www.trantran.net | n. 15 mensile | 25 gennaio_2011 | Distribuzione gratuita | Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale -70% - CN/RE - n.6/2011
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[ oroscopi ]
Gli oroscopi di Ada Alberti del 2011 segno per segno
[ Esclusiva ]
Ewa Spadlo, da Cenerentola ad Aldo, Giovanni & Giacomo
[ Fuoriporta ] Sul set con Gigi Proietti
[ Interviste ]
Francesco Paolantoni Giulio Casale
[ Sport ]
Judo, la tradizione monzese
[ Animali ]
La festa del gatto a Monza!
La Promotrice Giochi srl, filiale del gruppo Promec Spa, è lieta di annunciare l’apertura a Nova Milanese di ADMIRAL CLUB, un’evoluzione delle Sale Bingo nel segno dell’eleganza e delle più avanzate innovazioni tecnologiche. Forte dell’esperienza di oltre 8 anni maturata nel mondo del gioco del bingo, Promotrice Giochi srl ha deciso di dotare la nuova struttura di apparecchiature di ultima generazione da poco presenti anche sul mercato italiano. A differenza delle apparecchiature che li hanno preceduti, i VIDEO LOTTERY TERMINALS (detti anche VLT) non sono computer ma terminali di un server locale (di sala) e sono collegati alla rete nazionale attraverso tale server che consente di premiare il giocatore con premi fino a 5.000 euro sulla singola postazione di gioco, fino a 100.000 euro nella rete di sala e fino a 500.000 euro su rete nazionale, grazie ad un jack-pot che si accumula ad ogni giocata per mezzo di una piccolissima quota di accantonamento. Forte della partnership stretta con Novomatic, colosso austriaco nel mondo dei giochi, ADMIRAL CLUB ospiterà 70 Video Lottery Terminals (VLT) e 30 Amusement With Prizes (AWP), di cui 75 collocati nella spaziosa sala fumatori. I clienti troveranno un ambiente accogliente e raffinato in cui trascorrere piacevoli ore di relax: un servizio bar e ristorazione, accompagnato da rivendita tabacchi, con possibilità di giocare al lotto o al superenalotto e un servizio bancomat esterno, con turni di apertura che vanno dalle 10 del mattino fino alle 2 di notte o le 3 durante il fine settimana.
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[ SOMMARIO ]
5 Editoriale Scommettiamo che vinceranno i chewing gum?
Anno III - numero 15 - 25 gennaio 2011 Editore: Trantran Editore s.r.l. Sede e Redazione: Viale Cesare Battisti, 121 - Vedano al Lambro C.F./P.I./RIMB 06774520966 REA MB1864900 Reg. Trib. di Monza n.1995 del 29/06/2010
In questo numero...
Fondatori Marta Migliardi, Elena Gorla, Adriana Colombo, Guido Bertoni
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Direttore Alfredo Rossi Capo Redazione Marta Migliardi Vice Capo Redazione Elena Gorla Inviata Speciale: Adriana Colombo
Si ringraziano per questo numero Giorgio Shöttler, Laura Beretta, Gerard Kouwenhoven, Paolo Mariani, Francesca Doati, Fabio Lauri, Matteo Riva, Giancarlo Cazzaniga, Gennaro D’Avanzo, Ilaria Ferri, Luigi Tirittico, Alfredo Viganò, Tullio, Greta, Arturo, Gilberta, Mercuzio, Ricky Canningam, Disastrix per averci fatto ricordare la Monza degli anni 90, Sofia e Wilma, Ambra, Daniela, Fabrizio e Christian, la sempre più bella Alice cuore di mamma. Un ringraziamento sentito al nostro più fedele lettore Gennaro (si veda reality) che conserva gelosamente tutte le copie di Trantran. Un benvenuto speciale alla nipotina del nostro direttore, Lola Irene: Benvenuta tra noi piccola!
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direzione@trantran.net redazione@trantran.net trantran@trantran.net raccontiamoci@trantran.net segreteria@trantran.net
Stampa Grafiche2000 - Cassinetta di Lug. (MI) Tiratura 14.000 copie È vietata la riproduzione di testi, grafica, immagini e impostazione. Eridania Editrice s.r.l. non si assume nessuna responsabilità diretta e indiretta sull’esattezza dei dati e dei nominativi contenuti nella presente pubblicazione, nonchè sul contenuto dei testi, degli slogan, sull’uso dei marchi e delle foto da parte degli inserzionisti.
16 Bis! 16 Francesco Paolantoni:
19 Dalla Provincia Abitatori del tempo
22 Altrove Nel regno delle bianche coltri: la magia di Breuil-Cervinia
25 In cuccia Tutti matti per i gatti!
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Per contattarci
Sede Via Degani, 1 - 42124 Reggio Emilia (RE) Tel. 0522.232092 - 926424 - Fax 0522.231833 info@eridania-editrice.it - www.eridania-editrice.it Filiale Via Betty Ambiveri, 11 - 24126 Bergamo
Clochart Posso chiamarti Princi? La fragilità dei concetti assoluti. Intervista a Giulio Casale, in scena al Teatro Binario 7 con La canzone di Nanda
I fiori di Bach
Ewa Spadlo (foto di Fabio Mercanti)
Direttore Responsabile e Amministratore Unico Genesio Ferrari
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26 Verdissimo
Foto di copertina
Progetto grafico, impaginazione, raccolta pubblicitaria
7 Speciale oroscopo 2011
non credo in niente, ma sono pronto a farlo... 18 Il Signore della Truffa
Redazione Juri Casati, Guido Caimmi, Niccolò Rossi, Fatima Bianchi, Giulia Trapanotti, Fabio Paolo Costanza, Gabry, UT Gaber, Giulia Cavaliere.
6 Spunti di vista Noi e il 27 Gennaio
27 Brigantia A spasso nella storia: lo strano caso di Crespi d’Adda 29 NonsoloMonza Correzzana
30 I segreti dello chef Crespelle al nero di seppia con gamberi e crema di zucca
31 Reality
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32 Raccontiamoci Adriana Maria Martino Presenta il suo libro Il Fallo Ignorante
34 L’angolo del pendolare L’ultimo regalo, grazie a Dio 34 Lettera dei lettori
35 Di tutto un pò 35 Texas Hold’em:
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dimensionare correttamente una puntata Da oltre 10 anni una TV per raccontare la Brianza!
37 Dal Comune Giorno della Memoria 2011
38 Sportivamente Judo: sport o filosofia di vita?
39 Le sciure
[ EDITORIALE ]
[ Il Direttore ALFREDO ROSSI foto di Gabriele Benini ]
Sui nostri marciapiedi c’è un po’ di tutto, ma chi vince in quantità sono le gomme da masticare, ovviamente già masticate, e buttate allegramente per terra
Scommettiamo che vinceranno i chewing gum? Ormai, lo sapete, sono un tipo che guarda più alle piccole cose che a quelle grandi. Anche perché ho capito che quelle grandi, se non sei uno dei potenti del mondo, si possono almeno scalfire se ognuno di noi, nel suo piccolo, modifica le... piccole. Ed eccoci alla cosa piccola di questo mese. Avete mai provato a camminare tenendo gli occhi a terra? Cartacce, qualche regalo lasciato da un quattrozampe che ha la sfortuna di avere un padrone incivile e maleducato (sarà il brutto tempo ma ho notato che stanno aumentando: sì, anche i quattrozampe - magari arrivati come regalo di Natale - ma soprattutto i padroni incivili e maleducati) e cicche di sigaretta (vero, i cestini dove poterle spegnere non sono molti, ma i fumatori potrebbero stare un po’ più attenti). E non ve lo dice un non fumatore o un ex fumatore (che spesso, dopo la loro coraggiosa rinuncia, diventano un po’ talebani con gli altri che continuano a essere tabagisti): io fumo il toscano. Sì, quel “coso” color terra che molti, soprattutto donne, quando lo annusano, si inebriano
con frasi tipo: “Uhmmm, che buono. Peccato non lo fumi mio marito!...”, oppure strabuzzano gli occhi e portano la mano alla bocca come chi sta per rovesciarsi lo stomaco (e non vi dico i sensi di colpa che mi assalgono, anche se il toscano lo fumo, per scelta costretta, solo all’aperto: massimo di vicinanza alla casa che mi concedo è il balcone, dove vengo rigorosamente chiuso fuori dai miei familiari e dove un paio di volte mi hanno pure “dimenticato” e sono venuti a liberarmi solo dopo che quasi avevo rotto il vetro per richiamare la loro attenzione...). Insomma, sui nostri marciapiedi c’è un po’ di tutto, ma chi vince in quantità sono le gomme da masticare, ovviamente già masticate, e buttate allegramente per terra. Date un occhio, soprattutto vicino ai semafori (e a Monza ci sono certi semafori dove il rosso che ti fa aspettare sono da record mondiale!). A terra ci sono montagne di chewing gum spiaccicate a terra dalle ruote delle automobili. Uno spettacolo davvero indecente che d’inverno è fastidioso per la vista e che d’estate invece, sotto il solleone, diventa un materiale colloso che si attacca alla suola delle scarpe che si riesce a staccare con grande difficoltà. L’estate scorsa, l’ho visto con i miei occhi, una signora ha incollato la suola a un chewing gum da... strada, una volta liberatasi ha appoggiato la suola a un giornale buttato a terra e per togliersi definitivamente da quella trappola ha dovuto appoggiare la borsetta e la borsa della spesa per terra... Siamo all’inizio dell’anno, lo facciamo un buon proposito? I fumatori mettano le cicche nei cestini (o nei portaceneri davanti ai bar), i padroni dei quattrozampe facciano il loro dovere minimo, i consumatori di gomme da masticare evitino il lancio stradale. Una cosa piccola, facile da fare? Sarà... Scommettiamo che tra un anno sarò qui a riparlarne perché non è cambiato niente? Spero vivamente di essere smentito. Alfredo Rossi
[ SPUNTI DI VISTA ]
Noi e il 27 Gennaio Piazza Stazione 1959. Foto collezzione privata di Alfredo Viganò
[ di Juri Casati ] Anche Monza e la Brianza sono state testimoni della diffamazione, della discriminazione ed infine della deportazione degli ebrei. Andiamo con ordine. Monza nel Medioevo ospitava una comunità ebraica che si era sviluppata poiché, in base alle leggi dell’epoca, gli ebrei non potevano fermarsi a Milano per più di tre giorni consecutivi per sbrigare i loro affari. Pertanto gli ebrei monzesi erano, per così dire, dei pendolari. In quegli anni Monza ebbe il poco invidiabile onore di essere citata di sfuggita in un paio di spiacevoli episodi del (fino ad allora) modesto antisemitismo italiano. Infatti le cronache riportano la vicenda di un tale Falcone da Monza, di professione usuraio, che venne arrestato nel 1470 con l’accusa, poi rivelatasi infondata, di avere sfregiato e bruciato un’immagine di Maria e che 1480 dovette pagare una multa per avere tenuto libri ebraici contenenti espressioni lesive nei confronti di Gesù e del Cristianesimo. Nel 1597 gli Spagnoli espulsero i circa mille ebrei presenti nel Ducato di Milano che comprendeva anche Monza e la Brianza. Dopo l’espulsione ci vollero secoli perché gli ebrei tornassero dalle nostre parti. Infatti ancora nell’Ottocento la comunità ebraica milanese era composta da poche centinaia di persone e ovviamente quella brianzola era ancora più piccola. Le cose cominciarono a cambiare a partire dal 1892 quando fu inaugurato il Tempio di via Guastalla a Milano. Da allora cominciò una nuova fase di afflusso a Milano di ebrei, prima italiani e poi stranieri, tanto che nel 1938 la comunità milanese arrivò a contare circa 10.000 membri. Anche a Monza tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento si ricostituì una piccola comunità ebraica i cui più noti rappresentanti furono Samuele ed Eva Segré, collezionisti d’arte, che nel 1923 donarono alla città di Monza una collezione d’arte comprendente migliaia di stampe e quadri del Cinquecento e del Seicento che costituirono il nucleo fondante della Pinacoteca Civica di Monza, inaugurata nel 1935, poco prima delle leggi razziali. In quegli anni anche a
Monza la propaganda del regime fascista era evidentemente riuscita a creare un certo sentimento antisemita, almeno in qualcuno. Ne abbiamo una testimonianza significativa. La rivista “La Difesa della Razza” conteneva una rubrica delle lettere alla quale i lettori potevano indirizzare le proprie riflessioni. Il lettore Carlo A. di Monza nel 1941 scrisse alla rivista una lunga lettera in cui diceva che “questa è per eccellenza la guerra ebraica: preparata, aizzata, decisa, fiancheggiata in tutti i modi dagli ebrei”, proseguiva maledicendo la mitezza delle leggi razziali e concludeva con un profetico “rendere assolutamente inermi gli ebrei è ciò che assolutamente oggi bisogna fare”. Anche a Monza le leggi promulgate a partire dal 1938 che discriminavano gli ebrei fecero sentire i loro effetti: ne fece le spese per esempio l’insegnate monzese Levi Annetta che nel 1939 perse il posto. Anche in Brianza si assistette alla successiva confisca dei beni degli ebrei. Per esempio a Lissone nel 1944 venne confiscata l’intera azienda a Michele Cassin. Apriamo una parentesi per ricordare che la deportazione degli ebrei arrestati a Monza e in Brianza deve essere inquadrata nel fenomeno più ampio della deportazione degli ebrei in Italia. La Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea ha documentato 6.806 casi di ebrei arrestati in Italia e deportati. Le deportazioni avvennero in buona parte tra la fine del 1943 e i primi mesi del 1944. Oltre il 60% degli ebrei deportati era di nazionalità italiana, circa il 10% erano bambini, circa il 90% venne inviato ad Auschwitz, solo il 12% dei deportati sopravvisse. A queste cifre dovrebbero essere aggiunti anche i 300 ebrei non deportati, ma uccisi in territorio italiano. In questo senso gli episodi più gravi furono le stragi del Lago Maggiore (50 ebrei uccisi tra il 15 e il 23 settembre 1943) e delle Fosse Ardeatine (tra i 335 civili uccisi il 24 Marzo 1944 c’erano infatti 79 ebrei). Cento dei trecento ebrei uccisi in territorio italiano militavano tra le file della Resistenza, alla quale parteciparono complessivamente circa mille ebrei. Dobbiamo anche premettere che dopo l’occupazione tedesca
della fine del 1943 si stima che fossero rimasti, tra Milano e le zone circostanti, circa 3.000 ebrei. Inoltre il territorio brianzolo era sede di importanti uffici della RSI e per questo motivo era presidiato accuratamente. Il compito di controllo spettava in particolare a due tra le molte forze dell’ordine esistenti nella RSI e cioè la Legione Autonoma Mobile Ettore Muti, che aveva un’importante caserma in città, e la Guardia Nazionale Repubblicana. Ma c’erano anche i nazisti. Addirittura i Tedeschi avevano dislocato a Monza, per ragioni strategiche, la sede del comando generale delle SS per la repressione antipartigiana in Italia: si trovava in via Verdi e vi risiedeva il generale Tensfeld. Invece all’Hotel Regina di Milano aveva sede l’ufficio IV B4 incaricato della persecuzione antiebraica. La ricerca degli ebrei a Milano e nel circondario – e quindi anche in Brianza - era compito di Otto Koch, soprannominato “il cucinatore di ebrei”. Ovviamente anche a Monza e in Brianza, come accadde nel resto della RSI, le forze fasciste italiane collaborarono con i Tedeschi nella ricerca degli ebrei tanto che in Brianza per ogni ebreo arrestato dai Tedeschi furono arrestati quattro ebrei da Italiani. Per quanto riguarda l’entità numerica della deportazione degli ebrei arrestati a Monza e in Brianza possiamo dire che si trattò di meno di una quarantina di individui tra cui due bambini. L’80% degli arrestati fu deportato ad Auschwitz, dato leggermente inferiore alla media nazionale, mentre quasi tutto il restante 20% fu deportato a Bergen Belsen. I sopravvissuti furono il 17% e cioè un dato superiore alla media nazionale. Gli ebrei rastrellati in Brianza, come quelli in gran parte del nord Italia, finirono all’ultimo piano del carcere di S. Vittore a Milano, prima al IV raggio e poi anche al V raggio, un’area del carcere controllata direttamente dai Tedeschi. Tra il 1943 e 1944 dal carcere di S. Vittore - e partendo dal famigerato binario 21 della Stazione Centrale di Milano - due carichi di prigionieri vennero inviati direttamente ad Auschwitz, un altro carico a Bergen Belsem, e altri dodici carichi vennero inviati ai campi di internamento e transito di Fossoli e Bolzano, e da lì nei lager nazisti. Infine anche Monza ha voluto ricordare i suoi deportati nei campi di concentramento nazisti apponendo una targa commemorativa nella stazione di Monza.
[ SPECIALE OROSCOPO 2011 ]
2011
In esclusiva per i lettori di Trantran gli oroscopi del 2011, segno per segno, dell’astrologa Ada Alberti
Prima di Natale avevamo avuto l’onore di intervistare Ada Alberti che ci aveva raccontato di sé e del suo appassionante lavoro di astrologa. Ecco allora, come promesso ai lettori, gli oroscopi del 2011 segno per segno, che la famosa astrologa ci ha generosamente concesso… Vi invitiamo anche ad andare a visitare il suo sito ufficiale www.adaalberti.com. Che le stelle siano propizie!
[
| ARIETE ]
L’anno appena trascorso è stato faticoso, soprattutto per gli Ariete nati nella prima e seconda decade. Questi nativi hanno affrontato dubbi, perplessità, separazioni e cambi di rotta nel privato e/o nel lavoro a causa dell’opposizione planetaria di Saturno in Bilancia dal 29 di Ottobre del 2009. Qualcuno si è sposato e si è trovato ad affrontare le responsabilità che ciò impone, ma questa è la vita. Purtroppo, questi settori continueranno ad essere passati al vaglio da Saturno fino al 6 di Ottobre del 2012 interessando anche i nati nella terza decade. Direte, così tanto tempo? Beh, avrete dalla vostra parte altri pianeti più veloci che con i loro moti vi aiuteranno a capire quali rami secchi recidere, quale opportunità cogliere al volo e quando farlo. Pertanto, dovrete sempre ricordarvi di non esagerare con le richieste, essere riflessivi, realisti, pratici, determinati e duttili, solo così riuscirete ad avanzare. Plutone, il pianeta dei cambiamenti profondi e radicali dal 2009 si è posizionato stabilmente nel segno dissonante del Capricorno e vi ha reso inquieti specie nella professione, soprattutto alla fine del 2010.
Dovrete essere cauti nelle finanze, non bisognerà investire denaro, né spenderlo per frivolezze. In genere guadagnerete sì, ma sarà il sudato frutto della vostra attività e perché no, anche di qualche colpo di fortuna che quest’anno, malgrado Saturno, non vi mancherà. Malgrado Saturno sconsigli il matrimonio o la convivenza, a meno che l’uno o l’altra non sia stata meditata con lungimiranza, Giove vi inviterà al grande passo. L’unione si rivelerà nel tempo felice ed armoniosa. Chi vive un rapporto sentimentale di lunga data che si trascina stanco potrà farlo rifiorire grazie a Venere sognatrice, ispiratrice di buoni sentimenti ed eventualmente portatrice di un nuovo rapporto. La notizia più importante dell’anno è che Giove attraverserà il vostro segno dal 22 Gennaio al 3 Giugno ed Urano dal 12 Marzo. Questi importanti pianeti sapranno contrastare le difficoltà di Saturno e Plutone e vi aiuteranno ad emergere, avanzare con rinnovato ottimismo nel lavoro e vivere amori travolgenti, soprattutto nel periodo del vostro compleanno. Marte dal 3 Agosto al 18 Settembre percorrerà il segno dissonante del Cancro e dovrete interessarvi più alla casa, famiglia, ai figli. Pensate, anche quando Giove vi abbandonerà avrete l’opportunità di guadagnare denaro facilmente, malgrado le prove e le difficoltà elargite da Saturno opposto, ma a voi piacciono le sfide
e saprete avanzare con successo. Insomma, in questo 2011 potrete prendere decisioni improvvise, importanti e definitive che cambieranno in meglio i vostri anni futuri. La vostra opportunità è adesso, con prudenza, sappiatela sfruttare al meglio. Auguri!
