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diFedericoCatani
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Unfilod’orolegailSantuariodellaMadonnadiLoretoallabattagliadiLepanto. PapaS.PioVaveva,infatti,messol’impressapropriosottolaprotezionedella VerginediLoreto.DonGiovannid’Austria,MarcantonioColonna,epoigli schiavicristianiliberatidurantelabattagliasirecaronoalSantuario perringraziarelaMadonnaperlabrillantevittoria.InquestomodoLoreto confermòlasuavocazionedibaluardodellaCristianitàcontrol’islam.
Dossier Lepanto
Il santuario della Santa Casa di Loreto ha svolto un ruolo essenziale nella secolare lotta della Cristianità contro l’aggressione islamica. Di fronte agli attacchi del mondo musulmano,laVergineLauretanaèstatainvocataaprotezione del Papato, della Chiesa Cattolica e, in generale, dell’identità cristiana europea. Tra i tanti esempi che si potrebbero fare per dare un’idea dell’importanzadiLoreto,basticonsiderarelabattaglia diLepanto(7ottobre1571).
L’interventodellaMadonnadiLoreto
Come scrive padre Arsenio d’Ascoli nel suo I Papi e la Santa Casa (1969), «San Pio V aveva messo sotto la protezione della Vergine di Loreto l’ esito della grande battaglia che le Nazioni cristiane combattevano contro i Turchi, che stavano facendo per mare gli ultimi sforzi per aprirsi un varco nel Mediterraneo Occidentale e colpire al cuore la Chiesa Cattolica. Il Santo Pontefice aveva ordinato preghiere continue nella Santa Casa di Loreto, per tutto il periodo dell’ ultima grande crociata».
Come è noto, per ottenere la vittoria il santo Pontefice si affidò alla Madonna e al Rosario, percorrendo in processione a piedi nudi le strade di Roma e invocando la misericordia e l’aiuto di Dio. Manonsifermòallasolapreghiera.Siattivòinfatti per promuovere un’alleanza militare degli Stati cattolici europei, la Lega Cristiana, sottoscritta il 25 maggio 1571. Ed è alla Santa Casa, dove si era recato nel 1566, che il papa rivolse il suo pensiero. «Perciò il Papa veramente pio, diedesi con private e pubbliche orazioni a conciliarsi il grande Iddio e principalmente ordinò che nella santissima Cella di Loreto continuamente si porgessero caldi prieghi alla Madonna ch’Ella si degnasse di prestar il favore suo ai Cristiani, nel maggior pericolo e bisogno. Né vana fu la speranza del Pontefice Pio e delle altre pie persone» (cf. Martorelli, Teatro istorico della Santa Casa Nazarena della B. Vergine Maria e sua ammirabile Traslazione in Loreto,vol.I,p.531).
Vanotatoche,primadellabattagliadiLepanto, ilcomandantedellaflottapontificiaMarcantonioColonna si recò nella Santa Casa con la sposa, Donna FeliceOrsini,permetterenellemanidiMarialasorte dellaguerra.Mentrepartivaperl’Oriente,lamoglie
restòaLoretoinsiemeadaltrenobildonneapregare perlosposoeperlavittoria,passandogiornienotti tralesantepareti.
Lecronachenarranochelaseradellabattaglia, il7ottobre1571,improvvisamente,quasimossoda unimpulsoirresistibile,SanPioVsialzòdalsuotavolodilavoroesiaccostòaunafinestrafissandolo sguardoversol’oriente,quasiestatico;poi,tuttogioioso,esclamòcheerailmomentodirenderegraziea Dio per la vittoria ottenuta dalla flotta cristiana sui Turchi.
