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Federico Klausner direttore responsabile Federica Giuliani direttore editoriale Devis Bellucci redattore Silvana Benedetti redattore Francesca Spanò redattore Paolo Renato Sacchi photo editor Isabella Conticello grafica Willy Nicolazzo grafico Paola Congia fotografa Antonio e Giuliana Corradetti fotografi Vittorio Giannella fotografo Fabiola Giuliani fotografa Monica Mietitore fotografa Graziano Perotti fotografo Emanuela Ricci fotografa Giovanni Tagini fotografo Bruno Zanzottera fotografo Progetto grafico Emanuela Ricci e Daniela Rosato Indirizzo: redazione@travelglobe.it Foto di copertina: Giovanni Tagini Tutti i testi e foto di questa pubblicazione sono di proprietà di TravelGlobe.it® Riproduzione riservata TravelGlobe è una testata giornalistica Reg. Trib. Milano 284 del 9/9/2014 Questo testo è realizzato con il font: Carattere ad alta leggibilità per tutti. Anche per i dislessici. www.easyreading.it
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E DITOR IAL E
UNA MON ETA DI PLASTICA stica abbandonati, prima che finiscano nei mari, e li portano in appositi centri di raccolta, dove vengono selezionati e preparati per il riciclo. La plastica viene poi venduta alle aziende che producono imballaggi o altri oggetti. Il ricavato, 0,40 € al kg, va al raccoglitore, che in alternativa può optare di essere compensato con corsi di formazione, strumenti di lavoro od oggetti di uso comune. Il compenso può anche essere pagato in crediti virtuali, cumulabili e utilizzabili attraverso una app per smartphone. Il punto critico sta nella verifica dell’esatto compenso ricevuto dal raccoglitore, da inserire in un report verificato per le istituzioni internazionali e le aziende che sostengono il progetto, che dimostri l’esatto impatto sociale promesso con i loro investimenti. Informazioni chiare e validate, utilizzabili in rapporti ufficiali e nei bilanci di sostenibilità aziendali. A questo provvede la piattaforma Blockchain: un registro aperto e distribuito, su cui iscrivere le transazioni tra due parti in modo sicuro (crittografato), verificabile e permanente, aggiornato in tempo reale da tutti i soggetti coinvolti. Plastic Bank, è stata premiata dalle Nazioni Unite durante l’ultima conferenza sul clima nel 2017 e i suoi fondatori, David Katz e Shaun Frankson, ricevuti da Papa Francesco durante la giornata mondiale della povertà. Le premesse del progetto sono ottime. Unito alle politiche dei governi per contenere l’utilizzo della plastica a perdere, nel medio periodo potrebbe avviare un circolo virtuoso e salvare il pianeta da un materiale insidioso, che noi stessi abbiamo inventato e prodotto in modo scriteriato.
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Non si tratta della solita carta di credito, la famosa plastic money, cui ci stiamo abituando, destinata a sostituire il contante, ma di un progetto innovativo che potrebbe mettere fine al problema dell’invasione mondiale dei rifiuti di plastica, la cui produzione è passata dai 15 milioni di tonnellate del 1964 ai 310 attuali. Si stima che 8 milioni di esse vadano ogni anno ad avvelenare gli oceani. Sull’isola di Henderson (gruppo delle Pitcairn, il paradiso degli ammutinati del Bounty nell’oceano Pacifico meridionale), per esempio, dove non ci sono insediamenti umani nell’arco di 5.000 km, sono stati rilevati residui di plastica per un totale di 17,6 tonnellate. Se non si agisse per invertire la tendenza nel 2025 troveremmo negli oceani 1 tonnellata di plastica ogni 3 tonnellate di pesce e nel 2050 ben 34 miliardi di tonnellate: più plastica che pesci. Qualcosa però si sta muovendo. La Commissione Europea ha presentato la sua “Strategia per la plastica”: entro il 2030 solo imballaggi riciclabili o riutilizzabili e basta microplastiche nei cosmetici. Già attivo invece Il promettente progetto “Plastic Bank”, un’impresa sociale nata in Canada nel 2013 con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento dei rifiuti plastici, trasformandoli in una moneta di scambio per i raccoglitori, soprattutto nei Paesi emergenti. Sostenuta da diverse istituzioni internazionali e dalle imprese che acquistano le plastiche da riciclare, Plastic Bank è presente attualmente in Brasile, Haiti, Filippine e Sud Africa e punta ad espandersi anche in India, Indonesia e Panama. Funziona così: le persone raccolgono dovunque i rifiuti di pla-
Vinci una Vacanza di 3 giorni a Helsinki all'insegna dell'Arte Cultura nelle Isole Nordiche Vivi una vacanza all'insegna dell'Arte a Helsinki con un solo Pass Vai su visitfinland.com/it/nordicislandsculture e raccontaci cosa vorresti vedere nella terra dei Finlandesi 7
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TO TICKET H NIS 250 FIN MS MUSEU Customer number
Museum Week Card
Date of first use
Full name
List of museums and attractions – Museums.fi
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Ateneum, Museo d'Arte
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Kiasma, Museo di Arte Contemporanea
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HAM, Museo d'Arte di Helsinki
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Museo d'Arte Amos Anderson e nuovo Museo d'Arte Amos Rex
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Sinebrychoff, Museo d'Arte
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EMMA - Museo di Arte Moderna di Espo
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Artsi Museo d'Arte di Vantaa, museo di street art e performance
Per ulteriori informazioni sul Pass settimanale dei Musei finlandesi e sulle vacanze culturali in Finlandia: visitfinland.com/it/nordicislandsculture
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S O M M A R I O
03 11 93 161
EDITORIALE di Federico Klausner FINLANDIA
Terre d’acqua e di cielo Testi di S. Benedetti e V. Giannella Foto di V. Giannella e G. Tagini MASSACHUSETTS
Le isole della balena e dello squalo Foto e testi di Giovanni Tagini SICILIA
I luoghi mitici di Montalbano Foto e testi di Graziano Perotti
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NEWS NAPOLI
Vissi d’arte, vissi d’amore Foto e testi di Bruno Zanzottera MOLDOVA
Cenerentola ha sposato il principe Foto e testi di Vittorio Giannella
SCI & SOLE Quest’anno è una stagione speciale per l’abbondanza di neve. Godersi la bellezza di luoghi incantati e piste meravigliose sotto il sole tiepido e accogliente della primavera sarà ancora più bello. ADLER Dolomiti Spa & Resort riserva agli appassionati dello sci un’offerta speciale: con almeno 3 pernottamenti nel periodo che va dal 18 al 29 marzo e dal 1 all’ 8 aprile, gli ospiti potranno usufruire di uno sconto del 50% su skipass pluri-giornalieri per adulti. L’offerta è prolungabile, con validità fino a 7 pernottamenti. L’incantevole Resort, INOLTRE, attende gli ospiti con il Mondo delle Acque più grande delle Dolomiti per una vacanza di totale benessere. Info e prenotazioni
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ISOLE VERGINI Tra compagnie con voli di linea presto aumenteranno il servizio di collegamento con l’isola di St. Thomas. SPIRIT AIRLINES aumenterà il suo diretto Fort Lauderdale-St. Thomas a frequenza giornaliera con inizio il 10 Marzo 2018. Grazie all’alta domanda sulla rotta Atlanta-St. Thomas, Delta Air Lines re-integra il suo volo quotidiano da New York a St. Thomas, con inizio il 24 Maggio 2018. JetBlue Airways opererà un secondo volo giornaliero da San Juan a St. Thomas dal 15 Febbraio 2018. La compagnia offrirà anche alternativa giornaliera per chi viaggia tra Boston e St. Thomas (nel periodo tra il 15 Febbraio ed il 1° Maggio), con transito a San Juan. Info
ESTATE IN SICILIA
Ideati dal noto designer giapponese Makio Hasuike, che progetta immaginando di vivere in modo più semplice, i prodotti MH WAY perseguono l’innovazione attraverso la proiezione verso il futuro. IMPRONTA è il rivoluzionario zaino che ha trasformato il concetto di morbidezza e protezione: l’accostamento di due forme solide, è il primo esemplare al mondo di zaino caratterizzato da un volume tridimensionale in tessuto senza cuciture. Da € 99 BELL, Backpack small. Zaino piccolo con 1 tasca esterna, conquista per il gioco di contrasti e abbinamenti inusuali. Ogni dettaglio è pensato per garantire praticità e funzionalità. Da € 59.
