Quindicinale - 8 Dicembre 2009 - Nr. 2 Anno 1 - DISTRIBUZIONE GRATUITA
col patrocinio di
Intervista
Aldo Baglio
(Aldo, Giovanni e Giacomo) Spettacolo
Teatro amatoriale Animali
Mondo gatto
Viaggi
Kenya
Editoriale
Quisquilie e pinzillacchere? Anno I numero 2 - 8 Dicembre 2009 Distribuzione gratuita - Editore: Trantran Editore S.r.l. Viale Cesare Battisti 121 Vedano al Lambro C.F./P.I./RIMB 06774520966 REA MB1864900 Stampa: Ciemme SpA Cinisello Balsamo (MI)
Fondatrici Marta Migliardi, Adriana Colombo, Elena Gorla Direttore Alfredo Rossi Redazione Marta, Elena, Adriana, Gabry, Claudio, Fabio, Guido, Costa Progetto grafico Alessandro Maianti Si ringraziano per questo numero Comune di Vimercate, Omar Zanellati, Paolo Ornaghi Per contattarci direzione@trantran.net redazione@trantran.net trantran@trantran.net raccontiamoci@trantran.net Per la pubblicità amministrazione@trantran.net mipaol@alice.it
Quel genio, non solo comico, di Totò ha inventato anche frasi che sono rimaste nel vocabolario di tutti gli italiani. Una è “Quisquilie e pinzillacchere” e si utilizza quando si vuole evidenziare che qualcosa che ci sta intorno o che abbiamo fra le mani vale nulla o poco più. E noi di Trantran di “quisquilie e pinzillacchere” ne abbiamo tra le mani: tanti complimenti dopo il primo numero, migliaia di visite al nostro sito internet, decine di mail divertenti (alcune delle quali trovate su questo numero). Ecco, queste potrebbero essere considerate quisquilie e pinzillacchere. Dagli altri: per noi della redazione sono regali di grandissima importanza, perché mettono in risalto che quel filo rosso che volevamo legasse Trantran con quelli per cui Trantran è nato (voi, lettori, voi, inserzionisti, voi, che abitate Monza e la sua provincia) sta già consolidandosi. Altro che quisquilie e pinzillacchere, quindi! Passiamo ad altro. Ho scoperto un sito Internet dedicato agli animali che abbiamo in casa e ho deciso di iscrivermi. Ovviamente c’è un modulo con i propri dati da compilare: niente di particolarmente complicato, tutto facile e tutto semplice. Fino a quando sono arrivato alla casella in cui indicare la città in cui abito. Ma… quando sono arrivato alla casella dove indicare la provincia della mia città è
apparsa una schermata elettronica in cui, in stretto ordine alfabetico, sono scritte tutte le province italiane, partendo da Agrigento fino a Viterbo. Peccato che, alla lettera M, dopo Milano, ci sia correttamente Modena, poi si passi alla N come Napoli. Insomma, della provincia corretta, quella che andrebbe messa, Monza-Brianza, non c’è traccia. E la stessa cosa mi è capitata sul sito della Tim, della Telecom, dell’Enel ecc ecc. E non tre anni fa, quando della provincia MonzaBrianza si parlava e basta, ma poche settimane fa. Quisquilie e pinzillacchere? Forse. Qualcuno potrebbe ipotizzare che si sta cercando in questo modo di far “sparire” un’istituzione, come sono le province. Che tanti sostengono andrebbero abolite, per rendere la politica più snella e meno cara. Non ho sufficienti conoscenze, e tanto meno titoli, per dire la mia su questa questione. Quello che vorrei evidenziare è: se ci sono, e per adesso le province ci sono, signora Tim, signor Enel, e tutti gli altri a ruota, tenetene conto: se abito a Monza e volete anche la provincia, visto che non vi basta il codice di avviamento postale, mettetecela la provincia che devo scegliere. Quando le aboliranno, se le aboliranno mai, toglietele. Tutte insieme. Saran quisquilie e pinzillacchere, per voi. Ma per noi che qui ci abitiamo non è così. Sentitamente ringrazio, a nome mio personale e della cittadinanza tutta. Il direttore Alfredo Rossi
Sommario
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VERANO BRIANZA
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Editoriale - Quisquilie e pinzillacchere? Dalla Provincia Clochart - Intervista a Aldo Altrove - Kenya NonsoloMonza - Seregno Verdissimo - Agrifoglio Bacheca Bis! - Teatro amatoriale I segreti dello chef Brigantia - Oreno Raccontiamoci - Rosso L’angolo del pendolare In cuccia - Mondo gatto Di tutto un po’ Reality Dal Comune... Le sciure
Foto di copertina Scorcio del Ponte dei Leoni, Monza
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Dalla Provincia... La nuova Provincia MB in campo contro la crisi Presentato il 1° rapporto informativo dell’Osservatorio Mercato del Lavoro MB Il 70% delle assunzioni in Brianza è con contratto flessibile Saldo negativo di 2000 unità tra assunzioni e cessazioni
Sono stati presentati a Monza, presso la sede della Provincia MB, i primi dati raccolti dall’Osservatorio Mercato del Lavoro della nuova Provincia, che raccoglie e analizza i dati di flusso - tra cui le assunzioni e le cessazioni - derivanti dalle comunicazioni obbligatorie effettuate dalle aziende della Provincia di Monza e Brianza. Per quanto riguarda più da vicino le conseguenze della crisi economica in Brianza, dai dati emerge una sostanziale diminuzione delle opportunità lavorative, pari a circa 2000 unità, tanto che gli avviamenti risultano inferiori del 21% rispetto allo stesso periodo del 2008. Se i saldi netti del periodo sono un indicatore quantitativo dell’impatto della crisi, l’andamento nei nove mesi mostra segnali interessanti di ripresa: il picco di negatività si riscontra, in marzo per l’industria e in giugno per il commercio e servizi, ma nell’ultimo trimestre il saldo tra assunzioni e cessazioni torna ad essere positivo, dopo mesi di negatività. Anche il Presidente della Provincia MB, Dario Allevi, ha commentato i segnali di ripresa che emergono dai dati dell’ultimo trimestre, definendo il lavoro del nuovo Osservatorio MB “un’opportunità preziosa per pubblico e privato per analizzare il trend, orientare l’offerta, anche organizzare i settori della formazione e della produzione, riuscendo ad anticipare – se possibile – le evoluzioni socio-economiche del territorio”.
70.000 Euro per riqualificare i lavoratori in difficoltà occupazionale al via il 1° bando provinciale per la formazione professionale riservato ai lavoratori colpiti dalla crisi
Monza, 20 novembre 2009. La Giunta Provinciale ha approvato all’unanimità - su proposta di Enrico Elli, Assessore alla Formazione Professionale - una delibera che prevede lo stanziamento di 70.000 Euro da destinare a percorsi formativi ad hoc, riservati ai lavoratori colpiti dagli effetti della crisi economica. Il bando, che partirà il prossimo 1 dicembre 2009, è destinato agli Enti di Formazione Professionale accreditati presso la Regione – circa 80 in Brianza – che sperimentino percorsi formativi mirati destinati “ad innalzare le competenze dei lavoratori interessati da interventi di ammortizzatori sociali o in stato di disoccupazione”.
Altri cinque cassintegrati assunti presso il Tribunale di Monza La Provincia MB stanzia 35.000 Euro per estendere l’intesa con il Tribunale La Giunta Provinciale ha approvato il 12 novembre 2009 la delibera proposta dall’Assessore al Lavoro Giuliana Colombo che consentirà ad altri cinque lavoratori in cassa integrazione o in mobilità di lavorare negli uffici del Tribunale di Monza. Il provvedimento integra l’accordo già sottoscritto con il Tribunale lo scorso mese di ottobre, grazie al quale sono già stati inseriti 15 lavoratori in possesso di competenze di tipo amministrativo negli uffici dell’Amministrazione Giudiziaria di Monza e di Desio. “Abbiamo la possibilità di aiutare altre cinque famiglie e di dare una mano in più al Tribunale sotto organico – spiega il Presidente Dario Allevi – per questo la delibera è immediatamente eseguibile, in modo da comprimere il più possibile i tempi”. Tecnicamente la Provincia prenderà in carico i lavoratori socialmente utili e retribuirà loro la differenza tra il trattamento di cassa integrazione e lo stipendio dell’equivalente mansione giudiziaria svolta. Per questo è stato stanziato un fondo di 35.000 Euro per le 5 nuove assunzioni che si aggiungono ai 100.000 Euro già impegnati al fine di coprire le integrazioni al reddito.
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Clochart
interviste a volti noti in giro per la Brianza
ALDO vs NADAL Intervista ad Aldo Baglio (Aldo, Giovanni & Giacomo)
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iamo nella sede dell’Associazione Tennis Concorezzo, in una giornata autunnale che ci regala ancora un sole caldo e una luminosità vivace. Aldo sta facendo lezione e noi, per non sembrare invadenti, ci appostiamo sui tavolini all’aperto non lontani dai campi. Finalmente arriva Aldo Baglio in compagnia del suo maestro, Pier Andrea Migliardi. E’ strano vederlo arrivare senza avere al suo seguito Giovanni e Giacomo. Avevo letto da qualche parte che i comici sono spesso molto timidi. Certo non dobbiamo immaginarceli come quando sono in scena, rapiti dai loro personaggi stravaganti, ma Aldo più che timido lo definirei molto garbato e gentile. Infatti, ancora sudato dopo la sua ora di tennis, non ci fa neanche aspettare il tempo di una doccia e si presta con innata cortesia a rispondere alla nostre domande. Il maestro assiste all’intervista, con un aria orgogliosa e divertita. E così, grazie al suo istruttore di tennis, scopriamo anche le doti sportive di Aldo, attenzione: Rafael Nadal (numero 2 del mondo nella classifica Atp di tennis) ha i giorni contati! Sei di origini palermitane e ti sei trasferito in tenera età a Milano, però ora vivi a Monza: che cosa ti ha spinto a trasferirti da Milano a Monza? Mia moglie. Anche lei è siciliana però ha frequentato l’università a Padova e, chiaramente, le dimensioni di Padova davano un senso di ambientazione immediato. Io abitavo a Milano e le ho chiesto di veni-
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re a vivere con me, ma Milano non era a misura sua… Io mi trovavo bene, ma lei è refrattaria alla grandi città. E’ successo quindi che alcuni cugini di mia moglie ci hanno invitato a vedere delle case a Monza e ci è piaciuta come città perché ha il parco che è una ricchezza! E così qui abbiamo cresciuto i nostri figli, che hanno instaurato le loro amicizie, per cui ora come ora non riuscirei a vederci in un’altra realtà: adesso siamo davvero ambientati. Con il parco e con tutto il resto che c’è attorno. Ora che ti senti monzese, cosa ti porti delle tue origini siciliane? Io sento sempre di essere legato alla Sicilia, infatti tutti gli anni scendo e mi ritrovo a parlare in dialetto: ho un appuntamento annuale! Per cui il legame con la mia terra esiste ed esisterà sempre. I miei figli invece, anche se hanno in Sicilia i nonni, si sentono completamente monzesi: parlano siciliano più per caricatura mia. La collaborazione con Giovanni e Giacomo dura da parecchi anni, ma insieme vi divertite ancora? Io credo che sia una collaborazione che prima o poi finirà perché non è che posso sopportarli ancora a lungo! (ride). A parte gli scherzi, sostanzialmente le nostre vite famigliari sono divise, ognuno ha la sua vita. Siamo contenti quando ci vediamo perché non dividiamo quotidianamente le nostre giornate come una volta. Credo che questo
di Marta Migliardi
Aldo Giovanni e Giacomo nello spot Wind sia fondamentale. Sono dei collaboratori ma soprattutto degli amici che rimarranno tali anche se le nostre carriere dovessero dividersi. Credo che oramai conosciamo i nostri pregi e i nostri difetti, al di là di quello che succederà nel futuro. Ogni sabato avete un appuntamento con Fazio, a Che tempo che fa… Sinceramente non volevamo ritornare in televisione ma Fazio ha insistito tanto. E’ già dai tempi di Sanremo che ci fa il filo, ma noi non ce la siamo sentita di andare al festival perché è un palcoscenico in cui ci si mette un po’ troppo in discussione, e poi perché, francamente, non ne abbiamo bisogno. Alla fine siamo arrivati ad un incontro e abbiamo trovato dei suoi collaboratori con cui ci troviamo molto bene, come Marco Posani e Michele Serra. Loro ci hanno condito un po’ su… alla fine siamo entrati nella “sua trappola” e gli abbiamo detto di sì, perché è una delle poche trasmissioni in cui potevamo apparire, sinceramente non
ne vedo altre. E poi era da tanto tempo che eravamo lontani da quella scatola fornita di telecomando... State lavorando anche a un film.. Sì, stiamo anche lavorando al film che uscirà nel 2010, anche perché Medusa (la casa di produzione con cui sono sotto contratto n.d.r.) ci farebbe pagare la penale (ride): per cui dobbiamo per forza farlo… Rimanendo sul cinema, hai fatto un cameo in Baarìa di Tornatore (candidato agli Oscar): com’è stata questa esperienza in un film “serio”, nel senso di “non comico”? C’è anche la comicità nel modo di girare le cose di Tornatore, magari vorrebbe, secondo me, mettercene anche di più. Lui, sì, è un regista profondo ma secondo me ama molto la comicità e tende sempre a metterla anche se poi prevale di più l’aspetto drammatico. Lavorare con Giuseppe è stato una specie di sogno realizzato, anche se ho fatto una piccola parte, mi piaceva l’idea di far parte di un grande set. Per me è stato semplicemente fantastico. Lui mi ha detto:” Ho 3 /4 parti da farti fare, scegli tu!”. Lui ci teneva molto ad avermi. Per cui alla fine ho scelto questa parte proprio per-
ché è fuori da quello che faccio solitamente e quindi mi sono ritrovato in un ruolo da cattivo… Rivedendolo sono soddisfatto. Anzi, potrei anche fare il cattivo in un film, mi piacerebbe!
nella normalità, Giovanna Mezzogiorno, ad esempio, mi piace molto. La più bella del mondo comunque non è mai apparsa nello schermo, ma è quella che si vede per le strade!
