Candriai 2016

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Saluti da

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La «Cesòta» di Candriai - Acquerello originale di Franca Tomasi

Cordialissimi Auguri



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La «Cesòta» di Candriai - Acquerello originale di Franca Tomasi

Cordialissimi Auguri per un Felice Natale e un Sereno 2010 Paolo Curcu


La “breve” storia di Candriai

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el mio comodino, tra i vari ricordi, custodisco gelosamente una cartolina postale. Me la diede qualche anno fa mia sorella Angioletta, prima di lasciarci. L’avevo scritta nel lontanissimo 1955 dalla colonia di Cesenatico, dove i miei genitori, all’età di sette anni e a tradimento, mi avevano sbolognato per dedicarsi così in santa pace alla costruzione della casòta in Candriai.

Ecco, per questo motivo l’ho riprodotta qui, in questa breve presentazione del libretto dedicato alle cartoline di Candriai. Molti della mia generazione hanno vissuto la stessa esperienza “coloniale”, per certi versi traumatica, per poi trovarsi a passare tante estati successive confinati proprio in Bondone, quando l’estate durava quasi quattro mesi e la nascente piccola Comunità cominciava a prendere forma. Ma quando è nato, appunto, Candriai? Nel libretto edito per l’inaugurazione del Malgone nel 2012, abbiamo documentato una prima ricostruzione temporale. Per questa occasione, ho chiesto e ottenuto dal caro amico Toni Genovese di

“Cascina con cortile”, la prima costruzione di Candriai sulla mappa del 1860 del Tirolo Circolo di Trento

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La baracca costruita nel 1908 dal I.R. Amministrazione del Genio Militare Austroungarico

Antica mappa della seconda metà dell’800

scartabellare ancora le mappe catastali dell’archivio storico di Trento per un approfondimento, possibilmente definitivo. Dalle sue indicazioni, dai documenti inviati e da quelli già in nostro possesso, è scaturito quanto segue. Sulla prima mappa del Tirolo Circolo di Trento del 1860, in località Candriai, suddivisa fra i Comuni catastali di Sardagna e Sopramonte, compare un’unica particella edificiale, la 245, definita come “cascina con cortile”, ed oggi sostituita dalla p. ed. 654 con relativa abitazione privata.

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Nella stessa zona, a 983 m.s.l.m., in una mappa del 1869 è indicata chiaramente un’altra costruzione, Malga Candriai, della quale si era precedentemente ipotizzata la costruzione solo ai primi del Novecento, affiancata anche da un altro piccolo edificio, forse la porcilaia. Non è dato sapere se il caseificio a monte della malga sia coevo alla malga stessa o se costruito nei primi del Novecento. Il Bondone, in quell’epoca, era disseminato di malghe. Infatti, sulla stessa mappa, si rilevano, oltre a malga Candriai, malga Brigolino (a), malga Pozza Vecchia, malga alle Vaneze, malga Vazon, Malghetta, malga La Valle, malga di Vigolo, malga di Baselga, malga Fragari, malga Pozze e malga Albi. Tornando a Candriai, solo il 22 giugno 1908 è rilevata, dall’Imperial Regia Amministrazione del Genio militare, una nuova costruzione, la p. ed. 268, costruita sulla strada militare del Bondone probabilmente già nel 1905, esattamente dove ora sorge l’albergo Candriai alla Posta. Il manufatto dove-

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va essere poco più di una baracca, utilizzata dalle truppe austroungariche anche come stalla per il ricovero di muli e cavalli impiegati per il trasporto delle salmerie dirette alle caserme delle Viote. Le truppe potevano contare anche su due depositi munizioni (GMM, Guertelmunitionsmagazin), defilati ma posizionati poco distante, come indicato sulla mappa personale del Generale Steinhart, direttore del Genio militare di Trento nel 1915. Dopo la Grande Guerra, sin dal 1919, i due magazzini (p. ed. 284 e 285) furono utilizzati come improvvisata colonia alpina. Nel 1920 divennero proprietà della Società Colonie Alpine e

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Marine del Comune di Trento e quindi, con la denominazione di Colonia Alpina “Regina Margherita”, dopo vari adattamenti, adibiti stabilmente alla villeggiatura estiva per migliaia di bambini trentini. Con l’aiuto del Governo Nazionale, del Comune e della Cassa di Risparmio di Trento, fra i due edifici esistenti fu costruito un nuovo padiglione (p. ed. 296), inauCarta personale del Generale Steinhart (direttore del Genio militare austroungarico di Trento del 1915) in cui si vedono i due GMM (Gürtelmunitionsmagazin = magazzini di munizioni) del sotto settore Candriai

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gurato nell’estate del 1930 e dedicato alla memoria di “S. E., il Conte Arnaldo Sizzo Noris”. Nel 1934 la proprietà del complesso passò alla Federazione dei Fasci di Combattimento di Trento, che la trasferirono nel 1941 alla G.I.L., Gioventù Italiana del Littorio diventata, dopo la caduta del fascismo, Gioventù Italiana. Dal ‘50 al ‘60 la colonia fu affidata alla gestione della Pontificia Opera di Assistenza di Trento.