Inserito in una proprietà di 80 ettari piantumati ad agrumeto, palmeto e uliveto nella suggestiva campagna di Siracusa, I Monasteri Golf Resort è un ex convento benedettino divenuto successivamente dimora di alcuni casati nobiliari e nel 2012, attraverso un’imponente opera di ristrutturazione, riconvertito in struttura ricettiva. Un rifugio dorato che ancora oggi conserva il fascino e la magia del luogo sacro che fu. Nuova entrata del gruppo di gestione alberghiera JSH Hotels Collection, questo elegante 5 stelle sorge non lontano dalla bella costa siracusana e dalle capitali del barocco siciliano. Un luogo dove la dimensione temporale si dilata per lasciare spazio al benessere. Come per glia ltri ristoranti del gruppo, sarà lo chef Andrea Ribalodne a curare l’offerta gastrnomica. A partire da 80 euro a persona. Info
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BACKPACK
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| TERRE D’ACQUA E DI CIELO
La Finlandia è come un unico grande parco con migliaia di laghi di cristallina purezza. Silenzio e spazi sono i padroni assoluti, animati dal calore degli abitanti.
FINLANDIA
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In apertura: Il Mar Baltico si insinua nella frastagliata costa di Nagu Island, dove le onde arrivano attenuate, mentre il paesaggio e il cielo vanitoso si specchiano nelle sue acque placide. Sopra: uno scorcio idilliaco di Noormarkku, tra acqua e cielo, con lo sfondo di alcune costruzioni storiche del complesso Ahlström Capital, che hanno ricoperto un ruolo significativo nella lunga storia della famiglia Ahlström, e in quella industriale e culturale della Finlandia. Antti Ahlström, nonostante le umili origini, divenne uno degli uomini più ricchi della regione, grazie a una quindicina di segherie e fabbriche di ferro.
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Noormarkku sulla costa occidentale della Finlandia, a nord di Turku, è una zona affasciante dove l’aria è pura e frizzante, i colori della natura sono intensi e accesi e i paesaggi bucolici di un verde intenso. L’area è nota soprattutto per la presenza di Villa Mairea, dell’architetto finlandese Alvar Aalto.
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Doppia pagina precedente: Helsinki è una città abbracciata al suo porto e la sua anima vive in un’elegante simbiosi col Mar Baltico. Il cuore di Helsinki batte nella Kauppatori, la piazza del mercato che si affaccia sul porto, da dove salpano i traghetti che servono le isole dell’arcipelago. Già dal primo mattino la piazza brulica di banchi multicolori dove comprare frutti di bosco e fiori freschi. Sotto: il Kiasma di Helsinki è stato progettato in base all’uso di spazi vuoti, rimandi metaforici, ancoraggio al sito e all’esperienza del vivere. È situato in una zona triangolare centralissima della città, posta tra il Parlamento neoclassico di Sigfrid Sirén a ovest, la Stazione ferroviaria di Eliel Saarinen a est, e la Casa Finlandia di Aalto a nord, completando così il disegno urbano previsto da Aalto per le sponde del lago Kamppi.
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Situata su di un gruppo di isole all’imbocco del porto di Helsinki, la fortezza di Suomenlinna - patrimonio dell’Umanità Unesco - è stata costruita nella seconda metà del XVIII secolo durante il periodo della dominazione svedese. L’imponente fortezza rappresenta un monumentale complesso di architettura storico-militare dell’epoca. Suomenlinna costituisce anche un quartiere di Helsinki: le abitazioni degli 850 residenti sono state ricavate ristrutturando i bastioni e le caserme del complesso fortificato.
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Doppia pagina precedente: Tuomiokirkko, la candida cattedrale luterana, sormontata da cupole verdi, domina la Piazza del Senato, centro della vita della vecchia Helsinki. L’edificio neoclassico è una delle più belle creazioni dell’architetto tedesco Carl Ludwig Engel, progettato con l’idea di ricordare la supremazia di Dio sugli uomini. La grande scalinata antistante è un luogo di ritrovo e di relax, dove la gente ama sostare per godersi le belle giornate di sole. Foto sotto: la sauna è un aspetto fondamentale della cultura finlandese, una sorta di rituale per il benessere del corpo e dello spirito. Nella foto sotto gruppi di giovani e meno giovani sorseggiano un bicchiere di birra sulla spiaggia fuori dalla sauna Löyly Design Sauna.
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La Löyly Design Sauna è stata inaugurata nella primavera 2016, ed è situata sulla punta meridionale della penisola di Helsinki, a breve distanza dal centro cittadino. Il complesso ospita anche un ristorante gastronomico con un’ampia terrazza da cui ammirare le isole del Mar Baltico. Con una superficie complessiva di 1800 metri quadrati e un’altezza massima di nove metri, la Löyly è già diventata una nuova attrazione di design della capitale finlandese e un esempio di moderna architettura in legno.
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La tradizione del design finlandese, riconosciuto a livello mondiale, è presente dappertutto e nella vita di tutti i giorni. Il Museo del Design ha una collezione permanente che ricostruisce la storia del design finlandese rintracciandone le radici nella natura e nelle tradizioni popolari.
Le collezioni del museo del Design illustrano lo sviluppo del design finlandese dal 1880, all’epoca gloriosa degli anni Cinquanta e Sessanta e fino ai giorni nostri, passando per il Liberty (Walter Jung, Albert Finch) e le sue applicazioni, lo stile romantico nazionale (Eliel Saarinen, Gallen-Kallela), il funzionalismo (Alvar e Aino Aalto) e il razionalismo. Ampio spazio è dedicato alle collezioni di oggetti in vetro.
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Tampere vanta tutto il fascino di un’area post industriale. Il vecchio stabilimento tessile Tampella è stato restaurato è trasformato in uno spazio espositivo in vetro e acciaio moderno e luminoso, che ospita mostre temporanee dedicate a ogni genere di espressione artistica, oltre un’esposizione permanente sulla storia di Tampere. Tra i numerosi caffè e negozi ci sono anche musei interessanti, come il Museo Lenin per chi è interessato alla storia e protagonisti della rivoluzione russa. Doppia pagina successiva: Tampere fu fondata intorno a uno dei più importanti insediamenti industriali finlandesi, formato da una cartiera, una centrale idroelettrica, un’acciaieria e un grande stabilimento tessile. Le antiche fabbriche e i capannoni sono stati perfettamente ristrutturati per ospitare uffici, centri commerciali, abitazioni, negozi, lasciando intatte le facciate originali e le strutture esterne in mattoni rossi. Le rapide del Tammerkoski e la zona industriale sono stati dichiarati patrimonio nazionale finlandese.
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Pagine precedenti: la costa occidentale della Finlandia custodisce un tesoro nascosto di antiche e incantevoli cittadine in legno, ottimamente conservate. Una di queste è Rauma, terza città più antica della Finlandia, dichiarata patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Passeggiare per la città vecchia è un po’ come entrare in una fiaba: case di legno colorate, cancelli ornamentali e splendidi giardini nascosti: un tuffo in un lontano passato. Le strade e i vicoli tortuosi della Vecchia Rauma risalgono al Medioevo. Una in particolare, la Kitukränn, è considerata la strada più stretta della Finlandia. I davanzali delle finestre di Rauma non sono mai spogli, c’è di tutto: libri, vasi, soprammobili, specchi. A volte questi oggetti nascondono dei segreti e dei messaggi che occorre saper interpretare.
Come mai, ad esempio, c’è spesso un gatto in ceramica in bella mostra? Un tempo, era tradizione per le mogli dei marinai comunicare ai vicini se il marito era tornato dal suo viaggio in mare. E così, se il gatto era voltato di spalle, il marito aveva fatto ritorno, se invece il gatto era voltato verso la strada la moglie era sola in casa. Un duplice messaggio…. Sopra: le sponde dell’Aurajoki, pullulano di bar e ristoranti, che offrono deliziosi piatti e speciali locali. Questi luoghi, che si riempiono di gente e di musica durante le serate estive, sono l’osservatorio migliore per ammirare la vita di Turku che scorre lungo il fiume. A destra: questa bella biblioteca nel centro di Turku, particolarmente frequentata dai giovani del luogo, offre tantissimi contenuti multimediali e stanze a tema. L’architettura, con continui richiami alla natura, è il risultato di un’armonica unione di moderno e antico. Vengono organizzati eventi culturali, mostre e serate cinematografiche. Interessante è il bistrot all’interno della struttura.
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Capitale della Finlandia fino al 1812, Turku è una fiorente cittadina attraversata dal fiume Aura (Aurajoki), ringiovanita dalla linfa degli studenti iscritti all’università più antica della Finlandia, e scelta come capitale della cultura europea nel 2011.
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La maggior parte delle attrazioni e delle cose da vedere sono situate lungo il fiume. Lungo le rive si trovano navi ormai non più in uso, trasformate in musei, ristoranti, locali o bar. Il fiume Aura è attraversato da diversi ponti; ma per i pedoni il metodo più caratteristico per attraversare il fiume è il piccolo traghetto (pikkuföri), che quotidianamente fa da spola da una parte all’altra del fiume.
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A fianco: Turku conserva un castello che un tempo, prima che si abbassasse il livello del mare, sorgeva su di un’isola. L’imponente castello veglia sulle rive del fiume Aurajoki sin dal 1270, ed è stato nei secoli: castello medievale, Palazzo Reale, centro amministrativo, carcere, magazzino e caserma.
