TrentinoMese dicembre 2013

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ring di Pino Loperfido

di Tiziana Tomasini

perfidie

a mali estremi DIVERSE SFUMATURE DEL LINGUAGGIO GIOVANILE

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ivendo a stretto contatto con le nuove generazioni – per motivi familiari e lavorativi – mi incuriosiscono in maniera particolare le modalità con le quali i nostri ragazzi si esprimono, sia a livello orale sia nella forma scritta. Escluse le forme scurrili quali volgarità, parolacce e bestemmie – che purtroppo abbondano in ogni circostanza, sostenute dai poco edificanti esempi televisivi – si coglie l’utilizzo di un vero e proprio gergo giovanile, una lingua particolare e specifica, che segna e caratterizza quel delicato passaggio dall’età infantile all’età adulta. Le motivazioni dell’utilizzo di questo linguaggio – che vanno ricercate presumibilmente nell’acquisizione di un’identità individuale e di gruppo – producono quelle peculiari espressioni e modi di esprimersi capaci di fare da collante nelle relazioni con i pari. Nel parlato spicca il “tipo… tipo”, inserito senza alcuna apparente logica – a mo’ di intercalare – per presentare una situazione o raccontare un fatto. Il Tipo o la Tipa possono essere anche quelli che hanno una relazione affettiva amorosa con un determinato elemento, o ancora esseri umani non ben identificabili, etichettabili quindi con l’indefinito appellativo. Impossibile non colloquiare usando lo “stra”: tutto ciò che è bellissimo, oltre ogni misura, è “strabello” o “strafigo”; ciò che è brutto in maniera pressoché sconvolgente diventa per contro, ovviamente, “strabrutto”. Un’azione degna di nota e meritevole di interesse è una “forzata”; la ramanzina sonora del prof. o del genitore diventa il “cazziatone”, ripreso direttamente dal linguaggio militare. Nello scritto spopolano le abbreviazioni tratte dal linguaggio dei messaggi telefonici (SMS); sorta infatti l’esigenza di comprimere la parola per velocizzare la comunicazione sui display, le sigle e i gruppi consonantici si allargano anche in altri contesti e dilagano anche in altri aspetti linguistici: la brutta copia di un tema in classe è spesso infarcita di “cmq”, “cn”, “x”, prontamente tradotti in bella con i rispettivi “comunque”, “con”, “per”. Non sempre la traduzione ed il relativo passaggio da sigla in parola riesce spontanea; ecco allora fare capolino, nel bel foglio protocollo a righe, qualche “ke” ribelle, sfuggito al controllo dell’istintivo studente. Un “ke” che diventa l’emblema delle attuali esistenze veloci, regolate da ritmi sempre più sostenuti, dettate dall’esigenza di sintetizzare informazioni per accelerare e andare ancora oltre, ad altissime velocità. Fortunatamente – in attesa che i ragazzi scoprano le più estese dolcezze dei piaceri letterari – c’è l’inossidabile “TVB” (ti voglio bene), ad infondere un po’ di calore agli attuali canali comunicativi. 6

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Le attese dal medico di base celano scampoli di destino

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i sono aspetti di noi stessi che non vorremmo mai, ma mai e poi mai, condividere con gli altri. Lo stato di salute, ad esempio. Non si è capito bene il perché, ma tenersi i propri sintomi per sé, pare cosa assolutamente necessaria, addirittura propedeutica alla guarigione. È per questo che quando si va dal medico di base, in queste asettiche sale d’attesa piene di gigantografie del Trentino e di giornali vecchi di dieci anni, lo si fa con il timore che la privacy possa infrangersi. Così ci si trincera dietro la poco credibile maschera di quello che passava di lì per caso. Entrando (non essendoci ancora i biglietti come al banco degli affettati) si rompe il silenzio con lo stentoreo: “Chi è l’ultimo?!” I presenti si destano a fatica dal torpore dell’attesa autogena e concorrono piano piano a ricompilare la lista d’attesa. Breve brusìo, quindi ridiscende il silenzio. Un silenzio che denota preoccupazione, perché le prescrizioni di un medico di base sono minime, è vero, ma pur sempre di destino si tratta. Che uscendo si possa tornare a trascurabilissime azioni quotidiane o, diversamente, ci si debba preparare al primo atto di una lunghissima e penosa trafila terapeutica è alternativa non da poco. E si svelerà quella sera stessa. Si capisce quindi come nessuno abbia voglia di mettersi a chiacchierare del tempo o della politica. C’è chi si guarda le scarpe, chi il soffitto, chi si perde nello shopping dell’immancabile Belen Rodriguez o nelle scorribande di Lapo Elkann; non manca mai lo spiritosone che con la scusa di tenere allegra la compagnia cerca di scacciare almeno un po’ dell’angoscia che lo sta soverchiando (“Mi manderà dallo specialista?”, “Quante pillole mi farà prendere?”, ecc.). Intanto, il paziente là dentro la sta tirando lunga e i mugugni in sala aumentano (“Non è possibile?!”, “Cosa fanno là dentro?!”, ecc.) Si sa che in questi luoghi la relatività del tempo ottiene la sua dimostrazione pratica e divulgativa: il minuto di chi sta dentro equivale a dieci di chi bivacca fuori. La porta laccata diviene così l’accesso ad una sorta di varco spazio-temporale, traversando il quale si conoscerà qualcosina in più del proprio futuro. Quando il paziente finalmente esce, è strano, ma ha sulla faccia una specie di luce. La stessa che illumina il volto di chi, a migliaia di chilometri di distanza, sta lasciando la tenda dello sciamano. La medesima espressione di chi nel 2600 avanti Cristo legge la descrizione di un tumore dello scriba Imothep. Tuttavia, questa volta, il reduce della visita accende un mezzo sorriso. Tutti si sentono osmoticamente più sollevati e sorridono a loro volta. La speranza è irresistibilmente contagiosa e fa stare tanto bene. Perché dunque opporle resistenza?


locale tipico

bar - ristorante SPECIALITÀ DELLA CASA • risotti • lumache alla trentina • selvaggina • trippe in brodo • baccalà con polenta • tortel di patate con affettati • carne di allevamento locale • entrecote e tagliata di angus argentino • cucina tipica trentina con diversi prodotti di produzione propria • cucina espressa

Orari cucina: 12.00-14.00/19.30-21.30 Lunedì sera e mercoledì sera chiuso. Martedì sera solo su prenotazione. È gradita la prenotazione.

CIMONE (TN) Via Gazi, 21 Tel. 0461 843278 Cell. 380 3582158 alvolt@alice.it - www.alvolt.it

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ring di Carlo Martinelli

alla carlona NO CASA POUND, NO TAV? MEGLIO URLARE, CON FORZA, NO SLOT E NO ALCOL!

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ra, è ben vero che il rischio – consapevole – è quello di essere tacciati di “benaltrismo”. Ovvero di quella particolare attitudine, del tutto italica, per la quale a fronte di un problema, di una questione, ce se ne esce con l’immancabile: “Ma ben altri sono i problemi e le questioni importanti”, appunto. Epperò, quando ci vuole ci vuole. Tutta ‘sta tiritera sull’apertura del Baluardo, alias Casa Pound, nel quartiere Madonna Bianca di Trento, lascia perplessi assai. E ci si ritrova decisamente vicino alle parole di Marco Pontoni, attento osservatore delle cose locali, quando scrive: “Da figlio di partigiani, dico sommessamente che mi inquieta di più la Goldman Sachs che una sede di Casa Pound”. Più sommessamente, chi ha passato un po’ del suo tempo anche ad urlare – ma era quaranta anni fa, dicesi 40 – che le sedi fasciste si chiudevano col fuoco, in tutta tranquillità oggi prova a dirci che di questa guerra civile mimata, di questa sorta di ragazzi della via Pal mai cresciuti, le tasche sono abbastanza piene. Ordunque non importa un fico secco dei casapoundiani e delle loro retoriche nazionaliste, patriottarde, superomistiche, sovente razziste. Semmai importa di Pound, poeta di grandezza non riducibile a miserie parapolitiche, ma è tutto un altro discorso che non importa né ai casapoundiani né ai loro antagonisti, v’è da temere. Così come non elettrizzano particolarmente i discorsi no Tav, peraltro. Ma non abbiamo capito ancora bene se sia più importante un treno che porta via auto

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ring e camion dalle strade o un territorio (e chi lo abita) comunque destinato ad essere ferito quando si prendono tali decisioni. Invece, vestiamoli, i panni del “benaltrista”, per una buona volta. E si lasci sognare un movimento di massa capace di urlare, indignarsi, intervenire – anche sabotare, massì, se del caso – verso quello che davvero sembra essere oggi un nemico assai più temibile di un casapoundiano e persino (pronti ad essere smentiti) di un treno ad alta velocità. Il sogno, ma forse verrebbe da dire la necessità, è quello di un movimento di massa – etico, civile, consapevole – che urli in ogni dove No Slot e No Alcol. Perché quello a cui si assiste è una vera e propria devastazione di intere generazioni. Da una parte anziani e pensionati depredati dalle macchinette mangiasoldi: chi frequenta le vie centrali di Trento assiste, immancabile, all’episodio di una signora, oltre la sessantina, che a tutti i passanti chiede un euro. Adesso, dopo mesi, tutti sanno che quell’euro, una volta affidatole, va immediatamente ad alimentare l’ennesimo frustrante tentativo di vincere qualcosa alle slot machine del bar dietro l’angolo. Dall’altra studenti e ragazzini (e ragazzine, sempre di più) bruciati dagli intrugli alcolici proposti loro a più non posso. Sorvoliamo per carità di patria – ma proprio dalle colonne di questo giornale la cosa è stata segnalata con forza, denunciata come insopportabile – sul fatto che proprio quello Stato che dovrebbe tutelare i deboli e arginare le iniquità è poi il primo, invece, ad incassare laute percentuali e su chi gioca e su chi beve. Allora, prima che la devastazione sociale e culturale sia compiuta – se qualcuno ritenesse troppo forti queste parole, vada a dare una occhiata dentro le ovattate sale giochi o assista a quel che accade fuori da certi locali, quando centinaia di ragazzine e ragazzini, ubriachi fradici, non riescono a mettere in fila una parola, vomitano e pisciano ovunque per poi finire, magari, al pronto soccorso – si dovrà pure tentare di arginare quello che solo una complice cecità impedisce di vedere. Perché ormai è chiaro: nelle sale giochi dalle mille luci colorate che proliferano in ogni dove e nei locali – o nei supermercati dove i minorenni si appostano in attesa di uno che abbia l’età per chiedergli un “aiutino” nell’acquistare vodka, birra e chi più ne ha più ne trangugia – nei quali l’alcol è norma, fino allo stordente abbruttimento, quel che sta vincendo è una precisa idea di società. E’ una mondo nel quale il denaro da una parte e la passività esistenziale dall’altra sono diventati gli unici punti di riferimento (e di comando). Eppure, a giudicare da quel che si legge, dalle prese di posizione – in Italia un documento, una raccolta di firme, una petizione non si negano a nessuno - dalle nostre parti l’importante è ancora gridare No Casa Pound e No Tav, dipende dai punti di vista. Quando invece l’alienazione di ritorno (qualcuno se la ricorda questa parolina, oggi messa nel dimenticatoio?) dentro la società dello spettacolo oggi alla sua iperbole, imporrebbe di urlare, solo e soltanto: No Slot e No Alcol.


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ring di Gianfranco Gramola

diario rotaliano Lettera a Babbo Natale (e che ci pensi lui...)

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i siamo. Stanno per scattare le grandi manovre di fine anno. Obiettivo: l’acquisto dei regali di Natale, un Natale vestito di Austerity. “A Natale – dice il comico Pino Caruso – arriva la bontà” e sottolinea “arriva” che sta a significare che si presenta soltanto ogni 12 mesi. I centri commerciali pullulano di persone in cerca di cravatte, giochi, novità e gadget di ultima generazione da regalare. Vanno su e giù indecisi, a scegliere e a valutare. Io, con grande gioia, ho delegato questa “missione” alle donne di casa: mia moglie e mia figlia. A me è rimasta l’abitudine di apparecchiare l’alberello e il presepio, ma l’entusiasmo tarda a farsi sentire, forse dovuto al cambiamento di età. Però continuo a credere a Babbo Natale, quell’omone vestito di rosso, simpaticamente simile al Gabibbo, e a sperare che la sua secolare generosità riesca ad illuminare, almeno per una notte, un mondo dove la luce si sta spegnendo e mi è rimasto forte il desiderio di scrivergli la letterina o meglio l’email (anche lui si è aggiornato e adesso possiede un moderno computer). La classica letterina che, come sempre, diventa un pretesto per fare il punto sulle buone intenzioni e sul “vorrei”. Quest’anno però, caro Babbo Natale, non ti chiedo di portare, ma di prendere o meglio di portare via delle cose, delle situazioni che a noi italiani non vanno giù. Ecco l’elenco. Vedi tu cosa puoi fare per accontentarci: “Porta via quell’avidità che domina il mondo e che genera corruzione morale e la corsa all’arricchimento che fa perdere la ricchezza più vera che è quella delle relazioni. Porta via rancori e risentimenti, anche se le vicende della vita a volte inducono a confrontarsi e a

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ring scontrarsi. Porta via questa nostra brutta televisione, fatta di reality, programmi urlati (dai contenuti sempre uguali e copiati da altri), fiction (storie stiracchiate, attori pessimi, sceneggiature fatte in fotocopia). Porta via i finti invalidi e tutti i raccomandati. Porta via quelli che usano i falsi permessi per parcheggiare in centro, togliendo la speranza di legalità a quelli come me che sognano ancora un paese giusto e democratico. Porta via i videopoker (hanno rovinato più persone e famiglie loro, che i bond della Parmalat) e la nevrosi che ci rovina la vita. Porta via il militarismo e le frontiere fra i popoli. Porta via il calcio poco pulito, fatto di partite truccate e di giocatori indagati. Porta via gli idioti che avvelenano cani e gatti, perché declassano la razza umana (il grado di civiltà si misura anche da come l’uomo tratta gli animali). Porta via la confusione (in tutti i sensi) che c’è nel mondo, perché oggi la vita è priva di valori e di conseguenza tanta gente è sbandata. Porta via il malcostume italiano di timbrare il cartellino e poi sparire per andare a sbrigare commissioni personali. Porta via quelle menti bacate che vogliono fare i tagli alla Sanità. Porta via la violenza sulle donne. Porta via quelli che non rispettano i diritti degli indifesi, dei malati, dei bambini e degli anziani. Porta via il deserto di valori e cinismo distaccati e insensibili verso gli stimoli esterni. Porta via i finanziamenti ai partiti, le auto blu, i privilegi e tutti i Lusi e i Fiorito (i politici onesti dov’erano mentre questi rubavano?). Porta via questa seconda Repubblica che, come dice Roberto Gervaso “doveva cambiare l’Italia e non ha cambiato niente, non ha rinnovato niente, nemmeno i politici, che sono sempre gli stessi e che vomitano sempre le stesse promesse che poi non mantengono”. Porta via l’abuso e lo sperpero di denaro pubblico da parte dei politici, che oramai è sotto gli occhi di tutti, sperando che il futuro ci riservi personaggi più responsabili e consapevoli e con atteggiamenti più giusti e scrupolosi. Ma soprattutto porta via i pessimisti che non credono al riscatto del nostro Paese, perché sono sicuro che riusciremo ad uscire dalla crisi solo se saremo uniti e consapevoli dei cambiamenti che hanno la loro radice proprio in una rinnovata coscienza etica e civile”.



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ring di Fiorenzo Degasperi

scempi ed esempi Il bambino delle favole e il triangolo delle marocche

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gni territorio ha il suo il triangolo magico, dove una commistione di terra, aria, contesto, panorama, suggestione, sensazione si fonde e noi ci troviamo disorientati. Uno di questi triangoli magici sono le Marocche della Valle dei Laghi: la base ha come punti estremi il Monte Casale ad occidente e il lago di Cavedine ad oriente. La punta è la chiesa di S. Abbondio nei pressi di Dro, eretta nel 1521 su di un poggio roccioso e boscoso, ai piedi delle pareti strapiombanti del Casale tanto care ai jumper con i loro parapendì sgargianti, in vista del dirimpettaio Castel Drena che si erge a guardia della Valle del Vent. Le Marocche, per chi non le conosce, sono un immenso cumulo di frana caduto dai monti soprastanti quando i ghiacciai si sono ritirati. Il fiume Sarca ha dovuto per millenni scavarsi il percorso tra il più grande scoscendimento dell’arco alpino. Le Marocche sono un grande e irripetibile biotopo naturale – e per questo sono protette – e chi vi si avventura subisce il fascino dell’esotico. Non è un caso che W. Dalla Torre, nel 1913, mentre si trovava a transitare da questi luoghi, aveva accostato le Marocche ai luoghi dell’Arabia Petrea. Ma c’è un altro motivo perché tale luogo può rivelarsi estremamente utile. Provate a seguire il percorso che,

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ring partendo dalla ex centrale idroelettrica di Fies si dirige verso Pietramurata. Dopo un centinaio di metri vedrete una tabella direzionale riportante il toponimo “Gaggio” (= termine di origine longobarda che significa bosco di proprietà privata o riserva boschiva, inizialmente indicava la siepe che circondava il bosco della comunità). Deviate a destra, seguite il canale seminterrato, uno dei rari “waalweg” trentini fino a trovarvi di fronte ad una rete metallica. Svoltate a sinistra e noterete che le tracce di sentiero vi riporteranno esattamente al punto di partenza, seguendo un altro canale. Un giro circolare di un centinaio di metri. Ma se invece che ritornare sui vostri passi (chiedendovi che senso ha questo itinerario), provate a proseguire attraverso le Marocche, puntando verso un punto ideale – potrebbe essere Castel Drena, la punta del Cornetto, quella dello Stivo – allora davanti a voi vi si spalancherà un mondo. Non occorre andare nel deserto pietroso per provare certe esperienze di “disorientamento”. Immergetevi nelle Marocche, attraversandole, fuori da ogni sentiero. Un continuo saliscendi micidiale tra enormi sassi da far invidia ad ogni “sassista” o “bouldering” (portatevi acqua), i piedi che s’incrinano, le mani tagliuzzate dai profili delle pietre, il sudore che cola e i muscoli che non ubbidiscono. Ci si impiega ore per riuscire ad attraversare, in larghezza, l’enorme frana. Eppure in quel momento ho capito cosa vogliano dire due parole: “labirinto” e “orientamento”. Le Marocche sono un enorme labirinto naturale e chissà se, in qualche anfratto, da millenni dorma il Minotauro (le nostre angosce e paure). Per Kàroly Kerenyi l’immagine del labirinto va ricercata in una danza rituale e memoriale, viaggio iniziatico giù agli inferi, nel cui buio mistero


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ring occorre affondare per apprendere il moto del ritorno, la via della riemersione alla luce. Il labirinto va di pari passo con l’orientamento. L’orientamento è sempre e comunque un modo di apprendimento perché orientarsi, nel senso più ampio e originario del termine, è un’attività di conoscenza di luoghi e di organizzazioni di essi in una trama di riferimenti visibili e non. Orientarsi è una forma di iniziazione al mondo, la ricerca del proprio Io e della sua estrinsecazione sociale. Immergersi nel labirinto e disorientarci è farci sentire “estranei” e l’estraneità promette apparizioni, ambiguità, spavento, confusione, pericolo. Siamo “spaesati” perché non sappiamo accoppiare alla nostra località un luogo determinato e quindi ci sentiamo “fuor-di-luogo”. Nel momento in cui mi sono trovato in mezzo alle Marocche mi sono sentito come il bambino delle favole che si perde nel bosco e deve imparare a trovare il proprio sentiero, la propria direzione, cioè dare un “senso” alla minacciosa confusione del luogo che ti circonda. Allora ho capito perché ci sono due classi (I B e II B Servizi alla Persona) dell’I.F.P. “S. Pertini” che dall’inizio dell’anno formativo si sono interessati, grazie allo staff degli insegnanti, a studiare, creare, visitare, i labirinti (naturale la visita e il perdersi nel grande labirinto di Villa Pisani a Stra). Un breve corso monografico che ha impegnato tutte le materie, giocato su “io sono Arianna e devo uccidere il Minotauro per ritrovare me stesso” e, nello stesso tempo, scoprire le strategie più funzionali per raggiungere il centro. Se sbaglio non abbandono (nel deserto di pietra arabo la morte sarebbe sicura in poche ore), ritorno per andare avanti in un’altra direzione. “Cavarsela” significa dominare la paura di finire nell’indifferenza e dispersione che ci circonda e trovare in mezzo ad esse i nostri punti di riferimento. Dal perdersi all’orientarsi c’è tutto un processo culturale e formativo immenso perché tutta la nostra vita è scandita continuamente da tanti piccoli labirinti. Il caos che ci troviamo di fronte è solo apparente, semplicemente noi non ne conosciamo le regole, non abbiamo imparato le strade per uscire (o per entrare), i parametri di identificazione sono diversi. Gli studenti delle due classi stanno imparando che nei micro-labirinti in cui ci troviamo quotidianamente l’insidia, il pericolo più grande, è rappresentata dal tempo con il suo scorrere inesorabile: possiamo entrare in uno di questi labirinti e non uscirne mai, abbagliati dalle meraviglie di qualche stanza, attratti come Ulisse dalle Sirene. Però gli insegnanti, ottimi fili d’Arianna, insegnano che non dobbiamo perdere di vista l’obiettivo finale che vogliamo raggiungere e su questo costruire la nostra strategia di lunga durata e le tattiche giornaliere. Le Marocche, come tutta la natura e la cultura, rimangono ancora i due elementi, i due parametri irrinunciabili per la formazione dell’individuo, come i romantici tedeschi del Settecento e Ottocento avevano ben compreso. Perdersi per ritrovarsi.

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di Paolo Chiesa

civiltà trentina AugUri a chi (anche) a natale non sta per niente bene

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arrivato dicembre e tra un po’ arriverà anche il Natale, con il suo spirito ovviamente natalizio. Le luminarie per strada ci sono già da novembre e alcuni mercatini sono aperti già da un po’. L’arrivo di queste cose non sempre e non per tutti è motivo di gioia e di allegria. Non tutti in dicembre al mattino si alzano dal letto cantando “Jingle bells, jingle bells, jingle all the way”. Anzi, ci sono persone che in questo periodo, oltre ad avere come gli altri il consueto carico di stress causato dalla crisi, dalle corse quotidiane e dai più vari problemi, si sentono giù di corda o anche peggio, proprio perché il Natale si avvicina. Per quelli che si godono ogni momento del dicembre, compresi l’addobbo dell’albero e l’acquisto dei regali, potrà sembrare strano, ma questo è uno dei periodi nei quali tristezza e depressione sono più in agguato. Hai ben poco da mettere su il cd di Bing Crosby o di Michael Bublè se non stai bene o se ancora peggio ti continui a chiedere come mai non riesci a godertela come gli altri vicino al presepe. Questa mia “civiltà trentina” di dicembre la voglio dedicare a chi non sta bene, a chi è triste e a chi è depresso. Sappiate che non siete obbligati a essere felici in questi giorni. Anzi, se state male, ditelo: a voi stessi per primi e a chi vi sta vicino. Chiedete aiuto, con voce ferma e decisa. Non rovinerete le feste a nessuno, non preoccupatevi, anzi. Chi vi vuole bene sarà contento di potervi ascoltare e sostenere. E se non ce la fate ancora, chiamatelo quel numero che avete in mente da mesi: le consulenze psicologiche le fanno anche in dicembre. Non correte rischi inutili. Non aspettate il momento buono che non vedete arrivare mai. Ditelo ora: “aiutami, sto male”. E voi che invece in dicembre siete di buon umore e vi godete ogni momento, ogni augurio e ogni brindisi, abbiate più attenzione verso chi vi sta vicino. Tenete alta la guardia e fatela quella visita a quel parente che vive da solo e che non vedete da secoli. Cercatelo quell’amico che vi sembrava un po’ giù di corda. E vigilate su chi vi sta vicino: il groppo in gola e lo stomaco chiuso dall’ansia, le persone non lo danno a vedere, ma forse hanno voglia di parlarne. Un bel: “Come stai? Come ti senti?”, da parte di un amico o di un parente, per certe persone può essere importante come dieci gocce di Xanax. Auguri a tutti comunque, perché si sciolgano quei groppi e si aprano quegli stomaci. E perché queste possano essere davvero “Buone feste”. 13

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Diretto da: Paolo Curcu [ paolo@trentinomese.it ]

sommario dicemBre2013

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In redazione: Pino Loperfido, Cristina Pocher Hanno collaborato a questo numero: Alessia Acampora, Annalisa Borghese, Paolo Chiesa, Silvia Conotter, Lara Deflorian, Fiorenzo Degasperi, Fabio De Santi, Renzo Francescotti, Flora Graiff, Gianfranco Gramola, i Maceta, Alice Manfredi, Carlo Martinelli, Francesca Negri, Roberta Pisoni, Silvia Tarter, Tiziana Tomasini Impaginazione e grafica: Pino Loperfido, Fabio Monauni Redazione: Via Ghiaie 15 38122 Trento Tel. 0461/362155 Fax 0461/362170 Editrice: Curcu & Genovese Associati S.r.l. Via Ghiaie 15 - 38122 Trento Tel. 0461.362122 Fax 0461.362150 Concessionaria Pubblicità: Südtiroler Studio S.r.l. Trento - Via Ghiaie 15 Tel. 0461.934494 Fax 0461.935706 studiotn@bazar.it Direzione pubblicità: Rosario Genovese Bolzano - Via Bari, 15 Tel. 0471.914776 Fax 0471.930743 Direzione pubblicità: Giuseppe Genovese Stampa: Alcione - Trento Registrazione Tribunale di Trento n. 536 - 4 aprile 1987

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Attualità 16 autobus

24 la “collezionista” 28 Stefano Margheri e i suoi cani 34 Arriva l’universiade 38 C’era una volta la TV 42 maria teresa natale 46 Servas porte aperte 48 bottega d’artista 50 roberta potrich 52 Ristorante “da pino” 57 Speciale Natale

Panorama

64 omaggio a anna proclemer 66 Il trentino sulla neve 75 Aperitivo alla francese! 76 Pintus 82 Il senso di slava per la neve 85 “Troppe coincidenze” 90 Roberto Vecchioni 92 Ricordo di Frank Zappa 95 mario biondi 97 Quattro più quattro 98 Giardino delle arti 100 gran ballo della città

Giorno per giorno

104 Mostre 108 appuntamenti del mese

Scoop&news

118 i matrimoni del mese 125 Carlo Fierens vince 127 Passeggiando con rolly

Rubriche

131 Il ristorante 132 Libri e librerie 134 correva l’anno 135 fratelli di taglia 136 La vignetta info@trentinomese.it www.trentinomese.it Foto di copertina: Gianni Zotta dal libro Trento, una città d’arte fra le Alpi


trentinoinchiesta

Autob 16

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Autobus

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Ogni giorno in Trentino si registrano più di 100mila spostamenti sui mezzi pubblici: Trento Malè, autobus, pullman, treno regionale. Un popolo numeroso carico di borse, zainetti, valige e valigette in movimento, che porta con sé, oltre a borse, zainetti, valigie e valigette, le proprie vite, il proprio tempo, la propria educazione, talvolta, i propri disagi, quando, aperte le porte, posa piede su quello scalino e dà inizio al suo viaggio. Ma qual è lo stato dei trasporti pubblici in Trentino?

di Silvia Tarter foto di Dino Panato

C’

è chi, alla macchina, accordi di Kyoto o meno, proprio non può rinunciare, vuoi per praticità, vuoi per necessità di orari e tragitto. E chi, invece, per raggiungere scuola o posto di lavoro, ogni giorno compie un rituale che si ripete per cinque (o sei) mattine di seguito. In una posa spesso a metà tra lo stare seduti e in piedi, sotto alle pensiline di autobus o pullman, chi arriva in anticipo inganna il tempo imbottendosi di diversivi high tech, tra cuffie e fili filanti che decorano i piumini, oppure con smartphone alla mano, l’immancabile protesi del popolo dei viaggiatori sui mezzi. Stessa musica sul bus. Oltre a gente che chiacchiera, ride e urla, seguendo il moto ondeggiante dell’autobus, qualcuno affida il suo intrattenimento al buon vecchio libro, qualcun altro invece si anestetizza completamente in quei minuti. Perché il bello di viaggiare sui mezzi pubblici è anche questo. 17

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trentinoinchiesta Poter essere liberi di leggere, chiacchierare, pensare, o anche non pensare affatto, abbandonandosi a quello stato di intorpidimento tipico dei “nonluoghi” di cui parlava l’antropologo francese Marc Augé, luoghi di transito, spersonalizzati, senza storia. C’è un altro che guida, che si preoccupa dei semafori, che si stressa per condurci dove dobbiamo arrivare. Noi intanto sediamoci, o teniamoci forte, al resto penseremo poi. Quanto ci costano i turisti portoghesi? Prendiamo il 17, l’autobus che collega la tratta Lavis - Trento e viceversa. Piuttosto puntuale, si colma al mattino presto di utenti variegati: anziani mattinieri, studenti, lavoratori trentini e non; non lavoratori trentini e non trentini. Il numero di “plin” rilasciato dalla macchinetta validatrice non è mai del tutto coincidente con il numero di gente che sale sul mezzo. Questo purtroppo uno dei problemi di sempre del trasporto pubblico. Dallo scorso marzo, il prezzo del biglietto dell’autobus urbano, per chi lo usa, – in minoranza rispetto agli abbonati – è aumentato del 20%, allineando la città di Trento ad altre province del Nord

Da sinistra, Roberto Andreatta, Dirigente del Servizio Trasporti Pubblici della PAT, e Franco Sebastiani, Presidente di Trentino Trasporti

Est, nonché alla vicina Bolzano. Ora, una corsa urbana da 70 minuti costa € 1,20, 1,50 se dura 120 minuti oppure nel collegamento tra Lavis e Trento. Reazione, comprensibile, di tanti è che dover pagare di più anche per i portoghesi proprio non va. D’altro canto, come riuscire con cinque verificatori urbani a setacciare oltre 1850 corse cittadine al giorno a caccia di evasori?

“biglietto In Trentino l’evasione del si attesta intorno

al 3-4% (7.677 il totale delle multe emesse nel 2010) contro una media nazionale che arriva al 5,7% ed europea al 4,2%

un Giovanni nei panni di controllore in procinto di multarlo perché sprovvisto di biglietto. E qui si dice tutto. «La percentuale di evasione media è comunque di gran lunga inferiore alla media nazionale» afferma Franco Sebastiani, presidente di Trentino Trasporti Esercizio, la società partecipata da Provincia ed enti locali che dal 2009 si occupa della gamma completa di servizi al trasporto pubblico in tutta la Provincia di Trento, dal servizio urbano di Trento, Rovereto, Pergine e Alto Garda, all’extra urbano e la linea ferroviaria della Trento Malé e che ora avrà in esercizio anche la ferrovia della tratta Valsugana. In Trentino l’evasione del biglietto si attesta intorno al 3-4% (7.677 il totale delle multe emes-

«Non è facile trovare un compromesso in una situazione di riduzione della disponibilità delle risorse e la necessità di incrementare i controlli all’evasione», spiega Roberto Andreatta del Servizio Trasporti Pubblici della PAT. Le uniche vie su cui si può agire per fronteggiare l’irregolarità sono due: «Potenziare il ruolo dell’agente di guida, specialmente in alcune fasce orarie, e del personale che effettua i controlli». L’installazione di telecamere non servirebbe, a suo parere, più di tanto a punire i trasgressori che salgono senza obliterare il biglietto. Molti sfuggono. Buona parte, circa il 50%, sono stranieri non in grado, o almeno così dichiarano, di pagare la sanzione e difficili da identificare. “Aieie Brazorf” rispondeva Aldo del noto trio comico a 18

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«Per non parlare poi degli atti vandalici, come vetri rotti, imbrattamenti, a opera di autori vari e misteriosi...»


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Numeri del trasporto Trentino

49.700.000 100.000

il totale di passeggeri nel 2012

spostamenti quotidiani, registrati dal Mitt (Mobilità

Integrata Trasporti del Trentino) con il sistema di bigliettazione elettronica a bordo dei treni e bus extraurbani ed urbani: tra essi

45.000

gli studenti, metà di tutti gli studenti

del territorio provinciale.

4%

percentuale di spesa corrente

nel 2012 per il servizio trasporti sul totale della spesa pubblica provinciale, pari a

130 km

125.000.000

al giorno media di km percorsi per autobus

Età media per autobus

464

di euro

<10 anni 233

numero mezzi extraurbani,

se nel 2010) contro una media nazionale che arriva al 5,7% ed europea al 4,2%. (Dati forniti dal rapporto sulla mobilità urbana 2010 ASSTRA-ISFORT riferiti al 2009) Per l’azienda significa una diminuzione delle entrate di 500mila euro all’anno. Il 3% è un tasso di elusione simile a quello dell’Alto Adige, anche se a differenza dei suoi vicini in Trentino, i verificatori effettuano controlli periodicamente, per tutto il corso dell’anno e non a campionamenti sporadici. Si può comunque

Oltre a gente che “chiacchiera, ride e

numero mezzi urbani

sto sistema in realtà è del tutto immune ai danneggiamenti. “Intensificare più di tanto i controlli comunque non risolverebbe granché –, continua il presidente – e garantirebbe un margine di recupero piuttosto limitato. Insomma, i furbetti, si sa, ci sono sempre stati e ci saranno sempre e anche per le Forze dell’Ordine ci sono ben altre priorità che inseguire chi non paga 1,20 euro di biglietto. Professione autista, lavoro sicuro? Più problematica piuttosto la questio-

ne sicurezza. Sicurezza dei passeggeri, ma anche del personale viaggiante che ultimamente è stato vittima di episodi decisamente poco gradevoli. Come un controllore sull’autobus numero 7, schiaffeggiato da un viaggiatore appena sanzionato qualche mese fa. Oppure un altro, quest’estate, graffiato in viso da un tossicodipendente che ha perso il controllo. Per non parlare poi degli atti vandalici contro i mezzi, come vetri rotti, imbrattamenti a opera di autori vari e misteriosi. Non sono da meno, tra questi, i ragazzini nostrani, che salendo su un mezzo pubblico, magari anche dopo aver alzato un po’ il gomito, si sentono autorizzati a lanciare insulti, quando non a picchiarsi, come è avvenuto di recente la notte di Halloween su una linea extraurbana da Trento a Rovereto. E capita anche che qualche conducente venga ritenuto lui stesso penalmente responsabile per non essere intervenuto in una lite tra minori, come riportato da un quotidiano locale a inizio novembre. «Gli sputi e le ingiurie sono all’ordine del giorno» afferma Nicola Petrolli della Uil Trasporti di Trento. «Se arriviamo in ritardo, se c’è traffico, se la prendono sempre con l’autista, anche gente “perbene” che va a lavorare». «È un lavoro usurante, continua, turni di 7 ore al giorno, 6 giorni a settimana (inclusa la domenica), ma anche perché i turni sono rimasti invariati dal 1800». Afferma sarcastico. I tempi di percorrenza calcolati infatti non sono validi per una stessa tratta in tutte le ore del giorno. In pratica: «Percorrere il tratto Mattarello-Trento alle 5 di mattina e poi a mezzogiorno o nelle

urla, seguendo il moto ondeggiante dell’autobus, qualcuno affida il suo intrattenimento al buon vecchio libro, qualcun altro invece si anestetizza in quei minuti...

migliorare ancora? Su due bus, come accade in altre città italiane, si stanno sperimentando delle barriere fisiche, dei tornelli in prossimità delle porte di accesso che si aprono solo in caso di validazione, per impedire fisicamente il passaggio agli utenti senza regolare titolo di viaggio, anche se neppure que19

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CAR SHARING: la parola magica Nella Trento dove si lotta per un parcheggio, ma si viaggia sempre più verde

C

hi vuole muoversi in città senza ricorrere ai mezzi è spesso costretto a compiere numeri acrobatici in mezzo al traffico, specialmente al mattino, per accaparrarsi un parcheggio libero. Quando non il raro, illusorio, rettangolo delimitato dalla linea bianca, per lo meno una sosta a pagamento. Le più gettonate dagli automobilisti sono le vie immediatamente circostanti al centro storico. Da qui il previsto aumento della tariffa oraria del parcheggio di cui si è parlato nelle scorse settimane, aumento non proprio gradito agli automobilisti. «L’incremento della tariffa serve a facilitare la rotazione della corona centrale della città, che ha un tasso di occupazione al di sopra del 90%», spiega Marco Cattani di Trentino Mobilità. In zone come via Tommaso Gar, Via al Torrione, via Prati, l’occupazione è di molto inferiore rispetto a vie come via Verdi, via Zanella, via Torre Verde, pur essendo vicine al centro. Favorirne l’utilizzo aumentando le tariffe della corona centrale, serve a decongestionare il centro, sgomberandolo dall’inutile traffico che si crea girando a vuoto a caccia di un posto libero, quello che rappresenta il 20% del traffico totale. Occupare parcheggi un po’ più lontani dal centro è dunque una scelta per rendere più vivibile in termini di mobilità la città. Ma ci sono anche delle alternative alla classica auto o ai mezzi per spostarsi più agilmente nella nostra piccola giungla urbana. Tutte all’insegna di una mobilità più verde come l’Eco Mobile, il Car Sharing e il Bike Sharing. «L’Eco Mobile in realtà è poco utilizzata, perché è troppo facile ottenere comunque il permesso per entrare nella Zona a traffico limitato. Basta segnalare, ad esempio, che si devono caricare gli sci appena acquistati in un negozio in centro e si può transitare. Quindi quella delle Eco Mobili è una strada che verrà abbandonata, o ripensata». Molto più utilizzato sembra invece il Car Sharing, ovvero il noleggio dell’automobile, su prenotazione, solo quando serve, anche una tantum per sbrigare una semplice commissione, pagando alla fine di ogni mese. La Cooperativa Car Sharing dispone di 12 auto: 10 a Trento e 2 a Rovereto, ma ne arriveranno prossimamente altre, anche a Pergine e Riva del Garda, assicura Cattani. Il Car Sharing promuove la mobilità sostenibile permettendo di scegliere l’auto che si vuole (utilitaria, monovolume, city car) quando si vuole, senza preoccuparsi di carburante, tagliandi, assicurazioni e cambio gomme, tutti compresi nel servizio. «Per chi percorre meno di 10.000 km all’anno (30 km al giorno) è davvero conveniente, garantisce un reale risparmio» afferma Cattani. Piace soprattutto alle aziende, ma anche sempre più ai privati, che scelgono di usarla, in alcuni casi, come seconda auto. Avere l’auto a noleggio, permette di razionalizzare il suo utilizzo e adoperarla solamente quando è davvero indispensabile, liberandosi così dalla schiavitù dell’auto di proprietà, ottimizzando il proprio tempo, e contribuendo a una migliore qualità dell’aria a beneficio di tutti. Con la stessa tessera Car Sharing inoltre, si possono utilizzare anche i trasporti pubblici, per agevolare una mobilità integrata (www.carsharing.tn.it). Ai trentini che hanno sfornato campioni di ciclismo, anche il bike sharing ovvero il noleggio di biciclette piace, specialmente ai pendolari, che raggiunta la città con i mezzi pubblici, in piazza Dante inforcano una bici per recarsi sul posto di lavoro. In tutto sono 88 le bici attualmente a disposizione. Chi le preleva, con una tessera personale, le può utilizzare per l’intera giornata, a patto di riconsegnarle entro le 22. Dal 2010 inoltre, con il progetto E Motion, la Provincia ha stanziato una serie di contributi per l’acquisto di biciclette a pedalata assistita, ovvero le bici elettriche, oltre che tradizionali. Attualmente in città ce ne sono 33 riservate ai dipendenti provinciali, ma si prevede di estendere ulteriormente il progetto, già attivo anche in alcune Comunità di Valle, in quanto efficace alternativa ecosostenibile alla mobilità tradizionale. http://www.trentinomobilita.it/centro_bici.htm http://www.comune.trento.it/C-entro-in-bici

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ore di punta non è la stessa cosa». Ma chi sta a tavolino a tracciare le corse forse non lo prevede. Tant’è che il mese scorso è stato sottolineato da una serie di giornate di sciopero indetto dagli addetti ai trasporti, creando notevole disagio per gli spostamenti quotidiani. E se ne annuncia un altro a breve. Oltre che per esprimere malcontento circa la loro condizione, è valso a ricordare la questione del rinnovo dei contratti di 33 dipendenti tuttora a tempo determinato, che attendono di sapere se verranno assunti a tempo indeterminato dopo la fine di dicembre 2013 per sostituire personale in pensione o rafforzare quello addetto ai controlli. La richiesta dei sindacati alla Provincia, quindi, è una deroga che sblocchi il turn over sulle assunzioni.

