www.trantran.net | n. 22 mensile | 27 settembre 2011 | Distribuzione gratuita
con il patrocinio di:
in questo numero
“Superman facchinetti� Vivere tra alti e bassi
i talenti di red canzian Teatro
halloween
Musica
Robe di Amilcare
Animali
Stefano Masciarelli il genio di Aladin.
Le origini della tradizione celtica
In equilibrio con i Doc Brown
Il Premio Tenco 2011
Quando la moda gronda sangue
Anno III- numero 22- 27 settembre 2011 Editore: Trantran Editore S.r.l. Sede : via Cesare Battisti 121 Vedano al Lambro C.F./P.I./RIMB 06774520966 REA MB 1864900 Reg. Trib. Di Monza n. 1995 del 29/06/2010 Fondatori Marta Migliardi, Elena Gorla, Adriana Colombo, Guido Bertoni Direttore Alfredo Rossi Capo Redazione Marta Migliardi Vice Capo Redazione Elena Gorla Inviata Speciale Adriana Colombo Grafico e fotografo Stefano Ponti Redazione Juri Casati, Guido Caimmi, Gabry, Gaber (UTGaber), Niccolò Rossi, Alberto Zanardo e Francesca Fawn Masperi Si ringraziano per questo numero Stefano Viganò, Letizia Schiavello, Valentina di Parole & Dintorni, Roberto Molteni e il Club Tenco, l’Aulin, il Muscolil e le 3 gocce di Valium (non di più, mi raccomando!). Ringraziamo inoltre Spisi per la persistente pet teraphy in redazione e per i morsi bavosi, Alice per essere la più bella e brava del mondo intero, e pure “Ciccio mio” per par condicio. Ringraziamo la nostra voglia di essere sempre liberi di scegliere. Un grazie particolare a Guido Bertoni e ai suoi insegnamenti.
5 Editoriale Impara l’arte del mettere a parte 6 Spunti di vista Le nuove streghe IN QUESTO NUMERO
7 CLOCHART Francesco Facchinetti: voglio continuare a vivere al centro della musica 9 X ,Q , Y , Z In una parola: talento 12 Doc Brown: L’uomo tende all’equilibrio una lezione di chimica applicata 14 Robe di Amilcare: Premio Tenco 2011 16 ALTROVE Di gotico vestita: Parigi a novembre 19 REALITY
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26 Astra, Maestoso, Centrale e tanti altri 26 IN CUCCIA Pellicce/Colombe lanciate ai matrimoni 30 Sportivamente Martino Minuto: non vedo l’ora di vincere le Olimpiadi
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34 CHEF Un assaggio di Messico a Lissone 36 Raccontiamoci I resti del vampiro
Progetto grafico e impaginazione Stefano Ponti
38 VERDISSIMO Langhe: una terra che cela tesori
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40 dalla provincia 41 di tutto un po’ Texas Hold’em: strategie per un Sit&Go
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42 cosa succede in città 45 LE SCIURE 46 CI VEDIAMO PRESTO
Stampa REGGIANI S.p.A. 21026 Gavirate (VA)
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32 NONSOLOMONZA Desio: le origini celtiche e i misteriosi crop del 2004 33 IL pendolare Passaggio a livello
14 Monza: vicinanze Centro in palazzina d’epoca 2 locali composto da ingresso, soggiorno con soppalco, cucina, camera, bagno, cantina, solaio e posto auto, ristrutturato a nuovo € 178.000,00
20 BRIGANTIA Halloween: le vere origini della festa e il misterioso castello di Trezzo sull’ Adda 22 BIS Stefano Masciarelli il genio della lampada in Aladin
Foto di Copertina Francesco Facchinetti
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SOMMARIO
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editoriale il direttore alfredo rossi
IMPARA L’ARTE DEL METTERE A PARTE Un venerdì di metà ottobre. Un gruppo di ragazzi e ragazze, pedalando su biciclette tutte uguali e indossando magliette bianche tutte uguali su cui spicca in rosso la scritta “RACCOLTA 10 PIU’”, arriva davanti alla stazione di Monza e comincia a distribuire volantini a chi sta per partire e a chi è appena arrivato. Loro, evidentemente studenti che in questo modo cercano di raggranellare un po’ di euro da spendere al cinema o in pizzeria, sono molto gentili, anche se la maggior parte delle persone si ferma a volte con diffidenza a prendere quello che loro distribuiscono. Un po’ le capisco: troppo spesso la mano che ti dà un volantino si trasforma, alla velocità della luce, in una mano che ti chiede qualche moneta per cause non sempre chiare e condivisibili. Ne prendo uno anch’io di quei volantini allungando la mano dietro una signora che si è fermata a parlare con due di loro e così vengo a scoprire che stanno pubblicizzando il “mese del riciclo e della raccolta differenziata di qualità” nel nostro comune. Confesso, con una punta di orgoglio, che ho sempre letto con grande piacere le statistiche che vedono Monza, e quindi i monzesi, ai primi posti come riciclatori di pattume: il balcone di casa mia, come quello di altre migliaia di persone, è invaso da sacchetti di colore vario in cui infilare carta, plastica, vetro, organico eccetera: certo, va detto, una bella rottura di scatole, ma è anche così che potremo lasciare in eredità questo mondo, a chi verrà dopo di noi, un po’ meno inquinato e sporco. E poi, quel volantino mi dà anche un’altra ebrezza, quasi fosse una medaglia: quante volte ho detto ai miei figli di mettere il contenitore della pizza che avevano ordinato, e poi divorato, nel sacchetto della carta per un corretto riciclo? E qui casca l’asino: perché, lo leggo sul volantino, quello è un modo SBAGLIATO di riciclare. Siccome siamo alla fine di ottobre, tra un po’ quei ragazzi non ci saranno più in giro per Monza, ma se non avete preso il volantino, vi dico due o tre cose che non sapevo e, l’ho scoperto poi chiedendolo ai vicini di casa e agli amici, che molti
foto di Gabriele Benini altri, convinti in cuor loro di aver imparato bene l’arte del bravo riciclatore, non conoscevano. Ve ne elenco qualcuna (se li volete conoscere tutti, basta andare sul sito del consorzio che promuove questa campagna: www.conai.org). Dunque, tutta la carta sporca di cibo - come appunto i cartoni della pizza - non va messa tra la carta da riciclare ma nel sacco nero, così come gli scontrini dei negozi che essendo su carta termica rovinerebbero, come la precedente, la qualità della raccolta. Così come mettere i barattoli di vetro con il tappo di metallo: solo così si limitano le impurità e si ricicla più materiale. A farla breve, c’è sempre l’orgoglio di non far parte di certi scempi che abbiamo visto in altre città, ma non abbiamo ancora imparato del tutto l’arte di mettere da parte (anche se siamo sulla strada buona, intendiamoci). Alla prossima.
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clochart interviste a volti noti in giro per la brianza
spunti di vista l’innocenza del principio relativo
Francesco Facchinetti VOGLIO CONTINUARE A VIVERE AL CENTRO DELLA MUSICA di Alfredo Rossi
LE NUOVE STREGHE di Juri Casati
La notizia è di qualche settimana fa: durante alcuni scavi archeologici è stato casualmente rinvenuto nei dintorni di Piombino il corpo di una strega che aveva sette chiodi in bocca. Nulla di strano: molte fonti storiche attestano l’esistenza di streghe che compivano strani riti e, tanto per non andare lontano, nel Seicento anche nella zona del Bosco Bello – che oggi si trova all’interno del Parco di Monza – era presente una strega, soprannominata “matta Tapina”, che vagava di notte e terrorizzava la popolazione locale. Inoltre, proprio per non farci mancare nulla, possiamo vantare anche la presenza di una martire che viveva dalle nostre parti: Lucia da Lissone, bruciata in piazza Sant’Eustorgio a Milano nel 1542. In realtà da allora ad oggi le streghe non ci hanno mai lasciato. Certo: sono cambiati i tempi e le abitudini. Pensiamo alla cosa più semplice: la stregoneria in sé e per sé. L’esperienza stregonesca, proprio per le donne che hanno tutto e che - stanche delle spa - la volessero provare, è tranquillamente fruibile anche oggi attraverso la Wicca, cioè la più famosa tra le “sorellanze magiche” esistenti oggigiorno. Qualche cambiamento rispetto alla vecchia stregoneria c’è stato. Infatti la Wicca, a differenza delle sordide sorellanze medievali dove non c’era neanche un tavolino all’aperto per l’happy hour, ha una sua sede legale, un sito internet, uno stuolo di avvocati, conti correnti e via dicendo: immagino che fra un po’ chiederà anche contributi attraverso l’otto per mille. Se, come abbiamo visto, alcuni aspetti stregoneschi hanno subito una radicale trasformazione, altri aspetti però non sono mai cambiati e uno di questi aspetti è il difficile rapporto tra streghe e Tribunali. Faccio un esempio: per secoli le streghe fu-
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rono ritenute in grado di far male – e anche di uccidere - con il solo sguardo, tanto che ancora oggi è rimasta traccia nel linguaggio comune di questo timore nell’espressione “gettare il malocchio”. In pratica nel medioevo – a dispetto di un certo cliché consolidato che le vuole vecchie e brutte - alle streghe veniva riconosciuta in realtà una certa capacità ammaliatrice che però non riusciva a fare breccia nelle menti e nei cuori degli Inquisitori, che ben conoscevano i loro stratagemmi. In fondo però le streghe riuscivano ad ottenere qualcosa anche dagli Inquisitori perché è stato notato che, nei notoriamente focosi paesi latini, la percentuale di assoluzioni nei processi per stregoneria era più alta che altrove. Comunque sia, da allora in poi, la strega ammaliatrice che riesce a confondere le idee ai giudici, soprattutto nei paesi latini, si è presentata più volte nei nostri Tribunali ed ultimamente – per esempio – ne è stata avvistata una dalle parti della Corte di Perugia, dove le è bastato gettare uno sguardo qua, uno sguardo là, e dire: è stato Lumumba, no: mi sono sbagliata: è stato Guede: io non c’ero ma lo so, ed infine richiedere un magico intervento risolutivo di Hillary Clinton, per ottenere un’assoluzione inaspettata. Sempre però per rimanere in tema di Tribunali, è impossibile non citare il Tribunale di Milano, che ha una lunga tradizione alle spalle in fatto di caccia alle streghe. Nel 1384 alla strega Sibilla Zanni venne contestata la partecipazione ad un sabba, cioè ad una festa rituale orgiastica. Sibilla Zanni e le diverse altre donne accusate nei decenni successivi da quella stessa Corte di aver compiuto il medesimo reato, si difesero dicendo che in fondo alle orge partecipavano tutti, ma proprio tutti… gli animali ad eccezione degli asini, riprendendo
con ciò un’antichissima tradizione che sosteneva che i primi cristiani fossero adoratori dell’asino (perché nell’antico Egitto l’asino era il dio degli stranieri, e questo fa capire quanto certe imputate fossero culturalmente preparate). Dunque: secondo le streghe solo gli asini non partecipavano alle orge. È una cosa che fa riflettere, così come dovrebbe far riflettere il fatto che nel linguaggio comune sia rimasta l’espressione “asino” per indicare la persona stupida e che, per lungo tempo, sia stato accettato il luogo comune che voleva che l’asino non fosse un animale particolarmente intelligente. Comunque sia, sembra che l’attenuante utilizzata allora, secondo cui erano solo gli asini a non partecipare alle orge, sia diventata un precedente giuridico rilevante e tutt’ora citato in certe aule del Tribunale di Milano. Un’ultima cosa. Scartabellando ne La Storia della stregoneria di Giordano Berti (da cui ho attinto i riferimenti storici che ho utilizzato) ho trovato citata in più processi - tenuti in luoghi diversi e a distanza di secoli - la formula da recitare per poter volare al più noto sabba delle streghe italiano, che si teneva intorno ad un certo noce di Benevento. Ve la regalo volentieri, chissà che la notte di Halloween non possa esservi utile: “Unguento, unguento, mandame al noce del Benevento, supra acqua et supra ad vento, et supra omne maltenpo”. Certo, per poter volare bisognerebbe, oltre che recitare la formula, anche cospargersi il corpo di un certo unguento. Volete sapere gli ingredienti dell’unguento? Io li conosco ma non ve li dirò neanche sotto tortura. Ma no! Scherzavo! No! No! No! Vi prego: non guardatemi così! Mi fate male!
Francesco Facchinetti, nato a Milano 2 maggio 1980, è senza dubbio uno dei nomi nuovi dello show business italiano. Ha cominciato la carriera a 15 anni come disc jockey in una radio di Cantù e la radio, ancora oggi, resta uno dei suoi grandi interessi. Ma è la musica il motore della sua vita, forse anche perché è figlio di Roby, il tastierista dei Pooh. E’ nel 2003 che irrompe nel mondo della musica con “La canzone del capitano”: un tormentone in piena regola che divenne la canzone più ascoltata di
quell’anno. “Non un capolavoro, intendiamoci, ma una cosina divertente che mi ha fatto guadagnare qualche soldino”: così la ricorda lo stesso Francesco. La sua carriera ha una svolta quando partecipa all’”Isola dei Famosi” nel 2004. Simona Ventura capisce subito che in lui c’è la capacità di bucare il video. Francesco per un po’ fa entrambe le cose, il conduttore televisivo e il cantante, ma poi sceglie la prima strada. Una strada costellata di alti e bassi, Nel 2007 fa l’inviato per “L’isola dei famosi”
e l’anno dopo conduce “X Factor”, Nel 2009 viene riconfermato alla conduzione della seconda edizione di “X Factor” (programma premiato con l’Oscar TV), Nel settembre di quell’anno conduce la terza edizione di “X Factor”, con un buon successo. Il 12 gennaio 2010 parte con il programma “Il più grande (italiano di tutti i tempi)”, in coppia con l’attrice Martina Stella, che viene presentato come il programma giusto per presentare i 150 della nostra Repubblica. Invece è un terribile flop
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clochart interviste a volti noti in giro per la brianza
ed è cancellato prima del previsto per i bassi ascolti. Sempre nel 2010 gli viene assegnato il primo “Premio SanremoLab - Mike Bongiorno”, istituito in ricordo del conduttore. La motivazione: Francesco Facchinetti è uno dei più promettenti personaggi del mondo dello spettacolo. Da settembre conduce la quarta edizione di “X Factor” , con buoni ascolti. Ma da aprile conduce insieme a Belen Rodriguez Ciak... si canta! su Rai 1, chiuso anticipatamente per... i bassi ascolti. Il 7 luglio 2011 presenta su Rai 2 il programma pilota “101 modi di perdere un gameshow”, in prima serata. Anche questo programma, a seguito della scarsa audience, viene bloccato. Dal 29 settembre 2011 conduce su Rai 2 il programma “Star academy” che sostituisce “X Factor” passato su Sky Uno con Simona Ventura. Grande attesa, ma il programma non decolla e così viene chiuso anticipatamente. Insomma, nella vita di Francesco gli alti e i bassi si susseguono senza soluzione di continuità. Perché a lui piace anche innovare, variare i suoi campi di azione. Ma al centro della sua vita c’è, e ci sarà sempre, la musica. “La musica va aiutata in tutti i modi e io trovo che i talent show siano un bellissimo modo per cercare di farla conoscere, di trovare nuovi personaggi, di dare impulso alla vendita dei dischi, che altrimenti rischierebbero di sparire. So che tanti, Renato Zero in testa, sono contro questi talent, ma io sono convinto che è grazie a loro se la musica non è ancora morta. Per questo io difendo ‘Star Academy’. Per questo andrò su Sky a fare l’ospite a ‘X Factor’ dalla mia grande amica Simona Ventura e andrei anche alle trasmissioni di Maria De Filippi, se lei mi invitasse, ma non mi invita…”. Francesco da ragazzino ha vissuto per anni a Mariano Comense. “Bei tempi quelli: conoscevo tutti e tutti mi conoscevano. Un periodo
stupendo. Abitavo da solo e sapevo anche far da mangiare mica male. Ricette inventate da me. Adesso sei diventato papà, visto che la tua compagna Alessia Marcuzzi ha messo al mondo Mia, vostra figlia lo scorso 4 settembre. Cosa si prova a diventare papà? Mi sto ancora abituando. E’ una gioia immensa, quasi sconvolgente, anzi sconvolgente davvero. E credo che per i papà sia più difficile: le mamme sono mamme già nove mesi prima che il figlio venga alla luce, lo sentono già una cosa loro, sono in sintonia con lui: ce l’hanno dentro, insomma. Noi papà ci dobbiamo abituare poco a poco. E allora cosa fai? Mi do da fare, per quel che posso. Cambio i pannolini, la ninno se piange e soprattutto la amo la mia tenera, dolce Mia. E le faccio ascoltare tanta musica, perché la musica fa bene.
Certo, le passioni complicano la vita, ma sono anche quelle che la vita te la riempiono e la rendono davvero unica, esaltante. Mettiamo il caso che tra sedici anni ti chieda di andare a fare un talent show, ammesso che allora ci siano ancora… Ci saranno senz’altro! Certo che le direi di sì, ma solo se davvero è una passione che la muove e di questo te ne accorgi prima. Altrimenti se è solo un modo per mettersi in mostra le direi di no. Insomma, cercherei di fare quello che mia mamma e anche mio papà hanno fatto con me. Assecondare quello che davvero ti brucia dentro e lasciar spegnere quello che non ha importanza.
X ,Q , Y , Z In una parola: talento Red Canzian, storico bassista dei Pooh, ci racconta cos’è la Fondazione Q di Migliardi e Gorla Foto di Francesca Fawn Masperi
Le fai ascoltare “La canzone del capitano” e i mille cd dei Pooh? (Ride prima di rispondere) No, quelli è meglio di no. Ma che tipo di papà pensi di essere? Non lo so, vedrò giorno per giorno. Di una cosa sono certo. Mi farò in quattro per cercare di aiutarla a soddisfare le sue passioni, non i suoi vizi. Cosa intendi dire? Che avere i jeans firmati è un vizio, per lei e una cosa facile da soddisfare per un genitore: le allunghi 100 euro e la cosa è fatta. Le passioni, no, le passioni sono un’altra cosa. Se per esempio vuole andare a fare nuoto, significa che lei ci mette la passione per non sentire la fatica ma che anche tu genitore ti devi dar da fare per portarla in piscina, andarla a prendere.
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Milano, Salumeria della musica. Siamo invitati ad assistere alla presentazione di coloro che verranno prodotti e sostenuti dalla Fondazione Q (Q come qualità) fondata niente meno che da Red Canzian (insieme a Elvio Chiatellino e Maria Quadro), fondazione a supporto dei giovani eccellenti nell’ambito musicale, ma non solo: sono ben sette, infatti, i “ progetti eccellenti” sostenuti e prodotti e sono
tutti diversi l’uno dall’altro. Alberto Tessarotto, giovane pianista appena sedicenne, i Kashmir, band composta da 5 ragazzi di Imola, il cooner italo-canadese Ala Berth (si veda intervista sotto), il cantautore Alvin (un puro rocker) ma anche la fotografa Consuelo Busi (che ha già realizzato parte delle foto che sono contenute nell’ultimo live dei Pooh, uscito l’11 Ottobre) e an-
cora il tecnico del suono Valerio Celeste e il grafico Gianni D’Angelo, che realizzerà, tra le altre cose, le copertine dei vari progetti della fondazione: una vera e propria squadra di artisti. In questa era di talent show, da Amici a X Factor, fino all’ultimo nato in casa Rai, ovvero Star Academy, cerchiamo di capire cosa ha spinto queste tre persone a creare questa fondazione. Sia ben
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Red Canzian e Ala Berth durante l’esibizione alla Fondazione Q di cambiare l’impostazione e permettermi di registrare con il microfono in mano…risolto il problema l’esperienza di Londra è diventata un piacere, un importante percorso di crescita.
