1. Numeri / Il numero come segno identificativo

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Tommaso Russo

Numeri Il numero come segno identificativo



Alfabeti Tipografici Numeri


Redazione e Progetto Grafico Tommaso Russo Libro 120x200 mm Segnature: 4/16imi Digital Printing Composto in Univers, disegnato da Adrian Frutiger nel 1957.

2017 Accademia Belle Arti di Catania 2017 Tommaso Russo

È vietata la riproduzione, anche parziale, effettuata con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. Per la legge italiana la fotocopia è lecita solo per uso personale purché non danneggi l’autore. Quindi ogni fotocopia che eviti l’acquisto di un libro è illecita e minaccia la sopravvivenza di un modo di trasmettere la conoscenza. Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi comunque favorisce questa pratica commette un furto e opera ai danni della cultura.


Tommaso Russo

Numeri Il numero come segno identificativo



Indice

Premessa

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Definizioni

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Progetto Grafico

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I numeri e la Brand Identity

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James Bond

29

Harley-Davidson

33

Tre Mobile

37

7up

41

Diego Armando Maradona

45

Michael J. Jordan

49

Valentino Rossi

53

50 Cent

57

Note

61

Apparati

62

Bibliografia

64

Sitografia

65



Premessa

I numeri, le lettere e i segni costituiscono gli ‘alfabeti tipografici’ e rappresentano oggi, degli elementi specifici di forte pregnanza nella vita quotidiana delle persone: le case, gli isolati, le città, il tempo, il mondo della scuola, quello del lavoro, l'età dell'individuo, i nostri incontri, gli eventi importanti, la tecnologia, la pubblicità, l'editoria, l'informatica, la medicina ecc. Essi identificano noi e il mondo che ci circonda, «tendono al futuro includendo e conservando qualcosa del passato.»1. La storia degli alfabeti tipografici è molto più antica di quanto si possa pensare poiché essi rappresentano l’origine e lo sviluppo dell’intelligenza umana; la loro nascita è dovuta dall’esigenza di comunicare tra diversi individui attraverso i primitivi linguaggi di comunicazione utilizzati dall’uomo, i primi segni (graffiti) incisi sulle pareti delle caverne dell’età preistorica, considerati i precursori della nostra scrittura. La collana nasce con l’intento di raccontare gli alfabeti tipografici e i segni che ne fanno parte attraverso un percorso che si espande su molteplici settori e si concentra su quei casi dove, numeri, lettere e segni, assumono un valore identificativo, capace di definire una sfera del mondo del marketing e della comunicazione visiva. Nel XXI secolo, la richiesta, o meglio la necessità, di possedere segni distintivi da parte di enti e organizzazioni, pubbliche o private, è in costante crescita e rappresenta la fase iniziale di un processo, ormai ben radicato all'interno delle aziende, che consiste nell'individuare degli elementi caratteristici, qualitativi, capaci di insediarsi nella memoria dei consumatori attraverso la televisione, gli spot pubblicitari, l'advertisign, il web, la comunicazione visiva o il marketing.

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Definizioni

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Giovanni Anceschi, 2 giugno 2003 in <Progetto Grafico> Anno 1, N.1, periodico dell’Aiap Associazione italiana progettazione per la comunicazione visiva, luglio 2003.

Graphic Design «Progetto grafico (ingl. graphic design). In quanto progetto si tratta di un’attività tecnica e intellettuale finalizzata al raggiungimento di un obiettivo (e non di art pour l’art). Ciò che viene progettato è l’insieme degli artefatti comunicativi. Il progettista grafico disegna sia le merci comunicative, come ad es. i prodotti del design editoriale, sia i sistemi grafici, siano essi di natura notazionale (ad es. diagrammi e codifiche), sia di natura scrittoria (font e icone), sia raffigurativa (immagini generative e immagini di ripresa). (...) il progetto grafico detiene la responsabilità della configurazione (cioè dell’attribuzione di una struttura, di una forma e delle relative qualità estetiche)...»

Jean-Marie Floch, Semiologo, da Identità Visive, Franco Angeli, Milano, 1997.

Identity «Come ogni identità, un’identità visiva può essere definita, in prima istanza, come differenza [...] nel senso che assicura il riconoscimento e la buona riuscita dell’azienda. Dall’altra parte è permanenza in quanto rende conto del perdurare dei valori industriali, economici e sociali dell’azienda.»

American Marketing Association,1960.

Brand In italiano tradotto con il termine ‘marca’, si vuole fare riferimento a un «nome, termine, segno, simbolo o disegno oppure ad una combinazione di questi, al fine di identificare i beni o servizi (product brand) di un’impresa o l’impresa stessa (corporate brand) e di differenziarli da quelli della concorrenza.»