[
| TORO ]
Questo nuovo anno vi offre diverse sorprese, la prima è che Giove, il pianeta della fortuna, verrà a farvi visita il 4 Giugno, e la seconda che Nettuno, il pianeta che vi ha creato incertezze per molti anni, in quanto dissonante, entrerà nel segno amico dei Pesci il 4 Aprile. Questi due pianeti creeranno tra loro un aspetto planetario di Sestìle non appena Giove entrerà nel vostro segno e vedrete la vita con maggiore ottimismo, perché da subito non vi mancheranno colpi di fortuna probabilmente da voi stessi spinti. Vivrete con più leggerezza, vi innamorerete se ancora single, vi sposerete se da diverso tempo siete fidanzati, avrete un bebè se lo vorrete ed eventuali difficoltà finanziarie, se non riuscirete a risolverle del tutto, vi daranno minori ansie. Un altro pianeta in aspetto armonico al vostro segno zodiacale, da più di un anno, è Plutone, ma quest’anno sarà ancora più propizio perché l’aspetto di Trigono (positivo) che formerà con
Per Lei
Per Lui
Cod. 67220 - Cerco una ragazza solare e di sani principi, che voglia condividere la sua vita con la mia! Sono Luca ho 42 anni sono carino, allegro e sincero, non ho molte pretese, mi basta che tu sia pronta ad impegnarti con me. SMS 329.9119559
Cod. 67247 - Anita ha 48 anni, mora, minuta ed elegante. Divorziata con un figlio, lavora come contabile aziendale. Vorrebbe conoscere un uomo che sappia amare, che sia disposto ad allargare la propria famiglia ed unirla alla sua. Una persona semplice, sincera e fedele. SMS 329.9119559
Cod. 67113 - Sono Marco ho 42 anni celibe, vivo da solo. Nel tempo libero pratico sport, ascolto musica, sono appassionato di cinema e di viaggi. Cerco una ragazza socievole, sensibile e dolce con cui instaurare una seria relazione di coppia. SMS 329.9119559
Cod. 67167 - Sono Laura, ho 39 anni divorziata senza figli. Bionda con occhi celesti, sono una ragazza semplice, molto dolce ma so affrontare i problemi con grinta e tenacia. Non ho molto tempo per le relazioni sociali. Cerco un compagno con cui ricominciare. SMS 329.9119559
[ SPECIALE OROSCOPO 2011 ] Giove promette cambiamenti radicali e profondi piuttosto fortunati ed importanti. Insomma, saranno molti i Toro che vorranno cambiare radicalmente vita o migliorare quella attuale e ci riusciranno. E’ vero che Nettuno proverà a crearvi problemi nuovamente quando, per il suo moto retrogrado il 6 Agosto rientrerà nel segno dissonante dell’Acquario. Però, Giove vi preserverà dal prendere grandi scivoloni. Le ambizioni saranno forti, ma i cambiamenti che avete messo in atto già da qualche anno potrete concretizzarli. Dunque la fortuna sarà dalla vostra parte soprattutto dalla seconda parte dell’anno e renderete più solida la vostra posizione anche in campo professionale. Nel lasso di tempo che andrà tra il 19 Settembre ed il 10 Novembre, per il transito difficile di Marte nel segno dissonante del Leone vi capiterà di dover prestare più attenzione alle esigenze della casa, della famiglia oppure della salute vostra o di un familiare, ma Saturno saprà aiutarvi, rendendovi più costanti e perseveranti. Il periodo sopra detto coinciderà con il transito nuovamente dissonante di Nettuno in Acquario fino alla fine dell’anno. Per queste ragioni potreste non capire come destreggiarvi e dovrete essere cauti, lucidi e chiedere sostegno a persone esperte, equilibrate, mature e sagge. Ritornando al Trigono di Giove con Plutone, chi si sposerà durante questo anno avrà un matrimonio duraturo, felice ed armonioso. Se vorrete convolare a nozze o far rinascere la passione, rinverdire l’intesa nel matrimonio, avrete tutte le possibilità, soprattutto nel periodo del vostro compleanno. Se vivete una doppia relazione sentimentale o siete voi a subirla, dovrete prendere una decisione definitiva entro l’8 Giugno. Questo per non perdervi i favori del cielo. I Toro che desiderano riprodursi, avranno modo di essere accontentati da pianeti particolarmente fecondi in questo 2011. Infatti si può ben dire che per voi sarà l’anno della fertilità. Auguri!
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| GEMELLI ]
Per anni vi siete trovati più volte a punti cruciali della vostra vita e la superficialità che spesso vi ha annebbiato le idee ha dovuto cedere il passo ad una riflessiva concretezza. Comunque sia andata, adesso vi trovate ad un altro punto di partenza ma molto più facile. Dal 22 Gennaio Giove amico fino al 3 Giugno saprà rinvigorirvi con il suo ottimismo, promuovendo nuove conoscenze che vi porteranno dritti al successo. Sarete circondati da molti amici e l’energia sarà notevole grazie anche ad Urano. Naturalmente per far vostri i benefici influssi dei pianeti dovrete uscire, frequentare gente nuova e curare le pubbliche relazioni, così Giove ed Urano sapranno aiutarvi
deciderà di sposarsi durante questo anno, il matrimonio sarà felice e duraturo.
[
ad emergere, avanzare con rinnovato entusiasmo nel lavoro e vivere amori travolgenti. Insomma, questo nuovo anno è ricco di sorprese, malgrado una notizia non vi gradirà: Nettuno da anni transita nell’amico Acquario, ma in questo 2011, il 4 Aprile, proverà a rendervi poco concreti e prendere vie incerte, dubbiose, perché toccherà il segno dei Pesci. Stiamo parlando di un pianeta illusorio, pertanto se non sarete concreti e ben vigili i vostri anni che verranno, specie dopo il 2011, saranno ambigui, anche se non catastrofici come in passato, poiché Saturno non è più dissonante. La vostra fantasia sarà tanta, forse troppa al punto tale da non capire come destreggiarvi. I propositi saranno grandi, ma i cambiamenti che avete messo in atto nello scorso 2010 li potrete in parte eseguire nella prima parte del 2011. Insomma, il cielo vi concederà qualche opportunità da afferrare al volo, ma starà a voi non dissiparla per strafottenza. Soprattutto perché dal 4 Giugno Giove entrerà nel segno del Toro e la fortuna, in qualche modo, si “nasconderà”. Ad ogni modo il cielo provvede sempre: Nettuno, per il suo moto retrogrado, il 6 Agosto ritornerà nel segno dell’Acquario e potrete sperare fino a Dicembre. Chi ha un progetto potrà portarlo avanti con successo, se avete in atto un problema legale con una causa che vi trascinate da anni la porterete avanti con minori affanni, sempre che siate nel giusto. Se vivete un rapporto sentimentale un po’ stanco potrete farlo rinascere e fare progetti a due, oppure chiuderlo in modo indolore. Vivrete periodi elettrizzanti! Se siete genitori potrete gioire alla notizia di un figlio che si sposa o vi renderà nonni. Se siete single è senz’altro un anno indimenticabile per incontrare l’anima gemella. Per chi
| CANCRO ]
Il 2011 sarà un anno instabile, fortunato ed allo stesso tempo estremamente difficile, con opportunità e colpi di scena. Purtroppo Saturno continuerà a remarvi contro anche quest’anno, cercando ancora una volta di infondervi pessimismo, ostinazione e chiusura. Dovrete fare scelte definitive che saranno più facili dal 4 Giugno quando Giove entrerà nel segno amico del Toro e formerà ottimi aspetti planetari che vi daranno la giusta determinazione e perseveranza per costruire un nuovo percorso sicuramente migliore. Nella prima parte dell’anno i nodi verranno al pettine nella professione e nel privato. Le opportunità non vi mancheranno, ma dovrete saperle sfruttare senza colpi di testa indotti da Giove dal 22 Gennaio al 3 Giugno in Ariete ed ancor più dal 12 Marzo quando Urano inizierà a transitare anch’esso in questo segno di fuoco, rendendovi il cammino sempre più instabile ed incerto. In questi periodi la vostra attenzione dovrà essere maggiore, perché gli effetti di Saturno e di Plutone in Capricorno si acutizzeranno e rivorranno la chiarificazione ed il riassetto totale. Forse un figlio deciderà di andare via dalla casa paterna per trovare la sua strada, e voi del Cancro mal sopportate il “taglio ombelicale”. Un genitore potrebbe richiedere la vostra presenza o sostegno e sarete costretti a cambiare piani. Naturalmente tutto dipende dalla propria condizione ed età. Se vi trovate nel bel mezzo di una separazione coniugale, gli scontri con l’ex coniuge saranno durissimi, soprattutto per la spartizione del patrimonio familiare. La stessa cosa avverrà nelle collaborazioni professionali e se fate parte di una società rischierete una divisione o comunque uno stop con un inevitabile rinnovamento. Dovrete dire addio al passato ed iniziare nuovi percorsi, ma il cielo provvede sempre e dal 4 Giugno Giove finalmente si disporrà in angolazione fortunata e troverete una maggiore disponibilità da parte degli altri a venirvi incontro in caso di bisogno. Da questa data Giove vi aiuterà ad avanzare ed emergere con entusiasmo nel lavoro e vivere amori importanti. Insomma, malgrado qualche sgradita notizia, questo nuovo anno offre straordinarie vie di uscita con inattese sorprese. Si potrà dire la stessa cosa per ciò che riguarda le finanze che saranno instabili per qualche trasferimento o per un colpo basso ricevuto da un socio o collaboratore. Vi troverete a dover lottare con avversari sleali, perciò sarà meglio adottare strategie segrete, evitando scontri a viso aperto. La stanchezza fisica e mentale sarà tanta e dovrete cercare di riposare bene per riacquistare forze ed intelletto e non ammalarvi. I contrasti potrebbero riguardare le storie d’amo-
[ SPECIALE OROSCOPO 2011 ] re, ma dall’11 Maggio ed ancora meglio dal 15, molti pianeti amici cercheranno di sorreggervi fino a quando Giove dal 4 assumerà l’angolazione fortunata in Toro e, come per incanto, tutto troverà una soluzione. La fortuna arriverà in modo inaspettato, starà a voi saperla afferrare al volo con giudizio.
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| LEONE ]
Avversari, amori ed “amici” hanno spesso tramato nello scorso 2010 e, tra Gennaio e Febbraio del 2011, tutto verrà alla luce, gli scontri saranno cruenti. Forse ne uscirete un po’ dolenti, ma Giove vi farà trovare il modo per riemergere con dignità. Qualche Leone ha avuto noie legali, ma in questo nuovo anno dovrà riuscire ad affrontarle con più determinazione, una volta per tutte. Anche perché, l’ingannevole Nettuno fino al 6 Agosto sarà meno dissonante perché toccherà il segno dei Pesci e ricadere in stati confusionali. Valutare bene ogni cosa entro il 6 Agosto sarà indispensabile. Non vi sarà difficile farlo perché Giove dal 22 Gennaio al 4 Giugno ed Urano dal 12 Marzo transiteranno nell’amico segno dell’Ariete ed avrete colpi di fortuna straordinari. Se siete da tempo fidanzati potrete sposarvi, se siete single incontrerete l’amore e vi fidanzerete, se da tempo volete formare una società o farne parte ci riuscirete, si dirà lo stesso se durante lo scorso anno avete messo in cantiere il progetto di trasferirvi in un’altra casa da soli o con la persona amata. Giove ed Urano vi permetteranno di porre le basi per diventare un “Paperon De Paperoni”! Può darsi che tale fortuna economica vi arrivi da lontano, da una collaborazione professionale o da un cambiamento che farete oppure da un viaggio e comunque, come si dice “Pecunia non olet”… il denaro non puzza, da dovunque arrivi! Avrete la possibilità di darvi a nuove tecniche lavorative, iniziare una nuova attività, battere nuove piste o addirittura cambiare completamente genere di lavoro. Gli studenti del segno andranno bene a scuola e qualcuno otterrà una borsa di studio. Nulla potrà fermarvi, potrete evolvervi con successo, ma dovrete chiudere ogni cosa entro il 4 Giugno quando Giove sarà dissonante in Toro e cercherà di “illudervi” o farvi ripiombare nel disordine, ma la lezione del passato non vi farà ricadere negli stessi errori, almeno spero. E’ vero, vivrete periodi in cui sarete messi alla prova e non potrete prendervela comoda. Può darsi che dobbiate scendere a qualche compromesso per ottenere gratifiche, anche se il vero compromesso dovrete farlo con le vostre forze. Da Giugno dovrete cercare di riesaminare i vostri sentimenti, il rapporto con il partner o con un socio oppure collaboratore, perché dal 6 Agosto per il rientro di Nettuno nel segno dissonante dell’Acquario e per il transito di Marte in Cancro dal 3, potrebbero ritornare i contrasti specie per ragioni finanziarie o per un tradimento in amore. Sarete più agitati e dovrete prestare più attenzio-
ne alla salute, non ultima ad una trama segreta che qualcuno tenterà di farvi. Le responsabilità e gl’impegni saranno tante. Sarà un anno ambivalente che vi vedrà da una parte vincenti con delle possibili aperture e dall’altra perdenti per qualcosa che andrà storto, il che vi renderà furenti, ma voi appartenete ad un segno che ama lottare e lo farete con successo grazie a qualche transito fortunato. La fortuna che avrete nella prima parte del 2011 non si ripeterà per anni a venire e quindi dovrete impegnarvi moltissimo, non dimenticatelo! Siete Leoni, lottate come tali e il vostro ruggito echeggerà nella foresta di cui ricordatevi, siete pur sempre il re!
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| VERGINE ]
Avete avuto anni difficili, ma non vi sono mancati periodi in cui avete avuto colpi fortunati non preventivati che vi hanno aiutato a porre le basi per il vostro futuro. In questo nuovo anno dovrete sforzarvi di dare un’immagine chiara, equilibrata e matura; solo così potrete costruire il vostro futuro lavorativo ed avere più certezze, ma questo accadrà nella seconda parte del 2011, periodo piuttosto propizio. A differenza di quanto è avvenuto negli anni scorsi in questo 2011 sarete capaci di dare inizio ad una nuova società o modificare quella attuale se già l’avete. Potrete firmare contratti. Non si esclude la possibilità di realizzare un progetto meraviglioso con la persona amata o di incontrare l’altra metà della mela. Se già non è avvenuto durante l’estate del 2010, qualcuno cambierà residenza o acquisterà una nuova casa. Saturno continuerà a transitare nel segno vicino della Bilancia, cercando di farvi scoprire cosa volete davvero sul piano materiale e vi farà procedere con cautela, organizzandovi minuziosamente. Tutto ciò che otterrete in questo anno sarà dovuto dalla vostra fermezza. Avrete sì la possibilità di trovare una occupazione ma nulla di stabile almeno fino al 3 Giugno. In genere dovrete essere cauti soprattutto tra Marzo ed Aprile. Ma il cielo provvede sempre e, come per incanto, dopo momenti altalenanti ed incerti, dal 4 Giugno vi capiterà di trovare opportunità a dir poco straordinarie. Guadagnerete più denaro, riceverete aiuti, tutto filerà liscio e metterete in atto progetti definitivi. Vi si darà l’opportunità di intraprendere un nuovo percorso, espandervi, trovare un’occupazione più stabile, investire denaro, viaggiare ed eventualmente trasferirvi altrove. Nel 2011, soprattutto per quanto riguarda il lavoro, avrete aspetti planetari talmente frizzanti ed euforici da poter prendere al volo quella occasione desiderata da tempo. Nettuno dal 4 Aprile al 5 Agosto sarà in aspetto planetario di Opposizione al vostro segno e dovrete tenere gli occhi e le orecchie bene aperti per non farvi trarre in inganno da qualcuno dalla parola facile: prima di fare un passo importante
nella professione ed in amore dovrete sinceratevi della correttezza di eventuali soci o collaboratori oppure del partner. Questo illusorio pianeta, ancora una volta, renderà incerte le storie d’amore, qualcuno potrebbe separarsi e qualcun altro iniziare una relazione con partner già impegnati. Quindi, prima di concedere fiducia, dovrete sincerarvi dell’onestà dell’altro. Qualche Vergine si è sposato nell’anno scorso, qualcun altro contrarrà in matrimonio in questo 2011. Infatti saranno molti i Vergine che si sposeranno o inizieranno una convivenza, ma l’autodisciplina sarà d’obbligo; se non sarete voi a fermarvi ed esaminarvi con obiettività, sarà la vita a farlo per voi e senza tanti mezzi termini, sotto tutti i punti di vista. Ciò potrebbe accadere nella prima parte dell’anno, forse per un evento che vi trascinate dalla fine di Novembre dello Scorso 2010. In questo anno vi chiederete spesso dove state andando e cercherete di capire cosa c’è oltre, questo non potrà che essere un bene e vi aiuterà a porre basi solide per un lungo futuro migliore.
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| BILANCIA ]
Il 29 Ottobre del 2009 Saturno è entrato nel vostro segno procurandovi momenti difficili in generale. I segnali sono stati forti da subito. In questo 2011 dovrete scoprire cosa volete davvero e procedere con estrema cautela, rispettando regole e diritti altrui. Sarete più determinati nel condurre lotte e farete di tutto per avanzare, ma per vincere dovrete evitare di intraprendere scorciatoie illecite. Il problema è che il 2011 non è l’anno delle conquiste ma della salvaguardia del proprio territorio. Dovrete lavorare per mantenere il vostro tanto sudato posto di lavoro. Dovrete essere concreti, pazienti, costanti e flessibili. D’altra parte se righerete dritto potreste avere una inaspettata gratifica. Il transito di Saturno, la Quadratura di Plutone e le Opposizioni planetarie di Urano e di Giove non vi lasceranno scampo: se non vi comporterete bene con il partner e non vi atterrete alle direttive di un superiore o di chi detiene l’autorità, gli aspetti dissonanti del 2011 vi toglieranno tutto e rimarrete senza lavoro e partner! Se invece le dissonanze planetarie dell’anno scorso vi hanno già privato di molte cose ed avete sofferto anche di salute, in questo nuovo anno alcuni pianeti vi daranno la possibilità di ricominciare, riprendervi e costruire. Può anche darsi che il coniuge si sia ammalato e gli siete stati accanto, ciò potrebbe accadere anche in questo nuovo anno, ma troverete cure più efficaci, specie nella seconda parte dell’anno, che vi permetteranno di vivere meglio entrambi. Una relazione potrebbe nascere improvvisamente ed allo stesso modo finire. Comunque potrete iniziare una storia, vivere piccanti avventure o rinnovare il rapporto con il partner abituale, anche se non sarà facile perché soggetto a mutamenti per la dissonanza di Plutone in Capricorno. Il periodo migliore inizierà
[ SPECIALE OROSCOPO 2011 ] a Giugno. Nel lavoro in passato vi è già capitato di incassare colpi che vi hanno messo in ginocchio e creato scompigli, anche se, qualche volta la colpa è stata vostra, avete assunto atteggiamenti “boriosi” che hanno causato scontri con superiori o con chi detiene l’autorità. Eppure i pianeti più volte hanno cercato di inviarvi “segnali” forti…ma voi, nulla. Per evitare che ciò accada o riaccada, in questo nuovo anno dovrete sforzarvi di dare di voi un immagine chiara, limpida, equilibrata e matura; solo così potrete costruire il vostro futuro lavorativo ed avere certezze. Sul piano finanziario Giove in opposizione non vi sarà di aiuto, ma la buona sorte potrebbe arrivarvi solo dal lavoro di equipe. Potrete dare inizio ad una nuova società o modificare quella attuale se già l’avete. Dovrete rinnovarvi se volete essere competitivi. Potrete firmare contratti. Non si esclude la possibilità di realizzare un progetto meraviglioso con la persona amata o di incontrare l’altra metà della mela tra le nuove collaborazioni lavorative. Qualcuno cambierà residenza. In questo 2011 non ci sarà più tempo per i tentennamenti sul lavoro o per vivere storie sentimentali dissennate, i pianeti vorranno decisione, fermezza, energia per superare periodi stressanti ed iniziare un percorso migliore da Giugno che vi vedrà più fortunati nel 2012.
