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appuntamenti, incontri e attualità trentina
2011 agosto
euro 2,00 www.trentinomese.it
fabio vettori 40 anni di formiche DA MAESTRO DI SCI A ILLUSTRATORE, la STORIA DELLA RIVELAZIONE RApIdOGRAPH, DI QUANDO franco FRATTINI FACEVA IL CAPOGRUPPO A MOLVENO E DI QUELLA VOLTA CHE PER GEORGE CLOONEY…
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Due (mila) passi in Trentino Il “fenomeno” nordic walking Viaggio in Norvegia Spettacolo puro della natura
! o o o o t u ai assistenti al bagnante Chi sono i baywatch delle spiagge trentine? Quali mansioni svolgono? Quale preparazione è richiesta per sorvegliare, vigilare ed intervenire in caso di necessità? Li abbiamo incontrati, conosciuti e visti sul campo.
Viaggio al centro della terra (trentina) Nel Tesino esiste una perla sotterranea...
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ALTA VALLAGARINA BESENELLO CALLIANO VOLANO
COMUNE DI BESENELLO
COMUNE DI CALLIANO
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settembre 2011
16' edizione COMUNE DI VOLANO
Passeggiata tra vigneti e castelli dell’Alta Vallagarina per ritrovare cibi e vini della tradizionale cucina Trentina
Informazioni Partenza a gruppo di 100 persone ogni 10 minuti dalle ore 9.30 alle ore 13.30 dal Parco Urbano di Besenello. Parcheggio per automobili e pullman presso la Zona Industriale di Volano,con servizio bus navetta per Besenello. Lunghezza del percorso: 9 km circa (si consiglia un abbigliamento sportivo / percorso adatto per passeggini) La manifestazione avrà luogo anche in caso di pioggia Chiusura delle iscrizioni a 2.300 partecipanti Chiusura percorso enogastronomico ore 19.00 Azienda per il Turismo
Iscrizioni
ADULTI: € 20,00 BAMBINI (fino a 12 anni): € 10,00 Tramite bonifico bancario intestato a Comitato MagnaLonga Cod. IBAN: IT34 I 08305 34350 000000051249 Cassa Rurale Alta Vallagarina Besenello - Via Calliano, 18 - T 0464.387111
www.lamagnalonga.org Apt Rovereto e Vallagarina T 0464 430363
1° MOSTRa MERCaTO
LOgICO dInaMICO 2011
TERRa
“La ha bisogno urgente di aIuTO, vogLiamo ?”
dEguSTaZIOnE E VEndITa PROdOTTI BIO
aIuTaRLa
PALALEVICO, VIALE LIDO 4, LEVICO TERME (TN) merCoLedí 3 agosto dalle 17,00 alle 23,00 giovedí 4 agosto dalle 17,00 alle 23,00 venerdí 5 agosto dalle 17,00 alle 23,00 sabato 6 agosto dalle 9,00 alle 21,00 domeniCa 7 agosto dalle 9,00 alle 19,00
INGRESSO GRATUITO Comune di LEVICO TERME
Perozzo & Girardelli s.n.c. siti internet: www.bsifiere.com • www.palalevico.com • www.biodinamicitriveneto.org mail: info@bsifiere.com • biodir@aliceposta.it tel. bsi Fiere soc. Coop. 0461.751252 - cell. tessaro michele 335.5735727 fax. bsi Fiere soc. Coop. 0461.759933 - cell. denart roberto 393.7209012
Mercoledì 3 agosto alle ore 17.00 apertura e saluti di benvenuto dal Presidente dell’associazione biodin-amici del triveneto, dal Presidente di bsi Fiere e dalla autorità competenti giovedì 4 agosto ore 20.00 L’orto biologico, relatore ivo germini, vice Presidente ata bio Venerdì 5 agosto ore 19.00 L’importanza economica, sociale ed ambientale dei mercati bio in Italia, relatore stefano della Ceca – Presidente dell’associazione Cisei ore 20.00 Perché fare biologico, relatore Luisa mattevi - istituto agrario s. michele tn, a seguire ricerca biodinamica ed esperienze agricole con sperimentazione, relatore alessandro acqua – azienda biodinamica Sabato 6 agosto ore 11.00 Presentazione del progetto Bio Frame, finanziato dalla Provincia autonoma di trento su un impianto di fragola con conduzione a metodo omeopatico. intervengono: il responsabile della Provincia di trento nel settore biologico, la Cooperativa s. orsola, specialista dei piccoli frutti, l’università di bologna incaricata dall’ufficio Produzione biologica trentino ad effettuare tutti i controlli e analisi sull’impianto di fragole condotto dall’azienda agricola di denart roberto che terrà una relazione con proiezione di tutti i dati raccolti ore 14.00 - Feder Bio, presentazione generale. a seguire Principi dell’agricoltura biodinamica, relatore Pedrini Franco, Presidente dell’ass. biodinamica di milano domenica 7 agosto ore 11.00 Conferenza “Fitoterapia per la cura delle piante”, relatore gabriele squaiella ore 14.00 Conferenza “Tecniche tradizionali di filatura e colorazione naturale della lana vestire biologico”, relatore michela mistelli, responsabile del trentino, sezione ass. biodin-amici del triveneto ore 16.00 - I preparati biodinamici una nova realtà, relatore ivo bertaina, Presidente associazione agri bio
IN VAL DI NON… Eventi per tutti i gusti!
Folklore & Tradizione
Montagna & Arte
Charta della Regola della villa di Cavareno 20° edizione
Art&Malga
CAVARENO, Dal 31 luglio al 7 agosto Un intero paese immerso nei panni rustici dei contadini del XVII secolo. Per una settimana a Cavareno rivivono la musica delle fisarmoniche, i tradizionali sapori della terra e gli antichi mestieri artigianali… Domenica 7 agosto ad ore 21.00: rievocazione della “Charta de Regola” e spettacolo pirotecnico.
Sport & Agonismo
MALGHE DI CLOZ, REVÒ E CASTRIN, lunedì 15 e martedì 16 agosto Quando la creatività raggiunge l'alta quota … Appuntamento in malga per la 2° edizione del concorso artistico en plein air che sposa arte, natura e montagna. Una sfida tra 24 artisti negli splendidi scenari della Catena Montuosa delle Maddalene e delle sue malghe.
Canyon & Natura
“INTER - Allievi Nazionali” in ritiro
RONZONE, dal 2 al 13 agosto Il Grande Calcio in Val di Non. A Ronzone ogni giorno gli Allievi Nazionali dell'“Inter” si allenano in vista del Campionato 2011-2012. Sabato 6 agosto, Ore 17.00 - Ronzone: Amichevole “Inter Allievi Nazionali” Vs “Bayern Monaco - Under 17”
Parco Aperto al Parco Fluviale Novella
ROMALLO, sabato 20 e domenica 21 agosto Immergiti nel cuore della roccia millenaria. Due giorni per scoprire il canyon del Parco Fluviale Novella in totale libertà, senza prenotazione, senza limiti di tempo e ad un prezzo agevolato. Ingressi con orario continuato dalle 9.00 alle 16.00 e degustazione tipica al termine dell'escursione.
Info: Azienda per il Turismo Val di Non | Tel. 0463 830133 | info@visitvaldinon.it | www.visitvaldinon.it
Eventi d’agosto
in Valsugana e Lagorai
Fino al 28 agosto
Domenica 7 agosto
DALLE MANI E DALLA TERRA: mercatino tipico
SPETTACOLO PIROTECNICO
1 – 7 agosto
Martedì 9 agosto
Levico Terme, Giardini Salus
PALIO DELA BRENTA Borgo Valsugana
Venerdì 5 agosto
TREKKING CON L’AUTORE: incontro con Beppe Severgnini
Ristorante La Ruscoletta, Musiera di Telve, ore 21
Cinte Tesino, ore 22.30
TREKKING DEL GUSTO LAGORAI – FRAVORT
Montagna di Roncegno Terme Mercoledì 10 agosto
Venerdì 5 – 12 – 19 agosto
ARTE SELLA: MITI DI STELLE
Levico Terme, centro, ore 21
Domenica 14 agosto
LE VIE DEL SUONO CONCERTI JAZZ Giovedì 4 agosto
DOC: Denominazione di origine cinematografica
Valle di Sella, Malga Costa, ore 20
LEVICO IMPERIALE: celebrazioni per editto di Levico Città Levico Terme, dalle ore 20
Pergine Valsugana, Pal. Tomellini e Pal. Hippoliti, dalle ore 20
Domenica 14 agosto
Sabato 6 – 20 – 27 agosto
dal colle di Tenna, ore 22
CANTANDO IL LAGORAI
Rifugio Barricata, Agritur Rincher, Rifugio Refavaie Sabato 6 agosto
FESTIVAL DELL’UMORISMO
Pergine Valsugana, Piazza municipio, ore 20 Domenica 7 e 28 agosto
VINI D’ALPEGGIO: degustazione di vini e formaggi Malga Zochi a Passo Vezzena, Malga Valfontane a Passo Brocon Azienda per il Turismo VALSUGANA Lagorai Terme Laghi Tel. 0461 727700 info@valsugana.info
FUOCHI D’ARTIFICIO SUI LAGHI Venerdì 19 agosto
SUONI DELLE DOLOMITI: Goran Begovic in concerto
Pieve Tesino, Arboreto Giardino d’Europa Degasperi, ore 14 26 – 28 agosto
MAGIACELTICA
Pergine Valsugana, Parco Tre Castagni Domenica 28 agosto
PERZENANDO: Trekking Gastronomico Pergine e frazioni
Official partners
Chi sa accogliere le diversità ne ha uno in più.
Se hai senso civico, 6 una forza per tutta la società.
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
Più senso civico, più comunità.
studiobiquattro
Abbiamo tutti 5 sensi.
trentinocommenti
ring di Francesca Negri
colpo di tacco Bambini, bebé e lattanti: croce e delizia al ristorante, in spiaggia e…
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uesto mese l’argomento del mio editoriale esaudisce una precisa richiesta fatta da alcuni lettori, ovvero parlare della maleducazione dei bambini – o, forse, sarebbe meglio dire, dei loro genitori – nei luoghi pubblici. Di esempi a cui attingere credo che ognuno di noi ne possa vantare svariati. A me, ad esempio, è capitato recentemente di trovarmi in un romantico tête-à-tête quando, al tavolo a fianco al mio, si è accomodata una coppia con un bimbo di qualche anno. Poco dopo, il pargolo ha iniziato a piangere a squarciagola e i genitori sono restati immobili per tutta la durata del pasto, senza fare niente per acquietarlo, come se anche tutti gli altri commensali dovessero subire per una sera quello che probabilmente loro vivono tutti i giorni. Potrei parlarvi anche di tutte quelle volte che mi sono ritrovata sotto il tavolo il bimbo di qualcuno che, a gattoni, si divertiva a nascondersi da mammà, oppure di quelle due o tre coppie di genitori che vanno in pizzeria e lasciano i figli correre e schiamazzare in giro per il locale. «Poverini, sono bambini, mica si possono far stare fermi al tavolo per tutta la cena», si giustificano. Sono gli stessi genitori che scelgono locali attrezzati con zone giochi per i bambini, perché i loro principini e le loro principessine sono abituate a fare una forchettata di gnocchi e poi rotolarsi per terra, tornare a mangiare un altro boccone e ancora fuggire a fare qualche capriola e via così a ogni pasto, ogni santo giorno. A casa e fuori casa. Per cercare di arginare atteggiamenti di questo genere c’è anche qualche ristoratore che si è ingegnato. L’idea più istrionica l’ho trovata in un locale di Bergamo, dove l’arguto patron si è attrezzato di dvd player portatili inclusi nei menu dei bambini che, così, se ne stanno buoni al tavolo a guardarsi il loro cartone animato preferito. Sconvolgente. Vogliamo parlare poi dei piccoli angioletti in spiaggia? Con le mamme che urlano più di loro per dire di non fare quello o questo alle due del pomeriggio, cioè quando tu pensavi di goderti una meritata pennichella in tranquillità perché i bambini a quell’ora, ai tuoi tempi, si ritiravano nella camera dell’hotel a dormire? Io, come molti miei amici coetanei e non, quando venivamo portati al ristorante o in qualsiasi altro luogo pubblico eravamo costretti dai nostri genitori a un
ring rigore quasi, oserei dire, militare: dovevamo mangiare educatamente, stare composti, guai alzare la voce e tanto meno alzarci da tavola se non per andare alla toilette. E questo succedeva anche a casa. Perché le buone maniere e le regole si imparano prima dentro le proprie quattro mura. Se non ci comportavamo così, volavano castighi e forse anche qualche schiaffone, perché ne andava della rispettabilità della famiglia. Ma ora la filosofia di educazione parla solo di permissivismo, forse anche perché è più facile non intervenire che continuare a dire no e cercare di imbrigliare l’estro primordiale in quei cari e vecchi canoni sociale sempre più dimenticati. Soprattutto a discapito del rispetto degli altri. Permettetemi poi un’altra considerazione che scatenerà ancora di più le ire di molte e molti di voi. Mi ha colpito, un po’ di tempo fa, un articolo del Corriere della Sera che gridava allo scandalo e additava di razzismo un albergatore della montagna trentina che aveva invitato gentilmente una signora intenta ad allattare suo figlio in una sala affollata dell’hotel ad appartarsi in una zona più intima. La signora ne fu indignata. E anch’io, ma di lei. Perché anche in questo caso si tratta di rispetto verso gli altri: allattare un bambino è un gesto molto tenero, dolce, ma non è detto che a tutti faccia piacere assistervi. C’è chi ha pudore, c’è chi prova disagio, e credo che queste persone vadano rispettate tanto quanto la signora di cui sopra. Infine, un appello ai papà e alle mamme con carrozzina o passeggino: ogni tanto ricordatevi che non ci siete solo voi per strada o nelle corsie del supermercato e quando vi capita di passare con le ruote sopra i nostri piedi (magari rovinando le nostre scarpine appena comprate), almeno voltatevi a chiederci scusa. Perché, per tutti vale una regola: non siamo gli unici ad avere dei figli, e se noi li abbiamo e gli altri no, non per questo siamo autorizzati a far gravare sugli altri la nostra personalissima scelta di avere per casa quei deliziosi bebè che tanto amiamo (ma che ogni tanto vorremmo anche poter far sparire per qualche ora).
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ring di Pino Loperfido
di Paolo Chiesa
perfidie
che idea! stacchiamo la spina per riprenderci la vita
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a mutazione antropologica è oramai in atto da tempo. Telefonini, computer, palmari e gigiate varie ci hanno preso per mano e ci hanno convinti che starsene in un luogo nell'impossibilità di essere contattati – in una parola di essere liberi – non va bene; che tenere il telefono muto non è “normale”; che non servirsi del web almeno una volta al dì è da disadattati, da eccentrici dell’età della pietra. Pochi se ne sono accorti, ma già da tempo abbiamo smesso di vivere le nostre vite, almeno da quando le nostre vite hanno iniziato candidamente a “vivere” noi, ad usarci come connettori. Anche una banale passeggiata in montagna ha poco senso senza babbo Gps a sovrintendere. Beninteso, ribaltate sono pure le regole del bon ton. Ad esempio, quando, impegnati in una conversazione oppure in una riunione, lasciamo che il nostro apparecchio suoni infingardo e s’intrometta: la comunicazione – dozzinale o no, non importa – prevale sul rapporto umano, sulla possibilità di uno straccio di rapporto dialettico. Conseguenze? Beh, a parte la banalizzazione del rapporto stesso, l’incapacità di preferire il reale al virtuale, l’aver demandato alla tecnologia l’onere di dare un significato ultimo al verbo “vivere”. Chattare, fotografare, messaggiare, sparare mail ad altezza d’uomo, caricare su facebook: eccole le stampelle dell’esistenza per gli umani del terzo Millennio. Perennemente connessi, perennemente efficienti, perennemente soli. Ma non tutto è perduto. Perché non facciamo che questo mese di agosto del 2011, per una settimana, un giorno o almeno un’ora proviamo a riprenderci le nostre vite? Con curiosità, spegniamo tutto lo spegnibile, scolleghiamo tutto lo scollegabile e ce ne andiamo alla ricerca del tempo e del senso perduti. Su una spiaggia deserta, su un sentiero di montagna, nell’orto dietro casa, come crociati di un’antica ontologia, a riprendere confidenza con il battito del nostro cuore, a sentire nuovamente cosa quel muscoletto ha da dirci. Magari scopriamo, con sorpresa e con un po’ di spavento, che quelle parole dolci ci piacciono più di tutto il resto. Sai che sfiga...
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civiltà trentina il trentino va d’accordo con chi la pensa come lui
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icono che i trentini sono orsi. Non mi riferisco ai plantigradi reintrodotti nella nostra provincia con il progetto “Life Ursus”, anche perché quelli in realtà sono sloveni. Sto parlando di carattere: il dizionario definisce “orso” una persona solitaria e scontrosa. Non c’è dubbio che i trentini non hanno la spontaneità di campani, toscani o romagnoli, anche se a onor del vero, capita di trovare persone non proprio socievoli anche all’interno di queste regioni: non è raro ad esempio che un toscano unisca all’ironia un caratteraccio mica male. Anche la scarsa socialità dei trentini è riservata a chi viene da fuori dove “da fuori” non è riferita agli stranieri o a chi proviene da altre Regioni. Spesso basta essere di un altro Comune per scoprire sulla propria pelle cosa voglia dire “campanilismo”. Chiedendo di nuovo aiuto al dizionario, leggiamo che questo termine si usa per definire un “amore esagerato ed esclusivo verso il proprio paese, che induce spesso a un’ostilità preconcetta verso paesi e costumi diversi”. In genere fra paesani e più generalmente fra trentini una certa disponibilità c’è, ma vogliamo andare ancora più a fondo della questione? Ecco, mettiamola così: paesani o non paesani, il trentino va sicuramente d’accordo con chi la pensa come lui. Alla frase di Voltaire: “non la penso come te ma darei la vita per farti dire quello che pensi” preferisce quella di Clint Eastwood: “le opinioni sono come le palle: ognuno ha le sue”. Ma attenzione: non è che i trentini la pensino tutti allo stesso modo, ma sicuramente, che si tratti di politica, di amministrazione del territorio, di agricoltura, di gastronomia, di tempo libero e di quant’altro, in Trentino si va d’accordo solo se la si pensa uguale. Per le discordanze rivolgersi altrove. Ci sono anche alcune variabili. È vero che se non la penso come te tu non mi dai molta confidenza, ma è vero anche che se mi vedi parlare con qualcuno che la pensa come te sei più disponibile nei miei confronti. E se quel qualcuno è il sindaco o il parroco o il maresciallo dei carabinieri magari mi sorridi anche. Incoerenza? Poca trasparenza? Convenienza? Probabilmente tutte e tre le cose. Prendendo ancora spunto dal mondo dei plantigradi, diciamo che più che di Life Ursus in questo caso si può parlare di Life Trentinursus.
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di Fiorenzo Degasperi
scempi ed esempi Il muse non c’è ancora, il suo organigramma sì
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cempi non sono solo le brutture nate dalla mano e dalla mente umana. Sono anche l’occupare un posto sbagliato. Infatti uno dei rischi che comporta il vivere in provincia è quello di credere che una persona possa avere le caratteristiche o essere “collocabile”, o “sentirsi” collocabile, in qualsiasi posto di prestigio si presenti libero o nasca per un’occasione o l’altra. Indipendentemente dal proprio curriculum. Allora può capitare che Margherita Cogo, ex Assessore alla Cultura della Provincia Autonoma di Trento, consigliere regionale ed ex assessore regionale agli Enti locali –assessorato per cui ha lottato duramente per non subire la staffetta di rito con il suo alter ego sudtirolese –, si proponga anche per la presidenza o comunque per un posto d’onore per il futuro Muse, che sta nascendo sulle ceneri dell’emerito e celebre Museo di Scienze Naturali e che aprirà i battenti tra qualche anno nella nuova sede lungo Via Sanseverino. Sede nuova, nuovo consiglio d’amministrazione. Ed è giusto. Quello che non capiamo è come, oltre a Margherita Cogo che da buona politica non vuole più scendere dal treno, ben 18 persone si siano candidate per il rinnovo del consiglio d’amministrazione. Noi vorremmo capire su quali basi uno avanza la propria candidatura. Per il curriculum scientifico? per le competenze creative? per le ottime capacità manageriali? per aver intrapreso ricerche in campo internazionale? per aver in testa e in tasca la capacità di risolvere problemi finanziari? per essere semplicemente dei politici? Solitamente accade l’incontrario: si è scelti da un comitato di esperti – che non dovrebbero coincidere con il “politico” – per le proprie qualità comprovate sul campo, titoli, esperienze, progettualità, ecc. E quali di questi titoli potrebbero avere – leggendo quanto riportato recentemente dal quotidiano l’Adige – Amos Collini, dipendente della Fondazione Kessler, Monica Marinelli, dipendente dell’Autostrada del Brennero (se non per essere la segretaria di Silvano
Grisenti, altro ex ex redivivo), Sandra Chighizola giornalista, Andrea Giacomelli, Monica Basile, Beatrice de Geloni, Alvaro Marchi, tutti dipendenti provinciali, così come Aldo Gabbi e Blessi Tavano? E Lucia Maestri, attuale assessore alla cultura al Comune di Trento si è autoproposta affinché tale Ente sia rappresentato all’interno del Consiglio d’Amministrazione? Lo speriamo anche se altri nomi più qualificati si potrebbero sicuramente fare. Antonio Giacomelli è presidente Upipa, Paolo Zamatteo è architetto, insegnante, scrittore, Marco Andreatta, professore di Geometria alla Facoltà di Scienze di Povo. Forse l’unica persona consona è Alessandra Aspes, direttore del Museo Civico di storia naturale di Verona. Forse. Va beh! Speriamo soltanto che chi di dovere pensi estremamente bene a quello che vuole da questo futuro Muse e che, sugli obiettivi stabiliti, crei un consiglio d’amministrazione ad hoc a vocazione europea. Senza dimenticare però che anche qui, nella nostra regione, ci sono forze e teste pensanti di grande livello. Basta saperle vedere, scommetterci e difenderle. Perché quello che è mancato fino ad oggi nella nostra beneamata autonomia museale è stata la capacità di saper scegliere, in maniera critica, dal mucchio. Si è sempre preferito l’accumulo di persone, l’accontentare tutti piuttosto che dire no a questa persona per questi e questi altri motivi e sì ad un’altra per altrettanti motivi. Indipendentemente da chi si presenterà o sarà scelto consigliamo comunque una lettura che vuol essere un invito alla redimizione. È La storia Lausiaca di Palladio di Galazia, ovvero la vita di Santi, eremiti, monaci, omicidi, ladri che vissero nelle montagne di Nitria, nel deserto di Libia, di Scete e tra le rocce della Tebaide, che hanno avuto la grande capacità sovrumana di collocarsi a metà strada tra la terra e il cielo. Moraleggiante, moralistico, ma anche fantastico: ciò che in questi tempi serve. 15
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r o i l g i M a n g a p Cam a i d e M New 2010 onsumi
Salumi&C Awards
Diretto da: Paolo Curcu [ paolo@trentinomese.it ]
sommario agosto2011
In redazione: Pino Loperfido, Cristina Pocher Hanno collaborato a questo numero: Paolo Chiesa, Lara Deflorian, Fiorenzo Degasperi, Fabio De Santi, Alberto Folgheraiter, Renzo Francescotti, Gianfranco Gramola, Carlo Martinelli, Francesca Negri, Tiziana Tomasini, Jenny Zanoni, Tina Ziglio Grafica: Fabio Monauni Redazione: Via Ghiaie 15 38122 Trento Tel. 0461/362155 Fax 0461/362170 Editrice: Curcu & Genovese Associati S.r.l. Via Ghiaie 15 - 38122 Trento Tel. 0461.362122 Fax 0461.362150 Concessionaria Pubblicità: Südtiroler Studio S.r.l. Trento - Via Ghiaie 15 Tel. 0461.934494 Fax 0461.935706 Direzione pubblicità: Rosario Genovese Bolzano - Via Bari, 15 Tel. 0471.914776 Fax 0471.930743 Direzione pubblicità: Giuseppe Genovese Stampa: Alcione - Trento Registrazione Tribunale di Trento n. 536 - 4 aprile 1987
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9 commenti
Attualità
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aiutoooo!
18 Assistenti al bagnante
24 Fabio vettori 29 viaggio al centro della terra 32 Nel regno della lega... 36 il “fenomeno” nordic walking 40 3 allegri ragazzi 3 42 viaggio in Norvegia 46 Enrico meneghelli 48 Centro Danza Tesero 52 Auto storiche a tempo di rock
Panorama
54 Festival Mozart 2011 56 Grandi vie delle civiltà 58 Inclusione sociale giudicarie 60 Art&malga 63 Masi in visibili 64 Trentino Danza Estate 66 Mostra mercato biologica
67 A caldonazzo si fa festa
69 Vivalago con andy fletcher 70 Mille calici di stelle 72 Itinerari folk 75 Lagarina jazz festival COME ABBONARSI:
(un anno, 12 numeri a Euro 20,00) BOLLETTINO POSTALE c/c N. 11492386 Curcu & Genovese Associati - TM Via Ghiaie, 15 - 38122 TRENTO BONIFICO BANCARIO CASSA RURALE DI TRENTO IBAN IT15 E083 0401 8040 0000 3080 485 CARTA DI CREDITO Telefonando allo 0461.362122 DIRETTAMENTE PRESSO L’UFFICIO ABBONAMENTI Via Ghiaie 15 - Trento Tel. 0461.362107 ufficioabbonamenti@trentinomese.it
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Giorno per giorno
76 Mostre 80 appuntamenti del mese
Scoop&news
88 i matrimoni del mese 92 La “charly gaul“ sulla rai 94 I successi di bruno lucchi 96 lisignago: ”Una vita a lambicàr” 97 party vip a san Cristoforo
Rubriche
100 Libri e librerie 102 C’è posta! 104 Fotoromanzo 105 enogastronomia info@trentinomese.it www.trentinomese.it
trentinoattualità
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di Tiziana Tomasini
assistenti al bagnante sui laghi di garda, caldonazzo e molveno
Chi sono i baywatch delle spiagge trentine? Quali mansioni svolgono? Quale preparazione è richiesta per sorvegliare, vigilare ed intervenire in caso di necessità? Li abbiamo incontrati, conosciuti e visti sul campo – e soprattutto sull’acqua – per sapere quanto sono sicuri i nostri lidi. Ci hanno svelato la loro organizzazione ed anche come il loro lavoro sia evoluto nel tempo. Con delle importanti novità… 20
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trentinoattualità
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ono tornati. Dal primo luglio sono ancora tra noi. In gran forma, decisamente belli, tonici. Soprattutto uomini, ma anche donne. Come la leggenda vuole. Svolgono uno dei mestieri più invidiati del mondo, anche se impegnativo e carico di responsabilità. In gioco ci sono la sicurezza e la vita degli altri. Vigilare, in costante all’erta, senza farsi distrarre – possibilmente – dalle belle ragazze o ragazzi è la regola numero uno. Quando sono in servizio, sono ovunque. A terra ed in acqua. Pronti a tutto. La loro divisa è facilmente riconoscibile. Giallo e rosso, bianco e rosso o total red i colori, per ovvi motivi di impatto visivo. A tracolla il binocolo e la radio per comunicare tra di loro e con il 118. E la sensazione di una grande carica comunicativa, istintiva e maturata nel tempo. Quella carica che consente di “vivere” una professione, trasformandola in missione. Bagnini? Chiamiamoli “assistenti al bagnante“ Un qualsiasi afoso mercoledì di luglio, lungo il lago di Caldonazzo. Dopo aver lasciato una città irrespirabile e percorso il tragitto con i finestrini rigorosamente abbassati – senza pensare ad acconciatura e torcicollo – vediamo subito uno dei nostri più cari specchi d’acqua. E stiamo già meglio. E va ancora meglio quando Marco e Silvio ci accolgono amichevolmente, pronti a raccontarci il loro lavoro. Innanzitutto, la definizione corretta. Non più bagnino – termine anacronistico e sostanzialmente riduttivo – ma assistente bagnanti, accezione più ampia a definire il ruolo. Marco spiega che l’evoluzione terminologica è oggi quanto mai necessaria, per tutta una serie di competenze che tale assistenza implica. Andiamo oltre al concetto di bagnino che apre ombrelloni e sdraio. E parliamo dell’assistente bagnanti. Assistente che ha superato una prima selezione per accedere al corso di formazione. Una formazione che prevede la combinata di nuoto e di attività di primo soccorso a terra. Una formazione anche in itinere, in quanto ogni lunedì si svolge un addestramento speciale. Con l’ausilio anche del manichino, si effettuano simulazioni di recuperi dal fondo. Per tenersi in costante allenamento. Ed a questo proposito, Silvio spiega che esistono tre parole chiave, adatte a sintetizzare l’opera dell’assistente bagnante. Semplicità, sequenzialità, simulazione. Perché – spiega – “noi
Marco Salvo
Simulazione di intervento sul manichino alla spiaggia “Barche”, lago di Caldonazzo
siamo contro il tempo”. Marco ci parla dei minuti d’oro. Quella manciata di minuti che vanno dalla chiamata di soccorso all’arrivo dei mezzi, ambulanza o elicottero, a seconda della gravità del caso segnalata. Ed in quei maledetti pochissimi minuti (4/5), necessari al mantenimento delle funzioni vitali, l’assistente bagnanti mette in atto la cosiddetta catena. Dopo la chiamata, che possiamo definire il primo anello, seguono il supporto delle funzioni vitali anche con l’ausilio del defibrillatore e con l’uso dell’ossigeno, fino all’arrivo del soccorso avanzato. La formazione ha anche la funzione di creare il gruppo. Gli assistenti bagnanti lavorano – anzi, devono lavorare – in sinergia per garantire la sicurezza. Non solo tra di loro, ma
con le altre forze sul campo. Significativa la collaborazione con il nucleo elicotteri; Silvio racconta di un recente incontro, molto produttivo. Ed ancora una formazione per informare. Il bagnante chiede quando si può fare il bagno, qual è la temperatura dell’acqua, quali sono le condizioni meteorologiche, il significato dei colori delle bandiere. Non tutti sanno ad esempio che “bandiera rossa” non significa divieto di balneazione – per il quale è necessario un decreto del sindaco con la conseguente delimitazione della spiaggia – ma il colore sconsiglia l’uscita in acqua, indica la soglia di attenzione ed invita alla prudenza. Marco e Silvio sono precisi e dettagliati nelle spiegazioni. Gli esempi di esperienze vissute non mancano. Dalle più
Il Lago di Caldonazzo
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trentinoattualità doverosa precisazione. Il cognome di Marco è “Salvo”. Nomen omen, cribbio!
Anche sul Lago di Levico la sicurezza non è un optional
famose congestioni – rischiosissime perché provocano la paralisi degli arti inferiori – agli interventi particolari, come i pedalò apparentemente abbandonati e quindi da controllare, salvo poi verificare che gli occupanti erano “in altre faccende affaccendati”. Marco e Silvio intercalano con battute, scherzano volentieri. Neanche a dirlo, evidente ed ulteriore segno di spirito di squadra. Ma bando alla teoria. Ci aspetta un giro del lago speciale. Con lo stesso effetto
di un’anguria ghiacciata. A bordo del gommone. Il gommone sfreccia nel lago piatto appena increspato. Costeggia le spiagge con la postazione dell’assistente bagnanti, riprende il largo, costeggia ancora, lungo tutto l’irregolare circonferenza lacustre. Taglia in due il lago, vira a tutta e giunge, purtroppo troppo presto, al punto dell’approdo. I saluti all’intervallato richiamo delle radio. Buon lavoro, sia per quello fatto sia per quello ancora da fare. Con un’ultima
“il peggior cliente? Il turista in stato di ebbrezza“ Un qualsiasi venerdì di luglio a Porto S. Nicolò, Riva del Garda. Sole quasi allo zenit, brezza crescente nel cielo terso del giorno dopo la tempesta. Al tavolino del bar dai toni decisamente nautici incontriamo Niko Posenato – coordinatore e responsabile della società “Spiagge sicure”- in compagnia dell’assessore della Comunità di Valle Alessandro De Guelmi e del geom. Valerio Spagnolli. La presentazione dei tre laghi presidiati dal servizio sicurezza – Garda trentino, Ledro e Tenno – è infarcita di dati tecnici e di sensazioni paesaggistiche, di numeri e di condizioni naturalistiche ideali, quali il clima mediterraneo e la qualità dell’acqua. C’è anche qualche premio nazionale da menzionare. La spiaggia di Besta sul lago di Ledro è la quarta miglior spiaggia d’Italia. Il progetto “Spiagge sicure” apre quindi gli orizzonti e si dilata dal contingente – cioè la concreta azione di salvamento – agli aspetti ad esso collegati. Tra tutti il turismo, punto di forza della zona. Il turismo inteso in senso allargato, inteso cioè come risorsa costante, oltre all’occasionale teutonico vacanziero del week end. Il substrato è l’immagine delle note sponde trentine nel mondo, dei venti, dei circoli velici,
il Salvamento è il nostro mestiere
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L’assistente bagnanti Silvio alla torretta. Radio e occhio vigile, sempre. 22
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l gruppo di assistenti bagnanti che opera sul lago di Caldonazzo dal 1° luglio al 28 agosto (con l’estensione al primo fine settimana di settembre) lavora complessivamente nelle 13 postazioni fisse, definite torrette. Sono esattamente Cus 1 e Cus 2 , Ca’ Rossa, Valcanover, Ciolda, nuova spiaggia Valcanover, Barche 1 e Barche 2, Pioppi, Pescatore, Riviera, Tenna 1 e Tenna 2. Due persone, Marco e Silvio, svolgono l’attività sull’unità mobile, il gommone. E coordinano lo svolgimento generale degli interventi. La società per la quale prestano servizio è la Security s.r.l. , che si occupa del soccorso in acqua (lago, piscina, mare). Gli altri laghi del Trentino presidiati nel periodo estivo sono il lago di Levico (con 1 postazione fissa ed 1 mobile) il lago di Serraia a Baselga di Pinè (1 postazione) ed il lago Piazze a Bedollo (2 postazioni fisse). Altre due postazioni si trovano ai laghi di Terlago e di Lamar. Ma il vero scoop del nostro articolo è la presenza della suddetta società al mare, esattamente a Caorle e Jesolo. Il numero complessivo degli assistenti bagnanti è 850. Molti di loro sono anche volontari della Croce Rossa; molti – specie i più giovani – svolgono l’attività limitatamente al periodo stagionale; altri sono istruttori di palestra e personal trainer. Il classico pattino, i gommoni, la flotta di 8 moto d’acqua al mare. Le radio, i collegamenti diretti col 118 (tra tutti, vengono menzionati il dr. Alberto Zini ed il pilota responsabile delle relazioni Bruno Avi), i binocoli, il kit di primo soccorso, i defibrillatori (per i quali si ringrazia la Comunità di valle Valsugana), il rescue can (salvagente allungato).
trentinoattualità delle manifestazioni internazionali. Ed è un processo che ritorna su se stesso, un vero e proprio feedback: i soldi spesi nel progetto “Spiagge sicure” diventano fondi investiti, con un ritorno di immagine ed un ritorno economico. La flotta di gommoni controlla ed interviene dall’acqua, le postazioni disseminate sulla costa frastagliata svolgono servizio a terra e di primo intervento. La moderna e completa preparazione degli assistenti bagnanti ha consentito di creare un alto grado di specializzazione. È decisamente migliorata la professionalità, il che consente di puntare molto sulla prevenzione degli incidenti. Questa si realizza attraverso tre precisi canali di informazione. Per il turista è stato stilato un decalogo – le cosiddette “regole d’oro” – che racchiude, sia in forma cartacea sia su cd, tutta quella serie di accorgimenti necessari per la balneazione sicura.