Botta e risposta: un aggettivo per definirti Distratto. Sono fantasioso, non vivo molto la realtà, la realtà mi sfugge, anche la concentrazione nell’ascoltare le persone. E’ un gene che ho trasmesso a mio figlio, il maschio, mia figlia per fortuna, è diversa. Mi rendo conto che è un pregio e un difetto. Un pregio perché mi sono realizzato grazie a questo, ma se non mi fossi realizzato sarebbe stato un difetto che mi sarei portato dietro tutta la vita.
Hai animali? Sì un cane, Lola!
Visto che siamo in un circolo tennis, la domanda è d’obbligo: Federer o Nadal? Ti dirò, Federer ha sempre fatto paura, Nadal è sempre stato dietro, però io preferisco Nadal: sono più Nadal che Federer. Essere o avere? Essere, sicuramente La donna più bella del mondo? Ci sono delle persone che mi hanno sempre comunicato qualcosa pur rimanendo
Uno che stimi? Io stimo tante persone: è più facile dire chi non stimo, anche se non te lo dirò mai. Ficarra e Picone sono due persone che mi porto dietro da quando sono cuccioli, li stimo molto perché li ho visti crescere e so cosa hanno dato e cosa possono dare ancora… e poi sono un po’ campanilista da questo punto di vista, sono “terroni” come me… Ultimo libro letto? La voce degli angeli dello scrittore inglese Roger J. Ellory, che sa mescolare sapientemente romanzo storico, poliziesco e thriller. Adesso approfittiamo del tuo maestro di tennis Pier Andrea Migliardi che è qui con noi per fargli una domandina sui tuoi progressi sportivi.
Aldo Baglio sul campo da tennis con il suo maestro Pier Andrea
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Come se la cava Aldo sul campo? Confermo quello che ha detto prima lui: la sua dote migliore è sicuramente la reattività e la mobilità, la peggiore che non è sempre concentrato. Però direi che Nadal non ha i giorni, neppure i mesi, ma di certo ha gli anni contati!!
Aldo saluta i nostri lettori brianzoli con una frase in dialetto… Veilà vurrea di a tutti voi altr cercate di lavurar men (anche se avete fatto una provincia ricca per il vostro assiduo interesse al lavoro, prendetevi più spazio, e cercate di non avere ma di essere!) Ciao a tutti e alla prossima!!!
Scena dal film Tre uomini e una gamba
Aldo, Giovanni & Giacomo
è il nome d’arte di un popolare trio comico di attori e registi teatrali, televisivi e cinematografici italiani.Il trio è formato da Cataldo Baglio (meglio conosciuto come Aldo), Giovanni Storti e Giacomo Poretti. Dopo anni di apprendistato, il trio, ribattezzatosi Aldo, Giovanni e Giacomo, recita in teatro insieme a Marina Massironi (allora moglie di Giacomo) sin dal 1991, in spettacoli quali Lampi d’estate (1992) diretto da Paola Galassi, Ritorno al Gerundio con Flavio Oreglio e Antonio Cornacchione, Aria di tempesta (1993) diretto da Giancarlo Bozzo, I corti (1996) per la regia di Arturo Brachetti e Il circo di Paolo Rossi(1996) per la regia di Giampiero Solari e interpretato da Paolo Rossi. Nel 2006 recitano, insieme a Silvana Fallisi (moglie di Aldo), nello spettacolo Anplagghed per la regia di Arturo Brachetti. In televisione fanno la loro prima apparizione nell’estate del 1992 accanto al duo comico Zuzzurro e Gaspare nel TG delle vacanze; nello stesso anno partecipano a Su la testa! di Paolo Rossi. Nel 1993 partecipano a Cielito lindo con Claudio Bisio e nel triennio 1995-1997 in Mai dire Gol,
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Il trio durante la presenzatione del film Il cosmo sul comò
trasmissione della Gialappa’s Band. Nel 1999 i tre inscenano lo spettacolo Tel chi el telùn che viene ripreso e trasmesso su Canale 5, per la regia di Egidio Romio. Nel 2003 tornano accanto alla Gialappa’s Band a proporre sketch nella trasmissione Mai dire domenica. Molto importante anche la loro filmografia, a partire dal 1997 con Tre uomini e una gamba, La leggenda di Al, John & Jack del 2002 in cui Marina Massironi non partecipa e nel 2004 girano il film, con Paola Cortellesi come protagonista, Tu la conosci Claudia?. Ultimo film nel 2008 Il cosmo sul Comò. Attualmente sono impegnati ogni sabato su Raitre nella trasmissione di Fabio Fazio Che tempo che fa.
Altrove
racconti e consigli di viaggio
KENYA: AKUNA MATATA, piccola incursione nell’Africa Nera
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on credevo che esistesse davvero il mal d’Africa. Pensavo si trattasse della solita leggenda metropolitana. Ho dovuto ricredermi quando sono stata in Kenya la prima volta. Ad accogliermi, appena sbarcata dall’aereo, un caldo umido che toglie il respiro. Tutto era grande e brillante, la vegetazione lussureggiante e le nuvole intense e spumose anche se c’era il sole. Il tragitto tra l’aeroporto internazionale di Mombasa e la località turistica di Malindi mi regalava già immagini e spaccati di vita indimenticabili. La strada è la vita, tutto avviene sulla strada. Le capanne, i piccoli baracchini che vendono banane, ananas giganti (niente a che vedere con quelli asfittici che troviamo nei nostri supermercati), le donne che trasportano taniche di acqua portandole sulla testa, gli uomini che oziano e i bambini che corrono, galline che scorazzano, buoi e mucche che mangiano erba: il tutto si svolge ai bordi della strada. La guida è all’inglese, e già questo mi preoccupava molto, perché mi sembrava sempre che il pulmino dovesse scontrarsi contro qualsivoglia cosa. Non so come siamo giunti illesi nella piccola cittadina di Malindi, senza aver investito nessuno perché, inutile negarlo, non vi sono regole di viabilità e di attraversamento molto sicure: tutto si muove e tutto è nella strada. Malindi vedo per la prima volta il tuk tuk, una sorta di Ape Piaggio, colorata e trasformata in un pittoresco taxi a tre ruote. I colori dell’Africa sono davvero sorprendenti. L’ abbigliamento tradizionale, specialmente delle donne, presenta colori vivaci e allegri. Malindi è una località ben nota agli italiani. Quando negli anni 80 scoppiò il caso Tangentopoli, molti indagati si rifugiarono proprio lì e così cominciò una sorta di sviluppo turistico che portò alla costruzioni di alberghi, locali notturni, case private e anche un Casinò, che, specialmente la sera, diventa il vero e proprio punto d’incontro di tutti gli europei. E’ una vera città cosmopolita: vi convivono infatti arabi, indiani ed europei senza grandi problemi di integrazione. Malindi offre già delle spiagge molto belle caratterizzate dalla sabbia bianchissima e circondate da
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Esibizione musicale all’interno di un tipico negozio di Malindi
palme ad alto fusto, ma la vera meraviglia naturalistica si trova a Watamu, a soli 30 km da Malindi: nel 1986 è stata istituita dal governo la Riserva Naturale di Malindi-Watamu, un tratto di barriera di 16 chilometri parallelo alla costa. La spiaggia è lunga diversi chilometri e sempre molto ventilata: passeggiare sotto il sole o addirittura fare jogging non comporta un grandissimo dispendio di energie: col vento il caldo diventa sopportabile, ma bisogna stare molto attenti a non scottarsi. Durante il giorno (soprattutto la mattina) si possono fare diversi incontri lungo la costa: turisti, pescatori, curiosi vari e beach boy, che cercheranno di vendervi safari ed escursioni a basso costo, ma siate sempre prudenti: non sempre ciò che viene proposto corrisponde a ciò che realmente sarà. Anche in Kenya, ovviamente, è presente il fenomeno delle maree, ma sono regolari e quindi è semplicissimo organizzare un’uscita in barca: basta chiedere informazioni agli hotel che sono normalmente provvisti delle tavole delle maree. Come clima, essendo una regione monsonica, Dicembre e Gennaio sono i mesi migliori per far visita a questo paese, anche perché, trovandosi al di sotto dell’equatore, il nostro inverno corrisponde in pieno all’estate kenyota e normalmente è una stagione secca. Il monsone delle grandi
piogge arriva solo verso la fine di Marzo. In Kenya è possibile fare molte escursioni e Safari avventurosi, alla scoperta della ricchissima fauna composta da leoni, elefanti, zebre e antilopi. a provare assolutamente almeno uno dei tanti safari proposti, come quello che porta al Parco nazionale dello Tsavo, che già nel tragitto per raggiungerlo vi offrirà i bellissimi paesaggi della campagna africana composti da piccole fattorie e villaggi Ghiriama; oppure il Maasai Mara (una riserva confinante con il Parco del Serengeti in Tanzania, con il quale forma un unico ecosistema) che è considerato uno dei parchi più belli del Kenya famoso per la sua altissima densità di fauna e residenza della ancor più famosa popolazione Masai. Le ricchezze naturalistiche del Kenya, dal mare ai parchi naturali, sono immense, ma la cosa che mi ha colpito di più è l’atmosfera che si respira ovunque. Un connubio di sorrisi, occhi che brillano, canzoni e voci, colori e odori che si diffondono nell’aria, fino a entrare nell’anima. Siamo in Africa, nel cuore del continente Nero, in una dimensione che ti fa dimenticare, per un attimo almeno, la vita cittadina come la intendiamo noi. I parametri di ragionamento mutano, tutto è relativo. Ed è forse anche per questo che la povertà di questa popolazione appare meno
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sconfortante, perché nei loro occhi c’è la vita, la voglia di vivere e di essere allegri. Non a caso il loro motto è akuna matata, ovvero “non c’è problema”. Il senso della vita sfugge alle nostre regole industrializzate, e il rendersene conto regala una sensazione liberatoria. Libertà di spazi e vedute immense. n giorno ho parlato con Samir, un giovane pescatore di Malindi. Avrà avuto forse 15 anni, calzoni rotti, maglietta di 4 taglie più grande, niente scarpe. Parlava un po’ d’italiano, perché ogni tanto accompagnava i turisti a pescare sul suo dhow (imbarcazione tipica). . Samir mi ha detto: “ Noi siamo molto poveri qui a Malindi, ma di fame non moriamo mai, perché se ho fame, io raccolgo una banana sull’albero e me la mangio”. La dignità di questa gente è meravigliosa e disarmante. Dopo qualche giorno, quando oramai ero tornata in Italia, mi sono trovata incolonnata nel traffico. Pioveva e il nervosismo della gente si palesava con fastidiose strombazzate di clacson. Mentre un’auto mi sorpassava e il conducente inveiva contro di me con rabbia, allora mi sono tornate in mente le parole di Samir: touché. Sì, la vera libertà è poter raccogliere una banana sull’albero e mangiarsela.
