www.trantran.net | n. 30 mensile | 26 Giugno 2012 | Distribuzione gratuita
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MONZA PER GLI ANIMALI NOMADI, IRENE FORNACIARI, TONINO CAROTONE, UN IMPERDIBILE ENZO IACCHETTI e tanti altri Il primo grande evento concerto per i diritti degli animali
laboratorio creativo Partecipazioni Tableau Mariage Segnatavolo Segnaposti Coni Riso Libretti Messa Bomboniere Ringraziamenti Cake Topper Libro Ospiti allestimenti floreali il giardino incantato di poletto alessandra cell. 393- 1962250 via XXV aprile 32, muggiò info@il-giardino-incantato.it www.il-giardino-incantato.it
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GIUGNO - 2012
Sommario
NOMADI e IRENE FORNACIARI La Musica è ovunque Pag. 7
FABIO CINTI Io non ci sono Pag. 12
EDITORIALE E’ qui la festa (e vi aspettiamo tutti)
SPUNTI DI VISTA Il Diritto al Sogno
MONZA FOR ANIMALS Il primo grande evento concerto per i diritti degli animali
SPORTIVAMENTE La Brianza che gira. Mauro Santambrogio ci racconta il suo Giro D’Italia
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6
19
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10 CLOCHART I Lupi a casa di Guccini: I Luf
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SPECIALE Salute
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ALTROVE
VERDISSIMO Un giardino biologico bello e buono
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IN CUCCIA
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IL VETERINARIO RISPONDE
Vedano
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RACCONTIAMOCI
BRIGANTIA
18 Storie vere di individui, non carne da macello
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COMUNE DI MONZA
BIS APPUNTAMENTO A TEATRO: L’ombelico di Alvise
NON SOLO MONZA
Oggiono: all’aria aperta su antichi percorsi
Siracusa-Portopalo di Capo Passero: La costa sospesa fra i continenti
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18
NOVITa’ per il tuo animale
29 PROVINCIA
42
I SEGRETI DELLO CHEF
20
BIS
30 SPORTIVAMENTE Intervista a Roby Candido, della primavera
45
LE SCIURE
Lighea: il presente frutto del nostro passato
22
PENDOLARE Bike Sharing Luci ed Ombre
dell’Inter
BIS
41 REALITY
IL COMMERCIALISTA RISPONDE
Chiara Gerosa: Rottami in rivolta Fondatori Marta Migliardi, Elena Gorla, Adriana Colombo, Guido Bertoni Direttore Alfredo Rossi
Anno III - Numero 30 - 26 Giugno 2012 Editore: Trantran Editore S.r.l. Sede: Via Cesare Battisti 121 Vedano al Lambro C.F./P.I./RIMB 06774520966 REA MB 1864900 Reg. Trib. di Monza n.1995 del 29/06/2010
Capo Redattore Marta Migliardi
Per Contattarci direzione@trantran.net redazione@trantran.net segreteria@trantran.net
Redazione Juri Casati, Guido Caimmi, Gabry, Gaber (UTGaber), Niccolo Rossi, Alberto Zanardo, Francesca Fawn Masperi, Luca Vanni e il misterioso Redo Alfossi.
Vice Capo Redattore Elena Gorla Inviata Speciale Adriana Colombo Grafica e Fotografi Ufficiali Alberto Zanardo e Francesca Fawn Masperi
Si ringraziano per questo numero: Si ringraziano per questo numero: Osso e la sua famiglia, Marina Carlesso (grazie di esistere), Vincenzo Ascrizzi, Roberto Bianchi, Chiara Tentorio, Gaetano Petronio per la pazienza, Silvia, Pier luigi e tutta la gente del Fu, tutta l’Enpa sez. Monza e Brianza e tutti coloro che ci aiuteranno partecipando a Monza for Animals, Rita Mammano per aver portato la storia di Osso nelle scuole, JJ, la nostra perseveranza e tutti i nostri parenti e amici ( bipedi e quadrupedi) con un particolare risalto alla bella Alice e alla cucciola Ninetta. Radio Popolare, Guido Fogacci e Daniela di Crapapelata, Vittoria Gallo e tutta Lifegate e il nostro inimitabile commercialista Umberto Grasso (come sempre!). Un ringraziamento speciale e di cuore a Enzo e Mauro Iacchetti. Buone vacanze, ci vediamo a settembre! Foto di Copertina I Nomadi in concerto, foto di Mario Berther Stampa REGGIANI S.p.A. 20126 Gavirate (VA) Tiratura 26.000 Copie
Raccolta Pubblicitaria
Direttore Commerciale Paola Scappatura commerciale@trantran.net Trantran Editore s.r.l. Sede Via Cesare Battisti 121 Vedano al Lambro (MB) trantran@trantran.net
GIUGNO 2012, trantran 3
EDITORIALE
IL DIRETTORE ALFREDO ROSSI MAGGIO - 2012
E' QUI LA FESTA (e vi aspettiamo tutti)
ALFREDO ROSSI Foto di Gabriele Benini
Che fatica, ma che gioia! Mettere insieme un concerto non è facile (non sto a raccontarvi quello che bisogna fare -dalle mille questioni tecniche a quelle burocratiche- per mettere insieme quello che occorre), ma ciò che conta è che adesso il tutto ha un nome, un cognome, un luogo, una data e gli interpreti. E uno scopo. Nome e cognome: "Monza for animals". A dire il vero non è solo un concerto, ma un evento (ne parliamo più sotto). Luogo e data: sabato 7 luglio all'Autodromo di Monza, nello spazio erboso che si trova dietro la tribuna d'onore, a poche centinaia di metri dall'entrata di Vedano. Interpreti: I Nomadi, che hanno scelto "Monza for animals" come data brianzola del loro tour 2012 "Una storia italiana": un concerto tra passato, presente e futuro di una storica band italiana. Il grande Enzino Iacchetti, che proporrà il suo spettacolo di cabaret e musica accompagnato dalla sua Bonsai Orchestra. E poi la giovane Irene Fornaciari, l'inossidabile Tonino Carotone e molti altri rappresentanti del panorama musicale brianzolo. Musica e divertimento che partiranno dalle 16,30 di quel sabato per arrivare alla fine della giornata. Ma l'evento comincia prima: in mattinata, sempre nello stesso
spazio sono invitati tutti i proprietari di cani, con i loro… Fido: per loro, giochi, piscinette per fare il bagno, i volontari dell'Enpa Monza Brianza a dare consigli, dog trainer a introdurli all'agility, insomma a renderli protagonisti della festa. Insomma, come dicevo più sopra un evento. Con uno scopo ben preciso. Quello di raccogliere fondi per costruire un canile in cui possano venire alloggiati, e recuperati, quei cani -i tristemente noti beagle, soprattutto- che vengono utilizzati per testare nuove medicine e che rischiano, una volta assolto il loro "compito", di fare una brutta fine, perché ormai non servono più. Perciò, quella che è una festa, in realtà ha lo scopo di raccogliere fondi da consegnare a Giorgio Riva, presidente dell'Enpa Monza Brianza per cominciare a costruire questo canile "speciale". Ecco, adesso sapete tutto: mancate solo voi, i componenti della "TranTran people". Vi aspettiamo tutti il 7 luglio all'Autodromo. Per i biglietti? Alle prevendite abituali o su www.monzaforanimals.it il sito dell'evento. Ci vediamo lì: ci divertiremo per una buona causa!
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Alfredo Rossi
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SPUNTI DI VISTA
L’INNOCENZA DEL PRINCIPIO RELATIVO
Il diritto al sogno Di - Marta Migliardi
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l sogno, questo suggestivo ed ammaliante sconosciuto, che da secoli e secoli affascina l’uomo che è parte del sogno stesso, suo artefice ma non il di lui padrone. Il sogno è sempre stato oggetto di curiosi studi, interpretazioni normali e paranormali: dai miti greci, alle favole antiche e moderne fino alla sua analisi come pietra miliare della psicoanalisi moderna. I sogni sono legati al sonno, alla fase rem, al momento in cui siamo più vulnerabili ma essenzialmente più sinceri: i sogni degli amori perduti, dei sensi di colpa, delle felicità non avverate o delle tristezze incolmabili o abili autoinganni. I sogni come rifugio di artisti e poeti 8 (ma non solo), che elogiano il sonno e il sognare, dove si è liberi e nudi in una dimensione dove non possiamo scegliere e spadroneggiare, un limbo di terra sottile che ci ridimensiona e da cui possiamo sbirciare nel mistero. Come quando ci si sveglia all’improvviso, dopo un sogno strano e per qualche secondo si è confusi: dove sono? Nel mio letto? Da dove vengo? Attimi brevi, millesimi di secondo dove non siamo più in preda all’ego frenetico della vita, ma indifesi: semplicemente uomini. Senza titoli, senza soldi, senza beni di proprietà, senza gloria e successi. Di fronte all’inspiegabilità dei sogni si appianano le ingiustizie, le differenze sociali e anche i diritti. Ma la loro trama, il loro svolgimento, dicono, dipende, oltre che dal nostro passato, da quello che viviamo ogni giorno, dalle esperienze che facciamo, dalle facce che vediamo e dalle persone che frequentiamo. Una rielaborazione di tutto, atta a ristabilire 6 trantran, GIUGNO 2012
spesso equilibri che nella vita reale vanno persi. E’ scientificamente provato che il sogno, al di là del suo lato romantico e misterioso, abbia una funzione importantissima, tant’è che la privazione del sonno e del raggiungimento della fase rem sono tra le più crudeli e antiche forme di tortura. Senza entrare nell’ordine specifico delle scoperte scientifiche moderne io sostengo che, non a caso, anche il sogno ad occhi aperti, (dando alla parola sogno l’interpretazione più moderna dove spesso intendiamo desiderio), sia un diritto, esattamente come è un diritto dormire e sognare, affinché la nostra mente recuperi energie ed equilibrio. Il mondo onirico e il mondo reale sono imprescindibili l’uno dall’altro. Il diritto al sogno io lo pretendo anche in questa vita qui, mentre sono sveglia e lavoro 14 ore al giorno. Perché questa casa editrice, che assomiglia più ad una comunità di petulanti idealisti, è nata per passione, per amore e per amicizia. Perché è un sogno concreto per cui lottiamo e piangiamo e ridiamo, quando riusciamo ad ottenere qualche piccolo successo. Nel 2009, quando abbiamo aperto ( in piena crisi mondiale e dell’editoria) tutti ci sconsigliavano di fare questa follia. Tante idee, pochi soldi e menù a prezzo fisso ogni santo giorno. Eppure siamo ancora qui, ed è già il 2012, il nostro primo libro edito Osso e la Luna ( di Anna Cerantola con illustrazioni Andy Fluon, 10 euro) è finito sul Corriere della Sera e sulla Gazzetta dello Sport e su tanti altri giornali ben più importanti ed illustri del nostro. Ma anche la nostra creatura, Trantran…Intorno a Monza
e Brianza è passata da 5000 a 26.000 copie e le mail dei nostri lettori ci danno il segno tangibile che esiste qualcuno, al di la delle tastiere dei nostri pc. Bisogna sognare e fare grandi sogni, perché sono la linfa della nostra vita, perché il micro senso delle cose sta nel perseguirle e nel dedicare tempo a ciò che si ama. E’ vero: stanno ammazzando i sogni. Li stanno torturando a suon di tasse, aumenti, stragi, catastrofi, avidità, cattiverie. Da sogno a labile speranza, da speranza ad angoscia: così ci alziamo la mattina, sempre più spesso incazzati neri, indaffarati, senza pensieri se non rabbia, senza quiete e con tante ore di lavoro, traffico e spese davanti. Arrivano poi il fedele mal di testa e l’amica ansia a rendere tutto ancora più soffocante e ci riduciamo ad automi anaffettivi, ripetitivi, incarogniti e sterili. Ed è questo quello che vogliono i Padroni del Mondo: il controllo delle nostre vite e dei nostri sogni. Allora alzate gli occhi, fate un bel respiro e recuperate i vostri pensieri felici. Battete le mani alla fate, come Peter Pan, fate una torta, scrivete una lettera su un foglio di carta. Date un bacio. Ci vuole un minuto. Un bacio, un minuto. Un sorriso, un secondo. Scrittori, poeti, panettieri, manovali, disoccupati, casalinghe, pensionati, manager, pittori, calzolai e arrotini: siamo esseri umani e sognare è un nostro diritto e nessuno, nemmeno il Dio Denaro, ve lo potrà acquistare. Il sogno non è in vendita. TT
Nelle cadute c’è il perché della nostra essenza. Le nuvole non possono annientare il sole ( F. Battiato)
CLOCHART
INTERVISTE A VOLTI NOTI IN GIRO PER LA BRIANZA
LA MUSICA E’ OVUNQUE. Intervista allo storico tastierista dei Nomadi, Beppe Carletti e a Irene Fornaciari, due dei protagonisti di Monza for Animals, il 7 Luglio all’Autodromo. Di - Adriana Colombo e Marta Migliardi
Un tranquillo sabato di giugno ci muoviamo alla volta di Brescia, per intervistare Beppe Carletti, storico tastierista dei Nomadi. Suoneranno, la sera stessa, a Cascina San Giacomo, Rezzato, provincia di Brescia. Il nome non ci dice niente. Fortunatamente ci sono cartelli, da un certo punto in poi, ad indicarci la strada. Curve, rotonde, piccoli rettilinei: la città è lontana. Carletti è un uomo semplice, gentile e disponibile, uno di quelli che si starebbero ad ascoltare per ore, che esprime una saggezza popolare genuina e ha gli occhi immensamente buoni. Dalle sue parole capiamo quello che è il vero spirito Nomade: l’antidivismo per eccellenza e l’amore per i paesi, grandi e piccoli, perché la musica, se ce l’ahi nell’anima, la puoi portare ovunque. E se fino all’inizio del concerto, ci domandavamo un po’ scetticamente chi mai poteva giungere in quel luogo isolato, alla fine davanti allo spazio gremito di gente di ogni età che cantava le loro canzoni ci siamo ricredute e siamo state orgogliose di aver coinvolto proprio i Nomadi ( che vi ricordiamo suoneranno al Monza for Animals il 7 Luglio all’autodromo di Monza) nel nostro concerto a favore degli animali e non solo per lo zoccolo duro di fan e di seguito che da quasi 50 anni si portano dietro, ma soprattutto per la franchezza, per quell’aria di festa senza ruffianerie e senza idoli che si è creata durante tutta la serata. Vi aspettiamo a braccia aperte a Monza, abbiamo bisogno di questa sincerità e di questa musica che unisce 5 generazioni.
T
u sei la memoria storica dei Nomadi, presente sin dall’inizio, hai vissuto il gruppo in ogni sua evoluzione…ce le racconti? L’evoluzione nel gruppo è stata “forzosa” perché siamo cambiati in seguito a mutamenti che non erano certo voluti. Un gruppo è come una famiglia: ci sono quelli che si allontano da casa e vanno a vivere da soli, quelli che purtroppo non ci sono più perché Dio li ha voluti con Lui e, nel corso degli anni, c’è anche qualche piccolo litigio! L’evoluzione è dovuta a tutti questi
fattori e dalla volontà di andare sempre avanti, di guardare avanti per la passione che da sempre ci porta a fare questa vita. Il fatto che proveniamo tutti da paesi, dal primo all’ultimo dei Nomadi nessuno mai era originario della città, ci ha aiutato a rimanere sempre fedeli a noi stessi, alla nostra storia perché noi nel paese riconosciamo le nostre origini e valori. Non che nelle città siano tutti più “leggerotti” ma di certo in città c’è uno stile di vita molto differente, è un’altra dimensione, e credo che per portare avanti una storia
come quella dei Nomadi ci vogliono delle radici profonde. L’anno prossimo saranno 50 anni di vita dei Nomadi, io ci sono da sempre e sono l’ultimo rimasto e posso davvero dire che la nostra è una storia bellissima! Siamo i più longevi, pur avendo cambiato una ventina di persone nella formazione dal ’63 ad oggi, siamo ancora qua e questo è importante perché significa che siamo riusciti a tramandare anche ai più giovani di noi il nostro modo di essere: persone normali, semplici anche se molto fortunate perché riusciamo a vivere di una GIUGNO 2012, trantran 7
CLOCHART
INTERVISTE A VOLTI NOTI IN GIRO PER LA BRIANZA
IRENE FORNACIARI
Per questo voi suonate negli stadi come nelle piazze… A noi proprio non cambia niente perché la musica si può fare dappertutto! Davanti a 5000 come davanti a 500 persone! Anzi, talvolta è più bello suonare in realtà più piccoline che nei palazzetti, ci vuole uno spirito di adattamento sempre vivo, non bisogna essere selettivi e dire qui suono, qui no…perché ogni posto è buono per divertirsi, il calore delle persone non si misura sulle dimensioni del luogo. Non abbiamo mai detto: “noi suoniamo solo nelle grandi città” perché sappiamo che i paesi hanno un valore immenso, sono le nostre grandi città! Nella storia dei Nomadi e ancora oggi quanto ha contato e conta ancora Augusto? Senza Augusto probabilmente non ci sarebbero stati neanche i Nomadi, anche oggi conta, eccome! Si torna al discorso delle radici che bisogna mantenere… solo su delle fondamenta buone si può continuare a costruire. Augusto era il Nomade per eccellenza, io ho avuto la fortuna di vivere con lui trent’anni, su e giù dal palco…abbiamo avuto una vita bellissima perché non abbiamo mai avuto niente da dire. Io talvolta mi trovo a chiedermi se lui certe cose le farebbe o non le farebbe, certamente in relazione ai tempi che cambiano un’evoluzione c’è stata e probabilmente Augusto ci si sarebbe trovato nel nuovo perché lui era 8 trantran, GIUGNO 2012
uno di spirito, uno aperto di vedute e non hanno avuto un grande successo! sempre curioso di apprendere cose nuove. Non si può cancellare Augusto, lui è Al Monza for Animals sarà presente ancora vivo, nel cuore di tante persone anche Irene Fornaciari, con cui voi vi come nel mio cuore. Io e Augusto siamo siete esibiti anche sul palco sanremese, davvero cresciuti insieme, fin da ragazzini, com’è nato il vostro incontro? e poi abbiamo condiviso tante esperienze www.irenefornaciari.it - E’ www.progettomusica.com nato da una telefonata di Zucchero, con e soddisfazioni. Fin dall’inizio per noi la cui c’è una conoscenza trentennale, che cosa importante era fare ciò che amavamo, mi ha chiesto di incontrarci perché voleva suonare, ed abbiamo avuto tanta fortuna, farmi sentire una cosa…Ci siamo visti, mi anche quella di collaborare a lungo con ha fatto sentire la canzone e mi ha chiesto: un bravissimo musicista come Francesco “cosa ne penseresti di andare a Sanremo Guccini che ci ha dato molte sue canzoni, con mia figlia?” “Perché no!” è stata la pezzi per i quali noi eravamo davvero mia risposta, è giovane è brava…e siamo giusti! partiti!