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| SCORPIONE ]
Urano dal 12 Marzo e Giove dal 22 Gennaio al 4 Giugno transiteranno nella vostra 6ª casa solare e se vi trovate in una situazione di stallo vi darete un gran da fare; giusto, ma il problema e che tenderete ad eccedere e vorrete tutto subito. Il fatto è che la Casa 6ª al contrario della 10ª vuole moderazione e misura. Solo facendo così otterrete dei risultati. La Casa 6ª simboleggia la burocrazia, lo stato civile, il catasto, il lavoro dipendente, la servitù, la vita quotidiana che però mal si associa alla natura libertina, stravagante e godereccia di Urano e Giove che si sentiranno come “imprigionati”, facendovi reagire in modo sbagliato con i relativi contraccolpi. Questi due pianeti promettono fortuna solo se svolgete lavori creativi o se apporterete innovazioni alla vostra attività. Dovrete rinnovarvi se volete essere competitivi e vincere avversari che spesso si riveleranno sleali. Attenzione ai possibili effetti negativi di questi due pianeti, che potrebbero minare le vostre certezze. Sregolatezza, libertinaggio, trascuratezza e svogliatezza darebbero vita a frustrazioni che potrebbero sfociare in disordini alimentari e alcolici con conseguenti problemi di salute. Se saprete dosarvi questi “goduriosi” pianeti non vi faranno comunque rinunciare ai piaceri della vita. D’altra parte, Urano e Giove possono essere magnifici se svolgete un’attività libera. Se siete alla ricerca di un lavoro lo troverete anche se precario. Gli artisti, i ricercatori ed i creativi dello Scorpione
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avranno un notevole successo. Se saprete ben “usare” le influenze dei transiti, potrete realizzare un progetto a cui tenete tanto ed iniziare una brillante collaborazione professionale o avviare una società dal 4 Giugno in poi. Avranno la meglio i liberi professionisti, anche se la resa sarà comunque discontinua. Se siete in cerca di una occupazione, può darsi che non troviate quanto desiderate e dobbiate accontentarvi. Comunque il lavoro ha già subito delle trasformazioni alla fine del 2010, forse con una promozione, e sin da Gennaio del 2011 sarete in pieno assestamento. Dovrete dimostrare quanto valete e non sarà facile per colpa di Marte e Mercurio dissonanti fino al 23 Febbraio. Qualcuno dovrà vagliare investimenti, collaborazioni, contratti e capire quali trasformazioni apportare e scendere a qualche piccolo compromesso. Uscirete più del solito, i vostri sensi si risveglieranno ed il vostro cuore batterà più forte… Per quanto riguarda l’amore, sin da Gennaio potreste incontrare il partner della vita. Se siete in coppia il rapporto rinascerà e farete progetti di nozze. La passione sarà tanta e non si escludono concepimenti. Amerete e sarete ricambiati. Potrete convivere con la persona amata, sposarvi, o accogliere un bebè. Se vivete una doppia relazione sentimentale o siete voi a subirla, dovrete prendere una decisione definitiva entro l’8 Giugno. Questo per non perdervi i favori del cielo. Che anno elettrizzante!
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| SAGITTARIO ]
Dopo anni di sconvolgimenti e di porte chiuse il 2011 è l’anno della rinascita, insomma della fortuna! Giove entrerà nel segno amico dell’Ariete il 22 Gennaio e ne uscirà il 4 Giugno ed Urano lo seguirà il 12 Marzo: inaspettatamente vi arriveranno proposte straordinarie che dovrete prendere al volo perché avrete anni di successo mai avuti prima. L’affermazione sociale e sentimentale sarà immediata, nulla potrà fermarvi! Se desiderate una storia d’amore importante, convolare a nozze o far rinascere la tenerezza e la voglia di giocare con il partner abituale, alcuni pianeti veloci vi daranno enormi opportunità. Potrete finalmente stappare una bottiglia di champagne e dire addio ai rivoluzionari e tristi pianeti che vi hanno messo troppe volte in ginocchio. Giove ed Urano finalmente spazzeranno le difficoltà avute negli scorsi anni ed inoltre, questi pianeti, intesi come fortuna, assicurano la prosperità ed il prestigio proprio e dei figli (dipende dal personale Tema Natale). Lo stesso Giove, inteso come denaro, può dare maggiore ricchezza a chi si occupa di sport, di arte, di televisione, radio e teatro, gli insegnanti, i puericultori, i ginecologi, gli andrologi, gli operatori turistici e gli agricoltori. Vivrete avventure di ogni genere e se siete single incontrerete l’amore vero. Spenderete più denaro perché potrete permet-
tervelo. I giovani del segno si troveranno ad affrontare il mondo del lavoro ed i pianeti daranno loro una mano. Sarà probabile un fidanzamento o un matrimonio di un figlio. Nulla potrà fermare la vostra ascesa! E’ tempo di combattere e difendere i vostri diritti, ma vi basterà poco per avanzare, guadagnare, procreare o trovare una efficace cura per guarire da una malattia vostra o di un familiare. Tra Gennaio e fine Maggio farete diversi passi avanti in ogni settore e se entro Dicembre dello scorso 2010 avete intrapreso una nuova attività la concretizzerete con successo entro la prima parte del 2011. Le collaborazioni professionali o società e gli amori che nasceranno durante questo anno godranno di prosperità anche in futuro. Dopo tanto bel dire c’è una notizia che poco gradirete: si tratta di Nettuno che tra il 4 Aprile ed il 5 Agosto farà una capatina nel segno dissonante dei Pesci e cercherà di farvi prendere qualche abbaglio. Sono certa che i suoi effetti in questo 2011 li sentirete pochissimo, ma si faranno più seri dal 2012, dunque non fate sciocchezze in questo lasso di tempo ed abbandonate tutto ciò che non sia chiaro, lecito e costruttivo per il vostro domani, non ultime storie sentimentali parallele o legami con persone impegnate. Insomma, il 2011 potrebbe essere un anno indimenticabile, fate in modo che non sia vano!
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| CAPRICORNO ]
Durante lo scorso anno i Capricorno più avanti negli anni si sono trovati a dover preservare il proprio posto di lavoro, altri hanno cambiato rotta e concreti hanno fatto passo avanti. In questo nuovo anno Plutone continuerà il suo transito nel vostro segno, così come Saturno sosterrà ancora in Bilancia, dunque lotte e sacrifici non sono ancora finiti. Purtroppo nella prima parte del 2011 vi troverete a dover spostare la vostra attenzione nel privato: Giove dal 22 Gennaio al 3 Giugno si disporrà in angolazione dissonante al vostro segno, così come Urano dal 12 Marzo. Dovrete provare per quanto possibile di essere realisti, coerenti e ridimensionarvi, cercando di non mettere a rischio tutto ciò che avete costruito fino ad allora con grande fatica perché rischiereste di rendere instabile il matrimonio, la vita familiare e le collaborazioni professionali. Con il partner se non vi comporterete bene e/o non vi atterrete alle direttive di un superiore o di chi detiene l’autorità, gli aspetti dissonanti della prima parte del 2011 vi toglieranno molto! Se invece i pianeti dello scorso anno (specie durante l’estate) vi hanno educato alla misura ed alla disciplina, in questo 2011 avanzerete e progredirete ottenendo successo nella seconda parte dell’anno. Solo “limitandovi” otterrete, non sempre bisogna essere per forza i protagonisti! Insomma, fino a Giugno avrete un periodo di fuo-
[ SPECIALE OROSCOPO 2011 ] co! Presi dalla professione e dai nuovi entusiasmi potreste minare il rapporto con il partner, o viceversa. Bene se lo rinnoverete, ma dopo aver esaminato pro e contro, i nodi verranno al pettine specie se nella coppia qualcuno bleffa. I più giovani del segno si troveranno ad affrontare il mondo del lavoro e dovranno essere cauti, non farsi abbagliare da proposte apparentemente allettanti perché, dietro una proposta, c’è in realtà tanta fatica e rigore. Molti pianeti vi infonderanno momenti di dubbi profondi legati al lavoro e alla vita privata che vi getteranno nel panico. Le giovani coppie faticheranno per trovare una via d’intesa e/o una casa, ma se resisteranno ed il loro amore sarà concreto, dal 4 Giugno ci riusciranno e la loro stabilità durerà anni. Qualcuno cambierà residenza o avrà difficoltà per una proprietà od un parente. Dovrete essere più attenti alle questioni familiari o casalinghe. Forse ristrutturerete o acquisterete una casa, oppure un figlio si fidanzerà o si sposerà. Comunque sia, il nucleo familiare si allargherà e desterà più apprensioni. In amore le storie più collaudate subiranno una metamorfosi, a volte tenderete a provocare e a lamentarvi. A proposito, sarete ossessivamente gelosi! Dal 4 Giugno Giove sarà quanto mai fortunato e potrete dare una svolta al vostro rapporto sentimentale che ne uscirà un po’ strapazzato, ma forse più rafforzato. Avrete tutte le possibilità per iniziare una storia d’amore, fidanzarvi, convolare a nozze o far rinascere la passione con il vostro partner. Da questa data potrete finalmente stappare una bottiglia di champagne e dire addio alle diverse grane che questo stesso pianeta vi ha creato nei mesi precedenti. I mesi a seguire renderanno più facili e concreti i vostri programmi futuri. Il denaro rientrerà copioso e sarete più sereni.
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| ACQUARIO ]
In questo nuovo anno Giove dal 22 Gennaio al 3 Giugno ed Urano dal 4 Aprile, transiteranno in Ariete ridandovi fortuna a piene mani. E’ vero che Giove dal 4 Giugno diventerà dissonante, dandovi complicazioni nel privato, ma la spinta che vi darà Urano per diversi anni a venire vi permetterà di contrastare la dissonanza di Giove. Avrete sei mesi di fortuna che si alterneranno a periodi meno facili, ma questa è la vita. Nell’arco dei primi sei mesi sarete in pieno rinnovamento e Giove vi sarà utile per mettere a posto le “ultime cose” che vi hanno visto tanto preoccupati negli anni passati, specie se vi siete separati con il coniuge. Giove è un pianeta euforico ed altruista, pertanto vi piacerà rendere partecipi tutti coloro che amate e che meritano. Avrete diverse occasioni per poter concretizzare affari, progetti, guadagnare più denaro, incontrare l’amore o rinverdire il rapporto con il coniuge. I giovani avranno modo di trovare un’attività lavorativa consona alla brillante natura del segno. Saturno sarà armonioso per l’intero anno, vi ren-
derà più realisti, strano a dirsi visto che il vostro segno tende all’utopia. Quindi, questo pianeta farà in modo di non farvi eccedere aiutandovi a progettare attività lavorative comprensibili ed attuabili. Se siete single i primi sei mesi promettono passioni e flirt avvincenti. Le nuove storie nasceranno in modo inaspettato così come piace a voi. Insomma entro Giugno tutto sarà possibile. …Ma “dopo la luce giunge la luce della notte” e dopo aver stabilizzato ogni cosa, dal 4 Giugno vi troverete a dover affrontare nuove fatiche che vi faranno spendere denaro. Qualche nativo potrebbe trasferirsi altrove e dovrà affrontare spese per la nuova casa (Saturno, per la sua posizione, potrebbe offrire più certezze in altre Città). Potreste procreare o avere un nipote, comunque sarà, il nucleo familiare si allargherà e desterà più preoccupazioni. Se vorrete evitare colpi di scena che potrebbero sconvolgere i vostri piani dovrete misurarvi in tutto. In amore le storie più collaudate subiranno una metamorfosi, forse per eventi familiari. Il privato prenderà il sopravvento, ma non per questo non vi dedicherete anche alla professione, tutt’altro. Spenderete molto, ma avrete la possibilità di rifarvi. Giove, di suo, faciliterà gli investimenti legati agli immobili, alla famiglia, ai figli; per loro siete sempre disposti a tutto. Il nuovo anno lo aprirete bene, anche se Marte in Capricorno potrebbe crearvi qualche disturbo di salute vostra o di un parente. Può anche darsi che un problema legale non risolto vi farà “pensare”… ma dal 14 sarete ottimi guerrieri per il transito di Marte nel vostro segno. Non darete più spazio alle malefatte di qualcuno. La Luna in Ariete il 31 Dicembre, quando vi troverete a brindare, vorrà farvi ricordare che anche voi, in questo 2011 avete avuto la vostra buona fetta di fortuna…! L’importante sarà non vedere “il bicchiere mezzo vuoto…”!
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| PESCI ]
Dal 2007 molti nativi hanno subito parecchi cambiamenti. Urano ha continuato a percorrere il vostro segno
anche nel 2010, ne uscirà definitivamente il 4 Aprile. Tale pianeta si è congiunto a Giove durante lo scorso anno, e Saturno, ad eccezione del periodo che è stato tra il 6 Giugno e l’8 Settembre, si è stazionato nel segno della Bilancia. Ancora una volta, malgrado i buoni propositi di Giove, vi siete trovati ad affrontare questioni rimaste in sospeso in modo definitivo. Non è stato facile. Plutone ha transitato nel segno amico del Capricorno e lo percorrerà anche quest’anno. Questo pianeta in qualche modo vi ha protetto i cambiamenti che vi siete trovati ad affrontare ancora una volta tra Settembre e la prima parte di Dicembre. Qualche Pesci ha chiuso un rapporto d’amore per riaprirne un altro o iniziato un nuovo percorso lavorativo. Stanchi delle difficoltà che vi hanno accompagnato per anni, vi siete liberati di tutto ciò che non vi ha permesso di evolvervi. Più sanamente egoisti e volti al godereccio, nella seconda parte del 2010 non avete permesso a nessuno di fermarvi! Plutone continuerà a favorirvi anche in questo 2011. La brutta notizia è che Giove vi abbandonerà il 21 Gennaio per entrare nel vicino segno dell’Ariete, ma ciò che doveva donarvi o salvarvi lo ha fatto. Urano lo seguirà dal 4 Aprile. La buona notizia è che Giove diventerà propizio dal 4 Giugno e da allora potrete incontrare l’amore se ancora soli, sposarvi, convivere, procreare, chiudere affari che promettono denaro, avanzare nella professione e guadagnare di più. Durante la prima parte del 2011 potrete lavorare tranquilli senza troppi scossoni, forse le difficoltà potrebbero nascere per vecchie questioni legali, di un ex coniuge o di eredità. Può anche darsi che un rapporto sentimentale appena sbocciato abbia bisogno di verifiche, infatti qualcuno lo chiuderà per aprirne un altro definitivo e qualche altro Pesci lo coronerà con il matrimonio o la convivenza. Tutto dipenderà dalla veridicità dei sentimenti. Lo stesso si potrà dire se alla fine del 2010 avete investito su un progetto professionale, Marte da Novembre del nuovo anno ne vorrà prova. Il fatto è che Nettuno farà una capatina nel vostro segno dal 4 Aprile al 6 Agosto e tenderete a non vedere chiaramente le cose come stanno e prendere abbagli. A proposito di Nettuno vorrei informarvi che questo pianeta non transita nel vostro segno dal lontano 1861. Nettuno vi esalterà sentimenti e le emozioni. Sarete più che mai portati ad aiutare gli altri, forse troppo! Dovrete essere prudenti nel concedere fiducia, per evitarvi un’eventuale delusione. Ad ogni modo Saturno sarà dalla vostra parte e saprà darvi saggezza, per non dimenticare Plutone e soprattutto Giove che comunque vi preserverà dal prendere grossi scivoloni. Il vostro Natale 2011 sarà fantastico, sotto l’albero troverete doni che vi vedranno raggianti nel 2012. Auguri!
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Posso chiamarti Princi? Intervista all’attrice
Ewa Spadlo: da Cenerentola ad Aldo, Giovanni e Giacomo [ di Marta Migliardi ] E’ uscito nelle sale, poco prima di Natale il film La Banda dei Babbi Natale, la nuova affascinante avventura creativa dell’affiatatissimo trio Aldo Giovanni e Giacomo. La pellicola è già campione d’incassi e molto gradita dal pubblico per la comicità garbata e raffinata, che non concede mai nulla al facile appiglio della volgarità. Ewa Spadlo, attrice diplomata alla Scuola D’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano, protagonista di molti spettacoli teatrali e che vanta un curriculum di tutto rispetto (tra cui una tournée in Italia e in Polonia con lo spettacolo di Paolo Rossi: “Questa Sera si recita Moliére”) interpreta nel film il singolare ruolo di Aurora, la moglie morta di Giacomo, che perseguita con apparizioni morbose e ossessive. L’ho incontrata a Spoleto, dove vive con il marito (il regista Stefano Alleva) con cui porta avanti molti progetti teatrali tramite l’Associazione Culturale Harvey. Mi racconta questa sua esperienza per il grande schermo. Questo è quanto potrebbero scrivere tutti di lei. Che è brava, preparata, professionale e bella. Mentre chiacchieravamo un po’ intirizzite dal freddo di Gennaio, con i suoi occhi verdi intensi e buoni mi dice di dare un taglio professionale all’articolo. Farò il possibile, le dico, bluffando un pò. E non perché non abbia intenzione di rispettare il nostro patto, ovvero di fare io la giornalista e lei l’attrice, ma perché vorrei spiegare a voi lettori quanto ci sia di meraviglioso in questa persona, in questa attrice. Ho visto Ewa recitare la prima volta negli anni ‘90. Aveva ottenuto la parte
di Cenerentola in uno spettacolo per bambini. Lei stessa era poco più che una bambina. Eravamo compagne di banco al Liceo. Faccia d’angelo e cuore in tormento, con i sogni che solo chi sa amare può permettersi di fare. E lei già a 15 anni mi diceva: io farò l’attrice. E non c’era arroganza, ma una vera, profonda passione. Un pizzico di vanità, un cuore grande, la voce che scalda. Ma anche la capacità di ironizzare, di scoppiare in sonore risate, di essere comica e tragica nello stesso tempo. Ewa è una che ha studiato per diventare attrice, una che mi ripeteva le sue parti sdraiate sul letto e che mi scriveva poesie sulla Smemoranda e mi citava Checov a memoria. Che ha sudato e lavorato. E nella sua umiltà coraggiosa, nel suo talento che lei, per pudore, tende sempre a sminuire, è diventata la brava attrice che è, aiutata anche da una sensibilità artistica e umana davvero fuori dal comune. Del resto tutti ci chiamavano Princi (principesse) quando eravamo bambine. E sia, torniamo nei ranghi: se non vi fidate delle mie parole andate a vederla a teatro (verrà presto al Nord con la piéces teatrale “Tempo di Scirocco” di cui vi terremo informati). Sono certa di non aver esagerato. Prima di ripartire per Milano le ho chiesto: ma posso chiamarti Princi nell’articolo? Lei ha sorriso, ma non ha avuto il tempo di rispondere perché il mio treno era già in movimento. Io ho deciso di testa mia: mia cara Princi, donna, attrice, mamma meravigliosa: nobili (d’animo) si nasce.
