Guida alla Via Francigena in bicicletta

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Il percorso


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B aosta ➜

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g. s. bernardo


Dal passo del Gran San Bernardo ad Aosta

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1.600 1.400 1.200 1.000 800 600 400

AOSTA

1.800

ALLEIN

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ETROUBLES

2.200

ST-RHÉMY-EN-BOSSES

2.400

G.S.BERNARDO

2.600

200 0m 0 km

KM:

10

20

41,4

680 m DISLIVELLO IN DISCESA: 2.570 m TEMPO: 4 ore DIFFICOLTÀ: impegnativa DISLIVELLO IN SALITA:

Adatto a Bici da strada, ibrida.

Dormire PASSO DEL GRAN SAN BERNARDO:

Hospice du Grand-St-Bernard, tel. 0041-27-787.12.36, sempre aperto, con ospitalità pellegrina a 48 CHF in dormitorio, la mezza pensione, e 61 CHF in camera, www.gsbernard.com. L’Auberge de l’Hospice dispone anche di camere di maggior comfort, a partire da 76 CHF a persona in camera tripla (pernottamento e colazione); caffè-ristorante annesso, aperto dal 1° giugno al 15 ottobre, www.aubergehospice.ch. Il complesso ospita anche il museo e il canile, entrambi visitabili. Oltre la frontiera: Albergo Italia, tel. 0165-78.09.08, da 48 € a persona in camera quadrupla per pernottamento e prima colazione, www.gransanbernardo.it. SAINT-OYEN: la casa d’accoglienza Chateau Verdun è l’antica casa-forte dell’ospizio del Gran San Bernardo; rue Flassin 3, tel. 0165-78.247 / 0165-78.95.12; 57 posti,

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30 € pensione, www.chateauverdunao.com. lungo il percorso, si trova la casa alpina Sacro Cuore, 55 posti, 28-30 € 1/2 pensione, strada del Gran San Bernardo 24, tel. 0165-78.126. AOSTA: numerosi B&B nel centro storico, tra cui B&B Augustus, via Sant’Anselmo 128, tel. 0165-45.867 / 347-22.59.292 / 328-57.72.937, www.bb-augustus.com, prezzi da 35 € a persona a seconda del periodo. Hotel al Caminetto, via Canonico Joseph Bréan 33, tel. 0165-55.53.13; prezzi da 30 a 40 € a persona, www.hotelalcaminetto.info. ETROUBLES:

Mangiare Trattoria Le vieux bourg, via Deffeyes 22, 15-20 € per un pranzo leggero. Allein: bar. AOSTA: innumerevoli soluzioni per tutte le tasche; tra queste, La vineria, via Sant’Anselmo 121, tel. 0165-61.01.43, enoteca e cucina valdostana, circa 30 €, chiuso il martedì e dopo le 21.30. ETROUBLES:

Stazione FS Aosta.

Come arrivare Il passo del Gran San Bernardo è servito da due corse giornaliere (una al mattino

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e una al pomeriggio) dalla Savda (tel. 0165-36.70.11, www.savda.it). È possibile trasportare la bici, togliendo la ruota anteriore e compatibilmente con la presenza di altri bagagli.

Assistenza biciclette Cicli Lucchini, corso Battaglione Aosta 49/51, tel. 0165-26.23.06, www.ciclilucchini.it.

AOSTA:

Il passo del Gran San Bernardo fu utilizzato sicuramente in epoca preistorica e i romani, che vi costruirono una strada, non si discostarono troppo dai percorsi battuti dagli antichi salassi. Oggi, con la bicicletta conviene scegliere, fino a Etroubles, il comodo tracciato della statale costruita nel 1905, evitando la variante napoleonica del percorso pedonale, ma anche le recenti rettifiche della statale, che renderebbero la discesa più noiosa. Si prosegue su strade minori poco trafficate, toccando borgate e paesi sul versante orografico sinistro, con bellissimi scorci sulla Valpelline e sul massiccio del Gran Combin. La meta è Aosta e questa breve tappa consente la visita delle numerose memorie romane e medievali della città. G1

