www.trantran.net | n. 22 mensile | 27 settembre 2011 | Distribuzione gratuita
con il patrocinio di:
in questo numero
Ezio Greggio
la politica è una comica Musica
sport
Altrove
riflessioni
Animali
Marlene Kuntz Lorenzo Monguzzi Nanni Svampa
Il golf sul Lamber
Lampedusa una perla tra Africa e Europa
Ma che cos’è questa crisi?
Bilancio di un’estate in canile a Monza
Anno III- numero 22- 27 settembre 2011 Editore: Trantran Editore S.r.l. Sede : via Cesare Battisti 121 Vedano al Lambro C.F./P.I./RIMB 06774520966 REA MB 1864900 Reg. Trib. Di Monza n. 1995 del 29/06/2010 Fondatori Marta Migliardi, Elena Gorla, Adriana Colombo, Guido Bertoni Direttore Alfredo Rossi Capo Redazione Marta Migliardi Vice Capo Redazione Elena Gorla Inviata Speciale Adriana Colombo Grafico e fotografo Stefano Ponti Redazione Juri Casati, Guido Caimmi, Gabry, Gaber (UTGaber), Niccolò Rossi, Alberto Zanardo e Francesca Fawn Masperi
SOMMARIO 5 Editoriale Non è mica facile trovare da grattare 6 Spunti di vista Ma che cosa è questa crisi qua IN QUESTO NUMERO
7 CLOCHART Ezio Greggio: la politica è una comica 9 Osnago: tripudio di musica e parole 10 Lorenzo Monguzzi: l’insostenibuile leggerezza della musica d’autore 12 Marlene Kuntz: una casa sull’isola del vento 14 Nanni Svampa: perché l’ironia serve come l’aspirina! 16 ALTROVE Lampedusa: terra, cielo, pensieri
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20 BRIGANTIA Parco Naturale del Monte Barro 22 BIS Ridatemi le Nuvole: gli spazi sconfinati di Simona Barbieri McKenzie
Si ringraziano per questo numero Anna Pompa, Gaetano Petronio e tutta Parole & Dintorni srl, Valentina Antonini, Gianni Cattaneo, Alessandro Navalesi, Gabriele per avermi portata a Lampedusa, i cani di Lampedusa, Claudia. Ringrazio con tutto il cuore Giovanni Tranchida. E inoltre: Spisi, Totò, Asia e Dominga, Lolita, Annibale, Angelina, Sibilla e la new entry Mela, la bella e brava Alice che sta sopportando la dieta prima dell’inverno. Foto di Copertina Ezio Greggio, foto gentilmente concessa dall’ufficio stampa
24 Ottobre, si torna in scena. panoramica sugli appuntamenti a teatro a Monza e dintorni 26 Coredo Salerno: l’artista che ama le donne 29 IN CUCCIA Un’estate in canile
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30 Sportivamente A Monza il golf è diventato acquatico 31 Gus Gus ha fatto il record 33 IL pendolare (in)Sicurezza
Per contattarci direzione@trantran.net redazione@trantran.net raccontiamoci@trantran.net trantran@trantran.net
34 CHEF Da Joe Barretto gli antichi sapori d’Italia si vestono di contemporaneità! 36 Raccontiamoci Intervista allo scrittore milanese Roberto Betz
Progetto grafico e impaginazione Stefano Ponti Raccolta pubblicitaria
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38 VERDISSIMO Tempo di vendemmia: dalla natura il nettare degli dei 39 Dal comune Da settembre avvio del cablaggio della rete a fibre ottiche
commerciale@trantran.net Trantran Editore s.r.l Sede Via Cesare Battisti 121 Vedano al Lambro (MB) trantran@trantran.net
40 dalla provincia 41 di tutto un po’ Texas Hold’em: benvenuto al cash game
Stampa REGGIANI S.p.A. 21026 Gavirate (VA) Tiratura 26.000 copie
19 REALITY
42 cosa succede in città 44 NONSOLOMONZA Briosco: nella natura sulle tracce di antichi mestieri
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45 LE SCIURE CI VEDIAMO PRESTO
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editoriale il direttore alfredo rossi
NON è MICA FACILE TROVARE DA GRATTARE Avvertenza per chi volesse perdere un po’ del suo tempo a leggere questa breve nota: alle scuole di giornalismo insegnano che non bisogna mai parlare dei fatti propri, ma di quello che succede attorno a chi deve scrivere o dei personaggi che gli stanno di fronte. Questa è dunque un’eccezione a una regola aurea, ma credo ne valga la pena visto che il fatto riguarda Milano, la metropoli tentacolare che sta a un passo da Monza e che ogni tanto ci richiama. Nel mio caso, è un sabato sera, esattamente le 20 e cinque quando arrivo in piazza Castello e parcheggio l’auto tra le linee blu: sto aspettando che il Malpensa Express riporti dall’aeroporto mio figlio e mio nipote che sono andati a Londra per qualche giorno, così poi andiamo a mangiare una pizza tutti insieme. C’è un cartello che indica che bisogna mettere in evidenza il “gratta e sosta” pena la multa. Dico a mia moglie di aspettare accanto all’auto, tenendo al guinzaglio Bimba, il nostro cocker, e vado a cercare questo benedetto pezzo di carta. Scendo alla fermata della metropolitana Cadorna, ma il giornalaio è chiuso e il controllore che sta in guardiola ai tornelli mi dice di provare al bar della stazione ferroviaria. Ma al bar non ne hanno e il tabaccaio è chiuso. Provo in biglietteria e lì mi dicono che loro vendono solo biglietti per il treno. Risalgo in superficie e cerco un tabaccaio aperto: tutti chiusi. Provo in qualche bar, ma nessuno di loro tiene i “gratta e sosta”. Guardo l’orologio: sono le 20 e 26: meglio che torni da mia moglie prima che mandi qualcuno a cercarmi... Non è di buon umore -data l’attesa- e non avendo ancora messo le mani su quel dannato biglietto da grattare, decide di venire con me: ormai è buio e la zona non è di quelle troppo raccomandabili. Chiediamo informazioni a un taxista parcheggiato a qualche centinaio di metri e ci dice che non ne sa niente: per fortuna lui non ha bisogno dei “gratta e sosta”. Nel frattempo sono le 20 e 34 (come passa veloce il tempo!). Un signore che si è fermato ad ascoltare la nostra conversazione, ci dice che sotto, alla metropolitana Cairoli, c’è una macchinetta che li distribuisce: felici come Pasque ci riimmergiamo nella metropolitana, ma la delusione è somma: le macchinette vendono solo biglietti per la metropolitana. Intanto sono le 20 e 54: sono stanco come se avessi corso la Monza-Resegone, preoccupato perché il Malpensa Express dovrebbe aver già scaricato figlio e nipote e magari perché c’è un vigile che sta mul-
foto di Gabriele Benini tando la mia auto. A un tratto rivedo il tizio che mi aveva consigliato Cairoli e, quasi scusandosi, mi dice che all’inizio di piazza Dante c’è un’edicola gestita da cinesi che li vende. Io obietto che le edicole sono tutte chiuse, ma lui mi risponde che i cinesi non dormono mai e che quella è aperta fino all’alba. E così è. Finalmente con il “gratta e sosta” in mano corriamo all’auto con il tagliando in mano, proprio mentre un ausiliario del traffico stava per compilare la multa. Io gli spiego il tutto e lui decide di soprassedere, non prima di avermi ammonito: “Ma se deve venire a Milano, prima si attrezzi al meglio!”. Il resto della serata è andato meglio, per fortuna. Ripensandoci, però, mi è venuto in mente a come può “attrezzarsi al meglio” uno che viene da Costa Volpino o, mettiamo caso, da Parigi... Tutto sommato forse è più semplice qui da noi, a Monza, dove basta infilare dei soldi in una macchinetta e ti esce un foglietto da mettere in evidenza sul cruscotto dell’auto. Caro, ma semplice.
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spunti di vista l’innocenza del principio relativo
clochart interviste a volti noti in giro per la brianza
Ezio Greggio la politica è una comica! di Alfredo Rossi
MA CHE COSA È questa crisi qua di Juri Casati
Per analizzare in modo credibile le cause di un qualsiasi fatto storico è indispensabile che il fatto storico in questione sia guardato da una certa distanza, cioè è indispensabile che passino un po’ di anni. La crisi che stiamo vivendo, la seconda grande crisi in pochi anni, è però tuttora pienamente attiva e non se ne vede la fine. Ed è proprio questo il motivo per cui non se ne vedono ancora con chiarezza le cause. Questo è per sommi capi il discorso che mi è stato fatto di recente dal mio consulente finanziario. Sulla sua scrivania c’era il mio estratto conto e io gli avevo chiesto un incontro proprio per parlare di tutti quei “meno” che vi comparivano. Sì, il mio consulente finanziario aveva preso il discorso alla lontana. Nel futuro, mi diceva, si potranno tirare le somme di ciò che è successo. Non oggi. Criticare oggi è prematuro. Allarmarsi anche. Bene. Io però ricordavo un passato, un recente passato, in cui il futuro – quello che poi sarebbe diventato l’odierno presente – veniva presentato in un altro modo, molto più roseo. Insomma: un futuro fatto di certezze. Forse ero io che non capivo. Anzi, di sicuro ero io che non capivo. Io mi trovavo davanti al mio estratto conto profondamente in rosso alla ricerca di una spiegazione razionale che non c’era. Soprattutto non riuscivo nemmeno a togliermi dalla testa certe immagini rassicuranti, brevi flashback cinematografici, che provenivano da quel recente passato che precedeva un roseo futuro. Primo flashback: Giappone. Sì, il mio consulente quella volta disse solo “Giappone”. Non disse “fondi azionari giapponesi” ma solo “Giappone, il Paese delle Opportunità”. Io tentai sommessamente di far notare che il Paese delle Opportunità erano gli Stati Uniti, ma ne ricavai solamente uno sguardo di commisera-
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zione. Dovevo amaramente riconoscere che la mia conoscenza del Giappone si fermava ad Hiroshima, Banana Yoshimoto, l’Uomo Tigre e poco altro. Ma cosa ne sapevo io del Nikkei? osservava lui. La verità era – secondo lui - che io non avevo fiducia né nello Yen né nell’Imperatore e, sempre secondo lui, di questo mi sarei dovuto semplicemente vergognare. E fu per evitare questa vergogna che in quell’occasione comprai un po’ di Giappone (e lo comprai anche, si intende, per rispetto nei confronti dell’Imperatore). Altro giro altro regalo. Secondo flashback: “BRIC”. Anche allora il mio consulente finanziario non disse né “azioni”, né “fondi”, ma solo “BRIC” che poi non erano altro che Brasile, Russia, India, Cina, cioè i cosiddetti Paesi emergenti. Stupore. I Paesi emergenti erano da comprare perché occupavano la maggior parte del suolo terrestre ed in essi viveva la maggior parte della popolazione terrestre. Ma a me non bastava. Allora lui mi fece notare che i BRIC erano proprietari anche della maggior parte delle materie prime al mondo. Da quel momento in poi cominciai ad acquistare rame, platino, caffè e generi coloniali (forse ero stato influenzato dal film Una poltrona per due). Ma comprai anche zinco, nichel e ghisa. Mi venne però un dubbio. Ma la ghisa non era una lega? osai dire. Come faceva ad essere inserita nella lista delle materie prime? Ignorate che sei, mi rispose. Ignorante nel senso che ignoravo – mi spiegò poi – che le definizioni finanziarie non sono le stesse del senso comune. Buono a sapersi. E così comprai anche un po’ di ghisa. Molte erano le cose che ignoravo. Altro flashback: Pronti Contro Termine. Si trattava di prodotti rigorosamente a rendimento zero da cui andavano solamente detratte le commissio-
ni dell’emittente e l’onorario del mio consulente. Quando sollevai qualche modesto dubbio circa la questione del rendimento zero lui mi fece un favore personale – piacere bene inteso slegato dal fatto che io lo pagassi – dato che mi spiegò che il rendimento zero non era altro che il prezzo del fatto che Pronti Contro Termine fossero un investimento sicuro, sicurissimo, simile per esempio… ai titoli di stato tedeschi. Questo sì che è parlare! sbottai. Finalmente una buona dritta. La Germania – lo avevo letto anch’io da qualche parte – era considerata il creditore più affidabile del mondo. Uno Stato solido, serio, che mantiene le promesse, che arriva sempre in fondo ai Mondiali e che non delude mai se non in guerra. Sbagliato, mi spiegò lui anche se l’esempio della Germania lo aveva tirato fuori proprio lui, perché anche gli Stati sovrani possono fallire. Eh già. Fino a poco tempo fa il diritto di fallire ce l’aveva solo il Messico che falliva mediamente ogni dodici anni e che ogni volta veniva salvato dagli Stati Uniti in cambio della possibilità per la Casa Bianca di scegliere sei ministri del Governo messicano. Giappone, BRIC, Pronti Contro Termine. Pensavo a questi brevi flashback del mio recente passato ed invidiavo il mitico Messico che riusciva sistematicamente a fallire ogni dodici anni sbattendosene dei debiti, delle riforme, dei sacrifici e della banca Mondiale. Anche il mio consulente finanziario aveva sicuramente in mente il Messico. Il suo cellulare continuava a vibrare e a ricevere messaggi che non erano certamente auguri di Pasqua. Riflessi sulle lenti dei suoi occhiali vedevo i messaggi che gli arrivavano. Si leggevano distintamente le parole Giappone, BRIC, Pronti Contro Termine. Ero sicuro che lui pensasse al Messico. Destinazione Puerto Escondido.
Recita la sua carta d’identità: Ezio Greggio, nato a Cossato (oggi in provincia di Biella, allora in provincia di Vercelli) 57 anni fa, residente a Monte - Carlo, Principato di Monaco, professione attore. E’ dal 1983, una vita fa, che ci fa ridere: in Tv allora spopolava con “Drive in”, una trasmissione che faceva sganasciare tutta l’Italia e che gli permise di inventare e imporre tutta una
serie di personaggi che erano la parodia, feroce, dell’Italia di allora: dal banditore dell’Asta Tosta (presa in giro delle aste di tutti i generi che allora si facevano in Tv), al presentatore di Testa di Quiz (i quiz erano, e sono, uno dei motori di successo di tutte le reti del piccolo schermo), all’inviato di Spetteguless (in cui veniva tritato quel mondo del gossip, che ieri, ma ancora di più oggi,
mette in mostra il peggio come se invece fosse il meglio…). Comunque a quel suo primo grande successo, molte trasmissioni che attualmente la fanno da padrone sul piccolo schermo devono rivolgersi come un figlio al papà. Dopo di allora, Ezio di strada ne ha fatta tanta: programmi Tv fortunatissimi (come Odiens o la prima Paperissima tanto per citarne due), ma soprattutto
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Striscia la Notizia (ne è il conduttore principe dal 1988, anno della prima edizione, e dal ‘94 fa coppia con Enzo Iacchetti) e il cinema (attore, ma anche sceneggiatore-regista). L’ultima pellicola da lui firmata, uscita nelle sale da poche settimane, si intitola Box Office 3D. Il film dei film, che è la parodia di tante pellicole americane di successo, da Avatar a Il gladiatore, da Fast and furious a Henry Potter, eccetera. I suoi idoli cinematografici sono Totò e Mel Brooks, ma anche la coppia Franco Franchi e Ciccio Ingrassia e poi Gassman, Sordi, Tognazzi e Verdone come attori e Monicelli e Veronesi come registi. Ma è anche, e ci tiene molto, creatore e direttore del Monte - Carlo film festival de la Comédie, appunto un festival dei film-commedia, genere da lui tanto amato. Dalla sua Greggio ha un’altra qualità (abbastanza rara): pur essendo uno degli uomini-Tv più conosciuti, evita come la peste il ruolo di ospite o di opinionista. Proprio perché non ama la banalità di tali ruoli e vuole sempre dire la sua, anche, se non soprattutto, “contro” la politica, intesa come affare personale. E basta leggere le sue interviste per rendersene conto. Provate per credere. Ezio, dura far ridere, oggi, nel nostro Paese? «Per forza, la concorrenza è sleale e spietata. Il guaio è che la realtà dell’Italia ha superato la fantasia più sfrenata. Ed è una realtà molto farsesca, purtroppo. Parlo della classe politica, naturalmente. Sì, è dura far ridere quando la commedia nel nostro Paese la vivi tutti i giorni. E a questi livelli! A memoria non ricordo governo che abbia veramente aiutato l’Italia. Ne ho visti in passato, sia di destra sia di sinistra, che hanno fatto anche ridere, l’ultimo compreso, visto i personaggi che lo compongono. Per questo dico sempre che Box Office 3D fa più ridere del ministro Brunetta. E questo vuol dire che è proprio comico-comico. Il film, naturalmente». Ma questa classe politica è così… scassata? «E’ una casta che vive nell’irrealtà di una politica che di per sé dovrebbe essere invece immersa nella realtà. Penso, per esempio, ai deputati pronti, con il trolley in mano, per andare in vacanza, mentre il mondo, non solo economico, va a picco in Borsa: per la serie “da noi ogni tragedia finisce in farsa”. Per non parlare di quell’altro bel mondo che è la finanza italiana, da Cirio a Parmalat, al Madoff dei Parioli: un’Italia di truffati e truffatori dove tutti parlano di indici di Borsa senza avere un titolo azionario, di “spread” senza neanche avere un Bpt». E allora chi ci salverà? «Mi vado convincendo ogni giorno di più che ci sia un’Italia migliore della classe dirigente che dovrebbe rappresentarla. Oggi chi ha voglia di fare qualcosa di buono non si butta in politica
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dove il 95 per cento è lì per farsi gli affari propri, per seguire meglio i propri interessi. Non dico che in mezzo alle acque nere della politica non ci siano persone di buona volontà, di destra, di sinistra, di centro e anche di lato, però è roba rara. Perché a prendere il sopravvento è quasi sempre la convenienza personale». Mai subìto alcuna censura per Striscia la Notizia? «Non abbiamo vincoli esterni, solo quelli del buon senso e del pudore. Striscia va in onda esattamente come la vogliamo. Se non avessimo avuto questi ascolti, negli anni, probabilmente
non avremmo continuato. La realtà è che con questi risultati di pubblico, volenti o nolenti, ci tollerano e ci lasciano fare. Facendo satira non possiamo metterci a guardare in faccia l’editore, i suoi amici e nemmeno i suoi avversari». Se sua figlia glielo chiedesse, la manderebbe a fare le selezioni per diventare una nuova Velina? «Sicuramente. La selezione per la scelta delle nostre assistenti richiede personalità, ironia, capacità di ballare cantare e muoversi con scioltezza. Non la manderei invece a Miss Italia che continua a essere solo una sfilata di bellezza».
Non dico che in mezzo alle acque nere della politica non ci siano persone di buona volontà, di destra, di sinistra, di centro e anche di lato, però è roba rara.
coppe: b-c-d-e-f-g Passionata Chantelle Simone Pérèle Gemma Freya Fauve Fila
Dall’1 all’11 settembre, anche quest’anno presso il polo fieristico di Osnago, si è svolta la Festa Democratica della Provincia di Lecco, Monza e Brianza, festa che, di anno in anno cresce per importanza, per la qualità degli artisti che vi partecipano e dell’organizzazione. Come di consueto moltissimi gli appuntamenti culturali in programma, in primis molti e prestigiosi concerti, legati dal filo conduttore che ha caratterizzato quest’ultima edizione: i festeggiamenti per i 150 anni dell’unità di Italia. Gli spettacoli in cartellone hanno ripercorso, attraverso repertori musicali differenti, l’intero panorama della musica italiana e dialettale dell’ultimo secolo: Lorenzo Monguzzi, Marlene Kuntz, Modena City Ramblers, Nanni Svampa sono solo alcuni fra gli artisti che si sono esibiti sul palco di Osnago nel corso delle serate… Ecco le esclusive interviste di Trantran, che segue sempre con vivace interesse la musica d’autore, specialmente quando approda in Brianza… Servizio a cura di Marta Migliardi e Elena Gorla foto Alberto Zanardo e Francesca Fawn Masperi
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clochart SPECIALE OSNAGO tripudio di musica e parole
Lorenzo Monguzzi l’insostenibile leggerezza della musica d’autore Nel 2012 il primo lavoro da solista
Lorenzo Monguzzi, classe 1967. Brianzolo doc. Conosciuto ai più per aver fondato, a metà degli anni novanta, insieme a Piero Mucilli e Simone Spreafico i Mercanti di Liquore, con i quali ha inciso sei album (l’ultimo, Miserabili, nel 2008) e ha partecipato a moltissime illustri manifestazioni musicali tra cui, una delle più importanti, Faber amico fragile tenutasi a Genova nel 2000, dove sono intervenuti alcuni tra i maggiori artisti italiani. Lorenzo nel 2012 uscirà con il suo primo lavoro da solista e, senza tante ipocrisie, ci spiega il perché di questa scelta. Tra i coloriti
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ricordi della Monza dei primi anni ‘90 ed i progetti per il futuro si delinea la sua personalità ironica, allegra (quell’amara allegria tipica delle personalità complesse) e tagliente che rispecchia la scelta compositiva e autorale delle sue canzoni: non basta mica azzeccare i congiuntivi per essere un bravo cantautore…. Per te quanto è stato influente nascere e vivere in Brianza? Che rapporto hai con la tua terra? Questo ho cercato di spiegarlo in una delle mie canzoni, Lombardia. Questa canzone viene spesso inter-
pretata come un’incazzatura verso la mia terra, in realtà c’è dentro sia l’amore che l’odio, come è normale che sia. Quando una cosa ti riguarda hai tutto il diritto di amarla e cantarne le bellezze e le doti, però hai anche il diritto di incazzarti nel vederla cambiare in modi che non ti piacciono: essere lombardi, a differenza di quanto accade a coloro che provengono da altre regioni, è una condizione che ha dentro sé molto contrasto. Anche storicamente la nostra regione è stata venduta e ricomprata mille volte quindi è difficile mantenere una completa naturalezza verso questa terra che ti
cambia continuamente davanti agli occhi. Un grande segno di appartenenza e di progresso, da parte della cittadinanza, sarebbe quello di difendere questa terra ed impedire che la si “stupri” nei più svariati modi, a partire da certi mostri urbanistici. Nei primi anni ‘90 Monza era molto attiva a livello musicale, oltre ai Mercanti di Liquore c’erano i Bluvertigo,i Soerba, Garbo…. Come hai vissuto quegli anni di fermento? E oggi com’è musicalmente la Brianza? Non so dirti oggi come sia la situazione perché io ora vivo a Bernareggio…a Monza le case costano l’ira di Dio! …e poi sono sempre in giro. Sono convinto, comunque, che di gente che suona ce ne sia molta, ma mancano i locali per fare musica dal vivo, è molto difficile farsi sentire oggi. In quegli anni, invece, era piacevole vedere che c’era quel gran fermento ma riguardava la scena musicale più elettronica e modaiola…noi eravamo abbastanza altrove. Ti dirò, per tanti anni ho vissuto quella scena musicale con uno spirito di contrasto: noi eravamo di San Donato, quindi un quartiere di periferia mentre, per dire, i Bluvertigo erano del centro di Monza. Comunque ero e sono in ottimi rapporti con Andy, con cui avevo messo in piedi una sorta di Factory ad Arcore, nella zona più estrema e industriale che si chiama Cascina Bruno. Avevamo preso in affitto una palazzina con annesso un capannone. Le stanze della palazzina le avevamo affittate a personaggi inquietanti, nel capannone, invece, avevamo fatto uno studio di registrazione. Quando ho conosciuto Andy ho cambiato idea e ho smesso di pensare che erano quelli del centro con le conoscenze e i soldi… Stasera, nello spettacolo Canzoni che balzano attraverso i secoli, non ti esibisci con i Mercanti di Liquore ma con Stefano Vergani (Felice Cosmo, Diego Potron e Luca Butturini): com’è nata questa collaborazione che ha, ancora una volta, come filo conduttore l’amore per il cantautorato italiano? Questo spettacolo è nato con l’intento di divertire noi che suoniamo. Non avremmo mai immaginato che potesse diventare così di successo e di rifarlo per più di due volte! Il titolo è preso da una poesia di Bukowski in cui lui paragonava tutti i grandi artisti della storia dell’umanità a delle belve che hanno la capacità di balzare attraverso i secoli. Nessuno di loro, Bukowski per primo, si è preoccupato di “rimanere”, di lasciare delle testimonianze, anzi…spesso hanno fatto anche delle fini orribili e misere. Allora io ho pensato che ci sono anche delle canzoni che hanno fatto la stessa cosa e, loro malgrado, ci ritroviamo oggi a viverle come un qualcosa di popolare: ce le ricordiamo tutti ed uniscono generazioni anche molto distanti. Questo è il filo conduttore di questo spettacolo che per il resto è un minestrone pazzesco! Per esempio questa sera apriamo il concerto con una canzone di Shel Shapiro, E’la pioggia che va, una canzone che conoscono tutti
ma probabilmente non sanno neanche più chi l’ha scritta. Nonostante questo rimane ed è come se fosse diventata una canzone popolare. Noi non sappiamo chi ha scritto La bella la va al fosso ma la conosciamo… Mi piace pensare, idealmente, che tra 100 o 200 anni una canzone che ho scritto possa fare questo percorso e diventi un patrimonio della gente: ma un patrimonio leggero. In questo spettacolo ci divertiamo e proponiamo delle cose da cantare insieme… Cosa intendi per leggero? Io mi muovo in quest’ambito che viene definito della “musica d’autore”. Se fai una canzone di dodici minuti con i congiuntivi giusti ti dicono che sei bravo! Tante volte mi capita di vedere tanti colleghi che usano un italiano colto fanno durare i brani tantissimo di modo che non li si possa ascoltare interamente in radio: così facendo già pensano di aver fatto una cosa di un certo valore! Secondo me non è così. Non dico che non si possa scrivere una canzone bella e lunga, che abbia anche un congiuntivo dentro… però è vero anche il contrario: ci sono canzoni talmente leggere, semplici e immediate che riescono ad evocarti qualcosa di più profondo di altre che magari hanno la pretesa di evocarti chissà che e non ce la fanno perché sono troppo pesanti. E non ti arrivano… Dori Ghezzi, ultimamente, scherzando a proposito di De Andrè ha detto: “Era sicuramente più cazzaro che santo”. Qual è il limite tra buon artista e buon uomo? Per intenderci, paradossalmente, se Hitler avesse scritto belle canzoni lo avresti potuto stimare? Per onestà intellettuale ti dovrei dire di sì ma è inevitabile che, essendo esseri umani, è impossibile. Ti faccio un esempio altrettanto assurdo e altrettanto forte. Io ho lavorato in un carcere, a San Vittore, dove ho tenuto per alcuni mesi un corso di musica. I miei allievi erano detenuti ed io, inizialmente, non sapevo chi fossero né quali reati avessero commesso. Avendo una cultura libertaria io ero molto più affascinato dal detenuto che dall’agente di custodia. Per me erano persone che di certo avevano sbagliato ma che per questo stavano pagando... li trovavo persone interessanti. Con alcuni di loro, dopo qualche settimana, si cominciava ad instaurare un rapporto quasi personale e di simpatia, poiché loro apprezzavano molto che io andassi lì dentro ad insegnare musica. Ad un certo punto una delle psicologhe che lavoravano al carcere, secondo me sbagliando, mi ha detto i crimini di cui erano incolpati alcuni di quelli con cui lavoravo: uno dei miei allievi era un pedofilo, io non sono stato più capace di provare simpatia. Sono riuscito a far lezione con lui e a trattarlo con educazione ma non riuscivo più ad avere tutto quel trasporto sul piano umano. Quindi, tornando a noi, se io amo le canzoni di un artista e dovessi scoprire qualcosa del genere sul suo conto la mia percezione cambierebbe inevitabilmente. Ed è, in fondo, un peccato. C’è, però, un modo per ovviare questo pericolo: basta non sapere nulla. Lo
stesso vale per De Andrè. Nel suo caso, poi, le cose si complicano ulteriormente perché nel corso degli anni hanno preso il cadavere e l’hanno sezionato in tutti i modi possibili! Essendo stato invitato a vari eventi a lui dedicati ed avendo conosciuto tante persone che lo frequentavano veramente c’è stata la curiosità di chiedere com’era. Per racconti diretti, quindi presumibilmente veri, ne ha combinate davvero di tutti i colori: alcune divertenti, e allora ti aumenta il mito, altre davvero sgradevoli. Alla fine, quindi, meglio non sapere. Se uno non sa niente ascolta solo la musica e l’apprezza per quello che è… e può immaginare tante cose. Al contrario, per esempio, sapere che De Andrè era pieno di soldi, e poi ascoltare La città vecchia ti fa strano e pensi: “eh bravo tu! Eri rampollo di una delle famiglie più ricche di Genova ma, dato che eri un po’storto, invece di stare negli ambienti della Genova bene andavi nei carrugi in mezzo alle bagasce e i bulicci (…come dicono a Genova)”. Io, per anni, ho immaginato l’anarchico senza un soldo, con la frangia e i capelli unti… Quando sai queste cose cominci inevitabilmente a smitizzare… per certi versi, però, bisogna anche smetterla di continuare a crearne “il santino” con programmi in cui il televisore gronda miele e vedendo i quali chi lo conosce si fa un sacco di risate! Lo fanno sembrare una Madre Teresa di Calcutta con la chitarra in mano. Secondo me bisognerebbe mantenere una certa equidistanza da tutte due le cose: non santificare ma neanche andare a scavare nei vizi privati che tutti abbiamo, chi più chi meno… Nel 2012 uscirà il tuo primo lavoro da solista: cosa dobbiamo aspettarci da questo lavoro? Puoi darci qualche anticipazione? Qual è la differenza tra il concepimento di un lavoro solista rispetto a quello di un gruppo? Ti dico subito una cosa polemica: ho deciso di fare un disco da solista perché non sentivo più, da anni, alcuna differenza tra il fare un disco da solista o con il gruppo. Ad un certo punto ho detto: io vi voglio bene (perché non ci sono stati screzi), ma me ne vado per la mia strada. Il progetto andava benissimo però quando fai questo mestiere non puoi accontentarti che funzioni. Questo lavoro deve essere qualcosa che riguarda la tua vita: se ci si mette tutti quanti qualcosa della propria vita allora si è un gruppo, altrimenti, se solo uno ci mette tutto e gli altri danno una mano, a volte volentieri altre meno, allora tanto vale procedere come solista. Mi rendo conto che è un’affermazione dura, però è quello che io ho vissuto. Per questo motivo, davanti all’ipotesi di fare un disco nuovo, perché oramai erano anni che dovevamo farlo come Mercanti, io non me la sono sentita. E’ come nel rapporto di coppia: quando qualcosa si rompe è meglio lasciare andare. Ci siamo lasciati aperti delle porte e siamo in pausa di riflessione…perché l’unico modo per cui magari, un domani, si possa di nuovo fare qualcosa insieme, era agire così adesso.