GRANDE MISTERO TOUR
Perché hai deciso di aderire a Monza for Animals? Sono un amante degli animali, soprattutto cani. Ne avevo quattro che ora, purtroppo, sono tutti morti di vecchiaia… così da poco ho preso un cucciolotto da un canile. Gli animali sono fantastici, in molte cose più intelligenti delle persone. Credo che chi ama gli animali ami anche le persone, ho invece dei dubbi sul fatto che chi non li ama possa amare i propri simili! E’ solo una mia considerazione, dicendo questo non voglio offendere nessuno, però credo davvero che sia così! Nella lunga discografia dei Nomadi c’è una canzone che ti è rimasta più nel cuore? Non c’è, le amo tutte, comprese quelle che
Raggiungiamo, telefonicamente, Irene Fornaciari, anche lei una delle protagoniste del Monza For Animals Da dove nasce il tuo amore per gli animali? Io sono sempre stata circondata da animali, mio padre ha una fattoria e quando ero piccola passavo tutte le mie giornate nella stalla con i cavalli, gli asini e le mucche… Tante collaborazioni importanti…cosa ti hanno lasciato? Ogni collaborazione è per me importante perché lascia sempre qualcosa e arricchisce… Anche in quest’ultimo disco, Grande Mistero, ho avuto modo di collaborare con musicisti molto bravi,
Stampa: Litocolor - Foto di Cesare Cicardini
passione! E’ proprio il fatto di vivere di una passione che ci deve rendere forti, e di poche storie…bisogna essere concreti, tenere i piedi per terra senza farsi prendere da tante balle… perché la verità è che oggi ci sei, tutti ti vogliono e il giorno dopo la gente ti gira le spalle! E’ così che funziona, l’ho visto con tanti colleghi…per questo bisogna rimanere sempre se stessi, non perdere di vista le proprie radici perché questo sistema ti può portare a crederti, in certi momenti, di essere un altro ma il problema è che questo è deleterio. A tanti accade, raggiunta una certa dimensione, di partire con la testa, e questo i Nomadi fortunatamente non lo hanno mai fatto. Bisogna tenere presente che può sempre esserci qualcuno più bravo, qualcuno che ha più successo, due cose che non sempre vanno di pari passo fra l’altro e, soprattutto, bisogna sempre tenere presente che prima che bravi musicisti bisogna continuare ad essere delle brave persone. Noi rimaniamo legati alle vecchie abitudini perché questo ci permette di rimanere integri.
INTERVISTE A VOLTI NOTI IN GIRO PER LA BRIANZA
come ad esempio Ron, Enrico Ruggeri, Max Pezzali ed è stata un’esperienza che mi ha insegnato molte cose nuove perché loro mi hanno trasmesso parte della loro esperienza e passione per la musica! Sono persone che hanno moltissimo da dare e insegnare per cui ti lasciano senza dubbio delle forti emozioni e finisci con il sentirti arricchito! Quando e come hai deciso di dedicarti alla musica? E’ strano ma fino a diciotto anni è stato come se cercassi di reprimere e tenere nascosta questa mia passione per la musica…forse perché vedevo che questo non è un lavoro tutto rose e fiori, vedevo la vita che faceva mio padre e mi rendevo conto che questo è un mestiere davvero molto impegnativo…mio padre non ha mai pause, lavora sempre…sta sempre al telefono oppure è in giro in tour per lunghi periodi, ha sempre il cervello in moto alla ricerca di nuove idee…insomma, tutto questo trambusto mi faceva un po’ paura! Alla fine, però, questa passione che porto nel sangue è esplosa e mi sono dovuta fare coraggio! Il mio problema all’inizio era legato al fatto che sono molto, molto timida e quindi non volevo che gli altri, nemmeno i miei familiari, mi sentissero cantare…cantavo sotto la doccia e quando ero sola! E’ stata mia sorella a registrarmi di nascosto e fare sentire ai nostri genitori la mia voce e il mio modo di cantare: tutti si sono davvero stupiti, non se lo aspettavano! La mia avventura musicale è iniziata nel 2003, con il musical I dieci comandamenti, perché fino a quel momento, l’anno prima, avevo fatto solo un concertino a Forte dei Marmi, dove vivevo, in cui avevo cantato due o tre canzoni con il mio babbo…lì ho percepito che il pubblico aveva avuto una bella emozione e mi sono persuasa a impegnarmi per andare avanti!
Gioie e dolori dell’essere una figlia d’arte? All’inizio è sicuramente un’agevolazione perché le porte sono subito tutte aperte, però ben presto ci si trova a fare i conti con i pregiudizi. Ci si scontra con veri e propri muri di preconcetti e bisogna col lavoro e col tempo impegnarsi ad abbatterli e, secondo me, il modo migliore è suonando il più possibile, facendo tanti live, perché li viene fuori chi sei e quello che sai davvero fare… Cos’hai imparato da tuo padre “uomo”, al di là del mestiere che fa? Sicuramente l’idea che per ottenere qualcosa bisogna davvero lavorare sodo! Che bisogna essere costanti e credere in quello che si fa, perché è l’unico modo per avere risultati. Mi ha poi insegnato il valore delle cose, anche del denaro, perché lui da ragazzo non era certo ricco, si è sudato tutto quello che ha avuto, e per questo mi ha insegnato il valore di ciò che si ha. E da tuo padre artista? La sua prima lezione è sempre la costanza, l’impegno! Sicuramente possono capitare ispirazioni geniali in venti minuti, per cui scrivi una cosa fantastica di getto, ma anche scrivere è un lavoro e con il tempo e la pratica si migliora sicuramente! Il tuo rapporto con la Brianza? Il mio rapporto con la Brianza, in realtà, si traduce nel mio rapporto con Davide Van de Sfroos, che ho avuto la fortuna di conoscere e che per me è davvero un uomo saggio! E’ una persona che ha davvero tante cose da dire e insegnare… talvolta è persino difficile conversare con lui perché conosce davvero tantissime cose di ogni argomento e finisci col sentirti impreparato. Ad esempio a Sanremo eravamo a tavola ed ha iniziato a parlarmi della libellula:
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di come vola, dei suo comportamenti… sapeva tutto, non ci potevo credere! Poi ha scritto Grande Mistero, che è sicuramente un testo criptico che ha realizzato apposta per me dopo una lunga chiacchierata che abbiamo fatto su tante cose della vita… per me è un capolavoro, mi sono sentita davvero onorata. Cosa ti ha spinto ad aderire a Monza for Animals? Ho davvero apprezzato tanto la voglia di fare qualcosa in difesa dei diritti degli animali e la possibilità di unire le persone per lo scopo concreto di un aiuto ai cani vittime della sperimentazione. Amo molto gli animali, il mio cane, ad esempio mi ha insegnato tante cose e mi ha cambiato la vita. Se il giorno in cui ho incontrato Gianlupo, solo, infreddolito e spaventato, sotto una pioggia battente davanti ad un albergo di Caserta, non lo avessi preso e portato via con me non me lo sarei mai potuta perdonare. Oramai è parte della mia vita, è una responsabilità e una gioia. La sua compagnia è addirittura terapeutica: quando sono stanca, triste, arrabbiata prendo Gianlupo ed andiamo a farci una passeggiata…e mi sento subito meglio! Speriamo, attraverso le parole di due dei protagonisti dell’evento concerto a favore degli animali ( di cui, ricordiamo, i proventi andranno all’Enpa sez. Monza e Brianza per la costruzione di un centro di recupero per cani da laboratorio) di avervi trasmesso il nostro spirito, quello che ci ha guidati in un’impresa tutt’altro che facile, ovvero l’organizzazione del più grande concerto per i diritti degli animali: l’amore per la musica e per gli animali, che esulano dalle mode e dalle plagerie. TT
Ci vediamo il 7 Luglio. Per info: www.monzaforanimals.it Biglietti TicketOne e Happyticket
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INTERVISTE A VOLTI NOTI IN GIRO PER LA BRIANZA
I “LUPI” A CASA DI GUCCINI: I LUF N
ell’ambiente musicale circola la leggenda che se si vuole contattare Guccini l’unico modo sicuro per farlo è andare direttamente a casa sua. In ogni leggenda c’è un fondo di verità, o così almeno deve aver pensato Dario Canossi, voce e leader de i Luf, quando ha deciso di sottoporre al giudizio diretto del cantautore un cd-tributo a Guccini appena inciso insieme alla sua band. Ma sentiamo tutta la storia direttamente da Dario: “Avevamo deciso di lavorare a questa idea di interpretare con i Luf alcuni brani di Guccini, quindi abbiamo provato a contattarlo per avere un suo riscontro attraverso i canali ufficiali, ma senza ottenere alcuna risposta. A quel punto avevamo già inciso qualche cosa ed era tutto pronto per la realizzazione del disco. Volevamo assolutamente un suo parere prima di iniziare la produzione vera e propria e così mi sono lanciato. Sono salito in macchina con un paio di compari e sono partito alla volta di Pavana, questo piccolissimo paese di montagna, dove per prima cosa per farci
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coraggio ci siamo fermati al bar a bere un bel bicchiere di rosso. Sulle pareti qualche foto di Guccini mi hanno dato l’appiglio per chiedere indicazioni al barista, che molto tranquillamente ci ha indicato la strada per raggiungere la casa del Maestro. Da lì ci siamo incamminati, e riconosciuto il cancello che ci era stato descritto, mentre ero col dito sul pulsante del citofono ci grida una signora: Cercate Francesco? ...Si! - La signora si gira dall’altra parte e strilla: Francescooo! C’è gente per te!! E così, quasi semplicemente, riusciamo finalmente a parlare con Guccini. Gli raccontiamo il nostro progetto e con la sua benedizione, torniamo a casa ancora più convinti del nostro lavoro, pronti ad incidere il nostro piccolo stravolgimento in chiave Luf dell’opera del grande cantautore…” Raccontaci più nel dettaglio questo progetto, un po’ insolito per i Luf... «Sì, in effetti non abbiamo mai proposto nostre interpretazioni di brani di altri artisti, a parte sicuramente l’aver attinto
a canzoni della tradizione popolare. In questo caso non voleva comunque essere un disco di cover. Avendo passato la fatidica soglia dei cinquant’anni e non sentendomi più l’onere mentale di dover dimostrare nulla a nessuno, avevo voglia di confrontarmi in modo diretto con la scrittura dei Maestri della canzone italiana, volendovi imprimere però il marchio della sonorità e della tradizione dei Luf. La scelta di Guccini è stata ovvia e naturale. È stata un po’ una sfida e un po’ un ritorno alle origini, poiché in gioventù cantavo spesso Guccini (complice anche la fortuna/ sfortuna di un timbro di voce simile oltre naturalmente ad un’affinità musicale e non solo). In parte possiamo dire che è un nostro piccolo omaggio-tributo al Maestro per i suoi settant’anni. All’inizio ho dovuto superare un po’ di resistenze dei Lupi che si scoraggiavano davanti a pezzi di sette minuti e oltre, ma la difficoltà più grande è stata nell’approccio con le canzoni. Nelle nostre canzoni siamo abituati a partire dalla musica e diamo alla musica l’importanza maggiore, tenendo per così dire il testo
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INTERVISTE A VOLTI NOTI IN GIRO PER LA BRIANZA
un po’ più in secondo piano. Con Guccini siamo di fronte a testi che sono vere e proprie poesie, e la musica a volte è quasi solo un pretesto, un contorno per il vero capolavoro che sono le parole del Maestro. La sfida quindi è stata dare alla musica una forza pari a quella del testo. Per prima cosa abbiamo cercato un ritornello o un riff musicale orecchiabile e facile da identificare e ricordare per ogni canzone. Ovviamente abbiamo rispettato fedelmente tutti i testi, e nessuna parola è stata cambiata, mentre lo stesso non si può dire sicuramente per il ritmo che è stato stravolto in tutti i brani. Abbiamo poi osato modificare leggermente in qualche occasione anche melodia e armonia. In particolare siamo intervenuti “a piedi uniti” su due canzoni: Dio è morto e Auschwitz, non esattamente due brani con cui confrontarsi con leggerezza. Ma proprio per questo secondo me era necessario fare un intervento più incisivo per poter lasciare veramente una nostra impronta su due pezzi che non sono solo due pezzi musicali ma due veri e propri pezzi di storia. Alla fine siamo contenti del risultato, è un Guccini “ballabile”, un po’ più divertito.» Un Guccini folk... «Si, se vogliamo potremmo dire che questo disco è una specie di Folk Beat n.2. Un Guccini folk in cui le cornamuse, i violini, il banjo e la fisarmonica giocano per rallegrare questi testi che per la loro poesia sono sicuramente da Antologia del ‘900». E pare che il risultato stia piacendo molto anche al pubblico. «Si! In effetti il riscontro è stato anche molto superiore alle nostre aspettative. Alla presentazione abbiamo addirittura riempito il palazzetto di Bergamo e le reazioni di
chi ha comprato il cd sono a volte persino entusiastiche».
10 e Luf Tour 23 - Giu Collio Val trompia (BS) Miniera San Aloisio
Parlaci invece della storia dei Luf, so che avete recentemente festeggiato un compleanno importante. «Dieci anni di Luf! Il 2.2.2002 abbiamo suonato per la prima volta insieme e lo scorso 2 febbraio a dieci anni esatti siamo tornati nello stesso teatro a Nibionno ed è stata una festa bellissima, anche perché sul palco si sono alternati più di venti musicisti, tutti quelli che nel corso degli anni hanno fatto parte del gruppo. Infatti per costituzione i Luf sono un collettivo musicale aperto, ed è molto bello che nel corso del tempo si siano alternati e si alternino diversi componenti che vanno e poi tornano, sempre disponibili per il progetto, Lupi una volta, Lupi per sempre». [Folk Beat n.1 è un disco pubblicato nel ‘66]
24 - Giu S.Caterina Valfurva (SO) Cammina e gusta 29 - Giu Carate Brianza (MB) Baita degli alpini 30 - Giu Cantù (CO) Amici OMG Via Como 13 - Lug Vimercate (MB) “Tokuma 2012” Via degli atleti 26 - Lug Cornaredo (MI) Festa di Rifondazione 27 - Bellano (LC) “La Vigilia” piazza Grossi TT
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INTERVISTE A VOLTI NOTI IN GIRO PER LA BRIANZA
I o n o n ci s o n o Fabio Cinti presenta il suo secondo album Minuto Secondo Di - Marta Migliardi
Foto Di - Alberto Zanardo
Camminare nel parco di Monza in estate con Fabio Cinti è come attraversare il confine del paese di Alice. Lui cammina spesso guardando il cielo ed è gentile come il cappellaio matto. Ride da solo e si intristisce all’improvviso, mentre scattiamo le foto a ridosso della villa del 1770. Un po’ come la copertina del suo secondo album Minuto Secondo, creata dalle deliziose miniature di richiamo ottocentesco di Sardinadesign (Simone di Turo): miscuglio di sogno e realtà. Tutto l’album, generoso e coerente, sia nella parte d’inediti Vigilia, che in quella di azzardate e coraggiose rivisitazioni, Memorabilia, ha quest’atmosfera di nostalgia e di superamento, concretizzate nell’attimo esatto tra, come dice il cantautore stesso, “l’appena passato e il futuro prossimo”. Testi da poeta e ironia conservatrice, tipica delle menti molto intelligenti, menti che vorrebbero amare ed essere fedeli insieme, ma, per coerenza, non ne sono capaci.