Come è andata a finire? Si attende ora a breve un confronto con la nuova Giunta e il neo assessore di competenza Gilmozzi. Spiega Petrolli, anche per sapere se ci sarà il rinnovo della concessione del servizio alla Trentino Trasporti. Avanzerete richieste anche riguardo a provvedimenti per migliorare la sicurezza? «Ci vorrebbero le telecamere anche per la tutela degli stessi utenti che talvolta subiscono furti mentre sono in viaggio. Per lo meno le telecamere farebbero da deterrente. E poi serve più vigilanza. Per questo ci incontreremo con i comandanti della Polizia di Stato, per intensificare la loro presenza, anche in borghese. L’autista guida più sereno


ti aspetta per i tuoi regali di Natale


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sapendo che ci sono forze dell’ordine a bordo», conclude. Ma quanto sono frequenti questi episodi di violenza nei confronti del personale viaggiante? Al di là dell’enfasi data dai media, il Presidente Sebastiani commenta che simili episodi sono gravi ma «rari: ne accadrà in media uno all’anno». Ma secondo lei sono aumentati negli ultimi anni? È fondata la percezione di una diminuzione della sicurezza sui mezzi pubblici? Sebastiani ritiene di no. “Il nostro Trentino quanto a sicurezza si differenzia ancora positivamente rispetto ad altre realtà”. Non rinnegando l’effettività e la gravità

«Sicurezza dei passeggeri, ma anche del personale viaggiante, che ultimamente è stato vittima di episodi decisamente poco gradevoli» 22

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scorso marzo, “ilDallo prezzo del biglietto

dell’autobus urbano, per chi lo usa, – in minoranza rispetto agli abbonati – è aumentato del 20%, allineando la città di Trento ad altre province del Nord Est, nonché alla vicina Bolzano

di certi fatti anche Andreatta della PAT afferma che «i trasporti pubblici non sono il Bronx, non c’è una situazione di emergenza criminale». Stando ai dati forniti dalla PAT negli ultimi cinque anni si sono verificati cinque episodi di aggressione con lesioni fisiche – nessuna fortunatamente troppo grave – ai danni del personale viaggiante dell’Azienda, ai quali è seguita una querela. Un numero comunque ridotto, si precisa, considerando il totale dei passeggeri nei 5 anni, che arriva a circa 200 milioni. Intensificare i controlli da parte delle Forze dell’Ordine (che contano ad oggi una media di 130mila ispezioni all’anno) o la videosorveglianza (già attiva per altro su alcuni autobus), oltre che una soluzione poco allettante che renderebbe più militarizzata e sigillata la città, è un provvedimento costoso. Il ritornello del “fare di più con meno” tocca ovviamente anche la gestione dei trasporti,

che ha concluso il bilancio 2012 con un utile di 147.000 euro, ma ha visto una diminuzione dei finanziamenti pubblici degli Enti concedenti di ben 5 milioni di euro nel triennio 2010-2012. Ne deriva un futuro necessariamente sempre più orientato al risparmio, contro un trend al contrario, di incremento dei costi. Proprio questi ultimi tre anni infatti sono stati i più difficili, commenta il Presidente Sebastiani, anche se l’azienda ha dimostrato di garantire comunque una buona qualità del servizio, uscendo dalle indagini annuali sulla qualità e la soddisfazione degli utenti ai vertici delle classifiche nazionali e mantenendosi allo stesso tempo al di sotto dei costi standard. Pacher è uscito di scena con un po’ di amarezza per il progetto sfumato di Metroland. Adesso starà all’Assessore Gilmozzi, appena insediatosi nella nuova Giunta, intraprendere la sfida di nuove strade in materia di mobilità e trasporti, pur con un restringimento delle risorse. Va anche detto però, che il disagio che si manifesta sui trasporti pubblici con simili episodi, di vandalismo, atteggiamenti irrispettosi e irregolari come il semplice divieto di salire dalla porta centrale dell’autobus, che ancora molti infrangono con noncuranza o la mancanza di educazione nei confronti di anziani, oltre alla più comune evasione del biglietto, sono tutti specchio di un disagio sociale più ampio, grave e diffuso. Un disagio figlio di un individualismo ristretto che si nutre di menefreghismo e mancanza di rispetto per la cosa pubblica, quando non, in misura minore, di veri e propri casi problematici che sfociano in scoppi di aggressività, favoriti spesso anche dall’abuso di alcolici. Se di problema sociale si tratta, pensiamo ad alcune aree della città come Piazza della Portela ultimamente presa di mira – è naturale che poi questo si riversi anche sui mezzi pubblici. Ed è un problema che non può comunque essere sottovalutato, poiché il numero di persone che utilizzano i trasporti pubblici è in continuo aumento: dal 2010 al 2012 i passeggeri (regolari) sono cresciuti in media del 4,5% ogni anno (2005-2011). Nomadi dell’era postmoderna, nonostante i viaggi virtuali quotidiani che ci permette il miracolo di internet, il teletrasporto non ci è ancora concesso e allora, se il popolo viaggiante ha da crescere, urge necessariamente farlo crescere anche ■ in educazione e rispetto.



trentinoincontri di Silvia Tarter

Il “collezionista”

L’idea della signora Müller

Quante cose appartenute ai nostri nonni e bisnonni si trovano ancora, dimenticate in cantine o soffitte? Scatole di latta, tazzine sbeccate, vecchie madie…, finite chissà dove. Ma la signora Anna Grandi, sposata Müller, ha avuto invece un’altra idea…

L

a gentile Frau di Egna ci apre le porte del suo museo di cultura popolare, al numero 50 di via Andreas Hofer, una vecchia casa a due piani nei portici del centro storico del paese. Il suo è un museo fatto di mobili e oggetti della vita quotidiana di una casa borghese di fine Ottocento – prima metà del Novecento, in buona parte salvati dalla signora stessa da un destino in discarica. Per quarant’anni, ora la signora ne ha 88, portati benissimo aggiungiamo, ha pedalato con la sua bicicletta per le vie di Egna, andando a raccogliere oggetti abbandonati dai paesani che volevano ripulire le proprie soffitte. Altri invece li ha acquistati alle aste o ai mercatini delle pulci, come il suo primo “pezzo”: una bellissima cassapanca per il corredo 24

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Si chiama “Ratsch”, era uno strumento che si faceva suonare il Venerdì Santo, quando, per tradizione, le campane ammutoliscono

delle giovani spose, che si trova al piano superiore. “All’inizio, racconta una delle guide, la signora Müller li conservava in una stanza a casa sua. I bambini del paese sapevano che da lei c’era questa camera “un po’ speciale” – che poi divennero due e poi tre – e per questo andavano a trovarla”. E quando Anna non ebbe più posto in casa per la sua collezione, ecco balenare l’idea di un museo. Così, nel 1990, apre il Museo di cultura popolare, uno spazio

Cucina tradizionale di inizio ‘900

Oggetto per intrappolare le mosche

a entrata libera gestito dall’Associazione Pro Museo, formata da un gruppo di donne volontarie. Ora le signore sono arrivate a 22 e a turno, accompagnano i visitatori su e giù per le strette scalette della casa di Via Hofer con spiegazioni e racconti pieni di piccole curiosità. Fino a cinque anni fa il Museo si trovava in un altro edificio del paese, spiega una di loro, casa che ora è in mano alla Würth – la ditta che produce articoli di ferramenta – per ampliare i suoi spazi. È la Würth che paga l’affitto della casa dei portici. Ma il tempo stabilito all’inizio

di questa sistemazione provvisoria del Museo, era previsto proprio per cinque anni. Ora quindi, non si sa bene che cosa accadrà, dove potrà andare a dimorare il museo, che certo non è in grado di autofinanziarsi. La casa attuale, in passato sede di uffici, con le sue stanze basse a volte, si presta molto bene ad ospitare la ricostruzione di una vecchia casa borghese in tutti i suoi dettagli, dando l’impressione di essere ancora abitata. Manca però il riscaldamento e purtroppo, ospite sgradito, la pioggia riesce a infiltrarsi tra le pareti del piano di sopra.

Il momento è ora.

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INFO Museo di cultura popolare di Egna Via Andreas Hofer 50 39044 Egna (Bz) museum.alltagskultur.neumarkt@ gmail.com Orari di apertura: da Pasqua a Ognissanti da martedì a venerdì dalle 16 alle 18 martedì e domenica dalle 10 alle 12. Per visite di gruppo telefonare alla signora Müller: 0471.812472 o alla signora Oberschartner 0471.820186.

Come ogni anno, col primo novembre il museo quindi chiuderà, per riaprire in primavera, a Pasqua. Una visita comunque vale davvero la pena, e non solo per chi è a caccia di nostalgie. Al piano terra, appena all’entrata, si comincia con una vecchia bottega. Sul bancone un registratore di cassa in legno, la bilancia con i pesetti di varia misura, la macchina per macinare il caffè… Spiccano le bottiglie di vino avvolte in un imballaggio che più green non si può: in paglia intrecciata, che serviva a proteggerle durante il trasporto. Accanto, scaffali pieni di scatole di latta, dei cioccolatini, dei biscotti, oppure di legno, per il panettone, il parmigiano, il gorgonzola. Scritte e colori vivaci che conservano ancora quel fresco fascino della novità, che difficilmente le odierne pubblicità riescono ad emulare. Sulla confezione di una nota marca di torroncini prodotti a Cremona “dal 1863”, si nota lo stemma del Regno d’Italia. Altre, le cui etichettature sono tradotte, fanno sorridere, come quella SRL definita “anonima”, francese autrice di caramelle gommose. Spesso gli oggetti nelle stanze si mescolano, come il pianoforte che convive con il suono secco del Ratsch, prodotto da un vecchio strumento in legno e ferro che sostituiva il silenzio delle campane al venerdì santo. Al piano di sopra innumerevoli stanze, tutte quelle che componevano le case 26

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di allora: la vecchia cucina con un enorme focolare e un esercito di mestoli di rame e altri utilissimi oggetti, dal taglia pane alla zangola del burro; il soggiorno, ammobiliato in stile Biedermeier con porcellane austriache; la sala della scrittura, con documenti provenienti dalla vecchia pretura e dall’ufficio postale di Egna; la stanza della scuola con gli immancabili calamai, inesauribili fonti di dispetti tra compagni; quella del culto tappezzata di acquasantiere; la stanza dei bambini, dove dominano le severe occhiate delle antiche bambole di panno lenci e la casetta Jugendstil, acquistata a un mercatino per, pensate un po’, un milione di lire! Infine, il laboratorio del calzolaio, lo spogliatoio, la stanza da letto con un lettone altissimo e un gabinetto che si trasforma in sgabello, e quella per stirare e cucire, piena di pizzi, coroncine, anche intrecciate di capelli di donna, con infinita pazienza. In questa full immersion nel tempo, non mancano le curiosità, talvolta alquanto ingegnose, come l’acchiappa mosche: un vaso di vetro con tappo, che veniva riempito di acqua e zucchero e posto sul tavolo, per attirare gli odiati insetti disturbatori della quiete della cena, e intrappolarli. Oppure il francobollo di un burbero Churchill che sembra borbottare quella scritta che compare sotto: Wert keinen Pfenning, ovvero: non vale un penny. Si potrebbero passare giornate intere

Francobollo che ritrae Churchill nel periodo del primo dopoguerra

ad ascoltare la storia di ogni singolo oggetto, dalle labbra della signora Müller, che, nel suo italiano affaticato dalla madrelingua altoatesina, racconta, ha origini trentine. I suoi antenati erano della Valle di Non e Valle di Sole. Ce ne sono tanti dice, di nonesi a Termeno e a Caldaro, così come dall’altra parte, a Egna, naturalmente, è pieno di fiammazzi. Prima del fascismo, i loro genitori ci tenevano moltissimo che i figli andassero a scuola a imparare l’italiano, per avere più possibilità, dicevano. Sorprende un po’, pensare che ora invece accade il contrario… Comunque, a lei Trento piace moltissimo. “Sa come si dice? Trento è bella, Bolzano è ricca!” esclama ridendo, e appena può ci torna volentieri, naturalmente senza rientrare a mani vuote: ha appena comprato infatti un quadro ad un’asta recente in centro storico. A casa sua, ancora adesso ci sarebbe roba sufficiente per riempire un altro museo, scherza. Cordiale e affabile, la signora non ama però farsi fotografare. Nell’atrio del secondo piano scoviamo però una sua foto che la ritrae all’opera: grembiule bianco, bicicletta, con un cestino colmo di utensili da cucina rimediati chissà dove. ■


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“DAGLI OCCHI DI MIA”, alle parole del Un percorso di vita cuore raccontato dalla voce stessa dell’animale, un singolare quanto emozionante tributo ad un cane che non c’è più, una storia densa di punti di riflessione. L’autore, Stefano Margheri, racconta come nasce il libro “Dagli occhi di Mia” di Tiziana Tomasini

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uante volte, osservando l’atteggiamento particolarmente umano di un amico a quattro zampe, abbiamo convenuto che “gli manca solo la parola?” In quanti particolari contesti abbiamo potuto leggere negli occhi di un cane sentimenti strettamente riconducibili ai nostri moti dell’animo?E in quante altre innumerevoli occasioni abbiamo ricevuto testimonianza di comportamenti esemplari ed autentici da parte del più fedele amico dell’uomo? Nel singolare libro di Stefano Margheri – educatore/istruttore cinofilo per innata passione verso il mondo animale – tutto l’universo canino viene raccontato in modo fluido ed avvincente proprio dal punto di vista del 28

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cane. Un progetto maturato e pensato sull’esperienza, un sogno vissuto e realizzato non solo per ricordare e raccontare quel determinato essere vivente così importante nella vita dell’autore, ma anche e soprattutto per rendere omaggio – in senso assoluto – ai nostri fidi compagni di viaggio. Chi è Stefano Margheri ed in che cosa consiste la sua attività con i cani? In realtà il suo ruolo assume molteplici aspetti tutti collegabili tra loro, ma al tempo stesso contraddistinti da una singolare quanto particolare peculiarità per ognuno di essi. Oltre ad essere istruttore APNEC (Associazione Professionale Nazionale Educatori Cinofili) e LIBERTAS, nonché docente in corsi a livello locale e nazionale per la formazione di futuri istruttori cinofili e per studi di approfondimento

e specializzazione, Stefano è educatore ed istruttore cinofilo, con apprezzabili riconoscimenti a livello nazionale; ha acquisito specializzazioni sui disturbi comportamentali del cane, traducendoli sul campo con incontri individuali e collettivi. In questo determinato contesto, applica protocolli basati sulla modificazione del comportamento indesiderato, attraverso i principi del condizionamento classico e del condizionamento operante. In generale, si occupa di psicologia canina ed in merito cura una rubrica su una rivista specializzata nella quale presenta i casi trattati e particolarmente problematici, traducibili in fobie ambientali e sociali ed aggressività. In quale modo si risolvono tali fobie canine? L’approccio è inizialmente emozionale, mirato e diretto a trasformare il comportamen-

to problematico da negativo a positivo; nello specifico si utilizza il rinforzo basato su atteggiamenti volti a riconoscere gli aspetti notoriamente appaganti per l’animale, quali il cibo ed il gioco. Il lavoro educativo vede coinvolti soprattutto cani che hanno vissuto la difficile esperienza dei canili o cani che giungono da episodi di vita complessi, sia sul territorio regionale, sia nazionale. Importante centro di riferimento in tale ambito educativo e rieducativo è NUVOLE ROSSE, con sede a Cremona. Da dove nasce l’idea di questo libro? Lo spunto – come spesso accade – nasce nel momento più triste, quello del dolore della perdita; attraverso la scrittura avviene quindi l’elaborazione del lutto, con la volontà di dare voce a chi non ha potuto esprimersi: lasciando parlare il cane, l’autore attribuisce all’animale proprio quella voce esplicativa. Tale voce narra tutta la sua esistenza, dai primi giorni di vita al racconto di situazioni, episodi, giornate ed eventi. Tutti assolutamente reali e scevri da ogni finzione letteraria ed allo stesso tempo attinenti alle dinamiche percettive tipicamente animali. Quanto e in quale misura intervengono rispettivamente le componenti scientifiche e quelle prettamente umane?

il libro

Stefano Margheri Dagli occhi di Mia Curcu & Genovese pag. 208 Euro 14,00 Si tratta di una mescolanza omogenea: sono naturalmente presenti i principi di etologia (scienza che studia le abitudini ed i comportamenti animali), di psicologia canina (che si riferisce alla sfera emozionale ed alla personalità) e di apprendimento (ossia i meccanismi di acquisizione e consolidamento dei comportamenti in termini di addestramento). Il lavoro si presenta come retrospettivo, con una immedesimazione nell’abito mentale di un cane; un procedimento coinvolgente quanto complicato: si contano ben sette stesure prima di giungere alla versione andata in stampa. Ogni capitolo è introdotto da una serie di versi poeti-

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...E una mostra a segonzano li celebra

Il libro “Dagli occhi di Mia” verrà presentato giovedì 12 dicembre al “Cafè de la Paix” con un aperitivo introduttivo e vedrà la presenza dello scrittore trentino Giorgio Ragucci che dialogherà con l’autore e i presenti interessati.

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l Comune di Segonzano dedica una mostra e un corposo catalogo all’opera di Caterina Marinelli che vive e lavora a Piazzo. Si tratta di un’ operazione culturale di grande impegno e importanza per il Comune che intende così dare un respiro internazionale a “un vero talento” che a Segonzano, appunto, è di casa. Caterina Marinelli comincia ad esprimersi artisticamente fin dalla tenera età. Già a 11 anni ottiene una prima mostra di dipinti a soggetto animale a Quarto di Genova, che le vale l’appellativo di “piccolo Ligabue”. Dopo un trauma fisico, la frattura di un arto inferiore, inizia da autodidatta la scultura. In seguito sarà seguita da diversi maestri, sia a Genova che a Trento dove frequenta “La finestra”, sotto la guida del maestro Mauro De Carli. La sua propensione artistica spazia dalla scultura alla musica, dalla lavorazione del legno al mosaico e oggi anche alla fotografia. I suoi soggetti preferiti sono i cani, con i quali ha un profondo legame interiore, che la porta quasi all’identificazione. Le sue terrecotte, che rappresentano il cane in tutte le sue manifestazioni, sono di una forza straordinaria e l’esecuzione delle stesse parte da una conoscenza anatomica profonda: Caterina ha anche un diploma per esercitare la tassidermia. Si tratta di cani che esplicano tutte le loro naturali funzioni: dall’allattamento al gioco, dalla lotta al dormire, dal contorcersi all’accucciarsi, dal leccarsi i genitali al defecare. Alcune rappresentazioni sono invece più surreali ed ironiche e quindi troviamo cani che si sottopongono ai raggi X, cani che si fanno trasportare in barella, cani che guidano il treno. Oltre a questo tipo di capacità espressiva, davvero unica, la Marinelli ha dimostrato anche notevoli doti musicali. Ha iniziato con il pianoforte, poi la tromba e infine il trombone a tiro, anche se, forse, il suo strumento preferito è l’organo, per il quale ha anche composto delle sonate di “musica-trenica” già eseguite in pubblico. Viaggiando sul treno della Trento-Malè, infatti, osservando il banco di manovra, Caterina – in arte musicale Gaeta –è rimasta affascinata ed impressionata dalla potenza del movimento e dai vari suoni che l’accompagnavano. A poco a poco ogni suono si è trasformato in musica… (Daniela Rosi)

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ci: qual è il loro significato? I versi rappresentano una sorta di sintesi emozionale e vanno idealmente a ricollegarsi a quei concetti filosofici che si snodano lungo tutto il percorso narrativo: la dicotomia vita e morte, la tristezza, il dolore, la paura. Tematiche profonde e fondamentali, riconducibili all’esistenza di ogni essere vivente. Grande importanza è stata attribuita all’elemento ACQUA, tema trasversale che nella vita del cane assume diversi significati: dalla soddisfazione di un bisogno alla gioia ed al benessere, fino al momento finale della malattia in cui rappresenta il sollievo dal dolore fisico. Strettamente collegato a questo concetto, l’attenzione costante alla NATURA, letta ed interpretata nelle sue diverse espressioni, con l’intento di comunicare l’importanza – per un animale come il cane – di vivere a stretto contatto con l’ambiente naturale. Nel libro c’è un intero capitolo dedicato alle grandi salite, alle arie alte dei tremila metri percorsi con l’animale. Se ne deduce che il forte messaggio sotteso sia proprio l’evidenziare come nella nostra società i più grandi maltrattamenti nei confronti dei cani siano di tipo omissivo piuttosto che commissivo, in riferimento cioè all’insufficiente attività psicofisica del cane, rispetto alle reali esigenze; le stesse attività cinofilo sportive non sono funzionali tanto ad un effetto performante quanto ad un appagamento psicofisico. È ormai scientificamente provato che

Stefano Margheri, oltre che istruttore cinofilo in campo territoriale e nazionale, scrive anche per una rivista tematica, “Argos”. l’inosservanza dei bisogni di attività sia la causa (o comunque la concausa significativa) dei disturbi comportamentali del cane. Sulla base di questi ragionamenti, si capisce che non è una descrizione autoreferenziale far sapere che il mio cane ha vinto una gara, ma dare valore a quelle attitudini che contraddistinguono una razza. Chi sono i destinatari di “Dagli occhi di Mia?” Il pubblico è potenzialmente vasto: chiunque si dimostri interessato, a vario titolo, al comportamento animale può trovar piacere nella lettura del testo. Il libro vuole essere una chiave interpretativa che abbraccia molti punti di vista: quello del professionista istruttore cinofilo e quello del proprietario di cane fino a coinvolgere tutti coloro che si affacciano con interesse al comportamento animale. Non è un libro pensato necessariamente per persone mature, non è un romanzo per adolescenti, ma è un testo che può essere letto con un’interpretazione diversa da diverse fasce d’età. Il messaggio finale – rivolto a tutti i lettori – è quello di vivere l’essenza di ogni momento, indipendentemente dal “prima” e dal “dopo”, in modo avvolgente e nella sua totalità. Proprio come i nostri ■ amici a quattro zampe.


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Che si fa stasera? La risposta è su Eventsmapp

di Alice Manfredi

Il sito internet per la ricerca e la promozione degli eventi ideato da due giovani trentini, Andrea Cavattoni e Nicola Acler

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pesso le idee che funzionano, una volta spiegate, hanno tutta l’aria dell’uovo di Colombo. Sembrano la fantomatica scoperta dell’acqua calda. Questo non perché sono banali. Tutt’altro. Sono la ri-

sposta giusta ad un bisogno che già evidentemente c’era ma che nessuno fino ad un certo momento aveva identificato in modo chiaro. Forse, se va tutto secondo i piani, è proprio questo che accadrà con l’invenzione vir-

tuale di due giovani trentini già molto esperti del web. I due ventiduenni in questione sono attivi online non solo nel modo in cui lo sono in molti e praticamente tutti alla loro età; Andrea Cavattoni e Nicola Acler, questi 31

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i loro nomi, con la rete ci lavorano. Il primo di Trento, il secondo di Levico Terme, dopo le superiori e una breve parentesi universitaria di Cavattoni nella Facoltà di Informatica, decidono di fondare una web agency, un’agenzia che si occupa di comunicazione online, realizzazione di siti web e illustrazioni. Si chiama designtn.it. Forti di questa esperienza insieme, i due cominciano a pensare ad un nuovo sito che sia anche uno strumento di comunicazione innovativo. Ora questo strumento esiste e si chiama “Eventsmapp”. Andrea Cavattoni per presentare l’dea dice che hanno semplicemente cercato di rispondere ad una famosa domanda, che almeno una volta ognuno di noi si è fatto e cioè: “Cosa si fa stasera?” In realtà Eventsmapp è probabilmente qualcosa di più di questo. Perché cerca di integrare due aspetti che normalmente vivono in mondi separati. Certo, se questo matrimonio riuscirà è ancora tutto da vedere. Per intanto, si sa che i due elementi sono, da una parte, la ricerca di eventi, dall’altra, la loro promozione. Si dirà che già molte risorse online funzionano così, e tra tutte, i social network. Non esattamente. Prendiamo Facebook per esempio. Tutti gli organizzatori di eventi, giustamente, si sono già da molto tempo attrezzati con proprie pagine in cui inserire segnalazioni e appuntamenti. Ma anche così non hanno alcuna garanzia di raggiungere tutti i possibili interessati. La cerchia dei destinatari si limita a quelli che vengono chiamati “fan” o, al limite, a qualche amico dei fan. “Infatti – spiega Andrea Cavattoni – conosco molte persone che lavorano nel mondo dell’organizzazione di eventi e fanno fatica a pubblicizzarli”.

Andrea Cavattoni e Nicola Acler

Ecco quindi che arriva Eventsmapp. Da una parte c’è chi si fa la fatidica domanda e cioè che faccio stasera? Questa persona potrà agire in due modi. Potrà inserire il nome della città di suo interesse e aprire una mappa in cui sono indicati e localizzati tutti gli eventi organizzati in quei giorni. Icone diverse indicano tipologie distinte e quindi potrà informarsi su mostre, aperitivi, concerti, presentazioni di libri e chi più ne ha più ne metta. La seconda strada è per chi è un po’ meno eclettico o, in altre parole, ha le idee più chiare.


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Costui o costei potrà creare una propria “dashboard”, una pagina in cui, senza inserire dati sensibili, un utente avrà la possibilità di seguire gli eventi in una certa zona o segnalati dai suoi “promotori” preferiti. E arriviamo quindi ai “promotori”. Il secondo lato della medaglia. Eventsmapp, consentirà a breve agli organizzatori – aziende, istituzioni o gruppi – di creare un profilo/vetrina in cui parlare di sé e inserire gli appuntamenti a venire. Questi finiranno automaticamente nella mappa e negli altri strumenti di diffu-

sione. Altro mezzo a disposizione il “widget” che consentirà di integrare la mappa o la lista degli eventi in un sito privato. Se ci si chiede chi assumerà il controllo di quanto caricato su Eventsmapp, la risposta potrebbe non sorprendere coloro che frequentano un po’ il web. E cioè: tutti e nessuno. Ovviamente la responsabilità di ciò che viene pubblicato è del “titolare” del profilo in questione ma agli utenti verrà data, come è ormai consuetudine, la possibilità di segnalare comportamenti scorretti, come ad esempio la pubblicazione di eventi inesistenti. Il progetto verrà operativamente lanciato nelle prossime settimane ma già Eventsmapp contiene, secondo i suoi creatori, quattro milioni di eventi. Per il momento sono importati automaticamente dal web; inizierà a breve un fase sperimentale in cui alcune realtà trentine creeranno i propri profili e inseriranno i loro appuntamenti. Dato che l’utilizzo del sito, sia come strumento di ricerca che come mezzo di promozione è gratuito, l’intenzione è quella di vivere di pubblicità e della vendita di contenuti aggiuntivi. Di Eventsmapp esiste già una versione mobile e non potrà ovviamente mancare – visto l’attuale trend – una app che, infatti, è già in fase di realizzazione. Comprensibilmente alte sono le aspettative che i due giovani creatori ripongono nel loro strumento. “La speranza è ovviamente che questa proposta sfondi – dice Cavattoni – perché al momento non esiste niente del genere, ma ci sono tutta una serie di fattori da considerare”. Staremo a vedere se nella rete è in arrivo una buona notizia tanto per chi promuove eventi quanto per chi si chiede “cosa si fa ■ stasera?”

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di Alice Manfredi

ED È SUBITO UNIVERSIADE! Tra i monti del Trentino, la ventiseiesima edizione delle universiadi: dieci giorni di sport, tecnologia e rigorosa organizzazione. Il tutto a “emissioni zero” e “senza barriere”. o quasi

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rmai, si sa, un evento di successo non può più essere semplicemente piacevole e ben organizzato. Deve essere straordinario. Fuori dagli schemi. Grandi numeri, grandi emozioni, grandi spazi. E, soprattutto, questa mole di materiale deve coniugarsi con una visione in qualche modo “etica”. In altre parole, la manifestazione in questione, per essere presentata e percepita con favore, deve essere sostenibile e ac34

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cessibile. Caratteristiche che sono irrinunciabili e non negoziabili nel momento in cui l’evento è finanziato con soldi pubblici. È questa forse la ragione per cui uno dei punti più promossi e in vista della ventiseiesima “Winter Universiade” tutta trentina - è il suo essere ad “emissioni zero”. Intendiamoci, questo non significa quello che l’espressione, nella sua interpretazione più ottimistica, farebbe intendere. Non ci si muoverà solo a

piedi o con mezzi totalmente ecologici. Anzi, per forza di cose, si inquinerà come e più del solito. Tanto è vero che, per lo svolgimento delle varie attività legate alla competizione, si prevede l’emissione nell’ambiente di 20mila tonnellate di anidride carbonica. Tante. Pari all’inquinamento di circa 15mila

Il trampolino del salto di Predazzo

auto a gasolio che percorrono 10mila chilometri in un anno. E allora come si fa a dire che la ventiseiesima “Winter Universiade” aspira ad essere ad “emissioni zero”? È presto detto. L’intenzione è quella di compensare queste tonnellate di anidride carbonica in più, con iniziative che comportano la riduzione di


Papa Francesco benedice la fiaccola dell’Universiade, nelle mani di Sergio Anesi. A sinistra, il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta

altri comportamenti inquinanti. Spesso, in occasioni simili, alcuni enti organizzatori si sono accontentati di acquistare quelli che, con un’espressione un po’ criptica, vengono chiamati “crediti di anidride carbonica”. In pratica si tratta di un semplice meccanismo di mercato. Ci sono realtà che riducono l’inquinamento ambientale con varie azioni, per esempio, producendo energia da fonti rinnovabili. Le quantità di ani-

dride carbonica che in questo modo non vengono immesse nell’ambiente, vengono calcolate, certificate e messe in vendita. A questo punto, un secondo ente che invece è promotore di un evento inquinante può acquistare presso il primo un “pacchetto” di “non emissioni” che in teoria compensano le sue. Come dire, tu non inquini, io sì, ma finanzio la tua buona pratica. Visti anche i tempi di magra però, nel caso dell’Univer-

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e Jolanda

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Diego Decarli | Dcr Media Trento

trentinoattualità siade, si è pensato bene di non procedere in questo modo. Piuttosto, attraverso un accordo tra il Consorzio dei Comuni Trentini e l’Associazione PEFC Italia (Programme for Endorsement of Forest Certification Schemes) sono state individuate una serie di “buone pratiche”, alcune temporanee altre permanenti, che le amministrazioni pubbliche trentine sono tenute a mettere in atto. Quelle strutturali constano, per esempio, nel rifacimento dell’illuminazio-

Aldo Montano con la fiaccola

ne pubblica in un’ottica di risparmio energetico e nella produzione di calore da fonti rinnovabili. Quelle temporanee, invece, hanno una durata corrispondente alla parentesi dell’Universiade. Prevedono, tra le altre cose,

i numeri della 26a edizione

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Edizione dell’Universiade

Componenti del Comitato organizzatore

1800

I Volontari

Tecnici, atleti e dirigenti

17-28

100

3600

Il range di età dei partecipanti

Giorno dell’inaugurazione

11/12

15.000.000 3.500.000 Euro del budget

Sostegno dalla P.A.T.

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la riduzione della temperatura negli uffici, la limitazione delle luminarie natalizie e l’utilizzo di mezzi di trasporto alternativi come il car-sharing e il car-pooling. Chissà che una volta testate, con un po’ di buona volontà, queste azioni non possano passare dall’estemporaneo al permanente. Certo è che nella caccia alle iniziative “amiche del clima” sono stati coinvolti anche gli studenti, come si dice, di ogni ordine e grado: dalle scuole elementari, alle medie e superiori. A loro e ai loro insegnanti, infatti, è stato chiesto di partecipare ad un concorso di idee dal titolo “Energia amica e buone pratiche”. Una sorta di richiesta di aiuto per individuare nuovi progetti in grado di ridurre l’inquinamento generato dall’Universiade. Ma, come si diceva, un evento pubblico che aspiri in qualche misura ad essere “etico” non solo deve proporsi come amico del clima, ma deve aspirare anche alla massima partecipazione possibile. Questo significa anche essere accessibile a tutti. O al-

meno a tutti i più interessati. Ecco perché la ventiseiesima Universiade ha l’ambizione di essere “senza barriere”. Come già era accaduto per Fiemme 2013, i campionati del mondo di sci nordico, tutti i luoghi dell’evento sono stati mappati verificando la percorribilità interna e la presenza di parcheggi così come di servizi igienici adeguati. Tutto questo grazie al progetto “Context Aware – Trentino Accessibile” finanziato dalla Provincia autonoma di Trento e realizzato in collaborazione con Informatica Trentina, FBK, Almaviva e la cooperativa HandiCrea. In tal modo, utilizzando il portale, il proprio telefonino o un tablet, è possibile verificare le caratteristiche di ogni struttura coinvolta nell’evento e la possibilità di accedervi anche in caso di mobilità ridotta. Etico dunque. Ma anche grande. Per essere conosciuto, oggi, un evento deve essere visibile. Deve poter contare su numeri non comuni. Ecco quelli dell’Universiade, un evento sportivo multidisciplinare, simile ai Giochi

olimpici, cui possono par tecipare studenti iscritti a qualsiasi università del mondo di età compresa tra i 17 e i 28 anni. I soci organizzatori dell’edizione trentina sono quattro: Università degli studi di Trento, Centro universitario sportivo italiano, Provincia e Comune. Il Comitato organizzatore, presieduto da Sergio Anesi, può contare su cento persone. I volontari però sono molti di più, circa 1800. Tra atleti, dirigenti e tecnici si attendono in Trentino circa 3600 persone, provenienti da 61 nazioni. L’inaugurazione è prevista nel pomeriggio dell’11 dicembre, alla presenza del ministro per gli affari regionali e le autonomie Graziano Delrio, anche se, per la verità, pure il presidente del Consiglio Enrico Letta è nel-

Magazzini

Ferrai

la lista degli invitati. Corposa la scaletta dell’evento. Tutto avrà inizio con la sfilata degli atleti. Partiti da Piazza Dante proseguiranno in via Belenzani per arrivare infine in Piazza Duomo. Qui, come da copione, giungerà anche il tedoforo con la fiaccola a forma di genziana che, accesa da papa Francesco in piazza San Pietro a Roma il 6 novembre, in queste settimane ha viaggiato in lungo e in

Dal 1765...

di Ferrai Bellucco Alessandra

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sport che richiedono diverse abilità come il biathlon che coniuga lo sci con il tiro a segno, e discipline poco diffuse e conosciute in Italia come il curling. A pagamento restano solo due eventi che di fatto si configurano anche come spettacoli: l’Ice Gala in programma il 15 dicembre al Palaghiaccio di Trento e la finale di Ice Hockey del 21 a Canazei, cui seguirà la cerimonia di chiusura. Naturalmente tutto questo ha un costo notevole. Anche se gli organizzatori si affrettano a precisare che le spese per questa ventiseiesima universiade sono largamente inferiori a quelle delle edizioni precedenti. Nel 2011 ad Erzurum in Turchia si stanziarono 60 milioni di euro, per non parlare dei 140 milioni dell’edizione cinese del 2009. Per la ventiseiesima “Winter Universiade” il budget stabilito in accordo con la “Federazione Internazionale Sport Universitari” è di molto inferiore ma comunque si è assestato sui 15 milioni di euro, di cui 3 milioni e mezzo stanziati dalla Provincia autonoma di Trento. Per considerare entrambi i pesi della bilancia, c’è da aggiungere che secondo i calcoli resi noti dal comitato organizzatore, si prevede un introito per il settore alberghiero di 2 milioni e mezzo di euro. ■

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largo nelle città universitarie di mezza Europa. Finalmente, nel pomeriggio dell’11 dicembre la corsa della “Genziana delle Alpi”, come è stata soprannominata la fiaccola, si concluderà con l’accensione del braciere posto sulla Torre Civica. A questo punto, tanto gli atleti quanto i giudici esprimeranno il loro solenne giuramento. I primi prometteranno fair-play, rispetto delle regole e rifiuto del doping; mentre i secondi giureranno di essere imparziali. A concludere l’inaugurazione sarà l’inno dell’Universiade trentina. Una canzone non commissionata ad un professionista, ma uscita da un concorso rivolto a singoli o gruppi legati al mondo universitario. La giuria che sceglierà il brano in questione è presieduta da Giulio Rapetti, meglio noto come Mogol. Dal 12 dicembre in poi seguiranno dieci giorni di gare, quasi tutte ad ingresso libero e gratuito. E qui ce n’è davvero per tutti i gusti. Non possono mancare i classici invernali come lo sci alpino, il salto, il pattinaggio veloce e artistico, lo sci da fondo e la combinata nordica. Ma c’è spazio anche per divertirsi guardando discipline “giovani” come lo snowboarding e lo sci freestyle. Per non dimenticare

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tutto un altro mondo

di Silvia Conotter

LA TV CHE NON C’è PIù Claudio Zancan racconta la rivoluzione delle televisioni locali, vissute da 30 anni dietro le quinte. Da quando si cambiavano almeno 60 cassette per la programmazione giornaliera alla “sfida” al Briamasco per allestire il pullman regia (auto-costruito)

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uella di questo mese è una di quelle interviste che rendono perfettamente l’idea di quanto sia azzeccato il titolo della rubrica: la televisione, locale e non, solo trent’anni fa era davvero “tutto un’altro mondo”. Per me, nata nel 1980, è stato sorprendente – e a tratti assolutamente divertente – scoprire i macroscopici cambiamenti avvenuti attraverso il racconto di Claudio Zancan. Classe 1964, iniziò a lavorare a TVA a 17 anni, passando nel 1989 a Europa Tv e nel 38

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Operatore e aiuto operatore in un servizio per “Girovagando”

Nella regia di TVA

1992 a Rttr, dove oggi ricopre il ruolo di responsabile tecnico. Claudio, come ha cominciato? Desideravo guadagnare un po’ di soldi per comprare la moto. TVA, che si trovava fisicamente sotto la chiesa di S.Pio X ed aveva dei soffitti bassissimi, cercava un tecnico per la messa in onda. Quando mi mostrarono la sala regia e i suoi mille bottoni mi prese un colpo e tornai a casa dicendo a mia mamma che non era il mestiere per me. Invece l’attrazione verso quei pulsanti si manifestò immediatamente: il primo giorno, non appena rimasi solo in quella stanza , ne schiacciai uno a caso, anche se mi avevano raccomandato di non toccare niente. Quando un tecnico si accorse che


trentinoattualità

Claudio Zancan durante una partita dell’Itas a Piacenza

avevo mandato in onda l’immagine della telecamera che lo stava inquadrando mentre cambiava un faro in studio, tornò in regia correndo. Appresi subito la lezione: in tv prima di agire bisogna sapere ciò che si fa. Com’era l’ambiente? Non vedevo l’ora di andare a lavorare. Mi divertivo un sacco anche se ero un ragazzino e mi sono fatto davvero la gavetta. Andavo a prendere anche i panini per tutti! Era-

Olistica

vamo un gruppo di giovani, con un grande entusiasmo verso questo mondo nuovo rappresentato dalla tv. Quelli erano tempi d’oro: almeno una ventina di tecnici – anche uno scenografo a tempo pieno – e tante produzioni diverse. Registravamo anche le aste di tappeti! I soldi non mancavano, anche perché facevamo parte del circuito di Rete 4, che ci aveva scelto come partner in regione e ogni settimana spediva un