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Consigli di soggiorno Per il vostro soggiorno in Kenya vi consigliamo il Garoda Resort, che inaugurerà il 20 Dicembre 2009. Il resort è situato all’interno del Parco Marino di Watamu, zona protetta, dove da Gennaio ad Aprile molte specie di tartarughe marine
Uno scorcio di mare della zona di Watamu
vengono a depositare le uova, e si affaccia su uno dei tratti di mare e di spiaggia più belli della zona. In pratica il resort si trova leggermente sopraelevato rispetto all’oceano verso il quale digrada tra rocce nere, giardino e dune. La costa è larga e bianchissima ed è meta di molte escursioni, visto lo scenario regalato dalle maree. Con la bassa marea proprio davanti all’albergo si creano delle lingue di sabbia bianchissima, dove poter passeggiare o sdraiarsi per farsi coccolare dal sole. Le rocce nere di natura vulcanica, erose dal vento e dalla salsedine, interrompono con eleganza la vastità della spiaggia. Questa è composta da una parte iniziale di prato con letti in stile africano e da due calette dove poter prendere il sole anche con l’alta marea. La gestione è italiana. er chi ama gli hotel boutique, segnaliamo AfricanHouse, splendida villa in stile coloniale, successivamente trasformata in un esclusivo resort immerso in due ettari di parco e giardini tropicali. Consigliato a chi
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predilige sentirsi coccolato e accolto come a casa di amici ed essere protagonista della propria vacanza, nel rispetto della più totale privacy e del massimo comfort. La gestione italiana della villa, curata dalla proprietaria residente in Africa dal 1970, si distingue per la cura nei dettagli e per l’amore per l’Africa, senza dimenticare il gusto e la tradizione per la cucina italiana. empre per gli amanti della privacy e della vacanza in stile famigliare, consigliamo KenyanHouse, un piccolo albergo, a gestione italiana, posto in una tranquilla zona residenziale di Malindi. Si tratta di un resort elegante, ricco di fascino, estremamente rilassante ma capace di grandi attenzioni per il cliente. Lo charme della struttura è esaltato dalla presenza di Silvana, italianissima proprietaria della KenyanHouse e grande conoscitrice del Kenya, che sa proporre una gestione discreta e raffinata con un’importante cura dei particolari, dall’arredamento, al cibo, al servizio. Marta Migliardi
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NonsoloMonza... Seregno
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l nome della località sembra derivare dalla figura di Serena, nipote dell’imperatore Teodosio I e moglie del generale Stilicone (V sec. D.C.). In effetti è plausibile ipotizzare l’esistenza di un centro abitato di epoca romana, tesi avvalorata anche dal contesto ambientale in cui Seregno sorge: la fascia pre collinare della Brianza. Si tratta, infatti, di una zona che per la presenza di fiumi e di contrade di primaria importanza che collegavano Milano ai valichi alpini, passando per Como, è di antichissimo insediamento. Intorno a Seregno, inoltre, sorgono numerosi centri (Desio, Seveso, Agliate, Mariano), dove sono stati trovati resti archeologici di età tardo-antica. Di fatto, il primo documento che cita il nome di Seregno risale al secolo XI ed è una pergamena del marzo 1087, contenente l’atto con il quale Pietro da Seregno cede parte dei beni da lui posseduti, in loco et fundo
La via Vincenzo da Seregno all’imbocco del Pomirolo
Seregnio, alla canonica di Sant’Ambrogio di Milano, da cui si attendeva aiuto e protezione. Tale richiesta di protezione porta a supporre l’esistenza di un’identità del villaggio che ha i suoi punti di riferimento da una parte in un’economia agraria e dall’altra in una dimensione religiosa che non sarebbe possibile senza la presenza
L’inbocco di Corso del Popolo da Piazza Roma
di un edificio sacro. Nell’alto Medioevo, infatti, la chiesa del villaggio consentiva agli abitanti di sentirsi parte integrante di una realtà più ampia e la cui influenza andava ben oltre la sfera propriamente religiosa. isale invece al 12 ottobre 1206 la pergamena che attesta, per la prima volta, Seregno con la qualifica di borgo. Ciò significa che Seregno si era ampliato: si era cioè avviato a diventare un centro rurale più importante dal punto di vista demografico, sociale ed economico. Proprio la presenza di un ceto di piccoli imprenditori (mercanti, artigiani, piccoli proprietari terrieri) aveva favorito la crescita demografica del villaggio originario e con essa il passaggio da villaggio a borgo. Per quanto riguarda il suo assetto urbanistico, pur restando inalterato nei tratti fondamentali, in quest’epoca si amplia in nuove contrade, come quella del Pomirolo o quella del Paradiso, nei pressi di S. Ambrogio. Soprattutto sono presenti nuovi elementi: il fossato che cingeva l’abitato e la porta della Serbugia, che permetteva l’accesso al borgo da Est e lascia supporre l’esistenza di una cerchia
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muraria, con la presenza di altre porte in corrispondenza delle contrade. n realtà, il vero cambiamento ambientale deriva da un altro elemento insediativo, completamente nuovo ed assente sino al termine dell’epoca medioevale: la cascina. Questi abitati rurali piccolissimi, spesso costituiti da un solo edificio, compaiono proprio tra il Quattrocento e Cinquecento lungo i margini meridionali più esterni del circondario di Seregno. In esse si deve scorgere l’origine delle attuali frazioni e, dunque, dell’assetto moderno del suo territorio. In epoca comunale sono, dunque, già tratteggiate le borgate ancora oggi ravvisabili nella struttura cittadina: Pomiroeu l’area che anticamente ospitava le carceri; Burghesàn; Serbugia ,Puzuràn dove si trovava il pozzo più antico di Seregno, ancora visibile nei pressi dei resti dell’antica chiesa di San Vittore; Vignoeu (Vignoli), che ospitava una vasta vigna i cui rami sono ancora custoditi fra le mura della scuola materna più antica di Seregno, la “Santino De Nova”, che lì sorge.
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Appuntamenti a Seregno
Presepi in Mostra
dal 5 Dicembre al 6 Gennaio Presso la galleria civica Ezio Mariani, via Cavour 26, saranno ospitati i presepi provenienti dalle collezioni di privati ed associazioni. Orari: dalle 10:00 alle 12.30 (giorni festivi) e dalle 16.30 alle 19.00 (sia feriali che festivi)
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Mercatino di Natale
domenica 13 e domenica 20 Dicembre Nel piazzale che ospita abitualmente il mercato (piazza Linate), bancarelle natalizie ed esposizione dei presepi realizzati dai ragazzi delle scuole elementari e medie di Seregno. Orari: dalle 13.00 alle 18.00
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Verdissimo Agrifoglio Nome scientifico Ilex Aquifolium Famiglia Aquifoliaceae. Origine Europa, bacino del Mediterraneo Nomi popolari In spagnolo si chiama acebo, in tedesco è detto steckpalme, in Francia lo chiamano houx, nei paesi anglosassoni il suo nome si rifà alla sua forte simbologia natalizia, è, infatti, detto holly.
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curiosità, proprietà e usi delle piante intorno a noi
’agrifoglio comune è un arbusto sempreverde, con foglie coriacee dal contorno spinoso (caratteristica che le piante tendono a perdere nei rami più vecchi) ed è una pianta molto resistente e molto diffusa, anche in virtù della sua notevole capacità di adattamento alle diverse situazioni ambientali. Attenzione però: l’agrifoglio è una specie protetta e, quindi, non può affatto essere raccolta. Nei nostri boschi cresce allo stato spontaneo ed è in grado di raggiungere anche grosse dimensioni (oltre i 10 metri), benché possa senza dubbio essere classificata come un arbusto a crescita lenta. La lentezza nella crescita si accompagna, infatti, ad un’estrema longevità, che permette a queste piante (quando incontrano condizioni ottimali) di prosperare attraverso i secoli. E’ una pianta dioica, ciò significa che ne esistono esemplari maschili ed esemplari femminili. I fiori sbocciano su entrambe le piante nella tarda primavera ma è solo sulle piante femminili, dai fiori fecondati, che nascono le bacche rosse, velenose, ma molto decorative in quanto persistono per tutto l’inverno. Pertanto per avere le bacche, è necessario, quindi, avere nelle vicinanze anche un esemplare maschile (il sesso delle piante si può riconoscere durante la fioritura: i fiori maschili sono bianchi con
i margini rossastri mentre quelli femminili sono bianchi con l’ovario verde). er quanto riguarda le sue esigenze ambientali l’agrifoglio predilige terreni non calcarei, preferibilmente argillosi, umidi ma ben drenati. Può essere collocato sia in posizione ombreggiata (ma al riparo dai venti) che in mezz’ombra e sole (preferibile per le varietà a foglia variegata che in mancanza di luce diretta possono perdere la variegatura), purché esposte in modo da non prendere il sole nelle ore più calde della giornata (ideale è l’esposizione ad est). Piante coltivate in vaso: nella nostra zona il rinvaso si può effettuare in ottobre o all’inizio della primavera. Soprattutto per i rinvasi primaverili, una volta effettuata la messa a dimora, bisogna provvedere, con l’avanzare della bella stagione, ad abbondanti annaffiature (per evitare la caduta delle foglie). Se la pianta da rinvasare è già adulta è preferibile effettuare l’operazione in autunno. Annaffiature: le piante in terra, una volta ben attecchite non necessitano di particolari attenzioni, è sufficiente provvedere nei casi di siccità prolungata durante i mesi estivi Viceversa se la pianta è in vaso le annaffiature devono essere abbondanti nei mesi estivi (facendo attenzione ad evitare dannosi ristagni d’acqua nel sottovaso) e molto diradate nei mesi invernali (soprattutto
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filati per aguglieria, merceria, hobby & craft Via Montello 221/223 - 20038 Seregno (mb) - ITALY www.ornaghi.it - info@ornaghi.it 14
nei giorni di freddo intenso quando sono possibili le gelate). uest’arbusto tipicamente invernale, è uno dei classici simboli natalizi, ma è una pianta considerata magica ben da prima dell’avvento del Natale cristiano, ad esso sono, infatti, legate molte ed antiche simbologie e credenze popolari. Inizialmente, furono le sue proprietà terapeutiche a imporlo all’attenzione degli uomini che , solo in seguito, legarono alla pianta anche simbologie dettate dal suo alto valore decorativo. I romani usavano regalarlo agli sposi novelli per augurare al matrimonio fecondità e la stessa longevità e freschezza della pianta (appunto sempreverde e molto longeva). Quando invasero la Britannia scoprirono che l’agrifoglio era considerato una pianta sacra. I Druidi, infatti, credevano che l’agrifoglio proteggesse dai malanni invernali e che un grosso ramo di questa pianta, scagliato contro una belva in procinto di assalire l’uomo, avesse il potere di ammansirla, così come aveva il potere di rendere docile un cane rabbioso. In epoca cristiana si riteneva che proteggesse dai demoni: si credeva che le foglie acuminate e pungenti come armi di difesa avessero il potere di scacciare gli spiriti maligni. roprietà Fitoterapiche: dell’agrifoglio si utilizzano principalmente le foglie (la varietà IIex paraguayensis, detta semplicemente matè, è alla base della
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omonima bevanda preparata con le sue foglie, una delle bevande più diffuse nell’America meridionale in virtù delle sue incredibili proprietà stimolanti: contiene, infatti, caffeina in quantità nettamente superiore a quella del caffè). ALCUNI CONSIGLI Gli infusi ottenuti dalla macerazione delle foglie della varietà comune (Ilex Aquifolium) sono un ottimo aiuto contro la cattiva digestione. Le bacche, se ingerite, sono tossiche ma
macerate nell’acqua per una decina di minuti (circa 15 bacche per litro) offrono un rimedio contro la febbre e l’ipertermia. Fra i fiori di Bach Holly è il n° 15. E’ indicato per chi soffre di invidia, ma anche per le persone eccessivamente gelose e sospettose, per i vendicativi e per chi vive costantemente preda di pensieri negativi. Agisce riportando a galla l’amore di sé e l’autostima, indebolisce i pensieri negativi ed aiuta ad accettarci per quello che siamo.
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Bis!
teatro, musica ed eventi a Monza & Brianza
Brianza alla ribalta di Elena Gorla
Com’è nata l’idea di una rassegna dedicata alle compagnie teatrali amatoriali brianzole? In realtà, quando quasi vent’anni fa, è nata quasi per caso la nostra associazione teatrale, sul solo territorio di Besana erano attive ben sei o sette compagnie teatrali amatoriali ed è stato naturale organizzarci per la creazione di una rassegna teatrale. Poi, negli anni molte di queste compagnie si sono sciolte: oggi a Besana ci siamo noi e la Compagnia Instabile di Montesiro, e la manifestazione è stata estesa ad altre compagnie teatrali brianzole, venendo così ad ampliarsi ed arricchirsi. Ci sono molte valide compagnie amatoriali sul territorio: anche se per noi il teatro è un hobby, non di meno l’impegno nella preparazione di uno spettacolo è assolutamente serio e continuativo. La nostra compagnia, per esempio, è iscritta alla UILT, Unione Italiana Libero Teatro, e l’adesione a questa organizzazione nazionale ci ha dato parecchie occasioni di scambio con altre compagnie teatrali al di fuori del nostro ambito territoriale (per esempio, nel giugno 2010 ospiteremo la compagnia teatrale di Putignano (BA) mentre noi saremo loro
ospiti nell’autunno) e ci ha dato modo di partecipare a progetti che ci hanno portato a calcare palchi importanti come quello del Teatro San Babila di Milano. In questo numero noi abbiamo pubblicato un’intervista ad Aldo Baglio, l’Aldo del celebre trio comico (formato con Giovanni Storti e Giacomo Poretti), un rappresentante del lato professionale del teatro in Italia che della comicità ha fatto il proprio strumento comunicativo. Questa scelta in favore della comicità sembra caratterizzare sia la vostra compagnia sia buona parte della rassegna da voi promossa: questo significa che “il comico” è oggi il carattere trainate del teatro italiano? Senza dubbio il teatro comico piace sempre…in questo periodo mi sembra di notare un ritorno di interesse anche verso il teatro classico ma una commedia brillante, uno spettacolo di cabaret sono sempre molto apprezzati perché offrono un momento di reale svago, l’occasione per due risate. All’interno della rassegna, il 23 gennaio 2010, noi presenteremo una commedia di Ray Cooney (attore e commediografo londinese ) intitolata Ora no, tesoro! Una farsa in cui equivoci, tradimenti e scambi di persona ruotano attorno a una fantomatica pelliccia di visone… è un opera frizzante, di sicura presa sul pubblico… che spero parteciperà numeroso!
