LE avventure DELLOStagnanteStagnoATTENTIALRUGOSOSTRISCIASBAVA! Cristina MARSI Francesca CARABELLI
misteri DELLO stagno
I
È una pozza marrone accanto al Lago
Stagno Stagnante è il posto più misterioso di Valle Melmosa.
Lo
Tricorno e nessuno sa cosa si nasconda nelle sue acque putride. Sulla superficie si appiccicano petali di fiori morti, ali di farfalle, schegge di corteccia. Eppure, in passato, quando i genitori di
“È il signore che vive nella casetta laggiù, sulla riva del Lago Tricorno?” domanda “Sì,Frolone.haanche la barca e un pontile, ma
Lapino, Grenulla e Frolone erano piccoli, lo Stagno Stagnante è stato un angolino limpido, ricco di ninfee e lenticchie d’acqua.
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“Mio nonno dice che sotto queste acque risucchianti vive il rugoso Strisciasbava…” sussurra Lapino. “E tuo nonno ragiona ancora bene?” chiede Grenulla.
9 adesso starà riposando, è appena passata l’ora di pranzo. Certo che ragiona bene!” dice “MenoLapino.male, perché sai, a una certa età i nonni…” sospira Grenulla.
“Se c’è qualcuno di cui preoccuparsi, quello è lo Strisciasbava, altro che il mio nonnino”, precisa Lapino.
“La sua casetta ha un’aria fosca, come lasciata andare. Sei sicuro che sia ancora in gamba?” domanda Frolone.
sbavaRugosoStriscia
IL
I
All’improvviso, un ribollir di bollicine fa ruttare la fanghiglia.
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“È lui! Scappiamo!” grida Frolone. “Ha la lingua cannibale! Potrebbe mangiarci!”
“Cerca di mantenere la calma, ti agiti sempre troppo”, sospira Grenulla.
tre amici si mettono a pancia in giù sulla riva dello Stagno Stagnante, con i nasi che sfiorano le acque putride.
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Mentre Frolone si è già sistemato nella barca legata al pontile, Grenulla e Lapino vedono spuntare due enormi occhi tra i petali rinsecchiti e le schegge di corteccia che fluttuano sull’acqua.
“È lui! Esiste davvero!” urlano e scappano a mille all’ora.
“Indietreggiamo giusto un po’”, suggerisce “Macché!Lapino. Io me ne vado, e alla veloce.” Frolone vola verso la casetta del nonno. “Se lo sveglia, sarà di cattivo umore per il resto della giornata”, sbuffa Lapino.
Lo Strisciasbava fa un balzo. Poi, viene attirato dall’odore di un insetto pigro e ben impanato nel polline di girasole. Il mostro estroflette la lingua cannibale e… “Nonno! Nonno! Apri la porta!” grida Lapino battendo i pugni sulla casetta davanti al pontile.
