Contiene I.P. ISSN 1120 - 7884
magazine MaterialiCasa magazine 2/22 è un supplemento di
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The sound of water.
Si può percepire il suono del benessere? Certamente sì: il rumore dell’acqua che scroscia, scende, defluisce e lascia dietro di sé un senso di benessere e pulizia. Una vera e propria sinfonia capace di prolungare il piacere della doccia, trasformando in suono un momento unico. Perché tutto questo possa accadere, è fondamentale che l’acqua scorra senza incontrare ostacoli: per questo abbiamo progettato le canaline per l’ambiente bagno PP Drain Aqua, in cui bellezza e funzionalità si fondono. Non è forse questo il suono dell’acqua?
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info&contatti press web mail mobile social MaterialiCasa magazine è un supplemento di Tile Italia: Periodico bimestrale registrato presso il Tribunale di Reggio Emilia al n. 751 in data 20/10/89 - Iscrizione al ROC n. 9673 Sede legale ed operativa: Tile Edizioni S.r.l. - Capitale Sociale: Euro 51.400,00 - R.E.A. 329775 Via Fossa Buracchione 84 - 41126 Baggiovara (MO) Tel. +39 059 512 103 - Fax +39 059 512 157 Direttore: Gian Paolo Crasta - g.crasta@tiledizioni.it Co-direttore: Sabrina Tassini - s.tassini@tiledizioni.it © 1989 Tile Italia www.materialicasa.com info@materialicasa.com facebook.com/MaterialiCasa twitter.com/MaterialiCasa instagram.com/materialicasa pinterest.com/materialicasa youtube.com/channel Scarica la APP ISSUU e cerca “Tile Edizioni” per leggere Tile Italia + MaterialiCasa magazine - da tutti i dispositivi mobili! Sara Falsetti - s.falsetti@tiledizioni.it Sabrina Tassini - s.tassini@tiledizioni.it Collaboratori: Chiara Poggi - c.poggi@tiledizioni.it Abbonamenti: www.tiledizioni.it/ita/ecommerce.aspx Progetto grafico: Sara Falsetti Redazione:
PUBBLICITÀ: Paola Giacomini - cell. 335 1864257 - p.giacomini@tiledizioni.it Elisa Verzelloni - cell. 338 5361966 - e.verzelloni@tiledizioni.it Alberto Tolomelli - cell. 335 5948681 - a.tolomelli@tiledizioni.it Silvia Lepore - cell. 345 7218245 - s.lepore@tiledizioni.it Fotolito: Vaccari Zincografica Srl Via E. Salgari, 61 41123 Modena
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Info & Contatti
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Editoriale: Il motore dell’ottimismo
di Sabrina Tassini
SPECIALE HO.RE.CA n 8 (arch)people - Parisotto + Formenton Architetti: “Il settore hotellerie è in forte crescita”
Projects
sommario
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di Chiara Poggi
n 14 - Casa Di Langa: lusso sostenibile nel cuore del Piemonte n 20 - DEMO Design Emotion: l’hotel che riscrive l’hospitality italiana n 26 - Ecologia e comfort all’Hotel Meliá Milano n 30 - Radisson Collection Hotel Palazzo Nani: tra storia e design n 36 - Lodge Alverà: legno antico e design moderno nelle Dolomiti n 40 - Il recupero del Magazzino dei Vini di Trieste
Technical Projects n 44 - Tecnica Made in Italy per l’hospitality di lusso francese n 46 - Terrazze fronte mare al Jesolo Lido Design District n 50 - Residence Hotel Ambiez, Madonna di Campiglio n 54 - Tecnica all’avanguardia al Savoy Palace, Madeira n 58 - FOTOnews - Wide&Style Baloon per B&B Rettifilo 311, Napoli n 60 - In focus - La sicurezza certificata di Active Surfaces® per l’Ho.Re.Ca n 62 - In focus - Canaline e sistemi per il bagno by Profilpas n 64 - (arch)people - Simone Micheli: “la luce è una sostanza da plasmare”
di Chiara Poggi
Projects
n 70 - 3dddì, Firenze: l’essenza del bianco n 74 - Il Refettorio, Venezia: matericità e colore n 78 - Rinnovare un’icona: La Sirenetta Restaurant & Banquet n 82 - (arch)inspiration - Bucket List: Food&Design Destinations
COVER STORY: • Progetto: Café Constance, Montréal • Studio: Atelier Zébulon Perron • Photo credit: Alex Lesage Articolo a pag. 83
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editoriale
Il motore dell’ottimismo Sabrina Tassini - s.tassini@tiledizioni.it
Dopo un periodo di obbligato sopimento, la convivialità è tornata protagonista delle nostre vite, come catalizzatrice di energia positiva e motore di ottimismo. Un ottimismo che pare riflettersi, nonostante le problematiche ormai note, anche sull’andamento dei settori ad essa correlati, come l’ospitalità e la ristorazione, e di conseguenza sulla progettazione degli ambienti per tali destinazioni d’uso. Se infatti da un lato le materie prime scarseggiano, dall’altro la motivazione e la creatività degli addetti ai lavori - dagli architetti e progettisti alle aziende di ciascun comparto coinvolto - straboccano e non intendono porsi limiti, sfociando anzi in soluzioni sempre più in-
gegnose e sorprendenti che rispondono con grande prontezza e lungimiranza alle sfide dell’attualità e del domani. Le realizzazioni concepite per il segmento Ho.Re.Ca., per antonomasia chiamate a soddisfare e talvolta ad anticipare le necessità in continua evoluzione della collettività, ne sono un esempio, e proprio a queste dedichiamo la seconda monografia dell’anno, con l’obiettivo di mappare le macro tendenze del settore e tracciare una panoramica sulle novità più interessanti. Lo facciamo attraverso il racconto di case history emblematiche e intervistando due importanti studi di architettura, Parisotto +
@ M AT E R I A L I C A S A
Formenton Architetti e Simone Micheli Architectural Hero, di cui approfondiamo le rispettive attività e filosofie progettuali, lasciandoci ispirare dalle più recenti opere. Passiamo inoltre in rassegna i progetti di rinnovamento o nuova costruzione di strutture ricettive che riscrivono, per personalità e concept, le regole dell’hospitality italiana e internazionale, ma anche locali che uniscono cibo e design con modalità del tutto inedite, con un occhio di riguardo per i materiali impiegati, più performanti, salubri e visivamente accattivanti che mai, nonché asset fondamentali per la concretizzazione di edifici e spazi all’avanguardia in cui coltivare il ritrovato piacere della condivisione. ✕
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(arch)people
ho.re.ca
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Il Box in Riviera, Venezia
Chiara Poggi c.poggi@tiledizioni.it
Parisotto + Formenton Architetti: “Il settore hotellerie è in forte crescita” Il settore hotellerie vive un periodo di grande crescita tra riconversioni e nuove aperture. I trend trainanti? Architetture ed interni di grande ricercatezza e di gusto contemporaneo, esperienze tailor made legate al territorio, servizi curati nei minimi dettagli. I luoghi dell’ospitalità sono concepiti con i comfort e l’atmosfera di una dimora privata, che ricerca ambienti sempre più accoglienti, tagliati su misura, ideati attorno agli abitanti con spazi vitali, luce, aree outdoor anche in città. Un focus sull'attività di Parisotto + Formenton Architetti in una intervista doppia ai fondatori Aldo Parisotto e Massimo Formenton. MaterialiCasa: Com’è cambiato il vostro lavoro dopo il periodo di emergenza Covid? Parisotto + Formenton: In trenta anni di attività professionale ci siamo abituati a fronteggiare molti cambiamenti nei comportamenti, nel gusto, nelle esigenze dei
Ritratto P+F Architetti
clienti, nel modo di lavorare. Negli ultimi due anni crisi globali di diverso tipo hanno modificato repentinamente e in misura molto importante la situazione economica e sociale. Abbiamo visto arrivare numerose richieste per progetti di residenze periurba-
ne, extraurbane e in località di villeggiatura per un accresciuto desiderio della committenza di spazi interni più generosi e di connessione con la natura. Abbiamo purtroppo anche visto progetti rallentare o fermarsi per la crescita esorbitante dei costi
Casa di Langa, Cerretto Langhe (CN)
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(arch)people
ho.re.ca
La Viarte Cantina, Prepotto (UD)
delle materie prime, una problematica che dovremo affrontare ancora per un tempo, probabilmente piuttosto lungo.
Il Box in Riviera
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MaterialiCasa: Come vi immaginate la casa del futuro in termini di ambienti, spazi, materiali e tecnologie utilizzate? Che tipo di relazione instaurate con i committenti e quanto li trovate disposti a sperimentare? Parisotto + Formenton: La casa è un tema privilegiato per gli architetti, il progetto per eccellenza. Oggi come ieri e come sarà ancora di più in futuro, la residenza è il luogo più affascinante e più difficile da progettare, perché è necessario entrare nell’intimità del committente e stabilire una relazione di conoscenza e fiducia. Le nostre case sempre più saranno accoglienti, tagliate su misura, concepite attorno agli abitan-
ti con spazi vitali, luce, aree outdoor anche in città. L’ibridazione tra gli spazi e dei momenti del lavoro e quelli della vita privata - che già era emersa nell’ultimo decennio e che ha avuto un’accelerata nel periodo pandemico - delinea la necessità di case fluide attrezzate per garantire a tutti i membri della famiglia, anche di generazioni diverse, ambienti per la privacy e la convivialità, il relax e la concentrazione. MaterialiCasa: Per quanto riguarda il settore horeca, quali differenze riscontrate tra la committenza italiana e quella internazionale? Parisotto + Formenton: Nella nostra storia professionale, sin dagli inizi, abbiamo sempre lavorato con l’estero, realizzando progetti in tutto il mondo. A livello internazionale la professionalità del progettista architettonico (per non parlare di altre professioni parallele come il lighting designer) è
sicuramente maggiormente apprezzata e rispettata e gli standard della qualità del lavoro oltre che dei compensi è molto più alto. MaterialiCasa: Quali regole seguite per il settore horeca? Come cambia il vostro approccio al progetto da una casa a uno spazio retail, da spazi dedicati alla ristorazione a quelli dedicati alla ricettività? Parisotto + Formenton: Progettare per il settore residenziale o horeca richiede un approccio simile: sempre più gli spazi per l’ospitalità sono concepiti con i comfort e l’atmosfera di una dimora privata e anche il cosiddetto “arredo contract” ha ormai proporzioni, ergonomie e dettagli dei prodotti domestici. Il nostro processo parte sempre, indipendentemente dal tipo di progetto, dallo studio del territorio, dell’esposizione, dei materiali e colori locali per creare architetture uniche e radicate al luogo in cui sorgono.
Stone Villa, Conegliano V.to (TV)
Villa sul Lago, Arona (NO)
MaterialiCasa: Come si sta evolvendo questo settore? E quali sono secondo voi i trend che più lo influenzeranno? Parisotto + Formenton: Il settore hotellerie è in forte crescita ed il trend è ripreso con forza dopo lo stop forzato degli ultimi anni. Assistiamo ad una richiesta sempre
Area Masotti, Oderzo (TV)
maggiore da parte dei viaggiatori di qualità dei servizi, di bellezza, di comfort eccezionali e nel nostro paese specialmente c’è grande spazio soprattutto per il settore del lusso. Il nostro straordinario contesto territoriale attira sempre più investitori stranieri del settore per riconversioni e nuove aperture. Immagi-
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(arch)people
ho.re.ca
Hotel Mediterraneo, Lido di Jesolo (VE)
niamo che i trend trainanti saranno architetture ed interni di grande ricercatezza e di gusto contemporaneo, esperienze tailor made legate al territorio, servizi curati nei minimi dettagli.
Casa GLC, Lago Maggiore (NO) Photo Credits: Giulio Ghirardi, Mads Mogensen,
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Alberto Strada, Paolo Utimpergher
MaterialiCasa: Nell’ultimo periodo avete progettato Casa di Langa (nelle pagine seguenti n.d.r), nuovo resort del lusso sostenibile nel cuore delle Langhe, in Piemonte. Quali sono le peculiarità del progetto? Avete riscontrato delle sfide tecniche particolari? Parisotto + Formenton: Il progetto, per il quale abbiamo collaborato con i colleghi di GaS Studio, è stato ricco di sfide. Il resort riutilizza una preesistenza non completata dei primi anni 2000 - immersa in una vasta tenuta sui colli del territorio patrimonio Unesco dell’Alta Langa - che abbiamo ri-
Eraldo Hub, Ceggia (VE)
qualificato. Il progetto è partito dal riuso dell’impianto originale mai completato, trasformandolo radicalmente per razionalizzare percorsi, affacci e volumetrie, con l’obiettivo di riqualificare l’architettura dal punto di vista estetico, funzionale e della sostenibilità ambientale. La matrice dell’intervento è il massimo rispetto del territorio: l’architettura interpreta la tradizione delle architetture rurali locali utilizzando elementi vernacolari come portici, ballatoi esterni, protetti da filtri in mattoni, i tetti in coppi di laterizio con un approccio contemporaneo e si inserisce su un pendio collinare aprendosi verso il panorama circostante; i materiali sono principalmen-
te naturali e di provenienza locale, le cromie si ispirano ai colori organici della natura e delle architetture vernacolari delle Langhe. L’intero DNA di Casa di Langa, dal progetto alla costruzione, alla gestione del resort, è improntato alla sostenibilità e al rispetto della terra e degli abitanti delle Langhe. MaterialiCasa: Quali pensate possano essere le strategie per uno sviluppo architettonico sostenibile in ambito horeca? Parisotto + Formenton: Sicuramente un tema importante è la valorizzazione del legame col territorio: sia nella scelta di materiali locali che nel-
Aldo Parisotto (Monselice, 1962) e Massimo Formenton (Padova, 1964) si laureano in Architettura allo IUAV di Venezia alla fine degli anni '80. Nel 1990 inizia l'attività professionale congiunta tra i due progettisti e nasce a Padova lo Studio Parisotto + Formenton Architetti. Nel 2004 apre la sede di Milano. La loro ricerca si orienta verso molteplici temi progettuali, sviluppando esperienza in contesto nazionale e internazionale (Europa, Stati Uniti ed Estremo Oriente). In ambito architettonico si cimentano
la progettazione di servizi ed attività che sfruttino al meglio le potenzialità dei molti luoghi italiani ancora da scoprire e abbiano ricadute positive economiche e sociali. Inoltre, un argomento che amiamo molto ricordare quando parliamo di sostenibilità è il concetto di “timeless”: cercare di disegnare architetture o prodotti che abbiano un’estetica senza tempo, slegata dai trend passeggeri e dalle mode del momento, è un atto per così dire ecologico, perché consente di generare concetti capaci di durare nel tempo, che non stancano e che non devono essere sostituiti velocemente perché obsoleti. ✕
con realizzazioni museali, commerciali, direzionali e residenziali; in architettura d'interni specializzandosi principalmente nel settore retail - dal concept alla realizzazione - con solide collaborazioni con importanti aziende italiane ed internazionali nel campo della moda, del lusso, del food. Nell'ambito del design realizzano progetti per importanti aziende dell'illuminazione, dell'arredo, e della nautica e seguono inoltre l'art direction dei brand Baleri Italia, True Design, Cimento.
