I Martedì dell’Avogaria

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Teatro a l’Avogaria presenta


24 febbraio 2015

ANTIGONE

uno spettacolo ideato, interpretato e diretto da Julia Borretti e Titta Ceccano scene e luci Jessica Fabrizi ceramiche di scena Laura Giusti_Laghirà produzione Matutateatro/Mat spazio_teatro con il sostegno di ARTè Teatro stabile d’innovazione Nessuna interpretazione può esaurire la ricchezza di significati della tragedia di Sofocle. La figura di Antigone ancora oggi non smette di sollevare le eterne questioni del conflitto tra Oikos e Stato, tra donne e uomini e tra giovani e vecchi. La messa in scena, che si nutre del classico sofocleo, della versione novecentesca di Anouilh e di quella cinematografica della Cavani, si apre ai linguaggi della contemporaneità innestando nella trama riflessioni sui tempi che viviamo, amplificando così il valore politico dell’opera. Questo lavoro è un personale atto d’accusa nei confronti della società contemporanea e di una classe politica che uccide i propri figli, così come fa Creonte. Lo spettacolo è ambientato in una vetrina, luogo dove la società svende i propri figli, mentre l’immagine di Creonte che guarda continuamente una TV è il simbolo di una classe politica che ha perso i rapporti con la realtà. Ma questo set è anche un interno borghese dove si consuma una violenza domestica che è fisica e metaforica allo stesso tempo.


3 marzo 2015

IL BOMBAROLO

regia Nicolas Ceruti idea e drammaturgia Barbara Pizzo con Luca Marchiori produzione ilinx, Residenza Teatrale ILINXARIUM Una lingua da masticare, di carne e sangue e tempo misurato, come misurato è il tempo di chi la pronuncia, omuncolo perduto a ricomporre i pezzi di una vicenda banale che solo il viverla in prima persona può renderla deflagrante. Suono e corpo è quel che rimane tra le macerie di un amore, di una vita, di un mondo che va dalla terra al cielo o che dalla terra al cielo è andato. Un work in progress nato da un testo intessuto di un pastiche linguistico che si nutre di Cinquecento, inflessioni dialettali ed erranze − tra ricercati errori e vagheggiamenti crono-geografici − per una reinvenzione dalla carnalità forte, dalla musicalità antica eppure fresca del suo essere concreta, viva e pulsante, capace di tradurre l’alienazione di chi quelle parole porta. Perché fisica e psicologica è l’alienazione dell’unico personaggio in scena, alle prese con un monologo che solo di tempo in tempo si fa soliloquio, qua e là intrecciato a dialoghi senza risposta rivolti ora «al dio suo» ora all’amata.


10 marzo 2015

VIVIAMOCI

di e con Giorgia “Gigia” Mazzucato musiche originali Roberto “Ominostanco” Valicelli “Viviamoci” si presenta come un monologo trasformista, un intreccio di storie che si colorano l’un l’altra esplorando le diverse atmosfere e sensazioni che oscillano in opposizione tra il comico e il tragico. “Il mio personale scopo nello spettacolo -dice l’attrice- è quello di provare e far provare (in tutti i sensi) quante più possibili emozioni, a me e al pubblico. In “Viviamoci” vi sono felicità, rabbia, disperazione, speranza, paura, nostalgia, sorpresa e rimorso. Il tutto in nome, non di uno sterile virtuosismo, ma di una viscerale confessione d’Amore verso la Vita.” Lo spettacolo è vero e proprio viaggio interno ed esterno ai quattro diversi personaggi interpretati dall’attrice e ai loro mondi che si creano tra incontri e scontri: una giovane madre piange di gioia e poi di dolore, la piccola figlia, energica e felice, crea personaggi che prendono Vita nelle sue favole viaggiando nella fantasia con i suoi giochi di parole e l’amato peluche, un giovane meccanico veneto cresce con un duro lavoro, tra soddisfazione ed errori fatali. Le storie, all’inizio apparentemente distinte, passo dopo passo, arrivano ad un incontro che chiuderà il cerchio.