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ome mai la tua scelta di proporre in questo tuo secondo album, sette brani originali e sette “memorabilia”, come tu stesso chiami le argute rivisitazioni di alcuni brani? In realtà io stavo lavorando a memorabilia, che è la seconda parte del disco, insieme ad Alessandro Russo, perché erano delle “cover” che avevo nel cassetto da parecchi anni, che sono delle canzoni che mi ricordavano anche un po’ l’infanzia. Le chiamo memorabilia perché i memorabilia, per l’appunto, sono i cimeli, come le spille di Liz Taylor. Contemporaneamente, però, scrivevo canzoni inedite o avevo già qualche canzone scritta. Mi sono accorto poi, nel tempo, che alcuni dei miei inediti combaciavano per intenzione,
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per modo e per estetica con le cover che stavo producendo: avevano un’aderenza. Allora mi è venuta l’idea di fare un disco misto, e così mi sono accorto che le canzoni potevano sembrare addirittura speculari. L’argomento, ad esempio, della prima canzone di Viglia e della prima di Memorabilia erano i ricordi del presente e del passato. Memorabilia è ciò che mi resta del passato,Vigilia i propositi, ossia ciò che viene poco prima del futuro. E in merito al titolo? Il titolo doveva essere qualcosa che riguardasse sia il tempo sia il fatto che fosse il secondo album. Ci tenevo anche a sottolineare l’elemento della tenerezza, che è insito in queste stesure. Minuto come qualcosa di sottile, e minuto inteso come
unità di misura del tempo. Nei primi 7 brani inediti (Viglia), ci sono vari stili. In Lup, ad esempio, ho rivisto un timbro soerbiano, ovvero la leggerezza della musica abbinata a parole ironiche ma anche tristi… Sia io che Luca Urbani veniamo dalla stessa genealogia, dallo stesso mondo musicale, se non per intenzione sicuramente per ascolti. In un pezzo come Lup metto in chiaro la mia voglia di manifestare allegramente, con una musicalità più pop, la mia convinzione che le stesse cose che ci fanno stare molto bene, sono quelle che ci fanno stare molto male. Banalmente posso farti l’esempio della famiglia: una madre può far stare molto bene, nel riabbracciarla, ma anche molto
INTERVISTE A VOLTI NOTI IN GIRO PER LA BRIANZA
male, nella distanza o nella perdita. L’aria che ho respirato nella prima parte del tuo disco è sicuramente ottocentesca, nel senso di romantica e di Sturm und Drung. Si può dire che parli molto d’amore? Ti correggo: parlo d’innamoramento e non d’amore. Tutti, specie a livello televisivo, parlano in modo improprio d’amore: dai talent, ai telefilm. In realtà a me interessava più questo stato d’animo creato dall’innamoramento che è una cosa che fa stare molto bene ma che ti atterra anche. Nella prima traccia dico: “nessun innamorato si addormenta”. L’attesa del rivedere la persona amata è una gioia ma è anche un’ansia che priva del sonno. Il tormento e l’estasi. Per te che sei un’artista a tutto tondo, quand’è che l’innamoramento diventa amore? Tu potresti vivere d’amore e non d’innamoramento? Mi viene in mente una frase del film Closer: “chi ama a prima vista, tradisce ad ogni sguardo”. Quand’è che l’innamoramento si trasforma in amore? Sempre! Se fosse per me si potrebbe essere innamorati di persone diverse, ognuno in una sfera diversa. Poi chiaramente questo non è possibile perché c’è un retaggio culturale e un’esclusività che, quanto meno nella cultura occidentale, ci lega. L’innamoramento è quel sentimento che ci spinge a cercare di costruire qualcosa con una certa persona, l’amore, in realtà, è una questione di letteratura. L’amore riguarda quello che tu devi raccontare, si dice anche: adesso ti parlo d’amore! Quindi la fedeltà non è un valore? La fedeltà intellettuale è un valore. Se si decide di vivere con una persona bisogna rispettarla. Credo che il sesso sia un gioco. Se si dà più valore al sesso che all’aspetto intellettuale si rischia, paradossalmente, di essere dei bigotti. Sicuramente se uno sta bene con la persona con cui sta non cerca altro. Torniamo alla musica: molti hanno trovato dei riferimenti a Battiato, Fossati, John Lennon e Morgan. Quanto ci sono davvero?
in particolare estetica. Estetica significa sensibilità e uno dei principi fondamentali della stessa è l’imitazione della natura: si parte da lì. Le persone che hai citato prima, fanno parte della mia natura. Io sono cresciuto in mezzo a quelle piante che erano il mio giardino da cui attingevo e da cui ho imparato, ed ho imparato anche a copiare, quando avevo qualcosa da dire ma non avevo ancora i mezzi indipendenti per poterlo fare. Questa specie di manierismo che ho avuto, man mano si sta togliendo e sta scomparendo. Quindi a tutti quelli che mi dicono somigli a questo o a quest’altro io dico: guardate prima quello che sto dicendo e dopo come lo sto dicendo. Ti dirò di più: ci sono persone che conoscono Battiato e Morgan e in me vedono questo, ma ce ne sono altre che, che ne so, sono appassionati di Genesis e Peter Gabriel e vedono in me altro. Vedono l’altra parte del giardino in cui io ho vissuto e da cui ho attinto. Il tuo album è stato voluto e prodotto dai fan: emozione preziosa e rara… Una cosa davvero emozionante! Quando ho sentito nella fattispecie Silvia Verardi le ho spiegato la mia situazione discografica. C’erano dei discografici interessati, ma in questo mondo, la cosa che proprio non mi piace è il presenzialismo per cui devi sempre essere presente ad eventi, concerti,
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feste: se non ci sei, sei tagliato fuori. Ed io sono uno che non c’è semplicemente perché sto a casa a suonare, a leggere libri. Vado volentieri a vedere i concerti che mi interessano, altrimenti no. Spesso ho avuto risposte negative proprio perché “non c’ero” e quindi veniva data la priorità ad altre persone più presenzialiste di me. Ho spiegato tutto questo a Silvia, e lei mi ha spiazzato chiedendomi se volevo produrre altri artisti meritevoli perché loro volevano fare delle piccole produzioni. Io le ho detto: ma perché non facciamo questo esperimento su di me? E loro sono scoppiati di felicità. La cosa è riuscita molto bene perché c’è stato un grande entusiasmo, anche dall’ufficio stampa, proprio perché è un album che è stato voluto dai fan che tra l’altro, Silvia ma anche Maria B, Pier Luigi Prandini.e tutti gli altri, hanno una sensibilità veramente eccezionale. Hanno ascoltato l’album a cose fatte e sono assolutamente partecipi anche nella promozione del disco: si è creato un vero e proprio gruppo di persone che collaborano, e questo è molto bello. Il 7 Luglio parteciperai al Monza for Animals in una formazione inedita: tu, Yuri Beretta, Lele Battista e Davide Ferrario, ovvero i Gruppo Corrente. Com’è nato questo gruppo? E’ una storia curiosa, un fatto metafisico (ndr ride). Un giorno mi sono trovato a casa mia con Yuri e Lele per parlare di altro, siamo amici. A un certo punto ho detto: ma perché non ci organizziamo per fare qualcosa insieme? Lele rideva ma erano entusiasti, allora siamo partiti alla ricerca di un nome. Siamo degli artisti correnti, ho detto io e da qui è nato il nome Gruppo Corrente. Tre per una band è un numero un po’ strano, quindi la prima persona che ci è venuta in mente per affinare la band è stata Davide Ferrario, simile per carattere e per attitudine. L’abbiamo chiamato immediatamente ed ha detto subito di sì. Il Gruppo Corrente è un gruppo di matti che hanno voglia di cantare le canzoni e, manco a farlo apposto, pochissimi giorni dopo abbiamo ricevuto la proposta di Monza for Animals che ci ha proprio chiesto se volevamo esibirci insieme, cosa che noi avevamo già concepito! Siamo contenti di debuttare in una manifestazione a favore degli animali. Da San Francesco a Ghandi, molti grandi uomini hanno evidenziato come una delle caratteristiche positive della specie umana sia quella di poter amare gli animali. TT
Io ho studiato molta filosofia,
SPECIALE SALUTE
DSA Odontoiatria:
la cura centrata sulla persona! La paura del dentista è e può essere considerata alla stregua di una vera e propria patologia e per questo motivo, nel corso degli ultimi anni, si è posta grande attenzione allo studio delle pratiche tese a sconfiggerla. Per meglio comprendere come si può intervenire in questi casi, ci siamo rivolti ai dottori Menozzi e Leuzzi dello studio odontoiatrico DSA di Varedo: «
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n questo studio, come in tutte le altre strutture del network, ci rifacciamo all’odontoiatria centrata sulla persona, ossia un modo per affrontare qualsiasi tipo di pratica medica partendo dalla comprensione e dal rispetto della “agenda del paziente”, ossia tutto ciò che riguarda il paziente come persona e quindi non legate solo al problema odontoiatrico per cui la persona si rivolge all’odontoiatra: le sue aspettative, ansie e, di questi tempi, anche problemi finanziari. Per noi, quindi, ogni cura parte da una comprensione a 360° delle esigenze del paziente. Si cerca di andare oltre la cura della singola patologia offrendo comprensione riguardo ogni aspetto. Ogni medico che lavora presso i nostri studi parte da questi presupposti e lavora seguendo questa pratica che ha, in realtà, iniziato a essere codificata in medicina già dagli anni ’70. I pazienti ansiosi e i bambini vengono invece trattati con la sedazione cosciente che consiste in una somministrazione di una miscela di ossigeno e protossido d’azoto, un gas che fa parte della famiglia dei gas esilaranti,
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erogata da una speciale apparecchiatura. Le controindicazioni a questo trattamento sono davvero pochissime e implicano patologie molto rare di cui, comunque, il medico sempre s’informa mediante un’accurata anamnesi. E’ un presidio di sicurezza che non richiede in precedenza esami particolari come nel caso di una sedazione generale. Ci sono dei protocolli che includono un costante monitoraggio del paziente, ma è una tecnica non invasiva che offre enormi vantaggi: è ripetibile a ogni trattamento e permette di risolvere il problema dell’ansia nel paziente per gradi, educandolo, di volta in volta, a non temere le cure odontoiatriche e permettendogli di effettuare un vero e proprio percorso verso il superamento delle paure. Infatti sono molti i pazienti giunti nel nostro studio con forte ansia da cure che hanno iniziato ad affrontare la seduta odontoiatrica con questo tipo di sedazione e che, infine, sono arrivati a sottoporsi alle cure mediche senza la necessità di questo supporto. Ci capita spesso di incontrare pazienti che si presentano a noi con una situazione
d’igiene orale molto compromessa a causa di un trauma pregresso per cui hanno poi, per anni, rifiutato di sottoporsi a controlli e pratiche igieniche di base: in questi casi la nostra prima preoccupazione è mettere il paziente a proprio agio affinché possa rilassarsi acquisendo la fiducia necessaria nel medico. Per questo è fondamentale, sin dalla prima visita, comprendere il paziente in base al modo in cui si pone. Ci sono pazienti che tremano dalla paura mentre altri, non memo spaventati, cercano di non darlo a vedere. Per noi è importante capire da subito anche questi pazienti in modo da offrire a ognuno il trattamento più consono al proprio carattere: c’è chi necessita di qualche battuta per rompere il ghiaccio e chi, invece, ci tiene a preservare il rispetto del proprio spazio emotivo. Capire ognuno è quindi il primo passo per dare una risposta adeguata a ogni singolo caso. Per noi i pazienti sono prima di tutto persone e con le persone non bisogna mai avere fretta: ognuno risponde alle situazioni secondo i propri tempi e rispettarli è il primo passo per l’efficacia di una buona cura».
CURIOSITà, proprietà e usi delle piante intorno a noi
VERDISSIMO
Un giardino biologico bello e buono di Elena Meggiorin, Garden Designer. Foto di Federico Orsi
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n una società in cui ci si è serviti di molta artificialità è arrivata la felice controtendenza della ricerca alla “naturalezza”. Anche nel settore del giardinaggio/gardendesign il desiderio è sempre più quello di creare ambienti verdi non più costruiti e freddi, ma che seguono delle linee più naturali. Si sente sempre più parlare di biologico associando il termine in primo luogo all’agricoltura e all’ ”orto sano” trascurando l’aspetto estetico, ma esiste anche la possibilità di creare un vero e proprio “giardino biologico” nel contempo utile ed anche esteticamente piacevole alla vista. Per giardino biologico intendo un giardino che considera l’intero ecosistema, che sa sfruttare la naturale fertilità del terreno e promuove la biodiversità in modo armonioso. Un giardino che non si serve della natura e delle piante per creare un ambiente esteticamente bello tuttavia sterile, ma di servire la natura dandole spazio e goderne poi della sua spontaneità e di ciò che può offrire: frutti, fiori e la piacevole compagnia di insetti utili, coccinelle, uccelli e farfalle. Per avere un giardino di questo tipo bastano dei piccoli accorgimenti, che con l’aiuto di un’attenta progettazione iniziale, è facile ottenere e mantenere. Rispettando il territorio, utilizzando piante autoctone, è già un buon inizio, in secondo luogo scegliere siepi e piante ornamentali che siano anche utili alla “vita” del giardino. (compresi anche i piccoli animali) Perché in un vero giardino bio non si può trascurare anche la fauna che contribuisce a rendere un giardino vivo e dinamico. Ad esempio, una macchia di Buddleje
che; dall’inizio dell’estate fino all’autunno producono grandi spighe di bellissimi fiorellini tubolari, profumati di miele e colorati ; sanno come attirare a sé numerose farfalle. Per fare un altro esempio, di approccio al giardino biologico, selezionando le specie arboree più adatte si può creare dell’ottimo humus naturale con le foglie cadute in autunno e con la risulta di potature, triturando ramoscelli, pigne ed aghi degli alberi più idonei si può produrre un ottimo pacciame. Lasciare un angolo del giardino allo stato selvatico, per fare un’altra ipotesi, con una zona di prato ricca di fiori spontanei è di fortissimo impatto scenografico, bello da vedere, ma anche utile ad api e piccoli insetti benefici alle nostre piante e può fornire riparo a piccoli animali selvatici. Questo è lo spirito del giardino biologico, un atteggiamento complessivo di rispetto della vita e della natura privilegiandone l’equilibrio che si instaura tra le varie parti del giardino sia animate che inanimate. Per gli appassionati di volatili vi è la possibilità di creare anche il bird-garden all’interno del nostro giardino biologico. Anche in questo caso facendosi aiutare nella scelta delle piante sarà più semplice attirarli ed ospitarli nel nostro giardino, creando l’habitat giusto e favorendone la permanenza. A tal proposito una siepe mista sempreverde di Crataegus Monogyna (Biancospino) e Sambucus Nigra (Sambuco) forniscono delle ottime bacche di cui sono ghiotti merli e pettirossi oltre ad essere ornamentali e piacevoli ai nostri occhi. L’orto è un altro elemento immancabile in un giardino-Bio (che lo si può anche creare su
un terrazzo o balcone in scala ridotta). Se ben pensato, al tempo stesso risulta, utile e attraente; infatti vi sono tipologie di impianto/disegno e, naturalmente, differenti scelte di verdure e frutta tali da rendere armonioso ed elegante anche un filare di peri (magari potati a candelabro) o un’ aiuola di cavoli (fra le specie più decorative e particolari segnalo cavoli rapa o i cavolfiori romaneschi). L’orto così concepito può davvero diventare il punto più spettacolare del nostro giardino/ terrazzo, dall’alto valore ornamentale ed estetico oltre che uno scrigno gustosissimo di sapori autentici e genuini. Con piccoli accorgimenti, quindi, si possono davvero creare piccoli “paradisi terrestri” affascinanti ed anche utili non solo all’uomo ma alla natura stessa: basta solo un occhio di riguardo ai suoi elementi principali e al rispetto delle leggi naturali già scritte…e il gioco è fatto! Otterrete così un giardino biologico bello e buono. TT
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ALTROVE
RACCONTI E CONSIGLI DI VIAGGIO
Siracusa, la fonte retusa
Siracusa-Portopalo di Capo Passero: la costa sospesa fra i continenti Di - Elena Gorla
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erto chi scr ive e descr ive le bellezze della zona è di parte. Fin dalla pr ima volta in cui ho visto questi luoghi e la luce bianca e speciale che li r iscalda, ho, infatti, subito pensato di trovar mi nel luogo più bello del mondo. Il tratto di costa compreso fra Siracusa e Portopalo di Capopassero, il lembo di terra italiana situato più a sud, che in epoca araba veniva chiamato Val di Noto, è un susseguirsi di meraviglie e tesor i sia dal punto di vista naturalistico che stor ico e culturale, testimonianze ovunque presenti delle tante anime: ellenistica, paleocr istiana, bizantina, araba, sveva, e catalana, approdate e radicate in questo ambiente mediterraneo unico. Siracusa è una città di mare adagiata in una baia entro cui allunga direttamente nelle acque quella perla di bellezza che è il suo centro stor ico: la penisola di Ortigia, lembo di terra circondata dal mare in cui il tempo
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sembra essersi fer mato, protetto dalle antiche mura che per secoli l’anno resa fortezza a guardia della terra fer ma.
“Giace de la Sicania al golfo avanti un’isoletta che a Plemirio ondoso è posta incontro, e dagli antichi è detta per nome Ortigia... Virgilio, Eneide, Canto III.
”
Da questo antico cuore di roccia proteso sul mare, da sempre sgorga una sorgente di acqua dolce, la Fonte Aretusa, spontaneamente or nata da papir i e protagonista di antichi miti. E’ impossibile sugger ire un percorso alla scoperta di Ortigia. In questo piccolo per imetro di terra, infatti, sono racchiusi infiniti tesor i, raccoltisi e stratificatisi nel corso di lunghissimi secoli. Il solo consiglio possibile è, dunque, questo: perdetevi! Perdetevi senza timore nel dedalo delle sue strette viuzze, vagate senza una meta precisa e v’imbatterete in infinite meraviglie. Sarà poi il mare a indicarvi la via del r itor no: seguendo il mare sempre nella stessa direzione non potrete che percorrere l’intero anello di Ortigia fino a r itrovarvi al suo ingresso, nei pressi della Mar ina. Non perdete l’occasione per ammirare queste coste anche dal mare. Nei pressi della Mar ina è possibile imbarcarsi sulle piccole barchette tur istiche che
ALTROVE
RACCONTI E CONSIGLI DI VIAGGIO
nell’arco di un’ora compiono il giro di Ortigia per mettendo di ammirare dal mare tutta l’imponenza del Castello Maniace e la meraviglia delle grotte che si aprono lungo la costa cittadina. Lasciando Siracusa alla volta di Noto fatevi sedurre dalla strada costiera che vi per metterà di incrociare panorami incantati fatti di mare e distese di ulivi immersi nel sole. Lungo questa strada incontrerete la Riserva Naturale di Vendicar i (w w w.oasivendicar i.net ), qui potrete sostare lungo splendide spiagge di fine sabbia impreziosite da antichi resti archeologici di epoca ellenica(Vendicar i, Eloro, Calamosca), ma r icordate che siete in una r iserva naturale e il r ispetto della natura, di terra e di mare, è più che mai d’obbligo. Noto è sita nell’entroterra, su di un’altura, e domina con la sua magnificenza barocca le terre che sono regno incontrastato di splendidi mandorleti. La mandorla della zona di Noto e di Avola è, infatti, una delle più apprezzate al mondo e in questa terra di tradizione gastronomica sopraffina, le sue lavorazioni toccano l’eccellenza dolciar ia. Vi sarà purtroppo impossibile gustare in altr i luoghi una granita di mandorla par i a quella che troverete in questa parte di Sicilia, personalmente l’ho cercata disperatamente, in altre province siciliane come in pasticcer ie siciliane famose traslocate qui al nord… ma nessuna che regga il confronto con l’or iginale. Al r iguardo ho quindi un solo consiglio: abusatene finché potete! E’ ottima a colazione ma perfetta per
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quel piccolo gioiello che è il borgo stor ico di Marzamemi, frazione oggi appartenente al comune di Pachino. In quest’antico borgo di pescator i, sito sul tratto costiero più a sud della nostra nazione, la luce e le architetture or iginar ie conservatesi splendidamente intatte, subito palesano il carattere di confine di questa terra che non sembra più Italia ma non è ancora Afr ica. Il fascino di questo luogo ha conquistato prepotentemente anche il cinema e molti sono i registi che hanno scelto di ambientare qui le propr ie stor ie, fra cui r icordiamo Sud, di Gabr iele Salvatores. Ma il legame fra Marzamemi e il cinema non si limita alla sua celebrazione in tante pellicole, l’amore è corr isposto e il borgo ogni anno, l’ultima settimana di luglio (quest’anno dal 23 al 29 luglio), ospita nella sua “Balata” (ter mine che der iva dall’arabo balad e indica le lastre di pietra con cui è costruita l’antica pavimentazione), la piazza del suo antico porto allungato nel Mediterraneo, il festival Inter nazionale del Cinema di Frontiera (il programma su www.cinemadifrontiera.it ). Da Marzamemi a Portopalo di Capopassero il passo è breve. Qui all’estrema punta dell’isola Tr inacr ia gli amanti del surf troveranno il luogo ideale per dedicarsi alla tavola: qui, infatti, il mar Ionio s’incontra con il mar Mediterraneo, percuotendo di vento e di onde quel lembo di terra (ora r iserva naturale di fauna selvatica e macchia mediterranea dominata dal vecchio faro in disuso) chiamata, non a caso, Isola Ortigia delle Correnti.
uno spuntino nutr iente e r infrescante in qualsiasi momento della gior nata. Non tiratevi indietro, non r ifiutate mai una granita di mandorla, r ientrati a casa ve ne pentireste amaramente. Una volta raggiunta l’abbarbicata Noto, lo spettacolo che si manifesta è di una perfezione e ar monia architettoniche quasi innaturali e, in effetti, i sontuosi palazzi barocchi che si susseguono per tutta la città non der ivano dalla spontanea stratificazione degli edifici nel corso di secoli ma furono progettate “a tavolino” in occasione della completa r icostruzione della città, voluta dal Duca di Camastra, dopo il terr ibile terremoto che colpì la Val di Noto nel 1693. Riprendendo il viaggio lungo la costa si finisce con l’imbattersi in
Siracusa, un vicolo in
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Sansone™ E’ un’idea pratica ed ecologica, dedicata a te che ami gli animali e sei attenta alla loro igiene, alla loro comodità e all’ambiente. Da portare sempre con te e i tuoi amici animali per proteggere la tua auto, la tua casa e per farli sentire comodi. IN MACCHINA
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E’ anche un pratico fondo per il trasportino perché non solo assorbe eventuali liquidi rilasciati ma rende piacevole il viaggio agli
animali grazie alle morbide fibre. Evita così il disagio degli animali costretti, durante il viaggio, a sdraiarsi sulla rigida griglia della struttura. IN CASA
Puoi usarlo come sottociotola per evitare di lavare più volte il pavimento quando il tuo animale è assetato, oppure anche come sottolettiera per il gatto. E’ utilissimo come protezione di divani e tappeti quando vuole stare accanto a te davanti alla TV o in camera, mentre dormi. Eviterai così di spazzolare i peli dove il tuo cane o il tuo gatto si sdraia.