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hospitality
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Quotidianamente... www.MaterialiCasa.com
Casa Di Langa: lusso sostenibile nel cuore del Piemonte
Casa di Langa è il resort di lusso sostenibile immerso nella natura dell’iconico territorio piemontese, firmato da GaS Studio con Parisotto + Formenton Architetti. Inaugurato a giugno 2021, l’hotel ha già raccolto importanti riconoscimenti internazionali che testimoniano l’alta qualità del progetto, l’attenzione all’ambiente e al rispetto del territorio. Vincitore del prestigio-
so Architect Honor Award 2022, nella sezione Hospitality, assegnato da Architect magazine, rivista ufficiale dell’AIA - American Institute of Architects, si è aggiudicato anche l’ambito Mipim Award 2022, nella categoria ‘Best Hotel & Tourism Resort’.
39 camere e suite, e unisce un design che si ispira alla tradizione piemontese con progettazione sostenibile ed esperienze ideate su misura per un soggiorno di lusso autentico.
Affacciato su oltre 40 ettari coltivati a vigneti sui pendii di dolci colline, il boutique hotel è dotato di
L’intervento ha previsto la riqualificazione di una preesistenza immersa in una vasta tenuta estesa su
Il progetto di recupero
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hospitality
colli con manto boschivo e coltivazioni a vigneto. Il progetto attuale è partito dal riuso dell’impianto strutturale originale, realizzato nella prima decade del 2000 e mai portato a compimento, trasformandolo radicalmente per razionalizzare percorsi, affacci e volumetrie, con l’obiettivo di riqualificare l’architettura dal punto di vista estetico, funzionale e della sostenibilità ambientale. Il fil rouge dell’intero intervento è il rispetto del territorio, che può essere seguito attraverso una lettura trasversale a tutte le scale del progetto, da quella paesaggistica fino alla cura dei singoli complementi ed accessori, selezionati ad hoc. Dal punto di vista architettonico, il nuovo corpo di fabbrica si inserisce su un pendio collinare e si articola in tre ali principali con forma a C, attorno ad un cortile centrale, concepito come un giardino digradante verso valle, con una serie di
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ampie terrazze. I portici, i ballatoi esterni, protetti da filtri in mattoni, i tetti in coppi di laterizio, richiamano la tradizione delle architetture rurali e vernacolari locali, interpretata attraverso un approccio contemporaneo. Il concept cromo-materico riveste grande importanza nel progetto e parte da uno studio delle cromie prevalenti nell’Alta Langa, nel paesaggio attraverso le stagioni, nelle architetture tradizionali locali, nei materiali presenti nella zona. Laterizi, pietre, intonaci, pavimenti e tessuti sono stati scelti per declinare i colori organici delle terre, dei manti arborei e dei contrappunti cromatici del foliage prima e dopo la vendemmia. Tutto rimanda alla natura e all’architettura vernacolare: i materiali, le tattilità ruvide e imperfette delle superfici, la forte dominante dell’elemento verde vivo e
mutevole in cui il complesso ricettivo è immerso e compenetrato fino al suo interno. E infine, la grande corte centrale che incornicia il panorama, nato in stretto dialogo con il paesaggio circostante, anch’esso sapientemente forgiato dall’uomo. Dal punto di vista cromatico, mentre negli esterni domina il timbro rosso dei muri, dei coppi tradizionali dei tetti a falda, delle trame permeabili delle mandorlate in mattoni; negli interni, la pietra, gli intonaci naturali e materici, il legno di rovere e le travi delle capriate a vista, contribuiscono a restituire un’atmosfera calda ed accogliente, sia nelle stanze private come nelle aree comuni a disposizione degli ospiti.
Sostenibilità: rispetto della natura e tutela della biodiversità
Casa di Langa è un resort concepito nel rispetto dell’ambiente e
della sostenibilità fin dalla genesi del concept progettuale e ha preso forma mantenendo questo obiettivo intrinseco al suo “DNA”, dalla fase progettuale alla sua costruzione: dal riuso virtuoso di una
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projects
hospitality
struttura abbandonata, mai ultimata, al riutilizzo di materiali esistenti nel sito della costruzione o alla loro re-immissione nel circuito dei fornitori locali, così come per le nuove forniture di materiali per gli esterni e per gli interni, sono stati privilegiati prodotti e materiali locali, riducendo al massimo gli sprechi, nel rispetto del contesto paesaggistico e favorendo pratiche di economia circolare. Dal punto di vista energetico, Casa di Langa si è inoltre si è posta l’obiettivo della riduzione dei consumi ricorrendo all’utilizzo esclusivo di fonti di energia sostenibili al 100%, che comprendono un mix di energia solare, un impianto geotermico e fotovoltaico funzionali al riscaldamento e al raffrescamento, ed energia rinnovabile cer-
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tificata. La lotta agli sprechi della risorsa idrica è un ulteriore asset della struttura ricettiva: il 100% del consumo di acqua all’interno del resort, viene riciclato in acque grigie e dopo adeguati trattamenti di depurazione, utilizzato in tutta la proprietà e nei vigneti per l’irrigazione, integrando l’acqua piovana proveniente dall’apposito sistema di recupero. Nell’ambito del progetto di architettura e di interior design, la Pietra di Luserna, una roccia antica che proviene dalla zona, è stata scelta insieme alla terracotta riciclabile al 100% e agli intonaci (Matteo Brioni) a base di terra cruda, per contribuire a migliorare il microclima degli spazi interni, mantenendo il livello di umidità costante e ottimale per tutto l’arco dell’anno.
Tutti gli elementi in legno sono certificati privi di formaldeide e provenienti da foreste certificate dal Forest Stewardship Council, che promuove la gestione responsabile delle foreste nel mondo. Gli arredamenti sono stati accuratamente selezionati tra marchi storici ed iconici del miglior “Made in Italy”, mentre le camere sono dotate di materassi, realizzati a mano in Italia, utilizzando materiali naturali tra cui cotone, lana e seta. Casa di Langa si è impegnata a ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente anche grazie alle attività di rimboschimento con alberi e piante autoctoni per aumentare il manto arboreo della proprietà. Ha inoltre introdotto quaranta alveari per contribuire all’impollinazione naturale e per la produzione di miele da utilizzare all’interno della struttura ricetti-
Lighting design: un approccio coerente
va. Presso il ristorante Fàula, i rifiuti della cucina vengono compostati e utilizzati nell’orto biologico per allinearsi ulteriormente con l’approccio “KM zero” e per ridurre al massimo la “Carbon footprint” degli alimenti utilizzati nell’hotel. A livello operativo, il resort si è impegnato ad eliminare l’utilizzo di plastica monouso, ad eccezione della plastica riciclata e biodegradabile che è incorporata nel programma di riciclaggio.
Landscape design: autenticità e valorizzazione del territorio
I 42 ettari di terra di cui gode la tenuta, all’interno dei quali lo studio Land ha disegnato il progetto di landscape design costituiscono uno straordinario contribu-
to al patrimonio paesaggistico, che si esprime in un articolato art garden, nei belvedere per contemplare il panorama, e negli innumerevoli sentieri creati per passeggiate tra i vigneti e i noccioleti sui pendii delle colline. Obiettivo del progetto paesaggistico firmato da Land è raccontare le peculiarità del luogo, metterne in risalto i processi e invitare i visitatori dell’Hotel a esplorarli più da vicino. Il progetto è strutturato con un gradiente di naturalità che, partendo dallo spazio centrale dell’edificio - più costruito -, sfuma verso l’esterno e verso le parti agricole, con interventi più rustici.
Coerentemente con l’approccio site specific che caratterizza tutto l’intervento, per il progetto illuminotecnico è stata coinvolta PSLab che ha interpretato il tema luce con grande rispetto per il contesto. Il concept, frutto del continuo dialogo tra i diversi progettisti e la committenza, definisce un gradiente luminoso dall’interno verso l’esterno, dagli edifici verso il paesaggio. La luce in relazione all’architettura degli edifici valorizza le caratteristiche tipiche delle costruzioni rurali delle Langhe archi e filtri in mattoni - creando un pattern tra pieni e vuoti, in cui la luce filtra dall’interno, gli edifici si fanno lanterna, comunicando un senso di calore e accoglienza. La luce evoca emozioni ed un senso di accoglienza e intimità nelle zone conviviali esterne, mentre si è scelto un approccio più spontaneo e discreto in relazione al paesaggio per evitare inquinamento luminoso e offrire agli ospiti una fruizione naturale del contesto paesaggistico. Anche il progetto illuminotecnico si basa su principi di sostenibilità ambientale ed efficienza energetica, tutti i corpi illuminanti sia tecnici che decorativi sono equipaggiati con sorgenti led che consentono un consumo energetico estremamente limitato pur garantendo, grazie alla qualità delle ottiche, un ottimo comfort visivo e un’atmosfera calda e rilassante. ✕
• CREDITS• Architecture team: Gas Studio con Parisotto+Formenton Architetti Project management: Arcadis srl Impianti e strutture: Bre Engineering srl - Euclide Paesaggismo: Land srl Progetto illuminotecnico: PSLab General contractor: Malabaila&Arduino S.p.A. Fotografie: Saverio Lombardi Vallauri, André Staja, Alberto Strada
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Risvegliare il senso della meraviglia e creare un’esperienza d’accoglienza memorabile è l’obiettivo di DEMO, un progetto visionario concretizzato a Rimini, nel cuore pulsante del litorale romagnolo. La sua realizzazione, partita dal recupero di una pensione locale in disuso, ha visto il
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Quotidianamente... www.MaterialiCasa.com
coinvolgimento di quattordici studi di architettura, con il coordinamento dell’architetto Laura Verdi, e un centinaio di eccellenze del design made in Italy, tra superfici all’avanguardia e arredamento d’alta gamma. Nata da un’idea di Mauro Santinato, presidente della società di
consulenza alberghiera Teamwork Hospitality, la struttura porta con sè una ventata di novità, riscrivendo le regole dell’hotellerie italiana. DEMO Design Emotion, infatti, non rappresenta solamente un hotel innovativo completamente autogestito che cela una progettazione virtuosa e sostenibile, ma si pone
DEMO Design Emotion: l’hotel che riscrive l’hospitality italiana
L’intuizione vincente è giunta in concomitanza con un evento fortunato, Rooms, ideato da Teamwork e realizzato in occasione di una manifestazione fieristica di settore. Il concept, sviluppato in due annate consecutive nel 2018 e nel 2019, ha previsto la realizzazione di camere di hotel progettate ognuna da un differente architetto che ha dato voce alla sua personale idea di hospitality. Il successo del format, che ha riscontrato numerosi consensi sia da parte dei visitatori che da parte dei professionisti coinvolti, ha poi portato alla sua concretizzazione al di fuori dei padiglioni
con il presupposto di riproporre la formula in uno showroom permanente ambientato in un vero e proprio hotel. “I progettisti, tutti specializzati nel settore dell’hotellerie, hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa perché era per loro un’occasione di potersi esprimere liberamente e rappresentare la loro idea di ospitalità” - racconta Santinato. “Non esiste in Italia un altro esempio del genere, è un’esperienza unica che vuole essere attrazione nella destinazione e puntare a far sì che soggiornare nella struttura sia un’avventura emotiva ed esperienziale grazie alla sua originalità.” photo: Flavio Ricci e Francesca Pagliai
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come vero e proprio “hub di sperimentazione sia per gli architetti coinvolti che per le aziende partner” – come spiega Santinato. “Un laboratorio creativo dove si concentra il nuovo dell’ospitalità. È un messaggio forte non solo per la città ma per tutto il settore alberghiero. C’è bisogno di rinnovamento”. DEMO si compone di nove suite, una lobby, un’area co-working, una lavanderia e servizi al piano terra. Ogni spazio ha una propria identità, anticipata dal titolo del progetto d’interior, e accoglie gli ospiti appassionandoli con mise en scène uniche e “sartoriali”.
Le aree comuni Gli esterni e le aree comuni identificate dall’incipit di una nota canzone italiana, “Cerco l’estate tutto l’anno”, sono progettati dallo studio CaberlonCaroppi che ha ideato un concept basato sul colore, caratterizzando ogni piano con una
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differente tonalità. Scenografiche le soluzioni esterne con balaustre in vetro colorato e una parete in carta da parati per outdoor che riprende un motivo a mattoni e dot fuori scala. Supporto per il landscape viene dallo studio iProgettisti, specializzato nell’architettura del paesaggio. Chiara Tabellini, founder di Ligh8Space, ha curato gli aspetti illuminotecnici degli esterni, oltre ad aver coordinato le scelte degli apparati luminosi. Al piano terra, il biglietto da visita di ogni ambiente pubblico: la restroom. Dal nome poetico Drama, è studiata da Laura Verdi che ha voluto dedicare l’ambiente alle eroine delle opere liriche italiane - un omaggio a Verdi e Puccini – evocate ognuna da un differente motivo alle pareti rivestite in wallpaper. E, come a teatro, si va in scena con una playlist studiata appositamente che ripete in loop le arie più famose delle opere selezionate mentre ci si specchia in un
magic mirror che rimanda immagini emozionali ed evocative. Tutto è studiato per esaltare la femminilità, dai termoarredi di design ai lavabi freestanding. Sempre al piano terra, si apre la realtà studiata da Ovre.design, Spin the wheel: lavanderia per gli ospiti e spogliatoi. Un tripudio di ceramica in bianco e nero, sia a pavimento che a rivestimento.