chiaro: non si vogliono opporre e contrapporre ai talent show (tant’è che collaboreranno con Io Canto, di Gerry Scotti per regalare un’opportunità unica ad uno dei piccoli artisti partecipanti al programma) ma tutt’al più integrasi al percorso dei giovani talentuosi per poter dare loro reali opportunità e seguirli passo passo. Non c’è polemica ma solo la voglia di dare nuove e concrete possibilità in un momento che appare particolarmente difficile, soprattutto per i giovani. Ma ecco cos’è la Fondazione Q raccontata dalla viva voce di Red Canzian… Ci parli della Fondazione Q… Avevo voglia di tirare fuori dall’ombra delle persone che meritano e spesso non riescono ad emergere. Avevo voglia di far qualcosa di utile e di mettere a disposizione degli altri la mia esperienza, la strada che ho percorso per tanti anni… Così, insieme a Elvio Chiattellino e Maria Quadro, abbiamo avuto questa idea nata dalla volontà di premiare chi merita, chi ci mette cuore e passione. Siamo tre persone che, incontrandosi, hanno messo insieme i loro sogni e ne hanno realizzato uno: questa fondazione…. Sappiamo che la Fondazione Q non si mette in contrapposizione ai talent show e neanche alle case discografiche ma, secondo lei, cosa manca ai talent per far davvero crescere un artista? Non manca niente, è solo che i talent show all’inizio accendono un faro molto grande sull’artista ma un faro che poi, almeno nella maggior parte dei casi, si spegne molto in fretta. Noi accendiamo, invece, un piccolo faro e cerchiamo di aumentare la luce sempre di più fino a che questi ragazzi cominciano a camminare da soli. Non vogliamo creare traumi, non vogliamo creare choc. Vogliamo dare anche una mano a questi giovani per affrontare le difficoltà che incontreranno in questo mestiere. Negli anni ‘80 e ‘90 c’erano tanti locali dove si faceva musica dal vivo, quindi la televisione non era poi così importante… oggigiorno, invece, locali come quello in cui ci troviamo stasera sono sempre più rari… Una volta si suonava sempre molto nei locali, era
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una specie di palestra, che è una cosa assolutamente indispensabile per imparare a diventare forti! Se i ragazzi non hanno la possibilità di misurarsi con il pubblico penso sia molto difficile, quasi impossibile, diventare grandi un domani… Un motivo per cui vale la pena vivere… Svegliarsi al mattino guardare il cielo e pensare che, magari, lassù c’è qualcun’altro che ci sta guardando… Red Canzian viene rubato al nostro microfono per fare gli onori di casa e salire sul palco a presentare il progetto. Ci fermiamo, quindi, a chiacchierare con uno dei sette talenti che si esibiranno durante la serata. Si tratta di Ala Berth, eclettico e moderno crooner (Ndr. cantante che interpreta canzoni melodiche in chiave confidenziale . Lo stile del crooner è nato negli Stati Uniti, dopo l’avvento del microfono), dai natali italo-canadesi. In Italia si cercano sempre nuovi autori e forse, negli ultimi anni si è persa un po’ la curiosità verso coloro che interpretano… Albert in arte Ala Berth, perché questo nome? Perché le due parole compongono il nome Albert che è un nome di origine germanica, composto dal prefisso Ala, che è un rafforzativo, e Berth che significa illustre…e nel contempo Ala evoca l’immagine del volo, e, dunque, della libertà, un’immagine che mi sta molto a cuore. Quanto è importante oggi l’immagine per un artista? Chi sono sotto questo aspetto i tuoi riferimenti? L’immagine è stra-importante ma non deve essere intesa come mera apparenza: l’immagine deve essere in grado di plasmarsi su ogni interpretazione e mutare con essa. Credo sia molto importante per un artista riuscire a sposare la propria presenza, la propria immagine, al brano che sta interpretando. In questo senso l’immagine diviene un corollario efficace al servizio della comunicazione, di ciò che si vuole trasmettere. Avendo lavorato molto anche nelle discoteche mi sono accorto di come
sia importante, pur mantenendo la propria personalità, sapersi adeguare all’ambiente in cui ci si esibisce. Per questo i miei riferimenti sono tutti quegli artisti che hanno comunicato anche attraverso un’immagine molto forte: Michael Jackson, David Bowie, Madonna, Stevie Wonder…persone che hanno comunicato non solo attraverso la voce ma anche attraverso la loro immagine. Come sei entrato nella rosa degli artisti supportati dalla Fondazione Q? Ho incontrato Red ad un convegno canoro, in cui io ho eseguito Who want to live forever dei Queen. Dopo la mia esibizione Red è venuto da me e mi ha detto: “mi sono emozionato!”. Per me sapere che a Red è “arrivata” la mia interpretazione è stato un regalo grandissimo! Così mi ha chiesto se volessi prendere parte a questo progetto… ed io, ovviamente, ne sono stato felicissimo. Molti artisti emergenti oggi lamentano la mancanza di spazi in cui esibirsi live…tu hai ovviato a questo inconveniente facendone una professione esibendoti come vocalist nei migliori club d’Europa… i club sono anche una vetrina per gli artisti emergenti o solo un’opportunità di lavoro? I club mi hanno sicuramente offerto delle ottime possibilità di esibizione e di crescita musicale…la musica house, non la dance, mi ha permesso di avvicinarmi e lavorare con dj molto famosi e bravissimi, sia italiani che internazionali. E’ nel contesto dei club che, già una quindicina di anni fa, ho iniziato a lavorare anche sulla teatralità delle esibizioni. Per me non è stato un semplice lavoro ma un vero percorso di ricerca e sperimentazione. Stai registrando a Londra il tuo primo album… che differenza c’è fra lavorare chiusi in studio o a contatto con il pubblico? Credo sia importante sapersi adattare a qualsiasi situazione ma lo studio è stato per me un po’ complicato per quanto riguarda l’approccio al microfono. Essendo abituato alla teatralizzazione delle interpretazioni ho avuto non poche difficoltà con la fissità del microfono da studio. Ho, quindi, chiesto
Hai già idea di come si chiamerà e quando sarà pronto…ma soprattutto: come sarà il tuo album? Non so ancora dirti quale sarà l’esatto titolo dell’album, forse il titolo di una canzone, forse un numero…Posso, però, dirti con certezza che racchiuderà una grande varietà di idee, di suggestioni, di stati d’animo…tutte canzoni che parlano di me ma che ho composto in momenti diversi della mia vita e, per questo, sono molto diverse le une dalle altre: non posso parlare di un genere di riferimento, di uno stile a cui mi rifaccio perché io ho davvero attinto ad ogni genere musicale nella mia formazione, ho frequentato la lirica come la house. Per questo non riesco a classificare le mie canzoni secondo una definizione classica, sono piuttosto alla ricerca di uno stile che sia mio. Questa sera presenti una cover prodotta da Red Canzian attraverso la Fondazione Q, The Way WeWere, famosissimo successo di Barbra Streisand …perché hai scelto proprio questo brano? Questo era un pezzo che mia madre amava ed
ascoltava moltissimo, come anche amava e mi ha fatto apprezzare l’omonimo film…quindi è una canzone che in me evoca ricordi, una canzone che mi ha fatto capire cosa significhi essere legati a un passato e lasciarlo per continuare a vivere e proiettarsi nel futuro. Per me simboleggia un passaggio fra ciò che ero e ciò che sto diventando, racchiude il ricordo di ciò che ho perso per trasformarmi in un percorso di maturazione. Cerchiamo di conoscerti meglio con un veloce “botta e risposta”… Tre aggettivi per definire te stesso… Camaleontico, solare…artistico Film preferito… The Bucket List, con Jack Nicholson e Morgan Freeman Piatto preferito? Sushi… E’ quasi Halloween…tu credi nei fantasmi? Io rispetto tutte le credenze anche se non le sposo… Cosa ti fa paura? La paura stessa. Che cosa ti rende più felice? La verità. La serata inizia. Red Canzian ci spiega nuovamente, dal palco, la missione della Fondazione Q: aiuto ai giovani, scoperta del talento, passione, musica, arte. E poi, come primo artista ad esibirsi arriva lui: Alberto Tessarotto. Sedici anni. Quell’aria un po’ così. Le spalle curve. Occhi che guardano lonta-
no, misto di timidezza e voglia di essere sempre e comunque altrove. Maglietta rosa. Occhiali troppo grossi. “ …un po’ scazzato”, dice un giovane del pubblico seduto accanto a noi. Mentre lo presentano ci mettiamo a riflettere sul talento. Su cosa era il talento prima e dopo l’avvento della tv. Prima e dopo Amici, X Factor, Star Academy. Prima e dopo, anche di questa fondazione. Ma com’è che ai nostri tempi, ci chiediamo, si suonava nelle cantine e la vicina si lamentava sempre per il rumore? Com’è che si registravano le musicassette e si vendevano con la copertina fotocopiata fuori dal liceo? Com’è che, senza tv e senza internet, possiamo dire che chi doveva, chi voleva, ce l’ha fatta lo stesso con grossi sacrifici, disillusioni e illusioni decisamente più faticose ma meritocratiche? Poi Alberto posa le sue dita sul pianoforte. Chopin. Una, mille, centomila dita. Tutte insieme le note si avvolgono, a spirale, nella sala. Non si può neanche respirare. Perché ti sconvolge, ti fa incazzare, quella musica ti fa, infine, piangere. Ci alziamo in piedi ad applaudire. E pensiamo che, un po’ come il giustizialismo americano, meglio mille inetti con un giorno di gloria immeritata in Tv, ma che permetteranno anche ad uno come Alessandro di farsi sentire e notare, meglio questo, che tenere queste eccellenze in delle vecchie cantine con la vicina che reclama. Evviva i Talent Show, allora. Evviva la Fondazione Q, il fattore X e gli Amici di Maria. Uno su mille ce la fa. La proporzione, in fondo, è sempre la stessa…
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Orari
Mar. Mer. Gio. 09.00 - 12.00 14.00 - 19.00
venerdì 09.00 - 12.00 13.30 - 19.00
sabato 09.00 - 19.00 orario continuato
via Milano, 195 | Desio (MB) tel. 0362 302863 | newconcept@alice.it 11
clochart interviste a volti noti in giro per la brianza
Doc Brown
L’uomo tende all’equilibrio una lezione di chimica applicata
de alla risoluzione dei problemi posti come dati. Risolve quesiti e tende a migliorarne ed approfondire i postulati giungendo a modificarli. Per questo la scienza è destabilizzante!
di Elena Gorla
Torniamo al concreto, torniamo a voi… Chi siete? Perché lo fate? Come avete iniziato? Siamo cinque amici, amici fin dall’infanzia perché ci conosciamo da sempre… Siamo cresciuti nello stesso paese, Monticello Brianza. Abbiamo iniziato a suonare insieme cinque anni fa… Quasi per caso… In fondo non lo sappiamo neanche noi perché abbiamo iniziato. Eravamo in vacanza e ci è venuta l’idea! Spieghiamoci meglio: tutti noi suonavamo già, ma con altri gruppi, noi siamo nati come un progetto trasversale, addirittura secondario rispetto a quanto già facevamo individualmente: era una valvola di sfogo per sperimentare cose che con i rispettivi “gruppi ufficiali” non potevamo portare avanti... Poi, come spesso accade, ha preso il sopravvento su tutto il resto. All’inizio era davvero un progetto molto sperimentale, non avevamo neppure un cantante poi, piano piano, abbiamo iniziato a trasformarci: ci sono stati alcuni cambi di formazione ed abbiamo iniziato ad evolvere musicalmente… Il 7 di ottobre, per l’etichetta Discipline, è uscito il vostro primo album L’uomo tende all’equilibrio: come definireste questo lavoro con 4 semplici aggettivi? Moderno, pop, italiano… Di buon gusto!
L’uomo tende all’equilibrio, è il titolo del loro primo album (Discipline Records). é un titolo che si rifà al principio chimico di Le Châtelier, più semplicemente conosciuto come il principio dell’equilibrio chimico. Un sistema, spiega più o meno il principio, tende a reagire alle modifiche che gli sono imposte dall’ambiente esterno riducendone gli effetti. Il nostro sistema di riferimento è l’uomo. Anche l’uomo, proprio come un elemento chimico, tende a reagire alle circostanze ambientali critiche, tali ciò da portarlo ad uno stravolgimento del proprio ordine pre-esistente, cercando di minimizzare gli effetti. In un contesto sociale estremo come quello che stiamo vivendo, spiegato in parole semplici, l’uomo riesce a conservare un minimo di lucidità rifugiandosi in cose dalla natura semplice e reale: innamorando-
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si, portando a passeggio il cane, mangiando una fetta di torta. Cose che riportano nell’uomo l’equilibrio anche se fuori da lui tutto esplode. Loro sono i Doc Brown (Alberto Bosisio, voce/ Domenico Diano, chitarra e cori/ Dario Longo, chitarra e cori/ Gabriele Galbusera, basso/ Davide Radice, batteria), cinque ragazzi di Monticello, cinque amici con qualcosa da dire. Doc Brown…perché questo nome? Doc Brow è chiaramente un riferimento al personaggio di Ritorno al futuro, il professor Brown, il Doc… Questo semplicemente perché nel periodo in cui stavamo cercando un nome per il gruppo siamo incappati nel film ed abbiamo trovato che Doc Brown suonasse bene…
Romantico Astrofisico è il titolo del brano di cui avete appena presentato il nuovo video, Doc Brown il vostro nome rubato ad uno scienziato pazzo… L’ossessione per la scienza vi perseguita o si tratta solo di un caso? In effetti, non ci avevamo fatto caso ma è un’osservazione corretta: la scienza ci ossessiona! Forse perché qui siamo tutti (a parte un grafico) degli scienziati mancati: due chimici, un informatico… Dato che siete tutti dei quasi scienziati divaghiamo un po’ sulla pura teoresi: cos’è la scienza? Rispondere su due piedi non è certo facile… La scienza è un metodo, un metodo che ten-
Parliamo un po’ dei vostri riferimenti musicali, delle vostre influenze, dei vostriascolti… Noi siamo tutti molto diversi sotto questi aspetti, talvolta diametralmente opposti. Solo due esempi per dare l’idea delle distanze che intercorrono: Davide, come è facile intuire già solo guardandolo (Ndr. porta lunghi capelli ed una lunga e folta barba da santone indiano), è molto legato agli anni ’70 ed a quel genere musicale che va dai Led Zeppelin ai Mötley Crüe, Diano è un grande estimatore di Ivan Graziani… Più distanti di così… Secondo voi quanto è importante l’immagine? Molto importante, rappresenta almeno un quaranta percento della componente artistica… Non voglio dire che valga quanto la capacità di creare buona musica ma è un aspetto imprescindibile dalla qualità. Una performance live è anche uno spettacolo visivo, non solo acustico, ed è dunque naturale che l’immagine giochi un ruolo importante. Sul palco l’immagine diventa fondamentale. Poi con questo non voglio riferirmi a dei comportamenti pre-
confezionati, al manierismo ed al mero look ma a qualcosa di più impalpabile ed importante che potrebbe essere racchiuso nella parola “carisma”. In questo senso credo che anche l’immagine sia una forma di talento! Ad esempio se guardi un concerto dei Queens Of The Stone Age, Josh Homme sta lì fermo e canta… però non gli stacchi gli occhi di dosso! Perché? è qualcosa che lui ha e tanti altri no: vogliamo chiamarlo carisma, vogliamo chiamarla immagine… Personalità… Fatto sta che lui ce l’ha! E “quella roba lì” è molto importante per un front man! A proposito di immagine anche quella dei vostri video è molto curata… Sì, il lavoro sui video è stato interamente curato da Gli Orsi, un trio di creativi (Stefano Ponti, Mattia Centemero e Diano Domenico) che si occupa di video in tutte le sue forme: dal video clip alla video intervista fino all’arte multimediale. é stata una fortuna, essendo stato il video autoprodotto, avere il loro supporto professionale! (Ndr. Non si tratta, infatti, di un caso di omonimia: Diano Domenico da Gli Orsi e Diano Domenico dei Doc Brown sono proprio la stessa persona…) Come non vi piace essere definiti? Indie! Perché oggi è un termine che non ha più alcun senso, anzi è venuto ad assumere un significato praticamente opposto rispetto a quello che aveva in origine! Oggi è una parola che evoca l’immagine del ragazzetto vestito bene che va a vedere i concerti, quell’indie ovviamente! Una volta il concetto di “indipendenti” aveva un senso ma oggi non più perché è completamente cambiato l’approccio alla musica, il modo di viverla: oggi con un pc si possono fare cose che prima erano impensabili, almeno per i musicisti indipendenti…
L’album L’uomo tende all’equilibrio dei Doc Brown Ma sicuramente è stato molto bello anche il concerto al Bloom, c’era un delirio di gente, era pienissimo… e si divertivano tutti tantissimo, c’era gente attaccata al palco…cantavano: senza dubbio una cosa diversa…più vera ma non meno eccezionale! Qualche buon motivo per comprare il vostro disco? Perché è fresco. Perché può piacere a tanti già al primo ascolto, non è solo per gli intellettualoni della musica. Perché è in italiano ed è quindi bello da ascoltare in macchina e cantare! www.myspace.com/docbrownitaly www.docbrownmusic.com
Raccontatemi del concerto più bello che avete fatto… é molto soggettivo, ognuno avrebbe la sua risposta… Siamo però tutti d’accordo nel dire che l’esperienza di Roma è stata eccezionale! Non tanto per la nostra performance in sé quanto per il contesto davvero unico: la galleria Alberto Sordi, in piazza Colonna, in pienissimo centro di Roma. Lì abbiamo aperto il concerto di Morgan e, subito dopo il concerto, siamo andati a fare un giro da turisti alla fontana di Trevi che era giusto una viuzza più in là. Non capita tutti i giorni! Location da re e trattamento da re! Eravamo ospiti lì dal giorno prima, a sorseggiare champagne nel privè della galleria con ospiti vip di cui non conoscevamo nessuno! Ci siamo davvero divertiti!
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clochart trantran segnala premio tenco 2011
ideatore, promotore e sostenitore, fino alla fine dei suoi giorni, del Club Tenco e di questa rassegna. Colpevole simbolo di una controcultura che nel tempo ha rotto gli argini ed ha saputo fare riconoscere il proprio valore e la propria forza. Al di là del mercato, al di là del denaro e della moda. Non è cosa da poco. Non è cosa da relegare al silenzio il lavoro di un uomo colpevole di avere portato i più ad apprezzare, forse addirittura capire, ciò che un tempo era relegato alla nicchia. Per questo motivo l’edizione di quest’anno, in occasione del ricorrere dei cento anni dalla sua nascita, è dedicata proprio a ad Amilcare Rambaldi ed al suo incessante ed appassionato lavoro. Alla fine di questa storia, dalle cui righe la parola fine appare ancora, fortunatamente, ben lontana sembra davvero inutile affannarsi a ricercare parole nuove e non dette per esprimere un sentimento, l’immagine di un
era che negli anni non si è mai conclusa, lo sgomento di un male che non vuole lasciare la terra. Già quelle parole sono state scritte, già sono state cantate. Già sono state vissute. Per maggiori informazioni sul Club Tenco e sulla rassegna visita il sito: www.clubtenco.it
Un’immagine di Luigi Tenco
Robe di Amilcare
Premio Tenco 2011: trentasei anni per amore della canzone d’autore di Elena Gorla
L’edizione 2011 del Premio Tenco, da oltre un trentennio (la prima edizione risale al 1974, promossa dal Club Tenco) la più illustre rassegna della canzone d’autore, sarà di scena dal 10 al 12 novembre 2011 sul palco del teatro Ariston di Sanremo. Un’edizione molto discussa. Per lunghe settimane, infatti, la realizzazione della 36° edizione di questa storica rassegna è stata in forse. Il motivo? Anche i meno informati non faticheranno con grossi sforzi d’immaginazione
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nel tentativo di intuirne il perché: tagli. I tagli ai finanziamenti alla cultura che le giunte di tutta Italia stanno elargendo a piene mani non hanno risparmiato nemmeno quest’importante ed oramai storica istituzione. Il comune di Sanremo, infatti, da sempre principale finanziatore della rassegna, si è quest’anno trovato di fronte alla necessità di ridurre addirittura del 60% il budget tradizionalmente riconosciuto per le serate. Un aiuto è fortunatamente giunto da parte
Il nostro concittadino, Morgan, al Premio Tenco 2010. Un “figlio difficile”, lo ha definito acutamente il presentatore storico della rassegna, Antonio Silva. Foto di Roberto Molteni
della SIAE, che ha deciso di assegnare alla Rassegna del Club Tenco, un proprio contributo. Quest’anno dunque assisteremo ad un “Premio Tenco” arginato dalle ristrettezze economiche: incontri e convegni pomeridiani praticamente annullati, cast artistico ridotto, scenografica spoglia, soppressione delle nottate “dopoteatro”… In fondo un Premio Tenco al passo coi tempi… tempi di crisi. Una rassegna che, anche nelle sue difficoltà, dimostra il suo essere specchio
ed anima musicale di un Paese. Tolti gli orpelli, spente le luci dei riflettori, resta il messaggio, anzi i molti messaggi, voci e parole dei tanti artisti ed autori (italiani e stranieri) che negli anni, hanno dato un volto alla rassegna, che nelle sue serate sono stati insigniti del riconoscimento della sua attenta giuria, che hanno dato corpo alle serate di musica. Da Roberto Vecchioni a Davide Van De Sfroos, fino a Morgan e Mauro Ermanno Giovanardi ( quest’anno fra i finalisti in lizza con il suo album Ho sognato troppo l’altra notte?, proprio nell’edizione di quest’anno) molti sono gli artisti originari del nostro territorio, la Brianza, che hanno partecipato al Tenco in una reciproca consegna di arte ed eccellenza. Le prestigiose Targhe Tenco, come di consueto, sono già state assegnate (vincitore di quest’anno Vinicio Capossela con l’album Marinai, profeti e balene), non resterebbe che godere dello spettacolo, peccato che non sia così semplice (ameno che non decidiate di assistere dal vivo. Per tutte le info sulle serate: www.clubtenco.it). Toccherà probabilmente aspettare gennaio 2012, quando la seconda serata del secondo canale Rai ci offrirà, in “leggera” differita, le immagini della rassegna… E così, tra gli sforzi e con molti limiti, anche quest’anno la storia continua. La storia di una rassegna che da sempre ha voluto difendere la musica bella, la canzone colpevole di dire parole, di gridare verità. Amilcare Rambaldi è il primo colpevole:
E se ci diranno Che per rifare il mondo C’è un mucchio di gente Da mandare a fondo, Noi che abbiamo troppe volte visto ammazzare Per poi dire troppo tardi che è stato un errore, Noi risponderemo, noi risponderemo No no no no no no no no no. E se ci diranno Che nel mondo la gente O la pensa in un modo O non vale niente, Noi che non abbiam finito ancora di contare Quelli che il fanatismo ha fatto eliminare, Noi risponderemo, noi risponderemo No no no no no no no no no. E se ci diranno Che è un gran traditore Chi difende la gente Di un altro colore, Noi che abbiamo visto gente con la pelle chiara Fare cose di cui ci dovremmo vergognare, Noi risponderemo, noi risponderemo No no no no no no no no no. E se ci diranno Che è un destino della terra Selezionare i migliori Attraverso la guerra, Noi che ormai sappiamo bene che i più forti Sono sempre stati i primi a finir morti, Noi risponderemo, noi risponderemo No no no no no no no no no.