Prove tecniche di rianimazione
Porto S. Nicolò, Riva del Garda. Tommaso e Giulio sul gommone, pronti all’attracco
Per i giovani la fondamentale sensibilizzazione nelle scuole della Comunità di Valle. E per tutti dimostrazioni periodiche di salvataggio sulle spiagge, strategia concreta di prevenzione. Importante il raccordo con le altre forze presenti sulla parte trentina del lago di Garda. Polizia, Carabinieri e Vigili del Fuoco in loco con motovedette e mezzi speciali; collegamento radio con il 118, il servizio “Vele sicure” della Croce Rossa Italiana. Un servizio integrato a 360°, per ogni tipologia di turista lacustre. Già, il turista del lago. Qual è il turista peggiore, quello che mette in atto atteg-
giamenti rischiosi? Niko non ha dubbi in proposito. Il turista in stato di ebbrezza. Stato che non permette il controllo responsabile delle proprie azioni, con conseguenze che possono essere anche letali. Perciò, in questi casi, l’invito a non immergersi è la prima delle raccomandazioni. Questo è l’altro aspetto professionale. Capire al volo la situazione prima che possa succedere l’irreparabile. Tuttavia l’assistente bagnanti non è un pubblico ufficiale pertanto può solo segnalare, suggerire. Non vietare. Può illustrare la situazione meteo – e con Meteotrentino c’è contatto costante –
Lago di Garda
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trentinoattualità
Postazione mobile sul pattino nelle acque del lago di Garda
Niko Posenato, coordinatore e responsabile del servizio “spiagge sicure”
può far notare il colore delle bandiere – gialla indica pericolo, rossa assenza di sorveglianza o condizioni rischiose, come temperatura dell’acqua sotto i 15°. Un mestiere di indiscussa responsabilità. Ma bando alla teoria. Anche questa volta ci attende un giro speciale, lungo la mezzaluna delle acque trentine. Sul gommone grigio ci sono Tommaso, alla guida, e Giulio, guida speciale, che ci illustra le varie postazioni, presentando i colleghi. E raccontando momenti del suo lavoro. Si capisce che quest’acqua è diventata il suo mondo. Studente
controllo perché “le pecorelle sono chiuse nel recinto”, quindi i pericoli sono circoscritti all’area trentina. Certo non d’essere facile guidare il mezzo a motore tra centinaia di surf e vele e Tommaso lo conferma. Ci vuole tanta esperienza per cogliere le difficoltà ed intervenire nell’assiepato brulichio dei natanti. Mentre Giulio racconta dello stipendio – del quale non si lamenta – e delle ragazze – storicamente e modernamente attratte dalla divisa, dal ruolo e dal fisico atletico degli assistenti bagnanti, tocchiamo le spiagge, fotografiamo le postazioni e
universitario, da cinque stagioni solca le onde trentine, recupera soprattutto i surfisti in balia dei forti venti gardesani. Il Garda trentino è la sua “piscina naturale, i cui bordi sono le montagne” che cadono a picco, riflesse nel blu. Il Peler del mattino (vento che scende da Nord) è il più pericoloso, perché porta i mezzi dotati di vela verso la parte sud, con la conseguente difficoltà di monitorare, seguire e recuperare tempestivamente persone in difficoltà. L’Ora del pomeriggio (vento che spira in senso opposto, da Sud a Nord) consente invece un maggior
L’acqua, se la conosci è tua amica
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l servizio “Spiagge sicure” dei laghi di Garda Trentino, Ledro e Tenno è attivo dal 1991. L’inizio era un gommone a sei posti e sei postazioni a terra. Attualmente sono state individuate le seguenti postazioni, attive dall’ultimo fine settimana di giugno alla prima settimana di settembre. Nel Comune di Riva del Garda Miralago, Sabbioni, Du Lac, Pini ovest/ est, nel Comune di Nago – Torbole Baia Azzurra, Villa Cian, Colonia Pavese, Conca d’Oro; al Lago di Ledro Besta, Pur, Mezzolago, Pieve est/sud; al lago di Tenno Isola est/ovest. Il servizio di tali postazioni a terra si svolge dalle 10.30 alle 17.30. I due gommoni hanno orari differenziati, a garantire una pressoché totale copertura. Un primo mezzo è in servizio dalle 8.30 alle 12 e dalle 13.30 alle 17; il secondo mezzo dalle 12 alle 19. I dati degli interventi relativi all’anno 2010 indicano il progressivo e continuo aumento dei recuperi di imbarcazioni e surf (recupero imbarcazioni: 167, recupero surf 616) ed i numeri alti dei princìpi di annegamento (10), ma non degli annegamenti (0). Ben 21 – in totale sui tre laghi - gli interventi in questo senso. La ditta organizza 8 dimostrazioni stagionali di salvamento in acqua con prove pratiche di salvataggio, basate su 3 situazioni di pericolo. In occasione delle dimostrazioni, viene distribuito il volantino “L’acqua… se la conosci è tua amica”, realizzato dalla G. & P. Servizi S. n. c. di Posenato Niko & C. Altre forme di informazione e sensibilizzazione si trovano sul sito www.comprensorioC9.tn.it/Tecnico/Vac. Felici, tradotte anche in più lingue. Giulio, un’estate nella sua piscina naturale 24
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Helga, assistente bagnanti a Molveno
le piattaforme e raccogliamo le diverse caratteristiche di ogni lido. Acque subito alte, acque con fondali più bassi, acque sempre e comunque difficili per un recupero in profondità. Ma loro, gli assistenti bagnanti, ci sono. In acqua e sulla terra. Una presenza certa. Occhio al meteo. E alla pastasciutta... Un qualsiasi ventoso lunedì di luglio, Molveno. Tra le montagne che incombono, serpeggia la strada tipicamente montana. Curva a destra, curva a sinistra ed ecco lo specchio d’acqua. Azzurro e verde, tra il verde scuro dei rilievi. Un colpo d’occhio notevole. È difficile distogliere lo sguardo mentre si costeggia per giungere alla spiaggia; istintivamente lo sguardo cade lì, attratto dal colore. L’ampia spiaggia è immersa in un grande green, un vasto prato magistralmente rasato all’inglese che comunica natura controllata, rigore e pulizia. Ad accoglierci Andrea Omezzoli – presidente dell’Associazione Sportiva del luogo – ed Helga, in servizio come assistente bagnanti in una delle tre postazioni lacustri. Il vento soffia forte. Ma loro ci sono, sette giorni su sette, dal primo luglio al 31 agosto, in orario 10.30-17.30. Il vento soffia forte. Ci aspettiamo come minimo qualche windsurf e qualche imbarcazione a vela, a sfrecciare e strambare. In realtà sul lago di Molveno tali mezzi non sono poi così frequenti. Vanno bene i pedalò, per i quali esiste un punto di noleggio. Ma il vento non sempre è costante e le acque mediamente fresche
(19/20 gradi) scoraggiano in certa parte le attività. Molto più praticati sul lago di Cavedine – presidiato dalla stessa società di Molveno – che gode del vento regolare del Garda. Certo, i coraggiosi ci sono, eccome. Come quei giovani ragazzi che dopo aver mangiato spaghetti ai frutti di mare generosamente annaffiati con birra, hanno avuto la brillante idea di solcare le acque del lago con l’imbarcazione. Senza peraltro essere a conoscenza delle regole di navigazione. Manca mezz’ora alla fine del servizio di controllo bagnanti, quando succede. In prossimità della riva, la barca si rovescia. Immediato l’intervento, coadiuvato anche dall’elisoccorso. L’episodio – conclusosi felicemente – offre lo spunto per ragionare sul problema della navigazione, comune a tutti i laghi. L’affitto di un mezzo a vela o a motore non richiede la completa conoscenza delle regole fondamentali. Dopo una breve infarinatura in loco, molti s’improvvisano, e rischiano. Ma le variabili in gioco – come ad esempio i repentini cambiamenti meteo – possono essere fattori da non sottovalutare, estremamente pericolosi. E qui interviene la preparazione degli assistenti bagnanti. Basta col concetto di baywatch tutto muscoli, dedito alla conquista delle bagnanti; nella preparazione si ribadisce chiaramente. Tutti, dalle nuove leve ai più esperti, devono puntare in primo luogo sulla prevenzione. Quando succede di dover intervenire – ribadisce Andrea – significa che, a monte, non è stato fatto il possibile per prevenire. La formazione degli assistenti bagnanti (curata dalla FISA TAA, cioè la Federazione Italiana Salvamento Acquatico Trentino Alto Adige e che rilascia brevetti legalmente riconosciuti), lavora nella duplice direzione di intervento e prevenzione. Mentre il vento non accenna a placarsi, Helga mostra gli attrezzi del mestiere che ormai conosciamo bene, e dimostra alcune manovre col pattino del salvataggio. Per lei il lavoro è stagionale; negli altri mesi dell’anno è una maestra della scuola materna. Come tanti del resto, trattandosi di un’attività estremamente limitata. Ma la doppia vita degli assistenti bagnanti incuriosisce, e non poco. Chi svolge lavori attinenti, chi studia e chi vola completamente su altri lidi professionali, come ad esempio lo stesso Andrea, che suona il clarinetto in un quintetto. Variare ed ampliare gli ■ orizzonti. Il bello della vita.
Franco danieli: Il pioniere
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erto, qualcuno doveva pur pensarci. Doveva pur pensare al vasto panorama lacustre trentino. Una notevole quantità di specchi d’acqua disseminati sul territorio, con caratteristiche proprie. Profondità, temperature, correnti, venti. Tutti elementi di alto rischio e pericolosità, da tenere sotto controllo e da monitorare, specie quando le coste dei laghi sono affollate di bagnanti. Risorse da presidiare e sorvegliare, in nome della sicurezza. Franco Danieli – tradizione familiare indiscutibilmente natatoria – è diventato Maestro Internazionale di Salvamento. Sul campo e con l’esperienza ha maturato l’esigenza prima del controllo delle spiagge in nome della sicurezza ed ha spinto per la nascita delle “Spiagge sicure”, regolarmente riconosciute. Dopo la ricerca e la messa a punto di regolamentazioni attinenti alle attività di primo intervento, sono stati studiati mezzi e materiali – concreti, informativi e divulgativi – per migliorare efficacia e sicurezza in un settore fino a poco tempo fa ignorato. In seguito altri titoli personali, altri riconoscimenti e un costante avanzamento verso le innovazioni tecniche e di didattica. La formazione degli assistenti bagnanti, sempre più specifica e preventiva, si costruisce – secondo queste regole – con percorsi che spaziano dal primo soccorso, alla capacità di percepire il pericolo, fino alla sensibilità personale ed alla prontezza nell’affrontare il piccolo come il grande intervento. Dalle piscine al lago, dai fiumi al mare. Un mondo che Franco Danieli ha messo in moto dal montuoso Trentino. In nome della sicurezza e della salvaguardia della vita umana.
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trentinoincontri di Francesca Negri
un caffè a casa di...
Fabio vettori: 40 ANNI DI FORMICHE DA MAESTRO DI SCI A ILLUSTRATORE, la STORIA DELLA RIVELAZIONE RApIdOGRAPH, DI QUANDO franco FRATTINI FACEVA IL CAPOGRUPPO A MOLVENO E DI QUELLA VOLTA CHE PER GEORGE CLOONEY…
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ella sua vita ne ha disegnate milioni e si faccia avanti chiunque di voi under 50 che non abbia mai provato a copiarne una sui libri di matematica, sul diario o su un quaderno per passare il tempo durante le noiose lezioni dei prof oppure a casa, 26
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per distrarsi un po’ durante la fatica dei compiti. Sto parlando delle “mitiche” formiche di Fabio Vettori, che nel 2012 compiono quarant’anni e quest’autunno, o al massimo la prossima primavera, sbarcheranno sul piccolo schermo (RaiDue o RaiUno) in 52 episodi di tre minuti
l’uno liberamente ispirati ad altrettanti poster disegnati da Vettori nel corso della sua carriera. Gag in pillole prodotte da Rai Fiction e Mondo Tv per la regia di Giuseppe Laganà, che tra premi e riconoscimenti internazionali, ha anche diretto il film di Lupo Alberto.
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Il libro che sta leggendo in questo momento? Il bene ostinato di Paolo Rumiz. Il piatto preferito? Spesso mangio solo per nutrirmi e non per piacere. Ma certo, se vado a cena a Malga Panna a Moena (una stella Michelin, ndr) le cose cambiano… Il film preferito? Molti, ma non uno in particolare. Mi piacerebbe molto andare al cinema, ma a mia moglie no e così i film li vedo in tv. Se non avesse fatto quello che ha fatto, cosa avrebbe voluto fare? Mi sento ancora un maestro di sci e certo non sono nato con l’idea di fare l’illustratore. Già fare il mio lavoro è il massimo per me. La cosa che le fa più paura? Non ho paure particolari. Sono un’ottimista e non ho grandi ansie. Il suo sogno ricorrente? Faccio sempre bei sogni, di cui non ricordo mai niente, e ho sempre dormito bene, ma ultimamente mi vengono le apnee notturne e per questo, purtroppo, devo mettermi a dieta…
Beh, io mi sono diplomato geometra ed è stato proprio lì che ho scoperto lo strumento con cui ancora oggi disegno: il Rapidograph mi consentiva un segno sottile, ideale per il mio stile. E così, diplomato geometra, si è messo subito a fare l’illustratore a tempo pieno? Macché. Quando ho fatto io le superiori, un giorno sì un giorno no si scioperava (erano i primi anni Settanta) e quindi invece che andare a giocare a biliardo con i
miei compagni me ne andavo a sciare. E sono diventato maestro di sci. Così, una volta diplomato, ho fatto quello come lavoro. Dal 1976 al 1981 ho insegnato sul Monte Bondone, in anni che ritengo straordinari: a quei tempi la “montagna di Trento” era frequentata da danesi, norvegesi, inglesi, c’era un movimento pazzesco. Poi mi hanno chiamato a Molveno, dove per cinque anni ho fatto il direttore della loro scuola di sci e di lì poi sono passato ad Andalo.
Sarà una bella soddisfazione per lei il fatto che le formiche diventino cartoon e sicuramente un’operazione che le darà ancora più notorietà. Speriamo! Grande soddisfazione, perché è il frutto di un lavoro di relazioni che dura da dieci anni, e anche un grande impegno per la preparazione della messa in onda e di tutto quello che poi comporterà. Quando è nata la sua prima formica? È nata sui banchi di scuola, quando ero alle scuole medie, nel 1971. L’anno prossimo, infatti, festeggiamo i quarant’anni. Già durante le medie facevo disegni molto elaborati, jacovittiani direi: disegnavo sezioni meccaniche, aerei, cose di questo genere. Poi, alle superiori, ho scoperto il Rapidograph ed è stata la svolta… Cosa c’entra il Rapidograph, il pennino dei geometri, con le formiche? 27
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Chissà quanti incontri interessanti… Sì, infatti. Poi, Molveno e Andalo in quel periodo erano pieni di romani: pensi che a quei tempi il ministro Frattini accompagnava gli studenti romani a Molveno per le settimane bianche… Allora è stato lì che le è venuta l’idea di aprire un negozio a Roma, concretizzata poi nel 2008, dopo l’apertura
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nel 2004 a Moena. Mah, non so. A quei tempi facevo il maestro di sci e le formiche le disegnavo solo nel tempo libero, seppur con discreto successo. Solo dal 1995 in poi ho fatto solo il disegnatore. Cosa l’ha spinta a dedicarsi al 100% alle formiche? Ho avuto la fortuna di aver trovato subito
un grossista che mi distribuiva a livello nazionale, per cui i miei poster, che negli anni Ottanta erano molto di moda, erano venduti in tutte le città d’Italia e bene. Da lì in poi è stato un crescendo, tanto che oggi ho due persone che mi aiutano nel mio lavoro: mio figlio Alessandro, che ha 24 anni e segue tutta la parte commerciale, e Lorena che si occupa della parte grafica. Ma perché proprio il soggetto formica? Non c’è un vero perché. Me lo domandano spesso, ma questa è la verità, anche se so che piacerebbe di più una spiegazione più “romantica”… Mi è sempre piaciuto lavorare sul piccolo, poteva essere un omino, un puffo, poi è saltata fuori la formica, per caso. Mi è piaciuta e sono andato avanti con questo genere. La formica è buffa, simpatica, simboleggia laboriosità, ma anche amicizia e voglia di fare gruppo: per me è la metafora di noi umani. Nonostante le formiche siano il mio “marchio”, sono i paesaggi complessi che loro abitano che mi piace disegnare. Com’è il suo lavoro? Il mio lavoro è facile dal punto di vista artistico, nel senso che è un lavoro bellissimo, mentre è difficile dal punto di
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vista commerciale. Fino ad ora siamo andati avanti bene e, anzi, siamo sempre in crescita. Quanto impiega a disegnare una cartolina o un poster? Difficile dirlo, quattro ore o diversi giorni, dipende dalla complessità del lavoro. Per preparare una piccola agenda, poi, c’è un lavoro dietro di almeno due mesi. Il suo studio di Salita Manci a Trento è pieno zeppo di tutti i gadget e gli oggetti che portano le sue formiche nella casa di tutti gli italiani. Diari, agende, astucci, cartoline, biglietti di auguri, penne, matite, quaderni, block notes, sveglie, orologi pupazzi, casalinghi, giochi da tavolo (l’ultimo nato per il Cai, un gioco
che parla di prevenzione e insegna come comportarsi in montagna) e, tra gli ultimi nati, anche i gioielli. Ciondoli in oro bianco e giallo, disegnati da Vettori e prodotti da Solpreziosi di Milano. «Quest’anno usciremo anche con la versione in argento», anticipa Vettori. Agende, calendari, biglietti d’auguri, puzzle sono stampati da Akena di Trento, mentre tutta la scolastica e i poster vengono stampati da Fabio in autonomia, anche se per molti anni, invece, venivano stampati da Cartorama. Ecco, appunto, Cartorama. Non ti è mai venuto in mente di proporti a Smemoranda o Einaudi? Ma no, sono troppo piccolo e poi ormai sono da troppo tempo editore di me stesso… Hai mai fatto fumetti? Sì, ma non è il mio genere. Cosa ne pensi dei tuoi colleghi locali? Più siamo meglio è. Arriva il caffè, ovviamente servito nelle tazzine griffate con le formichine. Vettori parla di quanto sia importante anche il suo sito web, non solo per la vendita, ma sotto l’aspetto dei fun club. Chi sono i tuoi fan? Il bello e il brutto del mio genere è che è trasversale, cioè piace sia ai bambini che agli adulti e ai nonni. Progetti futuri e sogni nel cassetto? Per ora il cartone animato mi impegnerà molto: è un progetto a cui stavamo lavorando da dieci anni. Entrare in questo mondo non è facile, ci sono volute mol-
te pubbliche relazioni. Ora ho illustrato anche un libro sui viaggi di Mozart in Italia, è un lavoro molto bello e siamo in cerca di un editore (E così dicendo guarda Paolo Curcu... Ndr.). Quanto ai sogni, ne ho già realizzati molti e penso di aver già fatto tanto e di aver avuto davvero moltissime soddisfazioni. Ne ho combinate davvero tante, ho anche scolpito formiche di ghiaccio a Londra, assieme alllo scultore Egidio Petri, che fa anche dei lavori in legno con i soggetti delle mie formiche. Devo andare avanti così: il mondo è pieno di storie nuove da raccontare. Chissà quanti aneddoti curiosi ha da raccontare sui suoi lavori su commissione… La richiesta più strana per disegno su commissione è arrivata dall’elicotterista di George Clooney. Non sapeva cosa regalargli per il suo compleanno nel 2009 e così mi ha chiesto di fargli un disegno di Villa Oleandra, la stupenda villa di Clooney, sul Lago di Como. ■ 29
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di Tiziana Tomasini
Viaggio al centro della terra (trentina)
Nel tesino esiste una perla sotterranea, una lunga grotta visitabile e percorribile… Ma cosa c’è dentro? Scopriamolo insieme
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rendi una giornata calda, anzi caldissima. Mettici un pizzico di voglia di evadere dai consueti canoni refrigeranti e lànciati sul filo viario della Valsugana, a raggiungere il Tesino. Qui ti aspetta una camminata davvero unica. Una camminata nelle viscere della terra. Per raccontare questo viaggio, basterebbero le immagi30
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ni, da lasciar scorrere senza commenti. Riferiremo quindi l’essenziale, lasciando spazio al lettore di addentrarsi nell’intricato labirinto delle emozioni. Francesco Boso, speleologo, ci attende alla Pro Loco di Castello Tesino. Breve tratto in fuoristrada, camminata sul sentiero e vestizione tecnica. L’imbocco della grotta è un cancello; oltre, il buio. Ci attrezziamo
con elmetti speciali, dotati di serbatoi per contenere una reazione chimica: sassolini di carburo ed acqua. Tale combinazione genera acetilene; si accende la miscela ed ecco creato un fascio di luce particolarmente adatto ai meandri della grotta. Già dall’ingresso capiamo il perché di scarponi, pantaloni, maglia e ventina. L’acqua è presente ovunque. Scorre in rivoli sotto i nostri
piedi, cade dall’alto goccia a goccia, invade l’acustica. L’acqua è l’elemento primo; l’elemento che, a contatto con rocce e concrezioni, ha formato in migliaia di anni uno spettacolo naturale come pochi al mondo. L’impressione percepita con la vista, fin dai primi metri, è talmente impattante da far passare in secondo piano tutte le varie sensazioni:
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I disegni creati dall’acqua sulla roccia
Passaggio tra le stalattiti sul fiume sotterraneo
La fioritura della roccia
di fresco, umidità, assenza totale di luce; l’occhio è subito catturato dall’enorme architettura del sito, rapito dalle forme della pietra nuda, liscia e lucida. La temperatura è costante in tutto l’arco dell’anno, sia nella calda estate, sia nel rigido inverno: 8°C, sempre. Quindi gradevoli sia con il caldo di questo periodo, sia con la rigidità climatica del termometro sotto lo zero. La luce calda fa scintillare le forme che si stagliano nell’enor-
me cavità. Stalattiti pendono imponenti dal soffitto della grotta carsica traducendosi ora in forme mostruose, ora in figure dal ricordo animalesco, come il famoso elefante. Stalagmiti si elevano dal basso, ora colonne, ora piccoli vulcani, ora simili a formazioni montuose ridotte in scala. Nessuna forma di vita, né animale né vegetale, in totale assenza di luce. Ai piedi le vasche – di ogni diametro, a seconda del periodo di formazione – variamente
colme d’acqua, a disseminare il pavimento. E tra vasche e colonne si procede come in un labirinto. Un labirinto ridotto a cunicolo nei punti geologicamente più recenti; un labirinto capace di aprirsi in vere stanze nei punti in cui lo scorrere millenario degli anni ha concesso all’acqua di penetrare nella roccia. Un labirinto di roccia fiorita, fantasticamente disposta secondo un ordine perfetto. Il torrente Ignoto, addentrandosi nelle viscere della terra, ha trasformato e creato pendenze e crateri, massi informi e laghetti. Nei periodi di piogge abbondanti, la grotta è in parte invasa dalle acque, che rifluiscono e colmano le sale e gli impervi sentieri. Nel percorso Francesco consiglia gli appoggi e gli appigli – alcuni artificiali, molti naturali – anticipa il passaggio seguente, fornisce chiare spiegazioni geologiche. Nella gestione dell’organizzazione delle visite ha deciso di puntare sull’aspetto diciamo più tecnico e scientifico che leggendario, pur senza tralasciare la magia delle forme e l’incanto dei passaggi millenari. Questo per una precisa scelta di turismo controllato, un “geoturismo” sostenibile. Per cogliere l’essenza del luogo. Così, nel buio illuminato dai caschetti, tutto appare paradossalmente nitido. Una “scalata in discesa” che regala emozioni infarcite di mi-
L'elefante
stero e concretezza. La roccia bagnata, la schiena curva, un mondo fantastico intorno. Jules Verne l’aveva magistralmente immaginato in uno dei suoi viaggi leggendari più famosi. Un mondo di roccia ed acqua, di assenza di luce e di suoni naturali, letteralmente dentro la terra. Per chi desidera ancora farsi stupire dallo straordinario spettacolo che la natura offre anche nelle sue più cupe profondità. Usciamo dalla voragine percorrendo a ritroso la lunga grotta. Lassù s’intravede la luce. Riemergiamo gradualmente. Di nuovo il sole, la luce, il verde, la calda brezza estiva. Via i caschetti, via la giacca subito troppo pesante, qualche foto. Mentre il cancello richiude nel silenzioso concerto dell’acqua, il ■ mondo sotto.
Ecco come andarci
L’
avventuroso trekking nelle viscere del Tesino, alla scoperta dei paesaggi carsici è un’esperienza possibile e sicuramente indimenticabile. La visita della grotta, esplorata per la prima volta nel 1927, ed attualmente in gestione a Francesco Boso, laureato in Scienze Geologiche, è lunga circa 500 metri. Tale visita si effettua tutti i giorni alle ore 9.00 ed alle ore 14.30; la prenotazione è obbligatoria, almeno dal giorno precedente, al numero 329.4019894. Modalità di svolgimento, tempi di percorrenza, abbigliamento idoneo ed altro sono inform azioni che vengono fornite anche telefonicamente o sul posto, presso la Pro Loco. Goccia dopo goccia... 32
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Panoramica nella grotta carsica
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trentinoattualità
di Paolo Chiesa
Nel regno della lega, la lega non c’è cÀpitano cose che non t’aspetti a PONTE DI LEGNO (BS), al CONFINE TRA IL TRENTINO E LA LOMBARDIA. né Un adesivo, Nè una bandiera col simbolo della padania. In compenso tanti incontri simpatici e stimolanti
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opo i precedenti viaggi ai confini dell’Impero Trentino che mi hanno portato a Cismon del Grappa (Vicenza), Brentino Belluno (Verona), Bagolino (Brescia), Salorno (Bolzano) e Falcade (Belluno), ho controllato sulla cartina se non mancassero altri luoghi da visitare. Inizialmente sembrava di no ma poi, facendo più attenzione, mi sono accorto che un altro luogo geografico c’è, ai confini del Trentino. Si tratta di una realtà che in effetti non esiste, se non nell’immaginario di alcuni. Sto parlando della Padania che Wikipedia descrive come “un’entità politico-amministrativa astratta corrispondente all’attuale Italia settentrionale”. Uno dei luoghi simbolo di questo territorio inventato dalla Lega Nord è Ponte di Legno in provincia di Brescia. È lì che sono diretto, dove passa le vacanze Umberto Bossi e dove la Lega Nord ha avuto il 41% dei consensi alle elezioni politiche del 2008, il 33% alle provinciali del 2009 e il
34% alle regionali del 2010. A dire il vero però il Comune non lo amministra la Lega e l’attuale sindaco Mario Bezzi alle elezioni del 2008 faceva parte di una lista civica. A Trento prendo la comoda bretella che inizia nei pressi del casello di Trento nord e arrivo a Mezzolombardo, da dove mi dirigo verso la val di Non e il magico mondo della mela trentina. È proprio un mondo magico: c’è anche un segnale stradale che indica la casa di uno degli amici di Biancaneve: il nano Brontolo! A un controllo successivo mi accorgerò che saltando una enne in realtà avevo letto l’indicazione per Nanno e Portolo. Attraverso Cles che è parecchio animata dai turisti. Dopo un po’ un bivio mi dice che a destra potrei andare in Alto Adige mentre a sinistra c’è la val di Sole. A proposito: il sole c’è. Finalmente una trasferta all’asciutto, dopo il bagnomaria nel bellunese del mese scorso. Il territorio è costellato qua e là con i nylon delle coltivazioni che
trentinoattualità
Simone Domenighini
da lontano sembrano dei laghetti montani finti, come quelli dei presepi. A Dimaro c’è il bivio per Madonna di Campiglio. Il paesaggio a questo punto è molto simile a quello altoatesino: se non fosse per le case che lì sono molto più caratteristiche, ci si potrebbe anche sbagliare. A Commezzadura, sul Noce stanno facendo rafting in un fiume che promette un bel movimento a chi ci prova. Sulla strada c’è un gran viavai di moto tedesche: la vicinanza con l’Alto Adige stimola i centauri germanici alla discesa in Trentino e in Lombardia. Due indicazioni simili: Marilleva 900 e Marilleva 1400 portano alle due località in cui è divisa la frazione del Comune di Mezzana (ma dargli due nomi diversi non andava bene?). In queste zone la Strada Statale 42 spacca a metà i paesi e il traffico è spesso asfissiante. Se ne parla sia tra la gente che nelle istituzioni. La ferrovia Trento-Malè riesce a fare a malapena la sua parte e in zona è prevista una delle tratte del progetto Metroland. Chissà se potrà essere una soluzione. A Cusiano si iniziano a vedere le indicazioni per Brescia e Milano. Uno sguardo al bel castello di Ossana e si sale. Ora la valle si stringe e Vermiglio sembra anche lui trasportato qui dall’Alto Adige. C’è un riccio che sta attraversando la strada e una coppia ha fermato la
macchina: lui blocca il traffico e lei mette in salvo il piccolo pedone. Dopo il forte Strino che faceva parte del grande sistema di fortificazioni austriache al confine italiano, arrivo al primo cartello che indica il Passo Tonale. Alcuni turisti tedeschi stanno facendo le foto di rito per documentare di esserci stati, cosa che del resto sto facendo anch’io. Dall’altra parte della valle ci sono tre specie di grattacieli bianchi che stonano da matti in questo paesaggio e per i quali gli alemanni ci fanno intendere che avrebbero un’idea: “dynamit!”. Ecco, ora ci siamo: attraverso il confine con la Padania. Mi aspetto un doganiere vestito di verde pronto a interrogarmi sulle motivazioni della mia visita e sulla mia appartenenza alla razza nordica. Niente. Nessun Borghezio con bandiera albertogiussanica che mi metta in guardia contro il pericolo immigrazione. C’è invece un signore polacco che vende binocoli e che si sta cucinando qualcosa su un fornelletto da campeggio e che immagino avrà una speciale delega padana a presidiare il confine. Mi fermo come d’abitudine a uno dei primi locali oltre confine: l’Ufo bar. Da dietro al bancone, mi serve il ginseng un ragazzo albanese. Strano, da queste parti mi aspettavo un barista autoctono. Chiedo se posso parlare con i proprietari. Il ragazzo mi indica una signora seduta a uno dei tavoli. Si chiama Rita Tresa e anche lei è albanese. Ma questo è un segnale di cambiamento: la Padania del “föra di ball” è davvero un’entità immaginaria. Se dei cittadini stranieri lavorano tranquillamente a due passi da Ponte di Legno, luogo di vacanza del Senatur c’è ancora speranza per una società multirazziale. La signora Rita, che non vuole fare la foto, si trova bene qui, sia come attività che come famiglia. Al tavolo con lei
Centro di 1870 Abitanti
P
onte di Legno o Ponte, come lo chiamano gli abitanti (Pònt per chi usa ancora il dialetto) si trova all’estremità della Valle Camonica, in provincia di Brescia. Il suo nome deriva dal ponte di Dalegno, l’antico comune comprendente gli attuali Ponte di Legno e Temù. Il confine con il Passo del Tonale e il comune trentino di Vermiglio, ne fa un luogo di passaggio tra l’operosa Lombardia e il ricco Trentino. Nel 1912 fu nominata dal Touring Club Italiano “prima stazione italiana di turismo e sports invernali”. Questi luoghi hanno conosciuto in prima persona le due guerre mondiali, in particolare la prima, essendo uno degli avamposti principali fra l’Italia e l’Austria. Il 27 settembre 1917, Ponte venne rasa al suolo in seguito a un massiccio bombardamento dei cannoni austriaci. In quell’occasione si decise di usare quella data per dare il nome alla piazza principale del paese che è appunto Piazza 27 settembre. Dopo la fine delle ostilità ci fu il piano di ricostruzione che terminò nel settembre 1922. Dopo gli anni 50, periodo nel quale gli abitanti arrivarono a essere più di 2300, il Comune è stato interessato da un progressivo fenomeno di emigrazione. Paradossalmente, nel momento in cui iniziava lo sviluppo della stazione sciistica e con la conversione delle strutture abitative da permanenti a stagionali grazie all’afflusso dei turisti che affollavano il Comune soprattutto nei periodi invernali. Attualmente, Ponte di Legno conta 1870 abitanti.
Otto milioni di Euro di biciclette per la Tour-Transalp 35
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ADAMELLO SKI: non solo sci
A
damello vuole dire anche Adamello Ski. Il Consorzio, che prende il nome dal ghiacciaio è nato nel 1977 come consorzio impiantistico fra tre società lombarde: Paradiso, Sinvale e Sit. In seguito altre realtà si sono aggiunte: le associazioni albergatori di Pontedilegno e del Tonale, le scuole sci Pontedilegno-Tonale e Tonale-Presena e i comuni lombardi di Pontedilegno, Temù e Vezza d’Oglio e quello trentino di Vermiglio. Oltre alle infinite possibilità offerte nel periodo invernale da 100 chilometri di piste dove potere praticare il tradizionale sci alpino, qui si ritrovano anche gli appassionati dello snowboard, del carving, del fondo, dello sci d’alpinismo del telemark e delle più tranquille passeggiate con le racchette da neve. Ma il Consorzio Adamello Ski si occupa anche degli altri periodi dell’anno, quando la neve non c’è e si occupa di promozione, commercializzazione, marketing, pubbliche relazioni, ufficio stampa e organizzazione di eventi. I rapporti tra lombardi e trentini sono di buona collaborazione. Certo che, dicono da queste parti, quando recentemente hanno aperto il nuovo impianto di risalita da Ponte di Legno con la conseguente possibilità per i turisti di pernottare in loco senza andare direttamente sul Tonale trentino per andare sulle piste, i trentini non l’hanno presa proprio bene. c’è Simone Domenighini. Mi dice che da queste parti ci sono molte collaborazioni con il vicino Trentino, sia tra istituzioni che tra privati, soprattutto per quanto riguarda lo sci. E secondo il signor Simone sono gli imprenditori trentini che “tirano la carretta” dal punto di vista degli investimenti. Sarà anche vero che avranno disponibilità maggiori, ma come la mettiamo con il “farsi su le maniche” di cui mi hanno parlato nel Veneto
Andrea e Gianmario 36
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e nell’altro bresciano, a Bagolino? “Delle altre parti non posso sapere”, mi risponde, “qui si ha la sensazione che a differenza degli imprenditori bresciani che tendono a stare nello stesso gregge, quelli trentini cerchino invece di emergere facendo qualcosa in più”. Il signor Simone conclude anche con un’osservazione sulla differente etica e moralità trentina, sia per quanto riguarda l’attenzione al cliente che il rispetto delle
regole e mi fa l’esempio dei “non trentini” che in Trentino raccolgono i funghi in maniera fuorilegge. Quest’abitudine immagino che faccia parte della tendenza a “fregarsene” di chi viene da fuori, come del resto a volte capita anche ai trentini in trasferta. La faccenda della cortesia e dell’attenzione trentine verso il cliente fa piacere, anche se devo dire che è una novità, perché spesso non ne ho sentito parlare in maniera proprio
Il pittore Sergio Zuelli
esaltante (e anch’io ho avuto i miei riscontri in merito). Riparto e dopo uno sguardo all’inquietante spettacolo del ghiacciaio dell’Adamello, scendo i tornanti lombardi e arrivo a Ponte di Legno. La prima delle strade di accesso è chiusa da transenne per una qualche manifestazione. Faccio un giro per stradine e vedo del movimento al campo sportivo. Sul terreno di gioco non ci sono calciatori ma centinaia di biciclette sdraiate su dei teli. “Ci saranno 3 milioni di euro di bici”, mi dice Bruno che ne sta spingendo una. Sono una buona parte dei mezzi usati dai milleduecento partecipanti al Tour-Transalp, l’attraversamento delle Alpi in bici da strada, cioè la corsa ciclistica europea a tappe più significativa dell’arco alpino. Partita a Sonthofen in Germania il 26 giugno, dopo sette tappe durante le quali è passata per l’Austria e l’Alto Adige, è terminata ad Arco dopo avere fatto 18 passi alpini e 917 chilometri. Da stancarsi solo a scriverlo. Bruno, insieme a Natale, Lallo, Domenico e Luciano, lavorano per l’Adamello Ski, il Consorzio che gestisce impianti e promozione turistica della zona e del quale fa parte anche il Trentino. Conoscono quindi le realtà confinanti,
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L’ADAMELLO E I SUOI PARCHI
L
a zona dell’Adamello è zona di parchi. I trentini conoscono principalmente il Parco Naturale Provinciale dell’Adamello Brenta che si estende tra la val di Non, le valli Giudicarie e la val di Sole coprendo un territorio di oltre 62 mila ettari. Ne fanno parte i gruppi montuosi dell’Adamello-Presanella e quello delle Dolomiti di Brenta. Ma c’è anche il quasi omonimo Parco dell’Adamello della Lombardia che si estende per 51 mila ettari tra il Passo del Tonale e il Passo di Crocedomini e si trova al centro della catena alpina nelle Alpi Retiche. Comprende tutto il versante lombardo del gruppo dell’Adamello con il ghiacciaio omonimo. Il Parco è collegato a est al Parco trentino Adamello-Brenta e a nord al Parco dello Stelvio, a sua volta confinante con il Parco Nazionale svizzero dell’Engadina. Nella sua totalità si tratta di un’area protetta di 250 mila ettari: la più grande delle Alpi. Lo scultore Gianluigi Sandrini
tanto che mi dicono: “da voi costruiscono gli alberghi che oltre a portare turismo fanno lavorare le persone. Da noi le immobiliari costruiscono appartamenti che sono più facili da gestire: li vendi e basta. Però poi tanti restano vuoti quasi tutto l’anno”. Ponte di Legno è un cantiere aperto per una serie di lavori pubblici tra i quali quello per la realizzazione di una ciclabile con relativi marciapiedi. Non c’è un parcheggio a morire. Risalgo le strade del centro storico che è proprio bello e lascio la macchina praticamente in cima al paese. Scendendo a piedi verso il
Zeffira e Veronica Riva
centro incontro Zeffira Riva con la figlia Veronica. Zeffira ha parenti a Mezzana in Val di Sole e per lei il confronto con il vicino Trentino sta tutto nelle agevolazioni che qui non sono paragonabili, sia per la gente comune che per le imprese. Lavora nel panificio di famiglia e mi dice che a Ponte di Legno si lavora molto nei periodi turistici: Pasqua, Ferragosto, Natale. Poi meno, perché come altre piccole realtà di montagna da qui la gente se ne sta andando a Brescia e a Milano. Anche lei mi fa notare che qui ci sono molte seconde case che vengono sfruttate poco. Proseguo la discesa a piedi e in Corso Trieste entro nel laboratorio artigiano di Gianluigi Sandrini, scultore del legno e del bronzo. Il signor Gianluigi ha imparato l’arte dal papà Martino, perfezionandola poi a Ortisei in Val Gardena. Lavora principalmente per le chiese ma la sua vetrina è anche piena di souvenir in legno che i turisti amano portarsi a casa. Fuori dal laboratorio incontro Sergio Zuelli che fa l’imbianchino: “non il pittore, quelli fanno i quadri”, scherza. Ma anche il suo mi dice sia un lavoro bello che
gli dà molte soddisfazioni. Ma per un artigiano, è dura? E qui da copione ci starebbe una sequela di lamentele da “partita iva” sulle tasse e tutti gli altri cavalli di battaglia leghisti: d’altronde siamo o non siamo in una roccaforte del cielodurismo? E invece niente. Sergio, molto tranquillamente mi dice che le uniche difficoltà sono relative ai corsi e alle norme sulla sicurezza che sono molto rigide e che comunque vanno seguite. “Anche se, dopo trentacinque anni di cantieri e i consigli dei nonni artigiani, qualcosa sulla sicurezza sul lavoro la so anch’io”. Ma la Lega? E qui con un sorriso Sergio mi dice: “Guarda che qui ci sarà probabilmente una maggioranza di persone che simpatizzano per la Lega, ma non è vero che sono tutti leghisti”. Ed effettivamente, ora che ci bado, in giro non ho ancora visto una bandiera o un adesivo verde. Continuo a scendere e faccio le foto ai vari ponti sul torrente Frigidolfo, che più a valle incontra il Narcanello dando vita al fiume Oglio. E lì, dove i due corsi d’acqua si uniscono, c’è la bellissima “Rasega”, che vuol dire segheria, dal nome della sua antica funzione.
