www.trantran.net | n. 20 mensile | 28 Giugno_2011 | Distribuzione gratuita | Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale -70% - CN/RE - n. 8/2011
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[ SPECIALE ]
Max Poggini racconta Ligabue
[ ACCADE IN BRIANZA,
PAROLA CANTATA 2011 ]
Luca Madonia Cristina Dona’ Nathalie Enrico Ruggeri
[ MUSICA ]
Piazzola Live Festival 2011
[ ESTATE
IN CITTà ]
Consigli per Agosto
[ ANIMALI ]
Enpa sez. Monza e Brianza: campagna contro l’abbandono
[ SPORT ]
Pro Lissone, 110 anni di storia
[ SOMMARIO ]
Anno II - numero 20 - 28 giugno 2011 Editore: Trantran Editore s.r.l. Sede e Redazione: Viale Cesare Battisti, 121 Vedano al Lambro C.F./P.I./RIMB 06774520966 REA MB1864900 Reg. Trib. di Monza n.1995 del 29/06/2010
In questo numero...
7
Fondatori Marta Migliardi, Elena Gorla, Adriana Colombo, Guido Bertoni Direttore Alfredo Rossi
5 Editoriale 6 Spunti di vista
La “pesantezza” della scuola!
7 Clochart 7 Parola Cantata 2011
neanche la pioggia può spegnere l’arte 14 Fabio Cinti: gli uomini che fanno il verso dell’asino. 17 Reunion dei Soerba: come a Casa Vianello
19 Bis! 19 Piazzola Live Festival,
Inviata Speciale:
21 22
Adriana Colombo
23 Altrove
Capo Redazione Marta Migliardi Vice Capo Redazione Elena Gorla
Redazione Alberto Citterio, Juri Casati, Giulia Cavaliere, Gabry, Claudio, Fabio Paolo, Guido, Niccolò, Gaber, Lorenzo, Sara Tripaldi, Marco Riva, Guido Caimmi, Massimiliano Bevacqua, Lorenzo Andrea Paolo Balducci Si ringraziano per questo numero Andrea Benesso, Paolo Mariani, Sabrina, Zia Teresella, Zio Giovannino, Adriano Mammano, la tartaruga Genny e il picchettare magico, Fantasìa, l’amico Gaber, Guido Benedetto, Alice per la sua inestimabile bellezza, Caracas 1 e Caracas 2, Umberto Grasso, Davide, Cristina Spagna e Joe, lo zompo di Luglio, l’eroico sopportare, lo stoico sbobinamento e la disperata stesura, i vigli di Monza, gli Energy drink e la comunità bengalese di Monza. Ci vediamo il 30 Agosto! Buone vacanze.
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Direttore Responsabile e Amministratore Unico Genesio Ferrari Sede Via Degani, 1 - 42124 Reggio Emilia (RE) Tel. 0522.232092 - 926424 Fax 0522.231833 info@eridania-editrice.it www.eridania-editrice.it Stampa Grafiche2000 - Cassinetta di Lug. (MI) Tiratura 26.000 copie È vietata la riproduzione di testi, grafica, immagini e impostazione. Eridania Editrice s.r.l. non si assume nessuna responsabilità diretta e indiretta sull’esattezza dei dati e dei nominativi contenuti nella presente pubblicazione, nonchè sul contenuto dei testi, degli slogan, sull’uso dei marchi e delle foto da parte degli inserzionisti.
26 In cuccia
I volontari ENPA e i Vigili del Fuoco, insieme per salvare un gattino
27 Verdissimo
S.O.S. vacanza. Trucchi e segreti per la cura del verde domestico del vacanziere
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Max Poggini e Ligabue Foto di Alessio Pizzicannella direzione@trantran.net redazione@trantran.net trantran@trantran.net raccontiamoci@trantran.net
Alla scoperta delle bellezze d’Abruzzo. La varietà a portata di mano
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In copertina
la grande musica a cielo aperto Libri per l’estate. Il caso De Marchi Tutta mia la città! Vita anticonvenzionale ad Agosto in città
33
28 Brigantia
65 milioni di anni intorno al lago Alserio e due minuti di filosofia spicciola 30 NonsoloMonza Lissone, Fermento brianteo fra design e cultura
31 I segreti dello chef All’ombra dell’ ultimo sole 32 Reality 33 Raccontiamoci Liga: una biografia senza reticenze
35 L’angolo del pendolare Trrenitalia addio, arriva Trenord
36 Di tutto un pò
Tutti (o quasi) al mare...
37 Dalla Provincia
La guida per la famiglia sugli eventi e gli itinerari della Provincia di Monza e Brianza
38 Dal Comune
38
MonzaEstate2011
39 Sportivamente La ginnastica della Pro Lissone continua a crescere!
40 Cosa succede in città 43 Le sciure
[ EDITORIALE ]
[ Il Direttore ALFREDO ROSSI foto di Gabriele Benini ] E’ arrivata in redazione questa mail, che pubblico quasi integralmente. Ho letto l’articolo “Le sette: un fenomeno italiano”, apparso sul n. 16 di “Trantran”. Nell’articolo si cita Scientology in modo diffamatorio, dimenticando che le accuse che l’autrice rivolge gratuitamente alla chiesa di Scientology sono state rigettate dalla magistratura italiana (vedasi sentenza n. 1329, 8/10/97 della Corte Suprema di Cassazione e n. 4780, 5/10/00 della Corte d’Appello di Milano). E’ forse il caso di ricordare che i Cristiani furono considerati “settari” sia dagli ebrei che dai romani del tempo per quasi tre secoli e che attorno a loro vennero divulgate le più terribili leggende. Nell’immaginario popolare, i primi cristiani erano dei cannibali, poiché c’era la convinzione che nell’eucaristia si cibassero veramente del corpo di Cristo. Le folle arrivavano perfino a considerate del tutto meritato il loro martirio... Oggi abbiamo statuti e leggi – come la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e la stessa Costituzione Italiana – che garantiscono a ciascuno il diritto di scegliere la propria religione, un diritto riaffermato anche nel vostro articolo, con la frase “Ciò che ciascuno di noi sceglie di professare come religione è un diritto sacrosanto e inviolabile”. Un diritto però spesso negato e leso da chi fa cattiva informazione, divulgando calunnie, esattamente come
C’E SCIENTOLOGY E SCIENTOLOGY… Ciò che ciascuno di noi sceglie di professare come religione è un diritto sacrosanto e inviolabile al tempo dei primi cristiani... Scientology è una religione gnostica, un percorso spirituale. Il suo è un messaggio di salvezza e verità. Molti suoi fedeli sono impegnati in importanti attività sociali ed umanitarie... Per quanto riguarda il mito del controllo mentale, invito a leggere il libro “Il lavaggio del cervello: realtà o mito?” del dottor Massimo Introvigne, sociologo, tra i più noti esperti internazionali di nuove religioni e direttore del CESNUR (Centro Studi Nuove Religioni). La Chiesa di Scientology è stata ufficialmente riconosciuta come ente religioso dai governi dei seguenti paesi: Albania, Argentina, Australia, Brasile, Costa Rica, Croazia, Repubblica Dominicana, Ecuador, India, Kazakistan, Kenya, Kirghizistan, Nepal, Nuova Zelanda, Nicaragua, Filippine, Portogallo, Scozia, Slovenia, Spagna, Sud Africa, Sri Lanka, Stati Uniti
d’America, Svezia, Taiwan, Tanzania, Ungheria, Venezuela e Zimbabwe... Chiunque voglia informarsi davvero su Scientology dovrebbe farlo direttamente, visitando una Chiesa di Scientology o visitando il sito ufficiale www.scientology.it. Il portavoce, Ester Galli
La lettera nasce da questa frase contenuta nel nostro articolo: “uno tra i tanti esempi (di correnti di pensiero dubbie) è la Scientology americana”. Quell’aggettivo, AMERICANA, metteva in evidenza quello che era successo con la Scientology originaria, che molte controversie ha suscitato nel mondo intero (accuse di spionaggio, truffa, circonvenzione d’incapaci, disinformazione eccetera). E per completezza, se molti sono gli stati che hanno ufficialmente riconosciuto come ente religioso Scientology, l’elenco di quelli che NON l’hanno riconosciuto è ancora più lungo. Ciò non toglie che, essendo d’accordo con le affermazioni di principio contenute nella sua lettera, non ho nulla da obiettare se uno decide di aderire alla chiesa di Scientology e fare del bene al prossimo aderendo a quel credo. Alfredo Rossi
[ SPUNTI DI VISTA ]
LA “PESANTEZZA” DELLA SCUOLA! [ di Loana E. Trevisol, Dott. ssa in
psicologia esperta in disturbi scolastici ]
Siamo a giugno e finalmente, per la maggior parte di alunni e studenti la scuola finisce. Restano ancora impegnati, per un mesetto, gli esaminandi ma poi finirà anche per loro il fatidico anno scolastico. In questo mese studenti, insegnanti e genitori si rilassano da quelle che sembrano le fatiche di Ercole e si lasciano andare, comunque sia stato l’esito dell’anno appena trascorso: se è finito con una promozione si rilassano; se è finito con una “sospensione di giudizio” (esami a settembre) o con una bocciatura se ne fanno una ragione e in ogni caso si rilassano lo stesso. I soggetti impegnati nella scuola lo sono per un periodo complessivo di nove mesi all’anno eppure si stancano molto di più di tutte le altre categorie di lavoratori che, in genere, sono impegnate undici mesi all’anno. Come mai? Per quel che riguarda gli insegnanti è strano perché questi si preparano per diversi anni per diventarlo e lo fanno sulla materia che amano di più. Poi fanno concorsi, si arrampicano su graduatorie insidiose e aspettano anni infiniti per essere di ruolo e insegnare e quando, finalmente, lo fanno si accorgono che è un lavoro faticosissimo, usurante, che in nove mesi ti sfianca! Che dire poi degli alunni, loro, in piena scuola dell’obbligo , come afferma Carl Rogers (psicologo statunitense, 1902-1987) “... sono naturalmente motivati ad apprendere” e dovrebbero esserlo anche oltre la scuola media perché sono loro stessi a scegliere a che scuola superiore iscriversi in base ai loro interessi e alle loro capacità. Gli unici veramente titolati ad esprimere le stanchezze di fine anno scolastico sono i genitori perché non hanno scelto di insegnare ma si trovano a doverlo fare a casa con i compiti dei figli, non sono più in età fertile per apprendere quindi sono in difficoltà nel ripasso pomeridiano. Scegliendo di procreare avevano sicuramente immaginato di dover accudire, educare e sostenere i figli nella crescita, ma studiare con loro e ben altra cosa, e la scuola di oggi glielo chiede, anzi lo impone! Fin dalla scuola elementare i genitori sono considerati parte attiva dell’insegnamento: devono controllare il materiale scolastico, le cartelle, il diario, i compiti che vengano eseguiti a casa e anche i compiti fatti a scuola con i relativi giudizi e, tutto
questo deve essere avvallato dalle firme per attestare di averlo fatto davvero. Poveri genitori! Sono una psicologa scolastica e lavoro da nove anni nelle scuole e mi rendo conto di quanto siano “torturati” i genitori; ne vedo arrivare di continuo allo Sportello d’Ascolto Psicologico praticamente disperati, afflitti, rosi dal senso di colpa per non essere in grado di seguire, come dovrebbero, i loro figli a scuola. Ce ne sono di tutte le estrazioni sociali: donne in carriera, casalinghe, operai, manager, liberi professionisti e stranieri. Tutti arrivano in questo spazio neutro con un sentimento misto tra il preoccupato, il rassegnato e l’arrabbiato ed esprimono il loro sentimento di inadeguatezza rispetto a questa scuola così difficile per i loro bambini. La scuola dovrebbe, invece, essere facile per i bambini, facile divertente e stimolante. Dovrebbe far nascere le curiosità, dare strumenti diversi per risolvere problemi, insegnare i metodi più semplici per giocare con i numeri. Dovrebbe svelare i segreti dell’uso della parola, aiutare a capire la forza e il fascino del sapere, svelare la bellezza del piccolo mondo in cui viviamo e del grande mondo che esiste oltre confine. Dovrebbe aiutare a capire, attraverso il passato, cosa e possibile aspettarci dal futuro. Dovrebbe appassionare allo studio e non demotivare. Dovrebbe far emergere le difficoltà degli alunni per trovare con loro le vie più facili per superarle e non demonizzarle fino a far sentire il bambino in difetto. Perché la scuola oggi non è tutto questo? Sicuramente una parte di colpa possiamo trovarla nei fatidici “Programmi”, le insegnanti sono ingabbiate nei programmi. Le frasi tipiche che sento a scuola dagli insegnanti più affannati sono: “sono indietro con il programma”, “non riesco a finire il programma e ho ancora bambini che non riescono a stare al passo con gli altri.” Il Programma, deciso, immagino, da una qualche Commissione del Ministero dell’Istruzione, sembra qualcosa che arriva da lontano e che poco ha a che fare con la classe di allievi che l’insegnante ha di fronte a sé. Poi ci sono i “Progetti”, altro elemento alieno che arriva da non so dove ma che bisogna seguire. Ogni scuola ha un tot di progetti da proporre ed attuare che spesso esulano dal Programma e addirittura lo ostacolano. Quindi esistono Programmi complessi e Progetti fantasiosi che li ostacolano! Poi ci sono i VOTI, belli e gratificanti per i bambini, pochi, che
vanno bene a scuola, ma veri e propri incubi per i bambini, tanti, che vanno così così (o male) a scuola. La legittimità dei voti fa parte di quei dilemmi irrisolvibili che la scuola si porta sul groppone da tempo. Nel corso della storia qualcuno ha provato a trasformarli in giudizi, in percentuali, a farli diventare politici, ad eliminarli del tutto ma sono come un elastico: tornano! Oggi, dopo tante battaglie e contestazioni, sono tornati, sotto forma di numero, come quarant’anni fa, quando andavo a scuola io. Nulla è cambiato sono sempre loro, dall’1 al 10, lo zero non si da per principio, dal 5 in giù sono brutti voti. E i voti brutti sono demoralizzanti per tutti: per gli insegnanti che sono costretti a darli, per gli alunni che devono portarli a casa e per i genitori che devono sgridare e punire chi li ha portati a casa. Accanto a programmi, progetti e voti, ci sono anche una serie di altre variabili che giocano contro una scuola incoraggiante, motivante e creativa: le difficoltà oggettive dei bambini che, a differenza di un tempo, oggi si conoscono e si devono affrontare, purtroppo con una persistente preparazione inadeguata degli insegnanti! Così, disturbi specifici d’apprendimento, ansie scolastiche, difficoltà di linguaggio e disabilità certificate di diverso tipo dovrebbero essere seguite in modo professionale con insegnanti preparati a farlo. Invece di investire nella preparazione assistiamo a continui tagli soprattutto al sostegno e alle compresenze. In conclusione oggi c’è ancora molto da fare per arrivare ad avere una scuola semplice, incoraggiante, appassionante, a misura di bambino, che faccia arrivare tutti a giugno non più stanchi e demotivati ma tristi, tristi perché l’anno scolastico “E’ GIA FINITO”! La Dott.ssa Loana E. Trevisol, esperta in disturbi scolastici, riceve presso: Polidiagnostico CAB Via IV Novembre 26 Barzanò (Lc) Studio medico Via Marconi 29 Lesmo (MB) tel. 333 2601797
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PAROLA CANTATA 2011 neanche la pioggia può spegnere l’arte [ di Migliardi e Gorla.
Con la collaborazione di Colombo Foto di Stefano Ponti ]
17 Giugno 2011. Si aprono le danze di Parola Cantata, happening della musica d’autore a Brugherio. E si aprono con il profumo di donna, nel Venerdì di Venere, così come ideato dal direttore artistico Mauro Ermanno Giovanardi. E’ venerdì 17. Il cielo non promette bene, ma nonostante qualche goccia tenti di fermare gli incontri, tutto comincia in perfetto orario alle ore18.00, alla Casa del Popolo con un’interessante e vivace presentazione.
