LIONS MAGAZINE #4 (2015)

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EDITORIALE Volevamo vedere il carattere dei Lions, volevamo una squadra che lottasse fino alla fine. Questo, è molto di più, è stato lo spettacolo offerto dai ragazzi di Coach Marossi, capaci di recuperare uno svantaggio di 15 punti nell’ ultimo quarto e regalare la più bella delle vittorie ai propri tifosi. Dopo tante critiche e problemi arriva quindi un risultato insperato, che potrebbe essere determinante per evitare il play-out, senza illudersi di poter conquistare la quarta piazza, ultima valida per l’accesso alla post-season. La matematica infatti non condanna ancora i Lions che, vincendo le restanti partite e con l’aiuto di “qualche” risultato (i Rhinos non devono vincere nessuna delle ultime 3 partite), potrebbe chiudere a 4W, quota ad oggi necessaria per la post-season. Oltre alle vittorie servirebbe però ribaltare anche il differenziale nei punti ed allora non è banale intuire che quella che si apprestano ad affrontare i Leoni è una impresa ancor più complicata della già straordinaria vittoria sui Seamen. IL PUNTO SUL CAMPIONATO La North Division si sta dimostrando più equilibrata di quanto ci si po-

SOMMARIO tesse aspettare ad inizio stagione; i Giants parsi inarrestabili all’inizio del campionato sono adesso in flessione e dopo aver perso con i Seamen sono arrivate in serie anche le sconfitte con i Rhinos, vera sorpresa del girone Nord, e Parma, rinforzata nell’ ultima settimana dall’ ingaggio di Joe Martinek FB con un passato NFL, e nostra avversaria oggi. I Seamen, nonostante le ultime partite poco brillanti, sembrano poter controllare la situazione mentre i Jags, dopo ave sfiorato l’impresa con i milanesi possono solo sperare di evitare il play-out (record 1-7). Diversa la situazione nella South Division dove i Marines stanno procedendo senza intoppi verso una perfect season che in pochi avrebbero potuto pronosticare ad inizio stagione. L’ultimo ostacolo verso il sogno di chiudere la RS imbattuti è rappresentato dalla sfida con i Dolphins proprio in questo turno; se dovessero vincere sarebbe poi una strada in discesa verso il 10-0 e conseguente fattore campo lungo tutti i PO. Importante la vittoria nello scorso week end dei Grizzlies su Bologna, che aveva il match-point play-off sulla racchetta, e che invece è incappata in una giornata no del proprio attacco regalando ai romani

vittoria e speranze intatte di postseason. Tutto questo ai danni delle Aquile Ferrara sconfitte dai Laziali e adesso con un piede fuori dal sogno PO ma sicuri, salvo imprevisti, di evitare il playout che per la seconda stagione sarà affare dei Briganti Napoli, semplicemente inadeguati al campionato IFL. Molto si è detto di questa campionato a gironi, sicuramente rivedibile, ma che ha avuto il pregio di rendere il tutto più avvincente e meno scontato di quanto capitato la scorsa stagione con il girone unico. Sarà interessante vedere come verrà gestito il “futuro di questo format”: dal mantenimento dello stesso alla necessità di dover riformulare ogni anno i gironi visto la presenza della retrocessione. Ora però è tempo di concentrarsi sulla partita che a breve avrà inizio. Il gruppo sembra aver ritrovato lo spirito ed il carattere che da sempre contraddistinguono i Lions Bergamo.. Godiamoci questo ultime tre partite di RS, con un sogno nel cassetto.. Andare ad Ostia per disputare il quarto di finale con i Marines.

Classifica

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Editoriale

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Game Recap

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Roster Lions

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Preview & Recap pag. 7 Poster-Star Wars pag. 8-9 Rewinday

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I Sette Gradini del Benessere