Ma prima, già nel 1923, come testimoniato anche dalla bellissima foto che abbiamo scovato negli archivi del Museo Storico di Rovereto, la struttura esistente dal 1905 fu presa in affitto dai Sosatini, subentrando a Lino Degasperi di Sardagna, e “nella quale vennero subito organizzati i servizi di cucina e di ristorazione con grande beneficio per la oramai numerosa schiera di sosatini e sosatine che, attratti dalla nuova passione

Museo Storico della Guerra Rovereto

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4 agosto 1925, n.d.r.) che in un baleno li trasporta a Sardagna, vanno a solcare le bianche vallette di Candriai”. O tempora, o mores! Quasi sicuramente della fine degli anni ’30 è invece la prima casa privata costruita a Candriai, la p.ed. 394, da sempre di

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sportiva, accorrevano ogni domenica a Candriai”. Così si legge nella presentazione del delizioso numero unico edito dal Consorzio Rifugio Sosat Candriai il 16 ottobre 1927 – Anno V, in occasione appunto dell’inaugurazione del nuovissimo rifugio progettato da Emilio Videman e costruito per il convincimento della direzione S.O.S.A.T. che “il campo scuola di Candriai aveva bisogno di maggiori cure e che maggiori comodità si dovevano offrire all’oramai esercito di sciatori che ogni domenica, favoriti ora dalla Funivia (aperta al pubblico il

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CANDRIAI 1935: 1 Prima costruzione “Cascina con cortile” 2 Rifugio SOSAT 3-4-5 Colonie Regina Margherita 6 Malga Candriai 7 Caseificio (segnato solo a matita)

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proprietà della famiglia Anesi, accatastata il 29 aprile 1940 e quindi costruita precedentemente. Dobbiamo però arrivare ai primi anni ’50 per assistere alla “nascita” vera e propria di Candriai, allora definito “Bellaria di Bondone”, con la costruzione, stimolata e promossa dal Comune di Trento, di molte “casòte”. Fino al 1960 ne furono costruite quasi 60, tra 1960 al 1964 circa altre venti, quindi dal 1965 al 1993 un’ultima decina. Dal 1993 Candriai è stata inserita nel nuovo PRG come zona a verde privato, con la sola eccezione di ampliamento del 20% della volumetria esistente, ma escludendo la possibilità di qualsiasi nuova costruzione (solo l’Azienda Forestale ha potuto costruire il Bar/Servizi al Pra del Bòter). Oggi a Candriai si contano 88 costruzioni private, alcune delle quali divise materialmente in due o più proprietari

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per cui, come nuclei familiari, si superano le cento unità. Al 31/12/2015, come comunicato dall’Ufficio Studi e Statistica del Comune di Trento, i residenti di Candriai erano in totale 92 e precisamente: 6 nella strada del Pra del Bòter, 62 nella strada di Candriai, 16 nella via per Cesana e 8 in via del Refletor. Le costruzioni pubbliche o commerciali sono 14, elencate di seguito. Malgone La malga Candriai, come detto, compare già in una mappa del 1869. Fu utilizzata fino alla fine degli anni ’50 e poi abbandonata, come ben sappiamo, fino al 2012 quando, finalmente e dopo una bella, accurata e conservativa ristrutturazione a cura della Provincia Autonoma di Trento, è stata

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restituita alla comunità per la gestione dell’Azienda per il Turismo di Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi. Dispone di una grande sala espositiva, una sala conferenze, due uffici e i servizi igienici. È proprietà del Comune di Trento. Chiesetta e canonica Il caseificio a monte di malga Candriai fu abbattuto e al suo posto a fine anni ’50 la comunità di Candriai edificò la chiesetta, affidata ai frati della parrocchia di San Bernardino. Al posto della sottostante minuscola porcilaia, la Comunità costruì nel 1961 la canonica (ora dismessa e in vendita) a servizio della chiesa. Centro Attività Formative I tre padiglioni sono di proprietà della PAT dal 1976. I primi due, ristrutturati, sono in gestione alla cooperativa Aerat, mentre il terzo, in parte fatiscente, è adibito a magazzino mezzi e materiali. Oltre a quanto già scritto, da ricordare che alla fine degli anni ’60 il primo padiglione divenne l’albergo Vecchia Europa e, dopo il fallimento di questo, l’albergo Ferrara, che chiuse definitivamente nei primi anni ‘70. Residence Hotel Candriai alla Posta L’ex rifugio Sosat, del quale abbiamo già raccontato le origini, fu acquistato il 4 agosto 1959 da Rino Sartori. È ancora di proprietà e gestione della famiglia stessa: la moglie Dina con i figli Daniela, Marino e Roberto. Da albergo è stato trasformato in residence con la ristrutturazione totale del 2008. Oltre al bar, ristorante/pizzeria, dispone di 15 appartamenti. Hotel Arcadia Costruito come la Baita del Gianni nei primi anni ’50, fu acquistato nel 1958 dal Cavalier Valerio Simoncelli che lo tra-