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Giovanni Anceschi, in Monogrammi e Figure, La Casa di Usher, 1981.

Marchio «La Progettazione (...) di quell'esemplare monogramma che è il moderno marchio commerciale, tende a ripercorrere in forma contratta, sintetica, il processo di passaggio dalla raffigurazione alla notazione. (...) ad un determinato livello di figuratività (si tratterà allora di un marchio pittogrammatico, non molto dissimile da un singolo geroglifico protosumero o egizio), oppure passare alla notazione fonematica (...) delle forme calligrafiche e poi tipografiche ( e sarà allora un marchio logo o fonogrammatico, cioè l'elaborazione di una o più lettere), o infine proseguire nel processo di schematizzazione abbandonando ogni accenno di referenzialità raffigurativa e notazionale (e sarà allora un marchio diagrammatico).»

Henrion, F.H.K., Parkin A., 1967, trad. di V. Pasca e D. Russo.

Corporate Identity «È la totalità delle immagini, delle idee, delle valutazioni su un'azienda, che si formano nella mente di coloro che entrano in contatto con essa tramite elementi, detti punti di contatto, quali edifici, prodotti, packaging, stampati etc».

Giovanni Anceschi, in Monogrammi e Figure, La Casa di Usher, 1977.

Visual Identity «E poi il termine Visual Design che significa un'estensione della disciplina alla progettazione di tutti gli artefatti, non più solo scrittori, ma in generale destinati ad una fruizione visiva.»


«Progetto grafico (ingl. graphic design). In quanto progetto si tratta di un’attività tecnica e intellettuale finalizzata al raggiungimento di un obiettivo [...]. Ciò che viene progettato è l’insieme degli artefatti comunicativi [...]» (Giovanni Anceschi, 2003)

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Glossario

Bandelle Estensione della prima e della quarta di copertina. Canalino Tacca posizionata nella prima di copertina che permette l'apertura delle segnature evitando lo scollamento. Costa Lo spessore di una pubblicazione sul dorso della rilegatura destinato al nome dell'autore, al titolo e alla marca editoriale. Griglia Suddivisione armonica di una superficie in colonne, spazi e margini, allo scopo di creare equilibrio e di conferire unità strutturale alla composizione tipografica. Formato Sono la forma e le dimensioni del prodotto finale, che si può presentare come un manifesto, un libro o una rivista o come cartellonistica. Layout Disposizione. Fasce di posizionamento degli apparati visivi. Margini Ciascuno dei quattro spazi bianchi che delimitano al suo contorno una pagina stampata. Punto tipografico Unità di misura tipografica. In Europa equivale a 0,346 mm. (1 pt = 1x0,346; 10 pt = 10x0,346) Rilegatura Processo di raccolta delle segnature tipografiche: a filo refe, a brossura, a punto metallico e ad anelli. Segnature Foglio di stampa che ripiegato più volte, forma un quartino, un ottavo, un sedicesimo, un trentaduesimo e un sessantaquattresimo. CMYK Metodo cromatico sottrattivo che permette la stampa delle immagini in tipografia. Colophon Breve descrizione testuale riportante i crediti del libro, le note di produzione rilevanti per l'edizione, diritti d'autore e le note dell'editore.

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Progetto Grafico

La collana è composta da tre tomi, ognuno di 64 pagine. I contenuti di ogni tomo mettono in relazione i numeri, le lettere e i segni con la grande forza espressiva con cui essi si sono affermati nella sfera culturale contemporanea. Nelle prime sedici pagine di questo volume sono descritti gli elementi che costituiscono il progetto grafico.

Sovracopertine Formato 120x200 mm

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Layout

Tomo Formato 120x200 mm Segnature 4/16imi Pagine 64 Rilegatura a filo refe Griglia Simmetrica Moduli 6x8 Gutter 5 mm Margini Testa 13 mm Cucitura 13 mm Taglio 13 mm Piede 18 mm

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Tipografia

Univers Adrian Frutiger – 1957 peso Light / Bold

ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ abcdefghijklmnopqrstuvwxyz 0123456789 . , ; : "’ / !? & () [] àèìòù ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ abcdefghijklmnopqrstuvwxyz 0123456789 . , ; : "’ / !? & () [] àèìòù

Adrian Frutiger (Svizzera, 1928 - Parigi, 2015) Compiuti gli studi all’Accademia di arti applicate di Zurigo, si trasferisce a Parigi, dove lavora alla Fonderia Deberny&Peignot, per la quale nel 1957 disegna il carattere Univers. Tra i suoi principali caratteri il Meridien (1955), il Serif (1967) e l'omonimo carattere, Frutiger, nel 1978. È autore di Der Mensch und seine Zeichen (1978/79) tradotto in italiano con il titolo Segni & Simboli (1998).