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#lionsbg

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FACCE DA LEONI

(intervista esclusiva) pag. 13

Mini Vocabolario pag. 14 Lions Comics

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GO LIONS! Andrea Ghezzi

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RUBRICA

GAME RECAP RECAP PRIMi 7 WEEK

LIONS-GIANTS: 20-31 Leoni che partono male ma sul finire di 2/4 con il TD di Brugali vanno a riposo sotto di soli 4 punti (20-24). Il secondo tempo parte con l’intercetto di Chiarparin a cui però segue quello di Morant (pick-six 68 yds) che chiude sostanzialmente la partita. SEAMEN-LIONS: 34-0 Leoni chiamati a rispondere, dopo l’opaca prova con i Giants, e che invece non si presentano sostanzialmente in campo. La partita dura tre drive, quelli che permettono ai Seamen di portarsi sul 21-0, il resto della partita serve solo ai coach per provare nuovi giochi e dar spazio ai back up. PANTHERS-LIONS: 10-7 Quindici giorni dopo la disfatta con i campioni d’Italia i Lions arrivano a Collecchio e finalmente dimostrano tutto il loro valore. A pochi minuti dalla fine Brugali segna il TD del pareggio ma nell’ ultimo drive Monardi dimostra le sue qualità portando i suoi fino al FG che allo scadere condanna i Leoni. LIONS-RHINOS: 28-35 I Lions arrivano alla sfida convinti di poter finalmente cogliere la prima vittoria dopo la prestazione convincente di Parma. La partita è un susseguirsi di emozioni con Pryor e Mohler assoluti protagonisti. Tra il terzo e quarto periodo è pero’ il QB ospite che mette a segno i due big play che permettono ai Rhinos di allungare e vincere la partita GIAGUARI-LIONS:20-0 Nella sfida spareggio per evitare i play-out i Lions giocano la loro peggior partita stagionale. Le condizioni atmosferiche non facilitano i tentativi comunque serili di rimonta e la compagine orobica chiude il girone d’andata ancora a secco di vittorie GIANTS-LIONS:26-6 Nel primo tempo i Lions, alla prima senza coach Vecchi, mettono in difficoltà i padroni di casa (66). L’ INT di Mohler ad inizio ¾ e il TD su una finta di punt di Morant segnano il destino dei Leoni che non riescono a reagire e perdono la sesta partita consecutiva. LIONS-SEAMEN: 25-21 Nella più improbabile delle partite arriva la più improbabile delle rimonte. Nel 4/4, in poco più di 5 minuti i Leoni recuperano un deficit di 15 punti, trascinati da un pubblico meraviglioso, e battono i campioni d’Italia cancellando lo zero dalla casella delle vittorie


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ROSTER

LEONI IN CAMPO



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PREW&REC

PREVIEW

LIONS BERGAMO - panthers parma

Tolto lo zero dalla casella delle vittorie Domenica 24 Maggio, ore 15:00, sarà la volta dei Panthers Parma al Comunale di Azzano San Paolo. All’ andata fu una partita dominata dalle difese con i padroni di casa capaci di segnare il FG della vittoria allo scadere dopo che i Leoni avevano impattato a pochi minuti dalla fine.Parma, archiviata la brutta prestazione con i Seamen, arriva a Bergamo dopo aver battuto nell’ ultimo turno i Giants, in difficoltà dopo la partenza a razzo, grazie anche all’apporto del nuovo import Joe Martinek, autore di una buona prestazione e del TD dell’ allungo.I Lions, sulle ali dell’ entusiasmo dopo la rimonta impossibile con i campioni d’Italia, devono vincere per tener vive le residue speranze di post-season e contemporaneamente allontanare in modo deciso il play-out. Gli emiliani, dopo aver scelto di affrontare la prima parte del campionato

senza import, hanno puntato forte su Joe Martinek, RB proveniente da Rutgers e con un breve passato NFL. La scelta del presidente Tira ha spreso tutti ma il buon campionato disputato dalla sua formazione ha fatto propendere per un sacrificio che si è concretizzato nel tesseramento di un giocatore che potrà dare una mano sia come portatore di palla che come bloccatore. Uno dei limiti della offense di Parma, in questa stagione, è stata infatti l’incapacità della OL di aprire i buchi necessari per mettere in moto Malpeli Avalli. Ecco perché Martinek sembra essere l’uomo perfetto per riportare l’ attacco emiliano ai livelli delle ultime stagioni. In casa Lions l’ umore sembra essere tornato quello di inizio stagione, quando ancora si parlava di SB. Mohler e Griffeth hanno pensato bene di dimostrare tutto il loro valore nella partita più difficile della stagione guidando i compagni ad una vittoria fondamentale. Parma sarà un secondo,

importantissimo, test ed il gruppo dovrà rispondere nuovamente presente per poter pensare di aver la meglio sui vice campioni d’Italia. Fiducia massima quindi senza pensare però che tutti i problemi siano svaniti. Anche la partita con i Seamen ha mostrato alcune lacune e cali di concentrazione ma va riconosciuto, ai ragazzi di Coach Marossi, un carattere ed una forza di volontà che mai si erano visti e che saranno condizione necessaria anche Domenica contro il team di Coach Papoccia. Come sottolineato dal Presidente Federico “Da questo momento attenzione ai Lions, questo gruppo ha molto da dire!” Servirà il pubblico delle grandi occasioni, lo stesso che domenica ha letteralmente trascinato i Leoni alla vittoria, lo stesso che non ha mai fatto mancare il suo sostegno lungo tutta la stagione nonostante le difficoltà e le continue sconfitte. Lions are Back

