Toscana a piedi

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Da Cavo a Porto Azzurro

cavo ➜ porto azzurro

Pareti

30

MONTE STREGA

600

Capoliveri

PORTO AZZURRO

400

200

CAVO

30

Porto Azzurro

0m 0 km

30.12

31.3 31.1 31.2

30.11

Val di Piano

Madonna del Monserrato 30.10

Capo d'Arco

Santo Stefano Magazzini Volterraio Bagnaia 30.9

Rio nell'Elba Rio Marina

Nisporto 30.8

30.7

30.6

30.4

30.5

10

18,3 km 1.040 m DISLIVELLO IN DISCESA: 1.050 m TEMPO: 7 ore DIFFICOLTÀ: media/difficile SEGNALETICA: sufficiente LUNGHEZZA:

DISLIVELLO IN SALITA:

Dove dormire Elbadoc - Camping Village (€€), località Valle dei Baccetti 10, tel. 0565-94.99.66 / 329-22.62.698, www.elbadoc-campingvillage.it. Appena fuori Cavo. Con il porto alle spalle, andate a sinistra fino a imboccare via De Gasperi CAVO:

Ortano

5

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20

25

30

e dopo alcuni metri andate a destra verso la Valle dei Baccetti. Hotel Maristella (€€), lungomare Kennedy 4, tel. 0565-93.11.09, info@hotelmaristella. com, www.hotelmaristella.com. PORTO AZZURRO: B&B Phoenix (€€), loc. Pontecchio 25, tel. 347-44.85.331, phoenixelba@gmail.com. Da [30.12] continuate per 800 m sul percorso, all’incrocio girate a destra e continuate per 700 m. Hotel Villa Italia (€€), viale Italia 41, tel. 347-38.66.507 / 338-12.11.686, villaitalia.elba@gmail.com.

Dal centro di Cavo si sale verso la sommità del monte Grosso. Da qui si imbocca il sentiero Gte, che in un saliscendi tra i boschi ci porterà sul versante meridionale dell’isola. Il sentiero è piuttosto impegnativo a causa dei dislivelli (monte Strega e monte Castello), tuttavia le frequenti indicazioni del Cai facilitano l’orientamento. L’unico avvertimento riguarda la scorta di acqua e di cibo: a meno che non si scelga di aggirare il monte Strega passando per Rio nell’Elba (vedi variante), lungo l’itinerario non s’incontrano centri abitati, né fonti di acqua potabile. Portate quindi con voi acqua in abbondanza e il necessario per mangiare. Prima di scendere a Porto Azzurro, se avete voglia e tempo, può valere la pena effettuare una deviazione verso la piccola pieve della Madonna del Monserato.

30.3

Cavo

30.2 30.1

Con le spalle al molo a cui approda il traghetto da Piombino, andate a destra fino ad arrivare all’incrocio con la strada provinciale [30.1]: qui salite a sinistra per Colle a Vita sulla SP 33. Proseguite per 100 m, 159


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cavo ➜ porto azzurro

cavo ➜ porto azzurro

secondo, ignorando quello che sale. Oltrepassate una fonte e proseguite fino al paese. Per ritornare sul crinale, dalla piazza principale dove sorge la chiesa dei Santi Giacomo e Quirico salite su via Galletti e percorretela tutta salendo fino a incontrare la provinciale [30.9]. Continuate poi diritto per riprendere il Gte.

CIMA DEL MONTE.

