Colas Gutman
Illustrazioni di
Marc Boutavant
Traduzione di
Francesca Novajra
A una scuola per tutti
Da quando è nato, Cane Puzzone si è
mangiato centocinquantasette salsicce avariate, si è bevuto tre litri e mezzo di
candeggina e ha persino rischiato di morire intossicato con il veleno per topi.
E tutto perché non sa leggere le etichette dei rifiuti che trova nel suo bidone!
Ma ora basta: Cane Puzzone andrà a scuola e annuncia la grande notizia al
suo fedele compagno piatto: “Spiaccigatto, oggi imparerò a leggere!”.
“Che stai dicendo, Cane Puzzone?” 9
“Sono appena stato ammesso alla
Real Accademia canina per una giornata di prova.”
“E come sei stato scelto?”
“Mi hanno sorteggiato fra i cani ran-
dagi del quartiere. Spiaccigatto, la ruota
gira! Sto per diventare un cane istruito! Spero che la maestra sia gentile e che in mensa si mangi bene.”
“Calma Cane Puzzone, non vai mica
a scuola per mangiare crocchette…”
Ma niente può frenare l’entusiasmo
di questo animale dal pelo malconcio. “Avrò un astuccio e forse anche una gomma!”
Poi, tutt’a un tratto, Cane Puzzone
fa un’espressione triste come uno yogurt scaduto.
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“Oh! Spiaccigatto, che disastro! Io
non ho una cartella!”
“Prendi questo sacchetto per l’im-
mondizia, è quasi vuoto.”
“Grazie Spiaccigatto! Mi accompa-
gni?”
“Certo, a patto che stasera tu mi legga
una storia.”
“Qua la zampa, amico!” 11
Cane Puzzone corre con il suo sac-
chetto di plastica in spalla e un barattolo di conserva in testa.
Spiaccigatto gli fa le ultime racco-
mandazioni: “Alza sempre la zampa prima di parlare, Cane Puzzone, e ascolta bene la maestra”.
“Ho paura, Spiaccigatto…” “Di cosa, Cane Puzzone?”
“Della ricreazione: ho paura di per-
dermi giocando a nascondino.”
“Ma allora tu pensi solo a giocare,
Cane Puzzone! Guarda che a scuola si va per imparare…”
Dopo aver rovesciato tre bidoni e
fatto la pipì su quattro lampioni, Cane
Puzzone e Spiaccigatto arrivano davanti alla scuola.
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“Spiaccigatto, hanno tutti l’imper-
meabile e il guinzaglio dorato. L’unico cane puzzone sono io!” 13
“Fa’ onore al nostro bidone, Cane
Puzzone, io verrò a prenderti all’uscita
con qualche briciola di cornetto al cioc-
colato. Cammina a testa alta e comportati bene.”
Cane Puzzone entra nell’esclusiva
accademia. Un basset hound con il cappotto e un barboncino con la frangia gli passano davanti.
“Ma io vi conosco, amici!” esclama
Cane Puzzone.
“Non credo proprio, cane rognoso, noi
non apparteniamo allo stesso ambiente” gli risponde il basset hound con il cappotto.
“Già, tu sei repellente!” aggiunge il
barboncino con la frangia.
“Cominciamo bene” pensa Cane
Puzzone. “Pazienza, vorrà dire che ignorerò quei due botoli che si danno tutte quelle arie.”
“Mettetevi in fila per due” dice la
maestra.
Povero Cane Puzzone, nessuno vuole
stare vicino a lui.
È così triste che tira fuori dal sacchet-
to una vecchia buccia di banana per consolarsi.
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“E niente giochi portati da casa� si
raccomanda la maestra.
A Cane Puzzone non resta che suc-
chiarsi il pollice fra gli sguardi di scherno dei compagni.
Ma qualche volta, anche la vita di un
cane puzzone riserva dei momenti pia16
cevoli. Un cucciolo di labrador dal pelo
lucido come la seta gli dice: “Se mi piacciono i bambini, posso farmi piacere anche i cani rognosi. Vieni vicino a me!”.
“Grazie amico!” esclama Cane Puzzone. “Mi metterò davanti per sentire me-
glio la maestra” pensa Cane Puzzone entrando in classe.
Sfortunatamente, i primi banchi sono
già occupati da un bulldog ben toelettato, un bassotto elegante e un San Bernardo con la luna storta.
“Pazienza” si dice Cane Puzzone. “Mi
andrò a sedere vicino al termosifone.”
Ma Cane Puzzone ha caldo, talmen-
te caldo che il sacchetto di plastica gli si
squaglia sulla schiena e lui si addormenta profondamente.
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