Trantran 21

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www.trantran.net | n. 21 mensile | 30 agosto 2011 | Distribuzione gratuita

in questo numero

SPECIALE GP DI MONZA PERSONAGGI

interviste

eventi

ENPA MONZA

Paolo Nespoli: dalla Brianza allo spazio

Modena City Ramblers Jimmy Gianmario Mazzola

Brugherio: festival del teatro di strada

SOS gattile: emergenza abbandoni


Anno III- numero 21- 30 Agosto 2011 Editore: Trantran Editore S.r.l. Sede : via Cesare Battisti 121 Vedano al Lambro C.F./P.I./RIMB 06774520966 REA MB 1864900 Reg. Trib. Di Monza n. 1995 Del 29/06/2010 Fondatori Marta Migliardi, Elena Gorla, Adriana Colombo, Guido Bertoni Direttore Alfredo Rossi Capo Redazione Marta Migliardi Vice Capo Redazione Elena Gorla Inviata Speciale Adriana Colombo Grafico e fotografo Stefano Ponti Redazione Juri Casati, Guido Caimmi, Gabry, Gaber (UTGaber), Niccolò Rossi, Lorenzo Andrea Paolo Balducci

SOMMARIO

IN QUESTO NUMERO

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Editoriale ci sono degli errori che sono complimenti

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Spunti di vista Schadenfreude la banalità del male

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BIS Come un moderno Ulisse: Paolo Nespoli ed il suo viaggio nello spazio

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Gianmario Jimmy Mazzola: fra Battiato e Camerini

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Modena - Dublino un viaggio chiamato Modena City Ramblers

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Verdissimo Conserve: l’orto in tavola per tutto l’inverno!

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REALITY

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Altrove Irlanda: un invito a perdersi

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BIS Brugherio è tutta blu

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IN CUCCIA Storie di ordinario abbandono

Foto di Copertina Fernando Alonso, foto gentilmente concessa da archivio Automobile Club Milano

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BRIGANtIA Le Oasi di Baggero: l’eterna lotta tra il bene e il male

Per contattarci direzione@trantran.net redazione@trantran.net raccontiamoci@trantran.net trantran@trantran.net

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Raccontiamoci Enrico ruggeri: professione romanziere

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CHEF Tagliolini all’italiana: quando Campania e Liguria vanno a nozze!

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SPECIALE GP DI MONZA

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IL pendolare L’imbuto

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NONSOLOMONZA Verano Brinza: la nuova biblioteca e un settembre ricco di eventi

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di tutto un po’ Texas Hold’em: giocare in heads up

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cosa succede in città

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LE SCIURE

Si ringraziano per questo numero Manuela Longhi, Paolo Moroni, Gianni Cattaneo, Archivio Automobile Club Milano, Juliet Berry, Anna Cerantola e tutta l’Enpa sez Monza e Brianza per il loro impegno per le cause degli animali, il cugino Lorenzo, Franco Battiato per essere venuto a Monza ad esibirsi, Alice che diventa ogni giorno più bella, Spispi e Totò, il nostro nuovo nipote. Ringraziamo anche il cielo.

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Progetto grafico e impaginazione Stefano Ponti Raccolta pubblicitaria

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commerciale@trantran.net Trantran Editore s.r.l Sede Via Cesare Battisti 121 Vedano al Lambro (MB) trantran@trantran.net Stampa REGGIANI S.p.A. 21026 Gavirate (VA) Tiratura 26.000 copie

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editoriale il direttore alfredo rossi

Ci sono degli errori che sono complimenti Quando ho cominciato il lavoro di giornalista avevo il terrore degli sbagli, quelli che in termine tecnico si chiamano refusi, vale a dire una vocale o una consonante al posto di un’altra. Per capirci, essendo convinto di scrivere “i due ciclisti sono in fuga”, sulla pagina stampata esce “i due ciclisti sono in foga” (o anche peggio): questo è un refuso. Tanto più clamoroso se magari l’errore scappava in un titolo, in un carattere più grande. Purtroppo mi è capitato più di una volta e ricordo che il capo della redazione, quando succedeva, si arrabbiava moltissimo (la punizione peggiore era quella di non scrivere sul giornale per una settimana, che noi definivamo la “settimana del refuso”). Quindi ho un brutto, bruttissimo ricordo degli errori tipografici, ma a volte ci sono errori che hanno il sapore dolce del miele. Come questo, che ci ha segnalato via mail il dottor Marco Zucchetti del servizio Pronto Intervento dell’Acsm-Agam, reti gas e acqua di Monza. Eccone il testo: Buon giorno, in riferimento ai “Numeri utili” riportati sull’ultima pagina del Vostro mensile Trantran, con la presente sono a segnalare che il numero telefonico di Pronto Intervento per la segnalazione guasti per i servizi di gas ed acqua, per il territorio del comune di Monza, è 800388088 e non 03923851.Ringraziando per la collaborazione, porgo distinti saluti. Ma perché la segnalazione di un errore dovrebbe far piacere? Perché significa che molti, moltissimi monzesi sono attenti a tutto quello che si scrive su Trantran e questo non può che inorgoglire tutti noi della redazione, che cerchiamo sempre di dare, tutti, il nostro meglio per farvi arrivare queste pagine nel miglior modo che ci è possibile. Passiamo ad altro. Le vacanze, ammesso che tutti abbiano potute prenderse-

le, sono ormai finite e tra un po’ saremo alle prese con un inverno che tutti i commentatori ci indicano veramente... rigido, sotto tutti i profili. La crisi che non vuole lasciarci e ci fa sentire tutti un po’ più sgomenti, il traffico che ci fa venire il mal di testa prima ancora di salire in auto o di dirigerci verso la stazione per prendere il treno (più caro e meno comodo), il digitale terrestre che continua a funzionare male, eccetera eccetera. Okay, i guai ci sono e molti dobbiamo subirli, ma cerchiamo di darci una mossa: tra un po’ arriva il Gran Premio e con quello l’occasione di stare in piazza in allegria, oppure spegniamo quella dannata tv e prendiamoci un buon libro o una rivista da leggere in santa pace, compriamo un fiore per la nostra compagna o il nostro compagno, andiamo a farci un giro con la bicicletta. Prendiamo questo periodo come un refuso e cerchiamo comunque di viverlo nel miglior modo che ci è possibile.

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spunti di vista l’innocenza del principio relativo

clochart interviste a volti noti in giro per la brianza

Come un moderno Ulisse Paolo Nespoli ed il suo viaggio nello spazio

SCHADENFREUDE la banalità del male di Juri Casati

di Elena Gorla Foto articolo di Stefano Ponti

Oggi impariamo una parola nuova: schadenfreude. Calma, calma. Ora vi spiego tutto. Schadenfreude è una parola tedesca che negli ultimi anni si è affermata un po’ ovunque perché il concetto che le sta dietro è interessante e perché citare una parola tedesca senza conoscere il tedesco e poi tradurla davanti a tutti consente di darsi un sacco di arie. In particolare negli Stati Uniti da qualche anno in qua tirare in ballo la schadenfreude è diventata una piccola moda. La troviamo citata in articoli di giornali, in alcuni film, in alcuni serial televisivi, in alcuni racconti, in un musical e anche in un videogioco. Inoltre la schadenfreude è stata oggetto di ricerche scientifiche ed è finita in bocca ad attori e comici. Infine la schadenfreude ha trovato la sua definitiva consacrazione quando è comparsa nel più importante catalizzatore culturale del mondo, il grande apparato digerente che scioglie e metabolizza tutto: I Simpson. A questo punto alcuni di voi si staranno chiedendo cosa sia questa schadenfreude. È pressappoco quello che è successo in un episodio dei Simpson quando Homer Simpson stava gioendo per la possibile bancarotta del suo vicino di casa - l’irreprensibile ed ingenuo Ned Flander - e Lisa Simpson, la figlia saputella ed idealista di Homer, rimproverava il padre chiedendogli retoricamente: “sai cos’è la schadenfreude?”. Homer non lo sapeva. Vediamo di chiarire. Schadenfreude è un termine tedesco che deriva da shaden (danno) e freude (gioia) e che significa “piacere provocato dalle disgrazie altrui”. Ora dovrebbe essere tutto più chiaro. Tutti almeno una volta abbiamo sperimentato questo sentimento. Non dite di no. Facciamo qualche esempio concreto: quando a scuola il più bravo incappava in un’insufficienza non provavate un sottile ed indefinibile piacere? E quando una squadra di calcio che non è la vostra perde una

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finale di coppa non provate un impareggiabile godimento? Ho portato i due esempi più comuni e banali, ma il campionario è sterminato e solo un ipocrita perbenismo ci trattiene dal riconoscere la diffusione di questo sentimento che si manifesta spontaneamente in ogni persona. Alcuni hanno notato che nella lingua tedesca questa esperienza sentimentale molto naturale è stata definita condensando il concetto in una parola sola mentre nella lingua italiana ciò non è accaduto. Nella lingua italiana non c’è un sinonimo – una parola, una sola – che traduca schadenfreude, ma per rendere il concetto bisogna fare un giro di parole. Non è una cosa stana. Nessuna lingua segmenta la realtà allo stesso modo in cui lo fa un’altra lingua perché nessuna lingua ha avuto una storia identica a quella di un’altra lingua. Infatti ogni lingua nel corso della storia è sottoposta a diverse variabili ambientali, culturali, economiche, religiose e politiche che influenzano in diverso modo l’evoluzione del lessico e della sintassi.

tutti almeno una volta abbiamo sperimentato questo sentimento. non dite di no In realtà dovrebbe essere l’origine della schadenfreude – più che il termine che arbitrariamente è stato scelto per designarla – a suscitare interesse. Alcuni studi scientifici hanno messo in correlazione la schadenfreude con l’invidia. Mi sembra tuttavia che possano essere rintracciate correlazioni anche con il cinismo e il sadismo, altri sentimenti con una connotazione etica negativa,

ma che comportano un indubbio piacere in chi li esperisce. Non basta. Forse la schadenfreude ha una qualche relazione sotterranea anche con quell’interesse morboso e senza nome che ci coglie davanti agli incidenti stradali. Anche in questo caso si tratta di un male altrui davanti al quale – è vero - non proviamo gioia, ma che cattura la nostra attenzione, che non ci tocca da vicino e che poi a casa racconteremo tutti contenti. Non basta ancora. Forse la schadenfreude ha una qualche altra relazione sotterranea anche con quella rabbia muta, immotivata e senza nome che ci coglie per esempio quando siamo in fila da qualche parte e spareremmo volentieri alla persona davanti a noi che non si sbriga. Esiste quindi tutto un fascio, un groviglio, una famiglia di sentimenti tra loro connessi – alcuni dei quali senza nome né definizione - che sfidano la morale corrente e che mescolano piacere personale e sofferenza altrui. Forse la schadenfreude è un termine moderno – elegante, ma sicuramente riduttivo – che designa il manifestarsi di una delle forme che ha assunto quel groviglio di sentimenti che dicevamo e che discende da un lontano istinto primordiale senza nome. Un istinto che oggi è sepolto nelle profondità dell’inconscio e che riemerge costantemente sotto varie forme, evocato da semplici eventi come una disgrazia altrui o una fila al supermercato. Un istinto che un tempo spingeva l’uomo a lottare fisicamente e quotidianamente per la sopravvivenza. Un istinto di conservazione che era indispensabile per sopravvivere in un ancestrale mondo di lupi. Un mondo in cui davvero valeva il detto “mors tua, vita mea”. Un mondo in cui neanche l’uomo, se voleva sopravvivere, doveva essere poi tanto buono. Un mondo in cui il male era davvero quotidiano e vitale, mentre nel mondo di oggi il male è semplicemente banale.

Narrami, o Musa, dell’eroe multiforme, che tanto vagò, dopo che distrusse la rocca sacra di Troia: di molti uomini vide le città e conobbe i pensieri, molti dolori patì sul mare nell’animo suo, per acquistare a sé la vita e il ritorno ai compagni. Odissea

Il pensiero corre spontaneo al viaggiatore più famoso di tutti i tempi quando si pensa a Paolo Nespoli, l’astronauta di Verano Brianza, l’uomo che grazie al suo ingegno ed alla sua tenacia, ha compiuto l’impresa più ambita, più sognata e più ardua della civiltà moderna: la conquista dello spazio. Chi non ha, almeno una volta nella vita, sognato di perdere il pro-

prio sguardo verso distanze siderali? Chi non ha desiderato di ammirare la terra come una palla magicamente sospesa nell’ignoto? Paolo Nespoli, però, ci piace ancora di più di Ulisse proprio per l’importante differenza che esiste fra i due: Ulisse era un re, Paolo Nespoli è uno di noi. Le sue conquiste ci inorgogliscono, la sua passio-

ne per ciò che fa ci insegna il valore dei sogni e dell’impegno necessario per raggiungerli. Ascoltare dalle sue vive parole tutto questo è stata un’occasione per riflettere. Profondamente. A quando la prossima missione? Penso di essere arrivato ad un punto in cui, per età, per esperienza, dovrei appendere la navi-

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cella la chiodo anche se, in realtà, mi piacerebbe partire ancora per un’altra missione spaziale. In questo momento ci troviamo in una situazione molto difficile, da un punto di vista sia economico che politico, non solo in Italia ma in tutto il mondo e questo significa inevitabilmente tagli…Sapere che lo Shuttle è sostanzialmente andato in pensione dopo l’ultimo volo, dato che ora gli americani hanno chiuso il progetto Shuttle che veniva sviluppato da tantissimi anni, significa constatare che non c’è attualmente alcun veicolo con cui potere andare in orbita, ad eccezione delle navicelle russe. Tradotto in soldoni significa che gli astronauti di tutti i paesi, Stati Uniti compresi, per andare in orbita, dovranno “chiedere un passaggio” ai russi e questo comporta di fatto che i posti a disposizione per i voli nello spazio siano sempre più limitati e, dunque, costosi. Nel mio caso, ad esempio, sono stati pagati 50 milioni di dollari per il viaggio di andata e ritorno dalla stazione effettuato con la navetta Sojuz. Soprattutto per gli astronauti europei, quindi, le opportunità di volo diventano sempre più limitate…ragione per cui oggi alla domanda “quando sarà la prossima missione” sono propenso a rispondere “mai”, ma ho anche imparato che in questo campo quello che oggi è certezza, domani non

re, usare e, dunque, pensare ogni cosa. Ci vuole oltre un mese perché il cervello si “sintonizzi” sul nuovo ambiente e, quindi, per riuscire a “funzionare” bene nella vita di tutti i giorni. All’inizio è inevitabile volere fare le cose come sulla terra e quindi fallire…serve del tempo per mutare la prospettiva e le abitudini. Bisogna prima capire e poi familiarizzare con l’assenza di peso, non bisogna impuntarsi di combatterla perché è assurdo, bisogna sfruttarla impostando le proprie azioni in modo del tutto nuovo per raggiungere un fine abituale. Nello spazio ho imparato che solo reimpostando completamente il proprio modo di agire e di pensare a seconda del contesto e delle condizioni di partenza è possibile ottenere risultati. Cosa le è mancato di più nello spazio? Come dicevo ero così intento ad imparare le mille cose nuove nelle quali mi imbattevo ogni giorno che tutto il resto scorreva abbastanza liscio e veloce: l’unica cosa che devo proprio riconoscere è che il cibo nello spazio era davvero deprimente…soprattutto per un italiano. So che i ricercatori ce la mettono tutta per fornirci alimenti decenti, alla NASA c’è un ufficio di dietetica impegnato a studiare i cibi da portare nello spazio: composizioni varie,

Alla base di una scelta di vita tanto impegnativa ci sono sempre i sogni. Se uno ha un sogno allora sì che può affrontare tutto e io credo che ognuno debba trovare il proprio sogno ed inseguirlo. lo è poi più tanto e dopodomani si è trasformato nell’esatto contrario! Come si rielabora il concetto di normalità dopo un’esperienza nello spazio? Sei mesi trascorsi nello spazio sono davvero un periodo molto lungo ma la mole di cose da fare è così vasta che, se anche all’inizio ci si trova un po’ spaesati, si finisce poi col concentrarsi del tutto sul lavoro. Se dovessi affrontare nuovamente una permanenza così lunga nello spazio, con l’esperienza maturata sulla ISS negli ultimi 6 mesi, affronterei molte cose in modo diverso. La stazione orbitante ISS è grande ma è un ambiente del tutto diverso da qualsiasi ambiente terrestre per cui è necessario imparare tutto daccapo. Lì tutto è diverso e il modo comune di fare anche le cose più semplici, bere, mangiare, lavarsi, deve essere accantonato e rivisto. In assenza di gravità il peso non esiste e questo cambia completamente il modo di vede-

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quantità caloriche, apporto di vitamine, proteine, sali minerali…però sono immangiabili! Si tratta di bustine di cibo preconfezionato che uno scalda e mangia direttamente dalla busta o cibi liofilizzati da reidratare aggiungendo acqua, o cibi secchi, gallette e noccioline, o, ancora, barrette energetiche. Dopo una lunga permanenza nello spazio, oltretutto, il senso del gusto si inibisce. Molti astronauti che mi hanno preceduto hanno lamentato il fatto che mangiare le razioni spaziali era come mangiare della carta… quindi nei laboratori si sono impegnati per cercare di aggiungere sapore ma lo hanno fatto aggiungendo sale, spezie, pepe…tutto secondo un gusto molto americano, decisamente molto distante dal mio! Il cibo vero, quello dal gusto genuino e semplice, mi è mancato davvero tantissimo! Come è arrivato a realizzare le sue conquiste, ad arrivare nello spazio? Quale rapporto esiste fra i sogni e la realtà?

Paolo nella sua visita a Verano Brianza in occasione del suo rientro in Italia dopo la missione conclusasi il 23 maggio. Senza dubbio un rapporto importante. Spesso andando nelle scuole e parlando con i ragazzi mi sono sentito dire “anche io voglio fare l’astronauta per diventare ricco e famoso”, ma alla base di questa affermazione c’è sicuramente un malinteso. Al di là del fatto che gli astronauti non sono dei vip sotto assedio dei paparazzi e che non sono neanche ricchi, se gli obiettivi nella vita sono questi allora forse è meglio ambire a fare il calciatore o il politico! Alla base di una scelta di vita tanto impegnativa ci sono sempre i sogni. Se uno ha un sogno allora sì che può affrontare tutto e io credo che ognuno debba trovare il proprio sogno ed inseguirlo. Bisogna osare sognare perché altrimenti ci si tarpa le ali da soli. Certo serve anche la lucidità per capire se il nostro sogno ci è congeniale…se io, ad esempio, avessi sognato di fare il pianista sicuramente non avrei ottenuto risultati perché proprio non ci sono portato…ma trovato un sogno adatto a noi bisogna perseguirlo con costanza e caparbietà. Non ho mai voluto credere che uno, solo perché è cresciuto a Verano Brianza, ha venticinque anni e ancora non parla una parola d’inglese e non ha neppure ancora una laurea, solo per questo non possa diventare un astronauta! Perché, invece, alla fine è possibile! Bisogna, quindi, sognare, essere costanti nei propri sforzi, non rinunciare ed essere aperti a 360° per capire che cosa davvero vogliamo fare. Questa è la cosa più importante perché le professioni sono tante e in tutte c’è chi fa il proprio lavoro con passione e lo fa molto bene portando un grande servizio a tutta una comunità, indipendentemente dal livello di lustro che il lavoro sembra possedere. Ci sono, invece, altri che fanno il proprio lavoro senza alcuna passione e inevitabilmente lo fanno male…non conta tanto quello che si fa ma l’entusiasmo con cui lo si fa, questo fa la differenza fra un lavoro ed un altro, non il prestigio. Durante la missione vi siete mai pentiti, per un motivo o per l’altro, di essere partiti? Per quanto mi riguarda non ci sono mai stati momenti di disperazione ma, indubbiamente, ci sono stati dei momenti un po’ strani come quando, guardando dentro la Sojuz, ho visto il posto in cui mi dovevo sedere e mi sono detto: “ io non ci entro lì dentro neanche se mi ci infilano dentro a forza in tre!”…ma poi alla fine, piano piano e con un po’ di sforzo, alla fine ce l’ho fatta e ci sono entrato. Nel complesso posso dire che stare

atmosferico o dipenda dall’umidità o da tutt’altri fattori! Non sono, dunque, in grado di dare una risposta scientifica e tecnica a questa domanda ma certo è che si capisce che abbiamo mutato sensibilmente l’aspetto del pianeta: si vedono le città, si vede che abbiamo cambiato il corso dei fiumi, si vede che il nostro impatto sul pianeta è davvero molto forte! Guardando il pianeta dallo spazio si ha proprio l’impressione che siamo tutti su di una barca, rotonda rotonda, che gira nell’universo. E’ evidente che non esistono confini ed è, quindi, assurdo pensare che se qualcosa succede in Francia “tanto non è da noi” perché, in realtà, stimo facendo insieme lo stesso viaggio. Quando si guarda il mondo si vede che l’atmosfera, in proporzione, è spessa solo pochi millimetri, un velo sottile che ci protegge dal resto dell’universo. La realtà è che, se dovessimo arrivare a distruggere quel velo, faremmo la fine di Marte…dobbiamo stare davvero attenti a quello che facciamo al pianeta!

sulla stazione spaziale è stato un piacere e mi sono sentito estremamente utile. Quello che facevo, il lavorare per ottenere dei risultati, ottenerli, era veramente una cosa soddisfacente. Non ci sono stati momenti nei quali non avrei voluto essere lì, neanche quando, purtroppo, è venuta a mancare mia madre. Nella vita, infatti, non si possono scegliere i momenti in cui accadono le cose: alcune cose le puoi scegliere altre, invece, le puoi solo accettare. Per questo anche nei momenti in cui mi sono sentito più spaesato ed avrei voluto essere da un’altra parte ero consapevole che non potevo fare altro che accettare la situazione e fare affidamento sul sostegno, che è stato tanto, di chi era qui a casa e anche dei miei colleghi in orbita che mi sono stati davvero vicini. Da lassù avete avuto la sensazione dello stato di salute ambientale del pianeta? Si parla della cappa di smog che avvolge il pia-

neta… La si vede dallo spazio? Devo dire che la terra vista dallo spazio è davvero molto bella! E’ grande e la prima impressione che se ne ha è che sopra il pianeta non ci sia nessuno. Poi però, quando viene la notte (che sopraggiunge molto velocemente perché stando in orbita attorno alla terra sulla ISS ogni mezzora ci si ritrova nella notte), appaiono subito queste ragnatele di luci che disegnano i continenti: l’Africa molto meno ma l’Europa ha una densità di luci impressionante. E’ bello vederle ma in realtà le luci sono dei segnali importanti di cambiamento del nostro pianeta. Ho notato anche che avevo difficoltà a scattare le foto sull’India e su certe zone della Cina…ma anche qua sopra, sulla Brianza e la Lombardia in generale. Questo un po’ dipende dal fatto che il cielo è spesso coperto ma anche dal fatto che è come se ci fosse una specie di patina che galleggia sull’atmosfera: non so, però, se questa patina abbia a che vedere con l’inquinamento

Già si sente parlare di turismo spaziale… Entro quale futuro lo spazio diverrà una meta alla portata di tutti? Di tempi non saprei parlare ma sicuramente è una realtà alla quale si arriverà. Nei mesi trascorsi sulla stazione spaziale molte volte ho pensato che fosse un peccato che non potessero esserci anche mia moglie, mia figlia ed i miei amici perché è davvero un’esperienza molto bella. Abbiamo fatto delle foto molto belle mentre eravamo in orbita, è stata la nostra attività da turisti… lo spazio è un posto così bello che volevo che anche gli altri potessero godere di quanto vedevamo noi da lassù. Siamo arrivati ad un punto in cui già esistono delle ditte private impegnate nella progettazione di veicoli spaziali, veicoli che serviranno a colmare il vuoto lasciato dallo Shuttle ma anche ad avviare i progetti di turismo spaziale. La ditte private, ovviamente, si rendono conto che questo ha un notevole potenziale economico perché la possibilità di portare turisti nello spazio interesserà sicuramente moltissime persone. C’è un grosso mercato e quindi sarà inevitabile che diventi una cosa “normale”…. e devo dire che è davvero una cosa fantastica! In viaggio nello spazio manderei prima di tutto i politici perché così, forse, smetterebbero di pensare in modo limitato ai propri confini vedendo la vastità e l’unità del globo! Penso anche che sarebbe una meta meravigliosa per i viaggi di nozze, tranquilla e suggestiva… sicuramente tutte queste cose un giorno arriveranno! Depressione, senso d’abbandono, mancanza di privacy… Si litiga molto confinati nello spazio? Sicuramente lo spazio è un ambiente estremo e una lunga permanenza su di una stazione

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clochart interviste a volti noti in giro per la brianza

Paolo a bordo della stazione spaziale nei giorni della missione. Foto NASA. e le costruzioni proseguono senza interruzioni fino sul lago di Como! Fra cento anni come sarà se andremo avanti così? Bisogna davvero riflettere e lavorare affinché in futuro il nostro impatto sul pianeta sia il minore possibile!

spaziale è molto impegnativa, ma proprio per questo prima di affrontare la missione ci sottoponiamo ad una lunga e difficile preparazione, non solo fisica ma anche psicologica. La fiducia e la conoscenza reciproca nello spazio diventano requisiti fondamentali e, dunque, gli astronauti effettuano dei veri e propri training di gruppo in ambienti estremi qua sulla terra, prima di partire per una missione vera e propria. Sulla base delle mie esperienze da ragazzo con il Gruppo Speleologico di Verano Brianza, alcuni anni fa proposi al Centro Spaziale Europeo di effettuare delle sezioni di addestramento per i nuovi astronauti proprio nelle grotte. Le grotte sono, infatti, ambienti estremamente difficili e “diversi”, perfetti per saggiare la coesione di un gruppo, la capacità di pianificazione delle attività e la resistenza allo stress in situazioni d’emergenza. Questo è molto importante perché anche l’astronauta più bravo e preparato del mondo avrà sempre bisogno dei compagni per ottenere un qualsiasi risultato: serve un gruppo per filtrare gli errori che tutti possiamo fare, serve un gruppo per ricevere supporto quando ce n’è più bisogno! Lavorare in team nello spazio è fondamentale e, quindi, lavoriamo molto per creare un gruppo che funzioni sempre, un gruppo esteso anche al personale a terra perché la fiducia nel lavoro degli altri è davvero di importanza vitale in certe circostanze. Quindi no, non si litiga nello spazio perché impariamo a non litigare: non siamo dei ragazzini in campeggio, non ce lo possiamo permettere, dobbiamo lavorare in gruppo. Ma io credo che anche sulla terra il genio più genio del mondo, se non è in grado di rapportarsi agli altri, in fondo valga poco. Per