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Intestazione Univers Bold

I numeri e la Brand Identity

Corpo 11 pt Interlinea 13 pt

Testo Univers Light Corpo 9 pt Interlinea 12 pt

Carattere Coordinato Univers Light / Bold Corpo 7 pt Interlinea 9 pt

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Il numero è ciascuno degli enti astratti che costituiscono una successione ordinata e che, fatti...

Mascotte anni: 1950, creato dalla Disney; 1985, progettato da Joanna Ferrone e Sue Rose; 1993.


Copertina / Sovracopertina

Copertina Formato aperto 245x200 mm

Sovracopertina Formato aperto 416x200 mm Interno Timeline evoluzione cronologica dei marchi

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ÂŤI numeri sono enti astratti atti a indicare la quantitĂ degli elementi di un insieme, i posti di un elemento in una successione. (Enciclopedia Treccani)


La Brand Identity è l'insieme delle percezioni insidiate nelle menti dei consumatori. (Colin Bates, 2004)


I numeri e la Brand Identity

Il numero è ognuno degli enti astratti che costituiscono una successione ordinata e che, fatti corrispondere a ciascun oggetto preso in considerazione, servono a indicare la quantità degli oggetti che costituiscono un insieme. È semplicemente un ideogramma2 che identifica una qualità, mentre la lettera è un segno fonetico cioè un suono. L’attribuzione di un numero è considerata nella società di massa una pratica funzionale ed efficace per organizzare al meglio i servizi diretti al cittadino: dalle file del supermercato a quelle negli uffici postali, all’attestazione dell’ordine di arrivo e di accesso alle prestazioni. In tal caso il suo valore è effimero quanto la permanenza nello spazio pubblico. La testimonianza più antica risale al 35.000 a.C, essa ci è pervenuta grazie al ritrovamento di un perone di babbuino nelle montagne dello Swaziland (Africa meridionale). Quest'osso veniva probabilmente usato come arma e presenta 29 tacche che si presuppone rappresentino le prede uccise da un cacciatore. In seguito ogni popolazione ha sviluppato un proprio sistema per registrare i valori numerici, in alcuni casi espressi attraverso i segni della scrittura, come il sistema di numerazione romano basato sui valori indicati attraverso lettere che possono essere definite ‘simboli letterali’3. Il primo sistema numerico utilizzato dall’uomo fu quello arabo, inventato nel II° millennio a.C. nell’India antica, dove le quantità venivano espresse mediante l’utilizzo di segni che anticipano il sistema decimale, il sistema di numerazione più diffuso nel mondo occidentale. La scoperta dei numeri porta alla nascita della matematica, che se intesa come disciplina organizzata e indipendente, non esisteva prima dell’entrata in scena

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dei Greci del periodo classico compreso fra il 600 e il 300 a.C.; al contrario, se intesa invece genericamente come l’impiego di numeri e figure geometriche, essa cominciò a svilupparsi migliaia di anni prima dell’opera compiuta dai Greci dell’età classica includendo il contributo di molte civiltà anteriori, quella babilonese e quella egiziana. Con il susseguirsi dei millenni i numeri sono diventati uno degli strumenti fondamentali per lo sviluppo dell’umanità: identificano i prodotti presenti sul mercato, i numeri di serie degli autoveicoli, le aziende, gli eventi, gli individui, le emergenze, i pericoli, costituiscono i codici di sicurezza dei conti bancari e i codici di sblocco degli smartphone. Le cifre numeriche sono entrate a far parte anche del mondo della grafica e della comunicazione. La loro riqualificazione in strumenti grafici capaci di trasmettere diversi attributi grazie alla grande disponibilità di font e alla loro diversa rappresentazione grafica, scaturita dalla creatività dei designer, crea una vasta declinazione di segni capaci di identificare un prodotto, una star o un’azienda, assumendo così le caratteristiche di un vero brand riconosciuto. Nel corso del XX e XXI secolo, la richiesta di prodotti e servizi è cresciuta notevolmente, anche la loro produzione rispetto ai primi anni del '900 è aumentata in modo esponenziale. Di conseguenza a questo sviluppo negli ultimi anni è divenuta sempre più importante la necessità di differenziarsi rispetto alla concorrenza sul mercato globale attraverso l'uso sempre più insistente di segni grafici con lo scopo di identificare e differenziare un'organizzazione o un prodotto sul mercato. Questi segni possono essere più o meno complessi,

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consistono in segni semplici o segni composti, possono assumere la forma delle lettere o dei numeri: sono infiniti gli esempi di cui sarebbe importante descriverne i processi con cui si sono insidiati nella memoria collettiva contemporanea.

