Trantran 28

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www.trantran.net | n. 28 mensile | 3 Aprile 2012 | Distribuzione gratuita

con il patrocinio di:

6 Riflessioni: I nuovi radicalismi

13 Teatro: Maurizio Colombi è Caveman

28 Animali: un coro unanime contro la vivisezione

32 Libri: Scorie Radioattive. Chi sa trema, ma in silenzio.

Enzo Iacchetti

Ho 60 anni e mi regalo Venezia! Musica: Speciale etichette indipendenti Casale, Ferrario, De Lorenzi,Proietti 210x35_TranTran_Pirola-VW_2012 23/03/12 17:11 Pagina 1

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Aprile - 2012

Sommario EDITORIALE L’importanza di Scegliere bene

CLOCHART Pino Daniele il ruvido che si scioglie con la musica

BRIGANTIA Gli amici della natura di Triuggio

RACCONTIAMOCI Scorie Radiattive Chi sa trema ma in silenzio

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4 IL COMMERCIALISTA INFORMA 6

SPUNTI DI VISTA NUOVI RADICALISMI

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clochart Maurizio Colombi. Caveman: l’uomo delle caverne

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VERDISSIMO

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ALTROVE

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BIS Roberta di Lorenzo: su questo piano che si chiama terra.

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BIS

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BIS

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IN CUCCIA

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I SEGRETI DELLO CHEF

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IL VETERINARIO RISPONDE

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SPORTIVAMENTE

Nationalpark Bayerischer Wald la natura a portata di mano

Chi è Carlotta Proietti? Siamo in tante Giulio Casale: Dalla parte del torto

ENZO IACcHETTI LA CULTURA é PIù BUONA DEL GELATO Pag. 8

37 DALLA PROVINCIA 38 PENDOLARE 39 PSICOLOGIA OGGI 40 REALITY 42

COSA SUCCEDE IN CITTA’

44

NONSOLOMONZA Lentate sul Seveso: la cultura è di tutti!

45 LE SCIURE E IL BEVERINO 46 DOVE TROVARE LA RIVISTA

Fondatori Marta Migliardi, Elena Gorla, Adriana Colombo, Guido Bertoni Direttore Alfredo Rossi

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Anno III - Numero 28 - 3 Aprile 2012 Editore: Trantran Editore S.r.l. Sede: Vica Cesare Battisti 121 Vedano al Lambro C.F./P.I./RIMB 06774520966 REA MB 1864900 Reg. Trib. di Monza n.1995 del 29/06/2010

Capo Redattore Marta Migliardi

Per Contattarci direzione@trantran.net redazione@trantran.net segreteria@trantran.net

Redazione Juri Casati, Guido Caimmi, Gabry, Gaber (UTGaber), Niccolo Rossi, Alberto Zanardo, Francesca Fawn Masperi, Luca Vanni e il misterioso Redo Alfossi.

Vice Capo Redattore Elena Gorla Inviata Speciale Adriana Colombo Grafica e Fotografi Ufficiali Alberto Zanardo e Francesca Fawn Masperi

DAVIDE FERRARIO f di ferrario Pag. 22 Si ringraziano per questo numero I volontari di tutte le associazione animaliste che si sono riunite a Correzzana per manifestare contro gli orrori e l’inutilità della vivisezione, Sergio Carnevale che ci ha dato ospitalità per lo shooting e l’intervista con Davide Ferrario, Umberto Grasso per le utili indicazioni che con la sua rubrica fornirà a tanti lettori, Alice, Totò e Spillo, Asia e Domi che con la primavera diventano sempre più belli, tutti i numerosi lettori che continuano a scriverci ed inviarci validi suggerimenti. Foto di Copertina Enzo Iacchetti, foto gentilmente concessa dall’ufficio stampa Stampa REGGIANI S.p.A. 20126 Gavirate (VA) Tiratura 26.000 Copie

Raccolta Pubblicitaria

Direttore Commerciale Paola Scappatura commerciale@trantran.net Trantran Editore s.r.l. Sede Via Cesare Battisti 121 Vedano al Lambro (MB) trantran@trantran.net


IL COMMERCIALISTA INFORMA

APPUNTAMENTO DAL COMMERCIALISTA

EDITORIALE

IL DIRETTORE ALFREDO ROSSI Aprile - 2012

L'importanza di scegliere bene

ALFREDO ROSSI Foto di Gabriele Benini

Buongiorno a Voi tutti, cari lettori, mi chiamo Umberto Grasso, sono un commercialista iscritto all’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Monza e Brianza, ed ho avuto l’onore ed il piacere di avere l’incarico da parte della redazione, di scrivere periodicamente una rubrica informativa dei vari accadimenti fiscali. Saranno argomenti specifici, ma trattati in maniera generica, affinché i lettori possano avere informazioni circa le scadenze fiscali, le variazioni normative, le agevolazioni, ed altro ancora, che potranno essere approfonditi su specifica richiesta. Questa è solo una piccola presentazione; dal prossimo numero entreremo più nello specifico di qualche argomento fiscale, come il 730, il bilancio delle società, o la famosa nuova I.M.U., parleremo di contribuenti minimi, di rivalutazione di quote societarie o

di terreni agricoli, di società di comodo e di limiti all’utilizzo del contante, di rateizzazioni all’equitalia o di aliquote I.V.A. Il tutto verrà affrontato, in maniera “superficiale”, non essendo questa una rivista specialistica di settore, e pertanto non ci soffermeremo su dettagli tecnici ai più incomprensibili. Gli argomenti saranno comunque chiari e di facile comprensione. Questi sono tempi duri per le imprese che si trovano a dover fronteggiare sempre più adempimenti, nonché controlli da parte del fisco. Parleremo di accertamenti, verifiche, della guardia di finanza o dell’agenzia delle entrate. In generale siamo ancora in piena crisi economica che non accenna ad abbandonarci. Bisogna concentrarsi sulle aziende, che sono la fonte di reddito e di ricchezza di tante famiglie,

il tutto senza attendere “tempi migliori” in quanto essere propositivi per governare gli eventi è sicuramente meglio che aspettare il verificarsi dei problemi per provare a risolverli. Parleremo anche, se in misura ridotta, di economia in generale. Quella che stiamo vivendo è certamente anche una crisi morale, professionale ed etica. M a noi, viviamo in un territorio pieno di risorse, pieno di “gente con tanta voglia di lavorare”. Una terra ricca di storia, di cultura, di creatività e di “eccellenze”. Riassumendo, con un po’ di ironia, finchè “c’è Brianza, c’è Speranza” e sperando, appunto, di esservi utile, cari lettori, e ringraziando nuovamente la redazione, Vi auguro una serena Pasqua.

Umberto Grasso

Giuly pelletteria

Confesso che sono molto geloso di questa mia pagina. Penso a cosa scriverci, poi la scrivo e magari la riscrivo. Ma questo volta la... cedo volentieri, perché devo farvi conoscere una persona che vale davvero la pena di conoscere. O almeno di leggere. Girando sul web ho trovato un sito davvero interessante, scritto da una persona che conosco: Paolo Pizzato. La specialità di questo mio giovane amico è che da sempre ama leggere, di tutto, ma soprattutto libri, di ogni tipo e genere. Da un po' di tempo a questa parte ha aperto un blog (http://ilconsigliereletterario.blogspot.it) dove presenta, più o meno una volta al giorno, un libro che ha letto (e lui li legge proprio tutti, dalla prima all'ultima riga). In questo blog c'è davvero di tutto: libri classici, moderni, gialli. Be', il suo modo di scrivere e di spiegare perché quell'autore vada letto mi ha davvero incantato. E per questo vi invito, se amate la lettura dei libri e volete scegliere qualcosa da leggere per le prossime vacanze di pasqua o durante le ferie estive, ad andare a dare un occhio alle sue scelte: sicuramente vi verrà voglia di leggere qualcosa tra quello che propone. A titolo di esempio, qua sotto pubblico il commento, preso dal suo blog, di un classico della letteratura inglese. Un classico che quasi tutti conosciamo, almeno come titolo, ma che forse non abbiamo letto. Forse vale la pena di leggerlo. O magari anche di rileggerlo. "A differenza di quanto comunemente si crede, Dickens non è uno scrittore per ragazzi; i suoi romanzi non sono ingenui, né l’universo morale che costruisce può dirsi semplice, o peggio scontato. Spesso nelle sue pagine è l’oscurità a serpeggiare, la tenebra dei peggiori sentimenti umani a palpitare, e il controcanto lieve, spensierato, che l’autore affida all’agire di alcuni personaggi o alla descrizione di determinati momenti altro non rappresenta se non la

complessità, la varietà della vita, inestricabile groviglio di tragedia e commedia. La maestria nell’utilizzo del bagaglio narrativo comico-brillante permette a Dickens di mascherare la forza d’urto dei suoi lavori; in qualche modo lo rende uno scrittore "adatto a tutte le età" ma nello stesso tempo ne cela la profondità, la ricchezza, l’inquietante splendore. Eppure il "tesoro" Charles Dickens è lì, in piena vista. Riluce nelle storie narrate e soprattutto nell’intaglio dei personaggi, archetipi immortali dei più diversi tipi umani. Avvocati, filantropi, imbroglioni, usurai, aristocratici rigidi e impettiti, popolani tanto schietti da apparir brutali... nel teatro delle meraviglie dickensiano sembra esserci spazio per tutti. In questa infinita galleria di ritratti, spicca il signor Samuel Pickwick, protagonista, assieme a un gran numero di altri caratteri, di un lungo e divertentissimo romanzo, Il Circolo Pickwick, forse la più allegra e vivace delle sue opere. Ingenuo e puro al pari di un bambino, Pickwick, e con lui gli amici più cari, membri del circolo che porta il suo nome, vive ogni sorta di avventure; il mondo tende senza sosta i suoi tranelli a Pickwick, a ogni angolo di strada gli prepara una beffa, un’offesa, un danno, e sembra sempre sul punto di annientarlo, ma a dispetto di ogni avversità Pickwick resiste; con una spontaneità, una dolcezza e un’autenticità uniche nella storia della letteratura, Samuel sorride e tende la mano al suo torturatore, mormora garbate parole di gratitudine e si rimette in cammino. Samuel Pickwick è l’amico che tutti vorremmo avere. Probabilmente è la persona che tutti vorremmo essere. Almeno un po' ".

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SPUNTI DI VISTA

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L’INNOCENZA DEL PRINCIPIO RELATIVO

NUOVI RADICALISMI Di - Juri Casati

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ggi, dopo una lunga incubazione cominciata negli anni Sessanta – e soprattutto grazie alla fine della guerra fredda combinata all’esplosione di internet – il virus del pensiero anarchico, che in realtà sarebbe più corretto definire come «pensiero antiautoritario», ha ripreso prepotentemente vigore e si è diffuso ovunque. Guerra fredda e internet? Mi spiego meglio. La fine della guerra fredda ha creato le condizioni psicologiche che hanno reso possibile una diffusione su larga scala del pensiero antiautoritario. Infatti quando è venuta meno la grave e incombente minaccia rappresentata dalla guerra fredda – cioè la possibilità che scoppiasse una guerra nucleare tra superpotenze che avrebbe cancellato l’umanità – è venuto meno anche quel particolare legame psicologico che aveva sospeso, messo in sordina e anestetizzato molte altre istanze minori pur di rispondere a quella enorme minaccia immediata. E noi sappiamo bene che sono proprio le minacce immediate a cementare – forse per un retaggio di qualche istinto primordiale difensivo – i legami dei gruppi e a creare identità collettive. Un gruppo cioè non si crea per caso, ma si aggrega per rispondere a una minaccia, vera o presunta che sia. Quindi l’identità collettiva che c’era stata fino a quel momento, quando è venuto meno il suo collante, si è sfaldata lasciando il campo a fermenti individuali e di piccoli gruppi – che fino ad allora erano stati relegati in secondo piano – la cui identità si è plasmata in opposizione a nuove, diverse

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e, per forza di cose, «minori» minacce: locali, culturali, filosofiche, ambientaliste e così via. Intendiamoci: non è stato un evento né giusto né sbagliato in sé. È stato un fenomeno che si è verificato e che si sta verificando ancor oggi sotto i nostri occhi. Non basta. La contemporanea ascesa globale nell’uso di internet ha amplificato a dismisura queste nascenti tendenze individualistiche, frantumando la proposta civile in microistanze. In questo caso siamo di fronte a un fenomeno di portata epocale che potrebbe avere ricadute politiche ora inimmaginabili. Infatti di solito le posizioni individuali o settarie non riescono ad esprimere una posizione che tenga presenti interessi più ampi. Pertanto tali posizioni, proprio perché non tengono conto di nessun altro punto di vista al di fuori del proprio, di solito sono anche molto più radicali rispetto alle posizioni espresse da una collettività organizzata che si pone l’obiettivo di crescere assorbendo nuovi consensi e che, per farlo, deve cercare di fare una sintesi delle varie idee in circolazione, cioè fare un’opera di mediazione. Sono stati i partiti, i sindacati, le Istituzioni civili, le grandi ideologie e le gerarchie religiose che, bene o male fino ad oggi, si sono incaricati di operare queste grandi sintesi e mediazioni. Oggi però essi appaiono del tutto superflui agli occhi dei tantissimi, singoli o gruppi, che non sentono un grande bisogno né di coalizzarsi, organizzarsi e riconoscersi in essi né tantomeno di conquistare stabilmente consensi

con la mediazione, ma che vogliono semplicemente proliferare liberamente in questa convulsa assemblea studentesca mondiale rappresentata da internet, dove chiunque ha il diritto di cercare visibilità e di attirare l’attenzione prendendo la parola per due minuti prima di essere sommerso da un’altra voce che gli ruba la scena per venti secondi e che verrà interrotta da qualcun altro e così via. In effetti bisognerebbe a questo punto domandarsi se, davanti alla diffusione prepotente del punto di vista individuale amplificato da internet, forse non stia andando in crisi proprio il modello di rappresentanza democratica a cui siamo abituati, che oggi si trova ad affrontare richieste, talvolta tiranniche, da parte di minoranze motivate a scapito di maggioranze apatiche. Se è evidente lo stato di crisi in cui versa il modello di rappresentanza democratica fin qui adottato, ciò che non è chiaro è dove condurrà questa crisi. Infatti se è vero che ogni gruppo si sedimenta in risposta ad una minaccia, e dopo che nemmeno il terrorismo internazionale è stato percepito come un nemico unificante, nessuno è stato ancora in grado di indicare chi possa rappresentare una minaccia unificante su larga scala, a meno di non prendere per buona la provocatoria tesi espressa da Ronald Reagan davanti alle Nazioni Unite: «Talvolta penso a come sparirebbero velocemente i nostri contrasti se dovessimo affrontare una minaccia aliena proveniente da un altro mondo». TT

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CLOCHART

INTERVISTE A VOLTI NOTI IN GIRO PER LA BRIANZA

INTERVISTE A VOLTI NOTI IN GIRO PER LA BRIANZA

CLOCHART

ENZO IACcHETTI LA CULTURA E’ PIU’ BUONA DEL GELATO Di - Alfredo Rossi

S

ignor Enzino, come stai? Tutto bene?

«Sì, grazie», risponde telefono.

Ho perso un pezzo: hai detto che farai il regista?

lui al

«Esatto. E non pensare che sia pazzo: ho già fatto dei cortometraggi come regista e uno, Pazza di te, ha vinto ben quattro festival riservati ai corto, tra cui il Giffoni Film Festival. Starò solo dietro la macchina da presa e la cosa mi dà una carica di adrenalina speciale».

Cominciamo dalla fine? «Volentieri, perché se la fine non è quella definitiva, dopo c’è sempre l’inizio di qualcos’altro». Il 1° aprile a Trieste tu e Giobbe Covatta siete andati in scena con l’ultima replica dello spettacolo teatrale Niente progetti per il futuro. Com’è andata la tournée?

«E chi può dirlo? La presento dal ‘94, ormai mi sono meritato, come Ezio Greggio, il titolo di conduttore storico, ma al momento non ne so niente. Di solito vengo convocato da Antonio Ricci 15 giorni prima del comincio: magari questa volta si dimentica di chiamarmi. Spero di no, perché questo è il 25° anno di Striscia e mi spiacerebbe non esserci».

Non leggeremo più sui cartelloni Covatta-Iacchetti uniti?

«Eh, lo so, vuoi parlare del ‘Vaffa’ che ho lanciato sul web contro Gianni Morandi, un mio… ex amico. Intendiamoci: io non ce l’avevo con lui, ma con la Rai, nella persona di Gianni Mazza, il capo dello spettacolo. Il fatto è che volevo che il problema scoppiasse e allora un ‘Vaffa’ al Gianni nazionale avrebbe fatto da cassa di risonanza e tutti avrebbero parlato della cosa. E così è successo».

Quale? «Voglio fare un film, un film come regista. Gian Antonio Stella, oltre a essere un grande editorialista per Il Corriere della sera, ha scritto un romanzo stupendo, La bambina, il pugile e il canguro, e 8 trantran, Aprile 2012

Ma non è che te la sia presa perché hai una casa discografica indipendente? «Dove cerco di dare spazio a giovani

con il talento che abbiano qualcosa da dire. Ma non difendevo i miei, era una questione di principio. Ma adesso basta, la polemica è chiusa, l’anno prossimo non ci saranno più né Morandi né Mazza e spero che sarà un’altra storia».

Acqua di Natale con la partecipazione di Baglioni, Dalla, Mina, Vecchioni, Ruggeri e tanti altri che avrebbe dovuto finanziare, attraverso l’Amref, una diga in Kenia per dare acqua a 2500 persone…

Altro passettino indietro: il disco

«E perché dici ‘dovrebbe’? La diga

E quest’autunno ci sarà la conduzione di Striscia la notizia, no?

«Bene, molto bene: è stata una grande emozione recitare in teatri sempre pieni, con gli spettatori felici di essere lì. E’ il secondo anno che io e Giobbe, con cui sono ‘fratello’ da 32 anni, lavoriamo insieme e sono stati due anni entusiasmanti, visto che siamo in sintonia completa, ma adesso ci prendiamo una pausa. Giobbe ha dei suoi progetti nel cassetto che vuole portare avanti e io pure e quindi l’anno prossimo non faremo ditta. E ogni tanto, soprattutto nel mestiere che faccio io cambiare fa solo bene».

«No, in futuro potrebbe succedere ancora, ma sicuramente non nella prossima stagione. Quest’estate, invece, tornerò a immergermi nel calore delle piazze di paese con il mio spettacolo di cabaret, assieme alla mia solita orchestrina Riproporrò il mio repertorio, quello degli inizi che facevo al Derby, il tempio del cabaret milanese, e anche le mie mini-canzoncine, quelle che anni fa facevo al Maurizio Costanzo Show. E poi ho intenzione di farmi un regalo per i miei 60 anni (ndr. li compirà il 31 agosto prossimo)».

tutto stabilito e che a Sanremo siano tutti schiavi delle major, le grandi case discografiche che si prendono tutti gli spazi della manifestazione».