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questo credo sia importante oggi, da parte di un genitore, esortare i figli a staccarsi ogni tanto dal PC per uscire insieme agli altri, scherzare, azzuffarsi e fare le cose che si devono fare nella vita per imparare, da adulti, a stare in una società, in un gruppo di lavoro, in una famiglia. Sappiamo che la strumentazione di bordo, le attrezzature dei laboratori e i macchinari atti a garantire la vivibilità degli ambienti sulla ISS sono tutti alimentati tramite energia prodotta da pannelli fotovoltaici. Quanto manca e quanto è urgente il superamento dell’uso di fonti fossili per la produzione di energia? Ci sono ricercatori che studiano la materia da anni e potrebbero dare risposte migliori della mia: io posso dare solo una risposta personale, da profano e, quindi, un po’ superficiale. Non so quanto manchi al superamento dell’uso di fonti fossili per la produzione di energia ma, di certo, queste si esauriranno in un tempo relativamente molto breve ed hanno un impatto elevato sulla salute del pianeta. Esiste un problema pratico di difficile soluzione, ossia il fatto che stiamo letteralmente invadendo il pianeta crescendo a dismisura. La cosa è evidente anche qui, a Verano: quando ero bambino e mio padre costruì la nostra casa vicino alla Cascina Comasina attorno non c’era niente. Per venire in centro paese attraversavamo un chilometro e mezzo di campi. Oggi di campi non ce ne sono più…ma non ce ne sono più fino a Milano! A bordo della stazione un giorno ho cercato di fare una foto di Verano ma non sono riuscito ad identificarla. Ho trovato Milano perché è grossa ma poi non si distingue più nulla perché le luci

Crede che le missioni spaziali arriveranno presto su Marte? Quanto presto non so ma l’andare su Marte, secondo me, è una cosa inevitabile che ci si arrivi nel 2020 piuttosto che nel 2050! Questo perché, come esseri umani, siamo mossi dalla sfida che ci porta a spingerci sempre più in là, oltre ciò che già conosciamo. Per gli esseri umani credo sia un istinto quello di varcare i confini e cercare nuove conoscenze, è una prerogativa connaturata, la storia ce lo insegna da sempre. Certo è che, oggi come oggi, andare su Marte è tecnicamente quasi impossibile, dovremo fare dei passi da giganti nel progresso tecnologico e scientifico prima di spingere una missione fin lì. Eppure questa è proprio una delle ragioni per andare su Marte, lavorare per un progresso, sfidarsi nel superamento dei limiti comunemente riconosciuti tali, concretizzare l’impossibile! Quando gli americani hanno voluto raggiungere la Luna hanno dovuto spingere il processo di miniaturizzazione delle componenti elettroniche dei computer. Prima un computer era grande quanto una stanza e loro hanno canalizzato i propri sforzi nella miniaturizzazione delle componenti elettroniche: è cosa risaputa che in quegli anni il sogno del viaggio lunare abbia fatto crescere le iscrizioni dei ragazzi nelle università di fisica ed ingegneria di ben 1 milione di iscritti e questo ha determinato il notevole progresso tecnologico del trentennio successivo. Per questo il progetto di andare su Marte non è un’inutile perdita di tempo e denaro, perché la ricerca di soluzioni nuove per raggiungere traguardi fino a prima impossibili ha poi risvolti applicabili a molti settori dello sviluppo umano. Per dirla con le parole di un mio collega americano: “Quello che oggi è impossibile domani è probabile e dopodomani è inevitabile!”. Questo monito vale per ogni cosa, e mi piace ricordarlo sempre, anche adesso mentre mando un augurio speciale ai lettori e a Trantran, affinché continuate a seguire con attenzione gli avvenimenti locali, e a spronare tutti, inclusi voi, a seguire i vostri sogni!

Gianmario Jimmy Mazzola tra Battiato e Camerini di Marta Migliardi Foto di Stefano Ponti

A distanza di più di un anno, rincontro Gianmario Jimmy Mazzola, artista e musicista monzese che Trantran aveva intervistato nel maggio del 2010. A dispetto del titolo del singolo che lo ha visto vincitore al Music Contest 2011, Nulla Cambia, tutto sta per cambiare per lui o, almeno ci sono tutti i presupposti affinché quest’artista possa realmente

emergere. La vittoria del concorso, l’apertura del concerto a Como di Fausto Leali e un’estate densa di musica e progetti sono solo l’inizio di un percorso sicuramente vissuto con umiltà ed entusiasmo da Jimmy. Ancora incredulo per la vittoria (ricordiamo che la giuria del Music Contest era formata da persone del calibro di Caterina Caselli, Enrico Ruggeri, Bran-

do, Dado Parisini, Federica Camba e Niccolò Agliardi) Gianmario ci racconta, con la sua innata generosità, tutto quello che ha vissuto e che vivrà nel suo futuro prossimo. Un viaggio tra i suoi pensieri, ponderati e taglienti nello stesso tempo, che ci riportano a una dimensione della musica in cui il lato creativo, la gavetta e il contatto con il pubblico sono ancora un valore.

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Un importante riconoscimento: hai vinto il Music Contest 2011, dove sei stato valutato e premiato da una giuria d’onore. Raccontaci questa esperienza… E’ stata un’emozione fortissima, la coronazione di un periodo che ho dedicato molto alla musica. Sono rimasto colpito dall’aiuto e dal sostegno dei miei amici e di tutte le persone che man mano, ascoltando la mia canzone sul sito del concorso, la votavano e crescevano esponenzialmente… Avevo calcolato un po’ il numero dei miei amici (ndr. ride) ma alla fine mi sono accorto che il mio video è stato visitato ben oltre le mie aspettative. Questo anche perché i concorrenti erano tanti, e quindi c’è stata grande visibilità. Inoltre esibirsi su un palco grandioso come quello di Vigevano, dove la sera prima di me aveva suonato niente meno che la leggenda della chitarra rock Jeff Beck, è stato davvero stupendo. L’audio era perfetto. Noi dodici finalisti eravamo un po’ perplessi perché non ci hanno neanche fatto fare il sound check, invece i tecnici e le strumentazioni erano talmente avanti che tutto è stato davvero perfetto. Un ragazzo di un gruppo che ha suonato prima di me, quan-

perché, in effetti, si crea una discrepanza tra la musica allegra e quello che si vuole dire a livello di testo. La canzone scivola via nelle orecchie di chi la ascolta e solo dopo un po’ viene recepito il messaggio. Il fraintendimento del pop: testi profondi, quasi tragici e musica allegra. C’è il rischio, come dicevi anche tu, di diventare un tormentone dell’estate e poi sparire. Come si fa a durare, adesso? Io credo che per durare bisogna suonare tanto dal vivo (ndr Jimmy si esibisce anche con un gruppo, Gli Imbroglioni), oppure essere appoggiati da una grossa major che creda in te. Bisogna anche crearsi una prima cerchia di fan, stare dietro al sito, alla pagina facebook, interagendo e facendo un po’ di pseudo marketing, ideare locandine, far sapere dove suoni, fare spille e magliette: quando cominci a muovere 200 o 300 persone a concerto è inevitabile che alla fine le major si accorgano di te. Se no ti prendono, ti sbattono a X Factor o ad Amici e ti danno loro le canzoni da interpretare: questo è tutto un altro meccanismo… A tal proposito, lo faresti mai un talent

AMo i passaggi sonori del mondo elettronico di camerini degli anni ‘80, invece a livello di testi mi piace molto battiato. do tutto preoccupato gli ho chiesto come era il suono mi ha risposto: “ si sente talmente bene che mi sono preso male…”. Ho letto sul tuo profilo di facebook che ti hanno definito un misto tra Battiato e Camerini. Cosa c’è di vero in questo e cosa ti piace di questi due grandi artisti? Questa definizione mi piace molto. Amo i passaggi sonori del mondo elettronico di Camerini degli anni 80, invece a livello di testi mi piace molto Battiato. In Nulla Cambia, infatti, nascosto sotto questo ritmo incalzante, tra questi suoni allegri, si trovano dei messaggi più profondi. Nelle strofe parlo della bomba atomica e quasi nessuno se ne accorge, dico anche che ci muoviamo quasi come degli automi, a causa dei ritmi lavorativi. Questo, ai primi ascolti, sembra passare inosservato, dopo un po’, anche i miei amici, se ne sono accorti. Non so se sia un pregio o un difetto usare questo linguaggio,

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show come X Factor o Amici? Devo dirti la verità? Ma poi lo scrivi (ndr. ride)? Per come siamo messi adesso forse Amici non lo farei, ma X Factor sì. A X Factor, se sei un cantautore, hai anche la possibilità di far conoscere dei tuoi pezzi e avere grande visibilità. Anche il Music Contest, alla fine, era un concorso con una giuria, solo che non era in televisione, non aveva quel contorno di polemiche e litigate ad hoc per gli ascolti. Speriamo bene… A proposito del Music Contest: anche se non ti ha messo in luce al grande pubblico televisivo ti ha fatto conoscere a dei discografici, nonché a degli importanti critici, come Marco Mangiarotti… Sto zitto per scaramanzia, ma, finalmente, dei veri addetti ai lavori hanno potuto conoscere la mia musica, incrociamo le dita. E poi, proprio Mangiarotti, ha scritto un articolo su di me che è uscito sul Il Giorno, Il

Carlino e la Nazione… è stato un vero onore! Oltre al fatto che la cosa ha permesso al mio video di fare un picco di visualizzazioni. Voi di Trantran, però, potete dire, come Pippo Baudo “ L’ho scoperto io…” perché mi avete intervistato un anno prima della vittoria! Nella scorsa intervista, ci avevi già raccontato di te anche in merito alle arti grafiche. A questo punto di svolta del tuo percorso, vorresti vivere solo di musica o comunque le arti visive sono una passione imprescindibile? Sono imprescindibili ma si può trovare benissimo un connubio, ovvero lavorare anche sui videoclip, sulle copertine dei cd, sulle foto, in base all’immagine che si vuole dare. So che quando si entra in contatto con una casa discografica grossa sono tutti lì pronti a fare il loro mestiere, però se dovesse esserci davvero una svolta, mi piacerebbe almeno partecipare a questi aspetti della produzione e dare il mio contributo a livello artistico. E comunque se anche mi dicessero che non posso mettere becco su queste cose io, dal canto mio, porterei sempre avanti altri progetti parallelamente perché non posso, di natura, prescindere. Anche senza accorgermene, d’istinto, mi metto sempre a disegnare, oppure vedo un’immagine su internet e inizio a usare Photoshop… sono cose che poi magari accantono lì, ma la mia è una pulsione naturale. Quando Mangiarotti ti ha premiato, ha detto che oltre per la bellezza del brano, Nulla Cambia è stato notato anche per il video che l’ha accompagnato…parlaci un po’ del video. Cos’hai messo di tuo? A livello creativo è stato uno scambio d’idee con i ragazzi dello IULM (Libera Università di Lingue e Comunicazione), si è cercato di trovare un’idea realizzabile con costi bassissimi e velocemente. Ha fatto colpo perché è semplice (sfondo bianco e pochi elementi di scena), ma è piaciuta l’idea di questi quattro personaggi in cui mi sono travestito e che inizialmente erano tutti precisi e poi arrivano a essere quasi “schizzati”. E’ stata, anche questa, un’ottima occasione per conoscere persone che hanno la passione, come me, per la musica e l’arte, e che vorrebbero vivere di questo, cosa che non è per niente facile, perché secondo me di gente brava in giro ce n’è sempre di più. Non di meno? Non credi che oggi, con internet e tutti i mezzi di comunicazione rapida sia più facile produrre qualcosa a discapito, però, della qualità? Con la strumentazione che si ha adesso, si

possono fare tante cose che, ad esempio, fino a dieci anni fa era impensabile fare. Le idee si possono espandere a macchia d’olio. Diciamo che di gente bravissima forse ce n’è poca, però a livello medio, ce ne sono tanti perché ci sono più possibilità fattive e di divulgazione. Su you tube, per esempio, ci sono dei video girati con nulla che poi fanno migliaia di visualizzazioni e i cui autori sono chiamati per fare pubblicità alle grosse aziende. Bastano una telecamera e un’idea: se piaci a qualcuno, il salto è fatto. Da una parte, quindi, queste nuove tecnologie aiutano, dall’altra creano una competizione

immensa. Però c’è anche il rischio che chi riesce a fare una “genialata”, ne faccia una sola e poi non riesca più ad avere continuità. Quindi quelli che poi riescono realmente a emergere e durare sono pochi. Da una parte la tecnologia a portata di tutti aiuta, dall’altra se non è poi supportata da un impeto creativo continuo, dallo studio e dalle capacità tecniche rimane fine a se stessa. Un artista italiano (vivente, escluso Battiato) con cui ti piacerebbe duettare o collaborare…

Mi piacerebbe lavorare con Morgan. La cosa che mi spaventa è che lui ha una personalità fortissima, quindi non so quanto si riesca a collaborare. Mi sembra uno con cui all’inizio si dialoga ma poi, in maniera del tutto naturale, ti manipola…. Un artista del passato invece? Mi piace tanto, anche come persona, Gaber. Al di là della bravura in se, anche a livello fisiognomico mi da sicurezza, come un padre. Poi lui giocava con tutto: con la parola, con l’immagine. Era molto poliedrico.

Botta e risposta. Destra o sinistra In Italia non esistono più né una vera destra né una vera sinistra. Estate o inverno? Estate. Ultimo libro letto? Adesso sto leggendo un romanzo molto bello, Amabili Resti di Alice Sebold. A me, in realtà, piacciono molto i saggi storici. L’ultimo che ho letto è stato 1989, la fine del Novecento di Enzo Bettiza e parla del crollo del muro di Berlino, visto come il vero evento che ha chiuso la nostra epoca. Avendo io un nonno ungherese ho scoperto da questo libro che a far traballare per primo il muro è stata l’Ungheria, aprendo le sue frontiere agli abitanti della zona est per farli arrivare in Austria. La prima crepa, insomma, in tempi non sospetti. Colpo di fulmine o lento innamoramento… Fino a qualche anno fa colpo di fulmine adesso lento innamoramento. Cantautore italiano preferito (a parte Battiato) Mi piace molto il mondo di Cristicchi, Gazzè, Tricarico, fine anni 90 e primi 2000. Uno che non sopporti o, detto gentilmente, uno che ti piace un po’ meno…. Diciamo quelli che escono dai reality e che non sono cantautori, alcuni che, senza la vera gavetta, sono buttati in pasto al pubblico. Anche quelli che parlano sempre con le stesse parole di amore, di cuore..non riesco più a sentirli! Duran Duran o Spandau Ballet? Duran Duran. Un motivo per cui vale la pena vivere…. Vivere fino in fondo le proprie emozioni e i propri sentimenti La nostra rivista uscirà il 30 agosto. Non hai la palla di cristallo ma cosa ti aspetti dall’autunno/inverno 2011? Il mio sogno è quello di essere in studio fino alle due di notte a registrare il disco…e avere sempre più pubblico alle serate, che a poco a poco aumenta. A settembre, cominciamo a essere interregionali, avremo una serata a Senigallia e una a Palermo (il 10 settembre)… Saluta i nostri lettori e lancia tutti gli appelli che vuoi… Produttori io sono qui ed ho un bagaglio pieno di canzoni già registrate e tante cose da dire! Non sono un fuoco di paglia che si esaurisce con una canzone sola, ma c’è tanto altro e spero che abbiate voglia di scoprirlo e di aiutarmi a farlo arrivare a più gente possibile. Ai lettori di Trantran dico invece di andare a vedere il video (http:// www.youtube.com/watch?v=RDyt7VN3fhY), andate sulla pagina facebook (jimmygianmario mazzola) e myspace a vedere tutte le date che faremo in giro e spannatemi!

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clochart interviste a volti noti in giro per la brianza

Modena - Dublino un viaggio chiamato Modena City Ramblers di Elena Gorla

Parlateci del vostro ultimo album Sul tetto del mondo… perché questo titolo? Franco: Il titolo viene da una delle canzoni presenti nel disco Seduti sul tetto del mondo, un po’ abbreviato e reso più incisivo perché ci sembrava rimandasse l’idea di una visione migliore, meno statica. Metaforicamente racchiude l’idea del guardare le cose dall’alto, ma non dall’alto in basso, bensì dal di fuori, dall’esterno per rendersi conto di che cosa succede. E’una prospettiva che permette di avere una visione d’insieme del mondo, senza distacco ma anche senza condizionamenti e pregiudizi. Roberto: aggiungo che ci piaceva anche sottolineare un altro aspetto simbolico che volevamo richiamare nel titolo dell’album ed è quello della protesta che, talvolta, è stata incarnata de questa visione dall’alto. Mi riferisco ad azioni di protesta che si sono verificate in questi ultimi tempi che si sono concretizzati nella reale presa di posizione di una prospettiva dell’alto, come, ad esempio, il caso di quegli operai che per protestare e difendere il proprio lavoro si sono arrampicati sulle gru…insomma l’album è vario, ci sono anche canzoni più scherzose o più romantiche ma nell’insieme c’è il messaggio che parla della società che vediamo e viviamo, coi suoi problemi sociali e culturali. Voi siete sulle scene da oltre quindici anni, da molto, quindi, osservate e cantate i problemi dell’Italia da un punto di vista privilegiato. Come avete visto cambiare il paese? I problemi sono gli stessi? Franco: Il Paese è cambiato tantissimo, è cambiato soprattutto l’atteggiamento dei giovani che in parte sono rassegnati all’idea del precariato, della precarietà in generale e sono quindi più ingenui, perché oramai non sanno più neanche cosa possa voler dire avere un posto fisso che garantisca un futuro. Vediamo tantissimi ragazzi che lavorano nei modi più assurdi, facendo i lavori più assurdi…cose che la mia generazione faceva a tempo perso nel periodo degli studi. Noi però pensavamo che dopo la laurea avremmo trovato un posto fisso, un lavoro “serio”. Il

Vi presento Davide Morandi, più semplicemente “Dudu”(voce); Franco D’Aniello meglio noto come “Franchino”(flauto e fiati); Massimo Ghiacci alias “Ice” (basso); Francesco Moneti, il “Fry” (chitarre, violini, mandolini & affini); Roberto “Robby” Zeno (batteria/percussioni); Leonardo Sgavetti (tastiere/ fisarmonica); Luciano Gaetani in breve “Lucio” (banjo e bouzouki); Luca Serio Bertolini (chitarra

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acustica). A questo punto avvertite un impellente bisogno di sintesi? D’accordo. Vi ho presento i Modena City Ramblers. Li abbiamo incontrati in una tappa del loro lungo tour estivo, Sul Tetto del Mondo Tour, che li sta vedendo impegnati in moltissime località italiane dopo l’uscita, in primavera, del loro ultimo album, Sul Tetto del Mondo. Il 7 ed il 29 ottobre il tour finirà con le date estere

di Linz (Kinderfreunde Fest, Austria) e Seraing (Tarantella Festival, Belgio): per saperne di più sulle date in programma e sugli appuntamenti futuri fatevi un giro sul loro sito www.ramblers.it, noi, intanto, ci accomodiamo con Franco e Roberto per una chiacchierata attorno a 15 anni di carriera, di Belpaese e di vita vissuta, o sognata, fra Modena e la magia delle verdi terre d’Irlanda.

sistema è cambiato tantissimo ma di questo, appunto, forse ci rendiamo più conto noi che i giovani coinvolti nel cambiamento. In questo senso la società è peggiorata perché non riesce più a dare delle certezze. Per onestà bisogna dire che questo era un compito nostro, della generazione di noi padri di questi giovani. Siamo noi che abbiamo permesso che si arrivasse a questo. La nostra società ha fallito e ne fanno le spese i ragazzi, e questo rende evidente che tutte le forze politiche hanno fallito, tutti i governi hanno fallito. Bisogna assumersi questa responsabilità, non si può scaricare il barile su un unico colpevole…è un sistema globale, mondiale, che sta mostrando le sue avarie. Per contro negli ultimi tempi si sta piano piano assistendo ad una ripresa di coscienza da parte dei giovani. C’è stato, a mio avviso, un intervallo di tempo di circa un decennio, dal 1995 al 2005 circa, in cui la disillusione, anche politica, ha raggiunto livelli altissimi. Credo che negli anni 80 e 90 la televisione abbia ricoperto un importante ruolo nell’affermarsi di questa tendenza assumendo il compito di “calmante sociale”, sopendo gli animi imponendo modelli comportamentali basati sull’apparire, sulla “leggerezza”, sul disinteresse sociale. Oggi la voglia di fare, l’interesse si stanno riaccendendo. Roberto: Credo che Franco abbia ragione, e ne è un esempio il grande successo di movimenti come quello di Beppe Grillo, che criticano il mondo politico e si rivolgono alla gente. Le persone rispondono perché sono stufe della politica, dei privilegi, del malcostume politico, delle ideologie senza risultati…la gente si è rotta i coglioni di vedere che “tutto cambia affinché nulla cambi”. Prima avete accennato al ruolo dei media negli anni ’90, oggi il mondo della comunicazione è stato completamente trasformato da Internet che si configura come uno strumento più vasto e meno controllabile dei media tradizionali. E per questa sua natura mostra, però, anche la sua capacità di plasmarsi al contesto, uniformandosi alla massa… Franco: Credo che questo sia normalissimo. Come

per ogni realtà anche la rete di contesto in conteso, di paese in paese, si uniforma al bisogno dilagante. In Nord Africa dove il bisogno dilagante era una maggiore libertà, la rete è stata uno strumento prezioso per ricercare questa libertà, per organizzarsi e comunicare laddove la libera comunicazione era preclusa da dittature. Da noi, invece, la fame di libertà non esiste o non è avvertita. Nei paesi occidentali i bisogni sono completamente diversi, diverse sono le urgenze sociali e, soprattutto, individuali. Le persone oggi hanno fame di rapporti umani, di amicizie. Molti si trovano a vivere in un vuoto dilagante, in una profonda solitudine e la rete è lo strumento attraverso cui cercano di colmare il vuoto, di rispondere al loro bisogno d’amore. E’ il bisogno a determinare in quale direzione ci si muove. Chi chatta 5 ore al giorno, evidentemente, ha bisogno d’affetto, chi usa internet per dirsi “il tal giorno alla tal ora ci incontriamo là per buttare giù Gheddafi”, ha ovviamente altri bisogni. Roberto: In poche parole internet è solo un mezzo, un mezzo potente, una grande conquista che ha permesso alle persone in Nord Africa di comunicare tra loro ma anche al di fuori del loro paese. Senza Internet il mondo sarebbe allo scuro di ciò che accade in paesi nei quali la libertà di parola non è un diritto. E’ comunque un dato di fatto che questo stesso mezzo viene usato anche con fini del tutto differenti, c’è il cazzeggio ma c’è anche la finalità economica. Le ditte pagano perché alle persone vengano inviati messaggi promozionali mirati nei profili degli utenti. Se, per esempio, leggi un annuncio immobiliare una volta poi, come per magia, ti ritrovi i suggerimenti per visionarne altri…questo significa che l’economia possiede già un forte controllo della rete, almeno nei paesi in cui gli interessi economici sono più sviluppati. Ci sono ditte pagate da altre che devono commercializzare i propri servizi e prodotti che studiano i profili degli utenti della rete, e non sempre in modo del tutto legale, ed inviano annunci calibrati sugli interessi di ognuno, sui bisogni di ognuno…e questo è un dato di fatto che dimostra che anche internet è oramai un mezzo per certi versi “corrotto”, ovvero sfruttato per fini economici, non più solo comunicativi, per uno

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verdissimo curiosità proprietà e usi delle piante intorno a noi

scambio di idee globale. Anche in rete l’economia sta soppiantando le idee. In definitiva la rete in quanto mezzo non deve essere né condannata né osannata, bisogna valutare lucidamente quale uso se ne fa e per quale finalità. Di lavoro e precarietà abbiamo già parlato molto ma non abbiamo ancora affrontato l’argomento dal vostro punto di vista, anche quello di musicista è un lavoro precario… Roberto: Certo! Noi siamo i precari per eccellenza… quando noi andiamo a suonare, e siamo già fortunatissimi perché abbiamo fatto di una passione un lavoro, non capita a tutti di riuscirci e sappiamo di dover “baciare i palchi che calpestiamo” però nel contempo anche noi siamo lavoratori, lavoriamo per vivere abbiamo famiglie, figli, quindi anche per noi il lavoro dovrebbe comportare le tutele che spettano ai lavoratori mentre noi musicisti, come gli artisti in generale, non siamo tutelati affatto. Paghiamo le tasse, Empals, agibilità e tantissime altre cose eppure io so che non prenderò mai una pensione…e c’è gente che ha versato tantissimi contributi eppure alla pensione non ci arriva. In parlamento qualcuno aveva provato a proporre una legge per la tutela dei musicisti, delle professioni artistiche, ma purtroppo la proposta si è “persa”, la cosa resta avvolta dal vago…Quindi noi Modena City Ramblers attraverso il tuo giornale cogliamo occasione di chiedere vivamente a qualche politico interessato al problema di proporre una mozione in parlamento e riprendere quelle proposte di legge che già erano state fatte ma mai portate avanti! Se qualcuno si impegna in una campagna per i diritti dei musicisti e dei lavoratori dello spettacolo noi ci siamo: siamo pronti a prestarci come testimonial ed impegnarci nella cosa! Anche noi abbiamo bisogno di tutele, quando io non avrò più la forza di lavorare come farò a vivere? E siamo in tanti in questa situazione…non è che il musicista sia un milionario! Qualcuno sì, ma proprio pochi, quei grossi nomi che da sempre vivono di diritti d’autore, ma tanti altri sono lavoratori normali che con lo stipendio ci vivono. Quindi dalle pagine di Trantran io lancio un appello! Fate qualcosa…facciamo qualcosa! Franco: Inoltre bisogna aggiungere che il mondo del-

