TrentinoMese Aprile 2011

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Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Trento. Contiene i.p.

appuntamenti, incontri e attualità trentina

2011 aprile

euro 2,00 www.trentinomese.it

roberto keller Nella tana dell’editore la trento ideale di giovanni salvotti Le biciclette di pierluigi Farè Il collezionista del mese

Per chi vuole mettersi in viaggio: Francia o Spagna purché si parta Taccuino di un cacciatore di notizie L’ultima fatica editoriale di Mauro Lando Bolzano, dal 28 aprile al 1 maggio Fiera del Tempo Libero

Aprile: Siamo tutti giardinieri Arriva la primavera e la natura si risveglia. Con essa, pure i pollici verdi che riaffilano le armi e puntano verso l’orto








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ring di Fiorenzo Degasperi

di Carlo Martinelli

scempi ed esempi Quella casa storta come le nostre certezze

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ome insegna Luigi Pirandello, non c’è una realtà sola, ma tante quante sono gli individui. Ne consegue che la Verità è relativa e che l’uomo percepisce il mondo non soltanto in modo convenzionale ma attiva quello che viene chiamato “l’altro occhio di Polifemo” ovvero la capacità di vedere attraverso le illusioni. Così può capitare a chi scende per Via Gocciadoro, a Trento, proveniente dall’antica via di collegamento con Villazzano, di vedersi venire incontro, in modo “distorto”, la facciata di una casa. E tu, preso dalla vertigine di non sapere più qual è la parte sicura e solida e quale quella in movimento e dinamica, rimani incantato pensando che la prospettiva classica, in quanto traduzione del tridimensionale nel bidimensionale, è già intimamente implicata coi meccanismi dell’illusione. Ovviamente è una visione questa da gustare appieno camminando. Per chi è in auto l’effetto straniante potrebbe giocare qualche scherzo ottico. È una casa ristrutturata, dipinta di nero, e già questo può sollevare problemi per una società che a tutti i costi non vuol sentir parlare di “morte”, accostando scioccamente il colore ad una delle sue tante rappresentazioni simboliche. D’altronde quel nero dona invece piacevolezza e ricchezza ad un panorama altrimenti fatto di macchie, di chiazze anonime. La casa sorge su di una curva, difesa a mezzogiorno come un castello dal rio Salè – un tempo luogo di scorribande dei ragazzi del posto –, separata dal corpo ospedaliero a settentrione dalle austroungariche arcate della ferrovia Valsugana. La sua ristrutturazione ha già sollevato qualche sterile polemica. Eppure questa casa, ideata dall’architetto Michele Franceschini per la Treh srl, ha fatto rientrare Trento nel grande flusso delle sperimentazioni e delle progettazioni innovative. Perché qui ci troviamo di fronte ad un processo che rompe la passiva contemplazione dell’opera per coinvolgere, in prima persona, il fruitore, provocandolo a partecipare e a dubitare delle proprie certezze. Perché la comunicazione estetica, a partire dall’età postmoderna, è consistita, spesso, nella comunicazione di un dubbio.

alla carlona IL BENE SI FA O SI DICE? (E SE POI LO SI ESIBISCE...)

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vvio. Il rischio di essere tacciati di lesa bontà è quasi certo, forse matematico. Eppure, giacché da coloro che non vogliamo comprendere val meglio non essere compresi, proviamo a mettere in fila alcune riflessioni. Cartavetrate. Necessarie. La domanda è: il bene si fa o si dice? Di più: il bene si fa o si esibisce? Chiederselo è stato un tutt’uno quando a metà marzo in quel di Rovereto è arrivato Pippo Inzaghi, calciatore che non ha bisogno di presentazioni (un malato di calcio quale il sottoscritto lo sottoscrive: è un grande del pallone). È venuto per partecipare all’Auditorium Melotti al progetto di sostegno ai bambini malati di Aids nello Zimbabwe, promosso dall’associazione Amici Senatore Giovanni Spagnolli onlus, da anni impegnata in progetti internazionali di aiuto e sostegno, soprattutto in terra d’Africa. Non toccherebbe neanche dirlo: è anche grazie ad associazioni come queste, lodevolissime e da sostenere senza riserve, se il mondo non è solo e soltanto un posto iniquo e vile. E dunque proprio per questo, chiedo: perché diavolo i microfoni televisivi sono andati a chiedere al Pippo goleador del suo infortunio e della sua sfortunata stagione? Perché v’era gente in sala che esibiva financo la maglia del Milan? E, ad essere coerenti fino in fondo, a chi andava chiesto l’autografo? Al Pippo in riabilitazione o al dottor Carlo Spagnolli, figlio del senatore Giovanni, dal 1975 impegnato in Africa come medico chirurgo e missionario laico? Questo non mi va. Che alla fine i testimonial del bene – che pure ci vogliono, cerchiamo di capirci – rischiano di prevalere sul fare il bene. Nello Zimbabwe su 600mila malati conclamati di Aids, solo 300mila ricevono le cure antiretrovirali. Lo scorso anno l’Associazione Amici di Spagnolli ha curato più di 1.500 persone. Vorrei essere smentito, ma a Rovereto l’auditorium fremeva per una persona sola. Anzi, per un personaggio. 11

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ring di Tiziana Tomasini

di Pino Loperfido

a mali estremi

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Il popolo dei grattatori, uno vince, mille perdono

fotografo e pubblico subito su internet. ergo sum

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attina qualsiasi, non un dì di festa. Inevitabile sveglia. Caffè e giornali. La rivendita sotto casa, pieno corso Tre Novembre. Alle ore 7.30 le gestualità sono solo ed unicamente meccaniche. Bici appoggiata al muro e dentro, al caldo profumo dei quotidiani freschi. Ma c’è già la fila. Schiene curve e braccio energico. A grattare. In ogni angolo grattabile. Trac, trac, trac! Si strappano Grattaevinci dalla parete a ritmi vertiginosi. A malapena realizzo che fuori è ancora buio, che sono appena entrati in funzione i semafori. Ma il popolo dei grattatori gratta già da un po’. Noto almeno tre, quattro anzi cinque persone dedite all’allenamento mattutino. Mentre aspetto ancora il mio semplice giornale, loro fanno tranquillamente il bis. Chiedono anche consiglio alle belle donne del bancone – sempre sorridenti – che mostrano l’andamento dei consumi. Hai visto mai che... Trac! Poi la resa. Niente. In tasca la monetina, a domani, o forse tra mezz’ora. I commenti sulla malasorte, il commiato ai presenti. Nell’attesa del mio giornale preferito, mi guardo intorno. Scritte luminose, banchi d’appoggio, computer mangia schedine. Non più edicole qualsiasi, quasi sale da gioco. E mentre aspetto il mio turno, un’occhiata ai nomi delle cartelle del desiderio. Maxi Miliardario, Vivere Alla Grande, Una Barca Di Soldi, Sbanca Tutto, Turista Per Sempre, Il Tesoro Del Faraone… Allettante… In un attimo è dipendenza, me ne rendo subito conto. Mentre altri tre nuovi “grattatori” grattano e sganciano, l’occhio scappa sul cartellone – decisamente artigianale, puro indelebile su fogli A3 – Qui vinti 10.000 Euro! Sì, ma quanti ne avrà spesi quel ragazzo lì o quella signora anziana là per arrivare al tagliando da 10mila? E quanti ci arrivano? Pochi, sempre troppo pochi per gli euro andati. Soprattutto in rapporto alle altre migliaia di persone che giorno dopo giorno sfregano la monetina sul cartoncino magicamente colorato. E rimaste miseramente a secco. Un mio conoscente gratta volentieri, tra un caffè e una sigaretta e venerdì scorso ha vinto 100 euro. Dubito che registri le entrate e le uscite, ma qualcosa mi dice che… sia nettamente in perdita. Bene, ora tocca a me. “Prego?” Un attimo di mente locale, a rimuovere il Miliardario e Portafortuna. Chiedo solo un quotidiano, pago svelta tra le schiene curve e prone. Decido di partecipare a Chi vuol esser milionario? Come spettatrice. 12

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ra le tante frenesie che la modernità ci ha regalato ve n’è una particolarmente inquietante, quasi il simbolo di quello stile di vita schizofrenico a cui la mentalità dominante, il conformismo, il potere – quello che volete – ci stanno conducendo. Sto parlando della mania di fotografare e di documentare qualsiasi cosa accada durante le nostre giornate, sia che si tratti di un ordinario e grigio giorno lavorativo sia che non lo sia, per poi affidarlo alle amorose cure del web o comunque di un onesto hard disk. Non che ci sia nulla di male nell’immortalare uno scorcio durante una vacanza o un quadro durante una visita in un museo, ma acciderbolina se danno fastidio tutte quelle manine levate con il telefonino d’ordinanza pronto a fare clic. Un peccato. Anzitutto perché quelle foto o quei filmatini verrano rivisti al massimo – quando se ne troverà il tempo – una volta. Ma poi, se permettete, il riempimento della card della fotocamera è inversamente proporzionale all’esistere. Nel senso che la prima diventa la priorità rispetto al secondo e questo, se permettete, è fin troppo mostruoso. C’è, nell’urgenza che ci spinge a sfoderare il nostro acchiappa-immagini digitale non appena se ne presenti l’occasione (e anche quando non se ne presenti), la rappresentazione di alcune nostre insane paure. Per prima, quella che del viaggio o della festa non giunga notizia ai nostri “amici” di Facebook. Per seconda, quella di dimenticare misteriosamente quanto appena visto. Al terzo gradino del podio, il timore più devastante: quello di essere diversi dagli altri scattatori, di rivelarsi cioè uno di quei personaggi all’antica che le cose le facevano per il piacere di farle, che un viaggio lo intraprendevano per gustarsi fino in fondo – senza l’intermediazione dei megapixel – l’esperienza, gli odori, i sapori, i suoni, l’immaginario mitico e storico del luogo. Insomma, la supremazia della fotografia sull’osservazione sta modificando pericolosamente le abitudini antropologiche dell’homo sapiens ed è stigma di una profonda insicurezza, come se di fronte ad un evento, a delle persone, ad un’opera d’arte quell’evento, quelle persone o quell’opera d’arte preferissimo fotografarle anziché viverle. È il trionfo del virtuale. Di reale rimane solo la tristezza.


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ring di Alberto Folgheraiter

folgore e saette Veri accattoni e falsi invalidi

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i solito sono in coppia, vestono bene, giacca e cravatta. Stazionano in “giro al sass”, nel centro storico di Trento. Vengono da fuori, qualcuno dice da Milano. Fermano i passanti e chiedono una firma contro la droga. Una banalità talmente disarmante che molti ci cascano. Fatta la firma arriva la richiesta: “A questo punto non potresti fare un’offerta contro la droga”? È chiaro che se hai firmato, dire “no, non ti do

con l’AIDS”? A quel punto l’istinto che è più forte della ragione, ti fa ritirare la mano e subito pensi dove correre a lavartela, magari con la varecchina. Tanto per precauzione. È ovvio che l’AIDS non si trasmette con una stretta di mano e che la domanda è una provocazione. Se poi, preso alla sprovvista e non volendo fare la figura del retrogrado, rispondi “ma no, figurati” ecco subito la richiesta: “Allora potresti darmi qualcosa perché dovrei mangiare”? La risposta – spiazzante, per il richiedente – potrebbe essere: “Vieni, c’è qui un bar, ti offro un panino”. Ma il panino non andrebbe bene. La “fame” non è di pane, ma di denaro. Quanto agli interlocutori della lotta alla droga, alla domanda di una firma, si può rispondere in vari modi: • Sono analfabeta e quando devo firmare metto solo una croce • Firmo solo gli assegni e non ho con me il libretto (degli assegni) • No, non firmo, perché tutte le mattine mi faccio una canna.

l’offerta” diventerebbe una contraddizione in termini. Pertanto, fatta la firma ecco scucito l’obolo. Dove poi questo vada a finire resta un mistero. Di certo, i solerti “funzionari” contro la droga a fine questua hanno portato a termine il loro compito. Per tornare la settimana successiva. Oddio, hanno un cartellino ben in vista sulla giacca. I poliziotti di quartiere dicono che non possono farci nulla perché hanno (avrebbero) tutti i permessi in regola, ma il sospetto della truffa resta. O quanto meno della circonvenzione di incapace, laddove intendiamo colui o coloro che sono incapaci di dire di no. Altro giro (al sass), altro incontro. Ti si avvicina un quarantenne, emaciato ma distinto. Ti dà la mano e subito: “Hai qualcosa contro gli ex tossicodipendenti

Questa terza risposta è la più cruda e la più… spiazzante. Ma non è finita qui. Ogni giorno, in centro, ci sono accattoni, finti invalidi che si rivolgono e confidano nella pietas dei passanti. Ne abbiamo visti un paio scendere dal treno, alla stazione, con la stampella in mano e correre verso il centro. Salvo poi ritrovarli poco dopo doloranti e claudicanti tra piazza Duomo e piazza Fiera. Poco oltre, donne inginocchiate, piegate a terra, con un fazzolettone in testa e con vicino un piattino per le offerte. Qualcuna invoca benedizioni improbabili e benessere sul passante il quale, una volta superato il richiedente senza aver dato l’obolo, viene inseguito da un borbottio di probabili contumelie e improperi. Spesso in lingua incomprensibile. E quei marcantoni di colore che stazionano davanti ai supermercati e chiedono alle signore l’euro del carrello della spesa? Nulla da dire se, in cambio, dessero una mano a caricare la spesa in auto o ad attraversare la strada. Ma pare che, anche per loro, lavorare sia fatica. Poi ci sono i suonatori. Qualcuno davvero bravo. Musicisti di strada che rendono il centro della nostra città lievemente simile al centro delle capitali europee. Non tutti sono usciti dal Conservatorio ma tant’è… Due minuti di musica ben suonata meritano una moneta. Come quel tale che, sfrontato o disperato per davvero, ti ferma all’angolo della via: “Scusa, mi vergogno come un ladro, ma sono proprio nella m….. Hai un euro che non so dove sbattere la testa”? Ecco, uno che ammette di vergognarsi come un ladro già si è guadagnato la tua benevolenza. E metti mano al borsellino. Anche se, un attimo dopo, ti assale il dubbio di essere stato preso per i “fondelli”. Ma, almeno, con stile. 13

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Foto M. Simonini - M. Miori e P. Geminiani

Valle dei Laghi 02/04 - 25/04 Una kermesse dedicata al patrimonio culturale e naturale di uno dei territori più belli del Trentino, la Valle dei Laghi, partendo dalle meraviglie enologiche qui prodotte e apprezzate in tutto il mondo. Una serie di eventi unici ed esclusivi che spaziano dalle proposte culturali alle tradizioni spirituali del luogo, dalle degustazioni eno-gastronomiche agli approfondimenti della realtà agro-vinicola locale, dai momenti artistico-musicali alle escursioni di trekking immersi nella natura della Valle dei Laghi. È questa DiVinNosiola, la manifestazione che vede protagonista il Nosiola Trentino, il Vino Santo Trentino Doc e le grappe di Nosiola e di Vinaccia del Vino Santo, di scena da sabato 2 a lunedì 25 aprile 2011 in diverse località della Valle. Vi aspettiamo.

Per informazioni: Comitato per la promozione culturale, sociale ed economica della Valle dei Laghi Tel. +39 0461 864400 www.divinnosiola.it

Calendario eventi DiVinNosiola 2011 02 - 09 e 16 aprile 3 percorsi di trekking alla scoperta delle tradizioni e dei luoghi della Valle dei Laghi; 16 aprile

convegno presso il Teatro Valle dei Laghi di Vezzano;

20 aprile

spremitura delle uve appassite di Nosiola nell’incantevole cornice di Castel Toblino;

dal 23 al 25 aprile

mostra dedicata al Nosiola Trentino, al Vino Santo Trentino Doc e alle grappe di Nosiola e di Vinaccia del Vino Santo a Castel Toblino;

25 aprile

Gusto Trentino a Castel Toblino, evento dedicato al mondo della degustazione di prodotti enogastronomici del nostro territorio.

Azienda per il Turismo Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi Tel. +39 0461 216000 informazioni@apt.trento.it www.apt.trento.it


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ring di Walter Nicoletti

di Francesca Negri

il Trentino visto dalla luna

colpo di tacco GLI UOMINI SONO COME L’ACETO BALSAMICO

La rivoluzione (alimentare) comincia dal panino

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rendete un giovane e aitante chef stellato e due giornaliste, una mora e una bionda, amanti dei tacchi a spillo, delle griffe, delle belle macchine e, ovviamente, della buona tavola. Metteteli attorno a un tavolo a mangiare straordinari salumi, formaggi, tigelle e gnocchi fritti da Enrico Spagna a La Gnoccata di Trento, annaffiate tutto con un buon Lambrusco e il risultato è questo. Che anche dentro una pannacotta si possono trovare metafore di vita. Le cose sono andate così. Il conviviale pranzo di lavoro arriva al momento del dolce. Io, che il menu lo conosco bene, propongo di fare una degustazione di pannacotta, proposta con tre accattivanti guarniture: aceto balsamico di Modena (quello vero per davvero) invecchiato 12 anni, 25 anni e oltre i 30 anni. Iniziamo ad assaggiare, constatando che il “dodicenne” era leggero proprio come un bambino e in men che non si dica scompariva anche al palato. Il “venticinquenne” già aveva più corpo e sostanza, ma era ancora immaturo. L’over 30, invece, sapeva il fatto suo. «Proprio come gli uomini», dico io. La bionda, invece, protesta: «In merito agli uomini, io preferisco il numero 25, anzi, 26-28, età in cui ritengo ci sia il massimo del vigore». Così, lo chef belloccio e partenopeo nonché trentacinquenne sfoggia tutto il suo orgoglio e la sua mediterraneità, perorando la causa degli over 30: l’età ideale, a suo avviso, per poter soddisfare una donna, in tutti i sensi. Lezione numero 1: la tavola è davvero lo specchio di noi stessi, da come una persona la interpreta e la gode si può capire perfettamente il suo modo di approcciare alla vita, il suo carattere, il suo stile. Quindi, signore, accettate l’invito a cena del vostro corteggiatore e osservatelo bene. Da dove vi invita e da quello e come mangia capirete tantissime cose (se volete approfondire, leggetevi il mio romanzo, Sex and the wine, edito da Curcu&Genovese). Lezione numero 2: ogni cosa ha uno e centomila significati. Come scriveva il grande poeta portoghese Fernando Pessoa: “Non basta aprire la finestra 
per vedere la campagna e il fiume./ Non basta non essere ciechi 
per vedere gli alberi e i fiori./ Bisogna non aver nessuna filosofia./ Con la filosofia non vi sono alberi: vi sono solo idee./ Vi è soltanto ognuno di noi, simile ad una spelonca./ C’é solo una finestra chiusa e tutto il mondo fuori;/ e un sogno di ciò che potrebbe esser visto/ se la finestra si aprisse,/ che mai è quello che si vede quando la finestra si apre”.

ggi vi vorrei parlare del panino. Vorrei parlarne bene e parlarne male in quanto sono convinto che i panini sono una delizia e una necessità. Inizio da quest’ultima in quanto appartengo anch’io al popolo dei paninari. Partite Iva e precari, dipendenti del pubblico e del privato, per tutti i nuovi e vecchi lavoratori il panino è una necessità. Magari occasionale, ma pur sempre una necessità. Ed è qui che nasce il problema in quanto il panino è stato fin troppo banalizzato. Senape di dubbia provenienza ed improbabili salsine, maionese e altro materiale spalmabile di tipo industriale accanto al pane precotto o poco lievitato hanno distrutto una grande tradizione. La pausa pranzo è diventata per molti un appuntamento con panini preconfezionati, tramezzini e sandwich privi di gusto e dannosi per la salute. Non parliamo poi della tendenza imperante di considerare il panino una sorta di esagerazione alimentare stratificata dove il “di tutto di più” è ritenuto un bene di consumo a prescindere (dall’intelligenza ovviamente). In questo modo la scuola italiana del panino, della vera piadina, della crescia e della rustichella è stata quasi definitivamente dimenticata. Ma noi, nel tempo della crisi e della riscoperta della “terra madre”, vogliamo innalzare un grido di rivolta contro la scomparsa del vero panino. E iniziamo questa battaglia di civiltà invitando gli esercenti ad evitare panini caldi, preconfezionati e precotti in favore del pane artigianale lievitato naturalmente e dei prodotti tipici e tradizionali del territorio. In questo modo possiamo fare della pausa pranzo un momento di vera letizia e una grande occasione di valorizzazione dei prodotti della nostra agricoltura senza dimenticare i buoni vini e le buone birre. Lo possiamo fare con salumi ed insaccati del territorio come la Luganega trentina e la Mortandela, con i prosciutti nazionali Dop, con i formaggi di malga ed il Trentingrana, con i tanti nostrani, ma anche con verdure biologiche, sottoli e sottaceti di gran pregio. Dobbiamo e vogliamo riabilitare il panino per riscoprire il gusto delle cose semplici e questo ci fa dire che (forse) la vera rivoluzione alimentare inizia proprio dal panino. Proviamoci! 15

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Eleganza è: essere donne alla moda rimanendo persone a modo. Trento e Riva del Garda

Trento e Rovereto Solo il bello dello shopping.

Rovereto


Diretto da: Paolo Curcu [ paolo@trentinomese.it ]

sommario APRILE2011

In redazione: Pino Loperfido, Cristina Pocher

9 commenti

Attualità 16

Grafica: Fabio Monauni Redazione: Via Ghiaie 15 38122 Trento Tel. 0461/362155 Fax 0461/362170 Editrice: Curcu & Genovese Associati S.r.l. Via Ghiaie 15 - 38122 Trento Tel. 0461.362122 Fax 0461.362150

Bolzano - Via Bari, 15 Tel. 0471.914776 Fax 0471.930743 Direzione pubblicità: Giuseppe Genovese Stampa: Alcione - Trento

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SiaMo tutti giardinieri

24 Roberto Keller: la tana dell’editore 28 L’hai voluta la bicicletta? 33 Speciale viaggi 38 Stoccafisso trentino 42 Giovanni salvotti 46 Umberto smaila 48 A pavia con leonardo & Co. 49 Il castello di maLcesine 54 Gelsomina bassetti 56 Carmen Valentinotti 58 Mauro Lando 60 Fashion Victim 61 Camilla delai

Panorama

62 Filmfestival della Montagna 64 Teatro a Trento e provincia 67 Caldonazzo e i meli in fiore

Registrazione Tribunale di Trento n. 536 - 4 aprile 1987

68 Davide van de sfroos

COME ABBONARSI:

Giorno per giorno

(un anno, 12 numeri a Euro 20,00) BOLLETTINO POSTALE c/c N. 11492386 Curcu & Genovese Associati - TM Via Ghiaie, 15 - 38122 TRENTO BONIFICO BANCARIO CASSA RURALE DI TRENTO IBAN IT15 E083 0401 8040 0000 3080 485 CARTA DI CREDITO Telefonando allo 0461.362122 DIRETTAMENTE PRESSO L’UFFICIO ABBONAMENTI Via Ghiaie 15 - Trento Tel. 0461.362107 ufficioabbonamenti@trentinomese.it I Suoi dati saranno trattati per dar corso al suo abbonamento; il conferimento dei dati è necessario per perseguire la finalità del trattamento; i Suoi dati saranno trattati con modalità manuali, informatiche e/o telematiche e non saranno diffusi. Lei potrà rivolgersi (anche telefonicamente) al Servizio Privacy presso il titolare del trattamento per esercitare i diritti previsti dall’art. 7 del D.lgs 196/03. Titolare del trattamento dei dati è la CURCU & GENOVESE ASSOCIATI S.r.l., Via Ghiaie, 15 – 38122 Trento - Tel 0461.362122 AVVISO AI LETTORI La scelta degli appuntamenti è a cura della redazione. La redazione non è responsabile di eventuali cambiamenti delle programmazioni annunciate.

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Hanno collaborato a questo numero: Antonia Dalpiaz, Lara Deflorian, Fiorenzo Degasperi, Fabio De Santi, Alberto Folgheraiter, Renzo Francescotti, Gianfranco Gramola, Mauro Lando, Carlo Martinelli, Francesca Negri, Nadia Nicoletti, Walter Nicoletti, Nicola Tomasi, Tiziana Tomasini, Silvia Trentini.

Concessionaria Pubblicità: Südtiroler Studio S.r.l. Trento - Via Ghiaie 15 Tel. 0461.934494 Fax 0461.935706 Direzione pubblicità: Rosario Genovese

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Società Filarmonica Niccolò fabi Paolo Cevoli e la penultima cena

84 Mostre 88 appuntamenti del mese

Scoop&news

101 “Sissi“ a madonna di campiglio 102 tra Gary e garibaldi

103 “Sex and the wine” in tournée

104 LE fragranze di “principessa sissi“ 105 Con la rai non ci si annoia mai 107 Premio ferrari a “la stampa”

Rubriche

110 Libri e librerie 112 Fotoromanzo

113 enogastronomia info@trentinomese.it www.trentinomese.it


trentinoattualità

di Nadia Nicoletti

Siamo tutti giardinieri! Arriva la primavera e la natura si risveglia. Con essa, pure i pollici verdi che riaffilano le armi. Un ritorno al “verde” atteso pazientemente durante tutto l’inverno. Ecco alcuni consigli pratici: dai semi agli attrezzi, dai fiori ai... bambini

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trentinoattualità

In aprile la primavera è pienamente avviata. Le temperature aumentano e nelle belle giornate di sole viene voglia di mettersi al lavoro nell’orto o nel giardino di casa, oppure semplicemente di mettersi a trafficare con i vasi e le piante del balcone e del terrazzo. Il lavoro nell’orto, in questa stagione, prevede prima di tutto una pulizia delle aiuole da erbe secche e da foglie accumulate durante l’autunno. Anche sul balcone si con-

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trolleranno le piante dei vasi e si procederà ad una pulizia mediante potatura dei rampicanti e delle piante perenni.

Attrezzi da lavoro Prima di incominciare il lavoro nell’orto o nel giardino sarà bene controllare gli attrezzi da lavoro. Sono tutti in ordine? Vanga, zappa, forca a quattro punte, rastrello, pala, vanghetto, secchio, annaffiatoio, cesoie ecc. andranno controllati nella loro efficienza. Se sarà necessario si provvederà a ripararli oppure a sostituirli.

NADIA NICOLETTI

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adia Nicoletti (Vigolo Vattaro 1957) vive nel suo paese natale, in Trentino. Maestra elementare dal 1975 è ortolana e giardiniera. A scuola insegna ai bambini a coltivare l’orto e a prendersi cura delle piante, dell’ambiente e dei piccoli animali. Oltre all’insegnamento, l’altra sua grande passione sono le rose; ne coltiva di rarissime e segue numerose manifestazioni internazionali. Dal 2006 tiene, su www.ortidipace.org, una rubrica in cui racconta le avventure dei bambini tra cavoli e zucchine. Presso Salani ha pubblicato, con grande successo, “L’insalata era nell’orto” (2009) e “Lo sai che i papaveri…” (2011).

Agri WAlter

s.a.s.

Primavera: si ritorna nell’orto

di Vindimian Walter & C.

Agricoltura Giardinaggio Sementi Enologia Mangimi

LAVIS - Via Paganella, 31 - Tel. 0461 246297 - Fax 0461 243864 - agriwalter@hotmail.it

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Farmville: quelli che... noi il giardinaggio lo facciamo al pc

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armVille è un browser game on-line busy, disponibile su Facebook e sviluppato dalla software-house californiana Zynga. Ha raggiunto a settembre 2009 i 13.400.000 utilizzatori giornalieri e un totale di 82,7 milioni di utenti attivi al mese e 30 milioni di fan a febbraio di quest’anno, diventando la più diffusa applicazione Facebook. Cifre spaventose se pensiamo che è tutto rigorosamente virtuale. Si tratta di un gioco che simula la vita di un agricoltore, permettendo ai giocatori di piantare, far crescere e raccogliere piante e alberi virtuali nonché di allevare animali. Ciascuna coltura è caratterizzata dal costo di impianto, dall'esperienza che genera per il giocatore, dal tempo di maturazione, dal guadagno realizzabile. Dal 22 ottobre 2009 possono essere coltivati anche i fiori.

Il terreno Il terreno dell’orto e dei vasi, a primavera andrà arricchito e “nutrito” con appositi prodotti naturali, per aiutarlo ad affrontare la richiesta di nutrimento per la crescita delle piante. A questo scopo si possono usare sia del letame maturo (stallatico), oppure terric-

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cio fertile proveniente dalla compostiera di casa, oppure semplicemente dell’humus di lombrico. Sia il letame, sia il compost e l’humus, andranno cosparsi sulle aiuole dell’orto, per poi procedere alla vangatura per interrarli. Questa vangatura profonda va eseguita a primavera e serve anche ad arieggiare le zolle. Nel rinvasare le piante del terrazzo e del balcone useremo terricci fertili e humus aggiunti alla terra.

Vangare, seminare, trapiantare, pacciamare, annaffiare Il terreno dell’orto va preparato accuratamente con una vangatura profonda 25-30 cm e insieme vanno interrate le sostanze organiche. Quindi si deve spianare e livellare con un rastrello. La semina va eseguita a mano, distanziando i semi a seconda della loro grandezza.


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tutto per la casa, tutto per il giardino

Vasto assortimento piante da interno e da esterno Per semplificare l’operazione di semina, nei negozi specializzati, si possono trovare sementi in bustina oppure sementi “a nastro”. Le sementi “a nastro” facilitano la semina perché prevedono l’interramento del nastro dove i semi sono sistemati già alla giusta distanza. Le piantine che compriamo già pronte per il trapianto, con il loro panetto di terra, andranno sistemate in sol-

chetti distanziati tra loro di circa 30-35 cm, a seconda delle varietà. Andranno poi annaffiati senza bagnare le foglie. Infine, cospargeremo di paglia sminuzzata per non lasciare nudo il terreno, che poi col vento, col sole e con la pioggia si stanca, se a proteggerlo non c’è ancora nemmeno una piantina! Questa operazione si chiama pacciamatura ed è utilissima sia per

bulbi - sementi - terricci concimi vasi - piante ortaggi

RAVINA (TN) - Via Stella, 63 Tel. 0461 936036

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trentinoattualità conservare l’umidità sia per contrastare la crescita delle erbacce. Per annaffiare le nostre piante dobbiamo imparare alcune semplici regole. L’acqua infatti è un bene prezioso e va usata con intelligenza ed attenzione. È meglio annaffiare sempre nelle ore più fresche della giornata, cioè al mattino o alla sera, bagnando sempre le piante vicino alle radici e cercando di far scorrere l’acqua piano, in modo che entri lentamente nel terreno e non si disperda. Se è possibile, bisogna cercare di non bagnare mai le foglie di alcune piante, come ad esempio il pomodoro e le zucchine. Queste piante, in presenza di umidità sulle foglie, possono ammalarsi. L’acqua con cui annaffiate l’orto e il giardino non dovrà mai essere fredda, perché le piante possono soffrirne.

Il compostaggio Il compostaggio consente di nutrire l’orto senza spendere e senza utilizzare concimi chimici. È facile da realizzare e vi permette di riciclare tutti gli scarti organici (bucce, avanzi di cibo, torsoli di mela ecc.) che altrimenti finirebbero nel bidone della spazzatura. Nel compostaggio potete mettere anche i rifiuti dell’orto, le erbe che togliete dalle aiuole, gli scarti delle verdure, le foglie secche. In commercio si trovano i bidoni già predisposti per questo scopo.

La tradizione trentina: l’ortogiardino con fiori e piante aromatiche Nella tradizione trentina orto significa in realtà orto-giardino, cioè uno spazio dove trovano posto tutte le verdure che finiranno in tavola, ma anche fiori da recidere e piante aromatiche che andranno a profumare i piatti della tradi22

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zione, come l’Erba cipollina, il Timo, la Melissa, la Menta ecc. Passeggiando nei paesi del Trentino si possono vedere numerosi esempi di orti, sempre ricchi di fiori e verdure di tutti i tipi, dalle insalate ai fagiolini, dai cavoli alle zucchine ma senza mai far mancare Dalie, Gladioli, Astri, Zinnie, Rose ecc. Sono orti bellissimi da vedere e sono veri esempi di come bellezza e utilità si possano coniugare in modo davvero esemplare.

Le verdure Nell’orto possiamo coltivare moltissime verdure: insalate, zucchine, fagiolini, ravanelli, carote, porri, cipolle, fagioli, zucche, melanzane, pomodori, peperoni, piselli, fave, spinaci, biete, sedano, cetrioli ecc. Il gusto delle verdure prodotte nell’orto di casa è molto diverso da quello delle verdure che provengono dalle colture intensive. Senza contare che se coltiviamo il nostro orto in modo naturale, senza usare prodotti chimici nocivi per la salute, avremo anche verdure più sane.

I fiori I fiori sono facili da coltivare e danno un tocco di colore e allegria a orti, davanzali e balconi. Se metteremo nell’orto piante come le Zinnie, gli Astri, le Cosmee, le Tagete, la Calendula, le Rose, le Peonie, le Dalie e i Gladioli avremo sempre fiori freschi da cogliere per abbellire la casa.

Le aromatiche: i profumi dell’orto Nell’orto della tradizione trentina troviamo tantissime piante aromatiche che vengono coltivate per insaporire i piatti tipici della regione, ma anche per preparare tisane curative. Il Timo, ad esempio, viene usato nelle tisane come antibiotico naturale, ma anche,


trentinoattualità come sapore, nella preparazione di carni arrostite e brasati. Anche la Salvia ha questo doppio uso, sia in cucina sia come rimedio curativo e così per la Menta e la Melissa. Un’altra pianta aromatica molto diffusa e di facile coltivazione è l’Erba cipollina, usata nella preparazione dei Canederli. Ma non possono mancare il Rosmarino, l’Alloro, il Dragoncello e l’Erba Luisa (chiamata anche Cedrina o Limoncina) usata anche per preparare bevande e liquori.

Un angolo per i bambini I bambini amano tantissimo trafficare con terra e sementi. Se riusciamo a ritagliare un piccolo pezzetto di terra, tutto per loro, dove saranno liberi di pasticciare, sarà un regalo bellissimo di cui poi si ricorderanno a lungo. L’esperienza di “fare l’orto” è infatti, anche un’esperienza di emozioni. Mettere un piccolo seme. Dare l’acqua. Attendere la crescita ed essere “attori” di questa magia, è per i bambini un momento emotivo bello e importante. L’orto insegna a “prendersi cura” e per i bambini questo rappresenta sicuramente un momento importante, soprattutto in un mondo come quello attuale, dove il virtuale è sempre in agguato e sempre più si deve trovare un aggancio vivo e gioioso con la realtà. Un orto, un giardino,

aiutano il bambino a rapportarsi con qualcosa di vivo e lo conducono ad una riscoperta di sapori e profumi che altrimenti andrebbero perduti.

Nell’orto e nel giardino alla ricerca della pace interiore Sia per i grandi che per i bambini l’orto è prima di tutto un’esperienza emozionale. È un dare vita, un accudire e un “prendersi cura” che arricchisce l’anima. Molti dicono sia perché, mettendo le mani nella terra, si decantano le tensioni e si scarica lo stress. Probabilmente il grande ritorno dell’orto come hobby è dovuto, in realtà, a più fattori. Da una parte c’è la riscoperta dei sapori e la ricerca di prodotti più naturali e con meno veleni, ma dall’altra c’è anche la ricerca di una pace interiore e di momenti meditativi che sicuramente la coltivazione di un orto mette in atto.

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L’orto sul balcone Ma come si fa quando l’orto non c’è? Niente paura! Basta un davanzale oppure un balcone, per coltivare aromatiche profumate, fiori colorati e anche rucola e pomodori. È molto importante però procurarsi i vasi giusti. Ci sono vasi di terracotta, di plastica e di cemento. I vasi di terracotta sono costruiti con un impasto di argilla e sono fragili. Hanno però il pregio di far evaporare l’acqua dai pori e dunque in questo modo la pianta soffre meno il caldo. I vasi di cemento sono molto resistenti e difficilmente si rompono, ma sono però molto pesanti da spostare. I vasi di plastica sono leggeri, costano meno dei vasi di cemento e di argilla, ma con il sole si scaldano molto e dunque, in particolare in estati molto calde, le piante vanno annaffiate spesso.

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trentinoattualità UNA VERDURA INSOLITA: IL RABARBARO Il Rabarbaro con le sue grandi foglie dagli steli venati di rosso, può diventare una presenza importante nell’orto. Pianta maestosa, che cresce fino a diventare alta un metro e mezzo, con foglie grandi e alte, piace ai bambini perché lì sotto ci si può nascondere, oppure ripararsi nei giorni di pioggia, usando le foglie come fossero ombrelli. La pianta ha un fusto eretto che porta un’infiorescenza a pannocchia, formata da piccoli fiori giallognoli, da cui poi maturano i semi. Il Rabarbaro viene utilizzato per preparare caramelle, amari digestivi e altre preparazioni dolciarie. Gli steli delle foglie, tagliati a pezzetti, si passano in padella con zucchero, acqua e un po’ di limone, per un dessert gustoso ed insolito, magari da mettere sul gelato. Allo stesso modo si possono preparare sia le marmellate, sia le gelatine da conservare in vasetti di vetro per l’inverno. Va seminato ad inizio primavera, nel periodo marzoaprile, e così si potranno avere delle piantine da trapiantare nell’orto a inizio estate. Diventerà una pianta piuttosto grande e dunque per il Rabarbaro si dovrà prevedere uno spazio adeguato all’interno dell’orto. Non ultimo, da ricordare, che questa pianta è bellissima anche come pianta ornamentale e sta benissimo anche nel giardino, magari accanto a piante con tonalità di verde disuguale, in modo da creare un contrasto cromatico.

