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P. Barclay e la Cavallerizza di Palazzo Mazzarino (PA)
P. Barclay e la Cavallerizzadi Palazzo Mazzarino (PA)
“L’innamoramento di Barclay per Palermo è stato fulminante”
A otto anni dalla sua prima esperienza palermitana, una “oil room*” realizzata presso il Salone di Palazzo Costantino seguita anni dopo dall’installazione all’Oratorio di Santa Caterina d’Alessandria, l’artista di fama internazionale Per Barclay è nuovamente tornato a Palermo con il progetto “Cavallerizza Palazzo Mazzarino”.
La nuova oil room, curata da Agata Polizzi ed inserita tra gli eventi collaterali di Manifesta12** la Biennale europea “nomade” questa estate allestita nella capitale siciliana, è stata realizzata all’interno di uno dei più importanti edifici storici della città, Palazzo Mazzarino. Costruito sulle basi di una preesistente architettura del ‘500, il palazzo è ubicato nel cuore della città, in posizione baricentrica tra il Teatro Massimo ed i Quattro Canti.
L’intervento è stato voluto dai marchesi Berlingieri, attuali proprietari di Palazzo Mazzanino, e dalla Galleria Francesco Pantaleone Arte Contemporanea, oltre che da collezionisti privati, da Schlüter-Systems, da Vincenzo Pecorella oli sas, dal Consorzio Obbligatorio degli oli usati, da Maison Champagne Ruinart e da Assicurazioni Generali.
Il progetto ha previsto la realizzazione di una vasca che ha coperto quasi per intero la pavimentazione delle antiche scuderie di Palazzo Mazzarino, circa 200 mq, lasciando un semplice passaggio laterale per consentire al pubblico una visione ravvicinata e “immersiva” nella superficie nera e lucidissima riflettente le 14 colonne sostenenti le volte a crociera della Cavallerizza. Intenzione dell’artista è stato proporre una rilettura del patrimonio artistico del sito offrendo una riflessione sul tempo presente e sul dialogo tra l’architettura dello spazio e le possibilità interpretative contemporanee.
La realizzazione della “vasca”
Il pavimento delle scuderie, realizzato in pietra grigia Billiemi caratterizzato, come tutte le pietre naturali, da superficie porosa e facilmente macchiabile, doveva essere assolutamente preservato dallo sversamento di anche una sola goccia di olio motore. Peraltro gli oli esausti sono caratterizzati da una elevata viscosità che li rende fortemente macchianti con il rischio di danneggiare la storica pavimentazione. Per questo è stato fondamentale garantire un altissimo livello di sicurezza nell’allestimento e per l’intera durata dell’installazione artistica.
A realizzare la “vasca contenitiva dell’olio esausto” in tutta sicurezza è intervenuta Schlüter-Systems che, come già avvenuto per l’istallazione realizzata due anni fa nella chiesa di Santa Caterina, ha fornito le sue guaine impermeabilizzanti all’architetto Ignazio Mortellaro che, con la consulenza tecnica di Enzo Guarino agente di zona Schlüter-Systems, ha seguito la realizzazione dell’opera.
Grazie alla tecnologia Schlüter ® - KERDI, il pavimento delle scuderie è stato coperto da una vasca perfettamente impermeabilizzata, in grado di impedire qualsiasi fuoriuscita di olio che potesse danneggiare i delicati pavimenti sottostanti.
La vasca è stata realizzata utilizzando la guaina Schlüter ® -KERDI - un sistema certificato CE e ETAG e con oltre 25 anni di collaudo in tutto il mondo -, comunemente utilizzata per impermeabilizzare pavimenti e pareti di bagni e docce prima della posa dei rivestimenti di superficie. Per l’occasione, vista la necessità di poterla rimuovere facilmente a fine installazione, Schlüter ® -KERDI è stata posata su uno strato di tela in plastica flottante. Per l’incollaggio dei teli Schlüter ® - KERDI nelle zone di sormonto, delle fascette sigillanti per le zone perimetrali e dei pezzi speciali preformati per gli angoli alla base delle numerose colonne, è stata utilizzata Schlüter ® -KERDI- COLL-L, colla impermeabilizzante bicomponente.
I sistemi Schlüter-Systems hanno garantito all’artista di lavorare in condizioni di sicurezza, salvaguardando l’integrità dei pavimenti della Cavallerizza, regalando alla città di Palermo un memorabile evento e riconsegnando intatta la storica pavimentazione ai marchesi Berlingieri.
**Manifesta 12, laBiennale nomadeeuropea, nasce neiprimi anni ’90 adAmsterdam, su iniziativadella storica dell’arteHedwig Fijen che ancoraoggi la guida, in rispostaal cambiamento politico,economico e culturaleavviatosi alla fine dellaguerra fredda alloscopo di facilitarel’integrazione culturale esociale in Europa.Ogni nuova edizioneviene avviata e finanziataindividualmente,ed è gestita da unteam permanente dispecialisti internazionalicomposto da TatianaTarragó, Paul Domela,Esther Regueira, YanaKlichuk, Marieke van Hale Mikaela Poltz, nonchédal direttore generaledi Manifesta 12 RobertoAlbergoni e dallacoordinatrice FrancescaVerga.
*OIL ROOM
Era il 1989 quando l’artista norvegese Per Barclay (nato a Oslo nel 1955) realizzò la sua prima “oil room”, ottenuta inondando di olio per motore per poi immortalarne gli effetti in fotografia, lo spazio di una galleria di Brda, in Olanda. A quella prima “oil room” ne sono seguite altre che hanno sperimentato riflessi ottenuti con liquidi diversi - oltre all’olio motore, il più usato, anche acqua, vino e, più raramente latte -. Anche se Barclay continua a non ritenersi un fotografo nella accezione stretta del termine, quelle fotografie, calibratissime nell’inquadratura e nella messa a fuoco dei dettagli, raccontano di una perfetta conoscenza dello strumento, in cui nulla è lasciato al caso, dagli obiettivi ai tempi di esposizione.