Elisabetta Citterio e, sullo sfondo, Michele Monina
Si parla di corpi di donna, di arte, con grazia e ironia, cosa assai rara di questi tempi. Michele Monina racconta il suo progetto (disponibile da luglio), Anatomia Femminile, dove 23 cantautrici, stimolate dall’autore, regalano canzoni dedicate ad una parte femminile del corpo, il tutto coadiuvato dalle immagini della fotografa Zoe Vincenti che ha ritratto le parti anatomiche che ognuna ha scelto e cantato. Monina dice di aver proposto questo progetto alle cantautrici soprattutto via internet: avevo paura di essere scambiato per un maniaco, confessa ridendo. Ma ci spiega soprattutto com’è nata in lui questa idea: “un atto d’amore verso la figlia adolescente che presto si troverà davanti ai cambiamenti del corpo e della vita”. Le cantau-
[ CLOCHART ] Ho scelto per passione di suonare tantissimo nei localetti e localoni, ovunque. Ho aperto anche concerti dei La Crus e di Cristina Donà: una bella palestra, parliamo di otto anni fa… ed era già un bel po’ che suonavo. Nathalie
Nathalie durante il live
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Giordano Casiraghi (a sinistra) e Marco Ferradini (a destra)
trici interpellate si sono ingegnate con grande creatività ed evidenziando le loro diverse sensibilità, scegliendo ognuna una chiave interpretativa differente. Dall’ironica ed eclettica Elisabetta Citterio che ne Il naso per caso (orecchiabile e arguta canzone), canta “mi rifaccio il naso, mi rifaccio il naso”, alla più delicata e romantica Ilaria Pastore che, finalmente, ridona alla gambe delle donne anche il valore del movimento, del mezzo di trasporto verso qualcuno o qualcosa, gambe simbolo di avvicinamento e grazia. Il tempo di sorseggiare un prosecco e arrivano, sempre alla Casa del Popolo, Erica Boschiero e Laura Campisi, vincitrici del Premio Bianca (dedicato ai nuovi talenti femminili). Di rilievo il duetto finale tra le due promesse, una sorta di ninna nanna a due voci: splendido ed ipnotico, da brividi sulla pelle. Ma ecco che alle 20.30 si aprono i cancelli di Villa Fiorita, location dei concerti serali. Il tempo incerto non ha scoraggiato la gente, ombrellini in borsa, cerate e cappelli e tutti ad ascoltare queste meravigliose voci femminili: Susanna Parigi, Patrizia Laquidara, Nathalie, Cristina
Donà e Paola Turci. Dietro le quinte, scambiamo due parole con alcune di loro, cominciando da Cristina Dona’, due volte premio Tenco: “ Quando ho cominciato a fare musica, non avrei mai pensato di arrivare a un contratto… io facevo la scenografa. Sentivo che la musica mi ha, da sempre, dato più di qualsiasi altra attività ma non credevo di riuscire a farlo diventare un lavoro, ancora adesso non è facile! Amo fare i live, e per questo i miei tour sono sempre stati piuttosto lunghi…certo adesso con un bimbo di due anni e mezzo le cose sono un po’ cambiate, però cerco di conciliarle, come tante donne, come tante madri che lavorano in Italia”. Cristina ci parla anche del suo rapporto con Mauro Ermanno Giovanardi e Manuel Agnelli (che si esibiranno l’indomani sempre sul palco di Villa Fiorita, nel sabato di Saturno, la giornata degli uomini.) “Si può dire che io sia nata con loro, ho cominciato a suonare le mie prime canzoni dal vivo perché “aprivo” i concerti dei La Crus che mi avevano un po’ adottata e mi portavano in giro. Contemporaneamente lavoravo al mio primo disco con Manuel come produttore e mi hanno assistita per parec-
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Io guardo me stesso dall’esterno. E’ chiaro che le canzoni nascono dai miei stati d’animo da amori da indignazioni, da momenti di gioia e da depressioni. Luca Madonia
Luca Madonia durante l’intervista
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chi anni, quindi per me sono come dei fratelli. E sono felice di vedere che comunque tutti e tre con le nostre strade e con le nostre diversità, siamo ancora qui, oggi”. In merito ai due premi Tenco che le sono stati assegnati nel corso della carriera, dice: “quei premi mi hanno dato la forza di crederci ancora di più ed ho sentito anche la responsabilità che a volte può pesare, tipo ansia da prestazione, ma sono stati importanti. Non mi piace sbandierarli, ma li tengo custoditi e quando li riguardo mi ricordo con emozione quei bei momenti… molto gratificanti”. Appena scesa dal palco, dove ha incantato tutti con la sua musica, ci rivolgiamo a Nathalie ai più nota dopo la sua partecipazione (e vittoria) ad X Factor ma in realtà la carriera di quest’artista nasce molti anni fa: “Ho scelto per passione di suonare tantissimo nei localetti e localoni, ovunque”, ci racconta, “ho aperto anche concerti dei La Crus e di Cristina Donà: una bella palestra, parliamo di otto anni fa…ed era già un bel po’ che suonavo. Sono curiosa, ho fatto tante cose, anche musical..non mi sono fatta mancare niente!”. Quindi sia anche ballare? Le domandiamo incuriosite… “No”, risponde, “erano musical più che altro teatrali, però mi sono divertita a uscire un po’ dal personaggio e togliermi alcune delle mie maschere. Come diceva Pirandello, ognuno di noi ne ha tante…Anche fare musica mi da la possibilità di esprimermi con altre modalità, di svelarmi e di cambiare prospettive.” “X Factor comunque”, ci tiene a precisare la cantautrice, “è stata un’esperienza molto intensa e mi ha dato la possibilità di avere grandi riscontri e amplificare quello che già facevo e adesso vado avanti con le tournée e devo dire che il tutto ha una connotazione quasi surreale: dopo tanti anni sentire le persone che cantano le mie canzoni, è davvero strano”. Finisce la serata. Il brutto tempo ha risparmiato le performance di questo Venerdì di Venere e gli ombrelli sono rimasti nelle borse: un atto di galanteria verso queste donne dalle forti e brillanti personalità che con le loro parole e le loro note, con la perseveranza e la passione ci ridonano la dignità e il decoro, la grazia e la bellezza di essere donne. Comincia il Sabato di Saturno, ricchissima giornata dedicata alla parola maschile. E comincia niente meno che con un pranzo in compagnia di Franco Battiato, al ristorante lounge Controluce di Brugherio. Non c’è dato sapere cosa accadde tra le mura del riservatissimo happening. La leggenda narra che sia sceso da un disco volante, avvolto da un fascio di luce luminoso portando l’armonia e la positività dei suoi 41 anni di meditazione. Out of limits per i giornalisti. Beati coloro che pranzarono con il Maestro. Sappiamo per certo, avendo domandato ai commensali che uscivano dopo tre ore abbondanti dal locale, che Battiato è stato molto giovale e generoso, ironico e sagace nei racconti della sua vita e della sua filosofia. Noi
Mauro Ermanno Giovanardi
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l’abbiamo visto andare via in auto, quindi sfatiamo la leggenda e crediamo che l’alieno sia ancora tra noi. Indagheremo e chissà che qualche testimone del pranzo, magari in futuro, possa tramandarci le parole del Maestro. Ci spostiamo alla Biblioteca Civica, dove Matteo Guarnaccia presenta, condotto da Enzo Gentile, il suo nuovo libro Bob Dylan Fun Book, dove fun (per un gioco di assonanza) sta per divertimento e fan. Il libro dedicato a Dylan è davvero un pezzo raro, 1000 copie numerate piene di curiosità, foto e rarità sull’artista, con una grafica molto accattivante e originale. E’ già il momento di dirigersi verso la Casa del Popolo dove a breve Marco Ferradini, con la conduzione di Giordano Casiraghi, presenterà il disco e spettacolo teatrale La mia generazione, tributo al bravissimo e troppo poco ricordato e celebrato Herbert Pagani. Ferradini, che con Pagani condivideva una profonda amicizia, racconta la vita e l’opera dell’amico attraverso aneddoti divertenti (come quello che li vide eremiti in un paese di montagna dopo essere stati entrambi scaricati dalle compagne dell’epoca e che portò, nella noia delle lunghe serate, ad arditi giochi di chitarre attorno al fuoco dai quali scaturirono canzoni, tra cui la celebre Teorema che decretò il successo presso il grande pubblico dello stesso Ferradini) e, soprattutto attraverso la musica e le canzoni di Pagani. Il disco uscirà nell’autunno e noi, di certo, torneremo a parlarvi di questo interessante progetto-tributo ma, intanto cogliamo l’occasione per rivolgere a Marco Ferradini, che oggi ci ha parlato di passato, due domande sulla percezione del presente, su quella che è, a suo avviso, la condizione della musica oggi: “Forse è un’immagine forte ma credo che noi musicisti siamo un po’ come le cozze: assorbiamo e filtriamo quello che ci sta attorno e sulla base di ciò che filtriamo poi creiamo. Il musicista produce quello che assorbe. Siamo un insieme di suoni e parole che scaturiscono da quello che ci sta attorno ed ascoltiamo. Negli anni ‘60 e ’70 tutto era nuovo, ogni semplice suono che ci arrivava era una cosa inaudita, mai ascoltata prima. Quando arrivarono i Rolling Stones con Satisfaction e quell’attac-
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Manuel Agnelli sul palco di Villa Fiorita
co di chitarra così caratteristico, tutti rimasero allibiti. Che cos’ era? In realtà era un suono realizzato con un distorsore ma ricordo che una volta qualcuno mi disse “è una sega elettrica” ed io…gli credetti! Eravamo a questo livello di ingenuità! Da musicisti eravamo abituati a creare il suono sperimentando con la materia come se fosse plastica, creando, dunque, come un artigiano qualsiasi. E lì era racchiusa l’anima, in quel suono. Adesso invece è sufficiente schiacciare un tasto ed il computer ti offre tremila suoni già preconfezionati, già studiati. E questo esempio del suono può essere riportato su tutto. Che genere di musica fai? Un altro tasto ti offre una vasta serie di proposte per la base di ogni genere…Tutto questo, io credo, ha ucciso la libertà del musicista perché ne limita, in realtà, lo spazio di azione limitando la necessità di ricerca. La libertà, io credo, spesso nasce proprio dalla povertà, la creatività nasce dalla necessità, dalla fame…quando si vive in una condizione in cui tutto è già stato creato ed è pronto all’uso si vive una condizione di grande confusione dettata dall’impossibilità di focalizzare, dall’incapacità, dunque, di scegliere. Penso che questo sia proprio il problema dei giovani di oggi, non solo a livello musicale, il problema della scelta. Questo perché tutto sembra così fascinoso, dotato
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di una propria valenza e bello, e tutto, per di più è già pronto e confezionato, di proprio, sembra, non occorre aggiungere niente. Ed il nocciolo del problema è qui: senza la sperimentazione e l’agire non si cresce. La crescita è data dall’ errore, dalle proprie potenzialità che si affinano man mano attraverso la creazione. Se invece tutto è già fatto finisce che non si crea più niente e la mancanza di creazione genera persone intimamente vuote. Questo perché non hanno vestito l’interiorità, non l’hanno coltivata, hanno un abito perfetto ma…sotto il vestito niente. Si finisce col ridursi a mero apparire. La musica è un espressione dell’anima quindi, spesso, alcuna musica non è che l’eco di questo vuoto. Mi fa sorridere l’idea di un ragazzo cresciuto in un ricco quartiere milanese che, ce ne sono parecchi, fa rap. Il rap è un linguaggio sporco e duro, nato da un ambiente sporco e duro come grido di rivolta e riscossa. In centro a Milano il rap, io penso, è solo apparenza e maniera. Il figlio del ricco milanese non può fare rap, può solo schiacciare il tasto del PC ed abbinarci frasi di vite che non ha mai vissuto. E se non c’è vita non c’è creatività”. Ci congediamo dalla chiacchierata con Marco Ferradini e già si stanno accomodando nel “salotto” del cortile della Casa del Popolo i pro-
tagonisti del prossimo incontro, Brunori sas, Manuel Agnelli (Afterhours) e Luca Madonia, per una chiacchierata dall’emblematico titolo Dimmi cosa canti e ti dirò chi sei, attorno al lavoro del fare canzoni. Guidati in modo ritmato e divertito dalle domande della dinamica conduzione di Niccolò Agliardi, i tre autori raccontano le tre personali soggettive del mestiere di musicista, in bilico fra privata emotività e pubblica rappresentazione. Perché nasce una canzone, cosa significa per il suo autore e come viene interiorizzata dal pubblico? Temi complessi e privati sviscerati con ironia e sincerità che hanno scatenato il pubblico presente in un’ampia serie di domande ai tre autori, prolungando l’incontro ben oltre l’orario di cartellone: i concerti di Villa Fiorita stanno per iniziare e gli artisti sono costretti a congedarsi in vista dell’imminente appuntamento. Prima di scappare sul palco Luca Madonia si intrattiene con Trantran per una chiacchierata ed approfittiamo della sua disponibilità per rivolgergli, anche noi, qualche domanda: Come ti approcci alla scrittura dall’interno o dall’esterno, ossia cerchi di guardarti dentro o di vederti dal di fuori? Io guardo me stesso dall’esterno. E’ chiaro che le canzoni nascono dai miei stati d’animo da
[ CLOCHART ] Manuel Agnelli a Villa Fiorita si esibisce per la prima volta e solo per questa occasione, senza gli Afterhours, e regala al pubblico un concerto acustico ricco di forza e suggestioni.
amori da indignazioni, da momenti di gioia e da depressioni però per non darmi all’inerzia ci sono dei momenti in cui decido di lavorare…e mi osservo. Poi se sono in un momento di grazia nasce una canzone, se, invece, sono in un momento sfigato non accade nulla. Nell’happening odierno A pranzo con l’autore, era ospite Franco Battiato, come te siciliano, e si è sollevato il tema del legame con le origini… In tema di origini io mi sento un po’ controverso perché io sono un po’ un “bastardone”…nel senso che mio padre era di Forlì, mia madre di Roma ed io, invece, sono nato a Catania dove ho praticamente sempre vissuto e continuo a vivere. Tutto questo miscuglio ha formato ed ha contribuito a determinare quello che sono e faccio. I miei luoghi topici sono certamente la Sicilia ma anche la Romagna dove c’è la casa di famiglia e dove io mi reco molto spesso…dal punto di vista artistico, pur non avendo mai fatto nulla in siciliano o che parlasse di Sicilia, tuttavia il vivere in quella terra, l’assorbire certi colori, certi odori, la presenza incombente dell’Etna, sono tutte cose che anche se non in modo diretto, confluiscono nella mia sensibilità artistica ed influiscono sulla composizione. La Sicilia nelle mie canzoni è così: c’entra e non entra.
Nella tua partecipazione sanremese ti abbiamo visto collaborare con Franco Battiato che ha fatto una partecipazione per il tuo brano L’Alieno. Com’è stata questa collaborazione? C’è una grande amicizia ed io ho vissuto questa collaborazione come un grandissimo gesto d’amicizia da parte sua…abbiamo collaborato per alcuni brani del disco e lui ha capito che la sua partecipazione sul palco per me poteva essere importante:ed è venuto e per me è stata una grandissima gioia perché quei trenta secondi della mia canzone fatti “alla Battiato” sono stati un momento importante. Ma credo che alla fine si sia anche divertito a Sanremo perché è un personaggio talmente grande, talmente trasversale, che non teme nulla, non gliene frega niente di un palco piuttosto che di un altro. Definisci L’Alieno, il tuo ultimo album, con un aggettivo… “Evanescente”, per quanto riguarda la copertina e “molto tosto” per quanto concerne i contenuti! L’artista si congeda, l’aria già porta le prime note che si alzano dal palco di Villa Fiorita: Brunori sas è già in scena, noi corriamo verso lo spettacolo. Nella serata assistiamo alle esibizioni di Amor Fou, Luca Madonia, Manuel Agnelli, e Mauro Ermanno Giovanardi. Manuel Agnelli a Villa Fiorita si esibisce per la prima volta e solo per questa occasione, senza gli Afterhours, e regala al pubblico un concerto acustico ricco di forza e suggestioni. Anche da solo esprime magistralmente la potenza dei pezzi che hanno decretato il successo del gruppo. Propone brani fra un repertorio di “classici” alcuni aspri come la Ballata per la mia piccola iena, incisivo e diretto anche in questa inedita veste fino alla “ballata”, perfetta in questa esecuzione a chitarra, come Bianca. E’ il padrone di casa, Mauro Ermanno Giovanardi, direttore artistico della manifestazione, che chiude la serata con quella che è, a tutti gli effetti, la prima data del suo nuovo tour (che proseguirà per tutta l’estate in giro per l’Italia. Per le date si veda il sito www.mauroermannogiovanardi.it). Un concerto emozionante, aperto con il successo sanremese Io Confesso, che ha
saputo coinvolgere e incatenare il pubblico nonostante un tempo inclemente. Un sole finalmente splendente si affaccia sulla Domenica del Villaggio, e rende ancora più bella l’atmosfera di questa terza giornata d’incontri. Al ristorante Controluce, per l’appuntamento A Pranzo con l’Autore, è la volta di Enrico Ruggeri che in veste di romanziere presenta ai commensali il suo primo romanzo Che giorno sarà? (Kowalski, 2011). Una chiacchierata divertente e divertita in cui Ruggeri, pungolato dalla sarcastica ed arguta Tiziana Cera Rosco, parla della propria esperienza da romanziere, del libro, e, naturalmente, di musica. Dal tavolo scherza sulla particolarità dell’incontro: “la famiglia è già partita per il mare…facciamolo più spesso altrimenti la domenica a pranzo mi tocca arrangiarmi frugando nel frigorifero!” e si racconta con ironia, parlando con un cinismo volutamente esasperato, del suo rapporto con le donne, con i suoi figli, con la sua arte. Il romanzo è intrigante, il finale è sorprendente ma per ora vi lasciamo ogni curiosità: ne riparleremo in modo più approfondito nel numero che uscirà il 30 agosto, nel nostro spazio dedicato a libri ed autori… La giornata è solo agli inizi, la Domenica del Villaggio proseguirà fino a sera, noi dobbiamo scappare: le macchine sono già calde, la tipografia mette fretta. Trantran deve andare in stampa! Vi salutiamo qui vi ma sul sito www. trantran.net potrete proseguire con noi fino a sera questo viaggio nella musica d’autore… Vi lasciamo con una banale riflessione, ma spesso le banalità ignorate diventano più importanti delle originalità urlate: sono passati tre giorni. Tre giorni in cui si è cantato, ascoltato, suonato, parlato. Di donne, di testi, di Herbert Pagani, di Pietro Ciampi, di parole, paesaggi, origini, di Bob Dylan, di libri, di cultura e di arte. Giorni in cui ci è stato dato spazio e ci siamo presi spazio per ricordare, pensare, creare e respirare. Sono rare queste giornate, sono preziose boccate d’aria. Lunga vita a Parola Cantata, e grazie a tutti coloro che l’hanno realizzata e amata.
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[ CLOCHART ]
Fabio Cinti:
gli uomini che fanno il verso dell’asino
Intervista a cielo aperto
[ di Marta Migliardi ]
L’Esempio delle mele è l’album di esordio di Fabio Cinti, uscito l’11 febbraio 2011 dopo, come dichiara lui stesso, “un lungo travaglio”. Vanta prestigiose collaborazioni, da Pasquale Panella a Livio Magnini, Massimo Martellotta (Calibro 35) e Massimo Spinosa senza, ovviamente, dimenticare la partecipazione di Marco Castoldi, in arte Morgan. Paragonato spesso a Franco Battiato, forse per i testi eclettici e curati ed il timbro della sua voce, Fabio Cinti non pecca mai di presunzione ed è davvero un artigiano della musica. Anche se non è propriamente brianzolo, lui Monza la conosce bene pertanto vorremmo restituire il favore e farlo conoscere meglio ai nostri concittadini e non solo. In merito al titolo del suo disco aveva dichiarato (in una precedente intervista di Andrea Turetta) : “Se scendessi giù in strada e chiedessi a una persona qualunque di farmi un esempio delle mele sono sicuro che almeno uno gli verrebbe in mente. Da Adamo ed Eva a Guglielmo Tell, da Biancaneve a Newton, da Platone a …” Quando gli mando le domande via mail mi risponde: “mi sono divertito a rispondere, perché riguardano più me che il disco e questo incuriosisce…”. Fabio ha ragione: non sono una critica musicale e non pretendo di esserlo. Mi piace incontrare persone e non riesco a separare l’uomo dall’artista: credo sia una dicotomia imprescindibile. Il suo disco l’ho ascoltato e mi è piaciuto. Ma ancora di più sono stata sorpresa dall’essenza umana che traspare dalle sue parole: pacate, ricercate, anche dure ma mai urlate. Prima dell’intervista l’avevo incontrato a Cremona, in occasione della reunion dei Soerba (si veda pag. 17), sotto un cielo umido, come lacrime appena versate, ma che volgeva al sereno e ci ha
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concesso una birra all’aperto chiacchierando del più e del meno. - La pietra donata da un amico è una mela- (proverbio cinese). Questo è il mio esempio delle mele.
L’Esempio delle mele, è il titolo del tuo primo album. Com’è nato questo progetto? Questo primo album ha avuto un travaglio, se così si può dire, molto lungo. Già da un po’ le cose sono cambiate discograficamente, in generale dico, e non ho mai avuto l’idea precisa di fare, per esempio, un disco fisico. Cosa che è arrivata dopo, con l’incontro di Simone Di Turo (che con la sua immaginazione mi ha convinto subito...) e di Sounday, la label con la quale collaboro. E’ dai tempi dell’adolescenza che scrivo canzoni: sapevo che prima o poi avrei dovuto raggrupparne un po’ ma non mi sono mai chiesto come. Poi le cose sono maturate da sole. Ho incontrato persone che mi hanno dato la chiave per capire certe cose, altre che mi hanno spinto nella direzione opposta a quella che stavo prendendo. La cosa che potrei dire “curiosa” è che se fosse passato ancora del tempo prima di pubblicare L’Esempio delle Mele avrei ancora cambiato qualcosa, la scaletta dei brani per esempio… o addirittura il titolo! Non mi piace fermarmi o portare ostinatamente avanti idee che non hanno le gambe per poter andare da sole. E questo disco, in qualche modo, si è fatto da sé... Quanto sono importanti per te i titoli? I titoli sono come le insegne dei negozi, quando sono brutte non ti viene
[ CLOCHART ] tivo solo parlare (male dai romani...) e conto di restarci ancora molto. Come tutte le grandi città ha i suoi difetti, però la sto vivendo in un momento di cambiamento generale e chissà che non riservi nuove sorprese anche per quanto riguarda il mondo della musica, che storicamente ha avuto, in questa città, un posto importante tra le attività. Non trovo aggettivi per Milano, forse cangiante...
gran voglia di entrare. E se entri hai la predisposizione ad avere qualcosa da ridire su tutto. E’ molto difficile azzeccarli (molto più difficile che azzeccare un’insegna...). Per quanto mi riguarda cerco sempre un’alterità nel titolo, meglio ancora se nella canzone non compaiono le parole che lo compongono anche se a volte si è quasi obbligati... L’Esempio delle Mele per esempio viene da una specie di racconto-barzelletta di uno sconosciuto. Quando l’ho sentito non ci ho pensato ma a distanza di anni, quando mi è tornato mi in mente, mi è sembrato perfetto... I motivi della coerenza sono l’incoerenza, l’assurdo e, appunto, l’alterità. So che, oltre che con le note, ti diverti anche molto con i giochi di parole. Come si fa a non cadere nel manierismo? Beh sì, l’ho sempre fatto, dai tempi del liceo. Trovo che le parole siano dei mondi a sé stanti, la grammatica poi è un argomento che mi ha sempre affascinato. Si gioca tutto sul piano della comprensione e del fraintendimento, del capovolgimento, del senso e del controsenso. Questo meccanismo appartiene per esempio anche alla satira, o alla comicità più raffinata. Se penso a Dario Fo, al Grammelot, in cui le parole non esistono eppure si capisce tutto! Non passa giorno in cui non mi diverta da solo con battute, o freddure, di questo genere e devo dire che ho trovato dei compagni di gioco che mi hanno sempre dato grosse soddisfazioni, come Morgan (credo che le migliori risate della mia vita vengano da momenti esilaranti passati con Marco a inventare paradossi, a volte portati anche sul palcoscenico...) o come Massimo Spinosa che è un maestro assoluto. Molte delle idee che ci passano per la testa vengono proprio da questo “frullare” le parole e le frasi in modo divertente... Il manierismo sì, è sempre in agguato e per non caderci basta non prendersi troppo sul serio, consci di non essere dei Bartezzaghi... Hai vissuto tra Roma e Milano (passando per Monza). Mi descrivi queste tre città con pochi aggettivi? Roma non l’ho mai amata molto: ci ho studiato e vissuto ma non mi ha mai dato grosse opportunità, non mi riguarda molto, caratterialmente sono distante dalla Capitale. Direi di Roma che è rumorosa e lenta. Monza è stata una scoperta... naturalmente lego questa città alla mia amicizia con Morgan quindi ho dei ricordi molto particolari non solo per la loro qualità, per il contenuto, ma soprattutto per come sono stati vissuti. E’ una città scostante e solitaria. Milano mi piace molto, sapevo mi sarebbe piaciuta anche quando ne sen-
Scrivi molto bene (leggo su fb le tue note, sempre originali, accomunate da un uso eclettico degli aggettivi). Quali sono le tue influenze letterarie? Grazie... Come la maggior parte degli adolescenti della mia generazione ho letto molto e non forzatamente ma per il puro gusto di farlo. Con i compagni di scuola si parlava di letteratura e quella è stata una vera e propria scuola, più dell’ora di italiano (anche se ho avuto la fortuna di avere insegnanti molto in gamba). Sono partito dai classici, che consiglio a tutti perché sono più divertenti e fluidi di quanto, proprio a scuola, ci facciano intendere. Uno immagina che leggere Thomas Mann sia un’impresa titanica, che sia cosa difficile, da secchione, peggio, da noiosi... e invece è un piacere e un divertimento che autori moderni o contemporanei non danno. Quando sento dire “che peso leggere un mattone di Tolstoj...” mi viene da pensare che chi lo dice non l’ha mai fatto e non sa quel che dice. Ho adorato Mann, Stendhal, Cervantes (i ragazzi di quindici anni dovrebbero leggere tutti il Don Chisciotte, lo leggerebbero volentieri e avrebbero molte armi in più...) e altri classici europei soprattutto, e tra i contemporanei Roberto Calasso, José Saramago, Giorgio Manganelli. Ma sono sempre stato vorace e perciò ho letto di tutto anche se più passano gli anni più divento selettivo. In questi giorni sto leggendo un bellissimo, semiconosciuto, romanzo di Jack London (quello di Zanna Bianca per intenderci), Il Vagabondo delle Stelle, e un libretto di Alan Bennet, Nudi e Crudi, che fa molto ridere...