Ci sarai, ci sarai e lo sai anche tu. Facciamo un passettino indietro, fino allo scorso Festival di Sanremo…

siccome è un grande amico mi ha dato i diritti per farne un film. Una vicenda stupenda: racconta la storia di una bambina speciale, perché ha la sindrome di down. Sua madre Valentina finirà per morirne per lo shock e il padre Nevio è un ubriacone irresponsabile. Perciò saranno suo nonno Primo, un ex pugile, e nonna Nora a prendersi cura di lei, dopo averla chiamata Letizia per l’allegria contagiosa che dimostra fin da neonata. Una storia davvero toccante, vera, che affronta con delicata partecipazione il tema dei ‘bambini imperfetti’. Inizierò a girarlo nella primavera prossima e spero di finirlo entro l’estate: non mi dispiacerebbe presentarlo alla mostra del cinema di Venezia».

Il motivo del contendere? «La Rai per il Festival ha dato vita a Sanremo Social, per dare una possibilità agli ascoltatori del web, che stanno diventando fondamentali per il futuro della musica, di esprimersi con un voto verso le canzoni preferite. Bene le canzoni più votate dal web non sono state prese. Facendo così non si è fatto che alimentare il sospetto che sia già Aprile 2012, trantran 9


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INTERVISTE A VOLTI NOTI IN GIRO PER LA BRIANZA

è finita e siccome le condizioni meteo sono buone, nel senso che ha piovuto, adesso c’è acqua per 4000 persone invece che per 2500. Il 3 maggio andrò là per l’inaugurazione ufficiale e girerò un documentario che farò vedere in giro, così chi ha comprato il disco vedrà dove sono finiti i suoi soldi».

Qualcuno dice che se tu fossi più

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IL RUVIDO CHE SI SCIOGLIE CON LA MUSICA

Il tuo rapporto con gli animali?

Inalberato? Volevo appunto dire che questo disco, con scopi benefici, non è che abbia avuto tanta pubblicità. Eppure ha venduto, mi pare di capire. «Ha addirittura vinto un disco d’oro perché siamo arrivati a quota 35.000 cd venduti. Cifra che oggi in pochi raggiungono. Sono andato davvero casa per casa per venderli. Ti faccio un esempio: sono andato dal boss della Volkswagen e gli ho detto ‘Perché non regala un disco a tutti i suoi dipendenti per Natale?’ Lui ha risposto ‘Bella idea’ e io gliene ho scaricati una camionata in ufficio. Certo, le radio non hanno promozionato il disco, ma quasi tutte le radio sono un po’ schiave delle major, anche loro. E quindi se non hai dietro una major difficilmente hai dei passaggi. Ma per fortuna sono riuscito a centrare l’obiettivo che mi ero prefisso».

Pino Daniele

cultura è più buona del gelato». «Se penso al mio cane Willy mi vengono ancora le lacrime agli occhi. Willy non era un cane, di più. Era un meticissimo di volpino con incroci alla sesta, di uno stupendo color pantegana, ma era affettuoso e intelligente. Sapeva leggere le indicazioni stradali, distingueva i colori del semaforo e quando si stancava di guardare la Tv gli davo un romanzo da leggere e lui stava lì buono. Dio, come mi manca! Solo adesso comincia a venirmi la voglia di prendere ancora un cane. Ma deve avere la faccia di Willy e quel suo improbabile, ma stupendo, mantello. Lo sto cercando». TT

CU R I O S I Tà Sul suo sito: www.enzoiacchetti.com c’è questa chicca. Questo è l’ultimo sms che ho ricevuto da Dalla.

“ciao Enzino, hai visto le stelle stasera?? ce n’è una che ti somiglia… Lucino tuo…”.

Di - Alfredo Rossi

attento, oggi potresti essere un ricco signore… «Può essere. Il fatto è che ho rapporto assolutamente idiota con i soldi, perché se non ne ho non me ne frega niente, ma se ne ho… non me ne frega niente. Non ho barche, delle auto non m’importa niente perché non guido, vesto sempre nello stesso modo. Mi interessa produrre dischi, documentari e film, magari anche perdendoci. Sono i soldi meglio spesi. La

?? COSA C’ENTRA CON LA BRIANZA: Passa gran parte dell’anno negli studi di Striscia a Cologno MONZESE e con Willy faceva passeggiate nel Parco.

Foto Di - Francesca Fawn Masperi

Per me la Grande Madre è il sangue misto della musica, è il cordone ombelicale che ci lega ai quattro elementi del pianeta, è il codice per entrare a far parte della rinascita ed il rinnovamento dello spirito ogni qual volta le note cercano di comunicare: rinnovarsi attraverso la terra, camminare a piedi nudi per sentirne l’energia, la sensazione di sentire l’acqua sulla pelle bagnandosi le mani, attraversare il fuoco con il suono, ascoltare il vento dell’innovazione, sentirsi parte di un universo che non ha confini. La ricerca della Grande Madre è il viaggio che ognuno spera di intraprendere per un futuro migliore. L’Africa per me è una Grande Madre, come la mia terra, il Sud tutto, i Sud tutti. Come il Mediterraneo, la pietra lavica, il sorriso e le voci dei bambini, la speranza che dall’orizzonte arrivi sempre qualcosa di buono. Le cose semplici vengono dalla terra: il cibo, l’acqua nostra linfa di vita, e noi siamo un po’ come la sabbia che lo scirocco ci porta dall’Africa, un vento caldo di passione in un mondo sempre più tecnologico e distratto. Quale è la strada giusta? Meglio seguire il cuore, chiudere gli occhi e sentire di più quello che ci circonda. Ecco, la Grande Madre sta in tutte le radici che ci danno una mano per volare, se non per scappare da una società preda di un cupio dissolvi, precipitata nel tunnel dell’autodistruzione. Da sempre, poeti ed artisti ci hanno insegnato ad amare di più le cose naturali, semplici, immediate, essenziali. Io mi sono fidato del mio istinto, ed il mio intuito mi porta alla continua ricerca della Grande Madre, come una Madonna Nera, come una preghiera che nasce per caso sulle note di una melodia blues, americana, araba, africana, europea... sul linguaggio delle note del mondo, tessitura cartacea della musica antica sui suoni elettronici, nel cemento delle nostre città. Da qui parte il mio viaggio.

Questo il commento di Iacchetti: Cazzo, perché ti hanno portato via?? Ho il cuore a pezzi… Enzino tuo

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INTERVISTE A VOLTI NOTI IN GIRO PER LA BRIANZA

A

vete presente le spazzole ruvide? Quelle che hanno le setole che non sono morbide, ma sono fatte di saggina o meglio ancora di ottone? Quelle che servono per togliere il fango dalle scarpe o che sono indispensabili per eliminare le strisciate d’erba dalle tute dei bambini? Insomma, quelle spazzole che non lisciano, ma in maniera energica e senza tanti fronzoli ripuliscono le cose. Ecco, Pino Daniele è come una di queste spazzole: ruvido. Ruvido come tutti quelli che pensano prima di parlare e quando parlano dicono quello che pensano con la feroce innocenza di chi sa di dire le cose come stanno, con decisione serena; e non per imporsi sugli altri, ma per dare la propria versione. Ruvido, prima di tutto con se stesso. Arrivando al Noy Café di Milano, dove è prevista la conferenza stampa per la presentazione del suo nuovo cd La grande madre, lo scorso 19 marzo, festa del papà e giorno del suo cinquantasettesimo compleanno, Pino Daniele si presta alle foto delle decine di reporter intervenuti con un po’ di pancetta, i capelli candidi (senza neanche un filo di tintura scurente, che ormai si concedono quasi tutte le rockstar, italiane e

Pino Daniele

straniere). E per soprammercato aggiunge, quando comincia la conferenza: “Quando parlate, agitate una mano o alzatevi in piedi: sono un po’ cecato e rischio di guardare da un’altra parte”. Mica fa il giovanilista a tutti i costi. Gli anni ce li ha e se li tiene. Con molta fierezza, di chi ha visto e fatto tante cose. Ruvido, con le major, le grandi case discografiche. “Questo disco esce per Indipendente/Mente,

la mia casa di distribuzione, di cui sono presidente. Mi ero un po’ stancato di litigare con i direttori artistici, i direttori commerciali che cercano di importi un certo modo di fare musica. Io ho spesso detto no, litigando a volte, anche se poi qualche compromesso lo fai perché ti dici ‘Loro ci mettono i soldi, qualcosa devi pur concedere, anche a fatica’. Adesso non ho più di questi problemi: il presidente della casa discografica sono io e se c’è qualcosa da spendere mi dico sì e vado. Con il mio modo di fare musica e di intendere la musica”. Ruvido, con i politici. Alla domanda: qual è il regalo che vuoi per il tuo compleanno?, risponde: “L’ho già avuto: al governo c’è Monti, adesso”. E prosegue: “E spero che si torni a investire sulla cultura, quella vera. Perché in questi ultimi anni si è data un’omologazione sul bello fasullo che mi spaventa. Sminuire l’arte è un errore gravissimo: non è un risparmio, ma vuol dire affrontare il futuro con gli occhi chiusi. Ci sono troppe regole che non mi piacciono: oggi va quello che fa audience, che piace come una bibita gasata. Ma l’arte e la musica in particolare hanno una funzione sociale, di stimolo, di apertura mentale. Bisogna favorire Aprile 2012, trantran 11


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il ritorno dei valori delle spirito, spingendo la gente a cercarli. Dico la verità ogni tanto oggi mi sento come un pesce fuor d’acqua. Ma cerco di nuotare ugualmente. Accetto tutti i cambiamenti, ma devono essere in sintonia con me, altrimenti ne faccio a meno senza rimpianti e con la sicurezza di non perdere niente d’importante”. Ruvido, con i giovani. “Cosa ho da dire a chi oggi vuol fare un mestiere come il mio? Prima di tutto che le occasioni sono meno rispetto a quando ho cominciato io, poi che bisogna fare fatica, poi ancora fatica unendoci un po’ di fatica. La fatica di migliorarsi dentro, di essere unici. Non solo bravi, perché c’è sempre uno più bravo di te, ma unico, con quello che hai da dire e con le tue esperienze. Certo, è dura, ma è così”. Ruvido, con le radio. “Ho mandato a tutte Melodramma, il pezzo di lancio del disco, in cui c’è il ricordo di Pavarotti e del bel canto che ha reso l’Italia famosa nel mondo, ma so che tante non lo passeranno. Il fatto è che loro vogliono canzoni che siano jingle telefonici. E io non sono capace di farli, perché non mi interessano”. Ruvido, con gli amici. “Renato Zero, che ha creato una sua etichetta prima di me, è stato gentile e

INTERVISTE A VOLTI NOTI IN GIRO PER LA BRIANZA

prodigo di consigli. Lui ha una personalità e una presenza scenica che da solo potrebbe riempire questo locale. Un vero amico. Ma ho letto da qualche parte che gli piacerebbe produrre un disco di Giorgia o mio: No, uno mio sono sicuro di no: abbiamo due musiche diverse”. Ma allora uno così ruvido, avrà anche una vita ruvida? Nient’affatto e basta sentire il suo ultimo disco. Forse un po’ difficile, ma pieno di suoni che ti smuovono l’anima. Con la chitarra e con quella voce e con quei compagni di viaggio, Pino vive la musica alla grande. Tra i suoi compagni di viaggio, tanto per citarne uno, Eric Clapton, di cui reinterpreta alla sua maniera (traducendone un pezzo anche in italiano “perché non ce la facevo a farla in inglese”, dice lui) Wonderful Tonight. Insomma, un cd da sentire e risentire. E anche da guardare perché allegato al cd c’è un libretto con gli spartiti e le parole delle nuove canzoni e un’ampia biografia corredata di foto. E poi il concerto, presentato anche quello ruvidamente. “Ci sono le luci e anche i video, ma è un concerto soprattutto da sentire, non da vedere. Farò 30 pezzi, spaziando nel mio vecchio repertorio e presentando quelli nuovi. Io mi divertirò, spero anche quelli che verranno a sentirmi”. Per chiudere, anche un ruvido come lui può

Stefano Bressani, pavese di 39 anni, è un giovane che praticamente ha inventato una nuova forma d’arte: le “statue vestite”. Partendo da una fotografia, scompone i soggetti in pezzi, che poi ricopre con stoffe diverse, ricomponendole come fosse un puzzle. Una tecnica che ha davvero un grande impatto. Nella foto, la “statua vivente” che ha fatto di Pino Daniele e che ha presentato al Noy di Milano per la conferenza stampa. Lo zio Pino, che ama ogni forma d’arte, ha apprezzato molto.

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diventare tenero, quando occorre. Queste le parole che chiudono il libro allegato al cd: “Un ringraziamento speciale a tutti i miei fans che mi vogliono bene, che amano la mia musica e mi sopportano con affetto. Zio Pino”.

CLOCHART

INTERVISTE A VOLTI NOTI IN GIRO PER LA BRIANZA

MAURIZIO COLOMBI: CAVEMAN l’uomo delle caverne

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Meglio di così non poteva andare Di - Adriana Colombo

La Grande Madre Tour Pino Daniele suonerà a Milano il 13 ed il 25 maggio. Per conoscere tutte le altre date del tour www.pinodaniele.com

?? COSA C’ENTRA CON LA BRIANZA: Pino Daniele ha partecipato al “Monza Rock festival” del 1999

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aurizio Colombi è stato da poco sul palco del Teatro Manzoni con Caveman, l’uomo delle caverne per la regia di Teo Teocoli. Un divertente One Man Show sul rapporto tra i sessi, dove si affrontano le dinamiche di coppia con molta ironia: è facile immedesimarsi ed è anche da questo che nasce tanta ilarità nel pubblico. Maurizio Colombi è un artista eclettico: attore, cantante lirico, autore, ha avuto moltissimi successi anche come regista, ricordiamo tra tutti il musical Peter Pan.

io lo imito, c’è un pezzo in cui sembro proprio lui, abbiamo dovuto mettere tra parentesi Maurizio Colombi.». Progetti futuri?

Parlaci di Caveman, uno spettacolo che parte in modo molto particolare… «“Gli uomini sono tutti stronzi” è la frase di apertura: tutte le donne immancabilmente applaudono. Poi aggiungo che se avessi detto lo stesso delle donne sarebbe stato tutto diverso, nessuno si sarebbe permesso di applaudire, le donne avrebbero incendiato il teatro, lo spettacolo non sarebbe nemmeno iniziato. Gli uomini, invece, applaudono lo stesso. Facendolo in giro per l’Italia mi sono accorto che ho dovuto correggere il tiro andando in giù perché, già a Roma quando esordisci con questa frase qualche uomo inizia a fischiare, a Napoli fischi, frasi “ué guagliò” e nessuna donna applaude. In Sicilia, a Catania, mi ero già preparato a un’insurrezione e invece niente: e le donne hanno applaudito. E’ proprio uno spettacolo attraverso ci misuri il rapporto uomo-donna. Caveman è stato scritto da Rob Becker, un autore australiano e io e Teo lo abbiamo riadattato alla situazione italiana. Rob Becker si basava sulla teoria secondo cui le donne nella preistoria erano raccoglitrici e gli uomini cacciatori per cui da lì, nel corso dell’evoluzione, nell’atteggiamento culturale delle donne oggi c’è la collaborazione mentre in quello degli uomini la trattativa. Su questa ipotesi e sulla struttura originaria dello spettacolo io e Teo abbiamo buttato dentro tutta l’italianità del rapporto di coppia. È uno spettacolo che è stato rappresentato trenta nazioni e, come il pubblico risponde in modo diverso nelle varie regioni d’Italia, anche in alcuni paesi la risposta non è stata di grande successo. Questo riprova che è uno spettacolo che da la misura dei rapporti fra i sessi! In Italia sta riscuotendo un enorme successo:

è un testo che mi suggerì Gianmario Longoni, il proprietario del Teatro Smeraldo. Andai a vederlo e decisi di farne un One Man Show anche se Caveman, nella sua struttura originale non lo era. Anche dal punto di vista della regia abbiamo inserito alcune chicche: l’ombra che esce sul muro, la proiezione della luna… La soddisfazione è che queste piccole particolarità tutte nostre le stanno riprendendo anche negli altri Paesi.». Tu hai fatto tante regie ce le racconti? «Sì ho fatto un po’ di opere, Cavalleria Rusticana, Bohème e molti musical: Heidi, Pirates, Gormiti, Christmas Show, We will Rock You dei Queen e poi Peter Pan con cui ho vinto un sacco di premi fra cui il biglietto d’oro AGIS e il Premio Gassman per la miglior regia. Peter Pan è stata una faticaccia ma una gran soddisfazione anche perché sono sempre stato un gran fan di Bennato! Lui ha una casa a Milano e io andavo sotto casa sua con la mia due cavalli a fargli la posta con scritto il suo nome. Da ragazzo suonavo in piazza Duomo con l’armonica le sue canzoni finché, un pomeriggio, in cui sarei dovuto essere a scuola, non mi ha beccato mia madre. Guadagnavo un sacco di soldi, portavo i miei amici in vacanza a Riccione e Rimini…ero ricchissimo all’epoca (ndr. ride). In Peter Pan,

«Sto preparando un One Man Show dal titolo Io odio i talent show scritto dal critico musicale del Corriere della sera Mario Luzzato Fegiz, da Giulio Nannini e da me: debutteremo il 20 aprile in un piccolo teatro milanese, il Verdi, proprio per testarlo e lo porteremo in tournée l’anno prossimo. Sempre per la prossima stagione, sto preparando anche Vorrei la pelle nera con Luca Jurman. Luca è una delle più belle voci che ci sono in Italia e quando lo sento suonare il piano resto estasiato. In questo spettacolo lui interpreta un serio insegnate di canto che lavora presso le Orsoline ma che di sera si trasforma va a suonare nei pianobar la black music. In questi locali ci sono i quadri di molti artisti del genere da Ray Charles a Stevie Wonder e lui a un certo punto ha le allucinazioni e parla con loro: la mattina dopo va a lezione vestito da Ray Charles, cieco col bastone…è molto divertente». Io odio i talent show... tu cosa pensi dei talent show? «Io ho un’idea diversa: come regista teatrale posso dire che da quando esistono il numero di gente che canta e balla in Italia è aumentato del mille per cento e il livello si è anche alzato tantissimo. Credo che se in televisione facessero una trasmissione sugli architetti si alzerebbe il numero degli architetti: effettivamente c’è da riflettere su quanto la televisione influenzi la società. Queste trasmissioni sono molto commerciali, popolari ma in realtà formano un sacco di gente dal punto di vista tecnico». Che rapporto hai con gli animali? «Io ho un bull dog francese che si chiama Rodolfo e penso che sia mio figlio: viene sul palco, fa la capriola, l’inchino, saluta il pubblico, mi accompagna ovunque. Io ho un rapporto morboso con il mio cane che è sempre con me e dorme anche sul letto. Con Rodolfo ho capito l’importanza degli animali che danno tutto e non pretendono niente.» TT