Superassorbente Il suo fondo impermeabile protegge i sedili dell’auto, del divano e dei tappeti dove il tuo cane abitualmente si sdraia. Assorbe liquidi o bave rilasciati e mantiene asciutto l’animale. Grazie alla sua azione statica, attrae i peli rilasciati. Resistente Non si lacera neppure con i graffi del tuo gatto né con i morsi del tuo cane ed é stabile grazie al suo fondo adesivo removibile. Morbidissimo Grazie alle sue fibre termolegate é morbido, flessibile e termico, ideale per mantenere l’animale fresco d’estate e caldo d’inverno. Ecologico Può essere lavato e usato più volte. Alla fine del suo utilizzo, si ricicla nella plastica.
Igienico E’ atossico, inattaccabile dalle muffe, dai batteri e dai liquidi: trattiene perfino prodotti corrosivi come olio dei freni, benzine e diluenti. Antiodore Non é soggetto a putrescenza una volta imbevuta, la fibra può essere anche impregnata da fragranze deodoranti. Atossico E’ realizzato con fibre di poliestere coesionate mediante agugliatura meccanica, con l’esclusione di leganti o collanti chimici. Potrai verificare l’efficacia di Sansone™ direttamente nella tua città: il 07 luglio saremo presenti con il nostro stand al Monza for Animals (Autodromo Nazionale di Monza, ingesso da Porta Vedano). Per tutta la mattinata l’ingresso è gratuito!
TDS srl Via Praga, 3/C - 24049 Verdellino (Bg) Tel. +39 035.4821811 Fax +39 035.872067 info@tdsitalia.it www.tdsitalia.it 18 trantran, GIUGNO 2012
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TEATRO, MUSICA ED EVENTI
7 Luglio 2012, retro Gran Tribuna D’Onore Autodromo di Monza
MONZA FOR ANIMALS
Il primo grande evento concerto per i diritti degli animali
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uesto evento nasce per amore e solo per amore. Ed è il coronamento di amicizia, arte, musica in una festa per sostenere i diritti degli animali ed i cui proventi saranno totalmente destinati all’Enpa sez. Monza e Brianza per la realizzazione di un centro di recupero per beagle da laboratorio a Concorezzo. La giornata si divide in due parti. La mattina, ingresso libero, con dimostrazioni di agility, mobility, piscinette per i nostri amici a quattro zampe, giochi per bambini e bancarelle ed esposizioni varie. Dalle ore 16 circa inizia il grande concerto, a pagamento, dove si alterneranno vari sound: Wet Floor, Sangue Bianco
(gruppo di volontari Enpa), Jack Jaselli, Beatrice Antolini, JimmyGianmario Mazzola, The Nuv e il Gruppo Corrente, formato da grandi musicisti e cantautori come Lele Battista, Yuri Beretta, Davide Ferrario e Fabio Cinti. La sera si esibiranno grandi nomi della musica italiana ed internazionale: Irene Fornaciari, Tonino Carotone (lo spagnolo più amato in Italia), un imperdibile Enzo Iacchetti, da sempre grande amante e sostenitore degli animali, in veste di musicista e, per finire, il concerto dei Nomadi, facente parte del tour ufficiale, il Ricordarti Tour 2012. Una festa per tutti, che sarà arricchita da sorprese e varie comparsate.
UN’IDEA DI:
Il Botteghino sarà aperto fino alle ore 21.00, sia per il ritiro delle prevendite che per l’acquisto dei biglietti (20 euro). Potrete, in pratica, arrivare ed andare via quando preferite, anche se, chiaramente, vi consigliamo di vedere tutto il concerto che non mancherà di sorprese. Per tutte le informazioni visitate il sito www.monzaforanimals.it Per comprare i biglietti guardate sul sito i rivenditori sparsi in tutta la Brianza (senza costi di prevendita), oltre ai circuiti ufficiali di ticketone e happyticket. Vi aspettiamo numerosi e vi ringraziamo a nome dei milioni di animali vittime della vivisezione che non hanno voce. TT
CON IL PATROCINIO DI:
SI RINGRAZIANO GLI SPONSOR:
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TEATRO, MUSICA ED EVENTI
LIGHEA:
il presente è il frutto del nostro passato… Di - Adriana Colombo
Foto di - Francesca Napoleoni
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ania Montelpare, in arte Lighea è una cantautrice e attrice teatrale italiana. Inizia giovanissima la sua carriera nel 1989 con la partecipazione e la vittoria a Castrocaro per arrivare nel 1995, a soli 24 anni, sul palco di Sanremo tra i big con la canzone Io rivoglio la mia vita. A marzo è uscito il suo ultimo lavoro Temeraria.
qualcosa in questo senso, io ho messo in piedi uno spettacolo Col cuore in bocca che parla di violenza, per potere fare conoscere tutte le varie facce di questo problema. Vuole raccogliere dei fondi per sostenere i centri antiviolenza che hanno sempre meno fondi, molti stanno chiudendo qualcuno di quelli che ho conosciuto probabilmente sono già chiusi».
Alla fine di Marzo è uscito il tuo album Temeraria che tu hai definito che tu stessa hai definito: frutto di pensieri, incontri che hanno intriso e a volte scandito la mia vita…ci parli dell’album? «Questo album raccoglie oltre a dei brani nuovi anche alcuni brani importanti della mia storia musicale; importanti per vari motivi: alcuni professionalmente, altri personalmente che comunque hanno segnato un periodo di forte cambiamento nella mia vita. Hanno tutti qualcosa di molto importante, hanno tutti a che fare con me! Per esempio Io rivoglio la mia vita ha segnato l’inizio della mia carriera è un riconoscimento che voglio dare a questa canzone. Altre come Le cose che non riusciamo a terminare mai e Ho hanno invece segnato due passaggi molto importanti della mia vita personale in cui ho perso qualcosa in un caso fisicamente perché è stata la scomparsa di una cugina, molto giovane, di 22 anni e di mia nonna nello stesso giorno e nell’altro invece un momento difficile della mia vita: diciamo ho superato un’epoca buia per riaprirmi alla luce. Io dico sempre che Ho è la mia carta di identità perché mi rappresenta più di tutte le altre. Con Le Viole ho parlato di violenza sociale, di quello che viviamo in quest’epoca, di questa grande crisi che, non è solamente economica ma, soprattutto personale, umana. Siamo un po’ incastrati, forse anche dalle necessità, un po’ dalla trascuratezza di tanti anni in cui, secondo me, abbiamo un po’ perso le redini della nostra vista, perdendo anche la capacità di discernere quello che veramente contava per noi e di quello che facciamo, tanto per fare, perché oramai ci siamo dentro. Secondo me in questo momento è davvero tanto 20 trantran, GIUGNO 2012
importante recuperare consapevolezza perché il presente è il frutto del nostro passato. Temeraria vuole essere un’istigazione ad azzardare un po’ ad andare contro i pericoli, perché purtroppo o per fortuna la vita è fatta anche di pericoli e, viverla pienamente significa anche imparare temerariamente a correre qualche rischio in più». Sei stata Testimonial nel 2009 per la Regione Marche per la campagna contro la violenza sulle donne… «Scrissi Miele e Veleno che inizia un altro percorso della mia carriera più sociale che mi vede interessarmi anche al di fuori di me. Io fino ad una certa età non avevo preso coscienza dell’importanza di esserci al di là di me stessa, di potere contribuire col mio talento e il mio lavoro a qualcosa di sociale. L’ho scoperto con questa canzone perché, diciamo così, mi è venuto incontro; essendo una canzone che parla di una violenza familiare, arrivò il Comitato Pari Opportunità e, mi coinvolsero. Mi sono appassionata a tutta una serie di cose che non conoscevo e che “mi sono venute a cercare”. Io dico spesso che nella vita le cose non le cerchi tu ma ti ci incontri quasi casualmente. Io però, non credo nel caso, il caso è essere inconsapevole di quello che succede ma se le cose accadono c’è un motivo. La violenza fa parte, purtroppo, della mia vita personale, mi ci sono incontrata moltissimi anni fa e, potere fare
Il disegno di copertina e la texture interna di Temeraria sono di Alessandro Boni, mentre il booklet è composto da un assemblaggio di immagini realizzate da alcuni studenti di arte, provenienti da diversi istituti artistici italiani, che si sono ispirati ai testi dei brani. A chi è venuta l’idea di coinvolgere giovani artisti per la parte visiva? «A me e alle mie notti bianche. È un po’ collegato a questo discorso sociale ho voluto coinvolgere in questo progetto altre persone, soprattutto i giovani, che in questo momento sono forse quelli più penalizzati perché hanno i sogni ingabbiati. Io penso ad un giovane che ha talento nell’ambito artistico, da dove può cominciare? Come può proporsi? Viviamo in un mondo dove davvero, contano solamente i soldi perché se no non si sta in piedi e, quindi, ho voluto aprire una piccola finestra per loro sia dandogli qualcosa da realizzare che non fosse solo finalizzato alla scuola, dandogli qualcosa da realizzare che potesse avere anche visibilità all’esterno e, poi, perché comunque credo che l’unione faccia la forza: se tutti quanto condividiamo i nostri spazi, ognuno aiuta l’altro e, diventa una catena molto forte. Per lo stesso motivo ho anche coinvolto le persone su facebook per la realizzazione del videoclip del Le viole, ho preso 80 persone proprio per avere la ita vera in questo video che parla di questo momento storico; non volevo degli attori che interpretassero ma, volevo le facce delle persone così, semplici come sono e anche, così diverse come sono. In più ho coinvolto anche dei giovani videomaker il prossimo video che sarà L’attesa verrà realizzato da un giovane video maker che è stato selezionato e riceverà un compenso».
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raccontarla». Nel tuo brano In un angolo parli d’amore: l’amore non è appartenenza ma condivisione, non è catene ma libertà. Qual è, quindi, il tuo concetto di amore?
Musica e parole: come nascono e come si commissionano in te, cantautrice questi due elementi? «Spesso nascono insieme, a volte ho qualcosa da dire, poi mi siedo al pianoforte e viene fuori la melodia come fosse già stata scritta come canzone. Altre volte mi viene in mente una melodia e incomincio a giocarci sopra con le parole, quasi per gioco…Di solito è sempre un’ispirazione che arriva o, da un momento emotivo molto forte o, da qualcosa che incontri che ti colpisce in qualche modo ed hai voglia di
Quanto influisce nella tua creatività artistica? «L’amore può essere inteso come rapporto di coppia ma, anche non verso le persone, verso qualcosa che si fa, qualcuno che si incontra, diciamo un amore più universale. L’amore più universale centra tantissimo perché già solo il fatto di cantare, di pensare, di creare qualcosa è un atto d’amore. L’amore personale, abbastanza nelle mie canzoni, perché io ci tengo molto, è una parte molto importante della mia vita. Risuona nelle mie sofferenze, nei miei entusiasmi e, quindi quando vado a scrivere ce ne è di questa storia, che mi accompagna ormai, da tanti anni. Cos’è per me l’amore? Quando sei molto giovane tendi a possedere
quasi la persona con cui stai, tendi a castrargli le amicizie, la vita. Poi, scopri con il tempo se resisti alle varie crisi, scopri che quando vuoi bene ad una persona la cosa è più bella è la felicità dell’altra persona, vederla realizzarsi e, ci si realizza, non solo nella coppia ma anche all’esterno con altri rapporti che ci appartengono che, possono essere d’amicizia o di lavoro e, quindi è giusto coltivarli tutti, è giusto che ognuno di questi abbia il proprio spazio ed è giusto che ognuno di noi abbia il proprio spazio in cui vive da solo le proprie esperienze di rapporti e di vita. Queste esperienza ti consentono di conoscere meglio te stesso ed imparare qualcosa di più anche del rapporto di coppia; sono fondamentali, solo lo scopri un po’ tardi nella vita, la scopri con la maturazione, spesso qualcuno cede prima. Un buon rapporto sano si costruisce». TT
?? COSA C’ENTRA CON LA BRIANZA: In Brianza ci sono stata per lavoro e ci ho conosciuto Gianna Nannini eravamo i un ristorante e lei fumava un sigaro cubano del quale mi innamorai ed è rimasto nella mia vita perché anche io ognitanto di fumarmi un sigaro cubano.
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CHIARA GEROSA: ROTTAMI IN RIVOLTA Di - Adriana Colombo
I
ncontriamo Chiara Gerosa una brillante scultrice di Seregno. La sua arte è molto particolare perché nasce dal volere ridare la vita a quelli che, per i più, sono rottami: tutte le sue opere sono fatte con materiali di recupero. Lasciamo che Chiara ci parli attraverso le sue opere. «Prima lavoravo con stampi anatomici riprodotti e rielaborati in resina. Dopo un periodo di incertezza sull’utilizzo di materiali derivati dal petrolio, come la resina, mi sono fermata e ho ricominciato da capo, lavorando per quasi un anno l’argilla (cosa c’è di meglio per ricominciare di un materiale primitivo e basilare come il fango, la terra). Un giorno, un caro amico campanaro, mi è venuto a trovare dopo lavoro con un secchio pieno di bulloni vecchi. Non so ancora per quale alchimia strana lui abbia sentito che quei bulloni doveva portarli a me, fatto sta che da quel secchio è nato l’Armagrillo e, dopo qualche giorno aggiustando l’ orologio di un altro campanile che perdeva cinque minuti ogni giorno a causa di due calamite attaccate alle lancette, probabilmente lanciate da qualcuno dalla piazza, con la stessa intuizione me le ha portate donandomi gli occhi dell’Armagrillo».
1) ARMAGRILLO
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L’Armagrillo è il capostipite delle creazioni realizzate con i rottami. Quest’opera per me è stata un gioco, una sperimentazione, senza coscienza mi sono divertita a assemblare un materiale nuovo…la spazzatura…i rottami… e da li ne ho compreso la forza inscritta nella loro forma e nella loro storia. Ho trovato il mio materiale. Gratuito, di ottima duttilità, testimone del tempo, abbandonato dalla cultura consumistica, carico di energia potenziale, ottima materia prima e voglioso di tornare nel mondo con orgoglio per il suo design, la fedeltà dimostrata nel suo utilizzo. L’Armagrillo, come quasi tutte le mie opere, porta con se un pensiero di rinascita, energia, voglia di vivere sopra il modello culturale, ormai esaurito e agonizzante, che ci viene proposto. La forza e la capacità di ogni oggetto nel reinventarsi mantenendo ognuno la propria identità specifica ma che unita ad altri oggetti crea nell’insieme una nuova forma…una nuova forma di vita… nata dagli scarti della fine di un epoca come una nuova specie in evoluzione. Il carattere che tendo a dare a queste creazioni è carico di energia rivoluzionaria, sia per le avveniristiche forme di creature inesistenti, sia per l’aspetto corazzato e aggressivo di chi lotta per tornare a esistere. Un altro aspetto fondamentale è l’ironia, la leggerezza del non prendersi troppo sul serio, adoro fare mostri e bestie un po’ “spanate” che si prendono in giro da sole, con uno sguardo o un movimento goffo, a volte in posizioni di innaturale disequilibrio. Per me l’arte deve essere per tutti, la comunicazione immediata, e in un periodo oscuro e individualistico come il nostro vorrei che il mio messaggio arrivasse come una ventata d’aria fresca per lo spettatore, un alleggerimento dal senso di oppressione e terrore che costantemente percepiamo, vorrei regalare con semplicità un sorriso, una fettina di energia e con tutta l’umiltà e la bellezza dell’imperfezione insita in ognuno di noi la speranza che con volontà e coraggio si possa creare un futuro più armonico, e la spazzatura verrà riconosciuta come risorsa e materia prima preziosa: io dovrò cambiare materiale. Foto di ELENA MASCIADRI
2) ALLARMI!
Allarmi allarmi…Lui è lo strillone del gruppo è quello che chiama tutti a una nuova vita e li sprona a rialzarsi a nuova forma e identità. Ho voluto creare una forma unica di uomo macchina e megafono, cercando di fondere i tre elementi con continuità e movimento, questo insieme crea anche la domanda, se effettivamente, il grido sia rivolto a se stesso piuttosto che ad altri. I quadri alle spalle dell’opera sono di FEDERICO ROMERO BAYTER le foto sono state scattate all’Arte Fiera di Genova, l’opera è ora esposta alla Galleria Rotta Farinelli di Genova.