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clochart SPECIALE OSNAGO tripudio di musica e parole
Marlene Kuntz una casa sull’isola del vento
Al disco è collegato anche un progetto di arte visiva che lega quattro pezzi tramite quattro video girati come se fossero un corto (della durata di 20 minuti) realizzati da Masbedo… com’è nata l’idea di questo progetto? Noi abbiamo sempre fatto molta attenzione anche all’aspetto della comunicazione visiva e con quest’ultimo lavoro abbiamo voluto sperimentare qualcosa di diverso anche sotto questo frangente. Volevamo fare qualcosa di diverso rispetto al solito videoclip, qualcosa di più articolato, per questo abbiamo voluto collaborare con questo duo di video artisti milanesi, i Masbedo (Nicolò Masazza e Jacopo Bedogni) appunto, due personalità di spicco con i quali abbiamo anche sonorizzato alcune installazioni che sono state esposte sia alla Biennale che in altri contesti di rilevanza internazionale. Abbiamo, quindi, chiesto a loro di realizzare questo corto, articolato in quattro capitoli, in cui ogni capitolo fosse, appunto, un brano del disco. Sapendo che sono artisti molto capaci abbiamo dato loro carta bianca e loro stessi ci hanno suggerito questa location particolarissima, che è L’Islanda, a loro molto cara perché vi hanno realizzato diversi lavori. Abbiamo subito trovato che si prestasse benissimo anche al concept del disco, sviluppato tra i temi di virtualità e solitudine…L’Islanda è una terra davvero diversa dai paesaggi che siamo abituati a conoscere, sospesa nel mare fra due continenti, Europa ed America, vastissima e poco popolata…sicuramente lì sentirsi soli è una sorta di stato naturale! Tornado proprio ad uno dei temi portanti del disco, la virtualità, quanto credi che il ruolo di internet nelle nostre vite ci abbia trasfigurato a livello individuale oltre che sociale?
alcun approfondimento. A questo si aggiunge anche il problema del multi tasking, dell’avere sempre contemporaneamente accesso a più programmi, a più applicazioni, che finisce per ridurre sensibilmente il livello di attenzione su qualsiasi cosa, che riduce la nostra capacità di concentrazione. Questi sono rischi che toccano l’intera struttura sociale ma che operano a livello individuale tramite un progressivo impoverimento delle capacità del singolo utente. Poi, da musicista, credo che internet abbia avuto un ruolo particolarmente incisivo, e non positivo, sulla fruizione della musica: non mi riferisco solo al fenomeno del download abusivo, ma anche al fenomeno di de-mitizzazione che ha comportato. Tutto è molto meno strabiliante, molto meno carismatico, tutto si usa e si getta. I video una volta si vedevano in tv quando passavano e ci lasciavano a bocca aperta. Oggi è difficile trovare qualcosa che ci sorprenda, siamo abituati ad avere tutto e subito, ci siamo persi il gusto dell’attesa, la capacità di proiettare nell’immaginario le nostre aspettative. A partire dall’esplicito richiamo a De Andrè in Paolo anima salva, in tutto il disco il tema della solitudine si configura come fulcro della riflessione… ma il positivo dell’isolarsi in sé stessi, quando diviene un proclamato orgoglio della solitudine non rischia, scontrandosi con il mondo reale, di sconfinare nella presunzione? Noi in questo disco parlando di solitudine vogliamo metterne in evidenza la sua valenza positiva ed introspettiva, certo è che, soprattutto correlandola al tema della virtualità, anche l’altro lato della medaglia, l’aspetto negativo, l’isolamento a
La ricerca della solitudine è caratterizzata da un equilibrio molto fragile ma è un percorso al quale non ci si può sottrarre: pena la superficialità. Originari di una terra di confine, il cuneese, da quei luoghi hanno forse ereditato il loro carattere trasformista ed irrequieto, che ne rende difficile la classificazione all’interno di un genere e sulla base di logiche prestabilite. Protagonisti, da oltre un ventennio, della scena rock italiana più alternativa e ricercata, la loro produzione artistica ha incrociato il cinema ed il teatro, in un lavoro di costante ricerca e mutazione votato al divenire. Un moto perpetuo in cui concedersi solo qualche sosta, per guardarsi allo specchio e riscoprir-
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si, per leggersi dentro: come il loro ultimo disco. In questa breve chiacchierata con Luca Bergia (Ndr. batterista e fondatore del gruppo assieme a Riccardo Tesio e Cristiano Godano) è facile perdersi nelle immagini lunari e surreali evocate dal disco, come su fredde e desolate spiagge d’Islanda, riflettendo in modo schietto su come il mondo ci ha trasformati. Il vostro ultimo disco, Ricoveri virtuali e sexy solitudini si presenta come un lavoro molto
diretto, decisamente distante dal vostro disco precedente… Quando entriamo in studio noi cerchiamo sempre di reinventarci, di aprirci al nuovo, alla sperimentazione, per questo motivo se il nostro disco precedente, Uno, è un lavoro molto intimo, ricco di ballate, che ci ha permesso di approdare anche in teatro, un luogo che come musicisti desideravamo vivere, con questo ultimo lavoro abbiamo voluto tornare verso un assetto più elettrico, tornando all’irruenza che ci ha sempre caratterizzato.
è una domanda molto impegnativa, su cui intellettuali e sociologi dibattono in modo molto denso…io posso solo dare la mia opinione, da uomo della strada…Credo che internet sia uno strumento per molti versi fantastico, dal grandissimo potenziale ma che proprio in virtù del suo grande potenziale debba essere usato anche con estrema cautela e consapevolezza. L’overdose di informazioni alla quale ci ha esposto ha indubbiamente anche contribuito ad appiattire il livello della conoscenza. Si può trovare di tutto navigando ma vi è anche il serio rischio di perdersi, senza la possibilità di giungere ad
cui la virtualità condanna talvolta, entra in gioco proprio per antitesi. Tuttavia la protagonista di questo disco non è la solitudine subita bensì quella ricercata e riconosciuta come occasione di approfondimento e scoperta di sé, come occasione di libertà rispetto ad ogni conformismo. è comunque anche vero che in questo percorso sono insiti dei rischi: l’individualismo portato alle sue estreme conseguenze rischia necessariamente di ammantarsi di presunzione, se non, addirittura, di approdare al solipsismo! La ricerca della solitudine è caratterizzata da un equilibrio molto fragile ma è un
percorso al quale non ci si può sottrarre: pena la superficialità. Quale equilibrio bisogna mantenere nella ricerca fra parole e musica? Dovrebbe rispondere Cristiano che è l’autore di tutti i nostri testi…io posso solo dirti che credo che la capacità di creare quest’equilibrio sia un’arte, un’arte che Cristiano ha affinato sempre più nel tempo ma che da sempre gli è propria e padroneggia. Nel nostro caso i testi vengono quasi sempre alla fine del percorso creativo, prima ci dedichiamo alle musiche ed usiamo un cantato fittizio, una sorta di finto inglese, che usiamo per commentare metricamente i brani. Su questi indirizzi ritmico melodici si innesca la sua grande bravura nel comporre testi che riescono ad armonizzarsi alla perfezione anche in una lingua che, come la nostra, è davvero ostica per la musica rock. Lui riesce a mantenere la sonorità senza penalizzare il senso del tutto, anzi arricchendo il tutto di senso! E’ un’arte…difficile da decodificare! Dopo tanti anni trascorsi a suonare assieme il feeling tra voi non sembra venire meno…qual è il vostro segreto per non scannarvi? E’ una bella domanda! In vent’anni assieme è ovvio che possano talvolta sorgere delle tensioni…fortunatamente in tutto questo tempo non ci siamo mai trovati ad affrontare dei momenti così duri da pensare di mollare tutto. Non ci è mai successo, e credo che questo dipenda prima di tutto dal fatto che abbiamo una profonda conoscenza reciproca e siamo legati da un’amicizia forte. Questo ha fatto si che fra di noi non sia mai venuto meno il rispetto. In secondo luogo siamo legati da una passione così forte per ciò che facciamo che l’obiettivo di salvaguardare il nostro percorso, il nostro progetto viene posto al disopra di qualsiasi disagio, di qualsiasi menata privata! Una domanda personale: perché la batteria? Com’è avvenuto quest’incontro e com’è nato l’amore? Devo dire che per me è stata una cosa innata… quando ho iniziato ad ascoltare musica “attivamente”, scegliendomi i dischi e cercando le cose che mi piacevano di più, dunque verso i quattordici anni, ho subito notato che tendevo a rivolgere la mia attenzione verso la parte ritmica della musica. All’inizio, erano i primi anni ’80, ero appassionatissimo dei primi U2 ed ero arrivato persino a costruirmi una prima batteria molto rudimentale…poi c’è stata anche una parte di casualità che mi ha portato su questa via perché davanti a casa mia, a Cuneo, c’era un negozio di strumenti musicali che aveva una vetrina in cui erano sempre esposte alcune batterie: ogni giorno, appena aprivo la porta di casa, quella era la prima cosa che vedevo…l’amore nasce anche così!
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clochart SPECIALE OSNAGO tripudio di musica e parole
Nanni Svampa perché l’ironia serve come l’aspirina!
canzone cantautorale e proprio a breve, fra l’altro, deve uscire la riedizione di un lavoro che abbiamo fatto nel 1991 io e Mario Mascioli (Brassens: tutte le canzoni tradotte. Svampa/Mascioli, ed. Franco Mozzio,1991) in occasione del trentennale della sua scomparsa, ed è un’opera antologica che racchiude la traduzione letterale dell’opera omnia di Brassens. La sua opera comprende un repertorio vastissimo al quale quasi tutti i cantautori si sono, in un modo o nell’altro, rifatti. Certo rifarsi ad un grande protagonista di un genere può poi essere fatto con maggiore o minore onestà e bravura ma che si faccia tesoro del patrimonio ereditato è, a mio avviso, una cosa assolutamente naturale. Avendo dedicato molto lavoro alla traduzione della sua opera ho anche ricevuto moltissime traduzioni dei suoi lavori…alcune sono terribili, altre sono incredibili, come ad esempio le sue canzoni rifatte in giapponese, questo perché un grande maestro non smette di essere modello con il tempo… Cito una frase dalla sua celebre canzone del C’è chi c’ha l’hobby, presente nel disco Riflusso Riflesso: “Come se non bastasse faccio parte di quella generazione che: la guerra non l’abbiamo fatta perché eravamo appena nati, per la resistenza eravamo troppo piccoli, durante il boom eravamo studenti, nel sessantotto avevamo già messo su famiglia, e quando siamo stati sicuri che l’importante è dare contenuti pregnanti al nostro discorso c’è arrivato nelle chiappe il riflusso ed eccoci qua”. Anche oggi più che mai esistono le generazioni di mezzo… cosa ne pensa? Il vero problema è che fino alla metà degli anni ’70 la tensione ideologica e la satira ricoprivano un ruolo sociale. Poi il terrorismo ha distrutto tutto e la gente si è realmente rifugiata nel versante privato della esistenza. Tuttavia i problemi del Paese erano ancora inquadrabili in un ambito nazionale, dai caratteri tipici ben delineati. Oggi la situazione politica e sociale è ancora più complessa perché quello che sta accadendo, le problematiche economiche e so-
è il più famoso rappresentante del cabaret milanese, cultore della tradizione lombarda e della canzone popolare dialettale, attore teatrale e cinematografico, autore di testi di cabaret ed il più autorevole traduttore dell’opera di George Brassens. La Milano che non c’è più, delle osterie, dalla mala, delle nebbie sui canali… Una Lombardia in cui la pianura ancora vive fra cascine e contadini, fra vino onesto e donne. Questi i racconti immortali che rivivono nella sua brillante interpretazione.
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Ci parli un po’ dello spettacolo con cui sarà in scena… Quello che propongo questa sera è uno spettacolo collaudato, un cabaret concerto, una sorta di spettacolo antologico che ripercorre i vari repertori che io ho frequentato attraverso racconti umoristici legati alla memoria di personaggi di paese di quando ero bambino oltre ad aneddoti legati alla memoria di una vecchia Milano legata al cabaret ed alle osterie. Questo spettacolo è un gioco articolato come in un viaggio su e giù fra il lago Maggiore e Milano, i
ciali che viviamo, sono più circoscritte ad un ambito locale e nazionale ma si inseriscono in un ordine di problemi più ampio, entro un orizzonte globale. La globalizzazione sta mostrando la propria portata anche sul versante della destabilizzazione globale dei mercati. Di certo combattere contro il crack delle banche ed il crollo delle borse non è cosa facile! In Italia su queste problematiche si innestano poi anche quelle legate da oltre un ventennio alla gestione politica che non è stata in grado di fornire, non dico soluzioni ma nemmeno alternative. Oggi i problemi delle generazioni più giovani sono moltissimi e non è neanche giusto dire che loro non tentino azioni di protesta perché abbiamo visto anche di recente le piazze italiane gremite da ragazzi, da donne che alzano la voce contro un sistema… il problema vero, credo, sta nel fatto che queste voci si perdono perché non sono sostenute da un azione mirata da parte di un gruppo politico. La politica oggi davvero non riesce più ad esprimere e rappresentare il paese: oggi è molto difficile organizzare ma anche solo immaginare una forza che prema sulla gestione dello Stato. Penso che oggi la sola via perseguibile sia quella della salvaguardia della qualità della vita e dello sviluppo orientato alla stessa… e con qualità della vita oggi intendo lavoro, ecologia e salute. Ambiti fondamentali attorno a i quali è necessario articolare un’azione. Da cittadino, da spettatore di questa città… com’è cambiata Milano? In realtà non la frequento più molto…sono quindici anni che abito sul lago Maggiore. Devo però ammettere che la città era molto cambiata già una quindicina di anni fa ed è anche per questo che poi uno decide di andarsene. Io personalmente non mi divertivo più ed anche oggi, quando ci vado per qualche concerto, per ritirare qualche premio o per assistere allo spettacolo di qualche amico, la trovo sempre molto appiattita, senza stimoli. Certo ora si spera nelle nuove amministrazioni ma resta il problema che in passato tutti ci hanno mangiato così tanto che ora non ci sono davvero più soldi…e senza soldi siamo daccapo!
Nell’ultimo anno si è parlato molto dei danni arrecati dalla politica di tagli alla cultura promossi da una mentalità che sostiene che la cultura non produca introiti, non promuova business… Questa che la cultura non produca introiti è una cazzata pazzesca! La cultura muove le persone e dunque produce indotto. Credo che il problema dipenda da quell’atteggiamento diffuso e sbagliatissimo per cui si ritiene che oggi gli artisti debbano esibirsi gratis, gli spettacoli debbano essere sempre gratuiti, soprattutto in estate, e così via…così si uccide la cultura e la sua stessa capacità di creare indotti attirando persone realmente interessate alla qualità di ciò che vedono. Gli spettacoli vengono sviliti al rango di riempitivi e nessuno vuole impegnarsi a pagare. I comuni lamentano di non avere soldi e poi spendono in fuochi d’artificio che saranno spettacoli rari ma di culturale hanno di certo ben poco! Non è giusto chiedere ad un’artista di esibirsi a percentuale sugli incassi perché quando ciò avviene il locale, che non ha niente da perdere, non si impegna nemmeno nella promozione dello spettacolo… L’ironia può essere considerata un rimedio per tollerare la vita e le ingiustizie? C’erto, l’ironia serve…proprio come possono servire tante altre cose! Alcuni si appellano alla religione, altri ricorrono alla rabbia, altri, invece, all’ironia che è un modo per sdrammatizzare la vita. Il problema dell’ironia è che non è in grado di proporre risoluzioni anche se di certo consente di sviluppare un senso critico. Vedere le cose con ironia è un atteggiamento della vita privata, solo in seguito l’umorista la trasferisce in scena. Nella vita privata, però, anche chi non ne ha fatto una professione la utilizza perché serve…come l’aspirina! Tre motivi per cui vale la pena vivere… Uno per conoscere, due per innamorarsi… tre per vedere come va a finire!
miei due poli storici di riferimento, i luoghi in cui ho vissuto ed attorno a cui si articola la mia produzione artistica. Una parte del suo repertorio è, per così dire, monografica, legata alla traduzione dal tradotto dal francese al Milanese di molte canzoni di George Brassens. Perché lui? Com’è avvenuto questo innamoramento? Io ho tradotto in milanese ed in italiano buona parte del repertorio di questo grande padre della
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altrove racconti e consigli di viaggio
Lampedusa terra, cielo, pensieri Il ponte tra Africa ed Europa di Marta Migliardi
Nella foto a lato, una veduta di Cala Tabaccara. Volo diretto Milano - Lampedusa. Un’ora e trenta minuti circa. L’aereo vira, in fase d’atterraggio. Guardo giù dal finestrino: non vedo niente, solo le acque azzurre e terse del Mar Mediterraneo. Sembra di precipitare fino a che non s’intravede questa terra aspra, il cui colore contrasta con il blu e disegna i contorni dell’isola pian piano negli occhi. Lampedusa, la perla del sud, il centro abitato più meridionale d’Italia: è, infatti, situata alla latitudine di 35°30’ N, più a sud di Algeri. Geologicamente parlando fa parte della placca continentale Africana. Dodici chilometri per tre. Una terra di con-
casione per parlare di Gheddafi, contro ogni pregiudizio, bisogna assolutamente che vi descriva le bellezze turistiche di Lampedusa. Lampedusa merita e ha bisogno del turismo. Perché Lampedusa è bella. A partire dal mare che la circonda. Vi consiglio, infatti, di noleggiare una barca al porto (non è necessario avere la patente nautica per quelle di piccola cilindrata) e di fare il giro di tutta l’isola, fermandovi nelle splendide calette che la caratterizzano. Alcune, specialmente nella parte sud dell’isola (tra cui Cala Tabbaccara, Cala Madonna, Cala Croce, Cala Greca e Cala Galea) sono raggiungibili anche via terra, altre, principalmente quelle a nord, sono visitabili solo via mare, poiché il versante settentrionale dell’isola è caratterizzato da coste alte e frastaglia-
Certi incontri sono come gli scambi dei binari. Uno spostamento appena percettibile e la vita cambia scena. Nulla è più come prima. Terra, cielo, pensieri, nulla. Con Lampedusa è andata così…
« Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi. » Tancredi, il Gattopardo (Giuseppe Tomasi di Lampedusa)
La sua anima si dissolse lentamente nel sonno, mentre ascoltava la neve cadere lieve su tutto l’universo, come la discesa della loro ultima fine, su tutti i vivi e su tutti i morti. James Joyce, “I morti”, da Gente di Dublino
fine tra due mondi ma con la peculiarità di essere circondata dalle acque e quindi un universo sé stante. Italiana ma più vicina all’Africa, luogo di turismo e di sbarchi clandestini, di tranquille vite sui pescherecci e di disperate speranze: la contraddizione è parte della sua bellezza. A onor di vero, nonostante i telegiornali non smettano mai, ogni estate, di proporci servizi sui clandestini, a Lampedusa, sull’isola, non si vedono neanche. La storia è però testimoniata, sempre con rispetto e dignità, dal cimitero delle barche della speranza, vicino al porto, o dalla polizia e dai carabinieri che con discrezione sono sempre presenti, via mare e via terra. Testimoni benevoli anche gli abitanti dell’isola che, al contrario di quello che potremmo pensare, sono davvero accoglienti e non vivono l’immigrazione come un reato, come un fastidio o un’invasione. Sono mille le storie di aiuti dati direttamente dalla popolazione ai rifugiati. Forse per i lampedusiani è tutto semplicemente normale. Com’è normale essere in mezzo, tra due continenti, com’è normale salutare con un sorriso ed essere cortesi, senza troppi fronzoli, intendiamoci. Del resto, in passato, fu luogo di sosta per Fenici, Greci, Romani e Arabi, ponte di unione e d’incontro tra diverse culture. A costo di cadere in ovvietà, a costo di perdere un’oc-
te. A Punta Parise troviamo una grotta particolarmente ampia e dall’angusta entrata, che consente l’accesso soltanto a nuoto, e nel cui interno è presente una piccola spiaggia di sabbia. D’inestimabile valore faunistico è l’Isola dei Conigli fronteggiata dall’omonima spiaggia, che è zona di ovo deposizione della tartaruga marina Caretta-Caretta, specie in via d’estinzione. Lampedusa è anche una delle mete più suggestive del Mar Mediterrano per i sub. Molte, infatti, le splendide immersioni che si possono fare: dall’Isola dei Conigli, alla spettacolare statua della Madonna Sommersa, fino a spingersi all’isola di Linosa e Lampione (le due altre isole che, insieme a Lampedusa formano l’arcipelago delle Pelagie). La natura del mare regna ancora sovrana in tutte le sue manifestazioni: qui è ancora possibile vedere il passaggio di grossi cetacei e i fondali di Lampione sono ancora miracolosamente intatti e selvaggi, con una fauna rigogliosa e varia. Finita la giornata di mare, è imperdibile l’aperitivo in via Roma, la strada principale della città che collega anche il porto con l’aeroporto, dove potrete trovare negozi caratteristici e ristorantini tipici. Non dimentichiamo, infatti, la ricchezza e la bontà della tradizione culinaria siciliana: pesce, bottarga, melanza-
ne e, ovviamente, un cannolo a fine pasto! Il centro di Lampedusa, dopo cena, è sempre animato da musica dal vivo e spettacoli folkloristici. Parlando con i lampedusiani, mi hanno fatto notare come sia un vero peccato che i turisti arrivino sull’isola principalmente in Luglio e Agosto: il clima, a Lampedusa è sempre mite, già a Maggio la temperatura si aggira verso i 30 gradi, così come a Settembre e Ottobre: ricordiamoci che, geograficamente parlando, siamo in Africa! Come ogni luogo magico, anche Lampedusa ha i suoi misteri. Il più noto e inspiegabile è “U Marobbio”, ovvero una marea anomala che, normalmente in Maggio, investe l’isola: in un giorno come tanti, lentamente e senza preavviso, raggiunge i 3 metri e poi velocemente scompare, lasciando pesci sulle strade e nei campi e barche nel parcheggio delle auto. Gli isolani rispettano, con una sorta di sacro timore, questo mistero e hanno imparato a conviverci con saggezza. Infine vi segnalo O’Scia (che, in dialetto, significa respiro), festival ideato e patrocinato da Claudio Baglioni per l’abbattimento delle barriere razziali e culturali e per sensibilizzare gli italiani sul tema dell’immigrazione. Un grande concerto, che si svolge ogni anno sulla spiaggia di Lampedusa a Settembre, con i più grandi autori e protagonisti della musica italiana. E con le parole di Claudio Baglioni, lascio ai vostri sogni, vacanzieri, etici ed ideali, la via aperta per Lampedusa: “Certi incontri sono come gli scambi dei binari. Uno spostamento appena percettibile e la vita cambia scena. Nulla è più come prima. Terra, cielo, pensieri, nulla. Con Lampedusa è andata così. Molti amici, da anni mi parlavano di Lampedusa, delle Pelagie, del mare e di questa peculiarità di isola così aspra. Io non so cosa sia cambiato dopo l’incontro vero, reale. Non penso che sia cambiato molto perché in fondo quest’incontro è come se ci fosse stato da molto tempo prima. Secondo me, comincia ad esserci, invece, il bisogno di far combinare il reale con l’ideale, quasi il bisogno di dire “mi piacerebbe lasciare anch’io una traccia per ritornare a sognare quest’isola ancora prima di averla vista. Per me gli odori, i suoni, i colori delle isole d’alto mare sono gli odori, i suoni, i colori, delle isole dei nostri sogni, di quei sogni che non devono appunto restare isole ma devono essere dei sogni da fare in comune”.
