Teatro Manzoni
Fra dicembre e gennaio la sala milanese ospita tre grandi appuntamenti con Vanessa Incontrada, Vincenzo Salemme e Alessio Boni. Per ritrovare le sensazioni uniche della magia del grande teatro.
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uello del teatro è un intrattenimento unico, perché unica è la sua capacità di agire sull’immaginazione del pubblico. Accompagna lo spettatore in un viaggio di mille sensazioni, amplificate dalla tangibilità del palcoscenico. Non c’è separazione fra gli attori e il proprio pubblico. La magia avvolge entrambe le parti non appena le luci si spengono e lo spettacolo in scena, senza la cosiddetta quarta parete, vive e muore ogni sera regalando sempre nuove sfumature. Il pubblico è lì, partecipa con i propri occhi, diventa complice di qualcosa che è insieme evasione e rinascita. Evasione e rinascita: due concetti a cui è necessario aggrapparsi più che mai dopo l’immobilità e le ansie del lockdown da pandemia, che i teatri sono pronti a cancellare facendosi contesto di ripartenza totale, con la capienza riportata al 100%. Un obiettivo condiviso anche dal Teatro Manzoni, tra i più importanti, per storia e tradizione, di Milano. Fra dicembre e gennaio, proprio a cavallo tra la fine di un ciclo e l’inizio di uno nuovo, il cartellone offre tre grandi spettacoli di prosa: Scusa sono in riunione... Ti posso richiamare? con Vanessa Incontrada e Gabriele Pignotta (dal 10 dicembre al 2 gennaio), Napoletano? E famme ‘na pizza! di e con Vincenzo Salemme (dal 4 al 16 gennaio) e Don Chisciotte con Alessio Boni e Serra Yilmaz (dal 18 al 30 gennaio). La commedia di Gabriele Pignotta, autore e protagonista insieme alla partner di scena Vanessa Incontrada, arriva giusto in tempo per festeggiare il nuovo anno. Scusa sono in riunione... Ti posso richiamare? è un ritratto generazionale netto e delineato dei quarantenni di oggi, che Pignotta definisce “adorabili perdenti”, poiché sì pieni di ansie, nevrosi, preoccupazioni, ma
appunto adorabili in tutte le loro fragilità. La domanda che intitola l’opera racchiude i ritmi travolgenti dei nostri tempi e le difficoltà di stare al passo, sempre in bilico tra fallimenti e successi professionali e sentimentali, condizionati (perché anche dipendenti) da una tecnologia diventata ancora più invasiva in questo lungo periodo di pandemia. Pignotta riflette con (auto)ironia su tutto questo, affidandosi al travolgente carisma della Incontrada. A proposito di carisma travolgente, che dire del cuore partenopeo di Vincenzo Salemme? Napoletano? E famme ‘na pizza! è uno spettacolo che nasce dall’omonimo libro dell’attore e ruota intorno a tutti gli stereotipi che da sempre tormentano l’essere napoletano, imprigionandolo in una gabbia di luoghi comuni. Salemme cercherà, con la sua caratteristica empatia, di scoprire insieme al pubblico se lui sia un napoletano autentico o un traditore dei sacri e inviolabili usi e costumi della sua terra. Don Chisciotte, infine, è un adattamento del capolavoro di Cervantes diretto da Alessio Boni, che in scena interpreta il prode cavaliere errante. Un eroe fuori dal tempo affiancato dal fido scudiero Sancho Panza, nei cui panni si cala l’elegante ed eclettica Serra Yilmaz, capace di creare un bellissimo contrasto tra la saggezza popolare del suo personaggio e la fierezza da nobile del Chisciotte di Boni, simbolo del coraggio tipico di chi vive nella sua lucida follia e rompe i rigidi schemi del quotidiano. Lasciamoci ispirare da lui, dunque. Troviamo il coraggio di ricominciare e ributtiamoci nella magia del teatro. (Andrea Facchin)