Il passo del Gran San Bernardo (2.473 m) si trova in territorio svizzero. La strada inizia la discesa proprio all’altezza dell’albergo-ospizio e aggira il grazioso lago del Plan de Jupiter, su cui affacciano gli alberghi del passo in territorio italiano. Si continua a seguire la SS 27, poco trafficata, ignorando le alternative su sentiero, inadatte alla bici. Nella prima parte la strada ha fondo discreto, ma occorre fare attenzione alle buche e al terriccio trasportato dalle valanghe. Giunti a Saint-Rhémy-enBosses si scende a destra per visitare la frazione e si percorre tutta la via centrale che l’attraversa. Si ritorna alla SS 27 in corrispondenza di un tornante e si continua a scendere fino a immettersi sulla bretella che porta al tunnel. Si va a sinistra in direzione di Aosta e poco oltre si scende a destra sulla strada a tornanti per la frazione di Cerisey. Si attraversa tutto l’abitato, quindi si prosegue dritto costeggiando un rio. Arrivati al ponte sul torrente Artanavaz, si va a sinistra su rue du Flassin, priva di traffico. La strada tocca alcuni edifici di servizio alle piste di sci da fondo e insediamenti turistici, costeggiando sul versante orografico destro della valle. Poco prima di immettersi nuovamente sulla statale, a destra si trova il complesso della casa-forte di Chateau Verdun, antico ospitale (XI secolo) e pertinenza dell’ospizio del Gran San Bernardo, oggi casa per ferie e ospitale pellegrino. Si risale alla SS 28 poco oltre l’abitato di Saint-Oyen, e si prosegue fino al successivo paese di Etroubles. Ormai in vista dell’abitato, a una cappella campestre con Crocifisso si sale a sinistra per Vachery. Per visitare Etroubles, invece, e trovare rifornimento di cibo si prosegue dritto, quindi a sinistra sulla centrale rue Deffeyes. La strada comunale per Vachery è priva di traffico e di ridotte dimensioni; al bivio per il paese si prosegue a destra per Cerisey. La strada scende, quindi 26


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passo del gran san bernardo.

Il lago del Plan de Jupiter.

prosegue a mezzacosta con lievi contropendenze nel bosco di conifere. Percorsi 3,8 km, si arriva a Vallettaz, frazione capoluogo del comune di Allein, dove si imbocca subito a sinistra la strada che scende in direzione di Aosta. Si prosegue dritto ignorando le deviazioni per le molte frazioni del paese, circondate da prati e orti. Si procede sempre in discesa, con tornanti, per poco meno di 2 km, fino al bivio per la frazione di Ayez, dove si va a sinistra, seguendo le indicazioni per Doues e Valpelline. La strada attraversa la borgata e continua la discesa tra i prati per altri 1,7 km, fino allo stop, dove si va a destra per Aosta. Si segue sempre la via principale che scende a tornanti, ignorando le deviazioni alle borgate, fino al fondovalle, dove allo stop ci si immette a destra sulla strada regionale per Bionaz. Percorsi 300 m della più trafficata arteria, si va a sinistra per Moulin. La strada, più tranquilla, scende ripidamente (14%) al ponte sul torrente Buthier di Valpelline, quindi procede a mezzacosta toccando varie frazioni (attenzione ai dossi!) per circa 2 km: allo stop, a destra per Aosta, su strada più ampia (SR 17), che prosegue la discesa in contesto ambientale gradevole, nel bosco di latifoglie, per altri 3 km, fino a Porossan, che si attraversa sulla strada principale, ignorando tutte le deviazioni. La strada prosegue in contesto suburbano, in vista ormai dell’abitato di Aosta e del fondovalle della Dora. Con due ampi tornanti la strada giunge a una rotonda, dove si va a sinistra e a quella successiva, a destra sottopassando la statale. Poi si prosegue dritto a un’altra rotonda, si passa il ponte sul torrente Buthier di Valpelline, quindi a sinistra fino all’arco di Augusto, ingresso alla città di Aosta. Il centro storico si raggiunge con il lungo rettilineo di via Sant’Anselmo. 27

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Da vedere Passo del Gran San Bernardo Il passo era noto già in epoca romana, nel I secolo a.C., quando vi transitava una strada di cui rimangono tracce archeologiche del I secolo d.C. (un tratto lastricato e scavato nella roccia) poco oltre il Plan de Jupiter. Qui, invece, vi era un tempio dedicato a Jupiter Poeninus, frutto del sincretismo religioso dei latini, che assimilavano il dio pagano classico con Penn, divinità maschile venerata dai celto-liguri come signore delle vette, e da cui derivano vari toponimi, tra i quali il monte Penna, Appennini e Alpi Pennine. Tracce dell’insediamento romano, che comprendeva due mansiones, si trovano nell’area archeologica al Plan de Jupiter. Il passo fu poi utilizzato senza soluzione di continuità durante tutto il Medioevo. Con il grande afflusso di pellegrini intorno all’anno Mille, Bernardo di Mentone, arcidiacono di Aosta, fondò la grande struttura ospitaliera ancora oggi attiva, in sostituzione delle mansiones cadute in rovina con la fine dell’impero. La statua del santo domina da una rupe il Plan de Jupiter. Saint-Rhémy-en-Bosses È ricordato da Sigerico come Sce Remei,