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reality venti domande per vedere la brianza con gli occhi dei brianzoli
Che lavoro fai? Disoccupato momentaneamente. Cosa ti piace di Monza e della Brianza? Niente Associazione di idee. Se ti dico verde... Ho fatto il giardiniere Cena Andiamo!!! Nome Vasile
Tu vai qualche volta al parco? Certo, spesso…
Età 39
Sai chi è Dario Allevi? Lo ho sentito nella lista quando c’erano le elezioni a Vedano…
Dove sei nato? Monza
ADMIRAL CLUB è un’evoluzione delle Sale Bingo nel segno dell’eleganza e delle più avanzate innovazioni tecnologiche. Forte dell’esperienza di oltre 8 anni maturata nel mondo del gioco del bingo, Promotrice Giochi srl ha deciso di dotare la nuova struttura di apparecchiature di ultima generazione da poco presenti anche sul mercato italiano. A differenza delle apparecchiature che li hanno preceduti, i VIDEO LOTTERY TERMINALS (detti anche VLT) non sono computer ma terminali di un server locale (di sala) e sono collegati alla rete nazionale attraverso tale server che consente di premiare il giocatore con premi fino a 5.000 euro alla singola postazione di gioco, fino a 100.000 euro nella rete di sala e fino a 500.000 euro su rete nazionale, grazie ad un jack-pot che si accumula ad ogni giocata per mezzo di una piccolissima quota di accantonamento. Forte della partnership stretta con Novamatic, colosso austriaco nel mondo dei giochi, ADMIRAL CLUB ospita 70 Video Lottery Terminals (VLT) e 30 Amusement With Prizes (AWP), di cui 75 collocati nella spaziosa sala fumatori. I clienti troveranno un ambiente accogliente e raffinato in cui trascorrere piacevoli ore di relax: un servizio bar e ristorazione, accompagnato da rivendita tabacchi, con possibilità di giocare al lotto o al superenalotto e un servizio bancomat esterno, con turni di apertura che vanno dalle 10 del mattino fino alle 2 di notte o le 3 durante il fine settimana. SPAZIO BIMBI ASSISTITO
Dove vivi? Vedano Vivi da solo o con la famiglia? Da solo Destra o sinistra? In mezzo
Se non a Monza e Brianza dove vorresti vivere? All’estero Esprimi un desiderio No. Metropolitana a Monza: favorevole o contrario? Favorevole. Dimmi un proverbio Non ne trovo uno adeguato per la serata. Dì qualcosa ai nostri lettori Ciao a tutti
Dai un voto a Monza e alla Brianza 6 e 1/2 Trasporti 4 e 1/2 Commercio C’è un bar che si chiama il Commercio! Non saprei non è il mio ramo.
Destra o sinistra? Nessuno dei due
Commercio 7
Che lavoro fai? Il barista
Se non a Monza e Brianza dove vorresti vivere? Non lo so..
Cosa ti piace di Monza e della Brianza? Tutto Associazione di idee. Se ti dico verde... Lega Nome Stefano
Cena Pesce
Età Boh, non mi ricordo più (ride). Quanti anni ho? 41
Tu vai qualche volta al parco? Raramente…
Dove sei nato? Monza
Chi è Dario Allevi? Il Presidente della Provincia di Monza e Brianza
Dove vivi? Verdegò
Dai un voto a Monza e alla Brianza 7
Vivi da solo o con la famiglia? Da solo
Trasporti Non li uso
Esprimi un desiderio. Non te lo posso dire, se no non si avvera! Metropolitana a Monza: favorevole o contrario? Favorevole. Dimmi un proverbio Chi la fa l’aspetti Dì qualcosa ai nostri lettori Vivete la vita che è bella!
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Brigantia storia ed escursioni nel nostro territorio
Parco naturale del Monte Barro in equilibrio fra storia e natura.
Il Museo Etnografico dell’Alta Brianza (MEAB), il portico dedicato ai trasporti. ta alla natura carsica della zona e, quindi, alla presenza di molteplici corsi d’acqua sotterranei, fa sì che anche sotto il profilo faunistico il Parco offra costanti occasioni di scoperta di specie di invertebrati mai segnalati in Lombardia come alcune specie di ragni e farfalle, ma anche molluschi e crostacei di fiume oltre a moltissime specie di anfibi. La sua collocazione ai piedi dell’asse prealpino e la grande varietà di insetti presenti sull’area ne fanno da sempre uno snodo cruciale delle rotte migratorie per molte specie di uccelli e per questa ragione, dove un tempo sorgeva un grande impianto per la cattura di uccelli da richiamo a scopo venatorio (andato in rovina dopo l’istituzione del Parco naturale del Monte Barro con l’introduzione dell’assoluto divieto di caccia e rilevato dal parco stesso nel 1990), oggi sorge la Stazione Ornitologica Sperimentale di Costa Perla (Osservatorio riconosciuto nel 1992 dalla Regione Lombardia), sede di attività scientifiche e didattiche incentrate sullo studio delle migrazioni. Qui, ogni autunno, durante il loro viaggio annuale verso sud, gli uccelli appartenenti a moltissime specie (fino ad oggi le specie osservate in transito sull’area sono ben 86) vengono catturati (ovviamente senza arrecare loro alcun danno!), inanellati, misurati e rimessi in libertà…ed alcuni individui, in seguito, sono stati avvistati in alcuni stati africani ed europei. Natura, in questi luoghi, significa anche studio e divulgazione scientifica ed ambientale, tramite un impegno costante e fondamentale per la futura
di Elena Gorla, con la preziosa collaborazione dell’ente gestore Consorzio Parco Monte Barro. Foto di Federico Bonifacio (Presidente Parco Monte Barro).
Il Monte Barro si staglia, isolato com’è rispetto alle montagne circostanti, affacciandosi direttamente sulla pianura: si erge, infatti, come un’isola rocciosa delimitata dai laghi lariani, lago di Como, lago di Annone e lago di Garlate. Il rilievo montuoso è alto solo 922 Mt. ma offre un panorama mozzafiato sulla città di Lecco, sulle Grigne, sul Resegone e su tutta la Pianu-
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ra Padana oltre che, ovviamente, sui laghi che la circondano. A causa del sua collocazione del tutto particolare gli habitat naturali presenti entro i sui confini sono moltissimi ed estremamente diversificati fra loro: rupi, praterie, valli, boschi e boscaglie. Dal 1986 l’intera area è tutelata dal consorzio del Parco naturale del Monte Barro.
Gli ambienti diversificati della zona fanno del Parco del Monte Barro l’area protetta lombarda con la maggior diversità floristica regionale, si contano, infatti, oltre 1000 specie di piante in meno di 700 ettari, biodiversità che in talune zone giunge a manifestarsi con la presenza di più di 50 specie diverse in un solo metro quadrato! Questa elevata varietà vegetale, abbina-
dell’ambiante attraverso l’individuazione di cinque zone rappresentative dell’area Prealpina organizzate in modo da evitare pesanti variazioni nella vegetazione dell’area. All’interno del Parco naturale del Monte Barro, dove la natura da sempre si manifesta con generosa varietà, anche la storia dell’uomo, come è facile immaginare, affonda le sue antiche origini. Fin dai tempi oscuri del Medio Evo circolano leggende che indicano questo monte come sede di una mitica cittadina. Gli scavi archeologici condotti per oltre un decennio, dal 1986 al
mo, sono esposti i numerosi reperti rivenuti nel corso degli scavi. Presso l’antico borgo agricolo in località Camporeso è, invece, ospitato il Museo Etnografico dell’Alta Brianza (MEAB), che raccoglie oggetti e testimonianze sulle pratiche, la cultura, le tradizioni e i mestieri della Brianza storica. Bachicoltura, viticoltura e vinificazione, la stalla e la fienagione: un percorso articolato in oltre 600 mq espositivi allestiti entro le mura sapientemente ristrutturare di un antico edificio rurale, attraverso il quale vivere le emozioni di un viaggio nel passato della nostra terra e delle genti di Brianza.
All’interno del Parco naturale del Monte Barro, dove la natura da sempre si manifesta con generosa varietà, anche la storia dell’uomo, come è facile immaginare, affonda le sue antiche origini.
Per saperne di più sulle attività svolte dal parco, sulla programmazione didattica riservata alle scuole, sui sentieri, sugli itinerari archeologici, sui luoghi di maggiore interesse, sulle associazioni operanti nell’area, sulle strutture ricettive, sulle feste e su tanto, tanto altro ancora è possibile consultare il sito www.parcobarro.it e scaricare la versione in pdf delle pubblicazioni inerenti il Parco naturale del Monte Barro.
salvaguardia del nostro ecosistema. Non a caso qui il CFA (Centro Flora Autoctona) ha recentemente realizzato uno spettacolare Sentiero Botanico (dedicato al botanico Giovanni Fornaciari che su questo monte condusse approfondite indagini botaniche), proprio in prossimità del pendio su cui, nel 1891 nacque il primo giardino botanico alpino d’Italia. Il Sentiero Botanico, facilmente percorribile anche dagli escursionisti meno esperti, è stato realizzato adattando le esigenze didattiche alle naturali caratteristiche
1997, hanno permesso alla storia di confermare la versione del mito: sono emersi i resti di un castello di epoca gota, la rispettiva area abitata collocata presso i Piani di Barra e il sistema difensivo in prossimità dell’Eremo. L’area di insediamento risultava essere piuttosto estesa e, fino ad oggi, sono già stati rivenuti i resti di ben una dozzina di edifici divisi fra i vari siti che possono essere visitati tramite percorsi guidati e presso il l’Antiquarium del Museo Archeologico del Barro (MAB), situato nelle vicinanze dell’Ere-
prossimi eventi Campagna di cattura e inanellamento uccelli a scopo scientifico dal 23 settembre al 1 novembre (prenotazione visite allo 0341-542266)
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bis teatro, musica ed eventi a monza e brianza
Enrico Ruggeri, Ridatemi le Nuvole professione gli spazi sconfinati di romanziere: Simona Barbieri Che giorno sarà… McKenzie una storia che avevo voglia
perché, forse perché ho un modo tutto personale di guardare le cose…In realtà, però, questa è una caratteristica di tutto l’universo femminile: tutte noi donne siamo un po’streghe, o almeno tali appariamo agli uomini solamente perché abbiamo una sensibilità che va un po’oltre il loro modo di vedere le cose e la vita. Tante volte gli uomini ci vedono come magiche perché siamo capaci di vedere cose dove loro non vedono nulla mentre siamo solo un po’ più sensibili ed attente… Ho, inoltre, due amatissimi gatti neri: una strega perfetta!
di Elena Gorla
di raccontare e non ci stava in una canzone!
Di origini scozzesi, canta e scrive canzoni da quando era piccolissima. Il lavoro del padre ha spesso costretto la famiglia a continui spostamenti in diversi paesi stranieri, un arricchimento costante che la ha portata a parlare ben quattro lingue (inglese, spagnolo, francese e norvegese) e ad avere una sola, unica costante: le sette note. Per la sua incessante ricerca musicale è appro-
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data a Oslo, dove ha collaborato con artisti locali, studiato all’Università e composto canzoni ispirate alla luce del nord. Dalla sua storia singolare, nasce il suo album d’esordio Ridatemi le nuvole, (pubblicato su etichetta FermentiVivi/Aereostella e distribuito da Edel): undici brani pop, con influenze celtiche-folk, un tocco di elettronica e un’atmosfera sognante, intima ed eterea.
Già che ne stai parlando restiamo un po’ in tema d’animali… Posso dire senza dubbi che spesso il mio rapporto con gli animali è migliore di quello che ho con le persone perché, sotto molti aspetti, gli animali sono migliori di noi in quanto è proprio solo dell’essere umano fare il male in modo volontario e, spesso, gratuito. Gli animali, inoltre, non hanno il vizio di giudicare, danno amore e calore in modo schietto, ti danno serenità perché non sono afflitti e non ti affliggono con i problemi legati al futuro. Quando torno a casa dai miei gatti quotidianamente ritrovo la mia oasi di serenità. Quando ero alle superiori militavo in associazioni anti vivisezioniste, ero sempre in qualche protesta in difesa dei diritti animali…sono certa che se non avessi intrapreso la strada della musica avrei studiato veterinaria ed ora sarei in qualche parte di mondo a cercare di aiutare animali selvatici in difficoltà!
Nella tua biografia ufficiale sei definita una piccola strega, perché? In realtà è un nomignolo che mi trascino fin da piccola. Mio padre quando era giovane chiamava mia madre affettuosamente “strega” e, quindi, io per lui sono subito stata la piccola strega, streghetta, ecc. In seguito anche tutti i miei fidanzati mi hanno chiamato streghetta, non so
Parlaci un po’ del tuo album Ridatemi le Nuvole: come sei arrivata a sviluppare questo progetto? Il progetto, in realtà, è nato tantissimi anni fa: collaboro da quasi quattordici anni con quello che è il mio produttore, Marco Zangirolami, che ha anche curato assieme a me la realizzazione dell’album. Ho iniziato a collaborare con lui con dei lavori per la televisione e per la radio, poi a forza di rompergli le scatole, di fargli sentire i miei pezzi, di dirgli che volevo fare la mia musica ed esprimere quello che sento, si è convinto che era arrivato il momento di elaborare il progetto di quest’album, scegliendo i brani che ci sembravano più rappresentativi, anche dal punto di vista emotivo, della mia attività musicale. Ci siamo sempre trovati molto d’accordo anche perché tutti e due abbiamo lo stesso pensiero, facciamo musica perché la amiamo: questo sicuramente non ci renderà mai ricchi ma sicuramente ci rende molto felici! Io sono felice di non essere mai scesa a compromessi per fare musica. Ho iniziato a suonare a sedici anni e subito tutti hanno iniziato a volermi indirizzare da una parte o dall’altra: “perché non scrivi in italiano? Perché non cambi genere?” e tante altre cose di questo tipo… ma come potrei
“cambiare genere”? Io sono quella che sono e la mia musica rispecchia quello che sento, non sarei capace di farla diversamente, non sarebbe il mio modo! Fortunatamente ho conosciuto Marco, che è una persona che vive la musica come la vivo io, e poi anche i miei discografici che mi hanno permesso di uscire con l’album richiedendomi solo delle piccolissime modifiche, dei compromessi realmente minimi, permettendomi di rimanere quella che sono veramente. E’ stato un percorso che ha richiesto molto più tempo, probabilmente se avessi accettato altri accordi sarei uscita con un album già a vent’anni… ma sono molto felice di come sono andate le cose. Quanto di ogni paese in cui hai vissuto, al di là dei molti testi in inglese, rientra nella tua musica? Nonostante le influenze nordiche presenti nell’album siano decisamente evidenti, quello che mi sono portata appresso da ogni paese in cui ho vissuto e che rientra e traspare in tutto l’album è lo spazio immenso che ho incontrato in ogni paese. Mi spiego meglio: anche se non ci sono sonorità spagnole o influenze della musica giapponese, altri due paesi nei quali ho vissuto per un po’, tuttavia le distese, gli spazi sconfinati che ho respirato anche in quei luoghi restano dentro di me, me li sono “portati a casa” e inevitabilmente si manifestano nella musica. La nostra vita di tutti i giorni è spesso vissuta con un senso di claustrofobia e io, attraverso la musica, cerco di allontanare questa sensazione di soffocamento. Uno dei complimenti più belli è per me quando gli altri mi scrivono e mi dicono che ascoltando il mio album, magari in macchina imbottigliati nel traffico, subito hanno un senso di sollievo, di apertura perché si sentono proiettati verso uno spazio aperto, si sentono di viaggiare lontano. Per me questo è davvero importante perché significa che il mio lavoro è “arrivato”. Tante collaborazioni dal sapore rap: Fabri Fibra, (NDR. con cui ha duettato in In Alto), Danti dei Two Fingerz che partecipa ad un brano del tuo album…quale è il legame con le tue sonorità? Come sono nati questi incontri? Le collaborazioni sono nate per caso, spontaneamente. Io parto dal presupposto che la musica è tutta musica: tutta bella e degna, poi ognuno di noi ha la propria cultura, il proprio percorso di vita e fa musica in base alle influenze musicali che ha subito ed alla musica che ha meglio conosciuto e amato. Io rispetto davvero ogni tipo di musica e di produzione musicale, anche se ovviamente ho i miei gusti, e poi non amo precludermi mai niente. Tutte le collaborazioni che sono nate nella mia vita sono nate in modo spontaneo. Fabri, ad esempio, collabora da anni con Marco Zangiro-
lami che è stato il produttore dei suoi due album precedenti a Controcultura, e per questo motivo l’ho incontrato spesso e alla fine siamo diventati amici. Marco gli ha fatto sentire alcuni miei lavori, poi da cosa nasce cosa… lui un giorno ha avuto bisogno di una voce femminile che non fosse di un’artista troppo in voga al momento ma che fosse comunque una professionista “collaudata”. Così un giorno mi ha chiesto se volevo provare. Inizialmente non si era neanche certi che il brano sarebbe poi effettivamente entrato nell’album… ma alla fine c’è entrato, ed è anche stato quello più scaricato da iTunes, quindi ai sui fan è piaciuto! Lo stesso discorso vale per Danti: si frequentano per lavoro gli stessi ambienti e ci si conosce. Lui è anche un autore pop ed io avevo bisogno di un autore per i testi in italiano, perché, anche se mi ci applico, con la scrittura in italiano ancora non mi sento a mio agio… Comunque gli ho chiesto di aiutarmi con i testi, mi ha aiutata e la collaborazione è iniziata così, per poi prendere vie prima impreviste. Sono tutte cose “accadute”, senza un’intenzione commerciale… anche se poi hanno “funzionato”. Ti occupi anche di musico terapia...com’è nato il tuo interesse per questa disciplina? Anche in questo ci ha messo lo zampino il caso: stavo leggendo una rivista che mi è arrivata a casa per sbaglio, non indirizzata a me, e mi sono imbattuta in un articolo sulla musicoterapia in gravidanza. è stata una folgorazione perché mi è sembrata subito una cosa meravigliosa. Ci sono evidenze scientifiche sul fatto che l’ascolto prenatale faccia nascere bambini con più sinapsi, quindi più svegli, e aiuti a sviluppare il rapporto madre-bambino permettendo ai bambini di essere così più positivi, più aperti, meno introversi…una sfida incredibile! Mi sono subito informata ed iscritta al centro di cui c’era l’indirizzo nell’articolo…e dopo quattro anni di studio mi sono abilitata all’insegnamento e specializzata nel prenatale, ossia lavoro con le donne in gravidanza. Sul mio sito www.simonabarbieri.com c’è una sezione dedicata alla mia attività di musico terapeuta, con indicazioni delle attività in programma e dei vari corsi. Insegno anche canto e canto armonico. Quest’ultimo non serve ad imparare a cantare ma è legato all’espressività personale. E’ una disciplina antichissima, quasi ancestrale, molto utile in tutte quelle persone che soffrono di ansia, di attacchi di panico, di insonnia o, più semplicemente, per chi non riesce nella vita quotidiana ad esprimersi come vorrebbe. Il tuo sogno nel cassetto? Desidero che tutto rimanga come adesso: sono felice di tutto quello che sto facendo.
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bis teatro, musica ed eventi a monza e brianza Direttore Sanitario: Dr. Mauro Malvini
SERVIZI
EQUIPE MEDICA
Emergenze odontoiatriche
Dr. Mauro Malvini
al numero 039.2308662
Implantologia / Chirurgia Orale
Radiologia Digitale
Dr. Maurizio Parente
In sede
Endodonzia / Conservativa
Dr. Armando Ferraro
Ottobre si torna in scena
Dr.ssa Veronica Crea Ortodonzia / Pedodonzia
panoramica sugli appuntamenti a teatro a Monza e dintorni di Adriana Colombo
Inizia ottobre e, finisce così la stagione dedicata alle feste di paese, alle sagre e ai concerti all’aperto: si va verso la stagione, dove il clima meno clemente ci porta a trovare nuovi nutrimenti per l’anima e, tra le cose che ci scaldano più il cuore e stimolano di più la mente ci sono gli spettacoli teatrali, un piacere dal sapore tradizionale che però oggi ha sempre più di nuovo e sperimentale. Andare a teatro è uno dei modi più piacevoli e stimolanti per passare le serate invernali, tanto più che ci sono programmazioni sempre più varie e davvero “per tutti i gusti” dalle commedie ai drammi, dai musical alle opere, monologhi, rappresentazioni, per così dire, leggere e altre più di difficile lettura. Così, pensando di fare cosa gradita vi riportiamo qui di seguito alcuni degli spettacoli che potrete vedere durante questa stagione teatrale in quattro dei teatri che siamo soliti bazzicare. Come prima cosa vorrei segnalarvi che dal 28 settembre al 9 di ottobre al Teatro degli Arcimboldi di Milano torna in scena il musical Notre Dame de Paris che consiglio, a chi non lo avesse già fatto, di andare a vedere. Vi sarà poi una serie di date di concerti: Tori Amos il 7 ottobre, Mario Biondi with Big Orchestra il 21 ottobre e Raf il 28 e il 29. A novembre sul palco degli Arcimboldi è previsto il ritorno del grande Brachetti col suo Ciack, si gira!. Dal 14 al 18 dicembre sarà la volta del Disney Live! L’intrepido viaggio di Topolino, uno spettacolo per tutta la famiglia; il 20 dicembre ci sarà Luca Carboni. Per avere ulteriori informazioni sulla programmazione e i biglietti consultate il sito: www.teatroarcimboldi.it
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Anche il Teatro Manzoni di Monza aprirà la sua stagione di prosa con un musical in questo caso sarà Aladin con testi e liriche di Stefano D’Orazio e musiche dei Pooh. Ci sarà poi Francesco Montanari con Piccoli Equivoci dal’1 al 4 dicembre e dal 15 al 18 sarà la volta di Zuzzurro & Gaspare ne La cena dei cretini. Il Teatro Manzoni poi vedrà la 29° edizione del Teatro Manzoni per la scuola: “ Un Teatro che racconta e incontra – insieme ai bambini e ai ragazzi dai 3 ai 18 anni – luoghi, oggetti, emozioni, storie, volti, affetti.” Per tutte le informazioni sulla programmazione e i biglietti consultate il sito: www.teatromanzonimonza.it Al Teatro Binario7 di Monza si inizierà invece con un fuori abbonamento il 21-2223 ottobre: Singles con Alfredo Colina, Ussi Alzati, Federico Bonaconza per la regia di Rodolphe Sand. Che racconta con molto humor e fine ironia le avventure di un gruppo di amici single alla ricerca del grande amore. Poi sarà la volta il 19-20 novembre Due vecchiette vanno al nord con Iaia Forte e Daniela Piperno - regia Marcello Cotugno. Il 3 e 4 dicembre sarà in scena Jekyll & Hyde – Il lato oscuro del comico con Paolo Nani e regia di Frede Gulbransen. Dal 15 al 18 dicembre sarà la volta di Frammenti di me. Virginia Wolf drammaturgia Ken Ponzo e per la regia di Corrado Accordino. Per tutte le informazioni sulla stagione del Teatro Binario7 consultate il sito: www.teatrobinario7.it. Il Teatro San Babila di Milano invece apre la sua stagione con Se tocco il fondo… Sfondo di S. Schettino e V. Coppola con Simone
Check-up Posturale
Parodontologia / Gnatologia
Schettino, Gennaro Picciriello, Pino Mosca e altri 5 interpreti. Per mettere poi in scena dal 27 al 30 ottobre l’Opera Madama Butterfly di G. Puccini con “Nuova Compagnia” - Orchestra Sinfolario – Coro Lirico di Parma Direttore Musicale Roberto Gianola. Dall’1 al 20 novembre il palco del San Babila sarà calcato da Valeria Valeri e Paolo Ferrari con Gin Day che saranno nuovamente seguiti da un’Opera e questa sarà la volta de Il Nabucco di G. Verdi dal 24 al 27 Novembre. Per ulteriori informazioni sulla stagione teatrale del Teatro San Babila consultate il sito: www.teatrosanbabila.it Come potete vedere già i primi mesi di questa stagione saranno ricchi di appuntamenti e, molto diversificati nei generi, insomma come dicevo prima, ce ne è un po’ per tutti i gusti. Non facciamoci prendere dalla pigrizia e andiamo a teatro. Buona platea a tutti.