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la cultura è tutto, nel suo complesso, penalizzato da quest’atteggiamento politico. Bisogna comprendere che i tagli alla cultura non sono solo un problema contingente in quanto tutto questo avrà effetti devastanti anche sul lungo periodo, in futuro. Se pensiamo ad esempio ai musicisti di un’orchestra sinfonica importante, anche lì laddove una volta si entrava tramite concorsi e si otteneva un incarico stabile, ora sono tutti precari. Si crea un effetto valanga che si ripercuote su tutti i rami del fare cultura. Per quanto riguarda la musica, poi, la situazione è difficilissima anche perché il mondo del pop e del rock è tutto basato sulla libera impresa di chi si propone e di chi produce. Ma è una carneficina perché le ostruzioni sono tantissime… dalla SIAE, che anziché essere uno strumento di tutela del musicista, dell’autore è una mannaia che impone spese altissime ai locali nei quali suonare dal vivo…col risultato che gli spazi per i live sono sempre meno, soprattutto per le nuove proposte. E’normale, in questo contesto, che anche il gestore di un locale ad un gruppo che si propone per suonare, persino gratis, come prima cosa domandi: “ sì ma… voi quante persone mi portate?”, perché se non ha la certezza di riempire il locale sa di certo di non starci nelle spese, e deve dunque rifiutare…ma così non c’è ricambio generazionale. Torniamo alla vostra musica… i vostri legami con il folk irlandese sono molto evidenti, sia dal punto di vista musicale che dall’evidente richiamo presente nel vostro stesso nome. Nel vostro nome però non c’è solo l’omaggio ai City Ramblers dublinesi, nel vostro nome c’è, prima di tutto, anche Modena. Qual è il legame fra la vostra musica e questa città? Franco: Il legame è senza dubbio importante anche perché senza Modena probabilmente noi non saremmo “venuti fuori” così come è stato. Se fossimo nati in un’altra città il progetto del gruppo non sarebbe emerso così perché Modena, nei primi anni della nostra attività, ci ha permesso di suonare davvero tanto, nelle feste dell’Unità e in tutte le situazioni in cui c’era un palco. Questo ha creato un legame con il territorio molto forte ed ha portato a sviluppare questo legame anche nelle canzoni. Abbiamo cantato,

anche in dialetto, di fatti di personaggi del territorio modenese e, inoltre, la città ci ha aiutato anche dal punto di vista dell’immaginario del nostro pubblico. Da Guccini ai Nomadi sino ai vari cantautori emiliani ci siamo inseriti in un contesto musicale e culturale importante e ciò ha fatto sì che il nome del nostro gruppo assumesse una connotazione ben definita in un panorama definito e apprezzato. Avere Modena nel nome ci ha da subito forniti di un appeal forte per il nostro pubblico, ci ha indubbiamente avvantaggiati. Roberto: Modena è innanzi tutto un contenitore, lo posso ben dire io che come altri del gruppo non ci sono nato, è lo spazio che però ha dato un anima al gruppo, lo spazio in cui abbiamo scelto di vivere ed in cui ci siamo riconosciuti, in cui abbiamo trovato un pensiero condiviso. Da qui il nostro lavoro ha potuto abbracciare anche la cultura di altre zone d’Italia. Abbiamo fatto canzoni che parlavano di mafia, del coraggio di Peppino Impastato (Ndr: Giuseppe Impastato, Cinisi -PA-, 5 gennaio 1948 – 9 maggio 1978, è stato un politico, attivista e conduttore radiofonico italiano, famoso per le denunce delle attività della mafia in Sicilia, che gli costarono la vita), realtà che pure erano distanti da noi ma che nel vivace contenitore di Modena trovavano un’espressione nuova. Modena era una città che offriva, quando ho scelto di viverci venticinque anni fa, non solo a livello musicale ma soprattutto umano, un occhio di riguardo nei confronti dei bisogni di chi vi viveva: me ne innamorai subito. Mi innamorai della gente, del loro modo di pensare e di vivere, di solidarizzare. Certo anche lì ho incontrato chi mi chiamava terrone ma l’aria che si respirava nel complesso era finalmente fresca, c’era molta apertura, offriva opportunità. Modena negli anni ’80 era all’avanguardia, c’erano i centri in cui si insegnava ai ragazzi gratuitamente a suonare, c’erano scambi culturali, noi, ad esempio abbiamo partecipato alla biennale di Lisbona nel 94’ come gruppo emergente che Modena aveva scelto, dopo molte selezioni, per rappresentare la città all’estero…. Io venivo da Napoli, città famosa nel mondo per la musica, ma lì questo fervore non c’era, Modena era assolutamente speciale, aperta alle contaminazioni e attiva a livello culturale come nessun’altra città d’Italia.

CONSERVE l’orto in tavola per tutto l’inverno! di Adriana Colombo

Nel 1804 veniva dato alle stampe l’oramai celebre testo intitolato Livre de tous les ménages, ou l’art de conserver pleusieurs années toutes les substances animales et végetales. Alla base del suo strabiliante successo due intuizioni fondamentali: il riscaldamento in acqua bollente e la chiusura ermetica del vaso in fase di bollitura. In questo modo la tecnica di conservazione degli alimenti venne, per così dire, istituzionalizzata ma, al di la dell’evoluzione tecnica della materia e del suo uniformarsi al gusto moderno, la storia della conservazione degli alimenti, come tutte le altre storie, ha inizio con la notte dei tempi. Conservare gli alimenti aveva, infatti, un ruolo di vitale importanza, in passato ancor più di oggi nell’era del mercato globale, ne permetteva l’uso ed il consumo a distanza di tempo e di spazio dal momento e dal luogo di raccolta. Era, quindi, fondamentale per accumulare scorte per i lunghi viaggi e per i periodi dell’anno in cui la terra è meno generosa e garantiva, così, varietà e completezza nutrizionale all’alimentazione. Come spesso accade fu sicuramente la natura stessa a indicare le prime possibilità di conservazione: la frutta che restava sugli alberi, seccava e non perdeva commestibilità, gli animali che restavano sepolti sotto la neve e il ghiaccio o i pesci che restavano inclusi nelle saline naturali sono stati i primi esempi di cibi conservati. Oggi le conserve si mantengono un prodotto molto richiesto dal mercato ma, nonostante l’industria permetta di reperire qualsiasi alimento a lunga conservazione a prezzi ridotti, la genuinità ed il gusto delle conserve fatte in casa continuano ad essere un ottimo motivo per dedicare le giornate di fine estate a questa tradizione antica. Potrete così as-

saporare i sapori ed i colori del vostro orto estivo anche nelle grigie giornate autunnali e offrire ai vostri ospiti antipasti gustosissimi e pronti all’uso. Ecco come procedere. - Al di là del prodotto che vorrete conservare la prima e fondamentale operazione è quella di sterilizzare i contenitori e le guarnizioni di gomma o i coperchi degli stessi. è sufficiente farli bollire in acqua per alcuni minuti, estrarli con una pinza e farli asciugare molto bene su di uno strofinaccio pulito. - Bisogna poi scegliere il tipo di chiusura ermetica più adatto ad ogni tipo di conserva. Le opzioni sono due: con guarnizione di gomma (adatto per sotto spirito, sott’olio, sott’aceto) e con coperchio a vite adatto per tutti i tipi di conserva. Nel caso di marmellate o di conserve che vanno poi sterilizzate è necessario adoperare coperchi nuovi che garantiscono una chiusura perfettamente ermetica. - La sterilizzazione è necessaria per le conserve in salamoia, sciroppate, al naturale e

per le marmellate. Una volta chiusi i vasi, metteteli in una pentola con acqua fino ai 2/3 della loro altezza. Se il contenuto dei vasi è freddo usate acqua fredda. Se al contrario il contenuto è caldo, usate acqua calda, altrimenti il vetro si spaccherà. E’ bene avvolgere i vasi in stoffa affinché non sbattano durante la cottura. I tempi di sterilizzazione variano: contate circa 30 minuti per la frutta e da 1 ora a 2 ore per le verdure. - Per le conserve sott’olio non è necessario sterilizzare: è pertanto importantissimo che non vi sia acqua o aria nei vasi. Asciugare, quindi, con cura il prodotto da conservare ed eliminare le bolle d’aria battendo più volte il fondo del vaso sul piano di lavoro. - Le conserve sott’aceto sono le più semplici, non necessitano di sterilizzazione e comunque non vanno mai a male. L’unico problema è che con il tempo l’aceto continua a “cuocere” i cibi che possono diventare mollicci e troppo acidi.

Melanzane sott’olio Ingredienti melanzane aceto olio

peperoncino spicchi d’aglio basilico fresco

Preparazione Lavare e tagliare a spicchi le melanzane e porle su un’asticella inclinata. Coprirle di sale fine e lasciarle spurgare per qualche ora. Sciacquarle e porle in una pentola di

terracotta coprendole con aceto di vino rosso. Farle bollire per circa 15 minuti. Sgocciolarle bene e disporle su un canovaccio pulito ad asciugare. Il giorno dopo sistemarle nel contenitore prescelto unendo gli aromi e coprendo, quindi, con l'olio. Sono pronte dopo circa un mese. Vanno conservate in luogo fresco e buio affinché l'olio non fermenti.

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reality venti domande per vedere la brianza con occhi dei brianzoli

Rinnovabili e ritorno economico?

Che lavoro fai? Sono operaio. Nel tempo libero, però, faccio il volontario presso il comune di Mariano.

Un investimento in ambiente e sicurezza alla portata di tutti. Per capirne di più in materia di energie rinnovabili incontriamo Paolo Nava, titolare della Nava srl Costruzioni Elettriche, azienda che nasce nel 1990, occupandosi prevalentemente di impianti elettrici. Tanto si parla di energia rinnovabili ma poco, spesso, se ne capisce. Ci spieghi lei che se ne occupa da anni, come orientarsi nel vasto panorama delle energie rinnovabili… Effettivamente è dal 2001 che abbiamo iniziato ad occuparci anche di fonti rinnovabili che crediamo fortemente essere il futuro. Nello specifico abbiamo maturato una grande esperienza nella progettazione e realizzazione di impianti fotovoltaici ma non solo: oggi le tecnologie a disposizione sono molteplici anche nel campo delle rinnovabili, per questo la soluzione migliore per ogni tipo di cliente va individuata caso per caso mediante uno studio approfondito. Quando abbiamo iniziato nel 2001 la tecnologia fotovoltaica non era ancora supportata dalle politiche legate al Conto Energia e, a dieci anni di distanza, siamo contenti di constatare che anche scelte politiche di questo tipo vanno nella direzione di voler sviluppare una cultura del risparmio energetico e dell’indipendenza energetica anche per il privato. In anni di esperienza ci siamo accorti di quanto sia importante proprio lo sviluppo della cultura delle fonti rinnovabili nei confronti delle quali il consumatore, in particolar modo l’utente privato, tende sempre a manifestare una certa diffidenza. Per questo motivo noi teniamo molto a spiegare ai nostri clienti i meccanismi di funzionamento delle principali tecnologie pulite da noi proposte in modo che sia realmente in grado di comprendere perché, valutato il suo specifico caso, lo indirizziamo verso un determinato sistema di produzione energetica piuttosto che verso di un altro. Oltre al fotovoltaico, che permette la produzione di energia elettrica direttamente mediante la trasformazione dei raggi UVA provenienti dal sole, offriamo impianti geotermici, aerotermici ed idrotermici, ma queste tecnologie sono ad oggi, almeno in Italia, meno diffuse e dunque meno note. La geotermia, come dice il nome stesso, produce energia partendo dal calore presente nel sottosuolo, l’aerotermia produce energia a partire dall’aria mediante una macchina che “abbraccia l’aria” e la traduce in energia con rendimenti variabili a seconda delle stagioni, e, infine, c’è l’idrotermia, la tecnologia mediante cui si produce energia a partire dall’acqua.

A livello pratico quali sono i vantaggi per l’utente privato? Oltre al vantaggio ambientale c’è un’indiscutibile tornaconto economico dato dalla produzione di energia elettrica che poi, in caso di esubero rispetto ai consumi, viene reintrodotta nella rete nazionale generando un valore per il produttore privato. Oltre a questo c’è anche una forma di incentivo regolamentata dalle singole regioni. Raccontato in breve è previsto un incentivo della durata di vent’anni dalla data di installazione dell’impianto. Questo per gli impianti fotovoltaici, per quanto riguarda, invece, le pompe di calore, ossia gli impianti basati sul principio geotermico, si ha un grande vantaggio ambientale in quanto è possibile riscaldare gli ambienti domestici e produrre acqua calda ad uso sanitario senza alcuna emissione di CO² nell’atmosfera, in quanto la produzione di energia è data da uno scambio termico fra la temperatura presente nell’ambiente e quella nel sottosuolo. Al di là dell’aspetto ambientale c’è poi l’enorme vantaggio economico dato dal rendersi indipendenti dai carissimi combustibili fossili normalmente utilizzati negli impianti di riscaldamento domestico, e dunque dai principali monopoli di case di distribuzione energetica, cosa che si traduce in un risparmi annuo di oltre 2000 euro a seconda della superficie da riscaldare, mentre il costo di installazione dell’impianto non si differenzia molto da quello per l’installazione di un tradizionale impianto di riscaldamento a metano. Una soluzione, dunque, alla portata anche dell’utenza privata, molto diffusa, già da decenni, nei paesi del Nord Europa e in zone come il TrentinoAlto Adige, ma che nell’resto del nostro paese è ancora poco diffusa. L’obiettivo, a cui ora è possibile ambire, è quello della casa ad impatto zero e completamente indipendente dal punto di vista energetico. Certo oggi un sistema completamente autonomo può apparire a molti ancora molto dispendioso, ragione per cui molti optano per sistemi integrati, ma in realtà il margine di ammortamento economico è davvero vantaggiosissimo nel medio-lungo periodo. Bisogna, inoltre, considerare che una casa priva di emissioni ed autonoma energeticamente è un immobile dall’altissimo valore di mercato in linea con le direttive per le costruzioni di nuove residenze e, dunque, è un investimento che mostra il proprio valore nel tempo. Per questo, anche il privato può ambire ad

investire sulle rinnovabili in quanto è una forma di investimento che si affianca e rivaluta “investimento nel mattone”. Questo perché per avere una casa ad impatto zero bisogna implementare più tecnologie in grado di sopperire ai bisogni elettrici e termici ma il risultato è un immobile che non avrà praticamente più costi di gestione annua. Ma questi impianti basati sull’utilizzo delle rinnovabili funzionano bene? Hanno alti costi di manutenzione? Ci tengo a ribadire che queste che per molti di noi sono “novità” sono in realtà tecnologie in uso già da moltissimi anni, oltre un ventennio, in altri paesi dai climi perlopiù molto più rigidi del nostro e meno assolati della nostra Brianza, e, dunque, sono tecnologie assolutamente collaudate ed affidabilissime. Nel caso di un impianto geotermico la parte inerente le sonde e l’impianto collocato nel terreno è pressoché eterna e non necessita affatto di manutenzione. La pompa di calore, è la sola parte che può richiedere interventi manutentivi ma né più né meno di una caldaia tradizionale, con l’importante differenza però che un eventuale guasto non può in nessun caso essere un pericolo per chi in quegli ambienti ci vive come nel caso di una caldaia a gas: la pompa di calore è solo un “motore” che innesca lo scambio di temperature fra la casa e il suolo, quindi sicurezza prima di tutto! Quindi, ripeto, l’investimento è iniziale ma poi le spese si abbattono fino allo zero: bisogna avere solo un briciolo di lungimiranza per comprendere che quella che sembra una spesa di avvio sostenuta da subito si tradurrà in un risparmio per la vita e, quindi, in un investimento altamente vantaggioso. Queste tecnologie sono abbicabili solo al nuovo o possono essere utilizzate anche in fase di ristrutturazione di immobili già esistenti, magari addirittura edifici storici? Possono essere applicate ovunque e, con lo studio del singolo caso, è possibile formulare il progetto per un impianto che, in quel caso specifico, sia quello in grado di ottimizzare al meglio la spesa armonizzando la produzione energetica con un ottimale isolamento termico degli ambienti, cosa che spesso viene sottovalutata ma che è importantissima.

Per saperne di più www.costruzionielettriche.it Per info e contatti info@costruzionielettriche.it

Cosa ti piace di Monza e Brianza? ...molto poco… troppa frenesia… comunque sicuramente di Monza mi piace il parco e della Brianza in generale le zone verdi… quando non ci buttano la spazzatura!

Nome Adriano. Età Trentanove. Dove sei nato? A Seregno. Dove vivi? A Mariano Comense. Vivi da solo o con la famiglia? Per ora vivo con il mio cane. Destra o Sinistra? Sinistra.

Associazione d’idee. Se ti dico verde… Penso ai boschi dove vado con il cane. Cena… Amici. Vai al parco? Sì, ci vado anche se prediligo i boschi vicino a casa. Chi è Dario Allevi? Il presidente della provincia di Monza e Brianza. Dai un voto a Monza e Brianza Un voto basso! Non ho ben capito cosa facciano le province in generale. Ai trasporti in Brianza?

una sinistra. Che lavoro fai? La barista. Cosa ti piace di Monza e Brianza? La Villa Reale con annesso parco e il Duomo di Monza. Associazione d’idee. Se ti dico verde… Natura. Nome Stefania Età Venticinque. Dove sei nata? A Carate Brianza. Dove vivi? A Biassono. Vivi da solo o con la famiglia? Vivo con i miei genitori e la mia sorellina. Destra o Sinistra? Destra, anche perché in Italia non esiste

Cena… Parenti, amici, compagno...purché sia in compagnia delle persone amate. Vai al parco? Quando ho del tempo libero sì. Chi è Dario Allevi? Il presidente della provincia di Monza e Brianza.

La sufficienza c’è: perlomeno i treni sono parecchi. Al commercio in Brianza? Sei. Se non in Brianza dove vorresti vivere? Mi piacerebbe vivere in Toscana, oppure in Olanda… Esprimi un desiderio. Che la gente capisca quanto affetto sanno dare gli animali e che si occupi dei propri animali come si deve, senza “liberarsene” alla prima vacanza o appena l’animale non sta bene! Metropolitana a Monza: favorevole o contrario? Favorevole. Dimmi un proverbio Aiuto! Non conosco i proverbi…sono propri modi di dire che non uso. Dì qualcosa ai nostri lettori. Non comprate gli animali nei negozi perché i canili e i gattili sono pieni di cani e gatti, anche cuccioli, in cerca di una casa.

Al commercio in Brianza? Direi che ultimamente, rispetto agli ultimi due anni, si sta un po’ riprendendo. Se non in Brianza dove vorresti vivere? Sicuramente in un luogo esotico. Esprimi un desiderio. …ma se te lo dico non si avvera! Metropolitana a Monza: favorevole o contrario? Assolutamente favorevole. Dimmi un proverbio L’abito non fa il monaco. Dì qualcosa ai nostri lettori “Grazie e buona giornata!”…in realtà è una battuta fra me ed una persona…

Dai un voto a Monza e Brianza Otto. Ai trasporti in Brianza? E’ da tanto che non ne usufruisco ma dai commenti che sento direi sei!

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altrove racconti e consigli di viaggio

Irlanda un invito a perdersi

Nella foto a lato, una veduta delle scogliere di Moher.

di Marta Migliardi

Mi sembra che tutti noi guardiamo troppo alla Natura e viviamo troppo poco con essa Oscar Wilde

(Dublino, 16 ottobre 1854 Parigi, 30 novembre 1900)

La sua anima si dissolse lentamente nel sonno, mentre ascoltava la neve cadere lieve su tutto l’universo, come la discesa della loro ultima fine, su tutti i vivi e su tutti i morti. James Joyce, “I morti”, da Gente di Dublino

Se si pensa all’Irlanda, comunemente, sono due le cose che vengono in mente: la birra e gli U2. Le pinte di Guinness e la band di Dublino, magari in un pub, di quelli con le insegne verdi, di quelli che fuori fa sempre tanto freddo, ed è difficile uscirne. Vengono in mente paesaggi molto estremi, dove il mare che sovrasta l’orizzonte, seppur vicino agli occhi, sembra irraggiungibile perché contrastato dalle mitiche scogliere a strapiombo, che disegnano gran parte della costa irlandese. La natura è quello che più colpisce dell’Irlanda: spiagge deserte, pochissimi alberi, scenari indimenticabili come si trattasse di terre inesplorate. L’Irlanda è una piccola isola, kilometricamente parlando, ma grande nella sua storia e nella sua identità, che si rivela, tra le altre cose, nella produzione letteraria di molti grandissimi scrittori, nativi di questa terra, tra cui James Joyce e Oscar Wilde. Anche il cinema si è lasciato conquistare da questa terra dai lineamenti unici: Salvate il soldato Ryan, Braveheart, Barry Lindon, The Commitments e molti altri film, noti e meno noti, hanno trovato qui una perfetta location, dal fascino ineguagliabile. Ma non sottovalutiamo le città: ognuna piena di musica, cultura, arte e divertimento. Cominciamo dalle due capitali: Dublino, capitale d’Irlanda e Belfast, la capitale dell’Irlanda del Nord. Non si vorrebbe essere approssimativi ed è ovvio che le due regioni d’Irlanda abbiano, pur nella comunanza e nella vicinanza, anche molti aspetti culturali e storici differenti ed una serie di eventi, anche bellicosi, che hanno portato nel 1922 all’indipendenza dell’Irlanda del Sud (riconosciuta dall’Inghilterra solo nel 1949) mentre l’Irlanda del Nord è tuttora sotto il governo britannico. Non è questa chiaramente la sede per dare una esaustiva ed approfondita visione storica della situazione politica irlandese e dei suoi rapporti con il Regno Unito, che risalgono ancora prima della venuta al trono di Enrico VIII. Tenteremo, quindi, in poche righe, di rendere l’atmosfera davvero unica che questa terra offre, da nord a sud, valicando i confini di ogni contrasto e di ogni divisione politica. Torniamo, quindi, alle due imperdibili città. Dubilno ha moltissime attrattive ed è, a tutti gli effetti, una città volta al futuro, forte però di antiche tradizioni che cominciano all’epoca dei Vichinghi. Una città ospitale, viva. A settembre, per esempio, ospiterà il Dublin Contemporaney 2011, ovvero la più gran-

de mostra di arte contemporanea a cui l’Irlanda intera abbia mai assistito. L’accoglienza e l’ospitalità sono garantite, innate nella popolazione. Non ci soffermeremo su tutti i musei, castelli, le piazze e i luoghi d’interesse di Dublino: non basterebbe un intero libro e per questo internet è pieno di guide molto esaustive che potranno, a seconda delle vostre esigenze, veicolarvi nel miglior luogo per voi. Imperdibile, però, la visita alla Guiness Storehouse, dove insieme ai segreti della “scura” più famosa del mondo, dallo stabilimentomuseo potrete anche godere di un panorama mozzafiato della città. Se, invece, siete più propensi ai superalcolici, ricordatevi che l’Irlanda è anche terra famosa per la sua produzione di whisky e quindi è doverosa una tappa alla Jameson Whiskey Distillery. Dublino,

Le Scogliere di Moher (in gaelico significa scogliere della rovina) sono sulla costa occidentale, vicino al paese di Doolin e sono il luogo naturalistico più visitato dell’Isola. Falchi, gabbiani e cormorani, gli abitanti di queste suggestive rocce, vi faranno sentire sospesi tra l’aria e la terra. Luogo magico e d’ispirazione: da Harry Potter ( dove furono girate alcune scene per l’episodio Harry Potter e il Principe mezzosangue) ai nostrani Modena City Rambles ( si veda intervista MCR) che le citano i in Celtica Patchanka come “le maestose scogliere di Moher”. Sportivi, escursionisti, amanti dell’arte, della cultura, della libertà, della birra, della musica, delle leggende, della storia troveranno sempre un valido motivo per tornare in Irlanda. Non vi ho detto della festa di San Patrizio (che

Più che guidarvi in questa terra, vi invito a perdervi. Perdetevi tra i suoi pub, nelle taverne, nelle pinte di birra e nei suoni delle lingua gaelica. Perdetevi in ogni pagina degli scrittori d’Irlanda, nella vitalità del suo popolo e nello stupore delle sue leggende inoltre, è stata dichiarata dall’UNESCO città della letteratura, tre degli ultimi quattro premi nobel assegnati per la letteratura sono, infatti, natii della capitale d’Irlanda. Come non cadere nella tentazione di seguire le indicazioni dei luoghi dove è ambientato l’Ulisse di Joyce? Tra un pub storico e l’altro, per le strade e nell’aria si respira davvero la libertà della cultura. Non a caso, l’Irlanda è classificata al primo posto per la libertà di stampa ed economica. Cosa che merita, specie di questi tempi, una riflessione accurata: cos’è la libertà?* Belfast sta pian piano raggiungendo, meritatamente, la fama turistica di Dublino. Anche qui non manca la cultura, specie musicale. Tappa obbligatoria per un ristoro è il Crown Bar, storico locale con elementi di decoro risalenti al lontano 1885 che vi riporteranno in una godibile e nostalgica atmosfera, ricreata dai piccoli e intimi spazi interni e dalle vetrate decorate. Proprio qui, inoltre, venne progettato e varato il Titanic. Ogni anno, da Aprile a Maggio vi è un festival dedicato al transatlantico e nell’Aprile 2012 verrà inaugurato, nell’area dei cantieri Harland & Wolff, un nuovo edificio-simbolo dove si potrà ripercorrere la storia dello sfortunato Titanic legato a Belfast (The Titanic.com ).

dura una settimana nel mese di Marzo), dei castelli, delle leggende celtiche, del folklore e delle mille altre risorse di questa terra. Vogliate scusarmi. Più che guidarvi in questa terra, vi invito a perdervi. Perdetevi tra i suoi pub, nelle taverne, nelle pinte di birra e nei suoni delle lingua gaelica. Perdetevi in ogni pagina degli scrittori d’Irlanda, nella vitalità del suo popolo e nello stupore delle sue leggende. Un itinerario turistico, al giorno d’oggi è cosa semplice da trovare. Più difficile perdersi con consapevolezza.