3) CUORE DA CAPRONE
Il Caprone rappresenta quello stato d’animo, figlio di questi anni frenetici, per cui ci si ritrova spesso a sentirsi precari
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nella vita, nel lavoro, nella società. È lo scheletro di un animale da lavoro che si muove su lame taglienti che si porta in giro per la coda o il manubrio della Vespa, il suo movimento fa suonare la campanella di scuola posizionata al posto del cuore come un eco, un ricordo, un lamento. Nelle zampe sono posizionati due timbri con delle date che timbrano la terra come dei marchi, segni, cicatrici a ricordare le scadenze della vita e il segno indelebile che ne producono. Ora due domande che mi sembrano d’obbligo visto che, non capita tutti i giorni di avere una nostra concittadina che espone alla biennale di Venezia a Torino. Ci racconti di questa esperienza? «Per me è stato un onore essere invitata, tramite l’amico e scultore Davide Dall’Osso,
a partecipare alla Biennale di Venezia. L’esperienza è stata molto istruttiva sia per il confronto e la conoscenza con altri artisti che dal punto di vista organizzativo. Era la prima volta che mi veniva proposto di partecipare a un evento di così alto livello e di proporzioni così mastodontiche. Quello che mi ha incuriosito maggiormente è stata la possibilità di spiare dietro le retrovie organizzative del mondo dell’arte. Onestamente la situazione a cui ho assistito non si è allontanata troppo da quello che tutti si aspettano, l’atteggiamento comune tende ad interessarsi più al guadagno prodotto dalla macchina dell’arte che da ciò che veramente è arte. Una persona che invece mi ha affascinato molto e sorpreso per professionalità e amore per l’arte è Vittorio Sgarbi, diversamente dal “Capra” con cui ci viene proposto l’ho trovato una persona squisita, attenta e molto più umana di tanti squali presenti. Con talento
ha scelto di curare il padiglione Italia, insolitamente, contro corrente e di apertura rispetto hai confini ritriti e indotti dal mercato. Il censimento di artisti e mastri artigiani d’Italia esposto, creerà nuove possibilità di ricerca, crescita, cambiamento e mercato». Hai qualche progetto futuro nel cassetto? Magari qui in Brianza? «La prossima mostra sarà una fusione tra scultura, fotografia e nuovi media. Verrà prodotta in collaborazione con Luca Perotta (www.lucalightreaper.com), fotografo ed artista visionario brianzolo. Avrà come tematica il superamento delle paure globali attraverso la presa di coscienza del singolo individuo di essere parte di una comunità. Il nostro proposito sarà quello di suggerire un punto di vista alternativo e spontaneo, libero dalle fobie che le nostra epoca ci impone». TT
APPUNTAMENTO A TEATRO
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L’OMBELICO DI ALVISE Tratto da un racconto di Claudia Porta. Regia di Luca Ligato. Con Alessia Bedini e Stefano Pirovano Responsabile organizzativa e di produzione Monica De Giuli
«All’apparenza era un ombelico come tanti, posto nella regione addominale anteriore in corrispondenza della cicatrice che si forma dopo il taglio del cordone ombelicale. La vera stranezza, però, era la sua profondità…» (Gala) Splendido esordio alla regia per Luca Ligato (compagnia Alraune Teatro) alle prese con un testo in bilico fra il virtuale e il surreale. L’ombelico di Alvise, metafora omnicomprensiva dell’umana interiorità, si fa fulcro surreale della narrazione dell’incontro e della fusione fra i due protagonisti, Gala e Alvise. Figli del nostro tempo Gala e Alvise sono inizialmente
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individui soli e spaesati in un mondo al quale non sentono di appartenere. Il loro incontro via web è l’incipit della vicenda che porta i due ad amarsi in modo totalizzante, fino a ricreare nella ritrovata unità dei due io quell’equilibrio esistenziale che sembrava utopia. Il segno dell’unità perduta che si fa simbolo dell’unità ritrovata in una piéce che indaga in modo assolutamente originale il ruolo delle relazioni nella società attuale. TT
In scena il 17 Luglio 2012 ore 21.00 al Teatro Libero in Via Savona 10/a Milano (ingresso gratuito).
PAESI, PAESINI, CITTà DI MONZA E BRIANZA
NONSOLOMONZA
VEDANO AL LAMBRO Alle porte di Monza, lungo l’asse MonzaCarate, Vedano al Lambro è un comune interamente affacciato sul verde del Parco, cui il comune è collegato da più di un accesso, ma l’ingresso principale è sicuramente quello di Porta Vedano. Quest’accesso è segnato da un portale con arco oltre il quale si trova il lungo viale ombroso che porta al viale del Mirabello, mentre, sulla sinistra incrocia il viale che conduce all’Autodromo nazionale di Monza, terminando proprio nell’area retro tribuna d’onore, in cui si terrà il Monza for Animals. Una brevissima passeggiata nel verde per raggiungere una tranquilla zona pratosa contornata dall’ombra di alti alberi. Sarà questa la splendida cornice di questo primo grande concerto per i diritti degli animali (per saperne di più su Monza for Animals vedi questo numero e il sito www.monzaforanimals.it), ma anche degli
appuntamenti gratuiti che animeranno l’area per tutta la mattinata: un’occasione per godere anche di questa area di parco generalmente preclusa al pubblico! A partire dalle ore 9.30 circa, infatti, si potrà accedere all’area Monza for Animals anche sprovvisti di biglietto per partecipare alle attività libere organizzate per gli animali e le loro famiglie. Saranno tante le bancarelle di enti e associazioni a sostegno dell’ambiente e degli animali, e tante occasioni di relax e divertimento, con ingresso gratuito: - Spettacoli di agility, sport che vede gli atleti “canini” cimentarsi in spettacolari percorsi ad ostacoli. -Percorsi di mobilty, una forma semplificata di percorso ad ostacoli dedicati a tutti i cani “non professionisti” che, insieme ai loro proprietari, ci vogliono provare…
- Piscinette dedicate al refrigerio degli amici a quattro zampe - Giochi per bambini, gonfiabili e trucca bimbi - Set fotografico allestito con fotografo a disposizione per immortalare bimbi e famiglie con i loro amici a quattro zampe. La foto sarà una sorta di certificato di partecipazione all’evento a favore dei diritti degli animali! Saranno inoltre inserite bancarelle di artigianato locale, prodotti ecologici e la ristorazione, per l’occasione, sarà rigorosamente vegetariana! Una mattina di divertimento nel verde e un modo concreto per dare voce ai diritti di chi non ha voce! Sabato 7 luglio 2012, Autodromo di Monza, ingresso da Porta Vedano. Pensaci 1 minuto! www.monzaforanimals.it
BRIGANTIA
STORIA ED ESCURSIONI NEL NOSTRO TERRITORIO
OGGIONO
all’aria aperta su antichi percorsi Arriva l’estate, le giornate si allungano e la voglia di vivere all’aria aperta può finalmente trovare il suo coronamento. Per tutti gli amanti della natura ci siamo recati nella splendida zona di Oggiono dove, grazie alla guida esperta coordinata dall’Assessorato all’Ambiente del comune lecchese, ci siamo spinti alla scoperta delle ricchezze storico- paesaggistiche conservate sul territorio lungo sentieri di antica origine. I sentieri che attraversano il territorio di Oggiono sono, infatti, quattro, tutti derivati da vecchie strade di collegamento fra le frazioni comunali:
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STORIA ED ESCURSIONI NEL NOSTRO TERRITORIO
Il Sentiero dELLE SORGENTI Questo percorso è principalmente piano, perché principalmente articolato attorno alla zona bassa del territorio, quella delle marcite (eccezion fatta per la salita del Chiarè) ed è, quindi, indicato anche gli amanti della bicicletta. Questo percorso si snoda principalmente su strade in terra battuta, tranne qualche breve tratto asfaltato.
Il Sentiero dEL LAGO
Il Sentiero delle Torri Questo sentiero è perfetto per chi voglia addentrarsi alla scoperta delle tracce storiche presenti nella zona Oggionese, ma anche per chi vuole godersi una camminata attraverso un tipico paesaggio prealpino dalla flora ricca e verdeggiante. Il percorso è ricco di testimonianze storiche, alcune medioevali, altre più recenti: le più importanti del periodo medioevale sono il Castello, anteriore al ‘400, che fu proprietà della famiglia Peracchi e la cascina Ghisolfa e la chiesa romanica di S. Alessandro.
Questo sentiero si snoda fra le colline che circondano Oggiono e Annone Brianza, lungo l’anello del lago. La caratteristica di questo lago è quella di avere una penisola, chiamata penisola di Isella che crea uno stretto canale che divide il lago in due. Qui, in tempi antichi, si credeva che fosse esistito un ponte romano che avrebbe unito le due penisole.
BRIGANTIA
Un’idea in più… Il modo più comodo per chi volesse partire da qui per un viaggio all’insegna della bicicletta è quello di arrivare in treno con la linea Monza-Molteno-Lecco e fermare alle stazioni di Oggiono o Sala Al Barro. Da qui, infatti, oltre a percorrere l’anello ciclo pedonale attorno al lago, è possibile raggiungere, in località Civate, l’aggancio alla Ciclovia dei Laghi, che tocca le provincie di Lecco, Como e Varese, arrivando fino al Lago di Garda.
Il Sentiero dEI MULINI Questo pittoresco percorso parte dalla Ex Ca’ Bianca (famosa poiché qui soggiornò Stendhal durante il suo viaggio in Brianza) di Oggiono per toccare la frazione di Galbiate, bagnata dal torrente della Valle Grossa, fino a Bartesate ed Ello. Questo percorso, perfetto per i mesi più caldi poiché rinfrescato dalla presenza delle acque, è oggi un po’ penalizzato dagli interventi di ristrutturazione dei che stanno interessando alcuni mulini ma pur sempre una camminata nel verde a stretto contatto con le tradizioni rurali di Brianza.
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PENDOLARE
IL VIAGGIO QUOTIDIANO è PER ME UNA VOCAZIONE
BIKE SHARING, LUCI ED OMBRE Di - Juri Casati
I
l bike sharing è un sistema di trasporto pubblico che permette di coprire piccole distanze, uno o due chilometri al massimo, condividendo l’uso di una bicicletta – sharing vuol dire appunto «condivisione» – tra più persone. Tale sistema, attivato da oltre cento città italiane, è organizzato grossomodo così: in alcuni punti strategici della città vengono installate delle speciali rastrelliere, ciascuna delle quali mette a disposizione diverse bicilette; gli utenti iscritti al servizio hanno il diritto di prelevare ed utilizzare le biciclette ad una determinata tariffa, riportandole poi in una qualsiasi rastrelliera del sistema. In Italia il bike sharing ha avuto alterne fortune, e ha riscosso il suo maggior successo a Milano dove il sistema ha duecento rastrelliere e più di duemila utenti medi al giorno. Il successo riscontrato a Milano – città con una buona presenza di mezzi pubblici: treno, metrò, tram, bus – è dovuto al fatto che il bike sharing ha integrato e completato la rete di trasporto pubblico esistente proponendosi come una sua ulteriore ramificazione. Ovviamente, per ottenere questo effetto di ultima ramificazione della rete di trasporto pubblico esistente, è stato necessario che le rastrelliere fossero posizionate vicino alla fermate del treno e del metrò e, per quanto possibile, anche vicino alle fermate più importanti dei bus e dei tram. È stato poi necessario che le altre rastrelliere fossero posizionate a poca distanza dalle rastrelliere installate nei pressi delle fermate
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dei mezzi pubblici, in modo tale da renderle comodamente raggiungibili in bicicletta a partire da queste ultime. Il bike sharing dunque ha dato prova di esprimere al massimo le proprie potenzialità quando si è appoggiato ad una rete di trasporto pubblico già esistente, integrandola e completandola, e rendendo raggiungibili quei punti della città, talvolta anche assai frequentati, dove i mezzi pubblici tradizionali non arrivavano. In Brianza un tessuto di trasporto pubblico ampio e articolato manca. Il metrò non arriva, la linea ferroviaria ha poche fermate e i bus sono presenti in modo sporadico. Insomma in Brianza non ci sono le condizioni ottimali per una diffusione del bike sharing su larga scala come a Milano. Non a caso i due tentativi fatti fino ad oggi in Brianza di impiantare un sistema di bike sharing non hanno incontrato un particolare successo. Tuttavia sembra che a Monza stiano per partire i lavori propedeutici all’installazione di un sistema di bike sharing. Si dovrebbe trattare di un sistema dotato di 8 rastrelliere e con il baricentro posizionato presso la stazione ferroviaria. Posizionare il baricentro del bike sharing cittadino presso la stazione ferroviaria e impiantare le altre rastrelliere in un raggio di uno o due chilometri dalla stazione – un’area dove c’è la più alta concentrazione di fermate di autobus della città – è una scelta sensata perché, come abbiamo visto, il bike sharing esprime al massimo le proprie potenzialità come ramificazione
finale del mezzo di trasporto pubblico. Tutto ok dunque? Forse. Certamente, oltre a quanto abbiamo osservato, dobbiamo anche riconoscere che il bike sharing è un mezzo di trasporto che non produce emissioni inquinanti. Ci sono però almeno un paio di punti dolenti che devono essere doverosamente sottolineati. In primo luogo il bike sharing renderà un po’ più capillare la possibilità di trasporto pubblico a Monza, ma solo in centro e non in periferia. In secondo luogo è bene ricordare che i sistemi di bike sharing vengono utilizzati di solito solo da una modesto numero di utenti. Nel migliore dei casi (che, come abbiamo visto, è quello di Milano) siamo nell’ordine dello zero virgola zeroqualcosa per cento degli utenti del mezzo pubblico tradizionale. Pertanto, tenendo presente questa proporzione, le 8 rastrelliere a disposizione e la tradizionale scarsa propensione dei monzesi per l’uso del mezzo pubblico, possiamo ragionevolmente stimare che il bike sharing di Monza sarà probabilmente utilizzato – almeno in questa prima fase – mediamente da quaranta persone al giorno, ma forse anche meno, cioè meno di quanti ne trasporti una corsa – una sola – di un autobus. In questo senso è bene anche ricordare che il sistema non si sostiene economicamente da solo, ma ha bisogno di un finanziamento pubblico annuale. Dunque quello che forse oggi ancora manca all’appello è una stima sul rapporto tra i costi e gli effettivi benefici dati dall’introduzione del bike sharing a Monza. TT
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UN ITINERARIO DI 12 TAPPE NELLA BRIANZA CENTRALE ALLA SCOPERTA DEI LUOGHI DEL CELEBRE ROMANZO DI EUGENIO CORTI Ville, dimore storiche, paesaggio, tradizione cristiana e antichi mestieri... anche su
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SPORTIVAMENTE
MONZA E BRIANZA IN MOVIMENTO
MISTER STRAMACCIONI? UN VINCENTE DI POCHE PAROLE Intervista a Roby Candido, della Primavera dell’Inter Di - Jacopo Rossi
F
ine giugno è sempre il periodo in cui, in ambito calcistico, si fanno bilanci e si tirano le somme della stagione appena conclusa. Per quanto riguarda le squadre milanesi in particolare, non si può certo dire che sia stata un’annata rosea: i rossoneri del Milan, infatti, si sono visti scucire dalla maglia uno scudetto che a inizio anno sembrava già scontato dai rivali della Juventus, protagonisti di una cavalcata memorabile senza nessuna sconfitta subita in campionato; i nerazzurri dell’Inter, invece, non sono riusciti a centrare l’obiettivo Champions, appannaggio di una più brillante Udinese. Analizzando in particolare il campionato dei nerazzurri, il presidente Massimo Moratti è voluto intervenire di persona ribadendo che, secondo lui, quella che si è da poco conclusa, è stata una stagione di passaggio, nata non benissimo da un punto di vista tecnico e che si è trasformata in un inseguimento durato 10 mesi. Secondo il massimo tifoso nerazzurro questa è un’Inter sulla quale bisogna
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continuare a lavorare, per valorizzare coloro che ci sono, e che sono all’altezza, e cercare giocatori che possano essere in linea con le idee dell’allenatore. Mister Andrea Stramaccioni, infatti, allenatore giovane proveniente dalla Primavera, è una delle poche note positive (anche secondo il presidente Moratti) di questa travagliata stagione interista. Primavera che, sotto la guida di Stramaccioni, ha vinto la prima edizione della Champions League di categoria e ha saputo vincere lo scudetto, battendo i pari quota della Lazio, dopo essere passata da Stramaccioni a Bernazzani. A questo proposito abbiamo voluto fare qualche domanda a un giovane calciatore nerazzurro della Primavera e brianzolo doc, Roberto Candido, che è stato a contatto con la brillantezza e la freschezza che caratterizzano il nuovo allenatore della prima squadra. Tu che hai potuto conoscere mister Stramaccioni di persona, cosa puoi dirmi di lui: che tipo è? Che rapporto
avevi con lui e com’era quello con la squadra? «Spenderei poche parole su Mister Stramaccioni: come persona è un tipo particolare, un po’ introverso, ma dalla battuta pronta. Non vuole rapporti molto confidenziali con i propri giocatori al di fuori dell’ambito sportivo, ma dentro lo spogliatoio sa quando elogiare o quando riprendere un giocatore. Ha carisma e lo trasmette alla squadra. E’ in grado di unire un intero spogliatoio, fissare degli obbiettivi e raggiungerli. E, cosa che secondo è fondamentale, è un vincente. Ne approfitto per augurargli il meglio in prima squadra». Il calcio è diventato parte integrante della tua vita: com’è cambiato il rapporto con i tuoi amici?. «Ho la fortuna di avere amici veri che conosco sin da quando ero bambino. Con qualcuno di loro ho anche giocato insieme, con altri sono legato sin dai tempi
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dell’oratorio o delle scuole elementari. Devo dire che il per il calcio sono sempre stato disposto a fare sacrifici che volevano dire anche non poter uscire con loro o non poter andare in vacanza con loro, ma tutti i miei amici sanno quanto è importante per me il calcio e spesso sono loro a darmi dei consigli che accetto sempre ben volentieri. Sono consapevoli dei miei impegni ma durante il weekend ho comunque la possibilità di passare del tempo con loro: sono indispensabili nella mia vita e sono orgoglioso di averli vicino a me». Com’è una tua giornata tipo? «Da quest’anno ho deciso di passare alla scuola serale per potermi dedicare nel miglior modo alla settimana di allenamento. Per cui al mattino sveglia libera in base agli impegni, dopo pranzo vado a prendere la mia ragazza a scuola per passare un po’ di tempo con lei, e dopo un’oretta vado ad Appiano Gentile per la seduta di allenamento. Tra il viaggio e l’allenamento il pomeriggio passa e al ritorno mi fermo direttamente a scuola dove sto fino alle 22.30. Dopo di che subito a casa, dato che la mia famiglia mi aspetta pazientemente: spesso ceno tardi ma così ho la possibilità di stare in loro compagnia». Oltre al gioco del calcio, ci sono altri sport che ti interessano? «Mi piace seguire la Moto GP e il basket, soprattutto l’NBA americana. Mi diverte lo spettacolo che sanno garantire». Esiste un giocatore a cui ti paragoni o al quale vorresti assomigliare? «Finora avevo sempre citato nomi come Iniesta e Xavi che risultano un po’ scontati perché sono due tra i più forti giocatori al mondo… Negli ultimi tempi mi piace prendere spunto dalla storia di Sebastian Giovinco, il giocatore del Parma: tanta gente era un po’ scettica sul suo reale valore perché pensava fosse condizionato dalla statura (non altissima come la mia…); con gli anni invece ha dimostrato di essere un vero campione smentendo gli scettici. Non voglio paragonarmi a lui perché sto parlando di un campione, ma di certo mi ispiro a lui in personalità e caratteristiche e un giorno vorrei poter diventare un leader come lo è lui oggi nel
Parma». Il calcio è uno degli sport più seguiti e vanta milioni di fan in tutto il mondo; sapresti elencarmi qualche aspetto positivo e negativo di questo sport? «Per me il calcio è lo sport più bello del mondo e io lo vedo come uno spettacolo per la gente. Poi c’è da dire che è anche un business e negli ultimi anni purtroppo si sente più parlare di soldi che di calcio giocato. Quando penso al calcio mi vengono in mente le emozioni che ho provato quando l’Italia ha vinto il Mondiale nel 2006. Il piacere della sfida, l’adrenalina, la sofferenza; una squadra che lega un Paese intero. Vorrei che si parlasse solo della passione che accomuna miliardi di persone in senso positivo, ma doping, scontri tra ultrà e forze armate, calcio-scommesse macchiano questo bellissimo sport e non lo esaltano per lo spettacolo che realmente è». Questo sport ti ha portato molte volte a viaggiare altri paesi o nazione per disputare un incontro: in quali nazioni o paesi sei stato? Quale ti ha lasciato un ricordo indelebile? «Ho avuto la fortuna di poter giocare tanti tornei all’estero. Mi vengono in mente Tenerife, Bruxelles, Atene, Dubai, Abu Dhabi, Johannesburg ma ce ne sono molti altri. Dubai e Abu Dhabi mi hanno colpito per la loro cultura e per il loro progresso. Il paese che più mi ha colpito, però, è stato Soweto, in Sudafrica; Soweto è nell’area urbana di Johannesburg e ha avuto un ruolo fondamentale nella storia nella lotta all’apartheid. Abbiamo giocato in un piccolo stadio che era nel mezzo di un quartiere poverissimo, le abitazioni erano baracche e la povertà era chiaramente visibile. Dopo la partita vinta, siamo andati a esultare in mezzo alla folla di bambini che ci hanno assalito. Gli steward erano preoccupati che la situazione potesse precipitare, ma l’immagine di quei bambini che erano visibilmente sorridenti e felici in un ambiente davvero povero la terrò per sempre nel cuore. E’ così che dovrebbe essere il calcio!». Anche se sei un ragazzo giovane, credi che questo sport possa in un futuro trasformarsi in una vera e propria professione per te?