Le suite Uniche nel loro genere sono le nove suite di DEMO. Con uno o due bagni, hanno una zona living, attrezzata in alcuni casi con funzionalissime kitchenette, e una zona notte che talvolta ospita persino due camere da letto. Al primo piano troviamo Circle Room, progettata da Silvia Ticchi: uno spazio fluido senza barriere fi-
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siche, con tendaggi al posto delle porte e ante scorrevoli. L’interior è studiato sulla forma del cerchio, vagamente retrò, lo stile è casual e accogliente, profondamente armonico. Segue SMOOVE!! di FDA Fiorini D’Amico Ar-
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chitetti, organizzata su un elemento trasversale allo spazio, una parete che alterna le normali attrezzature di una moderna e confortevole camera d’hotel a una completa dotazione per lo sport e il benessere psicofisico.
Al secondo piano, con il concept Una vita da (A)mare lo studio Galimberti realizza una suite legata al genius loci caratterizzata da colori mediterranei, l’ottanio e il sabbia. L’interior è volutamente neutro, flessibile e versatile, pronto a essere ‘vestito’
con accessori che andranno a identificare e personalizzare lo stile. Di fianco, Colour Episodes di Hub48 inneggia al colore, con superfici fluide e volumi che vengono definiti da differenti tonalità, nei quali gli arredi si inseriscono per la loro forma e funzione. Fragment Hospitality crea invece un’esperienza immersiva giocata sull’elemento fluido acqua. È una suite completamente accessibile ed è progettata con la consulenza di Roberto Vitali di Village for all. Il concept si chiama In a Light Wave e, oltre ad avere un bagno con doppio lavandino a differente altezza per garantire flessibilità di utilizzo a un’utenza ampliata - anche ai più piccoli -, dispone di una area wellness che promette all’ospite un’experience allargata. Al terzo piano si cimenta Contract Lab con Just like home, che ha voluto creare uno spazio multifunzione che rispondesse alle esigenze di relax ma anche di adattabilità. Living e zona cucina possono diventare postazioni di lavoro, separate visivamente da una libreria sospesa, come anche le camere da
letto, materiche e poliedriche. Una suite smart e green. Tropicana Club di Rizoma Architetture racconta poi una storia fatta di divertimento e colore. Un’esplosione di forme che ammiccano ad atmosfere pop giocate su materiali industrial e tonalità accese. La zona living ha una kitchenette realizzata come un vero e proprio angolo bar, il letto è una citazione di un baldacchino e mixa elementi grafici con superfici metalliche. Into the cloud, disegnata dallo Studio Vannucchi, è invece un in-
vito alla leggerezza e a prendersi cura di sé espresso con un format ripetibile. Non manca una penthouse, al quarto e ultimo piano, studiata dallo Studio Bizzarro per presentarsi come un’esperienza gratificante fatta di luce, effetti tattili, profumi e colori rassicuranti. Sea Suite è dotata di una grande terrazza che mette in comunicazione il dentro e il fuori, un living con kitchenette a scomparsa, una double room con annessa una zona doccia multisensoriale. ✕
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Ecologia e comfort all’Hotel Meliá Milano
Grazie al concept innovativo sviluppato dall’architetto Alvaro Sans e dallo studio di architettura Vittorio Grassi Architects, il Meliá Milano ha cambiato volto, con un completo restyling della hall, del ristorante e delle sale riunioni. Il nuovo concept elaborato per lo spazio è più funzionale, più verde e soddisfa le esigenze di una clientela cosmopolita. Vittorio Grassi Architects è infatti riuscito a tradurre l’idea dell’architetto Sans in un progetto dal
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hospitality
respiro internazionale seppur perfettamente calato nel contesto milanese.
Funzionalità e green attitude
Alla base del rinnovamento degli interni vi sono una maggiore ottimizzazione dell’edificio e l’inclusione del colore verde. Ogni area della struttura ricettiva è caratterizzata da elementi e strutture che implementano la connessione visiva tra gli spazi, scandendoli al contempo. Ne sono un esempio emblematico le scaffalature metalliche con oggetti decorativi che separano le differenti sezioni della lobby. Il tema del “verde” gioca invece un doppio ruolo, come leitmotiv cromatico da un lato e attitudine green ed ecologica dall’altro. L’edificio al suo interno è infatti animato da una ricercata varietà di al-
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beri e arbusti. Il verde contrasta con lo stile neutro e minimale degli arredi, creando un suggestivo dialogo tra interni ed esterni.
Estetica, innovazione e igiene
Tre componenti essenziali per tutti i contesti dedicati all’ospitalità, e ampiamente riscontrabili, in questa cornice, nelle stanze da bagno della struttura ricettiva. Il team di progettisti ha infatti adottato le soluzioni all’avanguardia Duravit per il completamento degli ambienti, raggiungendo così un ideale connubio tra design d’alta gamma e salubrità. Tra i sistemi scelti si contano i lavabi da incasso Architec e la rubinetteria C.1 in Nero opaco ma anche vasi e orinatoi della serie DuraStyle. L’accessibilità è inoltre garantita dall’utilizzo dei lavabi Architec Vital Med e dei vasi sospesi DuraStyle Vital.
“Verde è il colore di Milano, da sempre presente nelle sue architetture, sia interne che esterne: i cortili sono trasformati in giardini, i tetti in oasi, i muri sono coperti da una cascata di piante e sono convinto che il verde nelle sue tante forme regali alle persone una migliore qualità della vita. Per questo influirà anche sui futuri sviluppi dell’architettura.” Alvaro Sans
“Abbiamo scelto Duravit per Melià Milano perché, oltre all’aspetto estetico e il comfort, quest’azienda produce prodotti molto innovativi - racconta Vittorio Grassi. “Per noi è molto importante la ricerca tecnologica e, in questo senso, i sanitari che abbiamo installato forniscono standard di igiene e durevo-
lezza all’avanguardia. I trattamenti antibatterici che abbiamo voluto (HygieneGlaze e WonderGliss) non permettono a sporco e calcare di depositarsi sulla superficie, aumentano l’igiene e riducono la manutenzione. Tutti aspetti fondamentali nei progetti di hospitality.” ✕
“Lavorando fianco a fianco con l’architetto Sans, abbiamo reso protagonisti degli interni dei materiali di origine naturale in grado di restituire appieno la propria essenza - come il marmo spagnolo Macael utilizzato per i pavimenti abbinato all’elegante legno noce con finitura naturale - affiancati a grandi superfici specchiate, conferendo agli spazi un aspetto al contempo elegante e accogliente.” Vittorio Grassi
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Radisson Collection Hotel Palazzo Nani: tra storia e design
Il Radisson Collection Hotel Palazzo Nani si trova nel cuore del sestiere di Cannaregio, una zona particolarmente suggestiva di Venezia, un percorso fondamentale per l’impianto urbanistico della città fin dal Medioevo: il Canale di Cannaregio costituiva infatti l’ingresso alla città per coloro che vi giungevano da terra, da Padova o da Treviso, attraverso i percorsi laguna-
ri. Ricca di ristorantini e di ‘bacari’, di negozi e boutique artigianali sorge non lontano dal Ghetto ebraico, con la quiete delle sue calli e la sua inconfondibile impronta architettonica. L’edificio che ospita l’hotel è un palazzo storico signorile del Cinquecento appartenuto all’antica famiglia Nani, attiva nella vita poli-
tica, sociale e culturale della Serenissima. Nel corso degli anni, si sono succedute varie proprietà e il palazzo ha cambiato più volte destinazione d’uso - residenza privata, caserma Austriaca e, infine, scuola. Durante i lavori del cantiere sono stati rinvenuti oggetti e documenti che testimoniano le vite precedenti del palazzo, e tra questi, i reperti più interessanti, re-
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cuperati e opportunamente trattati, sono andati ad arricchire l’arredo delle sale e del giardino. La facciata è scandita da un gioco di archi ed eleganti stemmi in pietra d’Istria che sembra siano dovuti all’intervento di Alessandro Vittoria, che ha contribuito a sottolineare e a valorizzare la preziosità del palazzo. Brand prestigioso dell’ospitalità nel mondo, Radisson Group ha voluto trasformare questa dimora storica in un incantevole hotel di 52 camere e suites e 3 appartamenti privati, entrato a far parte della catena Radisson Collection, dove l’ospitalità trova la sua massima espressione nell’offerta di strutture iconiche, che ri-
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flettono il carattere del territorio e del luogo, coniugando le atmosfere di un soggiorno dal sapore ‘autentico’ con il comfort di un design di alto profilo.
Tra storia e attualità Il progetto ha visto il coinvolgimento di Concreta, azienda specializzata nel contract d’alta gamma per alberghi, spazi commerciali e aree residenziali. La particolare natura di questo antico palazzo veneziano e la complessa logistica che richiede l’esecuzione di lavori in laguna, hanno rappresentato una sfida, affrontata e vinta attraverso il binomio ‘attenzione al dettaglio’ e ‘globalità nell’approccio’.
Per questo hotel, Concreta ha realizzato tutti gli spazi comuni su progetto dello Studio Marco Piva, che ha ideato un concept di arredo ‘box-in-the-box’ teso a mantenere intatta la forte identità storica del palazzo, arricchendola con un linguaggio di elegante contemporaneità.
Gli spazi sono ampi e luminosi, alcuni hanno l’affaccio sul Canale di Cannaregio e propongono tonalità cromatiche che richiamano le nuances dei soffitti affrescati, in combinazione con sedute dai colori intensi che rimandano alle espressioni e ai valori del territorio, alle
cromie dell’acqua, ai riflessi del vetro, agli interni delle gondole. La realizzazione delle aree comuni in questo progetto assume un significato del tutto particolare, in quanto l’hotel è stato concepito come un luogo di ospitalità non
chiuso ed esclusivo ma, al contrario, aperto alla città e fruibile da parte di coloro che desiderano godere del Ristorante, dell’incantevole giardino ‘segreto’ - come lo sono molti dei giardini veneziani - e del relax del lounge bar e delle lobby.
Interni e materiali In tutte le aree comuni del Radisson Collection Hotel Palazzo Nani si legge il segno di un equilibrio formale di decorativismo, per lasciare la vista libera di fruire di questi spazi e di raccogliere le suggestioni che provengono dalla città lagunare. L’ingresso principale dell’hotel situato al piano terra accoglie la
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consolle-reception e dà accesso ai due ristoranti e al lounge bar/ breakfast room. Per il Private Restaurant è stata scelta una boiserie in vetro cannettato bianco latte per ritmare lo spazio fra le sedute, rivestimento impreziosito da una retroilluminazione integrata. Nel ristorante principale il focus point è costituito da uno scultoreo monolite-filtro, una grande panca in marmo con interno imbottito in un morbido velluto color
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ottanio. Un bancone bar curvilineo domina la scena e segue le isole a pavimento. Il rivestimento è un tappeto materico di marmo bianco Venezia e marmo Paradigma che lo contrasta in una tonalità più scura. La dominante cromatica degli spazi è il verde laguna declinato nelle sue varie sfumature. Nel lounge bar - che è anche sala colazioni - si è optato per colori molto scuri che corrono da parete a soffitto per creare un’atmosfe-
ra immersiva, avvolgente e per enfatizzare preziosi elementi custom in metallo – come la bottigliera a parete - con una boiserie in legno scuro cannettato che dà ritmo alla parete, il cui motivo viene ripreso dal rigato dell’imbottito color rubino che ricorda l’interno di una barca. Le due lobby nei ‘saloni nobili’ al piano B e C si caratterizzano per essere spazi elegantemente affrescati, con marmorini, muse dipinte negli ovali sopra le porte del
salone del secondo piano, soffitti con Apollo, Venere e Cupido ed Orfeo in Olimpo. Spazi che hanno richiesto particolare impegno per armonizzare l’intervento attuale con le esigenze di una dimora storica che esprime le sue bellezze e le sue fragilità. Così, al pavimento in seminato storico recuperato e ripulito, si è affiancato un arredo mobile custom-made disegnato dallo Studio Marco Piva, della medesima tipologia ma in colori diversi in dialogo con i cromatismi degli affreschi, con sedute lounge realizzate in collaborazione con Natuzzi, affiancati da tavolini, tavoli da lavoro e da meeting sempre su disegno dello Studio. La palestra, situata al piano C, è ricavata in una sala affrescata ripulita con l’intervento di una società specializzata in restauro di opere d’arte la quale ha seguito il ripristino di tutti gli apparati decorativi del palazzo. La particolarità di questo spazio consiste nella presenza di grandi cilindri self-standing, alti quasi a soffitto, realizzati artigianalmente in metallo curvato da Concreta e completamente attrezzabili, con una parte alta con funzione decorativa e di separazione e una base con funzione cabinet per contenere asciugamani, prodotti, piccoli attrezzi e accessori e con una originale maglia in metallo pensata per separare man-
tenendo la leggerezza di una superficie forata attraversata dalla luce. In prospettiva l’area accoglierà anche una sauna.
luci rimandano alle trasparenze e ai riflessi del vetro, per sottolineare ancora una volta il legame forte con il territorio.
Il progetto illuminotecnico comprende sia apparecchi custom e sia brandizzati. Le luci tecniche sono state realizzate ad hoc in collaborazione con Artemide e completate con grandi lampadari circolari e sculture luminose a LED di brand di primo piano come Italamp, Flos e Vibia. L’illuminazione decorativa è stata curata da Concreta. Spicca il grande lampadario formato da sfere di vetro opalino disegnato specificamente per questo progetto. L’effetto opalescenza attraversa come un fil rouge le stanze e gli spazi comuni e sempre le
Anche i tessuti giocano un ruolo di primaria importanza. La declinazione degli elementi tessili e le scelte cromatiche stanno in relazione diretta con il comfort delle sedute e la resa scenografica del contesto. La maggior parte dei tessuti che vestono gli spazi dell’hotel sono di produzione Rubelli, storico e prestigioso brand veneziano. Di Rada Tessuti sono i brillanti velluti e di Besana Carpet Lab i colorati tappeti che dialogano con le textures dei pavimenti e regalano contrasto e movimento. ✕
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L’Hotel-Ristorante Dolomiti Lodge Alverà di Cortina punta su materiali naturali per creare un ambiente confortevole e accogliente in grado di rendere l’esperienza del soggiorno un momento indimenticabile per i suoi ospiti.