* La libertà economica è la libertà di produrre, scambiare e consumare ogni prodotto o servizio richiesto, senza l’uso della forza e della coercizione, e senza l’intervento dello Stato. La libertà economica è la base necessaria per un sistema liberale, e vede nelle sua fondamenta diritti fondamentali come quelli alla proprietà privata e alla iniziativa privata. (Fonte: Wikipedia)

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bis teatro, musica ed eventi a monza e brianza

Enrico Ruggeri, professione romanziere:

Brugherio è fatta d’aria. La puoi trovare dentro a palloncini leggeri Tra le pieghe delle girandole, nelle bolle di sapone, tra i raggi delle ruote nelle strade, nei cerchi delle piazze, nel suono degli strumenti, nel volteggiare di un acrobata, tra il respiro trattenuto di chi guarda volare con la tesata all’insù, nelle risate piccole e grandi, nelle immagini che restano appese al cielo, negli occhi, nel cuore, nel battere le mani, ancora. Ancora una volta in tanti. Forse ancora di più. Tantissimi. Perché anche quest’anno si torna a scommettere sulla strada, sulla voglia di condividere, sulla voglia di stare insieme, sulla voglia di portare la realtà a fare un salto nel blu. Un blu che sa di cielo, di vento e di mare, di spazio, di salto, di viaggio, di libertà, di gioco. Tre giorni per dire “Blu” con un braccialetto al polso.

Che giorno sarà… una storia che avevo voglia di raccontare e non ci stava in una canzone!

Brugherio è tutta blu

sIride 2011 - FESTIVAL INTERNAZIONALE DI TEATRO DI STRADA 16-17-18 Settembre, Brugherio. Seconda edizione. di Marta Migliardi Introduzione e poesia di Rossella Rapisarda degli Eccentrici Dadarò

amici vicini e lontani, a chi amate e a chi volete conoscere meglio, a chi volete dare il primo appuntamento o il primo bacio, a chi non vedete da molto, a chi vedete sempre, a chi non esce mai di casa e a chi esce troppo, ai piccoli, ai grandi e ai nonni… il teatro è per tutti… e fa bene a tutti!

33 appuntamenti 13 compagnie italiane 3 compagnie straniere I numeri parlano. La seconda edizione del Festival (fortemente voluta dall’Assessorato alla Cultura con Enzo Recalcati in prima fila e supportata dall’Assesso-

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rato al Commercio con Annalisa Varisco, con la direzione artistica della compagnia teatrale Eccentrici Dadarò) si fa due volte più grande. Dai 17 appuntamenti dello scorso anno, Brugherio si prepara a ospitarne quasi il doppio. E tutto questo grazie al Comune ma soprattutto al pubblico che ha amato, seguito e chiesto di continuare in quest’avventura.

Il programma è già pronto. Il festival aprirà le ali per iniziare il “ volo nel blu” venerdì 16 settembre e si finirà domenica 18, con una festa finale in piazza. Il programma, in caso di pioggia, seguirà uno sviluppo alternativo in luoghi protetti… la festa non si fermerà comunque! Vi aspettiamo in tanti, tantissimi, ditelo agli

Cosa aggiungere a questa descrizione poetica e magica che ci ha mandato la direzione artistica del Festival? Un paio di considerazioni, direttamente dall’Assessore alla Cultura Enzo Recalcati che abbiamo già conosciuto sulle pagine di Trantran per aver portato a Brugherio l’happening della canzone d’autore Parola Cantata. “Siamo arrivati alla seconda edizione di questo Festival Internazionale del Teatro di Strada, che non è un semplice collage di spettacoli ma una rassegna ben organizzata, e la gente se ne è accorta sin dalla prima edizione. Brugherio ha bisogno di queste manifestazioni e se ne è

interessato anche il distretto del Commercio, perché è indubbio che si ponga in evidenza la valenza territoriale. Vorremmo far diventare Brugherio un punto di riferimento culturale per la Lombardia. Oltre a tutti gli eventi che potrete leggere nel programma, fino al primo settembre, accettiamo anche le libere adesioni di tutti gli artisti di strada che vogliano esibirsi a cappella. Bisognerebbe sempre partire dal presupposto che la cultura non costa, la cultura arricchisce. Una città costruisce la sua identità anche sulla qualità dei propri eventi. Un esempio efficace di questa politica degli eventi è quello di Tàrrega, in Spagna, dove la città vive per il suo Festival del Teatro di Strada (uno dei più rinomati al mondo) ed ha anche incrementato in breve tempo, il turismo, i servizi e gli alberghi, creando vantaggi e posti di lavoro per i cittadini stessi. Io sogno, durante questo festival, di chiudere le strade della città per renderla pedonale, ma di aprirne le porte

al mondo intero. Sogno di avere artisti di strada da tutto il mondo e di arricchire la mia città con queste energie straordinarie”. Anche Annalisa Varisco, Assessore al Commercio della città, è molto entusiasta dell’iniziativa: “Questa seconda edizione di sIride è per Brugherio un evento importante realizzato grazie alla cooperazione tra l’Assessorato alla Cultura e il Distretto del Commercio di Brugherio. Portare spettacoli divertenti e affascinanti nelle vie e nelle piazze della nostra città è un importante stimolo anche per il commercio locale grazie al maggior movimento di persone lungo le strade. Sono certa che l’iniziativa otterrà un successo maggiore rispetto a quello, già ottimo, dello scorso anno e per questo ringrazio tutte le persone che hanno collaborato alla progettazione e realizzazione dell’evento”. Sembra strano, ma è proprio così: la cultura non toglie mai niente, ma dona soltanto.

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Direttore Sanitario: Dr. Mauro Malvini

sIr

assessorati alla Cultura e al Commercio

ide

con il patrocinio di

festival internazionale di teatro di strada

direzione artistica

a nd co se

Festival internazionale del teatro di strada Brugherio 16-17-18 settembre 2011

ne io iz ed

DOVE

1

Punto Info/piazza Roma

in caso di pioggia 1 Auditorium Civico, via S. G. Bosco

2

parco Martiri delle Foibe

2 Sala Consiliare, piazza C. Battisti

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piazza Virgo Fidelis

3 Palestra Kennedy

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piazza Roma

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piazza Togliatti

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C.R.A. Comunità del diparti-

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Brugherio | 16-17-18 settembre

mento di salute mentale

Movimento, Curiosità, Attenzione, Felicità, Allegria… queste sono le sensazioni che ho respirato, camminando per la nostra città, lo scorso anno nei giorni della prima edizione del festival. Ritorna per la seconda volta la carovana degli Artisti di Strada a Brugherio, spinta da questi desideri, sorretta ancora una volta dalla gioia di sognare, di immergersi in un Mondo di colore. BLU . Tre giorni per La seconda edizione del Festival quest’anno sarà dedicata al BLU ridere e volare insieme, per credere ancora in qualcosa. assessore alla Cultura Enzo Recalcati Ritengo importante vivacizzare tutte le piazze del paese con spettacoli divertenti e allegri come il festival propone nel ricco programma. Lo scorso anno è stato bello e divertente e sono certa che anche questa volta sarà spettacolare. assessore al Commercio Annalisa Varisco

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Cortile della lettura

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Centro commerciale Kennedy

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via Tre Re 6

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Movimento, Curiosità, QUANDO Attenzione, Felicità, Allegria… queste sono venerdì 16 le sensazioni che ho respirato, camminando per la nostra città, lo settima festa di fine estate solisti master scorso classes anno nei giorni della prima edizione del festival. non fatelo a casa Ritorna per la seconda volta la carovana degli Artisti di Strada a sabato 17 laboratorio di Brugherio, spinta da questi desideri, sorretta ancora una volta acrobatica senza denti dalla gioia di sognare, di immergersi in un Mondo di colore. La sela fabiola gioco di Tina conda edizione del Festival equilibrando ilusiones quest’anno sarà dedicata al BLU . Tre vai e... vola! equilibrium tremens giorni per riderevarietà e volare insieme, per credere ancora in qualcosa. prestige senza denti Assessore alla Cultura la fabiola the beat brothers show equilibrando ilusiones Enzo Recalcati equilibrium tremens 1

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20.30 - piazza Roma della Scuola di Musica L. Piseri 21.00 - piazza Roma con Thomas Blackthorne (detentore di 7 guinness dei primati)

in caso di pioggia

venerdì 16 sabato 17

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auditorium civico

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sala consiliare

palestra kennedy

20.30 solisti master classes 21.00 non fatelo a casa

16.00 equilibrium 16.00 varietà prestige tremens 17.30 senza denti 17.00 la fabiola 20.30 pink quartet 18.00 the beat brothers 21.00 sconcerto d’amore show

16.30 vai e... vola! 18.00 equilibrando ilusiones

11.00 - piazza Roma 16.30 vai e... vola! domenica 16.00 varietà prestige 16.30 la fabiola con Urana 17.30 mr factotum 18.00 equilibrando 17.30 senza denti 18 18.30 tamarros ilusiones 16.00 - C.R.A. Comunità del Dipartimento di Salute Mencon Le due e un quarto tale (Baraggia) 16.00 - centro commerciale Kennedy con Giancarlo Casati 16.00 - cortile della lettura con i Sopravoce con Circo Vito 16.30 - centro commerciale Kennedy 16.45 - cortile della lettura con Urana l’altro pianeta 16.45 - C.R.A. Comunità del Dipartimento di Salute Mentale (Baraggia) con Tobia Circus 17.00 - parco Martiri delle Foibe con Teatro in Trambusto 17.30 - piazza Virgo Fidelis con Le due e un quarto 17.30 - piazza Togliatti con Giancarlo Casati con i The Beat Brothers 17.30 - piazza Roma 18.15 - centro commerciale Kennedy con Circo Vito 18.45 - via Tre Re con Tobia Circus 20.30 - piazza Roma pink quartet della Scuola di Musica L. Piseri 21.00 - piazza Roma sconcerto d’amore con Nando e Maila

domenica 18

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11.00 - piazza Roma laboratorio di acrobatica con Urana 16.00 - piazza Virgo Fidelis equilibrando ilusiones con Circo Vito 16.00 - piazza Togliatti tamarros con Ambaradan 16.15 - parco Martiri delle Foibe la fabiola con Giancarlo Casati 16.30 - piazza Roma senza denti con Le due e un quarto 16.45 - centro commerciale Kennedy mr factotum con Matteo Galbusera 16.45 - C.R.A. Comunità del Dipartimento di Salute Mentale (Baraggia) tamarros con Ambaradan 17.00 - piazza Togliatti vai e... vola! con Urana l’altro pianeta 17.15 - C.R.A. Comunità del Dipartimento di Salute Mentale (Baraggia) varietà prestige con Teatro in Trambusto 17.30 - piazza Virgo Fidelis la fabiola con Giancarlo Casati 17.30 - cortile della lettura senza denti con Le due e un quarto 17.45 - piazza Roma equilibrando ilusiones con Circo Vito 18.30 - piazza Roma tamarros con Ambaradan | a seguire chiusura del festival con sorpresa

Ritengo importante vivacizzare tutte le piazze del paese con spettacoli divertenti e allegri come il festival propone nel ricco programma. Lo scorso anno è stato bello e divertente e sono certa che anche questa volta sarà spettacolare. Assessore al Commercio scopri lo spazio off Annalisa Varisco 3 5 2

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GLI APPUNTAMENTI Venerdì 16 19.00 | C.R.A. Comunità del Dipartimento di Salute Mentale (Baraggia), Settima Festa di Fine Estate 20.30 | piazza Roma, solisti master classes della Scuola di Musica L. Piseri 21.00 | piazza Roma, non fatelo a casa con Thomas Blackthorne (detentore di 7 guinness dei primati)

19.00 - C.R.A. Comunità del Dipartimento di Salute

Mentale (Baraggia)

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presso i luoghi di svolgimento delle iniziative, fuori programma è operativo uno spazio dedicato agli artisti off.

L’INIZIATIVA

metti il bracciale BLU

INFO

e riceverai uno sconto o una gradita sorpresa acquistando presso gli esercizi commerciali che espongono il seguente simbolo

Ufficio Attività Culturali piazza C. Battisti 1 20861 Brugherio (MB) 039.2893.214/361 cultura@comune.brugherio.mb.it

Se esprimi un desiderio è perchè vedi cadere una stella. Se vedi cadere una stella è perchè guardi il cielo. Se guardi il cielo, è perchè credi ancora in qualcosa. Bob Marley

R

CU LT R A blu L’iniziativa metti il U bracciale e riceverai uno sconto o una gradita sorpresa acquistando presso gli esercizi commerciali che espongono il seguente simbolo Info Ufficio Attività Culturali piazza C. Battisti 1 20861 Brugherio (MB) 039.2893.214/361 cultura@comune.brugherio.mb.it CONSIGLI UTILI Leggere con attenzione il programma per non perdersi nessun appuntamento Munirsi di bici, monopattino, pattini, mongolfiera… per raggiungere velocemente i luoghi degli spettacoli, senza inquinare penna, stilografica, matita, lapis, piuma d’oca… per non perdere gli appuntamenti pieghevole della manifestazione... se state leggendo questi consigli lo possedete già seggiolino, cuscino, puff, divano… per una miglior visione delle performance e riposarsi tra uno spettacolo e l’altro Per vedere bene gli spettacoli posizionarsi “a cerchio” le prime file sedute a terra le seconde e terze file sui seggiolini, gli ultimi in piedi

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bis

Sabato 17 11.00 | piazza Roma, Laboratorio di acrobatica con Urana 16.00 | C.R.A. Comunità del Dipartimento di Salute Mentale(Baraggia), Senza Denti con Le due e un quarto 16.30 | centro commerciale Kennedy, Equilibrando ilusiones con Circo Vito 16.00 | centro commerciale Kennedy, La Fabiola con Giancarlo Casati 16.00 | cortile della lettura, gioco di Tina con i Sopravoce 16.45 | cortile della lettura, Vai e... vola! con Urana l’altro pianeta 16.45 | C.R.A. Comunità del Dipartimento di Salute Mentale (Baraggia), Equilibrium Tremens con Tobia Circus 17.00 | parco Martiri delle Foibe, Varietà prestige con Teatro in Trambusto 17.30 | piazza Virgo Fidelis, Senza Denti con Le due e un quarto 17.30 | piazza Togliatti, La Fabiola con Giancarlo Casati 17.30 | piazza Roma, the Beat Brothers Show con i The Beat Brothers 18.15 | centro commerciale Kennedy, Equilibrando ilusiones con Circo Vito 18.45 | via Tre Re, Equilibrium tremens con Tobia Circus 21.00 | piazza Roma, Sconcerto d’amore con Nando e Maila Domenica 18 11.00 | piazza Roma laboratorio di acrobatica con Urana 16.00 | piazza Togliatti tamarros con Ambaradan 16.00 | piazza Virgo Fidelis equilibrando ilusiones con Circo Vito 16.15 | parco Martiri delle Foibe la fabiola con Giancarlo Casati 16.30 | piazza Roma, Senza Denti con Le due e un quarto 16.45 | centro commerciale Kennedy mr factotum con Matteo Galbusera 17.00 | piazza Togliatti vai e... vola! con Urana l’altro pianeta 17.15 | C.R.A. Comunità del Dipartimento di Salute Mentale (Baraggia) varietà prestige con Teatro in Trambusto 17.30 | piazza Virgo Fidelis, La Fabiola con Giancarlo Casati 17.30 | cortile della lettura, Senza Denti con Le due e un quarto 17.45 | piazza Roma, Equilibrando ilusiones con Circo Vito 18.30 | piazza Roma, Tamarros con Ambaradan e a seguire chiusura del festival con sorpresa MAPPA

SERVIZI

EQUIPE MEDICA

1 punto info / piazza Roma 2 parco Martiri delle Foibe 3 piazza Virgo Fidelis 4 piazza Roma 5 piazza Togliatti 6 C.R.A. Comunità del dipartimento di salute mentale 7 Cortile della lettura 8 Centro commerciale Kennedy 9 Via tre Re IN CASO DI PIOGGIA 1 Auditorium Civico via S.G. Bosco 2 Sala consiliare piazza C. Battisti 3 Palestra Kennedy

Emergenze odontoiatriche

Dr. Mauro Malvini

al numero 039.2308662

Implantologia / Chirurgia Orale

Radiologia Digitale

Dr. Maurizio Parente

In sede

Endodonzia / Conservativa

Dr. Armando Ferraro

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GATTINI CERCANO CASA

*Storie di ordinario abbandono di Anna Alberti rubrica a cura di Gabriella in collaborazione con Enpa sez. Monza e Brianza

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Non facciamoli crescere in gabbia!

Dopo un’estate che sul fronte felino ha registrato un numero record di abbandoni, presso l’ENPA di Monza ci sono decine e decine di bellissimi baffuti di ogni colore, età e carattere che aspettano di essere adottati! Cerchiamo per loro una vera casa e un’adozione, questa volta sicura e definitiva, presso persone responsabili e fidate, consapevoli che un animale non è né un giocattolo né un passatempo, ma un compagno di vita con sentimenti ed esigenze che richiedono il massimo rispetto. I gattini nelle foto sono solo una piccolissima rappresentanza dei micetti che abbiamo accolto e accudito in questi difficili mesi estivi. Per vedere alcune delle loro schede dettagliate, visitate il nostro sito: www.enpamonza.it > Animali da adottare > Gatti in gattile Il gattile è strapieno anche di stupendi mici giovani, adulti e senior, tutti vaccinati e sterilizzati, la cui gestione è meno impegnativa rispetto all’adozione di un adorabile cucciolo. In pratica… non c’è che l’imbarazzo della scelta, se avete pensato di accogliere un micio nella vostra casa e nel vostro cuore!!!!!

Non hai possibilità di adottarne uno? aiutaci ad aiutarli: Servono tante, ma tante, pappe per i gattini già svezzati. In particolare occorrono ingenti quantità di: - CIBO UMIDO SPECIFICO PER GATTINI in scatoletta (tutte le marche tipo “kitten”, “junior”, etc...); - scatolette di RECOVERY e di CONVALESCENCE SUPPORT della Royal Canin; - scatolette di A/D della Hill’s, tutte reperibili presso i negozi per animali. - scatolette per gatti tipo mousse o paté, disponibili anche nei supermercati. Le OFFERTE IN DENARO sono sempre preziosissime in quanto ci permettono di sopperire alle numerose necessità dei nostri ospiti, non solo in termini di alimenti, ma anche e soprattutto per le numerose MEDICINE e SPESE VETERINARIE che servono ogni giorno per salvare la vita e tenere in salute i nostri “protetti”. È possibile anche effettuare una libera donazione tramite bonifico bancario: Banca Prossima IBAN IT87 C033 5901 6001 0000 0005 728 intestato a E.N.P.A. onlus Sezione di Monza e Brianza via Lecco 164, 20900 Monza eventualmente indicando nella causale l’utilizzo desiderato della vostra donazione.

Anche quest’anno, triste primato cui non riusciamo proprio ad abituarci, si è verificata la consueta “ondata” di abbandoni specialmente felini. Mentre la gente era partita per mete vicine e lontane, al Canile/Gattile di Monza abbiamo iniziato a fare la conta di quante sono state, anche questa estate 2011, le vittime di questo deplorevole quanto radicato malcostume. Per darvi un’idea, siamo arrivati a fine luglio ad ospitare contemporaneamente ben 183 gatti, di cui 68 adulti e 64 gattini nel Gattile e altri 51 gattini accuditi presso i volontari e collaboratori dell’ENPA di Monza e Brianza che fanno parte del Progetto Asilo dei Cuccioli. (Da tempo il numero di gatti accolti dall’ENPA monzese supera di gran lunga quello dei cani, che nello stesso periodo erano 45 tra adulti e cuccioli). Non si contano i gattini piccoli di ogni età nei quali diventa facilissimo imbattersi appena girato l’angolo, con particolare vergognosa predilezione (da parte di chi commette questo reato - perché di reato si tratta ed è punito dalla legge) per la scelta di luoghi meno frequentati e quindi con maggiore possibilità di farla franca. Con il rischio che quando qualcuno si accorge di un miagolio ormai flebile sia troppo tardi per salvare la pelle del piccolo malcapitato di turno, magari stremato da giorni di fame, di sete e di stenti. Ci siamo sempre chiesti con quale coraggio si possano abbandonare dei micetti totalmente indifesi e senza alcuna chance di sopravvivere alle dure regole della “giungla urbana” con le sue mille insidie. E non riusciamo proprio a comprendere per quale ragione questi piccoletti vengano addirittura strappati dalle mammelle gonfie di latte delle rispettive mamme (peraltro con conseguenze anche pericolose per queste ultime) per la fretta di sbarazzarsi del problema il prima possibile e con il risultato, nella maggior parte dei casi, di condannare

decine e decine di micro-gattini ad una morte certa e nemmeno tanto rapida né indolore. L’ultima “moda”: l’abbandono collettivo Ma ecco che ultimamente – ed è questo un trend allarmante che da qualche estate registriamo - c’è qualcuno allora che arriva a progettare una “risoluzione” a monte ancora più drastica e radicale del problema. Ebbene, non la sterilizzazione della gatta di proprietà ahimè (allora sì che saremmo tutti contenti e non dovremmo fare i conti con l’emergenza costante e il sovraffollamento dei pochi gattili e strutture di ricovero per gatti abbandonati!), bensì l’abbandono “collettivo” di mamma gatta con cuccioli al seguito. Le foto rappresentano uno degli ultimi episodi, in ordine di tempo, di questa nuova “moda”. Era facile immaginare quale fosse il contenuto di questo “misterioso” scatolone, abbellito persino dalle graziose e ordinate finestrelle e opportunamente chiuso con lo scotch, recuperato il 25 luglio dall’accalappiacani a Vedano al Lambro. Pare che qualcuno avesse notato il “pacco-regalo” già dalla sera prima, deposto a bordo strada. Una volta consegnato in Canile/Gattile di via Buonarroti, è toccato agli operatori e ai volontari di turno scommettere a questo punto soltanto sul numero dei mici che vi erano rinchiusi da diverse ore in mezzo ai loro escrementi, alla puzza e con una temperatura da colpo di calore. La nostra seconda preoccupazione contingente è stata quella di fare letteralmente i numeri per riuscire a trovare un posticino per ospitare anche questa nuova mamma gatta bianca e nera, giovane e molto dolce, e i suoi tre meravigliosi gattini: due sorelline (una nera “fumo di Londra” con la stellina bianca sul petto, l’altra tigrata e bianca a pelo semilungo) e un maschietto con il pelo semilungo color bianco panna e gli occhi azzurri (probabilmente ere-

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.1 Lo scatolone per intero .2 Mamma gatta mentre osserva l’esterno .3 Lo scatolone aperto in canile da un operatrice Enpa .4 Primo piano di mamma gatta .5 I tre micini all’interno dello scatolone .6 Il gatino (maschio) bianco/incrocio siamese .7 La gattina bianca/tigrata .8 La gattina nera/fumo di Londra ditati da un parente siamese). La mamma e i micini del pacco-regalo ce l’hanno fatta. Per tanti altri, invece, il ritrovamento e il soccorso arrivano troppo tardi e assistiamo impotenti alla sofferenza straziante e a una morte tanto assurda quanto evitabile. Il Canile/Gattile di Monza, in via Buonarroti 52, gestito dall’Ente Nazionale Protezione Animali, sezione di Monza e Brianza, è aperto al pubblico tutti i pomeriggi tranne mercoledì e festivi, dalle 14,30 alle 17,30. Sito: www.enpamonza.it

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Brigantia storia ed escursioniescursioni nel nostro territorio

Le Oasi di Baggero l’eterna lotta tra il bene e il male

Il percorso che porta dall’Oasi stellare all’area bambini.

Articolo e foto di Marta Migliardi

Disporre al meglio dell’ambiente è disporre al meglio di noi stessi.

no come specchi la rigogliosa natura che li circonda e che sembra cingerli con i sentieri percorribili che li costeggiano. Infatti, una delle peculiarità di queste oasi è anche la volontà di volerle rendere fruibili ai cittadini, con varie iniziative e percorsi possibili. La passeggiata è adatta a tutti, anche ai bambini, e consente di fare varie tappe. Oltre al sasso e alla terrazza panoramici (15 minuti circa di cammino), da dove si possono ammirare le oasi in tutto il loro rigoglio, è presente anche, a soli 5 minuti a piedi, un’area giochi attrezzata per i bambini. Per chi volesse, invece, scoprire tutti gli angoli di questo percorso, suggeriamo di spingersi fino alla cascata (20 minuti circa) e continuare a costeggiare i laghi fino a completare l’intero giro (40 minuti circa). Un’altra lodevole iniziativa che coinvolge questo luogo è quella dell’oasi stellare, ovvero un luogo

riparato dall’inquinamento luminoso dove la visone del cielo notturno e diurno può tornare, come un tempo, ad essere un momento di profonda contemplazione e anche di studio. L’astrofilo ha qui la possibilità di installare binocoli e telescopi, libero dalle troppe e mal progettate luci artificiali che rendono spesso difficoltosa l’osservazione del cielo stellato. L’8 Giugno 2011 è stata inoltre posta la prima pietra per la costruzione di un ostello, recuperando un vecchio edificio della Cementeria di Merone. Questo centro polifunzionale ha la volontà e l’obiettivo non solo di far crescere e dare importanza alle oasi ma anche, e soprattutto, quello di promuovere l’educazione ambientale attraverso due laboratori di monitoraggio delle acque e dell’aria. Il centro polifunzionale delle Oasi di Baggero diverrà così uno dei più attrezzati a livello europeo. Un

reale e concreto esempio di riqualificazione ambientale al servizio del cicloturismo, anche di provenienza estera. Ma, purtroppo c’è sempre un ma con cui fare i conti, tocca sempre constatare che, mentre ci sono persone ed enti, come il Parco Valle Lambro e i comuni che toccano le Oasi di Baggero, impegnati nell’eco sostenibilità e nell’insegnamento del rispetto della natura e della riqualificazione della stessa, dall’altro ci sono criminali veri e propri che, ancora nel mese di luglio 2011, hanno bucato alcune cisterne di detersivi schiumosi che si sono riversati nei bacini delle oasi mettendo a rischio la vita dei pesci e degli uccelli che la popolano. Ancora una volta, come accadde anche nel 1993, le Oasi di Baggero hanno fatto da scudo al Lambro, salvandolo e salvandoci da una catastrofe ambientale che poteva essere di entità assai maggiore. Ora, fortunatamente, la situazione sembra essere rientrata anche se gli esperti monitorano costantemente il piccolo microcosmo. Questo luogo, che vale davvero la pena di visitare, è, in fondo lo specchio della nostra umanità che si divide in coloro che costruiscono, educano, rivalutano a favore di un rapporto uomo ambiente, se non altro, accettabile e coloro che attuano un vero e proprio terrorismo ecologico, nuocendo a tutti e, nella piccolezza delle loro menti, non si accorgono di danneggiare in primis loro stessi. Se questi criminali si fermassero, come un tempo, a osservare la volta celeste e a riflettere, forse comprenderebbero che siamo tutti legati allo stesso destino che non può prescindere dalla tutela della Madre Terra. Intanto, però, l’8 Giugno il primo mattone è stato messo: l’eterna lotta tra il bene e il male.