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[ CLOCHART ] Mai pensato di fare lo scrittore? Lo scrittore, uhm... Credo che più che farlo bisogna esserlo, un po’ come il musicista... Scrivo molto, forse abbastanza per poter dire di esserlo, secondo certi canoni. Mah... Bisognerebbe che qualcuno dia un’occhiata ai contenuti, non saprei dire... La letteratura ha un buon legame anche con la vecchiaia, cosa che il palco fa fatica ad avere... Cosa significa, per te, avere successo? Spesso si confonde il successo con la fama. Il primo è la risposta positiva al proprio lavoro, tale, per esempio, da poterci vivere. Avere successo non comporta necessariamente una fama, almeno come la si intende oggi. E’ inutile ribadire che la tv ha distorto tutto in maniera orribile. Mi piacerebbe vivere del mestiere di musicista, a volte ci riesco ma molto spesso no. Sarà perché non sono ancora famoso (quindi non ho ancora a che fare con la fama)? - e questo sarebbe sbagliato per come la vedo io. O sarà perché non mi viene ancora riconosciuto fino in fondo il mestiere che faccio? E’ un mestiere, però, che non posso fare a meno di esercitare, per cui successo o no, fama o non fama, continuerò a scrivere canzoni. Sei stato più volte paragonato a Franco Battiato, forse perché (come leggo) esci dal “seminato” dei classici cantautori italiani… Ti rispondo così... In una piacevole conversazione telefonica, proprio con Franco Battiato, si discuteva di questa cosa. E lui ha esposto la sua: “quando qualcuno fa qualcosa di strano, di leggermente diverso dalla solita minestra la prima cosa che dicono è: è Battiato… quell’uscire dal seminato... Non posso negare le sue influenze, né che il mio timbro di voce abbia delle somiglianze. Però la gente dovrebbe un po’ staccarsi dai paragoni “a priori”. Le canzoni sono fatte per essere ascoltate e, anche se hanno somiglianze o rimandi, questo non vuol dire che ne debba risentire il giudizio estetico. Ma tant’è. D’altra parte, a pensarci bene, essere paragonato a Battiato è una fortuna rara... Forse dovrei impegnarmi di più però...! Fabio Cinti e la musica anni ‘80… Uh... Ho una minuscola maglietta, di quando avevo 4 anni, ingiallita dal tempo e dal baule di mia madre, con una stampa in plastica che recita “I am the son of Duran Duran”. Me la regalò mio fratello, forse reduce da qualche concerto... Perciò puoi immaginare. Non tutto però mi piace di quegli anni. E’ innegabile che hanno dato un forte contributo all’immaginario comune per quanto riguarda un certo tipo di suono. Anche il più sordo riuscirebbe a individuare sonorità anni ottanta in una canzone moderna... Pensa a Sweet Dreams (Are Made of This), del 1983... Tre motivi per cui vale la pena vivere. Ti giro la domanda. Albert Camus scrisse che “bisogna amarsi molto per
uccidersi”. Ecco, la vita secondo me la viviamo per gli altri. E’ necessario che noi ci diamo agli altri. Anche l’arte non avrebbe senso se non ci fosse chi ne gode. Chi passa la vita a pensare di andarsene vive nella presunzione assoluta, nell’amore viscerale della propria persona, in uno sfrenato narcisismo. Non mi piacciono le persone così, hanno in bocca sempre la solita parolina, in comune con il verso dell’asino: “io”. Dunque si vive per gli altri e, per citare Pasquale Panella, “si sopravvive a tutto per innamorarsi”. Dove possiamo trovare il tuo album? Il mio album se non è negli scaffali dei maggiori negozi di CD, lo si può sempre ordinare da quei negozi! Noi poveri emergenti abbiamo, si sa, un trattamento diverso da Vasco & Co., la musica viene appunto catalogata per indice di “fama”. E il risultato è questo. Oppure su iTunes, oppure dal mio sito (www.fabiocinti.it ), lo si può ordinare per vederselo recapitare direttamente a casa. Progetti per il futuro? Sono previsti live questa estate? Da un po’ di tempo mi sto divertendo anche a scrivere per altri. Il primo lavoro a uscire - tra i più grossi - dovrebbe essere quello di Andrea “Giops”, per il quale ho scritto e arrangiato tre canzoni. Poi alcune produzioni di ragazzi molto in gamba e di cui avrò modo di parlare in modo approfondito sui miei spazi web. A piccoli passetti va avanti una, per ora “segreta”, collaborazione con Megahertz (al secolo Daniele Dupuis) e con Lele Battista, due amici che reputo artisti molto in gamba. E poi, la cosa che mi riguarda più da vicino, sto per uscire con un singolo che spero faccia parlare per il suo argomento, singolo non incluso nell’album. S’intitola Waiting For My Bear... Di conseguenza dovrebbero uscire delle date... In autunno mi metterò seriamente a lavoro sul secondo album che, come il primo, sta seguendo la sua strada da solo... Ti piace esibirti dal vivo? Molto, credo che sia un’esigenza di cui un musicista non può fare a meno. Purtroppo il genere di musica che produco spesso non si adatta a situazioni “facili”, per cui mi è difficile esserci sempre. Il periodo storico che stiamo vivendo poi, fitto di ostacoli culturali e economici, ha delle ricadute anche su tutto l’apparato di produzione live, perciò spesso capita che non ci siano abbastanza fondi, eccetera… Oltre al coraggio che troppe volte manca agli organizzatori sempre più spesso con le orecchie rivolte al rumore dei soldi piuttosto che alle tracce dei cd...
Lions Club Corona Ferrea Monza Si è chiuso con un bilancio attivissimo, denso di iniziative realizzate, la prima parte dell’anno sociale del LIONS CLUB MONZA CORONA FERREA. Prima della pausa estiva, ben due occasioni hanno visto impegnati i soci del club di servizio monzese: un incontro a metà di maggio con il mondo della giustizia, incentrato sulla storia e l’evoluzione del nostro sistema giudiziario che ha visto protagonista d’eccezione S. E. Mario Blandini, già Procuratore Generale di Milano, ora Garante del Contribuente per la Regione Lombardia e Componente del Collegio Nord dell’Arbitro Bancario Finanziario costituito presso la Banca d’Italia. Il tema -“Giustizia civile e penale dall’Unità d’Italia a oggi”- sia per il relatore che per gli ospiti presenti (al tavolo del presidente Edoardo Cavallè sedevano i principali rappresentanti della giustizia monzese: il Presidente del Tribunale, Annamaria Di Oreste; Corrado Carnevali, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale, Italo Ghitti, Presidente della Sezione Penale e Corte d’Assise; Alfredo De Lillo, Magistrato coordinatore del GIP del Tribunale) ha voluto segnare un contributo inedito e fuori programma al panorama di celebrazioni che stanno segnando sul piano cittadino l’Anniversario dell’Unità. Una occasione differente, multicolore e festosa, ha poi riunito i soci alla fine del mese per la tradizionale festa del CER, il Centro riabilitazione Equestre nel Parco di Monza, voluto e sostenuto dal club. Il sodalizio, improntato al recupero e al mantenimento delle abilità motorie di soggetti disabili costituisce un punto di riferimento che valica i confini di Monza e Brianza, come testimoniato dagli oltre 120 partecipanti che hanno preso parte all’iniziativa, tra cui anche l’assessore Pierfranco Maffè, intervenuto per un momento di saluto agli ospiti quale amministratore con delega al Parco e ai Servizi Sociali.
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I Soerba sul palco durante la presentazione a Cremona
Reunion dei Soerba: come a Casa Vianello
Luca Urbani ci parla del suo nuovo album Catodico Praticante [ di Marta Migliardi ] Cremona, Giugno 2011. Luca Urbani e Gabriele D’Amora (che insieme sono i Soerba) si riuniscono pubblicamente dopo 10 anni, in occasione della presentazione della biografia Chi ha detto Soerba? scritta da Stefano Duchi (si veda Trantran n.18 su www.trantran.net ). Il tempo non sembra passato per i due artisti monzesi e, come spesso accadeva un decennio fa, anche in questa occasione non mancano scenette ironiche stile Casa Vianello, dove, sempre con rispetto e dispetto, Luca e Gabriele raccontano la loro esperienza dai rispettivi punti
di vista. La serata, condotta dall’autore Stefano Duchi, scorre piacevolmente tra ricordi, progetti per il futuro ed esecuzioni acustiche di alcuni brani del nuovo album di Luca Urbani, Catodico Praticante, accompagnato alla chitarra da Matteo Agosti. Il tutto termina con un’ottima esecuzione di I am Happy (il brano che portò i Soerba al successo del grande pubblico nel 1998) in versione acustica, rallentata rispetto all’originale, ma che mantiene quel tono agrodolce di un perfetto pezzo pop, anzi del perfetto brano pop, con il tocco tragicomico dato dall’intelligenza e dall’originalità autorale e compositiva che ha reso unici i Soerba.
Ma volgiamo lo sguardo al futuro e, approfittando dell’occasione, mi fermo a parlare con Luca Urbani del suo nuovo lavoro, Catodico Praticante, uscito a Maggio 2011 per l’etichetta Discipline… Catodico Praticante, il tuo ultimo album. Parlaci di questo progetto e delle varie collaborazioni che vi abitano… Le canzoni del disco sono state composte tra il 2005 e il 2010... l’ultima “fatica” è La tua ombra. L’album è stato prodotto quasi interamente da Hellzapop ed è stato lavorato nei nostri rispettivi studi casalinghi oltre che in provincia di Mas-
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Esclusivo i Soerba riuniti, Cremona 2011. Foto di Marta Migliardi
vero rapporto con il tempo. Non sono nostalgico ma di contro non mi sento giovane tanto quanto non mi sento vecchio! Sarebbe fantastico se riuscissi veramente a godermi il presente ma, ahimè, non ci riesco. Sono sempre proiettato verso il futuro. Ecco: il mio rapporto con il tempo si traduce pensando a quello che farò. Si può dire che le canzoni che scrivi, anche se argutamente e sempre con grande stile, siano autobiografiche? Sono per forza autobiografiche. Nel senso che scrivo di quello che vedo con i miei occhi, descrivo le mie esperienze, rapportate a chi frequento. Guardo il mio mondo e prendo appunti!
sa Carrara, mentre vagavamo con uno studio mobile. Al disco hanno partecipato oltre a me e a Hellzapop: Matteo Gentili (chitarre acustiche e tastiere), Davide Floriello (cori), Stefano Floriello (flauto indiano). Il titolo dell’album è, come sempre, originale. Com’è nato? C’è una vena d’ironia o polemica nei confronti dei media e della televisione? Il titolo è nato in maniera del tutto casuale. Stavamo ironizzando sul mio continuo giocare con le parole (dovuto anche da una mia dislessia latente…) e tra le varie voci e risate un ragazzo se n’è uscito con questo titolo: Catodico Praticante... Un genio! Ovviamente c’è una forte componente ironica in tutto quello che faccio: non bisogna mai prendersi troppo sul serio! Io guardo molta televisione distrattamente e in orari notturni e ne faccio pochissima (mi terrorizza). La televisione comunque ha un potere straordinario sulle persone; molte notizie se non passano attraverso la tv è come se non esistessero… Questa grossa affluenza all’ultimo referendum, è quasi un miracolo o solo più tristemente l’eccezione che conferma la regola… anche se gli ottimisti pensano che sia l’alba di un nuovo giorno.
Di conseguenza, non mi faccio una ragione di tutte le persone che sarebbero disposte a uccidere (e succede veramente) per comparire 5 o 15 minuti in tv: i famosi 15 minuti di celebrità dei quali pare tutti noi abbiamo diritto secondo Andy Warhol. Sempre sconvolgente è vedere che poi, quando sono in TV, tutti si comportano in modo naturale, come se avessero sempre fatto quello nella vita…compreso uccidere. Infine non voglio giudicare in pubblico una persona; non mi sentirei a posto con la coscienza. Detto ciò, devo ammettere che un “talent” l’ho guardato e mi ha pure divertito. In uno dei pezzi dell’album Ai miei tempi (Ndr. il mio preferito,) parli del tempo. Qual è il tuo rapporto con il tempo? E con il passato? Non saprei che dirti, nel senso che non ho un
Tu che rapporto hai con la tv? Mi hai detto, un giorno, che la usi come sottofondo… Come ti dicevo, ho un rapporto molto disincantato e distratto... Solitamente l’accendo di notte quando torno dallo studio dove lavoro e contemporaneamente cucino e viaggio in rete... se sento distrattamente qualche notizia apparentemente interessante, poi la verifico su internet ! Parteciperesti mai a un talent show come giudice? Cosa ne pensi di questo modo veloce di raggiungere il successo? No, no… per carità!!! Io sono veramente atterrito dalla telecamera che mi fissa e mi fruga.
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Cosa vuol dire per te musica leggera? Vuole dire musica leggera ... tanto leggera che volerà via… (piaciuta l’autocitazione?) Un modo come un altro per esprimersi che, per come me la immagino, serve a far star bene me e anche gli altri. La musica leggera può essere utile per far riflettere (ci sono testi a volte che nascondono una serie di significati dietro alla melodia orecchiabile. Pensa ad I am Happy, ad esempio. Ma la musica leggera è anche relax!. Se fai musica leggera devi ricordarti (devo ricordarmi) di non “menartela troppo”, di non prendendoti troppo seriamente. Inoltre devi sapere (devo sapere) che fai parte della dura legge di mercato. Infine che, se hai la possibilità (se ce l’ho), di fare musica leggera, devi accontentarti di quello che ricevi. A Cremona ho assistito ad un reading (in occasione della presentazione della biografia dei Soerba di Stefano Duchi Chi ha detto Soerba?) dove, dopo 10 anni, tu e Gabriele D’Amora, vi siete riuniti. A me è sembrato che non fosse passato un giorno…tu cosa hai provato? In effetti ho avuto la stessa sensazione; sembrava tutto come una volta, sopratutto il rapporto fra me e Gabriele…una sorta di Casa Vianello. Devo dire che mi sono divertito molto. E’ stata una serata molto serena e piacevole… ero contento! Il tuo concetto di amicizia? Che domanda difficile. Non saprei risponderti. Spesso mi capita di considerare un amico quasi come un parente, anche se i parenti te li ritrovi in sorte mentre gli amici te li cerchi. Nell’amicizia c’è sempre una certa affinità. Un esempio? Io e Gabriele siamo amici!
Luca Urbani - Catodico Praticante
Progetti per il futuro? Continuerò la promozione di Catodico Praticante suonando live il più possibile. Poi ho in ballo un progetto musicale con Nicodemo, ma non dico altro per scaramanzia. Infine stiamo gettando le basi per il nuovo capitolo di Zerouno.
[ BIS! teatro, musica ed eventi a monza e brianza ]
titolo 50 Live battute Piazzola Festival sugrande due righe la musica a cielo aperto (in contesto di pregio) [
Speciale a cura di Elena Gorla, con la preziosa collaborazione di Andrea Benesso della Zed Live Entertainment Italia ]
Anche quest’anno lo splendido scenario dell’Anfitetro Camerini di Piazzola sul Brenta (PD) farà da cornice al festival musicale più ricco e variegato dell’estate 2011: il Piazzola Live Festival. Un festival, organizzato da Zed Live Entertainment, che vede alternarsi sul palco moltissimi artisti italiani ed esteri, per un estate di musica davvero lunghissima: più di un mese di date ed appuntamenti di altissimo livello. Il festival ha ufficialmente preso il via nel mese di giugno, portando in scena il musical Notre Dame de Paris, l’opera moderna con le musiche di Riccardo Cocciante e i testi di Luc Plamondon, tratta dall’omonimo romanzo di Victor Hugo, che da anni sbanca i botteghini di ogni teatro in cui è stato rappresentato. Ma il grosso degli eventi è ancora tutto da sentire: è dal 28 giugno (con i californiani Korn) fino al 23 di luglio (protagonisti i belgi Hooverphonic), infatti, che il palco dell’Anfiteatro Camerini offrirà un mese denso di spettacoli, quasi senza sosta. E ce n’è davvero per tutti i gusti: dall’intramontabile e raffinato pop di Sir Elton John (il 12/07, unica data per
I prossimi appuntamenti: 28 giugno 2011 Korn 2 luglio 2011 Jovanotti 7 luglio 2011 Michael Burks, Otis Taylor 8 luglio 2011 Cesare Cremonini 9 luglio 2011 Alessandra Amoroso 10 luglio 2011 Alborosie 12 luglio 2011 Elton John 15 luglio 2011 Modà 17 luglio 2011 Giovanni Allevi 21 luglio 2011 Jamiroquai 22 luglio 2011 Duran Duran 23 luglio 2011 Hooverphonic Per info: www.piazzolalivefestival.com Per biglietti e info anche: www.zedlive.com
Il palco del Piazzola Live Festival
il nord Italia) al reggae del nostro connazionale (oramai naturalizzato giamaicano) Alborosie; dai ritmi blues incendiari dell’ipnotico Otis Taylor assieme a Michael Burks (Otis Taylor Band and Michael Burks Band Blues Explosion Night) fino alle icone pop di marchio anni ’80 che si preannunciano più fresche che mai dopo il grande successo del loro nuovo album All You Need Is Now, i Duran Duran (prima data italiana), passando per lo scintillio a cavallo fra acid jazz, pop e funky che caratterizza il sound di Jamiroquai. E gli italiani? Anche su questo fronte altissima qualità e grande varietà: la tappa veneta dell’ ORA tour di Jovanotti, che si preannuncia davvero spettacolare, sarà di scena il 2 luglio e lo seguiranno nomi altrettanto attesi come Cesare Cremonini, i Modà e Giovanni Allevi. Ma ascoltiamo dalla voce di Andrea Benesso, della Zed Live Entertainment, le emozioni di un grande festival… Da cosa è nata l’idea del Piazzola Live Festiva giunto oramai alla quarta edizione? Il Piazzola Live Festival nasce dal desiderio di proporre grandi eventi live in un contesto architettonico di pregio. Abbiamo, in precedenza, lavorato per anni presso Villa Pisani, a Stra, ma Piazzola Sul Brenta si è rivelata una location
straordinaria anche per la logistica. E’ facilmente raggiungibile, ha comodi parcheggi e l’area Live è enorme, oltre che bellissima! La scelta degli artisti è notevole sia sul piano nazionale che internazionale. E spazia vari generi. Com’è collaborare con questi grandi nomi? E’ sempre un’esperienza entusiasmante, soprattutto per la passione che li circonda. Professionalmente, inoltre, incontrare questi artisti rappresenta un traguardo ed uno stimolo a continuare… Ci racconti qualche aneddoto curioso delle scorse edizioni? Ce ne sarebbero molti. Diciamo che le richieste degli artisti possono essere davvero originali, ma anche l’amore del pubblico nei loro confronti è, a volte, stupefacente. Un solo aneddoto: nonostante lo staff della sicurezza fosse molto preoccupato, i Massive Attak, a fine concerto, hanno praticamente aperto al pubblico il loro camerino e organizzato un divertente brindisi collettivo! Ancora dubbi? Non perdetevi il Piazzola Live Festival 2011.
