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appuntamenti, incontri e attualità trentina
il senso del natale La festività tra passato e presente
in questo numero cantina aldeno Cento anni di eccellenza arriva modì Amedeo Modigliani al Mart
2010 dicembre
renne mon amour Donatella Masè e le sue 250 renne
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natale 2010
I consigli di Trentinomese per i vostri regali
lucio gardin
sono bello da incorniciare?
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Tesero e i suoi “tesori” Dal 4 dicembre 2010 al 9 gennaio 2011 Dalle finestre, dalle legnaie e dalle stalle si affacciano 130 presepi
L’
itinerario natalizio “Tesero e i suoi presepi” accompagna alla scoperta di originali natività artigianali illuminate fino alle 23. A Casa Jellici la mostra dei presepi più prestigiosi quest’anno ospita l’immenso presepe dorato della Cassa Rurale di Isera. L’associazione Amici del Presepio di Tesero, come ogni anno, sarà impegnata in trasferta per promuovere la sua antica tradizione e l’unicità del paesaggio fiemmese. Dopo gli allestimenti in Vaticano, a Cracovia e a l’Aquila, arrivano altre importanti tappe per celebrare il Natale 2010. L’8 dicembre verrà inaugurato un presepio a grandezza naturale nella piazza della Basilica Inferiore di S. Francesco ad Assisi, un ulteriore presepio all’interno della Basilica Superiore e una mostra di presepi antichi alla Basilica della Porziuncola in Santa Maria degli Angeli. Un’altra mostra di presepi sarà allestita ad Istanbul, presso la sede del Patriarcato Ortodosso.
INFO Apt Val di Fiemme Tel. 0462.341419 - 0462.241111 info@visitfiemme.it www.visitfiemme.it www.presepiditesero.it
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allestito nell’androne di Palazzo Vannetti – sede della Cassa Rurale dal 6 dicembre 2010 al 9 gennaio 2011 Orari: dalle 8 alle 13 – dalle 14.30 alle 17.30 tutti i giorni della settimana
CASSA RURALE DI ISERA B.C.C. Società Cooperativa Sede – 38060 ISERA (TN) – P.zza San Vincenzo, 11 – tel. 0464/485485 Filiale – 38060 NOGAREDO (TN) – Via Zuccatte, 4 – tel. 0464/485470
sommario DICEmbre2010
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Diretto da: Paolo Curcu [ paolo@trentinomese.it ] In redazione: Pino Loperfido Hanno collaborato a questo numero: Paolo Chiesa, Antonia Dalpiaz, Lara Deflorian, Fiorenzo Degasperi, Fabio De Santi, Alberto Folgheraiter, Renzo Francescotti, Fulvio Grdumi, Gianfranco Gramola, Carlo Martinelli, Francesca Negri, Walter Nicoletti, Tiziana Tomasini, Silvia Trentini, Nicola Zeni. Grafica: Fabio Monauni Redazione: Via Ghiaie 15 38122 Trento Tel. 0461/362155 Fax 0461/362170 Editrice: Curcu & Genovese Associati S.r.l. Via Ghiaie 15 - 38122 Trento Tel. 0461.362122 Fax 0461.362150 Concessionaria Pubblicità: Südtiroler Studio S.r.l. Trento - Via Ghiaie 15 Tel. 0461.934494 Fax 0461.935706 Direzione pubblicità: Rosario Genovese Bolzano - Via Bari, 15 Tel. 0471.914776 Fax 0471.930743 Direzione pubblicità: Giuseppe Genovese Stampa: Alcione - Trento Registrazione Tribunale di Trento n. 536 - 4 aprile 1987
Attualità 8 Lo sciopero del presepe
16 le tre età di Lucio Gardin 22 La felicità ha la forma di una renna 28 Andrea Viliani e la sua “civica“
30 Modigliani al mart 33 L'arte nascosta in val dei mocheni 38 L'aquila di don vittorio 40 Perle di editoria trentina 42 Andrea braido 44 Alberto forchini 46 L'ascensore delle dolomiti 50 Firugio potzmauer 52 Cantina aldeno 55 Speciale trentinomese shop
66 Mariapia di mauro 68 Tatiana raducanu
Panorama
72 Fine d'anno sulle punte 76 Tursmo È cultura 81 Con il sole in fronte 82 Stefan Milenkovich per il sudan 87 Ale & Franz a trento 92 A rovereto un natale speciale
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94 Mostre 100 appuntamenti del mese
Scoop&news
114 bollicine su trento 117 luigi gay 118 Apeiron trento onlus 119 Mondomerlot 2010 121 I presepi di mattarello 123 Il super marzemino 125 Scuola “il diapason“
Rubriche
126 Libri 128 Fotoromanzo
129 enogastronomia
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trentinoattualità di Alberto Folgheraiter
Lo sciopero del presepe
Chi sono e quanti sono coloro che hanno ancora in mente che cos’era il Natale di qualche decennio fa? Intanto, i nostri giovani sembrano aver imboccato la strada del Natale alternativo
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accordo, la proposta può essere letta come una boutade, ma la… buttiamo lì ugualmente: perché, almeno per quest’anno, non aboliamo il Natale? Meglio: perché non facciamo lo sciopero del pre10
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sepe? Tanto, a chi interessa più la rappresentazione della storia di quel bambino nato 2014 anni fa, o giù di lì (perché dovrebbe essere nato tre o quattro anni prima di… se stesso)? Chi sono e quanti sono coloro che hanno ancora
in mente che cos’era il Natale di qualche decennio fa? E che significato aveva? Intanto, i nostri giovani sembrano aver imboccato la strada del Natale alternativo. Già si comincia la vigilia del giorno di Ognissanti a celebrare un rito che con la tradizione locale e nazionale non ha nulla da spartire. Si festeggia Halloween con le sue zucche (vuote). Vuote come la zucca di chi vorrebbe ancorata al suolo padano una festa popolare che, invece, dovrebbe avere radici di là dall’Atlantico (Stati Uniti e Canada). In verità, taluni propendono per una tradizione nord europea, transumata con le prime migrazioni. Nella notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre, si sono viste in giro frotte di ragazzini in
maschera, come a carnevale, suonare alle porte e gridare un improbabile “dolcettoscherzetto”. Richiamavano, peraltro, un rito antico, quello sì di queste parti, della richiesta della “bònamàn” del primo dell’anno. Nel mondo globale si perdono le tradizioni proprie e si mischiano le tradizioni altrui, in un pastrocchio senza cuore né anima. Lo sciopero del presepe, dunque. Se ne accorgerebbe qualcuno? Probabilmente no, visto che la preparazione della festa del 25 dicembre è affidata non già alle “novene” come un tempo, ma alle bancarelle dei “mercatini di Natale” e alle “domeniche d’oro”. Ora, lungi da noi contrastare i “poveri” commercianti e impedire a migliaia di
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Carovana di slittini in Valsugana. (F. Faganello, Olle 1967). Dal libro “La Terra dei Padri”, Curcu & Genovese
turisti della domenica il loro pellegrinaggio nelle località dei mercatini: da Trento a Bolzano, su fino a Innsbruck. E poi, tornando verso casa, una capatina in Valsugana, a Levico, o nel basso Sarca a Arco e Riva. Una passeggiata tra la folla non si nega a nessuno. Del resto, di questi tempi, pare che il passatempo più gettonato sia una scampagnata domenicale nei centri commerciali. C’è folla, c’è caldo, si gira a vuoto su e giù per le scale mobili, ci si riempiono gli occhi di colori e di lustrini e la “favola” aiuta a star bene tutta la settimana. In attesa di replicare, la domenica successiva. Questa è l’attesa del Natale. Oggi. Chi non è costretto a usare
la tredicesima per tappare i buchi che si sono aperti nel bilancio familiare, è invitato a bruciarla sull’altare del Natale che viene. Perché, diciamola tutta, non è dicembre se non si spende e non si spande. È la festa del consumo, il nuovo dio che si è inceppato e che negli ultimi due anni ha rischiato di mandare a farsi benedire le economie del mondo. Ecco, si dice: finalmente arriva Natale e (forse) si rimette in moto la macchina dei consumi. Sarebbe più corretto dire: arriva la tredicesima, il motore che muove il consumo, che ha codificato la “tradizione” del regalo. Lo scriveva, in rima baciata, il compianto Marcello Voltolini nel suo “Regal de Nadal”.
Nadàl no l’è Nadal se no i te fa el regal. La vecia tradizion l’ei nada a svoltolon: davanti al Bambinel che torna zó dal zél no vedo pù anzoleti ma pachi coi fiocheti e zent endafarada fin l’ultima giornada a spender, a zercar qualcoss da regalar. E dentro le botteghe butoni, pressa, beghe, nervoss e tananài per via de stì regài. Presepi, pastorèi, che i staga for dai pei! El temp no’ se ga pù per el Bambin Gesù. ‘Sta moda del regal la stofega el Nadal… Già, il Natale. Una festa di famiglia che aveva tutt’altra
storia e tutt’altra tradizione. Vediamola. C’era una volta (c’è ancora, ma ormai è un codice per pochi) il calendario della Chiesa. Scandiva le feste e le celebrazioni partendo dalla prima domenica di Avvento. Comincia quattro domeniche prima del 25 dicembre, Natale. È l’unica festa fissa del calendario della Chiesa cattolica poiché tutte le altre feste sono “mobili”, dipendono cioè dalla Pasqua che cambia ogni anno, essendo legata al plenilunio di primavera. Cade, cioè, in una domenica tra il 22 marzo e il 25 aprile. Il ciclo liturgico (che non è la bicicletta del parroco) comincia dunque ad autunno inoltrato. Fino agli anni Cinquanta del secolo scorso, nelle quattro settimane dell’Avvento tutti dovevano andare a messa. Era ancora notte, mattino presto. Spesso le strade erano ghiacciate e c’era la neve (allora nevicava prima dei Santi, a fine ottobre, e la neve si “pestolàva”, si calpestava, sino a marzo). Prima della prima nevicata (all’approssimarsi di una perturbazione che avrebbe potuto portare neve si correva in montagna) era d’obbligo procurarsi il muschio per il presepe. Soltanto in casi eccezionali (una nevicata fuori stagione) era consentito usare la segatura come base per le statuette e le pecore. La “costruzione” dell’ambiente e la collocazione delle statue era un rito che cominciava appunto con l’Avvento e che coinvolgeva tutta la famiglia. Lo zio “barba” che faceva il boscaiolo, era pregato di portare a casa qualche corteccia (“scòrzi” e “stèle”) che sarebbe servita a rendere plastico il paesaggio. Naturalmente, il presepe non aveva il riscaldamento e il bue e l’asinello, che erano collocati accanto alla mangiatoia, avevano tale funzione. Si diceva: “I lo scalda co ‘l so fià”. La sera 11
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trentinoattualità si preparava il presepe alla luce delle candele. In chiesa, i coristi provavano i canti della messa del 25 dicembre: In notte placida, Tu scendi dalle stelle, Adeste fideles, Oggi è nato in una stalla…, i brani della tradizione popolare e contadina. Sino agli anni Sessanta del secolo scorso, non c’era la messa di mezzanotte. Non usava, almeno in Trentino, neppure il cenone di Natale. Del resto, prima del concilio Vaticano II, la vigilia erano obbligatori il digiuno e l’astinenza (dalle carni). Verso la fine del XX secolo, abbandonati i digiuni e lasciate le astinenze ai miserabili, cominciarono cene e baldoria. Dal primo giorno di Avvento e fino alla vigilia, le famiglie erano impegnate nelle pulizie di fino. Si lucidavano gli oggetti di rame e di ottone con un composto di farina gialla, sale e aceto, detto “el belét”. I bambini erano impegnati in piccoli sacrifici “per far piacere a Gesù bambino”. I ragazzi andavano nel bosco per muschio e “dase”, rami di abete, meglio se “avez”, l’abete bianco. Poche, misere cose allestite con impegno e dedizione. C’era una gara tra famiglie nel predisporre il presepe più originale. La capanna era rinnovata ogni anno con cortecce di larice. Il presepe restava al-
lestito fino all’Epifania quando alle statuine di pastori e animnali si aggiungevano quelle dei tre Re Magi e delle loro cavalcature: un cammello, un dromedario e un elefante. Gli zampognari arrivarono “dall’Italia” negli anni Trenta. Il 24 dicembre, finita la misera cena della vigilia, la gente partecipava al Vespro. Il parroco distribuiva grani di incenso. Sarebbero serviti ancora quella sera appena tornati in famiglia. Prima di coricarsi si faceva il giro della casa a “fumentàr” i locali. Mentre si passava da una stanza all’altra erano recitate orazioni. In mancanza di incenso si bruciavano rami d’olivo, quelli della domenica delle Palme, dentro il ferro da stiro o in un braciere. In mancanza dell’uno o degli altri si usavano “balote de rasa”, palline di resina di pino o “bagole de ginéoro”, bacche di ginepro, che emanavano un fumo intenso e profumato. L’incensazione della casa avviene ancora in numerose comunità dell’Alto Adige. In alta Val di Fassa, tale operazione era compiuta la vigilia dell’Epifania. Tutta la famiglia visitava la casa, la stalla e il fienile; il capofamiglia spruzzava acqua benedetta e “fumentava” con l’incenso i locali. Tale rito propiziatorio, almeno nelle intenzioni,
serviva a tenere lontani gli spiriti del male, a proteggere gli stabili dalla folgore, dalla grandine e dagli incendi. Era detta Pésca Tofègna (Pasqua Epifania). L’usanza era in voga anche a Palù dei Mocheni dove era indicata come Rachmahlder. Sugli stipiti delle porte, con
un gessetto bianco si tracciavano le lettere K+M+B, le iniziali dei nomi dei tre Re Magi (Kaspar, Melchior e Balthasar). In verità, quelle tre lettere avevano anche il significato latino “Christus benedicat mansionem”, Cristo benedica questa casa. A Borgo Valsugana la sera
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trentinoattualità Nell'augurare a tutta la nostra clientela un sereno Natale, ricordiamo, per il 31 dicembre, il nostro
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Uno dei Tre Re si pittura la faccia con fuliggine o crema da scarpe. Rispetto ad altre località, nella bassa Val Rendena i tre Magi portano un piccolo presepe in una cesta; è illuminato da una lampadina, accesa al momento del canto. Dal libro “La Terra dei Padri”, Curcu & Genovese
della vigilia si celebrava “la messa del privilegio”. Era davvero un privilegio, concesso il 24 novembre 1751 da Benedetto XIV (1740-1758) alla comunità del Borgo di Valsugana. La quale, tramite il vescovo di Feltre, aveva chiesto di poter cantare la prima messa di Natale subito dopo il Vespro della sera del 24 dicembre. Analoga facoltà fu concessa alla chiesa di S. Marco a Rovereto da Pio VI (1775-1799) in occasione del suo passaggio di ritorno da Vienna dove si era recato nell’inutile tentativo di far desistere “il re sagrestano”, l’imperatore Giuseppe II (1741-1790) dalla sua politica di secolarizzazione di chiese e conventi. Tornando a Natale, la notte della vigilia si evitava di spegnere il fuoco. Anzi, nella “fornasella”, la fornella di casa, era messo un ceppo che avrebbe dovuto bruciare lentamente. La “zoca” doveva riscaldare la cucina e con
essa pure Gesù bambino che era nato in una mangiatoia “al freddo e al gelo”. Inoltre, si credeva che, quella notte, gli animali nella stalla potessero parlare tra di loro. La notte dell’Epifania, a conclusione delle festività natalizie, invece, si potevano incontrare le “Strìe”, le streghe. Per contrastarle era necessario avere una forca nuova, una corda nuova e un gatto nero. Qui siamo già al 6 gennaio e allora riandiamo al 25 dicembre. All’alba del giorno di Natale molti si recavano a messa. Anzi, quel giorno c’erano addirittura tre messe. Si diceva: “Trei messe, trei panéti”, a significare che quel giorno si faceva festa pure a colazione. Per l’occasione, i genitori toglievano “dal cassabanc” (cassettone a tre o quattro ripiani) il “vestì dala festa” che era una rara alternativa all’abito “da dì d’opra”. Si indossava, infatti, soltanto in poche circostanze: “Da Pasqua, da Nadàl e al funeràl del prinzipàl”.
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Santa Lucia
I bambini non trovavano doni sotto l’albero. Li avevano già ricevuti da S. Lucia e, inoltre, l’albero fu introdotto in Trentino negli ultimi decenni del XX secolo. I piccoli, invece, scrivevano a genitori e padrini biglietti e lettere augurali piene di buoni propositi. Tali promesse sarebbe state regolarmente dimenticate di lì a poche ore non prima, tuttavia, di aver ricevuto una mancia dai congiunti fatti oggetto di tanta devozione. Davanti al presepe, i bambi-
ni recitavano orazioni e filastrocche: Oggi è nato en bel Bambin bianc e ross e rizzolin la so mama la lo ciàpa e ninando la lo ‘nfassa po’ la ‘l mete ‘n den zestèl arènt al bò e a l’asenèl che i lo scalda col so fià fin che ‘l se ‘ndormenzerà. Nina nina el Bambinel, nina nina el Bambinel, ghè i pastori sula via oh che bela compagnia. Non si decorava l’abete. Con la raccolta del muschio per il presepe si portavano a casa anche rami di vischio. Nonostante fosse un semiparassita del pino silvestre (e di altre piante) era considerato portatore di abbondanza. Lo credevano i Celti negli ultimi secoli dell’era precristiana e anche in Trentino, al vischio, si dava un valore propiziatorio. Il pranzo di Natale era più vario e abbondante del consueto. Sulla tavola compariva la carne (di coniglio o di gallina)
Vendita di “sfilze” di castagne alla fiera di S. Lucia, a Trento. C’era anche una canzone: “Drio al Calis, via da lontan, ven la Ghita del bacan, tra la nef dele montagne, con le sfilze de castagne, biscotade-‘n fumegade […] canta el cuco anca ad Albian, vanga, amor e smacafam”. Dal libro “La Terra dei Padri”, Curcu & Genovese
accompagnata dall’immancabile polenta che per l’occasione era “mora”, di grano saraceno. Talvolta c’era anche qualche pezzo di quel maiale che, in prossimità del Natale, era stato “conciato per le feste”. Quando “i copàva el porco” era una festa per tutta la famiglia. Proprio a Natale si mandava un pezzetto di carne o qualche “brust” (sanguinaccio) ai vicini che non
avevano allevato il maiale. Si faceva la “part” con i più poveri. Le nonne preparavano “la torta de fregoloti” o “’l zèlten”, corruzione dal tedesco “selten” che significa: raramente, di rado. Infatti era un dolce costoso che veniva infornato per l’appunto soltanto a Natale. Chi non poteva permettersi le mandorle, spaccava gli “ossi” delle pesche
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trentinoattualità messi a seccare ancora l’estate. E con “le miòle (o i pìzi) dei pèrseghi” arricchiva il dolce natalizio. Seguite le funzioni in chiesa, nel pomeriggio del 25 dicembre ci si riuniva in casa. Gli adulti bevevano “vin cot”, i piccoli giocavano a tombola o uscivano a slittare sulla neve. Allora, l’inverno era fatto di nevicate abbondanti e non servivano i “cannoni” per innevare le piste che erano ricavate sulle pubbliche strade. Quando passava “el slitón a far la rota”, lo spazzaneve, apriva un varco ma lasciava uno strato ben battuto, l’ideale per le slitte (“el slitòt”) e per i ruzzoloni. Nonostante fosse proibito anche allora, i ragazzini più vivaci (e chi scrive faceva il capobanda) rovesciavano sulla strada secchi d’acqua in modo da trasformarla in una lastra di ghiaccio. Diventava una pista olimpica e creava non pochi problemi alla peraltro scarsa viabilità. Questo era Natale. Poi arrivava S. Stefano, ma era una festa minore. Le vacanze da scuola correvano veloci come le slitte su quelle piste ghiacciate. Il 31 dicembre, S. Silvestro, era d’obbligo partecipare al Te Deum di ringraziamento per l’anno che finiva. Non si sapeva, allora, che cosa fosse il cenone.
Dopo le devozioni si tornava a casa e si andava a letto. Non c’erano i botti e non c’erano le botti da vuotare col brindisi di mezzanotte. L’indomani invece era una gara a chi avrebbe pronunciato per primo il “bon an, bon dì, la vossa bona man a mi”, o “le vosse beghenàte a mi”. La risposta era: “L’ho dit ‘nanzi levàr che chi che me le vénze me le cògn ridàr” (L’ho detto prima di alzarmi che chi le vince a me, me le deve ritornare). L’augurio, che serviva per raggranellare qualche soldo e qualche dolce, era rivolto a genitori e padrini. Questi ulti-
mi erano tenuti in gran conto anche per quanto avrebbero potuto elargire. A Capodanno, la prima persona che s’incontrava, uscendo di casa, avrebbe dato - così si credeva - l’impronta ai mesi seguenti. Se era una femmina sarebbe stato un anno poco fortunato; se era un maschio avrebbe portato abbondanza. Il massimo era l’incontro mattutino con un frate o con un gobbo. Il 1° gennaio, al termine del pranzo, la nonna tirava fuori da un armadio gli ultimi grappoli d’uva, rinsecchiti ma particolarmente gustosi. Non era
solo per far festa. Consentiva in tal modo di adempiere a un gesto propiziatorio. Non si conoscevano le lenticchie che, dicono oggi, servono per “portar soldi” nel corso dell’anno a venire. La stessa funzione era demandata a qualche grano di uva. Questo era il Natale, queste le tradizioni fino agli anni Sessanta del secolo scorso. Poi il mondo, anche trentino, è cambiato. Talmente in fretta che, per rammentare ciò che eravamo, si deve fare ricorso ai ricordi di coloro che hanno superato i sessant’anni. Prima che il dott. Alzheimer ■ cancelli anche quelli.
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lucio gardin l’uomo dalle tre età... ...una anagrafica, una ceRebrale ed una biologica. L‘attore e autore racconta i suoi programmi a TrentinoMese. e svela un piccolo rimpianto: non essere riuscito ancora a mettere sullo stesso palco Supermario, Andrea Castelli e sÈ medesimo
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ultima cosa che si è inventato è quella del funny manager. «L’idea nasce e si sviluppa dai funny waiter, i clown travestiti da cameriere che girano per i tavoli durante i pranzi o le cene delle convention aziendali e ne combinano di tutti i colori. Il funny manager invece viene presentato come relatore o manager dell’azienda e inizia la sua relazione – ovviamente scherzosa – con tanto di slide. Una mia invenzione che sta riscuotendo molto successo». Lui è Lucio Gardin, il cabarettista e autore più famoso del Trentino. Nella sua 18
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casa di Mattarello, alle porte di Trento, tutto parla di lui: «Del resto – spiega – l’ho costruita io con le miei mani». Una delle cose di cui va particolarmente fiero sono le luci: faretti a pavimento, sui soffitti, anche nella vasca idromassaggio. E gli interruttori, poi: di vetro e tessuto leopardato. «Li ho fatti io anche quelli», spiega divertito Gardin. Con il pianoforte a muro rosa e il divano bianco con tanto di cuscini zebrati, i Buddah e i candelabri bohemienne, la sua casa sembra un po’ l’alcova di Lele Mora. «Ecco allora mi metto in qualche posa
simile alle sue», scherza il cabarettista che fuori dalla porta d’ingresso ha pensato bene di appendere un cartello in latta che riproduce le tariffe dei bordelli di inizio Novecento. E non si tira indietro nemmeno quando si tratta di farsi fotografare. «Sei meglio di un fotomodello», viene da esclamare nel suo turbinio di pose ed ambientazioni in cui coinvolge il fotografo. E allora gli facciamo mimare anche la posa di una vera miss, protagonista di questa rubrica sul numero di ottobre 2010, Sonia Leonardi: il risultato lo vedete alla pagina seguente.
trentinoincontri
Il libro che stai leggendo in questo momento? Filosofia della noia di Lars Fr. H. Svendsen. Il piatto preferito? Gli spaghetti alla carbonara che fa la mia mamma. Il film preferito? Non è facile, ma penso Qualcuno volò sul nido del cuculo: è un film idealista come me e alla fine io piango ogni volta che lo vedo. Se non avessi fatto quello che ha fatto, cosa avresti voluto fare? Non lo so. Però ti posso dire che invidio gli scalatori per l’alta considerazione che hanno di sé. Tu vai a 5mila, 7mila metri, rischi la vita e non c’è nessuno che ti vede: lo scalatore lo fa per se stesso ed è in antitesi con chi fa l’artista, che ha necessità dell’applauso e del ritorno del pubblico. La cosa che ti fa più paura? L’abbandono, di cui il tradimento alle volte è il presupposto. Il tuo sogno ricorrente? Dipende. Dipende da cosa ho mangiato. Lucio, a cosa stai lavorando in questo momento? Sto facendo due programmi per RaiTre regionale, “Bianco&Nero” e “Andata e ritorno”: il primo è un programma che parla di sci ed è condotto da Claudia Morandini, il secondo l’ho invece ideato
io ed è il primo talk show appeso ad un filo, nel senso che registriamo sulla funivia di Sardagna, con due ospiti sulla tratta di salita e due in quella di discesa. Poi ho registrato alcune puntate con Lillo e Greg per RadioDue nazionale, dove sono spesso on air anche con la trasmissione Ottovolante. Per RadioDue regione, invece, registro un programma con Loredana Cont: “Attenti a quei due”. Basta “Megabait”? Macchè, è appena ripartito, il 22 novembre su Rttr, per la quinta edizione. E poi sono sempre impegnato con il mio lavoro di autore per Enzo Iacchetti ed altri comici di Zelig, oltre che con il lavoro di funny manager, che come dicevo sta prendendo piede molto bene. Quando hai iniziato la tua carriera? Il pallino di fare il cabarettista ce l’ho
Magazzini
Ferrai
sempre avuto, ma lo sviluppo della mia carriere è iniziato 15 anni fa e che faccio cabaret sono ormai 11 anni. C’è sempre stata polemica tra te, Andrea Castelli e Supermario. Come sono i vostri rapporti? Conflittuali, inesistenti? Personalmente non ho rapporti conflittuali con nessuno. A suo tempo avevo chiesto di collaborare ad entrambi, ma non ne è nato niente. Probabilmente io sono un trentino atipico in questo, credo che se io so fare una cosa e tu un’altra, insieme non ne facciamo due, ma quattro… Non sono in tanti a pensarla così. Uno spettacolo a tre come lo vedresti? Ah, sarebbe una potenza… Io sarei disponibilissimo a farlo. Basterebbe che ognuno di noi facesse 25 minuti del suo
Dal 1765...
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di Ferrai Bellucco Alessandra
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Lucio Gardin imita le pose di Sonia Leonardi, protagonista dello spazio "Un caffè a casa di..." del numero di novembre
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best of e cadrebbe giù il teatro. Il top sarebbe che i nostri reciproci personaggi interagissero tra di loro. Si potrebbe anche coinvolgere Loredana Cont... Purtroppo, però, come dicevo prima, credo sia difficile riuscire a metterci assieme. Peccato, perché è bello contaminarsi. Si guadagna bene a fare questo lavoro? Beh, non abito in una palafitta e la mia casa me la sono fatta con i soldi che ho guadagnato con il mio lavoro. Quando non faccio cabaret, scrivo per gli altri. Diciamo che è un guadagnare medioalto. Io costo in certi casi un quinto di un comico che fa Zelig, riempiendo il locale alla stessa maniera e facendo ridere alla stessa maniera. In Italia siamo in tre ad
aver vinto cinque festival nazionali del cabaret: io, Enrico Bertolino e Rocco Barbaro. Tua moglie e la tua famiglia sono fonte di ispirazione per il tuo lavoro? Direi che la famiglia è abbastanza fuori dal mio lavoro seppur talvolta la uso per testare i miei testi. Mia moglie non è di risata facile: se lei ride, vuol dire che ridono tutti, se lei non ride è meglio che mi metta a cambiare qualcosa. E tua figlia, Alice Linda, 7 anni, ti vede come comico o come papà? Penso che mi veda soprattutto come padre. Sono molto severo: scherzo molto ma poi bisogna che mi prenda sul serio in certi momenti. Del resto, io ho avuto un’educazione rigida e credo che ci siano regole che i bambini è bene che imparino a rispettare presto. Alice Linda è contenta del mio lavoro, ogni tanto torna a casa da scuola contenta perché i suoi compagni di classe le hanno raccontato entusiasti che hanno visto suo papà in televisione… Perché, lei non vede i tuoi programmi? Non mi guarda mai e non è nemmeno incentivata a farlo. Io sono uno che non ama molto parlare di sé, nemmeno in casa. Non mi guardo mai in televisione e non guardo mai la tv, se non i film oppure qualche partita di calcio. E invece tua moglie cosa ne pensa del tuo lavoro d’artista? Mia moglie mi ha sempre supportato, soprattutto da quando le hanno detto che gli artisti sono sempre in giro… Scoppia la risata e l’occasione è buona per prendersi una pausa caffè. Anche la cucina, a casa Gardin, è tutto un pro-
gramma: il lampadario fatto con le posate, i cartelli che invitano a tenere pulita la cucina cenando fuori. Mentre aspettiamo che il caffè salga, l’occasione è buona per giocare con Lilli, il cucciolo di barboncino bianco comprato da poco per la figlia. Lucio improvvisa dei personaggi, fa facce strane e si agghinda con cappelli e parrucche: Lilli non lo riconosce e gli abbaia contro. Tra un po’ ci farà l’abitudine, al suo istrionico padrone che una ne pensa e mille ne fa. Quanti anni hai Lucio? Quarantacinque ti piace? Non so, fai tu… Sai cos’è? È che io ho tre età: una anagrafica, una cerebrale in cui ho circa 6 anni, ed una biologica che penso sia intorno ai 35… Va bene, tu sarai il prossimo interprete de “L’uomo senza tempo”. E darti alla politica? Hai visto che fine ha fatto Grillo? Per farla devi essere portato ed avere qualcosa nel dna che fin da piccolo ti portava a rubare le merendine ai tuoi compagni di classe... Il tuo giudizio sulla politica culturale in Trentino? Penso che ci sia. Ho fatto parecchi spettacoli anche per enti ed associazioni o eventi organizzati dalla Provincia. Penso che ci sia sensibilità da parte delle istituzioni. Quanto ci metti a preparere un tuo intervento per uno spettacolo? Una settimana piena per circa un’ora e mezza di spettacolo. Certo è più impegnativo che andare a fare il mio repertorio, ma si imparano un sacco di cose ed è molto stimolante. Trento è una città piccola. Possibile
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trentinoincontri che non sia mai nato un locale in cui si facciano serate di cabaret? Beh, ci sarei solo io tutte le sere… Chi c’è oltre a me…? Io è da tempo che lo suggerisco perché ho i contatti con tutti i cabarettisti d’Italia, ma per ora non è nato ancora niente. Perché non fai tu da impresario? Potrei anche farlo, ma ci vuole troppo tempo e non è il mio lavoro. Dovrebbe essere l’albergatore, il ristorante o qualcuno del genere a pensarci, un po’ come è nato a Dro il Festival nazionale della barzelletta: mi hanno chiamato per chiedermi cosa si poteva fare di nuovo nel panorama delle manifestazioni ed ho inventato questo festival. A Trento però mancano gli organizzatori e tu potresti essere la figura giusta… Magari lo farò quando mi stancherò di fare quello che faccio. Hai scritto tre libri, pensi di farne un quarto? Mi piacerebbe, ma per il momento non ne ho il tempo. Ti sei mai trovato a dover decidere se scendere a dei compromessi? Si, ma solo per partecipare a Miss Italia… È andata male però, perché non ti abbiamo visto concorrere… È andata benissimo, invece! Il compromesso era che se accettavo il compromesso avrei potuto non andare a Miss Italia e quindi ho accettato. Parlando seriamente, il mondo dello spettacolo gira allo stesso modo per tutti, uomini e donne che siano. Credo però che il livello di compromesso venga determinato dalla bellezza di chi lo propone. Mi spiego. Tu sei una bella ragazza, viene George Clooney e ti dice che se vai a letto con lui ti fa fare un film: è compromesso, ma a letto magari una con lui ci va anche senza promesse cinematografiche, o no? Se invece viene Tinto Brass per non dire Dürnwalder (ride, ndr) e ti fa la stessa proposta, quello è un compromesso e basta… Parliamo di Lucio Gardin e le donne, col benestare di tua moglie, ovviamente. Beh, è ovvio che mi piacciano. E il mio lavoro sicuramente mi aiuta, perché altirmenti chi mi si filerebbe… Silenzio. Gardin ci fissa e non parla. «Vai avanti», gli dico. «Sto aspettando che mi diciate che mi filerebbero comunque perché sono un bel ragazzo…». In effetti Lucio Gardin all’estetica ci tiene molto: ai 22
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piedi del divano ci sono dei pesi per fare i bicipiti, nel suo studio c’è tutta un’attrezzatura da bodybuilder per mantenere i muscoli tonici e gli addominali scolpiti. Va bene, ti filerebbero comunque. Prosegui… Non è che mi piacciano tutte le donne, sono molto selettivo. Il mio rapporto con le donne è bello perché hanno una sensbilità che molti uomini non hanno e io, da artista, mi trovo molto in sintonia con il mondo femminile. Chiaramente questo tipo di approccio lo puoi fare solo se trovi donne che non abbiamo la seduzione come unico obiettivo di vita. Ma tua moglie non è gelosa? Visto il lavoro che faccio non potrebbe esserlo. E poi, c’è una concezione sbagliata del tradimento e si arriva a pensarla così solo a una determinata età. Il vero tradimento non è fisico, ma concettuale, celebrale, dell’anima. Hai mai avuto delle crisi sul lavoro? Di delusioni lavorative ne ho avute tantissime, forse più a livello personale che artistico. La comicità mi serve come difesa, visto che sono una persona molto sensibile. Non sempre quando tu giri a certi livelli questo è possibile: per questo preferisco lavorare a Trento e vado pochissimo a Milano, per evitare di lavorare con le persone di cui non mi fido. Il mio malessere è legato a questo,
al tradimento di persone di cui pensavo di potermi fidare. Vado in crisi molto facilmente quando viene tradita la mia fiducia. Hai qualche personaggio di riferimento? Per la comicità, sicuramente il Robin Williams di quando faceva cabaret, prima che diventasse attore, per come si muoveva sul palco e per i suo straordinari tempi comici. Io non ho dei mentori da ringraziare, non ho mai trovato nessuno che mi abbia aiutato. La prima volta che sono andato a Roma c’era un direttore di doppiaggio trentino, da anni trasferito a Roma, che mi aveva promesso mari e monti e invece mi trattò a pesci in faccia. A quei tempi, dividevo l’appartamento con una mia amica di Bologna: questa viene da lui con me un giorno e il giorno dopo lui le trova una parte. Sai quante di queste cose mi sono capitate… Poi, sono cresciuto con una figura paterna che non era di riferimento e penso di aver fatto molti sbagli proprio per quest’assenza. Comunque, tutto sommato, penso di essermela cavata… Il tuo sogno nel cassetto? Tutto quello che non ho ancora fatto. E vorrei ripartire da zero, ricominciare con l’esperienza di adesso. Un pensiero per questo Natale? Sperem che ‘l fioca… Altrimenti ci tocca pagare le funivie due volte. ■
trentinoattualità di Carlo Martinelli
Il collezionista
La felicità ha la forma di una renna la signora Donatella Masè da dieci anni, nel suo appartamento di Trento, raccoglie tutto quel che ha a che fare con il magico mondo nordico degli animali cari a Babbo Natale. Una passione ricca di sorprese e carica di allegra umanità
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osa può spingere una persona ad entrare in un negozio di souvenir di Sharm el Sheik, in Egitto, dalle parti del Mar Rosso – quaranta gradi all’ombra, suppergiù – e andare alla ricerca di qualcosa che abbia a che fare con le renne? Sì, avete letto bene: ren-
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ne – caribù, in qualche parte d’America – proprio quei simpatici animali che da sempre siamo portati istintivamente ad associare alla tundra, alla neve, alla Lapponia e a Babbo Natale. Presto detto: una passione forte e sincera per questi animali ma, soprattutto, per quel magi-
co mondo ovattato, inconfondibilmente nordico, fatto di storie lette attorno al camino e di fiabe intrise di neve, lievi lievi, da raccontare a bambini ancora capaci di stupirsi, alla faccia dei videogiochi. Bene, la signora Donatella Masè – una donna ricca di una energia che diven-
trentinoattualità
RUDOLPH, DASHER E dancer
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ta contagiosa, talché l’età diventa nel suo caso un dettaglio trascurabile –, in quel negozio di Sharm el Sheik a cercare qualcosa che avesse a che fare con le renne ci è entrata davvero. E l’ha trovato. Perché di una cosa è sicura e con lei lo sono quelli che ben conoscono la passione collezionistica (non importa di chi o di cosa). Certe cose le senti. Di più: ti chiamano. Sta di fatto che un piatto decorato con immagini di renne in quel negozio d’Egitto c’era. Adesso fa parte adv_174x100_alba_natale2010_ok.pdf della collezione di Donatella Masè. Una
o sapevate? La renna (Rangifer tarandus, Linnaeus 1758), o caribù, è un mammifero artiodattilo, un cervide di medie dimensioni, con un’altezza media alla spalla di 110-130 cm, e un peso che per i maschi raggiunge i 180250 kg. Nonostante le poderose dimensioni, possono correre fino ad una velocità di 70 km/h. Una particolarità della renna è la presenza dei palchi (impropriamente considerati corna) anche nelle femmine. Sono abbastanza ramificati ed in certi individui raggiungono i 150 cm di lunghezza. La renna cambia i palchi tutti gli anni, vive in grandi branchi, composti spesso da migliaia di esemplari. In America la si trova in Alaska, Canada e negli stati di Washington e Idaho settentrionale. In Europa esistono popolazioni frammentate in Norvegia, Finlandia, Russia e Islanda. La Lapponia ospita inoltre un’ampia popolazione di esemplari semi-addomesticati. Nel continente asiatico (Siberia) risiede la popolazione allo stato selvatico più numerosa. Gli habitat più comuni sono la tundra e la taiga, ma spesso si spingono più a sud, fino alle grandi foreste di conifere, ad esempio per svernare nella stagione più fredda. Nell’immaginario collettivo, le renne sono il simbolo della tundra e delle regioni fredde in generale. Questo animale è soprattutto noto perché, secondo la leggenda, sarebbero proprio alcune renne volanti a trainare la slitta di Babbo Natale. I nomi di queste renne volanti sono: Rudolph, Dasher, Dancer, Prancer, Vixen, Comet, Cupid, Donder, Blitzen. gioia del buon gusto nordico in forma di renna. Diciamolo subito: una coincidenza tutta da cogliere fa sì che nella prima metà di dicembre – ed è una prima volta assoluta, un sogno a lungo accarezzato che improvvisamente si concretizza per la prima volta – questa colorata, simpatica, allegra collezione diventi visibile a 1 19/11/10 16.29 tutti. I dettagli li trovate in queste stesse
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pagine. Insomma: le renne di Donatella saranno a Nogaredo. Un dono inaspettato, un regalo di Natale verrebbe da dire. Finora questo mondo tutto di renne – che comincia quando la signora Donatella ti offre i biscottini fatti in casa (a forma di renna) o i cioccolatini (a forma di renna) con il caffè (e lo zucchero dove sta? in un contenitore fatto a forma di renna) – è stato riservato in particolare ai bambini che, in gruppi di cinque, sei alla volta, vengono rego-
larmente invitati in casa (si parla di un normalissimo e semplice appartamento in quel di Trento, quartiere di Cristo Re). Anche questo rende straordinaria la storia di Donatella Masè. Tre figli, quattro nipoti, tanti amici. Da quando è in pensione – ha lavorato per anni come impiegata – si è inventata un ruolo tutto particolare. Certo, le renne hanno fatto la loro parte. È iniziato tutto dieci anni fa, quando una amica le regalò un piattino di ceramica, con l’immagine di una renna, uno di quei souvenir tipicamente nordici da appendere in casa, discreti e ricchi di calore. Allora non poteva saperlo: ma quello era il “numero uno” di una collezione che non ha ovviamente valore economico (niente quotazioni, niente pezzi rari, niente ricerche snervanti di quel che manca), ma ha un enorme valore simbolico ed affettivo. Così le presine in cucina sono fatte a testa di renna, l’arazzo che viene dal
Canada mostra delle renne, la chiavetta usb del computer è una custodia di gomma fatta a renna. L’albero di Natale – meta di un viavai che di anno in anno aumenta: il passaparola porta tanti bambini incantati in casa della signora Donatella, che peraltro va anche nelle scuole materne a leggere le storie del Natale, quando la chiamano – porta appesi 250 pezzi diversi: tutti hanno a che fare con le renne. E la corone d’Avvento, se le guardi bene, hanno figurine ora in
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trentinoattualità
IN MOSTRA A NOGAREDO
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alla Sala delle Vele di Palazzo Candelpergher, a Nogaredo, l’appuntamento con le renne di nonna Donatella. Qui, infatti, dal 4 al 13 dicembre, ci sarà l’occasione - davvero eccezionale e finora unica - di poter ammirare dal vivo la colorata, appassionata e ricca collezione della quale scriviamo in queste pagine. "Natale con le renne di nonna Donatella!" è una iniziativa che ha visto muoversi insieme la Cassa rurale di Isera, il Comune di Nogaredo e il Club delle Strie. La mostra si inaugura sabato 4 dicembre, alle 19. L’orario di apertura sarà dalle 16 alle 19 nei giorni feriali, dalle 15 alle 19 nei giorni festivi. Ma ci sarà anche un laboratorio su prenotazione per le scuole nei giorni di martedì e giovedì, dalle 9 alle 12 ed un laboratorio per famiglie, sabato e domenica, dalle 15 alle 19. Non solo: ci sarà spazio anche per il racconto quotidiano della piccola renna e per un concorso grafico intitolato "una renna per Babbo Natale", rivolto ai bambini della scuola dell’infanzia e ai bambini della scuola elementare. I disegni verranno poi esposti dal 2 al 6 gennaio e nel giorno dell’Epifania ci sarà la premiazione. Per i bambini che desiderano partecipare al concorso grafico: i loro disegni verranno raccolti nei giorni di apertura della mostra presso la Sala delle Vele. La previsione è facile: "la mostra delle renne" di Nogaredo sarà una delle attrazioni più visitate tra le cento iniziative del Natale in Trentino. legno ora in ceramica ora persino in ferro: tutte renne. Apriamo una parentesi: Donatella coltiva un’altra grande passione, quella della danza. È presidente degli “Amici della danza” di Ravina: sono partiti in otto, oggi sono ventiquattro, si dedicano - recandosi spesso anche nelle case di riposo, ad allietare gli ospiti con le loro evoluzioni e i loro splendidi costumi d’epoca – al valzer, alla mazurka, alle controdanze scozzesi. La parentesi ha un suo perché: sono proprio i tanti amici che ha in tutto il Trentino i migliori “alleati” nella caccia continua, ovunque capiti, di tutto quello che ha a che fare con le renne. Chi la conosce e in giro per l’Italia o per il mondo si imbatte ...nelle renne, sa già cosa portarle. “Renne per la nonna”, poi, è la frase che i nipoti
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hanno ripetuto spesso, in questi anni, ogni volta che i loro sguardi incrociavano un souvenir, un oggetto, un quadro, un poster, un puzzle, un libro, un cd, un oggetto intagliato in legno, un copripentola, delle decorazioni per le finestre, una tazzina di caffè, tovaglie e posate: tutto a forma di renna o con le renne disegnate o stampate, ovviamente. Poi, ci sono i giocattoli: le renne che cantano e ballano, la renna gigante gonfiabile che se ne sta sul balcone di casa e nel periodo natalizio, tutta illuminata, ricorda al quartiere che lì abita una signora che coltiva l’arte di raccontare le storie, di addobbare le stanze con un gusto che è anche l’invito ad una visione serena ed ottimistica della vita. Ecco, lo si può ben dire: la serenità e
l’allegria che questi animali trasmettono, anche in virtù di un immaginario collettivo che le associa appunto ai giorni del Natale in particolare, le ritroviamo anche nella signora Donatella. La signora delle renne. Vi domanderete: ma le renne, quelle vere, la signora Donatella le hai poi viste? Certo che sì: in Svezia, Lettonia e Lituania. Ma il viaggio nella patria per antonomasia delle renne, la Lapponia, lo sta ancora progettando. Sarà per l’anno prossimo. Se c’è giustizia a questo mondo, speriamo che una volta letto questo articolo (e soprattutto viste le immagini che lo accompagnano) le autorità della Lapponia le concedano la cittadinanza onoraria. E chissà che non ci pensino anche in Francia, a Rennes... ■
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di Pino Loperfido
Se peRmettete, parliamo di arte a un anno e mezzo dalla sua nomina a direttore della Fondazione Galleria Civica, Andrea Viliani fa un piccolo bilancio e, dopo aver elogiato trento e i trentini, lancia alcune proposte e il sogno di una nuova sede
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erto, nel nome troviamo anche l’aggettivo “civica”, ma qui non va intesa nel senso comune che la lega ad una città, ma in quello più classico che deriva dall’etimo latino: che appartiene, cioè ad una Comunità. Giustamente, il direttore Andrea Viliani puntualizza che il socio di maggioranza della Fondazione Galleria Civica resta in ogni caso il Comune di Trento. Chiusa la premessa liguistico-filosofica. Lui è stato nominato un venerdì 13 (del 2009), ma non è per nulla superstizioso. Anzi, a scuola era pure il diciassettesimo sul registro di classe, eppure la cosa non lo tocca ugualmente. Ama il cinema sopra ogni altra cosa, perciò svolge il suo lavoro cercando ogni giorno di immaginare le cose in modo cinematografico. (“Ho l’ambizione di rendere affascinante una mostra almeno quanto potrebbe esserlo un bel film”). Lo incontriamo nei locali di Via Cavour (o di Via Belenzani, a seconda di come la si guardi, le entrate sono due), tra le rutilanti opere di Gustav Metzger, e il primo discorso affrontato diventa il più ovvio: gli spazi della galleria. “Per un 30
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luogo d’arte come questo, la centralità conta solo fino ad un certo punto. Credo che un progetto solido e articolato come il nostro meriti di stare in un luogo più adeguato di una ex-pizzeria”. E in effetti, osservando “Kill the car” (vedi foto) viene da pensare a quanto possa essere complicato allestire una mostra di questo tipo lì dentro. “Un disco di Emilio Vedova, ad esempio, ce lo possiamo solo sognare...” aggiunge il direttore. La domanda successiva ronzava per aria fin dal nostro ingresso, come una fastidiosa zanzara. Così, ci togliamo il pensiero e il ronzìo cessa mi-
racolosamente: senta, Viliani, ma perché l’arte contemporanea è così criptica, dura, scogliosa: in una parola, difficile? Sa com’è, tante volte viene da pensare che si tratti di qualcosa che va appannaggio soltanto di pochi fortunati eletti. “Si tratta di un’arte di ricerca, tutto qui. Una ricerca compiuta sull’umano che non può essere semplice, in quanto è l’uomo stesso a non essere semplice. Se così non fosse saremmo come la televisione, non crede?” Sì, effettivamente lo crediamo. Di induttori alla pigrizia culturale ce ne sono fin troppi sulla piazza mediatica. Ma allora,
Gustav Metzger “Kill the car.“. Foto: Hugo Muñoz
come spiega questo ricorrere da parte vostra alla tradizione. Avete ad esempio fatto di recente un grande omaggio a Renato Pancheri. “Voltarsi indietro significa guardare ad una eredità. Senza nostalgia. Una risorsa comune in difesa del territorio”. Torna alla mente la mostra dedicata ai vent’anni della Galleria Civica (ora Fondazione). Una vera e propria piattaforma culturale che ha portato a Trento grandi nomi dell’arte contemporanea internazionale. Viliani non ama parlare di “anni gloriosi”, tuttavia non nega l’importanza che questo luogo ha avuto a livello sociale a artistico.