17 marzo 2015

MENZIONE SPECIALE AL PREMIO GIOVANI REALTÀ DEL TEATRO 2013

NONOSTANTE TUTTO

da un’idea di Enrica Chiurazzi e Claudia de Candia scritto da Giulia Donelli con Enrica Chiurazzi e Claudia de Candia disegno luci Elena Guitti scenografie Alessandro e Raffaele Bernava “Nonostante tutto” è uno spettacolo teatrale che racconta le vicende di Cachita e della Negra, due donne che condividono l’esperienza di essere prigioniere politiche nel carcere argentino di Villa Devoto a Buenos Aires tra il ’74 e il ’77. L’idea del progetto nasce dalla lettura del libro “Memoria del buio” – una raccolta di testimonianze di 112 prigioniere politiche argentine che hanno subito l’ingiustizia della dittatura di Videla – e dal successivo incontro con alcune di quelle protagoniste. In un’epoca di individualismo e di paura dello sconosciuto, in una società che conduce verso la chiusura nei confronti dell’ “altro”, lo spettacolo sottolinea il bisogno di riscoprire quanto la solidarietà e la condivisione siano valori necessari e universali di fronte ad atrocità e soprusi che continuano a ripetersi nella storia.


24 marzo 2015

AISHA

1° PREMIO CONCORSO 12 DONNE 2010/ 1° PREMIO CONCORSO A. MUSCO

Un frammento d’Africa di e con Aida Talliente Il progetto nasce da una storia vera. Il racconto è dedicato ad una ex ragazza soldato che vive in Costa d’Avorio, conosciuta personalmente dall’aut. Lo spettacolo è anche il desiderio di elaborare uno studio sulla figura di Medea intesa come archetipo: donna sapiente che viene sradicata dalla sua terra concreta e mitica, per essere portata in un luogo senza centralità ed umanità, ed esserne poi, bandita. Questa Medea nasce da un mare di carta stracciata, da rive abbandonate e da un deserto di macerie ed immondizia. Racconta la sua storia ad una bambola-figlia costruita con la stessa immondizia e le due “donne”, la madre e la figlia iniziano un viaggio attraverso i ricordi. Aysha, come Medea, arriva a compiere l’infanticidio distruggendo la sua piccola bambola, come chi non è più soltanto vittima della violenza ma ne diventa complice e partecipe. Ma c’è per lei una salvezza alla fine… Lo spettacolo è patrocinato da Amnesty International e cerca di sostenere il progetto “Ripartire” di Lisa Candotti, progetto di reinserimento e riavvio al lavoro per le ex ragazze soldato delle città di Abidjan e Bouaké.


31 marzo 2015

NORTH B-EAST

di e con Silvio Barbiero e Marco Tizianel produzione Carichi Sospesi C’è un inquinamento che sfugge alle sigle e ai numeri, più sottile delle polveri, più impalpabile dei gas e dei fumi, si infila nelle trame dei nostri cuori, deviando i pensieri e le azioni. Gli effetti sono imprevedibili, eppure a questo disagio diffuso che ci siamo costruiti attorno, giorno dopo giorno, diventa sempre più difficile sfuggire. I due protagonisti descrivono solo i particolari di Padania City, il luogo in cui vivono, amano, incontrano e torturano sopra ogni cosa se stessi, luogo che li ha trasformati in north beast. Metterli in scena è stato per gli autori e interpreti come guardarsi allo specchio, uno specchio deformato dalla fantasia e dalla paura, il tentativo di raccontare quello che è sotto i nostri occhi, spesso così chiaro alle menti, ma che sfugge ai nostri cuori.


I MARTEDÌ DELL’AVOGARIA

inizio spettacoli ore 21.00 Teatro a l’Avogaria Dorsoduro Corte Zappa (Calle Lunga San Barnaba) 30123 Venezia info e prenotazioni 041.09.91.967 (h 10-12 e 16-18) 335.37.28.89 prenotazioni@teatro-avogaria.it www.teatro-avogaria.it Ingresso riservato ai soci. È gradita la prenotazione.

design Tomomot, Venezia

24 febbraio ANTIGONE 3 marzo IL BOMBAROLO 10 marzo VIVIAMOCI 17 marzo NONOSTANTE TUTTO 24 marzo AISHA 31 marzo NORTH B-EAST


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