Entro per l’ultimo caffè bresciano e Andrea e Gianmario, i baristi, tra la preparazione di uno spritz e il consiglio di un vino ai turisti seduti ai tavolini all’esterno, mi fanno visitare la bella stube in legno. Tento per l’ultima volta di sapere qualcosa di questa Lega della quale non ho visto traccia. I due mi dicono che casco male perché non si intendono di politica (Gianmario) e se si trattava di sport ne sapevano di più (Andrea). Esco dal locale e vicino al ponte su quello che ormai è diventato il fiume Oglio, incontro due ragazzi nordafricani che stanno chiacchierando seduti su una panchina e mi viene da pensare che Ponte di Legno diventi leghista solo quando ci passa le vacanze Umberto Bossi. Mentre risalgo il paese per andare a recuperare la macchina però mi viene in mente che se la mia impressione è sbagliata da queste parti potrebbe dare fastidio la bandiera italiana che espongo sulla cappelliera della Sandero da ben prima del 17 giugno. Invece, per fortuna, non trovo nessun ministro della Repubblica che fa cose disdicevoli con il tricolore. Si riparte. Risalgo la valle e ridiscendo nell’Impero Trentino. ■ 37
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di Tina Ziglio
C’
era una volta la camminata. Ora c’è il nordic walking. Nuovo, essenziale, tecnico ed economico. Una disciplina sportiva che rappresenta l’ultimo anello di una catena evolutiva. Punti di forza: impegno muscolare, ossigenazione, contesto ambientale. Punto debole: una panoramica di proposte non ancora ben coordinate tra di loro. Abbiamo sottoposto ad interrogatorio Guido Degasperi, master training di nordic walking. Abbiamo voluto sapere tutto di questo sport, dagli inizi ai trentini giorni nostri. Ci aspettavamo forse panoramiche naturalistiche, grandi frasi di poesia e connotazioni bucoliche. Niente. Assolutamente niente. Guido è uno sportivo concreto. Prima di tutto il gesto atletico, nella sua essenza. Poi la scenografia. Perché lo sport in quanto tale non si costruisce sullo sfondo ambientale. O meglio, tecnica e gesto atletico sono i pilastri. Tutto il resto, è un felice contorno ma comunque contorno. Che cos’è, dunque, il Nordic Walking? Il Nordic Walking è una tecnica che consente a “camminare utilizzando i bastoncini”. È una forma di movimento che unisce al gesto motorio di base del cammino un maggior impegno muscolare ed un aumentato controllo della postura; una particolare tecnica di camminata dove i bastoncini “aiutano” a fare più fatica. Dove nasce e a quali altre pratiche sportive è collegato? Nei paesi scandinavi, fin dagli anni 30, i migliori atleti di sci di fondo, biathlon e combinata nordica utilizzavano il metodo di allenamento estivo 38
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DUE (MILA) PASSI IN TRENTINO Camminare è il più naturale degli automatismi. Il nordic walking dà oggi l’opportunità di farne una disciplina denominato “Ski Walking“. Nel 1992 la letteratura specializzata americana presentava il Pole Walking (Pole = racchetta da sci) cioè il Walking con le racchette da sci quale strumento per aumentare il lavoro degli arti superiori. Studi compiuti da Stoughton, Larkin e Karavan nel 1992 e da Hendrickson nel 1993 analizzarono gli effetti del Walking sulla resistenza, sulle performance ottenute con questo tipo di allenamento e sugli effetti psicologici dovuti all’uso dei bastoncini. Nel 1996, in Finlandia, furono effettuate delle ricerche inerenti lo “Sauvakävely” cioè la camminata con i bastoncini. Utilizzando ed adattando la tecnica di avanzamento diagonale tipica dello sci di fondo e combinando alla camminata
con i bastoncini diversi esercizi di tonificazione e stretching si originò una nuova forma di allenamento. L a definizione “Nordic Walking“ fu usata per la prima volta nel 1997. Quando è arrivato in Italia? In Italia si comincia a parlare di nordic walking grazie all’Associazione Nordic Fitness Italiana, fondata a Merano nel 2004 da Thommy Scoepf, che introdusse per primo la nuova tecnica di camminata nordica. In seguito il nordic walking si è lentamente diffuso sul territorio nazionale. Non conosco i dati dell’attuale numero dei praticanti. Camminare è il più naturale ed essenziale degli automatismi. In che modo la camminata si evolve e diventa disciplina sportiva?
GUIDO DEGASPERI
I
nsegnante di Educazione Fisica, 47 anni, vive a Trento dove insegna Formativa, Posturale, Nuoto, Ginnastica in acqua in vasca terapeutica, Nordic Walking. Da anni inserito nell’attività motoria per adulto/anziano, collabora con l’Istituto Regionale di Studi e Ricerca Sociale di Trento nel settore dell’università della Terza Età e del Tempo Disponibile, nel settore formazione ove coordina docenti e il progetto di educazione al movimento. Ha insegnato nelle scuole elementari collaborando al Progetto PAT-CONI per l’educazione motoria nell’età scolare. Già collaboratore dell’Istituto di Formazione della Federazione Italiana Nordic Walking e dell’Associazione Nordic Fitness Italiana.
È vero che camminare è uno degli schemi motori che fa parte del nostro patrimonio motorio genetico come correre, saltare, arrampicare, lanciare. Ma rimane comunque un gesto che si impara dal primo anno di vita in poi. Da quando in pratica decidiamo di passare dai quattro appoggi ai due posizione eretta. Camminare ci garantisce inoltre l’autonomia del movimento e gran parte dell’autosufficienza nelle nostre attività quotidiane. Ognuno di noi ha “passo dopo passo” personalizzato il proprio modo di camminare in base alle caratteristiche fisiche, allo stato di forma del momento, agli adattamenti che il nostro corpo ha richiesto in risposta alle esigenze. Il modo di camminare dei vent’anni è diverso da quello dei 50 ed da quello degli 80 per il semplice motivo che forza ed equilibrio sono naturalmente diminuiti. Quindi direi che l’obiettivo non dovrebbe essere quello di evolvere la camminata ma quello di mantenere una buona qualità del movimento in termini di ampiezza, frequenza e fluidità. A questi tre parametri possiamo associare rispettivamente la mobilità articolare, l’impegno cardiovascolare, il lavoro neuromuscolare. Fare nordic walking seriamente significa modificare il proprio modo di camminare adottando una tecnica che comporta, dal punto di vista muscolare, un maggior controllo della postura, dell’ap-
trentinoattualità poggio del piede, dell’equilibrio e della coordinazione. Una disciplina sportiva prevede un regolamento tecnico, una tecnica di riferimento, un settore agonistico, prestazioni misurabili. Personalmente non vedo nel nordic walking queste caratteristiche, parlerei piuttosto di un’attività fisica completa a condizione che si riesca ad acquisire una buona tecnica di base. Solo così il nordic walking diventa: fattibile, corretto, adattabile e vario. Quale attrezzatura è necessaria per praticare questo sport? Per praticare il nordic walking è sufficiente dotarsi di un abbigliamento adatto per l’attività all’aperto, una buona scarpa che permetta un lavoro naturale del piede e della caviglia e, naturalmente, i bastoncini da nordic walking. Questi si differenziano da quelli solitamente utilizzati nel trekking per il peso ridotto e per il sistema lacciolo che permette di fissare il bastoncino alla mano ma anche di poter lavorare con la mano aperta. Come in ogni pratica sportiva, l’apprendimento del gesto tecnico è fondamentale. Quali sono le scuole, gli enti o le società sportive trentine che attivano corsi di Nordic Walking? Premetto che il nordic walking in Italia non ha ancora trovato una precisa collocazione nel panorama “sportivo”. Il fatto che non esista (ancora?) una
federazione di riferimento, ossia un ente istituzionale, crea una certa confusione a chi si avvicina al nordic walking anche per semplice curiosità. In Internet alla parola nordic walking escono tutte le scuole, le associazioni e le federazioni che offrono e propongono il nordic walking originale. Volendo fare una breve cronistoria attraverso le sigle possiamo dire che all’inizio fu l’ANI (Associazione Nordic Fitness Italiana) che, come detto in precedenza, portò il nordic walking in Italia. Due suoi istruttori costituirono poco tempo dopo l’ANWI (Associazione Nordic Walking Italiana) con il loro nordic walking originale (?) finlandese. Quindi arrivò la FINW (Federazione Italiana Nordic Walking) che in collaborazione con l’ANI diede, o cercò di dare al nordic walking una struttura più articolata allo scopo di collaborare con le federazioni sportive e con le scuole . Parallelamente anche l’ANWI comincia a collaborare con la FICN (Federazione Italiana Camminata Nordica) creata al suo interno. Poi dalla diaspora da ANI e FINW di alcuni istruttori nacque la SINW (Scuola Italiana Nordic Walking) che ha voluto prima accogliere gli istruttori smarriti e quindi formare i propri. Tutte queste sigle rappresentano associazioni sportive dilettantistiche o di natura giuridica simile. In tutti i siti si possono trovare gli
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elenchi Istruttori che, a detta della scuola o della federazione di turno, abiliterebbe all’insegnamento del nordic walking. Non è così. Sono elenchi autoregolamentati che certificano solo l’appartenenza a questa o quella associazione. Gli unici brevetti che possiedono un Albo Professionale sono i maestri sci e le guide alpine. Chiunque può improvvisarsi istruttore di nordic walking, creare un proprio metodo, costituire l’ennesima associazione senza che qualcuno lo possa impedire. E questo è un punto di debolezza. Non so dare molte informazioni sulle realtà locali ma conosco molto bene i colleghi che propongono ed insegnano il nordic walking sia in città che sul territorio. (a qualcuno, colpevolmente, io stesso ho rilasciato il brevetto…sig) Quando qualcuno mi chiede dove e con chi può praticare nordic walking o quando, per il mio lavoro, contatto un docente per una collaborazione, non tengo assolutamente in considerazione di quale associazione faccia parte, ma faccio riferimento alle competenze sia tecniche che didattiche di base nell’ambito dell’educazione motoria. In una regione come la nostra, nella quale la conformazione del territorio 40
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ha storicamente abituato alla fatica del percorrere le valli, del salire e scendere le montagne anche per le primarie necessità, come viene visto questo sport? Come qualcosa che in realtà si è sempre fatto – camminare per boschi e monti – o come una nuova possibilità di espressione sportiva? Mi rifaccio a quanto detto in precedenza. Se non viene insegnata correttamente la tecnica, dichiarando quali sono gli obiettivi motori, risulta difficile differenziare questo modo di camminare “nordic walking” dal camminare portando a zonzo i bastoni. Ovviamente la percezione di chi vive e si muove in città è diversa da quella di chi vive in realtà di montagna o comunque è abituato agli spazi aperti. Camminare in città con i bastoni è ancora, ma sempre meno, motivo di curiosità. Come si diventa istruttori di Nordic Walking? Quali competenze vengono richieste per insegnare questa disciplina sportiva? Il “brevetto” di istruttore si ottiene frequentando un corso della durata variabile da 1 a 3 giorni a seconda dell’associazione a cui ci si rivolge. I requisiti di accesso variano da associazione ad associa-
zione come il percorso formativo, la durata dei moduli, il costo e, purtroppo, anche le competenze necessarie per diventare istruttore. Personalmente ritengo che l’entusiasmo, la capacità a socializzare, la voglia di fare o l’essere un atleta di buon livello non siano prerogative sufficienti per permettere la partecipazione a corsi di formazione in cui si dovrà imparare ad insegnare. Sarebbe importante che già per gli istruttori di primo livello venissero richiesti percorsi di studio di settore (ISEF - fisioterapia-scienze motorie) o brevetti di discipline sportive correlate (maestro di sci nordico ed alpino) che garantiscano una preparazione di base indispensabile per gestire gruppi il più delle volte eterogenei per età e capacità. In realtà queste erano le intenzioni iniziali ma in seguito il mercato ha avuto il sopravvento sulla qualità e la “concorrenza” tra associazioni ha abbassato il livello dei requisiti e competenze. Da qualche tempo si sta cercando di correre ai ripari organizzando dei corsi pre-corso per acquisire almeno i fondamentali della tecnica. Peccato che attualmente ci siano più istruttori “attestati” che praticanti. Dando un’occhiata in Internet solo in Trentino ri-
sultano essercene quasi 400. Da uno scenario di questo genere emerge come il nordic walking sia stato privato della sua funzione primaria. Basti pensare alle infinite varianti che sono state inventate: da quelle olistiche a quelle filosofiche e quant’altro. Confondere lo strumento con l’obiettivo è stato fatale. Servirebbe a questo punto una riflessione per ricollocare il nordic walking nel suo ambito naturale e cioè: una forma di movimento, un gesto tecnico che se praticato correttamente permette di raggiungere uno stato di benessere psico-fisico. I giovani sono interessati alla pratica di questo sport? Per quali fasce di età è particolarmente consigliato? Nella domanda la risposta… i giovani sono interessati allo sport e non all’attività motoria finalizzata al benessere psicofisico. Questo è l’obiettivo di chi vuole mantenersi efficiente in modo corretto, completo e relativamente semplice. È una forma di movimento adatta a tutti, dal bambino all’anziano, passando dall’atleta che lo inserisce negli allenamenti, a chi deve fare della riabilitazione che non può mai essere improvvisata e non può prescindere da specifiche competenze Ovviamente per ogni tipologia di utilizzatore dovrà essere proposta ed insegnata non solo la tecnica base, ma anche le varianti specifiche. Quanto incide il paesaggio, il verde, la scenografia alpina sugli effetti benefici derivati da questo sport? Non saprei quantificare. Certamente praticare attività fisica nella natura può essere stimolante e sicuramente amplifica la sensazione di benessere che l’esercizio fisico produce. Tanto quanto nuotare in una baia dei Caraibi piuttosto che in una piscina ■ affollata…
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di Gianfranco Gramola
T
he Bastard Sons of Dioniso sono arrivati alla notorietà grazie alla partecipazione alla seconda edizione di X Factor. Il trio è formato da Jacopo Broseghini, voce e basso, Federico Sassudelli, voce e batteria, e Michele Vicentini, voce e chitarra. Il loro primo album è stato “Great tits heat!”, seguito l’anno dopo con “Even Lemmy Sometimes Sleeps”. Nel 2009 partecipano a X Factor , dove arrivano secondi ma vincono il premio della critica. Poi pubblicano “L’amor carnale” (che vende 35mila copie e prende il disco d’oro). Incidono poi “Mi par che per adesso”, anticipando l’album “In stasi perpetua”. Ho incontrato i “Bastard” a Susà di Pergine, nel loro “covo”, dove, tra una birra e l’altra, suonano, provano e scrivono le loro canzoni. Com’è nata la passione per la musica, chi ve l’ha trasmessa? (Michele) Ho iniziato a 7 anni a suonare alla Scuola Musicale di Pergine. Agli inizi non avevo tanta passione. Poi ho portato avanti il discorso musicale con i primi gruppetti alle scuole medie e pian piano ho cominciato ad apprezzare la musica e ad avere un gusto personale. Emozioni che poi abbiamo messo nelle nostre canzoni.
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3 allegri ragazzi 3 Federico, Jacopo e Michele: The bastard sons of dioniso. Tre simpaticoni, amici e complici grazie alla grande passione per le sette note (Federico) Io ho tutta la famiglia immersa nella musica. Ho iniziato a suonare la tromba nella banda di Vigolo Vattaro, mi sono iscritto al Conservatorio, dove ho fatto qualche anno, nel frattempo mi sono avvicinato allo strumento della batteria e alla chitarra, come autodidatta. Ho fondato qualche gruppetto con degli amici e poi con Michele e Jacopo abbiamo iniziato a suonare seriamente dal 2003. Adesso la chitarra la suono raramente, ho mollato la tromba, per dedicarmi alla batteria. (Jacopo) Anch’io ho iniziato grazie alla mia famiglia, perché abbiamo il pianoforte a casa, ho fatto un corso appunto di questo strumento, poi sono passato al basso e cerco di suonare un po’ di tutto. Temete più il giudizio dei vostri genitori o dei fans?
(Federico) Mio papà era un musicista e quindi il suo giudizio è importante. Fra l’altro ho iniziato a suonare anche perché in casa avevo tutti gli strumenti del suo vecchio gruppo. Lui viene a vederci in quasi tutti i concerti in zona. Che lavoro fanno i vostri genitori? (Jacopo) Ingegnere e la mamma infermiera. (Federico) Mio papà ha una falegnameria. (Michele) Meccanico e la mamma fa la casalinga. Ricordate il vostro debutto? (Federico) La prima volta è stata in un centro sociale, in un locale sotto terra. C’erano una trentina di persone e salutavamo un’amica che partiva. È stata una bella festa e anche un bel debutto in pubblico.
Qual è il vostro giudizio in merito all’esperienza di X Factor? (Michele) È stata una bella esperienza e basta, nel senso che abbiamo avuto delle cose positive, qualcuna più spiacevole e qualche critica. Una cosa positiva è che ci ha dato la possibilità di suonare a livello professionistico e di farci conoscere in tutta Italia. A X Factor avete notato invidia o rivalità fra concorrenti? (Jacopo) Noi ci siamo comportati sempre in maniera corretta con tutti, gli altri, con noi, si sono comportati di conseguenza. Siamo stati sempre aperti in tutte le situazioni, parlando di cosa ci succedeva, perché non avevamo niente da nascondere, e loro ci hanno dato il loro lato positivo. Hanno scritto qualcosa che vi ha dato fastidio? (Jacopo) Sinceramente a me non hanno dato fastidio le critiche, specialmente fatte da persone che ci conoscono poco. Magari quando parlano di musica, all’inizio dai un po’ di credito alle parole di qualcuno pensando che ti giudichi dal punto di vista di quello che stai facendo, come un operaio che fa su un muro e gli dicono che quel muro è storto. In quel caso stai parlando del suo lavoro, non della persona. In questo ambito, parlare del lavoro con un consiglio o una critica costruttiva oppure un semplice insulto, può far arrabbiare anche la persona più calma del mondo.
Quali sono i vostri idoli musicali? (Michele) Abbiamo dei gusti abbastanza in comune, tipo quelli della musica anni ’70, anche per un aspetto affettivo. A 17 anni ascoltavo i Led Zeppelin, i Deep Purple, ecc… Questi gruppi mi hanno aperto un mondo... Amiamo molto anche il rock moderno. Ci piace anche il folk americano, tipo Crosby, Still, Nash e Young. (Federico) A ma piace tantissimo la musica popolare. Sai, sono un po’ la zoccola del gruppo. Adesso sono preso tantissimo da Max Pezzali. Coltivate qualche hobby? (Federico) Gioco a calcio nella Vigolana, la squadra del mio paese, nel ruolo di punta. Inoltre sono uno sfegatato juventino. (Jacopo) Io suono e basta. (Michele) Anch’io suono. Anche quando sono a casa, suono oppure butto giù quattro righe per una nuova canzone. Avete fatto i testimonial ADMO. Fate anche volontariato o altro? (Federico) Ci hanno semplicemente chiesto se volevamo fare da testimonial e ci siamo iscritti alla banca dati della ADMO di Trento, per diventare donatori di midollo osseo. Visto che era una cosa utile, l’abbiamo fatto veramente con il cuore. Tutto questo con un semplice prelievo che identifica la compatibilità del midollo osseo. (Jacopo) Siamo anche supporter di Unimondo, un’altra associazione che si occupa di informazione. Le persone, da quando nascono, vivono in un mondo di informazioni che non si riescono a filtrare veramente e a sapere quello che è giusto o sbagliato. Per farti un esempio, io sono un po’ ignorante sulla storia recente, a parte le Guerre mondiali, perché c’è un pezzo di storia che onestamente ho saltato quando ero un ragazzino e solo quando ho fatto l’Università ho avuto la possibilità di studiare dei passaggi che mi
ero perso. Però, della storia contemporanea, è molto difficile avere delle informazioni più dettagliate, perché uno ne parla così, vagamente, e alla fine diventa un’idea come può o non può essere. Una lettera o un messaggio curioso che avete ricevuto? (Jacopo) È successo l’altro giorno. Ero al ristorante e mi è arrivato un bigliettino scritto da una bambina di 4 anni. C’era scritto: “Ciao Jacopo, non sei solo il mio preferito, ma anche di Greta, la mia miglior amica, che è qui presente. Vorremmo che tu fossi nostro fratello e vorremmo avere da te anche una foto, appena hai finito di mangiare, insieme a noi. Un bacino e grazie. Ciao. Lucia e Greta”. Se vi proponessero un nuovo reality, ci andreste? (Federico) Andrei volentieri all’Isola dei Famosi solo per dimagrire 7/8 chili. Un vizio e un pregio? (Michele) Un vizio è il fumo. Il pregio… bere. (Federico) A parte il fumare, ho il vizio di dormire troppo. Vado a dormire molto tardi e di conseguenza dormo fino a tardissimo. (Jacopo) Io ho tanti vizi e tanti pregi. Chi portereste con voi su un’isola deserta? (Michele) A parte la chitarra, la morosa se ce l’avessi. (Federico) Un pallone da calcio, con la pompetta per gonfiarlo. Dopo un anno divento come Cristiano Ronaldo. Una trasmissione televisiva che vi piace molto? (Michele) Guardiamo molto i documentari di storia, perché sono sempre piacevoli e interessanti. (Federico) Dove abito prendo pochi canali. Quando posso guardo “Le Iene”. Che figata. Progetti? (Federico) In agosto abbiamo un paio di concerti e in settembre dovrebbe uscire l’album “Per non fermarti mai”, sperando che piaccia. ■
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NORVEGIA di Miriana Detti
SPETTACOLO PURO DELLA NATURA
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a Norvegia è per molti sinonimo di fiordi. Ma il Regno di Norvegia è molto di più. Una natura incontaminata e maestosa, paesini con edifici caratteristici costruiti in legno, cascate che si gettano nel mare dall’alto dei monti che sovrastano i fiordi, storie di vichinghi, luoghi di architettura, design e cultura. Un territorio vasto, che è bello percorrere in auto, o con tratti da fare in treno o in battello, tra i fiordi, per sfidare il freddo ed arrivare fino
a Capo Nord, nella regione dove lo spettacolo dell’aurora boreale vi farà restare senza fiato. Nonostante la latitudine, il clima in Norvegia risulta mitigato dall’influsso della Corrente del Golfo che lambisce la costa. Ogni stagione qui ha il suo fascino e certamente per gli amanti dell’inverno e della neve, questo è il paradiso. In estate le giornate sono infinite, e il sole di mezzanotte al nord è davvero qualcosa di indescrivibile. Le mandrie
The Reinefjord in Lofoten (Photo Credit: Andrea Giubelli/www.visitnorway.com/Innovasjon Norge)
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di renne in questa stagione pascolano al sole nel cuore della notte. La vita della gente e quella dei turisti ovviamente viene sconvolta da questo ritmo indistinto tra giorno e notte, facendovi vivere le giornate più lunghe della vostra vita. Il calore del sole consente, infatti, non solo di dimenticarsi dell’orario, ma anche di fare meravigliose escursioni nella natura alla scoperta di questo Paese, descritto da National Geographic come “la più bella destinazione del mondo”.
Certamente non si tratta di un paese economico da visitare, ma quanto c’è di bello, ovvero la natura, è gratuita ed accessibile e le emozioni da vivere sono impagabili. Essendo il territorio della Norvegia molto vasto e variegato, il consiglio è quello di dedicare almeno una settimana di tempo, scegliendo le mete, gli itinerari. Il sito dell’Ente Turismo della Norvegia è davvero molto dettagliato, di facile consultazione e in italiano: www.visit-
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paesini con edifici caratteristici costruiti in legno, cascate che si gettano nel mare dall’alto dei monti che sovrastano i fiordi, storie di vichinghi, luoghi di architettura, design e cultura. Ma soprattutto, una natuRa incontaminata e maestosa che lascia senza fiato
norway.it. Sul sito troverete la spiegazione di ogni angolo e regione, con tutte le modalità per visitare la Norvegia. Per chi avesse meno tempo, ma volesse comunque avere un “assaggio” di questo Paese, vi propongo un itinerario di 5 giorni, compresi andata e ritorno dall’Italia, un weekend lungo, come molti di noi oggi amano fare. Tanti sono i voli che portano in svariate città della Norvegia, dalle compagnie aeree di linea SAS a quelle low cost.
Tutte le informazioni per organizzare il vostro viaggio in Norvegia le potete chiedere all’Ente turismo norvegese a Milano tel. 02 85451450 oppure dal sito internet www.visitnorway.it. 45
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Photo Credit: Sonia Arrepia Photography/www.visitnorway.com/Innovasjon Norge
Photo Credit: Sonia Arrepia Photography/www.visitnorway.com/Innovasjon Norge
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Festa ad Oslo
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scalare da ogni lato” è l’icona culturale della città. Spettacolare, da vedere assolutamente costituisce la prova più evidente dell’innovazione e dell’avanguardia della Norvegia. La stessa innovazione che si trova nelle “Strade Turistiche Nazionali Norvegesi”: una eccellente rete di strade panoramiche che si snoda da un luogo all’altro, collegando paesi e luoghi anche attraverso forme architettoniche e artistiche innovative. Il ricco calendario di eventi della città vi darà modo di assistere anche ad uno dei tanti festival teatrali, musicali, culturali allestiti all’aperto. www.visitoslo.com è il sito in cui troverete tutte le informazioni sulla città, compreso il calendario Sognefjord Morten Rakke
Photo Credit: Visitflam.com
Primo giorno: Partite in mattinata con un volo per Oslo, la capitale della Norvegia. All’arrivo all’aeroporto prendete il treno “Flytoget”. (www.flytoget.no) e andate fino alla stazione centrale “Central Station”. Siete così nel cuore della città “vichinga”. Oslo è patria di Munch e di Ibsen e qui viene assegnato il premio Nobel per la pace. La città ha musei e attrazioni di livello mondiale. La vostra visita deve cominciare dall’Ufficio Informazioni Turistiche. Le persone che ci lavorano sapranno darvi ogni informazione e consigliarvi al meglio su cosa fare durante la vostra permanenza. Potete acquistare anche l’Oslo Pass (il pass della durata di 24 ore costa 30 euro) per accedere ai musei, avere sconti per visite guidate della città o dei dintorni e accedere gratuitamente ai mezzi di trasporto pubblico cittadino. Oslo negli ultimi decenni è stata oggetto di grandi cambiamenti. Nascono sempre nuovi quartieri residenziali, aree commerciali e la zona ricreativa lungo il porto è in pieno sviluppo. Visitate il Museo Munch, il Museo delle Navi Vichinghe, il Museo del Folklore norvegese, e la Galleria Nazionale, ma non perdetevi l’Opera, che è l’orgoglio della Norvegia. Il Nuovo Teatro dell’Opera di Oslo, descritto come “un ghiacciaio scivolato all’interno di un fiordo che è possibile
Bergen Patrimonio Unesco
dei festival. Oslo ha davvero una grande offerta di attrazioni, negozi, ristoranti e divertimenti, e non avrete che l’imbarazzo della scelta. Per cenare, vi consigliamo Engebret Cafè (Bankplassen 1) www.engebret-cafe.no per assaggiare piatti gustosi, preparati con prodotti tradizionali norvegesi. Per pernottare, vi consigliamo il Thon Hotel Oslo Panorama (Rådhusgaten 7b, Tel: +47 23310800, www.thonhotels.no) Secondo Giorno: proseguite la visita della città di Oslo, un giorno intero vi servirà per potervi godere i musei, come il Fram, il KonTiki e appena fuori città trovate il parco divertimenti più grande di tutta la Norvegia,
il Tusenfyd. Se avete con voi bambini, non potete mancarlo. Cenate al ristorante D/S Louise Restaurant e Bar Stranden, www.dslouise.no, Tel: 22 83 00 60, per gustare piatti di pesce norvegese tradizionali. Terzo Giorno: Partenza da Oslo per Bergen, in treno. Questa cittadina, i cui edifici del quartiere anseatico sono stati dichiarati patrimonio dell’Unesco, è un buon punto di partenza per visitare i due fiordi più grandi, il Sognefjord e l’Hardangerfjord, che si allungano fino a toccare il cuore delle più importanti catene montuose della Norvegia. Bergen fu fondata subito dopo il periodo vichingo e nei secoli è stata il principale centro per il commercio del pesce essicato proveniente dalle isole Lofoten. Visitate questa cittadina, che da centro del commercio si è sviluppata come centro culturale, che ha visto passare mercanti e persone di ogni parte del mondo. La città ha avuto una delle prime orchestre sinfoniche del mondo e il primo teatro nazionale. È una cittadina piena di suoni, di cori fra i migliori del paese, e qui si incontrano musicisti jazz che d’estate suonano ai piedi della secolare fortezza Bergenhus. L’arte e la cultura sono parte della vita di questa città e dei suoi abitanti, che animano l’estate con un calendario di eventi incredi-
Photo Credit: Christopher Hagelund/www.visitnorway.com/Innovasjon Norge
The Opera house, Oslo
bile. (www.visitbergen.com) Iniziate con una visita al mercato del Pesce e ai tanti musei della città, ma soprattutto fate una passeggiata tra le strette e sinuose vie del centro e prendete la funicolare Fløibanen per godervi dalla cima dei monti la visita panoramica sulla città. Molti sono i sentieri segnalati nei dintorni, oppure semplicemente ammirate il paesaggio. Se avete ancora tempo visitate l’acquario. Acquistate un pacchetto escursione “Norway in a Nutshell” (La Norvegia in un guscio di noce), il più popolare e significativo se avete poco tempo per dedicarvi ai fiordi, ma che vi darà modo
Flam Harbour
di assaporare il meglio: Fjord Tours www.fjordtours.no Il pacchetto comprende lo spostamento da Bergen a Flåm in treno. Vi porteranno con la spettacolare ferrovia fino a Flåm, 20 chilometri di meraviglia. Questo è uno dei tratti ferroviari più ripidi su binari normali, grazie ad avanzate tecniche ingegneristiche potrete vivere un viaggio in treno attraverso la natura norvegese selvaggia e magnifica. Il viaggio sulla linea di Flåm può esser fatto in combinazione con il percorso in treno da Oslo a Bergen e la crociera sul Naeroyfjord parte dell’itinerario “Norway in a Nutshell”. Pernottate e cenate quindi a Flåm Fretheim Hotel AS www.fretheim-hotel.no. Sarete pronti il giorno seguente per la crociera sui fiordi. Quarto giorno: Escursione a Nærøyfjord. Una parte della bellezza di questi fiordi consiste nella miriade di villaggi lungo il fiordo. Il fiordo di Nærøyfjord, rappresenta il culmine della Norvegia dell’ovest, con le vette delle montagne alte fino a 1.200 metri che svettano nel cielo ai lati dello strettissimo fiordo. Uno scenario davvero unico al mondo che vi lascerà sen-
Photo Credit: CH/www.visitnorway.com/Innovasjon Norge
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The Hardangerfjord (CH www visitnorway com)
za fiato. Perfino in estate la cima delle montagne intorno a voi potrebbe esser innevato creando davvero un effetto scenografico indimenticabile, con cascate d’acqua che si tuffano nel fiordo davanti ai vostri occhi. In questo fiordo, vi renderete conto davvero della grandezza e della forza della natura. Fjord Norway (ente ufficiale di promozione turistica dei fiordi www. fjordnorway.com). Pernottate a Bergen al Radisson Blu Hotel Norge (Nedre Ole Bulls Plass 4, Tel.:+47 55 57 30 00 www.radissonblu.com). Quinto giorno: rientro in Italia, direttamente con volo da Bergen. Se avete altri giorni disponi-
Photo Credit: Visitflam.com
bili, proseguite a Nord. Qui potrete ancora scoprire la cultura Sami, la popolazione indigena norvegese, che vive all’estremità del mondo e che per migliaia di anni ha basato la propria sussistenza sulle renne. Ancora oggi i Sami vivono di allevamento di grandi greggi di renne che vedrete pascolare sugli altopiani dell’estremo nord. In tutta questa regione vi arricchirete di esperienze e sensazioni uniche. Dedicatevi alla visita delle isole Lofoten, rimarrete letteralmente senza fiato di fronte al panorama. Raggiungete Tromsø, una vivace città sede universitaria e dove troverete la cattedrale più a nord del mondo. La luce molto particolare è la prima cosa che noterete qui. Durante il periodo estivo il sole non tramonta mai, mentre il resto dell’anno il cielo offre lo spettacolo dell’aurora boreale, illuminandosi di mille colori. Da qui potrete andare alle isole Svalbard, una delle mete più esaltanti del mondo. Qui potete vedere gli orsi polari, e queste isole sono note per le incredibili esperienze naturalistiche che offrono. Sono a metà strada tra la Norvegia e il Polo Nord e si raggiungono solo da Tromsø. Siete arrivati “in cima al mondo”…e non vorrete più tornare indietro tanto ne sa■ rete affascinati. 47
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trentinobottegad’artista
di Renzo Francescotti
D
al 9 al 30 luglio scorsi, alla sala Civica Craffonara di Riva del Garda si è tenuta la personale dal titolo “La casa della rana”, del pittore rivano Enrico Meneghelli. Nella stessa prestigiosa sede alcuni mesi fa aveva avuto luogo l’esposizione di Franco Chiarani, artista arcense. Entrambi i pittori sono soci dell’Associazione “Amici dell’arte”, che ha organizzato le mostre. Enrico e Franco, pittori tra i più importanti della Busa, ovvero del Basso Sarca, hanno molte cose in comune oltre l’amicizia e la territorialità: è stato Chiarani, artista affermato, a introdurre Meneghelli nel mondo dell’arte, sopratutto nel circuito dei concorsi estemporanei di pittura nell’alta Italia, in cui Chiarani ha fatto incetta di primi premi, ma anche Meneghelli lo ha seguito nella scia dei riconoscimenti. Si tratta, se vogliamo, di un circuito artistico minore, tuttavia da non sottovalutare giacché grazie e a queste manifestazioni – che vivacizzano anche i centri più
Nella sfuggenza del mondo
www.enricomeneghelli.it
Enrico Meneghelli, un impegno di costante ricerca che ignora le sirene del mercato, che non si appaga mai, che continua a sperimentare e che mette al primo e unico posto l’unicità della voce dell’artista defilati rispetto ai grandi circuiti –, gli artisti hanno modo di farsi le ossa, di fare esperienza, di incontrarsi con una grande varietà di pubblico, di conoscere critici e, da ultimo, (ma non ultimo per importanza) di gratificarsi (ma solo i più bravi) con ossigenanti riscontri economici sotto forma di acquisti-premio delle opere premiate. Ma l’amico Franco è stato anche un riferimento per Meneghelli; un modello soprattutto per
Lo stagno del matto
Casa mia 48
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il suo impegno di costante ricerca che ignora le sirene del mercato, che non si appaga mai, che continua a sperimentare, che mette al primo e unico posto l’unicità della voce dell’artista con cui tenta tormentosamente di esprimere il proprio mondo. Infine, questi due pittori benacensi, ognuno con la propria peculiarità, con le proprie diversità (ad esempio, in Chiarani prevale la figura umana mentre in Meneghelli è del tutto assente, così come mancano le figure animali) hanno, a mio avviso, in comune quello che o definisco “il senso
della sfuggenza del mondo”: vale dire che la loro costante applicazione a indagare la realtà è congiunta con il senso del distacco, dell’inafferrabilità del mondo. Benché il suo interesse per la pittura dati ai primi anni ’70 è solo nell’ultimo decennio che Enrico Meneghelli vi si è dedicato con tenacia e passione. Del 2001 sono infatti le due sue prime mostre a Eraclea Mare e a Borgo Valsugana. Da allora sono state però rare le sue personali e collettive: in cambio (come abbiamo detto) un numero sorprendente di mostre estemporanee. Da
trentinobottegad’artista un pittore autodidatta, ci si aspetterebbe che le tele rivelino le acerbità, le ingenuità, gli sbalzi tematici e stilistici tipici degli autodidatti. Invece... niente. Sin dalle sue prime tele, Meneghelli si presenta con uno stile e un mondo suoi. Lo stile è impressionistico/espressionistico, nel senso che, delle cose, il pittore vuol darci un immagine che è – allo stesso tempo –
La casa della rana
esterna ed interna. I paesaggi che predilige dipingere sono stagni, paludi, brughiere, boschi, montagne dove tutto si mescola: acque, terre, rocce, vegetazioni, cieli. Sono oli anche di ampia dimensione ( due metri per tre) come “Canneto” o “Stagno del 2001. O alcune opere di normale formato ( cm 80x80) dal titolo “Profilo”, del 2005, che raffigurano brughiere con profili rocciosi sullo sfondo. Sono pitture passate attraverso un filtro intimistico (intimo, ci dice il dizionario è “ciò che è più interno”) per materializzarsi sulla tela. E si sono focalizzate escludendo ogni presenza umana (di una pittura “disantropica” si potrebbe parlare), così come animale: utilizzando cromie volutamente spente, prediligendo i grigi
e gli ocra, abolendo i contorni, sgranando le forme, tagliando le immagini (ad esempio riducendo gli alberi a tronchi). La pittura di paesaggio più comunemente apprezzata punta sui colori brillanti, sul gioco delle luci e delle ombre, sul fascino delle forme della natura. Nei quadri del nostro artista non c’è invece niente di tutto questo: la sua è una pittura che definirei fantasmatica, nel senso che delle cose ti mostra immagini non profilate, non definite, sfuggenti, inesplicabili. Ciò che interessa a Meneghelli è esprimere l’eterna solitudine, la mescolanza, la sfuggenza, l’inafferrabilità della realtà. Di qui la sua verità e il suo fascino: un fascino che è agli antipodi di quello rutilante e banale con cui veniamo ad ogni istante bombardati. Dopo il ciclo che potremmo chiamare “naturalistico” questo stile-visionedel-mondo il pittore rivano lo ha applicato anche alle sue “fabbriche abbandonate” (anche qui la fragilità delle cose, la precarietà, la solitudine) in cui utilizza cromie rossastre, o a paesaggi trentini come “Castel Toblino”, su toni calcinosi, in una pennellata franta, materica. E infine ci sono alcun tele dell’ultimo periodo in cui Meneghelli sembra approdare all’espressionismo astratto. Come in quella, eccezionale “La tana della rana”. Cerchi la rana, ma non la vedi (Enrico, come s’è detto, non dipinge mai uomini o animali). Tuttavia senti “l’odore dell’acqua” (come in tanti quadri di questo pittore gardesano), nell’accumulo materico-astratto intuisci, individui, riconosci forme famigliari. Puoi scatenare l’immaginazione. Ed è una di quelle opere che, ti puoi personalmente riprogrammare, così che non ti saturano mai. Un’opera misteriosa di cui sentiamo più che mai il bisogno in un mondo ipersaturo di tutto come è questo ■ nostro odierno.