trentinoincontri Il nuovo ingresso di Via Cavour
Chi È Andrea Viliani
Gustav Metzger “Before the Bombarment.“. Foto: Hugo Muñoz
Un museo come questo deve comunicare l’arte senza dover per forza domandare all’arte di farsi semplice e immediatamente fruibile. Deve essere il museo a spiegarla. Ed è in questo che si può dire se un museo sia efficiente o meno. Decifrare e spiegare i segni che gli artisti lanciano sul mondo, così come Piero Angela spiega a “Quark” concetti normalmente astrusi ai più come le nanotecnologie o la meccanica quantistica. Ma la realtà museale è soprattutto una realtà fatta di ricerca (tanto è vero che la Fondazione Galleria Civica di cognome fa “Centro di Ricerca sulla Contemporaneità di Trento”). Forse è ora di sbugiardare l’errata convinzione che questi luoghi siano dei contenitori tout court e basta. Stanze arredate da ammirare sospirando. Per lo
meno non è questa l’idea su cui Viliani basa il suo lavoro. “Non amo nemmeno – chiosa – ad un’attività-contentino per chi ti concede i fondi. L’attività dev’essere piena, come pieno dev’essere sempre il rapporto con la città e con il territorio”. Già, fondi o non fondi, questo è il problema. Se sia più nobile piegarsi al potente di turno o brandire le armi della persuasione artistica. Cosa ne pensa Viliani del rapporto con le istituzioni? Conflittuale? Idilliaco? Una via di mezzo? “Dacché esistono, le arti si sono sempre divise in quelle che fanno l’occhiolino al Potere e quelle che, invece, – come Metzger – cercano di contrastarlo, seppur a colpi di ironia e di sarcasmo”. Parliamo un po’ di un’altra delle peculiarità della Civica: la formazione e l’attenzione che da sempre rivolge ai giovani artisti. Sì, perché sono tanti e affamati di gloria quelli che bussano alle porte di via Cavour (o di via Belenzani) domandando spazio e fiducia. Non è che ogni tanto vi sentite un po’ un ufficio di collocamento? “In realtà noi diamo solo un’opportunità. E si tratta di un’opportunità davvero pesante, considerato che in questo campo te la puoi giocare una sola volta nella vita”. Ehm, non solo in questo campo, direttore. Come dire? L’importante è non creare illusioni. ”Proprio così, ma questo vale anche per la stessa Galleria e per il suo direttore”. Tanto di cappello per l’umiltà. Cambiando argomento, è bello constatare che la cultura riesce a filtrare negli interstizi
sociali e arriva alla gente. Te ne accorgi perché quest’ultima ti restituisce quanto ricevuto e partecipa ad un progetto, ad un’idea, ad una provocazione. “Trento e il Trentino sono sempre stati per me un caso emblematico. È questo un territorio che partecipa e che propone”. E anche per questo che Viliani sta per lanciare Se fossi il direttore della Civica cosa faresti? Tanto per testare il livello della volontà di partecipazione. Uno strumento anche per chi, magari, si ritrova a criticare qualunquisticamente (Cfr. opera di Lara Favaretto in piazza Dante) certe scelte. L’ennesima iniziativa attraverso la quale il direttore Viliani intende rilanciare l’attività della Fondazione Galleria Civica. Perché è per questo che è stato chiamato a Trento dal Presidente Danilo Eccher, quel venerdì 13 del 2009, è vero? “Non proprio” Ah, no? “No. E le dirò di più. Sono convinto che ogni direzione degna di questo nome, dopo alcuni anni, non può non considerare esaurito il suo apporto.” Ah, sì? E Gabriella Belli, allora: non sono più di vent’anni che è direttrice del Mart? Viliani non fa una piega: “Ogni museo fa
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ndrea Viliani è il Direttore della Fondazione Galleria Civica-Centro di Ricerca sulla Contemporaneità di Trento. Viliani è stato dal 2000 al 2005 Curatore al MAMbo-Museo d’Arte Moderna di Bologna. Ha curato mostre di Christopher Williams, Jeroen de Rijke/Willem de Rooij, Sarah Morris oltre alle prime personali presso un museo pubblico italiano di, fra gli altri, Ryan Gander, Markus Schinwald, Adam Chodzko, Bojan Sarcevic, Natascha Sadr Haghighian, Guyton\ Walker, Trisha Donnelly e Seth Price. Collabora con FROG e Mousse. Vincitore nel 2005 del premio per giovani curatori "Lorenzo Bonaldi per l’ArteEnterPrize" istiuito dalla GAMeC di Bergamo. storia a sé –dice – e anche le istituzioni andrebbero aggiornate di tanto in tanto...” Qui ci scappa un magari. Vorremmo ricordare a Viliani - tanto per citare gli esempio più vicini a noi – che Lorenzo Dellai è in carica dal lontano 1999 e che il suo collega altoatesino invece... Ma il tempo a nostra disposizione – per fortuna – è terminato. ■
Melvin Moti “From Dust to dust“. Foto: Hugo Muñoz
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trentinoattualità di Fiorenzo Degasperi
Arriva modì Le opere di amedeo modigliani esposte al Mart (18 dicembre - 27 marzo 2011) sono concentrate al suo periodo scultoreo, quindi coprono il periodo che va dal 1911 al 1913
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o scultore livornese A medeo Clemente Modigliani (1884-1920), noto con lo pseudonimo di Dedo o di Modì, era assurto alle cronache qualche anno fa quando alcuni ragazzi livornesi scolpirono e fecero ritrovare nel canale della città toscana alcune sue sculture. Così l’artista ebbe una seconda rinascita, anche se non ne aveva sicuramente bisogno visto i prezzi battuti alle aste dei suoi assai rari lavori pittorici e ancor più ricercati lavori scultorei eseguiti per lo più in pietra, semplice pietra e non in marmo, gesso o creta. Linee essenziali, sintetiche, forme sconvolgenti per l’arte degli inizi del Novecento. Quelle forme lui le aveva colte filtrando gli insegnamenti parigini di Pablo Picasso e del rumeno Costantin Brancusi, i quali, a loro volta, si erano rivolti alla scultura arcaica popolare, all’arte orientale e tribale africana, trovando in quelle culture artistiche nuove strade da percorrere per andare oltre la dimensione strettamente figurativa e realista imperante nell’arte occidentale. Lui, Modigliani, in più ci mette uno sguardo all’arte cicladica, a quell’arte tra preistoria e 32
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storia che ha reso famose le isole greche dell’Egeo facendoci riscoprire civiltà come quella minoica e micenea. Da quelle opere riceve stimoli e soprattutto percepisce un mondo fatto di spigoli, lineamenti primari, tagli esaustivi. La morte, che lo colse a trentacinque anni, – è seppellito nel cimitero parigino di Père Lachaise – gli impedì di continuare una ricerca che lo avrebbe portato sicuramente al limitar dell’astrazione. Le sue teste venivano tutte giocate all’interno di un blocco monolitico in cui interveniva semplicemente sbozzando, cogliendo le potenzialità della pietra di raccontare già di per sè un’esistenza antica quanto l’universo.
Di sicuro c’è che dopo le ricerche intraprese lavorando con la materia e producendo due soli tipi di soggetti, teste di donne e figure femminili in posa di cariatidi, l’artista a partire dal 1914 abbandona completamente la scultura per dedicarsi esclusivamente alla pittura e al disegno. Lo fa probabilmente perché la fatica fisica della ricerca del materiale e della sua lavorazione spossava un fisico assai debi-
litato e roso da malattie e da una vita giocata tutta sul filo del rasoio con la dissoluzione, in balìa di droghe e alcool. Ma il ritornare a dipingere non è semplicemente un ritorno al passato, non è retrocedere a quel 1909, anno in cui approda nei vicoli parigini di Montparnasse. È invece un’ulteriore passo verso la sinterizzazione delle sue visioni. È come se la scultura fosse servita semplicemente
Parigino d’adozione
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ello studio di Guglielmo Micheli, uno dei pittori più in vista di Livorno dove apprenderà le prime tecniche pittoriche, Amedeo conosce Giovanni Fattori e Silvestro Lega e a contatto con gli artisti macchiaioli si incammina nel mondo dell’arte. Nel 1902 va a Firenze dove frequenta la Scuola libera di Nudo, poi si sposta a Venezia dove lo troviamo all’Accademia di Belle Arti. Quindi nel 1906 si trasferisce a Parigi dove rimane, a parte una breve parentesi, fino alla morte, avvenuta il 24 gennaio 1920. Dovette abbandonare la scultura perché le polveri della lavorazioni non facevano altro che peggiorare la sua tubercolosi. Nel 1917 si tenne alla Gallerie Berte Weill la sua prima mostra personale. Il capo della polizia di Parigi rimase scandalizzato dai nudi in vetrina e lo costrinse a chiudere la mostra a poche ore dalla sua apertura. Durante la sua vita vendette numerose delle sue opere, ma mai per grosse somme di denaro. I finanziamenti che riceveva svanivano rapidamente in droghe e alcool. Anche se continuò a dipingere, per quel periodo il suo stile di vita era giunto a richiedere il conto, e la salute di Modigliani si stava deteriorando rapidamente, portandolo ben presto alla morte.
trentinoattualità
come un campo di sperimentazione da cui attingere stimoli e fantasie e poi avesse recuperato quei dipinti antecedenti questa esperienza per giocare le sue nuove prospettive. I ritratti, assai famosi, sono la produzione pittorica più ricca, feconda e conosciuta: teste, figure a mezzo busto sedute o in piedi. I ritratti di Modigliani sono talmente caratteristici da essere entrati di diritto nell’im-
maginario collettivo. Una sorta di icona della bellezza assoluta. E lo fa bloccando i personaggi in pose monotone, di solito con le mani incrociate, o flessuosamente appoggiate alla poltrona su cui siedono, spogliandole da ogni elemento descrittivo, i volti sono ovali, gli occhi risultano quasi sempre a mandorla, vuoti e inespressivi, i colli – i famosi colli di Modigliani –, sono sottili e allungati come nelle statue africane, un tratto talmente costante e caratteristico da essere divenuto una sorta di marchio di fabbrica dell’artista. I colori non brillano per vivacità ma usa bruni, verdi, rossi mattone, rosa, giallo ocra e terre di Siena. In questi timbri l’artista compie un ritorno alla propria terra toscana di cui peraltro non ha mai provato nostalgia, o non ne ha avuto il tempo vista la brevità della sua vita. Le opere esposte al Mart sono concentrate al suo periodo scultoreo, quindi coprono il periodo che va dal 1911 al 1913. Sono gli anni in cui l’artista stravolge l’arte imperante incamminandosi e oscillando fra elementi della tradizione e originali accenti figurativi. Delle 25 sculture identificate da Ceroni, solo 16 oggi appartengono a collezioni pubbliche, mentre le restanti sono disperse o conservate presso inaccessibili collezioni private. Con questa mostra il Mart intende offrire un nuovo contributo ad un aspetto centrale della vicenda artistica di Modigliani, l’artista che amava definirsi “più scultore che pittore”. Il progetto è stato ideato e curato da Gabriella Belli, Flavio Fergonzi, Alessandro Del Puppo.Testi in catalogo di Flavio Fergonzi, Alessandro del Puppo, Brigitte Léal, Eike Schmidt, Kenneth Wayne, Ilaria Cicali e Anna Ceroni. La mostra si inaugura al Mart di Rovereto il 18 dicembre per chiudersi il 27 marzo 2011. ■
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di Paolo Chiesa
L‘arte nascosta in val dei mocheni
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PIO PINTARELLI – Insegnante d'arte in pensione – ci parla delle meraviglie di aquilea e del crollo della Domus dei gladiatori di Pompei. Ritratto di un personaggio insospettabile e pieno di sorprese. artistiche
n inverno, all’imbrunire, salire da Pergine in Val dei Mòcheni in una giornata di pioggia provoca sempre il timore di trovarci la neve. Ma stavolta chi scrive l’ha scampata e può risparmiarsi la noia di mettere montare le catene. La meta è la località San Felice di Fierozzo al maso Slompi, casa di Pio Pintarelli, insegnante in pensione di storia dell’arte e disegno al liceo scientifico Galilei di Trento e in precedenza anche all’istituto per geometri e alla scuola magistrale di Rovereto. Ma soprattutto Pio è un artista, uno di quelli veri: dipinge e scolpisce il legno. La casa è vicina alla strada e lui è lì che aspetta perché al telefono ha intuito che avrei potuto anche perdermi. Ho interrotto il suo lavoro: ha il rimorchio del trattorino pie-
no di legna tagliata che è andato a recuperare liberando una strada di montagna dove erano caduti degli alberi. Scendiamo la stradina ripida che porta alla sua casa. Lì vicino c’è la stalla dove ci sono quattro cavalli: “non danno un grande lavoro ma non si riesce ad andare da nessuna parte perché bisogna accudirli” mi dice. Ci sono anche dei conigli e qualche gallina. Pio proviene da una famiglia contadina e oltre a insegnare ha sempre fatto anche la vita dell’allevatore e quella del contadino. Entriamo in casa preceduti da una cagnolina che si sistema comodamente su una sedia. Dalla finestra si vede la Valle Incantata e Pio mi offre un caffè. Si stupisce che io lo beva amaro e candidamente mi chiede: “mi insegni come si fa a bere il 35
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LA PASSIONE PER L’ASTRONOMIA
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caffè senza zucchero? Io non ce la faccio: sono un succhia zucchero e non dovrei perchÊ fa male�. In realtà pensavo di essere io quello che doveva imparare qualcosa in questo tardo pomeriggio e vedendo la cucina di Pio, qualcosa dovrebbe rimanermi: il giropanca è pieno di libri e vicino a dove sono seduto c’è un affresco. SÏ, proprio un affresco su malta che una volta
realizzato dovrebbe finire in un capitello di S. Orsola. I colori sono pastello e danno una sensazione di calore molto diversa da quella che spesso si ha vedendo opere religiose di questo genere. Pio, quando hai capito che eri un artista? “La mia maestra delle elementari era di Trento ed era un’appassionata di arte. Aveva visto che mi venivano bene i disegni e l’avevo aiu-
io Pintarelli ha tra i suoi interessi anche quello per l’astronomia :un cugino del Belgio gli trasmise la sua passione per la volta celeste. Quando insegnava, con un collega professore e con i tecnici del laboratorio scolastico, costruĂŹ un telescopio per guardare le stelle che in Val dei Mòcheni si vedono meglio perchĂŠ l’inquinamento luminoso è minore che in altri posti. “Ci documentavamo sul passaggio delle comete e con una certa pratica e con l’uso di un dispositivo che si muoveva sull’asse terrestre eravamo in grado di fotografarle. Riuscendo a trovare la luce giusta e dopo vari tentativi riuscivamo a “fermareâ€? le comete. Mi ricordo che c’e n’era una molto tenue scoperta da un astronomo giapponese. La prima sera ero riuscito a vedere questo batuffolo di luce appena in tempo. La sera dopo c’era praticamente tutto il Galilei sui prati vicino a casa ma c’era un po’ piĂš di foschia e non siamo riusciti a vedere nienteâ€?.
tata a fare qualche lavoretto di pittura. Una volta finita la scuola dell’obbligo mi consigliò di iscrivermi alla Scuola d’Arte di Trento che era stata aperta da poco�. Pio in realtà dopo la scuola rimase un anno a casa ad aiutare la famiglia nei lavori di campagna. La maestra però tornò alla carica e Pio alla fine si iscrisse. La passione comunque deve avercela avuta per studiare l’arte, perchÊ bisogna pensare che correva l’anno 1955 e chissà come potevano prendere, a quell’epoca, due genitori della Val dei Mòcheni l’idea che il figlio andasse a studiare per diventare un
artista. “C’era una zia che mi consigliava di accettare. E poi eravamo tanti fratelli e uno in piĂš o in meno ad aiutare per mio papĂ probabilmente non cambiava moltoâ€?. Comunque sia: Istituto d’Arte e poi Magistero a Venezia con abilitazione all’insegnamento. E poi ancora in aula, però stavolta come insegnante. E adesso, dopo la pensione, oltre che occuparsi dei suoi cavalli, Pio ha tempo di leggere e di usare il computer e Internet, che considera una fonte di notizie. In qualche occasione scrive in dialetto della valle per un periodico. E poi c’è l’Arte (scrivo la parola con la
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maiuscola perché sentendo con che passione ne parla Pio ho avuto l’impressione che ci volesse). “Vado ad accompagnare in giro qualcuno a vedere cose belle e qualche volta ci vado da solo. Recentemente sono stato a vedere la mostra sul vetro al Castello del Buonconsiglio. Quando andavo con la scuola a fare i viaggi d’Istituto, avevo dietro la covata dei ragazzi che preferivano andare nelle città grandi a fare casino piuttosto che andare a vedere le opere d’arte. Adesso posso farlo senza problemi. Qualche tempo fa sono riuscito ad andare ad Aquileia a vedere i mosaici antichi tra i più grandi e meglio conservati d’Europa: uno spettacolo”. L'ULTIMO DEGLI AFFRESCATORI “Il mio primo affresco l’ho fatto quando andavo alle medie. Nella chiesa di Fierozzo il prete di allora, don Angelo, mi chiese di dipingere su una finestra cieca un angelo che incensa e che tuttora è intatto. Lo sai che gli affreschi esistevano già ai tempi di Omero e che anche gli egizi ne facevano? Ce ne sono anche nelle tombe etrusche, figura-
ti, sottoterra. E pensare che i nemici degli affreschi sono proprio l’umidità e i funghi. L’affresco mi piace perché è una tecnica pulita, con un assorbimento evidente del colore. Bisogna essere rapidi perché un affresco si deve fare in quattro-cinque ore prima che avvenga la reazione dei silicati e dei carbonati di calcio. È una tecnica che non usa più nessuno anche perché ci sono pochi colori che resistono alla causticità della malta”. Nel 1994, Pio ha collaborato come assistente tecnico con l’iconografo Fabio Nones alla realizzazione dei vari affreschi della chiesa moderna dei tre santi a Bolzano, alcuni dei quali di dimensioni importanti. Trenta metri quadrati (tre metri di altezza per 10 metri lineari). Ma per Pio la passione per il restauro dell’affresco non è da meno di quella della realizzazione dell’affresco stesso. E spiega: “Se un affresco si sta rovinando, si può salvare riproducendolo su tela facendone anche più di una copia. Si usa un procedimento semplice che se si fosse scoperto prima avrebbe salvato qualche opera d’arte famosa come alcune di Giotto. Una volta, quando l’affresco si rovinava si picchettava e ci si stendeva sopra uno strato di malta per poi farci sopra un altro affresco. Però così c’era sempre qualcuno che ci rimetteva e anche se era già morto il pittore precedente sicuramente si rigirava nella tomba. Adesso per restaurare un affresco si usa più o meno la stessa tecnica che serve per salvare un dipinto su tavola o su tela a tempera o a olio”. Sembra così semplice che viene voglia di provare… Pio, hai un artista preferito? “Come pittore Raffaello. Raffaello su certe cose seguiva un po’ Michelangelo che rimane però più scultore (la sua Cappella Sistina è fatta con delle “sculture dipinte” molto plastiche). Michelan-
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PIO, LEONARDO E MICHELANGELO
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el parlare con Pio Pintarelli della sua preferenza per la tecnica dell’affresco abbiamo tirato in ballo due suoi “colleghi”: Leonardo da Vinci e Michelangelo Buonarroti. “Non sono d’accordo con il Leonardo (lo chiama proprio così, con il nome di battesimo, da artista ad artista). I suoi dipinti a olio come la Vergine delle rocce o come la stessa Gioconda, che sicuramente sono molto belli, se li è tirati dietro per anni. Michelangelo, che era un grande affrescatore, invece era più rapido. Leonardo usava altre tecniche, cercandone sempre di nuove e facendo anche delle gaffe enormi. E di questo il giovane Michelangelo ne rideva sicuramente perché tra i due c’era una certa competizione. Il marmo che servì a Michelangelo per fare il David, in origine era per Leonardo. E qui Pio parte con un immaginario dialogo in dialetto tra i due dove Michelangelo si rivolge così a Leonardo: “Te sei vecio, te trema la man, lasemel far a mi…” e magicamente non siamo più nella cucina di Pio ma nel salone del cinquecento a Palazzo Vecchio a Firenze nel 1503 dove Leonardo e Michelangelo sono stati chiamati a illustrare con dei dipinti le battaglie che dovranno celebrare le vittorie della Repubblica Fiorentina. Sentiamo Pio: “Leonardo doveva realizzare la battaglia di Anghiari e Michelangelo quella di Cascina. Leonardo tentò con la tecnica dell’encausto (una specie di pittura a cera molto difficile da realizzare) che non riusciva a completare, mentre Michelangelo usava l’affresco”. E Pio fa vedere di nuovo un Michelangelo che se la ride delle difficoltà che incontra Leonardo. “Nessuna delle due opere ci è arrivata perché i due pittori hanno abbandonato i loro lavori, che sono stati in seguito completati da altri, ma che sono andati persi nell’incendio che scoppiò nel sottotetto di Palazzo Vecchio. Del lavoro di Michelangelo sono rimasti alcuni disegni, di Leonardo solo uno schizzo fatto, tra l’altro, da un pittore successivo”.
gelo ha fatto degli affreschi con colori più “freddi” di Raffaello che era più “cromista”. La lezione è finita, adesso facciamo due chiacchiere di attualità… artistica. Si parla del crollo della Domus dei gladiatori di Pompei: incuria evitabile o no? E Pio cambia l’ottica e a proposito di lavori nelle città d’arte racconta un aneddoto che mi assicura sia vero. In occasione dei mondiali di calcio del 1990, una ditta trentina vince l’appalto per posare dei pozzetti per le acque bianche in una zona di
Roma costruita appositamente per l’evento sportivo. Dopo avere fatto i rilievi e scavato per posare i pozzetti, i tecnici trentini si accorgono che sottoterra non ci sono le tubazioni. Rifanno i rilievi credendo a un errore degli strumenti ma il risultato è lo stesso: niente tubazioni. A questo punto chiedono chiarimenti ai responsabili romani del progetto e si sentono rispondere: “Ma a voi che ve frega delle tubazioni? Non dovete mette li pozzetti? E allora metteteli ’sti pozzetti no?”. Vabbè… Pio,
vuoi dirmi qualcos’altro? “Si, che mi viene da ridere quando nelle chiese e nei musei ti proibiscono di fare le foto con il flash agli affreschi. Per quanto riguarda i dipinti a olio sono d’accordo. Ma non farle agli affreschi è una cavolata. Gli affreschi non si rovinano con la luce”. Mentre faccio alcune foto ad alcune sue sculture di legno, come se niente fosse, mi dice “a proposito: ho iniziato a tenere un corso di scultura del legno a Fierozzo nella frazione San Francesco”.
Stiamo per salutarci e, sapendo che tra i suoi interessi c’è anche la politica (è stato candidato sindaco del suo paese), gli chiedo se ne vuole parlare. Mi dice di no, ma aggiunge che in politica ci vorrebbe più glasnost, una parola che non sentivo da tempo e che usava Mikhail Gorbaciov negli anni ’80 e che vuol dire “trasparenza”. Pio mi accompagna alla macchina che nel frattempo si è coperta di un sottile strato di neve. C’è già aria di Natale ■ nella Valle Incantata.
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di Alberto Folgheraiter
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a cominciato a respirare il fumo (del carbone) fin da piccolo, nella zona mineraria del Belgio dove è nato, e continua a respirare il fumo (delle sigarette) anche adesso che di anni ne ha 80. L’essere schiavo del tabacco non gli ha tuttavia impedito di far bene il suo mestiere di prete (probabilmente le sigarette lo hanno persino aiutato in questo), di giornalista e di... cacciatore. Vittorio Cristelli, prete e giornalista, professore di filosofia e conferenziere, scrittore e montanaro, è la coscienza critica della comunità trentina. Per tale ragione, domenica
L’aquila di don Vittorio A Vittorio Cristelli, 80 anni, prete, giornalista e saggista L’aquila di S. Venceslao. L'ennesimo riconoscimento per il cacciatore dell’etica 28 novembre, giorno del suo ottantesimo compleanno, il comune di Trento gli ha attribuito l’aquila di S. Venceslao, la massima onorificenza cit-
tadina. Terzo di cinque figli di un minatore emigrato dall’altipiano di Pinè a Chatelineau, nella Vallonia belga, Vittorio Cristelli si è fatto prete a 25
anni (1955). Dopo una breve esperienza quale viceparroco a Mori, è stato inviato a Bolzano (1957-1961) allora territorio della diocesi di Trento. Nel
una voce libera e autorevole
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invito di Carlo Azeglio Ciampi ai giornalisti a “ tenere la spina dorsale diritta” sembra ispirata da don Vittorio Cristelli. Nella sua lunga carriera di giornalista, egli non si è mai piegato alle minacce, alle pressioni o alle lusinghe del potere: è sempre stato una voce libera e autorevole, un punto di riferimento per la società civile ed ecclesiale. Il suo modo di intendere la professione ha fatto scuola. Ha dato un’impronta a una generazione di giornalisti ed ha influenzato anche il modo di fare informazione in Trentino. Oggi , ad esempio, tutti i giornali hanno uno spazio per le lettere, ma quando Cristelli cominciò nel 1968 a dedicare ad esse una pagina su Vita Trentina si trattava di una novità assoluta. E anche mal vista. Si pretendeva che il direttore desse comunque una risposta, per ristabilire la “verità”, per offrire “certezze”. Ma Cristelli è convinto che il giornale non debba essere un elenco di dogmi, bensì uno spazio di confronto, un concerto di voci, dove quelle dei lettori sono importanti quanto quelle del direttore e dei redattori. Cristelli fu anche il primo a teorizzare e praticare un giornalismo fatto per “dare voce a chi non ha voce”. A partire dalla fedeltà ai fatti: “Il vuoto di informazioni si riempie di dicerie, e le dicerie sono la nebbia della verità”, è solito ricordare. La stima e la popolarità, l’autorevolezza e la fama che Cristelli si è conquistato in 22 anni di direzione di Vita Trentina si ricavano da una serie di attestazioni e riconoscimenti apparsi in più occasioni sulla stampa nazionale, ma hanno trovato una plastica rappresentazione nell’oceanica manifestazione di protesta davanti al palazzo vescovile contro il suo licenziamento, caso unico nella storia del giornalismo italiano. E caso senza precedenti in un settimanale cattolico è stato anche lo sciopero proclamato in quell’occasione
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dalla redazione, che ha bloccato l’uscita del giornale: il fatto è che l’arcivescovo, nella foga di voler licenziare un giornalista ritenuto scomodo, si era dimenticato di preavvertire il consiglio di amministrazione della cooperativa editrice e la stessa redazione che, non solo per rispetto delle regole contrattuali e di legge, ma anche per una semplice questione di correttezza, avrebbero dovuto essere coinvolte. “Direttore del settimanale diocesano più vivace d’Italia” scrisse Alberto Bobbio, inviato di Famiglia Cristiana, in un articolo pubblicato su Jesus all’epoca del licenziamento di Cristelli. E nello stesso articolo ricordava che l’editoriale che settimanalmente Cristelli pubblicava in prima pagina su Vita Trentina “è stato finora atteso e temuto, approvato e denigrato in tutte le sedi laiche ed ecclesiastiche”. Sempre Bobbio scriveva che “l’immagine di Vita Trentina è assai lontana dal pressapochismo volontaristico di tante realtà del mondo cattolico in Italia” e che “a Trento lavorare a Vita Trentina è molto più di un fiore all’occhiello, anche perché fino a ieri c’era un direttore come Vittorio Cristelli”. Il direttore che tutti vorrebbero avere. Aperto al confronto, mai direttivo, sempre pronto ad ascoltare e valutare le opinioni altrui, senza far pesare esperienza e preparazione sicuramente superiori alla media, e soprattutto senza mai perdere la pazienza – abbastanza tipico in chi comanda – ma anzi sempre con grande rispetto per la persona che gli sta davanti. Certo, il suo carattere è di per sé poco incline ai convenevoli e si potrebbe definire piuttosto rude (quello che in buon trentino si direbbe “taià zo’ col manaròt”), ma dietro le apparenze si nasconde in realtà un animo generoso e sensibile. Fulvio Gardumi
trentinopanorama sintonia con la linea editoriale di “Vita Trentina”. E qui entra in campo il cacciatore. Dell’etica. Con i ripetuti richiami (anche ai colleghi giornalisti) a tenere la schiena diritta, a leggere i fatti con l’avvertenza che la medaglia ha sempre un rovescio. A non cedere alle lusinghe del potere, a essere anzi “i cani da guardia” dell’unico vero padrone: il lettore. Quanto alla caccia vera e propria, Vittorio Cristelli ha cominciato a imbracciare il fucile negli anni Ottanta, complice una leggera sordità del suo amico don Dante Clauser. Il quale lo convocava all’alba per essere accompagnato nelle campagne di Lavis, in riva all’Adige, a caccia di conigli selvatici. Cristelli prestava l’orecchio, don Dante metteva la mira. Talvolta, il carniere trovava le sue prede. La “contaminazione” si è fatta di necessità virtù e Vittorio Cristelli è diventato nel frattempo cacciatore in proprio. Capanno in alta Val di Pinè; battute al capriolo con l’amico (prematuramente scomparso) Remo Lorenzoni. Di rigore, ogni anno, la messa per i cacciatori accanto al monumento realizzato da don Luciano Carnessali in Val d’Ambiez. E, ogni anno, l’immancabile richiamo ai cacciatori a essere “i giardinieri della natura”. Per non smentire la sua indole, Vittorio Cristelli fa anche il direttore del trimestrale “Il Cacciatore Trentino”. Intanto il suo carniere si è riempito dell’unica preda che ancora gli mancava: un’aquila. Piccola, ma tutta d’oro. ■
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1965 si è laureato in filosofia all’Università di Padova ma già prima aveva cominciato ad insegnare nella scuola di Preparazione sociale di Trento. Dal 1967 al 1989 è stato direttore del settimanale diocesano “Vita Trentina”. In questa veste ha rilanciato l’informazione ecclesiale plasmandola sull’istruzione pastorale “Communio et Progressio” pubblicata per disposizione del Concilio Vaticano II. Qui aveva trovato l’indispensabile supporto (talora anche critico) dell’arcivescovo Alessandro Maria Gottardi. Fu il successore, Giovanni Maria Sartori, veicolato a Trento per “normalizzare” una diocesi ritenuta “progressista”, a defenestrare Vittorio Cristelli dalla direzione del settimanale diocesano. Era la primavera del 1989. Stava per crollare il muro di Berlino, in piazza Fiera a Trento si ergevano barricate convinti di contrastare la secolarizzazione della società. Penna graffiante e intelligenza brillante, Vittorio Cristelli aveva subito l’oltraggio in silenzio. L’informazione “laica”, tuttavia, non si era lasciata sfuggire l’occasione e il giornale “Alto Adige” (oggi “Trentino”) gli aveva offerto immediatamente la prima pagina per un editoriale settimanale. Ma era “Vita Trentina” la sua... vita. Morto l’arcivescovo Sartori, sostituito il successore alla direzione del settimanale, il nuovo direttore – Ivan Maffeis – ha richiamato Vittorio Cristelli quale editorialista. Anche per fare da controcanto ad altre firme non sempre in
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di Alberto Folgheraiter
perle di editoria trentina Presentati a bolzano e a trento due novità editoriali della curcu & genovese: “Faunalpina” di Arturo Rossi e Sandro Zanghellini e “scusi, il teatro" di Andrea castelli
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ue belle ed interessanti novità editoriali, da metà novembre, sono in bella mostra sugli scaffali delle librerie del Trentino Alto Adige. Si tratta di “Faunalpina”, un fantastico volume fotografico opera di Arturo Rossi con il commento alle immagini di Sandro Zanghellini, e di un libro autobiograficoumoristico di Andrea Castelli “Scusi dov’è il Teatro?”. Le due opere sono già state presentate, rispettivamente a Bolzano e a Trento
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Arturo Rossi e Sandro Zanghellini si sono cimentati con il pubblico sabato 13 novembre, al “Centro Culturale Trevi” nell’ambito della rassegna dell’editoria regionale “Spaziolib(e)ro” organizzata dalla Provincia di Bolzano. Arturo Rossi di professione fa il fabbro (“el feràr”) in quel di Verla di Giovo. Fu nel 1990, complice un infortunio sul lavoro, che l’Arturo decise di dedicarsi alla fotografia. Quella, probabilmente, più difficile perché uno scatto costa ore di appostamento, giornate di attesa, scarpinate su e giù per i monti e nelle valli. Fissare lo sguardo dello scoiattolo, irto su un ramo di abete, non è semplice. Cogliere l’ermellino che esce dalla tana co perta di neve a oltre tremila metri di quota, nemmeno. Fissare la danza d’amore del gallo cedrone, o i rapaci notturni con “il sorcio in becco”, è pure un’impresa. Insomma ogni scatto ha una storia, ogni storia meriterebbe un
volume perché dietro ci sono fatiche, attese, falsi allarmi, freddo, fame e un infinito amore per la natura. Come gli uccelli, che ha fermato con l’obiettivo in mille pose e altrettanti colori, Arturo Rossi prende il volo a qualsiasi ora del giorno o della notte. Raggiunge il luogo già individuato da precedenti escursioni, si mimetizza a attende. Non sempre la pazienza è coronata da successo, non bastano uno o due appostamenti per cogliere l’attimo e la preda fotografica. Taluni scatti portano lo stigma di decine di uscite, di giorno, di notte, d’estate e d’inverno. Le immagini belle, rese anco-
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ra più vive dalla grafica impareggiabile di Fabio Monauni (che ha violato la timidezza e la titubanza dell’Arturo e lo ha convinto al grande passo editoriale), sono commentate da Sandro Zanghellini, ambientalista e zoologo. Didascalie rapide e complete, esaurienti per il dotto e dotte per il profano, descrivono l’ambiente e la specie dell’animale ritratto. Se le immagini cibano l’occhio, i testi danno ossigeno al cervello. Davvero una pubblicazione coi fiocchi questa “Faunalpina, incontri ed emozioni”. Senza tema di smentita, il più bel volume pubblicato dalla Curcu&Genovese in vent’anni di editoria patinata. Stampato dalla Printer srl di Trento, si propone come il libro-strenna natalizio del 2010. Un volume da sfogliare accanto al fuoco, in attesa che, con la primavera, tornino nelle nostre valli molti di quegli animali (uccelli, soprattut-
trentinoattualità to, emigrati a sud) che, per il momento, vivono nelle pagine del volume di Arturo Rossi (con testi di Sandro Zanghellini).
Andrea CAstelli
Scusi, il teAtro? Zinghenant travels e fogli persi
“Scusi, dov’è il teatro?” di Andrea Castelli è stato presentato, invece, lunedì 15 novembre nella sala del Falconetto a palazzo Geremia a Trento. Il libro è una sorta di diario-narrativo dell'artista che ha raccolto una serie di annedoti – girando l'Italia per il suo lavoro – che prendono la stura dalla canonica frase che dà il titolo al volume.
Curcu&Genovese
Scusi, dov'è il teatro? Edizioni Curcu & Genovese pagine 144, formato cm. 15x21, Euro 12,00
...E Roberto pancheri vince il “mario soldati”
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mportante riconoscimento per il romanzo “La Venere di Hayez”, scritto da Roberto Pancheri e pubblicato a settembre dalla Casa Editrice Curcu & Genovese di Trento. Ha vinto il prestigioso premio letterario “Mario Soldati” – conferito annualmente dal Centro Pannunzio di Torino – sbaragliando il campo nella sezione narrativa. La premiazione ha avuto luogo a Torino presso il Collegio San Giuseppe sabato 27 novembre alle ore 16.30, ai vincitori delle varie sezioni è stata conferita la “medaglia dei Dioscuri del Palazzo Reale di Torino”. “La Venere di Hayez” è un romanzo a sfondo storico incentrato sulla genesi di un dipinto. Narra le vicende di Francesco Hayez, uno dei più noti pittori italiani dell’Ottocento, che nel 1830 viene chiamato a Trento per eseguire il ritratto della ballerina Charlotte Chabert. Il romanzo è corredato da una postfazione di Fernando Mazzocca.
La prima cosa che Andrea Castelli fa, infatti, appena giunto in una nuova città è domandare dove si trovi il luogo in cui andrà a recitare. Durante la partecipata presentazione, il Sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, ha voluto consegnare una speciale targa all'attore trentino. “Ad Andrea Castelli, artista della parola, straordinario interprete, coscienza critica della società trentina”. Con queste parole, incise su un quadro che rappresenta il
duomo e la fontana del Nettuno, il sindaco Alessandro Andreatta ha accolto Castelli,. Il libro, come detto, una sorta di diario di viaggio scritto a margine dell’attività sul palcoscenico, esce in contemporanea al debutto dello spettacolo “Avevo un bel pallone rosso”, in cui Castelli interpreta la parte del padre di Mara Cagol, e segna i 60 anni di vita e i 35 di attività teatrale del grande artista trentino. La presentazione è stata condotta dal giornalista Carlo Martinelli. ■
Paolo Curcu, Alessandro Andreatta, Andrea Castelli e Carlo Martinelli 43
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di Gianfranco Gramola
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l chitarrista Andrea Braido, soprannominato Big Boy, è considerato uno dei principali e talentuosi chitarristi dell'area rock e fusion/rock. “La passione per la musica sicuramente ce l’avevo dentro – spiega Braido – però mi ha influenzato molto il fatto che mio padre comprava sassofoni, quelli non professionali, tipo quelli della Bontempi, perché aveva una grande passione per la musica. Quando ero ragazzino ero attratto dalla televisione, soprattutto quando vedevo i gruppi che suonavano. Tutto ciò è stato facilitato da un ambiente molto attivo musicalmente, come quello di Pergine, perché la biblioteca aveva i dischi. Io li mettevo su, scoprendo i Colosseum, Emerson Lake e Palmer, Santana, Jimmy Hendrix; e poi la musica jazz e soul. Poi al Canoppi, un vecchio locale, suonavano musicisti di spicco ed io andavo lì ad ascoltarli...”. Come ricorda il debutto professionale? La prima occasione, fuori dal Trentino, è stata a Verona, in vari club jazz che erano ritenuti il gota del jazz del nord est. Ma il debutto vero e proprio è avvenuto a Milano, a Genova in locali storici come “Le scimmie” o “Il capolinea”. A livello di tournèe ho cominciato nel 1986 con Patty Pravo.
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Il suono è nelle mani e nel cuore
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Foto: Davide Mignone
andrea braido: chitarrista di spessore internazionale, ha cominciato a suonare a 11 anni ed ama Bach come hendrix È stato molto importante per me lavorare con lei: un personaggio che ha cambiato molto le sorti del pop. Patty Pravo è un’artista che ha influenzato un sacco di gente, dal punto di vista estetico, per come si muoveva sul palco, per come si truccava. Tra l'altro era un po‘ pazzerella. È vero che ha iniziato a suonare la chitarra comprando i fascicoli in edicola? È una leggenda. In realtà ho iniziato suonando la batteria, uno strumento che suono tutt’ora e che mi attrae profondamente. All’inizio ho preso qualche lezione da un musicista che abitava sopra Trento, Alessio Weber. La chitarra è arrivata dopo, per caso, perché mia sorella ne aveva portato a casa una acustica ed io, che avevo 11 anni, nel frattempo ero entrato in un
gruppo di Pinè. Ad un certo punto – non so perché – ma ho sentito il bisogno di armonia, di note e mi sono buttato sulla chitarra di mia sorella. In ogni caso amo suonare tutti i tipi di chitarra, ma anche il basso elettrico, la batteria e le percussioni. Artisticamente come si definisce? Mi definisco libero da qualsiasi tipo di vincolo. Amo la musica nella sua totalità e soprattutto amo potermi esprimere prendendo da tante parti. Per me la musica è godimento. È un amore totale perché io posso amare Vivaldi o Bach, come posso amare Jimi Hendrix allo stesso modo, senza differenza. L’intensità è la stessa. Quello che la gente continua a fare, sbagliando, è etichettare e porre barriere tra tipi di musica differenti. Eppure se prendiamo uno come Bach non era molto lontano, come idea e formazione, da uno dei Rolling Stones. Le distanze o le barriere ci sono solo tra gli uomini ma non tra la musica. Questa non è una frase mia, ma esprime chiaramente il concetto. Quante ore dedica al giorno alla musica? Ci sono giornate che alla musica dedico anche dieci ore. Diciamo che alla chitarra dedico quotidianamente almeno
tre ore di pratica. Adesso è un periodo in cui suono molta musica classica, tipo Vivaldi o accompagno con la chitarra ai concerti brandemburghesi di Bach: mi piacciono molto lo stile e l’atmosfera barocca. Ha fatto tante tournèe con personaggi celebri, da Vasco alla Pausini, da Zucchero a Ramazzotti. Le è mai successo un imprevisto? Ho rotto un paio di chitarre sul palco, per esibizione, per fare scena. Una volta è successo con Vasco Rossi, a San Siro, dove non mi piaceva il suono della chitarra col trasmettitore, col radio microfono, quindi ho attaccato un jack di 50 metri, un bel cavo, ma mi sono spinto troppo a bordo del palco e il filo si è staccato proprio sul finale. D’istinto ho preso la chitarra e l’ho lanciata in alto, non so quanti metri, quando è caduta è andata in mille pezzi. Me l’hanno raccolta, l’hanno sistemata e dopo tre giorni ho fatto il concerto a Roma: con la stessa chitarra. Un’altra volta, sempre in un concerto di Vasco, stavo facendo un assolo del brano “Liberi, liberi”, e sono rimasto con due corde stonate. Ho dovuto intonare la chitarra al volo, mentre suonavo. Non so se ti rendi conto cosa vuol dire questo: una cosa pazzesca. Delusioni?