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camion da Milano per riempire il palinsesto. Pubblicità compresa. Chi era il protagonista dello schermo allora? Luciano Da Canal andava fortissimo e il fatto divertente è che negli anni successivi l’avrei ritrovato prima a Europa Tv e poi a Rttr. Molto seguite erano anche le telenovele: la prima in assoluto si chiamava “La schiava Isaura”, direttamente dal Brasile. Come funzionava la messa in onda? Con videoregistratori BVU, i primi formati professionali ad usare una videocassetta per contenere il nastro magnetico, a differenza dei sistemi a bobina aperta. Il nastro percorreva tutto il videoregistratore, poi dal play bisognava attendere almeno quattro secondi prima che si stabilizzasse e si potesse mandare in onda. Avevamo tre videoregistratori, in cui inserivamo una dopo l’altra le cassette preparate dal programmista. Ce n’era una per ogni tempo di un film, una per la pubblicità, una per ogni servizio del telegiornale, ...almeno 60 al

giorno. Il palinsesto era cartaceo e c’era un addetto per turno per la messa in onda: mattino, pomeriggio, la notte fino all’una. Poi si lasciava fisso il monoscopio, con una nota audio, fino al mattino successivo. E il montaggio? Era lineare, cioè bisognava immaginare i servizi del tg dal principio alla fine, perché veniva incisa sul nastro una sequenza dopo l’altra. Non si poteva cambiare qualsiasi scena a posteriori, come si fa oggi. E i tempi per confezionarne uno erano decisamente lunghi, pensare che per ogni edizione ce n’erano una quindicina! Ora interagiamo direttamente con i giornalisti, lavoriamo con lo stesso programma, vediamo quello che scrivono e accediamo allo stesso database. I tempi sono più rapidi, si può cambiare posizione in scaletta senza problemi, programmare la messa in onda automatica. Quanti giornalisti lavoravano a TVA? Una decina. Poi avevamo anche tre annunciatrici, che

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venivano a registrare due volte alla settimana. Erano state selezionate con un concorso. Per quanto riguarda gli operatori uscivano sempre in due: uno con la telecamera e l’altro con il videoregistratore e faretto. Il videoregistratore?! Si, come si faceva se no a registrare una cassetta? Era collegato alla telecamera con un cavo lungo due metri e mezzo. Le telecamere allora erano a tubo catodico, molto grandi e pesanti, tant’è che potevano arrivare anche a nove chili. Era un lavoro faticoso, così come quello dell’aiuto operatore che doveva portare oltre al videoregistratore - cinque chili più o meno - il faretto, i microfoni e le batterie. Che erano un disastro: dopo qualche mese si deterioravano e non duravano neanche due minuti. Così ne dovevamo portare dietro molte, per evitare di ritrovarci senza. Uno dei ricordi più belli? Quando andavamo a registrare al Briamasco le partite del Trento, dentro un pullman regia che avevamo realizzato noi stessi. Qualcuno saliva prima che entrassimo allo stadio per non pagare il biglietto. Allora la squadra della città era in C2 ed era seguitissima. All’inizio ci mettevamo tre ore prima di essere pronti, poi divenne quasi una sfida con noi stessi e ogni volta ci impiegavamo di meno, fino ad arrivare ad un’ora sola. Tiravamo tutti i cavi, come i pompieri, fino in cima alle tribune. Posizionavamo una telecamera in cima agli spalti, l’altra a bordo campo, installavamo un monitor per chi faceva la radiocronaca - allora si alternavano soprattutto Fabio Lucchi, Andrea Preti e Gianfranco Chiomento - e in regia utilizzavamo due videoregistratori e il mixer. Facevate mai delle dirette dall’esterno? In rare occasioni, come in attesa dei risultati delle ele40

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Nel pullman regia

zioni, perché era complicato. Il tecnico dell’alta frequenza doveva creare una serie di ponti che mandavano il segnale da uno all’altro fino ad arrivare in sede. Quando si è spostato a Europa Tv? Nel 1989. I migliori tecnici vennero assorbiti da questo nuovo canale, creato dal partito socialista per le elezioni, con molte proposte e gli studi a Ravina. Lì abbiamo cominciato a lavorare con le apparecchiature della Fininvest, molto più tecnologiche, ma sempre in analogico. Il vero cambiamento tecnico è avvenuto nel 2009 con l’avvento del digitale terrestre, che ha moltiplicato i canali, da uno a sei. Il montaggio

Gli studi di Europa Tv

digitale, invece, era già cominciato nel 2004, solo che era molto caro e lo utilizzavamo solo per la pubblicità. Abbiamo dovuto cambiare completamente mentalità. C’era anche un po’ di paura nell’utilizzare questa nuova tecnologia, di fare errori. Un po’ alla volta ci siamo accorti però che il lavoro era molto più facile. Come si comunicava con gli operatori, quando c’era solo il telefono fisso? Negli ultimi anni di Europa Tv, che poi chiuse con il declino politico di Craxi e Tangentopoli, apparvero i primi cellulari. Enormi. Erano quelli che la Fininvest dava alle troupe che venivano a registrare i servizi in Trentino. Noi li guar-

davamo stupefatti. Quando arrivai a Rttr, invece, già da qualche anno venivano utilizzate delle radio CB, che con una serie di ponti permettevano di comunicare a Trento e dintorni con la sede di via Zanella. Qual è l’evento giornalistico locale che l’ha colpita di più in questi 30 anni? Stava. Mi ha segnato. Ricevetti una telefonata da mio fratello, che allora lavorava in Telecom, in cui mi diceva che doveva essere successo qualcosa di grave perché non funzionavano più i telefoni di una parte della Val di Fiemme. Mandammo immediatamente lassù giornalisti ed operatori, alcuni dei quali si sentirono male alla vista di quanto era successo. Come arrivò invece a Rttr? Ero in cassa integrazione e feci domanda a quella che era diventata la prima emittente in regione. Delle tante televisioni locali esistenti era l’unica ad essere rimasta, assieme a Tca. I signori Demarchi mi fecero cominciare con un programma sull’agricoltura: uscivo, effettuavo le riprese e preparavo il filmato finito per la messa in onda. C’era naturalmente anche Luciano Da Canal, sempre sulla cresta dell’onda.


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Con un collega e Simona Ventura in occasione di un evento

Com’è la televisione oggi? Completamente rivoluzionata. Si scambiano le immagini in tempo reale, grazie agli ftp (protocollo per la trasmissione di dati tra host, ndr) o agli “zainetti”, che con 8 chiavette telefoniche permettono di effettuare le dirette nei posti dove c’è segnale. Si utilizzano i touch screen per la rassegna stampa ed è nata una nuova professione, quella del videogiornalista, per tagliare i costi di produzione. Tanti cambiamenti. Se parlassi più approfonditamente degli aspetti tecnici non finirei più. Ma non li ho comunque riassunti tutti. L’archivio, ad esempio: una volta era cartaceo e permetteva di trovare le cassette numerate, che dovevano esse-

re poi puntate al minutaggio giusto. Ora è sull’hard disk, digiti il nome di quello che cerchi e lo trovi subito. Poi la grafica: con Photoshop si fa tutto in un attimo. Ricordo invece che quando realizzavo gli spot pubblicitari utilizzavo la forbice e la carta per ritagliare il logo. Poi lo incollavo su un foglio bianco, lo riprendevo con la telecamera e grazie all’aiuto del mixer video eliminavo la parte che doveva diventare trasparente per renderlo visibile. Un lavoraccio. Lo stesso per le dissolvenze o gli stacchi ad effetto. Ora basta un clic, e questa dà spazio maggiore alla creatività. Non c’ è che dire: tutto un altro mondo. ■

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trentinoattualità

di Paolo Chiesa

talenti nascosti antesignana dell’arte in trentino, insegnante, ma anche “recuperante” della memoria storica del proprio territorio. MARIA TERESA NATALE È la factotum dell’associazione “Atelier, Centro aperto di attività creative ed espressive” che all’occorrenza crea scenografie, pannelli e cartelloni, giochi e mostre tematiche, dipinti e oggetti

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utti la conoscono come la presidente dell’associazione “Atelier” di Pergine Valsugana. Ma Maria Teresa Natale, ex professoressa di quella materia che alle scuole medie (ora diventate secondarie di I grado) si chiamava educazione artistica, è una donna con un passato di artista di tutto rispetto e con un presente di volontariato “vero”. Lei non vuole parlare molto di sé, preferendo portare l’attenzione sulle attività della sua associazione, ma dopo un paio d’ore di chiacchierata, riusciamo


trentinoattualità per fortuna a fare sia l’uno che l’altro. L’infanzia di Maria Teresa è legata a filo doppio alla carriera di suo padre nell’Arma dei Carabinieri. Sì, perché Rodolfo Natale, originario della provincia di Caserta, come tutti i componenti della Benemerita, si fece il suo bel giro (delle caserme) d’Italia e fu a Castelfranco Emilia in provincia di Modena che conobbe e sposò Noemi Eletta Cornia, proseguendo poi insieme a lei il suo viaggio professionale che li portò in Trentino Alto Adige a Malles Venosta, Madruzzo, Pranzo di Tenno, Tione e infine a Pergine. Ed è a Pergine nel 1956 che ritroviamo la famiglia Natale accresciuta nel frattempo di sei figli, la seconda dei quali era Maria Teresa. Dopo le scuole medie a Trento, la ragazza frequentò quello che sarebbe poi diventato l’Istituto d’Arte. Una scelta obbligata questa, visto che non faceva altro che disegnare, attività che il padre commentava solitamente con un “finiscila di fare manozzie (sciocchezze) che non ti servono a niente”, frase che su di lei non aveva nessun effetto. Dopo il diploma di Maestra d’Arte, Maria Teresa andò a lavorare per un paio d’anni presso un’azienda di Trento che produceva insegne al neon, delle quali lei creava i disegni. Ma il richiamo della cultura e della formazione era forte e nel 1960 la portò a Firenze, dove si iscrisse al Magistero d’Arte. Qui ci fu il suo passaggio creativo

Maria Teresa ad una mostra nel 1966

dalla decorazione pittorica imparata a Trento, alle arti grafiche dell’illustrazione e della stampa dei libri. E qui imparò la legatoria, la litografia e la calcografia, oltre ad affinare le sue qualità pittoriche. Nel 1964 si diplomò e iniziò a lavorare nello studio di grafica pubblicitaria aperto da alcuni ex compagni di studio. Dopo un periodo nel quale i lavori creati dal gruppo ebbero un certo successo, come fu per dei cartoni animati che finirono in televisione, il gruppo perse alcuni elementi e Maria Teresa, rimasta da sola, fece ritorno in Trentino. Furono questi gli anni nei quali dipinse molto e nei quali alternò con successo

l’attività espositiva alla partecipazione a vari concorsi pittorici sia provinciali che nazionali, vincendone anche alcuni. Ma Maria Teresa non volle mai proclamarsi artista né pittrice e parlò, come fa tuttora del resto, dei suoi lavori come di una modalità di espressione personale, una maniera di comunicare e di dire quello che aveva in mente. Sono della fine degli anni ’60 e dell’inizio dei ’70 i suoi lavori con l’amata tecnica della litografia su pietra ma anche dei dipinti a olio in bianco e nero che per lei era la possibilità di massima espressione con il minimo degli strumenti. La sua arte la portava a umanizzare ogni cosa, vedeva negli alberi le persone, nelle case i volti con le finestre come occhi e le porte come bocche. Case vive, pensanti e urlanti. Ma c’era una cosa che Maria Teresa non riusciva ad abbinare all’arte del pittore: quella della commercializzazione delle opere. E questa sua purezza di idee la fece fatalmente allontanare da questo ambiente. Superò l’esame di abilitazione all’insegnamento e iniziò la sua carriera nel mondo della scuola come professoressa di Educazione Artistica e in questo ambito la sua passione per l’arte trovò comunque modo di uscire e di porsi al servizio dei suoi alunni. All’inizio girò come girano tutti gli insegnanti: Gardolo, Muralta, Ponte Arche alcune delle sue tappe. Ma anche gli istituti religiosi che lei ricorda precisamente: gli austeri

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Comboniani delle Missioni Africane di Trento, i rigidi Pavoniani degli Artigianelli di Susà di Pergine e i più aperti Camilliani della vicina San Vito. Istituti dove l’insegnamento dell’arte (magari quella religiosa) è stato comunque accettato più che in tutte le altre scuole da lei conosciute. E Maria Teresa su questo ha le idee chiare: “Il poco interesse per l’arte all’interno del mondo della scuola è sempre stato giustificato dall’economia scolastica che frustra le aspettative alte dei docenti. Educazione artistica come materia è sempre stata l’ultima come considerazione; ora come allora”. Va da sé che in condizioni come quelle i docenti si scoraggiassero e come loro gli studenti. Maria Teresa no: “io ho sempre cercato metodologie nuove che permettessero agli alunni di imparare la teoria per poi poterla mettere in pratica in modo da avere sempre ragazzi entusiasti, contenti e motivati”. Nel 1971 Maria Teresa sposò Paolo Paganini e dalla loro unione nacquero nel 1973 Luciana e nel 1980 Angela. La vita di artista venne quindi a patti anche con la quotidianità della vita famigliare che tra le altre cose, in un aneddoto che racconta sorridendo, vide il rovinarsi di decine delle sue opere su tela a causa dell’acqua fuoriuscita dalla lavatrice. La sua carriera scolastica intanto proseguì e all’inizio degli anni ’90, visto che, come detto, l’educazione artistica era vista tutto fuorché bene, cosa si inventò la professoressa Natale? La tutela dei beni culturali, cioè il pretesto di parlare in classe del lavoro dell’uomo volto alla preservazione di tutto quanto è cultura. Anche il lavoro artistico artigianale che nei paesi e nelle città evidenzia e dà valore alle opere d’arte. Le classi di Maria Teresa in vari progetti triennali hanno studiato e ricreato in classe i palazzi storici di Pergine, i capitelli, le vetrate delle chiese. E in un caso una classe ha recuperato, restaurato e rimesso in sesto un vecchio carro di legno. Ecco, questo è un aspetto del quale bisogna parlare: la professoressa Natale, con un lavoro di rete futuristico creò un gruppo di lavoro tra studenti e ospiti della Casa di Riposo di Pergine, dal quale nacque “El caret”, un progetto che vide ragazzi e anziani lavorare gomito a gomito nel riportare alla luce un vecchio carro di legno e creando un volume che ne seguì passo dopo passo il restauro. Un lavoro di recupero della memoria culturale e della tutela della dignità e del lavoro degli anziani, supportati in questo dai 44

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ragazzi delle medie con disegni, foto, racconti e poesie prodotti dalle due età della vita. Una visione questa, del lavoro di Maria Teresa, che anticipava i tempi, perché se al giorno d’oggi sono normali le uscite delle classi dalla scuola per collaborare con altre entità sul territorio, in quegli anni lo era un po’ meno. La storia più recente di Maria Teresa la vede andare in pensione nel 2001. Ma poteva una personalità come la sua starsene a casa o ai giardinetti? Figuriamoci, è di quel periodo infatti la nascita dell’associazione Atelier, “Centro aperto di attività creative ed espressive”, una realtà che ospita chiunque abbia voglia di sperimentarsi con l’arte e con la propria creatività. Una realtà che alla sua fondazione vide anche la fugace presenza di alcuni giovani artisti che sono poi diventati affermati. Una realtà, quella dell’Atelier, che purtroppo ha avuto sempre molta difficoltà nella ricerca di una sede adeguata, trovandola prima presso l’oratorio di Pergine, dove don Remo Vanzetta l’ha ospitata fino a quando gli spazi non si sono rivelati troppo stretti e poi, dopo una breve permanenza in un locale in piazza municipio. Ha ora trovato i suoi spazi in via Fabio Filzi 4/b, nei locali messi a disposizione da Flavio Pallaoro. Problemi logistici a parte, l’Atelier è stato in questi anni una delle forze più propositive e più attive all’interno del panorama culturale dell’Alta Valsugana. Non c’è festa medievale o Festa della Zucca, evento ludico o rito religioso che non abbia trovato Maria Teresa Natale e il suo “Atelier” in prima fila per realizzare scenografie, pannelli e cartelloni, giochi e mostre tematiche, dipinti e oggetti, con grande impegno e molto

tempo dedicato. “Dove potevamo essere presenti, lo siamo sempre stati in maniera produttiva” dice Maria Teresa. E lo dice con giustificato orgoglio, quello di chi sa di svolgere un ruolo sociale e culturale molto grande e che spesso non viene riconosciuto se non addirittura viene preso da altri. E anche in questo caso, molti rimproverano Maria Teresa di non riuscire a promuovere a sufficienza il suo ruolo e quello del suo “Atelier”. Ma lei è così. Le ristrettezze economiche che un’associazione come la sua deve affrontare (basti pensare a quello che costano colori, tele e attrezzature per dipingere), non la spinge a fare di più delle consuete richieste di contributo delle istituzioni, perché lei è convinta di non dovere andare a tirare nessuno per la giacca perché “tanto lo sanno che i problemi economici ci sono”. Questa è Maria Teresa, energica, propositiva, orgogliosa, schietta e comunque ottimista. E chi meglio di lei che di cognome fa Natale, può lasciarci con un augurio per questo mese di dicembre? “L’unico augurio che posso fare è che le persone riescano a provare il gusto della conquista delle cose e degli obiettivi che si pongono. E per arrivare a provare questo gusto non c’è altra strada che quella della preparazione e dell’umiltà nella propria professionalità. Bisogna studiare, studiare e ancora studiare, a tutte le età. Con un breve corso non ci si può poi improvvisare professionalmente. Bisogna avere la serietà di capirla questa cosa. Ma c’è anche un altro augurio: quello di riuscire a dare e provare riconoscenza, per sé e per gli altri”. Parole sante. Buon Natale ■ anche a lei, Maria Teresa.



trentinoassociazioni

di Annalisa Borghese

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arigi, rue Morland. Madame abita qui e si avvera un sogno. Guardo in su le finestre a quadri bianchi, protette da eleganti parapetti in ferro battuto come nella migliore tradizione della capitale francese. Alle mie spalle la Senna, pochi passi da Notre Dame, altrettanti da place de Vosges. Sessant’anni nella stessa casa. «Ci sono nata e cresciuta e così mia madre, due piani sotto», mi spiega. Il dialogo si allaccia facile, il suo francese è limpido, il tono affabile, i modi accoglienti di chi ha il piacere di ricevere persone arrivate da ogni dove. Le confido il mio sogno di poter “guardare” dentro un’antica casa parigina, lunga e stretta, come quella insomma. Lei sorride, sembra comprendere, mi fa accomodare in cucina e mi invita ad osservare com’è bella la città dalla finestra. Da quel giorno, Parigi è anche un po’ mia. L’incontro con un Servas porta sempre con sé qualcosa di inatteso nonostante l’elenco delle persone iscritte all’Associazione Servas International, di cui l’italiana Ser-

ospite è bello La parola d’ordine è rispetto. Se è reciproco, tutto funziona a meraviglia. Servas Porte Aperte predica (e pratica) l’ospitalità disinteressata vas Porte Aperte fa parte, riferisca con una certa dovizia di particolari le caratteristiche di ciascuno, interessi compresi, permettendo al momento del viaggio di orientarsi fra le tante persone disponibili a dare ospitalità o anche solo informazioni. La parola d’ordine è rispetto. Se è reciproco, tutto funziona a meraviglia. «Mi tornano alla mente in particolare Coline e Steven, una coppia di giovani americani, bellissimi, ospitati nell’estate del ’98 – racconta Giuliana Pellizzari, local help a Trento, già presiden-

te nazionale nei primi anni Duemila. – Stavo vivendo un periodo faticoso eppure la loro presenza, così collaborativa, affabile e discreta, mi ha trasmesso subito una buona energia tanto che nel giro di pochi giorni, sia pure stremandoci a vicenda fra lago e montagne, il mio umore si era completamente ristabilito. Subito dopo è arrivato Jeremy, reduce da un viaggio in Oriente, altri cinque giorni insieme e un biglietto ricevuto in dono prima della partenza dove esprimeva tutta la sua gratitudine. Siamo

Che cos’è Servas International

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ervas, “servire” in esperanto, dà il nome ad un’associazione culturale senza fini di lucro, fondata nel dopoguerra in Danimarca dall’americano Bob Luitweiler, obiettore di coscienza, con l’intento di contribuire ad una maggiore comprensione del mondo attraverso l’ospitalità disinteressata, opportunità di conoscere e fare amicizia con persone di diverse culture. I soci Servas possono essere “Open Door” (porta aperta) o “Day host” (soci di giorno), offrire cioè ospitalità anche per la notte o solo informazioni e supporto durante il giorno. Diffusa in 127 paesi in tutto il mondo, in Italia conta circa 2000 soci, una settantina in Trentino. L’associazione mantiene incontri periodici ragionali e nazionali e incontri sui temi della pace e della nonviolenza vengono organizzati a livello internazionale. Da alcuni anni riceve sempre più adesioni il progetto Syle – Servas Youth Language Experience – che permette ai giovani Servas maggiorenni di trascorrere un mese all’estero per vivere una esperienza linguistica e culturale in quattro famiglie che offrono ciascuna ospitalità per una settimana garantendo anche un programma di studio della lingua e della cultura locale. Per fare parte dell’associazione occorre sostenere un colloquio con il referente regionale o il local help segnalati nel sito www.servas.it

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rimasti in contatto per un po’, è tornato a trovarmi insieme alla fidanzata, diventata nel frattempo sua moglie, e poi sono stata io da loro, in California». Ospitare è ogni volta un’emozione.«Quando apro la porta ad un socio Servas mi commuovo. E poi c’è l’effetto ospite». Ovvero? «Se sai che arriva, pulisci la casa da cima a fondo. Se non lo sai perché non ti avvisano per tempo come da te richiesto, puoi sempre dire che dovevano avvisarti e avresti pulito!». L’ adattabilità, di fatto, va da sé e nel momento in cui entri in casa d’altri è inevitabile. «Ricordo il palazzone nella profonda periferia di San Pietroburgo dove viveva una coppia di anziani presso la quale ho trascorso un paio di giorni» prosegue Giuliana. Nessuna tristezza? «Non si può certo dire che fosse un posto allegro, ma non mi intristisco quando viaggio perché prevale l’interesse e considero pur sempre un privilegio entrare in casa d’altri, in un luogo nuovo e sconosciuto, a prescindere dal tipo di ospitalità che puoi ricevere». Incontro per Giuliana è “curiosità del mondo”, e prendi confidenza con la varietà degli altri rendendoti conto che né il pregiudizio né l’individualismo sono buoni compagni di strada. Anche Enzo Castellan, coordinatore dei Servas trentini e altoatesini, ■ ne è convinto.



trentinobottegad’artista

di Renzo Francescotti

Reliquie del futuro Dialoghi

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osalba era un bimba piccolissima, di due o tre anni, quando si metteva sulla porta dell’autorimessa di suo padre. Stava in piedi, immobile, appoggiata a uno stipite e osservava le cose. Suo padre si chiamava Bruno, era di Lundo Lomaso. Un giorno da contadino si trasformò in padroncino, comprando di seconda mano un camioncino fuoristrada “Unimog”, un modello della Mercedes prodotto da circa mezzo secolo e costantemente aggiornato. Con quel mezzo andava a caricare sul monte Casale i sacchi di carbonella che i carbonai del paese “cuocevano”, soggiornando

Autoritratto 48

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ROSALBA TRENTINI dipinge gli attrezzi contadini dei nonni, le cose abbandonate nella rimessa di suo padre, le aggressioni del tempo, le crepe, le rughe che gli anni incidono sulle cose. e su tutti noi sul monte per settimane. Poi passò ad altri trasporti, trasferendosi a Pieve di Bono nella Valle del Chiese, a Vezzano nella Valle dei Laghi e infine a Trento, nel capoluogo dove Rosalba Trentini ha studiato diplomandosi e vive da 25 anni. La sua passione per il disegno la manifestò sin da ragazzina, producendo soprattutto ritratti di famigliari e parenti, amici, insegnanti. Uno di essi, un toscano, docente di disegno, il professor Victina, convinse suo padre Bruno e sua madre Alessia (tuttora vivente) a iscrivere Rosalba all’Istituto d’Arte. “Ma con l’arte no se magna!” sentenziò dopo un anno, così Rosalba passò a un Istituto professionale, si diplomò, trovò lavoro alle Esposizioni di Palazzo Roccabruna. Con gli anni recuperò il bisogno di attrezzarsi in campo artistico, conseguendo il diploma di disegno con modella vivente all’Istituto “A. Vittoria” di Trento (che aveva dovuto abbandonare dopo un anno), frequentando corsi di pittura a olio e incisione all’Accademia Cignaroli di Verona, studiando in corsi

Fonte

privati tenuti da artisti molto noti come il precocemente scomparso Mauro De Carli (scultura) e Italo Bressan (pittura). Col tempo vince la naturale timidezza partecipando a concorsi, venendo premiata a Grigno e ad Arco (Concorso “Segantini”). Undici anni fa, nel 2002, partecipa alla sua prima collettiva a Vezzano. Da allora molte collettive e

alcune personali importanti: a Mezzocorona nel 2009; a Lavarone, Roncegno e Vezzano, nel 2011; a Borgo Valsugana e Ancona nel 2012; a Bolzano e Trento nel 2013. Della sua pittura si sono occupati Mario Cossali, Massimo Libardi, Elisabetta Doniselli e Giulia Naspi. Rosalba Trentini abita da diciotto anni in una casa nel ca-


trentinobottegad’artista

Luce

poluogo. L’appartamento spazioso è in un edificio di metà anni Venti del Novecento in cui ha ripristinato con affettuosa cura i pavimenti di piastrelle di ceramica, di graniglia, di assi d’abete. Le chiedo di vedere al computer i suoi “vecchi” lavori: sono soprattutto paesaggi ad acquerello, indubbiamente gradevoli e di pregevole tecnica. Immagino che in tanti abbiano detto a

Rosalba: che belli, che brava! magari comprandoli. Ma lei nonostante i consensi, si sentiva insoddisfatta. Così negli ultimi anni, dal 2010, è passata a una pittura molto diversa. Recuperando nella memoria gli attrezzi contadini dei suoi nonni paterni e materni, le cose abbandonate nella rimessa di suo padre, i suoi soggetti sono passati da elementi della natura come terre, acque, piante, ad oggetti abbandonati nella natura: attrezzi dismessi e rugginosi, impianti elettrici con fili e lampadine ormai non più usati, serrature, catene, carrucole, tubi ossidati, attrezzi erosi, guastati dal tempo… Il tempo presiede a queste opere firmate sulla tela con una sorprendente tecnica iperrealistica (superfluo richiamare gli iperrealisti americani). Rosalba gira con la sua macchina fotografica a catturare questi soggetti che (come dice lei) le strizzano l’occhio, la aspettano; li fotografa da varie angolazioni, scorciate, “diagonalizzate”; torna a rivederli per riverificare l’emozione iniziale. Dopo

Acciaieria di Borgo

non manipola le foto come fanno tanti artisti (o pseudotali) contemporanei; ma trasferisce i soggetti sulla tela con la tradizionale pittura a olio. Così possiamo osservare quadri in cui sono raffigurate le aggressioni del tempo, le crepe, le rughe che il tempo incide sulle cose (e su tutti noi) , la labilità della realtà, la morte in attesa. Sono quadri ultrarealistici apparentemente agli antipodi con quelli astratti: in effetti si tratta invece di quelle che possiamo chiamare “astrazioni di realtà”. E, attenzio-

ne! Raffigurano sì le cose morenti o morte e quindi le memorie, il passato. Ma testimoniano anche il presente in cui queste cose, anche se in nicchie, continuano a esistere, convivono con le tecnologie più avanzate, più vertiginose. E, a mio avviso, contengono un’ammonizione che vale anche per il futuro: questi oggetti morenti o morti sono icone profondamente segnate dall’utilizzo umano, “oggetti umanizzati”: non sono relitti di un passato irrecuperabile, ma reliquie che chiedono asilo nel futuro. ■

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trentinoattualità

di Gianfranco Gramola

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oberta Potrich è nata a Rovereto, ma vive a Milano. Nel corso della sua carriera ha lavorato in numerosi fotoromanzi, ha girato degli spot, ha recitato in teatro oltre che in alcuni telefilm e in alcune fiction Rai. Il suo sogno, come accade per molte sue colleghe, è quello di poter arrivare a prendere parte ad una produzione cinematografica di altissimo livello. Roberta ha il diploma di segretaria d’azienda ed è legata sentimentalmente a Luciano, imprenditore immobiliare. Come ricorda la sua infanzia trentina, Roberta? Da piccola mi piaceva andare ai Giardini alla Pista di via Dante a Rovereto perché c’era un laghetto con i cigni, le anatre e altri animali. Davo loro del pane e stavo a guardarli mentre si avvicinavano. Quest’estate ho portato mio

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Dalla culla al ciak Ha girato accanto a brad pitt e julia roberts, ma non si è montata la testa; la roveretana Roberta Potrich adesso fa la mamma, ma è pronta a tornare sul set figlio Carlo di 19 mesi e si è divertito molto perché anche lui è amante degli animali. Il mio paese d’origine è Terragnolo e fino all’età di 12 anni ho vissuto con la mia famiglia nella casa della nonna materna, alla quale ero molto affezionata. Da piccola stavo quasi sempre fuori casa con i miei fratelli, eravamo una decina di amici e ci divertivamo a salire sugli alberi, rincorrerci, cantare a squarciagola, vivere a contatto con la natura. C’è un angolo della sua città a cui si sente legata? Sono affezionata a corso Rosmini perchè ci ho vissuto per un periodo e alla zona del Castello, dove ho frequentato le superiori. Sono rimasta molto legata a Rovereto e appena posso ci torno, soprattutto d’estate. Quando ha lasciato Rovereto per rincorrere i suoi sogni artistici? All’età di 18 anni ho iniziato ad andare a Milano, da pendolare, per i primi lavori e dopo due anni mi sono trasferita definitivamente. Che progetti avevano per lei i suoi genitori? Per mio padre era indifferente quale lavoro avessi svolto, fermo restando che lo facessi con serietà. Mia madre Emilia voleva che facessi l’insegnante... In seguito anche lei

è stata contenta della mia professione. Quali sono i valori che la sua famiglia le ha trasmesso? La determinazione nel cercare di raggiungere i propri obbiettivi, senza perdere di vista il valore delle cose semplici. Quanto contano le sue radici trentine? Ne sono molto orgogliosa. Il Trentino è ancora legato alle sue tradizioni per cui è ricco di valori che, in tante altre zone, si sono persi. Qual è il suo rifugio trentino? La casa che ho preso a Rovereto, è il mio angolo di relax. Come ricorda il suo debutto? A 18 anni ho partecipato al concorso di bellezza “Un volto nuovo per il cinema”, con la sfilata finale svoltasi a Venezia. L’organizzatore del concorso che aveva un’agenzia a Milano, mi ha contattata per un provino fotografico, così è iniziata la mia carriera. Lei è modella, attrice, conduttrice. Quale di questi ruoli la soddisfa di più? Tempo fa a questa domanda avrei risposto “la modella”. Con la maturità, si cerca altro: la recitazione, ad esempio. Fare l’attrice mi regala molte emozioni, positive o negative

a seconda del personaggio che devo interpretare. Il ruolo di conduttrice, invece, è più leggero e divertente. Qual è stata la sua più gran soddisfazione in campo artistico? Nel campo della moda ho sfilato e fatto pubblicità stampa per grandi firme quali Versace, Mila Schon, Mimmina, Krizia, La Sposa ed altri Atelier. Come attrice, ho svolto ruoli che spaziano dalla giornalista in “La città infinita” alla suora in “De Gasperi, l’uomo della speranza”, entrambi miniserie televisive Rai che mi hanno aperto le porte a tanti altri ruoli, ogni volta diversi, come nelle fiction per la trasmissione “L’Italia sul due”. Ma amo molto anche girare i fotoromanzi. All’età di 15 anni li leggevo e desideravo tanto interpretarli. Poi aver interpretato Eva Kant in un cortometraggio (con relativo servizio fotografico inserito su Vogue) per il cinquantenario della Fiat 600 è stato interessante. Infine, come non ricordare la mia aparizione nel film Ocean’s Twelve e The International ? Ha dei rimpianti? No. Vorrei avere vent’anni per ripetere tutto, talmente mi sono divertita. In “Ocean’s Twelve” qual era la sua parte e come


trentinoattualità

ha vissuto l’esperienza di trovarsi in mezzo a tutte quelle star? Interpretavo la parte di una fan di Julia Roberts nella scena in cui lei, interpretando se stessa, viene assediata da fotografi e giornalisti. In altre scene ero la controfigura della Roberts, vestita e pettinata come lei. È stato tutto emozionante. Le riprese sono state fatte a Roma e sul set mi sono trovata benissimo. Nel cinema americano tutto è studiato, vagliato, curato nei minimi particolari; si ripete una scena all’infinito finché il regista non è completamente soddisfatto. Si iniziava alle 6.30 con il trucco, quindi si continuava fino alle 18, con una pausa di circa un’ora per il pranzo. C’era una bella fetta di Hollywood: Catherine Zeta-Jones con Michael Douglas (lì solo come marito), Julia Roberts, Brad Pitt, George Clooney, Matt Damon, Bruce Willis e Vincent Cassel. Pur essendo delle star internazionali, sono tutti molto simpatici e abbastanza alla mano. Il complimento più bello che ha mai ricevuto? Uno che mi ha colpito è stato questo: “sei una persona brillante e trasparente”. Ha mai fatto delle scelte di cui si è poi pentita? Finora ho solo rinunciato a dei lavori in cui ci si doveva

spogliare troppo, non per moralismo ma perché si rischia di rimanere imprigionati in quel ruolo. Quali sono i suoi hobby? Ho un difetto: sono molto pigra, per cui quando non lavoro mi piace dormire e fare tutto con calma, comunque ho molti interessi: teatro, cinema, lettura, computer. Qual è il suo motto? Guardare sempre avanti! Che rapporto ha con la Fede? Sono credente, la sera dico sempre la mia preghiera per ringraziare Dio e, quando posso, vado a Messa. E il suo rapporto con il denaro? Considero il denaro importante in quanto concede libertà di scelta, ma non essenziale per la felicità. All’inizio del mio lavoro ero abbastanza spendacciona... Se suo figlio un domani volesse fare l’attore, quali consigli vorrebbe dargli? Gli direi: Sii sempre te stesso, sono orgogliosa di te! Ha mai fatto delle gaffes? La più eclatante è stata quando ho incontrato un amico con la moglie, che ancora non conoscevo e che, ahimè.. ho scambiato per la madre, talmente questa signora era... artefatta. Ha un sogno artistico nel cassetto? Al momento il cassetto dei sogni è in pausa... Sarà perché sono diventata mamma da poco e le mie priorità sono cambiate. In ogni caso, i sogni sono il sale della vita. Attualmente sto girando degli Spot Istituzionali per Expo Milano 2015, inoltre sto girando fotoromanzi e pubblicità per Nous Deux, rivista francese equivalente alla nostra rivista Grand Hotel, alcuni a Roma altri in Francia. Con l’anno nuovo inizio le riprese di un film a Torino, coproduzione Rai Cinema. E poi vedremo... Vorrei continuare a lavorare perché mi piace troppo questo mestiere. ■

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trentinostorie

Trent’anni di buon gusto e di cortesia

di Nicola Tomasi

Il Ristorante “Da pino” è ormai un rendez-vous obbligato per le famiglie e le buone forchette, ma Chiamarlo “Ristorante” può alla lunga risultare riduttivo. Perchè l’attività portata avanti con passione da danilo Moresco, dalla signora luciana e dalle quattro figlie, oltre ad essere molto articolata, spinge il piede sul pedale della qualità, puntando dritto all’eccellenza

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er strutture come quella gestita da 30 anni dalla famiglia Moresco a San Michele all’Adige, il termine “ristorante” può alla fine risultare restrittiva. Perché il Ristorante Da Pino è ben di più. E per capire come mia, bisogna ripercorrere gli eventi che in questi cinque lustri hanno contribuito a fare del locale diretto da Danilo Moresco uno dei più rinomati templi dell’enogastronomia e dell’ospitalità culinaria in Trentino. Nessuno nasce imparato. Anche il patron del “Da Pino” ha speso i migliori anni della sua giovinezza a imparare l’arte prima di farne una professione. La gestione di un albergo a San Valentino di Brentonico e poi dieci anni come maitre sulle più lussuose navi da crociera. Una “gavetta” da cui Danilo è uscito temprato e pronto per cominciare la grande avventura del “Da Pino”. Assieme all’amata Luciana, il Nostro corona un sogno. Rilevare l’attività di San Michele ha il sapore dolce di una vittoria, ma anche quello un po’ più amaro del lavoro. Perché di lavoro ce n’è da fare tanto e i Moresco non hanno certo 52

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paura di rimboccarsi le maniche. Un susseguirsi di miglioramenti strutturali, una paziente fidelizzazione della clientela, anche grazie alla vicinanza del casello autostradale, ma soprattutto per merito del passaparola. Al Ristorante “Da Pino” si mangia molto bene, il servizio è cortese e mai invadente. Chi ci va a mangiare ne parla in giro e consiglia parenti e amici. Un crescendo rossiniano che porta alla

rivoluzione del 1995. Il Ristorante cambia faccia, grazie ad un ampliamento sostanziale. Il nuovo ambiente è davvero un gioiello: un salone unico da 270 posti che si può trasformare grazie ad una serie di pareti scorrevoli insonorizzate in legno pregiato, in tre ampie sale indipendenti, di cui una da 150 posti, che garantiscono ad ogni gruppo una perfetta privacy; ideale per pranzi e cene di lavoro, matrimoni e manifestazioni di

Le donne della famiglia Moresco con, a destra, lo chef Giuseppe Prencipe


trentinostorie Danilo Moresco

ogni tipo, all’occasione sa trasformarsi in un angolo intimo per cene a lume di candela. Senza contare le terrazze esterne che, durante le miti estati rotaliane, si riempiono di famiglie e di buone forchette. Ma non finisce qui. La scelta di allargare l’offerta alla pizzeria, dettata dalle richieste stesse dei clienti, non viene vissuta dal “Da Pino” come un declassamento, anzi. Intanto dà a Moresco la possibilità di assegnare una funzione ben precisa alla struttura originaria del ristorante, adesso dotata di forno a legna (il pizzaiolo è Florjan Staka). E poi, col passare dei mesi, ci si rende conto che le pizze non vanno a discapito della cucina tradizionale, ma addirittura hanno l’effetto di incrementarne la richiesta. A questo punto, siamo alla fine del 2010, la composizione del Ristorante “da Pino” è completa. L’offerta abbraccia tutta la gamma della ristorazione, inclusi il catering e una pittoresca e suggestiva enoteca sotterranea. Per quanto

riguarda il primo, si tratta di un servizio a domicilio molto esclusivo, rivolto a una clientela di fascia superiore. Un catering d’eccellenza che porta in giro per il Trentino, in location molto prestigiose, il nome dei Moresco e i loro prodotti. L’enoteca è un piccolo gioiello che allieta l’occhio, oltre che il palato. Un sancta sanctorum che fa onore al Trentino e dove sono gelosamente custodite le etichette più preziose. Lo spazio maggiore è riservato – giustamente – ai vini del Trentino Alto Adige, in particolare ai vini autoctoni: dal Teroldego, vanto della Piana Rotaliana, al Marzemino della Vallagarina, dal Nosiola al Vin Santo per non parlare degli spumanti di casa nostra. Ma non mancano – tra le oltre 800 etichette allineate nel “sancta sanctorum” del ristorante – i “cru” più prestigiosi della Penisola e dell’estero. Danilo e Luciana sono comprensibilmen-

te fieri della loro creatura. A condividere la gioia e la soddisfazione, ma anche il lavoro, ci sono oggi anche le loro quattro figlie (Tatiana, Elisa, Luana e Giulia), gentile punto di partenza per il futuro del Ristorante “Da Pino”. Un passaggio generazionale che si sta preparando con cura, evitando di trascurare anche i pur minimi dettagli. Ma veniamo alla cucina. Stiamo pur sempre parlando di un ristorante e non abbiamo ancora scritto nulla di sostanziale su quello che alla fine il cliente si trova nel piatto, accomodandosi ad uno dei suoi eleganti tavoli. Intanto, diciamo che gli amanti della nouvelle cuisine debbono cercarsi un altro posto. Le portate del “Da Pino”, oltre che di qualità, non difettano di quantità. I cinque chef (Giuseppe Prencipe, Alessandro Bertaso, Mauro Genta, Gianni Monopoli e Giovanni Galluccio) partono da una maniacale attenzione per il territorio e per i piatti della tradizione trentina. Non per niente il Ristorante, oltre che Ecoristorazione, è Osteria Tipica Trentina. La prerogativa di chi sta ai fornelli è quella di puntare, o quanto meno aspirare, alla filiera corta e al prodotto a chilometro zero. Tuttavia l’offerta spazia anche oltre, dalla carne al pesce (particolarmente gradita dalla clientela, la paella). Una bella storia, questa dei Moresco. Trent’anni di passione che hanno contagiato migliaia di clienti trentini, italiani e stranieri. Trent’anni di lavoro che hanno dato numerosi e succosi frutti, facendo di un pranzo o una cena al Ristorante “Da Pino” uno di quegli appuntamenti a cui è difficile rinunciare di tanto in tanto, per gustare piatti deliziosi, una gustosa pizza e stare bene a tavola in compagnia, coccolati da un servizio che della cortesia ha fatto, negli anni, la ■ propria regola.