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nelle Viaggio nza di da scuole no - 5 ti del tren
di Lara Deflorian
Centro danza tesero La scuola fiemmese ha lo scopo di promuovere e diffondere la danza in tutte le sue espressioni, curando soprattutto le attività didattiche
T
ra le oltre 20 scuole di danza presenti sul territorio provinciale, il Centro Danza Tesero 2000 è sicuramente tra le realtà più longeve e non è un caso che proprio in questo Comune, che si dimostra particolarmente sensibile nei confronti di questa disciplina artistica, da undici anni si svolga la rassegna Trentino Danza Estate. Nato nel 1977, il CDT 2000 ha attraversato diverse fasi al fine di sviluppare, promuovere e diffondere la danza in tutte le sue espressioni, curando in particolare l’organizzazione di attività didattiche e propedeutiche, di seminari e spettacoli. “La bambina a scuola 50
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di danza potrà non diventare mai una ballerina professionista, ma la cortesia e la disciplina, così come la gioia del movimento, la toccheranno per sempre”. Questa frase di Helen Thomson sintetizza perfettamente lo spirito che caratterizza la scuola di Tesero, attualmente presieduta da Piera Ciresa. In questa stessa realtà ha iniziato a formarsi e a muovere i primi passi Angela Deflorian, l’insegnante principale della scuola che nel 2004 ottiene il Teaching certificate per l’insegnamento della danza classica secondo il metodo Rad e attualmente sta completando il tirocinio per ottenere la certificazione
scheda Denominazione: Associazione Centro Danza Tesero 2000 Anno d’inizio attività: 1977 Numero iscritti: 139 Generi e livelli d’insegnamento: 12 corsi che coprono i programmi dal livello pre-primary (età prescolare) all’avanzato di danza classica - metodo Rad, danza classica - metodo Vaganova, 3 corsi (livello baby, intermedio e avanzato) di hip hop new style. Insegnanti: Francesca Bridi, Giovanni Cordioli, Angela Deflorian. Contatti: V. Noval 5, Tesero; tel. 340 6338480; emali: cdt2000@katamail.com; web: www.cdt2000.org
trentinoattualità
Pilates presso la CovaTech Pilates School di Milano. “La scuola muove i primi passi nel 1977 – racconta Angela Deflorian – e per i successivi dieci anni viene gestita direttamente dalle insegnanti che si susseguono alla guida dei corsi. Nel 1987 si costituisce in associazione culturale con lo scopo di promuovere lo studio teorico e pratico della danza in tutte le sue forme ed espressioni e successivamente nel 2001 in associazione sportiva dilettantistica. Dal 1999 fa parte di Trentino Danza, federazione
trentina delle scuole di danza e dal 2001 è affiliata alla Federazione Italiana Danze Sportive.” Gli altri insegnanti che operano all’interno della scuola sono: per l’hip hop Francesca Bridi, che ha frequentato la scuola di modern-jazz e hip hop new style di Caterina Felicioni presso il Freedom Club di Verona e lo Ials di Roma, e per la danza classica Giovanni Cordioli, dal 2008 impegnato a seguire il corso per ottenere il diploma FDI per insegnanti secondo il metodo Istd (Imperial Society of
Teachers of Dancing). L’Associazione attualmente opera in Val di Fiemme e in Val di Fassa nelle sedi di Tesero e di Pera. Propone corsi annuali di hip hop e di danza classica, metodo Rad e Vaganova, affiancati da stage di flamenco, danza contemporanea e di carattere. Ad oggi, infatti, sono stati ospitati docenti come Ricky Orlando per la breakdance, Cristina Zatti per il classico, Caroline Haenel e Laura Nardi per il contemporaneo, Alexia Riccio per il flamenco e Irina Sorokina per la storia della danza e musica applicata alla danza. Il CDT 2000 è principalmente una scuola di danza classica che segue i programmi di studio della Rad (Royal Academy of Dance), a cui vengono affiancati il metodo russo Vaganova e l’inglese Istd. “Il metodo Rad – spiega Angela Deflorian – prevede due indirizzi di studio distinti, il primo chiamato “gradi” ed il secondo “professionale”, Vocational. Il programma dei gradi è sostanzialmente rivolto ai bambini a partire dai 5 anni di età e si struttura in
Pre-Primary, Primary, I, II, III, IV, V grado. Ogni grado comprende lo studio della tecnica classica accademica, il movimento libero, che offre la possibilità di sviluppare il senso naturale del movimento fuori dalle limitazioni imposte dalla tecnica del balletto e la danza di carattere. Nei gradi superiori VI, VII e VIII Award, il repertorio incoraggia un maggior senso dello stile e dell’interpretazione. Questi sono indicati per allievi dai 12 anni in poi che sono appassionati di danza, ma non sono in grado oppure non
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desiderano affrontare l’impegno richiesto dai programmi professionali. Questi livelli di studio, Vocational, sono sei e comprendono, oltre alla tecnica classica, il repertorio e le punte.” Il metodo Rad, riconosciuto a livello mondiale, offre la possibilità di verificare attraverso i risultati degli esami annuali, la professionalità degli insegnanti e la tecnica raggiunta dagli allievi e la scuola, dal 1997, ha ospitato 11 sessioni d’esame, con esaminatrici provenienti da tutto il mondo. Pur non avendo al suo interno una propria compagnia, il CDT 2000 quattro anni fa ha deciso di istituire, con alcuni elementi dei gruppi avanzati, il gruppo Progetto Danza per rappresentare la scuola in tutti gli spettacoli e le uscite straordinarie. Più volte, infatti, la scuola di Tesero è stata
chiamata nel corso degli anni a partecipare a spettacoli in collaborazione con diverse associazioni del panorama locale, regionale ed extraregionale. Ad esempio ha collaborato con l’associazione filodrammatica di Tesero per la realizzazione ed esecuzione delle danze in operette come Il Casino di Campagna, Nevolina, Ma chi è?, Volendam e Operazione 008. Si è esibita in occasioni sportive come i premondiali, i mondiali di Sci Nordico del 1991 e del 2003 e le serate di apertura della 26° e 30° edizione della Marcialonga. A Faenza ha danzato negli spettacoli Il sogno, Giselle e Don Chisciotte e con la Scuola Musicale di Tesero, con la quale opera attualmente in stretto contatto, ha collaborato nel dramma musicale God of the empty tomb. Alcune allieve della scuola si sono poi esibite nell’oratorio Emmanuel, Dio con Noi, nel concerto-spettacolo Non Solo Banda, nello spettacolo di Natale allestito dal coro Mille Note di Tesero, nella serata di beneficenza Danza e Solidarietà, organizzata dall’Istituto La Rosa Bianca. Kaleidos, è invece il titolo dello spettacolo di danza realizzato in occasione dell’anno europeo delle pari opportunità in collaborazione con l’Associazione La Voce delle donne. Infine la scuola ha collaborato con l’Istituto Culturale Ladino nel-
la realizzazione della piccola opera ladina Conturina e, lo scorso anno, nello spettacolo Il Segreto del Lago dell’Arcobaleno. Nella sua evoluzione la scuola di Tesero ha cambiato più volte denominazione. Scuola di danza Tersicore, in omaggio alla musa greca della danza, è il nome che ha assunto inizialmente, negli anni in cui comincia a svilupparsi, parallelamente ai corsi di danza classica, quell’attività di volontariato che da sempre contraddistingue la scuola e che vede protagoniste le mamme delle allieve più grandi, impegnate nell’organizzazione delle attività, nel supporto all’insegnante, arrivando persino a realizzare artigianalmente i tutù ed i costumi per i saggi finali. Successivamente, quando le attività iniziano ad
ampliarsi, con l’introduzione del modern jazz e della danza contemporanea, la scuola prende il nome di Isadora Duncan, in memoria pioniera americana della danza libera d’inizio Novecento. Nel 1995 la denominazione passa a Centro Danza Tesero per divenire poi dal 2001, all’attuale Centro Danza Tesero 2000. Per quanto concerne gli allievi che, partendo da questa scuola, hanno intrapreso un percorso professionalizzante possiamo menzionare Veronica Zeni, che attualmente ha concluso il suo periodo di studi presso l’Accademia Spid di Milano, Laura Cemin, la quale ha iniziato il suo quinto anno presso l’Accademia Internazionale Coreutica di Firenze diretta da Elisabetta Hertel, e infine Alessandra Delvai, che ha frequentato la scuola di ■ musical LIM di Roma.
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Info Agriturismo La Stropaia Via della Prestala, 20 38042 Baselga di Piné Tel. 0461.557578 Cell. 349.5703243 lastropaia@email.it Orario di apertura: Venerdì e Sabato: cena Domenica: pranzo. A luglio e ad agosto, su prenotazione, sabato a pranzo e domenica a cena.
Chi meglio di un agricoltore può offrire ospitalità e cucina legate alla natura? La risposta ha un nome e una forma: è l’agritur La stropaia nome e una forma: è appunto l’Agritur La Stropaia... D’altra parte le quattro margherite testimoniano e garantiscono un’attenzione superlativa a tutto quanto può rendere felice un cliente: comodità, ricercatezza, affidabilità, ecosostenibilità e, ultimo ma non ultimo, lo scenario che, imponente, fa da corona alla struttura. Tutto questo è La Stropaia che dal 2008 affascina e attira a sè clienti desiderosi di pace e tranquillità (sono tre e molto graziose le camere disponibili per il B&B), i gruppi e le famiglie che intendono festeggiare in modo esclusivo le proprie ricorrenze e buongustai in cerca di un pranzo o di una cena particolari, per ambientazione e per sostanza. La ricette tradizionali trentine, infatti, qui vengono abilmente rivisitate da Sara, in maniera da renderle ancora più apprezzabili. A testimonianza di ciò, a La Stropaia sono stati attribuiti riconoscimenti in due concorsi: una menzione speciale al Premio per il miglior chef Trentino e al concorso nazionale di Cucina Contadina di Arezzo. Nel primo, presentando i canederlotti alle due ricotte
e il salmerino alle erbe con salsa di yogurt alla calendula e nel secondo proponendo ai giurati le polpettine di maiale trentino con le prugne di Dro e crauti nostrani. Questa sorta di ricerca nella bontà tipica non si ferma se ci spostiamo a dare un’occhiata alla cantina. Chi cerca etichette iperconosciute, da scaffale del supermercato – diciamo – resterà certo deluso. Tra le cantine abbiamo la Vilar di Villagarina, la Rosi di Volano, e poi Simoni con il suo Müller Thurgau. Come non citare il Morela, vino ottenuto da cinque uve diverse vendemmiate di notte? Per chi predilige la birra
ecco servita la bionda dello storico Birrificio di Fiemme. Questo si chiama valorizzare sul campo – e non a parole – la territorialità, la promozione del Trentino attraverso i suoi prodotti enogastronomici. Certo la parola eccellenza è oramai abusata, ma concedendosi un pasto a La Stropaia viene una gran voglia di riabilitarla. La cura del servizio, il racconto dei piatti serviti e poi il sorriso e la gentilezza sono oramai merce rara che qui, in questo posto che non ti aspetti, sono ancora la regola. Sì, perché Sara e Daniele hanno un hobby: quello di far sentire a casa loro i propri ospiti. Che dite, lo facciamo un salto lassù? (A proposito, come se non bastasse, alla Stropaia si effettua la vendita diretta di piccoli frutti, di ortaggi e dei relativi trasformati, come ad esempio gli ottimi crauti ivi prodotti. Certo, un peccato non approfittarne...) ■
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di Jenny Zanoni
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entuno agosto 2011, data da ricordare per tutti gli appassionati di motori. Nella cittadina di Levico Terme, infatti, ci sarà “El Barbér a Barco”, un raduno di 500 e macchine storiche appartenenti ai più grandi marchi mondiali: Cadillac, Chevrolet, Buick, Camaro, Impala, DeSoto, OssMobile, Mercedes, Bmw, Fiat, Opel oltre a moto, quad, gip, campagnole, le mitiche vespe e maggioloni. L’evento, interamente organizzato da Paolo Andreozzi, in arte Barbér Paolo, è addirittura il settimo proposto da questo vulcanico personaggio dalle mille idee. Tutto è cominciato nel 2001 con il raduno a Trento a cui hanno partecipato sette auto storiche, sei appartenenti allo stesso Barber. Negli anni successivi le manifestazioni si sono moltiplicate: dai Barber Day in Asiago ai raduni di 500; quello del 2010 ha visto oltre 300 ospiti e 240 mezzi tra macchine e moto. Ogni evento viene dedicato ad un personaggio diverso: quest’anno sono la piccola Isabella, la figlia del Barbér, e la mamma Manuela a svolgere il ruolo di protagoniste. L’entusiasta neo papà ha restaurato, in onore del-
Auto storiche a tempo di rock Il mitico Barbér – al secolo paolo andreozzi, di Levico terme organizza domenica 21 agosto il settimo raduno di 500 e auto storiche. questa volta al ritmo di Elvis Presley la bambina nata la Vigilia di Natale del 2010, una delle sue cinque auto americane, la Cadillac Four Windor Sedan del ’59 conosciuta per le alte pinne ed il look total pink, sia all’interno che all’esterno della vettura. Il Barbér, personaggio molto conosciuto non solo in zona ma anche all’estero, è un grande appassionato di macchine americane: oltre a quella già citata ha una Cadillac Deville Cabriolet del ’69 comprata per la sua signora; una Cadillac Sedan del ’54 uguale alla prima macchina di Elvis Presley; una Camaro interamente trasformata dallo stesso Barbér in oltre 3.000 ore di duro lavoro in diverse
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La piccola Isabella “Barber” sulla Cadillac rosa
officine ed una Cadillac modello 62 del 1946, utilizzata nelle repliche dei film di Al Capone durante gli anni ’60. Questi cinque gioielli prenderanno indubbiamente parte alla sfilata. Il programma prevede ritrovo ed iscrizioni dalle 8.30 alle 11 presso il ri-
storante Bandus Camping due Laghi, dove sarà offerto un corposo brindisi di benvenuto. Per giungere al luogo del ritrovo lo stesso Barbér si preoccuperà di far apportare i dovuti cartelli sulla SS 47 strada statale della Valsugana, in corrispondenza delle uscite
Cucina trentina tradizionale e di fantasia
giardino esterno in agosto aperto tutti i giorni anche a pranzo
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Compresi nelL’iscrizione L’iscrizione di 30 € COMPRENDE: • Omaggio floreale a tutte le donne, fornito dalla fioreria Morena • Brindisi di arrivo al ristorante Bandus Camping Due Laghi • Gadget super pila 9 Led fornita dalla Cassa Rurale • Aperitivo al Bicigrill di Levico Terme • Pranzo con lotteria a Barco (frazione di Levico) • Buono omaggio pista per Kart e Auto Neve – ghiaccio “La Cascatella”, Castel Tesino • Brindisi di saluto al Buena Onda Lido di Levico Terme L’arrivo delle mitiche 500
L’imitatore William Telser
di Levico Terme. Venendo da Trento verso Bassano occorrerà imboccare la prima uscita, mentre chi dovesse giungere dalla direzione opposta dovrà prendere il quarto svincolo. La sfilata partirà alle 11.30, inizialmente si percorreranno le pittoresche vie del centro storico, per proseguire con un giro panoramico lungo il lago di Caldonazzo dove sarà possibile ammirare le bellezze naturali caratteristiche del paesaggio trentino. Durante il percorso è prevista una sosta per un frizzante aperitivo al Bicigrill di Levico, dal caro
amico Maurone. Verso le 13.30 si giungerà a Barco (frazione di Levico) dove ci sarà il pranzo accompagnato dalla fortunata lotteria: il numero di iscrizione di ogni partecipante al raduno corrisponderà al numero del biglietto. Durante la pausa le auto saranno esposte al pubblico, cosicché tutti possano ammirare le sempre appariscenti auto storiche. La manifestazione cade in contemporanea alla festa d’estate barcarola orga-
nizzata ogni anno da G.S.C. Oltrebrenta, il gruppo nato come associazione sportiva, è divenuto poi promotore di un agosto zeppo di concerti, danze e ottimo cibo, rallegrando le serate dal 19 al 21 agosto nella frazione levicense. Durante il pranzo del raduno verrà presentata la pista per Kart e Auto Neve–ghiaccio realizzata nel parco “La Cascatella” nel comune di Castel Tesino. La quota di iscrizione com-
La famiglia “Barber“ sulla Cadillac Deville
prende anche un buono omaggio per l’impegnativo tracciato dedicato ai kart. Dopo le auto americane Elvis Presley è la seconda passione del Barbér, il quale dedicherà all’intera popolazione uno spumeggiante concerto tutto rock and roll, grazie al grande imitatore William Telser (ore 14.30 in piazza a Barco). Alle 18 la carovana sfilerà nuovamente concludendo il suo percorso con un brindisi di saluto presso il Buena Onda al Lido di Levico Terme, dagli amici Luca e Paola. Il sempre ottimo Barbér ci tiene a ringraziare tutti i sostenitori che hanno contribuito all’organizzazione dell’evento, sottolineando il supporto della Cassa Rurale di Levico Terme. Per ulteriori informazioni riguardo il raduno è possibile contattare direttamente Barbér Paolo al numero ■ 348.7926817.
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a parola “concerto” con i suoi molteplici significati è al centro della ventiquattresima edizione del “Festival Internazionale W. A. Mozart” in programma a Rovereto dal 20 al 28 agosto prossimi. Una settimana intensa di appuntamenti musicali e non solo - ci sarà infatti anche spazio per il cinema e altre attività - proposti nei luoghi mozartiani di Rovereto e della Vallagarina. Chiese, palazzi e spazi culturali saranno protagonisti della rassegna affidata anche in questa edizione alla direzione artistica di Angela Romagnoli, musicologa di fama internazionale. Il Quartetto Euphoria
L’anteprima del Festival quest’anno si sposta a Riva del Garda nel Cortile interno della Rocca, martedì 16 agosto. Protagonista della serata sarà l’ensemble di musica antica “L’Arcomelo” diretto al cembalo da Michele Benuzzi. Il sipario del Festival si alzerà ufficialmente sabato 20 agosto a Rovereto, Sala della Filarmonica, con l’ensemble portoghese “Il Divino Sospiro”. “Vienna - Lisbona: andata e ritorno”. Domenica 21 agosto, l’appuntamento è di quelli da non perdere. Non solo per il programma interessante ma perché viene restituito alla città un luogo ricco di fascino e di storia: il giardino Bridi in viale Trento dove è collocato il Tempietto dell’Armonia, re56
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7 giorni di concerti
Accademia Ottoboni
Il Festival Internazionale W. A. Mozart a Rovereto esplora il “concerto” in tutte le sue forme. La rassegna dal 20 al 28 agosto a Rovereto e in Vallagarina centemente restaurato. Qui si tennero alcuni concerti del Festival Mozart nelle sue prime edizioni. In questa suggestiva cornice l’ensemble viennese “Piccolo Concerto Wien” proporrà un programma di musica nata per essere eseguita anche all’aperto. Lunedì 22 agosto, nel cortile del Mart, spazio al cinema con la proiezione del film Diario di S. Pietroburgo. Mozart Requiem (2004) di Aleksandr Sokurov e Father & Son (2003). Martedì 23 agosto, le musiche di Mozart e di Giacomo Gottifredo Ferrari, compositore roveretano e grande appassionato della musica del genio salisburghese, risuoneranno nella Sala Consiliare di Isera. Al violino Marta Peroni; al pianoforte storico Francesca Bacchetta. Ensemble L'Arcomelo
“…e se Wolfi avesse avuto il sax?” è questa la domanda al centro del concerto di mercoledì 24 agosto a Rovereto del Florentia Saxophone Quartet. Cosa succede quando la musica del repertorio classico incontra uno strumento moderno come il sax? Giovedì 25 agosto, Sala della Filarmonica, la proposta del Quartetto Euphoria è quella di un autentico caberet musicale su spunti mozartiani e classici che risulterà davvero “Sconcertante”, ovvero fuori dagli schemi. Di tutt’altro genere è il concerto di venerdì 26 agosto ad Ala. Il concerto come genere musicale è un’invenzione tutta italiana, che affonda le radici nel Seicento; basta qualche anno però perché diventi un fenomeno europeo. All’in-
terpretazione tedesca della tradizione barocca italiana è dedicato il raffinato appuntamento che ospiterà l’ensemble “Musica Reservata” a Palazzo de Pizzini. Sabato 27 agosto doppio appuntamento festivaliero. Al mattino ad Ala sarà protagonista l’Accademia Ottoboni con il concerto intitolato “Magico flauto”. Doppio appuntamento anche per l’ultima giornata del Festival. Non può mancare nel programma della rassegna un concerto organistico per ricordare una delle grandi occasioni che ebbe Rovereto di ascoltare il giovane Mozart, ovvero il concerto d’organo che il compositore tenne nella chiesa di San Marco. Quest’anno il ricordo di quell’evento straordinario viene proposto a Villa Lagarina, domenica 28 agosto, nella chiesta di Santa Maria Assunta. Un giovane talento trentino, Simone Vebber, offrirà uno sguardo sul repertorio settecentesco con musiche di Mozart, Baldassare Galuppi e Georg Friedrich Händel. La ventiquattresima edizione del Festival Internazionale W. A. Mozart a Rovereto si chiuderà con un “Gran Concerto” del Quartetto Aviv. ■
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Durante la manifestazione verranno raccolte offerte a favore dell'Associazione "Operazione Colomba". I volontari sostengono e difendono in zone di conflitto i diritti delle popolazioni vittime di guerra in Colombia, Palestina ed Albania.
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di Fiorenzo Degasperi
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i sono molte strade, vie e sentieri per gustare appieno il sapore di una grande mostra archeologica. A questa modalità non sfugge neppure quella inaugurata recentemente al Castello del Buonconsiglio e che ha già, a distanza di poche settimane, riscosso un notevole successo di pubblico e di critica. Il tema è quello delle relazioni e scambi fra Mediterraneo e il centro Europa dalla preistoria alla romanità, il titolo “Le grandi vie delle civiltà”, la kermesse estiva è di quelle che di offrono su di un piatto d’argento una miriade di informazioni visive che ti rimandano all’approfondito e circostanziato catalogo (quasi 700 pagine). Quest’ultimo, curato da Franco Marzatico, Rupert Gebhard, Paul Gleirscher è una miniera di informazioni sulla cultura materiale che ha attraversato i territori europei e sono stati coinvolti, per la trattazione, decine e decine di studiosi. Anche se, a dir il vero, a differenza dei cataloghi precedenti riguardanti le grandi mostre del Castello del Buonconsiglio, sono assenti quei interventi di largo e universale respiro che era-
grandi vie delle civiltà Il tema è quello delle relazioni e scambi fra Mediterraneo e il centro Europa dalla preistoria alla romanità. ecco la kermesse estiva del castello del buonconsiglio a trento no riusciti ad affascinare la nostra fantasia prima che la nostra mente. Sette sezioni, dai sentieri dei cacciatori all’agricoltura, dalla pietra al metallo, i popoli orientali e quelli occidentali (Micenei, Fenici, Greci, Etruschi), il mondo globale di Roma, le vie della scrittura che hanno accompagnato conquiste, commerci e perdizioni, aprono altrettante finestre su una società che, forse e proporzionalmente, era più in movimento che non oggi. Di sicuro viaggiavano con cognizione di causa, conoscendo ogni metro del territorio che calpestavano, a piedi, a cavallo o sui carri che secolo
dopo secolo affinavano la loro struttura. Con i commerci viaggiavano anche le idee e i pensieri, le informazioni e gli dèi. Ritornando alle possibili chia-
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vi di lettura, prima di visitare la mostra consigliamo di leggere il secondo libro scritto da Michael Crichton, ovvero “Mangiatori di morte”, da cui è stato tratto il film “Il
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tredicesimo guerriero” interpretato magistralmente da Antonio Banderas. È la storia di un colto, curioso e veritiero viaggiatore che scrisse queste note, un pacato figlio dell’Islam inviato in missione diplomatica dal suo califfo, nelle brumose terre dei vichinghi. Due culture e due mondi che si incontrano e si alleano per combattere una voce ferina perduta nel fondo del tempo, che risuona improvvisa e con echi inattesi portando dubbio e raccapriccio. Un culto antropofago della Dea Madre aveva dato sostanza alle nebbie della Scandinavia. E chissà quanti miti, leggende e storie si sono incamminate sulle grandi vie della civiltà. Le troviamo scolpite nelle situle, sui tripodi, negli elmi, sui carri, nella pietra, nei chiodi. È un altro mondo questo che si affianca a quello dei commerci, delle guerre, delle ruberie. O forse è un mondo che si sovrappone, che s’incrocia continuamente. Ed è forse questo l’aspetto più saliente di queste mostre archeologiche: la capacità di far volare alta la fantasia. Se è vero che sono importanti e fondamentali i dati scientifici è anche altrettanto vero che questi, se non resi con abilità divulgativa – cosa assai rara nella cultura italiana mentre assai comune in quella tede-
sca e francese – , si rivelano sterili, scolastici e accademici. A questo stato delle cose subentra però il nostro sguardo: si posa sui votivi retici zoomorfi di Sanzeno, sulla pisside con eroti, nel gruppo di Venere, sulle delicate bugnature dei cinturoni, sulla barca solare incisa su di un coltello, nelle spirali e cerchi di diademi, bende auree e paramenti cerimoniali. E sogna stratificando secoli di letteratura, decenni di film, quintali di libri di storia e letteratura. Uno sguardo che non sa allontanarsi dalla statuetta a forma di cavallo con ruote (secoli VIII-VII a. C.), dal modellino di carro rinvenuto in una necropoli siracusana che ci illumina sui mezzi di trasporto del passato. O della navicella nuragica in bronzo. Tutto un mondo in movimento. Oggetti micenei trovati nelle brughiere del nord, l’ambra che a forza di transitare dal nord al mediterraneo ha creato una vera e propria pista diventata con il tempo strada. E poi le vie del rame, del ferro, del sale. Anche qui, nel territorio provinciale, di queste vie antiche ne abbiamo a bizzeffe, senza scordare la via del vino. Una mostra importante, di quelle da non perdere, aperta fino al 13 novembre per poi trasferirsi a Monaco di Baviera. ■
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l Progetto di Inclusione Sociale per persone con problemi di salute mentale nelle Giudicarie è attivo ormai da undici mesi. Giunti a questo punto, e cioè a più di metà del percorso di sperimentazione finanziato dalla Comunità di Valle delle Giudicarie, si ritiene sia opportuno aggiornare i lettori sui risultati sin’ora raggiunti e sugli obiettivi che ci si propone di raggiungere nei prossimi mesi. La speranza è che il progetto non veda la sua fine allo scadere del 2011, come il finanziamento prevederebbe, ma che grazie al lavoro svolto nel corso dell’anno si possa continuare a lavorare nell’ambito dell’animazione di comunità anche nei mesi successivi dato che il bisogno di inclusione sociale è diffuso e particolarmente sentito, sia da parte delle istituzioni che dei privati cittadini. Il lavoro è iniziato con un’attenta mappatura di tutte le realtà di associazionismo e volontariato presenti sul territorio della Comunità delle Giudicarie, realtà che sono state invitate a partecipare a serate informative nelle quali è stato presentato l’obiettivo del progetto: favorire la partecipazione alla
compagnia vera il bisogno di inclusione sociale è diffuso e sentito, sia da parte delle istituzioni che dei privati cittadini vita associativa anche di coloro che “di solito” sono esclusi da questa opportunità (persone con problematiche psichiatriche ma anche di emarginazione sociale in senso lato). Per raggiungere questo ambizioso obiettivo si è chiesta la collaborazione di tutta la comunità giudicariese: amministrazioni comunali, privati cittadini, medici di base, assistenti sociali, ma soprattutto associazioni di volontariato. Una volta intercettata la persona con un bisogno di inclusione sociale è infatti alle associazioni che ci si rivolge per chiedere di accogliere ed “includere” la persona al proprio interno. In seguito alle serate di pre-
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sentazione, si sono iniziate a raccogliere le prime richieste di attivazione del progetto. Alcune persone hanno chiesto autonomamente l’inserimento in associazione, mentre per altre situazioni si è reso indispensabile l’interessamento di amministratori comunali o di privati cittadini particolarmente sensibili e vicini alla persona in situazione di emarginazione. Queste persone hanno permesso ai tre animatori di comunità che lavorano al progetto di intercettare la situazione di bisogno e proporre l’attivazione del progetto. Ad oggi i progetti attivati sono sette, ma le situazioni intercettate dagli operatori di comunità
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Un’uscita con la sezione SAT di Pieve di Bono a Cima Pissola
superano la trentina. In alcuni casi si è deciso di non attivare il progetto per inadeguatezza della situazione (in alcuni casi il bisogno si è dimostrato infatti essere di tipo diverso da quello di inclusione sociale, ad esempio di tipo sanitario o lavorativo) o per indisponibilità della persona stessa a continuare il percorso. Alcune persone sono tutt’ora in fase di avvicinamento all’associazione. Di svariato tipo le associazioni che si sono rese disponibili a diventare luogo di inclusione sociale: dai corpi musicali alle sezioni SAT, dalle filodrammatiche ai circoli anziani e culturali, dalle associazioni sportive alle pro loco. In autunno si terrà a Tione di Trento un convegno sul tema rivolto sia agli esperti del settore che all’intera comunità. Info sul progetto: inclusionegiudicarie@libero.it ■
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Lunedì 15 e Martedì 16 agosto in Val di Non LA CREATIVITÀ RAGGIUNGE L’ALTA QUOTA con la seconda edizione del Concorso en plein air di arte a impatto zero
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unedì 15 e Martedì 16 agosto l’appuntamento per chi ama l’arte e la montagna è in malga in Val di Non. Nella splendida cornice montuosa delle Maddalene, presso Malga Castrin, Malga di Cloz e Malga di Revò torna “Art&Malga”: concorso artistico en plein air. Dopo il successo registrato nel 2010 con la prima edizione anche quest’estate alcuni
quotati artisti provenienti da tutta la Regione e non solo si sfideranno nella creazione di opere d’arte ad impatto zero che il pubblico potrà ammirare nello speciale itinerario ad anello tra le malghe. Val di Non, Trentino – Nella cornice delle montagne delle Maddalene, in Alta Val di Non, si sta già lavorando alacremente per assicurare un nuovo successo a
“Art&Malga”, il concorso per installazioni artistiche a impatto zero la cui seconda edizione si svolgerà dopo il week-end di Ferragosto, lunedì 15 e martedì 16 agosto, in Val di Non e con più precisione nel territorio compreso tra tre delle più particolari malghe della catena montuosa delle Maddalene: Malga Castrin, Malga di Cloz e Malga di Revò.
IL CONCORSO La sfida è aperta a tutti gli artisti che vogliono mettersi in gioco e misurare la propria creatività con le bellezze ma anche i vincoli imposti dalla natura. Il concorso si presenta come una gara di creatività en plein air: ogni artista avrà a disposizione uno spazio limitato di nove metri quadrati che gli verrà assegnato nelle immediate vicinanze di
GRUMES: Alla scoperta dEi vecchi mestieri
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l “Sentiero dei Vecchi Mestieri” che si sviluppa fra i comuni di Grumes, Grauno e Sover, è una struttura nata ancora negli anni ‘80 su iniziativa di Pio Rizzolli, Marco Cristofori e Marco Savoi per esaltare i venti antichi opifici posti lungo il corso del Rio Molini e che in passato, sfruttando l’energia idraulica, consentirono a queste comunità di montagna le lavorazioni primarie del legname, la macinazione delle granaglie, l’approntamento degli attrezzi funzionali alle attività di campagna e agli usi domestici. Si è aperta sabato 16 luglio l’attività del primo dei tre edifici sinora ristrutturati, la Fucina Cristofori a “La Tàna”, che insieme alla Segheria alla Veneziana “Pojer Valentini”, e al Mulino “Cristofori”, costituisce il fulcro del sentiero e delle sue attività. La fucina è stata arredata con manufatti e strumenti originali, e messa in attività da Marco Cristofori, fabbro ferraio nipote di quel Francesco che nel 1910 la costruì. L’ala vecchia dell’edificio è divenuta un percorso didattico intitolato “La via del Fuoco”, che attraverso pannelli descrittivi, immagini, fotografie, e manufatti esposti, esemplifica l’attività del fabbro e la sua produzione. Il Sentiero dei Vecchi Mestieri potrà essere scoperto attraverso
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verie attività e visite proposte lungo il suo percorso, e prima iniziativa sarà “Dall’Alba al Tramonto” venerdì 5 agosto, quando, accompagnati da poeti, esperti e musicisti, si potrà partire da Grumes alle prime ore del mattino, per visita gli antichi opifici, il torrente Avisio, effettuare degustazione del pane fatto al Mulino delle granaglie di Grauno, e pranzare con polenta e trota avisiana a Piscine, per concludere la giornata al tramonto sempre a Grumes. Alcune visite guidate, come quella del pomeriggio del 9 agosto, percorreranno la parte centrale del Sentiero, lungo gli opifici, mentre il tema dei mestieri e della manualità artigiana continuerà ad essere sviluppato a Grumes nel corso dell’estate e dell’autunno con iniziative ad hoc quali la mostra “Mani di fate” dal 4 al 15 agosto sulla manualità femminile, o la mostra “Grumestieri…do mani: manualità creativa” che vedrà coinvolti lavoratori del rame, modellisti, cestai che esporranno i loro lavori dal 18 al 28 agosto. Info: 0461 688003.
trentinopanorama una delle tre malghe coinvolte nel progetto. All’interno di questo spazio ognuno potrà dare libero sfogo alla propria creatività dando vita ad opere d’arte che dovranno rispondere a un requisito preciso: essere realizzate esclusivamente con una serie di elementi naturali in parte forniti dall’organizzazione (segature, trucioli, cortecce, rami di nocciolo, ghiaia ecc.) e in parte reperiti dagli artisti stessi sul territorio (ad es. radici, sassi, pigne e tutto ciò che può essere preso in prestito dal bosco con rispetto per l’ambiente). Considerate questa regola fondamentale ogni artista potrà costruire come meglio crederà la propria installazione, a patto di rispettare le tematiche indicate dall’organizzazione che sono Tradizioni dell’alpeggio, la Val di Non oppure la Montagna e i suoi simboli e paesaggi. Gli artisti avranno a disposizione per lavorare alle proprie opere l’intera giornata del Ferragosto (a partire dalle 9) e la mattinata di martedì 16 agosto (dalle 9 alle 12). Entro mezzogiorno di martedì tutte le creazioni d’arte dovranno essere terminate per permettere alla giuria di compiere l’intero percorso, valutare le installazioni e decretare la classifica dei vincitori. La giuria sarà composta da alcuni rappresentanti “tecnici” (artisti, esperti d’arte, docenti ecc) e da una rappresentanza “territoriale” (Amministratori coinvolti nel Patto Territoriale delle Maddalene, politici e Sindaci). Il parere tecnico avrà comunque un peso maggioritario e contribuirà per il 70% al giudizio finale dell’opera. La premiazione ufficiale del concorso “ART&MALGA” si svolgerà ad ore 15.00 di martedì 16 agosto presso la Malga di Revò. In palio per i concorrenti premi del valore di mille euro per il primo classificato e di 500 euro per il secondo. Il terzo e il quarto
premio saranno costituiti invece da una ricca selezione di prodotti enogastronomici locali. Le iscrizioni al concorso sono già aperte (numero massimo concorrenti: 21). È possibile ricevere il modulo d’iscrizione e le opportune informazioni contattando l’Azienda per il Turismo Val di Non: tel. 0463 830133 | info@visitvaldinon.it | www. visitvaldinon.it/artemalga PER IL PUBBLICO “Art&Malga” oltre ad essere un’importante appuntamento d’arte e creatività sarà anche e soprattutto un’occasione unica per i visitatori di godere di due giorni in modo del tutto particolare e vivo nelle montagne della Catena montuosa delle Maddalene. Ma non è finita qui. Vista la grande partecipazione dell’anno scorso, “Art&Malga” si arricchisce di una serie di eventi pensati appositamente per allietare il pubblico durante il lavoro degli artisti. Per tutti gli apprendisti fotografi e per coloro che amano immortalare le bellezze della montagna viene proposto quest’anno il concorso fotografico “Art&Malga” sul tema “la natura che si fa arte”. Tra le iniziative di contorno dell’evento, non mancheranno proposte per le famiglie e i più piccoli. Alle ore 14.00 del 15 agosto presso Malga Castrin tonerà la grande CACCIA AL TESORO in MALGA dedicata alle famiglie (con proposte di escursione naturalistica anche per gli adulti) che tanto successo ha avuto l’estate scorsa. I bambini, divisi in gruppi o con la famiglia, saranno invitati a cercare gli indizi per il tesoro lungo l’anello escursionistico di “Art&Malga” prima di scovare il proprio premio presso una delle malghe aderenti al progetto. La partecipazione è gratuita previa prenotazione presso l’APT Val di Non (entro le 12 del giorno precedente). ■
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APPUNTAMENTI DI agosto A GRUMES, VALLE DI CEMBRA
LUNEDì 1 AGOSTO “OSSERVAZIONE ASTRONOMICA” Grumes - Masi di Grumes loc. Pradét-ore 21.30 MARTEDì 2 AGOSTO “MASI INVISIBILI: La transumanza della pace” Grumes - Masi di Grumes “Maso Rosa”-ore 21.30 DA GIOVEDì 4 AGOSTO A LUNEDI’ 15 AGOSTO “Grumestieri: Mani di fate” Grumes – Sala Le Are. Tutti i giorni 20-22, Domeniche e Festivi 15-18 e 20-22. GIOVEDì 4 AGOSTO - “NOTE IN MUSICA” Grumes - Piazzetta del Doš - ore 21.00 VENERDì 5 AGOSTO - “GRUmesTIERI: dall’alba al tramonto” Escursione sul Sentiero dei Vecchi MEstieri – dalle 6.00 alle 21.00 VENERDì 5 AGOSTO - “JOLLY JOKER BAND IN CONCERTO” Grumes – Piazza Municipio – ore 21.00 MARTEDì 9 AGOSTO “ESCURSIONE SUI SENTIERO DEI VECCHI MESTIERI”. Grauno-Grumes - Sentiero sul Rio dei Molini - ore 14. TEATRO “AGENZIA NLG: non lavoriamo gratis” Grumes – Centro Servizi “Le Fontanelle” - ore 20.45 GIOVEDì 11 AGOSTO - “GRUmaiSERA: la polentàda” Grumes – Piazzale Centro Servizi “Le Fontanelle” - ore 20.30 DOMENICA 14 AGOSTO - “APERITIVO IN MUSICA” Grumes – Piazza Municipio - ore 18. DA GIOVEDì 18 AGOSTO A DOMENICA 28 AGOSTO “Grumestieri do…MANI: la manualità creativa”. Grumes - Sala Le Are - ore 18.00. Tutti i giorni 20-22 - Domeniche 15-18; 20-22. DOMENICA 21 AGOSTO - “PIZZATA DI FINE ESTATE” Grumes – Piazzale Centro Servizi “Le Fontanelle” - ore 18.00 GIOVEDì 25 AGOSTO - “I SUONI DELLE DOLOMITI: al Rifugio Potzmauer il cantautore Max Gazzè” Grumes – Rifugio Potzmauer - ore 14.00 DOMENICA 28 AGOSTO “CAMMINATA SULL’AVISIO” Alta Valle di Cembra – Prà di Segonzano - ore 8.