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SPECIALE BELLEZZA

Cucinare con le piante spontanee

Filosofia naturale di bellezza La Suite: Beaut y, Wellness & Sun

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l centro estetico La Suite, in via Matteotti, 53/A a Lissone, è un istituto di bellezza nuovissimo ed elegante, progettato e curato in ogni dettaglio da Giada, la titolare, e Vince, il beauty manager. Gli spazi all’interno del centro sono suddivisi e articolati in modo da garantire la massima funzionalità e privacy ma sempre con una particolare attenzione allo stile e al relax. La filosofia aziendale dell’ Istituto è “coccolare” lo spirito e il corpo dal primo all’ultimo passo e lavorare sul fisico in modo del tutto naturale. Tra questi metodi, ad esempio, molto valido è il lettino termale che agisce come un vero e proprio bagno turco: il trattamento consiste nell’ applicare specifici fanghi termali aromatici (al cioccolato, al caffè verde, alla zucca, ognuno con una specifica azione estetica). L’effetto del bagno turco, che dilata i pori della pelle, permette nello stesso tempo l’espulsione delle tossine presenti nell’organismo e un ottimale assorbimento dei principi attivi dei fanghi di bellezza. Dopo il trattamento si passa alla doccia calda e, infine, alla cabina massaggio, ospitata in un ambiente elegante e tale da infondere il massimo relax tramite un’attenta cura dell’illuminazione, morbida e soffusa: qui il massaggio o la pressoterapia sono corredati con la cromoterapia e l’aromaterapia. Naturalmente ognuno può scegliere il tipo di massaggio preferito da abbinare al trattamento (rilassante, drenante, snellente, anticellulite.). Questo percorso benessere è anche un’ottima idea regalo, per gli altri… ma soprattutto per se stessi! La cura

estetica prosegue a casa mediante l’azione della famosa cura Tisanoreica di Gianluca Mech. In modo naturale si riesce così ad agire sulle specifiche esigenze, estetiche ma anche distensive, del singolo cliente. La Suite si avvale dell’ ausilio di medici dietologi che collaborano con la struttura e che stilano i consigli alimentari più appropriati al singolo caso. L’azione combinata delle tisane consumate a casa con i trattamenti effettuati in Istituto, con i prodotti cosmetici della linea Cosmech, permette di raggiungere risultati davvero sorprendenti e duraturi che hanno già incontrato la soddisfazione dei clienti. Cosmech propone anche una linea cosmetica ,per il viso, di ultimissima generazione, ricca di principi attivi fra i quali gli staminali dell’ uva che si differenziano dagli staminali della mela divenuti obsoleti. Oltre a ciò, il centro collabora con un medico chirurgo-estetico che direttamente in Istituto, interviene sul viso con il filler a base di acido ialuronico. Si trova inoltre un’area dedicata a epilazione, una al pedicure, e infine una per manicure, ricostruzione unghie e nail-art: questo è il corner in cui Giada dà spazio alla sua creatività, sempre capace di cogliere i gusti e i desideri della clientela. Il centro La Suite, pur non essendo un solarium, ha scelto di offrire anche questo servizio alla sua clientela e lo ha fatto, come da sua filosofia, volendo garantire al cliente il massimo confort e sicurezza. Per questo qui è possibile trovare una doccia solare di ultimissima generazione, adatta a tutti i tipi di pelle. Questo tipo di doccia a bassa presViso trattamenti viso specifici nella cura della pelle

un incontro alla scoperta della biodiversità e della tradizione con www.piantespontaneeincucina.info

sione è stata appositamente concepita per garantire un’abbronzatura duratura e naturale, andando a stimolare la melanina fin negli strati più profondi dell’epidermide, senza per questo “cuocere” la superficie della pelle. Se desiderate affidarvi a un centro sicuro che abbina antichi valori come la disponibilità, la soddisfazione, l’accoglienza e la salute dei clienti ad un luogo raffinato e innovativo, La Suite è il posto che fa per voi! TT

ALTRI TRATTAMENTI

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ell’ambito del ciclo d’incontri Conosciamo il Parco, promossi dalla Associazione Amici della Natura di Triuggio, lo staff del sito www.piantespontaneeincucina.info, il 19 Aprile (presso il Centro Civico in via delle Grigne, 32 di Canonica Lambro) converserà con i presenti sull’uso culinario delle più comuni erbe spontanee buone in cucina e sulle specie più utilizzate dalle tradizioni regionali che si possono trovare in area briantea. La primavera è, infatti, la stagione prediletta per la raccolta e il consumo delle erbe spontanee e il periodo in cui spingersi nei prati alla loro ricerca può regalare ore di maggior piacere. La “riscoperta” dell’uso della flora spontanea (pratica spesso abdicata dalla società

postindustriale ma ancora molto diffusa fin nel dopoguerra nella cultura contadina) e dei suoi possibili usi culinari si ricollega al più ampio tema della biodiversità e della sua salvaguardia. Un incontro in cui i valori della tutela ambientale e storica convergono in un invitante convivio, alla scoperta di come eravamo e di come possiamo tornare ad essere: meno pigri, più ricchi nella conoscenza e nella capacità di gustare quanto spontaneamente presente in natura e, cosa che non guasta, anche nel portafoglio. Se le primizie al supermercato hanno, infatti, costi proibitivi, raccoglierle spontaneamente in natura alleggerirà i nostri animi ma non i nostri portafogli! Cucinare secondo tradizione con le erbe

spontanee diventa quindi, in un’epoca di crisi come quella attuale, una pratica di grande attualità. I componenti dello staff non hanno la formazione del naturalista o del botanico in senso stretto - del resto non è questo l’approccio preminente del sito – ma quella storica e umanistica, indirizzata alla cultura, al territorio e all’ambiente. Il sito tratta soprattutto di piante spontanee di uso alimentare ed esplora anche qualche altro “sentiero” di etnobotanica”. Occupa un posto di primo piano l’aspetto culinario e gastronomico ma è quell’intreccio fra curiosità e interesse per il passato e per gli usi degli altri che ha portato alla creazione stessa del sito e che invita a percorrere strade nuove. TT

Tante le ricette presenti sul sito ed accessibili a tutti, comodamente ordinate secondo l’ordine alfabetico delle piante che vengono utilizzate. Eccone un esempio. Frittelle alla menta

Pedicure curativo e pedicure estetico Manicure, smalto semi permanente, ricostruzione unghie in gel Trattamenti viso specifici: anti age, per pelli con couperose, con acne, ecc. In collaborazione con un medico chirurgo trattamenti filler con acido ialuronico.

epilazione manicure pedicure

ricostruzione corpo la vera ricostruzione delle trattamenti corpo personalizzati anticellulite, drenante, dimagrante unghie in gel, eseguita con cosmetici professionali di alto livello benessere lettino termale solarium cromoterapia viso esafacciale e doccia bassa aromaterapia pressione di ultima generazione fanghi al cioccolato marmellate cosmetiche 14 trantran, Aprile 2012

VERDISSIMO

CURIOSITà, proprietà e usi delle piante intorno a noi

LA SUITE via Matteotti 53/a 20851 Lissone - MB 039 91 66 381 lasuitelissone@hotmail.it Orari: lunedì su richiesta da martedì a sabato 10.00-20.00 orario continuato

Una manciata di foglie di menta 150 gr di pane raffermo senza crosta 4 uova 50 gr. di formaggio grana grattugiato Olio extravergine di oliva Farina Ammollare il pane raffermo in acqua tiepida, eliminare l’acqua in eccesso e metterlo in una terrina. Sbattere le uova ed aggiungere, poco alla volta, il formaggio, il pane e le foglie di menta finemente tritate. Fare riposare per 30 minuti. Formare delle piccole polpette e infarinarle velocemente affinché non si sfaldino. Friggere in abbondante olio bollente. Infornare a 200° per mezz’ora circa. Il sito www.piantespontaneeincucina.info nasce in Brianza, svolge consulenze e soprattutto ha un ruolo di “osservatorio” di ciò che accade in tutta Italia in questo ambito, informando anche degli appuntamenti più diversi su questi temi numerosi in tutta la Penisola. L’attività economica e commerciale non è tra gli scopi del sito. Tutti i servizi e il download sono gratuiti. Incontro sul tema il 19 aprile a Canonica Lambro presso Centro Civico in via delle Grigne, 32 Contatti: info@piantespontaneeincucina.info Aprile 2012, trantran 15


STORIA ED ESCURSIONI NEL NOSTRO TERRITORIO

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BRIGANTIA

Gli Amici della Natura di Triuggio sono un’associazione che opera con impegno e competenza sul territorio (fra i suoi soci annovera, infatti, ben 6 Guardie Ecologiche Volontarie del Parco Valle Lambro e 3 educatori ambientali), realizzando incontri, corsi, escursioni guidate e programmi di educazione ambientale rivolti alle scuole, con lo scopo di promuovere la conoscenza e la tutela dell’ambiente e favorire la diffusione di stili di vita responsabili sia dal punto di vista ambientale che sociale.

Amici della Natura di Triuggio: prendiamoci cura oggi di ciò che vorremmo avere domani! Di - Elena Gorla “Il nostro impegno è quello di suscitare l’interesse, sia delle istituzioni che dell’opinione pubblica, promuovendo iniziative inerenti la difesa dell’ambiente, del paesaggio urbano e rurale, della salute pubblica, del recupero ambientale, paesaggistico e del patrimonio artistico”, spiega Luciano Inglesi, presidente dell’associazione, “ e cerchiamo di fare questo attraverso l’organizzazione di molte iniziative volte al coinvolgimento della popolazione e delle famiglie. Come di consueto anche quest’anno abbiamo preparato un fitto calendario di appuntamenti, dedicati ai grandi ma anche ai più piccoli”. Per consultare l’intero programma si veda il sito www. amicidellanaturaditriuggio.it. Prosegue Inglesi: “Collaboriamo attivamente con gli enti e le altre associazioni del territorio: infatti, ad esempio, organizziamo molte serate in collaborazione col Parco Valle

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Lambro e, cosa che ci sta molto a cuore, abbiamo aderito al Contratto di Fiume per il fiume Lambro”. Con Contratto di Fiume s’intende un progetto della Regione Lombardia nato con molteplici scopi di tutela fluviale (dalla riduzione dell’inquinamento alla diminuzione dei rischi idraulici lungo le sponde dei fiumi) che non coinvolge il solo Lambro ma tutti i principali fiumi lombardi. Nell’ambito di questo progetto sono, quindi, coinvolte moltissime associazioni ed enti, con lo scopo di prendersi cura delle rive dei nostri corsi d’acqua. Nell’ambito di questo progetto gli Amici della Natura fino all’anno scorso si sono dedicati alla cura di 250 alberi che sono stati piantati dal Parco Valle Lambro lungo la sponda del fiume nel territorio di Verano Brianza. Puntualizza Inglesi: “Quest’anno, invece, ci prenderemo cura di quella porzione di fiume legata

Appuntamenti “in trasferta” con gli Amici della Natura: Week End Natura 19 e 20 maggio Toscana: Lucca, Versilia, Garfagnana e Alpi Apuane (trasferimento con mezzi propriPrenotazione Obbligatoria) 10 giugno: Sestri Levante, Punta Manara (trasferimento in pullman- Prenotazione Obbligatoria) 8 Luglio: Svizzera, Valle Verzasca (trasferimento in pullman- Prenotazione Obbligatoria)

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BRIGANTIA

STORIA ED ESCURSIONI NEL NOSTRO TERRITORIO

al nostro territorio, quindi quel tratto che da Canonica giunge fino a Rancate. Lungo questo tratto vorremmo aprire un sentiero che attualmente non è percorribile in quanto invaso dai rovi. Da un punto di vista naturalistico ci sembra importante ripristinare questo sentiero sulla sponda sinistra del Lambro e ci prefiggiamo di arrivare almeno fino alla confluenza del Rio Cantalupo, la cui valle è un sito di interesse comunitario”. Per partecipare alle operazioni di apertura e pulizia del sentiero, come alle altre iniziative, è necessario iscriversi scrivendo a: adn.triuggio@gmail.com * Gli Amici della Natura collaborano anche con le scuole attraverso differenti progetti di educazione ambientale: quello di quest’anno, M’illumino di meno, si è appena concluso il 31/03 con la scelta dei disegni vincitori per il tema del risparmio energetico ed ha visto l’adesione di moltissime classi. * Sempre dedicata ai ragazzi ed alle famiglie è l’oramai tradizionale Marcia di Primavera, in programma per il 15 Aprile (iscrizioni presso la Scuola Primaria, in via Don Colli, Tregasio), che raggiungerà il Bosco del Chignolo. Un percorso svolto prevalentemente su strade vicinali e sentieri che raggiungerà l’area boschiva a forma di cuneo (in dialetto: chignoeu), arricchita da pannelli che illustrano le specie vegetali ed animali presenti nel bosco: una bella occasione di aggregazione fra i bambini e un momento didattico a diretto contatto con la natura. * Il 7 giugno alle ore 21 sarà la volta di Insieme ai pipistrelli. In occasione dell’Anno del Pipistrello, è stata organizzata una serata per il ciclo Conosciamo il Parco, in cui, accompagnati dalla dottoressa Mariella Nicastro del Parco Valle Lambro, si cercherà di effettuare un primo censimento delle specie di pipistrelli presenti sul nostro territorio. Aiutati da una particolare attrezzatura che permette di registrare un grafico degli ultrasuoni emessi da questi animali e tali da essere identificativi della specie di appartenenza, si cercherà di monitorare le specie presenti nel parco: questo perché i pipistrelli, in natura sono molto difficili da osservare senza speciali attrezzature”. TT

Un disegno realizzato dai bambini delle scuole di Triuggio in occasione di un concorso tematico

Corso sull a Biodiversità , a cura di Luciano Inglesi per UTL Valle Lambro: Il corso intende sviluppare, attraverso lezioni e visite guidate, la conoscenza del nostro territorio mettendone in evidenza le caratteristiche e la ricchezza ambientale. * Giov. 12/03- ore 14, in sede, via Silvio Pellico 5- Triuggio Cosa si intende per biodiversità. Introduzione generale * Giov. 19/03- ore 14, presso Cascina Boffalora L’avifauna del Parco. Da Cascina Boffalora uscita sul territorio: il rio Brovada (rientro per le 16.30) * Giov. 03/05 –partenza da via Pellico ore 13.30 Il lago di Alserio e passeggiata al Centro Caslin del lago, del Parco valle Lambro. * Giov. 10/05- partenza da via Pellico ore 13.30 L’Oasi di Baggero, passeggiata attorno al lago, visita di un mulino e di una bottega artigiana 18 trantran, Aprile 2012

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ALTROVE

RACCONTI E CONSIGLI DI VIAGGIO

NATIONALPARK BAYERISCHER WALD La natura a portata di mano Foto e Testo Di - Sergio Boletti

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l Nationalpark Bayer ischer Wald è il pr imo Parco nazionale tedesco e, con i suoi 24.000 ettar i di superficie, è la foresta più estesa della Ger mania e d’Europa. Si divide in due zone il Tier-Freigelände I nei pressi di Neuschönau e il Tier-Freigelände II di Ludw igsthal. Ed è tutt’uno

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con il Parco Nazionale Šumava, in Repubblica Ceca. Passare un gior no in questi luoghi significa un’immersione nell’incanto della foresta bavarese in un silenzio interrotto solo dal vento, dal rumore della pioggia o dal verso di qualche ospite della zona protetta e la possibilità di osservare da vicino la

ALTROVE

RACCONTI E CONSIGLI DI VIAGGIO

pianeggiante, che si percorre in circa 3 ore. All’inter no dell’area sono presenti estesi recinti nei quali gli animali r iescono a r icreare il propr io ambiente naturale, dimensionati in modo da non far pesare loro la cattività. Lungo i sentier i sono presenti pannelli di legno che spiegano le caratter istiche degli animali e indicano le direzioni da seguire così che perdersi r isulta impossibile. Anche se il pr imo approccio con gli animali non è dei miglior i (le due voliere presenti sono un po’ piccole per accogliere degnamente la fauna presente tra la quale r isaltano il gallo cedrone, la per nice e il gufo reale) seguendo però il percorso si inizia ad apprezzare il Parco in quanto si aprono immensi spazi che ospitano i bisonti europei che con il crepuscolo si avvicinano alle postazioni in legno da dove si r iesce ad ammirarli in tutta la loro maestosità. Poco più avanti le vere attrazioni della visita, le linci. Osservarle è affascinante in quanto abbinano l’eleganza del gatto all’imponenza delle dimensioni. Poco lontano i lupi. Due branchi continuano a muoversi nervosamente con l’esemplare “alfa” che dall’alto di una roccia osserva acutamente gli sviluppi delle var ie scaramucce tra giovani esemplar i. La vicinanza con questi animali è qualcosa di estremamente coinvolgente ed emozionante per l’ intelligenza e la fierezza del loro sguardo. Continuando lungo il percorso ci si imbatte nella recinzione dove sono ospitati i gatti selvatici, altezzosi e dallo sguardo magnetico e intenso. Superati anche questi splendidi animali si giunge ai cinghiali,molto diversi da come siamo abituati a sentir ne parlare. Sono infatti avvicinabili sino a pochi metr i di distanza nonostante la presenza dei cuccioli. Una giocosa ed irrequieta lontra gioca in uno stagno visitabile anche dall’inter no di un tunnel con

grandi oblò trasparenti dai quali si intravedono le loro evoluzioni subacquee. Successivamente ecco gli orsi bruni, sono goffi ma, assieme a linci e lupi, sono le pr incipali attrazioni del parco. Le ultime due voliere, nelle quali sono presenti le civette, r iconducono al punto di partenza e quindi all’uscita. Il TIERFREIGELÄNDE II è un secondo circuito di 2,5 km che si visita in un paio d’ore. Ci sono meno animali ma qui è presente un innovativo Centro Visite dedicato al “progetto del parco” che offre una dettagliata descr izione, anche interattiva, di come è nato e cresciuto questo spazio naturalistico. Le specie di animali presenti sono più limitate ma si possono comunque osservare la lince, il lupo, cavalli e bisonti. Se gli spazi di questo secondo parco sono più r istretti e, dunque, offrono minore var ietà faunistica, per contro ciò consente una maggiore vicinanza con gli animali da parte dei visitator i.

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COME ARRIVARE: dall’Italia la via più breve per raggiungere il Nationalpark Bayerischer Wald è quella di passare per Svizzera e Austria dirigendosi verso Monaco di Baviera. Una volta raggiunta ci sono ancora un paio d’ore di strada per arrivare a Neuschönau che è il paese più vicino all’ingresso principale del Parco.

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BIS

TEATRO, MUSICA ED EVENTI

F di FERRARIO INTERVISTA AL CANTAUTORE E GRANDE CHITARRISTA

Di - Marta Migliardi

Foto di - Francesca Fawn Masperi

Nello scrivere i testi delle tue canzoni quanto ha influito la frequentazione di grandi artisti quali Franco Battiato e Gianna Nannini? Pensi che abbia influito o è una cosa che parte da te? «Indubbiamente parte da me perché è una cosa che ho sempre fatto anche prima di cominciare a collaborare con loro. Poi, indubbiamente, c’è tutta una zona di subconscio che uno non controlla. Quindi è inevitabile che se tu fai quaranta date di fila con Battiato, io ci lavoro dal 2004, è inevitabile che qualcosa ti travolga. Le sue sono canzoni scritte benissimo con un livello di efficacia certamente superiore a quello che posso avere io ed ovviamente qualcosa mi è rimasto dentro». Ho letto nella tua biografia che tu hai avuto anche un gruppo, gli FSC, e varie vicissitudini vi hanno portato a percorrere strade diverse. Ora che sei uscito con questo album da solista che differenza c’è tra il suonare in un gruppo o da solista?

