Investire in Myanmar: una sfida tra opportunità e ostacoli

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Thai-Italian Chamber of Commerce

INVESTIRE IN MYANMAR: UNA SFIDA TRA OPPORTUNITA’ E OSTACOLI

Realizzato da Federico Prugnoli Fellowship Researcher TICC Ottobre 2014

Vanit Building II, 16th Flr. Suite 1601B, 1126/2 New Petchburi Road, Bangkok 10400, Thailand Tel: (+66) 2 255 8695 Fax: (+66) 2 253 9896 Email: info@thaitch.org

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Thai-Italian Chamber of Commerce Indice

1. Premessa 2. Quadro Macro-economico 3. Aziende in Myanmar 4. Investimenti in Myanmar a. Panoramica sugli investimenti diretti esteri b. Vantaggi e problematiche c. Settori dove investire d. Strategie per investire

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Thai-Italian Chamber of Commerce 1. PREMESSA Lo scopo della seguente trattazione e’ quello di fornire brevemente un quadro economico sul Myanmar, in particolare focalizzandosi sulle imprese, sugli investimenti esteri e sui settori piu’ promettenti. Il Myanmar sta attualmente attraversando una fase di liberalizzazione economica, consistente nell’adozione di un’economia di mercato e nell’incoraggiamento di investimenti privati e attivita’ imprenditoriali. L’economia si sta anche aprendo al commercio internazionale e agli investimenti esteri. Dal 2010, il Governo ha infatti avviato un ambizioso programma di riforme economiche e politiche. Lo scopo e’ quello di intraprendere un percorso di crescita economica tramite una minor pressione fiscale, la liberalizzazione di settori come quello delle telecomunicazioni o bancario, maggiori investimenti dall’estero e la creazione di opportunita’ di lavoro. Il processo e’ pero’ ancora in fase di avviamento e le condizioni del paese e della popolazioni non sono ancora floride. Dai dati aggiornati al 2013, oltre il 50% delle strade non e’ utilizzabile durante la stagione monsonica, il 25% circa della popolazione risulta povera, il consumo di elettricita’ e’ tra i piu’ bassi del mondo ed in alcune aree non e’ ancora disponibile acqua potabile. Nonostante cio’, la tripla transizione in corso nel paese (da un regime autoritario ad un sistema democratico, da un’economia centralizzata ad una di mercato, da uno stato in guerra ad una situazione di relativa pace) ha il potenziale di creare opportunita’ e prosperita’ nel paese nei prossimi anni e lascia sperare positivamente riguardo al futuro del paese.

2. QUADRO MACRO-ECONOMICO Situato in Asia Sud-orientale, il Myanmar, o Birmania, occupa la parte occidentale della penisola indocinese e la popolazione ammonta a 51 milioni di abitanti (censimento 2014). Nel 2013, il PIL e’ risultato pari a 56,4 miliardi di dollari americani, in aumento rispetto ai 55,8 del 2012 e con un incremento del 48% rispetto ai 38.1 del 2009. Nello specifico, il settore primario, specialmente l’agricoltura, ha contribuito per il 45% circa, le industrie per il 20% e i servizi per il restante 35%. Nel 2014, si preveda che il PIL raggiungera’ i 60 miliardi di dollari, con un peso del secondario e terziario in crescita.

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Thai-Italian Chamber of Commerce Nel 2013, la bilancia commerciale del paese e’ risultata negativa (-2,7$ miliardi) con una crescita delle importazioni negli ultimi anni superiore a quella delle esportazioni. I principali prodotti esportati sono gas naturale, petrolio, prodotti in legno e legumi, mentre dall’altro lato arrivano soprattutto veicoli, ferro, acciaio e altri prodotti metallici. Riguardo invece ai partner commerciali, il Myanmar vende in particolare a Thailandia, India e Cina che rispettivamente acquistano il 40%, il 15% e il 14% del totale delle sue esportazioni, mentre compra principalmente da Cina, Thailandia e Singapore, constituenti il 37%, il 20% e il 9% del totale dei prodotti in entrata. Anche il Giappone costituisce un importante partner, soprattutto in riferimento agli investimenti nel paese. Infine, la valuta nazionale, il Kyat, presenta ad Ottobre 2014 un tasso di cambio pari 985 Kyats per dollaro, in fase di deprezzamento negli ultimi due anni a causa anche di una discreta inflazione che si e’ attestata nel 2013 al 5.8% e prevista in aumento al 6.6% nel 2014.