Associazione
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TEATRALE B ri
In occasione della XVI rassegna del Teatro Amatoriale che vede protagoniste della manifestazione sette compagnie teatrali della Brianza, abbiamo incontrato Vito Adone, il presidente dell’Associazione Teatrale Besana in Brianza, che da anni cura e promuove l’evento.
B esan
Città di Besana in Brianza
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Associazione Teatrale Besana in Brianza
Sedicesima
Rassegna
Teatro Amatoriale 2009-2010
CineTeatro Edelweiss
Piazza Cuzzi - Besana in Brianza
Le date brianzole della rassegna 23 Dicembre 2009 Tambourine, Seregno 09 Gennaio 2010 Arci Pintupi, Verderio Inferiore 23 Gennaio 2010 Il Circolo, Mariano Comense 27 Febbraio 2010 Arci Acropolis, Vimercate
MADE IN BRIANZA a cura di Fabio Paolo Costanza GIULIANO DOTTORI TEMPORALI E RIVOLUZIONI
Temporali e Rivoluzioni il nuovo album di Giuliano Dottori
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Temporali e Rivoluzioni è il secondo disco da solista di questo cantautore meneghino uscito a inizio del mese per l’etichetta indipendente Via Audio Records, di Cesano Maderno. Prodotto da Giovanni Ferrario, (musicista e produttore che vanta collaborazioni con artisti del calibro di John Parish, P.J. Harvey e Morgan) l’album richiama un approccio di tipo inglese, che strizza l’occhio agli anni sessanta ma ha i piedi ben saldi nel terzo millennio. Gli arrangiamenti sono curatissimi e molto più sofisticati di quello che può apparire al primo Copertina dell’album ascolto. Le chitarre, i cori, l’hammond, l’elettronica, il pianoforte, sono sempre perfettamente funzionali al testo e alla voce. Al centro, infatti, rimane sempre la canzone, con testi amari e a tratti disincantati che toccano l’Io e il sempre più difficile mondo che sta fuori. “Temporali e Rivoluzioni” è un disco morbido e reattivo al tempo stesso, decisamente più aperto e maturo dell’esordio, un disco sulle crisi contemporanee, interiori e intimiste (“Chiudi l’emergenza nello specchio”) ma anche sociali (“Inno nazionale del mio Isolato”) e sulla ricerca di un rinnovamento che sembra impossibile trovare. Questo disco è uno splendido segnale per l’emergente fenomeno dell’industria discografica indipendente made in Brianza. 28-07-2009 14:37:34
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CROCE ROSSA ITALIANA CROCE ROSSA, via al CORSO PER INFERMIERE VOLONTARIE
Monza, 26 novembre 2009 – Vuoi dedicare parte del tuo tempo libero al volontariato? Entra a far parte del corpo delle Infermiere Volontarie.
Il Corso si svolge a Monza presso la sede CRI; e per accedervi è necessario avere la maggiore età ed essere in possesso del diploma di Scuola Superiore.
“Un volontariato che è storia, dal 1908 ai giorni nostri, le Infermiere Volontarie sono sempre presenti laddove c’è una richiesta di aiuto in ambito locale, nazionale ed internazionale – spiega Elisabetta Spezia ispettrice delle infermiere Volontarie del Comitato locale di Monza della Croce Rossa - Il nostro motto ‘Ama, Conforta, Lavora, Salva’, garantisce non solo un volontariato preparato e specializzato, ma anche un’attività di supporto a chi ha bisogno. E’ un servizio fatto con il ‘cuore’ che, proprio per questo, ci ‘arricchisce’ di giorno in giorno in ogni attività quotidiana”.
Le attività che si possono svolgere dopo il diploma sono molteplici ed interessano diversi settori: ospedali, ambulatori CRI, Forze Armate, Protezione Civile, centri di assistenza, Educazione Sanitaria, soccorso aereo, missioni umanitarie e missioni di pace all’estero. Aggiornamenti e corsi di specializzazione completano la preparazione dell’Infermiera Volontaria, al fine di rendere il suo operato sempre più qualificato e proficuo per svolgere al meglio il suo servizio a favore dei più deboli e sofferenti in ambito locale, nazionale ed internazionale.
È l’appello della sede monzese di una delle più antiche organizzazioni internazionali che nelle prossime settimane darà il via al Corso per Infermiere Volontarie della Croce Rossa, meglio conosciute come Crocerossine.
Per ulteriori informazioni telefonare alle responsabili della scuola: Daniela Carzaniga 0392304017 (ore serali) Adriana Bollo 3406002313 E-mail: iivv.monza@crimilano.org
Il Corso si articola su due livelli, con lezioni teoriche e pratiche; al termine del secondo livello viene rilasciato il diploma di Infermiera Volontaria, equivalente all’Attestato di Operatore Socio Sanitario Specializzato. Le lezioni teoriche sono serali con cadenza bisettimanale mentre il tirocinio si realizza presso strutture ospedaliere con modalità differenziate in relazione alle esigenze di ciascuna iscritta.
Croce Rossa Italiana – Comitato di Monza Via Piave, 11 - 20052 Monza Tel: +39 039 204591 Fax: +39 039 20459317 web: www.crimonza.it e-mail: presidente@crimonza.it
I segreti degli Chef P Tradizione d’eccellenza: la quaglia in padella er il secondo appuntamento con la scuola di cucina di Trantran…intorno a Monza & Brianza ci troviamo in una sede un po’ speciale: siamo infatti ospiti dell’Associazione Cuochi Brianza (riconosciuta dalla Federazione Italiana Cuochi), che ha sede nell’Istituto Alberghiero del Collegio Ballerini di Seregno. Lo chef Giovanni Guadagno, infatti, oltre ad essere il presidente dell’associazione è anche un docente dell’Istituto Alberghiero…non solo, quindi, un professionista della cucina ma anche del suo insegnamento. Oggi più che mai ci sarà molto da imparare, la ricetta che ci presenta è, infatti, tratta dal suo libro Cucinare con Metodo parte della collana (quattro volumi dedicati sia ai professionisti della ristorazione sia agli appassionati sperimentatori) ABCuoco e ci viene, quindi, offerta corredata di chiarissime illustrazioni e di glossario tecnico. Il presidente dell’associazione che ci guiderà nella realizzazione del piatto, ha scelto di presentarci la quaglia con polenta alle verdure: questo volatile, infatti, è un ingrediente tipico della tradizione gastronomica brianzola (la valorizzazione del legame con il territorio è un elemento caratterizzante dell’attività dell’associazione) che ben si presta alla realizzazione di piatti unici particolarmente adatti nei mesi invernali.
Metodo
1. Pulire le quaglie, lavarle, asciugarle. Tagliarle in quarti procedendo con la tecnica utilizzata per il pollo (vedi figura). Con gli scarti di lavorazione, e gli altri ingredienti sopra indicati, preparare un fondo di quaglia lasciandolo ridurre del 50%. 2. Salare, pepare e cospargere i quarti di quaglia con la farina di riso. Rosolarle nel burro spumeggiante, con pancetta e timo in una padella antiaderente e fiamma viva. 3. Sfumare con vino bianco, unire fondo di quaglia e cuocere 15’ i petti e 20’ le cosce. 4. Servire con risotto piemontese/polenta/purea.
Guarda lo chef Guadagno all’opera nella video ricetta sul sito: www.trantran.net/category/segreti-dello-chef/
Quaglia in padella: ingredienti e dosi per 10 persone 20 quaglie (3 kg) 100 g di pancetta tesa 30 g di timo fresco Una punta di sale fine e di pepe 30 g di farina di riso 50 g di burro ¼ di litro di vino bianco 300 g di fondo di quaglia
Per il fondo di quaglia 3 grani di pepe 100 g carota 200 g cipolla grossa 100 g di sedano Un mazzetto guarnito (timo, alloro, rosmarino) 200 g vino bianco 1 litro d’acqua
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GLOSSARIO
Spumeggiante Si dice del burro che posto al fuoco, Il primo passo per andare d’amore e d’accordo, in cucina come nella vita, è evitare di creare complicazioni dopo essersi sciolto, genera rimuovendo gli ostacoli di tipo tecnico e materialela che tipica si possono generare affrontando le più disparate pratiche schiuma quotidiane. dovuta all’inizio dell’evaporazione dell’acqua contenuta. Il pregio di questo libro è quello di concentrare in poche pagine l’essenza della tecnica e dell’arte della cucina. Le ricette sono al tempo stessoil raffinate e semplici, Il fenomeno indica raggiungimento tutte rigorosamente sperimentate. della temperatura superiore ai 100° Questo manuale può permettervi quindi di affrontare con spensieratezza l’argomento cucina. adatta ad iniziare la cottura. Fondo di cucina, fond de cuisine Preparazione semiliquida ottenuta dalla cottura prolungata di elementi diversi (aromatici, liquidi e nutritivi) a cuid’ segue la concentrazione voluta. In altre parole il fondo di cucina è un estratto di nutrienti dell’alimento CUCINARE in lavorazione (carni diverse, pesce, d’AMORE crostacei o verdure). Le duee tipolod’ACCORDO gie principali di fondi sono: bianco e bruno (a loro volta caratterizzati ISBN 888620551-1dalla carne impiegata per la preparazione). Inoltre si possono preparare fondi di 9 7 8 8 8 8 6 2crostacei 0 5 5 11 pesce (fumet de poisson), E 18,00 (bisque), di verdura e di funghi. Deglassare, déglacer Bagnare un fondo di cottura con brodo, vino o altro liquido facendo sì che il fondo stesso si stemperi.
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17-12-2008
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d’ CUCINARE d’AMORE e d’ACCORDO
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Per info e adesioni Associazione Cuochi Brianza: cuochi.brianza@libero.it
Brigantia Oreno
storia, leggende ed escursioni nella nostra verde terra
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ggi voglio accompagnarvi alla scoperta di Oreno (frazione di Vimercate), un piccolo borgo di origine medievale in cui, camminando tra le strette viuzze del centro, ci si sente sospesi nel tempo. Riaffiorano reminescenze liceali: correva l’anno 1480, quando, in questa cittadina nel cuore della Brianza, veniva alla luce Gin Giacomo Caprotti, noto ai più con il nome di Salaino o, nella lingua locale, Salaij: il diavolo. Sembra che questo soprannome gli venne attribuito dal suo grande maestro, Leonardo Da Vinci, nella cui bottega milanese entrò a soli dieci anni, età nella quale l’indole indomita di questo piccolo diavolo era già ben manifesta, stando a quanto lo stesso Leonardo annotò più volte fra le pagine dei suoi quaderni: “ ladro, bugiardo, ostinato e ghiotto……gli feci tagliare due camicie, un paro di calze e un giubbone, e quando mi posi i dinari a lato per pagare dette cose lui mi rubò detti dinari della scarsella, e mai fu possibile farglielo confessare, bench’io n’avessi vera certezza…”. Voci di corridoio insinuano che negli anni successivi i rapporti tra il maestro e l’allievo avessero assunto una natura più intima e che questo fosse il motivo per cui, nonostante tutte le diavolerie del Caprotti, Leonardo non lo cacciò mai dalle sue dipendenze. Questa ipotesi sembra prendere ancora più consistenza dal raffronto tra il presunto ritratto del Salaino (Collezione della Fondazione Alois, Liechtenstein) e la più nota Gioconda Nuda ( Monna Vanna, Svizzera) da cui si evince una spiccata somiglianza tra i due: la Gioconda Nuda sarebbe quindi un uomo, l’amante di Leonardo. reno è veramente un borgo ricco di storia e di cultura e, durante la mia passeggiata mi imbatto in moltissimi gioielli architettonici ( si veda riquadro informativo) ma la mia curiosità viene risvegliata soprattutto dalla vista di uno strano gruppetto di persone che segue un frate cappuccino all’interno di un maestoso edificio: il convento di S. Francesco D’Assisi. Scopro così che presso il convento, ancora oggi, è possibile soggiornare per meditare e ritrovare la tranquillità, in ambienti sobri ma ricchi di atmosfera e storia, che aiutano il raccoglimento. Quale miglior soluzione per riprendersi
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dallo stress del nostro vivere frenetico che rifugiarsi in un’oasi di pace a due passi da casa? Dopo tanto camminare inizio ad avvertire un certo languorino e, dato che sono ad Oreno, mi voglio deliziare gustando la squisita patata locale. Infatti qui la patata è il più famoso prodotto tipico, coltivata in modo biologico come nei tempi antichi quando fu importata dal Nord Europa in questo angolo di Brianza dall’ abate Muller e ora nel paniere dei prodotti agroalimentari tradizionali della Regione Lombardia. Mi reco quindi all’azienda agricola Agrifoppa
dove incontro il titolare Giuliano Fumagalli: “ E’ proprio il momento giusto per gustare la nostra famosa patata! Infatti vendiamo questo prodotto Made in Brianza solo da ottobre fino a gennaio/ febbraio a seconda dei raccolti. Verso la fine della raccolta, a Settembre, c’è però l’evento biennale più importante ed atteso: la Sagra della Patata. La patata di Oreno è il simbolo di un lavoro di rete che mira a valorizzare e conservare un territorio, quello della Brianza, ricco di storia e di tradizioni, ormai deturpato dall’eccessiva urbanizzazione, ma che oggi deve essere tutelato”.