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rendi un giorno qualunque, di un mese di Marzo qualunque. Il qualunquismo termina qui. Tutto il resto, ciò che circonda questa bizzarra intervista, è un insieme di elementi improbabili. La casa sui navigli di Sergio Carnevale (ex Bluvertigo, formidabile batterista) fa, infatti, da cornice al mio incontro con Davide Ferrario. Classe 1981, originario di Monselice, al suo primo album da solista, F, Ferrario non sarà certo passato inosservato nelle sue esibizioni live, come chitarrista e seconda voce, nei concerti di Franco Battiato e Gianna Nannini. E’ impossibile non accorgersi di lui sul palco, perché il suo carisma e la sua bravura sono tangibili, udibili, sensibili. Ma non chiamatelo prodigio… Innanzitutto parlaci di F, questo tuo primo album… «Il titolo come ho detto molte volte, è il mio soprannome, come mi chiamano sempre gli amici del bar di Monselice da quando sono piccolo, più semplicemente l’iniziale del mio cognome. Ho deciso di usare questo come titolo del disco perché, in qualche modo, l’unico filo conduttore di questo album sono io. E’ un disco che è nato in un tempo

22 trantran, Aprile 2012

«Questa da solista è sicuramente la dimensione che cercavo. A titolo di esempio ti dico che il disco degli FSC che uscì dopo Sanremo, promosso quindi dall’evento Sanremo, è una cosa che al momento non sento appartenermi neanche un po’. E comunque un risultato di un’operazione non voglio dire di costrizione, perché sembrerei esagerato, ma comunque con un forte indirizzamento. F, invece, è un’opera completamente libera. Il risultato di quello che io ho voluto fare: tant’è che quando ho cominciato a girare questo disco non sapevo nemmeno che fine avrebbe fatto. Mi sono chiuso in una stanza e l’ho fatto non sapendo se l’avrei pubblicato o buttato nel cestino». molto lungo, quasi tre anni, tra le camere d’albergo che frequentavo in quanto turnista, e le pause tra i vari tour. E’ senz’altro un disco molto eterogeneo, anche perché in tre anni una persona cambia mille volte la visione sulle cose e anche la sensibilità». Nel tuo album usi anche delle strumentazioni elettroniche… «Io di mestiere faccio il chitarrista però di fatto provengo dal mondo dell’elettronica. Ho iniziato con la chitarra che poi ho accantonato subito per dedicarmi a quello che era il mondo della dance: a 14 anni ho imparato ad usare il computer, le drum machine..quindi è una cosa che mi appartiene tantissimo. Il fatto di fare musica con il computer non potrei eliminarlo dalla mia vita. Al giorno d’oggi, devo dire, ho ritrovato una certa felicità in questo, anche una sorta di “feticismo” ». Di F firmi sia le musiche che i testi, a parte uno, Cercando un senso, che porta la firma di Lele Battista: com’è nata questa collaborazione? «Innanzitutto ci tengo a precisare che Lele Battista è forse il cantautore che stimo di più in Italia al

momento, quindi per me era in qualche modo un sogno nel cassetto realizzare una collaborazione con lui. Avevo questo pezzo di cui avevo solo la musica, ed avevo deciso che nel giro di due settimane avrei voluto chiudere il disco. Quindi ho chiamato Lele, ripeto, per me il miglior cantautore in Italia e anche il più veloce (ndr ride)… Era la persona giusta nel momento giusto e gli ho chiesto di fare la linea in un testo e da lì è nato Cercando un senso…»

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TEATRO, MUSICA ED EVENTI

Tu vivi la discografia sotto tanti aspetti, da un punto di osservazione assai interessante: suoni con grandi cantautori e poi sei uscito con questo tuo album indipendente. Quindi una tua disanima sulla discografia oggi è molto interessante…

ci torno, ed è una cosa che faccio molto spesso (ragione per cui ancora non ne sento la mancanza), sto bene, sono a mio agio, è il mio ambiente familiare». Leggendo i tuoi dati biografici, la cosa che mi ha impressionato sono i numeri: 8 anni la chitarra, 12 anni scrivi pezzi, 26 anni pianoforte, poi Sanremo con gli FSC… ecc… Bambino prodigio?

«E’ un argomento molto complicato, nel senso che da quando frequentavo io il mondo delle major, e parliamo di major, le cose sono cambiate moltissimo. Io avevo un contratto con la Sony nel 2007 quando ancora il mondo dei Talent Show, per esempio, non era presente. Credo che questo elemento abbia influito in maniera molto forte sul mercato. Devo anche aggiungere che la mia attitudine è senz’altro indipendente, sono una persona che non ama essere condizionata da esigenze di mercato: mi interessa fare quello che mi piace e farlo nella maniera più libera possibile, senza i condizionamenti che ho avuto quando avevo una major». Tu sei nato a Monselice. Quanto è importante, anche in quello che scrivi, il rapporto con la tua terra d’origine? «Ti riferisci per caso al video di Natale? Quello, senz’altro, è stato uno scherzo, un successone più di 14.000 visite! (ndr. una divertente rivisitazione di Natale allo zenzero di Elio e le storie tese intitolata Natale a Monselice visibile su youtube). A parte gli scherzi, io sono molto legato alla mia terra anche se attualmente vivo a Milano. E’ indubbio che la provincia di Padova, come immagino molte altre zone d’Italia, quando fai il mio mestiere offrano un po’ poco, quindi sei “condannato” a venire a Milano una volta alla settimana e, ad un certo punto, uno decide di spostarsi definitivamente! Però quando

«No, io ho vissuto una vita normale, certo caratterizzata da una forte passione, una forte inclinazione. Ho sempre desiderato fare questo mestiere, mi è andata meglio di altri, forse non per meriti ma anche per la fortuna e per il caso…» Progetti per il futuro? «C’è molto di presente in realtà! C’è talmente tanta roba nel presente che il futuro sembra essere un’altra vita (ndr. in effetti quando leggerete questa intervista registrata a metà marzo Davide avrà già fatto almeno due concerti con Franco Battiato e aperto gli stessi come solista). Sto cercando di portare anche in giro il mio album, ho anche in programma uno spettacolo teatrale, in cui addirittura recito, che parla di Falcone e Borsellino. Sto producendo un paio di dischi, uno è quello di Lorenzo Palmeri, che tra l’altro ha cantato con me nel mio disco». Direi che è abbastanza.

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F, il primo album di Davide Ferrario è disponibile su iTunes e nei negozi di dischi, per tutte le info: www. davideferrario.com

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COSA C’ENTRA CON LA BRIANZA: 20/07/2011:

sul palco della Villa Reale nella tournè di Franco Battiato Up patriots to arm

Nel video ironico che ha preceduto l’uscita del tuo disco abbiamo visto che tu racconti tutto quello che non bisogna aspettarsi da questo album. Quindi ti domandiamo il contrario: cosa c’è in questo album? «Questa è una domanda a cui non posso rispondere, ma non perché è proibito ma perché proprio non lo so. Quel video, come hai notato, è molto ironico perché a me piace giocare con il contrasto tra il disco che è una cosa molto seria e ciò che vi è di contorno che è più un gioco. Tornando alla tua domanda, sarò forse banale, ma io spero sempre che chi ascolta possa trovare quello che cerca…spero che ci sia quello che uno cerca».

Aprile 2012, trantran 23


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TEATRO, MUSICA ED EVENTI

ROBERTA DI LORENZO su questo piano che si chiama terra.

Di - Marta Migliardi oberta di Lorenzo è, innanzitutto, una donna bella, simpatica e colta con cui è molto gradevole conversare. Non mi stupisce che sia stata notata da un grande della canzone italiana come Eugenio Finardi (che ha portato all’ultimo Sanremo proprio un pezzo scritto dalla Di Lorenzo E tu lo chiami Dio), così come non mi stupisce che già con il suo primo album, L’occhio della Luna, abbia attirato l’attenzione del Premio Tenco. Nel suo secondo lavoro Su questo piano che si chiama terra, l’eccellente cantautrice molisana affina ancora di più il suo rapporto tra parola e musica e si rivela in tutta la sua classica ed elegante ironia, fatta di semplicità e di giochi di parole astuti ma mai banali. Alla ricerca di stabilità, attraverso la spiritualità ma da un punto di vista ancorato a terra, Roberta di Lorenzo sa coinvolgere con parole, voce, musica. «Questo è il lavoro in musica della consapevolezza e della crescita, degli occhi ben aperti sul mondo e oltre.» Su questo piano che si chiama terra, è il tuo ultimo album. Come mai questo titolo? «Il titolo è un gioco con la parola piano e terra. Quindi il piano è dove noi ci appoggiamo nonché lo strumento musicale e terra è il nostro punto di vista. Una visione della vita dal basso verso l’alto che ci spinge verso tematiche come la spiritualità come nel brano E tu lo chiami Dio (ndr presentato da Eugenio Finardi nell’ultimo festival di Sanremo scritto da Roberta). Ad un certo punto ho sentito la necessità di pormi domande su cosa c’è oltre e dentro di noi, la ricerca dell’assoluto che parte dall’interno. Ovviamente è una visone che, voglio sperare, accomuni tutti gli uomini, a prescindere da credo e dalla fede». Tu sei molto conosciuta proprio per la spiritualità dei tuoi testi tant’è che, anche a Sanremo, E tu lo chiami Dio, è stato definito il testo più profondo. Come ti viene l’ispirazione per i tuoi testi? «E’ tutto abbastanza relativo a quello che viviamo, al momento storico. L’album precedente, invece, L’occhio della Luna è stato definito un lavoro molto femminile, dove ho cercato di entrare nei meandri di alcune figure di donna che potessero essere attuali ancora oggi come Antigone e Circe. In realtà c’era molto di me, era un po’ un gioco 24 trantran, Aprile 2012

CHI È CARLOTTA PROIETTI?

Foto di - Alberto Zanardo

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Di - Adriana Colombo

mente e ritrovare la capacità di respirare, di camminare. La mente, la memoria, è una specie di arma a doppio taglio: possiamo fare di lei la nostra migliore alleata o la nostra peggiore nemica». Com’è nata la tua collaborazione con Eugenio Finardi? «E’ nata nel 2007 durante un’audizione

a coprirsi. Attualmente invece ho tolto le maschere, quindi ho aperto le porte. Il tutto è ben rappresentato anche dalla copertina dell’album dove mi si vede mentre apro una gabbia. Un passaggio oltre, ma anche un coraggio di, finalmente, parlare di Roberta. Mi ispira tutto ciò che vivo e che guardo». Hai parlato di femminilità. Senza entrare nella retorica, cosa significa per te essere donna oggi? «E’ molto più facile esserlo oggi che qualche tempo fa. Basti pensare anche solo al diritto di voto, che abbiamo ottenuto molto tardi o la possibilità di vivere l’arte: nell’antichità l’arte veniva negata alle donne tant’è che anche nelle rappresentazioni erano solo gli uomini a recitare. Le donne erano viste solo come madri, protettrici della casa. Io non sento la difficoltà di essere cantautrice, credo che conti la meritocrazia anche se in alcuni ambiti ancora non è l’unico parametro». A causa di Psiche è il primo singolo estratto. E’ evidente la tua profonda cultura classica… «Fortuna o sfortuna, questi 5 anni di Liceo Classico mi hanno impregnata di cose che pur non volendo mi sono entrate dentro! (ndr ride). Anche in questo album, quindi, c’è il richiamo a psiche che in greco significa anima ma che è stato ri occidentalizzato come psiche, ovvero mente. Quindi gioco con questa parola ma anche con il percorso labirintico della nostra mente. Nel video questo è stato rappresentato molto bene, ovvero la volontà di uscire dai meandri della

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TEATRO, MUSICA ED EVENTI

a Bra dove cercava musicisti e coristi per il nuovo tour. Io non mi sono mai sentita a mio agio nella veste di corista, ci andai un po’ per gioco e un po’ per sfida. Senza base e senza chitarra, e cantai una canzone di De Andrè. Lui mi chiese se avessi brani miei ed io gli cantai Faccia. Lui rimase colpito e tutto ebbe inizio da lì. Non mi volle come corista però mi propose di fare un album siccome avevo tanti pezzi e gli piaceva come scrivo. Gli devo molto perché ha creduto in me ed è nato lì il secondo tempo della mia vita artistica. Ho avuto anche modo di aprire per quasi tre anni i suoi concerti, quindi ho fatto molta palestra anche perché lui è un grande professionista da cui ho carpito tanto ed è stato una scuola anche di vita». Tu cosa pensi del fenomeno dei talent show? «Credo che sia il figlio del nostro tempo. Non so se giusto o sbagliato ma è naturale che ci sia. Io sono democratica rispetto alle varie forme di arte e di generi musicali, anche se quando mi chiedono: che genere di musica fai? rispondo: che genere di domanda è? (ndr ride). E’ una realtà che non si può evitare. Una volta c’era il calzolaio, portavi le scarpe e spettavi una settimana. Oggi c’è il centro commerciale. Sono comunque felice quando vedo che dai talent escono delle realtà interessanti. E’ una vetrina ma la personalità è un’altra cosa e la dedizione che si da a questo mestiere è qualcosa che non tutti sanno apprendere». TT

Il video di A causa di Psiche è disponibile su youtube, per info: www.robertadilorenzo.it

?? COSA C’ENTRA CON LA BRIANZA: Ha partecipato durante il MOA di Cernobbio (Vedi. Trantran n. Ottobre 2010) a “Giorgio Gaber tra teatro e canzone”

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arlotta Proietti presenta il suo disco d’esordio, l’omonimo Carlotta Proietti (G.B. Music/CNI, distribuito da CNI Music), uscito nei negozi il 20 marzo. Un disco che è un equilibrato mix di musicalità differenti ben combinate e modulate grazie alle importanti collaborazioni che hanno preso parte al disco. Com’è nato questo progetto? Perché la figlia di un celebre attore sceglie la carriera musicale?

personalità! È difficilissimo rispondere a questa domanda: sono sicuramente una cui piace la varietà nelle persone, mi piace non essere troppo condizionata, troppo legata, in tutto». Gioie e dolori dell’essere figlia d’arte?

Com’è nato questo lavoro? E le collaborazioni con Fabrizio Federighi e Giancarlo Bigazzi? «Tutto nasce in realtà con Saverio Gerardi che poi, nel disco, suona tutte le batterie. Io ho iniziato a collaborare con lui, abbiamo scritto dei pezzi insieme, poi ho conosciuto Gianna Bigazzi, la moglie di Giancarlo, a un festival in Calabria in memoria di Mia Martini. Da cosa nasce cosa… e a Giancarlo sono piaciuti i miei lavori così cominciammo a collaborare. Ho avuto l’enorme fortuna di poter scrivere due pezzi insieme al maestro: Scema e Uccidimi ed è stata un’esperienza fantastica: quando fai qualcosa insieme a un grande maestro impari tantissimo! Mi hanno poi presentato Fabrizio Federighi che con Saverio e me ha curato gli arrangiamenti cercando di dare una linea logica a tutto il progetto». Come mai hai scelto di rivisitare Rose rosse di Massimo Ranieri? «C’era un progetto che voleva rifatte le canzoni di Bigazzi dagli artisti della sua scuderia; si doveva scegliere un brano tra i tantissimi scritti da lui. Rose Rosse è una canzone bellissima ma ha delle sonorità un po’ lontane dalle mie, che non appartengono alla mia generazione: così, abbiamo provato ad attualizzarla è uscita questa versione molto particolare». Tutto il tuo disco è molto particolare perché spazi dal pop all’elettronica, passando per delle musicalità esotiche. Come siete riusciti ad armonizzare tutti questi generi? «Quando ti avvali della collaborazione di qualcuno sugli arrangiamenti, ognuno porta quello che ha come bagaglio personale. Io arrivo con le mie canzoni chitarra e voce che hanno già la loro “piccola identità” poi c’è Saverio che ha la sua visione, poi interviene

Fabrizio che viene da un mondo sicuramente più di elettronica , visto che ha fatto Banda Bardot, i De Novo. Secondo me questa commistione di generi e di sonorità si è trovato poi a convergere in un mix di tutto quello che ascolto: dal reggae, che amo alla follia, a Carmen Consoli, Janis Joplin e Bjork…. Un bel gran misto». Hai alle spalle anche esperienze teatrali come Pippi Calzelunghe, dove firmi insieme a tua madre Sagitta Alter la versione italiana: ci racconti il tuo percorso verso la cantautorità? «Ho sempre avuto l’esigenza di scrivere, non solo canzoni. La passione per la musica c’è sempre stata e poi ho fatto come tutti: metti su una band, poi un’altra, giri club, locali, fai la gavetta. Mentre sperimentavo ho cominciato anche a provare a trasformare quello che scrivevo in canzoni. In contemporanea ho fatto esperienze teatrali, appunto Pippi Calzelunghe ma ho anche partecipato a spettacoli di compagnie giovani, ho lavorato con Nicola Piovani, con mio padre (Ndr. Gigi Proietti) così ho superato anche l’impatto col grande pubblico, cosa importantissima in questo mestiere.». Quest’album pare essere molto autobiografico, in Nicotina e caffè canti: “… mica è vero quello che si dice di me….” e in Se è vero esorti “cerca di conoscermi…”. Quindi, chi è Carlotta? «Siamo in tante! Io scherzo sempre sul fatto che sono dei pesci e che ho una doppia

«È un’arma a doppio taglio! Da una parte mi sento fortunatissima, da piccolina sono cresciuta nei teatri e cosa c’è di più bello? Ho la fortuna di adorare mio padre, ci vado d’accordo e lo stimo tantissimo. Da bambina era il mio idolo, il mio trofeo. Nel momento in cui ti esponi, però, le persone sono sempre pronte a giudicare ed essere figli d’arte trascina con sé non pochi pregiudizi! Però sono la prima che quando vedo un “figlio di qualcuno” esibirsi sto lì con l’aria di chi dice: “Adesso vediamo cosa sai fare”. La verità è che questo è normale perché il figlio di un personaggio famoso inevitabilmente ricorda qualcuno che già tutti conoscono: ma è innegabilmente pesante!». Che rapporto hai con gli animali? «Li adoro! Sono cresciuta con loro perché la casa dei miei era sempre piena di animali di tutti i tipi: c’era anche un vecchio pollaio e noi avevamo pesci rossi, tartarughe, galline, due cani che poi hanno avuto i cuccioli e due gatti, anche loro fecero una cucciolata… meraviglioso! Gli animali t’insegnano tantissimo e ti danno anche di più. In questo preciso momento, vivendo da sola, non ho un animale mio, perché starebbe spesso senza compagnia. Comunque dai miei ci sono ancora una cagnolina di taglia piccola e il merlo Merlino, che abbiamo regalato a mio padre tre anni fa ed è fantastico.». TT

Per saperne di più ed essere sempre aggiornati www.carlottaproietti.it

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COSA C’ENTRA CON LA BRIANZA:

nel 2010 in scena a Monza il musical Pippi Calzalunghe di cui insieme alla madre Sagitta Alter ha curato la versione italiana Aprile 2012, trantran 25


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TEATRO, MUSICA ED EVENTI

Giulio Casale: Dalla parte del torto

La coscienza definitiva che siamo arrivati all’inferno. Di - Elena Gorla Foto di - Francesca Fawn Masperi

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iulio Casale è un artista eclettico che da un ventennio spazia fra musica, teatro e letteratura senza timore di commistione fra i generi. Qui ci parla del suo nuovo disco Dalla parte del torto, (uscito a fine febbraio per l’etichetta Novunque), un album duro e profondo, ricco di riflessioni che s’intrecciano a livello sonoro e testuale portando all’ascoltatore un invito: qualcosa su cui riflettere. Dalla parte del torto è il titolo del tuo nuovo album, spiegaci innanzi tutto qual è la parte sbagliata?

