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Cittadini contrari ai 30 km/h ovunque
A 30 all’ora nelle località: la riduzione dei limiti di velocità nell’abitato già implementata da alcune città in Svizzera non manca di suscitare proteste e ricorsi. Ora un’inchiesta rappresentativa svolta da Link conferma che la misura non rispecchia affatto l’opinione pubblica.
Soluzione differenziata
Il 68% degli interpellati è scettico per quanto riguarda la generalizzazione del limite di 30 km/h nelle località. Se invece si tratta di ridurre la velocità soltanto sulle strade secondarie e di quartiere, il 70% si dice piuttosto favorevole. Una netta maggioranza dell’81% giudica opportuno mantenere l’attuale regolamentazione: «Le risposte raccolte mostrano chiaramente che la stragrande maggioranza della popolazione svizzera continua a respingere l’introduzione del limite generalizzato di 30 km/h e preferisce un regime differenziato, armonizzato a livello nazionale. Opinione questa che prevale anche fra chi abita nelle regioni urbane» spiega Marianne Altgeld, responsabile dell’equipe incaricata dell’indagine Link. I risultati indicano inoltre che soltanto il 22% degli interrogati pensa che la riduzione generalizzata della velocità migliorerebbe la fluidità del traffico, contro il 51% che anzi crede che la circolazione si farebbe ancor più congestionata. Una preoccupazione condivisa dai rappresentanti del settore dei trasporti pubblici. Se i mezzi pubblici perdono attrattiva agli occhi degli utenti, non ci potrà essere mobilità urbana sostenibile, dichiara ad esempio Ueli Stückelberger in un’intervista rilasciata al quotidiano
Testo Dino Nodari, Philippe Rawyler
Introduzione del 30 km/h generalizzato in città
Tages-Anzeiger. Secondo il direttore dell’Unione dei trasporti pubblici (UTP): «Non siamo contro la riduzione della velocità di per sé, però ci opponiamo all’introduzione indiscriminata e a tappeto del limite di 30 km/h». Ciò rischierebbe infatti di rendere l’offerta di trasporti pubblici meno attrattiva e più costosa, in quanto potrebbe richiedere un aumento della flotta veicoli, spiega Ueli Stückelberger.
Introduzione del 30 km/h solo su strade secondarie e di quartiere
Critiche pure da parte dei cittadini Ma cosa pensano i diretti interessati dall’introduzione dei 30 km/h in via generalizzata? Una quota compresa fra il 78 e 90% degli abitanti nei 10 agglomerati esaminati ritiene che l’attuale regolamentazione con limiti di velocità differenziati sia appropriata. In 9 su 10 città una maggioranza è contraria alla generalizzazione del limite di 30 km/h ed altrettante temono che l’imposizione dei 30 km/h sui grandi assi urbani aggraverebbe il traffico di aggiramento nei quartieri residenziali.
Su incarico del TCS, ad inizio 2023 Link ha svolto un’indagine in tema su un campione rappresentativo della popolazione in tutte e tre le regioni linguistiche. Il focus è inoltre stato posto sugli agglomerati di Basilea, Berna, Friburgo, Ginevra, Losanna, Lugano, Lucerna, Sion, San Gallo e Zurigo.
Mentre diverse amministrazioni comunali sono già passate ai fatti e hanno limitato a 30 km/h la circolazione all’interno delle località, i confederati non vogliono una soluzione generalizzata su tutto il territorio. Invece «un approccio pragmatico con velocità differenziate nei centri abitati garantisce la convivenza dei diversi mezzi di trasporto e fa sì che ciascuno rimanga attrattivo. Ciò vale anche per le organizzazioni di soccorso e per le bici elettriche veloci, che altrimenti sarebbero fortemente svantaggiate», aggiunge Peter Goetschi, presidente centrale del TCS.
Vincent Kaufmann professore presso l’EPFL e direttore scientifico del Forum Vies Mobiles
La riduzione a 30 km/h della velocità inciderebbe sul traffico di aggiramento nei quartieri residenziali e negli agglomerati?
Tutto dipende dal perimetro di applicazione dell’intervento. Se il 30 all’ora viene introdotto in un vasto raggio che include aree densamente popolate e comuni di prima corona il rischio è limitato. Se invece vige solo in alcuni quartieri nel centro città vi è effettivamente il pericolo di provocare un travaso di traffico nelle zone limitrofe. Ritengo che per essere praticabile il limite dei 30 km/h debba essere implementato su larga scala. La moderazione della velocità e limitazione del traffico nei centri urbani non devono andare a scapito degli abitanti nelle periferie.
I trasporti pubblici temono di risentire della limitazione di velocità. Diventerebbero davvero meno attrattivi e più costosi?
L’impatto riguarda soprattutto i bus che non circolano su sede propria. Tutto dipende di fatto dall’ordine di precedenza che verrà loro accordata, segnatamente agli incroci con semaforo. A mio avviso il mantenimento della velocità commerciale dei bus è un aspetto fondamentale da tenere sistematicamente in considerazione nei progetti tesi all’introduzione dei 30 km/h
Gli svizzeri auspicano un sistema di limiti di velocità differenziati. È d’accordo?
Sono del parere che è opportuno mantenere i 50 km/h su alcune grandi arterie se i 30 km/h coprono un ampio raggio e comprendono quartieri confinanti densamente popolati. Si tratterebbe insomma di pochi assi urbani. Nella fattispecie, questi tratti andrebbero scelti in modo da poter garantire la velocità commerciale delle linee di autobus che non utilizzano corsie a loro riservate.