SPECIALIZZAZIONI Implantologia
Odontoiatria Chirurgia Orale Pediatrica Ortodonzia Gnatologia Invisibile Posturologia Igiene Orale Protesi e Prevenzione Parodontologia Estetica Dentale Endodonzia
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Convenzioni Dirette: FASDAC, FILO DIRETTO, IPAS, NEWMED, PRIMADENT, PRONTOCARE, UNISALUTE/ FONDO-EST | Indirette: ACS Università Bicocca, CADGI IBM, COMUNE DI MONZA, ORDINE AVVOCATI DI MONZA, ecc
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bis teatro, musica ed eventi a monza e brianza
Enrico Ruggeri, Coredo Salerno professione l’artista che ama le donnE romanziere: Intervista all’eclettico Che giorno sarà… pittore brianzolo una storia che avevo voglia di Marta Migliardi
di raccontare e non ci stava in una canzone!
Io, infatti parlo italiano, polacco e…calabrese! Che legame senti, quindi, con la Brianza? Io vivo a Camparada, nella campagna, è lo trovo un luogo assolutamente rilassante. Per quanto mi attiri vivere a Milano, la mia attuale esistenza qui mi rende pigro a cambiare vita e a renderla “frenetica”. Per me la Brianza è un posto stupendo, sicuramente in vetta alla classifica dei posti più belli del mondo e ti assicuro, che io il mondo l’ho girato! Come è nata questa tua passione per l’arte e il disegno? E’ una cosa innata o è coltivata? Per quanto riguarda me credo sia una pulsione innata. Già dai tempi dell’asilo, quando ho avuto a che fare per la prima volta con la socializzazione, tutti si accorsero che ero perennemente distratto, con la testa fra le nuvole. Disegnavo sempre: preferivo disegnare che giocare, ho scelto, infatti, il liceo artistico che ho frequentato con l’amico Jimmy (Gianmario Mazzola, vedi Trantran 21) con cui ci siamo reciprocamente influenzati. Dopo il liceo ho fatto la scuola di fumetto. Come si arriva ad avere uno stile riconoscibile? A dire il vero io il mio stile l’ho maturato con molta fatica e ci sono arrivato anche mediante molti esperimenti. Ho avuto persone molto qualificate che a 18/19 anni insistevano e mi dicevano che a differenza di molti coetanei io non avevo ancora maturato il mio stile. Questa cosa mi ferì ma è stata una ferita costruttiva, tant’è che il mio lavoro, al momento è riconoscibilissimo. Qualcuno, un po’ sarcasticamente, dice: “se hai visto un quadro di Coredo li hai visti tutti”. Però è proprio questo, in una certa maniera, che voglio trasmettere, magari cambiando soggetto. Sono sempre favorevole alla sperimentazione però c’è sempre questa linea pesante che marca i contorni… questo stile è il mio biglietto da vista, anche perché omaggia il fumetto. Il fumetto rappresenta per me il filo conduttore di tutta la mia carriera artistica.
Coredo Salerno, il giovane artista già famosissimo in Russia, in realtà vive a pochi passi da Monza. Varca la porta della redazione accompagnato dalla sua bellissima modella. Di nero vestiti, esteticamente perfetti, sembrano loro stessi un quadro dai contorni delineati. Passo tutto il tempo dell’intervista a domandarmi se il loro sia solo un sodalizio artistico o anche sentimentale (ma io non vi svelerò
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il mistero, per togliervi questa curiosità vi consiglio di andare a leggere il suo blog…). Coredo è schietto, come i suoi quadri, e usa molto bene le parole, ponendole nel sottile ed ironico confine tra menzogna e realtà o semplicemente filtrandole attraverso la sua visone colorata e passionale del mondo. Forse perché la sua vita, artistica e umana, è costellata da episodi e personaggi degni di un film o
di un fumetto. Sono certa che sentiremo presto, anche in Italia, parlare di lui. Ricordate il suo nome ed il suo volto. Non dimentichiamoci mai chi siamo e da dove veniamo. Anche tu sei brianzolo… Sono nato e cresciuto qui ma sono un mezzosangue. Mio padre è calabrese, mia madre è polacca.
Quindi quando dipingi un quadro hai anche in mente una storia? Decisamente sì, infatti molti dei miei soggetti sono frame di opere cinematografiche che ho amato… perché dal fumetto al cinema il passo è brevissimo. Bat Man, Spider Man… il cinema ultimamente si ispira molto al fumetto e viceversa: e la cosa è positiva per entrambi! Io nelle tele, facendo l’occhiolino a Linchtenstein sicuramente, rappresento scene dei film: le persone vedono il quadro e immediatamente la visione corrisponde ad un loro ricordo emotivo. Quindi, in questo senso, mi piace che mi si dia del “commerciale”. Hai parlato di fumetto, cinema, arte... in questa tua visone del mondo come posizioni la musica?
Parlando della musica italiana, da monzese quale sono, io sono patriottico: mi sono sempre piaciuti i Bluvertigo, di conseguenza Battiato. Mi piacciono molto anche gli anni ‘80, da David Bowie a Michael Jackson, Madonna, Duran Duran, i Depeche Mode… ma mi piace molto anche il rock! Dal punto di vista dello stile e della grinta, ad esempio, uno dei miei modelli e Mick Jagger! Io adoro i Rolling Stones! Se dovessi scegliere, sai che spesso ti chiedono Beatles o Rolling Stones, io sono decisamente pro Rolling Stones! A proposito di fumetto. Oggi vanno molto di moda i giapponesi, le anime. Cosa ne pensi? Io adoro il fumetto italiano, i miei modelli di riferimento sono Milo Manara, Andrea Pazienza e anche la Sergio Bonelli Editore che secondo me è fortissima. è sempre più difficile riuscire a vivere facendo quello che si ama e per cui si è studiato, specie in Italia… tu come hai superato questa problema? Io credo di averlo superato varcando i confini nazionali…Io, per esempio in Russia, firmo autografi… Quando arrivo io c’è la televisione e mi fanno pubblicità radiofoniche: qui, in Italia, gestisco il ristorante di papà! Questa cosa mi rende più forte, più cinico e più sarcastico nei confronti dell’Italia. Non ne parlerei mai male, non voglio nemmeno dire che l’Italia non è ancora pronta per me, forse sono io a non essere pronto per l’Italia. Com’è nato questo avvicinamento con la Russia? In maniera molto “turistica”. Ho spalleggiato un mio amico la cui mamma ha un’agenzia viaggi. Dovevamo accompagnare degli studenti americani in questo viaggio-studio in Sicilia. Mi occupavo, oltre ad aiutarli con la lingua (io parlo molto bene inglese), di controllare che non corressero nei corridoi, che non facessero casini e non si ubriacassero! Durante questo soggiorno in Sicilia io e il mio amico, che poi è diventato il mio agente, abbiamo conosciuto questa ragazza russa, Olga, la quale ci disse essere una PR di una società molto importante in Russia che organizza eventi a cui sono invitati grossi esponenti politici di Mosca e San Pietroburgo. Dopo un mese, e dopo aver visto i miei quadri, mi chiamò per chiedermi se volevo fare una mostra in Russia… e andò benissimo! Ci fu una grande affluenza di persone da tutto il mondo: scozzesi, inglesi, ecc. La serata era a tema italiano, si beveva il vino ed io ero l’ospite italiano che esponeva i quadri. Ho venduto molto e ho notato l’interesse vivo delle persone, forse perché in Russia sta tornando di moda l’Italian Style: ci amano. I Russi non bevono più la vodka ma il vino italiano!
Conosciamo anche la persona Coredo. Credi negli extraterrestri? Voglio crederci, sono un sognatore, un accanito lettore di fumetti e vorrei anche essere morso da un ragno e acquisire superpoteri! Che rapporto hai con la religione? Credo che esista un Dio, non sono praticante ma cerco di bestemmiare il meno possibile. Quanto l’amore, o comunque i sentimenti passionali, influiscono sulla tua creatività? Nei momenti di contrasto o depressione sei creativo oppure “tiri giù la serranda”? Io penso che l’amore sia l’assoluto protagonista di tutto quello che ho iniziato a fare. Inoltre io adoro le donne e sono la mia fonte d’ispirazione nella maggior parte dei miei quadri. Ho iniziato a fare tele e a chiamarmi Coredo a 19 anni. Producevo tanto perché ero entusiasta. Circa sei anni fa conobbi due persone estremamente importanti nella mia vita, con le quali cominciò questo rapporto molto strano, perché erano gemelle. Fu un rapporto molto morboso, io le amavo entrambe e loro mi amavano tantissimo. Ero gelosissimo. Se una stava con me e l’altra usciva io non stavo bene. Ero una persona opprimente. Alla lunga questo rapporto era diventato deleterio per tutti e tre ed io avevo smesso di dipingere perché mi dedicavo interamente a loro. Quando la cosa finì, nella maniera più tragica possibile, mi ritrovai solo, come chiuso in questa cupola di vetro, avevo perso anche gli amici. Ero depresso e tristissimo. Grazie alla mia famiglia e a mio padre in particolar modo, pian piano ne sono uscito ed ho ricominciato a dipingere… anche se un po’ meccanicamente. Fino a quando il mio amico, Silvio, mi disse: vieni in Sicilia con me. E qui la storia si chiude: come sai ho conosciuto Olga, c’è stata la svolta e sono partito per la Russia. Quindi si può dire che in qualche modo lo devo alle gemelle! Che rapporto hai con gli animali? Credo che gli animali, in particolare i cani, dovrebbero esserci d’ esempio. Io ho adottato un levriero, una femmina, che veniva dalla Spagna dove era sfruttata per le corse. Vederla adesso felice in casa mia è una gioia. Ho fatto anche volontariato, a Gerno, in una clinica veterinaria. Come possiamo seguire i tuoi lavori? Seguitemi su Facebook e sul mio blog coredouniverse.blogspot.com e su Facebook Coredo Salerno. Io non vorrei diventare un artista quotato di cui nessuno, però, conosce la faccia: ci tengo molto alla mia immagine e anche al mio viso! Per assurdo, in futuro, potrei non dipingere più ma essere famoso come artista perché sono Coredo. Paradossalmente, piuttosto che esporre in una famosa galleria a Milano, preferirei essere invitato al Chiambretti Night o ad un reality!
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in cuccia due chiacchiere a quattro zampe Via Lecco, 164_20052 Monza_Mi_t. 039 388304_f. 039 323924_info@enpamonza.it
in occasione delle giornate degli animali
DOMENICA 2 OTTOBRE 2011 Monza_Ex Mercato Ortofrutticolo di via Procaccini ang. via Mentana
San Francesco d’Assisi
BENEDIZIONE DEGLI ANIMALI programma della manifestazione
un’estate in canile
storie di ordinario (e straordinario) lavoro Emergenza gatti L’agosto 2011 non sarà ricordato solo per l’eccezionale ondata di caldo ma anche per un’altrettanto eccezionale emergenza gatti: si è arrivati a oltre 180 felini accolti presso il canile/gattile di Monza, di tutte le età ma più spesso micini di pochi giorni. Chi li porta il più delle volte afferma di averli trovati, ma spesso il dubbio è che siano il frutto di una gravidanza indesiderata della propria micia che non si è mai voluto sterilizzare. Così ci si svuota la coscienza perché non si abbandonano per strada i piccoli e… si riempie un gattile ormai al collasso! Record di accalappiamenti Il difficile periodo economico ci ha messo di fronte a una nuova realtà: molte persone che fino all’anno scorso erano solite portare il proprio cane in pensione, quest’anno, per risparmiare, hanno preferito affidarlo ad amici o conoscenti. Volenterosi, magari, ma spesso poco esperti nella sua gestione. Il risultato: nel solo mese di agosto sono entrati in canile accalappiati o recuperati dai volontari ENPA ben 50 cani. Fortunatamente la maggior parte è risultata microchippata ed è stata riscattata dai legittimi proprietari dopo qualche giorno. Maltrattamenti Non sono mancati, purtroppo, gravi episodi di maltrattamenti. Venerdì 19 agosto è stato rinvenuto in una cascina un pastore maremmano morto da qualche ora legato a una grossa catena di ferro. Vicino a lui né un riparo né tracce di cibo o di acqua. Nello stesso “venerdì nero” è stata recuperata dai Vigili del Fuoco in un piccolo canale, immersa nell’acqua fino alla gola, una cucciola di cane terrorizzata, risultata poi essere totalmente cieca. Il dubbio è che qualcuno abbia voluto liberarsene con un’azione di un vigliaccheria e di una crudeltà senza limiti.
FATTORIA DIDATTICA
“PROFESSIONE” VOLONTARIO Volontariato fa rima con la voglia di rendersi utile a qualcuno che ha bisogno del nostro aiuto. Che siano anziani, bambini, malati o animali, poco importa: il volontario è una persona che decide di mettere a disposizione il suo tempo per dedicarsi a quanto gli sta più a cuore. Nella nostra provincia è possibile dedicarsi alla tutela degli animali entrando a far parte dell’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali). La sezione di Monza e Brianza gestisce dal 1983 il canile/gattile di Monza di via Buonarroti 52, oggi convenzionato con 12 Comuni. Ma non tutti i 150 volontari (tanti, ma mai abbastanza!) si occupano esclusivamente degli ospiti del canile/ gattile - che contano anche conigli, capre, pecore e galline! L’associazione è impegnata anche su altri settori, come le segnalazioni di maltrattamenti, il recupero e pronto soccorso di animali in difficoltà (compreso moltissimi selvatici), le colonie feline, l’organizzazione di numerosi eventi e banchi a tema, il controllo post-affido degli animali adottati presso il canile/gattile (circa 900 nel 2010), e l’erogazione di informazioni e consigli di ogni genere ai cittadini che contattano la nostra sede operativa. L’identikit del volontario Ogni volontario ha un proprio background e una propria identità, dal liceale che finalmente ha raggiunto la maggiore età e non perde un solo secondo per “arruolarsi”, fino a un esiguo gruppo di over-60. A volte i volontari mettono a disposizione le proprie competenze professionali o pratiche: così lo studente di medicina veterinaria assiste i nostri veterinari durante le visite e interventi degli ospiti al canile; l’avvocato dà il suo contributo nelle vicende legali; l’educatore cinofilo segue i cani con problemi comportamentali; l’appassionato del fai-da-te dà una mano preziosa nel risolvere i problemi tecnici che, in una struttura non
propriamente moderna come quella del canile di Monza, sono all’ordine del giorno. Insomma, per tutti c’è sempre tanto da fare! Come si diventa volontario Il colloquio/incontro conoscitivo per gli aspiranti volontari si tiene ogni giovedì sera alle 21.30 presso la sede operativa di via Lecco 164 (senza appuntamento). L’impegno minimo richiesto è di mezza giornata alla settimana, mattina o pomeriggio, oppure presso la sede anche la sera. Per altre info, visitate il sito www.enpamonza.it Volontariato. Il lavoro, come avrete capito, è sempre tanto e sembra non finire mai, ma la passione e la convinzione di aver fatto, nel proprio piccolo, qualcosa di importante ripaga abbondantemente del tempo e della fatica che si sono spesi. La “professione” del volontario, in fondo, è tutta qui.
La storia della bellissima cucciola similpastore tedesco di circa 40 giorni, battezzata Susy, è a lieto fine. Adottata il giorno stesso del soccorso dalla volontaria Simona, è entrata a far parte della grande famiglia a quattro zampe di Simona e del marito Marco, tra cui anche due scafatissimi mici non vedenti, proprio come lei.
Un caloroso invito è rivolto ai bambini di ogni età ai quali è dedicata la divertente iniziativa
“ANIMALI PER UN GIORNO” Abili truccatrici trasformeranno i più piccoli in simpatici animali. Potranno inoltre disegnare la maglietta con il proprio animaletto preferito per subito indossarla. Divertimento assicurato per i bimbi che potranno conoscere cani, gatti, animali da cortile ed altri piccoli amici domestici.
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SPORTivamente Monza e Brianza in movimento
SPORTivamente Monza e Brianza in movimento Nella Pagina precedente: Fluon Andy
Villa Reale di Monza visual mapping by AreaOdeon, dj set Andy
A MONZA il golf è diventato acquatico
Gus Gus ha fatto il record A fianco: Lady party opera di Andy
una forza propulsiva e creativa. Fabio Montani ci racconta del Con le nuove riforme tante di pratica suo successo inorepista.
di Luca Vanni
Cento concorrenti, una mazza, una pallina, il fiume Lambro e lo storico ponte di San Gerardino hanno fatto da cornice alla seconda edizione dello spettacolare “Golf sul Lamber”. La competizione consisteva in una gara nella quale i partecipanti, posizionati su un palco alto due metri situato sopra al ponte, dovevano cercare di mandare la pallina all’interno di un cesto di quattro metri di diametro situato sulle acque del fiume su di una piattaforma di sedici metri quadri. In alternativa potevano tentare di fare “buca” in un vero e proprio putting green di nove metri quadri, posizionato a sessanta metri sempre sulle acque del Lambro. Il gioco in sé e il fascino per quel tiro in pieno centro storico hanno portato molti appassionati, amatori, professionisti e anche tanti curiosi, ad assistere all’intera competizione che si è svolta giovedì 15 settembre. Nei giorni antecedenti alla gara sono arrivati agli organizzatori oltre cento iscrizioni di amatori tesserati F.I.G. (Federazione Italiana Golf) e per motivi di tempistica si è optato per bloccare gli iscritti a quota cento. Durante il caldo pomeriggio son state proposte due gare, una per gli amatori ed una per i professionisti. Nella gara dei “professionisti” si son sfidati anche dei giocatori campioni del mondo. Diego Sala è uno degli ideatori e organizzatori di questo particolare evento in collaborazione con Unifi Communication. Per l’immediato futuro “Golf sul Lamber” potrebbe avere due competizioni “sorelle” in altre località lombarde. Sono, infatti, in progetto una gara golfistica sul lago di Como ed una sulla neve in una meta ancora da stabilire.Secondo gli esper-
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ti della manifestazioni il golf, negli ultimi anni, sta diventando sempre più un gioco “popolare” e sempre meno uno sport d’élite come era un tempo. Sempre più persone affrontano con una mazza in mano il green (il percorso su cui si trovano le buche dove bisogna infilare le palline), in uno sport dove
concentrazione, precisione, calma e tecnica sono doti fondamentali se si vuole diventare degli ottimi giocatori. Anche molti bambini e ragazzi giovani si sono avvicinati al golf cercando di imitare i nostri campioni italiani. Suggestivo è stato il tiro provato, durante la manifestazione, dal piccolo Luca di soli tre anni accompagnato da mamma e papà, anch’essi in gara.L’unico handicap di questo sport, oltre all’oggettiva difficoltà di fare buca in meno colpi possibili, sono i costi forse ancora troppo eccessivi. Come per ogni disciplina sportiva i costi variano a seconda della qualità dei materiali scelti. Però se si pensa che per un equipaggiamento “usato” il costo si aggira intorno ai trecento euro, si può facilmente intuire che è ancora uno sport dove l’approccio è ancora caro. In aggiunta per poter giocare bisogna obbligatoriamente iscriversi a un club e le cifre sono decisamente alte. Comunque le cose stanno migliorando e la federazione sta facendo ogni sforzo per far sì che un numero sempre maggiore di appassionati si dia da fare con una mazza in mano. E manifestazioni come “Golf sul Lamber” vanno proprio in questa direzione.
Dario Allevi, il Presidente della Provincia di Monza e Brianza, si cimenta sul campo della manifestazione.
e laboratorio sono state tagliate e molti istituti stanno diventando licei artistici. Quanto è importante per te la pratica? Partirei dalla premessa che a livello generazionale, è difficile avere le idee chiare. Molto spesso dei genitori troppo ingombranti decidono ancora per i figli come si debbano orientare, e così fanno mancare ad un giovane le basi e la curiosità. E’ già difficile poter scegliere. A mio parere poter fare tante ore di laboratorio è una possibilità preziosissima. Piuttosto che uniformare ad un programma legato alle normative, la cosa fondamentale è dare la possibilità agli insegnanti di avere un metodo sperimentale. Io sono stato contento di poter studiare cose diverse in una situazione Adesso Gus Gus si è preso un po’ di vacancome quella che ho vissuto io, proprio perché za: è stato sistemato in un container e dopo l’individuo insegnante poteva fare la differenza. aver attraversato l’oceano Atlantico a bordo E all’Isa è pieno di insegnanti fantastici che non di una nave, arriverà nei pressi di Monsono solo quelli che seguono il programma ma za verso la metà di ottobre, esattamente a anche quelli che ti aiutano dopo scuola se devi Giussano, presso la carrozzeria La Fenice, fare la tesi di maturità, ti aprono il laboratorio. Io dove è nato. Già, perché Gus Gus è un’auto, ho imparato tantissime cose grazie a personaggi in termine tecnico uno “streamliner”: i letcome Pressato, Lino Gerosa… questi per tori piùFlavio attenti di Trantran se lo ricorderanme sono uomini profondamente appassionati di no di certo, visto che ne avevamo parlato sul quello che insegnano e quindi non fanno parte numero di dicembre dello scorso anno. Fanecessariamente un sistema Io bio Montani, 51dianni, il pilotascolastico. e il “motosono parte delle persone che delre” deldalla progetto, studiato dalpiuttosto Politecnico di le prassi di sistema. Milano, voleva andare sulla pista del Lago
Salato di Bonneville nello stato americaIl binomio studi no dello Utah, perartistici stabiliree illavoro nuovosembra record divaricarsi sempre di più: c’è unadi grande di velocità durante lo Speed Week metà difficoltà poter vivere l’arte impaagosto. E cea l’ha fatta! E’ ilcon primo italiano a rata a scuola. Ho visto fra d’oro le tue realizscrivere il suo nome sull’albo e ha stazazioni degli di auricolari un noto brand bilito il record velocità adi494, 5 chilomepersonalizzati tramite la tua operailgrafitri orari, battendo abbondantemente preca. Un matrimonio ben nel riuscito fradiarte cedente record, stabilito 2003, 460e marketing. Chee consiglio ai giovani che, km/h. Un vero proprio missile. Abbiamo usciti da scuola, devonodi iniziare a lavorachiesto a Fabio Montani farci da reporre con loro arte? ter. Eccolaquello che ha scritto per Trantran. Oggi la situazione economica e sociale è difficilisPer velocità si intende la velocità media regisima. tra C’èiluna vecchia generazione strata quarto e quinto miglio che dellaspecula pista. sui un giovani. Si è diffusa, l’abitudine da Se concorrente batteoramai, il record esistente parte di aziende affermate prendereuna i giovani nel primo passaggio, devedi ripetere sein stage gratuito, con entro la scusa di insegnare loro conda volta la prova 4 ore e le due vecome si lavora, senza, però, la minima intenziolocità ottenute vengono a loro volta mediane Per di passare poirecord ad un’integrazione te. velocità si intende lanell’organivelocità co aziendale. I ragazzi vengono presi e spremuti, media delle due prove. loro idee vengono saccheggiate ed essi talvolIleprimi cinque run (per “run” si intende una ta svolgono compiti che i loro dedicadatori di prova) sono persino stati obbligatoriamente nonpassaggi saprebbero senza ricevere comtilavoro ai vari di fare, categoria della licenpensi. Ai mieiintempi, almeno, unun riconoscimento za di pilota quanto io ero debuttante di solito era pattuito. E’ un mondo aeconomico Bonneville. Nel record run ho ottenuto Tuttavia bisogna anche dire che al spesso lesaturo. seguenti velocità: 299,564 Mph prii ragazzi non hanno la perseveranza di sbatterci mo passaggio e 301.151 Mph al secon-
la testa per anni, provarle tutte e provarci anco-
do, cheanche ha determinato il ènuovo recordoggi di ra. Ed la perseveranza necessaria, 300,357 direche 494,5 chilomecome anni Mph fa. Ci vale sonoa fasi bisogna passatri Avrei re, orari). esperienze su voluto, cui farsi ele potuto, ossa: lo migliorasnobismo re record, ma il essere giornopagato, dopo leopere condizioni deiilgalleristi, il non rubate meteorologiche l’hanno poco perché non avevome rilasciato unaimpedito: bolla d’accomdopo la metà ecc. del percorso, 3, pagnamento, Sono cosedopo in cui ilmimiglio sono imsono stato costretto ad azionare paracabattuto per anni e solo negli ultimi dueilposso dire dute di goduto frenatadiper riprendere il posteriore di avere qualche gratificazione. della cheauricolari non si che stabilizzava a cauTu poivettura citavi gli ho realizzato…li sa delleunfortissime raffiche di applicata vento laterali. reputo bell’esempio di arte di cui Bruno Munari (Ndr. 1907-1998, artista e desi-
Sono comunque feliceundicapostipite. avere ottenuto il gner milanese) è stato Dell’arte nuovo record mondiale di categoria per au-il applicata mi piace soprattutto il riconoscere tovetture a 4,2 litridella di cilindrata con mio tratto,fino un frammento mia arte, nella motore aspirato soprattutto: vita quotidiana di etante persone, in questo caso -“vederla di avere realizzato l’automobile italiana indossata”. Il solo consiglio che posso più in assoluto dareveloce è di credere nel proprio talento e lavorare -tantissimo, di essere conoscere il pilota automobilistico italiano altre realtà, viaggiare per più velocelainpropria assoluto ampliare prospettiva e focalizzare la -propria di avere ottenuto il primo record mondiale ottica.