RECAP

panthers parma (10) - LIONS BERGAMO (7)

Finale thrilling allo stadio Cervo di Collecchio! In una partita dominata dalle difese i Panthers trovano il FG della vittoria allo scadere dopo che i Lions avevano trovato il pareggio con Brugali a pochi minuti dalla fine. LA PARTITA La difesa dei Leoni impone subito la sua forza ed il primo quarto scorre veloce senza particolari sussulti da parte della offense emiliana.. All’ inizio del 2/4 Parma si porta a ridosso della redzone e su un terzo e corto trova la corsa di Malpeli Avalli che porta i ducali sul 7-0. L’ attacco orobico sembra essere ancora in cerca di sé stesso e Parma sul finire di tempo costruisce un bel drive rovinato prima da due TD annullati (holding in entrambi i casi) e poi con un FG inguardabile. Nella ripresa la D dei Leoni continua il suo lavoro bloccando sul nascere le

corse di Malpeli e rendendo inefficace il passing game di Monardi. I Lions però, nonostante l’ attacco finalmente riesca a guadagnare terreno, sprecano l’impossibile.. Furghieri viene respinto nel tentativo di convertire un 4&1 in piena redzone.. ma due giochi dopo Spreafico restituisce il possesso alla offense orobica grazie ad un clamoroso INT.. Quando i Leoni sembrano finalmente vicini a marcare i primi punti Mohler restituisce il piacere forzando il lancio e facendosi a sua volta intercettare .. Sembra finita ma la difesa guidata da Coach Marossi trova il modo di tenere i Leoni a galla ed il FG che potrebbe chiudere la sfida viene bloccato, dando una nuova possibilità a Podavitte e compagni. Furghieri guadagna 20 yrd su una draw. La play-action che segue è un capolavoro di Marco Podavitte che,

in salto ad una mano, riceve il pallone e porta i Leoni ad una yard dal TD che arriva nel gioco successivo sull’ asse Mohler-Brugali Quando tutto sembra apparecchiato per i supplementari due corse di Monardi (una con un roll-out incredibile) ed un offside della difesa permettono ai Panthers di gestire il cronomentro e calciare allo scadere il FG della vittoria. Per i Lions grande delusione ma comunque una prova positiva che certifica, sul campo, che questa squadra è lontana parente di quella scesa in campo al Vigorelli. In questo senso le dichiarazioni di coach Pilenga non lasciano dubbi “Siamo venuti a parma con una idea, siamo tornati con un team” Sabato 4/4 sfida con i Rhinos (ad Azzano ore 14:30) per trovare finalmente la prima vittoria in stagione.

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LE CRONACHE DELLE PARTITE

REWINDAY

Oggi il nostro Rewinday ci porta dritto in America, giusto per rimanere in casa ‘’Football ’’ ! REWIND DAY – 24 MAGGIO Oggi, 24 Maggio, ricordiamo la scomparsa del Padre della teoria Copernicana, il compleanno di un ex fenomeno del football americano e l’apertura del ponte della grande mela. Il 24 maggio 1960 nasceva Peter Henry Metzelaars, ex giocatore di football americano statunitense. Metzelaars giocò nel ruolo di tight end nella National Football League e al momento del ritiro, le sue 235 partite disputate erano il massimo della storia della NFL per un tight end. Il 24 Maggio del 1543 moriva a Frombork, in Polonia Niccolò Copernico, grande scienziato e autore della cosiddetta Rivoluzione Astronomica. La sua teoria, che propone il Sole al centro del sistema di orbite dei pianeti componenti il sistema solare, riprende quella Greca dell'eliocentrismo, la teoria opposta al geocentrismo, che voleva invece la Terra al centro del sistema. Era il 24 Maggio del 1883 quando, per la prima volta, pedoni e veicoli passavano sospesi sulle acque dell'East River da un sobborgo all’altro della Grande Mela. La costruzione del Ponte di Brooklyn iniziò nel 1870, costò 15,5 milioni di dollari dell'epoca, richiese la manodopera di 600 operai, 27 dei quali persero la vita durante i lavori.