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altrove racconti e consigli di viaggio
Di gotico vestita Parigi a Novembre
Dettaglio della faccia della chiesa di Notre Dame de Paris
di Marta Migliardi
Un guercio è molto più incompleto di un cieco. Sa cosa gli manca. Victor Hugo
Parigi, ottobre 2011. Eccola li, prepotente e bellissima, con le prime foglie di un autunno che da noi stentava ad arrivare. Parigi il cui solo nome evoca immagini e pensieri contrastanti: città degli innamorati ma anche di grandi misteri, di massoneria, di magia e di stregoneria. Il cielo non è mai perfettamente azzurro. Così come questa città non può essere banalizzata, per quanto non sempre il banale debba essere tacciato di superficialità. Parigi è la storia, ma ha anche una storia segreta, sussurrata e custodita tra giardini, monumenti e viali. Una storia molto complessa, che vanta origini antichissime. “…Parigi è centro di pellegrinaggi misterici da quasi 2000 anni, da quando cioè, Giuliano l’Apostata, nel 360 d.C., avrebbe costruito un tempio per fare della Lutetia dei Galli un luogo sacro a Iside, dea egizia della Terra e della Luna e quindi dispensatrice di Vita. Da allora, spiegano i cultori, è destino di questa città illuminare il mondo. Con le università o con il culto della ragione dei philosophes…” (Gianfranco Raffaelli). Non a caso è stata protagonista di molti romanzi improntati sulla risoluzione di enigmi e misteri epocali e mistici, ultimo e più famoso, Il Codice da Vinci, di Dan Brown che ha richiamato al Louvre milioni di visitatori e ha fatto di tutto questo mistero una moda. Ma noi preferiamo la visione di Umberto Eco che vaga per la città, con un quaderno comprato a Saint Michel dove, la leggenda narra, appuntò le prime idee per Il nome della Rosa. “Dan Brown è un mio personaggio…” dirà infine lo scrittore italiano “è uno dei personaggi del mio romanzo Il pendolo di Foucault, in cui si parla di gente che incomincia a credere nel
ciarpame occultista…”. Lasciamo camminare Umberto Eco per le via di Saint Germain e proseguiamo, quindi verso ciò che è meno scontato di quello che pensiamo. Ci troviamo davanti a Notre Dame de Paris. La cattedrale gotica che, dal 1981, è patrimonio mondiale dell’umanità dell’UNESCO. Notre Dame va osservata nei minimi dettagli: ogni singola statua, ogni prezioso Gargoyle vi rimanderà a mondi incantati, miscuglio pericoloso di anime e bestialità, laddove la magia pagana si unisce alla visione cattolica del mondo. Victor Hugo, il grande scrittore francese, ambientò proprio qui l’omonimo e famosissimo
romanzo gotico, Notre Dame de Paris, nella cui trama la bella zingara Esmeralda verrà, per l’appunto, anche tacciata di stregoneria. Il bello, il brutto, il bene ed il male: i confini di termini opposti sembrano non essere così delineati a Parigi, che lascia sempre un vicolo, una canzone, una frase, un’atmosfera per uscire dai soliti stereotipi. Parigi incanta, come fosse una strega lei stessa: non c’è pace per il pellegrino, non c’è fine alla conoscenza di questa città dai mille strati e dalle mille sfaccettature. Parigi è un luogo magico per vivere, ma anche per morire. Laddove qui la morte non è per forza un limite della vita. E così alcuni dei più grandi poeti e artisti, francesi ma non solo, sono sepolti nei cimiteri della città. A Père-Lachaise Oscar Wilde, Amedeo Modigliani, Jim Morrison, Marcel Proust, Fredric Chopin. A Montparnasse Baudleaire e Jan Paul Sartre, a Montmartre Emile Zola e Francis Truffaut. Vi immaginate le anime di questi grandi poeti, scrittori, rock star, registi quale fracasso potrebbero fare la notte di Halloween, o meglio di Samhain ( la vera festa pagana celtica), se davvero, come vuole la tradizione pre cristiana, il 31 Ottobre è la notte dove il tempo chiude il suo cerchio ed i defunti possono comunicare con noi? Non si ha certo la pretesa, in poche righe, di spiegare la storia così antica e complessa, contraddittoria, sacra e profana di questa eterna città il cui destino è quello di illuminare il mondo. Volevamo scattare una foto diversa da quella dei due innamorati che bevono lo champagne sulla Tour Eiffel. è autunno, cadono le foglie: Parigi di gotico vestita è pronta a conquistarci ancora.
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Destra o sinistra? Sinistra
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Brigantia storia ed escursioni nel nostro territorio
Halloween
le vere origini della festa e il misterioso castello di Trezzo sull’ Adda
Uno scorcio dei sotterranei del castello Da qui nascono tutte le storie terrificanti della notte di Samhain che divennero poi le streghe e le storie dell’orrore della festa americanizzata di Halloween. Per farvi capire l’importanza di questa ricorrenza di origine pagana, basta dirvi che quando i Celti e i Cristiani vennero a contatto, durante il periodo della cristianizzazione dell’Europa nell’ 835, Papa Gregorio Magno, per cercare di offuscarla, spostò la ricorrenza di Ognissanti dal 13 Maggio al 2 Novembre. E così, da noi in Lombardia, Italia ed Europa il giorno magico del cerchio infinito del tempo, pian piano sparì per lasciar posto a santini e reliquie. Riscopriamo la stessa festa in America, mille anni dopo, quando, per l’appunto 70.000 irlandesi, vi sbarcarono con le loro tradizioni ancora radicate. Non essendo così forte l’influenza della Chiesa nel nuovo continente, la festa attecchì come un germoglio nella terra fertile di primavera. L’usanza dei bambini di bussare alle porte delle case gridando trick or treat, che significa più o meno dolcetto o scherzetto, deriva quindi dall’usanza dei Celti di lasciare cibo e latte fuori dalla porta, nella speranza di ingraziarsi gli spiriti ed evitare le loro malefatte. Quando gli Irlandesi arrivarono in America, scoprirono che le zucche erano molto più adatte di cipolle e rape per la costruzione delle tradizionali lanterne. Quindi la tradizionale Jack o’ Lantern, simbolo incontrastato di questa festa, è ricavata da una zucca solo da 100 anni!
di Marta Migliardi
Tornando alla nostra terra, la Brianza, sappiamo bene che anche il suo nome deriva dal celtico “brig” (altura) e abbiamo moltissime testimonianze dei passaggi celtici sin dal IV sec: la stele di Prestino, recante incisioni in leponzio, numerosi triskell e coppelle incise su massi erratici, nonché ritrovamenti in diversi paesi come Costamasnaga e Casatenovo nella Brianza comasca o Meda e Biassono in quella monzese. Non è difficile intuire quanto anche le tradizioni brianzole siano state influenzate da quelle celtiche, come ad esempio quella della Giubiana, che cade l’ultimo giovedì del mese di gennaio, dove viene bruciato un fantoccio raffigurante una strega per augurare maggiore fertilità al terreno.
La tua casa è il tuo castello (detto celtico)
Per tutti noi Halloween è una festa americana. La zucca di Charlie Brown, i film dell’orrore, dolcetto o scherzetto e quant’altro l’industria sia riuscita a produrre per alleggerire i nostri portafogli e darci un’occasione in più di festeggiamento. In realtà furono gli irlandesi, con la grande migrazione del 1845, a causa di una malattia che devastò quasi integralmente le coltivazioni
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di patate, a portare in America la festa di Halloween, tramandata loro dai celti. La popolazione celtica, infatti, faceva terminare l’anno con il Samhaim (fine dell’estate) nella notte tra il 31 Ottobre e il 1 Novembre e credeva che il mondo dei morti si incontrasse con quello dei vivi, in questo unico momento, all’interno del concetto circolare di temporalità, nell’unione
tra il vecchio e il nuovo, permettendo alle anime dei morti di mostrarsi e comunicare. I Celti non temevano i loro defunti (da qui l’usanza di lasciare sulla tavola imbandita latte e vivande) ma erano bensì più terrorizzati dai folletti e dagli elfi che, in quella notte, nella quarta dimensione dove tutto era permesso, facevano scherzi anche molto pericolosi agli esseri umani.
Non è quindi un azzardo troppo grosso affermare che Halloween ha molto più che a vedere con noi brianzoli, irlandesi ed europei che con i cugini d’America. A loro l’onore di averla resa famosa, una vera e propria star fra le feste, e di avercela pian piano ributtata addosso piena di fronzoli e lucine colorate. Non più la terra, il concetto circolare del tempo, il rispetto per il bestiame e la
natura bensì merce per bambini: that’s business! Ma non dimentichiamo che questa stessa festa servì anche, durante la seconda guerra mondiale, a risollevare il morale dei soldati americani… e meno male, oserei dire, dal momento in cui in Europa avevamo mali ben peggiori ed atroci da combattere che il sensazionalismo americano. Pertanto eccoci alla Halloween dei giorni nostri, alla ricerca di fantasmi e misteri affascinanti per poter dare un brivido a questa giornata, magari esplorando e visitando alcuni luoghi misteriosi della Brianza e della Lombardia. Vi abbiamo già parlato di Consonno, la città fantasma di Olginate (Co) sul numero 4 di Trantran ( www. trantran.net ), ma la nostra terra è davvero ricca di misteri. Tra i tanti quello del Castello Visconteo di Trezzo sull’Adda e la Torre Longobarda. Del Castello, dove pare nei sotterranei si aggiri ancora lo spirito di Barbarossa e dove nel ‘500 i veneziani cercarono affannosamente il suo tesoro scontrandosi con lo spettro e la sua ira, rimane ben poco perché i materiali pregiati
con cui era stato costruito vennero in parte riutilizzati per la costruzione dell’Arena di Milano e della Villa Reale di Monza. Ma se il Barbarossa rimane imprigionato nel sottosuolo e nei suoi cunicoli pare che un altro illustre fantasma gli faccia compagnia ai piani superiori: niente meno che quello della nostra amata Teodolinda. Quello che fu, a detta di molti storici dell’epoca “il più bello e gagliardo di Lombardia” era una costruzione di origine Longobarda (a cui si accosta la torre fatta costruire proprio da Teodolinda), risistemata solo in seguito dai Visconti. Anche il parco circostante, con i suoi ruderi e il pozzo, è un luogo davvero affascinante dove, pare, vaghino e rumoreggino spiriti antichi, specie la notte. Le visite in loco sono possibili da Marzo a Settembre (domeniche e festivi) ma sono anche possibili tutto l’anno su prenotazione per gruppi, scolaresche e visite notturne… E, ovviamente, la giornata di Halloween. Per info: Pro Loco Trezzo 02 9092569 info@prolocotrezzo.com
Samhain è il tempo dell’ultimo raccolto, degli ultimi frutti, i più dolci e ricchi che ci sosterranno nel lungo inverno. Ed è l’inizio dell’attesa, del tempo interiore della preparazione, del buio. Il tempo in cui i semi dimorano nella terra quieta. E’ il buio da cui tutto ha inizio, il silenzio da cui sorgerà la prima vibrazione, quel vuoto iniziale che deve essere, perché possa compiersi la nascita. Tempo prezioso e necessario. Tempo di riposo e di ascolto silenzioso.
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SPORTivamente Monza e Brianza in movimento
fatto, in merito, un lavoro molto meticoloso. Anche gli effetti speciali faranno rimanere a bocca aperta! Un tappeto che vola, le altalene e altri trucchi che non vi svelo, non ci siamo risparmiati in niente: uno spettacolo nello spettacolo che consiglio a tutti, grandi e piccini!
STEFANO MASCIARELLI IL GENIO DELLA LAMPADA IN ALADIN La favola della vita, dell’amore, del buono e del cattivo… di Adriana Colombo Foto di Federico Riva
Arriva anche a Monza il musical Aladin, testi e liriche di Stefano D’Orazio e musiche dei Pooh. Sarà in scena al Teatro Manzoni dal 17 al 20 novembre. Uno spettacolo che ha incantato e divertito le platee di tutta Italia ed ha saputo vestire “di favola” il teatro esaudendo i desideri degli spettatori. Di questo musical il direttore artistico, Simone Martini, dice: “le scene sembrano uscire da un quadro dipinto a olio. Ci sono voluti più di 30 pittori e costruttori che, come su una tela,
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hanno dipinto le nostre idee, dove i personaggi sembreranno prender vita da ori e stucchi, da sontuose residenze e luoghi oscuri.” Di Aladin con noi parla Stefano Masciarelli che interpreta il genio, uno dei personaggi principali e, ne approfittiamo anche per conoscerlo meglio e, chiedere anche a lui quale sia la strada del successo al giorno d’oggi. Da giovedì 17 novembre fino a domenica 20 sarai in scena al teatro Manzoni con il musical Aladin di Stefano d’Orazio.
Parlaci di questo musical, che rivisitazione c’è di questa favola che da sempre accende la fantasia di grandi e piccini? C’è un gioco di luci e colori strepitoso, i costumi sono meravigliosi, le musiche sono accattivanti: si rivive in pieno l’immaginario che la favola evoca in noi. La favola della vita, dell’amore, del buono e del cattivo: ci sono, se ci pensiamo, tutti gli elementi anche della nostra vita quotidiana. Le canzoni sono tutte in italiano, canzoni degne di nota, è stato
In Aladin sei il genio, un personaggio dai poteri eccezionali e dal cuore d’oro, quanto di lui senti tuo? Mi piacerebbe avere i suoi poteri eccezionali ma purtroppo li sento solo in scena! Purtroppo, quando tutto finisce penso: peccato non avere questi poteri nella vita! Con quei poteri, per esempio, potrei sanare il problema dell’Italia ma non solo, anche la fame nel mondo e tutti gli orribili problemi che, senza retorica, purtroppo esistono. Il genio però mi fa riflettere e pensare che nel mondo basterebbe, in fondo, davvero l’aiuto di pochi personaggi che con un minimo sforzo potrebbero davvero fare la differenza. Basterebbero, che so, quattro o cinque colossi, quelli della Apple o della Microsoft, tanto per citarne due, che con il 10% del loro fatturato potrebbero far star bene tutti. Questa potrebbe essere la fantasia del Genio! Volevo chiederti quali sarebbero i tuoi tre desideri se fossi stato un genio vero, ma mi hai anticipata… I desideri sono tanti, posso anche continuare… vorrei, per esempio, poter ridare all’Italia una posizione dignitosa che le compete nel mondo, vorrei dare ai giovani almeno la speranza del lavoro. Ci racconteresti qualche aneddoto divertente del dietro le quinte di Aladin? Stavamo lavorando all’ex De Paolis… scivolate, cadute…. Io sono caduto da un’altalena a due metri d’altezza, Flavio (Ndr. Montrucchio, che interpreta Aladin) è scivolato da una scala: fortunatamente senza farsi male. Poi vorrei segnalare anche la tensione e la paura di questi ragazzi, dei ballerini, che sentono il peso e l’importanza del calcare una scena così importante, insomma, c’è un po’ di “strizza” nell’aria (Ndr. ride). Sono venuti anche i Pooh (le musiche sono state scritte da loro) a sentire tutte le voci, visto che il cast è stato quasi del tutto rinnovato, è un po’ come se fosse la prima volta che andiamo in scena! Per i ragazzi è stato davvero emozionante. I Pooh verranno a Milano, si sono dimostrati, come sempre disponibili. Io li conosco da tantissimo ma per i ragazzi è stata una grande emozione e un trasporto reciproco.
Parliamo un po’ della tua carriera, tu sei uno di quegli artisti che si possono definire a tutto tondo: imitatore, comico, doppiatore, attore. Hai lavorato in televisione, teatro, cinema: c’è qualche esperienza che vorresti fare e che non hai ancora fatto? Mi piacerebbe fare una sorta di One Man Show, con la mia band, perché io ho anche una band con la quale vado in giro da 15 anni, e vorrei portare questo spettacolo che rievoca tutto il mio passato, non artistico ma di vita. Io ho fatto svariate professioni: investigazioni private, il bagnino, il pittore… insomma tanti lavori. Tra i tantissimi personaggi che hai interpretato, ce ne è uno che senti più tuo, cui sei rimasto più legato? Sono due in realtà, perché li ho sfruttati davvero poco: uno era l’operaio della Fiat e, l’altro Pazzarella, il giornalista sportivo di Avanzi; ho la consapevolezza di averli sfruttati poco e, torneranno… Televisione, cinema, teatro: un pregio e un difetto per ciascuno... In teatro hai l’istantaneità: se lavori bene, il pubblico ti acclama, ti applaude. La televisione è un mezzo molto freddo che ormai non è dettato più dalla bravura di un singolo elemento ma, da una serie di puzzle politici che vanno ad incastrarsi, quindi la televisione non ti dà il polso del gradimento delle persone: tu registri una qualcosa che magari va in onda tre mesi dopo e solo allora sai se il tuo lavoro è piaciuto o meno. Il cinema?...Un ricordo, fino a poco tempo fa, in Italia si giravano sui 350 film l’anno, oggi siamo al di sotto dei 50, ci vorrebbe davvero un grande rilancio perché ci sono davvero tanti personaggi, attori, registi, scenografi che sarebbero disposti a mettersi in luce. Ma per uno strano arcano non si riesce a mettere su nulla, c’è sempre qualche meccanismo che si intoppa, anche perché in
Italia poi c’è sempre qualche meccanismo politico…. L’Italia è malissimo. Pensa che in India si girano 8.000 film l’anno, pensa alla proporzione. Il cinema italiano ormai, con grande rammarico, non esiste più ci sono solo i film di Natale, altri due o tre film, tra virgolette, comici, c’è qualche botto solitario come può essere quello di Zalone, c’è qualche film d’autore che però poi vanno a vedere in 18 persone… Il cinema, ahimè, è morto: è stato sostituito dalle fiction. Tu diventasti famoso con Avanzi della Dandini ma la leggenda vuole che ti avvicinasti al mondo dello spettacolo perché sapevi imitare Gianni Agnelli… In realtà la prima cosa che ho fatto fu per Canale 5, con Paolo Villaggio e Carmen Russo, dove facevo la voce fuoricampo. Io all’epoca mi occupavo d’investigazioni private ma partecipai a questo provino a livello nazionale e fui preso: lì venne fuori la mia incoscienza. Secondo te esistono ancora occasioni come quella che tu afferrasti al volo per mettere un piedino nel mondo dello spettacolo o l’unica maniera sono diventati i talent show? Oggi quando i ragazzi vanno a fare dei provini si trovano di fronte gente che purtroppo di rado è competente: sono tutti personaggi, autori, coautori, aiuto registi, messi lì politicamente. Il vero professionista è raro incontrarlo: quindi il ragazzo o la ragazza che si affaccia al mondo dello spettacolo, pur pieno di capacità, magari non viene neanche ascoltato da questi personaggi perché sono incompetenti! Prima c’erano poche televisioni adesso c’è la qualsiasi: da Sky ai canali multi mediali a internet. Prima eri visto da 10 o 12 milioni di persone, adesso se realizzi uno spettacolo e ti guardano in 3 o 4 milioni di persone ti dicono che è un successo ma, in realtà, è un insuccesso.
CAMPAGNA ABBONAMENTI TEATRO MANZONI Dall’11 ottobre al via anche la campagna dei nuovi abbonamenti del Teatro Manzoni di Monza. Durante la campagna abbonamenti (fino al 31 ottobre 2011) il botteghino del Teatro osserverà il seguente orario da martedì a sabato dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00. Successivamente (dal 1 novembre 2011)
gli orari saranno da martedì a sabato dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00. Per tutte le informazioni: Tel.: +39 039 386 500 (centralino Mart-Sab 10.30-13, 16-19) Fax: 039 2300966 www.teatromanzonimonza.it
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Se tu dovessi dare dei consigli ad un giovane per intraprendere questa carriera cosa gli consiglieresti? Gli consiglierei di avere un altro lavoro. Come feci io dieci anni fa… non perché avessi timore ma perché avevo, come dire, subodorato che stava cambiando il nostro mondo: amavo il lavoro di attore fin da bambino ma mi sono messo su una società immobiliare. Mi occupo di case: compro, vendo, costruisco. Questa è una cosa che mi permette di dire: questa cosa la faccio a due soldi, questa cosa non la faccio perché non mi diverte. A un ragazzo direi di trovarsi un primo lavoro che lo soddisfa e poi, a tempo perso, intraprendere questo tipo di carriera. Quando rispondo a questa domanda nelle scuole io, do sempre due risposte secche. La prima è che questo è diventato un lavoro povero per ricchi e la seconda è che è un lavoro dove si può nascere soldato semplice e morire milite ignoto! Mentre in tutte le professioni c’è una sorta di gerarchia nella nostra arrivi a 50 anni e ti fanno fare dei provini su dei personaggi che già hai fatto più volte in televisione quindi è stuccante, è strana, anche offensiva a volte. Io non potrò mai dimenticare un episodio pazzesco con Paolo Ferrari… c’erano due giovani autrici che spiegavano a Paolo Ferrari come stare in scena io, guardavo questa scena ed ero inorridito: questa è l’Italia. Stefano Masciarelli: un tuo pregio e un tuo difetto... Ne ho tanti di difetti (Ndr. Ride). Un pregio? Penso di essere una persona normale, senza grilli per la testa, sempre con i piedi per terra, non mi entusiasmo mai se non vedo la promessa realizzata. Difetto? Dico sempre quello che penso anche nei momenti in cui non si dovrebbe dire, anche se magari è sbagliato o è sbagliato quello che dico in quel momento. Però, mi piace molto parlare, discutere con una persona, non mi piace mandarla a quel paese e lasciare l’argomento sospeso: mi piace il confronto. Libro preferito L’interpretazione dei sogni di Freud. Canzone preferita I’ve got you under my skin interpretata da Frank Sinatra Ci regali una tua ricetta… Io amo la cucina semplice quindi vi propongo un piatto di realizzazione semplicissima: gli spaghetti al pomodoro. Faccio un leggero soffritto con la cipolla e l’aglio insieme, poi ci metto il bacon e ci aggiungo mezzo bicchierino di Cognac spagnolo… poi ci metto i pomodorini
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interi con una pentola sopra: alla napoletana. Poi gli spaghetti (o la pasta preferita) scolati al dente e ripassati velocemente nella padella del sugo, peperoncino per chi lo vuole…cento grammi e via! Cento grammi sono pochi perché te ne mangeresti mezzo chilo. Ultimo ma non ultimo: perché i nostri lettori dovrebbero venire a vedervi in teatro con Aladin? Perché si rivivono in quelle due ore dei momenti che rievocano delle immagini fotografiche che ci portiamo appresso da quando siamo bambini…e i bambini rimarranno a bocca aperta. Vedere, oggi come oggi, uno spettacolo comunque ricco di avvenimenti, di ritmo, di bravissimi cantanti, di bravissimi ballerini, è accattivante: io lo andrei a vedere, perché a parità di biglietto magari, non vado a vedere per una volta la prosa dove mi faccio, io personalmente, due palle infinite. Io rivivo un’emozione, sento delle canzoni inedite, tra l’altro tutte riarrangiate, riscritte dai Pooh… insomma è
veramente figo questo musical. Io lo andrei a vedere per questi motivi. Il prezzo giustifica il merito. Oggi come oggi chi va a teatro spende anche cifre che arrivano 60/70 euro per andare a vedere, talvolta, il nulla… perché di cose che sono veramente il nulla ce ne sono tante in giro. Un proverbio? Non fare agli altri quello che vuoi non sia fatto a te. Stefano Masciarelli si è rivelato una persona molto vera, schietta e disponibile; resto in attesa di ritrovarlo sul palco del Teatro Manzoni di Monza nell’interpretazione del genio di Aladin per rivivere quegli scenari e quelle emozioni fantastiche con cui le favole de Le mille e una notte riempivano gli occhi della fantasia di me bambina.
a Maria Fregni, signora del teatro
19^ RASSEGNA
Monza - Teatro S.Carlo Via Volturno 38 NOVEMBRE 2011: sabato 19 ore 21.00 BLACK COMEDY di Peter Shaffer Compagnia PARAFRISANDO regia di Daniele Bellè - Alessandro F. Dulbecco
sabato 26 ore 21.00 - domenica 27 ore 16.00 LA LUPA di Giovanni Verga Compagnia IL VOLTO E LA MASCHERA regia di Ida Pastori
DICEMBRE 2011: sabato 3 ore 21.00 MOBY 2.11 di Sarah Massa
Compagnia LEGATI AD ARTE - regia di Luca Locati sabato 17 ore 21.00 IL TRITTICO DELLE GABBIE di S. Massini Compagnia LAVORI IN CORSO - regia di Franco Ciani
VANITY Stivali da € 29,90 Ballerine da € 12,90 Borse da € 19,90
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sabato
sabato 14 ore 21.00 GUARDA L’ALTRO di EnricoRoveris Compagnia IL VELIERO - regia di Enrico Roveris sabato 21 ore 21.00 L’INDIFFERENZA di Silvio Manini Compagnia STABILE MONZESE - regia di S.Manini sabato 28 ore 21.00 RUMORS di Neil Simon Compagnia TAM TAM - regia di Gianni Morabito
FEBBRAIO 2012: sabato 4 ore 21.00 FOOLS di Neil Simon
Compagnia AMICI DEL TEATRO - regia di Joseph Geraci
orari d’apertura mar.-ven.