Miao Yin

La storia dell’Oasi di Baggero inizia nell’Ottocento, quando nacque la miniera di Malpaga. Dal 1928 il Cementificio di Merone e, in seguito, la Holcim aprirono qui una cava per l’estrazione dei minerali marnosi di cui è ricca la Brianza. L’attività estrattiva è proseguita fino al 1969. Nel 2002 l’area è stata ceduta in comodato al Parco Regionale della

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Valle del Lambro. Prima per trent’anni, poi per settant’anni. Nel cassetto c’è anche un progetto del Parco Valle Lambro per acquisire definitivamente l’area ambientale. “Sicuramente uno dei pochi esempi positivi di recupero ambientale dove viene incarnato in modo ideale il rapporto uomo-natura così come lo intende

il Parco Valle Lambro”, come ha spiegato il Presidente Emiliano Ronzoni. Laddove c’era una cava di cemento, ora abbiamo davanti agli occhi due profondi laghi estesi per quasi otto ettari. Come se la pace fosse stata ripristinata, la giusta e doverosa ricompensa alle sofferenze della terra. I due bacini d’acqua rifletto-

se questi criminali si fermassero, come un tempo, ad osservare la volta celeste e a riflettere, comprenderebbero che siamo legati tutti allo stesso destino che non può prescindere dalla tutela della madre terra

Come raggiungere le Oasi di Baggero • Percorrere la SS 36 fino all’uscita Bergamo-Lecco • Seguire le indicazioni per Lambrugho/Merone

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raccontiamoci libri, racconti, scrittura e poesia

Enrico Ruggeri professione romanziere

Che giorno sarà… una storia che avevo voglia di raccontare e non ci stava in una canzone! di Adriana Colombo Foto articolo di Stefano Ponti

Inedita veste da romanziere per Enrico Ruggeri che con Che giorno sarà (Ed. Kowalski, 2011) si cimenta, con ottimi risultati, nel difficile compito della lunga narrazione. Un romanzo ambientato nella Milano degli anni ’80, anni di fermento che fanno da sfondo alle vicende e alle inquietudini del protagonista, un giovane

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se le cose fossero andate diversamente per colpa di chissà quale caso. Faccio un esempio: nel 1980 dovevo andare a Sanremo con una canzone intitolata Contessa ma c’era un problema: dovevo fare il militare. Feci di tutto per evitarlo. Finsi di non vederci, finsi di essere ansioso…le provai davvero tutte ma mi giudicarono sempre idoneo. Poi un giorno mi arrivò una cartolina rosa e sopra c’era, più o meno, scritto: “siamo spiacenti di informarla che è stato sorteggiato e quindi non potrà più prestare servizio di leva”. Non ci potevo credere! è una cosa che dà da riflettere…se fossi andato a militare non sarei andato a Sanremo: quel treno sarebbe stato perso e chi può dire come sarebbe andata la mia vita!

musicista pronto a tutto per “sfondare”. Una narrazione scorrevole dalla quale affiorano, poco a poco, i tratti di personaggi dalla psicologia complessa. Personaggi immaginari che svelano una realtà osservata con disincanto dall’autore che, in quella Milano, in quegli ambienti dominati da cinici, affaristi e cialtroni, si è imbattuto agli esordi della sua carriera da musicista.

All’interno del libro la sorte, ricopre un ruolo importante e beffardo. Credi che influisca in modo così determinante sulla carriera di un artista che tenta di emergere? Sicuramente. In questo libro racconto una storia immaginata ma il ruolo che vi ricopre la sorte è lo stesso che ricopre nella vita di ognuno. Questa storia potrebbe, sotto molti aspetti, essere la mia

Cito una frase dal tuo libro “quelli che ce la fanno non sono i migliori. Sono quelli che non vogliono e non possono crearsi alternative”. Quale ruolo viene, dunque, ad assumere secondo te l’ambizione? La frase nasce dal mio imbarazzo di fronte alla domanda che spesso mi hanno posto: “se non facessi il cantante quale lavoro avresti fatto?”. Davvero non saprei rispondere, non mi sono mai voluto neanche porre questo problema perché la fortuna da giovane mi ha aiutato. A vent’anni uno non vuole neanche lontanamente concepire di fare una vita diversa da quella che desidera. Poi le cose sono andate come sono andate, ho fatto la vita che volevo e fortunatamente non ho avuto né il tempo né il bisogno di immaginarmi alternative. Per questo motivo trovo quella domanda imbarazzante. E’ l’incapacità di volere immaginare le cose diverse da come le si desidera il vero motore, non tanto l’ambizione. La parola ambizione, inoltre, al giorno d’oggi è una parola molto pericolosa perché ha assunto una connotazione improntata sul sentimento di rivalsa mentre la componente desiderativa e positiva del termine è andata perduta. Il mondo è diventato troppo competitivo e questo ha

portato ad uno stravolgimento dei valori e delle prospettive: oggi si dice “quello è un vincente, quello è un perdente” dove ieri si diceva “quello è una persona perbene, quello è un mascalzone”. Oggi le valutazioni di merito si vanno a sovrapporre con le valutazioni di affermazione sociale, per questo la parola ambizione mi fa un po’ paura… Come si è sviluppato il carattere del protagonista? Il protagonista è un ragazzo che all’inizio parte puro, suona per passione, ama ciò che fa, l’avere un gruppo ed esprimere con la musica ciò che sente e pensa. Inevitabilmente si ritrova a contatto con un mondo che non è ciò che lui aveva immaginato. Scrive una canzone, il cui titolo non è poi che il titolo del romanzo, Che giorno sarà. Nello scrivere mi sono immaginato questa canzone come una canzone potenzialmente buona che poi viene via via modificata ed edulcorata nel testo e nell’arrangiamento fino a diventare, nella mia testa una di quelle canzoni pop di fine anni settanta con i suoni un po’ bruttini ed il testo leggero e insipido. Una caratteristica del personaggio è proprio l’incapacità di individuare il momento in cui ha perso la sua battaglia dal punto di vista artistico perché, mentre questo accadeva, lui iniziava a sentirsi attratto e lusingato dal mondo che stava scoprendo, dalle ragazze che mostravano maggiore interesse, dalle persone apparentemente più disponibili. Altrettanto rapidamente, però, conosce le persone sbagliate, non è capace di fare le scelte giuste, trascorre più tempo nei corridoi delle case discografiche che a casa a scrivere canzoni e la sua carriera inizia ad involvere: dopo questa canzone nessuno più gli da una seconda possibilità, come spesso nella vita succede. Il romanzo è ambientato negli anni Ottanta ma, purtroppo, credo che la sua attualità, oggi che la televisione e la discografia

Enrico Ruggeri durante il “Pranzo con l’Autore” svoltosi all’interno del festival Parola Cantata lo scorso giugno. sembrano appositamente strutturati per creare eroi di una stagione, sia più marcata che mai. I talent show hanno esacerbato questa tendenza che era già connaturata al sistema. Il “sistema”, oggi, gioca un ruolo fondamentale nella produzione di un artista al punto tale che ha portato ad un completo ribaltamento temporale nella valutazione della sua stessa opera. Mi spiego, fino a cinquant’anni fa tutti i più grandi artisti, musicisti come scrittori e pittori, realizzavano le loro opere migliori nella seconda parte della propria vita, tant’è che è abitudine distinguere fra “opere giovanili” minori e “produzione matura”. Nell’ultimo mezzo secolo, invece, è avvenuto esattamente il contrario, soprattutto in musica: gli artisti realizzano le loro produzioni migliori nella gioventù, a ridosso degli esordi, per poi passare il resto della vita a cercare di replicare i successi ottenuti. Qual è il motivo? Io credo dipenda dal fatto che ultimamente l’artista è molto gratificato da subito, in vita, ed il timore di perdere tale gratificazione abbia un effetto inibente sulla sua capacità e libertà creativa. Il protagonista del mio romanzo ha, poi, un altro problema: confonde e sovrappone la proprie potenzialità ai sui miti. In questo modo non riesce a sviluppare né la propria identità artistica né quella personale. Si può quasi parlare di un’involuzione dalla purezza alla meschinità: qual è il perno su cui si è innescata la metamorfosi? Qui si entra nel vivo di quella che per me è una delle teorie proposte da questo libro, ossia che è più facile essere delle persone meravigliose quando tutto ti va bene. Mantenere la propria integrità quando le cose ti si rivoltano contro è

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i segreti dellochef ricette e trucchi in cucina

molto più difficile. Il protagonista,ad esempio, si crede in credito con la vita e per questo motivo il suo livello di coscienza si abbassa: pensando che gli altri gli abbiano fatto del male si sente autorizzato a difendersi.

e l’essere sdolcinato preferisco sempre essere cinico! Dico questo perché il cinismo è acume, è capacità di osservazione, capacità di andare alla radice di cose che magari un altro non ha il coraggio di dire.

In questo libro, talvolta, affiora una buona dose di cinismo… Io credo che il cinismo sia una qualità che un artista debba necessariamente possedere in piccole dosi quando scrive…anche perché il contraltare è essere sdolcinato! Io fra l’essere cinico

Il protagonista è un traditore ma sembra spinto al tradimento dal bisogno di non tradire sé stesso. La tematica del tradimento si complica, però, nel rapporto ambivalente con la sua compagna Francesca: la necessità di tradire sembra entrare in conflitto con il suo biso-

gno di mantenere un punto fermo, una costante da ritrovare nel momento del bisogno. Per il protagonista la priorità è sempre mantenere quel tipo di atteggiamento e stile di vita che per lui é fondamentale avere. Mantenere l’immagine che ha e che vorrebbe trasmettere di sé. Tutto il resto passa in secondo piano, anche l’amore. Tuttavia anche i navigatori più scriteriati hanno bisogno di un porto. Il punto fermo per lui è qualcuno che non può tradirlo, almeno da un punto di vista di immagine. In molti hanno visto in questo rapporto solo il negativo, il versante dell’abbandono ad opera del protagonista ma in realtà è anche una grande storia d’amore perché lei, anche nella distanza, nell’abbandono, è e rimane l’amore della sua vita: è una storia romantica. Cosa ti ha dato di diverso scrivere un romanzo? Finire un romanzo, fare una cosa che mi ha impegnato per tanto tempo, è stata per me una conquista. Ho sempre solo fatto cose che mi impegnavano per un pomeriggio: scrivere una canzone, fare un programma. Il mio modo di approcciare il lavoro è sempre stato piuttosto fulmineo: poche ore di concentrazione in cui ottenevo i migliori risultati. Ti porto ad esempio Il mare d’inverno e Nuovo swing , due canzoni che scrissi nello stesso pomeriggio. Scrivere un romanzo, invece, è un lavoro più complesso, più mentale, di autocensura, di autoanalisi. Richiede necessariamente molto più tempo e molta continuità. Riuscire in questo per me è stato il piacere più grande… e poi l’aver raccontato una storia che avevo voglia di raccontare e non ci stava in una canzone. La vicenda si conclude con un colpo di scena davvero inaspettato… Alla base dell’idea c’è un po’ di autoironia, di voglia di prendersi in giro…ma non voglio svelare oltre, deve essere una sorpresa…basti dire che alla fine, in un mondo come quello di oggi, ci sono mille possibilità anche grottesche, anche cialtrone: è un mondo fatto così, pieno di scappatoie!

Tagliolini all’italiana quando Campania e Liguria vanno a nozze!

Tagliolini con vongole veraci, pomodorini e pesto genovese Siamo oggi ospiti del ristorante PasNù, un locale ampio e moderno a Lissone in via Carducci 4/c . Ad accoglierci è Pasquale, il giovane titolare, che subito ci accompagna in cucina dalla cuoca, Gina. Per permetterci di gustare ancora i sapori che hanno contraddistinto le nostre vacanze, oggi ci condurrà nella preparazione di un grande classico della cucina marinara, in un’ancor più ricca variante dal sapore ligure: tagliolini alle vongole veraci, pomodorini e pesto genovese. “Il pesto è stato preparato in precedenza e lasciato riposare in frigo qualche ora”, ci spiega Gina. “La tradizione prescrive l’uso del mortaio ma a casa potete comodamente utilizzare il classico frullatore. Otterrete una salsa molto più cremosa ed omogenea. Mettete direttamente nel mixer le foglie di basilico, lavate accuratamente e lascia-

te asciugare su di un panno, il parmigiano grattugiato, i pinoli, il sale, abbondante olio extravergine d’oliva e mezzo spicchio d’aglio. Chi non amasse il forte sapore dell’aglio crudo può non utilizzarlo…è un peccato ma i gusti sono gusti! Frulliamo il tutto per qualche minuto e lasciamo riposare in frigorifero per un paio di ore avendo cura di coprirne la superficie con un filo d’olio affinché la salsa non ossidi e, dunque, non annerisca. Prendiamo, quindi, una padella e mettiamola sul fuoco a fiamma bassa, aggiungiamo olio d’oliva, uno spicchio d’aglio e facciamo soffriggere. A questo punto aggiungiamo le vongole, precedentemente sciacquate e spurgate in acqua salata, e lasciamo che si aprano a padella coperta. Intanto “buttiamo” la pasta. Con le vongole l’operazione di spurgo è importantissima in quanto è l’unico modo per eliminare la sabbia dai molluschi e richiede parecchio tempo: se avete fretta rinunciate alle vongole perché queste

devono spurgare per almeno quattro ore! Trascorso qualche minuto controlliamo che i molluschi si siano aperti e sfumiamo con il vino bianco alzando un po’ la fiamma, aggiungiamo i pomodorini mescolando bene affinché appassiscano e lasciamo riposare. Scolata la pasta la uniamo al sugo e, in ultimo, aggiungiamo il pesto che, essendo una salsa fredda, non va mai riscaldata ma aggiunto sul finire del piatto: da lì prenderà la temperatura ideale”. Che vino abbinare con questo piatto? Dora, la cameriera di sala, non ha dubbi: una Falanghina dell’avellinese fa al caso nostro! Buon Appetito!

Ingredienti per 4 persone

Enrico Ruggeri nella dedica di rito sul suo ultimo libro

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raccontiamoci

Per il pesto 50 gr di foglie di basilico 100 gr di formaggio parmigiano (o pecorino) grattugiato 15 gr di pinoli 100 ml di olio extravergine d’oliva Aglio (da mezzo a uno spicchio a seconda dei gusti) Sale, qb

Per il sugo con le vongole 1 kg di vongole veraci freschissime 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva 1 spicchio d’aglio 10 pomodorini tipo pachino tagliati a piccoli cubetti Pepe nero macinato, qb

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“Lo prometto ai tifosi della Rossa: farò di tutto per vincere ” Parola di Alonso di Guido Caimmi

E’ sicuramente uno dei Gran Premi più belli. E non lo penso solo io che essendo monzese sono assolutamente di parte, ma lo sostiene la maggior parte degli appassionati di automobilismo. Il circuito di Monza costituisce non solo uno dei più antichi percorsi su cui si sono svolte gare internazionali di automobilismo, ma è anche uno dei più veloci

al mondo ed è stato teatro di alcune tra le più avvincenti battaglie cui si sia assistito in tutta la storia della Formula 1. La storia Il Gran Premio di Monza nasce nel 1922, l’anno dopo che fu disputato il primo Gran Premio d’Italia, a Montichiari, nel 1921.

in questa pagina foto di Sara Tripaldi

Da lì in poi l’autodromo in mezzo al parco rimane quasi costantemente, fatta eccezione per alcuni anni, il principale palcoscenico italiano dell’automobilismo. E dal 1950 in poi è sempre l’autodromo di Monza ad ospitare un appuntamento fisso, la seconda settimana di settembre, del neonato Mondiale di Formula 1. In una sola occasione,

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I tifosi della Rossa attimi prima della premiazione nello scorso GP di Monza. Foto di Sara Tripaldi.

didascalia 150-200 battutte

da sempre monza è anche un “covo” di tifosi ferraristi. dai tempi del defunto ascari fino ad arrivare ai trionfi firmati clay regazzoni, si può affermare che monza sia la gara di casa per la ferrari nel 1980, è il circuito di Imola a farsi teatro per i corridori di Formula 1 al posto della pista di casa nostra. E dunque uno storia molto lunga per un’attrattiva che tuttavia non perde mai il suo fascino. Ma il circuito in sé si è evoluto parecchio rispetto al suo progetto originale e si è venuto a modificare col tempo, fino a divenire, al giorno d’oggi, la pista in assoluto più veloce sulla quale si disputano Gran Premi di Formula 1. L’idea che è stata alla base della costruzione dell’autodromo di Monza, prevedeva un tracciato a forma di “otto” della lunghezza di 14 km ma, a causa dell’impatto sul Parco Reale, si è deciso invece di approvare un progetto che utilizzasse in gran parte le preesistenti strade del Parco e limitasse l’abbattimento degli alberi. Si è assistito quindi alla nascita di un circuito costituito da due anelli che potevano essere utilizzati insieme,

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SPECIALE GP di MONZA

alternando un giro dell’uno a un giro dell’altro (il rettilineo d’arrivo era in comune e, in questo caso, veniva diviso in due corsie), oppure separatamente. Le prime modifiche al tracciato sono state apportate in seguito al primo, tragico incidente del 1928 che ha visto protagonista il pilota Materassi, il quale uscendo di pista in un punto in cui il pubblico era mal protetto, uccise oltre venti persone ferendone più che altrettante. Per alcuni anni, non si sono corse gare a Monza. Nel 1935 la pista, ridisegnata da Vincenzo Florio, ha riaperto i battenti e si sono cominciate a delineare le fattezze che ancora oggi la rendono una delle più avvincenti e spettacolari. Altre modifiche e variazioni sono state apportate nel 1939, e poi ancora nel 1948 dopo che gli eventi bellici ne avevano distrutto grandi parti. Tutti questi lavori effettuati nella prima metà del ventesimo secolo hanno contribui-

to a rendere la pista monzese un vero e proprio “must” nel mondo delle competizioni automobilistiche tant’è che nel 1950, anno della nascita della Formula 1, si è deciso che Monza dovesse essere una delle tappe fisse della competizione. Bella e oltremodo veloce la pista è stata anche protagonista di note tragedie storiche. Prima tra tutte, dai tempi della Formula 1, la morte del campionissimo italiano Alberto Ascari, che ha perso la vita durante una sessione di prove private. Sebbene la dinamica dell’incidente non sia mai stata chiara a nessuno, si è stabilito di effettuare altre opere di messa in sicurezza per il tracciato. Insufficienti a quanto ci racconta la storia visto che pochi anni dopo, nel 1961 e nel 1970, sono morti nell’ordine il ferrarista Von Trips e il pilota austriaco Rindt. E parliamo solo di piloti di Formula 1 perché Monza, nella costruzione del suo mito, ha preteso il sacrificio di tanti altri automobilisti. Va segnalato anche, che con i miglioramenti tecnologici che ogni anno davano la possibilità alle automobili di aumentare le velocità di punta, i rischi crescevano notevolmente, anche perché il circuito di Monza è sempre stato strutturato in modo tale da permettere alle macchine di esprimere tutto il proprio potenziale. E’ stato anche per questi motivi che dal 1970 in avanti, la maggior parte delle modifiche apportate alla pista sono state opere atte al rallentamento, come l’inserimento nei rettilinei delle chicanes, o alla sicurezza. Già intorno agli anni ’70 le velocità di punta superavano i 240 km orari ed è stato necessario modificare le dinamiche della pista così da non renderla ancora fatalmente famosa. Il circuito Ad oggi il circuito sito all’interno del Parco di Monza consta di ben quattro rettilinei sui quali le vetture di Formula 1 più potenti riescono anche a sfiorare i 330 km orari. Per questo motivo l’autodromo di Monza è noto anche come “il tempio della velocità”. Oltre ai rettilinei, le curve di cui si confà il tracciato sono 12, 8 a destra e 4 a sinistra. I punti di maggior interesse per gli appassionati di automobilismo sono parecchi. Tanto per ricordarne alcuni, citiamo la variante Goodyear, una strettissima curva a destra di 90 gradi, seguita da un’altrettanto stretta curva a gomito a sinistra. Il cosiddetto curvone, ovvero una lunga curva a destra dal raggio molto

Ferrari in azione. Foto gentile concessione dell’archivio Automobile Club Milano. ampio che si percorre praticamente a tutta velocità. La variante della Roggia, una esse sinistra – destra molto stretta che si affronta decelerando da oltre 300 km orari fino ai 120. Le due curve di Lesmo che in passato hanno costituito punti di grande attrazione per il pubblico. La variante Ascari, una rapida successione di curve destra – sinistra – destra che si affrontano anche in questo caso decelerando dopo un rettilineo in cui si sono passati i 300 km orari. E concludiamo con la “mitica” parabolica un curvone ad ampio raggio che si percorre in continua accelerazione e dal quale si esce col pedale “a tavoletta”. Le categorie minori non utilizzano il tracciato studiato per la Formula 1, ma corrono sulla cosiddetta pista junior, leggermente più piccola e decisamente più lenta. In origine esisteva la sola tribuna centrale, riservata a pochi eletti della borghesia monzese, e italiana più in generale, mentre i cosiddetti posti popolari erano in piedi a bordo pista. Ma data la pericolosità della cosa e la crescente fama che il circuito vantava, nel corso degli anni si sono costruite altre tribune e oggi l’autodromo è in grado di ospitare ben 120.000 spettatori.

La Ferrari e non solo Da sempre Monza è anche un “covo” di tifosi ferraristi. Dai tempi del defunto Ascari, passando per i successi anni ’60 di Phil Hill, fino ad arrivare ai trionfi di inizi anni ’70 firmati Clay Regazzoni, si può tranquillamente affermare che Monza, sia la gara di casa per la Ferrari. E sebbene in passato i ferraristi abbiano avuto di che festeggiare, i veri momenti di passione li hanno vissuti in epoca moderna con il più volte iridato Michael Schumacher, salito sul gradino più alto del podio per ben cinque volte tra il 1996 e il 2006. E anche l’ultimo Gran Premio disputatosi sul circuito brianzolo ha visto trionfare i colori del “cavallino” grazie allo spagnolo Alonso, protagonista di una gara strepitosa che lo aveva rimesso in piena corsa per la conquista del titolo mondiale. Non solo Ferrari, ma anche tanta Mclaren negli ultimi vent’anni a Monza. E non solo protagonista in positivo. È passato agli annali come uno dei momenti più toccanti della storia della Formula 1 il pianto di Mika Hakkinen, pilota finlandese, ai tempi alla guida di una delle “frecce d’argento”, che dopo aver buttato una gara che stava conducendo si nascose dietro una delle siepi a bordo pista lasciandosi andare in un pianto irrefrenabile.