«Gioco a calcio sin da quando avevo 4 anni. Ho dedicato tutta la mia infanzia al calcio e ora sono ad un passo da quello professionistico. I miei genitori hanno fatto tanti sacrifici per seguirmi sempre e ora voglio che diventi il mio lavoro perché ci tengo e son sicuro di poterlo fare al meglio!». Ti ricordi come hai cominciato ad appassionarti al gioco del calcio? E’ stato “amore a prima vista”? In quante e quali squadre hai giocato? «E’ stato “amore a prima vista”! Ho iniziato quando non andavo ancora a scuola e ho chiesto subito a mio padre Remo di iscrivermi alla scuola calcio del mio Comune, la Pro Lissone. Giocavo con i più grandi e mi divertivo parecchio. Con gli anni anche i mister mi dicevano che avevo del talento e così dopo 3 anni alla Pro Lissone sono passato all’Inter. Ho fatto tutta la trafila nel settore giovanile nerazzurro, l’anno scorso ho fatto un anno in prestito al Sassuolo dove ho avuto l’occasione di esordire in Serie B e quest’anno sono tornato per fare la Primavera all’Inter. Ho dei bellissimi ricordi di queste tre squadre e mi son sempre trovato bene in tutti gli ambienti». Quali sono i tuoi cantanti, attori e programmi tv preferiti? «Ascolto più generi musicali, ma i miei cantanti preferiti sono Robbie Williams e i Sud Sound System (un gruppo salentino). Mi diverte andare al cinema a vedere film e mi piacciono molto i telefilm! Il mio preferito è Prison Break… e chi mi conosce sa quanto ne sono fanatico!». Se un giorno ti fosse presentata un’offerta importante, di quelle difficili da rifiutare, saresti disposto a lasciare tutto e a trasferirti? Se accettassi in quale posto saresti più stimolato ad andare, in quale nazione europea ti piacerebbe spostarti? «Sono un amante delle avventure e delle esperienze, per cui credo che sarei disposto a trasferirmi per vivere il sogno che ho sin da bambino. Se non fosse in Italia mi piacerebbe moltissimo in Spagna ma anche in Inghilterra non sarebbe male! ». TT
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SPORTIVAMENTE
MONZA E BRIANZA IN MOVIMENTO
LA BRIANZA CHE GIRA Mauro Santambrogio, Brianzolo di Cremnago di Inverigo, ci racconta il suo giro Foto e Testo di - Alberto Zanardo
Vincitore di una Tre Valli Varesine, per due volte secondo sul traguardo di Lissone alla Coppa Agostoni, Secondo al campionato italiano 2011, alla sua terza partecipazione al Giro d’Italia, 8° ai Mondiali Juniores di Zolder, ha indossato la maglia azzurra ai Mondiali di Madrid negli Under 23 ed è stato riserva per i campionati mondiali professionisti a Mendrisio nel 2009.
C
i rincorriamo al telefono tra una tappa e l’altra con lo scopo di incrociare i suoi appuntamenti tra tappa, doccia, massaggi, cena e riposo con una telefonata prima di tutto tra amici, poi per raccontare le sensazioni di un grande appuntamento internazionale. Riusciamo a sentirci il giorno successivo alla corsa “in casa” con arrivo al Pian dei Resinelli (Lecco). Da compagni di allenamento Intervistatore/intervistato.
a
Mauro, sei nato a Erba il 7 Ottobre 1984. Vero brianzolo, corri in bici dall’età di 7 anni… Raccontaci come vivi la Brianza in bicicletta? «Ho modo di girare in lungo e in largo per tutta la Brianza allenandomi su queste strade da circa vent’anni. Soprattutto posso riapprezzare la meraviglia di questi posti dopo settimane, mesi passati in giro per l’Italia e il mondo a correre o ad allenarmi. La Brianza è unica, verde ma ad un passo da grandi centri come Milano, Lecco o Como 32 trantran, GIUGNO 2012
che per chi spesso prende aerei e si sposta molto è davvero utile e comodo». Abbiamo rotto il ghiaccio parlando della tua Brianza, ora raccontaci il tuo giro «Sono partito da Cremnago con la voglia di fare bene, di cercare in tutti i modi di vincere o sfiorare la vittoria di una tappa. Devo dire che con il mio team (BMC Racing Team) siamo partiti bene fin da subito, infatti abbiamo guadagnato la maglia rosa subito alla prima tappa con Taylor Phinney. Poi la squadra è stata segnata dalle cadute, Taylor è uscito con pochi danni da una spaventosa caduta sul rettilineo d’arrivo della 3° tappa. Tornando al mio giro nella tappa ModenaFano sono rimasto vittima di una caduta dove non ho riportato gravi conseguenze ma non mi ha permesso di ritrovare la condizione ideale che stava crescendo tappa dopo tappa». Hai parlato di cadute, per chi non ha mai corso in bici spiegaci: cosa significa una caduta durante una tappa del giro? «Fin da piccolo ti insegnano che la cosa più
importante è cercare di riprendere il più in fretta possibile la bicicletta e ripartire per avere minor distacco possibile da recuperare. Ma tante volte succede di farsi male sul serio e non riuscire a ripartire. L’altro grande ostacolo in una corsa come il giro è la tappa del giorno dopo, infatti durante la notte seguente ad una caduta non riesci a dormire e recuperare le energie al meglio e questa condizione somma stanchezza giorno dopo giorno». Dai raccontaci, come si svolge una giornata di un corridore al giro?! «(ndr. Ride) Prima o dopo una caduta?! Scherzi a parte, ci si sveglia la mattina, l’orario dipende dalla partenza della tappa, colazione abbondante e ci si prepara per lo spostamento verso la zona della partenza. Appena arrivati si preparano le ultime cose sul pullman e si effettuano le riunioni per stabilire la tattica di giornata. Poi pronti via verso le diverse ore che ci aspetteranno in sella alla nostra bici. Finita la tappa è molto importante non
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MONZA E BRIANZA IN MOVIMENTO
prendere colpi d’aria siccome si è molto sudati e reidratarsi, infatti una bella doccia e bevande dissetanti ricche di sali minerali sono un tocca sana. Poi via verso l’albergo che ci ospiterà quella notte, sperando di trovare un letto comodo! Gli appuntamenti della serata in albergo sono i massaggi defaticanti, la cena e il riposo».
Ora puoi dirci come ci si sente dopo aver finito un Giro d’Italia?!
Questo tutti i giorni delle tappe del giro. Quest’anno sono presenti diverse tappe di riposo, come le trascorrete?
Ora che farai di bello?
«Stanchi! Però è un’ottima sensazione di stanchezza, c’è la gioia di fare il lavoro che ami e un po’ di amarezza per non essere riusciti a raggiungere quegli obiettivi che ti eri prefissato prima della partenza del giro.
«Ora andrò in ferie per qualche giorno con la mia fidanzata per recuperare un po’ le energie, dopo di che continuerà il programma di corse effettuato con il mio team».
«Dipende da che tappa c’è stata il giorno prima e quale sarà quella del giorno dopo. Generalmente si riposa; c’è la possibilità di scegliere se uscire in bici o no, quanto dormire, dovendo però rispettare gli orari di pranzo e cena e il proprio turno per i massaggi». Com’è stato arrivare sulle strade vicino a casa? «Emozionante, erano presenti un sacco di persone alle quali tengo e le quali tengono a me… E’ sempre emozionante, ringrazio tutti». Ti aspettano una serie di tappe molto dure nei prossimi giorni, quali sono i tuoi obiettivi da qui a fine giro?
Come sai Trantran è molto vicino agli animali e il 7 luglio ci sarà un grande evento in loro favore, che rapporto hai con gli animali? giusta, sarà dura vincere una tappa di questo genere con la classifica così aperta, ma ci proviamo cominciando a cercare di andare in fuga». In bocca al lupo Mauro, la Brianza e Trantran tifano per te! «Ci risentiamo e vediamo a fine giro, così da poterne tirare le somme».
«Spero di riuscire ad infilarmi nella fuga
«Ho sempre avuto gatti, ora con la mia fidanzata ho un fantastico cagnolino di nome Luigi. Anche lui presente a bordo strada a fare il tifo quando le corse sono vicine e permettono a Giulia, ai miei genitori e a tutti i miei tifosi di venire ad incitarmi». Come possiamo seguire i tuoi impegni e i tuoi risultati?! «Mi trovate su facebook e twitter, ma a breve avrò un sito tutto mio!» TT
New Concept
parrucchieri
Orari
Mar. Mer. Gio. 09.00 - 12.00 14.00 - 19.00
venerdì 09.00 - 12.00 13.30 - 19.00
via Milano, 195 | Desio (MB) tel. 0362 302863 | newconcept@alice.it
sabato 09.00 - 19.00 orario continuato
Assessorato all’Ambiente
IN CUCCIA
DUE CHIACCHIERE A QUATTRO ZAMPE
GIANNI & PINOTTO
PRIMAVERA: L’ASILO DEI CUCCIOLI RIAPRE ALLA GRANDE! Di Gabriella in collaborazione con ENPA sez. Monza e Brianza
E’ toccato ai due microscopici micini rossi Flavio e Ferruccio, la cui mamma è morta schiacciata da un macchinario nel magazzino di un ipermercato, inaugurare l’Asilo dei Cuccioli edizione 2012. Nella foto - scattata dalla volontaria ENPA Milena che li ha presi subito in carico - li vedete come sono oggi, pronti per essere affidati. Lanciato nel 2005, il progetto si avvale di una rete di volontari dell’ENPA monzese e collaboratori esterni che accolgono a casa i mici più piccoli e più a rischio di malattia, offrendo loro un ambiente familiare, e soprattutto più sicuro e protetto, dove crescere in attesa dell’adozione definitiva. Alla spicciolata sono poi arrivati Penny da Cornate d’Adda; Guia da Desio; April dal cortile di una scuola di Triuggio; Miles ed Etta dalle Torri Bianche di Vimercate; Pierino
e Peperina da Monza San Fruttuoso; i fratellini Silk, Spritz, Whiskey e China da Sovico; e Gianni e Pinotto (nella foto) da un cortile di viale Europa a Monza, ospiti provvisori a casa di Domenico e Eleonora, collaboratori del nostro Asilo da oltre due anni.
Questi sono solo gli ospiti più grandicelli, ovvero di età compresa tra il mese e mezzo e i due-tre mesi di vita, e in buone condizioni di salute. Qualcuno ha già trovato casa; per gli altri possiamo sperare di trovare al più presto una famiglia adottiva che possa accoglierli definitivamente, fornendo tutte le informazioni del caso (alimentazione adeguata e pasti ancora frequenti a seconda dell’età, visite veterinarie di controllo e ciclo delle vaccinazioni che potrebbe essere da completare o da iniziare a seconda dei casi). Alcuni di loro, con le rispettive e più disparate storie, sono presenti sul nostro sito www. enpamonza.it > Animali da adottare > Gatti in gattile. Come, ad esempio, il quintetto recuperato in FLAV IO un giardino condominiale & FERRUCC a Besana in Brianza, IO Anellino (nella foto) e i suoi fratelli, ora accuditi GIUGNO 2012, trantran 35
IN CUCCIA
DUE CHIACCHIERE A QUATTRO ZAMPE
L’Asilo ha bisogno anche di voi! Ricordiamo a quanti vogliono gentilmente sostenere il nostro Asilo dei Cuccioli quali sono i generi di prima necessità di cui abbiamo particolarmente bisogno: scatolette specifiche per gattini piccoli le trovate sia negli ipermercati più forniti sia nei negozi di articoli per animali; ANELL
INO
a casa dalla volontaria Lisa), tutti affetti da raffreddore e con una bruttissima infezione agli occhi che, se non curata tempestivamente, avrebbe potuto creare danni seri alla vista, pericolo per fortuna scongiurato grazie al loro immediato recupero. Altri saranno sul sito a breve, mentre ci riserviamo di presentarvi più avanti tutti quelli che stanno attraversando la delicata fase dello svezzamento (il passaggio dall’alimentazione artificiale con biberon e poppate nel cuore della notte alle prime pappe più solide), oppure che sono in terapia per malanni di stagione.
scatolette anche per gatti adulti, tipo mousse in tutti i supermercati e nei negozi di articoli per animali; scatolette ad alto nutrimento, utili proprio per la fase dello svezzamento, del tipo A/D della Hills o Recovery della Royal Canin reperibili solo nei negozi di articoli per animali; crocchette di formato piccolissimo del tipo baby-cat da 0 a 1 mese si trovano nei negozi di articoli per animali;
TT
latte in polvere specifico per gattini da allattare in questo momento le nostre “mamme in affitto” stanno utilizzando il Primolatte Bayer per gattini, ed è importante non variare l’alimentazione in corso e appositi biberon nei negozi per animali ma anche nelle farmacie più fornite; omogeneizzati (quelli per bambini) esclusivamente alla carne (no pesce) e senza verdure, in quanto anche la minima presenza può causare problemi intestinali. Per info: gattile@enpamonza.it Il canile/gattile di Monza si trova in via Buonarroti 52. Orari di apertura al pubblico: tutti i giorni eccetto mercoledì e festivi dalle 14,30 alle 17,30.
CRICETI RUSSI: DALL’INCOSCIENZA ALLA CRUDELTÀ Di Gabriella in collaborazione con ENPA sez. Monza e Brianza
di animali, che si ostinano a vendere criceti in coppia. Sono animali estremamente territoriali che in un ambiente limitato come una gabbia difficilmente riescono a convivere serenamente (questo vale sia per criceti dello stesso sesso che di sesso opposto). E oltre a questo problema, si somma irrimediabilmente quello tragico della proliferazione.
Dopo i 22 criceti russi arrivati in ENPA ai primi di maggio la famiglia “allargata” dei due capostipiti irresponsabilmente lasciati proliferare dai proprietari - da qualche tempo ENPA sta affrontando una nuova emergenza, conseguenza di una situazione ben più grave. La mattina di lunedì 28 maggio, arrivando davanti alla Scuola Media Statale Bellani di via Ugo Foscolo, a pochi metri dal canile di Monza, gli insegnanti e alunni si sono trovati davanti ad un raccapricciante spettacolo. Abbandonati davanti alla scuola, letteralmente stipati in una gabbietta fatiscente e piena di sangue, c’erano la bellezza di 18 criceti russi, tra adulti e cuccioli. Erano in realtà di più, ma alcuni erano già moribondi e per loro non c’è stato nulla da fare. Sicuramente per le condizioni anguste in cui erano detenuti e per la mancanza di cibo adeguato, si erano morsicati tra di loro. E’ davvero triste pensare a cosa hanno passato e le 36 trantran, GIUGNO 2012
terribili circostanze che li hanno portati a tali comportamenti. Ignoranza, maltrattamento e le colpe dei commercianti In questo caso, oltre all’ignoranza, c’è indubbiamente anche una realtà di totale disinteresse sfociato in un caso di maltrattamento da parte di coloro che un giorno sono stati acquirenti di due animaletti. Purtroppo parte della colpa continuano ad averla i commercianti
Adesso gli animaletti sopravvissuti, visitati dai veterinari ENPA, sono stati divisi e sistemati in gabbiette più spaziose e accoglienti e si trovano presso il canile di Monza, con cibo adeguato a disposizione e acqua in abbondanza. Aspettano solo di trovare delle famiglie responsabili, disposte a impegnarsi ad accudirli in modo serio e per tutta la durata della loro breve vita. TT
Per info sull’adozione di criceti, cavie e conigli, scrivere a roberta.resnati@enpamonza.it.