Tante. Adesso sto scrivendo un libro su una grande domanda che mi assilla: perché l’uomo passa il tempo cercando di distruggere l’operato dell’altro. Invece di essere felice di ciò che l’altro sta costruendo, viene invaso da una sorta di energia negativa. Energia significa potere, energia significa andare avanti ed essere liberi. È una fortuna che tanta gente apprezzi la mia musica e poi, come diceva Frank Zappa: ”Non vi va bene? Avanti un altro!”. Altre delusioni riguardano le personalità dei cantanti. Tanti mi chiedono il perché ho smesso di fare le tournée con i cantanti famosi. Perché purtroppo il cantante è come... il calciatore. È una persona che sente che può fare tutto quello che vuole... Onnipotente. Si sentono una specie di idoli. Progetti? Continuo a portare in giro il mio progetto jazz, che riguarda uno dei dischi solisti Jazz Garden & Friends. Poi ho un altro progetto dedicato a Jimi Hendrix che è la revisione dei suoi brani. Ogni tanto ascolto delle cose da giovani emergenti. Italiani. Io non sono assolutamente esterofilo, perché ho capito molto bene come funzionano gli americani e come sono gli inglesi, specie nei nostri confronti. Quindi sto favorendo molto i musicisti italiani, i giovani talenti. Mi piace avere a che fare con dei giovani musicisti che crescono insieme alla musica, dove ci si trasmette delle cose musicali importanti
e alla fine diventa bellissimo suonare dal vivo perché è comunicazione totale. Infine, sto lavorando ad un disco nuovo e ne ho già in mente altri due. Che rapporto ha con Pergine, il suo paese? Ci torno sempre volentieri e ho un rapporto molto intenso con la città. Ho degli amici che sono rimasti tali negli anni, anche per questioni legate alla musica. Poi, qui vivono mia madre e i miei fratelli. Inoltre sono molto affezionato alla natura e ai posti intorno a Pergine, che sono legati alla mia infanzia e ancora adesso, mi fanno rivivere le sensazioni, i pensieri e le emozioni di allora. Amo molto tornare qui, ma a differenza del trentino tradizionale non sono eccessivamente legato alla terra natìa, perché sono abituato fin da giovane a spostarmi continuamente per lavoro e a vedere posti nuovi. Anche se... certe cose, certi valori li ho trovati solo qui. Parlo di cultura, di civiltà, di rispetto per la natura; di rispetto per gli anziani. Io vedo che a Pergine, ad esempio, c’è una pista ciclabile in ogni angolo. Tu vai a Genova o a Milano e questo te lo sogni. Il Trentino su certe cose è avanti. Ho più volte beneficiato della mia “trentinità” anche nel carattere, perché mi ha aiutato a coltivare un senso di responsabilità; in certe situazioni se uno ha poca personalità si brucia subito. Sai cosa mi piacerebbe? Prendermi una baita in montagna, e viverci, un po’ isolato, ■ in mezzo ai lupi.
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di Renzo Francescotti
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orchini è un cognome bergamasco. Luigi Forchini, imprenditore e poi (!) dipendente edile, arrivò da Bergamo e sposò Luigina Scolati, da Peri di Ala. Scolati è un cognome che ha un’origine curiosa: fu dato al nonno di Luigina che era un trovatello. Gli infanti abbandonati si iscrivevano nel registro con cognomi di fantasia: Esposito (esposto), Diotallevi, Sperandio (ovvero ci pensi il Signore). Il giorno in cui il nonno di Luigina venne registrato era il giorno di Santa Scolastica: di qui Scolati… Da Luigina e Luigi è nato – a Rovereto nel 1946 – Alberto, secondo di sette fratelli.
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Alberto Forchini Un po‘ chagall, un po‘ giacometti, l'artista roveretano ha esposto poco, ma ha lavorato tantissimo. Due sue statuE sono state ospitate anche al mart di rovereto Aveva due anni quando la sua famiglia si trasferì ad Ala; lui frequentò le scuole dell’obbligo rivelando la passione per il disegno. All’esame di Licenza il suo docente (il prof. Castagna, che arrivava in treno da Pergine ed era anche un discreto artista) collocò su una sedia un violino e disse ai suoi alunni di disegnarlo. Meglio di tutti lo fece il nostro Alberto che si guadagnò un dieci e lode. L’insegnante consigliò di iscrivere il ragazzo all’Istituto d’Arte e la madre di Alberto (una donna intelligente ed attiva) perorò la causa. Così Alberto si iscrisse all’Istituto d’Arte di Trento (“stavo male se non andavo a scuola…”), avendo come preside Bruno Colorio, docenti Carlo Bonacina, Gino Novello, Gino Bombonato, compagni di corso Paolo De Carli e Guido Paoli (divenuti il primo noto pittore, il secondo buon incisore). A diciannove anni, nel 1965, Alberto si trasferisce a Firenze, iscrivendosi al Magistero, sotto la guida di Bruno Innocenti, frequentando il corso di scultura e diplomandosi due anni dopo. Alberto è tra gli angeli del fan-
go nella disastrosa alluvione dell’Arno del 1966: giovani volontari che salvarono opere d’arte e preziosi libri. Poi si diploma, ritorna a casa, insegna in qualche supplenza, tiene corsi di disegno e pittura; trova un lavoro in ambito edile (come suo padre) che porterà avanti – assieme alla sua attività artistica sino all’età della pensione. Guardacaso la sua prima mostra – che presenta assieme all’alense Giuseppe Debiasi alla Galleria Pancheri di Rovereto nel 1972 – si ispira a temi del lavoro edile. I suoi artisti di culto di quel primo periodo sono Marc Chagall, Mirò, Klee: artisti che, pur nelle loro differenze, hanno in comune una sorta di surrealismo onirico. Ma l’incrocio determinante è quello con Jean Dubuffet, un artista delle cui opere Claudio Zanini ha scritto che “si tratta di opere costruite da una sorta di graffiti infantili, da segni primitivi, dal puro aggregarsi di materiali attraversati da brevi tracce che rivelano incerte presenze umane.” Attraverso Dubuffet, Forchini si incontra con la grande corrente dell’epressionismo, protagonisti i giovani tra i venti e trent’anni che diedero a Dresda nel 1905 a questo grande filone fondando il “Die Brücke”,
capeggiati da quel Kirchner che morirà a Davos in Svizzera suicida nel 1938, dopo che le sue opere come quelle di molti altri erano state bruciate dal nazismo come “arte degenarata”. Questo artista è richiamato in rapporto a Forchini anche da Maurizio Scudiero (che peraltro, curiosamente si ostina a citarlo come “Kirner”). Altri artisti di cui il nostro Alberto accusa debiti sono quelli del “Blaue Reiter”, soprattutto Jawlensky e la Gabriele Münter. E appare di una coincidenza rivelatrice che l’unica mostra
trentinobottegad’artista
all’estero del nostro artista sia stata quella tenuta in Germania a Erfurt, dal titolo “Stille Bruecke”. Anche la scultura africana (di cui ha collezionato una trentina di pezzi), così come ha suggestionato tutta l’arte moderna da Picasso in poi – con la sua fissità, la sua potente stilizzazione – non è estranea alla poetica di questo artista. Forchini ha lavorato molto più che esposto: le sue mostre sono state
meno di una ventina. Le più complete quelle tenute nel 2007 – supportate da cataloghi – a Palazzo Probizer di Isera e a Palazzo de‘ Pizzini di Ala. Della sua opera si sono occupati critici come Gian Pacher, Luigi Serravalli, Maurizio Scudiero, Fiorenzo Degasperi, Mario Cossali, Riccarda Turrina, Micaela Sposito. Pur rimanendo la sua tecnica prediletta quella dell’olio su tela (anche mescolato alla sabbia), sin dall’inizio questo artista si è servito di tecniche varie: il disegno, la china, la tempera, l’acquerello e la scultura. Anche se l’ha studiata al Magistero, la scultura è poco presente in Forchini. Viene da dire “peccato!” se è vero che due sue pregevoli sculture sono state esposte al Mart di Rovereto nel 2003: “Busto di donna“, gesso dipinto, del 2001, e “Cavallo”, bronzo dell’anno seguente. Quest’ultima una scultura di animale estremamente rastremato che porta sulla sua groppa una (spiazzante per la dimensione fuori scala) figurina femminile in piedi che ricorda le figure di Giacometti (un altro dei suoi artisti di culto). Sfuggendo alla trappola dell’involontario citazionismo, Alberto Forchini rivisita gli artisti a cui ho fatto cenno (e altri se ne potrebbero aggiungere) con un suo accento personale: dipinge le sue tele ad olio con forti colori timbrici (i primari rossi, blu e gialli, ma anche i verdi, i viola), evocando figure femminili (in prevalenza) e maschili, con un segno primitivo, scorciato, contornato dal neri. I suoi personaggi hanno piccole bocche che non mostrano mai i denti, mai aperte all’urlo, al riso, alla smorfia dolente. Sono piccole bocche socchiuse, schiuse talvolta in un accenno di sorriso, che dalla loro solitudine, nel rumore assordante che ci sta macinando, sembrano invitaci a un colloquio, paiono accennarci a un loro segreto. ■
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trentinoattualità di Tiziana Tomasini
L’ascensore dellE dolomiti
Sulle ceneri dell’impianto di Zambana – distrutto dalla frana nel 1955 – nacque la “Direttissima della Paganella”, un impianto a fune che consentIVA di raggiungere, partendo da Lavis, la cima della montagna in otto minuti. OGgi qualcuno la vorrebbe ripristinare: per la gioia di sciatori e non
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iamo pronti. Stiamo per sfogliare una parte della memoria storica del Trentino. Una soffiata alla polvere, una lustrata alle foto d’epoca e via. Si alza il sipario. Anno 2010. Primo pomeriggio di sole novembrino. L’architetto Andrea Brugnara, ap48
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passionato storico lavisano, ci racconta la storia vera di un famoso impianto a fune, iniziata mezzo secolo fa. A Lavis. Fine anni Cinquanta (1957). Gli anni del rilancio economico, della voglia di ricostruire, della spinta verso l’alto. Sulle
ceneri dell’impianto di Zambana – distrutto dalla frana nel 1955 – nasce la “Direttissima della Paganella”, un impianto a fune che consente di raggiungere, partendo da Lavis, la cima della montagna in otto minuti. Ma sono otto, lunghissimi minuti da brivido, come possono testimoniare tutti coloro che hanno messo piede nella cabina. Il percorso viene definito ardito. L’effetto dell’ascesa è paragonabile a quello di un ascensore. La sensazione è di verticalità, con l’aggiunta di un determinante fattore adrenalinico. La roccia. C’è solo la roccia nell’immediato campo visivo di chi sale. E l’immagine del vuoto sotto. Un brivido misterioso che avvolge anche la sua fine, poco più di un decennio dopo l’apertura. Perché è stata decisa la chiusura dell’impianto? Qual è stato il motivo? Le risposte
Albino Marcon (col cappello), storico manovratore della funivia, in compagnia di un amico
trentinoattualità
e le relative chiavi di lettura – come spesso accade – si intrecciano e si sovrappongono. Ma ogni interpretazione contiene sempre un fondo di verità. Che vogliamo assolutamente intravedere. Il motivo ufficiale della chiusura, una decina d’anni dopo l’apertura (1957) – a detta degli stessi progettisti – è la debolezza tecnica della funivia. Va considerato il dislivello altissimo che permette una minima portata pro cabina; il fattore vento, che spesso costringe a lunghe pause “aeree” e l’oscillazione dell’abitacolo al passaggio dei piloni. Accanto ad ogni spiegazione ufficiale, fiorisce regolarmente la leggenda. La leggenda che serpeggia tra i banconi del bar, agli angoli delle strade, fuori dalla chiesa. E che spesso si arricchisce di volta in volta di particolari, di sfumature. Mantenendo comunque intatto il fatto
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concreto. La fune. Sembra infatti – sentito il parere del geometra responsabile – che tale elemento portante necessiti di sostituzione. Al momento del montaggio il cavo viene srotolato. Sorpresa. Il cavo è troppo lungo: almeno 50 metri in eccesso. Si provvede prontamente al taglio dell’eccesso. Operazione eseguita con troppa solerzia; la fune viene accorciata 10 metri di troppo. Licenziato il geometra, chiusa la funivia. La verità sulla chiusura dell’impianto parte dal fatto concreto, dalla fune. E dalla fune si dilata ad altre motivazioni, che si possono definire di natura essenzialmente turistico-economiche. La Direttissima è una grande antagonista delle altre vie esistenti per conquistare la cima della Paganella; il motivo strutturale della sostituzione del cavo ha forse indotto qualcuno a valutare l’intera situazione. Ed a procedere verso la chiusura. Con uno strascico di carattere ambientale. La famosa fune viene lasciata cadere rovinosamente a valle, chiudendo così un capitolo della storia di Lavis. Gadget, un po' di storia e una speranza: la riapertura Cartoline, guide turistiche, fotografie. Perfino un’immagine allegata ad una notissima confezione di dadi da brodo e il distintivo identificativo della società, da apporre sulla divisa dell’impiantista. Tante e diversificate sono le testimonianze storiche di questo impianto, da sempre considerato particolare, tan-
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trentinoattualità
to da essere citato a livello mondiale. Di recente pubblicazione, un testo edito dal Comune di Lavis (“Lavis immagini che fanno storia” di Andrea Brugnara, Andrea Casna, Paolo Marcon e Silvano Marcon) un mix di testi tematici sui luoghi storici della borgata, immagini derivate dal mondo del collezionismo, stampe d’epoca e tutto quanto è utile per la ricostruzione storica di un fatto. Tra le pagine patinate, un capitolo dedicato alla Direttissima. Le caratteristiche tecniche della funivia vanno assolutamente elencate, sia per connotare strutturalmente l’impianto, sia per prendere in qualche modo coscienza dell’impor-
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tanza epocale di queste due stazioni collegate da un unico cavo. Lunghezza: 3383 metri. Dislivello: 1860 metri. Velocità: 8 m/s Pendenza massima:105% Diametro funi portanti: 48 mm. Diametro funi traenti: 28 mm. Capienza cabine: 40 persone. Peso cabine 1350 Kg. Numero sostegni: 2. Durata del percorso: 8 minuti. Progettista prof. Ugo Carlevaro, rilievi geologici prof. Ardito Desio, partecipazione alla costruzione dell’ opera la ditta “Ing. Giuseppe Rosnati” di Milano. Oggi restano le due stazioni. Una a monte, una a valle. Tra le correnti ascensionali della Paganella si può intravedere la stazione a monte, carica di ripetitori. La stazione a valle è ora area privata; viene utilizzata da una ditta per il deposito di camion. La biglietteria pare sia ben tenuta, trasformata in zona uffici. Non c’è traccia invece delle cabine. Né della fune. “Prego, accomodarsi. Siete sulla Direttissima della Paganella, l’ascensore delle Dolomiti”. Immaginiamo siano state queste le parole pronunciate dagli addetti al
trasporto. Queste le parole che avrà sicuramente detto Albino Marcon, addetto al trasporto nella stagione estiva dell’anno 1960. Di quell’esperienza gli è rimasta una fotografia con la divisa della società e qualche ricordo indelebile. Parla del vento forte di alcune giornate. Ricorda il
vento forte di una giornata, che costringe i passeggeri veneziani a buttarsi per terra sul fondo della cabina. Istantanea la richiesta di fermare l’ascesa, prima dell’inevitabile, prima del pilone. Ricorda i viaggi notturni per portare in quota il materiale necessario al montaggio delle antenne Rai, agli albori della televisione. E ricorda il panorama bellissimo. Veramente e realisticamente mozzafiato. Ancora oggi arrivano turisti tedeschi a Lavis, a chiedere indicazioni sulla Direttissima, la cui traccia si intravede ancora dall’autostrada. Ancora oggi l’ascensore delle Dolomiti viene citato come uno degli impianti più spettacolari al mondo. Ancora oggi gira voce in paese di un possibile ripristino dell’impianto a fune. Qualcuno sorride, qualcuno si vede già con gli sci ai piedi dopo pochi minuti e senza usare l’automobile, qualcuno pensa a quella fune troppo lunga e troppo corta. Qualcuno sfoglia i libri illustrati. Gustando il ricordo di un pezzo di storia ■ trentina.
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trentinoattualità
di Paolo Curcu
rifugio Potzmauer
All’ombra di un maestoso tiglio, la malga è stata ristrutturata e trasformata in un confortevole rifugio. è qui che Roberto Leonardi, armato di cappello, fisarmonica e tanta forza di volontà, ha riallacciato il suo armonioso rapporto con la natura
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ullo Stivo ci è rimasto oltre vent’anni. Ha resistito fin che ha potuto, regalando ospitalità e simpatia a migliaia di escursionisti che lassù, dopo una scarpinata da non poco, trovavano in Roberto Leonardi non solo un gestore, ma soprattutto un amico con cui recuperare le forze ammirando uno dei più bei panorami del Trentino. Ma, come spesso succede, non basta la buona volontà per portare avanti i propri progetti di vita. C’è chi lavora per distruggere e vanificare quan-
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to di buono uno tenta faticosamente di costruire. E allora arriva il momento di chiudere con un’esperienza e trovare la forza per affrontare nuovi obiettivi. Paradossalmente, è stata questa la fortuna del rifugio Potzmauer: la fortuna di trovare un personaggio incredibile come Roberto Leonardi disponibile e quanto mai deciso a ricominciare con una nuova e stimolante esperienza. Il Potzmauer era una malga, una delle tante disseminate sulle nostre montagne, piantata lì in mezzo a grandi ed ariosi prati tenuti tali dal ruminare delle centinaia di mucche al pascolo. Poi, la graduale piantumazione di abeti ha creato una foresta in tutta l’area destinata all’alpeggio. All’ombra di un maestoso tiglio, la malga è stata ristrutturata e trasformata in un piacevole e confortevole rifugio raggiungibile da più direzioni. Ed è qui che Roberto Leonardi, armato di cappello, fisarmonica e tanta forza
di volontà, ha riallacciato il suo armonioso rapporto con la natura e la varia umanità che, in questo silenzioso e magico posto, ha l’avventura di passare. Passare perché Potzmauer è un passo, crocevia tra il Trentino e l’Alto Adige, raggiungibile da ben tre direzioni: da Masi Alti di Grumes, in un’ora circa di cammino, dal Lago Santo, in due ore circa, da Cauria in un’ora e quaranta e da Pochi di Salorno in un’ora e mezza. La ristrutturazione, attentissima all’ambiente e
alle energie naturali e rinnovabili, ha creato una struttura accogliente e calda, con una bella a tradizionale sala interna di 30 posti, una luminosa terrazza esterna attrezzata per 80 posti e una camerata per il pernottamento con 16 comodi posti letto. La gestione di Roberto Leonardi, aiutato da Renata e dalla figlia Francesca, si è subito caratterizzata positivamente, e non poteva essere diversamente, per la sua naturale propensione al contatto umano, per la sua
trentinoattualità
divertente estrosità che lo connotano come un autentico personaggio, in cui la disarmante semplicità mette immediatamente a suo agio chiunque, senza imbarazzanti formalità ed in perfetta sintonia con l’ambiente naturale che ti circonda. Anche la cucina è semplice e tradizionale- non cercate qui spaghetti allo scoglio o sushi -, ma è quella che ci si aspetta, anzi si pretende in
un rifugio alpino. I vini, degli amici Pojer e Sandri di Faedo, sono la conferma della cura ed attenzione al territorio che caratterizza la gestione di Roberto Leonardi. Tutto quello che serve, quindi, per una gita od escursione che abbia come obiettivo, oltre che per una salutare camminata estiva o per una tonificante ciaspolada invernale, un momento di gioiosa e rilassante socialità. Come
è avvenuto quest’estate per l’appuntamento de “I suoni delle Dolomiti”, con la splendida ed emozionante performance degli Avion Travel di Peppe Servillo, capace di magnetizzare duemila spettatori con un omaggio ad un grande compositore come Nino Rota. O, molto più prosaicamente e modestamente, come con la cena-rimpatriata-schitarrata dove un gruppo di amici si riunisce
per condividere l’amore per la musica, la buona cucina ed il buon vino, accompagnati dalla fisarmonica e dalla contagiosa simpatia di Roberto Leonardi, l‘amico di sempre. Il rifugio è aperto tutti i giorni dal 20 giugno al 20 settembre. Dal 21 settembre al 19 giugno tutti i fine settimana e giorni festivi, escluso mese di novembre. per prenotare telefonare al (+39) 333 77 71 211 (+39) 338 70 33 945
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trentinomese
www.cantina-aldeno.it
di Tiziana Tomasini
cento anni di eccellenza È dal 1910 che la Cantina Aldeno raccoglie l’attività legata alla produzione del vino. Con risultati straordinari. Bastino tre soli esempi: San Zeno Riserva, merlot superiore e "Altinum" trentodoc metodo classico
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artiamo dall’etichetta. Una manciata di centimetri quadrati con un’alta responsabilità. Descrivere il contenuto della bottiglia, qualificare il prodotto e comunicare in estrema sintesi l’identità della casa vinicola. Per questo motivo la grafica deve risultare accatti-
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vante, dare chiare indicazioni sul prodotto e non solo. Deve anche lasciare uno spazio alla fantasia dell’intenditore, uno spiraglio di immaginario per consentire la scoperta e l’interpretazione personale. Walter Webber, direttore della Cantina Aldeno, mostra una bottiglia di ultima generazione. Sul fondo nero, spicca un tracciato che si ripete, variando il suo corso. La lettura è duplice. La linea sinuosa rappresenta il fiume Adige, portatore di fertilità, elemento essenziale per lo sviluppo dell’agricoltura vinicola. Contemporaneamente, la linea spezzata riconduce anche alle cime, al profilo tipico delle colline e delle montagne che circondano la zona. Ci troviamo a pochi chilometri dalla città, ma si respira già un’altra aria. Ci troviamo nel punto in cui la valle dell’Adige si prepara ad allar-
garsi verso sud. Una zona scaldata dal sole, con clima favorevole. Favorevole alla secolare tradizione vitivinicola, che ha in qualche modo caratterizzato il centro abitato di Aldeno. È dal 1910 che la Cantina raccoglie l’attività legata al lavoro di 380 soci che coltivano 340 ettari di vigneto. E il rapido conto racconta da sé
INFO
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a Cantina Aldeno si trova ad Aldeno (Trento), sulla strada alla destra dell’Adige che da Trento porta a Rovereto. Si può visitare per degustazioni, sia dal singolo amatore, sia da piccoli gruppi, anche in forma di visita guidata (Lunedì 15/19, dal martedì al sabato 9/12.30-15/19. Tel. 0461.842511). Si possono acquistare direttamente i prodotti nel punto vendita, dal vino sfuso alla bottiglia esclusiva. Per il periodo natalizio, vengono confezionati cesti regalo, davvero unici per gusto e olfatto. Nel sito www. cantina-aldeno.it una panoramica dell’azienda e della produzione.
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trentinomese l’importante anniversario che si è celebrato nel maggio 2010, festeggiato ed ancora in fase di festeggiamento. Con l’ultima vendemmia. Entrando nell’azienda, si respirano gli effluvi della lavorazione. Acerbi e frizzanti, percorrono ed invadono tutta la cantina, dai tini per la distribuzione del vino sfuso, al punto vendita, fino alla saletta didattica, con i monitor sospesi a spiegare la storia dei prodotti più caratteristici della casa. Nell’aria si respira questo rinnovo tecnologico, studiato anche per le visite guidate. In questa saletta esperienziale, i piccoli gruppi turistici vengono condotti alla scoperta delle diverse tonalità dei prodotti vinicoli. Un’esperienza nuova, che incuriosisce il classico turista tedesco del Garda, gli innumerevoli sciatori stagionali, i turisti dell’est Europa. Con un obiettivo comune. Esplorare il territorio ed i suoi prodotti tipici. Tra cui spicca il vino. Dire vino è in realtà troppo generico. Esistono alcune determinate e precise selezioni vinicole, create per un preciso destinatario. Per la linea bar e ristorazione, la Cantina Aldeno propone tutti i vini doc; per l’alta linea ristorazione, spicca la serie “EnOpere”, con vini doc e di categoria superiore. L’appellativo migliorativo accresce il prodotto, frutto di una minor produzione per ettaro e con un sistema di lavorazione particolare ed esclusivo. Ad esempio, per il Merlot Trentino Superiore D.O.C., si prevedono 12 mesi in botte piccola e dai 6 ai 12 mesi in botte grande, con il conclusivo affinamento in bottiglia. Un procedimento lungo, per
un prodotto veramente speciale. E tra gli speciali, vanno senz’altro citati il “San Zeno Riserva”, l’”Elios” Passito Merlot e lo spumante “Altinum” Trentodoc Il primo si presenta da solo, con i suoi personali risultati. È tre volte medaglia d’oro 2010 nei più prestigiosi concorsi nazionali ed esteri, tra cui la Mostra nazionale Vini di Pramaggiore (Ve), Douja d’or e AWC Vienna. Il secondo è un vino dolce, rosso, cento per cento merlot, unico nel suo genere, riconosciuto nel mondo per purezza. L’ultimo, la perla della Casa vinicola, rievoca l’antico nome della bor-
gata, a ricordare la tradizione che si sposa con il desiderio di proporre il nuovo. Si tratta del prodotto top della Cantina, metodo classico riconosciuto, menzionato e premiato a livello italiano ed europeo. In virtù di questi importanti successi, la politica di esportazione. Una distribuzione che comprende e riguarda naturalmente l’Italia e gli stati limitrofi, come Svizzera, Austria, Germania. Di recente, la Repubblica Ceca. Il successo e la solidità nel tempo della Casa Vinicola sta nella correlazione e nella compartecipazione dei produttori. I soci sono distribuiti su un territorio vario e diversificato, che spazia dal comune di Trento al comune di Rovereto. Da Ravina e Romagnano, fino alle pendici del monte Bondone, con l’alta collina di Cimone e Garniga. Al di là del fiume, dopo Aldeno, il conoide di castel Beseno a Besenello; e ancora, l’ampia zona più a sud, fino ad abbracciare Calliano, Volano e Nomi. Una dilatazione geografica che contribuisce ad arricchire la qualità, consentendo di ampliare l’offerta qualitativa con le più note varietà. Chardonnay, Mueller Thurgau, Gewuerztraminer, Pinot Grigio, Moscato Giallo, Merlot, Cabernet, Marzemino, Pinot Nero, Teroldego, Lagrein, Schiava. Ed il Müller Thurgau di Cimone, a quota 700-800 metri è il classico esempio di “viticoltura eroica”. Tutta l’uva prodotta – parliamo di 42mila quintali – viene lavorata e trasformata in sede. Il segreto della continuità temporale e della solidità anti crisi sta nell’aver mantenuto le dimensioni di media azienda, così da valorizzare al meglio le peculiarità del variegato territorio. Quel territorio soleggiato e ben rinfrescato, reso fertile dal corso d’acqua. E così ben sintetizzato nelle etichette delle bottiglie, a raccontarci la profumata storia del vitigno. ■
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SE SIETE TRA QUELLI CHE PENSATE CHE NATALE NON è NATALE SENZA UN DONO SOTTO L’ALBERO, ECCO QUALCHE IDEA REGALO
D’
accordo. Natale sarà anche diventato troppo consumistico, ma cosa sarebbe Natale senza un piccolo dono da fare alle persone a cui si vuole bene? Anche solo un segno, da mettere sotto l’albero e da scartare insieme, magari brindando con un bel calice di TrentoDoc. D’accordo, non sarà un rito clericale, ma il bacio sotto il vischio a mò di portafortuna è simpatico quanto romantico. E il cenone della Vigilia o il pranzo del 25 dicembre ha quella magia di riunire la famiglia in quell’atmosfera calda e ovattata della convivialità, delle pentole che bollono, dei profumi di arrosto che dilagano, del forno che monta torta e sufflè. Se siete tra quelli che pensano che Natale non sia Natale senza un cadeaux da fare a moglie, marito, fidanzati ed amici, nelle pagine che seguono troverete una bella carrellata di idee regalo. Per i tipi tradizionali si va dalle candele alle pantofole in lana cotta, dal pigiama (rigorosamente rosso) alle fragranze per il corpo e per la casa. Per le donne glamour, il regalo perfetto potrebbe essere una pochet (must have dell’inverno 2010-2011), un abito firmato Patrizia Pepe o un gioiello con cristalli Swarowsky. Le cooking addict, invece, andranno pazze per l’orologio da parete fatto a moka, per le presine in silicone antiscivolo a forma di animale (dal gallo alla ranocchia) oppure per Sodastream, che in tre secondi gasa l’acqua del rubinetto e consente di realizzare bibite di ben 21 gusti differenti. L’hi tech è la vostra passione? Il mondo Apple è quello che fa per voi: oltre ad iPad, iPod e iPhone, gli accessori sono uno dei regali che ogni anno vanno per la maggiore. Per il 2010 il gadget più glam è Elements W, radiosveglia internet/FM e lettore multimediale, che vi consente di riprodurre e svegliarvi con la vostra musica preferita. Per i nostalgici, invece, ecco Debut III Esprit, giradischi di design e con tecnologia di ultima generazione per far suonare i vostri vecchi 33 e 45 giri. E i bambini? Per loro non c’è che l’imbarazzo della scelta: da Hello Kitty ai giocattoli in legno, dai vestitini bio alle magliette personalizzate, ce n’è per tutti i gusti e per tutte le tasche.
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Dolce Natale Per un dolce Natale articoli regalo, confezioni, cesti… A partire da € 10 Visti da: Il Confetto Pergine Valsugana Via Pennella, 19 Tel. 0461.534282
linea franz vasi ornamentali. Non potevano mancare nella classica colorazione natalizia rosso laccato lucido da € 32 a € 56. Visti da: Bottega della Cornice Design Borgo Valsugana – Viale IV Novembre, 10/18 Tel. 0461.751040 Principessa sissi parfum Per vivere ogni giorno come una principessa Profumo artigianale, edizione limitata e numerata – 100 ml creato da: designer Barbara Lolli prodotto da: Principessa Sissi Profumeria – € 59 Visto da: unico punto vendita: Principessa Sissi Profumeria Levico Terme (TN) Via Marconi, 50 Tel. 0461.700287 www.profumeriaprincipessasissi.it sissiprofumeria@libero.it Sodastream gasatore in 3 secondi da acqua di rubinetto ad acqua gasata e favolose bibite, 21 gusti disponibili concentrati e naturale da € 79. Visto da: Elettroservice Trento – Via Solteri, 41 Tel. 0461.822130
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trentinomese
di Nicola Zeni
TUTTO IL BUONO DEL PANETTONE ARTIGIANALE LA PASTICCERIA BERTELLI SVELA I SEGRETI DEI SUOI PANETTONI E PANDORI ARTIGIANALI. CHE QUEST’ANNO SI ARRICCHISCONO DI DUE NUOVE TIPOLOGIE: AI FRUTTI DI BOSCO E AL CIOCCOLATO
Andrea Collina e alcune sue creazioni
P
er il Natale 2009 ne aveva prodotti ben seicento pezzi e quest’anno già i formati più piccoli sono andati a ruba. Stiamo parlando di Andrea Collina, il giovane titolare della rinomata quanto storica pasticceria Bertelli, in via Oriola a Trento, e dei suoi panettoni e pandori artigianali. Collina è una fucina d’idee in continuo fermento e così per il Natale 2010, accanto ai classici pandori e panettoni propone due novità: il panettone con i frutti di bosco canditi, elogio a uno dei simboli del
Trentino, e quello ripieno al cioccolato, un concentrato di golosità con tanto di copertura di cioccolato e scaglie di cioccolato al latte. Il segreto della produzione artigianale di questi dolci tipici del Natale risiede anzitutto nelle materie prime: «Burro, farine e uova sono freschissime», racconta Collina. Poi c’è la lavorazione. Un procedimento lentissimo e paziente che richiede 18 ore per confezionare un panettone e ben 22 ore per il pandoro. «Il panettone – spiega Collina – viene preimpastato la sera e lasciato in lievitazione naturale per 12 ore, a temperatura ambiente, quindi la mattina vengono aggiunti uvetta e canditi, lasciato riposare per altre quattro ore e finalmente infornato per un’oretta. Il pandoro, in-
vece, richiede molto più lavoro». Cinque ore di lievitazione con il primo impasto parziale – fatto con una parte degli ingredienti – quindi rimpastato con gli ingredienti rimanenti, lasciato lievitare per altre due ore, poi spezzettato nelle varie pezzature e quindi lasciato in camera di lievitazione per 12 ore. Solo dopo tutta questa lavorazione può essere messo in forno a cuocere. I pandoro firmati Bertelli hanno varie dimensioni da 100 e 500 grammi e da chilo, mentre i panettoni vengono prodotti nei formati da 100, 500 e 750 grammi, nonché da chilo. Altri grandi classici della pasticceria natalizia di Bertelli
INFO Pasticceria Bertelli Via Oriola, 29 Trento Tel. 0461.984765 sono lo Zelten, i basini de Trent (dolcetti simili ai baci di dama) e il torrone mandorlato morbido. Quello che i trentini ed i turisti comprano di più? «I pandori ed i panettoni di piccolo formato, per assaggiarli. Poi però tornano a comprare quelli grandi», dice Collina sorridendo soddi■ sfatto.
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trentinoattualità
di Lara Deflorian
Danza
contro i falsi modelli culturali
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Intervista alla coreografa trentina Mariapia di mauro –, da Pergine spettacolo aperto ai grandi palcoscenici nazionali – che dice: “Il substrato culturale di oggi è frutto del livello che la tv propone con i suoi falsi messaggi e falsi modelli”
L
a trentina Mariapia Di Mauro è l’esempio di come la forte passione per ciò che si fa, porta a risultati del tutto inaspettati, seppure ampiamente meritati. Dopo essersi formata come ballerina e aver danzato in importanti compagnie, si rivolge con attenzione alla formazione e alla realizzazione di spettacoli, soprattutto quando inizia nel 1999 la sua collaborazione con il festival di Pergine Spettacolo Aperto. “La possibilità di lavorare nel settore danza di Psa mi ha permesso di sperimentarmi come coreografa al di fuori della scuola di danza e di fare un’esperienza 68
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attraverso le produzioni. Per me è fondamentale, ripensando proprio alle mie difficoltà di arrivare a esibirmi in palcoscenico, poter dare l’opportunità ai giovani di fare un’esperienza in scena. Inoltre rientra nei doveri di un festival, come lo è Psa, l’essere fucina di nuove leve”. Di Mauro crede quindi nella necessità di dare una possibilità ai giovani che si affacciano al professionismo di far provare loro la vita del danzatore, attraverso un confronto e una sperimentazione in spazi protetti. “Questa è un po’ la finalità anche del teatro Martinitt di Milano, da poco ristrutturato – rac-
conta Mariapia Di Mauro, assistente per la sezione danza di questo progetto – e cioè l’essere una piattaforma per giovani autori, che hanno la possibilità di avere a disposizione gli spazi del teatro, per una loro creazione che sarà poi rappresentata per tre volte.” In questa prima stagione saranno tre i coreografi che da febbraio presenteranno i loro lavori secondo la scelta di un tema che quest’anno è “Olimpic Games: la danza incontra lo sport”. Tutto ciò è nato da un’idea di Francesco Ventriglia, giovane coreografo italiano già danzatore del teatro La Scala di Milano e da ottobre direttore
del Maggiodanza di Firenze, con cui Di Mauro ha iniziato a collaborare a partire dal 2007. “La mia professione da danzatrice si è sviluppata nella formazione fino ad arrivare, negli ultimi anni, ad essere assistente coreografa di Francesco Ventriglia. Il primo lavoro con lui è stato per il lancio della candidatura della città di Milano all’Expo di Parigi, poi il Sogno di una notte di mezza estate a Verona, la produzione titolata Normale a Psa, la creazione di Zakharova supergame al Bolshoi di Mosca, lo spettacolo In memoria alla Scala di Milano e l’allestimento, lo scorso ottobre, di Transit
trentinoattualità Umbra al Grand Theatre di Ginevra.”. La produttiva collaborazione con Ventriglia l’ha portata infine a ricoprire il ruolo dal gennaio prossimo, di maitre de ballet e assistente del direttore di Maggiodanza, la compagnia del Teatro Comunale di Firenze. Con la danza, Mariapia Di Mauro ha accumulato nel tempo tante emozioni e ricordi che gli rimarranno sempre impressi: “Ci sono state molte esperienze inaspettate, una più bella dell’altra. Ho avuto la fortuna d’incontrare e di conoscere idoli come Svetlana Zakharova (considerata una delle migliori danzatrici di danza classica al mondo, ndr) oppure recarmi nella patria della danza classica per lavorare al teatro Bolshoi. E poi c’è stata l’emozione di salire sul palcoscenico del teatro alla Scala con il pubblico che applaudiva”. Di Mauro si commuove nel ricordare questo emozionante momento, che premia le fatiche che si nascondono dietro ad un lavoro impegnativo e di grande
responsabilità. “Ogni volta che entri in un teatro nuovo e incontri i suoi danzatori – spiega Mariapia Di Mauro – devi riuscire a farti conoscere e a superare quindi una sorta di esame per essere credibile. Ventriglia è un artista che ti coinvolge molto durante la creazione, anche se io cerco sempre di stare attenta a non
L’EVOLUZIONE ARTISTICA
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iplomatasi come ballerina all’opera di Varsavia “Teatro Wielki”, Mariapia Di Mauro ha lavorato in diverse compagnie italiane, in qualità di solista e prima ballerina accanto al ballerino coreografo Terrence Maurice Mason, come il Balletto Italia, il Giovane Balletto Classico il Balletto di Parma. Dal 1995 ha iniziato la sua carriera come regista-coreografa e dal 2000 è responsabile artistica dei laboratori danza del festival Pergine Spettacolo Aperto. Ha collaborato con il Centro Servizi Culturali Santa Chiara di Trento, con il teatro La Fenice di Venezia e ha lavorato come assistente coreografa con Giuseppe Carbone e la statunitense Elisa Monte (Usa). Dal 2007 è tutor per la formazione degli insegnanti della Royal Academy of Dance di Londra. Dallo stesso anno ha iniziato a collaborare come assistente coreografa del ballerino scaligero Francesco Ventriglia in diverse produzioni in realtà teatrali come l’Arena di Verona, il Teatro Bolshoi di Mosca, il Teatro Maggio Fiorentino, il Teatro alla Scala di Milano, Le Grand Theatre de Geneve. Nel 2009 ha ripontato al Teatro Nazionale Croato “La Fille mal gardee”, coreografia di Vladimir Derevianko. Dal prossimo mese sarà maitre e assistente del direttore di Maggiodanza, la compagnia del Teatro Comunale di Firenze.
sostituirmi a lui. Nell’allestimento di un nuovo lavoro io seguo tutta la parte musicale della creazione e quindi sono il tramite tra il direttore d’orchestra e il lavoro di sala”. Nel fare questo è quindi fondamentale riuscire ad instaurare relazioni costruttive premianti: “Per me i momenti di massima soddisfazione e gioia sono quando i danzatori ti ringraziano per quello che sei riuscita a dare e a trasmettere loro e quando vedi che ballano ciò che gli hai insegnato.” Ma, come si suol dire, non è oro tutto ciò che luccica e al riguardo Maria Pia Di Mauro, a proposito di tutto ciò che viene proposto in giro nell’ambito della danza giustamente e, come ogni professionista, ci tiene a precisare che: “Dobbiamo chiamare le cose con il loro vero nome, altrimenti ci prendiamo in giro e facciamo danni! Il professionismo è una cosa, il semi-professionismo è un’altra e il livello amatoriale un’altra ancora. C’è spazio per tutti, ma se al pubblico si propongono cose che non corrispondono a quelle indicate, non è giusto e si fa solo del male. Oggi mi trovo a lavorare con compagnie molto professionali che non riescono a esibirsi, perché il
mercato è saturo di altre proposte. Sembra che solo queste funzionino. Il substrato culturale di oggi è frutto del livello che la tv propone con i suoi falsi messaggi e falsi modelli. Chi si occupa di programmazione deve impegnarsi a cercare meglio e a far vedere al pubblico che le cose fatte bene sono quelle dei professionisti.”. Per arrivare a questi livelli è necessario avere una forte personalità, una massiccia dose di umiltà e tanta passione, come ci svela Di Mauro: “Io penso di essere riuscita a seminare abbastanza nella mia vita. Nella mia formazione ho sviluppato un’apertura che mi ha permesso di applicare il mio modo di lavorare a prescindere dal contesto e dalle risorse. E siccome il mondo della danza fa parte di me, non mi sono mai preclusa delle porte. Sono sempre stata curiosa di sviluppare e approfondire. In questo modo penso di aver raccolto. Non ho mai vissuto la danza come un obbligo e un lavoro, bensì come una ricerca e una forte passione, che ho sempre tenuto viva, raccogliendo gli stimoli che ho trovato sul mio cammino. A me piace lavorare per il gusto di lavo■ rare!” 69
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di Tiziana Tomasini
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atiana si riconosce a colpo d’occhio, anche senza conoscerla, in una piazza Duomo sul far del mezzogiorno, popolata di nuvoloni, di passanti, di pensatori seduti ai piedi del Nettuno. Di contorno, gli avventori e le tazzine autunnali dei bar ancora all’aperto. In un colpo d’occhio, la possiamo definire decisamente bella, cascata di riccioli tutta da un lato, look giovane e decisamente personalizzato. E un sorriso subito sincero, lievemente emozionato, delle prime interviste. Tatiana Nicoleta Raducanu è giovane, ma ha già viaggiato molto. È nata a Bucarest nel 1989, è arrivata a Trento all’età di 13 anni ed ora si divide tra la nostra città e Milano, per motivi di studio e di… sogni. Che vogliamo svelare. La ragazza si rivela determinata e risoluta fin dalle prime battute. Inizia a raccontare di sé cominciando dalla parte più dura e impegnativa della sua breve ma intensa esistenza. Attualmente frequenta lo Iulm, che ha sede nel capoluogo lombardo e sviscera materie pesanti, quali relazioni pubbliche e comunicazioni d’impresa. Obiettivo finale, diventare manager. Niente male. Vuole studiare per garantirsi un lavoro concreto, indispensabile base d’appoggio su cui costruire le fondamenta della vita. E non è tutto. L’altro obiettivo, altrettanto duro, importante e tutto da conquistare, è il mondo della moda e dello spettacolo. I primi passi in questa direzione li muove in Romania. In una lunga estate trascorsa in campagna con i nonni – che immaginiamo forse troppo uguale e troppo lunga – lo sguardo cade distratto su un giornale, sulla notizia di un corso di portamento. Praticamente 70
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MISS Tatiana È la romena più bella del mondo. Tatiana Nicoleta Raducanu è arrivata a Trento all’età di 13 anni ed ora si divide tra la nostra città e Milano, per ragioni di studio e di… sogni. Che vogliamo svelare l’Abc per le modelle. Lì, in quell’istante, Tatiana ha capito che era la sua occasione. È giovanissima, ma si sente di provare, di lanciarsi. Sempre con il sostegno della famiglia, specie della mamma, con lei sempre in prima linea. Ed effettivamente fa centro, le intuizioni trovano conferma; prosegue con la recitazione ed entra nel casting. Ma gli
eventi che girano intorno a noi sono di rado prevedibili e scontati, nulla è mai quello che ci si aspetta. Così, per motivi che potremo definire storici, economici, politici e sociali, il suo piccolo e giovane sogno viene racchiuso in valigia, alla volta dell’Italia. E lì, in un angolino di cuore, rimane. In attesa. Intanto Tatiana a Trento si dà da fare,
impara l’italiano e frequenta l’impegnativo liceo scientifico, perché – confida – “sono queste le conquiste importanti, quelle che contano veramente”. Però, tosta la ragazza. Sa aspettare. Aspettare la grande occasione. Che non tarda a bussare alla sua porta. L’anno è il 2009, il concorso al quale partecipa è quello mondiale (“La più bella del mondo”), il risultato è ottimo ( tra le cinque finaliste), la fascia è già una promessa (“Miss Fotogenia”). E via. L’anno seguente decide di partecipare a miss Romania nel mondo. Concorso di bellezza, ma non solo. Tatiana racconta di un programma rigido quanto intenso, che va ben al di là della camminata e del sorriso. Un dietro le quinte che si traduce in ore di allenamenti. Ma quali allenamenti? Vogliamo saperne di più. La location della preparazione era un complesso alberghiero sulle rive saline del Mar Nero che Tatiana dice – con un certo rammarico ma sempre sorridendo (ma come fa?!) – di aver visto solo dalle finestre. Il nutrito programma prevedeva lo studio delle tradizioni del paese di origine, per tastare il patriottismo di chi si
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assume la responsabilità di portare una fascia e quindi di rappresentare un paese a tutto tondo. Cinque ore al giorno di piedi fumanti e danze folkloristiche di gruppo, coreograficamente complesse ma potente antidoto contro invidie e rivalità. Due ore al giorno di portamento, con camminate su tacchi vertiginosamente impensabili. E ore di prove
pratiche di cucina. E sentiti da poco i rintocchi del mezzogiorno, la invitiamo a proporci qualche ricetta sperimentata in quell’occasione. Ci descrive disinvolta le “sarmale”, polpette con carne trita avvolta in foglie di cavolo, cotte a lungo nel sugo di pomodoro e servite con panna; le salsicce aromatizzate e cotte alla griglia (“mich”), per non parlare delle svariate varianti di zuppe, dal sapore austroungarico. Naturalmente ore di prove di talento – canto, ballo, recitazione – su testi composti dalle stesse partecipanti; la lettura di Tatiana è stata in chiave ironica ed umoristica, intenzionalmente mirata ad alleggerire le tematiche dei ruoli sociali. Culturalmente legato a questo, il compito di costruire un progetto per la Romania, finalizzato a migliorare l’immagine dei romeni in Italia. Un incrocio di bandiere nell’unico planisfero, le radici del paese di provenienza che si intrecciano al paese di adozione nell’unico e grande contesto mondiale. Ogni potenziale miss doveva sempre avere con sé la bandiera del paese di rappresentanza; e Tatiana confida che il nostro tricolore è stato il suo portafortuna per tutto lo svolgimento del concorso. La serata finale, a Roma, la proclama vincitrice del titolo, solo poche ore dopo aver espresso un piccolo e sonante desiderio bagnato, lanciato nella fontana di Trevi. Dopo la vittoria e le innumerevoli foto ufficiali, un tour notturno della città, fino alle soglie del mattino. Con il
ricordo de “La dolce vita” delle notti romane. E sfumando leggeri i ricordi, torniamo al presente. E proponiamo un ritratto “in pillole”, per conoscerla meglio. un sogno CHIAMATO “new york” Tatiana vive tra Trento e Milano. A Milano ha nostalgia delle montagne, dell’aria fresca e della tranquillità, contrapposta all’eterno movimento della metropoli. Le piacerebbe vedere New York, sarà come nei film americani? Si rilassa, anche per mezz’ora, nella vasca da bagno. Parteciperebbe ad un reality solo dopo aver valutato attentamente la proposta e con la certezza assoluta di essere realmente nel reale e non dentro ad un copione. DISCOTECA, LUCIDALABBRA E CANEDERLI Tatiana mangia di tutto, anche le specialità trentine
come polenta e spezzatino; ribadisce di non rinunciare al cibo, pur imponendosi di fare del movimento per ottimizzare i doni di madre natura. Le piace fare acquisti ma non segue rigidamente la moda. Preferisce creare il suo stile di persona romantica con tocchi floreali e con piccoli monili antichi spulciati nei mercatini. Vorrebbe fare un corso di recitazione, ma alla nostra richiesta non specifica con quale attore. Le sue preferenze musicali spaziano dall’house della discoteca al liscio delle sale da ballo, a seconda dello stato d’animo. Nel suo beauty non mancano mai mascara e lucidalabbra. La bellezza è uno stato d’animo, è come la scatolina di un regalo, l’involucro dentro il quale ci deve essere qualcosa, altrimenti perde il suo valore. UN BUON MANAGER IN ATTESA DEL PRINCIPE AZZURRO La famiglia la segue e la incoraggia. Tatiana ha la fortuna di avere un manager che la capisce su tutta la linea e la aiuta a districarsi nel complicato intreccio di moda, cinema e pubblicità. Sta ancora aspettando il principe azzurro, che delinea in modo chiaro e definito: un uomo dei vecchi tempi, educato, che corteggia, e di sani principi. Ma ammette che si tratta di ■ una specie ormai rara. 71
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Fine d’anno sulle punte A TRENTO IN DICEMBRE TANTE E variegate PROPOSTE per la danza: LA Vertigo Dance Company, l’Hungarian State Ballet e l'immortale “schiaccianoci” chaikovskiano
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icembre sarà un mese intenso e articolato per quanto concerne la danza, a cominciare dalle proposte del Centro S. Chiara che per la sua stagione proporrà alcuni titoli che spaziano dal contemporaneo al classico, fino ad arrivare al coinvolgente appuntamento con il genere folclorico. S’inizierà il 7 dicembre al teatro Sociale con il gruppo israeliano, che raramente arriva a esibirsi in Italia, Vertigo Dance Company. Sostenuta dall’Ambasciata di Israele, questa compagnia contemporanea è stata fondata nel
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1992 da Noa Wertheim e dal suo compagno Adi Sha’al, già danzatore della Batsheva DC. La capacità di coniugare un linguaggio del corpo vibrante ed energico, alla scelta di rappresentare importanti tematiche sociali centrate soprattutto sulle gesta e manifestazioni interiori ed esteriori dell’uomo, è l’elemento caratterizzante della Vertigo DC. A Trento la compagnia israeliana presenterà l’ultima creazione di Noa Wertheim per 12 danzatori Mana, che simboleggia l’eterno dialogo tra il principio femminile e quello maschile, la tensione tra le forze vitali che lottano senza sosta per giungere alla complementarità. Si assiste così alla contrapposizione tra la struttura matriarcale del focolare domestico e la reazione ostile del gruppo di fronte alle separazioni degli individui. Una sagoma di una casa al centro della scena rappresenta il confine che separa il pubblico dal privato, l’individuo dal suo contesto. In questa creazione Noa Wertheim parte da un’architettura a spirale e crea un’energia dall’espressione raffinata su di un collage musicale di Ran Bagno, accompagnato dalle percussioni di Dani Makov. Dopo questo appuntamen-
to, che potrebbe essere il più interessante della stagione, il 18 dicembre andrà in scena l’Hungarian State Ballet, diretto da Mihláyi Gábor. Si presenta come ensemble dallo stile fusion, in cui la tradizione e la modernità si uniscono sia sul piano coreografico sia su quello musicale, e questo si vedrà anche nello spettacolo proposto, costituito dalla prima e dalla
seconda parte della trilogia di Béla Bartók che, per questa composizione, si è ispirato al bacino dei Carpazi. Nella prima parte lo spettacolo seguirà, nell’allestimento e nella coreografia, i canoni irruenti tipici della tradizione popolare, mentre nella seconda parte tutto sarà più sfumato e contaminato da una contemporaneità contestualizzata per raccontare
LA DANZA PROTAGONISTA AL TEATRO DI VEZZANO
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ra le numerose e interessanti proposte del nuovo Teatro Valle dei Laghi, a partire da questo mese troviamo anche una mini stagione tersicorea. Gestito a partire dallo scorso anno dalla fondazione Aida, realtà attiva nella proposta di iniziative, progetti, eventi e spettacoli all’insegna di una cultura senza limiti, il teatro ha sede a Vezzano e presenta una nuova, moderna, attrezzata e bella struttura, con uno spazio scenico che ben si presta alla danza. E così il 4 dicembre la compagnia Abbondanza Bertoni presenterà Romanzo d’infanzia, una performance di teatro-danza coinvolgente e poetica all’insegna dell’amore in grado di catturare, nonostante il suoi 13 anni di vita, l’attenzione di grandi e piccini. Il secondo appuntamento vedrà protagonista in scena la compagnia Ersilia Danza diretta da Laura Corradi. Dopo aver curato tre anni fa la regia a Trento della celebre opera di Puccini, la coreografa Corradi ne allestisce una versione coreografica, una Butterfly attuale centrata sull’attesa amorosa della protagonista, sulle musiche di Puccini con aggiunte contemporanee originali, che vanno a rinforzare la modernità del dramma.