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MF Design è stato scelto come partner fornitore per il suo legno antico e pregiato, la varietà delle lavorazioni, la conoscenza delle singole essenze, la cura nei dettagli e la passione per questo nobile materiale.
Il rovere antico come filo conduttore
L’intera struttura del Lodge è stata realizzata in legno. L’essenza scelta è il rovere antico recuperato da vecchi casali, che MF Design ha abilmente riportato
Lodge Alverà: legno antico e design moderno nelle Dolomiti
al suo originario splendore. Nella hall e nel bar il legno modella pavimenti, soffitto e bancone. A catturare l’attenzione è, in particolare, il pavimento in tavole di diverse dimensioni in rovere antico: un elemento che, combi-
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hospitality
nato con gli arredi, contribuisce alla creazione di un’atmosfera calda ma elegante. La saletta da pranzo presenta un pavimento a cassettoni baroque, differenziandosi così dalla sala grande, caratterizzata da un pavimento in rovere antico a spina di pesce francese, e dalla hall, realizzata in tavole di diverse dimensioni, caratteristica peculiare dei pavimenti eseguiti con legni di recupero.
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Il legno diventa “cornice” di opere d’arte Il rovere antico non si limita però esclusivamente alle finiture degli interni, bensì appare protagonista anche delle opere create dal maestro Giancarlo Candeago, fabbro artigiano di Cortina, famoso a livello internazionale per le sue creazioni originali e senza tempo. Il legno ha fatto dunque da cornice al metallo, testimoniando la sua innata versatilità in affiancamento ad altri materiali.
Un servizio a 360° MF Design ha progettato, sviluppato e posato tutti gli elementi in legno inseriti nella scenografica struttura ricettiva. In questa, come in molte altre realizzazioni, l’azienda ha collaborato, con passione e dedizione, in sinergia con i committenti e altri artigiani locali, un fattore questo, che da sempre contraddistingue il modus operandi del brand per ottenere un risultato di valore. ✕
Mf Design ha sede a Sedico, nel cuore delle Dolomiti Bellunesi, Patrimonio dell’Unesco, dove l’amore per il legno e la capacità di trasformarlo in emozione vengono tramandati da generazioni, di padre in figlio. Nel laboratorio dell’azienda si pensano e si creano soluzioni personalizzate per ogni progetto, residenziale o Ho.RE.Ca, sia che si tratti di pavimento o di rivestimento o ancora di un complemento d’arredo: si personalizza perfino il profumo dell’olio utilizzato per proteggere il legno. Da molti anni il core business di MF Design è lavorare, con sapiente artigianalità e innata passione, il legno recuperato per riportarlo a nuova vita in location al passo con i tempi. Salute e benessere, inoltre, rappresentano nella filosofia aziendale i primi valori da tutelare, e proprio per questo ogni lavoro realizzato rispetta rigorosamente i principi di sostenibilità ambientale. L’etica con cui MF Design opera è peraltro ufficialmente riconosciuta: PEFC, che certifica la provenienza
dei legni nuovi da deforestazioni controllate, FSC, che promuove la gestione responsabile di foreste e piantagioni, LEED che certifica il basso impatto ambientale degli edifici grazie all’utilizzo dei prodotti idonei, hanno riconosciuto ad MF Design i requisiti necessari per ottenere le omonime certificazioni. MF Design si impegna nella ricerca e nel recupero di legno italiano, al fine di disincentivare il disboscamento massiccio, ridurre lo spreco e rispondere con consapevolezza e responsabilità al tema sensibile dell’ecosostenibilità. Il legno proviene da masi, stavoli, fienili, case di campagna, botti, travature, ma anche da castelli, barche, pontili e briccole veneziane. Il legno reperito viene scrupolosamente controllato e sanificato per riutilizzarlo dando vita a prodotti adatti alla bioedilizia. www.mfdesignlegno.com
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“Il sogno di ogni architetto è quello di sfidare l’impossibile e uno di questi sogni è quello di costruire un ‘buco nell’acqua’ che, come sappiamo, è qualcosa di assolutamente non realizzabile. In un certo senso, a Trieste, ce l’abbiamo fatta perché siamo davvero quasi dentro il mare”. Con queste parole Marco Casamonti, tra i fondatori dello studio fiorentino Archea Associati, ha introdotto il progetto di recupero del vec-
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chio Magazzino dei Vini al Porto Vecchio di Trieste, un edificio storico sito sul waterfront, ora adibito a sede triestina di Eataly. Un progetto di riqualificazione architettonica molto ambizioso e complesso che ha restituito alla città un immobile che pone in dialogo il valore storico con uno spazio totalmente trasformato, di indubbio impatto scenografico, rendendo possibili soluzioni esclusive, originali e innovative.
Il recupero del Magazzino dei Vini di Trieste
Un’architettura scenografica
La struttura, che recupera i muri perimetrali preesistenti, ospita un involucro trasparente, in vetro che rappresenta il vero e proprio spazio “vissuto” e commerciale. L’intercapedine tra lo spazio in muratura e l’edificio in vetro contiene vasche d’acqua e passarelle sospese. Il perimetro murario esterno, sotto tutela della Sovrintendenza, durante il cantiere è stato frazionato in pannelli, smontato, pulito, ri-
montato e rivestito interamente con pannelli di vetro, tasselli mosaico extralarge. Uno sfondo che moltiplica l’effetto scenografico complessivo e la cui realizzazione implicava soluzioni applicative particolari e complesse.
Rivestimenti a regola d’arte L’azienda Trend, che si posiziona tra i leader nella produzione di: vetri colorati, smalti veneziani, tessere a foglia d’oro e ageu.laticrete.com photo: Pietro Savorelli
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glomerati di vetro, quarzo e granite, in questa occasione si è occupata anche della messa in opera del rivestimento interno del muro perimetrale, costituito da lastre di vetro specificatamente progettate e prodotte. Trend per questa delicata e impegnativa realizzazione ha scelto come partner tecnico LATICRETE® per la sua competenza e capacità di fornire un pacchetto completo di prodotti in grado di rispondere a stringenti e peculiari esigenze costruttive, con la necessaria garanzia di un risultato certo, stabile e altamente performante. LATICRETE® è attiva da oltre 65 anni nel mercato mondiale nella produzione di sistemi per la posa di piastrelle, marmi e mosaici, in ambiti residenziali, commerciali e industriali.
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L’operazione presentava alcune criticità: • La gestione della posa in opera delle lastre vetrose di tre diversi formati di taglia XL con uno spessore molto sottile; • La garanzia della perfetta aderenza e al tempo stesso dell’elasticità del supporto di appoggio dei pannelli vetrosi per scongiurare nel modo più assoluto, che eventuali vibrazioni o movimenti di assestamento si riverberassero sul piano di appoggio di tali lastre; • La garanzia della tutela dell’integrità del prezioso rivestimento nel tempo Il grado di difficoltà si moltiplicava esponenzialmente considerando la struttura architettonica in cui si interveniva: • L’edificio appoggia sull’acqua, i primi due livelli sono addirittura al di sotto del livello del mare; • Le pareti perimetrali della
struttura storica preesistente, sono state sezionate in pannelli, smontate e rimontate e unite attraverso appositi giunti, come un particolare lego, dando luogo a potenziali assestamenti o dilatazioni termiche, con conseguenti instabilità del supporto e dei molti giunti; Poste tali condizioni, il rivestimento vetroso doveva rimanere stabile e immutato, non subendo le eventuali spinte di assestamento della struttura, dovute anche alla presenza di elementi interni come scale e passerelle, agganciate a tale struttura. LATICRETE è intervenuta con i suoi tecnici facendo alcuni sopralluoghi per valutare il supporto ed elaborare una procedura tecnica adeguata. Ha strutturato il set completo di prodotti e trattamenti per la realizzazione dei rivestimenti delle facciate interne del perimetro di muratura. Uno specifico
pacchetto, garantito e customizzato su misura. Per garantire il successo della realizzazione, LATICRETE, oltre a fornire a Trend i prodotti per la messa in opera, attraverso uno staff tecnico dedicato, ha seguito ogni step della realizzazione, durante tutte le cinque fasi del cantiere. ✕
FOCUS PRODOTTI L’impiego dei prodotti LATICRETE ha permesso di intervenire in modo mirato in tutte le fasi: • Incollaggio su tutta la superficie muraria interna di calcestruzzo, della membrana anti-frattura STRATA_ MAT, che ha aderito perfettamente alla parete grazie alla miscela adesiva realizzata con il collante costituito dal lattice 4237 LATEX ADDITIVE miscelato alla parte in polvere 211 POWDER. Una combinazione di prodotti, che per le loro caratteristiche e la loro elasticità, eliminano i
rischi dovuti a dilatazioni o assestamenti, tutelando le lastre da possibili deformazioni, inestetici segni e distacchi. • Si è poi livellata la struttura della membrana STRATA_MAT. Un’operazione di lisciatura che ha riempito i vuoti con un rasante estremamente resistente e performante costituito dal lattice, 8510 BONDING ADMIX, mescolato sempre al 211 POWDER. • Ottenuta una superfice perfettamente liscia e piana, resistente a eventuali fratture, si è proceduto con la posa delle lastre impiegando l’adesivo 254 PLATINUM, monocomponente conforme alla EN 12004 classificato C2 TE S1 arricchito con speciali polimeri, specifico sia per il calcestruzzo che per il vetro e in generale per tutte le superfici poco assorbenti, ottimo per applicazioni in facciata o sommerse. • Si sono poi eseguiti i trattamen-
ti con i sigillanti siliconici, come il LATASIL per creare delle sigillature elastiche in corrispondenza dei giunti di dilatazione, degli angoli di incontro tra le pareti, delle lastre di giunzione tra i mosaici e le strutture interne in acciaio. • Tra gli ultimi interventi si è proceduto con la stuccatura di tutte le fughe delle lastre dell’intera facciata in vetro, qualche migliaio di metri, con lo SPECTRALOCK® PRO PREMIUM GROUT, stucco per fughe epossidico tricomponente, declinato nello stesso colore delle lastre, ideale per installazioni in mosaico di vetro. I prodotti forniti hanno così scongiurato i rischi di cavillature e fratture dovuti a dilatazioni termiche o assestamenti e hanno garantito la perfetta aderenza e sigillatura dei particolari mosaici in vetro. Il tutto, associato ad un notevole supporto tecnico durante la posa in opera.
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ho.re.ca tecnica&posa
Tecnica Made in Italy
PER L’HOSPITALITY DI LUSSO FRANCESE Ci troviamo sulle alpi francesi, in due complessi turistici di proprietà della stessa catena di villaggi, situati in due valli attigue. Il primo è l’Hotel Alparena & Spa, collocato a La Rosière a pochi km dal passo del piccolo S.Bernardo in Val d’Isère; il secondo è il Résidence Les Balcons Platinium In Val Cenis, nella regione Auvergne-Rhône-Alpes, che in parte confina con l’Italia. In entrambe le strutture ricettive i lavori di posa delle finiture sono stati svolti dal team di YOPOSO sotto la guida del titolare Pierluigi Bargi, maestro posatore certificato da Assoposa. I proprietari degli hotel hanno infatti acquisito fiducia nei confronti della società, comprendendo il valore aggiunto della percezione estetica che contraddistingue molti artigiani italiani. Il know-how tecnico di YOPOSO e le finiture “all’italiana” - così definite dai francesi stessi – hanno fatto la differenza garantendo un risultato di pregio.
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Les Balcons Platinium
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Les Balcons Platinium
Les Balcons Platinium
Les Balcons Platinium
Hotel Alparena & Spa
Hotel Alparena & Spa
Hotel Alparena & Spa
Hotel Alparena & Spa
te le pietre naturali, per un totale di 3000
da Italgraniti, compresi i rivestimenti
Per questo progetto, gli elementi di finitura
mq tra pavimenti e rivestimenti installati.
dei 120 bagni presenti, per un tota-
in pietra ricostruita Pietre d’Arredo, brand
le di 4.600 mq.
vento al team di posatori, sono stati posati
Résidence Les Balcons Platinium Val Thorens & Spa
con pannelli Aquapanel® di Knauf - mon-
YOPOSO ha contribuito alla realizza-
gillate con Mapei Kerapoxy Easy Desi-
tati su una orditura in legno. YOPOSO si è
zione di 25 appartamenti, della SPA e
gn, soluzione scelta per preservare le
occupata anche della posa delle cerami-
della piscina integrata nella struttura.
finiture dalle infiltrazioni e dalle conta-
che Italgraniti, che riproducono fedelmen-
Tutte le ceramiche sono state fornite
minazioni in generale.
di Colmef che ha commissionato l’inter-
Molte delle zone umide come la piscina o la cucina dell’Hotel sono state si-
✕ Soci fondatori Assoposa
YOPOSO di Bargi Pierluigi è un’azienda con sede a Sassuolo (Mo), con maturata esperienza operante nel settore edile, specializzata nella posa in opera di pavimenti e rivestimenti in ceramica, mosaici e pietre naturali. In grado di realizzare ogni genere di progetto e finitura YOPOSO fornisce una valida assistenza sia nella fase progettuale che nella scelta dei materiali.
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hospitality
La realizzazione del Jesolo Lido Design District comincia nei primi anni 2000 grazie alla collaborazione tra il prestigioso Studio di Architettura newyorkese Meier Partners e le società immobiliari RIV Group e Stelladelmar Real Estate SRL.