IL VETERINARIO RISPONDE
Sovrappeso ed Obesità nel cane e nel gatto: Rubrica a cura della Dott.ssa Sciaula Gardini, Medico Veterinario
Il tuo amico a quattro zampe è in forma?
Cosa posso fare?
Cos’è il sovrappeso e l’obesità? Il sovrappeso è un problema molto comune sia nel cane che nel gatto e può essere un fattore di rischio per la salute dei nostri animali. I fattori che predispongono il cane al sovrappeso sono l’eccesso di cibo e la sedentarietà, il cambiamento dei livelli ormonali in corso di malattia (es diabete ,ipotiroidismo), e infine anche la sterilizzazione. Il sovrappeso, quando non riconosciuto, e/o non trattato, porta all’obesità, considerata vera e propria malattia. Quali effetti possono avere il sovrappeso e l’obesità sulla salute del tuo animale? - Un’aspettativa di vita più breve - predisposizione a patologie osteoarticolari - predisposizione a patologie cardiache e respiratorie - diabete mellito - aumento dei rischi in caso di intervento chirurgico
L’alimentazione diventa determinante per gestire questa patologia. Il veterinario non si limiterà a stabilire il peso ideale del tuo amico a quattro zampe, ma prescriverà anche un alimento sano che lo farà dimagrire, diverse case produttrici hanno ottimi prodotti a ridotto tenore energetico, per favorire il dimagrimento riducendo l’apporto calorico, e con un normale livello di fibre per facilitare la digestione, e avere maggior senso di sazietà.
Lo Staff della Clinica Veterinaria Cinisello
Come mantenere il peso ideale? Per ottenere e conservare il peso forma è indispensabile mantenere le abitudini giuste, sia alimentari che di esercizio quotidiano È importante seguire scrupolosamente le indicazioni del Veterinario e somministrare questi alimenti solo dopo consulto medico. E’ quindi fondamentale, non solo scegliere un’alimentazione sana e di buona qualità, ma soprattutto dare al nostro amico a quattro zampe le corrette quantità di cibo. Ogni casa produttrice indica le dosi corrette di pappa per ogni fascia di età o di peso, solitamente indicate in tabelle sul retro delle confezioni. TT
Dott. ssa Sciaula Gardini Via Monte nevoso 16/18 20092 - Cinisello Balsamo (MI) Tel. 02.612.912.11 Orari: lun-ven 9-13 / 15-19,30 sab-dom 9-17 FESTIVI chiuso al pubblico info@clinicaveterinariacinisello.it www.clinicaveterinariacinisello.it GIUGNO 2012, trantran 37
RACCONTIAMOCI
LIBRI, RACCONTI, SCRITTURA E POESIA
L’Animale Ritovato: 18 storie vere di individui, non carne da macello Di - Elena Gorla L’Animale Ritrovato (Terra Nuova Edizioni) di Progetto Vivere Vegan è un testo semplice e concreto, che racconta le storie dirette degli incontri fra alcuni animali e chi li ha salvati. Un testo a tal punto semplice da essere rivoluzionario nella sua capacità di raccontare i sentimenti degli individui, umani e non umani, coinvolti in queste vicende. Un testo che dona valore e dignità proprio a quegli animali che, solitamente, non vengono considerati se non a fini alimentari. Perché in questo libro non si parla di cani o di gatti ma di storie di affetto e di amicizia che vedono protagonisti capre, galline, maiali e tanti altri animali normalmente considerati solo “carne da macello”. E’ Dora Grieco, una delle fondatrici di Progetto Vivere Vegan, a parlarci di questo importante testo.
Q
uali sono gli obiettivi di questo libro?
«Questo libro è rivolto ed è stato concepito per essere presentato a un pubblico più ampio possibile: si vuole raccontare, in modo semplice e diretto, una realtà che consiste in un modo nuovo di rapportarsi anche con altri animali piuttosto che con i più diffusi gatti e cani. Il libro racconta le storie di persone che non solo hanno scelto di non cibarsi di
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animali e di non sfruttarli in alcun modo, ma hanno addirittura iniziato a salvare alcuni di questi animali comunemente considerati “da reddito”. Mucche, maiali, capre, galline, pecore sono animali che non vengono generalmente inclusi fra gli animali “d’affezione” ma che, invece, conosciuti in modo diretto sanno rapportarsi e interagire emotivamente con l’uomo quanto gatti e cani. Il libro racconta le storie di persone e associazioni che si sono attivate per salvare questi
animali che solitamente vengono allevati a scopi alimentari, che sono fatti nascere unicamente per finire nel piatto. Tutti questi animali nella nostra società non sono generalmente considerati, se non a scopi commerciali, diventano semplici numeri del mercato mentre in Italia ci sono molte persone che s’impegnano per salvarli, considerandoli non oggetti ma individui. Le storie del libro partono tutte dalla concretezza di un incontro, dal privato che incontra fortuitamente sulla
LIBRI, RACCONTI, SCRITTURA E POESIA
propria strada uno di questi animali, fuggito da qualche mezzo di trasporto o da qualche allevamento, e, guardatolo negli occhi, decide di accoglierlo nella propria casa e inizia una convivenza con quest’animale come generalmente siamo abituati a concepire con un cane o un gatto. Il libro presenta, nella sua prima parte, diciotto storie di questi incontri mentre nella seconda parte sono presentati dei veri e propri rifugi, gestiti da associazioni o organizzazioni, dedicati all’accoglienza di animali senza distinzioni di razza e di specie».
animale è il modo più incisivo per far si che gli allevamenti non abbiano più ragione di essere. Parlare di queste problematiche e riflettere su questi temi è sicuramente un inizio importante perché è la base per permettere a sempre più persone di essere consapevoli delle proprie scelte e devo dire che oggi, fortunatamente, si parla sempre più di veganismo e antispecismo, ossia stili di vita e impostazioni filosofiche che pongono tutti gli esseri viventi sullo
L’Animale Ritrovato è sicuramente un testo molto concreto e diretto nelle storie che racconta, ma è possibile scorgervi anche un altro livello comunicativo: nell’atto stesso di imporre un nome all’animale comunemente svilito a numero, il testo attua una rivoluzione concettuale… «Questo è sicuramente vero perché il semplice gesto di accogliere con sé un animale che nessuno considera come senziente implica un’azione profondamente rivoluzionaria, ed è questo il significato profondo del testo e del lavoro di chi si attiva per salvare e liberare questi animali. Sappiamo che un salvataggio “totale” degli animali “da reddito” è un obiettivo utopistico, perché gli animali allevati sono tantissimi, ma crediamo che, proprio perché ognuno è un individuo, ogni salvataggio sia prezioso in sé. Potremo salvare solo alcuni animali ma le loro vite sono tutte importanti e siamo consapevoli che per cambiare davvero le cose sia importante l’azione anche di chi non ha la possibilità “concreta”, magari perché vive in un condominio cittadino, di effettuare questi salvataggi. Tutti possono agire nel senso della liberazione animale semplicemente facendo delle scelte di vita e di consumi dal profondo risvolto filosofico, facendo si che l’allevamento e lo sfruttamento degli animali diventino, infine, inutili e improduttivi: non consumare la carne e i prodotti derivati dallo sfruttamento
RACCONTIAMOCI
porte alle visite perché, quando non si ha nulla da nascondere le visite sono sempre gradite! I rifugi di cui il libro parla, sia quelli italiani sia quelli esteri, sono tutte strutture a porte aperte e anzi il contatto con l’esterno è sempre considerato come un aspetto molto importante perché è un’occasione per mostrare agli altri, in primis bambini e famiglie, la realtà degli animali non soggetti a sfruttamento e dunque conosciuti nel loro essere individui. Portare i propri figli a conoscenza di queste realtà, piuttosto che portarli a vedere animali in gabbia, allo zoo, nei circhi o animali in fattorie dove alla fine saranno comunque ammazzati, è sicuramente una bella esperienza per tutti e può essere anche un modo per sostenere concretamente questi rifugi che hanno delle grosse spese di mantenimento perché gli animali, liberi di vivere, hanno delle vite che superano di gran lunga i tempi di un allevamento. In questo testo manca purtroppo il riferimento (non lo conoscevamo ancora) a un rifugio di cui ultimamente si sta sentendo molto parlare, il rifugio Fattoria della Pace Ippoasi di Marina di Pisa (www.ippoasi.org) che è una realtà molto attiva e che sta vivendo un momento di crisi a causa di uno sfratto dai terreni su cui ha sede». Dove è possibile acquistare questo libro?
stesso piano, senza volere giustificare con le idee di supremazia di una specie sull’altra le prevaricazioni esistenti e comunemente accette nella società attuale. Finalmente s’inizia a mettere in discussione l’idea per cui l’uomo, solo perché ha il potere e la capacità di gestire le vite degli altri animali, ne abbia anche il diritto». E’ possibile visitare i rifugi protagonisti di queste storie? «Sì, certamente! Quando un rifugio è gestito seriamente è sempre possibile visitarlo, io dico sempre di diffidare di quei luoghi che non aprono le proprie
«L’Animale Ritrovato è edito da Terra Nuova Edizioni, può quindi essere acquistato online sul sito www.terranuovaedizioni.it oppure può essere cercato e ordinato in qualsiasi libreria o anche nei negozi di alimentazione naturale che vendono anche libri. Ci tengo anche ad aggiungere che, pur non essendo scritto sul libro, l’associazione Progetto Vivere Vegan cede i proventi relativi i propri diritti d’autore ai rifugi per animali…anche comprare questo libro è, quindi, un modo per aiutarli». TT
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“ U n a s q ua d r a d i l av o r at o r i ” Il sindaco Roberto Scanagatti presenta la nuova giunta comunale
E
’ già al lavoro la nuova giunta di Monza scelta dal Sindaco Roberto Scanagatti. Sono 9 assessori (prima erano 12), l’età media è di 50 anni e tre sono le donne. “Una squadra di lavoratori, che sarà esclusivamente al servizio di Monza per realizzare il progetto per la città su cui abbiamo ottenuto il consenso dei cittadini – ha detto il Sindaco. E’ una Giunta che ho composto personalmente seguendo i criteri della competenza e del rinnovamento e che è stata condivisa con la coalizione. Ci sono tutte le competenze necessarie continua il sindaco - soprattutto per affrontare le questioni delle politiche di sostegno alla fascia di popolazione più debole ed esposta alla crisi, per affrontare e risolvere i nodi della viabilità e della mobilità e per tutelare e rilanciare in modo sostenibile ed equilibrato il nostro territorio, difendendo dal cemento le aree verdi e agricole. C’è una presenza significativa di donne – conclude Scanagatti -anche giovani e con un ottimo curriculum, che sapranno fare bene nell’interesse della città”. Ecco chi sono gli assessori monzesi Cherubina Bertola – Assessore alle Politiche sociali – Vicesindaco: 52 anni, Assistente sociale. Collabora con la Caritas di Monza e il Consultorio familiare. E’ stata consigliere comunale dal 2008 al 2010. Ha lavorato all’Ospedale San Gerardo e all’Asl di Monza. Carlo Abbà - Assessore alle Attività produttive: 60 anni. Ingegnere, ha lavorato per oltre 30 anni in diverse grandi realtà industriali e di servizi dell’informatica e delle telecomunicazioni. Ha operato come investitore in start-up nell’economia digitale e come consulente aziendale Claudio
Colombo
-
Assessore
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alle
anni, avvocato civilista specializzata in diritto privato europeo. Ha esperienze di studio negli Stati Uniti dove ha frequentato tra l’altro un master in diritto internazionale e ambientale. Esperta dei temi della sostenibilità, si è anche impegnata nel volontariato a tutela dei diritti umani. Debora Donvito - Assessore al Bilancio: 43 anni, professionista è dottore commercialista e revisore dei conti. Segretaria dell’Unione giovani dottori commercialisti di Monza e Brianza è iscritta all’Albo dei Consulenti Tecnici d’Ufficio del Tribunale di Monza.
Politiche del territorio: 47 anni, avvocato, coordinatore del Cantiere delle idee che ha elaborato le proposte programmatiche in materia urbanistica. Tra l’altro consulente di alcuni enti locali nell’ambito dell’elaborazione degli strumenti urbanistici. Recentemente ha collaborato con l’amministrazione di Desio per la revisione del Pgt che ha ridotto le previsioni edificatorie. Paolo Giuseppe Confalonieri - Assessore Mobilità e sicurezza: 53 anni, laureato in Scienze dell’informazione e in informatica coordina i progetti per la mobilità in una società di ingegneria. E’ stato docente a contratto all’Università Milano Bicocca. E’ stato assessore alla mobilità nella giunta Faglia e consigliere comunale. Francesca Dell’Aquila - Assessore alle Politiche culturali e di sostenibilità: 34
Egidio Longoni - Assessore Affari generali, alla partecipazione, alle politiche giovanili: 40 anni, laureato in Scienza della formazione. Funzionario Ancitel Lombardia. Coordina il dipartimento politiche giovanili, sport e politiche sulla casa di Anci Lombardia. Membro del tavolo permanente delle politiche giovanili e dell’osservatorio casa di Regione Lombardia. Antonio Marrazzo - Assessore alle Opere pubbliche e al decoro urbano: 59 anni, imprenditore. E’ stato assessore ai Lavori pubblici nella Giunta Faglia dal 2002 al 2007. Presidente della commissione Bilancio durante l’ultimo mandato amministrativo, è stato riconfermato alle ultime elezioni. Rosario Montalbano Assessore all’Istruzione e al personale: 63 anni, è stato insegnante. Coordinatore area nord ovest della Conferenza nazionale dei consigli comunali. Consigliere comunale e Presidente del Consiglio comunale durante l’amministrazione Faglia. TT
venti domande per vedere la brianza con gli occhi dei brianzoli Nome: Sandra
Nome: Sambruni Ugo
Età: 37
Età: 31
Dove sei nata? In Francia, a Nancy Dove vivi? Seregno Vivi da solo o con la famiglia? Da sola Che lavoro fai? Docente di Francese e traduttrice Cosa ti piace di Monza e della Brianza? Il verde, le montagne che sono così vicine che sembra di poterle toccare e i laghi… Associazione di idee. Se ti dico verde... Natura, libertà. Tu vai qualche volta al parco? Raramente Chi è Dario Allevi? Un Politico? Dai un voto a Monza e alla brianza 8 Trasporti? 6 Commercio? 7 Se non a Monza e Brianza dove vorresti vivere? In Canada perché è molto verde, c’è tanta natura e dunque libertà! Esprimi un desiderio. La salute, che è la cosa più importante nella vita! Metropolitana a Monza: favorevole o contrario? Favorevole Dimmi un proverbio Chi va piano va sano e va lontano! Dì qualcosa ai nostri lettori Studiate le lingue e viaggiate tanto: aprirete la vostra mente!
S A N D R A VA L E N T I N U Z Z I Docente Certificata FLE
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In zone di Lecco e provincia di Monza e Brianza disponibile a docenze presso vostra sede Info: 346 8765983 oppure svalentinuzzi@hotmail.com
Dove sei nato? Seregno Dove vivi? Seregno Vivi da solo o con la famiglia? Da Solo Che lavoro fai? Meccanico presso la ditta G alimberti Cargo Ser vice, Officina Riparazioni Auto e Furgoni Cosa ti piace di Monza e della Brianza? Il verde e l’autodromo Associazione di idee. Se ti dico verde... Penso subito al parco di Monza un polmone stupendo al centro della Brianza Tu vai qualche volta al parco? Sì Chi è Dario Allevi? Il Presidente della Provincia di Monza e Brianza Dai un voto a Monza e alla brianza 8 Trasporti Non li uso, per girare in città uso la bici Commercio Il commercio per la Brianza è un settore trainante , anche se con la crisi ne sta risentendo molto Se non a Monza e Brianza dove vorresti vivere?
In Toscana, le persone lì vivono meno stressate!
Esprimi un desiderio. Spero di riuscire a partecipare anche l’anno prossimo al Redbull Flugtag,un giorno con le ali, una manifestazione in cui dei funamboli si buttano da una pedana alta 6metri con delle specie di aerei fatti in casa che si è tenuta domenica 10 giugno all’Idroscalo di Milano e dove, quest’anno, abbiamo vinto il premio del pubblico con una rivisitazione della Fiat 500 di Lupin con le ali. Il nostro team Lupin e Soci S.A.D. (NDR. composto da Sambruni Luis Alberto, Tecchiato Emanuele, Nicholas Dileo, Santeramo Massimo e Sambruni Ugo) partito pieno di speranza dalla Brianza ha lasciato tutta la giuria e il pubblico a bocca aperta… peccato che la 500 con le ali non ha volato tanto!!!! Metropolitana a Monza: favorevole o contrario? Favorevole Dimmi un proverbio Can che abbaia non morde! Dì qualcosa ai nostri lettori A parte lo stress brianzolo la Brianza è stupenda!