GENNAIO 2012:
lun.
9.30-12.30 9.30-19.30 chiuso 15.30-19.30 orario continuato via Cavour 5, Monza (MB) tel. 347 0783152
nuova apertura
sabato 11 ore 21.00 VAR PUSSÉE LA LAPPA CHE LA Compagnia IMPARA L’ARTE - regia di Bruno Montrasio
ZAPPA! di B. Montrasio
sabato 18 ore 21.00 IL MATRIMONIO NELLA BUONA E NELLA CATTIVA SORTE di Mario Alessandro Paolelli Compagnia MOTI INSTABILI - regia di A. De Gregorio
NON TUTTI I LADRI VENGONO PER NUOCERE I CADAVERI SI SPEDISCONO LE DONNE SI SPOGLIANO di Dario Fo
sabato 25 ore 21.00
Compagnia DIETRO LE QUARTE - regia di Massimo Olimpo
bis teatro, musica ed eventi a monza e brianza
ASTRA, MAESTOSO, CENTRALE E TANTI ALTRI
FASHION VICTIM
di Juri Casati
Sui nomi dei cinema bisognerebbe fare un lungo discorso. Ci sono nomi che sono stati scelti per motivi pratici. Per esempio alcuni cinema sono stati chiamati con lo stesso nome della via in cui si trovano - Dante, Manzoni, eccetera - per consentirne una rapida localizzazione. Altri cinema invece, sempre per ragioni pratiche, sono stati chiamati con un nome che comincia con la lettera A perché una volta - oggi meno per via di internet - per scegliere un film si andava a vedere l’apposita pagina dei quotidiani che riportava i nomi delle sale in ordine alfabetico. Pertanto i cinema che avevano un nome che cominciava con la lettera A godevano del non trascurabile vantaggio pubblicitario di trovarsi sulla parte superiore della pagina che notoriamente è la parte più letta. Ma esistono molte altre categorie di nomi di cinema. Cominciamo con i nomi di pietre preziose e similari: Diamante e Smeraldo, ma anche Cristallo e Corallo. Poi ci sono i cinema con nomi di albergo: Excelsior, Astor e Astoria (e sarebbe interessante capire il motivo per cui anche gli alberghi si chiamano un po’ tutti allo stesso modo). Poi ci sono i nomi che omaggiano la modernità come Nuovo e Moderno. Poi ci sono i cinema che hanno nomi di gusto straniero che ricordano vagamente i film di Friz Lang: Capitol, Metropol, Atlantic (e teniamo sempre presente che con i termini stranieri si riesce a salvare anche l’insalvabile come nel caso di Mignon). Ma non finisce certo qui. Sono molto comuni anche i cinema con nomi classicheggianti: Anteo, Apollo, Academy, Colosseo, Plinius, Rex, Arena, Adriano. Saranno forse nomi dati in omaggio ai film peplum? (cioè i polpettoni sull’antica Roma, che andavano di moda negli anni Cinquanta). Non saprei. Ma non basta.
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Ci sono infatti molti cinema con nomi che fanno riferimento allo spazio: Mercury, Odeon, Universal e Astra. Astra. Eccoci arrivati là dove volevo arrivare. Non so perché il cinema Astra si chiamasse così. So solo che questa estate il cinema Astra di Monza è stato definitivamente abbattuto. Era a Monza in via Manzoni dal 1939. All’inizio si chiamava Reale, poi si è chiamato Margherita ed infine, dal 1946, si è chiamato Astra. Ha chiuso i battenti nel 2005. La malinconia seguita all’abbattimento di una sala cinematografica è diventata quasi un luogo comune da quando è stata trattata nel film premio Oscar Nuovo Cinema Paradiso ed è stata citata nella canzone di Eros Ramazzotti Dove c’è musica (“hanno buttato giù l’Odeon / e ci faranno un discount / un altro sogno che uccidono / un’altra volgarità / qualcuno ha detto è il segno che cambia il tempo”). Evitiamo i sentimentalismi e proseguiamo. La fine dell’Astra è simile alla fine del Centrale e del Maestoso (altri nomi interessanti), sale cinematografiche che non hanno retto a una guerra dei trent’anni che dal 1975 al 2005 ha visto l’esplosione delle TV private, l’arrivo del colore in RAI, e poi l’arrivo dei VHS, dei DVD, dei canali satellitari ed infine l’arrivo di internet. Il risultato tangibile di questa guerra è che dalla metà degli anni Settanta ad oggi il numero degli spettatori che vanno al cinema è sensibilmente calato. Oggi sarebbe assolutamente impensabile per un film, anche per un kolossal americano, staccare oltre 14 milioni di biglietti come invece successe per diversi film negli anni Sessanta e Settanta. Ad esempio per Avatar, il film più visto degli ultimi anni, sono stati staccati meno della metà dei biglietti che quarant’anni fa vennero staccati per Continuavano a chiamarlo Trinità.
Cosa è successo? Semplicemente oggi si va meno al cinema perché evidentemente ci sono altre forme di svago. Ci sono però almeno altre tre ragioni. In primo luogo oggi si viaggia di più nei week end e nelle festività mentre un tempo nei week end e nelle festività i cinema spadroneggiavano. In secondo luogo il prezzo del biglietto del cinema non è più irrisorio come lo era un tempo. Infine i cinema multisala - collocati in aree immediatamente fuori dal centro storico e dotati, al contrario dell’Astra, di ampi parcheggi - hanno fornito un’offerta maggiore per il pubblico e costi minori di gestione per l’esercente, ma hanno dato anche il colpo di grazia ai cinema tradizionali per i quali è stato impossibile competere a queste condizioni. I cinema storici monosala si sono pertanto svuotati e l’unica ricchezza che gli era solitamente rimasta era quella di trovarsi nelle immediate vicinanze del centro storico e comunque in una posizione appetibile dal punto di vista edilizio. Il resto potete immaginarlo voi. L’Astra è andato via così e non ritornerà più. Al suo posto sorgeranno verosimilmente appartamenti e negozi. Non so cosa avesse in mente chi nel 1946 scelse per quel cinema proprio il nome di Astra. Immagino però che non c’entrassero per niente né l’astronomo Edwin Hubble né le scoperte che egli aveva fatto in quegli stessi anni. Oggi però suona quasi come ironico pensare che il cinema Astra se ne sia andato proprio in accordo con le osservazioni astronomiche di Hubble di quel periodo che ci dicono che le galassie si allontanano costantemente le une dalle altre per non incontrarsi più.
Vittime per Vanità La vittima della moda non sei solo tu che la indossi, ma soprattutto gli animali sacrificati per la tua vanità.
in cuccia due chiacchiere a quattro zampe
in cuccia due chiacchiere a quattro zampe
PELLICCE
COLOMBE LANCIATE AI MATRIMONI vero augurio di felicita’? Gus Gus A cura di Gabriella in collaborazione con ENPA Monza e Bianza ha sez.fatto il record
quando la moda gronda sangue A cura di Gabriella in collaborazione con ENPA sez. Monza e Bianza di Elena Gorla
Mentre da anni, per fortuna, è fuori moda la pelliccia intera, purtroppo numerosi stilisti continuano a proporre capi e accessori di ogni genere – giubbotti, cappotti, guanti, borse, stivali, berretti - con bordi o inserti di pelo animale. Un mercato che lucra nel sangue: brandelli di cadaveri di poveri esseri allevati in condizioni allucinanti e uccisi in modo atroce per dare pellicce che costano al produttore meno degli equivalenti sintetici adornano capi per donne e uomini, ma anche per i più giovani, instillando l’idea che si possono sfruttare gli animali anche nei modi peggiori e che la loro sofferenza e la loro morte sono nulla davanti al capriccio di una teenager. In Italia gli animali allevati a questo scopo vengono tenuti generalmente in piccolissime luride gabbie di rete metallica che ferisce loro le zampe, esposti al freddo affinché la pelliccia sia più folta. Le condizioni innaturali cui sono costretti a “vivere” - se si può chiamare vita questa - sono responsabili di casi di cannibalismo tutt’altro che infrequenti e, se sopravvivono, li aspetta una morte orribile: vengono uccisi tramite elettrocuzione anale per non rovinare la loro pelliccia. Altri animali finiscono i loro giorni soffocati, annegati o bastonati a morte. In Cina, dove i diritti umani sono un optional – figuriamoci quelli degli animali - la vita e la morte di un animale ”da pelliccia” è ancora peggiore. In rete ci sono video di una crudeltà inimmaginabile che testimoniano come vengono ridotti in brandelli sanguinolenti degli animali, vittime sacrificali nel nome della vanità dell’essere umano.
che è sintetico (spesso ne sa meno di noi), e facciamo attenzione soprattutto ai capi di provenienza cinese. Rifiutiamo regali in pelliccia. Non compriamo quei bei giochini rivestiti di pelliccia per i nostri stessi animali di casa (tipo topini): la “materia prima” è sempre quella. Sensibilizziamo altri su questa tema e soste-
niamo gli stilisti e i negozi che si rifiutano di alimentare l’industria che ogni anno distrugge milioni di vite innocenti, lucrando sull’ignoranza e sull’insensibilità degli acquirenti. Infine, sosteniamo chi porta avanti questa battaglia, come il sindaco di Positano, che ha vietato che nella cittadina da lui amministrata si svolgesse una sfilata di pellicce!
Quelle che vedete nella foto sono due colombe pavoncelle, una razza costruita dall’uomo che l’ha chiamata così perché la coda, una volta aperta, ricorda la ruota del pavone. Peccato che la maggior parte di questi animali, proprio perché specie esclusivamente ornamentale, sia praticamente incapace di volare. Nonostante questo, è sempre più diffusa la moda di lanciare questi animali all’uscita degli sposi dalle chiese o dai municipi, quale augurio di felicità. E così, finita la festa, sul piazzale insieme ai chicchi di riso rimangono abbandonati degli animali indifesi, che possono essere facile preda di cani e di gatti (ma anche di uccelli rapaci, dal momento che il piumaggio bianco non consente loro un efficace mimetismo), morire di stenti o essere investiti da
automobili di passaggio. Le due colombe che vedete sono state fortunate: trovate e raccolte a settembre da passanti presso la chiesa di San Donato a Monza, sono state consegnate ai volontari della Protezione Animali in servizio presso il canile. Ora, rifocillate e poste in una grande voliera, attendono qualcuno che le voglia adottare. Come ENPA non possiamo certamente unirci al coro di auguri, spesso fin troppo entusiastici, che sicuramente avrà salutato l’arrivo sul piazzale di due sposi che hanno permesso che nel loro giorno più importante venisse commesso un atto di tale inciviltà e insensibilità.
difendiamo i gatti neri In questo numero di Trantran abbiamo parlato molto di Halloween, di quella che dovrebbe essere una festa per bambini o un pretesto per noi adulti per mascherarci, andare a ballare o per leggere un buon libro e riflettere sulla vera origine di questa festività. Purtroppo ci sono i soliti imbecilli (per non usare termini più offensivi che pur calzerebbero a pennello) che trovano ogni pretesto per compiere atti barbarici e crudeli sugli animali. Difendiamo i gatti neri e tutti i gatti in generale dall’idiozia umana (leggi la storia vera di un gatto sopravvissuto ad un rapimento ad Halloween sul sito www.trantran.net) Halloween si avvicina. Ricordiamo a tutti di bloccare le adozioni dei gatti neri. Non fidiamoci di nessuno… Chi ama gli animali capirà e aspetterà qualche giorno in più!
Cosa possiamo fare? Se abbiamo già un capo con inserti di pelo, evitiamo di indossarlo per non far venire a nessuno la voglia di acquistarne uno simile. I tessuti sintetici moderni offrono la possibilità di acquistare capi belli, eleganti, caldi e soffici da far invidia a quelli realizzati con pelli vere. Quindi non compriamo indumenti realizzati con pelliccia. Al momento dell’acquisto, assicuriamoci, leggendo l’etichetta, che la pelliccia sia garantita sintetica. Non compriamo capi senza etichetta o con nomi di fantasia (es. “lupo della Mongolia” ecc.) o che non forniscono indicazioni su tutti i tipi di tessuti/materiali usati. Non fidiamoci di chi, pur di vendere un capo, garantisce
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SPORTivamente Monza e Brianza in movimento
lestra, poi di nuovo a casa: in auto perderei troppo tempo. Da ragazzino ho vinto per due volte il trofeo Piaggio e in premio c’era un motorino: dal motorino alla Vespa il passo è stato breve….”. In spalla ha la sacca con dentro la divisa, la maschera e il fioretto e in mano ha le due medaglie vinte in Cina e le mostra con piacere: “E’ stata una grande soddisfazione, ma è logico che nei miei sogni c’è un’altra medaglia, quella olimpica, anche se so che non sarà facile, prima di tutto perché la concorrenza, qui in Italia, è molto forte. Ci sono stati i mondiali di scherma a Catania pochi giorni fa e io non sono stato convocato. Ma a gennaio riprenderanno le gare di Coppa del mondo e spero, con i risultati, di convincere Stefano Cerioni, il commissario tecnico degli azzurri, a convocarmi con la nazionale per le Olimpiadi che si terranno a giugno a Londra. Spero di farcela e mi sto allenando con grande impegno proprio per questo.
MARTINO MINUTO NON VEDO L’ORA DI VINCERE LE OLIMPIADI di Alfredo Rossi Foto di Niccolò Rossi
Al telefono la voce, gentile ma decisa, dà l’appuntamento per le foto e l’intervista in via della Birona, al confine tra Monza e Lissone, al palazzetto della scherma: “Ci vediamo lì alle tre del pomeriggio”. Un’ora insolita e così parte l’obiezione un po’ dubbiosa: “Ma a quell’ora c’è già qualcuno?...”. “Credo di no, ma comunque entriamo ugualmente: ho le chiavi”. Logico: lui in quel palazzetto passa gran parte del suo tempo, è un po’ la sua seconda casa, ed è naturale che abbia le chiavi per entrare. Lui è Martino Minuto, finanziere, atleta della Fiamme
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Gialle e fiorettista della nazionale italiana. E’ nato a Milano il 7 aprile 1988, ma si è trasferito qui con la famiglia quando era ancora praticamente in fasce e si ritiene un monzese al cento per cento. Senza dubbio, in questo momento, è sicuramente l’atleta di punta della nostra città: ha vinto tutto quello che c’era da vincere (campionati italiani, europei e mondiali) tanto che è il migliore under 20, come vittorie, di tutti i tempi e di tutto il panorama mondiale. Il suo ultimo trionfo l’ha ottenuto lo scorso agosto in Cina, a Shenzen, dove si sono
svolte le Universiadi (che sono le Olimpiadi per gli universitari): ha vinto la medaglia d’oro nell’individuale di fioretto, battendo in finale il cinese Lei Sheng, attuale numero 1 nelle classifiche mondiali, e quella d’argento a squadre: in finale gli azzurri sono stati battuti dagli atleti di casa della Cina, capitanati da Lei Sheng. Sorride quando arriva in sella alla sua Vespa 150 rosso fiammante. Spiega: “Ho fatto la patente per la moto, così posso andare anche in tangenziale. Mi muovo spesso, da casa a qui, da qui alla pa-
Ma la vittoria alle Universiadi non è una credenziale sufficiente? La risposta è decisa: No. Dopo aver vinto tanto come Under 20 ho avuto un momento di flessione. Forse non c’ero con la testa: questo è uno sport dove devi essere al top sul piano fisico e su quello mentale, altrimenti non vinci. Mia madre ha dovuto lottare contro una forma di tumore al seno e io non ero tranquillo come sempre. Adesso lei ha superato tutti i suoi problemi e questo mi ha dato una grande serenità. Intendiamoci, non cerco scuse: se perdevo la colpa era solo mia. Ma adesso sono convinto che la strada, ancora in salita, sia lì davanti me e che posso percorrerla tutta. Devo solo allenarmi e migliorarmi. Semplice da dire, duro ma possibile da realizzare. Parlavi di tua mamma. Che rapporto hai con i tuoi genitori? Splendido. Papà Franco è primario ortopedico alla clinica San Siro di Milano e mamma Fausta è professore ordinario all’Università cattolica a Scienze politiche: insegna economia dello sviluppo. Mi sono sempre stati vicini e mi hanno trasmesso l’amore per lo sci. Come, lo sci? è uno sport che loro amano e che anch’io ho coltivato per anni: ho anche fatto agonismo e mi piace molto. Poi, arrivato a 13 anni, ho dovuto scegliere tra fioretto e sci e ho scelto il primo. Ma sciare mi diverte e ogni tanto lo faccio ancora. Anzi, prima finisco l’università, poi spero di andare a Londra e quindi voglio fare la trafila per diventare maestro di sci. Quando hai iniziato a prendere in mano il fioretto? A cinque anni: alla televisione vedevo le imprese
di Zorro e mi divertivo a tracciare nell’aria la ‘M’ di Minuto invece che la ‘Z’ di Zorro. E così i miei hanno pensato bene di portarmi a provare a fare scherma. Allora il Club Scherma Monza aveva sede sotto la chiesa del Carmelo. E’ dal 2000 che è nato questo palazzetto. Fedele al tuo club come un… carabiniere! Finanziere, prego (ride). Sì, sono diciotto anni che vesto i colori di questo club e che ho lo stesso maestro, Fabio Mazzotta. Non nego che mi abbiano offerto di… trasferirmi altrove, ma io preferisco stare qui. Fabio mi conosce da sempre, sa dove devo migliorarmi, quali sono i miei punti di forza. Ormai con lui ho quasi un rapporto di parentela, tanto che è stato anche il mio padrino di cresima. Comunque all’incirca ogni mese c’è una settimana di raduno con gli altri azzurri della scherma al centro tecnico federale e quindi mi tengo in contatto con gli altri compagni. Sci, fioretto, allenamenti, sedute in palestra: non è che la tua giovinezza ti stia scappando via immersa in mille impegni? No, e perché? Faccio uno sport che amo, studio, mi diverto, mi trovo con gli amici. Basta organizzarsi e c’è il tempo per fare tutto. L’importante è non buttarlo via, il tempo. A proposito di studi: che facoltà frequenti? Economia di gestione aziendale: mi mancano tre esami e poi mi laureo. Ce la farò per la fine di dicembre, perché poi iniziano le gare di Coppa del mondo e sarò in giro per l’Europa. La tesi la farò sulla Negrini, l’azienda di Verona che dal 1897 produce materiale tecnico per la scherma. Tutto in… casa, insomma. L’elenco dei paesi in cui sei stato a gareggiare non finisce più: dalla Cina all’Egitto, dalla Corea alla Bulgaria, dalla Russia a Cuba, eccetera eccetera. Quale di questi paesi ti è piaciuto di più? La verità è che quando vai da qualche parte per
tirare di fioretto, di tempo te ne resta davvero poco per fare altro. Di solito di un paese straniero io frequento gli aeroporti, i mezzi di trasporto, gli alberghi e i palazzetti dello sport. Quello che vedo delle città lo guardo da finestrini dei taxi o dei pullman… Ma io sono innamorato degli Stati Uniti: lì, curiosamente, non ci sono mai stato per far gare, ma invitato per due volte dalla loro federazione ad allenarmi con gli atleti statunitensi. Ho avuto anche il tempo di guardarmi attorno con un po’ di calma e quel paese, devo dire la verità, mi affascina. E a fidanzate, come siamo messi? Bene, grazie, soprattutto perché è una sola. E’ svedese, si chiama Emma Samuelson ed è anche lei un’atleta: solo che lei tira di spada. Siamo assieme dal 2007 anno in cui, in Turchia, siamo diventati campioni del mondo under 20, ognuno nella sua specialità. E quando vi vedete? Io devo dire grazie a… santa RyanAir! C’è un volo diretto che parte da Orio al Serio e arriva a Goteborg, dove lei abita. Un’ora e mezza di volo, più un paio d’ore per arrivare a Bergamo con tre quarti d’ora d’anticipo sulla partenza. Porto con me solo il bagaglio a mano e faccio il check in on line. Tutto velocissimo: credo che se avessi una fidanzata a Roma o a Napoli ci metterei più tempo a raggiungerla!. E fra voi non… incrociate mai le armi? No, anche perché spada e fioretto sono due specialità diverse (ride). Abbiamo un rapporto splendido basato sulla fiducia e sulla stima. Ci raccontiamo tutto e siamo felici anche quando non siamo insieme: basta che uno pensi all’altra. Certo, ci vediamo meno di quello che vorremmo, ma va bene così. Lei deve allenarsi là e io qui. Magari ci ritroveremo insieme a Londra, nel prossimo giugno, prima sulla pedana olimpica e poi a Piccadilly Circus… Auguri, Martino, e che il sogno diventi cronaca. Cronaca sportiva e non solo.
DARE A LUCA QUEL CHE è DI LUCA A proposito di Gus Gus, l’auto che ha fatto il record del mondo di velocità lo scorso agosto sul lago salato di Bonneville, Fabio Montani, che quell’auto ha guidato, ci ha chiesto di precisare che lo streamliner è stato progettato dall’ingegnere veronese LUCA PIANCASTELLI e non dal Politecnico di Milano. Il Politecnico ha solo assegnato al team dei giovani laureandi per dare una mano, uno dei quali si è laureato proprio con una tesi su Gus Gus.
Luca Piancastelli accoglie felice Fabio Montani dopo che ha stabilito il nuovo record del mondo di velocità.