«La parte sbagliata è quella che va contro alla convenienza e all’utilità. E’ quella di chi agisce senza opportunismo, senza pensare a come cavalcare il business. Questa è la parte sbagliata, almeno di questi tempi. Negli ultimi vent’anni la tendenza dilagante è stata questa. Cavalcare il business, anche a costo di fare un qualcosa di scadente, è stata la sola cosa capace di pagare. In pochi rari casi, poi, la qualità ha coinciso con ciò che piace al business, ma questa non è certo la regola. Questo disco è stata l’occasione con cui io ho preso atto, mediante queste 12 tracce, che sono vent’anni che sto dalla parte del torto».

«In questo disco non c’è poesia, la poesia è ben altra cosa e ne sono un grande fan. Qui a Milano, ad esempio, c’è un signore che tutte le mattine all’alba si sveglia e attraversa tutta la città per andare ad insegnare italianistica ai carcerati dell’istituto carcerario di Opera: si chiama Milo De Angelis ed è, secondo me, il più grande poeta vivente in Italia. Lui è un poeta e , fortunatamente, questo gli è anche riconosciuto dalla critica e dall’editoria. I testi di Dalla parte del torto sono, invece, testi di canzoni, parole fatte per essere cantate. Certo sono testo duri perché parlano tutti della coscienza definitiva di essere precipitati all’inferno, ne parlano tutti e undici i miei testi e anche la cover di Battiato (Ndr. Magic Shop)». La Fine arriverà o “ci siamo già dentro”?

Un netto ritorno al rock nel quale però traspare il peso delle esperienze letterarie e teatrali che hai affrontato in questi anni… come è avvenuta, come hai armonizzato, questa confluenza fra rock e poesia? 26 trantran, Aprile 2012

«No, anzi, c’è molto artificio proprio perché nel disco si sovrappongono i piani della ripresa diretta di musicisti che suonano dal vivo insieme con l’artificio della musica pre registrata e post registrata fatta da macchine. In questo il disco vive una sua peculiare contraddizione, non è lineare ma è molto ambizioso proprio perché presenta uno spettro sonoro molto profondo. So che questo, soprattutto a un primo ascolto, può inquietare l’ascoltatore ma spero che si dia il tempo di approfondire questa novità che sente proprio nel suono del disco». Ascoltando i tuoi testi sembra che una sorta di disgusto per ciò che è, che abbiamo creato, pervada tutto il tuo essere. Da qui la domanda: che cosa ti piace in ciò che vedi? «Certo ho affermato che siamo precipitati all’inferno ma vedo tantissime cose belle attorno a noi. Le vedo la bellezza nei gesti non eclatanti, non urlati, non sciovinisti né volgari perché sono gesti, azioni che contraddicono inevitabilmente quello che è l’assetto dominante, il mainstream, la corrente principale. Ci sono tantissime eccezioni meravigliose a quelle che sono le regole del nostro tempo.

Un disco “duro” nella sua sincerità, una visione del reale disincantata, come già emerge anche solo leggendo i titoli della tracklist: come hai maturato questo lavoro? «Per fortuna i titoli non lasciano spensierati, perché questo contravviene al caposaldo del show business, la spensieratezza. Lo show business chiede proprio questo, di fare prodotti che non chiedano al pubblico di pensare, di porsi interrogativi. E questo perché presuppone che lo spettatore non ne abbia voglia: io, invece, voglio scommettere che in Italia chi siano molte più persone di quelle che lo show business ammette, disposte a pensare, che vogliono riconoscere che dentro una canzone, un libro o un film ci sia un pensiero. Non parlo di filosofia, ma solo di un pensiero».

dell’artificio?

Quali i tuoi prossimi appuntamenti live? «Siamo in una fase di passaggio. E’ evidente. Sta finendo un certo assetto, un certo modello sociale, un certo tipo di capitalismo, una certa arroganza elevata a sistema. Tutto questo sta finendo. Per fortuna non c’è più una lira ed oggi quella tracotanza dilagante è molto meno giustificata rispetto a quando circolavano molti soldi. Forse si inizia a capire che è stata proprio quella tracotanza che ci ha portati al disastro, anche economico…ma non è poi questo il punto, non la crisi finanziaria bensì quella culturale, che dilaga. Noi, l’Occidente siamo in piena e conclamata crisi culturale ma questo è un bene perché se ogni crisi porta a una fine ed è tutto questo che se ne andrà, non possiamo che esserne lieti». Come mai la scelta di registrarlo alla “vecchia maniera”? Una volontà di negazione

«Probabilmente quest’anno farò due tournè: nel mese di aprile sarò a Milano, al teatro Litta (e poi in altri teatri d’Italia) dove porterò in scena uno spettacolo teatrale vero e proprio ma con le canzoni contenute in questo disco. Poi, spero, seguirà una tournè musicale in senso proprio, più rock, con la band che mi accompagnerà sul palco». TT

Sulla pagina facebook di Giulio Casale tutti gli aggiornamenti e le date degli spettacoli. Guarda sul sito www.trantran.net/bis il video integrale dell’intervista a Giulio Casale

?? COSA C’ENTRA CON LA BRIANZA: Già intervistato da Trantran nel gennaio 2011 quando era a Monza sul palco del Binario7 con La canzone di Nanda

Sentono come noi. Soffrono come noi. Non sono come noi. Gli esperimenti sugli animali sono inutili e crudeli. Fermiamoli. www.lav.it


IN CUCCIA

DUE CHIACCHIERE A QUATTRO ZAMPE

LA VIVISEZIONE E I MACACHI DI CORREZZANA

IN CUCCIA

DUE CHIACCHIERE A QUATTRO ZAMPE

PASQUA 2012:

UN’ALTRA STRAGE DI VITE INNOCENTI

Di Gabriella in collaborazione con ENPA sez. Monza e Brianza

Di Gabriella in collaborazione con ENPA sez. Monza e Brianza

Febbraio e marzo hanno visto una grande mobilitazione nei confronti della Harlan, azienda di Correzzana (MB), che importa e fornisce animali per la vivisezione ed esegue esperimenti per conto terzi.

«La vita di un agnello non è meno preziosa di quella di un essere umano: più una creatura è impotente, più diritto ha alla protezione dalla crudeltà degli uomini.» Mahatma Gandhi

I

l caso è scoppiato in seguito all’arrivo in Italia di 104 scimmie macaco, prima partita di un totale di 900 esemplari destinate all’azienda brianzola, di cui improvvidamente il Ministero della Salute aveva rilasciato l’autorizzazione per l’importazione dalla Cina. L’ondata di proteste ha visto il coinvolgimento dell’exministro del turismo, Michela Vittoria Brambilla, e di tutte le maggiori associazioni animaliste (tra cui l’ENPA monzese e il vice presidente nazionale, Sergio Sellitto), ma ha anche suscitato uno straordinario clamore mediatico e l’indignazione di tanta gente comune, culminando in una grande manifestazione a Correzzana sabato 3 marzo.

L’onorevole Brambilla ha ottenuto di incontrare il presidente della Harlan, David Broecker, arrivato dagli Stati Uniti, al quale ha chiesto di non utilizzare per la sperimentazione i 104 macachi già arrivati, offrendosi di ritirarli tutti, eventualmente acquistandoli, e di non importarne altri. Broecker si è riservato di darle una risposta entro

breve ma ad oggi non ha saputo ancora nulla. Il 16 marzo il consiglio della Provincia di Monza e Brianza si è schierato contro la vivisezione e specificatamente contro Harlan, approvando una mozione (22 favorevoli su 23) contro la movimentazione dei macachi. L’amministrazione comunale di Correzzana invece ha comunicato che non è intenzionata a prendere posizione in merito alla vicenda. La quarantena sta per terminare e, se non si troverà una soluzione, le scimmie verranno spostate e inviate ai laboratori di vivisezione. Le associazioni continueranno a lottare per la loro salvezza e per l’abolizione di questa barbara e ormai inutile pratica. TT

L a vivisezione La sperimentazione di farmaci e di sostanze chimiche (ma non dei cosmetici) sugli animali è obbligatoria per legge, nonostante la crescente opposizione presente anche nella comunità scientifica. Oltre ad essere crudele, sono sempre più numerosi e incontrovertibili le prove della sua inefficacia e nocività per le persone: nessuna specie animale, infatti, può essere utilizzata come modello sperimentale per un’altra specie, perché diverso è il loro modo di reagire e diverso il loro modo di metabolizzare. La letteratura scientifica abbonda di casi in cui il risultato ottenuto sugli animali e quello ottenuto 28 trantran, Aprile 2012

sugli esseri umani è stato discordante e ha provocato malattie e morti. Anche se si possono trovare casi in cui il risultato di un test su una data specie animale, o su più specie, è stato lo stesso di quello ottenuto nell’uomo, lo si è saputo solo più tardi. Per saperlo, si è comunque dovuto sperimentare sull’uomo. Sempre e comunque. Per questo motivo i test su animali in ogni caso non sono serviti in quanto non hanno saputo dare un risultato affidabile a priori. Il mese prossimo torneremo a parlare della vivisezione e dei metodi sostitutivi di questa anacronistica pratica.

M

olte assurde abitudini alimentari trovano una sorta di giustificazione nelle tradizioni religiose, come nel caso di agnelli e capretti offerti in tavola per la festa della Pasqua. Centinaia di migliaia di cuccioli di animali strappati alle loro madri vengono sottoposti a viaggi estenuanti, ammassati gli uni agli altri, senza la possibilità di bere o mangiare, sempre in piedi. Se un animale cade, difficilmente riesce a rialzarsi, venendo così calpestato e subendo dolorose fratture. E alla fine arriva la macellazione: i più fortunati, si fa per dire, dopo preventivo stordimento (la cui efficacia dipende comunque dalla competenza, dal tempo a disposizione e dalla strumentazione

promuove immagini di animali vivi che pascolano felici o della loro tenera carne come “prodotto”, da infilzare con la forchetta. Ma se ciascuno di noi dovesse assistere personalmente a l l ’a b b a t t i m e n t o degli animali che mangia, sicuramente molti diventerebbero vegetariani.

utilizzata dagli addetti); altri, quelli uccisi secondo il rito ebraico o islamico, muoiono lentamente, dissanguati, senza stordimento. E’ facile allontanare il pensiero dalla sofferenza della vita degli animali negli allevamenti intensivi, dal viaggio verso la morte e, infine, dalla loro uccisione. Chi commercia la carne

Oggi in Italia ci sono circa 6 milioni di vegetariani, e il numero è in costante aumento. Sempre più persone si stanno avvicinando a questo tipo di alimentazione, non solo per motivi etici e spirito animalista, ma anche per rispetto dell’ambiente o per motivi salutistici. Tu cosa aspetti?

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Dr. Efrem Nicola-Giordano Medico Veterinario n°albo 2937 ASL Milano visite • vaccinazioni • profilassi filariasi test malattie infettive • esami di laboratorio ecografie • elettrocardiogrammi • ecocardiografie terapie continuative • pet shop a domicilio

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Aprile 2012, trantran 29


I SEGRETI DELLO CHEF

IL VETERINARIO RISPONDE

RICETTE E TRUCCHI IN CUCINA

Oasi del Celiaco

La primavera arriva e anche i parassiti...

mangiare senza glutine non è più una diversità ma uno stile di vita!

Rubrica a cura della Dott.ssa Sciaula Gardini, Medico Veterinario Le pulci sono difficili da vedere, ma ci sono segni della loro possibile presenza sul cane o sul gatto:

Zecche Questi parassiti possono trasmettere malattie gravi per gli animali dopo sole 48 ore dall’ infestazione.

“I

l bisogno aguzza l’ingegno” recita il detto, ma non solo: stimola la ricerca e la voglia di superare i limiti che generalmente vengono riconosciuti come tali. Non stupisce affatto, quindi, che una mamma che si trovi a scoprire che il proprio bimbo soffre di celiachia non si arrenda nel vederlo intristire con una dieta sempre uguale e priva di stimoli e sapori e per questo si metta seriamente a studiare il problema, a ricercare aziende produttrici che alla salubrità affiancano il gusto e infine, preparatissima sull’argomento, decida di mettere le proprie competenze a disposizione di tutti aprendo, in centro a Monza, l’Oasi del Celiaco (via Pavoni, 9), un negozio dedicato agli alimenti senza glutine ma non solo, attento a tutte le forme di intolleranze alimentari e, nel contempo, qualcosa di più di un semplice negozio. Qualcosa in più di un negozio: un luogo in cui fermarsi, incontrare amici, fare una dolce colazione, mangiare un veloce panino nella pausa pranzo, prendere un aperitivo in compagnia… Cose normalissime in apparenza ma spesso fonte di problemi per chi soffre di intolleranza al glutine. All’Oasi del Celiaco, invece, è allestito un bar che, in un ambiente solare e allegro, riesce in un sol colpo a soddisfare le esigenze di chi soffre di intolleranze alimentari con un’offerta varia e gustosa, decisamente appetitosa anche per chi particolari intolleranze non ha. E qui sta la gran bella idea: portare gusto e convivialità nella vita di tutti i giorni, offrire un luogo “normale” anche a chi ha esigenze alimentari specifiche, un luogo che possa essere condiviso con amici che, invece, possono mangiare tutto e che, dato che per loro un posto vale l’altro, possano dire: “Perfetto, andiamo lì: è carino e si mangia bene!”. Perché i cibi senza glutine, è bene ripeterlo, sono proprio buoni e non hanno controindicazioni per chi abitualmente consuma il grano! L’attenta selezione degli alimenti

30 trantran, Aprile 2012

proposti ha però portato ad ampliare la gamma dell’offerta anche verso altri tipi di intolleranze o esigenze alimentari: gustosi alimenti privi di lattosio o privi di uova abbondano, dolci come salati. Non solo, quindi, cibi dedicati a chi soffre di specifiche intolleranze ma anche a chi abbia fatto scelte alimentari che non prevedono il consumo di derivati animali. Dove consumare un cappuccino a base di latte di soia o di riso? Qui è possibile! E se il nostro accompagnatore è un fermo sostenitore della tradizione… poco male, qui potrà consumare anche un cappuccino fatto secondo tradizione. Dove acquistare una colomba pasquale soffice e dolce 100% vegetale? Qui è possibile. Dove risolvere il problema di una cena priva di glutine per un amico celiaco che non ci costringa a prodigarci in mille piatti a lui dedicati oltre a quelli già presenti in menù, ma che al contrario vadano bene per tutti? All’Oasi del Celiaco è senza dubbio possibile non solo acquistare alimenti gustosi per ogni palato ma anche avvalersi dei consigli e dell’esperienza di chi qui lavora, nella totale sicurezza che ogni alimento proposto non contiene tracce di glutine e non ne è stato contaminato dalla vicinanza con alimenti che ne contengono. La presenza del glutine è infatti spesso celata in moltissimi cibi che nulla hanno a che fare con il grano: dagli affettati ai sughi, fino alle conserve. Il glutine, infatti, è un conservante naturale e per questo l’industria alimentare spesso lo utilizza in gran misura, anche quando non naturalmente contenuto nell’alimento. All’Oasi del celiaco, invece, è possibile trovare pane e pasta di vari tipi, cibi pronti, birra senza glutine, dolci e tutto quanto sia richiesto dalla vostra fantasia in cucina e, per le occasioni speciali, è possibile, su ordinazione, avere pizzette, pasticcini, pasta fresca, pizzoccheri e sontuose torte: tutto quanto necessario per una festa.. ma rigorosamente privo di glutine!

Lasagne al ragù: con pochi accorgimenti la tradizione è servita, anche senza glutine!

Ingredienti: carota, cipolla e sedano tritati finissimi, olio, vino bianco, carne di manzo macinata, passata di pomodoro, basilico, mozzarella ben strizzata, parmigiano, lasagne senza glutine Per la besciamella: 1lt latte, sale, noce moscata, 90 gr di burro, 60 gr di farina senza glutine In un pentolino riempito con il latte freddo aggiungere la farina, poco per volta, mescolando con cura per evitare che si formino grumi, aggiungere il burro e farlo sciogliere a fuoco basso continuando a mescolare. Portare lentamente a ebollizione senza mai smettere di mescolare affinché la besciamella non “attacchi” e non si formino grumi. Continuare a mescolare finché la besciamella si raddensa. Far soffriggere la carota, il sedano e la cipolla con un po’ di olio. Aggiungere il macinato, mescolare bene, farlo asciugare leggermente e unire mezzo bicchiere di vino bianco. Quando la carne è appassita, aggiungere la salsa di pomodoro, mezza bottiglia di acqua, girare bene, aggiungere 2 cucchiaini di zucchero (tolgono l’acidità al pomodoro) e chiudere con un coperchio. Far cuocere almeno tre ore, girando di tanto in tanto e aggiungendo, se necessario, altra acqua (per chi non avesse tempo all’Oasi del celiaco è possibile trovare ottimi sughi pronti 100% glutine free). Aggiungere sale a piacere e fare asciugare bene, fino a ottenere un ragù bello denso. Aggiungere del basilico fresco sminuzzato a mano. Comporre quindi le lasagne alternando strati di pasta, di ragù, di mozzarella, di besciamella e parmigiano. Infornare a 180° per circa 20 minuti e…

puntini neri presenti sull’animale o nella sua cuccia possono essere feci di pulci; prurito;

I sintomi di una possibile infestazione da zecche sono febbre, zoppia, perdita dell’appetito, tosse, letargia ,dolore ad un arto o in altre sedi del corpo. Se si sospetta che il proprio animale sia stato morso da una zecca, occorre programmare subito una visita dal veterinario e un esame del sangue. Rimuovere le zecche con le pinzette, mai con le mani! Prevenzione La corretta e mensile applicazione di un acaricida dà la migliore protezione. Esistono poi alcuni accorgimenti come tenere il proprio animale lontano da posti ricchi di zecche come il sottobosco o l’erba alta; esaminare quotidianamente tutto il corpo dell’animale per verificare la presenza delle zecche. Filaria E’ un parassita trasmesso dalle zanzare a cani, gatti e furetti. La Dirofilaria è un verme cilindrico che da adulto può raggiungere i 30 centimetri di lunghezza localizzandosi nel cuore e nelle arterie polmonari. Qui i parassiti si riproducono immettendo nel sangue larve microscopiche dette microfilarie che, raggiunti i vasi periferici, vengono ingerite dalla zanzara e nel suo organismo diventano larve infestanti. I sintomi della filariosi sono dovuti ai parassiti adulti nel cuore. Dal momento dell’ infestazione alla comparsa dei sintomi trascorrono minimo 6/8 mesi: debolezza e difficoltà respiratorie con colpi di tosse sono campanelli d’ allarme per il

Prevenzione Solo l’applicazione di un prodotto insetticida/ acaricida contenente un regolatore di crescita degli insetti sarà in grado di garantire una protezione efficace per il cane, il gatto e la casa.

proprietario. Questi sintomi sono più evidenti in animali che svolgono attività sportive mentre in altri possono restare nascosti per lungo tempo e poi esplodere improvvisamente. La diagnosi si fa con test specifici che evidenziano le microfilarie nel sangue o gli antigeni dei parassiti adulti. L’assenza di microfilarie dal circolo non è sinonimo di assenza del parassita a livello cardiaco. Se la filariosi non viene riconosciuta e curata, può portare alla morte dell’animale. Prevenzione La filariosi può essere prevenuta, una volta esclusa la presenza di parassiti. Per informazioni rivolgetevi al vostro veterinario. Pulci Questi piccolissimi insetti creano un circolo vizioso di morsicature e prurito; possono inoltre causare la dermatite allergica da pulci in alcuni animali e possono trasmettere pericolose malattie, come la bartonella ed altre che possono dare febbre, debolezza ed altri sintomi.

