Isole abbandonate della laguna di Venezia

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Isole abbandonate della laguna di Venezia

ISIA Urbino Diploma accademico di II livello

febbraio A/A 2013-2014

relatore Mauro Bubbico

studente Tommaso Lodi


Isole. Il contesto e la memoria Documentazione. Le isole abbandonate Isolari del passato. Visentini, Tironi, Coronelli

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Isole. Il contesto e la memoria

Benedetto Bordone, pianta dei primi anni del secondo decennio del Cinquecento. Su di essa si basarono tutte le successive per quasi due secoli.

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Laguna Sud

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Laguna Nord

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Sant’Angelo della Polvere (5.310 mq)

San Giorgio in Alga (13.000 mq)

San Giacomo in Paludo (29.000 mq)

Madonna del Monte (6.400 mq)

La Grazia (30.000 mq)

Santo Spirito (25.320 mq)

Sant’Ariano (28.250 mq)

Poveglia (70.000 mq)

LazzarettoVecchio (27.000 mq)

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Laguna Sud

Buel del Lovo (7.500 mq)

Laguna Nord

Sant’Andrea (52.000 mq)

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Documentazione. Le isole abbandonate

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La Grazia / Santo Spirito / Poveglia

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San Giorgio in Alga  /  Sant’Angelo della Polvere

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Sant’Andrea / Lazzaretto Vecchio

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San Giacomo in Paludo  /  Madonna del Monte  /  Sant’Ariano

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La Cura  /  Buel del Lovo

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Isolari del passato. Visentini, Tironi, Coronelli

L’Isolario è un oggetto appartenente al mondo della cartografia tecnica, destinato quindi ad un pubblico istruito e di settore, ma talvolta, come nei casi degli isolari di Antonio Visentini e Vincenzo Coronelli, questo muta parzialmente la sua funzione diventando uno strumento di catalogazione “fotografica”, di semplice rappresentazione estetica di un patrimonio che merita essere ricordato e valorizzato. Vengono aggiunti elementi di cronaca, aggiornamenti di tipo storico che si rivolgono ad un pubblico non specializzato e non nettamente definito.

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Jacopo De Barbari, mappa di venezia, 1500 circa. Incisione raffigurante la laguna di Venezia con cui inizia l’Isolario Veneto di Antonio Visentini verso il 1738.

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Antonio Visentini, incisioni del Isolario Veneto, 1738.

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Coronelli, vedute dell’isola di San Giacomo in Paludo, 1960 Tironi, ultimo vedutista del Settecento veneziano, qui l’isola di Santa Maria delle Grazie e Torcello.

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Abstract

Il mio intento è quello di creare un isolario illustrato che descriva sinteticamente, attraverso delle mappe espressive, la storia e la geografia di ogni isola presa in analisi.

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Mappe illustrate. La realizzazione Mappe illustrate. I disegni Applicazione. Le cartine

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Mappe illustrate. La realizzazione T.L.

...“Una cartografia di ciò che non si vede più ma che riecheggia in quei luoghi può secondo lei riscuotere interesse?

G.C.

Assolutamente si. Non solo perchè possiamo risalire con precisione alle isole come erano nel passato dal punto di vista architettonico (quadri, stampe, carte, ecc.), ma anche perchè rappresentano i luoghi di passaggi storici importanti (Barbarossa, San Francesco, Byron, per citare quelli che mi vengono in mente) che possono essere descritti.”...

frammento dell’intervista a Giorgio Crovato, storico della laguna veneziana.

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Alloggi.

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Chiesa di Santo Spirito, fu costruita nella seconda metà del Cinquecento dall’architetto Jacopo Sansovino. Venne fatta distruggere da Napoleone.

3

Ospizio conventuale, in seguito divenne alloggi per la guarnigione.

4

Cavana.

6

Alloggi conventuali, insieme ai beni 3, 4, 5, 7, 8, 11,   costituiscono l’area presunta del monastero distrutto in epoca austriaca, come ricostruito in base alle fonti catastali.

9

Alloggi ed in seguito servizi della guarnigione durante la dominazione austriaca.

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Cavana.

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Convento.

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Campanile, fu costruito nella seconda metà del Cinquecento.

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Foresteria.

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Approdo principale.