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un viaggio simbolico nella vita quotidiana. Al teatro Sociale l’unico appuntamento di InDanza con la tradizione e il repertorio classico sarà, come di consueto, a Natale con il Teatro dell’Opera della Macedonia, compagnia nata nel dopoguerra in seno al Teatro d’Opera di Skopje di più lunga tradizione musicale. Saranno due gli spettacoli proposti: con una rappresen-
tazione pomeridiana e una serale il 25 dicembre ci sarà l’immancabile Schiaccianoci, il balletto in due atti sulla fiaba natalizia riallestito nella versione coreografica di Vasilij Ivanovich Vainonen; il 26 dicembre, invece, non mancherà il Lago dei cigni, altro capolavoro chaikovskiano che rappresenta l’apice del repertorio classico, in cui le vicende della lotta tra il
è sempre estate in qualche parte del mondo... "noi possiamo dirti dove"
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bene e il male con l’amore che trionfa sopra ogni cosa, vedranno una rielaborazione coreografica di Viktor Yaremenko, che attinge dalla versione storica della coppia Petipa-Ivanov. L’ultimo appuntamento a teatro del 2010 sarà all’Auditorium di Trento con il National Folk Dance Ensemble of Croatia, protagonista il 31 dicembre e l’1 gennaio dello spettacolo Lado che, oltre ad essere il titolo della creazione proposta, è anche il nome del gruppo folk croato fondato nel 1949 a Zagabria e diretto attualmente da Ivana Lušic. Il numeroso ensemble di danzatori, musicisti e cantanti si esibirà nei ritmi travolgenti e nelle danze colorate di Lado che, nello slavo arcaico utilizzato nelle antiche canzoni rituali del nord-ovest della Croazia, curiosamente significa “buono, bello o grazioso”. Nella realtà provinciale, oltre agli spettacoli in programma al teatro della Valle dei Laghi, il circuito di InDanza propone il 6 dicembre al teatro del Centro Scolastico di
Borgo Valsugana, la giovane compagnia Adarte, mentre l’11 dicembre al teatro Parrocchiale di Cles il duo Lucidosottile presenterà un comico spettacolo di teatrodanza. In contemporanea al teatro Cuminetti andrà in scena Butterfly della compagnia Esiliadanza e infine l’Ariston Proballet Sanremo sarà protagonista di Queen the Ballet, un omaggio al gruppo rock di Freddie Mercury, il 21 dicembre al teatro alla Cartiera di Rovereto, il 22 dicembre al teatro Comunale di Tione e il 23 dicembre al palazzo dei Congressi di Riva del Garda. ■
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e non siete amanti delle astrazioni, se preferite la tangibilità del concreto ed avete anche il senso estetico da appagare, fermatevi on the long road, sulla lunga strada verso Sud. Sulla lunga via di Madonna Bianca, al civico 94, vi aspetta un laboratorio speciale, “Tattoo” by Vik. Un laboratorio nel quale le idee, i pensieri, gli amori vengono sintetizzati e stilizzati. Prima con un disegno, poi con l’incisione sulla pelle. The man, l’uomo dei tatuaggi, Vittorio, spiega che l’evoluzione del tratto cutaneo rispecchia anche la sua storia personale e quindi la storia della sua carriera. Da sempre appassionato di rappresentazioni grafiche, decide di specializzarsi nel “settore su pelle”, grazie agli insegnamenti ed al tirocinio di un noto tatuatore della zona. E la strada è davvero quella giusta. Nella sua bottega d’arte, il cliente può disporre di una vasta ed ampia gamma di disegni, più di 300 mila, da visionare preventivamente sul monitor del pc, prima della messa in opera. Ma può anche proporre il suo immaginario, perché no? O apporre variazioni personali alla panoramica presentata. In fondo la pelle è proprio la sua. Pare un’ottima opportunità. E Vittorio è sempre lì, pronto a consigliare, da un’ormai consolidata e decennale esperienza. Si dichiara specializzato in scritte e decori femminili. E si dichiara specializzato anche nell’altro lato della medaglia, le cancellazioni. Magari proprio di qualche scritta. Un filone ideologico sorpassato, una corrente non più condivisa, un’idea da cestinare. O, come spesso accade, il nome di una ex fidanzata, poco gradito alla new girl di turno. Per questo delicato argomento, Vittorio invita alla cautela, a
per natale ti regalo un tattoo la proposta arriva da vittorio, tatuatore di trento: già, a natale Perché non regalare proprio un tatuaggio o un piercing?
non sbilanciarsi con scritte troppo… esplicite. Ma a tutto c’è un rimedio, si coprono i vecchi amori ed anche i disastri di quanti lavorano sulla pelle altrui senza certificazioni e strumentazioni adeguate. Un fenomeno diffuso anche in regione, da arginare con un’offerta che punti anche sulla sicurezza. In virtù di questo, ogni intervento eseguito da “Tattoo” si svolge nel pieno rispetto della normativa sanitaria; tutto il materiale è sterile e monouso. Vittorio ci tiene a sottolinearlo. Per ampliare poi l’offerta creativa, Vittorio raddoppia e offre in primis una novità. La collaborazione con un centro estetico. Per rispondere a quelle attese tipicamente femminili del trucco permanente e semi-permanente – che riguardano sopracciglia, palpebre,
bocca – di recente ed attuale tendenza, per la realizzazione delle quali si richiede l’utilizzo di tecniche e strumentazioni più leggere di quelle in uso per il tatuaggio classico. L’altra collaborazione importante è quasi una pennellata su tela. Un collega tatuatore di Brescia lavora con Vittorio nel settore ritratti. Per visioni, vedute e sensibilità speciali. Anche in questo caso i classici affiancano gli astratti, fino a sfumare nelle elaborazioni personali. L’altra possibilità di farvi esteticamente riconoscere è l’intramontabile
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o studio “Tattoo” by Vik si trova a Trento, in via Madonna Bianca 94, con parcheggio. È aperto dal lunedì al sabato, a partire dalle 14 (chiuso mercoledì); per chiare esigenze organizzative, si lavora solo su appuntamento. Il titolare, Vittorio, mette a disposizione due numeri telefonici (0461/934076 e 347.8707269) e un sito internet (www.viktattoo. com) tutto da visitare, per poter visionare una piccola parte di lavori, idee, qualità e stile. Per la vasta scelta, vi attende in studio.
piercing, la perforazione di alcune parti del corpo per inserirvi anelli, orecchini, spille. La sensazione che si coglie a sentire Vittorio nel descrivere la sua attività è di padronanza della situazione, di maturità lavorativa e di buona disponibilità. Sensazioni che si concretizzano, specie se affiancate dai prezzi di listino, dichiarati contenuti. Avvicinabili, pensati e pensabili anche per i più giovani. E alle soglie delle feste natalizie, ormai cariche di strenne fin troppo note, Vittorio propone il suo mondo. Perché non regalare – all’appassionato, al familiare o magari all’amico eternamente indeciso – proprio un tatuaggio o un piercing? Una scelta decisa, unica, sicuramente inaspettata. Per fare colpo e assecondare il desiderio di qualcosa di semplicemente materiale. Che rimane e rimarrà. O che un giorno, se lo riterrete opportuno, potrete anche cancellare. In ogni caso, basta imboccare quella lunga strada verso Sud, per realizzare così la visione delle quotidiane ■ emozioni. 77
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di Walter Nicoletti
turismo È cultura
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Girovagando in Trentino vuole diventare parte attiva di un progetto culturale per questa terra cercando di valorizzare, ma anche di difendere il nostro paesaggio
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l paesaggio sembra essere tornato di moda. Se ne parla nei convegni di studio degli urbanisti, ma anche degli operatori del turismo e della cultura. Nelle ultime settimane mi è capitato di partecipare a due di questi momenti di riflessione dai quali emerge con forza la necessità di conservare e presidiare il paesaggio originario trentino contro la cosiddetta omologazione. Il pericolo è infatti quello di buttare dalla finestra quanto i nostri padri (e ovviamente anche le madri) hanno costruito nel corso dei secoli. Per omologazione si intende ad esempio lo snaturamento dell’identità storica del Trentino, il disordine urbanistico ed edilizio. Ma anche la banalizzazione che consiste ad esempio in costruzioni fuori misura, case dalle forme e dai colori che nulla centrano con la storia, utilizzo di materiali artificiali privi di attinenza con la tradizione. Il paesaggio, questo è sicuro, fa bene anche al turismo. Per questi motivi Girovagando in Trentino vuole diventare parte attiva di un progetto culturale per questa terra cercando di valorizzare, ma anche di difendere il no78
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stro paesaggio. Le forme del territorio, l’architettura delle case, la cura dell’estetica dipendono dalla sensibilità delle persone e degli amministratori e noi, divulgatori delle comunità locali, saremo a fianco di coloro che presidiano e “coltivano” il paesaggio. A coloro che utilizzano il legno e che curano l’estetica, a quanti fanno bene la raccolta differenziata (anche negli alberghi e nei ristoranti), a quanti comunicano ai turisti l’importanza del rispetto dell’ambiente e delle sue risorse. In questo modo il turismo
può diventare un effettivo vettore di sviluppo locale contribuendo alla crescita professionale e culturale dei giovani. In definitiva possiamo dire che un ambiente di qualità rappresenta anche un sistema locale più competitivo. Lo sanno benissimo i tanti operatori dell’accoglienza che andremo a visitare nel corso del prossimo inverno. E a tale proposito vorrei ricordare che le nostre prossime escursioni ci vedranno impegnati sull’Altopiano di Piné per presentare El paes dei presepi, a Riva del Garda per parlare dell’in-
Al ristorante "Al Mas" di Miola sull'Altopiano di Piné (© foto Agh)
verno gardesano, sul Monte Bondone e in val di Fiemme, per presentare la prossima stagione sciistica e a Trento per parlare della magia delle bollicine trentine in occasione delle festività natalizie. In tutte queste realtà l’ambiente sta diventando il primo biglietto da visita dell’accoglienza. Si tratta di accompagnare questi processi con la consapevolezza che il paesaggio sarà la carta vincente del Trentino dei prossimi anni. Per questo è necessario sviluppare le competenze più idonee a far vivere il paesaggio nella nuova offerta turistica. Penso ad esempio al ruolo dei nuovi Accompagnatori di territorio, al ruolo degli architetti, a coloro che si occupano della filiera del legno e a coloro che sono particolarmente attenti allo sviluppo delle energie alternative. Tutti insieme questi soggetti possono concorrere alla proposta di una vacanza all’insegna della qualità della vita. Le Alpi e le Dolomiti, se ci pensiamo bene, sono soprattutto questo: immagine e sostanza del senso di un’esistenza in piena sintonia con madre Natura. E il Trentino non può che far parte di questo meraviglioso patrimonio ■ naturale ed umano.
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Franco Scardigli
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ntendiamoci. Nel mondo è in atto l’esplosione del senso estetico. Il genere umano è impegnato nello studio della propria fisionomia, per inseguire il sogno della giovinezza. Il sogno realizzato di Dorian Gray. Con qualche sentore letterario di “Bel – Ami” e del “Grande Gatsby”. Insomma, l’ideale della bellezza. Ma i sogni, a volte, non sono solo pure emotion. Sono anche palpabili e fatti di concretezza. E la dermatologia, oggi, può contribuire a realizzarli. Lo studio medico e dermatologico del dottor Franco Scardigli – con lunga esperienza nazionale ed internazionale nel settore – propone l’innovazione, la realizzazione dei desideri. Sempre nell’ottica deontologica del misurato e del calibrato. Il mix vincente consiste nello sposare l’innovazione al dato medico, a garanzia di sicurezza e risultati. La componente high tech avanzatissima risalta ad una prima occhiata, nello studio. Macchinari che hanno come fulcro la parola luce. Luce Pulsata Intensa e Laser per il trattamento di couperose, della rosacea, di capillari dilatati delle gambe, di angiomi, di macchie su volto e mani. L’impiego della luce pulsata risulta efficace anche nel caso – di frequente richiesta – dell’epilazione, per un effetto di lunga durata. E non è tutto. Associando alla suddetta tecnologia della Luce l’innova82
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la cura per la bellezza Lo studio medico e dermatologico del dottor Franco Scardigli a Trento garantisce una metodologia d’intervento che garantisce efficacia e sicurezza tiva terapia Fotodinamica, i risultati sono sorprendentemente stupefacenti. Senza intervenire con il bisturi, è possibile un ringiovanimento del volto, con la riduzione delle rughe superficiali ed un generale miglioramento dell’aspetto. Ma la forte capacità medica e tecnologica dello studio si esprime pienamente nel trattamento delle rughe profonde. Parola chiave, filler. Filler, cioè sostanze – a base di acido ialuronico e di idrossiapatite di calcio che vengono iniettate nella pelle per migliorare le rughe, riempire le guance, sollevare le pieghe profonde, modificare le labbra. Pura estetica, ma non solo. Si possono attenuare i segni incisivi delle cicatrici e porre rimedio a varie imperfezioni. Il risultato è immediato ed ha un’arma vincente. Nessun tempo di recupero. Si chiede, si fa e si ottiene. Subito. La metodologia d’intervento riesce a garantire efficacia e sicurezza. I rischi sono sempre calcolati, e discussi preventivamente Prima
con il paziente, nella consapevolezza che ogni intervento naviga su protocolli consolidati. Il dottor Scardigli sottolinea che nulla si improvvisa, tutto quello che si garantisce è connesso all’esperienza. A dimostrazione del concetto, ciò che si trova agli estremi confini della chirurgia plastica, il thermage. Un metodo eseguito con un’apparecchiatura a radiofrequenza, che si risolve in un’unica seduta ricompattando i tessuti ed attenuando i segni del tempo, senza stravolgere la fisionomia. Le tecniche di rassodamento riguardano anche addome, glutei e gambe. Un metodo soft, una filosofia precisa e riconoscibile, che corregge con gusto e classe. Senza creare quegli eccessi “televisivamente” noti. Si intuisce il grande lavoro che c’è dietro al prodotto finale. Con la trasparenza anche dei costi. Calibrati e variabili, a seconda della tipologia di intervento. Oltre a tutto il settore prettamente estetico, lo studio offre la tradizioDopo
nale attività dermatologica, che spazia dal controllo dei nei, alla cura delle dermopatie. Una visione aperta all’innovazione, con radici nella storia medica del settore. Un imprinting accattivante, che propone l’avanguardia dell’estetica. ■
INFO
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o studio medico e dermatologico del dottor Franco Scardigli si trova a Trento, in via Piave 28 (telefono: 0461.934284). La sua attività medica e didattica spazia dal nazionale all’internazionale, con un palmares impossibile da sintetizzare, inclusa la pluriennale esperienza nel servizio ospedaliero. Nei diversificati campi di interesse, spicca la specializzazione per la Dermatite Atopica, per le Lesioni “not healing”, per la chirurgia laser, per la Entomologia di interesse medico. L’attività generale dello studio, con le relative immagini esplicative, è visionabile sul sito www.dermolasertn. it . Per contatti, franco. scardigli@fastwebnet.it
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di Antonia Dalpiaz
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opo un novembre denso di appuntamenti teatrali, il mese di dicembre riduce gli incontri, in attesa di “esplodere” con l'anno nuovo. Il 2 dicembre al Teatro Cuminetti continua la Stagione Trento Oltre promossa al Portland. In scena la Compagnia Balleto Civile/ Fondazione Teatro Due, che allestirà il lavoro “Col sole in fronte” ideazione e drammaturgia di Maurizio Camilli, qui anche in veste di interprete assieme ad Ambra Chiarello. Lo spettacolo ha vinto il Premio della Critica ANCT 2010. Alternando momenti legati alla memoria e al presente, un giovane della borghesia industriale veneta si ritrova orfano di padre, morto misteriosamente all'interno della loro fabbrica. Vive con la madre, il cui unico obiettivo è una vita agiata ed una badante mulatta, silenziosa ed ambigua. La drammaticità delle situazioni viene comunque “alleggerita” dal taglio interpretativo, stile “cabaret” con un frontale e divertente rapporto con il pubblico. È ormai sondato
Col sole in fronte La drammaturgia di Maurizio Camilli, a Trento il 2 dicembre. Segue, dal 9 al 12, “Lo Scarfalietto” di Eduardo Scarpetta
Marianella Bargilli, Geppy Gleijeses e Lello Arena
che i trentini amano il teatro napoletano, la capacità attoriale dei suoi interpreti e la musicalità di una lingua che, seppur non di facilissima comprensione, è semp-
prte affascinante. Per tutti loro da giovedì 9 dicembre a domenica 12, all'Auditorium Il teatro Stabile di Calabria ed il Teatro Quirino Vittorio Gassman presentano “Lo
Scarfalietto” (lo scaldaletto) scritto da Eduardo Scarpetta. L'adattamento e la regia è di Geppy Gleijeses che sarà in scena con Lello Arena e Marianella Bargilli. Un cast di tutto rispetto che renderà frizzante una storia di “quotidiano disordine familiare”. Protagonisti Amalia e Felice, freschi sposi, che litigano per qualsiasi banalità. Arrivano addirittura al rischio separazione per la rottura di uno scaldino nel letto nuziale.A creare ulteriori problemi arriva Gaetano Papocchia, spasimante della subrette Emma Carcioff. A lui il compito, non privo di equivoci, di testimoniare a favore di “entrambi” ■ i contendenti.
Giovanni Vettorazzo torna nella “sua” rovereto
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nche a Rovereto, la stagione teatrale si limita ad un solo appuntamento, lasciando spazio ad altre espressioni artistiche legate al periodo delle festività. Si ripartirà a gennaio con una corposa serie di proposte. Lo spettacolo in scena venerdì 10 dicembre è comunque allettante per la presenza di tre attori noti per la loro professionalità : Giampiero Ingrassia, Cesare Bocci e Giovanni Vettorazzo, interpreti del lavoro “Testimoni” di Angelo Longoni che ne cura anche la regia. In particolare Giovanni Vettorazzo ritorna nella “sua” Rovereto dove è nato e con la quale conserva ancora un rapporto di affetto. L'attore ha a suo
attivo un ricco bagaglio di successi artistici sia teatrali (da Shakespeare a Goldoni), che cinematografici (si ricordano il “Divo” per la regia di Sorrentino e “Vincere” di Bellocchio) che televisivi (Compagni di scuola con Verdone). Il testo in scena racconta le vicende di due amici, testimoni casuali di un omicidio consumatosi all'interno della malavita organizzata. I due decidono di denunciare gli assassini e testimoniare al processo. Nel frattempo vivono in un luogo segreto, ma il futuro che li attende è sconcertante: per sopravvivere dovranno sparire e ricominciare. Un tema di forte attualità che non mancherà di coinvolgere gli spettatori. (a.d.)
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un violino per l’africa Gli allievi infermieri dell'ospedale di Wau
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omenica 12 dicembre, nell’auditorium del Mart a Rovereto, l’Associazione Mbili che opera da alcuni anni nella Città della Quercia e in Trentino per sostenere concreti interventi di solidarietà nella martoriata regione del Sud Sudan, propone un concerto del violinista Stefan Milenkovich, il cui intero ricavato permetterà di assicurare la formazione degli infermieri nell’ospedale di Wau. Già nel maggio del 2009 Milenkovich era volato fino a Rovereto dagli Stati Uniti, dove vive e lavora, per un analogo evento musicale che aveva attirato un folto pubblico e permesso a Mbili di destinare le risorse raccolte alla costruzione dell’ospedale di Wau, popolosa città del Sud Sudan dove i religiosi comboniani chiedevano aiuto per realizzare la struttura sanitaria, non essendo più sufficiente la piccola infermeria di cui disponevano. Vent’anni di guerra civile durata fino al 2005, avevano, infatti, raso al suolo ogni edificio e la gente che era fuggita si è trovata, al ritorno, in condizioni di miseria aggravate dalla mancanza dei servizi primari. Grazie alla radicata presenza dei comboniani, che da decenni condividono i problemi di quell’area, è però iniziato 84
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Domenica 12 dicembre, all’auditorium del Mart a Rovereto, stefan Milekovich in concerto per il Sud Sudan. Organizza l’Associazione Mbili un percorso di rinascita. Con il coinvolgimento della popolazione sono stati creati pozzi, una scuola materna, attività artigianali e iniziative di assistenza sociale e sanitaria. Si è così arrivati al progetto dell’ospedale di Wau che oggi, anche con le attrezzature inviate dall’Associazione Mbili e l’intervento determinante della Provincia autonoma di Trento, è diventato in gran parte una realtà, e alcune ali del complesso sono già entrate in funzione. Una realtà che,
però, per funzionare ha ora bisogno di personale sanitario del posto adeguatamente preparato. Per questo Mbili ha deciso di proseguire la propria azione a sostegno, questa volta, della formazione degli infermieri dell’ospedale, gestita da operatori sanitari tra cui anche suor Maria Martinelli di Calceranica al lago, medico. Si tratta, in sostanza, di “adottare” dei giovani perché possano seguire la scuola professionale. Le stesse motivazioni hanno
convinto Stefan Milenkovic a ritornare, per mettere ancora una volta il suo formidabile violino a servizio di questa causa umanitaria. Anche questa volta Milenkovich sarà accompagnato dalla pianista Srebrenka Polljak. L’Associazione Mbili ha deciso di proporre il concerto alle 18 anziché dopo cena per non occupare la sera della vigilia di S. Lucia, con la certezza che l’ora inconsueta non frenerà né gli appassionati di musica né la loro generosità. ■
Isabelle Faust alla filarmonica
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ltimi due eventi, venerdì 3 e lunedì 13 dicembre, per la Stagione concertistica 2010 della Società Filarmonica di Trento. Protagonisti della serata del 3 il duo formato dalla violinista Isabelle Faust e del pianista Alexsander Melnikov con un programma di sala che prevede la proposta di composizioni di B. Bartók “Rapsodia n. 2”; R. Schumann “Sonata in la min./magg.(F-A-E)” e Romanza op. 94; B. Bartók “Sonata n. 1”. Un evento che è anche un’occasione unica di ascoltare in Filarmonica una delle più grandi violiniste di questi anni, ormai stella raffinata e internazionale. Alexander Melnikov è considerato uno dei migliori pianisti russi. Nato a Mosca nel 1973, ha studiato al Conservatorio Tchaikovsky diplomandosi nel 1997. La chiusura della Stagione Filarmonica è affidata invece al Quartetto Avos formato da Mario Montore, pianoforte; Mirei Yamada, violino; Diana Bonatesta, viola; Amedeo Cicchese, violoncello che presenteranno composizioni di S. Brotons, A. Dvorak e J. Brahms. Va sottolineato come con questo appuntamento prosegua la positiva collaborazione della Filarmonica con il Concorso Internazionale “Premio Trio di Trieste”.
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ercoledì 8 dicembre al Teatro Valle dei Laghi si aspetta il Natale con un omaggio a Dickens, Rodari e altri autori contemporanei. Alle 16.30 Fondazione Aida e Associazione Theamus presentano il debutto de La coperta di Natale, spettacolo per i bambini dai 3 agli 8 anni ambientato nella cittàincuituttosibutta governata dal Grande Divoratore dove finiscono anche le parole dei libri sul Natale. I personaggi dei librimaipiùletti non riescono per questo a proferire frase che sia sensata e raccontano filastrocche al contrario, cantano canzoni natalizie parlando dell’estate, persino i personaggi del presepe non riescono più a comunicare e cercano di farlo attraverso un assurdo gioco di gesti e suoni. Una vera e propria babilonia di frasi sconnesse, parole inventate, rime storpiate. Il Grande Divoratore
La coperta di Natale Mercoledì 8 dicembre, ore 16.30, Teatro Valle dei Laghi. Debutto dello spettacolo tratto dalle filastrocche di Rodari e Dickens orchestra questo disordine e i personaggi dei librimaipiùletti eseguono impazziti una sinfonia assurda di fonemi, onomatopee, nonsense. Saranno un Vecchiodallabarbalunga e una Vecchiadalpiedestorto a estrarre dal Grande Divoratore le parole perdute e a ricucirle pazientemente. Mentre la Grande Coperta delle parole viene cucita come d’incanto i personaggi tornano a raccontare le loro storie, a giocare
APPUNTI DI VIAGGIO 20 artisti per Renato Pancheri
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i inaugurerà l'11 dicembre presso l'area archeologica di Palazzo Lodron (Piazza Lodron, 31 a Trento, alle 18) una mostra-omaggio a Renato Pancheri organizzata dalla Fida, Federazione Italiana degli Artisti, che nasce a Roma nel 1959 e acquisisce da subito, attraverso una rete di sezioni provinciali, dimensione nazionale. A Trento ha visto tra i suoi iscritti tutti i maggiori artisti del secondo dopoguerra che questa terra abbia prodotto, tra i quali: Carlo Bonacina, Bruno Colorio, Mariano Fracalossi, Silvano Nebl, Renato Pancheri, Guido Polo,
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con le loro filastrocche, a cantare le loro canzoni. È la notte del 24 Dicembre. Lo spettacolo nasce dall’idea di raccontare storie partendo dal gioco delle parole perdute, le parole che private della possibilità di avere un senso non esprimono più il significato del Natale. Il Natale ritrovato è il Natale raccontato, cantato, tramandato. Partendo dal caos nelle quali si sono perse, le storie tornano ad essere raccontate
grazie a due personaggi, nei quali è facile identificare le figure più vicine ai bambini della tradizione natalizia, ma che assumono caratteristiche quasi clownesche nei ritmi e nei movimenti. Elemento fondamentale dello spettacolo sarà la musica, alla quale sarà affidato il compito di accompagnare i giochi di parole iniziali e le canzoni che faranno parte della narrazione delle storie natalizie. ■
Cesarina Seppi, Carlo Sartori, Riccardo Schweizer, Remo Wolf. L’ultimo segretario fu Renato Pancheri e proprio alla sua attività artistica è dedicato questo evento espositivo. La FIDA-Trento, che presenta in questa occasione la sua prima pubblicazione e un nuovo logo, accoglie voci artistiche consolidate e allo stesso tempo nuove proposte. Il tema proposto da tutti gli iscritti alla nuova FIDA, dopo la scomparsa l’anno scorso del segretario provinciale Renato Pancheri, è in realtà un falso tema. “Appunti di viaggio” si può intendere in senso stretto come annotazioni personali di qualsiasi viaggio ma più ampiamente come il viaggio che ogni artista viene a svolgere nel corso della propria vita. Le opere esposte di pittura, scultura e grafica si ritrovano assieme in un viaggio nell’area archeologica di Palazzo Lodron e quindi in una parte di un quartiere dell’antica Tridentum. Negli spazi interrati di questo importante edificio storico le opere dialogano fra di loro e con l’ambiente circostante e vengono quindi a creare un viaggio che ci auguriamo risulti interessante e proficuo per tutti coloro che vorranno visitare l’esposizione.
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di Fabio De Santi
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on la loro vis comica, per noi irresistibile, Ale e Franz hanno rinverdito quel gioco di coppia (ormai quasi dimenticato nel cabaret italiano) che ci fa avere ancora nostalgia dei primi Cochi e Renato o dei mitici Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello. Due che sul palco sanno dialogare con battute dirette, strampalate anche, pronti a rincorrersi spesso in giochi di nonsense per far divertire il pubblico riusciendoci puntualmente. Ale e Franz sono attesi a Trento con il loro nuovo show “Aria Precaria”, per la regia di Leo Muscati, in programma sabato 4 dicembre all’Auditorium. Un evento che riporta la comicità di un certo livello nel capoluogo. “Aria Precaria” racconta dieci fasi della vita, su cui ridere, sorridere, ma anche riflettere. Incontri paradossali in cui l’ordinaria vita di ogni giorno è messa di fronte a uno specchio deformante che ne rivela tutte le contraddizioni. Due uomini incrociano i loro destini sul ciglio di una strada, in un rumoroso nido d’ospedale, su una panchina al fresco di un parco, nell’asetticità di un call center, in una sala d’aspetto, in una vitalissima bocciofila, o sul cornicione di un palazzo. Attraverso dei meccanismi di surreale comicità, i due uomini si mostrano nei loro aspetti più ridicoli, nelle loro più assurde ostinazioni, semplici contraddizioni; ma anche nelle umane fragilità, in cui ogni spettatore potrà riconoscersi. Tutto questo all’interno di un bianco spazio astratto, una sorta di camminamento in bilico dal niente verso il tutto, uno spazio fra il concreto e l’assurdo che di volta in volta la luce trasformerà in un luogo diverso, un altrove dentro cui lasciarsi andare con l’immaginazione
una coppia da ridere Con “Aria pRecaria” torna il duo comico più famoso d'italia. Sotto la regia di Leo Muscati, ale & Franz sabato 4 dicembre all’Auditorium
e abbandonarsi finalmente a una risata. Ale e Franz sono protagonisti in queste settimane autunnali di “Sketch Show” fortunato programma tutto loro , in onda su Italia Uno, in cui si affidano, e non
è certo la prima volta, anche alla forza dell’improvvisazione. Ale, al secolo Alessandro Besentini e Francesco Villa , in arte Franz, milanesi, si sono fatti conoscere dal grande pubblico fra il 2002 e il 2003
grazie alla partecipazione alla trasmissione televisiva Zelig, condotta da Claudio Bisio. Il loro percorso teatrale, come è stato spesso evidenziato, si “è raffinato nel corso degli anni secondo i dettami di una comicità tra lo stralunato e il surreale e va dalla maschera alla clownerie, dal comico al tragico, per finire alla mimica”. Accanto alle tante esperienze sul piccolo schermo e a quelle teatrali, Ale e Franz hanno puntato anche sul cinema con due pellicole, da protagonisti: La terza stella e Mi fido di te. Ma è a teatro che i due danno il meglio di sé, senza rispar■ miarsi un attimo.
Con Boscheri la fauna prende vita
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i intitola "Mimesi, repertorio simbolico del mondo naturale” e raccoglie opere del noto pittore trentino Maurizio Boscheri. Un percorso espositivo scandito in 3 momenti che sarà visitabile alla Biblioteca civica G. Tartarotti di Rovereto, polo museale del Mart fino al 15 gennaio 2011. Prende avvio con le opere recenti, nelle quali la flora e la fauna delle regioni tropicali emergono da superfici metalliche, d'oro e d'argento. Il pudore verginale delle specie più rare viene preso in carico con trasporto materno dall'artista. La combinazione di questi due elementi tende a configurare una sorta di mistica animale, quasi a testimoniare tramite l'opera d'arte l'esperienza diretta della dimensione del sacro. Così intesa, ogni creatura animale non risulta fine a se stessa ma incarna una possibilità di scelta, una scelta di cura, di attenzione, atto etico ed estetico. Questi animali sono icone spoglie di psicologismi colti in un istante di sospensione, una tregua dalla giungla della sopravvivenza quotidiana.
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Stappa la passione di Cesarini Sforza Tridentum. In lui batte il Metodo Classico Trento D.O.C. Il suo bouquet esclusivo ti trasporterà in Trentino, tra i 350 e i 650 metri di altitudine dei vigneti di Chardonnay e di Pinot Nero della Valle di Cembra, da cui provengono le sue uve. E il tuo cuore sarà conquistato dal suo bouquet raffinato, fresco, autentico, dal suo gusto così elegante.
la Passione si stappa.
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e nostre città sono ricche di segni nascosti: simboli, immagini che il nostro sguardo incontra ogni giorno, ma di cui – a volte – non ci accorgiamo nemmeno. Poi qualcuno ci fa osservare che ci sono e d’improvviso ecco che non possiamo fare più a meno di notarli. C’è un quadrato rosso che da mesi accompagna le comunicazioni del Centro Servizi Culturali S. Chiara la cui presenza non sarà di certo sfuggita ai più attenti cacciatori di segni. Un quadrato rosso con la scritta WELL al centro. Parlare di quel quadrato rosso significa parlare di CittàVive, progetto di marketing territoriale nato 2 anni fa dalla collaborazione tra il Centro Servizi Culturali S. Chiara e WellStudio, agenzia di marketing e sviluppo di Trento, con una scommessa: proporre alle aziende del territorio la cultura come strumento di crescita economica, oltre che come straordinaria occasione di crescita collettiva. “Nell’immaginario comune, cultura e economia sono due mondi governati da logiche lontane – afferma Franco Oss Noser, direttore del Centro Servizi Culturali S. Chiara di Trento. – Le esperienze che ci arrivano dal resto d’Europa dimostrano invece che dalla sinergia tra il mondo delle aziende e quello della cultura possono nascere grandi opportunità di crescita reciproca. La sinergia però deve essere reale.”. “È partendo da questo presupposto – prosegue Oss Noser – che è nata CittàVive, una piattaforma promo pubblicitaria all’interno dei teatri di Trento che consente alle aziende di trasformare il proprio contributo a sostegno della cultura in uno strumento efficace di sviluppo della pro-
CACCIA AL QUADRATO ROSSO Quando la cultura diventa valore economico
pria attività. Non un supporto ai limiti della solidarietà, ma un vero e proprio investimento strategico sulla visibilità e sulla crescita aziendale”. A condividere questo nuovo approccio alla cultura, anche a quella territoriale, come opportunità di arricchimento individuale e collettivo, ma anche come efficace acceleratore di sviluppo del territorio, l’assessorato alla cultura della Provincia autonoma di Trento nella persona dell’assessore Franco Panizza, che sostiene attivamente il progetto CittàVive e la sua modalità di promuovere le iniziative culturali anche fuori dai contesti tradizionali. Molte le aziende trentine che hanno creduto in questa relazione tra cultura e crescita economica. Prima firmataria di questo progetto sul terri-
torio è stata Cavit, che ha indicato la strada ad altre realtà territoriali. Della stessa opinione del Direttore Oss Noser, anche Lucia Letrari, enologa e direttore tecnico dell’omonima azienda vinicola trentina e partner CittàVive: “Fino a pochi anni fa il mondo imprenditoriale guardava con una certa esitazione l’ambito culturale, come se cultura e valore economico fossero due concetti inconciliabili. Fortunatamente le nuove generazioni hanno preso atto che la cultura, se gestita in modo mirato, può produrre valore economico. Nonostante la crisi, la domanda di cultura cresce e questo è un dato che fa riflettere ”. “L'intrattenimento è certamente uno strumento non convenzionale di crescita per le aziende – continua Massi-
mo Stablum, responsabile marketing di WellStudio – e le realtà produttive locali hanno risposto con grande positività”. “Le aziende che aderiscono a CittàVive vedono veicolata la propria immagine in un contesto qualificato e possono entrare in un rapporto privilegiato con il proprio target ideale e sviluppare pubbliche relazioni; – prosegue Massimo Stablum – basti pensare che solo il Teatro Auditorium registra un passaggio annuale di circa 100.000 persone, possibili fruitori di un prodotto/servizio.”. Insomma: la cultura può produrre valore economico ed esistono strumenti concreti per farlo. Una possibilità? Cercate il quadrato rosso. Per saperne di più: WellStudio T 0461.1725625 ■ wellstudio.it 91
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a Fondazione Teatro Comunale e Auditorium ha da poco cominciato la nuova Stagione 2010/2011, la nona con la Direzione Artistica di Manfred Schweigkofler. Ancora una volta decisa ad avventurarsi nel nostro tempo, a ricercare una peculiarità e a mantenere un posto di rilievo nella programmazione nazionale, la Fondazione propone un cartellone rivolto al nuovo, curioso e aperto alle varie arti della scena. Otto gli appuntamenti distribuiti tra novembre 2010 e aprile 2011 che immergono lo spettatore nella tradizione, a volte ”rivisitata”, e nei linguaggi contemporanei: quattro spettacoli di danza, tutti in Matteo Franceschini
prima nazionale, con alcune delle punte di diamante mondiali e uno sguardo privilegiato sull’avanguardia inglese; 3 opere liriche – tra cui una nuova produzione – e un’eccezionale incursione nell’universo teatrale di Eimuntas Nekrosius realizzata in collaborazione con Vereinigte Bühnen Bozen, Teatro Stabile di Bolzano e Centro Servizi Culturali Santa Chiara di Trento. Dopo l’apertura, riservata a novembre alla danza contemporanea, il prossimo gennaio ci sarà spazio per il filone musicale della stagione (11 e 13 92
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da beethoven a franceschini tra I prossimi appuntamenti della ricca stagione della Fondazione Teatro Comunale di bolzano anche un'opera del trentino matteo franceschini gennaio) con un impegnativo allestimento operistico realizzato in collaborazione con l’Orchestra Haydn e il Teatro Alighieri di Ravenna: Fidelio di Ludwig Van Beethoven. Allestimento che nasce dal rinnovato sodalizio fra la direzione musicale di Gustav Kuhn e la regia di Manfred Schweigkofler; sodalizio che la passata stagione ha riscosso ampio successo nazionale con Elektra di Richard Strauss. Nell’accentuare la
componente drammaturgica, il nuovo allestimento vede in campo l’Orchestra Haydn e un cast di interpreti di primissimo ordine, ad iniziare da Anna Katharina Behnke, già coinvolta in Elektra e ora impegnata nel ruolo di Leonore. Vivida testimonianza dell’espressività contemporanea in campo musicale, e in specifico operistico, sarà My Way To Hell (16, 18 e 19 febbraio), “electropera” del compositore trentino Matteo
Franceschini, di cui il nostro giornale si è occupato sul numero scorso. Rappresentata a Bolzano in prima italiana, dopo il successo ottenuto lo scorso marzo a Reims e in altre città europee, My Way To Hell si avvale della regia di Volodia Serre e prevede, oltre a due cantanti (soprano e tenore), un organico strumentale con chitarra, basso elettrico, percussioni e live electronics. Grazie anche all’utilizzo di apparecchiature video che ne rivelano la dimensione multimediale, My Way To Hell getta un ponte tra musicalità differenti (inclusi il barocco e il rock) ponendosi come un’esplosione creativa a 360°, senza limitazioni di estetica o di direzione storica. ■
Volteggiando al ritmo dei Walzer di Strauss”
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Giancarlo Guarino
ercoledì 29 dicembre, alle 20.45 a Palazzo Calepini in via Calepina n. 1 a Trento, si terrà il concerto conclusivo della stagione 2010 ad opera dell’Orchestra da Camera di Trento - Ensemble Zandonai. La serata vuol essere spettacolo e momento di festa. Verranno proposte delle elaborazioni per orchestra d’archi, fiati, pianoforte ed harmonium di alcuni dei più noti Walzer di Johann Strauss figlio. Riconosciuto come uno dei più importanti musicisti di ogni epoca, Strauss è principalmente noto per la sua attività di compositore di musica da ballo e di operette. Figlio primogenito del compositore Johann Strauss padre, è stato il più celebre membro di una famiglia che per quasi un secolo dominò le scene musicali viennesi. La direzione musicale è affidata a Giancarlo Guarino attivo in Italia e all’estero. Alla fine del concerto è previsto un “brindisi” per pubblico e musicisti.