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[ BIS! ]
JOVANOTTI Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti
Il 2 Luglio 2011 alle ore 21.30 al Piazzola Live Festival è la volta di Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti. Vincitore del Premio Mogol 2011 per Le tasche piene di sassi (già coronato miglior autore in occasione delle prima edizione del 2008) questo cantautore di strada ne ha fatta davvero tanta. Da Sei come la mia moto fino a quest’ultimo album, Ora, dove con i suoi testi e le sue musiche riesce davvero a toccare le corde dell’anima. Non a caso la motivazione della sua vittoria del premio Mogol è così riassunta: “Un ricordo rivissuto al presente, un uomo che si rivede bambino davanti alla scuola in attesa della mamma che non potrà più venire a prenderlo, ancora con le sue tasche piene di sassi e con il cuore pieno di smarrimento. Una serie
di immagini che è facile veder tremare dietro le lacrime. In questo testo ritroviamo il miglior Jovanotti, vero artista che raggiunge spesso i suoi acuti nei ricordi familiari, che sa trasferire a tutti così come li ha vissuti”. E i suoi live, naturalmente, non mancano di stupire e di coinvolgere, in particolare questo Ora Tour come lui stesso racconta: “E’ questo lo spettacolo che sognavo da bambino. Abbiamo lavorato tanto, allestendo un laboratorio dove far scorrere le idee. E’ un evento dove si pensa poco ma si gode parecchio, ci si emoziona, si balla come in un rave, mentre davanti agli occhi scorre qualcosa che ha a che fare con quello che c’e’ dentro di noi, di piu’ bello e vivo”. * (fonte TM News)
Il 21 luglio al Piazzola Live Festival è la volta del re della funky disco Jay Kay - JAMIROQUAI - e la sua band, che porta in tour mondiale l’ultimo lavoro discografico “Rock Dust Light Star”, primo album di inediti dopo “Dynamite” del 2005. Nel lontano 1992 con l’album Emergency On Planet Earth iniziò l’avventura dei Jamiroquai, formazione fondata per l’appunto dall’eclettico Jay Kay, anima e corpo del gruppo. Il nome deriva da una fusione tra i termini jam- e -iroquai, nome in inglese delle tribù native americane delle Sei Nazioni che vanno sotto il nome di Irochesi. Nel settembre del 2010 esce il singolo White Knuckle Ride, che anticipa l’album “Rock Dust Light Star”, ed ottiene subito la prima posizione dei singoli più scaricati in Italia. Il 6 giugno 2011, è uscito il nuovo singolo
intitolato “Smile” del quale è stato reso disponibile il download gratuito su molti siti web e social network..Jay Kay ( all’anagrafe Jason Cheetham, nato il 30 dicembre 1969 ) se ne andò di casa a 15 anni mantenendosi con lavori saltuari e inguaiandosi anche con la legge per piccoli crimini. La vita dura di strada lo fece avvicinare anche all’hip hop, all’arte dei grafitti e alla break dance ma soprattutto lo condusse a più profonde riflessioni sul mondo e sulla vita fino a che, dopo un grave episodio di accoltellamento, non cambiò definitivamente direzione dedicandosi alla musica ed arrivando quasi al successo immediato. Ha la passione per i copricapo stravaganti, le macchine costose e, la leggenda narra, che abbia anche un caratterino decisamente difficile.
zione, quella che, alla fine degli anni 80 passava dell’infanzia all’adolescenza, sarà ben lieto di apprendere che, quest’estate i Duran Duran ritornano in tour in Italia, in occasione dell’uscita del loro nuovo album All you need is now. Roger, Nick, John e Simon, la formazione originale ( manca solo Andy Taylor) che fece impazzire milioni di fan in tutto il mondo. L’ultimo Album vanta la collaborazione dell’eclettico Mark Ronson (produttore inglese che ha lavorato, tra gli altri con Amy Whinhose e Cristina Aguilera) e il suo mixaggio è stato
messo nelle mani del mitico Mark Stent (tecnico del suono con all’attivo innumerevoli dischi di successo per artisti del calibro di U2, Depeche Mode, Madonna, ecc). Il risultato riporta i Duran alle loro sonorità originali pur con un tocco di contemporaneità e soprattutto li ha condotti, all’uscita del primo singolo All You Need Is Now, sulle vette delle classifiche di Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Italia, Grecia e Portogallo. Alla faccia di tutti coloro che , per anni, hanno snobbato la valenza di questa band inglese, considerandoli apprezzati ed apprezzabili solo per il loro look e per il successo che riscuotevano tra le ragazzine. Ebbene le ragazzine sono cresciute, e anche Simon & co incominciano ad avere i loro annetti ma la musica non ha età. Pertanto eccoli di ritorno nella nostra penisola. Prima ed attesissima data proprio al Piazzola Live Festiva il 22 Luglio 2011.
Jamiroquai Jamiroquai
DURAN DURAN Duran Duran press shot 3
Duran Duran, il ritorno: prima data in Italia al Piazzola Live Festival il 22 Luglio All you need is now. Chi tra i nostri lettori appartiene alla mia genera-
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[ BIS! ]
Milano - Giardini Pubblici - Monumento a Emilio De Marchi (1851-1901) - Foto Giovanni Dall’Orto
LIBRI PER L’ESTATE. IL CASO DE MARCHI [ di JURI CASATI ] Arriva l’estate. Tempo disponibile e tanta luce naturale: sono le condizioni ideali per concedersi qualche lettura. Eccovi qualche consiglio a partire da un testo che ci riguarda da vicino. In un precedente numero di Trantran vi abbiamo segnalato che l’editore Aretè, nella collana “I libri di Brianze”, pubblica agili volumetti che trattano “argomenti brianzoli”. In questo caso tra i “I libri di Brianze” vi suggeriamo un testo di Emilio De Marchi: Quel maledetto coltello… (Il delitto di Osnago). Quel maledetto coltello… (Il delitto di Osnago) non può essere definito un romanzo visto che un testo di sole 46 pagine. Si tratta di un racconto che poi si trasforma in un saggio ed è la riproduzione di un fascicolo de “La Buona Parola”, un periodico di grande diffusione diretto da De Marchi stesso con l’obiettivo di diffondere nel popolo i buoni comportamenti. La trama del racconto è quasi banale. Due bande di ragazzi di Osnago e Usmate si affrontano per futili motivi durante la visita di leva e Stefano – che non aveva alcuna colpa, ma anzi aveva tentato di far da paciere tra i litiganti – muore accoltellato. La madre di Stefano, una povera vedova, alla notizia che il suo unico figlio è stato ucciso perde il senno e passa il resto dei suoi giorni chiedendo informazioni in merito al treno da Lecco - quello stesso treno che non aveva riportato a casa Stefano – e ridestandosi solo,
anche se per un attimo, quando sente il fischio di questo treno. Dall’episodio narrato l’autore prende spunto per fare una lunga tirata retorica contro il coltello e l’abitudine di portarlo con sé. Il tutto corredato, da buon educatore ottocentesco, da tutta una serie di statistiche giudiziarie. Quel maledetto coltello… (Il delitto di Osnago) è proprio un libriccino che si legge senza sforzo, ma ha alcuni pregi. Innanzitutto può essere uno stimolo per cominciare a riprendere contatto con la letteratura italiana dell’Ottocento che non è circoscrivibile al solo Manzoni. A questo proposito teniamo presente che in questi mesi tutto l’Ottocento, complici anche le celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità di Italia, è al centro di un rinnovato interesse. Inoltre Quel maledetto coltello… (Il delitto di Osnago) ci può aiutare a riscoprire la figura e l’opera di Emilio De Marchi (1851-1901), un autore un tempo molto celebre che oggi è purtroppo totalmente dimenticato. E invece di De Marchi non dovrebbe essere dimenticato il libro Demetrio Pianelli (Editore Mursia). In una Milano in cui si possono riconoscere vie e monumenti ancora esistenti e in cui il denaro la fa da padrone, un povero impiegato - Demetrio Pianelli - riceve in eredità dal fratello suicida una montagna di debiti. Con immensi sforzi ripaga i debiti, mantiene i suoi nipoti e la cognata. Si innamora della cognata, ma accetta che la cognata sposi un altro perché costui è in
grado di garantirle un futuro migliore. Demetrio Pianelli, pubblicato nel 1890, è un romanzo che esalta valori oggi disprezzati come la dignità, l’umiltà, il contegno, il senso dell’onore e del dovere. Si tratta degli stessi valori che troviamo anche in un altro libro pubblicato pochi anni prima: Cuore di Edmondo de Amicis. Si tratta dei valori tipici dell’età risorgimentale e degli anni immediatamente successivi. Valori che non sempre ottengono un pubblico riconoscimento - ed infatti nel Demetrio Pianelli non c’è il lieto fine – perché la mentalità dell’epoca considerava questi valori come un premio in sé. Ma De Marchi è anche altro. Forse non tutti sanno che è stato l’autore del primo libro noir in Italia, un piccolo capolavoro imperdibile, un meccanismo perfetto: Il Cappello del Prete (Mondadori) pubblicato nel 1887. La vicenda è questa: un nobile decaduto che ha fatto studi di occultismo uccide un prete usuraio e negromante per rubargli i soldi e lo seppellisce alla bella e meglio nella sua villa in campagna. Il nobile viene presto assalito dal dubbio di non aver fatto sparire il cappello del prete e da una serie di rimorsi che non possono non far pensare al libro Delitto e Castigo di Dostoewskij che era stato pubblicato vent’anni prima. Il cappello ricompare più volte, passa di mano in mano e spinge il colpevole sull’orlo della pazzia. Il clima è quello di una Napoli dai vicoli brulicanti, un po’ magica e un po’ maligna. Una Napoli incatenata al gioco del Lotto e tutta ripiegata su sé stessa e che ricorda il libro Il Ventre di Napoli di Matilde Serao (Avagliano Editore) pubblicato tre anni prima. Una Napoli da cui il prete aveva deciso comunque di scappare prima di essere ucciso. Una Napoli che il prete lascia suggerendo ad un negoziante una miracolosa cinquina che esce e suggerendo ad un parente una disastrosa cinquina che non esce. Non vi dico il finale. Buona lettura a tutti.
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Tutta mia la città!
Vita anticonvenzionale ad Agosto in città Kernel Festival 2011 - Villa Tittoni Traversi
[ di Lorenzo Andrea Paolo Balducci ] Avere uno stile di vita apertamente anticonvenzionale può dare le sue belle soddisfazioni, ubriacando la testa di una imprevedibile e nuova libertà. Per dirne una, non so guidare: mai voluto farlo, mai sentito l’interesse. Meglio evitare rate, assicurazioni, benzina, caselli, incroci, rotonde, incidenti e tutto il resto. Non è così anche per Guccini? (scusa spesso valida a disarmare l’automofilo oltranzista). Con i piedi che Natura mi ha donato, posso spostarmi ovunque punga voglia, o meglio: dove con i piedi possa essere interessante o accettabile o ragionevole arrivare. Il che, come si può facilmente desumere, esclude parecchie possibilità e località: ma cosa importa! Meglio pagar questo che rovinarsi anima, umore e portafogli, per giunta cronicamente vuoto…plenusque aranearum (Ndr. in latino: pieno di ragnatele) chiudendosi in una scatola di metalli e plastiche di dubbia affidabilità e resistenza. Meglio lasciar perdere, meglio rinunciare: non si raggiunge così la santità? Forse, ma accompagnata da un poco discreto stress, depresso da inerzia da panorami immobili. Hai voglia a prendere un autobus: fatico anche con quelli, spaventato dall’incomprensibilità di tragitti, fermate e orari. Meglio lasciar perdere, meglio lasciar stare. Poi capita (ed è questa l’occasione), che qualcuno ti chieda: “Chessifà? Dovesivà?”, fidandosi del tuo animo ribelle e iconoclasta….Come al solito i pensieri confusi si presentano a schiere, alcune già note, altre nuove ma non per questo più simpatiche: che fare? dove andare? cosa cercare? E senza macchina, poi! Non sarà meglio lasciar perdere? E in fine: come lo spiego? Come lo racconto? Mentre scrivo, agosto è ancora piuttosto lontano, anche climaticamente: una tarda primavera
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grigia, camuffata d’autunno (eh, non ci son più le mezze stagioni!), copre e inzuppa una Brianza che con giusta stanchezza si avvicina all’estate. Ma cosa, di qui a poco, succederà è l’esperienza a raccontarlo. L’esperienza di un mondo che, tutto sommato, non ha ancora né voglia né bisogno di abbandonare le vecchie, contadine ciclicità: verrà il caldo, verrà la luce bianca che calcinerà la pelle e i muri, verranno sempre meno macchine per strada (un bel vantaggio per il pedone) e sempre più serrande chiuse. Gli amici spariranno un po’ per volta: chi per terre lontane (se non nello spazio, almeno nella testa), chi per chiudersi nel frigorifero e riapparire verso i primi di settembre, quando i locali riapriranno e la musica ricomincerà a scivolare per le strade, promettendoci un futuro diverso. Sì, riconosco d’essere un po’ di parte, per quanto riguarda i passatempi: evito i pub, detesto le discoteche, non mi diverto nei teatri, se vado ai cinema all’aperto generalmente piove, al parco gli insetti m’infastidiscono e, se mi sdraio, finisco sempre su un sasso, su un rametto nascosto, sulla traiettoria di un frisbee o di un pallone, tollero a fatica i live-club, i posti affollati mi mettono ansia e quelli un po’ vuoti tristezza. Forse il mio problema sono gli esseri umani, può anche darsi: ma per una volta, per questa volta, dico basta! Oh! È decisamente ora di darsi una mossa, alzarsi in piedi, adoperarsi! In fin dei conti è una ribellione pure questa, no? Una ribellione all’inedia emotiva che saprebbe benissimo prendermi e fare di me il solito straccio sfibrato senza un motivo al mondo per riuscire a sentirsi vivo. Come tutti sappiamo, ogni ribellione presuppone per sua natura un minimo di sforzo iniziale, una fatica in buona parte dei casi dolorosa: tra lo spezzare le catene o immaginare un’altra via per liberarsene, corpo e spirito hanno da versare qualche debita secchiata di sudore. E ora frusto entrambi, corpo e spirito, vincendo la forzata
pigrizia di questi giorni umidicci, per stilare una rapida lista da sopravvissuti, per chi, nell’estenuante day after agostano, non ha voglia di morire come un sorcio nel suo bunker. Stabiliamo delle caratteristiche fondamentali per quello che stiamo cercando: deve essere qualcosa di raggiungibile a piedi o in treno, ad agosto, entro i confini della provincia di MB (un po’ di sfida) e presentare delle minime attrattive. Attrattive che sancirei essere: cibo (molto e grasso), vino (c’è da parlarne?), musica (anche del liscio via mangiacassette va benissimo). La risposta è una: le sagre! Ogni anno mi riprometto di comperarmi l’onusto volume che raccoglie tutti gli eventi del genere in programmazione sul territorio nazionale e ogni anno. Puntualmente, mi dimentico, termina prima che lo compri o, molto più banalmente, non ho soldi. Ora che mi servono informazioni, mi affido al web sperando in un consiglio. Purtroppo scopro che persino l’istituzionalissimo sito della provincia non da nessuna notizia circa sagre o eventi enogastronomici durante il mese di agosto. Per quanto riguarda luglio mi lascio stuzzicare da Kernel Festival 2011 - Linguaggi espressivi dell’arte contemporanea (01-03/07, Villa Tittoni-Traversi, Desio) che con le sagre non c’entra nulla, ma la foto della Villa illuminata tipo Tron mi colpisce parecchio. Cerco agosto… e “Nessuna news trovata in archivio per questo mese” compare sullo schermo. Ma come nessuna news?! Cerca bene! Seleziono di nuovo “agosto”, clicco di nuovo “cerca”: stessa storia. Questo giochino va avanti per un altro paio minuti, poi mi arrendo: niente sagre. Allora cinema all’aperto! E chi se ne frega se piove: tanto piove dal primo di giugno e, ormai, voglio solo capire se ad agosto in MB succeda qualcosa. Niente: tutto sembra terminare attorno a luglio. Lascio perdere internet e guardo fuori dalla finestra: piove, pare ottobre. Agosto è ancora lontano e sembra già superato da un pezzo. Non capisco che succeda ora: che ne so di cosa accadrà tra due mesi? Le immagini costruite poco fa mi attraversano gli occhi: la luce bianca, i muri cotti, il silenzio, le strade vuote, le case vuote, lo spazio vuoto…il day after. E un sorriso mi si taglia in bocca: nelle strade vuote vedo un tizio solo, passeggia sciolto, scruta ogni angolo, gode del sole sulle panchine, dell’ombra degli alberi, dei vecchietti nei bar che non chiudono quasi mai. Sta bene. Davvero! E a guardarlo meglio, mi sembra mi assomigli parecchio!
[ ALTROVE racconti e consigli di viaggio ]
alla scoperta delle
bellezze d’Abruzzo La varietà a portata di mano
Paesaggio marsican o
[ di Adriana Colombo ]
Scorcio di Tagliacozzo
Tempo di vacanze: mare o montagna? C’è un luogo capace di mettere tutti d’accordo, un luogo che offre chilometri di costa dal mare cristallino, centri costieri di antica fondazione, ricchi di storia e di tradizioni, parchi e riserve naturali, montagne e boschi selvaggi in cui ancora vivono allo stato brado tante specie animale purtroppo estinte in molte altre regioni italiane. In una sola parola Abruzzo, una regione capace di racchiudere una varietà paesaggistica, climatica, culturale e gastronomica davvero incomparabile. Litorali lunghi e dorati al nord, con lidi attrezzati e molto frequentati e coste dai ciottoli levigati dalla risacca a sud, costellate da cale selvagge in cui godere il mare lontani dalla confusione. Una costa impreziosita da magiche costruzioni sospese fra terra e mare, i trabocchi, macchine da pesca di antica memoria che ancora oggi, conservati e tutelati, caratterizzano la costa. Un’area costellata da molti paesi e città di anti-
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[ ALTROVE ] ca fondazione in cui i secoli di storia traspaiono senza reticenze dalle mura degli antichi abitati e dalla perimetria dei borghi. La bella ed antica Vasto, edificata direttamente sul mare, con la sua antica fortezza (Castello Caldoresco) risalente al XV, a monito del suo glorioso passato, è la località più rinomata della costa teatina ed ogni anno, nei mesi estivi, viene animata da una serie di iniziative ed eventi culturali, il più importante fra i quali è senza dubbio Cammini Europei, giunto alla sua XVII edizione, festival di musica che ha ravvivato Vasto ed i vicini comuni con i nomi più importanti della musica italiana ed internazionale. La cucina della zona costiera è, ovviamente, molto differente da quella dell’entroterra montuoso e si basa principalmente sui frutti del mare. Il brodetto all’abruzzese è imperdibile ma, come in tutta la regione che vanta a tal proposito una lunga tradizione, anche le paste fresche meritano una menzione d’onore e sono alla base di primi piatti sontuosi. Spostandosi nell’entroterra vi sono ampie distese di verde, incantevoli per ogni tipo di escursionista (cicloturismo, trekking, ecc) interrotte da una moltitudine di borghi e cittadine di origine medievale: dall’Aquila, a Sulmona, fino a Castelli, nota per le sue splendide ceramiche ed il museo ad esse dedicato, ed ancora Santo Stefano di Sessanio e tante altre. Gli amanti della montagna e della natura, non hanno che l’imbarazzo della scelta fra gli innumerevoli parchi naturali presenti nella zona: oltre ai famosi Parco Nazionale d’Abruzzo e a quello della Maiella, sono tantissime le zone boschive protette tramite tutela ambientale. A tal proposito ci addentreremo alla scoperta del territorio della Marsica, zona montana nel cuore dell’Appennino abruzzese che abbraccia la Piana del Fucino ovvero la fertile conca derivata dal prosciugamento artificiale del lago Fucino, ad opera di un tenutario senza scrupoli, il Principe Torlonia, nel corso del XIX secolo. Visitare la Marsica è come effettuare un viaggio a ritroso nel tempo: la natura è incontaminata e vi si possono incontrare facilmente animali allo stato brado.