3. AZIENDE IN MYANMAR Nel 2013, il totale delle imprese registrate e’ risultato di circa 43'000 mila aziende con l’88% composto da piccole e medie imprese. La situazione molto simile al 2004, dove le PMI rappresentavano il 93%, e’ conseguenza della poca dinamicita’ del mercato, che ha visto le imprese crescere in modo non particolarmente significativo. Come accennato nella premessa, l’agricoltura resta il settore principale dell’economia e, in accordo con cio’, oltre il 60% delle aziende e’ impegnata nel settore alimentare. Un buon numero di aziende, ma con percentuali nettamente inferiori, operano nell’ambito dei materiali per costruzioni, dell’abbigliamento, dei prodotti minerali e petrolio. L’Agenda industriale del Myanmar, caratterizzata dagli obiettivi del Framework for Economic and Social Reforms (FESR), prevede pero’ una crescita delle industrie nei prossimi anni. L’industrializzazione e’ infatti vista come driver per la crescita del paese e per la riduzione della poverta’. In accordo con cio’ il peso delle industrie sul PIL dovrebbe superare il 30% entro il 2020. Il raggiungimento di tale obiettivo prevede quattro principali strategie: industrializzazione guidata dal settore privato; ristrutturazione e privatizzazione delle imprese statali; aumento della presenza nei mercati internazionali tramite investimenti esteri e incremento dei prodotti esportati; istituzione di Special Economic Zone (SEZ) e sviluppo di nuove zone industriali. Vanit Building II, 16th Flr. Suite 1601B, 1126/2 New Petchburi Road, Bangkok 10400, Thailand Tel: (+66) 2 255 8695 Fax: (+66) 2 253 9896 Email: info@thaitch.org

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Thai-Italian Chamber of Commerce 4. INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI a. Panoramica sugli investimenti diretti esteri La nuova Foreign Investment Law (FIL), approvata nel 2012, ha sostituito la precedente del 1988, garantendo benifici alle aziende autorizzate a partecipazione estera, parziale o intera. Grazie alla nuova legge, queste possono usufruire di una riduzione della tassazione per cinque anni (estendibili), esenzione fiscale sui profitti reinvestiti nel paese entro un anno, esenzione da alcuni dazi doganali e altre varie agevolazioni fiscali. Inoltre, gli investitori stranieri e’ permesso possedere un conto corrente presso una banca estera in Myanmar e affittare un terreno fino a 50 anni. E’ anche concesso l’impiego di lavoratori stranieri, pur con il requisito che la manodopera non specializzata sia locale e con una quota minima di cittadini del Myanamr sul totale degli occupati. Oltre alla nuova legge sicuramente piu’ favorevole per gli investitori stranieri della precendente, il Myanmar puo’ contare su un fase di trend positivo dell’intera zona. L’integrazione dei paesi del sud-est asiatico e’ entrata in fase attiva, e c’e’ molto interesse nel Myanmar tra gli investitori, le aziende e i governi esteri. Tale integrazione rappresenta un gran potenziale per i settori piu’ competivi e le aziende locali, ma allo stesso tempo aumenta la pressione sul paese per prepararsi e diventare competivo prima possibile. Gli investitori internazionali, incluse le multinazionali asiatiche, stanno mantenendo alto l’interesse sul Myanmar, con particolare attenzione alle azioni del governo su questioni come le leggi in materie economiche e regolamentazioni fiscali. Negli ultimi anni, i principali investimenti sono arrivati dalla Cina, Giappone, Thailandia, Inghilterra e Singapore e si sono focalizzati su energi, prodotti manifatturieri, turismo e infrastrutture. Il momento di picco di tali movimenti si e’ avuto nel 2011 quando il numero di imprese registrate in Myanmar come Foreign Direct Investment (FDI) e’ aumentato esponenzialmente da 24 a 488. In seguito, il boom di entusiamo si e’ attenuato e con esso la crescita del numero di tali aziende e’ rallentanta, mantenendo comunque un trend positivo. Attualmente, i settori piu’ interessanti per gli investimenti si configurano ancora quelli nominati precedentemente (manifatturiero, energetico, turismo e infrastrutture). Accanto a questi, ottime opportunita’ si stanno aprendo nell’ industria della trasformazione alimentare, nelle telecomunicazioni e nei servizi finanziari. [vedi punto 4.c]