Sempre in tema di Villa Reale, dove ha
di velocità italiano a Bonneville e instato soli 6prorun sede l’Isa, l’hanno scorso sei -di avere ottenuto in tagonista di un dj da set debuttante fantastico, ea in cielo soli 5 run l’accesso prestigioso 300Reale Miaperto con, come al sfondo, la Villa les Chapter Clubproiettate, che dà diritto al “capcolorata da luci raccontaci di pello bluesperienza? 300”. Il club è riservato ai piloquesta tiL’amore che hanno ottenuto certificazione profondo che puoi una provare verso la Villa di velocità superiore a 300 Reale è strano da spiegare. E’ unoMph spazio(482, istitu7zionale, chilometri l’ora) e dentro che accoglie in tutto tutci ho studiato però, in sé, to unache settantina di tutti i tempi. quello concernedila piloti Villa Reale, dentro di me, Adesso cosa armonico. ho intenzione di fare? Svilupè uno spazio AreaOdeon (associaziopare GusGuschecon un motore ne culturale promuove arte edecisamente cultura conpiù potente ee che stabilire un altro record. temporanea coinvolge sia artisti localiPerche ché un record tira l’altro... stranieri ad operare nel nostro territorio www.
areaodeon.org), ha rielaborato al computer ogni parte della Villa Reale ricolorandola con fasci di luce in una manifestazione di videoarte applicata. Io non ho visto neanche a Berlino una cosa del genere, dei lavori più belle e più grosse (Ndr. trattasi di visual mapping, proiezioni architetturali). La mia città mi ha messo di fronte alla possibilità
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pendolare il viaggio quotidiano è per me una vocazione
Rinnovabili e ritorno economico?
(in)sicurezza
Un investimento in ambiente e sicurezza alla portata di tutti.
di Juri Casati Per capirne di più in materia di energie rinnovabili incontriamo Paolo Nava, titolare della Nava srl Costruzioni Elettriche, azienda che nasce nel 1990, occupandosi prevalentemente di impianti elettrici. Tanto si parla di energia rinnovabili ma poco, spesso, se ne capisce. Ci spieghi lei che se ne occupa da anni, come orientarsi nel vasto panorama delle energie rinnovabili… Effettivamente è dal 2001 che abbiamo iniziato ad occuparci anche di fonti rinnovabili che crediamo fortemente essere il futuro. Nello specifico abbiamo maturato una grande esperienza nella progettazione e realizzazione di impianti fotovoltaici ma non solo: oggi le tecnologie a disposizione sono molteplici anche nel campo delle rinnovabili, per questo la soluzione migliore per ogni tipo di cliente va individuata caso per caso mediante uno studio approfondito. Quando abbiamo iniziato nel 2001 la tecnologia fotovoltaica non era ancora supportata dalle politiche legate al Conto Energia e, a dieci anni di distanza, siamo contenti di constatare che anche scelte politiche di questo tipo vanno nella direzione di voler sviluppare una cultura del risparmio energetico e dell’indipendenza energetica anche per il privato. In anni di esperienza ci siamo accorti di quanto sia importante proprio lo sviluppo della cultura delle fonti rinnovabili nei confronti delle quali il consumatore, in particolar modo l’utente privato, tende sempre a manifestare una certa diffidenza. Per questo motivo noi teniamo molto a spiegare ai nostri clienti i meccanismi di funzionamento delle principali tecnologie pulite da noi proposte in modo che sia realmente in grado di comprendere perché, valutato il suo specifico caso, lo indirizziamo verso un determinato sistema di produzione energetica piuttosto che verso di un altro. Oltre al fotovoltaico, che permette la produzione di energia elettrica direttamente mediante la trasformazione dei raggi UVA provenienti dal sole, offriamo impianti geotermici, aerotermici ed idrotermici, ma queste tecnologie sono ad oggi, almeno in Italia, meno diffuse e dunque meno note. La geotermia, come dice il nome stesso, produce energia partendo dal calore presente nel sottosuolo, l’aerotermia produce energia a partire dall’aria mediante una macchina che “abbraccia l’aria” e la traduce in energia con rendimenti variabili a seconda delle stagioni, e, infine, c’è l’idrotermia, la tecnologia mediante cui si produce energia a partire dall’acqua.
A livello pratico quali sono i vantaggi per l’utente privato? Oltre al vantaggio ambientale c’è un’indiscutibile tornaconto economico dato dalla produzione di energia elettrica che poi, in caso di esubero rispetto ai consumi, viene reintrodotta nella rete nazionale generando un valore per il produttore privato. Oltre a questo c’è anche una forma di incentivo regolamentata dalle singole regioni. Raccontato in breve è previsto un incentivo della durata di vent’anni dalla data di installazione dell’impianto. Questo per gli impianti fotovoltaici, per quanto riguarda, invece, le pompe di calore, ossia gli impianti basati sul principio geotermico, si ha un grande vantaggio ambientale in quanto è possibile riscaldare gli ambienti domestici e produrre acqua calda ad uso sanitario senza alcuna emissione di CO² nell’atmosfera, in quanto la produzione di energia è data da uno scambio termico fra la temperatura presente nell’ambiente e quella nel sottosuolo. Al di là dell’aspetto ambientale c’è poi l’enorme vantaggio economico dato dal rendersi indipendenti dai carissimi combustibili fossili normalmente utilizzati negli impianti di riscaldamento domestico, e dunque dai principali monopoli di case di distribuzione energetica, cosa che si traduce in un risparmi annuo di oltre 2000 euro a seconda della superficie da riscaldare, mentre il costo di installazione dell’impianto non si differenzia molto da quello per l’installazione di un tradizionale impianto di riscaldamento a metano. Una soluzione, dunque, alla portata anche dell’utenza privata, molto diffusa, già da decenni, nei paesi del Nord Europa e in zone come il TrentinoAlto Adige, ma che nell’resto del nostro paese è ancora poco diffusa. L’obiettivo, a cui ora è possibile ambire, è quello della casa ad impatto zero e completamente indipendente dal punto di vista energetico. Certo oggi un sistema completamente autonomo può apparire a molti ancora molto dispendioso, ragione per cui molti optano per sistemi integrati, ma in realtà il margine di ammortamento economico è davvero vantaggiosissimo nel medio-lungo periodo. Bisogna, inoltre, considerare che una casa priva di emissioni ed autonoma energeticamente è un immobile dall’altissimo valore di mercato in linea con le direttive per le costruzioni di nuove residenze e, dunque, è un investimento che mostra il proprio valore nel tempo. Per questo, anche il privato può ambire ad
investire sulle rinnovabili in quanto è una forma di investimento che si affianca e rivaluta “investimento nel mattone”. Questo perché per avere una casa ad impatto zero bisogna implementare più tecnologie in grado di sopperire ai bisogni elettrici e termici ma il risultato è un immobile che non avrà praticamente più costi di gestione annua. Ma questi impianti basati sull’utilizzo delle rinnovabili funzionano bene? Hanno alti costi di manutenzione? Ci tengo a ribadire che queste che per molti di noi sono “novità” sono in realtà tecnologie in uso già da moltissimi anni, oltre un ventennio, in altri paesi dai climi perlopiù molto più rigidi del nostro e meno assolati della nostra Brianza, e, dunque, sono tecnologie assolutamente collaudate ed affidabilissime. Nel caso di un impianto geotermico la parte inerente le sonde e l’impianto collocato nel terreno è pressoché eterna e non necessita affatto di manutenzione. La pompa di calore, è la sola parte che può richiedere interventi manutentivi ma né più né meno di una caldaia tradizionale, con l’importante differenza però che un eventuale guasto non può in nessun caso essere un pericolo per chi in quegli ambienti ci vive come nel caso di una caldaia a gas: la pompa di calore è solo un “motore” che innesca lo scambio di temperature fra la casa e il suolo, quindi sicurezza prima di tutto! Quindi, ripeto, l’investimento è iniziale ma poi le spese si abbattono fino allo zero: bisogna avere solo un briciolo di lungimiranza per comprendere che quella che sembra una spesa di avvio sostenuta da subito si tradurrà in un risparmio per la vita e, quindi, in un investimento altamente vantaggioso. Queste tecnologie sono abbicabili solo al nuovo o possono essere utilizzate anche in fase di ristrutturazione di immobili già esistenti, magari addirittura edifici storici? Possono essere applicate ovunque e, con lo studio del singolo caso, è possibile formulare il progetto per un impianto che, in quel caso specifico, sia quello in grado di ottimizzare al meglio la spesa armonizzando la produzione energetica con un ottimale isolamento termico degli ambienti, cosa che spesso viene sottovalutata ma che è importantissima.
Per saperne di più www.costruzionielettriche.it Per info e contatti info@costruzionielettriche.it
Da un manuale di profiling: “I serial killer organizzati hanno le seguenti caratteristiche: aggrediscono in modo pianificato; nascondono il corpo, le armi e le possibili prove; trasportano il cadavere; durante il crimine mantengono un’emotività controllata. Invece i serial killer disorganizzati hanno le seguenti caratteristiche: aggrediscono in modo non pianificato; lasciano una scena del crimine caotica; lasciano il cadavere in vista sul luogo dell’omicidio; non si curano di nascondere né armi né tracce”. Forse esagero. Però è vero che il pendolare medio vive nel timore. Smettetela di interrogarvi su che tipo di serial killer siete e datemi retta.
branchi, talvolta da solo, senza voltarsi mai indietro e senza dare retta a nessuno. Infine il pendolare medio si muove in modo compatto, quasi aerodinamico: non porta borse svolazzanti, ma borse a tracolla tenute attaccate al corpo. Non tiene nessuna cerniera aperta e non porta il portafogli nella tasca dietro dei pantaloni, nemmeno d’estate. Va bene. Sui treni il massimo rischio che si corre è quello di essere derubati. Ma anche nelle stazioni non sempre ci si sente al sicuro. D’altronde le stazioni e i loro dintorni sono sempre state zone storicamente pericolose e hanno attirato da sempre anche persone poco raccomandabili. Ciò accade un po’
E infatti come potrebbe organizzarsi un serial killer con le Ferrovie? Pianifica l’omicidio per una data ora, ma il treno è in ritardo. Dicevo che il pendolare medio vive nel timore. Innanzitutto nel timore di essere derubato sui treni. Infatti fino a poco tempo fa i professionisti del borseggio preferivano prendere di mira i turisti o i viaggiatori saltuari, categorie di viaggiatori facilmente riconoscibili. Evidentemente però la crisi economica si è fatta sentire anche per i borseggiatori che quindi sono stati costretti a ripiegare su un mercato che fino ad oggi avevano trascurato: il mercato dei pendolari. Portare a casa la pagnotta però per i borseggiatori non è certo facile. Innanzitutto il pendolare medio gira con pochissimi soldi in tasca visto anche lo stipendio che prende. Inoltre il pendolare medio viaggia verso l’obiettivo, talvolta in piccoli
per via del fatto che le stazioni garantiscono un tetto sopra la testa a tutti e un po’ per via del fatto che le stazioni sono un luogo di opportunità di guadagno lecito ed illecito. Lo abbiamo capito da soli. Sui treni dobbiamo badare a noi stessi senza aspettarci un eventuale aiuto da parte di un capotreno che non c’è mai quando serve. Però nelle stazioni toccherebbe alle forze dell’ordine garantire la sicurezza dei viaggiatori. La Polizia Ferroviaria, la cosiddetta Polfer, è però oberata di lavoro e di emergenze: riceve le denunce dei borseggiati, seda le risse tra gli ubriachi, placa gli animi dei viaggiatori imbufaliti con le Ferrovie, fa da scorta alle autorità che arrivano o partono con i Frecciarossa, cerca i minorenni scappati di casa, controlla le valigie lasciate
incustodite, riconsegna ai Consolati i turisti smarriti e via dicendo. Oltre a ciò la Polfer tenta di prevenire i reati. E qui fa quel che può. Il primo strumento di prevenzione sono i controlli a campione (che vuol dire a casaccio) dei documenti, soprattutto degli extracomunitari, per capire chi circola in stazione e nei paraggi. Non sottovalutiamo il controllo casuale dei documenti perché è un deterrente formidabile, soprattutto nei confronti della piccola criminalità. Il secondo strumento di prevenzione – per i crimini meno spicci e un po’ più di alto livello come quelli legati al traffico di stupefacenti - è il cane antidroga che scorrazza alla testa dei convogli in Stazione Centrale e che è tenuto al guinzaglio da un riconoscibilissimo agente in borghese. Oltre all’apporto dato dalle forze dell’ordine non va dimenticato che anche le Ferrovie fanno di tutto per scoraggiare la criminalità, soprattutto quella spiccia e soprattutto nelle stazioni dato che le hanno riempite di telecamere e che le hanno molto meglio illuminate rispetto ad un tempo. Ma per i grandi crimini cosa viene fatto? Anche qui le Ferrovie qualcosa fanno. Per esempio impediscono l’attività ai serial killer organizzati. E infatti come potrebbe organizzarsi un serial killer con le Ferrovie? Pianifica l’omicidio per una data ora, ma il treno è in ritardo. Cerca di nascondere il corpo nei bagni, ma li trova chiusi. Prova a gettare l’arma dal finestrino, ma lo trova incastrato. Inoltre, data la ressa, i testimoni sarebbero ovunque e le porte bloccate impedirebbero la fuga. Non ci credete? Anni fa - e questa non è una storia - le Ferrovie liguri videro le gesta del più importante serial killer italiano: Donato Bilancia. Secondo voi che tipo di serial killer era? Ovviamente non poteva che essere un serial killer disorganizzato.
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i segreti dellochef ricette e trucchi in cucina
Da Joe Barretto
O.
L&C
RA U T T I CR S I D O CORS REATIVA C ILANO M , 1 0 A1 GOGO RERIA
gli antichi sapori d’Italia si vestono di contemporaneità!
LIB
AVON
VIA S
Carpaccio di salmone con bottarga di muggine di Orbetello e scaglie di pecorino. Siamo oggi ospiti del particolarissimo Joe Barretto, in via G. Ferrari, 2 a Monza, un ristorante interamente arredato con mobili originali anni ’50 che gronda italianità da tutti i pori: dalle foto agli oggetti e, soprattutto, ai prodotti artigianali, accuratamente selezionati fra le eccellenze provenienti da ogni regione della penisola, che vi vengono venduti come in una bottega d’altri tempi. E’ il titolare, Salvatore Salerno, a spiegarci la filosofia che regola le scelte gastronomiche proposte dal locale, incentrate su di una cucina che propone piatti semplici in cui la materia prima la fa da padrone: “Amiamo stare a tavola. Amiamo girare l’Italia alla ricerca di sapori antichi e genuini. Amiamo il nostro Paese e le sue prelibatezze. In ogni regione cerchiamo il meglio, quei prodotti tipici che non si trovano sugli scaffali dei supermercati, ma nelle botteghe, nelle osterie, nelle macellerie, nelle enoteche, nei vecchi frantoi, nei pastifici, nelle aziende agricole. Li cerchia-
Info Joe Barretto via G. Ferrari, 2- Monza Tel. 039 2848034 info@joebarretto.it www.joebarretto.it
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mo nei nostri viaggi, li troviamo attraverso le segnalazioni di amici. E’ così che abbiamo scoperto l’Antica Macelleria Falorni di Greve in Chianti fondata nel 1729, i migliori salumi della tradizione toscana, o ancora l’indiscussa qualità della pasta di Massimo Mancini marchigiano innamorato delle sua terra, dei suoi campi del suo grano, o Maria Perrone che da generazioni a Calizzano, nell’entroterra savonese, prepara artigianalmente e senza conservanti funghi sott’olio di eccezionale qualità, o ancora Paolo Petrilli (La Motticella), uno degli ultimi coltivatori che a Lucera coltiva il vero pomodoro San Marzano, e Delfino di Cetara con la sua colatura di alici presidio slow food. O ancora La Bottega delle Carni a San Quirico d’Orcia, garante delle migliori carni di chianina, Massimo Pezzani col suo culatello presidio slow food. Dionigi, Agnese e Giulia del Prosciuttificio Marco d’Oggiono (a Oggiono terza generazione ma la stessa passione di sempre nella produzione del miglior prosciutto crudo dolce mai provato) e Vincenzo Spinosi un maestro nella produzione dei maccheroncini di Campofilone, la Pasta di Gragnano e
Ingredienti per 2 persone 400 gr. di filetto di salmone fresco finemente tagliato Bottarga di muggine d’Orbetello, a piacere Pecorino sardo, a piacere Succo di mezzo limone 2 rametti di finocchietto selvatico Sale, pepe, olio extra vergine. q.b.
tanti altri… Per questo mi piace dire che venire da noi è un po’ come partire per un viaggio, un viaggio gastronomico alla riscoperta degli antichi sapori d’Italia. In linea con questa nostra impostazione che tende a privilegiare l’eccellenza dei sapori mediante preparazioni semplici incentrate su ingredienti di altissima qualità, oggi abbiamo scelto di presentarvi un piatto di semplicissima esecuzione ma davvero prelibato, un carpaccio di salmone con bottarga di muggine di Orbetello e scaglie di pecorino. Mondate le insalate e disponetele sui piatti. Adagiatevi, quindi, il salmone affettato molto sottile, la bottarga tagliata a lamelle ed il pecorino sardo. Condite il tutto con sale, pepe ed una salsa preparata con succo di limone, finocchietto tritato, ed olio extra vergine d’ oliva. Solo un piccolo consiglio: preparate questo piatto una quindicina di minuti prima di servirlo in modo che il salmone abbia il tempo di marinare leggermente ed assorbire al meglio gli altri sapori. Il piatto è già pronto: buon appetito!”
le 19 alle 21 essione al d ì d le co er m il i, lezion me libera espr essere intesa sia co
ento di manzo può e potenziale strum La stesura di un ro m co a, nz ue eg ns di co iacciono la I misteri che sogg dell’individuo che, o. am vi vi i cu in come società aginario collettivo m cambiamento della im ll’ ne sti vi so asono spes ilità del suo insegn stesura narrativa violabile; la possib in ità al cr sa di ra impossibile. avvolti da una sfe nsiderata una pratica co so es le nozioni più sp e en vi to men possibile acquisire è li, ig ns co i on rezione. Il corso, In realtà, con bu e nella giusta di er riv sc a e ar riv e del romanzo, importanti per ar delle strutture tipich ne io az or pl es da on come affrontare mediante una prof scrittori illustrando ri tu fu ai to or pp su I partecipanti, fornisce un valido ’opera di narrativa. un di e on zi ta et og pr ne letteraria, le differenti fasi di si della composizio fa le te in qu le ro diet ncrete per la invitati a visitare ee, indicazioni co id i, ol m sti re va tro vranno affrontare. avranno modo di atici che in futuro do pr i lem ob pr i de risoluzione ny.com ria@gogolandcompa re lib , om l.c ai gm rto.betz@ Informazioni: robe 470449 Iscrizione: tel 02.45
Il docente. Roberto Betz, nato a Milano nel 1964, è docente di scrittura creativa presso Scuola Forrester di Milano. Scrittore (La guerra di Caio, 2008, e Il sangue e la libertà, 2010) e membro permanente del comitato editoriale della Tranchida dal 2005.
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raccontiamoci libri, racconti, scrittura e poesia
Intervista allo scrittore milanese Roberto Betz la solitudine dello scrittore e la necessità del confronto di Marta Migliardi
Lo scrittore Roberto Betz. alle tematiche che, iniziate nel passato, trovano uno sbocco e una collocazione nel presente. La trama si anima con un intrigo: la misteriosa morte del geniale giornalista ed editore milanese Paolo Teresi, che mette in moto una vicenda che dà luce a gran parte della storia oscura del nostro Paese. Fuggito da un’Italia priva di stimoli, Riccardo Lay, il protagonista, torna con fatica a Milano, a decifrare cosa si annida sotto la morte del suo vecchio maestro. E si trova implicato in un lungo viaggio nella notte, senza altro scampo che la ricerca della verità. Servizi segreti, fantasmi della Resistenza, terroristi neri, indipendentisti baschi in bilico tra passato e presente si inseguono tra l’Italia e la Spagna. In una storia che vede Milano, stanca e metallica, il centro di un cupo potere, di una fitta trama che stenta a emergere in un percorso che è occasione per riflettere sulle intricate vicende di un Paese che in tanti, orgogliosamente, continuano a chiamare democrazia.
Immagine di copertina di Anche la notte aspetterà l’alba
Roberto Betz, nato a Milano nel 1964. Professione: scrittore. Casa Editrice: Giovanni Tranchida Editore, di cui è anche membro permanente del comitato editoriale www.tranchida.it. Roberto è anche docente di un corso di scrittura creativa, che quest’anno comincerà il 12 Ottobre e terminerà il 21 Dicembre (libreria@gogolandcompany.com o roberto.betz@gmail.com). Leggendo i suoi libri l’appartenenza pare essere il punto cruciale dello scrittore: appartenenza che rivendica una causa, che riesce a condizionare uno stile, l’atmo-
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sfera, i personaggi stessi. Il confronto con la comunità d’origine e con la storia pare essere un’ottima spinta per produrre narrativa di qualità. Del resto, se così non fosse, difficilmente avrebbe potuto essere pubblicato da questa prestigiosa casa editrice, nota per le scelte controcorrente e improntate, come ci spiega Roberto, sulla qualità delle opere. Hai già pubblicato, con la casa editrice Giovanni Tranchida Editore, due libri La guerra di Caio e Il sangue e la libertà. Hai in programma l’uscita
di un terzo libro? Puoi anticiparci qualcosa? Sì, a fine ottobre uscirà, sempre con Tranchida, Anche la notte aspetterà l’alba, un romanzo a tinte gialle ambientato a Milano che, pur introducendo personaggi e vicende ambientate oggi, completa per certi versi i lavori precedenti. Infatti, pur essendo una storia a sé, può essere considerata il nuovo tassello di un’opera complessiva che abbraccia tutte e tre le storie. I protagonisti dei romanzi precedenti compaiono di nuovo come personaggi secondari, sia per animare la fabula che per portare ulteriori elementi
La Tranchida Editore vanta un catalogo di grandi scrittori europei e pochi italiani. Una scelta fuori dalle regole di massa… Sì, la casa editrice lavora soprattutto per promuovere la grande narrativa prodotta all’estero e naturalmente non ancora conosciuta, purtroppo, ai più in Italia. L’editore ne ha fatto il suo cavallo di battaglia con risultati davvero apprezzabili. Il catalogo è ricco di nomi importanti nel panorama internazionale come Yashar Kemal, William McIllvanney, George Mackay Brown, Shahrnush Parsipur, Edorta Jimenez, Joan Barfoot, Rogelio Iriarte, Joseba Sarrionandia, autori pluripremiati nel mondo che sono delle autentiche icone nei loro paesi d’origine. Sfogliare il catalogo della casa editrice è come fare il giro del globo toccando posti poco conosciuti e inconsueti, come i Paesi Baschi, le isole Orcadi, la Siberia estrema, la Palestina, la Turchia, le Canarie, l’Iran. L’Italia è poco rappresentata, è vero, e io ho l’onere e l’onore di presenziare all’interno di un catalogo importan-
te e di straordinaria qualità. Non è facile pubblicare con Tranchida, per me è motivo di orgoglio, sono fiero di partecipare all’idea di letteratura che questa casa persegue ormai da trent’anni, una scelta controcorrente che privilegia sopra ogni cosa la qualità delle opere. Scrittore e insegnante di scrittura creativa. La scrittura è una dote innata o si può imparare? Io ho iniziato da autodidatta con risultati scarsi. Poi ho frequentato Scuola Forrester e ho iniziato a capire qualcosa di più delle tecniche narrative. Il talento non può insegnarlo nessuno, ma è possibile esprimerlo al meglio. Diciamo che se possiedi la passione dello scrivere e vuoi cimentarti seriamente con questa disciplina, una buona scuola di scrittura ti aiuta ad accorciare i tempi. Un buon insegnante può guidare l’aspirante scrittore a interpretare nel migliore dei modi la propria vocazione indicandogli gli errori e le scelte più consone alla maturazione del suo stile. Utilizzando una definizione matematica, potrei dire che frequentare una scuola è una condizione necessaria, ma non sufficiente per diventare scrittori. Al di là dell’apprendimento delle tecniche narrative, la scuola è principalmente un luogo di confronto, sia con l’insegnante che con i compagni di corso. La scrittura ti condanna alla solitudine, e dietro alla solitudine si cela il pericolo di chiudersi nella torre d’avorio e tralasciare quindi l’indispensabile esercizio del confronto. Com’è sviluppato il tuo corso di scrittura creativa? Il corso si sviluppa in dieci lezioni di due ore ciascuna. Il filo conduttore è la lettura collettiva di un romanzo importante che, lezione dopo lezione, viene illustrato e studiato elemento per elemento, per arrivare a capire il perché delle scelte stilistiche e narrative compiute dall’autore. Prima di imparare a scrivere è fondamentale imparare a leggere. Ad ogni lezione vengono proiettate delle diapositive che illustrano le regole principali della narrazione: come creare una trama, come delineare dei personaggi e delle ambientazioni convincenti, come costruire dei dialoghi credibili, come utilizzare il punto di vista e tanto altro ancora. C’è poi una parte pratica, l’obiettivo del corso è di far cimentare gli allievi con la costruzione di una storia con l’intento di arrivare a consegnare entro la fine del percorso un racconto dove sperimentare le nozioni che sono state trasmesse. Per poter scrivere bene bisogna anche saper leggere bene… Come si indirizza Roberto Betz lettore? Leggo soprattutto saggi storici e politici, su tutti Noam Chomsky, Howard Zinn, Eric Hobsbawn. I romanzi sono selezionatissimi perché richiedono sempre letture attente e analitiche. Quando leggo prendo appunti, studio, seziono, cerco di apprende-
re sempre qualcosa di nuovo. E’ difficile che legga solo per il gusto di leggere. Ogni volta per me è uno scontro con il testo, da cui devo uscire portandomi a casa qualcosa di importante. I miei orientamenti preferiti, tralasciando i classici, sono William McIllvanney, Robert Pirsig, Julio Cortázar, Joseba Sarrionandia e Thomas Bernhard. Internet ha radicalmente mutato il mondo della comunicazione: proliferano i blog, le case editrici che pubblicano solo libri virtuali, i forum di appassionati, ecc. Tutti coloro che possiedono velleità autorali hanno trovato in questo una facile scappatoia. Tu cosa ne pensi di questo fenomeno? E’ una risorsa o un danno per l’editoria? Internet è sicuramente una risorsa, che si deve usare con coscienza. E’ di facile accesso e permette a tutti di farsi leggere, e questo è un vantaggio. Ma credo poco alle pubblicazioni on demand, il lavoro delle case editrici è fondamentale per la buona riuscita di un’opera, non si può circoscriverlo. L’auto promozione consente un facile appagamento, ma le tappe per avvicinarsi alla pubblicazione presso una casa editrice importante, seppur difficili, devono essere compiute. Comunque, il libro in formato cartaceo è difficilmente sostituibile, ha il vantaggio di durare nel tempo. Credo poco all’e-book, al formato digitale, che è volatile. Libri, foto, musica, si smagnetizzano o si perdono passando da un computer all’altro – e ogni tre anni lo si deve fare. Complessivamente, dal punto di vista della qualità finale, lo vedo come un fenomeno regressivo. Nota per i lettori: ho evitato, nell’introduzione all’intervista, di rivelarvi che io stessa ho frequentato, per anni, la Scuola di Scrittura Forrester presso la Tranchida Editore, per non influenzare la vostra lettura e per non cadere in patetiche confessioni intimiste. Questa nota è però doverosa. Giovanni Tranchida è un uomo a cui devo molto e credo che questo giornale, in qualche modo, esista anche per merito suo e per gli stimoli che mi ha dato. Spesso uscivo dalle lezioni di Scuola Forrester come da un incontro di pugilato, con mille dubbi e domande. La vita era, lì dentro, un’appassionata conversazione fatta di cazzotti (virtuali) e di grandi insegnamenti, di vita come di scrittura. Ogni tanto qualche malcapitato finiva seduto sullo sgabello in mezzo alla sala e doveva imparare ad esprimersi e a difendere le proprie idee. Non credo che nel corso di Betz ci sia ancora la pratica dello sgabello, in ogni caso so che quando terminerete quel corso, se avrete avuto il coraggio di ascoltare e di ascoltarvi, vi sarete senz’altro arricchiti non solo come scrittori o aspiranti tali, ma anche e soprattutto come uomini. Ciascuno sceglie il modo migliore per sentire il ritmo in ogni momento della vita. Bisogna trovarlo il prima possibile, e non abbandonarlo mai.