Pulizia: Utilizzare spesso l’aspirapolvere nelle zone frequentate dal cane o gatto, soprattutto su tappeti, divani e automobile (se utilizzata per trasportare l’animale). Ciò permette di rimuovere il maggior numero possibile di forme immature (uova, larve e pupe). Lavare regolarmente materassini, coperte e tutti i materiali lavabili utilizzati dall’animale alla temperatura più elevata consentita dalle istruzioni di lavaggio. TT

Dott. ssa Sciaula Gardini Via Monte nevoso 16/18 20092 - Cinisello Balsamo (MI) Tel. 02.612.912.11 Orari: lun-ven 9-13 / 15-19,30 sab-dom 9-17 FESTIVI chiuso al pubblico info@clinicaveterinariacinisello.com www.clinicaveterinariacinisello.com

Buon appetito!

TT

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RACCONTIAMOCI

LIBRI, RACCONTI, SCRITTURA E POESIA

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RACCONTIAMOCI

Scorie Radioattive Chi sa trema, ma in silenzio Il libro inchiesta di Andrea Bertaglio e Maurizio Pallante Di - Elena Gorla

S

corie Radioattive. Chi sa trema, ma in silenzio (Aliberti editore, 2011, collana Yahoopolis) è “un’inchiesta tagliente come la lama di un rasoio. Un libro che suscita rabbia e indignazione. La verità sconvolgente sul nucleare in Italia”, come si legge in calce al libro che spazia dai depositi precari di scorie, alla radioattività liberata dalle trivellazioni per la costruzione dell’Alta Velocità in Val di Susa, fino alla drammatica fotografia di una Sardegna inedita e radioattiva. Tutto accuratamente documentato. Sono tanti gli aspetti su cui si centra l’attenzione di questo testo, ne parliamo con l’autore, Andrea Bertaglio. Un testo denso d’informazioni e di spunti di riflessione, i temi trattati sono molti: da cosa partire?

«L’11 marzo c’è stato il primo “anniversario” del disastro nucleare di Fukushima e mi sembra opportuno dedicare alla cosa qualche parola. Soprattutto perché, al di là dei gravi problemi che ancora vertono sul circondario e che sono ben lungi dall’essere superati (c’è ancora una zona di esclusione di oltre 20 km di diametro dalla centrale e alle persone è permesso effettuare sopralluoghi presso le proprie abitazioni una volta al mese e vedere se qualcosa è stato risparmiato dai tanti fenomeni di sciacallaggio) il fatto ha avuto importanti conseguenze sull’opinione pubblica e sui comportamenti. Oggi, infatti, dei 54 reattori nucleari presenti su territorio giapponese ne sono rimasti attivi solo due e, cosa ancora più importante, la gente ha imparato, anche solo per paura di possibili black out, a risparmiare energia, ad attuare comportamenti energetici più virtuosi. Se, quindi, questo disastro in Giappone è servito almeno a insegnare qualcosa, lo stesso non si può dire per altri paesi: gli Stati Uniti hanno da poco annunciato di volere costruire due nuovi reattori in una centrale in Georgia, cosa che non accadeva dal 1978, e la Bielorussia, paese su cui si è 32 trantran, Aprile 2012

riversato il 70% del fall out radioattivo di Chernobyl, vuole costruire la sua prima centrale nucleare: e lì Greenpeace, solo pochi mesi fa, ha riscontrato la presenza di cibi ancora fortemente radioattivi provenienti da aree indicate come “sane” mentre il 20% dei suoi terreni agricoli è inutilizzabile perché fortemente contaminato. Ventisei anni non sono nulla quando si parla di radioattività!». Dal caso Fukushima la tua inchiesta passa poi a descrivere la situazione italiana di “stoccaggio precario” delle scorie radioattive prodotte dalle nostre centrali negli anni dal ’63 al ’90… «Questo è uno dei principali temi trattati nel libro in quanto il contesto italiano è quello che ci tocca più da vicino. Fra questi rifiuti radioattivi stoccati in modo assolutamente inappropriato e “provvisorio” abbondantemente presenti nel nostro paese, il caso più eclatante fra quelli descritti è quello di Saluggia, in Piemonte. Qui è stoccato l’85% dei

rifiuti radioattivi d’Italia, in gran parte in forma liquida, in un deposito provvisorio che è tale da trent’anni, situato a pochi metri dalle rive della Dora Baltea, in una zona dove negli ultimi sette anni si sono verificate ben tre alluvioni. Il sottotitolo del libro, Chi sa trema ma in silenzio, deriva proprio da questo, perché in caso di esondazione le conseguenze sarebbero catastrofiche: la contaminazione arriverebbe al fiume, ai canali e all’acquedotto del Monferrato che serve 101 comuni della zona. La cosa sconfortante è che nel solo 2011 a livello mondiale i fenomeni climatici estremi sono raddoppiati rispetto al 2010, per cui oramai è quasi scontato che si possano verificare fenomeni climatici imprevedibili: non si può continuare a sperare che non ci siano problemi, sarebbe il caso di fare qualcosa e trovare un sito più idoneo allo stoccaggio di questi rifiuti. Il fatto è che in Italia manca un deposito nazionale per i rifiuti radioattivi, che avrebbe dovuto essere pronto per il 2008 ma per il quale, a oggi, non si è neppure deciso dove e come farlo. E questi rifiuti sono in costante aumento perché non ci sono solo quelli ereditati dall’attività delle centrali ma anche quelli minori, legati alla medicina nucleare, dalla radioterapia alla diagnostica che risultano disseminati un po’ per tutto il paese. A tal proposito uno degli intervistati, il professor Massimo Zucchetti, si dice, ad esempio, più preoccupato per questi rifiuti sanitari che per le scorie derivate dal lavoro delle centrali perché sono prodotti continuamente in grandi quantità e conservati con ancora minore riguardo, con pochissime protezioni». Molto interessante la tua intervista a Giulietto Chiesa in cui sostiene che “l’idea del nucleare cresce sull’illusione di una crescita infinita”, costringendoci così a rivedere la diffusa confusione fra benessere e avere, ponendoci di fronte alla necessità di ripensare i consumi in un’ottica di decrescita. S’introduce

così quella che è la “proposta” positiva del libro… «Effettivamente, anche se dal titolo e dalla copertina non s’intuisce, il libro non vuole solo documentare le situazioni esistenti al fine di creare allarmismo: lo scopo è principalmente quello di informare, perché solo sulla base dell’informazione è possibile scegliere come agire. Giulietto Chiesa, fra gli intervistati è quello che si spinge un po’ di più sul versante teorico-filosofico della questione perché, anche con toni talvolta catastrofistici, fa notare come continuare a parlare di energia nucleare sia un tentativo di continuare ad aumentare l’offerta di energia piuttosto che cercare di ridurne la domanda, e questo attraverso meccanismi che definisce antidemocratici poiché contribuiscono sempre più ad accentrare il potere finanziario nelle mani di pochi. Delinea lucidamente come tanti problemi siano sorti dalla corsa ad accaparrarsi sempre più risorse per produrre sempre più energia e questo perché viviamo in un sistema ossessionato dalla crescita economica, dalla crescita dei consumi. «Nel libro, quindi, si parla anche di Decresciata, avendolo scritto in collaborazione con Maurizio Pallante, il teorico italiano della Decrescita più noto e autorevole, attraverso una riflessione più filosofica. Il termine Decrescita nasce in ambito economico e contesta la crescita illimitata dei consumi come cosa impossibile in un ambiente dalle risorse limitate, critica il Prodotto Interno Lordo assunto come metro del benessere di una nazione giacché il PIL cresce anche quando si consuma più carburante imbottigliati nel traffico, quando si comprano psicofarmaci o armi, quando s’installa un allarme nella propria abitazione perché non ci si sente al sicuro, ecc ed è quindi il simulacro della chimera dell’economia, mentre una decrescita di tutte queste cose potrebbe anche portarci a vivere meglio. E’ un argomento molto vasto che nasce in campo economico e pratico ma investe il versante filosofico perché presuppone una differente visione di approccio alla vita. L’invito un approccio più parsimonioso verso il consumo di risorse passa anche attraverso la proposta di alcune alternative possibili, come nel caso dell’intervista all’ing. Palazzetti,

inventore del micro-cogeneratore, per risparmiare sempre più energia e ottimizzare i consumi». S’introduce così il problema dell’efficienza e di quello che tu definisci la metafora “del secchio bucato”… «E’ assolutamente basilare, prima ancora di instaurare un dibattito su quale fonte utilizzare per produrre energia, individuare i modi possibili per consumarne meno: il nostro sistema energetico è come un secchio pieno di buchi. Sprechiamo, infatti, in certi casi, fino al 70% dell’energia prodotta, senza preoccuparci di tappare i buchi ed evitare gli sprechi, ad esempio le nostre case consumano mediamente tre volte in più di quelle tedesche… E’ evidente che bisognerà sempre produrre tantissima energia per mantenere pieno il secchio! Risolto il problema degli sprechi, allora si può valutare quanta energia realmente serve al sistema e decidere con quale fonte produrla». Mi sembra di capire che la riflessione e, quindi, l’azione, se da un punto di vista della politica e della finanza versiamo in un’empasse, si sposta sul versante individuale attraverso un ripensamento del nostro modo di essere quali consumatori… «Secondo il Movimento per la Decrescita Felice di Maurizio Pallante i tre pilastri fondamentali per fare in modo di cambiare il sistema sono la politica, la tecnologia e gli stili di vita: si dà alle tre cose la stessa importanza e, dunque, gli stili di vita adottati dagli individui sono molto importanti. Anzi, a mio avviso sono persino l’aspetto più importante proprio perché al di là delle possibilità politiche e tecnologiche, è proprio in questo ambito che è sempre possibile fare delle scelte. Posso scegliere di iniziare a spegnere la luce quando non serve, posso scegliere di non lasciare gli apparecchi in stand by, di usare meno l’auto, di mangiare meno carne o di non mangiarne affatto…ci sono molti modi, anche senza stravolgere le proprie abitudini di vita, che possono permettere su larga scala di fare la differenza. L’individuo ha un potere enorme, se non come elettore sicuramente come consumatore. Siamo spesso considerati

con meri consumatori più che persone ma questo ci dà un enorme potere poiché quando il consumatore chiede un determinato tipo di cose il mondo economico è costretto a rispondere, perché è risaputo che l’offerta si basa sulla domanda. Questo è un assunto del sistema. Il problema, credo, è che molta gente ancora si sente sola in questo ma non è così perché ci sono moltissime persone che hanno iniziato a sentire le stesse esigenze. E’ un problema di comunicazione per cui a livello mediatico passano solo determinati messaggi volti al maggior consumo mentre ci sono davvero tante persone che sentono il bisogno di avere un altro approccio: ma spesso non si dice e non si sa». TT

Andrea Bertaglio (Milano, 1979)

è giornalista pubblicista e scrive per vari quotidiani, riviste e testate online, fra cui ilfattoquotidiano.it, occupandosi principalmente di temi ambientali e sociali. Fa parte del Movimento per la decrescita felice. Ha lavorato in Germania presso il Centre on Sustainable Consumption and Production ed è recentemente tornato in Italia.

Maurizio Pallante (Roma, 1947)

è saggista ed esperto di risparmio energetico, presidente e fondatore del Movimento per la decrescita felice. Il movimento, ispirato alla decrescita teorizzata da Nicholas Georgescu- Roegen, fondatore della bioeconomia, parte dal presupposto che la correlazione tra crescita economica e benessere non sia necessariamente positiva. È fondatore del sito www.decrecitafelice.it Aprile 2012, trantran 33


SPECIALE SALUTE

MUNDIALITO? FORZA AZZURRI!

Centro Anti Stress di Illarietti Marco, massofisioterapista di pluriennale esperienza

I

l Centro Anti Stress di Illarietti Marco, massofisioterapista di pluriennale esperienza, è il solo che offre, in esclusiva per la città di Monza, il prezioso supporto terapeutico PhosRadiante e PurienergyBio. PhosRadiante è un nuovissimo lettino che agisce mediante una luce a raggi infrarossi, irraggiando, in modo salutare, calore su tutta la pelle. L’azione benefica è garantita dalla sua particolare lunghezza d’onda (calibrata fra i 7 e gli 11 micrometri) tale da trasmettere calore con effetto radiante solo sui tessuti dell’epidermide: grazie alla variazione di temperatura che si manifesta nei primi strati di tessuto, si mette in azione il metabolismo delle cellule. PhosRadiante, a seconda della regolazione d’onda effettuata, può avere una duplice funzione, rilassante o terapeutica, trovando impiego in casi di obesità, problemi di cellulite e nella sintomatologia dei dolori muscolari ma apporta grandi benefici anche in presenza di reumatismi, artrite, asma, ipertensione o ipotensione poiché agisce positivamente sul sistema linfatico e sul flusso ematico. Il calore prodotto viene immediatamente assorbito e distribuito tramite la circolazione sanguigna: la lunghezza d’onda calibrata, infatti, non penetra in profondità, lasciando così attive le difese che si trovano nello strato papillare, mentre agisce con grande efficacia sulla fitta rete di terminazioni nervose e sui vasi terminali del microsistema circolatorio.

E’così garantita un’azione che arriva solo dove è utile all’organismo! Il lettino PhosRadiante trova il suo ideale utilizzo lavorando in sinergia con Purienergy-Bio, un rivoluzionario generatore di campi energetici auto adattativi, uno strumento che genera un effetto di elettroliti tale aiutare l’eliminazione dei liquidi in eccesso, soprattutto quando localizzati in particolari aree del corpo. In tal modo è possibile smaltire dall’organismo tossine, minerali e metalli presenti nell’organismo, rendendo in tal modo più regolare il corretto assorbimento delle sostanze utili al benessere. Col passare del tempo, infatti, alcune cellule del nostro organismo si ossidano e, così, invecchiano anzitempo: utilizzando Purienergy-Bio è come utilizzare una sorta di “antiruggine” biologico che permette di eliminare quella “vecchia patina” di tossine e metalli ossidati consentendo l’assorbimento di nuovi elementi e, così facendo, contrasta l’invecchiamento cellulare e l’insorgere di micro infezioni. Tale è la sua azione detossicante che, durante il trattamento, è possibile vedere l’acqua contenuta nella vaschetta di conduzione cambiare colore per l’assorbimento di metalli dall’organismo! Il beneficio generale di questi trattamenti è simile, e dunque sempre abbinabile, all’azione ottenuta mediante il massaggio riflesso logico (Ndr. La riflessologia è un’antica disciplina orientale per cui ad

Di - Luca Vanni

N

alcune terminazioni nervose vengono a corrispondere determinati organi, consentendo così, tramite il massaggio a un piede di ottenere un effetto benefico su di un dato organo), trattamento naturale e mirato. Presso il Centro Antistress, grazie all’esperienza in massofisioterapia di Marco Illarietti, è possibile effettuare massaggi terapeutici specifici per ogni problematica muscolare e articolare ed anche massaggi specifici per chi pratica attività spor tiva o ha subito traumi. TT

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evento che dura soltanto due gior ni. Per la squadra peruviana però ci saranno lo stesso quattro giocatori della Nazionale. Le squadre partecipanti saranno: Italia, Pr incipato di Monaco, Marocco, Francia (nazionali ufficiali), El Salvador e Perù (rappresentative)».

elle gior nate di sabato 7 e lunedì 9 aprile verrà disputata la manifestazione Mundialito Cup presso il “Palazzetto centro sportivo Santa Caterina” di Agrate Brianza, situato in via Dante Alighieri 110. Il Mundialito Cup è la Coppa del Mondo di Football Sala: questa disciplina è nata in Uruguay nel 1930 e si differenzia per alcune regole rispetto al Calcio a 5 organizzato negli anni ‘80 dalla FIFA. Le differenze principali riguardano le dimensioni del campo (legger mente più stretto), le rimesse laterali e i calci d’angolo battuti con le mani e il conteggio dei falli commessi da ogni singolo giocatore (regola che nel Calcio a 5 FIFA non esiste). Il Mundialito 2012 sarà la terza edizione e la nostra Nazionale è la detentrice del tor neo. Intervallati agli incontri della coppa sono previste le partite della Lady Cup Latina 2012, una manifestazione per rappresentative di atlete sudamericane residenti in Italia, riconosciute dai loro rispettivi consolati. Per l’occasione abbiamo incontrato Axel Pader ni, presidente dal 2009 della FIFS (Federazione Italiana Football Sala). Come sarà strutturata la manifestazione? «Durante la gior nata di sabato, le sei squadre che parteciperanno saranno divise in due gironi da tre e si incontreranno in partite di sola andata. Mentre lunedì ci saranno le finali e una amichevole fra ItaliaFrancia con le Nazionali composte dai diversamente abili. Venerdi

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SPORTIVAMENTE

MONZA E BRIANZA IN MOVIMENTO

Quanti iscr itti sono presenti in Federazione? Il numero cresce di anno in anno?