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RUBRICA

I 7 GRADINI DEL BENESSERE IL RIPOSO

Dopo l’epica vittoria di settimana scorsa, riposare non è nei nostri piani, ma se si vuole rendere al massimo, nel lungo periodo il riposo è ancor più importante dell’allenamento. Quindi, facciamo un bel respiro, beviamo un fresco bicchiere d’acqua e prepariamoci a salire il terzo gradino che porta al benessere fisico e mentale. Il riposo, che identifichiamo per comodità con il sonno, è uno stato in cui passiamo bene o male un po’ meno di 1/3 della nostra vita. Alcuni la considerano una perdita di tempo, altri un miraggio impossibile, visti i mille impegni. Ma a cosa serve questo stato mentale molto particolare. Gli studi continuano a portare nuovi dati sull’effetto del sonno a livello mentale e fisico. Sappiamo che mentre dormiamo il corpo e la mente si rigenerano, entriamo in modalità pilota automatico e la nostra struttura cerca di ripararsi. Ultime evidenze ci dicono che il vissuto quotidiano viene riorganizzato nella memoria attraverso i sogni. In pratica il nostro subconscio sistema le tessere del puzzle degli accadimenti diurni per restituirci un quadro organizzato in schemi mentali pronti ad essere usati se le condizioni vissute si dovessero ripresentare. Nel mentre il corpo ripara i danni creati dalla vita quotidiana: inquinamento, allenamento, piccoli e grandi infortuni, ect Capite che queste funzioni richiedono tempo e condizioni ottimali che spesso vengono disattese dal nostro stile di vita. Esistono indicazioni precise? Leggendo qua e là vi sarà capitato di trovare vari “esperti” o studi che consigliavano un quantitativo di ore di sonno a garanzia di riposo e recupero psico-fisico. C’è chi sostiene che il minimo siano 6 ore, chi dice che per chi si allena 8 ore sono il minimo, purtroppo (o per fortuna) la verità è che non esiste una regola fissa. Il riposo dipende dal grado di stress psicofisico, quindi più faccio e più devo riposare. Si possono fare brevi periodi di privazione del sonno, ma se vengono protratti nel tempo, la mancanza di recupero si somma alle attività giornaliere portando inevitabilmente a problemi, anche seri. Infatti dobbiamo pensare che ogni nostra

azione porta ad una reazione, in sintesi noi siamo la sommatoria di ciò che facciamo ed assumiamo. Dove il riposo gioca un ruolo determinante per riparare i danni provocati dalle nostre attività. Il problema è che il corpo sopperisce alla carenza di riposo, inizialmente dandoci più energia, questo avviene tramite il rilascio di cortisolo che come detto, se è per brevi periodi non crea grossi danni, ma se la situazione non rientra nella normalità può indebolire il nostro sistema immunitario, la nostra struttura muscolo-scheletrica e la funzionalità dei nostri organi interni. Ho sentito spesso persone dirmi che se dormono 5 ore vanno come un treno, ma se dormono 8 ore si svegliano più stanchi di prima. L’inganno è proprio questo, nel primo caso il cervello legge una situazione di stress e sopperisce aumentando gli ormoni catabolici, cioè sostanze che permettono di gestire le situazioni d’emergenza. Quando finalmente ci si concede qualche ora in più il corpo cerca di recuperare le ore perdute, ma spesso, se non sempre, abbiamo alle spalle intere settimane di arretrati e non semplicemente due o tre orette di sonno mancanti. Quando arriviamo al limite il corpo da segnali ancor più difficili da capire per meno avvezzi, grande difficoltà a prendere sonno, iperattività, nervosismo, perdita di appetito, diminuzione di peso, ma aumento del grasso corporeo. Benvenuti nella sindrome da stanchezza cronica! Ma allora quanto si deve dormire per evitare questo effetto, per dar la possibilità al corpo di ripararsi ed alla mente di ricaricarsi? Dipende! Dipende da quanto vi allenate, da che stile di vita avete, dal vostro lavoro ed anche dal vostro grado di preoccupazione mentale. Più queste componenti sono alte e più si dovrebbero aggiungere ore di sonno, come regola c’è solo l’osservazione di noi stessi: quando mi corico mi addormento senza problemi? Al risveglio sono carico o ci vuole l’argano per estrarmi dal letto?! Anche la stagionalità conta. D’inverno si dovrebbe dormire qualche ora in più, mentre d’estate si dovrebbe saltar giù dal letto prima. Un’antica regola Taoista dice di co-