Nel film La Banda dei Babbi Natale, interpreti Aurora, la moglie morta di Giacomo. Un personaggio che, a suo modo, è sempre ossessivamente presente nello svolgersi della trama. Parlaci di questa tua esperienza e di Aurora… Nonostante nella storia del film, Aurora, la moglie di Giacomo, sia mancata già da molti anni, è rimasto con lei un legame quasi ossessivo dal quale Giacomo non riesce ad affrancarsi.Aurora continua ad essere presente e in qualche modo a turbare e a “possedere” la vita interiore e affettiva di Giacomo. Tuttavia non è lei ad essere un personaggio negativo, bensì l’ossessione di Giacomo è frutto del suo “SUPER-IO ALQUANTO INGOMBRANTE E SPIGOLOSO”. Nonostante si trattasse di interpretare un personaggio di per sé piuttosto piccolo nell’economia di tutto il film, è stata per me un’esperienza assolutamente positiva ed entusiasmante. L’approccio professionale e umano del “TRIO” è veramente magnifico e, permettetemi di dire, inconsueto. Ogni singolo dettaglio è affrontato da loro con estrema cura, profondità e attenzione, nella prospettiva di raggiungere il massimo possibile risultato. E la loro raffinata e incantevole qualità umana si traduce in un clima di lavoro sempre estremamente sereno, allegro, rispettoso e costruttivo. Riguardo al personaggio di “Aurora”, quando li incontrai durante la preparazione del film, mi resi conto che cercavano di vincere un certo imbarazzo per comunicarmi che intendevano propormi e affidarmi il personaggio di una morta di cui si parla
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[ CLOCHART ] molto nel film, ma che si vede assai poco! Ma a me è subito piaciuta la dimensione “onirica” del personaggio, indipendentemente dalla “quantità” e poi ho detto loro che non va mai dimenticato quanto insegnava il mitico Orson Welles: “UN VERO ATTORE SI RICONOSCE QUANDO SA FARE BENE IL MORTO! “
Igor Horvart, Rodolfo Mantovani e Ewa Spadlo in scena - Foto di Fabio Mercanti
Qualche episodio divertente accaduto sul set? In realtà gli episodi divertenti e spassosi sul set si susseguivano senza sosta, proprio per quel clima sereno e adorabile a cui prima accennavo. Per girare le mie scene ho fatto moltissime prove di svariati abiti da sposa uno più bello dell’altro. Alla fine, per esigenze di racconto, la scelta è ricaduta su un magnifico abito seicentesco da principessa. L’unico problema è stato che quell’abito pesava circa 15 Kg e le scene le abbiamo girate nei giorni più caldi dell’estate scorsa! Come ti trovi a recitare in veste comica? Avevi già lavorato con Paolo Rossi…è più difficile far ridere o commuovere? Come insegna la storia del teatro e del cinema è certamente più difficile far ridere. A maggior ragione quando, come nel caso di Aldo Giovanni e Giacomo, questo lo si fa’ cercando una comicità raffinata, garbata ed elegante. Avete girato alcune scene nel Parco della Villa Reale di Monza. Tu hai vissuto a Brugherio per alcuni anni e hai fatto il Liceo a Monza. Com’è stato tornare nei luoghi della tua adolescenza? A Monza ho trascorso una parte degli anni più belli e importanti della mia vita. Tornare ha portato con sé un inevitabile carico di forti emozioni e mi ha permesso di ritrovare dopo tanti anni di assenza alcuni affetti importanti. Ewa, vieni dal teatro, diplomata alla Paolo Grassi di Milano nel 2000. Qual è, per te, attrice, la differenza tra cinema e teatro? Cinema e teatro sono due mondi espressivi con linguaggi differenti, ma, sicuramente per gli attori con una base comune. Il mio primo amore è stato il Teatro e, come si suol dire, il primo amore non si scorda mai. Ma nel tempo, anche per l’aver potuto stare accanto a mio marito e seguendo il suo lavoro di regista cinematografico e televisivo oltre che teatrale, è sbocciato in me progressivamente un grande amore anche per il mezzo cinematografico. Cinema e Teatro producono sensazioni ed emozioni diverse, ma ugualmente magnifiche. Raccontaci la tua carriera, da Cenerentola al film di Aldo Giovani e Giacomo. Quanta passione e determinazione ci vuole per intraprendere questo mestiere? Eh, eh, eh… Passione: smisurata, inesauribile e costantemente alimentata. Determinazione: enorme e disperata. E una buona dose d’incoscienza e follia! Insieme a tuo marito, il regista Stefano Alleva, hai fondato l’Associazione Culturale Harvey. Ci parli dei vostri spettacoli? Come scegliete i soggetti? Oltre a molta attività laboratoriale e a periodiche iniziative di valore sociale abbiamo allestito, nel
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corso degli anni, diversi spettacoli teatrali che, fortunatamente, si sono guadagnati molta stima e plauso in festival di grande rilievo. Per il momento abbiamo scelto di evitare i “Grandi Classici” optando per la ricerca di soggetti di drammaturgia moderna e contemporanea di particolare peso e valore. Abbiamo il vanto di aver spesso dedicato le nostre energie anche alla “riscoperta” di testi di Autori poco praticati se non addirittura dimenticati dai più. Tengo a dire a che l’Autore al quale Stefano ha voluto dedicarsi per il primo allestimento della nostra Associazione Culturale è il drammaturgo polacco Slawomir Mrozek, in omaggio alla mia origine polacca.
Una domanda molto attuale: al giorno d’oggi molti ruoli vengono assegnati a persone che sono diventate famose per gossip o per partecipazioni televisive a discapito di chi, invece, ha una reale preparazione. Com’è cambiato il mestiere d’attore in base alle dinamiche sociali e di spettacolarizzazione? E’ uno dei motivi per i quali mio marito ed io spesso pensiamo di mollare tutto e di aprire un agriturismo! Senza voler fare discorsi troppo pesanti, io continuo a credere che ogni mestiere, se lo si vuole fare seriamente, compreso quello dell’attore, richieda e necessiti di un percorso serio e graduale di apprendimento e formazione.
Il 14 Dicembre, insieme a Trantran, l’Associazione Harvey ha organizzato una campagna di sensibilizzazione sulle tossicodipendenze. Avete, infatti girato anche un film (per la regia di Stefano Alleva), scritto e interpretato dai ragazzi del Centro di solidarietà Don Guerrino Rota. Dell’evento abbiamo già parlato molto, vorremmo sapere quindi da te cosa pensi della problematica della tossicodipendenza oggi… Il progetto di “Affari di Famiglia” mi ha consentito di conoscere molto l’attualità del problema della tossicodipendenza. Penso che sia un problema di estrema gravità, che interessa la nostra società in maniera molto più vasta e pericolosa di quanto non si pensi o non si dica. Ho scoperto che l’argomento “tossicodipendenza” genera molti pregiudizi e molta ipocrisia. Credo sarebbe necessario occuparsene molto di più e a viso aperto.
Progetti per il futuro? Prossimamente porteremo in vari teatri del Nord Italia l’ultimo spettacolo teatrale che Stefano ha allestito per la scorsa edizione del Festival Dei Due Mondi di Spoleto dal titolo “Tempo di Scirocco”. Si tratta di una piéces dedicata al fantastico scrittore, poeta e giornalista piemontese Ernesto Ragazzoni morto nel 1920.
Il mestiere di attrice: quanto conta il talento e quanto lo studio e l’applicazione? Talento, studio e applicazione sono strettamente connessi e tra loro complementari. A mio parere non serve a nulla il talento se non è accompagnato da studio, costanza, applicazione e spirito di sacrificio. Arrivo a dire che lo studio e l’applicazione sono di per sé delle componenti del talento stesso.E comunque credo sia fondamentale, per un attore, poter incontrare sul proprio percorso le persone giuste, i registi giusti da cui farsi dirigere e formare.
Domande botta e risposta per conoscere meglio Ewa Spadlo Ultimo libro letto: “Primo Amore Ultimi Riti” di Ian McEwan. Il tuo film preferito: “All about Eve” (Eva contro Eva) con Bette Davis. La tua canzone preferita: Dipende dalle giornate e dagli stati d’animo Se fossi una città? Sarei un bosco non una città. Se fossi una stagione? Primavera. Colpo di fulmine o lento innamoramento? Colpo di Fulmine sul quale poi costruire lentamente. Il ruolo che hai interpretato a cui sei più legata: “Lola” nello spettacolo teatrale “Zago Zago”, con la regia di Stefano. Ti ispiri a qualche attrice? Alcune grandi “Dive” del passato Piatto preferito: Il risotto al radicchio e champagne La cosa che ti emoziona di più: I nostri figli Il ruolo che ancora non hai interpretato e vorresti fare: Ariel de “La Tempesta” di Shakespeare. Esprimi un desiderio:… questo è un fatto tra me e il mio Angelo Custode!
[ CLOCHART ]
La fragilità dei concetti assoluti Intervista a Giulio Casale, in scena al Teatro Binario 7 con La canzone di Nanda
Giulio Casale sul palco
[ di Marta Migliardi ] Giulio Casale, classe 1971. Indefinibile autore, cantautore e attore: in una sola parola artista italiano. Ultimamente ha composto la canzone La mia realtà per il film di Aldo Giovanni e Giacomo, La Banda dei Babbi Natale. Dal 31 marzo al 9 aprile sarà a Milano al Teatro Filodrammatici con il suo nuovo spettacolo The Beat Goes On. Spettacolo dove la musica sarà la protagonista indiscussa: dai cantautori Brel, Tenco, De André, ai grandi del rock e della musica pop (Dylan, Beatles, Jim Morrison), fino ai brani di maggior successo dello stesso Casale, che qui esprime al meglio le sue doti di cantautore e di interprete. Noi lo ammiriamo in scena al Teatro Binario 7 di Monza, nello spettacolo La canzone di Nanda, dedicato alla scrittrice e traduttrice Fernanda Pivano, scomparsa nel 2009. Nel camerino del teatro, tra un sorso di vino rosso con il suo fare un po’ bohémien, lo intervistiamo a lungo e discorriamo anche di amore, morte e verità. Concetti assoluti, commuoventi e indefinibili, un po’ come lui che, nell’atto stesso di volervelo descrivere, non potremmo che snaturare. Ecco, allora, le sue vive parole. “Tornare a Nanda come si torna ad amare..”, questa la frase che mi ha colpita di più nella presentazione del tuo spettacolo La canzone di Nanda. Parlaci del tuo rapporto con Fernanda Pivano e, quindi, di questo spettacolo…. Premetto che questo spettacolo sarebbe nato comunque, anche indipendentemente da un rapporto di amicizia con Fernanda Pivano, perché è
comunque una persona a cui devo molto, come gran parte degli italiani, a livello culturale. Inoltre a livello drammaturgico, di narrazione, la sua figura mi ha permesso di coniugare elementi anche molto distanti fra loro…perché, in sé, Cesare Pavese non centra nulla con gli scrittori Beat i quali, a loro volta, non hanno attinenze con Erica Jong o Bret Easton Ellis o Hemingway, che sono però tutti elementi che rientrano nel mio spettacolo, nel mio racconto che è per intero un racconto musicale. Lo definisco racconto musicale perché anche le parti recitate sono interamente sottolineate da una partitura musicale. Nel mio spettacolo cerco di offrire un esempio concreto del vero teatro canzone perché le parti di musica e prosa non sono solo semplicemente messe l’una accanto all’altra ma si compenetrano lungo tutta la narrazione. Nel tuo spettacolo, come hai già anticipato, convivono un’anima cantautorale, una teatrale ed una più schiettamente letteraria. Quale nel tuo essere artistico senti predominante? La musica, per me è molto importante, è il primo amore e come tale resta il più grande. Sono, tuttavia, molto grato al teatro perché ti permette di realizzare uno spettacolo totale, in cui le varie forme artistiche e autorali si compenetrano nelle differenti forme interpretative, dal canto alla prosa. Il teatro permette di sperimentare formule espressive molto complete. Hai scritto una canzone, La mia realtà, presente nella colonna sonora del film La banda dei Babbi Natale di Aldo, Giovanni & Giacomo. Come sei arrivato a questa collaborazione? Era da tempo che pensavamo a questa collabo-
razione ma io non ero del tutto sicuro di trovare un linguaggio sufficientemente vicino al loro…a cose fatte, devo dire che per me è stata una grande soddisfazione, come autore, di essere riuscito in una sintesi come quella realizzata in questa canzone. Una sintesi per me impietosa, perché ci ho lavorato molto e racchiude, quindi, molto di me. Anzi, per così dire, ho tolto così tanto di me che quello che resta è qualcosa di vero e profondo. In La mia realtà tento di definire il mio amore, nel senso della mia idea di amore…ma tutto ciò che riesco a dire è ciò che non è. Riesco a definire il concetto solo nell’assenza, nella negazione. Il nostro vocabolario sembra sfuggire alla possibilità di una definizione in senso positivo dei concetti assoluti perché sono concetti che nell’atto stesso di definizione si snaturano, perdono la propria verità e dunque di essi si può solo finire con il dire ciò che non sono. Una sintesi difficile e commuovente. Da un mese a questa parte, da quando è uscito il film, ricevo molte lettere di persone commosse dalla mia canzone e leggendole mi commuovo a mia volta…perché capisco che stiamo comunicando con il cuore, e non con altre categorie. E’ anche una canzone molto complessa, nella quale coesistono almeno tre piani di lettura, ma ognuno resta libero di cogliere e interiorizzare di essa ciò che meglio sente e comprende. La canzone spesso è capace di muovere ad una comunicazione pura, non mediata. Per questo, ricollegandoci a quanto già detto prima, fra le forme espressive io continuo a prediligere la canzone. Vi invitiamo a non perdere la versione integrale dell’intervista su www.trantran.net.
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[ BIS! teatro, musica ed eventi a monza e brianza ]
Paolantoni durante l’intervista a Trantran
FRANCESCO PAOLANTONI:
non credo in niente, ma sono pronto a farlo… [ di Adriana Colombo ] Milano 12 gennaio 2011. Eccoci nuovamente al teatro San Babila dove siamo accolti, come sempre, con cordialità. Questa volta siamo venute ad incontrare il grande Francesco Paolantoni. Confesso che da tifosa, quale sono, vorrei chiedergli della sua squadra, ma già so, quale sarebbe la risposta. D’altronde chi non se lo ricorda nei panni del tifoso del Napoli a Quelli che il calcio di Fabio Fazio? Paolantoni è un artista completo, inizia col teatro già dagli anni ‘70, frequenta la scuola d’arte drammatica del Circolo Artistico Napoli, poi debutta come comico a Zelig e da lì, la sua è una carriera in continua ascesa: televisione, radio, cinema. Francesco ci ha regalato, negli anni, alcuni personaggi che sono entrati nei nostri ricordi: Robertino, il nonno virtuale, De Lollis e il pizzaiolo Ciro, per dirne alcuni. Poi, sicuramente, anche chi non si ricorda di lui avrà detto o sentito dire quella che diventò una frase tormentone: “Ho vinto qualche cosa?”. Ma basta ciarle, anche se ci sarebbe ancora tanto da dire e da ricordare, vi lascio alle sue esaustive e brillanti risposte…
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Francesco, al San Babila con Uomo e Galantuomo del grande Edoardo De Filippo, la sua opera prima, scritta a soli ventidue anni, parlaci del perché hai scelto proprio questa commedia… Intanto perché io adoro Edoardo in assoluto e sono cresciuto con le sue commedie. Questa, in particolare, mi fulminò e fu uno dei motivi per cui decisi di fare questo mestiere. Negli anni ‘70 guardavo le sue commedie in televisione e questa mi colpì perché è completa: ha la farsa, la prosa, Pirandello, ha il teatro nel teatro. Ed io, da bambino, sognai di fare l’attore e, magari, fare questa commedia nel ruolo che fu di Edoardo. Quindi, ora che sono grandicello, e ho avuto quest’occasione l’ho affrontata con grande entusiasmo. Il tuo debutto in teatro è dell’86 con Fame. Saranno nessuno, a distanza di quindici anni, com’è cambiato il tuo approccio col palcoscenico? In realtà nell’86 è stato il mio debutto da comico ma io ho debuttato nel 75, facendo il teatro, quello classico. Comunque il mio approccio è cambiato,
[ BIS! ] sempre in meglio, perché ho imparato a sentire il pubblico, a dialogare con lui, di là dell’interazione verbale che faccio durante i miei spettacoli. Ho imparato proprio a comunicare a livello di energia con il pubblico, per cui io sento lui e lui sente me. E’ un meccanismo veramente magico e straordinario per cui so quando la platea vuole sentire una battuta, quanto tempo posso restare in silenzio con una pausa. E’ un gioco continuo con gli spettatori che ho imparato con gli anni: un orgasmo diretto col pubblico che è fantastico! (Ndr. mentre parla la sua faccia a poco a poco si illumina lasciando trasparire quanta passione ha per il suo lavoro) Nell’87 l’approdo in televisione che ti vede impegnato con Enzo Iachetti (trantran n 5), Covatta e Arbore, eri il Cupido di indietro tutta, possiamo definirlo un “debutto” alla grande, qualche aneddoto su queste esperienze? Quella fu un’esperienza davvero esaltante. L’unica cosa è che c’erano dei problemi interni ed io ebbi difficoltà a “venire fuori”, spiccare. Ero lì lì per esplodere ogni volta ma, purtroppo, venivo coinvolto poche volte, per cui avevo questa voglia di fare di più … ma si sentiva comunque l’importanza di partecipare a un programma che avrebbe poi fatto parte della storia della televisione italiana. Poi arrivò “Mai dire gol” dove hai dato vita ad alcuni personaggi che sono diventate icone: “Ho vinto qualche cosa?” fu una frase tormentone per anni. Raccontaci di questa esperienza. Quella fu veramente il sentire di aver raggiunto la fama, il successo! La consacrazione effettiva, ed erano momenti della televisione d’oro, perché c’erano i varietà belli che non ci sono più da anni! Allora significava veramente entrare nell’immaginario della gente! Il giorno dopo si parlava davvero della trasmissione del giorno prima, dei tormentoni. Ho vinto qualche cosa? (Ndr. Sentirlo dalla sua viva voce è un tuffo nel passato) è un tormentone di una longevità spaventosa, ancora dopo dieci anni sento la gente ripetere: ho vinto qualche cosa? Erano anni davvero straordinari che non ci sono più, purtroppo. Anche nel cinema, non si può dire, che tu non ti sia dato da fare, moltissimi i film in cui hai recitato. Ce n’è uno che ti è rimasto di più nel cuore? Forse Baci e Abbracci di Paolo Virzì dove facevo un personaggio malinconico e involontariamente comico, dato il contesto (Ndr. Mario Mataluna). Mi ha gratificato molto come attore, per cui ci sono veramente legato! Hai fatto veramente di tutto, lavorato e collaborato con altri grandissimi professionisti, ma c’è qualcosa che avresti voluto fare ma non sei ancora riuscito? Il mio film! Io ho avuto grandi possibilità di farlo ai tempi d’oro televisivi però per pudore e dignità artistica non l’ho voluto fare perché pensavo fosse come fare una cosa a tutti i costi. Non sentendomi ispirato, non l’ho fatto. Me ne sono pentito, perché è una cosa che avrei dovuto fare e sto pensando di farla molto presto! Televisione, cinema e teatro: un pregio e un difetto di ciascuno. Io citerei anche la radio perché ho fatto un programma che vinse il Telegatto d’oro per il miglior varietà dell’anno! (Ndr. A tutti coloro 1995 radio Kiss Kiss) Di difetti in questi mestieri non ne trovo, mi piace troppo questo lavoro. Il cinema forse ne ha uno di difetto: bisogna alzarsi troppo presto al mattino! A parte gli scherzi, ogni arte ha il suo linguaggio e mi piace adattarmi al linguaggio che vado a esprimere di volta in volta. Non mi piacciono, ad esempio quelli che fanno il cinema così come fanno il teatro e la televisione. Il cinema ha emozioni più interiori, il teatro è più eclatante, la televisione va fatta con più leggerezza: mi piace questo del mio mestiere. Francesco Paolantoni: un tuo pregio e un tuo difetto. Difetti ne potrei dire tanti: l’indolenza, per esempio… oppure la pigrizia o l’incostanza che mi ha portato poi a non fare delle cose. Pregi credo di essere abbastanza onesto nel mio mestiere e corretto: proprio
per questo non ho fatto delle cose. Mi piace pensare di avere una mia dignità professionale! Napoletano doc, il tuo piatto preferito? Io ho un piatto preferito di regione in regione, proprio ieri sera qui a Milano mi sono fatto preparare il riso al salto, con una buttata di rognoncino trifolato sopra (ndr ride). Io amo molto i piatti forti, qui devo mangiare la cassoela quanto prima, e per cui mi piacciono le interiora, piatti belli saporiti. Poi, ovviamente, le minestre napoletane: pasta e patate pasta e piselli, pasta e cavoli. Mi piace molto la gastronomia e la ricerco dovunque io vada. Ci daresti una ricetta per i nostri lettori? Gli spaghetti con le telline. Io le faccio in maniera magistrale ma non so se posso darvela… ci sono dei segreti indicibili! Piuttosto v’invito a cena e ve le preparo… (ndr ride e noi subito prendiamo al volo l’invito!) Trantran è una testata brianzola, tu conosci il nostro territorio? Cosa ne pensi? Lo conosco perché lo frequento e penso che sia un luogo molto vitale, si respira una bella aria, mi piace molto anche la gastronomia! Ed io ci sono particolarmente legato perché a Milano ho vissuto ai tempi di Mai dire Goal, Quelli che il Calcio di Fabio Fazio: devo molto a questa terra! È abbastanza attuale la polemica del rischio di chiusura di molti teatri, proprio dalla tua città parte quella che si può definire una battaglia di salvaguardia, tu cosa ne pensi? Sono incazzato nero, ha chiuso il Trianon subito dopo il mio spettacolo e mi devono un sacco di soldi! Al di là di questa mia personale vicenda credo che sia vergognoso chiudere i teatri e sottovalutare la questione: il teatro è cultura, è un mezzo che la fa arrivare ai giovani ed è anche formativo. E quindi penso che la situazione sia veramente molto grave e preoccupante. Riconosco che ci sono anche altri problemi da risolvere, che si dia la priorità alla Sanità, probabilmente, è anche giustificato. Però non va sottovalutato il teatro. Io credo, purtroppo, che in questi ultimi anni ci sia proprio un disegno per abbassare la qualità e la cultura: questo è veramente preoccupante. Ci dici un proverbio o un detto, che per te rappresenta un monito di vita? Uno famoso non lo so, un mio motto che penso spesso è: non ci credo ma potrebbe essere…lo uso anche nella fede. Io sono uno che non crede in niente, ma sono pronto a farlo… Un consiglio per gli aspiranti attori? Agli attori posso consigliare solo di tenere duro perché è un mestiere difficile e complicato. E’ davvero bello farlo solo quando si è famosi, perché è un mestiere faticoso… ma se si fa da famosi, è fantastico! E soprattutto bisogna capire se si hanno delle cose da dire, un talento tale che consenta di emergere se no si vive anche un po’ di frustrazione. Se c’è, però, allora bisogna combattere! E intanto venite a teatro a vederci, siamo in scena al San Babila fino al 30 Gennaio! Saluti i nostri lettori… Vi auguro un anno fantastico, si dice sempre…quanti ne avete di lettori?? Vorrei conoscerli uno ad uno…ma mi sa che sono troppi per passare di casa in casa, vi saluto virtualmente uno per volta! E che magari, un gruppetto di voi venga a vederci a teatro! Prima di lasciarlo andare perché deve prepararsi per calcare il palco, quasi parafrasando una delle sue battute di scena “dopo lo spettacolo è troppo generico” gli ricordo degli spaghetti con le telline, incaricandomi anche della ricerca di queste ultime. L’idea di mangiarci (Io e Fatima, la regista che stasera è con me) una spaghettata preparata da Francesco ci sollucchera non poco. Ci trasferiamo in platea e ci godiamo lo spettacolo…ne vale veramente la pena: il genio di De Filippo e la presenza di Francesco ci regalano una serata davvero indimenticabile! Consigliamo a tutti di andarlo a vedere.