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ovrò invece aspettare la prossima primavera per la raccolta fai da te, un originale metodo di vendita dell’azienda Agrifoppa: “la raccolta in campo viene effettuata da maggio fino a metà novembre. Ogni persona viene fornita di un coltello e una cesta e può raccogliere tutti gli ortaggi disponibili in quel periodo al prezzo di un euro al kg. Invece, per chi non ha voglia di abbassare la schiena, c’è a disposizione uno spaccio dove acquistare i nostri prodotti. Nella nostra azienda gli ortaggi vengono coltivati con sistema a lotta integrata e in più, l’anno scorso, abbiamo ottenuto il marchio di qualità per la produzione della patata di Oreno. In poche parole prodotti di qualità a chilometri zero”. ono comunque molto soddisfatta perché mi sono comprata allo spaccio un bel po’ di verdure di stagione: coste, finocchi, cardi ma soprattutto la verza… ho proprio voglia di provare la ricetta della casoeula dello chef Luca (vedi www.trantran.net). Non c’è che dire: nella botte piccola c’è il vino buono! La piccola Oreno, in una sola giornata, mi ha dischiuso tanti tesori storici, architettonici e gastronomici. La giornata sta finendo, ma la magia di questo borgo non sembra svanire con l’arrivo della notte. Camminerò ancora un po’ tra le vie incantate di Oreno, in questa atmosfera un po’ sospesa che mi fa sentire come una dama in abiti del 500 che passeggia tra carretti tirati da cavalli osservando il fumo che sale dai camini.
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Oreno da vedere
Villa Gallarati Scotti (XVIII secolo) Villa Borromeo (XVII secolo) Casino di caccia Borromeo (XV secolo) Convento di S. Francesco D’Assisi (XVI secolo) Palazzo Foppa (XVII secolo) Chiesa di S. Michele Arcangelo (XIX secolo) Cascina Cavallera (XVI secolo)
Convento di S. Francesco, Oreno - Nella pagina precedente: Villa Gallarati Scotti Foto di Max Spinolo
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Raccontiamoci Rosso di Elena Gorla
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osso. Quella fu l’ultima cosa che Veronica vide. Rosso sulle sue mani; rosso nel riflesso di quegli occhi sgranati che la fissavano; rosso sul pavimento bianco che la accoglieva sdraiarsi nel suo caldo rosso. Rosso. Era il suo primo ricordo. Era tutto ciò che restava della sua infanzia: il rosso e il suo gatto spalmato sull’asfalto. E in seguito molti altri ricordi, ricordi rossi: incerte finestre spalancate su di un rosso passato. Di ogni epoca della sua vita conservava solo poche e sconnesse immagini, inesorabilmente contraddistinte dalla irritante presenza del colore rosso. diava il rosso perché era il solo elemento nel quale potesse riconoscersi, irritante e sempre uguale, ma lo odiava soprattutto perché sapeva che senza rosso lui non poteva vivere. Come si può, infatti, essere vivi se non se ne ha memoria? La sua repulsione per il rosso era tale che, fin da molto giovane, aveva capito che poteva servirsene come filo conduttore della propria vita. Gli era sufficiente inserire un piccolo elemento di questo colore e subito i luoghi prendevano a essergli più famigliari, i volti che lo circondavano meno estranei. Era sufficiente che si legasse a un polso un piccolo nastro colorato perché, ripensando a se stesso e al rosso in un luogo o al fianco di una persona, anche quel luogo e quella persona gli si fissassero indelebilmente nella memoria, cessando, così, di essere semplici sogni o fantasmi. on questo trucco, con questo assurdo segreto, era riuscito a crescere nel mondo delle cose, mischiandosi nell’indifferenza delle persone, in modo da organizzarsi un universo finalmente stabile. In fondo, però, organizzarsi una realtà esterna era stato relativamente facile; il vero problema era stato quello di conferire un’identità al flusso dei suoi pensieri. Senza quest’identità, infatti, non poteva pensare, non riusciva a volere. Era solo. Era un bagliore nel nulla e poi più nulla. Un attimo dopo e non era più lui, era solo un nuovo e isolato bagliore. Era più che solo perché non riusciva neppure a sentirsi presente a se stesso. Fino a quel giorno non avrebbe certo potuto dire di amare quel piccolo gatto. Era riuscito a renderlo una presenza stabi-
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le, alla stregua di tutti gli oggetti della casa in cui viveva con sua madre, non si stupiva più nel vederlo spuntare da sotto un divano ma, cosa per lui molto strana, a ogni nuova apparizione quel gattino lo colpiva, c’era nel suo aspetto qualcosa che lo spingeva a nutrire verso di lui un interesse più acceso. Il piccolo gatto era bello. Era questo che pensava ogni volta che lo vedeva comparire. iò che però non riusciva a comprendere era perché la vista di quel cucciolo gli provocasse ogni volta una specie di tremore, una morsa che gli faceva salire le lacrime agli occhi ma che subito, appena il gattino tornava a nascondersi, spariva con lui. si arrampicò sulle sue gambe e si sdraiò in braccio a lui. Era bello, e gli si gonfiarono gli occhi di pianto. Sapeva che quel suo unico amico da lì a poco sarebbe scomparso nelle paludi della sua instabile memoria. Fu rapido, la finestra era già spalancata.
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scrittura creativa
di dosso. Non ne conosceva neppure la voce, camminava da sola e in silenzio, ma la sua bellezza era tale che lui non riusciva a smettere di pensarla. Pensava a lei appena sveglio, pensava a lei scivolando nel sonno, pensava a lei in ogni attimo della sua giornata. Pensava a lei, certo, ma riusciva sempre e solo a ricordarne le trecce e la cartellina. Il suo volto gli sfuggiva. I suoi occhi restavano per lui inaccessibili. Non avrebbe mai potuto possederne un vero ricordo, non avrebbe potuto venerare la sua immagine, non avrebbe mai potuto, insomma, arrivare ad amarla davvero. Ma un modo c’era, lui lo sapeva. Capì anche che lo voleva. Il suo primo amore, indelebile scritta rossa nella sua memoria… Dopo molti anni venne Veronica. Con lei era tutto diverso. Veronica possedeva un suo posto preciso nella realtà di ogni giorno, quella che con tanta fatica egli cercava da anni di organizzare stabilmente.
“... Era un bagliore nel nulla e poi più nulla. Un attimo dopo e non era più lui, era solo un nuovo e isolato bagliore. Era più che solo perché non riusciva neppure a sentirsi presente a se stesso....” Con un balzo si affacciò stringendo tra le mani il gattino che si agitava. Sette piani e un letto di asfalto. Un tonfo sordo e quel musino nero che si stagliava in una pozza rossa. Ora capiva. Sapeva finalmente di amare quella creatura di cui sarebbe riuscito a trattenere il ricordo. Era felice. Ora che poteva amare qualcuno, piangerne la mancanza, ricordarne lo sguardo, si sentiva veramente, per la prima volta, vivo, pieno e presente a se stesso: una persona normale. isse di quella pienezza fino al giorno in cui incontrò il primo amore. La ragazzina aveva le trecce. Due trecce lunghe e scure che ornavano il suo collo sottile e ricadevano sulla cartellina di vernice rossa. La incontrava ogni mattina. Dalla fermata dell’autobus all’ingresso della scuola non riusciva a staccarle gli occhi
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Veronica lavorava con lui, persino gli parlava, ogni tanto. osa fare di Veronica, la bellissima Veronica che di giorno era lì, al suo fianco, ma che ogni giorno spariva senza lasciare più segni nei suoi ricordi? Ricordare lei avrebbe significato sgretolare la sua quotidianità, strappandone con violenza un elemento indispensabile. Doveva scegliere fra lei ed il mondo. Scelse. Scelse di morire per amore. Perché, infatti, lo presero, seduto nel rosso accanto al corpo di Veronica, mentre, con garbo, le scostava i capelli dagli occhi dicendole che era bella. Lo sbatterono in una cella grigia e gli dissero che avrebbe vissuto lì, fino alla fine dei suoi giorni. Non capivano che per lui, senza rosso, non esistevano giorni, non esisteva vita. Aveva scelto di barattare la realtà con quell’eterna contemplazione di Veronica, nel rosso indelebile della sua memoria.
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Raccontiamoci Angolo poesie
IL VIZIO DELLE PAROLE Ora è notte e mi ritrovo a far capriole Con il vizio delle parole, a cercare ispirazione che dia senso alla dormiente insonnia che mi rugge dentro. Come capriolo carpiato mi tuffo nella noia e nello sbuffo Mentre temo la morte ma la chiamo vicina Come unica sorte perché adoro la vita E ho un sesso senso di gioia infinita Che mi spinge a ridere e cercare Di rime un incastro per schivare il disastro. Ora non so se bermi un chupito di cicuta O tapparti con la mano la bocca per farti Finalmente star muta. Ma si fotta tutto! C’è un albero albino che non da più frutto Come il seme mio schiantato e distrutto Come l’animo mio ferito che non ha più un nome Come sta penna che scrive e descrive persone E le chiama per nome Come il mio ego che non ha più prole Poesia tratta dal libro “Il vizio delle parole” Ma solo e soltanto di Paolo Ornaghi Lo stupido vizio delle parole. GIORNO di Rita M. L’acqua s’accende di lampi. Scoppi di luce feriscono il verde. Lo spazio è un trionfo di voli. Stasera tutto morirà col Sole.
Per inviarci i vostri racconti o le vostre poesie scriveteci a: raccontiamoci@trantran.net
scrittura creativa
AVEVO SPERANZE DA DARTI di Rita M. Avrei voluto... Strade lunghe strade separate Se t’avessi incontrato... Il cammino di tutti è cieco, senza mete Avevo speranze da darti Seminiamo la vita di ideali sparenti Ero fragile e vibrante di vita sofferente Ci ritroviamo adulti ciottoli franti e rifranti La mia luce superba era un astro di cristallo Le nostre notti: tutte senza luna Ora mi trovo dentro solo curiosità per dolori più profondi
SENSAZIONE di Rita M.
AUTUNNO di Rita M.
Or rido del raggio iridescente sull’asfalto or piango per l’argento lunare rotto dai lampioni.