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«Tutto è numero. Il numero è in tutto. Il numero è nell’individuo. L’ebbrezza è un numero.» (Charles Baudelaire, 1883)


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James Bond

James Bond, l’agente segreto 007 più conosciuto al mondo, è il protagonista dei libri scritti da Ian Fleming (1908-64), riprodotto sul grande schermo dalla Eon Productions4. Ormai è divenuto famoso in tutto il mondo grazie alla sua grande fama ed è riconosciuto attraverso la sigla numerica impressa nella memoria della sfera culturale cinematografica. Il numero 007 nell'iconografia degli artefatti comunicativi della serie Bond, nei primi anni, era caratterizzato da due versioni dello stesso marchio, quello americano e quello inglese. Solo dal 1977 si iniziò ad utilizzare esclusivamente la versione americana per identificare l’agente segreto più conosciuto del mondo del cinema: è una forma pulita, divertente, memorabile e adattabile su tutti i supporti comunicativi, ideata nel 1962 da Joseph Carroff della United Artists5, e che dal 1995 ad oggi, è rappresentata attraverso i segni numerici del carattere tipografico 007 Golden Eye di Jens R. Ziehn.

007 Spectre, Locandina UK, 2015. 29


007 Progettazione Joseph Carroff Anno 1962 America

Progettazione David Chasman Anno 1962/63 Inghilterra

Film di riferimento Lincenza di Uccidere, 1962 Dalla Russia con amore, 1963 Goldfinger, 1964 Thunderball, 1965 Al servizio segreto di Sua MaestĂ , 1969 Una Cascata di Diamanti, 1971 30


L'uomo dalla pistola d'oro, 1974 La spia che mi amava, 1977

Moonraker, 1979 Operazione Piovra, 1983

Bersaglio Mobile, 1985

Zona pericolo, 1987 Vendetta privata, 1989

GoldenEye, 1995 Il domani non muore mai, 1997 Il mondo non basta, 1999 La morte può attendere, 2002 Casino Royale, 2006 Quantum of Solace, 2008 Skyfall, 2012 Spectre, 2017 31


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Harley—Davidson

La Harley-Davidson Motor Company è una casa motociclistica statunitense, fondata a Milwaukee il 28 agosto 1903 da William Harley, Arthur Davidson e i due fratelli di quest’ultimo, William e Walter. Oggi questo brand è così radicato nella cultura americana che la storia dell’azienda s’intreccia con la storia dell’America stessa. Il n.1, rappresentato attraverso le stelle e strisce, classico motivo americano, è stato utilizzato per identificare la scuderia nelle competizioni sportive. Da un'idea di un dipendente per promuovere la scuderia in onore del Grande Campionato Nazionale del 1971, quello stesso anno, Willie Godfrey Davidson, nipote del fondatore William Davidson, decise di progettare il n.1 e incorporarlo nel cruscotto della moto FX Super Gilde 19716. Da quel momento, pur non essendo il marchio ufficiale che identifica l’azienda motociclistica, questo segno grafico ha assunto un'identità propria, ed è stato utilizzato su altre motociclette, sull’abbigliamento e sugli accessori per moto. Nel 2009 la società decise di creare una nuova linea di motociclette ispirata a quelle storiche della Harley-Davidson, riproposte con un nuovo stile dark con la possibilità di personalizzarle secondo i propri gusti attraverso gli accessori contenuti in un catalogo di oltre 800 pagine. Nasce così l’Harley-Davidson Dark Custom, identificato attraverso il restyling del marchio già utilizzato negli anni ‘70, progettato dallo stesso Willie Godfrey Davidson. Il marchio riproposto non rappresenta più la bandiera Americana, ma al suo posto è stato introdotto un teschio, da cui deriva il nome della linea e che oggi rappresenta il massimo successo della casa motociclistica.