Ilringraziamentoperlavittoria
LafestadellaMadonnadelRosario,istituitada PioVefissataperil7ottobre,èquindiintimamente legata a Loreto, perché fu principalmente in questo santuario, all’epoca il più importante della Cristianità, che si pregò per il buon esito dello scontro navale.EfudopoLepantochel’invocazione Auxilium Christianorum venne aggiunta alle Litanie Lauretane. Non solo. Come ricordo e comericonoscenza, nei medaglioni degli Agnus Dei Pio V fece porre l’immaginediLoretoconsopralemagnificheparole VeraDomusfloridaquaefuitinNazareth.Esottodispose che si scrivesse: Sub tuum praesidium per far comprendere a tutti a chi era da attribuirsi il merito della vittoria, ovvero alla Madonna. Inoltre donò al santuariounapianetaeunpallio.
Roma preparò un ingresso trionfale al condottiero dell’armata papale, ma Marcantonio Colonna, riconoscendocheilmeritodellavittorianonerasuo, bensìdellaVirgoLauretana,posticipòilritornoalla capitaleesirecòprimaaLoretoaringraziarelaMadonna.Tuttal’armatapapaleapprodòaPortoRecanati. Il comandante, gli ufficiali e i cristiani liberati dai Turchi, a piedi, con il capo scoperto, cantando innidigioiaediringraziamento,salironoalcollelauretano.
Nell’invernodel1576andòaLoretoacavallo, partendodaNapoli,ancheDonGiovannid’Austria, il grande eroe di Lepanto, leader della Lega Cristiana. Egli sciolse così il voto fatto cinque anni prima alla Madonna, quando partì per la battaglia. Fino ad allora ne era stato sempre impedito da altri affari politici e militari. Appena vide da lontano il Santuario, si fermò, s’inchinò e si scoprì il capo in segnodiriverenza. «Poiché alla benedetta Cella pervenne, fatta una generale confessione, alla Madonna
Dossier Lepanto
grazie infinite rendette; né di ciò appagato, aggiunse allora al voto già adempiuto un ricco dono di danari. Come ebbe soddisfatto al voto ed alla pietà, a Napoli ritornò, seco portando un gran desiderio di quella amabilissima Signora di Loreto» (Martorelli, vol.I,pp.433-434).
Circa40.000eranoirematoridell’armataturca a Lepanto. Molti erano cristiani e, come raccontano gli storici, «è assai noto che nella medesima giornata [della battaglia di Lepanto ndr], prima che al fatto si desse principio, gli schiavi cristiani dai Turchi posti alle catene per vogare, si votarono a Santa Maria di Loreto per la libertà loro» (Martorelli,vol. I,p.431).In15.000furonoliberatinellagrandebattagliaeriportatiinEuropasullenavicristiane.Tutti poi,o in gruppo o individualmente,vollero venire a Loretoasciogliereillorovoto. «E vollero che quivi restasse di tanto celeste beneficio qualche memoria: lasciarono alla loro Liberatrice le catene che ai remi gli tenevano legati» (Martorelli,vol.I,431).Talicateneservironoperfabbricarelecancellatedeidodici altaridellanavatacentraledellaBasilica,doverimasero per quasi due secoli. Infine, «essendosi poste alle dette Cappelle li balaustri di marmo, furono levati quei cancelli, e quel ferro commisto indistintamente con altro fu impiegato in occorrenze di varie fabbriche spettanti all’istesso Santuario» (Martorelli,vol.II,p.134).Oltreallesuddettecancellate,le catene fuse servirono per la costruzione dei quattro cancelli della Santa Casa che ancora si conservano alloropostoperricordo.Mentreconlegrandilance fufattounrecintoallafontanadelMadernoeconle frecce una caratteristica cancellata a una Cappella dellaBasilica.Tuttaviaallafine vennerotuttiasportati,perchécorrosidallaruggineesoprattuttoperché un’altralineaartisticas’imponevanellecappelle.
«Fu davvero simpatico – scrive padre Arsenio d’Ascoli – il gesto di questi schiavi che vollero donare le loro catene alla loro Liberatrice come segno di riconoscenza e di amore. I quattro cancelli della Santa Casa, anche se semplici e rozzi, stanno lì a cantare le glorie e le vittorie della Vergine e a ricordare a tutti coloro che sono schiavi delle passioni a spezzare le loro catene ai piedi di Maria e a risollevarsi liberi e puri».