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NonsoloMonza paesi, paesini, città di MOnza e Brianza
pendolare il viaggio quotidiano è per me una vocazione
DESIO le origini celtiche ed i misteriosi crop del 2004
passaggio a livello di Juri Casati
Questo numero di Trantran, vuoi perché finalmente è arrivato l’autunno, vuoi perché siamo vicini ad Halloween, è stato in parte incentrato sul mistero e, approfondendo mano a mano i vari argomenti, ci siamo accorti che la Brianza è davvero una terra ricca di enigmi e misteri insoluti. Uno dei più grandi accadde nel 2004, nella bella cittadina di Desio. Il 4 luglio, per la precisione, in un campo appena fuori dalla città, sarebbe apparso un cerchio nel grano, 36 metri di diametro per due cerchi concentrici con le spighe piegate in maniera alternata e oraria e antioraria, ad effetto rilievo. I cerchi nel grano, meglio conosciuti come CROP (in lingua inglese) sono areee di campi (di grano o cereali) che risultano appiattite in alcune parti in maniera da formare, se osservate dall’alto, disegni geometrici o figure perfette. Molte teorie ufologiche si sono fatte strada, in merito a questo fenomeno, sin dagli anni ’80 anche se, per alcune di esse, sono stati individuati i “burloni” che, usando assi,
cavi e funi, le avevano realizzate. Tuttavia non per tutti i crop la spiegazione sta nello scherzo ingegnoso di qualche artista della burla. A Desio infatti, come riportato nel libro Il grande libro dei misteri risolti e irrisolti della Lombardia (Tradizioni Italiane Newton) e come riportarono alcuni giornali locali, oltre ai crops vennero anche avvistati parecchi fuochi fatui (ovvero piccole fiammelle di colore blu che si avvistano spesso nei cimiteri o in luoghi paludosi) e si rilevò un elettromagnetismo superiore alla media. Dopo questo avvenimento del 2004 in Brianza scoppiò la moda dei crops e, dal 2004 al 2008, ne vennero trovati altri per tutte le forme e per tutti i gusti a Lissone, Meda, Muggiò, Albiate, Briosco, ecc… Ma l’interesse per il fenomeno andò lentamente scemando, lasciando nella nostra memoria brianzola la vicenda di Desio come la prima e la più misteriosa. Ma non è finita qui. Pare anche che Desio fosse già, in tempi medioevali, una cittadina vivace e che le sue origini siano da ricercare ancora
Corso di Pasticceria Etnica per Donne Italiane e Straniere Organizzato dal Coordinamento Desio Città Aperta in collaborazione con i Missionari Saveriani e con il patrocinio dell’Assessorato alla Multiculturalità. Programma del corso: In cucina con le donne del mondo, per conoscere le ricette tipiche di ogni Paese, dall’Asia all’America, dall’Africa all’Europa. Domenica pomeriggio dalle 15 alle 18 presso l’Istituto dei Missionari Saveriani in Via Don Milani, 3. Sarà allestito anche uno spazio giochi per i bambini. La partecipazione è gratuita e non necessita di preventiva iscrizione.
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Calendario del corso: 27 novembre 2011 22 gennaio 2012 04 marzo 2012 29 aprile 2012
più lontano, niente meno che di epoca preromana, risalenti a popolazioni celto-liguri come testimonierebbe anche la presenza di un’ara celtica dedicata a divinità locali. Siamo abituati a dare sempre per scontato tutto e spesso non ci rendiamo neanche conto del prestigio e dell’antico valore della terra che calpestiamo. Certamente Desio è una città godibilissima, con il centro, i mercatini che verranno a Natale, il suo frizzante interesse per il teatro, lo sport (ricordiamo per esempio le giovani promesse della ginnastica ritmica!) e la cultura. La vivacità che la rendeva un punto di riferimento per i comuni vicini nel medioevo, non è certo venuta a mancare. Ma siamo vicini a Halloween, la notte delle streghe e dei misteri. Godiamoci, come i bambini, ciò che non sempre ha una spiegazione razionale e domandiamoci se mai davvero gli extraterrestri sono stati anche qui, tra noi, a Desio…
Sull’ultimo numero di Trantran abbiamo pubblicato la lettera di una lettrice che si lamentava delle interminabili attese davanti alla sbarra abbassata del passaggio a livello di via Bergamo a Monza. Le osservazioni dei lettori sono sempre benvenute, e in questo caso una semplice ricerca su Google ha rapidamente confermato, con oltre 25.000 risultati ottenuti, la fondatezza e il rilievo della lamentela. I più penalizzati dalla sbarra abbassata di via Bergamo sono coloro che devono attraversare il passaggio a livello in bicicletta o a piedi, poiché per lo meno gli automobilisti di passaggio - spendendo qualche minuto in più - possono fare un percorso alternativo. Quin-
traversare. Tutto ciò è andato avanti fino a che i tre distinti incidenti mortali che si sono verificati tra maggio e luglio non hanno pubblicamente e tragicamente messo in luce l’esistenza del problema. Sicuramente alla base di questi incidenti c’è stata una forte dose di imprudenza: il passaggio a livello è stato installato proprio per evitare incidenti e se la sbarra è abbassata vuol dire che sta per arrivare un treno. Pertanto passare sotto la sbarra è un grave azzardo, peraltro particolarmente rischioso perché a ridosso del passaggio a livello c’è una curva che rende impossibile vedere il treno arrivare. In ogni caso rimane comunque il fatto che l’imprudenza era diventata un comporta-
In ogni caso rimane comunque il fatto che l’imprudenza era diventata un comportamento abituale davanti ad una sbarra che era sempre più frequentemente abbassata per consentire il passaggio di un numero ogni anno maggiore di treni. di in via Bergamo c’è un conflitto in merito al diritto di precedenza tra diversi gruppi di persone che devono spostarsi contemporaneamente: i “locali” a piedi ed in bici, e i pendolari ferroviari. In certi momenti della giornata per i pedoni e le bici la sbarra può rimanere abbassata anche per quaranta minuti di seguito e, poiché a nessuno piace aspettare quaranta minuti, tale situazione ha spinto molti a prendere l’abitudine di passare sotto la sbarra per at-
mento abituale davanti ad una sbarra che era sempre più frequentemente abbassata per consentire il passaggio di un numero ogni anno maggiore di treni. Le cause di questa situazione devono essere cercate principalmente nella crescita della popolazione lombarda – oltre un milione di persone in più in 20 anni - dovuta al forte afflusso di immigrati. Tale crescita ha generato un costante aumento della domanda di trasporto ferroviario e non solo. A ciò va
aggiunto che Monza è da sempre anche uno snodo fondamentale per la rete nazionale del trasporto merci con ottanta lunghissimi e lentissimi treni che devono transitarvi ogni giorno. In questo momento è impossibile frenare la domanda di trasporto ferroviario che anzi è destinata a crescere così come la domanda di trasporto merci su ferro. Pertanto la composizione delle distinte esigenze dei pedoni, dei ciclisti e dei pendolari ferroviari passerà inevitabilmente attraverso una netta distinzione dei loro percorsi: i treni dovranno avere i loro percorsi protetti che non si dovranno più intersecare con i percorsi stradali. L’eliminazione di tutti i passaggi a livello, che dovranno essere sostituiti da ponti o sottopassaggi, garantirà al trasporto ferroviario la massima frequenza possibile, e contemporaneamente garantirà ai pedoni, ciclisti ed automobilisti una viabilità scorrevole e sicura. Eliminare tutti i passaggi a livello vorrà dire però costruire molti ponti o sottopassi, cioè vorrà dire fare lavori lenti e molto costosi. Questo in generale, ma nel caso particolare di via Bergamo? In questo momento non c’è una data certa di inizio lavori, il cui costo finale supererà i 4 milioni di euro. Già sappiamo però che i lavori non saranno brevissimi. Infatti, prima di costruire il sottopassaggio, dovranno essere spostati una serie di sottoservizi ed in particolare quelli fognari. Alla fine dei lavori il passaggio a livello verrà chiuso per sempre al transito di pedoni, bici e auto. Il sottopasso che verrà costruito sarà solo ciclopedonale, mentre le auto continueranno a fare il percorso “alternativo” che hanno fatto fino ad oggi. Ad occhio e croce, se tutto va bene, l’inaugurazione ci sarà tra fine 2013 ed inizio 2014.
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i segreti dellochef ricette e trucchi in cucina
trantran consiglia
Un assaggio di Messico a Lissone
cantina la frasca
il ristorante Meridas
Cestino di mais ripieno di gamberi, peperoni ed avocado. Il mondo è bello perché è vario, è un modo di dire diffuso e assolutamente vero. La varietà è ricchezza perché infallibile rimedio contro la noia, per questo in molte occasioni sperimentare qualcosa di nuovo non può che far bene. Per questo motivo abbiamo deciso di avvicinarci e proporvi un piatto un po’ diverso dal solito, capace di racchiudere i colori ed i profumi di una terra lontana ed affascinante: il Messico. Siamo quindi ospiti del ristorante Il Meridas di Lissone, in via XX Settembre, 143. Ci accolgono i due proprietari, Luca e Matteo, che prima di accompagnarci in cucina per guidarci nella preparazione di una deliziosa specialità messicana, ci tengono a fare una precisazione e sfatare un falso mito: troppo spesso si è portati a credere che la cucina messicana sia tutta molto “pesante” e sempre piccante… Nulla di più falso!
Info Ristorante Meridas via XX Settembre, 143 - Lissone Tel. 039 9162172 www.ilmeridas.it Chiuso la domenica. Sera: aperti dal mercoledì al sabato. Mezzogiorno: aperti dal lunedì al venerdì, anche cucina italiana.
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Sono tantissimi i piatti proposti capaci di offrire sapori freschi e leggeri o piatti del tutto privi di peperoncino! …E se i nomi sul menù possono a prima vista apparire sibillini sarà sufficiente leggere la loro descrizione o chiedere aiuto e consiglio al preparatissimo personale di sala oppure provare le offerte della nostra griglieria che propone solo carni di manzo, filetti e controfiletti, di provenienza argentina. è giunto il tempo di accingerci ai fornelli per imparare, sotto la loro esperta guida, a portare un po’ di sole sulle nostre tavole anche nei mesi più grigi. Prepariamo la Cesta de mais con gambas, un cestino di mais fritto e croccante ripieno di gamberi, peperoni, insalata ed avocado. Un piatto davvero molto fresco e leggero, un’insalata gustosa e diversa dal solito arricchita dalla golosità di un contenitore speciale e tutto da gustare… Innanzitutto friggete le tortillias di mais (una
per ogni commensale) con un “coppino” per dar loro la forma di cestino. Le lasciate scolare con cura e, quindi, riempitele (senza esagerare: è necessario lasciare lo spazio per gli altri deliziosi ingredienti!) con dell’insalata fresca di stagione. In padella fate saltare i peperoni e la cipolla con il lime e aggiungete l’avocado a pezzi e, naturalmente, i gamberi. Salate e pepate il tutto secondo il vostro gusto. A cottura ultimata (bastano pochi minuti) procedete col riempire i cestini: il piatto è pronto! Se volete un abbinamento perfetto vi consigliamo di servirlo con dell’ottima sangria: la nostra è davvero una delizia ma, per ora, la sua ricetta rimane un segreto!
Come ogni anno si avvicina l’atteso momento in cui sarà finalmente possibile degustare il primo prodotto della vendemmia di quest’anno, il vino novello, che si prepara, fresco e fruttato, a deliziare il palato degli appassionati a partire dalla data del 6 novembre. Per conoscere e capire meglio il particolare carattere di questo giovane prodotto di cantina ci siamo rivolti a chi di vini e cantine di certo se ne intende, la sig.ra Maruschka, esperta cantiniera di Cantina La Frasca, a Monza in via Ticino, 15 (zona San Fruttuoso). La particolarità di questo vino, ci spiega, risiede tutta nella differente tecnica di fermentazione ossia mediante macerazione carbonica. Attraverso questa tecnica, infatti, il vino fermenta in tempi molto più ridotti, sono sufficienti circa 20-25gg e ne risulta un prodotto dai sentori giovani e freschi, caratterizzati da sentori di sottobosco, di more, di lamponi. Quest’anno la cantina La Frasca proporrà due tipi di vino novello, entrambe prodotti da uve Cabernet e Merlot, e sarà disponibile sia im-
bottigliato che sfuso. Per festeggiare l’arrivo del vino novello la cantina La Frasca aspetta tutti, domenica 6 novembre, per una fantastica degustazione gratuita di questo prelibato prodotto d’autunno accompagnato da deliziosi assaggi dei tanti prodotti Friulani che arrivano freschi ogni settimana direttamente dalle zone di produzione: salumi tipici come il salame friulano, con l’aglio o senza, la soppressata e i saporitissimi formaggi come il Cividale, Il saporito delle Valli, il Montasio, la Friulotta, ecc. Un’occasione da non lasciarsi scappare!
proposte da cantina la Frasca oltre alla praticità di servizio (rendono possibile spillare anche un solo bicchiere alla volta) e conservazione non trascurano l’estetica: sono infatti un complemento per l’arredo della cucina, realizzate in legno chiaro, rappresentano anche una bella ed utile idea regalo. Alla cantina La Frasca idee regalo e le golosità non si fermano al calice: qui, infatti, potrete trovare anche altri tipici prodotti friuliani: aceti balsamici, salumi, formaggi, farine di polenta e, da fine ottobre e per tutti i mesi invernali, altri prodotti caratteristici quali conserve e sughi a base di radicchio e zucca e dolci tipici natalizi. Cantina La Frasca il luogo perfetto per soddisfare il palato e addolcire la vita di tutti i giorni…con i costi di una vera cantina di produzione!
Ingredienti per 2 persone 4 tortillas di mais 12 code gambero e 4 gamberoni 1 peperone rosso 1 peperone giallo 1/2 cipolla di tropea mais avocado (1/4) insalata verde lime sale
INOLTRE ALLA CANTINA LA FRASCA...
Trovare ben 10 etichette di vino sfuso, acquistabili anche a litro, e per gli amanti del frizzante anche un prosecco ed una birra cruda. Per gli acquisti di quantitativi superiori al litro La Frasca propone ai suoi clienti un comodissimo e innovativo strumento di conservazione dei vini, la bag in box, che consente, anche senza travaso, di conservare anche per un anno la fragranza del vino. Le bag in box
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raccontiamoci libri, racconti, scrittura e poesia
I RESTI DEL VAMPIRO di Erik Rastenburg
lo infossato rispetto al livello della strada, gli consentiva di assistere alla cerimonia senza che nessuno si potesse accorgere della sua presenza. Alle esequie erano presenti pochissime persone. Anzi, a parte un becchino con un vistoso crocifisso al collo e il prete, al dottor Andreani parve che non fosse presente nessun altro.
una scena di Nosferatu il vampiro (1922) di Friedrich Wilhelm Murnau
Il dottor Andreani, l’illustre luminare, non aveva mai voluto raccontare a nessuno gli eventi di cui fu testimone ad inizio carriera, quando era ancora un giovane medico di campagna, fresco di nomina nel paese di ***. Qualche mese fa volle raccontare a me quei fatti, facendomi però solennemente giurare che li avrei divulgati solo dopo la sua morte. Scrivo queste poche righe in uno stato di emozione profonda per la recente scomparsa del mio maestro, il dottor Andreani, avvenuta
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due sere fa. Con la sua morte si scioglie anche il giuramento che gli feci, e lascio al lettore il compito di giudicare come meglio crede i fatti che seguono. Il dottor Andreani giunse a *** - paese nel quale avrebbe dovuto prendere servizio il giorno dopo – in un tardo pomeriggio di fine novembre. Il treno delle cinque lo aveva lasciato alla fermata del paese vicino e lui, non trovando di meglio, aveva percorso a piedi, sotto un
nevischio insistente, gli ultimi chilometri che lo separavano dalla sua destinazione. Il paese era una piccola comunità molto isolata nella campagna brianzola, tra colline non proprio dolci e strade che nei mesi invernali diventavano spesso impraticabili. La strada che conduceva a ***, prima di entrare in paese, lambiva un piccolo cimitero nel quale, al momento dell’arrivo del dottor Andreani, si stava svolgendo un funerale. La posizione del cimitero, un modesto rettango-
Pochi giorni dopo il funerale cominciarono a verificarsi i primi casi del morbo. I soggetti colpiti erano tutte donne, giovani donne. I sintomi erano: spossatezza, temperatura corporea inferiore alla media, fastidio di fronte alla luce, pallore profondo, inappetenza, insonnia assoluta ed allucinazioni. Queste ultime in particolare suscitavano una profonda impressione negli abitanti del paese, soprattutto perché tutte le ragazze avevano allucinazioni simili. Infatti tutte parlavano di una persona con ali e denti aguzzi che si chinava su di loro e spalancava la bocca. Più in là di questo punto non si riusciva a capire perché i vaneggiamenti prendevano il sopravvento e i discorsi diventavano incomprensibili. Con il crescere del numero delle contagiate – si registrava circa un nuovo caso al giorno -, cresceva anche una palpabile inquietudine nel paese. Inutile fu ogni tentativo del dottor Andreani, da pacato uomo di scienza, di portare calma e razionalità tra quelle vecchie case dove evidentemente proliferavano sciocche credenze pagane. Inutile fu ogni suo tentativo di spiegare che, per contrastare la diffusione del morbo, le preghiere non servivano a nulla, e tanto meno servivano i riti notturni ai quali assisteva ogni notte dalle finestre del suo studio. Inutile fu ogni suo tentativo di chiedere chiarimenti in merito alla persona di cui aveva visto il funerale, alle circostanze della sua morte, e i motivi dell’assenza della famiglia al funerale. Nessuno aveva voglia di parlare di quell’uomo e molti facevano il segno della croce solo a sentirne pronunciare il nome. Era chiaro tuttavia che tutti lo considerassero come l’origine del male oscuro che colpiva le ragazze del paese. I modesti libri in dotazione ad un giovane ed inesperto medico di campagna – quale era allora il dottor Andreani - non erano di alcun aiuto nell’individuare la natura e l’origine del contagio, e così il dottor Andreani si fece mandare altri libri dalla città e poi, non soddisfatto, se ne fece mandare altri ancora. E qualcosa, in certi testi scritti in francese che si era fatto inviare dalla Biblioteca Universitaria, effettivamente c’era. Alcuni casi, in tutto e per tutto simili a quello a cui si trovava di fron-
te lui, erano stati registrati anche in piccole e remote comunità rurali dell’Europa orientale. Apprese così di non trovarsi di fronte proprio ad una malattia, quanto piuttosto ad un fenomeno di autosuggestione collettiva che colpiva solo le comunità rurali più isolate e più esposte nei confronti di quella che, alla fin fine, non era altro che un’atavica superstizione. La mattina dopo però, quando si stava preparando per una nuova giornata di lavoro, il dottor Andreani venne attirato dalle grida provenienti dalla strada. Tutti correvano verso il cimitero, come impazziti, gridando frasi incomprensibili. Anche il dottor Andreani corse immediatamente al cimitero per vedere cosa era successo e lì vide che il cancelletto della cappella, dove si trovava il feretro di quell’uomo, era stato forzato e che la sua bara era stata scoperchiata. Sparsi a terra c’erano un piccone, un piede di porco, un martello, un crocifisso, alcune torce spente, un rosario e dei paletti di legno aguzzi. Il corpo dell’uomo invece era sparito. Il dottor Andreani si fece coraggio ed osò chiedere al prete, quasi con brutalità, chi fosse quell’uomo e perché tutti ne avessero paura. Il prete, pur tra mille tentennamenti, alla fine spiegò che molti anni prima la Chiesa locale aveva ricevuto dall’estero una generosa donazione - molto generosa, a quanto pare - che proveniva dall’ultimo erede di una nobile famiglia dell’Europa orientale. Il nobile chiedeva in cambio solo la concessione di un piccolo spazio nel cimitero del paese per costruirvi una cappella che avrebbe dovuto ospitare le sue spoglie dopo la sua morte. La proposta venne accettata e della vicenda non si parlò più per anni, finché non giunse in paese la notizia della morte di quell’uomo seguita, dopo qualche settimana, dalla sua bara. I primi casi del morbo riportarono però alla memoria un’antica storia locale – una di quelle che si raccontavano davanti al fuoco nelle sere d’inverno - che preconizzava l’arrivo di uno straniero che avrebbe aggredito di notte le ragazze del paese per succhiare il loro sangue. La stessa leggenda tramandava anche quale fosse l’unico rimedio possibile per liberarsi dello straniero, e cioè conficcargli un paletto di frassino nel cuore. Alcuni abitanti del paese si convinsero che le ombre tremolanti proiettate dal fuoco del camino davanti al quale si raccontavano quelle storie avessero preso vita, e pertanto decisero di esumare il corpo dello straniero per ucciderlo conficcandogli un paletto di frassino nel cuore. Quando però scoperchiarono la sua bara, si trovarono di fronte ad un animale enorme che spiccò il volo
senza lasciar loro il tempo di colpirlo, e che filò via come un’ombra scura nella neve. Davanti a quella bara vuota, prova irrefutabile della presenza in paese di un essere maligno, si raccolse un drappello di contadini decisi a dare la caccia a quell’essere, qualsiasi cosa fosse. Il dottor Andreani tentò di dissuaderli e, citando i libri che aveva letto, chiese loro di non farsi suggestionare da leggende e superstizioni che non avevano alcun fondamento scientifico. Tuttavia anche lui dovette prendere parte, seppur da spettatore, a quell’assurda caccia, se non altro per soccorrere gli eventuali feriti. E fu proprio il dottor Andreani verso sera – proprio lui che era così scettico – il primo a scorgere in lontananza un uomo che fuggiva sulla neve. Era proprio l’uomo che cercavano? O era piuttosto il volo sgraziato di un pipistrello sulla neve? Comunque sia quell’essere fuggiva, braccato dai suoi inseguitori, verso l’aperta campagna, nel turbinio di una tempesta di neve notturna. Da quel momento in poi le battute di caccia si susseguirono le une alle altre per tre giorni e per tre notti sotto una neve incessante. Una dopo l’altra tutte le pattuglie di contadini armate di forconi, torce, crocifissi e paletti di frassino aguzzi, però ritornarono sfinite alla base dicendo di non aver trovato nulla. Era strano: la neve era caduta copiosamente, le tracce dovevano essere ben visibili, e almeno qualche pattuglia avrebbe dovuto incrociarle. Solo molte settimane dopo, quando da poco era cominciato il disgelo, alcuni contadini di un paese vicino rinvennero la carcassa di un animale semicongelato che, inspiegabilmente, aveva un volto dai lineamenti terribili ma contemporaneamente eleganti ed indossava degli abiti di ottima fattura anche se di un gusto molto antiquato. Nei paesi vicini si vociferò di uno straniero, irsuto e deforme, che era sceso dalle Alpi e che era stato sorpreso ed ucciso da quella tormenta di neve che si era verificata alcune settimane prima del rinvenimento di quei resti. Ma le sue ali, il suo corpo coperto di pelo ispido e suoi denti aguzzi smentivano la sua appartenenza al genere umano, mentre il paletto di frassino conficcato nel petto all’altezza del cuore smentiva la tesi della morte accidentale. La carcassa dell’animale fu cremata la sera stessa e le sue ceneri furono gettate nel Lambro quella notte, in un punto che il dottor Andreani preferì non conoscere mai.