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a seconda città del Trentino rilancia le sue vocazioni all’arte e alla cultura di pace. Con una serie di eventi in cui il pregio di una grande mostra internazionale si abbina a quello di un centro storico animato a festa e all’accogliente ospitalità del territorio. Una mostra da non perdere, che dal 18 dicembre al 27 marzo al Mart, uno dei più grandi e importanti musei italiani d'arte moderna e contemporanea, espone, per la prima volta insieme, buona parte delle rarissime sculture di un artista leggendario come Amedeo Modigliani. Un Natale particolare de-
dicato ai Popoli e alla vocazione di Rovereto quale Città della Pace, crocevia di un impegno alla concordia e alla solidarietà tra fedi e culture, testimoniato da istituzioni internazionali e dalla grande Campana che ogni sera lo rinnova con i suoi rintocchi. Un Mercatino natalizio che si ispira a questo impegno e anima dal 23 novembre al 2 gennaio il cuore di una Rovereto sempre più accogliente, ospitale e interessante da visitare. Sono questi i principali contenuti di una offerta di vacanza, nel segno della cultura, dell'arte, delle tradizioni popolari e dell'identità territo94
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A ROVERETO un NATALE SPECIALE Tra le sculture di Amedeo modigliani e il Mercatino delle tradizioni, nella città della quercia, solo "Esperienze vere" riale, che si inserisce tra le migliori nuove proposte del Trentino d'inverno. Affiancando e integrando quelle consolidate degli sport sulla neve e delle maggiori stazioni turistiche, ma nello stesso tempo costruendo nuove opportunità in grado di intercettare le tendenze di una domanda in continua evoluzione. Dalla collaborazione tra il Comune di Rovereto, il Mart, il Consorzio dei commercianti Rovereto In Centro, l'Apt di
Rovereto e della Vallagarina e la Trentino Spa nasce così un prodotto turistico particolarmente invitante, da fruire in uno o più giorni, nella formula del week end corto e lungo, ma anche approfittando del soggiorno, per la settimana bianca, in una delle località di vacanza trentine. Un prodotto che abbina le espressioni artistiche di una grande mostra con le tradizioni popolari del Natale, con lo shopping di qualità in
uno dei più belli e significativi centri storici del Trentino, con le peculiarità culturali ed enogastronomiche della Vallagarina, la terra del Marzemino, il vino decantato da Mozart nel Don Giovanni, e di una rete di agritur, hotel, B&b che valorizzano l'essenza ospitale, nobile e rurale, di questo ambiente di pregio tra il Garda e le Dolomiti. Un’offerta che bene interpreta e si inserisce in quella complessiva del Trentino. Proprio per questo la sua comunicazione e promozione nazionale, su giornali, radio, web, affissioni nelle grandi stazioni ferroviarie, è affidata a una campagna che si lega al messaggio di autenticità – Esperienze Vere – lanciato da quella istituzionale della Provincia di Trento. Aggiungendovi un simpatico e invitante “Rovereto. Mai per■ derla di visita”.
Via Roma 27/33 - LAVIS (TN) - Tel. 0461 246577 - www.obrelli.it - info@obrelli.it FINO a Natale Il NegOzIO è apertO tuttI I gIOrNI.
trentinomostre
Sculture di francesco trentini e baechler
P
rosegue l’attività della Galleria Civica di Arco all’interno della storia dell’arte del Trentino tesa a recuperare artisti che hanno operato nel bacino del
Garda o che con questo territorio hanno avuto rapporti. È ora il turno di Francesco
Trentini, nato a Lasino
bonazza a palazzo trentini
L
a mostra allestita negli spazi espositivi di Palazzo Trentini che ospita circa 40 opere di tre artisti vissuti a cavallo del Novecento in quelle aree che si potevano allora definire alla “periferia” dell’Impero austro-ungarico. Bonazza e Nikodem, di origine trentina, e Auchentaller, nato a Vienna ma vissuto per molto tempo a Grado, furono testimoni e protagonisti di un cambiamento epocale nell’arte, di quel passaggio tormentato verso la modernità che fu accompagnato da una profonda nostalgia per la classicità e le cui consonanze stilistiche traspaiono con precisa evidenza nei lavori esposti. Le opere presenti nell’allestimento focalizzano un punto di osservazione particolare nella relazione tra il mito, l’allegoria e la natura mostrando una prospettiva inedita sull’arte della “secessione” ed una grammatica comune che rivela i tratti condivisi di questi artisti che hanno lavorato, con tempi e modalità diversi, su un unico territorio.
nel 1876 e morto a Trento nel 1966. Di lui sicuramente il pubblico ha ammirato la splendida scultura in marmo presente al Castello del Buonconsiglio raffigurante un Fauno ebbro dalle splendide forme volumetriche. Apprende la tecnica della lavorazione del marmo alla scuola Industriale di Trento, frequentando poi lo studio dello scultore Stefano Zuech, trasferendosi quindi, per specializzarsi, a Vienna, presso l’Accademia di Belle Arti, discepolo di quel Edardo von Hellmer più volte Presidente dell’Accademia stessa. Lì, nella città dell’arte secessionista, si trova a proprio agio, soprattutto è interessato al concetto di opera d’arte integrale, unione di arte-industria e di arteartigianato. Prima di tornare nella sua valle, intraprende diversi viaggi per
campo dell’artigianato collabora con le Ceramiche Leopardi
approfondire le conoscenze
di Rovereto, applicando ciò che andava teorizzando ovvero
artistiche: lo troviamo a Parigi,
l’eliminazione dei confini tra le varie arti e mestieri.
Roma, Londra. A Torino si
Interessante quindi il lavoro effettuato da Giovanna Nicoletti
innamora dell’arte egizia nel locale
per recuperare uno degli artisti forse poco noti nell’ambiente
Museo. In seguito è a Trieste dove
ma che sicuramente ha mostrato una raffinata qualità e uno
lascia un busto di Dante. Alcuni suoi bozzetti – Nerone,
sguardo di riguardo al passato sapendolo riproporre in linee
Fenici, Cartago, ecc. – testimoniano l’interesse per la
e forme sicuramente interessanti. La mostra, accompagnata
storia e nello stesso tempo esprimono il suo pessimismo
da un catalogo esaustivo, chiude il 27 febbraio 2011.
per la contemporaneità. A Trento frequenta intensamente
“Girls, Girls, Girls”, ovvero l’arte americana sbarca
il Circolo Artistico Trentino e poi il Sindacato degli Artisti
nuovamente nelle sale dello Studio d’Arte Raffaelli, con
Trentini, partecipano alle mostre allestite nel Triveneto. Nel 96
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Donald Baechler, mostra che si inaugura martedì
trentinomostre 14 dicembre ad ore 18.30, accompagnata da un catalogo curato da Vittoria Coen. L’artista newyorkese, dopo i recenti successi ottenuti in diverse parti del mondo – sue opere si trovano in molte collezioni pubbliche e private internazionali, tra cui il MOMA, il Whitney Museum of American Art e il Guggenheim Museum di New York; il Los Angeles Museum of Contemporary Art; lo Stedelijk Museum di Amsterdam e il Centre Georges Pompidou di Parigi – ha predisposto per l’occasione una ventina di lavori che affrontano il tema iconografico delle pin up. E lo fa con il suo spigliato modo figurativo dove mescola scene di vita quotidiana con le icone del fumetto, forme geometriche con illustrazioni per bambini, vagabondando da uno stile all’altro con l’unico obiettivo di stimolare visivamente il pubblico e di attrarre l’occhio verso queste immagini che hanno tutto il sapore di un linguaggio che poteva nascere soltanto lungo gli scaffali di un’enorme supermercato americano. Le sue opere sono il risultato dell’applicazione di due tecniche: il collage e la pittura. Il primo è la base e il contesto su cui si staglia il soggetto in primo piano, che appartiene sempre ad un vocabolario semplificato e spontaneo, privo di virtuosismi tecnici e iconografici. La bellezza, dunque, per l’artista risiede nella semplicità e passa attraverso l’unificazione di due culture: quella dei bambini e quella degli adulti. Le opere realizzate per questa esposizione sono un mirabile esempio della sua arte: nuove seppur riconoscibili nel loro tipico schema figurativo. I soggetti, in gran parte figure maschili e femminili, sono delineati dal segno nero, puro e inconfondibile talvolta su delicati collage su carta, talvolta su dropcloth, coperture utilizzate in studio per proteggere il pavimento dalle gocciolature di colore. Anche quando affronta il disegno lo fa come questi fossero un insieme di frammenti di una grammatica interiore, la declinazione ripetuta e variata di una lingua che, pur traendo idiomi e tratti dalle note forme espressive delle diverse tradizioni artistiche di Oriente ed Occidente, crea una lingua nuova, quasi un catalogo di simboli e segni, un inventario di oggetti circoscritti e fissati, che cercano nell’incontro tra la mano dell’artista e l’occhio dello spettatore una nuova definizione. La mostra chiude il 26 febbraio 2011.
Arco Fiere Rassegna dell’editoria gardesana “Pagine del Garda” Apertura: da domenica 7 novembre 2010 a lunedì 21 novembre 2011. Casinò Municipale - Mostra del libro e presentazione novità librarie. Mostre Francesco Trentini Apertura: da lunedì 1 novembre 2010 a lunedì 28 febbraio 2011. Palazzo dei Panni - Realizzatore della statua dell’Arciduca Alberto d’Austria (Arco); vari monumenti ai caduti della prima guerra modiale a Calavino, Lasino, Ragoli, Breguzzo e Romarzollo. Info: 0464.583653 0464.573869 - www.galleriacivinca-arco.it - galleriacivica@comune. arco.tn.it - museo@comune.rivadelgarda.tn.it. Mostre La grande guerra sull’Altissimo Apertura: da domenica 7 novembre 2010 a lunedì 21 novembre 2011. Casinò Municipale - Mostra fotografica. Mostre Vivere altrove Apertura: da domenica 7 novembre 2010 a lunedì 21 novembre 2011. Casinò Municipale - Storie di migranti nel Basso Sarca Trentino. Mostra multimediale. Mostre Paesaggi di guerra Apertura: da sabato 13 novembre 2010 a domenica 9 gennaio 2011. Spazio Casa Collini - La mostra, a cura del Museo Storico della Guerra di Rovereto e realizzata dal MAG in collaborazione con l’Associazione “Il Sommolago” presenta immagini del territorio attraversato dalla distruzione del primo conflitto mondiale e della successiva prima ricostruzione (documentazione fotografica di Arco e Valle di Ledro). Info: 0464.583653 - 0464.573869 www.galleriacivinca-arco.it - galleriacivica@comune.arco.tn.it - museo@comune.rivadelgarda.tn.it. Mostre L’ORA BLU. IL RACCONTO DEGLI INSETTI Apertura: fino a giovedì 31 marzo 2011. Museo Civico. Info: 0464452800 - www.museocivico.rovereto.tn.it. Mostre CINEMAMUSEO - LAST BUT NOT LEAST Apertura: fino a domenica 9 gennaio 2011. Museo Civico - Sala convegni Museo. Selezione di opere cinematografiche in lingua italiana ed in lingua originale. Prenotazione richiesta. Mart-dom: ore 10 e ore 15.30. Info: 0464-452800 www.museocivico.rovereto.tn.it.
Borgo Valsugana Mostre Spaventapasseri Scarecrow 2010 Apertura: fino a domenica 27 marzo 2011. Arte Sella - La II edizione della mostra Spaventapasseri ospita le creazioni di Enrico Baleri, Chris Bangle, Valerio Cometti, Elio Fiorucci, Ruggero Giuliani e Tobia Scarpa. Sei artisti e designer, personalità nel campo della moda e dell’architettura che hanno abbandonato il proprio abituale terreno di lavoro e accolto la sfida di reinterpretare uno dei più semplici artefatti della tradizione contadina. Lo spaventapasseri. Ingresso libero. Ma-sa 10-12; do 15.30-18.30. Lunedì chiuso. Info: 3473841307 www.artesella.it - www.lacasadeglispaventapasseri.net. Mostre Un punto più del diavolo Apertura: fino a venerdì 17 dicembre. Spazio Klien, Piazza Degasperi 20 - Eccellenza e curiosità della filatura e tessitura femminili. Dal martedì al sabato: 10-12 e 1619. Domenica ore 10-12. Biblioteca Tel. 0461 754052 - sistemaculturale@biblio.infotn.it - www. valsuganacultura.it.
Calliano Mercati mercatino delle pulci e delle cose antiche Ogni quarto sabato del mese. Piazza Italia e via A. Valentini. Dalle 7.30 alle 18.
Cognola Mostre la montagna da sotto: dialoghi tra città e montagna Apertura: da giovedì 2 a martedì 14 dicembre. Biblioteca Argentario “Lascia che parli il vento” Mostra bibliografica sui monti e le città. Lun-Ven: 15-19; Sab e dom: 1019, mercoledì 8 dicembre 10-19. www.trentinocultura.net.
Comano Terme Mostre ANNA MARIA TARGHER: Art ness Apertura: da mercoledì 26 maggio 2010 a domenica 16 gennaio 2011. Grand Hotel Terme - Con questa esposizione Annamaria Targher sembra indagare il nesso tra le strutture preposte a determinate azioni e la capacità d’interpretazione delle stesse da parte dell’arte, se non (più in generale) l’interesse normale e ascritto dell’arte per la vita dell’uomo, il suo svolgimento, i ritmi: veri e propri rituali. A cura di Hans Jörg Gruber. Dalle 15 alle 19. Info: Tel. 0465 701421 - info@ ghtcomano.it - www.annamariatargher.it.
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trentinomostre Drena Mostre Castello di Drena Mostra permanente. Mostra permanente di reperti archeologici.
Isera Mostre PRESEPIO BIANCO “IN CANDOR DI NEVE” dell’artista toscana Margherita Pavesi Mazzoni Apertura: da lunedì 6 dicembre 2010 a domenica 9 gennaio 2011. Mostra allestita nell’androne di Palazzo Vannetti - sede della Cassa Rurale. Orari: 08-13 e 14.3017.30, tutti i giorni della settimana. Info: 0464/485485.
Mattarello Mostre la montagna da sotto: dialoghi tra città e montagna Apertura: da giovedì 2 a martedì 14 dicembre. Centro San Vigilio “Lascia che parli il vento” Mostra bibliografica sui monti e le città. Lun-Ven: 15-19; Sab e dom: 1019, mercoledì 8 dicembre 10-19. www.trentinocultura.net. Mostre mostra presepi Apertura: da sabato 18 dicembre 2010 a giovedì 6 gennaio 2011. Chiesetta di S. Vigilio, (adiacente all’omonimo Centro) - L’Associazione Italiana Amici del Presepio, sezione di Trento, presenta la mostra dei presepi. Per chi volesse partecipare deve contattare l’Associazione. Inaugurazione 18 dicembre alle 17 in Piazza Perini. 14.30-19; le domeniche 19, 26 e 2 gennaio anche la mattina 10-12. Info: 0461945110.
Nogaredo Mostre natale con le renne di nonna Donatella Apertura: da sabato 4 a lunedì 13 dicembre. Palazzo Candelpergher - Laboratorio per famiglie sabato e domenica 15-19. Il 6 gennaio 2011 premiazione del concorso “Una renna per Babbo Natale”. Giorni feriali 16-19, giorni festivi 15-19.
Ossana Mostre presepi Apertura: da sabato 4 a domenica 5 dicembre. Più di 100 presepi in mostra. Dalle 14 alle 18. Info: Tel. 0463.901280 - sole@valdisole.net.
Piedicastello Mostre STORICAMENTE ABC Mostra permanente. Galleria di Piedicastello - Le Gallerie di Piedicastello riaprono al pubblico con
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un percorso espositivo attraverso il quale si racconta la storia del Trentino e delle sue comunità con linguaggi diversi e originali. Dalle 9 alle 18. Chiuso il lunedì. Info: Tel. 0461-230482 - www.museostorico.tn.it. Mostre PARTONO I BASTIMENTI Apertura: da sabato 18 dicembre 2010 a domenica 27 febbraio 2011. Gallerie - Una mostra per rivivere l’epopea dell’emigrazione italiana nelle due Americhe. Ingresso libero . Mart-dom: 9-18. Lun. chiuso. Tel. 0461/261015 - 221309 - info@ mitoeventi.it - www.mitoeventi.it.
Pracorno Mostre MOSTRA SUI DIRITTI UMANI Apertura: da sabato 27 novembre 2010 a lunedì 28 febbraio 2011. Mulino Ruatti - L’allestimento propone scatti di artisti e fotografi provenienti da tutto il pianeta, realizzati da chi da sempre lavora sul tema dei diritti umani e la loro storia. Immagini che sono state raccolte in un volume-catalogo. Ingresso è gratuito.. Sabato e domenica: 9-12 e 14.30-17. Prenotazione per gli altri giorni: 345.2147817.
Riva del Garda Mostre Percorrendo i Forti dell’Alto Garda Apertura: da venerdì 25 giugno a venerdì 31 dicembre. MAG Progetto Museo dell’Alto Garda. Info: Tel. 0464 554444 - info@gardatrentino. it - www.gardatrentino.it. Mostre Paesaggi di guerra Apertura: da sabato 13 novembre 2010 a domenica 9 gennaio 2011. Museo - La mostra, a cura del Museo Storico della Guerra di Rovereto e realizzata dal MAG in collaborazione con l’Associazione “Il Sommolago” presenta immagini del territorio attraversato dalla distruzione del primo conflitto mondiale e della successiva prima ricostruzione (documentazione fotografica di Arco e Valle di Ledro). Info: 0464.583653 - 0464.573869 www.galleriacivinca-arco.it - galleriacivica@comune.arco.tn.it - museo@comune.rivadelgarda.tn.it. Mostre Mostra fotografica Apertura: da sabato 13 novembre 2010 a domenica 9 gennaio 2011. Museo La Rocca - Paesaggi di guerra. Mostre Renzo Gandini Apertura: da sabato 20 novembre a mercoledì 8 dicembre. Galleria Civica Craffonara - Opere personali e di Renzo Gandini.
Mostre FrAnco Chiarani Apertura: da sabato 20 novembre a mercoledì 8 dicembre. Galleria Craffonara - Il titolo della mostra è “Gesti e sensazioni.. per Andrea”, il nome del figlio recentemente scomparso in un’escursione alpinistica in Estremo Oriente. La mostra sarà presentata da Renzo Francescotti, critico che si è già occupato di Chiarani includendolo nel suo libro “Bottega d’artista.
li e visibile a partire dal 20 aprile 2010, riprende idealmente le mosse dal precedente percorso in titolato “Aniconica. Astrazione, segno, gesto e materia dagli anni Cinquanta ad oggi”, e si spinge fino alle ricerche più attuali della scena contemporanea internazionale, presentando una serie di opere di recente acquisizione. Mar/Dom dalle 10 alle 18. Ven dalle 10 alle 21. Lunedì chiuso. Info: www.mart.trento.it.
Mostre “DEL POSTO, la montagna e la sua gente” Apertura: da giovedì 2 dicembre 2010 a martedì 15 febbraio 2011. Astoria Park Hotel - Mostra fotografica di Michele Miorelli. Info: Tel: 0464.554444 - www.gardatrentino.it - info@gardatrentino.it.
Mostre Musei nel XXI secolo: Idee Progetti Edifici Apertura: fino a domenica 2 gennaio 2011. MART, corso Bettini 43 - una mostra dell’Art Centre Basel. Info: 0464-452253, e-mail: cultura@comune.rovereto.tn.it - www. comune.rovereto.tn.it.
Mostre III edizione premio Cesare Malossini Apertura: da sabato 11 dicembre 2010 a venerdì 7 gennaio 2011. Galleria Craffonare - Mostra di pittura e grafica. Info: Tel: 0464.554444 www.gardatrentino.it - info@gardatrentino.it.
Rovereto Mostre Casa Depero Apertura: da sabato 17 gennaio 2009 a venerdì 31 dicembre 2010. Via Portici 38. Casa d’Arte Futurista Depero, il primo e unico museo futurista d’Italia, nato da una originalissima visione di Fortunato Depero negli anni Cinquanta del ’900. Mostra permanente. Mart/ Dom 10-18. Lunedì chiuso. Info: 800-397760 / 0464-431813. Mostre OPERE DI FORTUNATO DEPERO Mostra permanente. Mart - Rovereto, Corso Bettini, 43. Dalle 10 alle 18. Chiuso il lunedì. Info: Tel. 0464 438887. Mostre LE COLLEZIONI. DAL DATO AL PENSATO Mostra permanente. MUSEO CIVICO, Borgo Santa Caterina. Dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18. Lunedì chiuso. Info: Tel. 0464-439055. Mostre l’ora blu Apertura: da venerdì 19 marzo a venerdì 31 dicembre. MUSEO CIVICO, Borgo Santa Caterina - Il racconto degli insetti, mostra temporanea. Dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18. Lunedì chiuso. Info: Tel. 0464-439055. Mostre Tendenze e controtendenze Apertura: fino a venerdì 31 dicembre. Mart - ll nuovo allestimento della Collezione Permanente del Mart, curato da Gabriella Bel-
Mostre Mario Botta. Architetture 1960-2010 Apertura: fino a domenica 23 gennaio 2011. Mart, corso Bettini 43 - Direzione scientifica Gabriella Belli. Progetto di Mario Botta. Info: 0464-452253, e-mail: cultura@comune.rovereto.tn.it - www. comune.rovereto.tn.it. Mostre The Panza Collection Apertura: fino a domenica 27 febbraio 2011. Mart, corso Bettini 43 - Conceptual Art. Progetto di Giuseppe Panza di Biumo. Info: 0464452253, e-mail: cultura@comune. rovereto.tn.it - www.comune.rovereto.tn.it. Mostre Dana Schutz Apertura: fino a domenica 9 gennaio 2011. Mart, corso Bettini 43 Contemporanea a cura di Gabriella Belli e John Hutchinson, in collaborazione con: Dublin, The Douglas Hyde Gallery, Trinity College. Info: 0464-452253, e-mail: cultura@comune.rovereto.tn.it - www.comune.rovereto.tn.it. Mostre Fiume: la promessa di una rivoluzione Apertura: da domenica 21 novembre a venerdì 31 dicembre. Museo Storico Italiano della Guerra. Da mart a dom: 10-18. Chiuso festivi. Info: 0464 438100. Mostre Maurizio Boscheri Apertura: da sabato 27 novembre 2010 a sabato 15 gennaio 2011. Biblioteca civica G. Tartarotti di Rovereto, presso il polo museale del Mart - La mostra personale, che si intitola “Mimesi, repertorio simbolico del mondo naturale”, si basa su una nuova concezione di figurazione non interessata alla resa fedele del dato reale bensì all’attribuzione di un significato altro al soggetto rappresentato, quasi sempre un animale esotico. Da lunedì a sabato 9-22. Info: www.maurizioboscheri.it
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Le nuove proposte dell’arte italiana
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info@maurizioboscheri.it tel. 0471 818233 cell. 349 5654485. Mostre Modigliani Scultore Apertura: da sabato 18 dicembre 2010 a domenica 27 marzo 2011. MART, corso Bettini 43 - Progetto ideato Gabriella Belli con il supporto di un comitato curatoriale coordinato da Flavio Fergonzi e Alessandro Del Puppo di cui fanno parte Brigitte Léal Schmidt, Kenneth Wayne. Info: 0464-452253, e-mail: cultura@comune.rovereto. tn.it - www.comune.rovereto.tn.it.
Rovereto Mostre Iras Baldessari Apertura: fino a giovedì 20 gennaio 2011. Studio 53 Arte di Roberto Pizzini, corso Rosmini 53/5 - 77 disegni di Rovereto e Trento a cura di Maurizio Scudiero. Mart-sab: 16-19. Info: 0464 480547 - 333 9624560 - 53arte@virgilio.it. Mostre NOBEL NEGATI ALLE DONNE DI SCIENZA. TRA PENSIERO MASCHILE E PENSIERO FEMMINILE Apertura: da mercoledì 1 dicembre 2010 a domenica 13 marzo 2011. Palazzo Alberti, corso Bettini, 41 - Mostra temporanea Museo Civico, CIMeC, MART, Museo della Guerra. Mart-dom: 9/12 e 15/18, lunedì chiuso. Info: tel. 0464-452253, e-mail: cultura@comune.rovereto.tn.it - internet: www.comune.rovereto.tn.it. Mostre Compagni di viaggio Apertura: da mercoledì 1 dicembre 2010 a domenica 6 marzo 2011. Casa Depero, via Portici, 38 - Tullio Crali futurista. A cura di Nicoletta Boschiero. Mart-dom: 10-18, lunedì chiuso. Info: tel. 0464-452253, e-mail: cultura@ comune.rovereto.tn.it - internet: www.comune.rovereto.tn.it.
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Ruffrè Mostre PRESEPI NEI MASI DI RUFFRE’ -MENDOLA Apertura: da lunedì 20 dicembre 2010 a lunedì 31 gennaio 2011. Itinerario tra i caratteristici presepi allestiti nei vari masi del paese. Possibilità di effettuare il percorso in carrozza, su prenotazione al cell. 335 434161 (Massimo). I primi giorni di gennaio si terrà una fiaccolata attorno ai presepi di Ruffrè-Mendola accompagnati dai pastori e zampognari . Info: Pro Loco Ruffré -Mendola tel. 0463 870027.
Tesero Mostre mostra di presepi Apertura: da domenica 5 dicembre 2010 a mercoledì 9 novembre 2011. Casa Jellici e i presepi nelle corte. Presepio a grandezza naturale in Piazza Cesare Battisti.
Trento Fiere Mercatino di Natale Apertura: da sabato 20 novembre a giovedì 23 dicembre. Piazza Fiera - le casette di legno avvolgeranno la città in una magica atmosfera, con le luci, la musica, le decorazioni, i prodotti artigianali dal sapore antico, con le golosità enogastronomiche e il vin brulè. Info: www.apt.trento.it. Fiere Bollicine su Trento Apertura: da giovedì 25 novembre a lunedì 13 dicembre. Palazzo Roccabruna - Incontri e suggestioni con sua eccellenza il Trentodoc. Tre settimane di degustazioni, approfondimenti, abbinamenti in compagnia del Trentodoc. Ore 18. Tel: 0461 887101. Mercati mercatino dei gaudenti Apertura: fino a venerdì 31 dicembre. Ogni secondo sabato del mese. Piazza Garzetti. Mercatino che propone oggetti usati, bigiotteria, libri e fumetti, collezionismo, artigianato hobbistico, creazioni artistiche, chincaglieria,
e sale della galleria d’arte Il Cenacolo s’animano di voci nuove, freschissime sul panorama artistico italiano, che portano in dote l’estrosità della loro passione e l’entusiasmo dei loro vent’anni e presentano nel capoluogo trentino una raffinata antologia di saggi che già da tempo hanno catturato l’attenzione del pubblico milanese, grazie alla lungimirante attenzione del loro mentore, il gallerista Enzo Cannaviello. Andiamo a conoscere i protagonisti della collettiva “Anni dieci”, in mostra presso la galleria d’arte Il Cenacolo fino all’8 gennaio 2011. Il mondo di Gabriele Brucceri (1982) è impalpabile esperienza cromatica di toni e bagliori, dove il colore di cieli e nubi giocano con i volti di savi e fanciulli; trapelano ombre che paiono occhi, e barbe che sono di nebbia, nel dolce posarsi di nuvole e sguardi. Umberto Chiodi (1981) ha un tratto che parla un poco tedesco: si sente il duro grafismo del Dürer, così preciso nel segno d’inchiostro. Non sai mai chi incontri nei quadri di Stefano Cumia (1980): vibrante e fulgente è il colore delle sue tele, in costante dialogo con le forme e la gente. Tamara Ferioli è pura poesia, che parla con foglie o pietre di fiume, nel gesto dell’uomo che muove una mano, nella lenta teoria di ogni creatura. Sono istantanee rubate le piccole, pregiate pitture di Tommaso Gorla (1981), mondi suggestivi eppure imperscrutabili. Le miniature di Silvia Idili (1982) sono gemme preziose, lucenti smalti dai colori lividi e puri; sogni o visioni di spazi infiniti parlano al cuore di chi guarda sedotto. Tiziano Martini (1983) predilige il colore, lo nutre, lo elabora, lo esalta oltre la forma, oltre il pensiero, tracciando percorsi vertiginosi, grovigli materici che liberi scelgono l’esatta incidenza: astratte concezioni o nitidi profili, sempre sottostando al capriccio cromatico. Anche Enrico Minguzzi (1981) sceglie il colore come interlocutore prediletto, che qui diventa non più protagonista, bensì pretesto per indagini luminose. Ulteriore proposta di rielaborazione coloristica ce la offre Marta Sesana (1981), la cui demiurgica inclinazione per la plastica genera personaggi generosi che si animano con gioiosa vivacità, gioconde nella loro sostanza. Ettore Tripodi (1985), mano superba nel disegno, è un po’ Piero della Francesca e un po’ De Chirico; guarda a loro con attenta curiosità, fino a farli suoi, in un labirintico intreccio di città e luoghi, corpi e pulsioni. Chiara Radice
trentinomostre curiosità.. Dalle 8 alle 17. Info: Tel. 800.017615. Mostre Icone russe Ogni secondo venerdì del mese. Cappella ecumenica di via Alfieri 13. Organizza il Gruppo “Amici di Padre Nilo”, costituitosi in ricordo di don Ezio Cadonna, spentosi a Trento nel 1997 dopo un’esistenza al servizio del dialogo ecumenico tra le chiese d’oriente e d’occidente, anche attraverso l’iconografia. Orario: 15-19, ingresso libero. Info: tel. 0461-891320. Mostre Sulle ali dorate Mostra permanente. Castello del Buonconsiglio - Capolavori dalla collezione di scultura lignea del Castello del Buonconsiglio. Dalle 9.30 alle 17. Chiuso il lunedì. Info: Tel. 0461-492840/233770 www.buonconsiglio.it. Mostre maestri trentini tra ’800 e ’900 Mostra permanente. Palazzo delle Albere - Collezione permanente del XIX secolo - Il Mart di Trento presenta la collezione permanente con le opere dell’Ottocento e inizio Novecento. Dalle 10 alle 18. Chiuso il lunedì. Info: Tel. 0461/234860 - 800/397760 - www. mart.trento.it. Mostre Sezione archeologica e Lapidario Mostra permanente. Castello del Buonconsiglio - La sezione delle collezioni della preistoria, romanità e Alto Medioevo e il lapidario con le iscrizioni romane. Dalle 9.30 alle 17. Chiuso il lunedì. Info: Tel. 0461-492840/233770 - www. buonconsiglio.it. Mostre da hayez a boccioni Mostra permanente. MartTrento, Palazzo delle Albere - “Collezione permanente del XIX secolo”.Dalle 10 alle 18. Chiuso il lunedì. Info: Tel. 0461.234860. Mostre florenzo galaverna Mostra permanente. Atelier d’arte “La Nicchia”, via Manci 67. Mostre VELIVOLI STORICI Mostra permanente. Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni - Prestigiosa collezione permanente di 23 velivoli storici, nove dei quali unici al mondo. Dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18. Chiuso il lunedì. Info: Tel. 0461-270311 - www. mtsn.tn.it. Mostre TRIDENTVM. LA CITTÀ SOTTERRANEA Mostra permanente. Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas Piazza C. Battisti. Nel sottosuolo del centro storico di Trento vive
l’antica Tridentum romana. Con visione in 3D del video multimediale “Dentro Trento”, viaggio tridimensionale a ritroso nel tempo. Dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 17.30. Chiuso il lunedì. Info: Tel. 0461 230171 - www.trentinocultura.net/archeologia.asp.
presenta le sue recenti opere letterarie (“Il Clero nero” e “Gengis Khan e la Sacra Sindone”) insieme ad icone di sua creazione. Inaugurazione il 3 dicembre ore 17.30. Esposizione tutti i giorni 10-12 e 15.30-18.30. almamariapedron@alice.it.
Mostre collezioni permanenti Mostra permanente. Museo Diocesano Tridentino - Palazzo Pretorio - Le collezioni permanenti sono state riallestite con alcune interessanti variazioni al tradizionale percorso espositivo e arricchite con l’opera il “Sacrificio di Gedeone” di Francesco Fontebasso (Venezia 1707 - 1769). Il dipinto trafugato nel 1978 dalla Chiesa dei Santi Pietro e Andrea di Povo e ritrovato solamente nel 1995, è entrato ora a far parte delle raccolte del Museo Diocesano Tridentino. Dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18. Info: Tel. 0461-234419 - press. diocesanotridentino@gmail.com.
Mostre APPUNTI DI VIAGGIO: 20 artisti per Renato Pancheri Apertura: da sabato 11 a venerdì 24 dicembre. Area archeologica di Palazzo Lodron, Piazza Lodron, 31 - “Appunti di viaggio” si può intendere in senso stretto come annotazioni personali di qualsiasi viaggio ma più ampiamente come il viaggio che ogni artista viene a svolgere nel corso della propria vita. Orario di apertura: da martedì a domenica 10-12; 16-19. Sopr.archeologica@provincia.tn.it - www.trentinocultura.net/ archeologia.asp.
Mostre Mito, allegoria e natura Apertura: fino a lunedì 10 gennaio 2011. Palazzo Trentini ospita circa 40 opere di tre artisti vissuti a cavallo del Novecento: Luigi Bonazza, Josef Maria Auchentaller, Artur Nikodem. Ingresso libero. Lunsab 10-18. In via eccezionale a dicembre la mostra rimarrà aperta anche nelle domeniche 12 e 19 con lo stesso orario. Mostre Paolo Tomio Morfologie luminose Apertura: da sabato 2 ottobre 2010 a martedì 11 gennaio 2011. Grand Hotel Trento, Via alfieri 1: La ricerca di Paolo Tomio sviluppa le potenzialità delle tecnologie digitali per elaborare opere caratterizzate da forme derivanti dalla geometria. In Morfogenesi luminose le forme astratte che crescono nello spazio, spesso lo debordano, in modo spontaneo e imprevedibile. Mostre Gustav Metzger. Decades 1959-2009 Apertura: da venerdì 8 ottobre 2010 a domenica 16 gennaio 2011. Fondazione Galleria Civica - Per la prima volta in Italia, la più ampia mostra personale mai realizzata dedicata ai cinquant’anni di attività di Gustav Metzger (Norimberga, Germania 1926). Una serie di opere, selezionate dall’artista per gli spazi della Fondazione, ripercorrerà le tappe salienti della sua ricerca, attraverso i temi e le metodologie del suo fare arte, dal 1959 a oggi. Ingresso gratuito. Mart - dom 10-17, lun chiuso. Tel: 0461 985511. Mostre Salvo - Universo a colori Apertura: da giovedì 14 ottobre a sabato 4 dicembre. Studio d’arte
inaugurazione
Sito archeologico Palazzo Lodron Piazza Lodron 31 - 38100 Trento
Raffaelli: una trentina di lavori, tra dipinti ad olio su tela e su carta. Sono le sue opere consuete, fatte di una figurazione cromaticamente esplosiva, di un segno forte ed evidente.. Mostre Anni dieci Apertura: da venerdì 22 ottobre a sabato 4 dicembre. Galleria d’arte Il Cenacolo- via Gorizia,11: nuovo movimento artistico formato da undici giovani artisti ( tutti ventenni) nato a Milano ed in rapidisssima evoluzione; la mostra precede di una settimana la importante presentazione presso il Ministero della Cultura di Sofia. Tel: 0461 934017. Mostre Neboj?a Despotovi? Velvet Glove Apertura: da sabato 13 novembre 2010 a sabato 29 gennaio 2011. Arte Boccanera Contemporanea - Personale di Neboj?a Despotovi? “Velvet Glove”, prima mostra del giovane artista serbo nei propri spazi. Mart- sab 11-13 / 16-19; dom, lunedi e festivi su appuntamento. T/F 0461 984206 - cell. 340 5747013 - arteboccanera@gmail.com - www. arteboccanera.com. Mostre INCISORI TRENTINI TRA ’800 E ’900 Apertura: da sabato 27 novembre 2010 a sabato 12 febbraio 2011. Galleria d’Arte Il Castello e lo Studio Bibliografico Adige. Studio Bibliografico Adige: lun-sab 9.30-12 e 15.30-19 (lun mattino chiuso). Galleria d’Arte Il Castello: lun-sab 10-12.30 e 16-19.30 (lun mattino chiuso). Info: tel: 0461-090223. Mostre Alma Maria Pedron Apertura: da venerdì 3 a venerdì 10 dicembre. Cave des Artistes,Via Belenzani, 37 - Alma Maria Pedron
Mostre DONALD BAECHLER: Girls, Girls, Girls Apertura: da martedì 14 dicembre 2010 a sabato 26 febbraio 2011. Studio d’arte Raffaelli inaugura la mostra personale di Donald Baechler dal titolo “Girls, Girls, Girls”. L’arte americana torna nelle sale di Palazzo Wolkenstein; una ventina di lavori inediti realizzati appositamente per questa esposizione dall’artista newyorkese. Lun-sab 10/13 e 16/19.30. Info: 0461 982595 - studioraffaelli@tin. it - www.studioraffaelli.com. Mostre HIDDEN PLACE TEMPORARY ART GALLERY Apertura: da domenica 19 dicembre 2010 a sabato 15 gennaio 2011. Corso Tre Novembre 72 - Germano Wolf propone una nuova emozione artistica. Gli artisti che hanno voluto aderire al progetto sono Andrea Bombardelli, Roberto Gamberoni, Valentina Gottardi, Elena Negriolli Ugel e Fabrizio Nulli. Per due mesi esporranno, assieme a Wolf, opere che spaziano dalla pittura alle video installazioni, dalle fotografie polaroid alle stampe digitali. Orari: lun - sab 10-19. Info: 349 7447668 - info@gwenornothing.com - germanowolf70@gmail.com.
Trento Mostre la montagna da sotto: dialoghi tra città e montagna Apertura: fino a domenica 12 dicembre. Sala Foyer, Centro Santa Chiara - Montagne di città. Fotografia e memoria. Fotografie di Giulio Malfer. Lun-Ven: 15-19; Sab e dom: 10-19, mercoledì 8 dicembre 10-19. www.trentinocultura.net.
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trentinoappuntamenti
Dicembre: Chiudiamo l’anno in allegria
A
rriva dicembre e l’aria si fa più frizzante. L’avvicinarsi delle festività natalizie fa venire voglia di prendersi finalmente un po’ di
tempo per sé, magari per andare ad assistere ad uno spettacolo teatrale o ad un concerto indimenticabile. Due passi in uno dei tanti Mercatini
di
Natale che oramai arredano il dicembre
trentino: occasioni di regalo, allegria e vin brulé. Ogni località trentina ha la sua attrattiva particolare. Rovereto, ad esempio, tanto per citarne una, propone l’accoppiata con la splendida mostra del Mart
dedicata ad Amedeo Modigliani. Tante e variegate anche le proposte per chi ama la danza: a Trento sarà possibile vedere una serie
Il capolavoro di Chajkovskij
L
o Schiaccianoci è un balletto con musiche di Pëtr Il’ic Chajkovskij, il quale seguì minuziosamente le indicazioni del coreografo Marius Petipa e, in seguito, quelle del suo successore Lev Ivanov. Il balletto, commissionato dal direttore del Teatro di Mosca su richiesta specifica dei regnanti russi. La storia deriva dal racconto Schiaccianoci e il re dei topi di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann (1816). Pëtr Il’ic Chajkovskij compose le musiche del balletto tra il 1891 e il 1892. La prima rappresentazione, che si tenne insieme alla prima dell’opera Iolanta dello stesso Chajkovskij, ebbe luogo il 18 dicembre 1892 presso il Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, Russia. Fu condotta interamente dal compositore italiano Riccardo Drigo e coreografata dal ballerino russo Lev Ivanov: questa esecuzione tuttavia non riscosse successo. Tra gli interpreti di questa prima esecuzione spiccano l’italiana Antonietta Dell’Era, nel ruolo della Fata Confetto, il russo Pavel Gerdt, Olga Preobrajenska e il giovane Nicolaj Legat. Da ricordare che il ruolo di Clara era interpretato da una bambina della scuola di ballo del teatro Teatro Mariinskij. La suite che derivò dal balletto divenne molto popolare nell’ambiente dei concerti, tanto che lo stesso Chajkovskij decise di estrarne sette movimenti.
impressionante di spettcoli: dalla Vertigo Dance Company, all’Hungarian State Ballet all’immortale
è di Geppy Gleijeses che sarà in scena con Lello
“Schiaccianoci”
Arena e Marianella Bargilli.
chaikovskiano.
Per la musica, domenica 12 dicembre, all’auditorium
Dopo un novembre denso
del Mart a Rovereto, si esibirà il virtuoso violinista
di appuntamenti teatrali, il mese di dicembre riduce
Stefan Milekovich in concerto per il Sud
gli incontri, in attesa di “esplodere” con l’anno
Sudan. Organizza l’Associazione Mbili. Milenkovich
nuovo. Il 2 dicembre al Teatro Cuminetti continua la
sarà accompagnato dalla brava pianista Srebrenka
Stagione Trento Oltre promossa al Portland. In scena la
Polljak.
Compagnia Balleto Civile/Fondazione Teatro Due, che
Mercoledì 8 dicembre, ore 16.30, al Teatro Valle dei
allestirà il lavoro Col
sole in fronte ideazione
Laghi di Vezzano, debutto dello spettacolo tratto dalle
e drammaturgia di Maurizio Camilli, qui anche in veste
filastrocche di Rodari e Dickens.
di interprete assieme ad Ambra Chiarello. da giovedì 9
Per la comicità, con “Aria Precaria” torna il duo
dicembre a domenica 12, all’Auditorium Il teatro Stabile
comico più famoso d’italia. Sotto la regia di Leo
di Calabria presenta “Lo Scarfalietto” (lo scaldaletto)
Muscati, Ale
scritto da Eduardo Scarpetta. L’adattamento e la regia
sabato 4 dicembre all’Auditorium di Trento.
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& Franz daranno il meglio di sé
trentinoappuntamenti 1 mercoledì
Danza SPECIALE CAPODANNO LADO Trento. Ore 16. Teatro Auditorium - National Folk Dance Ensemble of Croatia. Direttore Ivana Lu?ic, direttore artistico Ivan IvancCan, direttore musicale Dra?en KurilovcCan. Info: 0461/213834 . Opera lirica IL RATTO DAL SERRAGLIO Trento. Ore 18. Teatro Sociale - di W.A. Mozart. Nuova produzione del Centro Servizi Culturali Santa Chiara, Istituti superiori. Info: 0461/213834 . Opera lirica IL RATTO DAL SERRAGLIO Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale - di W.A. Mozart. Nuova produzione del Centro Servizi Culturali Santa Chiara, Istituti superiori. Info: 0461/213834 . Teatro avevo un bel pallone rosso Trento. Ore 20.30. Teatro Cuminetti - TSB Teatro Stabile di Bolzano, di Angela Dematté, regia Carmelo Rifici, con Andrea Castelli, Angela Dematté. Info: 0461/213834 .
2 giovedì Cultura Uomini che parlano d’amore. Incontro pubblico sulla violenza di genere Villazzano. Ore 20.30. Villa de Mersi, Via della Villa 6 - Con Beppe Pavan, Gruppo “Uomini in Cammino” di Pinerolo e Associazione “Maschile Plurale”. Presenta PierGiorgio Rauzi. Info: tel. 0461 884220 - email: infocultura@comune.trento.it - sito: www.trentocultura.it. Cultura AMBIENTE E MONTAGNA Rovereto. Ore 17. Palazzo Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto - Cambiamenti climatici e Permafrost delle Alpi con Giorgio Zampedri e Roberto Seppi. Accademia Rov. Agiati. Info: 0464-452253, e-mail: cultura@ comune.rovereto.tn.it - www.comune.rovereto.tn.it. Cultura Presentazione libro Rovereto. Ore 17. Sala convegni Museo Civico - “Elogio di Calde-
Cultura la montagna da sotto: dialoghi tra città e montagna Mattarello. Ore 20.30. Centro San Vigilio, Sala Polivalente - Roland Larcher “Verticalità nei dintorni cittadini”.www.trentinocultura.net. Teatro COL SOLE IN FRONTE Trento. Ore 21. Teatro Cuminetti - (Trentooltre) Balletto Civile / Fondazione Teatro Due, ideazione, drammaturgia e scene Maurizio Camilli scrittura fisica e messa in scena Michela Lucenti con Maurizio Camilli e Ambra Chiarello. Info: 0461/213834 . Teatro TE LA CANTO E TE LA DIGO Rovereto. Ore 16 e 21. Auditorium Fausto Melotti - spettacolo teatrale con Poe.Mus A.N.M.I.C.. Info: 0464-452253, e-mail: cultura@comune.rovereto.tn.it - www. comune.rovereto.tn.it. Teatro avevo un bel pallone rosso Mezzolobardo. Ore 21. Teatro S. Pietro - TSB Teatro Stabile di Bolzano, di Angela Dematté, regia Carmelo Rifici, con Andrea Castelli, Angela Dematté. Info: Tel: 0464.554444 - www.gardatrentino.it - info@gardatrentino.it.