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[ BIS! ]
Fiction bagnata, fiction fortunata… Trantran sul set de Il Signore della Truffa con Gigi Proietti [ Foto di Cristina Di Paolo Antonio ] Dicembre, Verbania. A pochi km da Monza abbiamo l’onore di incontrare, sul set della nuova fiction Il signore della Truffa, una coproduzione ARTIS (la casa cinematografica monzese fondata da Giorgio Shöttler, che ha anche ideato il soggetto insieme a Giorgio Glaviano) e Rai, niente meno che Gigi Proietti. Un set affascinante, circondato dalla bellezza del lago e con lo sfondo delle incantevoli Isole Borromee. Un invito davvero lusinghiero, all’interno dell’hotel Villa Aminta. Il grande attore, al termine delle riprese, s’intrattiene qualche istante con i pochi giornalisti ammessi al set, per un simpatico scambio di battute. Si è giunti alla conclusione delle riprese di questa fiction, tra belle giornate e giornate piovose… Intendete fiction bagnata, fiction fortunata? Io sono qui a Verbania da due mesi, il tempo, certo non è stato molto clemente, ma non soltanto
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qui…in tutta Italia continua a essere “l’inverno del nostro scontento”, direbbe Riccardo III (ndr ride). Le ha pesato molto compiere i 70anni d’età sul set di questa fiction? Non mi ricordi queste cose…comunque ringraziando il cielo ancora ce la faccio! Cosa porterà a Roma come ricordo? Ricordi piacevoli, un’accoglienza molto cordiale, un po’ d’artrosi, un po’ di umidità, ma porterò il ricordo di un posto molto bello, di panorami meravigliosi. Non conoscevo, infatti, bene il lago maggiore, non so se perché sono un “terrone”, sono un romano e da noi abbiamo laghi molto più piccoli… Purtroppo, lavorando, non ho avuto modo di visitare molto, di fare gite. Sono andato un giorno a mangiare sull’Isola dei Pescatori. Non me la sono goduta molto perché faceva parecchio freddo, però ho mangiato benissimo! Per me è stata un’esperienza nuova e importante. Magari tornerò a fare una “velatina” dato che sono
appassionato di vela… Maresciallo e truffatore cos’è stato più impegnativo? Il Maresciallo perché durava molto di più e poi perché c’era una divisa. La divisa in tutti i sensi, anche metaforicamente, impegna molto. Comunque sono lavori impegnativi e faticosi che gratificano sempre. Quando vedremo Il Signore della Truffa sugli schermi? Visto il tema, l’ambientazione e il cast sembra essere adatta al prossimo autunno… Proietti, infine, saluta tutti, informandoci che a febbraio sarà a Milano al Teatro Smeraldo, dove noi speriamo di rincontrarlo…. Ndr. Per rileggere l’intervista apparsa sul n. 12 di Trantran, al fondatore della ARTIS di Monza, Giorgio Shöttler si veda www.trantran.net nella sezione Clochart.
[ ALTROVE racconti e consigli di viaggio ]
Nel regno delle bianche coltri: la magia di
Breuil-Cervinia
Sole e nubi
[ di Elena Gorla ]
Diciamo la verità, Cervinia è, in fondo, solamente una località di montagna piccola piccola. Lontana anni luce dalle ricche vie dello shopping delle più mondane località del turismo invernale, lontana della sfrenata movida delle località sciistiche più glamour, non incarna di certo l’idea del lusso d’alta quota. Cervinia, Breuil, per chiamarla con il suo nome originario e tutt’oggi in uso (il nome Cervinia risale all’epoca fascista), possiede, tuttavia, qualcosa che la rende assolutamente unica fra le località montane, qualcosa di maestoso, seppur privo di fronzoli: le sue montagne. E scusatemi se è poco. Cervinia, infatti, è solo un piccolo abitato, ma sito alle pendici del monte più suggestivo e caratteristico delle intere Alpi Occidentali, il Cervino. La piccola conca chiamata Breuil-Cervinia (sita a m. 1524) è, infatti, il punto di accesso più comodo per accedere alla maestosa montagna e, soprattutto, alle sue splendide piste da sci, tramite gli impianti di risalita che da lì partono per raggiungere Plain Maison (m. 2581) e il meraviglioso ghiacciaio perenne Plateau Rosà (m. 3491). Una discesa mozzafiato: piste bellissime e curatissime immerse in un panorama da sogno. Un panorama addirittura conturbante. Sospesi in un candore onirico, mentre il corpo assapora la tensione muscolare e le prime avvisaglie di acido lattico respirando avidamente l’aria rarefatta d’alta
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quota, il solo pensiero presente alla mente è (citando la celebre frase del cattivo di Ciobin, cartone animato giapponese che negli anni ottanta ha segnato le menti di tanti appartenenti alla mia generazione): il mondo è mio! Rimirare le nubi che sotto di noi nascondono con bianche onde i segni della vita umana immersi nel sole e nel vento freddo, fa sentire svuotati da ogni remora e cura e ci eleva, nel nostro essere granello partecipe di quel tutto, ad un’inaspettata magnificenza. E questo su piste così estese da riuscire, perfino nei momenti di maggior pressione turistica, ad ovviare la spiacevole sensazione di “traffico” che troppo spesso ci sorprende in altre località, impedendoci di lanciarci a capofitto nel timore d’incorrere in rovinosi tamponamenti con sciatori alle prime armi o con incauti presunti “campioni”. Gli impianti di Cervinia fanno, infatti, parte del comprensorio sciistico di Breuil-Cervini- Valtournanche- Zermat, il comprensorio sciistico più grande delle alpi: 350 km di piste di discesa diramate lungo tre vallate a cavallo fra due nazioni, Italia e Svizzera (150 distribuite sul versante italiano, 133 km delle quali dotate di sistemi d’innevamento programmato, e le restanti su quello svizzero), con un dislivello che va dai 1524 m. di Valtournanche fino ai 3883 m. della vetta del Piccolo Cervino. Una vera pacchia per gli amanti dello sci: e scusatemi se è poco! Naturalmente una località sciistica di questa portata è ben attrezzata an-
[ ALTROVE ]
che per le esigenze di tutti gli appassionati degli altri sport sulla neve, dallo snowboard allo sci di fondo. A Cervinia le piste da fondo si sviluppano lungo un anello di 3 km, con un percorso vario che si adatta a principianti ed esperti che, grazie all’alta quota (2.050. m.) è aperto tutto l’inverno con innevamento naturale. A Valtournenche, invece, in località Champlève (1.524 m.), si trova un anello di circa 4 km, mentre, nella frazione di Maen (frazione a 3 chilometri da Valtournenche), la pista si snoda per 6,5 km, sempre su di un percorso di neve naturale. Gli snowboardisti trovano, invece, un’oasi a loro dedicata in località Fornet. Lo snow park Indianpark (www.indianpark.it): più di 100 m. di larghezza per 400 m. di lunghezza che assicurano un’area freestyle di 4 ettari. Ma per gli amanti degli sport d’alta montagna le attività non finiscono qui, le Guide del Cervino (www. guidecervino.it) propongono un’offerta sportiva ampia e variegata in ogni stagione dell’anno: in inverno, ad esempio, è possibile dedicarsi al free ride, lo sci estremo in fuoripista, anche con la possibilità di farsi seguire per tutto l’arco della giornata da un elicottero che condurrà gli sciatori più temerari presso i pendii più ripidi. Ed ancora la piolet tracion, l’equivalente dell’arrampicata su roccia ma effettuata sul ghiaccio, e la possibilità di sorvolare l’intera regione con uno spettacolare volo in mongolfiera. Cervinia, insomma, offre un ambiente unico, capace di soddisfare tutte le aspettative di un’eccellente vacanza in montagna, anche quelle di
Il mondo è mio!
Possiede, tuttavia, qualcosa che la rende assolutamente unica fra le località montane, qualcosa di maestoso chi, magari costretto ad accompagnare sulle piste uno sportivo incallito, utilizza lo sport come mero pretesto per lasciarsi poi andare, con meno remore, agli sport da tavola…da pranzo. La gastronomia Valdostana, infatti, propone piatti molto nutrienti e gustosi, perfetti per i rigori dell’alta quota, grazie alla presenza, nelle sue portate principali, dei numerosi e rinomati formaggi prodotti nelle sue vallate. Fra i tanti (il Fromadzo, la Toma di Grassoney, il Bleu d’Aoste, il Salignoun, la Brossa, ecc.) il più famoso fra tutti è senza dubbio la fontina, ingrediente principale per la preparazione della celebre fondue, piatto molto calorico ma decisamente buonissimo che, nella variante Valdostana (a differenza da quella svizzera e francese) diventa ancora più ricco poiché prevede anche l’inserimento di tuorli d’uovo. Consiglio comunque di affidarsi con fiducia alla selezione di formaggi locali offerta dai molti ristoranti del luogo perché le proposte, anche se meno note e diffuse, sono davvero molteplici e squisite e includono, evidenziando le influenze francesi di questa gastronomia, anche ottimi formaggi realizzati con latte di capra. Non si possono certo tralasciare i salumi, dal Lardo DOP d’Arnad, che con la sua squisitezza è stato capace di rilanciare il consumo di lardo in Italia, sino alla magrissima Moccetta. Una festa di sapori genuini che ancora meglio vengono esaltati accompagnati dai pregiati vini locali sia bianchi che rossi (Blanc de Morgex et de La Salle, l’Enfer d’Arvier, il Torrette, Fumin, ecc). A fine pasto è possibile viziarsi con i tanti distillati prodotti con le erbe locali o con il celebre caffè valdostano (al caffè si aggiungono grappa e scorza di limone e si fiammeggia il tutto in una coppa di legno dotata di più beccucci, tradizionalmente chiamata coppa dell’amicizia, poiché è uso farla passare a rotazione fra i commensali) capace di riscaldare gli animi infreddoliti anche nelle giornate più fredde! Quanto detto racchiude senza dubbio parecchi buoni motivi per concedersi una vacanza a Cervinia ma questa splendida località offe un altro enorme vantaggio per i turisti provenienti dalla Brianza: è, infatti, comodamente raggiungibile in poco più di due ore di automobile, tramite l’autostrada A5 Torino-Aosta che arriva fino alla località di Chatillon. Dall’uscita dell’autostrada, poi, sono sufficienti una trentina di minuti per raggiungere le pendici del Cervino. Buona sciata!
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[ IN CUCCIA Due chiacchere a quattro zampe ]
Tutti matti per i gatti! Sabato 19 febbraio ENPA festeggia gli amici mici in centro Monza. [ rubrica a cura di GABRIELLA ] Atleta insuperabile, cacciatore dalle doti impareggiabili, sinuoso e silenzioso, ma anche coccolone e dormiglione, e ancora allegro compagno di giochi …. Il nostro gatto, il più piccolo di tutti i felini, è un autentico capolavoro. E se lo disse Leonardo da Vinci, chi osa negarlo? LA FESTA DEL GATTO Non tutti lo sanno, ma c’è ogni anno un giorno dedicato proprio a loro, agli affascinanti felini! La Festa del Gatto si celebra in tutto il mondo il 17 febbraio. La data è stata decisa nel 1990 dopo un referendum tra i lettori della rivista Tuttogatto. I motivi della scelta della data sono questi: diciassette in numero romano si scrive XVII e l’anagramma di questa scritta dà VIXI, cioè “sono vissuto” in latino. Chi meglio del gatto - che, come si sa, ha sette vite - può vantarsi di “aver vissuto”? Il mese di febbraio è stato scelto perché sotto il segno dell’Acquario al quale appartengono gli spiriti liberi, intuitivi e anticonformisti. Come i gatti, appunto.
BANCO IN VIA ITALIA A MONZA Sabato 19 febbraio, nell’ambito della Festa del Gatto, i volontari dell’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) di Monza e Brianza saranno presenti con un gazebo e tavolo in centro Monza per festeggiare i nostri amici baffuti. Il gazebo sarà allestito nell’isola pedonale di via Italia, nei pressi della libreria Feltrinelli, dalle 9,00 alle 18,30. ESPOSIZIONI E INFORMAZIONI Troverete al gazebo esposizioni fotografiche a tema, pannelli informativi e numerosi volantini sulle molteplici attività della nostra sezione a favore dei gatti. Come gli “SfiGatti”, gli ospiti particolarmente sfortunati bisognosi di un’adozione del cuore. O i residenti della nostra Oasi, quell’allegra banda di mici selvatici o semi selvatici che per svariati motivi non possono tornare in colonia e nemmeno affrontare un affido a domicilio (che si possono anche adottare a distanza!). E
ancora, i gattini curati a casa dei nostri volontari e collaboratori del progetto Asilo dei Cuccioli. Poi i mici liberi sterilizzati e successivamente rilasciati nelle loro colonie feline d’origine. Senza dimenticare tutti i gatti soccorsi dai nostri operatori, quelli salvati grazie all’opera dei volontari del settore anti-maltrattamenti o difesi nei loro diritti dal nostro ufficio legale. Altri argomenti spaziano dalle superstizioni riguardo ai gatti neri alla necessità della sterilizzazione degli animali domestici da parte di ciascun proprietario responsabile e civile, dai consigli su come evitare che il vostro micio si annoi in vostra assenza alle utili informazioni che sfatano i pregiudizi sulla pericolosità delle malattie feline nei confronti dei loro compagni umani. RICCO BANCO VENDITA Troverete anche un banco stracolmo di graziose magliette, simpatici gadget ed accattivanti idee regalo, tutti a tema felino, per voi, per i vostri amici e per la casa. Ancora disponibili i calendari in due versioni con le foto dei nostri ospiti (cani e gatti ma non solo). Sarà possibile iscriversi all’ENPA per il 2011 e ricevere informazioni sul volontariato. PUNTO RACCOLTA: L’AIUTO PIù CONCRETO E IMMEDIATO Sotto il gazebo verrà allestito un Punto Raccolta dove sarà possibile lasciare i doni per i mici del gattile. Forse vi sorprenderà, ma il numero dei gatti ospitati presso il rifugio di via Buonarroti (che tutti chiamano “canile”, ma in realtà è forse più un gattile) è quattro volte superiore al numero dei cani accolti. Pertanto potrete donare cibo di qualità media per i mici in salute e per le colonie di gatti liberi; oppure, con una scelta più specifica, cibi di qualità superiore per i gatti più debilitati, raffreddati, reduci da malattie, interventi o incidenti stradali e per l’esercito di gattini che tra pochissimo inizieranno a bussare al portone rosso del nostro rifugio. In particolare, ci servono scatolette ad alto contenuto proteico (tipo A/D della Hill’s o di altre marche similari specifiche per animali convalescenti), e altri alimenti di qualità superiore, come ad es. Almo Nature. Ci rendiamo conto che sono più costosi, quindi la regola generale potrebbe essere “pochi ma buoni”! Vanno bene comunque anche scatolette appetibili in formato mousse o paté (ad es. quelli della Gourmet), ottime in caso di alimentazione forzata. PREPARIAMOCI PER LE PRIME CUCCIOLATE ABBANDONATE... Per i gattini neonati che hanno perso la mamma, sono indispensabili il latte speciale in polvere (usiamo in genere il Primolatte Gattino della
Bayer) e i micro-biberon da svezzamento che si trovano presso i negozi di prodotti per animali e in farmacia. Servono anche cibi omogeneizzati (il tipo in vasetto per bimbi, meglio se al manzo o al pollo), con i quali nutriamo i micini una volta svezzati. Utilissimi infine anche le scatolette e crocchette per gattini denominate “kitten”, “junior”, “meno di 3 o 6 mesi”, ecc. Naturalmente sono benvenuti anche i giochini di ogni tipo, peluche, maglioni e pile per rendere più confortevole e meno stressante la permanenza dei nostri ospiti. IL CANILE/GATTILE DI MONZA Il canile/gattile di Monza di via Buonarroti 52 è aperto al pubblico tutti i pomeriggi dalle 14,30 alle 17,30 eccetto mercoledì e festivi. Le schede degli animali che cercano casa sono sul sito www.enpamonza.it nella rubrica Adozioni.