ricarsi col buio ed alzarsi con la luce… semplice ed ovvia sembrerebbe, ma quanti di noi posson dire di rispettarla? La regola per quanto antica porta con se elementi di fisiologia molto forti, luce e buio sono fondamentali per un riposo corretto, questo perché le nostre palpebre sono permeabili alla luce, infatti passando da luce a buio il nostro cervello trasforma la serotonina in melatonina e viceversa da buio a luce si riconverte la melatonina in serotonina , questi due ormoni sono in pratica il nostro sistema di disattivazione e sveglia. Squilibri nel loro metabolismo generano irregolarità nel sonno fino ad arrivare all’insonnia vera e propria. Alcune delle abitudini più comuni sono controproducenti in questo senso, la peggiore è guardare fonti di luce prima di coricarsi, cosa che in pratica tutti noi facciamo consultando lo smart phone, guardando la TV o lavorando al PC prima di andare a dormire. Per i nostri occhi e quindi di conseguenza per il cervello non c’è differenza tra luci naturali ed artificiali, quindi cerchiamo di trovare una routine pre nanna che si rifaccia il più possibile a ciò che avviene al tramonto e ciò: luce che si affievolisce piano piano e che diventa sempre più “calda” (maggior spettro emissivo nella banda del rosso per i più tecnici), frenesia delle attività decrescente, ect un buon libro letto con luce calda e soffusa è un ottimo alleato, ma anche 10-15 minuti di training autogeno, meditazione o semplici esercizi di respiro diaframmatico aiutano ad eliminare le tensioni quotidiane e farci scivolare meglio tra le braccia di Morfeo. Importante è anche l’orario prescelto per riposare, più allontaniamo l’orario di andata a letto dal calar del Sole e minore sarà l’effetto riposante del sonno. Non dimenticate che le ore arretrate non si recuperano in una nottata, anche dormendo 3-4 ore in più, ma sembra funzionare meglio un aumento di 20-40 minuti per notte. Possiamo quindi dire che l’unica regola d’oro, per quanto banale possa sembrare, è anche la più facile da mantenere: se sei stanco vai a dormire! Ora invece tutti svegli e pronti a tifare per la seconda impresa gridando a pieni polmoni: GO LIONS GO Carlo Pilenga

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#LIONSBG

LA RICETTA PER DIVENTARE CAMPIONI Il talento è innato? Oppure vale la regola delle diecimila ore?

In tempi recenti, alcuni studi hanno però totalmente smentito l’ipotesi secondo la quale, esercizio e impegno costante siano lo strumento necessario ed ineludibile per raggiungere l'eccellenza. Secondo gli autori dello studio pubblicato sulla rivista “Psychological Science”, la tesi di Ericsson pare essere scontata e troppo pacifica. La pratica conta fino al 26 per cento nella musica e si abbassa al 21 e a 18% nello sport; abilità, intelligenza e predisposizioni specifiche sono le caratteristiche fondamentali per approcciarsi ad una qualsiasi disciplina. Anche gli anni sono da tenere in considerazione, o meglio l’età a cui una persona inizia a mettere un impegno serio in una determinata attività. Inutile insistere se non si è portati, la “pratica deliberata” conta assai poco. Diecimila ore non bastano, o forse si. E’ questo il dilemma che da decenni incuriosisce ed appassiona scienziati e studiosi, psicologi e gente comune, catalizzando l’attenzione di tutti, o quasi. Campioni si nasce? O il successo è raggiungibile con duro lavoro e impegno? Quanto conta l’applicazione e quanto il talento? Negli ultimi anni è diventata popolare l’idea che per diventare dei fuoriclasse sia necessaria una pratica assidua e un allenamento costante; si tratta dell’ipotesi avanzata dagli Psicologi negli anni Trenta e poi ripresa dallo Svedese Anders Ericsson con uno studio che mise a confronto il tempo impiegato per esercitarsi da un gruppo di violinisti più o meno bravi. La sintesi rivelò che i migliori si erano esercitati in media per 10.000 ore mentre gli altri per ‘’sole’’ 4.000. Un vero valore al sudore quello esposto e dimostrato dallo studio di Ericsson, secondo il quale diventare delle eccellenze sarebbe alla portata di tutti, purché si sia disposti a non arrendersi ed intraprendere un lavoro meticoloso e molto intenso. Per avere i risultati bisogna impegnarsi, la qualità della pratica è fondamentale ma non deve trattarsi di semplice e ripetuto esercizio, ma bensì di ‘’pratica deliberata’’ che chiede una dose altissima di concentrazione e si focalizza non sul mantenere, ma sull’estendere costantemente le proprie capacità.