Un tipico trabocco
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Vasto vista dalla riserva di Punta Derci
Ritirarsi per qualche giorno in questi luoghi è un toccasana per l’anima: la frenesia del mondo moderno apparirà come un ricordo lontano, sbiadito. Camminando per i boschi di questa zona si scoprono luoghi fatati dove faggi, castagni, querce, sorbi, roseti, rovi si aprono su prati fioriti e colorati nelle sfumature del bianco e dell’azzurro proprie dei fiori di cardo che lì sbocciano numerosissimi. A bassa quota potrete incontrare mucche e cavalli liberi al pascolo, ghiri, scoiattoli, donnole e cinghiali selvatici mentre, alta quota, è possibile imbattersi in orsi bruni e lupi marsicani, originari di queste zone, ma sempre più rari. Tagliacozzo, uno dei borghi più caratteristici della zona, famosa per la sua parte medioevale perfettamente conservata e per la splendida Piazza dell’Obelisco è nota ai più per i versi danteschi: “…è la da Tagliacozzo ove senz’armi vinse il vecchio Alardo…” (Inferno, canto XXVIII, vv. 16-18) riferiti alla sconfitta di Corradino di Svevia da parte di Carlo d’Angiò. Facendo base nella Marsica, con poche ore d’auto potrete visitare molte località d’interesse storico ed archeologico come Alba Fucens, in
cui ammirare, a cielo aperto, lo scavo di un’intera città romana. Altra meta da non perdere è il borgo medievale di Santo Stefano in Sessanio, un luogo assai suggestivo: si erge, infatti, su un’altura da cui si può ammirare tutta la vallata sottostante. Fu base operativa della Signoria di Firenze in terre d’Abruzzo dal 1543 al 1715 ed i segni del passaggio dei Medici sono ancora ben visibili. Il borgo, con le sue strette viuzze, è percorribile solo a piedi e questo concorre nell’accrescere la sensazione di viaggio a ritroso nel tempo…. Consiglio caldamente di fare tappa per mangiare un piatto di zuppa di lenticchie, coltivazione tipica del luogo, servita con pane fritto. Tra i piatti che consiglio di assaggiare passando in Marsica ci sono le fettuccine alla chitarra, gli arrosticini di pecora, i formaggi, tutta la norcineria e, in stagione di funghi, anche un buon piatto di fettuccine coi porcini. Quanto ai dolci sono imperdibili le ferratelle e le ciambelline al vino, accompagnate da un bicchierino di liquore alla genziana. Insomma, Abruzzo: da scoprire e da assaggiare.
Cavalli al pascolo nel marsicano
[ IN CUCCIA Due chiacchere a quattro zampe ]
I volontari ENPA e i Vigili del Fuoco
INSIEME PER SALVARE UN GATTINO Per informazioni sull’eventuale adozione di Fiamma e i suoi fratelli, o di altri gattini, potete scrivere a Paola: paola.perego@enpamonza.it. Le schede con foto degli animali in affido sono sul sito www.enpamonza.it > Adozioni.
C’è bisogno di voi!
Non uno, non due ma tre: sono infatti tre i micini recuperati sabato 4 giugno a Limbiate (MB). Tutto era partito con una segnalazione da parte di due ragazze, che dal terreno confinante sentivano miagolare disperatamente da un paio di giorni. Un primo intervento dei volontari ENPA nel pomeriggio ha consentito il recupero di un gattino vagante nel cortile, mentre il miagolio non si sentiva più. Verso le otto di sera un’altra segnalazione: il gattino miagolava ancora! Questa volta i volontari Anna e Andrea, capendo di non essere in grado di recuperare il micino da soli, hanno allertato i Vigili del Fuoco. Gli agenti si sono resi conto che l’unico sistema per recuperare il gattino, caduto in un tubo dell’impianto fognario (lasciato sguarnito di protezione), era quello di rompere il pavimento. Senza un attimo di esitazione, la squadra si è organizzata con martello pneumatico e, alla luce delle fotoelettriche, dopo avere rotto il pavimento e scavato tra le macerie a mani nude per più di due ore, sono riusciti a sospingere l’animale fino a farlo uscire dall’altra parte del tubo dove Andrea era pronto a prenderlo. Tutto bagnato e in stato di ipotermia, affamato e allo stremo delle forze dopo avere miagolato per due giorni, era pure terrorizzato per il lungo periodo trascorso immerso nell’acqua. Tutti i presenti hanno applaudito, commossi per il lieto epilogo della vicenda. Avvolta tra le coperte,
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il micetto ha iniziato subito a fare le fusa, e tutta la fatica e l’impegno a notte fonda sono stati ampiamente ricompensati.
La cucciolata si completa! Durante il rocambolesco recupero è stata notata la presenza di un terzo gattino, e anche lui è stato recuperato e portato al Canile/Gattile di Monza. Qui i piccoli, di circa 35 giorni e tutti e tre interamente neri, sono stati rifocillati con alimenti adeguati alla loro giovane età, sottoposti alle cure di rito dai veterinari dell’ENPA. I tre micetti, battezzati Fiamma, Diablo e Sirena (nella foto in braccio ad Anna e Andrea), sono stati poi affidati alle cure della volontaria Giancarla, veterana del progetto Asilo dei Cuccioli. Doveroso segnalare la grande disponibilità e la sensibilità delle forze intervenute in aiuto dell’ENPA di Monza in questo salvataggio: ai Vigili del Fuoco Volontari di Bovisio Masciago, nella persona del caposquadra Paolo Corbetta e ai militi della locale stazione Carabinieri vanno i più sentiti e sinceri ringraziamenti dall’Ente Nazionale Protezione Animali, sezione di Monza e Brianza, per avere messo a disposizione il loro tempo e la loro professionalità “solo” per salvare un piccolo gattino da una morte certa e atroce.
Ci sono molti modi di aiutare l’ENPA: diventando soci o volontari, adottando a distanza uno dei nostri ospiti, facendo offerte in denaro o ancora portandoci alimenti e altri materiali per gli animali ospitati. Una delle necessità più impellenti e costanti in questo periodo riguarda proprio i numerosi gattini accuditi dalla nostra associazione, il cui numero cresce di giorno in giorno. Pur avendo già affidata una trentina di gattini dall’inizio della stagione, ci sono attualmente altri 70 ricoverati presso le strutture dell’ENPA o collocati provvisoriamente a casa di volontari. Per sfamarli tutti la Protezione Animali ha urgente bisogno di alimenti umidi specifici per gattini già svezzati (non le crocchette), ovvero le scatolette denominate “kitten”, reperibili nei negozi di articoli per animali. Potete portare le vostre gentili offerte presso il Canile/Gattile di Monza in Via Buonarroti 52, aperto ogni pomeriggio dalle 14,30 alle 17,30 per ricevere queste donazioni; oppure presso la Sede Operativa ENPA di Via Lecco 164, aperta ogni pomeriggio da lunedì a venerdì dalle 14,30 alle 17,30 e martedì e giovedì sera dalle 21,15 in avanti.
Nella foto, la piccola tigratina Tosca, trovata vagante a Monza e accudita a casa da Emmanuela, volontaria ENPA
[ VERDISSIMO CURIOSITà, PROPRIETà E USI DELLE PIANTE INTORNO A NOI ]
S.O.S. VACANZA
Trucchi e segreti per la cura del verde domestico del vacanziere [ di Elena gorla ]
La vecchietta del piano di sopra vi detesta e non vi farebbe un piacere nemmeno per tutto l’oro del mondo? La portinaia parte per un lungo viaggio in paesi tropicali? I parenti abitano molto lontano? Gli amici se ne vanno e chi rimane è troppo impegnato in lunghi turni di lavoro e proprio non riesce a darvi una mano nella cura del vostro focolare abbandonato a sé stesso? Se questa è la vostra condizione dovete certo essere molto stressati ed avete davvero bisogno di una vacanza per ritemprare corpo e spirito. Come fare, allora, con le piante in casa e sul terrazzo? Come provvedere al loro approvvigionamento idrico durante le vostre assenza? Non disperate e non stressatevi troppo, le soluzioni sono molteplici e anche molto economiche. Procediamo caso per caso:
Piante in casa Assenze prolungate: ovviamente la luce resta un requisito fondamentale quindi rinunciate all’idea di blindare ermeticamente ogni finestra prima di partire. Le piante dovranno essere collocate in prossimità di una finestra molto luminosa ma non esposte in modo diretto ai raggi solari che, soprattutto attraverso il vetro, potrebbero bruciare le foglie. Ricordate, inoltre, di garantire alle piante anche un buon riciclo d’aria senza esporle a correnti dirette, quindi lasciando uno spiraglio aperto in una finestra non troppo vicina alle piante ma nella stessa stanza. Per quanto concerne l’approvvigionamento idrico, invece, il modo più efficace è sicuramente quello basato sul principio fisico dei vasi comunicanti, che noi, volgarmente, chiameremo “del secchio e della corda”. Si riempie d’acqua un secchio e lo si colloca in posizione sopraelevata (almeno di una decina di centimetri) rispetto ai vasi con le piante. Si mettono, quindi, a bagno delle corde (o delle fettucce di panno o cotone tagliate a strisce) che dovranno essere sufficientemente lunghe per arrivare dal secchio ai vasi. Quando le corde saranno ben impregnate d’acqua, si immergerà un capo di ognuno fino in fondo al secchio pieno d’acqua e si appoggerà l’altro sul terriccio di un vaso, bloccandolo bene con del fil di ferro. L’acqua passerà, man mano che il terriccio asciuga, dal secchio al vaso. Per vasi di media dimensione possono essere sufficienti due o tre corde: aumentate proporzionalmente il numero di fettucce a seconda della dimensione del vostro vaso ed il numero di secchi d’acqua in relazione al tempo della vostra assenza da casa. Con questo metodo potrete godervi le vacanze in assoluto relax e con la certezza di trovare, al vostro rientro, le vostre piante in piena salute. Solo due accorgimenti: - per evitare che le zanzare depongano le proprie larve nei secchi copriteli con della pellicola. In questo modo ridurrete anche l’evaporazione nell’ambiente e la riserva d’acqua resterà interamente disponibile per le vostre piante. - Qualche tempo prima di partire fate una prova empirica in modo da valutare il consumo esatto di acqua per ogni settimana d’assenza. Naturalmente
resta la variabile meteorologica: nelle giornate più calde il fabbisogno idrico aumenta ma, dato che in una casa chiusa gli sbalzi termici non dovrebbero essere elevati, potrete arrivare ad una valida approssimazione di consumo settimanale “pro vaso”. Assenze brevi: per assenze di pochi giorni, una settimana o al massimo dieci giorni, può essere sufficiente dare una bella annaffiata prima di partire e conficcare nel terreno il collo di una bottiglia di plastica riempita d’acqua.
Piante all’aperto Per quanto riguarda le piante all’aperto è fondamentale radunare tutti i vasi in un angolo riparato dai raggi solari diretti ma ben illuminato. Se avete la possibilità di collocarli sotto una tettoia, in modo che le piante durante la vostra assenza non possano essere danneggiate da eventuali grandinate, procedete tramite il sistema “del secchio e della corda”, considerando comunque di fornire un maggior numero di secchi in quanto all’aperto le temperature diurne possono essere molto elevate e l’evaporazione abbondante. Se, invece, radunerete le piante in una zona del giardino o del terrazzo non provvista di riparo dalla pioggia potete cavarvela inserendo uno o più (a seconda della lunghezza della vostra assenza) colli di bottiglie piene d’acqua nel terreno dei vasi. Per quanto le temperature possano essere molto elevate in alcune giornate, tuttavia, in estate, soprattutto nel mese di agosto, le piogge sono generalmente frequenti. Mettete, comunque, uno strato di torba o sabbia sul terriccio del vaso in modo da ridurre l’evaporazione. Di abbastanza recente concezione sono anche i flaconi di ACQUA COMPLESSATA che si trovano direttamente dai vivaisti. Si tratta di un’acqua in gel costituita da fibre naturali (cellulosa) e acqua demineralizzata. I microorganismi presenti nel terreno degradano la cellulosa liberando gradualmente l’acqua per un tempo variabile dai 15-20 gg a seconda della confezione, del terreno e della temperatura dell’ambiente. Il flacone si inserisce capovolto nel terreno il più vicino possibile al fusto ed in questo modo innaffierà la pianta.
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[ BRIGANTIA STORIA,
LEGGENDE ED ESCURSIONI NELLA NOSTRA VERDE TERRA ]
65 milioni di anni intorno al lago Alserio e due minuti di filosofia spicciola [ di Marta Migliardi
foto di Angela Crippa ]
In questa estate che tarda ad arrivare, che ci regala sprazzi di sole per poi rigettarci in temporali equatoriali mi sono ritrovata sulle sponde del lago Alserio. Il percorso è accessibile attraverso le Ferrovie Nord Milano dalla stazione di Merone (circa 1km) o dalla stazione di Erba circa (2 km). Esiste un ulteriore collegamento con la stazione di Anzano del Parco sulla linea ferroviaria Como-Lecco. Vi sono anche una serie di parcheggi esistenti che possono essere utilizzati come luoghi di accesso pedonale o di scambio auto bicicletta: ad Erba il parcheggio del cimitero o il parcheggio lungo la pista ciclopedonale nei pressi della trattoria del Gringhelone o dell’area industriale, ad Alserio i parcheggi del cimitero, a Parravicino i parcheggi antistanti la chiesa di Santa Maria e il Castello di Casiglio e, infine, a Monguzzo nei pressi del campo sportivo. E’ una passeggiata davvero gradevole in quanto non troppo impervia e quindi adatta anche a famiglie con bambini o per far fare una bella scorazzata ai nostri amici a quattro zampe. Mentre camminate tra le sponde del lago, con i suoi canneti e i boschi verdi e rigogliosi, pen-
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[ BRIGANTIA ] sate che la storia di questo luogo ebbe inizio 65 milioni di anni fa, quando l’avvicinamento della zolla africana a quella europea portò alla formazione delle Alpi. In tutte queste trasformazioni geologiche, i ghiacciai trasportavano grandi massi e detriti, fino a sciogliersi e a lasciarli sulle morene, ovvero le colline create dai movimenti delle zolle. Di questi massi, detti erratici, ne è piena tutta la Brianza e la loro caratteristica è proprio quella di non avere nessuna relazione con le rocce del posto. Non si sa da dove vengano. Tra una collina morenica e l’altra ci sono poi delle zone ribassate che normalmente sono occupate dall’acqua: così il lago Alserio, profondo solo 8 metri e con un profilo a scodella. Questa piccola descrizione geologica era doverosa perché, nonostante durante tutto il percorso intorno al lago, vi siano innumerevoli cartelli che spiegano la storia e l’importanza della natura che ci circonda, sono quasi sempre ignorati. Noi corriamo, tiriamo la palla al cane, o semplicemente passeggiamo senza sapere che tutto ebbe inizio 65 milioni di anni fa. Se ci pensate bene è una cifra che merita rispetto e merita le nostre più profonde riflessioni sul senso della vita e la forza della natura. Queste nozioni del tempo e dello spazio, dei massi che non sappiamo da dove vengono e delle trasformazioni geologiche non devono essere solo noiosi numeri e parole sui libri di scuola o su cartelli rigorosamente ignorati, ma fonte di curiosità e di consapevolezza. Partendo dalla fenomenologia, acquisendo la consapevolezza della finitezza della vita, da qui si può poi tornare a dare un senso alla dimensione dell’attimo. Un lungo discorso, quello di Essere e Tempo, senz’altro meglio rileggere Martin Heidegger e tutti
i grandi filosofi che hanno trattato questo tema controverso in maniera senz’altro più originale ed esaustiva. Ma uno spunto di riflessione sul valore di 65 milioni di anni era doveroso. Fossero stati euro e non anni di certo l’interesse sarebbe volato alle stelle. Ma non esageriamo. Dopo un po’ di filosofia spicciola vi invito a voltare lo sguardo verso l’adiacente bosco della Buerga, bosco che si sviluppa sulla sponda sud del lago di Alserio, in parte di proprietà del Parco e che, specie in questa stagione, è ottimo per una camminata anche nelle ore più calde in quanto fitto ed ombreggiato. Nei suoi confini è ospitata la Casa del Lago, antica casa ed imbarcadero di pescatori, in cui si svolgono attività didattiche legate allo studio dell’ambien-
te, ed un percorso botanico, forse piccolo, ma capace comunque di affascinare, grazie alle sue particolarità, chi lo percorre. Se oltre alla filosofia spicciola, ad una boccata di aria buona e una camminata su per il bosco vogliamo aggiungerci il fascino della leggenda , eccovi accontentati. Pare che proprio il Barbarossa, in epoca medioevale, durante la battaglia di Tassera, si inabissò con il suo levriero nelle paludi di questa zona e anche se la storia ci insegna che, in realtà, il condottiero prese parte a successive battaglie, ci basti pensare che di qui è quasi certamente passato. Proprio dove ora stiamo amabilmente passeggiando noi. Sessantacinquemilioni di anni fa…
In questa pagina In alto: al bivio In basso: Scorcio del lago Nella pagina a fianco In alto: i cartelli lungo il sentiero In basso: dettaglio percorso Lago Alserio
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[ NONSOLOMONZA... ]
Lissone Fermento brianteo fra design e cultura E’ dalla seconda metà del XIX secolo che la città di Lissone può vantare la propria centralità di città-vetrina nel panorama nazionale ed europeo per quanto concerne l’innovazione e l’eccellenza nel settore del mobile e, dunque, del design. Nel corso degli anni Lissone è sempre stata al centro di quel processo attraverso cui si è cercato di coniugare il livello produttivo con lo studio di forme e materiali tesi ad armonizzare la funzionalità, l’estetica e l’impatto ambientale. Questa peculiarità è, da sempre, il motore che muove non solo l’economia cittadina ma anche il fermento culturale di questa vivace località briantea. Lissone è una città che crede e difende la tradizione del suo primato d’eccellenza e, per questo, continua ad
Leggere l’arte. Biografie d’artista Museo d’arte contemporanea Lissone ore 21.00 - Ingresso libero • Giovedì 15 settembre 2011 Incontro dedicato a EDWARD HOPPER • Giovedì 29 settembre 2011 Incontro dedicato a FRANCIS BACON • Giovedì 27 ottobre 2011 Incontro dedicato a MARCEL DUCHAMP • Giovedì 3 novembre 2011 Incontro dedicato a GEORGIA O’KEEFFE • Giovedì 10 novembre 2011 Incontro dedicato a WILLEM DE KOONING • Giovedì 24 novembre 2011 Incontro dedicato a MARINA ABRAMOVIC Il Museo d’Arte Contemporanea
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essere attiva nella promozione e nello sviluppo di quei campi in cui si è da sempre contraddistinta. In quest’ottica si inserisce anche il Premio Lissone Design 2011, che, giunto quest’anno alla sua terza edizione, si pone l’ambizioso obiettivo di “immaginare una nuova generazione di arredo urbano…progettato per rispondere alle esigenze del nuovo cittadino…inediti oggetti urbani capaci non solo di integrare differenti funzioni ma anche di ricevere e registrare le informazioni lasciate dai visitatori…ideati e realizzati con materiali e metodi sostenibili…”. Street Furniture Design è il nome di questo concorso promosso ed organizzato dal Comune di Lissone rivolto a studenti e professionisti del settore, di qualsiasi nazionalità, che non abbiano ancora compiuto 36 anni di età (per dettagli e iscrizioni si veda il sito del Comune di Lissone www.comune.lissone.mb.it alla voce Museo d’arte contemporanea). Ma il fervore culturale cittadino non si manifesta solo nella promozione della cultura del design ma abbraccia il panorama artistico sotto moltissimi aspetti. La promozione delle arti figurative è affidata soprattutto alla vivace attività del Museo d’Arte Contemporanea, dove attualmente, oltre alle mostre permanenti e a quelle temporanee dedicate a tante personalità di spicco del panorama culturale locale (e non solo) è possibile partecipare ad un ciclo d’incontri teso allo sviluppo della capacità di leggere ed interpretare le opere d’arte mediante la conoscenza delle biografie di molti e famosissimi artisti (si veda, qui sotto, il box relativo al programma d’incontri). Per gli amanti della musica, invece, il 7 luglio (ore 21, piazzale antistante il Museo di arte contemporanea, fronte Stazione FFS, via Padania, 6), Lissone ospiterà una data del Brianza Open Jazz Festival 2011, che vedrà protagonista Kaleidoscopic Arabesque, progetto musicale italo – spagnolo, in cui le sonorità mediterranee, latine e arabe del sax di Javier Girotto, si fondono con la chitarra di Bebo Ferra, che intreccia armonie riecheggianti le sue terre sarde, creando suggestioni etniche di grande fascino ed intensità. Per tutto il mese di luglio prosegue, inoltre, la XIV edizione della rassegna Estate Lissonese, che porterà nelle piazze cittadine musica, spettacoli per bambini e tanti momenti d’incontro per condividere in allegria le serate più calde dell’anno (per le date di tutti gli appuntamenti si veda il sito del comune di Lissone).