Pagina pubblicitaria, Omaha, Nebraska Advertising Agency, 2010/15. 33


Harley-Davidson, American flag Progettazione Willie G. Davidson Anno 1971

Harley-Davidson, Dark Custom Progettazione Willie G. Davidson Anno 2008–09

Pagina pubblicitaria, Omaha, Nebraska Advertising Agency, 2010–15. 34


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Tre Mobile

La H3G s.p.a, acronimo di Hutchinson 3G più comunemente nota come 3, è una società internazionale nata in Cina, leader nel settore delle telecomunicazioni e riconosciuta in tutto il mondo per i servizi di telefonia cellulare, internet e televisione mobile, fondata nel 2002. Appartiene alla multinazionale di Hong Kong CK Hutchison, operante nei servizi delle telecomunicazione in Italia, Austria, Australia, Danimarca, Cina, Indonesia, Irlanda, Regno Unito e Svezia. La 3 oggi rappresenta un brand internazionale, dotato di un sistema di comunicazione e di una propria identità: il marchio è stato progettato da un team interno della Hutchinson 3G, composto da Doug Hamilton e Keith Kirby. Nel 2009 lo studio WHAM™ è stato responsabile della comunicazione visiva dell’azienda, attraverso una nuova strategia di marketing ‘Changing Mobile Forever’ slogan della campagna pubblicitaria. Da allora lo studio ha seguito l’azienda nel mercato globale con lo scopo di garantire un brand coerente e pertinente in ogni mercato nazionale fondato su strategie di marketing, sul posizionamento strategico e su tutte le attività legate a portare il marchio tra i brand più conosciuti al mondo.

Espositore 3 Mobile, Milano, 2010. 37


Tre Mobile Progettazione Doug Hamilton Keith Kirby Anno 2002

3 mobile, advertising, studio Dan Burn-Forty, slogan As You Go, 2013. 38


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7up

7 Up è una bevanda non alcolica, di genere soft drink, prodotta da Dr Pepper Snapple Group negli Stati Uniti d’America e da Pepsi&Co negli altri paesi del mondo. Si tratta di una gassosa al gusto di limone e lime creata nel 1929 ad opera di Charles Leiper Grigg, originariamente chiamata Bib-Label Lithiated Lemon-Lime Soda, lanciata due settimane prima del crollo di Wall Street del 1929. Il numero 7 sta ad indicare i sette ingredienti che componevano il soft drink alla sua nascita, invece la parola ‘up’ richiama l’idea di qualcosa che sia in grado di tirar su. Questo perché, inizialmente, tra gli ingredienti della mitica 7Up era annoverato anche il litio, una sorta di droga che viene utilizzata per curare il bipolarismo e la depressione, escluso dal processo di produzione negli anni ‘50. Per la bevanda concorrente sul mercato alla Sprite, l'azienda ha mediato la propria mission attraverso l'utilizzo dei colori, il rosso e il verde, come si vede nell'evoluzione del brand, ideato dallo stesso Charles Leiper Grigg nel 1929. Nel corso della sua storia ha subito numerosi restyling fino a come lo conosciamo oggi nelle due versioni destinate a mercati differenti, quello americano e quello internazionale. Nel 2014, la Pepsi&Co in occasione del lancio sul mercato di una nuova bevanda della linea 7up ha affidato l'ultimo restyling del marchio allo studio Starling Brands.

Pagina pubblicitaria, 7up Vintage, Spagna, 2015. 41


7Up Progettazione Sterling Brands Anno 2014

Evoluzione del Marchio, 1929–2017. Mascotte: 1950, creato dalla Disney; 1985, progettato da Joanna Ferrone e Sue Rose; 1993, sconosciuto. 42


1929

1937

1947

1960

1970

1980

1985

1990

1995

2010

2014

Versione USA, 2015

Fresh-Up Freddie, Disney, 1950

Fido Dido, J. Ferrone e S. Rose, 1985

Cool Spot 1993


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Diego Armando Maradona

Diego Armando Maradona nasce il 30 ottobre 1960 nel quartiere disagiato di Villa Fiorito, nella periferia di Buenos Aires. Il calcio è il suo pane quotidiano: come tutti i ragazzini poveri della sua città ha passato gran parte del tempo per strada giocando a pallone o facendosi le ossa in campetti disastrati. Già idolatrato dai compagni di gioco per le sue doti mirabolanti, da subito gli venne dato il soprannome di ‘El pibe de oro’ (il ragazzo d’oro). Preso atto del suo talento tenta la strada del calcio professionistico: la sua carriera inizia nell’Argentinos Juniors, per poi proseguire nel Boca Juniors, sempre in Argentina, successivamente si trasferisce in Europa dove milita nel Barcellona FC per concludere la sua carriera a Napoli. Ancora oggi è considerato il giocatore di calcio più forte della storia, il suo numero è rimasto impresso nella memoria collettiva delle persone. Per i suoi 50 anni, la Puma, azienda di abbigliamento sportivo, ha realizzato una linea di indumenti sportivi firmati con il numero 10 utilizzato negli anni '90 dal giocatore e che oggi sembra essere il suo personale segno distintivo.