UN GIOCO PER I BAMBINI: IL “GIOCO DELL’APE” Con i fiori della “Salvia pratensis” si può insegnare ai bambini un gioco affascinan24

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te e allo stesso tempo curioso: il “Gioco dell’ape”. La Salvia pratensis si può vedere facilmente in questa stagione nei prati e lungo le strade di campagna. E’ una pianta spontanea, parente della Salvia officinalis, chiamata anche Salvia dei prati. È molto diffusa, cresce un po’ ovunque e fiorisce a fine maggio/inizio giugno con fiorellini blu, disposti lungo lo stelo, del tutto simili a quelli della Salvia officinalis che usiamo in cucina. Come si fa il “Gioco dell’ape”? È molto semplice. Il fiore di questa pianta ha una particolarità che lo rende molto interessante. All’interno del fiore ha l’antera, sempre ben fornita di polline, che in realtà è un’antera “mobile” e, se sollecitata, si piega in avanti e indietro proprio come una molla! L’insetto che si posa sul fiore, introducendo all’interno il suo apparato succhiatore, fa leva sull’antera, che si abbassa automaticamente e va a toccare il dorso dell’insetto, cospargendolo di polline, mentre lui ignaro sta succhiando il nettare! Questo sistema viene messo in atto dalla pianta per facilitare la fecondazione dei fiori. Un sistema “furbo”, non c’è che dire, che permette alla pianta di diffondere il polline in modo sistematico. Per giocare con la Salvia pratensis al “Gioco dell’ape” si prende un rametto di questa pianta e una pagliuzza d’erba. Introducendo la pagliuzza nel fiore si vedrà l’antera che si abbassa e si rialza proprio come una molla. Il polline cadrà e macchierà di giallo la pagliuzza. Se poi ci fosse la possibilità di vedere il polline e le parti del fiore con una lente d’ingrandimento il gioco sarebbe anche utile per scoprire il mondo piccolo ma meraviglioso del fiore. È bello, almeno ogni tanto, mettersi nei panni di una piccola ape in cerca di nettare… ■


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trentinoincontri di Francesca Negri

un caffè a casa di...

NELLA TANA DELL’EDITORE QUESTO MESE SIAMO ANDATI a rovereto A TROVARE ROBERTO KELLER, DELL’OMONIMA CASA EDITRICE, CHE, TRA UN CAFFè E UN LIBRO, CI HA RACCONTATO CHE...

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alla conchiglia si può capire il mollusco, dalla casa l’inquilino», diceva Victor Hugo. L’editore Roberto Keller, invece, deve stare più dalla parte di Francis Bacon, secondo il quale «le case sono fatte per viverci, non per essere guardate». Sì, deve pensarla proprio così Keller, almeno questa è la sensazione guardandosi in giro. Un ammasso di libri e cose funzionali, polverose, quasi consumate dall’uso, un telefono che spunta da sotto i giornali, un vecchio 26

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banco di scuola appoggiato alla finestra, una sedie che perde un bracciolo e il pavimento solcato forse dalle tante notti insonni per far quadrare i conti o per valutare nuovi progetti: è così la sede attuale della casa editrice Keller, che Roberto ha fondato nel 2005 inseguendo un sogno. Lassù, nella ventina di metri quadri di mansarda della casa paterna – dove ora Roberto vive con la madre e la sorella – di sicuro non si guarda: si vive, si lavora e, soprattutto, si sogna.

Roberto, desiderava fare l’editore fin da quando era bambino? Forse da piccolo sognavo di fare qualcos’altro, ma è da moltissimo tempo che accarezzo l’idea di fare l’editore indipendente con uno sguardo verso l’estero. L’idea della casa editrice, però, è nata solo otto anni fa e piano piano ha preso corpo. Qual è stato il suo primo libro pubblicato? Voci di fiume e Crescere è un mestiere triste, che abbiamo presentato a no-


trentinoincontri Roberto Keller con la redattrice Sara Passerini

Il libro che sta leggendo in questo momento? Un manoscritto di un autore russo. Il Suo piatto preferito Patate saltate con il formaggio e la polenta con formaggio, mentre tra i dolci, la cassata siciliana. Il film preferito? Ce ne sono tanti… Forse, La sottile linea rossa. La cosa che le fa più paura? Tradire e deludere una persona a cui tengo molto. Cosa avrebbe voluto fare? Un lavoro legato ai viaggi. Sogno ricorrente? Non ne ho. Da bambino sognavo sempre di cadere, ma ora, invece, non ricordo mai quello che sogno oppure ricordo sogni tutti differenti tra loro. vembre 2005. Voci di fiume, in particolare, era dedicato al fiume Adige: in Trentino si scrive moltissimo di montagna, pochissimo del secondo fiume più grande d’Italia, talmente emarginato da essere persino estromesso da Trento. Per questo chiesi a scrittori trentini e non di scrivere qualcosa su di “lui”. In contemporanea, ho lanciato in Italia Santiago Roncagliolo, il più giovane autore a vincere il premio Alfaguara de Novela, uno dei riconoscimenti più importanti della letteratura spagnola. Lo pubblicai prima che gli conferissero il premio e dopo, ovviamente, era giusto

che trovasse un editore più grande di me, per cui concordammo che andasse con Garzanti. La sua è la prima casa editrice locale che edita narrativa straniera. Come mai questa scelta? Il mio desiderio era quello di interpretare in maniera diversa un Trentino terra di frontiera, condizione questa che spesso è stata più subita che sfruttata a nostro vantaggio. Perché invece non fare di tutto questo un punto di osservazione privilegiato nei confronti di ciò che accade fuori? E così pubblicate scrittori europei e non solo. Come li scovate? Ci muoviamo più come lettori che come un’azienda commerciale. Quando si è piccoli editori come noi bisogna muoversi in primis per passione. Un mix di passione e di razionalità per creare il

profitto necessario a continuare a sognare… I nostri scrittori li troviamo grazie a segnalazioni di lettori o traduttori. E fu così che si imbattè anche in Herta Müller? Sì. A segnalarmela fu l’amica Marzena Borejkzuk. Lessi Il Paese delle prugne verdi in inglese e poi lo feci leggere anche ad altre persone. Piacque a tutti e così ne acquistammo i diritti per l’Italia e lo facemmo tradurre nel 2008. Poi nel 2009 la Müller vince il Nobel… Cosa accadde da quel momento? Beh, per la mia casa editrice fu la svolta. Non lo nego: era un momento difficile, se non fosse successa questa cosa, probabilmente la Keller di lì a poco sarebbe stata in procinto di chiudere. Invece, per la prima volta nella storia italiana, se non ci fosse stata la Keller un autore avrebbe preso il Nobel senza che in Italia potessimo leggerlo, tradotto. E così fioccarono le richieste? Certo. Ma lei sarà stato preparato… Macché. La nostra tiratura media è di 1500 copie. Del libro della Mueller ne avevo stampate mille copie e vendute, fino al momento del Nobel, trecento. Il giorno dopo l’annuncio del Nobel il mio distributore mi ha chiesto subito 20mila copie: era un investimento importante e non sapevo cosa fare… L’anno prima il Nobel aveva venduto appena 5mila copie. Decisi di buttarmi, e dopo una settimana ne servivano altre 20mila copie… E avanti così per un totale di otto 27

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trentinoincontri ristampe e 90mila copie in tutto. Esatto. Un successo che non avrei mai potuto avere senza parenti ed amici che mi hanno aiutato e sostenuto. Pensi che quelle 90mila copie sono state tutte etichettate a mano qui, a casa mia, da amici e semplici conoscenti, che sono venuti a dare una mano per solidarietà. Lo spirito associazionistico del Trentino è straordinario. Un grande successo. Ora potrà fare l’editore a tempo pieno… Vede, da sempre cerchiamo di proporre libri di qualità dedicati al pubblico che ci segue e apprezza. Ma il sogno di vivere solo di libri è ancora lontano. Infatti, sto facendo altri lavori in contemporanea, per riuscire a stare in piedi. In questo momento in cui gli spazi in libreria sono sempre minori, non è facile: pensi che si pubblicano 65mila titoli in Italia e ci sono 4mila editori. Cosa ne pensa della vendita online di libri e degli ebook? L’ebook è la nuova frontiera del nostro lavoro e anche noi ci stiamo attrezzando. In America sta dando ottimi risultati, in Italia, invece, la mia impressione è che ci sia molto interesse, ma ancora siamo alla finestra a guardare. L’ebook, a mio avviso, andrà soprattutto per la manualistica oppure per i libri fuori catalogo. Tutti i libri Keller, comunque, saranno trasformati in digitale: abbiamo appena siglato un accordo per commercializzarli anche in questa forma. Internet e supermercati o centri commerciali hanno messo in crisi le librerie storiche… Penso che le librerie indipendenti siano schiacciate allo stesso modo degli editori indipendenti. Per essere competitivi, inoltre, i librai devono essere o specializzati oppure allargare il loro numero di titoli il più possibile. Tra le tante cose che fa c’è anche un programma su Tv Alpi, il Segnalibro, e ora ha lanciato anche un corso di redazione, sui mestieri del libro. Come sta andando? Oltre le aspettative: il corso ha richiamato studenti da Bolzano fino a Padova. Sto anche lavorando a una proposta per far accrescere la qualità del sistema editoriale trentino. Vede, l’editoria nella storia trentina non ha lasciato mai eredi, mai editori bravi, nulla. È venuto il momento di metterci in testa che per fare libri di qualità e giocarcela fuori regione dobbiamo avere persone di alto livello. L’imperativo è fare crescere la professionalità. 28

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Vista l’ora, sarebbe più tempo di un aperitivo che quello di un caffè, ma optiamo per il secondo. Keller scompare per un momento per preparare la moka, poi torna e, immerso nelle chiacchiere, per poco non se la dimentica sul fuoco. Tra un sorso e l’altro di uno dei più buoni caffè che ci abbiano mai offerto in tutti questi mesi di “Caffè a casa di”, Roberto racconta che lui la vede un po’ come Einaudi: «L’editoria – spiega - non è solo fare soldi, ma anche arricchire il mondo». Un sognatore classe 1969 e cuspide Capricorno, che per chi se ne intende di segni zodiacali vuol dire una gran bella gatta da pelare. La sua vita privata?«Condizionata dal mestiere dell’editore, che non finisce mai… Specialmente dopo il Nobel della Mueller ho dovuto rinunciare a molte cose importanti per me, come l’arrampicata. Quanto all’amore, devo dire che le relazioni hanno sempre arricchito la mia vita. Ho una visione dell’amore che è legata a una persona in particolare. il tipo di vita che si fa facendo l’editore, però, mette a dura prova le relazioni... Non si smette mai di fare l’editore, non si stacca mai, porti a casa non solo le preoccupazioni, ma anche i progetti». Lei da qualche tempo è tornato a vivere con sua madre. Cosa ne pensa lei dei suoi progetti? Mia madre mi sostiene al cento per cento e mi aiuta molto, così come mia sorella. Fino ad ora quanti libri ha pubblicato? Una ventina. Quest’anno dovremmo riuscire a farne 13. È un investimento coraggioso, che abbiamo ritenuto di fare perché penso che sia l’unico modo per stare in piedi. Quale titolo preferisce tra quelli che ha pubblicato? Il libro che ci ha dato più soddisfazione

di mercato è La felicità di Emma di Claudia Schreiber, che sta ancora vendendo bene ed è stato libro del mese su Marie Claire dello scorso dicembre. Una storia d’amore dai grandi temi, ambientata nella campagna tedesca. L’autore che sogna di pubblicare? Ce ne sono tanti... Forse Mario Rigoni Stern, sarei felice di essere il suo editore e in particolare di un libro, La storia di Toenle, che per me resta uno dei capollavori del Novecento italiano. Quali sono i prossimi volumi in uscita? Ad aprile usciamo con “ll re si inchina e uccide”, libro del 2003, ma inedito in Italia, della Müller. La traduzione è stata curata da Fabrizio Cambi. La sua casa editrice è a caccia anche di giovani talenti italiani? Ci pensiamo spesso, ma la casa editrice deve ancora crescere per fare questo: adesso non abbiamo la forza e il potere di investire su un esordiente. Qui arrivano tantissimi manoscritti, nonostante sul sito web annunciamo che il nostro piano editoriale è colmo fino al 2013. Devo dire che tra questi manoscritti ci sono autori interessanti: spero di poter iniziare presto a potermi dedicare anche ai nuovi talenti italiani. Quali sono le sue prospettive? Crescere di più con la presenza in libreria, costruendo un catalogo di qualità, magari con la fortuna di imbroccare un titolo all’anno. Dall’altra, che la Keller sia e resti un piccolo laboratorio culturale di idee e di progetti. Il sogno è quello di riuscire a vivere di libri. Mezzogiorno rintocca. Il pastore tedesco di Roberto chiama: ha fame. Come il suo padrone. Solo che lui va a pane ed ambizione. Con una voglia di fare strada che trapela nonostante il tono pacato della sua voce. ■



trentinoattualità di Carlo Martinelli

Il collezionista

L’HAI VOLUTA LA BICICLETTA...? A Riva del Garda, grazie alla passione di Pierluigi Farè, è nato un Museo tutto particolare, con centinaia di biciclette e migliaia di oggetti, dei più curiosi. Raccontano storia e leggenda del ciclismo, non solo quello agonistico 30

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n mondo senza biciclette sarebbe come un sonno senza sogni. Parola di Pierluigi Farè, 49 anni, cuoco e chef in quel di Riva del Garda. Qui protagonista non tanto per le sua abilità culinarie – con la moglie Manuela, i suoceri e i cognati, è il titolare dell’Hotel Virgilio –, quanto per la passione – vera, autentica, totale: basta scambiarci quattro chiacchiere per vederlo illuminarsi - verso tutto quel che ha a che fare con la bicicletta, appunto. Sì, qui si racconta di come – al piano inferiore dell’Hotel di cui sopra – abbia trovato spazio Ciclocollection, un piccolo Museo di Biciclette che è una dichiarazione d’amore definitiva alla due ruote. Dovessimo citare la descrizione che Pierluigi Farè ha dedicato alla sua creatura a pedali nel (bel) sito internet da poco rinnovato, basterebbe dire: in

“questo piccolo museo gli appassionati della bicicletta possono visionare una collezione rara ed esclusiva (circa 100 biciclette) di due ruote d’epoca: biciclette da passeggio, da lavoro, tandem, da competizione, da bambino fino ad arrivare alle biciclette “militari”. Un percorso


trentinoattualità

CICLOCOLLECTION & INTERNET

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iclocollection è in via Virgilio 21 a Riva del Garda. È visitabile su prenotazione allo 0464.521051, ma chi volesse dare una sbirciatina in anticipo non ha che da andare in internet, all’indirizzo www.ciclocollection.it oppure, su facebook, cercare Ciclocollection - Museo di Biciclette. Quello di Pierluigi Farè, tra l’altro, è uno dei non pochi luoghi che, in Italia e nel mondo, celebrano la gloriosa storia della bicicletta e i campioni del pedale che hanno scritto pagine indimenticabili, spesso epiche. Così il Museo di Riva del Garda, che certo deve affrontare problemi di spazio non semplici – ma perché in Trentino non si pensa ad un bel Museo dello sport: troverebbe visitatori e fors’anche sponsor senza problemi, o no? – è affiliato al Veteran-Cycle Club che è nato in Gran Bretagna nel 1955 per riunire chi promuove e diffonde la cultura della bicicletta e ne rammenta storia, memoria, tecnica, protagonisti. Sono più di 2.300 i membri, in tutto il mondo: Ciclocollection è tra questi. E non poteva essere altrimenti.

storico denso di fascino per ripercorrere a ritroso l’evoluzione della bicicletta. Tra i marchi più prestigiosi trovate: Bianchi, Legnano, Peugeot, B.S.A, Alcyon, Condor, Cinelli, Rudge, Humber, Gloria, Bartali, Gerbi, Dei, Stagni, Columbia, Naumann”. Ancora: “l’esposizione curata da Pierluigi Farè, che ormai da più di vent’anni rievoca la storia della bicicletta, è un’incantevole visita che porterà a capire e conoscere un mondo che ci appartiene e che purtroppo va via via scomparendo”. Qui il cronista si permette di dissentire: fin che ci saranno appassionati come Pierluigi la memoria – che è civile, sportiva, persino miliare: in una parola, la storia – di un mezzo di trasporto affascinante, libero, democratico come pochi altri, sarà salda e sarà salva. Uno si chiede: e quando è nata questa passione che ha poi portato, negli anni, il nostro a raccogliere e collezionare tutto quel che riguarda sua maestà la bicicletta? “Da quando ero ragazzo – racconta –, da quando passava la carovana del Giro d’Italia e io andavo alla caccia dei berret-

tini e delle borracce”. È stato l’inizio di un viaggio affascinante, curioso, che assorbe tempo ed energia e che viene ripagato dallo stupore e dalla soddisfazione di chi decide di visitarlo (gratis, l’unica cosa che chiede Pierluigi Farè è una firma sul libro degli ospiti). Anche chi non è patito della bici – ma tutti nella vita hanno a che fare con la due ruote a pedali, che diamine, e di fronte alle abilità artigiane e meccaniche che il Museo restituisce è impossibile restare indifferenti – trova di che stupirsi. Perché non si tratta solo delle biciclette: a partire dalla Micheaux francese del 1868, il pezzo più antico, un autentico gioiello. O della bici ufficiale della squadra di Gino Bartali, anno

1951. O di una Legnano da pista del 1940, di una Hirondelle anni Venti o della bicicletta costruita dal trentino Ettore Maier, con manubrio ammortizzato, premiata a Roma proprio per la tecnica artigiana che si velava in tutta la sua bellezza cromatica. Piccolo particolare: stiamo parlando di un manufatto (è il caso di dirlo) del 1908 e quando Pierluigi Farè guarda quella bici – scovarla, restaurala e riproporla come fosse nuova non è stato facile – si illumina un po’ di più. Già, dimenticavamo. Il nostro le bici non solo le cerca e insegue per il mondo (internet oggi aiuta molto, in questo) ma poi le sistema, le mette a posto, da meccanico provetto qual è, oltre che chef...

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trentinoattualità

BARTALI NEL CUORE

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l libro è fresco di stampa, lo hanno presentato pochi giorni fa. Titolo Tre uomini d’oro, autore Giuseppe Castelnovi (edizioni Vallardi, 40 euro). Documenti ufficiali, scritti originali, firme autografe: è attraverso queste realtà che si rivivono quegli anni d’oro caratterizzati dalle grandi imprese (e dalla rivalità) di Gino Bartali e Fausto Coppi sempre chiamati a sfide infinite da campioni di Francia, Belgio, Olanda e Svizzera, con l’aggiunta del terzo uomo, quel Fiorenzo Magni che più di una volta è riuscito a mettere la sua ruota davanti a quelle dei due grandi rivali. Alla presentazione, a Milano, c’era anche Pierluigi Farè. Lo hanno invitato perché lui, bartaliano convinto, ha fornito gran parte della documentazione collezionistica ospitata nel volume e riferita all’indimenticabile Ginettaccio, quello che “è tutto sbagliato, è tutto da rifare”. Ecco, l’essere ormai diventato un punto di riferimento nazionale (e non solo) per tutti coloro che si occupano della storia della bicicletta, è motivo di orgoglio legittimo per l’uomo Ciclocollection. E poi? E poi dovremmo parlare di biciclette ad ingranaggio cardanico, del cambio Vittoria fatto con la contropedalata, della rarissima carta ad uso ciclistico che il Veloce Club Trentino realizzò nel 1900, delle bici da guerra cui Farè ha dedicato uno spazio apposito. E poi dei mille 283.144 aggeggi che hanno avuto a che fare con la storia della bicicletta: un tagliasigaro con l’effigie di Coppi, un bicchiere estensibile da viaggio, la bici degli arrotini, magari quelli della Val Rendena in giro per il mondo. La bicibalilla in legno del periodo fascista; le maglie dei campioni, a partire da quella gialla del 1965 che Gimondi indossò nel vittorioso Tour de France; le lamette da barba e i sigari con il marchio Bartali; l’autografo di Marco Pantani, indimenticabile pirata, travolgente in sella e poi travolto dalla vita: per due volte fu ospite dell’albergo di Farè. Ancora: i marchi che indicavano il possesso della bici e che dovevano essere collocati sul manubrio, anno dopo anno, ad indicare che si era pagato – all’apposito Ufficio metrico – la relativa tassa di proprietà: dieci lire, negli Anni Trenta. Non è finita: al Museo Ciclocollection trovate anche la pistola scacciacani che si teneva infilata nel manubrio; una pipa in schiuma di mare con un velocipede incorporato; un manubrio autografato da Giorgietti, mitico sprinter anni Venti; la bici Automoto, una di quelle che inforcava il leggendario Bottecchia; un mezzo degli anni Trenta con valigia beauty case per donna; una immagine che trasuda 32

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nostalgia del 1923, 10 giugno, tappa del Giro d’Italia alla casermetta presso la tagliata del Ponale, dalle parti di Riva del Garda, con tre ciclisti in fuga: Enrici, Bottecchia, Girardengo. Occorre dirlo? Tutto questo, e molto, moltissimo altro, è là, al Museo delle Biciclette. Farè, peraltro, possiede anche 700 libri sul ciclismo, per non dire di migliaia di riviste e ritagli di giornali. Lo spazio è quel che è e così la sezione cartacea, per ora, la tiene a casa. Nella piccola officina, invece, ecco una bici che andrà sistemata, a breve. Non solo sappiamo di che anno è, il 1938, ma grazie alla fattura originale acclusa si scopre che era del Conte di Segonzano, Giovanni a Prato. Costò 380 lire. Sì, senza i sogni a pedali , senza la cara vecchia bicicletta, il mondo sarebbe stato molto più noioso. Noi un Museo come quello di Riva e il suo entusiasta ■ promotore, ce li teniamo stretti.

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trentinoattualitĂ

di Nicola Tomasi

Francia o spagna, purchÊ si parta In periodi storici come il nostro, però, a far propendere il viaggiatore verso ovest, piuttosto che verso Oriente, sono (tristissime) ragioni legate ad eventi bellici o a disastri ambientali. Ma il turista è un animale strano e tende a fare di testa sua. Meno male che ci sono le agenziE di viaggio a dargli i consigli migliori...

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è chi da settantacinque anni va in vacanza nello stesso identico posto: stesso alberghetto in riva all’Adriatico, stesso cibo, stessa noia, ecc. C’è chi con l’albergatore di fiducia, magari in montagna o nella campagna toscana, ha stabilito un feeling robusto, che si è quasi mutato geneticamente in parentela. Poi ci sono quelli che preferiscono cambiare e ogni anno fissano mete che nulla hanno a che fare con le precedenti. Insomma, la scelta della destinazione per una vacanza estiva è quanto di più soggettivo possa esistere. Ad influire su questa decisione intervengono diversi fattori. Alcuni di carattere personale (abitudini di nonni, genitori, ecc.), culturale (chi ama le città d’arte, i musei e chi invece non sa che farsene), senza trascurare l’aspetto economico. In periodi storici come il nostro, però, a far propendere il viaggiatore verso ovest, piuttosto che verso Oriente, sono altre (tristissime) ragioni legate ad eventi bellici o a disastri ambientali. Il catastrofico terremoto giapponese di qualche settimana fa, con tutto ciò che ne è conseguito per via dei danni alla centrale nucleare di Fukushima, ma anche i

Firenze

fatti di Libia, non solo dovrebbero togliere dal paniere delle scelte possibili quei paesi e le zone limitrofe, ma – in teoria – spingono ad un pessimismo e ad un abbattimento morale che potrebbe far desistere dalla partenza. Insomma, per dirla in altri termini, guerra e morte ti fanno passare la voglia di andartene in giro a vedere il mondo. Piuttosto dovrebbe aumentare il numero di coloro che preferiscono starsene al sicuro chiusi in casa. Un aiuto a chi, in vista delle vacanze estive, si trova in simili “ambasce“ può giungere dai professionisti delle agenzie di viaggi, che quotidianamente tastano il polso alla situazione internazionale e selezionano per il cliente le migliori occasioni di svago itinerante. I recenti sconvolgimenti

socio-politici del nord Africa hanno evidentemente allontanato i turisti da quelle zone. A farne le spese, purtroppo, anche la magnifica Sicilia, che si è vista chiudere uno dei suoi aeroporti principali, quello di Trapani. Anche i tour operator manifestano prudenza e consigliano, per il momento, di orientarsi su mete più sicure rispetto all’Egitto o al Marocco. Tuttavia, mai porre limiti alla manzoniana Provvidenza: c’è anche chi, in acque torbide e pericolose, ci sguazza coma una trota nel lago. Bell’Italia meta sempreverde Forse aiutate da un recente spot della Presidenza del Consiglio, hanno ripreso quota la città d’arte italiane: luoghi grondanti di storia e di

tradizione che nulla hanno da invidiare alle principali piazze europee. Spesso, infatti, è solamente una strisciante forma di esterofilia che spinge il turista italico oltralpe, sorvolando su quanto di bello e anche di misterioso abbiamo da vedere e apprezzare nella Penisola. Ogni regione ha la sua perla ed è impossibile elencarle in un articolo di una rivista. E poi gli elenchi – Saviano e Fazio ci perdonino – lasciano il tempo che trovano e banalizzano anche il non banalizzabile. Per città d’arte, intendiamo, tutte quelle città che in qualche modo conservano tracce dell'espressione dell'intelletto umano, nelle sue varie forme: architettura, musica, pittura, scultura, letteratura, danza e cinema. Il corso storico ha lasciato importanti tracce nelle grandi e piccole città italia-

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trentinoattualità Samarcanda

ne. È il frutto di quella grande Storia che ha portato il nostro Paese e divenire, attraverso i secoli, un posto invidiato e osannato in ogni dove. Fino a Samarcanda io ti porterò Ebbene sì, può sembrare strano, ma sono sempre più consigliate alcune mete esotiche che, fortunatamente, non hanno problemi di tipo politico. Esempio eclatante è l’Uzbekistan, la cui città regina è Samarcanda, già cantata da Roberto Vecchioni (che peraltro ha ammesso di recente di non esserci mai stato...). Samarcanda (Samarqand in lingua uzbeka) è collocata sulla via della seta, la più importante via commerciale

che collegava la Cina all'Occidente. Capitale della provincia omonima, le sue origini risalgono al 700 a. C.; a quell'epoca Samarcanda era capitale della satrapia sotto l'impero degli Achemenidi di Persia. Fu soltanto nel 329 a.C., quando venne conquistata da Alessandro Magno, che Samarcanda ebbe il suo maggiore sviluppo, divenendo una delle città maggiori, sia per popolazione che per commercio, di tutto l'Impero. Mare a tutti i costi Ma c’è chi – nemmeno per una sola estate – non vuole rinunciare ai tradizionali ombrellone-fucile-pinne-occhiali. Per il momento dirige il proprio volo verso le isole Bale-

Maiorca

ari. Ibiza, Maiorca, Minorca, ma anche Barcellona e Valencia o Malaga. Insomma, Spagna a tutto spiano. Qualcuno va in Francia o in Sardegna, ma lì l’impegno finanziario lievita come i croissant. Ma attenzione alla Grecia, perché la recente crisi che ha investito la culla della civiltà classica pare non aver avuto conseguenze sul turismo diretto alle varie Rodi, Mikonos & Co. E il mare italiano? Beh, della Sardegna abbiamo già detto. Della costa Adriatica pure. Ci sono zone molte belle, con acque cristalline e servizi interessanti. Occorre solo prestare molta attenzione e rivolgersi all'agenzia giusta, per non prendere granchi. In tutti i sensi.

Quelli che… tanto noi ci andiamo lo stesso Non si è ancora capito se accada più per abitudine o per curiosità, ma non sono pochi i turisti che paiono non fermarsi di fronte a problemi di vario genere che ci sono in un Paese. Non vogliamo pensare che costoro si comportino come gli automobilisti che si fermano nella corsia opposta a quella in cui si è verificato un incidente, ma l’esempio serve a rendere l’idea. Ben venga, in ogni caso, questa ventata di ottimismo. Della serie: “È vero che lì ci sono problemi, ma l’industria turistica ha regole che esulano dalla politica”. Business is business, insomma. Parafrasando Joyce, “Ognuno ha i

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trentinoattualità suoi gusti, come disse Morris quando baciò la vacca“. E allora, vai con il viaggetto in Marocco o in Sicilia, tanto per sbirciare cosa accade con tutti quei jet carichi di missili: e poi – se proprio volete saperlo – ai bambini piacciono così tanto gli aerei... L'immarcescibile fascino della Vecchia Europa Vedere luoghi da sempre sognati o ammirati su riviste patinate o su un accattivante sito web. Andare alla ricerca di usi e costumi sopravvissuti alla selvaggia globalizzazione di questi ultimi decenni. Respirare la cultura di un popolo. Tutto questo in alternativa alla classicissima (e, mi consenta, pallosissima) settimana a Rimini o a Riccione. Su questo i tour operator concordano: le famiglie stanno cambiando abitudini; ai sette giorni passati a guardare l’orizzonte, preferiscono le scarpinate lungo le strade di Berlino, le ramblas di Barcellona o i saliscendi di Montmartre a Parigi. Un cambiamento di rotta dovuto anzitutto all’abbassamento dei costi e all’acculturamento del ceto medio. Sono viaggi di pochi giorni, compiuti magari utilizzando voli low cost, affittando un’auto a poco prezzo.

Parigi

Viaggi che racchiudono anche una piccola, ma importante finalità educativa nei confronti della prole: i genitori del 2011 ci tengono a far “vedere il mondo” – come si suol dire – ai propri figlioli. Tanto perché gli si comincino ad allargare gli orizzonti, che un domani non si sa mai.

sole che tramonta e svuotare la testa, in attesa della succulenta cena. Poi però, rilassati muscoli e cervello, pagato il conto dell'hotel, si torna a casina.

L'importante è partire Comunque, concludendo, che sia il mare o la montagna, Igea Marina o la swinging London, Formentera o Antalya, la cosa importante è partire. Staccare quella maledetta spina almeno per qualche giorno, lasciando a casa smartphones, iPad e tutti i loro tecnologici cuginetti. Chiudere gli occhi davanti al

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trentinoattualità La Confraternita del baccalà dei frati sfila lungo via Belenzani, in occasione del congresso d’Europa delle confraternite, tenutosi a Trento nell’anno 2008

di Tiziana Tomasini

STOCCAFISSO. UN NOME, UNA STORIA. ANCHE TRENTINA Lo stoccafisso, il famoso pesce bastone per anni sottovalutato, ritrova la sua meritata gloria grazie a delle vere e proprie confraternite, che si sfidano periodicamente, a suon di stoccate, nella preparazione delle due classiche ricette. La trentina e la vicentina. Ma come è arrivato il baccalà a Trento e a Vicenza? Scopriamolo partecipando ad una cena veramente particolare... 40

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L

e nonne del Dopoguerra lo cucinavano rigorosamente di venerdì. Specie nei venerdì di quaresima. Un mix di tradizione e austerity. Affiancato naturalmente dalla poliedrica polenta, piatto forte e buono per ogni stagione, dalla grande caratteristica di saziare tutte le età dell’appetito e, in molti periodi storici, la fame cronica. E lui, di venerdì, era una consuetudine, il re indiscusso. II baccalà o stoccafisso in verità, un po’ discusso lo è sempre stato. Attesa per alcuni, castigo divinis per altri. Ma siamo pronti a scommettere che entrambi i termini – non proprio musicali – hanno influito non poco sulla percentuale, specialmente giovanile, di bocche storte e nasi tappati. baccalà vorrà pur dire “bastone pesce” nelle

lingue del grande Nord, ma all’orecchio musicale italiano suona troppo strong, così tronco e raddoppiato da consonanti dure. L’altro nome, stoccafisso, conferma le rigide caratteristiche. Se fish significa “pesce”, stock è indubbiamente, indiscutibilmente “bastone”. Pensiamo poi ai significati e significanti traslati. “Rigido come un baccalà”, a indicare colui non sciolto, poco snodato, quasi impacciato. Oppure “ho fatto la figura dello stoccafisso” riferito all’innamorato paralizzato dalla figura femminile. Ma lui, il pesce, che colpa ne ha? Qual è la sua storia? Quali sono le sue origini? Lo chiediamo ad una vera autorità nel campo. Andrea Vergari. Lo incontriamo in un banalissimo lunedì mattina – grigio e mediamente piovoso – alle


trentinoattualità

Da sx, Maurizio Zanghielli e Valerio Dalprà, frati selezionatori dello stoccafisso. Pare che dicano “Sì, questo è perfetto per la disfida, mandiamolo in cucina”

soglie lavorative dello studio dentistico associato. Ma il suo entusiasmo nel riferire, raccontare, presentare panorami storici e geografici soffia via ogni grigiore. È un entusiasmo – per usare un termine medico – contagioso. Tanto contagioso da sfociare in un interesse vero. Scopriamo dalle sue parole che l’argomento rientra nel culinario, comprende il naturalistico e l’antropologico e sfocia nel goliardico. Con un pizzico di misticismo. E tra una segretaria, un collega, un’assistente alla poltrona, racconta. Dieci anni in Norvegia per gli studi di ortodonzia. Dieci anni. Un tempo considerevo-

di

U va

Vincen

L‘ennesimo brindisi della tavolata delle consorelle durante la cena di Quaresima del 9 marzo 2011. Hotel Rovereto, ristorante Novecento.

le. Abbastanza per tastare le tradizioni, conoscere in primis una nuova cultura. Abbastanza per vedere i merluzzi che, trascinati dalla corrente, nella stagione degli amori (da gennaio a marzo) imboccano un vortice che li conduce – inesorabilmente – verso la propria fine. Una lingua di terra che inghiotte, senza ritorno. E lì, su quella lingua di terra, i pescatori aspettano. E pescano. Uno dopo l’altro. Decine, centinaia, migliaia di merluzzi. Un viaggio relativamente breve. Dai vortici dell’amore alle palafitte. Il merluzzo preso viene decapitato ed appeso, ad essiccare. Pronto ad essere esportato nel mondo.