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Dopo aver preso in considerazione oltre ottanta studi di psicologia su come si acquisisce la competenza in vari settori, che in totale hanno riguardato più di undicimila partecipanti, gli studiosi hanno concluso svilendo il valore del sacrificio. E allora non bastano le 10.000 ore di sudore consigliateci da Ericsson per diventare dei fuoriclasse? GIOVANI TALENTI LIONS L’Italia Under 19 ha da poco concluso la sua avventura nel torneo di qualificazione per i campionati europei con una grande prestazione che le regala il terzo posto. Un successo significativo sia a livello tecnico, che testimonia i grandi passi avanti fatti dalla squadra in questi mesi di raduni e partite, sia umano come ha raccontato Coach Borchini ‘’ La mia speranza è che sia stata un bella esperienza per tutti”. Sette Giovani Leoni sono stati chiamati a dare il loro contributo per questa importantissima spedizione, con un risultato davvero soddisfacente a testimonianza che talento e predisposizione servono e contano, l’amore per l’attività che si pratica è essenziale, ma per diventare un campione è necessario continuare a forzare i primi limiti, lavorare in modo accanito sui punti deboli e non darsi mai per vinti. Lascio agli altri la convinzione di essere i migliori … per me tengo la certezza che nella vita si può sempre migliorare. Marilyn Monroe Valentina Fumagalli


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INTERVISTA

FACCE DA LEONI VALERIO CUOMO (RB) Dimentichiamoci solo per un momento l’infortunio di Pessac.. fino a quel momento eri stato il migliore dei tuoi, MVP della prima sfida con la Francia, autore del TD che aveva aperto le segnature con l’Olanda, raccontaci la tua avventura alla prima esperienza con il Blue Team L’esperienza con il Blue Team per me è stata unica , non mi era mai capitato di fare un torneo cosi importante fuori dall’ Italia. Molti ci davano per sfavoriti dopo il risultato contro la Spagna , dove obbiettivamente abbiamo vinto , ma abbiamo giocato contro una squadra “work in progress” il nostro livello era molto più alto e di conseguenza bisognava fare molto di più… comunque io sono partito con la consapevolezza che potevamo fare molto bene. Siamo arrivati a Pessac, e la prima partita contro la Francia non è andata come speravo, 35-0… mi è molto dispiaciuto… probabilmente per qualcuno è da pazzi… ma io ci credevo veramente. Purtroppo erano più forti , sia tecnicamente che fisicamente , erano molto veloci e a parte qualche buon drive … per il resto non c’è stata storia. Alla fine mi hanno dato l’MVP che condivido con tutta la squadra , tutti eravamo su quel campo… Ripresi dalla sconfitta , incontriamo l’Olanda. Avevamo preparato bene questa partita , non potevamo fallire, erano alla nostra portata (come la Serbia ). Siamo scesi in campo “con il coltello fra i denti “ ,mi piaceva l’atmosfera che si era creata in squadra. Qui il mio primo TD in Blue e la nostra seconda vittoria con questa nuova squadra, purtroppo tutto rovinato dall’infortunio, non ci voleva proprio in questo momento… però diciamo che mentalmente è già stato superato , bisogna farsene una ragione.. Da quanto letto e visto la cosa che ha impressionato di più è stata la vostra capacità di essere gruppo nonostante i pochi raduni fatti.. La squadra si era creata solo 3 mesi prima dell’evento , abbiamo avuto pochissimi raduni “veri “ (ci sono stati 2 raduni di selezione dove c’era molta gente e un raduno dove eravamo veramente pochi per lo svolgimento dei vari campionati) per conoscerci. Nonostante tutto si è creato lo stesso un gruppo fantastico, questo ha contribuito sicuramente alla creazione di una grande squadra in poco tempo. Puoi raccontarci qualche aneddoto divertente capitato nei raduni o a Pessac? A parte i miei vari balletti che girano sul web ahahah .. ho un vasto repertorio, ne sono successe di tutti i colori , una fra tutte mi ricordo che dopo l’allenamento a Pessac stavamo aspettando il pullman per andare in albergo , eravamo tutti fuori sul marciapiede ad un certo punto si vedono 2 ragazze in lontananza su una bici che vengono verso la nostra direzione, noi ci mettiamo sui bordi ( tipo passerella ) per farle passare. Ap-