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Il progetto del Distretto prevede la realizzazione di un vero e proprio quartiere dedicato al design, al lusso e alla ricerca di un’esperienza indimenticabile, il tutto accomunato dalla filosofia progettuale e dall’estetica che contraddistinguono ogni progetto dell’Ar-
chistar Richard Meier. Rivoluzionando lo skyline del litorale veneziano Jesolo Lido Design District ha visto il susseguirsi di più fasi di realizzazione: la prima, completata nel 2007, si è conclusa con la costruzione del villaggio The Pool Houses, la seconda, The
Terrazze fronte mare al Jesolo Lido Design District
Beach Houses, è terminata con la realizzazione di 74 appartamenti vista mare nel 2012, e la fase più recente, The Summer Houses, è stata ultimata nel 2021 con l’inaugurazione di due condomini di sette e dieci piani. Nel prossimo futuro è prevista la costruzione di www.impertek.it
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altri 3 complessi residenziali: The Beach Residences, The Tower e The Park Villas, come gli immobili precedenti, saranno caratterizzati da trasparenze e ampi volumi e rappresenteranno la massima espressione del lusso. I due edifici The Tower e The Gallery, che compongono The Summer Houses, costituiscono gli elementi principali del proget-
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to. L’intera area del sito, costato 75 milioni di euro, ospita l’hotel a 5 stelle e il residence da 99 lussuosi appartamenti, occupando una superfice di 11.500 mq, di cui 3000 mq adibiti alla zona relax dotata di ogni confort (SPA, 5 piscine, aree verdi, solarium, sauna e bagno turco). Le vetrate luminose e le ampie terrazze offrono una vista panoramica sui 70 metri di
spiaggia del mare Adriatico su cui sorgono i due edifici residenziali.
Le terrazze con vista La pavimentazione delle numerose terrazze, che caratterizzano le due costruzioni, e della zona relax sono state realizzate in decking con una finitura con listoni di legno. Per la realizzazione del pavimento flottante sono stati utiliz-
zati ben 23.000 supporti a Martinetto con testa piatta e Magatelli 40x20 mm della linea PEDESTAL di Impertek. ✕
FOCUS PRODOTTO La gamma della famiglia Martinetto è tra le più apprezzate dai posatori per la velocità e la facilità di utilizzo. Grazie alla versatilità e alle combinazioni dei suoi componenti permette di realizzare ogni tipo di pavimentazioni con altezze da 35 a 380 mm. Le 8 differenti tipologie di teste consentono di posare pavimenti sia con finitura tile (grazie alle teste con alette alte 18 mm e spesse da 2 a 10 mm) che decking (con le testa piatte, rettangolari, quadrate o circolari per magatelli da 40 o 60 mm). I Supporti a Martinetto sono in grado di sostenere carichi fino a 400 kg ciascuno che corrispondono a 1.600 kg/mq di carico distribuito per piastrelle di dimensio-
ni 50x50 cm e aumentano fino a 2.500 kg/mq con l’utilizzo di piastrelle da 40x40 cm. Tutti i supporti Impertek sono stati concepiti per la posa di qualsiasi tipo di pavimentazione in pietra, ceramica e decking su qualsiasi
superficie, sono studiati per adattarsi a tutte le esigenze di posa che si possono riscontrare in cantiere e sono prodotti da materie plastiche industriali controllate, riciclate e nuovamente riciclabili.
•MEIER PARTNERS• Con base a New York e composto da un team eterogeneo di professionisti con ampia esperienza, lo studio è specializzato in servizi di progettazione a tutto tondo che spaziano dalla pianificazione urbana all’architettura e industrial design, per committenti internazionali. In oltre 50 anni, lo studio ha completato con successo più di 130 progetti in tutto il mondo, inclusi edifici celebri come la classica Douglas House a Harbor Springs, nel Michigan, l’iconico Getty Center a Los Angeles e l’acclamata Jubilee Church a Roma. L’approccio dello studio al design è visionario e collaborativo, combinando artigianato esigente e meticolosa attenzione ai dettagli con esperienza nella tecnologia edilizia all’avanguardia.
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Circondato dal rigoglioso paesaggio e dalle meravigliose Dolomiti di Brenta, che caratterizzano l’atmosfera di Madonna di Campiglio (TN), il Residence Hotel Ambiez ospita appartamenti dallo stile metropolitano, che coniugano elementi architettonici tradizionali a un tocco di design moderno, il Ristorante Lares, dove poter gustare ottime pietanze della gastronomia locale e un’area benessere dedicata al relax.
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Residence Hotel Ambiez, Madonna di Campiglio
www.progressprofiles.com photo hotel: Filippo Molena
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Il rinnovamento della piscina
Per la recente ristrutturazione della piscina panoramica, l’impresa curatrice dei lavori si è affidata alla professionalità di Progress Profiles e alla qualità dei prodotti dell’azienda veneta proposti dal rivenditore Ceramiche Beseno SRL. La piscina interna presentava problemi di impermeabilizzazione, con conseguente formazione di fessurazioni nelle pavimentazioni adiacenti, e il distacco di alcune piastrelle: necessitava perciò di un rifacimento totale per tornare ad essere il luogo prescelto dagli ospiti dopo un’intensa escursione o una lunga sciata. ✕
• FOCUS PRODOTTI • Per impermeabilizzare l’intera vasca è stata utilizzata PROFOIL, una membrana in polietilene provvista su entrambi i lati di un tessuto non tessuto in polipropilene, che garantisce un’elevata adesione, assicurando la perfetta impermeabilizzazione di ambienti ad alta tensione di vapore, come saune e bagni turchi, ma anche di luoghi a contatto permanente con l’acqua in pressione, come appunto le piscine. Per proteggerne i perimetri ed evitare future lesioni o spaccature, invece, la scelta è ricaduta su PRODESO MEMBRANE, ideale per superfici orizzontali e pavimentazioni di ogni tipo, di piccole o grandi dimensioni. L’innovativa membrana brevettata da Progress Profiles permette infatti la desolidarizzazione tra sottofondo e piastrella, riducendo in modo considerevole rotture e crepe, e assicura lo sfogo delle tensioni di vapore anche in caso di sovrapposizione su supporti fessurati e non perfettamente stagionati. Prodeso Membrane, inoltre, distribuisce in modo omogeneo il carico o il calore di un eventuale sistema di riscaldamento e, consentendo di lavorare senza interruzioni dalla
posa della membrana a quella della pavimentazione, riduce drasticamente i tempi di cantiere. Sull’intera area è stato successivamente posato il rivestimento con l’aiuto di PROLEVELING SYSTEM, il sistema innovativo e brevettato di livellamento che assicura una perfetta planarità della pavimentazione. Costituito da due soli elementi, è pratico e facile da utilizzare, poiché non necessita l’utilizzo di pinze o altri attrezzi. Disponibile in diversi spessori che variano da 1 a 5 mm, si differenzia in base alle fughe e agli accostamenti desiderati, consentendo la realizzazione di una posa in linea o a correre senza difficoltà. Il sistema comprende anche un tirante che, inserito nello stelo sfilettato della base livellatore, permette di regolare la pressione sulla superficie e di allineare le linee di fuga delle piastrelle con precisione, garantendo un perfetto fissaggio. Al termine della posa, è sufficiente esercitare su di esso una leggera pressione o tirare un calcio nella direzione della fuga, per rimuovere il tirante che, riutilizzabile infinite volte, è unico per tutte le altezze e modelli.
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projects
hospitality
Savoy Palace è l’ultimo membro della famiglia di hotel di lusso appartenenti alla catena The Leading Hotels of the World. È un 5 stelle superior e un luogo pieno di storia e tradizione, che offre un ambiente raffinato, confortevole e ospitale. A circa 20 minuti di auto dall’aeroporto internazio¬nale Cristiano Ronaldo di Madeira, è situato a po¬chi passi dal centro e dal mare e vanta una vista panoramica sull’Oceano
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Quotidianamente... www.MaterialiCasa.com
Atlantico e sulla città di Funchal. Si tratta della stessa posizione privilegiata di cui aveva goduto il suo predecessore, Savoy Classic, costruito nel 1912 per ospitare l’aristocrazia internazionale dell’epoca. Il progetto per il nuovo edificio è stato affidato allo studio Saraiva + Associados e RH+ Arquitectos, che ha voluto conservare la memoria del passato, proiettando al tempo stesso lo sguardo verso il futuro. La struttura, caratterizzata da linee
ondeggianti, comprende 17 piani, 309 camere e 43 suite, di cui 14 con piscina oltre a due suite presidenziali. Il complesso include inoltre sei piscine, cinque ristoranti, tre bar e sale conferenze capaci di ospitare 1000 persone, oltre alla Laurea spa, uno dei più grandi centri wellness del Paese. Nel punto più alto ci sono anche il ristorante Galáxia Skyfood e lo Skybar, raggiungibili con un ascensore direttamente dalla strada sottostante.
Tecnica all’avanguardia al Savoy Palace, Madeira
L’intervento Mapei Attraverso l’impresa Spitex II, partner di molti progetti in Portogallo, Mapei ha contribuito alla realizzazione del nuovo hotel fornendo materiali di vario tipo per risolvere problematiche specifiche di diversi ambiti.
Due sono gli ambiti in cui si è distinto il contributo dell’azienda: l’impermeabilizzazione dei sottofondi, per il quale sono stati usati prodotti di famiglie diverse (PLASTIMUL, MAPELASTIC), e la posa di ceramica in interno ed esterno, assicurata da adesivi e stuccature differenti, selezionati a seconda degli ambiti di applicazione specifici del progetto.
Rivestimenti murali in interno ed esterno
Sui sottofondi delle murature interrate vicine all’ingresso principale dell’hotel è stata applicata PLASTIMUL, emulsione bituminosa impermeabilizzante, facilmente utilizzabile anche su superfici verticali e in grado di assicurare protezione dagli agenti aggressivi generalmente presenti nel ter-
•FOCUS PRODOTTI• Trattamento dei sottofondi: Primer SN, Primer G Impermeabilizzazione: Plastimul, Mapelastic, Mapelastic Smart, Mapenet P*, Mapeband Easy, Mapegum WPS Posa di ceramica e materiale lapideo: Kerabond T, Isolastic, Keraflex Extra S1, Elastorapid, Keraflex Stuccatura delle fughe: Ultracolor Plus, Kerapoxy CQ Sigillatura giunti: Mapesil AC, Mapeflex PU 45 FT, Mapeflex MS45 Realizzazione pavimenti in resina: Mapefloor System 31, Mapefloor System 32 * Questo prodotto è stato realizzato e distribuito sul mercato portoghese da Lusomapei (Portogallo)
www.mapei.com
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projects
hospitality
reno e dall’acqua, anche in caso di prolungate immersioni. L’incollaggio delle piastrelle ceramiche sulle pareti fuori terra sia esterne che interne è stato eseguito con l’adesivo cementizio a scivola¬mento verticale nullo KERABOND T, miscelato con il lattice elastico ISOLASTIC. La stuccatura delle fughe è stata completata con ULTRACOLOR PLUS, mentre per la sigillatura dei giunti di controllo, di dilatazione e perimetrali sono stati scelti i sigillanti MAPEFLEX PU 45 FT e MAPEFLEX MS45.
Tetti, verande e terrazzi Per l’impermeabilizzazione di questi ambienti è stata scelta la malta cementizia bicomponente elastica MAPELASTIC, applicata in due mani con interposizione, tra una mano e l’altra, della rete MAPENET P (prodotto distribuito sul mercato portoghese da Lusomapei) e l’applicazione del nastro di gomma MAPEBAND EASY nei raccordi tra le superfici orizzontali e quelle verticali. Su questi supporti è stato poi incollato il rivestimento ceramico con l’adesivo cementizio a tempo aperto allungato e scivolamento verticale nullo KERAFLEX EXTRA S1, prima della stuccatura delle fughe con ULTRACOLOR PLUS. Per la sigillatura elastica dei giunti di dilatazione è stato scelto il sigillante sili-conico a reticolazione acetica, resistente alle muffe MAPESIL AC.
Piscine e spa Nelle piscine, sia quelle interne che quelle esterne, e negli ambienti della spa l’impermeabilizzazione dei sottofondi è stata assicurata da un altro prodotto della famiglia MAPELASTIC: MAPELASTIC SMART, il cui valore aggiunto è rappresentato dalla modalità di applicazione (a rullo o a pennello). Anche in questo caso MAPELASTIC SMART è
56 MaterialiCasa magazine 2/2022
stato applicato in due mani, con interposizione di MAPENET P e l’utilizzo di MAPEBAND EASY nei raccordi tra superfici verticali e orizzontali. La posa del rivestimento ceramico sulle superfici delle piscine e della spa ha però richiesto soluzioni differenti perché questi ambienti necessitano di materiali dalle elevate resistenze meccaniche e chimiche. L’incollaggio del mosaico vetroso è avvenuto con l’adesivo cementizio migliorato a presa rapida ELASTORAPID, mentre la malta epossidica antiacida KERAPOXY CQ è stata scelta per la stuccatura delle fughe e il sigillante MAPESIL AC per i giunti di dilatazione.
Pavimenti interni in resina I pavimenti della cucina necessitavano di rivestimenti antiscivolo, resistenti a un medio volume di traffico e agli agenti chimici. Per questo, sui sottofondi cementizi dotati di barriera al vapore è stato applicato MAPEFLOOR SYSTEM 32, sistema epossidico multistrato per pavimentazioni dello spessore compreso tra i 3 e i 3,5 mm. Per i pavimenti dei ristoranti e dei bar è stata invece scelta un’altra soluzione della linea Mapei per pavimenti in resina: il sistema epossidico multistrato MAPEFLOOR SYSTEM 31 è stato in grado di garantire ottima funzionalità ed elevato impatto estetico.