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PRENDETE IL BUS - N AVETTA DELLO STESSO COLORE DEL BIGLIETTO DEL PARCHEGGIO TAKE THE BUS LINE OF THE SAME COLOR OF THE PARKING TICKET NEHMEN SIE DIE BUS LINIE AUS DER GLEICHEN FARBE VON IHNEN P ARKENSCHEIN
TA OL PARCHEGGI LESMO ESTERNO / IOUTER A V PARKINGS LESMO V
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PORTA / GATE
9 Settembre / September
S. GIORGIO
IL GIGANTE SUPERSTORE
VIMERCATE TANGENZIALE EST AUTOSTRADE 1 - A4
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PUNTO DI RIUNIONE / MEETING POINT
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PARTNER
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6.00 / 20.00 · 6.00 am / 8.00 pm
Andata/Departing/Hinfahrt (solo domenica/Sunday only/nur Sontag 11/9)
MILANO CENTRALE / BIASSONO-LESMO AUTODROMO Ritorno / Return / Ruckfahrt (solo domenica/Sunday only/nur Sontag 11/9)
ASIA
BUSES AND TRAINS TO AUTODROME IF YOU ARRIVE BY TRAIN From Milano Centrale and Porta Garibaldi:
Friday 9 TO and AUTODROME Saturday 10: train to Monza + bl BUSES AND TRAINS 11 Sunday only from Milano Centrale tra IF YOU ARRIVEonly BY TRAIN
Circuit, in 30 minutes arrive at only 50 meter
Venerdì 9 e Sabato 10: treno fino a Monza + LINEA NERA per l’Autodromo;
AUTOSTRADE A1 - A4 - AGRATE TANGENZIALE EST
MEDIA PARTNER
Da Monza FS (uscita Porta castello): Da Milano Centrale e Porta Garibaldi: 9, fisabato 10 e domenica 11: LINEA NERA bus navetta gratuito per Venerdì 9 e SabatoVenerdì 10: treno no a Monza + LINEA NERA per l’Autodromo; (ingresso treni Autodromo solo domenica 11Viale solo Cavriga/RAI da Milano Centrale: gratuitiVedano). fino alla stazione Biassono-Lesmo-Autodromo, in 30modifiche minuti arrivi- EN_Train a soli 50 metri dalle curve di slightly I_Gli orari potranno subire lievi schedule way vary Lesmo (vedi orari VI treno). SIETE PERSI CON IL BUS SBAGLIATO?
From Milano Centrale and Porta Garibaldi: From Monza Railway Station (Gate Porta Ca Friday 9 and Saturday train to Monza blackSunday line to 11th: the AuB Friday10: 9th, Saturday 10th+ and only 11 Sunday only Milano Centrale train Gate station to free Vialefrom Cavriga/RAI (Autodrome Vedano). Circuit, in 30 minutes arrive at only 50 meters from the Lesmo
IF YOU ARRIVE BY CAR
From Monza Railway Station (Gate Porta Castello): Friday 9th, Saturday 10th and Sunday 11th: BLACK LINE free s and ride. Viale Cavriga/RAIPark (Autodrome Gate Vedano).
WARNING: it’s not allowed to drive in the
IF YOU ARRIVEParkings BY CAR or in external Parkings near Bia
11th: from toll parkings leave free shuttle PER sich CHI ARRIVA IN AUTO D_Die Zeiten können etwas ändern Park and ride. 3 Euro if you haven’t the parking ticket: Da Monza FS (uscita Porta castello): Vi10consigliamo consultare la piantina per individuare la linea con lo stesso colore del auto di +11: Bus navetta. Venerdì 9, sabato Parcheggi e domenica LINEA NERA bus navetta gratuito per del parcheggio. Eventualmente raggiungere con lo Lasciare stesso bus il “Punto di WARNING: it’s not allowed to drive in the Monza park! L ATTENZIONE: non è Vedano). possibile accedere al potete parco con i veicoli a motore. Viale Cavriga/RAIbiglietto (ingresso Autodromo l’auto nei parcheggi P + Bus navetta eo Mirabello in quelli predisposti dall’Autodromo a del capolinea delle Parkings or in external BLUE LINE: Park +near Shuttle 15 EuroFriday (only Sh Parkings Biassono. 9t Riunione”, fra le uscite di Vedano dell’Autodromo, nei pressi Biassono. P Monza leave Stadio-Shuttle-Park / Autodrome 3IN linee bus navetta. VI PERSI CONdi9,IL BUS SBAGLIATO? 11th: from toll parkings free shuttle buses. The tick PERSIETE CHI ARRIVA AUTO Venerdì sabato 10 e domenica 11: dai parcheggi a pagamento partono GREENthe LINE*: Parkticket: + Shuttle 20 Euro (only Bus navetta gratuiti. Il bus navetta costa 3 Euro per chi non ha il biglietto 3 Euro if you haven’t parking ViParcheggi consigliamo consultare del parcheggio: P Monza Rondò-Shuttle-Park / Autodrome auto di + Bus navetta.la piantina per individuare la linea con lo stesso colore del biglietto del parcheggio. Eventualmente raggiungere con stesso bus il “Punto di ATTENZIONE: nonLINEA è possibile accedere al potete parco con veicoli a motore. Lasciare BLU : Parcheggio + Bus 15 iEuro (solo Bus lo 3 Euro A/R) CATCH WRONG BUS? l’auto nei parcheggi P +YOU Bus navetta inTHE quelli predisposti dall’Autodromo a del capolinea delle on Friday BLUE LINE: Park*Not + Shuttle 15 Euro (only Shuttle 3 Euro rou Riunione”, fra leDID uscite di Stadio Vedano eo Mirabello dell’Autodromo, nei pressi P Monza - Navetta Parco / Autodromo Ingresso Mirabello Biassono. 3Venerdì linee di9,bus navetta. LINEA VERDE Parcheggio Euro Bus 3 Euro A/R) We you: 11: give look +toBus thea20 map to(solo lookpartono for your bus line, which is the same color P Monza Stadio-Shuttle-Park / Autodrome Gate Mirabello sabato 10 suggest e domenica daia parcheggi pagamento P Monza Rondò - costa Navetta Parcoper / Autodromo Ingresso Mirabello + Shuttle 20 Euro (only Shuttle 3 Euro Bus navetta gratuiti. Il bus navetta 3 Euro chi non ha il biglietto OTHER PUBLIC TRANSPORTATION (TICr of your parking ticket. Anyway you may reach with every bus the “Meeting Point”, located GREEN LINE*: Park del parcheggio: NON AL VENERDì P Monza Rondò-Shuttle-Park / Autodrome Gate Mirabello beetwen Vedano’s and Mirabello’s gates of Autodrome, not too far from the bus stop of all PUBBLICO A PAGAMENTO: LINEA BLUCATCH : Parcheggio + Bus 15 EuroBUS? (solo Bus 3 Euro A/R) 3TRASPORTO bus lines. DID YOU THE WRONG *Not on Friday Bus Brianza Transports line z204 from Cors P Monza Stadio - Navetta Parco / Autodromo Ingresso Mirabello
AUTOSTRADE A1 - A4 - AGRATE TANGENZIALE importante perESTlo sviluppo economico”. SP 2
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Bus Brianza Trasporti linea z204 da Corso Milano a Monza per Vedano. LINEA VERDE : Parcheggio + Bus 20 Euro (solo Bus 3 Euro A/R) P Monza Rondò - Navetta Parco / Autodromo Ingresso Mirabello Bus Brianza Trasporti linea z221 da Corso Milano a Monza per Carate (fermata NON AL VENERDìBiassono Santa Maria delle Selve).
Treno FS per Biassono-Lesmo-Autodromo dalla stazione di Sesto S.G. FS/ MM1linea e dalla Monza (solo venerdì e sabato, domenica parte Bus Brianza Trasporti z204stazione da CorsodiMilano a Monza per Vedano. direttamente da Milano). Bus Brianza Trasporti linea z221 da Corso Milano a Monza per Carate (fermata Metropolitana MM2 collegamento Stazione di Porta Garibaldi-Stazione di Biassono Santa Maria delle Selve). Milano Centrale. Treno FS per Biassono-Lesmo-Autodromo dalla stazione di Sesto S.G. FS/ MM1 e dalla stazione di Monza (solo venerdì e sabato, domenica parte direttamente da Milano). Metropolitana MM2 collegamento Stazione di Porta Garibaldi-Stazione di Milano Centrale.
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From Milano Centrale and Porta Garibaldi: Friday 9 and Saturday 10: train to Monza + black line to the Autodrome; only 11 Sunday only from Milano Centrale train station to free up BiassonoLesmahagow-Circuit, in 30 minutes arrive at only 50 meters from the Lesmo curves (see train schedules).
FromPorta Monza Railway Station (Gate Porta Castello): From Milano Centrale and Garibaldi: Friday10: 9th,train Saturday 10th +and Sunday 11th: LINE free shuttle bus Friday 9 and Saturday to Monza black line to theBLACK Autodrome; no-stop to VialeCentrale Cavriga/RAI Gate only 11 Sunday only from Milano train(Autodrome station to free upVedano). BiassonoLesmahagow-Circuit, in 30 minutes arrive at only 50 meters from the Lesmo curves (see train schedules).
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TÀ 500 Con Monza Hi CON entro V due Con Internet ultraveloce su banda larga a fibra ottica L I B E R anni I A LE MIRABELLO 4000 SP 2 Internet ultraveloce su tutto “Una volta erano le strade che collegavano le cit- si potranno avere tutta una serie di servizi presso la ARENGARIO TÀ LI B E R il territorio tà e mettevano in connessione gli uomini, oggi la propria abitazione o azienda, dalla telemedicina al V I A LE 2500 4000 We suggest you give a look to the map to look for your bus line, which is the same color PALASPORT comunicazione, le attività lavorative 500 le ticket. relazioni telecontrollo medico, OTHER PUBLICBus TRANSPORTATION Brianzaall’assiTransports(TICKET line z221REQUIRE from Cors of your e parking Anyway you may reach with every bus the “Meeting Point”, locateddalla telesorveglianza SIE DEN FALSCHEN BUSnot GENOMMEN? ARENGARIO (bus stop: Biassono Santa Maria delle Selv beetwen Vedano’sHABEN and Mirabello’s gates of Autodrome, too far from the bus stop of all A PAGAMENTO: 3TRASPORTO busgrandi lines. PUBBLICO Monza sarà la prima città in Italia a sperimentare avvengono soprattutto attraverso le vie instenza aBuslinie, distanza, dalla datiTraintra imprese Wir empfehlen, sich im Plan über diejenige die selbe Farbe wie Ihr trasmissione Bus Brianza Transports line z204 from Corso Milano infrom Mon to Biassono-Lesmo-Autodrome 2500 Parkschein hat, zu informieren. Außerdem können Sie den “Meeting Point”, der zwischen 500 station and Monza Station (Friday and Satu PALASPORT gra500 abitative den Stationen Vedano und ai Mirabello del Autodroms nichtPubblica weit von der Haltestelle aller 3 Internet ultraveloce nelle singole unità formatiche. Per questo Monza – afferma l’Assessore servizi della Amministrazione. 500 Bus Brianza Transports line z221 from Corso Milano in Mon Buslinien liegt, mitBUS jedem Bus erreichen. HABEN SIE DEN FALSCHEN GENOMMEN? (bus stop: Biassono Santa Maria delle Selve). Metro link MM2 Porta Garibaldi Station Mil VIALE SICILIA SP 13 zie al progetto di cablaggio completo della città. L’av- Cesare Boneschi che ha delega proprio città Wir empfehlen,sulla sich im Plan über diejenige Buslinie, die selbe Farbe wie Ihr Train to Biassono-Lesmo-Autodrome from Sesto S.G. railwa Parkschein hat, zu informieren. Außerdem können Sie den “Meeting Point”, der zwischen 500 station and Monza Station (Friday and Saturday only, Sunda BUSES TRAINS AUTODROME den Stationen undAND Mirabello del TO Autodroms nicht weit von der– Haltestelle aller 3 1800 500 vio dei lavori è previsto per questo mese di ottobre cablata – si è subito attivata per essere traVedano lejedemprime “Addirittura sottolinea l’Assessore Boneschi – sarà BUS E TRENI PER L’AUTODROMO Buslinien liegt, mit BUSSE UND ZUGE ZUM AUTODROME STAZIONE FS IF YOU ARRIVE Bus TRAINerreichen. STADIO Metro link MM2 Porta Garibaldi Station Milan Central Statio PER CHIBYARRIVA IN TRENO IA SP 13 della Lombardia e quindi d’Italia a presentare WENNanche SIE MIT DEM ZUG ANKJOMMEN con la posa dei primi cavi a fibra ottica della bandaVIALE SICILcittà possibile ricevere gli esiti di esami medici raAUTOSTRADE Da Milano Centrale e Porta Garibaldi: BUSES AND TRAINS TO AUTODROME 1800 Von Milano Centrale und der Porta Garibald ultralarga perSTAZIONE assicurare nel giro di un paio di anni un progetto di cablaggio della rete per implemendiografici a casa, così come tutte le pratiche per otA1 A4 AGRATE Venerdì 9 e Sabato 10: treno fi no a Monza + LINEA NERA per l’Autodromo; BUS E TRENI PER L’AUTODROMO ZUM dem AUTODROME FS Am Freitag 9 und Samstag dem 10: Zug IF YOU ARRIVE BY TRAIN solo domenica 11 solo da Milano Centrale: treni gratuiti fi no alla stazione Biassono-Lesmo- BUSSE UND ZUGE STADIO PER CHI ARRIVA IN TRENO MONZA via Internet nur 11 Sonntag nur von Milano C MIT Autodrome; DEMdi ZUGprogetti ANKJOMMEN TANGENZIALE EST in 30 minuti arrivi a soli 50 metri curve di Lesmo (vedi orari treno). trasmissioni dati velocissime eliminan- tare unoAUTOSTRADE strumento indispensabile per lo Autodromo, sviluppo tenere ledalle autorizzazioni edilizie WENN conSIEtanto Circuit, in 30 Minuten zu erreichen und nur 5 Da Milano Centrale e PortaFS Garibaldi: Da Monza (uscita Porta castello): IE Von Milano und der Porta(Ausgang Garibaldi:Porta Castello): do l’imbuto costituito dal “doppino in rame” economico. pensato di dare il9, sabato potranno inviati viaCentrale Internet, con A1 - A4 -Abbiamo AGRATE Venerdì 9 subito e Sabato 10: treno fivia no a10 Monza +allegati LINEA11: NERA perche l’Autodromo; Ab Monza Bahnof T Rche di Venerdì e domenica LINEA NERA bus navetta gratuito peressere Viale Cavriga/RAI US Am Freitag dem 9Ab und Samstag Zug nach + sc solo domenica 11(ingresso solo da Milano Centrale: treni gratuiti fi no alla stazione Biassono-LesmoFreitag demdem 9 bis10: Sonntag demMonza 11: SCHW MILANO TANGENZIALE OVEST IND Autodromo Vedano). MONZA IF YOU ARRIVE BY CAR E nur 11 Sonntag nur von Milano Centrale Bahnhof TANGENZIALE EST Autodromo, in 30 minutianche arrivi a soli 50 metrila dalleposta curve di Lesmo (vedi orari treno). Oggi è già Autodrome; Cavriga/RAI (Vedano Tor vom Autodrome). fatto rallentava la trasmissione dei dati E L L nell’ultimo alla sperimentazione accelerando i tempi certificata. possibile trasmetteD Circuit, in 30 Minuten zu erreichen und nur 50 Meter von der L E L VI A A4 MILANO - BRESCIADa Monza FS (uscita PER Porta CHI ARRIVA VI AL castello):IN AUTO SIE MIT DEM AUTO ANKOMMEN IE EC tratto. D’ora in avanti i bit viaggeranno perché riteniamo le nuove tecnologie per re una radiografia tramite la rete maBahnof ci WENN vuole molto Ab Monza (Ausgang Porta Castello): T R a una velocità Venerdì 9, basilari sabato 10 e domenica 11: LINEA NERA bus navetta gratuito per Viale Cavriga/RAI A52 AM US VIABILITÀ CONSIGLIATA PER RAGGIUNGERE Ab Freitag dem 9 bis Sonntag dem 11: SCHWARZE LINIE kost PA MILANO TANGENZIALE OVEST IND (ingresso Vedano). IF YOU ARRIVE BYAutodromo CAR Parcheggi auto + Bus navetta. Paken und laufen. NI LLE Cavriga/RAI (Vedano Tor vom Autodrome). E A costante dalla fibra ottica nel sottosuolo fino al comcombattere la crisi economica. tempo. Sarà anche possibile lo sviluppo del telelavoATTENZIONE: non è possibile accedere al parco con i veicoli a motore. ACHTUNG: Im Park ist das Autofahren verbo ED I PARCHEGGI DELLA ZONA EST VI IA L A4 MILANO - BRESCIA PER CHI ARRIVA IN AUTO Lasciare l’auto nei parcheggi P+Bus navetta o in quelli predisposti dall’Autodromo a Biassono. auf den Parkplätzen P+Bus oder auf denen d AL WENN SIE MITpermettendo DEM AUTO ANKOMMEN A4 TORINO VENEZIA EC puterPERdi casa e degli uffici. V 9, sabato 10 e domenica dai parcheggi pagamentodi partono Bus navetta La- prima fase del progetto riguarderà un Venerdì migliaio Ab Freitag dem 9 bis Sonntag dem 11: fahre ro, 11: con una asorta ufficio a domicilio A52 AM VIABILITÀ CONSIGLIATA RAGGIUNGERE gratuiti. Il bus navetta costa 3 Euro per chi non ha il biglietto del parcheggio: PA Parcheggi auto + Bus navetta. Paken und laufen.BLAUE LINIE: Park + Busse 15 Euro (einzig V IA NI A E64 A Q U terza città della Lombardia, Regione leader in La di famiglie monzesi residenti nellaATTENZIONE: zonanondell’ospealle un risparmio sulleACHTUNG: eventuali deè possibile accedere al parco iaziende veicoli a motore. Im Park ist dassedi Autofahren Parken Sie I PARCHEGGI DELLA ZONA IL E IAEST LINEA BLU: Parcheggio Bus con 15 Euro (solo Bus 3 Euro A/R) P Monza Stadio Park /verboten! Autodrome Mirabello PUBLIC TRANSPORTATION (TICKET+REQUIRED): Lasciare l’auto neiPOTHER parcheggi P+Bus navetta o in quelli predisposti dall’Autodromo auf den Parkplätzen P+BusLINIE*: oder auf denen des Autodroms in Monza Stadio-Navetta Parco / Autodromo Ingresso Mirabelloa Biassono. GRUENE Park + Shuttle 20 Euro (ein - VENEZIA dale nuovo. Abbiamo scelto quest’area Venerdì 9,per sabatoLINEA 10 e domenica 11: dai parcheggi pagamento partono Ab Freitag dello dem 9Pbis Sonntag demPark 11:off freie Busse von questo settore, vuole marciare al passo con A4i TORINO temdue mocentrate. Va switch VERDE*: Parcheggio + Busa20 Euro (solo Busdetto 3 Bus Euronavetta A/R)che, a differenza Monza Rondò /fahren Autodrome Mirabello gratuiti. Il bus navetta costa 3 Euro per chi non ha il biglietto del parcheggio: A4 P Monza Rondò-Navetta Parco / Autodromo Ingresso Mirabello V IA *Nicht Freitag BLAUE LINIE: Park + Busse 15 Euro (einzig Shuttle 3 Euro ru AQU pi e, pensando MILANO al futuro sviluppo dei servizi e delle tivi: ilE64primo di carattere pratico, inLINEA quanto il(TICKETalquarMILANO VIALE FULVIO TESTI televisivo dall’analogico al digitale, in questo caso *Non venerdì IL E IA BLU: Parcheggio +REQUIRED): Bus 15 Euro (solo Bus 3 Euro A/R) P Monza Stadio Park / Autodrome Mirabello Tor OTHER PUBLIC TRANSPORTATION TANGENZIALE NORD P Monza Stadio-Navetta Parco / Autodromo Ingresso Mirabello GRUENE LINIE*:SIE ParkKÖNNEN + Shuttle AUCH EuroMIT (einzig Shuttle 3 Eur DEN GEWÖHN AUTOSTRADE imprese, adegua la sua struttu- tiere è già servito dai cavidotti messi in opera sarà perRondò passare da20Mirabello una LINEA VERDE*: Parcheggiocon + Bus 20 Euronon (solo Busci 3 Euro A/R) alcun “spegnimento” P Monza Park / Autodrome Tor AUTOSTRADE A1 - A4rete grazie ai fondi TRASPORTO PUBBLICO A PAGAMENTO: VERKEHRSMITTEL FAHREN (FAHRPRE A4 P Monza Rondò-Navetta Parco / Autodromo Ingresso Mirabello A1 - A4 - A7 - A8 - A8 - A9 *Nicht Freitag MILANO VIALE FULVIO TESTI rali previsti dalla Regione Lombardia con la Cassa la posa del teleriscaldamento, evitando così nuovi rete all’altra. Ci saranno invece molti vantaggi nella *Non al venerdì BRUGHERIO MILANO TANGENZIALE NORD Bus Brianza Trasporti linea z204 da Corso Milano a Monza per Vedano. Busse Brianza Verkehrsmittel linie z204 ab SIE KÖNNEN AUCH MIT DEN GEWÖHNLICHEN ÖFFEN AUTOSTRADE BUSSE UND ZUGE ZUM AUTODROME quotidianità: pensiamo al tempo che impieghiamo DepositiAUTOSTRADE e Prestiti interventi sulle strade. A1 - A4 e il supporto del Ministero dello TRASPORTO PUBBLICO PAGAMENTO: Bus BrianzaATrasporti linea z221 da Corso Milano a Monza per Carate (fermata Biassono VERKEHRSMITTEL (FAHRPREIS IST ZAHL BusseFAHREN Brianza Verkehrsmittel linieZU z221 ab E64 CINISELLO BALSAMO A1 - A4 - A7 - A8 - A8 - A9 WENN SIEMaria MIT DEM ZUG ANKJOMMEN Santa delle Selve). (auf der Haltestelle Biassono Santa Maria d Sviluppo Economico. sonolineaqueloggia Monza perperscaricare un album musicale da Internet A4 BRUGHERIO Le uniche opere che verranno effettuate Bus Brianza Trasporti z204 da Corso Milano Vedano. Busse Brianza Verkehrsmittel linie z204 ab Corso Milano (M Treno FS per BiassonoLesmoAutodromo dalla stazione di Sesto S.G. FS/MM1 e dalla Zug FS zum BiassonoLesmoAutodrome ab BUSSE UND ZUGE ZUM AUTODROME stazione di con Monza (solo venerdì e sabato, domenica parte direttamente da Milano). (nur Freitag und Samstag - a nale ed essere in grado di studiare il miglior ab- E64 le cosiddette di “mini-dig”, ovveroBus piccoli fori o per inviare immagini TutteMonza le Bahnof informaBrianza Trasporti linea z221 da Corso Milano a Monza per Carate (fermata Biassono “pesanti”. Busse Brianza Verkehrsmittel linie z221 ab Corso Milano ric CINISELLO BALSAMO WENN SIE MIT DEM ZUG ANKJOMMEN Selve). SantaPorta Maria delle Selve ausste Metropolitana MM2 collegamento Stazione di Porta Garibaldi-Stazione di Milano Centrale. (auf der Haltestelle U-Bahnhof GaribaldiBahnhof M A4 Tutte armi fondamentali binamento cibo vino. “Una città come Monza – afferma il Sindaco Mar- rotture limitate a pochi centimetriSanta cheMariadidellefatto porzioni marceranno con una velocità taleMM2Biassono che l’intera A4 Treno FS per BiassonoLesmoAutodromo dalla stazione di Sesto S.G. FS/MM1 e dalla Zug FS zum BiassonoLesmoAutodrome ab Sesto S.G. Bahn Monza (solo venerdìIl e sabato, domenica parte direttamente da Milano). degli anelli” Monza Bahnof (nur Freitag undscariSamstag - am Sonntag direk per rispondere ad eventuali domande di clienti co Mariani - che è sempre stata all’avanguardia teranno i connettori della rete otticastazione findisotto casa. trilogia del “Signore potrà essere WENN SIE MIT DEM AUTO ANKOMMEN / TIMETABLE / PLAN FÜR FREIE BUSSE TRENI SPECIALI GRATUITI PER L’AUTODROMO / FREE SPECIAL TRAINS Metropolitana MM2 collegamento Stazione di Porta Garibaldi-Stazione di Milano Centrale. MM2 U-Bahnhof Porta GaribaldiBahnhof Milano Centrale Li A4CARABINIERI di scegliere il miglior vino112per ORARI BUS NAVETTA GRATUITI / FREE SHUTTLE-LINESin o essere in grado vari settori proponendosi Capoluogo di secondo diSBAGLIATO? carattere politico: compensare cata in poco più di un minuto. Le attività a distanza VI SIETEmotivo PERSI CON ILè BUS TO MONZA AUTODROME / FREIEcome SONDERZÜGE ZUR MONZA AUTODROME POLIZIA / POLICE / POLIZEI 113 115 VIGILI DEL FUOCO / FIRE FIGHTERS / FEUERWEHR una cena traASSISTENZA amici. una delle aree sistema più avanzate d’Europa, non i disagi patiti dai cittadini residenti proprio dalla vivranno una nuova era anche a Monza”. 118 MILANO CENTRALE / BIASSONO-LESMO AUTODROMO SANITARIA / EMERGENCY MEDICAL SERVICE / SCHNELLE MEDIZINISCHE HILFE WENN SIE MIT DEM AUTO ANKOMMEN ORARI BUS NAVETTA GRATUITI / FREE SHUTTLE-LINES / TIMETABLE / PLAN FÜR FREIE BUSSE TRENI SPECIALI GRATUITI PER L’AUTODROMO / FREE SPECIAL TRAINS CARABINIERI 112 Partirà così corpuò non rimanere al/ FREIEpasso i tempi operando VI SIETEposa delIL teleriscaldamento. Anche per questo prevePERSI CON BUS SBAGLIATO? TO MONZA AUTODROME SONDERZÜGE ZURcon MONZA AUTODROME POLIZIA / POLICE / POLIZEI il 3 di ottobre il prossimo 113 115 VIGILI DEL FUOCO / FIRE FIGHTERS / FEUERWEHR so diASSISTENZA primo livello per aspiranti sommelier, le necessarie scelte tecnologiche in prospettiva fu- diamo inCATCH questa prima Monza, 5 settembre 2011 DID YOU THE WRONG BUS? fase di offrire gratuitamente 118 MILANO CENTRALE / BIASSONO-LESMO AUTODROMO SANITARIA / EMERGENCY MEDICAL SERVICE / SCHNELLE MEDIZINISCHE HILFE SIE KÖNNEN AUCH MIT DEN GEWÖHNLICHEN ÖFFENTLICHEN VERKEHRSMITTEL FAHREN AUTODROMO / MONZA MILANO CENTRALE presso il ristorante Saint Georges Premiere tura. Oggi Internet è BIASSONO-LESMO diventato a /tutti i livelli un per un anno e mezzo il collegamento alla banda ul- Ufficio Stampa (FAHRPREIS IST ZU ZAHLEN): nella magnifica cornice del parco di Monza. Ma irrinunciabile strumento di lavoro, non solo di co- DID YOUtraveloce, CATCH THE WRONG BUS? accordo con i vari gestori”. previo SIE KÖNNEN AUCH MIT DEN GEWÖHNLICHEN ÖFFENTLICHEN VERKEHRSMITTEL FAHREN AUTODROMO / MONZAdi / MILANOMonza CENTRALE HABEN SIE DEN FALSCHEN BUS GENOMMEN? oltre a questa iniziativa sono molte le attività municazione. BIASSONO-LESMO Il Comune già da tempo (FAHRPREIS IST ZU ZAHLEN): svolte da questa associazione, tra le quali il coroffre numerosi servizi ai cittadini attraverso la rete. Costo previsto per questo primo intervento: 800mila SIE DEN FALSCHEN BUSil GENOMMEN? so di degustazione dell’olio (in svolgimento) Il futuro sviluppo di tutte le attività imprenditoriali HABENeuro; mentre costo complessivo della rete cittadina che ha riscontrato un favoloso successo. passa anche attraverso il potenziamento della velo- si aggirerà intorno ai 30 milioni di euro. Terminata la In attesa di poter degustare insieme il primo cità di trasmissione dei dati. Il progetto di cablag- fase sperimentale, dal 2012 si entrerà nella fase refrutto della nuova vendemmia con l’uscita gio che coinvolgerà progressivamente tutta la città alizzativa del cablaggio su scala cittadina che porterà il 6 Novembre del vino novello, buona venguarda già ad una Monza proiettata nei prossimi ogni abitazione a connettersi alla banda ultralarga in demmia a tutti! decenni. grado di arrivare a trasmettere a velocità garantita di Per informazioni www.fisarmonza.it E’ certamente motivo di orgoglio essere oggi la pri- 300 Mb con la possibilità di arrivare fino ad un 1 Gb ma città in Italia ad avviare una sperimentazione al secondo dagli attuali 100 Mb nominali massimi. SS 5 2 7 contrastano l’insorgenza di calcoli biliari, A T T IST I B 500 V IA LE stimolano la diuresi; il potassio presente nel RONDÒ DEI PINI 2000 vino tonifica e stimola i muscoli, migliora la 500 circolazione ed il colesterolo “cattivo” viene RONDÒ DEI PINI portato al degrado 2000 favorendo la produzione del cosiddetto colesterolo””buono”. Infine TRATTO INTERESSATO DAI l’alcol etilico fluidifica il sangue, aiuta a preLAVORI DI CONNESSIONE venire l’insorgenza di malattie cardiovascoTRA LA SS36 E IL SISTEMA TRATTO INTERESSATO DAI lari, stimola le difese immunitarie e l’invecAUTOSTRADALE CON LAVORI DI CONNESSIONE chiamento cellulare perché alcune sostanze RIDUZIONE DI CORSIA TRA LA SS36 E IL SISTEMA antiossidanti (presenti in quantità maggiori AUTOSTRADALE CON RIDUZIONE DI CORSIA nei vini rossi) combattono i radicali liberi.