XLVIII tappa da Roma. Ultimo paese che il pellegrino proveniente da Aosta trovava prima di affrontare il valico, ha la tipica struttura dei borghi-strada, con le case allineate lungo la via centrale. In passato era dotato di ospitale e gli abitanti godevano di particolari privilegi in cambio dei servizi di accompagnamento e soccorso dei pellegrini. Avevano anche il diritto esclusivo del trasporto merci, e la prosperità dell’insediamento si nota anche nella ricchezza e solidità delle case di pietra e legno.

Etroubles Belle sculture in legno di un vero e proprio museo a cielo aperto accolgono il visitatore lungo la centrale via Deffeyes, lungo la quale è sorto l’insediamento, altro figlio della Via. Dove sorge ora la parrocchiale vi era un castello, mentre dal 1317 è testimoniata l’esistenza di un ospizio per i pellegrini. Una targa indica la casa dove Napoleone si fermò a dormire il 20 maggio del 1800.

Allein Le numerose frazioni del paese conservano gelosamente la loro vocazione rurale, come testimoniano gli orti e i prati curatissimi. Nella frazione di Ayez, la biblioteca comunale ha sede in un bell’edificio del XV secolo, che conserva alcune finestre in pietra, con fregio a chiglia rovesciata. All’interno è allestito un piccolo museo dedicato al carnevale, evento di punta del paese, con i suoi sgargianti costumi tradizionali.

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Aosta romana e medievale Tra le città di fondazione romana, Aosta è tra quelle che conserva importanti antichità di epoca imperiale. Augusta Praetoria fu fondata nel 25 a.C. alla confluenza del torrente Buthier con la Dora Baltea, all’incrocio di due vie importanti, una diretta al valico dell’Alpis Poenina (il Gran San Bernardo), l’altra per l’Alpis Graia (il Piccolo San Bernardo). La città si trovava quindi su una delle principali direttrici transalpine e questo spiega la ricchezza dei suoi monumenti, in buona parte conservati. Proprio al centro dell’abitato più antico, raggiungibile con una breve deviazione da via Porte Pretoriane (l’antico decumanus) si trova l’area archeologica con il teatro e l’anfiteatro, con una porzione di mura, ben conservate qui e anche in altre parti della città. Le molte torri medievali di Aosta sono spesso impostate sulle torri romane della cinta muraria. La bellissima porta Praetoria oggi scandisce il passeggio degli aostani sulla via Sant’Anselmo, con cui si raggiunge l’arco di Augusto, monumento posto al di fuori delle mura cittadine, sulla via per un’altra importante città romana, Eporedia (Ivrea) e non distante dal ponte romano sul Buthier, ancora oggi esistente e attraversato dal percorso pedonale della Via Francigena. Sull’area sacra della città romana, dove si trovava il foro, sorse in epoca medievale la cattedrale dell’Assunta o Nôtre-Dame, il cui aspetto attuale è il frutto dei numerosi rifacimenti dell’edificio, voluto da sant’Anselmo d’Aosta nel X secolo. Della chiesa romanica primitiva si conserva un pregevole ciclo di affreschi dell’XI secolo. Da non perdere anche la visita al grandioso criptoportico di epoca romana, facente parte delle strutture del foro, di recente riportato alla luce. Un altro polo religioso, il complesso della collegiata dei Santi Pietro e Orso, sorse in epoca altomedievale fuori dal perimetro delle mura sul sito della necropoli romana. Ci si arriva da via Sant’Anselmo, con la via Sant’Orso che culmina in una raccolta piazzetta dove si trova un tiglio plurisecolare. Di fronte alla Collegiata sorge l’imponente campanile romanico (XII secolo). La chiesa denuncia varie fasi costruttive, di cui la più importante è quella gotica del XV secolo. Di grande bellezza è il chiostro romanico del XII secolo, che conserva una serie di colonne binate con 40 capitelli in marmo scolpiti e verniciati di nero, raffiguranti Storie del Vecchio e Nuovo Testamento, storie di santi e temi profani. Ad Aosta - Agusta - Sigerico sostò nella sua XLVII tappa da Roma.

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