Le toilette delle camere Per l’impermeabilizzazione delle pareti dei bagni delle camere degli
ospiti si è dovuto ricorrere a un’altra soluzione, dal momento che le pareti erano in cartongesso: dapprima è stato applicato un primer a base acrilica PRIMER G e il nastro MAPEBAND EASY nei punti di raccordo tra superfici verticali e orizzontali. Successivamente è stata applicata MAPEGUM WPS, membrana elastica, liquida, pronta all’uso e ad asciugamento rapido. Poiché si trattava di rivestimenti interni, per posare piastrelle ceramiche e materiale lapideo è stato scelto KERAFLEX, adesivo cementizio deformabile, a scivolamento verticale nullo e tempo aperto allungato. Anche in questo caso le fughe sono state stuccate con ULTRACOLOR PLUS e i giunti di dilatazione sono stati sigillati con MAPESIL AC. ✕
•CREDITS• Savoy Palace, Madeira (Portogallo) Intervento Mapei: fornitura di prodotti per l’impermeabilizzazione dei sottofondi, l’incollaggio di piastrelle ceramiche e materiale lapideo, realizzazione di pavimenti in resina Progetto: Saraiva + Associados, RM + Arquitectos Committente: Savoy Hotels & Resorts Impresa esecutrice: AFA Impresa di posa e distributore Mapei: Spitex II Project manager: Silva Santos Coordinamento Mapei: Miguel Duarte, Lusomapei (Portogallo)
SISTEMA LIVELLANTE A VITE - RAIMONDI LEVELLING SYSTEM
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fotoNEWS
Wide&Style Baloon per B&B Rettifilo 311, Napoli Nasce in una delle strade commerciali più importanti di Napoli, ovvero il Corso Umberto, detto “il rettifilo”,
www.MaterialiCasa.com -
DAILY NEWS:
facebook.com/MaterialiCasa
twitter.com/MaterialiCasa
un nuovo Bed&Breakfast che proprio dalla posizione in cui si colloca trae il suo nome.
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fotoNEWS Il progetto di Rettifilo 311, curato dagli
si abbinassero alle pietre naturali
le lastre big size in gres porcellanato
architetti Fabio D’Alema e Tiziana
policrome già presenti. L’area comune,
della collezione Wide&Style Baloon
D’Ambrosio dello studio 2D’A labdesign,
dedicata alla convivialità è stata invece
di ABK. Le mongolfiere protagoniste
ha previsto il sapiente rinnovamento
ripensata optando per l’inserimento di
della gamma, i cui colori sono stati
conservativo di una location dalla
un rivestimento iconico, in linea con la
ripresi nelle boiserie laterali che
forte identità. L’intervento ha infatti
richiesta della committenza di ottenere
arredano il locale, conferiscono
mantenuto l’elegante pavimentazione
uno spazio “instagram-friendly”,
un look allegro alla metratura,
in marmi pregiati e introdotto in ogni
contemporaneo e dal sapore urban.
garantendole un notevole appeal e un
camera piastrelle e coloriture che
Ad animare le pareti dell’ambiente sono
grande impatto visivo.
Il neo-minimalismo grafico dell’Ufficio Stile
che richiamano le illustrazioni dei libri per
menti metropolitani che si fanno via via
ABK è caratterizzato dalla spiccata propen-
l’infanzia ma allo stesso tempo è affascina-
più astratti e decorativi anche grazie
sione per la bidimensionalità. Lo sguardo si
to dagli scenari tipicamente urbani.
all’utilizzo libero e creativo dell’elemen-
sofferma su paesaggi “essenziali” e onirici,
Il “flat design” contagia textures ed ele-
to colore.
✕
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in focus
ho.re.ca
La sicurezza certificata di Active Surfaces® per l’ Ho.Re.Ca L’igiene dei prodotti e la sicurezza dei processi in ambito alimentare sono temi sempre più meritevoli di attenzione per la tutela della nostra salute. In particolare, la sanificazione e la pulizia delle superfici e dei piani di lavoro diventano elementi imprescindibili per la sicurezza delle persone non solo in ambito domestico, ma anche e soprattutto in settori industriali e pubblici. In Italia il settore Ho.Re.Ca. coinvolge circa 405.000 aziende tra medie, piccole e microimprese. Bar e Ristoranti rappresentano le categorie più numerose, nonché i luoghi in cui i piani di lavoro e i rivestimenti necessitano di massima sicurezza e igienicità.
60 MaterialiCasa magazine 2/2022
Per rispondere a questa esigenza Iris
proprietà fotocatalitiche del biossido di
importanti certificazioni in ambito
Ceramica Group propone Active
titanio che, combinato con l’argento,
“food contact” attestano come questi
Surfaces®, le innovative superfici
trasforma la lastra ceramica in un
materiali possano essere utilizzati a
ceramiche ad alte prestazioni,
materiale eco-attivo con proprietà
contatto diretto con gli alimenti con la
progettate secondo i più elevati
antibatteriche e antivirali (anche
massima sicurezza, indipendentemente
canoni qualitativi. La tecnologia
anti-Covid-19), antinquinamento,
dalla tipologia e formulazione del cibo
di Active Surfaces® sfrutta le
anti-odore e autopulenti. Inoltre, due
con cui entrano in contatto.
I riconoscimenti sono stati rilasciati da un laboratorio accreditato BELAC, Istituto certificatore per i Paesi dell’Unione Europea specializzato nell’esecuzione di test su materiali usati in ambito alimentare, e dimostrano come Active Surfaces® sia un perfetto alleato non solo in architettura, ma anche in tutti i settori in cui vi è presenza di sostanze alimentari. Inoltre, la ricerca condotta mette in evidenza i risultati eccellenti relativi alla capacità di Active Surfaces® di essere impiegato in settori industriali e professionali in cui vi sia una lavorazione del cibo che richiede elevati standard di sicurezza ed igiene. A tale proposito,
di ricerca e sviluppo avvalorato da una
Active Surfaces® traduce in
lo studio certifica che questi materiali
dettagliata documentazione scientifica,
concretezza la visione lungimirante di
rimangono igienici e sicuri anche dopo
che caratterizza i materiali di Iris
Iris Ceramica Group, che da oltre
svariate ore dal contatto con gli alimenti,
Ceramica Group.
60 anni realizza superfici e applicazioni
a differenza ad esempio dei materiali
Questi innovativi materiali vanno quindi
inedite con uno sguardo sempre rivolto
polimerici che possono danneggiarsi con
oltre il tradizionale impiego in ambito
al futuro, al fine di esplorare nuovi
l’utilizzo dei coltelli sulla superficie diretta.
di architettura, design e arredamento,
orizzonti e aprire strade inesplorate
Ciò dimostra come la ceramica Active
rappresentando superfici sicure e
alla ceramica. Da oltre 10 anni
Surfaces di Iris Ceramica Group
igienicamente ineccepibili sulle quali è
Active Surfaces® combina design,
sia idonea anche all’impiego prolungato
possibile preparare cibi non solo a livello
scienza e creatività dando vita a
come materiale per i piani di lavoro in
domestico, ma anche lavorarli a livello
superfici che non solo si caratterizzano
hotel, ristoranti e bar.
professionale e industriale, aggiungendo
per innovazione, sostenibilità ed
al suo utilizzo persino l’impiego come
estetica, ma che migliorano anche
in ambito “food contact” rappresentano
ceramica da tavola e da cucina anche
il benessere delle persone nel
un’ulteriore prova dell’importante lavoro
nel settore Ho.Re.Ca.
rispetto dell’ambiente.
®
I risultati ottenuti da Active Surfaces
®
✕
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in focus
ho.re.ca
Canaline e sistemi per il bagno by Profilpas Elemento di design di grande tendenza, la doccia a filo pavimento rappresenta una vera opportunità per progettare ambienti bagno di ogni dimensione, esaltandone praticità e bellezza. Eliminando il tradizionale piatto doccia, la doccia a filo pavimento può essere realizzata con lo stesso rivestimento dell’intero spazio, creando così una superficie uniforme ed elegante. Inoltre, l’assenza di barriere architettoniche rende l’accesso più agevole, facilitando anziani o persone con disabilità. Caratteristiche queste, che si rivelano particolarmente strategiche in contesti dedicati all’ospitalità.
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Profilpas offre una serie di soluzioni
con una gamma di profili, anch’essi
PP Drain Aqua è la nuova gamma
integrate per docce a filo
in acciaio inox, per l’inserimento di
di canaline per docce a filo
pavimento: un sistema di scarichi
pareti in vetro e per la finitura del piano
pavimento, interamente progettata
lineari in acciaio inox che si completa
inclinato.
e prodotta da Profilpas. Realizzate in
qualsiasi gusto estetico e si abbinano perfettamente alle ultime tendenze degli accessori bagno grazie alla possibilità di scelta tra quattro tipologie di cover, diverse per design e finiture. Classic Cover, in acciaio inox lucido o satinato, è dotata di cornice e se capovolta diventa piastrellabile; Flat Cover si distingue per il suo design perfettamente piatto e lineare ed è disponibile in svariati colori, dal bianco al nero soft touch, passando per l’acciaio cromato, l’oro, l’oro rosa, il nichel e la grafite; Design Cover, caratterizzata da un sottile ed elegante scarico centrale, è in grado di fondersi alla perfezione con qualsiasi rivestimento grazie al suo design lineare; infine, Invisible Cover scompare sotto alla piastrella diventando un tutt’uno con il rivestimento della doccia. Glass Profile è la linea di profili in acciaio inox creata da Profilpas per coprire il dislivello del piano inclinato della doccia con pendenza al 2%, consentendo di creare una superficie complanare dal design moderno e lineare. All’interno della gamma, sono presenti differenti tipologie di profilo da scegliere a seconda della tipologia di doccia (con pareti in vetro, openspace, nicchia), disponibili in acciaio satinato acciaio inox AISI 316 e dotate di sifone
e acciaio verniciato nero opaco. La
estraibile in ABS antibatterico, sono la
versatilità di questi due colori diventa così
perfetta sintesi di bellezza e funzionalità.
garanzia di eleganza, assicurando un
Le canaline PP Drain Aqua soddisfano
effetto minimal di tendenza.
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(arch)people
ho.re.ca
Simone Micheli: “la luce è una sostanza da plasmare” La luce che diventa materia, sostanza da plasmare per costruire spazi e modellare superfici. Gli specchi che utilizzano il potere della luce per amplificare la metratura, moltiplicare i livelli, definire le aree. Bellezza e funzionalità, grazie alla firma di Simone Micheli, vengono tradotte in forme fluide, rotonde, avvolgenti, sensuali. I progetti di Simone Micheli diventano icone dal forte spessore comunicativo. Le sue creazioni, sostenibili e sempre attente all’ambiente, hanno l’obiettivo di esaltare la sensorialità umana, lasciare spazio all’emotività. Un nuovo concetto di lusso che non è opulenza, sfarzo, abbondanza, ma essenzialità di contenuti, attenzione alle risorse, negazione degli sprechi.
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Atomic Spa
Chiara Poggi c.poggi@tiledizioni.it
MaterialiCasa: Quali aspetti possiamo rintracciare nelle sue architetture? Simone Micheli: Tradurre la complessità dell’epoca contemporanea in semplicità è il fil rouge che sottende il mio fare progettuale. Forme fluide, avvolgenti, affascinanti sono il risultato della sintesi di bellezza e funzionalità che avviene attraverso la combinazione di volute dissonanze e contraddizioni che costruiscono inedite armonie. L’obiettivo delle opere architettoniche a cui do forma è quello di trasformare l’ospite nel protagonista indiscusso di una scena costruita proprio per lui. Generando, quindi, risposte modulabili sulla base delle cangianti esigenze dell’uomo, grazie all’impiego di tecnologia d’avanguardia.
MaterialiCasa: Nei suoi lavori emergono molto i temi "hospitality” e ristorazione. Come definirebbe il suo approccio a questi tipi di progetti? Simone Micheli: Scevro da stereotipi e preconcetti. Basato sulle concrete necessità dell’uomo di oggi. Sui desideri del committente e sulle caratteristiche del contesto sia fisico, sia sociale ed economico, in cui le opere prendono forma. I luoghi dell’ospitalità sono cambiati molto negli ultimi anni perché sono diventati sempre più frequenti e comuni gli spostamenti degli esseri umani che manifestano diversificati approcci all’esistenza. L’ibridazione delle funzioni e la necessità di ampliare le prospettive hanno influen-
Simone Micheli ph Maurizio Marcato
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(arch)people
ho.re.ca
Aquatio Cave Luxury Oversea Building
zato anche la creazione degli spazi dedicati al food, che immagino come opere in cui esaltare la sensorialità degli individui, favorire lo sviluppo della soggettività e una pura relazione con l’altro. MaterialiCasa: I suoi progetti ci portano in una dimensione dove oggetti futuristici dialogano con contesti antichi. Come riesce a stabilire questa connessione? Simone Micheli: Grazie ad analisi e approfondimenti volti a conoscere appieno le caratteristiche dei differenti contesti in cui ciascuna opera prende vita. Solo chi conosce la tradizione può permettersi di osare, infrangere le regole precostituite, superare il consueto. Attraverso l’utilizzo sapiente della dissonanza costruisco nuovi scenari, irriverenti, che dal passato traggono insegnamento e
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fondamento. E volgono lo sguardo verso l’altrove, il futuro, anticipandone alcune frammenti nel «hic et nunc» MaterialiCasa: Colori, angoli smussati, forme fluide, luce… in che modo riesce a far “giocare” insieme questi elementi? Le luci rappresentano il fil rouge di tutti i suoi progetti? Può raccontarci cosa significa per Lei il colore? Come sceglie i suoi accostamenti? Simone Micheli: La luce per me è una sostanza da plasmare che, alla stregua della materia, costruisce gli spazi, modella le superfici, definisce i livelli e i luoghi. Il colore, affascinante manifestazione di luce, è indispensabile elemento costitutivo dell’opera d’arte. Trae sostegno e acquisisce energia attraverso la biunivoca corrispondenza che si gene-
Lords of Verona
ra con la forma a cui appartiene e insieme all’oggetto o edificio di cui è parte. Non c’è uno standard da seguire, non una regola da rispettare, ma conoscenza, cultura, esperienze determinano le forme innovative che, di volta in volta, l’espressione acquisisce.
“L’architettura è una traccia univoca che gli esseri umani lasciano nel tempo, come manifestazione tangibile e duratura dei paradigmi culturali che caratterizzano le epoche.”
MaterialiCasa: Quali sono i materiali ai quali non rinuncia mai nelle sue architetture? Simone Micheli: Tra i materiali ai quali non rinuncio mai c’è sicuramente lo specchio. Superfici levigate e riflettenti che utilizzano il potere della luce per amplificare gli spa-
i-FAME i-SUITE
zi, moltiplicare i livelli, definire le aree. Moltiplicano le possibilità di azione e di reazione sia dei protagonisti sia degli elementi che compongono
la struttura, contribuendo alla fondazione di luoghi ibridi, altamente contaminati, mai uguali. Capaci di generare situazioni di volta in vol-
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(arch)people
ho.re.ca
Palazzo Gatto
nel tempo, come manifestazione tangibile e duratura dei paradigmi culturali che caratterizzano le epoche.