Ma i chilometri che ci separano dalla sezione atlantica della penisola scandinava? Come si spiegano le ricette veneziane, vicentine e trentine di oggi e di ieri, ormai diventate un cult, oltre che oggetto di scambi, sfide e disfide culinarie? Semplice. Le rotte fluviali. E sulle rotte fluviali una città a noi vicina poteva certamente dire la sua. La storia riferisce di un certo nobile veneziano, tale Piero Querini, che – partito dalla laguna in una imprecisata alba dell’anno del Signore 1432 – naufragò miracolosamente sull’isola di Rost nell’arcipelago delle Lofoten, in Norvegia. Colpito dalla vista dei pesci appesi

ad essiccare, naturalmente curioso (siamo negli anni delle grandi scoperte, alla soglia dell’America), assaggiò il prodotto ittico e provvide alla sua diffusione in patria. Ma se Venezia e il suo entroterra vogliono il primato, il Trentino ha posto un interrogativo sottilmente sfizioso, arguto e intrigante. Come fece tal citato nobiluomo a ritornare in terra natia senza imbarcazione? Non è forse più probabile che avesse optato per un ritorno via terra? In tal caso, dalla Norvegia a Venezia sarebbe prima passato dalla terra trentina. Lasciando sul suo cammino lungo la valle dell’Adige gli assaggi quel cibo tanto nutriente, tanto

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Foto di gruppo al termine della serata conviviale. “preghiere“ e tanta allegria

economico, quanto pratico da conservare. Un cibo che avrebbe poi sponsorizzato anche il Concilio di Trento. Un cibo che – se sapientemente cucinato – risulta corposo, ricco, saporito, ma contemporaneamente adatto ai giorni di magro. Ed alle grandi svolte storiche e religiose dell’epoca. Tornato a Rovereto con i profumi salini del Nord, immaginiamo che Andrea Vergari non si sia accontentato delle classiche diapositive o dei filmati da mostrare agli amici. E così è stato. Contatta e conosce quegli esperti del piatto. Riferisce la lavorazione. A suon di cene tra appassionati, nasce spontanea la sana competizione tra ricette e modalità di proposta. Con tanto di giuria. Fino alla nascita – nell’anno 2008 – della Confraternita del Baccalà dei

17 maggio 2010. Andrea Vergari in Norvegia, in occasione della festa nazionale norvegese 42

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frati. Già, perché i frati – custodi dei millenari segreti, anche culinari – pare abbiano custodito e messo in pratica la ricetta del baccalà. Attorno al focolare del convento si sarebbero consumati ghiotti deschi a base di pesce del Nord, accompagnati da patate e sedano rapa, rigorosamente a fettine. Nel santuario di San Romedio è venuto alla luce un documento che confermerebbe l’ipotesi del primo passaggio terrestre del baccalà su suolo nostrano. Immaginiamo la pergamena ingiallita dai secoli, unta in qualche sua parte dai passaggi in cucina, conservata gelosamente, arrotolata in religioso silenzio in qualche scrigno tarlato. Diversa è la storia vicentina. Pare che il pesce rigido del Nord , giunto a Venezia, ben si adattasse alle bocche dell’entroterra per la sua ottimale conservazione ed economicità. I Vicentini lo avrebbero così sapientemente lavorato, a tal punto da renderlo famoso in tutto il mondo. In un’epoca di “tutto pronto e possibilmente d’asporto” vale la pena accennare alla lunga preparazione del pesce. Dalla tecnica di rinvenimento alla faticosa battitura manuale. Fino alla lenta cottura. Il tutto quantificabile in indefinite ore di preparazione. Le sfide culinarie tra trentini

Guglielmo Valduga e Lorenzo Dellai alla Casa del Vino di Rovereto, teatro della sfida culinaria dell’anno 2008

e vicentini sulla preparazione delle ricette acquistano così un valore unico, forte. Che sconfina dal regionale e dai più famosi collegamenti viari per creare occasione di scambio, confronto e sana competizione. Con un pizzico di goliardia. Mercoledì delle ceneri. È tradizionalmente d’obbligo il piatto di magro. Hotel Rovereto, Ristorante Novecento. Luci sfavillanti, tavole finemente imbandite, microfoni. Sul tavolo centrale, il simbolo della serata. Uno stoccafisso in grandezza reale, opera dello scultore Alessandro Pavone. L’evento è già qui, adesso. Le più famose confraternite del baccalà, supportate da tre mitici cuochi del settore, si sfidano a suon di portate. La coreografia è d’effetto quasi quanto il piatto forte. Frati e suore appartenenti alle confraternite o simpatizzanti, solcano le soglie del salone adeguatamente abbigliati. Sai e tonache, essenzialmente adattate al terzo Millennio. Dalle vesti spunta qualche calza ricamata, il tacco alto. Sotto i copricapo, chiome fluenti e rossetti accesi, ad accendere la serata. Il contesto c’è, le premesse per divertirsi pure. Le ricche pietanze, curate sia nella sostanza, sia nei particolari, vengono innaffiate da vini, risate, ritagli umoristici

e discorsi ufficiali. Andrea Vergari racconta, presenta, gira tra i tavoli con battute e “stoccate”. In fase finale, l’immancabile tris di dolci – serviti ai commensali dalle consorelle – e la presentazione del libro “Il pescivendolo italiano in Norvegia” (Edizioni Aurelia). L’autore, Massimo Toffoletto, racconta la sua esperienza al mercato del pesce di Bergen, così significativa da evolvere in un testo narrativo. La serata lentamente sfuma. Gli ultimi fumatori sono sulle porte dell’Hotel Ristorante. Quattro chiacchiere. Si parla della serata, naturalmente. L’aria è già quella particolarmente fresca delle ore piccole. Gli ultimi commenti, i saluti. Gli ospiti, ormai in abiti civili, si disperdono nella notte roveretana. I suoni forti dei tacchi alti rimbalzano, fino ad attutirsi, sull’asfalto silenzioso. Via spediti nella città, a prolungare la particolarissima cena di gala. A proposito. In Trentino, nel Veneto e nel Friuli il baccalà è lo stoccafisso, cioè il merluzzo essiccato. Nel resto d’Italia il baccalà è quello conservato sotto sale. La materia prima è comunque unica: il merluzzo. Che viene pescato e lavorato proprio là, in Norvegia. In quello stretto braccio di mare, in quelle fresche acque del disgelo. ■



trentinoattualità

di Francesca Negri

giovanni salvotti e la trento ideale L’ARCHITETTO PROPONE IL SUO PROGETTO PER LA CITTà DEL FUTURO: «UNA SPIAGGIA ESTREMA DEL MEDITERRANEO CHE SI INFRANGE SUI MONTI. UNA CITTà D’ARTE SOSPESA TRA ANTICO E MODERNO. È SOLO UN SOGNO, MA CHE ALMENO FACCIA RIFLETTERE»

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uardando il progetto che Giovanni Salvotti De Bindis ha ideato per spiegare la sua, personalissima, visione del restyling di Trento, due cose saltano subito agli occhi: i meravigliosi giardini pensili che da Piedicastello si estenderebbero fin sopra al fiume Adige, per l’occasione tramutato in un’enorme fontana, e le forme d’alabarda, che l’architetto ha piazzato un po’ in tutta la sua progettazione. In primis nell’area ex Michelin, proprio al posto degli edifici disegnati dall’archistar 44

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Renzo Piano e ora in fase di costruzione. Da profani, non può che venire in mente Star Wars, la saga cinematrocrafica creata da George Lucas, e le sue spade laser, le alabarde spaziali con cui il buono Skywalker combatte il cattivissimo Darth Vader. Che ci abbia pensato anche Salvotti, nella sua immensa cultura classica, è poco probabile, ma si fa fatica a non intravedere un inconscio parallelismo tra SkywakerSalvotti e Darth Vader-Piano. Sì, perché per l’architetto trentino il progetto di Renzo


trentinoattualità

ISTITUTO DI ESTETICA

il

Piano proprio non s’ha da fare. Lui, al posto dei palazzoni rivestiti di legno che ormai stanno prendendo forma nell’ex area Michelin, avrebbe costruito edifici a forma di spada, simbolo di Polemos, che – guardacaso – nella mitologia greca era il demone della guerra, padre di Alala, personificazione del grido di battaglia, che definisce in senso eracliteo la suprema giustizia. Da nord a sud una strada sopraelevata che si snoda lungo e sul sedime della ferrovia avrebbe consentito di godere dello spettacolo di questa “rappresentazione”, «di eventi architettonici di rilevanza estetico-semantica», riproposti anche a Trento nord, dove un’altra grande alabarda è stata ideata per ospitare cinema, negozi, uffici. Accanto, dove in futuro sarà eretta la nuova stazione dei treni, Salvotti invece propone un grande giardino, ma è Piedicastello il fulcro del

suo progetto. «Qui è nata Trento e qui ho pensato di realizzare un grande anfiteatro, la cui forma alluderebbe al Concilio di Trento nell’emiciclo previsto lungo le rocce, che conterrebbe i vecchi edifici di questo storico quartiere, immersi in giardini pensili che si estenderebbero anche sopra il fiume Adige fino a congiungerlo col centro storico». E l’Adige, immerso nel verde “ricostruito”, si tramuterebbe in una grandiosa fontana che tanto ricorda i fastosi giardini di Parigi e Versailles. L’elemento ispiratore di questo segmento del progetto è Eros, che in contrapposizione con Polemos, creerebbe suggestioni architettoniche di bellezza legate ad un classicismo declinato in chiave moderna fatto apposta per innescare attrattività e suggestioni nei visitatori della città. E, naturalmente, anche nei suoi abitanti. La visione di Salvotti di Trento

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trentinoattualità è così riassunta: «Il carattere della città si potrebbe descrivere – spiega l’architetto – come una spiagga estrema del Mediterraneo che si infrange sulle rocce dei monti. Ma quel mare non riesce a sconfiggere il virus dell’esondazione edilizia che ne inquina le acque». Nella periferia, invece, secondo Salvotti «lo stile scompare trascinando con sé misura, armonia e bellezza». Il molteplice urbano va unificato in una figura: «Il teatro, proposto dalla stessa natura che avvolge la città. Ne segue che la fascia edilizia tra il fiume e la ferrovia ne è il proscenio, rivolto alla scena che il fiume stesso e le pendici del Monte Bondone e le rocce del Doss Trento rappresentano. La via sopraelevata che ho disegnato, si chiama Via dello sguardo, mentre quella che congiunge Piedicastello e il Duomo, Via

della riflessione (il Duomo, emblema della verità relativa alla fede; il soglio di Piediscatello, vuoto, in attesa della verità relativa all’assoluto)». Salvotti, però, sa che tutto questo resterà solo un metaprogetto:«Ovviamente, tutto ciò che ho studiato, come in altre occasioni, non sarà realizzato – dice sorridendo – an-

che se i costi di realizzazione, a prescindere dall’utopia, non superano quelli previsti dalle recenti scelte urbanistiche in atto. La differenza tra le mie utopie e ciò che si sta realizzando è il fatto che qui io tento di riproporre la città d’arte e dunque anche quell’interesse turistico di massa». Ma affinchè il suo

lavoro non sia sprecato, l’architetto lancia un auspicio: «Che almeno questo mio pamphlet architettonico sia una prospettiva su cui riflettere e lavorare. Perché l’architettura necessita di scommesse impegnative e la serietà parte proprio dal linguaggio e dagli obiettivi che sa proporsi». ■

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di Gianfranco Gramola

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e mie vacanze trentine sono molto brevi – spiega Umberto Smaila – perché lavoro 250 sere all’anno e spesso dormo solo 5 ore per notte. Passo, senza problemi, dalle feste del mio Smaila’s di Poltu Quatu, in costa Smeralda, a quello di Sharm El Sheikh in Egitto, alle sagre paesane e feste campestri e do lavoro a più di 60 persone”, ammette Umberto Smaila. Veronese doc, è molto conosciuto per aver fatto parte dei mitici Gatti di Vicolo Miracoli, gruppo da lui fondato insieme a Gerry Calà, Franco Oppini e Ninì Salerno. Chi le ha fatto conoscere il Trentino? È stato Ugo Conti, amico storico di Diego Abatantuono. Ugo e Diego erano amici di Renato Vivari, del bar Valarda di Fai della Paganella. Loro mi hanno chiamato a fare una partita di calcio per beneficenza. Mi è piaciuto molto il posto e la sua gente. Poi ci sono tornato e ho trovato una bella casetta vicino al parco giochi, che mi piaceva molto e me la sono comprata. Quando sono a Fai ne approfitto per godermi la famiglia e farmi qualche partitella a tennis, sport in cui non ho rivali, credetemi.

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Umberto smaila indimenticato componente dei gatti di vicolo miracoli e conduttore di “Colpo grosso”. grande intrattenitore e buon cantante innamorato delle nostre valli e soprattutto della succulenta cucina trentina (e si vede) Cosa le piace di questa regione? Anzitutto le bellissime piste da sci che non hanno niente da invidiare alle varie Cortina D’Ampezzo, Selva di Val Gardena, ecc… Inoltre mi piace la gente del posto perché mantiene la sua schiettezza, la sua genuinità e la sua bonomia. Sono posti tranquilli, dove si sta bene e si mangia anche molto bene. Altra cosa è che sono posti che si raggiungono molto facilmente, specialmente per gente come me che sta a Milano e fa l’autostrada. A differenza di Cortina o Campiglio che per arrivarci ci vogliono ore e ore di viaggio e di code. Le hanno mai proposto di partecipare ad un reality? Si, se ne era parlato tanti han-

no fa dell’Isola dei Famosi, ma adesso che ho superato di un po’ gli anta, l’idea di buttarmi dall’elicottero mi scoraggia un po’. Magari ci andranno i miei figli. Comunque non è che mi facciano impazzire i reality. Io sono della vecchia scuola, amo la musica e il canto e non le farse. Un consiglio a chi vorrebbe intraprendere una carriera come la sua? Dico sempre che chi ha del talento artistico deve assolutamente cercare di fare questo mestiere: è un vero peccato quando uno ha del talento e per mancanza di coraggio si rassegna ad andare a fare un lavoro impiegatizio o che non lo soddisfa. Se uno ha talento cerchi di avere tanta pazienza,

sfruttarla e pian piano arriverà il suo momento, perché ci vuole tanta, ma tanta tenacia. I suoi genitori che futuro sognavano per lei? All’inizio volevano che io facessi un lavoro “serio”, come tutti i genitori borghesi. Sognavano una carriera in banca, un dottorato, una laurea, cose che non ho raggiunto perché frequentavo la facoltà di Giurisprudenza a Bologna, ma a 21 anni lavoravo già al cabaret a Milano, insieme a Cochi e Renato, Paolo Villaggio, Enzo Jannacci, ecc.. Poi, come spesso capita, quando arriva il successo, e tutti cominciano a dire: “Ah, ma voi siete i genitori di Umberto Smaila…”. Allora pian piano hanno capito che quella era la mia strada. D’altra


parte loro sono i responsabili di questa mia carriera, perché sono stati loro a iscrivermi a 8 anni ad un corso di recitazione e di pianoforte. Quindi, come dice il Poeta: “Chi è causa del suo mal, pianga se stesso!” Quando non lavora quali sono i suoi hobby? La buona tavola e quindi frequentare ristoranti validi. Poi fumare sigari Avana o sudamericani. Questo nei momenti contemplativi della giornata; aggiungendo un buon distillato, una buona grappa e poi una buona compagnia. In generale la musica, è logico perché è la mia vita, però amo anche lo sport, ad esempio il tennis, vado in palestra e vengo a sciare in Trentino. Mi piace anche fare un giro in moto con la Harley Davidson. Insomma, amo fare cose che, nel poco tempo libero che ho, mi danno il modo di ricaricarmi. Amo muovermi. Ha mai pensato di scrivere un libro con le sue esperienze artistiche? Sul mensile Playboy, da un anno e mezzo, tengo un articolo di commento, molto apprezzato dai lettori, in cui ho modo di dire la mia su vari argomenti. Sono anche convinto che le biografie vengano scritte alla fine di una carriera. Siccome mi ritengo ancora un giovane di belle speranze, accumulo i ricordi per poi sfogarmi quando sarò veramente vecchio. Adesso sono ancora molto, molto giovane. Un domani come vorrebbe essere ricordato? Come una persona che ha avuto un occhio di riguardo per i valori della vita, come l’amicizia, la famiglia e l’onestà. Queste sono le cose che mi interessano di più nella vita. Vorrei essere ricordato anche come un bravo artista, un bravo autore. Ha mai fatto delle gaffe? Sì, ma tutti noi ne facciamo in continuazione. Adesso così su due piedi non me ne vengono in mente, anche perché sto molto attento alle cose che di-

co e a quello che faccio quando sono in pubblico. Forse la gaffe più clamorosa che ho fatto è stata quella di accettare di fare “Colpo Grosso”, ma è una gaffe di cui non mi pentirò mai. Come ha conosciuto sua moglie Fanny Minati? L’ho conosciuta a Bolzano durante una partita di calcio per beneficenza. Era la fine degli anni ’80 e ho pronosticato che, conoscendola, un giorno avremmo potuto avere una storia insieme. All’epoca io ero ancora impegnato, ma sentivo dentro di me questa possibilità. E dopo sei anni la mia previsione si è avverata. Qual è stata la sua più grande soddisfazione in campo artistico? In generale ne ho avute tante, tante perché io ho sperimentato vari aspetti nel campo artistico. Ho scritto colonne sonore per il cinema, ho fatto canzoni e le ho cantate. Per quanto riguarda la fase creativa d’autore, è stata quando presentai a Sanremo la canzone di Anna Oxa: “È tutto un attimo” nel 1986, rischiando di vincere il Festival. E delusioni? Forse l’atteggiamento della televisione nei miei confronti, nel senso che per un personaggio come me, che sa parlare l’inglese, sa cantare, sa essere comico, un’artista poliedrico insomma, forse poteva essere sfruttato meglio e avere più occasioni. Qual è stato, infine, il complimento più bello che ha ricevuto in vita sua? Il complimento più curioso me lo ha fatto un frate, durante una partita di beneficenza. Era una partita fra artisti e frati, non mi ricordo di quale Convento, mi pare comunque che erano delle parti del basso Veneto. Il frate mi si avvicinò e mi disse: “Guardi, come conduceva bene lei Colpo grosso, non l’ha condotto più nessuno. Poi non è stata più la stessa cosa”. Che dire? Mi ha fatto sentire la co■ scienza a posto.

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MENU DI PASQUA Antipasti

Insalata di asparagi in crosta di grana e Graukase Carpaccio di carne salada con crema di cannellini Crostone patè di capretto

PRIMI

Risotto alle punte di asparagi Fagottino di primavera con ricotta di malga e bruscandoli

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A pavia, con Leonardo & Co. L’antica capitale del regno longobardo offre delizie per il turista: dalla certosa al castello visconteo, dal ponte coperto all’università. In più, fino al 10 luglio, una splendida e imperdibile mostra

www.fotografiaeuropea.it

trentinofuoriporta

È

stata l’antica capitale del Regno longobardo e se non bastasse è sede di una tra le università più antiche d’Europa. Stiamo parlando di Pavia, città famosa anche per i suoi monumenti, su tutti la meravigliosa Certosa. Il pretesto per una visita ce lo offre, questo mese, la mostra allestita presso il castello Visconteo, intitolata "Leonardeschi: da Foppa e Giampietrino”. L’esposizione presenta una scelta di ventidue dipinti dei pittori cosiddetti “leonardeschi” provenienti dalle collezioni dell’Ermitage affiancati da altrettante opere delle raccolte civiche pavesi prodotte nella medesima temperie culturale, ovvero quella stagione artistica che si sviluppò in Lombardia nel decennio

a cavallo tra Quattro e Cinquecento e che precedette, accompagnò e seguì l’esperienza milanese di Leonardo, presente in città dal 1482 al 1499 e poi ancora dal 1507 al 1512/13. Oltre ad un piccolo gruppo di allievi diretti, impegnati nel suo atelier, moltissimi furono infat-

INFO Leonardeschi. Da Foppa a Giampietrino Castello Visconteo di Pavia Apertura: Fino al 10 luglio. Dal martedì al venerdì: 10-13 e 14-18. Sabato, domenica e festivi: 10-19. Aperture straordinarie: 24 e 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno. Chiuso: lunedì. Informazioni: Tel. 0382.079943, mail turismo@comune.pv.it Prezzi: Adulti € 8, ridotto € 6. 50

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trentinofuoriporta

ti i seguaci e gli imitatori del Maestro, che in vario modo recepirono la lezione leonardesca testimoniando la fortuna delle sue concezioni espressive e formali, in primis la tecnica dello sfumato e la volontà di studiare e rappresentare i moti dell’anima, almeno sino alla metà del XVI secolo. Ma oltre a questa succulente esposizione, la città di Pavia offre numerose opportunità di visita. A partire da quello che è ritenuto uno dei monumenti più belli di Italia, situato a pochi chilometri dalla città: la famosa Certosa, fondata nel 1396. Conosciuta come uno dei monumenti più importanti del Rinascimento, fu fondata da Gian Galeazzo Visconti di Milano come mausoleo funebre per la sua famiglia, e fu più tardi abitato dai monaci. Presenta una splendida archittetura d’epoca, in stile gotico e Rinascimentale. La Cattedrale, fondata nel 1488, è un’altro monumento storico, che annovera tra i suoi archittetti Leonardo da Vinci e Bramante.

Dove mangiare

il navigatore

Antica osteria del Previ Via Milazzo 65 - 27100 Pavia tel. 0382 26203 www.anticaosteriadelprevi.com

Distanza: 274 km Tempo: 2,5 ore ca.

Cucina tradizionale e curata e ambiente rustico, nobilitato in un contesto fluviale e romantico, sono gli hatu di questo locale dalla rinomata cucina. Nel menu spiccano i cappellacci del Previ, il tipicissimo brasato e la scaloppa di storione "alla Borgo" (dal nome del quartiere in cui si trova, al di là del fiume Ticino, oltre il famoso Ponte Coperto). A completare l'offerta, la scelta di vini piuttosto ampia. La Basilica di San Michele, in stile romanico, è il più famoso ed importante monumento religioso medievale della città, raccogliendone testimonianze del periodo in cui Pavia era la capitale del regno italico. Essa ospitò nei secoli fastose cerimonie ed incoronazioni; tra queste l’incoronazione di Federico I Barbarossa, nel 1155. Le miniature presenti nella facciata sono di una bellezza ambigua, serpenti, pesci, draghi e altre bestie presentano una rappresentazione simbolica della lotta tra il bene e il male. Il grande e fortificato Castello Visconteo fu costruito nel 1360 da Galeazzo II Visconti. Il parco del castello si estendeva originariamente per una decina di chilometri, fino alla Certosa di Pavia; oggi parte del territorio del parco è ancora presente, ma non più collegato al castello, e chiamato Parco della Vernavola. Esso

Entra nella A22. Prendi l’uscita E70/ A4 verso Milano/Venezia/Verona Sud. Prendi l’uscita per A21 verso Torino/ Piacenza/Cremona. Prendi l’uscita Broni-Stradella verso Broni/Stradella. Svolta a destra in SP202. Continua su Via San Contardo/SS617. Continua su SP69. Alla rotonda prendi la 4a uscita e imbocca Viale Lodi. Continua su Viale Campari. Viale Sardegna. Svolta in Via Scannini. Prendi la 1a a destra in corrispondenza di Piazza Duca d’Aosta. Prendi la 1a a destra in corrispondenza di Via Santa Maria alle Pertiche. Piazza Castello: arrivo.

originariamente ospitava degli appartamenti di lusso che furono poi in parte distrutti dall’armata francese nel 1527. Un altro emblema della città è la sua Università di antiche origini. Fu fondata nel 1361 da Galeazzo II; tuttavia documenti storici testimoniano la presenza in loco di una scuola di legge fondata probabilmente da Lanfranco (m. 1089), anche se un centro di studi a Pavia era ■ presente fin dall’anno 825.

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di Fiorenzo Degasperi

IL CASTELLO DI MALCESINE TRA ACQUA E CIELO A picco sulle acque dell’antico Benacus, il castello-museo offre la possibilità di conoscere il passato antropologico e naturalistico della zona. una storia affascinante che inizia nel 1500

E

un po’ difficile immaginare un gruppo di guerrieri etruschi scrutare l’orizzonte del lago più grande d’Italia, il Garda, l’antico Benacus, ritti sopra il promontorio roccioso che si protende verso le profonde acque. Eppure questa rappresentazione non fa parte soltanto dell’immaginario lacustre ma è una realtà visto che su questa roccia, nel 1924, furono ritrovare delle tombe, delle camere sepolcrali costruite 52

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secondo abitudini etrusche, e delle lapidi con iscrizioni latine che inneggiavano alla dea Iside, designando gli Etruschi come primi abitanti di Malcesine. Anche se, a dir il vero, qui, su questo castelliere che diventerà castello, ci viveva, arroccata a difesa delle proprie libertà, quella popolazione retico alpina che andava sotto il nome di Venni Brentenesi – da cui i toponimi Brentino, Brentonico, Brenzone –, tribù che, assie-

me agli altri clan reti, difese inutilmente la propria libertà contro Tiberio e la potenza espansionistica di Roma. Le numerose tombe rinvenute su questo scoglio hanno forse dato il nome al luogo: Males scilices, ovvero scoglio dei morti. Questa è la definizione del luogo che troviamo in un testo dell’arcidiacono Pacifico datato 844 d.C. Qualcun altro invece vuole che il termine Malcesine derivi da Mala Saxis, Cattivo Sasso, per via della

particolare natura pietrosa e calcarea del terreno della zona. Ma gli studiosi preferiscono la prima interpretazione. Di sicuro c’è che la gente di Malcesine, schiacciata tra l’imponente catena del Baldo e le non sempre quiete acque del Benaco, ha legato la propria vita culturale ed economica al lago e il castello svolse l’importantissimo ruolo di controllo. Infatti le acque del lago erano frequentatissime: navi, barche, galee concorreva-


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no a formare il paesaggio lacustre. La maggior parte dei traffici mercantili e dei contrabbandieri viaggiavano sulle acque del Benacus evitando le malsane piane della Valle dell’Adige. Per questo stretto legame con la natura che circonda Malcesine si è voluto allestire, nelle sale della Casermetta del Castello, un museo di storia naturale del Baldo e del Garda. A dire il vero già da molti anni il castello ospitava una collezione naturalistica ma risale al 17 maggio 2008 l’inaugurazione di un vero e proprio museo che si dilunga in ben nove

sale, scandito dalle sezioni classiche di Geologia, Paleontologia, Botanica, Zoologia e Preistoria. Si inizia immergendoci nelle profondità del lago, immaginando di essere sul fondo del lago più grande d’Italia, per capire la stratificazione geologica di questa terra che richiama prepotentemente il clima mediterraneo. Camminiamo poi all’interno di un canneto: si è ricostruito infatti l’areale delle palafitte di Lazise con la ricchezza della fauna e della flora. Si prosegue attraversando il variegato paesaggio che Malcesine offre: dall’ac-

info museo Il Museo di Malcesine è aperto nel periodo estivo (aprile/ ottobre) ogni giorno dalle 9.30 alle 19. Durante le feste natalizie è aperto, tutti i giorni, dal 5 dicembre al 6 gennaio. Nei giorni feriali dalle 10 alle 17, in quelli festivi dalle 10 alle 18.30. L’entrata al castello e al museo di storia naturale è a pagamento: adulti euro 6, ragazzi fino a 13 anni euro 2, bambini da 0 a 5 anni gratuito. Il Museo ha anche una sezione staccata presso la frazione di Cassone, pochi chilometri a sud. Il museo del Lago di Cassone è inserito in un suggestivo contesto lacustre, si apre infatti sul piccolo porticciolo, in un luogo fuori dal tempo. Offre al visitatore vetrine ricche di oggetti utilizzati per la pesca. All’esterno del museo si trovano due grandi vasche dove scorre l’acqua dell’Aril, il più piccolo torrente italiano. all’interno si trovano anguille, cavedani e trote offrendo l’immagine di come poteva essere un tempo l’edificio il quale svolgeva il ruolo di incubatoio. Il Museo di Cassone, la cui entrata è gratuita, è aperto da aprile ad ottobre dal martedì alla domenica con orario 10-12, 15-18 e da novembre a marzo solo la domenica con lo stesso orario. Info: tel. 0456570333 o www.comunemalcesine.it.

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Un museo in un castello

A

l dott. Giorgio Giuliani, responsabile del castellomuseo di Malcesine, abbiamo posto alcune domande inerenti le attività estive. Concise, ma esemplificative le risposte. Un museo in un castello: vantaggi e ostacoli. I vantaggi sono dati dal fatto che i turisti solitamente entrano per vedere il castello. Un volta entrati visitano anche il museo. I commenti riportati sul registro delle firme sono entusiasti, sia da parte dei bambini che degli adulti Il museo e il territorio: storia dell’acqua ma non solo... Rinnovato nel maggio 2008, il Museo di Storia Naturale del Baldo e del Garda offre al visitatore un originale approccio multimediale rendendo la visita un’esperienza sensoriale completa: si può guardare, toccare, annusare, ascoltare o utilizzare schermi touch screen per ottenere le informazioni desiderate. Il nuovo allestimento considera gli oggetti come opere d’arte, mostra e interpreta i temi, adotta felici soluzioni coreografiche che considerano parte integrante del percorso di visita anche il paesaggio che si vede dalle finestre Passato e presente. Cosa fa il museo per il contemporaneo? L’intenzione è quella di essere il punto di riferimento per tutto ciò che riguarda la salvaguardia della natura del lago e della montagna. A tale proposito sono previsti incontri con naturalisti e laboratori didattici per le scuole dal titolo “Alla scoperta del museo di storia naturale… sospesi tra terra e cielo”.

qua alla sommità montana del Baldo odorandone i profumi e le essenze delle piante più significative, catturati all’interno di sportellini. C’è poi la possibilità di “gustare” i prodotti del luogo grazie alla presenza, nella sesta sala, di un ristorante “tipico” con il suo menù particolare che parla della fauna del lago e del Baldo. Negli otto 54

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monitor posti sui tavoli della sala sono visibili, attraverso la suggestione dei menù, immagini, tavole e testi che approfondiscono quanto il visitatore può vedere nel museo. Oltrepassata poi la stanza della storia si entra in quella che ospita la “lettura” del territorio. In questa sala è possibile cogliere i luoghi particolari di Malcesine

attraverso le suggestioni che questi offrono con la possibilità quindi, in un secondo momento, di visitarli. Una storia molto antica racchiusa in questo museo e in queste mura. Una storia che inizia nel 1500 quando incominciarono le prime esplorazioni botaniche alle quali seguirono nel secolo scorso le ricerche faunistiche nelle acque del lago di Garda e quelle preistoriche. Finita la visita al museo bisogna obbligatoriamente lasciarsi andare nei percorsi labirintici del Castello, cogliendone gli aspetti paesaggistici spettacolari e la profonda cultura castellana pietrificata in portoni, porte, mura, torre, mastio, ecc. del castello scaligero. Le mura, un tempo, servivano non solo a tener fuori le scorrerie dei vari eserciti ma anche per impedire alla popolazione misteriosa delle acque del lago di terrorizzare gli abitanti. Non dimentichiamo che le acque del lago nascondevano una popolazione fatta di anguane, sirene, anguille gi-

ganti, draghi e ancora esseri che si diceva abitassero nelle profondità del lago e che nelle notti di luna piena emergessero per scaraventare le navi e le barche dei pescatori da una parte all’altra dello specchio lacustre. Alle mura orientali era affidato invece il compito di difesa da altrettanti esseri fantastici, provenienti questi dalle dirupate e selvagge pareti del monte Baldo – il mons Polninus romano, il Wald tedesco, da cui deriva il nome – che, proprio in corrispondenza di Malcesine, trovano un po’ di respiro nella Bocca di Navene. Gatti neri, diavoli, ninfe dei monti, streghe, giganti, draghi, erbe aromatiche rinomate che si trasformavano in agghiaccianti tentacoli tesi a catturare il viandante inconsapevole che si aggirava di notte, infestavano le notti degli abitanti e neppure i Santi Benigno e Caro, ritiratisi nell’eremo selvaggio nella soprastante montagna e che si cibavano soltanto di erbe, frutti selvatici e latte di capra, riuscivano a tener lontani. ■



trentinobottegad’artista

di Renzo Francescotti

G

elsomina Bassetti mi viene incontro al cancelletto della casa a Pietramurata in cui abita: al primo piano lei, al secondo i genitori. Era la casa di villeggiatura dei suoi che ora, anziani, vi abitano stabilmente. Con lei ci accoglie Kira, la sua cagna incrociata con un lupo (una razza utilizzata dalla polizia cecoslovacca, specializzato nel seguire le uste). È una cagna bellissima, chiara, argentea e striata di scuro, col muso affilato tipico dei lupi. Lei l’ha dipinta nelle sue tele. Tra lei e l’animale c’è un inteso rapporto, così come

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dipingo la vita che corrode nelle tele di Gelsomina bassetti la solitudine, L’INSPIEGABILE pena del vivere, il pessimismo della ragione, l’inconciliabilità della bellezza e il sapore acre della realtà con gli altri animali che con lei vivono: un gatto, due pavoncelle, un pettirosso (Chicco) semidomestico che va e viene, dormendo in una casetta. Ma il feeling esiste anche con le piante, i fiori del suo ampio giardino: i cespugli di rose in 70 di varietà, di camelie; le piante di oleandri; il grande albero di magnolia… Non a caso ha lei il nome di un fiore particolarmente profumato. Gelsomina si è

diplomata all’Istituto d’Arte di Trento: per alcuni anni ha lavorato come grafica per giornali e pubblicazioni. Poi ha fatto le valigie, è partita per la Germania, dal 1981 frequentando l’Accademia d’Arte di Braunschweig presso il prof. Alfred Gorella (col cognome di un artista di origini italiane trapiantato in Germania). Perché se n’è andata in Germania? A mio avviso – sia pur inconsciamente – ha giocato

il fatto che avesse un nonno materno ebreo-tedesco: si chiamava Arturo Berlin (italianizzato, anzi, trentinizzato sotto il Ventennio in Berlanda), prima progettista di ponti ad Addis Abeba e Asmara e poi, a causa delle leggi razziali e del suo antifascismo (nell’ultimo periodo di guerra teneva nascosti in cantina prigionieri alleati scappati), costretto a fare il carpentiere e infine il falegname a Pietramurata, dove si costruì la casa nel cui laboratorio di falegname Gelsomina ha ricavato il suo studio. Da sempre, Trento, politicamente, culturalmente, artisticamente è stata all’incrocio tra Nord e Sud, tra civiltà germanica e mediterranea. La Bassetti ha guardato soprattutto al Nord, all’espressionismo tedesco nel cui filone ha studiato, si è formata (anche se, come vedremo, non mancano in lei suggestioni italiane). Non stupisce quindi che abbia sin dall’inizio esposto in Germania e in Austria (a Braunschweig, Helmstadt, Hannover; e poi a Bonn, Lunenburg, Rintein,Wunstorf) e ora (dal 15 marzo al 15 aprile 2011) alla Galerie Northburga di Innsbruck). Naturale che


trentinobottegad’artista

GABBANA BOTTEGA D'ARTE

nel mondo tedesco abbia avuto più successo che in quello italiano. Comunque, questa artista trentina, prima di tornarci definitivamente, è stata in Italia, a Trento nel 1989, in occasione della mostra alla Galleria Il Castello, dove è tornata tre anni dopo. E poi a Milano, Firenze, Varese. Di lei hanno scritto critici come Danilo Eccher, Giovanna Nicoletti, Riccarda Turrina, Renato Valerio, Rainer Mügel (neanche tanti, per la verità: chissà perché…). Gelsomina Bassetti dipinge su tele anche di ampio formato, usando un impasto suo a base di olio di lino e terre: un olio magro, prosciugato, graffiato, come le sue immagini (non sopporta la brillantezza degli oli normali, così come le brillantezze della vita). C’è nelle sue tele tutto il senso drammatico congenito negli artisti espressionisti: la solitudine, l’inspiegabile pena del vivere, il pessimismo della ragione, l’inconciliabilità

dell’armonia, della bellezza, con il sapore acre della realtà, le persecuzioni, i sensi di colpa (vi agisce, secondo me, la sua ascendenza ebraica). Di qui le sue molte figurazioni “disarmoniche”di donne e uomini, da soli o in coppia in ambienti spogli (solo qualche boschetto di betulle, alberi prediletti, ridotte al puro tronco, o a puri tronchi accatastati, incombenti): spazi desertificati, abitati da una sottile angoscia. Ma c’è anche (“al femminile”, in un’artista che dipinge “al maschile) il bisogno insopprimibile di amore. Come nelle tele in cui la donna dialoga con una testa di pupo o di bambino, che sboccia in cima al suo braccio (la maternità mancata?) Nella Bassetti sono filtrate anche suggestioni novecentiste (Carrà, Sironi) con il loro bisogno di compostezza, di mistero, (Il Guardiano, L’amore casto): e certe istanze della Transavanguardia. Nelle ultime sue tele il colore (soprattutto quello degli sfondi rossi) è quasi del tutto sparito. Un quadro mi ha particolarmente colpito: una figura umana, drammaticamente incisa, tiene con un guinzaglio rosso un cane, che appare alle sue spalle sfocato, irrimediabilmente perduto. Il senso lancinante della vita che ci corrode, ci lascia indietro, nonostante che noi la continuiamo disperatamente ad ■ amare.

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trentinoattualità

di Pino Loperfido

C

armen fa l’insegnante in una scuola steineriana e ama scrivere. Dalle sue mani e dal suo talento hanno preso vita numerosi libri e volumi di fiabe e di racconti dedicati ai più piccoli che hanno ottenuto anche diversi e importanti riconoscimenti. Ma andiamo per ordine. Carmen di cognome fa Valentinotti, abita a Trento, ma è di origini solandre. Quello che colpisce di lei è la sua umiltà. Questo suo affermare tranquillamente di aver scritto tutti quei libri e di averli tradotti perfino all’estero sorprende, in anni in cui l’ego della gente è cresciuto a dismisura e ci si accapiglia per il classico warholiano quarto d’ora di gloria. Invece l’umiltà di Carmen è debordante e un po’ fuori dal tempo. Ma perché scrive per i bambini? “Diciamo che l’ispirazione proviene dai bambini stessi, dai miei figli e dai miei alunni”. Anche se lei ha cominciato a scrivere già al liceo.

Quant’è bello raccontare Fa l’insegnante, ma ha scritto numerosi (e premiati) libri, tradotti anche all’estero. Carmen valentinotti Ci spiega perché le fiabe sono ancora quelle di secoli fa Storce un po’ il naso quando le nominiamo la ricca produzione attuale di letteratura per bambini. “Vi si scorge – dice Carmen – spesso una sorta di presa in giro verso di loro, un’enfatizzazione di certi loro difetti”. E invece, quando si scrive per i più piccoli è buona norma prenderla alla larga; sì, insomma fare un po’ di giri prima di arrivare al nocciolo della questione. Poi c’è anche la tendenza editoriale (ma anche cinematografica) a manomettere le

fiabe classiche e i racconti della tradizione. Tra gli scrittori, Carmen apprezza molto Roberto Piumini. Chissà perché non si scrivono più nuove fiabe. Carmen ha la risposta pronta: “perché quelle classiche attingevano da una saggezza che purtroppo oggi non c’è più”. “I bambini al giorno d’oggi sono vittime della frenesia degli adulti e della velocità della realtà moderna che non ha tempo per loro. Per questo vanno compresi di più”. La dimensione del racconto ha qualcosa di magico. Questa vicinanza che si stabilisce tra il narratore e il bambino, che li fa entrare in contatto, permette cose che spesso la pedagogia non arriva

nemmeno a prevedere, tanto sono difficili da realizzare. Le nostre vite sono fatte di storie, la nostra stessa vita comincia con un racconto, così come le nostre giornate. E in questa empatia un ruolo ancora più importante lo gioca la lettura ad alta voce. Le storie che Carmen Valentinotti scrive, oltre a brillare per originalità, sono spesso illustrate molto bene. Ma come nascono? La nostra scrittriceinsegnante risponde come rispondono molti artisti, quando sono interrogati sulle ragioni della creatività. “Io non lo so. Posso solo dire quello che dicono gli altri. E cioè che le cose che scrivo toccano il cuore, non in senso sentimentale, ma profondo”. ■

passato da giornalista, ora Tradotta in spagna

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armen Valentinotti è insegnante presso la scuola steineriana di Trento. Ha pubblicato racconti di Natale e altre fiabe, oltre a saggi sulla letteratura per bambini. Nel 2007 ha vinto il concorso letterario “Grenzen - Frontiere” con il racconto intitolato “Madri di frontiera”. Il suo libro “Fiabe toccasana” edito dalle Edizioni Red è stato tradotto in Spagna, con il titolo “Cuentos curalotodo”. Ma negli anni Ottanta, Carmenha frequentato anche i nostri quotidiani. Ad esempio tenendo una rubrica sull’Alto Adige, in cui raccontava efferati crimini dell’800 trentino, come quello compiuto da Orsola Toller di Palù nel 1806.