From Monza Railway Station (Gate Porta Castello): Friday 9th, Saturday 10th and Sunday 11th: BLACK LINE free shuttle bus Park and ride. no-stop to Viale Cavriga/RAI GatetoVedano). WARNING:(Autodrome it’s not allowed drive in the Monza park! Leave your car in P+Bus Parkings or in external Parkings near Biassono. Friday 9th, Saturday 10th and Sunday 11th: from toll parkings leave free shuttle buses. The ticket of the shuttle bus is 3 Euro if you haven’t the parking ticket:
BLUE LINE : Park + Shuttle 15 Euro (only Shuttle 3 Euro round trip) Park and ride. P Monza Stadio - Shuttle - Park / Autodrome Gate Mirabello WARNING: it’s not allowed to drive in the Monza park! Leave your car in P+Bus GREEN LINE : Park Shuttle 20Friday Euro (only Shuttle 3 10th Euro round trip) Parkings or in external Parkings near +Biassono. 9th, Saturday P Monza Rondò -leave Shuttle / Autodrome and Sunday 11th: from toll parkings free- Park shuttle buses. TheGate ticketMirabello of the shuttle bus is 3 Euro if you NOT ON haven’t FRIDAYthe parking ticket: BLUE LINE : Park + Shuttle 15 Euro (only Shuttle 3 Euro round trip) P Monza Stadio - Shuttle - Park / Autodrome Gate Mirabello
GREEN LINE : Park + Shuttle Euro (onlyline Shuttle Euro roundMilano trip) in Monza to Vedano Bus Brianza20 Transports z204 3from Corso P Monza Rondò - Shuttle - Park / Autodrome Gate Mirabello NOT ON FRIDAY Bus Brianza Transports line z221 from Corso Milano in Monza to Carate (bus stop: Biassono Santa Maria delle Selve).
Train to Biassono-Lesmo-Autodrome from Sesto S.G. railway and underground (MM1)line station Monza and Bus Brianza Transports z204and from CorsoStation Milano (Friday in Monza toSaturday Vedano only, Sunday it runs from Milan). Bus Brianza Transports line z221 from Corso Milano in Monza to Carate (bus Metro link delle MM2 Selve). Porta Garibaldi Station Milan Central Station. stop: Biassono Santa Maria
CORSI DI SOMELIER
Train to Biassono-Lesmo-Autodrome from Sesto S.G. railway and underground (MM1) station and Monza Station (Friday and Saturday only, Sunday it runs from Milan). Metro link MM2 Porta Garibaldi Station Milan Central Station.
La vendemmia è un misto di sensazioni, stanchezza, gioia, stress, ansia e sollievo, caratterizza il lavoro di un anno e segna il punto cruciale per il futuro di un’azienda vitivinicola. Ecco perché il vino riesce ad emozionarci, spaventarci o talvolta a lasciarci con dubbi o sensazioni non descrivibili. Ecco perché un vino talvolta è così complesso oppure così semplice, è l’espressione massima del ricordo delle persone che sono state coinvolte nella cura del vigneto, nelle lavorazioni in cantina e riesce a concentrare in se lo sforzo l’amore e le diverse sensazioni che le caratterizzano. Il corso per aspiranti Sommelier proposto dalla delegazione FISAR (Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori) di Monza e Brianza, guidata da Francesco Gualtieri, ha come scopo proprio questo, dare nelle mani dei futuri Sommelier tutte le armi per riuscire a interpretare tutti quei segnali, olfattivi, visivi e gustativi che caratterizzano la storia di
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un vino e che racconta la storia delle persone che quel vino lo hanno creato. Un corso che ha, quindi, come obiettivo quello di formare dei futuri degustatori, in grado di conoscere le basi sulle quali si fonda l’enologia, la viticoltura e come funzionano i sensi utilizzati per l’analisi sensoriale dei prodotti. Conoscere l’enografia nazionale ed internazio-
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Assessorato al Turismo e spettacolo
TRENI SPECIALI GRATUITI PER L’AUTODROMO / FREE SPECIAL TRAINS TO MONZA
BIASSONO-LESMO AUTODROMO MONZA / MILANO CENTRALE Da Milano Centrale e Porta/Garibaldi:
NT’A NAS T VIAL
ASIA NT’A NAS T
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MIRABELLO
al Turismo e spettaco
/ FREIE SONDERZÜGE *I_Non al venerdìAUTODROME - EN_Not on Friday - D_Nicht Freitag ZUR MONZA AUTODROME
BUS E TRENI PER soloL’AUTODROMO domenica 11 solo da Milano Centrale: treni gratuiti fino alla stazione Biassono-Lesmo-Autodromo, in 30modifiche minuti arrivi- EN_Train a soli 50 metri dalle curve di slightly orari potranno subire lievi schedule way vary PER CHI ARRIVA I_Gli IN TRENO Lesmo (vedi orari treno). D_Die Zeiten können sich etwas ändern
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ENTI PATROCINANTI Assessorato
*I_Non al venerdì - EN_Not Friday 10 Settembre / September > 7.00 / 20.00on · 7.00 am- /D_Nicht 8.00 pmFreitag
BUS E TRENI PER L’AUTODROMO Ritorno / Return /PER Ruckfahrt (soloINdomenica/Sunday only/nur Sontag 11/9) CHI ARRIVA TRENO
VILLASANTA
DITTA CARRIER
ENTI PA
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9 Settembre / September > / 7.30 / 20.00 · >7.306.00 am // 20.00 8.00 pm 11 Settembre September · 6.00 am / 8.00 pm
BIASSONO-LESMO AUTODROMO / MONZA / MILANO CENTRALE
VILLASANTA
DITTA CARRIER
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Assessorato al Turismo e spettacolo
7.00 / 20.00 · 7.00 am / 8.00 pm
Andata/Departing/Hinfahrt (solo domenica/Sunday only/nur Sontag 11/9)
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VEDANO CAVRIGA RAI
Assessorato al Turismo e spettaco
7.30 / 20.00 · 7.30 am / 8.00 pm >
Monza prima città in Italia a sperimentare la Banda Ultra Larga nelle singole unità abitative 800
B A TT
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TRENI SPECIALI MILANO GRATUITI PER L’AUTODROMO / FREE SPECIAL TRAINS TO MONZA CENTRALE / BIASSONO-LESMO AUTODROMO AUTODROME / FREIE SONDERZÜGE ZUR MONZA AUTODROME
INGRESSO MIRABELLO PUNTO DI RIUNIONE / MEETING POINT
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INGRESSO VEDANO
CAVRIGA RAI
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INGRESSO MIRABELLO
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ORARI BUS NAVETTA GRATUITI / FREE SHUTTLE-LINES / TIMETABLE / PLAN FÜR FREIE BUSSE
S. GIORGIO
RITIRO BIGLIETTI / BOOKED TICKETS
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Le proprietà benefiche dell’uva sono moltissime e le derivano dall’alta percentuale di minerali in essa contenuti tra cui potassio, calcio e magnesio nonché dalla presenza di preziosi acidi organici. Mentre la vite è presente sul pianeta da milioni di anni il prodotto più famoso ed amato derivato dal suo frutto ha origini molto più recenti, “solo” qualche migliaio di anni, e la sua storia si lega in modo indissolubile alla storia dell’umanità stessa. Stiamo, ovviamente, parlando del vino. Tra i numerosissimi componenti del vino ve ne sono alcuni minori che sono responsabili delle funzioni positive che un buon bicchiere può svolgere sul nostro organismo. Moderate quantità svolgono una funzione di stimolazione ed attivazione della digestione,
AUTODROMO
ARCORE
RITIRO BIGLIETTI / BOOKED TICKETS
AUTODROMO
RITIRO BIGLIETTI / BOOKED TICKETS
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TRENI SPECIALI / SPECIAL TRAINS SOLO / ONLY / NUR 12-9
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BIASSONO - LESMO RITIRO BIGLIETTI / BOOKED TICKETS
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113 CARABINIERI Coordinamento bus e parcheggi a cura di / POLIZIA / POLICE /Bus POLIZEI and Parkings coordination by / Bus und Parking Koordination von:115 VIGILI DEL FUOCOPiano / FIRE di FIGHTERS mobilità/ FEUERWEHR redatto in collaborazione con i comuni di / 118 ASSISTENZA SANITARIA / EMERGENCY MEDICAL SERVICE / SCHNELLE MEDIZINISCHE HILFE Mobility plan in collaboration with following Municipalities / Mobilität Planung mit der Assessorato al Turismo Kollaboration von folgenden Gemeindeverwaltungem: e Spettacolo Coordinamento bus e parcheggi a cura di / Villasanta. Biassono, Lesmo, Vedano, Bus and Parkings coordination by / Bus und Parking Koordination von: Piano di mobilitàCoordinamento redatto in collaborazione con i comuni di Management: / Mobilità GP / GP Mobility Mobility plan in collaboration followingUfficio Municipalities Settore Poliziawith Municipale Mobilità e/ Mobilität Trasporti Planung mit der Assessorato al Turismo Kollaboration vonUfficio folgenden Gemeindeverwaltungem: e Spettacolo Protezione Civile Ufficio Viabilità e Segnaletica. Biassono, Lesmo, Vedano, Villasanta. Email: mobilita@comune.monza.it con il patrocinio e il contributo di Coordinamento Mobilità / GP Mobility Management: Grafica: GP Cantiani Marketing & Comunicazione - www.cantiani.com Settore Polizia Municipale Ufficio Mobilità e Trasporti Ufficio Protezione Civile Ufficio Viabilità e Segnaletica. Email: mobilita@comune.monza.it con il BUS patrocinio e ilGRATUITI contributo di SHUTTLE-LINES / TIMETABLE / PLAN FÜR FREIE BUSSE ORARI NAVETTA / FREE Grafica: Cantiani Marketing & Comunicazione - www.cantiani.com
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TRENI SPECIALI / SPECIAL TRAINS SOLO / ONLY / NUR 12-9
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Da settembre avvio del cablaggio della rete a fibre ottiche
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Rossa o bianca, l’uva è il preziosissimo frutto della Vitis Vinifera, pianta di origine antichissima diffusa in Europa, Africa ed Asia in tutte le aree a clima temperato: la vite, infatti, fruttifica solamente dove è presente un chiaro alternarsi delle quattro stagioni. Il ciclo produttivo della vite, che comincia a dar frutti attorno al terzo anno dalla messa a dimora, è di circa trent’anni. Trascorso questo tempo la capacità fruttifera della pianta si riduce notevolmente. Per avere una buona produzione di uva la vite deve essere potata regolarmente: ogni anno, nel periodo di riposo vegetativo (autunno inoltrato), si devono potare i tralci che hanno già dato frutto, altrimenti la vite, che è una pianta imparentata con la liana, crescerebbe a dismisura ma senza dare frutti.
PORTA / GATE
PORTA / GATE
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SOLO SERVIZI / SERVICE ONLY O R IC
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LINEA NERA / BLACK LINE / SCHWARZE LINIE
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PARCHEGGI LESMO ESTERNO / OUTER PARKINGS LESMO
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GP VILLAGE LESMO
SOLO SERVIZI / SERVICE ONLY
VIABILITÀ CONSIGLIATA PER RAGGIUNGERE LINEA BLU / BLUE LINE / BLAUE LINIE I PARCHEGGI DELLA ZONA EST LINEA VERDE / GREEN LINE / GRUENE LINIE LINEA BLU / BLUE LINE / BLAUE LINIE LINEA NERA / BLACK LINE / SCHWARZE LINIE LINEA VERDE / GREEN LINE / GRUENE LINIE
Linea Nera / Black Line Schwarze Linie
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Linea Verde / Green Line Gruene Linie*
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SANTA MARIA ALLE SELVE
CAPOLINEA BUS / BUS TERMINAL / ENDEHALTESTELLE VIABILITÀ CONSIGLIATA PER RAGGIUNGERE BUS GRATUITO / FREE BUS / BUS GR ATIS I PARCHEGGI DELLA ZONA EST
Linea Nera / Black Line Schwarze Linie
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PORTA / GATE
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Linea Blu / Blue Line Blaue Linie
Linea Verde / Green Line Gruene Linie*
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Linea Blu / Blue Line Blaue Linie
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foto di Alberto Zanardo
TRATTO INTERESSATO DAI LAVORI DI CONNESSIONE TRA LA SS36 E IL SISTEMA AUTOSTRADALE CON RIDUZIONE DI CORSIA TRATTO INTERESSATO DAI LAVORI DI CONNESSIONE TRA LA SS36 E IL SISTEMA AUTOSTRADALE CON RIDUZIONE DI CORSIA
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TEMPO DI VENDEMMIA dalla natura il nettare degli dei
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PARCHEGGI A PAGAMENTO E NUMERO POSTI AUTO STAZIONE0000 FERROVIARIA / RAILWAY STATIONAND / BAHNHOF PARKING ON PAYMENT AUTOS AVAILABILITY PARKPALTZGEBÜFR UND AUTOS VEFÜGBARKEIT PARCHEGGI A PAGAMENTO E NUMERO POSTI AUTO PARKING ON PAYMENT AND AUTOS CAPOLINEA BUS /AVAILABILITY BUS TERMINAL / ENDEHALTESTELLE PARKPALTZGEBÜFRBUS UNDGRATUITO AUTOS VEFÜGBARKEIT / FREE BUS / BUS GR ATIS
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DAl COMUNE il comune segnala
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PRENDETE IL BUS - N AVETTA DELLO STESSO COLORE DEL BIGLIETTO DEL PARCHEGGIO TAKE THE BUS LINE OF THE SAME COLOR OF THE PARKING TICKET / RAILWAY STATION / BAHNHOF STAZIONE FERROVIARIA NEHMEN SIE DIE BUS LINIE AUS DER GLEICHEN FARBE VON IHNEN P ARKENSCHEIN
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verdissimo curiosità proprietà e usi delle piante intorno a noi
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Von Milano Centrale und der Porta Garibaldi Am Freitag dem 9 und Samstag dem 10: Zug nach Monza + schwarze Linie auf der Autodrome; nur 11 Sonntag nur von Milano Centrale Bahnhof zum free-Biassono Lesmo-Circuit, in 30 Minuten zu erreichen und nur 50 Meter von der Lesmo-Kurven (siehe Fahrplan).
Ab der Monza Bahnof (Ausgang Porta Castello): Von Milano Centrale und Porta Garibaldi demdem 9 bis10:Sonntag dem 11: SCHWARZE Am Freitag dem 9 Ab undFreitag Samstag Zug nach Monza + schwarzeLINIE Linie kostenlose Busfahrt zum vom Centrale Autodrome). auf der Autodrome; nurCavriga/RAI 11 Sonntag(Vedano nur vonTor Milano Bahnhof zum free-Biassono Lesmo-Circuit, in 30 Minuten zu erreichen und nur 50 Meter von der Lesmo-Kurven (siehe Fahrplan).
Ab Monza Bahnof (Ausgang Porta Castello): Paken und laufen. Ab Freitag dem 9 bis Sonntag dem 11: ist SCHWARZE LINIEverboten! kostenlose Busfahrt ACHTUNG: Im Park das Autofahren Parken Sie bitte Ihren Wagen Cavriga/RAI (Vedano Tor vom Autodrome). Vi consigliamo di consultare la piantina per individuare la linea con lozum stesso auf den Parkplätzen P+Bus oder auf denen des Autodroms in Biassono. Ab colore del biglietto del parcheggio. Eventualmente potete raggiungere con lo Freitag dem 9 bis Sonntag dem 11: fahren freie Busse von den Parkplätzen: stesso bus il “Punto di Riunione” , fra le uscite di Vedano e Mirabello dell’AutoBLAUE LINIE : Park + Busse 15 Euro (einzig Shuttle 3 Euro rundreise) dromo, nei pressi del capolinea delle 3 linee di bus navetta. P Monza Stadio - Park / Autodrome Mirabello Tor Linea Blu / Blue Line Linea Verde / Green Line Linea Nera / Black Line Paken und laufen. p. 7.00 7.30 8.00 8.30 9.00 9.30 10.00 10.30 11.00 11.30 12.00 12.30 Blaue Linie Gruene Linie* Schwarze Linie ACHTUNG: Im Park ist das Autofahren verboten! Sie(einzig bitte Ihren Wagen GRUENE LINIE : Park + ShuttleParken 20 Euro Shuttle 3 Euro rundreise) a. 7.24 7.54 8.24 8.54 9.24 9.54 10.24 10.54 11.24 11.54 12.24 12.53 Vi consigliamo di consultare la piantina per individuare la linea con lo stesso auf den Parkplätzen P+BusRondò oder auf denen des Autodroms in Biassono. Ab P Monza - Park / Autodrome Mirabello Tor Andata/Departing/Hinfahrt (solo domenica/Sunday only/nur Sontag 12/9) colore del biglietto del parcheggio. Eventualmente potete raggiungere con lo Freitag dem 9 bis Sonntag dem 11: fahren freie Busse von den Parkplätzen: NICHT FREITAG stesso bus il “Punto di Riunione” , fra le uscite di Vedano e Mirabello dell’AutoRitorno / Return / Ruckfahrt (solo domenica/Sunday only/nur Sontag 12/9) 9 Settembre / September 7.30 / 20.00 · 7.30 am / 8.00 pm Wecapolinea suggest you a look to the map to look for your bus line, whichBLAUE is the LINIE : Park + Busse 15 Euro (einzig Shuttle 3 Euro rundreise) dromo, nei pressi del dellegive 3 linee di bus navetta. P Monza Stadio - Park / Autodrome Mirabello Tor same color of your parking ticket. Anyway you may reach with every bus the Linea Blu / Blue Line Linea Verde / Green Line Linea Nera / Black Line p. 7.00 7.30 8.00 8.30 9.00 9.30 10.00 10.30 11.00 11.30 12.00 12.30 10 Settembre / September 7.00 / 20.00 · 7.00 am / 8.00 pm “Meeting Point” , located beetwen Vedano’s and Mirabello’s gates of GRUENE AutoBlaue Linie Gruene Linie* Schwarze Linie LINIE : Park + Shuttle 20 Euro (einzig Shuttle 3 Euro rundreise) a. 7.24 7.54 8.24 8.54 9.24 9.54 10.24 10.54 11.24 11.54 12.24 12.53 drome, not too far from the bus stop of all 3 bus lines. P Monza Rondò - Park / Autodrome Mirabello Tor p. 15.40 16.00 16.16 16.31 16.45 17.15 17.45 18.15 18.45 11 Settembre / September 6.00 / 20.00 · 6.00 am / 8.00 pm Busse Brianza Verkehrsmittel linie z204 ab Corso Milano (Monza) zum 15.55 16.11 16.27 16.43 16.56 17.28 17.57 18.28 18.57 NICHT FREITAG Vedano Ritorno / Return / Ruckfahrt (solo domenica/Sunday only/nur Sontag 12/9) 9 Settembre / September 7.30 / 20.00 · 7.30 am / 8.00 pm We suggest you give a look to the map to look for your bus line, which is the a. 16.10 16.25 16.44 16.57 17.10 17.45 18.10 18.45 19.10 Busse Brianza Verkehrsmittel linie z221 ab Corso Milano richtung Carate (auf same color of your parking ticket. Anyway you may reach with every bus the *I_NON AL VENERDì der Haltestelle Biassono Santa Maria delle Selve aussteigen). 10 Settembre / September 7.00 / 20.00 · 7.00 am / 8.00 pm I_Gli orari potranno subire lievi modifiche “Meeting Point” , located beetwen Vedano’s and Mirabello’s gates of AutoEN_NOT ON FRIDAY Wir empfehlen, im3Plan über diejenige Buslinie, die selbe Farbe wie Ihr drome, not too far from the bus stopsich of all bus lines. slightly 17.45 p. 15.40 16.00EN_Train 16.16 schedule 16.31 way 16.45vary17.15 18.15 18.45 Zug FS zum Biassono-Lesmo-Autodrome Sesto S.G. 11 Settembre / September 6.00 / 20.00 · 6.00 am / 8.00 pm D_NICHT FREITAG Busse, Brianza Verkehrsmittel linie z204 ab Corso Milanoab(Monza) zumBahnof MM1 und ab Parkschein hat, zu informieren. Außerdem können Sie den “Meeting Point” D_Die Zeiten16.43 können16.56 sich etwas ändern Monza Bahnof (nur Freitag und Samstag - am Sonntag direkt ab Mailand 15.55 16.11 16.27 17.28 17.57 18.28 18.57 Vedano der zwischen den Stationen Vedano und Mirabello del Autodroms nicht weit Andata/Departing/Hinfahrt (solo domenica/Sunday only/nur Sontag 12/9)
Coordinamento bus e parcheggi a cura di / Bus and Parkings coordination by / Bus und Parking - Koordination von: Piano di mobilità redatto in collaborazione con i comuni di / Mobility plan in collaboration with following Municipalities / Mobilität Planung mit der Kollaboration von folgenden Gemeindeverwaltungem: Biassono, Lesmo, aVedano, Villasanta. Coordinamento bus e parcheggi cura di / Bus and Parkings coordination by / Bus und Parking - Koordination von: Piano di mobilità redatto in collaborazione con i comuni di / Mobility plan in collaboration with following Municipalities / Mobilität Coordinamento Mobilità GP / GP Mobility Management: Planung mit der Kollaboration von folgenden Gemeindeverwaltungem: Settore Polizia Municipale Ufficio Mobilità e Trasporti Biassono, Lesmo, Vedano, Villasanta. Ufficio Protezione Civile - Ufficio Viabilità e Segnaletica. E-mail: mobilita@comune.monza.it Grafica: - www.studiogusto.com Coordinamento Mobilità GPGusto / GPIDS Mobility Management: Settore Polizia Municipale Ufficio Mobilità e Trasporti Ufficio Protezione Civile - Ufficio Viabilità e Segnaletica. E-mail: mobilita@comune.monza.it Volantone.indd 1 Grafica: Gusto IDS - www.studiogusto.com
Volantone.indd 1
*I_NON AL VENERDì EN_NOT ON FRIDAY D_NICHT FREITAG
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I_Gli orari potranno subire lievi modifiche EN_Train schedule way vary slightly D_Die Zeiten können sich etwas ändern
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von der Haltestelle aller 3 Buslinien liegt, mit jedem Bus erreichen.