3 venerdì Cinema tutti nello stesso piatto Trento. Dalle 17.30. Format, Cineteca Provinciale - Ore 17.30 “La scadenza”; ore 18.30 “La verità sulla carne”; ore 19.45 “Agraria Utopia”; ore 21.45 “Il cibo e la fanciulla”. Cultura Alma Maria Pedron Trento. Ore 17.30. Cave des Artistes,Via Belenzani, 37 - Inaugurazione mostra di Alma Maria Pedron che presenta le sue recenti opere letterarie (“Il Clero nero” e “Gengis Khan e la Sacra Sindone”) insieme ad icone di sua creazione. almamariapedron@alice.it. Cultura TENENTE OTTO KRALICZEK: LA MIA GUERRA TRA TRENTO, PERGINE, GLI ALTIPIANI ED IL PASSO DEL TONALE BorgoValsugana. Ore 20.30. Sala Mercellina Paternolli - La “guerra per immagini” dall’album inedito di un ufficiale austriaco, con brevi cenni relativi all’ultima opera sulle fortificazioni austriache di Valsugana e le più recenti infor-
presentA
, L etA della pietra
,
Cultura AUTUNNO OPERISTICO 2010 R. Wagner: Rovereto. Ore 20.30. Sala conferenze Fondazione Caritro - con CarloTodeschi. Associazione Amici dell’Opera E. Garofalo. Info: 0464452253, e-mail: cultura@comune. rovereto.tn.it - www.comune.rovereto.tn.it.
ron” di Antonio Di Gregorio. Info: 0464-452253, e-mail: cultura@ comune.rovereto.tn.it - www.comune.rovereto.tn.it.
Storie di porfido
Un film di Federico Betta e Alessandro Genovese
venerdì 3 dicembre - ore 20.30 meano di TrenTo
aula Ginnica scuole elementari "de carli", via delle Tre croci, 40 Al termine della proiezione seguirà un dibattito. Interverranno: Simone Caresia, presidente sezione porfido Confindustria Trento Roberto Giovannini, presidente provinciale Asuc Agostino Catalano, coordinatore Sinistra e Libertà del Trentino Francesco Borzaga, presidente emerito WWF Trento Moderatore: Francesco Terreri, l’Adige In collaborazione con il “Comitato Dignità”
mazioni sulla batteria germanica del Capitano Rose a cura di Volker Jeschkeit. Info: tel 0461/754052. Cultura la conoscenza nasce da un incontro Caldonazzo. Ore 20.30. Oratorio, Sala S. Sisto - Il problema delle tossicodipendenze in Valsugana. Interviene: Maurizio Folgheraiter, operatore dell’Associazione “Amici San Patrignano”. Porteranno, inoltre, la loro testimonianza: un operatore della Comunità di San Patrignano, una famiglia e un giovane che ha concluso il percorso in comunità. Cultura l’età della pietra, storie di porfido Meano. Ore 20.30. Aula Ginnica scuole elementari “De Carli”, via delle Tre Croci, 40 - Un film di Federico Betta e Alessandro Genovese. Al termine della proiezione seguirà un dibattito. Interverranno: Simone Caresia, presidente sezione porfido Confindustria Trento; Roberto Giovannini, presidente provinciale Asuc; Agostino Catalano, coordinatore Sinistra e Libertà del Trentino; Francesco Borzaga, presidente emerito WWF Trento; Moderatore: Francesco Terreri, l’Adige. In collaborazione con il “Comitato Dignità”. Cultura Venerdì in punto Borgo Valsugana. Laboratorio dalle 18 alle 19.30. Spazio Klien, Piazza Degasperi 20 - Laboratorio nell’ambito della mostra “Un punto più del diavolo” Eccellenza e curiosità della filatura e tessitura femminili, Lucia d’Amato presenta “La cardatura della lana di pecore del Lagorai e la sua trasformazione in feltro” e Leonia De Giorgio, “La filatura della lana”. Biblioteca Tel. 0461 754052 - sistemaculturale@biblio.infotn.it - www.valsuganacultura.it.
Folklore presepe in movimento Ossana. Dalle 14 alle 18. Chiesa S. Vigilio, sala adiacente: apertura del “presepe in movimento”. Info: Tel. 0463.901280 - sole@valdisole.net. Musica Isabelle Faust e Alexander Melnikov Trento. Alle 20.45. Sala Filarmonica - Stagione 2010 - Isabelle Faust, violino e Alexander Melnikov, pianoforte - B. Bartók Rapsodia n. 2 - R. Schumann Sonata in la min./ magg. (F-A-E) - R. Schumann Romanza op. 94 - B. Bartók Sonata n. 1. Info: Tel. 0461 985244 - info@ filarmonica-trento-it. Musica ALTREMENTI 2010 - SLEGATI LA TESTA Fondo. Dalle 21. Palanaunia - Dalle ore 21 alle 22: inaugurazione mostra e incontro con gli artisti. Dalle ore 22 alle 02: concerto rock con “Peashooter Goes Crazy”, “Five Seasons”, “Geneticka Controla”, “Le Origini della Specie”. Info: Val di Non Kaleidoscopio - elbroilo. kal@gmail.com. Musica Isabelle Faust e Alexander Melnikov suonano Bartók e Schumann Trento. Ore 20.45. Sala Filarmonica - duo formato dalla violinista Isabelle Faust e del pianista Alesxander Melnikov con un programma di sala che prevede la proposta di compozisioni di B. Bartók “Rapsodia n. 2”; R. Schumann “Sonata in la min./magg.(F-A-E)” e Romanza op. 94; B. Bartók “Sonata n. 1”. Un evento che è anche un’occasione unica di ascoltare in Filarmonica una delle più grandi violiniste di questi anni. Info: 0461 985244 e-mail: filartn@tin.it - sito: www. filarmonica-trento.it. Teatro avevo un bel pallone rosso Tesero. Ore 21. Teatro Comunale - TSB Teatro Stabile di Bolzano, di Angela Dematté, regia Carmelo Rifici, con Andrea Castelli, Angela Dematté.
4 sabato Cabaret ALE&FRANZ ’’Aria precaria’’ Trento. Ore 21. Teatro Auditorium - In Aria Precaria i due portano in scena la loro surreale comicità mostrando dieci diversi incontri e altrettante fasi della vita in cui i protagonisti incrociano i propri destini. Info: 0461/213834 . Cultura Presentazione libro Rovereto. MART - presentazione libro “Dolomiti New York” di
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trentinoappuntamenti
Sala per banchetti e cerimonie Trento c/o Aeroporto “G. Caproni” tel. 0461/944999 Annamaria Gelmi e Luisella Savorelli Gorza. Cultura natale con le renne di nonna Donatella Nogaredo. Ore 19. Palazzo Candelpergher - Inaugurazione mostra. Famiglia Romanzo d’infanzia Vezzano. Teatro Valle dei Laghi, Via Stoppani Vezzano - Compagnia Abbondanza Bertoni presenterà una performance di teatro-danza coinvolgente e poetica all’insegna dell’amore in grado di catturare, nonostante il suoi 13 anni di vita, l’attenzione di grandi e piccini.. Tel. 0461 340158. Folklore festival delle meraviglie Santa Massenza. Emozioni, arte cultura nel suggestivo Mercatino delle Meraviglie. Tel. 0461.864400 info@valledeilaghiturismo.it. Folklore presepe in movimento Ossana. Dalle 14 alle 18. Chiesa S. Vigilio, sala adiacente: apertura del “presepe in movimento”. Info: Tel. 0463.901280 - sole@valdisole.net. Folklore ar...riva il natale Riva del Garda. Dalle 15.30 alle 18.30. concerti, musica e animazione itinerante, Teatro Babbo Natale, spettacoli musicali per bambini. Info: 0464 560113 consorziorivaincentro@gmail.com.
Musica Praeter rerum seriem Trento. Alle 20.30. Badia di S. Lorenzo - Praeter rerum seriem, Compositori in controtendenza - Concerti e lezioni concerto sull’evoluzione della musica sacra per coro fra tradizione e innovazione - Concerto di musica sacra per coro Gruppo vocale Concentus Clivi, Direttore Davide Lorenzato. Info: www.concentusclivi.it - info@concentusclivi.it - Tel. 0461 1862002. Musica ALTREMENTI 2010 - SLEGATI LA TESTA Fondo. Dalle 21. Palanaunia - Dalle 22 alle 02 concerto rock con “Outdoor”, “Bed and Breakfast”, “Little Taver & His crazy Alligators”. Info: Val di Non Kaleidoscopio elbroilo.kal@gmail.com. Musica Sinatra Tribute - New York, New York Arco. Ore 17.30. Piazza Battisti. Info: Tel: 0464.554444 - www.gardatrentino.it - info@gardatrentino.it. Musica Coro Novo Spiritu Baselga di Piné. Concerto. Info: 0461-557028 . Per i più piccoli Peter Pan Trento. Ore 15.30 e 17.30. Teatro S. Marco - Spettacolo di teatro di figura e d’attore di Lino Terra e Renato Patarca, tratto da J.M. Barrie. Info: 0461/213834 .
Per i più piccoli LA CASA DI BABBO NATALE Riva del Garda. Dalle 14 alle 18.30. Rocca. Info: Tel: 0464.554444 - www.gardatrentino.it - info@gardatrentino.it. Per i più piccoli LA ROBOTICA È UN GIOCO DA RAGAZZI Borgo Santa Caterina. Martdom: ore 10 e 0re 15.30. Museo Civico - Attività guidate per bambini dai 5 agli 8 anni al LEC (Lego Education Centre) del Museo. Info: 0464-452800 - www.museocivico.rovereto.tn.it. Per i più piccoli Le quattro stagioni Tione di Trento. Ore 15. Teatro Comunale - “A teatro con mamma e papà”, spettacolo di Angelo Facchetti. Per i più piccoli Laboratorio: “Ciuffolmacinando facciamo i biscotti al miele” Baselga di Piné. Laboratorio per bambini dai 7 ai 12 anni. Info: 0461-557028 . Teatro CHI GRATTA E CHI VINCE Pergine. Ore 20.30. Teatro Oratorio - di Silvana Carlin, Filodrammatica “A.C.S. Punto 3” di Canale di Pergine. Info: 0461 237352 - info@ cofas.it - www.cofas.it. Teatro EL FANTASMA DEL PORO PIERO Telve Valsugana. Ore 20.45. Teatro Parrocchiale - di C. Vittici, Filodrammatica di Telve. Info: 0461 237352 - info@cofas.it - www. cofas.it. Teatro LE ME TOCCA TUTTE Povo. Ore 21. Teatro “Concordia” di Loredana Cont, Filo “S. Ermete” di Calceranica. Info: 0461 237352 - info@cofas.it - www.cofas.it. Teatro LA CENA DEI CRETINI Civezzano. Ore 20.45. Teatro Comunale “Luigi Pirandello” - di Francis Veber, traduzione Filippo Ottoni, Filodrammatica di Laives. Info: 0461 237352 - info@cofas. it - www.cofas.it. Teatro SINDBAD IL MARINAIO Avio. Ore 20.45. Teatro Parrocchiale - di Erri De Luca “T.I.M. - Teatro Instabile Meano”. Info: 0461 237352 - info@cofas.it - www. cofas.it.
Sala riunioni - Sala Banchetti TRENTO Via Pomeranos, 2 Loc. Mattarello Tel. 0461/944545 www.adigehotel.it
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Teatro avevo un bel pallone rosso Aldeno. Ore 20.45. Teatro Comunale - TSB Teatro Stabile di Bolzano, di Angela Dematté, regia Carmelo Rifici, con Andrea Castelli, Angela Dematté. Info:
Tel: 0464.554444 - www.gardatrentino.it - info@gardatrentino.it. Teatro “Chi dice donna... cossa diselo?” Sarnonico. Ore 21. Teatro Livio Covi - Commedia teatrale di Loredana Cont. Info: Tel: 0464.554444 - www.gardatrentino.it - info@gardatrentino.it. Teatro ragazzi La Melevisione e i personaggi del Fantabosco Riva del Garda. Ore 16. Porta San Giuseppe - Teatro di Babbo Natale. Info: Tel: 0464.554444 www.gardatrentino.it - info@gardatrentino.it.
5 domenica Cabaret 5 dicembre Gli Gnomiz Trento. Ventuno.Uno, via dei Ventuno, 1. Carlo: 349.7703911. Cultura Presentazione libro Trento. Ore 20.30. Barycentro, Piazza Venezia, 38 - Luigi Sardi (giornalista) “Il pugno e la rotativa. Il 68 nella stampa trentina” Temi, 2008. Con la partecipazione del prof. Piergiorgio Rauzi. Info: Tel. 0461-230000. Folklore festival delle meraviglie Santa Massenza. Emozioni, arte cultura nel suggestivo Mercatino delle Meraviglie. Tel. 0461.864400 info@valledeilaghiturismo.it. Folklore presepe in movimento Ossana. Dalle 14 alle 18. Chiesa S. Vigilio, sala adiacente: apertura del “presepe in movimento”. Info: Tel. 0463.901280 - sole@valdisole.net. Folklore ar...riva il natale Riva del Garda. Dalle 15.30 alle 18.30. concerti, musica e animazione itinerante, Teatro Babbo Natale, spettacoli musicali per bambini. Info: 0464 560113 consorziorivaincentro@gmail.com. Musica Nomadi in concerto Levico Terme. Ore 17. Palalevico - “Racconti Raccolti”, il nuovo album, contiene 11 cover di grandi cantautori italiani, riarrangiati da Carletti e compagni. In più di 40 anni di carriera e in 40 dischi è la prima volta che i Nomadi si cimentano in canzoni e artisti molto diversi tra loro; il primo singolo “Hey man” vanta nel disco anche la partecipazione di Zucchero. Musica ALTREMENTI 2010 - SLEGATI LA TESTA Fondo. Dalle 14. Palanaunia - Dalle 14 alle 17.30: “Labor on the rock”
trentinoappuntamenti laboratori artistici con Angelo Morandini, Andrea Recla e Rudi Zanotti. Dalle 18 alle 20.30: dibattito VIAGGIARSI quando viaggiare non vuole dire fuggire, ma tornare per raccontare e contaminare! Dalle 21 alle 24: buffet etnico ed esibizioni finali. Info: Val di Non Kaleidoscopio - elbroilo.kal@gmail.com. Musica Musica sotto i vòlti Canale diTenno. Pomeriggio. Tra le vie e nella piazzetta del borgo, musica e canti natalizi. Duo Tac Tirol. Tel. 0464 554444 - E-mail: info@gardatrentino.it - www.gardatrentino.it/inverno. Musica Chopin - le voci dell’anima Ala. Ore 11 e ore 17. Museo del pianoforte antico, via Santa Caterina 1 - concerto su strumenti storici in memoria di Chopin a 200 anni dalla sua nascita (18101849). Pianista Temenuschka Vesselinova. Ingresso gratuito. Necessaria la prenotazione. Info: tel 0464.674068 - culutra@comune.ala.tn.it. Musica L’Angelo e la Stella Concerto di Natale Rumo. Chiesa Parrocchiale - Dalla penna di Fabio Conti e Giuseppe Calliari, un progetto musicale nuovo per celebrare il Natale: l’antica tradizione dell’oratorio sacro rinasce, per proporre i canti natalizi più famosi al mondo come composizione unica. webmaster@corogianferraritrento.com. Musica Bifunk - Brass Band around funk & jazz Arco. Ore 17.30. Piazza delle Erbe. Info: Tel: 0464.554444 - www. gardatrentino.it - info@gardatrentino.it. Musica Concerto Baselga di Piné. Ore 16. Le Piccole Colonne. Info: 0461-557028 .
Opera lirica IL RATTO DAL SERRAGLIO Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale - di W.A. Mozart. Nuova produzione del Centro Servizi Culturali Santa Chiara, Istituti superiori. Info: 0461/213834 . Per i più piccoli Peter Pan Trento. Ore 15.30 e 17.30. Teatro S. Marco - Spettacolo di teatro di figura e d’attore di Lino Terra e Renato Patarca, tratto da J.M. Barrie. Info: 0461/213834 . Per i più piccoli Teatro a Gonfie Vele Nago. Ore 16.30. Casa della Comunità - “Gioco!”. Info: Tel: 0464.554444 - www.gardatrentino.it - info@gardatrentino.it. Per i più piccoli LA CASA DI BABBO NATALE Riva del Garda. Dalle 14 alle 18.30. Rocca. Info: Tel: 0464.554444 - www.gardatrentino.it - info@gardatrentino.it. Per i più piccoli Le quattro stagioni Pergine Valsugana. Ore 16. Teatro Don Bosco - “A teatro con mamma e papà”, spettacolo di Angelo Facchetti. Teatro la notte degli alambicchi accesi Santa Massenza. Ore 18 e 21. Spettacolo teatrale itinerante gratuito che intende raccontare gli aspetti fisici, storici e antropologici dell’arte della distillazione della grappa. Prenotazione entro le ore 12 del giorno dello spettacolo presso APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi. Vezzano 0461/864400, Trento 0461/216000. Teatro NATALE STA ARRIVANDO Cognola. Ore 16.30. Teatro Auditorium - Compagnia Teatrale “Appunti & Scarabocchi” di Gardolo. Info: 0461 237352 - info@cofas. it - www.cofas.it.
Teatro GALLINE PARABOLICHE Moena. Ore 16.30. Teatro - Gruppo “Amici del Teatro” di Moena. Info: 0461 237352 - info@cofas. it - www.cofas.it. Teatro ragazzi Pinocchio Cantastorie Riva del Garda. Ore 16. Porta San Giuseppe - Teatro di Babbo Natale. Info: Tel: 0464.554444 www.gardatrentino.it - info@gardatrentino.it.
6 lunedì Cultura eredità democratiche Trento. Ore 17.30. Fondazione Bruno Kessler, Aula grande - Il modo migliore di curare la memoria di Alcide De Gasperi è quello di riproporre le virtù politiche in un contesto nuovo, aperto e libero. “La libertà di coscienza: cos’è e a cosa serve”. Intervengono dott. Simone Pensa (Università di Trento) e dott. Davide Paris (Università di Milano). Info: tel 0461.210247. Cultura Presentazione libro Rovereto. Ore 20.30. Teatro Rosmini - “L’Io rinasce in un incontro” quinto volume della serie L’Equipe della collana I libri dello Spirito cristiano con Michele Faldi e don Bruno Tomasi Centro Culturale Rebora. Info: 0464-452253, email: cultura@comune.rovereto. tn.it - www.comune.rovereto.tn.it. Cultura la montagna da sotto: dialoghi tra città e montagna Mattarello. Ore 20.30. Centro San Vigilio, Sala Polivalente - Stefano Mayer “La Vigolana fra natura e storia”. www.trentinocultura.net. Famiglia “Mongolia, un viaggio nelle terre di Gengis Kahn” Baselga di Piné. Racconti per famiglie. Info: 0461-557028 .
Folklore festival delle meraviglie Santa Massenza. Emozioni, arte cultura nel suggestivo Mercatino delle Meraviglie. Tel. 0461.864400 info@valledeilaghiturismo.it. Musica sonata island festival 2010: jazz and notation Trento. Ore 21. Castello del Buonconsiglio - Simone Zanchini e Francesco Cusa, musiche di Guinga, Pascoal, Zanchini. Musica 1000 Lire Dixie Band Baselga di Piné. Concerto itinerante. Info: 0461-557028 . Per i più piccoli LA CASA DI BABBO NATALE Riva del Garda. Dalle 14 alle 18.30. Rocca. Info: Tel: 0464.554444 - www.gardatrentino.it - info@gardatrentino.it. Teatro la notte degli alambicchi accesi Santa Massenza. Ore 18 e 21. Spettacolo teatrale itinerante gratuito che intende raccontare gli aspetti fisici, storici e antropologici dell’arte della distillazione della grappa. Prenotazione entro le ore 12 del giorno dello spettacolo presso APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi. Vezzano 0461/864400, Trento 0461/216000. Teatro LES JEUX D’ENFANTS Trento. Teatro Auditorium - Laboratorio teatrale che prende il nome dal quadro di Bruegel dipinto nel 1560. Sono previsti 10 incontri in orario pomeridiano post-scolastico a partire da dicembre 2010 e in conclusione alcuni incontri intensivi ad aprile 2011. Termine d’iscrizione 6 dicembre. Info: 0461/213834.
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trentinoappuntamenti Teatro avevo un bel pallone rosso Riva del Garda. Ore 21. Palazzo dei Congressi - TSB Teatro Stabile di Bolzano, di Angela Dematté, regia Carmelo Rifici, con Andrea Castelli, Angela Dematté. Info: Tel: 0464.554444 - www.gardatrentino.it - info@gardatrentino.it. Scopri i migliori vini del Trentino ogni giovedì e sabato dalle 17.00 alle 21.00
CALENDARIO DEGLI APPUNTAMENTI
7 martedì Cultura Incontro con Vertigo Dance Company - MANA Trento. Ore 17.30. Sala Medioevale Teatro Sociale - Incontro sulla nuova danza israeliana in concomitanza con lo spettacolo. MANA, della Compagnia Vertigo Dance. Info: 0461/213834 .
I GIOVEDÌ DELL’ ENOTECA Ogni giovedì alle 18.00 un incontro dedicato ai prodotti trentini. Consumazione: 3,00 €
Giovedì 16 dicembre “I DOLCI DELLA TRADIZIONE TRENTINA”
IL SABATO CON IL PRODUTTORE Ogni sabato alle 18.00 un appuntamento con i produttori trentini.
Sabato 18 dicembre “UN VIAGGIO NELLA CANTINA FURLANI” Azienda: Furlani (Vigolo Vattaro – TN)
EVENTI fino al 13 dicembre
Bollicine su Trento. Incontri e suggestioni con sua eccellenza il Trentodoc Tre settimane di degustazioni, approfondimenti, abbinamenti in compagnia del Trentodoc DEGUSTAZIONI CON ORARIO: Giovedì e venerdì dalle 17.00 alle 22.00 Sabato e domenica dalle 11.00 alle 22.00 8 e 13 dicembre dalle 17.00 alle 22.00 A TAVOLA CON IL TRENTODOC Nell’antica scuderia di Palazzo Roccabruna menù trentini abbinati alle bollicine Sabato 11 dicembre, dalle 12.00 alle 21.30 Il ristorante Cant del Gal di Tonadico (TN) propone “Gùstati l’inverno: sapori stagionali dal Primiero” Domenica 12 dicembre, dalle 12.00 alle 21.30 La Locanda delle Tre Chiavi di Isera (TN) propone “Alle pendici del Monte Baldo” LABORATORI ENOGASTRONOMICI Giovedì 9 dicembre, ore 18.00 “Bollicine nel bicchiere e tradizione nel piatto: ogni abbinamento una sorpresa”
Per scoprire le altre iniziative dell’Enoteca: www.enotecadeltrentino.it Palazzo Roccabruna: Via SS. Trinità, 24 - 38100 Trento - tel. 0461/887101
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Teatro mandragola Tione di Trento. Ore 21. Teatro Comunale - Di Niccolò Machiavelli.
Cultura La voce dei classici Arco. Ore 20.30. Biblioteca B. Emmert - Itinerario nella letteratura classica. Info: Tel: 0464.554444 - www.gardatrentino.it - info@gardatrentino.it. Danza Vertigo Dance Company - MANA Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale - coreografie Noa Wertheim. Vertigo Dance Company è supportata dal Ministero delle Arti e della Cultura di Israele, dalla Città di Gerusalemme, dalla The Jerusalem Foundation e il Ministero degli Affari Esteri israeliano. Info: 0461/213834 . Folklore festival delle meraviglie Santa Massenza. Emozioni, arte cultura nel suggestivo Mercatino delle Meraviglie. Tel. 0461.864400 info@valledeilaghiturismo.it. Folklore ar...riva il natale Riva del Garda. Dalle 15.30 alle 18.30. concerti, musica e animazione itinerante, Teatro Babbo Natale, spettacoli musicali per bambini. Info: 0464 560113 consorziorivaincentro@gmail.com. Per i più piccoli LA CASA DI BABBO NATALE Riva del Garda. Dalle 14 alle 18.30. Rocca. Info: Tel: 0464.554444 - www.gardatrentino.it - info@gardatrentino.it. Per i più piccoli “Bissmacinando facciamo le frittelle” Baselga di Piné. Laboratorio per bambini dai 7 ai 12 anni. Info: 0461-557028 .
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Per i più piccoli Josef con l’Organetto di Barberia e le Renne di Monica Baselga di Piné. Spettacolo . Info: 0461-557028 . Teatro la notte degli alambicchi accesi Santa Massenza. Ore 18 e 21. Vie del borgo - Spettacolo teatrale itinerante gratuito che intende raccontare gli aspetti fisici, storici e antropologici dell’arte della distillazione della grappa. Prenotazione entro le ore 12 del giorno dello spettacolo presso APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi. Vezzano 0461/864400, Trento 0461/216000.
8 mercoledì Cultura ˝Ho appena sparato a John Lennon˝ Trento. Ore 20.30. Teatro Auditorium - Viaggio nella mente di Mark David Chapman, l’assassino di John Lennon, che da ossessionato fan, diventa suo giustiziere e carnefice nel momento in cui si autoconvince che Lennon ha tradito lui e gli ideali della sua generazione. Questo viaggio viene raccontato attraverso un film di circa 50 minuti, realizzato da Contaminarte per la regia di Francesco Ghilardi, a trent’anni esatti della morte dell’ex Beatles. Info: 0461/213834 . Famiglia Presepio vivente Baselga di Piné. Con canti e tradizioni popolari dell’Associazione “Rasom - Ucraini in Trentino”. Info: 0461-557028 . Folklore festival delle meraviglie Santa Massenza. Emozioni, arte cultura nel suggestivo Mercatino delle Meraviglie. Tel. 0461.864400 info@valledeilaghiturismo.it. Musica Musica sotto i vòlti Canale diTenno. Pomeriggio. Tra le vie e nella piazzetta del borgo, musica e canti natalizi. Duo Tac Tirol. Tel. 0464 554444 - E-mail: info@gardatrentino.it - www.gardatrentino.it/inverno. Per i più piccoli La coperta di Natale tratto dalle filastrocche di Rodari e Dickens Vezzano. Ore 16.30. Teatro Valle dei Laghi - omaggio a Dickens, Rodari e altri autori contemporanei. Fondazione Aida e Associazione Theamus presentano lo spettacolo per i bambini dai 3 agli 8 anni ambientato nella cittàincuituttosibutta governata dal Grande Divoratore dove finiscono anche le parole dei
trentinoappuntamenti libri sul Natale. tel. 0461 340158 info@teatrovalledeilaghi.it. Per i più piccoli LA CASA DI BABBO NATALE Riva del Garda. Dalle 14 alle 18.30. Rocca. Info: Tel: 0464.554444 - www.gardatrentino.it - info@gardatrentino.it. Per i più piccoli “Biglietti augurali con racchiusi originali presepi pop-up” Baselga di Piné. Laboratorio multi materiale (dai 4 ai 12 anni). Info: 0461-557028 . Teatro avevo un bel pallone rosso Trento. Ore 20.30. Teatro Cuminetti - TSB Teatro Stabile di Bolzano, di Angela Dematté, regia Carmelo Rifici, con Andrea Castelli, Angela Dematté. Info: 0461/213834 .
9 giovedì Cinema tutti nello stesso piatto Trento. Dalle 18.30. Cinema Astra - Ore 18.30 “La botanica del desiderio”; ore 20.45 “Fair tales”; 21.45 “Melograni e mirra”. Teatro LO SCARFALIETTO ’’Lo Scaldaletto’’ Trento. Ore 20.30. Teatro Auditorium - Teatro Stabile di Calabria, Teatro Quirino Vittorio Gassman presentano lo spetaccolo di Eduardo Scarpetta, adattamento e
regia Geppy Gleijeses con Geppy Gleijeses, Lello Arena, Marianella Bargilli . Info: 0461/213834 . Teatro avevo un bel pallone rosso Trento. Ore 20.30. Teatro Cuminetti - TSB Teatro Stabile di Bolzano, di Angela Dematté, regia Carmelo Rifici, con Andrea Castelli, Angela Dematté. Info: 0461/213834 .
10 venerdì Cinema tutti nello stesso piatto Trento. Dalle 17.30. Format, Cineteca Provinciale - Ore 17.30 “Plastica e vetro”; ore 17.40 “il cibo conta”; ore 19 “Noi resteremo sulla terra”; ore 20.30 “Utopia”; ore 21.45 “Cosa c’è nel tuo piatto?”. Cultura INUTILI SENTINELLE DI PIETRA - I FORTI DI PRIMOLANO TRA L’ULTIMO RISORGIMENTO E LA GRANDE GUERRA Telve. Ore 20.30. Sala Riunioni Biblioteca - Storia di due fortezze nate per difendere un confine ormai scomparso, a cura di Luca Girotto. Info: tel 0461/754052. Cultura “Mater Dulcissima” Canale di Tenno. Ore 20.30. Casartisti - Poesie di ogni tempo dedicate alla mamma. Info: Tel: 0464.554444 - www.gardatrentino.it - info@gardatrentino.it.
Cultura Ombre d’ulivo Dro. Ore 20.30. Centro Culturale - conferenza spettacolo: Poesie, musica, mitologia, religione e storia dell’olivo. Info: Tel: 0464.554444 - www.gardatrentino.it - info@gardatrentino.it. Cultura Venerdì in punto Borgo Valsugana. Laboratorio dalle 18 alle 19.30. Spazio Klien, Piazza Degasperi 20 - Laboratorio nell’ambito della mostra “Un punto più del diavolo” Eccellenza e curiosità della filatura e tessitura femminili, Lucia Trotter presenta “La tessitura su telaio orizzontale”. Biblioteca Tel. 0461 754052 sistemaculturale@biblio.infotn.it - www.valsuganacultura.it. Cultura Presentazione libro Trento. Ore 17. Sala Falconetto, via Belenzani - “Un filo di Arianna, di mano in mano” Bambini raccontati tra fiaba e realtà, di Micaela Bertoldi. Interventi di: Michele Odorizzi, coordinatore Comitato promotore Educa; Nadia Scappini, insegnante e scrittrice; Giovanna Weber, già dirigente scolastica Istituto comprensivo. Letture di Anita Annibaldi. Danza BUTTERFLY Vezzano. Ore 20.30. Teatro Valle dei Laghi - Ersilia Danza che presenta lo spettacolo. tel. 0461 340158 - info@teatrovalledeilaghi.it.
Folklore presepe in movimento Ossana. Dalle 14 alle 18. Chiesa S. Vigilio, sala adiacente: apertura del “presepe in movimento”. Info: Tel. 0463.901280 - sole@valdisole.net. Musica venerdì in filarmonica sala aperta Trento. Alle 18. Sala della Filarmonica - Stagione 2010 - Lo scopo di questo appuntamento è di dare spazio ai musicisti della provincia di Trento (solisti, gruppi, diplomati e studenti dei corsi superiori) creando un punto di incontro e di riferimento. Il musicista interessato dovrà inviare la propria richiesta alla Società Filarmonica (Fax 0461.221735 - filartn@tin.it) specificando il periodo in cui sarebbe interessato a suonare. Info: Tel. 0461.985244 - www.filarmonica-trento.it - info@filarmonicatrento.it. Musica DEPERILLIZIA Rovereto. Ore 18. Biblioteca Civica - concerto imbullonato per musici, attori, coro di donne, tipografi e macchine da stampa con i Parafonisti del Baldo. In occasione del 50° anniversario della morte di Fortunato Depero. Info: 0464452253, e-mail: cultura@comune. rovereto.tn.it - www.comune.rovereto.tn.it. Teatro LO SCARFALIETTO ‘’Lo Scaldaletto’’ Trento. Ore 20.30. Teatro Auditorium - Teatro Stabile di Cala-
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Luigi Bonazza Josef Maria Auchentaller Luigi Bonazza Josef Maria Auchentaller Artur Nikodem Artur Nikodem Mito, allegoria e natura Mito, allegorie e natura 25.09.2010 | 10.01.2011 Inaugurazione della mostra Trento Sala Aurora 25.09.2010 - 10.01.2011 Palazzo Trentini VenerdĂŹ 24 settembre ore 18.00 Trento via Manci 27 Orario: 10-18, Giovanni Kessler 10.00-18.00 Palazzo Trentini orario dal lunedĂŹ al sabato domenica chiuso Presidente del Consiglio ingresso libero e domenica 12 edella Provincia autonoma di Trento Via Manci, 27 19 dicembre
trentinoappuntamenti bria, Teatro Quirino Vittorio Gassman presentano lo spetaccolo di Eduardo Scarpetta, adattamento e regia Geppy Gleijeses con Geppy Gleijeses, Lello Arena, Marianella Bargilli . Info: 0461/213834 . Teatro TESTIMONI Rovereto. Ore 20.45. Auditorium Fausto Melotti - Spettacolo teatrale con Giampiero Ingrassia, Cesare Bocci, Giovanni Vettorazzo. Info: 0464-452253, e-mail: cultura@comune.rovereto.tn.it - www.comune.rovereto.tn.it.
11 sabato Cultura Giulio Mozzi a Sillabaria! Trento. Dalle 9.30 alle 17. Sillabaria, via San Pio X 93 - Lo scrittore e insegnante di scrittura Giulio Mozzi mette a disposizione il suo sapere teorico e pratico intorno al racconto in un laboratorio da week end. Il percorso continua il 12 dicembre. Costi 100 euro + 20 euro iscrizione associazione. Posti limitati. Info: tel. 0461 994046, sillabaria@libero.it e http://vibrisse. wordpress.com. Cultura Presentazione del libro per bambini Rovereto. Ore 17. Biblioteca civica Spazio bambini - “Juma, il tamburo magico e la leggenda della terra secca” di Enrico Tavernini, illustrazioni di Martina Benoni. Info: 0464-452253, e-mail: cultura@comune.rovereto.tn.it - www. comune.rovereto.tn.it. Cultura APPUNTI DI VIAGGIO: 20 artisti per Renato Pancheri Trento. Ore 18. Area archeologica di Palazzo Lodron, Piazza Lodron, 31 - Inaugurazione mostra. “Appunti di viaggio” si può intendere in senso stretto come annotazioni personali di qualsiasi viaggio ma più ampiamente come il viaggio che ogni artista viene a svolgere nel corso della propria vita . Sopr.archeologica@provincia. tn.it - www.trentinocultura.net/ archeologia.asp. Folklore festival delle meraviglie Santa Massenza. Emozioni, arte cultura nel suggestivo Mercatino delle Meraviglie. Tel. 0461.864400 info@valledeilaghiturismo.it. Folklore presepe in movimento Ossana. Dalle 14 alle 18. Chiesa S. Vigilio, sala adiacente: apertura del “presepe in movimento”. Info: Tel. 0463.901280 - sole@valdisole.net.
Folklore ar...riva il natale Riva del Garda. Dalle 15.30 alle 18.30. concerti, musica e animazione itinerante, Teatro Babbo Natale, spettacoli musicali per bambini. Info: 0464 560113 consorziorivaincentro@gmail.com. Musica Jupiter Brass Quintet con V. Ciurletti Riva del Garda. Ore 17.30. Via Gazzoletti - h. 17.30 Jupiter Brass Quintet con V. Ciurletti. Info: Tel: 0464.554444 www.gardatrentino.it - info@gardatrentino.it. Musica “Ensamble del Cancel” e “Blue Noir” Tenno. Ore 20.30. Teatro Don Bosco - Concerto vocale e musicale. Info: Tel: 0464.554444 www.gardatrentino.it - info@gardatrentino.it. Musica Rocco & Rocco e la loro fisarmonica Baselga di Piné. Concerto itinerante. Info: 0461-557028 . Musical tutti a bordo... destinazione musical Borgo Valsugana. Ore 20.45. Teatro del centro scolastico - . Per i più piccoli LA CASA DI BABBO NATALE Riva del Garda. Dalle 14 alle 18.30. Rocca. Info: Tel: 0464.554444 - www.gardatrentino.it - info@gardatrentino.it.
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Per i più piccoli “Dragomacinando facciamo le pizzette di Natale” Baselga di Piné. Laboratorio per bambini dai 7 ai 12 anni. Info: 0461-557028 . Teatro LO SCARFALIETTO ‘’Lo Scaldaletto’’ Trento. Ore 20.30. Teatro Auditorium - Teatro Stabile di Calabria, Teatro Quirino Vittorio Gassman presentano lo spetaccolo di Eduardo Scarpetta, adattamento e regia Geppy Gleijeses con Geppy Gleijeses, Lello Arena, Marianella Bargilli . Info: 0461/213834 . Teatro PAREVA ‘NA BELA IDEA Povo. Ore 21. Teatro “Concordia” - di Loredana Cont, Filo “Ce.Dro” di Dro. Info: 0461 237352 - info@ cofas.it - www.cofas.it. Teatro OTTO DONNE... E... Povo. Ore 20.45. Teatro Parrocchiale di Sarche - di Robert Thomas, Filo “Arcobaleno” di Arco. Info: 0461 237352 - info@cofas. it - www.cofas.it.
Info prenotazioni: tel. 0461 265932 cell. 327 7015570 www.rebuffo.eu
RistoranteRebuffo Via alle Coste 12/A (nel Parco delle Coste) Cognola (TN) chiuso martedì
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trentinoappuntamenti Teatro QUATTRO CICERE EN TEL SPIAZ Nave di S. Rocco. Ore 20.45. Teatro - di Camillo Vittici (traduzione di Giorgio Lunelli), Filo “S. Rocco” di Nave S. Rocco. Info: 0461 237352 - info@cofas.it - www.cofas.it. Teatro CONTRO EL LOGORIO DELLA VITA MODERNA Gardolo. Ore 20.45. Teatro - di F. Kerschbaumer, Filodrammatica “S. Gottardo” di Mezzocorona. Info: 0461 237352 - info@cofas.it - www.cofas.it. Teatro PER MI... SE RIDE ANCA DOPO Sopramonte. Ore 21. Teatro Parrocchiale - di Luciano Zendron, Filodrammatica “Arca di Noè” di Mattarello. Info: 0461 237352 - info@ cofas.it - www.cofas.it. Teatro ME FRANA LA TERA SOTO I PEI Baselga di Pinè. Ore 20.45. Centro Congressi - di Paolo Bianchi, Filodrammatica di Viarago. Info: 0461 237352 - info@cofas.it www.cofas.it. Teatro IL BRUTTO ANATROCCOLO Cavrasto. Ore 16.30. Teatro Parrocchiale - Gruppo “Gianni Corradini” di Villazzano. Info: 0461 237352 - info@cofas.it - www.cofas.it. Teatro QUALCHEDUNI HA FAT I CORNI Avio. Ore 20.45. Teatro Parrocchiale - di Loredana Cont, Compagnia Dialettale “La Grinta” di Arco. Info: 0461 237352 - info@ cofas.it - www.cofas.it. Teatro La strana coppia Casatta-Valfloriana. Ore 20.30. Teatro comunale Valfloriana - Filodrammatica “Amicizia” di Romeno. Teatro ragazzi Pippi Calzelunghe Riva del Garda. Ore 16. Porta San Giuseppe - Teatro di Babbo Natale. Info: Tel: 0464.554444 www.gardatrentino.it - info@gardatrentino.it. Teatro ragazzi “Compagni di banco” Dro. Ore 16.30. Teatro parrocchiale - Teatro a Gonfie Vele. Info: Tel: 0464.554444 - www.gardatrentino.it - info@gardatrentino.it. Teatro ragazzi FIABA DI NATALE Rovereto. Ore 20.30. Auditorium Fausto Melotti - di Charles Dickens. Spettacolo teatrale curato dagli Amici dell’Operetta di Rovereto, Ass. Serenella e Amici sen.Giovanni Spagnolli. Info: 0464452253, e-mail: cultura@comune.
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rovereto.tn.it - www.comune.rovereto.tn.it.
12 domenica Cabaret I Panpers Trento. Ventuno.Uno, via dei Ventuno, 1. Carlo: 349.7703911. Cultura Giulio Mozzi a Sillabaria! Trento. Dalle 9.30 alle 12. Sillabaria, via San Pio X 93 - Lo scrittore e insegnante di scrittura Giulio Mozzi mette a disposizione il suo sapere teorico e pratico intorno al racconto in un laboratorio da week end. Costi 100 euro + 20 euro iscrizione associazione. Posti limitati. Info: tel. 0461 994046, sillabaria@libero.it e http://vibrisse. wordpress.com. Folklore festival delle meraviglie Santa Massenza. Emozioni, arte cultura nel suggestivo Mercatino delle Meraviglie. Tel. 0461.864400 info@valledeilaghiturismo.it. Folklore presepe in movimento Ossana. Dalle 14 alle 18. Chiesa S. Vigilio, sala adiacente: apertura del “presepe in movimento”. Info: Tel. 0463.901280 - sole@valdisole.net. Folklore ar...riva il natale Riva del Garda. Dalle 15.30 alle 18.30. concerti, musica e animazione itinerante, Teatro Babbo Natale, spettacoli musicali per bambini. Info: 0464 560113 consorziorivaincentro@gmail.com. Musica Musica sotto i vòlti Canale diTenno. Pomeriggio. Tra le vie e nella piazzetta del borgo, musica e canti natalizi. Coro Lago di Tenno. Tel. 0464 554444 - Email: info@gardatrentino.it - www. gardatrentino.it/inverno. Musica Merry Christmas in Jazz Riva del Garda. Ore 17.30. Piazza Cavour - Concerto jazz. Info: Tel: 0464.554444 - www.gardatrentino.it - info@gardatrentino.it. Musica STEFAN MILENKOVICH Rovereto. Ore 18. Auditorium Fausto Melotti - in concerto per il Sud Sudan. Associazione Mbili Amici del sud Sudan. Info: 0464452253, e-mail: cultura@comune. rovereto.tn.it - www.comune.rovereto.tn.it. Musica Gruppo Bandistico Folk Pinetano Baselga di Piné. Concerto. Info: 0461-557028 .
Per i più piccoli LA CASA DI BABBO NATALE Riva del Garda. Dalle 14 alle 18.30. Rocca. Info: Tel: 0464.554444 - www.gardatrentino.it - info@gardatrentino.it. Per i più piccoli “Le Torri della Biodiversità” Baselga di Piné. Gioco per bambini dai 7 ai 12 anni. Info: 0461557028 . Teatro LO SCARFALIETTO ‘’Lo Scaldaletto’’ Trento. Ore 16. Teatro Auditorium - Teatro Stabile di Calabria, Teatro Quirino Vittorio Gassman presentano lo spetaccolo di Eduardo Scarpetta, adattamento e regia Geppy Gleijeses con Geppy Gleijeses, Lello Arena, Marianella Bargilli . Info: 0461/213834 . Teatro QUATTRO CICERE EN TEL SPIAZ Nave di S. Rocco. Ore 15. Teatro - di Camillo Vittici (traduzione di Giorgio Lunelli), Filo “S. Rocco” di Nave S. Rocco. Info: 0461 237352 - info@cofas.it - www.cofas.it. Teatro GIOCHI A... Calceranica. Ore 17. Teatro S. Ermete - Filo “Argento Vivo” di Cognola. Info: 0461 237352 - info@ cofas.it - www.cofas.it.
13 lunedì Musica Quartetto Avos Trento. Alle 20.45. Sala Filarmonica - Stagione 2010 - Mario Montore, pianoforte; Mirei Yamada, violino; Diana Bonatesta, viola; Amedeo Cicchese, violoncello - S. Brotons Quartetto op. 48 “A celebration of living” - A. Dvorak Quartetto n. 2 op. 87 in Mi bem. magg. - J. Brahms Quartetto n. 1 op. 25 in sol min. Info: Tel. 0461 985244 - info@filarmonica-trento-it. Musica Quartetto Avos esegue musiche di Brotons, Dvorak e Brahms Trento. Ore 20.45. Sala Filarmonica - Il Quartetto Avos nasce nel 2007 all’interno dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma. Il repertorio spazia dai quartetti di Mozart ai tre quartetti di Brahms, da Schumann a Fauré, fino ai contemporanei. Info: 0461 985244 e-mail: filartn@tin.it - sito: www. filarmonica-trento.it. Per i più piccoli CHIAMATEMI CIRANO! Trento. Ore 14.30. Teatro Cuminetti - Teatro Città Murata, spettacolo liberamente ispirato al Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand. Testo, regia, musiche; Stefano Andreoli. Info: 0461/213834 .
Per i più piccoli UNA FIABA, UN GIOCO AL GIORNO Rovereto. Ore 17. Ludoteca comprensoriale, via Dante, 63 - Letture animate, musica, costruzione di giocatoli e giochi, merenda con dolci della tradizione popolare italiana ed europea. Per bambini dai 3 agli 11 anni ed adulti accompagnati!. Info: tel. 0464 420594 ludoteca@comprensorioc10.tn.it.
