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| IL FATTO QUOTIDIANO | Domenica 2 Giugno 2019
ANGOLA PJ OASDPA SAVIMBI, SD PJAOFUNERALE SDOAHSDDOPO HASD17 ANNI IlPOjasodjpasjdasd capo della ribellione, aiusgdu Jonas ayfsd Savimbi, ufasasdasd mortoiaunel sdyagsudfausydfafsna 2002 in battaglia, è statoflu. sepolto Credit ieri nel suo villaggio dopo un funerale pubblico. Centinaia di persone hanno accompagnato le sue spoglie al cimitero del villaggio di Lopitanga: “Abbiamo aspettato questo funerale per 17 anni”ha detto il leader dell’ex gruppo ribelle Unione nazionale per l’indipendenza (Unita), oggi partito politico, Isaias Samakuva. Jonas Sa-
vimbi, detto il “gallo nero”, è stato ucciso il 22 febL:183.111pt A:94.5pt braio 2002 durante un combattimento con l’eser/FATTO/Foto/Da trattare/1_S__P5611_ipo_A4asd,ph01~254478*
cito vicino a Luena: aveva 67 anni. I soldati lo avevano sepolto in città senza alcun funerale, dopo aver diffuso attraverso l’emittente nazionale le immagini del suo corpo crivellato. In Angola in conflitto fu alimentato dalla guerra fredda fra Washington e il blocco comunista: gli Usa sostenevano l’Unita, e Cuba il regime marxista di Luanda. LaPresse
IL COLLOQUIO Angela Staude Terzani La scrittrice ricorda i giorni della rivolta a Pechino, vissuti assieme al marito giornalista: “I giovani sognavano un modello occidentale”
I La scheda FRA IL 3 E 4 GIUGNO 1989 l'Esercito di liberazione popolare entrò con i carri armati in piazza Tiananmen dove gli studenti chiedevano democrazia
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319 i morti, secondo il governo, ma il numero reale non si è mai saputo
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Da quando l’anno scorso il presidente Xi Jinping ha ottenuto il potere assoluto, gli spazi si stanno ulteriormente riducendo: chi non la pensa come Xi e il Partito viene fatto sparire ANGELA S. TERZANI
» ROBERTA ZUNINI
l 24 maggio di 30 anni fa a Pechino iniziarono le proteste degli universitari cinesi che tra il 3 e il 4 giugno vennero massacrati in migliaia a piazza Tienanmen dall’esercito della Repubblica Popolare. Per seguire l’inedita rivolta, che nel corso dei giorni si andò espandendo fino a lambire altre città, Tiziano Terzani – già scrittore e inviato del Corriere della Se ra – dovette entrare via Shanghai con un visto turistico ottenuto in Giappone, dove al consolato della Repubblica Popolare non lo conoscevano. Terzani allora viveva con la moglie Angela Staude e i due figli a Tokyo dopo essere stato espulso dalla Cina nel 1984, dove era stato residente dal 1980, a causa dei suoi coraggiosi reportage sulle condizioni disastrose del gigante asiatico e sulle magagne del PCC, il Partito Comunista, depositario e motore del potere. LA PASSIONE di Terzani per la Cina risaliva al 1968 quando alla Stanford University decise di imparare la lingua cinese per comprendere meglio la Rivoluzione culturale di Mao . Racconta al FattoAngela Staude Terzani, scrittrice e grande conoscitrice dell’Oriente per aver seguito il marito nelle sue annose trasferte in tutta l’Asia: “Mentre stava preparando la sua borsa Tiziano diceva: ‘Quale imperatore ha mai rinunciato al potere? Non lo farà neppure Deng Xiaoping”. Una previsione, quella dell’inviato che si rivelò purtroppo corretta a proposito della reazione alle proteste dell’allora leader della Cina. Terzani nell’articolo “Il dio due volte fallito” (che in seguito entrò a far parte del suo libro In Asia), scritto per commentare la strage di Tienanmen, sottolineò