3dddì
ta differenti sulla base delle contingenze che determinano la scena. MaterialiCasa: Quale sarà secondo lei il ruolo dell’architetto e quali mezzi utilizzerà per svolgere il proprio lavoro nel prossimo futuro? Simone Micheli: Rimangono vivide e valide le stesse caratteristiche che contraddistinguono il progettista fin dagli albori della civiltà: la capacità di costruire oggetti, edifici, opere in grado di miglio-
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rare le esistenze degli esseri umani. Non di uno standard rigido o di un modello astratto ma degli individui reali. Con l’obiettivo di combinare la tensione ininterrotta verso la bellezza con le funzioni e le esigenze pratiche di ciascuno, nella vita quotidiana. Ogni opera è un «esistente», carico di responsabilità che non terminano con la fine del ciclo vitale usuale ma si protraggono oltre, per coprire anche lo smaltimento e la trasformazione in altro. L’architettura è una traccia univoca che gli esseri umani lasciano
MaterialiCasa: La pizzeria 3dddì di Firenze (nelle pagine seguenti n.d.r.), è uno spazio dedicato al food che dal bianco trae la sua essenza. Ci può raccontare qualcosa in più riguardo a questo progetto? Simone Micheli: Si tratta di un luogo immaginato per rivoluzionare il concetto standard di pizzeria. Bianco perché principio, nuovo inizio, energia. Bianco perché è composito, ed al suo interno raccoglie tutti i colori dello spettro luminoso. Bianco perché, in un luogo arguto e sagace, il bianco funge da sfondo ed esalta l’intorno. Ma non solo bianco ovviamente. In quanto le immagini di volti lungo le pareti del locale esaltano la componente sociale dell’essere umano, il suo desiderio di condivisione ed empatia. Per dare vita a uno spazio che è nutrimento non solo fisico ma anche mentale e psicologico per i visitatori.
You.Me
MaterialiCasa: Come vede il ristorante del futuro? Simone Micheli: Un luogo ibrido in cui le funzioni si contaminano e gli spazi sono abili nell’assumere valenze differenti. Con l’obiettivo di esaltare la sensorialità umana, lasciare spazio all’emotività. Permettere all’ospite di prendere il tempo necessario a scoprire e scoprirsi. Affinché si generi un nuovo concetto di lusso che non sia più conseguenza di opulenza, sfarzo, abbondanza. Ma essenzialità di contenuti, attenzione alle risorse, negazione degli sprechi. Luoghi in grado di portare la mente umana al di fuori dello spazio-tempo convenzionale, oltrepassare il conosciuto per offrire momenti di irripetibile, unico, benessere. MaterialiCasa: Quale progetto sta seguendo adesso? Simone Micheli: Sono mol-
Hybrid Restaurant
ti i progetti che sto seguendo in questo momento, sia in Italia sia all’estero. Alcune sono idee che prenderanno presto forma, altre sono opere già in fase di realizzazione effettiva. Tra questi c’è Palazzo Gatto, una struttura poli-esperienziale dedicata all’ospitalità, nel cuore di Trapani, nella meravigliosa terra di Sicilia. Un luogo, unico, ibrido, altamente
iconico pensato per esaltare il potere della parola e creare un confronto intelligente tra passato, presente e futuro. Pronto per accogliere gli ospiti e regalare esperienze irripetibili, complete, coinvolgenti, destinate a trasformarsi in proficua e attiva memoria, guida per conoscere l’ignoto che deve ancora sopraggiungere. ✕
Simone Micheli fonda lo Studio d’Architettura nel 1990 e nel
committenze private connesse al mondo residenziale e della
2003, con Roberta Colla, la società di progettazione Simone Micheli Architectural Hero con sede a Firenze, Milano, Puntaldìa, Dubai, Rabat e Busan. La sua attività professionale si articola in plurime direzioni: dai master plan all'architettura e interior, dal design al visual passando per la grafica, la comunicazione e l’organizzazione di eventi. Le sue creazioni, sostenibili e sempre attente all’ambiente, sono connotate da una forte identità e unicità. Numerose sono le sue realizzazioni per le pubbliche amministrazioni e per importanti
collettività. È curatore di mostre tematiche - contract e non solo nell’ambito delle più importanti fiere internazionali di settore. In collaborazione con Roberta Colla ed il suo team di professionisti, tiene master, conferenze, workshop e lecture presso università, istituti di cultura, enti ed istituzioni di molte città del mondo. I suoi lavori sono stati presentati nell’ambito delle più importanti rassegne espositive internazionali. Molte sono le pubblicazioni su riviste, magazine, quotidiani italiani ed internazionali.
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projects
restaurant
In un antico palazzo situato nel cuore di Firenze è nato uno spazio dedicato al food che dal bianco trae la sua essenza. Il progetto, disegnato dall’architetto Simone Micheli offre come risultato un gioco di rimandi, riflessi e corrispondenze elaborato grazie
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Quotidianamente... www.MaterialiCasa.com
alle superfici specchiate, ai metalli e alle immagini di volti che riempiono letteralmente le pareti. Un luogo dedicato al cibo buono, genuino, e ad esaltare lo spirito conviviale dell’uomo contemporaneo. Bianco perché principio, nuovo inizio, energia. Bianco per-
ché è composito, ed al suo interno raccoglie tutti i colori dello spettro luminoso. Bianco perché, in un luogo arguto e sagace, il bianco funge da sfondo ed esalta l’intorno. Le fotografie dei volti, scattate con cura da Daniele Fattorini sono racchiuse all’interno di candide e morbide
3dddì, Firenze: l’essenza del bianco
“Nei recuperi architettonici, di qualsiasi tipo essi siano, cerco sempre di salvaguardare l’esistente, lavorando con la logica del restauro filologico, per poi introdurre tematiche estetiche, formali e prima ancora contenutistiche performanti per chi deve vivere gli spazi. In 3DDI’ ho progettato uno spazio aperto, libero, volto alla valorizzazione di un legame nuovo e genuino tra l’uomo e ciò che mangia. Un luogo destinato a divenire manifesto di un approccio consapevole ed essenziale all’alimentazione, abile nell’esaltarne la qualità.
Gli elementi che ho creato per questo concerto visivo e funzionale sono dei veri e propri artifici progettuali, sono come fantasmi rispettosi che si avvicinano delicatamente alle pareti. Le superfici a specchio amplificano lo spazio in un unicum coinvolgente, il gres porcellanato (ispirato al marmo Palisandro) con le sue ipnotiche venature e variazioni di colore rendono armonico il pavimento contribuendo a creare con i piani in legno dei tavoli il reale senso di questo rinnovato insieme contenutistico.” Simone Micheli photo: Juergen Eheim
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projects
restaurant
cornici che assottigliano il confine tra arte e vita, mondo delle idee e quotidianità. Un luogo circondato dallo splendore necessita di offrire bellezza a chi vi entra e piacere a chi si sofferma, deducendo da autenticità e gusto la sua ragion d’essere. 3dddì sono i tre giorni necessari alla lievitazione della pizza affinché questa, oltre ad essere squisita, sia anche leggera, digeribile, genuina. 3dddì, quindi,
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come sinonimo di pazienza, cura, attenzione all’originalità, alla natura ed al benessere dell’essere umano sempre più connesso a quanto conosciamo ogni giorno. 3dddì di Firenze è il primo centro
nevralgico di un nuovo concept dedicato al good and healthy food destinato ad avere grande successo e a prendere forma nelle più importanti città del mondo. ✕
• CREDITS• Interior and lighting design: Simone Micheli Architect Logo e immagine coordinata: Roberta Colla Cliente: Vegas Area ristorante: 60 mq; Area cucine e servizio: 40mq Luogo: Piazza Ghiberti 10r - Firenze Immagini artistiche: Daniele Fattorini Photo by: Juergen Eheim Aziende partner: Armonia Interni, Barel, Ceramica Rondine, DMP Electronics, iGuzzini illuminazione, Inox Metal, Ponzi, Vetraria Bergamasca Tecnovetro
NEL RISPETTARE IL MONDO, FACCIAMO LA NOSTRA PARTE
Essere sostenibile è la condizione naturale della ceramica, ma produrla in modo sostenibile è una scelta: la nostra. Casalgrande Padana interpreta il ruolo di player internazionale nel mercato della produzione ceramica facendosi carico della responsabilità che da questo ruolo deriva. Con un processo produttivo a ciclo chiuso, certificazioni di settore, politiche energetiche e innovazioni di prodotto, le ceramiche Casalgrande Padana sono il perfetto punto di incontro tra estetica, qualità della vita e rispetto.
casalgrandepadana.com
CASALGRANDE PADANA THE GREEN WAY TO PAVE
projects
restaurant
Il Refettorio è un ristorante “senza tempo”, situato vicino alla centralissima chiesa di San Rocco a Venezia. Un locale pensato per diventare un luogo di incontro dove, semplicemente, “stare bene”. Una realizzazione che intende porsi in contrapposizione con la progettazione usa e get-
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Quotidianamente... www.MaterialiCasa.com
ta che talvolta caratterizza l’attuale momento storico. A firmarla, lo studio milanese Giuseppe Tortato Architetti, che da oltre 10 anni cura il design dei locali del brand Majer – dieci in tutta la città – di cui Il Refettorio fa parte. Il progetto si sviluppa quasi come una ricerca metafisica, un’in-
dagine profonda sull’essere umano, partendo dai sensi, dai materiali naturali e dalle lavorazioni artigianali, sintetizzandosi in una location che vorrebbe essere “per sempre”. Il colore partecipa in questa creazione come fulcro progettuale a partire dall’azzurro del pavimento fino al rosso
photo: Marco Valmarana, Paolo Lirussi, Marco Tortato
Il Refettorio, Venezia: matericità e colore
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restaurant
dei mattoni, i grigi degli intonaci, il nero dell’ebano.
Attenzione al dettaglio I locali del brand Majer si contraddistinguono per un’attenzione particolare a ogni dettaglio: dal cibo servito, alle persone che lo realizzano, fino agli spazi dove viene preparato e consumato. “Il Refettorio” è il risultato del lavoro sinergico tra l’affermato Studio di architettura milanese e la committenza, nella persona del carismatico Fabrizio De Nardis, soprannominato “il Signor Majer”. Lo studio si è occupato dell’interior design dell’intero locale, dalla definizione dei materiali, fino al disegno degli arredi, prevalentemente in legno massello, e dei corpi illuminanti prodotti esclusivamente per questo progetto.
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Protagonisti materici Molti sono i complementi intramontabili realizzati ad hoc, tutti dal sapore autentico e fortemente materico, con attenzione ai particolari, come i giunti ad incastro dei tavoli, l’accostamento dei materiali e dei colori o dei battiscopa metallici e delle grate di Scarpiana memoria. Il bancone – elemento centrale della vita del locale – è stato creato in peltro ed ebano, una scelta dettata dalla volontà di utilizzare materiali che potessero durare nel tempo e invecchiare bene, raccontando attraverso le proprie rughe una storia sempre nuova. Un pezzo unico, che ricorda il suo legame con la città attraverso l’inserimento sul frontale di due barre metalliche che ricordano le due maggiori quote storiche dell’acqua alta a Venezia.
Il pavimento, un affascinante cotto azzurro, richiama l’importanza del colore negli ambienti ed è stato realizzato dalla Fornace De Martino, un’azienda storica salernitana in attività da 1200 anni.
Ulteriore “star” del locale: la scala minimale in cemento faccia a vista, apparentemente sospesa sul pavimento. Un elemento contemporaneo, frutto di un attento studio delle proporzioni e dei materiali, che nella sua semplice purezza si propone come fulcro visivo della seconda sala da pranzo. La scala è caratterizzata da un corrimano in metallo brunito, lo stesso dei battiscopa e dei serramenti delle vetrine ed un parapetto realizzato artigianalmente con striscioline metalliche intrecciate.
Ad implementare un’atmosfera suggestiva è infine lo schema cromatico: tinte scure, quasi nere, per gli arredi fissi e rovere chiaro per tavoli e sedie a cui fanno da sfondo la pietra, il mattone e gli intonaci delle pareti ma anche il legno antico delle tavole dei soffitti. La combinazione di un ambiente ideato e allestito con materiali ricchi di storia e la cura nella preparazione e presentazione del cibo rende “Il Refettorio” un luogo privilegiato per immergersi nella duplice anima di Venezia, storica e contemporanea. ✕
Nato a Venezia nel 1967, Giuseppe Tortato consegue la laurea presso il Politecnico di Milano per poi trasferirsi ad Amherst nel Massachusetts dove collabora con un allievo dell’architetto visionario Paolo Soleri, occupandosi di progettazione bioclimatica e ponendo una particolare enfasi al ruolo sociale dell’architettura. Rientrato a Milano, dopo un paio d’anni di collaborazione con Dante Benini, si associa allo studio Milano Layout fino a diventarne co-titolare. Nel 2012 fonda Polisfluxa Srl e Giuseppe Tortato Architetti, “nuovi contenitori” con cui proseguire la propria
attività professionale. Ha realizzato per Beni Stabili il concept del Green Business Hotel di Milano e per GVA Redilco il progetto dell’Hotel Metropole di Parigi, rispettivamente finalista e vincitore dell’Hospitality Award 2009 e 2010. Ha collaborato come docente di progettazione alberghiera con il Polidesign di Milano e La Sapienza di Roma. Attualmente, con il supporto di un team multidisciplinare di professionisti, l’attività di progettazione dello Studio è sviluppata a livello nazionale ed internazionale nei settori residenziale, terziario, fashion e food retail.
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restaurant
Autentico punto di riferimento per il Golfo di Mondello (Palermo), La Sirenetta Restaurant & Banquet ha riaperto le porte al pubblico, dopo un periodo di chiusura durato più di un decennio, grazie ai lavori di risanamento e ristrutturazione
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Quotidianamente... www.MaterialiCasa.com
affidati allo Studio Luigi Smecca Architetti. Il progetto di riqualificazione ha in parte preservato le caratteristiche architettoniche preesistenti, per non cancellare le tracce della memoria collettiva, e ha enfatizzato il profondo legame con
il contesto marino in cui si inserisce, restituendo alla città un luogo iconico.