Wir empfehlen, sich im Plan über diejenige Buslinie, die selbe Farbe wie Ihr Parkschein hat, zu informieren. Außerdem können Sie den “Meeting Point” , der zwischen den Stationen Vedano und Mirabello del Autodroms nicht weit von der Haltestelle aller 3 Buslinien liegt, mit jedem Bus erreichen.
MM2 U-Bahnhof Portaab Garibaldi-Bahnhof Milano Centrale Busse Brianza Verkehrsmittel linie z221 Corso Milano richtung Carate (aufLink. der Haltestelle Biassono Santa Maria delle Selve aussteigen).
Zug FS zum Biassono-Lesmo-Autodrome ab Sesto S.G. Bahnof MM1 und ab Monza Bahnof (nur Freitag und Samstag - am Sonntag direkt ab Mailand
MM2 U-Bahnhof Porta Garibaldi-Bahnhof Milano Centrale Link.
30/08/10 18:15
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di tutto un po’ carte, giochi, svago e curiosità
TEXAS HOLD’EM benvenuto al cash game di UTGaber
Evento atteso con impazienza da molti, e più volte ufficiosamente annunciato da diverse indiscrezioni, finalmente il cash game è arrivato in Italia. Dalla fine di luglio si è aggiunta da parte di tutti i gestori di poker room italiane questa nuova offerta accanto alla già nota modalità del poker sportivo (praticato cioè solo in forma di torneo). Giocare cash significa infatti giocare con soldi reali, pertanto il valore nominale delle chips corrisponde sempre al loro valore reale. Ogni tavolo si distingue per un diverso livello dei bui (ad esempio 10-25 centesimi o 1-2 euro). Tale livello è fisso per ogni tavolo e non cambia mai, e ogni giocatore ha facoltà di abbandonare il proprio posto quando desidera e di tornare successivamente a giocare (ammesso che ci sia ancora un posto disponibile) con la sola necessità di attendere di trovarsi in posizione di BB, oppure di pagare un buio se da posizione diversa. Ovviamente le differenze con il poker sportivo non si fermano qui, anche se in realtà le regole sono identiche e l’obiettivo di ogni giocatore è simile. Per esempio la diversa configurazione dei bui, che rimangono invariati nel tempo, determina una diversa strategia di gioco. Nel corso di un torneo bisogna sapersi adattare alle diverse fasi variando il proprio gioco per sfruttare i momenti potenzialmente favorevoli per imporsi. Bisogna anche sempre tenere in considerazione la proporzione fra il proprio stack, lo stack avversario e il livello dei bui per dimensionare correttamente un rilancio, e talvolta rinunciare a una giocata, o al contrario farne una che non avremmo altrimenti fatto, se per esempio il giocatore sul BB ha uno stack talmente ridotto da essere già pot committed, ovvero da non avere altra alternativa al call. Tutto questo come tutto quello di cui abbiamo discusso precedentemente in questa rubrica vale anche per il poker cash, ma con un peso spesso diverso. Le differenze a volte sono molto marcate, altre volte sono invece molto sottili. La differenza più grande, e anche la più ovvia, è che si può abbandonare il tavolo in qualsiasi momento con in tasca esattamente le stesse chips che avevamo in gioco prima di alzarci, realizzando quindi immediatamente la vincita (o malauguratamente la perdita). Questo determina alcune differenze anche nell’approccio al gioco e la prima a cui fare molta attenzione è
la scelta del tavolo. Poiché abbiamo la possibilità di decidere in quale tavolo e in quale posto del tavolo sederci non dovremmo farci sfuggire l’opportunità di trasformare questa scelta in un vantaggio. Quante volte vi sarà capitato di non riuscire a sopportare quel giocatore alla propria sinistra, che gioca in modo illeggibile per voi e vi contro-rilancia quasi sempre obbligandovi troppo spesso ad abbandonare il piatto? Bene, nel cash game possiamo scegliere il tavolo, possiamo abbandonarlo e se ci troviamo nella situazione in cui non siamo i più forti del tavolo e subiamo da troppi giocatori (o anche troppo da un solo giocatore), sfruttiamo questa possibilità e cambiamo tavolo. Anche la scelta del posto stesso è importantissima. Potendo cerchiamo di osservare il tavolo per qualche minuto prima di decidere se e in quale posto sederci. Se trovassimo ad esempio un giocatore molto aggressivo lo vorremo alla nostra destra, in modo da poter sfruttare la sua aggressività decidendo noi in quali mani entrare e abbandonando senza perdere nulla le mani più deboli. Ovviamente la scelta del livello è fondamentale. Non è improbabile vedere piatti da decine di euro persino in un tavolo da dieci centesimi, scegliamo quindi attentamente il livello a cui intendiamo giocare non pensando solo al proprio bankroll, ma anche e soprattutto al proprio livello di gioco. Come nei tornei, ma ancora di più nel cash, più sale il livello economico più sale la capacità media dei giocatori al tavolo. Se non troviamo un tavolo in cui giocare a nostro agio è inutile impuntarsi e continuare – alla lunga perderemmo tutto, meglio piuttosto scendere di livello e magari giocare su più tavoli. Un’altra differenza evidente tra un torneo e il gioco cash è nell’obiettivo dei giocatori. Nel primo caso l’obiettivo è vincere tutte le chips in gioco eliminando tutti gli altri partecipanti, nel secondo è semplicemente arricchirsi. Non si ha nessun guadagno aggiuntivo dal vincere tutte le chips di un altro giocatore se non il valore delle chips stesse, in un torneo è invece importante riuscire a dare il colpo di grazia ad un giocatore in short stack. Eliminando un avversario facciamo un passo in avanti verso la vittoria, nel cash invece non traiamo alcun vantaggio. La terza grande differenza tra cash e torneo è la possibilità di ricomprare chips per giocare potenzialmente all’infinito. Questo può spes-
so portare ad un gioco più aperto e propenso al rischio. Per questa ragione è sempre bene proteggere le mani molto forti aggredendo un eventuale rilancio dalla nostra destra. Ci assicureremo così che un giocatore che abbia aperto il gioco con un rilancio 3x abbia realmente una mano, ed eviteremo di trovarci con una situazione illeggibile sul flop. Il rischio di appoggiarsi con un call preflop avendo una monster hand è infatti quello di permettere ad una mano mediocre di allacciare un punto maggiore del nostro sul flop. Supponiamo per esempio di giocare con AsKs, chiamiamo il rilancio del giocatore alla nostra destra che ha KhJd. Sul flop troviamo Kd7cJs, crederemo per tutta la mano di essere davanti e invece con meno del 15% di probabilità siamo quasi senza speranza. In una mano del genere rischiamo di perdere molto, quando con un solido controrilancio preflop avremmo probabilmente evitato una situazione difficile la cui lettura durante la mano è quasi impossibile. Se è vero che nel poker il gioco aggressivo paga, ed vero purché l’aggressività sia intelligentemente dosata, nel cash game è ancora più vero. Bisogna saper massimizzare i piatti e talvolta prendersi anche qualche rischio in più ma sempre avendo ben presente equity e pot odds, concetti di cui abbiamo già parlato ma che torneremo prossimamente ad approfondire.
L’angolo del SUDOKU 5 2
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cosa succede in città eventi in giro per la brianza
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Cultura LIONS CLUB MONZA CORONA FERREA
Luoghi Diversi Mostra collettiva di pittura e scultura Palazzo Terragni, Piazza Libertà Fino al 2 Ottobre 2011
Si riparte dall’Europa! Il nuovo corso sociale 2011-2012 del Lions Club Monza Corona Ferrea prevede infatti un tema amplissimo, che i soci si preparano ad accogliere con rinnovato entusiasmo. Si è iniziato il 22 settembre con la conviviale di apertura che ha ospitato un relatore di eccezione: il Sottosegretario di Stato agli Affari Esteri Alfredo Mantica. Il tema “L’Europa che è, l’ Europa che vogliamo” , brevemente presentato dal presidente, Edoardo Cavallè, ha indotto i Soci, sotto la scorta delle riflessioni di un esperto di lungo corso quale il Sen. Mantica (secondo mandato con delega agli Esteri e una pluriennale esperienza politica e amministrativa nel campo) a esprimere considerazioni, proposte e anche preoccupazioni
“Gli artisti vengono da luoghi diversi, si esprimono con poetiche diverse ed impiegano nei loro elaborati tecniche diverse. In un’epoca come la nostra: omologante e globalizzante, tanta diversità non può essere che di buon auspicio”. -Renata Ghiazza Autori delle opere esposte sono: Miryana Todorova (New York); Lora Nikolova (Sofia); Victoria Fontana (Madrid), Stefanie Vogel (Berlino); Isa di Battista Gorini (Milano); Silvia Manazza (Pavia); Giovanna Fra (Pavia); Renata Ghiazza (Varese); Attilio Forgioli (Milano); Alberto Ghinzani (Milano); Giancarlo Sangregorio (Varese); Cristiano Plicato (Milano); Giancarlo Curone (Milano) Orari d’apertura: Venerdì 15.00 - 18.30 SabatoeDomenica10.00-12.30 |15.00-18.30 Da lunedì a giovedì chiuso. Leggere l’arte. Biografie d’artista Prosegue dopo la pausa estiva il ciclo di incontri dedicato alla vita dei grandi personaggi dell’arte moderna e contemporanea Museo d’arte contemporanea - ore 21.00. Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Calendario incontri * Giovedì 29 settembre 2011 Incontro dedicato a FRANCIS BACON * Giovedì 27 ottobre 2011 Incontro dedicato a MARCEL DUCHAMP * Giovedì 3 novembre 2011 Incontro dedicato a GEORGIA O’KEEFFE * Giovedì 10 novembre 2011 Incontro dedicato a WILLEM DE KOONING * Giovedì 24 novembre 2011 Incontro dedicato a MARINA ABRAMOVIC SEREGNO Arte d’Acciaio: Antonio Ievolella. Opere Recenti Fino al 8 ottobre 2011 Galleria Civica “Ezio Mariani”, Via Cavour, 26 Ferro e acciaio al servizio dell’arte. Questo il senso della ricerca artistica di Antonio Ievolella in mostra alla Galleria civica «Ezio Mariani» con la personale «Opere recenti». La mostra, promossa dal Comune di Seregno con il patro-
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cinio della Provincia di Monza e Brianza, sarà inaugurata sabato 17 settembre alle ore 17.00. In mostra 25 opere tra sculture e carte di un artista che, spiega il curatore Luca Tommasi, “ha scelto di piegare alla propria ispirazione il ferro e l’acciaio, adeguando la propria creatività ai materiali più tipici della nostra epoca”.
Giò Pomodoro. Superficie in tensione Fino al 18 ottobre con orari da martedì a sabato dalle 15 alle 18. Ingresso Libero Sede espositiva istituzionale della Saletta Reale della Stazione di Monza- Ingresso libero.
sorato alla Cultura- Regione Lombardia - Cultura e della Provincia di Monza Brianza L’Associazione Amici dei Musei di Monza e Brianza Onlus promuove e organizza una mostra in omaggio allo scultore Giò Pomodoro (1930-2002) nella sede espositiva istituzionale della Saletta Rale della Stazione di Monza. L’iniziativa prosegue il ciclo di mostre ideate e curate da Alberto Crespi e dedicate ai Maestri della scultura italiana, che ha visto di anno in anno in Saletta Reale opere monumentali di Nanni Valentini, Floriano Bodini, Francesco Somaini, Quinto Ghermandi, Alik Cavaliere, Giacomo Manzù, Augusto Perez. La mostra vedrà esposta una grande Superficie in tensione del 1971. La “Superficie in tensione” (immagine sopra) che è stata scelta per la mostra è una grande scultura astratta, opera storica, del 1971. Si tratta di un monoblocco monumentale in fibra di vetro, di dimensioni cm 300 di lunghezza x 150 di larghezza x 80 d’altezza, di colore argenteo semilucido. Verrà posato in orizzontale al centro della saletta, sollevato rispetto al pavimento, in modo di percepire agevolmente le mutazioni della luce sulla sua superficie riflettente, mossa come un mare, incurvata in costolature potenti, convessità e concavità. Provenienza: temporaneamente esposta al Museo Bodini di Gemonio nella mostra Totem, forma, simbolo, l’opera non è mai stata esposta a Monza. Evento in collaborazione con Montrasio Arte, Monza e Milano.
A cura di Alberto Crespi, per il ciclo Maestri della Scultura. Con il patrocinio del Comune di Monza Asses-
Un ciclo di 4 incontri narrativoculinari
MONTICELLO B.ZA La Passione per il delitto. Festival della narrativa poliziesca. X Edizione Fino al 9 ottobre 2011 Villa Greppi. Edizione del festival, giunto al suo decimo anno, dedicata ai soli autori italiani, esordienti come già molto affermati. Un festival ricco di ospiti e di occasioni di confronto che anche quest’anno non deluderà i tantissimi appassionati che, anno dopo anno, libro dopo libro, seguono la manifestazione sempre più numerosi. Per il programma completo del festival si veda il sito www.lapassioneperildelitto.it monza
6-13-20-27 ottobre Cooperativa Lambro via Montecassino, 8 Monza
Giovedì 27 ottobre: serata sulla cucina egiziana e le suggestioni millenarie. La voce delle donne tra la famiglia e la vita pubblica.
Attraverso i corsi si cercherà di aprire una possibilità di confronto, conoscenza e condivisione che abbia come filo conduttore il tema del cibo. La cucina rappresenta da sempre, infatti, un luogo positivo e di convivialità. I partecipanti al corso avranno la possibilità di prendere parte alla preparazione di pietanze di diversi paesi e confrontarsi sulle tematiche comuni. Di seguito le tematiche delle quattro serate Giovedì 6 ottobre: serata sulla cucina boliviana, un percorso di sapori dalle Ande all’Amazzonia. La storia delle raccoglitrici di caffè e le donne dell’acqua. Giovedì 13 ottobre: serata sulla via delle spezie e dei sapori lungo il Gange in India. Le donne ed il diritto alla vita e alla terra. Giovedì 20 ottobre: serata sulla cucina peruviana dall’oceano alle Ande. La forza ed il coraggio delle donne indigene.
A cura di Associazione Fratelli dell’Uomo Onlus, Cadom Monza e Brianza Presso Cooperativa Lambro via Montecassino, 8 - Monza Dalle ore 19:00 alle ore 21:00 Dalla Brianza al Mondo: lo scrittore Eugenio Corti Un omaggio al novantenne scrittore besanese che un comitato e oltre 8000 brianzoli vorrebbero vedere candidato a Premio Nobel per la Letteratura. Fino al 3 ottobre 2011 - Esposizione presso la Sede della Provincia di Monza e Brianza
per il ruolo dell’Italia e in particolare del nostro territorio all’interno di una dimensione sovranazionale in cui tutti siamo coinvolti, ma che non sempre sentiamo così prossima. Insomma, dalle parole dell’illustre ospite, si arguisce che spesso si tratta di riscoprire un interlocutore che unitamente a norme, leggi e direttive sa anche offrire prospettive di sviluppo inattese. E a cui non è conveniente per nessuno sottrarsi. Il nuovo anno sociale del club conferisce poi al tema Europa anche momenti di incontro che vanno al di là degli aspetti istituzionali: nell’immediato, in ottobre, la sera del 12, presso l’Urban Center, ore 21,00, si prevede una tavola rotonda dedicata alla sicurezza “domestica” in ambito europeo. “Occhio alle truffe: l’Europa della sicurezza” è il titolo accattivante dell’incontro aperto a tutta la cittadinanza quale contributo dei Lions. Non si tratta quindi di argomenti di “alta strategia” quindi, ma di suggerimenti che possono giovare a tutti nella vita quotidiana. Con l’aiuto di un esperto, il dr Vincenzo Panza e di alcune figure istituzionali preposte al tema della sicurezza, si affronteranno la casistica e le precauzioni da attuarsi contro i raggiri (spesso banali ma non così scontati) che coinvolgono, adulti, giovani e anziani. E anche i giovanissimi. E in questa direzione un cenno sarà proprio dedicato ai pericoli del web. Paolo Paleari
bar • pasticceria Stessa strada, stessa città... La bontà e la tradizione di sempre a pochi passi dal solito posto
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NonsoloMonza paesi, paesini, città di MOnza e Brianza
Le sciure la redazione risponde
Le sciure le vostre lettere
Briosco nella natura sulle tracce di antichi mestieri
Briosco è davvero bella, verde ed ondulata, ricca di scorci capaci di raccontare ancora quella che era un tempo la Brianza. Passeggiando per i suoi verdi campi non è raro incontrare resti di antiche cascine lombarde, testimonianze preziose di quella che era un economia legata alla terra. Buona parte del suo territorio è, infatti, parte del Parco Regionale della Valle del Lambro ed ha mantenuto, grazie ai vincoli ambientali che l’area comporta, ampie zone di campi agricoli ed aree boschive. L’area boschiva più importante è quella detta della Gagiada, zona silvestre incisa dal corso della Bevera di Naresso, che si estende fra i territori di Briosco e la frazione di Capriano e prosegue, attraverso il canyon della Molera fino alla ex cava, nella frazione di Fornaci. Tanti i sentieri percorribili dalla primavera all’autunno inoltrato (è possibile scaricare un splendida mappa dei sentieri realizzata dal Comune di Briosco dal sito www.giovanebriosco.wordpress.com), attraverso i boschi e i guadi della Bevera, lungo le rive del Lambro o attraverso le brughiere dei Carigg. Sulla collinetta del Simunt è invece possibile ammirare un incontro magistralmente riuscito ed armonizzato fra natura ed arte: sulla collina-museo sono, infatti, esposte a cielo aperto le opere di importantissimi esponenti dell’arte contemporanea, qui raccolte grazie la lavoro della Fondazione Rossini. Da Casella a Giò Pomodoro, da Dietman a Turcato passando per moltissimi altri prestigiosi nomi del panorama artistico nazionale ed internazionale. Le opere sono qui integrate nel genuino paesaggio agreste (in cui non manca la presenza di animali al pascolo), grazie al lavoro del paesaggista statunitense James Wines, uno fra i più noti esponenti della “green architecture”. Quest’area, caratterizzata da una natura
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tanto generosa, ha attirato fin dall’antichità, molti insediamenti abitativi e produttivi, i cui antichi segni possono ancora essere letti nelle attuali fattezze di alcuni edifici. Nella frazione di Fornaci, che deve il suo nome alle tante fornaci per la lavorazione e cottura dell’argilla che veniva raccolta dalle sponde del Lambro, è ancora presente, unica e pregevole superstite, l’antica fornace (gesti-
ta fino al 2004 dallo scultore Carlo Riva) che ancora oggi prosegue la sua attività all’insegna della tradizione ed è luogo d’incontro e lavoro per molti artisti. In località Peregallo, invece, lungo le copiose rive del Lambro erano presenti molti mulini, attivi sicuramente già in epoca medioevale. Verso la metà dell’ottocento i mulini attivi attestati dalle fonti documentali erano ancora molti mentre oggi rimane visibile, appunto in via dei Mulini, solo uno di questi storici edifici (in cui ha sede l’Associazione Culturale Brianze, www.brianze.it , dedicata alla salvaguardia e valorizzazione del territorio brianzolo): un patrimonio da proteggere.
il maledetto passaggio a livello
Arretrati di Trantran
Care Sciure, mi chiamo Simona e vivo a Monza; vi scrivo di una cosa perché voglio sfogarmi, ho visto che spesso vi scrivono su affari di cuore, per così dire, io invece, vi sto scrivendo per quello che definirei un affare do coscienza! Sono una di quelle persone che passa spesso per via Bergamo a piedi o in macchina e che, con sacrosanta pazienza, se sbaglia orario o ha un contrattempo, mette in conto di aspettare dai 20 ai 40 minuti per potere attraversare il passaggio a livello. Non so se vi ricordate le polemiche che ci furono questa primavera rispetto a questo passaggio a livello che negli anni ha visto, purtroppo, numerose morti. Ora io vorrei dire che è vero che non si dovrebbe attraversare mai con le sbarre abbassate ma, anche che non è possibile che un cittadino debba aspettare così a lungo per potere passare dall’altra parte della città; perché se uno ha fretta o piove, o fa freddo, anche se sa che è sbagliato, è sempre tentato di dire: “Vabbè passo comunque”. Con questa mia ovviamente, non voglio accusare nessuno ma, solo condividere con voi alcune mie considerazioni: Anni fa ricordo parlavano di un sottopassaggio almeno per i pedoni e i ciclisti, speriamo lo facciano presto; Non potrebbero, per aumentare la sicurezza, sostituire le sbarre con quelle tipo cancelli chiusi e, quindi non attraversabili? Con questo non voglio dire che la responsabilità di certe azioni non sia personale ma che, visto il disagio che è tanto, ve lo garantisco e, la situazione oggettiva per cui anche oggi che ero invece in coda in macchina: quasi 40 minuti di coda al passaggio a livello, ho visto almeno 6 persone passare sotto le sbarre e attraversare, forse il senso collettivo dovrebbe sopperire a quello personale. Simona, Monza
Care Sciure sono Francesco da Seregno e, mi sono reso conto che mi mancano alcuni numeri di Trantran, poiché mi piace molto la vostra rivista e, vorrei averli tutti, vi chiedo come posso fare ad avere i numeri arretrati che mi mancano! Sono pochi solo 2 o 3 ma, li vorrei. Un caro saluto, Francesco
Ciao Simona, siamo ben felici che tu ci abbia scritto di questo argomento e, concordiamo in toto con te; ti segnaliamo che a maggio l’Assessore Villa (Ndr. Simone Villa Assessore alla viabilità – Comune di Monza) dichiarò che il progetto del sottopasso era pronto e in fase di assegnazione per la fine dell’anno. Siamo liete di ricevere mail di segnalazioni di disagi dei cittadini e, anche così propositive. Questo spazio nasce anche con questo scopo per dare voce a voi. Un abbraccio, Le Sciure
Cara Maria, per prima cosa grazie, siamo felici che traspaia il nostro amore per quello che facciamo. Stiamo approfittando della tua mail per dire sia a te sia ai tanti altri che ci scrivono chiedendoci per stage avremmo bisogno eccome di stagisti, qui di lavoro ce ne è sempre tanto e, che il Direttore sta vagliando le proposte che ci sono arrivate: anche la tua! Un abbraccio, Le Sciure
Care Sciure sono Maria e ho 20 anni, sono un’universitaria con la passione per la scrittura, mi piace molto Trantran e il vostro stile; mi chiedevo se non aveste bisogno di una stagista? Perché per me che vorrei scrivere per amore della scrittura l’idea di lavorare con voi è molto stimolante. Maria
CORSO BASE Per apprendere le basi del lavoro a maglia e si confezionare assieme una sciarpa.
Eventi dal sapore antico
Ultimo giovedì di gennaio a Briosco Falò della Giubiana
AAA stagista offresi
Corsi di maglia
Uno scorcio del mulino a Peregallo.
15 gennaio CAMMINO DI SAN MAURO: si percorre a piedi l’antico sentiero dai Carigg di Capriano al Vianò di Renate
Caro Francesco, normalmente noi distribuiamo tutte le copie di Trantran e, quindi non abbiamo magazzino né resi, al massimo ne teniamo una decina di copie per archivio o per queste evenienze e, di alcuni numeri ormai ci è rimasta la “copia unica”. Però, prova a scriverci a edazione@trantran.net i numeri di Trantran che ti mancano e vorresti avere, magari sarai fortunato e ne abbiamo ancora una copia. Cogliamo l’occasione, nel ringraziare te, per ringraziare anche tutti gli altri che ci hanno scritto nel tempo alla ricerca di arretrati, ci spiace non avere potuto sempre accontentare tutti. Le Sciure
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