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l Club Inner Wheel Trento Castello con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Trento organizza la Serata d’Onore – omaggio ad Anna Proclemer e Vitaliano Brancati. Un evento speciale per ricordare due grandi protagonisti del novecento che, a buon diritto, fanno parte non soltanto della cultura italiana ma vivono nel grande panorama europeo. Per Vitaliano Brancati saranno i sessant’anni dalla morte. Per Anna Proclemer, purtroppo, un recente lutto per il mondo della cultura e del teatro. Attraverso la presenza di artisti importanti si renderà un omaggio vivo che, dalla letteratura al teatro, dai personaggi carnali di Brancati alla sensualità della Proclemer, riproporrà un percorso culturale di altissimo valore. Molti i legami con Trento: sono trentini la Proclemer e Zanetti. Curiosi i legami con la Sicilia, con quella parte dell’Isola che ha pro-

Omaggio ad Anna e a Vitaliano Lunedì 9 dicembre, alle 20.30, Serata d’Onore. un Omaggio a Anna Proclemer e Vitaliano Brancati. Organizza l’Inner Wheel Trento dotto grandissimi pensatori. Così attraverso i personaggi di Brancati, pieni di contraddizioni e di iperboli, di ragione e di insensatezza, si darà vita ad una serata evento in cui gli attori e la figlia della Proclemer e di Brancati si daranno il cambio raccontando aneddoti privati e storie pubbliche, dando vita ai grandi personaggi letterari come il Bell’Anto-

nio, Paolo il Caldo, Don Giovanni in Sicilia, figure quasi mitologiche della letteratura europea. Un progetto che coadiuva la messa in scena del Bell’Antonio di Brancati in cui sia Andrea Giordana che Giancarlo Zanetti saranno i personaggi principali. Uno spettacolo molto importante per la regia di Giancarlo Sepe che sarà rappresentato

sui palcoscenici più importanti d’Italia e rappresenterà il nostro Paese all’estero. La Serata d’Onore vuole essere un momento di presentazione e approfondimento attraverso grandi artisti capaci di tradurre e rendere vivi e tridimensionali i personaggi della letteratura italiana ed europea. Una serata speciale dedicata solo al pubblico di Trento. ■

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a stagione dell’Ensemble Zandonai conclude in bellezza l’anno 2013 con due concerti in dicembre. Nel primo concerto l’orchestra d’archi si presenta al gran completo con un programma meditativo ed accattivante dal titolo “Anniversari celebri e dintorni”, mercoledì 11 dicembre, ad ore 20.45 presso la Chiesa del Seminario Minore a Trento (ingresso libero). Si tratta di un Concerto straordinario di beneficenza organizzato in collaborazione con la Caritas di Trento: “Le offerte raccolte nella serata saranno devolute al progetto “Ridare speranza” della Caritas diocesana di Trento, finalizzato all’inserimento lavorativo di soggetti colpiti dalla crisi.” La scelta del programma rende omaggio ai compositori Giuseppe Verdi, Benjamin Britten e Ri-

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chard Wagner di cui ricorrono gli anniversari. In programma è previsto anche il celebre “Adagietto” dalla quinta Sinfonia di Mahler e l’incantevole “Intermezzo” da “Cavalleria Rusticana” di Pietro Mascagni. Il secondo concerto è previsto sabato 21 dicembre, ad ore 20.45, presso la Sala Filarmonica di Trento (ingresso libero) ed ha come protagonista il Trio Guarino. Il titolo della serata è “IL CALEIDOSCOPIO MUSICALE“. Grazie alla versatilità dei musicisti, lo spettatore potrà viaggiare tra mondi musicali diversi, godendo e fruendo di alcune perle del repertorio classico, operistico, musical fino alla magia dei canti natalizi. A fine concerto Il Trio Guarino e ITAS società di Assicurazioni di Trento offriranno un brindisi ai presenti per celebrare insieme il Natale.



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l Trentino è il posto ideale per chi vuole concedersi una vacanza speciale, capace di coniugare la voglia di sport alla passione per l’enogastronomia alla necessità di ritemprare fisico e mente. Per gli amanti della neve imperdibile è l’offerta dei due grandi caroselli sciistici, Dolomiti Superski e Skirama

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Vivere la neve in Trentino All’ombra delle Dolomiti ci sono mille possibilità per gustarsi una vacanza: dallo sci allo snowboard, dai sapori della tradizione al wellness Dolomiti - Adamello Brenta. Il primo, il più grande al mondo, si presenta come un paradiso per gli amanti della neve. Situato nelle Alpi orientali, si estende tra l’Alto Adige, il Trentino e la provincia di Belluno e comprende dodici zone che si distinguono per la varietà dei tracciati e sono particolarmente indicate per la vacanza di tutta

la famiglia. Dolomiti Superski propone 450 impianti di risalita utilizzabili con un unico chip-skipass e 1.200 chilometri di piste, dei quali 350 in territorio trentino: di questi più del 90% è attrezzato per l’innevamento programmato, che garantisce la sciabilità da dicembre fino ad aprile. Le aree trentine inserite nel Dolomiti Superski sono la Val di Fassa, Moena – Tre Valli, Val di Fiemme, e San Martino di Castrozza – Passo Rolle. Numerose anche le eccellenze di Skirama Dolomiti – Adamello Brenta, uno dei comprensori più importanti dell’arco alpino. Con quasi 400 km di piste, il carosello raggruppa le più belle stazioni invernali del Trentino occidentale, fruibili attraverso un unico skipass. Un tour tra gli imponenti massicci dell’Adamello – Presanella, dell’Ortles – Cevedale e le splendide cime delle Dolomiti di Brenta, fra alcuni

Fototeca Trentino Sviluppo S.p.A. Foto di Arturo Cuel

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dei panorami più belli di alta quota conosciuti a livello internazionale. Ne fanno parte le stazioni di Madonna di Campiglio e Pinzolo in Val Rendena, Folgarida - Marilleva, Peio, Passo del Tonale in Val di Sole, Andalo - Fai della Paganella, Monte Bondone e Folgaria - Lavarone - Luserna. Località conosciute per la qualità degli impianti, per piste di ogni grado di


Fototeca Trentino Sviluppo S.p.A. - Foto di Marisa Montibeller

trentinoattualità

specializzati e un favorevole rapporto qualità-prezzo, rappresentano una ottima alternativa ai centri più rinomati. Gli amanti del fondo, invece, possono contare sul Super Nordic Skipass, il circuito dedicato a questa specialità che riunisce quindici centri, per un totale di oltre mille chilometri di piste tra Trentino, Veneto ed Appennino Modenese. Un paradiso per gli appassionati degli sci stretti, che interessa soprattutto il Trentino, territorio che ospita i migliori tracciati dell’arco alpino. Al circuito aderiscono le strut-

ture di Viote - Monte Bondone, Andalo - Cavedago, Lago di Tesero, Passo Lavazé, Passo San Pellegrino Alochet, Passo Cereda, Prà delle Nasse - San Martino di Castrozza, Passo Coe - Alpe di Folgaria, Millegrobbe Vezzena - Lavarone, Luserna Passo Campo Carlo Magno - Campiglio e Vermiglio. Questa provincia è una meta ambita anche per i cultori dello snowboard. Nel comprensorio Dolomiti Superski sono nove le aree attrezzate con halfpipe naturali e preparate, jump, pro jump, kicker, quarter, rails, walls e boardercross per soddisfare

Fototeca Trentino Sviluppo S.p.A. - Foto di Arturo Cuel

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difficoltà quasi totalmente servite da impianti di innevamento programmato, per le diverse proposte sportive legate alla neve e per lo straordinario ed inconfondibile paesaggio naturale. Non solo Dolomiti Superski e Skirama: il pianeta bianco in Trentino presenta tante opportunità per sciare in località ideali per le famiglie e per chi muove i primi passi sulla neve. Polsa - San Valentino e San Giacomo, Panarotta e Passo Brocon, Ruffré - Mendola e Predaia e Coste di Bolbeno, sono piccole realtà che, grazie alla presenza di maestri

ogni richiesta, anche la più esigente. Anche nel carosello Skirama c’è l’imbarazzo della scelta per quanto riguarda le strutture consacrate alla pratica di questa disciplina. Una delle migliori in Europa è considerato l’Ursus Snowpark di Madonna di Campiglio. Numerosi altri gli sport che si possono praticare sulla neve: dal nordic walking all’arrampicata sulle cascate di ghiaccio, dalle passeggiate con le ciaspole al pattinaggio sul ghiaccio. Trentino significa anche relax a 360°: tolti gli sci ci si può tuffare in un mondo fatto di benessere e di attenzioni per il proprio corpo, regalandosi qualche ora in uno dei tanti centri wellness presenti sul territorio e inseriti nel circuito Vitanova – Trentino Wellness. Dopo essersi rigenerati non c’è niente di meglio che farsi conquistare dai profumi e dai sapori della cucina trentina, frutto della secolare contaminazione fra tradizioni gastronomiche diverse, come quella germanica e quella mediterranea. Punte di diamanti dell’offerta enoica sono il Trentodoc, il metodo classico di montagna perfetto per ogni portata, e la Trentinograppa, da abbinare ai dolci o da assaporare ■ a fine pasto.

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le tradizioni del natale a rovereto Il Natale dei Popoli on è un caso che quest’anno Rovereto si avvicini al Natale – un periodo pieno di magia, di sogni a occhi aperti – con delle luminarie che riproducono il cielo e le sue tante stelle. Perché il cielo e le costellazioni sono le uniche cose che uniscono nello stesso momento lo sguardo di molte genti. Lì si posano gli occhi di tutti e proprio da lì parte la quinta edizione de Il Natale dei Popoli che punta a coniugare le atmosfere magiche della festa, da sempre sinonimo di incontro, con l’attenzione per i mondi lontani e i temi meno scontati. Per questo motivo il cartellone di eventi che va dal 22 novembre al 6 gennaio si trasforma anche in un vero e proprio viaggio: nelle tradizioni italiane, con i tantissimi

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Dall’artigianato di Betlemme alla musica dei Villancicos spagnoli, le tradizioni del Natale si incontrano fino al 6 gennaio a Rovereto presepi che invaderanno la città e i numerosi prodotti dell’artigianato; in quelle che ci raccontano di culture tutte da scoprire, come la Terra Santa e, novità assoluta di quest’anno, la Spagna, terra di confine un tempo tra mondo cristiano e mondo arabo poi tra mondo europeo e Indie occidentali... E proprio a questo Paese si volge quest’anno l’attenzione del Natale dei Popoli che dedica una piazza alla Penisola Iberica e sceglie le tradizionali melodie dei Villancicos come colonna sonora dell’inverno roveretano. Il Mercatino di Natale Casette in legno, odore di resi-

ne, aria fresca, un cielo di stelle sopra la testa e magari la neve a decorare e coprire ogni cosa. Basterebbe questo per ritrovarsi improvvisamente catapultati in atmosfere d’altri tempi. È la forza della tradizione che rivive anche quest’anno nel Mercatino di Natale. Un percorso tra le proposte più diverse che vanno dall’oggettistica all’artigianato artistico, dall’abbigliamento ai dolci, dalla gastronomia ai prodotti tipici in un itinerario che attraversa il centro storico della città e permette così di scoprire palazzi sei-settecenteschi, bastioni medievali e ancora musei e piazze. E se

non bastasse questo, il Mercatino di Rovereto vi regala anche i colori, i sapori e l’arte della Terra Santa con la tenda beduina e le produzioni degli artigiani di Betlemme e si trasforma così in una continua scoperta. Luogo dove scovare idee regalo originali o gustare prodotti particolari, dove ritrovarsi per un momento di festa e relax e anche per sentirsi parte di un mondo molto più vasto e grande grazie all’apporto delle voci di altre culture. Programma completo su www.mercatinodinatalerovereto.com ■

INFO Consorzio Rovereto IN Centro Corso Bettini, 64 – Rovereto (TN) Tel. 0464.424047 – Mob. 331.4127321 info@roveretoincentro.com www.roveretoincentro.com APT Rovereto e Vallagarina Piazza Rosmini, 16 – Rovereto (TN) Tel. 0464.430363 – info@visitrovereto.it www.visitrovereto.it

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www.ski.montebondone.it

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è chi ricorda il Monte Bondone come il miglior campo scuola del Trentino, dove imparare a fare le prime curve sulla neve percorrendo l’ampissima “Cordela” da destra a sinistra, e chi ha ancora vivo il ricordo della passata stagione con la città vista di notte da Cima Montesel. Sci e snowboard acquistano forse ancora qualcosa in più se praticati di notte, sotto la luce della luna e sotto un romantico cielo stellato; sul Monte Bondone, la giornata non finisce mai! Ogni giovedì e sabato sera dalle 20.00 alle 22.30 a partire

dal 28 dicembre 2013, i 40 globi illuminanti posizionati a bordo pista rischiareranno la neve per permettere agli appassionati di continuare le discese anche sotto le stelle. Ci si potrà divertire nel mitico “Snowpark” e scendere lungo le piste “Diagonale Montesel”, “Cordela” e “Lavaman” sia sul versante “turistico” che “gare”, elevando la pendenza ed il divertimento. Quest’anno a servizio della notturna ci sarà la nuova seggiovia 6 70

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divertimento night&day! Festa di sera, sul monte bondone. Ogni giovedì e sabato sera dalle 20.00 alle 22.30 a partire dal 28 dicembre, 40 globi illuminanti rischiareranno la neve. Sciate da ricordare posti Montesel, che sostituisce la storica “doppia doppia” Graffer, con un tempo di percorrenza di circa 3 minuti. Lo sci notturno è una proposta accolta e vissuta con entusiasmo dalla città di Trento e dintorni, dal momento che l’80% dei frequentatori è rappresentato proprio da giovani, famiglie con bambini al seguito, sciatori, snowboarder, freestyler di tutti i livelli che hanno riscoperto ed apprezzato la loro montagna in questa nuova veste incantata. Dunque…Divertimento Night&Day! Non solo sci, ma un vero e proprio evento delle serate cittadine inver-

nali. I non sciatori potranno divertirsi nel grande aprés ski all’aperto della piana di Vason, una tappa obbligata nella serata, ritrovo ideale di sciatori e non per raccontare agli amici le emozioni della discesa notturna, ascoltare buona musica, ballare con gli scarponi ai piedi e riscaldarsi con un buon Bombardino. Chi invece vuole rilassarsi a caldo, tante le opportunità per riunirsi con gli amici nei ristoranti, pizzerie, skibar e centri benessere aperti fino a tarda sera, incluso il nuovo Bar Ristoro Rocce Rosse, in posizione spettacolare con ampio solarium panoramico, raggiungibile

Lo Skipass Stagionale Monte Bondone NIGHT&DAY include: – accesso allo sci notturno ogni giovedì e sabato sera a partire dal 28 dicembre 2013; – 3 giornalieri validi in Paganella o Folgaria Lavarone. Gruppi familiari e minori residenti a Trento avranno diritto a skipass a prezzo agevolato. Questo grazie alla convenzione stipulata da Trento Funivie Spa con il Comune di Trento. Molto vantaggiosa anche la speciale tessera Light per i residenti in Trentino Alto Adige: ghiotte condizioni, con prezzi equiparabili a quelli dello sciatore di Trento. Info e prezzi: ski.montebondone.it funivie@montebondone.it Tel. 0461.948187 – facebook.com/MonteBondone

direttamente dalla Gran Pista (di giorno) o dal parcheggio/fermata Skibus. Il Monte Bondone by Night potrà essere anche l’occasione per avvicinarsi allo sci o perfezionare la tecnica grazie ai corsi in notturna che si svolgeranno per 3 serate consecutive a partire dal 16 gennaio 2014. L’offerta comprende 3 skipass notturni, 3 giorni di noleggio, 6 ore di scuola di sci (o snowboard) ed un buono consumazione presso gli skibar convenzionati al prezzo di 99,00 € tutto incluso, che viene ridotto a 89,00 € per i tesserati Uni. Sport. A partire dal 28 dicembre quindi, ogni giovedì e sabato sera appuntamento sul Monte Bondone, raggiungibile anche con il servizio pullman di linea in partenza alle ore 18.00 da Trento Autostazione e con un Transfer dedicato in partenza da Vason alle ore 23.00 con capolinea allo studentato di S. Bartolomeo. Lo skipass serale ha un costo di € 13,00 per gli adulti e senior ed € 10,50 per i bambini e ragazzi. Sono validi anche gli skipass stagionali Monte Bondone e Superskirama, oltre ai plurigiornalieri a partire dai 4 giorni. ■


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Foto sci notturno Alpe Cermis: orlerimages.com

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Tu, io, la luna e la neve

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a notte svela ciò che il giorno ha taciuto. La Val di Fiemme, come tutto il comprensorio Dolomiti Superski, con le sue “otto giornate di sole su dieci” e i suoi 110 chilometri di piste, attrae sciatori e turisti anche dal Nord Europa. Ma è di notte che questa valle del Trentino rivela la sua essenza. Quando le vette dolomitiche incontrano il chiarore lunare, il sapore di Fiemme se ne esce tenace, avvolgente e profondo. E poi c’è quel gusto, nella notte madreperla, che rende ogni gesto consapevole, lento, delicato. Indossi due piccole zattere ovali e galleggi fra dune di neve, fino ad approdare in un rifugio. Appoggi guanti e berretto alla stufa in maiolica e ti lasci tentare dal primo piatto che sfila sotto i tuoi occhi, strangolapreti al burro fuso. È così amata la notte di Fiemme che, da quest’inverno, si può sciare cinque sere su sette, fra la pista Olimpia 3 dell’Alpe Cermis (mercoledì, venerdì, domenica) e la pista di Obereggen dello Ski Center Latemar (martedì, giovedì e venerdì). Lo sci notturno, dalle 19.30 alle 22.30, permette di organizzare una cena in rifugio e di tornare con gli sci ai piedi. Inoltre, sull’Alpe Cermis è agibile anche di notte il nuovo percorso sulla neve “Ciaspolando sotto le stelle”, da percorrere facilmente in 2 ore e mezza con le ciaspole (la versione diurna si chiama “Alla scoperta degli agritur”).

Fra le novità neve 2013-14, sci notturno cinque giorni su sette, ciaspolate sotto le stelle, opere d’arte in pista e… draghi fuori pista È illuminato di notte anche lo Stadio iridato del fondo di Lago di Tesero, teatro indiscusso della Marcialonga e dei Mondiali di sci nordico (1991, 2003, 2013). È così amata la notte di Fiemme che gli abitanti di Tesero, ogni Natale, illuminano i loro cento presepi fino alle 23.00. Ed è così che dai vicoli, dai cortili, dalle stalle, dalle legnaie, dalle cantine e dalle finestrelle si affacciano fiduciosi i volti della Natività. Dal 7 dicembre al 12 gennaio l’evento “Tesero e i suoi Presepi” invita a immergersi nell’atmosfera natalizia con le luci, la musica e le degustazioni di canederli, polenta, lucaniche, speck, formaggi, vin brulé, birra di Fiemme, spumante Trentodoc e zelten. ARTE IN PISTA Nelle Ski Center Latemar, la pista rossa Agnello di Pampeago, omologata per le manifestazioni agonistiche, si trasforma in una galleria d’arte sulla neve. L’Agnello, infatti, attraversa il Parco d’arte RespirArt che ospita le installazioni artistiche di artisti di fama internazionale. Lungo la pista principale si incontrano, guardando a destra, tre grandi bozzoli di farfalla, creati con lana di pecora, che l’artista Marco Nones ha dedicato all’aforisma della poetessa milanese Alda Merini “L’arte è un mistero con le ali di far-

falla”. Proseguendo, proprio di fronte al rifugio Baita Caserina, sorge un’altra installazione artistica di Nones intitolata “Teatro del Latemar”. Se si imbocca la Variante Agnello, si possono ammirare l’opera “Natura Viva” dell’artista Mauro Olivotto, che incornicia le cime del Latemar, e l’opera del grande gotha dell’arte Hidetoshi Nagasawa “Il Giardino di Danae”, un luogo di meditazione realizzato con pietre di porfido trentino. LA FORESTA DEI DRAGHI “WHITE” Nel versante di Predazzo dello Ski Center Latemar, alcune telecabine indossano squame ed artigli per raggiungere Gardoné, tempio dello sci e del divertimento. Qui, da questo dicembre, è possibile passeggiare nel percorso ad anello “La Foresta dei Draghi”. Fra abeti e larici, si scoprono ali di drago che emergono dalla neve, misteriose “arcofalene” sospese fra i rami, un pozzo magico, alberi cavi, un gigantesco nido di drago, ma anche incisioni sulla roccia che annunciano il ritorno sulla Terra dei dominatori del cielo. Tutte opere di land art realizzate con materiali offerti dal bosco. Quattro giocolibro invitano a conoscere le abitudini e i desideri di Rogos, Rametal, Zoira e Kromos, protagonisti del racconto “I draghi del Latemar” di Beatrice Calamari.

LA TANA DEGLI GNOMI C’è chi giura di aver avvistato gli gnomi, sciando accanto alle foreste di abeti del Parco Naturale di Paneveggio Pale di San Martino. A queste magiche visioni la Skiarea Bellamonte-Alpe Lusia ha dedicato lo ski-kindergarten “La tana degli gnomi”. Fra le divertenti attività dei piccoli aspiranti gnomi anche la stampa del nuovo settimanale “Alpe Lusia Magazine” e la creazione di presepi, alberi di Natale e calendari dell’Avvento con i mattoncini Lego. Da dicembre i bimbi potranno giocare anche nel nuovissimo parco giochi in legno “Kinder Plaz”, alla partenza della seggiovia di Bellamonte. Il vero nome di questo suggestivo luogo di divertimento sarà deciso proprio dai bambini durante la stagione sciistica 2013-14. INFO: Azienda per il Turismo della Val di Fiemme, tel. 0462.341419 - 0462.241111 booking@visitfiemme.it; www.visitfiemme.it ■ 73

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di Annalisa Borghese

I

nnamorati di Francia e non solo. Le persone che ogni secondo lunedì del mese si ritrovano al bar dell’hotel Aquila d’Oro a Trento, con l’intento di ascoltare e parlare francese, sono un microcosmo di storie particolari di cui la lingua d’oltralpe è per una sera il minimo comune denominatore. Non necessariamente amici, neppure conoscenti, spesso è il passaparola a portare nuovi interessati e il gruppo si allarga fino alla pausa estiva. Così è stato la primavera scorsa, quando Thierry Bonfanti, psicoterapeuta francese a Trento da una quindicina d’anni, ha dato vita all’iniziativa, presente il console generale di Francia a Milano, Joël Meyer. «L’aperitivo dura un paio d’ore e sono previsti due tempi – spiega Bonfanti. – All’inizio conduco una semplice discussione in francese durante la quale le persone possono presentarsi e, se lo desiderano, dire la loro. Poi lascio spazio affinché il dialogo continui in modo più personale». Nessun argomento prestabilito, nessuno standard linguistico da mantenere né giudizio alcuno sulle abilità comunicative di chi interviene, in un clima di pacifica distensione

Come si dice “aperitivo” in francese? L’appuntamento è il secondo lunedì di ogni mese dalle 18.30 alle 20.30 in un locale di Trento si formano piccoli gruppi di persone, accomunati da un interesse magari riscontrato nella discussione iniziale o da una curiosità o ancora dall’età o dal corso di studi. La parola non è un problema perché l’italiano è comunque bene accetto e, tuttavia, anche i più reticenti ad imbastire qualche frase in francese, alla fine ci provano. «Il mio obbiettivo è duplice – prosegue Bonfanti. – Rispondere all’esigenza di creare luoghi di socializzazione, in cui le persone possano incontrarsi e comunicare rompendo il proprio isolamento, e promuovere la francofonia in territorio trentino in modo conviviale». Possono, infatti, partecipare anche coloro che stanno imparando il francese, avendo così occasione di esercitarsi, e persino

chi non lo parla ma lo ascolta volentieri per la musicalità tipica delle lingue neolatine. L’apéritif en français, però, è anche qualcosa di più. È un piccolo mondo plurale in cui le categorie mentali, con le quali siamo abituati a leggere la realtà, per una volta allentano i confini e il d’où viens-tu? (da dove vieni? Ndr), alleggerito dai pregiudizi, diventa una domanda interessante che dà luogo a conversazioni inattese. Così si raccolgono storie intrecciate fra il Trentino degli anni Venti e la Lorena mentre poco più in là, due persone che non si sono mai viste prima scoprono di essere nate nella stessa clinica alle porte di Parigi e uno studente greco racconta in un francese veloce il suo percorso di studi ad una docente irlandese,

piacevolmente sorpresa di poter parlare con così tanta gente una lingua che non sia l’onnipresente inglese. E man mano che scorre la serata, un matematico eccelso si rende conto che le parole di un buon francese, studiato sui banchi del liceo e poi con il tempo dimenticato, a poco a poco riaffiorano. Piacevolezze inaspettate. L’appuntamento con l’aperitivo in francese è il secondo lunedì di ogni mese dalle 18.30 alle 20.30. L’iniziativa non è a scopo di lucro e la partecipazione è gratuita ad eccezione dell’aperitivo. Per questioni logistiche, da gennaio è previsto un cambiamento di luogo che sarà segnalato fra gli eventi su www.thierrybonfanti.eu ■

FREE STYLE SALONE UNISEX

di Sara Condini

Vi augura Buone Feste

e vi aspetta con tante sorprese! Orario: 8.30-17 (mar/mer), 10-18.30 (gio), 8.30-17.30 (ven), 8-15 (sab)

Mattarello di Trento Via G. Poli, 55 - Tel. 0461.944122 75

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trentinopanorama Biglietti, Concerti, Spettacolo, Sport & Cultura

RivenditE autorizzatE

di Fabio De Santi

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arà Angelo Pintus che venerdì 6 dicembre porterà al teatro Auditorium il suo nuovo monologo “Cinquanta sfumature di Pintus” aprendo così la nuova rassegna del S. Chiara “Cabarettiamo. Comici a Teatro”. Ritorna infatti, nella programmazione del Centro un genere di spettacolo particolarmente gradito dal pubblico per la sua capacità di interpretare con ironia la realtà, invitandolo a sorridere sulle magagne del quotidiano. Trentotto anni, triestino, Angelo Pintus si è formato, come molti altri protagonisti della scena cabarettistica, nei villaggi turistici e ha debuttato sulle scene teatrali e televisive esibendosi in coppia con Max Vitale. Dal 2009 è una presenza fissa sulle reti Mediaset in programmi di successo quali Guida al campionato e Colorado. Sue le divertenti imitazioni di personaggi fa-

pintus il noto cabarettista porterà, il 6 dicembre, al teatro Auditorium il suo nuovo monologo “Cinquanta sfumature di Pintus” mosi del mondo dello sport e dello spettacolo quali Bruno Pizzul, Josè Mourinho, Valentino Rossi, Marco Mengoni, Max Pezzali. È attualmente in tournée con lo spettacolo Cinquanta sfumature di Pintus dove ci aiuta a capire che fare il comico è, in realtà, molto più facile di quanto si voglia far credere, perché la comicità è dappertutto: «nei politici che litigano, in alcune storie assurde di alcuni

programmi televisivi, nella pubblicità. Basti pensare che Banderas parla con una gallina che si chiama Rosita!». Fra i suoi tormentoni anche le rubriche “Non sopporto più”. “Sfighe”, la parodia di “Sfide”, il programma sportivo di Rai Tre. Lo spettacolo ruota attorno al significato di comicità, alla capacità dell’artista di cogliere le sfumature e trasformarle in risate. «Il lavoro

SAN SILVESTR

INIZIO ore 20:30

Cenone con musica dal vivo, balli e cotillon Entrè dello Chef

Il tris di crostini Terra & Mare Antipasto

Il petto d’oca affumicato su letto di valeriana e riduzione al balsamico Bis di prime portate

Il risottino agli asparagi con Castelmagno e julienne di mandorle *** I maccheroncini al ragù di carne bianca e verdurine di stagione Intermezzo

Ananas con gelato al limone Seconda portata

Il tris di arrosti con patate al forno e bouquet di fagiolini ingabbiati allo speck

Dessert

I profiterol su cioccolato fuso e scaglie di fondente *** Caffè con piccola pasticceria *** Brindisi di Mezzanotte con pandoro o panettone e Trentodoc

€ 75 a persona

Acqua Minerale Surgiva Vini Bottega Vinai Cavit caffè e resentin Alle ore 01:00

Cotechino con lenticchie di buon augurio

POSTI LIMITATI – PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA TRENTO - Via Roberto da Sanseverino, 125 Tel. 0461 391215 - Fax 0461 392052 info@hotelsportingtrento.com - www.hotelsportingtrento.com

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del comico è un lavoro strano. La gente crede sempre che tu possa farla ridere… Sempre! Sarebbe come se a un cantante per strada tu chiedessi di cantare o a un calciatore di palleggiare». Sul palco Pintus propone tutti i personaggi che lo hanno reso celebre, ma soprattutto improvvisa, gioca con il pubblico e si ricollega all’attualità, rendendo unica ■ ogni serata.

SI ACCETTANO PRENOTAZIONI PER IL PRANZO DI NATALE



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a tempo locale simbolo delle degustazioni artigianali in fatto di birra e dell’ascolto musicale su vinile, L’Angolo dei 33 di Paolo Cereghini e lo staff del 33 (Federico Weber, Nicola Miori e Michele Lunelli) si presentano ora con più ampi orizzonti programmatici ed in vesti indiscutibilmente più congeniali alle richieste di un’utenza consolidata ed in continua evoluzione. La nuova location de La Vela – visibilmente decentrata ma cittadina a tutti gli effetti – consente non solo di dilatare i tempi notturni di apertura con una conseguente maggiore elasticità in tema d’orario, ma permette anche di estendere l’offerta culinaria, arricchendo i buffet e divulgando quel settore della ristorazione che va così a completare a tutto tondo l’intrattenimento serale. L’ampiezza degli spazi, la presenza di più sale arredate con legno solido ed allegri inserti di colore, nonché il cuore pulsante del locale – la cucina – creano quindi le condizioni ottimali per trascorrere momenti ancora più gradevoli e genuini. Momenti genuini ed autentici, certo, perché la filosofia del locale è rimasta inalterata e continua a puntare sulla ricerca del gusto della natura e sulla reale essenza

il tempio della birra artigianale di trento, si presenta nelLa nuova location deLLa Vela. La ricerca del gusto rimane però la stessa...

degli elementi. Ecco allora comparire, a fianco del caratteristico impianto di spinatura della birra esposto e ben visibile nella cella refrigerativa posizionata al centro del locale, la proposta di piatti forti che richiamano sia la tradizione, sia gli attuali slanci gastronomici di tendenza. E se i menù spaziano liberamente dallo stinco e le

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

INFO L’Angolo dei 33 si trova a Trento, in località Vela (via S.Cosma e Damiano 66). Il locale è aperto dal martedì al sabato con orario 18-02; di domenica l’apertura è anticipata alle 16, mentre la chiusura è prevista alle 23. È possibile prenotare (392.0454593) per momenti più intimi come per grandi numeri: a compagnie numerose, compleanni e feste di laurea vengono riservati spazi a prezzi speciali. Altre informazioni e contatti si possono visionare sulla pagina facebook (L’ANGOLO DEI 33).

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costine all’hamburger, la solida certezza per ogni sapore si traduce nella costante ricerca delle materie prime sul territorio, nella giusta convinzione che l’utilizzo di ingredienti a km 0 sia la migliore e più consapevolmente condivisa chiave di lettura in fatto di ristorazione. La settimana si snoda tra varie e diversificate offerte, per soddisfare ogni tipo di esigenza: il mercoledì è la giornata grintosa, dedicata ai concerti ed ai live coinvolgenti; martedì e venerdì si propongono aperitivi veramente speciali, caratterizzati da birra artigianale ad un ottimo prezzo (Euro 3,50, la media) ed accompagnati da un gustosissimo buffet offerto dalla casa; di giovedì è invece possibile sperimentare l’abbinamento

piatto/birra; per la serata di domenica è stata pensata un’attenzione particolare al ristorante, con la possibilità di degustare – nella giusta tranquillità e con il clima più adeguato – le ricette di giornata. Tra l’altro, sabato 30 novembre si è aperta la stagione dei concerti (con “abeeritivo” a 3,50 Euro, la media). Attorno a queste nuove proposte, ruotano i punti saldi di questo originale risto-pub: la passione della musica su vinile, la rete con i birrifici artigianali territoriali e nazionali, l’appartenenza alla comunità dei pub indipendenti italiani, l’impronta giovane e fresca. Un happy food dalle tante sfaccettature, tutte da provare. ■



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www.vigolana.com

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pre la stagione Artigiani a Bosentino, il Mercatino di Natale: curiosando tra gli stand degli espositori, in un’atmosfera calda, curata e accogliente si potranno trovare gli oggetti più disparati, frutto della creatività e della passione degli artigiani che li hanno realizzati rigorosamente a mano. Giunto alla sua XIII edizione, il Mercatino di Natale di Bosentino si rinnova nella veste e nei contenuti. Gli stand, costruiti appositamente per l’occasione, vengono allestiti all’interno delle sale del Palazzetto comunale di Bosentino dove, in un’atmosfera calda, curata ed accogliente, si potranno trovare gli oggetti più disparati, frutto della creatività e della passione degli espositori. La caratteristica peculiare e ormai rara di questo mercatino è che tutti i prodotti

benessere all’aria aperta l’inverno in Vigolana si anima di nuova energia con eventi e attività unite da una scia comune: la rivisitazione del simbolo della stella cometa in vendita sono artigianali e rigorosamente fatti a mano. Chi conosce il nostro mercatino sa che, tra le bancarelle, si possono trovare regali unici, originali e mai banali, il cui valore non è dato soltanto dall’aspetto estetico ma anche dalla passione di chi lo ha realizzato artigianalmente e con amore. Durante l’apertura dei mercatini (7 e 8 - 14 e 15 dicembre) ci saranno anche laboratori dedicati ai bambini e momenti di degustazione di

piatti tipici di una volta curati dalla ProLoco. Prosegue in clima natalizio l’iniziativa Presepi di Stelle: una serie di quattro passeggiate all’interno dei nostri borghi per scoprire inaspettati presepi artigianali nascosti tra le vie dell’abitato, all’interno dei portici o sui balconi delle case. E per concludere in dolcezza niente di meglio di una sosta gustosa. Quest’anno abbiamo la rara fortuna di una misteriosa cometa che passerà vicino

alla Terra: con A caccia di comete ecco l’occasione per osservarla e scoprirne i segreti. E alla fine per riscaldarsi una bella sosta gastronomica. E non dimenticate di seguirci sul nostro sito e su fb: ad ogni nevicata organizziamo un’escursione con le ciaspole seguita da una cena in compagnia. Consorzio Turistico Vigolana www.vigolana.com ■ 0461.848350.

“Hobby sotto l’albero”: dedicato agli hobbysti

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l 15 dicembre si svolgerà a Trento Fiere la prima edizione di “Hobby sotto l’albero” mostra mercato riservata agli hobbysti. Una proposta dedicata esclusivamente al variegato mondo degli hobbysti da sempre alla ricerca di spazi

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per farsi conoscere al grande pubblico. Questa la richiesta raccolta da Cesare Bazzanella della Progema di Trento che non ci ha pensato sopra a lungo e il prossimo 15 dicembre, presso il padiglione coperto e riscaldato al piano rialzato di Trento Fiere in via Briamasco, organizzerà la prima edizione di “Hobby sotto l’albero” mostra mercato dedicata a quanti nel tempo libero si dedicano alla realizzazione di opere riciclando, rielaborando ed arricchendo con tanta fantasia ed abilità oggetti, tessuti, abiti, bijou e gioielli, oggettistica, decori e complementi per la casa e prodotti artigianali. L’evento espositivo in programma il 15 dicembre sarà per il visitatore una full-immersion nel mondo fantastico del bricolage, decoro e decoupage, del lavoro all’uncinetto e del lavoro a maglia della lana e del feltro, ma spazierà dal quilt al patchwork, darà spazio al punto croce e al ricamo, agli accessori di moda e di bellezza, alla ceramica ed alla bigiotteria e all’oreficeria e pietre dure, al macramè ed a quanto propongono le hobbyste trentine che vanno per la maggiore nel panorama del fai da te. Info anche sul sito www.progema.it



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di Lara Deflorian

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evento teatrale di punta della programmazione 2013-2014 del CSC S. Chiara di Trento andrà in scena nel periodo natalizio al teatro Sociale, dal 24 al 29 dicembre compresi. E cosa ci può essere di più accattivante per il Natale, di un grande show in grado di “proiettare” il pubblico in un mondo di magia, di allegria e di piacevoli illusioni? A distanza di alcuni anni tornerà a Trento Slava Polunin, proprio lui, il grande mimo

il senso di Slava per la neve andrà in scena dal 24 al 29 dicembre compresi. E cosa ci può essere di più accattivante per il Natale, di un grande show in grado di “proiettare” il pubblico in un mondo di magia? russo che, grazie al suo innato talento e all’influenza di grandi artisti come Charlie Chaplin, Leonid Engibarov e Marcel Marceau, ha dato una nuova anima e una rinnovata visibilità al contesto circense, portandolo prima in strada e poi nei teatri più grandi. Dopo essere stato rappresentato a Londra, a Mosca,

a Parigi, New York e Roma, a Trento sarà riproposto Slava’s Snowshow, “un classico del teatro del XX secolo” applaudito da oltre due milioni e mezzo di spettatori e vincitore di molti riconoscimenti. Un coinvolgente work in progress adatto a tutti gli inguaribili sognatori dagli 8 anni in su. Questo spetta-

colo, che nelle sei repliche previste presenta già quasi il tutto esaurito, assembla le gag e gli sketch più famosi del repertorio di Slava. La forma e i contenuti sono in continua evoluzione e presentano quindi sempre nuove innovazioni e invenzioni. Infatti, come nelle più grandi rappresentazioni teatrali, le

ASTRA ROMA BALLET E MARATONA DANZA

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embra che per il periodo natalizio quest’anno il pubblico tentino sia stato “graziato” da una programmazione che generalmente prevedeva la rappresentazione di alcuni grandi classici della danza, come ad esempio Lo Schiaccianoci, che quasi sempre si rivelavano, sotto diversi aspetti, abbastanza deludenti. Le proposte di questo mese quindi, per quanto concerne l’arte tersicorea, sono notevolmente ridimensionate. Per quanto concerne il circuito provinciale l’appuntamento sarà per il 9 dicembre al Palacongressi di Riva del Garda con l’Astra Roma Ballet che presenterà Aladino, uno spettacolo di danza in un atto unico ispirato alla celebre fiaba conosciuta, che vedrà protagonista la lampada magica in grado di esaurire tutti i desideri. Lo spettacolo farà divertire, ma anche riflettere, sul difficile cammino spirituale che ogni uomo deve affrontare per conoscere se stesso. La coreografia porta la firma a quattro mani di Daniela Megna e Diana Ferrara, quest’ultima prima ballerina étoile del Teatro dell’Opera di Roma, nonché fondatrice nel 1985 dell’Astra Roma Ballet, una compagnia formata da giovani danzatori preparati ad affrontare diversi stili di danza. Il secondo appuntamento in programma sarà quello del 13 dicembre al teatro Cuminetti di Trento con la danza

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contemporanea di ricerca italiana in una sorta di Maratona allietata, come di consueto, da intervalli enogastronomici. Ospiti della serata saranno la compagnia emiliana Artemis Danza di Monica Casadei, protagonista di Battisia (Battesimo), una creazione del danzatore Vittorio Colella, artefice di un atto simbolico e ancestrale che conduce i tre interpeti verso la scoperta della natura segreta dell’essere umano, attraverso una gestualità densa di ritualità in un rapporto stretto mente-corpo. E a seguire, sempre nella stessa serata, potremo vedere in scena la compagnia sarda Lucido Sottile, un innovativo gruppo attivo da otto anni nell’ambito di un teatro-danza che abbraccia linguaggi come la musica, il teatro comico, l’arte visiva e la video-arte. A Trento presenterà Simili differenze, una coreografia di Michela Laconi, che vedremo anche come interprete, assieme a Valentina Puddu, di uno struggente e delicato viaggio che trova radici nella violenza consumata tra le mura domestiche e che spesso ha origini nella discriminazione femminile. Per questo pezzo le musiche e gli arrangiamenti sono curati da Davide Sardo, compositore d’avanguardia che da anni collabora con questa compagnia. Per info: numero verde 800 013952 - www.centrosantachiara.it.