I giorni nostri Insomma da sempre Monza è in grado di regalare emozioni. Spesso, durante la sua gloriosa storia, è stata proprio la tappa in cui si sono decise le sorti del campionato mondiale. Addirittura parecchi anni addietro era l’ultimo appuntamento della stagione automobilistica. In totale i piloti che gareggiano a Monza coprono una distanza di 306.720 km. Ogni giro è lungo 5.793 m. Il giro più veloce mai portato a termine l’ha realizzato il ben noto Rubens Barrichello nel 2004 al volante di una Ferrari, facendo segnare al cronometro un tempo di 1. 21. 046. Anche quest’anno, naturalmente la pista ospiterà una tappa del campionato mondiale di Formula 1, precisamente quella che andrà in scena tra il 9 e l’11 settembre. Con le modifiche apportate al regolamento della Formula 1 di quest’anno, le quali prevedono un maggior numero di soste ai box durante la gara, un maggior consumo e un diverso sfruttamento dei pneumatici, e lo sfruttamento di tecnologie aerodinamiche ad altissima influenza sulla guida: c’è da aspettarsi una gara molto avvincente. Anche perché se abbiamo assistito a corse divertenti quest’anno nonostante i circuiti cittadini in costante aumento con la loro prerogativa a rendere impossibili i sorpassi, chissà cosa

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Parken I PARCHEGGI DELLA ZONA EST Mirabello all’interno del E64 CINISELLO BALSAMO A4 MILANO - BRESCIA PER CHI ARRIVA IN AUTO Lasciare l’auto nei parcheggi P+Bus navetta o in quelli predisposti dall’Autodromo a Biassono. den Parkplätzen P+Bus oder auf denen des Autodrom A4 WENN SIE MIT auf DEM AUTO ANKOMMEN A4 TORINO - VENEZIA Venerdì 9, sabato 10 e domenica 11: dai parcheggi a pagamento partono Bus navetta Ab Freitag dem 9 bis Sonntag dem 11: fahren freie Buss ParcoVIABILITÀ di CONSIGLIATA Monza). La viabilità di accesso dalla zona PER RAGGIUNGERE gratuiti. Il bus navetta costa 3 Euro per chi non ha il biglietto del parcheggio: Parcheggi auto + Bus navetta. Paken und laufen.BLAUE LINIE: Park + Busse 15 Euro (einzig Shuttle 3 Eu E64 A4 ATTENZIONE: nonLINEA è possibile accedere al parco i veicoli a motore. 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GRUENE Park + Shuttle 20 Euro (einzig Shuttle A4 TORINO - VENEZIA Venerdì 9, sabatoLINEA 10 e domenica 11: dai parcheggi a pagamento partono Bus navetta Ab Freitag dem 9Pbis Sonntag demPark 11: /fahren freie Busse von Tor den Parkp VERDE*: Parcheggio + Bus 20 Euro (solo Bus 3 Euro A/R) Monza Rondò Autodrome Mirabello di interramento della SS36 nel tratto di Monza: per A4nelle aree affidate in gestione alla TPM. le gratuiti.Tuttavia, Il bus navetta costa 3 Euro per chi non ha il biglietto del parcheggio: P Monza Rondò-Navetta Parco / Autodromo Ingresso Mirabello *Nicht Freitag BLAUE LINIE: Park + Busse 15 Euro (einzig Shuttle 3 Euro rundreise) E64 *Non al venerdì LINEA BLU: Parcheggio + Bus 15 Euro (solo Bus 3 Euro A/R) P Monza Stadio Park / Autodrome Mirabello Tor OTHER PUBLICda TRANSPORTATION REQUIRED): TANGENZIALE NORD tutta la durata dei lavoriMILANO la carreggiata è ridotta a 2 navette possono essere utilizzate anche chi(TICKETnon 1. Da Milano Centrale: GRUENE LINIE*:SIEParkKÖNNEN P Monza Stadio-Navetta Parco / Autodromo Ingresso Mirabello + Shuttle AUCH 20 EuroMIT (einzig Shuttle 3 Euro rundreise DEN GEWÖHNLICHEN Ö LINEA VERDE*: TRASPORTO Parcheggio + Bus 20 Euro (solo Bus 3 Euro A/R) P Monza Rondò Park / Autodrome Mirabello Tor AUTOSTRADE A1 - A4 PAGAMENTO: VERKEHRSMITTEL FAHREN (FAHRPREIS IST ZU Z P Monza Rondò-Navetta / Autodromo Mirabello corsie. In particolare, il tratto di Viale Lombardia A4sarà usufruisce dei parcheggi con il pagamento delParco bi-PUBBLICO -AIngresso treni per Monza (diretti a Lecco, Tirano, Chiasso) *Nicht Freitag *Non al venerdì BRUGHERIO MILANO TANGENZIALE NORD Bus Brianza Trasporti linea z204 da Corso Milano a Monza per Vedano. Busse Brianza Verkehrsmittel linie z204 ab Corso Milan regolarmente aperto in occasione del Gran Premio glietto diandata eritornoal prezzo di 3 € per persona. con cadenzamento orario SIE KÖNNEN AUCH MIT DEN GEWÖHNLICHEN ÖFFENTLICHEN BUSSE UND ZUGE ZUM AUTODROME AUTOSTRADE A1 - A4 TRASPORTO PUBBLICO PAGAMENTO: Bus BrianzaATrasporti linea z221 da Corso Milano a Monza per Carate (fermata Biassono VERKEHRSMITTEL (FAHRPREIS IST ZAHLEN): BusseFAHREN Brianza Verkehrsmittel linieZU z221 ab Corso Milan WENN SIEMaria MIT DEM ZUG ANKJOMMEN Santa delle Selve). - solo alla domenica treni speciali GRATUITI inE64 direzione di Piazzale Virgilio, mentre sarà chiuso (auf der Haltestelle Biassono Santa Maria delle Selve a BRUGHERIO Bus Brianza Trasporti z204 da Corso Milano a Monzadalla per Vedano. Busse Brianza Verkehrsmittel linie z204 ab Corso Milano ab (Monza) Trenolinea FS per BiassonoLesmoAutodromo stazione di Sesto S.G. FS/MM1 e dalla Zug FS zum BiassonoLesmoAutodrome Sesto zum S.G. in direzione Milano: per questa ragione, al deflusso, Per chi viene in auto diretti da Milano Centrale a Biassono Lesmo anBUSSE UND ZUGE ZUM AUTODROME stazione di Monza (solo venerdì e sabato, domenica parte direttamente da Milano). Monza Bahnof (nur Freitag und Samstag - am Sonntag Bus Brianza Trasporti linea z221 da Corso Milano a Monza per Carate (fermata Biassono Busse Brianza Verkehrsmittel linie z221 ab Corso Milano richtung Carat WENN SIEMaria MIT DEM ZUG ANKJOMMEN Santa delle Selve). (auf der Haltestelle Biassono Santa Maria delle Selve aussteigen). di Porta Garibaldi-Stazione di Milano Centrale. MM2 U-Bahnhof Porta GaribaldiBahnhof Milano Centra sarà possibile imboccare la SS 36 da Viale Elvezia Per chi proviene da A4-Ovest Si consiglia diMetropolitana uscireMM2 collegamento dataStazione e ritorno Treno FS per BiassonoLesmoAutodromo dalla stazione di Sesto S.G. FS/MM1 e dalla Zug FS zum BiassonoLesmoAutodrome ab Sesto S.G. Bahnof MM1 und stazione di-Monza (solo venerdì domenica parteMilano direttamente da Milano). Monza Bahnof (nur Freitag und Samstag - am Sonntag direkt ab Mailan o dallla SS527 Monza - Saronno. Per tale ragione a Cormano, imboccare la SS35 Milano Meda ine sabato, 2. Da Porta Garibaldi WENN SIE MIT DEM AUTO ANKOMMEN ORARI BUS NAVETTA GRATUITI / FREE SHUTTLE-LINES / TIMETABLE / PLAN FÜR FREIE BUSSE TRENI SPECIALI GRATUITI PER L’AUTODROMO / FREE SPECIAL TRAINS Metropolitana MM2 collegamento Stazione di Porta Garibaldi-Stazione di Milano Centrale. 112 MM2 U-Bahnhof Porta GaribaldiBahnhof Milano Centrale Link. si sconsiglia ai tifosi di raggiungere l’Autodromo di direzione Meda Como per poi prendere la TangenDalla stazione di Milano Porta Garibaldi (ragVI SIETE PERSI CON IL BUS SBAGLIATO? TO MONZA AUTODROME / FREIE SONDERZÜGE ZUR MONZA AUTODROME 113 115 Monza Viale Elvezia, Rondò dei Pini, Auchan), in ziale Nord fino all’uscita S. Alessandro e poi seguire giungibile con la MM2 e le linee del passante 118 MILANO CENTRALE / BIASSONO-LESMO AUTODROMO WENN SIE MIT DEM AUTO ANKOMMEN ORARI BUS NAVETTA GRATUITI / FREE SHUTTLE-LINES / TIMETABLE / PLAN FÜR FREIE BUSSE TRENI SPECIALI GRATUITI PER L’AUTODROMO / FREE SPECIAL TRAINS VI SIETE PERSI CON IL BUS SBAGLIATO? TO MONZA AUTODROMEsicuramente / FREIE SONDERZÜGE ZUR MONZA AUTODROME quanto qui i disagi saranno maggiori, le indicazioni “Stadio”. ferroviario) treni per Monza (diretti a Lecco, BerDID YOU CATCH THE WRONG BUS? MILANO CENTRALE / BIASSONO-LESMO AUTODROMO anche perché la capacità dei parcheggi di questa Per chi proviene da A4-Est gamo, Chiasso, Molteno, Chiavenna) con cadenSIE KÖNNEN AUCH MIT DEN GEWÖHNLICHEN ÖFFENTLICHEN VERKEHRSMITTEL FAHREN BIASSONO-LESMO AUTODROMO / MONZA / MILANO CENTRALE (FAHRPREIS IST ZU ZAHLEN): zona è limitata a 1500 posti: si consiglia pertanto di Si consiglia di utilizzare la Tangenziale Nord A52 zamento 5/10 minuti (20 minuti alla domenica). DID YOU CATCH THE WRONG BUS? utilizzare i parcheggi Est che, oltre ad essere meno uscita Monza prima della Barriera SIEdiKÖNNEN Milano est VERKEHRSMITTEL 3.FAHRENDa Milano S. Cristoforo/Romolo/ Lambrate AUCH MIT DEN GEWÖHNLICHEN ÖFFENTLICHEN BIASSONO-LESMO AUTODROMO / MONZA / MILANO CENTRALE HABEN SIE DEN FALSCHEN BUS GENOMMEN? (FAHRPREIS IST ZU ZAHLEN): costosi, offrono una maggiore capienza. fino all’uscita S. Alessandro e poi seguire le indica- Treni per Monza diretti a Seregno (linea S9) con caLa Linea Blu collega senza fermate intermedie zioni denzamento 30 minuti solo al venerdì e al sabato. HABEN“Stadio”. SIE DEN FALSCHEN BUS GENOMMEN? i parcheggi Est (Viale delle Industrie - Stadio) Per chi proviene da Sud Tang- Est Una volta giunti alla stazione F.S di Monza Uscita con l’autodromo (Viale Mirabello all’interno del Si consiglia di imboccare la Tangenziale Nord A52 Porta Castello, vi è il capolinea della linea nera che Parco di Monza - costo € 15,00). La capacità di all’altezza di Cascina Gobba percorrendola fino collega la Stazione con l’Autodromo con un bus mequesti parcheggi è di oltre 10.000 posti auto, all’uscita S. Alessandro e poi seguire le indicazioni diamente ogni 10 minuti e in coincidenza con gli facilmente raggiungibili dalla rete autostradale e “Stadio”. arrivi dei treni. dalle tangenziali. (Tangenziale nord A52 Uscita Sant’ Alessandro). Le navette Blu e Verde sono gratuite per chi esibisce Per chi viene in treno il biglietto che attesta il pagamento del parcheggio Segnaliamo diverse possibilità: VI

VI

11 Settembre / September

AUTODROME / FREIE SONDERZÜGE *I_Non alRITIRO venerdì - EN_Not on Friday - D_Nicht Freitag ZUR MONZA AUTODROME BIGLIETTI / BOOKED TICKETS

AUTOSTRADE A1 - A4 - AGRATE TANGENZIALE EST

500

A

TRATTO INTERESSATO DAI La Linea Nera, gratuita, collega senza fermate 500 LAVORI DI CONNESSIONE STAZIONE FScon l’autodromo la stazione ferroviaria TRA LA SS36intermedie E IL SISTEMA STADIO TRATTO INTERESSATO DAI AUTOSTRADALE CON di LAVORI DI CONNESSIONE (Viale Cavriga/Mirabellino all’interno del Parco 1800 RIDUZIONE DI CORSIA STAZIONE FS TRA LA SS36 E IL SISTEMA Monza). STADIO AUTOSTRADALE CON La Linea Verde, attiva al sabato e alla domenica,T R I E RIDUZIONE DI CORSIA US

VE

ORARI BUS NAVETTA GRA

MEDIA PARTNER

9 Settembre / September > / 7.30 / 20.00 · >7.306.00 am // 20.00 8.00 pm SOLO SERVIZI / SERVICE ONLY11 Settembre September · 6.00 am / 8.00 pm *I_Non al venerdì - EN_Not Friday 10 Settembre / September > 7.00 / 20.00on · 7.00 am- /D_Nicht 8.00 pmFreitag

Coordinamento bus e pa Bus and Parkings coordi Piano di mobilità redatto Mobility plan in collabora Kollaboration von folgen Biassono, Lesmo, Veda

Coordinamento Mobilità Settore Polizia Municipa Ufficio Protezione Civile Email: mobilita@comun con il p Grafica: Cantiani Marketi MEDIA PARTNER

ARCORE

BIASSONO-LESMO AUTODROMO / MONZAMIRABELLO / MILANO CENTRALE

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LI B E R

SP 2

TRENI SPECIALI / SPECIAL TRAINS SOLO / ONLY / NUR 12-9

MILANO CENTRALE / BIASSONO-LESMO AUTODROMO DI RIUNIONE / MEETING POINT domenica/Sunday only/nur Sontag 11/9) Ritorno / Return / PUNTO Ruckfahrt (solo

SS IN

4000

AUTODROMO

7.00 / 20.00 · 7.00 am / 8.00 pm

Andata/Departing/Hinfahrt (solo domenica/Sunday only/nur Sontag 11/9) PORTA / GATE

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NUO

SS 3 6

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NUO

che l’ultimo a salire sul gradino più alto del podio monzese è stato Fernando Alonso, e certamente Button e Hamilton non vorrano stare a guardare. E a proposito del pilota spagnolo ecco cosa ha dichiarato su questa pista magica in cui vuol ancora essere protagonista. Monza che cosa le fa venire in mente? “Ho avuto anni difficili quando, con la Renault, lottavo per il Mondiale contro la Ferrari ma anche momenti bellissimi, come l’anno scorso, quando vinsi proprio qui. Questa è stato un anno duro, ma mi piacerebbe ripetermi per dare una soddisfazione

AUTOSTRADE A1 - A4 - AGRATE TANGENZIALE EST

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PARTNER

7.30 / 20.00 · 7.30 am / 8.00 pm >

CARABINIERI PARTNER POLIZIA / POLICE / POLIZEI VIGILI DEL FUOCO / FIRE FI ASSISTENZA SANITARIA / E

Assessorato al Turismo e spettacolo

RITIRO BIGLIETTI / BOOKED TICKETS

TRENI SPECIALI MILANO GRATUITI PER L’AUTODROMO / FREE SPECIAL TRAINS TO MONZA CENTRALE / BIASSONO-LESMO AUTODROMO AUTODROME / FREIE SONDERZÜGE ZUR MONZA AUTODROME INGRESSO VEDANO INGRESSO MIRABELLO

NUO

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V I A LE

Prepariamoci dunque a godere ancora un’altra volta delle alte velocità del nostro circuito e ad assistere a una gara che si preannuncia rovente. OVEST E non prendiamo nemmenoMILANO inTANGENZIALE considerazione l’ipotesi di un futuro Gran Premio d’Italia A52 MILANO TANGENZIALE OVEST a Roma. Idea suggestiva, per carità, ma non si potrebbe proprioA52pensare a un altro circuito cittadino nel quale macchine sviluppate per andare oltre i 300 km orari esprimono VIALE FULVIO TESTI due terzi del loro potenziale e non si vedreb-MILANO AUTOSTRADE bero sorpassi nemmeno se qualcuno...MILANO metA1 - A4 - A7 - A8 - A8 - A9 VIALE FULVIO TESTI tesse la retro. AUTOSTRADE CINISELLO BALSAMO A1 - A4 - A7 - A8 - A8 - A9 Teniamoci stretto il nostro “Tempio della veA4 locità” dove i 300 all’ora sono una routine e i E64 CINISELLO BALSAMO colpi di scena non si risparmiano a nessuno. A4 A4

SS 5 2 7

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SP 2

500 E R T À E LI B

500

SS 3 6

potrà succedere a Monza dove da sempre si sono viste lotte mozzafiato in molti tratti del circuito. Inoltre nonostante le sorti del Mondiale Piloti siano già praticamente decise è altrettanto vero che per il Mondiale Costruttori qualche cosa può ancora succedere e come è noto ai più la supremazia della Red Bull sembra essere messa in discussione rispetto all’inizio della stagione. Speriamo dunque che McLaren e Ferrari riescano a rendersi ancora protagoniste, come la storia recente ci ha raccontato, su un circuito che negli ultimi anni sembrava essere modellato su misura per loro. Favorito d’obbligo sarà Sebastian Vettel, ma non dimentichiamoci

VIAL E SA NT’A NAS TAS IA

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500

LESMO

Andata/Departing/Hinfahrt (solo domenica/Sunday only/nur Sontag 11/9)

SS 3 6

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al Turismo e spettacolo

SANTA MARIA ALLE SELVE

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SOLO / ONLY / NUR 12-9

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SS 5 2 7

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Linea Nera Centro Monza - Stazione FS -Autodromo Venerdì dalle 7,30 - Sabato dalle 7,00 Domenica dalle 6,00 MIRABELLO Linea Verde Park Ovest - Rondò - Viale Elvezia - AuMIRABELLO todromo Sabato dalle 7,00 - Domenica dalle 6,00 ARENGARIO Linea Blu Park Est - Stadio - Autodromo Venerdì dalleARENGARIO 7,30 - Sabato dalle 7,00 Domenica dalle 6,00

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ENTI PATROCINANTI Assessorato

BIASSONO - LESMO

BUS E TRENI PER L’AUTODROMO PORTA / GATE VILLASANTA Ritorno / Return /PER Ruckfahrt (soloINdomenica/Sunday only/nur Sontag 11/9) CHI ARRIVA TRENO

800

DITTA CARRIER

DITTA CARRIER

Come si fa il tempone da pole position? “Tutto in frenata. Ci sono 4-5 frenate in cui passi da oltre 300 a 60 all’ora: se freni 5 metri dopo guadagni 2 decimi, se freni 6 metri dopo devi tagliare la curva e perdi tempo. Il limite non è facile”. 500

6M

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2000

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VILLASANTA

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LINEA NERA / BLACK LINE / SCHWARZE LINIE

Linea Nera / Black Line Schwarze Linie

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SOLO / ONLY / NUR 12-9

VIMERCATE TANGENZIALE EST AUTOSTRADE 1 - A4

LINEA VERDE / GREEN LINE / GRUENE LINIE

PORTA / GATE

BIASSONO

10 Settembre / September

AUTOSTRADE 1 - A4

LINEA BLU / BLUE LINE / BLAUE LINIE

E SA

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9 Settembre / September

VIABILITÀ CONSIGLIATA PER RAGGIUNGERE VIMERCATE TANGENZIALE EST I PARCHEGGI DELLA ZONA EST

VIAL

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IL GIGANTE SUPERSTORE

V I A L E S T U CCH I

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ORARI BUS NAVETTA GRATUITI / FREE SHUTTLE-LINES / TIMETABLE / PLAN FÜR FREIE BUSSE

B L I CA

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PORTA / GATE

R EP UB

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B L I CA

In che punti si vince, a Monza? “Sono cruciali le due curve di Lesmo, che si fanno a media velocità con la macchina che non ha molta aderenza per via delle caratteristiche aerodinamiche. E poi c’è la partenza che è l’80% della gara: c’è molta distanza per arrivare alla prima curva, quindi puoi guadagnare o perdere tanto. La prima chicane è un imbuto”.

Linea Verde / Green Line Gruene Linie*

TR

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CAPOLINEA BUS / BUS TERMINAL / ENDEHALTESTELLE BUS GRATUITO / FREE BUS / BUS GR ATIS

TRA LA SS36 E IL SISTEMA AUTOSTRADALE CON INGRESSO MIRABELLO RIDUZIONE DI CORSIA

Linea Blu / Blue Line Blaue Linie

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Linea Nera / Black Line Schwarze Linie

PARCHEGGI A PAGAMENTO E NUMERO POSTI AUTO PARKING ON PAYMENT AND AUTOS AVAILABILITY PARKPALTZGEBÜFR UND AUTOS VEFÜGBARKEIT

0000

VEDANO + bus navetta frequente, diretto e veloce, senza ferTAXI INGRESSO PORTA / GATE mate intermedie fra PORTA / GATEi parcheggi esterni e l’autodroDOSSO VEDANO INGRESSO MIRABELLO TAXI INGRESSO VEDANOriservati mo, grazie a percorsi appositamente realizPUNTO DI RIUNIONE / MEETING POINT PORTA / GATE PORTA / GATE DOSSOnon VEDANO zati all’interno del parco e in Monza in modo MIRABELLO da CAVRIGA RAI DI RIUNIONE / MEETING POINT rimanere bloccatiPUNTOnel traffico. I tre servizi di navetta PORTA / GATE VILLASANTA MIRABELLO il Venerdì, Samessi a disposizione sono in funzione CAVRIGA RAI PORTA / GATE bato e Domenica fino al termine delle manifestazioVILLASANTA VILLASANTA ni e collegano i diversi parcheggi con l’autodromo. E

E LLA V IA D

Linea Verde / Green Line Gruene Linie*

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Linea Nera / Black Line Schwarze Linie

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Linea Blu / Blue Line Blaue Linie

domenica dovrò darmi da fare...”. LINEA NERA / BLACK LINE / SCHWARZE LINIE

Linea Verde / Green Line Gruene Linie*

NEHMEN SIE DIE BUS LINIE AUS DER GLEICHEN FARBE VON IHNEN P ARKENSCHEIN

ARCORE

VIABILITÀ CONSIGLIATA PER RAGGIUNGERE della vitTRATTO INTERESSATO DAI LAVORI DIaCONNESSIONE tutti i tifosi della Rossa. Il LINEAtrofeo BLU / BLUE LINE / BLAUE LINIE I PARCHEGGI DELLA ZONA EST IA TRA LA SS36 E IL SISTEMA AUTOSTRADALE CON RD toria all’Autodromo nel 2007 e quello del Comunale in collaborazione con la TPM (Trasporti I CO ER PORTA / GATE LINEA VERDE / GREEN LINE / GRUENE LINIE RIDUZIONE DI CORSIA M IS S. GIORGIO RITIRO BIGLIETTI / BOOKED TICKETS V IA TRATTO INTERESSATO DAI LAVORI DI CONNESSIONE 2010 sono quelli aiLINEA BLU / BLUE LINE / BLAUE LINIE quali sono più affezioPubblici Monzesi) garantisce i servizi di collegamenA I TRA LA SS36 E IL SISTEMA AUTOSTRADALE CON RD LINEA NERA / BLACK LINE / SCHWARZE LINIE I CO nato. Mi manca il successo toRITIRO con l’autodromo tramite un servizio parcheggio LINEA VERDE / GREEN LINE con / GRUENE LINIEla Ferrari,A M I SE R TRATTO INTERESSATO di DAI LAVORI DI CONNESSIONE RIDUZIONE DI CORSIA IL GIGANTE SUPERSTORE I BIGLIETTI / BOOKED TICKETS Linea Blu / Blue Line Blaue Linie

ARCORE

PRENDETE IL BUS - N AVETTA DELLO STESSO COLORE DEL BIGLIETTO DEL PARCHEGGIO

TAKE THE BUS LINE OF THE SAME COLOR OF THE PARKING TICKET RITIRO BIGLIETTI / BOOKED TICKETS

STAZIONE FERROVIARIA / RAILWAY STATION / BAHNHOF

AUTODROMO

SOLO SERVIZI / SERVICE ONLY

TRENI SPECIALI / SPECIAL TRAINS SOLO / ONLY / NUR 12-9

0

V I A P A R CO

SP 6

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E SA NT’A NAST ASIA

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ENTI PATROCINAN

Assessorato al Turismo e spettacolo

SP 45

TRENI SPECIALI / SPECIAL TRAINS SOLO / ONLY / NUR 12-9

PORTA / GATEdurante il Gran Premio La viabilità BIASSONO PORTA / GATE LESMO I trasporti pubblici per l’appuntaPORTA / GATE BIASSONO mento con la Formula Uno AUTODROMO

R ET

Fernando anno a Monza. Foto di Alberto Citterio. CAPOLINEA BUS / BUS TERMINAL / ENDEHALTESTELLE VIABILITÀ CONSIGLIATA PER RAGGIUNGERE BUS GRATUITO / FREE BUS / BUS GR ATIS I PARCHEGGI DELLA ZONA EST

BIASSONO - LESMO

LESMO

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PORTA / GATE

Assessorato al Turismo e spettacolo

V I A L E S T U CCH I

GP VILLAGE

118

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V I A P A R CO

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PARCHEGGI LESMO ESTERNO / OUTER PARKINGS LESMO

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113 115

113 CARABINIERI Coordinamento bus e parcheggi a cura di / POLIZIA / POLICE /Bus POLIZEI and Parkings coordination by / Bus und Parking Koordination von:115 VIGILI DEL FUOCOPiano / FIRE di FIGHTERS mobilità/ FEUERWEHR redatto in collaborazione con i comuni di / 118 ASSISTENZA SANITARIA / EMERGENCY MEDICAL SERVICE / SCHNELLE MEDIZINISCHE HILFE Mobility plan in collaboration with following Municipalities / Mobilität Planung mit der Assessorato al Turismo Kollaboration von folgenden Gemeindeverwaltungem: e Spettacolo Coordinamento bus e parcheggi a cura di / Villasanta. Biassono, Lesmo, Vedano, Bus and Parkings coordination by / Bus und Parking Koordination von: Piano di mobilitàCoordinamento redatto in collaborazione con i comuni di Management: / Mobilità GP / GP Mobility Mobility plan in collaboration followingUfficio Municipalities Settore Poliziawith Municipale Mobilità e/ Mobilität Trasporti Planung mit der Assessorato al Turismo Kollaboration vonUfficio folgenden Gemeindeverwaltungem: e Spettacolo Protezione Civile Ufficio Viabilità e Segnaletica. Biassono, Lesmo, Vedano, Villasanta. Email: mobilita@comune.monza.it con il patrocinio e TilA contributo di LECCO Coordinamento Mobilità / GP Mobility Management: OL Grafica: GP Cantiani Marketing & Comunicazione - www.cantiani.com AV Settore Polizia Municipale Ufficio Mobilità e Trasporti VI LESMO Ufficio Protezione Civile Ufficio Viabilità e Segnaletica. Email: mobilita@comune.monza.it PARCHEGGI LESMO ESTERNO PARKINGS LESMO VILLAGE con il BUS patrocinio e/ OUTER ilGRATUITI contributo di GP ORARI NAVETTA / FREE SHUTTLE-LINES / TIMETABLE / PLAN FÜR FREIE BUSSE Grafica: Cantiani Marketing & Comunicazione - www.cantiani.com TE

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PARCHEGGI A PAGAMENTO E NUMERO POSTI AUTO STAZIONE0000 FERROVIARIA / RAILWAY STATIONAND / BAHNHOF PARKING ON PAYMENT AUTOS AVAILABILITY PARKPALTZGEBÜFR UND AUTOS VEFÜGBARKEIT PARCHEGGI A PAGAMENTO E NUMERO POSTI AUTO 0000 PARKING ON PAYMENT AND AUTOS CAPOLINEA BUS /AVAILABILITY BUS TERMINAL / ENDEHALTESTELLE Alonso in conferenza lo scorso PARKPALTZGEBÜFRBUS UNDGRATUITO AUTOS VEFÜGBARKEIT / FREE BUS / BUS GR ATIS

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CARABINIERI POLIZIA / POLICE / POLIZEI VIGILI DEL FUOCO / FIRE FIGHTERS / FEUERWEHR ASSISTENZA SANITARIA / EMERGENCY MEDICAL SERVICE / SCHNELLE MEDIZINISCHE HILFE 112

6M

PRENDETE IL BUS - N AVETTA DELLO STESSO COLORE DEL BIGLIETTO DEL PARCHEGGIO TAKE THE BUS LINE OF THE SAME COLOR OF THE PARKING TICKET / RAILWAY STATION / BAHNHOF STAZIONE FERROVIARIA NEHMEN SIE DIE BUS LINIE AUS DER GLEICHEN FARBE VON IHNEN P ARKENSCHEIN

112

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PRENDETE IL BUS - N AVETTA DELLO STESSO COLORE DEL BIGLIETTO DEL PARCHEGGIO TAKE THE BUS LINE OF THE SAME COLOR OF THE PARKING TICKET NEHMEN SIE DIE BUS LINIE AUS DER GLEICHEN FARBE VON IHNEN P ARKENSCHEIN

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curves (see train schedules).