14 martedì Cultura La voce dei classici Arco. Ore 20.30. Biblioteca B. Emmert - Itinerario nella letteratura classica. Info: Tel: 0464.554444 - www.gardatrentino.it - info@gardatrentino.it. Cultura la montagna da sotto: dialoghi tra città e montagna Trento . Ore 20. Teatro Sociale Reinhold Messner “La città e le sue montagne: alla ricerca di un dialogo”.www.trentinocultura.net. Per i più piccoli UNA FIABA, UN GIOCO AL GIORNO Rovereto. Ore 17. Ludoteca comprensoriale, via Dante, 63 - Letture animate, musica, costruzione di giocatoli e giochi, merenda con dolci della tradizione popolare italiana ed europea. Per bambini dai 3 agli 11 anni ed adulti accompagnati!. Info: tel. 0464 420594 ludoteca@comprensorioc10.tn.it.
15 mercoledì Cultura Momenti di storia Mitteleuropea Ore 17.30. Sala degli Affreschi, Biblioteca comunale via Roma - Relatore Alessandro Fambrini: Marionette, macchine e uominimassa. Arte e cultura nella Repubblica di Weimar. Organizza il Centro Studi Storia Europa Centrale. Il ciclo di incontri si concluderà il 13 aprile 2011. Musica ORCHESTRA FILARMONICA DI SOFIA Rovereto. Ore 20.45. Auditorium Fausto Melotti - Alexei Kornienko direttore, Nicolas Altstaedt violoncello. Associazione Filarmonica Rovereto. Info: 0464-452253, e-mail: cultura@comune.rovereto. tn.it - www.comune.rovereto.tn.it. Musica sonata island festival 2010: jazz and notation Trento. Ore 21. Museo di Scienze Naturali - Asphalt di Joe May (1929). Muto musicato da Stefano Zorzanello.
trentinoappuntamenti Per i più piccoli Storie a merenda Arco. Ore 17. Biblioteca Bruno Emmert - Letture per Bambini con Claudia Berti. Info: Tel: 0464.554444 - www.gardatrentino.it - info@gardatrentino.it. Per i più piccoli UNA FIABA, UN GIOCO AL GIORNO Rovereto. Ore 17. Ludoteca comprensoriale, via Dante, 63 - Letture animate, musica, costruzione di giocatoli e giochi, merenda con dolci della tradizione popolare italiana ed europea. Per bambini dai 3 agli 11 anni ed adulti accompagnati!. Info: tel. 0464 420594 ludoteca@comprensorioc10.tn.it.
16 giovedì Musica AUTUNNO OPERISTICO 2010 Rovereto. Ore 20.30. Sala Filarmonica - Anna Kravtchenko in concerto. Associazione Amici dell’Opera E. Garofalo. Info: 0464452253, e-mail: cultura@comune. rovereto.tn.it - www.comune.rovereto.tn.it. Per i più piccoli UNA FIABA, UN GIOCO AL GIORNO Rovereto. Ore 17. Ludoteca comprensoriale, via Dante, 63 - Letture animate, musica, costruzione di giocatoli e giochi, merenda con dolci della tradizione popolare italiana ed europea. Per bambini dai 3 agli 11 anni ed adulti accompagnati!. Info: tel. 0464 420594 ludoteca@comprensorioc10.tn.it. Teatro “Chi dice donna... cossa diselo?” Tenno. Ore 20.30. Teatro Don Bosco - Commedia teatrale di Loredana Cont. Info: Tel: 0464.554444 - www.gardatrentino.it - info@gardatrentino.it.
17 venerdì Cultura CORNO DI CAVENTO 19172010: FANTASMI E MEMORIE DAL GHIACCIAIO BorgoValsugana. Ore 20.30. Sala Mercellina Paternolli - La campagna di scavi 2008/2010 sui ghiacciai del gruppo, dell’Adamello, a cura di Marco Gramola. Info: tel 0461/754052. Cultura Albero Forchini Volano. Casa Legat - esposizione delle opere del pittore per il periodo natalizio. Cultura Venerdì in punto Borgo Valsugana. Laboratorio dalle 18 alle 19.30. Spazio Klien, Piazza Degasperi 20 - Laboratorio nell’ambito della mostra “Un punto più del diavolo” Eccellenza e curiosità della filatura e tessi-
tura femminili, Katia Pustilnikov presenta “Arazzi moderni d’arte su telaio verticale”. Biblioteca Tel. 0461 754052 - sistemaculturale@ biblio.infotn.it - www.valsuganacultura.it. Cultura Arte|Mente 2010-2011 Rovereto. Ore 18.30. Mart corso Bettini 43 - “Si dipinge col cervello et non con le mani” dalle lettere di Michelangelo Buonarroti. Con Marco Dallari CIMeC. Info: 0464452253, e-mail: cultura@comune. rovereto.tn.it - www.comune.rovereto.tn.it. Cultura LEGGERE CON UN BAMBINO: INCONTRO CON LA LETTURA AD ALTA VOCE Rovereto. Ore 20.30. Biblioteca civica Spazio bambini - Francesca Sorrentino parlerà con genitori, nonni, educatori dell’importanza della lettura ad alta voce. Info: 0464-452253, e-mail: cultura@ comune.rovereto.tn.it - www.comune.rovereto.tn.it. Musica L’Angelo e la Stella Concerto di Natale Rovereto. Ore 20.30. Chiesa di S.Marco, piazza S.Marco - Dalla penna di Fabio Conti e Giuseppe Calliari, un progetto musicale nuovo per celebrare il Natale: l’antica tradizione dell’oratorio sacro rinasce, per proporre i canti natalizi più famosi al mondo come composizione unica. Musica SWINGING CHRISTMAS Rovereto. Ore 18. Biblioteca civica Spazio bambini - Gospel, Spiritual and Christmas songs. Concerto di Natale con il Coro The Swingirls della scuola Musicale Jan Novák, M°Mirko Vezzani, Francesca Vettori pianoforte. Associazione Filarmonica, Comune di RoveretoAssessorato alla contemporaneità, Biblioteca civica “G. Tartarotti” in collaborazione con le Civiche Scuole Musicali della Vallagarina. Info: 0464-452253, e-mail: cultura@comune.rovereto.tn.it - www. comune.rovereto.tn.it.
Istituto di estetica
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turchese Trattamenti con cavitazione per un’azione lipolitica Trattamenti con luce pulsata per epilazione e fotoringiovanimento pulizia viso manicure pediCure depilazione elettrodepilazione massaggi trucco laser per rughe e smagliature trattamenti corpo slim-up solarium per viso e corpo
Per i più piccoli “Le Nataline - Letture animate” Nago. Ore 16.30. Casa della Comunità - Teatro a Gonfie Vele. Info: Tel: 0464.554444 - www.gardatrentino.it - info@gardatrentino.it. Per i più piccoli “Le Nataline - Letture animate” Dro. Ore 16.30. Centro culturale - Teatro a Gonfie Vele. Info: Tel: 0464.554444 - www.gardatrentino.it - info@gardatrentino.it. Per i più piccoli UNA FIABA, UN GIOCO AL GIORNO Rovereto. Ore 17. Ludoteca comprensoriale, via Dante, 63 - Let-
Trento • via aosta, 14 Tel. 0461.910646 Orario: dal lunedì al sabato, dalle 9 alle 18
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trentinoappuntamenti ture animate, musica, costruzione di giocatoli e giochi, merenda con dolci della tradizione popolare italiana ed europea. Per bambini dai 3 agli 11 anni ed adulti accompagnati!. Info: tel. 0464 420594 ludoteca@comprensorioc10.tn.it.
18 sabato Cultura inaugurazione mostra presepi Mattarello. Ore 17. Chiesetta di S. Vigilio, (adiacente all’omonimo Centro) - L’Associazione Italiana Amici del Presepio, sezione di Trento, presenta la mostra dei presepi. Per chi volesse partecipare deve contattare l’Associazione. Inaugurazione in Piazza Perini. Info: 0461945110. Cultura PARTONO I BASTIMENTI Piedicastello. Ore 11. Gallerie Inaugurazione mostra per rivivere l’epopea dell’emigrazione italiana nelle due Americhe. Ingresso libero . Tel. 0461/261015 - 221309 - info@mitoeventi.it - www.mitoeventi.it. Danza Hungarian State Folk Ensemble - TRILOGIA DI BARTÓK PARTE I-II Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale - Hungarian State Folk Ensemble, compositori di musica Agós Gergely (I°), Sáry László (II°) coreografie Kovács Gerzson Péter , Mihályi Gábor, regia Mihályi Gábor e Kovács Gerzson Péter, direttore artistico Mihályi Gábor. Info: 0461/213834 . Folklore presepe in movimento Ossana. Dalle 14 alle 18. Chiesa S. Vigilio, sala adiacente: apertura del “presepe in movimento”. Info: Tel. 0463.901280 - sole@valdisole.net. Folklore ar...riva il natale Riva del Garda. Dalle 10 alle 18.30. concerti, musica e animazione itinerante, Teatro Babbo Natale, spettacoli musicali per bambini. Info: 0464 560113 consorziorivaincentro@gmail.com. Folklore LUSÉRNAR BOINICHTN Luserna. Kulturinstitut Lusérn Istituto Cimbro - Guate Boinichtn un a schümmaz naügez djar! Buon Natale e Felice Anno Nuovo! Festa natalizia organizzata dall’Istituto Cimbro per la popolazione. Info: 0464789645 - direttore@istitutocimbro.it. Musica curtis jensen Pietramurata. Hotel Ciclamino, via Cargadori 1 - Rockabilly Austria. Happy hour dalle 22 alle 23. Info: 0464-507424.
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Musica Le Blue Dolls a Trento Trento. Ore 21. Teatro Santa Chiara - concerto di Natale. Musica L’Angelo e la Stella Concerto di Natale Trento. Ore 20.45. Chiesa di S. Pietro - Dalla penna di Fabio Conti e Giuseppe Calliari, un progetto musicale nuovo per celebrare il Natale: l’antica tradizione dell’oratorio sacro rinasce, per proporre i canti natalizi più famosi al mondo come composizione unica. Musica Sing the Glory Riva del Garda. Ore 17.30. Piazza delle Erbe - Concerto gospel. Info: Tel: 0464.554444 - www.gardatrentino.it - info@gardatrentino.it. Musica Coro Piramidi di Segonzano Baselga di Piné. Concerto . Info: 0461-557028 . Per i più piccoli LA CASA DI BABBO NATALE Riva del Garda. Dalle 14 alle 18.30. Rocca. Info: Tel: 0464.554444 - www.gardatrentino.it - info@gardatrentino.it. Per i più piccoli Teatro Laboratorio delle Fiabe in “Regali di Natale” Riva del Garda. Ore 16. Porta San Giuseppe - Teatro di Babbo Natale. Info: Tel: 0464.554444 www.gardatrentino.it - info@gardatrentino.it. Per i più piccoli UNA FIABA, UN GIOCO AL GIORNO Rovereto. Ore 17. Ludoteca comprensoriale, via Dante, 63 - Letture animate, musica, costruzione di giocatoli e giochi, merenda con dolci della tradizione popolare italiana ed europea. Per bambini dai 3 agli 11 anni ed adulti accompagnati!. Info: tel. 0464 420594 ludoteca@comprensorioc10.tn.it. Per i più piccoli IL FANCIULLINO DEL SOLE Rovereto. Ore 15 e 16. Asilo Colle Fiorito, via Stazione 10 - teatrino per bambini dai 3-4 anni. Associazione Rudolf Steiner per la pedagogia di Rovereto. Info: 0464-452253, e-mail: cultura@ comune.rovereto.tn.it - www.comune.rovereto.tn.it. Per i più piccoli LA MUSICA DELLE STORIE Rovereto. Ore 16. Biblioteca civica, Spazio bambini - Letture animate di testi per bambini che rientrano nel progetto Nati per leggere, con Paola Farinati, accompagnamento musicale di Adriano Vianini. Info: 0464-452253, e-mail: cultura@comune.rovereto.tn.it - www. comune.rovereto.tn.it.
Per i più piccoli LA MUSICA DELLE STORIE Rovereto. Ore 10. Biblioteca civica Spazio Bambini - Letture animate di testi per bambini che rientrano nel progetto Nati con Paola Farinati e accompagnamento musicale di Adriano Vianini. Info: 0464-452253, e-mail: cultura@comune.rovereto.tn.it - www.comune.rovereto.tn.it. Per i più piccoli “Lanterne di luci e piccoli scrigni dei sogni” Baselga di Piné. Laboratorio multi materiale per bambini dai 4 ai 12 anni. Info: 0461-557028 .
19 domenica Cabaret Fritto Misto Trento. Ventuno.Uno, via dei Ventuno, 1. Carlo: 349.7703911. Cultura HIDDEN PLACE TEMPORARY ART GALLERY Trento. Ore 19. Corso Tre Novembre 72 - Inaugurazione mostra. Germano Wolf propone una nuova emozione artistica. Gli artisti che hanno voluto aderire al progetto sono Andrea Bombardelli, Roberto Gamberoni, Valentina Gottardi, Elena Negriolli Ugel e Fabrizio Nulli. Per due mesi esporranno, assieme a Wolf, opere che spaziano dalla pittura alle video installazioni, dalle fotografie polaroid alle stampe digitali. Info: 349 7447668 - info@gwenornothing.com - germanowolf70@gmail.com. Folklore presepe in movimento Ossana. Dalle 14 alle 18. Chiesa S. Vigilio, sala adiacente: apertura del “presepe in movimento”. Info: Tel. 0463.901280 - sole@valdisole.net. Folklore Sulla via di Betlemme Varena. Tutto il giorno. Apertura del Presepio “Sulla via di Betlemme”: centinaia di personaggi, animali e costruzioni riproducono in perfetto stile arabo la Natività. Folklore ar...riva il natale Riva del Garda. Dalle 10 alle 18.30. concerti, musica e animazione itinerante, Teatro Babbo Natale, spettacoli musicali per bambini. Info: 0464 560113 consorziorivaincentro@gmail.com. Musica Musica sotto i vòlti Canale di Tenno. Pomeriggio. Tra le vie e nella piazzetta del borgo, musica e canti natalizi. X-mas Brass dell’Accademia Musicale di Riva del Garda. Tel. 0464 554444 - E-mail: info@gardatrentino.it www.gardatrentino.it/inverno.
Musica Bifunk - Brass Band around funk & jazz Riva del Garda. Ore 17.30. Viale Dante. Info: Tel: 0464.554444 www.gardatrentino.it - info@gardatrentino.it. Musica MATINÉE IN CASA MOZART Rovereto. Ore 11. Casa Mozart Palazzo Diamanti via della Terra 48 - Henriette Gärtner, Associazione Mozart Italia. Info: 0464-452253, e-mail: cultura@comune.rovereto. tn.it - www.comune.rovereto.tn.it. Musica Coro La Valle Baselga di Piné. Concerto. Info: 0461-557028 . Per i più piccoli LA CASA DI BABBO NATALE Riva del Garda. Dalle 14 alle 18.30. Rocca. Info: Tel: 0464.554444 - www.gardatrentino.it - info@gardatrentino.it. Per i più piccoli Yuri Ganz ed il Trenino di Babbo Natale Riva del Garda. Ore 16. Porta San Giuseppe - Teatro di Babbo Natale. Info: Tel: 0464.554444 www.gardatrentino.it - info@gardatrentino.it. Per i più piccoli UNA FIABA, UN GIOCO AL GIORNO Rovereto. Ore 17. Ludoteca comprensoriale, via Dante, 63 - Letture animate, musica, costruzione di giocatoli e giochi, merenda con dolci della tradizione popolare italiana ed europea. Per bambini dai 3 agli 11 anni ed adulti accompagnati!. Info: tel. 0464 420594 ludoteca@comprensorioc10.tn.it. Per i più piccoli “Bissmacinando facciamo le frittelle” Baselga di Piné. Laboratorio multi materiale per bambini dai 4 ai 12 anni. Info: 0461-557028 . Teatro SE IL TEMPO FOSSE UN GAMBERO Cognola. Ore 18. Teatro di Cognola - di Garinei e Giovannini, Filodrammatica di Olle. Info: 0461 237352 - info@cofas.it - www. cofas.it. Teatro Hello, Dolly! Cavalese. Ore 21. Teatro comunale - di Scena Srl-Compagnia di Operetta di C. Abbati. Ingresso a pagamento.
20 lunedì Folklore presepe in movimento Ossana. Dalle 14 alle 18. Chiesa S. Vigilio, sala adiacente: apertura del “presepe in movimento”. Info: Tel. 0463.901280 - sole@valdisole.net.
trentinoappuntamenti Per i più piccoli UNA FIABA, UN GIOCO AL GIORNO Rovereto. Ore 17. Ludoteca comprensoriale, via Dante, 63 - Letture animate, musica, costruzione di giocatoli e giochi, merenda con dolci della tradizione popolare italiana ed europea. Per bambini dai 3 agli 11 anni ed adulti accompagnati!. Info: tel. 0464 420594 ludoteca@comprensorioc10.tn.it. Teatro “Sparla con me” Riva del Garda. Ore 21. Palazzo dei Congressi - Stagione di Prosa. Di e con Dario Vergassola. Info: Tel: 0464.554444 - www.gardatrentino.it - info@gardatrentino.it.
21 martedì Folklore presepe in movimento Ossana. Dalle 14 alle 18. Chiesa S. Vigilio, sala adiacente: apertura del “presepe in movimento”. Info: Tel. 0463.901280 - sole@valdisole.net. Per i più piccoli UNA FIABA, UN GIOCO AL GIORNO Rovereto. Ore 17. Ludoteca comprensoriale, via Dante, 63 - Letture animate, musica, costruzione di giocatoli e giochi, merenda con dolci della tradizione popolare italiana ed europea. Per bambini dai 3 agli 11 anni ed adulti accompagnati!. Info: tel. 0464 420594 ludoteca@comprensorioc10.tn.it.
22 mercoledì Folklore presepe in movimento Ossana. Dalle 14 alle 18. Chiesa S. Vigilio, sala adiacente: apertura del “presepe in movimento”. Info: Tel. 0463.901280 - sole@valdisole.net. Musica «Orchestra Haydn» Trento. Alle 20.30. Auditorium Andrea Battistoni Dir.; Thomas Demenga Violoncello. Info: Num. Verde 800.086890 - www.haydn.it. Per i più piccoli UNA FIABA, UN GIOCO AL GIORNO Rovereto. Ore 17. Ludoteca comprensoriale, via Dante, 63 - Letture animate, musica, costruzione di giocatoli e giochi, merenda con dolci della tradizione popolare italiana ed europea. Per bambini dai 3 agli 11 anni ed adulti accompagnati!. Info: tel. 0464 420594 ludoteca@comprensorioc10.tn.it.
23 giovedì Danza Queen the balle Riva del Garda. Ore 20.30. Palazzo dei Congressi - Spettacolo di danza. Info: Tel: 0464.554444 -
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www.gardatrentino.it - info@gardatrentino.it. Folklore presepe in movimento Ossana. Dalle 14 alle 18. Chiesa S. Vigilio, sala adiacente: apertura del “presepe in movimento”. Info: Tel. 0463.901280 - sole@valdisole.net. Per i più piccoli LA CASA DI BABBO NATALE Riva del Garda. Dalle 14 alle 18.30. Rocca. Info: Tel: 0464.554444 - www.gardatrentino.it - info@gardatrentino.it.
24 venerdì Folklore presepe in movimento Ossana. Dalle 14 alle 18. Chiesa S. Vigilio, sala adiacente: apertura del “presepe in movimento”. Info: Tel. 0463.901280 - sole@valdisole.net. Folklore corteo dei pastori Canale diTenno. Pomeriggio. Rivive il mistero delle tradizioni più antiche. Canale riscopre la magia della notte di Natale, con i pastori che sfilano tra le vie del borgo. Al corteo sfilano anche gli animali, accompagnati dagli zampognari e da canti natalizi. Tel. 0464 554444 - Email: info@gardatrentino.it - www. gardatrentino.it/inverno. Folklore ar...riva il natale Riva del Garda. Dalle 15.30 alle 18.30. concerti, musica e animazione itinerante, Teatro Babbo Natale, spettacoli musicali per bambini. Info: 0464 560113 consorziorivaincentro@gmail.com. Per i più piccoli LA CASA DI BABBO NATALE Riva del Garda. Dalle 14 alle 18.30. Rocca. Info: Tel: 0464.554444 - www.gardatrentino.it - info@gardatrentino.it.
25 sabato Danza Speciale Natale - LO SCHIACCIANOCI Trento. Ore 16 e 20.30. Teatro Sociale - Teatro dell’opera della Macedonia. Balletto in due atti, musiche Tchaikovskji, coreografie Vasilij Ivanovich Vainonen. Info: 0461/213834 . Folklore presepe in movimento Ossana. Dalle 14 alle 18. Chiesa S. Vigilio, sala adiacente: apertura del “presepe in movimento”. Info: Tel. 0463.901280 - sole@valdisole.net.
Miola di Piné: El Paés dei Presepi
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mmaginate di arrivare sull’Altopiano imbiancato di neve, di camminare con passo felpato nel silenzio del paesaggio o tra le vie raccolte di un piccolo paesino di montagna, di ammirare i giochi di luce sul lago ghiacciato…. con le persone più care. Questa è l’atmosfera del Natale da noi. Lontana da luci, rumori, piazze affollate e vetrine. Da quasi vent’anni il paese di Miola, sull’Altopiano di Piné, si trasforma a Natale in un grande presepio, fatto di tantissime piccole opere realizzate negli antichi portici, negli avvolti, nelle finestrelle delle stalle, sulle storiche fontane. Qui lo spirito della Natività si respira ad ogni passo, nel genuino coinvolgimento dell’intera comunità che, di anno in anno, rivive il Natale come un’occasione sincera di riflessione e condivisione con gli ospiti che scelgono l’Altopiano come meta di vacanza invernale: ogni scorcio del caratteristico borgo diventa una cartolina. Ogni presepe è una piccola opera d’arte, realizzata da mani sapienti e buone. Dal 4 dicembre al 6 gennaio 2011, Miola si animerà con concerti itineranti di cori alpini e bande, giochi per bambini e spettacoli per tutti. Piazza S. Rocco ospiterà un mercatino di prodotti enogastronomici e di artigianato artistico dell’Altopiano di Piné e della Valle di Cembra e la caratteristica ghèr, l’originale tenda dei pastori nomadi della Mongolia in cui i più piccoli – accompagnati da mamma e papà – potranno giocare ed ascoltare racconti e leggende al calduccio e per finire con un entusiasmante giro in carrozza trainata da cavalli all’interno de El Paés dei Presepi. Dopo un pomeriggio trascorso in famiglia o con gli amici, sarà quasi d’obbligo la serata in uno dei tradizionali ristoranti aderenti all’Itinerario del Gusto. Ritorna anche quest’anno, il gioco dei presepi, una piccola caccia al tesoro che l’anno scorso ha fatto registrare circa 3.000 partecipanti e oltre 50.000 visitatori. Scovando gli oggetti misteriosi riportati sulla colorata cartina e seguendo alcune semplici indicazioni si potrà ritirare un piccolo omaggio ed un ingresso allo Stadio del Ghiaccio. El Paes dei Presepi è un evento organizzato dalla Grénz de Miola in collaborazione con il Comune di Baselga di Piné e l’ A.p.T. Piné Cembra. Tutto il programma sull’Agenda di TrentinoMese e su www. visitpinecembra.it
trentinoappuntamenti 26 domenica Cultura L’incanto della natura. Le illustrazioni naturalistiche di Franco Testa Cavalese. Ore 17.30. Museo d’Arte Contemporanea, piazzetta Rizzoli, 1 - Inaugurazione della mostra. Danza Speciale Natale - IL LAGO DEI CIGNI Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale - Teatro dell’opera della Macedonia. Balletto in due atti, musiche Tchaikovskji, coreografi e Marius Petipa-Lev Ivanov riviste da Victor Yaremenko. Info: 0461/213834 . Folklore presepe in movimento Ossana. Dalle 14 alle 18. Chiesa S. Vigilio, sala adiacente: apertura del “presepe in movimento”. Info: Tel. 0463.901280 - sole@valdisole.net. Folklore presepe vivente Canale di Tenno. Pomeriggio. Rivive il mistero delle tradizioni più antiche. Il borgo di Canale si trasforma per un giorno nella cornice fatata della Natività. Accanto ai pastori con i loro animali e ai personaggi del presepe, rivivono gli antichi mestieri e le tradizioni d’altri tempi. Tel. 0464 554444 - Email: info@gardatrentino.it - www. gardatrentino.it/inverno. Folklore “Mistéri en strada” Baselga di Piné. Gli artigiani locali mettono in mostra l’abilità nell’eseguire il loro lavoro. Info: 0461-557028 . Teatro George Dandin Predazzo. Ore 20.45. Casa della gioventù - Rappresentazione teatrale, commedia. Ingresso a pagamento.
27 lunedì Folklore presepe in movimento Ossana. Dalle 14 alle 18. Chiesa S. Vigilio, sala adiacente: apertura del “presepe in movimento”. Info: Tel. 0463.901280 - sole@valdisole.net. Musica Gnuco Crazy Band Baselga di Piné. Concerto itinerante. Info: 0461-557028 . Per i più piccoli RACCONTI DI NATALE Trento. Ore15.30 e 17.30. Foyer teatro Auditorium - Compagnie Teatrali Unite. Spettacolo di racconto, lettura, canto e musica dal vivo con Camilla da Vico e Giovanna Palmieri musiche e canzoni Camilla da Vico. Info: 0461/213834 . Per i più piccoli LA CASA DI BABBO NATALE Riva del Garda. Dalle 14 alle 18.30. Rocca. Info: Tel: 0464.554444 - www.gardatrentino.it - info@gardatrentino.it. Per i più piccoli “Il Contadino Magico” Baselga di Piné. Gioco per bambini dai 7 ai 12 anni . Info: 0461-557028 .
28 martedì Folklore presepe in movimento Ossana. Dalle 14 alle 18. Chiesa S. Vigilio, sala adiacente: apertura del “presepe in movimento”. Info: Tel. 0463.901280 - sole@valdisole.net. Per i più piccoli RACCONTI DI NATALE Trento. Ore15.30 e 17.30. Foyer teatro Auditorium - Compagnie Teatrali Unite. Spettacolo di racconto, lettura, canto e musica dal vivo con Camilla da Vico e Giovanna Palmieri musiche e canzoni Camilla da Vico. Info: 0461/213834 .
Per i più piccoli LA CASA DI BABBO NATALE Riva del Garda. Dalle 14 alle 18.30. Rocca. Info: Tel: 0464.554444 - www.gardatrentino.it - info@gardatrentino.it. Per i più piccoli “Dragomacinando facciamo le pizzette di Natale” Baselga di Piné. Laboratorio per bambini dai 7 ai 12 anni. Info: 0461-557028 . Teatro “Dove sei, mio Re?” Miola. Ore 18.30. Piazza S.Rocco - Rappresentazione teatrale. Info: 0461-557028 .
29 mercoledì Famiglia Josef con l’Organetto di Barberia e le Renne di Monica Baselga di Piné. Spettacolo. Info: 0461-557028 . Folklore presepe in movimento Ossana. Dalle 14 alle 18. Chiesa S. Vigilio, sala adiacente: apertura del “presepe in movimento”. Info: Tel. 0463.901280 - sole@valdisole.net. Musica Ensemble Zandonai Trento. Ore 20.45. Palazzo Calepini, via Calepina 1 - “Volteggiando al ritmo dei Walzer di Strauss”. Per i più piccoli RACCONTI DI NATALE Trento. Ore15.30 e 17.30. Foyer teatro Auditorium - Compagnie Teatrali Unite. Spettacolo di racconto, lettura, canto e musica dal vivo con Camilla da Vico e Giovanna Palmieri musiche e canzoni Camilla da Vico. Info: 0461/213834 . Per i più piccoli LA CASA DI BABBO NATALE Riva del Garda. Dalle 14 alle 18.30. Rocca. Info: Tel:
FOTO DI ARTURO ROSSI TESTI DI SANDRO ZANGHELLINI
INCONTRI ED EMOZIONI
Per i più piccoli “Sacchettini profumati e decorati con angeli, gnomi e magiche stelle portafortuna” Baselga di Piné. Laboratorio multi materiale per bambini dai 4 ai 12 anni . Info: 0461-557028 .
30 giovedì Folklore presepe in movimento Ossana. Dalle 14 alle 18. Chiesa S. Vigilio, sala adiacente: apertura del “presepe in movimento”. Info: Tel. 0463.901280 - sole@valdisole.net. Musica Jour de Fête Street Band Baselga di Piné. Concerto itinerante. Info: 0461-557028 . Per i più piccoli LA CASA DI BABBO NATALE Riva del Garda. Dalle 14 alle 18.30. Rocca. Info: Tel: 0464.554444 - www.gardatrentino.it - info@gardatrentino.it. Per i più piccoli “Ciuffolmacinando facciamo i biscotti al miele” Baselga di Piné. Laboratorio per bambini dai 7 ai 12 anni. Info: 0461-557028 .
31 venerdì Danza SPECIALE CAPODANNO LADO Trento. Ore 20.30. Teatro Auditorium - National Folk Dance Ensemble of Croatia. Direttore Ivana Lu?ic, direttore artistico Ivan IvancCan, direttore musicale Dra?en KurilovcCan. Info: 0461/213834 . Folklore presepe in movimento Ossana. Dalle 14 alle 18. Chiesa S. Vigilio, sala adiacente: apertura del “presepe in movimento”. Info: Tel. 0463.901280 - sole@valdisole.net. Folklore SPETTACOLO PIROTECNICO MEZZANOTTE MAGICA SUL LAGO Riva del Garda. Ore 24. Punta Lido - Ar...Riva il Natale. Info: 0464 560113 consorziorivaincentro@ gmail.com.
Euro 35,00 www.libritrentini.it
FAUNAlpina
0464.554444 - www.gardatrentino.it - info@gardatrentino.it.
CURCU & GENOVESE
Musica Capodanno dei bambini Baselga di Piné. Dalle 15 alle 18. Con la Baby Disco Show di Silvio dj. Info: 0461-557028 .
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Il presepe nel salone BOLLICINE SU TRENTO: tempo di trentodoc
Curiosa iniziativa del salone flavia di via veneto a trento
PER IL SESTO ANNO LA KERMESSE DEDICATA ALLO SPUMANTE METODO CLASSICO TRENTINO. CON UN TOURBILLON DI EVENTI, TUTTI DA BERE E DA MANGIARE
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arattere, eleganza ed esclusività. Tre ingredienti di uno stile unico, quello che fa del TrentoDoc un capolavoro apprezzato nel mondo, sintesi estrema di passione, esperienza e territorio. Per celebrarlo, dal 25 novembre al 13 dicembre l’Enoteca di Palazzo Roccabruna, in collaborazione con Trentino Marketing, propone “Bollicine su Trento. Incontri e suggestioni con sua eccellenza il TrentoDoc”, tre settimane di appuntamenti ad alto livello con le bollicine trentine: eventi enogastronomici, degustazioni, talk show con grandi esperti del mondo del vino, all’insegna della cultura e del gusto. Come sempre un calendario fitto di appuntamenti: ogni fine settimana a pranzo e a cena chef trentini e nazionali proporranno menu studiati per esaltare l’eleganza e la raffinatezza del perlage di montagna e per sottolineare l’intensità e l’armonia del TrentoDoc. Le bollicine trentine offrono un’ampia gamma di possibilità: brut, riserve, millesimati, rosati, sfumature di profumi e sapori che sono l’idea giusta per rendere indimenticabile una cena, per valorizzare un piatto, per dare tono ad un aperitivo. Per il mese di dicembre, gli appuntamenti da 116
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hi si rechi nel Salone Flavia di Via Veneto 140 a Trento si troverà ad imbattersi in una vetrina allestita con montagne innevate e cielo stellato. Insomma, la sensazione è quella di essere entrati in una sorta di posto magico. Sono state le abili mani di Flavia e delle sue collaboratrici, Martina e Katia, a mettere su un magnifico presepe tridimensionale a cui, pare, non manchi proprio nulla. Casette illuminate, Grotta del Bambin Gesù, pastori, castelli, passerelle, ma anche scorci del paesaggio trentino. Il presepe è interamente costruito con materiale di recupero, per cui è ecosostenibile al cento per cento. Quanto ci è voluto per mettere su una simile meraviglia? Due settimane e alla fine la soddisfazione è stata grandissima.
non perdere sono concentrati nei fine settimana e li elenchiamo qui di seguito: sabato 4 dicembre, dalle 12 alle 21.30 l’Ostaria del Filò di Smarano (Tn) propone “La cucina del Maso”; domenica 5 dicembre, dalle 12. alle 21.30 Il ristorante Due Camini di Baselga di Piné (Tn) propone “Il menù del boscaiolo”; sabato 11 dicembre, dalle 12 alle 21.30 Il ristorante Cant del Gal di Tonadico (Tn) propone “Gustati l’inverno: sapori stagionali dal Primiero”; domenica 12 dicembre, dalle 12 alle 21.30 La Locanda delle Tre Chiavi di Isera (Tn) propone “Alle pendici del Monte Baldo”. (F.N.)
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due bicchieri al rosso rubio mas de la fam Rai regione è comicità e intrattenimento
La guida dei vini del gambero rosso premia luca boscheri
Da Lucio Gardin a Claudia Morandini e “Bianco & Nero”
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resentato il nuovo palinsesto della Rai Regionale del Trentino Alto Adige. Il seguìto programma “Terra di Montagna”, in onda domenica 12 dicembre alle 10 su RAI 3, proporrà "Mozambico: una banca per la solidarietà" un documentario realizzato dall’Ufficio stampa della Provincia autonoma di Trento in occasione dell’apertura, lo scorso agosto, di una cassa rurale specializzata nel settore del microcredito nel Paese africano. Sarà invece Trentodoc il protagonista della puntata che andrà in onda domenica 12 dicembre alle 9.50 su Rai 3. Mela, grappa, ed ora bollicine, quelle inconfondibili del Trentodoc. Le puntate di “Andata & Ritorno” sono un viaggio affascinante Cristian Zorzi, attraverso i sapori e Claudia Morandini i profumi del nostro e Kristian Ghedina territorio. All’interno dello stesso programma, si parlerà dell’allenatore di sci Faustino Bordiga, ex campione del fondo. Infine, nella puntata di “Terra di Montagna” del 26 dicembre, un ricordo del maremoto che ha devastato le coste di numerosi paesi asiatici, fra cui Sri Lanka, India, Thailandia, Indonesia. Il mondo impara a conoscere la parola Tsunami. La mobilitazione del Trentino è scattata subito dopo la tragedia. Istituzioni e associazioni hanno organizzato una raccolta di fondi i cui protagonisti sono stati in primo luogo i lavoratori e le imprese. Segue, “Bianco & Nero” che approda al Monte Bondone: una puntata speciale con ospiti d’eccezione. Protagonisti della giornata il trio composto dalla conduttrice Claudia Morandini e i due opinionisti “Cris&Kris”. Cristian Zorzi, l’olimpionico del fondo e Kristian Ghedina, il discesista più pazzo dell’Ital Jet. Ma non solo, sulle piste delle Viotte vedremo Fulvio Valbusa, grande fondista e vincitore olimpico e l’immancabile Lucio Gardin nei panni di Jean Jack, giornalista lussemburghese a caccia di scoop. Questi sarà infatti al Monte Bondone con un compito preciso: cercare Luciano Spalletti (ovviamente il "sosia" interpretato dallo stesso comico), allenatore del San Pietroburgo, approdato in Trentino per il suo ormai indissolubile legame con la neve, in attesa della ripresa del campionato di calcio russo...
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icavato da un edificio rustico storico risalente alla prima metà dell’800, posto su una collina che domina la valle dell’Adige tra Ravina e Romagnano offrendo un panorama mozzafiato, il “Mas Dela Fam” non è solo un semplice ristorante, ma una struttura poliedrica che è anche osteria, speck stube, wine bar e sala meeting. Un sogno, quello del titolare Luca Boscheri, che ad onor del vero, nasce 40 anni fa quando suo padre Franco acquistò lo stabile completamente deturpato da un incendio, con l’idea precisa e suggestiva di riportarlo in “vita” come locale pubblico. Dislocato su tre piani, si propone come luogo di incontro dove cultura del cibo e del buon bere si fondono con le tradizioni… All’enologo Renzo Grisenti è affidata la cura delle degustazioni, della lista dei vini e la loro esposizione perché una delle particolarità del “Mas Dela Fam” è vedere le numerose etichette che danno bella mostra di sé negli scaffali e porta-bottiglie disposti lungo tutte le pareti, così come la cucina a vista che, in un certo senso, autorizza a spiare i segreti degli chef. E le soddisfazioni anche in campo enologico non si sono fatte attendere. La Guida dei Vini 2011 del Gambero Rosso, infatti, ha dato due bicchieri al Rosso Rubio 2007 del Mas de la Fam: un bordolese con tocco trentino: 50% Merlot, 40% Cabernet franc e C. Sauvignon, 10% Lagrein, vinificati assieme in tonneau e poi in barrique d’acacia d’Allier per 18 mesi, con ulteriore mezz’anno di affinamento in bottiglia. Sulla capsula, le iniziali della firma di papà Boscheri, patriarca del Mas dela Fam, che di certo oggi sarebbe orgoglioso di tutto ciò.
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Un profumo nel nome della principessa sissi Luigi gay, cantore della vecchia trento
A realizzarlo, la designer barbara lolli per la profumeria omonima di levico
A trent’anni dalla morte una serie di mostre e di celebrazioni
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L
uigi Gay, fu insegnante presso il liceo Prati e pittore, dedicò la sua vita all’arte, disegnò con la tecnica del carboncino e si cimentò nella pittura del colore ad olio su tela della pittura contemporanea impressionista; ritrattista, autore di paesaggi montani e lagunari, nature morte, dedicò l’ultimo decennio di vita nel ritrarre gli scorci della vecchia Trento e le tradizioni culturali e il folklore della Valle dei Mocheni. Numerosi sono i volti, le baite ed i paesaggi montani che Gay impresse col carboncino sui fogli di carta da disegno. Quest’anno, in occasione del trentennale dalla scomparsa, il figlio Andrea ha elaborato un progetto intitolato “Nel ricordo del trentennale”, che si compone in tre fasi: la prima quella di allestire mostre retrospettive nei luoghi in cui l’artista ha operato; la seconda riguarda la diffusione di materiale informativo e la terza si concentra nel tentativo di divulgare il ricordo di Gay, presso i Compendi scolastici della zona. Il progetto ha inizio dal suo paese natio, Moriago della Battaglia (Tv), dove è stata allestita un mostra retrospettiva. Lo scorso giugno, è stata allestita una mostra alla Casa degli Artisti di Canale di Tenno, nelle sale dei volti, dove il tema è stato la tipicità dell’ambiente montano: i quadri esposti, infatti, raffiguravano gli scorci e i paesaggi della Valle dei Mocheni. In agosto, un’altra esposizione, curata dall’artista Marco Arman, ha avuto luogo nelle sale di Palazzo Barbi a Cembra, di cui Gay era cittadino onorario. Infine, il prossimo gennaio, in collaborazione con il Comune di Trento, sarà allestita una mostra retrospettiva nelle sale di Torre Mirana, in via Belenzani, nel centro storico di Trento; la presentazione della mostra sarà a cura di Riccarda Turrina.
nato il 16 novembre scorso il primo profumo dedicato alla Principessa Sissi, un prodotto totalmente made in Italy progettato da Barbara Lolli. A produrre il profumo e a metterlo in commercio la Profumeria Principessa Sissi di Levico Terme (Via Marconi 50, adiacente il Parco Asburgico, negozio che vanta 55 anni di attività). Laura Varaldi, attuale titolare, e la figlia Barbara sono da sempre cultrici delle famiglie regnanti europee e in particolare francesi ed austriache. Da questa loro passione hanno attinto il nome della profumeria e hanno costruito un progetto nato nel 2009. Da una lunga ricerca nei luoghi preferiti dalla Principessa Sissi, dalle sue preferenze floreali e floristiche Barbara Lolli ha studiato e creato una fragranza unica e irripetibile come lo è l’immagine che funge da impronta speciale all’estetica del flacone. L’eau de parfum è racchiuso in una bottiglia di vetro, esssenziale ed elegante che riunisce in sé la classicità, ma al tempo stesso la modernità della forma: eleganza che si ripete nella scatola bianca ed essenziale. Le note di testa del profumo sono state scelte pensando alla dolcezza di Sissi, ma anche alla sua determinazione e quindi sono fruttate (bergamotto, mela, arancio). Le note di cuore sono dedicate a fiori (ortensia, rosa, agapanti, ibiscus, orchidea, gardenia, mughetto, fresia, mirto, robinia). Fra le note di fondo, caratterizzate dalla grande persistenza, rientrano le fragranze cipriate, orientali e legnose e ricordano Madeira e Corfù, luoghi amati da Sissi dove soggiornò a lungo.
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Giampiero Galeazzi a levico terme Apeiron trento, spazio alla solidarietà Un mercatino del volontariato a trento, il 7 e l’8 dicembre
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peiron Trento è un’associazione che sostiene progetti ed interventi rivolti principalmente alle donne oggetto di discriminazione, emarginazione, violenze di ogni genere e sfruttamento, accogliendole assieme ai loro bambini in una casa rifugio, “Casa Nepal”, per un periodo massimo di 12 mesi. Qui viene assicurata loro l’assistenza sanitaria e psicologica e vengono avviate all’apprendimento di varie attività lavorative, ritrovando così serenità, fiducia in se stesse, l’indipendenza economica e il riscatto sociale. Ai loro bambini viene contemporaneamente garantita una regolare frequenza scolastica. Il 7 e l’8 dicembre, Apeiron organizza un Mercatino di Natale del Volontariato e della Solidarietà, in Piazza Pasi a Trento (casetta n.3). Apeiron Trento - Onlus, costituita nel 1992 con un proprio statuto, affianca e collabora in modo autonomo con Apeiron Nazionale, libera associazione senza scopo di lucro che opera in Nepal fin dal 1997. È attualmente in fase di realizzazione un progetto che mira alla creazione di micro-imprese in ambito agricolo con l’obbiettivo di assicurare alle beneficiarie una forma di autosufficienza economica e alimentare, contribuendo così al sostentamento della famiglia. Tale intervento, parzialmente finanziato dalla Provincia autonoma di Trento, vede coinvolte seicento donne, pressoché tutte “Dalit”, cioè fuori casta, individuate in 20 villaggi (gruppi di 30 donne in ogni villaggio) dislocati in un’area montagnosa di un distretto agricolo fortemente depresso del Nepal centrooccidentale. Altri interventi a sostegno delle donne in condizioni di difficoltà consistono nell’organizzazione e gestione di corsi di apprendimento in vari settori quali 120
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Premiati dal noto conduttore gli olimpionici della canoa
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l Gran Gala della canoa, ospitato al Palalevico grazie all’impegno dell’Apt Valsugana, è iniziato con la consegna dei riconoscimenti alla stampa che negli ultimi anni ha dedicato spazio e attenzione a questo sport, faticoso ma ricco di soddisfazioni per l’Italia. Il presidente della Federazione Italiana Canoa e Kayak Luciano Buonfiglio ha così premiato Federico Calcagno, della Rai, e Riccardo Crivelli, de La Gazzetta dello Sport. «Ben 16 medaglie alle Olimpiadi, dal 1960 ad oggi, e sessanta partecipazioni olimpiche», ha ricordato Giampiero Galeazzi, ospite d’eccezione e moderatore della serata. «La “voce ufficiale” della canoa: è merito dei suoi commenti appassionati se questo sport è entrato nelle case e nel cuore degli italiani», ha aggiunto Josefa Idem, grande protagonista a suon di pagaiate che a Londra 2012 continuerà la sua strepitosa carriera iniziata moltissimi anni fa. E a proposito di successi, tutti sono stati ricordati nel filmato inaugurale, che ha ripercorso le imprese dei grandi campioni dal 1960 ad oggi. Premiato durante la serata anche il presidente della Federazione Internazionale Canoa e Kayak, al quale è stata regalata una bacchetta d’argento, così da poter dirigere tutta l’orchestra mondiale della canoa. l’alfabetizzazione, l’economia domestica, la cucina, il taglio ed il cucito, la tessitura, la conoscenza di base della lingua inglese, ed altre attività congeniali alla realtà femminile del Paese. Il Nepal è conosciuto come terra di montagne, di alte montagne, un ambiente molto simile al nostro ed è in considerazione di questa realtà comune che Apeiron Trento si impegna, nell’ambito della nostra provincia, nell’organizzazione di eventi culturali e campagne di sensibilizzazione per la raccolta di fondi a sostegno dei propri progetti in quel Paese lontano, ma sempre presente nei nostri pensieri. Per informazioni e contatti: trento@apeiron-aid.org Per approfondimenti: www.apeiron-aid.org Per effettuare una donazione: versamento sul c/c intestato a: Apeiron Trento – onlus Cassa Rurale di Pergine, sede di Pergine Cod. IBAN: IT78 G081 7835 2200 0000 0074 398
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Un posto nuovo per fare quattro salti grande successo per MondoMerlot 2010 degustazioni memorabili ad Aldeno e a trento (Palazzo Geremia e Castello del Buonconsiglio). per un confronto aperto alle nuove tendenze e all’ecosostenibilità
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tica e valore del cibo, per un Merlot che coniughi habitat e piacevolezza. Grande riscontro di pubblico – almeno 5mila i visitatori – ma soprattutto una manifestazione che ha saputo coniugare divertimento con responsabilità. A partire dalle degustazioni, è tutto in positivo il bilancio di MondoMerlot 2010. Milletrecento bicchieri, un parterre da grandi occasioni per una degustazione che ha del memorabile. Sulla scena i Magnifici 13, ovvero i Merlot che hanno vinto il recente concorso di MondoMerlot. Vini interpreti assoluti di come questo vitigno riesca a coniugare piacevolezza con versatilità, potenza e carezzevoli sensazioni gustative. Palazzo Geremia, a Trento, ha trasformato la degustazione in un evento culturale di rara suggestione. Cento persone, ognuna davanti a 13 bicchieri, hanno potuto degustare il meglio del Merlot. E ancora una volta questa importante tipologia non ha tradito le attese premiando quest’anno come migliore assoluto il Merlot Maremma Toscana 2008 dell’Azienda La Cura e come migliore dei trentini il Merlot Doc Bottega Vinai 2008 dell’Azienda Cavit. Lo hanno ribadito i relatori – da Alessandro Torcoli, giornalista di “Civiltà del bere”, ad Adua Villa, volto noto de La prova del cuoco – ma soprattutto i produttori dei vini premiati. Trento, Aldeno e Merlot: un connubio vincente. Che è stato consolidato da una singolare quanto esclusiva degustazione anche al Castello del Buonconsiglio, il simbolo dell’autonomia trentina. A dimostrazione di come MondoMerlot sia riuscito a coinvolgere tutta la comunità locale, perché coniugando territorio con innovazione, ha carattere e
Ad arco si inaugura il déjà vU disco club (ex Euphoria)
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passato quasi un anno dalla chiusura dell’Euphoria, (lo storico Spleen), un anno di riflessione e di decisioni impegnative per la nuova gestione del locale di Via Aldo Moro ad Arco: il Déjà Vu. Una gestione totalmente rinnovata, giovane e dinamica, completamente diversa dalle precedenti, aperta alle nuove tendenze ma con richiami storici alla maniera del classico e mai dimenticato Tiffany di Riva del Garda. Un ambiente nuovo che vedrà la collaborazione di dj noti del panorama veronese, Radio Viva FM residente una volta al mese con vocalist e animazione. L’inaugurazione, prevista per sabato 4 dicembre, vedrà la partecipazione in simultanea, per dare il benvenuto ai propri ospiti, sia di radio Viva FM per il circuito trentino, altoatesino e lacustre, che del dj Get Far Fargetta, che presenterà il suo nuovo progetto “Free”. Dal venerdì successivo si potranno godere le performance di altri numerosi e celebri dj. Info: dejavudiscoclub@gmail.com
personalità di stampo internazionale che invitano al confronto. Vino per giuste sfide qualitative, per dimostrare la sua versatilità. Anche la più esclusiva. Nereo Pederzolli, Adua Villa, Marco Larentis Che non guarda e lo chef Claudio Melis al passato, ai miti dell’enologia tradizionale, ma si apre al futuro. Proprio per questo al Castello del Buonconsiglio si è parlato di “New Merlot – la rivincita del piacere” – che ha visto protagonisti quattro “nuovi” Merlot (Serberto 2008, L’Urlo 2008, Morione 2006 e Salici 2006) presentati dai titolari e dai tecnici delle rispettive aziende. Poi Aldeno s’è ripresa tutta la scena. Con alcune degustazioni di altissimo livello che ha visto protagonisti prima i vini mito della Tenuta San Leonardo e poi i vini francesi con una verticale di Chateau Montrose curata da Ais Trentino e guidata da Nicola Bonera. Ed ancora momenti indimenticabili con un convivio tra Merlot e alta cucina. Quella curata da Claudio Melis, chef di fama internazionale che ha messo nel piatto una serie di leccornie basate sull’etica, nel massimo rispetto di chi produce gli ingredienti (a Km zero) elaborando un menu esclusivo a prezzi popolari. (F.N.) 121
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Museo Storico Italiano della Guerra
Castello di Rovereto
Il Museo della Guerra, inaugurato nel 1921 per preservare la memoria della Grande Guerra, espone armi, uniformi, fotografie, cimeli, manifesti, oggetti della vita di trincea, onorificenze, lettere e diari. Tre nuove sale parlano del secolo che va da Napoleone alla Prima guerra mondiale (1800-1914). Conserva una collezione di armi bianche e da fuoco dei secoli XV-XX e una sezione dedicata alla Seconda guerra mondiale. Il Museo della Guerra è ospitato nel quattrocentesco Castello di Rovereto, esempio unico di rocca veneziana in Trentino.