INFO: Sviluppo Turistico Grumes tel. 0461.688003 info@sviluppoturistico.it
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trentinopanorama
www.masiinvisibili.com
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n punta di piedi, con l’evento che si adatta alle scenografie naturali di volta in volta nuove, ma inedite agli occhi di chi vuol vedere oltre. Oltre al caratteristico maso, alla radura in cima al colle, ai luoghi della memoria: è questa la filosofia di “Masi in visibili”. Un festival teatrale che giunge quest’anno alla seconda edizione, forte dell’importante successo 2010. Teatro Italiano e Teatro di Ricerca, ma anche produzioni che sviluppano tematiche legate alla Valle di Cembra e alla montagna. Il ciclo si conclude domenica 28 agosto con la “Camminata lungo l’Avisio selvaggio”, momento in cui il connubio con le forze della Natura, qui può esplodere. Non potrebbe essere diversamente tra il rumore coinvolgente delle acque, tra la terra e il cielo e il rotolare delle pietre, metafora della Vita. Partito lo scorso 23 luglio, “Masi in visibili” offre una serie di affascinanti spettacoli e concerti per tutto il mese di agosto. Impossibile citarli tutti (vedere calendario giorno per giorno). Accenniamo solo a due o tre. Cominciando da “Il giardino delle arance e degli angeli che piangono" che sar messo in scena a Maso PIanaci di Sover (11 agosto), a Lona Lases (17 agosto) e a Palù di Giovo (26 agosto). Costruito con leggerezza, lo spettacolo ha dodici scene, una per ogni mese dell'anno scandite dalla creazione di piccoli giardini. Questo testo, fra i tre premiati al premio di drammaturgia del Riccione Ater 1993 e poi come premio alla produzione nel 1994, ha avuto tre allestimenti. Il primo nel 1994, aveva puntato tutto sulla grandiosità di un giardino a terrazze ricostruito con terra alberi e sassi di
quei masi invisibili Un festival teatrale che giunge quest’anno alla seconda edizione: Teatro Italiano e Teatro di Ricerca, ma anche produzioni che sviluppano tematiche legate alla Valle di Cembra e alla montagna
fiume all'interno del teatro di Romanengo (Cr) . Altro spettacolo molto intenso è “Voglio parlare con Aldo Moro”. Quella di Firenze del 4-5 novembre 1966 rimane l'alluvione più conosciuta, più drammatica e più medianizzata. Ma in tutta Italia già da agosto ci sono diversi segnali di allagamenti e smottamenti. Fra le altre città importanti anche Trento viene sconvolta dalle acque. Il torrente Avisio che già ad agosto aveva tracimato rimaneva sempre a livelli di guardia pericolosi. E così anche l'invaso di Stramentizzo e le colline che avevano già mostrato segni di cedimen-
to. Finita la tragedia, l'allora capo di Governo onorevole Aldo Moro si reca a visitare le zone disastrate. Bambini schierati, discorsi delle autorità e la frase : "di cosa avete bisogno?" - "di tutto eccellenza". “Voglio parlare con Aldo Moro” sarà rappresentato a Segonzano (9 agosto), Cembra (19 agosto) e Capriana (23 agosto). Un cenno merita anche “Per abbreviare la mia sofferenza” (Faver, 13 agosto), teatralizzzione della gloria sportiva e della tragedia umana di Marco Pantani, di e con Alessandro Pozzetti. “Masi in visibili” è un progetto culturale dell'Associazione Sorgente
'90 nato da un idea di Sergio Paolazzi. L'idea di portare il teatro in luoghi particolari e poco conosciuti della val di Cembra e non solo, alla ricerca della propria memoria storica e culturale. Dall'idea all'incontro con un regista, Enzo G. Cecchi di Piccolo Parallelo, che ne sviscera le potenzialità, creando e proponendo spettacoli e momenti di riflessione a bassissimo impatto ambientale, nel pieno rispetto dell'ambiente e della cultura locale. ■ 65
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trentinopanorama di Lara Deflorian
www.trentinodanzaestate.it
TRENTINO DANZA ESTATE
undicesima EDIZIONE, dal 28 agosto al 3 settembre. La Valle di Fiemme, per una settimana, si trasforma in un centro della danza, richiamando da tutta Italia giovani ballerini
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opo il decennale festeggiato lo scorso anno, gli organizzatori di Trentino Danza Estate dal 28 agosto al 3 settembre sono impegnati nell’organizzazione di un’undicesima edizione che promette di confermare un alto livello, soprattutto nella proposta formativa. Attraverso quindi un’offerta culturale articolata in formazione, aggregazione sociale e turismo montano, il comune di Tesero e la Valle di Fiemme in generale, per una settimana si trasformeranno in un centro della danza, richiamando da tutta Italia giovani ballerini dai sei anni in su, 66
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pronti a perfezionarsi nella loro passione. Anche quest’anno gli organizzatori contano di avere, come nelle ultime edizioni passate, 400 iscritti ai corsi a cui si aggiungono accompagnatori, familiari e amici vari che contribuiscono a incrementare e ad abbassare l’età media del turismo estivo in Valle. Per quanto concerne i corsi quest’anno, su specifica richiesta dei partecipanti, sono aumentati i laboratori, mentre lo staff dei docenti si riconferma pressoché invariato. “Il fatto di mantenere gli stessi insegnanti – spiegano i direttori artistici Paolo Golser
e Donatella Zampiero – è in gran parte voluto, poiché molti di questi hanno il loro seguito e quindi parecchi partecipanti tornano a Tesero perché ritrovano insegnanti carismatici e didatticamente preparati.” Per la danza classica rivedremo quindi Bella Ratckinskaia, Ekaterina Sizykh, Silvia Chirico e Paola Vismara; per la danza moderna e contemporanea ritroveremo Mauro Astolfi, Daniela Borghini, Alessandra Chirulli, Beatrice Bodini, Dominique Lesdema, Michele Pogliani
e Milena Zullo; per il musical ci saranno Gianluca Ferrato e Flavia Astolfi; per il contact improvisation Riccardo Meneghini; per l’hip hop Tony Stone, Njako e Dominique Lesdema; per il ragga-jam Belen e Saxo; per il flamenco Angel Munoz; per la bata de cola Charo Espino e per le danze storiche tornerà a Tesero Ratchinskaia Daria Grigorievna. “Ogni anno con la Federazione delle scuole di danza organizziamo Prove d’autunno – aggiunge Donatella Zampiero – degli stage
trentinopanorama in cui chiamiamo e testiamo nuovi docenti. Se piacciono e sono validi li invitiamo poi a TDE. Nello staff troviamo inoltre due insegnanti trentini Belen e Meneghini. Nei prossimi anni contiamo d’invitarne altri, probabilmente per il musical, e quindi di far tornare a lavorare «a casa» alcuni artisti trentini sparsi per il mondo”. L’offerta della rassegna si completa inoltre con gli appuntamenti serali che vedono l’esibizione di alcune scuole trentine in apertura (28/8) e di tutti i partecipanti ai corsi della settimana in chiusura (3/9). Anche quest’anno ci sarà un contest d’hip hop e di breack dance (1/9), oltre alla consueta festa con degustazione di prodotti tipici trentini e musica (31/8). Lo spettacolo proposto al teatro Comunale di Tesero vedrà protagonista in scena il Balletto Teatro di Torino (31/8) che si esibirà, nella creazione di Matteo Lavaggi Caravaggio. Tra le finalità di TDE c’è anche l’attivazione di collaborazioni con altre realtà della danza. Fino ad oggi questo è avvenuto con l’erogazione di borse di studio ad allievi particolarmente meritevoli. “Oltre alla collaborazione con il Liceo Coreutico di Trento, abbiamo avviato anche quella con l’Accademia Teatro alla Scala – ha precisato Paolo Golser – ospitando già da qualche anno alcuni docenti dell’Accademia, che a loro volta portano qui i loro allievi alzando il livello degli stage. Stiamo però pensando a realizzare una sorta di «campus-ritiro» per gli allievi dell’Accademia di Danza Teatro alla Scala, che durante il periodo della manifestazione potranno essere ospitati nella grande sala di 300 metri quadrati con 40 camere che sarà realizzata prossimamente a Lago di Tesero in occasione dei mondiali di sci nordico del 2013.” Altra proficua collaborazione di Trentino Danza Estate è quella avviata recentemen-
te con Mantovadanza, per la danza contemporanea, e con l’Accademia di Danza di Macerata per il settore del flamenco, grazie ad Adriana Grasselli coreografa e direttrice dell’associazione culturale di Rovereto Pena Andaluza. Il Balletto Teatro di Torino diretto da Loredana Furno, si esibirà il 31 agosto nell’ambito di TDE al Comunale di Tesero in Caravaggio, una creazione di Matteo Levaggi sulla tormentata figura del noto pittore, concepita nel 2004 in occasione del Festival Internazionale di Balletto di Genova Nervi. Niente di narrativo, bensì un lavoro contemporaneo sulla seduzione che porta lo spettatore “a vivere un’esperienza di pura energia in cui vengono lanciati i danzatori, in continuo gioco-sfida che crea tra loro, quell’energia travolgente e quella forza che caratterizzano l’opera del grande pittore.” L’impianto scenico è di Roger Salas, mentre la partitura musicale per violoncello e elettronica è stata creata dal compositore Giovanni Sollima, il quale ha fatto ricostruire ed ha inserito nell’organico un violino tenore, strumento scomparso da secoli e spesso raffigurato nelle opere pittoriche dello stesso Caravaggio. Tra i numerosi riferimenti al Barocco, spicca la presenza in scena del sopranista Massimo Castagno, a evocare quella spensierata giovinezza, fresca, sensuale, ma allo stesso tempo ambigua e tormentata, come la personalità dell’artista. In occasione di questa prima regionale, è da non perdere l’opportunità di conoscere a Tesero il giovane coreografo emergente Mattero Levaggi che, nei giorni dello spettacolo, terrà un master di danza per gli allievi professionisti di TDE e una sorta di lezione spettacolo alla presenza della critica e storica della danza ■ Elisa Guzzo Vaccarino. 67
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trentinopanorama
www.bsifiere.it
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ella cornice di un centro turistico e termale di alto pregio, vicino ai laghi di Caldonazzo e Levico, vicino alle Terme di Roncegno e Levico, si svolgerà la prima Mostra Mercato dei prodotti biologici e biodinamici. L’evento è organizzato dall’ Associazione Biodin – Amici del Triveneto in collaborazione con la Società Cooperativa BSI Fiere di Borgo Valsugana. Alla mostra mercato partecipano tutte le aziende agricole, artigiani, liberi professionisti e realtà imprenditoriali che, a vario titolo, operano nel rispetto della terra e della vita di tutti gli esseri viventi. I settori presenti saranno infatti l’agricoltura biologica e biodinamica, l’erboristeria, l’artigianato naturale, il vestire secondo natura, la medicina naturale, la bioedilizia e l’utilizzo di energie rinnovabili, i macchinari agricoli e le attrezzature di trasformazione. L’obiettivo che questa manifestazione si pone è quello di promuovere l’agricoltura biologica e biodinamica,
Il bio si mette in mostra Dal 3 al 7 agosto a Levico Terme (palalevico) la prima nuova MOSTRA MERCATO del BIOLOGICO BIODINAMICO non solo mostrando il risultato ultimo di questo tipo di filiera, ovvero il prodotto, ma cercando di sensibilizzare il pubblico sul cosa vuol dire praticare agricoltura biologica e biodinamica, “La terra ha bisogno urgente di aiuto, vogliamo aiutarla?”. Troveranno quindi a tal proposito vetrina utile all’interno dell’evento le associazioni che operano in questo settore. I giorni dal 3 al 5 agosto l’apertura della Mostra è prevista alle ore 17, dando
cosi l’opportunità alle aziende agricole di portare prodotti di giornata, promuovendo non solo il prodotto fresco, naturale e biodinamico, ma anche ciò che il nostro territorio sa dare. Per le giornate di sabato 6 e domenica 7 agosto invece la Mostra aprirà i battenti alle ore 9. Non mancheranno momenti di confronto e di informazione con convegni su molte e varie tematiche, come ad esempio, quella dell’orto biologico, con ATA BIO, il
“Perché fare biologico?” con relatori dell’Istituto Agrario S. Michele all’Adige. Per sabato 6 agosto inoltre sarà prevista la presentazione del progetto Bio Frame, finanziato dalla Provincia autonoma di Trento su un impianto di fragola con conduzione a metodo omeopatico. Gli spunti di riflessione perciò non mancheranno e dato che “la pratica val più della grammatica”durante i giorni di sabato e domenica sarà allestita un’area per la degustazione in modo tale da permettere ai signori visitatori di “assaporare” i risultati di ciò che si intende con produrre in modo biologico e nel rispetto della Natura. Nel corso dell’intera rassegna ci saranno degustazioni e vendita di prodotti bio. ■
“FEN & FIORI”, una mostra A RONZONE
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l fieno e i fiori nei prati di montagna erano un tutt’uno. Varietà di erbe, varietà di fioriture, un godimento per gli occhi delle persone, un godimento per gli stomaci degli animali, di nuovo un godimento, sotto forma di cose buone e genuine da mangiare, per gli umani. Tutto questo è in pericolo e la falce, attrezzo da lavoro e simbolo, è stata soppiantata dalle macchine. A questo attrezzo, forse tra i più antichi strumenti creati dall’uomo raccoglitore, l’Associazione Musei di Ronzone dopo aver dedicato nel mese di luglio un interessante convegno con gli interventi di relatori qualificati, riserva
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ancora le giornate conclusive della inedita manifestazione “fen e fiori”. Il programma prevede il 13 agosto presso il piazzale dei Musei “la manutenzione della falce ed esposizione di attrezzi per la falciatura” con Bernhard Lehnert (Germania) mentre alla sera presso il Parco delle Rose di Ronzone “la luna e i falò”, uno spettacolo a sorpresa con degustazioni di prodotti tipici. Domenica 14 agosto ancora “la manutenzione della falce” e sabato 20 agosto una conferenza sulle “recinzioni tradizionali in Trentino” e presso il Parco delle Rose, festa di chiusura di “fen e fiori” e lancio delle lanterne.
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Des Etoiles
www.centriamocaldonazzo.it
JJ Band
un’estate per grandi e piccini A caldonazzo, un agosto tutto da vivere e da scoprire. Tante le occasioni di svago: concerti, musical, eventi per i più piccoli. Ma ci sono anche il trenino e un... mega bingo
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l neonato Consorzio “Centriamo Caldonazzo”, che raccoglie gli operatori turistici del centro storico della località lacustre, si presenta con una serie di eventi che animeranno l'estate, e in particolare il mese di agosto. La felice collocazione in riva al lago omonimo da sempre fa di questa pizza una delle più ambite dai turisti tedeschi e olandesi, ma non solo. Un’animazione per Caldonazzo peraltro già garantita dal ritorno – a grande richiesta – del Trenino turistico che collega il paese al lago, tra l'entusiasmo degli ospiti e dei loro bambini (ma anche i locali non disdegnano...). Tra i numerosi eventi proposti nella ricca pfferta caldonazzese, agosto si apre mercoledì 3 con la Festa dell’Ospite intitolata “Welcome to Caldonazzo”: a partire dalle 17, gastronomia e animazione con i concerti di Coabamba e dei milanesi JJ Band. Due le serate dedicate ai più piccoli, sotto la dicitura “Caldonazzo a misura di bimbo”, mercoledì 11 e mercoledì 17 agosto. Tra baby dance, giocoleria e zucchero filato la piazza di Caldonazzo si trasfomerà in
un piccolo paese dei balocchi per la gioia dei bambini. Mercoledì 10, spazio alla musica e al ballo con “Musical che passione!”, uno spettacolo di ballo liscio, mo-
derno, standard e caraibico promosso dall’associazione “Des Etoiles”. Mercoledì 17 agosto una chicca: il Mega Bingo in piazza. Un gigantesco tabel-
Des Etoiles
lone luminoso farà da scenografia alla classica estrazione dei numeri della tombola, anzi del Tombolone, considerate le proporzioni. Ricchi, numerosi e imperdibili i premi in palio (le cartelle sono in vendita in tutti i negozi che aderiscono all’iniziativa). ■
“De Ca’ da l’aca”: fotografie di Condini
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i potrà visitare fino al 7 agosto la mostra fotografica di Adriano Condini allestita nella sala Lanzerotti della Cassa Rurale d’Anaunia di Romeno a cura della locale Amministrazione Comunale e della Pro Loco. Una rassegna, quella proposta dal fotografo di Mattarello, che è una finestra aperta sulla Valle di Non per spaziare non solo sui variegati panorami anauni ma anche su volti caratteristici, su momenti di vita contadina, su lavori agresti. Il tutto attraverso le foto in bianco e nero, affascinanti per dare ulteriore risalto ai soggetti scovati da Adriano Condini nei vari paesi della Val di Non dove tradizioni ed atmosfere riescono ancora a sopravvivere all’incedere della vita attuale. “La mostra – come scrive il prof. Luigino Endrighi – è un invito a riscoprire con stupore una bellezza scontata e, insieme, un monito a conservare un habitat unico che la natura ci ha regalato e i nostri padri hanno conservato e amato per secoli”.
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C.C.I.A.A. 15.06.2011
na serie di appuntamenti per fare ballare il Trentino con dj internazionali, su tutti Andy Fletcher, ed italiani come nel caso di Boosta una delle anime dei Subsonica. È questo il filo conduttore di “Vivalago” l’innovativo Festival di Musica & Arte “Vivalago”, che tra il 5 e il 21 agosto porterà famosi DJ internazionali, performer e artisti sui laghi del Trentino ed ha in Agostino Carollo il suo direttore artistico. L’evento clou sarà senza dubbio quello del 20 agosto a Riva del Garda (Stazione autocorriere), dove a proporre il suo dj set sarà Andy Fletcher, uno dei componenti di quei Depeche Mode considerati fra i più importanti gruppi del rock internazionale di sempre e più che mai in auge anche in questo terzo millennio. Fletcher si esibirà in uno spettacolare DJ set tutto da ballare, per presentare “live” i nuovissimi remix contenuti nel nuovo album dei Depeche Mode intitolato Remixes 2: 81-11, pubblicato il 6 giugno scorso. Andy Fletcher, battezzato anche con il nomignolo di clapman, perché durante i live dei Depeche sfodera il suo clap (battito di mani) rigorosa-
vivalago un Festival di Musica e Arte, che tra il 5 e il 21 agosto porterà famosi DJ internazionali: Come claudio coccoluto e Andy Fletcher mente a tempo con il ritmo di ogni pezzo eseguito, è stato assoldato nella formazione di Basildon sin dal nucleo originario, con il tastierista Vince Clarke, dall’album “Construction Time Again“ (1983), si è principalmente occupato della parte manageriale della band, riducendo di gran lunga il suo contributo musicale in studio. Nel corso degli anni, è diventato persino discografico per l’etichetta Mute, fondando agli inizi degli anni Novanta una propria etichetta chiamata “Toast Hawaii” che ha all’attivo la partnership per il duo elettronico “Client”. Fletcher è stato il collante
negli anni bui dei Depeche Mode riportandoli poi al top nell’ultimo decennio con un gruppo che ha venduto oltre settanta milioni di dischi e che ad ogni tour fa registrare ovunque puntuali sold out. Nella stessa location di Riva del Garda, il 7 agosto, a far ballare il pubblico sarà Boosta dei Subsonica. Il nome del torinese Davide Dileo, in arte Boosta, si lega a quello dei Subsonica da lui fondati e fatti diventare uno dei gruppi più importanti del rock italiano dell’ultimo ventennio. Oltre che tastierista Boosta negli anni si è mosso nel ruolo di produttore, scrittore, con
una grande passione per i dj set, durante i quali propone una vasta gamma di sonorità elettroniche ed house magari prese anche dai suoi progetti. Fra questi anche quello legato alla sigla Iconoclash: riadattamento di vecchie famose canzoni degli anni Ottanta come “L’estate sta finendo” e “I Like Chopin”, utilizzando un genere tra l’elettronica e il rock che Boosta chiama “de-mix”. Il 5 agosto, sulla spiaggia del lago di Lavarone, il set una leggenda dei dj italiani come Claudio Coccoluto che ha alle spalle anni di musica e di successi. Coccoluto, classe 1962, ha manipolato i suoni elettronici attraverso quel genere definito come “underground” e ha partecipato frequentemente a eventi di livello europeo oltre ad essere stato il primo dj europeo a suonare al Sound Factory Bar di New York. ■
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alici di Stelle” ogni anno, nelle serate che precedono la notte di San Lorenzo, torna nelle piazze e nei luoghi più belli di quasi 200 Città del Vino italiane. È un evento che riunisce produttori di vini e di altre specialità gastronomiche in una serata magica di degustazioni e stelle cadenti. Ad Isera, sulle colline del Marzemino, torna questa festa gentile per mostrare al visitatore la bellezza di un antico borgo e il piacere di una compagnia serena nel tepore di agosto. Sabato 6 e Domenica 7 agosto 2011, dalle 19 alle 24, il Marzemino sarà il principe di un paese che offrirà la sua ospitalità nelle corti, negli slarghi e nelle strade dell’antico borgo. Grazie al Comune di Isera, alle associazioni e agli operatori del paese, le osterie prepareranno i piatti della tradizione, dall’orzetto al tortel di patate, dalla polenta e capriolo agli stroboi. Non
mille CALICI DI STELLE Il Marzemino protagonista nel centro storico di Isera il 6 e 7 agosto. degustazioni di vino e di piatti tradizionali mancheranno nemmeno la musica itinerante con, tra gli altri, i “Los Desperados” e il “Duo Franchini”, spazi d’intrattenimento per bambini, il Laboratorio del Pane e l’Accademia del Canederlo. Nelle due serate, realizzate con la direzione artistica dalla Roa’z Eventi di Giulio Piccolroaz, ci saranno anche due spettacoli gratuiti in piazza San Vincenzo.
Sabato 6 agosto sarà la volta del divertimento e delle risate. Sul palco, alle 21.30, salirà il cabarettista Omar Fantini con i suoi personaggi spassosi e coinvolgenti: il mitico nonno Anselmo della trasmissione televisiva Colorado Cafè, nonno che tutti conoscono per la sua maleducazione e tutti perdonano per la sua età avanzata, Fidel Castro a Marylin Manson ed
Edward Cullen, il vampiro pasticcione e senza superpoteri, parodia della celebre saga di Twilight. Domenica 7 invece, dalle 20.30, il Teatrodaccapo metterà in scena “Qui si fa l’Italia e ci si diverte”. Uno spettacolo di teatro interattivo con la regia di Giampiero Pizzol, interpretato e diretto da Max Fenardi e Marcello Vicoli. Un grande “viaggio” nella storia in cui bambini e bambine, da zero ai 90 anni, saranno protagonisti ripercorrendo, con aneddoti, racconti e danze popolari imparate al momento, le vicende dell’Unità d’Italia sulle tracce dei Mille di Garibaldi. ■
Trekking tra le Chiese dell’Altipiano di piné
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l 10 agosto Festa della musica sull’altipiano di Pinè per festeggiare i vent’anni di attività del Festival.In programma tre concerti in tre diverse Chiese dell’Altipiano facilmente raggiungibili a piedi con un splendido itinerario attraverso i borghi antichi di Baselga, Ricaldo e Sternigo per raggiungere infine Rizzolaga e Vigo, costeggiando il lago di Serraia prima dall’alto e poi lungo i sentieri che toccano le sponde. Ospiti il prestigioso Quartetto di Fiesole, Flora Vedovelli arpista recentemente vincitrice del Premio Nazionale delle Arti e, infine, il Kreativ Ensemble. I programmi proposti sono un omaggio al 150° anniversario dell’Unità di Italia: Boccherini, Puccini, Verdi e infine il ’700 italiano di Antonio Vivaldi. Relax golosi sono previsti lungo il percorso e al termine della giornata verrà offerto un aperitivo a tutti
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i presenti sullo splendido dosso antistante la Chiesetta di Vigo. Itinerario: Ore 10.00 visita guidata all’Antica Pieve di Baselga con la prof.Aldina Martinelli. Ore 11.00 Concerto del Quartetto di Fiesole. Ore 12.30 Pranzo presso i Ristoranti “la Vecchia Segheria” a Baselga o “El Filò” Sternigo. Ore 15.30 Chiesetta di Rizzolaga Concerto di Flora Vedovelli arpa Premio delle Arti 2011. Ore 16.30 gelato presso l’Agrigelateria La Cà sul Lago; Ore 18.15 Chiesetta di Vigo Concerto di Chiusura con il ‘700 Italiano e il Kreative Ensemble. Al termine del concerto sarà offerto un aperitivo a tutti i presenti Per il pranzo e la pausa gelato (€ 15,00) è possibile prenotare i Buoni presso gli uffici delle APT di Baselga e di Cembra entro le ore 19 del giorno precedente il concerto. I Buoni verranno poi venduti prima del concerto del mattino presso la Pieve di Baselga.
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di Fabio De Santi
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opo la serie di appuntamenti di luglio, il cartellone di “Itinerari Folk” propone anche in agosto una serie di concerti nel segno delle “Diaspore” e delle culture musicali di varie parti del globo. Lunedì 1 agosto i suoni saranno quelli del “Rugu Project” nel segno delle contaminazioni afro blues (Giardino Centro S, Chiara, ore 21, ingresso libero come tutti gli eventi in cartellone). Si tratta di uno spettacolo di contaminazione tra blues, jazz, e Africa Jontom
del Sahel quello proposto da Hado Ima e Andrea Murada. Si esibiscono con decine di diversi strumenti, in gran parte percussioni africane, ma anche oggetti di uso comune che prendono vita e si reincarnano nella musica. Mercoledì 3 agosto, sul palco l’Alessandro Tombini Ensemble, formazione guidata da un giovanissimo musicista (classe 1994) che presenta il suo primo disco, “Barene”, fresco di stampa, realizzato sotto l’egida di “Calicanto”, lo storico gruppo veneto fondato trent’anni fa dal padre Roberto e dallo 74
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Musiche dal mondo
Beppe Gambetta
Seconda parte di “Itinerari folk” con una serie di concerti nel segno delle “Diaspore” e delle culture musicali di varie parti del globo. Tra gli artisti presenti, RuguProject e Gaia Cuatro zio Giancarlo. Il titolo dell’album prende spunto dalle barene, gli isolotti sabbiosi della laguna veneta, vaganti ed evanescenti che emergono dall’acqua con la bassa marea. Tradizione veneta e composizioni che riportano ad un immaginario e affascinante paesaggio in bilico tra le vette dolomitiche e gli orizzonti lagunari. Davvero particolare il concerto di venerdì, con Jontom fra ukulele e voce. Luca Tomassini, in arte “Jontom”, è un cantautore e compositore romano molto attivo nei nuovi scenari musicali, soprattutto nella promozione e nello sviluppo dell’ukulele in Italia e nel mondo. Ha all’attivo diverse collaborazioni con artisti internazionali e nostrani fra cui spicca il nome di Max Pezzali, all’interno di un interessante duo composto dal binomio ukulele e voce. Lunedì 8 agosto, chitarre cosmopolite con il duo formato da Tony McManus e Beppe Gambetta. Virtuoso dello stile acustico, consacrato a livello internazionale, autore di undici dischi, libri e video didattici, un DVD “live”, Beppe Gambetta è oggi considerato dagli stessi maestri americani un loro pari,
degno continuatore di una tradizione musicale sempre viva. Il suo pellegrinaggio è cominciato proprio sulle strade dell’America di Woody Guthrie e nel corso degli anni ha avuto l’opportunità di suonare con i più grandi artisti come Doc Watson, Tony Trischka, Gene Parsons, Norman Blake. Ha fondato, tra l’altro i “Men of Steel”, un fantastico quartetto chitarristico che più cosmopolita non si può. Da qui nasce il sodalizio con lo scozzese Tony McManus, insuperabile interprete del repertorio celtico, uno dei pochi che ha saputo trasferire con grande sapienza e fedeltà le ornamentazioni dei violini e delle cornamuse sulle corde della chitarra, mantenendo intatti l’impatto emotivo e la forza di questa musica.
A chiudere Itinerari Folk, lunedì 15 agosto, i Gaia Cuatro che Mauro Odorizzi, direttore artistico del festival, definisce come “un vero gruppo contemporaneo”. Un quartetto nato dalla fusione tra intensità argentina e raffinatezza nipponica. Sulla sottile tessitura ritmica creata dal percussionista Yahiro Tomohiro e dal bassista Carlos “El Tero” Buschini, gioca la scrittura pianistica di Gerardo Di Giusto a totale servizio del virtuosismo mozzafiato di Ashka Kaneko, star del violino jazz nel suo paese d’origine. Atmosfere di tango e suoni etnici del Giappone diventano per magia una tavolozza timbrica di colori inusuali che incarnano il vero senso della contemporaneità odierna che è culturale e geografica. ■ Guaia Cuatro
Lasciati tentare...
Trento
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APERTURA
dalle 19.00 alle 23.00 domenica su prenotazione
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di Fabio De Santi Shelly Manne
LAGARINA JAZZ FESTIVAL Si parte il 3 agosto con un tributo a Gerry Mulligan con la New Project Jazz Orchestra e javier girotto
S
i apre, il 3 agosto, ad Ala, con il concerto-tributo a Gerry Mulligan proposto dalla New Project Jazz Orchestra di Trento, con Javier Girotto solista ospite, l’edizione 2011 del Lagarina Jazz Festival. Tutti apprezziamo Javier Girotto, nato e cresciuto in Argentina, poi tornato in Italia dopo avere sviluppato una solida formazione negli Stati Uniti, con la borsa di studio per il Berklee College of Music e le collaborazioni con Danilo Perez, Bob Moses, George Garzone. Conosciamo bene la New Project Orchestra, formazione storica del jazz in
regione, che riunisce alcuni tra i più interessanti e attivi strumentisti del TrentinoAlto Adige, la cui attività si è sempre più arricchita di registrazioni e pregevoli lavori. L’incontro di Girotto con l’orchestra non è casuale: affonda nella collaborazione che dura ormai da alcuni anni tra il musicista e quattro sassofonisti che fanno parte della big band. La stima reciproca ha portato ad approfondire la collaborazione, che era già sfociata in un ottimo disco. Il 4 agosto, a Brentonico, live degli Exploration Trio, con Leonardo Speccher, Giordano Grossi e Bruno Miorandi, mentre il 5, nella stessa location, set dei Jason Lindner
Trio plus Lionel Loueke. Condividiamo le parole di Chick Corea, che notoriamente non si sbilancia troppo sulle qualità dei colleghi: “Jason Lindner rappresenta un universo musicale”. Il pianista newyorchese è senza dubbio uno dei personaggi che hanno cose importanti da dire, nella musica di oggi e di domani. Sarà, invece, il Franco D’Andrea Sextet il protagonista del set dell’8 agosto a Palazzo Libera di Villa Lagarina, mentre il 12 il Festival tornerà ad Ala, Palazzo Malfatti-Scherer, ore 21, con il concerto del Gianni Cazzola Sestetto che proporrà un tributo ad Art Blakey. Gianni Cazzola è
Javier Girotto
un veterano del jazz italiano e internazionale: già membro negli anni Cinquanta del celebre quintetto di Gianni Basso e Oscar Valdambrini, ha lavorato al fianco di tanti grandi solisti, come Lee Konitz, Gerry Mulligan, Johnny Griffin, Phil Woods. Cornice suggestiva, quella di Castel Corno di Isera, il 13 agosto, con il chitarrista roveretano Lorenzo Frizzera nelle vesti di solista, il 19 a Mori Piazzetta ex Municipio, ore 21 spazio al Zeno De Rossi Shtik - The Manne I Love (tributo a Shelly Manne). Già lo scorso anno Lagarina Jazz presentò un significativo omaggio a Manne, da parte di Roberto Gatto. Ma un tributo a tale musicista può essere affrontato da diverse angolazioni, e affatto diversa è quella elaborata da De Rossi, che si avvicina all’artista tracciandone una sorta di biografia sonora. ■
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Disegni, schizzi, stesura di colori
C’
è, nel mondo dell’arte, una correlazione tra opera e ambiente? Tra contenuto e contesto? O l’arte è soltanto espressione di un’idea
concepita nel chiuso di uno studio? A tutto questo si potrebbe rispondere con le opere di Maurizio
Misseroni le quali sono in esposizione fino al 15
agosto presso le sale delle terme di Rabbi (info: www. termedirabbi.it, lunedì-sabato 8.30-12.30;16-20.30, domenica 16-19). “Frammenti di natura” è il titolo di questa esposizione che riserverà, ai visitatori, molte sorprese. Innanzitutto sotto l’aspetto tecnico. L’artista, approdato alla pittura dopo anni di lavoro nel campo della scultura, marmo in primis, ha affinato l’uso del pennello come fosse uno scalpello: centellinando il colpo, stando ben attento di non colpire una fessura, un taglio, rimanendo quindi all’interno di un sapiente gioco tra tela, tessitura, segno e colore. L’oggetto
Le silenziose vie dell’astrazione
P
er dirla con Guido Ballo, arguto e indimenticabile storico dell’arte, la vera arte astratta, proprio mentre rinunzia alla imitazione del reale, alla rappresentazione, si carica di maggiore tensione espressiva, più o meno contenuta, verso l’assoluto. Lo enuncia anche Alessandro Fontanari Nerofonte in catalogo quando dice che la modernità artistica del Novecento mostra radicali tendenze all’assoluto. Ed è proprio partendo da questo assunto che si inaugura domenica 24 luglio, presso lo Spazio Klien di Borgo Valsugana (ore 10) e nelle magiche sale di Castel Ivano (ore 12), la mostra “Le silenziose vie dell’astrazione. Il sentimento del colore”, a cura di Fiorenzo Degasperi. Coinvolgendo e indagando sei artisti che operano nell’ambito dell’astratto si è voluto riproporre una lettura diversa della storia e della cronaca di questo movimento che ha attraversato con forza e plastica dinamicità il secolo scorso e che oggi si trova a dover “urlare” silenziosamente per non farsi sommergere dall’icona figurativa logorata e usurata dalla pubblicità e dalla vita quotidiana trasformata in palcoscenico. Perché nell’opera astratta, come scriveva Kandinskij ne “Lo spirituale nell’arte”, sta misteriosamente racchiusa tutta una vita, con molti tormenti e dubbi e ore d’entusiasmo e di luce. Un’arte quindi che va ben oltre l’egida della razionalità e della modernità per affondare le sue radici nella memoria, nel ricordo, nello spirituale e nell’irrazionale. Talvolta anche nell’esoterico. Scoprendo magari che la pittura astratta è anche figlia delle terre assolate d’oriente, icona in primis, delle fumose e pompose ritualità ortodosse, delle marciane cupole bizantine di Venezia, dei mosaici delle volte e delle navate ravennate risplendenti il Divino celestiale il mistero del Sacro. Tutti questi rimandi è un dato tutt’altro che fantasioso. Gli artisti scelti da Fiorenzo Degasperi per essere investigati hanno fatto la storia e stanno facendo la cronaca dell’arte.
della sua pittura è ciò che vede fuori dal suo studio di Somrabbi, è ciò che lo circonda
l’oggetto e il soggetto-idea. Rispettando soprattutto un
quotidianamente:
equilibrio interno dei colori, un’armonia fatta accenni dolce
talvolta si tratta delle
e sonori, evitando sempre e comunque la dissonanza e
sue montagne, altre
il contrasto. Una ricerca talmente raffinata che qualche
volte degli animali che
volta sembra di affacciarsi su di un mondo metafisico dove
scorazzano liberamente
la luce, - il cielo come purezza, scala per l’anima verso
sugli erti prati, assaporando il sole che, avaramente per la
la perfezione divina e sacra – la forma, il carattere dei
Val di Rabbi, si presenta in tutto il suo splendore.
soggetti, concorrono a formare delle piccole finestre sul
La sua non è solo una pittura di riporto. Alla base ci
mondo a cui lo spettatore è chiamato ad affacciarsi.
sta un lungo lavoro progettuale, quindi di limatura e
Sotto le velature cromatiche ci sta un mondo fatto di
composizione. Disegni, schizzi, stesura di colori, togliere
sanguigne e di molte tonalità di verde. È questa l’ossatura
ciò che è in più affinché si raggiunga la coniugazione tra
dell’opera, il colore che parla e canta. E il confronto con
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trentinomostre la realtà è continuo, perché ciò che sta fuori corrisponde a ciò che sta dentro. Lo aveva scritto con cognizione di causa Franco De Battaglia in una recente presentazione in una galleria di Bolzano: le installazioni di Misseroni sono il suo modo di dipingere per carezze progressive, nel vincere il tempo, fissandolo sulla tela, dopo che è fluito nella vita. il suo alternare momenti di pittura e disegno all’aperto, dal vero, a laboriose meditazioni in studio vuole presentare un’esperienza temporale ed esistenziale completa. Continua invece il successo di pubblico – e di code lungo la strada della Val di Non – per Castel Thun, che già di per sé vale una visita. Ma per quest’estate il castello ci riserva anche un’altra sorpresa, ovvero una mostra che ci conduce in “Viaggio
tra Rocche e Castelli”,
ovvero l’esposizione di un’accurata selezione di opere grafiche provenienti dalle collezioni del Castello del Buonconsiglio, vero e proprio scrigno d’arte, di storia, di conoscenze. L’esposizione si compone di una serie di vedute, di scorci, di schizzi, disegni, incisioni, che ci accompagnano idealmente lungo un affascinante percorso che, oltrepassato il lago di Toblino e le Sarche, ci conduce nel cuore delle Giudicarie, fino a toccare Tenno, Pende, la rocca di Arco, tutti con i loro castelli, e i meno noti insediamenti castellani del Lomaso e della Valle del Chiese. In questo lungo itinerario, che include tappe storicamente e artisticamente rilevanti, quali Stenico con il suo antico castello e Toblino con l’amenissimo laghetto coronato di rupi scoscese a precipizio, siamo guidati dalle impressioni che di questi luoghi hanno lasciato alcuni dei più originali interpreti del paesaggio trentino tra metà Ottocento e inizio Novecento. Accanto alle famose litografie di Basilio Armani, di grande valore documentario ed iconografico, dedicate a Castel Madruzzo, al castello di Toblino e alla Spianata di Campo, sono presenti le vedute della rocca di Arco, del castello di Tenno, di castel Restor e castel Spine, ricche di particolari descrittivi e di suggestioni romantiche. Presenti inoltre xilografie di Giorgio Wenter Marini, di Giuseppe Anders, Carlo Pizzini, Federico Marioni, Hubert Lanzinger, Josef Stiessberger, Thomas Ender, ecc. La mostra chiude il 6 novembre.