Fotografia, Diego Armando Maradona, Fifa World Cup 1990. 45


Diego Armando Maradona Carattere tipografico Argentina 1990, Sconosciuto Anno 1988

D10S Progettazione Arrabal Estudio Anno 2003

Illustrazione, Diego Armando Maradona, di Paul Trevillion. 46


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Michael J. Jordan

Michael Jeffrey Jordan (1963), conosciuto anche come MJ23, è un ex cestista statunitense che durante la sua carriera ha militato nei Chicago Bulls dal 1984 al 1998, vincendo 6 campionati NBA e due medaglie d’oro alle Olimpiadi di Los Angeles 1984 e Barcellona 1992. Sul sito ufficiale, nella biografia, la NBA National Basketball Association dichiara: «Per acclamazione, Michael Jordan è il più grande giocatore di pallacanestro di tutti i tempi». Ancora oggi, a molti anni di distanza dal suo ritiro, vengono prodotte e vendute grandi quantità di maglie, cappelli, orologi e altri oggetti con inciso sopra il n.23. Dal 1984 la Nike, ha dedicato una collezione di abiti sportivi, l’Air Jordan, dove il numero è stato riportato in svariati capi di abbigliamento e scarpe da gioco. Il carattere tipografico utilizzato è il NBA Bulls: i numeri e le lettere originali sono state realizzate da Whitford and Dennis ‘LMUpepbander’ Ittner, laa versione digitale invece da Eriq P. Jaffe. Esso riprende i colori rosso, nero e bianco del marchio della squadra dei Bulls disegnato da Dean Wessel nel 1966, anno di fondazione della società.

Michael Jordan, United Center Chicaco Bulls, 1997. 49


Michael Jordan Carattere tipografico NBA Bulls, Nick Whitford e Dennis ‘LMUpepbander’ Ittner Anno 1984

Air Jordan, collezione Nike, 1984–2014. 50


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Valentino Rossi

Una qualunque persona, pensando al quarantasei in ambito motociclistico riconosce Valentino Rossi, campione indiscusso della Moto GP: può piacere o non piacere, si può pensare che sia il più grande di tutti i tempi, ma quel che è certo è che il ‘Dottore’7 resterà per sempre un’icona e una leggenda delle due ruote, un personaggio dentro e fuori la pista. Dopo aver vinto nel 1997 il primo campionato del mondo nella classe 125, Valentino Rossi colleziona una serie di successi che lo porteranno a vincere il campionato della classe 250, della 500 e sei titoli nella Moto Gp. Il pilota ha sempre gareggiato in tutte le sue gare con il numero 46, un numero fortunato come ha spiegato lo stesso pilota, perchè utilizzato dal padre Graziano Rossi con il quale vinse il suo primo gran premio nella classe 250 nel 1979. Sono circa 12 milioni quelli che seguono il campione e che vestono di giallo le tribune attraverso le maglie, i cappellini, le bandiere o le repliche dei caschi con sopra impresso il 46 progettato da Aldo Drudi nel 2000. Il designer segue il pilota dalla sua prima corsa in competizioni professionistiche, progettando le grafiche dei caschi utilizzati nelle gare. D'altra parte, i prodotti destinati alla vendita sono progettati dallo staff personale relativo al merchandising dell'azienda VR46 Racing8.

Valentino Rossi, Gran Premio di Misano, 2009. 53


Valentino Rossi Progettazione Aldo Drudi Anno 2000

VR46 Progettazione Studio VR46 Racing Anno 2012

Caschi utilizzati da Valentino Rossi nelle gare ufficiali, progettati da Aldo Drudi. 54


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50 Cent

Curtis James Jackson III, conosciuto come 50 Cent, è un rapper, attore, regista, produttore discografico e imprenditore statunitense. La leggenda metropolitana lo descrive come il classico personaggio pieno di sé che non perde occasione per litigare. Che lo faccia per seguire la sua vera natura o solo per sollevare i classici polveroni, buoni solo per fornire ampio materiale di pettegolezzi alla stampa. Di sicuro c’è l’uso aggressivo dei suoi testi, come quello contenuto nel brano che gli ha dato la fama: How to Rob, (letteralmente ‘Come rubare’), dove il rapper immagina di derubare, per l’appunto, i grandi della scena rap (quali Jay-Z, Big Pun, Sticky Fingaz ed altri). 50 Cent è diventato un personaggio di primo piano ampliando i suoi interessi dalla musica al cinema come attore, regista e produttore, ed ultimamente, anche imprenditore grazie alla sua linea di abbigliamento hiphop ed ai suoi numerosi interessi commerciali legati alla sua immagine ed al suo marchio, che ha sdoganato ben al di fuori dai confini americani.

Particolare della custodia dell'album, The City is Mine, 2009. 57


50 Cent Restyling G-Unit Records Anno 2015

Progettazione G-Unit Records Anno 1998

Pagina pubblicitaria, Effen Wodka, testimonial 50 Cent, Olanda, 2015. 58


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Note

61

1.