pena passano, dietro un palo inizialmente esce un compagno che si tira giù i pantaloni, e tutti che incominciavano a urlare “Oleeee” , e queste due poverette si trovarono a passare in mezzo a una squadra di Football di Italiani tra urli e schiamazzi, chissà cosa avranno pensato ahahahah. Divertente anche quando si improvvisavano Rap Battles freestyle in squadra, tutti in cerchio , in mezzo 2 sfidanti , è li che si facevano le vere risate , non dico gli insulti che sono volati… ahahah Tornando ai risutati del campo.. con la Francia è parsa evidente la differenza di preparazione.. dimmi cosa pensi del lavoro che avete fatto e cosa si dovrebbe fare per essere competitivi ad alto livello Penso che il lavoro che abbiamo fatto sia stato buono , nonostante il risultato contro la Francia . Io mi ricordo che i primi raduni erano un disastro , soprattutto per l’attacco.. era difficile per noi , non avevamo tempo di vedere bene tutti i giochi, abbiamo fatto fatica ma piano piano nel corso dei vari raduni abbiamo messo a posto tante cose , e se guardo ad ora direi che siamo migliorati moltissimo rispetto alle prime volte. Secondo me per essere competitivi ad alto livello ci vuole prima di tutto CUORE , ma soprattutto più allenamento tecnico , palestra, preparazione e tanta determinazione in quello che si sta facendo, bisogna fare dei sacrifici ovviamente…. Chiudo la parentesi nazionale chiedendoti come mai anche in Federazione conoscono il tuo vero soprannome.. Zlatan.. Zlatan ahahah in realtà non lo so nemmeno io bene, sei stato tu a darmi questo soprannome , forse perché spesso nelle partite sono “arrabbiato” agonisticamente, ma sempre sicuro di me. (rido) Parliamo di Lions, finalmente la prima vittoria, immagino la rabbia a dover seguire la partita dalla tribuna ma anche la gioia al fischio finale.. Finalmente la prima vittoria Lions , sono molto contento ,partita mozzafiato nel finale , i miei compagni hanno dato l’anima, sono fiero di tutti i ragazzi. Di sicuro ha alzato molto il morale della squadra , ovviamente fa male vederla da fuori , mi sarebbe piaciuto contribuire.. Questa vittoria era quello che serviva per allontanare lo spettro play-out, domenica Parma poi i Giaguari.. si deciderà tutto nelle prossime due partite e se infine si battessero anche i Rhinos.. Questa vittoria è importante appunto per questo , vista la stagione non brillantissima è fondamentale arrivare a non giocare i play-out questo è l’obbiettivo . Bisogna stare concentrati al 100% ora, per replicare la vittoria , e poi con questi gironi da 6 basta uno scivolone di qualche squadra e magari… boh staremo a vedere

In U19 hai guidato i tuoi compagni ai quarti, in IFL stai iniziando a farti conoscere, dove vuoi arrivare? Si, in giovanile siamo arrivati ai quarti… purtroppo tutti sanno come è andata quella partita… Vorrei poter vincere il campionato dell’under 19 per prima cosa, sarebbe il mio ultimo anno con loro… Nel futuro vorrei migliorarmi sempre di più fino ad avere un ruolo determinante nella squadra per vincere la IFL, e magari guadagnarmi un posto nella Nazionale Senior Quale pensi sia il futuro del FA in Italia.. secondo te cosa si potrebbe fare per accrescere l’interesse? Il futuro del Football Americano in Italia è strettamente correlato al mondo televisivo ,sul modello statunitense, ed ad un allargamento della base dei praticanti. Ciò può avvenire soltanto suscitando interesse attraverso i mezzi di comunicazione di massa che, sebbene attualmente utilizzati(e mi riferisco ai social network) vengono ad escludere i principali canali comunicativi, che in Italia sono ancora rappresentati dalle trasmissioni televisive satellitari e digitali terrestri. In pratica a mio avviso vi è assolutamente bisogno di una interazione tra social network e televisione, che non può limitarsi solo allo streaming televisivo su web che oggettivamente ha dei limiti. In questa fase sarebbe opportuno spettacolarizzare gli eventi anche attraverso norme meno limitative in ordine all'uso di campioni stranieri. Tali considerazioni a mio avviso potranno portare ad un allargamento del movimento. “Spero di ritornare presto più in forma di prima , ringrazio il presidente, tutti i coach e tutti quelli ogni giorno lavorano per noi Lions, anche Alessandro Apollonio che mi ha citato nella sua intervista, e che crede sempre in me “ We are the future ” ( glielo avevo promesso ahaha ).Un ringraziamento speciale va a tutti i tifosi che ci seguono e ogni domenica provano le stesse emozioni che proviamo noi, vi aspettiamo sempre più numerosi” ”God bless the Football”