Sopra: la cattedrale di Turku santuario nazionale finlandese consacrata nell’anno 1300 è considerata il monumento storico di maggior valore nazionale. A sinistra: sotto le arcate della Chiesa riposano vescovi, generali e una regina di Svezia.
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Doppia pagina precedente, in alto a sinistra e in basso a destra: lichene carta geografica. Nell’arcipelago vive un gran numero di specie licheniche dovuto all’alto tasso di umidità, alla buona qualità dell’aria e alla presenza di diversi substrati e habitat. Sotto a sinistra: le foreste di conifere sono letteralmente tappezzate di mirtilli e lamponi utilizzati per farne conserve e marmellate. A destra in alto: mele finlandesi utilizzate per fare dell’ottimo vino a Tammiluoto, 30 chilometri da Turku.
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In questa pagina: stand up padding, sport molto praticato nei laghi del Nuuksio National park.
In alto libellula Calopterix virgo, comune nelle acque stagnanti. sotto: la farfalla Vanessa cardui, comune nella ventosa Ă–rĂś Island.
In alto l’appariscente fiore di Impatiens glandilifera che colora grandi estensioni nel Teijo National park con un sirfide impollinatore. In basso: un bombo su un corimbo fiorito di solidago gigantea, pianta che invade in primavera inoltrata le praterie a Mathildedal.
Doppia pagina precedente: il Teijo National Park è formato da innumerevoli laghi con isolotti granitici che spuntano come sculture. Sopra: un’esperienza da non perdere nel Nuuksio National Park a pochi chilometri da Helsinki: dormire sospesi tra i tronchi di conifere nel silenzio totale. Sotto: un pescatore di rientro da una battuta di pesca alla luccioperca a Mathildedal.
La pesca è uno sport nazionale in Finlandia. Ci si rilassa lasciando alle spalle per qualche giorno la vita frenetica della città. Sotto: il tendone centrale dell’Ecocamp allo Haltia Nature Centre, all’interno del Nuuksio National Park.
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Simon Stramberg e la sua chitarra. Vive con la moglie e un figlio sulla remota Brannskar Island. Gestisce un bar con annesso piccolo ostello, e canta per chi, passando in barca, volesse passare una notte in un posto incantato. Sotto: Alex Cossu, sardo sposato con una finlandese e Peter Kyla, producono dell’ottima birra artigianale a Mathildedal, vecchio villaggio di
ferriere e case rosse affacciate su un torrente, che muove le pale di un vecchio mulino. Sopra: succhi di mela biologici in vendita alla Harvest Festival di Nagu. Sotto: Tore Johansson, uno degli undici abitanti della piccola Aspo Island. La sua grande passione? Suonare una vecchia fisarmonica italiana.
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Doppie pagine precedenti: cucina finlandese. In alto a sinistra, piatto del famoso Farmor’s cafe a Hogsara Island con formaggella di capra e verdure miste. Sotto: fantasia di foresta con funghi e licheni. A destra in alto: salmone alla crema di mandorle. Sotto: zucchine, polpette di miglio, rape e felci. Pagina precedente: un masso granitico sul promontorio di Norra Udan a Oro Island. In queste pagine dall’alto a sinistra in senso orario: Charlotta Bjorklof tosa le sue pecore
di razza finlandese per ricavarne pregiata lana. Greger Anderson passa intere giornate al vetusto telaio per produrre maglioni e coperte di lana del suo allevamento. All’alba, in una radura nella foresta, un alce bruca erba bagnata di rugiada. Un tombolo per ricami: nel XVIII secolo Rauma era un fiorente centro di commerci grazie alla moda delle cuffiette ornate di merletti che aveva conquistato l’Europa. Una tradizione che ancora oggi si celebra con un festival nel mese di luglio.
INFO UTILI Testi di S. Benedetti e V. Giannella Foto di V. Giannella e G. Tagini CO M E A R R I VA R E Finnair la compagnia di bandiera finlandese effettua voli diretti da Milano e Roma, ma nache con altre città italiane. DOCUMENTI Carta d’identità valida per l’espatrio. FUSO ORARIO Un’ora in avanti rispetto all’Italia. PE R IODO CONS IG L IATO P E R U N V I AG G I O In primavera quando le giornate si allungano e il sole sembra non voglia tramontare mai, o in autunno con i suoi spettacolari colori. D OV E D O R M I R E Nuuksio National Park Un’esperienza da non perdere è quella di passare una notte nelle tentsile, ossia tende sospese tra i tronchi della foresta per “godere” del vero silenzio. MATHILDEDAL Hotel Ruukin Majatalo. Hotel Örö Fortress Island, vecchia caserma trasformata in una splendida struttura ricettiva nel cuore di un bosco.
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NAGU Hotel Stallbacken, dalle finestre della camera è facile vedere la mattina presto alci e altri animali del bosco. HELSINKI Hotel Indigo Helsinki-Boulevard - Bulevardi 26 00120. Situato sulla storica via Bulevardi, nel quartiere alla moda Punavuori e a 600 metri dalla stazione della metropolitana Kamppi, e a 15 minuti dai principali musei, questo hotel boutique offre stazioni di ricarica per le auto elettriche, la connessione WiFi gratuita e una palestra aperta 24 ore su 24. TAMPERE Dream Hostel Tampere - Akerlundinkatu 2 A. Progettato sia per chi viaggia per lavoro sia per piacere. A soli 0.5 km dal centro della città, la sua posizione strategica permette di raggiungere facilmente e velocemente molte delle zone più interessanti. TURKU Scandic Julia, Eerikinkatu 4. RAUMA Best Western Hotel Raumanlinna, Valtakatu 5. D OV E M A N G I A R E MATHILDEDAL Mathildan Marina ristorante, specializzato in piatti di pesce, con terrazza sul mare nello storico villaggio ferriero di Mathildedal.
Hotel Örö Fortress Island ristorante, sull’omonima isola, ex mensa della caserma, spaziosa, con tanti ottimi piatti locali e tanto calore umano e gentilezza. Ristorante Farmor’s cafè sull’isola di Hogsara, molto noto nella zona per i suoi piatti originali, abbelliti con fiori di campo, ma ancor di più per i suoi dolci fatti in casa dalle sapienti mani della proprietaria. HELSINKI Ristorante Löyly, Hernesaarenranta 4. All’interno della nuova sauna. Il panorama sul Baltico è davvero indimenticabile. Perfetto per un bicchiere di champagne e un piatto delizioso. Menù fresco e locale. Lo spezzatino di ortiche del brunch è quanto più di finlandese si possa immaginare. TAMPERE Market Hall – Kauppahalli, Hämeenkatu 19. Per un delizioso street food con un buon rapporto qualità/prezzo, questo antico mercato coperto in zona centrale offre molti banchi d’assaggio e tanta scelta. TURKU Restaurant Mami, un allegro locale davanti al fiume in centro città. RAUMA Kivikylän Kotipalvaamo, Sa-
vulaaksontie 121. Spaccio di una fabbrica che produce carne affumicata locale. LINK UTI LI www.visittrku.fi www.visitarchipelago.com
La bicicletta è un modo eccellente per visitare piano e a fondo la natura dell’arcipelago. Si può andare da un’isola all’altra seguendo le numerose piste ben segnalate.
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| VISSI D’ARTE, VISSI D’AMORE
Napoli è una città-mondo. Una somma di milioni di cartoline antiche e contemporanee, di fermo immagine estratti dal cinema e dalle soap opera, dalla letteratura e dalla fotografia di cronaca e d’autore.
NAPOLI
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In apertura la “Donna del Giardino”, un murales dipinto sul portone dell’ex convento delle suore teresiane nel quartiere di Materdei dall’artista argentino Francisco Bossoletti. Pagina precedente: panoramica all’alba sul golfo di Napoli, sullo sfondo il Vesuvio. Sopra: un artista dello Sri Lanka in una stanza da lui arredata nell’ex convento delle suore teresiane nel quartiere di Materdei, oggi trasformato in un centro sociale.
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Edicole votive nei Quartieri Spagnoli. Creati per volere di Don Pedro da Toledo, nel 1536, come alloggi per la nutrita guarnigione militare, i Quartieri Spagnoli divennero ben presto un luogo malfamato e di degrado. Oltre agli incontri tra militari e prostitute, bande di criminali spadroneggiavano tra i vicoli commettendo ogni tipo di sopraffazione nei confronti della popolazione. La loro pessima fama si è tramandata fino ai nostri giorni, anche se attualmente sono soprattutto un luogo pittoresco dove incontrare l’anima popolare napoletana. Recentemente il graffitista Cyop&Kaf ha realizzato oltre 200 opere sui muri dei quartieri e il giornale Monitor ha pubblicato una serie di testimonianze di persone che hanno vissuto qui da sempre e si sono impegnate in progetti di rivalutazione sociale.