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INGRESSO VEDANO
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113 CARABINIERI Coordinamento bus e parcheggi a cura di / POLIZIA / POLICE /Bus POLIZEI and Parkings coordination by / Bus und Parking Koordination von:115 VIGILI DEL FUOCOPiano / FIRE di FIGHTERS mobilità/ FEUERWEHR redatto in collaborazione con i comuni di / 118 ASSISTENZA SANITARIA / EMERGENCY MEDICAL SERVICE / SCHNELLE MEDIZINISCHE HILFE Mobility plan in collaboration with following Municipalities / Mobilität Planung mit der Assessorato al Turismo Kollaboration von folgenden Gemeindeverwaltungem: e Spettacolo Coordinamento bus e parcheggi a cura di / Villasanta. Biassono, Lesmo, Vedano, Bus and Parkings coordination by / Bus und Parking Koordination von: Piano di mobilitàCoordinamento redatto in collaborazione con i comuni di Management: / Mobilità GP / GP Mobility Mobility plan in collaboration followingUfficio Municipalities Settore Poliziawith Municipale Mobilità e/ Mobilität Trasporti Planung mit der Assessorato al Turismo Kollaboration vonUfficio folgenden Gemeindeverwaltungem: e Spettacolo Protezione Civile Ufficio Viabilità e Segnaletica. Biassono, Lesmo, Vedano, Villasanta. Email: mobilita@comune.monza.it con il patrocinio e il contributo di Coordinamento Mobilità / GP Mobility Management: Grafica: GP Cantiani Marketing & Comunicazione - www.cantiani.com Settore Polizia Municipale Ufficio Mobilità e Trasporti Ufficio Protezione Civile Ufficio Viabilità e Segnaletica. Email: mobilita@comune.monza.it con il BUS patrocinio e ilGRATUITI contributo di SHUTTLE-LINES / TIMETABLE / PLAN FÜR FREIE BUSSE ORARI NAVETTA / FREE Grafica: Cantiani Marketing & Comunicazione - www.cantiani.com
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112 CARABINIERI POLIZIA / POLICE / POLIZEI VIGILI DEL FUOCO / FIRE FIGHTERS / FEUERWEHR ASSISTENZA SANITARIA / EMERGENCY MEDICAL SERVICE / SCHNELLE MEDIZINISCHE HILFE 112
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Da Monza FS (uscita Porta castello): Da Milano Centrale e Porta Garibaldi: 9, fisabato 10 e domenica 11: LINEA NERA bus navetta gratuito per Venerdì 9 e SabatoVenerdì 10: treno no a Monza + LINEA NERA per l’Autodromo; (ingresso treni Autodromo solo domenica 11Viale solo Cavriga/RAI da Milano Centrale: gratuitiVedano). fino alla stazione Biassono-Lesmo-Autodromo, in 30modifiche minuti arrivi- EN_Train a soli 50 metri dalle curve di slightly I_Gli orari potranno subire lievi schedule way vary Lesmo (vedi orari VI treno). SIETE PERSI CON IL BUS SBAGLIATO?
From Milano Centrale and Porta Garibaldi: From Monza Railway Station (Gate Porta Ca Friday 9 and Saturday train to Monza blackSunday line to 11th: the AuB Friday10: 9th, Saturday 10th+ and only 11 Sunday only Milano Centrale train Gate station to free Vialefrom Cavriga/RAI (Autodrome Vedano). Circuit, in 30 minutes arrive at only 50 meters from the Lesmo
IF YOU ARRIVE BY CAR
From Monza Railway Station (Gate Porta Castello): Friday 9th, Saturday 10th and Sunday 11th: BLACK LINE free s and ride. Viale Cavriga/RAIPark (Autodrome Gate Vedano).
WARNING: it’s not allowed to drive in the
IF YOU ARRIVEParkings BY CAR or in external Parkings near Bia
11th: from toll parkings leave free shuttle PER sich CHI ARRIVA IN AUTO D_Die Zeiten können etwas ändern Park and ride. 3 Euro if you haven’t the parking ticket: Da Monza FS (uscita Porta castello): Vi10consigliamo consultare la piantina per individuare la linea con lo stesso colore del auto di +11: Bus navetta. Venerdì 9, sabato Parcheggi e domenica LINEA NERA bus navetta gratuito per del parcheggio. Eventualmente raggiungere con lo Lasciare stesso bus il “Punto di WARNING: it’s not allowed to drive in the Monza park! L ATTENZIONE: non è Vedano). possibile accedere al potete parco con i veicoli a motore. Viale Cavriga/RAIbiglietto (ingresso Autodromo l’auto nei parcheggi P + Bus navetta eo Mirabello in quelli predisposti dall’Autodromo a del capolinea delle Parkings or in external BLUE LINE: Park +near Shuttle 15 EuroFriday (only Sh Parkings Biassono. 9t Riunione”, fra le uscite di Vedano dell’Autodromo, nei pressi Biassono. P Monza leave Stadio-Shuttle-Park / Autodrome 3IN linee bus navetta. VI PERSI CONdi9,IL BUS SBAGLIATO? 11th: from toll parkings free shuttle buses. The tick PERSIETE CHI ARRIVA AUTO Venerdì sabato 10 e domenica 11: dai parcheggi a pagamento partono GREENthe LINE*: Parkticket: + Shuttle 20 Euro (only Bus navetta gratuiti. Il bus navetta costa 3 Euro per chi non ha il biglietto 3 Euro if you haven’t parking ViParcheggi consigliamo consultare del parcheggio: P Monza Rondò-Shuttle-Park / Autodrome auto di + Bus navetta.la piantina per individuare la linea con lo stesso colore del biglietto del parcheggio. Eventualmente raggiungere con stesso bus il “Punto di ATTENZIONE: nonLINEA è possibile accedere al potete parco con veicoli a motore. Lasciare BLU : Parcheggio + Bus 15 iEuro (solo Bus lo 3 Euro A/R) CATCH WRONG BUS? l’auto nei parcheggi P +YOU Bus navetta inTHE quelli predisposti dall’Autodromo a del capolinea delle on Friday BLUE LINE: Park*Not + Shuttle 15 Euro (only Shuttle 3 Euro rou Riunione”, fra leDID uscite di Stadio Vedano eo Mirabello dell’Autodromo, nei pressi P Monza - Navetta Parco / Autodromo Ingresso Mirabello Biassono. 3Venerdì linee di9,bus navetta. LINEA VERDE Parcheggio Euro Bus 3 Euro A/R) We you: 11: give look +toBus thea20 map to(solo lookpartono for your bus line, which is the same color P Monza Stadio-Shuttle-Park / Autodrome Gate Mirabello sabato 10 suggest e domenica daia parcheggi pagamento P Monza Rondò - costa Navetta Parcoper / Autodromo Ingresso Mirabello + Shuttle 20 Euro (only Shuttle 3 Euro Bus navetta gratuiti. Il bus navetta 3 Euro chi non ha il biglietto OTHER PUBLIC TRANSPORTATION (TICr of your parking ticket. Anyway you may reach with every bus the “Meeting Point”, located GREEN LINE*: Park del parcheggio: NON AL VENERDì P Monza Rondò-Shuttle-Park / Autodrome Gate Mirabello beetwen Vedano’s and Mirabello’s gates of Autodrome, not too far from the bus stop of all PUBBLICO A PAGAMENTO: LINEA BLUCATCH : Parcheggio + Bus 15 EuroBUS? (solo Bus 3 Euro A/R) 3TRASPORTO bus lines. DID YOU THE WRONG *Not on Friday Bus Brianza Transports line z204 from Cors P Monza Stadio - Navetta Parco / Autodromo Ingresso Mirabello
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Bus Brianza Trasporti linea z204 da Corso Milano a Monza per Vedano. LINEA VERDE : Parcheggio + Bus 20 Euro (solo Bus 3 Euro A/R) P Monza Rondò - Navetta Parco / Autodromo Ingresso Mirabello Bus Brianza Trasporti linea z221 da Corso Milano a Monza per Carate (fermata NON AL VENERDìBiassono Santa Maria delle Selve).
Treno FS per Biassono-Lesmo-Autodromo dalla stazione di Sesto S.G. FS/ MM1linea e dalla Monza (solo venerdì e sabato, domenica parte Bus Brianza Trasporti z204stazione da CorsodiMilano a Monza per Vedano. direttamente da Milano). Bus Brianza Trasporti linea z221 da Corso Milano a Monza per Carate (fermata Metropolitana MM2 collegamento Stazione di Porta Garibaldi-Stazione di Biassono Santa Maria delle Selve). Milano Centrale. Treno FS per Biassono-Lesmo-Autodromo dalla stazione di Sesto S.G. FS/ MM1 e dalla stazione di Monza (solo venerdì e sabato, domenica parte direttamente da Milano). Metropolitana MM2 collegamento Stazione di Porta Garibaldi-Stazione di Milano Centrale.
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From Milano Centrale and Porta Garibaldi: Friday 9 and Saturday 10: train to Monza + black line to the Autodrome; only 11 Sunday only from Milano Centrale train station to free up BiassonoLesmahagow-Circuit, in 30 minutes arrive at only 50 meters from the Lesmo curves (see train schedules).
FromPorta Monza Railway Station (Gate Porta Castello): From Milano Centrale and Garibaldi: Friday10: 9th,train Saturday 10th +and Sunday 11th: LINE free shuttle bus Friday 9 and Saturday to Monza black line to theBLACK Autodrome; no-stop to VialeCentrale Cavriga/RAI Gate only 11 Sunday only from Milano train(Autodrome station to free upVedano). BiassonoLesmahagow-Circuit, in 30 minutes arrive at only 50 meters from the Lesmo curves (see train schedules).
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SS 5 2 7 TÀ 500 Si rinnova anche per la stagione 2011/2012 e internazionali. questo periodo colora i suoi vigneti e ricorda che, A T T IST I Abbonamento Rassegna LI B E R V I A LE B 500 MIRABELLO V IA LE 4000 SP 2 la collaborazione tra l’Assessorato al Turismo Sempre al lunedì, ma tutto il giorno, finita oramai la vendemmia, la natura e l’uomo si A QUALCUNO PIACE …AL CINEMA RONDÒ DEI PINI ARENGARIO TÀ 2000 al momento prediLI B E R e Spettacolo del Comune di Monza e Monza Sound&Motion Pictures: la rassegna rivolta preparano al riposo e, quindi, Lunedì SERA E L A I V 2500 500 4000 We suggest you give a look to the map to look for your bus line, which is the same color PALASPORT a tutti coloro che amano “gustarsi” 500 SpazioCinema. buon letto per gustare i frutti pregiati della stagione pasINGRESSI 38,00 EURO OTHER PUBLICBus TRANSPORTATION Brianza Transports(TICKET line z221REQUIRE from Cors of your parkingun ticket. Anyway you may reach20 with every bus the “Meeting Point”, located RONDÒ DEI PINI SIE DEN FALSCHEN BUSnot GENOMMEN? ARENGARIO (bus stop: Biassono Santa Maria delle Selv beetwen Vedano’sHABEN and Mirabello’s gates of Autodrome, too far from the bus stop of all A PAGAMENTO: 2000 3TRASPORTO bus lines. PUBBLICO Prenderanno il via il prossimo mese di ottobre film2500in lingua originale. sata. Tartufi e vino sono, qui nelle Langhe, i protasingolo 4,00 euroBus Brianza Transports Wir empfehlen, sich im Plan ingresso über diejenige Buslinie, die selbe Farbe wie Ihr line z204 from Corso Milano infrom Mon Train to Biassono-Lesmo-Autodrome Parkschein hat, zu informieren. Außerdem können Sie den “Meeting Point”, der zwischen 500 station and Monza Station (Friday and Satu PALASPORT 500 Stationen Vedano und Mirabello del Autodroms nicht weit von der Haltestelle aller 3 le numerose rassegne rivolte a tutte le fasce Tutti i lunedì e i martedì alle 15.30 èden in progonisti indiscussi. 500 Bus Brianza Transports line z221 from Corso Milano in Mon Buslinien liegt, mitBUS jedem Bus erreichen. HABEN SIE DEN FALSCHEN GENOMMEN? (bus stop: Biassono Santa Maria delle Selve). Metro link MM2 Porta Garibaldi Station Mil VIALE SICILIA SP 13 TRATTO INTERESSATO DAI d’età che i tre cinema cittadini, Capitol, Megramma la rassegna Al cinema consichte, Nello splendido borgo di Alba, fino al 13 novemAbbonamento Rassegna Train to Biassono-Lesmo-Autodrome from Sesto S.G. railwa Wir empfehlen, im Planche über diejenige Buslinie, die selbe Farbe wie Ihr Parkschein hat, zu informieren. Außerdem können Sie den “Meeting Point”, der zwischen 500 LAVORI DI CONNESSIONE station and Monza Station (Friday and Saturday only, Sunda BUSES TRAINS TO AUTODROME den Stationen Vedano undAND Mirabello Autodroms nicht weit von der aller 3 1800 500 tropol e Teodolinda,STAZIONE propongono al pubblico vede ormai da anni un successo crescente e delL’AUTODROMO bre, è di scena la celebre kermesse internazionale SOUND &Haltestelle MOTION PICTURES BUS E TRENI PER Buslinien liegt, mit jedem BUSSE UND ZUGE ZUM AUTODROME FS IF YOU ARRIVE Bus TRAINerreichen. TRA LA SS36 E IL SISTEMA STADIO Metro link MM2 Porta Garibaldi Station Milan Central Statio PER CHIBYARRIVA IA SP 13 unisce il piacere del cinema di qualità TRATTO INTERESSATO DAI WENN SIE MIT DEM ZUG ANKJOMMEN monzese. La speranza è quella di eguagliare il VIALE SICILche adIN TRENOLunedì dedicata al Tuber Magnatum Pico, il rinomato tarAUTOSTRADALE CON AUTOSTRADE LAVORI DI CONNESSIONE Da Milano Centrale e Porta Garibaldi: BUSES AND TRAINS TO AUTODROME 1800 edizioVon Milano Centrale und der Porta Garibald grande successo riscosso dall’annuale una buona tazza di tè (…e biscotti). tufo bianco tipico di queste zone . Tema centrale di 5 INGRESSI 15,00 EURO RIDUZIONE DI CORSIA A1 A4 AGRATE Venerdì 9 e Sabato 10: treno fi no a Monza + LINEA NERA per l’Autodromo; BUS E TRENI PER L’AUTODROMO ZUM dem AUTODROME STAZIONE FS Am Freitag 9 und Samstag dem 10: Zug IF YOU ARRIVE BY TRAIN solo domenica 11 solo da Milano Centrale: treni gratuiti fi no alla stazione Biassono-Lesmo- BUSSE UND ZUGE TRA LA SS36 E IL SISTEMA STADIO PER CHI ARRIVA IN TRENO MONZA nur 11 Sonntag nur von Milano C WENN SIE MIT Autodrome; DEM ZUG ANKJOMMEN TANGENZIALE EST Autodromo, in 30 minuti arriviingresso a soli 50 metri dalle curve di Lesmo (vedi orari treno). ne dell’arena estiva “Cinema sotto le Stelle” è stata AUTOSTRADE confermata anche quest’anno la colquesta 81ª edizione è l’abbinamento traAUTOSTRADALE il tartufo singolo 3,00 euro pomeridiano CON Circuit, in 30 Minuten zu erreichen und nur 5 Da Milano Centrale e PortaFS Garibaldi: Da Monza (uscita Porta castello): Von Milano CentraleMonza und der Porta(Ausgang Garibaldi:Porta Castello): tenutosi presso il Cortile d’Onore della RIDUZIONE DI CORSIA R I EVillaborazione Nordest bianco d’Alba e la pasta. La Fiera Internazionale 5,00 serale A1 - A4 - AGRATEcon l’Azienda NET Venerdì 9 e– Sabato 10: treno fi no a10 Monza + LINEA NERA pereuro l’Autodromo; Bahnof ST Venerdì 9, sabato e domenica 11: LINEA NERA bus navetta gratuito per Viale Cavriga/RAI Am Freitag dem 9Ab U und Samstag dem 10: Zug + sc solo domenica 11(ingresso solo da Milano Centrale: treni gratuiti fi no alla stazione Biassono-LesmoAb Freitag dem 9 bis Sonntagnach demMonza 11: SCHW ND MILANO TANGENZIALE OVEST Autodromo MONZA YOU ARRIVEarrivi CARa soli 50Vedano). EI Autodrome; nur 11 Sonntag nur von Milano Centrale Bahnhof TANGENZIALE Autodromo, in 30 IFminuti metri dalle curve di Lesmo (vedi orari treno). Cavriga/RAI (Vedano Tor vom Autodrome). la Reale, che ha registrato un sensibile auE LL Trasporti cheESTpermetterà agli abbonati di BYnon del tartufo bianco di Alba si concluderà il 13 NoCircuit, in 30 Minuten zu erreichen und nur 50 Meter von der L ED L VI A I A4 MILANO - BRESCIADa Monza FS (uscita PER Porta CHI ARRIVA AL castello):IN AUTO SIE MIT DEM AUTO ANKOMMEN IE EC mento di presenze rispetto alloD UV Sscorso anno. pagare il biglietto dei trasporti pubblici sulle vembre con l’Asta Mondiale del tartufo quando Abbonamento Rassegna Ab Monza BahnofWENN (Ausgang Porta Castello): TR Venerdì 9, sabato 10 e domenica 11: LINEA NERA bus navetta gratuito per Viale Cavriga/RAI A52 AM VIABILITÀ CONSIGLIATA PER RAGGIUNGERE Ab Freitag dem 9 bis Sonntag dem 11: SCHWARZE LINIE kost PA MILANO TANGENZIALE OVEST IN (ingresso Vedano). IF YOU ARRIVE BYAutodromo CAR Parcheggi auto + Bus navetta. Paken und NI LLE Cavriga/RAI (Vedano Tor vomlaufen. Autodrome). E A L’affluenza più alta di pubblico è stata regitratte urbane di Monza per recarsi al cinema. il Castello di Grinzane Cavour si collegherà via SABATO IN FESTA D ATTENZIONE: non è possibile accedere al parco con i veicoli a motore. ACHTUNG: Im Park ist das Autofahren verbo I PARCHEGGI DELLA ZONA EST LE VI A4 MILANO - BRESCIA PER CHI ARRIVA IN AUTO Lasciare l’auto nei parcheggi P+Bus navetta o in quelli predisposti dall’Autodromo a Biassono. den Parkplätzen P+Bus oder auf denen d V IA AL WENN SIE MIT auf DEM AUTO ANKOMMEN A4 TORINO - VENEZIA E C di appasstrata alle anteprime dei film Cars 2, Kung Fu Venerdì 9, sabato 10 e domenica 11: dai parcheggi a pagamento partono Bus navetta Dal mese di novembre tornerà la rassegna riAb Freitag dem 9 bis Sonntag dem 11: fahre satellite Sabato pomeriggio A52 con Hong Kong dove una platea AM VIABILITÀ CONSIGLIATA PER RAGGIUNGERE gratuiti. Il bus navetta costa 3 Euro per chi non ha il biglietto del parcheggio: PA auto + Bus navetta. und laufen.BLAUE LINIE: Park + Busse 15 Euro (einzig V IA NI A AQU 2 e Harry Potter, e nella serata con inVediamoli, E64il grande cinema diParcheggi qualità all’insionati si contenderà i più preziosi esemplari. 615INGRESSI 18,00 EUROPaken ATTENZIONE: nonLINEA è possibile accedere al parco i veicoli a motore. ACHTUNG: Im Park ist dasStadio Autofahren Parken Sie I PARCHEGGIPanda DELLA ZONA IL E IAEST BLU: Parcheggio Bus con Euro (solo Bus 3 Euro A/R) P Monza Park /verboten! Autodrome Mirabello PUBLIC TRANSPORTATION (TICKET+REQUIRED): Lasciare l’auto neiPOTHER parcheggi P+Bus navetta o in quelli predisposti dall’Autodromo auf den Parkplätzen P+BusLINIE*: oder auf denen des Autodroms in Monza Stadio-Navetta Parco / Autodromo Ingresso Mirabelloa Biassono. GRUENE Park + Shuttle 20 Euro (ein A4 TORINO - VENEZIA credibile prezzo di € 2,50, tutti Venerdì 9, sabato 10 e domenica 11: dai parcheggi a pagamento partono Bus navetta Ab Freitag dem 9Pbis Sonntag demPark 11: /fahren freie Busse von gresso gratuito del 15 agosto. i mercoledì Il Tuber Magnatum Pico (tartufo Bianco d’Alba ingresso singolo 4,00 euro LINEA VERDE*: Parcheggio + Bus 20 Euro (solo Bus 3 Euro A/R) Monza Rondò Autodrome Mirabello gratuiti. Il bus navetta costa 3 Euro per chi non ha il biglietto del parcheggio: A4 P Monza Rondò-Navetta Parco / Autodromo Ingresso Mirabello V IA *Nicht Freitag BLAUE LINIE: Park + Busse 15 Euro (einzig Shuttle 3 Euro ru E64 AQU al Metropol SpazioCinema. Un’occasione per o Bianco pregiato) da sempre, infatti, MILANOmantiene VIALE FULVIO TESTI *Non al +REQUIRED): venerdì IL E IA LINEA BLU: Parcheggio Bus 15 Euro (solo Bus 3 Euro A/R) P Monza Stadio Park / Autodrome Mirabello Tor OTHER PUBLIC TRANSPORTATION (TICKET MILANO TANGENZIALE NORD Monza Stadio-Navetta Parco / Autodromo Ingresso Mirabello GRUENE LINIE*:SIE ParkKÖNNEN + Shuttle AUCH 20 EuroMIT (einzig Shuttle 3 Eur DEN GEWÖHN AUTOSTRADE “Abbiamo voluto pensare a rassegneA4 ben dirivedere i grandi successi dellaPLINEA stagione, pelil primato, oltre che nel gusto, anche nei prezVERDE*: TRASPORTO Parcheggio + Bus 20 Euro (solo Bus 3 Euro A/R) P Monza Rondò Park / Autodrome Mirabello Tor AUTOSTRADE A1 - A4 PUBBLICO ARassegna PAGAMENTO: VERKEHRSMITTEL FAHREN (FAHRPRE P Monza Rondò-Navetta Parco / Autodromo Ingresso Mirabello A1 - A4 - A7 - A8 - A8 - A9 *Nicht Freitag MILANO VIALEasserire FULVIO TESTI che il stinte per rispondere ai desideri e alle esigenze licole nazionali e internazionali presentate e zi, motivo per cui non è eccessivo RIVEDIAMOLI *Non al venerdì BRUGHERIO MILANO TANGENZIALE NORD Bus Brianza Trasporti linea z204 da Corso Milano a Monza per Vedano. Busse Brianza Verkehrsmittel linie z204 ab SIE KÖNNEN AUCH MIT DEN GEWÖHNLICHEN ÖFFEN AUTOSTRADE BUSSE UND ZUGE ZUM AUTODROME di tutti iAUTOSTRADE monzesi, premiate nei più importanti Festival Cinemacommercio di tartufi è un regno in cui, da sempre, E64 Mercoledi sera A1 - A4 dai bambini ai ragazzi fino ai TRASPORTO PUBBLICO PAGAMENTO: Bus BrianzaATrasporti linea z221 da Corso Milano a Monza per Carate (fermata Biassono VERKEHRSMITTEL (FAHRPREIS IST ZAHL BusseFAHREN Brianza Verkehrsmittel linieZU z221 ab CINISELLO BALSAMO A1 - A4 - A7 - A8 - A8 - A9 WENN SIEMaria MIT DEM ZUG ANKJOMMEN Santa delle Selve). (auf der Haltestelle Biassono Santa Maria d grandi. La mia speranza – afferma l’Assessore si sono contraddistinte figure mitiche e caratteriingresso singolo 2,50 euroBusse Brianza Verkehrsmittel A4 BRUGHERIO tografici. Bus Brianza Trasporti linea z204 da Corso Milano a Monza per Vedano. linie z204 ab Corso Milano (M Treno FS per BiassonoLesmoAutodromo dalla stazione di Sesto S.G. FS/MM1 e dalla Zug FS zum BiassonoLesmoAutodrome ab BUSSE UND ZUGE AUTODROME stazione dipicMonza (solo venerdì e sabato, domenica parte direttamente da Milano). Monza Bahnof (nur Freitag und Samstag - a al Turismo e Spettacolo Andrea Arbizzoni Al Capitol SpazioCinema, largo aiZUMTrasporti più stiche. Giacomo Morra, albergatore e ristoratore Bus Brianza linea z221 da Corso Milano a Monza per Carate (fermata Biassono Busse Brianza Verkehrsmittel linie z221 ab Corso Milano ric E64 CINISELLO BALSAMO WENN SIE MIT DEM ZUG ANKJOMMEN Santa Maria delleMetropolitana Selve). Biassono SantaPorta Maria delle Selve ausste MM2 collegamento Stazione di Porta Garibaldi-Stazione di Milano Centrale. (auf der Haltestelle MM2 U-Bahnhof GaribaldiBahnhof M A4 è stato il pioniereA4del commer- è che con iniziative come queste, i nostri citcoli con Sabato in festa, la rassegna rivolta al Savona di Alba, Treno FS per BiassonoLesmoAutodromo dalla stazione di Sesto S.G. FS/MM1 e dalla Zug FS zum BiassonoLesmoAutodrome ab Sesto S.G. Bahn stazione dipropone Monza (solo venerdìal e sabato, domenica parte direttamente da Milano). Monza Bahnof (nur Freitag und Samstag - am Sonntag direk tadini possano riscoprire il piacere di recarsi ai a bambini ragazzi e famiglie, che cio di tartufi, il re indiscusso, quasi simbolo della WENN SIE MIT DEM AUTO ANKOMMEN ORARI BUS NAVETTA GRATUITI / FREE SHUTTLE-LINES / TIMETABLE / PLAN FÜR FREIE BUSSE TRENI SPECIALI GRATUITI PER L’AUTODROMO / FREE SPECIAL TRAINS Metropolitana MM2 collegamento Stazione di Porta Garibaldi-Stazione di Milano Centrale. 