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LE CRONACHE DELLE PARTITE MINI VOCABOLARIO

PISTOL OFFENSE

è sia una formazione che un “attacco”, inventato da Chris Ault nel 2005 mentre allenava l’ Università del Nevada. E’ un ibrido tra la tradizionale Shotgun e la “single back offense”. Nella Pistol il QB si mette a 5 yard dal centro (invece delle canoniche 7 nella shotgun) ed il RB si schiera 3 yard direttamente dietro al QB invece che di fianco. E’ una formazione “versatile”,in modo particolare se si schiera un QB che corre, e che rende difficile la lettura alla difesa.. BLITZ: Azione di penetrazione immediata effettuata in genere dai LB al fine di placcare il QB prima che possa lanciare (SACK). BLOCK: Azione compiuta per ostacolare un avversario da parte di un giocatore della squadra che è in possesso di palla. Ha precise regole. CLIPPING: Blocco illegale da dietro. DELAY OF GAME: Quando si superano i 25 secondi a disposizione da l fischio dell’arbitro, per la ripresa del gioco. EXTRAPOINT: E’ la trasformazione della meta (anche PAT). FACE MASK: Afferrare un avversario per la maschera. 124 FAIR CATCH: E’ la presa al volo protetta. Un giocatore che riceve un kick o un punt lo segnala alzando un braccio, Non può portare la palla in avanti né essere affrontato. FUMBLE: Quando un giocatore perde il possesso della palla, dando la possibilità a chiunque di ricoprirla. HALF-TIME: Metà tempo, intervallo fra i tempi. HANDOFF: Passaggio alla mano del QB al Runningback. HASH MARKS: Linee longitudinali segnate in mezzo al campo da dove riparte ogni azione. HOLDER: E’ il giocatore che riceve la palla dal Center durante le trasformazioni o i field-goal

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e la tiene a terra per il calcio del Kicker. INTERCEPTION: Azione in cui il giocatore di difesa intercetta il lancio del Quaterback della squadra avversaria. INTERFERENCE: Quando un giocatore viene toccato fallosamente prima di riceve il pallone. LINE OF SCIMMAGE: Linea immaginaria che si trova all’ altezza di ambedue le estremità della palla. La squadra d’ attacco deve avere almeno 7 uomini su tale linea. La difesa può schierarsi come meglio preferisce. MAN IN MOTION: Giocatore dell’ attacco che prima dello snap si muove parallelamente o all’indietro rispetto alla line a di scrimmage. NEUTRAL ZONE: Zona che si trova tra le due LOS. OFFSIDE: Fuori gioco. Quando un attaccante si muove in avanti o un difensore tocca un avversario prima dello snap. ON SIDE KICK: Kickoff corto per tentare di impossessarsi nuovamente della palla. Deve essere di almeno 10 yds. PASS: Passaggio in avanti del Quaterback ad un Ricevitore. PITCH: Lancio sottomano della palla effettuato dal Quaterback. RECOVER: Riconquistare la palla dopo un fumble.

REFEREE: Capo della “Crew” arbitrale. RETURNER: E’ il giocatore che si indica di ritornare il kickoff o il punt. REVERSE: Azione che si svolge prima da un lato dello schieramento offensivo, salvo poi svilupparsi dalla parte opposta. ROSTER: Elenco di tutti i giocatori appartenenti ad una squadra, diviso per ruoli. SACK: Placcaggio del Quaterback da parte di un difensore. SAFETY: Quando il portatore di palla esce dalla end-line.E’ anche un ruolo di difesa. SHIFT: Quando due o più giocatori assumono una nuova posizione prima dello snap. SIDELINE: Linea laterale. SNAP: Movimento con cui il Center passa la palla al Quaterback. SPEARING: Uso illegale del casco per colpire l’ avversario. TACKLE: Placcaggio. Si effettua sul portatore di palla. E’ anche un ruolo dei giocatori di linea. TOUCH-BACK: Quando il Returner, dopo aver ricevuto nella propria End-zone, segnala l’ intenzione di fermarsi appoggiando il ginocchio a terra. Non dà diritto ad alcun punto e le azioni ripartono dalle 20 yds. TURNOVER: Perdità del possesso di palla. UNSPORTSMANLIKE CONDUCT: Comportamento anti-sportivo.


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