Arco Mostre La grande guerra sull’Altissimo Apertura: da domenica 7 novembre 2010 a lunedì 21 novembre 2011. Casinò Municipale - Mostra fotografica. Mostre Vivere altrove Apertura: da domenica 7 novembre 2010 a lunedì 21 novembre 2011. Casinò Municipale - Storie di migranti nel Basso Sarca Trentino. Mostra multimediale. Mostre Mostra Robert Gschwantner Apertura: da domenica 22 maggio a domenica 4 settembre. Palazzo Panni - Arte contemporanea. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 .
Baselga di Piné Mostre PRESENZE Apertura: da giovedì 18 a sabato 20 agosto. Centro Congressi Piné 1000. Mostra personale delle opere di Giorgio Tomasi. La mostra sarà aperta dalle 15 alle 18 e dalle 20.30 alle 23. Info: tel. 0461-557028.
Bedollo Mostre VIANELLO DA VENEZIA Apertura: da lunedì 1 a mercoledì 31 agosto. Albergo Pineta - MOSTRA DI PITTURA DI - mostra personale delle opere pittoriche, classiche e surreali, dell’artista veneziano Carlo Vianello. La mostra sarà aperta nell’orario di apertura dell’Albergo Pineta. Il martedì, il giovedì, il sabato e la domenica dalle ore 10 alle 12 e dalle 16 alle 18 sarà presente anche l’artista. Info: tel. 0461-557028.
Bondo Mostre Collettiva di scultura, pittura e grafica antica Apertura: da sabato 23 luglio a domenica 28 agosto. Chiesa di San Barnaba. L’evento culturale, curato e realizzato da Mario Zanetti, darà quindi nuova vita ai suggestivi spazi architettonici di San Barnaba grazie alle opere esposte di quattordici artisti contemporanei, diversi per formazione, sensibilità e linguaggi. La rosa degli artisti di livello internazionale è composta dagli scultori Viveka Assembergs, Lamberto Correggiari, Giuliano Giuliani, Graziano Gregori, Claudia Marchetti, Luciano e Ivan Zanoni e dai pittori Giuseppe Bartolini, Aurelio Bertoni, Marilù Eustachio, Gianfranco Ferroni, Tullio Pericoli, Renzo Rivadossi e Antonio Stagnoli. Info: tel 030.2942170.
Borgo Valsugana Mostre LE SILENZIOSE VIE DELL’ASTRAZIONE Apertura: da domenica 24 luglio a domenica 28 agosto. IL SENTIMENTO DEL COLORE a cura di Fiorenzo Degasperi. Opere di Luigi Senesi, Ennio Finzi, Carlo Nangeroni, Mauro Cappelletti, Gianni Pellegrini, Michele Parisi, Rolando Tessadri. SPAZIO KLIEN. Ore 10.00 CASTEL IVANO. Ivano Fracena ore 12.00. (il 15 agosto la mostra rimarrà aperta). Orari apertura: da martedì a domenica 10-12 e 1619; chiuso il lunedì. Informazioni: Sistema Culturale Valsugana Orientale. www.valsuganacultura. it - tel. 0461754052. Castel Ivano w w w. c a s t e l i v a n o . i t - t e l . 0461763432. Castel Ivano Incontri.
Caldonazzo Mostre Julia Krizek Apertura: da sabato 30 luglio a lunedì 8 agosto. Sala Comunale di Viale Stazione (Caseificio). Centro d’Arte La Fonte. Orario: 17-20 tutti i giorni. Il venerdì anche 10-12. Info: tel. 335.1289186. Mostre Annamaria Rossi Zen Apertura: da venerdì 12 a domenica 21 agosto. Sala Comunale di Viale Stazione (Caseificio). Centro d’Arte La Fonte. Orario: 17-20 tutti i giorni. Il venerdì anche 10-12. Info: tel. 335.1289186. Mostre Leonardo Lebenicnik Apertura: da martedì 23 a martedì 30 agosto. Sala Comunale di Viale Stazione (Caseificio). Centro d’Arte La Fonte. Orario: 17-20 tutti i giorni. Il venerdì anche 10-12. Info: tel. 335.1289186.
Canale di Tenno Mostre Artisti per l’Unità d’Italia Apertura: da domenica 7 a mercoledì 31 agosto. Casa degli Artisti “G. Vittone”. In commemorazione del 150° dell’Unità d’Italia. Info: tel. 0464-516161.
Cavalese Mostre MONTAGNA VISSUTA, MONTAGNA SOGNATA! Apertura: da sabato 16 luglio a domenica 4 settembre. Centro Arte Contemporanea - Nella fotografia di Gabriele Basilico e nella pittura di Paolo Vallorz. A cura di Elio Vanzo. Entrata libera. Tutti i giorni, tranne il lunedì. Orari: 15:30-19:30.
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trentinomostre Drena
AQUAE Arte Contemporanea
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l Molino Ruatti a Pracorno è posto all’imbocco della Valle di Rabbi, porta trentina del Parco Nazionale dello Stelvio. Questo antico opificio presente da prima del 1830 è stato interessato da un importante lavoro di restauro conservativo che lo ha fatto rinascere come luogo della memoria; i vari ambienti che lo compongono sono stati ricostruiti e arredati facendolo divenire un museo di se stesso, in ricordo della sua antica funzione, del lavoro e della vita contadina. L’apertura dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Rabbi, che ha permesso di lavorare in questo delicato contesto, vuole ribadire la vocazione del Molino ad essere vissuto anche come importante spazio espositivo e quanto sia da riscoprire quale luogo in grado di far incontrare la storia con la contemporaneità. La mostra Aquae è un progetto che nasce dalla volontà di conciliare un evento di arte contemporanea con una struttura antica e ricca come il Molino, un intervento accurato, non invasivo ma di rispetto, giustapposto e pensato per la struttura. L’Acqua, elemento portante del Molino è diventato soggetto delle opere create appositamente e installate nelle varie stanze dagli artisti David Aaron Angeli, Angelo Morandini, Matteo Merla, Giacomo Valorz, Pietro Weber. Presentazione di differenti discipline, dalla scultura lignea alla ceramica, dal disegno all’installazione, alla pittura con particolare attenzione riservata all’acqua ferruginosa di Rabbi come parte integrante di alcune opere. David Aaron Angeli AQUAE. Molino Ruatti - Valle di Rabbi (Tn) 7 agosto - 11 settembre 2011. martedì giovedì sabato 14 - 18, mercoledì venerdì domenica 10 - 12 e 14 - 18 Info: 0463 903166
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Mostre G. Lamberti LeRond Apertura: da lunedì 1 a mercoledì 31 agosto. Castello di Drena. Mostra personale di G. Lamberti LeRond. Info: tel. 0464-516161.
Grumes Mostre Grumestieri: Mani di fate Apertura: da giovedì 4 a lunedì 15 agosto. Sala Le Are. Tutti i giorni 20-22, Domeniche e Festivi 15-18 e 20-22. Info: tel. 0461-688003. Mostre Grumestieri do... MANI: la manualità creativa Apertura: da giovedì 18 a domenica 28 agosto. Sala Le Are. Tutti i giorni 20-22 - Domeniche 15-18; 20-22. Info: tel. 0461-688003.
Ivano Fracena Mostre Le silenziose vie dell’astrazione Apertura: da domenica 24 luglio a domenica 28 agosto. Castel Ivano “Il sentimento del colore”, a cura di Fiorenzo Degasperi.
Lardaro Mostre Paesaggi di guerra Apertura: da lunedì 25 luglio a domenica 14 agosto. Forte Larino - Il Trentino alla fine della Prima Guerra Mondiale. Orario: 9-12.30 / 1418. www.trentinograndeguerra.it.
Levico Terme Fiere BIOLOGICO BIODINAMICO Apertura: da mercoledì 3 a domenica 7 agosto. Palalevico. Nella cornice di un centro turistico e termale di alto pregio, vicino ai laghi di Caldonazzo e Levico, vicino alle Terme di Roncegno e Levico, si svolgerà la prima Mostra Mercato dei prodotti biologici e biodinamici.
Nago Mostre Cartello degli artisti Apertura: fino a lunedì 15 agosto. Forte Superiore. Mostra del “Cartello degli artisti”. Gruppo U.C.T di Trento. Info: tel. 0464-516161.
Pracorno Mostre Aquae Arte Contemporanea Apertura: da sabato 6 agosto a domenica 11 settembre. Mulino Ruatti. La mostra Aquae è un progetto che nasce dalla volontà di conciliare un evento di arte contemporanea con una struttura antica e ricca come il Molino, un intervento accurato, non invasivo ma di rispetto, giustapposto e pensato per la struttura.
L’Acqua, elemento portante del Molino è diventato soggetto delle opere create appositamente e installate nelle varie stanze dagli artisti David Aaron Angeli, Angelo Morandini, Matteo Merla, Giacomo Valorz, Pietro Weber. martedì giovedì sabato 14-18; mercoledì venerdì domenica 10-12 e 1418. Info: tel. 0463-903166.
Riva del Garda Mostre Pinacoteca: Testimonianze figurative tra il XIV e il XIX secolo Apertura: da venerdì 25 marzo a martedì 1 novembre. Museo “La Rocca” - Archeologia dell’Alto Garda. Storia: il lago, gli uomini, i tempi. Mostre “Gramodaya” Apertura: da sabato 28 maggio a venerdì 28 ottobre. Villino Campi Mostra itinerante sulla sostenibilità ambientale India-Trentino. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 . Mostre Vento Apparente Apertura: fino a sabato 3 settembre. Astoria Park Hotel. Vele, colori ed emozioni nelle acque del Lago di Garda. Info: tel. 0464-516161. Mostre Alessandro Oppi Apertura: da venerdì 8 luglio a domenica 30 ottobre. Museo La Rocca - 1910 viaggio intorno al Garda. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 . Mostre Livio Tasin Apertura: da sabato 6 a domenica 28 agosto. Galleria Civica “Craffonara”.
Rovereto Mostre Look today. Gli ultimi sessant’anni Apertura: da venerdì 1 aprile 2011 a domenica 12 febbraio 2012. Mart corso Bettini 43 - a cura di Gabriella Belli. Orari: mart-dom
trentinomostre 10-18, ven 10-21. Numero verde 800 397760. Mostre Roberto Iras Baldessari Apertura: fino a domenica 30 ottobre. Casa d’Arte Fortunato depero, via Portici 38. Depositi e acquisizioni al Mart. Dalle 10 alle 18 (lun. chiuso). Mostre Rosa Barba Stage Archive Apertura: da venerdì 27 maggio a domenica 28 agosto. Mart corso Bettini 43. Info: 0464-452253, email: cultura@comune.rovereto. tn.it - www.comune.rovereto.tn.it.
Torbole sul Garda Mostre Barconi del Garda Apertura: da lunedì 1 a mercoledì 31 agosto. Via Segantini “Picalof”. Mostra sulla storia del commercio torbolano. Info: tel. 0464-516161.
Trento Mostre IVAN ZANONI: OMAGGIO A TORRE AQUILA Apertura: da sabato 14 maggio a mercoledì 7 settembre. Galleria d’arte Il Castello, via degli Orbi 25 - Un’esposizione fortemente legata al territorio ed al suo patrimonio culturale. Lo scultore della Val di Sole Ivan Zanoni rende infatti omaggio al Castello del Buonconsiglio ed in particolare agli importanti affreschi che compongono il Ciclo dei Mesi di Torre Aquila, focalizzandosi sulla pullulante presenza faunistica che accompagna le scene di vita cortese e rurale rappresentate. Dalle 17. Mostre personale di Nicola Samorì Apertura: fino a venerdì 30 settembre. Studio d’Arte Raffaelli, Palazzo Wolkenstein Via Marchetti, 17- Scoriada, questo il titolo della mostra, mette in evidenza gli ultimi esiti della sua ricerca disseminando lo spazio di frammenti che si attraggono a distanza. Lunedì - sabato 10/13 - 16/19.30. Info: 0461 982595; studioraffaelli@tin. it; www.studioraffaelli.com. Mostre FEUER! Apertura: da mercoledì 20 luglio a domenica 28 agosto. Gallerie di Piedicastello. I GRANDI RASTRELLAMENTI ANTIPARTIGIANI DELL’ESTATE 1944 TRA VENETO E TRENTINO. L’esposizione, curata da Lorenzo Gardumi, rimarrà aperta al pubblico fino al 28 agosto (da martedì a domenica, ore 9.00-18.00. Lunedì chiuso. Ingresso libero).
Mostre OPERE SCELTE Apertura: da lunedì 1 agosto a venerdì 30 settembre. Studio Buonanno Arte Contemporanea, Via Roggia Grande, 5. SECONDO PIANO. Luglio su appuntamento Orario, da lunedì a giovedì 1619.30, venerdì, sabato e altri orari su appuntamento. La mostra consiste in una selezione di opere di alcuni artisti che lavorano abitualmente con la galleria e da quest’anno l’inserimento di un nuovo artista. Si tratta di Andrea Pallaoro, un giovane regista trentino che da anni vive e lavora a Los Angeles, per l’occasione è in esposizione una foto tratta dal film corto pluripremiato a livello internazionale: Wunderkammer. Info: tel. 333 9133314. Mostre Una storia a ricamo Apertura: fino a lunedì 7 novembre. Museo Diocesano - La ricomposizione di un raro ciclo boemo di fine Trecento.. Orario: 9.3012.30/14.30-18. Martedì chiuso. Info: Tel. 0461 234419 - museodiocesano@iol.it - www.museodiocesanotridentino.it. Mostre Clemens von Wedemeyer Fino al 28 agosto. Fondazione Galleria Civica, Via Cavour. Orario: martedì-domenica, 10/18, chiuso lunedì. Mostre Le grandi vie delle civiltà Apertura: fino al 13 novembre. Castello del Buonconsiglio - Relazioni e scambi fra il Mediterraneo e il centro Europa della preistoria alla romanità. Tel +39 0461 233770 - email: info@buonconsiglio.it.
Vigo di Fassa Mostre MEN IN FLOWER Apertura: da sabato 25 giugno a venerdì 30 settembre. Active Hotel Olympic - Gli spazi dell’hotel ospitano le opere e le installazioni di ANNAMARIA GELMI e WILLY VERGINER. Info:Tel. 0462 764225.
Villa Lagarina Mostre AL MURO, AL MURO!! di PAOLO TAIT Apertura: da sabato 2 luglio a domenica 7 agosto. Palazzo Libera - Mostra dedicata all’artista trentino Paolo Tait. Entrata libera. Ma-Me-Gi-Ve: 14-18, Sa-Do: 10-12.30/14-18. Lunedì chiuso. Info: 0464.414966 - 0464.494200 - tonico52@yahoo.it.
Segni primordiali di Leonardo Lebenicnik
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i terrà al Caseificio di Caldonazzo, dal 23 al 30 agosto, la mostra personale di Leonardo Lebenicnik, artista di origini bosniache che abita a Tenna da molti anni. Nelle vene di Leonardo (un nome che è il massimo per un artista) scorre il sangue dei suoi avi che scavano le pietre; lui vive quotidianamente il suo lavoro a contatto con rocce, pietre, legno e ferro. Le pietre sono quelle delle pareti rocciose che deve disgaggiare: sono dure, mobili, belle, pericolose. Il legno è quello delle piante che crescono anche sulle rocce più incombenti, spingono tra le crepe, liberano la vita dal mondo minerale. Il ferro è quello degli attrezzi di lavoro, dei chiodi con cui Leonardo si assicura. C’è un osmosi tra questi materiali e il corpo, l’anima del disgaggiatore. Non c’è quindi da sorprendersi che Leonardo si serva di questi materiali elementari per le sue creazioni artistiche. E anche la sua è arte è “elementare”, minimalista: vive sotto il segno della semplicità, dell’economia, del rigore, del pudore, del rifiuto di ogni orpello esibizionistico. Facciamo un esempio. “Pensiero rinchiuso” è una scultura del 2003, in legno e ferro. Allude a una porta, o meglio, date le sue misure (84x45), a un’imposta di baita alpina bordata in ferro, bloccata da una chiusura lucchetto. Al centro, in verticale, quattro piccoli ciottoli lisciati da un torrente, che crescono in dimensione dal basso in alto. Ognuno di questi ciottoli racchiude una storia, un’identità, un’anima minerale racchiusa in legni antichi, anche loro con una memoria segnata da vene rinsecchite, nodi, crepe come cicatrici. Lì a Tenna, in un giardinetto addossato alla chiesa c’è la sua opera forse più suggestiva: il “Porfido piangente” che ha i rami realizzati con tondini di ferro piegato, il cuore e le “lacrime” di cubetti di porfido. Un’ultima curiosità: Leonardo firma le sue opere con un dito: niente firme svolazzanti, bensì una scarna e inquietante impronta digitale.
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trentinoappuntamenti
agosto, lavoro mio non ti conosco
E
ccoci nel cuore della stagione più calda e piacevole per chi ama stare all'aria aperta. Continuano in un grande successo di pubblico,
i Suoni
delle Dolomiti e gli appuntamenti
ad essi collegati, quali ad esempio le Albe delle Dolomiti che questo mese vedranno protagonisti personaggi
del calibro di Salvatore Accardo e Roberto Vecchioni, che quest'anno ha sbaragliato il campo al Festival di Sanremo. “VivaLago” è, invece, un Festival di Musica e Arte, che tra il 5 e il 21 agosto porterà famosi DJ internazionali: Come Claudio Coccoluto e Andy Fletcher dei grandi Depeche Mode.
Sempre alle Dolomiti è dedicato lo spettacolo La Nuda Roccia, piece teatrale di Pino Loperfido, interpretata dagli Amici di Parola di Trento e dall'Associazione
Roberto vecchioni
È
considerato fra i cantautori italiani più importanti, influenti e stilisticamente eterogenei, tanto che «può permettersi di vincere il Festivalbar e di far coppia con i più bei nomi della nostra canzone sul palco del Club Tenco, di scrivere canzoni raffinate e suadenti, di riscrivere la storia di Orfeo ed Euridice, di citare Oscar Wilde ed al tempo stesso di scherzare, cadere di tono, frequentare la canzonetta senza perdere lo spirito e la faccia» come ha scritto Ernesto Assante su la Repubblica. Ha vinto i quattro premi più importanti della musica italiana: il Premio Tenco nel 1983, il Festivalbar nel 1992, il Festival di Sanremo e il Premio Mia Martini della critica nel 2011. Nel 1977 ottenne il successo del grande pubblico con il suo maggiore successo, Samarcanda, contenuto nell'album omonimo, ispirato a una leggenda di un soldato che fuggiva dalla morte. Infatti ascoltando i primi versi sentiamo il soldato che paragona la morte a un nera signora. Il successo fu confermato dai lavori successivi, negli anni di passaggio dalla Philips alla CGD, fino al Il Grande Sogno del 1984 dove, assieme al fidato Michelangelo Romano, arrangiò nuovamente alcuni successi affiancandoli ad alcuni nuovi brani, tra cui la title-track dove Francesco De Gregori vi suonò l'armonica. È questo forse il primo album italiano di canzoni incise in una nuova veste, abitudine che divenne poi una costante degli artisti con un cospicuo repertorio.
Fisarmonie, in programma a Malosco
Gli Amici di Parola
il 16 agosto. Sul
serie di concerti nel segno delle “Diaspore” e delle culture
testo c’è l’autorevole
musicali di varie parti del globo. Tra gli artisti presenti,
imprimatur del
RuguProject e Gaia Cuatro.
direttore e dei geologi
Il Marzemino protagonista nel centro storico di Isera il 6 e
del Museo Tridentino
7 agosto, con
di Scienze Naturali, ma non di opera scientifica trattasi,
“Calici di Stelle”: degustazioni di
vino e di piatti tradizionali. Dal 6 al 14 agosto, infine, Canale
bensì brillante, poetica e a tratti comica. Sempre gli
di Tenno sarà animata da Rustico
"Amici di Parola", guidati dal bravo Giulio Visintainer,
che farà ritornare il borgo all’epoca che lo vide nel suo
sono i protagonisti de
massimo splendore. A Caldonazzo, un agosto tutto da
"La guerra Rustica
del 1525" in programma a Mezzolombardo il 26 agosto e a Livo il 31 dello stesso mese. Per la
musica, da segnalare ancora il Lagarina
Jazz
Festival: si parte il 3 agosto con un tributo a Gerry
Medioevo,
vivere e da scoprire. Tante le occasioni di svago: concerti, musical, eventi per i più piccoli. Ma ci sono anche il trenino e un... Tombolone in piazza. Per il teatro, infine, “Masi
in visibili”, un festival teatrale che giunge quest’anno
Mulligan con la New Project Jazz Orchestra e Javier
alla seconda edizione: Teatro Italiano e Teatro di Ricerca,
Girotto.
ma anche produzioni che sviluppano tematiche legate alla
Seconda parte di “Itinerari 82
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folk” con una
Valle di Cembra e alla montagna.
trentinoappuntamenti 1 lunedì Folklore OSSERVAZIONE ASTRONOMICA Grumes. Masi di Grumes loc. Pradét-ore 21.30. Info: tel. 0461688003. Musica MusicaRivaFestival Riva del Garda. Incontro internazionale di giovani musicisti. Tel.: 390464554073; info@musicarivafestival.com; www.musicarivafestival.com. Musica Rugu Project Trento. Ore 21. Giardino Centro S. Chiara. Concerto per “Itinerari Folk”. Info: tel. 0461-213811. Musica SALVATORE ACCARDO, ORCHESTRA DA CAMERA ITALIANA Ore 14. I concerti delle 14. Val Di Fiemme, Monzoni - Bocche Paneveggio, Carigole. Un grande Maestro nella foresta dei violini.
2 martedì Musica MusicaRivaFestival Riva del Garda. Incontro internazionale di giovani musicisti. Tel.: 390464554073; info@musicarivafestival.com; www.musicarivafestival.com. Teatro La transumanza della Pace Grumes. Ore 21. Grumes (Maso Pojeri). Le mucche della Val Rendena a Srebrenica; di e con Roberta Biagiarelli e Gianbattista Rigoni Stern. Tel. 328.1344805.
3 mercoledì
Menù di agosto:
Enogastronomia Aperitivo bio-diverso Monte Bondone. Ore 17. Giardino Botanico Alpino alle Viotte. Tariffe: intera € 4,00. Un’esperienza sensoriale che interpreta la biodiver-
sità come elemento di ricchezza, scoperta e avvicinamento al mondo della natura da una prospettiva nuova ed accattivante. Un aperitivo biodiverso che coinvolge più sensi e che permette di “mangiare” con occhi nuovi alcuni alimenti profondamente radicati nel nostro territorio e nelle tradizioni locali. Gustando queste delizie, immersi nel suggestivo scenario del giardino botanico, i partecipanti potranno scoprire curiosità e aneddoti sulla storia e le origini dei prodotti tipici. Info e prenotazioni: Tel. 0461/270311. Folklore Welcome TO caldonazzo Caldonazzo. Ore 17. Festa dell’ospite. Piazza Municipio. Dalle 17 in poi. Musica con la JJ Band e Cochabanda, gastronomia, animazione e altro ancora. A cura del Consorzio Centriamo Caldonazzo. www.centriamocaldonazzo.it. Musica MusicaRivaFestival Riva del Garda. Incontro internazionale di giovani musicisti. Tel.: 390464554073; info@musicarivafestival.com; www.musicarivafestival.com. Musica Operetta, musical & canzoni Rabbi. loc. COLER ore 16. Gianfranco Cerreto Tenore - Marco Paderni al pianoforte. Info: tel. 3482257382. Musica Alessandro Tombesi Ensemble Trento. Ore 21. Giardino Centro S. Chiara. Concerto per “Itinerari Folk”. Info: tel. 0461-213811. Musica New Project Jazz Orchestra Ala. Ore 21. P.zza S. Giovanni. Ingresso libero; ospite d’eccezione Javier Girotto. Tributo a Gerry Mulligan. Info: tel. 349.0542909.
Terrina di melone con grissini croccanti, prosciutto crudo S. Daniele e aceto balsamico *** Mozzarella di bufala in carrozza con falda di pomodoro confit, gamberi e capperi
Castel Pergine
Musica Roberto Vecchioni Ore 14. I concerti delle 14. Val di Non. Rifugio Ai Todes-ci. Il professore della canzone italiana torna in alta quota. Per i più piccoli La biblioteca va al mercato Borgo Valsugana. Letture per bambini. Ore 10.30. CHIOSTRO DEL MUNICIPIO.
4 giovedì Enogastronomia DOC, Denominazione di Origine Cinematografica Pergine Valsugana. Dalle 20. Palazzo Tomelin e Palazzo Hippoliti - Un nuovo modo di “bere e gustare” il cinema lungo le Strade del Vino. In questa serata sarà possibile scoprire, appagati da diverse degustazioni e dal film “Animal Kingdom”, il fascino del centro storico di Pergine Valsugana. Il prezzo di euro 15 è comprensivo di visita all’azienda, degustazione, proiezione e calice in vetro. Info: www.cinemaincantina.it; informazioni.doc@gmail.com; Prenotazioni: Tel: mart e merc 0461 395510; prenotazioni.doc@gmail.com; fax: 0461 910788.
Musica La canzone Italiana Sanzeno. Museo Retico ore 21. Gianfranco Cerreto tenore - Massimiliano Pezzotti flauto - Giorgio Tonelli Clarinetto ; Gabriele Miglioli Violoncello - Luigi Signori Pianoforte. Info: tel. 3482257382. Musica Exploration Trio Brentonico. Ore 21. Teatro comunale. Ingresso unico Euro 2,00. Leonardo Speccher (piano); Giordani Grossi (basso); Bruno Miorandi (batteria). Info: tel. 349.0542909. Musica Peppino d’Agostino Ore 14. I concerti delle 14. Val Rendena, Adamello. Malga Rosa. Musica NOTE IN MUSICA Grumes. Piazzetta del Do - ore 21. Info: tel. 0461-688003.
5 venerdì Escursionismo GRUmesTIERI: dall’alba al tramonto Grumes. Escursione sul Sentiero dei Vecchi MEstieri - dalle 6.00 alle 21. Info: tel. 0461-688003.
Musica NOTE IN MUSICA Grumes. Ore 21. Piazzetta del Do .
Montagna Alla scoperta del giardino Monte Bondone. Ore 15. Giardino Botanico Alpino alle Viotte. Biodiversità alpina Tariffe: intera € 3,50 - ridotta € 2,50 - famiglia € 7,00/3,50 Osservare e conoscere le piante alpine. Info e prenotazioni: Tel. 0461/270311.
Musica MusicaRivaFestival Riva del Garda. Incontro internazionale di giovani musicisti. Tel.: 390464554073; info@musicarivafestival.com; www.musicarivafestival.com.
Musica Musical e canzoni Cembra. Le Cavade ore 20,30. Sabrina Olivieri Jazzvoice - Fabrizio Bernasconi Al Pianoforte. Gabriella Tanfoglio Letture. Info: tel. 3482257382.
Montagna GIOVEDÌ DELLA BIBLIOTECA Ore 21. Baselga di Piné (Centro Congressi Piné 1000) serata sul tema dello sci telemark e vela in compagnia di Giorgio Daidola . Info: tel. 0461-557028.
Coniglio disossato ai mirtilli con polenta di patate e verdurine *** Crème brûlée al basilico con biscottini alle mandorle Prezzo del menù con i vini esclusi: Euro 34,00 Euro 45,00 con i vini abbinati
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Pergine Valsugana (Trento) Tel. 0461.531158 - Fax 0461.531329 verena@castelpergine.it
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trentinoappuntamenti Musica Serata rock con gruppi locali Special guest Michele Ascolese al Palazzetto di Carisolo, ore 21.00 . Musica Claudio Coccoluto dj set Lago di Lavarone. Ore 21.30. Una leggenda dei dj italiani che ha alle spalle anni di musica e di successi. Coccoluto classe 1962, ha manipolato i suoni elettronici attraverso quel genere definito come “underground” e ha partecipato frequentemente a eventi di livello europeo oltre ad essere stato il primo dj europeo a suonare al Sound Factory Bar di New York. Festival di Musica & Arte “Vivalago”. Info: tel. 0464-516161. Musica Jontom Trento. Ore 21. Giardino Centro S. Chiara. Concerto per “Itinerari Folk”. Info: tel. 0461-213811. Musica Jason Lindner Trio plus Lionel Loueke Brentonico. Ore 21. Teatro comunale. Ingresso unico Euro 7,00. Jason Lindner (piano, tastiere); Panagiotis Andreu (basso elettrico); Mark Guiliana (batteria); Lionel Loueke (chitarre). Info: tel. 349.0542909. Musica PIERO SIDOTTI QUARTETTO, GIUSEPPE BATTISTON Ore 14. I concerti delle 14. Val di Fassa, Dolomiti. Ciampac. Genteinattesa - il precario e il professore. Musica JOLLY JOKER BAND Grumes. JOLLY JOKER BAND IN CONCERTO. Piazza Municipio - ore 21 . Info: tel. 0461-688003.
Teatro Il Vangelo secondo l’Asina Albiano. Ore 21. Località al Mas. Parcheggio auto in paese. Il luogo si raggiunge in 20’ da comoda strada asfaltata. (Passione e Capitolo della Sindone). Con Geraldina La Sommaire (asinella); Claudio Zanotto Contino (contastorie); Beppe Turletti (fisarmonica e canto). Tel. 328.1344805.
6 sabato Cultura Maria Dolens e Marcinelle Rovereto. Ore 13. Campana dei Caduti, Colle di Miravalle. Maria Dolens ricorda il 55° anniversario della tragedia Marcinelle. Info: tel. 0464-430363. Musica Suonatori Erranti Cembra. Tecnostruttura loc. Passo del Tonale ore 21. Gianfranco Cerreto tenore -Alberto Martinelli Violino - Giorgio Tonelli Clarinetto. Elena Trovato Arpa- Luigi Signori Pianoforte. Info: tel. 3482257382. Musica Abies Alba Abies Alba reinterpretano le musiche popolari del Trentino a Tione di Trento, Piazza Cesare Battisti, ore 21. Musica DAVIDE VAN DE SFROOS Ore 14. I concerti delle 14. Trento, Monte Bondone. Viote, Marocche. Rock d’autore in lingua laghèe. Teatro Il Vangelo secondo l’Asina Valda. Ore 21. Bait da l’Is-cia. Parcheggio auto in paese. Il luogo si raggiunge in 20’ a piedi. Non sono previste sedie.(Passione e Capitolo della Sindone). Con Geraldina La Sommaire (asinella); Claudio Zanotto Contino (contastorie); Beppe Turletti (fisarmonica e canto). Tel. 328.1344805.
Sala per banchetti e cerimonie Trento c/o Aeroporto “G. Caproni” tel. 0461/944999
7 domenica Enogastronomia Percorso gastronomico Ortisè e Menas (Val di Sole). Percorso gastronomico che si sviluppa fra due caratteristici borghi di montagna che conservano il fascino del passato. Piatti tipici, musica folk e tirolese, panorami indimenticabili fanno da cornice a questo imperdibile appuntamento! Partenza Bus da Ortisè ore 10.00. Info 0463 757588 www. marilleva.it. Montagna DALL’ALBA AL TRAMONTO Monte Bondone. Ore 21. Terrazza delle stelle alle Viotte del Monte Bondone. Partecipazione gratuita. Porte aperte all’osservatorio Terrazza delle Stelle e osservazioni astronomiche con la guida degli esperti del museo.. Info e prenotazioni: Tel. 0461/270311. Musica Folk Ensemble Folk Ensemble dalla Romania a Tione di Trento, Piazza Cesare Battisti, ore 21. Musica Boosta dei Subsonica dj set Riva del Garda. Ore 21.30. Stazione e autocorriere. A far ballare il pubblico sarà Boosta dei Subsonica. Il nome del torinese Davide Dileo, in arte Boosta, si lega a quello dei Subsonica da lui fondati e fatti diventare uno dei gruppi più importanti del rock italiano dell’ultimo ventennio. Festival di Musica & Arte “Vivalago”.Info: tel. 0464-516161. Teatro Fiabe e leggende in viaggio con l’asina Lisignago. Ore 16. Con Geraldina La Sommaire e Claudio Zanotto Contino. Percorso a piedi in compagnia dell’asina e di Claudio che condurranno il pubblico dalla piazza del paese fino al Doss di S. Leonardo. I bambini devono essere necessariamente accompagnati . Parcheggio in paese. In caso di pioggia lo spettacolo sarà proposto al coperto, in paese. Tel. 328.1344805.
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8 lunedì Musica Folk Ensemble Folk Ensemble dalla Romania a Carisolo, Piazza II Maggio, ore 21. Musica Gruppo Musicale Artegiovane GMA - Gruppo Musicale Artegiovane - a Molveno, Piazza Marconi ore 21. Musica Tony McManus & Beppe Gambetta Trento. Ore 21. Giardino Centro S. Chiara. Concerto per “Itinerari Folk”. Info: tel. 0461-213811. Musica Franco D’Andrea 6tet Villalagarina. Ore 21. Palazzo Libera. Ingresso unico Euro 7,00. Franco D’Andrea (piano); Andrea Ayassot (sax alto e soprano); Aldo Mella (contrabbasso); Zeno De Rossi (batteria); Daniela D’Agaro (clarinetto); Mauro Ottolini (trombone). Info: tel. 349.0542909.
9 martedì Escursionismo GRUmesTIERI: dall’alba al tramonto Grumes. Escursione Sentiero sul Rio dei Molini. Ore 14. Info: tel. 0461-688003. Musica PINUCCIO SCIOLA, PIERRE FAVRE QUARTET Ore 14. I concerti delle 14. Val di Fiemme, Latemar. Passo di Lavazé. Progetto speciale: il suono della pietra trentina. In collaborazione con Distretto del porfido e delle pietre trentine e Festival Time in Jazz. Teatro Voglio parlare con Aldo Moro Segonzano. Ore 21. Bait da Cantilaga. Il luogo lo si raggiunge a piedi in 10’ dal parcheggio nei pressi di Piazzo o in 20’ da Faver. (Cronaca di un anno e di una alluvione in cui le acque dell’Avisio si mescolarono alla montagna: 1966). Drammaturgia e ricerca storica: Enzo G. Cecchi - Sergio Paolazzi. Con Giuliana Pojer, Consuelo Ferrari, Ilaria Bazzanella, Umberta Bazzanella. Regia: Enzo G. Cecchi. Abiti di scena: Loreta Paolazzi. Produzione del festival. Tel. 328.1344805.
trentinoappuntamenti Teatro AGENZIA NLG: non lavoriamo gratis Grumes. Centro Servizi “Le Fontanelle” - ore 20.45. Info: tel. 0461-688003.
10 mercoledì Cultura In ricordo di Giulio Maria Marchesoni Caldonazzo. Ore 20. Sala Comunale di Viale Stazione (Caseificio). Serata dedicata al poeta di Caldonazzo Giulio Maria Marchesoni, con la partecipazione di Caterina Dominici, e voci recitanti, Nadia Martinelli e Fabrizio da Trieste. Info: tel. 335.1289186. Enogastronomia DOC, Denominazione di Origine Cinematografica Mezzolombardo. Dalle 20. Castello della Torre di Mezzolombardo - Un nuovo modo di “bere e gustare” il cinema lungo le Strade del Vino. Nella notte di San Lorenzo, in occasione di Calici di Stelle. I protagonisti saranno i cantinieri di Mezzolombardo, assieme ai produttori gastronomici trentini per una serata in cui tintinneranno “Calici di Stelle” ricolmi del vino rotaliano per eccellenza. Il prezzo di euro 15 è comprensivo di visita all’azienda, degustazione, proiezione e calice in vetro. Info: www.cinemaincantina.it; informazioni.doc@gmail.com; Prenotazioni: Tel: mart e merc 0461 395510; prenotazioni.doc@gmail.com; fax: 0461 910788.
triamo Caldonazzo. Piazza Municipio. www.centriamocaldonazzo.it. Montagna SPECIALE NOTTE DELLE STELLE CADENTI Monte Bondone. Ore 21. Terrazza delle stelle alle Viotte del Monte Bondone. A TU PER TU CON LE STELLE. VIAGGIO NEL COSMO. Tariffe: intera € 3,50 - ridotta € 2,50 - famiglia € 7,00/3,50. Grazie a potenti telescopi e alla guida di esperti operatori, le finestre dell’Universo si aprono e tutti possono scoprire la bellezza del firmamento. Info e prenotazioni: Tel. 0461/270311. Musica natura(l)mente not(t)e Serso di Pergine. Dalle 20. Chiesa di S. Giorgio - i concerti del coro Calicantus e... non solo si terranno in piccole chiese, autentici gioielli normalmente chiusi al pubblico. Accanto all’incanto delle musiche e dei paesaggi naturali sono previsti, prima dei concerti, dei percorsi di conoscenza e valorizzazione del territorio con guide ambientali della Rete trentina di educazione ambientale.
Folklore Miss Italia Calliano. Ore 21.30. Finale Regionale MISS Curve d’Italia. Parco Europa di Calliano.
Musica Sentieri Musicali Altopiano di Pinè . Trekking in musica tra le Chiese dell’Altopiano di Pinè. Antica Pieve di Baselga, ore 10.30: Quartetto d’archi di Fiesole; Chiesetta di Rizzolaga, ore 15.30: Flora Vedovelli arpa; Chiesa di Vigo, ore 18: Kreative Ensemble. Info: tel. 0461-557028.
Folklore Musical, che passione! Caldonazzo. Ore 21. Danzando sulle musiche dei più celebri Musical. Con l’associazione “Des Etoiles”.A cura del Consorzio Cen-
Musica BOLLYWOOD BRASS BAND Ore 14. I concerti delle 14. Primiero, Vette Feltrine. Col Marès. Intreccio di energia, suoni e colori.
11 giovedì Folklore GRUmaiSERA: la polentàda Grumes. Piazzale Centro Servizi “Le Fontanelle” - ore 20.30. Info: tel. 0461-688003. Montagna SPECIALE NOTTE DELLE STELLE CADENTI Monte Bondone. Ore 21. Terrazza delle stelle alle Viotte del Monte Bondone. A TU PER TU CON LE STELLE. VIAGGIO NEL COSMO. Tariffe: intera € 3,50 - ridotta € 2,50 - famiglia € 7,00/3,50. Grazie a potenti telescopi e alla guida di esperti operatori, le finestre dell’Universo si aprono e tutti possono scoprire la bellezza del firmamento. Info e prenotazioni: Tel. 0461/270311. Musica ARSENE DUEVI QUARTET Ore 14. 11 agosto Dolomiti di Pace. Val di Sole, Cevedale. Forte Zaccarana. Dal Togo una voce di pace. Per i più piccoli Caldonazzo a misura di bimbo Caldonazzo. Ore 21. Baby Dance. A cura del Consorzio Centriamo Caldonazzo. Piazza Municipio. www.centriamocaldonazzo.it. Teatro Il giardino delle arance e degli angeli che piangono Sover. Ore 21. Maso Pianàci. Il maso lo si raggiunge a piedi in 15’ dal parcheggio nei pressi di Piscine. Produzione del festival e nuovo allestimento. Cura e regia : Enzo G. Cecchi. Attori : Michele Dallagiacoma nella parte di Carlo; Martino Valentini nella parte di Matteo. Tel. 328.1344805.