112 MM2 U-Bahnhof Porta GaribaldiBahnhof Milano Centrale Li A4CARABINIERI tubero. Per primo ne comprese cinema del nostro territorio, luoghi sabato pomeriggio i film e cartoni animati più fama di questo le VI SIETE PERSI CON IL BUS SBAGLIATO? TO MONZA AUTODROME / FREIE SONDERZÜGE ZUR MONZA suggestivi AUTODROME POLIZIA / POLICE / POLIZEI 113 115 VIGILI DEL FUOCO / FIRE FIGHTERS / FEUERWEHR ben lontani dal caos MILANO e dall’omologazione delle apprezzati dal giovane pubblico nell’ultima enormi possibilità turistiche ed enogastrono118 CENTRALE / BIASSONO-LESMO AUTODROMO ASSISTENZA SANITARIA / EMERGENCY MEDICAL SERVICE / SCHNELLE MEDIZINISCHE HILFE WENN SIE MIT DEM AUTO ANKOMMEN NAVETTA GRATUITI / FREE SHUTTLE-LINES / TIMETABLE / PLAN FÜR FREIE BUSSE SPECIALI GRATUITI PER L’AUTODROMO / FREE SPECIAL TRAINS CARABINIERI 112 Per multisale cheTRENI ormai nascono in ogni centro VI SIETEstagione, a film di recentissima uscimiche adORARI BUSesso un PERSI CON IL BUSinsieme SBAGLIATO? TO MONZA AUTODROME / FREIE SONDERZÜGE ZUR MONZA AUTODROME POLIZIA / POLICE /e, POLIZEI con felice intuizione, diede 113 115 VIGILI DEL FUOCO / FIRE FIGHTERS / FEUERWEHR informazioni commerciale. Le nostre sale cinematografiche ta. nome e cognome: Tartufo d’Alba. A partire dagli DID YOU CATCH THE WRONG BUS? 118 MILANO CENTRALE / BIASSONO-LESMO AUTODROMO ASSISTENZA SANITARIA / EMERGENCY MEDICAL SERVICE / SCHNELLE MEDIZINISCHE HILFE KÖNNEN AUCH MIT DEN GEWÖHNLICHEN ÖFFENTLICHEN VERKEHRSMITTEL FAHREN BIASSONO-LESMO AUTODROMO / ritrovarsi MONZA / MILANO CENTRALE sono spazi più raccolti, dove e pasSempre al Capitol, tutti i venerdì sera SIE(FAHRPREIS Aperianni ’20 Morra dedicò al tartufo attenzioni parIST ZU ZAHLEN): sare del tempo di qualità all’insegna del buon DID YOUtivo CATCH al THE WRONG BUS? cinema, il modo migliore per iniziare il ticolari: promosse la nascita della Fiera e lo fece SIE KÖNNEN AUCH MIT DEN GEWÖHNLICHEN ÖFFENTLICHEN VERKEHRSMITTEL FAHREN BIASSONO-LESMO AUTODROMO / MONZA CENTRALE HABEN SIE DEN FALSCHEN BUS GENOMMEN? Monza spazioCinema cinema; un’alternativa di/ MILANO aggregazione ai film weekend! Acquistando un biglietto conoscere al mondo tramite l’omaggio dei più (FAHRPREIS IST ZU d’ingresso ZAHLEN): 039.982298 – 02.43912769 che ormai invadono le nostre case attraverso a € 7,00 per lo spettacolo delle ore 20.00, splendidi esemplari trovati ogni anno a personaliSIE DEN FALSCHEN BUS GENOMMEN? www.monzacinema.it le pay-tv costringendoci di fatto a un isola- HABENCapitol spazioCinema offre al suo pubblico un tà di spicco del panorama politico internazionale, mento”. gustoso aperitivo! a celebrità dello spettacolo o del mondo sportivo. Ufficio Turismo e Spettacolo Nel ’49 scelse la bellissima Rita Hayworth, seguiComune di Monza Dai primi giorni di ottobre hanno preso il via Abbonamento Rassegna rono Winston Churchill, Marylin Monroe, Joe Di 039.2372222 le rassegne al Teodolinda SpazioCinema: A AL CINEMA CON…TE Maggio, Krusciov e moltissime altre celebrità che www.comune.monza.it qualcuno piace al cinema, un programma ricLunedì e Martedì pomeriggio indussero, anno dopo anno, la stampa internaco dei più importanti successi della stagione, 20 INGRESSI 36,00 EURO zionale a parlare con toni sempre più entusiastici con un’attenzione particolare verso i film di ingresso singolo 3,50 euro della rarità ed unicità del prezioso tubero d’Alba. SS 3 6
campagna e sembra ammonire chi le si fa incontro con intenzioni di rovina… Ma se, per chi proviene dalla Lombardia, le Langhe appaiono come una meta perfetta per un week end da sogno non bisogna scordare che la fama di queste terre attira ogni anno moltissimi stranieri desiderosi di visitare i luoghi in cui i prodotti d’eccellenza del made in Italy prendono vita e, soprattutto, anima. In viaggio nel cuore delle Langhe non si può non dirigere i propri passi lungo la famosa Strada del Barolo: le sinuose colline della Langa del Barolo e del Barbaresco, in autunno inoltrato sembrano infiammate dal porpora che in
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Profondi e malinconici i celebri versi di Pavese racchiudono l’immagine romantica, sospesa in una nostalgia antica, di questo territorio bello e faticoso, come il lavoro dei campi che da sempre ha contraddistinto la sua economia basata sulla produzione agricola e sulla sapiente lavorazione dei suoi prodotti. Le Langhe sono una terra sospesa nel tempo, le sue dolci colline coltivate a vite sembrano onde ordinate e ritmate che scandiscono attraverso spettacolari variazioni cromatiche il susseguirsi eterno delle stagioni. Le vallate sono fresche e dominate da fitti boschi in cui si celano preziosi i tesori della terra, i pregiati tartufi. Qua e là, sparpagliati sulle vette delle colline, si affacciano piccoli borghi di origine medievale e, talvolta, arroccati sui cucuzzoli più impervi, imponenti castelli di antica memoria dominano la campagna sottostante. Uno scenario struggente ed incontaminato, in cui natura e opera umana si fondono in armonia sotto il segno di una tradizione d’origine arcaica. A tutela e salvaguardia di questa ricchezza naturale è recentemente stata proposta la candidatura dei paesaggi di Langhe e Roero e Monferrato a patrimonio UNESCO. I comuni di questi territori si sono riuniti in consorzi per la promozione di queste zone giungendo all’istituzione di due percorsi, due vere e proprie strade, che si snodano fra borghi e campagna guidando il turista alla scoperta dei tanti e preziosi tesori che vi sono custoditi. La Strada Romantica delle Langhe e del Roero è un percorso quasi cento chilometri che si snoda fra strade e sentieri incastonati in un paesaggio poetico capace di risvegliare anche nel visitatore meno attento infinite emozioni e suggestioni. Lo spirito di questo territorio si manifesta, infatti, in modo inequivocabile anche attraverso i più piccoli dettagli: un albero secolare che veglia sul ciglio della strada il cammino del viandante, l’antica insegna di un’osteria che invita all’assaggio di quanto qui si può gustare di genuino ed immutato, la torre di un antico castello che dall’alto vigila la quiete della
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Linea Blu / Blue Line Blaue Linie
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TRATTO INTERESSATO DAI LAVORI DI CONNESSIONE TRA LA SS36 E IL SISTEMA AUTOSTRADALE CON RIDUZIONE DI CORSIA TRATTO INTERESSATO DAI LAVORI DI CONNESSIONE TRA LA SS36 E IL SISTEMA AUTOSTRADALE CON RIDUZIONE DI CORSIA Linea Blu / Blue Line Blaue Linie
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PRENDETE IL BUS - N AVETTA DELLO STESSO COLORE DEL BIGLIETTO DEL PARCHEGGIO TAKE THE BUS LINE OF THE SAME COLOR OF THE PARKING TICKET / RAILWAY STATION / BAHNHOF STAZIONE FERROVIARIA NEHMEN SIE DIE BUS LINIE AUS DER GLEICHEN FARBE VON IHNEN P ARKENSCHEIN
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verdissimo curiosità proprietà e usi delle piante intorno a noi
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From Monza Railway Station (Gate Porta Castello): Friday 9th, Saturday 10th and Sunday 11th: BLACK LINE free shuttle bus Park and ride. no-stop to Viale Cavriga/RAI GatetoVedano). WARNING:(Autodrome it’s not allowed drive in the Monza park! Leave your car in P+Bus Parkings or in external Parkings near Biassono. Friday 9th, Saturday 10th and Sunday 11th: from toll parkings leave free shuttle buses. The ticket of the shuttle bus is 3 Euro if you haven’t the parking ticket:
BLUE LINE : Park + Shuttle 15 Euro (only Shuttle 3 Euro round trip) Park and ride. P Monza Stadio - Shuttle - Park / Autodrome Gate Mirabello WARNING: it’s not allowed to drive in the Monza park! Leave your car in P+Bus GREEN LINE : Park Shuttle 20Friday Euro (only Shuttle 3 10th Euro round trip) Parkings or in external Parkings near +Biassono. 9th, Saturday P Monza Rondò -leave Shuttle / Autodrome and Sunday 11th: from toll parkings free- Park shuttle buses. TheGate ticketMirabello of the shuttle bus is 3 Euro if you NOT ON haven’t FRIDAYthe parking ticket: BLUE LINE : Park + Shuttle 15 Euro (only Shuttle 3 Euro round trip) P Monza Stadio - Shuttle - Park / Autodrome Gate Mirabello
GREEN LINE : Park + Shuttle Euro (onlyline Shuttle Euro roundMilano trip) in Monza to Vedano Bus Brianza20 Transports z204 3from Corso P Monza Rondò - Shuttle - Park / Autodrome Gate Mirabello NOT ON FRIDAY Bus Brianza Transports line z221 from Corso Milano in Monza to Carate (bus stop: Biassono Santa Maria delle Selve).
Train to Biassono-Lesmo-Autodrome from Sesto S.G. railway and underground (MM1)line station Monza and Bus Brianza Transports z204and from CorsoStation Milano (Friday in Monza toSaturday Vedano only, Sunday it runs from Milan). Bus Brianza Transports line z221 from Corso Milano in Monza to Carate (bus Metro link delle MM2 Selve). Porta Garibaldi Station Milan Central Station. stop: Biassono Santa Maria
Train to Biassono-Lesmo-Autodrome from Sesto S.G. railway and underground (MM1) station and Monza Station (Friday and Saturday only, Sunday it runs from Milan). Metro link MM2 Porta Garibaldi Station Milan Central Station.
Von Milano Centrale und der Porta Garibaldi Am Freitag dem 9 und Samstag dem 10: Zug nach Monza + schwarze Linie auf der Autodrome; nur 11 Sonntag nur von Milano Centrale Bahnhof zum free-Biassono Lesmo-Circuit, in 30 Minuten zu erreichen und nur 50 Meter von der Lesmo-Kurven (siehe Fahrplan).
Ab der Monza Bahnof (Ausgang Porta Castello): Von Milano Centrale und Porta Garibaldi demdem 9 bis10:Sonntag dem 11: SCHWARZE Am Freitag dem 9 Ab undFreitag Samstag Zug nach Monza + schwarzeLINIE Linie kostenlose Busfahrt zum vom Centrale Autodrome). auf der Autodrome; nurCavriga/RAI 11 Sonntag(Vedano nur vonTor Milano Bahnhof zum free-Biassono Lesmo-Circuit, in 30 Minuten zu erreichen und nur 50 Meter von der Lesmo-Kurven (siehe Fahrplan).
Ab Monza Bahnof (Ausgang Porta Castello): Paken und laufen. Ab Freitag dem 9 bis Sonntag dem 11: ist SCHWARZE LINIEverboten! kostenlose Busfahrt ACHTUNG: Im Park das Autofahren Parken Sie bitte Ihren Wagen Cavriga/RAI (Vedano Tor vom Autodrome). Vi consigliamo di consultare la piantina per individuare la linea con lozum stesso auf den Parkplätzen P+Bus oder auf denen des Autodroms in Biassono. Ab colore del biglietto del parcheggio. Eventualmente potete raggiungere con lo Freitag dem 9 bis Sonntag dem 11: fahren freie Busse von den Parkplätzen: stesso bus il “Punto di Riunione” , fra le uscite di Vedano e Mirabello dell’AutoBLAUE LINIE : Park + Busse 15 Euro (einzig Shuttle 3 Euro rundreise) dromo, nei pressi del capolinea delle 3 linee di bus navetta. P Monza Stadio - Park / Autodrome Mirabello Tor Linea Blu / Blue Line Linea Verde / Green Line Linea Nera / Black Line Paken und laufen. p. 7.00 7.30 8.00 8.30 9.00 9.30 10.00 10.30 11.00 11.30 12.00 12.30 Blaue Linie Gruene Linie* Schwarze Linie ACHTUNG: Im Park ist das Autofahren verboten! Sie(einzig bitte Ihren Wagen GRUENE LINIE : Park + ShuttleParken 20 Euro Shuttle 3 Euro rundreise) a. 7.24 7.54 8.24 8.54 9.24 9.54 10.24 10.54 11.24 11.54 12.24 12.53 Vi consigliamo di consultare la piantina per individuare la linea con lo stesso auf den Parkplätzen P+BusRondò oder auf denen des Autodroms in Biassono. Ab P Monza - Park / Autodrome Mirabello Tor Andata/Departing/Hinfahrt (solo domenica/Sunday only/nur Sontag 12/9) colore del biglietto del parcheggio. Eventualmente potete raggiungere con lo Freitag dem 9 bis Sonntag dem 11: fahren freie Busse von den Parkplätzen: NICHT FREITAG stesso bus il “Punto di Riunione” , fra le uscite di Vedano e Mirabello dell’AutoRitorno / Return / Ruckfahrt (solo domenica/Sunday only/nur Sontag 12/9) 9 Settembre / September 7.30 / 20.00 · 7.30 am / 8.00 pm Wecapolinea suggest you a look to the map to look for your bus line, whichBLAUE is the LINIE : Park + Busse 15 Euro (einzig Shuttle 3 Euro rundreise) dromo, nei pressi del dellegive 3 linee di bus navetta. P Monza Stadio - Park / Autodrome Mirabello Tor same color of your parking ticket. Anyway you may reach with every bus the Linea Blu / Blue Line Linea Verde / Green Line Linea Nera / Black Line p. 7.00 7.30 8.00 8.30 9.00 9.30 10.00 10.30 11.00 11.30 12.00 12.30 10 Settembre / September 7.00 / 20.00 · 7.00 am / 8.00 pm “Meeting Point” , located beetwen Vedano’s and Mirabello’s gates of GRUENE AutoBlaue Linie Gruene Linie* Schwarze Linie LINIE : Park + Shuttle 20 Euro (einzig Shuttle 3 Euro rundreise) a. 7.24 7.54 8.24 8.54 9.24 9.54 10.24 10.54 11.24 11.54 12.24 12.53 drome, not too far from the bus stop of all 3 bus lines. P Monza Rondò - Park / Autodrome Mirabello Tor p. 15.40 16.00 16.16 16.31 16.45 17.15 17.45 18.15 18.45 11 Settembre / September 6.00 / 20.00 · 6.00 am / 8.00 pm Busse Brianza Verkehrsmittel linie z204 ab Corso Milano (Monza) zum 15.55 16.11 16.27 16.43 16.56 17.28 17.57 18.28 18.57 NICHT FREITAG Vedano Ritorno / Return / Ruckfahrt (solo domenica/Sunday only/nur Sontag 12/9) 9 Settembre / September 7.30 / 20.00 · 7.30 am / 8.00 pm We suggest you give a look to the map to look for your bus line, which is the a. 16.10 16.25 16.44 16.57 17.10 17.45 18.10 18.45 19.10 Busse Brianza Verkehrsmittel linie z221 ab Corso Milano richtung Carate (auf same color of your parking ticket. Anyway you may reach with every bus the *I_NON AL VENERDì der Haltestelle Biassono Santa Maria delle Selve aussteigen). 10 Settembre / September 7.00 / 20.00 · 7.00 am / 8.00 pm I_Gli orari potranno subire lievi modifiche “Meeting Point” , located beetwen Vedano’s and Mirabello’s gates of AutoEN_NOT ON FRIDAY Wir empfehlen, im3Plan über diejenige Buslinie, die selbe Farbe wie Ihr drome, not too far from the bus stopsich of all bus lines. slightly 17.45 p. 15.40 16.00EN_Train 16.16 schedule 16.31 way 16.45vary17.15 18.15 18.45 Zug FS zum Biassono-Lesmo-Autodrome Sesto S.G. 11 Settembre / September 6.00 / 20.00 · 6.00 am / 8.00 pm D_NICHT FREITAG Busse, Brianza Verkehrsmittel linie z204 ab Corso Milanoab(Monza) zumBahnof MM1 und ab Parkschein hat, zu informieren. Außerdem können Sie den “Meeting Point” D_Die Zeiten16.43 können16.56 sich etwas ändern Monza Bahnof (nur Freitag und Samstag - am Sonntag direkt ab Mailand 15.55 16.11 16.27 17.28 17.57 18.28 18.57 Vedano der zwischen den Stationen Vedano und Mirabello del Autodroms nicht weit Andata/Departing/Hinfahrt (solo domenica/Sunday only/nur Sontag 12/9)
Coordinamento bus e parcheggi a cura di / Bus and Parkings coordination by / Bus und Parking - Koordination von: Piano di mobilità redatto in collaborazione con i comuni di / Mobility plan in collaboration with following Municipalities / Mobilität Planung mit der Kollaboration von folgenden Gemeindeverwaltungem: Biassono, Lesmo, aVedano, Villasanta. Coordinamento bus e parcheggi cura di / Bus and Parkings coordination by / Bus und Parking - Koordination von: Piano di mobilità redatto in collaborazione con i comuni di / Mobility plan in collaboration with following Municipalities / Mobilität Coordinamento Mobilità GP / GP Mobility Management: Planung mit der Kollaboration von folgenden Gemeindeverwaltungem: Settore Polizia Municipale Ufficio Mobilità e Trasporti Biassono, Lesmo, Vedano, Villasanta. Ufficio Protezione Civile - Ufficio Viabilità e Segnaletica. E-mail: mobilita@comune.monza.it Grafica: - www.studiogusto.com Coordinamento Mobilità GPGusto / GPIDS Mobility Management: Settore Polizia Municipale Ufficio Mobilità e Trasporti Ufficio Protezione Civile - Ufficio Viabilità e Segnaletica. E-mail: mobilita@comune.monza.it Volantone.indd 1 Grafica: Gusto IDS - www.studiogusto.com
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*I_NON AL VENERDì EN_NOT ON FRIDAY D_NICHT FREITAG
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von der Haltestelle aller 3 Buslinien liegt, mit jedem Bus erreichen.
Wir empfehlen, sich im Plan über diejenige Buslinie, die selbe Farbe wie Ihr Parkschein hat, zu informieren. Außerdem können Sie den “Meeting Point” , der zwischen den Stationen Vedano und Mirabello del Autodroms nicht weit von der Haltestelle aller 3 Buslinien liegt, mit jedem Bus erreichen.