T’amo, autunno di città, ché m’assomigli Perché sei allegro fuori e dentro lentamente muori
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MATI CAFE’
Piazza V.Veneto, 10 Seregno
SPORTPARK Vedano al Lambro (MI)
Vedano al Lambro (MI) via V.Alfieri, 32 - Tel. 039.24.94.581 Calcio a 5 - Calcio a 7 - Tennis - Minicar Minigolf coperto - Ping Pong coperto www.sportparkonline.com
L’angolo del pendolare Incontri ravvicinati
S
ul primo numero di Trantran, nella nostra rubrica dedicata alle ansie, alle preoccupazione e ai... piaceri dei pendolari, abbiamo pubblicato una poesia intitolata “ Che bello!...” che descrive, in maniera simpatica ma anche molto realistica, alcune delle fasi della dura vita quotidiana dei pendolari. La poesia, per chi (sciagurato!) si fosse perso il primo numero della nostra rivista, è reperibile su internet presso il sito www.trantran.net. Adesso invece vogliamo far parlare voi, citando le vostre mail, telefonate o quant’altro, così che possiate accorgervi di quanti punti in comune o meno possano avere le diverse esperienze da pendolare. Il primo che citiamo è Juri. “Ho preso al volo Trantran, di cui aspettavo con ansia l’uscita, e poi ho fatto una corsa per salire sul mitico treno delle 8.05. Lì però ero strapigiato e non potevo leggere. Ho dovuto aspettare di arrivare in ufficio per leggere con calma”. Grazie per l’entusiasmo che ci hai trasmesso con la tua mail, Juri. Per gli altri, l’invito, è rileggere quella parte della poesia dove si ironizza su quanto sia bello viaggiare in piedi e insieme a tante altre persone. È incredibile quanto sia facile notare che in tantissimi, ogni giorno, condividiamo lo stesso trantran, appunto, in questo caso la ressa da viaggio. Ora invece presentiamo la classificazione dei pendolari proposta da Giulia 75 (a proposito, grazie a te e a Juri). Il chiacchierone: anche se sono le 7 del mattino e fa un freddo esagerato, anche se siamo tutti stipati come sardine, anche se
il treno è in ritardo e il nervosismo aleggia nell’aria, lui, il chiacchierone, non avrà pietà. In meno di mezz’ora vi racconterà tutta la sua vita e anche se farete finta di inviare un messaggio col telefonino, leggere avidamente un giornale o fissare intensamente il vuoto, niente potrà servire. Rassegnatevi perché per farlo smettere di parlare non potrete fare niente. Se poi farete l’errore di dargli corda, anche solo per cortesia, sarete completamente fregati: il chiacchierone vi domanderà con che treno rientrate e vi terrà anche il posto, accanto al suo, la mattina dopo. Il provolone: normalmente il provolone si attiva sul treno del rientro, dalle 17 in poi per intenderci, perché di mattina è ancora troppo stordito dal sonno per cominciare la sua attività di corteggiamento. Il provolone, anche se ci sono molti posti liberi, sceglierà accuratamente dove sedersi, e state certe, se siete anche minimamente carine si metterà accanto a voi e comincerà a fissarvi con aria da ebete stando attentissimo a ogni movimento delle vostre pupille. Se, per sbaglio, incrociate il suo sguardo, lui si sentirà titolato a rivolgervi la parola, cominciando con una scusa qualsiasi. Dopo pochissimi preamboli vi chiederà subito il nome e cercherà di capire con quale frequenza prendete il suo stesso treno. Il maleodorante: Il treno è stracolmo. Riuscite a malapena a reggervi in piedi perché non avete niente cui aggrapparvi. Dopo un po’ vi girate e vedete un posto libero. Pieni di gioia e di entusiasmo per la
felice scoperta non vi domanderete: perché quel posto è libero? Perché nessuno si è seduto prima di me? Questo sarà il vostro imperdonabile errore. Avete appena trovato un posto accanto al maleodorante. Adesso che avete finalmente capito perché proprio quel posto era libero, è troppo tardi. Per non mortificare il maleodorante non avrete il coraggio di alzarvi. L’egocentrico: Lui non vuole interagire con nessuno, non vuole broccolarvi nè attaccare bottone: lui vuole solo far sapere al mondo che esiste. L’egocentrico è quello che è sempre al telefono (che siano le 7 del mattino o le 6 di sera), impegnato in conversazioni spesso privatissime, ma ha un tono di voce talmente alto che tutto il vagone, nell’arco del viaggio, sarà spettatore passivo delle sue vicende. A meno che non ci sia nei pressi il chiacchierone che approfitterà dell’occasione per dire la sua... Ci sono poi gli ingombranti, le scolaresche, i lettori muti, e tanti, tantissimi altri spaccati di umanità. Attendiamo con ansia altre vostre mail, in modo tale da poter istruire anche i pendolari meno navigati su tutte le insidie cui si va incontro mettendo piede sulla carrozza di un treno. Volete raccontarci le vostre avventure da pendolari? Scriveteci a: redazione@trantran.net
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Gatti & cani:
“diventi stupido” !!!!!!): con una dieta equiliconseguenze spesso gravi per il più piccolo brata e un’adeguata quantità di esercizio - reo sottomesso dei due; talvolta ne derivano golari passeggiate per i cani, un po’ di giochi e anche conseguenze di natura legale. Purtropmovimento per i gatti da appartamento - potrà po con una certa frequenza, il cane o il gatto 8. Non voglio che ingrassi o che cambi protagonista il caratteredi qualche episodio di aggres- rimanere in forma. La tendenza ad ingrassare 8. Non vogliounche ingrassi o che cambi il carattere E’ ilinvece luogo comune errato ritenere che il nostro gatto o– cane ingrasserà perlegata forzaal di cose o non è necessariamente fattore sterisività o di eccessivo nervosismo vittima sterilizzato coEcco nostro decalogo invece unè una luogo comune errato che il nostro gatto o cane sterilizzato ingrasserà per forza diil cane cose odi non avrà più lo stesso carattere di ritenere prima (quante persone ancora oggi ingenuamente sostengono lizzazione quanto piuttosto alche metabolismo munque dell’ignoranza delle persone – finisce La E’ sterilizzazione scelta etica e responnon lo stesso (quante persone ancora ingenuamente sostengono che -il regolari cane o il gatto “diventi stupido” !!!!!!): con unadietro dieta equilibrata e un’adeguata di esercizio ciascunquantità soggetto. Il cambiamento ormonale ingiustamente le sbarre di un oggi canile o sabile, unavrà attosterilizzato dipiù rispetto verso glicarattere animali, ver-di prima ilpasseggiate gatto sterilizzato “diventi stupido” !!!!!!): con una dieta equilibrata eappartamento un’adeguata di esercizio - regolari prodottoquantità sterilizzazione/castrazione podi unegattile mentre questo epilogo si so chi li accudisce eper verso i cani, un po’ di giochi movimento per idrastico gatti da -dalla potrà rimanere in forma. La passeggiate un po’ di giochi e movimento per i gattisterilizzazione da appartamento - potrà rimanere inad forma. trebbe portare il cane oalil metabolismo gatto essere La più sarebbe potuto evitareal o fattore comunque contenere la società. In dieci puntii cani, chiavenon spieghiamo tendenza ad per ingrassare è necessariamente legata quanto piuttosto di tranquillo equilibrato: lievi variazioni, magari proprio con la al tempestiva sterilizzazioperché. tendenza ad ingrassare non è necessariamente legata fattore sterilizzazione quantoed piuttosto alportare metabolismo di ciascun soggetto. Il cambiamento ormonale prodotto dalla sterilizzazione/castrazione potrebbe il canenon o sempre riscontrabili, che in ogni caso possono ne dell’animale. 1. La sterilizzazione è l’unico modo per controllare ciascun soggetto. Il cambiamento ormonale prodotto dalla sterilizzazione/castrazione potrebbe portare il cane o il gatto ad essere più tranquillo ed equilibrato: lievi variazioni, non sempre riscontrabili, che in ogni caso possono essere considerate anche possono per l’equili6. Per la vostra tranquillità, e per le nascite e per il randail gatto adcombattere essere l’abbandono, più tranquillo edper equilibrato: lievi variazioni, nonconservare sempre riscontrabili, che inpositive ogni caso essere considerate positive anche l’equilibrio stesso dell’animale brio stesso dell’animale rapporti stesso con il vicinato. Perché nei gatti gismo e tutteconsiderate le tristi conseguenze che neanche deriva- perbuoni essere positive l’equilibrio dell’animale 9. E’ contro natura, è una crudeltà. maschi la castrazione elimina lo sgradevole no: dall’intolleranza nei confronti delle colonie 9. E’ fino contro natura, è una Per alcuni proprietari è difficile accettare l’idea problema dell’urina maleodorante spruzzafeline ai canili e rifugi lagercrudeltà. dove i cani, 9. E’ natura, è una crudeltà. Percontro alcuni della sterilizzazione perché “somatizzano” (quasiperché come “somatizzano” se fossero della sterilizzazione ta unl’idea po’ ovunque per demarcare il territorio, e talvolta anche proprietari i gatti, vivono èin difficile condizioniaccettare di Per è gestori difficilesenza accettare l’ideacausa delladisterilizzazione perché fossero loro alcuni adegrado, doverproprietari essere sterilizzati!). (quasi come se(quasi fosserocome loro a se dover essere frequente disagi o di litigi tra vicini “somatizzano” assoluto arricchendo loro a dover essere sterilizzati!). E’ vero chehanno noi non siamo nella testadi dei nostri animali, verosimilmente a loro manca tutta la componente casa; nelle gatte la sterilizzazione previeneperòsterilizzati!). scrupoli che non alcun interesse né ad E’ vero noi non nella dei nostri animali, verosimilmente peròE’sono avero loro manca tutta lanella componente che noi non siamo testa dei noi fortissimi miagolii insistenti (anche affidarli né a che spendere i soldi ricevuti dai copsicologica umana esiamo agiscono etesta sentono i bisogni sessuali quandonotturquesti dettati dagli ormoni, prodotti psicologica umana e agiscono e sentono i bisogni sessuali quando questi sono dettati dagli ormoni, stri animali, verosimilmente però a prodotti loro manni!) tipici del periodo del calore e le evita la muni per farli vivere se non bene, almeno in dalle gonadi (testicoli e ovaie). Se questi vengono tolti non dovrebbero sentire più impulsi (anche se alcuni animali tutta la componente umana e frustrazione tenuta segregata, condizioni accettabili. dalle gonadi (testicoli e ovaie). Sesessuale questi vengono tolti non dovrebbero sentire più impulsi (anche psicologica se alcuni animali mantengono un comportamento dopo dilaessere sterilizzazione poichéoltre sono ca soggetti particolarmente dominanti). sentono i bisogni sessuali quando dei cercano di non far2. Per daiun tumori: moltissimi veterimantengono comportamento sessuale dopo la sterilizzazione poiché sono agiscono soggetti particolarmente dominanti). La proteggerli differenza psicologica tra noi e gli all’ansia animali siproprietari vede adche esempio nel momento in cuieun cucciolo ormai svezzato questi sonoun dettati dagli ormoni, prodotti dalle la scappare. nariLa sono concordi sul fatto che latra sterilizzadifferenza psicologica noi e gli animali si vede ad esempio nel momento in cui cucciolo ormai svezzato viene tolto dalla mamma, senza causare traumi. gonadi (testicoli e ovaie). Se questi vengono zione precoce delle femmine (entro il primo viene tolto dalla mamma, senza causare traumi. Altra obiezione molto frequente è che bisognerebbe… “lasciare il suonon corso”. Se così fosse, allora ogni Pregiudizi & luoghi comuni la danatura sfatarefare dovrebbero sentire più impulsi (anche calore) abbassi l’incidenza di tumori mammari Altra obiezione molto frequente è che bisognerebbe… “lasciare la natura fare il tolti suo corso”. Se così fosse, allora(anzi, ogni dovrebbe partorire volte all’anno e provate immaginare sarebbero le conseguenze ora alle più frequenti ad obiezioni, molto quali se alcuni animali mantengono un comportadelfemmina 98%; anche dopo il terzo o quartoalmeno calore 2 Veniamo femmina dovrebbe partorire almeno 2 volte all’anno e provate ad immaginare quali sarebbero le conseguenze (anzi, a questo proposito, vi invitiamo a dare un’occhiata al nostro volantino “Da uno... a centomila”) spesso frutto di veri e propri pregiudizi e luoghi mento sessuale dopo la sterilizzazione poiché previene la piometra (infezione dell’utero molto a questo vi invitiamo a dare un’occhiata al ènostro “Da a soggetti centomila”) comuni, di chi non ancora volantino convinto che ste-uno... sono particolarmente dominanti). pericolosa). Laproposito, castrazione nei maschi (entro i 10. Non mepreviene lo posso permettere. rilizzare il proprio animale di casa sia la scelta La differenza psicologica tra noi e gli animali si sei-otto mesi) patologie della prosta10. Non me lo posso permettere. è un intervento da compiere con il prima (attornoMa ai 6/7 vede ad che esempio nel momento cui un cucta e Naturalmente dei testicoli. la sterilizzazione un possibile certo costo. considerate la spesa vieneinsostenuta Naturalmente la è uneintervento contermine un certo costo. Ma considerate che la spesa viene sostenuta mesi le femmine; 7/8 e mesi permaggior i maschi, ciolo ormai svezzato viene tolto dalla mamma, 3. Per proteggere i gattinella da sterilizzazione gravi malattie infettive una sola volta vita dell’animale che,per a lungo nella parte dei casi, eviterà di dover sostenere consultandosi il proprio ve-anche senza causare traumi. come la FIV (virus una sola voltadell’immunodeficienza nella che, più a lungo termine e con nella maggior parte dei casi, eviterà di dover spese veterinarie divita altrodell’animale genere,fe-nonenaturalmente solo onerose ma che richiedono interventi d’urgenza o piùsostenere rischiosi terinario di onerose fiducia). Altra obiezione frequente è che bisognelina),spese la FeLV (leucemia felina) e la FIPnon di altro genere, solo più maa che richiedono anche interventi d’urgenza o più rischiosi per la veterinarie salute delvirale vostro animale (complicazioni legate difficoltà di parto e spese permolto la successiva cura dei natura fare il suo corso”. (peritonite felina). I gatti non steriliz- (complicazioni legate a difficoltà di parto rebbe… per lainfettiva salute delgravidanze vostro animale spese per lalasuccessiva dei piccoli; ripetute isteriche; insorgenza di malattie virali – nei gatti e – che si“lasciare trasmettono propriocura per via 7.insorgenza Ma io so già adi chimalattie dare i cuccioli della mia caSe così si fosse, allora ogni femmina dovrebbe zati piccoli; hanno piùripetute probabilità di contrarre isteriche; queste gravidanze virali – nei gattizuffe – che trasmettono propriostradali; per via sessuale; interventi e cure di pronto soccorso in caso di ferite riportate nelle o in seguito ad incidenti gnetta (o della mia gatta), li ho sempre dati via tutpartorire almeno 2 volte all’anno e provate ad malattie sia attraverso l’accoppiamento sia a sessuale; interventi e cure diovariche, pronto soccorso in caso dioferite riportate nelledizuffe o in seguito (piometra), ad incidentiche stradali; asportazione tumori, mammari dell’utero a guai! causa grave infezione sono ti noduli e comunque non li abbandonerei mai io, immaginare quali sarebbero le conseguenze causa delle lotte tra di maschi per cisti la conquista asportazione di tumori, cisti ovariche, noduli mammari o dell’utero a causa di grave infezione (piometra), che sono deiInproblemi saluteessere cui sono facilmente soggette col passere annia le femmine nonvi sterilizzate in Ci mancherebbe: è anche reato, punito dalladegli(anzi, questo proposito, invitiamo a dare dellealcuni femmine. certi casi di possono alcuni dei problemi di salute cui sono facilmente soggette col passere degli anni le femmine non sterilizzate giovane età. Legge! Ma potete davvero garantire che anun’occhiata al nostro volantino “Da uno...ina trasmesse anche dalla madre gravida ai cucetà. anche qualora per fortuna che chi prende i vostri cuccioli non abbando- centomila”) cioli.giovane In ogni caso, nerà i successivi cuccioli di questi? 