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trentinoattualità

di Mauro Lando

U

n po’ di merito va al fabbro di Villazzano se dopo cinque anni di lavoro i due volumi del “Dizionario dei fatti, dei personaggi delle storie del Trentino” sono arrivati in libreria. Tra poche settimane sarà infatti distribuito quello riferito al periodo 1976 -2000, mentre quello dedicato al trentennio 1945-1975 è stato pubblicato nel 2008. Bisogna riconoscerlo. Il fabbro Oreste, purtroppo defunto pochi mesi fa, ha inventato e costruito per me cinque robusti carrelli, alti non più di cinque centimetri e resi molto manovrabili da delle ruote con cuscinetti a sfere. Senza di essi non sarei riuscito a spostare agevolmente, e quindi a consultare, qualche pesante metro cubo di pagine di giornali. La facilità di consultazione “fisica” della massa di informazioni contenute in quella montagna di fotocopie, ha reso possibile concretizzare il progetto del dizionario che si basa proprio sulla narrazione dei fatti così come raccontati dai giornali. Dato al fabbro quello che è del fabbro, devo ora esaudire la richiesta di “Trentinomese” di raccontare perché e come mi sono imbarcato in questa avventura editoriale e quale era il mio obiettivo. Si tratta di un lavoro che credo non abbia precedenti, ossia il raccontare i principali fatti accaduti nell’ultimo mezzo secolo così come i cittadini li hanno conosciuti leggendoli sui giornali. Il perché è presto detto: nella mia quarantennale esperienza di giornalista mi sono spesso trovato in imbarazzo nel ricostruire episodi e storie lasciando insoluta la domanda che mi ponevo, ossia “come è andata a finire? Oppure “co60

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Taccuino di un cacciatore di notizie

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Arriva finalmente in libreria il secondo volume del Dizionario Trentino compilato da Mauro Lando che ci raCconta, in prima persona, la genesi di questa imponente opera me è cominciata?” Se avevo difficoltà io a rispondere a queste domande, che pure ero “del mestiere”, immaginavo la difficoltà che potevano avere altri che erano interessati a conoscere, o a ricordare, episodi del passato prossimo, ma per i quali non vi è documentazione consolidata. È in questo quadro che nascono le cosiddette “leggende metropolitane” che spesso creano verità che non esistono. E si sa che “verità sbagliate” sono quelle che più difficilmente trovano correzione. Lo dimostra la favola, tutt’ora persistente, che nel 1954 la cacciata del-

la scultura delle naiadi nude dalla fontana di piazza Venezia sia stata provocata da un mal riposto pudore. Insomma, per usare un’allocuzione ora di moda, si è voluto costruire un dizionario della memoria storica. Se il risultato è accettabile lo deciderà il lettore, anche perché le centinaia di voci contenute dei volumi possono anche essere lette come delle piccole narrazioni. Il come questi volumi si siano formati va spiegato. Il punto di partenza sono stati i giornali quotidiani e così ho proceduto alla lettura di quanto scritto dal 1945 al 2000. Non ho letto tutte le pagine di tutti i giorna-

li, ma ho letto un quotidiano per ogni giorno dell’arco dei 55 anni presi in considerazione. Concretamente, salvo i primi periodi del dopoguerra, ho letto “mesate” de l’Adige o dell’Alto Adige (oggi Trentino) fotocopiando le pagine che racchiudevano le notizie che mi interessavano e che poi hanno costituito le fonti delle voci del dizionario. La scelta di utilizzare soprattutto i quotidiani si basa sul fatto che è quello il luogo dove ogni giorno si trovano le notizie, mentre i settimanali ed i periodici, altrettanto importanti fonti informative, si impegnano soprattutto sugli

un’opera monumentale di 1300 voci

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l secondo “Dizionario dei fatti, dei personaggi e delle storie del Trentino (1976 – 2000)” in libreria tra poche settimane ospita nelle sue 696 pagine 684 voci che, aggiunte alle 613 del primo volume (1945 – 1975), formano un corpus di 1297 voci. In esse si raccontano gli avvenimenti succedutisi, gli uomini che ne sono stati protagonisti e le storie che si sono sviluppate nel corso della seconda metà del secolo scorso. Se a questi numeri si aggiungono quelle che potremmo definire “sub – voci” la cifra supera ampiamente i duemila riferimenti. Il risultato, ossia i due volumi del Dizionario, è stato possibile sfogliando i giornali in edicola dal 26 aprile 1945, ossia dall’indomani della Liberazione e consultando i 26.571 articoli che sono poi entrati nel database. Tutto questo allo scopo di offrire, sotto forma di tanti racconti, una sorta di enciclopedia della “memoria storica” dello sviluppo, degli inciampi e delle rincorse della comunità trentina negli ultimi decenni.


approfondimenti e commenti, talvolta poi ripresi dai quotidiani. Il luogo della consultazione sono state le Biblioteche comunali di Trento e Rovereto, alle quali va il mio ringraziamento per il sostegno e la collaborazione e nelle cui sale ho vissuto a lungo in questi ultimi anni. La massa delle fotocopie delle pagine e delle notizie in esse contenute è stata successivamente ordinata in un database, per realizzare il quale le ore di lavoro non si contano. Tutto l’impegno si è poi concentrato sulla tastiera del computer. Infine, quale era il mio obiettivo, anzi la mia speranza? Quella di fare qualcosa di

utile, di offrire cioè un testo in cui emergesse il passato prossimo che è il periodo in cui maggiormente la memoria sfuma, perché trascorso in fretta. Utile per chi ha piacere di rispondere alle proprie domande o curiosità inappagate su “come è andata a finire” o “come è cominciata”, ma anche utile per chi deve fare fronte allo sviluppo di quei fatti e decisioni che hanno caratterizzato i decenni appena trascorsi. Utile, infine, per chi vorrà interpretare quelle pagine come una storia delle storie raccontate dai giornali. A conclusione del lavoro mi pare di poter commentare che in Trentino l’informazione dell’opinione pubblica non è certo mancata in questo ultimo mezzo secolo. La politica, un po’ meno l’economia nei primi decenni, la pubblica amministrazione, l’urbanistica, l’ambiente, l’industria, il sindacato, la cronaca nera e giudiziaria, la cultura, le polemiche e gli scontri, lo sport e tutto il resto non sono mancati sui giornali e quindi nella conoscenza all’interno della comunità. Rispetto ai primi

decenni la crescita più forte dell’informazione è stata nei confronti della cronaca delle vallate e delle borgate più periferiche. Non tutto naturalmente è roseo, soprattutto per la ripetitività e la ridondanza informativa degli ultimi anni. In più, emerge la consapevolezza che è cresciuta sulle pagine di cronaca la rivendicazione campanilistica: tutto è addebitato genericamente a Trento, inteso come Provincia, mentre in periodi più lontani appare più diffusa la consapevolezza di quello che era possibile realizzare in loco. Sembra che “l’effetto città”, perseguito dal primo piano urbanistico, sia naufragato nell’effetto rivendicazione. Oppure questa impressione è solo il riflesso di un giornalismo gridato che recentemente ha avuto un periodo in cui era particolarmente in auge. Al di là di questo, va detto anche che nell’elaborazione delle voci del Dizionario ho voluto sfumare certe asprezze che la cronaca di tutti i giorni offre. A distanza di anni spesso non hanno più senso ed anche i

protagonisti sono cambiati; semmai vale il senso delle cose e degli avvenimenti. Questa mia fatica, di cui i veri giudici saranno i lettori, si chiude al 2000, pur non mancando i riferimenti successivi in alcune vicende che hanno avuto il loro compimento nei primi anni oltre il Duemila. L’editore, a cui va il mio ringraziamento, mi ha chiesto se ho intenzione di mettere in cantiere un Dizionario 20012010. La mia risposta è stata: “No grazie, voglio vivere”. L’impegno degli ultimi cinque anni mi è bastato. Naturalmente in tutto questo lavoro c’entra anche mia moglie Gabriella, la quale adesso è pronta per vincere le Olimpiadi della pazienza. ■

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FASHION VICTIM LO STILISTA DElL’ITALIAN FASHION TEAM E DI MISS MONDO ITALIA 2011 La passione per la moda ce l’aveva fin da piccolino. Così, dopo essersi laureato in Biologia, Maxmilian Cantarella, trentino delle sponde del Garda, nel 2009 registra il suo marchio con il quale inizia a portare in passerella i suoi abiti.
Il debutto vero è a Roma, con la sfilata Moda Eur, poi quella per la “galleria Pignatelli”.
Nel febbraio del 2010, grazie all'agenzia AMF, approda alle selezioni regionali di Miss Mondo Italia a Milano, dove veste la vincitrice Giada Pezzaioli durante la prima selezione nazionale a Gallipoli.
 Dopo Miss Mondo Italia segue le tappe delle selezioni regionali lombardia di Miss Stella d’Europa con la Kimifashion.
Lo stesso anno partecipa anche al Vart (Festival dell’arte in trentino) e, contemporaneamente, veste Elisa Gardini, vocalist di Match Music.
Nel settembre 2010, Maxmilian si aggiudica il primo premio al concorso nazionale “Stelle emergenti” di Gragnano, in Campania.
Nello stesso mese è lui a vestire le ragazze della NIM (Nazionale italiana modelle) durante un galà della moda a Padova.
Dallo scorso dicembre sta seguendo nuovamente le tappe delle selezioni di Miss Mondo Italia 2011, di cui sarà lo stilista ufficiale dell’intero concorso. E stilista ufficiale, a partire da quest’anno, lo è anche dell’Italian Fashion Team, il nuovo nome della Nazionale italiana modelle.

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Come valorizzarsi del vos con i vecchi tro armadio abiti del personal con i consigli stylist Maxmilian Cantar ella

FASHION VICTIM

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on dei semplici trucchi ogni capo può diventare un abito nuovo, che permetta di valorizzare una donna. Partiamo innanzi tutto dal concetto di moda e tendenza. Io credo che la moda la creiamo noi stessi, indossando qualsiasi cosa ci faccia sentire bene. Questo è il primo consiglio che dò ad ogni donna che vesto. L’abito non deve fare apparire bella la donna, ma bensì il contrario: deve essere la donna a valorizzare l’abito che porta. Per far sì che questo avvenga bisogna stare bene con quello che si porta.Questo per me è moda. La tendenza, invece, è il voler copiare gli altri, e questo non è un concetto che io approvo, anche se, per fortuna, ormai la moda è talmente variegata di stili che si è sempre di tendenza. Tornando a noi, come possiamo valorizzarci? Se una donna possiede un bel decolté perché nasconderlo? Dovrebbe essere il suo punto di forza. Lo stesso vale per altri punti del proprio corpo, dalle gambe alle forme. Come possiamo riutilizzare un abito, una camicia o una gonna? Apriamo l’armadio e prendiamo quella camicia ormai logora dal tempo. Possiamo cambiare colore o riportarlo al suo colore originario: ormai esistono in commercio diversi coloranti che con un semplice lavaggio in lavatrice ci permettono di far rinascere il nostro vecchio capo. Attenzione al materiale del capo stesso, però: i sintetici non possono essere utilizzati. Se la camicia ha il collo e i polsini usurati, basta scucirli e rigirarli, oppure basta scucire il collo e renderlo alla coreana. E se i polsini sono lisi si può sempre optare per rendere la manica della camicia a tre quarti, creando dei piccoli polsini. Una volta cambiato il colore e sistemato collo e polsini la vostra camicia potrà essere ulteriormente abbellita inserendo delle pietre dure o degli Swarosky: in men che non si dica e con una spesa minima avrete creato un nuovo capo da poter indossare nuovamente. Se invece di una camicia abbiamo una vecchia gonna a cui teniamo, le altrenative sono due: accorciarla o allungarla. Vogliamo allungarla? Cerchiamo nell’armadio un vecchio indumento che non ci serve più e che sta bene con il colore della gonna: potremmo ad esempio creare delle strisce di stoffa da applicare alla gonna in modo da creare delle balze. Potremmo poi applicare alla gonna delle catenelle che si trovano in merceria per renderla così più aggressiva, ma allo stesso tempo elegante.


trentinomoda

di Francesca Negri

DAl cielo di TRENTO A SKY CAMILLA DELAI è UNA GIOVANE TRENTINA CHE, TRASFERITAsi A ROMA, STA INIZIANDO A MUOVERE I PRIMI PASSI NELLA MODA E IN TV

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e cose più belle capitano sempre quando meno te lo aspetti e, spesso, quasi per gioco. È successo anche a Camilla Delai, trentina doc classe 1989 con radici romane, che, stanca della monotonia di Trento qualche mese fa ha deciso di prendere armi e bagagli e trasferirsi all’ombra del Cupolone, dove ad accogliere c’erano nonni, zii e gran parte della sua famiglia. Ma a Roma, a differenza che a Trento, per una bella ragazza come Camilla le opportunità si moltiplicano. Camilla, cosa ci fai, adesso, sui cataloghi di moda? Non studiavi Mediazione linguistica? Sto ancora studiando Lingue, qui a Roma alla Sapienza. Mi sono trasferita qui a giugno dell’anno scorso perché avevo bisogno di cambiare aria… Così, tra le tante cose che ho fatto una volta arrivata a Roma è stato un book fotografico: era uno sfizio che volevo togliermi, niente di più. E invece cosa è successo? La fotografa con cui ho fatto

il book ha insistito perché lavorassimo assieme. Così ho iniziato a fare un sacco di lavori, look book cataloghi, sfilate in showroom… Insomma, sto guadagnando proprio un bel gruzzoletto! Quindi ora sogni una carriera in questo campo? Macchè. Il mondo delle fotomodelle resta un hobby, io voglio fare l’interprete. Quello della moda e dello spettacolo è un ambiente che mi ha sempre attirato moltissimo, ma conoscendolo bene ritengo che non faccia proprio al caso mio, troppa superficialità. Invece Sky… Sky? Sì, saltuariamente lavoro per il canale 479 di Sky. Ogni tanto mi chiamano e mi chiedono se sono disponibile per qualche trasferta: sono stata in Sardegna e a Taormina, a eventi di design, lusso e così via, tutti come inviata. Ecco, fare la giornalista mi interessa molto di più che sfondare in tv. Prossimi obiettivi? Laurearmi tra un anno e poi fare la specialistica. 63

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trentinoattualità

www.trentofestival.it

CInema d’Alta quota 59° TRENTOFILMFESTIVAL Montagna, Società, Cinema, Letteratura: Dal 28 aprile all’8 maggio Trento torna a essere la capitale internazionale della montagna

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opo l’apertura ufficiale del festival venerdì 29 aprile all’Auditorium Santa Chiara, con la proiezione del classico muto Der Grosse Sprung, film del 1927 del regista tedesco Arnold Fanck e le musiche inedite di Giovanni Bonato eseguite dal violoncellista Mario Brunello accompagnato dal celebre Coro della SAT (una coproduzione con Trentino Marketing e in collaborazione con il Museo nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi” di Torino), Cave of Forgotten Dreams il nuovo documentario del maestro tedesco Werner Herzog, realizzato con la tecnologia 3D, sarà l’evento speciale che sabato 30 inaugurerà l’intensa settimana di proiezioni al Cinema Modena, le cui 3 sale ospiteranno fino a domenica 8 maggio sia il Concorso Internazionale, tradizionalmente concentrato sul documentario e il cortometraggio, che le sezioni parallele del festival: quelle confermate come “Terre alte”, “Alp&Ism”, “Eurorama” e la selezione di lungometraggi di fiction, oltre a quelle introdotte in questa edizione come “Destinazione Finlandia” (programma dedicato a un paese, regione o cultura, all’esordio con un focus sulla 64

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Finlandia) e "Orizzonti vicini" (con i film realizzati in Trentino Alto-Adige o da autori nati o attivi in regione). Il 2011 è inoltre un anno che assomma alcune importanti ricorrenze per il mondo dell’alpinismo. Due di questi importanti capitoli della storia dell’alpinismo rivivranno al TrentoFilmfestival con un protagonista d’eccezione, Reinhold Messner in persona, che ritorna al festival a distanza di sei anni nel ruolo di conduttore delle serateevento. Domenica 1 maggio, l’uomo che ha fatto della salita in solitaria il suo credo, ripercorrerà all’Auditorium di Trento, in una serata dal titolo “100 anni di free solo. Dal Campanile Basso di Paul Preuss ad Alexander Huber”, la storia dell’alpinismo solitario, a partire dalla leggendaria figura di Paul Preuss che 100 anni fa saliva in libera la parete est del Campanile Basso ad Alexander Huber. La seconda serata evento con Reinhold Messner all’Auditorium Santa Chiara, venerdì 6 maggio si annuncia ancora più emozionante: “Montagna, pericolo ed esposizione”. Walter Bonatti e Pierre Mazeaud, i 50 anni di un’amicizia nata nella tragedia del Pilone Centrale

del Frêney. Il tema del pericolo, inevitabile in montagna e dell’esposizione al rischio che l’alpinista accetta consapevolmente, saranno il focus di questo incontro. Un altro protagonista degli incontri alpinistici al TrentoFilmfestival sarà il 5 maggio all’Auditorium S. Chiara il britannico Leo Houlding, 30

anni, uno degli arrampicatori inglesi di punta e tra i più talentuosi alpinisti al mondo, oltre che esperto base jumper. Poliedrico, temerario, è in grado di dominare le difficoltà estreme nell’arrampicata sulle severe falesie inglesi, quelle del Peak District in particolare, come di ascendere ■ l’Everest.

I PRIMI 25 ANNI DI MONTAGNALIBRI

L’

anima cinematografica di TrentoFilmfestival si completa in quella letteraria rappresentata da ben 25 anni dalla rassegna internazionale dell’editoria delle alture MontagnaLibri, che ancora una volta prenderà possesso dello spazio espositivo nella centrale Piazza Fiera. A spegnere le 25 candeline di MontagnaLibri nella giornata inaugurale del TrentoFilmfestival sarà un personaggio di spicco del panorama letterario italiano, lo scrittore e alpinista Erri De Luca, protagonista del recital La difficile arte della fuga. La kermesse letteraria, oltre all’esposizione proporrà un ricco calendario di appuntamenti.


Castel Pergine

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Una cena romantica, Un pranzo tra amici, Una festa con parenti in Un qUadro da castello...

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etti una sera a cena, a lume di candela, nella nicchia di un antico castello, in una sala rinascimentale con la stufa maiolica nell’angolo e i mobili d’epoca… È la magica atmosfera che si respira al Castello di Pergine, il maniero che dalla sommità del Tegazzo domina la Valsugana con la sua imponenza e medievale bellezza. Un tempo fortezza dei capitani del Tirolo e successivamente residenza dei principi vescovi tridentini, oggi il castello ospita un raffinato ristorante. Aperto dall’8 aprile fino alle festività dei Santi, Castel Pergine propone la tipica cucina trentina ma con un tocco di fantasia e creatività che la rende particolarmente seducente. Una cucina raffinata che privilegia le cotture leggere, le paste fatte in casa o l’olio d’oliva. In questo periodo primaverile Verena Neff e Theo Schneider che gestiscono il ristorante da parecchi anni propongono un menu di stagione con un flan di asparagi selvatici su salsa ai fiori di tarassaco e prosciutto crudo, dei ravioli di formaggio mocheno su salsa di uova e asparagi croccanti, un rotolo d’agnello ripieno di carciofi con salsa al timo e limone e per finire un tortino tiepido al the verde e arancia con gelato all’acqua di millefiori. Il tutto costa Euro 34,00 senza vini e Euro 45,00 con i vini abbinati. i tempi di ieri e di oggi si fondono

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astel Pergine vuol anche dire l’incontro tra arte antica e arte moderna, un progetto che Theo e Verena portano avanti dal ’93. Nel 2011 sono collocati una trentina di opere di Graziano Pompili, artista emiliano, nel parco selvaggio entro le due cinte murarie e nel giardino interno del maniero. Nelle sale del castello si trovano altre opere. Tutto questo, con un tocco di originalità, fa rivivere il fascino di ieri nel tempo di oggi.

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trentinopanorama di Antonia Dalpiaz

La guerra di klamm

a trento, Uno dei testi di drammaturgia contemporanea più frequentemente messi in scena in Germania. A chiudere, al teatro sociale, anche un classico di Eduardo: “Le bugie con le gambe lunghe” proposto dalla Compagnia di Luca De Filippo

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www.centrosantachiara.it

l mese di aprile chiude il sipario sulle stagioni di prosa e ci si prepara agli appuntamenti estivi, distribuiti sia in città che nelle zone periferiche. Il bel cartellone proposto da Trento Oltre, che quest’anno ha veramente offerto al suo pubblico (prevalentemente giovane) una serie di allestimenti convin66

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centi, non solo dal punto di vista del contenuto ma anche da quello propriamente interpretativo. Sicuramente molto di quanto visto ha convinto di più di quello offerto dalla Stagione di prosa ufficiale, piuttosto debole e non del tutto all’altezza delle aspettative. Il 6 aprile, la compagnia Gank di Genova sarà in scena


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con “La guerra di Klamm”, attualmente fra i quattro testi di drammaturgia contemporanea più frequentemente messi in scena in Germania. L’autore è Kai Hensel, nato ad Amburgo nel 1965, noto anche per un altro importante monologo “Quale droga fa per me”. Firma la regia Filippo Dini. A calarsi nel ruolo dell’insegnante Klamm sarà Antonio Zavatteri che si confronterà con una classe (il pubblico) che gli ha dichiarato una guerra di mutismo. Egli è infatti accusato di aver provocato il suicidio di uno studente con un voto negativo che ha determinato la sua

bocciatura. La pièce è uno studio raffinato sui rapporti di forza, sulla violenza del silenzio contro quella della parola. La Stagione di Prosa si chiude, invece, il 7 aprile al Teatro Sociale con “Le bugie con le gambe lunghe” scritto da Eduardo De Filippo e proposto dalla Compagnia di teatro di Luca De Filippo, che ne sarà anche interprete e regista. La commedia fu scritta nel dicembre del 1946, subito dopo il debutto napoletano di “Filumena Marturano”. Il successo straordinario di Filumena costrinse la compagnia a rimandare l’uscita del nuovo lavoro, che vide le scene solo un anno dopo. Il titolo della commedia – “Le bugie con le gambe lunghe” – rovescia il proverbio popolare, perchè secondo Eduardo “ dobbiamo aiutarle a camminare le bugie con le gambe lunghe, per non far cadere l’impalcatura della società”, mentre quelle con le gambe corte sono puerili e appartengono al mondo dei bambini. È la storia di Libero Incoronato, un uomo modesto, onesto e dignitoso che deve fare i conti con dei vicini di casa più che mai intenzionati a coinvolgerlo, suo malgrado, nelle loro squallide vicende. Vista l’impossibilità di smascherare le menzogne, l’uomo decide di adeguarsi in modo provocatorio, ampliando i fatti fino ■ al paradosso.

“marco Pantani” a teatro

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ue gli spettacoli di aprile per la stagione di Rovereto, il primo, in scena sabato 2 aprile, è dedicato ad un grande ciclista, tragicamente scomparso:“Marco Pantani - il campione fuori norma” di Alessandro Albertini, liberamente tratto dal libro “Il capro espiatorio – il rituale vittimario: il caso Pantani” di Maria Rita Ferrara. Ne sono interpreti Alessandro Albertin e Michela Ottolini che cura anche la regia. Il 5 giugno 1994, Marco Pantani scala il Passo Mortirolo come fosse una semplice collina e conquista il cuore dei tifosi italiani. Quel Giro d’Italia diede il via ad una carriera straordinaria, costellata sia di storiche vittorie ma anche di infortuni. Una data uguale, cinque anni dopo, pone invece fine ai suoi sogni: proprio il 5 giugno 1999, a Madonna di Campiglio viene fermato perchè il suo sangue ha valori fuori norma. Da quel momento esplode un accanimento mediatico e giudiziario senza precedenti. È servito a qualcuno? È possibile che Pantani sia stato un capro espiatorio per lo sport italiano? Di questo ed altro parlerà lo spettacolo. Venerdì 15 aprile, al Teatro alla Cartiera, fuori abbonamento, è di scena “La luce in fondo al tunnel: Galleria Adige Garda” di Lanfranco Barozzi, regista ed interprete lui stesso assieme a Maurizio De Zanghi, Ernesto Manzana, Alessio Razore, Mara Benedetti, Attilio Raffaelli e Armando Girardi. Lo spettacolo, che racconta la storia della Galleria Adige Garda, si sviluppa attorno ad una sorta di dialogo continuo fra la storia ufficiale, raccontata da un narratore, e le vicende individuali recitate dagli attori. Nelle loro parole scorrerà la memoria quella legata alla scomparsa del lago di Loppio, la dittatura, la migrazione degli operai del sud Italia, gli incidenti sul lavoro. Il tutto sottolineato dalla musica ideata da Pino Angeli e Fausto Vicenzi.

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a quattro ville in fiore, è una manifestazione non competitiva che coinvolge il Comune di Tassullo e i Comuni limitrofi. La partenza è fissata per il giorno 1 maggio 2011 dal Comune di Tassullo presso il magazzino frutta SARC alle ore 9.30. Il percorso sarà quello classico: Tassullo, Campo, Nanno, Pavillo, Rallo, Sanzenone, Tassullo e sarà segnato con delle frecce rosa lungo il percorso. Per giungere a Nanno i concorrenti attraverseranno strade di campagna circondati dai meli in fiore. Giunti a Nanno si potrà ammirare Castel Nanno che gentilmente i proprietari concedono il passaggio interno. Castel Nanno è una massiccia costruzione quadrangolare con torre incorporata, protetto da una cortina a pianta quadrata. All’interno del castello, secondo la tradizione popolare, si trova una pietra con tre croci a ricordo della morte di altrettante

QUATTRO VILLE IN FIORE La partenza è fissata per il primo maggio. Da Tassullo a tassullo, attraverso uno scorcio della valle di non streghe avvenuta nel 1634. lasciano il paese di Nanno si giunge a Pavillo, dove i concorrenti potranno ammirare la canonica, una costruzione molto antica caratterizzata da un portico con logge e una torre romanica. A Pavillo è fissato anche un primo ristoro. Il secondo si tiene a Rallo. Il percorso prosegue fino a giungere a Castel Valer, di proprietà del Conte Spaur, che gentilmente concede il passaggio sulla sua proprietà. Il maniero si trova nel cuore

delle quattro ville ed è caratterizzato dalla sua torre ottagonale alta 40 m. che sovrasta l’intero paese. Il castello è diviso in due parti: castello di sopra e castello di sotto dove è possibile ammirare una colonna romanica alla base del mastio. All’interno dello stesso si trovano numerosi quadri ed affreschi. Nella chiesetta del castello, consacrata nel 1473, si possono ammirare gli affreschi dei fratelli Baschenis. Lasciato il castello, si giunge

nella piazza del Comune di Tassullo, dove i concorrenti potranno ammirare Palazzo Pilati, sede del Municipio. Il percorso termina presso il luogo di partenza, il magazzino frutta SARC. Qui saranno allestiti stan gastronomici di prodotti tipici. Va ricordato che a contorno della manifestazione si potranno ammirare i meli in fiore della Val di Non (epoca in cui si dice che la Valle si veste da sposa) sede della produzione Melinda che, con i loro colori e profumi inebrianti, conquistano i cuori dei concorrenti. Organizza la Pro Loco di Tassullo. Il tempo massimo di percorrenza è di 3 ore e trenta. Servizio ristoro al termine della corsa. ■

A caldonazzo, “meli in fiore“ e mercatino in corte

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na festa molto attesa che arriva ogni anno, a metà strada tra la primavera e l’estate. Protagoniste della festa – “I Meli in Fiore”, in programma il primo di maggio – sono la fioritura e la mela, la cui coltivazione caratterizza la campagna di Caldonazzo, tra l'abitato e il lago. Bancarelle con le mele, assaggi enogastronomici e artigianato animeranno il centro storico, attirando come di consueto numerosi visitatori. Nella vicina e suggestiva Magnifica Corte Trapp si terrà, invece, un mercato riguardante oggetti antichi, prodotti eno-gastronomici del Trentino, artigianato vario e prodotti realizzati da hobbisti. Saranno ospiti del Mercatino i famosi Rigattieri Tirolesi, Tiroler Trödler, che sono un gruppo proveniente dal Tirolo, da sempre attento alla cura della qualità degli oggetti. Quest'anno si aggiunge anche un Rigattiere di Salisburgo, uno dei rigattieri con una delle più ampie esposizioni di oggetti e mobili storici. Nell'esposizione si potranno acquistare mobili antichi, porcellane, cartoline, libri, artigiano locale, tovaglie e tendine ricamate a mano. L'iniziativa nasce sulla scia della rivalutazione della tradizione e dell'immutabile fascino che questi oggetti

emanano, molti dei quali sono andati perduti nel corso delle guerre mondiali e riportati da abili restauratori al loro aspetto originale. Accanto alla manifestazione, si potranno degustare prodotti tipici delle regioni italiane, come pasticceria siciliana, prodotti tipici della Puglia, prodotti di cosmesi naturale, che renderanno ancora più gustosa e piacevole la visita al mercatino. Il tutto sarà circondato dalla meravigliosa atmosfera medioevale del cortile interno del maniero della Corte, gli antichi portici del decimario erano già sede di mercati 500 anni fa.

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davide van de sfroos ”Yanez” È il titolo del suo nuovo album e del tour che approderà venerdì 8 aprile all’Auditorium di Levico terme per l’unica data in regione proposta da Piattaforma Eventi

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er chi si è nutrito da ragazzino dei capolavori salgariani come quelli dei cicli dei Pirati della Malesia o del Corsaro Nero, sentire una canzone dedicata a Yanez ha fatto un certo effetto. A portare un brano in omaggio celebre corsaro portoghese Yanez De Gomera, amico fedele di Sandokan nel ciclo romanzesco nato dalla penna di Emilio Salgari, è stato Davide Van De Sfroos. Sul palco dell’Ariston il can-

tautore ha proposto infatti una canzone scritta e cantato in dialetto “tremezzino” (o laghée) per dimostrare che anche il dialetto può avere il suo spazio in una manifestazione come Sanremo. Proprio “Yanez” dà il titolo anche al suo nuovo album e al tour che, partito lo scorso 26 marzo da Locarno, approderà venerdì 8 aprile all’Auditorium di Levico Terme, per l’unica data in regione proposta da Piattaforma Eventi. Anticipato dall’omonimo singolo arrivato quarto all’ultima edizione del Festival di Sanremo, “Yanez” si compone di 15 brani scritti e arrangiati da Davide Van De Sfroos, Ales-

sandro Gioia e Angapiemage G. Persico, che alternano momenti di allegria ad altri di più intensa riflessione, storie dure e suoni aspri, dominati dagli strumenti acustici, mentre le suggestioni musicali attingono da quello che, fin dall’inizio, è il mondo sonoro caro a Van De Sfroos: il folk, nell’accezione più ampia del termine, il rock venato di blues, qualche aroma country e perfino speziature sudamericane. A suonare on stage con il cantautore laghée gli stessi musicisti che lo hanno accompagnato in tour in tutti questi anni: Davide “Billa” Brambilla (fisarmonica, tastiere e trom-

ba), Angapiemage Galliano Persico (violino), Maurizio “Gnola” Glielmo (chitarre), Paolo Legramandi (basso) e Marcello “Bread” Schena (batteria). Fra i pezzi che si ascolteranno anche a Levico quelli del nuovo disco come “El Carnevaal de Schignan”, “Dona Lüseerta”, “Il Camionista Ghost Rider”, “Long John Xanax”, “La Machina del Ziu Toni”, “El Pass del Gatt”, “Setembra”, “Dove non Basta il Mare”, “Il Reduce”, “La Figlia del Tenente” e la “Rosa del Vento” accanto ai maggiori successi di un percorso lungo ormai quasi vent’anni. A Sanremo, oltre a proporre

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Grande menu di Pasqua

il brano “Yanez”, Davide si è anche esibito insieme ad Irene Fornaciari nella serata dei duetti di venerdì 18. Per Van De Sfroos si tratta dell’ultimo capitolo di un percorso artistico iniziato a metà degli anni Ottanta nei “Potage”, gruppo di ispirazione punk e poi con la band dei De Sfroos con cui produce le prime registrazioni in studio. Nel ’99 ecco il suo primo album da solista “Breva & Tivan”, che suscita un forte interesse da parte della critica. Nello stesso anno Davide riceve il Premio Tenco come “Miglior Autore Emergente”. Quasi contemporaneamente viene pubblicato il minicd “Per Una Poma”, seguito dall’album “…E Semm Partii”, che entra in classifica ottenendo un successo clamoroso e conquistando il disco d’oro con 50mila copie vendute. Quasi tutte le sue canzoni fanno capo al lago, al suo spirito profondo, ai suoi lati sporchi e puliti, alle sue luci ad alle ombre, ruotando attraverso tutti i paesi rivieraschi, senza mai però perdere d’occhio la città. La maggior parte dei suoi testi è pensata, scritta e cantata dunque in dialetto:

una lingua più che un dialetto, resa ancor più realistica e forte da storie assolutamente poetiche. Fra i punti focali della sua carriera quella del 19 aprile del 2008 quando, dopo la pubblicazione del suo penultimo album “Pica!” Van De Sfroos suona, per la prima volta, al Forum di Assago (Milano): il risultato è un clamoroso sold out con 12mila spettatori. E sono numeri che fanno rumore per un artista che come lui ha scelto la strada del dialetto, ma è anche l’anteprima di un corposo tour estivo, che porta l’artista nei maggiori festival e piazze del Paese. A ottobre, come abbiamo già scritto, giunge per “Pica!” il prestigioso riconoscimento con la Targa Tenco 2008 come “miglior album in dialetto”. Nello stesso anno la Regione Lombardia affida a Davide il ruolo direttore artistico di “Id&m – Identità & Musica”, il primo festival dedicato alla musica dei territori che ha luogo il 7 e 8 novembre 2009 nella suggestiva cornice del Teatro degli Arcimboldi di Milano. Il festival è teatro di uno storico duetto: Francesco De Gregori invita Davide sul palco a cantare “Generale”, intrecciata con “Sciuur Capitan” del cantautore laghèe. Il 13 novembre parte dalla Valtellina, con un doppio sold-out, il “Davide Van De Sfroos show”, nuovo tour teatrale del cantautore che si conclude nella primaverea 2010. È uno spettacolo a tutto tondo, in cui accanto alla musica dal vivo e ai personaggi delle canzoni sono protagonisti le parole, le visioni, gli ospiti e le invenzioni di un artista fuori dagli schemi. Ormai il suo nome è diventato garanzia di ballate folk e suggestioni dialettali con testi che comunque non sono mai di chiusura ma di apertura, partendo dalla sua tradizione, verso il mondo e oltre ogni localismo nel segno della musica. ■

Il Ristorante Everest è lieto di presentare il menu che sarà proposto per festeggiare la Santa Pasqua L’Aperitivo di Benvenuto *** Il saccottino di verza con coniglio e zucca su fonduta di Fontina *** Le crespelline di grano saraceno con petto di faraona e verdurine Il frollino farcito agli asparagi e Asiago *** Il filetto di branzino con pesto di tarassaco e carciofini dorati *** Il sorbetto della Casa *** Il capretto pasquale con polentina di Storo e asparagi nostrani *** Il Dessert al carrello Prezzo: Euro 35,00 bevande escluse. Bambini fino a 5 anni gratis. Bambini da 6 a 12 anni sconto 50% È gradita la prenotazione allo 0461-825300

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Lirismi musicali La stagione filarmonica offre due perle musicali: the King’s Singers e l’organista tedesco Ulrich Walther

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ltimi due appuntamenti in questo mese di aprile per la prima parte della Stagione dei Concerti della Società Filarmonica di Trento che, nel suo 216° anno di attività, si propone agli appassionati del Trentino con una serie di concerti di altissimo profilo, che spazia a tutto campo nella musica cameristica e riprenderà il prosimo 7 ottobre. Sul palco della Filarmonica, unedì 4 aprile, ci saranno The King’s Singers con la performance “In Love And War”. Definito dal “Times” gruppo “inossidabile da oltre quarant’anni, pur cambiando elementi di quando in quando” e da “Gramophone” “incantevole all’ascolto dalla prima all’ultima nota”, The

King’s Singers sono un ensemble davvero straordinario tra i più amati dal pubblico e acclamati dalla critica di tutto il mondo, con un repertorio ricco e variato che va da Gesualdo a György Ligeti e Michael Bublé. Noti a livello internazionale per le loro esibizioni in campo classico e nella musica antica, i King’s Singers mantengono quella brillantezza che è la gioia di tanti ammiratori anche nel repertorio più leggero, assieme ad una perfetta intonazione, l’impeccabile fusione vocale, la chiarezza dell’articolazione e i tempi perfetti. Il coro è formato da David Hurley, controtenore (alla sua ventunesima stagione col complesso), da Paul Phoenix, tenore (quattordicesima stagione),

da Philip Lawson, baritono (diciassettesima stagione), da Christopher Gabbitas, baritono (settima stagione), da Timothy Wayne-Wright controtenore (seconda stagione) e dal nuovo arrivato Jonathan Howard, basso, di 23 anni. Il lavoro dei sei cantanti esige una grande natura musicale, abilità vocale, presenza scenica e una resistenza fisica notevole per poter rimanere in tournée nove mesi all’anno affrontando oltre 120 concerti in tutto il mondo. Nel corso dello stesso concerto il loro repertorio può variare dalla Polifonia rinascimentale, ai madrigali, alla musica popolare o folk fino alla musica contemporanea da loro commissionata o al pop, perché la regola dei

King’s Singers è da sempre che tutto è musica. Lunedì 11 aprile, spazio, invece, all’organo di Ulrich Walther con un programma di sala che prevede composizioni di J.S. Bach. Nato nel 1980 a Hagen, la sua attività concertistica lo ha visto partecipe di importanti festival organistici, da Norimberga a Los Angeles, dalla Cattedrale di Chartres ad Edimburgo. Ha registrato per diverse stazioni radiofoniche e alcuni CD riservati particolarmente a Max Reger. “Risuona l’organo della Filarmonica – spiegano gli organizzatori della rassegna – restaurato nel 2001, si è rivelato, come desideravamo, mezzo per vivere nella nostra Sala le esecuzioni dei migliori organisti europei. Dopo le ardite sperimentazioni delle scorse stagioni, lo strumento viene chiamato a restituire al pubblico alcune delle pagine più classiche della letteratura organistica europea”. ■

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erca l’essenzialità, l’anima profonda della musica Niccolò Fabi. Una ricerca che passa evidentemente per forme sempre più essenziali, scarne ed emotivamente profonde come quelle che si annunciano nel suo nuovo “Solo Tour 2011” con sedici tappe primaverili in tutta Italia. Un live con cui il cantautore romano approderà in Trentino il 29 aprile, nel concerto al Palalevico, che fa parte della stagione di eventi promossa da Piattaforma Eventi, In questi concerto Niccolò Fabi condividerà le emozioni della musica soltanto con se stesso e il proprio pubblico. Questa la peculiarità del “Solo tour 2011”, che vedrà il cantautore romano di nuovo in tournée nei teatri italiani con un concerto per voce e chitarra. Dopo la realizzazione del progetto benefico Parole di Lulù, ideato e realizzato in collaborazione con Medici con l'Africa Cuamm per i bambini dell'Angola, Niccolò Fabi ha deciso di mettersi in

il ritorno di Niccolò fabi, il cantautore romano, approderà in Trentino venerdì 29 aprile, con un atteso concerto al Palalevico gioco lasciandosi alle spalle un periodo molto doloroso, legato alla perdita della sua bimba che lo ha segnato, ma senza dubbio arricchito anche grazie alle dimostrazioni di affetto ricevute da amici e dal suo pubblico. Ricordiamo a questo proposito lo straordinario abbraccio di migliaia di spettatori accorsi l’estate scorsa in Val di Non per assistere al suo concerto insieme allo Gnu Quartet, un live ricco di suggestioni. Sempre su questa sua scelta il cantau-

tore capitolino ha raccontato: “Se essere artista è anche e soprattutto inseguire nuove idee, non accontentarsi, porsi nuovi ostacoli e superarli, allora un concerto in cui si è soli sul palcoscenico diventa una tappa fondamentale, quasi obbligata di ogni percorso di crescita artistica. Come nel monologo per un attore è il momento in cui ci si assume la responsabilità personale più grande e rischiosa: quella di offrirsi nudi senza protezione di fronte

al pubblico”. La scaletta di questi show in solitudine varietà in ogni occasione e comunque andrà ad abbracciare tutta la sua produzione discografica e tutti i suoi brani più conosciuti. Questo tour per Niccolò Fabi sarà dunque l’occasione per confrontarsi con la sua dimensione attuale di uomo e di artista, ma anche quella per ritrovare in qualche modo le forme essenziali e profonde della sua musica. Il tutto nell’attesa della registrazione di un nuovo disco, annunciato entro la fine di quest’anno che potrebbe essere di inediti o proprio testimonianze di questo tour nelle forma di musicista solo con la sua ■ musica.