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sformò nell’Albergo Bellaria gestendolo fino al 1989, quando lo cedette a Danilo e Lidia Boniatti. Venduto nel 2004, fu ristrutturato e rinominato Hotel Augusta/Irene dal nuovo proprietario. Dopo il fallimento del 2010, dal 2014 è proprietà e gestione di Vanessa Valtorta e Claudio Gislimberti. È anche ristorante/pizzeria. Malga Candriai Costruita nel 1957/1958 è stata ristrutturata nel 1991; attualmente è fattoria didattica e B&B con ristorazione. Proprietà del Comune di Trento gravata dal diritto di Uso civico di Sardagna, è in gestione all’Azienda Forestale Trento Sopramonte che dal 1993 l’ha affidata a Claudia e Walter Benini. Caserma dei Carabinieri Dopo Norge e Prà della Fava, i carabinieri si sono stabiliti a Candriai nella caserma costruita nel 1972 e operativa dal 1973. “Nostra Famiglia” L’imponente immobile in Cesana fu edificato nei primi anni ‘60 per essere condominio o albergo. Nel 1967 fu acquistato dall’Associazione La Nostra Famiglia di Bosisio Parini (LC) che lo gestisce ancora oggi come colonia montana per bambini. Casa forestale (ex Vivaio) Costruita negli anni ’40 e ristrutturata nel 1988, è di proprietà del Comune di Trento gravato dal diritto di Uso civico di Sardagna. Il piano interrato è impegnato come deposito e garage, il piano terra come cucina e magazzino, il primo piano come appartamento per il custode. Il piazzale è utilizzato come deposito di cantiere e macchinario nonché per lavorazioni di legname.

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Asilo Nido Traverso Edificato nel 1972 su progetto dell’Architetto Pontara, lo stesso della chiesetta di Vason, è proprietà della Fondazione Nido Federico Traverso di Mamma Isa di Volta Mantovana (MN) e viene ceduto in autogestione totale a settimane. Perfettamente arredato e attrezzato, dispone di 42 posti letto. Bar Pra del Bòter Costruito nel 2009 è di Proprietà dell’Azienda Forestale Trento Sopramonte che lo affida a gestione privata. Erica Ora è casa privata, ma è doveroso citarlo. Costruito nel 1955 da Enrichetta e Antonio Eccel, l’Albergo bar Erica fu acquistato nel primi anni ’70 da Franco e Antonia Muehlbach. Franco, ottimo cuoco, scomparse prematuramente. Divenne la sede del primo Comitato di Candriai e la moglie Antonia lo gestì fino al 1993, anno della sua morte. Ecco, questa è dunque la “breve” storia di Candriai attraverso le sue costruzioni, mentre questo libretto ha l’intento di documentarla per tramite delle cartoline illustrate che, inventate in Francia nella seconda metà dell’Ottocento, fino a una decina di anni fa sono state utilizzate per inviare semplici comunicazioni, o per testimoniare i sentimenti

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più vari, come amore, amicizia, nostalgia, ma anche per certificare e documentare a parenti e amici la realizzazione di un viaggio. Internet e i telefoni cellulari, con email, sms, Facebook, WhatsApp e chi più ne ha più ne metta, hanno oramai soppiantato e sostituito questo bellissimo oggetto. Molto spesso collezionate, le cartoline illustrate hanno comunque avuto l’inaspettata sorte di diventare documenti storici attraverso i quali ci è data la possibilità non solo di rivedere il passato, ma anche di valutare i cambiamenti intervenuti – nel paesaggio, nelle costruzioni, nei costumi – con il passare del tempo. Ho così approfittato della preziosa collezione del generoso e disinteressato Franco Zobele, che peraltro raccoglie con passione le cartoline di tutte le località del Bondone, per editare questa raccolta che credo sarà molto gradita e che permetterà a molti di noi di scoprire qualche immagine inedita e particolarmente significativa. Mi è caro dedicare questo libretto ad Anna e Sebastiano, e a tutti coloro che sono stati pionieri nella costruzione di questa piccola Comunità. A tutti loro, il nostro affettuoso ricordo. Paolo Curcu Associazione I.T. Candriai Monte Bondone

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Manifesto pubblicitario degli anni ‘30


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Carlo Valentini - Trento

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Edizioni Hermes G. Pedrotti - Trento 1957

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Foto Cine - Trento

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Fondriest SPA - Trento 1964

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Ed. Simoncelli - 1968

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Foto Ghedina - 1966

Ed. Simoncelli - Foto Fondriest SPA

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Ed. Ambrosi

Ed. Dante - 1968

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A. Fondriest - Trento

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Fondriest SPA - Trento

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LE COLONIE


Ed. Guido Widmann - Trento

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G. Rossetti - Trento

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Unterveger - Ed. Bertoldi

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Ed. G. Widman - Trento XIX

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Carlo Valentini - Trento

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Ed. Ghedina - Cortina

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Ed. Ghedina - Cortina 1956

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Ediz. Simoncelli - Foto Fondriest SPA

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Grafica: Curcu & Genovese - Stampa: Press Up


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