Aforismi Dio ha creato il gatto per dare all’uomo il piacere di accarezzare la tigre. (Fernand Méry) Se sei degno del suo amore, un gatto sarà tuo amico, ma mai il tuo schiavo. (Théophile Gautier) L’uomo è civile nella misura in cui sa comprendere il gatto. (Jean Cocteau) Poiché ci è dato di vivere una sola vita, perché non dividerla con un gatto? (Robert Stearn) Guardare un gatto è come guardare il fuoco: si rimane sempre incantati. (Giorgio Celli)
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[ VERDISSIMO CURIOSITà, PROPRIETà E USI DELLE PIANTE INTORNO A NOI ]
I fiori di Bach A Gennaio tutto ricomincia. Simbolicamente ci lasciamo alle spalle l’anno vecchio e cerchiamo di rinnovarci. Gennaio è tempo di diete, di buoni propositi, di iniziative. Per questo abbiamo deciso di parlare dei fiori di Bach, un rimedio naturale e una cura alternativa basata sulla terapia dei fiori (floriterapia) ideata dal medico britannico Edward Bach. Alla base della floriterapia c’è la concezione di un vincolo coerente tra anima e corpo, ossia la semplice deduzione che dietro ogni disturbo fisico ve ne sia uno psicologico. In poche parole quella che oggi viene chiamata psicosomatizzazione. La rabbia, l’ansia, lo stress vengono in pratica a “scaricarsi” in modi e zone differenti del corpo. Edward Bach scoprì e cominciò a sperimentare anche su se stesso i primi 12 fiori, detti I Guaritori, ognuno associato ad una specifica patologia: 1. Agrimony (Agrimonia), per chi nasconde ansia e tormento dietro gaiezza e cortesia;
Water Violet
Un rimedio naturale e una cura alternativa basta sulla terapia dei fiori (floriterapia) 2. Centaury (Centaurea minore), per chi, debole e privo di forza di volontà, viene sfruttato dagli altri; 3. Chicory (Cicoria), per chi è possessivo e ricatta gli altri perché stiano con lui; 4. Rock Rose (Eliantemo), per chi è preso da grande paura e panico; 5. Gentian (Genzianella autunnale), per chi si abbandona al pessimismo, si scoraggia e si deprime per motivi conosciuti. 6. Mimulus (Mimolo giallo), per chi ha paura delle cose del mondo; 7. Impatiens (Balsamina), per chi è impaziente e non sopporta interferenze nel suo ritmo; 8. Cerato (Piombaggine), per chi non ha fiducia in sé e chiede continuamente consiglio; 9. Scleranthus (Fiorsecco, Scleranto o Centigrani), per chi è indeciso tra due vie e si abbandona all’insicurezza; 10. Vervain (Verbena), per chi si lascia trasportare troppo dall’entusiasmo e dal fanatismo; 11. Water Violet (Violetta d’acqua), per chi è orgoglioso e ama stare da solo; 12. Clematis (Vitalba), per chi sogna ad occhi aperti, è indifferente alla vita e fugge dalla realtà Gli altri ( detti gli Aiuti e gli Assistenti) venero solo successivamente aggiunti. La preparazione dei fiori di Bach è molto semplice e basata ancora sulle indicazioni dell’illustre medico, ossia il metodo del sole e il metodo dell’acqua ma oggi, dato anche il trend naturalista degli ultimi anni, è molto più semplice andarli ad acquistare in erboristeria. Oggi ai fiori di Bach sono state date anche nuove applicazioni: alcuni dicono che, ad esempio, possono servire anche a dimagrire, sempre che il problema del cibo sia legato ad uno o più degli stati d’animo elencati sopra. Ma sì sa, il mondo moderno e la commercializzazione spietata hanno portato anche a consigliare questo rimedio per cani, gatti, animali di ogni tipo e, ovviamente, i bambini. Le opinioni su questo tipo di cura sono svariate: alcuni ritengono che non vi sia niente di scientificamente provato e che si tratti solo di un effetto placebo. Noi non abbiamo le conoscenze scientifiche per poter disquisire sull’efficacia o meno di questi trattamenti, ma di una cosa siamo certe: le essenze naturali e distillate di questi fiori non possono nuocere a nessuno e se, con il potere della nostra mente, riusciamo a trarne qualche effetto placebo, ben venga. Con tutti i farmaci chimici che cercano di farci credere indispensabili e che spesso fanno davvero male, questo ci sembra già un ottimo risultato!
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[ BRIGANTIA STORIA,
LEGGENDE ED ESCURSIONI NELLA NOSTRA VERDE TERRA ]
Uno scorcio dell’Adda nei pressi del villaggio
A spasso nella storia: lo strano caso di Crespi d’Adda [ di Elena Gorla
Foto di Luigi Tirittico (www.fotologie.it)
]
Crespi d’Adda è un piccolo e tranquillo abitato adagiato sulla riva sinistra del fiume Adda, isolato nel triangolo di terra (e in tal modo protetto dallo sviluppo urbanistico delle località circostanti) creato dalla confluenza del fiume Brembo nell’Adda, penisola ideale comunemente denominata Isola Bergamasca. Un luogo che sembra incantato, magicamente cristallizzato nel tempo, che pare scorrergli attorno senza intaccarlo, e immerso nella natura rigogliosa che si affaccia sulle impetuose acque del fiume. Fra i comuni di Capriate e Canonica d’Adda, in un punto in cui le copiose acque dei corsi fluviali lì presenti assicuravano l’energia necessaria al funzionamento dei telai, nel 1878 sorse il cotonificio della famiglia Crespi e, di lì a poco, i primi insediamenti abitativi di Crespi d’Adda: inizialmente soltanto tre palazzotti comprensivi di mensa e dormitori per gli operai che lavoravano nella grande fabbrica tessile che, però, rappresentano il nucleo originario di un vero e proprio villaggio.
Per volontà di Silvio Benigno Crespi, figlio primogenito del fondatore Cristoforo Benigno Crespi, infatti, si avviò la costruzione del villaggio operaio, su modello delle Company Town d’impostazione anglosassone, nate come risposta dell’imprenditoria borghese al degrado delle grandi città industrializzate che era all’origine delle rivolte della classe proletaria, spesso costretta in condizioni igienico sanitarie indecorose e al limite della sopravvivenza. Sulla scia delle grandi teorie utopistiche della scienza sociale ed urbanistica, a cavallo fra il secolo diciannovesimo e ventesimo, in tutta Europa iniziano a sorgere questi villaggi-fabbrica, espressione emblematica del paternalismo imprenditoriale nella delicata fase di passaggio dalla società pre-industriale a quella industrializzata imperniata sul sistema fabbrica. L’atteggiamento filantropico dei proprietari delle fabbriche sfociò in progetti villaggistici di stampo feudale, cosa ben evidente anche a Crespi d’Adda sia negli edifici dedicati agli spazi della vita che in quelli legati alla morte: nel cimitero situato alla fine del villaggio il grandioso mausoleo della famiglia
Crespi, con le sue imponenti dimensioni ed il suo stile vagamente esotico, non lascia dubbi sulla strutturata gerarchia sociale che vigeva in quei luoghi. L’atteggiamento paternalistico adottato dai proprietari verso i dipendenti riuscì a porre le basi per la vera rivoluzione operata nel corso del secolo seguente dall’industria: la rivoluzione nel costume sociale. Le forme e gli spazi della vita nel villaggio vengono ad incarnare uno stile di vita lineare e regolato, espressione primaria della classe sociale che ne fu promotrice, la borghesia. Creando un microcosmo unitario, autosufficiente e organizzato la borghesia aveva così trovato uno strumento in grado di garantirle un duplice vantaggio: nell’immediato, infatti, riusciva a prevenire qualsiasi forma di protesta mentre, nel lungo periodo, agiva profondamente sulle masse proletarie favorendo il costituirsi ed affermarsi di un mondo fatto di valori e principi desunti dallo stile di vita borghese. I lavoratori venivano accolti in un mondo protetto e, poco a poco, lo interiorizzavano e lo facevano proprio, estraniandosi in tal modo da un concetto di appartenenza a una classe sociale che
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[ BRIGANTIA ] Il cancello d’ingresso
li rappresentasse realmente. Al Villaggio Crespi, infatti, in un’area separata rispetto alle belle ed eleganti ville a due piani dotate di un grande giardino sui quattro lati e confinanti con un vicino boschetto che erano riservate alle famiglie dei dirigenti e degli impiegati, sorgono le case operaie, villini bifamiliari, tutti uguali e dotati di un piccolo orto-giardino: su tutti gli edifici, all’ingresso del villaggio, ovviamente, svetta la sontuosa villa-castello, residenza privata della famiglia Crespi. In un periodo
storico in cui gli stati non erano ancora strutturati in modo da fornire tutele, garanzie e infrastrutture anche alle classi meno abbienti, il villaggio operaio non offriva solo un tetto per la notte ma anche, tramite l’offerta di servizi sociali, igienici e ricreativi (un dopolavoro attrezzato con bocce e altre attività ricreative e sportive, ma anche bagni pubblici, una struttura ospedaliera, una scuola dotata di teatro, una chiesa edificata sul modello del duomo di Busto Arsizio, città di origine della famiglia Crespi), un modello di vita e famiglia, quello, per l’appunto, borghese. L’operaio, tramite l’assegnazione e, dunque, il possesso, della casa viene vincolato e posseduto dal sistema produttivo in cui è inserito: assume e si conforma ai valori di quel sistema fondato sulla proprietà privata. Per queste ragioni, anche se dopo la seconda guerra mondiale il modello di villaggio operaio è andato morendo, i valori costitutivi di quel modello sociale sono rimasti quali elementi portanti, oramai interiorizzati da generazioni, della morale diffusa anche fra le classi lavoratrici. La scala di valori della famiglia Crespi si rispecchia chiaramente nelle forme e negli spazi del villaggio operaio: già dal cancello d’ingresso, lo sguardo abbraccia l’imponenza della fabbrica scandita dalle geometrie ordinate delle palazzine dirigenziali su cui svetta, fulcro prospettico e morale dell’intero complesso, l’alta ciminiera. Lungo il viale principale si allineano con ordine i capannoni che si rifanno ad uno stile
apertamente inglese nelle architetture come nei decori in cotto e mattoni, offrendo un modello esemplare dell’architettura industriale d’inizi Novecento. L’edificio più caratteristico è, tuttavia, la casa padronale della famiglia Crespi: ben più di una villa sontuosa, un vero e proprio castello che, rifacendosi alle architetture medioevali, incarna tramite una simbologia piuttosto esplicita, lo spirito feudale che regnava nel cotonificio. Nel 1995 il villaggio di Crespi è stato inserito nella Lista del Patrimonio Mondiale Protetto dell’UNESCO in quanto esempio tra i più significativi e meglio conservati fra i villaggi industriali nel Sud Europa, proprio in virtù dell’enorme valore storico-architettonico di questo sito industriale. Da Crespi, per chi voglia dedicare alla visita un’intera giornata (magri rimandando la gita di qualche mese, verso gli inizi della primavera), l’escursione può proseguire con una passeggiata lungo le rive dell’Adda, capaci di offrire scorci suggestivi e incontaminati come pregevoli esempi dell’operosità umana: il Naviglio della Martesana con le sue dighe, le chiuse e i ponti maestosi e la centrale idroelettrica (sempre voluta da Benigno Crespi che, con occhio lungimirante, già agli inizi del secolo scorso, pretese che fosse realizzata in armonia con l’ambiente).
I capannoni in stile inglese
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[ NONSOLOMONZA... ]
CORREZZANA
Lo stemma e alcune immagini di Correzzana
Correzzana, ma anche Curesciàna (in dialetto brianzolo), deriva dal termine latino “corrigia’’ ossia “striscia di terra’’ è un comune di circa 2500 abitanti nel cuore della Brianza consorziato nel Parco Valle Lambro. Le sue origini sono antichissime, ne esistono tracce documentali a partire dal XIII secolo nel LIBER NOTITIAE SANCTORUM MEDIOLANI, lo stemma comunale risalente al 1976 è rappresentato da una mucca, due galli contrapposti e tre spighe d’argento che indicavano un territorio ricco di estensioni agricole destinate alle coltivazioni di cereali e foraggi, inoltre successivamente è stato anche appellato come la “Svizzera della Brianza’’ per l’alto livello dei servizi e la qualità della vita; tra
le curiosità, i suoi cittadini, sono anagraficamente quelli tra i più giovani come media nella nostra provincia (39anni), l’attuale sindaco Il Dott. Andrea Zanone Poma è entrato in carica a quell’età. La chiesa parrocchiale è intitolata a San Desiderio e la festa patronale è la quarta domenica di Luglio, inoltre grande seguito ha in zona la tradizionale “festa in Cascina’’ che si svolge generalmente nel primo fine settimana di Settembre. Residenti nel piccolo comune lo sono stati anche il celebre cantautore rock Gianluca Grignani e il calciatore Fabiano Santacroce che attualmente milita come difensore nella squadra del Napoli. Il comune di Correzzana è anche molto presente nella rete con il sito: www.comunecorrezzana.it, per quello che riguarda i social network, è da segnalare su Facebook il gruppo: I love Correzzana, formato da quasi 250 iscritti. Consigliabile é una visita a chi ancora non conoscesse questo meraviglioso comune immerso nel verde e attraversato dal torrente Pegorino, affluente del Lambro. Gerard Kouwenhoven (consigliere comunale capogruppo al comune di Correzzana).
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[ I SEGRETI DELLO CHEF ]
Crespelle al nero di seppia con gamberi e crema di zucca
[ di ADRIANA COLOMBO ] Per questo numero, cari lettori, siamo andati al Conte Max, ristorante e pizzeria di nuovissima apertura a Cesano Maderno, in via Alberto da Giussano. Ci accoglie Massimo, il proprietario, e ci spiega che da loro si può gustare la cucina tradizionale delle regioni d’Italia e che ogni settimana è dedicata a una particolare regione in modo da offrire alla clientela un viaggio alla scoperta dei sapori del nostro paese. Massimo ci accompagna in cucina dove ci aspetta Alessandro, lo chef, e ci affida a lui. Alessandro ci preparerà delle crespelle al nero di seppia con ripieno di gamberi e crema di zucca. Subito si mette subito all’opera. Iniziamo a preparare la crema di zucca: mettiamo in una pentola a soffriggere una cipolla bianca, quando è ben dorata, ci si aggiungono gr 500 di zucca e 2 patate piccole tagliate a cubetti, un pizzico di sale, pepe e un po’ d’acqua. Copriamo la pentola e lasciamo cuocere per circa 20 minuti. Mentre la zucca cuoce, prepariamo le crespelle: mettiamo in un robot da cucina 2 uova, 200 gr di farina, 400 gr di latte e due bustine di nero di seppia, frulliamo il tutto (la pastella si può anche preparare in una ciotola sbattendo tutti gli ingredienti con una frusta o una forchetta, ma con il
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frullatore è più veloce). Mettiamo ora una padellina antiaderente sul fuoco, quando è ben calda, versiamo un mestolo di composto in modo da ricoprirne il fondo e, quando i bordi si staccano facilmente (fate la prova con una paletta), possiamo girare la crespella. Mettiamo le crespelle così ottenute su di un piatto a raffreddare. Ora passiamo a preoccuparci del ripieno: in un tegame mettiamo un po’ d’olio e uno spicchio d’aglio in camicia, quando l’aglio è ben rosolato, lo togliamo e saltiamo nell’olio così insaporito circa 250 gr di gamberi per pochissimi minuti. Intanto, in una pentola d’acqua bollente, metteremo a lessare delle lunghe strisce di porro, tante quante sono le crespelle ottenute (ci serviranno per la chiusura). A questo punto la base della crema di zucca è cotta e possiamo frullarla. In una terrina mettiamo gr 250 di ricotta, sale, pepe e una manciatina di prezzemolo tritato, i gamberi e due cucchiaiate di crema di zucca; lavoriamo il tutto con un cucchiaio di legno: il ripieno è pronto. Prendiamo le crespelle e poniamole in modo tale che la parte più scura rimanga all’esterno, poniamo al centro di ognuna una cucchiaiata abbondante di ripieno e un cucchiaino di sugo di pomo-
doro, chiudiamo le crespelle a mo’ di fagottini e leghiamo con le fettucce di porro in precedenza lessate. Mettiamo in una teglia il sugo avanzato come “letto” per i fagottini. Poniamo tutto in forno a 180° per circa 10 minuti. Mentre le nostre crespelle sono in forno, friggiamo in abbondante olio bollente delle listarelle sottili di porro, bastano veramente pochissimi secondi. Ora componiamo il piatto! Versiamo sul fondo, fino a coprirlo del tutto, la crema di zucca, al centro prepariamo un letto di porro fritto su cui poniamo una crespella e decoriamo a piacere: il piatto è pronto! Sia la vista che il palato resteranno estasiati! Buon appetito... Per la video ricetta andate su www.trantran. net.
Ingredienti
per quattro persone 500 gr di zucca 2 patate medio piccole 1 cipolla bianca 2 uova 200 gr farina 400 gr latte 2 bustine di nero di seppie 250 gr di gamberi 250 gr di ricotta una tazza di passata di pomodoro 2 porri olio extra vergine d’oliva, aglio, prezzemolo tritato, sale e pepe
[ REALITY ]
REALITY Venti domande per vedere la Brianza con gli occhi dei brianzoli
MILENA Nome Milena
Brianza? Della Brianza l’aria e i colori.
Età Non la dichiaro, sono una signora
Associazione d’idee. Se ti dico verde… Gli occhi della mia amica.
Dove sei nata? Monza
Cena… Giapponese.
Dove vivi? Verano
Vai al parco? Sì quando posso.
Vivi da sola o con la famiglia? Con la famiglia.
Chi è Dario Allevi? Il Presidente della Provincia
Destra o Sinistra? Destra.
Dai un voto a Monza e Brianza… Sette.
Che lavoro fai? Infermiera professionale.
Ai trasporti in Brianza? Quattro.
Cosa ti piace di Monza e
Al commercio in Brianza?
Sette. Se non in Brianza dove vorresti vivere? Nel Lazio Esprimi un desiderio. Che i sogni possano sempre diventare realtà. Metropolitana a Monza: favorevole o contraria? Favorevole. Dimmi un proverbio I parenti ti capitano gli amici si scelgono. Dì qualcosa ai nostri lettori Se state leggendo Trantran avete fatto un ottima scelta!! Non smettete mai di rincorrere i vostri sogni.
gennaro Nome Gennaro
Brianza? Il territorio…
Al commercio in Brianza? Sei.
Età 43
Associazione d’idee. Se ti dico verde… Prato.
Se non in Brianza dove vorresti vivere? Vorrei vivere a Roma.
Dove sei nato? Lissone Dove vivi? Lissone Vivi da solo o con la famiglia? Con la famiglia. Destra o Sinistra? Astenuto. Che lavoro fai? Operatore ecologico. Cosa ti piace di Monza e
Cena… Amici. Vai al parco? No. Chi è Dario Allevi? Il presidente della provincia di Monza e Brianza. Dai un voto a Monza e Brianza Otto. Ai trasporti in Brianza? Non so, non li uso.
Esprimi un desiderio. Voglio stare bene ed essere felice. Metropolitana a Monza: favorevole o contraria? Favorevole! Dimmi un proverbio Aiuta i tuoi e gli altri se puoi! Dì qualcosa ai nostri lettori Leggete Trantran: è davvero una rivista interessante!