Adrian Frutiger, Segni&Simboli, disegno, progetto e significato, versione italiana, Stampa Alternativa & Graffiti, III edizione, 1996.

2.

L'ideogramma è un simbolo grafico che non rappresenta un valore fonetico ma un'immagine o un'idea; una rappresentazione grafica di dati statistici mediante figure simboliche.

3.

I simboli per indicare i numeri in uso nell’Antica Roma ebbero sicuramente origine dalla primitiva abitudine di intagliare tacche su legno o altri materiali per provvedere ad una prima forma di conteggio. Il sistema originario di numerazione romano è un sistema di numerazione additivo: ad ogni simbolo è associato un valore e il numero rappresentato è dato dalla somma dei valori dei singoli elementi. È anche un sistema di numerazione non posizionale, ovvero i vari numeri (simboli) assumono sempre lo stesso valore senza tenere conto, come in uso nel nostro sistema, della posizione che essi occupano che sia a destra o a sinistra.

4.

La EON Productions è una casa di produzione cinematografica inglese fondata nel 1961 da Albert R. "Cubby" Broccoli e Harry Saltzman allo scopo di produrre dei film tratti dai romanzi di Ian Fleming che vedevano protagonista l'agente segreto britannico James Bond, nome in codice 007, di cui i due produttori avevano acquistato separatamente i diritti.

5.

L'United Artist è una famosa compagnia statunitense di produzione e distribuzione cinematografica facente parte del gruppo Metro-Goldwyn-Mayer.

6.

La Harley-Davidson Super Glide è un modello di moto realizzato dalla Harley-Davidson Motor Company, nota per essere la prima marca di motociclette custom.

7.

The Doctor (il Dottore) è il soprannome dato dai fans a Valentino Rossi per la sua capacità di ‘curare’ (migliorare e aggiustare i difetti) le motociclette con cui ha gareggiato. Inoltre questo soprannome descrive anche il suo stile di guida, preciso e imparagonabile.

8.

VR46 Racing è nata da un’idea di Valentino Rossi. Rappresenta la sua visione dove qualità significa passione, autenticità, divertimento e professionalità. La linea di merchandising Valentino Rossi, ispirata a questi concetti, è stata sviluppata tendendo a raggiungere un livello creativo, produttivo e distributivo sempre più elevato.


Apparati

Joseph Carroff (1921), graphic designer statunitense che ha studiato alla Newark, una scuola pubblica di Arti applicate. È stato allievo di Jean Carlu, un graphic designer specializzato nella progettazione di poster da cui ne apprende le tecniche di composizione. Nel corso della sua carriera ha progettato i marchi di Orion Film, Fox, Belmont, Aquaduct e Sarasota; ha creato sistemi di segnaletica, striscioni e bandiere della New York Racing Association. Willie Godfrey Davidson (1933), è un uomo di affari americano, nipote di William A. Davidson co-fondatore della Harley-Davidson. Inizia la sua carriera di progettista di moto per la Ford Motor Company dopo essersi diplomato all'Art Center College of Design in California. Davidson si è unito al reparto di progettazione di Harley-Davidson nel 1963. Nel 1969 è stato promosso a Vice Presidente di Styling. Ha progettato molti modelli di moto, come nel 1971 la FX Super Glide, nel 1977 la FXS Low Rider, e nel 1977 la XLCR Sportster. Si è dedicato anche alla progettazione dell'identità visiva della casa motociclistica. Aldo Drudi è un designer conosciuto sopratutto per i suoi lavori legati al mondo dei motori. Ha realizzato caschi per i più importanti piloti del motomondiale creando un vero e proprio stile ‘drudi performance’, caratterizzato da grafiche molto colorate e vivaci. Aldo Drudi ha inoltre vinto il premio Compasso d'Oro ADI nel 2001, considerato il più antico ma sopratutto il più autorevole premio mondiale di design. Ian Fleming (1908–1964), è stato un giornalista, militare e scrittore inglese, celebre per aver creato il personaggio dell'agente segreto James Bond, dando vita con suoi romanzi a un nuova visione della letteratura gialla inglese. Fu poi un giornalista di discreto successo e fama. Charles Leiper Grigg (1868–1940), è stato l'inventore di Bib-Label soda, meglio conosciuta con il nome di 7 Up. Prima di inventare 7 Up, Grigg aveva creato una bevanda all'arancia dal nome di ‘Whistle Soda’ per la Vess Soda Company. Curtis James Jackson III (1975), è un rapper, attore, imprenditore, produttore discografico e regista statunitense. È diventato famoso dopo l'uscita dei suoi album Get Rich or Die Tryin (2003) e The Massacre (2005), tramite le etichette discografiche di Eminem e Dr. Dre, Shady Records ed Aftermath, sussidiarie della Interscope Records di Jimmy Lovine. Il suo successo internazionale è dovuto in primo luogo alle sue vicende personali e al suo passato difficile, ma anche all'immagine tipicamente gangster. Spesso il nome del rapper è associato a quello del suo gruppo, la G-Unit.