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Thai-Italian Chamber of Commerce E’ necessario pero’ ricordare che non tutte le attivita’ sono consentite agli stranieri come previsto da alcune notifiche del Myanmar Investment Commission (MIC). Tali attivita’ sono in costante aggiornamento e principalmente si distinguono tre quelle proibite agli stranieri, quelle concesse solo in Joint Venture con aziende locali, quelle permesse previa autorizzazione governativa e, infine, quelle richiedenti la valutazione dell’impatto ambientale. b. Vantaggi e problematiche Se da una parte il Myanmar presenta grossi punti di forza grazie ad un contesto in fase di trasformazione e ricco di opportunita’, dall’altra fare business nel paese rappresenta sicuramente una sfida difficile se si considera l’ambiente ancora sfavorevole. Come gia’ accennato precendentemente, il paese e’ potenzialmente ricco di risorse naturali inesplorate, situato in una strategica zona geografica (confina sia con la Cina che con la Thailandia) e vi e’ una abbondante offerta di forza lavoro ancora non occupata. Inoltre, all’impegno del governo per ridurre le barriere al commercio, si unisce l’intenzione di realizzare riforme volte a favorire gli investimenti esteri. Dall’altra parte, pero’, la maggioranza della manodopera disponibile risulta ancora scarsamente qualificata. La produttivita’, misurata come ricavo lordo per lavoratore, risulta generalmente bassa, salvo in alcuni casi di piccole imprese dovuto piu’ probabilmente ad un’idea imprenditoriale di successo che ad una reale efficienza Inoltre, la situazione politica e sociale non e’ ancora completamente stabile, la burocrazia e’ in alcuni casi lenta e la carenza di infrastrutture e risorse puo’ danneggiare molti investimenti. L’offerta di energia elettrica e’ infatti tuttora inadeguata, i costi per elettricita’, internet e telecomunicazioni sono elevati e le reti stradali e ferroviare risultano poco sviluppate. Riguardo le aziende gia’ presenti in Myanmar, come emerge dal Business Survey 2014 somministrato dalla Organisation for Economic Co-operation and Development (OECD) e dalla United Nations Economic and Social Commission for Asia and the Pacific (UNESCAP), il primo problema risulta la corruzione, indicata da oltre il 20% delle imprese come principale ostacolo al business. Questa puo’ presentarsi sotto diverse modalita’, tra le quali diffusa e’ il pagamento sotto banco alle autorita’ pubbliche per registrare una societa’ o ottenere una licenza. Altri ostacoli principali sono rappresentati dalla carenza di forza lavoro qualificata e di tecnologia, dall’instabilita’ politica e dal finanziamento della propria attivita’. Vanit Building II, 16th Flr. Suite 1601B, 1126/2 New Petchburi Road, Bangkok 10400, Thailand Tel: (+66) 2 255 8695 Fax: (+66) 2 253 9896 Email: info@thaitch.org

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Thai-Italian Chamber of Commerce Riguardo quest’ultimo punto, la richiesta di prestiti presenta numerose condizioni sfavorevoli, tra le quali la necessita’ di garanzie, tassi di interesse elevati, lunghe procedure e piccola entita’ degli stessi. L’80% delle risorse finanziarie risulta provenire da una rete “informale” caratterizzata da piccoli risparmi e prestiti personali. c. Settori dove investire Energia e Minerali Il Myanmar ha grandi dotazioni di gas (il principale prodotto esportato), petrolio e minerali preziosi, come il rubino, lo zaffiro e la giada. Il paese si classifica attualmente come il 46esimo nel mondo per riserve di gas naturale, ma si stima che quelle non ancora scoperte possano fargli guadagnare molte posizioni. Inoltre, esso produce gia’ il 90% della giada a livello mondiale. Molte delle risorse naturali restano pero’ tuttora inesplorate e con l’apporto di nuove tecnologie, il potenziale del Myanmar potrebbe crescere molto rispetto a quello attualmente disponibile. Industria Manifatturiera Grazie ad un costo del lavoro relativamente basso, il paese e’ incentivato a sviluppare industrie nei settori manifatturieri labour-intensive come ad esempio quello tessile, dell’arredamento, della pelle, dell’abbigliamento e dei giocattoli. Il tasso di produttivita’ del lavoro e’ pero’ basso. L’output per lavoratore nel 2010 era solo il 70% comparato a quello in Vietnam e il 20% rispetto a Cina e Thailandia. Per competere con i livelli del sud-est asiatico, il paese dovra’ migliorare la produttivita’ del lavoro e per fare cio’ sara’ importante passare ad un’industria manifatturiera capital intensive a maggior valore aggiunto nonche’ alla formazione di una manodopera piu’ preparata. Entrambe le condizioni aprono un ampio spazio di inserimento per investimenti dall’estero. Infrastrutture Le infrastrutture del Myanmar non sono attualmente sufficienti per supportare l’alta crescita e la futura domanda derivanti dallo sviluppo industriale e dall’urbanizzazione della popolazione. La maggior parte degli investimenti sono previsti in strutture residenziali e commerciali, ma si prevede anche un grande bisogno di centrali energetiche e per il trattamento dell’acqua oltre, soprattutto, a reti stradali e ferroviarie.