12 venerdì Musica Folletti suonatori e fiabe Palù di Giovo. El Volt ore 20,30. Salomè G.M. Perlotti Trovato violoncello - Caterina Recla sax - Gabriella Tanfoglio Letture. Info: tel. 3482257382. Musica Gianni Cazzola 6tet Ala. Ore 21. Palazzo MalfattiScherer. Ingresso unico Euro 7,00. Tributo ad Art Blakey. Simone Daclon (piano); Emilio Vernizzi (sax tenore e soprano); Humberto Amesquita (trombone); Roberto Piccolo (contrabbasso); Gianni Cazzola (batteria); Gendrickson Mena (tromba). Info: tel. 349.0542909.
13 sabato Folklore Plenilunio d’agosto Pomarolo. Nella bella cornice di Cimana di Pomarolo ci saranno due speciali giornate di festa, culminanti la notte di sabato, in pieno plenilunio, con un super concerto (ecosostenibile) degli APOCRIFI ed il loro omaggio a F. De Andrè. Musica, cucina, giochi, escursioni alle porte di Rovereto, appena sopra Pomarolo, nella verde Cimana. Un plenilunio d’agosto indimenticabile. Montagna SPERIMENTA AL GIARDINO CON MERENDA Monte Bondone. Ore 15. Giardino Botanico Alpino alle Viotte. PANE DI MONTAGNA. Macinare, impastare e cuocere un pane con tanti diversi tipi di cereali.. Info e prenotazioni: Tel. 0461/270311. Musica Lorenzo Frizzera guitar solo Isera. Ore 21. Castel Corno. Ingresso solo su prenotazione* Euro 2,00.Presentazione disco HOME (nBn Records). *max 80 posti, per prenotare telefonare
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trentinoappuntamenti al n. 349 0542909 | si consiglia di munirsi di scarpe comode e torcia/ frontalino. Info: tel. 349.0542909. Teatro Marco Pantani Faver. Ore 21. Per abbreviare la mia sofferenza, ovvero dell’eroe perduto Marco Pantani. Spettacolo su Marco Pantani di e con Alessandro Pozzetti. Tel. 328.1344805.
14 domenica Folklore Plenilunio d’agosto Pomarolo. Nella bella cornice di Cimana di Pomarolo ci saranno due speciali giornate di festa, culminanti la notte di sabato, in pieno plenilunio, con un super concerto (ecosostenibile) degli APOCRIFI ed il loro omaggio a F. De Andrè. Musica, cucina, giochi, escursioni alle porte di Rovereto, appena sopra Pomarolo, nella verde Cimana. Un plenilunio d’agosto indimenticabile. Montagna TEATRONATURA CON MERENDA Monte Bondone. Ore 16. Giardino Botanico Alpino alle Viotte. C’ERA UNA VOLTA... : PICCOLO DINOSAURO GRUNCH. Uno sguardo al passato in compagnia del piccolo Grunch, un simpatico dinosauro alle prese con i preparativi per il suo compleanno. Cosa mangiare e chi invitare, come trasformare una giornata qualsiasi in un giorno indimenticabile: questo e molte altre sorprese per vivere un’avventura nel Giurassico. Un coinvolgente mix fra arte, fantasia e scienza alla scoperta dei dinosauri: come camminavano, quanto correvano, la loro temperatura corporea, l’importanza della famiglia... A conclusione una gustosa merenda per grandi e piccini... Info e prenotazioni: Tel. 0461/270311.
15 lunedì Musica Gruppo Musicale Artegiovane GMA - Gruppo Musicale Artegiovane - presenta lo spettacolo musicale “Un prete a cavallo: Padre Eusebio Francesco Chini detto Kino” (uno spettacolo incaricato dalla Provincia autonoma di Trento in collaborazione con il Comune di Taio e l’Associazione culturale Padre Eusebio Chini), Tione di Trento, Località Sesena, ore 21. Musica Gaia Cuatro Trento. Ore 21. Giardino Centro S. Chiara. Concerto per “Itinerari Folk”. Info: tel. 0461-213811.
16 martedì Musica DIVERTIMENTI IN ROCCA Riva del Garda. Ore 21. Cortile interno della Rocca. Ensemble Arcomelo - Direzione e cembalo: Michele Benuzzi. Concerti per cembalo di C.P.E. Bach; Divertimenti per archi di Mozart. Teatro La nuda roccia Malosco. Ore 21. Opera Pattizia Canto per le Dolomiti - Pièce per cinque voci di Pino Loperfido - Con Amici di Parola, Licia Beltrami, Leonardo Debiasi, Fiorenzo Pojer, Adelina Valcanover, Giulio Visintainer. Associazione di Promozione Sociale Fisarmonie, Andrea Bampi, Stefano Bragagna, Michelangelo Felicetti, Matteo Paoli, Alessandro Zambaldi. Regia Giulio Visintainer.
17 mercoledì Folklore Mega Bingo in piazza Caldonazzo. Ore 21. Tombolone con ricchi premi. Incontriamoci in Centro. Dalle 21 alle 23. A cura del Consorzio Centriamo Caldonazzo. Piazza Municipio. www. centriamocaldonazzo.it.
Musica Canzoni Vermiglio. Lago di Monticello ore 11. Sabrina Olivieri jazz voice - Gianfranco Cerreto Tenore - Gabriele Toia Al Pianoforte. Info: tel. 3482257382. Musica Gagliano Zanon Duo Mori. Ore 21. Vineria BAROLDI. Ingresso libero. Sabrina Gagliano (voce / loops). Flavio Zanon (contrabbasso / basso elettrico). Info: tel. 349.0542909. Musica JAQUES MORELENBAUM, CELLO SAMBA TRIO Ore 14. I concerti delle 14. Vallagarina, Monti Lessini. Malga Fratte. Un violoncello di classe dal Brasile. Teatro Il giardino delle arance e degli angeli che piangono Lona Lases. Ore 21. Piazzole. Il luogo lo si raggiunge a piedi in 15’ dal parcheggio di Lona. Produzione del festival e nuovo allestimento. Cura e regia : Enzo G. Cecchi. Attori : Michele Dallagiacoma nella parte di Carlo; Martino Valentini nella parte di Matteo. Tel. 328.1344805.
18 giovedì Enogastronomia DOC, Denominazione di Origine Cinematografica Pressano. Dalle 20. Maso Poli Un nuovo modo di “bere e gustare” il cinema lungo le Strade del Vino. Un vecchio “maso” del 1700 sulla Piana Rotaliana recentemente ristrutturato. Sarà il film “Another Years” a chiudere l’evento. Il prezzo di euro 15 è comprensivo di visita all’azienda, degustazione, proiezione e calice in vetro. Info: www.cinemaincantina.it; informazioni.doc@gmail.com; Prenotazioni: Tel: mart e merc 0461 395510; prenotazioni.doc@gmail.com; fax: 0461 910788. Musica Lorenzo Frizzera Trio jazz Molveno, Piazza Marconi, ore 21. Musica Rayuela Trio Mori. Ore 21. Ristorante VECCHIA MORI. Ingresso libero. Virginia Viola (voce); Stefano Caniato (piano); Simone Zardini (chitarra). Info: tel. 349.0542909. Musica ROKIA TRAORÉ - Roots Ore 14. Dolomiti di Pace. Altipiano di Folgaria, Lavarone, Luserna. Forte Dosso del Sommo. L’Africa canta la pace.
Sala riunioni - Sala Banchetti TRENTO Via Pomeranos, 2 Loc. Mattarello Tel. 0461/944545 www.adigehotel.it
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Per i più piccoli Caldonazzo a misura di bimbo Caldonazzo. Ore 21. Baby Dance. A cura del Consorzio Centriamo
Caldonazzo. Piazza Municipio. www.centriamocaldonazzo.it.
19 venerdì Musica vie del suono Levico. Dalle 20. Via Marconi, Piazza della Chiesa, via Dante. Musica Leggende e racconti della Valle di Cembra Vermiglio. Maria Turismo Rurale ore 20,30. Massimiliano Pezzotti flauto - Elena Trovato Arpa - Gabriella Tanfoglio Letture. Info: tel. 3482257382. Musica Marco Morandi & Rino Gaetano Band Marco Morandi & Rino Gaetano Band a Tione di Trento, Piazza Cesare Battisti, ore 21. Musica Zeno De Rossi Shtik Mori. Ore 21. P.zza Ex Municipio. Ingresso unico Euro 2,00. The Manne I Love. Alfonso Santimone (piano); Achille Succi (sax alto / clarinetto basso); Joe Rehmer (contrabbasso) Zeno De Rossi (batteria); Enrico Terragnoli (chitarra). Info: tel. 349.0542909. Musica GORAN BREGOVIC, THE WEDDING AND FUNERAL BAND Ore 14. Dolomiti di Pace. Altopiano del Tesino. Pieve Tesino, Arboreto, Giardino d’Europa De Gasperi. Il messaggero della musica balcanica. Teatro Voglio parlare con Aldo Moro Cembra. Ore 21. Maso Besler. Il luogo lo si raggiunge a piedi in 15’ dal parcheggio nel paese. (Cronaca di un anno e di una alluvione in cui le acque dell’Avisio si mescolarono alla montagna: 1966). Drammaturgia e ricerca storica: Enzo G. Cecchi - Sergio Paolazzi. Con Giuliana Pojer, Consuelo Ferrari, Ilaria Bazzanella, Umberta Bazzanella. Regia: Enzo G. Cecchi. Abiti di scena: Loreta Paolazzi. Produzione del festival. Tel. 328.1344805.
trentinoappuntamenti 20 sabato Musica VIENNA LISBONA ANDATA E RITORNO Rovereto. Ore 21. Sala Filarmonica. Divino Sospiro (Portogallo) orchestra con strumenti originali. Concerti di Mozart e musica portoghese del periodo classico. Musica scarafaggi & regine Malè. Piazza Regina Elena ore 21. Dai Beatles a Lady Gaga. Gianfranco Cerreto tenore -Alberto Martinelli Violino - Gabriele Miglioli Violoncello. Elena Trovato Arpa - Luigi Signori Pianoforte. Info: tel. 3482257382. Musica Andy Fletcher dj set Riva del Garda. Ore 21.30. Stazione e autocorriere. A a proporre il suo dj set sarà Andy Fletcher, uno dei componenti di quei Depeche Mode considerati fra i più importanti gruppi del rock internazionale di sempre. Festival di Musica & Arte “Vivalago”. Info: tel. 0464-516161. Musica Recital Trio Mori. Ore 21. P.zza Ex Municipio. Ingresso unico Euro 2,00. Presentazione disco “LIVE” (nBn Records). Michele Francesconi (piano); Paolo Ghetti (contrabbasso); Carlo Alberto Canevali (batteria). Info: tel. 349.0542909. Musica V.E.R.D.I Baselga di Pinè. Ore 21. Centro Congressi Pinè 1000. Concerto dedicato al 150° dell’Unità d’Italia. Orchestra Haydn di Bolzano e Trento dir. Peter Valentovic mezzosoprano: Michela Bregantin tenore: Giorgio Berrugi. Info: tel. 0461-557028. Teatro Alba di Parole e di vita Valfloriana. Ore 6. Partenza da Malga Sass per i “pradi da le fior”, voci libere per sognare. Sensazioni vocali: Coro Novo Spiritu di Cembra. Essenze musicali: la tromba di Martino Nicolodi; misticanze di parole: Ivan Crico (Tapogliano), Antonio G. Della Rocca(Trieste), Sauro Roveda (Vezzano sul Crostolo), Oscar Clò (Campogalliano), Corrado Zanol (Capriana), Mariano Bortolotti (Rizzolaga) Diaolin (Sovér). Tel. 328.1344805.
21 domenica Cabaret Paolo Migone Paolo Migone a Condino, Piazza San Rocco, ore 21. Musica NEL TEMPIO DELL’ARMONIA Rovereto. Ore 21. Giardino Bridi. Piccolo Concerto Wien. Serenata Lodron e Musikalischer Spaß.
22 lunedì Folklore “Lunedì dei porteghi” Caldonazzo. Ore 20. A cura del Comitato Turistico Locale. Musica CINEPRESE IN CONCERTO Rovereto. Ore 21. Cortili MART. Film Sokurov DIARIO DI SAN PIETROBURGO. MOZART. REQUIEM.
23 martedì Musica GRANDE MUSICA PER PICCOLI AMBIENTI Isera. Ore 21. Municipio. Marta Peroni (vl) Francesca Bacchetta (pf). Sonate di W.A. Mozart, G.G. Ferrari. Musica I Zarewich Don Cosacchi Riva del Garda. Chiesa di S.M.Assunta - h. 21. Concerto di musica sacra. Teatro Voglio parlare con Aldo Moro Capriana. Ore 21. Maso Rover. Il luogo lo si raggiunge a piedi in 15’ dalla strada statale.. (Cronaca di un anno e di una alluvione in cui le acque dell’Avisio si mescolarono alla montagna: 1966). Drammaturgia e ricerca storica: Enzo G. Cecchi Sergio Paolazzi. Con Giuliana Pojer, Consuelo Ferrari, Ilaria Bazzanella, Umberta Bazzanella. Regia: Enzo G. Cecchi. Abiti di scena: Loreta Paolazzi. Produzione del festival. Tel. 328.1344805.
24 mercoledì Musica natura(l)mente not(t)e Fierozzo (Val dei Mocheni). Dalle 20. Chiesa di S. Francesco - i concerti del coro Calicantus e... non solo si terranno in piccole chiese, autentici gioielli normalmente chiusi al pubblico. Accanto all’incanto delle musiche e dei paesaggi naturali sono previsti, prima dei concerti, dei percorsi di conoscenza e valorizzazione del territorio con guide ambientali della Rete trentina di educazione ambientale. Musica ...E SE WOLFI AVESSE AVUTO IL SAX Rovereto. Ore 21. Cortile tribunale. Florentia Saxophone Quartett. Da Frescobaldi a Nyman, attraverso Gershwin, Gillespie, Rota, Morricone.... Musica ISABELLE FAUST Ore 14. I concerti delle 14. Val di Fiemme, Lagorai. Alpe Cermis, Laghi di Bombasèl. Una grande violinista interpreta Bach e la montagna.
Gli approfondimenti dell’Enoteca sono sospesi nei mesi di luglio e agosto. Riprenderanno a settembre. Ogni giovedì e sabato dalle 17.00 alle 22.00 l’Enoteca sarà aperta per proporre vini e prodotti del territorio.
Per scoprire le altre iniziative dell’Enoteca: www.enotecadeltrentino.it Palazzo Roccabruna: Via SS. Trinità, 24 - 38122 Trento Per info e prenotazioni: tel. 0461/887101 in orario di ufficio
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a PAMPEAGO GREEN & WHITE GALLERY Un respiro fra arte e natura al cospetto di un immenso capolavoro naturale, il Latemar
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ampeago, meta turistica della Val di Fiemme, si trasforma in una galleria d’arte a cielo aperto, da ammirare sia durante la stagione estiva, sia durante l’inverno. “RespirArt - Pampeago Green&White Gallery” è la prima mostra di land art che si sviluppa durante l’intero anno. Sarà “verde”, come i pascoli e i boschi di Pampeago, e Cocoon RespirArt Pameago “bianca” come le sue distese Green&white gallery innevate. Questa esposizione permanente di opere create nella natura con materiali naturali come il legno, le pietre, le foglie, la neve e il ghiaccio è promossa dalla società di impianti di risalita Latemar di Pampeago e ideata dall’artista Marco Nones e dalla giornalista Beatrice Calamari. RespirArt vuole celebrare la bellezza della natura che circonda il massiccio del Latemar, uno dei paesaggi dolomitici dichiarati dall’Unesco “Patrimonio Naturale dell’Umanità”. Le opere di Marco Nones, realizzate con la collaborazione tecnica di Dario Zorzi e fotografica di Eugenio Del Pero, avranno il compito di risvegliare il senso di meraviglia di escursionisti e sciatori. L’artista di Cavalese Marco Nones ha tenuto a battesimo venerdì 29 luglio, il nuovo percorso di land art “RespirArt - Pampeago Green Gallery” che parte nelle vicinanze di Baita Caserina, dalla “Val de la Pigna” alla località “I pozzi”, per una lunghezza di circa 800 metri. Misteriose opere d’arte, realizzate con rami, pietre e lana, sorprenderanno l’escursionista in cammino verso il Monte Cornon. Messa a fuoco sul Latemar – foto di Eugenio Del Pero
Musica SCONCERTANTE! Rovereto. Ore 21. Sala filarmonica. Quartetto Euphoria: percorso mozartiano di puro umorismo musicale. Musica MAX GAZZÈ Ore 14. I concerti delle 14. Valle di Cembra. Rifugio Potzmauer. Canzoni come stati d’animo.
26 venerdì Enogastronomia in vino veritas Lavis. Ore 20. Piazzetta Cantina La Vis - “La montagna si tinge di rosso. Storia di Pinot Nero, di formaggi e di piccoli frutti”. Percorso di degustazione con abbinamento del principe rosso di montagna. Costo Euro 20. Enogastronomia itinerario gastronomico culturale Mezzana (Val di Sole). Un invitante itinerario gastronomico culturale. La vecchie cantine e gli antichi androni di mezzana si rivestono di una nuova luce ospitando i sapori e i misteri di una volta. La musica folkloristica farà da cornice alla manifestazione contribuendo a rendere ancora più suggestivo il paese.. Ufficio Informazioni Mezzana-Marilleva 0463 757588 www.marilleva.it. Musica CONCERTO TEDESCO, STILE ITALIANO Rovereto. Ore 21. Palazzo de Pizzini. Mvsica Reservata Wien. Concerti barocchi d’Allemagna; musiche di Quanz, Telemann, Bach, Heinechen. Musica Il Tiranno Jacopino Montagnaga di Pinè. Belvedere ore 20,30. Sabrina Olivieri voce - Elena Trovato Arpa - Gabriella Tanfoglio Letture. Info: tel. 3482257382. Musica FRANCESCO DE GREGORI Ore 14. I concerti delle 14. Val di Fassa, Dolomiti. Rifugio Fuchiade. Progetto speciale: Il Principe della canzone d’autore italiana. Teatro Il giardino delle arance e degli angeli che piangono Palù di Giovo. Ore 21. Centro storico. Produzione del festival e nuovo allestimento. Cura e regia: Enzo G. Cecchi. Attori : Michele Dallagiacoma nella parte di Carlo; Martino Valentini nella parte di Matteo. Tel. 328.1344805.
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Teatro La Guerra Rustica del 1525 Mezzolombardo. Ore 21.30. Spettacolo di rievocazione storica. Testi e regia di Giulio Visintainer.
27 sabato Folklore Notte di Fiaba Riva del Garda. Fuochi d’artificio - h. 22. AAA Cenerentola Cercasi. Spettacolo pirotecnico sul golfo. Musica MAGICO FLAUTO Rovereto. Ore 11. Palazzo de Pizzini. Accademia Ottoboni. Quartetti con flauto di Mozart, Haydn, Devienne. Musica CONCERTANDO A SEI Villa Lagarina. Ore 21. Palazzo Libera. Ensemble Zefiro. Concertando a 6 (fl, ob, fag, vl, vla, vc). Cannabich, Boccherini, J.M. Haydn, Gatti, Mozart, Holzbauer. Musica Il GATTOPARDO Baselga di Pinè. Ore 21. Centro Congressi Pinè 1000. Concerto dedicato al 150° dell’Unità d’Italia. Video - concerto con Emilio Galante flauto - Salvatore Bonafede pianoforte. Info: tel. 0461-557028. Musica CORO SASSO ROSSO, I VIRTUOSI ITALIANI Ore 14. I concerti delle 14. Val Rendena. Brenta Bassa. Progetto speciale: coralita’ alpina e musica classica unite sotto le guglie del Brenta.
28 domenica Enogastronomia Camminata lungo l’Avisio Prà di Segonzano. Ore 7.30. XVIII edizione. Ritrovo e colazione a Prà di Segonzano. Arrivo e pranzo rustico in località Molini nel comune di Sover. Il percorso dettagliato sarà definito in agosto, anche in base alla situazione ambientale. Tel. 328.1344805. Musica CONCERTANDO ASSOLO Villa Lagarina. Ore 11. Chiesa S.M. Assunta. Simone Vebber. Concerti di Corelli, Bach, Haydn, Händel trascritti per organo. Musica Quartetto Aviv Rovereto. Ore 21. Sala della Filarmonica. GRAN CONCERTO. Fabio Bidini, pianoforte.
31 mercoledì Teatro La Guerra Rustica del 1525 Livo. Ore 21.30. Spettacolo di rievocazione storica. Testi e regia di Giulio Visintainer.
palmassociati.it
CLM BELL, 45 ANNI DI SUCCESSI NELL’INSEGNAMENTO DELLE LINGUE Il CLM BELL, scuola leader in Trentino per l’insegnamento delle lingue straniere, organizza corsi in sede e fuori sede per ogni età e per tutti i livelli, lezioni individuali, corsi specialistici e corsi aziendali, corsi in preparazione alle certificazioni linguistiche, corsi finanziati FSE e PAT. Prima dell’inserimento nei corsi, ogni iscritto svolge un accurato test di ingresso per valutare il livello di conoscenza della lingua straniera. Gli insegnanti rigorosamente madrelingua, altamente qualificati e scelti con molta cura, hanno specifica esperienza nel campo dell’insegnamento e sono in continuo aggiornamento sui nuovi metodi didattici, per offrire agli studenti un permanente ed efficace contatto con la lingua viva. CLM BELL collabora con molti Istituti scolastici italiani della scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado per lo svolgimento di insegnamenti e di attività di lettorato, per la preparazione agli esami di certificazione linguistica riconosciuti a livello internazionale e per l’attuazione di settimane linguistiche e di soggiorni studio all’estero. I soggiorni studio all’estero per ragazzi e adulti sono organizzati e curati direttamente dal CLM BELL che conosce le scuole e le località di svolgimento e si avvale della collaborazione di importanti referenti locali. In Trentino, a Candriai sul Monte Bondone, organizza nel periodo estivo l’International English Summer Camp, soggiorno studio residenziale di inglese per bambini e ragazzi da 8 a 16 anni, di tutte le nazionalità, con insegnanti rigorosamente madrelingua. Per gli studenti del CLM BELL sono a disposizione gratuitamente: stampa estera, biblioteca, videoteca, DVD Club, Listening Comprehension Centre (LCC), Centro Multimediale (MMC) e Macmillan English Campus (MEC).
CLM BELL > è membro dell’EAQUALS - The European Association for Quality Language Service; > è certificato UNI EN ISO 9001:2000; > è Ente accreditato presso la Provincia autonoma di Trento per la Formazione
continua e permanente; > è l’unica sede autorizzata in Trentino per la certificazione esterna dell’University of Cambridge ESOL Examinations, del Goethe-Institut e del DELE.
La Fondazione Cassa Rurale di Trento, socio unico del CLM BELL dal 2009, si impegna a mantenere e rafforzare la qualità e la professionalità della scuola, su tutto il territorio trentino.
RICHIEDI I PROGRAMMI DETTAGLIATI IN SEGRETERIA TRENTO via Pozzo 30 Tel 0461 981733 clm-bell@clm-bell.it RIVA DEL GARDA Viale Dante 68 Tel 0464 554121 riva@clm-bell.it
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trentinoattualità questo mese due matrimoni sulla rubrica dedicata ai fiori d’arancio
i matrimoni del mese
il matrimonio di cristiana e cristian All’arrivo degli sposi, cinquanta palloncini bianchi a forma di cuore sono stati liberati in volo. All’uscita della Chiesa, gli ospiti si sono fatti trovare con 50 paia di occhiali a cuore rossi (gli sposi li indossavano bianchi). Sfizioserie al banchetto: carrellino gelati della gelateria Bologna di Mori, una degustazione di sigari cubani, una degustazione di liquori e whisky e la confettata di confetti Pelino (Sulmona), Ikebana di frutta fresca...
Lei Nome: Cristiana Anni: 23 Nata a: Rovereto Residente a: Arco Occupazione: Igienista dentale Vestito di: Atelier Ronca sposi Parrucchiere: Amica di fiducia Truccatore: Amica di fiducia
Lui Nome: Cristian Anni: 30 Nato a: Rovereto Residente a: Nago Torbole Occupazione: Operaio Vestito di: Su Misura Scarpe di: Soprani (Calzaturificio Dro) Barbiere: Patrizia Hair Style - Nago 90
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Matrimonio: Religioso Data: 4 giugno 2011 Luogo: Collegiata di Arco Santa Maria Assunta Fiori: Fioreria Tulipà Riva del Garda Lista di nozze: Agenzia viaggio "Senza Orizzonti" Anello per lei/lui: Lapis Invitati: 150 Ricevimento: Baselga di Piné Bomboniere: Produzione propria Viaggio: Bali – Isole gili Trawangan Durata: 2 settimane Vivranno a: Bolognano - Arco
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Servizio fotografico a cura di: Lucio Tonina, Trento 91
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vuoi vedere il tuo matrimonio pubblicato in questo spazio? scrivi a redazione@trentinomese.it
Lei Nome: Sara Anni: 32 Residente a: Trento Occupazione: Contrattista Vestito di: Ronca Sposa - Verona Scarpe di: Calzature Due Leoni Parrucchiere: Salone Metamorfosi Acconciatori - Trento Estetista: Valentina Gianni (Daniella estetica ed ayurveda e Centro Relife) il matrimonio di Sara e Moreno Per accompagnare la cerimonia gli sposi hanno scelto musica classica suonata da violini e pianoforte. Ăˆ stata letta una poesia scritta dalla mamma della sposa che ha commosso tutti gli invitati. Verso le 22, gli invitati sono stati raggiunti da altri amici per la grande festa serale al Bunker del Ristorante Schloss Korb. Tanta musica che ha sollecitato i ricordi e le emozioni, luci stroposcopiche, bolle di sapone, karaoke e fiumi di Mojito. Alla fine nessuno voleva piĂš andar via, costringendo gli sposi a porre fine alla festa. Erano le 3 del mattino... 92
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Lui Nome: Moreno Anni: 33 Residente a: Trento Occupazione: Commerciante Vestito di: Caneppele - Trento Scarpe di: Calzature Due Leoni Hair Stylist: Sciandra
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Servizio fotografico a cura di: Foto Rensi di Matteo Rensi
Matrimonio: Rito civile Luogo: Villa Mersi, Villazzano Fiori: Lisiantus, Gerbere Ed Orchidee di Fioreria da Aldo (Trento) Anello per lui: Gioielleria del Simonino (Trento) Anello per lei: Gioielleria del Simonino (Trento) Invitati: 60 alla cena, 90 alla festa presso il Bunker del ristorante Schloss Korb Ricevimento: Schloss Korb (Missiano/Appiano) Bomboniere: Pergamente Enpa Torta: Pasticceria Konditorei Peter Paul (Appiano) Intrattenimenti: Dj Bird (Milano) Viaggio: Porto Vecchio (Corsica) Durata: 7 gg 93
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Inaugurato il nuovo colorificio nordwal La “Charly Gaul” è in diretta sulla rai
presso la sede principale di Ora La sede principale a Ora con l’ampio parcheggio davanti al negozio
Questa una delle grosse novità del palinsesto trentino
È
agosto, ma il palinsesto di Rai Regione Trentino Alto Adige rimane ricco e imperdibile. Anzitutto con la trasmissione “TERRA DI MONTAGNA” in onda domenica 7 agosto alle 11 circa su RAI3. Tra le rubriche in essa contenute, CHI CERCA INNOVA: “ RICERCA E PRODUZIONE”. Il passaggio dalla ricerca al prodotto è l’argomento dell’ultima puntata di CHI CERCA INNOVA. Si inizia con i progetti del Centro Europeo Impresa e Innovazione che mette in contatto artigiani e ricercatori; si prosegue poi con i servizi di Trentino Sviluppo che affianca imprenditori e ricercatori a scopo produttivo nei BIC, i Business Innovation Centre, l’ultimo dei quali, all’ex Manifattura Tabacchi di Rovereto, sarà interamente dedicato alle Green Technologies. Quindi, spazio a DOLOMITI La gag di Lucio Gardin durante la D’INCANTO. Domenica 3 presentazione della “Charly Gaul” luglio la rassegna musicale “I suoni delle Dolomiti” ha preso avvio con un evento speciale: “Dolomiti d’InCanto”. 16 cori del Trentino hanno reso omaggio alle montagne elette dall’UNESCO a Patrimonio Naturale dell’Umanità, esibendosi nei pressi di altrettanti rifugi delle Dolomiti. Passiamo al 21 agosto, giorno in cui in “TERRA DI MONTAGNA” si parlerà della Leggendaria Charly Gaul Trento-Monte Bondone: La Corsa. Per il secondo anno, infatti, la Struttura di Programmazione della Sede RAI di Trento, in collaborazione con l’Apt di Trento Monte Bondone Valle dei Laghi, ha seguito uno degli eventi sportivi più importanti del calendario agonistico trentino dell’anno: la gran fondo ciclistica che ricorda la mitica impresa del lussemburghese Gaul del 1956. Quest’anno oltre al consueto servizio di presentazione dell’evento, la Rai di Trento ha deciso di seguire la gara proponendo una diretta (Rai Sport 2, domenica 31 luglio dalle 15.30 alle 18, con la conduzione di Alessandro Fabretti), nel corso della quale verranno riproposte le fasi salienti della gara, interviste ai protagonisti e approfondimenti con campioni di ciclismo ma anche di altre discipline che interverranno ospiti nel corso della diretta. Quindi, domenica 21 agosto, 94
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naugurato il colorificio Nordwal presso la sede principale di Ora. Con la benedizione del parroco Peter Hofmann di Ora e una breve descrizione dei lavori di rinnovo svoltasi presso il negozio della Nordwal, Raimund Ausserhofer, il titolare della suddetta azienda, contento dello sforzo per aver migliorato il servizio non solo per gli artigiani ma principalmente per il privato che ama il fai da te. Con Weißwurst e Brezel la festa con atmosfera piacevole sotto un cielo azzurro fu un successo gradito. Il punto vendita è stato ripristinato espressamente per migliorare l’assistenza professionale riferita a prodotti per restauri e risanamenti di ogni tipo o colore. In primo piano si trattano problemi di muffe e si vendono prodotti per mobili per l’esterno o giardino, trattamenti o protezioni, colori per metallo, legno o persino prodotti speciali per plastiche e materie simili. Inoltre si assiste con un’ampia gamma di accessori come pennelli, abrasivi, e utensili per la lavorazione necessaria. Ricordiamo inoltre che Nordwal propone il suo servizio anche nei punti vendita a Bolzano, Brunico, Merano e Il dirigente Raimund Ausserhofer Trento. e il parroco Peter Hofmann andrà in onda uno speciale interamente dedicato alla gara con immagini inedite della stessa, interviste ai protagonisti e simpatici “dietro le quinte” di quest’avvincente competizione che quest’anno ha presentato diverse novità. Ad esempio quella riguardante la partecipazione di un team di atleti delle due ruote “strette” che, in testa Gilberto Simoni, affrontano questa durissima gara. Con lui anche: Antonio Corradini, Silvano Janes, Luisa Tamanini, tanto per citare solo alcuni. Si sfideranno anche un nutrito numero di medaglie olimpiche ottenute in altre discipline sportive tra cui il discesista Kristian Ghedina, il ginnasta Jury Chechi, il canoista Antonio Rossi, il maratoneta Stefano Baldini il fondista Cristian Zorzi.
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IL POETA FRANCESCOTTI per l’unità d’italia le Dolomiti incontrano la grande mela Annamaria Gelmi, artista, Luisella Savorelli, Fotografa
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l 30 giugno scorso, nella prestigiosa sede del Comitato delle Regioni a Bruxelles, è stata inaugurata la mostra Dolomiti New York: 30 trittici cm. 30x90 che rappresentano le Dolomiti viste attraverso la macchina fotografica e l’occhio dell’artista. Al centro del trittico, in trasparenza su plexiglas le affascinanti foto di New York. Questo lavoro nasce dall’incontro dell’artista Annamaria Gelmi, pittrice-scultrice e Luisella Savorelli, fotografa; dando diversi e nuovi modi di lettura delle Dolomiti. Annamaria Gelmi ha reinterpretato su tela le immagini di trenta cime dolomitiche, Luisella Savorelli ne ha catturato il fascino cogliendo il grande spettacolo della natura, così lo Sky Line delle Dolomiti si affianca allo skyline di New York. Lo spunto per queste opere, nasce durate un soggiorno nella città statunitense nel 2009 durante il quale decidono di accostare alle guglie dolomitiche lo Sky Line dei grattacieli di New York. Gli accostamenti delle immagini propongono emozioni, ricordi personali, ragionamenti sul contrasto tra la natura incontaminata e il caotico pulsare della città. Alla cerimonia del 30 giugno erano presenti, tra gli altri, l’Assessore regionale ladino Luigi Chiocchetti, il Presidente del Land Tirolo, Herwing van Staa e Mercedes Bresso, presidente del Comitato delle Regioni.
per RAPPRESENTARE IL TRENTINO-ALTO ADige
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er celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia Francesco Guadagnuolo, famoso pittore, scultore e incisore con al suo attivo mostre personali in tutte le maggiori città del mondo ha realizzato 20 opere, una per ogni regione italiana, chiamando a collaborare altrettanti poeti, ognuno in rappresentanza della propria regione. A rappresentare il Trentino-Alto Adige è stato chiamato il poeta Renzo Francescotti. Guadagnuolo ha chiesto ad ogni poeta di comporre un testo ispirato all’Unità d’Italia e, nell’era della scrittura digitale, di scriverlo a mano. Il testo della poesia è stato inserito nell’opera d’arte, facendone parte integrale. Le venti opere così realizzate a due mani, da un poeta e da un pittore, sono state esposte in un mostra-evento organizzata dal Comune di Aprilia (presso Roma), inaugurata con grande interesse il 2 giugno scorso, nella Sala Manzù della biblioteca Comunale alla presenza di autorità, artisti e poeti, nel 150° dell’Unità d’Italia. Renzo Francescotti è stato scelto assieme a poeti molto noti come Pontiggia, Gal, Nigro, Brugnaro, Civitareale ecc. Il poeta Ferruccio Brugnaro ha letto tutte le venti poesie che figurano inserite nei quadri di Francesco Guadaguolo, riprodotti in un elegante catalogo. La mostra è prevista itinerante in varie città italiane. Renzo Francescotti si è ispirato nella sua poesia al fratello della sua bisnonna Giovanni Battista Sicheri, ritenuto il maggior poeta trentino dell’800 dopo Giovanni Prati, esule in Svizzera, camicia Rossa con Garibaldi, morto accanto a lui a Caprera, poco più che cinquantenne.
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...e in provenza, nel giardino Beddington... Favolose opere per una “favolosa“ nave Continua la collaborazione tra bruno lucchi e la costa crociere
Le ieratiche opere del trentino
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anno scorso Bruno Lucchi ha esposto le sue sculture al “Sentieri della scultura” al Polo Club di Saint Tropez. L’avventura continua quest’anno nel “giardino delle sculture” al Mas du Murer alla Beddington Fine Art Gallery (l’inaugrazione si è tenuta il 16 e 17 luglio scorsi). Numerose nuove opere abbelliscono lo splendido giardino dei Beddington. In un borgo medievale della Provenza, Guy e Michèle Beddington hanno aperto una galleria d’arte. E ne hanno creato una seconda all’aperto, esponendo opere di artisti internazionali nello spettacolare parco della loro dimora.
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abato 2 luglio si è tenuto l’esclusivo evento del battesimo di “Costa Favolosa” a Trieste. Per celebrare l’entrata in servizio della nuova ammiraglia, l’artista trentino Bruno Lucchi è stato scelto per abbellire la nave con le sue opere, l’artista trentino era presente partendo da Venezia ed è arrivato a Trieste assieme a milleottocento ospiti tra operatori turistici, artisti, media e vip. L’opera dello scultore, autore del grande mosaico (più di dieci meri quadri) dal titolo “Eden”, eseguito in tecnica moderna, fa da sfondo alle sue sculture in bronzo che circondano la piscina del ponte Porpora e portano il nome di sei Nereidi che facevano parte del corteo di Poseidone e salivano in superficie dagli abissi per aiutare i marinai. Bruno Lucchi è stato già autore della gigantesca installazione ideata per l’atrio Costa Smeralda, nel
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2004, della allora ammiraglia Costa Magica. L’opera dal titolo “Tra memoria e visione” appartiene alla ricerca dell’artista sulle forme monumentali e l’immaginario della cultura mediterranea, come la grande scultura in bronzo del “Dio Poseidone” posta sul Lido Positano della stessa nave. Impressionanti i numeri della 15a nave Costa voluta dal presidente della compagnia Pierluigi Foschi, costruita da Fincantieri negli stabilimenti di Marghera, rappresentanti dell’ingegno italiano, come la maggior parte delle imprese che hanno partecipato alla costruzione. La nuova ammiraglia stazza 114.500 tonnellate, è lunga 306 metri e larga 35,5 con i suoi 17 ponti di cui 13 dedicati agli ospiti: con 1.540 cabine può ospitare 3.780 persone più le 1.300 di equipaggio e navigare ad una velocità massima di 23 nodi (21,5 di crociera). Maestro di cerimonia Cristina Parodi, che ha condotto la manifestazione. Lo spettacolo di luci e suoni, ha visto protagonisti il pianista Ludovico Einaudi, Alessandro Rossi, la Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala, prima dello show pirotecnico. Per il battesimo nella città triestina una madrina d’eccezione, Margareth Madé, attrice italiana famosa per la sua interpretazione nel film “Baarìa”.
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Fabio pedrotti sulle “tracce dell’uomo“ Ugo pagliai e sara simeoni: in compagnia delle celebrità
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untuale come sempre, Giuseppina organizza il divertente “pullman della felicità” con i suoi amici fedeli e le sue castellane: destinazione Castello di Soave (Vr), dove con grande effetto scenografico, oltre ad altri personaggi di spicco è stata intronata al rango di castellana dell’Imperial Castellania, la famosa ex-atleta Sara Simeoni.
