e mlm e metropolitana del lago maggiore
La tecnologia dei materiali e gli studi di fattibilità aprono nuovi scenari che permettono con relativi pochi soldi realizzare dei sistemi innovativi molto sicuri ed efficienti che consentono la mobilità delle persone in luoghi inaspettati. Avendo ipotizzato la possibilità di realizzare in un tempo futuro un collegamento ferroviario ed automobilistico sotto lo stretto di Messina, realizzando due canne di 12 metri di diametro in un modo simile ad un cavalcavia subacqueo, si era pensato in primissima battuta di realizzare una canna di soli 2 metri di diametro circa e 10 cm di spessore per fare un esperimento pratico precursore a quello più grande. Per avere esatta percezione delle spinte marine, oppure di assestamenti del fondale oppure anche per sperimentare l'apprezzamento e l'utilizzo del servizio. Anche mutuandosi alla futura realizzazione dell’opera di ELON MUSK che vuole realizzare delle navette che viaggino ad altissime velocità si è pensato ad una applicazione in situazioni più facili anche se altrettanto interessanti. L'idea è realizzare delle navette subacquee in tubi di 220 cm di diametro dove possano prendere posto anche 50 persone per viaggi brevissimi al massimo di 20 minuti.
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Non si era mai immaginata la possibilità alternativa allo scavare le montagne, cioè quella di posizionare dei tubi nel lago ad una profondità massima di 50 metri e realizzare delle stazioni nelle varie città lacustri.
Tali tubazioni, realizzate in basalto anche compreso il peso della navetta, sarebbero più leggere dell’acqua e pertanto tenderebbero a riaffiorare se non fossero tenute in posizione da (cavi) stralli subacquei ancorati al fondale, situazione molto simile ai METROPOLITANE LEGGERE SUBACQUEE | Metropolitana del Lago Maggiore
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ponti sospesi strallati ma in situazione rovesciata. Per realizzarle tecnicamente è molto semplice in quanto le si realizza con stampante a 3D come un gasdotto con misure più grandi su una riva facendo in modo che galleggino durante la realizzazione e poi posizionandolo nel giusto loco facendolo allagare per affondarlo. Fissati i cavi lo si svuota e automaticamente risale rimanendo a mezza altezza alla giusta profondità. Verrebbe realizzata una navetta di 2 metri di diametro montata su ruote e motore elettrico che contenga sedili con una grandezza molto simile a quelli di un autobus. Ogni navetta sarebbe propulsa da due motori (davanti e dietro) che verrebbero alimentati da cavi elettrici disposti lungo la tubatura. Sistemi già esistenti di risparmio energetico, per esempio freno autorigenerante, verrebbero impiegati. La navetta, che avrebbe alcun ostacolo fisico da superare, raggiungerebbe facilmente la velocità di 150 km/h massima nei percorsi lunghi da 20 a 50 km, per esempio da Locarno ad Arona che raggiungerebbe in meno di 20 minuti quando adesso sono necessarie circa 2 ore (o più a seconda del traffico!). Nei percorsi brevi, invece, in pochi minuti raggiungerebbe la sponda opposta. Per esempio, per attraversare il lago Maggiore da sponda a sponda basterebbero tubi da 2,5km fino a 4 km per non effettuare la circumnavigazione lunghissima o usare il traghetto.
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I costi di un opera del genere sarebbero modesti in confronto ad altre opere di pubblico trasporto ed i tempi di realizzo rapidi, inoltre permetterebbe alle cittĂ elvetiche di raggiungere l' aeroporto della Malpensa in tempi brevissimi.
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Anche a Venezia tali ecologici ed invisibili dispositivi permetterebbero lo spostarsi veloce da una parte all’altra in modo simile ad una metropolitana leggera completamente elettrica e con stazioni di partenza ed arrivo invisibili.
Il sistema inoltre verrebbe gestito completamente a livello di sicurezza gestito da collaudatissimi sensori ed anche eventuali guasti non genererebbero incendi e non sarebbero pericolosi per i passeggeri che a piedi si metterebbero comunque in salvo. Anche la perdita temporanea dell’alimentazione elettrica potrebbe essere ovviata da batterie di emergenza sulla navetta stessa che le permetterebbero di finire il tragitto verso il terminale piÚ vicino.
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