MM2 U-Bahnhof Portaab Garibaldi-Bahnhof Milano Centrale Busse Brianza Verkehrsmittel linie z221 Corso Milano richtung Carate (aufLink. der Haltestelle Biassono Santa Maria delle Selve aussteigen).
Zug FS zum Biassono-Lesmo-Autodrome ab Sesto S.G. Bahnof MM1 und ab Monza Bahnof (nur Freitag und Samstag - am Sonntag direkt ab Mailand
MM2 U-Bahnhof Porta Garibaldi-Bahnhof Milano Centrale Link.
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di tutto un po’ carte, giochi, svago e curiosità
TEXAS HOLD’EM strategie per un Sit&Go di UTGaber
Nel poker sportivo una delle forme di torneo più diffuse è il Sit&Go. Come suggerisce il nome stesso è un torneo che inizia quando si è raggiunto un determinato numero di iscritti. Di fatto può essere composto da un solo tavolo (quindi in genere 6 o 9 giocatori) oppure avere più tavoli, ma in genere difficilmente si superano i cento iscritti. Per queste caratteristiche raramente una partita supera le due ore e si conclude solitamente in meno di una. Naturalmente il livello di abilità degli iscritti varia in funzione del valore del buy-in, e come sempre accade più è alto il prezzo dell’iscrizione e maggiore sarà l’abilità media degli avversari che incontreremo. La prima regola per risultare vincenti in un S’n’G è la corretta scelta del livello del torneo. Giocare ad un livello troppo basso significa probabilmente incontrare molti neofiti, giocatori con poca esperienza che spesso sono difficili da interpretare poiché basano le proprie scelte su fattori e considerazioni spesso irrazionali. Di norma avere uno o due di questi giocatori al tavolo è un vantaggio. Una volta identificati non dovrebbe essere difficile guadagnare molto su di loro giocando bene e con qualità, ma se il tavolo è composto a maggioranza di donk può essere un vero inferno. Per quanto siano alte le probabilità di vincere giocando bene delle buoni mani di partenza è inevitabile che il punto peggiore risulti poi vincente allo showdown almeno una volta su tre. Non sottovalutiamo mai l’aspetto “fortuna del principiante”. Al contrario un buyin eccessivo ci porterà facilmente a scontrarci con giocatori più abili di noi, e se addirittura il prezzo dell’ingresso è percentualmente rilevante rispetto alla nostra disponibilità economica è probabile che il nostro gioco ne risenta in modo negativo. Ricordiamo la regola generale per cui non bisognerebbe mai investire in un’iscrizione più di un decimo del proprio bankroll. E non facciamoci ingannare dall’idea che salendo di livello di prezzo d’ingresso si abbiano più possibilità di essere vincenti. Se non siamo in grado di raggiungere con una certa continuità risultati positivi ad un livello basso difficilmente potremo raggiungerli ad un livello più elevato. La seconda regola per risultare vincenti è giocare aggressivamente. Ogni giocatore ha il proprio stile, chi è più aperto e chi invece più abbottonato, in ogni caso aggrediamo sempre il piatto se abbiamo una buona mano e difendiamo il punto
(o potenziale punto) controrilanciando. Meglio perdere un rilancio preflop che far entrare in gioco mani marginali e difficilmente interpretabili, rischiando di perdere poi molto di più. È però giusto fare un eccezione alla regola con le coppie basse (22-99), soprattutto nelle fasi iniziali del torneo – quando i bui sono percentualmente poco significativi rispetto alla media degli stack. In un simile caso meglio appoggiarsi con un call e seguire poi la regola del “no set no bet”, ovvero non puntare (né pagare) se non si è incrociato il tris. La possibilità di migliorare una coppia servita al flop sono circa 1 su 8, potremo quindi serenamente pagare fino a un ottavo del nostro stack per vedere le prime tre carte e decidere poi come giocare. Al contrario rilanciamo sempre con mani forti, soprattutto con coppie servite da QQ in su. In particolare nelle prime fasi è importante alzare molto il piatto e piazzare una puntata che abbia un valore rilevante rispetto alla media degli stack. Meglio incassare un piccolo piatto uncontested piuttosto che rischiare di perdere molto in una mano illeggibile. Terza regola da tenere in grande considerazione è variare il proprio gioco nel corso del torneo. Giochiamo con molta attenzione le prime fasi, quando i bui sono quasi irrilevanti rispetto agli stack, e allarghiamo invece il nostro gioco man mano che i bui salgono e i giocatori al tavolo diminuiscono. Giocare AT-off da UTG nei primi livelli è sicuramente una scelta sbagliata – indipendentemente dal’’esito del flop – mentre può ben essere giustificabile ai livelli più alti. È anche molto importante saper approfittare dei momenti di maggiore passività e rubacchiare i bui di tanto in tanto quando i livelli sono più consistenti, mentre è solamente un rischio inutile all’inizio del torneo. Comunque evitiamo di incastrarci in situazioni pericolose solo perché abbiamo già piazzato un rilancio. Non c’è nulla di male ad abbandonare un mano se veniamo fortemente controrilanciati, e ad ogni modo cerchiamo sempre di farci un’immagine mentale dei diversi giocatori che incontriamo, così da poter attribuire a ciascuno una diversa credibilità e stabilire quando e contro chi giocarci il tutto per tutto. Ma non dimentichiamo mai la grande differenza tra mandare e chiamare un all-in. Altro aspetto fondamentale è il gioco in bolla. Quando deve essere eliminato un solo giocatore per poter giungere a premi il gioco cambia parec-
chio. Nel caso ad esempio un giocatore con uno stack relativamente basso punti tutto, chi si trova sulla posizione del grande buio dovrebbe chiamare con qualsiasi carta in mano se nessun altro ha chiamato la puntata e se il suo stack lo permette. In un simile caso anche una giocata con valore atteso negativo (EV-) può in realtà essere una buona giocata se i numeri lo consentono. Bisogna solo evitare di mettersi nella condizione di non avere più uno stack tale da consentire una certa libertà di azione nel caso perdessimo, ma se l’ammontare della scommessa è scarsamente rilevante in proporzione alle nostre chips, la possibilità di eliminare un giocatore ed entrare nella zona premi conta più del semplice valore delle fiches in gioco. Infine riguardiamoci le nostre giocate e cerchiamo di analizzarle con distacco. Imparare dai propri errori è la via maestra per raggiungere un buon livello di gioco. Cerchiamo di capire se e dove abbiamo sbagliato e come non ricadere negli stessi errori. E se analizzando le nostre mani ci rendiamo conto che non avremmo potuto giocare meglio, ma nonostante ciò abbiamo perso, rallegriamoci comunque di aver fatto la mossa migliore senza dimenticare che non esiste nessuna mano che ci possa garantire di vincere al cento per cento.
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cosa succede in città eventi in giro per la brianza
cantù L’UKULELE… Sabato 19 novembre Non è una semplice chitarra da spiaggia…ma lo strumento del momento !!! Per avvicinarsi a questo fantastico strumento, impararne i rudimenti o per approfondire le vostre conoscenze, avrete la possibilità di ascoltare, e soprattutto di sommergere di domande, Luca Tommasi aka aka Jontom, uno dei maggiori ukulelisti in Italia che arriverà direttamente da Roma per farci entrare nel fantastico ed esotico mondo della “pulce saltellante”. Per informazioni: info@infogiovanicantu.eu oppure info@kawabongamusic.com SEREGNO Nona edizione di «Fantastiche Matite» Fino al 6 novembre In mostra le opere di Gino Gavioli, il «papà» del Carosello. Orari: giovedì e il venerdì dalle 16.00 alle 19.00 sabato e domenica dalle 10.00 e 12.30 e dalle 16.00 alle 19.00 seregno.matite@brianzabiblioteche.it.
fet, verrà data lettura delle opere vincitrici e segnalate. I nomi dei vincitori e dei segnalati verranno pubblicati sul sito www.concorsopoesiaseregno.com monza Guardami Fino al 27 ottobre presso Urban Center, via Turati 6 Monza. Ingresso libero. Il carcere attraverso gli oggetti, le emozioni, le storie. Monza e Brianza nella antiche stampe Dal 22 ottobre al 27 novembre 2011 Presso Arengario di Monza a cura di Alberto Crespi. La mostra propone in cronologia dal XVIII secolo fino ai primi del XX, una scelta di incisioni di autori italiani e stranieri a soggetto delle emergenze architettoniche ed artistiche della città e del territorio brianteo fino ai confini naturali del Lario a nord e dell’Adda a oriente. I maggiori monumenti monzesi, Duomo, Arengario e Villa Reale con i giardini e il Parco costituiscono i nodi di un itinerario disegnativo e incisorio che viene ripercorso per la prima volta grazie al completo censimento di quella produzione grafica che seppe far conoscere a tutta Europa le bellezze di un territorio attraversato dal Grand Tour. Un’ora d’arte Cosa regalare a un compleanno, a un anniversario, a Natale e nelle mille altre occasioni che richiedono un dono? Ecco il nostro suggerimento. Una scelta diversa, originale ed esclusiva: un’esperienza d’arte lunga un’ora, riservata esclusivamente a colui, o colei, che riceverà il dono e a pochi accompagnatori di sua scelta. Il beneficiario di “1 ORA d’Arte” sarà condotto da una guida qualificata in un percorso che potrà scegliere personalmente. Per informazioni su come acquistare “1 ORA d’Arte” scrivete a: info@guidarte.net
Concorso di poesia “Città di Seregno”: premiazioni. Sabato 12 Novembre 2011 Alle ore 17, presso la sala Mons. Gandini di via XXIV Maggio a Seregno (MB). Nel corso del pomeriggio, a cui seguirà un buf-
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Guardami Sabato 5 Novembre Il teatro Manzoni organizza recital per bambini, famiglie e adulti la mattina e il pomeriggio. Alle 19 aperitivo offerto dal Teatro con possibilità di ricevere tutti i materiali informativi delle stagioni del Teatro Manzoni e possibilità di fare l’abbonamento con un biglietto omaggio. La sera è di scena la commedia musicale di lancio Stanno suonando la nostra canzone, una grossa produzione in occasione della Festa del Teatro il cui biglietto costerà solo € 5,00! Per maggiori info sul ricco programma della giornata: www.teatromanzonimonza.it
milano Teatro degli Arcimboldi 3 e 5 novembre 2011, presso il Teatro Arcimboldi di Milano. Rigoletto, per regia, scene e costumi di Massimo Gasparon. L’opera vede impegnata l’Orchestra I Pomeriggi Musicali, diretta dal M°. Marco Guidarini, e il Coro As.Li.Co. del Circuito Lirico Lombardo ed è una nuova produzione del Circuito Lirico Lombardo, che segna il debutto del Circuito a Milano e il ritorno del grande melodramma. brugherio Teatro per le famiglie 2011/2012 Domenica 6 Novembre 2011 Ore 16.00 Teatrino dell’Erba Matta I MUSICANTI DI BREMA di Daniele Debernardi Domenica 11 Dicembre 2011 Ore 16.00 Fondazione Aida LA COPERTA DI NATALE Premio Teatro delle Famiglie 2011 da un’idea di Flora Sarrubbo e Joe Chiericati. Con Filippo Ghirlanda, Joe Chiericati e Flora Sarrubbo. Musiche di Joe Chiericati. biassono Sulle rive del Po tra Bizantini e Longobardi Il grande tesoro di piccole monete di Brescello (RE) Fino al 29 gennaio 2012 Durante gli orari di apertura del Museo: venerdì dalle 9.30 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.30 / sabato dalle 15.00 alle 19.30. Apertura su richiesta telefonando al numero 334 3422482 LISSONE On the block. Harlem Private View Fino al 13 novembre 2011 Una sala del Museo d’arte contemporanea di Lissone sarà dedicata alla giovane fotografia contemporanea, con la presentazione della mostra dei lavori dell’artista Susanna Pozzoli. Curata da Daniele Astrologo Abadal, la mostra presenta il progetto On the Block. Harlem Private View di Susanna Pozzoli e l’edizione ad esso correlata, con il patrocinio della Provincia di Monza e Brianza. Per la prima volta in Italia è possibile apprezzare la serie completa delle fotografie (sessantasei), in formato 30x30 cm realizzate
dall’artista tra luglio 2007 e luglio 2009, durante la sua permanenza presso HSF by MA (Harlem Studio Fellowship by Montrasio Arte), programma no-profit di residenza per artisti internazionali attivo a New York dal 2007. besana in brianza Concorso di pittura Lo scorcio 19 novembre 2011 - ore 16.00 presso Villa Filippini. Inaugurazione della mostra del Lo scorcio Mostra delle opere del concorso di pittura alla sua quarta edizione che avrà come tema Gli scorci del territorio attraversato dalla ferrovia Monza - Besana - Molteno - Oggiono - Lecco. Premiazione il 10 dicembre 2011. NOVA MILANESE Il Bosco Incantato Rassegna di cinema per ragazzi Martedì 1 novembre 2011 Kung Fu Panda 2, un film d’animazione di Jennifer Yuh Nelson (Stati Uniti - 91 minuti) Giovedì 8 dicembre 2011 Le avventure di Tintin - Il segreto dell’unicorno, un film d’animazione di Steven Spielberg (Stati Uniti - 98 minuti) Domenica 18 dicembre 2011 Happy Feet 2, un film d’animazione di George Miller (Australia - 90 minuti) Inizio spettacoli alle ore 15:00 presso l’Auditorium Comunale in Piazza Gio.I.A. Don Gallo a Nova Milanese Per non dimenticare sabato 29 ottobre 2011, ore 17:00. Presso Auditorium Comunale. Si aprirà la nuova stagione del progetto Per Non Dimenticare con una staffetta benefica di raccolta fondi a favore delle comunità di Don Andrea Gallo. Per non dimenticare, l’importante Progetto
Cultura LIONS CLUB MONZA CORONA FERREA Nell’ottica di adempiere con sempre maggiore incisività ai suoi compiti statutari e nell’intento di offrire un “service” di singolare utilità a tutta la cittadinanza il Lions Club Monza Corona Ferrea, ha proposto un incontro pubblico dedicato alla prevenzione delle truffe che si è svolto con successo 12 ottobre 2011, presso l’Urban Center di Monza. Realizzato in collaborazione con l’Assessorato alla Comunicazione del Comune di Monza, la Compagnia Carabinieri di Monza, le sezioni dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Brugherio e di Monza, oltre il supporto della redazione di Striscia la Notizia per i filmati, il convegno ha registrato una notevole partecipazione di pubblico. L’iniziativa inaugura inoltre un esperi-
riguardante la memoria storica dell’Antifascismo e della Resistenza è organizzato, promosso e coordinato da LauraTussi, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Nova Milanese, con l’Istituto Comprensivo Via Prati di Desio e con molte altre realtà associative e istituzionali e centri di ricerca per la Pace e la Nonviolenza. Il progetto Per Non Dimenticare è sempre aperto ad argomenti di attualità, di importanza e di rilievo civile e di impegno sociale e umanitario. Infatti, Don Andrea Gallo, che sarà ospite principale dell’iniziativa, è un sacerdote e partigiano, fondatore e animatore della comunità di San Benedetto al Porto di Genova e di altri centri di accoglienza. Le comunità di Don Gallo accolgono persone con ogni tipo di problema di emarginazione, tutti gli ultimi, i più deboli, gli emarginati, tutte le persone con difficoltà che la società non riesce ad aiutare e ad integrare. Don Andrea Gallo è stato uno dei più grandi amici di Fabrizio de André e caro amico di Moni Ovadia e di altri personaggi importanti del mondo della cultura, della politica e dello spettacolo.
mento di apertura delle serate post conviviali a tutta la cittadinanza, da attuarsi per temi di particolare interesse. I relatori de “La sicurezza in Europa: come difendersi da truffe e raggiri”, sono Vincenzo Panza, presidente dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Brugherio e Elisabetta Galbiati, psicologa e psicoterapeuta, entrambi con una numerosa serie di esperienze formative alle spalle, giunta alla XXV edizione con la serata monzese. E’ stato inoltre invitato come ospite il comandante della Compagnia Carabinieri di Monza, capitano Luigi D’Ambrosio, che attraverso il maresciallo Antonio Maida ha recato una importante testimonianza professionale. Lo scopo della presentazione pubblica, è quello di poter trovare una risposta adeguata per difendersi da truffe e raggiri che sempre più frequentemente colpiscono con maggiore incisività due categorie di individui: gli anziani e i giovanissimi. Nello studio delle varie modalità con cui si mettono in atto i raggiri, spesso vere e proprie rapine, è possibile individuare alcuni punti comuni che consentono di tracciare un preciso profilo degli “attori” e soprattutto di definire i meccanismi con cui essi entrano nella sfera di fiducia delle loro vittime. In sintesi, si può identificare un truffatore attraverso atteggiamenti ricorrenti che corrispondono a una casistica circoscritta. Questo indipendentemente dal tipo di motivazione con cui avviene il contatto con il malintenzionato, diretto o via web, e al di là della falsa identità sotto cui questi si presenta. Tra gli atteggiamenti di prevenzione e difesa è importante saper attuare con decisione e tranquillità una tecnica di gestione dell’emergenza, ponendo immediatamente una distanza -fisica e verbale- con il soggetto stesso. Paolo Paleari
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Le sciure la redazione risponde
Le sciure le vostre lettere Passaggio a livello via Bergamo/Amati Care le mè Sciure, ho legiù la letera de la sciura Simona sul pasac a livel de via Bergum. Sunt nasù nel riun del Popolo Maligno e ga vivi da pusè de vutant’ann e el pasac al ghè sempre sta e i mort, un temp gheren no perché la gent la spetava , la aveva pasciensa: adess tucc ghan presa, chisà perché. Ma vurevi di che chi sa infogna in sto pasac al cugnus minga la sona. Sa ta ga rivet de frunt al pasacc sarà, sia da via Begum che da via Amati, basta che ta svoltet a sinistra e te trovet , minga vun ma bensì du sutpasacc. Quindi l’è minga vera che la cità l’è divisa in du. Me par che sia in machina che in bicicletta l’è po minga una fadiga fal. E po basta infugnas minga denter a sti du strad. De strad , sia rivando dal centro che da la periferia ta ghe né per fermass minga. Anmò capisi quei che van a pe: però basta avec un cicinin de pascienza. Sa regordum pù che ghem pusè temp che vita !! In quant al sutpasacc dovè che al vor fal el nost Asesur che l’ha prumetu ? Ta devat tra giù almen du ca per scaval: me par che l’Asesur al cugnusa minga ben la sona. Anca mi ho vurù sfugamm , da poer ignurant, a di la mia e speri che la sciura Simona la se ufenda minga: una volta gheran i cancei e quindi, per mi, l’è giust quel che la prupun. Metem ancamò i cancei per chi va a pe o in bicicleta e al vor pasà a risc de la sua vita: darem un post de laurà a una persuna!! Buna giurnada. Gentile sig. Giuanin, la ringraziamo molto per la sua bella lettera, la prima che ci giunge interamente in dialetto. Ci siamo rese conto che il tema del passaggio a
livello di via Bergamo non smette di scaldare gli animi e immaginiamo che non smetterà per un bel pezzo, dato che il problema è sempre lì, sotto gli occhi di tutti. L’opinione di chi, da tanti anni, vive in quella zona della città è senza dubbio degna di attenta riflessione. Buona giornata anche a lei! Un abbraccio, Le Sciure il triste primato Buongiorno, da quindici anni prendo il treno due volte al giorno, festivi esclusi, per andare al lavoro. Volevo ringraziare l’attento curatore della rubrica del L’angolo del pendolare perché, oltre a fare amaramente sorridere, riesce sempre a focalizzare con estrema precisione i problemi del popolo dei treni. Nel’ultimo numero poi ha toccato davvero un argomento scottante: furti, rapine, aggressioni…in tanti anni ne ho viste di tutti i colori. Vanto il triste primato di 18 scippi in 15 anni…se qualcuno ha totalizzato un punteggio superiore si faccia avanti…accetto la sfida…tanto, oramai, solo saperci ridere su ci può aiutare! Carlo da Meda Ciao Carlo, la situazione è davvero difficile ma anche tu, permettici l’osservazione, sei davvero iellato! Vorrei poterti dare qualche utile consiglio per cercare di prevenire nuovi scippi ma la verità è che il problema è davvero diffuso e di difficile soluzione. In bocca al lupo!
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ci vediamo presto info e contatti
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Il prossimo numero uscirà martedì 29 novembre
Nelle 13 sedi presenti sul territorio provinciale di APAMonza e Brianza - Confartigianato Imprese Monza via GB Stucchi, 46 Carate Brianza via Matteotti, 19 Cesano Maderno via Matteotti, 16 Desio via Garibaldi, 258 Giussano Largo Europa, 7 Lissone via San Rocco, 97 Meda viale Francia, 15 Muggiò via I° Maggio ang. via San Rocco Nova Milanese via Berlinguer, 2 Seregno via Rismondo, 28 Seveso via Solferino, 16 Triuggio viale Rimembranze, 3 Vimercate via Ronchi, 12 BarLaPiazzettaviaSanBernardo,5-CarateBrianza EXPO Cafè via E. Toti, 41- Carate Brianza Vista Caffè via John Kennedy, 2 - Correzzana Tennis Concorezzo via Libertà, 1 - Concorezzo Enoteca Brambilla via C. Cattaneo, 57- Lissone Buffetti c.so Milano, 38 - Monza Edicola Siria via Solferino
(davanti Ospedale Vecchio)- Monza InfoPointComunediMonzaPiazzaRoma-Monza Speedy Bar via Appiani, 22 - Monza Tabacchi Ambrosini piazza Carducci, 2 - Monza Turné trattoria e bistrot via Bergamo, 3 - Monza BabyCollege-OxfordGroupviaVerdi,83-Seregno Edicola Enrico via Cavour, 12 - Seregno Osteria dei Vitelloni via Garibaldi, 25 - Seregno Pescheria Satalino c.so del Popolo, 94 - Seregno Studiofluido via Leonardo da Vinci, 30 - Seregno Tambourine via C. Tenca, 16 - Seregno Bar Boulevard viale C. Battisti, 121 - Vedano al Lambro Ottica Mottadelli via Preda, 13 - Verano Brianza Panetteria Duca via IV Novembre, 33 Zoccorino (Besana) In tutte le biblioteche Comunali di Monza e in tutte le biblioteche locali della rete provinciale Brianza Biblioteche. All’interno della Galleria Auchan di via Lario a Monza, collocate in appositi espositori, a disposizione dei numerosi clienti che vi transitano. … e inoltre presso principali bar, parrucchieri, studi medici di base dei comuni di Monza, Vedano al Lambro, Lissone, Desio, Seregno, Brugherio
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Ente Nazionale Protezione Anumali (sezione Monza e Brianza) 039 388304 Guasti acqua e gas | 800 388088
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