Interni ispirati allo scenario marino
Dal punto di vista formale, se da
Rinnovare un’icona: La Sirenetta Restaurant & Banquet
resa possibile grazie all’installazione di grandi specchiature trasparenti e all’utilizzo di parapetti in vetro nella grande terrazza panoramica.
un lato si è cercato di rispettare le volumetrie principali, dall’altro si è voluto aprirle verso l’esterno, all’insegna di una maggiore fruibilità dei locali e di una costante comunicazione con il paesaggio. La permeabilità tra gli ambienti è stata
Per gli interni, l’approccio stilistico minimalista che caratterizza l’intero complesso si è concentrato sullo studio di luce, spazi e materiali per rendere omaggio alle peculiarità cromatiche del territorio palermitano. Negli ambienti al piano terra – pizzeria, hamburgheria, bar, pasticceria, caffetteria ed enoteca – così come nell’elegante ristorante con sala ricevimenti al
piano superiore, le linee pure ed essenziali degli arredi dialogano con i colori e i materiali ispirati allo scenario marino circostante: il beige e l’avorio della sabbia, il verde della vegetazione, il bianco delle nuvole, l’azzurro di mare e cielo.
Un pavimento performante e contemporaneo
Per favorire il naturale continuum tra la struttura e l’esterno, senza dimenticare le esigenze funzionali legate al mondo della ristorazione e degli ambienti ad alto traffico, la scelta dei mate-
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projects
restaurant
Applicato in un caldo color Tortora, Skyconcrete ha saputo trasformare gli interni in ambienti suggestivi grazie alle sue caratteristiche nuances sfumate che da uno sfondo più chiaro virano verso tonalità più scure. In virtù delle ottime doti di aderenza e resistenza all’urto, agli agenti chimici e atmosferici, all’abrasione e alla fessurazione, Skyconcrete si è rivelato la soluzione perfetta per le diverse tipologie di attività presenti all’interno de La Sirenetta, riali si è orientata verso soluzioni in grado di unire performance tecniche ed estetiche. Per i pavimenti è stato così scelto Skyconcrete Indoor di Isoplam, il rivestimento cementizio che coniuga eleganza ed espressività con la versatilità di una superficie continua a basso spessore (soli 2-4 mm).
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che richiedono pavimentazioni in grado di sopportare costanti sollecitazioni. La caratteristica assenza di fughe, inoltre, assicura in ogni momento la massima facilità di pulizia e igienizzazione – fondamentale per gli ambienti ricettivi – e la composizione a base acqua è garanzia di salubrità, in quanto non rilascia sostanze pericolose per le persone e l’ambiente, nel rispetto delle più attuali normative in merito a sicurezza e comfort indoor. ✕
•CREDITS• Realizzazione: La Sirenetta Restaurant & Banquet Anno: 2021 Luogo: Mondello, Palermo Progetto architettonico: arch. Luigi Smecca, Studio Luigi Smecca Architetti Impresa edile: Cospin srl Posa pavimenti: M.D.C. srl Marchese Pavimenti interni: Isoplam, Skyconcrete Indoor nel colore Tortora Foto: Laura Crucitti
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editor’s choice
(arch)inspiration
BUCKET LIST
FOOD&DESIGN DESTINATIONS
Oriental Areadocks, Brescia
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rettamente dal Giappone e da tutti i mari del
l’ulivo, un legno solido e volitivo, profumatis-
mondo. Come mission: allargare gli orizzonti
simo, dalle nuance gialle-brune. Le poltroncine
Oriental Areadocks non è il «solito giappo-
del sushi, facendo sperimentare alla clientela
dei tavoli, con bordature in ottone, sono in tes-
nese», ma un ristorante dedicato alla cuci-
i tantissimi piatti della cucina giapponese an-
suto arancione, il color Orenji, simbolo di gioia
na nipponica ortodossa, aperto negli spa-
cora sconosciuti.
e spiritualità. Speciali tendaggi filtranti e una
zi di Areadocks, hub di intrattenimento e
L’esperienza di haute cuisine è esaltata da-
musica personalizzata isolano lo spazio dal
servizi made in Brescia. Un’esperienza in-
gli interni, curati dal team di Arredo e Archi-
flow circostante, per garantire un’esperienza
tersensoriale che avvicina Italia e Giappo-
tettura. Quaranta coperti sono ospitati in uno
totalmente immersiva nel cibo e nel momen-
ne nel cibo, nel design e nella cultura. Una
spazio dalla vocazione minimalista, che striz-
to. A completare il quadro, una sapiente regia
connessione che emerge attraverso un ap-
za l’occhio alle ambientazioni zen care alla cul-
di luci, una ieratica armatura di samurai anti-
proccio purista alla tradizione gastronomi-
tura giapponese, con complementi d’arredo in
ca e un’installazione di ombrellini in carta di
ca giapponese con ingredienti importati di-
legno naturale trattato a mano. Protagonista
riso al soffitto.
©Alex Lesage
esempio le iconiche lampade “tutù” posizionate ritmicamente a scandire la metratura, prendendo ispirazione dalle famose sequenze in stop motion di Muybridge. Ciascuno dei tutù in crinolina color cipria ha una forma leggermente diversa, per ricordare un senso di movimento etereo e flessuoso, mentre un antico tavolo in massello di noce canaletto dalla forma eccentrica restituisce un senso di dinamismo e
Café Constance, Montréal
e stravagante nel cuore di uno stabile
giocosità, quasi ad imitare una sorta di
istituzionale contemporaneo. Ispirato al
danza. Sgabelli rivestiti in pelle colorata
Nell’edificio Wilder del centro di Montréal,
design concept del Bar Luce, la caffetteria
e paralumi sfrangiati, contribuiscono
sede dei Grands Ballets Canadiens, si cela
milanese situata all’interno di Fondazione
ulteriormente ad enfatizzare il magico
il Café Constance, un ambiente fantasioso
Prada, il Cafè si avvale di elementi dal forte
universo del Café Constance, avvolto
concepito dall’Atelier Zébulon Perron come
impatto visivo che evocano scenografie
nel caldo abbraccio di vivaci tappezzerie
un fantastico sub-universo, accogliente
teatrali e oggetti a tema. Ne sono un
floreali.
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editor’s choice
(arch)inspiration
©AlexFilz
Bogen, Bolzano
personale ed eclettica creazione della padrona di casa Roswitha Mayr. Fra i fiori trova-
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Un’antica bottega si nasconde sotto la polve-
no posto anche lampade pendenti in rattan
re della storia, lungo una delle strade più an-
che richiamano il motivo del cesto. Allo spa-
tiche della Bolzano mercantile. Studio noa*
zio partecipato del grande bancone si con-
trasforma questo spazio in un accogliente
trappone l’intimità dei tavolini disposti lun-
bistrot, in bilico fra eredità storica e finez-
go il lato sinistro del bistrot, al riparo degli
za contemporanea, in cui è stata accentua-
archi e con vista sul vicolo esterno parallelo
ta al massimo l’architettura originaria delle
all’edificio. La sensazione di privacy è ulte-
arcate che lo stesso locale omaggia con il no-
riormente marcata nella prima coppia di ar-
me “Bogen” (in tedesco “arco”). Il tutto, con
chi, dove le pareti sono rivestite da un tessu-
l’aggiunta di un tocco romantico e bohém-
to con una raffinata stampa floreale e le se-
ien incentrato sul tema floreale. Elemento
dute sono ricavate nelle rientranze del mu-
cardine degli interni è un accogliente ban-
ro. In continuo dialogo fra passato e presen-
cone lungo 7 metri disposto sotto un soffitto
te, anche per le sedie è stata privilegiata l’al-
di cesti di fiori. Questa suggestiva composi-
ternanza tra nuovi pezzi in legno e stoffa e
zione, che sembra riversarsi dal soffitto, è la
sedie vintage riverniciate.
KAIYÖ Rooftop, San Francisco
riccamente strutturati e una vegetazione
de vibrante, un piano in quarzite lumine-
lussureggiante che rende il locale un ve-
scente e lampade intrecciate definiscono
KAIYÖ Rooftop è un bar e ristorante pa-
ro paradiso green. Il bar è il punto focale
il look tropicale del locale che evoca una
noramico affacciato sul lungomare di Mis-
di KAIYÖ e presenta un bancone metalli-
sensazione di evasione e leggerezza, con
sion Bay, a San Francisco. Il progetto, cu-
co progettato su misura che incornicia la
la complicità di divanetti e tavoli integrati
rato dallo studio californiano William Duff
scaffalatura posteriore. Piastrelle realiz-
e parapetti in vetro che massimizzano le
Architects, mescola elementi di design
zate artigianalmente in colorazione ver-
splendide viste sulla città.
©Equal Parts
©Patrik Argast
Torni, Helsinki Sin dalla sua fondazione nel 1931, l’Hotel Torni con i suoi tredici piani, ha rappresentato un importante punto di riferimento per la città di Helsinki. Nel 2018 la struttura ricettiva ha subìto una ristrutturazione completa ad opera dello studio Fyra che, guidato dalla storia dell’iconico immobile, ha ripensato gli ambienti in continuità con il passato ma aggiungendovi elementi contemporanei e dall’appeal sorprendente. La storia di Torni, come luogo di incontro per diversi influencer culturali finlandesi, si riflette nell’atmosfera bohémien dei bar e del ristorante. Al 13° piano dell’hotel è situato il leggendario Ateljee Bar, che offre viste in quattro diverse direzioni sui tetti di Helsinki ed è stato oggetto di rinnovamento con materiali coerenti e superfici a specchio adatte
can Bar, infine, è stato riportato alla sua po-
per valorizzare le vedute sulla città. Il risto-
sizione originaria sotto la cupola al centro
rante OR, situato al livello della strada, pre-
dell’hotel, la cui forma è ripresa dal nuovo
senta una stratificazione di stili diversi e un
bancone. Qui pervade un’atmosfera avvol-
uso audace del colore per creare attinenza
gente e sofisticata, esaltata dalle lampade di
con le opere d’arte in primo piano. L’Ameri-
Paavo Tynell.
©Riikka Kantinkoski
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editor’s choice
(arch)inspiration
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Don Pasquale, Roma
lusso, il Maalot Hotel, sviluppato sui cir-
come un’elegante galleria d’arte dove arti-
ca 3000 metri quadrati dell’elegante pa-
sti noti nello scenario contemporaneo so-
Nel cuore di Roma sorge un palazzo di
lazzo storico in cui peraltro, fra il 1828
no protagonisti alle pareti. I tavoli del ri-
prestigio che affaccia su via delle Murat-
e il 1837, soggiornò il compositore Gaeta-
storante sono in ceramica ricamata por-
te, lungo il percorso che collega il Pan-
no Donizetti. “Don Pasquale” - una delle
toghese, protetti da un vetro che conferi-
theon con il Parlamento e la Fontana di
più fortunate opere del compositore ber-
sce riflessi dorati e che - insieme al ricco
Trevi. Anticamente conosciuta come ‘La
gamasco - è il nome scelto per il ristorante
corredo degli specchi - crea un ambiente
strada degli artisti’, qui gli atelier dei
gourmet capitanato dal giovane chef Do-
scenografico di grande coerenza espressi-
pittori convivevano con i negozi degli an-
menico Boschi e concepito come un vero e
va. Anche la reception è pensata come un
tiquari e i laboratori da cui uscivano cre-
proprio salotto tra i vicoli del centro sto-
salotto, con tanto di caminetto e sedute.
azioni di alto artigianato. In questo con-
rico romano. Non a caso, sedute, divani e
Non manca un elegante studio che contie-
testo, RPM Proget ha realizzato un im-
complementi d’arredo creano un’immagi-
ne una ricca selezione di libri a disposi-
portante progetto per un cinque stelle
ne di residenza privata. Le sale appaiono
zione degli ospiti.
ACQUA Restaurant, Varese ACQUA Restaurant ad Olgiate Olona, in provincia di Varese, nasce dalla volontà di dare forma concreta alla ristorazione contemporanea creando un’esperienza multisensoriale in cui l’arte del ricevere, la ricerca delle materie prime, la cura delle ricette e lo studio dell’ambiente sono alla base del progetto. Una meta per gli appassionati del gusto che vivono il ristorante come “ospiti”, più che clienti. Il progetto si contraddistingue per la ricercatezza, la cura e l’innovazione, tre parametri declinati nel menù, negli spazi e nel servizio. Il pescato è il protagonista in tavola, mentre le cantine private raccolgono una collezione di oltre settecento etichette. ACQUA si trova all’interno di una moderna struttura che ricorda la forma di una nave. Da un punto di vista architettonico, il ristorante si sviluppa in differenti spazi caratterizzati da esclusività e ricercatezza, restituite grazie all’impiego di materiali naturali, quali legno, pietra e acciaio. Gli ambienti creano un percorso sensoriale avvolgente, ispirato alle sensazioni trasmesse da scenari marini, in cui elementi autentici, luci funzionali ma non invadenti e preziosi dettagli di arredo disegnano la cornice ideale per abbandonarsi alla convivialità. Entrando si raggiunge la sala principale, lo Chef Table, oltre ad un accesso riservato per la Secret Room. Lo spazio dove sono accolti gli ospiti è caratterizzato da una teca bioclimatica che contiene al suo interno un pezzo di giungla, concepita per infondere alle diverse zone una vitale varietà nel corso delle stagioni.
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fuori casa. Velocità: riduce drasticamente i tempi di cantiere visto
I profili sono muniti di un’aletta di ancoraggio traforata, che ne garantisce
che dalla posa della membrana sino alla posa della pavimentazione è
una perfetta presa con il supporto, di una sezione verticale che protegge
possibile lavorare senza interruzioni. Versatilità: garantisce la posa
il massetto da infiltrazioni d’acqua e copre il bordo della pavimentazione,
su qualsiasi supporto anche di grandissima dimensione sia all’interno
nonché di rompi-goccia innovativo e fori ad asola che consentono la
che all’esterno. Impermeabilità: garantisce l’impermeabilizzazione del
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