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fondamenta dello show si basano sull’improvvisazione spontanea che nasce da una scrupolosa tradizione ed un’attenta professionalità, che rende unica l’azione scenica anche attraverso il coinvolgimento diretto del pubblico. Il divertimento è assicurato, ma non solo, poiché il mondo creato da Slava conduce lo spettatore in una dimensione “leggera”, reale e surreale al tempo stesso, fatta di sogni meravigliosi e di grandi evocazioni, che ti permettono di abbandonare e di “lasciar fuori” tutta la negatività della realtà quotidiana. Lo stesso Slava definisce ciò che fa “il teatro che mi piace” e a tal proposito fa sapere che “è un teatro rituale magico e festoso costruito sulla base delle immagini e dei movimenti, sui giochi e sulla fantasia… è un teatro che sfugge a qualsiasi definizione, all’interpretazione unica delle sue azioni e da qualsiasi tentativo di limitazione della sua libertà”. Ma chi è realmente Slava? È un artista concreto, tranquillo e imperturbabile che a Leningrado aveva iniziato e poi abbandonato, deludendo l’ambiziosa aspettativa di sua mamma, gli studi di ingegneria ed economia. Si è così dedicato alla forma espressiva della pantomima, arte intri-

gante ricca di segreti, che lo ha condotto alla popolarità. Nel 1980 nasce così Asisyai, il suo clown più famoso, commovente e ironico allo stesso tempo caratterizzato, nell’abbigliamento, da una tuta gialla da lavoro e un paio di soffici pantofole rosse. Ha debuttato in una trasmissione televisiva evolvendosi in seguito in una serie di personaggi a se stanti e sviluppando così l’idea di un teatro di clown. Gradualmente Polunin ottiene un grande successo che lo porta a realizzare progetti ambiziosi, come la parata che riunisce più di 800 artisti di strada o come l’organizzazione di un festival con mimi e clown. A seguire concretizza l’organizzazione del “Caravan della pace”, ovvero un teatro in viaggio per sei mesi attraverso l’Europa, da Mosca a Parigi. Abbattuti quindi i confini geografici, si arriva inoltre allo sviluppo di un carnevale contemporaneo chiamato “Nuovo carnevale”, per poi acquisire una popolarità giunta nei teatri di tutto il mondo con lo spettacolo Slava’s Snowshow. Si racconta che una volta una signora canadese abbia inviato a Slava Polunin, subito dopo il suo spettacolo, un appunto che diceva; “La tua neve scalda i nostri cuori.” Per info: n. verde 800 013952 www.centrosantachiara.it ■

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gli appuntamenti tradizionali della cultura mòchena si affiancano iniziative rivolte all’ospite come passeggiate gastronomiche e laboratori di microesperienze. Il 6 dicembre nel comune di Fierozzo viene ricordato San Nicolò, con i “Krampus” che spaventano i bambini nella piazza del paese. Analogamente la sera del 12 dicembre a Frassilongo e Sant’Orsola viene effettuata la “strozega de Santa Luzia” in attesa della Santa che la notte tra il 12 ed il 13 porterà i doni. A Natale non mancherà la tradizionale messa di mezzanotte per tutta la valle, che quest’anno si celebrerà a Sant’Orsola e a Santo Stefano si terrà un concerto natalizio a Fierozzo con il locale coro “Cantiamo con gioia” che sarà affiancato da uno della Val Badia. Il 31 a Palù del Fersina si tiene il “Rito

Tradizioni e gastronomia Nel periodo natalizio e nei giorni che lo precedono, la Valle dei Mòcheni propone attività di vario genere della Stella”, che sarà ripetuto il primo ed il 6 gennaio anche a Fierozzo. La valle è presente con i propri prodotti gastronomici ed artigianali a “Perzenland & la Valle incantata”, i mercatini di Natale di Pergine. In questo contesto si inseriscono anche delle passeggiate che, nelle tre domeniche che precedono il Natale si effettueranno all’imbrunire a partire dalla località Kaserbisn (Prati Imperiali). Brevi camminate

sulla neve, alla portata di tutti, ove, tra una degustazione e l’altra, si potrà ascoltare musica tradizionale ed assistere ai lavori invernali di un tempo. Un altro importante evento in valle è inerente le cosiddette microesperienze: Aspettando il Natale tra profumi di spezie e il calore dei focolari accesi: – fiocchi di neve e angeli di cotone – decoriamo con l’uncinetto; – dolci stelle e cuori spe-

ziati – i biscotti di Natale; – nella stalla con la stella – prepariamo il presepio con la lana cardata; – piedi al calduccio– le pantofole di lana infeltrita. Le date e gli orari di questi interessanti laboratori sul sito dell’associazione “P.I.R.L.O. en Bersntol” che li organizza: www. valledeimochenipirlo.it ■

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olto interessanti gli appuntamenti in cartellone al Teatro Valle dei Laghi per il mese di dicembre, suddivisi per le rassegne di pertinenza. Venerdì 6 dicembre, alle ore 20.45, Giuseppe Ayala sarà ospite a teatro con il suo spettacolo Troppe coincidenze, dove la storia recente diventa il punto di partenza per raccontare e analizzare insieme al pubblico uno dei grandi misteri della recente storia italiana. L’uccisione di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino ha inciso una cicatrice profonda nel senso di giustizia di molti italiani e a vent’anni di distanza dalle due stragi non è ancora stata fatta luce sulle vicende che hanno scosso un intero paese. Familiari e società civile continuano a chiedere giustizia e a cercare di trovare uno spiraglio di verità. Giuseppe Ayala, magistrato e collega di Falcone e Borsellino, sceglie di salire sul palcoscenico per affrontare questo tema scottante in compagnia del pubblico. Giovedì 12 dicembre, dalle ore 20.45, I fiati solisti dell’Orchestra Haydn saranno ospiti a teatro, per il

Troppe coincidenze Venerdì 6 dicembre Giuseppe Ayala ripercorrerà al Teatro Valle dei Laghi i suoi anni in Parlamento a partire dal 1992. Per i più piccoli, arriva il piccolo principe secondo anno consecutivo, con un concerto ispirato alle atmosfere di un’harmonie di corte: da Le nozze di Figaro, a Petite Symphonie fino ad arrivare allo Schiaccianoci di Cajkovskij. Venerdì 20 dicembre, alle ore 20.45, Associazione Atti e Fondazione Aida, in collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento, presentano Come un fiume, spettacolo incentrato sulla diaspora trentina di metà Ottocento, invisibile a chi non la conosce e così reale per chi l’ha vissuta. Ai migranti e ai loro discendenti, il cui destino s’identificò presto con quello delle patrie che li avevano accolti, questo lavoro è dedicato. Sarà una favola senza tempo

come Il Piccolo Principe il nuovo appuntamento della rassegna, programmato per domenica 8 dicembre p.v (ore 16.30). Il nuovo spettacolo di Fondazione Aida e Associazione ATTI, interpretato

da Maria Vittoria Barrella e Jacopo Pagliari, per la regia di Rita Riboni, porterà in scena l’inossidabile testo di Saint-Exupéry che continua a commuovere, far riflettere ed appassionare, risultando sempre di grande attualità. Da non perdere lo spazio-gioco per i più piccoli, curato per l’occasione dal Museo dell’aeronautica Gianni Caproni, con un laboratorio creativo e di simulazione volo. Il 21 dicembre, alle ore 20.45, sarà di scena la Compagnia Astra Roma Ballet in Aladino, dove, prendendo spunto dall’omonima favola, proporrà una riflessione sul cammino spirituale che ogni uomo deve affrontare per ritrovare se stesso. Info: Tel. 0461.340158. ■

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di Antonia Dalpiaz

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11 e 12 dicembre al Teatro Sociale, nell’ambito della rassegna Tendenze prosa, va in scena “Ribellioni possibili” di Luis Garcìa-Araus e Javier Garcìa Yague con la compagnia Atir Teatro diretta da Serena Sinigaglia. Il testo racconta la storia di Josè Garcìa, un Mario Rossi qualunque, che un giorno decide di fare causa ad una potente compagnia telefonica per soli 28 centesimi. Il suo gesto è contagioso, provoca un effetto domino: il mondo si riempie

Impronte dell’anima Al portland, in scena il dramma dei diversamente abili sotto il regime hitleriano. Qiundi “Ribellioni possibili” della sinigaglia testo di Giovanni De Martis e Antonio Viganò che cura anche la regia. Il lavoro, prodotto dal Teatro Ribalta e sostenuto dalla Regione Trentino Alto Adige, dà voce ad una compagnia di attori “diversamente abili” e racconta del progetto di sterminio dei disabili nel regime nazista. Nella Germania di Hitler il programma T4 voleva eliminare tutti quelli che non erano sani, belli,

di Garcia che pacificamente ed allegramente si ribellano al sistema. È una favola tragicomica, molto spagnola, allegra e vitale che permette di giocare con l’immaginazione e la creatività. “Non arrendersi” è il leit motiv del testo, perchè se accetti un furto di 28 centesimi, finisci per accettare molto di peggio, dice la regista, che aggiunge: “La storia di Garcìa apparve su un trafiletto di giornale. Sappiamo che vinse la causa e che Telefonica fu condannata a ridare 28 centesimi a tutti i suoi clienti, per una cifra complessiva di centinaia di milioni di euro.” La Stagione Portland continua il 20 dicembre con lo spettacolo “Impronte dell’anima”, 88

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forti. Uno spettacolo di denuncia contro ogni forma di discriminazione, proposto in un momento in cui vengono pericolosamente rilanciate posizioni estremistiche e neonaziste. Natale a Teatro con “Slava’s snowshow” dal 24 al 29 dicembre al Sociale. Un appuntamento per grandi e bambini con la compagnia Ater-Associazione Teatrale

Emilia Romagna. Presentato in tournèe nei più prestigiosi teatri del mondo, è andato in scena dal 1993 ad oggi in più di trenta Paesi. Ne è creatore Slava Polunin, grande mimo russo, che attinge dal mondo circense, in particolare da quello dei clown. L’allestimento raccoglie le gag e gli sketch più famosi del suo repertorio, capace di affascinare e coinvolgere il pubblico di ogni età. ■

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rosegue anche a dicembre la nostra rubrica di divulgazione delle novità provenienti dalla scena indipendente italiana. Come sempre abbiamo selezionato i singoli di sei nuovi dischi in uscita questo mese; singoli che potete scaricare gratis dal nostro sito. In apertura abbiamo Mumpbeak, un lavoro dal respiro fortemente internazionale prodotto dalla RareNoise Records. Si tratta forse di uno dei lavori più rappresentativi dell’etichetta anglo-italiana, che ha fatto dell’abbattimento dei confini fra i generi musicali la propria missione. Continuando sul versante underground, il secondo singolo è “Il Tempo è un ladro” di Margaret Lee, aka Giacomo Merighelli, talento romagnolo emergente. La terza traccia è “Lo scafista dell’animo” di Fabrizio Tavernelli, testimone dei fasti della scena new wave italiana ed autore di diversi album solisti, fra i quali si distigue il nuovo disco “Volare Basso”. Rock nostrano, ma non troppo, è quello di Riccardo Zezza Pardini, cantautore che divora musica fin da piccolo e che, con il brano in download sul nostro sito, omaggia Jimi Hendrix. In chiusura abbiamo due proposte della Seahorse Recordings: il secondo disco degli Arancioni Meccanici, band lombarda che propone un caleidoscopio di suoni molto vario con testi mai scontati; e quello dei sardi Sonnocolla, band in bilico fra la sua natura cantautorale ed alcune gradevoli derive sperimentali.


Nell’augurare a tutta la nostra affezionata clientela un sereno Natale, ricordiamo per il 31 dicembre il nostro:

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di Fabio De Santi

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oberto Vecchioni ritorna a Trento con il suo nuovo album “Io non appartengo più” al centro del concerto del 5 dicembre all’Auditorium di Trento per la stagione di Musica d’Autore (ore 21). Pubblicato da Universal Music il prossimo 8 ottobre e anticipato in radio dal singolo “Sei nel mio cuore”, questo disco esce a distanza di sei anni da “Di Rabbia e Di Stelle”, ultimo album interamente d’inediti che risale al 2007. Un lavoro in cui Roberto Vecchioni si racconta con dodici nuovi brani in un album dal titolo significativo ed eloquente: “Io Non Appartengo Più”. Potrebbe essere definito “Un soliloquio davanti alla fine…” spiega il professore “ma che non ha niente a che vedere con il nichilismo, lo

ROBERTO VECCHIONI in concerto il 5 dicembre all’Auditorium di Trento. In programma i brani del nuovo album e tanti grandi successi del passato sconforto, la resa… Piuttosto è la presa d’atto che l’essere umano più di tanto non riesce a fare, non riesce a dare: talvolta stringe la mano degli altri perché nel buio non capisce niente o si rivolge al cielo, talvolta si convince che deve farcela da solo”. Fra le canzoni dell’album, oltre al singolo, emergono per la loro

forza poetica Le Mie Donne, Il Miracolo Segreto, Sui Ricordi Stelle, Due Madri e Io Non Appartengo Più. In questo disco è racchiusa tutta la forza visionaria di un artista come Vecchioni, nato in Brianza nel 1943 da genitori napoletani. La sua attività nel mondo musicale inizia negli anni ’60, quando

WILLIE NILE e mauro trentini in concerto

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ono Vox degli U2 ha definito l’ultimo disco di Willie Nile “American Ride”: “Un album destinato ad essere un nuovo grande classico”. Parole importanti che delineano la statura di un musicista come Wille Nile che porterà in Trentino le ballate del suo “American Ride Acoustic Tour” nel live in programma giovedì 5 dicembre al Teatro Comunale di Pomarolo. Un evento organizzato dalla “Niva your Sound” di Ivan Benvenuti che verrà aperto dal cantautore della Val di Ledro Mauro Trentini, anche lui in versione unplugged. Willie Nile sarà accompagnato dal chitarrista elettrico milanese Marco Limido in un concerto in cui attraverserà tutta la sua carriera di musicista iniziata a Buffalo nello stato di New York. Dopo la laurea del 1971, prende un appartamento nel cuore del Greenwich Village. Frequenta lo storico locale Cbgb’s dove vede gruppi quali quello di Patti Smith, Ramones e Talking Heads. Si esibisce spesso al club del Village Kenny’s Castaways in Bleecker Street, dove comincia a raccogliere un numero sempre crescente di ascoltatori, tanto da arrivare al primo contratto discografico. Open act affidato a Mauro Trentini, cantante e songwriter che negli ultimi anni ha calcato un numero indecifrato di palchi regionali ed extra-regionali come solista o con varie formazioni (in particolare in duo cover come Bluiguana con il chitarrista Paolo Berlanda). Biglietti in prevendita da La Pietra a Trento e Diapason di Rovereto. Info: niva.recording@gmail.com.

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comincia a scrivere canzoni per artisti affermati (Vanoni, Zanicchi, Cinquetti, Michele), collaborazioni che riprenderà più tardi anche per Nannini, Oxa, Patty Pravo, Adamo. Nel 1971 si propone per la prima volta come interprete delle sue canzoni e incide il suo primo album “Parabola“, che contiene la celeberrima “Luci a San Siro”. È l’inizio di un lungo viaggio che lo porta al Festival di Sanremo con “L’uomo che si gioca il cielo a dadi” e poi a vincere il premio della critica discografica come miglior disco dell’anno per “Il re non si diverte”. Il successo di pubblico arriva nel 1977 con l’album “Samarcanda” cui fanno seguito più di venti album e altrettante raccolte per una vendita totale che supera otto milioni di copie. Nel 1992 il brano “Voglio una donna” (unico inedito del live “Camper”), vince il Festivalbar come canzone più ascoltata dell’anno. Oltre alla musica Vecchioni è anche autore di libri e saggi come “Il grande sogno”, un libro di prosa e poesia, “Viaggi del tempo immobile”, “Le parole non le portano le cicogne”, “Il libraio di Selinunte“, “Diario di un gatto con gli stivali” e per ultimo “Scacco a ■ Dio”.


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di Fabio Da Santi

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n omaggio a Frank Zappa uno dei musicisti più creative, bizzarri e imprescindibili della storia del rock. E’ quello proposto nell’incontro “Frank Zappa, vent’anni dopo” che si terrà mercoledì 4 dicembre al Museo Civico di Rovereto per un appuntamento organizzato dal Diapason Music Point (ore 20.30).

Frank Zappa vent’anni dopo mercoledì 4 dicembre, al Museo Civico di Rovereto, un appuntamento organizzato dal Diapason Music Point. Con il notissimo critico musicale e giornalista Enzo Gentile Una conferenza, fra parole, immagini e video, coordinata da Marco Deromedis, che avrà come protagonista il noto critico musicale e giornalista Enzo Gentile. “Sono passati vent’anni da quel 4 dicembre del 1993 quando Frank Zappa è deceduto a Los Angeles – ci ha raccontato Marco Deromedis – e così abbiamo pensato di organiz-

zare questo incontro con Enzo Gentile che terrà una conferenza-conversazione tracciando l’attività poliedrica e geniale dell’artista americano, il tutto arricchito da flash video di sue esibizioni”. Una bella occasione per entrare nel mondo di Frank Zappa, dalle radici italiche (il babbo era siciliano) che è stato descritto come: “Un genio

iconoclasta, una mente libera, indipendente e acuta che sputa fiamme e vetriolo contro l’AmeriKa, non solo quella di Nixon e della guerra in Vietnam, ma anche quella dell’ipocrisia sessuofoba, del falso moralismo, del dio-denaro”. Frank Zappa ha incarnato, con i suoi testi dalla satira tagliente e la sua enciclopedica estetica musicale, una

HOP! san silvestro a RIVA DEL GARDA con Baby k

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miss Baby K, che si presenterà sul palco insieme alla sua band con la quale sta portando in giro per l’Italia il “Una seria tour”, la protagonista di rilievo di “Hop!” l’evento di Capodanno in programma il 31 dicembre, dalle 21.30 al Palameeting di Riva del Garda. Hop! ritorna per la terza volta con una proposta di grande qualità e sempre all’insegna dell’originalità con cui sin dall’inizio si è contraddistinta. ”Questa terza edizione potrà contare su una line up varia e sicuramente accattivante – ha spiegato Paolo Fanini che cura la parte artistica dell’evento – con il momento clou legato al live di una cantante come Baby K che in questi ultimi mesi si è conquistata a pieno titolo l’appellativo, attribuitogli da tutta la stampa nazionale, di regina del rap italiano”. Verso mezzanotte e trenta salirà in consolle uno dei Dj più attivi sulla scena spagnola/ibizenca. Si tratta di José Franco, dj che suona regolarmente in locali quali il Pacha e l’Amnesia di Ibiza oltre che nei più famosi locali di Barcellona, di Los Angeles e di Londra. L’apertura della nottata sarà af-

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fidata a Bang Bass, una crew di tre dj più un MC in grado di preparare la giusta atmosfera prima dell’inizio del live set di Baby K. I visuals, proiettati su grandi schermi che comporranno la scenografia affidata anche quest’anno a Mariano Detassis, saranno realizzati in tempo reale da Andrea Buono, artista video milanese di grande qualità. Un gruppo di danza hip hop composto da sei ballerini animerà e trascinerà il pubblico nella danza per tutta la notte. Dopo il grande successo del suo “#KillerParty” nelle discoteche della penisola, Baby K è pronta per il primo tour ufficiale in cui sarà accompagnata dalla sua band e presenterà “Una seria”, l’album d’esordio prodotto da Tiziano Ferro e Michele Canova per Sony Music e anticipato dal singolo “Sparami”. Proprio Ferro duetta con la vocalist nei brani “Killer” e “Sei sola”, mentre in “Non cambierò mai” troviamo anche la partecipazione di un’altra star dell’hip hop italiano come Marracash. I prezzi dei biglietti sono: 15 euro per chi entra prima di mezzanotte e 18 euro dopo mezzanotte. Tutti gli aggiornamenti sulla pagina facebook: Hop – Riva del Garda.


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odontoiatria per il futuro

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molto difficile in questo momento trovare una giusta ed equa soluzione per tutti i pazienti trentini che necessitano di cure dentarie. Sono giovani e meno giovani costretti a cercare di risolvere il primo problema delle cure dentarie: il costo della terapia. In Trentino, ma si tratta di un problema nazionale, il 47% della popolazione non dispone dei mezzi economici per curarsi. La crisi, infatti, ha colpito duramente anche il comparto delle cure ortodontiche, soprattutto quelle rivolte ai bambini, per le quali genitori, a prezzo di veri salti mortali, sono sempre riusciti, anche a costo di pesanti sacrifici personali, a ridare un sorriso migliore ai propri figli. Proprio per questo motivo non credo sia l’idea migliore quella di portare le nostre speranze di guarigione all’estero. Il cosiddetto turismo dentale è inesorabilmente in atto ormai da qualche lustro, ma l’attendibilità di una scelta di questo tipo è ancora tutta da dimostrare. Insomma, l’odontoiatria del mordi e fuggi ha già dimostrato i suoi limiti e le sue numerose contraddizioni. Anche nei paesi esteri i prezzi stanno aumentando perché inseguire una qualità di qualsiasi livello costa in qualsiasi parte d’Europa. Le multinazionali prima “aprono” il mercato con prezzi molto invitanti, ma poi indistintamente invertono la rotta, aumentando i prezzi nel tempo. Quindi l’enorme divario esistente tra quei mercati e il nostro si è oramai assottigliato. Nei miei articoli usciti quest’anno su TrentinoMese ho trattato ampiamente il tema delle convenzioni, di quello che possono concedere, come valore aggiunto al cittadino. Sono convinto che tutte le difficoltà incontrate da me e dai miei collaboratori, sin dall’inizio, siano state superate da tutte le nostre piccole umane vittorie quotidiane che ci hanno dato la forza di proseguire in questa grossa scommessa, spingendoci ad impegnarci sempre di più. Nostro obbiettivo primario quello di rendere operativo e realmente concreto il nostro progetto. I nostri pazienti stanno incominciando a comprendere il vero significato della nostra proposta, la novità nel nostro servizio, nella nostra offerta. È nostro convincimento riuscire a creare un rapporto unico e personale molto più umano con ogni nostro paziente, di riappropiarci della sua fiducia, con una comunicazione tra studio e paziente molto più diretta decisa e trasparente. La novità è la volontà di riuscire a far comprendere ai nostri pazienti l’importanza della nostra prestazione come un miglioramento della loro qualità della vita. Il paziente diventa parte attiva del processo decisionale delle sue cure. La tracciabilità dei nostri prodotti, dei processi di lavorazione, dei nostri operatori, insieme alla chiarezza fiscale ed amministrativa, per la nostra filiera trentina saranno le fondamenta del nostro lavoro. Un sentito grazie a tutti coloro che ci hanno aiutato e sostenuto nel nostro lavoro e nel nostro progetto. Tanti cari auguri di buone feste a tutti dal Dr. Giovanni Paolo Baiardo, ass. Monica Osti, Dr. Rossano Mura, Odt. Claudio Dallaserra, Odt. Matteo de Martini di Valle Aperta, Odt.Malick Hasanagic, Segr. Maria Dalrì e Kodi Baiardo. Dr. Giovanni Paolo Baiardo

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delle figure più complesse e affascinanti della storia del rock, capace di oltrepassare le barriere fra i generi e di inventarne di nuovi. Un musicista che si è creato un vero seguito di culto a livello globale nemico acerrimo dell’uso di droghe d’ogni tipo e delle condizioni standard delle sue chitarre elettriche, che faceva modificare maniacalmente, tiranno despota all’interno delle sue band, ma persona gentilissima e generosa nella vita reale. E come l’ha definito Ondarock: “Un musicista che ha saputo distillare con singolare intelligenza e inconfondibile personalità un sincretismo musicale ineguagliato e forse ineguagliabile. Come diceva Carmelo Bene, musica de-genere, ossia non etichettabile, incapsulata in un genere. Rock’n’roll, blues, musica classica contemporanea, jazz, doo-woop, vaudeville, musique concrête, Zappa-alchimista distilla in bizzarri alambicchi tutto quanto lo ha preceduto e quanto gli sta intorno a formare, appunto, quello stile inconfondibile, zappiano”. A raccontarlo uno dei più noti giornalisti italiani se si parla di critica musicale come Enzo Gentile, mlianese classe 1955, che ha scritto per numerose testate oltre ad essere docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano dove tiene

un corso sulla Storia del pop e del rock. Il suo primo libro “Note di pop italiano” è uscito nel 1978 seguito da un’altra ventina di titoli tra i quali Arcipelago rock, Jimi Hendrix, Rock around the clock e il Dizionario del pop-rock, con Alberto Tonti appena riproposto, dopo l’edizione 2009 di Baldini & Castoldi, dalla Zanichelli. Enzo Gentile con il suo background meglio di chiunque altro potrà condurre il pubblico nel mondo dell’artista di Baltimora. Frank Zappa non era solo un grande musicista rock estremamente prolifico (la sua discografia è immensa: più di 80 album), non era solo un intelligente provocatore: era innanzi tutto un grandissimo musicista, la cui grandezza è stata riconosciuta (caso più unico che raro, per un artista di estrazione rock) da grandi autori di musica “colta” come Karlheinz Stokhausen, o Pierre Boulez. Proprio quest’ultimo ha detto di lui: “Come musicista era una figura eccezionale perché apparteneva a due mondi: quello della musica pop e quello della musica classica. E non è una posizione comoda”. Scomparso il 4 dicembre 1993 a soli 53 anni, Zappa era uno degli artisti più importanti della musica moderna, capace di passare dal rock alla musica “classica”, dalla parodia al jazz, da Stravinsky alla sperimentazione pura, dall’elettronica all’oltraggio. Sempre inventando, creando, andando oltre le mode e le tendenze. Fra le curiosità che lo circondano quella legata ai primi soldi che aveva guadagnato da giovane musicista scrivendo “jingle” pubblicitari per le televisioni locali assieme a Donald Van Vliet, poi noto con il soprannome di “Captain Beefheart”, storico collaboratore dello Zappa-pensiero, ma anche produttore di grandi dischi in proprio. ■


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passato ormai quasi un anno dall’uscita di “Sun”, era il 29 gennaio scorso, il nuovo disco di Mario Biondi e non si è ancora spento l’entusiasmo per un disco che ha confermato la caratura internazionale dell’artista parmigiano. Anche per questo si annuncia fin d’ora all’insegna del tutto esaurito il concerto che Mario Biondi terrà il 17 dicembre all’Auditorium S. Chiara per un evento inserito nel cartellone della nuova Stagione di Musica d’Autore. “Sun” ha richiesto a Biondi, la voce italiana al top se si parla di soul music, quasi due anni di lavoro tra Milano, Los Angeles, New York e Londra. Ne è uscito un album di grande qualità, dal respiro internazionale, prodotto dallo stesso Biondi e da Jean Paul Maunick, alias Bluey, leader della storica band jazz britannica Incognito.“Sun” è un disco caratterizzato da importanti collaborazioni da quella con la grande artista statunitense Chaka Khan che, con Biondi e Incognito, interpreta in modo unico il brano “Lowdown” a quelle che hanno dato vita al primo singolo, “Shine on”, scritto da Mario Biondi,

mario biondi all’insegna del tutto esaurito il concerto che il crooner italiano per eccellenza terrà martedì 17 dicembre all’Auditorium S. Chiara Massimo Greco e Jan Kincaid, batterista e tastierista del gruppo londinese Brand New Heavies, “Shine on” ha un avvolgente arrangiamento d’archi firmato Simon Hale. Ma le collaborazioni non finiscono qui. “Sun” è un album tutto da scoprire: splendido il duetto con Al Jarreau, nel brano “Light to the world”e unico il featuring con Leon Ware in “Catch the sunshine”. Un’altra novità del disco è la presenza di un brano in italiano, “La voglia, la pazzia l’idea”. Quella di Trento è una delle tappe del suo tour invernale che approderà nei teatri delle principali città italiane e fra queste appunto anche quella in Trentino. In questo nuovo tour l’artista proporrà una scaletta composta dai suoi più grandi successi oltre che dai brani del

La Calzoleria

suo ultimo album che esprime un’allegria contagiosa come ha avuto occasione di raccontare il musicista: «Le canzoni hanno un’energia solare, quasi dance. «Sarà che la mia malinconia ha una valvola di sicurezza: non riesco a incupirmi che subito mi torna il sorriso”. Fra i duetti del disco quello con il leggendario Al Jarreau

sui contorni del quale Mario Biondi ha spiegato: “Ci siamo conosciuti a Malta, gli ho detto che ero un suo fan e lui mi ha risposto, “Anche tu sei forte” ed è finita che ci siamo dati appuntamento in studio di registrazione, a Los Angeles”. Dietro al nome di Mario Biondi c’è un artista che dopo una luna gavetta si è imposto per la sua voce estremamente “black” e per il suo carisma. La svolta arriva nel 2004 con This Is What You Are. Il singolo era stato pensato per il mercato giapponese, ma arriva anche sul tavolo delle radio europee. Il famoso dj inglese Norman Jay lo inserisce a sorpresa nella scaletta del suo programma alla BBC1 e la voce di Biondi, prima ancora del suo nome, si diffonde in tutto il vecchio continente. ■

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quattro più quattro Due quartetti chiudono la stagione della filarmonica: “Con Tempo String Quartet” e “The RTE Vanbrugh Quartet”

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ono due grandi quartetti, esperti e consolidati, come il “Con Tempo String Quartet” e “The RTE Vanbrugh Quartet” che si uniscono in formazione di ottetto, in un programma fascinoso ma non conosciutissimo fra D. Shostakovic, M. Bruch e F. Mendelssohn, a conclude-

re con le loro note lunedì 9 dicembre la Stagione della Società Filarmonica di Trento. Vincitore del Concorso Internazionale per Quartetto d’Archi di Londra nel 1988, il Quartetto Vanbrugh si è esibito più volte negli Stati Uniti d’America, in Europa e in Asia, realizzando annualmente circa settanta concerti. Unanimemente apprezzato come una delle migliori formazioni da camera europee, al quartetto

è stato conferito il premio National Entertainment per la musica classica dal governo irlandese. Formazione dal repertorio estremamente vasto, il quartetto Vanbrugh è regolare ospite dei Festivals europei più rinomati. Fra i numerosi partners del Vanbrugh si ricordano in particolare i pianisti violoncellisti Anne Gastinel, Peter Wispelwey i violisti Danilo Rossi, i quartetti Borodin, Chilingirian e Vogler. Ventidue sono i CD

registrati dal quartetto, ad alcuni dei quali sono stati conferiti i Gramophone Awards. Nel 1996 il quartetto ha fondato il Festival di musica da camera di Cork che nell’arco di pochi anni si è fatto apprezzare come uno dei maggiori eventi europei. Costituitosi nel 1995 presso l’Università di Bucarest, il Con Tempo String Quartet si è aggiudicato da allora 13 riconoscimenti internazionali. La formazione artistica del Con Tempo si è aggiudicato il primo premio al concorso Bucchi di Roma, il primo premio al Grosser Förderpreise a Monaco, il secondo premio al concorso Brahms di Amburgo. ■

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Il giardino delle arti Una nuovissima associazione a trento, creata con il desiderio di approfondire la conoscenza, l’importanza e l’amore per la cultura e l’arte in tutte le sue forme

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a realizzazione di un sogno. L’incontro al momento giusto con le persone giuste e soprattutto con le energie giuste. Ed ecco la nascita di una nuova esperienza da condividere con tutti coloro che vorranno farne parte.” Sono queste le parole che Deborah Meneghini, presidente del Giardino delle Arti, usa per delineare questa nuova Associazione Sociale nata a Trento. Il Giardino delle Arti è stata creata con il desiderio di approfondire e di implementare la conoscenza, l’importanza e l’amore per la cultura e l’arte in tutte le sue forme ed espressioni: musicale, teatrale, coreutica, letteraria, figurativa e digitale. I soci fondatori provengono da

esperienze artistiche molto diverse tra loro: Annalisa Filippi, si occupa infatti di arti figurative, Riccardo Gadotti, di musica e teatro, Maria Letizia Grosselli, di canto lirico, Federica Guerra di canto lirico e teatro, Deborah Meneghini, di teatro, Mirna Moretti, di letteratura, Stefania Neonato di musica, Maddalena Primo di teatro e Oksana Tverdokhlebova di musica. È proprio dall’incontro di queste diversità che scaturisce l’idea di dar vita ad una realtà che si propone come luogo di incontro e di aggregazione “multiartistico”. Stimolare ed accrescere curiosità ed interesse, favorire l’integrazione fra varie espressioni, facilitare e accogliere nuove forme d’arte, cosi come


trentinopanorama sviluppare possibili sinergie con le realtà presenti sul territorio, queste le fondamenta sulle quali poggia la filosofia dell’Associazione “Giardino delle Arti”. L’attività dell’Associazione si articola attraverso la realizzazione di attività culturali come nel caso di performance artistiche, concerti, spettacoli di teatro, opera, danza, mostre, proiezioni di film e documenti, convegni, conferenze, dibattiti e seminari. Fra i prossimi eventi promossi dal “Giardino delle Arti” quello del 22 dicembre, ore 17 Chiesa di San Martino, con il “Concerto di Natale” per raccogliere fondi in collaborazione con l’Associazione Parkinson Trento. Sono tre i concerti d’Opera, il 28 dicembre, il 3 e 10 gennaio, promossi in collaborazione con l’ Apt Madonna di Campiglio, Pinzolo e Val Rendena. Per chi ama il canto è una bella occasione quella offerta dal “Seminario Masterclass di perfezionamento in canto lirico e vocal coaching” che si svolgerà dal 27 gennaio al 9 febbraio con la partecipazione di artisti provenienti dalla Russia. Nel ruolo di presidente dell’Associazione troviamo Deborah Meneghini, che si avvicina alla recitazione nel 2004 frequentando il percorso triennale offerto dalla scuola di teatro Teatri Possibili Trento. Nel 2008 debutta con la prima produzione del laboratorio della scuola nel ruolo di Julia in “Barbablù speranza

INFO

P

er tutte le informazioni e approfondimenti sull’attività del Giardino della Arti che ha la sua sede in via Milano 114/2 a Trento. mail: giardinodellearti@ gmail.com, www.giardinodellearti.it Tel. 380.3840682.

della donne” dell’autrice contemporanea Deha Loher per la regia di Valentina Kastlunger. Seguono: nel 2009 “La cantatrice abbastanza calva” tratta dall’opera di Eugene Ionesco per la regia di Andrea Brunello in cui interpreta il ruolo di Mrs Smith; nel 2010 “Il paradiso Perduto” tratto dall’opera di John Milton per la regia di Andrea Brunello. Nel 2011 partecipa allo spettacolo “Les vies en Rose” nel ruolo di Anna, drammaturgia di Maddalena Primo, regia di Michele Ciardulli. La vicepresidenza è affidata invece a Maria Letizia Grosselli cantante lirica professionista, diplomatasi in canto lirico al Conservatorio «F. A. Bonporti» di Trento, si è perfezionata all’Accademia Internazionale di Musica di Milano con il Maestro Vincenzo Manno, e nei masterclass di Regina Resnik e Renata Scotto. Nel 2004 vince il premio speciale “Riccardo Zandonai” al X Concorso Internazionale per giovani cantanti lirici «Riccardo Zandonai» di Riva del Garda, e nel 2008 la borsa di studio come migliore cantante italiana al Concorso Internazionale «Toti Dal Monte» di Treviso. Ha pubblicato il cd “Terra di sogni” cantando liriche da camera di Riccardo Zandonai accompagnata al pianoforte da Francesca Vettori. Le redini della segreteria sono tenute invece da Maddalena Primo, psicologa e psicoterapeuta, che nel suo percorso ha scritto e curato la drammaturgia di due spettacoli teatrali: “L’altra” , rappresentato al Teatro San Marco nel 2008 e “Les vies en rose”- Oltre alla produzione letteraria a carattere scientifico, ha dato alle stampe: “Schegge di vita” (Edizioni Curcu e Genovese), “A carte con la vita” (volume di poesie edito da U.C.T. Trento) e “Un silenzio violento – I mille volti della violenza sulle donne” (sempre Ed. Curcu e Genovese). ■

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di Fabio De Santi

gran ballo della città Sabato 21 dicembre un evento che riprende la tradizione dei “Gran Balli” che si tenevano al Teatro Sociale di Trento a fine ‘800, con l’aggiunta di dj, performer, ecc.

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opo il tutto esaurito dell’anno scorso, ritorna al Teatro Sociale sabato 21 dicembre l’evento che l’anno scorso ha riportato a Trento eleganza, mondanità e piacere di trascorrere una serata speciale all’insegna del ballo. Il “Gran Ballo

della Città” è un evento da non perdere per tutti gli appassionati del ballo di ogni genere, perché riprende in chiave moderna la tradizione dei “Gran Balli” che si tenevano al Teatro Sociale di Trento a fine ‘800, rinnovando la celebrazione

culturale e artistica trentina e unendo per una notte, dalle 9 della sera alle 5 del mattino, le generazioni, giovani e meno giovani, sotto il comune denominatore della musica e del ballo, da Strauss fino ai giorni nostri. Il progetto “Gran Ballo

Dianne Reeves a trento

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opo il sold out del Paolo Fresu Quintet al Melotti di Rovereto la nuova proposta di musica Jazz del Centro Servizi Culturali S. Chiara torna all’Auditorium S.Chiara di Trento con il concerto di Dianne Reeves. La vocalist americana sarà on stage giovedì 19 dicembre, dalle 21, accompagnata da una formazione che vede al suo fianco Peter Martin, pianoforte, Romero Lubambo chitarra, Reginald Veal, basso e Terreon Gully alla batteria. Dianne Reeves è oggi tra le più agguerrite depositarie della grande tradizione vocale afroamericana, ma è anche in grado di tuffarsi nella contemporaneità con vivace versatilità, senso ritmico, irresistibile carica comunicativa. Scoperta appena diciassettenne dal trombettista Clark Terry, è apparsa sulle scene internazionali negli anni Ottanta collaborando, tra l’altro, con Harry Belafonte. Poi il suo percorso si è sviluppato in raffinato equilibrio tra jazz e pop, con una duttilità che è ben lontana da incrinare la sua identità musicale e stilistica. Tornata al jazz, ha guidato formazioni con Phil Woods, James Moody e Toots Thielemans e la sua calda voce di contralto è stata protagonista anche nella big band di Quincy Jones, insieme a Dizzy Gillespie e Jon Hendricks. Nata a Detroit nel 1956 Dianne Reeves viene considerata una delle più importanti interpreti femminili del jazz ed il suo nome è spesso accostato a quelli di Dee Dee Bridgewater, Diana Krall, Sarah Vaughan e Cassandra Wilson.