Brianza Transports lin PBus Monza Rondò-Navetta

stop: Biassono Santa Mar

*Non al venerdì

From Monza Railway Station (Gate Porta Castello): Friday 9th, Saturday 10th and Sunday 11th: BLACK LINE free shuttle bus Park and ride. no-stop to Viale Cavriga/RAI GatetoVedano). WARNING:(Autodrome it’s not allowed drive in the Monza park! Leave your car in P+Bus Parkings or in external Parkings near Biassono. Friday 9th, Saturday 10th and Sunday 11th: from toll parkings leave free shuttle buses. The ticket of the shuttle bus is 3 Euro if you haven’t the parking ticket:

Train to Biassono-Lesmo-A (MM1) station and Monza

from Milan). TRASPORTO PUBBLIC

Metro link MM2 Porta Gar

Bus Brianza Trasporti lin BUSSE UND ZUGE ZUM AUTODROME Bus Brianza Trasporti lin WENN SIEMaria MIT DEM ZUG ANKJOMMEN Santa delle Selve).

BLUE LINE : Park + Shuttle 15 Euro (only Shuttle 3 Euro round trip) Park and ride. P Monza Stadio - Shuttle - Park / Autodrome Gate Mirabello WARNING: it’s not allowed to drive in the Monza park! Leave your car in P+Bus GREEN LINE : Park Shuttle 20Friday Euro (only Shuttle 3 10th Euro round trip) Parkings or in external Parkings near +Biassono. 9th, Saturday P Monza Rondò -leave Shuttle / Autodrome and Sunday 11th: from toll parkings free- Park shuttle buses. TheGate ticketMirabello of the shuttle bus is 3 Euro if you NOT ON haven’t FRIDAYthe parking ticket:

Von Milano Centrale und der Por

Am Freitag 9 und Sa Treno FS perdem BiassonoLe auf der Autodrome; nur 1 stazione di Monza (solo free-Biassono Lesmo-Circ

von der Lesmo-Kurven (si

Metropolitana MM2 colle

BLUE LINE : Park + Shuttle 15 Euro (only Shuttle 3 Euro round trip) P Monza Stadio - Shuttle - Park / Autodrome Gate Mirabello

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CARABINIERI POLIZIA / POLICE / POLIZEI VIGILI DEL FUOCO / FIRE FIGHTERS / FEUERWEHR ASSISTENZA SANITARIA / EMERGENCY MEDICAL SERVICE / SCHNELLE MEDIZINISCHE HILFE

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Coordinamento bus e parcheggi a cura di / Bus and Parkings coordination by / Bus und Parking - Koordination von: Piano di mobilità redatto in collaborazione con i comuni di / Mobility plan in collaboration with following Municipalities / Mobilität Planung mit der Kollaboration von folgenden Gemeindeverwaltungem: Biassono, Lesmo, Vedano, Villasanta.

Coordinamento Mobilità GP / GP Mobility Management: Settore Polizia Municipale Ufficio Mobilità e Trasporti Ufficio Protezione Civile - Ufficio Viabilità e Segnaletica. E-mail: mobilita@comune.monza.it Grafica: Gusto IDS - www.studiogusto.com

Volantone.indd 1

112 113 115 118

Ab Monza Bahnof (Ausgang Port Ab Freitag dem 9 bis Sonn zum Cavriga/RAI (Vedano

GREEN LINE : Park + Shuttle Euro (onlyline Shuttle Euro roundMilano trip) in Monza to Vedano Bus Brianza20 Transports z204 3from Corso P Monza Rondò - Shuttle - Park / Autodrome Gate Mirabello ORARI BUS NAVETTA GRATUITI / FREE SHUTTLE-LINES / TIMETABLE / PLAN FÜR FREIE BUSSE TRENI SPECIALI PERMilano L’AUTODROMOin/ FREE SPECIAL TRAINS from GRATUITI Corso Monza to Carate (bus NOT ON FRIDAY Bus Brianza Transports line z221 TO MONZA AUTODROME / FREIE SONDERZÜGE ZUR MONZA AUTODROME stop: Biassono Santa Maria delle Selve).

WENN SIE MIT DEM AUTO ANKOMMEN

VI SIETE PERSI CON IL BUS SBAGLIATO?

Andata/Departing/Hinfahrt (solo domenica/Sunday only/nur Sontag 12/9)

Train to Biassono-Lesmo-Autodrome from Sesto S.G. railway and underground MILANO CENTRALE / and BIASSONO-LESMO AUTODROMO (MM1)line station Monza Bus Brianza Transports z204and from CorsoStation Milano (Friday in Monza toSaturday Vedano only, Sunday it runs Linea Verde / Green Linefrom LineaMilan). Nera / Black Line p. 7.00 7.30 8.00 8.30 9.00 9.30 10.00 10.30 11.00 11.30 12.00 Gruene Linie* Schwarze Linie a. 7.24 7.54 8.24 to 8.54 9.24 9.54 10.24 10.54 11.24 11.54 12.24 Bus Brianza Transports line z221 from Corso Milano in Monza Carate (bus Metro link delle MM2 Selve). Porta Garibaldi Station Milan Central Station. stop: Biassono Santa Maria

Linea Blu / Blue Line Blaue Linie

9 Settembre / September

7.30 / 20.00 · 7.30 am / 8.00 pm

12.30

Train to Biassono-Lesmo-Autodrome from Sesto S.G. railwayAUTODROMO and underground BIASSONO-LESMO / MONZA / MILANO CENTRALE 7.00 / 20.00 · 7.00 am / 8.00 pm (MM1) station and Monza Station (Friday and Saturday only, Sunday it runs p.

15.40

16.00

15.55

16.11

a. 16.10 16.25 Metro link MM2 Porta Garibaldi Station Milan Central Station.

*I_NON AL VENERDì EN_NOT ON FRIDAY D_NICHT FREITAG

DID YOU CATCH THE WRONG BUS?

16.16

16.31

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I_Gli orari potranno subire lievi modifiche Von Milano Centrale und der Porta Garibaldi EN_Train waynach vary slightly Am Freitag dem 9 und Samstag demschedule 10: Zug Monza + schwarze Linie D_Die Zeiten können sich etwas ändern auf der Autodrome; nur 11 Sonntag nur von Milano Centrale Bahnhof zum free-Biassono Lesmo-Circuit, in 30 Minuten zu erreichen und nur 50 Meter von der Lesmo-Kurven (siehe Fahrplan).

Paken und laufen. ACHTUNG: Im Park ist da auf den Parkplätzen P+Bu Freitag dem 9 bis Sonntag

BLAUE LINIE : Park + Bus P Monza Stadio - Park / A

GRUENE LINIE : Park + S P Monza Rondò - Park / A

12.53

Ritorno / Return / Ruckfahrt (solo domenica/Sunday only/nur Sontag 12/9)

10 Settembre / September

from Milan). 11 Settembre / September 6.00 / 20.00 · 6.00 am / 8.00 pm

Vi consigliamo di consultare la piantina per individuare la linea con lo stesso colore del biglietto del parcheggio. Eventualmente potete raggiungere con lo stesso bus il “Punto di Riunione” , fra le uscite di Vedano e Mirabello dell’Autodromo, nei pressi del capolinea delle 3 linee di bus navetta.

NICHT FREITAG

We suggest you give a look to the map to look for your bus line, which is the same color of your parking ticket. Anyway you may reach with every bus the “Meeting Point” , located beetwen Vedano’s and Mirabello’s gates of Autodrome, not too far from the bus stop of all 3 bus lines.

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HABEN SIE DEN FALSCHEN BUS GENOMMEN?

Wir empfehlen, sich im Plan über diejenige Buslinie, die selbe Farbe wie Ihr Parkschein hat, zu informieren. Außerdem können Sie den “Meeting Point” , der zwischen den Stationen Vedano und Mirabello del Autodroms nicht weit von der Haltestelle aller 3 Buslinien liegt, mit jedem Bus erreichen.

Ab der Monza Bahnof (Ausgang Porta Castello): Von Milano Centrale und Porta Garibaldi demdem 9 bis10:Sonntag dem 11: SCHWARZE Am Freitag dem 9 Ab undFreitag Samstag Zug nach Monza + schwarzeLINIE Linie kostenlose Busfahrt zum vom Centrale Autodrome). auf der Autodrome; nurCavriga/RAI 11 Sonntag(Vedano nur vonTor Milano Bahnhof zum free-Biassono Lesmo-Circuit, in 30 Minuten zu erreichen und nur 50 Meter von der Lesmo-Kurven (siehe Fahrplan).

Ab Monza Bahnof (Ausgang Porta Castello): Paken und laufen. Ab Freitag dem 9 bis Sonntag dem 11: ist SCHWARZE LINIEverboten! kostenlose Busfahrt ACHTUNG: Im Park das Autofahren Parken Sie bitte Ihren Wagen Cavriga/RAI (Vedano Tor vom Autodrome). Vi consigliamo di consultare la piantina per individuare la linea con lozum stesso auf den Parkplätzen P+Bus oder auf denen des Autodroms in Biassono. Ab colore del biglietto del parcheggio. Eventualmente potete raggiungere con lo Freitag dem 9 bis Sonntag dem 11: fahren freie Busse von den Parkplätzen: stesso bus il “Punto di Riunione” , fra le uscite di Vedano e Mirabello dell’AutoBLAUE LINIE : Park + Busse 15 Euro (einzig Shuttle 3 Euro rundreise) dromo, nei pressi del capolinea delle 3 linee di bus navetta. P Monza Stadio - Park / Autodrome Mirabello Tor Linea Blu / Blue Line Linea Verde / Green Line Linea Nera / Black Line Paken und laufen. p. 7.00 7.30 8.00 8.30 9.00 9.30 10.00 10.30 11.00 11.30 12.00 12.30 Blaue Linie Gruene Linie* Schwarze Linie ACHTUNG: Im Park ist das Autofahren verboten! Sie(einzig bitte Ihren Wagen GRUENE LINIE : Park + ShuttleParken 20 Euro Shuttle 3 Euro rundreise) a. 7.24 7.54 8.24 8.54 9.24 9.54 10.24 10.54 11.24 11.54 12.24 12.53 Vi consigliamo di consultare la piantina per individuare la linea con lo stesso auf den Parkplätzen P+BusRondò oder auf denen des Autodroms in Biassono. Ab P Monza - Park / Autodrome Mirabello Tor Andata/Departing/Hinfahrt (solo domenica/Sunday only/nur Sontag 12/9) colore del biglietto del parcheggio. Eventualmente potete raggiungere con lo Freitag dem 9 bis Sonntag dem 11: fahren freie Busse von den Parkplätzen: NICHT FREITAG stesso bus il “Punto di Riunione” , fra le uscite di Vedano e Mirabello dell’AutoRitorno / Return / Ruckfahrt (solo domenica/Sunday only/nur Sontag 12/9) 9 Settembre / September 7.30 / 20.00 · 7.30 am / 8.00 pm Wecapolinea suggest you a look to the map to look for your bus line, whichBLAUE is the LINIE : Park + Busse 15 Euro (einzig Shuttle 3 Euro rundreise) dromo, nei pressi del dellegive 3 linee di bus navetta. P Monza Stadio - Park / Autodrome Mirabello Tor same color of your parking ticket. Anyway you may reach with every bus the Linea Blu / Blue Line Linea Verde / Green Line Linea Nera / Black Line p. 7.00 7.30 8.00 8.30 9.00 9.30 10.00 10.30 11.00 11.30 12.00 12.30 10 Settembre / September 7.00 / 20.00 · 7.00 am / 8.00 pm “Meeting Point” , located beetwen Vedano’s and Mirabello’s gates of GRUENE AutoBlaue Linie Gruene Linie* Schwarze Linie LINIE : Park + Shuttle 20 Euro (einzig Shuttle 3 Euro rundreise) a. 7.24 7.54 8.24 8.54 9.24 9.54 10.24 10.54 11.24 11.54 12.24 12.53 drome, not too far from the bus stop of all 3 bus lines. P Monza Rondò - Park / Autodrome Mirabello Tor p. 15.40 16.00 16.16 16.31 16.45 17.15 17.45 18.15 18.45 11 Settembre / September 6.00 / 20.00 · 6.00 am / 8.00 pm Busse Brianza Verkehrsmittel linie z204 ab Corso Milano (Monza) zum 15.55 16.11 16.27 16.43 16.56 17.28 17.57 18.28 18.57 NICHT FREITAG Vedano Ritorno / Return / Ruckfahrt (solo domenica/Sunday only/nur Sontag 12/9) 9 Settembre / September 7.30 / 20.00 · 7.30 am / 8.00 pm We suggest you give a look to the map to look for your bus line, which is the a. 16.10 16.25 16.44 16.57 17.10 17.45 18.10 18.45 19.10 Busse Brianza Verkehrsmittel linie z221 ab Corso Milano richtung Carate (auf same color of your parking ticket. Anyway you may reach with every bus the *I_NON AL VENERDì der Haltestelle Biassono Santa Maria delle Selve aussteigen). 10 Settembre / September 7.00 / 20.00 · 7.00 am / 8.00 pm I_Gli orari potranno subire lievi modifiche “Meeting Point” , located beetwen Vedano’s and Mirabello’s gates of AutoEN_NOT ON FRIDAY Wir empfehlen, im3Plan über diejenige Buslinie, die selbe Farbe wie Ihr drome, not too far from the bus stopsich of all bus lines. slightly 17.45 p. 15.40 16.00EN_Train 16.16 schedule 16.31 way 16.45vary17.15 18.15 18.45 Zug FS zum Biassono-Lesmo-Autodrome Sesto S.G. 11 Settembre / September 6.00 / 20.00 · 6.00 am / 8.00 pm D_NICHT FREITAG Busse, Brianza Verkehrsmittel linie z204 ab Corso Milanoab(Monza) zumBahnof MM1 und ab Parkschein hat, zu informieren. Außerdem können Sie den “Meeting Point” D_Die Zeiten16.43 können16.56 sich etwas ändern Monza Bahnof (nur Freitag und Samstag - am Sonntag direkt ab Mailand 15.55 16.11 16.27 17.28 17.57 18.28 18.57 Vedano der zwischen den Stationen Vedano und Mirabello del Autodroms nicht weit von der Haltestelle aller 3 Buslinien liegt, mit jedem Bus erreichen. a. 16.10 16.25 16.44 16.57 17.10 17.45 18.10 18.45 19.10 MM2 U-Bahnhof Portaab Garibaldi-Bahnhof Milano Centrale Busse Brianza Verkehrsmittel linie z221 Corso Milano richtung Carate (aufLink. *I_NON AL VENERDì der Haltestelle Biassono Santa Maria delle Selve aussteigen). I_Gli orari potranno subire lievi modifiche EN_NOT ON FRIDAY Wir empfehlen, sich im Plan über diejenige Buslinie, die selbe Farbe wie Ihr EN_Train schedule way vary slightly Zug FS zum Biassono-Lesmo-Autodrome ab Sesto S.G. Bahnof MM1 und ab D_NICHT FREITAG Parkschein hat, zu informieren. Außerdem können Sie den “Meeting Point” , D_Die Zeiten können sich etwas ändern Monza Bahnof (nur Freitag und Samstag am Sonntag direkt ab Mailand der zwischen den Stationen Vedano und Mirabello del Autodroms nicht weit 30/08/10 18:15 von der Haltestelle aller 3 Buslinien liegt, mit jedem Bus erreichen. MM2 U-Bahnhof Porta Garibaldi-Bahnhof Milano Centrale Link. Andata/Departing/Hinfahrt (solo domenica/Sunday only/nur Sontag 12/9)

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pendolare il viaggio quotidiano è per me una vocazione

VERANO BRIANZA la nuova biblioteca ed un settembre ricco di eventi!

L’imbuto di Juri Casati

Problema: se in un imbuto del diametro di 2 centimetri passano 4 litri di acqua in 125 secondi, quanti secondi ci vogliono a far passare 4,25 litri di olio attraverso il medesimo imbuto? Svolgimento: Signora Maestra, confesso che quel giorno in cui Lei spiegava i liquidi io non ero attento o forse ero malato e che non saprei risolvere il problema. In qualche modo c’entra il pi greco, in qualche modo c’entra il diametro, penso anche che c’entri la viscosità del liquido, ma di più non saprei dirLe. Mi dia pure l’insufficienza. Però, prima di tornare al posto, mi lasci dire che forse non so risolvere il problema per via dell’esempio scelto e cioè l’imbuto. Suvvia, Signora Maestra, diciamocela tutta: l’imbuto è uno strumento di un’altra epoca. Un’epoca

c’è traffico si dice che la viabilità è scorrevole. Arriviamo però all’imbuto vero e proprio. A settembre bisognerà far spazio ad un nuovo operatore ferroviario sulle linee di alta velocità: NTV. L’inizio dell’attività di NTV era stato previsto in un primo tempo per il 15 settembre 2011, ma è slittato di un po’. Comunque ci siamo: Settembre, Ottobre, ma anche se fosse Novembre ormai non fa più nessuna differenza dato che la liberalizzazione del trasporto ferroviario è una realtà ed è un processo irreversibile. Ma l’imbuto dove sta? Glielo spiego subito, Signora Maestra. In linea teorica la liberalizzazione del trasporto ferroviario dovrebbe tradursi in un vantaggio per gli utenti dato che potranno scegliere l’offerta migliore in termini di costi, di velocità di percorrenza e di servizi aggiuntivi. Ma noi

oggi non si travasa più nulla, ma si compra ed eventualmente si butta. la chiamano “civiltà dei consumi“ di cantine umide e di cucine vecchie dove si travasava, si imbottigliava, si distillava. Un’epoca in cui non si buttava via nulla. Oggi non si travasa più nulla, ma si compra ed eventualmente si butta. La chiamano “civiltà dei consumi”, ma tragga Lei le conclusioni e mi mandi pure al posto, se crede. Prima di tornare al posto devo dirLe che però proprio adesso mi è venuto in mente qualcosa sugli imbuti. Faccio una premessa: la terminologia dei fluidi si presta a descrivere molte situazioni diverse: se non ci sono soldi si dice che manca la liquidità; se non si va a votare si dice che cala l’affluenza; ed infine se non

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NonsoloMonza paesi, paesini, città di MOnza e Brianza

sappiamo quanto la teoria disti dalla realtà. Infatti teoricamente, per esserci una vera concorrenza, dovrebbero essere date le stesse opportunità a tutti i concorrenti, pubblici e provati, per poi vedere chi fa meglio. In pratica dovrebbero venir concessi i diritti di passaggio nelle ore “buone” a tutti. Però le linee ferroviarie disponibili sono già adesso congestionate e non riescono a garantire un traffico scorrevole ed in particolare in entrata ed in uscita da Milano. Infatti la percorrenza dei chilometri immediatamente intorno a Milano è già oggi un calvario fatto di chilometri a passo d’uomo in

stile treno panoramico, minuti fermi, timide ripartenze, precedenze date a tutti, inchiodate e via dicendo. A questo proposito basti far presente che i 13 chilometri della linea ferroviaria Monza – Milano, inaugurata nel 1840, venivano coperti all’epoca in 17 minuti e che oggi, 170 anni dopo, la situazione non è migliorata, anzi... . Figuratevi cosa potrà accadere quando si aggiungeranno altri treni nessuno dei quali – sia chiaro – sarà per i pendolari. Inoltre la società RFI, che ha in gestione la rete ferroviaria nazionale, ha concesso a NTV di utilizzare praticamente solo la stazione di Porta Garibaldi. Tuttavia già due anni fa RFI aveva spostato a Garibaldi alcuni Frecciarossa che non ci stavano più in Centrale perché in Centrale bisognava fare spazio ai Malpensa Express; l’anno scorso RFI aveva trovato un buco – sempre a Garibaldi - per Arenaways e qualcosa di più per le Deutsche Bahn (le Ferrovie Tedesche). Quest’anno – come detto - RFI dovrà dare spazio, sempre a Garibaldi, anche a NTV. Ma se dietro Arenaways c’è il pur battagliero dott. Arena, gli azionisti di NTV sono i ben più potenti Montezemolo, Della Valle, Banca Intesa e Generali. Pertanto RFI non potrà fare come ha fatto con Arenaways - e cioè concedere solo un paio di corse al giorno – ma dovrà consentire a NTV di operare sul serio. Cosa succederà allora? Ce la farà la già oberata Porta Garibaldi a sopportare il pur legittimo ingresso di un altro, e questa volta grosso e potente, operatore privato? Quanto dovremo attendere dalle parti di Greco Pirelli prima di poter passare? Dovremo dare la precedenza ai treni NTV in entrata e in uscita? Io sarò lì, Signora Maestra, con il mio cronometro a misurare tempi di percorrenza, ma ho già in testa una parola sola: imbuto.

Per meglio capire che cosa bolle in pentola nel rinnovato panorama culturale veranese ci siamo rivolti direttamente a Massimiliano Chiolo, Vicesindaco ed Assessore alla Cultura del comune brianzolo. Il simbolo più forte dell’impegno dell’Amministrazione Comunale per il rinnovamento culturale di Verano è sotto gli occhi di tutti, concretizzato nel progetto architettonico della nuova biblioteca, progetto che, come racconta il Vicesindaco, si prefigge di diventare il fulcro della proposta intellettuale ed artistica del paese. “Innanzi tutto ci tengo a parlare della nuova biblioteca” esordisce, infatti, Massimiliano Chiolo “nata dalla volontà di dare alla collettività civica un nuovo spazio culturale polifunzionale: sale lettura, sala conferenze, ludoteca, emeroteca, postazioni web, zona musica ed area consultazione. Realizzata su progetto degli architetti lecchesi Diego Toluzzo, Carla Citterio, Massimiliano Elli, e Carla Redaelli, verrà inaugurata alla presenza del Cardinale Tettamanzi, in quanto è intitolata a Monsignor Enrico Galbiati. La data dell’inaugurazione è fissata per il 18 settembre, anche se siamo ancora in attesa della conferma ufficiale da parte del Cardinale Tettamanzi, e la scelta di intitolarla a Monsignor Galbiati ci sembrava davvero cosa dovuta dato che questo grande biblista, alla sua morte, ha donato al nostro comune tutta la sua vasta biblioteca specializzata: 2700 volumi fra testi di storia della chiesa, patristica, traduzioni dal sanscrito, ecc. Un immenso patrimonio culturale che non siamo ancora riusciti ad organizzare in una catalogazione ufficiale rigorosa secondo i canoni della biblioteconomia, anche se è una delle nostre priorità. In occasione dell’inaugurazione ufficiale abbiamo organizzato un’intera settimana di eventi ed incontri presso la nuova biblioteca. Fra i molti ci tengo a ricordare la conferenza sulla figura di Tullo Massarani, patriota ottocentesco, che qui a Verano visse per molti anni presso quella che oggi è Villa Formenti. Una figura complessa perché la sua attività spaziò dal campo politico alla letteratura fino alla pittura. A lui dobbiamo la fondazione dell’asilo infantile, ossia l’attuale scuola materna parrocchiale.

Venerdì 23 settembre il pittore, scultore e scenografo Lino Brunelli, che abita qua a Verano, poliedrico artista di fama internazionale, terrà una conferenza introduttiva alla sua mostra, intitolata Sinestesie, che verrà inaugurata il giorno successivo, sabato 24. L’apertura della personale di Brunelli verrà anche a coincidere con l’inaugurazione dello spazio espositivo della nuova biblioteca e lì sarà possibile ammirare una sua selezione di opere pittoriche la cui proposta espositiva vuole presentarsi come una elaborazione, tramite il percorso artistico del Brunelli, della storia pittorica del novecento. La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 30 ottobre, nei normali orari di apertura della biblioteca, mentre per le scuole sarà visitabile tutte le mattine su appuntamento. In questo modo le scolaresche potranno avvalersi, cosa unica nel suo genere, della presenza dell’artista che le accompagnerà nel percorso espositivo illustrando e chiarendo la propria esperienza artistica: come si osserva un quadro, quali emozioni l’autore ha voluto rappresentare con il colore, la forma e la composizione. Come una sinfonia musicale. Brunelli ha già avuto più esperienze come docente, sia in Francia che in Italia, a Verona, e ha voluto mettere la propria esperienza a disposizione dei ragazzi delle scuole medie ed elementari di Verano. Naturalmente sarà a disposizione anche degli adulti, il giorno di apertura della mostra ma anche nelle giornate seguenti. Ho apprezzato tantissimo da parte dell’artista questa partecipazione e questa disponibilità. Domenica 25 settembre sarà poi la volta di Ville Aperte, la fortunatissima iniziativa che ogni anno richiama migliaia di visitatori anche quest’anno il comune di Verano aderisce all’iniziativa aprendo alle visite l’ex Convento dei Capuccini, con visite guidate articolate su piccoli gruppi; Villa Formenti, primaVilla Massarani e prima ancora Trotti-Bentivoglio (Ndr. la Marchesa Trotti-Bentivoglio era la figlia di Alessandro Manzoni che, per questo motivo spesso vi soggiornò) e, novità di quest’anno, Villa Ravina- Strada, che è sempre stata chiusa ed ha davvero un bel giardino. Ci tengo a precisare che l’apertura di queste ville

A Venezia e veneziana anche l’aria. Lino Brunelli, acquarello è perlopiù limitata ai giardini ed all’illustrazione della loro storia in quanto queste ville sono oggi abitate. Mi sembra, inoltre, interessante ricordare anche che, durante il mese di settembre, la Parrocchia ha organizzato una mostra (all’interno della pittoresca cornice della chiesa vecchia), dedicata a S. Carlo Borromeo, in quanto agli atti dell’archivio storico della parrocchia di Verano risultano due visite da lui effettuate nel corso della sua vita. La chiesa vecchia è uno dei punti cruciali su cui si sta incentrando l’attenzione del Comune, è, infatti, assolutamente necessario ed urgente un restauro conservativo di questo bene storico di proprietà della Parrocchia, prima di tutto con una sua messa in sicurezza (attualmente è infatti agibile solo la navata centrale) ed in seguito con il restauro vero e proprio degli interni. Su questi interventi si focalizzerà l’impegno dei prossimi anni, perché la salvaguardia del patrimonio storico-architettonico, oltre a quella del patrimonio naturalistico-ambientale, risulta essere una delle più urgenti priorità”.