OTTMAR LIEBERT, “ciclone” musicale a trento

“L’

intuizione fondamentale di Ottmar Liebert è stata quella che il flamenco, e più in generale la musica latina, per quanto esuberante e spensierata, si potesse prestare per il relax e la meditazione”. Ci sono utili queste parole del critico Scaruffi per definire i contorni artistici di un musicista come Ottmar Liebert che sarà in concerto il 6 aprile al Teatro Sociale di Trento, per la Stagione di Musica d’Autore. Liebert è considerato come uno dei chitarristi più importanti della scena internazionale e con suo stile ha conquistato gli appassionati di rock, jazz e world music ed è autore di una discografia che conta 25 album con cinque nominations ai Grammy ed in Italia è noto anche per un suo brano inserito nel film di Leonardo

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Pieraccioni “Il ciclone”. Ottmar Liebert sarà in Italia sulla scia dell’album “Petal on the Path“ del 2010. Nato a Colonia in Germania da padre cino-tedesco e madre ungherese, ha iniziato a suonare la chitarra ad 11 anni, e ha viaggiato largamente in Europa Russia e Asia con l’intento di assorbire totalmente le musiche tradizionali che andava via incontrando e che ha introdotto nelle sue creazioni, dando in particolare alla tradizione del flamenco un nuova e fresca ispirazione. Per questo motivo il pubblico che assiste ai suoi concerti e che acquista i suoi dischi è trasversale e generalmente entusiasta della sua musica sin dai tempi della sua prima formazione, i Luna Negra e del suo album d’esordio “Nuevo Flamenco” che gli diede notorietà e successo.


trentinomese

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informazione pubblicitaria

biettivo primavera. La stagione più desiderata dell’anno merita ampi spazi di luce, di luoghi, di sapori freschi. Ce ne sono tante di buone ragioni per uscire. Uscire all’aperto e gustare un piatto tipico, una pizza, un gelato tra il verde. Con lo scenario incantevole della valle dei Laghi. Con la consapevolezza di poter trascorrere ritagli gastronomici di tranquillità o di festosa allegria in un ambiente ampio, ben strutturato e finemente profumato. Il Giardino Delle Spezie – che si trova lungo la statale che da Trento conduce a Riva del Garda, nel punto in cui la strada serpeggia tra il lago di S. Massenza e il lago di Toblino – ha il piacere di annunciare l’apertura ufficiale del giardino. Da aprile in poi si può evadere dagli

stretti ritmi cittadini e calarsi in una dimensione multisensoriale. Per l’imminente festa pasquale – il cui ricco menù è visionabile sul sito – e per tutte le domeniche di maggio, l’offerta della tavola viene affiancata dall’animazione per bambini. Senza sovrapprezzo, i clown propongono l’intrattenimento adatto all’età infantile, in realtà sempre apprezzato anche da nonni e genitori. Nei mesi caldi di giugno, luglio e agosto, complici le calde serate, l’animazione viene estesa alla musica dal

qualcosa più di un ristorante ”Il giaRdino delle spezie“, nello scenario incantevole della valle dei Laghi, ripropone prodotti locali, a chilometro zero e un ambiente rigorosamente a misura di bambino

vivo, con live di gruppi locali. Per le nuove e luminose giornate di primavera è stato aggiornato anche il listino, che – smessi gli abiti invernali – è come ringiovanito, presentandosi in vesti più leggere. Sulle nuove pagine scorrono le proposte casalinghe, con la puntuale indicazione delle materie prime e l’offerta di menù a “chilometro zero”. Ma i riflettori vanno puntati anche sul recente marchio provinciale acquisito dal locale; l’esercizio è amico dei bambini (Family in Trentino). Amico dei bambini nel senso che garantisce tutta quella se-

rie di requisiti indispensabili per il benessere, la sicurezza e la comodità dei più piccoli nell’ambito di un locale pubblico. Tavoli tondeggianti, seggioloni, posateria infrangibile, parco giochi esterno ed area giochi interna per la stagione invernale; menù studiati e calibrati. Indiscutibilmente da provare il re dei dessert della bella stagione, il gelato. Di produzione propria, fresco tutti i giorni della settimana, con una gamma di gusti che evolve natural-

Info Il Giardino delle Spezie Ristorante - Pizzeria Gelateria - Bar Tel 0461.340122 Cell. 346.5147750 www.ilgiardinodellespezie.it info@ilgiardinodellespezie.it

mente, secondo le stagionali disponibilità della frutta. Con la costante attenzione all’impiego dei prodotti locali, come le prugne di Dro ed i frutti di bosco della valle dei Laghi. Perché allora non spezzare la giornata con una pausa pomeridiana, con un prodotto così genuino, da assaporare nella splendida scenografia? Ed anche nel settore gelateria, l’attenzione è mirata ai bambini. Piccoli premi, gusti studiati e la sensibilità verso problematiche sempre più frequenti, come la celiachia. L’impegno nel dare un’impronta genuina, attenta a soddisfare sempre il cliente, emerge nell’organizzazione di cerimonie. Per matrimoni, comunioni, cresime, battesimi vengono stilati preventivi ad hoc, personalizzati e misurati secondo le esigenze. Percorsi culinari pensati e concretizzati dall’ aperitivo al dolce, a tutto tondo. Il Giardino Delle Spezie non ha veramente limiti. Offre l’apertura a pranzo e cena di tutta la ristorazione. Dalla tradizionale, alla pizzeria, alla gelateria. Offre l’orario continuato, dalle 11.30 alle 23, per 365 giorni all’anno. Un solo poliedrico locale, che contiene tutte le sfaccettature della ristorazione e dell’intrattenimento. Per assaggiare e gustare la genuina naturalezza, profumata di tepore primaverile. ■ 75

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na vera e propria festa per grandi e piccini, che ogni anno anima il paese di Lavis, ma non solo. Stiamo parlando della tradizionale Fiera della Lazzera che si terrà dal 9 al 10 aprile. Anche quest’anno ci sarà l’affiancamento con l’Expo Lavis, esposizione di mezzi agricoli per viticoltura e giardinaggio. Ad organizzare la kermesse il Consorzio Welcome. Da oltre quattro secoli a Lavis è riproposta, anno dopo anno, questa sagra-fiera-mercato, ricordata anche come la festa ufficiale della primave-

chine da giardinaggio e so la Cantina La-Vis

la fiera che fa primavera La “lazzera“, a lavis dal 9 al 10 aprile, una tradizione che si rinnova. E in più, expo lavis, esposizione di mezzi agricoli e molto altro ra. La Lazzera prende il nome dall’antichissima frazione di S. Lazzaro nella quale è nata ufficialmente e dalla sua altrettanto antichissima chiesetta, parte integrante in anni lontani di un lebbrosario abbarbicato vicino alla collina. Dalla riva sinistra dell’Avisio – allora collegato a Lavis dallo storico ponte coperto in legno – la Lazzera arrivò sino in piazza Loreto e poi, con lo scorrere del tempo, invase praticamente tutto il borgo e

il centro storico di Lavis. Intorno al 1500, annotano gli storici, il “borgo di Avisio” (Lavis) aveva tra i suoi mercati di confine già allora famosi anche l’annuale fiera-sagra della Lazzera. I lavisani di allora gridavano ai quattro venti che la Lazzera era divenuta così famosa grazie solamente a loro. Trento attribuiva invece alla sua località di “Santo Lazzaro” il solo e sacrosanto diritto nella celebrazione della festa-

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11° Expò La 11° Expò Lavis9- 10 Mostra delle macchine da giardinaggio e viticoltura presso la Cantina La-Vis

Mostra delle macchine da giardinaggio e viticoltura presso la Cantina La-Vis

mercato. Armistizio politico e di buon vicinato avevano poi accomodato le controversie sorte intorno alla primogenitura, tanto che intorno al 1700 la fiera veniva tenuta in quel di Lavis, sempre nella domenica di Passione a quindici giorni dalla Pasqua, ma contemporaneamente anche nel distretto di S. Lazzaro, utilizzando anche il vecchio Mostra delledi macchine da giardinaggio e ponte confine per unire viticoltura presso la Cantina La-Vis così simbolicamente le due fiere. ■

11° Expò Lavis

9- 1 APRIL 201

APRILE 2011

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l titolo è davvero gustoso – “La penultima cena” – e lascia presagire uno show tutto da ridere che farà leva su uno spunto storico importante per raccontare anche il nostro presente. “La penultima cena” è l’ultimo spettacolo di Paolo Cevoli, romagnolo doc, uno dei comici più affermati e divertenti del panorama italiano, in scena il 7 aprile all’Auditorium di Levico Terme nell’evento organizzato da Piattaforma Eventi. Il comico, diventato famoso anche grazie al tormentone pubblicitario al fianco di Valentino Rossi di una nota compagnia telefonica, è il cuoco Paulus Simplicius Marone che, in una villa patrizia romana, sta allestendo un sontuoso banchetto, spunto per parlar d’amore, di cucina e di politica. Paulus racconta passando di palo in frasca, o

penultima cena paolo cevoli, uno dei comici più affermati e divertenti del panorama italiano, in scena il 7 aprile all’Auditorium di Levico Terme di fornello in fornello, fino ad arrivare ad una conoscenza particolare: quella di Gesù a Cana. “Il suo – ha raccontato Cevoli – è il catering della cena più importante della storia dell’umanità, racconta la sua vita avventurosa. Le umili origini ad Ariminum, l’adozione da parte una famiglia nobile che lo porterà a Roma dove

potrà apprendere l’arte culinaria alla scuola di Apicio, il più famoso chef dell’antichità. Tutto fila liscio fino a quando Paulus decide di fuggire nella terra più lontana e desolata dell’impero: la Palestina. Così il cuoco romagnolo si trova a Cana. Qui accade l’imprevisto. Il miracolo di Gesù. Gli occhi di Paulus si incrociano

con quelli del Maestro. Da quel momento la sua vita non sarà più la stessa. E da buon romagnolo Paulus ha subito un’idea imprenditoriale: quello lì deve diventare mio socio!”. Nato a Riccione nel 1958, è uno dei comici italiani più conosciuti. Nel 1990, si classifica terzo, dopo Antonio Albanese, a “La Zanzara

Con DiVin-Nosiola alla scoperta della Valle dei Laghi

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arà una vera e propria kermesse dedicata al famoso vino Santo trentino quella che si terrà sabato 2, 9 e 16 aprile, arricchita da tre pomeriggi di trekking nell’incanto della Valle dei Laghi per scoprire cultura, tradizioni e luoghi da cui nasce una delle eccellenze enologiche più famose e apprezzate di tutto il Trentino: il Nosiola Trentino Doc. I trekking daranno il via a DiVinNosiola: esclusivi itinerari escursionistici che sabato 2 (da Lasino a Castel Madruzzo), sabato 9 (da Vigo Cavedine a S. Udalrico) e sabato 16 aprile (da Padergone/Calavino a Loc. Cornion) accompagneranno gli appassionati in un originale viaggio tra le località della Valle di Laghi, culla produttiva dell’etichetta. I percorsi sveleranno il patrimonio del territorio attraverso una serie di momenti ad hoc: dalle dalle passeggiate con guide del luogo tra sentieri storici e tesori naturalistici per immergersi nella bellezza intatta dei suoi paesaggi fino alle narrazioni in musica per

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raccontarne cultura e storia, a cura della Fondazione AIDA, all’interno di piccole chiesette per scoprirne la tradizione religiosa. A chiudere gli appuntamenti prelibate degustazioni di Vino Nosiola e prodotti tipici in aziende agricole della zona (2 aprile – Azienda Agricola Pravis, 9 aprile – Cantina Toblino e 16 aprile – Cantina Pisoni), curate dalle Strade del Vino e dei Sapori del Trentino e dai produttori di Vino Nosiola della Valle dei Laghi. In particolare il trekking del 16 aprile farà parte nell’iniziativa “Gemme di Gusto”, organizzato dalla Strada dei Vini e dei Sapori di Trento e Valsugana. E per chi vuole partecipare al trekking e lasciare la macchina a casa, sono stati organizzati dei transfer da Trento e Verona diretti. Gli itinerari di trekking sono organizzati dall’APT di Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi in collaborazione con il Comitato Valle dei Laghi e fanno parte del ricco programma di eventi con cui DiVinNosiola celebrerà fino a domenica 25 aprile le eccellenze enogastronomiche del territorio.


trentinopanorama Augurando a tutta la nostra affezionata clientela i più sentiti AUGURI DI BUONA PASQUA proponiamo il nostro:

Menu di Pasqua d’Oro”, riconoscimento che gli vale l’invito da parte di Maurizio Costanzo al suo show per ben quindici volte. Il grande successo arriva nel 2001 sul palco di Zelig nei panni di Palmiro Cangini, che lo incorona fra i comici più richiesti del momento. Nel 2002, esce nelle librerie Cent’anni di Roncofritto, a cui seguiranno Mare mosso, bandiera rossa (2003) e Maiali e Managgment - Il bisness di Teddi Casadey (2004). Oltre al suo spettacolo Roncofritto global show, grande successo ha anche ottenuto lo spettacolo Motonave Cenerentola (2003-2004) con Natasha Stefanenko, portato in giro per l’Italia in una tourneé baciata da continui sold-out. Fra i suoi personaggi più esilaranti Palmiro Cangini, assessore “alle varie ed eventuali”, politico confusionario e afasico che cerca di risolvere i problemi del comune di Roncofritto e Teddi Casadey, l’instancabile e innovativo imprenditore di maiali, titolare dell’omonimo “Glorioso Maialificio Casadey”, leader nel setto-

re della maialistica. Senza dimenticare però Lothar il sostituto, un “lavoratore” dello spettacolo a paga sindacale mandato da fantomatiche agenzie per sostituire personaggi famosi che non sono potuti intervenire alla serata. Paolo Cevoli è stato da molti definito come l’imprenditore con l’hobby del cabaret e così sono stati descritte le sue macchiette: “L’assessore Cangini, prototipo dell’assessore dei piccoli comuni, infervorato dalla politica e dalla sua carica, un personaggio così estremo che non può rientrare nel clichè della satira politica tradizionale, più che altro un condensato di nevrosi e di luoghi comuni. E l’imprenditore Teddi Casadey, che possiede il Glorioso Maialificio Casadey, per una comicità che sfrutta le sue origini romagnole”. Sulla sua comicità tutta made in Romagna Cevoli ha raccontato: “Io racconto anche la nostra filosofia di vita godereccia, il nostro modo di ridere e prenderci in giro, di stare bene e di divertirci. Occorre avere un grande spirito di ironia e di leggerezza e godersi la vita fino in fondo”. Sui suoi personaggi invece ha raccontato: “Sono nel settore commerciale da molto tempo e questa esperienza mi ha abituato a catalogare e capire chi mi sta intorno cosi dalla realtà mi viene facile estrapolare situazioni comiche, è parte della mia natura cogliere le cose buffe che mi capitano”. ■

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Mignon di maialino in crosta di erbette aromatiche con potpourrì di legumi e sformatino di patate del Lomaso alle mandorle

Filetto di lucioperca alla gardesana in composizione *** Piccolo sorbetto al limone e menta

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trentinoattualità

prolocozambana@alice.it

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a venerdì 29 aprile a domenica 1 maggio il paese di Zambana si animerà nella tradizionale festa dell’Asparago bianco. La Pro Loco e le associazioni del paese collaboreranno attivamente ma soprattutto in sintonia per dare vita alla tradizionale festa in piazza, allestendo un capannone sotto il quale gli ospiti potranno assistere a spettacoli vari di musica, ballo, cultura e sport e potranno gustare in tutta tranquillità l’asparago bianco di Zambana, al naturale con la salsa all’uovo, oppure con il gorgonzola, risotto agli asparagi e i tradizionali contorni delle feste paesane. Una collaborazione per allestire ed offrire tutte le caratteristiche di una eco festa. Non verranno infatti utilizzati piatti, posate e bicchieri di plastica, verrà offerto un servizio come al ristorante tutto rigorosamente con vetro, ceramica e posate

Asparagi forever Da venerdì 29 aprile a domenica 1 maggio il paese di Zambana si animerà nella tradizionale festa dell’Asparago bianco in acciaio. Ma come funziona questo servizio? L’ospite alla cassa versa una cauzione per il piatto con posate e per il bicchiere, finito di mangiare o bere riporta il tutto al punto raccolta per ricevere di ritorno la cauzione. Venerdì 29 aprile la festa aprirà alle 20 e per tutta la serata si potranno gustare gli asparagi e le altre pietanze. Serata musicale dedicata al rock con un gruppo ameri-

cano. Sabato 30 aprile per tutto il giorno nelle vie del paese si svolgerà le sagra dei Patroni Ss. Filippo e Giacomo, con le tradizionali bancarelle. In piazza presso il capannone allestito dalla Pro Loco pranzo e cena a base di asparagi. Nel pomeriggio con partenza alle 14 “pedalata ecologica” alla scoperta di Zambana Vecchia e dintorni. Per i più piccoli “L’Arrampigiok” organizzato dal gruppo SAT di Zambana. Il

tutto accompagnato dal concerto della “Bandina”, gruppo giovanile della Banda Sociale. Serata per i giovani, con vari complessi musicali locali. Domenica 1 maggio, piatti a base di asparagi. Serata dedicata al liscio. Infine, ricordiamo che sabato 16 aprile la Proloco di Zambana offre la degustazione del famoso risotto con gli asparagi bianchi in Piazza Cesare ■ Battisti a Trento.

Dal 29 aprile al 1° maggio

Festa dell’Asparago Bianco e Patronale di Zambana Gli abitanti di Zambana Vi invitano a partecipare alla Festa dell’Asparago e dei patroni SS. Filippo e Giacomo, a promozione del prodotto tipico dell’abitato trentino di Zambana. Durante la festa saranno presenti stand gastronomici

e... sabato 16 aprile, Zambana offre la degustazione del famoso risotto con gli asparagi bianchi in Piazza Battisti a Trento.

Info: prolocozambana@alice.it

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trentinopanorama di Lara Deflorian

La danza è “Armonia“

LA FEDERaZIONE DELLE SCUOLE DI DANZA DEL TRENTINO punta a coordinare e a promuovere l’arte tersicorea. Piccolo viaggio alla loro scoperta...

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el settembre del 1997 nasce Trentino Danza, la federazione trentina delle scuole di danza finalizzata ad aggregare tutte le scuole presenti sul territorio provinciale. Il suo obiettivo principale è quello di riuscire a promuovere, nel migliore dei modi, l’arte della danza nelle sue varie forme ed espressioni, attraverso l’allestimento di spettacoli e l’organizzazione di stage, tenuti da docenti altamente preparati, rivolti agli allievi e agli stessi insegnanti. Il direttivo della Federazione opera per cercare di qualificare al massimo la proposta didattica nelle varie scuole, con la speranza di riuscire a istituire, in un prossimo futuro, un albo professionale degli insegnanti al fine di tutelare maggiormente coloro che si vogliono avvicinare a questa forma d’arte. La Federazione si propone inoltre di divenire il principale interlocutore per quanto concerne la formazione e tutto ciò che ruota attorno al mondo della danza nella realtà trentina, lavorando in sinergia con i festival e con le istituzioni di settore presenti sul territorio provinciale. Ad oggi sono 19 le scuole associate dislocate in tutte le vallate del Trentino. Da questo mese cercheremo di presentare una sorta di mappatura per conoscere meglio questa realtà articolata, ricca e forse anche poco conosciuta. 82

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ASSOCIAZIONE ARMONIA L’Associazione di Promozione Sociale Armonia è la prima realtà che presenteremo associata alla federazione Trentino Danza. Ne è responsabile Francesca Miceli Lilith, danzatrice, pittrice, artista, consulente e insegnante della filosofia del colore Aurasoma©. Ha creato, abbinando le ricerche sul colore alla

danza, un metodo di ricerca corporeo denominato Cromodanza©, divenuto un corso per il rinnovo del certificato di pratica degli studenti di tutto il mondo, iscritti all’accademia inglese Asiact. Dopo alcuni anni d’apprendimento di tecnica jazz, Francesca Miceli Lilith studia danza orientale e dal 1994 inizia l’attività di docenza. In Trentino è la prima a insegnare Aura-soma©. Ha studiato lo stile egiziano classico e contemporaneo, ha frequentato la scuola per insegnanti di danza orientale, ha imparato lo stile tribal, le danze tradizionali del Maghreb, la danza del ventre egiziana e la Tannoura egiziana folkloristica. Ha seguito inoltre corsi di danze e rituali Sufi, di danza contemporanea, indiana e africana. Francesca Miceli in arte si fa chiamare “Lilith”, che significa “diavolessa” e, a tal proposito, scrive: “…Lilith è un archetipo importante, una piccola/ grande Luna Nera che è lì



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nella pancia di tutte le donne (e anche degli uomini naturalmente) ed aspetta solo di essere riconosciuta ed amata per quel bagaglio di viscerale spiritualità che nasconde in sé. Chi vuole approfondire il lavoro sulla Lilith, che è amore per la vita stessa su questo pianeta, non deve fare altro che imparare ad ascoltarsi e lasciare brillare la propria luce interiore per dare a Lilith il suo giusto posto.” Inizialmente l’Associazione Armonia è nata per occupar-

si di massaggio neonatale, incontri psicopedagogici e conferenze informative per i soci su argomenti spirituali quali la pace in utero, risoluzione di problematiche e traumi da parto attraverso il massaggio e l’intervento emozionale sui genitori. Si è poi trasformata in una scuola di ricerca a tutti gli effetti, attraverso l’organizzazione di conferenze settimanali e interventi con persone di culture e paesi differenti. Per quanto concerne l’attività for-

Quindici anni di attività Denominazione: Associazione di Promozione Sociale Armonia Anno d’inizio attività: 1 agosto 1996 Numero iscritti: 50 allievi Generi e livelli di corso: danza orientale tradizionale, orientale creativa e tribal, orientale contemporanea, cromodanza, danzare la Dea (danza meditativa e di ricerca interiore), emotional dance, bioenergetica. I livelli d'insegnamento si strutturano in principianti, intermedi e avanzati, oltre a laboratori coreografici rivolti sia a un livello base che intermedio. Insegnanti: Francesca Miceli Lilith, Deborah Rosa, Michela Scottini, Silvia Fassan insegnano danza orientale, Alessio Righetti emotional dance, Gilberto Ferro è docente di bioenergetica e Leo Zampi conduce incontri per la riabilitazione. Contatti: Via Tartarotti n. 20, Rovereto; tel: 347 8172640; email: armonia.ala@libero.it - ilmondodililith@libero.it; internet: www.armoniaericerca.it - www.ilmondodililith.it

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mativa sulla danza, in questi anni la scuola ha organizzato stage di danza orientale con Sabina Todero, Alessandra Orlando, May Kazan, Paola Broggi, Francesca Pedretti; danze e rituali Sufi e danze sciamaniche con vari insegnanti. Sei anni fa si è costituita all’interno di quest’associazione la compagnia Il mondo di Lilith, nata in seguito alle ricerche sul colore avviate in Inghilterra da Francesca Miceli Lilith con il musicista e video maker James Asher, che hanno portato a inserire il metodo di Cromodanza in spettacoli in cui gli spettatori sono completamente avvolti e immersi nel colore. Inizialmente composta da quattro elementi, attualmente la compagnia conta otto danzatrici stabili, mentre altre allieve s’inseriscono in spettacoli particolarmente importanti. Al termine di ogni corso, l’Associazione non realizza mai per la scuola dei saggi, bensì spettacoli veri e propri, per la maggior parte multimediali e soprattutto centrati sul sacro femminile. Il primo, Dea Danzante, ha visto in scena un’attrice impegnata nella recitazione di poesie sul femminile, scritte da Monica Zomer. Questo spettacolo ha vinto un concorso a Catania

ed è stato presentato a Rovereto nella sezione Happy dance di Oriente Occidente, a Mori, ad Ala e al Festival della musica di Arco. Il secondo spettacolo allestito è stato Serpente Magnetico, rappresentato a Mori, al Suq di Bolzano, ad Ala, a Trento per Telethon, a Rovereto per Happy dance di Oriente Occidente e a Mezzolombardo per i Mercoledì lunari. Francesca Miceli ha poi realizzato la trilogia di Cromodanza: il viaggio dell’anima nel tempo in cui il colore è abbinato alla danza. Arricchito da proiezioni video sui corpi delle danzatrici e sul fondale e da canti e musica dal vivo, questi tre spettacoli sono stati presentati in diversi teatri della provincia. Contemporaneamente la compagnia Il Mondo di Lilith ha creato spettacoli come Lila: giochi divini con musica e canto dal vivo, rappresentato nel 2009 a Happy dance nell’ambito di Oriente Occidente; Mozart l’Egiziano e Negli antichi templi, presentati sempre nel 2009 ad Ala Città di velluto; Arcobaleno Danzante, allestito per la Festa di primavera a Mori, per i Mercoledì lunari e per il primo Festival dell’arte Vart a Mezzolombardo. Oltre ad essere affiliata a Trentino Danza, Armonia fa parte di Conacreis (Unione Italiana delle associazioni di ricerca etica e spirituale) ed è iscritta all’albo delle APS. della provincia di Trento. In 15 anni di attività ha inoltre collaborato con diverse realtà come i Comuni di Rovereto Ala, Mori, Mezzolombardo, le scuole del Don Milani di Rovereto, la Scuola professionale Sandro Pertini e il Liceo Da Vinci di Trento. Altre organizzazioni con cui ha lavorato l’Associazione sono la Cooperativa Bellesini, L’atelier della Danza di Trento e di Verona, l’associazione Trameeterre del Primiero, L’arte del far ridere di Bolzano, l’asd Sukantà di Mezzolombardo e il Museion di Bolzano. ■



trentinomostre

Da albrecht dürer alla modernità

L

o Studio d’Arte Raffaelli è sempre attento a presentare mostre, artisti ed eventi che sondano il polso della situazione internazionale in campo

artistico. Si inserisce in questa logica l’esposizione che rimarrà aperta fino al 10 giugno 2011 dal titolo

Spaghetti and Beachballs: alcuni artisti americani che furono per un periodo assistenti di Donald Baechler presso la Columbia University, indagano gioiosamente il mondo iconico statunitense. L’influenza di Baechler è presente in tutte le opere di questi artisti-amici e non potrebbe essere altrimenti visto che sempre più nel paese d’oltreoceano di pensa, si lavora, ci si presenta sempre più in “squadre”, recuperando quelle che un tempo nell’Italia medioevale e rinascimentale erano le “botteghe”.

Marra a trento

D

al 15 aprile e fino al 21 maggio 2011, presso la Galleria d’arte Il Cenacolo, Via Gorizia,11-Trento, verrà inaugurata una mostra personale dell’artista argentino (trentino di adozione) Karlos Marra. L’esposizione avrà come titolo Desaparecidos ed è un omaggio alle migliaia di persone che sotto la dittatura del feroce dittatore Videla, sono scomparse senza aver mai potuto fare ritorno dai propri cari. Perché il ricordo non cada nell’oblio, la forte capacità comunicativa, che Marra riesce ad imprimere nelle sue opere, farà da sfondo alla testimonianza struggente e commovente delle tribolazioni subite dalla popolazione sudamericana del suo paese. Marra sta attraversando un felicissimo momento professionale; Il presidente dell’Argentina, Cristina Elisabet Fernández de Kirchner, colpita dalla intensità delle sue opere, ha acquistato una sua importante realizzazione, che prima di essere consegnata, potrà essere ammirata nella mostra sopra ricordata. È poi proprio notizia di qualche giorno fa, l’assegnazione del primo premio del concorso “Arte por la Igualidad y contra el racismo” promosso dalla Istituzione madrilena “SOS Madrid”. A fine mese Marra volerà nella capitale spagnola per ritirare il prestigioso premio.

Ecco dunque Brian Belott, Brendan Cass, James Benjamin Franklin e Taylor Mckimens, tutti che operano a New York e che hanno al loro attivo numerose mostre collettive

mangia ogni millimetro disponibile, sborda per poi ritornare

e personali. Come scrive

su se stesso. Sono scene tratte da una fantasmagorica

Max Fierst in catalogo lo

quanto suggestiva notte di fiaba dove tutti i mutamenti

studio di Baechler è più di un

pirotecnici sono messi uno dietro l’altro per catturare

semplice laboratorio artistico.

l’attenzione dello spettatore. È una bellezza estetica

E’ una calamita che attrae

particolare questa che troviamo aggirandoci nelle opere di

talenti e l’incubatrice che

questi Baechler Boys. Una bellezza supercontemporanea

li aiuta a crescere. Proprio

che possiamo trovare soltanto aggirandoci ripetutamente

come Josef Beuys aveva

all’interno di un grande magazzino dove è esposta,

dei discepoli i cui lavori

caoticamente, la più eclatante e suggestiva merce a cui

mostravano ben poche

toccherà il compito di finire sulle nostre tavole, sul nostro

superficiali somiglianze

corpo, lungo le strade della babele americana.

con quelli del maestro, i Baechler Boys hanno ognuno un

Di tuttaltro stampo la figurazione espressionista di

proprio territorio di esplorazione. Comune denominatore

Maurizio Carriera, artista classe 1980, nato

un cromatismo a dir poco esplosivo. Al di là delle immagini

a Piedimonte Matese (Caserta), il quale espone fino al

raffigurate è proprio il colore il dato preponderante che

5 maggio nelle sale della Galleria Il Castello di Trento

esce da questi lavori. Un colore che non ammette sottili

accompagnata da un catalogo a cura di Alberto Zanchetta

giochi chiaroscurali, che non lascia spazi bianchi. Il colore

e le cui opere sono racchiuse sotto il titolo di “Esercizi di

è onnivoro, frequenta tutto lo spazio bidimensionale, si

inerzia”. Di sicuro emerge una grande capacità tecnica

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trentinomostre e coloristica che, unita alla sapiente indagine sulla storia artistica del recente passato, riesce ad offrirci una pittura che al tempo stesso è una riflessione sull’arte. Il suo è un realismo pittorico che conversa alla pari con tutti gli altri linguaggi che oggi coesistono al mondo, dal concettuale alle riletture di Dada, passando per i sensazionalismi della scultura dei nostri tempi che utilizza silicone e materiali acrilici per incantare lo spettatore. Come scrive Zanchetta in catalogo l’inerzia cui allude l’artista, vale a dire la condizione secondo cui un corpo permane in uno stato di inattività finché una forza esterna non intervenga a modificare la sua quiescenza, è da mettere in relazione con l’estasi, che è lo stato di grazia, la capacità e la facoltà di astrarsi e di trovarsi altrove. Questi Esercizi di inerzia sono quindi le tappe visive per immergerci al nostro interno e, al contempo, seguire ed usare le strade della pittura per uscire fuori da noi. Con perfetta agilità l’artista si muove tra segni e cromie sovrapponendo continuamente le diverse realtà comuni, provocando uno sconvolgimento dell’immaginazione che forse soltanto chi conosce la via delle uscite dal mondo potrà dominare. O semplicemente lasciarsi trasportare fino ai margini dell’infinito. L’opera è un fuori che ci permette di entrare dentro. Il nostro dentro ci aiuta a seguire le

Arco Mostre Una finestra sul clima Apertura: da martedì 22 marzo a venerdì 8 aprile. Villino Campi Mostra itinerante interattiva. Rete Trentina di educazione ambientale per lo sviluppo sostenibile. Dal martedì al venerdì h. 10-15.30.

Borgo Valsugana Mostre contrasto Apertura: da sabato 26 marzo a domenica 10 aprile. Spazio Klien, Piazza Degasperi 20 - mostra collettiva. Martedì - sabato 10-12 e 16-19, domenica 10-12, lunedì chiuso. Biblioteca Tel. 0461 754052 - sistemaculturale@biblio.infotn.it - www.valsuganacultura.it.

Cavalese Mostre Franco Testa Apertura: da martedì 1 febbraio a lunedì 25 aprile. Palazzo Firmian - Celebre illustratore di riviste come Airone, Aqua, Focus, Silva. A lui è stata dedicata una mostra antologica con il titolo “L’incanto della natura” curata da Elio Vanzo e Silvia Saibene. Al tempo stesso è occasione per far conoscere e valorizzare il territorio alpino visto che i soggetti sono tutti legati a questo habitat. Info mostra: 0462 235416, www.artecavalese.it.

Drena Mostre Mostra di pittura Apertura: da sabato 16 a sabato 30 aprile. Castello di Drena - Gruppo pensionati di Arco.

pellegrinazioni di Maurizio Carriera.

pergine valsugana

E per chi volesse, dopo aver visitato

Mostre Graziano pompili Castel Pergine. Dal 16 aprile al 6 novembre. Il suo lavoro fa leva su approfonditi studi rivolti all’archeologia e ad una classicità, interpretata in chiave contemporanea attraverso forme archetipe essenziali mediante continue ricerche e sperimentazioni sui materiali.

queste due mostre, avere le coordinate generali, storiche e umane in cui si è mossa la figurazione pittorica, non fa altro che andare alla Galleria Argo dove, fino al 15 maggio, sono esposti diverse incisioni che vanno

da Albrecht Dürer a Salvador Dalì. Per scoprire come il passato abbia avuto il coraggio e la capacità di indagare lo scibile umano, quello tecnico e quello psicologico e che i nostri artisti contemporanei non fanno altro che abbeverarsi a questa fonte inesauribile senza peraltro mai riuscire a scardinarne i confini. D'altronde di rivoluzioni nel campo artistico non se ne vede già da quando il surrealismo a chiuso il periodo d’oro delle avanguardie e il dadaismo e il futurismo hanno abbandonato i palcoscenici del mondo dopo averci offerto illimitate ricostruzioni di mondi esteriori ed interiori.

Riva del Garda Mostre Pinacoteca: Testimonianze figurative tra il XIV e il XIX secolo Apertura: da venerdì 25 marzo a martedì 1 novembre. Museo “La Rocca” - Archeologia dell’Alto Garda. Storia: il lago, gli uomini, i tempi. Mostre Il lago di carta Apertura: da sabato 26 marzo a domenica 26 giugno. Museo “La Rocca” - Rappresentazione car-

tografica del territorio gardesano dal XIV al XVIII secolo. Mostre Più o meno rifiuti Apertura: da martedì 12 a venerdì 29 aprile. Villino Campi - mostra itinerante interattiva. Ore 17. Info: tel. 0464.556968 - villino.campi@ provincia.tn.it. Mostre Il viaggio della luce Apertura: da sabato 16 aprile a domenica 1 maggio. Galleria Civica Craffonara - Mostra collettiva.

Rovereto Mostre FIUME! SCENE, VOLTI, PAROLE DI UNA RIVOLUZIONE IMMAGINATA 1919-1920 Apertura: fino a domenica 5 giugno 2011. Museo della Guerra, Via Castelbarco 7 - Nel 1919-1920 gli accordi di pace di Versailles assegnarono la città di Fiume al neonato stato jugoslavo. Alcune migliaia di soldati, di intellettuali e di militanti rivoluzionari guidati da G. D’Annunzio occuparono la città proclamandola italiana. La mostra racconta quella vicenda che si colloca fra dopoguerra e fascismo attraverso immagini, documenti e i proclami del “poeta soldato”. Mar-dom 10-18; chiuso lunedì. Mostre Olivo Barbieri Apertura: da sabato 12 febbraio a domenica 1 maggio. Mart corso Bettini 43 - in collaborazione con Trentino Marketing. Info: 0464452253, e-mail: cultura@comune. rovereto.tn.it - www.comune.rovereto.tn.it. Mostre Young in the future Apertura: da sabato 12 febbraio a domenica 12 giugno. Mart corso Bettini 43 - Alessandro Roma, a cura di Francesco Stocchi e Giorgio Verzotti. Info: 0464-452253, e-mail: cultura@comune.rovereto. tn.it - www.comune.rovereto.tn.it. Mostre ‘800 vs ‘900 Apertura: da sabato 12 febbraio a domenica 1 maggio. Mart corso Bettini 43 - a cura di Alessandra Tiddia. Info: 0464-452253, e-mail: cultura@comune.rovereto.tn.it www.comune.rovereto.tn.it. Mostre La donazione Bentivoglio Apertura: da sabato 12 febbraio a domenica 1 maggio. Mart corso Bettini 43 - a cura di Mirella Bentivoglio. Info: 0464-452253, email: cultura@comune.rovereto. tn.it - www.comune.rovereto.tn.it.