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La pescheria di Luigi, nella zona denominata “i barettiâ€? nel quartiere di Chiaia, di sera si trasforma in ristorante di pesce crudo. Uscire, farsi notare, bere cocktails alla moda e ascoltare buona musica sono i principali ingredienti della movida partenopea. Questa tradizionale zona di divertimento ha però vissuto recenti episodi di violenza, con furti e accoltellamenti da parte di gruppi di giovani criminali.
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C’era una volta il chiostro della chiesa di Santa Caterina a Formiello, che nel XVIII secolo venne trasformato in una fabbrica di lana con 700 operai impegnati a realizzare le divise dell’esercito del Regno delle Due Sicilie. Terminata la produzione con la nascita del Regno d’Italia, l’edificio divenne un imponente reperto di archeologia industriale. Nel 2006 il Lanificio 25 (questo il suo nome attuale) ha visto una nuova trasformazione, diventando un centro culturale e un locale notturno con molteplici attività, quali concerti, mostre d’arte contemporanea, rassegne teatrali, workshop di danza, incontri e dibattiti.
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Pagina precedente: un’edicola votiva lungo la scalinata Pedamentina, che da Castel S. Elmo scende verso C.so Vittorio Emanuele. Napoli è una città-mondo. Una somma di milioni di cartoline antiche e contemporanee, di fermo immagine estratti dal cinema e dalle soap opera, dalla letteratura e dalla fotografia di cronaca e d’autore. Più di una di queste cartoline ci ricordano che Napoli è una città di scale. Sono infatti più di 200 (135 scale vere e proprie e 69 gradonate) e percorrono la città dal mare alla collina. Sopra: le stradine del quartiere di Chiaia denominate “i baretti”. Per contrastare i recenti episodi di violenza avvenuti nel quartiere, il Ba-bar uno dei locali di Chiaia divenuto un crocevia di culture e un punto di riferimento per i giovani, ha organizzato una serie di appuntamenti dal titolo “Muro Ba-bar: la cultura non piace alle armi”.
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Un pescatore notturno di fronte al porto di Napoli. Nel sito “Fresco Pesce Magazineâ€? si dice che la figura del pescatore sia ancora in grado di suscitare rispetto e curiositĂ , rivelando sapori e gesti antichi che si tramandano di padre in figlio. Non è un lavoro che si impara sui libri e richiede una dura gavetta per apprendere a governare una barca, avere dimestichezza con il mare e i venti, conoscere gli attrezzi del mestiere e le specie marine. Ma oltre ai professionisti, sul lungomare di Mergellina sono numerosi i pescatori amatoriali che passano la giornata e a volte la nottata sugli scogli con il loro secchiello e lo sguardo fisso sul mare.
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A sinistra in alto: il tunnel voluto da Ferdinando II di Borbone per creare una via di fuga alle sue truppe. Nella seconda guerra mondiale divenne un rifugio utilizzato durante i bombardamenti (tra i suoi frequentatori anche Curzio Malaparte e Giorgio Napolitano, l’ex presidente della Repubblica italiana), ma servì anche come deposito giudiziale, come testimoniano le carcasse di vecchie autovetture ancora in giacenza. A sinistra sotto: la scultura di epoca romana realizzata tra il II ed il III sec. d.C. raffigurante il Dio Nilo situata nel centro storico di Napoli.
Sopra: Napoli è da anni la capitale italiana del tango. Un appuntamento per gli amanti di questo ballo è il Salone Margherita, uno spazio ricavato sotto la Galleria Umberto I. Ogni venerdì sera si affolla di cultori di Gardel, che lasciano battere il loro cuore al palpito della musica e abbandonano il corpo al ritmo vitale dei movimenti. Gli uomini entrano con il sacchetto delle scarpe da ballo in mano, le donne indossano calzature con tacchi impegnativi. L’eleganza tanghera si mischia con qualche elemento casual, mentre arzilli sessantenni, sfidando le leggi della gravità, ostentano una seconda giovinezza.
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Doppia pagina precedente: panoramica serale sul golfo di Napoli vista dal belvedere di fronte alla Certosa di San Martino. Si tratta di uno dei luoghi piÚ amati e frequentati dai napoletani, oltre che dai turisti, che da qui possono abbracciare in un unico sguardo l’intera città , il golfo ed il Vesuvio, che domina entrambi. Foto sopra: il guardaroba di un locale notturno del quartiere di Chiaia, luogo tradizionale della movida napoletana.
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Sera nella galleria Umberto I. Si tratta della galleria più famosa di Napoli. Venne costruita sotto la guida dell’ingegnere Emanuele Rocco tra il 1887 ed il 1890, in seguito ad un’epidemia di colera che portò allo sventramento di vari quartieri popolari sovraffollati. La grandiosità e l’eleganza della costruzione la trasformarono in breve nel ritrovo della mondanità partenopea. Nel pavimento sotto la cupola vi sono mosaici che raffigurano i venti e i segni dello zodiaco. Vennero realizzati nel 1952 per sostituire quelli distrutti durante la guerra.
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Guardando il golfo di Napoli attraverso una miriade di silohuette di antenne televisive si scorge in lontananza l’isola di Capri, la piÚ celebre e mondana tra le isole dell’Arcipelago Campano, che comprende anche Ischia, Procida e le piccole Vivara e Nisida.
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Decine di creatori di street art hanno impreziosito i muri di Napoli, diventati da qualche anno le tele di un museo a cielo aperto. Per conoscerne la storia è opportuno iscriversi a una delle visite guidate settimanali, in compagnia di storici dell’arte ed esperti in arte urbana, organizzate da Napoli Paint Stories. Tra tutte le opere, la più famosa è senza ombra di dubbio “La Madonna con la Pistola” l’unica opera “italiana” di Banksy, il celeberrimo e anonimo artista di Bristol. Il murales si trova in P.za Gerolomini, in pieno centro storico e recentemente è stato messo sotto vetro per evitare che venga distrutto.
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La sirena Parthenope è un murales alto 15 m realizzato dall’artista argentino Francisco Bossoletti. L’opera è stata finanziata dagli abitanti del quartiere Materdei. Federica Belmonte, è l’ideatrice di un’iniziativa legata alla street art partenopea. Racconta che anni di monitoraggio e censimento di tutte le opere murarie esistenti nel centro storico napoletano hanno consentito di pianificare una passeggiata turistica fra murales, stencil, slogan, poster e graffiti alla scoperta dell’urban art.
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Il grande murales raffigurante San Gennaro dipinto da Jorit Agoch sui muri del popolare quartiere di Forcella. “Santifico le persone del popolo come faceva Caravaggio” racconta l’artista “questo San Gennaro ha il volto di un mio amico, un operaio napoletano di 35 anni”. Però voci malevoli sostengono che invece assomigli a un boss della camorra che abita nel quartiere.
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A sinistra in alto: un originale musicista di strada si esibisce in P.za Miraglia nel centro storico della città. A sinistra sotto: il gruppo di street artist Diego Miedo, Zolta e Arp dipingono la facciata dell’ex Ospedale Psichiatrico Giudiziario, ora riconvertito in un centro sociale molto attivo nel quartiere di Montesanto.
Sopra: all’Accademia di Belle Arti gli studenti vivacizzano gli scaloni del loro ateneo utilizzandoli come scenario per far vivere, con la tecnica dei tableaux vivants, le tele del Caravaggio e di altri artisti ospitate nei musei della città.
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Doppia pagina precedente: il chiostro maiolicato con 66 archi e gli affreschi alle pareti che rappresentano scene dell’Antico Testamento sono l’elemento più caratteristico del Monastero di S.ta Chiara, fatto costruire dal re Roberto d’Angiò tra il 1310 ed il 1328 per accogliere le suore Clarisse. Sotto: la Certosa di San Martino. Venne costruita da Tino di Camaino e Attanasio Primario secondo i canoni architettonici dell’Ordine dei Certosini, anche se oggi poco rimane della struttura originaria. Nella seconda metà dell’Ottocento, venne trasformata in museo, ma riuscì a mantenere la percezione di un luogo religioso e dello spazio antico.
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La scalinata di Montesanto, che da Corso Vittorio Emanuele porta all’omonimo quartiere. Figlie di un antico sistema viario surclassato dalle logiche del trasporto moderno e per anni abbandonate all’incuria, le scalinate di Napoli ora vengono recuperate, diventando mete per escursioni di trekking urbano. Attraversano interi quartieri cittadini, sfiorando vecchi monasteri e spalancandosi spesso su panorami mozzafiato. Queste vie verticali, talvolta invisibili e a tratti cancellate da inaspettate colate d’asfalto, sono prive di segnaletica stradale o turistica eppure sono il modo migliore per approcciarsi alla “città obliqua”.