6, alle 21.15 presso l’AS Hotel di Cambiago, verranno stilati i gironi e verrà indetta una conferenza stampa a cui seguirà un rinfresco con i rappresentanti di tutte le for mazioni impegnate». Quali nazionali prenderanno parte al tor neo? «Parteciperanno alla manifestazione sia nazionali ufficiali sia rappresentative di nazionali. Per motivi di logistica e costi, le for mazioni sudamericane saranno delle rappresentative ossia degli atleti, riconosciuti dai propri consolati e federazioni, che risiedono in Italia. Questa scelta è dovuta al fatto che il viaggio e i costi per arrivare dal Sudamerica sono eccessivi se si pensa ad un

«Il numero dei tesserati è di circa 6.000 atleti, però sono quasi 12.000 i praticanti. Negli ultimi anni abbiamo iniziato diversi progetti in alcune scuole per far conoscere il nostro sport e, all’Università degli Insubri di Saronno, è stato indetto un corso per allenatori. Tutte queste iniziative servono per poter migliorare la visibilità del Football Sala e avvicinare così nuovi giovani alla pratica agonistica. Sono comunque soddisfatto dei numeri se penso che nel 2009, al mio primo anno da presidente, i tesserati non raggiungevano i 1.000!». Ci sono altr i progetti legati a questo sport? «Negli anni siamo riusciti a crescere in maniera così esponenziale anche grazie alla Federazione Paraolimpica, infatti, questo sport è molto propedeutico e completo per una persona con handicap e questo ha fatto sì che venisse maggior mente preso in considerazione da atleti diversamente abili. Inoltre la FIFS, da agosto, si sta impegnando in un’importante opera umanitaria nel comune di Lainate (Mi). In questo comune risiedono quindici profughi libici, nativi del Mali. Questi ragazzi Aprile 2012, trantran 35


SPORTIVAMENTE

sono rifugiati in attesa di asilo politico e il Comune, in accordo con la FIFS, ha deciso di mettere a disposizione il palazzetto comunale per poter per mettere loro di fare attività fisica. Io, il segretario, alcuni giocatori e allenatori ci siamo impegnati ad allenarli e a insegnare le regole del gioco. Ora dopo mesi di allenamenti abbiamo allestito una squadra denominata “Mali Lions” e abbiamo disputato un’amichevole contro la nostra nazionale.Per tutto questo devo ringraziare: “Giardino Danzante Lainate”, “Fonte di Speranza Onlus Lainate” e “Società Zanzibar nel Pallone e non solo” per gli aiuti morali ed economici nel procurare il materiale per questi ragazzi».

MONZA E BRIANZA IN MOVIMENTO

Abbiamo un buon gruppo. Nella squadra del Principato di Monaco ci sono ottime individualità e anche Francia e Perù sono da tenere d’occhio. Insomma saranno delle partite molto belle ed entusiasmanti». Nella nostra nazionale sono stati inseriti due giovani monzesi. Davide Cagnato, classe 1988, ruolo laterale e Kershat Filippo, classe 1988, laterale Italo-tedesco. Auguriamo ai nostri concittadini e alla nostra nazionale, un caloroso in bocca al lupo!

Tor nando al Mundialito, come vede la nostra nazionale? «Giocheremo per vincere e bissare il successo della passata stagione.

TT

INFORMAZIONI: Il costo del biglietto per l’evento è di 3€ e per chi volesse info su biglietti omaggio contatti via mail la FIFS all’indirizzo segreteria.fifs@tiscali.it

Programma: Venerdi 6 aprile 2012: Ore 21.15 presso AS Hotel Cambiago conferenza stampa e presentazione dell’evento. Sabato 7 aprile 2012: Dalle 9.45 alle 21.30 verranno disputate le sei partite dei due gironi, intervallate dalle gare della Lady Cup Latina. Lunedi 9 aprile 2012: Alle 10.45 finale 5°-6° posto; Alle 14 finale 3°-4° posto; Alle 16.30 Amichevole Italia- Francia nazionali diversamente abili; alle 18.15 Finale Mundialito Cup.

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PENDOLARE

IL VIAGGIO QUOTIDIANO è PER ME UNA VOCAZIONE

Figli stanchi e demotivati:

Dall’area c alle strisce blu Di - Juri Casati

S

i annunciano tempi duri per i pendolari che usano l’auto per andare a lavoro. Non bastavano più le code, i lavori e i rincari del carburante, perché da qualche tempo in qua si è messa di mezzo anche l’Area C. Rinfresco la memoria ai più distratti: l’Area C, entrata in vigore lo sorso gennaio, è un sistema di accesso a pagamento alla zona più interna di Milano, quella che viene comunemente chiamata «la cerchia dei bastioni». L’Area C dovrebbe disincentivare l’uso dell’auto convincendo/costringendo i cittadini ad andare a lavoro utilizzando i mezzi pubblici. Adesso è inutile entrare nel merito di tutte le discussioni, pur interessanti, che l’introduzione dell’Area C ha generato. A noi in questa sede interessa capire se e quali impatti avrà l’Area C sulla vita di noi pendolari che veniamo da fuori Milano. Cominciamo col dire che l’area C ha già portato ad una diminuzione del traffico nella cerchia dei bastioni di circa il 30% e a un significativo calo del livello delle polveri sottili nell’aria cittadina. In secondo luogo le fosche previsioni che erano state fatte alla vigilia dell’entrata in vigore dell’Area C sono state smentite dai fatti perché il sistema di trasporto ferroviario ha retto tranquillamente, e la metropolitana e i mezzi di superficie hanno retto – certamente con qualche affanno in più – senza però andare mai in tilt come si paventava che accadesse. Insomma, almeno un punto fermo lo possiamo tranquillamente mettere: per chi già entrava a Milano con i mezzi pubblici è cambiato poco o nulla, e anzi adesso respira meno polveri sottili. Ben diverso però è il discorso per i pendolari che, venendo da fuori Milano, entravano nella cerchia dei bastioni utilizzando l’auto. Questi pendolari oggi hanno a disposizione due opzioni: o pagano 100 euro al mese per l’ingresso all’Area C – viaggiando, almeno per l’ultimo tratto che devono fare (quando appunto entrano nell’Area C), un pochino più velocemente – oppure devono prendere i mezzi pubblici. In questo caso possono prendere i mezzi pubblici da fuori città oppure – come fanno in molti – possono entrare in auto fin dentro Milano, parcheggiare nei pressi di qualche fermata del metrò, e poi entrare nell’Area C utilizzando quello, e sfruttando il fatto che il costo dell’abbonamento urbano al metrò è ancora nettamente inferire al pagamento dei corrispettivi ingressi all’Area C. Questa però è una opportunità che i pendolari automobilistici potranno sfruttare ancora per poco, visto che l’amministrazione comunale di Milano ha deliberato l’estensione sistematica della sosta a pagamento a tutte le vie intorno alla fermate del metrò fino alle estreme periferie della città, in modo tale da disincentivare ulteriormente l’ingresso in auto a Milano. L’estensione sistematica delle strisce blu intorno alle fermate del metrò a Milano è una scelta di cui si parla poco, oscurata com’è dalle discussioni intorno all’Area C. Tale scelta probabilmente però avrà sui «nostri» pendolari, quelli che fino ad oggi hanno usato l’auto per andare fin dentro Milano, un impatto maggiore dell’Area C poiché molti 38 trantran, Aprile 2012

di loro, data l’impossibilità di trovare un parcheggio intorno alle fermate del metrò in città, saranno costretti ad entrare a Milano direttamente con i mezzi pubblici e, per chi non è abituato, si tratterà di un radicale cambiamento di stile di vita. Infatti se per spostasi dentro Milano il mezzo pubblico è tutto sommato comodo – viste le tre (a breve quattro) linee del metrò esistenti, il Passante ferroviario, le linee autobus e le metrotramvie –, al contrario partire con i mezzi da fuori Milano – dove le corse sono meno frequenti e il servizio non è presente in modo così capillare come in città – può risultare molto scomodo. Pare evidente che l’amministrazione di Milano, con la politica dell’Area C e delle strisce blu, intenda espellere – giustamente o ingiustamente a seconda dei punti di vista – una bella fetta del pendolarismo automobilistico dai confini di Milano. Attenzione però alle conseguenze. È infatti facile prevedere che gli automobilisti espulsi da Milano non cambieranno così in fretta stile di vita, ma intaseranno i parcheggi, già oberati, vicini alle fermate del metrò e dei treni che si trovano appena fuori il confine di Milano. TT

PSICOLOGIA OGGI

LA NOSTRA ESPERTA RISPONDE

come fare?

G

PSIC

Prima ancora però, è fondamentale che entile dott.ssa Convertino, sono la voi genitori, di comune accordo, discutiate mamma di un ragazzo di 16 anni, con vostro figlio i premi e le punizioni che frequenta il terzo anno di un istituto relativamente agli obiettivi da raggiungere, tecnico, purtroppo con scarsi risultati. in modo che il ragazzo sia consapevole Le scrivo perché sono preoccupata delle conseguenze del suo impegno o dalla sempre crescente demotivazione della sua svogliatezza, e senta di aver preso e svogliatezza che Federico lamenta parte ad un processo di contrattazione durante la giornata: dice di non riuscire che è lui stesso a poter “gestire”, senza a concentrarsi, di essere sempre stanco doverlo subire forzatamente, e senza e assonnato, di non essere motivato poter avanzare lamentele del tipo “Non a studiare perché molte materie non lo sapevo” o “Non è giusto”. Un’altra lo interessano e i professori non lo strategia utile per motivare e portare un stimolano. Di conseguenza si riempie cambiamento nella situazione scolastica di di impegni extrascolastici, sport, e Psicologa psicoterapeuta, da 26 anni tratta interminabili uscite con gli amici, disturbi d’ansia, depressione e attacchi di panico Federico, può essere quella di organizzare lo studio e gli impegni in modo nuovo anche solo passando le ore senza fare e preciso, con l’utilizzo di una tabella nulla al parchetto vicino a casa. Per settimanale, nella quale il ragazzo potràche non non parlare del tempo da lui trascorso c’è qualcosa Gentilissima dott.ssa Convertino, scrivere i compiti e le materie da studiare in camera davanti al computer a accade? Ognuno di n sono Debora, ho 32 anni e scrivo per nell’arco dei pomeriggi, gli allenamenti chattare, senza che nessuno possa sportivi e le eventuali uscite con gli amici, ed è b osare entrare. A volte diventa quasi certo ambiente chiedere aiuto. Da qualche mese ho cercando di trovare insieme una buona ed intrattabile, è nervoso e chiedergli numerosi stimoli e una forte difficoltà ad uscire di casa, equilibrata organizzazione. qualcosa appare impossibile… accadere cheche il nostro ad andare al lavoro, mi sento sempre A volte può accadere però, cosa posso fare per cambiare questa demotivazione, stanchezza e difficoltà situazione? C’è un modo per aiutarlo disposizione delle str stanca e mi manca la voglia di fare scolastiche siano in realtà espressioni e aumentare la sua motivazione a per far fronte a queste qualsiasi attività. Nonostante cerchi di una depressione mascherata, segnali studiare e ad impegnarsi di più? È un altri, della famiglia, di riposare ho spesso sonno e perdo che indicano la necessità di fermarsi, ragazzo intelligente, sensibile e sveglio, per comprendere i comportamenti e le nostro ma con i brutti voti che sta prendendo questo punto il la concentrazione facilmente, e relazioni che possono generare sofferenza rischia di ripetere l’anno.

La nost

Sentirsi de

per trasform

“E’ fondamentale stabilire un contratto con il ragazzo, per definire obiettivi chiari e precisi che possano essere man mano verificati” e sviluppa dei questo rende difficile svolgere le mie e disagio. In queste situazioni è opportuno

s situazione di que affidarsi ad un esperto che, grazie ad un La ringrazio per i consigli e l’aiuto.normali attività quotidiane. percorso diagnostico, potrà individuare modello di identificazione principale. Distinti saluti. prolungata nel tempo, Al lavoro sono sottoposta ad orari Da anni il nostro Centro si occupa di con precisione i sintomi e cogliere le Laura presupposti per una dep pesanti e ritmi frenetici, e il clima interventi specifici sulla motivazione di risorse del ragazzo. Attraverso i colloqui e e l che ragazzi si respira all’interno di test,depressione sarà possibile proprio come il suo. Nel dell’ufficio periodo la somministrazioneLa riconoscere i blocchi emotivi, affettivi e della trasformazione adolescenziale spesso Gentile Laura, la ringrazio per avermi determinano è competitivo. Tutta questa l’impotenza e la frustrazione dei genitori comportamentali, modificare le strategie scritto. automatici negativi, situazione mi crea spesso ansia e mi Come può immaginare suo figlio si trova diventano le emozioni negative prevalenti. di comportamento inefficaci e potenziare ambienti o persone, o n ritrovo piangere persi nulla. le capacità e il benessere dell’adolescente. Quali astrategie concrete possono Ogni nel pieno del periodo dell’adolescenza, Ciò che è importante, cara Laura, è adoperare per intervenire efficacemente? fase molto importante ed estremamente giorno sento di peggiorare e delicata per la vita di ogni persona, in quanto È importante innanzitutto che lei e suo rimanere sempre connessi con i nostri dentrofin dadisubito meunilcontratto sensofigli: di ogni genitore può imparare le ricca di cambiamenti e trasformazioni.aumenta È marito stabiliate sfiducia e amancanza autostima. Mi utili per supportare e motivare insieme Federico. Cosadi implica questo? parole in questo momento, infatti, che il ragazzo i propri figli, ascoltando i loro bisogni, La necessità di definire degli obiettivi comincia a sperimentare una prima vera sento costantemente inadeguata ed e propria individualità e separazione dai chiari e precisi da raggiungere nel breve e responsabilizzandoli e rendendoli più inferiore agli altri. nel lungo periodo, che possano essere man consapevoli delle loro scelte. genitori, che fino ad ora hanno sempre mano verificati nel corso dellepeso settimane. costituito il punto di riferimento eHo il perso anche molto a causa di uno scarso appetito e le persone che mi vogliono bene incominciano a a svolgere attività quo mostrare segni di preoccupazione. ridurre i contatti e Per chi volesse contattare la dottoressa Ornella Convertino: Da una parte sento che la speranza amicali, così da sentir SEDE: Monza-Lissone | Tel: 039.2301179 | ornella.convertino@libero.it | www.studio-convertino-pellegrini.it mi ha abbandonato, dall’altra ho soli e insoddisfatti, e voglia di trasformare la mia vita e di

“Tutti

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migliorar


REALITY

venti domande per vedere la brianza con gli occhi dei brianzoli

Nome: Pino Età: 28 Dove sei nato? Monza Dove vivi? Monza Vivi da solo o con la famiglia? Famiglia Destra o sinistra? Niente Che lavoro fai? Imprenditore Cosa ti piace di Monza e della Brianza? Tutto Associazione di idee. Se ti dico verde... Piante cena Giapponese Tu vai qualche volta al parco? Si Chi è Dario Allevi? Il Presidente della Provincia di Monza e Brianza Dai un voto a Monza e alla brianza 11 e 1/2 Trasporti 8 e 1/2 Commercio 4 Se non a Monza e Brianza dove vorresti vivere? Qui, a Monza… Esprimi un desiderio. Riuscire a pagare il prima possibile le cambiali del bar per comprarne un altro. Metropolitana a Monza: favorevole o contrario? favorevolissimo Dimmi un proverbio Te lo dico in napoletano: chi frije e chi arrost…e ie cu’na piccol srachell pur o fumm caccie (Ndr. chi frigge e chi arrostisce...e pure io con una piccola sarachella –ndr.è un pesce- faccio fumo) Dì qualcosa ai nostri lettori Tutti al “Cafferino” da Roby e Pino!

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Nome: Marina Età: 41 Dove sei nato? Monza Dove vivi? Monza Vivi da solo o con la famiglia? Famiglia Destra o sinistra? Tutti uguali Che lavoro fai? Ho un negozio a Monza: la Galleria del Corso Cosa ti piace di Monza e della Brianza? È bella la Brianza, c’è tanto verde e tanta storia Associazione di idee. Se ti dico verde... Parco di Monza cena Pizza Tu vai qualche volta al parco? Si, spesso Chi è Dario Allevi? Il Presidente della Provincia di Monza e Brianza Dai un voto a Monza e alla brianza Buono Trasporti Sufficiente ma migliorabile Commercio Penalizzato il piccolo… Se non a Monza e Brianza dove vorresti vivere? Su un’isola deserta Esprimi un desiderio. I sogni son desideri... Metropolitana a Monza: favorevole o contrario? Contraria Dimmi un proverbio Non rimandare a domani quello che puoi fare oggi

Dì qualcosa ai nostri lettori Vi aspetto in negozio con la mia amica Kitty!


cosa succede in città

Corso di formazione per le nuove Guardie Ecologiche VOLONTARIE La Provincia di Milano organizza un corso per la formazione di nuove Guardie Ecologiche Volontarie (G.E.V.) che si svolgerà presso il Centro Intergenerazionale di Gorgonzola ( via Oberdan) nei mesi di aprile-maggio e giugno 2012. Il corso è gratuito e tratterà le materie di competenza e di interesse delle G.E.V. In particolare le caratteristiche del territorio, dell’ambiente e la normativa vigente per la tutela del territorio. Al termine del corso della durata di 50 ore in cui saranno trattate le materie previste dal programma tipo regionale (distribuite in 26 incontri, di norma il lunedì e mercoledì dalle h 18.15 e/o il sabato mattina anche con lezioni sul campo), i partecipanti verranno segnalati alla Regione Lombardia per sostenere l’esame teorico-pratico davanti ad un’apposita Commissione, qualora abbiano presenziato ad almeno una delle prime tre lezioni (pena la decadenza e la sostituzione con altro richiedente idoneo) e complessivamente ad almeno il 75 per cento degli incontri programmati. Per ricevere ulteriori informazioni sul corso

eventi in giro per la brianza

e sulle attività delle Guardie Ecologiche Volontarie è possibile consultare il sito internet www.provincia.milano.it/gev oppure comunicare esclusivamente via e-mail il proprio cognome e nome all’apposita casella dedicata corsonuovegev@provincia.milano.it per ricevere a tale recapito e-mail il testo del bando ed il modulo d’iscrizione

limite nella quotidianità. A cura dell’Associazione Fare Occidente In collaborazione con l’Assessorato alla Cultura Info: 039.366.381 mostre@comune.monza.it

Le città della pittura

MONZA IL LIMITE

Mostra degli artisti Mauro Calvi, Stefano Migliorini e Eleonora Pozzi. Installazioni, dipinti, sculture e opere fotografiche per indagare il tema del

Fino al 9 aprile 2012, al Serrone della Villa reale, in

mostra Le città della pittura con le opere di Aldo Damioli e Marco Petrus. La mostra, curata da Elena Pontiggia, propone le visioni di due noti artisti milanesi che si dedicano a un’arte d’immagine incentrata sul paesaggio urbano contemporaneo. Entrambi conducono infatti una ricerca fondata sulla rielaborazione espressiva delle architetture metropolitane e sul rigore formale delle opere. Questa mostra nasce con l’obiettivo di mettere a confronto i differenti punti di vista dei due pittori sulla rappresentazione della città moderna.