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Thai-Italian Chamber of Commerce Telecomunicazioni Nel 2010 il settore risultava nettamente sottosviluppato, con impiegati nel settore poco piu’ di 2000 persone e dove meno del 3% dei cittadini possedeva un telefono cellulare. Nel 2013 il paese figurava ancora come quello con la minor presenza di infrastrutture per telecomunicazioni di tutto il sud est asiatico. Nonostante cio’, il basso punto di partenza del paese e l’esperienza di altri paesi limitrofi, suggerisce che il settore vedra’ nei prossimi anni una rapida espansione, grazie anche alla recente liberalizzazione delle telecomunicazioni per gli investitori stranieri, i quali potranno ottenere licenze dai 5 ai 20 anni. Servizi finanzari Nonostante la presenza di quattro grandi banche statali e 20 banche private o semistatali, il settore bancario appare poco sviluppato. La percentuale delle persone con un conto corrente risulta nettamente inferiore a quella di altri paesi della regione. A limitare l’espansione del settore sono gli alti tassi d’interesse, la difficolta’ nel trasferire denaro all’interno del paese e la mancanza di una svillupata regolamentazione bancaria. Nel paese, la maggior parte delle transazioni avviene in denaro contante, l’uso delle carte di credito e’ raramente accettato ed esiste un vasta rete bancaria“informale”, composta da prestatori privati di denaro. Nonostante cio’ e’ previsto un ampio sviluppo del settore nel futuro, gia’ 33 banche estere hanno messo i propri uffici di rappresentanza in Myanmar, i tassi d’interesse sui depositi sono in diminuzione e a luglio 2013 e’ stata approvata la Central Bank of Myanmar Law. Quest’ultima ha dato maggior indipendenza della banca centrale dal Ministro delle Finanze e incoraggiato iniziative d’investimento e transazioni. Turismo La ricca eredita’ culturale del Myanmar e le attrazioni naturali rappresentano una grande risorsa per il turismo. Con l’apertura del paese, il numero dei turisti e’ cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni, raddoppiando nello scorso anno il numero di turisti e toccando quota 2 milioni. Nonostante cio’, questa e’ solo una una parte del potenziale turismo che potrebbe svilupparsi nel paese nei prossimi anni. Per permettere cio’, e’ pero’ necesario che il governo ponga tra la sue priorita’ la liberalizzazione del settore dei trasporti, l’attenuazione dei requisiti d’ingresso nel paese, la rimozione di barriere burocratiche agli investimenti stranieri e lo sviluppo di campagne pubblicitarie per attrarre piu’ turisti. Vanit Building II, 16th Flr. Suite 1601B, 1126/2 New Petchburi Road, Bangkok 10400, Thailand Tel: (+66) 2 255 8695 Fax: (+66) 2 253 9896 Email: info@thaitch.org

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Thai-Italian Chamber of Commerce d. Strategie per investire In conclusione, e’ opportuno spendere qualche parola sulle strategie d’investimento in un paese come il Myanmar per molti versi problematico. Innanzittutto, vista la recente apertura del paese e il rapido sviluppo previsto nei prossimi anni, e’ importante per le imprese guadagnarsi un vantaggio competitivo giungendo sul mercato prima della concorrenza (first mover advantage). A causa poi del clima ancora non completamente positivo per gli investimenti, dei tempi che occorreranno per poter contare su manodopera piu’ qualificata e per usufruire di migliori infrastrutture, un investimento in Myanmar e’ tendenzialmente da considerarsi come un impegno a lungo termine. Inoltre, il mercato frammentato e sottosviluppato del paese necessita una grande capacita’ di adattamento e prontezza nel cogliere le opportunita’. Infine, bisogna considerare che l’ambiente in cui operano varie imprese in Myanmar puo’ essere influenzato dalla necessita’ di conoscenze personali, dai lunghi tempi burocratici, dalla scarsa conoscenza della lingua inglese e dal basso livello di regolamentazione. In tale contesto puo’ risultare conveniente la ricerca di una local partnership in grado di favorire l’accesso alle risorse locali e che permetta all’investitore straniero di muoversi piu’ agevolmente in un mercato ricco di opportunita’, ma allo stesso tempo caratterizzato da complicazioni e ostacoli.

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Thai-Italian Chamber of Commerce Fonti

“Myanmar, a new tiger? Strategies and opportunities for foreign companies” by Michele Boario (UNIDO)

“Business Survey 2014, OECD and UNESCAP” by Masato Abe and Margit Molnat

“Myanmar’s moment: Unique opportunities, major challenges” by McKynsey&Company

“The Banking & Financial Services Sector in Myanmar” by KPMG

“Myanmar: A climate for Change in SEA’s Last Great Economic Outpost” by Micheal Ramirez (Tilleke&Gibbins)

“Myanmar Overview” by The World Bank

“Burma, Country Facts Sheet” by Department of Foreign Affairs and Trade, Australia

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