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trentinomostre Mostre La rivoluzione dello sguardo. Capolavori delle collezioni del Musée d’Orsay Apertura: da venerdì 1 aprile a domenica 24 luglio. Mart corso Bettini 43 - a cura di Guy Cogeval, con la collaborazione di Isabelle Cahn. Direzione Scientifica di Gabriella Belli . Orari: lun-dom 10-18 ven 10-21. Numero verde 800 397760. Mostre Dolomites proget 2010 Apertura: da venerdì 1 aprile a domenica 1 maggio. Mart corso Bettini 43 - Olivo Barbieri, in collaborazione con Trentino Marketing. Orari: lun-dom 10-18 ven 10-21. Numero verde 800 397760. Mostre Alessandro Roma. Humus Apertura: da venerdì 1 aprile a domenica 12 giugno. Mart corso Bettini 43 - a cura di Giorgio Verzotti. Orari: lun-dom 10-18 ven 10-21. Numero verde 800 397760. Mostre Look today. Gli ultimi sessant’anni Apertura: da venerdì 1 aprile 2011 a domenica 12 febbraio 2012. Mart corso Bettini 43 - a cura di Gabriella Belli. Orari: mart-dom 10-18, ven 10-21. Numero verde 800 397760. Mostre Libri in viaggio, mostra itinerante Apertura: da venerdì 1 a sabato 23 aprile. Biblioteca Civica - Esposizione bibliografica di circa 200 libri, la metà dei quali è destinata a bambini e ragazzi e si contraddistingue per il carattere plurilingue e interculturale. L’altro centinaio di volumi, destinato agli adulti, affronta i temi legati alle varie culture rappresentate dagli immigrati oggi in Italia e all’esperienza dell’emigrazione italiana nella storia. A cura dell’Associazione culturale Il Gioco degli Specchi di Trento. Mostre Le emozioni nel paesaggio Apertura: da domenica 3 a domenica 10 aprile. Sala comunale Roberto Iras Baldessari - mostra di pittura di Ilario Pietribiasi. Inaugurazione domenica 3 aprile ad ore 16.30.

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Mostre antonello serra Apertura: da sabato 9 a sabato 30 aprile. Biblioteca civica “G. Tartarotti”, corso A. Bettini, 43 mostra dal titolo “Segni”. Orario di apertura: lun-sab 9-22, dom 9-13. Info: antonello.serra@yahoo. it - cell. 339 2811904 - www.antonelloserra.it. Mostre Interpretazioni policrome Apertura: da martedì 12 a domenica 24 aprile. Sala comunale Roberto Iras Baldessari - mostra personale di Rosa Francesconi. Mostre Orsolina Bugna Apertura: da martedì 26 aprile a martedì 3 maggio. Sala comunale Roberto Iras Baldessari - Mostra di pittura. mart-ven 15-19, sab e festivi 10-12 e 15-19. Lun chiuso.

Tenno Mostre La collezione di Casartisti Apertura: da domenica 17 aprile a martedì 17 maggio. Casa degli Artisti “G. Vittone”.

Tione Mostre La Collezione Apertura: da sabato 2 a domenica 10 aprile. Il Centro Studi Judicaria attraverso l’attivazione della “Sezione Mostre”, operativa dal 1995, ha favorito le azioni degli artisti territoriali. Oggi, dopo 15 anni di impegnata attività, il Centro Studi proponendo la mostra “La Collezione”, con la quale intende ringraziare tutti i ricercatori della figurazione pittorica, della scultura e della fotografia che in questo tempo si sono prodotti in mostre personali o collettive. Tel. e Fax 0465 322624 - www.judicaria.it.

Graziano Pompili a Castel pergine

G

raziano Pompili è il protagonista della 19ma edizione della grande mostra di scultura che annualmente viene allestita nel Castello di Pergine Valsugana. L’artista emiliano, nato nel 1943, è stato docente all’Accademia di Bologna, dove è stato titolare della cattedra di scultura in marmo (tuttora frequenta le cave di Carrara) e ha tenuto il Corso di scultura per l’arte sacra a Milano, presso l’Accademia di Brera. Il suo lavoro fa leva su approfonditi studi rivolti all’archeologia e ad una classicità, interpretata in chiave contemporanea attraverso forme archetipe essenziali mediante continue ricerche e sperimentazioni sui materiali. Pompili è uno degli scultori viventi maggiormente versatili e preparati sul piano tecnico: pietra, granito, basalto, legno, metalli, terracotta, non hanno segreti per questo artefice. Ben noto anche a livello internazionale (un centinaio le sue mostre personali e, tra queste, alcune di rilievo in sette città tedesche) è considerato tra gli artisti italiani più segnalati dalla critica qualificata; sul suo lavoro hanno scritto saggi: Marco Meneguzzo, Sandro Parmiggiani, Claudio Spadoni, Vittoria Coen, Walter Guadagni-

Trento Mostre IN VIAGGIO VERSO L’IGNOTO Apertura: fino a sabato 30 aprile 2011. Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, sotto piazza Cesare Battisti - L’archeologia fotografata da Elena Munerati”. Mar-dom: 9-13/14-17.30. Tel. 0461 492161. Mostre Antiche Madonne d’Abruzzo. Dipinti e sculture medievali dal Castello de L’Aquila Apertura: fino a mercoledì 1 giugno 2011. Castello del Buonconsiglio - mostra dedicata ai capolavori di scultura lignea salvati dal terremoto che ha colpito L’ Aquila. Tel +39 0461 233770 - e-mail: info@ buonconsiglio.it.

ni, Marilena Pasquali, Valerio Dehò, Giorgio Cortenova, Klaus Wolbert, Marco Vallora e molti altri. Ha conseguito numerosi premi e sue opere si trovano in musei, edifici pubblici e di culto, in Italia e all’estero. La mostra di Pergine – intitolata “Graziano Pompili: ORT (luogo)” – presenterà oltre quaranta opere, alcune di dimensioni monumentali, ambientate lungo il percorso tra le due cinte murarie del Castello; all’interno del maniero figureranno le sculture di dimensioni più contenute e alcuni grandi disegni su lamiera. “Graziano Pompili: ORT (luogo)” verrà inaugurata sabato 16 aprile 2011 e resterà aperta al pubblico, con ingresso libero, fino al 6 novembre 2011.


trentinomostre Mostre dialoghi futuristi Apertura: fino a sabato 2 aprile. Palazzo Trentini via Manci 27. Orario: 10/18 - domenica chiuso. Ingresso libero. Mostre ROMAN ONDAK Apertura: da giovedì 17 febbraio a domenica 8 maggio. Fondazione Galleria Civica Trento, via Cavour 19 - mostra a cura di Andrea Viliani e Elena Lydia Scipioni. Roman Ondak (Zilina, Slovacchia, 1966) è protagonista con la sua prima personale. Nelle sue opere Ondak spesso interroga e reinventa le logiche dell’architettura e del luogo espositivo, esplorandone limiti e potenzialità. Orari: mar-dom 1018. Lun chiuso. Ingresso gratuito. Tel: 0461 985511. Mostre Opera ciVIca (TN) Apertura: Fino a domenica 8 maggio. Fondazione Galleria Civica Trento, via Cavour 19. “Jacopo Mazzonelli in affectionate Memory of”. Orari: mar-dom 10-18. Lun chiuso. Ingresso gratuito. Tel: 0461 985511. Mostre Fratel Venzo pittore (1900-1989) Apertura: da sabato 5 marzo a domenica 10 aprile. Sala Thun e Cantine di Torre Mirana, Palazzo Thun, Via Belenzani 3 angolo Via Manci - Mostra dedicata al pittore Mario Venzo, fratel Venzo. Ingresso libero. Orario: tutti i giorni, compresi i festivi: 10-12 e 16-19. Mostre SPAGHETTI AND BEACHBALLS Apertura: da giovedì 10 marzo a venerdì 10 giugno. Studio d’arte Raffaelli, Palazzo Wolkenstein via Marchetti 17 - Brian Belott, Brendan Cass, James Benjamin Franklin, Taylor McKimens. Dopo la grande esposizione di Donald Baechler, le opere di quattro allievi del maestro americano.. Lun-sab: 10-13.30 e 16-19.30. Mostre Fabio Guglielmi “ I colori dell’anima” Apertura: fino a mercoledì 6 aprile. Studio Arte Andromeda, via Malpaga 17 - Ingresso gratuito. Tutti i giorni dalle 17 alle 19. Mostre FEDERICO LANARO Apertura: da giovedì 10 marzo a venerdì 10 giugno. Sala Bacco di Palazzo Wolkenstein, Studio d’arte Raffaelli, via Marchetti, 17 - Inaugurazione mostra personale Super-natural! del giovane artista trentino Federico Lanaro. Lunedì sabato 10/13 16/19.30. Info: tel. 0461 982595 - studioraffaelli@tin. it - www.studioraffaelli.com.

Mostre MAURIZIO CARRIERO “Esercizi di inerzia” Apertura: da sabato 12 marzo a giovedì 5 maggio. Galleria d’Arte Il Castello, via degli Orbi 25 - a cura di Alberto Zanchetta. L’inerzia cui allude l’artista (vale a dire la condizione secondo cui un corpo permane in uno stato di inattività finché una forza esterna non intervenga a modificare la sua quiescenza) è da mettere in relazione con l’estasi, che è lo “stato di grazia”, facoltà di astrarsi e di trovarsi altrove. Info: tel: 0461-090223. Mostre Dal Garda alle Dolomiti Incanti fotografici Apertura: da venerdì 1 aprile a domenica 15 maggio. Palazzo Roccabruna - Immagini di uomini e di montagne fra il 1860 e il 1950. In collaborazione con il Museo Nazionale della Montagna di Torino. Info e prenotazioni Tel: 0461 887101 www.enotecadeltrentino.it. Mostre Affinità Elettive A cura di Luigi Meneghelli presso la galleria Arte Boccanera Contemporanea. Via Milano, 128. Artisti: Alighiero Boetti con Elena Monzo, Emilio Isgrò con Valentina Miorandi, Giuseppe Penone con Stefano Abbiati, Bill Viola con Pierluca Cetera. Mostre ARTHUR KOSTNER "Forma, colore, spazio", inaugurazione mostra personale dell'artista. Sabato 2 aprile. Orario: dalle ore 15.00 alle 20. Fino al 31 maggio. Buonanno Arte Contemporanea, Via Roggia Grande, 5. Mostre Umberto Moggioli (1886-1919) La Collezione del Mart. Torre Vanga, Piazza della Portela 1. Fino al primo maggio. Orario: Mar./Dom. 10/18. Lunedì chiuso. Mostre La guerra negli occhi Romano Cagnoni Le Gallerie di Piedicastello. Dal 9 aprile al 26 giugno.

Villa Lagarina Mostre Un menestrello in stamperia, VICO CALABRÒ E I BUSATO Apertura: da sabato 5 marzo a sabato 16 aprile. Palazzo Libera - Vico Calabrò è ritenuto il maggior esperto al mondo della tecnica dell’affresco, tant’è che ha fatto persino parte della commissione italo-giapponese per lo studio degli affreschi di Giotto nella Cappella degli Scrovegni, a Padova. Ma-ven: 1418; sab: 10-12.30 e 14-18. Info: 0464.414966 - 0464.494200 - tonico52@yahoo.it.

Scopri i migliori vini del Trentino ogni giovedì e sabato dalle 17.00 alle 22.00

CALENDARIO DEGLI APPUNTAMENTI

I GIOVEDÌ DELL’ ENOTECA Ogni giovedì alle 18.00 un incontro dedicato ai prodotti trentini. Consumazione: 3,00 €

Giovedì 14 aprile “LA NOSIOLA, IL TEMPO E LA PASSIONE.” - Trentino D.O.C. Vino Santo

Giovedì 21 aprile “SAUVIGNON BIANCO. ” - Espressione trentina di un grande bianco internazionale

Giovedì 28 aprile “Il TEROLDEGO INTERPRETE DI DOLCEZZA” - Le dolci sorprese di un autoctono

IL SABATO CON IL PRODUTTORE Ogni sabato alle 18.00 un appuntamento con i produttori trentini.

Sabato 2 aprile “I VINI DEL PROGETTO DI QUALITÀ: IL MASO. ” Azienda: Cavit (Trento)

Sabato 23 aprile “SAN MICHAEL: UN NUOVO TRENTODOC. ” Azienda: San Michael (S. Michele all’Adige - TN)

EVENTI 7-11 aprile

45° Vinitaly L’Enoteca di Palazzo Roccabruna presenta i vini trentini al più celebre salone italiano dell’enologia. (Verona Fiere, VR)

14, 16-17 aprile

Passito è Passione Il Trentino D.O.C. Vino Santo a Palazzo Roccabruna Degustazioni di Trentino Doc Vino Santo in abbinamento a Ciauscolo, Foie gras e Roquefort e laboratori enogastronomici con il giornalista Paolo Massobrio, autore de “Il Golosario” A TAVOLA CON LA CUCINA TRENTINA: IL TRENTINO D.O.C. VINO SANTO 16 aprile – ore 19.00-22.00: Dolce o salato? Il Vino Santo nel piatto. Menù a cura dello chef Stefano Bertoni del ristorante “Castel Toblino” (Sarche – TN) 17 aprile – ore 12.00-15.00: Arèle e padele. Menù a cura dello chef Vinicio Tenni del ristorante “Gallo Cedrone” (M. di Campiglio –TN)

MOSTRA fino al 15 maggio

Dal Garda alle Dolomiti Incanti fotografici - Immagini di uomini e di montagne fra il 1860 e il 1950 In collaborazione con il Museo Nazionale della Montagna di Torino Per scoprire le altre iniziative dell’Enoteca: www.enotecadeltrentino.it Palazzo Roccabruna: Via SS. Trinità, 24 - 38122 Trento Per info e prenotazioni: tel. 0461/887101 in orario di ufficio

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trentinoappuntamenti

Aprile, mese della montagna e dello svago

”A

prile, dolce dormire“ recita il noto adagio. Non vale certamente per il nostro Trentino, dove questo mese di

avvicinamento all'estate offre nuove e tradizionali occasioni di svago e di approfondimento culturale. A cominciare, naturalmente, dal classicissimo

Filmfestival della Montagna che

torna con il suo carico di cinema e di suggestioni alpine. Ma è la musica a giocare le carte più interessanti, con il concerto di Davide

Van de Sfroos,

cantautore lombardo, reduce dal Festival di Sanremo. Senza contare le esibizioni di Niccolò e del nostro Pino

Fabi Putignani (con lui

l’appuntamento è quello del 13 aprile al Teatro Cuminetti dove il cantautore perginese proporrà il suo live set giocato sulle composizioni del

Cantautore trentino

D

opo aver portato la sua musica in diverse città italiane come Milano, Caserta Palermo e Bologna Pino Putignani presenterà le canzoni del suo nuovo album anche a Trento. L’appuntamento è quello del 13 aprile al Teatro Cuminetti dove il cantautore perginese proporrà il suo live set giocato sulle composizioni del disco “Autobiografia non autorizzata” (ore 21). Uno spettacolo diverso da quelli del tour anche perché accanto a Putignani ci saranno diversi ospiti a sorpresa per una serata particolare nel suo Trentino. Sei i brani del disco in cui emergono le qualità nella sua proposta pop rock dell’artista perginese, classe ’76, che dalla fine degli anni novanta ha iniziato a scrivere canzoni. Nel 2007 concretizza un progetto molto ambizioso: la realizzazione di un album interamente pianistico in cui convivono classica, new age, jazz e pop. L’album, dal titolo “Omnia”, porta Pino a firmare un contratto con la Bleecker Record di New York. Ed ora eccolo con questo cd che era stato anticipato da “L’almanacco della felicità”, scritto con Piero Fiabane e “Un’altra primavera” lanciato anche attraverso un video in 3D Full HD primo artista italiano. Proprio un titolo come “Autobiografia non autorizzata” delinea quello che Putignani ha voluto raccontare nelle sue canzoni “Il mondo della musica è ormai così pieno di paradossi che ho voluto lanciare una piccola provocazione con questo titolo”, ha recentemente confessato.

disco “Autobiografia non autorizzata”, ore 21).

piéce dedicata ad un grande ciclista, tragicamente

stagione della Società

Pantani - il campione fuori norma” di Alessandro

Filarmonica di Trento

Albertini. A chiudere, al teatro sociale, anche un

offre due perle

classico di Eduardo: “Le bugie con le gambe lunghe”

musicali: the King’s

proposto dalla Compagnia di Luca De Filippo

Per la classica, la

scomparso: “Marco

Singers e l’organista tedesco Ulrich Walther.

Folklore, infine. Una festa molto attesa che arriva

Per chi vuole farsi quattro sane risate, allora è

ogni anno, a metà strada tra la primavera e l’estate.

assolutamente da non perdere la serata con Paolo

Protagoniste della festa – “I

Meli in Fiore”,

Cevoli e con il suo ultimo spettacolo "La

in programma il primo di maggio – sono la fioritura e

penultima cena".

la mela, la cui coltivazione caratterizza la campagna di

Spara i suoi ultimi colpi, la Stagione teatrale di

Caldonazzo, tra l'abitato e il lago.

Trento. Questo mese, uno dei testi di drammaturgia

Una citazione, in questo editoriale, la merita anche La

contemporanea più frequentemente messi in scena in Germania: “La

guerra di Klamm” di

Kai Hensel. Ma c'è spazio anche, a Rovereto, per una 90

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fiera della “Lazzera“, a Lavis dal 9 al 10 aprile, una tradizione che si rinnova. E in più, Expo Lavis, esposizione di mezzi agricoli e molto altro


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3 domenica Cinema Sotto il vestito niente Riva del Garda. Ore 16.30, 19 e 21.30. Sala della Comunità CineRiva. Cultura Aspettando Discovery on Film 2011 Rovereto. Ore 10 e ore 15.30. Museo Civico - The Great Robot Race (U.S.A, 60’) Discovery on Film 2007. I migliori film di robotica delle scorse edizioni. In Sala Convegni nei giorni di apertura del Museo, da martedì a domenica su prenotazione. L’accesso alle proiezioni è compreso nel biglietto di ingresso al Museo. Per abbonati entrata gratuita. Info: 0464 452800 - museo@museocivico. rovereto.tn.it - www.museocivico.rovereto.tn.it. Famiglia Città invisibili Rovereto. Ore 21. Da piazza Cesare Battisti - Spettacolo itinerante in più di 30 luoghi diversi del centro storico di rappresentazione di teatro, di musica, danza e arti visive, con più di 200 partecipanti. Fondazione Opera Campana dei Caduti. Città invisibili è un progetto artistico e multimediale basato sul tema della città, ispirato dall’omonimo romanzo di Italo Calvino. Info: Fondazione Opera Campana dei Caduti tel. 0464 434412 - www.

Musica Elliott Murphy Zambana. Teatro comunale Murphy, on stage insieme al musicista francese Olivier Durand, presenterà il nuovo album omonimo. Musica Papagheno ed il flauto magico Riva del Garda. Ore 11. Auditorium Scuola Musicale - Matinée musicali 2011, Musiche tratte dal “Flauto Magico”. Teatro NIP_not important person Trento . Ore 21. Spazio Off - con Woody Neri, Maura Pettorruso e Paolo Maria Pilosio. N I P _ not important person è un osservatorio su dinamiche e relazioni tra persone, nel tempo e nello spazio. Il progetto prevede il confronto e la contaminazione di Performance, Musica e Video. Info: 333 2753033 Daniele Filosi; www.spaziooff.com - info@spaziooff.com.

4 lunedì Cultura Premio internazionale Città della pace Rovereto. Ore 11. Colle Miravalle, Campana dei Caduti - Cerimonia ufficiale e consegna del premio alla delegazione rappresentante la città di Strasburgo. Parteciperanno tutti i protagonisti del progetto Città Invisibili. Info: Fondazione Opera Campana dei Caduti tel. 0464 434412 - www.fondazioneoperacampana.it - info@fondazioneoperacampana.it.

Famiglia Città invisibili Rovereto. Ore 21. Da piazza Cesare Battisti - Spettacolo itinerante in più di 30 luoghi diversi del centro storico di rappresentazione di teatro, di musica, danza e arti visive, con più di 200 partecipanti. Fondazione Opera Campana dei Caduti. Città invisibili è un progetto artistico e multimediale basato sul tema della città, ispirato dall’omonimo romanzo di Italo Calvino. Info: Fondazione Opera Campana dei Caduti tel. 0464 434412 - www. fondazioneoperacampana.it - info@fondazioneoperacampana.it. Musica Stagione dei concerti Lizzana. Ore 20.45. Sala Filarmonica - Maria Kliegel violoncello, Nina Tichman pianoforte, Associazione Filarmonica Rovereto. Tel. 0461/237352 - e-mail: info@ cofas.it. Musica The King’s Singers Trento. Ore 20.45. Sala Filarmonica - David Hurley, controtenore, Tim Wayne-Wright, controtenore, Paul Phoenix, tenore, Philip Lawson, baritono, Christopher Gabbitas, baritono, Jonathan Howard, basso. Tel. 0461.985244; e-mail: info@filarmonica-trento.it; www.filarmonica-trento.it.

5 martedì Cinema Crnci (I neri) Rovereto. Ore 21. Auditorium Fausto Melotti - Rassegna nuovo cineforum, di Goran Devi? e Zvonimir Juri?, Croazia, ‘09, 78’, Associazione Nuovo Cineforum Rovereto. Tel. 0461/237352 - email: info@cofas.it. Cultura Il gioco degli specchi Trento. Dalle 17.30 alle 19. Il Gioco degli Specchi propone “Vivere Trento” un percorso per soci, volontari e simpatizzanti dell’associazione. Il percorso sarà così struttu-

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rato: Da dove siamo partiti: ripresa della memoria dell’associazione, Dove siamo: progetti e attività, Verso dove andiamo: ridiscussione dei bisogni sociali, L’incontro: partecipazione ai corsi di italiano per adulti stranieri per un’esperienza di comunicazione e conoscenza e in più un pizzico dei nostri libri e delle nostre letture. Richiesta iscrizione. Claudia Michelotti 340.2412552 - 0461.916251 - info@ilgiocodeglispecchi.org - www. ilgiocodeglispecchi.org. Cultura meeting interreligioso internazionale Rovereto. Ore 9. Fondazione Opera Campana dei Caduti, Colle di Miravalle - Percorsi di comprensione e di dialogo: il contributo delle Religioni “don Silvio Franch: tracce d’incontro per Fede”. Fondazione Opera Campana dei Caduti. Info: Fondazione Opera Campana dei Caduti tel. 0464 434412 - www. fondazioneoperacampana.it - info@fondazioneoperacampana.it. Cultura Aspettando Discovery on Film 2011 Rovereto. Ore 10 e ore 15.30. Museo Civico - Scienza di Star Wars: episode 1 - Uomini e Macchine (U.S.A, 52’) Discovery on Film 2006. I migliori film di robotica delle scorse edizioni. In Sala Convegni nei giorni di apertura del Museo, da martedì a domenica su prenotazione. L’accesso alle proiezioni è compreso nel biglietto di ingresso al Museo. Per abbonati entrata gratuita. Info: 0464 452800 - museo@museocivico. rovereto.tn.it - www.museocivico.rovereto.tn.it. Musica Itinerari Jazz: NICHOLAS PAYTON QUINTET (USA) Trento. Ore 21. Teatro Auditorium - ˝Louis and Ella reimagination˝(USA), Nicholas Payton tromba, voce, Johnaye Kendrick voce, Lawrence Fields pianoforte, Kris Funn contrabbas-

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7 giovedì Cinema 127 ore Riva del Garda. Ore 21. Sala della Comunità - Il piacere del cinema. Cultura Presentazione libro Trento. Ore 17.30. Fondazione Museo Storico del Trentino, via Torre d’Augusto 35 Trento - Un filo di Arianna, di mano in mano (Bambini raccontati tra fiaba e realtà) di Micaela Bertoldi. Giuseppe Ferrandi, Direttore FMST Beatrice Carmellini, presidente Associazione Mnemoteca Basso sarca. Cultura Aperitivi neuroscientifici Brione - Rovereto. Ore 18. Caffetteria Le Arti c.so Bettini 43 - Cibo per tutti i sensi. Un laboratorio per sperimentare la ultisensorialità che accompagna il consumo di cibi e bevande con Massimiliano Zampini, Flavia Gasperi e M. Luisa Denattè CIMeC. Tel. 0461/237352 - e-mail: info@cofas.it. Cultura Aspettando Discovery on Film 2011 Rovereto. Ore 10 e ore 15.30. Museo Civico - Scienza di Star Wars: episode 1 - Uomini e Macchine (U.S.A, 52’) Discovery on Film 2006. I migliori film di robotica delle scorse edizioni. In Sala Convegni nei giorni di apertura del Museo, da martedì a domenica

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Teatro PAOLO CEVOLI LevicoTerme. Auditorium - Il titolo dell’ultimo spettacolo di Paolo Cevoli è davvero gustosissimo “La penultima cena” e lascia presagire uno show tutto da ridere che userà uno spunto storico fondamentale per raccontare anche il nostro presente. Teatro ERCOLE IN POLESINE Mezzolombardo. Ore 21. Teatro S. Pietro - ovvero: Il mito greco tra i fumi della Val Padana. Monologo comico scritto e interpretato da Natalino Balasso - Teatria srl. Coordinamento teatrale del Trentino. Tel: 0461.420788 - http://www. trentinospettacoli.net/. Teatro LE BUGIE CON LE GAMBE LUNGHE Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale - di Eduardo De Filippo, interpretazione e regia Luca De Filippo ELLEDIEFFE / La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo. Coordinamento teatrale del Trentino. Tel: 0461.420788 - http://www. trentinospettacoli.net/.

8 venerdì Cinema The next three days Riva del Garda. Ore 21.30. Sala della Comunità - CineRiva. Cultura VERSI D’UNIVERSO AMORE Trento. Ore 17.30. Centro Rosmini” Via Dordi 8 - la Pro Cultura presenta la poesia di Antonella Bragagna. Interviene Eros Olivotto. Letture da parte dell’Autrice. antonellabragagna@libero.it. Cultura Arte! Mente 2010-2011 “Si dipinge col cervello et non con le mani” Brione - Rovereto. Ore 18.30. Mart corso Bettini 43 - dalle lettere di Michelangelo Buonarroti. La rivoluzione dello sguardo. Capolavori del Musée d’Orsay con Gabriele Miceli CIMeC. Tel. 0461/237352 e-mail: info@cofas.it. Cultura Aspettando Discovery on Film 2011 Rovereto. Ore 10 e ore 15.30. Museo Civico - Scienza di Star Wars: episode 1 - Uomini e Macchine (U.S.A, 52’) Discovery on Film 2006. I migliori film di robotica delle scorse edizioni. In Sala Convegni nei giorni di apertura del Museo, da martedì a domenica su prenotazione. L’accesso alle proiezioni è compreso nel bigliet-

to di ingresso al Museo. Per abbonati entrata gratuita. Info: 0464 452800 - museo@museocivico. rovereto.tn.it - www.museocivico.rovereto.tn.it. Esposizione 500 Miglia Touring Riva del Garda. Ore 18. Piazza 3 Novembre - Raduno d’auto d’epoca. Musica I Concerti del Conservatorio Riva del Garda. Ore 20.30. Auditorium Conservatorio - Corrado Ruzza pianoforte, Musiche di Beethoven. Musica Davide Van de Sfroos in concerto Levico Terme. Auditorium - “Yanez” è intitolato il suo ultimo album. Yanez è un brano in omaggio al celebre corsaro portoghese Yanez De Gomera amico fedele di Sandokan. Il singolo è arrivato quarto all’ultima edizione del Festival di Sanremo. Teatro ARIVA EL FRANZELE Cles. Ore 21. Cinema Teatro di Cles - di Talieno Manfrini, Filodrammatica “R.A.L.” di Rallo (Co.F.As). Tel. 0461/237352 - e-mail: info@ cofas.it. Teatro REFUGIUM PECCATORUM S. Alessandro. Ore 20.30. Teatro di Gabriele Bernardi, Associazione Teatrale “Dolomiti” di S. Lorenzo in Banale (Co.F.As). Tel. 0461/237352 - e-mail: info@cofas.it. Teatro MATRICOLA NA/t 6317, PRESONER DEI MERICANI Predazzo. Ore 20.30. Teatro - di Antonia Dalpiaz, Associazione Teatrale “Alense” di Ala (Co.F.As). Tel. 0461/237352 - e-mail: info@ cofas.it. Teatro CONFUSIONI Rovereto. Ore 20.30. Auditorium Fausto Melotti - di Alan Ayckbourn, Compagnia di Lizzana (Co.F.As). Tel. 0461/237352 - e-mail: info@ cofas.it. Teatro LE BUGIE CON LE GAMBE LUNGHE Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale - di Eduardo De Filippo, interpretazione e regia Luca De Filippo ELLEDIEFFE / La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo. Coordinamento teatrale del Trentino. Tel: 0461.420788 - http://www. trentinospettacoli.net/. Teatro LA TOSA E LO STORIONE Pergine Valsugana. Ore 20.45. Teatro Don Bosco - monologo tragicomico scritto e interpretato da Natalino Balasso - Teatria srl. Coordinamento teatrale del Trenti-

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9 sabato Cinema Hop Riva del Garda. Ore 15 e 17. Sala della Comunità - I bambini al cinema. Cinema The next three days Riva del Garda. Ore 19 e 21.30. Sala della Comunità - CineRiva. Cultura IV° Premio per l’impegno in Dermatologia Terme di Comano. Dalle 10. Sala Congressi dello Stabilimento termale - Il Premio 2011 è stato assegnato a tre esperti in ambito internazionale. I premiati saranno: Klaus Wolff, Direttore Emerito Clinica Dermatologica Università di Vienna, Mario Pippione, Professore F.R. di Clinica Dermatologica, Università di Torino, Egidio Bertani, già Primario Dermatologia, Azienda Ospedaliera S. Antonio Abate, Gallarate (VA). La partecipazione è gratuita ed aperta a Medici Chirurghi ed Infermieri Professionali, categorie per le quali sono stati chiesti crediti ECM . Info: tel. 0461 824326 - http:// events.orikata.it/it/premio-comano-2011. Cultura antonello serra Rovereto. Ore 18. Biblioteca civica “G. Tartarotti”, corso A. Bettini, 43 - inaugurazione mostra dal titolo “Segni”. Info: antonello.serra@yahoo.it - cell. 339 2811904 - www. antonelloserra.it. Cultura Aspettando Discovery on Film 2011 Rovereto. Ore 10 e ore 15.30. Museo Civico - Scienza di Star Wars: episode 1 - Uomini e Macchine (U.S.A, 52’) Discovery on Film 2006. I migliori film di robotica delle scorse edizioni. In Sala Convegni nei giorni di apertura del Museo, da martedì a domenica su prenotazione. L’accesso alle proiezioni è compreso nel biglietto di ingresso al Museo. Per abbonati entrata gratuita. Info: 0464 452800 - museo@museocivico. rovereto.tn.it - www.museocivico.rovereto.tn.it. Enogastronomia divinnosiola, quando il vino si fa santo Vigo di Cavedine e Sarche. Dalle 14.30. Masi di Vigo Cavedine, loc. Zurlon - Trekking con accompagnatore del territorio. Breve sosta per l’assaggio di miele di produzione locale e conclusione alla chiesetta di S. Udalrico. Chiesa di S. Udalrico ore Ore 16.15: “L’uomo potente nella clemenza”, narrazione musicata dedicata a S. Udalrico - Lettura ad opera di

Massimo Lazzari - con Maria Letizia Grosselli (cantante), Fabrizia Dal Piaz (chitarrista), consulenza culturale di Don Rodolfo Pizzolli e Don Vittorio Zanotelli, consulenza musicale di Mons. Sarche ore 17: Cantina Toblino, degustazione vino Nosiola e prodotti tipici, presso l’Hosteria Toblino, costo 12 euro . Info: Apt Trento, Monte Bondone e Valle dei Laghi Tel: 0461.216041 www.apt.trento.it - informazioni@ apt.trento.it.

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10 domenica Cinema Hop Riva del Garda. Ore 15 e 17. Sala della Comunità - I bambini al cinema. Cinema The next three days Riva del Garda. Ore 19 e 21.30. Sala della Comunità - CineRiva. Cultura Aspettando Discovery on Film 2011 Rovereto. Ore 10 e ore 15.30. Museo Civico - Scienza di Star Wars: episode 1 - Uomini e Macchine (U.S.A, 52’) Discovery on Film 2006. I migliori film di robotica delle scorse edizioni. In Sala Convegni nei giorni di apertura del Museo, da martedì a domenica su prenotazione. L’accesso alle proiezioni è compreso nel biglietto di ingresso al Museo. Per abbonati entrata gratuita. Info: 0464 452800 - museo@museocivico. rovereto.tn.it - www.museocivico.rovereto.tn.it. Esposizione Fiera della Lazzera Lavis. Centro storico - sagra-fieramercato, ricordata anche come la festa ufficiale della primavera. La Lazzera prende il nome dall’antichissima frazione di S. Lazzaro nella quale è nata ufficialmente e dalla sua altrettanto antichissima chiesetta. Anche quest’anno ci sarà l’affiancamento con l’Expo Lavis, esposizione di mezzi agricoli per viticoltura e giardinaggio. Musica Pasqua musicale arcense Riva del Garda. Ore 21. Chiesa S. Maria Assunta - Omaggio a Gorecki - Un programma di concerti straordinario, che vedrà impegnate formazioni locali e non.

11 lunedì Musica Orchestra Sinfonica de la Juventud Zuliana Rafael Urdaneta El Sistema Brione - Rovereto. Ore 21. Auditorium Fausto Melotti - Maracaibo - Venezuela con Patrick Kleemola chitarra solista e Hernan Rodriguez direttore. Civica Scuola Musicale R. Zandonai, Ufficio Istruzione e Cultura in collaborazione con Bergamo Festival Internazionale della Cultura. Tel. 0461/237352 - e-mail: info@cofas.it. Musica Ulrich Walther, organo Trento. Ore 20.45. Sala Filarmonica - J.S. Bach Toccata e fuga in Fa magg. BWV 540; W.A. Mozart Fantasia in fa min. KV 608; W. Bolcom Amazing grace; G. Ligeti Studio n. 2 “Coulée”; F. Liszt Fantasia e fuga su “Ad nos ad salutarem undam” S.259. Tel. 0461.985244; e-mail: info@filarmonica-trento.it; www.filarmonica-trento.it.

12 martedì Cultura Il gioco degli specchi Trento. Dalle 17.30 alle 19. Il Gioco degli Specchi propone “Vivere Trento” un percorso per soci, volontari e simpatizzanti dell’associazione. Il percorso sarà così strutturato: Da dove siamo partiti: ripresa della memoria dell’associazione, Dove siamo: progetti e attività, Verso dove andiamo: ridiscussione dei bisogni sociali, L’incontro: partecipazione ai corsi di italiano per adulti stranieri per un’esperienza di comunicazione e conoscenza e in più un pizzico dei nostri libri e delle nostre letture. Richiesta iscrizione. Claudia Michelotti 340.2412552 - 0461.916251 - info@ilgiocodeglispecchi.org - www. ilgiocodeglispecchi.org.

Musica Matinée musicali 2011 Riva del Garda. Ore 11. Auditorium Scuola Musicale - Paris, mon amour!, Musiche di C. Franck, G. Faurè e M. Ravel.

Cultura Le grandi figure del Romanticismo musicale Brione - Rovereto. Ore 16. Auditorium Civica Scuola Musicale R. Zandonai - seminario con Fabrizio Nicolini e Giuseppe Calliari Civica Scuola Musicale R. Zandonai, Ufficio Istruzione e Cultura in collaborazione con Bergamo Festival Internazionale della Cultura. Tel. 0461/237352 - e-mail: info@ cofas.it.

Teatro LE BUGIE CON LE GAMBE LUNGHE Trento. Ore 16 e 20.30. Teatro Sociale - di Eduardo De Filippo, interpretazione e regia Luca De Filippo - ELLEDIEFFE / La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo. Coordinamento teatrale del Trentino. Tel: 0461.420788 - http://www. trentinospettacoli.net/.

Cultura Aspettando Discovery on Film 2011 Rovereto. Ore 10 e ore 15.30. Museo Civico - NANO, la prossima dimensione (Francia, 28’) Discovery on Film 2005. I migliori film di robotica delle scorse edizioni. In Sala Convegni nei giorni di apertura del Museo, da martedì a domenica su prenotazione. L’accesso alle proiezioni è compreso

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Musica «Orchestra Haydn» Trento. Alle 20.30. Auditorium Gustav Kuhn Dir. Info: Num. Verde 800.086890 - www.haydn.it.

Musica Stagione dei concerti Brione - Rovereto. Ore 20.45. Sala Filarmonica - Cédric Tiberghien pianoforte, Associazione Filarmonica Rovereto. Tel. 0461/237352 e-mail: info@cofas.it.

Musica «Orchestra Haydn» Trento. Ore 20.30. Auditorium Gustav Kuhn, direttore: Bed?ich Smetana Má vlast (La mia patria). Sei poemi sinfonici.