10. Non me lo posso permettere. non siano veicolo di queste malattie infettive, tutte le generazioni future? Se è così facile Naturalmente la sterilizzazione è un intervenle ferite procurate durante i darvi combattimenti Infine, se possiamo ancora Equalche consiglio… chi è disposto ad adottare cuccioli e to con un certo costo. Ma considerate che sono comunque pericolose in quanto Infine, se possiamo darvipossono ancora trovare qualche consiglio… gattini, come maipartorire ogni anno la vengono gettate la spesa viene sostenuta una prima sola volta nelinfettarsi e causare ascessi o altre complica> diffidate dei veterinari che suggeriscono di fare cagna o la gatta almeno una volta, della nei bidoni ofare nei fiumi, o abbandonate in strade la vitaalmeno dell’animale e che, a lungo termine e zioni anche gravi. > diffidate dei veterinari che suggeriscono di partorire la cagna o la gatta una volta, prima della sterilizzazione. deserte, in campagna, o nei parcheggi dei sunella maggior parte dei casi, eviterà di dover 4. Per evitare le “fughe d’amore”, che troppo sterilizzazione. Al di là di qualsiasi considerazione scientifica sulla comprovata utilità/necessità o meno della “fatidica” prima permercati, in scatole di cartone o in sacchetti sostenere spese veterinarie di altro genere, spesso finiscono in tragedia. Ogni anno numeAl di là di chiedetevi qualsiasi considerazione scientifica sulla comprovata utilità/necessità o meno della “fatidica” prima cucciolata, poi cosa ne sarà cuccioli una volta nati. di dei plastica migliaia e migliaia di cuccioli, connon solo più onerose ma che richiedono anrosissimi gatti e cani si allontanano o scappacucciolata, chiedetevi poi cosa ne sarà dei cuccioli una volta nati. Difficilmente sarà poi il veterinario a darvi una mano nel collocare i 4,5,6,8 o magari anche 10, teneri batuffoli…. dannati a una fine orribile? che interventi d’urgenza o più rischiosi per la no durante il periodo del calore. Tanti finiscono Difficilmente sarà poi il eveterinario unamai mano nel collocare 4,5,6,8 anche teneri batuffoli….legate E come i canili e rifugi di tuttai Italia sonoo magari salute del vostro10, animale (complicazioni i loro giorni sull’asfalto, investiti, nel peggiorea darvi > ancheanche di quelli che “se laetua cagna/gatta fare i acuccioli, perché, strapieni scoppiano di animalidovesse indesiderati? difficoltà diuno partoloe prendo spese perio!” la successiva deidiffidate casi trascorrono diverse orevi o dicono ad> diffidate diprima quelli vi dicono “se lasi tua cagna/gatta dovesse fare i cura cuccioli, unoripetute lo prendo io!” perché, In Italia calcolano 150.000sarà nuovi cani abdeifinalmente piccoli; gravidanze isteriche; dirittura giorni anche in agoniapossiamo cheche subentri la per esperienza, assicurarvi che quando il cucciolo pronto per essere adottato (dopo che per possiamo che il cucciolo sarà pronto per essere (dopo chesi ogni di anno; nessuno sa quanti i dei insorgenza di malattieadottato virali neiclamoroso gatti – che morte; hanno lapazientemente fortuna di essereassicurarvi soccorsi ve altri loesperienza, sarete cresciuto bandonati finoquando all’età 2 mesi circa) nelsono 90% casifinalmente assisterete ad –un ma probabilmente almeno tre volte tanto trasmettono proprio per via intervenperve tempo ma non mai più trovati daichegatti, lo sarete pazientemente cresciuto fino all’età di 2tanto mesi circa) nel 90% dei casi assisterete ad sessuale; un clamoroso dietrofront daverranno parte delle persone vi sembravano convinte e interessate! ti e cure di pronto soccorso in caso di ferite propri padroni; altri inciden-che(450.000). dietrofront daancora parteprovocano delle persone vi sembravano tanto convinte e interessate! 8. Non voglio che ingrassi o che cambi il carattere riportate nelle zuffe o in seguito ad incidenti ti stradali con conseguenze più o meno gravi > in ultimo, non cedete alla tentazione di far nascere gattini o cagnolini perché ritenete possa essere un’esperienza E’ invece un luogo comune errato ritenere che stradali; asportazione di tumori, cisti ovariche, anche per le persone. > educativa in ultimo, non cedete alla tentazione di far nascere gattini o cagnolini perché ritenete possa essere ed entusiasmante per i vostri figli: anche in questo caso chi si dovrà poi accollare l’onere un’esperienza e l’impegno di il nostro gatto o cane sterilizzato ingrasserà noduli mammari o dell’utero a causa di grave 5. Per risolvere alcuni problemi comportamentali educativa ed entusiasmante per i vostri figli: anche in questo caso chi si dovrà poi accollare l’onere e l’impegno di allevare 4,5,6,8, o magari anche 10 cuccioli e di trovargli casa sarete solo e unicamente voi ! per forza di cose o non avrà più lo stesso cainfezione (piometra), che sono alcuni dei procome l’aggressività: in numerosi casi la mancaallevare 4,5,6,8, o magari anche 10 cuccioli e di trovargli casa sarete solo e unicamente voi ! r a t - t e r e di prima (quante persone ancora blemi di salute cui sono facilmente soggette ta sterilizzazione porta ad un’elevata aggresoggi ingenuamente sostengono col passere degli anni le femmine non sterilizsività e ad una convivenza difficile e talvolta che il cane o il gatto sterilizzato zate in giovane età. impossibile tra animali dello stesso sesso, con
perché sterilizzarli?
ENTE NAZIONALE PROTEZIONE ANIMALI onlus ENTE NAZIONALE ANIMALI onlus Sezione ProvincialePROTEZIONE di Monza e Brianza Sezione Provinciale di Monza e Brianza Sede Sede via Lecco, 164_20052 Monza via 164_20052 Monza tel. Lecco, 039 388304 _fax 039 323924 tel. 039tutti 388304 _fax 039 323924 aperto i pomeriggi_dalle 14.30 alle 17.30 aperto tutti i pomeriggi_dalle 14.30 alle 17.30 info@enpamonza.it_www.enpamonza.it info@enpamonza.it_www.enpamonza.it
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In cuccia
due chiacchiere a quattro zampe
La gatta che amava la pizza a cura di Gabriella
E
ro molto dubbiosa quando mi hanno portata in quella casa. Inizialmente osservavo nascosta sotto un mobile i futuri coinquilini per capire i presagi di buona o cattiva sorte. Mi sembrava un luogo progettato male, senza prati verdi. Le voci di richiamo nei miei confronti erano insistenti ma, al momento, il mio umore non mi permetteva di socializzare con quegli strani personaggi. Non avevo mai frequentato esseri umani, dato che abitavo con altri gatti randagi vicino ad una pizzeria, tra scatole e bidoni ed altre cianfrusaglie. Però c’era di buono che ogni tanto riuscivo ad addentare qualche avanzo e, se non visto dai miei simili, gustarmelo in santa pace. Mi piaceva molto la pizza, soprattutto quella al tonno. Dalla mia postazione sotto il mobile, in
quella nuova casa, guardavo con interesse una poltrona fuori moda. Dovevo riuscire a raggiungerla per provare le mie unghie, la comodità e la morbidezza. Gli esseri umani mi chiamavano insistentemente “Rudy, Rudy” (diminutivo di Rodolfa) e un profumino allettante arrivava da una parte della casa e il languorino che sentivo mi spinse, piano piano, a mettere fuori dalla mia tana prima le zampucce e poi la testoilina. Un passo, due, tre finalmente la prova che la provvidenza mi aveva mandato: una ciotola piena di piccoli bocconcini di pesce saporito. Forse mi conveniva imparare a convivere con quei signori ed essere anche un po’ carina. Mi piaceva molto la pizza, ma adesso tutti i giorni ho una pappa deliziosa e una ciotola d’acqua fresca. La casa è mia. E la sera ri-
cevo anche tanti grattini sulla testa che mi fanno fare le fuse. L’altra sera la mia padroncina è tornata a casa con la pizza. Io mi sono messa a miagolare e ne ho addentato un pezzettino, per abitudine. Tutti loro si sono messi a ridere e quindi, sono diventata famosa come Rodolfa, la gatta che ama la pizza. Decisi di rimanere lì e non scappare. onsigli per dare al proprio gatto un nome appropriato. Scegliere per il proprio gatto un nome non è facile, ma studiando bene il carattere si può tentare: Rudy: gatta morbida, intrigante e libera. Rebecca: maliziosa e un po’ vendicativa Rosa: pasticciona e imbranata Attila: battagliero Gerry: geloso della sua privacy Guappy: ficcanaso e spione
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Questa settimana l’ENPA ci segnala
BUD, deve averne fatte di zuffe quando era giovane… SCHEDA N°:18832 ETA’: 7 anni circa SESSO: maschio, sterilizzato da noi IN CANILE DA: 6 luglio 2009 GENERALITA’: è un gattone grosso con un bel testone e sul corpo porta i segni di vecchi scontri per la disputa delle femmine e del territorio. Quando era giovane doveva essere il temibile boss della zona, ma ora che è diventato maturo non fa più paura a nessuno e ci ha rivelato l’aspetto più nascosto e anche tenero del suo carattere di micio solitario e schivo. Purtroppo i combattimenti in età giovanile hanno lasciato anche un altro segno, abbastanza frequente nei gatti maschi non sterilizzati che si azzuffano tra loro: è infatti risultato positivo alla Fiv (immunodeficienza felina). Per ora sta bene, e si è ripreso senza problemi dall’intervento necessario della sterilizzazione. CARATTERE: in gattile fa tenerezza in quanto è un gattone grande e grosso ma molto mite e mansueto, non miagola mai, non si fa
mai notare, se ne sta tristemente rintanato nella sua “nanna” (nel nostro gergo = cuccia dove dorme). ADOZIONE IDEALE: la sua positività alla Fiv limita ulteriormente le sue possibilità di adozione in quanto può essere affidato a chi non intende avere altri gatti in casa oppure a chi ha già un altro micio che presenta il suo stesso problema; in questo caso lo vediamo meglio in compagnia di una bella micia tranquilla, piuttosto che di un altro gatto maschio. In poche parole, possiamo iscrivere a pieno titolo Bud nella categoria degli attuali SfiGatti nostri ospiti.
BELGIO e GUENDA non si possono separare SCHEDA N°:15587 (Belgio), 15633 (Guenda) ETA’: Nati marzo 2007 SESSO: maschio (Belgio) e femmina (Guenda), entrambi sterilizzati. IN CANILE DA: primo ingresso giugno 2007, affidati insieme settembre 2007, rientrati il 9 ottobre 2009 GENERALITA’: due fratelli col mantello
bianco e nero. Belgio è il classico gatto tipo Felix, con il pelo corto molto lucido, e gli occhi verdigialli. La sorellina Guenda è semplicemente stupenda, con il pelo lungo e morbido. CARATTERE: Sono spaventati, Belgio in particolare. Al primo approccio, Guenda inizialmente è titubante, poi a furia di accarezzarla e grattarla si lascia andare alle fusa, viene fuori dal trasportino e si posiziona per farsi coccolare meglio. Ancora non si fida di essere presa in braccio, ma siamo sicuri che sotto sotto è una gran coccolona e darà un sacco di soddisfazioni. Il fratello Belgio è molto timoroso. Inizialmente soffia quando cerchi di toccarlo, ma assolutamente senza graffiare o mordere, né altro segno di aggressività: è solo tanta paura ADOZIONE IDEALE: assolutamente insieme: Belgio ha un enorme bisogno della sorella che gli dà coraggio e un senso di sicurezza. Per loro ci vuole una persona o famiglia molto tranquilla, senza bambini piccoli, disposta ad adottarli entrambi per evitargli il trauma della separazione. Chi deciderà di adottare Belgio e Guenda dovrà inizialmente tenerli in un singolo locale (come un bagnetto), con tutto il necessario (la cuccia, cibo, acqua, cassetta) e senza possibilità di scappare. PER INFO CONTATTARE: Per maggiori info su questi gatti, scrivere a anna.alberti@ enpamonza.it. Solo nel caso in cui la vostra mail vi dovesse tornare indietro o non riceviate risposta entro un paio di giorni, potete scrivere anche all’indirizzo canile@enpamonza.it
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Di tutto un po’ 2 6 1 9 4
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Le perle di Omar: “È vero! Gli amici si vedono sempre nel momento del bisogno... il loro!”
Alessandro Manzoni, quando scrisse Fermo e Lucia, volutamente (voci non accreditate dicono che avesse ricevuto la misteriosa visita di uomini in abito nero ed occhiali scuri) omise di citare “la chitarra magica della monaca di Monza”, strumento musicale dietro il quale si celano torbidi misteri e forze di inaudita potenza. Giovanni Brezzi, attempato aspirante musicista, la ritrova nella soffitta di una villa abbandonata di Sovico.