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[ RACCONTIAMOCI ] Il Fallo Ignorante (ed. Albatros, 2010) è l’ultimo libro di Adriana Maria Martino, scrittrice di origine napoletana ma, da oltre un trentennio, “naturalizzata” brianzola, luogo in cui ha trovato casa dopo un lungo viaggiare. A 25 anni si è, infatti, trasferita in America e, da lì ha continuato a spostarsi viaggiando in molte parti del mondo. Nel 2007 comincia la propria avventura letteraria con la pubblicazione di Io cerco Jolanda, opera che le è valsa, nel 2008, una menzione d’onore al concorso “La Clessidra” di Terni; nel 2009, si aggiudica una nuova menzione d’onore (sempre al concorso “La Clessidra”) con l’opera Il sentiero ritrovato e nel 2010 viene insignita del Premio Internazionale Città di Cattolica… Presentazione… Mi chiamo Adriana Maria Martino, vengo da Monza, Brianza. Cosa fai? Scrivo libri… Cosa ti piace fare? Mi piace leggere, stare con me stessa, fare lunghe passeggiate. Mi piace meditare ma, soprattutto, mi diletto a scrivere libri. Da circa sei anni sono diventata la scrivana della mia anima. Io scrivo quello che mi suggerisce l’anima, scrivo per l’anima, dell’anima, con l’anima. Genesi del libro… Il Fallo Ignorante è ambientato agli inizi del Novecento, negli anni Venti. Racconta la storia di una famiglia e, attraverso di essa, di un paese, Villaspecchia, simbolo di un’Italia arcaica e contadina, maschilista e retrograda, ma anche capace di una bellezza ferina ormai perduta. Parla del dramma dell’emigrazione e della Little Italy, assieme a quello dei tanti bambini oggetto di soprusi. Narra storie di prevaricazione sulle donne in una società fallocentrica dove il sesso era considerato dal Fallo Ignorante come un’arma del potere esercitato sulla donna. Parla d’infibulazione come di sopruso infantile. Il Fallo Ignorante racconta come questi eventi accadessero persino nella civilissima “America”.
Adriana Maria Martino
Presenta il suo libro Il Fallo Ignorante
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Il Fallo Ignorante… come è nato e il perché di questo libro? L’ho scritto per appagare la furia dell’anima e per rimuovere dall’inconscio i ricordi e le ferite di quando ero bambina. Ho ancora nelle orecchie i discorsi fallocentrici degli uomini della mia famiglia, dove emergeva l’assoluta centralità del sesso nella loro vita. Come se fosse il fallo e non il cervello a governare le loro cose e quelle del mondo. Non si parlava di nient’altro ma solo di quello. Secondo la loro opinione, nella vita tutto ruotava intorno al sesso delle donne, e a un fallo. Niente era importante: non le religioni, non la politica, né la moralità, ma solo il sesso. Se facevano qualche eccezione a questa scala di valori, era solo per metterci a pari merito il denaro. Essi tradivano in continuazione, abbandonavano le famiglie, lasciavano i figli in mezzo ad una strada, allo sbaraglio, abbandonati a loro stessi in balia di un ambiente pericoloso, inaffidabile, per correre dietro alle femmine seguendo l’istinto del loro Fallo Ignorante. Perche hai deciso di pubblicarlo? Ho deciso di pubblicarlo per rispetto a quella bimba ferita che sta dentro di me e per condividere il disagio che ho vissuto per essere stata ferita, umiliata, abbandonata e condividere con quei tanti bimbi, che come me sono stati oggetti di soprusi, di abuso. Per rispetto a loro che come me sono stati vittime di Falli Ignoranti. Ho deciso di pubblicarlo anche per esorcizzare la vergogna trovando il coraggio di dire cose come queste: cioè che un fallo ignorante può fare danni irreversibili, può causare traumi che possono degenerare in attacchi di panico, artefici di fantasmi che non mi abbandonavano mai quando ero bambina. Avrò avuto circa sei anni ed ero perseguitata da incubi. Uno era ricorrente. Era di notte io ero sola in mezzo alla strada, ero nuda, mio padre mi aveva appena abbandonato in quel luogo. Io lo guardavo allontanarsi, lo vedevo oramai di spalle, se ne stava andando abbracciato a un’altra donna: l’ennesima donna. Lui mi aveva lasciato sola, tremavo dalla paura, ero terrorizzata. Analizzando questo sogno da adulta mi sono resa conto che, in quel momento mentre si allontanava da me quasi fino a scomparire, io lo scusavo, pensando che non
[ RACCONTIAMOCI ] fosse colpa del suo Fallo Ignorante, ma che fosse solo per colpa mia, che ero stata cattiva, che ero brutta, da buttar via il motivo per cui mi stava lasciando. E questi sensi di colpa me li sono portati dentro tutta la vita. Di cosa parla? Parla del dramma imposto alle donne in ogni luogo del mondo da un Fallo Ignorante. E’ il mio grido di rabbia per le ingiustizie perpetuate dagli uomini sulle donne ma anche dalle donne sulle donne. Nella mia famiglia, ad esempio, anche mia madre era fallocentrica: ha cresciuto i figli maschi in maniera differente dalle femmine. Lei idolatrava i maschi della famiglia, a loro era tutto concesso e permesso solo perché maschi. Come se fosse il Fallo e non il cervello ha dominare il mondo. Mia madre era come la madre di Victoria, la protagonista del romanzo. Il Fallo Ignorante è tratto da una storia vera, in parte è un libro autobiografico, ma potrebbe essere la vita di tanti. Perché sono tanti, centinaia, i bambini che scompaiono ogni anno in Italia forse anche loro vittime di Falli Ignoranti come me. Comunque, oltre agli argomenti delicati che tratto, Il Fallo Ignorante è un romanzo avvincente, perché è anche un delicato sussurro d’amore: quello di Victoria per Muhammad. Lo stile è introspettivo, psicologico. Nel libro descrivi la vita negli anni Venti. Secondo te la società attuale è ancora fallocentrica come lo era allora? Sì, secondo me ancora oggi purtroppo la nostra società è fallocentrica, le cose non sono cambiate molto da allora. Il fallo è presente dappertutto: sui campi di calcio, nel linguaggio dei giovani. Senza pronunciarla, basta pensare alla parolaccia italiana più comune. Senza considerare tutti i delitti commessi in nome o con il Fallo. L’associazione Intervita pubblica dati davvero allarmanti: i bambini vittime di stupro nel mondo sono dieci milioni, nove milioni le femmine ed un milione i maschi. Sei una femminista? No, per me esistono solo persone di sesso opposto”maschile” e “femminile”. Io credo che maschio e femmina siano complementari,e comunque siamo noi donne a partorire sia i maschi che le femmine. Se tutte le donne educassero i figli maschi allo stesso modo delle femmine cioè insegnando ad entrambi i sessi gli stessi valori umani principali come amore, verità, pace, rettitudine, non-violenza, secondo me, la società migliorerebbe notevolmente. Cosa ha significato per te questa pubblicazione? E’ servita a non dare più soldi agli analisti, a liberami del passato imparando a guardarmi dentro facendo introspezione e, quindi, autoanalisi. E questo è avvenuto anche grazie alla scrittura. Dopo avere scritto il mio primo romanzo ho sentito un senso di liberazione dal mio passato e mentre scrivevo il secondo, avevo la percezione che stavo incominciando a liberarmi dai fantasmi e quindi a vivere, per la prima volta. Mi è successo anche mentre scrivevo Il Fallo Ignorante:
Secondo la loro opinione, nella vita tutto ruotava intorno al sesso delle donne, e a un fallo. Niente era importante: non le religioni, non la politica, né la moralità, ma solo il sesso per ogni pagina che riempivo, sentivo che la mia anima si liberava sempre più dal suo dolore. E alla fine del libro mi sentivo sfinita, ma mettendo per iscritto tutte le mie emozioni mi accorgevo che, man mano, il lutto che era dentro di me si faceva meno duro da sopportare. La speranza, a volte, sembrava più forte delle esperienze vissute. Prima di scrivere Il Fallo Ignorante io mi sentivo a disagio in mezzo agli altri, non mi sentivo mai all’altezza delle situazioni per colpa della mia bassa autostima. Io sono certa che la scrittura mi abbia aiutato a liberarmi definitivamente da un passato tiranno. Oggi, con la pubblicazione de Il Fallo Ignorante, io spero di scoprire cos’è la serenità. Cosa ti aspetti da questa pubblicazione? Io mi aspetto che il mio grido di rabbia e di dolore non sia soffocato dall’ipocrisia o dalla vergogna. Spero che il mio grido sia talmente forte da arrivare anche a tutti coloro che, bambini, sono stati vittime di Falli Ignoranti e che, come me, hanno una ferita infantile da rimarginare. Io spero che dopo avere letto Il Fallo Ignorante, in tanti abbiano voglia di scrivermi…e allora io non sarò più sola. Il messaggio del libro? E’ un messaggio di rinascita e di speranza, volto a esorcizzare e superare quanto di male ci è stato fatto. Per vivere bene il nostro presente è necessario liberarci dai brutti ricordi del passato. Non bisogna più permettere che la vita di oggi sia condizionata dai fantasmi di ieri. I fantasmi, anche i peggiori, si affrontano meglio se non siamo soli, se c’è qualcuno che ci capisce e che ci fa sentire accolti e accettati. Questo dovrebbe valere non solo per me ma per tutti noi: se ci sono persone in grado di vincere sul passato tiranno quelle sono le vittime di Falli Ignoranti. Per questo io dedico questo libro a tutti qui bambini che sono stati e che sono ancora vittime di falli Ignoranti, come forse anche Sarah Scazzi, Yara Gambirasio, Denise Pipitone.
Come ha influito la Brianza nella tua formazione di scrittrice? La Brianza è stata fondamentale per la mia formazione di scrittrice. Le lunghe passeggiate nel parco di Monza sono state la mia Musa Ispiratrice. Mi hanno permesso di riflettere a lungo su tutte le tematiche che ho descritto nel libro. La Brianza è stata per me una seconda patria che mi accolto a braccia aperte e mi ha dato tutto quello che ho attualmente. So che hai vinto molti premi letterari…una bella soddisfazione… Sì, fino ad ora ne ho vinti cinque. Devo dire che mi hanno dato tutti molta gioia e tutti i premi sono esposti in bella mostra nella mia casa. Ho saputo che recentemente sei stata intervista per un canale televisivo. Ci puoi dare qualche dettaglio? Certo. La mia casa editrice Albatros - Il Filo mi ha contattata per comunicarmi la data dell’intervista che si è svolta a Roma. E’ stato molto divertente ed emozionante essere intervistata da Christian Floris. Le interviste andranno in onda sul canale satellitare Viva l’Italia Channel (canale 830 di Sky). Si tratta di tre interviste in tre trasmissioni differenti: 10 libri in onda sabato 19 febbraio alle ore 13.30, Se Scrivendo in onda martedì 8 febbraio alle ore 19.05 e Bookshelf, in onda mercoledì 9 febbraio alle ore 19.00. Dove è possibile acquistare il tuo libro Il Fallo Ignorante? E’ distribuito nelle principali librerie di Monza tra cui Libri&Libri in via Italia. Il Fallo Ignorante, nonostante tratti temi molto delicati, è un libro per tutti? Sì, lo possono leggere sia gli adolescenti sia adulti di qualunque età, perché è una grande storia d’amore. E’ vero che è una storia ambientata ai primi del Novecento ma è molto attuale ancora oggi. In alcuni paesi del sud la realtà della donna è ancora come l’ho descritta nel mio romanzo. Le figlie femmine sono ancora proprietà del padre o del fratello.
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[ L’ANGOLO DEL PENDOLARE ] filodiffusione
L’ULTIMO REGALO, GRAZIE A DIO [ di Juri Casati ] Gennaio è un mese pericoloso. Quelli che a Natale ci hanno fatto un regalo potrebbero tenderci un agguato per vedere se lo stiamo utilizzando, se lo abbiamo indossato, se lo stiamo leggendo, se lo abbiamo mangiato, se va bene il colore, se “altrimenti lo possiamo cambiare” e via dicendo. Cerchiamo di comprenderli. In fondo non sono cattivi. Si comportano così solo perché vogliono farsi dire ancora che il loro regalo ci è piaciuto e perché vogliono godere ancora di quel piacere provato all’atto di farci un regalo, per bello o brutto che fosse. Magari si aspettano anche un altro ringraziamento, questa volta più intimo, perso-
LETTERA DEI LETTORI
Milano-Roma, quanto mi costi! Buongiorno, leggo sempre volentieri e col sorriso la vostra rubrica del pendolare. Mi piace la sagacia con cui vengono trattati argomenti assai drammatici. Ma, tanto vale riderci su, dal momento che i cambiamenti avvengono sempre e solo in peggio. Oltre ad essere pendolare da Lissone a Milano per lavoro, ho dei parenti a Roma e spesso prendo il treno per andarli a trovare. Fantastica la freccia rossa, è vero. Pulita, veloce, comoda. In 3 ore e mezza si è in centro a Roma. Noi siamo quattro in famiglia e andiamo circa tre volte l’anno nella capitale. 4 maggiorenni, sotto i 60anni, insomma: niente sconti (che io sappia almeno). L’esimia freccia rossa costa (in seconda classe) 96 euro a tratta. Moltiplico per quattro, moltiplico per tre e aggiungiamo il ritorno: 2304 euro l’anno per andare a far visita ai parenti romani. Considerando che una settimana in Egitto, all inclusive viene anche meno di 500 euro a persona (volo compreso) capirete bene perché abbiamo deciso di andare a trovare meno spesso i parenti e di andarci in macchina…alla faccia dell’inquinamento. Riflettete, gente… Mauro, Lissone
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Gennaio è anche il mese dei ritardatari. Per esempio quest’anno non abbiamo ancora ricevuto il regalo che di solito le Ferrovie ci consegnavano dopo San Silvestro: il classico aumento di inizio anno dei biglietti e degli abbonamenti. Niente paura però nale e meditato. Gennaio è anche il mese dei ritardatari. Per esempio quest’anno non abbiamo ancora ricevuto il regalo che di solito le Ferrovie ci consegnavano dopo San Silvestro: il classico aumento di inizio anno dei biglietti e degli abbonamenti. Niente paura però. Il classico aumentino di gennaio non c’è stato solo perché è stato sostituito da un nuovo e sostanzioso regalo: un bel 20% in più a patto “che venga migliorato il servizio”, anche se di chi sia il compito di misurare questo ultimo dettaglio non è dato sapere. Per farci gustare meglio il regalo hanno deciso – bontà loro – di dividerlo in due: la prima rata a Febbraio e la seconda a Maggio. Tuttavia alle Ferrovie non hanno proprio resistito e un regalino natalizio hanno voluto farcelo comunque anche se i tempi sono duri. Infatti per tutto dicembre l’ufficio stampa delle Ferro-
vie dello Stato ha curato e diffuso attraverso gli altoparlanti delle stazioni un notiziario per informarci ed intrattenerci in attesa dei convogli. Riporto un notiziario tipo. Niente di quello che segue è stato inventato. Il notiziario comincia bene perché vengono subito date notizie circa la circolazione ferroviaria, ma c’è un problema: le informazioni sono a carattere nazionale e quindi riguardanti anche un certo pullman sostitutivo dalle parti di Civitanova Marche. Amen: magari qualcuno ci deve andare. Tuttavia, dopo aver dato queste indicazioni, lo speaker raccomanda di andare direttamente nelle stazioni a chiedere informazioni più precise su ritardi e cancellazioni. Grazie. Andiamo avanti. Dopo aver dato notizie di cronaca e di politica vecchie di due giorni il notiziario passa all’Almanacco del giorno: a che ora sorge il sole, a che ora tramonta, il Santo del giorno e così via. È la rubrica più apprezzata perché ci ricorda la RAI degli anni d’oro. Poi il notiziario passa a trattare iniziative collaterali che si tengono nelle stazioni come per esempio l’apertura di una “stanza delle coccole” nella stazione di Bologna o l’inaugurazione di una mostra fotografica sempre nella coltissima stazione di Bologna. Infine il notiziario – ormai in caduta libera - dà spazio alle notizie curiose dal mondo. Per esempio il giorno 1 dicembre è stata presentata una campagna di sensibilizzazione inglese rivolta ai negozianti d’oltremanica per convincerli a chiudere le porta dei loro negozi in inverno. Se lo facessero sistematicamente - ci hanno fatto notare dalle Ferrovie - ci sarebbe un bel risparmio energetico e ci sarebbe un clima più mite nei negozi. Certo: se c’è bisogno di fare una campagna di sensibilizzazione per convincerli a chiudere le porta dei loro negozi in inverno sorge qualche dubbio sulla perspicacia dei negozianti inglesi, ma la notizia andava indubbiamente data. Ahimè tutte le cose belle finiscono. Non so spiegarvi il perché, ma questo interessantissimo e soprattutto utilissimo regalo è durato solo le poche e magiche settimane di dicembre, scomparendo poi con l’anno nuovo. È stato un po’ come i regali di Natale degli Anni Cinquanta, quei regali che venivano dati ai bambini solo per il tempo delle Feste e che poi venivano fatti sparire, messi via dai genitori in attesa del Natale successivo.
[ DI TUTTO UN PO’ SVAGO GIOCHI CURIOSITà ]
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DIMENSIONARE CORRETTAMENTE UNA PUNTATA [ rubrica a cura di UTGaber ] Uno degli errori più comuni per un giocatore di THE è dimensionare in modo non corretto una scommessa, con la conseguenza spesso di trovarsi in difficoltà o essere costretto a rischiare più di quanto sarebbe effettivamente necessario. Non esiste naturalmente una regola vera e propria per definire il corretto dimensionamento di una puntata, ma bisogna sempre seguire una serie di ragionamenti per evitare di incorrere in errori tanto costosi quanto evitabili. Esistono diverse tipologia di puntata, poiché esistono diverse ragioni per cui un giocatore decide di puntare. Una puntata solida è una scommessa di dimensioni rilevanti (2/3 del piatto, o più) piazzata quando si ha ragionevolmente più del 50% di possibilità di vincere. Il motivo per cui puntare una cifra simile è quasi sempre la scelta migliore quando ci si trovi con un tris, TPTK o addirittura una overpair è che si ottiene il duplice obiettivo di selezionare i giocatori e contemporaneamente far salire la dimensione del piatto. In un simile spot molti commettono l’errore di sottodimensionare la puntata pensando che diversamente spaventerebbero gli altri giocatori facendoli uscire dal piatto. Nella maggior parte dei casi è un errore grave perché in realtà così facendo permettono di mantenere l’equity per un call a troppi giocatori (o comunque a troppe possibili starting hands) complicando notevolmente la lettura del gioco nelle street successive. È vero che mantenendo basso il costo del call si attirano più giocatori e in questo modo si può far salire la dimensione del piatto, ma al grande costo di ridurre le proprie probabilità di mantenere vivo il proprio punto fino al river. La considerazione che va fatta è che se un giocatore è disposto a pagare 100 probabilmente sarà ugualmente disposto a pagare anche 200, e se noi abbiamo un buon punto (o un ottimo progetto) allora 200 è meglio di 100. Un altro motivo per cui effettuare una puntata solida quando si ritiene di essere in vantaggio è che una simile puntata viene spesso vista come una continuation bet in bluff nel tentativo di rubare il piatto. In un simile caso è probabile che il nostro avversario ci controrilanci, nulla di più desiderabile per poter mandare i resti. Esistono dei casi in cui è meglio contenere la dimensione di una puntata, tipicamente quando non siamo sicuri della nostra mano e vogliamo mantenere bassa la dimensione del piatto in modo da non essere costretti ad investire una porzione significativa del nostro stack, ad esempio avendo un punto forte ma
Mini Glossario Family Pot Un piatto in cui entrano molti o tutti i giocatori appoggiandosi ad un call dalle prime posizioni (anche multiway pot). Backraise Un controrilancio effettuato da un giocatore che si era precedentemente appoggiato con un call (limp). Rags Carte di basso valore. Può dirsi di una mano iniziale o di un board con carte basse e non coordinate.
di fronte ad un board estremamente coordinato che può essere stato fortunosamente centrato da uno dei nostri opponenti. Se invece decidiamo di puntare forte per proteggere il nostro investimento ricordiamo quanto detto a proposito delle Pot Odds. Un errore comune è quello di non considerare il rapporto tra investimento, vincita probabile e probabilità di vincita. Come abbiamo detto in passato questo rapporto, che si condensa nel concetto di Expected Value, è fondamentale per decidere se rimanere in gioco pagando la posta scommessa o rinunciare. Se abbiamo deciso di proteggere il nostro punto dobbiamo mettere il nostro avversario di fronte a una chiamata EV-, dobbiamo cioè puntare più di quanto sarebbe conveniente chiamare (ricordiamo la formula EV= valore del piatto * probabilità di vincere puntata * probabilità di perdere). Ovvio che se abbiamo sbagliato completamente la lettura della mano questo ci porterà a perdere molto, ma probabilmente mai quanto avremmo perso lasciando vedere al nostro avversario una o più carte a basso prezzo. All’opposto di una puntata protettiva vi è la puntata per valore, Value Bet, che tipicamente si piazza quando si ha un punto nut con lo scopo di attrarre la massima probabilità di essere chiamati (e quindi pagati). Per la dinamica di una mano può esserci il caso in cui risulti abbastanza evidente quale mano sia vincente al river, e probabilmente in un simile caso risulterebbe impossibile farsi pagare con una puntata di notevoli dimensioni. In casi simili è corretto piazzare una value bet, una puntata cioè dalla dimensione talmente ridotta rispetto al piatto che è quasi impossibile non essere pagati anche da una mano molto mediocre. A volte la value bet può essere anche un ottimo bluff, e funzionare meglio di una puntata di dimensioni rilevanti per indurre l’avversario al fold. Se viene infatti interpretata come un
tentativo di essere pagati ancora (seppur poco) può portare un giocatore esperto a decidere di non investire ulteriormente nella convinzione di essere perdente, e in caso il bluff venga scoperto non ci costerebbe molto, con la contropartita però di poter apparire anche come un segno di debolezza e venir visto da una mano mediocre o scarsa. Il bluff è il terzo motivo per cui un giocatore decide di scommettere su un piatto (massimizzare, proteggere e rubare). La puntata in bluff ha ovviamente lo scopo di indurre gli avversari al fold quando in realtà si hanno minime o nulle possibilità di vincere il piatto allo showdown. Il bluff ha una componente psicologica fortissima e solo l’esperienza e la giusta lettura della mano e dell’avversario possono suggerire il momento giusto per piazzarne uno. Possiamo comunque affermare che la giusta dimensione di una puntata in bluff è quella minore tale per cui non incrementiamo la possibilità di essere visti (e probabilmente battuti) dal nostro avversario. Come dicevamo inizialmente non esiste una vera e propria regola per stabilire la corretta dimensione di una puntata poiché la scelta è influenzata da moltissimi fattori, a partire dagli avversari nella mano fino anche a fattori psicologici come l’andamento di mani precedenti o il diverso stack dei giocatori. Naturalmente però c’è un’eccezione: non bisogna mai apparire ripetitivi nello schema di puntate (betting pattern) al fine di non fornire agli altri giocatori troppe indicazioni sulla forza della nostra mano.