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La facciata dello storico centro sociale S.K.A. con i dipinti di Diego Miedo, ARP e Zolta (ZTL). Lo stabile situato in pieno centro storico venne occupato sulla scia del movimento studentesco del 1994 per protestare contro l’aumento delle tasse universitarie. La sua posizione strategica gli conferisce una grande visibilità e accresce le possibilità di interagire con i residenti e gli utenti della città. Gli occupanti hanno spesso partecipato alle proteste degli abitanti del quartiere contro i progetti di “gentrificazione” operati dal comune di Napoli per espellere i ceti popolari dal centro cittadino.
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Aperitivo sulla terrazza con piscina dell’hotel Romeo che si trova di fronte al porto di Napoli, uno tra i più importanti d’Europa, che venne fondato nell’ambito della colonizzazione greca in concomitanza con la colonia Parthènope costruita sull’Acropoli di Pizzofalcone.
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La massicciata del porto di Mergellina con l’isolotto di Megaride su cui sorge la fortezza di Castel dell’Ovo. Una curiosa leggenda fa derivare il nome del castello da un uovo che Virgilio avrebbe nascosto in una gabbia situata nei sotterranei del castello. Quest’oggetto prezioso venne tenuto segreto e difeso con pesanti catenacci proprio perché dalla sua integrità dipendevano le sorti del castello e di conseguenza di tutta la città di Napoli.
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INFO UTILI Foto e testi di Bruno Zanzottera INDIRIZZI NAPOLETANI Napoli è il tarallo di Leopoldo Infante Nei pressi dello scalone monumentale di Montesanto e a Spaccanapoli, nel centro storico della città, la L di Leopoldo Infante offre ai clienti il meglio dei prodotti da forno dolci e salati. Leopoldo Infante, nipote d’arte di nonno Leopoldo che già negli anni ‘50 diffuse a Napoli l’antica arte dei tarallari, ha portato innovazione e creatività allo storico marchio ma sempre con lo sguardo rivolto al passato nel rispetto della tradizione. Ampio è l’assortimento di taralli tradizionali ‘nzogna e pepe a cui si aggiungono quelli all’olio di oliva, gli integrali e i taralli ai gusti fiarielli, peperoni, mandorle, olive, mais e formaggio, uno street food ideale da gustare direttamente al banco o passeggiando tra le strade della città. La ricetta è la stessa da sempre e prevede un unico metodo di lavorazione: quello manuale, artigianale.
La pizza al Vomero è gourmet: Pizza Gourmet di Giuseppe Vesi Giuseppe Vesi è un pizzaiolo napoletano di nuova generazione: prodotti a Km 0, verdure coltivate in Presidi Slow Food, tra i fornitori aziende che adottano il No Ogm, il biologico e biodinamico. Sono questi gli ingredienti proposti da Giuseppe Vesi nella sua nuova pizzeria in viale Michelangelo al Vomero. Figlio d’arte, Giuseppe è cresciuto tra le pizzerie di famiglia del centro storico di Napoli. L’esperienza, la passione per il suo lavoro unita al ricordo dei sapori dell’infanzia, hanno nutrito in lui il desiderio di applicare alla sua attività, quella di pizzaiolo secondo l’antica tradizione napoletana, la ricerca e l’amore per il cibo buono e genuino.
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| LE ISOLE DELLA BALENA E DELLO SQUALO
Da Nantucket salpò il capitano Achab per cacciare Moby Dick. A Martha’s Vineyard Spielberg girò “Lo squalo”. Ora le isole sono un paradiso dorato per ricchi in cerca di semplicità.
MASSACHUSETTS
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In apertura: a sud di Cape Cod in Massachusetts, si trovano le isole Martha’s Vineyard e Nantucket, mete di vacanza degli aristocratici del New England e paradisi dell’understatement, dove anche un Kennedy passa inosservato. Nello specifico una villa/suite del The Wauwinet, considerato il miglior resort di Nantucket. Doppia pagina precedente: una vista aerea della Coatue, un ambiente incontaminato e unico, composto di una lunga lingua di sabbia protetta, che ospita piante e uccelli rari e dove si trovano le più belle spiagge dell’isola di Nantucket.
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A sinistra: alcune abitazioni del piccolo villaggio di Wauwinet, nel piÚ tradizionale stile country americano, si affacciano sull’Oceano Atlantico. Sono soprannominate Gray Lady, a causa del colore grigio che le case di legno assumono dopo essere state intaccate dalla salsedine del mare. Sotto: la Pink House, una colorata casetta in stile fiabesco, eretta nel 1864 nella cittadina di Oaks Bluff a Martha’s Vineyard.
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Sotto: la tipica torretta da guardaspiaggia a Menemsha Beach, una delle più belle spiagge pubbliche di Martha’s Vineyard. Si trova nel caratteristico villaggio di pescatori di Menemsha e a differenza delle spiagge affacciate sull’oceano questa è rivolta verso la costa e rimane più protetta e adatta a bagni in acque calme e più calde.
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Sopra: la lunghissima e deserta Siasconset Beach di Nantucket si trova all’estremità orientale dell’isola. Nei giorni di “calma” è una meta perfetta per fare lunghe e tranquille passeggiate ammirando l’oceano e le tipiche case di legno con le staccionate bianche e i giardinetti molto curati e traboccanti di fiori. Quando l’oceano è “agitato” è la spiaggia preferita dai surfisti.
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Sotto: il bellissimo pontile di Menemsha, un piccolo villaggio di pescatori con le tipiche casette, utilizzate come rimessa per le nasse, le reti e gli arnesi per la pesca d’altura. Da qui si possono noleggiare piccole barche charter per visitare le vicine isole di Nashawena e Naushon. Questa località è nota per essere stata scelta da Steven Spielberg per girare molte scene del film Jaws (Lo squalo).
A destra: un dettaglio della scultura “Swordfish Harpooner” dello scultore Jay Lagemann, si trova a ridosso del porto di Menemsha, e fu commissionata nel 1994 per il tricentenario di Chilmark, come omaggio ai pescatori di Martha’s Vineyard. Tra i prodotti tipici dell’isola ci sono le banderuole artigianali; questa si trova sul tetto del Larsen’s Fish Market ed è ispirata al Blu Marlin, uno dei pesci che pullulano nelle acque di Martha’s.
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In queste pagine: le due isole possono vantare numerosi ristoranti, che propongono una cucina raffinata in stile europeo. Ma le mete gastronomiche più amate (anche dalle star) sono quelle con una cucina semplice e naturale, tipica del New England. Il The Bite, è il più famoso di tutti: si tratta solo di un baracchino di legno che vende strepitose vongole fritte, zuppa di crostacei e l’aragosta in contenitori di cartone, tra la sua clientela c’è un lungo elenco di personaggi, che compaiono sulle copertine di Variety e Fortune.
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Nella doppia pagina precedente: la rosa dei venti di Gardiner’s Corner. Questo grande murales si trova nel centro di Nantucket,;è stato disegnato da Marshall Gardiner nel 1936 con le destinazioni che più amava. A sinistra: il West Chop Light, uno dei cinque fari di Martha’s Vineyard, edificato sulle scogliere di Chop nel 1817. Nel 1976 divenne l’ultimo faro di Martha’s Vineyard ad essere automatizzato, ma l’originale lente di Fresnel è ancora in funzione. La dimora del guardiano del faro ora funge da alloggio per la stazione di guardia costiera di Menemsha. Sopra: le curiose cabine telefoniche a forma di casetta di Nantucket.
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In queste pagine: gli unici stili ammessi da queste parti, sono quello coloniale e uno stile più spartano “da rifugio per lupi di mare”. I più stravaganti sono i cottage vittoriani formato lilliput (Gingerbread Houses Style) dipinti con colori zuccherosi, che spaziano dal lilla al giallo intenso o blu mare, sono stati costruiti circa cent’anni fa nell’enclave metodista del villaggio di Oaks Bluff a Martha’s Vineyard.
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Nella pagina seguente: un’abitazione nella zona residenziale. Queste isole vantano i prezzi piÚ alti del mercato immobiliare americano, con quotazioni anche doppie rispetto ai quartieri piÚ eleganti di Boston.
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Il The Wauwinet è considerato il miglior resort dell’isola. Tra i suoi atout, il ristorante Topper’s, la Spa By the Sea e due spiagge private: una sabbiosa sull’oceano e una con prato all’inglese e lettini in vimini bianchi, affacciata sulla baia. Gli arredi nel tipico stile country & marine, caratterizzano i cottage e le suite. A disposizione degli ospiti, ci sono una barca a vela e auto d’epoca per andare alla scoperta dell’isola.
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Le famose scogliere Aquinnah Cliffs di Martha’s Vineyard. Negli anni ‘60/70 i turisti venivano su questa spiaggia per farsi i “bagni di argilla”, ma da-
gli anni 80 non è più consentito per salvaguardare le scogliere. Prima dell’arrivo dei coloni inglesi, quest’isola era abitata dalla tribù dei Wampanoag esperta nella caccia delle balene.