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della Città” è una creazione di Agostino Carollo. Realizzato nell’ambito del Festival di Musica e Arte “EX”, consiste nell’organizzazione di un evento che riprende in chiave moderna questa tradizione, rinnovando la celebrazione culturale e artistica trentina e unendo per una notte le generazioni, giovani e meno giovani, sotto il comune denominatore della musica e del ballo. “Anche se molti la consideravano una scommessa – ci ha spiegato Carollo – lo scorso anno il successo è stato strepitoso: tutti i biglietti sono andati completamente esauriti già in prevendita, con oltre 1100 partecipanti e quest’estate su richiesta del Comune di Verona l’evento si è svolto alla Gran Guardia di Piazza Bra, coinvolgendo oltre 1500 persone”. Sabato 21 dicembre, dalle 9 della sera alle 5 del mattino (come da tradizione storica) il Teatro Sociale sarà trasformato come lo scorso anno nella più grande pista da ballo della città. Come al Teatro di Vienna per i grandi appuntamenti, tutte le poltrone saranno rimosse dalla platea, che sarà magicamente avvolta da luci, colori e scenografie suggestive e immersa nella


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musica eseguita sul grande palco da un ensemble musicale eccezionale formato da un’orchestra, una banda, due top DJ internazionali: la The Mighty Rainbow International Orchestra, la Banda Musicale “Vivaldi”, Highpass (remixer di Fatman Scoop, n. 1 in Inghilterra) e Spankox (remixer di Vasco Rossi). Per sottolineare il legame con la tradizione, reinterpretandone i contenuti e proiettandoli verso il futuro, la banda, l’orchestra e i DJ interagiranno tra di loro mentre cantanti, performer, ballerini, VJ e installazioni artistiche inedite renderanno ancora più unica la serata. Ci saranno ospiti speciali (tra i quali anche Yunna – voce della hit “Makaroni” dello Zoo di Rete 105) che si esibiranno con il supporto anche di vari artisti e musicisti trentini. La serata inizierà alle 2 con il Gran Gala e molti

personaggi in costume d’epoca, con le fotografie del pubblico e degli artisti sul tappeto rosso steso per l’occasione all’ingresso del teatro. Il via alle danze sarà dato alle 21.30 con una speciale coreografia ottocentesca e il programma musicale della serata sarà uno straordinario viaggio nel tempo dentro la musica da ballo degli ultimi cento anni. In occasione della serata del “Gran Ballo della Città” saranno esposte all’ingresso del Teatro le locandine originali dei “Gran Balli” di un secolo fa e sarà presente un folto gruppo di ballerini in costume da ballo originale dell’epoca. I biglietti per la serata sono di due tipi: Euro 20 (platea, posto in piedi); Euro 30 (palco, con poltrona numerata riservata e accesso anche alla platea). È possibile anche riservare un palco intero per trascorrere una serata unica. Informazioni e biglietti cassa del Teatro Sociale dalle 16 alle 19 da lunedì a sabato, cassa del Teatro Auditorium dalle 10 alle 19 da lunedì a sabato. Informazioni anche al numero verde 800 013952 dalle 10 alle 19 da lunedì a sabato. I biglietti sono acquistabili anche presso tutte le Casse Rurali del Trentino e online sul sito www.primiallaprima.it oppure sul sito ufficiale dell’evento www. granballodellacitta.com. ■

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Un percorso di sette portate, tra antipasti e primi piatti, scelti quotidianamente dalla cucina tra i piatti della carta e le proposte del giorno, che si conclude con un piccolo assortimento dei nostri dolci. Ne risulta un menu completo, in grado di soddisfare la vostra curiosità e dare a noi la possibilità di presentarvi nel modo migliore la nostra cucina.

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luoghi, montagne, valli, fiumi e torrenti

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uella che consigliamo oggi potrebbe essere vista come una mostra non artistica. In realtà è soltanto una esposizione “atipica” ma fondamentale per

capire le quinte, le scenografie, i contesti, che sono stati utilizzati dagli artisti trentini (e non solo), per affrontare, en plein air o semplicemente passeggiando ed annotando sugli skizzenbuch, i paesaggi. Se noi osserviamo le opere che scorrono nel corso dei secoli, possiamo ancor oggi identificare certi luoghi, le montagne, le valli, i fiumi e i torrenti. Altre volte il paesaggio si è così modificato da utilizzare l’opera come “nostalgia” e rimpianto. Quindi

la mostra Terre coltivate. Storia dei paesaggi agrari del Trentino, curata dalla Fondazione Museo storico del Trentino e supervisionata dalla Fondazione Edmund Mach, è allestita, fino all’8 giugno, in quelle vere e proprie fucine di idee e riflessioni tra storia e quotidianità, materializzate nelle Gallerie di Piedicastello (Trento), è di quelle da non perdere. Il percorso espositivo si articola su una superficie di oltre 3.500 metri quadrati in tutta la Galleria Nera e in parte della Galleria Bianca.
La rappresentazione del

“LANDRU” ALLA GALLERIA “ARGO”

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ccoli lì i dieci artisti in esposizione, dal 16 novembre scorso, alla Galleria “Argo” di Trento,in Via II Androna,3. Tutti mascherati - grazie a un fotomontaggio - con un barbone alla Landru, l’assassino seriale di donne. Ci sono pittori trentini Doc come Marco Berlanda, il pittore “selvaggio”; o Sergio Decarli, già batterista dei “Britanni”, noto per le sue sculture sonore;o Paolo Dolzan, pittore neo-espressionista impattante. C’è Fulvio de Pellegrin, un artista trentino che abita a Friburgo, Andrea Massarelli, che abita a Trento ma è di Terni, Osvaldo Cibilis che abita a Trento ma viene dal Nicaragua; Roberto Kusterle, foto grafo di Gorizia, dove abita; il tedesco Wolfgang Faller,diplomato alla Brera di Milano che abita in Germania, c’è l’americano Joseph Broghammaer, esposto in una personale alla “Argo” un paio di anni fa. E c’è Capitaine Gidouille (chissà chi si nasconde dietro questo nom de plume). Bravi gli organizzatori a mettere assieme questa stimolante compagnia. A poco più di un secolo da quando, nel 1922, Henri Désiré Landru fu giustiziato a Versalilles per aver assassinato e bruciato in una stufa dieci donne e un ragazzino (che accompagnava una delle donne),questa rosa variegata di dieci pittori interpreta il mito nero di questo pluriomicida di donne. Ogni artista lo fa con la propria tecnica, con la propria sensibilità, drammaticamente, provocatoriamente. A indagare il mostro che vive tra di noi, magari anche dentro di noi.

paesaggio si intreccia con la storia dell’alimentazione,

dell’agroalimentare e dei sapori, con una particolare attenzione alle colture vitivinicole.
Nella Galleria Nera sono raccontate la unità paesaggistiche che compongono oggi le “terre coltivate” del Trentino: il vitigno, il meleto, la cerealicoltura, l’orticoltura, la castanicoltura, il noceto, l’oliveto, l’alpicoltura, la selvicoltura, le unità paesaggistiche scomparse (gelsicoltura, grano saraceno, tabacchicoltura) e le coltivazione residuali (ciliegia, susina, piccoli frutti, kiwi, pera, apicoltura). Nel corso dei secoli l’uomo ha modificato il territorio rendendolo funzionale alla sua sopravvivenza. Lo ha fatto mantenendo un equilibrio armonico tra le sue esigenze e quelle del mantenimento e della cura del territorio. Soltanto 104

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trentinomostre a partire dal boom economico, con l’introduzione delle monoculture, con l’abbandono delle “terre alte”, degli innumerevoli terrazzamenti che contraddistinguevano l’orografia delle nostre valli (Vallarsa, Val di Gresta, valli laterali della Valsugana, ecc.), l’equilibrio si modificato. Da quel momento e fino a non molti anni fa, la terra era il luogo della “rapina”, dello sfruttamento intensivo complice la chimica. Il paesaggio si è velocemente modificato, aprendo le braccia all’inquinamento, al dissesto idrogeologico, alla massiccia presenza del cemento. Tra i fattori di innovamento o, per altri, di rapida regressione, ci sono anche il modificarsi delle strutture proprietarie, la nascita dei primi consorzi irrigui, nuove forme di organizzazione nel lavoro, la cooperazione, l’imprenditoria privata, il sostegno pubblico all’economia, la codificazione di nuovi strumenti normativi, il mercato libero europeo. Soprattutto, l’impatto tecnologico e il boom economico nella seconda metà del ’900. Siamo al ruolo della meccanizzazione, quando l’uomo si libera dalla schiavitù del bestiame per lavorare la terra. A partire dagli anni ’60/’80 svolgono una funzione fondamentale l’utilizzo della chimica e della ricerca scientifica nella lotta antiparassitaria. In virtù di questi fattori, la produzione agricola in Trentino aumenta portando alla luce insieme agli aspetti positivi anche le criticità legate alla dimensione industriale delle coltivazioni, delle infrastrutture, delle monocolture, della frutticoltura intensiva, dell’uso degli agrofarmaci. Crescono così nel tempo nuove sensibilità sulla tutela dell’ambiente e del paesaggio ed emergono le coltivazioni biologiche, biodinamiche, nuovi scenari, nuovi soggetti, nuove frontiere. Compresa l’incertezza sui cambiamenti climatici in atto. Il Trentino coltivato del futuro si misura inevitabilmente con la capacità di comporre un numero sempre crescente di interessi e di nuove categorie di portatori di interesse. L’allestimento di “Terre coltivate” è scenografico, ricco di elementi video e di videoinstallazioni, immagini di ieri e immagini di oggi, videointerviste e postazioni interattive.
Nella ricerca dei materiali video e fotografici ci si è avvalsi di fondi istituzionali, privati e della Fondazione Museo storico.
Durante il periodo di apertura della mostra, la Galleria Bianca ospiterà iniziative, presentazioni, degustazioni, laboratori e altre attività dedicate alle principali filiere agroalimentari e vinicole del Trentino coinvolgendo soggetti e referenti rappresentativi per dare evidenza alle eccellenze del nostro territorio e al grande tema culturale del rapporto tra paesaggio, storia e sapori.

Orario: martedì-domenica 9-18, lunedì chiuso, ingresso gratuito.

Albiano Mostre MOSTRA DI PRESEPI ARTIGIANALI Apertura: da sabato 21 dicembre 2013 a lunedì 6 gennaio 2014. Chiesa vecchia di San Biagio. Tradizionale mostra di presepi artigianali. I presepi esposti sono circa 80 e sono realizzati dagli abitanti e dai ragazzi di Albiano. La mostra sarà aperta dalle 15.00 alle 18.00. Ingresso libero. Info: A.p.T. 0461.683110.

Arco Mostre Alessandro Piangiamore. Tutto il vento che c’è Apertura: fino a domenica 1 dicembre. MAG Arco, Galleria Civica G. Segantini. Mostra a cura di Veronica Caciolli, Denis Isaia, Federico Mazzonelli. Info: Museo Alto Garda info@museoaltogarda.it; http:// www.museoaltogarda.it.

Borgo Valsugana Mostre gabriele d’annunzio - il bisogno del superfluo Apertura: da mercoledì 20 novembre a venerdì 20 dicembre. Atrio dell’Istituto d’Istruzione Alcide Degasperi. Pannelli della mostra a cura del Vittoriale di Gardone Riviera. Raccolta bibliografica a cura della Biblioteca comunale di Borgo Valsugana. Ingresso libero.

Caldonazzo Mercati NatalArte - Mercatini di Natale Apertura: da sabato 23 novembre a lunedì 23 dicembre. Info, orari e programma su www.nataleacaldonazzo.it I n fo : APT Va l s u g a n a - Te l . 0461.727700 - info@visitvalsugana.it.

Fornace Mostre I PRESEPI DE FORNAS Apertura: da domenica 15 dicembre 2013 a lunedì 6 gennaio 2014. Vie del paese. 9^ edizione della mostra di presepi per le vie del paese di Fornace. Gli abitanti di Fornace preparano lungo le vie del paese dei presepi. Inoltre una quarantina di presepi saranno allestiti all’interno del “volt”. Per poter visitare tutti i presepi del paese si potrà ritirare una cartina presso il tabacchino Da Serena o presso El Volt. I presepi del “volt” si potranno visitare dalle 9 alle 20. Info: Marco Antonelli 347.3104518.

Levico Terme Mercati Mercatini di Natale nel Parco secolare degli Asburgo Apertura: da sabato 23 novembre 2013 a lunedì 6 gennaio 2014. Info, orari e programma su: www. visitlevicoterme.it. Info: APT Valsugana - Tel. 0461.727700 - info@ visitvalsugana.it.

Mezzolombardo Mostre I COLORI DEL MISTERO Apertura: da sabato 7 a domenica 15 dicembre. Convento dei Francescani nella “Sala San Francesco”. Mostra iconografica con le opere dell’artista Lina del Pero. Orario d’apertura nei giorni feriali: 9.30-12/16-19. Domenica 8 e 15 dicembre ore 9-12/14-19.

Montevaccino Mercati MERCATINO NATALIZIO 8 domenica. Centro sociale. In occasione della seconda domenica d’Avvento viene proposto il tradizionale mercatino di Natale. Vendita di coroncine dell’Avvento, ceppi di Natale, addobbi natalizi ed idee regalo. Info: Carla Scarpari 329.2099013. Mostre CIRCOLO COMUNITARIO DI MONTEVACCINO: 25 ANNI DI SERVIZIO ALLA COMUNITA’ Apertura: fino a domenica 15 dicembre. Centro sociale. Mostra retrospettiva sui 25 anni di attività del Circolo Comunitario di Montevaccino. La mostra è visitabile fino a domenica 15 dicembre con il seguente orario di apertura: mercoledì 19-22; venerdì ore 16.30-18.30; domenica ore 11-12. Info: Gianko Nardelli 349.5851405.

Pergine Valsugana Mercati Mercatini di Natale - Perzenland e il Villaggio delle Meraviglie Apertura: da sabato 16 novembre 2013 a lunedì 6 gennaio 2014. Info, orari e programma su: www.ilvillaggiodellemeraviglie.com Info: APT Valsugana Ufficio di Pergine - Tel. 0461.727760 - pergine@ visitvalsugana.it. Mostre luigi senesi. de pictura Apertura: da venerdì 22 novembre 2013 a domenica 19 gennaio 2014. Teatro. Orario: lunedì, martedì, mercoledì ore 15-20; giovedì, venerdì, sabato e domenica 10-13/15-20. Chiuso Natale e 1° gennaio.

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trentinomostre Predazzo Mostre Le scritte dei pastori. Tre secoli di graffitismo rupestre fiemmese in prospettiva etnoarcheologica Apertura: da venerdì 15 novembre 2013 a domenica 27 aprile 2014. Museo Geologico delle Dolomiti. Mostra a cura di Marta Bazzanella. Orario: da martedì a sabato ore 10-12.30/16-19. Aperture straordinarei: domencia 29 dicembre 2013 e domenica 5 gennaio 2014. Info: www.museosanmichele.it.

Rovereto Mostre La magnifica ossessione Apertura: fino a domenica 12 gennaio 2014. Mart. Il Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto celebra i suoi primi dieci anni di vita attraverso una mostra che ridisegna la relazione delle sue collezioni con il pubblico, riflette sul proprio patrimonio e intraprende un modo inedito di osservarlo. Info: www.mart.tn.it. Mostre HUMAN RIGHTS? #MIGRANTES L’IMMIGRAZIONE E L’ACCOGLIENZA Apertura: da sabato 28 settembre 2013 a lunedì 6 gennaio 2014. Fondazione Opera Campana dei Caduti - Colle Miravalle. L’arte contemporanea parla dei diritti umani. Orari d’apertura: 9-16.30. Info: tel. 0464.434412 cell. 347.6229356. Mostre ANTONIO DE PASCALE SOGLIE Apertura: fino a sabato 18 gennaio 2014. Paolo Maria Deanesi Gallery - Via S. Giovanni Bosco, 9. Mostra personale di Antonio De Pascale a cura di Christian Caliandro. Orario: da giovedì a sabato 16-20 o su appuntamento. Info: www.paolomariadeanesi.it. Mostre Antonello da Messina Apertura: fino a domenica 12 gennaio 2014. Mart. Il Mart, la Regione Siciliana e la casa editrice Electa presentano una mostra dedicata a Antonello da Messina. Si tratta del momento più importante dell’attività espositiva del Museo nel 2013, non solo per l’eccezionalità delle opere esposte, grazie a prestiti internazionali concessi per l’occasione, ma anche per l’inedita ampiezza cronologica dei confronti proposti. l progetto espositivo, a cura di Ferdinando Bologna e Federico De Melis (con la collaborazione di Maria Calì e Simone Facchinetti), propone un’indagine articolata e uno sguardo originale sulla figura del grande pittore del Quattrocento e sul suo tempo, attraverso lo studio degli intrecci

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storico-artistici e delle controversie ancora aperte, presentati in questa sede come punti di forza attraverso i quali approfondire nuovi percorsi di interpretazione critica. Info: www.mart.trento.it. Mostre ROVERETO: VERE MENZOGNE Apertura: da venerdì 22 novembre a domenica 15 dicembre. Mostra fotografica dall’archivio Giorgio Ceriani. Orario da lunedì e sabato 9-22; domenica 9-13.

Albori del cinema Spazio Event Art di Pergine Valsugana

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al 7 al 21 novembre si è tenuta a Spazio Event Art di Pergine Valsugana la mostra “Arte Sos”, che ha dato principalmente spazio ai collaboratori e agli associati, fissando un momento finale alla consistente serie di proposte presentate nel 2013. Durante il periodo dell’esposizione, la sera del 16 novembre, è stata proposta anche

Mostre VISSI D’ARTE Apertura: da domenica 1 dicembre 2013 a venerdì 7 febbraio 2014. Viaggio nelle collezioni civiche di Rovereto tra fine Ottocento e inizio Novecento. Mostra permanente a cura di M. Cassali e P. Pizzamano. Orario: 9-12 e 15-18; da martedì a domenica; chiuso lunedì. Info: Museo Civico Tel. 0464.452800; www.museocivico.rovereto.tn.it.

Segonzano Mostre CATERINA MARINELLI - CANI Apertura: da domenica 1 a domenica 15 dicembre. Auditorium Scuole di Segonzano. Mostra a cura di Daniela Rosi. Orario: dal lunedì al venerdì ore 20-22.30; sabato ore 18-2.30; domenica ore 10-12/14-20.

Sover Mostre I PRESEPI DE MONT Apertura: da martedì 24 dicembre 2013 a lunedì 6 gennaio 2014. Vie del paese di Montesover. Mostra di presepi artigianali per le vie del paese di Montesover. Gli abitanti costruiscono all’esterno delle loro abitazioni dei presepi artigianali che decorano le vie del centro. All’inizio della gradinata della chiesa sarà presente una mappa, che vi farà da guida per trovare anche i presepi più nascosti. Info: A.p.T. 0461.683110.

Trento Mercati Mercato contadino Apertura: da domenica 1 dicembre 2013 a domenica 23 dicembre 2012. Via Garibaldi. Esclusi i giorni 8 e 9 dicembre. Dalle ore 10 alle 19.30. Le aziende agricole vendono prodotti della nostra terra con somministrazione di prodotti tipici. In contemporanea, come al solito, si terrà il Mercato Contadino di Piazza Dante il sabato mattina e il Mercato Contadino di San Giuseppe, in Via Filzi, il mercoledì mattina. Info: Coldiretti Tel. 0461.915575. Mostre LA MANO: ARTE, ARTO, ARTEFATTI Apertura: fino a martedì 31 dicembre. Muse - Museo delle Scienze,

una serata video dedicata all’alba del cinematografo, con le prime pellicole della storia del cinema realizzate dai fratelli Lumiere e da George Melies, un genio che per primo ha intuito le grandi possibilità spettacolari ed espressive del cinema, riversando in tale intrattenimento la propria esperienza formata nel teatro, ma soprattutto inventando sostanzialmente una gran serie di “magici” trucchi, ottenuti dal particolare montaggio delle pellicole e da scenografie fantastiche. Egli stesso, poi interpretava i suoi personaggi, essendo pure un ottimo attore. Questi brevi cortometraggi vecchi oltre un secolo hanno riscosso curiosità e stimolato un lungo confronto diretto con il pubblico. L’incontro aveva inoltre lo scopo di introdurre un momento di riflessione su tutta l’attività svolta in questo anno carico di soddisfazioni ma anche di varie difficoltà, prima della sospensione invernale. Le prossime attività si svolgeranno infatti fuori provincia e porteranno diversi artisti trentini, dal 23 novembre al 10 dicembre presso la galleria Weart Colombo di Uboldo, vicino a Saronno. Dal 13 dicembre fino al 10 gennaio al Centro di cultura Maison d’art di Padova, con introduzione del critico Carla d’Aquino Mineo e il patrocinio del Comune di Padova saranno presentati Claudia Bertera, Matteo Boato, Claudio Cavalieri, Emma Civallero, Rita Demattio, Enrico Dalfiume, Valeria Gubbati, Paolo Ober, Rosalba Trentini, Carlo Scantamburlo e Cristina Zanella. L’evento è realizzato con la collaborazione dell’Archivio Monografico dell’Arte Italiana di Milano.


trentinomostre Viale del Lavoro e della Scienza, 3. Ideata e curata da Ugo Morelli, la mostra interpreta e offre un suggestivo dialogo fra scienza e arte, antropologia, fisiologia e psicologia, estetica e neuroscienze. Un vera scoperta dei “mille volti della mano” e su quello che con loro, in un tacito rapporto tra mente e mano facciamo tutti giorni, fin dall’inizio della Storia. La mostra si basa su installazioni interattive, reperti storici e oggetti d’arte. Orario: da martedì a venerdì ore 10-18; sabato e festivi ore 10-19. Lunedì chiuso. Info: Muse Tel. 0461.270311; www.muse.it. Mostre digital way of living Apertura: fino a domenica 12 gennaio 2014. Muse - Museo delle Scienze, Viale del Lavoro e della Scienza, 3. L’installazione di Telecom Italia al Muse racconta la storia di questa evoluzione tecnologica e culturale, in maniera coinvolgente, emozionale ed interattiva. Ripercorrendo il passato e interagendo con il presente, entriamo in contatto con il nostro domani; la Persona è al centro di questo percorso, fatto di quattro aree tematiche, dove la Rete garantisce un dialogo costante tra azioni ed esperienze. Orario: da martedì a venerdì ore 10-18; sabato e festivi ore 10-19. Lunedì chiuso. Info: Muse Tel. 0461.270311; www.muse.it. Mostre sangue di drago, squame di serpente Apertura: da sabato 10 agosto 2013 a lunedì 6 gennaio 2014. Castello del Buonconsiglio. Animali fantastici. Mostra organizzata in collaborazione con Landesmuseum Zürich. Info: www.buonconsiglio.it. Mostre SILVIO CATTANI E ALDO PANCHERI Apertura: da sabato 7 settembre 2013 a lunedì 6 gennaio 2014. Grand Hotel Trento. Info: Tel. 0461.271000. Mostre JAN KNAP Apertura: fino a domenica 8 dicembre. Studio d’Arte Raffaelli. Palazzo Wolkenstein. Sarà presente l’artista. Info: www.studioraffaelli.com. Mostre Trentini nell’Egeo da Giuseppe Gerola ai boscaioli della Val di Fiemme Apertura: fino a lunedì 6 gennaio 2014. S.A.S.S. Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas -Trento, piazza Cesare Battisti. Mostra fotografica tratta dal volume “Gli uomini del legno sull’isola delle rose: la vicenda storica del villaggio italiano di Campochiaro a Rodi (1935 - 1947)” di Renzo Maria Grosselli e Comitato Famigliari Emigrati

Fiemmesi a Rodi (Edizioni Curcu & Genovese). Orario: da martedì a domenica. Orario 9-13/14-17.30. Info: Tel. 0461.492161; www.trentinocultura.net/archeologia.asp. Mostre L’avanguardia intermedia. Ca’ Pesaro, Moggioli e la contemporaneità a Venezia Apertura: da sabato 19 ottobre 2013 a domenica 26 gennaio 2014. Galleria civica, Via Belenzani 46. In occasione della sua riapertura, la Galleria civica propone una mostra che affronta in una chiave del tutto inedita un tema già affrontato dal Mart: l’opera dell’artista trentino Umberto Moggioli. L’attenzione della mostra si focalizza, in particolare, sulla relazione dell’artista con l’ambiente di Ca’ Pesaro in un confronto tra il lavoro di Moggioli e quello di Umberto Boccioni, Gino Rossi, Arturo Martini, Felice Casorati, Pio Semeghini e Tullio Garbari. A cura di Alessandro Del Puppo. Ingresso libero. Orario: da martedì a domenica 10-18. Lunedì chiuso. Info: Galleria Civica di Trento m.pilati@mart.tn.it; www.mart. trento.it/galleriacivica. Mostre MARCOS LUTYENS - SOCIAL PHARMAKON Apertura: da sabato 26 ottobre a lunedì 23 dicembre. Arte Boccanera. Mostra a cura di Chiara Ianeselli. Orari: da martedì a sabato 10-19 o su appuntamento. Info: www.arteboccanera.com; info@ arteboccanera.com. Mostre SOCIAL PHARMAKON marcos lutyens Apertura: fino a lunedì 23 dicembre. Arte Boccanera, Via Milano 128/130. Mostra a cura di Chiara Ianeselli e Kristupas Sabolius. Orari: da martedì a sabato 10-19 o su appuntamento. Info: Tel. 0461.984206; Cell. 340.5747013; www.arteboccanera.com; info@ arteboccanera.com. Mostre MARCO BERLANDA Apertura: da venerdì 1 novembre 2013 a lunedì 6 gennaio 2014. Studio Bibliografico Adige - Via Madruzzo, 33. L’artista, assai noto nell’ambiente trentino e non, espone nuove e vecchie opere e una serie di disegni su carta inediti.. Mostre Clinker Motel: exItalcementi, Trento 20052013 Apertura: da venerdì 8 novembre 2013 a domenica 19 gennaio 2014. Gallerie di Piedicastello (TN). Mostra fotografica realizzata da Pierluigi Cattani Faggion curata da Layla Betti. Info: Fondazione Museo storico del Trentino Tel. 0461.230482;

www.museostorico.it; info@museostorico.it. Mostre GABRIELE D’ANNUNZIO AVIATORE Apertura: da sabato 16 novembre 2013 a domenica 30 marzo 2014. Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni. Una mostra dedicata al “Poeta Aviatore” nella ricorrenza dell’anno dannunziano. Mostre livio e giorgio conta Dal 6 dicembre all’11 gennaio. Palazzo Trentini. Via Manci 27. “Sculture, dipinti e disegni”. Orario: dal lunedì al venerdì 10/18, sabato 9/12. Mostre UN PARCO DI STORIE Apertura: da sabato 23 novembre 2013 a sabato 1 febbraio 2014. Salone Manzoni della Biblioteca Comunale di Trento - Via Roma, 55. Alla fine dell’Ottocento, dopo lo spostamento del fiume Adige e l’arrivo della ferrovia, Trento si dota del suo primo giardino pubblico. Ma per essere alla pari con le altre città europee non sono sufficienti le aiuole e le cancellate, questo parco va arricchito anche di statue e busti. Dal 1896, l’anno dell’inaugurazione del monumento a Dante Alighieri, passeggiare per il giardino significa anche leggere i segni lasciati dalla politica e dalla cultura: Dante, Prati, Canestrini, Gazzoletti, Carducci, Verdi e, dopo la Grande Guerra, Ranzi, Chini, Negrelli, Bresadola fino al monumento alla famiglia. Quali storie ci raccontano queste statue? Orario: lunedì/venerdì 8.3020.30; sabato 8.30-18.30. Chiuso la domenica. Ingresso libero. Info: tel. 0461.1747000; www.museostorico.it; info@museostorico.it. Mostre NATALIS - la tradizione del Gesù Bambino in Europa dal XVIII al XIX secolo Apertura: da sabato 23 novembre 2013 a domenica 5 gennaio 2014. Sala Thun di Torre Mirana - Via Belenzani, 3. Orari: martedì-venerdì 14-18; sabato e domenica ore 1018; chiuso il lunedì, 25 e 26 dicembre e 1° gennaio. Mostre UMBERTO RIGOTTI selvatica Apertura: da sabato 23 novembre a giovedì 5 dicembre. Studio d’Arte Andromeda. Via Malpaga, 17. Mostra personale di Umberto Rigotti. Orario: dal lunedì al sabato ore 1719.30; domenica 1 dicembre ore 10-12.30 / 15-19. Ingresso gratuito. Mostre LANDRU Apertura: da martedì 26 novembre a martedì 31 dicembre. Galleria d’Arte ARGO - Via II Androna, 3. Info: centra@hotmail.it.

Mostre La città e l’archeologia del sacro. Il recupero dell’area di Santa Maria Maggiore Apertura: da venerdì 29 novembre 2013 a domenica 23 febbraio 2014. Info: Museo Diocesano Tridentino Tel. 0461.234419; info@museodiocesanotridentino.it; www.museodiocesanotridentino.it. Mostre MOSTRA COLLETTIVA DI ARTISTI TRENTINI Apertura: da domenica 1 a martedì 31 dicembre. c/o Galleria d’Arte “Il Ritrovo degli Artisti” - Via Endrici, 17. Mostra collettiva di artisti trentini: Germano Alberti, Marco Bertoldi, Bruno Colorio, Nerio Fontana, Pietro Verdini, Renato Pancheri, Riccardo Schweizer, Marcello Zanin, Othmar Winkler, Remo Wolf. Aperto nei giorni festivi. Orario: 1012/16-19. Info: Cell. 334.1028483. Mostre paolo dalponte - caffe’ Apertura: da sabato 7 a martedì 31 dicembre. Studio d’Arte Andromeda - Via Malpaga, 17. Orari: dal lunedì al sabato ore 16.30-19.30. Mostre salvatore capossela riflessioni pittoriche Apertura: da lunedì 9 a domenica 22 dicembre. Palazzo della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/ Südtirol - Via Gazzoletti 2. Mostra personale. info: 347.2413964; www.salvatorecapossela.it. Mostre GLI ARTISTI TRENTINI PER I CINQUANT’ANNI DEL VILLAGGIO DEL FANCIULLO SOS Apertura: dal 7 al 10 dicembre 2013. Palazzo Calepini, Via Garibaldi. Orari: 9-12/14-19.

Varena Mostre IL PRESEPIO DI VARENA Apertura: da domenica 15 dicembre 2013 a lunedì 13 gennaio 2014. L’evento è intitolato “Sulla via di Betlemme”. Un enorme Presepio, con novanta personaggi alti un metro, viene sistemato sul prato innevato che costeggia via Alpini e occupa 2500 metri quadrati. All’interno si snodano circa un chilometro di sentieri. Quando scende la notte 200 punti luce illuminano la Natività creando un’atmosfera incantata. I visitatori possono scoprire ogni scorcio di questo villaggio attraverso un percorso di 700 metri. Il Presepe di Varena ospita anche concerti e rappresentazioni di carattere religioso. Info: www.presepiovarena. com; Tel. 0462.341165.

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trentinoappuntamenti

un giro ai mercatini e poi una sera a teatro

S

arà Angelo

Pintus che venerdì 6 dicembre

porterà al teatro Auditorium il suo nuovo monologo “Cinquanta sfumature di Pintus” ad aprire la nuova

rassegna del S. Chiara “Cabarettiamo. Comici a Teatro”.

Slava’s Snowshow: l’evento teatrale di punta

della programmazione 2013-2014 del C.S.C. S. Chiara di Trento andrà in scena nel periodo natalizio al teatro Sociale dal 24 al 29 dicembre compresi. E cosa ci può essere di più accattivante per il Natale, di un grande show in grado di “proiettare” il pubblico in un mondo di magia, di allegria e di piacevoli illusioni? Per il teatro Lunedì 9 dicembre, alle 20.30, Serata d’Onore. un Omaggio

a Anna Proclemer

e Vitaliano Brancati. Organizza l’Inner Wheel Trento. Sempre il palcoscenico, Venerdì 6 dicembre

Giuseppe Ayala ripercorrerà al Teatro Valle dei

Laghi i suoi anni in Parlamento a partire dal 1992. Per i più piccoli, arriva Il Piccolo Principe. L’11 e 12 dicembre al Teatro

Anna proclemer

D

ebutta nel 1941 in Nostra Dea di Massimo Bontempelli, per la regia di Turi Vasile con il Teatro dell’Università di Roma, ma l’esordio come protagonista avviene qualche mese più tardi in Minnie la candida, sempre di Bontempelli, per la regia di Ruggero Jacobbi. Nel 1946 si sposa con lo scrittore Vitaliano Brancati, che scrive per lei il testo teatrale La governante e dal quale si separa poco prima della morte di lui, nel 1954. Lavora con Vittorio Gassman e Luigi Squarzina al Teatro d’Arte e, ancora, al Piccolo Teatro di Milano diretta da Giorgio Strehler. Al cinema è protagonista di circa 15 film. Successivamente interpreta ruoli da non protagonista, ma nel contempo viene scelta da Alberto Lattuada come doppiatrice di Yvonne Sanson ne Il delitto di Giovanni Episcopo. Darà voce anche ad Anne Bancroft in Anna dei miracoli, interpretandone successivamente il ruolo in una famosa riduzione televisiva andata in onda nel 1968 e più volte replicata. Prima di queste due esperienze è stata protagonista di Anna dei miracoli, nella stagione 1960-’61, al fianco dell’esordiente Ottavia Piccolo. Nel 1956 inaugura un lungo sodalizio artistico e sentimentale con Giorgio Albertazzi. Nel 2010 le è stato assegnato il Premio Gassman alla carriera per il teatro e nel 2011 il Premio Alabarda d’oro. Anna Proclemer conclude la sua settantennale carriera partecipando al film Magnifica presenza di Ferzan Özpetek, del 2012. È morta il 25 aprile 2013, il 30 maggio avrebbe compiuto 90 anni.

Sociale, nell’ambito della rassegna Tendenze prosa, va in scena

“Ribellioni possibili”

di Luis Garcìa-Araus e Javier Garcìa Yague con la compagnia Atir Teatro

4 dicembre al Museo Civico di Rovereto per un

il 20 dicembre con lo spettacolo

appuntamento organizzato dal Diapason Music Point (ore

“Impronte dell’anima”, testo di

20.30).

Giovanni De Martis e Antonio Viganò che cura anche la regia.

Roberto Vecchioni

K, che si presenterà sul palco insieme

alla sua band con la quale sta portando in giro per l’Italia il “Una seria tour”, la protagonista di rilievo di “Hop!” l’evento di Capodanno in programma il 31 dicembre, dalle

album “Io non appartengo più”

21.30 al Palameeting di Riva del Garda.

Trento per la stagione di Musica d’Autore (ore 21). E’ quello proposto nell’incontro “Frank

tmdicembre

È miss Baby

ritorna a Trento con il suo nuovo al centro del concerto del 5 dicembre all’Auditorium di

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vent’anni dopo” che si terrà mercoledì

diretta da Serena Sinigaglia.Quindi,

Zappa,

All’insegna del tutto esaurito il concerto che Mario Biondi, il crooner italiano per eccellenza, terrà martedì 17 dicembre all’Auditorium S. Chiara.


trentinoappuntamenti 1 domenica Musica concerto d’organo Trento. Ore 20.30. Basilica di Santa Maria Maggiore. In occasione del trentesimo anniversario dalla fondazione, l’Associazione Organistica Trentina “Renato Lunelli” propone “Gli organi solennissimi”: Santa Maria Maggiore e lo strumento leggendario della città di Trento. Organisti: Adriano Dallapé, Paolo Delama, Stefano Rattini, Saulo Maestranzi, Simone Vebber, Gruppo Vocale L. Feininger. Teatro HAPPY FAMILY Trento. Ore 16. Teatro “Cuminetti”. Spettacolo fuori concorso. Per la XVII edizione di “Palcoscenico trentino” fase “Il concorso - premio Mario Roat”. Commedia di Alessandro Genovese, con il Gruppo TNT - Teatro Nossa Trent. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro GELSOMINO Moena. Ore 16.30. Teatro Parrocchiale. Liberamente tratto dal libretto de “Il flauto magico “ di Mozart, a cura di Giorgio Clementi con la Compagnia “Argento Vivo” di Cognola. Per la XI rassegna provinciale di teatro amatoriale per ragazzi. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro NA CROCIERA DE... SOGNO Calavino. Ore 16.30. Teatro Parrocchiale. Commedia di Gigliola Brunelli Filo “S. Genesio” di Calavino e Associazione “Oasi” della Valle dei Laghi. Per la XI rassegna provinciale di teatro amatoriale per ragazzi. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro PETER PAN Calceranica al Lago. Ore 16.30. Teatro “S. Ermete”. Commedia con l’Associazione Culturale “Teatrando” di Mezzolombardo. Per la XI rassegna provinciale di teatro amatoriale per ragazzi. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro L’AMORE DELLE TRE MELARANCE Caldonazzo. Ore 15. Teatro Parrocchiale. Info, orari e programma su www.nataleacaldonazzo.it e APT Valsugana; Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Tradizione Festa del Formai de Malga ai Mercatini di Natale di Levico Terme Levico Terme. Ore 15. Degustazioni di formaggio di malga. Info: APT Valsugana; Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it.

Tradizione CONSEGNA DELLA CORONA DELL’AVVENTO DA PARTE DEGLI AMICI DI SCHWAZ Montevaccino. Ore 9.45. In concomitanza della prima domenica d’Avvento gli amici di Schwaz, cittadini austriaca gemellata con la Circoscrizione Argentario, consegneranno la corona d’Avvento alla comunità di Montevaccino. Info: Paola Ravanelli 338.5854186.

3 martedì Cultura Turandot: le origini di un’antica fiaba orientale Trento. Ore 16.45. Società Dante Alighieri - Via Dordi, 8. Conversazione di Giancarlo Bascone. Bibliotecario a Venezia con accompagnamento musicale. Info: Tel. 0461.239994. Musica Jon Balke - Un solista dalla Norvegia Trento. Ore 20.30. Sala Conferenze del Muse, Museo delle Scienze, Viale del Lavoro e della Scienza 3. Reinvenzione creativa di materiali estratti dalle musiche di Luciano Berio con il pianista norvegese Jon Balke (noto per le sue numerose registrazioni con la prestigiosa etichetta ECM) Ensemble Sonata Islands (Emilio Galante, Achille Succi, Roberto Bonati, Roberto Dani). Info: TrentinoInJazz FestivalTel. 392.6911279; www.trentinojazz.com.