Javier Girotto
[ I SEGRETI DELLO CHEF ]
All’ombra dell’ ultimo sole [ Rubrica a cura di Marco Riva ] Beati gli audaci che sanno vivere di sogni… pochi sono i km che dividono la Brianza dall’ Oltrepò Pavese zona suggestiva ed agricola in provincia di Pavia e patria, se qualcuno non lo sapesse, di grandi vini e viticoltori. Proprio come le aziende che ho visitato. La prima a frazione Castello in Santa Giuletta del signorile Stefano Milanesi che nei suoi 12 ettari di proprietà, produce eccellenti vini rossi, bianchi e spumanti Metodo Classico. Tra le riserve dei primi troviamo Maderu Pinot Nero in purezza, Alessandro (cosi’ chiamato in onore del figlio) 100% Cabernet Sauvignon, Luna Mea da uve Croatina ed Elisa (altra figlia) da Barbera. Come bianchi ci sono Micaela un’ottimo Riesling Italico vivace , il Dulòs derivante da una selezione delle uve del precedente vitigno e con permanenza di circa un anno sui lieviti, e vini ottenuti da particolari selezioni di vendemmie tardive. Inoltre Stefano produce anche Spumanti Metodo Classico eccellenti, freschi ed equilibrati. Quasi tutti i vini non sono filtrati. L’azienda ha certificazione Biologica e la produzione è molto attenta al rispetto dei naturali processi di vinificazione. Troverete infatti in questi vini un fattore
comune che è l’espressione del frutto, come la logica del buon vino vorrebbe; non capiterà invece di percepire profumi e sapori artefatti che ne sovrastano il gusto essenziale e l’eleganza. Passiamo quindi a Montù Beccaria, frazione Crosia, “dal Marco” come mi hanno detto in paese mentre chiedevo indicazioni. Quattro sono gli ettari di proprietà, coltivati tutti a Guyot e con i vitigni tradizionali dell’ Oltrepò da cui nascono vini come la Bonarda e la Barbera. Si comincia ad andare sul particolare con il Rubinio risultato della vinificazione di entrambe le uve con l’aggiunta di Uva Rara, da abbinare principalmente con dolci a fine pasto o da bere come vino da meditazione. Troviamo anche qui eccentriche riserve come il Rè di Bric (cosi’ chiamato dal papà Pierino vista la pendenza della zona di produzione) da uve Croatina e piccola percentuale di Merlot ed il Ciribider che è il risultato delle uve con cui non viene prodotto, in certe annate, il Buttafuoco Storico Vigna Borlano. Tra i bianchi troviamo vini di pronta beva, ottimi come aperitivo o per delicati pasti come lo Charm da uve Chardonnay, Muller e Riesling e il Donnay, prodotto in poche centinaia di bottiglie nel 2010, su idea di Simona la moglie di Marco. Per ultimo ho lasciato i vini che per
Il proprietario
quanto mi riguarda, sembrano quelli che esprimono al meglio la naturalezza, la simpatia e l’eccentricità di Vercesi, quelli che “li userei anche per farmi il bagno” da quanto sono buoni, il San Donè derivante da uve Chardonnay di un particolare clone francese ed il Trama, vino passito da uve Traminer; vitigno aromatico per eccellenza. Anche lui come Stefano, è molto attento al rispetto della tradizionalità e della natura, con un occhio di riguardo sempre fisso alla sperimentazione e l’evoluzione; tutto finalizzato alla ricerca dell’ alta qualità. Personaggi di questo tipo nel mondo del vino se ne trovano sempre meno. Persone vere, che sanno dare fiducia ai progetti, che sanno farti sentire a proprio agio. Per questo non fateveli sfuggire, andateli a trovare ed assaggiare (non morsicate loro, chiedete un bicchiere di vino o più) e fatevi conquistare dal fascino della zona. Grazie!
Stefano Milanesi Strada Vecchia per il Castello 27046 Santa Giuletta (PV) tel. 0383.801960 www.stefanomilanesi.it milanesi.stefano@inwind.it info@vinielite.net Marco Vercesi Frazione Crosia, 1 27040 Montù Beccaria (PV) tel. 0385.61330 www.ilvinodimarcovercesi.it marcovercesi@libero.it
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[ REALITY ]
REALITY Venti domande per vedere la Brianza con gli occhi dei brianzoli
ANTONELLA Età Quarantasette anni. Dove sei nata? A Carate Brianza. Dove vivi? Mi divido fra Carate Brianza e Sharm el Sheik. Vivi da sola o con la famiglia? Vivo con il mio compagno. Destra o Sinistra? Andiamo sulla politica... Che lavoro fai? L’istruttore subacqueo. Cosa ti piace di Monza e Brianza? I bar: birre, gin tonic, buon vino… insomma il buon bere che quando sono a Sharm mi mancano tanto. Associazione d’idee. Se ti
dico verde… Brianza. Cena… Amici. Vai al parco? No. Chi è Dario Allevi? Il presidente della provincia di Monza e Brianza. Dai un voto a Monza e Brianza Sette…sono buona… Ai trasporti in Brianza? Due! Soprattutto da Carate Brianza i collegamenti sono molto carenti. Al commercio in Brianza? Ce n’è ancora? Se non in Brianza dove vorresti vivere? Dove vivo, a Sharm el Sheik,
perché mi basta aprire la finestra la mattina e vedere quel mare... che già il più è fatto per avere una bella giornata! Esprimi un desiderio. Desidero che Sharm riprenda a lavorare come prima perché adesso c’è molta crisi dovuta alla rivoluzione…altrimenti mi tocca tornare in pianta stabile qui! Metropolitana a Monza: favorevole o contraria? Favorevole. Dimmi un proverbio Non fare domani quello che puoi fare oggi. Dì qualcosa ai nostri lettori Ascoltate sempre della buona musica!
RAFFAELE Età Quarantaquattro.
Cena… Una donna.
Dove sei nato? A Carate.
Vai al parco? Sì, talvolta.
Dove vivi? A Carate.
Chi è Dario Allevi? Il pianista? No, il pianista si chiama Giovanni…allora non so…
Vivi da solo o con la famiglia? Sto“in casa”. Destra o Sinistra? Dipende dalle circostanze e dai programmi... Che lavoro fai? Il tappezziere. Cosa ti piace di Monza e Brianza? I paesaggi, il verde. Associazione d’idee. Se ti dico verde… Albero. 32
Dai un voto a Monza e Brianza Un sette. Ai trasporti in Brianza? Non li uso e quindi non li posso valutare! Al commercio in Brianza? Anche in questo caso non so dirti: per compere vado sempre a Milano. Se non in Brianza dove
vorresti vivere? A Londra perché su ogni cosa è avanti mille anni. Esprimi un desiderio. Beh, vivere a Londra! Metropolitana a Monza: favorevole o contrario? Sì, sì, sì. Dimmi un proverbio “Qui gatta cicogna”, se posso rubare una battuta a Bergonzoni… Dì qualcosa ai nostri lettori. Un esortazione a tema musicale: ascoltate tanta musica, andate ai concerti…perché la musica fa bene.
[ RACCONTIAMOCI ]
Per fortuna son diventato famoso da... vecchio!
Liga: una biografia senza reticenze [ di Niccolò Rossi ] Massimo Poggini lavora a Max ed è tutta la vita che si occupa di musica. Ha incontrato un numero incredibile di star internazionali (da Bob Marley ai Sex Pistols a Keith Richards, da Sting a Bjork) e conosce benissimo i musicisti di casa nostra, con alcuni dei quali ha stabilito un rapporto speciale, al punto da diventarne il biografo. Tra i molti libri che ha scritto, c’è Liga. La biografia, uscito un paio d’anni fa per i tipi della Rizzoli e ripubblicato recentemente in versione ampliata dalla Bur. In occasione del concerto che Ligabue farà il prossimo 16 luglio a Campovolo, gli abbiamo rivolto qualche domanda sulla star di Correggio.
Ligabue Foto di Alessio Pizzicannella
Cosa ricordi del vostro primo incontro? “Il Liga l’ho conosciuto nel gennaio del 1991. Eravamo al Superstudio di Milano per un servizio fotografico e un’intervista. Il ricordo che ho impresso nella memoria è quello di un ragazzone dai lineamenti molto marcati, una via di mezzo tra un Charles Bronson della bassa padana e un indiano metropolitano. Davanti all’obiettivo del fotografo era un po’ impacciato. Non rammento un solo gesto di scortesia, ma era evidente che non gli piaceva farsi ritrarre. Per l’intervista invece non ci fu nessun problema: parlava di tutto senza reticenze”. Da quel giorno sono passati più di vent’anni. Secondo te quanto è cambiato? “Vent’anni sono tanti e chiaramente uno cresce, accumula esperienze e il suo sguardo sul mondo si modifica per forza di cose. Guai se non fosse così. Però credo che il successo non abbia stravolto il suo modo di vedere le cose e rapportarsi con gli altri. Per esempio, ancora oggi è legatissimo alle sue origini e agli amici di quando era ragazzo”. Avrà qualche difetto? “Ne ha molti. Per esempio, è uno che fa una fatica enorme a fidarsi. Questo vuol dire che se non conosce bene chi ha davanti resta chiuso come un riccio”. Dici che il successo non lo ha stravolto, ma sarà capitato anche a lui di perdere il contatto con la realtà: capita a tutte
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[ RACCONTIAMOCI ] “Onestamente penso di no, e anche lui ne è convinto: dice che ha avuto culo, perché se gli fosse capitato prima chissà quante cazzate avrebbe fatto”.
Ligabue Campovolo 2.0 DATI EVENTO (16 LUGLIO 2011) • Apertura porte concerto 16 luglio: ore 9:30 • Inizio concerto Ligabue: ore 21:00 • Apertura LigaVillage: dalle ore 14:00 del 15 luglio • Prezzo d’ingresso: totale € 43,00 + pv. • Prezzo d’ingresso comprensivo di parcheggio e prevendita: totale € 60,00 fino a esaurimento posti, in vendita e acquistabili solo sul circuito Ticketone Biglietti in vendita: • ON LINE su www.ticketone.it • NEI PUNTI VENDITA dei seguenti circuiti: • AMIT www.helloticket.it • BOOKINGSHOW www.bookingshow.com • Box Office Toscana www.boxofficetoscana.it • Box Office Umbria www.ticketitalia.com • Box Office Sicilia www.ctbox.it • GO 2 www.go2.it • LIS www.listicket.it • TICKET.IT www.ticket.it • TICKETONE www.ticketone.it • GETICKET www.geticket.it • VIVATICKET www.vivaticket.it Il biglietto comprensivo del parcheggio (soggetto a limitazione di posti) è acquistabile solo ON LINE su www.ticketone.it. DATI AREA LIGAVILLAGE (15/16 LUGLIO 2011) Nel LigaVillage sono previste le seguenti attività: • Ristorazione • Area sportiva • Area giochi e intrattenimento • Mostra fotografica su attività live di Luciano Ligabue • Area cinema con proiezione, il giorno precedente, all’attività legata al mondo dell’Artista • Area Villaggio Solidale: sarà un luogo ove daremo voci ad iniziative legate all’ambiente e al sociale, temi da sempre vissuti con attenzione dall’Artista. • Area “Musica”: spartiti, discografia completa, strumenti musicali, libri, Dvd e quant’altro legato al mondo dell’Artista e della musica in genere • Area “Vintage”: mercatino con oggetti d’epoca legati al mondo musicale dagli Anni ‘60 • Area Merchandising ufficiale dell’Artista • Area Ecologica: distribuzione e diffusione di informazione su sistemi eco-sostenibili
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Com’è il suo rapporto con i fans? “Ottimo. Luciano li ha sempre rispettati molto e anche oggi non si sottrae alla richiesta di un autografo, una foto e , se ha tempo, a scambiare due chiacchiere. Il problema è che i fan, almeno quelli più scatenati, dovrebbero capire che non può passare tutto il suo tempo a firmare autografi o a farsi scattare foto che poi finiscono su Facebook”.
le star… “E in effetti è capitato anche a lui: credo che il suo peggior periodo sia stato verso la fine degli anni Novanta, ai tempi di Miss Mondo. Era convinto che tutti ce l’avessero con lui. Ma per sua fortuna quel periodo è durato poco… Secondo me a tenerlo con i piedi per terra ci pensano gli amici: lui dice che ogni tanto lo fanno incazzare, però questo gli serve per ripulirsi la testa. Il problema è che quando sali su un palco e canti per decine di migliaia di persone è facile sentirti quasi un dio, ci vuole qualcosa o qualcuno che ti riporti alla realtà quotidiana”. Ligabue è arrivato al successo a 30 anni. Se fosse capitato quando di anni ne aveva 20, credi che avrebbe avuto una carriera così lunga?
Il 16 luglio replica l’esperienza di Campovolo. Secondo te perché? “Perché è uno che ama le sfide. E perché fare un concerto così a due passi da dove sei nato e cresciuto ti regala un’emozione straordinaria. Non è una questione di soldi, ma di ego. La cosa potrà piacere o meno, ma se uno non è estremamente egocentrico a salire su palco davanti a mille o centomila persone proprio non ce la fa. E lui, ne sono certo, farebbe un patto col diavolo per passare tutti gli anni che gli restano su un palco”. Tu conosci bene anche Vasco Rossi: in che cosa sono più simili e in che cosa sono più diversi? “Quel che li accomuna è lo spirito emiliano, però anche se sono nati a pochi chilometri di distanza l’uno dall’altro, non bisogna dimenticare che Luciano è cresciuto nella bassa, mentre Vasco è un montanaro. Infatti il primo ama stare con gli amici, fare grandi mangiate, bere dell’ottima bonarda; mentre il Blasco è decisamente più introverso, più solitario. Per quanto riguarda la musica, anche se sono entrambi dei rocker, Vasco è più selvaggio, più vicino a uno come Keith Richards; mentre il Liga ricorda più il mondo di uno Springsteen o degli U2. Comunque, soprattutto dal vivo, tutti e due hanno la capacità di sprigionare un’energia pazzesca”. Luciano Ligabue Foto di Jarno Jotti
[ L’ANGOLO DEL PENDOLARE ]
TRENITALIA ADDIO, ARRIVA TRENORD [ di JURI CASATI ] Il 1 maggio era domenica e nessuno si è accorto di niente. Il 2 maggio era lunedì e il lunedì mattina siamo tutti sempre un po’ assonnati. Il 3 maggio era martedì e solo allora abbiamo cominciato ad accorgerci che qualcosa non andava. Cosa stava succedendo? Semplice. L’altoparlante che annunciava i treni nelle stazioni diceva una parola – una sola – diversa dal solito: “Il treno di Trenord 9564 delle ore 8.05 è in arrivo…”. Trenord? È stato solo mercoledì 4 maggio che abbiamo ricordato che quelli erano i primi giorni di vita della nuova azienda di trasporto ferroviario regionale che aveva iniziato ad operare in via sperimentale già nel 2009 con il nome di “Trenitalia Le Nord”. Trenord, come suggeriva il precedente nome sperimentale, è una società che raggruppa sotto di sé il ramo lombardo di Trenitalia e le Ferrovie Nord Milano. Ne è venuta fuori una società con 4.000 dipendenti che dispone di 1.850 tra locomotive e carrozze per gestire oltre quaranta linee regionali e dieci suburbane sui 1.920 km di binari della Lombardia e tra le sue 420 stazioni. Per dare un ordine di grandezza stiamo parlando di 2.200 corse giornaliere che servono 650.000 passeggeri. Ok. Hanno fuso Trenitalia Lombardia e Le Nord. Ma a noi concretamente cosa ce ne viene in tasca? Loro rispondono “la razionalizzazione del servizio”. Cerchiamo di capire. Effettivamente di solito la fusione tra aziende è seguita da un’inevitabile riorganizzazione perché – banalizzando – la società nata dalla fusione ha diverse funzioni doppie provenienti dalle singole aziende originarie. Per esempio la nuova società ha due uffici paghe, ha due uffici stampa e così
via. Pertanto si procede all’accorpamento in un unico ufficio delle funzioni doppie. Questo processo si chiama razionalizzazione. In sé e per sé la razionalizzazione non è un bene né un male: bisognerà vedere come viene fatta. In questo caso non dovrebbero andar persi posti di lavoro perché stiamo parlando di aziende pubbliche. Questo aspetto è importante perché alcune funzioni, soprattutto quelle relative alla manutenzione ordinaria, erano chiaramente scoperte e ci dicono che a seguito della razionalizzazione gli operai in eccesso saranno assorbiti da questa mansione. Vedremo. Un altro aspetto – sempre in linea teorica – che dovrebbe portare vantaggi è che Trenord potrà spuntare condizioni migliori nelle forniture visto che la società si è ingrandita. Ciò genererebbe risparmi che – ci garantiscono – dovrebbero essere reinvestiti. È bene notare che già in questa fase transitoria Trenord è andata in utile e una delle sue componenti – Le Nord – è storicamente sempre stata un’azienda in utile. L’ultimo punto di questa decantata “razionalizzazione” è in realtà quello che per noi conta di più a livello immediato. Infatti è la possibilità di pianificare l’acquisto e soprattutto l’uso dei treni tenendo presente una scala regionale. Insomma quello che ce ne viene in tasca concretamente e a breve è questo: ci dovrebbe essere un giro di treni tra gli ex operatori separati che porterà i treni più nuovi sulle linee regionali più frequentate senza guardare di chi era la linea e di chi erano i treni.
Ci sono voci contrarie ed è giusto darne conto. Infatti qualcuno ha parlato – e con ragione - di Trenord come di una società “ammazza concorrenza”, in un settore dove di concorrenza se ne vede pochissima anche se adesso cominciano a circolare i treni di Arenaways ed è atteso a breve l’ingresso di NTV, ma solo per il mercato dell’alta velocità. Il problema della concorrenza è serio. La rete ferroviaria lombarda è di RFI e in piccola parte di Ferrovienord. Per avere una concorrenza sana deve essere consentito a più operatori di predisporre viaggi sulle stesse tratte e nelle stesse fasce orarie. Solo in questo modo le diverse offerte dei diversi operatori diventano comparabili. Quindi tutti gli operatori devono avere le stesse possibilità di accesso alla rete. In realtà RFI fino ad adesso ha lasciato ai nuovi operatori privati tratte solo apparentemente simili a quelle dell’operatore pubblico. In realtà per esempio non ha ancora concesso – ed è il caso più eclatante – l’arrivo nelle stazioni principali, ma solo in quelle secondarie. Il discorso è troppo importante e troppo complesso per essere interrotto qui. Sicuramente torneremo a parlare di Trenord, visto che abbiamo l’occasione di poterla seguire fin dai primi vagiti.
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[ DI TUTTO UN PO’ SVAGO GIOCHI CURIOSITà ]
Tutti (o quasi) al mare … E’ tempo di vacanze e, come forse molti di voi sapranno, anche la redazione di Trantran si appresta a fare le valige. Torneremo, in forma più che mai, il 30 Agosto con l’uscita del n 21 di Trantran…Intorno a Monza & Brianza. In via del tutto eccezionale, per permettervi di trascorrere alcune ore in nostra compagnia sotto l’ombrellone, vi proponiamo dei cruciverba realizzati per noi da Paolo Mariani, alcuni dei quali dal tema “brianzolo” per mettere alla prova la vostra conoscenza della nostra verde terra. Divertitevi, rilas-
Orizzontali 2. L’ovino brianzolo oggetto di salvaguardia e riscoperta 5. Sono numerosi lungo il corso del Lambro 6. Il Valdi artista dialettale nato a Cavenago B. 8. La provincia lombarda più piccola (sigla) 9. La famiglia principesca che fece erigere la propria villa a Omate (Agrate B.) 11. Il poeta di Bosisio il cui cognome è divenuto parte del toponimo (iniziali) 13. Vi nacque il camilliano Padre Vittorio Palear 17. Il beato Luigi scelto come patrono della provincia MB 19. Il santo patrono di Albiate 20. Il marchio di cui fregia il salame di Brianza 22. Il Giuseppe garibaldino, esploratore e diplomatico nato a Nava di Missaglia nel 1843 24. Tipica raggera ornamentale dell’acconciatura femminile 25. L’astronauta brianzolo di Verano B. 27. La località retrostante la basilica di Agliate nota per le grotte 29. Il santo il cui cammino tocca 25 santuari brianzoli 31. Corrono a Barlassina in Settembre 33. La famiglia milanese che donò l’ospedale al comune di Giussano 34.Il comune più piccolo della Brianza per numero di abitanti
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satevi e godete appieno del vostro tempo perché oltre al lavoro e al “trantran” quotidiano esistono valori, affetti e sentimenti che spesso trascuriamo. E se rimanete in città leggete nella nostra rubrica Bis l’articolo di Lorenzo Andrea Paolo Balducci. Perché non è mai importante il luogo dove si vive, ma il come si decide di vivere. Buona estate! Le lezioni di poker di UTGaber riprenderanno nel prossimo numero!