13 mercoledì Cultura Momenti di storia Mitteleuropea Ore 17.30. Sala degli Affreschi, Biblioteca comunale via Roma Gianluigi Bozza: Questo Novecento sul grande schermo. Cultura Primavera operistica Brione - Rovereto. Ore 20.30. Sala Filarmonica - L’opera comica alla fine dell’ottocento italiano. Giuseppe Verdi - 1893 Falstaff, salotto lirico con Carlo Todeschi Associazione Amici dell’Opera. Tel. 0461/237352 - e-mail: info@ cofas.it. Cultura Erbe efiori dalla terra al piatto Brione - Rovereto. Ore 20.30. Centro Educazione alla Pace via Vicenza 5 - con Elisabetta Monti. A cura della Banca del tempo di Rovereto-Assessorato. Tel. 0461/237352 - e-mail: info@ cofas.it. Cultura SERATA DIBATTITO Faver. Ore 20.30. Molin de Portegnach - La fede tiepida 2 con padre Antonino Butterini, frate Cappuccino. Cos’è la fede? Si può definire la fede come calda, tiepida e fredda? A pochi giorni dalla Pasqua, ritorna al Molin padre Antonimo, riprendendo un dibattito lasciato in sospeso la scorsa stagione. Ingresso libero. Informazioni: Sorgente ‘90 328 1344805, info@sorgente90.it, www.sorgente90.it. Cultura Aspettando Discovery on Film 2011 Rovereto. Ore 10 e ore 15.30. Museo Civico - NANO, la prossima dimensione (Francia, 28’) Discovery on Film 2005. I migliori film di robotica delle scorse edizioni. In Sala Convegni nei giorni di apertura del Museo, da martedì a domenica su prenotazione. L’accesso alle proiezioni è compreso nel biglietto di ingresso al Museo. Per abbonati entrata gratuita. Info: 0464 452800 - museo@museocivico.rovereto.tn.it - www.museocivico.rovereto.tn.it.

Musica PINO PUTIGNANI in concerto Trento. Ore 21. Teatro Cuminetti - tour teatrale 2011. Posto unico non numerato euro 8 + euro 2 di prevendita. Numero verde: 800 013952.

14 giovedì Cultura Aspettando Discovery on Film 2011 Rovereto. Ore 10 e ore 15.30. Museo Civico - NANO, la prossima dimensione (Francia, 28’) Discovery on Film 2005. I migliori film di robotica delle scorse edizioni. In Sala Convegni nei giorni di apertura del Museo, da martedì a domenica su prenotazione. L’accesso alle proiezioni è compreso nel biglietto di ingresso al Museo. Per abbonati entrata gratuita. Info: 0464 452800 - www.museocivico. rovereto.tn.it. Cultura Farsi un'idea Trento, Caffè Città, Piazza Battisti. Ore 17. “La colpa di essere giovani" con Carlo Buzzi. Enogastronomia i giovedì dell’enoteca Trento. Ore 18. Palazzo Roccabruna - “LA NOSIOLA, IL TEMPO E LA PASSIONE.” - Trentino D.O.C. Vino Santo. Ogni giovedì un incontro dedicato ai prodotti trentini. Consumazione: 3 €. Info e prenotazioni Tel: 0461 887101 www.enotecadeltrentino.it. Enogastronomia Passito è Passione Trento. Palazzo Roccabruna - Il Trentino D.O.C. Vino Santo a Palazzo Roccabruna. Degustazioni di Trentino Doc Vino Santo in abbinamento a Ciauscolo, Foie gras e Roquefort e laboratori enogastronomici con il giornalista Paolo Massobrio, autore de “Il Golosario”.Info e prenotazioni Tel: 0461 887101 www.enotecadeltrentino.it. Musica The Great Romantics Brione - Rovereto. Ore 20.30. Sala FIlarmonica - Concerto conclusivo allievi pianisti Scuola Civica R. Zandonai e Boston University Civica Scuola Musicale R. Zandonai, Ufficio Istruzione e Cultura in collaborazione con Bergamo Festival Internazionale della Cultura. Tel. 0461/237352 - e-mail: info@ cofas.it.


trentinoappuntamenti 15 venerdì Cultura Il miracolo della biodiversità Drena. Ore 20. Punto info del Comune - a cura del naturalista A. Marsilli. Cultura Aspettando Discovery on Film 2011 Rovereto. Ore 10 e ore 15.30. Museo Civico - NANO, la prossima dimensione (Francia, 28’) Discovery on Film 2005. I migliori film di robotica delle scorse edizioni. In Sala Convegni nei giorni di apertura del Museo, da martedì a domenica su prenotazione. L’accesso alle proiezioni è compreso nel biglietto di ingresso al Museo. Per abbonati entrata gratuita. Info: 0464 452800 - museo@museocivico.rovereto.tn.it - www.museocivico.rovereto.tn.it. Musica Recital pianistico Brione - Rovereto. Ore 21. Sala Filarmonica - con Stefano Miceli. Civica Scuola Musicale R. Zandonai, Ufficio Istruzione e Cultura in collaborazione con Bergamo Festival Internazionale della Cultura. Tel. 0461/237352 - e-mail: info@ cofas.it. Musica «Orchestra Haydn» Trento. Ore 10.45. Auditorium - In collaborazione con la Filarmonica di Trento. Caterina Centofante, direttore, Luigi Maio musicattore, Orchestra Haydn I. Stravinskij, L’Histoire du Soldat. Musica «Orchestra Haydn» Tione. Ore 20.30. Auditorium Stefano Chicco, direttore, Orchestra Haydn J. Haydn Sinfonia n. 27, in sol maggiore, A. Honegger Pastorale d’été, L. van Beethoven Sinfonia n. 5.

Per i più piccoli Più o meno rifiuti Riva del Garda. Ore 17. Villino Campi - Letture a cura di Bandus... i narratori, nell’ ambito della mostra “Più o meno rifiuti”. Teatro La luce in fondo al tunnel: Galleria Adige Garda Brione - Rovereto. Ore 20.45. Teatro alla Cartiera - Circolo ARCI Mori. Tel. 0461/237352 - e-mail: info@cofas.it. Teatro L’HISTOIRE DU SOLDAT Trento. Ore 10.45. Teatro Auditorium - Orchestra Haydn di Bolzano e Trento. Cavallo di battaglia del poliedrico Musicattore Luigi Maio, con cui ha vinto il prestigioso Premio dei Critici di Teatro 2004/2005, ˝L’Histoire du Soldat˝ vedrà il celebre mattatore genovese interpretare in scena tutti i personaggi - Diavolo, Soldato, Narratore, Vecchina e Principessa - in un avvincente gioco trasformistico che coinvolgerà attoralmente persino i virtuosi solisti dell’Orchestra Haydn. Numero verde: 800 013952.

16 sabato Cinema Gnomeo & Giulietta Riva del Garda. Ore 15 e 17. Sala della Comunità - I bambini al cinema.

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Cultura Concorso bandistico internazionale Riva del Garda. Ore 20. 13° Edizione Flicorno d’oro. http://www. flicornodoro.it - info@flicornodoro.it.

Cultura A SCONDILEORO FOR PAR LE GIARE DE L’AVIS Faver. Ore 20.30. Molin de Portegnach - Parole, poesia e na bicera de zàibel, di e con: Diaolin, Corrado da Caoriana e Mariano. Ingresso € 5. Informazioni: Sorgente ‘90 328 1344805, info@sorgente90. it, www.sorgente90.it.

Cultura divinnosiola, quando il vino si fa santo Vezzano. Dalle 9.30 alle 12.30. Teatro Valle dei Laghi - Convegno: Insieme verso una nuova agricoltura. Esperienze, progetti e pro-

Cultura Planetario del Museo Civico Rovereto. Ore 16.45. Museo Civico - Le quattro stagioni del cielo. Spettacolo speciale al Planetario sulle stagioni del cielo a cura della

sezione astronomica del Museo Civico. Info: Comune di Rovereto Uff. Cultura 0464-452253. Cultura Aspettando Discovery on Film 2011 Rovereto. Ore 10 e ore 15.30. Museo Civico - NANO, la prossima dimensione (Francia, 28’) Discovery on Film 2005. I migliori film di robotica delle scorse edizioni. In Sala Convegni nei giorni di apertura del Museo, da martedì a domenica su prenotazione. L’accesso alle proiezioni è compreso nel biglietto di ingresso al Museo. Per abbonati entrata gratuita. Info: 0464 452800 - museo@museocivico.rovereto.tn.it - www.museocivico.rovereto.tn.it. Enogastronomia divinnosiola, quando il vino si fa santo Padergnone - Calavino. Ore 14.30. Ritrovo presso il Ristorante Il Giardino delle Spezie, loc. Due Laghi - Trekking con accompagnatore del territorio. Info: Apt Trento, Monte Bondone e Valle dei Laghi Tel: 0461.216041 - www.apt.trento.it - informazioni@apt.trento.it. Enogastronomia Passito è Passione Trento. Palazzo Roccabruna - Il Trentino D.O.C. Vino Santo a Palazzo Roccabruna. Degustazioni di Trentino Doc Vino Santo in abbinamento a Ciauscolo, Foie gras e Roquefort e laboratori enogastronomici con il giornalista Paolo Massobrio, autore de “Il Golosario”.Info e prenotazioni Tel: 0461 887101 www.enotecadeltrentino.it. Enogastronomia A TAVOLA CON LA CUCINA TRENTINA: IL TRENTINO D.O.C. VINO SANTO Trento. Ore 19-22. Palazzo Roccabruna - Dolce o salato? Il Vino Santo nel piatto. Menù a cura dello chef Stefano Bertoni del ristorante “Castel Toblino” (Sarche - TN). Info e prenotazioni Tel: 0461 887101 www.enotecadeltrentino.it.

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trentinoappuntamenti Enogastronomia degustazione risotto con asparagi bianchi di zambana Trento. Piazza Cesare Battisti - L’Associazione produttori dell’Asparago Bianco di Zambana in collaborazione con la proloco e patrocinata dal comune di Zambana offre la possibilità di degustare il rinomato risotto agli asparagi. Info: www. comune.zambana.tn.it. Musica Pasqua musicale arcense Arco. Ore 20.30. Chiesa Collegiata - Camerata Musicale Arcense. Un programma di concerti straordinario, che vedrà impegnate formazioni locali e non. Musica «Orchestra Haydn» Riva del Garda. Ore 16. Auditorium Conservatorio. Musica «Orchestra Haydn» Cles. Ore 17. Auditorium - In collaborazione con la Filarmonica di Trento. Caterina Centofante, direttore, Luigi Maio musicattore, Orchestra Haydn I. Stravinskij, L’Histoire du Soldat. Musica «Orchestra Haydn» Riva del Garda. Ore 16. Auditorium - Stefano Chicco, direttore, Orchestra Haydn J. Haydn Sinfonia n. 27, in sol maggiore, A. Honegger Pastorale d’été, L. van Beethoven Sinfonia n. 5. Per i più piccoli Il tè delle letture Riva del Garda. Ore 17. Villino Campi - Nell’ambito della mostra “Più o meno rifiuti”. Teatro MATRICOLA NA/t 6317 PRESONER DEI MERICANI Predazzo. Ore 20.45. Auditorium “Casa della Gioventù” - di Antonia Dalpiaz Associazione Teatrale Alense (Co.F.As). Tel. 0461/237352 - email: info@cofas.it. Teatro A PIEDI NUDI NEL PARCO Ora. Ore 20.30. Aula Magna - di Neil Simon, Compagnia Teatrale “Virtus in Arte” di Malè (Co.F.As). Tel. 0461/237352 - e-mail: info@ cofas.it. Teatro QUALCHEDUNI HA FAT I CORNI Coredo. Ore 21. Teatro “Dolomiti” - di Loredana Cont, Filodrammatica di Fondo (Co.F.As). Tel. 0461/237352 - e-mail: info@ cofas.it. Teatro LE ME TOCCA TUTTE Levico Terme. Teatro Mons. Caproni - di Loredana Cont, Filo “Sant’Ermete” di Calceranica

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(Co.F.As). Tel. 0461/237352 - email: info@cofas.it. Teatro THE PROBLEM Trento . Ore 21. Spazio Off - di A.R. Gurney Jr, con Saba Salvemini e Annika Strøhm: Una coppia trentenne al decimo anno di matrimonio, in un tardo pomeriggio nello studio di casa. La moglie annuncia di essere incinta. Ne nascono una serie di confessioni sempre più intricate. Info: 333 2753033 Daniele Filosi; www.spaziooff.com - info@ spaziooff.com. Teatro E’ BELLO VIVERE LIBERI! Trento . Ore 21. Teatro Cuminetti - Spettacolo ispirato alla biografia di Ondina Peteani, prima staffetta partigiana d’Italia, di e con Marta Cuscunà. Premio Scenario per Ustica 2009. Un progetto di teatro civile per un’attrice, 5 burattini e un pupazzo. E’ bello vivere liberi’ è uno spettacolo per liberare la Resistenza dal grigiume della retorica. Per restituire all’idea di antifascismo la luce e l’entusiasmo che la accompagnarono anche nelle situazioni più difficili. Info: 333 2753033 Daniele Filosi; www.spaziooff.com - info@spaziooff.com.

17 domenica Cultura Concorso bandistico internazionale Riva del Garda. Ore 20. 13° Edizione Flicorno d’oro. http://www. flicornodoro.it - info@flicornodoro.it. Cultura Aspettando Discovery on Film 2011 Rovereto. Ore 10 e ore 15.30. Museo Civico - NANO, la prossima dimensione (Francia, 28’) Discovery on Film 2005. I migliori film di robotica delle scorse edizioni. In Sala Convegni nei giorni di apertura del Museo, da martedì a domenica su prenotazione. L’accesso alle proiezioni è compreso nel biglietto di ingresso al Museo. Per abbonati entrata gratuita. Info: 0464 452800 - museo@museocivico.rovereto.tn.it - www.museocivico.rovereto.tn.it. Enogastronomia Passito è Passione Trento. Palazzo Roccabruna - Il Trentino D.O.C. Vino Santo a Palazzo Roccabruna. Degustazioni di Trentino Doc Vino Santo in abbinamento a Ciauscolo, Foie gras e Roquefort e laboratori enogastronomici con il giornalista Paolo Massobrio, autore de “Il Golosario”.Info e prenotazioni Tel: 0461 887101 www.enotecadeltrentino.it.

Enogastronomia A TAVOLA CON LA CUCINA TRENTINA: IL TRENTINO D.O.C. VINO SANTO Trento. Ore 12-15. Palazzo Roccabruna - Arèle e padele. Menù a cura dello chef Vinicio Tenni del ristorante “Gallo Cedrone” (M. di Campiglio -TN). Info e prenotazioni Tel: 0461 887101 - www.enotecadeltrentino.it. Musica Pasqua musicale arcense Bolognano. Ore 21. Chiesa - Concerto corale e strumentale. Un programma di concerti straordinario, che vedrà impegnate formazioni locali e non. Musica Matinée musicali 2011 Riva del Garda. Ore 11. Auditorium Scuola Musicale - Night and day, Omaggio a Cole Porter. Musica ALEKSANDER ROMANOVSKY pianoforte Brione - Rovereto. Ore 11. Palazzo Diamanti, Casa Mozart via della Terra 48 Matinée in casa Mozart, Associazione Mozart Italia. Tel. 0461/237352 - e-mail: info@cofas.it.

18 lunedì Cultura Concorso bandistico internazionale Riva del Garda. Ore 20. 13° Edizione Flicorno d’oro. http://www. flicornodoro.it - info@flicornodoro.it. Musica Stagione dei concerti Brione - Rovereto. Ore 20.45. Sala Filarmonica - Arpa latina - Xavier De Maistre, Associazione Filarmonica Rovereto. Tel. 0461/237352 e-mail: info@cofas.it.

Teatro RIONDINO ACCOMPAGNA VERGASSOLA AD INCONTRARE FLAUBERT Tione. Ore 21. Teatro Comunale - testi, interpretazione e regia di David Riondino e Dario Vergassola - Sosia &Pistoia. Coordinamento teatrale del Trentino. Tel: 0461.420788 - http://www.trentinospettacoli.net/.

19 martedì Cultura Concorso bandistico internazionale Riva del Garda. Ore 20. 13° Edizione Flicorno d’oro. http://www. flicornodoro.it - info@flicornodoro.it. Cultura Il gioco degli specchi Trento. Dalle 17.30 alle 19. Il Gioco degli Specchi propone “Vivere Trento” un percorso per soci, volontari e simpatizzanti dell’associazione. Il percorso sarà così strutturato: Da dove siamo partiti: ripresa della memoria dell’associazione, Dove siamo: progetti e attività, Verso dove andiamo: ridiscussione dei bisogni sociali, L’incontro: partecipazione ai corsi di italiano per adulti stranieri per un’esperienza di comunicazione e conoscenza e in più un pizzico dei nostri libri e delle nostre letture. Richiesta iscrizione. Claudia Michelotti 340.2412552 - 0461.916251 - info@ilgiocodeglispecchi.org - www. ilgiocodeglispecchi.org. Cultura Aspettando Discovery on Film 2011 Rovereto. Ore 10 e ore 15.30. Museo Civico - Il vivente e l’artificiale (Intelligenza artificiale) (Italia, 52’) Discovery on Film 2002. I migliori film di robotica delle scorse edizioni. In Sala Convegni nei giorni di apertura del Museo, da martedì a domenica su prenotazione. L’accesso alle proiezioni è compreso nel biglietto di ingres-


trentinoappuntamenti so al Museo. Per abbonati entrata gratuita. Info: 0464 452800 - museo@museocivico.rovereto.tn.it www.museocivico.rovereto.tn.it.

20 mercoledì Cinema 7 KM DA GERUSALEMME Faver. Ore 21. Molin de Portegnach - Claudio Malaponti, Italia 2006, durata: 108’. Ingresso 5 euro. Informazioni: Sorgente ‘90 328 1344805, info@sorgente90. it, www.sorgente90.it. Enogastronomia divinnosiola, quando il vino si fa santo Sarche. Ore 17. Castel Toblino Gentilmente concesso dal proprietario Tullio Fedel, inizio ufficiale della spremitura delle uve appassite di Nosiola data dal Gran Maestro della Confraternita della Vite e del Vino di Trento, con la regia dell’Associazione Vignaioli del Vino Santo Trentino Doc. Inaugurazione ufficiale della Mostra. Info: AptTrento, Monte Bondone e Valle dei Laghi Tel: 0461.216041 - www.apt.trento.it - informazioni@apt.trento.it. Musica Pasqua musicale arcense Arco. Ore 21. Gruppo flautisti “Il Conventello”. Un programma di concerti straordinario, che vedrà impegnate formazioni locali e non. Per i più piccoli Storie a merenda Arco. Ore 17. Biblioteca civica B. Emmert - Con Claudia Berti.

21 giovedì Cultura Il tè delle letture Riva del Garda. Ore 20.30. Biblioteca Civica - Letture in pubblico. I viaggiatori: tra libri e scaffali della Biblioteca. Cultura divinnosiola, quando il vino si fa santo Vezzano. Ore 20.30. Teatro Valle dei Laghi - “Favole” di Paoli Poli. In questo spettacolo l’eclettico e virtuoso attore fiorentino rappresenterà “I racconti delle fate”,titolo della raccolta di fiabe di Perrault e di M.me Le Prinoc Beaumont, messe magistralmente in scena nella traduzione che ne fece Collodi dieci anni prima. Info: AptTrento, Monte Bondone e Valle dei Laghi Tel: 0461.216041 - www.apt.trento.it - informazioni@apt.trento.it. Cultura Aspettando Discovery on Film 2011 Rovereto. Ore 10 e ore 15.30. Museo Civico - Il vivente e l’artificiale (Intelligenza artificiale) (Italia, 52’) Discovery on Film 2002. I migliori film di robotica delle scorse edizioni. In Sala Convegni nei giorni di apertura del Museo, da martedì a domenica su prenotazione. L’accesso alle proiezioni è compreso nel biglietto di ingresso al Museo. Per abbonati entrata gratuita. Info: 0464 452800 - museo@museocivico.rovereto.tn.it www.museocivico.rovereto.tn.it.

Enogastronomia i giovedì dell’enoteca Trento. Ore 18. Palazzo Roccabruna - “SAUVIGNON BIANCO. “ - Espressione trentina di un grande bianco internazionale. Ogni giovedì un incontro dedicato ai prodotti trentini. Consumazione: 3 €. Info e prenotazioni Tel: 0461 887101 www.enotecadeltrentino.it.

22 venerdì Cultura Visita guidata alla mostra “Più o meno rifiuti” Riva del Garda. Ore 17. Villino Campi. Info: tel. 0464.556968 villino.campi@provincia.tn.it. Cultura Aspettando Discovery on Film 2011 Rovereto. Ore 10 e ore 15.30. Museo Civico - Il vivente e l’artificiale (Intelligenza artificiale) (Italia, 52’) Discovery on Film 2002. I migliori film di robotica delle scorse edizioni. In Sala Convegni nei giorni di apertura del Museo, da martedì a domenica su prenotazione. L’accesso alle proiezioni è compreso nel biglietto di ingresso al Museo. Per abbonati entrata gratuita. Info: 0464 452800 - museo@museocivico.rovereto.tn.it www.museocivico.rovereto.tn.it. Musica Pasqua musicale arcense Arco. Ore 16. Chiesa Evangelica - Orchestra Pasqua Musicale Arcense. Un programma di concerti

straordinario, che vedrà impegnate formazioni locali e non.

23 sabato Cultura Planetario del Museo Civico Rovereto. Ore 16.45. Museo Civico - Le quattro stagioni del cielo. Spettacolo speciale al Planetario sulle stagioni del cielo a cura della sezione astronomica del Museo Civico. Info: Comune di Rovereto Uff. Cultura 0464-452253. Enogastronomia divinnosiola, quando il vino si fa santo Sarche. Dalle 10 alle 20. Castel Toblino - Gentilmente concesso dal proprietario Tullio Fedel. Mostra e degustazioni del vino Nosiola Trentino, del Vino Santo Trentino Doc, delle Grappe di Nosiola e di Vinaccia di Vino Santo. Info: Apt Trento, Monte Bondone e Valle dei Laghi Tel: 0461.216041 www.apt.trento.it - informazioni@ apt.trento.it. Enogastronomia il sabato col produttore Trento. Ore 18. Palazzo Roccabruna - “SAN MICHAEL: UN NUOVO TRENTODOC. “ Azienda: San Michael (S. Michele all’Adige - TN) Ogni sabato un appuntamento con i produttori trentini. Info e prenotazioni Tel: 0461 887101 - www. enotecadeltrentino.it.

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trentinoappuntamenti Musica Pasqua musicale arcense Arco. Ore 21. Casinò Municipale - Orchestra Pasqua Musicale Arcense. Un programma di concerti straordinario, che vedrà impegnate formazioni locali e non.

24 domenica Enogastronomia divinnosiola, quando il vino si fa santo Sarche. Ore 17. Castel Toblino Rievocazione dei riti pasquali contadini della Aspersione degli occhi e Gloria di Pasqua con la Nosiola . Info: Apt Trento, Monte Bondone e Valle dei Laghi Tel: 0461.216041 www.apt.trento.it - informazioni@ apt.trento.it. Enogastronomia divinnosiola, quando il vino si fa santo Sarche. Dalle 10 alle 20. Castel Toblino - Gentilmente concesso dal proprietario Tullio Fedel. Mostra e degustazioni del vino Nosiola Trentino, del Vino Santo Trentino Doc, delle Grappe di Nosiola e di Vinaccia di Vino Santo. Info: Apt Trento, Monte Bondone e Valle dei Laghi Tel: 0461.216041 www.apt.trento.it - informazioni@ apt.trento.it. Musica Pasqua musicale arcense Arco. Ore 21. Chiesa Collegiata - Orchestra Pasqua Musicale Arcense. Un programma di concerti straordinario, che vedrà impegnate formazioni locali e non. Teatro RUMORI FUORI SCENA Romeno. Ore 21. Teatro Parrocchiale - di M. Frayn, Filodrammatica “Amicizia” di Romeno (Co.F.As). Tel. 0461/237352 - e-mail: info@ cofas.it.

25 lunedì Cultura Aspettando Discovery on Film 2011 Rovereto. Ore 10 e ore 15.30. Museo Civico - Il vivente e l’artificiale (Intelligenza artificiale) (Italia, 52’) Discovery on Film 2002. I migliori film di robotica delle scorse edizioni. In Sala Convegni nei giorni di apertura del Museo, da martedì a domenica su prenotazione. L’accesso alle proiezioni è compreso nel biglietto di ingresso al Museo. Per abbonati entrata gratuita. Info: 0464 452800 - museo@museocivico.rovereto.tn.it www.museocivico.rovereto.tn.it.

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Enogastronomia divinnosiola, quando il vino si fa santo Sarche. Dalle 10 alle 20. Castel Toblino - Gentilmente concesso dal proprietario Tullio Fedel. Mostra e degustazioni del vino Nosiola Trentino, del Vino Santo Trentino Doc, delle Grappe di Nosiola e di Vinaccia di Vino Santo. Info: Apt Trento, Monte Bondone e Valle dei Laghi Tel: 0461.216041 www.apt.trento.it - informazioni@ apt.trento.it. Enogastronomia divinnosiola, quando il vino si fa santo Sarche. Ore 10.30, 5.30, 17.30. Castel Toblino - Gusto Trentino, un’occasione per degustare ed apprezzare le eccellenze enogastronomiche del territorio. Info: Apt Trento, Monte Bondone e Valle dei Laghi Tel: 0461.216041 www.apt.trento.it - informazioni@ apt.trento.it. Musica Pasqua musicale arcense Arco. Ore 21. Casinò Municipale Il Buffo alla Moda. Un programma di concerti straordinario, che vedrà impegnate formazioni locali e non. Teatro RUMORI FUORI SCENA Romeno. Ore 21. Teatro Parrocchiale - di M. Frayn, Filodrammatica “Amicizia” di Romeno (Co.F.As). Tel. 0461/237352 - e-mail: info@ cofas.it.

26 martedì Cultura CAFFE’ DIBATTITO Brione - Rovereto. Ore 20. Caffè Città corso Bettini, 18 - con Thierry Bonfanti, Università dell’Età Libera - Comune di Rovereto. Tel. 0461/237352 - e-mail: info@ cofas.it.

27 mercoledì Cultura Primavera operistica Brione - Rovereto. Ore 20.30. Sala Filarmonica - Concerto pianistico con Anna Kravtchenko, Associazione Amici dell’Opera. Tel. 0461/237352 - e-mail: info@ cofas.it. Cultura Presentazione libro Faver. Ore 21. Molin de Portegnach - “Gioco di specchi” di Massimo Pisetta. Prima presentazione pubblica del nuovo libro di Massimo, alla sua terza fatica letteraria. Informazioni: Sorgente ‘90 328 1344805, info@sorgente90.it, www.sorgente90.it.

28 giovedì Cultura Conferenza Brione - Rovereto. Ore 21. Sede Associazione Armonia via Tartarotti 20 - Thetahealing con Sabina Gisliberti, Associazione Armonia. Tel. 0461/237352 - e-mail: info@ cofas.it. Cultura Aspettando Discovery on Film 2011 Rovereto. Ore 10 e ore 15.30. Museo Civico - Robot Rising (Inghilterra, 1997) Discovery on Film 2006. I migliori film di robotica delle scorse edizioni. In Sala Convegni nei giorni di apertura del Museo, da martedì a domenica su prenotazione. L’accesso alle proiezioni è compreso nel biglietto di ingresso al Museo. Per abbonati entrata gratuita. Info: 0464 452800 - museo@museocivico.rovereto.tn.it www.museocivico.rovereto.tn.it. Enogastronomia i giovedì dell’enoteca Trento. Ore 18. Palazzo Roccabruna - “Il TEROLDEGO INTERPRETE DI DOLCEZZA” - Le dolci sorprese di un autoctono. Ogni giovedì un incontro dedicato ai prodotti trentini. Consumazione: 3 €. Info e prenotazioni Tel: 0461 887101 www.enotecadeltrentino.it. Musica Concerto Brione - Rovereto. Ore 21. Sala Filarmonica - con Coro Rasa di Ogre (Lettonia), Cantoria Sine Nomine di Borgo Valsugana e Coro Voci bianche Civica Scuola Musicale R. Zandonai di Rovereto che hanno partecipato al Masterclass di canto corale Civica Scuola Musicale R. Zandonai, Ufficio Istruzione e Cultura in collaborazione con Bergamo Festival Internazionale della Cultura. Tel. 0461/237352 - e-mail: info@ cofas.it.

29 venerdì Enogastronomia la festa degli asparagi Zambana. L’Asparago Bianco di Zambana è sempre stato speciale, e ora lo garantisce anche il Comune. Info: www.comune. zambana.tn.it. Musica «Orchestra Haydn» Rovereto. Ore 20.45. Sala Filarmonica - In collaborazione con la Filarmonica di Trento. Caterina Centofante, direttore, Luigi Maio musicattore, Orchestra Haydn I. Stravinskij, L’Histoire du Soldat.

Teatro Tra passato e futuro, fra scienza e antropologia Brione - Rovereto. Ore 20.45. Teatro di Santa Maria - spettacolo teatrale a 25 anni dal disastro di Chernobyl - Associazione. Culturale Note/Atro con Elisa Geremia. A cura Comitato Associazioni per la Pace e i Diritti Umani. Tel. 0461/237352 - e-mail: info@ cofas.it.

30 sabato Cultura La robotica: un gioco da ragazzi Rovereto. Museo Civico - Proposte attività guidate per ragazzi dai 9 ai 14 anni. Attività su prenotazione, entro le 11 del sabato stesso. Nel LEC del Museo, il primo Lego Education Centre. Possibile partecipare ad attività di robotica per tutti, sperimentando con i mattoncini della Lego. Ogni sabato e domenica dalle 15.45 alle 16.45 sarà disponibile un esperto del Museo per la consulenza. Info: Comune di Rovereto Uff. Cultura 0464-452253. Cultura Planetario del Museo Civico Rovereto. Ore 16.45. Museo Civico - Le quattro stagioni del cielo. Spettacolo speciale al Planetario sulle stagioni del cielo a cura della sezione astronomica del Museo Civico. Info: Comune di Rovereto Uff. Cultura 0464-452253. Cultura Aspettando Discovery on Film 2011 Rovereto. Ore 10 e ore 15.30. Museo Civico - Robot Rising (Inghilterra, 1997) Discovery on Film 2006. I migliori film di robotica delle scorse edizioni. In Sala Convegni nei giorni di apertura del Museo, da martedì a domenica su prenotazione. L’accesso alle proiezioni è compreso nel biglietto di ingresso al Museo. Per abbonati entrata gratuita. Info: 0464 452800 - museo@museocivico.rovereto.tn.it www.museocivico.rovereto.tn.it. Enogastronomia la festa degli asparagi Zambana. L’Asparago Bianco di Zambana è sempre stato speciale, e ora lo garantisce anche il Comune. Info: www.comune. zambana.tn.it. Teatro VIVI LA VITA Predazzo. Ore 20.45. Auditorium “Casa della Gioventù” - di Donato Dellagiacoma, Filodrammatica “Romano Dellagiacoma” di Predazzo (Co.F.As). Tel. 0461/237352 - e-mail: info@cofas.it.


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...e a trento, arriva GIOVANNI RANA LA PRINCIPESSA SISSI A MADONNA DI CAMPIGLIO COME OGNI ANNO, A MARZO è TORNATA NELLA LOCALITà ALPINA L’AMATA PRINCIPESSA DELL’IMPERO ASBURGICO, RIEVOCATA NEL MERAVIGLIOSO CARNEVALE E NELLA KERMESSE CULINARIA DOLOMITI SISSI CLASSIC

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pettacolo e fascino hanno colmato a marzo, e come ogni anno, Madonna di Campiglio: le dame, i cavalieri, gli ussari e le carrozze del Carnevale Asburgico hanno sfilato per le vie del paese, sulle piste da sci e nel coreografico Salone Hofer, teatro, il 9 marzo, di un incontro letterario e tè con Sissi in compagnia dello storico Paolo Bisti e della scrittrice Licia Campi Pezzi. Giovedì 10 marzo, alle 21, sciata imperiale e fiaccolata con arrivo sulla pista Belvedere e spettacolo pirotecnico, mentre venerdì 11 marzo grande conclusione con il Ballo dell’Imperatore al Salone Hofer: tutti in costume d’epoca per terminare in bellezza la settimana di rievocazione. Dal 13 al 19 marzo Madonna di Campiglio ha ospitato la rassegna enogastronomica Dolomiti Sissi Classic, con tantissimi appuntamenti non solo gastronomici, che hanno visto protagonisti gli chef stellati Alfio Ghezzi (Locanda Margon, Ravina), Paolo Cappuccio (Stube Hermitage, Campiglio) e Federico Parolari (Due Spade, Trento). Inoltre, durante la kermesse diversi locali di Madonna di Campiglio hanno proposto cene speciali, dal titolo “A cena con Sissi”, ispirate alle ricette della corte austroungarica.

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nvitato da Inner Wheel Trento Castello, Giovanni Rana è stato il protagonista della serata del 25 marzo scorso, che si è aperta con un incontro pubblico del re della pasta al Grand Hotel Trento, coordinato dalla giornalista Francesca Negri. tra racconti di vita, aneddoti divertenti, strategie di passaggio generazionale e business plan futuri, Giovanni Rana ha ammaliato il folto pubblico presente, anche grazie alla sua dirompente simpatia e a quel parlare schietto oggi sempre più raro da trovare. L’annuncio, poi, è stato dell’apertura a Bolzano di un nuovo punto della sua catena di ristorazione veloce, da Giovanni, che conta a oggi 21 ristoranti in Italia e 4 in Svizzera. «Chissà – ha detto Rana – prima o poi magari sbarcherò anche a Trento».

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TARGA “PRO CULTURA” A ELENA FIA FOZZER Gary e garibaldi: come si racconta una storia

A trento, durante una cerimonia

Fruttuosa la collaborazione tra il disegnatore fulber e l’osservatorio Storytelling

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a scienza della “narrazione” nelle organizzazioni, nella società e nei media, assieme alla conoscenza delle “strategie del racconto” nelle diverse professioni contemporanee sono parte integrante degli obiettivi dell’Osservatorio Storytelling, il centro di ricerca scientifica che ha sede nell’Università di Pavia, la cui finalità principale è quella di promuovere lo studio dello storytelling e il suo uso consapevole in un percorso di crescita individuale, di sperimentazione e ricerca interdisciplinare. Lo scopo del suo utilizzo nell’orientamento socioprofessionale è quello di favorire e migliorare l’assimilazione e la condivisione dei messaggi in coerenza con le finalità della comunicazione stessa, ossia muovere le persone alla realizzazione degli obiettivi, individuali e comuni attraverso tre modalità: lo strumento digitale, quello relazionale e quello cartaceo. È stato l'incontro tra il Presidente dell'Osservatorio, Andrea Fontana, e il disegnatore trentino Fulber, autore delle famose strisce di Gary, a generare una presentazione scritta di Fontana al volume La Leggenda di Kino il Vestenera di Fulber, edito per le celebrazioni dei 300 anni dalla morte del gesuita F. Chini, e la partecipazione del cartoonist trentino all’Osservatorio di Pavia in qualità di socio-membro grazie al suo fornito “archivio narrativo” creato nell’ultimo decennio. A partire dalle celebrazioni dell’Unità d’Italia del 17 marzo, l’Osservatorio ha presentato nel web una prima esclusiva e inedita ministoria in tre tempi degli inossidabili Gary e Spike alle prese con un mito del Risorgimento: Giuseppe Garibaldi. Ma diventerà nelle intenzioni, il primo canale preferenziale di divulgazione dal punto di vista del Visual Storytelling, dei progetti del cartoonist di Trento. 104

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distanza di 17 anni da quando ne era stato insignito suo padre, lo scultore Eraldo, anche a Elena Fia Fozzer è stata consegnata la Targa Pro Cultura, in passato assegnata a grandi artisti trentini quali Colorio, Wolf, Winkler, Pancheri, Fracalossi, Sartori e altri. L’avvenimento, organizzato dalla storica “Pro Cultura” si è verificato al Centro “Rosmini” davanti a un pubblico particolarmente attento e interessato. Nella veste di critico d’arte Renzo Francescotti, con il supporto di immagini proiettate, ha ripercorso l’itinerario artistico i Elena, talento precoce che già sedici anni era premiata e dipingeva come una professionista. Dopo un periodo i pittura monocroma, in cui la Fia Fozzer, con figure sempre più stilizzate e astratte affonda la sua indagine sul tema della maternità, fondamentale è l’incontro con Aldo Schmid e con le sue ricerche sul colore. Poi il suo incontro con gli artisti milanesi di Arte Struktura quali Munari, Dorazio, Veronesi; infine, nel 1991 la sua adesione al movimento internazionale Madì con cui esporrà per una decina d’anni nelle maggiori città del mondo. Ad arricchire la serata ci sono state le letture di Chiara Turrini del Gruppo “Neruda”.