GIUGNO 2012, trantran 41
I SEGRETI DELLO CHEF
RICETTE E TRUCCHI IN CUCINA
Benvenuti al Turnè, ristorante, bistrot, enoteca… …dove le coinvolgenti note di un pianoforte e le vibranti pizzicate a un ingombrante contrabbasso vi faranno sentire un tutt’uno con questo locale fuori dagli schemi…
N
ato nel 2005 il ristorante Turnè vi accoglie in un ambiente rustico e ricercato cui si accompagnano dettagli moderni che rendono questa trattoria particolare, calda e accogliente. Suddiviso in due salette, il ristorante propone menù di primi, di carne e pesce di qualità che variano ogni giorno per garantire la massima freschezza e genuinità e per seguire l’offerta stagionale dei prodotti. Provate ad assaggiare i risotti: tornerete molto spesso… Ai piatti si accompagna una lista di ottimi e ricercati vini, di cui si occupa personalmente un giovane sommelier, spesso acquistati direttamente dalle cantine produttrici. Ma il Turnè è più di un semplice ristorante, è un luogo d’incontro e di sosta, uno spazio nel cuore di Monza in cui godere del proprio tempo. Per questo al ristorante vero e proprio si affianca un bistrot dai toni vivaci, caldo e accogliente, in cui dominano le luci soffuse e le calde note delle candele
e la nuova enoteca, un intrigante limbo tra il bistrot e il ristorante, uno spazio a cui è difficile dare un confine perché sa unire la dinamicità e il calore del locale serale alla ricercatezza e all’accoglienza della tavola imbandita. TT
Risotto con indivia belga e tomino
Ingredienti per 4 persone 320 gr riso Carnaroli/1 pianta belga media/1 tomino/½ bicchiere di vino bianco/30 gr di burro/¼ di cipolla/1 spicchio d’aglio/3 cucchiai di olio d’oliva/50 gr Grana Padano/Prezzemolo tritato q.b./Sale e pepe q.b./1 lt brodo vegetale Preparazione (tempo di cottura 18 minuti circa)
Sfogliare e lavare l’insalata. Mettere in una pentola d’alluminio l’olio, la cipolla e l’aglio tritati. Rosolarli e aggiungere l’insalata tagliata. Unire il riso e tostare alcuni minuti. Sfumare con il vino bianco, lasciare evaporare e unire il brodo. Procedere come per un normale risotto. Un minuto prima di fine cottura unire il tomino tagliato a dadini e lasciare sciogliere mescolando. Togliere dal fuoco, unire il burro e il grana grattugiato, regolare di sale e pepe e spolverare di prezzemolo. Impiattare e guarnire ogni piatto con due foglie di belga al centro e formaggio grattugiato sul bordo del piatto. Vino in abbinamento: Leone D’Almerita 2010 – Tasca D’Almerita (Uvaggio Chardonnay e Cataratto) Vino di colore giallo paglierino intenso con riflessi verdognoli. Si percepiscono aromi di mela, pesca bianca, banana, ananas, pompelmo rosa e agrumi. Gusto di grande personalità piacevolmente morbido.
cosa succede in città
eventi in giro per la brianza
MONZA CONCORSO MIGLIOR SOMMELIER NORD-OVEST
Villa Reale / Ristorante Saint Georges Premier
Si svolgeranno il 30 Giugno 2012 i concorsi per il miglior Sommelier NordOvest. Alle ore 10.00 si terrà la conferenza stampa presso la Villa Reale e il convegno “La Brianza Agricola”. Successivamente, alle 14.30 presso il ristorante Saint Georges Premier si terrà il concorso che eleggerà il miglior Sommelier dell’area Nord-Ovest.
Luglio all’Autodromo di Monza! Il concerto, con NOMADI, IRENE FORNACIARI, ENZO IACCHETTI, TONINO CAROTONE e tanti altri, coronerà una giornata ricca di iniziative per gli animali e i loro padroni (www. monzaforanimals.it). Tutti i proventi dell’iniziativa sono destinati all’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) - Sezione di Monza e Brianza per la costruzione di un centro di recupero per cani da laboratorio a Concorezzo. L’evento è organizzato da Trantran Editore e Fluon Art Laboratory in collaborazione con ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) sezione Monza e Brianza, presso l’Autodromo Nazionale di Monza con il patrocinio del COMUNE DI MONZA e dalla PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA.
tel. 039 2145174 - 039 7397368; www.museolissone.it
LISSONE
Per informazioni sul mercatino: Gruppo “Il Mercatino” ai numeri telefonici 338 5427844 e 338 7718715.
LUIGI STRADELLA. Per tema la luce
UNA FINESTRA SU MONZA Sabato 30 giugno Fontana di Largo Mazzini (ritrovo) - ore 21.00 Visita guidata serale dedicata alle finestre dei palazzi di Monza: dalla bifora trecentesca del lotto gotico alle finestre rinascimentali della casa-torre dei Pessina, ai davanzali in stile Liberty. Durata della visita 1 ora. Partecipazione gratuita. Prenotazione obbligatoria. A cura di ProMonza IAT Info: 039.32.32.22 pro.monza@tiscali.it
MONZA FOR ANIMALS Sabato 7 Luglio Autodromo di MOnza GRANDE CONCERTO PER I DIRITTI DEGLI ANIMALI
MONZA AUTODROMO NAZIONALE
Tutto il ricavato della vendita dei biglietti sarà destinato a:
NOMADI IRENE FORNACIARI TONINO CAROTONE ENZO IACCHTTI e tanti altri... per realizzare un centro di recupero di cani beagle utilizzati nei laboratori.
E’ il primo grande evento in favore dei diritti degli animali che si terrà sabato 7
CESANO MADERNO Mercatino Hobby - Art Domenica 1 luglio 2012 L’Associazione “Il Mercatino” in collaborazione con il Comune organizza per domenica 1 luglio 2012, dalle ore 7.00 alle ore 22.00 in piazza Esedra, il mercatino Hobby - Art dove esporranno hobbisti, artigiani ed agricoltori. Alle ore 16.00, in collaborazione con il gruppo Alpini, verrà offerta a tutti i visitatori una fetta di anguria.
Per informazioni: Sportello Unico Attività d’Impresa - Comune di Cesano Maderno piazza Arese, 12 - tel. 0362 513409.
PARCO REGIONALE VALLE LAMBRO ALSERIO 30 GIUGNO
Dal 28 giugno al 23 settembre 2012 Museo d’arte contemporanea di Lissone Il museo ospiterà nelle proprie sale un’ampia rassegna dedicata a Luigi Stradella, a cura di Luigi Cavadini. La mostra personale in programma presso la sede del Museo d’arte contemporanea di Lissone presenterà al pubblico, attraverso una cinquantina di opere tra oli e pastelli, il divenire della sua pittura dai primi anni Cinquanta fino ad oggi. In essa appare manifesta una tensione continua alla poesia che si rivela nell’evoluzione dei toni di colore, giocata su un’articolata gestione della luce che anima ogni composizione. Orari: martedì, mercoledì e venerdì 1519; giovedì 15-23; sabato e domenica 10-12/15-19; lunedì chiuso. Ingresso libero. Museo d’arte contemporanea di Lissone, Viale Padania 6 (fronte stazione FS) contatti: museo@comune.lissone.mb.it;
Giardino a Lago Sul Lago Argentato in una notte di luna piena
B R U G ORA - B ES ANA BRIANZA ALSERIO Venerdì 29 GIUGNO Festa in piazza, danze popolari Etniche con il gruppo Damatra
MUGGIO’ Fino al 13 Luglio aderisce all’iniziativa “Aperti di sera”.Ogni venerdì sera negozi aperti fino alle 24 e intrattenimenti vari, tra cui artisti di strada internazionali da votare! Per info www.comune.muggio.mb.it
GIUGNO 2012, trantran 43
cosa succede in città
eventi in giro per la brianza
JIMMY GINMARIO MAZZOLA Sabato 7 Luglio Autodromo di Monza
Il video del suo ultimo singolo, Bau Ciao Miao, brano dalla musica spensierata ma dai testi per nulla banali e spuperficiali, è di recente stato presentato al festival canoro al Terragni di Lissone e, in pochi giorni dalla sua pubblicazione su youtube è stato subito un boom di visualizzazioni! Digita “bau ciao miao” su youtube e guarda anche tu il video del suo nuovo singolo! Potrai sentire Jimmy Gianamario Mazzola dal vivo, il 7 luglio, all’Autodromo di Monza sul palco del Monza for Animals!
Festa di fine anno e lusinghiero traguardo sportivo per il Centro Equestre di Rieducazione sostenuto dal Lions Club Monza Corona Ferrea Si è chiusa lunedì 18 giugno con una grande festa alla Cascina Frutteto la prima parte dell’anno sociale del C.E.R., il Centro Equestre di Rieducazione sostenuto dal Lions Club Monza Corona Ferrea. Attivo da circa trent’anni nell’ambito del Parco di Monza, il CER è un’associazione senza fini di lucro che ha sede presso il Centro Ippico santa Maria al Mirabello. Il Centro offre da sempre sostegno a un numerosissimo gruppo di disabili provenienti dal circondario di Monza e anche da Milano e negli ultimi anni la loro presenza si è notevolmente accresciuta. Di qui la necessità di far conoscere la struttura, che può offrire ancora di più e che conta sull’apporto di un appassionato gruppo di volontari. Accanto ad essi due istruttori accreditati e tre cavalli, che svolgono un servizio settimanale con riprese da trenta minuti per ogni utente e diluito
44 trantran, GIUGNO 2012
lungo il corso dell’anno da settembre a giugno. L’equitazione rappresenta una validissima tecnica rieducativa in grado di offrire molteplici possibilità di applicazione; è infatti una pratica sportiva che si adatta anche a numerose persone con limitazioni delle capacità motorie e può promuovere un evidente beneficio fisico e psicologico. Di recente, proprio in ambito sportivo, il C.E.R. ha conseguito un notevole riconoscimento nell’ambito del Meeting Interregionale di equitazione ad inviti Special Olympics Italia, svoltosi a Semiana (PV) alla fine di aprile. Gli atleti sono stati premiati nelle categorie Working trails in bassa ed alta difficoltà.
La squadra che ha concorso appartiene al Gruppo Sportivo Disabili Comune di Milano presso il Centro Diurno Disabili Gonzaga, con istruttori del C.E.R. Monza Onlus . I premiati e il personale che li ha sostenuti sono: Stefano Ferro, medaglia di partecipazione; Massimo Donesana medaglia di bronzo; Antonio Magno medaglia d’argento; gli istruttori del C.E.R. Monza Onlus: Francesca Fornasari; Cosimo Misiano; i tecnici del Comune di Milano, Jenny Barbarossa;Tiziana Brizzi . Paolo Paleari I premiati nella foto: Stefano Ferro, medaglia di partecipazione (secondo a sinistra), Massimo Donesana medaglia di bronzo (quarto da sinistra), Antonio Magno medaglia d’argento (sesto da sinistra); gli istruttori del C.E.R. Monza Onlus, Francesca Fornasari (utima a destra), Cosimo Misiano (assente nella foto); i tecnici del Comune di Milano, Jenny Barbarossa (prima da sinistra), Tiziana Brizzi (terza da sinistra).
APPUNTAMENTO DAL COMMERCIALISTA
Buon giorno a voi tutti, Cari lettori, vorrei riportare alcune “pillole” del convegno tenutosi in occasione dell’apertura della nuova sede dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Monza e Brianza: - Abbiamo sempre creduto, che solo la libera iniziativa, il coraggio e la collaborazione rendono grande una società; - Un elogio va ai piccoli imprenditori ed ai professionisti, che sono persone che se investissero i propri soldi in speculazioni finanziarie e immobiliari, guadagnerebbero di più e più comodamente. E invece essi rischiano con passione, con coraggio, con orgoglio, consapevoli del valore sociale di ciò che fanno; - Il nostro è un paese straordinario che però è soffocato da un sistema che non tutela i cittadini, in cui vi è una tassazione elevatissima, una burocrazia estesa, infrastrutture assenti ed una giustizia lenta. Insieme possiamo uscire dalla crisi, insieme possiamo farcela. Ora passiamo a qualcosa di più “fiscale” e parliamo dell’ormai famosa “I.M.U.” L’aliquota base è pari allo 0,76% , mentre per l’ abitazione principale è pari allo 0,40%. Le stesse possono essere modificate dai singoli Comuni con apposite delibere. Per il calcolo, bisogna aumentare del 5% la rendita catastale ed applicare dei moltiplicatori specifici per categoria catastale. L’I.M.U. è poi da suddividere in due componenti; quella diretta al Comune e quella diretta allo Stato. Facciamo un piccolo esempio: proprietario dei seguenti immobili con 1 figlio: - Abitazione principale, categoria A/2, con rendita catastale di euro 1.250,00;
IL COMMERCIALISTA INFORMA
- Immobile a disposizione, categoria A/3, con rendita catastale di euro 550,00; - Negozio, categoria C/1, con rendita catastale di euro 800,00. I.M.U. : - Abitazione principale = 1.250 + 5% = 1.312,50 x 160 x 0,4%=840,00 - detrazione abitazione principale e. 200,00 e detrazione figlio a carico e. 50,00 - 250,00 - Immobile a disposizione = 550 + 5% = 577,5 x 160 x 0,76% = 702,24 - Negozio = 800 + 5% = 840 x 55 x 0,76% = 351,12 Totale = 1.643,36 IMU riservata allo Stato - Immobile a disposizione 702,24 : 2 = 351,12 - Negozio 351,12 : 2 = 175,56 Totale = 526,68 IMU riservata al Comune 1.643,36 – 526,68 = 1.116,68 Il primo versamento scade al 18/06. Purtroppo non sono in grado di dirvi altro, in quanto al momento della stesura del presente articolo, ancora siamo in attesa di alcuni chiarimenti. Cambiando argomento vorrei esporre, brevemente la disciplina della SRL Semplificata, presente nel Decreto “Liberalizzazioni”. Allo scopo di facilitare l’avvio di un’attività d’impresa da parte dei giovani, la versione definitiva della SRL in questione, mantiene il doppio requisito rappresentato dal fatto che i suoi soci potranno essere solo persone fisiche di età inferiore ai 35 anni e che la società deve riportare la denominazione di “ Società a responsabilità limitata semplificata”. La costituzione della società avviene comunque per atto pubblico. E’
stabilito che tale atto non sia gravato da diritti di bollo e di segreteria da parte del Registro delle Imprese, e neanche di onorari notarili. Il capitale sociale minimo è pari a € 1,00 ma quello massimo non può essere superiore all’ammontare minimo previsto dal Codice Civile per la SRL “ordinaria”. In altri termini, il capitale sociale della SRL semplificata potrà assumere qualsiasi valore da € 1,00 a € 9.999,00. Detto capitale va interamente sottoscritto e versato in denaro alla data della costituzione. Gli amministratori dovranno essere soci della società. Ora vi riporto ancora una parte di un intervento del convegno sopra indicato, che è collegato alle liberalizzazioni, visto che abbiamo citato l’apposito decreto: - La Politica deve essere completamente rivista e deve trovare il modo di rilanciare il sistema Italia, con serietà e moralità. Deve dare “l’esempio”, perché il valore dell’esempio è la migliore forma di autorità. Dovrà intervenire per una drastica riduzione degli sprechi e delle spese pubbliche in generale. Servono privatizzazioni e non liberalizzazioni. Le liberalizzazioni in sé non sono fattore di crescita, ma bensì un moltiplicatore della crescita. Peccato che in questo momento, di crescita da moltiplicare non ce n’è! Concludendo, Vi saluto “caldamente” visto che andiamo in contro all’estate. Vi auguro un buon riposo, così da rientrare a settembre, carichi e propositivi in modo da cercare di uscire, insieme, da questa situazione stagnante che ormai ci attanaglia da troppo tempo. Buona Vacanza a tutti. Umberto Grasso TT
LE SCIURE
LA REDAZIONE RISPONDE
LE SCIURE LE VOSTRE LETTERE Stria Là in la piana cumpagn d’un fistun le là da ier sera sto por bucalon perchè Mariucia la stria la ga da puntel sicume Francesc un prublema el ga la s’cena l’è storta e per fala drizzà de not una sungia la ga de purtà spalmada de not spalmada in del prà perchè cunt ul sguazz miracul la fa. La not l’è pasada ul sguaz l’è sugà la s’cena l’è storta i calzet in bagnà. La stria Mariucia l’è a ca de Francesc
de bota de veder la svoja i danè e minga cuntenta del mà che la fa la patuscia su un foji quel che tucc san gemò. Quan la natura la fa dan ghe minga strii che ghe poeu met una man! Bruno Zanacca Besana Grazie Bruno! Tramite te e le tue belle poesie, auguriamo una buona estate a tutti i brianzoli! Ci vediamo a Settembre. Grazie, Le Sciure
Caro Trantran, complimenti per la bella iniziativa del libro Osso e la Luna, mi avete fatto piangere! Un bacio Sonja Ciao Sonja, siamo molto contenti anche noi del successo di Osso. Speriamo che sia di buon auspicio per le future pubblicazioni. Un abbraccio. Trantran Editore
GIUGNO 2012, trantran 45
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D O V E T R O VA R E L A R I V I S TA Viene distribuita tramite hostess la mattina dell’uscita nelle stazioni ferroviarie di Monza, Lissone, Arcore, Desio, Meda , Seregno, Seveso e presso la fermata MM di Cologno Monzese/Brugherio Nelle 13 sedi presenti sul territorio provinciale di APA Monza e Brianza Confartigianato Imprese
Monza via GB Stucchi, 46 Carate Brianza via Matteotti, 19 Cesano Maderno via Matteotti, 16 Desio via Garibaldi, 258 Giussano Largo Europa, 7 Lissone via San Rocco, 97 Meda viale Francia, 15 Muggiò via I° Maggio ang. via San Rocco Nova Milanese via Berlinguer, 2 Seregno via Rismondo, 28 Seveso via Solferino, 16 Triuggio viale Rimembranze, 3 Vimercate via Ronchi, 12
Bar La Piazzetta via San Bernardo, 5 - Carate Brianza EXPO Cafè via E. Toti, 41- Carate Brianza Vista Caffè via John Kennedy, 2 - Correzzana Tennis Concorezzo via Libertà, 1 Concorezzo Enoteca Brambilla via C. Cattaneo, 57Lissone Bar Borgo Caffè via Bergamo, 9 - Monza Buffetti c.so Milano, 38 - Monza Edicola Siria via Solferino (davanti Ospedale Vecchio)- Monza Info Point Comune di Monza Piazza Roma - Monza Speedy Bar via Appiani, 22 - Monza Tabacchi Ambrosini piazza Carducci, 2 Monza Turné trattoria e bistrot via Bergamo, 3 Monza Baby College-Oxford Group via Verdi, 83 Seregno Edicola Enrico via Cavour, 12 - Seregno Osteria dei Vitelloni via Garibaldi, 25 Seregno Pescheria Satalino c.so del Popolo, 94 -
Seregno Studiofluido via Leonardo da Vinci, 30 Seregno Tambourine via C. Tenca, 16 - Seregno Bar Boulevard viale C. Battisti, 121 - Vedano al Lambro Ottica Mottadelli via Preda, 13 - Verano Brianza Panetteria Duca via IV Novembre, 33 Zoccorino (Besana) Cosval via Porta D’Arnolfo, 87/89, Biassono In tutte le biblioteche Comunali di Monza e in tutte le biblioteche locali della rete provinciale Brianza Biblioteche. All’interno della Galleria Auchan di via Lario a Monza, collocate in appositi espositori, a disposizione dei numerosi clienti che vi transitano. … e inoltre presso principali bar, parrucchieri, studi medici di base dei comuni di Monza, Vedano al Lambro, Lissone, Desio, Seregno, Brugherio
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