Altri appuntamenti a verano brianza Domenica 11 settembre Marcialambro (marcia non competitiva lungo le rive del Lambro, organizzata dall’associazione alpinistica I Bocia (per info: bociaverano.blogspot.com). 12-18 settembre Festa della Madonnina, organizzata dal comitato quartiere Madonnina.

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di tutto un po’ carte, giochi, svago e curiosità

TEXAS HOLD’EM giocare in heads up

Artwork: Delineo AD srl

Nella foto: Villa Cusani Traversi Tittoni • Desio

di UTGaber

Domenica 25 settembre 2011 Il patrimonio artistico della Brianza apre le porte: visite guidate su prenotazione per ville, chiese e altri luoghi straordinari. MONZA • AGRATE BRIANZA • ARCORE • BARLASSINA • BELLUSCO • BESANA IN BRIANZA • BIASSONO • BOLLATE • BOVISIO MASCIAGO • BRIOSCO • BRUGHERIO • CARATE BRIANZA • CARNATE • CAVENAGO DI BRIANZA • CESANO MADERNO CONCOREZZO CORNATE D’ADDA • DESIO • LAINATE • LENTATE SUL SEVESO • LIMBIATE • LISSONE • MEDA • MONTICELLO BRIANZA • MUGGIO’ NOVA MILANESE • SULBIATE • TRIUGGIO • USMATE VELATE • VAREDO • VERANO BRIANZA • VILLASANTA • VIMERCATE

Nel poker si definisce Heads Up (HU) o anche Head to Head (H2H) ogni situazione in cui siano due soli giocatori a contendersi un piatto già prima del flop. Il testa a testa può esserci perché in un tavolo a più giocatori tutti tranne due abbiano passato la propria mano, oppure perché sono rimasti solo due giocatori dopo l'eliminazione di tutti gli altri concorrenti. Esistono però anche tornei dedicati esclusivamente a questa particolare specialità, dalla semplice sfida a due giocatori fino a lunghi tornei ad eliminazione con più partecipanti. In particolare in questo appuntamento focalizzeremo la nostra attenzione esclusivamente sull'HU “puro”, ovvero sul gioco in un tavolo a due soli giocatori. Come sempre conta molto la posizione da cui si gioca la propria mano. È importantissimo ricordare che in HU la sequenza bottone-bui si inverte, e si ha quindi il piccolo buio che corrisponde alla posizione del dealer e non viceversa, come accadrebbe rispettando la normale sequenza. La ragione di questa inversione si trova nella necessità di bilanciare il vantaggio posizionale prima e dopo il flop. Poiché giochiamo contro un solo avversario le probabilità di trovarci di fronte una mano che ci domini si riducono notevolmente, e di conseguenza si allarga la tipologia e quantità di starting hands giocabili. La più grande differenza rispetto ad un tavolo a 6 o 9 giocatori è proprio la maggiore ampiezza di mani giocabili: non possiamo aspettare una premium hand per giocare. In HU dobbiamo giocare un range di mani molto maggiore e ricordare che la passività non premia mai. Spesso consideriamo il minimo punto giocabile una top pair, in HU anche una middle pair o una bottom pair saranno spesso vincenti. Se poi preflop abbiamo una qualsiasi coppia saremo sicuramente in vantaggio contro qualsiasi mano spaiata e affronteremo solo una possibilità su 289 che il nostro avversario possa avere a sua volta una qualsiasi coppia in mano. Ovviamente saranno ancora meno le possibilità che questa sia una coppia migliore della nostra tanto più alto è il valore della coppia in nostro possesso. Detto questo si intuisce come il gioco vada condotto con spiccata aggressività soprattutto dalla posizione di bottone. La posizione è sempre importante nel poker, ma giocando in due è ancora più importante. Non rischiamo mai troppo inutilmente, ma impariamo invece a sfruttare que-

sto dato per piazzare qualche bluff. Rilanciare dal bottone è la norma, è la giocata più prevedibile che ci si possa attendere da un giocatore esperto. Si tratta di sfruttare il vantaggio posizionale dopo il flop, quando sarà il nostro avversario a dover parlare per primo qualora abbia deciso di chiamare la nostra puntata e vedere le prime tre carte comuni. Uscendo con una puntata in tale situazione si espone ad una forte puntata dal bottone, il che potrebbe indurre al fold se non si abbia legato un punto forte. Di questo può quindi avvantaggiarsi il giocatore sul dealer che con un buon rilancio si può portare via il piatto. È quindi fondamentale capire quale tipologia di giocatore stiamo affrontando: un donk chiamerà ogni nostro rilancio o controrilancio, mentre un loose aggressive (Lagg) controrilancerà ogni nostra giocata. Sbagliatissimo il gioco del primo contro il quale è facile vincere nella gran parte dei casi sfruttando una buone dose di aggressività, rilanciando e controrilanciando, ma anche modulando il nostro gioco con azioni tipo checkraise, bluff o semibluff. Più corretto e più difficile da affrontare il gioco del secondo. Giocando contro un Lagg dovremo scegliere con saggezza le mani in cui entrare. Se il nostro avversario rilancia ogni mano dal bottone (e magari qualche volta anche fuori posizione) è sicuramente un giocatore aggressivo. Dovremmo distinguere però tra un Lagg e un Maniac, il primo è comunque un giocatore abile e attento mentre il secondo è una specie di mina vagante, sempre pronto a controrilanciare o sovradimensionare le proprie puntate. Contro un Lagg un terzo raise preflop (magari anche piazzato in bluff) può spesso portare al fold, contro un Maniac una simile mossa porterebbe invece spesso ad un suo all in. Mai bluffare in HU contro un simile giocatore ma giocare sempre in modo estremamente aggressivo le mani in cui ci riteniamo in vantaggio. Pazienza e aggressività, queste sono la chiave per risultare vincenti contro un Maniac, in qualunque tipo di tavolo e a maggior ragione in un HU. Capire chi abbiamo di fronte è quindi fondamentale per modulare correttamente il nostro gioco, ma allo stesso modo variare le nostre giocate per non dare punti di riferimenti all'avversario è ugualmente importante. Cerchiamo di alterniamo gioco aggressivo con buone carte a bluff o limp. Bisogna sfoderare ogni arma del nostro arsenale, qualche volta punteremo in

modo solido e consistente con un buon punto sul flop, un'altra volta opteremo per un check raise nellla stessa situazione, oppure ancora decideremo di uscire con una value bet, sempre nell'intento di confondere il nostro avversario e contemporaneamente massimizzare la vincita. Per terminare (in ogni senso) focalizziamo l'attenzione su uno degli errori più comuni che si compiono in HU: non riuscire a finire l'avversario permettendogli di raddoppiare e rientrare in gioco quando era invece rimasto con poche chips. Questo accade spesso perché si cambia il proprio modo di giocare e si tenta il colpo anche con carte di scarso valore. Non bisogna preoccuparsi di lasciare qualche buio all'avversario ormai corto, ma dobbiamo sempre proseguire il gioco con la stessa strategia che ci ha portato vicino alla vittoria per poterla conseguire definitivamente. Un ultimo consiglio, vale sempre ma ancora di più in HU, giochiamo solo nei limiti delle nostre possibilità economiche. L'HU è un gioco estremamente rapido e rapidamente si possono perdere somme consistenti, e ricordiamo che il livello di abilità dei giocatori a un tavolo aumenta più alti sono gli stack.

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Informazioni e prenotazioni: www.villeaperte.info Telefono: 039/9752251 43


cosa succede in città eventi in giro per la brianza

LAzZATE SAGRA DELLA PATATA - 8° EDIZIONE dal 22 al 25 Settembre Un ricchissimo ristorante in cui gustare tanti piatti della tradizione brianzola con una particolare attenzione per la regina della festa, la patata, la cui coltivazione a Lazzate vanta origini antiche. Proposta in tante gustose varianti, dai primi piatti ai secondi gustosi che la vedono come ingrediente principale o come classico contorno fino ai dolci. Il legame con la terra è ribadito dall’impegno ambientale: tutto, dai piatti alle tovagliette, dai bicchieri alle posate è realizzato con materiale biodegradabile e compostabile! Eventi correlati: Il 24 e 25 settembre per le vie del borgo appuntamento con il Mercatino dei Sapori d’Autunno. Nelle giornate della Sagra è prevista una fitta programmazione di mostre e spettacoli per piccoli ed adulti. Monza REGINA MARGHERITA

nitore si fondono in un unicum storico, perché la storia di Margherita non può prescindere dal suo legame con Monza e con la Villa. Un luogo prestigioso e suggestivo che assume un ruolo di primaria importanza a cavallo tra il XIX e il XX secolo nelle vicende legate all’Unità d’Italia e ai sovrani della nuova Nazione. La Reggia, infatti, è il dono di nozze di Vittorio Emanuele II al principe Umberto, erede al trono del Regno d’Italia, e a Margherita di Savoia. Margherita è entusiasta di questo dono e stabilisce sin da subito un legame profondo con la villa. La maggior parte degli interventi, sia strutturali che decorativi subiti dalla villa nel corso degli anni sono voluti da Margherita. La regina dà una forte impronta personale agli arredi e alle decorazioni, il suo gusto raffinato si coglie nelle scelte che compie nelle tappezzerie, negli arredi, nelle vaselle e nelle suppellettili in generale. A partire dalla tavola. In mostra, infatti, vi è anche la grande tradizione delle tavole della Casa Reale Savoia. Apertura appartamenti reali: fino al 30 settembre 2012. Regina Margherita 13 settembre 2011 9 gennaio 2012 Orario estivo: Lun. | 14.30 – 20.30 Mar. – Dom. | 10.00 – 20.30 Orario invernale dal 1 ottobre: Lun. | 14.30 – 19.30 Mar. – Dom. | 9.00 – 19.30 PALLAVOLO nazionale femminile, europei 2011 Appuntamento con gli Europei di Pallavolo, dal 22 settembre al 2 ottobre, per la nazionale femminile guidata da massimo Barbolini. La prima fase della manifestazione, organizzata congiuntamente da Italia e Serbia, si svolgerà nelle due sedi di Monza (PalaIper) e Busto Arsizio (Palayamamay) nelle giornate del 23, 24, 25 settembre: l’Italia per tutte e tre le giornate giocherà nella sede monzese. I biglietti sono giornalieri e validi, quindi, per le due partite disputate nella data presso la sede prescelta. Per informazioni sull’acquisto scrivere a: ticket.ita@womeneurovolley.it o telefonare allo 02.66100894

Per i 150 dell’Unità d’Italia la Regina Margherita torna a Monza e apre gli appartamenti di Villa Reale. Fino al 30 settembre 2012 le stanze del primo piano nobile della reggia apriranno per la prima volta al pubblico grazie agli allestimenti della mostra Regina Margherita, curata da Elena Fontanella, ideata e promossa da Fondazione DNArt, che inaugurerà ufficialmente il 12 settembre e proseguirà fino al 9 gennaio 2012. Dipinti, sculture, arredi, oggetti, abiti, gioielli, documenti e fotografie accompagnano il visitatore tra le stanze di Villa Reale. Contenuto e conte-

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renzo Monguzzi (leader dei Mercanti di Liquore) insieme a Stefano Vergani e l’Orchestrina Acapulco (1 settembre). 11 serate di musica, dibattiti su temi di attualità, mostre e decine di bancarelle e stand di associazioni no-profit. L’edizione di quest’anno celebra i 150 dell’Unità d’Italia con 9 concerti che ripercorrono la storia della musica, dagli anni ’50 ad oggi, attraverso tutti i generi: dal rockabil-

OSNAGO FESTA DEMOCRATICA DELLA PROVINCIA DI LECCO, MONZA E BRIANZA Dall’1 all’ 11 Settembre La Festa, cresce ogni anno di più per importanza, tanto da rubare la scena alla contemporanea Festa Democratica di Milano. Quest’anno si apre con uno spettacolo-evento dedicato ai 150 anni dell’Unità d’Italia, intitolato Canzoni che balzano attraverso i secoli che vedrà protagonista una band brianzola, formata da Lo-

ly (9 settembre) dei The Rock n’ Roll Kamikaze (ex Hormonauts) al blues dei Bud Spencer Blues Explosion (8 settembre); dalla new wave dei Diaframma e di Giorgio Canali (6 settembre) al rock contemporaneo dei Marlene Kuntz (2 settembre); dal cabaret cantautorale di Nanni Svampa (10 settembre) al folk dei Modena City Ramblers (7 settembre), fino all’hip hop di Kaos e Colle Der Fomento (3 settembre). SEREGNO CONCORSO NAZIONALE DI POESIA “CITTA’ DI SEREGNO” xviii edizione I poeti avranno tempo fino al 26 settembre per iscrivere le opere a tema libero, anche via e mail. Sono accettate composizioni sia in lingua italiana che dialettale. Il concorso giunto alla sua XVIII edizione è promosso dall’associazione culturale Parole & Musica in collaborazione con il Comune di Seregno e RadioBM. Per regolamento e iscrizioni: www.concorsopoesiaseregno.com CONCORSO PIANISTICO INTERNAZIONALE “ETTORE POZZOLI” – xxvii edizione

Più di 73 iscritti provenienti da tutti i paesi del mondo per questa edizione del prestigioso concorso pianistico. La presentazione dei concorrenti è affidata al Quintetto d’ottoni dell’Arena di Verona che, martedì 20 settembre, eseguirà musiche verdiane per una serata “speciale 150 anni”. Nel segno dell’Unità d’Italia anche l’esibizione di due pianisti del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, impegnati con le Fantasie di Verdi tratte dal repertorio di Franz Listz, di cui quest’anno ricorre il bicentenario dalla nascita. Appuntamento alle ore 21 al Teatro San Rocco (via Cavour, 83 – Seregno). Dopo due prove eliminatorie (dal 21 al 24 settembre), otto concorrenti potranno accedere alla semifinale (il 25 settembre). Il Concorso terminerà martedì 27 settembre con la finale. Ad attendere i tre finalisti ci sarà la quarta e ultima prova: un concerto con l’Orchestra dei «Pomeriggi Musicali» di Milano diretta dal maestro Pietro Mianiti. Ai concorrenti la scelta dei compositori: Mozart, Beethoven, Chopin, Schuman, Liszt o Brahms. In equilibrio fra tradizione e innovazione la giuria è presieduta da un nome storico del pianismo del Novecento, il viennese Paul Badura-Skoda, pupillo di Wilhelm Furtwängler e Herbert von Karajan, e composta da famosi esponenti del pianismo internazionale: Vincenzo Balzani (Italia), Raimondo Campisi (Italia), Leonel Morales (Spagna), Paul Pollei (USA), Barbara Tolomelli (Italia) e Wu Ying (Cina). “Casa” del Concorso quest’anno sarà il “Pozzoli Village” presso il Museo Vignoli (via Santino De Nova, 26), dove, si svolgeranno concerti, laboratori, incontri con pianisti, lezioni alla scoperta del pianoforte e numerosi altri eventi aperti alle scuole e al pubblico. Lissone ARTE IN TRASFERTA mostra collettiva di pittura Inaugurazione: martedì 3 settembre 2011, ore 18.00 Aperta fino all’11 settembre 2011. Orario: Mer. - Ven. | 15.00-18.00 Sab. - Dom. | 10.00-12.00 e 15.00-18.00

Cultura Al via il nono corso di lingue classiche al CNM Trent’anni di attività nel campo degli studi storici e numismatici sono l’ambito traguardo conseguito nel 2010 dal Circolo Numismatico Monzese, che da nove anni offre a tutti la possibilità di imparare il latino, lingua che ricorre spessissimo sulle epigrafi monetali. L’intento del Circolo Numismatico però va ben oltre e si rivolge soprattutto a chi non ha

Lunedì e martedì chiuso. Luogo dell’evento: Palazzo Terragni - Sala Espositiva A cura di: Centro Culturale GABRIO CASATI-MUGGIò. Con il Patrocinio e Contributo del Comune di Lissone Assessorato alla Cultura, Identità e Tradizioni locali. MOSTRA COLLETTIVA DI ARTISTI DELLA PERMANENTE Sabato 17 settembre 2011, ore 18.00 Aperta fino al 2 ottobre 2011. Luogo dell’evento: Palazzo Terragni - Sala Espositiva A cura di A.M.A.C.L.I. - Associazione Amici del Museo d’arte contemporanea Lissone. Con il Patrocinio e Contributo del Comune di Lissone Assessorato alla Cultura, Identità e Tradizioni locali PREMIO LISSONE DESIGN 2011 Street Furniture Design Il premio, giunto quest’anno alla sua terza edizione, promosso ed organizzato dal Comune di Lissone è rivolto a studenti e professionisti del settore, di qualsiasi nazionalità, che non abbiano ancora compiuto i 36 anni. Gli elaborati potranno essere inviati fino al 26 settembre 2011. Per informazioni: www.comune.lissone.mb.it

potuto a suo tempo studiare la lingua di Cicerone, con un’offerta che oggi è davvero unica in Italia: tre corsi di latino strutturati secondo un diverso livello di apprendimento, che parte dai principianti e finisce con chi può affrontare gli autori. Da quest’anno il Circolo ha introdotto un’ulteriore novità e propone anche un corso di greco antico. La filosofia è la stessa: dare modo a tutti di accedere allo studio delle lingue classiche senza doversi iscrivere a un corso regolare nei ginnasi licei, che richiederebbe un impegno di tempo e di risorse indubbiamente fuori dalla portata di molti. Il merito è dei soci del Circolo, in particolare di alcuni di loro, già professori nei licei, che offrono il loro tempo e il loro sapere con assiduità a questa proposta. Gli “utenti” vanno dai 9 agli 80 anni circa; le provenienze professionali sono le più disparate e l’area di residenza abbraccia Monza e i comuni limitrofi. Accanto ai corsi di lingua il Circolo organizza una serie di appuntamenti aperti al pubblico, Incontri di storia e archeologia, giunti anch’essi alla nona edizione. Sempre su base annuale sono state effettuati alcuni viaggi di studio: a Roma, in Etruria, in Grecia, mentre è in programma uno nell’Africa romana. Per ulteriori informazioni sui corsi, e sull’attività in generale: www.circolonumismaticomonzese.org. Il sodalizio ha sede in via Annoni 14 ed è aperto la domenica mattina. Paolo Paleari

pasticceria Stessa strada, stessa città... La bontà e la tradizione di sempre a pochi passi dal solito posto

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Le sciure la redazione risponde

ci vediamo presto info e contatti

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Le sciure: le vostre lettere FRA MOGLIE E MARITO… Care sciure, Sono Ilde e ho 53 anni. Il mio problema è alquanto banale se affrontato estemporaneamente, ma se ti si para davanti ogni santo giorno quando entri in bagno , può risultare alquanto snervante: mio marito ha il brutto vizio di terminare qualunque prodotto di consumo quotidiano e di abbandonare il packaging vuoto esattamente dove l’ha trovato pieno senza minimamente preoccupassi di rimpiazzare ciò che ha finito. Esempio: ti fai la doccia, arrivi ai capelli e quando sei sul più bello ti accorgi che lo shampoo è finito... Allunghi la mano verso il portarotolo di carta igienica bello fisso al muro, con tanto di mascherina che nasconde il rotolo dagli sguardi indiscreti del fruitore della tazza, e ti accorgi che tra le dita che solleticano in cerca di carta ti trovi solo il cilindretto di cartone e realizzi che dovrai alzasti ed andare fino alla dispensa col sedere all’aria... Idem per bagno schiuma e similari... Non mi addentro nell’ambito della cucina, dove le occasioni di esibire le proprie doti di egoista di certo, a mio marito, non mancano( caffè, latte e acqua in primis). Dopo 28 anni di matrimonio, i nervi cominciano a cedermi e non mi rassegno ad abituarmici... Posto che non voglio cambiare mio marito perché per il resto lo amo tanto, nonostante i quasi trent’anni di matrimonio, sono curiosa di sapere che cosa ne pensate voi, esiste un modo per “educarlo”? Prendo sempre il giornale a Cologno, dove prendo la metropolitana per andare in studio tutte le mattine... Complimenti. Ilde Carissima Ilde, intanto complimenti a te che dopo tanti anni sei ancora innamorata del tuo compagno di vita…e complimenti anche a lui che qualche merito, in questo lo avrà anche! Per quanto riguarda il tuo problemino mi permetto di consigliarti di rinunciare. Prima lo farai meglio sarà per te. Se dopo tanti anni di discussioni sul tema ancora non riesce a buttare e rimpiazzare un rotolo di carta igienica la situazione è senza speranza, un difetto che fa parte di lui: punto e basta. La prossima volta che, già in doccia, constaterai che lo shampoo è finito, conta fino a dieci, lavati i capelli con il bagnoschiuma e lascia correre. Tutti abbiamo i nostri difetti, ovviamente anche lui: poteva andarti peggio, no?

TROPPO TARDI… Ciao sciure, mi chiamo Lisa e sono di Monza. mi sono appena diplomata e non vedevo l’ora di partire per il Salento col mio ragazzo. Un giorno della scorsa settimana mi si presenta bel bello sotto casa per uscire e mi dice che un amico che si è appena mollato con la tipa viene in Puglia con noi in vacanza…nel nostro monolocale preso in affitto con mesi d’anticipo “perché ormai è troppo tardi per prenotare da un’altra parte...”

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Mi sono infuriata come una matta quando l’ho saputo e mi sono pure presa della stronza. Cosa posso fare per fare saltare la vacanza con il morto? Liz Cara Lisa, generalmente l’estate dopo il diploma è una delle più lunghe e felici della vita: spero che anche la tua estate sia stata bella come speravi. Purtroppo abbiamo ricevuto la tua mail ma a luglio noi eravamo in vacanza…troppo tardi…spero che la situazione si sia risolta per il meglio. Scrivici ancora e facci sapere…siamo tanto curiose! Un abbraccio le sciure GOOD BYE AMY Gentile redazione, vi chiedo di pubblicare la mia lettera perché ultimamente ho letto una lunga serie di commenti sulla morte di Amy Winehouse e, adesso, mi piacerebbe esprimere la mia opinione che mi sembra un po’ lontana da quanto generalmente letto sulla stampa varia. I giornalisti hanno speso un sacco di inutili parole su quanto fosse sola ed abbandonata da amici e parenti così quasi additati come i veri responsabili della sua morte. La cosa mi fa arrabbiare. Amy Winehouse era sicuramente una persona disperata ma non una vittima. Aveva scelto di buttare via carriera e vita per dedicarsi all’alcol e alle droghe. Non voglio che questo suoni come una moralistica condanna, credo solo che lei fosse, come tutti, responsabile delle proprie scelte e del proprio stile di vita. Troppo comodo dare la colpa agli altri, lei era fuori controllo e posso solo immaginare la pena, il senso di impotenza e la frustrazione di chi davvero la amava ma NON POTEVA starle vicino ed aiutarla. Non è possibile per un familiare “stare vicino” ad un tossico. Non si può fare nulla. Ho trovato indecente criticare sua madre per il fatto di avere commentato la notizia dicendo che era “solo questione di tempo”: non ha forse detto una verità? Chissà quante volte la sig.ra Winehouse avrà temuto di ricevere quella triste notizia che le è giunta il 23 di luglio! Un invito ai giornalisti: meno chiacchiere, meno moralismo. Talvolta è sufficiente un saluto. Veronica C., Sovico.

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Nelle 13 sedi presenti sul territorio provinciale di APAMonza e Brianza - Confartigianato Imprese Carate Brianza via Matteotti, 19 Cesano Maderno via Matteotti, 16 Desio via Garibaldi, 258 Giussano Largo Europa, 7 Lissone via San Rocco, 97 Meda viale Francia, 15 Monza piazza Carrobiolo, 5 Muggiò via I° Maggio ang. via San Rocco Nova Milanese via Berlinguer, 2 Seregno via Rismondo, 28 Seveso via Solferino, 16 Triuggio viale Rimembranze, 3 Vimercate via Ronchi, 12 BarLaPiazzettaviaSanBernardo,5-CarateBrianza EXPO Cafè via E. Toti, 41- Carate Brianza Vista Caffè via John Kennedy, 2 - Correzzana Tennis Concorezzo via Libertà, 1 - Concorezzo Enoteca Brambilla via C. Cattaneo, 57- Lissone Buffetti c.so Milano, 38 - Monza Edicola Siria via Solferino

All’interno della Galleria Auchan di via Lario a Monza, collocate in appositi espositori, a disposizione dei numerosi clienti che vi transitano. … e inoltre presso principali bar, parrucchieri, studi medici di base dei comuni di Monza, Vedano al Lambro, Lissone, Desio, Seregno, Brugherio

Carabinieri | 112

Guasti enel | 800 023421

Centro antiveleni (ospedale Niguarda) 02 66101029

Polizia di stato | 039 24101

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Il prossimo numero uscirà martedì 27 settembre

In tutte le biblioteche Comunali di Monza e in tutte le biblioteche locali della rete provinciale Brianza Biblioteche.

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Croce Rossa Italiana | 039 322384-32365

Cara Veronica, credo che tu abbia perfettamente ragione: meglio astenersi da commenti superficiali e traboccanti, a seconda dei casi, moralismo o cinismo. Ci limitiamo a un saluto: buon viaggio Amy, arrivederci.

(davanti Ospedale Vecchio)- Monza InfoPointComunediMonzaPiazzaRoma-Monza Speedy Bar via Appiani, 22 - Monza Tabacchi Ambrosini piazza Carducci, 2 - Monza Turné trattoria e bistrot via Bergamo, 3 - Monza BabyCollege-OxfordGroupviaVerdi,83-Seregno Edicola Enrico via Cavour, 12 - Seregno Osteria dei Vitelloni via Garibaldi, 25 - Seregno Pescheria Satalino c.so del Popolo, 94 - Seregno Studiofluido via Leonardo da Vinci, 30 - Seregno Tambourine via C. Tenca, 16 - Seregno Bar Boulevard viale C. Battisti, 121 - Vedano al Lambro Ottica Mottadelli via Preda, 13 - Verano Brianza Panetteria Duca via IV Novembre, 33 Zoccorino (Besana)

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Polizia municipale di Monza | 039 28161 Polizia stradale Arcore | 039 617333 Polizia stradale Seregno | 0362 239077 Protezione civile | 039 28161 Soccorso stradale | 116 Vigili del fuoco | 115

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