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Michael Jeffry Jordan (1963), conosciuto anche con le sue iniziali, MJ; è un ex cestista statunitense. Jordan è stato sei volte Campione NBA, realizzando coi Chicago Bulls ben 2 Three-peat, termine con il quale si indica la vittoria delle NBA Finals per 3 edizioni annuali di fila (91-92-93 e 96-97-98), impresa riuscita finora solo a lui e a Scottie Pippen, che era in squadra con lui. Dopo la vittoria del terzo titolo, abbandonò temporaneamente la pallacanestro per intraprendere una carriera nel baseball, con risultati non equiparabili a quelli ottenuti nel basket; tornò ai Bulls nel corso della stagione 1994-1995 e si ritirò una seconda volta dopo aver vinto il suo sesto titolo nel 1998. Diego Armando Maradona (1960), è un allenatore di calcio, dirigente sportivo ed ex calciatore argentino, di ruolo centrocampista offensivo, capitano della Nazionale Argentina di calcio vincitrice del Mondiale del 1986. Ha militato nell'Argentinos Jrs, Boca Juniors, Barcellona, Napoli, Siviglia, Newell's Old Boys, Boca Juniors. Valentino Rossi (1979), tra i piloti più titolati del motociclismo, in virtù dei nove titoli mondiali conquistati (cinque dei quali vinti consecutivamente tra il 2001 e il 2005), è l'unico pilota nella storia del Motomondiale ad aver vinto il Mondiale in quattro classi differenti: 125 (1), 250 (1), 500 (1) e MotoGP (6). Detiene inoltre il primato del maggior numero di Gran Premi disputati consecutivamente nel mondiale di velocità, con 228 presenze. Inoltre è il proprietario dello SKY Racing Team VR46.

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Bibliografia

Elio Carmi, Brand 111, Fausto Lupetti Editore, 2013. Alice De Gaetani, Faces in mundo, Accademi di Belle Arti di Catania, 2013. Adrian Frutiger, Segni & Simboli. Disegno, progetto e significato, Stampa Alternativa & Graffiti, 2014. Gaetano Grizzanti, Brand Identikit, Fausto Lupetti Editore, terza edizione, 2016. Gianni Latino, Graphic Design. Guida alla progettazione grafica, LetteraVentidue, 2013. Jens Müller e Roger R. Remington, Logo Modernism, Tachen, 2015. Mario Piazza (a cura di), La Grafica del Made in Italy. Comunicazione e aziende del design 1950–1980, Aiap Edizioni, 2012. Franco Maria Ricci e Corinna Ferrari (a cura di), Top symbols & trademarks of the world, volume I–IV; Deco Press, 1973. Paola Yacomuzzi, Progettare un logo, Logos, 2012. Daniele Baroni e Maurizio Vitta, Storia del Design Grafico, Longanesi, VII edizione, 2011. Angus Hyland e Steven Bateman, Symbol, Laurence King Pub, 2014. Counter-Print, Alphabet Logo: Trademarks & Symbols 2015, Counter-Print 2015.

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Sitografia

AIGA www.aiga.org Archivio Aiap www.aiap.it Archivio Grafica Italiana www.archiviograficaitaliana.com Behance www.Behance.net Brand of the world www.brandsoftheworld.com Harley-Davidson www.harley-davidson.com Logo Archive www.logo-archive.org Logopedia www.logos.wikia.com Museo del Marchio italiano www.museodelmarchioitaliano.it Nike www.nike.com United Artist www.unitedartist.com VR46 www.vr46.it Vogue www.vogue.it

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Stampato presso la tipografia ArtiGrafiche Leonardi Catania, 2017.



Alfabeti Tipografici

Numeri Il numero come segno identificativo Le cifre numeriche sono entrate a far parte del mondo della grafica e della comunicazione in generale. La loro riqualificazione in strumenti grafici capaci di trasmettere diversi attributi grazie alla grande disponibilità delle font e alla loro diversa rappresentazione grafica, scaturita dalla creatività dei designer, crea una vasta declinazione di segni capaci di identificare un prodotto, una star o un’azienda, assumendo cosÏ le caratteristiche di un vero brand riconosciuto.


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