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Una mostra al Centro Culturale Le Mura di Trento
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uomo crede di aver conquistato il mondo, e che il nostro piccolo globo terracqueo sia di suo esclusivo uso e proprietà. Assistiamo così, da secoli, ad uno scempio senza fine che, con i mezzi moderni, si è via, via accentuato. Dall’altra parte si comincia anche a reagire, gridando “Al lupo, al lupo“, e cercando di frenare la corsa dell’umanità ormai su una china pericolosa. In tutta franchezza mi pare che ora si passi da un eccesso all’altro. Per fortuna ci sono ancora persone che osservano, ragionano, e riescono, magari con l’aiuto della macchina fotografica, a discernere e cogliere quanto di buono l’uomo è riuscito a creare. Una di tali persone è Fabio Pedrotti. Lo abbiamo già conosciuto, in altre sue mostre fotografiche. Ora è possibile visionarne un’altra, giustamente chiamata LE TRACCE DELL’UOMO. Con l’abituale colpo d’occhio, accomunato al sapiente uso dell’obiettivo fotografico, ed una evidente capacità tecnica, Pedrotti è riuscito a fissare momenti d’umanità, scene d’ambiente, opere d’arte e d’artigianato volti sorridenti, angoli ancora incontaminati, un carrozzone multicolore, una statua immersa nel verde. Questa piacevole scarrozzata fotografica attraverso i continenti ci aiuta a ben sperare. Non tutto è ancora perduto. Gustiamoci questa serie d’immagini che danno un senso di pace, fiducia e serenità. Se visiterete la mostra, aperta in questo periodo al Centro Culturale Le Mura, di Trento, ne avrete una conferma. La sede del Circolo, per chi ancora non lo sapesse, è in via Dietro Le Mura B, al n.4, nel Salone Patton e Pedron. Ingresso libero dal martedì al sabato, fino a metà agosto. Magico è stato l’incontro col celebre attore Ugo Pagliai e quello con un gruppo di giovani ragazzi che si sono cimentati ognuno nell’esecuzione della propria canzone preferita. Tutto uno show di divertimento e risate, la cui morale è stata che Musica e Amicizia sono la classica panacea per essere sempre sereni e gioiosi. Il fatto di avere tanti amici è come avere tante stelle in cielo che illuminano il percorso della vita.
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1. Con il grande Ugo Pagliai e Miriam. 2. Con Dolores e Antonio. 3. Adela, Rina, Antonia, Maurizio. 4. Con Miss Trento 2011 e un amico. 5. Con le signore Pegoretti e Crepaz. 6. Con Piera Graffer e la castellana Loredana Bettonte
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“Una vita a lambicàr“, che bello ricordare... a lisignago, Conclusione in gran spolvero per il progetto Foto: luciano LOna
DELL’ISTITUTO AGRARIO IL MIGLIOR RICERCATORE Conferito a Domenico D’Alelio il premio per il miglior articolo scientifico di IDROBIOLOGIA
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l migliore giovane ricercatore italiano nel campo della oceanologia e limnologia lavora all’Istituto Agrario di San Michele all’Adige. Domenico D’Alelio, classe 1976, campano di origine, ha vinto il premio per il miglior articolo scientifico pubblicato nel 2010, conferito dall’Associazione italiana di oceanologia e limnologia nell’ambito del 20° congresso tenutosi nei giorni scorsi a Lecce. D’Alelio sta svolgendo la sua attività di postdoc al Centro ricerca e innovazione di San Michele nell’ambito del progetto ACE-SAP, con una ricerca sui processi di adattamento di batteri fotosintetici in relazione ai cambiamenti climatici e ai processi di mescolamento delle acque in differenti tipologie lacustri. Il riconoscimento segue a due anni di distanza il prestigioso premio Marchetti per la miglior presentazione orale, conseguito in occasione del congresso nazionale della Società italiana di ecologia presso il centro di ricerca Eurac di Bolzano. L’articolo premiato è stato pubblicato su “Limnology and Oceanography”, rivista interdisciplinare di spicco nel settore della ricerca nel settore delle acque dolci e marine, ed è stato firmato da D’Alelio Domenico, d’Alcala Maurizio Ribera, Dubroca Laurent, Sarno Diana, Zingone Adriana, Montresor Marina. Si intitola (tradotto dall’inglese) “Il tempo del sesso: un ciclo vitale biennale in una diatomea planctonica marina” ed è particolarmente rilevante in quanto rappresenta uno dei pochi studi demografici condotti su un microorganismo in ambiente naturale che ha permesso di individuare nelle diatomee dei cicli stagionali (riproduzione sessuale, crescita vegetativa, ecc.) estremamente periodici che accomunano queste microalghe alle piante superiori. La ricerca ha previsto la sperimentazione fisiologica e genetica su colture microalgali, l’osservazione di campioni ambientali raccolti a cadenza settimanale nell’arco di vent’anni, la modellizzazione del ciclo vitale e della dinamica di popolazione e la valutazione del grado di adattamento di questa diatomea all’ambiente planctonico e in risposta alle oscillazioni delle variabili ambientali. 98
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C’
era praticamente tutto il paese presente, tanti sono rimasti in piedi sul corridoio, il 9 luglio scorso a Lisignago, al convegno dedicato alla conclusione del progetto “Una vita a lambicàr”. La manifestazione prevedeva la presentazione del libro e del dvd che raccolgono le testimonianze di quattordici donne tra le più anziane del paese. A cornice una mostra fotografica allestita anch’essa nei locali del Municipio. Sono stati visionati alcuni spezzoni del dvd, presentato il libro e inaugurato la mostra “Diario di Vite Lambicade”, che è piaciuta così tanto al direttore della Fondazione Museo Storico del Trentino, che ha deciso di portarla a Trento, nelle Gallerie di Piedicastello, dove sarà visitabile fino al 18 agosto. Tornerà a Lisignago per l’allestimento sotto i portici del centro storico in occasione della manifestazione L.I.F.E., Lisignago In Festa Estate. L’assessore Margherita Cogo, ultimo intervento del convegno, è rimasta commossa dalla semplicità e dalla simpatia con cui le protagoniste, presenti in prima fila, hanno narrato di povertà, freddo, stenti, mortalità infantile, della “vita a lambicàr” che hanno trascorso, senza alcuna retorica. Non solo difficoltà, ma anche della scuola, dei giochi, del lavoro che sempre ha caratterizzato ogni giornata da quando avevano cinque o sei anni, della vita “a servìr” in giro per l’Italia, in Svizzera, in Austria, del ritorno in paese per il matrimonio e della vita in famiglia. Il Presidente del Consiglio Provinciale, Bruno Dorigatti, si è congratulato per il grande valore storico del progetto, salvaguardia di storie comuni a tutto il Trentino. Per l’ufficio delle Politiche delle Pari Opportunità è intervenuta Simonetta Fedrizzi.
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in 160mila al mart party vip al lido di san cristoforo Baume&Mercier insieme alla gioielleria tomasi hanno organizzato un’esclusiva serata per presentare le collezioni di orologi firmate dalla nota maison. Location, il lido di san cristoforo, per l’occasione allestito con ambientazioni marine che hanno fatto da contorno a momenti di aperitivi, barbecue sulla spiaggia e danze ai ritmi più cool dell’estate
Tanti i visitatori a rovereto per “La rivoluzione dello sguardo”
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a grande mostra del Mart dedicata ai capolavori impressionisti del Musée d’Orsay chiude con un grande successo di pubblico e critica. Sono 163.346 i visitatori della mostra “La rivoluzione dello sguardo. Capolavori impressionisti e post-impressionisti dal Musée d’Orsay”, prodotta da Mart e Musée d’Orsay. La mostra, ideata e curata da Guy Cogeval, presidente del Musée d’Orsay, e Isabelle Cahn, con la direzione scientifica di Gabriella Belli, è terminata domenica 24 luglio al Mart di Rovereto, dopo 112 giorni di apertura, per una media di 1.458 visitatori al giorno. Un grande successo di pubblico, per un progetto che ha portato in Italia oltre settanta opere impressioniste e post-impressioniste del Musée d’Orsay, tra cui alcuni capolavori – mai visti prima in Italia – di artisti come Cézanne, Courbet, Gauguin, Monet, Renoir, Van Gogh, che hanno cambiato alla fine dell’800 il corso della storia dell’arte moderna.
Una parte dello staff della Gioielleria Tomasi.
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A RIVA LE SCULTURE DI LIVIO TASIN AL RISTORANTE “LE GIARE” DI POZZA DI FASSA IL PREMIO TERRITORI LA-VIS UNIVERSITà DI PARMA MIGLIOR PARTNER PER LA RICERCA SVILUPPATA sullO CHARDONNAY ITALIANO: ORIGINE? IL TRENTINO
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n una straordinaria cornice di profumi, colori e tanto buon… gusto si è celebrata lo scorso 4 luglio la fase finale del Premio Territori La-Vis che ha riunito i ristoranti finalisti nella splendida cornice di Maso Franch che ha visto con l’occasione presentarsi al pubblico il nuovo Executive (miglior chef italiano 2011) Pierluca Ardito da pochi mesi in forza al Gourmet e Relais trentino. Una lunga selezione aveva portato il presidente di giuria Paolo Tegoni (ordinario di Metodologia di Degustazione Critica, Corso di Laurea in Scienze Gastronomiche Università degli Studi di Parma) ad individuare 5 proposte di altrettanti ristoranti che si erano distinti nella proposta di abbinamento ai vitigni Chardonnay e Pinot Nero interpretati secondo lo stile La-Vis. Il dott. Campostrini (La Vis) premia il prof. Tegoni per l’Università di Parma Ritratti, Dòs Caslìr, Cesarini Sforza Spumanti, Simboli questi i possibili abbinamenti suggeriti che i diversi chef dovevano sposare (anche con dovute provocazioni) ai prodotti del proprio Territorio, in pietanze sintesi di amorevoli sensi poi appunto passati al vaglio della giuria. Nel pomeriggio la stampa ed alcuni ospiti erano stati 100
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IN MOSTRA Dal 6 al 28 agosto
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al 6 al 28 agosto saranno in esposizione a Riva del Garda, nella Galleria Civica “Craffonara” le sculture di Livio Tasin. Tennese, Tasin è uno scultore che lavora materiali classici come il legno, la terracotta, la creta fusa nel bronzo, la pietra. Con questi materiali ha creato una decina di monumenti e sculture pubbliche nel Tennese, nel Basso Sarca ma anche fuori regione. Inoltre centinaia sono le sue sculture acquistate da estimatori in varie regioni d’Italia e anche all’estero come negli USA e nell’ex Cecoslovacchia. Ma è soprattutto nel legno che questo scultore molto attivo ha probabilmente espresso il meglio di sé. Tasin ha fatto il falegname per una ventina d’anni prima di dedicarsi a tempo pieno all’arte: del legno conosce tutti I segreti, lo sa utilizzare al meglio. Con questo materiale ha da poco ultimato la il suo lavoro più impegnativo in assoluto: un gruppo scultoreo alto circa tre metri dal titolo La madre dell’emigrante (o anche La Madre Terra), con una madre emigrante coi suoi bambini. Le figure sono scolpite a spirale in un enorme tronco di cirmolo di almeno trecento anni (Tasin ha confessato di non avere mai visto un tronco di quelle dimensioni in tutta la sua vita…). Il monumento sarà prossimamente trasportato in un paese della Val Brembana, Roncobello, dove rimarrà stabilmente collocato, protetto da un piccolo tetto di lavagna, la pietra che viene lavorata da quelle parti. Nella mostra di Riva del Garda, presentata dal critico Renzo Francescotti, l’artista presenterà 25 nuove sculture, in legno, bronzo, terracotta: sculture dallo stile originale, cordiale, famigliare, ironico. Francescotti le ha definite “sculture dialettali” e su questo artista trentino così genuino sta preparando una monografia che dovrebbe uscire entro l’anno. ospitati ed introdotti nelle produzioni a base Chardonnay (La Vis è il più grosso produttore italiano di questo vitigno) e Pinot Nero accompagnati dai tecnici agronomi ed enologici delle aziende del Gruppo che hanno guidato degustazioni piuttosto che descritto le caratteristiche ampelologiche del giardino vitato (ca. 1400 ha.) di riferimento. Un viaggio che si è sviluppato nel cuore della Cantina proponendo abbinamenti gastronomici anche nuovi con protagonista il vino. Vincitore assoluto il Ristorante “Le Giare” di Pozza di Fassa che ha proposto il piatto “sa di tappo” risotto cotto con Il brodo di sughero mantecato con Vezzena stagionato, uva candita e confettura di scalogni con Chardonnay Trentino Doc - Ritratti. Entusiasta il commento del prof. Tegoni che ne ha evidenziato la ricerca gastronomica e l’armonia tra tradizione ed innovazione.
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Il libro del mese
SEX AND THE WINE: ROCK ’N’ books alla kermesse musicale “10 giorni suonati“ di Vigevano
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triscioni e palco da rock star per una scrittrice che non si tira mai indietro quando è il momento di scrivere spartiti di realtà. L'autrice e giornalista trentina Francesca Negri lo scorso 24 luglio è stata ospite dell'importante kermesse musicale "10 giorni suonati" di Vigevano, organizzata da Barleyarts, che ha visto salire sul palco cantanti internazionali, preceduti da "Aperitivi con l'autore" di cui anche l'ultimo libro della Negri, Sex and the Wine, edito da Curcu & Genovese, è stato protagonista. Folto il pubblico presente, assiepato sotto il palco come a un concerto, per la presentazione sprint condotta da Carlo Vischi, direttore di Gribaudo Feltrinelli. Il giorno dopo, 25 luglio, il romanzo che racconta, attraverso la storia di cinque protagoniste, tutte le affinità elettive delle donne e il vino, è stato al centro del Caffè Letterario del Vart, il festival delle arti di Mezzolombardo. A presentare la scrittrice, la coordinatrice degli incontri con gli scrittori, Elisa Casati, che ha saputo animare un dibattito intenso quanto divertente, che ha coinvolto tutti i presenti per oltre un'ora di chiacchierata informale alla scoperta dei contenuti salienti di Sex and the Wine e molte riflessioni sul senso e il ruolo femminile dell'enogastronomia. 102
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il “Giro della Farfalla” in bicicletta, È il nuovo libro di Alessandro de Bertolini con Roberto Della Maria, scritto lungo il perimetro del Trentino e sulle terre di confine
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rentino e Alto Adige, Veneto e Lombardia, Austria e Svizzera. In tutto fanno 18 giorni in bicicletta, 2.000 km, 50 passi alpini e 50.000 metri di dislivello. Di cosa si tratta? É il “Giro della Farfalla” in bicicletta, il nuovo libro di Alessandro de Bertolini con Roberto Della Maria lungo il perimetro del Trentino e sulle terre di confine. Per gli amanti della bicicletta e delle vacanze in bicicletta, la guida è uno strumento pratico per ripercorrere l’itinerario in sella lungo le strade asfaltate di montagna più belle d’Europa, i passi e i valichi più alti, gli scenari alpini mozzafiato e le bellezze straordinarie delle Dolomiti. Il libro si divide in due parti secondo la “formula 9+9”. Nella prima metà della giuda, si trovano 9 tappe da percorrere in concatenamento fra di loro attraverso un itinerario di altrettanti giorni che circumnaviga il Trentino sconfinando di continuo nelle province e nelle regioni circostanti con un’ampia panoramica di una parte del Tirolo e dell’Italia del nord-est. Nella seconda metà del libro, invece, sono descritti altri 9 itinerari ad anello da percorrere singolarmente che, con partenza e rientro da ciascuno degli arrivi delle 9 tappe, si articolano verso l’esterno e verso l’interno del Trentino. Mediante le 9 tappe in concatenamento, la prima metà del libro si sviluppa complessivamente su un totale di 1.050 km circa, 28 passi alpini e 24.000 metri di dislivello. Attraverso i 9 itinerari ad anello, la seconda metà interessa ulteriori 1.260 km, 22 passi alpini e 26.000 metri di dislivello. La scelta dell’itinerario è stata fatta privilegiando il dato paesaggistico (strade, vallate e passi di montagna negli ambienti più selvaggi ai piedi dei grandi gruppi montuosi, nel cuore dei parchi naturali e delle aree protette), la quota (le strade più alte, come i passi di Gavia e dello Stelvio), le piste ciclabili e la rete viaria secondaria nei fondovalle (il più possibile lontano dal traffico veicolare), la storia e la cultura dei luoghi attraversati. Per quanto riguarda la vocazione turistico-culturale dei territori, infatti, ogni itinerario presenta un approfondimento storico o naturalistico su determinati aspetti che si incontrano “sotto i pedali”. Si va dalla battaglia di Calliano del 1487 in Vallagarina alla “frontiera nascosta” tra i paesi di Tret e San Felice nei pressi di passo Palade, dalla “cintura di ferro” degli Altipiani di Folgaria e Lavarone durante la Prima guerra mondiale alla Cengia Martini di passo Falzarego, dalla battaglia di Bezzecca in
trentinolibreria Angela Grillo After the sun TuttiAutori
Judith S. Beck Più testa meno chili Erickson
Fulber La Leggenda di Kino il Vestenera il Sextante
Amore, avventura, musica, canto in una storia tenera ed appassionante. È un libro davvero frizzante e divertente ma che fa anche riflettere. È in vendita in tutte le librerie online e nelle migliori librerie tradizionali. Chi lo ha letto dice che è “veramente da leggere tutto d’un fiato” ed è “coinvolgente come un film”, è scritto con uno stile moderno, giovane, alla “Moccia” ma che può piacere a tutti (uomini e donne) dai 12 ai 90 anni! Si tratta di una storia coinvolgente capace di far immedesimare il lettore nell’avventura che vive la protagonista (Stella, 23 anni), prima studentessa e cameriera e, successivamente, Popstar per caso. Stella, a differenza di tanti suoi coetanei che partecipano ai Talent Show per fare fortuna, viene scoperta in un Karaoke Bar di Milano dove lavora e viene ingaggiata per diventare un’artista, infatti nel romanzo si ripercorrono tutte le tappe artistiche che dovrà percorrere per diventare una cantante.
Quante centinaia di diete hai iniziato, senza mai portarne a termine una? Oppure, se sei stato così determinato da arrivare fino in fondo, quanto tempo è passato prima che quegli orribili cuscinetti ritornassero al loro posto? Quanti libri ti promettono – come sirene – di farti raggiungere il peso forma, ma poi si rivelano troppo rigidi, impossibili da seguire, inefficaci? In questo libro non troverai la milionesima dieta miracolosa da affrontare da solo, ma un vero e proprio personal trainer in forma di diario, che ti seguirà passo passo lungo un percorso di sei settimane, durante il quale imparerai a vincere la tentazione di trasgredire la dieta, a non mangiare in risposta allo stress, a non cercare sempre nel cibo la risposta unica alle emozioni negative e a praticare costantemente e con soddisfazione dell'attività fisica.
Il volume raccoglie per la prima volta e a colori le 44 tavole illustrate con gli episodi Rotta a Vera Cruz e Il Cow-boy della Pimeria (scritti e disegnati tra il 2005 e il 2008) che formano il corpus dell’intero lavoro a fumetti dedicato al missionario trentino e raccontano sinteticamente la vita e le incredibili gesta di questo a dir poco epico gesuita del ’600. Pone in primo piano la figura del personaggio storico per una lettura stimolante dal punto di vista storico, geografico e umano e vuole essere un modesto contributo per divulgare la figura di Kino (il nome con il quale è conosciuto in America Padre Eusebio Francesco Chini) tra gli amanti del genere a fumetti. Per le sue vicende storiche l'autore si è adoperato nella costruzione di una sceneggiatura il più fedele possibile alla realtà senza voler alterare in nessun modo il corso della sua storia personale o sminuire in qualche modo la fama che lo circonda.
val di Ledro nel 1866 alla spedizione dei Corpi franchi nel 1848 per la via della Valvestino, dalla storia del campanile sommerso del lago Resia alla realizzazione del primo parco naturale di Italia di Adamello-Brenta, dal sito di incisioni rupestri di Capo di Monte in val Camonica al regno dei fossili delle Dolomiti di Sella, dagli “alberi che suonano” della foresta di Paneveggio alla costruzione della Strada delle Dolomiti nel 1909 tra Bolzano e Cortina, dalla tragedia di Stava 1985 alla storia del Gruppo del Civetta fino a quella del passo della Testa di Morto. Accanto a questo, ogni tappa raccoglie le informazioni pratiche in una scheda tecnica (punto di partenza e di arrivo, distanze, identificazione delle strade con il numero, dislivelli, quota minima e massima, valutazione della difficoltà, numeri utili ecc.), un profilo altimetrico dell’andamento dell’itinerario, una tabella con le pendenze medie e una cartina geografica della zona interessata. Ad accompagnare questi dati è poi presente, assieme a un apparto fotografico di oltre 150 scatti, una narrazione dello sviluppo della tappa. Tale narrazione, simile a un diario di viaggio sui pedali, racconta le sensazioni e gli aneddoti di giornata insieme alla descrizione della strada.
Per la realizzazione della guida, il viaggio è stato percorso nel 2010 da 4 amici (Alessandro, Roberto, Riccardo e Luca) in autonomia, con tenda e attrezzatura da campeggio. Perciò, per ogni giornata il libro indica un camping di riferimento o altre aree attrezzate presso cui fare sosta. Dietro alla pubblicazione del volume, la voglia di montagna. Di spazi aperti, di aria libera. La voglia di bicicletta e il desiderio di andare a caccia di salite. Ma anche la lettura a più livelli di un territorio che mostra di sé il proprio portato culturale, frutto di una lunga sedimentazione. Per il resto, tutto qua. L’itinerario proposto non è che una vacanza sui pedali, un passatempo, un piccolo sogno che si avvera, un modo per stare in compagnia e per sentirsi vivi. Un viaggio, una lunga pedalata alla portata di tutti. Non facciano paura distanze e dislivelli. Siamo ciclisti della domenica, noi, convinti di andare forte solo quando non guardiamo la velocità sul contachilometri... Ci pensa la montagna, quando alzi la testa un filino in più di quello che dovresti, a farti subito cambiare idea. Alessandro de Bertolini con Roberto Della Maria
Il giro della farfalla
9 Tappe e 9 circuiti in bicicletta sulle terre di confine 2.000 Km, 50.000 Metri di dislivello e 50 passi alpini Curcu & Genovese (Euro 15, pagine 208)
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trentinoscoop&news
c’è posta! Lettere e commenti: redazione@trentinomese.it
Una “babilonia” di buona cucina e gioia Proseguono le serate estive al mas dela fam di ravina di trento
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artite alla grande le serata estive al Mas dela Fam di Trento, dove venerdì 15 luglio si è svolta “Babilonia”, la strepitosa serata con il deejay di fama nazionale Miki Garzilli, ed il vocalist Federico Trebbi. Tutti gli invitati e gli ospiti hanno potuto apprezzare e ballare fino all’alba in uno spettacolare scenario di luci e colori ed immersi in un oasi di divertimento, nonostante il tempo non sia stato clemente con gli organizzatori. Tutto questo stato reso possibile dalla tenacia dallo staff del Mas dela Fam e dal supporto del deejay resident Paolo Perini e dal deejay Paolo D., presenti tutti i mercoledì e venerdì con la loro musica. La serata è stata trasmessa in diretta su radio Viva FM. Mercoledì 20 luglio, poi, altra serata all’insegna del tutto esaurito, con varie feste di laurea, e compleanni, con il suggestivo panorama della città e della collina illuminata che gli fa da cornice, e scatenarsi sulla pista da ballo con l’ottima musica del Dj Paolo Perini. Insomma, l’occasione ideale per divertirsi a pochi passi dal centro città. Il Mas dela Fam si conferma il punto di riferimento per chi ama la buona cucina ed il sano divertimento.
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I trentini non hanno l’encefalogramma piatto! Buongiorno, ma chi si crede di essere questa Francesca Negri che si permette di dare dell”’encefalogramma piatto” ai Trentini, nell’articolo sulle feste vigiliane? Che si permette di giudicare le donne che manifestano la loro delusione e la loro rabbia contro il concetto di donna che ancora ha l’uomo del 2000? Solo per fare due esempi. Io, una lettrice qualsiasi, credo che prima di giudicare e predicare di cose piuttosto importanti, quella che si crede una grande scrittrice evidentemente, dovrebbe informarsi meglio di ciò di cui sta parlando! Posso o no essere d’accordo con lei, su una cosa o sull’altra, ma non credo ci si possa permettere di offendere nessuno che, oltre il resto, non si può difendere direttamente! Forse il capo redattore dovrebbe controllare meglio gli articoli della sua rivista? Buon lavoro comunque! Giuliana Gentilissima Signora Giuliana, l’encefalogramma piatto dei trentini era riferito – penso con chiarezza, leggendo la lettera che trova qui sotto dopo la sua – a un aspetto del carattere di molti di noi: il poco senso del divertimento e la scarsa voglia di animare il proprio centro storico, forse anche per i pochi locali di ritrovo presenti in città per persone over 30. Mi spiace che si sia sentita offesa, la mia era evidentemente una provocazione, ma certamente lei non l’ha letta come tale e per questo me ne scuso. Gli editoriali, però, sono fatti dei personali pensieri di chi li scrive ed è chiaro che non tutti possono essere d’accordo. Come l’altro a cui lei fa riferimento, uscito su TrentinoMese lo scorso marzo, in cui, però, mi permetta di dirle che io non giudicavo le donne del “Se non ora quando”, ma semplicemente ponevo degli interrogativi e dei ragionamenti ai lettori su quello che a mio avviso è la società di oggi e il ruolo che dovrebbe avere la sua parte femminile. Sono tutt'ora convinta, glielo ribadisco qui, che il concetto che l’uomo ha della donna nel Duemila non dipenda solo da lui. Come sono convinta che Trento sia
trentinoscoop&news una città spenta e poco appetibile, se è vero che ogni persona “non zitadina” che incontro mi dice che a Trento il più delle volte non ha motivo di venire. Cito testualmente: «Non ci sono negozi particolari, né ristoranti di un certo tipo, tanto meno pub o discoteche davvero carine, cosa ci veniamo a fare?». Anch’io vorrei che non fosse così, ma il compito di un cronista è quello di riportare la realtà per cercare non solo di raccontarla ma, se possibile, anche di migliorarla. Ed è questo che spero che accada. Continui a scrivermi, il dialogo è la cosa più bella che possa esserci. Francesca Negri Trento dovrebbe migliorare per i turisti, ma anche per i residenti Cara Francesca, complimenti per l’articolo su Trentinomese di luglio. Pienamente d’accordo con te. Trento dovrebbe migliorare nel servizio ai turisti ma anche ai residenti... Non si vive di solo lavoro. Tutti sono stufi di una città spenta e dei musoni nei locali ecc... Tutti si lamentano. Ma non cambia, anzi io vedo anche un peggioramento. La soluzione? Rimane portare soldi fuori città. E farsi chilometri su chilometri. Che ci vuoi fare!? Buona serata! Caro Lettore, grazie per l’apprezzamento. Come te, anche alcuni esercenti del centro storico hanno gradito quanto scritto e mi hanno contattata per commentarlo insieme e confrontarci sull’argomento. È difficile, ma sono ancora convinta che insieme potremmo fare più bella la nostra città. Le idee sono tante, la voglia c’è. Ti auguro una buona lettura di questo nuovo numero di TrentinoMese! Francesca Negri Qualunquismo e facili ironie sui dipendenti pubblici Gentile Pino Loperfido, ho appena terminato di leggere il tuo articolo “Il culto del ponte” apparso su Trentino mese di luglio. Scusa, ma questa volta ti devo “bacchettare”. Ritengo che tu sia una persona troppo intelligente per cadere nel solito qualunquismo sui dipendenti pubblici. Ti voglio solamente rispondere in merito ad alcune assurdità apparse nell’articolo. Ti segnalo che le chiusure per ponte sono decise dalle Amministrazioni che obbligano i dipendenti ad usufruire di una giornata di ferie obbligatoria nel caso di festività a ponte. Anche per quanto riguarda la chiusura del venerdì pomeriggio la scelta è partita dall’alto della Giunta Provinciale, in quanto si è ritenuto economicamente conveniente la chiusura anticipata con conseguente risparmio sui buoni pasto (6 euro) e sui costi delle utenze e quindi risparmio di soldi pubblici. Inoltre non tutti gli uffici pubblici sono chiusi il venerdì pomeriggio (penso a mia moglie che in biblioteca il venerdì lavora fino alle 19.30 o i miei ex colleghi dell’azienda sanitaria). Comunque, le ore complessive settimanali non mutano, quindi se si finisce prima il venerdì recuperi gli altri giorni. Io sono un funzionario pubblico con responsabilità di direzione contabile, la mia esperienza lavorativa fra privato, pubblico e libero professionista è venticinquennale. In Azienda sanitaria l’am-
ministrazione di cui facevo parte ha vinto il primo premio in Europa come amministrazione più produttiva ed innovativa. I miei colleghi europei prendono esattamente il doppio di quello che percepisco io. Ti ricordo inoltre che il contratto è stato bloccato fino al 2014. Come accennato nelle righe precedenti, la mia esperienza mi permette di sostenere che ho incontrato nel pubblico delle professionalità di alto livello che raramente ho riscontrato nel mio percorso professionale privatistico e da libero professionista. Certo le mele “marce” si possono trovare ovunque, ma allora quando si scrive per favore non si generalizzi, ma si faccia nome e cognome e si denunci la cosa. Scusa la pesantezza di queste mie parole, ma sono stanco, e non solo io, di sentirmi umiliato perché sono un dipendente pubblico. Di esserlo ne sono orgoglioso, e la mia scelta è stata sempre quella rivolta al bene pubblico comune, e non certo al mio interesse personale, altrimenti avrei scelto altre strade. La mia stima nei tuoi confronti non cambia, spero solo di averti fatto con queste mie parole un po’ riflettere. Walter Vettori Caro Walter, il peccare di qualunquismo è cosa che a un giornalista può capitare di tanto in tanto, e onestamente non mi pare l’origine di tutti i mali. Certo, lo ammetto, è una strada facile facile per arrivare al piccolo consenso in cui spesso il giornalista (specie quello di provincia) si crogiola. Ma ti garantisco che non è il mio caso. Quello che mi pare tralasci di individuare nella tua accorata lettera è che il destinatario del mio editoriale non è il dipendente, bensì l'Ente pubblico, o meglio il Sistema. Tanto per essere chiari: non mi ha nemmeno sfiorato l'idea che i ponti festivi vengano decisi dai dipendenti. Né tanto meno ho inteso fare di tutta un’erba un fascio e considerare il dipendente pubblico un fannullone tout court. Cerco sempre di avere il massimo rispetto del lavoro altrui, pubblico o privato che sia. E mi guardo bene, in tal senso, dall’umiliare chicchesia. E nel caso di questo articolo non ho certo abbandonato il proposito. Per cui, ringraziandoti nuovamente della lettera, e congratulandomi con te e con il tuo ufficio per i risultati conseguiti, mi auguro che – corroborata da un’efficienza sempre più generalizzata – la percezione che la gente ha del pubblico impiego migliori sempre di più. Pino Loperfido
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trentinofotoromanzo di Carlo Martinelli
IMMAGINI DI UN DIZIONARIO SENZA IMMAGINI
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e due immagini in bianco e nero che vedete in questa pagina non raccontano, apparentemente, alcun FOTOromanzo particolare. Sono fotografie istituzionali, “tavolate” erano chiamate in gergo nelle redazioni giornalistiche. Erano, perché il genere sembra ormai destinato ad un tramonto senza ritorno. Eppure queste due immagini – di simili, negli archivi dei giornali e degli uffici stampa di questo nostro amato Trentino ce ne sono a bizzeffe – di assoluta ordinarietà, verrebbe da dire, banali, financo brutte nella loro declinazione (ma i fotografi sono innocenti, ovviamente: quello era il soggetto, quello il luogo, quella la luce...), ci permettono di raccontare e segnalare ancora – ché non lo si farà mai abbastanza – un avvenimento editoriale assolutamente straordinario. Guardatele, queste due foto. L’una mostra l’incontro tra l’allora presidente della Provincia, Pierluigi Angeli con il sindaco e la giunta di Dro. Siamo nel 1987. L’altra documenta invece l’incontro, a Cles – era il 6 luglio 1989 – tra la Giunta provinciale e la Giunta comunale. Abbronzato e con la barba tagliata al punto giusto, a guidare la delegazione provinciale, l’allora presidente Mario Malossini. Al suo fianco, il vice, Walter Micheli. Ai lati, gli assessori di allora. Tarcisio Grandi, Vigilio Nicolini, Aldo Degaudenz. Embé, diranno i nostri millanta lettori, dove si vuole andare a parare? Presto detto. Una enciclopedia vera e propria, un’opera monumentale per serietà e per certosina ricostruzione, permette di dare una storia, una sistematizzazione nel tempo, ai protagonisti delle stagioni politiche in Trentino. E non solo. Perché il “Dizionario dei fatti, dei personaggi, delle storie del Trentino” – di questo si parla – permette appunto di sapere tutto
anche di fatti economici, sindacali, culturali, di cronaca e di costume. Lo ha scritto Mauro Lando, giornalista. Lo ha diviso in due volumi. È fresco di stampa quello dedicato a tutto quello che è avvenuto in Trentino tra il 1976 e il 2000. Seicentottantacinque voci in settecento pagine. Per leggere, se del caso, di Angeli, Malossini, Micheli, ma anche, appunto, di mille altre cose. Il Dizionario che la casa editrice Curcu & Genovese ha coraggiosamente scelto di pubblicare, è già opera miliare nella storia dell’editoria locale. Perché fotografa fatti grandi e piccoli, perché delinea contorni, perché risponde a tante curiosità. Perché è fatto di fatti, ricostruiti con precisione. Particolare ancora più lodevole in un tempo – anche giornalistico – nel quale l’approssimazione, le opinioni in libertà, la fretta, la presunzione, dilagano. Dunque un dizionario che non può certo mancare nella biblioteca di chi vuole conoscere al meglio la terra dove vive ed opera. Un dizionario fitto fitto, senza neppure una immagine. Per questo un FOTOromanzo assolutamente da leggere, scorrere, esplorare.
La memoria restituisce persone e cose che pensavamo dimenticate per sempre o delle quali neppure sospettavamo l’esistenza. Questo è FOTOromanzo. Una immagine che ritorna. Dentro la memoria delle storie.
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trentinoenogastronomia
ristoranti
in ogni numero trentinomese vi propone due ristoranti provati per voi I ristoranti presentati in questa rubrica sono una libera scelta redazionale. Il nostro giudizio anche se critico, è espresso in “cuori” perchè, comunque, il difficile lavoro del ristoratore merita rispetto.
Segnalazioni e commenti: redazione@trentinomese.it
el molin
Stube Hermitage
“MANGIARE“ LA MONTAGNA
PANE, PESCE E FANTASIA
Se mi chiedeste di darvi un motivo per cui mettervi in macchina e raggiungere Cavalese, per cenare a El Molin, ristorante stellato capitanato da Alessandro Gilmozzi, non avrei dubbi: per mangiare la montagna. Muschio, licheni, essenze di cirmolo, polline d’edera sono solo alcune delle erbe che troverete nei piatti di questo locale ospitato all’interno di un antico mulino, perfettamente conservato. Il menu si divide in quattro: potete ordinare alla carta oppure scegliere tra “I classici storici”, “I classici moderni” ed “Essenze”, ovvero le ultime ricerche di Gilmozzi e del suo staff di cucina sulla materia prima, per veri gourmet temerari. Come dicevo, sono i piatti del “bosco” che più valgono il viaggio, come ad esempio la crudità di cervo e polpa di riccio di mare con pistacchi e olio di cardo; lo speck della casa, burro di malga e crostini al pane di segale; la variazione di crème brulè ai profumi del Lagorai. Ma il culmine lo toccherete con il piatto “L’olio e la montagna”, una mousse piena di fiori, erbe, essenze e bolle di olio extravergine d’oliva del Garda: un piccolo capolavoro di sapori e profumi dove poter ritrovare tutte le sensazioni di una passeggiata tra le fronde dei pini della Val di Fiemme. Potreste anche perdervi dentro la suadenza dei fagottini di pasta con grano saraceno ripieni di polenta concia e porcini sautè, oppure nei tagliolini affumicati, Fontal di Cavalese e tartufo nero dei Monti Lessini; vi divertirete in compagnia dei Rocher di foie gras, lichene di pino e polline d’edera, mentre probabilmente passerete giorni a cercare di “capire” il tanto concettuale krapfen con maionese d’alghe, lattuga di mare e anguilla brasata. Particolari anche i dolci e interessante la carta dei vini, ricca di etichette particolari.
Quando uno chef è giovane e aitante (e sa di esserlo), capita di trovare nei suoi menu tutta la provocazione e la sensualità che gli appartengono. Capita anche a Paolo Cappuccio, chef alla Stube Hermitage di Madonna di Campiglio, trentenne napoletano dal temperamento sanguigno e dalla mano virtuosa. L’apice della gola e della sensualità (e quindi forse anche della lussuria) con lui arriva al momento del dolce, che la domenica piovosa di metà luglio in cui mi sono seduta al suo tavolo si è declinato in una variazione di albicocca (squisita quanto calorica!), una sovrapposizione di ananas e mela verde (deliziosa e light) e un cubo di cioccolato al latte e gelato alla nocciola (da bis). Non da meno il resto del menu: insalata calda di mare e colori e sapori del Mediterraneo come antipasto; gnocchi ai porcini e speck, spaghetti Setaro con menta, limone e granseola, e risotto all’acqua di pomodoro con gamberi e burrata come primi piatti; millefoglie di ricciola, come secondo. Strepitoso il pane, ovviamente fatto in casa. Il mondo di Paolo Cappuccio, a Madonna di Campiglio, si divide in due: quello dei menu per gli ospiti dell’hotel, che siedono ai tavoli di una sala che si affaccia direttamente sullo scenario naturale circostante, fatto di boschi e Dolomiti a perdita d’occhio, e quello della Stube Hermitage, il ristorante aperto al pubblico esterno, una stube dei primi del Novecento in rigoroso stile tirolese dove tutto è curato fino al minimo dettaglio. Infischiandosene dei cliché che dicono che in montagna vanno proposti polenta e spezzatino, Cappuccio ha iniziato a stilare menu a base di pesce di mare. Sacrilegio? Non si direbbe, visto che la guida Michelin, nel 2009, ha deciso di premiarlo con l’ambita stella che conserva tuttora e che, in questo caso, si è dimostrata davvero meritata.
El Molin Piazza Cesare Battisti, 11 Cavalese (Tn) Tel. 0462.340074 Apertura stagionale, Chiuso il martedì e il mercoledì a mezzogiorno tranne agosto. D'estate aperto solo la sera.
Stube Hermitage Via Castelletto Inferiore 69 Madonna di Campiglio (TN) Tel. 0465.441558 Apertura stagionale (luglio-settembre; dicembre-marzo) solo la sera, chiuso il lunedì.
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