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[ DI TUTTO UN PO’ ]
DA OLTRE 10 ANNI una TV PER RACCONTARE LA BRIANZA! Da un gruppo di esperti della comunicazione coordinati da Gianfranco Beretta, nel 2000 nasce Promedya, un nuovo progetto multimediale che vita al primo portale d’informazione con filmati via Web della Brianza: Brianza News (www.brianzanews.it), il portale dei Brianzoli in Italia e nel mondo. Una vera rivoluzione nel panorama delle vecchie tv locali ancora vincolate ai limiti tecnologici analogici! Da sempre la Redazione pone l’attenzione sui problemi della gente, delle Associazioni e dei Club che rappresentano il vero spirito del territorio e si batte per la difesa dell’ambien-
te e delle radici storiche e folcloristiche delle diverse aree briantee, monzese, comasca e lecchese, territori appartenenti a tre differenti province ma idealmente coese in un ben definito concetto di spirito brianzolo. Con uno staff di oltre trenta collaboratori, tra tecnici, giornalisti e cameramen, nel 2006 parte ufficialmente la Sat Tv Brianza Channel in collaborazione con Challenger, che trasmette su SKY 922 e sulla frequenza FreeSat di 11.269 Ghz, con repliche per Europa, Nord Africa, Asia e per il Nord e Centro America. Non solo una TV per la Brianza ma, soprattut-
Cruciverba (monzese)
to, una TV per i cittadini. Un nuovo canale nato per dare una voce autorevole e indipendente alla popolazione, alle Associazioni, agli Enti e agli Imprenditori. Un nuovo canale nato per far conoscere la Brianza in Italia e nel Mondo, attraverso la promozione culturale, artistica, ambientale, tramite programmi e rubriche prodotti dai migliori professionisti di ogni settore. Brianza Channel, la televisione locale della Brianza, è anche media partner dell’evento sportivo All Star di TIM! www.brianzachannel.tv
Orizzontali 1. Famosa azienda elettromeccanica di Monza 5. Il famoso impianto sportivo motoristico cittadino 9. La sorgente del Lambro 10. Il piccolo balcone dell’Arengario 13. Quella viscontea si trova nel Lambro sullo spalto Piodo 15. Il primo marito della regina Teodolinda 16. Il Visconti che fece realizzare il canale noto come Lambretto 17. La provincia di Monza e Brianza sulle targhe 19. Il fiume che attraversa Monza da Nord a Sud 20. E’ per umani quella nel parco cittadino 22. Eugenio progettista del canale che attraversa anche Monza 25. La cappella commemorativa dell’omicidio di Umberto I 26. La corona custodita nel Duomo cittadino 28. Gli artigiani che hanno reso famosa la città nel mondo 29. Il vicus romano antenato della città di Monza 30. Il mese in cui si svolge una tradizionale rassegna musicale monzese Verticali 2. Figlia di Autari e Teodolinda 3. Un quartiere cittadino 4. Il Mariani pittore monzese 6. La suora nota come monaca di Monza 7. Uno dei comuni confinanti con il Parco di Monza 8. L’azienda fondata nel 1968 per gestire il trasporto pubblico monzese 11. La villa nel parco di Monza costruita dalla famiglia durini 12. Così erano chiamate le prigioni del Castello di Monza 14. Il Frisi matematico fratello di Antonio Francesco 18. La famiglia di pittori che affrescò la Cappella della Regina Teodolinda nel Duomo di Monza 21. La destinazione della gara podistica notturna di Giugno 23. Uno dei due Patroni di Monza 24. La più prestigiosa manifestazione motoristica di Monza (sigla) 27. A lui fu intitolato uno stadio cittadino
[ di Paolo Mariani ] 36
La soluzione sul prossimo numero di Trantran…
[ DAL COMUNE... ]
giorno della
2011
Memoria
Commemorazione della Shoah e della deportazione nei lager nazisti 25 Gen/5 Feb
Biblioteca San Rocco (via Zara 9) SHOAH: INFANZIA RUBATA Mostra dell’Associazione Figli della Shoah di Milano. Orari: da lunedì a sabato, 9.00-12.30/15.0018.00; domenica chiuso. A cura della Circoscrizione 3
27 Gennaio
Stazione FS di via Arosio - ore 10.15 MONZA AI SUOI FIGLI VITTIME DEL NAZISMO Cerimonia commemorativa davanti alla targa per i deportati monzesi nei campi di sterminio. Aula Magna Liceo Zucchi - ore 11.15 LA SHOAH NELL’IMMAGINE NARRANTE Interviene Mino Chamla, filosofo e docente presso le Scuole della Comunità Ebraica di Milano. Gli alunni del Laboratorio Musicale del Liceo Zucchi eseguono una composizione realizzata per l’occasione.
Iniziativa in collaborazione con ANED Sezione di Sesto San Giovanni - Monza. A cura del Liceo Zucchi Teatro Villoresi - ore 21.00 QUAND S’ERI PRESONEE Rappresentazione teatrale della Compagnia Impara l’Arte basata sulle testimonianze dirette e sui diari di monzesi prigionieri dei campi di lavoro e lager nazisti. Testo e regia di Bruno Montrasio. Sala Consiglio Circoscrizione 3 (via D’Annunzio 35) - ore 21.00 L’ONDA Proiezione del film di Dennis Gansel. A cura della Circoscrizione 3
28 Gennaio
Teatro Binario 7 - ore 10.00 CARA KITTY Spettacolo tratto dal “Diario” di Anne Frank riservato agli studenti monzesi delle scuole secondarie. Ingresso € 5,00 (prenotazione obbligatoria presso il Teatro Binario 7). A cura del Teatro Binario 7
Sala Maddalena - ore 21.00 FORSE SOGNO DI VIVERE Lo sterminio dei Rom negli occhi e nelle parole di una bambina di nove anni, vittima e testimone. Spettacolo teatrale dal libro omonimo di Ceija Stoika. Di e con Antonella Imperatori Gelosa; al violino, Davide Monti.
29 Gennaio
Teatro Binario 7 - ore 15.00 CARA KITTY Spettacolo tratto dal “Diario” di Anne Frank. Ingresso: € 8,00 (intero); € 5,00 (under 18). A cura del Teatro Binario 7 Le iniziative, se non diversamente indicato, sono a ingresso libero. Info: 039.230.21.92, attivitaculturali@comune.monza.it Si ringraziano le associazioni e i cittadini che hanno collaborato all’organizzazione delle iniziative.
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[ SPORTIVAMENTE ]
Il Ronin di Monza
JUDO: sport o filosofia di vita? [ di Adriana Colombo ] La parola Judo è composta da due ideogrammi JU e DO e significa “via della cedevolezza” e, in effetti, la tecnica di quest’arte marziale è basata sul principio di sfruttamento della forza dell’avversario a proprio vantaggio. La leggenda narra che la filosofia del judo nacque dall’osservazione di alcuni alberi carichi di neve; mentre alcuni rami degli alberi più possenti si spezzavano sotto quel carico, quelli del salice piangente no, perché assecondavano con la loro elasticità il peso fino a deporlo a terra, tornando così nella loro posizione naturale. Per capire meglio cosa sia lo Judo sono andata al Ronin (Ndr. Il termine Ronin significa Samurai errante) club di Monza che dal lontano 1972 è il tempio di questa arte marziale in città, grazie all’opera del maestro Libero Galimberti, portando Monza in più occasioni ad eccellenze nazionali e internazionali: unico club privato che ha portato ben due atleti alle Olimpiadi in contemporanea (ndr. Diego Brambilla e Donata Burgatta, Atlanta 1996) e che per ben otto anni consecutivi è stato come squadra maschile la terza in Italia dopo le due militari formate da professionisti dei Carabinieri e Guardia di Finanza. Inoltre il Ronin, per anni, ha portato anche molti atleti nazionali e di altri paesi a Monza grazie al Torneo “Trofeo Corona Ferrea”. Confesso, quando parlo dello Judo e del Ronin, mi si scalda il cuore, quella palestra per molto tempo è stata anche “casa mia” e con molti di quei campioni che hanno portato Monza alla luce dei riflettori in questa arte marziale, prima in
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assoluto a entrare nella storia delle Olimpiadi nel 1964, ho avuto l’onore di sudare sul tatami (ndr. Materassina su cui si pratica quest’arte marziale). Libero Galimberti ha un grandissimo merito: oltre ad essere stato un atleta ad altissimi livelli è stato un allenatore generoso e capace di creare gruppo, di accostare e fare affiatare ragazzi molto diversi tra loro e far vivere lo sport come disciplina ma anche e soprattutto come momento di condivisione e crescita sia personale che di gruppo. Ho anche la fortuna di trovare sia Fabio Contento (ndr. Componente della squadra che per otto anni fu terza a livello nazionale) sia Donata Burgatta. Fabio si presta volentieri a spiegarmi che oggi, lo Judo vede moltissimi bambini iscritti, oltre agli agonisti, perché è un modo per trasmettere giocando e facendo sport, disciplina e rispetto per l’altro, un modo per contrastare anche a livello pratico e mentale il fenomeno del bullismo. Durante la nostra chiacchierata mi fa notare che lo Judo è l’unico sport che necessita di due personaggi per essere rappresentato graficamente, perché quest’arte marziale pur essendo uno sport individuale, necessita, per forza, di un compagno per essere praticato. Mentre guardo. Donata Burgatta che allena dei bambini resto affascinata dagli esercizi di riscaldamento che fanno: tutti a coppia e cambiando compagno a ogni passaggio, esercizi che si basano sulla fiducia, il rispetto e la consapevolezza dei limiti dell’altro. È proprio vero: lo Judo dona una forma mentale oltre che una buona preparazione atletica. Finiti gli allenamenti, aspetto Donata, l’idea di potere fare almeno una domanda a una donna,
Bambini che si allenano al Ronin di Monza
Esercizi Judo al Ronin
sportiva, monzese che così bene ha rappresentato l’Italia nel mondo nella sua disciplina è troppo ghiotta per farmela scappare e allora le chiedo quanto lo Judo abbia influito nella sua vita e la sua risposta è immediata, schietta sembra quasi un monito: “Ho iniziato a 12 anni, quando ero già quasi cosciente della mia scelta e mi ha dato la consapevolezza del mio corpo, mi ha lasciato una forma mentale di disciplina, la consapevolezza che se vuoi qualcosa devi sudartela e che si possono realizzare i propri obiettivi, se ci si mette cuore e sudore!”. Spero di essere stata esaustiva e me ne vado con un po’ di nostalgia per il mio judoji! Per ulteriori informazioni sul Judo e sui riconoscimenti attribuiti al Ronin e al maestro Libero Galimberti consultare il sito: http://www.roninmonza.it
[ LE SCIURE ]
[ PIU’ VELOCE DI HOUDINI ]
Care Sciure, vi scrivo per avere un’opinione su di un fatto che proprio non ho capito e davvero non mi dà pace. Ne ho parlato molto con le mie amiche e anche con le colleghe ma nessuna è riuscita a darmi una spiegazione convincente. Un paio di mesi fa ad una festa ho conosciuto un ragazzo: proprio un bel tipo…decisamente una persona brillante, scapestrato ed avventuroso quanto basta per far innamorare qualsiasi donna dai 15 ai 50 anni ma estremamente galante ed affettuoso durante gli appuntamenti. Mi ha da subito trattata come una principessa, ed abbiamo iniziato a frequentarci con una certa assiduità, circa tre volte a settimana. Ogni appuntamento era perfetto. Lui era perfetto: galante, divertente e brillante. Mi ha portata nei migliori ristoranti di Milano (dove io lavoro e lui abita) senza mai permettermi di metter mano al portafoglio, come nei locali più alternativi (dalle più malfamate balere di Tango a fumosi centri sociali come in mondanissimi bar) e, in ogni ambiente, lui era perfetto: a suo agio, conosciuto e simpatico a tutti. Un giorno, poi, è venuto a prendermi accompagnato da Bobo, il suo grosso cagnolone meticcio al quale lui era molto legato perché voleva che io lo conoscessi e voleva che, soprattutto, facesse amicizia con la mia cagnolina. Anche fra i nostri cani è stato amore a prima vista. Il giorno seguente ha insistito per vedermi…mi ha portato una pianta da fiori per il giardinetto della mia nuova casetta (ne ho giusto preso possesso prima di Natale). Il giorno seguente ero a cena con un’amica. Lui mi chiama, il mio telefono prende malissimo e non si sente quasi nulla, quindi lo saluto dicendogli che lo avrei richiamato appena arrivata a casa. Verso le 22.30 rincaso. Subito lo chiamo: staccato. Il giorno dopo lo richiamo: staccato. Riprovo dopo un paio d’ore: staccato. Dopo due giorni è ancora staccato. Non l’ho più visto ne sentito. Dopo la terza settimana lo richiamo dal telefono di un amica: risponde. Mi dice che non è stato bene. Gli auguro la completa guarigione, saluto e attacco. Lui non dice ne fa nulla. Non l’ho più sentito.
Secondo voi è un comportamento anche solo vagamente normale? Io sto diventando matta! A parte che mi piaceva davvero molto ma soprattutto…non capisco! Ho tralasciato di raccontare che lui era da tempo fidanzato con una ragazza, figlia di un’amica di sua madre, e che anche io avevo una relazione di vecchia data ed oramai logora (dico avevo perché dopo una settimana dall’averlo conosciuto ho subito lasciato il mio fidanzato, ma questo a lui, che la fidanzata continuava a mantenerla, pur non vedendola mai perché era sempre con me, non l’ho detto). Voi ci capite? Aiuto! Questa cosa mi fa impazzire! Claudia Carissima Claudia, effettivamente non si può dire che il tuo “ragazzo brillante” abbia avuto un comportamento usuale. Di solito chi non è davvero interessato ad una frequentazione non la protrae per un bimestre “da sogno”. Io credo che il tuo brillantone fosse, in realtà, molto meno brillante e molto più insicuro di quanto volesse dare a vedere. Il problema, a mio avviso, era la realtà da bravo ragazzo che voleva mantenere nel suo ambiente domestico. La fidanzatina figlia dell’amica della mamma, penso, abbia avuto il suo peso in questa strana vicenda. In modo molto poco brillante lui ha scelto la comoda realtà famigliare rispetto alla problematica passione che stavate vivendo. La sua luce era solo brillante, non scaldava.
[ UN BISCOTTINO AL GIORNO...
LEVA IL BISOGNINO DI TORNO ]
Caro Trantran, ho bisogno di un consiglio dalla vostra redazione che mi sembra molto esperta in fatto di animali. Dopo tanta insistenza da parte di mio figlio che ha 12 anni io e mio marito ci siamo convinti a prendere un cane. Abbiamo optato per un cucciolo di meticcio di taglia piccola che abbiamo preso in un canile brianzolo. Il cagnolino è molto dolce ma purtroppo non riesco a fargli smettere di fare i bisogni in casa.
Noi abbiamo una piccola villetta ed il giardino è, quindi, facilmente, raggiungibile. Lui però non prova neanche ad arrivarci. Ha scelto tre o quattro angolini prediletti e non c’è verso di fargli cambiare idea. Ho usato specifici spray repellenti, lo sgrido ripetutamente e lo accompagno in giardino ma nulla. Dove si ferma sono costretta subito a passare con straccio e l’immancabile flacone di ammoniaca a disinfettare! Cosa posso fare? Iole Cara Iole, sicuramente con i cuccioli serve molta pazienza ma tu stai sbagliando di grosso la tua strategia! L’errore, in effetti, sta nel modo in cui pulisci. Elimina completamente l’uso di ammoniaca, perché l’urina (umana come animale) la contiene e dunque, usandola per pulire dove ha sporcato, non fai che rafforzare la sua cattiva abitudine! Prova a usare la candeggina, armati di pazienza e prontezza di riflessi (prevenire, cioè capire quando il cagnolino sta per fare la pipì ed accompagnarlo prontamente e gentilmente fuori prima, è molto più efficace che sgridarlo poi). Dedicagli tempo ed osservalo: molto presto interpreterai alla perfezione i sui gesti e lo preverrai: un biscottino dopo la pipì fuori renderà il suo apprendimento ancora più semplice e veloce. Buona fortuna!
[ DIAMO I NUMERI? ]
Gentilissima Redazione di Trantran, vi scrivo perché siete una rivista sempre molto attenta al ciò che accade sul territorio ma né nelle vostre pagine né su altri organi ho trovato delle chiare indicazioni circa le variazioni dei Codici di Avviamento Postale di molti comuni della Brianza? Qualcuno mi sa spiegare che bisogno c’era? Grazie, Bruno Caro Bruno, ottima domanda! Peccato che, in realtà, il perché sia anche per noi ignoto. Misteri della burocrazia italiana…cogliamo quindi l’occasione per invitare i lettori più informati a scriverci per illuminarci!
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NUMERI UTILI
Scriveteci a:
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Il prossimo numero uscirà martedì 22 febbraio
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Carabinieri ............................................. 112 Centro antiveleni (Ospedale Niguarda) .................. 02 66101029 Croce Rossa Italiana.... 039 322384-32365 Emergenza sanitaria ........................... 118 Guardia medica ......................840 500092 Guardia Igienico Veterinaria .............................................. 039 2323501 Guasti acqua e gas . ...................039 23851
Guasti illuminazione strade. .800 901050 Guasti ENEL .............................800 023421 Polizia di Stato......................... 039 24101 Polizia Municipale Monza ........039 28161 Polizia stradale Arcore: ........039 617333 Polizia stradale Seregno: .... 0362 239077 Protezione civile ......................039 28161 Soccorso stradale ........................... 116 Vigili del fuoco .................................. 115
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