4 mercoledì Cultura Presentazione libro Trento. Ore 20.30. Sala conferenze “Aula grande” FBK via S. Croce 77. Presentazione del libro: “Una storia d’amore, di fede e di coraggio” Franz e Franziska Jägerstätter di fronte al nazismo. Danza DANZA DEL VENTRE Zambana vecchia. Ore 20.45. Sede Associazione “Mana”. Per info e/o iscrizioni: mimosa.2009@ live.it. Musica Concerto Rovereto. Ore 20.45. Sala Filarmonica. Sara Cazzanelli, clarinetto; Federica Bortoluzzi, pianoforte su musiche di Schumann, Poulenc, Brahms, Caracristi. Info: www. filarmonicarovereto.it. Musica Codici musicali trentini del Quattrocento Trento. Ore 18. Castello del Buonconsiglio: Presentazione del volume di Atti del Convegno Internazionale The Trent Codices - New findings, new editions and new electronic resources a cura di Marco Gozzi e Danilo Curti-Feininger Con il contributo della Soprinten-

denza per i beni storico-artistici, librari archivistici PAT. Ore 21.00, Chiesa di San Lorenzo: “Codici Musicali trentini del Quattrocento” Ensemble Leones (Svizzera), dir. Marc Lewon. Info: Centro Servizi Culturali Santa Chiara n. verde 800.013952; www.centrosantachiara.it. Musica FRANK ZAPPA VENT’ANNI DOPO Rovereto. Ore 20.30. Museo Civico Rovereto - Borgo S.Caterina, 41. Conferenza, immagini, video. Relatore: Enzo Gentile critico musicale, giornalista, scrittore. Serata promossa da Marco Deromedis, in collaborazione con Diapason Music Point di Rovereto. Ingresso libero. Musica William Lacey e Valeriy Sokolov in concerto Trento. Ore 20.30. Auditorium Santa Chiara, via Santa Croce 67. William Lacey, Dirigent; Valeriy Sokolov, Violino; Nicola Campogrande Magia nera Prima esecuzione assoluta *; Samuel Barber: Concerto per violino e orchestra, op. 14; Béla Bartók: Suite per orchestra n. 2, op. 4. Info: Centro Servizi Culturali S. Chiara n. verde 800-013952; www.centrosantachiara.it. Teatro THEATRUM MUNDI - Trento e il suo Concilio Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale. Commedia di Luisa Pachera con la Compagnia “Gad Città di Trento”. Ingresso libero. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

5 giovedì Cultura RIFLESSIONI: M. MERLEAU-PONTY Baselga di Piné. Ore 20.30. Biblioteca. All’interno del ciclo di incontri filosofici con la dottoressa Laura Franceschi sul tema “Oltre

il dualismo cartesiano. Il legame tra ragione, emozione e corpo” serata sul corpo come “Leib”,cioè corpo vissuto, in quanto è sempre percepito. Ingresso libero. Info: Biblioteca 0461.557951. Cultura conferenza Trento. Ore 17. Associazione Culturale “Antonio Rosmini” - via Dordi, 8. “Progressi in campo oncologico” - Relatore Dott. Gios Bernardi già Presidente Fondazione Pezcoller - Trento. Info: Tel. 0461.239994; www.associazrosminitrento.it. Musica ROBERTO VECCHIONI IN CONCERTO Trento. Ore 21. Teatro Auditorium. Il professore ripercorre tutta la sua quarantennale carriera soffermandosi su alcuni brani a lui particolarmente cari. Una raccolta di successi capace di rappresentare la sua anima popolare, quella più classica fino ad arrivare al jazz, attraverso i pezzi che hanno saputo conquistare diverse generazioni. Info: Centro Servizi Culturali Santa Chiara n. verde 800.013952; www. centrosantachiara.it. Musica VILLIE NILE IN CONCERTO Pomarolo. Teatro Comunale. Info: niva.recording@gmail.com. Teatro THEATRUM MUNDI - Trento e il suo Concilio Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale. Commedia di Luisa Pachera con la Compagnia “Gad Città di Trento”. Ingresso libero. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

6 venerdì Cultura RICORDARE LE VITE PASSATE Trento, San Donà. Ore 20.30. Presso la sala della scuola materna di San Donà di Trento, serata di presentazione del corso espe-

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trentinoappuntamenti rienziale Ricordare le vite passate. La ruota della vita: la forza creativa che viene dal passato. Percorso che si terrà nei due giorni successivi. Info: carlogold@hotmail.com. Cultura Presentazione libro Trento. Ore 17.30. Biblioteca Comunale. Sala degli Affreschi. Via Roma. 55. Presentazione del libro: di Gianfranco Lauretano: “Incontri con Clemente Rebora” - La poesia scoperta nei luoghi che le hanno dato vita. Ed. Rizzoli. Converserà con l’autore Nadia Scappini. Info: Biblioteca comunale di Trento tel. 0461.889521; www.bibcom.trento.it; info@bibcom.trento.it. Teatro TROPPE COINCIDENZE Vezzano. Ore 20.45. Teatro Valle dei Laghi. Giuseppe Ayala sarà ospite a teatro con il suo spettacolo Troppe coincidenze, dove la storia recente diventa il punto di partenza per raccontare e analizzare insieme al pubblico uno dei grandi misteri della recente storia italiana. Info: www.teatrovalledeilaghi.it; www.fondazioneaida.it. Teatro CINQUANTA SFUMATURE DI PINTUS Trento. Ore 21. Teatro Auditorium, via Santa Croce 67. Info: Centro

Servizi Culturali Santa Chiara n. verde 800.013952; www.centrosantachiara.it. Tradizione KRAMPUS Fierozzo (Val dei Mocheni). Tradizionale festa per ricordare San Nicolò. Info: www.valledeimocheni.it.

7 sabato Musica MINIFILARMONICA Trento. Ore 17.30. Sala dalla Filarmonica. Gli insegnanti dei Minipolifonici e altri loro amici vi accompagneranno in questa particolare passeggiata nella storia della musica. Ovviamente tutto ciò sarà realizzato con la vostra partecipazione; durante tutti gli spettacoli, infatti, sarete direttamente coinvolti in divertenti giochi musicali! Un’ottima occasione, quindi, per conoscere meglio tutti gli strumenti: l’oboe, il clarinetto, il pianoforte, il corno, il violino, il flauto, il violoncello e molti altri! Ingresso libero. Info: Società Filarmonica - Tel. 0461.985244; www.filarmonica-trento.it; info@ filarmonica-trento.it. Teatro IL SOGNO DI TARTARUGA OlleValsugana. Ore 16.30. Teatro Parrocchiale. Una fiaba africana.

Con il Baule Volante. Età consigliata: dai 4 ai 10 anni. Ingresso unico € 3,00. Info: Biblioteca Comunale di Borgo Valsugana Tel. 0461.754052; www.valsuganacultura.it. Teatro QUELLO... BUONANIMA Civezzano. Ore 20.45. Teatro “L. Pirandello”. Commedia di Ugo Palmerini con la Compagnia “Argento Vivo” di Cognola. Per la rassegna “Bruno Palaoro”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro AMLETO IN SALSA PICCANTE Grumes. Ore 20.30. Teatro. Commedia di Aldo Nicolaj con il Gruppo Teatrale “Gianni Corradini di Villazzano. Per la XVII rassegna teatrale “Rassegna...tevi al teatro”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro QUALCHEDUNI HA FAT I CORNI Sarche. Ore 20.45. Teatro Parrocchiale. Commedia di Loredana Cont con la Filodrammatica “La Grinta” di Arco. Per la XXI edizione di “Amici del Teatro”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

Teatro PÙ BUSIE... CHE POESIE Nave S. Rocco. Ore 20.45. Teatro. Commedia di Loredana Cont con la Filodrammatica “I Dialettanti” di Rovereto. Per la rassegna teatrale organizzata dalla filo S. Rocco di Nave S. Rocco. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro I SEGRETI NEL COR Sopramonte. Ore 21. Teatro Parrocchiale. Commedia di Alberto Maria Betta con la Compagnia “I Sarcaioli” dell’Alto Garda. Per la XXIII rassegna teatrale organizzata dalla filodrammatica di Sopramonte. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro ME SON DESMISSIÀ EN PARADIS Pergine Valsugana. Ore 20.30. Teatro Comunale. Commedia di Camillo Vittici con l’Associazione Culturale “Teatro a Zambana” di Zambana. Per la rassegna teatrale “Autunno a teatro”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro TUTI EN TERAPIA Povo. Ore 20.30. Teatro “Concordia”. Commedia di Gloria Gabrielli

RivenditE autorizzatE Trento – Via Ghiaie 15 Tel. 0461 362111 – annunci@bazar.it

Biglietti, Concerti, Spettacolo, Sport & Cultura

Orario: lunedì-venerdì 8.30-12.30/14.00-18.00

BOLZANO – Via Bari 15 Tel. 0471 930993 – bazarbz@bazar.it

Orario: lunedì-venerdì 8.30-12.30/14.30-18.30

angelo pintus

MAX PEZZALI

John Mayall

Giovanni Allevi

Torna l’esilarante spettacolo di Angelo Pintus: “Cinquanta sfumature di Pintus”.

Non sono bastati i ventidue concerti in calendario a novembre e dicembre a soddisfare l’enorme richiesta di biglietti per il nuovo tour di Max Pezzali. Live Nation Italia annuncia oggi otto nuove date per il mese di febbraio 2014: due nuovi concerti a Milano e Roma, portando quindi a tre gli appuntamenti dal vivo con il “Max 20 Live Tour” sia nel capoluogo lombardo che nella capitale, e sei nuove città: Modena, Trento, Trieste, Lugano, Jesolo e Pesaro.

Il bluesman inglese arriva con il suo “80th Anniversary Tour” in concerto in Italia per tre appuntamenti nel Febbraio 2014, con Rocky Athas (chitarra), Greg Rzab (basso) e Jay Davenport (batteria). L’ultimo album in studio è “Tough” del 2010, mentre è uscito nel 2012 “Live in London”, registrato durante il concerto nella Capitale inglese nel Novembre dell’anno precedente.

Allevi porterà sul palco del Teatro Duse di bologna “Piano Solo ” con le melodie entrate ormai nell’immaginario musicale di tutto il suo pubblico e che lo hanno portato ad essere considerato l’enfant terrible della Musica Classica Contemporanea: da “Go with the flow”, a “Vento d’Europa”, senza dimenticare “Secret Love” e altri brani del suo ultimo album per pianoforte solo “Alien” ma eseguirà anche brani storici appartenenti ai suoi primi album, come “Cassetto” e “Filo di perle”, che non esegue in concerto da oltre 15 anni.

TRENTO Teatro Auditorium Santa Chiara 6 dicembre 2013 e 29 marzo 2014 ore 21

TRENTO PalaTrento 10 febbraio 2014 ore 21.00

TRENTO Teatro Auditorium Santa Chiara 24 febbraio 2014 ore 21

TRENTO Teatro Auditorium Santa Chiara 2 aprile 2014 ore 21

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Teatro IL PRINCIPE DI PIETRA Caldonazzo. Ore 16.30. Casetta degli elfi e delle fate. Spettacolo con i Burattini di Luciano Gottardi. Info, orari e programma su www. nataleacaldonazzo.it e APT Valsugana; Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Teatro ragazzi L’ELEFANTE SMEMORATO E LA PAPERA FICCANASO Trento. Ore 16. Teatro Cuminetti. E’ la storia di un vecchio elefante che non riesce a dormire, tormentato dai brutti ricordi. Riesce a farli volare via soffiandoli dentro alcuni palloncini, ma, così facendo, resta smemorato. Ecco allora entrare nella sua vita la papera Teresina che gli suggerisce di fare una passeggiata per riprendere contatto col mondo. Ma così, il grosso animale va incontro, senza saperlo, a quanto già gli era capitato e aveva dimenticato. Finito nella gabbia di uno zoo, scopre che i ricordi, belli o brutti che siano, sono necessari e conservarli può tornare utile nel momento del bisogno. Con la Compagnia Burambò. Di e con Daria Paoletta e Raffaele Scarimboli. Età: dai 4 anni. Info: Centro Servizi Culturali S.Chiara n. verde 800.013952; www.centrosantachiara.it. Tradizione EL PAÉS DEI PRESEPI: I PRESEPI DEL MONDO Baselga di Piné. Ore 14-18. Gher in piazza S. Rocco. Nello spirito del Natale e della solidarietà El Paés dei Presepi, nella suggestiva atmosfera della gher mongola, ospita una mostra di presepi del mondo. Info: A.p.T. 0461.557028. Tradizione Spettacolo pirotecnico ai Mercatini di Natale di Levico Terme Levico Terme. Ore 21.30. Presso il Parco degli Asburgo (Mercatini aperti fino alle 22.00). Info: APT Valsugana ; Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it.

8 domenica Musica Jon Balke Un solista dalla Norvegia Trento. Ore 10.30. Cinema Astra. Rimusicazione II. Le animazioni di Lotte Reiniger. Sonata Islands en-

Musica EL PAÉS DEI PRESEPI: CORO PICCOLE COLONNE Baselga di Piné. Ore 16. Piazza San Rocco a Miola. All’interno de El Paés dei Presepi concerto del Coro Piccole Colonne, dirette da Adalberta Brunelli, che propone il concerto in attesa del Natale con un repertorio che spazia dalla più belle canzoni natalizie alle melodie internazionali classiche. Info: A.p.T. 0461.557028. Teatro NON SPARATE SUL POSTINO Zivignago. Ore 20.45. Teatro. Commedia di Derek Benfield con il Gruppo Culturale “Zivignago ‘87” di Pergine. Per la rassegna teatrale “Zivignago sera in...prosa”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it.

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Teatro SCASI SCASI PROI ANCIA MI Cloz. Ore 20.30. Teatro. Commedia di Gloria Gabrielli con la Filodrammatica “La Revodana” di Revò. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro IL PICCOLO PRINCIPE Vezzano. Ore 16.30. Teatro Valle dei Laghi. Il nuovo spettacolo di Fondazione Aida e Associazione ATTI, interpretato da Maria Vittoria Barrella e Jacopo Pagliari, per la regia di Rita Riboni, porterà in scena l’inossidabile testo di SaintExupéry che continua a commuovere, far riflettere ed appassionare, risultando sempre di grande attualità. Da non perdere lo spazio-gioco per i più piccoli, curato per l’occasione dal Museo dell’aeronautica Gianni Caproni, con un laboratorio creativo e di simulazione volo. Info: www.teatrovalledeilaghi.it; www. fondazioneaida.it. Teatro ragazzi L’ELEFANTE SMEMORATO E LA PAPERA FICCANASO Trento. Ore 16. Teatro Cuminetti. E’ la storia di un vecchio elefante che non riesce a dormire, tormentato dai brutti ricordi. Riesce a farli volare via soffiandoli dentro alcuni palloncini, ma, così facendo, resta smemorato. Ecco allora entrare nella sua vita la papera Teresina che gli suggerisce di fare una passeggiata per riprendere contatto col mondo. Ma così, il grosso animale va incontro, senza saperlo, a quanto già gli era capitato e aveva dimenticato. Finito nella gabbia di uno zoo, scopre che i ricordi, belli o brutti che siano, sono necessari e conservarli può tornare utile nel momento del bisogno. Con la Compagnia Burambò. Di e con Daria Paoletta e Raffaele Scarimboli. Età: dai 4 anni. Info: Centro Servizi Culturali S.Chiara

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Teatro SAL E PEVER Lardaro. Ore 20.30. Teatro. Commedia di Alfredo Pitteri con l’Associazione Teatrale “Dolomiti” di S. Lorenzo in Banale. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

semble. Favole animate rimusicate da Michael Lösch. Info: TrentinoInJazz FestivalTel. 392.6911279; www.trentinojazz.com.

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con la Filodrammatica “La Logeta” di Gardolo. Per la XXVI rassegna teatrale “Isidoro Trentin”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it.

ROVERETO (TN) - Viale del Lavoro 18 c/o Roverecenter Tel. 0464.480839 hairshop@ymail.com - Facebook: Hair Shop ORARIO: lunedì pomeriggio 15.30-19.00 Da martedì a venerdì 09.00-12.00 / 15.30-19.00 sabato 09.00-12.00

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Sala riunioni - Sala Banchetti TRENTO Via Pomeranos, 2 Loc. Mattarello Tel. 0461/944545 www.adigehotel.it

n. verde 800.013952; www.centrosantachiara.it. Tradizione EL PAÉS DEI PRESEPI: I PRESEPI DEL MONDO Baselga di Piné. Ore 14-18. Gher in piazza S. Rocco. Nello spirito del Natale e della solidarietà El Paés dei Presepi, nella suggestiva atmosfera della gher mongola, ospita una mostra di presepi del mondo. Info: A.p.T. 0461.557028. Tradizione MERCATINO NATALIZIO Faver. Ore 8-22. Sala anziani del Municipio. In occasione della festa dell’Immacolata per tutta la giornata mercatino natalizio con vendita di dolci. Info: A.p.T. 0461.683110. Tradizione Sagra del Mandorlato Strigno. Vie del centro. Tradizionale sagra con bancarelle di dolci e altri articoli. Info: APT Valsugana, ufficio di Borgo; Tel. 0461.727740; borgovalsugana@visitvalsugana.it. Tradizione Festa della polenta ai Mercatini di Natale di Levico Terme Levico Terme. Ore 15. Degustazioni di polenta. Info: APT Valsugana; Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it.

9 lunedì Danza aladino Riva del Garda. Ore 20.45. Palacongressi Sala Mille. In scena la Compagnia Astra Roma Ballet in Aladino, dove, prendendo spunto dall’omonima favola, proporrà una riflessione sul cammino spirituale che ogni uomo deve affrontare per ritrovare se stesso. Info: Centro Servizi Culturali S. Chiara n. verde 800.013952; www,centrosantachiara.it. 112

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Musica The RTE Vanbrugh Quartet in concerto Trento. Ore 20.45. Sala Filarmonica, via Verdi 30. Gregory Ellise, Keith Pascoe, violini; Simon Aspell, viola; Christopher Marwood, violoncello. ConTempo String Quartet Bogdan Sofei, Ingrid Nicola, violini; Andreea Banciu, viola; Adrian Mantu, violoncello su musiche di Shostakovic, Bruch e Mendelssohn. Info: Società Filarmonica Tel. 0461.985244; info@filarmonica-trento.it; www.filarmonica-trento.it. Teatro SERATA D’ONORE Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale, Via Oss Mazzurana. Omaggio ad Anna Proclemer e Vitaliano Brancati con Antonia Brancati, Giancarlo Zanetti, Andrea Giordana, Simona Celi e Luchino Giordana. L’incasso della serata andrà a sostegno dei Services del Club Inner Wheel Trento Castello. Biglietto d’ingresso € 15,00.

10 martedì Cultura Conferenza Trento. Ore 16.45. Società Dante Alighieri - Via Dordi, 8. “Proposte concrete per l’agricoltura trentina” a cura di Walter Nicoletti. Info: Tel. 0461.239994. Cultura Massimo Libardi POMERIGGI DA ROMANZO Borgo Valsugana. Ore 14.30. Biblioteca comunale. Nietzsche in pantofole. Il piacere di Gabriele D’Annnunzio. Musica CONCERTO NATALIZIO Baselga di Piné. Ore 20.30. Centro Congressi Piné 1000. Tradizionale concerto natalizio dell’orchestra della Scuola Musicale Camillo Moser di Baselga di Piné, accompagnato dai cani del Coro Costalta. Ingresso libero. Info: A.p.T. Tel. 0461.557028.

Tradizione EL PAÉS DEI PRESEPI: PINÉ CON GUSTO Baselga di Piné, Bedollo, Sover. Ore 18.30. Piccola rassegna gastronomica su misura per la famiglia per gustare i piatti della tradizione trentina, pensati dai nostri ristoratori per le famiglie che vogliono provare ricette originali, realizzate con ingredienti semplici e genuini. Nove diversi menù al prezzo promozionale di € 18,00 per gli adulti e di € 12,00 per i bambini fino ai 10 anni di età con bevande incluse (1/2 litro di acqua o litro di vino o 1 bibita media per i grandi; 1/2 litro di acqua o una bibita analcolica per i piccoli). L’occasione ideale per passare una serata al calduccio gustando ricette genuine e originali e concludere la visita ai presepi in maniera gustosa. Info: A.p.T. 0461.557028.

11 mercoledì Musica ENSEMBLE ZANDONAI anniversari celebri e dintorni Trento. Ore 20.45. Chiesa del Seminario Minore. Concerto straordinario di beneficenza in collaborazione con la Caritas di Trento “Le offerte raccolte nella serata saranno devolute al progetto “Ridare speranza” della Caritas diocesana diTrento, finalizzato all’inserimento lavorativo di soggetti colpiti dalla crisi”. Musiche di P. Mascagni: Intermezzo da Cavalleria Rusticana; G. Verdi: Ave Maria per soprano e archi; A. Franchomme: Romance per violoncello e archi; N. Paganini: Fantasia sul Mosè per violoncello e archi; F. Liszt: Am Grabe Wagner’s; G. Mahler: Adagietto dalla V Sinfonia; B. Britten: Simple Symphony. Ingresso libero. Teatro RIBELLIONI POSSIBILI Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale. È la storia di Josè Garcìa, un “signor Rossi” qualsiasi, che un giorno decide di fare causa a una potente compagnia telefonica. Per soli 28 centesimi. Il suo gesto sarà contagioso, in grado di provocare un vero e proprio effetto domino. E così tante altre persone saranno pacificamente e allegramente coinvolte nella decisione di ribellarsi al sistema. Serena Sinigaglia dirige una favola tragicomica molto spagnola che assomiglia a un film di Almodóvar, dove l’impossibile sembra possibile, dove l’assurdo è realtà e gli eroi - tutti un po’ matti - sono teneri e poetici. Un testo allegro e vitale che si diverte a giocare con l’immaginazione e la creatività. Con i’Atir Teatro di Luis Garcìa-Araus e Javier Garcìa Yague. Regia Serena Sinigaglia con Mattia Fabris, Matilde Facheris, Stefano Orlandi, Maria Pilar Peréz Aspa, Chiara Stoppa, Sandra Zoccolan. Info: Centro Servizi Cultura-

li S. Chiara n. verde 800.013952; www.centrosantachiara.it.

12 giovedì Cultura PRESENTAZIONE LIBRO Caldonazzo. Ore 17.30. Biblioteca Comunale. Presentazione del libro: “Un sorriso di neve” di Alessandro Anderle. Cultura conferenza Trento. Ore 17. Associazione Culturale “Antonio Rosmini” - via Dordi, 8. “Donazione, prelievo e trapianto di organi: etica, legislazione, solidarietà. Attualità e prospettive” - Relatore Prof. Lucio Luciani già primario di Urologia dell’ospedale “S. Chiara” di Trento e Consigliere nazionale dell’Associazione Italiana Donatori di Organi - Trento. Info: Tel. 0461.239994; www.associazrosminitrento.it. Musica orchestra haydn Rovereto. Ore 20.45. Sala Filarmonica. Concerto con Hansjörg albrecht, direttore su 0mMusiche di: W. A. Mozart, J. S. Bach. Info: www.filarmonicarovereto.it. Musica orchestra haydn Vezzano. Ore 20.45. Teatro Valle dei Laghi. I fiati solisti dell’Orchestra Haydn saranno ospiti a teatro, per il secondo anno consecutivo, con un concerto ispirato alle atmosfere di un’harmonie di corte: da Le nozze di Figaro, a Petite Symphonie fino ad arrivare allo Schiaccianoci di ajkovskij. Info: www.teatrovalledeilaghi.it; www. fondazioneaida.it. Teatro RIBELLIONI POSSIBILI Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale. È la storia di Josè Garcìa, un “signor Rossi” qualsiasi, che un giorno decide di fare causa a una potente compagnia telefonica. Per soli 28 centesimi. Il suo gesto sarà contagioso, in grado di provocare un vero e proprio effetto domino. E così tante altre persone saranno pacificamente e allegramente coinvolte nella decisione di ribellarsi al sistema. Serena Sinigaglia dirige una favola tragicomica molto spagnola che assomiglia a un film di Almodóvar, dove l’impossibile sembra possibile, dove l’assurdo è realtà e gli eroi - tutti un po’ matti - sono teneri e poetici. Un testo allegro e vitale che si diverte a giocare con l’immaginazione e la creatività. Con i’Atir Teatro di Luis Garcìa-Araus e Javier Garcìa Yague. Regia Serena Sinigaglia con Mattia Fabris, Matilde Facheris, Stefano Orlandi, Maria Pilar Peréz Aspa, Chiara Stoppa, Sandra Zoccolan. Info: Centro Servizi Culturali S. Chiara n. verde 800.013952; www.centrosantachiara.it.


trentinoappuntamenti Tradizione STROZEGA DE SANTA LUZIA Frassilongo e Sant’Orsola. Tradizionale festa. Info: www.valledeimocheni.it.

14 sabato Musica concerto Caldonazzo. Ore 20. Chiesa Parrocchiale. Concerto del Coro Valsella per Remo Braces. A cura del Coro Valsella. Teatro Si PUò Trento. Ore 20.45. Teatro “Cuminetti”. Serata finale e delle premiazioni. Spettacolo fuori concorso. Per la XVII edizione di “Palcoscenico trentino” fase “Il concorso - premio Mario Roat”. Liberamente tratto dal teatro-canzone di Gaber-Luporini T.I.M. - Teatro Instabile Meano. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro LA PALLA AL PIEDE Grumes. Ore 20.30. Teatro. Commedia di Georges Feydeau con la Filodrammatica di Civezzano. Per la XVII rassegna teatrale “Rassegna...tevi al teatro”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro LA CAREGA COL CUSIN Preore. Ore 20.45. Teatro “Casa Mondrone”. Commedia di Silvano Maturi tratta da “Così non vale” con la Compagnia “El Filò dala Val Rendena” di Pinzolo. Per la IX rassegna teatrale “Preore a teatro”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro LE PREOCUPAZION DE DON PARIDE Romallo. Ore 20.45. Teatro Parrocchiale. Commedia di Ernesto Paternoster con il Gruppo Teatrale Rumo. Per la X rassegna teatrale “Franco e Ivana”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www. cofas.it. Teatro VA TUT BEN... BASTA CHE I PAGA! Ziano di Fiemme. Ore 20.30. Teatro. Commedia di Loredana Cont con la Filo “S. Rocco” di Nave S. Rocco. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro NON TUTTI I LADRI VENGONO PER NUOCERE Giustino. Ore 20.30. Teatro Comunale. Commedia di Dario Fò, tradotta in dialetto trentino ed adattata in due atti con la Filo “El Grotel” di Condino. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

Teatro Sal e pever Castelcondino. Ore 20.30. Teatro. Commedia di Alfredo Pitteri con l’Associazione Teatrale “Dolomiti” di S. Lorenzo in Banale. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro QUALCHEDUNI HA FAT I CORNI Mezzolombardo. Ore 20.45. Teatro S. Pietro. Commedia di Loredana Cont con la Filodrammatica “La Grinta” di Arco. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Tradizione Spettacolo pirotecnico ai Mercatini di Natale di Levico Terme Levico Terme. Ore 21.30. Presso il Parco degli Asburgo (Mercatini aperti fino alle 22.00). Info: APT Valsugana; Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Tradizione Nel Borgo con Gusto Borgo Valsugana. Vie del centro. Manifestazione enogastronomica nel centro di Borgo Valsugana. Info: APT Valsugana, ufficio di Borgo; Tel. 0461.727740; borgovalsugana@visitvalsugana.it.

15 domenica Musica EL PAÉS DEI PRESEPI: LIVE MUSCI BEATLES TRIBUTE Baselga di Piné . Ore 16. Miola. All’interno de El Paés dei Presepi concerto con The Repeatles, una tribute band che che segue le tracce dei Beatles. Info: A.p.T. 0461.557028. Musica concerto Caldonazzo. Ore 18. Centro storico. Concerto del coro “La Tor” di Caldonazzo tra le casette del Mercatino. Info, orari e programma su www.nataleacaldonazzo.it e APT Valsugana; Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Per i più piccoli c’era una volta Caldonazzo. Ore 15. Centro storico. Tanti giochi che riportano ad atmosfere lontane. Info, orari e programma su www.nataleacaldonazzo.it e APT Valsugana; Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Teatro I FRATELLI GIANDUIA Calceranica al Lago. Ore 16.30. Teatro “S. Ermete”.Commedia con la Filo “Vi.Va.” di Vigolo Vattaro. Per la XI rassegna provinciale di teatro amatoriale per ragazzi. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it.

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trentinoappuntamenti Tradizione Nel Borgo con Gusto Borgo Valsugana. Vie del centro. Manifestazione enogastronomica nel centro di Borgo Valsugana. Info: APT Valsugana, ufficio di Borgo; Tel. 0461.727740; borgovalsugana@visitvalsugana.it.

17 martedì Cultura Amai la verità che giace in fondo Trento. Ore 16.45. Società Dante Alighieri - Via Dordi, 8. Intervista impossibile alla zia Regina - ricordo di Umberto Saba, poeta triestino. A cura dell’associazione culturale “Amici di parola”. Info: Tel. 0461.239994. Musica MARIO BIONDI IN CONCERTO Trento. Ore 21. Teatro Auditorium. A grande richiesta e sull’onda del successo del tour estivo che si è concluso il 12 settembre e che ha lo ha visto esibirsi nelle location più prestigiose della penisola, sono state aggiunte altre quattro date al tour invernale di Mario Biondi che dal 24 novembre approda nei teatri delle principali città italiane: il 5 dicembre a Parma, il 6 a Udine, il 7 a Padova e il 17 a Trento. Ad accompagnarlo

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sul palco “The Italian Jazz Players”. Info: Centro Servizi Culturali Santa Chiara n. verde 800.013952; www. centrosantachiara.it.

18 mercoledì Danza DANZA DEL VENTRE Zambana vecchia. Ore 20.45. Sede Associazione “Mana”. Per info e/o iscrizioni: mimosa.2009@live.it. Musica Jesús López-Cobos Luká Vondrácek e in concerto Trento. Ore 20.30. Auditorium Santa Chiara, via Santa Croce 67. Jesús López-Cobos, Direttore; Luká Vondrácek, Pianoforte su musiche di Ludwig van Beethoven Egmont: Ouverture in fa minore, op. 84; Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 in do maggiore, op. 15; Antonín Dvo ák: Leggende, op. 59. Info: Centro Servizi Culturali Santa Chiara n. verde 800-013952; www.centrosantachiara.it.

19 giovedì Musica Dianne Reeves in concerto Trento. Ore 21. Teatro Auditorium. Dianne Reeves è oggi tra

le più agguerrite depositarie della grande tradizione vocale afroamericana, ma è anche in grado di tuffarsi nella contemporaneità con vivace versatilità, senso ritmico, irresistibile carica comunicativa. Scoperta appena diciassettenne dal trombettista Clark Terry, è apparsa sulle scene internazionali negli anni Ottanta collaborando, tra l’altro, con Harry Belafonte. Poi il suo percorso si è sviluppato in raffinato equilibrio tra jazz e pop, con una duttilità che è ben lontana da incrinare la sua identità musicale e stilistica. Tornata al jazz, ha guidato formazioni con Phil Woods, James Moody e Toots Thielemans e la sua calda voce di contralto è stata protagonista anche nella big band di Quincy Jones, insieme a Dizzy Gillespie e Jon Hendricks. Info: Centro Servizi Culturali Santa Chiara n. verde 800.013952; www. centrosantachiara.it.

20 venerdì Cultura EL PAÉS DEI PRESEPI: BIMBI CHE LEGGONO IL NATALE Baselga di Piné . Ore 16.30 . Gher in piazza S. Rocco Miola. Letture, racconti e favole di tutto il mondo per tutti i bimbi. Info: A.p.T. 0461.557028.

Musica CONCERTO DI NATALE Baselga di Piné. Ore 16. Villa Alpina a Montagnaga. Tradizionale concerto natalizio Per tutti gli ospiti e i visitatori di Villa Alpina. Ingresso libero. Info: Coro Abete Rosso coroabeterosso@hotmail.it. Musica EL PAÉS DEI PRESEPI: CORO NOVO SPIRITU Baselga di Piné. Ore 16. Piazza San Rocco a Miola. All’interno de El Paés dei Presepi concerto del Coro Novo Spiritu. Info: A.p.T. 0461.557028. Teatro COME UN FIUME Vezzano. Ore 20.45. Teatro Valle dei Laghi. Spettacolo incentrato sulla diaspora trentina di metà Ottocento, invisibile a chi non la conosce e così reale per chi l’ha vissuta. Ai migranti e ai loro discendenti, il cui destino s’identificò presto con quello delle patrie che li avevano accolti, questo lavoro è dedicato. Info: www.teatrovalledeilaghi.it; www.fondazioneaida.it.

21 sabato Danza aladino Vezzano. Ore 20.45. Teatro Valle dei Laghi. In scena la Compagnia


trentinoappuntamenti Astra Roma Ballet in Aladino, dove, prendendo spunto dall’omonima favola, proporrà una riflessione sul cammino spirituale che ogni uomo deve affrontare per ritrovare se stesso. Info: www.teatrovalledeilaghi.it; www.fondazioneaida.it. Musica Mozart & company: curiosità e indiscrezioni sui grandi compositori Trento. Ore 17.30. Sala dalla Filarmonica. Gli insegnanti dei Minipolifonici e altri loro amici vi accompagneranno in questa particolare passeggiata nella storia della musica. Ovviamente tutto ciò sarà realizzato con la vostra partecipazione; durante tutti gli spettacoli, infatti, sarete direttamente coinvolti in divertenti giochi musicali! Un’ottima occasione, quindi, per conoscere meglio tutti gli strumenti: l’oboe, il clarinetto, il pianoforte, il corno, il violino, il flauto, il violoncello e molti altri! Ingresso libero. Info: Società Filarmonica Tel. 0461.985244; www.filarmonicatrento.it; info@filarmonica-trento.it. Musica IL CALEIDOSCOPIO MUSICALE UN BRINDISI DI NATALE CON IL TRIO GUARINO Trento. Ore 20.45. Sala Filarmonica. Programma natalizio...a sorpresa! Con Margherita Guarino voce e violoncello; Giancarlo Guarino voce, violino e pianoforte; Stefano Guarino voce, pianoforte e violoncelloIngresso libero. . Musica NATALE IN ARMONIA Baselga di Piné. Ore 20.30. Antica Pieve. All’interno della 17^ edizione della rassegna Natale in Armonia concerto del Coro La Sorgente e dei Cantori di Seregnano. Ingresso libero. Info: A.p.T. Tel. 0461.557028. Teatro L’ANATRA ALL’ARANCIA Sarche. Ore 20.45. Teatro Parrocchiale. Commedia di W.D. Homes e M.A. Sauvajon con la Compagnia “GAD - Città di Trento”. Per la XXI edizione di “Amici del Teatro”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro NELLO SPAZIO... MA CHE STRAZIO! Nave S. Rocco. Ore 20.45. Teatro. Tratto da “Nello spazio senza dazio” di Marcello Voltolini con la Compagnia “Filogamar” di Cognola. Per la rassegna teatrale organizzata dalla filo S. Rocco di Nave S. Rocco. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro QUASI QUASI PROVO ANCA MI Viarago. Ore 20.45. Teatro Parrocchiale. Commedia di Gloria Gabrielli con la

Filodrammatica “Nino Berti” di Rovereto. Per la rassegna teatrale “Viarago a teatro”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro berta e bice magiche atmosfere Caldonazzo. Ore 15. Centro storico. Tanto divertimento con il Teatro per caso. Info, orari e programma su www.nataleacaldonazzo.it e APT Valsugana; Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Tradizione GRAN BALLO DELLA CITTA’ Trento. Ore 21. Teatro Sociale. Il Gran Ballo della Città è un evento da non perdere per tutti gli appassionati del ballo di ogni genere, perché riprende in chiave moderna la tradizione dei Gran Balli che si tenevano al Teatro Sociale di Trento a fine ‘800, rinnovando la celebrazione culturale e artistica trentina e unendo per una notte, dalle 9 della sera alle 5 del mattino, le generazioni, giovani e meno giovani, sotto il comune denominatore della musica e del ballo, da Strauss fino ai giorni nostri. È gradita la partecipazione in abito elegante o costume d’epoca. Info: www.granballodellacitta.com.

22 domenica Musica CONCERTO DI NATALE Civezzano. Ore 20. Chiesa di S. Maria Assunta. Concerto di Natale eseguito dalla Musikkapelle Kalisberg composta da ottoni e percussioni, che accompagnano lo storico organo G. Bonatti del 1708. Al termine del concerto la Schützen Kompanie offrirà un brindisi a tutti i partecipanti. Ore: 20.00. Ingresso libero. Info: Schützen Kompanie Kalisberg 320 6477912, skkalisberg@gmail.com.

24 martedì Musica CONCERTO DI NATALE Baselga di Piné . Ore 22.50. Chiesa di Santa Maria Assunta. Per trascorrere insieme la notte di Natale tradizionale concerto del Gruppo Bandistico Folk Pinetano prima della Santa Messa di mezzanotte nella chiesa parrocchiale di Baselga di Piné. Ingresso libero. Info: A.p.T. 0461.557028. Musica Concerto Caldonazzo. Ore 24. Piazza della Chiesa. Concertino Natalizio con il Gruppo Ottoni del Corpo Bandistico di Caldonazzo e distribuzione pandoro e bevande calde con l’Associazione Donne Rurali. Info, orari e programma su www. nataleacaldonazzo.it e APT Valsugana; Tel. 0461.727700; info@ visitvalsugana.it.

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trentinoappuntamenti Teatro SLAVA’S SNOWSHOW Trento. Ore 16. Teatro Sociale. Creatore e principale protagonista dello spettacolo è Slava Polunin, il grande mimo russo che, grazie al suo innato talento e all’influenza di grandi artisti come Charlie Chaplin, Leonid Engibarov e Marcel Marceau, ha dato una nuova valenza al ruolo del clown, estrapolandolo dal mondo circense e portandolo nelle strade prima e nei più grandi teatri poi. Slava’s Snowshow, che raccoglie le gag e gli sketch più famosi del suo repertorio, può essere definito un work in progress in continua evoluzione di idee, innovazioni e invenzioni. Quello di Slava è, infatti, un teatro in perenne mutamento che si nutre dell’improvvisazione spontanea, pur nel rispetto scrupoloso della tradizione. Una cascata di spontanea energia che fa volare il pubblico, anche coinvolgendolo direttamente nell’azione scenica, in una bolla di puro divertimento. Uno spettacolo che affascina e meraviglia i più piccoli e riesce a evocare negli adulti sogni infantili. Info: Centro Servizi Culturali S. Chiara n. verde 800.013952; www. centrosantachiara.it.

25 mercoledì Teatro NIENTE DA DICHIARARE? Romeno. Ore 21. Teatro Parrocchiale. Commedia con la Filodrammatica “Amicizia” di Romeno. Per la rassegna teatrale 2013 “A teatro in amicizia”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro SLAVA’S SNOWSHOW Trento. Ore 16 e 20.30. Teatro Sociale. Info: Centro Servizi Cultura-

li S. Chiara n. verde 800.013952; www.centrosantachiara.it.

26 giovedì Enogastronomia EL PAÉS DEI PRESEPI: FESTA DEL TORTEL Baselga di Piné. Ore 10-18. Piazza San Rocco a Miola. All’interno de El Paés dei Presepi potrete gustare il tradizionale tortel de patate realizzato da La Grénz de Miola. Info: A.p.T. 0461.557028. Musica EL PAÉS DEI PRESEPI: CORO SAN BIAGIO Baselga di Piné. Ore 16. Piazza San Rocco a Miola. All’interno de El Paés dei Presepi concerto del Coro San Biagio. Info: A.p.T. 0461.557028. Teatro LA LUCE AZZURRA DELLA FELICITÀ ischia di Pergine. Ore 20. Teatro Comunale. Commedia di e con “I giovani attori” del Circolo Culturale Filodrammatico di Ischia. Per la XI rassegna provinciale di teatro amatoriale per ragazzi. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

Tradizione Palio di San Giovanni Telve di Sopra. Vie del centro. Stand gastronomici, gara degli slittoni, musica e divertimento. Info: APT Valsugana, ufficio di Borgo; Tel. 0461.727740; borgovalsugana@visitvalsugana.it.

28 sabato

27 venerdì Cultura EL PAÉS DEI PRESEPI: BIMBI CHE LEGGONO IL NATALE Baselga di Piné . Ore 16.30 . Gher in piazza S. Rocco Miola. Letture, racconti e favole di tutto il mondo per tutti i bimbi. Info: A.p.T. 0461.557028. Musica CONCERTO IN SERRA Baselga di Piné. Ore 17. Serra Ioriatti a Sternigo al Lago. Tradizionale concerto natalizio presso la Serra Ioriatti di Sternigo al Lago in compagnia del Coro Abete Rosso che eseguirà canti natalizi e profani. Ingresso libero. Info: Coro Abete Rosso coroabeterosso@hotmail.it.