I saliscendi del sentiero sulla Grande Traversata Elbana.

seguite la curva a destra su via Giuseppe Pietri e poi a sinistra sulla provinciale. Dopo meno di 200 m, prendete la scalinata che sale sulla destra, contrassegnata da una piccola targa escursionistica che indica il “percorso del Mausoleo” [30.2]. Seguite i segni Cai fino ad arrivare a un incrocio di sentieri in prossimità di un belvedere e dell’agriturismo l’Amandolo [30.3]. Imboccate il sentiero Gte a sinistra che conduce sulla vetta del monte Grosso. Per i primi 500 m il sentiero sale dolcemente, poi attacca deciso il versante orientale zigzagando fino a incontrare un altro largo sentiero [30.4]: qui prendete a destra e continuate a salire fino a una casa diroccata, da cui si gode una magnifica vista sul mare. Proseguite sul sentiero per qualche metro, fino ad arrivare a una seconda costruzione in cima al monte [30.5]. Inizia ora la discesa, a destra del secondo rudere. Fate attenzione al sentiero sdrucciolevole e proseguite fino al boschetto a valle. Il sentiero sbuca sulla strada asfaltata [30.6]: qui girate a destra e poi, dopo pochi metri, di nuovo a sinistra. Proseguite sul sentiero, che sale dolcemente, fino a incontrare, dopo meno di 3 km, di nuovo la strada asfaltata [30.7]. Di fronte inizia la salita per il monte Strega mentre a sinistra inizia la deviazione per Rio nell’Elba.

Variante per Rio nell’Elba

La variante evita la salita sul monte Strega e passa poco più in basso per RIO NELL’ELBA. La lunghezza dei due percorsi è pressappoco identica ma la variante permette una sosta in paese. Se decidete di non salire sul monte Strega, al bivio [30.7] andate a sinistra e proseguite fino alla curva [30.8]. Da qui partono due sentieri sulla destra: prendete il 160

Se avete deciso invece di passare per il monte Strega, molto suggestivo, andate diritto per salire sul crinale. Dovrete continuare fino a raggiungere il monte Capannello e iniziare da qui una piccola discesa verso la provinciale [30.9] (Qui sbuca anche la variante da Rio nell’Elba). Salite seguendo le indicazioni per il Gte. In questo tratto il saliscendi sulle piccole creste continua, tra piccole praterie e sentieri di sassi. Man mano che si sale, il panorama diventa sempre più ampio e i due versanti dell’isola sono di nuovo visibili: a destra si possono ammirare i resti del CASTELLO DEL VOLTERRAIO, a sinistra la catena di monti che domina Porto Azzurro e il suo golfo. Continuate fino a giungere a una radura [30.10]: andate a destra per continuare sul Gte. A sinistra si prende invece una deviazione verso la pieve della Madonna del Monserrato che dista circa 500 m. Se avete deciso di andare avanti sul Gte, proseguite per 1 km, e poi al bivio [30.11] scendete a sinistra per raggiungere PORTO AZZURRO. Continuate per 800 m, girate a destra nelle vicinanze di una casa rosa [30.12] e poi, dopo 100 m, di nuovo a destra seguendo i segnali dell’Ippovia (poco visibili). Dopo 300 m inizia la strada asfaltata che dopo un paio di km conduce nell’abitato di Porto Azzurro.

Da vedere Rio nell’Elba È tra i paesi più antichi dell’isola e ne è stato il cuore

minerario. Nel centro del paese si può ammirare un LAVATOIO PUBBLICO che risale agli inizi del Novecento, con delle belle bocche in ottone da cui fuoriesce acqua sorgiva.

Castello del Volterraio I resti del castello sorgono isolati in cima a un aspro promontorio, testimoniando l’inespugnabilità di una fortezza che resistette nel 1544 anche agli attacchi del famoso pirata Barbarossa.

Porto Azzuro Sul monte che domina il paese, sorge isolato il san-

tuario della MADONNA DEL MONSERRATO, edificato nel 1606 dal primo governatore spagnolo di Porto Azzurro durante il periodo dello Stato dei Presidii, in cui Porto Azzurro era sotto il controllo del viceré spagnolo di Napoli. A questo periodo risale anche la costruzione di FORTE LONGONE, edificato tra il 1603 e il 1605 per completare il sistema difensivo costiero. In seguito il forte fu adibito a carcere, funzione che svolge tuttora. 161

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