Orari di apertura: da martedì a venerdì ore 10.00-12.00 / 15.00-18.00 sabato, domenica e festivi ore 10.0018.00 lunedì chiuso Ingresso libero Presso: Serrone di Villa Reale viale Brianza 2 Monza

AB FILM: GRANDE ANTEPRIMA DI APERITIVOCORTO A MONZA! Sabato 14 Aprile 2012 alle ore 19.30 in Via Santa Maddalena, 8 nella suggestiva location della Sala Maddalena. AB Film, Associazione culturale impegnata nella produzione e promozione cinematografica, apre per la prima volta le porte di Monza ad APERITIVOCORTO: una serata dedicata al cinema indipendente di qualità. Durante la serata sarà possibile vedere una selezione di 8 cortometraggi della nuova stagione di AperitivoCorto. Gli 8 corti presentati avranno ciascuno una durata massima di 12 minuti e tutti sono firmati da registi italiani.

L’evento è realizzato con la collaborazione del Comune di Monza – Assessorato alla Cultura. La serata è a ingresso libero! www.abfilm.org - www.aperitivocorto.it - www. orienteamonza.it

Aperto: Mercoledì, Giovedì, Venerdì e Sabato.

del ciclo propedeutico d’introduzione al design contemporaneo realizzato nel 2007. La proposta è rivolta alla cittadinanza e al pubblico del museo, agli studenti degli istituti scolastici superiori, delle accademie e delle università, alle aziende del settore presenti sul territorio nonchè a tutti gli interessati. Il corso vuole quindi essere non solo un’occasione di conoscenza personale, ma anche un mezzo utile alle aziende per approfondire il concetto del design quale strumento strategico per la comunicazione della loro identità. Nell’ottica di tale risvolto concreto e tangibile, alle lezioni presso la sede museale lissonese seguirà una visita guidata a due Musei d’impresa, il Museo Kartell di Noviglio e il Museo Campari di Sesto San Giovanni. Info e iscrizioni: AMACLi Associazione Amici del Museo d’Arte Contemporanea di Lissone Tel. 3338655507 - 3395211250 (tutti i giorni dalle h 10 alle h 13 e dalle h 18 alle h 20) E-mail: amicimuseo@gmail.com Le iscrizioni si ricevono direttamente presso il Museo d’arte contemporanea di Lissone durante gli orari di apertura al pubblico (Martedì, Mercoledì e Venerdì 15-19, Giovedì 15-23, Sabato e Domenica 10-12/15-19), entro e non oltre le ore 18 del Mercoledì antecedente la lezione. Costi: -Modulo di 3 lezioni: € 28,00 -Modulo di 4 lezioni: € 38,00 - Iscrizione alla singola lezione: € 10,00.

BESANA IN BRIANZA Besanese_Layout 1 09/03/12 12:18 Pagina 1

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L’ANIMA DEL SEGNO TEATRALE LA PITTURA DI UN GENIO FEMMINILE

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Tutte le sere, entro le ore 23.00 INGRESSO GRATUITO CON MINIMA CONSUMAZIONE € 3,00

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OGNI GIOVEDì: Sala 1: bachata e salsa a 360° OGNI VENERDì e sabato: Sala latina: salsa & bachata Sala loca: happy dance, house commerciale, reggaeton, revival ‘90/2000.

42 trantran, Aprile 2012

La pittura di entrambi, comunque, non è una copia del reale, ma una rivisitazione mentale e armonica di luoghi comuni.

E’ consigliata la prenotazione all’indirizzo mail: redazione@abfilm.org oppure telefonando al 3474333875.

Dal 1992 il tempio della musica latino americana & dance. Ritmo, allegria e divertimento assicurato! Locale climatizzato con due ampie sale di 1500 mq e 400 posti a sedere.

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Info e prenotazione tavoli: 347 4635947 – 335 463361 www.lelebahia.com - www.facebook.com/lelebahia - info@lelebahia.com

Il design riveste un ruolo rilevante per la città di Lissone, sia dal punto di vista storicoculturale che per il tessuto commerciale e produttivo. E’ proprio da questa consapevolezza che prende avvio il diversificato programma della mostra del concorso internazionale Street Furniture Design, che sarà poi seguita nel mese di marzo dall’importante progetto “Arte e Design. Le buone pratiche”, con la partecipazione di Michelangelo Pistoletto. Il corso che qui si presenta si colloca all’interno della programmazione del Dipartimento educativo del Museo come continuazione

Mostra Itinerante dal 2005

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ORARI EXPO Feriali: 14,00 - 18,00 Sabato e Festivi: 10,00 - 18,00 Orario Inaugurazione: Sabato 31 marzo ore 18,00 Entrata LIBERA CON LA COLLABORAZIONE DI:

www.easymooring.com

Dolorès Puthod. Opere dal 1948 al 2012 L’anima del segno teatrale Il percorso elaborato da Dolorès Puthod con le sue tele è una narrazione per immagini, con lavori spesso di grandi dimensioni. L’artista ferma l’istante della vita teatrale, fra realtà e fantasia scenica, cogliendo attraverso il

segno e il colore l’espressione dell’interprete, trattenendo l’attimo della recitazione, della danza, persino del canto. In mostra presso Villa Filippini- fino al 22 aprile Ingresso libero

LIONS CLUB

MONZA CORONA FERREA La visita del Governatore 2011-2012 del distretto 108 Ib 1 Un importante evento istituzionale e di formazione ha contraddistinto il mese di marzo del Lions Club Corona Ferrea: la tradizionale visita annuale del Governatore, che ha avuto luogo giovedì 22, presso lo Sporting Club di Monza. Nel corso di un consiglio direttivo preliminare e della seguente cena conviviale Danilo Francesco Guerini Rocco, governatore del Distretto 108 Ib1, accompagnato dalla moglie Giancarla, da diversi officer distrettuali e di circoscrizione è stato accolto dal presidente del “Corona Ferrea” Edoardo Cavallè. La visita ha avuto luogo entro il consueto clima di serenità e di amicizia che contraddistingue il mondo lionistico: è stata una preziosa occasione per rinsaldare i vincoli di conoscenza e stima tra le varie autorità intervenute e il club che opera in Monza. Sono state presentate le attività principali del sodalizio, tra cui le serate sulla sicurezza e la prevenzione dei raggiri, gli incontri sulla storia d’Italia e d’Europa, il nuovo sito telematico, da poco attivo, gli interventi nel campo sanitario e sociale, tra cui il sostegno al Centro di Riabilitazione Equestre. Il governatore ha insistito sulla necessità di aprirsi ai tempi e alle esigenze del territorio, vagliando però oculatamente le richieste che a volte “subissano” i direttivi dei club; ha sottolineato il carattere di forte omogeneità e di indipendenza dei vari sodalizi e il rispetto che deve intercorrere tra questi e il vertice dell’associazione. Una panoramica sugli orientamenti del Lions Clubs Internationals, i services nazionali e la consegna delle chevron ai soci benemeriti hanno chiuso una serata importante, vissuta in amicizia e cordialità.

Paolo Paleari Aprile 2012, trantran 43


NONSOLOMONZA

PAESI, PAESINI, CITTà DI MONZA E BRIANZA

Lentate sul seveso la cultura è di tutti!

LE SCIURE

LA REDAZIONE RISPONDE

L E S C I U RE LE V OSTRE LETTERE Egr. sig. Juri Casati, ho visto che avete pubblicato sull’ultimo numero di Trantran la e mail che Le scrissi in merito ai problemi del bonus ritardi e altri di natura ferroviaria. Non aspiravo a tanto! Devo tuttavia precisare due aspetti che, leggendo il suo commento, penso siano stati equivocati: 1) La frase “E’ colpa della società ferroviaria?” non era riferita a chi aveva organizzato la mostra dei “capolavori”, bensì ai danni causati ai sedili. Sì. Potevo esprimermi meglio. 2) Con la locuzione “ma dire Governo ladro” – che Lei non ha scritto - intendevo citare la famosa invettiva popolare “Piove! Governo ladro!” usata per scaricare su “chi sta in alto” tutte le insoddisfazioni e le responsabilità anche infondate o inesistenti, come nel caso del bonus ritardi. Ma mi riferivo soprattutto alle lamentele dell’utenza, che sovente appaiono sulla stampa, in merito alla sporcizia dei treni. Sporcizia che, come ho evidenziato nella mia, non è quasi mai dovuta alla gestione, ma alla maleducazione (o peggio) di alcuni rappresentanti dell’utenza stessa. Molto cordialmente. Alfonso Ferrario

Lentate sul Seveso si trova in provincia di Monza e Brianza e precisamente nella Brianza comasca. Furono, infatti, proprio i Romani che decisero di farla costruire per scopi militari come trait-d’union fra Milano e Como, e fu successivamente ampliata da Napoleone Bonaparte. Un comune di circa 15.300 abitanti ma molto attivo a livello sociale e culturale, come testimoniano i vari comunicati stampa che riceviamo in merito ad iniziative lodevoli, come quella di avvicinare i bambini alle biblioteche e ai libri (iniziata a Febbraio e che terminerà a Giugno) con varie iniziative e progetti come le visite guidate o le lettura narrata attraverso la tecnica del Kamishibai: un teatrino giapponese in legno.

C

ome scritto anche sul sito “Definire Lentate sul Seveso una città d’arte sembra un po’ enfatico, ma ci avviciniamo molto al concetto di “paese artistico”, grazie alla presenza di prestigiosi monumenti e ville d’epoca appartenenti a signorili famiglie della zona.” In effetti le ville signorili di Lentate arricchiscono il territorio, ed erano nobili mete di villeggiatura. La più nota, Villa Mirabello, fu voluta nel 1756 da Gabriele Verri e fu frequentata da intellettuali illuministi, come il Parini.

Un paese, insomma, la cui arte, cultura e i luoghi visitabili non si possono certo riassumere in una sola pagina ma certamente si vuole dare uno spunto per approfondire la conoscenza di questo comune così attento agli aspetti culturali e sociali. Quest’anno, tra l’altro, Lentate sul Seveso aderisce all’iniziativa promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC) in occasione della “XIV Settimana della Cultura”, per promuovere e valorizzare il Patrimonio culturale italiano, in programma dal 14 al 22 aprile 2012 su tutto il territorio nazionale. L’obiettivo? Trasmettere l’amore per l’arte e favorire nuove esperienze culturali attraverso la conoscenza dell’immenso patrimonio italiano. Porte aperte gratuitamente anche a Lentate sul Seveso, che offre un ricco calendario di visite guidate gratuite e appuntamenti dedicati, che renderanno ancora più speciale l’esperienza di tutti i visitatori. Le date che

vedranno protagonisti i monumenti lentatesi – nello specifico, l’Oratorio di santo Stefano, l’Oratorio di Mocchirolo, la Chiesa di San Francesco Saverio e il Museo Civico - sono domenica 15 e domenica 22 aprile 2012. In Biblioteca invece per tutto il mese di aprile sarà possibile visionare lo “Scaffale del Mese” dedicato proprio all’evento. Iniziative promosse dall’ Assessorato all’Educazione del Comune di Lentate sul Seveso, grazie alla collaborazione degli Amici dell’Arte e delle associazioni e istituzioni già attive sul territorio. “La cultura è di tutti: partecipa anche tu”: questo lo slogan adottato per sottolineare l’universalità del nostro patrimonio, unico e inimitabile, che il MiBAC mette a disposizione di ciascun cittadino, proprio per favorire una maggiore conoscenza e per abituare i cittadini a frequentare assiduamente i luoghi d’arte, passaggio necessario per un’autentica crescita civile, sociale e culturale della nazione. TT

* queste ed altre informazioni in merito al Comune di Lentate sul Seveso e alle molte iniziative le trovate sul ricco sito del comune: www.comune.lentatesulseveso.mb.it

44 trantran, Aprile 2012

Caro Diretore, ho reperito l’ultima uscita della rivista da Lei diretta (n° 27) e porgo i complimenti per la nuova veste che le avete dato. Mi permetto però segnalarLe qualcosa in proposito al tipo di carattere e corpo utilizzati in alcune rubriche. Tenga presente, per favore, che il sottoscritto, come diversi altri, è entrato nella quarta età : conseguentemente esistono problemi di vista ! Per questo le segnalo che il carattere utilizzato nell’editoriale non è di facile lettura e meno ancora lo è quello usato a pag. 21 per lo scritto in dialetto brianzolo. Confesso che questo ho faticato molto a leggerlo e ci tenevo particolarmente. Non potrebbe tener conto di questi “giovani” della quarta età ed usare questo carattere ma magari tutto in neretto ? Diverrebbe più facilmente leggibile. Grazie e scusi il disturbo. Giovanni Cattaneo

I L B E V ER I N O C O N S I G L I A : i l “ M ad e r u ” d i S t e fa n o M i l a n e s i

I

Di - Marco Riva

l termine Maderu nasce da “un’espressione” di Osho Rajneesh, filosofo indiano, e significa bello. A me piace interpretare la parola anche come “il frutto migliore, la miglior intenzione”. Stefano ha deciso di titolare così il vino per lui forse più importante, in quanto difficile e complesso da rappresentare. Una vera e propria sfida, per capire quanto le proprie capacità sono in grado d’ interpretare al meglio il territorio e quello che la natura ci dona. Un vino dal carattere unico, raro, che si esprime come un petalo di rosa poggiato sulla lava di un vulcano. Interpretazione di grande personalità e grande dedizione. Ecco quindi che da tutto questo nasce la sua Riserva di Pinot Nero, uva estremamente difficile da coltivare e sfida per ogni produttore, affascinante quanto inusuale, che solo se allevata nel migliore dei modi ed in condizioni adeguate, può arrivare a produrre risultati eccellenti. Proprio come ha fatto “il nostro” vigneron di Santa Giuletta (PV) scegliendo tra l’altro, di contrapporsi ai tipici canoni della produzione del vitigno ed a quello che viene “consigliato” dai disciplinari per trasformare al meglio quest’uva. Grazie ad una grandissima forma d’arte enologica, Stefano Milanesi ha seguito l’istinto, gli studi e la passione che l’hanno portato a ricevere, a distanza d’ anni, grandissimi riconoscimenti da addetti ai lavori, giurie internazionali (da non dimenticare la Medaglia D’oro al concorso Internazionale Terra Vino 2010) e semplici appassionati che ritrovano in questo vino un’espressione emozionante di una zona, l’ Oltrepò Pavese, che troppo spesso non permette grande visibilità a questi capolavori. Bisognerebbe invece puntualizzare sulle bellezze di questo territorio che, come ne è un esempio questo prodotto, riesce a ricevere paragoni talmente lusinghieri, da essere paragonato addirittura ad eccellenti zone di produzione come la Borgogna.

Non dimentichiamo anche che, la provincia pavese, è da sempre legata a quest’uva soprattutto per la produzione di spumanti Metodo Classico. Per tornare al nostro Maderu, viste le intenzioni nella sua realizzazione, non ho voluto rappresentarlo come troppo spesso viene fatto con soli cenni di degustazione “statica” bensì, cercare di esprimere le sensazioni che ne suscita la bevuta, lasciandosi quindi trasportare dal suo continuo cambiamento, dalla sua complessa armonia, dalle sue note maschie, dalle sue armonie femminili, dai suoi toni speziati ed aromatici come dalle sue virgole balsamiche che racchiudono una sorta di effluvio di gioia e bontà. Questo è il prodotto di una resa delle uve molto bassa , intorno a 55 q.li per ettaro mentre l’ età media delle viti, è di circa ai 25 anni. La macerazione avviene direttamente in barrique e per l’annata 2003, è durata 10 giorni. Successivamente nello stesso contenitore, viene lasciato per 18 mesi sui propri sedimenti per poi essere travasato in vasca, dove avviene la decantazione naturale, conseguenza del freddo invernale e senza l’ aggiunta di chiarificanti ne aver fatto filtrazioni. Un’ espressione caratteriale che non vuole scimmiottare nessuno stile ma semplicemente riconoscersi come unica, nel rispetto del tempo e della natura. Infatti questo Pinot, non è prodotto in tutte le annate ma solamente quando dall’uva è possibile cogliere le migliori potenzialità, che possano portare a risultati qualitativi elevati. Un vino carismatico, che consiglio ad ogni bevitore, per trovare senso alle mie parole. Az. Agricola Stefano Milanesi Vini da uve biologiche Strada Vecchia per il Castello, 1 Fraz. Castello - 27046 Santa Giuletta (PV) 0383/801960 – 339/2762263 www. stefanomilanesi.it milanesi.stefano@inwind.it Aprile 2012, trantran 45


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D O V E T R O VA R E L A R I V I S TA Viene distribuita tramite hostess la mattina dell’uscita nelle stazioni ferroviarie di Monza, Lissone, Arcore, Desio, Meda , Seregno, Seveso e presso la fermata MM di Cologno Monzese/Brugherio Nelle 13 sedi presenti sul territorio provinciale di APA Monza e Brianza Confartigianato Imprese

Monza via GB Stucchi, 46 Carate Brianza via Matteotti, 19 Cesano Maderno via Matteotti, 16 Desio via Garibaldi, 258 Giussano Largo Europa, 7 Lissone via San Rocco, 97 Meda viale Francia, 15 Muggiò via I° Maggio ang. via San Rocco Nova Milanese via Berlinguer, 2 Seregno via Rismondo, 28 Seveso via Solferino, 16 Triuggio viale Rimembranze, 3 Vimercate via Ronchi, 12

Bar La Piazzetta via San Bernardo, 5 - Carate Brianza EXPO Cafè via E. Toti, 41- Carate Brianza Vista Caffè via John Kennedy, 2 - Correzzana Tennis Concorezzo via Libertà, 1 Concorezzo Enoteca Brambilla via C. Cattaneo, 57Lissone Bar Borgo Caffè via Bergamo, 9 - Monza Buffetti c.so Milano, 38 - Monza Edicola Siria via Solferino (davanti Ospedale Vecchio)- Monza Info Point Comune di Monza Piazza Roma - Monza Speedy Bar via Appiani, 22 - Monza Tabacchi Ambrosini piazza Carducci, 2 Monza Turné trattoria e bistrot via Bergamo, 3 Monza Baby College-Oxford Group via Verdi, 83 Seregno Edicola Enrico via Cavour, 12 - Seregno Osteria dei Vitelloni via Garibaldi, 25 Seregno Pescheria Satalino c.so del Popolo, 94 -

Seregno Studiofluido via Leonardo da Vinci, 30 Seregno Tambourine via C. Tenca, 16 - Seregno Bar Boulevard viale C. Battisti, 121 - Vedano al Lambro Ottica Mottadelli via Preda, 13 - Verano Brianza Panetteria Duca via IV Novembre, 33 Zoccorino (Besana) In tutte le biblioteche Comunali di Monza e in tutte le biblioteche locali della rete provinciale Brianza Biblioteche. All’interno della Galleria Auchan di via Lario a Monza, collocate in appositi espositori, a disposizione dei numerosi clienti che vi transitano.

numeri utili

PER LA PUBBLICITà

Polizia municipale di Monza | 039 28161

Emergenza sanitaria | 118

Polizia stradale Arcore | 039 617333

Guardia medica | 840 500092

Polizia stradale Seregno | 0362 239077

Ente Nazionale Protezione Anumali (sezione Monza e Brianza) 039 388304

Protezione civile | 039 28161

Guasti acqua e gas | 800 388088

Vigili del fuoco | 115

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