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A sinistra: due ragazzine si divertono nel cortile della loro casa. Sotto: la chiesa di di Oaks Bluff a Martha’s Vineyard. Il segreto del grande successo delle due mete di vacanza per eccellenza dei rich & famous, dalla famiglia Kennedy a Bill Gates ai divi come Madonna, Bruce Willis, Spike Lee e Robert De Niro, fino a una pletora di scrittori da Pulitzer, non sta nell’atmosfera lussuosa e super raffinata, ma nella fantastica natura e nel rispetto assoluto della privacy.
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In queste pagine: dettagli colorati di cassette per la posta e un simpatico cane che fa da guardia alla propria casa. Gli abitanti di queste isole si sono battuti, con successo, per tenere fuori i cartelli pubblicitari e le grandi catene commerciali, con la motivazione che: “queste isole hanno un loro carattere da preservare e non possono diventare come qualsiasi altro posto!”.
Nella pagina seguente: il lungo e pittoresco pontile di Nantucket, con le famose case dei pescatori a palafitta. Nantucket è da sempre legata al capolavoro letterario di Melville “Moby Dick”. È proprio da questo porto che il Pequod, la nave del capitano Achab, prende il largo nella folle caccia del capodoglio bianco.
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Nelle pagine precedenti in senso orario dall’alto a sinistra: la sala del museo di Nantucket Whaling Museum. Un decoro nella SPA del The Wauwinet Resort. Una grossa coda di Balena, che decora un giardino pubblico di Vineyard Haven. Un dente di capodoglio inciso a mano dai marinai durante le lunghe battute di pesca. Sotto: come da tradizione americana, ogni mattina al The Wauwinet Resort, viene issata la bandiera a stelle e strisce.
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INFO UTILI Foto e testi di Giovanni Tagini
MARTA’S VINEYARD
NANTUCKET
D OV E D O R M I R E Mansion House 9 Main Street Vineyard Haven, tel. +1 8003324112 Ashley Inn 129 Main Street, Edgartown, tel. +1 5086279655. Nobnocket Boutique Inn 60 Mount Aldworth Rd, Vineyard Haven tel, +1 5086960859
D OV E M A N G I A R E Topper’s at The Wauwinet 120 Wauwinet Road, tel. +1 8004268718. The Nautilus 12 Cambridge St, tel. + 1 5082280301 Seagrille 45 Sparks Av., tel. + 1 5083255700 D OV E D O R M I R E The Wauwinet, 120 Wauwinet Road, t Tel. +1 8004268718. The Carlisle Houes Inn, 26 NorthWater Street, tel. +1 5082280720. Greydon House, 17 Broad Street, tel. +1 508 2282468
D OV E M A N G I A R E The Bite 29 Basin Rd, Menemsha, tel. +1 5086459239. Atlantic Fish & Chophouse 2 Main Street, Edgartown, tel. +1 5086277001. Détente Restaurant Nevin Square, 15 Winter Street, Edgartown, tel. +1 5086278810
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| CENERENTOLA HA SPOSATO IL PRINCIPE
La Moldova, che si è appena affacciata alla ribalta del turismo internazionale, ha molto da offrire. Ăˆ una terra ricca di storia e cultura, crocevia per secoli di popoli diversi, ancora in gran parte rurale e tradizionale.
MOLDOVA
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La Moldova nel 2017 figurava tra le 10 mete emergenti assolutamente da visitare, dall’inizio dell’anno si è assestata tra le prime 5 top, davvero un bel risultato per un paese che sta raggiungendo gli occhi dei viaggiatori europei da poco tempo. Indipendente dall’agosto 1991, ricca di storia e cultura, crocevia per secoli di popoli diversi, è ancora in gran parte rurale e tradizionale. In apertura: un bambino vestito da pastorello in una festa tradizionale vicino Emoclia.
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Doppia pagina precedente: Il fiume Raut a Butuceni. Sotto: due contadini in sella a un sidecar vicino a Purcari. Tutto il territorio, stretto tra Ucraina e Romania, è costellato di piccoli villaggi tipici, che sorgono su dolci colline tirate a lucido dalla pioggia primaverile. Solo allora (nella foto) i contadini cominciano a tagliare il fieno per la stalla.
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Nella parte alta del villaggio agricolo di Butuceni, si può visitare l’antico monastero rupestre di Pestera, risalente al XV-XVI secolo, un complesso non visibile dall’esterno (solo un piccolo campanile) perché scavato nella dura roccia. Qui è facile imbattersi in monaci dediti alla preghiera davanti alla porta che si apre sulla vallata del fiume Raut.
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Piazza Vladimir Lenin (1870-1924) nel centro di Tiraspol, capitale della Transnistria bagnata dal Dnestr. Non si tratta di un semplice fiume, ma del confine tra l’Europa e l’ultimo lembo di terra sovietica, che accoglie gli sparuti turisti con un carro armato T34 all’ombra di una chiesa, o con i murales di Stalin e Che Guevara.
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Da tempo è in atto una timida riconciliazione tra Moldova e Transnistria, in cui quest’ultima, per necessità, messo alle spalle il socialismo reale, tenta di tessere un filo che le consenta di aumentare l’export con il resto d’Europa. Da non perdere una visita alla fabbrica di cognac “Kvint” o all’allevamento di storione Aquatir, che prepara uno dei migliori caviali al mondo. Sotto la statua in granito a dir poco imponente di Lenin davanti a un enorme palazzone, mai rimossa. A destra: la bandiera nazionale della Repubblica Moldova.
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A sinistra edicola votiva all’entrata del villaggio di Butuceni, un grumo di case per lo più azzurre e verdi, che si affacciano sulla via sterrata principale, ognuna con il proprio pozzo per l’acqua, molte trasformate in graziosi bed e breakfast. Dista 60 chilometri da Chisinau, la capitale moldava. A destra: le cupole e l’interno della chiesa ortodossa di Butuceni, meta continua di pellegrinaggio e posta alla fine di un promontorio roccioso ricco di fossili.
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Doppia precedente: sposarsi a Butuceni richiede da parte degli sposi un notevole sforzo per raggiungere a piedi, su uno sterrato polveroso, la chiesa ortodossa che dista più di un chilometro dal paese. Il costone roccioso si affaccia sul fiume Raut, che scorre placido in fondo e dispensa acqua per irrigare le fertili terre della piana. Tutto il comprensorio di Butuceni e Orheiul Vechi è candidato a divenire sito Patrimonio dell’Umanità UNESCO. A Butuceni, quando muore un albero secolare il tronco viene trasformato in una scultura dalle sapienti mani di artisti locali.
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Sulle pareti rocciose del monastero sotterraneo di Pestera, i pellegrini incastrano una moneta come portafortuna nelle numerose spaccature del conglomerato roccioso. Ma perchÊ il desiderio si avveri bisogna appoggiare il palmo della mano destra, ma soprattutto non togliere le monete già inserite da altri‌
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Tutte le case tradizionali moldave hanno al centro una stanza chiamata “mare�, che in moldavo significa “stanza degli ospiti�, dove gli invitati possono gustare i dolci locali a base di frutta, dal gusto unico e a chilometro zero.
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Una gran varietĂ di dolci ha come base le fragole, dure e dolcissime (doppia pagina precedente). Grazie alla mancanza del turismo di massa, la Moldova accoglie i visitatori con i suoi “dolciâ€? benvenuti nelle manifestazioni e sagre paesane.
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A sinistra: il ritmo della vita nei paesi moldavi è calmo e tranquillo. Per questo molte delle specialità culinarie si fanno ancora a mano, nel caldo tepore delle case. Come la complicata e ottima placinta, tipico piatto moldavo, con un ripieno molto vario (patate, cavoli, funghi formaggi e verdure) poi chiuso con vari strati di pasta sfoglia tirati a mano, sottilissima.
In Moldavia l’economia è basata soprattutto sull’agricoltura e i prodotti della terra vengono molto utilizzati in cucina per preparare quasi ogni sera le calde zuppe borsh a base di barbabietole o la zuppa zuma (foto sopra).
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Doppia pagina precedente: parata dei piatti piÚ comuni della gastronomia moldava. Sopra: solo 30 chilometri dividono i vitigni della cantina di Chateau Purcari dalle acque del Mar Nero. Ed è proprio la salsedine, che arriva con il vento dell’est, a conferire ai vini un particolare gusto, molto apprezzato dagli estimatori. Per gli zar era il maggior produttore di vini e dal 1827 il leggendario Negro di Purcari, continua ad ammaliare personaggi come la regina Elisabetta e i grandi chef stellati mondiali, che qui acquistano il loro vino.