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Isolario della rovina. I disegni

11 tavole formato A3

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Applicazioni. Le cartine

pieghevoli  carta 200g avorio  24 x 17 cm

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campanile

cavana

mura di cinta

foresteria

servizi

chiesa

approdo

ospedale o

ricostruzione degli edifici del 1500

conv

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alloggi cavana

Santo Spir ito

gi

allog

alloggi

1140  Esistevano nell’isola un’ospedale, una chiesa ed un convento dei Padri Agostiniani. 1380  L’isola venne unita alla Badia di Brondolo. 1409  L’isola venne concessa dal Senato ai Padri Cistercensi della Trinità di Brondolo.

estensione

1806  Con l’arrivo di Napoleone furono depredati sia la chiesa che il monastero e l’isola fu quindi adibita da questi a presidio militare abbattendo i vecchi edifici per far spazio a caserme e capannoni. L’impianto storico venne completamente cambiato, una parte degli edifici venne demolita per lasciare posto a strutture militari.

1430  Vi si trasferirono gli Eremitani i quali fecero ricostruire la chiesa su progetto del Sansovino con opere di Tiziano, del Bonifacio e di Palma il Vecchio.

1915  Fino a questo periodo furono utilizzati i capannoni militari, poi l’isola venne completamente abbandonata.

1656  Papa Alessandro VII sopprime l’ordine degli Eremitani i cui beni furono venduti mentre le opere d’arte presenti nell’isola vennero trasportate nella chiesa della Salute a Venezia in via di costruzione.

1932  Nel catasto compare ancora il casello da polvere già presente nell’isolario del Coronelli. Oggi tale edificio non è più esistente.

1672  Vi si rifugiarono i frati Minori Osservanti fuggiti dall’Isola di Candia.

1999  L’isola è completamente abbandonata e gli edifici sono ormai da anni in preda ai saccheggi.

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6.400

mq

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La Grazia

Santo Spir ito

Poveglia

Lazzaretto

L i d o

pieghevole  carta 160 g avorio  24 x 17 cm

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venezia  2.7 km

la grazia  2.2 km

sant’angelo della polvere  8.1 km

san giorgio in alga  6.4 km

lazzaretto vecchio  5.2 km

poveglia  2.4 km

pieghevole  carta 200 g avorio  24 x 17 cm

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ricostruzione degli edifici del 1500

campanile

421  L’isola fu rifugio delle popolazioni fuggite da Padova e da Este durante le invasioni barbariche. 809  In seguito alla calata di Pipino gli abitanti fuggirono nelle isole rialtine. 864  Il Doge Orso Partecipazio, per sedare la rivolta dei servi dell’ucciso Doge Pietro Tradonico, concesse loro di abitare l’isola di Poveglia e diede alla comunità moltissimi privilegi. 1379  Durante la guerra di Chioggia, a difesa dell’isola fu costruito il forte, detto Ottagono; per motivi di sicurezza gli abitanti furono trasferiti alla Giudecca. 1527  Il Magistrato alle Ragioni Vecchie, visto l’abbandono del luogo e degli edifici a seguito della guerra di Chioggia, la offrì ai Camaldolesi per costruirvi un convento, ma questi rifiutarono.

1777  Passò sotto la giurisdizione del Magistrato alla Sanità, e divenne stazione di transito e di controllo sanitario degli equipaggi dei bastimenti e per l’espurgo delle merci.

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400 m

1793 - 1799  A causa di un’epidemia di peste scoppiata su due navi, l’isola fu adibita temporaneamente a lazzaretto.

La Grazia

1805 - 1814 Venne definitivamente adibita a lazzaretto. A seguito dell’editto napoleonico fu demolita la chiesa dedicata a San Vitale e il contiguo campanile fu usato come faro. XX sec.  L’isola fu attrezzata a stazione marittima per la quarantena degli equipaggi e dei passeggeri provenienti da porti in cui si erano verificati casi di epidemia. 1968  Dismesso l’ultimo utilizzo, gli edifici, per la totale mancanza di manutenzione, stanno rapidamente andando in rovina.

Santo Spir ito

Poveglia

Lazzaretto

L i d o

pieghevole  carta 160 g avorio  24 x 17 cm

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sant’angelo della polvere  11 km

san giorgio in alga  8.9 km

Poveglia

santo spirito  2,4 km la grazia  4,7 km

lazzaretto  4,3 km

malamocco  1,2 km

pieghevole  carta 160 g avorio  24 x 17 cm

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campanile cavana

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ricostruzione degli edifici del 1500

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San Giorgio in Alga estensione

13.000

mq

foresteria

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XI sec. (1000)  Prima fondazione del monastero benedettino. 1144  Consacrazione della chiesa in onore di San Giorgio.