che mentre “Mao aveva imposto alla Cina un regime tutto fondato sull’ideologia a scapito dei risultati economici, Deng ha rovesciato la politica, mettendo da parte l’ideologia e puntando tutto sullo sviluppo, nell’illusione di poter liberalizzare il sistema economico, mantenendo immutato il sistema politico”. Ciò che Tiziano Terzani, come del resto tutti i sinologi di allora, non riuscì a prevedere fu il successivo enorme sviluppo del Paese nonostante l’offesa inferta al tessuto sociale cinese dall’eccidio di Tienanmen. Angela Terzani ricorda che mentre in Cambogia il comunismo di Pol Pot, soste-
Tienanmen 30 anni fa “Io, Tiziano e l’illusione cinese della democrazia” nuto dalla Cina, era stato spietato, sotto Mao all’inizio non lo fu, ma la situazione peggiorò a causa delle lotte per il potere all’interno del Partito comunista cinese. “Queste faide intestine fecero degenerare la situazione nella terribile rivoluzione culturale (1966- 1976) da cui nel 1980, quando noi ci trasferimmo a Pechino, il Paese era appena uscito. L’economia però era nel disastro, la Cina
rasentava la bancarotta. Fu Deng Xiaoping per l’appunto, nel 1982, a invertire la rotta e a salvare il Paese economicamente mettendolo sulla via del capitalismo di stato al quale deve oggi i suoi stragrandi successi economici”. Capitalismo di stato vuol dire sistema economico capitalista sotto il controllo del sistema comunista: ossia capita-
Il ribelle sconosciuto La foto storica dello studente che sbarrò la strada ai carri armati, in basso, Tiziano Terzani e Angela Staude Ansa
mocratico e autoritario, che Deng e Mao prima di lui fondavano il loro potere e la loro politica” puntualizza la scrittrice. MALGRADO la sanguinosa e
fatale repressione degli studenti sulla piazza Tiananmen, le proteste, anche se non così eclatanti, sono continuate fino a oggi nel silenzio dei media di stato. “In Cina le proteste non sono mai terminate. Ma è proibito parlarne e scriverne, co-
lismo senza libertà individuali. “I fatti di Tiananmen del 1989 sono avvenuti in seguito alla falsa speranza da parte degli studenti che la liberalizzazione e la mo- IL “NUOVO CORSO” DI DENG XIAOPING dernizzazione della Cina “Gli studenti speravano sotto Deng Xiaoping a- che il capitalismo avrebbe vrebbe portato all’i nt r o- portato un sistema più giusto, duzione anche della de- libertà di pensiero e parola” mocrazia, cioè alla libertà di pensiero e di parola, a un sistema me è vietato ricordare la strage democratico e giusto che loro di Tienanmen. Le rivolte sono invidiavano a noi occidentali”. realizzate dai lavoratori, che Una aspirazione nobile e idea- chiedono più libertà e meno listica che fu schiacciata nel sfruttamento, e anche dagli sangue davanti agli occhi del studenti e dagli intellettuali mondo intero. “Aver am- che chiedono più libertà e demazzato migliaia di persone mocrazia. E per questo finiper una richiesta così legit- scono, a migliaia, nelle carceri tima e naturale è stato il cri- e nei campi di lavoro. Da quanmine di Deng. Ma Deng non do, l’anno scorso, il presidente pensava ad altro che a rendere Xi Jinping si è fatto dare il pola Cina forte economicamente tere assoluto, la libertà si sta rimentre una sua democratizza- ducendo sempre di più per tutzione, frammentando il partito ti. Chi non la pensa come Xi e il comunista, avrebbe rallentato partito comunista viene semla ripresa economica. Era sul plicemente fatto scompariPartito comunista, il partito re”. © RIPRODUZIONE RISERVATA unico e in quanto tale anti-de-