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Ci vuole un intero pomeriggio per visitare l’immensa cantina sotterranea di Cricova, tra le piÚ grandi al mondo con i suoi 120 chilometri di cunicoli. Avvolti in una coperta anche d’estate, per la forte escursione termica, si percorrono le decine di gallerie chiamate con i nomi dei vitigni coltivati (feteasca, cabernet, dionis, cahor) a bordo di un trenino elettrico. Ogni cella contiene annate diverse e, in molte di queste, stanno invecchiando bottiglie pregiate acquistate da vip e chef stellati, di oriente e occidente.
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Tutti i prodotti di stagione della fertile terra moldava vengono venduti nell’affollato e colorato mercato centrale di Chisinau. Arrivano qui con carri dotati di pneumatici trainati da cavalli, gli stessi che appena fuori città , sulle strade di campagna, costituiscono gran parte del traffico.
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Qui è possibile mangiare bene a prezzi davvero inusitati per gli standard europei: la moneta locale è il Lei e un euro ne corrisponde a circa 20; ad esempio un chilo di noci sgusciate costano 30 Lei, fate il raffronto con l’Italia… con pochi euro ci si sazia abbondantemente.
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Ci sono molte feste tradizionali in Moldavia che festeggiano l’arrivo della primavera, il momento cruciale del raccolto o della preparazione del terreno a ricevere i semi. In ogni caso i bambini sono parte fondamentale degli avvenimenti e si vestono con i loro costumi tipici. Nella foto ragazzini in festa nel villaggio rurale di Palanca. A destra: venditrice di caramelle e dolciumi nell’animato mercato di Chisinau.
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Le arti popolari sono tenute in grande considerazione in Moldavia e tramandate di generazione in generazione: l’arte della ceramica, la lavorazione del legno e della pietra e la tessitura (nella foto ragazzi imparano a tessere a Casa Parinteasca).
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Soprattutto nelle campagne e nei villaggi più piccoli l’arte di ricamare gli abiti, le tovaglie o i fazzoletti di lino è molto diffusa e insegnata con passione ai più piccoli.
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Murales disegnato dai ragazzi di una scuola media che dice, tradotto dal rumeno “Il bene salverĂ il mondoâ€?.
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INFO UTILI Foto e testi di Vittorio Giannella LINGUA UFFICIALE Rumeno. CA P I TA L E Chisinau. POPOLAZION E 3,56 milioni di abitanti. CO M E A R R I VA R E Air Moldova con voli diretti da sette cittĂ italiane (Milano, Roma Torino, Firenze, Venezia, Verona, Bologna), Wizzair, Flyone.
D OV E D O R M I R E Hotel Thomas Albert, in str. Lev Tolstoi,3 a Chisinau. Oppure nell’incantevole villaggio di Butuceni. D OV E M A N G I A R E Ristorante Vatra Neamului in centro a Chisinau, con tipica cucina moldava e musica dal vivo. Si mangia benissimo nel villaggio di Butuceni con guest house che offrono piatti della cucina locale.
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| I LUOGHI MITICI DI MONTALBANO
La Sicilia piĂš bella fa da palcoscenico alla famosa serie televisiva, su cui ha costruito la sua fortuna. Milioni di appassionati si aggirano ogni anno in questo set naturale sulle tracce del commissario.
SICILIA
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In apertura: la stanza del questore Luca Albonetti Alderighi, dove spesso il commissario Montalbano è chiamato a rapporto; è in realtà la stanza del sindaco di Scicli. Doppia pagina precedente: via Mornino Penna, a Scicli, ricca di palazzi del ‘700 e della magnificenza di Palazzo Beneventano, è un capolavoro del genio creativo del tardo barocco. L’intera via è stata inserita dall’UNESCO nella lista del Patrimonio dell’Umanità. Nella pagina a sinistra un abitante di Scicli si appresta ad andare a messa una domenica di prima mattina. Qui sopra: nel mese di maggio la Madonna di Fatima, sorretta dai suoi portatori, sfila per le vie di Scicli. Alcuni fedeli s’inginocchiano al suo passaggio, altri inviano preghiere al cielo, mentre una struggente musica pervade l’aria. Nel bar vicino un vecchio guarda un’antica stampa, che ricorda la Scicli di un tempo, ancora presente in questa processione. La Madonna danzante sulle spalle dei portatori è fotografata davanti al comune di Scicli, una delle location del commissario Montalbano, che nella fiction è il commissariato di Vigata.
A sinistra la pregevole facciata di San Michele Arcangelo, in via Mornino Penna a Scicli. Nella pagina a destra: adiacente al comune c’è la bella chiesa di San Giovanni Evangelista, costruita nel XVIII secolo. L’interno a pianta ovale ha una fisionomia neoclassica. La chiesa rimase gravemente danneggiata durante il terremoto del 1693 e poi ricostruita in varie fasi verso la metà del ‘700.
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Scicli. Lo scultore Daniele Assenza nel suo studio alle prese con un Cristo ligneo. Lavorava come muratore, ma aveva dentro di sé una grande passione: la scultura lignea. Per una volta la crisi economica di questi ultimi anni ha prodotto arte: Daniele ha lasciato il lavoro da muratore e ha aperto il suo studio. Ora le sue opere stanno raggiungendo il successo che merita. A destra l’antica farmacia aperta nel 1902 da Guglielmo Cartia a Scicli che, dopo un episodio di gran successo del commissario, è ormai nel mondo conosciuta come la “Farmacia di Montalbano”.
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Nella doppia pagina precedente un tramonto a Scicli, con in centro la Chiesa rupestre del Rosario dedicata alla Madonna del Monserrato, costruita nel 1516. Il luogo della costruzione fu scelto per la spettacolare vista sulla città. A sinistra, Ragusa Ibla: il circolo degli operai. “Il circolo” è una costante di tutte le città del Ragusano. Una bella tradizione di tempi passati, dove la solidarietà e l’incontro alla fine del lavoro erano un’abitudine, che sembra non essersi persa in questi luoghi. Nella foto sotto due uomini a cavallo nelle strette e tortuose vie che portano al centro storico di Ragusa Ibla.
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Nella doppia pagina precedente, una vista panoramica del centro storico di Ragusa Ibla, con le lunghe scalinate e gli scorci tanto amati dagli spettatori televisivi di mezzo mondo. In realtà La Vigata di Camilleri, Porto Empedocle e Montelusa non sono altro che Agrigento. Ma nella fiction sono gli scenografici centri storici del Ragusano e il magnifico barocco a ospitare le gesta di uno dei commissari più famosi al mondo. A sinistra Ragusa Ibla. Il Duomo di San Giorgio, che svetta altissimo, è una delle opere più spettacolari del barocco siciliano. La chiesa non ha una posizione regolare rispetto alla sottostante piazza: il suo asse centrale è ruotato rispetto al prolungamento della piazza stessa, a sua volta non perfettamente allineata con gli assi delle strade. Così l’osservatore che entra in piazza Duomo può scorgere la chiesa nelle sue tre dimensioni e ammirarla nel suo intero splendore. A destra un matrimonio a Ragusa Ibla: la felicità di sposi e invitati davanti al Duomo di San Giorgio durante un attimo di pausa dalle classiche fotografie di rito.
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Nella doppia pagina precedente uno scorcio del centro storico di Ragusa Ibla, diventato un’icona per i milioni di turisti che visitano i luoghi della fortunata Fiction. Impressionanti sono i numeri della creatura letteraria di Andrea Camilleri, diventata una fiction e interpretata da Luca Zingaretti: le gesta del commissario Montalbano sono distribuite in 60 Paesi e nel 2016 i nuovi episodi sono stati inseriti nella top ten dei 10 programmi televisivi piÚ seguiti nel Regno Unito. Nel 2013 si è trasformato anche in fumetto, apparendo due volte in Topolino, nel ruolo di Salvo TopAlbano, e racconta le sue gesta in Sicilia. I romanzi di Camilleri sono distribuiti in 28 paesi e tradotti in 31 lingue, un enorme successo letterario e un enorme spot per la Sicilia. Nella foto sopra. Non lontano dal Duomo di San Giorgio, al circolo di conversazione, in stile neoclassico, il commissario Montalbano incontra il dott. Pasquano, il medico legale che lavora per il commissariato di Vigata.
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Sotto: numerosi sono i bar e ristoranti con buona cucina tipica, inseriti in splendide location per la gioia dei turisti di tutto il mondo.
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Le due coloratissime teste di moro in ceramica del ristorante “A Rusticana” un’altra delle location di un episodio del commissario Montalbano. A destra il giardino Ibleo è il più antico dei quattro giardini di Ragusa, una piacevole sosta per chi è in cerca di frescura nelle giornate più calde. All’interno si trovano tre chiese: quella di San Vincenzo Ferreri, dei Cappuccini e di San Giacomo. Vicino ai giardini si trovano anche gli scavi archeologici di Ragusa Ibla.