Mostra temporanea FIUME La promessa di una rivoluzioone Dal 7 dicembre 2010
orari gennaio – dicembre martedì – domenica 10.00 – 18.00 chiuso lunedì non festivi, 24, 25, 31 dicembre e 1 gennaio Museo Storico Italiano della Guerra - onlus via Castelbarco 7 Rovereto www.museodellaguerra.it info@museodellaguerra.it Tel. 0464 438100 Informazioni sulle iniziative dedicate alla Prima guerra mondiale in Trentino www.trentinograndeguerra.it
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riconoscimenti e aumento di fatturato
ventennale per l’Associazione Italiana Amici del Presepio
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a storia dell’associazione italiana smici del Presepio, sezione di Trento, ha inizio con un incontro tra presepisti trentini, che da diversi anni costruiscono presepi scambiandosi pareri tecnici, con lo scopo di divulgare la costruzione del presepio quale espressione di fede, d’arte, cultura e tecnica. Era il 13 giugno 1991. Vennero gettate le basi per formare la sezione di Trento. Presidente Pio Gadler, segretario Umberto Tomedi, consiglieri Armando Delladio, Tullio Comper, Enos Degasperi, Enrico Toscana e Francesco Filippi. La prima mostra venne programmata l’anno stesso a Pergine. Tanta fu la soddisfazione per la grande affluenza di visitatori (circa 5mila), che si decise di portare ogni anno in un luogo diverso l’apprezzata esposizione. Inoltre, che parte delle offerte siano devolute in solidarietà. Da allora tanti sono stati i paesi che hanno accolto le mostre, ne citiamo alcuni: Mattarello, Ergolding, Isera, Cles, Gardolo, Mezzacorona, Trento, Vezzano, ecc. Nel 2005 l’Associazione cambia denominazione in “Gruppo Amici del Presepio”, diventando autonoma dalla sede di Roma, ma portando avanti con lo stesso spirito i valori iniziali. Nuove cariche e nuovi nomi dunque, Diego Tomedi è il nuovo presidente a ricordo del papà Umberto venuto a mancare nel 2004, per questo la successiva mostra, titolata “Ricordando il tuo messaggio” si è svolta a Mattarello. Quest’anno, in occasione del ventesimo dalla fondazione, la mostra si terrà a Mattarello, grazie alla disponibilità della Circoscrizione, nelle sale “Ex Circoscrizione” e nella chiesetta di S. Vigilio, (adiacente all’omonimo Centro) messa a disposizione dalla Parrocchia di Mattarello. Verrà inoltre affiancata una mostra fotografica nella Sala Meridiana (P.zza Perini) come testimonianza di questi venti anni di laboriosa attività. L’inaugurazione delle mostre avverrà sabato 18 dicembre alle 17 in Piazza Perini a Mattarello e rimarranno aperte fino a mercoledì 6 gennaio 2011 con i seguenti orari: tutti i pomeriggi dalle 14.30 alle 19; domenica 19, domenica 26 dicembre e domenica 2 gennaio 2011 anche la mattina dalle 10 alle 12. Chi volesse partecipare alla mostra e/o per ulteriori informazioni contattare il “Gruppo Amici del Presepio” al 0461.945110
PER CESARINI SFORZA SPUMANTI UN’ANNATA DA INCORNICIARE Foto: Agfb Bernardinatti
I presepi di mattArello, nel ricordo di tomedi
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a buona soddisfazione sui risultati dell’azienda e la conferma del buon andamento della gestione, ha permesso al cda, presieduto da Marco Zanoni, di esprimere con serenità e con forza la volontà di proseguire con i progetti di sviluppo dell’azienda di proprietà La Vis. Zanoni, commentando i risultati, afferma: “Il bilancio d’esercizio chiuso al 30 giugno 2010 è contraddistinto da una crescita del fatturato del 3%, un incremento delle vendite di metodo classico nella misura del 15%, un utile di gestione pari a circa 90mila euro. Di significativa importanza la riduzione dei debiti dell’11%, ma soprattutto i qualificati giudizi raccolti sui mercati nazionali ed internazionali che aprono le porte a nuove opportunità di crescita e penetrazione del prodotto”. Si ricordano anche gli ultimi riconoscimenti conseguiti dai prestigiosi spumanti Cesarini Sforza: Challange Bollicine nel mondo ha consacrato Tridentum Brut Rosè Trentodoc al 3° posto nella categoria Rosé, la Riserva Aquila Reale 2003 Trentodoc si è confermata quale miglior Metodo Classico italiano secondo LM come pure ha raggiunto il massimo punteggio per un’altra guida del settore, Sparkle Bere Spumante, che hanno contribuito a consolidare il valore del brand ai vertici del mondo spumantistico internazionale. In merito alla gestione operativa della Cesarini Sforza, d’intesa con la capogruppo La Vis, la direzione è affidata a Fausto Peratoner, che riveste ruolo analogo presso La Vis, al fine di perseguire da un lato la separazione tra le funzioni di governance e quelle operative, di garantire dall’altro la continuità della strategia nella gestione ordinaria. Un’annata da incorniciare per Cesarini Sforza, in un periodo di congiuntura economica negativa anche per il mondo del vino, a testimonianza del valore riconosciuto all’intera filiera del prodotto, dal progetto in campagna, interpretato sempre con straordinaria passione dai soci, a quello enologico, dove staff enologici di prim’ordine sono abituati a coccolare queste selezioni per renderle in grado di esprimere al massimo tutto il lavoro che incarnano.
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Evviva lo sport per la solidarietà questa volta giuseppina va in sardegna e...
Un campo polisportivo in Sudafrica dall’US Ronzone
Disavventura per lo sciopero dei pastori: ma tutto finisce bene
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arola Sacra” è quasi un motto per la nostra Giuseppina, che intrattiene e delizia tutti i suoi conoscenti: entusiasta nel vedere che gli amici contattati questa estate... In tardo autunno, si sono presentati alla presentazione del libro di suo marito, Claudio Napolitano, “Ridiamo, ridiamo, ridiamooo”, il cui ricavato dalla vendita è stato devoluto in beneficenza alla piccola fraternità di Gesù di Pian del Levro, fondata dal compianto don Gianni Tomasi. Un ringraziamento particolare a Paola
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n campo polisportivo per il gioco del calcio, del basket e del volley per 1.200 bambini da realizzare in Sudafrica è il progetto Unicef 2010 scelto dall’US Ronzone Sportinsieme per festeggiare i 30 anni di vita del programma “lo sport per la solidarietà”. La tradizionale “maratona bocciofila” composta da 15 prove disputate in massima parte sulle corsie del bocciodromo di Amblar ma con trasferte a Bolzano, Caldaro e Laives che ha fatto registrare la cifra record di presenze con ben 725 giocatori, e l’ormai collaudato “meeting” di tennis di Cavareno hanno consentito di raggiungere la cifra necessaria per affrontare le spese del campo sportivo. I 5.600 euro raccolti grazie agli sportivi dal “cuore buono” sono stati consegnati al “Bel Soggiorno” di Malosco al dirigente nazionale dell’Unicef Italia Giuseppe La Motta giunto appositamente da Messina per sottolineare come lo sport riesca a dare vita a risultati del genere. L’ambasciatore Unicef, accompagnato da Monica Franch presidente del comitato provinciale, ha poi letto il messaggio giunto da Vincenzo Spadafora, presidente Unicef Italia che auspica il rinnovo di questa meritevole iniziativa. Stesso invito è stato rivolto ai presenti anche da Bruna Pellegrini e Adriano Marini sindaci di Amblar e di Malosco presenti alla cerimonia del “Bel Soggiorno”. Conci che ha magistralmente presentato il libro traendone con semplicità la parte sentimentale e la parte ironica, commuovendo e facendo divertire i presenti nella sala degli affreschi della biblioteca comunale di Trento. La parola “solidarietà”, invece, richiama quanto di sorprendente è accaduto in Sardegna dove Giuseppina si era recata per una riunione nazionale delle confraternite enogastronomiche, (lei fa parte dell’Imperial Castellania di Soave). Il giorno dell’arrivo a Porto Torres era in atto uno sciopero dei pastori sardi e solo grazie all’intervento del gran maestro Arnaldo Semprebon e del titolare di Villa Quaranta in Valpolicella si è riusciti ad evitare il blocco.
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1. Giuseppina in compagnia del notaio Falqui. 2. Claudio Napolitano, Paola Conci, l’Assessore Tomasi e Giuseppina. 3. Ancora l’assessore Tomasi, Giuseppina, Fabrizio Leonardelli, Sidorella, Paola e Barbara. 4. Sala degli Affreschi: in prima fila i titolari del Grand Hotel Trento Stefenelli, Giorgio e Fiammetta, Maurizio e i coniugi Boschetti. 5-6. Due istantanee di raduni di Confraternite Gastronomiche.
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la Gita di mezzo Autunno in Trentino Arriva "VIGNETTI": IL SUPER MARZEMINO NATO DALLE MIGLIORI UVE DI CANTINA D’ISERA E DE TARCZAL, ECCO LA PERLA DELLA VALLAGARINA
Fausto Campostrini e Ruggero de Tarzcal
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i chiama Vignetti ed è stato presentato ufficialmente qualche settimana fa. Un cru di Marzemino frutto della collaborazione tra Cantina d’Isera e de Tarczal, vignaioli in Vallagarina da lunga data. «Tutto nasce dalla grande amicizia che lega Fausto (Campostrini, direttore della Cantina d’Isera, ndr) e me ancora prima che lui entrasse nel mondo della cooperazione vitivinicola. Insieme abbiamo pensato che i tempi fossero maturi per fare un prodotto a quattro mani. Un’iniziativa che ha molti significati», spiega Ruggero de Tarczal, , che da più di 35 anni porta avanti la sua cantina. «Vignetti – prosegue – in questo momento sicuramente è la prova che cantina sociale e cantina privata posso lavorare assieme fattivamente e spero che da noi prendano esempio altri. Soprattutto, il nostro nuovo vino fatto in comune, vuole valorizzare il Marzemino, uno sconosciuto fuori dal Trentino: è ora che non sia più così». Gli fa eco Campostrini, che insiste sul fatto che «è tempo e ora di insistere per dare dignità al Marzemino d’Isera. Da qualche anno stavamo facendo delle prove in cantina». Così, dalle migliori uve di Marzemino coltivate da Cantina d’Isera e da de Tarczal è nato Vignetti: «Il nome è stato ripreso dal toponimo della località riportata in mappa catastale del 1854, storicamente conosciuta come zona altamente vocata alla coltivazione delle uve di questo antico vitigno», spiega Campostrini. Prima annata 2008, 6mila bottiglie di cuveè (per il 70% distribuite dalla cantina sociale) impreziosite da un packaging accattivante e distribuite nel
Bel raduno di auto storiche, a rovereto e in vallarsa
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0.10.10… sulle tracce della Grande Guerra”, è stato il titolo del 7° appuntamento tra le auto storiche italiane svoltosi domenica 10 ottobre a Rovereto e in Vallarsa con la Gita di mezzo Autunno in Trentino, promossa e organizzata dal Registro Fiat Italiano, che ha visto la partecipazione di 28 equipaggi provenienti dal Veneto, dall’Emilia Romagna e dalla Lombardia. Appuntamento al Nerocubo hotel di Rovereto alle 8,30 dove una ricca colazione ha atteso gli equipaggi per dar loro il benvenuto. Alle 10,30, partenza in carovana per la tradizionale sfilata nel centro storico di Rovereto e, a seguire, la prima tappa storico-culturale al Forte di Matassone, attestato sulla seconda linea difensiva della Vallarsa, in quello che un tempo era territorio dell’impero austro-ungarico. Accompagnati da due storici esperti della locale associazione Pasubio 100 anni, i soci hanno potuto ripercorrere alcuni dei camminamenti in trincea di uno dei baluardi sul fronte della Grande Guerra, di rilevante importanza per la tenuta della valle e dell’intero Trentino da parte degli imperiali e che, invece, le truppe italiane erano riuscite a conquistare agli inizi del conflitto. A farla da padrone dell’evento, alcune delle auto tra le migliori della produzione italiana Fiat: le Fiat 1500 Cabriolet, le 850 spider, una Topolino “C”, una 500 Giannini e tante altre.
canale tradizionale Ho.re.ca (hotel, ristoranti, enoteche), dove sarà venduto a 18,00 euro. Chi firmerà il vino? La nuova associazione Produttori storici Marzemino d’Isera, fondata per l’occasione sempre da Campostrini e da Ruggero de Tarczal, che racconta « abbiamo contattato altre aziende che ora sono alla finestra ma che sono convinto aderiranno presto». A far parte dell’associazione presieduta da Sergio Turella (presidente di Cantina d’Isera), infatti, dovrebbero entrare altri sei o sette produttori. L’obiettivo dell’associazione è quello di offrire il meglio di questo vitigno associando le eccellenze produttive di ciascuna realtà fino ad arrivare alla produzione/ creazione di un vino, vero simbolo della qualità di questo territorio. «Da tempo investiamo in questa varietà – conclude de Tarczal – ma il Marzemino d’Isera è ancora uno sconosciuto. Napoleone vinceva tutte le battaglie perché concentrava tutte le forze su unico punto e lo stesso dobbiamo fare noi». (F.N.) 125
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Epidemie e medicina Portami SKI-in-GIRO in valle di fiemme FRA PANORAMI DOLOMITICI, UN MAESTRO DI SCI PERFEZIONA LO STILE… DELLA VACANZA
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asta una settimana bianca per conoscere le piste da sci della Val di Fiemme quasi meglio di chi ci è nato. La nuovissima proposta “Skiingiro” offre agli sciatori l’occasione di scoprire piste, panorami dolomitici e rifugi esclusivi, insomma, il meglio della neve. Dal martedì al venerdì, tre scuole di sci della Val di Fiemme mettono a disposizione un maestro che accompagna ogni giorno in una nuova skiarea. Il suo intento non è di perfezionare il vostro stile sugli sci, a meno che non siate voi a chiedere qualche consiglio. Lui scia al vostro fianco con un unico desiderio: quello di perfezionare lo stile della vostra vacanza. Ma come? Innanzitutto, divertendovi. Sciando con questa guida esperta potrete scoprire i panorami e gli scorci dolomitici più emozionanti, le piste e gli itinerari più affascinanti e le specialità gastronomiche più invitanti fra i rifugi di tre ski area della Val di Fiemme e del famoso Sella Ronda. Al fianco di un maestro di sci si possono scoprire le leggende, le tradizioni e le curiosità della cultura locale, ed è facile ottenere consigli sui luoghi da visitare dopo la giornata sulle piste. Skiingiro è certamente il modo più autentico e amichevole per vivere con intensa 126
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Un volume per i cento anni dell’Ordine dei Medici
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n volume per i cento anni dell’Ordine dei Medici. L’annuncio è stato dato sabato 20 novembre nel corso dell’assemblea annuale dell’Ordine che si è tenuta nella sala dei Cinquecento al Castello del Buonconsiglio a Trento. Il volume, che è curato dal nostro autore Alberto Folgheraiter e si avvale della collaborazione del dott. Rodolfo Taiani e del dott. Gios Bernardi, si occuperà di malattia, di epidemie e di contagi, di medicina e di chirurgia, dal XIV al XX secolo. La parte generale si intitolerà “Le sorti della vita”, mentre il volume curato da Alberto Folgheraiter avrà per titolo “I secoli dannati”. Si parlerà infatti di peste e di colera, di vaiolo e varicella, di pellagra e di spagnola, di TBC e di letargia (il mal dela nona). Epidemie che hanno spopolato anche queste contrade e popolato i cimiteri del pianeta. Grafica di Fabio Monauni, fotografia di Gianni Zotta, edito da Curcu&Genovese, il volume di oltre 400 pagine sarà pubblicato la prossima primavera. È in corso di completamento, infatti, la parte affidata al dott. Taiani sul passaggio dalla medicina austriaca alla medicina italiana tra la fine dell’Ottocento e il 1923 quando anche il Trentino si aggregò all’Ordine dei Medici del Regno d’Italia. Il dott. Gios Bernardi, infine, già presidente dell’Ordine dei Medici, rievocherà gli ultimi cinquant’anni di medicina e chirurgia in Trentino. emozione lo sci in Val di Fiemme. Val di Fiemme, fra le Dolomiti del Trentino, è circondata da cime di rara bellezza, come le guglie del Latemar, le Pale di San Martino e il Corno Bianco riconosciute dall’Unesco “Patrimonio Naturale dell’Umanità”. Sciando in compagnia di una guida esperta, ogni martedì è possibile immergersi nella skiarea Bellamonte-Alpe Lusia, dove le piste da sci accarezzano i confini del Parco Naturale di Paneveggio Pale di S. Martino, uno degli ambienti “protetti” che ha favorito l’ingresso delle Dolomiti nella lista dei paesaggi privilegiati dall’Unesco. Il mercoledì è dedicato alla skiarea Alpe Cermis, con uno dei più emozionanti panorami sulle Dolomiti e una delle piste più lunghe dell’arco alpino, l’Olimpia (7,5 km). Il giovedì si esplora il carosello dello Ski Center Latemar, 50 km di piste che collegano Pampeago, Predazzo e Obereggen. Infine, ogni venerdì una navetta accompagna sul Sella Ronda. Info su prezzi e programma: Scuole Sci Val di Fiemme, Scuola Sci Alpe di Pampeago, tel. 0462 813337; Scuola Sci Alpe Cermis (Cavalese), tel. 0462 341303 - 0462 235311; Scuola Sci Alta Val di Fiemme, Predazzo Bellamonte Latemar tel. 0462 502999; www.visitfiemme.it
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Un secolo e passa di identità trentina Scuola il diapason sugli allori
a trento, una FESTA PER I 110 ANNI DELLA storica PRO CULTURA
i trentini del Diapason Clarinet Choir premiatI aL “Città di Carlino”
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ensemble di clarinetti Il Diapason Clarinet Choir, della Scuola musicale Il Diapason, ha recentemente ottenuto un lusinghiero riconoscimento all’VIII Concorso Internazionale per clarinetto Città di Carlino (Ud) , vincendo il Primo Premio nella categoria Ensemble di clarinetti. I ragazzi trentini, in gara con musicisti provenienti da tutta Europa e non solo, dal 29 al 31 di ottobre, hanno convinto la prestigiosa giuria del concorso friulano composta dai prime parti di orchestre famose e da docenti di Conservatori ed Hochschule straniere: Paolo Beltramini (primo clarinetto dell’Orchestra della Svizzera italiana), Francois Benda (docente all’Hochschule für Künste di Berlino), Riccardo Crocilla (primo clarinetto dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino), Rocco Parisi (docente di clarinetto al Conservatorio "A. Vivaldi" di Alessandria) e Zsolt Szatmari (clarinetto solista della Hungarian National Philharmonic Orchestra). La commissione ha potuto apprezzare in particolar modo la cura di concertazione e l’omogeneità timbrica, nonché la felice scelta del repertorio, comprendente il Capriccio di Ira Schwarz, un arrangiamento dal Quartetto op. 11 di Tchaikovskj e l’interessante opera contemporanea Kaleidoskop del compositore tedesco Rolf Thoman Lorenz. I nomi di questi giovani talenti, una decina, che dal 2009 hanno dato vita al Diapason Clarinet Choir, coordinato dal prof. Marco Milelli e coadiuvato dall’assistenza dei prof. John Diamanti-Fox e Beatrix, sono i seguenti: Sara Cazzanelli, Nadia Bortolamedi, Paolo Guolo, Federico Evangelista, Francesco Petri, Valentina Travaglia, Stefania Bleggi, Serena Righetti, Chiara Tabarelli e Lorenzo Bisoffi. Possiamo dire che è nato un nuovo gruppo musicale cittadino e speriamo di ascoltarli presto in un concerto a Trento.
Alessandro Andreatta, Renzo Francescotti, Lucia Maestri, Elio Fox
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iovedì 11 novembre, nella Sala Falconetto di Palazzo Geremia a Trento la “Pro Cultura“ ha festeggiato i suoi 110 anni di storia con una manifestazione patrocinata dal Comune di Trento. Renzo Francescotti, presidente da 25 anni dell’Associazione, ha ripercorso sinteticamente la sua storia: dalla sua fondazione ispirata da Cesare Battisti (all’insegna di due anime, una socialista e l’altra liberale) nell’anno 1900; all’attività prima della grande Guerra sotto la presidenza di Giuseppe Menestrina; alla sua ripresa dopo la guerra e la sua chiusura nel 1925, voluta dal regime fascista; alla rinascita dopo la seconda Guerra mondiale con la quasi ventennale presidenza di Bruno Betta; alla sua attuale fase. Il vicepresidente Elio Fox, il più importante studioso della letteratura dialettale trentina, ha disegnato l’articolato percorso della “Pro Cultura” nella valorizzazione del dialetto trentino, sia come linguaggio che come produzione letteraria. Sin dall’inizio infatti l’Associazione ha puntato sul dialetto come identità della sua anima italiana, attraverso i saggi di studio pubblicati sull’Annuario della Pro Cultura, recensioni, conferenze, presentazione di libri di poesia in dialetto, recite. Tutto questo sino ai nostro giorni. C’è stato poi un momento di poesia in musica molto originale e coinvolgente: il consigliere provinciale Mattia Civico si è riproposto con quattro sue canzoni (perfettamente spalleggiato da Corrado Bungaro, musicista e polistrumentista) con cui una quindicina di anni fa aveva presentato al Premio nazionale “Pavanello” per giovani cantautori, un premio unico in Italia, arrivato alla sua 22esima edizione, fiore all’occhiello della “Pro Cultura” che con esso si è fatta conoscere in Italia. A conclusione della straordinaria serata Franco Panizza, assessore provinciale alla Cultura e il Sindaco di Trento Alessandro Andreatta, con Lucia Maestri, assessore comunale alla Cultura hanno consegnato alla “Pro Cultura” due artistiche targhe.
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trentinolibreria
Il libro del mese Come è bello vendere libri in centro città Mirko Bortolon è titolare, con la moglie Francesca, della storica libreria disertori
SEX AND THE WINE – L‘ALTRA METà DEL VINO: A DICEMBRE è IN ARRIVO una nuova generazione di donne che hanno un rapporto del tutto speciale con il vino e promettono di sorprendervi e sedurvi, tra calici di vino, vestiti griffati e ricette golose
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la libreria storica di Trento, nata negli anni Venti del secolo scorso: primo avamposto della cultura italiana in ciò che rimaneva di quella austro-ungarica. Stiamo parlando della libreria Disertori di via Diaz. Mirko Bortolon e Francesca Gobbi l’hanno rilevata nel 2001, coronando il sogno di una vita. Domandiamo subito a Mirko come ci si sente a stare nel cuore della città a vendere libri. Ci si sente benissimo. Per noi è soprattutto un motivo di grandissimo orgoglio. Già partita la corsa al regalo? Può sembrare strano ma la riposta è sì. Pare che i trentini si prendano per tempo, insomma. Quali i titoli che vanno per la maggiore? Uno su tutti: “Il cimitero di Praga” di Umberto Eco. Ma si difende anche Mauro Corona con il suo “La fine del mondo storto”. Va molto bene anche la nuova Strenna Trentina, tra l’altro acquistata non solo da anziani. La proiezione dell’ultimo Harry Potter ha rilanciato il libro? Non più di tanto. Di interessante della saga c’è che sono in aumento le richieste di volumi in lingua originale. Insomma, le cose come vanno in definitiva? Bene, ci difendiamo. La nostra forza sta in primis nella specializzazione sulla montagna e sul territorio. Poi siamo forti anche sulla manualistica specializzata; non tutti sanno, infatti, che la nostra libreria è concessionaria unica della Zecca di Stato e dell’Istituto Geografico Militare. Buon rapporto col territorio, dunque… Proprio così, ad esempio lavoriamo molto con le biblioteche, con i comuni e con il mondo associazionistico. 128
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leo ha tre grandi passioni: i tacchi a spillo, la cucina e i vini. Dalle colonne di una delle più popolari riviste italiane si diverte a dispensare consigli su viaggi, ristoranti da provare e vini da assaggiare, mentre con le sue quattro amiche del cuore il luogo di ritrovo è il Church, locale alla moda che sforna piatti per palati gourmet. È lì che le cinque ragazze si ritrovano dando vita al Club delle degustatrici, delle sommelier del life style che approcciano alla vita come se stessero bevendo un bicchiere di vino. Tra figure maschili e storie d’amore in cui tutte noi possiamo riconoscerci, tra problemi di lavoro, ex mogli rompiscatole, fidanzati insicuri e amanti disastrosi, Sex and the wine punta i riflettori sul mondo delle donne, sul loro modo di vivere la vita e sul loro senso femminile per il vino. Un viaggio nell’altra metà del cielo di oggi senza conformismi e luoghi comuni, alla scoperta di una nuova generazione di donne che eleggono il vino a nuovo simbolo di emancipazione e ne danno una chiave di lettura totalmente inedita. Questo è il tema portante di Sex and the wine - L’altra metà del vino, il primo romanzo di Francesca Negri, una delle giovani croniste emergenti dell’enogastronomia nazionale, già Premio Selezione Bancarella della Cucina 2008 e 2009 (con La Storia nel Piatto e Oro Giallo, Curcu&Genovese) e Premio Bancarel’vino 2010 con Il Menu del Vino (Curcu&Genovese). Cleo, Zoe, Giulia, Alessandra ed Alice, le cinque protagoniste del libro, danno vita - sullo sfondo di locali alla moda, storie d’amore, gioie e delusioni quotidiane - a un osservatorio privilegiato da cui guardare il mondo, confrontarsi e riflettere, in modo autoironico e leggero, sulle difficoltà e i piaceri quotidiani. Ma come è nata l’idea di questo romanzo? “Ho maturato l’idea di questo libro vivendo giorno per giorno il settore dell’enogastronomia, sia da cronista che da appassionata. Sex and
trentinolibreria Autori vari Dolomiti New York AlcionEdizioni
Luciano Navarini Sci alpinismo in Lagorài e Cima d’Asta Edizioni 31
Mattia Zadra Vedere Cicorivolta
Questo prezioso volume nasce dall’incontro di due artiste trentine che propongono diversi modi di lettura delle Dolomiti, suggerendo contrapposizioni, ma anche suggestive similitudini. Annamaria Gelmi, pittrice e scultrice affermata, espone dal 1970 dopo aver studiato a Trento, Milano e Venezia; di recente si dedica a sculture installazioni. Luisella Savorelli, attivissima figlia d'arte, collabora da tempo con la Gelmi e ha illustrato non pochi volumi su cantine trentine. Quattro i registri del volume: il dipinto, con le montagne come ritagliate su fondo bianco e in alto il colorismo dei cieli:quello delle fotografie dei gruppi dolomitici di Trento, Bolzano, Belluno, Pordenone e Udine; lo skyline di New York, che la Savorelli, colpita dal verticalismo dei grattacieli, ci suggerisce su pellicola trasparente; infine le testimonianze letterarie, con firme ”tradizionali“ come Mario Rigoni Stern, poetiche, Marco Pola e raffinate con gli autori statunitensi Henry Miller e Paul Auster.
Una raccolta di itinerari facili, che possano far conoscere la Catena dei Lagorài Cima d’Asta a tutti gli appassionati della montagna in inverno. Un libro semplice, veloce nella consultazione e leggero, in cui la scelta degli itinerari è stata dettata dal desiderio di spaziare in tutto il Lagorài - Cima d’Asta, anche se non a tappeto. In questa raccolta il livello di difficoltà è medio-basso, in quanto si sono preferiti itinerari non impegnativi rimandando ad ottobre 2011, ovvero all’uscita della “nuova” Guida di Sci alpinismo Lagorài - Cima d’Asta, che sarà aggiornata totalmente e con un nuovo corredo fotografico e di cui questo libro vuole essere uno stuzzicante “antipasto”. Luciano Navarini nato a Trento nel 1952, Istruttore di Sci alpinismo del Club Alpino Italiano. Per anni ho svolto un'intensa attività didattica e divulgativa in numerose Sedi della Società Alpinisti Trentini (S.A.T.) e del Club Alpino Italiano (C.A.I.) nonchè in altri centri culturali del Trentino Alto Adige. e regioni limitrofe.
“Questo libro è nato per gioco. Già altre volte avevo tentato di scrivere qualcosa, ma fallendo sempre miserabilmente. Questa volta però ho voluto crederci, ho voluto raccontare una storia nella quale credevo e credo ancora. All’interno ci ho messo un po’ di realtà ed un po’ di fantasia, ma soprattutto molto di me. Ispirato dal Maestro, Chuck Palahniuk, ho potuto realizzare questo romanzo, a tratti psicotico e cupo e ad altri solare e romantico, ma pur sempre con un retrogusto amaro e nostalgico. Ora sta a voi leggerlo. Spero soltanto di emozionarvi almeno la metà di quanto non abbia provato io nello scriverlo”. Questo quanto scrive Mattia Zadra sul retrocopertina; lui stesso si definisce "studente curiosamente allergico alla scuola e con idee anarchicorivoluzionarie nella capoccia. Dopo aver tentato una carriera di lanciatore di coltelli si è tuffato anima e copro nell’edonismo più sfrenato". E nella scrittura, aggiungiamo noi.
the wine – racconta l’autrice – parla di una nuova generazione di donne che hanno un rapporto del tutto speciale con il vino: le wine lover, le appassionate di vino. Si sa che ci sono ma non si è ancora individuato un vero e proprio movimento, che invece c’è, che potrebbe essere più folto, e che comunque è il target emergente dei consumi del vino. Per le wine lover, secondo me, un bicchiere di rosso, bianco o bollicine non è solo un piacere, ma anche un modo di esprimersi, alla stessa stregua di un vestito, un rossetto, uno smalto, un paio di scarpe. Un giorno hai voglia di un trucco acqua e sapone, di stare in jeans e t-shirt e di bere un Sauvignon Blanc del Sudafrica. Un altro giorno ti svegli che ti senti una femme fatale e, insieme alle tue
Gucci da capogiro, hai voglia anche di un aperitivo glamour a base di Laurent-Perrier“. Così, Sex and the wine – L’altra metà del vino con le sue cinque protagoniste – Cleo, Zoe, Giulia, Alessandra ed Alice – propone un nuovo movimento, quello delle donne che sempre di più si appassionano al vino ed alla tavola, e sono sexy proprio per questo; quello di un altro punto di vista, più glamour ed emotivo, nei confronti del vino e del cibo. “Insomma, in questo libro vorrei proporre un viaggio nell’altra metà del cielo di oggi senza conformismi e luoghi comuni, alla scoperta di una nuova generazione di donne che eleggono il vino a nuovo simbolo di emancipazione e ne danno una chiave di lettura totalmente inedita: sono loro “l’altra metà del vino” e promettono di sorprendervi e sedurvi, tra calici di vino e decollete, vestiti griffati e ricette golose”. Il volume è disponibile tra pochi giorni, al prezzo di copertina di 12 euro, in tutte le migliori librerie d'Italia e su www. curcuegenovese.it.
Francesca Negri
Sex and the Wine
Curcu & Genovese (Euro 12, pagine 144)
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trentinofotoromanzo di Carlo Martinelli
fabio marcotto
LA BICICLETTA MALEDETTA DI MICHELOTTO
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a scritta c’è ancora, tracciata con vernice nera. Sta lì da quasi quarant’anni, la si nota salendo da Ora verso la valle di Fiemme, lungo la strada ricca di tornanti, balcone sulla valle dell’Adige al confine tra l’Alto Adige e il Trentino. Fu vergata in occasione del Giro d’Italia del 1971 e dice, più o meno: “La mafia del Giro ha battuto la Scic”. Omaggio a Claudio Michelotto, ciclista trentino di Roverè della Luna (classe 1942), capace di una carriera tutt’altro che anonima, ricca di alcuni successi notevoli e, in quell’anno, segnata da un episodio mai chiarito. Correva appunto con i colori della Scic il nostro, era in maglia rosa, la tenne per ben dieci giorni salvo perderla sul Pordoi, quando – di qui l’accusa dei suoi tifosi – una “strana” coalizione tra Gimondi e lo svedese Petterson gliela strappò di dosso. Ricordi che riafforano improvvisi, favoriti anche dal bel libro che Fabio Marcotto ha appena sfornato con l’editore Curcu & Genovese. Maledetta bicicletta il titolo di una serie di racconti che hanno proprio il mondo dei pedali come protagonista. Libro caldamente consigliato, ricco di amore e passione. Libro con un solo errore, malandrino. Là dove si citano i ciclisti trentini – Moser e dintorni – si
maledetta bicicletta
racconti
curcu & genovese
nomina ovviamente anche il nostro, Claudio Michelotto. Ma il solito correttore automatico - che non sa - ha trasformato il cognome in Micheletto. E l’occhio impietoso di chi scrive – che di Michelotto è stato tifoso acceso, in gioventù – ha subito notato la cosa. Peccato veniale, quello dell’ottimo Marcotto, al quale rimediamo volentieri. Raccomandando il libro e raccontando di Claudio Michelotto. Campione tenace e taciturno, capace – una volta appesa la bicicletta al chiodo – di uscire completamente (polemicamente?) dal mondo del ciclismo. In un tempo nel quale la gara è a chi parla di più, il campione di Roverè della Luna ha esercitato un silenzio e un distacco che ci appaiono, ancor oggi, degni di nota. Specie se si considera quel che Michelotto ha portato a casa: un secondo posto nel Giro d’Italia del 1969, con una epica vittoria per distacco nella tappa che si concluse a Cavalese; il successo nella Tirreno-Adriatico del 1968 e nel Giro di Sardegna del 1969; il Giro di Campania del 1971; la Coppa Agostoni, il Trofeo Laigueglia, la Milano-Torino. Un palmares di tutto rispetto, specie se si considera che dopo una ottima carriera tra i dilettanti il nostro, nel maggio del 1966, cadde rovinosamente nel Campionato di Zurigo vinto da Italo Zilioli. Battè il capo contro l’asfalto e rimase sul selciato, privo di sensi. Grande lo spavento di compagni di squadra e tifosi ma, fortunatamente, l’emorragia cerebrale cessò e Michelotto si riprese. Per andare verso una carriera di fatica, lontana da riflettori e dichiarazioni roboanti. Con qualche episodio curioso: nell’ottobre del 1968 vinse per distacco la Coppa Agostoni. Sul traguardo di Lissone, solo contro tutti, sbaragliò il campo. E mentre lo festeggiavano, un ladro gli rubò la bicicletta… Maledetta (benedetta) bicicletta, appunto.
La memoria restituisce persone e cose che pensavamo dimenticate per sempre o delle quali neppure sospettavamo l’esistenza. Questo è FOTOromanzo. Una immagine che ritorna. Dentro la memoria delle storie.
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ristoranti
in ogni numero trentinomese vi propone due ristoranti provati per voi I ristoranti presentati in questa rubrica sono una libera scelta redazionale. Il nostro giudizio anche se critico, è espresso in “cuori” perchè, comunque, il difficile lavoro del ristoratore merita rispetto.
Segnalazioni e commenti: redazione@trentinomese.it
Mutsumi
La Gnoccata
A VOLTE RITORNANO
Evviva LA GNOCCATA DI ENRICO SPAGNA!
Mutsumi in Trentino è un nome che non dà adito a fraintendimenti: tutti sanno chi è la giovane chef giapponese che per anni ha affiancato lo stellato Rinaldo Dalsasso ai fornelli del ristorante Al Borgo di Rovereto. Da quando il locale aveva chiuso i battenti, in molti scommettevano che prima o poi Mutsumi avrebbe apreto qualcosa di suo, magari restituendo al grande pubblico anche la cucina di Dalsasso. Quel momento è arrivato. A fine ottobre la cuoca ha aperto il ristorante, che porta il suo nome, proporio nel cuore di Rovereto prendendo il posto del bar Silenzio nel Borgo Santa Caterina. Un locale semplice, tendente al rustico, che sicuramente sarebbe più grazioso se ci fosero delle candele sui tavoli e un po’ di musica in sottofondo. La sua cucina ha deciso di declinarla in due menu fissi, entro i quali, però, si posso scegliere anche piatti singoli. C’è il menu a 50 euro – composto da capasanta gratinata con salsa di porri e nocciole e tagliata di tonno con erbette fresche al balsamico, ravioli con branzino al crudo di pomodori datterino e basilico, coda di rospo pancettata e scampo gratinato con salsa leggera al Traminer e granita all’ananas – e quello da 62 euro, stesso antipasto, seguito da strudel di porcini del Monte Scanuppia e ricotta, zuppa di fagioli con gamberi, canederli di formaggi trentini al ragu di cervo, petto di faraona con salsa di carciofi e tartufo nero del Monte Baldo, e la granita di cui sopra. Che fare, a tavola con amici? Assaggiare tutto, ovviamente. Dopo un deludente saluto della cucina composto da due polpette di carne su un lettino di radicchio arrivate in tavola forse volutamente fredde, ecco il buon antipasto di capasanta e tonno. Bene anche lo strudel, poco convincenti i ravioli di branzino, mentre classica era la zuppa di fagioli con gamberi. Niente male anche la faraona, meno convincente la coda di rospo, che avvolta nella pancetta perdeva molto del suo sapore. Buona la granita all’ananas. Lascia perplessi, invece, la carta dei vini, non molto variegata soprattutto di etichette trentine e in particolar modo di TrentoDoc: solo due, firmate Cavit, l’Altemasi base e l’Altemasi Graal. Peccato, anche per i prezzi in carta, forse un po’ troppo alti (ad esempio, il Maso della Cervara 2007 di Cavit, lo comperi a 18,90 euro e lo trovi da Mitsumi a 65: anche se ha preso i Tre Bicchieri Gambero Rosso 2011 non so in quanti riescono a pensare di pagarlo tanto). E Rinaldo Dalsasso? In sala a prendere le ordinazioni.
Gnocco fritto, tigelle e grandi salumi dell’Emilia Romagna. È questa la proposta (che fa tanto e piacevolmente Toscana) del locale che i trentini chiamano familiarmente L’Orrido e che oggi, dopo molti cambi di gestione, ha preso il nome de La Gnoccata, rievocazione storica che ogni anno ha luogo a Guastalla, il paese d’origine del nuovo patron del locale, Enrico Spagna. Nonostante abbia aperto i battenti qualche mese fa, d’estate, La Gnoccata è ancora tutta work in progress e non ha ancora assunto i connotati estetici definitivi (per questo nei nostri voti non riceverà “cuoricini” per l’ambiente): le pareti sono ancora spoglie di quadri, gli scaffali appena montati sono ancora vuoti, le luci da sistemare magari abbassandole. «Un passo alla volta – spiega Spagna – perché con i tempi che corrono bisogna fare le cose con calma». Ben definita, invece, è la proposta: un tripudio di salumi emiliani selezionatissimi e qualche formaggio altrettanto pregiato accompagnati solamente da gnocco fritto e tigella (appena cotti o sfornati), pochi vini ma schietti, possibilità di gustare piatti fumanti di cappelletti ma solo su prenotazione, possibilità di acquistare quanto mangiato, per proseguire a coccolare il palato anche a casa. Perché La Gnoccata è sia ristoro che spaccio. Ma soprattutto, grande novità, i salumi ed i formaggi che si consumano al tavolo si pagano al chilo. Un esempio? Se volete mangiarvi un tagliere di cento grammi di Mortadella da capogiro, che costa 18 euro al chilo, lo pagherete 1,80 euro. Oltre alla Mortadella del rinomatissimo artigiano Pasquini, troverete una carrellata di salumi fatti con il pregiatissimo maiale nero dell’azienda agricola San Paolo (che fornisce anche Il Pescatore di Canneto sull’Olio, tre Stelle Michelin), con il maiale rosa (splendido il prosciutto ma anche la spalla cotta), il Crudo di Modena di Baldoni (che finisce anche sulle tavole del ristorante impalmato dalla critica come numero uno della cucina italiana, La Francescana di Modena), prodotti di Mora, il Parmigiano Reggiano delle Vacche Rosse del Consorzio di Novellara, l’immancabile Lambrusco e qualche dolce, tra cui spicca la pannacotta guarnita – a scelta – con tre annate differenti (la più vecchia, di 50 anni) di aceto balsamico di Modena. Quanto potete spendere per questo tripudio di golosità da grangourmet? Io, senza risparmiarmi negli assaggi, ho pagato 44 euro in due, per otto tigelle, sei gnocchi fritti, un bel tagliere misto di salumi (compreso il culatello) e uno di formaggi, una pannacotta, una bottiglia di Lambrusco, acqua e caffè.
MUTSUMI Borgo Santa Caterina, 20 Rovereto Tel. 0464.423763 Chiuso il lunedì
cibo ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ambiente ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ prezzo ♥ ♥ ♥ ♥ ♥
LA GNOCCATA Via Ponte Alto, 125 Trento Cell 340/3502964 Tel 0461/260371 Chiuso il lunedì
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