400 m

San Giorgio in Alga Sant’Angelo della Polvere

e

1717  Chiesa, convento e la ricca bilioteca furono praticamente distrutti da un incendio. In seguito la chiesa venne ricostruita da un architetto ignoto (forse Andrea Tirali).

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V

1216  L’isola aveva ormai assunto una grande importanza tanto da ospitare il Doge Pietro Ziani ed il Patriarca di Aquileia.

prima i monaci di San Francesco di Paola, quindi i Carmelitani Scalzi che nel 1690 e nel 1716 vi fecero grandi restauri.

n i a

1668  Clemente IX soppresse l’ordine dei Canonici Regolari. A questi si sotituirono

1799  Il complesso servì da carcere politico. L’isola divenne quindi uno dei principali capisaldi della linea fortificata endolagunare avviata dagli austriaci.

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1438  Molti edifici erano caduti in rovina sicchè chiesa e monastero vennero ricostruiti. Nel 1443 fu completato il monastero, nel ‘58 la chiesa e nel 1454 la torre campanaria.

e

1350  Ai Benedettini si sostituirono gli Agostiniani che rimasero sul posto sino alla fine del ‘300 quando Bonifacio IX cambiò il convento in commenda e l’affidò a Ludovico Barbo, patrizio veneto.

1806  I frati si ritirarono agli Scalzi, la chiesa fu distrutta e parte del convento ridotto a polveriera. 1945  L’isola venne bombardata durante il secondo conflitto mondiale. gli edifici sono stati e sono tuttora oggetto di atti di vandalismo e di saccheggio.

La Grazia

pieghevole  carta 160 g avorio  24 x 17 cm

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venezia  1.4

KM

San Giorgio in Alga

la grazia  4.2

KM santo spirito  6.4

KM poveglia  8.8

KM

sant’angelo della polvere  2.8

KM

pieghevole  carta 160 g avorio  24 x 17 cm

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ospizio

alloggi

lazzaretto

chiesa di san giacomo maggiore

cavana

alloggi

San Giacomo in Paludo app

1046  Il Doge Orso Badoer concesse a Giovanni Trono di Mazzorbo una parte di palude per erigervi un convento dedicato a San Giacomo Maggiore, per ospitare i pellegrini o i viaggiatori.

iconografie dell’epoca.

1186  Doge Pietro Polani nel 16°anno del suo mandato farà edificare l’ospizio.

Seconda metà XIX sec.  L’isola divenne sede di un ridotto e di un presidio militare: vi furono installate tre polveriere separate da altrettanti terrapieni, ed altri edifici a servizio della guarnigione esistenti ancora oggi.

1238  L’isola ed il convento passarono alle monache Cistercensi. 1440  Le monache abbandonarono l’isola e si trasferirono al convento di Santa Margherita di Torcello. 1456  Durante la pestilenza furono temporaneamente accolti i lebbrosi provenienti da San Lazzaro. XVI sec.  Dopo un periodo di abbandono fu insediata nell’isola una comunità religiosa dell’ordine dei Minori Conventuali. Allo stesso periodo risale la chiesa riprodotta nelle

estensione

rodo

ricostruzione degli edifici del 1500

convento

1810  A seguito dell’editto napoleonico sulla soppressione degli ordini religiosi furono demoliti il monastero e la chiesa.

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29.000

mq

400 m

Buel del Lovo

Murano

1961  L’sola venne abbandonata dai militari. 1993  Il Magistrato alla Acque ha restaurato la cavana, il muro di cinta ed i due edifici prospicenti il canale che collega Murano con Burano.

San Giacomo in Paludo Madonna del Monte

1999  L’isola è abbandonata e gli edifici sono in rovina ad esclusione di quelli restaurati nel 1993.

pieghevole  carta 160 g avorio  24 x 17 cm

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murano  3 km

buel del lovo  5.6 km

madonna del monte  1.7 km

sant’erasmo  3.4 km

San Giacomo in Paludo

pieghevole  carta 160 g avorio  24 x 17 cm

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Conclusione

ISIA Urbino Diploma accademico di II livello

dare visibilitĂ / valorizzare / scoprire / ricordare / riattivare.

Isole abbandonate della laguna di Venezia


ISIA Urbino Diploma accademico di II livello Isole abbandonate della laguna di Venezia studente Tommaso Lodi, matricola 184 relatore Mauro Bubbico febbraio A/A 2013-2014

un ringraziamento particolare a: Gianluigi Pescolderung - Studio Tapiro, Venezia Giorgio Crovato - Associazione Settemari, Venezia Cristina Giussani - Mare di Carta, libreria editrice per la nautica, Venezia


grazie


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