Verticali 1. Il santo che secondo il Liber Notitiae Sanctorum Mediolanii” visse in Brianza 3. Una delle province che copre la Brianza 4. Il genere musicale a cui è dedicato un Open Festival brianzolo 5. Museo del territorio vimercatese 7. Il nome meno noto del Lago di Pusiano 10. Agostoni famoso ciclista lissonese 12. A Monza esiste quella del Volontariato 14. Precede Vallone in un parco brianzolo 15. Vi si trova un osservatorio astronomico 16. La villa più nota di Monticello B. 17. Quella “alla comasca” è una ricetta a base di pesce 18. Quelli di Brianza sono stati immortalati sulla tela da Segantini 20. Quello del mobile in Brianza è stato istituito nel 2001 21. Il Corti medico, fratello di Eugenio, che dedicò la sua opera all’aiuto degli ugandesi 22. L’ultimo paese dell’ Alta Brianza 23. La famosa fiera di San Gaetano di Casatenovo che si tiene alla fine di Luglio 26. Molti parchi brianzoli vi appartengono (sigla) 28. Il colore del cavallo di Eugenio Corti 29. Il fiume che delimita la Brianza a Est 30. L’asparago celebrato in Maggio a Mezzago 32. Una delle altre due province nate con Monza e Brianza.
Sudoku
Orizzontali 1. Una delle altre due province nate con Monza e Brianza. 3. Museo del territorio vimercatese 7. Il tubero a cui sono dedicate sagre in diverse zone della Brianza 9. La villa più nota di Monticello B. 11. La rivista... intorno a Monza e Brianza 13. Molti parchi brianzoli vi appartengono (sigla) 15. Il ruscello che dà il nome a una frazione di Barzago 16. Il fiume che delimita la Brianza a Est 17. Il santo il cui cammino tocca 25 santuari brianzoli 18. Frazione di Vimercate 21. La famiglia milanese che donò l’ospedale al comune di Giussano 23. L’astronauta brianzolo di Verano B. 26. Agostoni famoso ciclista lissonese 29. Vi si trova Villa Tittoni Traversi 30. Attività imprenditoriali molto diffuse nel territorio 32. Il genere musicale a cui è dedicato un Open Festival brianzolo 33. Il Piano dove si trova la sorgente del Lambro 35. L’ovino brianzolo oggetto di salvaguardia e riscoperta 38. A Monza esiste quella del Volontariato 40. Località dell’alta Brianza dove Foscolo, Monti e Manzoni trascorrevano le vacanze 41. Vi si trova un osservatorio astronomico 45. L’ultimo paese dell’ Alta Brianza 48. L’asparago celebrato in Maggio a Mezzago 50. Nota festa del biologico di Canzo 51. Lo scrittore di Viaggio in Brianza 52. La località retrostante la basilica di Agliate nota per le grotte 53. Quello del mobile in Brianza è stato istituito nel 2001
Verticali 2. Sono numerosi lungo il corso del Lambro 3. Il bosco comasco che prende il nome dai gelsi che ospitava 4. Il poeta di Bosisio il cui cognome è divenuto parte del toponimo (iniziali) 5. La torta tradizionale delle feste patronali brianzole 6. Il Valdi artista dialettale nato a Cavenago B. 8. Il Giardino che indentifica Villa Carenni ad Annone 10. Il comune francese gemellato con Cesano Maderno 12. Quella “alla comasca” è una ricetta a base di pesce 14. Il beato Luigi scelto come patrono della provincia MB 19. Vi nacque il camilliano Padre Vittorio Palear 20. Il Giuseppe garibaldino, esploratore e diplomatico nato a Nava di Missaglia nel 1843 22. Il nome meno noto del Lago di Pusiano 24. Nel XVII° secolo furuno ospitati a Renate per ostacolare la dominazione spagnola 25. Il Giò artista brianzolo, all’anagrafe Giovanni Colciago 27. Il santo che secondo il Liber Notitiae Sanctorum Mediolanii” visse in Brianza 28. Il comune più piccolo della Brianza per numero di abitanti 31. Quelli di Canzo sono rilievi montuosi 34. Una delle province che copre la Brianza 36. Teodolinda era la loro regina 37. Il generale gallo a cui gli antichi romani ascrivono l’origine del nome Brianza 39. Il Corti medico, fratello di Eugenio, che dedicò la sua opera all’aiuto degli ugandesi 42. Precede Vallone in un parco brianzolo 43. Il colore del cavallo di Eugenio Corti 44. Il marchio di cui fregia il salame di Brianza 46. La provincia lombarda più piccola (sigla) 47. Il santo patrono di Albiate 49. Corrono a Barlassina in Settembre
[ DAL COMUNE... ]
MONZAestate2011 I concerti in Villa Reale
10 LUGLIO 2011 - ORE 21.00 - Cortile della Villa Reale di Monza - Viale Brianza
CESARE CREMONINI
Un anno ricco di impegni e soddisfazioni per Cesare Cremonini che, a pochi mesi dalla fine delle riprese de “Il cuore grande della ragazze” (il film di Pupi Avati in uscita a novembre, di cui Cesare è protagonista accanto a Micaela Ramazzotti), tornerà ad esibirsi dal vivo nei più importanti festival estivi in una decina di concerti-anteprima del tour ufficiale che prenderà il via nel 2012 (prodotto da Live Nation). Cesare aprirà il suo tour il 9 giugno all’Heineken Jammin’ Festival nella serata in cui si esibiranno anche Beady Eye e Coldplay, il 14 luglio sarà al Festival di Locarno (dove saranno ospiti artisti del calibro di Amy Winehouse, Carlos Santana, Sting e Roxette) per poi proseguire con una decina di concerti che si terranno in alcune fra le più suggestive città italiane (info line: Live Nation 02.53006501 – www.livenation.it). Le prime date confermate sono: 8 luglio Anfiteatro Camerini (Live Festival) - Piazzola sul Brenta (Pd); 10 luglio Cortile di Villa Reale (MonzaEstate 2011) - Monza; 13 luglio Arena Derthona Piazza Duomo - Tortona (Al); 14 luglio Piazza Grande (Festival Moon and Stars 2011) - Locarno; 16 luglio Festival Icnusa - Cagliari; 18 luglio Palazzo Te (Mantova Live) - Mantova; 20 luglio Piazza della Loggia (Festival Internazionale della musica) - Brescia; 22 luglio Santo Stefano di Magra (Festival Bella Canzone) - La Spezia; 24 luglio Forte di Bard (Estate al Forte 2011) - Bard (Ao) . Sul palco ad accompagnare Cesare ci sarà la band di sempre: Nicola “Ballo” Balestri (basso), Andrea Morelli (chitarre), Michele Mecco Guidi (Hammond), Nicola Peruch (tastiere), Elio Rivagli (batteria), Alessandro De Crescenzo (chitarre), Vanessa Vaccari (cori), Roberta Montanari (cori). Biglietti: 25,00 € più diritti di prevendita
20 LUGLIO 2011 - ORE 21.00 - Cortile della Villa Reale di Monza - Viale Brianza
FRANCO BATTIATO
Up Patriots to Arms Tour 2011 L’edizione 2011 della rassegna “MonzaEstate” organizzata dall’Assessorato al Turismo e Spettacolo del Comune di Monza in collaborazione con PLUS O.N.L.U.S., si chiude con un evento eccezionale: un concerto del grande Maestro Franco Battiato che, dopo la sua partecipazione al 61° Festival di Sanremo insieme al suo pupillo Luca Madonia, annuncia un tour nazionale con diverse date tra cui il 20 luglio nella splendida location della Villa Reale di Monza. Non rivela ancora nulla della line up e della scaletta del concerto, ma l’attesa di avere informazioni più dettagliate sullo show non farà altro che accrescere l’emozione nei suoi fan che parteciperanno sicuramente numerosi all’evento. Biglietti: Settore Gold – 60,00 € + diritti di prevendita Primo Settore – 45,00 € + diritti di prevendita Secondo Settore – 35,00 € + diritti di prevendita
Per avere informazioni su questi e tutti gli altri concerti in Villa Reale.... Plus Onlus 02.92875828 info@monzaestate.eu www.monzaestate.eu
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Ufficio Turismo e Spettacolo Comune di Monza 039.2372222 turismo@comune.monza.it www.comune.monza.it
Prevendite e informazioni: Ufficio IAT di Monza – Pro Monza Piazza Carducci (Portici Palazzo Comunale) 039.323222, tutti i giorni 9-12 15-18
chiuso festività civili e religiose pro.monza@tiscali.it Prevendite: Circuiti Ticketone, Chiamaora Ticketone 892.101, Greenticket, Vivaticket
[ SPORTIVAMENTE ]
Cento anni e non sentirli
la ginnastica della Pro Lissone continua a crescere!
La gioia della Pro Lissone alla finale del campinato femminile A1 in cui ha conquistato l’argento. Foto di C. Palombo
virtù degli importanti risultati conseguiti nel campo della ginnastica artistica da Ettore Perego, atleta olimpionico, campione d’Italia ed istruttore della Pro Lissone per venticinque anni.
Roberto Marcelloni
[ di COLOMBO e gorla ] Quando si ha a che fare con una società che, come la Pro Lissone, può vantare oltre 100 anni di storia e successi, offrire una panoramica esauriente della sua attività attraverso i decenni è impresa assai ardua. Fortunatamente corre in nostro soccorso Roberto Marcelloni, attuale presidente della società sportiva nata nel 1901 che, quest’anno, festeggia i suoi centodieci anni di vita: Centodieci anni portati benissimo data la grande vitalità che ancora caratterizza la Pro Lissone… Certo! La nostra società sportiva è in gran forma, continua a mietere risultati e non ha intenzione di smettere ma, per la verità, la Pro Lissone è anche più “vecchia”… La sua nascita, infatti, risale alla fine del XIX secolo. Era il 1896 quando si tennero le prime Olimpiadi moderne che furono un importante input per la nascita di tante importanti società sportive in tutta Italia, fra cui, appunto, la Pro Lissone. Poi la sua “nascita” viene datata 1901 perché quello è l’anno in cui fu registrata nella Federazione Ginnastica d’Italia dal suo fondatore e primo presidente, Davide Pessina. Un’altra tappa importante per la società fu il conferimento, nel 1971, della Stella d’Oro al Merito Sportivo che fu assegnata alla società anche in
Veniamo ad oggi: abbiamo visto che ultimamente la vostra sezione di artistica femminile ha riscosso ottimi risultati… Negli ultimi due anni siamo risaliti dalla B alla A2 e poi dalla A2 alla A1… e siamo arrivati secondi! Abbiamo ottenuto questi risultati grazie alle atlete Chiara Carnevale Garrè (16 anni), Arianna Salvi (15 anni), Sara Bordenga (15 anni), Chiara Franco (14 anni) e la più piccola, Enus Mariani che è passata alla categoria senior quest’anno e da allieva ha vinto per tre anni consecutivi il Campionato Italiano. Insomma, una squadra forte e molto giovane, e questa giovinezza ci consente di poter sperare in un futuro di successi: si può solo crescere! Per quanto concerne la squadra maschile, invece, devo riconoscere che coinvolgere i ragazzi è più difficile ma negli ultimi anni siamo riusciti a creare un bel gruppo. I più grandi quest’anno hanno gareggiato in serie B. Ne cito due per tutti: Riccardo Monguzzi e Mattia Mileto. Quando abbiamo intervistato Igor Cassina ci disse che in questo sport ti alleni con costanza per ore ed ore tutti i giorni per anni e poi ti giochi tutto in 50 secondi davanti ad una giuria, senza possibilità d’appello: come insegnate alle vostre giovanissime allieve ad avere questo tipo di concentrazione? I risultati, la concentrazione, sono dati da un’insieme di cose: le atlete si allenano tutto il giorno e devono anche studiare! Le ragazze si allenano 3 ore al mattino, altre 2 ore il pomeriggio e dopo vanno a scuola. La società mette a disposizione degli atleti anche un massaggiatore ed uno psicologo ma il grande del lavoro lo fanno i due
allenatori: Massimo Gallina e Federica Gatti. La ginnastica è prima di tutto educazione e disciplina! Voi fate corsi anche per bambini piccolissimi… I corsi partono già per i bambini dell’asilo e li tiene Nadia Brivio. Già a 4 o 5 anni possono essere inseriti nella preagonistica ed è da qui che poi crescono i futuri campioni. Cosa è rimasto della filosofia della ginnastica di 100 anni fa e cosa è cambiato? Sono cambiate le persone ma la ginnastica è sempre fatta di passione e sacrifici. Bisogna sapere creare un ambiente familiare e lo spirito di squadra perché se si pensa solo ai risultati si rischia un fallimento. Lo spirito collettivo, in questo sport, è fondamentale perché facendo gare di squadra un tuo sbaglio ricade anche sulle altre e, quindi, ti spiace ancora di più! E’ proprio come abbiamo scritto anche sul nostro sito (www.prolissoneginnastica.it) “le risate dei ragazzi sono sempre le stesse, i rimproveri degli allenatori sono sempre gli stessi, l’emozione del saggio è sempre la stessa...la voglia di vincere è sempre la stessa. Questa società, oltre a una disciplina insegna a vivere, a rapportarsi con gli altri”, infatti, l’arrivare a certi livelli, consente anche alle ragazze di viaggiare e confrontarsi con altre ginnaste provenienti da altri paesi. Un consiglio ai nostri lettori? Consiglio a tutti i genitori, prima di ogni altro sport, di mandare i propri bambini a fare ginnastica. Attraverso la ginnastica, infatti, imparano a muoversi ed imparano la disciplina: fornisce delle ottime basi per la pratica di qualsiasi altro sport. Venite a vederci, sostenete la squadra, informatevi. La ginnastica è uno sport che, nella pratica come nella vita, ti insegna a cadere ma anche a rialzarti!
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[ COSA SUCCEDE IN CITTà ]
A Brugherio... A Busnago... 30 giugno - ORE 21.30 Brugherio - Parco di Villa Fiorita
Lunaria Luca Aquino trio
Brianza Open Jazz Festival 2011 Torna a Brugherio il Brianza Open Jazz Festival 2011, consolidato progetto musicale che da anni mette in rete diversi comuni briantei al ritmo della musica afroamericana. Di scena - giovedì 30 giugno alle 21.30 nel parco di Villa Fiorita - l’affermato trombettista beneventano Luca Aquino, già Top Jazz 2008, con il suo trio: Luca Aquino tromba, flicorno, elettronica, Marco Bardoscia contrabbasso, Gianluca Brugnano batteria con “LUNARIA”. “C’è chi sostiene che il sole lo si sogna dentro ai rami, per Celan il sonno che non riesce a dormire pesa sulle palpebre senza chiuderle, l’ombra di Tullia Bartolini dice il profilo delle cose e la verità è rappresentata dal solco tracciato sulla sabbia… Lunaria incontra Mina, De André, l’infinito Miles, l’amore per la mia loop station e il senso di libertà che provo nel suonare i miei pedali elettronici con la mia amata trombettissima.Lunaria è per Freddie e ringrazia chi regala emozioni, riflette e (si) lascia meditare, chi osa, stecca e sa di avere il controllo di tutto e di niente.” (Luca Aquino) Concerto ad ingresso gratuito. In caso di maltempo Auditorium Civico via San Giovanni Bosco 29. 10 luglio 2011 - ore 21 Villa Sormani a Moncucco di Brugherio
Armonie in Villa
Terzo concerto della sesta edizione di “Piccole Chiese e dintorni - Musica nei luoghi della nostra storia” Mauro Sironi al flauto traverso, Claudia Monti al violino, Giambattista Pianezzola alla viola, Annamaria Bernadette Cristian al violoncello intratterranno il pubblico con “Pagine di D. Cimarosa, F.J. Haydn, W.A. Mozart, G. Rossini”. Il concerto è ad ingresso libero fino ad esautimento posti. • Teatro S. Giuseppe tel. 039 870181 - 039 2873485 www.sangiuseppeonline.it info@sangiuseppeonline.it • Fondazione Luigi Piseri tel. 039 2893535 – 039 2183890 www.fondazionepiseri.it info@fondazionepiseri.it • Comune di Brugherio tel. 039 2893214 - 039 2893363 www.comune.brugherio.mb.it cultura@comune.brugherio.mb.it
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dal 8 al 10 luglio Area feste di via Piave 4
il 13 luglio)
Organizzata gruppo Alpini di Busnago. Durante le serate sara’ in funzione il servizio cucina dal 22 al 25 luglio Area feste di via Piave 4
Teatro sotto le stelle
Organizzata associazione Bambini Monelli. Durante le serate musica dal vivo servizio bar - cucina
Festa in piazza
Festa Alpina
Festa Bambini Monelli
venerdì 22 luglio ore 21,15 Palazzo Comunale - Piazza Marconi 3 Spettacolo di cabaret. Ingresso gratuito Domenica 24 luglio dalle ore 15,30 alle ore 19,00 Palazzo comunale - Piazza Marconi 3
Proiezione all’aperto di film d’animazione per famiglie. Ingresso 4 euro. Gratuito under 9 over 65
Giochi e intrattenimenti per tutti! Anguriata a cura degli A…mici della Biblioteca. Dama gigante a cura della Sez. Avis di Busnago. Gonfiabili e Pop Corn e zucchero filato. Ludobus a cura di Arci Colpo d’elfo. Suoni in Gioco a cura di Erewhon. Lettura animata a cura di Matteo Gubellini. Scopriamo gli asinelli a cura dell’Associazione “Asini si nasce... e io lo nakkui”. Percorso sensoriale “al buio”. Laboratori di educazione ambientale a cura del Parco Rio Vallone. info su www.comune.busnago.mb.it Biblioteca 039/6957328 - bibbusnago@sbv.mi.it
venerdì 15 luglio ore 19,00 Giardino della scuola primaria
26 27 28 agosto 2011 presso area feste di via Piave 4
Cena per le famiglie con grigliata in Collaborazione con Alpini e Bambini Monelli. A seguire spettacolo per bambini. Info e prenotazioni presso la Biblioteca (entro
Tre giorni di concerti di musica rock & alternativa. organizzato da Tracce d’arte durante le serate servizio cucina pizzeria bar Info: traccedarte@gmail.com
E...state a Busnago 2011
Iniziative organizzate dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Busnago venerdì 1 luglio e 8 luglio inizio proiezioni ore 21,30 Palazzo Comunale - Piazza Marconi 3
Cinema sotto le stelle
Pic nic sotto le stelle
BUSNAGO BACCANO
A Cavenago... Domenica 3 luglio 2011, alle ore 21.30 presso il cortile di Palazzo Rasini di Cavenago di Brianza, nell’ambito della manifestazione sovra territoriale Musiche dal Mondo si terrà il concerto di Paranza Ammiscata. Con questo concerto si conclude l’estate cavenaghese che ha visto protagonisti: il
Civico Corpo
Bandistico, una sfida tra gruppi musicali, il gruppo Settimafila con un repertorio variegato di pop italiano e disco anni ’70, il campionato nazionale di improvvisazione teatrale
Improvincia Brianza e QuintaTinta Alessandria, una serata di tributo ad Alex Baroni con gli Infinito Viaggio e il consueto concerto Top of the Foppes, del Centro di Aggregazione con la sfida tra
Giovanile con una serata di concerto e una serata dedicata al dj set di Young Radio.
Paranza
Ammiscata
è un progetto coreutico-musicale che nasce nel
2007 a Bologna. Qui si vengono a incontrare le molteplici esperienze degli attuali membri del gruppo: un incontro di culture, tradizioni, abitudini e luoghi differenti, uniti da un’esigenza condivisa di raccontare e trasmettere queste diverse esperienze attraverso un linguaggio comune, quale è la musica. Tale spirito è rappresentato pienamente dal nome stesso del gruppo: infatti, in Campania, il termine ‘paranza’, oltre ad indicare il fritto misto, designa anche i gruppi di cantori che si dedicano al Culto delle Madonne dell’area circumvesuviana. Quindi Paranza come gruppo misto di cantori, Ammiscata in quanto ogni membro proviene da un luogo diverso dell’Italia. Il repertorio eseguito attraversa diverse forme coreutico-musicali tipiche del Sud Italia come pizziche, tammurriate, tarantelle calabre e del gargano, rielaborate ed interpretate attraverso un’ottica più ampia, ovvero con uno sguardo volto a comprendere le variegate espressioni musicali mediterranee. Vi aspettiamo!