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Sotto uno scorcio notturno del centro storico di Ragusa Ibla. A destra la cupola del Duomo di San Giorgio abbracciata dalla notte. La tradizione attribuisce la sua realizzazione al capomastro ragusano Carmelo Cultraro nel 1820, su modello di quella del Pantheon di Parigi; ma recenti studi assegnano la paternità all’architetto Stefano Ittar.
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La ormai famosa casa di Montalbano a Punta Secca è uno dei luoghi presenti in tutte le puntate della Fiction. Immancabile nella sceneggiatura il caffè vista mare del mattino. La casa che ora è anche il B&B “La casa di Montalbano”, è meta di pellegrinaggio turistico da fans del commissario. Sotto: un altro appuntamento immancabile è il ristorante “Enzo a mare” a Punta Secca, una delle location più amate. Resistere alla tentazione di sedersi su quella terrazza con i piedi nel mare è veramente difficile. Nel menù c’è pure “L’antipasto del commissario “. C’è chi sostiene che si mangi bene e chi ha definito l’esperienza deludente. Alcuni bene informati sostengono che il commissario Montalbano, al di là delle scene del film, non ci berrebbe un bicchiere d’acqua, mentre altri sostengono che lo hanno visto mangiare soddisfatto. Il tutto sembra una fiction nella fiction. Di certo il luogo è meraviglioso: impossibile non sedersi su uno di quei tavolini blu, che si inchinano a un altro blu, quello del mare.
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Doppia pagina precedente: la facciata del Duomo di Noto, la Capitale del Barocco siciliano. La città dal 2002 è sotto tutela UNESCO, Patrimonio dell’Umanità insieme alle altre città del tardo barocco della val di Noto. Solo 24.000 abitanti, ma uno scrigno di tesori, il suo centro storico si visita in una giornata e scolpisce ricordi incancellabili. La cittadina è rinata e ricostruita dopo il terribile terremoto del 11 gennaio del 1693 e il risultato attuale è opera di numerosi architetti.
A sinistra: due scorci di città barocche della val di Noto. In alto Modica e sotto Noto, con la via principale del centro storico. In questa pagina: una tappa irrinunciabile è la spremuta d’arancia con il naso all’insù, a cercare i raffinati particolari barocchi di nobili palazzi e splendide chiese.
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Il Real Teatro Ferdinandeo, a Modica, sorse nella seconda decade dell’800. Nel corso dei secoli ha avuto molti rifacimenti, chiusure e riaperture ed è stato definitivamente riaperto nel 2000. Dal 2010 è diventato Fondazione Teatro Garibaldi, con l’ambizione di produrre cultura nelle varie forme artistiche.
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Il Duomo di San Giorgio è la chiesa madre della città di Modica ed è inserito dall’UNESCO nella lista mondiale del Patrimonio dell’Umanità. L’interno della chiesa ha cinque navate, con 22 colonne sormontate da capitelli corinzi di pregevole fattura. In fondo alla chiesa un gioiello artistico è il grandioso polittico posto sulla parete absidale, dietro l’altare maggiore. Composto da 10 tavole raffiguranti scene della Sacra Famiglia e della vita di Gesù, la sua attribuzione a Girolamo Alibrandi è controversa. Alcuni studiosi, supportati da una recente scoperta nell’archivio di stato di Modica, attribuiscono l’opera al pittore manierista Bernardino Nigro (1538-1590).
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Nella doppia pagina precedente, la famosa piazza del borgo dei pescatori di Marzamemi. In queste pagine: Marzamemi. Affacciati sulla piazza vi sono numerosi ristoranti tipici e boutique con capi originali destinati al turismo internazionale, che da alcuni anni ha scoperto questo bellissimo e antico borgo marinaro.
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Nelle pagine seguenti Marzamemi. Il borgo è una vera e propria quinta teatrale, con la vecchia tonnara affacciata al mare e il porticciolo dei pescatori. La tonnara di Marzamemi risale ai tempi della dominazione degli arabi in Sicilia. Nel 1630 fu venduta dal proprietario al principe di Valladorata. I Villadorata potenziarono fabbricati e infrastrutture del porticciolo portando da Avola e Siracusa abilissimi carpentieri che poi rimasero residenti a Marzamemi.
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Dietro le finestre di Marzamemi s’incontrano anche personaggi speciali come Il signor Campisi. Basta andare al porticciolo, nella zona delle barche da risistemare, e chiedere del Sig. Campisi. Ha mille aneddoti ed è l’ultimo maestro d’ascia di Marzamemi. Uno dei più bravi dell’intera Sicilia. Potrebbe farvi l’onore di invitarvi per un giro sulla sua antica barca o su quella usata nello sceneggiato televisivo sul grande Michelangelo Merisi, detto “Il Caravaggio”, perfettamente uguale a quella che solcava i mari ai tempi. È una sua creatura e lui era il capitano al timone della barca, che nello sceneggiato ha riportato Caravaggio da Malta in Sicilia.
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Strada di Marzamemi deserta nella calura estiva. I tavolini dei bar e dei ristoranti si riempiranno al tramonro.
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Una delle location di Montalbano poco conosciute dal turismo di massa è Ispica, una splendida cittadina con tesori architettonici e artistici tutti da scoprire. Qui, oltre a un episodio di Montalbano, è stato girato il film “Divorzio all’italiana” di Pietro Germi e alcune scene di numerosi film. Se ne ricordano due in particolare: “Il Viaggio” di Vittorio De Sica con Sophia Loren e Richard Burton e “Kaos” dei fratelli Taviani. Tra le tante bellezze di Ispica spicca Santa Maria Maggiore. La basilica fu progettata dall’architetto Vincenzo Sinatra; all’interno i pregevoli affreschi del 1765 di Olivio Sozzi e, come preambolo alla visita, lo splendido porticato con i suoi 23 passaggi, una quinta teatrale molto usata dalla cinematografia internazionale.
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Nelle doppie pagine precedenti: la fornace abbandonata di Sampieri, qualche km dopo Donnalucata, vicino allo scoglio del Pisciotto. Nella fiction ricorda una tonnara ma non lo è per niente: vi si producevano tegole. Il luogo vale una visita perché immerso in un’atmosfera surreale. Un bellissimo esempio di architettura archeologica affacciata sul mare. sul mare. Pagina precedente a sinistra: uno scorcio del Farm cultural park a Favara: in questo paesino nei dintorni di Agrigento il notaio Andrea Bartoli restaurato una parte della vecchia cittadina e l’ha regalata all’arte e agli artisti ospitati. La località è distante dai tradizionali luoghi di Montalbano, ma si vocifera che una puntata sarà girata nei dintorni di Agrigento, tra la scala dei Turchi, la Valle dei Templi e altre località, in omaggio a Pirandello e Camilleri.
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Nella pagina precedente: una pregevole statua all’interno del castello di Donnafugata. In queste pagine: il castello di Donnafugata. La sontuosa dimora ottocentesca non è stata solo splendida location di episodi del commissario Montalbano - famosi sono stati i dialoghi tra Montalbano e il boss mafioso Balduccio Sinagra. Il labirinto è stato scelto nell’episodio “ La gita a Tindari ”. Nei pressi del castello con una breve camminata nella natura si aggiunge bellezza e mistero visitando l’Ipogeo di Donnafugata. Una location molto amata non solo dal commissario Montalbano, ma anche dal suo interprete Luca Zingaretti, che qui ha voluto sposare sua moglie Luisa Ranieri.
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La bella scalinata del Castello di Donnafugata.
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INFO UTILI Foto e testi di Graziano Perotti CO M E A R R I VA R E Per un viaggio dedicato alle location del commissario Montalbano si consiglia il volo Ryanair Milano Malpensa - Comiso o con altre compagnie su Catania. B AS E LO G I S T I CA Come base si consiglia Ragusa ibla oppure a Punta Secca, per un’esperienza unica proprio nella casa del commissario Montalbano. D OV E D O R M I R E La Terrazza dei sogni. B&B. Ragusa Ibla, via Vico Morelli 8. Hotel Il Barocco Via Santa Maria la nuova 1.
D OV E M A N G I A R E La Piazzetta. Piazza Duomo 14. Ragusa Ibla. Tel. 0932-686131. A Rusticana, (una delle location di Montalbano), via Domenico Morelli 4. Ragusa Ibla. Tel. 0932-227981. B&B “La casa di Montalbano”, corso Aldo Moro 44. Punta Secca. Cell. 345 0629047. Il ristorante di Montalbano nella fiction è Enzo a mare, sul lungomare Amerigo Vespucci, Punta Secca. Chiusura invernale. Cell. 3393683895. V I S I TA Per una visita al Castello di Donnafugata, 15 km da Ragusa: orari: martedi-sabato e domenica dalle 9 alle 13 e dalle 14,30 alle 16. Mercoledì, giovedì e venerdì dalle 9 alle 13. Tel. per informazioni. 0932-619333. INFO Visit Vigata I luoghi di Montalbano Visit Sicily
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