Matteo Riva montaggio arredi piccoli traslochi 20045 Besana Brianza MI via IV Novembre, 29 matteoriva1973@libero.it Tel. 3347184777 P.IVA 06054970964 C.F. RVIMTT73T12F704I
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svago giochi curiosità
Reality Vivi solo/a o in famiglia? Famiglia Quante persone? Cinque Destra o sinistra? Sinistra Cosa ti piace di Monza e Brianza? Il paesaggio E cosa non ti piace? Il Caos Quante volte vai al parco di Monza? Un paio di volte Nome Fabrizio Età 48 Dove vivi? Biassono Che lavoro fai? Barista
Associazione di idee, se ti dico verde… Lega Liceo? Dehon, il liceo classico
venti domande per vedere la brianza con gli occhi dei brianzoli Chi è Dario Allevi? Il presidente della Provincia di Monza e Brianza Dai un voto da 1 a 10 a come è gestita Monza e la Brianza… 8 Dai un voto da 1 a 10 ai trasporti… 4 Al commercio… 6 Se non vivessi in Brianza dove ti piacerebbe vivere? A Milano Marittima, dove vado in vacanza tutte le estati. Esprimi un desiderio… Vorrei fare 6 al superenalotto.
Autodromo? Macchine, la Ferrari
Favorevole o contrario alla metropolitana che arrivi da Milano fino a Monza? Favorevole.
Preferisci il matrimonio o la convivenza? Il matrimonio
Di una parola o un proverbio in brianzolo per salutare i nostri lettori… Ven a cà prest che prend sus
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via leonardo da vinci, 30 - 20038 seregno (mb) - info@ilfluido.it
Ogni occasione è buona per farsi contaminare dal : non solo recupero creativo ma una reale filosofia di lavoro e di vita 33
CADOM
Centro Aiuto Donne Maltrattate
NON ESISTE CHI PICCHIA PER AMORE
C.A.DO.M. Monza e Brianza via Mentana, 43 - 20052 MONZA Tel. 039/2840006 - Fax 039/2844515
Dal comune...
FESTIVITÀ NATALIZIE 2009/2010 Piazza Trento e Trieste 5 Dicembre 2009 - 10 Gennaio 2010 aperta tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 24.00 Biglietti ingresso singolo 4 € noleggio pattini 3 €
Convenzioni e riduzioni Pacchetto famiglia famiglie fino a 4 persone: 15 € compreso noleggio pattini famiglie con più di 4 persone: 20 € compreso noleggio pattini Offerta bambini bambini sotto 1 m di altezza (da 3 a 5 anni): INGRESSO GRATUITO bambini sotto 1,20 di altezza ( da 6 a 9 anni): INGRESSO RIDOTTO Gruppi almeno 10 persone: 5 € cad. compreso noleggio pattini Scuole in orario scolastico – 5 € cad. compreso noleggio pattini e insegnante Associati biblioteche con tessera di appartenenza: 1 € di sconto sull’ingresso Aziende in pausa pranzo (12.00 – 14.00) – 4 € cad. compreso noleggio pattini Eventi 5 Dicembre 2009, ore 15.30 Spettacolo di pattinaggio con coppia di pattinatori dello spettacolo televisivo “Notti sul ghiaccio”. 25 dicembre 2009 Animazione in compagnia di Babbo Natale. 31 dicembre 2009 DJ SET San Silvestro. 6 gennaio 2010 - Befana sui pattini. Pomeriggi di animazione e corsi di pattinaggio. Info: 328.1727963
Assessorato al Turismo e Spettacolo
NATALE SUL GHIACCIO
Monza on Ice 2 Edizione a
Pista di pattinaggio su ghiaccio
Percorso pomeriggio P.zza Roma, l.go IV Novembre, p.zza Carducci, via Crispi, via dei Mille, via Appiani, via Manzoni, via Passerini, via degli Zavattari, l.go XXV Aprile, p.zza Carducci, l.go IV Novembre, p.zza Roma.
NATALE ON THE ROAD
Piazza Trento e Trieste
dal 5 dicembre ‘09 al 10 gennaio ’10 Tutti i giorni dalle 10.00 alle 24.00 INFO: 328.1727963 Ufficio Turismo e Spettacolo del Comune di Monza tel. 039.2372222 www.comune.monza.it
BIMBO’ SOTTO L’ALBERO
www.rataplaneventi.it
MONZA ON ICE – 2^ edizione PISTA DI PATTINAGGIO SU GHIACCIO
Piazza San Paolo da sabato 5 Dicembre a mercoledì 23 Dicembre 2009 Tutti i giorni: 15.00 – 19.00 Sabato, domenica, martedì 8 e mercoledì 23 Orari 10.00-12.30 e 15.00-19.00 Un vero e proprio Villaggio di Natale dedicato ai bambini che ospiterà tutti i giorni laboratori, giochi e animazioni a tema natalizio. INGRESSO LIBERO Info: 339.5364265
TRENINO DI NATALE
Centro storico (partenza e arrivo in Piazza Roma) 5, 6, 8, 12, 13, 19, 20, 26, 27 Dicembre 2009 3, 6 Gennaio 2010 Sabato: dalle 14.30 alle 18.30 Domenica e festivi: dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30 ACCESSO GRATUITO Trenino di Natale per bambini per le vie del centro cittadino. Percorso mattino P.zza Roma, via C. Alberto, Piazza Citterio, via Appiani, via Manzoni, via Passerini, via degli Zavattari, l.go XXV Aprile, P.zza Carducci, l.go IV Novembre, P.zza Roma.
Vie del centro cittadino, Piazza San Paolo Sabato 19 dicembre 2009 Dalle ore 15.00 Parata di Harley-Davidson per le vie del centro cittadino con motociclisti vestiti da Babbo Natale, seguita da raduno ed intrattenimento in Piazza San Paolo.
VIN BRULÈ CON GLI ALPINI
Piazza Duomo Giovedì 24 dicembre 2009 Al termine della S. Messa di mezzanotte Gli auguri dell’Amministrazione Comunale in collaborazione con l’Associazione Nazionale Alpini – Sezione di Monza.
FESTA DI CAPODANNO PALAIPER
Viale Stucchi Giovedì 31 dicembre 2009 Dalle ore 21.30 Festeggiamo insieme il Capodanno con Enrico Ruggeri in concerto. Brindisi di mezzanotte con spumante e panettone per tutti. Musica e danze con Orchestra di Radio Zeta. INGRESSO LIBERO
Info: Ufficio Turismo e Spettacolo del Comune di Monza 039.2372222 turismo@comune.monza.it www.comune.monza.it
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Le sciure
la redazione risponde
Care Sciure, ho letto con gioia la vostra intervista a Andy dei Bluvertigo! Sono di Monza e ho vissuto tutto quel periodo e sono ancora una loro grande fan. Infatti mi è dispiaciuto constatare che Andy definisce il progetto Bluvertigo “incancrenito”. Ma avete intenzione di intervistare anche Morgan? Sarebbe bello avere un raffronto tra i due. Un bacio. Cinzia76 Cara Cinzia, in effetti Morgan, quale monzese doc, non potrà mancare tra i nostri intervistati d’eccezione. Stiamo cercando di organizzare un incontro anche con lui ma, dati i suoi numerosi impegni, ancora non sappiamo darti una data precisa. Però ti garantiamo una cosa: la nostra sarà un’intervista molto originale, infatti conosciamo Marco ( in arte Morgan) dai tempi del liceo, quindi sarà nostra gioia porgli delle domande stuzzicanti e non banali. Vi faremo sapere quanto prima quando sarà pubblicata. Care Sciure, la vostra rivista mi ha tenuto compagnia durante il mio viaggio quotidiano verso Milano. Ho 19 anni e sono pazzamente innamorata di un ragazzo. Finalmente circa un mesetto fa, mi ha invitata ad uscire. La serata, secondo me, è andata molto bene, nel senso che abbiamo parlato,
riso e ci siamo scambiati anche un bacio. Quando mi ha riaccompagnata a casa mi ha detto che ci saremmo sentiti presto ed io mi aspettavo una telefonata non dico il giorno dopo, ma adesso è passato più di un mese e non si è fatto vivo. Io gli ho mandato un messaggio e lui ha risposto che gli faceva davvero piacere sentirmi, che gli mancavo ma che era molto impegnato con gli esami universitari. Cosa devo fare? Chiamarlo io? SabrinaF. Cara, carissima Sabrina. La tua storia ci ha fatto subito pensare ad un film, una commedia brillante, uscito lo scorso anno, che si intitolava: “La verità è che non gli piaci abbastanza”. Tratto dal popolare bestseller degli sceneggiatori di “Sex and the City”, Greg Behrendt e Liz Tuccillo, “La verità è che non gli piaci abbastanza” racconta la storia di un gruppo di ventennitrentenni di Baltimora e delle loro peripezie sentimentali, incentrate su fraintendimenti ed equivoci tra i protagonisti in cerca di segnali dal sesso opposto… Se siete seduti accanto al telefono chiedendovi perché ha detto che vi avrebbe chiamato e invece non lo ha fatto, oppure non capite perché non vuole più venire a letto con voi, o ancora perché il vostro rapporto è statico… la verità è che non gli piaci abbastanza. E’ tutto molto più semplice
di quello che si creda: ognuno impiega il proprio tempo e le proprie attenzioni verso ciò a cui da valore. Pertanto se lui non ti chiama, per noi significa semplicemente che non è abbastanza interessato a te se no, credici ( abbiamo 90 anni in 3) ti avrebbe già contattata, esami o non esami. Gli uomini non usano molte metafore. Non sono arzigogolati come noi donne, sempre pronte a buttare un doppio senso o a lanciare difficilissime frasi da decodificare. Consiglio delle Sciure: Fa balà l’occ. (traduzione: guardati intorno!). Ma se vi mando un mio racconto è sicuro che lo pubblicate? Andrea di Lissone. Carissimo Andrea, noi riceviamo molti racconti e in più siamo in contatto perpetuo con la scuola di scrittura creativa di Monza che ci manda sempre ottimi racconti dei suoi allievi. Però noi, questo te lo assicuro, leggiamo sempre tutto quello che ci arriva e quindi, se dovessimo ricevere un tuo racconto, di certo lo leggeremo e se lo riterremo valido, sarà nostra premura contattarti per poi poterlo pubblicare sia sulla rivista che sul sito. Ricordati solo di mettere un tuo recapito telefonico o una mail. Un bacio. Le sciure.
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Ci vediamo fra 15 giorni! Il prossimo numero uscirà martedì 22 Dicembre 2009
NUMERI UTILI
SCRIVETECI A: redazione@trantran.net direzione@trantran.net trantran@trantran.net
Carabinieri Centro antiveleni (Ospedale Niguarda) Croce Rossa Italiana Emergenza sanitaria Guardia medica Guardia Igienico Veterinaria Guasti acqua e gas Guasti illuminazione strade Guasti ENEL Polizia di Stato Polizia Municipale Monza Polizia stradale Protezione civile Soccorso stradale Vigili del fuoco
112 02 66101029 039 322384-32365 118 840 500092 039 2323501 039 23851 800 901050 800 023421 039 24101 039 28161 Arcore: 039 617333 Seregno: 0362 239077 039 28161 116 115
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DOVE TROVARE LA RIVISTA Stazione di Monza Stazione di Seregno Stazione di Desio Stazione di Seveso Stazione di Meda MM Cologno Monzese/Brugherio Vimercate convoglio autobus
..nelle stazioni la distribuzione avverrà la mattina del giorno d’uscita tramite hostess
Edicola Sira, via Solferino, davanti all’Ospedale Vecchio, Monza Edicola Canzi, via Vittorio veneto angolo cavallotti, Monza Bar Boulevard viale Cesare Battisti 121, Vedano al Lambro Ottica Mottadelli, via Preda 13, Verano Brianza Bar Zapin, via IV Novembre, Vergo Zoccorino (Besana Brianza) Tennis Concorezzo, via Libertà 1, Concorezzo Tamburine, via Carlo Tenca 16, Seregno Comune di Vedano al Lambro (info point) Comune di Monza (info point) Enoteca Brambilla, via Cattaneo 57, Lissone Tennis di Vedano al Lambro, Via Alfieri 32, Vedano al Lambro
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Flu-on laboratorio, S. Rocco Monza Pier Caffè Via ballerini 6, Seregno Speedy Bar,Via Appiani 22 Monza Studiofluido via Leonardo da Vinci 30, Seregno Osteria dei Vitelloni, via Garibaldi n.25, Seregno Bar Tabacchi Ambrosini, Monza Baby College - Oxford Group, via Verdi 83, Seregno Biblioteche comunali di Monza Biblioteca di Lissone Biblioteca di Carate Biblioteca di Muggiò Biblioteca di Seregno Biblioteca di Albiate Biblioteca di Biassono Biblioteca di Villasanta Biblioteca di Desio Biblioteca di Giussano Biblioteca di Verano Brianza Biblioteca di Triuggio Bar la Piazzetta, via S.Bernardo, Carate Brianza Lista in fase di aggiornamento...
L’Associazione Tennis Concorezzo e’ in via Libertà, 1 a Concorezzo (MI). Per informazioni potete chiamare il numero 039-6040594 (fax 039-6886938 oppure 039-6907029) ai seguenti orari: dal lunedi al venerdi dalle ore 9 alle ore 23, il sabato e la domenica dalle ore 9 alle ore 19. In alternativa scriveteci all’indirizzo email info@associazionetennisconcorezzo.it. Il Maestro Federale Pier Andrea Migliardi organizza corsi collettivi per adulti e ragazzi, lezioni individuali e video analisi. Possibilità di utilizzare moderne apparecchiature, macchina lancia palle e radar per misurare la velocità.
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