[ COSA SUCCEDE IN CITTà ]
A Concorezzo... CONCOREZZO D’ESTATE Gli appuntamenti in calendario a luglio Prosegue la lunga kermesse estiva concorezzese. Il cartellone, messo a punto dall’Assessorato alla Cultura, Identità e Tradizione insieme con le associazioni e i gruppi sportivi locali, propone una vasta offerta di eventi anche a luglio. Dopo il debutto di fine giugno, continua
“Palcoscenico. Concorezzo sotto le stelle 2010”, seconda
rassegna di teatro amatoriale città di Concorezzo, organizzata dal Comune insieme con la Compagnia Drammatica Concorezzese. La location è il parco di Villa Zoia, con inizio alle 21.30. Ingresso 3 euro; il ricavato sarà devoluto in beneficenza. Le date e gli spettacoli sono: venerdì 1 luglio, “Spirito allegro” di Noel Coward, La Compagnia - gruppo teatrale di Vimercate; sabato 9 luglio, “Il medico dei pazzi” di Eduardo Scarpetta, il Gruppo teatrale Amici di Gastone di
A Lissone... ESTATE LISSONESE - 2011 INGRESSO LIBERO GIOVEDì 7 LUGLIO Viale Padania - ore 21.00 (fronte Stazione FF.S - in caso di maltempo al Museo d’arte contemporanea) Brianza Open Jazz Festival
Concerto jazz “Kaleidoscopic Arabesque” con Bebo Ferra (chitarra) e Javier Girotto (sax) In collaborazione con CSC Media Srl Venerdì 8 luglio Piazza Libertà - ore 21.30 (in caso di maltempo a Palazzo Terragni) Fiabe sotto le stelle
“Il canto segreto delle bambole”
Compagnia “Millemagichestorie” di Bologna Spettacoli per bambini In collaborazione con l’Associazione Teatro dell’Elica GIOVEDì 14 LUGLIO Piazza Libertà - ore 21.00 (in caso di maltempo a Palazzo Terragni)
Soltanto... Mia
Tributo a Mia Martini Concerto con Sabrina Carnevale (voce) e la S40Band capitanata dal polistrumentista Pasquale Pesce In collaborazione con CDB srl Venerdì 15 luglio Piazza Libertà - ore 21.30 (in caso di maltempo a Palazzo Terragni)
Milano; mercoledì 13 luglio, “Su, nell’immensità del cielo” di Fausto Beretta, Gruppo Teatro Bussero. Venerdì 1 luglio, alle 20, all’Area feste di villa Zoia, l’associazione Lado a Lado
e musica anni 60 e 70.
propone una a favore dell’ospedale di Marrere (Mozambico); è consigliata la prenotazione, tel. 039.647426, email: ladoalado@brianzaest.it Sabato 2 luglio, dalle 19, in piazza della Pace e nelle vie del centro, l’Assessorato alla Cultura, Identità e Tradizione, insieme con l’associazioneCommerciantiConcorezzo,propone
Escursioni in montagna con il Cai, organizzati dalla sezione di Concorezzo.
Cena di solidarietà
“Occasioni di (p)Assaggio”,
sesta edizione: passeggiata gastronomica per le vie del centro. I negozianti proporranno, con stand all’aperto e con prezzi stuzzicanti, le loro specialità gastronomiche; per i bambini spettacoli itineranti in via Libertà; concerto in piazza della Pace. Alle 21.30 balli latinoamericani, ballo liscio
Fiabe sotto le stelle
“La principessa del sole”
Compagnia “Le Maghe delle Storie” di Milano Spettacoli per bambini In collaborazione con l’Associazione Teatro dell’Elica Venerdì 22 luglio Piazza Libertà - ore 21.00 (in caso di maltempo a Palazzo Terragni)
Note di viaggio
Alla scoperta di miti e musiche dagli anni ’60 ad oggi Concerto pop-rock con la Band ARCADIA, vincitrice del concorso Band giovanili 2007. In collaborazione con l’Associazione Coro Sing a Song Ufficio Cultura - Comune di Lissone tel. 039-7397.271-304 cultura@comune.lissone.mb.it www.comune.lissone.mb.it
MERCOLEDì 17 AGOSTO Partenza da Viale Padania (fronte Stazione FF.S /Museo) Giro ciclistico delle Brianze 2011 a
65 coppa “Ugo Agostoni” 23 giugno - 24 luglio 2011
Warner
Retrospettiva a cinque anni dalla scomparsa Museo d’arte contemporanea Viale Padania, 6 (fronte stazione FF.SS.) 20851 Lissone (MB) - Tel. 039.2145174 Orari: martedì, mercoledì, venerdì 15.00 - 19.00; giovedì 15.00 - 23.00; sabato, domenica 10.00 12.00 / 15.00 - 19.00. Lunedì chiuso
“Cinema in piazza”
Per , è piazza della Pace la cornice prescelta: a luglio le proiezioni saranno alle 21.40, nelle serate del 7, 11 e 14 luglio.
Domenica 3 luglio, gita al rifugio Barba-Ferrero, m. 2.230, escursione paesaggistica verso la parete sud del Monte Rosa; domenica 17 luglio, gita al rifugio Nacamuli/Col Collon, m. 2.328, in Val d’Aosta. Iscrizioni presso la sede del Cai. L’ultima parte del calendario di Concorezzo d’Estate si svolgerà nel mese di settembre, con conferenze, mostre, feste, sport, musica, teatro e altro ancora. La guida alle singole iniziative, con il dettaglio di luogo e ora di svolgimento, è pubblicata on line sul sito del Comune (www.comune.concorezzo. mb.it).
A Nova Milanese... SE.RE.STATE 2011 Martedì 28 giugno - 21,30 Parco di Villa Vertua “CINEMA ESTATE”
Il discorso del re
Con C. Firth e G. Rush Martedì 5 Luglio - 21,30 Parco di Villa Vertua “CINEMA ESTATE”
Habemus Papam
di e Con N. Moretti Venerdì 8 Luglio - 21,00 Sabato LUGLIO 9 - 15,00 Auditorium comunale
Nova Gospel Festival
VI edizione - 10 anniversario Rejoice Gospel Choir - Workshop Domenica 10 Luglio - 21,00 Piazza Marconi
Nova Gospel Festival
VI edizione - 10 anniversario Rejoice Gospel Choir - Workshop Martedì 12 Luglio - 21,30 Parco di Villa Vertua “CINEMA ESTATE”
Nessuno mi può giudicare
Con P. Cortellesi, R. Bova, R. Papaleo
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[ COSA SUCCEDE IN CITTà ] Venerdì 15 Luglio - 21,30 Piazza Marconi
29 giugno - 21,00 Piazza Cortelunga
Concerto Sabato 16 Luglio - 21,00 Piazza Marconi
a cura dell’Associazione Novaeventi 2, 9, 16, 23, 30 luglio IL SABATO - 21,00 Piazza Salvo d’Acquisto
Brianza Open Jazz Festival Sosia smile festival
M MAXIM SHOW Martedì 19 Luglio - 21,30 Parco di Villa Vertua “CINEMA ESTATE”
The Tree of Life
Con B. Pitt e S. Penn Venerdì 22 Luglio - 21,30 Piazza Marconi
Serata anni ‘60
Martedì 26 Luglio - 21,30 Parco di Villa Vertua “CINEMA ESTATE”
Pirati dei Caraibi
Oltre i confini del mare Con J. Depp, P. Cruz, G. Rush Lunedì 15 Agosto - 17,00 Piazza Marconi
Ferragosto insieme
Sere d’estate al Novo Cafè
Serate in musica
a cura del CRAZY BAR SERATE IN MUSICA 3, 10, 17 luglio LA DOMENICA - 9,00 Lungo la pista ciclabile del canale Villoresi
Sosta solidale
a cura delle Associazioni Novesi 9, 16, 23, 30 luglio/ 6 - 27 agosto 3 - 10 settembre IL SABATO - ore 21,00 Cascina Triestina - via Nenni 3
Musica e... intrattenimento in cascina
A cura dell’Associazione Novese Cascina Triestina Ufficio Cultura Comune di Nova Milanese - tel. 0362/43.498 ufficio.cultura@novamilanese.it
Unitinfesta
Tradizionale appuntamento estivo con il ballo liscio e il ballo latino-americano. Cucina a base di carne e pesce. Domenica 10 LUGLIO - ore 9.30
2° Torneo Bisport
Open per ragazzi e ragazze beach /green volley – basket presso l’area spettacoli di Via Lambro. Organizzata dal Volley Sovico e Gs Basket Sovico Lunedì 25 Luglio - Mattino
Manifestazione di pesca
Per anziani sovicesi presso il laghetto Belvedere e nel pomeriggio manifestazione sociale di pesca al laghetto A cura del Gruppo Ecologico Amici del Lambro Lunedì 15 Agosto
Gran pranzo di ferragosto
A cura delle associazioni locali e con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Sovico. Possibilità di menù fisso. La sera: ballo liscio e ballo latino – americano – area spettacoli di Via Lambro Da venerdì 26 a domenica 28 Agosto 33^Festa di Canz alla Cascina Canzi. Musica, cucina ed intrattenimenti musicali. La festa si replicherà nel successivo fine setti-
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Nei mesi luglio e agosto 2011
Estate al museo
Spettacoli, animazioni, visite guidate, mostre e concerti nello splendido scenario di Villa Sottocasa sede del nuovissimo Museo del territorio vimercatese e nell’adiacente arena estiva di Parco Trotti. DOMENICA 3 LUGLIO 2011 Durata 2 ore – Partenza ore 15.30 e 16.30 Visita accessibile ai disabili.
Villa Sottocasa: il corpo nobile, il museo, il parco
Itinerario guidato - Prenotazione al numero 039/6659488 - Costo: 5,00 € (ridotto 3,00 €) 24 GIUGNO e 1 e 9 LUGLIO Ore 21.00
Arie d’estate
Rassegna musicale a cura dell’Associazione Viacavoursettantasei Ingresso Libero - www.viacavousettantasei.it 2, 9, 16 e 23 LUGLIO
Teater al fresch
Rassegna teatrale dialettale a cura della Compagnia di Vimercate Ore 21.15 - Ingresso 3 € - Info: 3281376625 8, 15, 22 e 29 LUGLIO - Ore 21.30
Brianza sfida...
A Sovico... Dal 7 al 10 Luglio Area Spettacoli
A Vimercate...
Torneo di improvvisazione teatrale a cura di Improvincia Brianza Ingresso libero - www.improvincia.it 21, 28 LUGLIO e 3 AGOSTO - Ore 21.30 mana ( da Venerdì 2 a domenica 4 settembre ) Lunedì 5 settembre - Pomeriggio
“Prendiamoci per l’amo”
con i diversamente abili a cura del Gruppo Ecologico Amici del Lambro al Laghetto Belvedere. Mercoledì 21 settembre
Festa dei settantenni
con Santa Messa In oratorio a cura del Gruppo Terza Eta’ Domenica 2 ottobre
2° trofeo Comune di Sovico
Raduno cicloturistico a cura del Veloclub Sovico Dal 15 settembre al 6 ottobre ore 21.00 - Sala Civica
Incontri con la grande poesia
Ciclo dedicato a G. Lorca e D. Turoldo. Relatore : Franco Rizzi Giovedi’ 13 Ottobre - Ore 21.00 Sala Civica
Concerto Jazz della Swing Tune Big Band
Musiche dal mondo
Rassegna di concerti etno-folk. 21/7 - NAPOLI E... Canzoni napoletane da Murulo a Carosone. 28/7 - LISSANDER BRASCA. Un cantautore lombardo. 3/8 VERDI IN JAZZ. La grande lirica italiana in chiave swing Ingresso libero - Info: 800333722 MERCOLEDÌ 3 AGOSTO 2011 (Durata 2 ore – Partenza ore 15.30 Visita accessibile ai disabili, esclusa la cripta) In occasione della Festa di Santo Stefano
La Pieve di Vimercate e la Collegiata di Santo Stefano Prenotazione al numero 039/6659488 Costo: 3,00 € (ridotto 2,00 €) Tutti i weekend di LUGLIO Domenica ore 15.30 e 17
Visite guidate al museo
Costo: 2 € + biglietto d’ingresso Durata: 1 ora e 30 minuti Prenotazione consigliata: n. verde 800333722 MUST museo del territorio Villa Sottocasa via Vittorio Emanuele 53 - Vimercate (MB) Info: 039 6659488 | www.museomust.it Orari: Mercoledì, Giovedì, Venerdì: ore 15.00 19.00; Sabato e Domenica: ore 10.00 -13.00 e 15.00-19.00. Il Must resterà chiuso dal 4 agosto al 4 settembre
[ LE SCIURE ]
[ LA VITA REALE ]
Care sciure, vi scrivo perché non riesco a capire perché un ragazzo che ho conosciuto tramite un amico comune su facebook e che ho visto solo una volta: ma che è stato da subito molto carino e presente nei miei confronti, premuroso attento: mi cercava continuamente, mandava sms quasi ogni ora e appena poteva mi cercava nella chat di fb. Nel momento in cui ho iniziato anche io a cercarlo e dimostrare interesse ha cambiato completamente atteggiamento verso di me ed è diventato freddo, distaccato, quasi scocciato della mia presenza e delle mie attenzioni. Quindi avevo deciso di lasciarlo perdere, non cercarlo più! Mi si è riavvicinato lui, è tornato dolce e premuroso…: avete presente l’uomo che vi chiede come stai? E ascolta, l’uomo con cui fai lunghe conversazioni sul tutto e sul niente: insomma quello che vi fa sentire calcolate e protette! Appena io mi sono rilasciata andare a questa piacevole abitudine…di nuovo freddezza. Ora non so più che fare…quindi chiedo a voi: come mi devo comportare? Un abbraccio Beatrice Cara Beatrice, scappa a gambe levate o rischi di fare la fine del topolino col gatto! Le persone che cambiano così repentinamente il modo di rapportarsi, probabilmente non hanno un buon rapporto nemmeno con loro stesse, figuriamoci con gli altri. E poi, lasciatelo dire, stai attenta a non confondere fb con la vita reale. Un social network è pur sempre un filtro fra te e chi ti sta di fronte. Emozioni, parole, intenzioni ti arriveranno sempre mediati dal tramite di un pc. Ti sarà più difficile discernere il reale dal virtuale, la verità dalla menzogna. Un’incrinatura della voce, uno sguardo, un rossore, un’incertezza
di chi hai di fronte, di solito, può fornirci indicazioni sull’altrui pensiero molto più vere di quanto espressamente “detto”. Il dialogo mediato da un computer, inevitabilmente, preclude la possibilità di attingere alla ricchezza dei diversi livelli comunicativi insiti in un “faccia a faccia”. Ti suggerisco, quindi, di non perdere altro tempo in sterili elucubrazioni sugli altrui ragionamenti ma di affrontare davvero la cosa, attraverso un dialogo diretto. Invitalo ad uscire per quattro chiacchiere ed un caffè (tassativo: in luogo pubblico e con prudenza! Ogni dubbio sarà fugato). Se accetta è realmente interessato, se tergiversa…non sprecare il tuo tempo e le tue energie. Quindi se non sei più che sicura di chi hai di fronte lascia perdere e non farti irretire da due paroline dolci solo perché magari in questo momento ne hai bisogno, cosa tipica di noi donne, ma , tienilo a distanza….gli uomini così sono pericolosi per la nostra psiche. Sperando di esserti state utili, un abbraccio.
[ VACANZE SENZA SOLDI ]
Care sciure, vi scrivo per dipanare una controversia con la mia fidanzata: vacanza o non vacanze? Io sono uno studente universitario ed anche la mia ragazza sta ancora studiando. Morale della favola: niente soldi. Entrambe facciamo qualche lavoretto saltuario per racimolare qualcosa dato il costo spropositato anche solo dell’andare a mangiare una pizza quest’inverno non siamo riusciti ad accantonare nulla per la partenza estiva. I suoi genitori hanno una casa da sogno ad Ustica e mi hanno invitato a trascorrere con loro il mese di agosto. Il problema economico, a questo punto, non sussiste più perché prenotando per tempo un posto in traghetto dovrei farcela con i miei mezzi. Una volta là, di questo sono certo, sarei loro ospite in tutto e
per tutto. Ma questo, a me, non va…la mia ragazza dice di non preoccuparmi che non c’è problema: per sua mamma fare la spesa per quattro persone (ci sarebbe anche il fratello si Simona) o per cinque non fa differenza…Non è che non le creda, però mi scoccia. I suoi genitori sono persone simpatiche e discrete l’idea di alloggiare i casa con loro non mi disturba (l’ho già fatto a Natale), non sono impiccioni, si prendono e lasciano i propri spazi, ma il pensiero di stare “sulle spese” dei genitori della mia ragazza per un mese intero proprio non mi va giù. Voi cosa ne pensate? Non è poco dignitoso accollarsi alla sua famiglia? Roberto V. Caro Roberto, che bello imbattersi in ragazzi con i tuoi principi! Capisco i tuoi scrupoli e trovo davvero ammirevole da parte tua il porti un simile problema laddove in tanti non ci penserebbero due volte ma non esagerare…parti e goditi le meraviglie di Ustica! I genitori della tua ragazza, ne sono certa, ti considerano una persona educata e dai sani principi, sei squattrinato perché stai ultimando gli studi e dunque, non puoi lavorare a tempo pieno, sei ancora molto giovane ma ti dai da fare nei limiti compatibili con i tempi dello studio, non sei uno sfaccendato che non ha voglia di impegnarsi in nulla! Se ti hanno invitato è perché sarebbero felici di trascorrere il mese con te e con loro figlia (che magari, se tu decidessi di non partire, vorrebbe restare a casa per farti compagnia). Hanno una bella casa in un posto incantevole, hanno la possibilità di ospitarti, sicuramente nutrono per te dell’affetto…perché rifiutare? Tutt’al più, durante la vacanza, organizza per loro una sorpresa, una cena preparata da te, una gita su una barca di pescatori, o tutto quello che può suggerirti la fantasia. Ne saranno felici.
La rubrica de “Il Perfido” [ LE VACANZE DA SINGLE: IL PERFIDO DA VIAGGIO ]
Caro Perfido, visto che, da quello che ho capito tu sei uno di quei tipi che è meglio non incontrare in vacanza. Per intenderci uno di quelli che se ha a disposizione un tramonto ti fa sentire il centro dell’universo, ti sa far volare con la fantasia, mentre lui i suoi piedi li tiene ben ancorati a terra!Visto che quest’estate andrò in vacanza da single in tutti i sensi, cioè da sola: ho deciso per un giro automobilistico per le coste toscane, perché ho bisogno di staccare la testa da tutto e tutti; vorrei chiederti due o tre istruzioni per l’uso dei tipi come te: non mi piace-
rebbe tornare con la testa rinfrancata ma il cuore spezzato. Un caro saluto Paola. Cara Paola, se per la tua vacanza da single la voglia è realmente quella di staccare la testa da tutto,credo che trovare lungo la tua strada un tipo come me sarebbe l’ideale. Un Perfido, è un ottimo compagno di viaggio: ti fa sorridere, ti fa vivere con leggerezza il tuo presente e ti porta a immergerti nella spensieratezza del vivere il momento. Quando già sai con chiarezza, soprattutto nei confronti di te stessa, che il tuo Perfido da viaggio è un qualcuno che ti accompagnerà solo il tempo di un’avventura indimenticabile diventa tutto più facile..A questo punto ti consiglio di partire per la Toscana con questi presupposti:
Sei in vacanza e sei da sola. Non potrai avere remore o imbarazzi che spesso vengono provocati dalle persone o dal mondo che ti circonda (tutti ce ne freghiamo del giudizio degli altri ma nei fatti non è così semplice).A volte si incontrano delle persone che entrano nella tua vita e ti accompagnano solo per breve pezzo del tuo percorso. Se si capisce questo, un Perfido può essere la persona migliore possibile per farti sognare e tornare a sorridere. Il Perfido da viaggio è una meraviglia. Se lo vivi solo per il tempo di una vacanza risulta terapeutico ed innocuo perché ti prendi solo il meglio di quello che può offrirti e quando scomparirà lo farà insieme a te. Trovare un perfido in vacanza sarebbe come vincere al superenalotto con una schedina che hai trovato per terra. Un saluto dal perfido
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Il prossimo numero uscirà martedì 30 agosto