All’ombra della Tour EIFFEL Davide di Caldonazzo non ha voluto rinunciare ad una italianissima lettura in terra francese


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sex and the wine con radio monte carlo e allan bay

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il romanzo di francesca negri presentato a monte carlo con luisella berrino, voce storica di rmc, lo scorso 7 marzo con il comitato italiani all'estero. il 13 marzo presentazione a bergamo con un relatore d’eccezione, allan bay, ed enrico cerea del ristorante “da vittorio” di bergamo, 3 stelle michelin

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1. Da sx, il famoso scrittore e giornalista Allan Bay, Francesca Negri, Valerio Lagiannella (titolare della Galleria del Libro di Bergamo) ed Enrico Cerea. 2. La folta platea dell’incontro di Bergamo. 3. Un momento della presentazione di Sex and the Wine ed di Damare, il libro di cucina della famiglia Cerea. 4. Columbus Hotel Monte Carlo, Principato di Monaco: da sx, Francesca Negri, prof. Rotwein, e le due voci storiche di Rmc, Maurizio Di Maggio e Luisella Berrino, organizzatrice dell’evento. 5. Il momento degli autografi di Sex and the Wine. 6. Il pubblico di Monte Carlo. 105

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Gli anziani, speranza per il trentino Le nuove fragranze di “principessa sissi”

A trento, il Coordinamento dei circoli pensionati

Il 19 marzo, a levico terme, Presentati due nuovissimi profumi

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l 19 Marzo scorso, in occasione del primo compleanno di apertura del punto vendita di Levico Terme, si è tenuto un evento di festa e presentazione di un piccolo gioiello: il 50 ml del “Principessa Sissi Parfum” e inoltre è stato presentato il nuovo profumo per donna “Principessa Sissi Parfum “Collezione l'Imperatrice” e per uomo “Collezione l'Imperatore”. Due nuove fragranze disponibili nei formati 50 e 100 ml entrambe Eau de Parfum. “La collezione l'Imperatrice” è nata dalla passione della creatrice Barbara Lolli e dalle Sue ricerche nei luoghi amati dalla Imperatrice Sissi: la designer ha studiato e creato una fragranza che riunisce in sè la classicità, ma al tempo stesso la modernità. L'immagine rimane la classica forma del flacone e della etichetta realizzata a mano tutelata da marchio registrato che valorizza il prodotto concepito artigianalmente. La fragranza “Collezione l'Imperatrice” è caratterizzata da un packaging dove il colore rosa-fucsia è predominante: le rose e le fucsie tanto amate da Sissi ; alla base della nuova fragranza vi sono la vaniglia, la mandorla e l'orchidea palustris (tipica del lago Korission a Corfù) che rendono questo profumo molto femminile e intrigante. Nella fragranza “Collezione l'Imperatore” il colore rosso da l'impronta alla fragranza eau de parfum e quindi passione e persistenza al nuovo profumo per l'uomo, fresco ma con note legnose ed orientali. Ancora una volta “Principessa Sissi Profumeria” si presenta al pubblico come un generoso insieme di progettualità e cultura: l'amore e la passione per il Trentino e per un prodotto unico, volto a valorizzare l'immagine della città di Levico Terme, crea un valore aggiunto con lo sviluppo delle relazioni fra turismo e prodotti.

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l sindaco Alessandro Andreatta e l'assessore alle politiche sociali Violetta Plotegher hanno aperto il 24 marzo scorso l'assemblea del Coordinamento dei circoli pensionati e anziani della provincia di Trento. Nel suo saluto, il sindaco ha sottolineato come sia fondamentale nel tessuto cittadino e provinciale la presenza dei circoli pensionati e anziani, che rappresentano da sempre una delle espressioni più autentiche e vivaci del volontariato. Ricordando la notevole presenza di pubblico alle manifestazioni per la ricorrenza del 150 anniversario dell'Unità d'Italia, che hanno visto scendere in piazza e festeggiare tanti anziani, ma anche altrettanti giovani, ha evidenziato l'importante ruolo di ponte tra generazioni che gli anziani sono oggi chiamati ad assumere più di ieri, in una società dominata da una crisi non solo economica e in uno scenario internazionale sempre più insicuro e problematico. "Aiutateci a dare speranza alla comunità trentina, ai giovani in particolare; ne ha tanto bisogno" ha esortato il primo cittadino, ringraziando per quanto i circoli offrono quotidianamente ai loro soci e alla società, e confermando la vicinanza e l'appoggio dell'amministrazione comunale di Trento. L'assessore Plotegher si è associata alle parole del sindaco, evidenziando l'importanza per ciascuno di noi di trovare un punto di riferimento nella vita di tutti i giorni, persone su cui poter contare: un ruolo svolto in silenzio, ma con grande generosità dai circoli, che va a combattere l'aumento della solitudine, la tendenza ad isolarsi. Un impegno che può realizzarsi solo grazie alla generosità e all'intuizione che nascono dall'esperienza di vita degli anziani, "coloro che sono venuti prima", con il loro bagaglio di esperienza e di saggezza. Piccole azioni capaci di coltivare relazioni e di migliorare la qualità della vita nel nome della solidarietà e del volontariato.


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E alla radio... con la rai (regionale) non ci si annoia mai Ricca programmazione su radio e tv per la sede di via perini Cristian Zorzi, Claudia Morandini e Kristian Ghedina

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onsueto sguardo periodico alla programmazione di Rai3 regionale Trentino Alto Adige. Come vedremo ce n'è per tutti i gusti, nelle due puntate del 3 e del 17 aprile di “Terra di Montagna”, con inizio alle 10. Si occupa di ricerca archeologica e restauro la quarta puntata di “Chi cerca innova”, il programma realizzato in collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento, dedicato al mondo della ricerca scientifica trentina. Dai siti preistorici ai gioielli del Medioevo, dallo scavo tradizionale alle tecnologie più avanzate, i ricercatori raccontano come riescono a salvare le tracce del nostro passato.

Andata & Ritorno: “Vino Santo Trentino” Claudia Morandini e Lucio Gardin seguono le tracce del Vino Santo Trentino, per scoprire le molteplici iniziative che nel mese di aprile lo vedono protagonista. Nell’originale location della funivia di Sardagna, saranno intervistati: Mauro Leveghi, dirigente della Camera di Commercio di Trento che anticiperà “Passito è passione”, l’evento di Palazzo Roccabruna dedicato al Vino Santo (14-17 aprile), Elda Verones, direttore dell’APT di Trento che dal 2 al 25 aprile organizza in Valle dei Laghi “DiVinNosiola”. Con loro anche il Prof. Francesco Spagnolli, enologo, e Alessandro Poli, presidente dei vignaioli del Vino Santo. Chi Cerca Innova: “Vivere E Lavorare In Campagna” “Vivere e lavorare in campagna” è il titolo della quinta puntata di “Chi cerca innova”, la serie televisiva che racconta la realtà della ricerca scientifica in Trentino.

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er quanto riguarda la programmazione a diffusione regionale su Radio2 della Struttura di Trento, il palinsesto del secondo trimestre 2011 prevede: il martedì pomeriggio, alle 15, “Chi cerca innova” (a cura di Tiziana Raffaelli) , un viaggio nel mondo della ricerca trentina per entrare nei laboratori, incontrare i protagonisti e scoprire le applicazioni produttive. Alle 15.15 va in onda “Una truffa al metro quadro: quando il raggiro è di casa”. Il programma (13 puntate da 15’), si occupa delle truffe immobiliari che colpiscono chi ha necessità di vendere o di acquistare la propria casa. Segue “Tradizioni popolari del Trentino”: il programma, a cura di Ugo Slomp, indaga su quelle tradizioni popolari che si fondano sugli archetipi del mondo rurale delle comunità alpine. Il martedì si conclude con “Rodo-dentro” a cura di Maria Serena Tait, dove Mario Cagol, autore e attore versatile, affronta i piccoli temi quotidiani ricavandone spunti di rara ilarità. Il mercoledì, è dedicato a Kontiki, contenitore radiofonico di attualità culturale condotto in studio, a settimane alterne, da Maria Serena Tait e da Tiziana Raffaelli. Alle 15.45 va in onda Pianeta trentino della musica rock, a cura di Daniele Torresan. È l’attività musicale trentina dei generi “leggeri” raccontata attraverso le storie dei gruppi e dei singoli artisti. Il venerdì pomeriggio, a cura di Giorgio Balducci, prosegue Attenti a noi due, programma comico-satirico scritto e interpretato da Lucio Gardin e Loredana Cont. I “due”, in particolare, propongono gags e “siparietti” di tipica espressione trentina. Alle 15.30 Sentinelle di pietra, il viaggio di Luciano Happacher tra le fortificazioni erette in regione a difesa dell’Impero degli Asburgo. Molte di queste opere di ingegneria bellica stanno per essere recuperate come museo o luogo della memoria. Il venerdì si chiude con Enrosadira: i colori delle dolomiti programma, curato da Giorgio Balducci, che si occupa di cultura, sport, sci ed ambiente di montagna. In un settore tradizionale come quello dell’agricoltura, la ricerca scientifica lavora per ottimizzare la produzione e tutelare la biodiversità, con vere punte di eccellenza in alcuni laboratori trentini. “Bianco & Nero”, infine, la trasmissione condotta da Claudia Morandini , con il prezioso contributo di Kristian Ghedina e Cristian Zorzi, chiude il ciclo invernale. Il trio delle “iene dello sci” propone nell’ultima puntata oltre al consueto talk ed interviste a protagonisti del mondo dello sci, un servizio al Passo del Tonale, raccontando una delle cinque gare a squadre di sci alpinismo più importanti al mondo: l'Adamello Ski Raid, facente parte de “La Grande Course”, vero e proprio campionato mondiale di tale disciplina. Tiziana Raffaelli e Maddalena di Tolla

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mille suggerimenti per il tempo libero un canale digitale dedicato alla storia

A bolzano il Salone per sport, hobby, vacanze e montagna

un’iniziativa della Fondazione Museo storico del Trentino

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a Fondazione Museo storico del Trentino ha indetto una gara d’appalto per la fornitura di servizi di broadcasting e di emittente digitale che consentano l’erogazione, nel territorio provinciale e regionale, di materiali audio/video attraverso radiofrequenze televisive in tecnologia digitale terrestre. L’intento è quello di dar vita ad un canale digitale, chiamato HISTORY LAB, dedicato ai temi della storia e della memoria, con un’attenzione particolare, seppur non esclusiva, alle vicende passate e presenti del Trentino. Una piattaforma di comunicazione in grado di divulgare ricerche e contenuti realizzati dalla Fondazione o da altri soggetti - associazioni, studenti, altre realtà presenti sul territorio che operano in questi settori. Si è scelto di predisporre una gara d’appalto a procedura aperta, con bando pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, che consenta quindi la partecipazione di tutti i soggetti interessati in grado di garantire i requisiti minimi previsti. La sperimentazione di un nuovo strumento di divulgazione rientra nel più ampio progetto HistoryLab. L’intento è quello di dar vita ad uno spazio che sia luogo di incontro tra soggetti diversi desiderosi di riflettere sui temi della storia e della memoria. Studenti, associazioni, realtà presenti sul territorio e persone a vario titolo interessate che si pongono il problema della ricerca e della sua comunicazione. HistoryLab vuole infatti essere anche un luogo in cui sperimentare nuovi linguaggi e strumenti, compreso quello televisivo, per divulgare gli studi sul passato e sul suo rapporto con la dimensione contemporanea. 108

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appuntamento è dal 28 aprile al 1° maggio nel quartiere fieristico di Bolzano. Una passeggiata tra colori e profumi della mostra dei fiori e del giardino di erbe aromatiche darà un primo benvenuto ai visitatori della “Tempo Libero”, dopodiché non ci sarà che l’imbarazzo della scelta tra esibizioni di danza, dimostrazioni di mountain-bike acrobatica, un’esposizione di macchine da corsa. La novità di quest’anno sarà il Parco Avventura, un percorso ad alta fune pensato per ammirare il padiglione dall’alto mettendo a prova coraggio ed abilità, il tutto in perfetta sicurezza. Nel settore A il ritmo sarà di tutt’altra natura: alla mostra dei fiori che si estenderà su una superficie di 1.200 metri quadrati tra una distesa di ortensie, impatiens, gerani, salvie, cascate di fiori di stagione, piante di bambù che raggiungono i cinque metri, un laghetto abbellito da una scultura in acciaio, sarà impossibile non trovare suggerimenti per decorare il proprio spazio verde. Nel vicino giardino delle erbe aromatiche il motto sarà “Dal seme al prodotto finale”. In questo spazio espositivo verrà spiegato come si ottenere un giardino di piante aromatiche e quali sono le piante officinali adatte alla coltivazione su balconi e terrazze. Tutti coloro che sono al corto d’idee per le prossime ferie estive, al salone “Holidays” troveranno numerosissimi suggerimenti e potranno prenotare il soggiorno. Alla “Tempo Libero 2011” gli appassionati delle quattroruote potranno lustrarsi gli occhi nello spazio espositivo dell’associazione Veteran Car Team che si presenterà tutta vestita di rosso: quale migliore colore per mostrare vari modelli di “Ferrari”? I bambini si divertiranno a scoprire nuove attività sportive, giochi, giocattoli ed articoli per il tempo libero proposti da numerosi espositori nazionali ed esteri. Nell’area scoperta saranno sistemati divertimenti di tutti i tipi. La “Tempo Libero 2011” resterà aperta al pubblico da giovedì 28 aprile a domenica 1° maggio dalle ore 9,30 alle ore 19. L’ingresso costerà 6 Euro. La carta-famiglia 12 Euro. I bambini fino a sei anni entrano gratuitamente.


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Cassa rurale trento: contributo all’Atmar Premio ferrari a “la stampa” e a “sette”

l'Annuale “Contributo Conto Donna” va all'associazione

Mille bottiglie di Ferrari Brut ai migliori titolo e copertina

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l “Titolo dell’Anno” è andato a La Stampa, mentre la “Copertina dell’Anno” è stata conquistata da Sette, il settimanale del Corriere della Sera. Così ha deciso la giuria del Premio Ferrari, presieduta da Gino Lunelli, che s’è riunita la sera di giovedì 10 marzo nel Palazzo della Triennale di Milano. Entrambi i giornali si sono aggiudicati ben mille bottiglie di Ferrari Brut. La Stampa ha vinto con “Il Nobel per la pace va a una sedia vuota”, apparso sulla prima pagina del quotidiano torinese l’11 dicembre del 2010. “Sette“ ha invece conquistato il premio con la copertina “Coca City” dell’8 aprile 2010 con la seguente motivazione: “Quella che fu la capitale morale del Paese e che continua a essere la capitale degli affari e della moda, è anche il principale mercato italiano della cocaina. Un tremendo primato che con rara efficacia sintetizza questa copertina sulla quale, con indubbio pathos, troneggia la facciata del Duomo costruita con le strisce di cocaina”.

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ella “Giornata della Donna” la Cassa Rurale di Trento pensa alle donne. Non lo fa omaggiando le mimose a chi si reca allo sportello per un’operazione bancaria, ma con un gesto di attenzione concreta. Quest’anno a beneficiarne è Atmar – Associazione Trentina Malati Reumatici. Il contributo è stato consegnato, nei giorni scorsi, dal presidente della banca della città, Giorgio Fracalossi, alla dottoressa Annamaria Marchionne presidente di Atmar. Obiettivo: garantire risorse a "Zefiro", progetto multidisciplinare di sostegno alle persone con dolore cronico causato da artrite reumatoide e da sindrome fibromialgica. “Abbiamo ritenuto importante attivare quest’iniziativa per dare un significato ulteriore alla festa della donna ma anche perché la componente femminile è presente in numero considerevole nel nostro consiglio di amministrazione, nello staff di collaboratori e nella nostra base sociale – osserva Fracalossi – L’essere attenti e partecipi alle associazioni che garantiscono un aiuto e un sostegno in più a persone colpite da questa malattia riteniamo faccia parte della mission di una Cassa Rurale”.

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1. Foto di gruppo, con giornalisti e premiati 2. Da sx, Alessandro Sallusti, Matteo Lunelli, l'Onorevole Daniela Santanché e Claudio Sabelli Fioretti. 3. Il dibattito condotto da Mario Giordano 109

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i lavori in casa? li fa Latte Trento Con tutti gli amici in mezzo ai fiori...

Presentato un concorso a premi: primo premio, una colf

...e poi in pizzeria. la vulcanica giuseppina colpisce ancora!

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a festa di Giuseppina svoltasi in mezzo ad una distesa di fiori è stata fantastica. Particolarmente emozionante il momento in cui Mauro, l’amico che Giuseppina chiama “Re delle orchidee”, ha portato tutti gli amici intervenuti tra le oltre 500 grandi serre, ad ammirare una miriade di solo orchidee, dai fantasmagorici e splendidi colori, tutti sono rimasti folgorati e al contempo incantati da

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lavori di casa li facciamo noi!”: è l’impegno che Latte Trento si assume nei confronti del cliente che vincerà “Il concorso da favola”, in svolgimento da marzo e fino al 31 maggio. È la prima iniziativa promozionale del nuovo Consorzio Produttori Latte delle Valli Trentine, e non mancherà di suscitare la curiosità dei consumatori. Al precedente concorso con in palio una mucca erano arrivate 500mila cartoline. “Abbiamo voluto valorizzare per la prima volta insieme i 19 formaggi tradizionali della cooperativa. Un riconoscimento al territorio sul quale producono i nostri 450 soci in un’area molto vasta del Trentino, dal Baldo alla Valsugana alle Giudicarie”, ha affermato, presentando l’iniziativa, il direttore di Latte Trento, Sergio Paoli. Non solo un gioco quindi, ma una promozione della qualità e della tradizione. Sono diciannove i tipi di formaggio con marchio Latte Trento che i consumatori potranno scegliere per partecipare al concorso. Sono prodotti per tutti i gusti, freschi oppure con diversi gradi di stagionatura. Per qualsiasi informazione è attivo il numero verde: 800 701036

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tale visione al punto di pensare di essere piombati un luogo paradisiaco. Poi, alla pizzeria “Vesuvio” della signora Rosa – che Giuseppina chiama “la regina delle pizze”, saldamente coadiuvata dal suo fedele Walter – la Nostra ha portato la solita scanzonata allegria e i partecipanti, tenendosi per mano, hanno inneggiato a Giuseppina, proclamandola la loro boccata di ossigeno e poi come sempre tenendosi per mano, in coro hanno solennemente dichiarato di essere nati per vivere felici.

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1. Il notaio Rossi, Giuseppina, Lia, Luisa, Vanda. 2. Giuseppina e Claudio con Maria Pia, Mariangela e Ugo. 3. In mezzo ai suoi amatissimi fiori. 4. Con la giovane Laura. 5. Alla pizzeria Rosa, in compagnia di Walter e di Lidia.


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UN TRENTINO ALLA CORTE (ARTISTICA) PERSIANA “Buon vino trentino”: tutti al mas dela fam

Claudio Foradori al simposio internazionale di Teheran

Tre giorni dedicati ai piccoli produttori di vino trentini

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re giorni dedicati ai piccoli produttori di vino trentini. Con tanto di mostramercato, inediti giochi di degustazione, seminari, musica e assaggi gastronomici. È questa la formula della seconda edizione di “Buon vino trentino” , kermesse ideata da Luca Boscheri, titolare del Mas dela fam di Ravina, e dallo chef Andrea Bassetti (vedi foto). Il via è previsto per le 19 del 5 maggio, con il taglio del nastro e subito il “Gioco del piacere”, degustazioni con tanto di votazione dei prodotti enologici esposti dalle venti cantine trentine e due cantine ospiti, Franz Haas di Montagna (BZ) e Cantina Masi Valpollicella (VR) che prenderanno parte alla manifestazione. Alle 20.30, cena con quattro vini abbinati ed il sommelier Marco Larentis che animerà la serata, mentre alle 22.30, maccheronata per tutti e anche un po’ di buona musica. Il giorno dopo, venerdì 6 maggio, si riparte alle 20.30 con una cena diretta dal Gran Maestro della Confraternita della vite e del vino, Enzo Merz. Gran finale sabato 7 maggio: alle 11 deguastazione con le “Bollicine del mondo” in compagnia dell’enologo Enrico Paternoster, alle 12,30 pranzo a base di spumante, alle 16.30 seminario per scoprire tutti i segreti degli abbinamenti cibo-vino, alle 18 si parlerà invece in una tavola rotonda con esperti del settore vitivinicolo “vizi e virtù del vino”, quindi via libera alle degustazioni. Durante la kermesse i vini esposti saranno anche in vendita. Il programma completo sul sito web www.buonvinotrentino.it.

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n un paese affascinante e misterioso, così lontano da noi e spesso controverso come l’Iran, da oggi l’arte parla anche un po’ d’italiano, grazie al genio di Claudio Foradori, volato il mese scorso insieme ad un gruppo di artisti europei alla volta dell’Oriente in occasione del Primo Simposio internazionale di Pittura dal titolo From Persepolis to Persian Gulf. L’evento rientra in un più grande progetto di riscoperta e rilancio del valore culturale di quella regione un tempo nota con il nome di Persia, incredibile scrigno di tesori e saggi squisiti d’arte, riscoperti per l’occasione dagli artisti che hanno avuto il raro privilegio di visitare il paese. Il tour, organizzato e seguito dal professor Ahmad Wakili dell’università di Teheran, ha toccato le mete più significative della realtà culturale e artistica dell’Iran. Al termine delle loro peregrinazioni nella regione persiana, gli artisti si sono ritirati qualche giorno nella tranquilla isola di Qeshm, a est del Golfo Persico, per raccogliere idee, sensazioni ed emozioni e trasportarle su tela. Ne è scaturita una mostra, genuina e fragrante, sentimentale e poetica, dove occhi diversi, cuori diversi si sono rivolti verso il medesimo oggetto contemplativo, narrandolo e reinterpretandolo in un’armonia di visione molto apprezzata dal pubblico iraniano. Claudio Foradori, già noto al panorama trentino per le sue sculture in vetro e marmo, ha presentato tre inediti saggi di pittura che hanno subito catturato l’interesse dei visitatori. «È stata un’esperienza indimenticabile – ha commentato l’artista al suo rientro in patria – ho scoperto una realtà affascinante e vivace, legata alle sue tradizioni, parte integrante e inalienabile della loro vita». (Chiara Radice)

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Il libro del mese Le ragazze della libreria benigni per Maria e pia il libro È l’ultimo avaMposto della nostra libertà

Medium, extraterrestri, oroscopi, medicine alternative e altri argomenti discutibili vengono sviscerati nel libro di stefano oss, intitolato paradigmaticamente “Cose da non credere”. Le leggende metropolitane hanno le ore contate....

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Trento sono un'istituzione, una specie di monumento cui spesso rendono omaggio scrittori (Maraini, Severgnini, ecc.) e, naturalmente, molti lettori. Stiamo parlando delle mitiche sorelle Benigni e della loro storica libreria di via Belenzani. Venne aperta dal papà nel lontano 1939, in via Santa Croce, e poi trasferita nel 1982, in seguito a uno sciagurato sfratto, nella sede attuale. Sono dunque tante le generazioni di lettori e di appassionati che Maria e Pia hanno avuto modo di conoscere in questi decenni. Le librerie erano veramente poche, molti i testi religiosi o scolastici. Ma già allora per le Benigni la deontologia imponeva delle regole... Ad esempio non appioppare al cliente un libro solo perché costa più degli altri. ...perché la libreria non è un supermercato, giusto? Oggi ci sono tanti luoghi in cui domandi un libro e ti guardano male. Anche gli editori non sono più gli stessi. Alcuni a noi piace chiamarli “finanziatori della carta stampata”. Qual è dunque il valore di un libro? Il potere vuole tenere la gente nell’ignoranza, per poterla meglio manipolare. Tra i doveri del libraio vi è quello di saper consigliare. Oggi come oggi cosa consigliereste? Senza dubbio, Roberto Saviano. Una voce libera. Il suo “Vieni via con me” sta vendendo molto bene. Altri titoli che incontrano i favori del pubblico? Enzo Bianchi, Erri de Luca, Mauro Corona... Il problema è che con la produzione immensa di oggi è facile che un buon titolo si perda. Spetta al libraio – penultimo anello della filiera – fare una selezione. Allora, buona selezione, ragazze. 112

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l mondo non ha fatto in tempo a scuotersi dallo shock del recente sisma e tsunami nipponico che già si ventilano delle ipotesi quantomeno fantasiose sull’origine di questo evento catastrofico. Sono chiamati in causa gli esperimenti sullo studio della composizione dell’atmosfera, i preliminari della fine del mondo del calendario Maya, la vicinanza della Luna al nostro pianeta. Un po’ di tutto, tranne la spiegazione essenzialmente corretta e nota da decenni agli studiosi di tutto il mondo e legata ai movimenti delle placche rocciose che costituiscono la nostra superficie terrestre. Le emozioni sono un motore fortissimo che, comprensibilmente, alimentano atteggiamenti irrazionali, soprattutto al cospetto dell’imprevisto, della sciagura, dell’inspiegato, del mistero. Questo è il modo di esistere “primordiale”, istintivo, immediato degli esseri umani e che ci rende simili a molti animali. Nulla di male, da questo punto di vista. Solo che non siamo “solo” animali. Abbiamo sviluppato un sistema cerebrale evoluto che ci permette di pensare, ragionare, osservare, capire, prevedere, misurare. Tutte quelle attività, cioè, che hanno a che fare con il metodo scientifico. La scienza: questa amata-odiata avventura del genere umano che non può e neppure vuole dare risposte a tutto ciò che accade a questo mondo, ma solo a ciò che esiste materialmente e che se è “inspiegato”, forse è perché non è stato studiato con sufficiente cura e metodo. Un gruppo di giovani si trova a discutere, senza pretesa di dimostrare alcunché o di convincere chicchessia, proprio di questo genere di argomenti. Se sia cioè appropriato accontentarsi di ciò che dall’alto spesso viene calato come “verità” ovvero che a questo mondo vi sia spazio ancora per imbrogli, raggiri, ciarlatani e altri poco rassicuranti esempi di “spaccio di mistero”. Parlare fra giovani di qualsiasi argomento è necessariamente


trentinolibreria Renzo Maria Grosselli Un urlo da San Ramon Fondazione Museo Storico del Trentino

Tullio de Mauro - Dario Ianes Giorni di scuola Erickson

Il volume ricostruisce la vicenda che condusse molte famiglie trentine a trasferirsi in Cile nella speranza, spesso delusa, di trovarvi condizioni di vita migliori. Il periodo che vi viene focalizzato è quello che va dalla genesi di questi flussi, dal 1949 cioè, alla «stabilizzazione» di ciò che ne era rimasto, sostanzialmente i successivi anni sessanta. Sullo sfondo si muovono gli scenari politici, economici e sociali, che interessarono il Cile soprattutto negli anni settanta: il governo delle sinistre (Unidad Popular), l'opposizione, l'inflazione, la svalutazione della moneta, poi il golpe militare che portò al potere il generale Augusto José Ramón Pinochet Ugarte. Si narra infine dell'attività pubblica e del volontariato trentino che cercherà di affiancare in qualche modo chi in Cile era rimasto e, più ancora, chi decise di rientrare. Renzo Maria Grosselli conta al suo attivo numerose pubblicazioni sul tema della storia dell'emigrazione dal Trentino cui ha dedicato gran parte delle ricerche.

In questo momento chi ci crede ancora sta entrando in aula con una nuova lezione in testa, si sta confrontando con i colleghi durante l’intervallo, sta scrivendo sulla LIM, sta organizzando un gruppo cooperativo, sta dando spazio e voce ai pensieri e alle emozioni degli alunni, sta preparando un corso di recupero, sta riflettendo sulla propria giornata tornando a casa in macchina. E, anche se è sera, chi ci crede ancora sta costruendo una scheda per qualche alunno in difficoltà, sta ritagliando immagini per una storia, sta cercando in Internet notizie aggiornate per la classe. Questo testo corale raccoglie le pagine di un «diario immaginario» scritto da chi, nella scuola, insegna o lavora. Esperienze e sogni, paure e certezze, emozioni e buone prassi, giorni di scuola che rinunciano alla tentazione di essere lezioni pedagogiche o rivendicazioni polemiche per assumere invece i toni dell’impegno, della competenza, della passione. Un volume che vuole essere un segno di stima e di riconoscimento...

un’attività dinamica, ricca di confronto, talvolta aspro, che però conduce all’esplorazione critica, approfondita, spontanea di ciò che viene discusso. Questo è ciò che fanno i protagonisti di questo breve romanzo-racconto, con lo scopo di alzare il livello di guardia al cospetto di argomenti pseudo-scientifici, ovvero di questioni che di scientifico hanno unicamente il nome e non la sostanza. Non si tratta di un elogio alla scienza, che molto probabilmente condurrebbe a un fastidioso, controproducente atteggiamento scientista. La scienza non è la risposta a tutto e di questo i ragazzi protagonisti se ne rendono conto strada facendo. Certo è che certe risposte sono invece possibili laddove invece impera la superstizione, l’ignoranza o, nei casi peggiori, la malafede di chi ci vuole raggirare.

Donatella Simoni - Gabriele Vacis Memorie d'acqua Immagini di artigiani trentini Provincia autonoma di Trento Un volume che, con immagini e parole, racconta lo speciale rapporto, di fatica e di creatività, che lega il mondo degli artigiani a quello dell'acqua. E "Memorie d'acqua" è il titolo del volume – fotografie di Roberto Vacis, testi di Donatella Simoni – frutto di un progetto curato e coordinato dal Servizio attività culturali dell'Assessorato provinciale alla cultura, in collaborazione con l'Assessorato all'industria, e l'Associazione Artigiani e piccole imprese. Storia, tradizione, memoria ma anche innovazione tecnologica; antichi saperi a contatto con gli elementi; mestieri che hanno segnato e segnano, talvolta in modo imprevedibile, la vicenda umana ed economica del territorio (dallo zattiere alla fucina, dall'arrotino alla lavandaia, dal birrificio alla costruzione di surf): tanti i motivi che rendono il volume non solo un catalogo di passioni autentiche, ma anche la dimostrazione di come la prima innovazione sia quella che sta nella testa delle persone...

Il libro non è un manuale per apprendere cose. È un racconto per rendere consapevole il lettore che di certe cose si deve parlare in modo nuovo, più aperto, critico, esplicito e, soprattutto, rispettoso della realtà dei fatti, nonostante la spontaneità verso la superstizione a volte ci ostacoli in questo percorso. Il fatto di vedere giovani studenti alle prese con questo genere di problematiche non è casuale: la scuola è un terreno fertile per consentire lo sviluppo della cultura critica e della sensibilità ai saperi scientifici. È curioso che di questo genere di argomenti non si tratti mai, in modo esplicito e organizzato, in nessun corso scolastico. Nelle intenzioni dell’autore vi è (anche) la speranza di vedere questo breve saggio affiancarsi a tanti altri testi, sicuramente utili, sui banchi e nelle biblioteche di scuola secondaria. Non per obbligare allo studio di una nuova materia, ma per ricordare al cittadino-studente e alle famiglie che abbiamo diritto di essere informati su come funziona il mondo, almeno per quanto ci è dato di sapere tramite gli strumenti della scienza moderna.

Stefano Oss

Cose da non credere

Curcu & Genovese (Euro 12, pagine 176)

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trentinofotoromanzo di Carlo Martinelli

Il gigante buono del fumetto

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iccolo il mondo. Quanti chilometri separano, in Valsugana, Pergine da Torcegno? Un respiro, nella grandezza degli spazi. Il caso ha voluto che due dei più grandi illustratori popolari italiani del Novecento - gente che regalava storie ed emozioni a milioni di persone, attraverso le riviste e i "giornalini" per i ragazzi, quando la televisione era di là a venire - siano nati l'uno ad un tiro di schioppo dall'altro. Di Giulio Bertoletti, perginese, abbiamo già raccontato proprio qui, in una precedente puntata del nostro FOTOromanzo. A Torcegno di Valsugana invece, il 31 marzo del 1897, nasceva Francesco Raffaele Chiletto. Attraverserà gran parte del secolo: morirà all'età di 79 anni, nella sua camera studio di Torcegno, il paese cui sempre fece ritorno, anche quando la professione di illustratore - fumettista - pittore popolare - lo portava lontano, in particolare a Milano. Fu nella bottega di falegname del padre che Francesco Chiletto scoprì la vocazione al disegno e fu nel-

la temperie della Grande Guerra, di cui fu partecipe e testimone, che tracciò i primi schizzi, i primi commenti visivi. Iniziò lì a conquistarsi uno spazio tutt'altro che secondario tra i grandi degli anni d'oro dell'illustrazione e del fumetto italiani. È il cineromanzo Andus, pubblicato a puntate sul settimanale cattolico Vittorioso a partire dal 1938 a dargli fama: il testo era firmato da Gian Luigi Bonelli, il padre di Tex. L'altro grande filone che Chiletto percorre è quello della riduzione a fumetti delle avventure di Salgari. Le ventinove puntate de Il Corsaro Nero pubblicate tra il 1946 e il 1947 lo confermano tra i grandi del fumetto italiano. Dopo i cicli salgariani, lavorerà ancora per il Vittorioso e il Giornalino. Illustra il Michele Strogoff di Verne, realizza una biografia a fumetti di Michelangelo Buonarroti. Nel 1957 si ritira dal mondo del fumetto. Ed accentua quel che già aveva cominciato, saltuariamente, a fare dal 1944: realizzare opere pittoriche di carattere religioso per le chiese, in particolare della Valsugana. Succede così che in alcune stazioni della Via Crucis di Pieve Tesino, l'opera che chiude il periodo della sua pittura ufficiale, compaia il personaggio di Andus, il legionario, retaggio del suo mondo fumettistico. Questo era Chiletto: frettolosamente dimenticato e poi fortunatamente riscoperto anche per l’impegno di studiosi quali Quinto Antonelli, Piero Zanotto e Michela Sordo. Grazie a loro nel 1997 una mostra itinerante e un prezioso catalogo hanno restituito ai trentini la magia di un mondo dove la fantasia e l'avventura rapivano l'immaginazione. Di Chiletto ci restano anche alcune fotografie: raccontano di un omone grande, una sorta di gigante buono. Un metro e ottantasette, spalle larghe, sguardo sincero: proprio come quegli eroi che aveva disegnato per anni e anni.

La memoria restituisce persone e cose che pensavamo dimenticate per sempre o delle quali neppure sospettavamo l’esistenza. Questo è FOTOromanzo. Una immagine che ritorna. Dentro la memoria delle storie.

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trentinoenogastronomia

ristoranti

in ogni numero trentinomese vi propone due ristoranti provati per voi I ristoranti presentati in questa rubrica sono una libera scelta redazionale. Il nostro giudizio anche se critico, è espresso in “cuori” perchè, comunque, il difficile lavoro del ristoratore merita rispetto.

Segnalazioni e commenti: redazione@trentinomese.it

Osteria de l’Anzolim

Aquila d’oro

SAPORI VENEZIANI A RIVA DEL GARDA

INDIRIZZO DI MARE A CALDONAZZO

Un veneziano a Riva del Garda. Questo potrebbe essere il sottotitolo dell’Osteria de l’Anzolim, incastonata in Piazza III Novembre e con un patron che da molti anni ha portato sulle sponde trentine del Garda la cucina della sua laguna, con cordialità, simpatia e serietà. Pioveva a dirotto quella sera a Riva, le strade erano deserte e certo marzo non è un mese turistico per la località. Mentre fuori diluviava e i traghetti ormeggiati dormivano raggomitolati alle banchine, gli unici avventori del locale eravamo io e una coppia di francesi. Il pescato del giorno proponeva una successione di antipasti: la tipica polentina con i moscardini (buona), le sarde en saor (un po’ scialbe e con troppa cipolla), rana pescatrice alla mediterranea (onesta), cicale al vapore (deliziose). Come primo, risotto al nero di seppia: peccato che ci sia stato servito un po’ in là di cottura, perché altrimenti sarebbe stato ben fatto e molto gustoso. Buona la frittura mista di pesce, così come la grigliata mista. Gustosi anche i dolci. Nonostante la carta dei vini ammiccasse con alcune etichette interessanti, ci siamo lasciati convincere dall’ordinare il Prosecco di Valdobbiadene della casa, imbottigliato apposta per l’Osteria de l’Anzolim. Risultato? Discreto. Servizio cortese, da tipica trattoria. Ambiente grazioso (d’estate si cena sotto i portici), ma come al solito guastato dalle luci troppo alte e quindi fastidiose. Prezzo? Per tutta questa mangiata, vino, acqua e caffè compresi, 57 euro.

Se non avete mai fatto almeno una volta nella vita una bella mangiata di pesce davvero fresco e pescato (non allevato), è difficile da capire. Difficile distinguere il pesce fresco da quello surgelato, difficile vedere la differenza tra una grigliata autentica e una no: il palato deve avere un punto di riferimento per poter fare paragoni. Tutto questo ve lo dico perché qualche sera fa sono andata a provare il ristorante Aquila d’oro di Caldonazzo: in molti me lo avevano decantato come ottimo posto per belle mangiatine di

OSTERIA DE L’ANZOLIM Piazza III Novembre, 11 38066 Riva del Garda (TN) tel. 0464.554317 Chiuso il lunedì

AQUILA D’ORO Via Roma, 13 Caldonazzo Tel 0461.723116 Chiuso il lunedì

cibo ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ambiente ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ prezzo ♥ ♥ ♥ ♥ ♥

pesce di mare. Tant’è che il locale è sempre pieno, soprattutto nei fine settimana. Io all’Aquila d’oro, tutto considerato, non ho mangiato male. Ho mangiato, proprio in relazione al fatto di cui parlavo prima: la vera mangiata di pesce è altra cosa. Ciò premesso, l’inizio della mia cena è stato benaugurante: sia l’antipasto misto della casa (ottima l’insalata tiepida di polpo), sia le capesante gratinate erano buoni. Poi la sinfonia è andata calando. I saccottini di crostacei, fatti con la pasta fillo, perdevano il sapore a causa del troppo saporito ragu di polipetti ai peperoni. Ragu praticamente uguale al secondo di moscardini in umido con polenta alla piastra. L’astice (probabilmente surgelato e sicuramente troppo cotto), spezzato e gratinato, presentava antipaticissime interiora nere e l’annunciato contorno non era altro che una microscopica ciotolina di insalata. Il dolce, strudel di mele alla friulana con gelato, era onesto. In carta, nove antipasti (dagli 8 ai 14 euro), sette primi (dai 9 ai 16 euro), undici secondi (dai 15 ai 60 euro), nove dessert (dai 2,50 ai 7 euro): tra tutta questa varietà, avrò scelto male? Chissà. Quanto ai vini, discreta la scelta e prezzi davvero bassi, come buoni sono i prezzi dei piatti. L’ambiente, infine, è in sintonia con i trentini: assolutamente low profile. Servizio cortese.

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