Teatro NIENTE DA DICHIARARE? Romeno. Ore 21. Teatro Parrocchiale. Commedia con la Filodrammatica “Amicizia” di Romeno. Per la rassegna teatrale 2013 “A teatro in amicizia”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

Musica EL PAÉS DEI PRESEPI: CORALE POLIFONICA DI FORNACE Baselga di Piné. Ore 16. Piazza San Rocco a Miola. All’interno de El Paés dei Presepi concerto della Corale Polifonica di Fornace. Info: A.p.T. 0461.557028.

Teatro SLAVA’S SNOWSHOW Trento. 20.30. Teatro Sociale. Info: Centro Servizi Culturali S. Chiara n. verde 800.013952; www.centrosantachiara.it.

Teatro SLAVA’S SNOWSHOW Trento. 20.30. Teatro Sociale. Info: Centro Servizi Culturali S. Chiara n. verde 800.013952; www.centrosantachiara.it.

GUIDA STORICO ARTISTICA

Tradizione Palio di San Giovanni Telve di Sopra. Vie del centro. Stand gastronomici, gara degli slittoni, musica e divertimento. Info: APT Valsugana, ufficio di Borgo; Tel. 0461.727740; borgovalsugana@visitvalsugana.it.

Musica NATALE IN ARMONIA Bedollo. Ore 20.30. Chiesa di Brusago. All’interno della 17^ edizione della rassegna Natale in Armonia concerto del Coro Abete Rosso, del Coro Vox Cordis di Fornace e del Coro Rio Bianco. Ingresso libero. Info: A.p.T. 0461.557028. Musica NATALE IN MUSICA Sover. Ore 20.30. Chiesa di San Lorenzo. Rassegna natalizia di canti popolari in compagnia del Coro La Valle in costume cembrano del Minicoro La Valle in costume Avisiano e del Coro La Valle di Padova. Info: Ottavio Bazzanella 333 9856590, www.corolavalle.com. Musica EL PAÉS DEI PRESEPI: CORO LA VALLE Baselga di Piné. Ore 16. Piazza San Rocco a Miola. All’interno de El Paés dei Presepi concerto del Coro La Valle di Padova. Info: A.p.T. 0461.557028. Teatro SLAVA’S SNOWSHOW Trento. 20.30. Teatro Sociale. Info: Centro Servizi Culturali S. Chiara n. verde 800.013952; www.centrosantachiara.it.

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trentinoappuntamenti

Folklore CANTA DELLA STELLA Bedollo. Ore 17. Centro storico. Il Coro La Valle, con i suggestivi costumi natalizi, esegue antiche laude risalenti al XVII secolo e recita il racconto della Natività. Le offerte raccolte durante la serata saranno destinate in beneficienza. Info: Ottavio Bazzanella 333.9856590, www.corolavalle.com. Teatro SLAVA’S SNOWSHOW Trento. Ore 16 e 20.30. Teatro Sociale. Info: Centro Servizi Culturali S. Chiara n. verde 800.013952; www.centrosantachiara.it.

31 martedì Musica Valzer e Polke per il Concerto di Fine Anno con l’Orchestra Haydn Trento. Ore 18.30. Auditorium. Tradizionale appuntamento di Fine Anno con l’Orchestra Haydn diretta da Philipp von Steinaecker Tenore Andrew Staples In programma musiche di W. A. Mozart, G. Rossini, G. Donizetti, J. Strauss I, O. Nicolai, F. von Flotow, J. Strauss II, G. Bizet, F. Lehár. Info: Centro Servizi Culturali S. Chiara, Tel. 0461.213834; www. centrosantachiara.it. Tradizione Festa di Capodanno all’aperto Castello Tesino. Capodanno per i più piccoli nel centro del paese ed a seguire musica con dj. Info: APT Valsugana, Ufficio di Castello Tesino; Tel. 0461.727730; castellotesino@visitvalsugana.it . Tradizione Capodanno a Levico Terme Levico Terme. Fiaccolata dei Quartieri, tradizionale processo teatrale di Fine Anno, rito del Brusar la Vecia e spettacolo pirotecnico alle 00,30. Info: APT Valsugana; Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Tradizione RITO DELLA STELLA Palù del Fersina,Val dei Mocheni. Tradizionale festa. Info: www. valledeimocheni.it.

GENNAIO 2014 1 mercoledì Musica Orchestra giovanile di Domodossola in concerto Trento. Ore 20.30. Sala Filarmonica, via Verdi 30. Concerto su musiche di W.A. Mozart, L.Janacek e B. Bartòk.

3 venerdì Folklore CANTA DELLA STELLA Grumes. Ore 20. Centro storico. Il Coro La Valle, con i suggestivi costumi natalizi, esegue antiche laude risalenti al XVII secolo e recita il racconto della Natività. Le offerte raccolte durante la serata saranno destinate in beneficienza. Info: Ottavio Bazzanella 333.9856590, www.corolavalle.com.

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4 sabato Folklore CANTA DELLA STELLA Segonzano. Ore 17.30. Chiesa di Valcava. Il Minicoro La Valle, con i suggestivi costumi natalizi, esegue antiche laude risalenti al XVII secolo e recita il racconto della Natività. Le offerte raccolte durante la serata saranno destinate in beneficienza. Info: Ottavio Bazzanella 333.9856590, www.corolavalle.com .

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5 domenica Folklore CANTO DELLA STELLA Cembra. Ore 19. Vie del centro. Tradizionale Canto della Stella per le vie del centro storico di Cembra con partenza dalla chiesa parrocchiale Santa Maria Maggiore. Info: A.p.T. 0461.683110. Folklore CANTA DELLA STELLA Sover. Vie, portici e case di Piscine. Ore 15-21. Il Minicoro La Valle, con i suggestivi costumi dei Re Magi e la stella rotante, fa rivivere l’antica tradizione della “stella” con l’esecuzione di antichi canti del XVII, lungo le vie del paese, visitando le sue case, i portici e gli avvolti. Le offerte raccolte durante la serata saranno destinate in beneficienza. Info: Ottavio Bazzanella 333.9856590, www. corolavalle.com. Musica EL PAÉS DEI PRESEPI: GRUPPO VOCALE VOCI NEL VENTO Baselga di Piné . Ore 16. Piazza San Rocco a Miola. All’interno de El Paés dei Presepi concerto con il Gruppo Vocale Voci nel Vento. Info: A.p.T. 0461.557028.

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6 lunedì Tradizione RITO DELLA STELLA Fierozzo (Val dei Mocheni). Tradizionale festa. Info: www.valledeimocheni.it. Tradizione PRESEPE VIVENTE Montevaccino. Ore 17. Entorno al paes. Il tradizionale Presepe vivente si snoderà per le vie del Paese chiudendo le festività natalizie. Info: Raffaele Guzzon 335.1544410.

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trentinomatrimoni per i nostri lettori la nostra rubrica dedicata ai fiori d’arancio

i matrimoni del mese il matrimonio di ILARIA e GIACOMO

Lei Nome: Ilaria Anni: 27 Nata a: Cles Residente a: Rumo Occupazione: Infermiera Vestito: Atelier Marianna- Verla di Giovo Scarpe: Pedrotti - Trento Parrucchiere: L’amica Tania Estetista: Lunacrescente - Cles

Lui Nome: Giacomo Anni: 30 Nato a: Trento Residente a: Madrano Occupazione: Infermiere Vestito: Calvin Klein Coll. - Mattarello Scarpe: Supermarket della Calzatura - Dro Barbiere: Salone Lory e Gino - Mattarello 118

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trentinomatrimoni Matrimonio: Religioso Data: 15 settembre 2013 Luogo: Mione di Rumo Fiori e bouquet: FS Lab - Trento Anelli: Oro Design - Trento Lista di nozze: Bluvacanze - Pergine Invitati: 110 Ricevimento: Cantine Endrizzi - S. Michele all’Adige Catering: De Eccher - Cles Torta: Pasticceria Bronzetti - Lavis Bomboniere: Az. Agr. “Dalla Natura la salute” - Giustino Viaggio: Ovest degli Stati Uniti Durata: Due settimane Vivranno a: Madrano di Pergine

Servizio fotografico a cura di Roberta Pisoni www.robertapisoni.it 119

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trentinomatrimoni

il matrimonio di Annalisa e francesco

Servizio fotografico a cura di: Lucio Tonina www.fototonina.com 120

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Matrimonio: Religioso Data: 22 settembre 2013 Luogo: S. Martino degli Ulivi - Arco di Trento Fiori e bouquet: Frizzi - loc. Pasina Anelli: Iori - pergine Valsugana Lista di nozze: Agenzia Viaggi “Bolgia� - Trento Invitati: 220 Ricevimento: Astoria Park Hotel - Riva del Garda Bomboniere: Fai da te Torta: Pasticceria Panificio Grisenti Intrattenimenti per gli invitati: Gianluca Greco cabaret Viaggio: U.S.A. California, Washington, New York Vivranno a: Pergine Valsugana


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Lei Nome: Annalisa Anni: 29 Nata a: Trento Residente a: Pergine Valsugana Scarpe: Pedrotti - Trento Parrucchiere: Lorenza Grisenti Group Truccatore: Harmony space estetica

Lui Nome: Francesco Anni: 33 Nato a: Trento Residente a: Pergine Valusgana Vestito: Giorgio Armani Scarpe: Dolce & Gabbana Barbiere: Lorenza Grisenti Group

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trentinoscoop&news

obrelli “regala” un negozio a trento CONFSERVIZI: MAURO PAISSAN PRESIDENTE “Così daremo voce alle aziende del settore terziario. Un comparto da 7mila operatori che dà lavoro a oltre 40mila persone”

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auro Paissan, titolare della Paissan&Partners di Trento – agenzia di comunicazione, è il nuovo presidente di Conf.ServiziConfesercenti. È stato eletto all’unanimità il mese scorso nella sede di Confesercenti. Oltre alla nomina di Paissan è avvenuto anche il rinnovo delle cariche sociali. La serata è stata occasione anche per definire gli obiettivi dell’associazione nel corso del dibattito “Il futuro delle società di servizio, sinonimo e garanzia di professionalità e competenza”. In particolare l’associazione punta a una maggiore valorizzazione dell’apporto del comparto dei Servizi nella definizione e realizzazione delle politiche di sviluppo del territorio. “Confservizi – ha detto il neoeletto presidente Paissan – ha tutte le capacità e le carte in regola per concorrere con competenza e professionalità alla creazione e alla qualificazione dei sistemi economici/sociali territoriali”. Quindi, tra i prossimi step ci sarà l’implemento della rappresentanza e tutela degli interessi del comparto e dei soggetti associati, attraverso processi di relazione politico/istituzionale, legislativo-normativo, tecnico-operativi con le istituzioni, gli enti e le associazioni aventi sfera d’azione sul territorio regionale. “L’associazione – ha aggiunto Paissan – sarà a supporto nella formazione, trasformazione e sviluppo qualificato del comparto. Il nostro mondo ha al suo interno diverse attività, alcune sono disciplinate e regolamentate, altre non hanno obblighi di legge imposti. Per questo condivido la posizione della presidenza di Confesercenti quando ritiene la necessità di prevedere di codici etici e di autoregolamentazione, necessari soprattutto ad intercettare potenziali clienti, anche sul mercato estero”.

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aperto in via mazzini un nuovo punto vendita della storica famiglia di gioielleri lavisani

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l loro nome è oramai un vero e proprio sinonimo di gioiello, diamante, anello e tutto quanto può valorizzare e accrescere la bellezza di una persona, o rafforzare e prolungare nel tempo la gioia di un ricordo. È dal 1929 che la famiglia Obrelli tramanda di generazione in generazione l’amore per i preziosi; una tradizione familiare antica e ben consolidata che oggi porta ad un importante novità. Accanto alla sede storica di Lavis, locata in un palazzo del 1575, gli Obrelli hanno deciso di regalare

alla città di Trento un loro negozio. Si tratta di un locale molto luminoso, situato in via Mazzini 6, che con lucidi mobili di ciliegio laccato bianco, oltre ad avvolgere in cliente in un’atmosfera piacevole, vuole sfatare il luogo comune che vuole la gioielleria come posto un po’ oscuro, angosciante, pieno di antifurti e di pesanti drappi di velluto scuro. Il negozio Obrelli di via Mazzini, infatti, compatibilmente con la temperatura esterna, ha le “porte aperte”, nel senso che lascia il cliente libero di entrare e di osservare, di domandare, senza per questo farlo sentire “obbligato” all’acquisto. Si tratta di una filosofia già adottata a Lavis e che nel tempo si è dimostrata vincente. Inoltre, pur trattandosi di preziosi, Obrelli ha ampliato la propria gamma di offerta al punto da permettere a chiunque di fare l’acquisto più adeguato alle proprie possibilità economiche. In Via Mazzini, quindi, potrà entrarci l’imprenditore, così come il giovane fidanzato in cerca di un anello per la propria “morosa”, la nonna che vuole premiare la laurea del nipote così come l’operaio o l’impiegato che, per una volta, vogliono sorprendere e fare felice la propria signora. E per verificare la veridicità di queste affermazioni, quale momento è meglio del periodo delle festività Natalizie? Ci si può recare da Obrelli senza paura di trovarli sprovvisti di qualche marca. Tutte le migliori firme – dai diamanti alle perle, dai cronografi ai gioielli di design – sono presenti nel paniere dell’offerta di Obrelli. Allora, che dite, vi è venuta voglia di farci un salto? Info: tel. 0461.246577 info@obrelli.it


trentinoscoop&news

maratona bocciofila che fa bene al cuore campanili e chiese di quattordici paesi della Valle di Non

Cinquemila euro la cifra andata in beneficenza, a beneficio dei bambini del mondo

attività “vivace” quella registrata dai Musei di Ronzone

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stata un’estate “vivace” quella registrata dai Musei di Ronzone nei reparti espositivi che hanno ospitato alcune mostre in grado di suscitare le attenzioni e gli interessi dei visitatori. Quasi duemila (1980) per la precisione, le persone entrate ad ammirare la personale dell’artista bergamasca Ada Garrone che ha ingentilito la sala esposizioni con una rassegna piacevole e variopinta di rose per un doveroso omaggio al “giardino della rosa” che Ronzone può vantare come attrattiva unica nel suo genere. “Carissimo Pinocchio, che bello! Grazie Ronzone” o “I nostri bambini sono stati contentissimi della storia di Pinocchio, meravigliosa”. Tanti commenti positivi su questa mostra inedita che i Musei con la collaborazione di Adriano Condini hanno voluto allestire per ricordare i 130 anni dalla nascita del simpatico burattino che ha incantato lettori di tutto il mondo. E poi ancora il concorso per alunni delle scuole elementari che hanno partecipato in “massa” riempiendo un’intera sala con ben 250 disegni di campanili e chiese di 14 paesi della Valle di Non. Un successo non certo previsto dagli organizzatori. Interesse e curiosità poi per la mostra “Quest’anno avvenne ...” realizzata con notevole impegno da Luciana Recla che minuziosamente è riuscita a proporre avvenimenti di ogni tipo (storia, arte, religione, sport, attualità, cinema ecc.) avvenuti negli anni che, come quello in atto, terminano con il numero 3. Insomma un anno positivo per i Musei che hanno presentato la ricostruzione di un’aula scolastica di tempi ormai agli archivi. “Complimenti, mai avrei pensato di vedere queste meraviglie: bei ricordi, grazie”, è uno dei tanti pensieri lasciati dai visitatori.

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na maratona lunga sei mesi e caratterizzata da ben venti tornei ha registrato quest’anno la cifra record di presenze. 916 sono state complessivamente a conferma della popolarità di questa originale e unica manifestazione che raggiunge l’edizione numero 33 tra gli appassionati di bocce. Campioni e amatori, turisti e valligiani sono stati i protagonisti assoluti di una iniziativa che l’U.S. Ronzone Sportinsieme mette in cantiere ormai da oltre trent’anni per parlare di solidarietà, per “adottare” quei progetti UNICEF a beneficio dei bambini del mondo. Quest’anno è stato scelto il Progetto “Vogliamo zero”, che ha l’obiettivo di debellare i mali che aggrediscono l’infanzia e la convinzione che ciò sia non solo possibile ma anche moralmente doveroso. Cinquemila euro la cifra consegnata nella cerimonia conclusiva all’Hotel Bel Soggiorno di Malosco alla presidente dell’UNICEF Alto Adige Monica Franch, alla presenza dell’Assessore Provinciale Roberto Bizzo, vicino all’iniziativa da tempo, che ha apprezzato ed esaltato i valori dei protagonisti della maratona. Dopo i vari discorsi di Bizzo, della Springhetti del comitato Bocce Provinciale, di Rindone presidente dell’associazione Terza età è seguita la consegna dei premi della speciale classifica a punti al termine delle venti prove. Targa Federbocce con medaglie d’oro a Elsa Toscana, Bruno Zanolini e Nerino Cont. Premiati con targa Sportinsieme dell’U.S. Ronzone Bruna Zatta, Renza Cacco, Fernanda Liotto, Bruno Muzzatti, Karl Rottensteiner, Romano Brusco e Noris Cremonese. Un particolare ringraziamento poi è stato espresso all’Amministrazione Comunale di Amblar per la disponibilità del bocciodromo ed agli Amici che con i loro interventi hanno reso possibile il cospicuo monte premi per l’intera maratona.

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trentinoscoop&news

Italian Tour by Porsche A palazzo reale con i cappelli di giuseppina

è stata anche una gara di solidarietà

Circondata dall’amicizia e della gioia di stare assieme

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urante l’ultima festa è stato bello ricordare il ritrovo, molto interessante, tenutosi a Palazzo Reale di Milano, per vedere la cronaca della moda inerente le opere di Giuseppe Verdi diffuse in tutto il mondo, tuttora in corso. Giuseppina, come sempre, ha saputo mettere buonumore in ogni momento, illuminando gli astanti con una sorta di raggio di sole. Tra le frasi più belle che ha detto in quest’occasione “si vive l’uno per l’altro e non solo per sè, in cambio si ricevono gioia e serenità (lo dice anche il Vangelo e... intanto si aspetta il Natale)”.

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4 1. Giuseppina e Silvia. 2. Giuseppina, Natalie e Magda. 3. Maria, Giuseppina, Elena, Gioia e Selene 4. Giorgio, Fiametta, Giusy, Lucia, Giorgio e Graziella. 124

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orsche Italia in occasione dell’Italian Tour che ha celebrato i 50 anni della nascita del modello 911 della Porsche, ha garantito i fondi per l’attività di un intero anno alla Fondazione Theodora Onlus, ideata dal dottor Sogni, che offre agli ospedali e ai reparti pediatrici sorrisi, magia, allegria e ascolto ai bambini ricoverati tramite clown/artisti professionisti che ogni settimana li visitano gratuitamente, dando loro e alle loro famiglie un prezioso aiuto nell’affrontare la difficile prova del ricovero. In quest’ottica l’Italian Tour ha ottenuto un ottimo successo. Hanno partecipato infatti – in occasione degli eventi organizzati da nord a sud del nostro Paese dai Centri Porsche e dai Porsche Club – moltissime 911, che hanno sfilato su strada o in pista. La risposta, quindi, degli appassionati possessori della 911 – che è arrivata a sette generazioni – è stata generosa ed entusiastica. Il Gran Finale dell’Italian Tour ha riunito a Padova a fine ottobre, in occasione del Salone delle auto d’Epoca, ben 400 Porsche 911 nella grande piazza di Prato della Valle proprio davanti alla Basilica del Santo. Le tappe del Tour sono state 30, da aprile al 9 novembre (9/11) ed ha coinvolto complessivamente oltre 3000 Porsche 911 che hanno simpaticamente invaso città, piazze per comunicare la grande passione per il Marchio sportivo della Casa di Stoccarda.
L’Italian Tour è stato seguito anche sui social media: sono 330mila gli italiani iscritti alla Facebook Page ufficiale di Porsche AG e sono stati 65.000 i mi piace degli appassionati in relazione agli eventi proposti dalla rete Porsche e dai sodalizi di Marca presenti in Italia.

 Sergio Costa


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PRESENTATO SOLITUDO di ANNAMARIA CIELO Carlo Fierens vince il Premio delle Arti 2013

al Centro “Rosmini” di trento, dalla storica “Pro Cultura”

Nuovo importante riconoscimento per un allievo del Conservatorio “Bonporti” di Trento

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ontinuano i successi del giovane chitarrista Carlo Fierens, allievo del Conservatorio “Bonporti” di Trento nella classe della Prof.ssa Norma Lutzemberger. Già segnalato in primavera assieme ad altri studenti per la vittoria ad un concorso nazionale, Fierens si è classificato primo al Premio Nazionale delle Arti, prestigiosa competizione italiana promossa dal Ministero dell’Università e della Ricerca. Figlio d’arte – il padre Guillermo, di origini argentine, è considerato uno dei principali chitarristi al mondo e definito dal Corriere della sera l’erede del grande Segovia – Carlo Fierens a soli 27 anni vanta un curriculum di rilievo con una decina di vittorie in Concorsi nazionali ed internnazionali. È stato finalista all’International Music Prizes Competition (USA) e gli è stato concesso il titolo di “membro onorario della National Academy of Music” per l’alto valore artistico della performance musicale. Dopo il diploma di chitarra e la laurea in musicologia presso l’Università di Pavia, si è perfezionato con Ricardo Iznaola e Jonathan Leathwood presso la Denver University, ottenendo l’Artist Diploma della Lamont School of Music. Attualmente è iscritto al Biennio accademico presso il Conservatorio di Trento e studia con Norma Lutzemberger. Il Premio nazionale delle Arti è un concorso molto importante per i conservatori italiani in quando premia i migliori talenti del nostro sistema d’istruzione dell’alta formazione artistica. La sezione d’interpretazione musicale dedicata alla chitarra si è da poco svolta presso il Conservatorio di Brescia, dal 14 al 16 novembre. Alla competizione, resa complessa da una doppia prova e dalla quantità del repertorio richiesto, si sono presentati una trentina di candidati provenienti da vari conservatori italiani. I brani eseguiti da Carlo Fierens e

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resso il Centro “Rosmini” la storica “Pro Cultura” di Trento ha presentato l’ultima pubblicazione di Annamaria Cielo, il libro di versi Solitudo. È questa l’ottava raccolta di poesie di questa autrice roveretana, autrice anche di due romanzi, il secondo dei quali, Bruna (ispirato alla storia della sua famiglia e dello scomparso pastificio Cielo), presentato dalla “Pro Cultura” un paio di anni fa, all’indomani della sua pubblicazione. Dopo l’introduzione del poeta e critico Renzo Francescotti, presidente della “Pro Cultura”, ha parlato di questo libro di poesia Mario Cossali. Il critico roveretano, autore dell’introduzione, ha focalizzato i versi della Cielo come un ricerca che avviene attraverso una selezione freudiana dei ricordi, tra i quali spiccano quello del padre. Si tratta anche di uno svuotamento di sé, di un’opera di duplice pulizia, mentale e linguistica. Un linguaggio che se non rompe col passato, con quello delle raccolte precedenti, tuttavia sui fa musicalmente più rotto, più asciutto, più allusivo, più maturo. Tracce e ricordi, svuotamento e disvelamento, parole e silenzio sono i segnali del percorso poetico di questa autrice. L’intervento di Cossali è stato ritmato dalle letture di Chiara Turrini, del Gruppo “Neruda”, che ha letto alcuni dei brevi testi lirici della Cielo con la sua collaudata professionalità. che hanno convinto la giuria sono stati Invocation e Danza di J. Rodrigo, Introduzione e Capriccio di G. Regondi, una Fuga di Bach, uno studio di Villa Lobos, I suoni della foresta di Barrios e la Sonata di Ginastera. Carlo Fierens conquista un’altra vittoria sulla strada della sua carriera artistica, regalando al Conservatorio “Bonporti” di Trento un prestigioso riconoscimento. Come premiato si esibirà a Roma in una serata di gala organizzata dal Ministero nonché nella stagione concertistica organizzata nel 2014 dal conservatorio bresciano. Tra l’altro riceverà un congruo numero di partiture per chitarra offerte dalla casa editrice Sinfonica. 125

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Valentina Miorandi va a fitzlab under 36: Due top in architettura in Trentino Alto Adige Lo studio raro di Trento e lo studio noa* di Bolzano tra i selezionati al NIB TOP 10 UNDER 36, premio nazionale per giovani Architetti, Paesaggisti e Designer

“È

preciso compito dello Stato riequilibrare il mercato attraverso l’esercizio di una missione regolatrice che consenta ad ogni generazione di apportare la propria visione al dibattito architettonico contemporaneo”. Jean-Louis Cohen - Introduzione ai Nuovi Album dei giovani Architetti e Paesaggisti francesi. Dal 2009 il portale interattivo NewItalianBlood.com promuove un Premio di Architettura e Paesaggio con lo scopo di far conoscere e mettere in rete l’eccellenza dei progettisti italiani under 36. Il Premio NIB, patrocinato da quest’anno dall’InArch, dall’Inu e dalla Triennale di Milano, si ispira al lungimirante programma statale francese “Nouveax Albums des jeunes Architectes et Paysagistes” organizzato dal Ministero della Cultura e della Comunicazione transalpina che individua e promuove i talenti nazionali favorendo la loro integrazione nel mercato del lavoro. In assenza di un auspicabile programma nazionale di promozione e sostegno ai nostri talenti, il Premio NIB costituisce un riconoscimento annuale e una preziosa occasione di visibilità, incontro e confronto per i giovani Architetti, Paesaggisti e dal 2013 Designer. È una selezione dei più promettenti 10 progettisti o studi (con almeno un partner italiano) under 36, operanti in Italia o all’estero, ambasciatori di qualità sui quali uno Stato attento dovrebbe investire per portare la cultura e soprattutto le aziende italiane ad affermarsi, in patria come all’estero. Lo studio raro, con sede a Trento, fondato nel 2004 da Roberta Di Filippo e Roberto Salvischiani, si occupa di architettura e comunicazione visiva, conseguendo premi e riconoscimenti in entrambi i campi. Il concorso di architettura rappresenta per lo studio raro un veicolo 126

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Con l’opera “TURNING TABLES”

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o scorso ottobre Fitzcarraldo e Unmanagement hanno lanciato un bando tra i giovani artisti per selezionare un’opera da esporre a FITZLAB. La vincitrice del bando è Valentina Miorandi con l’opera Turning Tables. La giuria composta da Ugo Bacchella (presidente di Fitzcarraldo), Andrea Bartoli (socio fondatore di Fitzcarraldo e direttore di Farm Cultural Park), Matteo Zauli (socio fondatore ed ex allievo di Fitzcarraldo, direttore del Museo Carlo Zauli, Catterina Seia, esperta di progetti di apprendimento legati alla creatività e dalla giovane curatrice Stefania Crobe, hanno ritrovato in quest’opera la capacità di ispirare rinnovamento e spirito di collaborazione tra i frequentatori di FITZLAB: operatori culturali, allievi in management culturale, rappresentanti di pubbliche amministrazioni attive sul fronte culturale. TURNING TABLES è un work in progress che nasce da un’esperienza collettiva, da un percorso che Valentina Miorandi ha intrapreso con altri artisti trentini e finalizzato a ridisegnare il progetto culturale della Galleria Civica di Trento, allargando progressivamente la riflessione alla collettività e alle istanze del contemporaneo. L’opera TURNING TABLES sarà esposta a FITZLAB e presentata mercoledì 6 novembre 2013 alle ore 18 in occasione di AB Aurora in Barriera Art & Architecture Tour, l’iniziativa di scoperta del contemporaneo a Torino nord, di cui FITZLAB e Fitzcarraldo sono tra i protagonisti e organizzatori. ideale per lo sviluppo di nuove soluzioni architettoniche e la ricerca di nuove tecnologie, materiali, forme. Nel 2011 si è aggiudicato il primo premio al concorso per Piazza D. Chiesa a Rovereto ed nel 2012 ha vinto il concorso per la riqualificazione di Malga Fosse nel Comune di Siror su 180 progetti partecipanti. www.raro.tv Mentre noa* a Bolzano è uno studio di architettura e design fondato da Lukas Rungger e Stefan Rier. Coinvolge creativi nei diversi gradi della progettazione, con conseguenti collaborazioni con artisti e designer di fama internazionale. Il gruppo di lavoro si forma e si modifica a seconda delle necessità dei progetti al fine di usufruire in maniera dinamica di risorse specializzate nei diversi campi. Ogni progetto è visto come un processo di apprendimento, in cui un’analisi approfondita del “lost and found” diventa essenziale per la qualità del progetto, con uno sguardo alla cultura tradizionale ma guardando avanti allo stile di vita contemporaneo. www.n-o-a.it


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Un Concorso in rosa

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PASSEGGIAndo CON ROLLY Ancora un ricordo dell’indimenticabile rolly marchi, questa volta scritto dall’amica Angela Maria Marchetti

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asseggiamo a braccetto verso Piazza Fiera. Lui indossa l’immancabile cappello alla cow-­boy, io ho una rosa rossa in mano. I passi sono sincronizzati in un’andatura soavemente rilassata nell’abbraccio di un tramonto di maggio. La familiarità della città di Trento porta Rolly a perdersi nelle vie della sua vita. “Vedi là? Abitava una ragazzina polacca che io guardavo quando andavo al liceo Prati. E nella casa a fianco abitava la figlia del notaio Conci… sono stato io a presentarla a colui che è diventato il suo amante e per cui è stata condannata dalla Trento bigotta!” Ci sediamo su di una panchina. Rolly gode di questo momento di sospensione beandosi di una città ritrovata, seppure diversa da quella dei suoi anni di giovane studente birbante. È un momento di magia. Mi rendo conto che sto assistendo al rewind della sua vita. Sto silenziosa e osservo il suo viso attempato e rovinato dalle azioni umane. Percepisco la tenerezza del ricordo del passato e il disagio nel pensare al futuro. Per un po’ lo lascio navigare tra le onde dei ricordi, poi il mio cuore si scuote per empatia e la mia mente cerca di captare le sue emozioni: nessuna angoscia ma una pacata emozione di essere arrivato molto vicino alla morte. Per un attimo immagino me stessa a pochi giorni dai 90 anni, d’istinto rifiuto questo pensiero, poi osservo Rolly, capto la sua energica pace e mi auguro di poter raggiungere il suo stato di grazia umana. Sono orgogliosa di condividere con lui questo momento d’intimità, il suo pensiero della morte ancora da vivo e da persona mai stanca di vivere. Sono commossa perché mi permette di essere legati nel silenzio della vita. Avrei voluto godere della sua saggezza umana prima, molto prima. Vorrei poter rendere la mia vita degna di essere vissuta così come lui è riuscito a onorare la sua. Beh, magari senza troppe storie amorose. Dal silenzio dei ricordi il suo pensiero prende voce: “L’unico amore della mia vita è stata mia madre”. Sospende la frase tornando al silenzio. “Come definiresti la tua vita?” chiedo. Dopo un sospiro nemmeno troppo lungo la risposta è decisa: “fortunata”.

noto che in Italia si scrive molto ed è altrettanto noto che a scrivere sono soprattutto le donne, forse perché a loro è stata a lungo negata la possibilità di studiare, di approfondire, di pubblicare, o forse perché la sensibilità femminile spinge le donne a raccontare e raccontarsi, a scavare nelle propria vita, a rievocare storie e tradizioni, o forse ancora perché è considerato compito delle donne il raccontare ai figli, ai nipoti, agli scolari... Una interessante occasione viene proposta proprio alle donne, a tutte le donne , anche straniere, che conoscono la lingua italiana e che desiderano mettersi alla prova come autrici di Racconti, Poesie, Favole, Grafica. Ad organizzare questo originale concorso “Il carro delle Muse” è la Società Dante Alighieri, Comitato di Bolzano, con il patrocinio della Provincia autonoma di Bolzano, della Casa della Cultura, del Comune di Cavalese, della Magnifica Comunità, dell’A.P.T. di Fiemme e Fassa, della Comunità territoriale Val di Fiemme e di numerose Associazioni quali il Soroptimist International club di Bolzano, la F.I.D.A.P.A. B.P.W. di Bolzano e Trentini nel mondo. Tutte le donne, dunque, sono invitate a partecipare, scegliendo una delle sezioni proposte ed iscrivendosi al Concorso entro il 30 aprile 2014. Per chi volesse saperne di più, basta cliccare su: www.ilcarrodellemuse.it. La premiazione si terrà a Cavalese il 6 settembre 2014, nell’ambito di una “settimana della cultura”. (Luciana Grillo) Momento di sospensione quasi a volere spiegare a se stesso perché ha scelto quella parola. “Sono uscito vivo dalla guerra, il Giovannini mi è precipitato giù e io mi sono fatto un nulla – si tocca la fronte facendo spallucce – quello che ho iniziato è sempre andato bene, Maroni mi ha detto che era una splendida idea il museo del K2, è una montagna italiana del resto! I libri mi hanno dato soddisfazione… È importante quando scrivi qualche cosa, che alla gente piaccia leggerlo.” “Qual è il luogo a cui sei più legato?” mi incuriosisco. Qui ci pensa un po’ prima di rispondere e a sorpresa dice: “Cortina, perché la mia casa è attorniata da un prato, dal silenzio… Milano mi ha dato tanto… Trento mi vuole ancora bene.” Sbuffa, mi prende la mano e poi continua. “A quasi 90 anni si pensa alla morte, c’è ancora un 10%... quanto ne godrò?” Gli occhi si inumidiscono di rassegnazione, umiltà e accettazione dell’ignoto. Cerca un abbraccio, un contatto umano per non essere solo. Credo che più della morte tema la solitudine della morte, lui, il Rolly, un personaggio sempre nel turbinio di amicizie, conoscenze e affetti coinvolgenti. Angela Maria Marchetti 17 ottobre 2013 127

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Una Mostra e uno Zoo che non c’è BANCA GENERALI UNA NUOVA SEDE A TRENTO Mercoledì 13 Novembre, l’inaugurazione al MuSe

a trento, “Sangue di drago – Squame di serpente”

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on capita tutti i giorni di andare al Museo per vedere una Mostra e trovare un piccolo gruppo di attori che, ispirandosi ai temi della Mostra, ti accompagna di sala in sala, illustrando con letture (Melville, Collodi, Kafka, ecc.) e con sorridenti “siparietti” – anche questi ripresi da Omero, da Ovidio o dalla mitologia nordica e dal ciclo di Gilgamesh – le opere d’arte che si susseguono. La bella Mostra di cui parlo è “Sangue di drago – Squame di serpente”, allestita al Castello del Buonconsiglio, mostra curiosa e intrigante che mescola arte storia e scienza in un percorso affascinante per visitatori di tutte le età. Il gustoso spettacolo “Un fantastico zoo senza zoo”, scritto a quattro mani da Guido Laino e Marco Furgeri, è stato interpretato con consumata abilità dallo stesso Guido Laino, insieme ad Andrea Deanesi, Mara Pieri e Nicola Sordo. La produzione è de “Il funambolo”, in collaborazione con il Castello del Buonconsiglio. Il pubblico ha seguito, in tutte le repliche, con un misto di curiosità e sorpresa, il padrone dello zoo ed i suoi colleghi, ridendo e sorridendo, coinvolto in un improbabile trenino e (forse) stimolato a leggere o rileggere le storie lontane e sempre affascinanti di Zeus, Io, Ulisse,Circe... Luciana Grillo

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anca Generali ha celebrato il 13 novembre, presso il nuovo Museo delle Scienze di Trento, l’apertura dei nuovi uffici operativi dei consulenti Banca Generali Financial Planner. Banca Generali accresce dunque la propria presenza in Trentino raddoppiando gli spazi e gli uffici per andare incontro alla crescente domanda di consulenza specializzata nella gestione dei risparmi da parte delle famiglie. Dopo Bolzano arriva anche a Trento, nella centrale Piazza Silvio Pellico 12, la nuova sede dei Financial Planner della società triestina leader nella pianificazione finanziaria. Per l’inaugurazione dei prestigiosi uffici è stata scelta una location d’eccellenza come il MuSe, dove il 13 novembre si è tenuta la presentazione dei vertici della banca sul territorio e del progetto scientifico-artistico legato ad un’installazione interattiva dell’artista, con base a Los Angeles, Marcos Lutyens, già ospite alla biennale di Venezia e autore di opere contemporanee dedicate allo studio dei messaggi inconsci della comunicazione nel mondo dei social network. «Siamo felici di poter essere maggiormente vicini ai risparmiatori trentini con questa nuove prestigiosa sede intorno a cui potrà convergere la forte domanda di consulenza finanziaria dal territorio” ha spiegato Massimo Morocutti, District Manager dei professionisti Banca Generali Financial Planner, che ha poi aggiunto –“nonostante le criticità dal contesto congiunturale abbiamo scelto di aumentare il nostro impegno nel 128

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Nord-Est dove crediamo nel valore delle eccellenze che abbiamo voluto evocare nella scelta simbolica del MuSe come location per la nostra presentazione”. Con circa 180 milioni di euro che gravitano sul territorio intorno alla nuova filiale di Trento, e nove professionisti guidati dal District Manager Massimo Morocutti e dall’executive manager Carlo De Sanctis, la società controllata dal Gruppo Generali si conferma uno degli operatori più in ascesa nel panorama dei servizi finanziari in virtù di un’offerta senza conflitti di interesse e altamente qualificata cui si aggiungono consulenti di grande esperienza.


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Giulio Ferrari Collezione il Trentodoc che vince la sfida del tempo celebrato in grande stile a larte, a milano

Oscar Farinetti e Marcello Lunelli

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embrava impossibile creare bollicine che superassero l’armonia, l’eleganza e la complessità del Giulio Ferrari Riserva del Fondatore. Forte di una tradizione lunga oltre un secolo e di un territorio straordinariamente vocato come il Trentino, la famiglia Lunelli ha voluto spingere oltre la sfida del tempo e portare, con il Giulio Ferrari Collezione, ancora più in alto il vertice assoluto delle bollicine italiane. Il Giulio Ferrari del 1972 è stata la prima etichetta a rivendicare alla spumantistica italiana un ruolo da protagonista sulla scena internazionale, presentandosi, in un’epoca in cui si pensava che gli spumanti non reggessero lunghi invecchiamenti, con un affinamento di 8 anni. Con il medesimo spirito pionieristico, il Giulio Ferrari Collezione è oggi l’unica bollicina italiana a vedere la luce dopo 18 anni di attesa, nel buio e nel silenzio della cantina. La prima edizione è espressione della vendemmia 1995, che fu di eccezionale qualità, tanto da passare alla storia come “l’annata del secolo”. La sboccatura è del febbraio 2012. Il Giulio Ferrari Collezione è un Trentodoc, Chardonnay in purezza, che nasce da un vigneto unico quale quello di Maso Pianizza, posto in alta quota e interamente circondato da boschi, a conferma del fatto che il Trentino, con la sua viticoltura di montagna, ha un potenziale straordinario per la creazione di Metodo Classico dall’eleganza e complessità ineguagliabili. La nuova etichetta, proposta in un’edizione limitata di 1.500 bottiglie numerate, destinate alle migliori enoteche e al circuito della più raffinata ristorazione, sarà creata solo nelle

Camilla e Matteo Lunelli con Lapo Elkann e Davide Rampello

Alessandro e Mauro Lunelli con Alessandro Torcoli e Massimo Donelli

annate eccellenti che lasciano presagire la nascita di vini di eccezionale longevità. Con il nuovo Trentodoc nasce anche il club dei “Collezionisti Giulio Ferrari”, a cui potrà iscriversi chi avrà acquistato almeno una bottiglia di Giulio Ferrari Collezione, e che permetterà di accedere a una serie di esperienze e privilegi speciali. Il Giulio Ferrari Collezione è stato presentato il 20 novembre dalla famiglia Lunelli a LARTE, il locale aperto recentemente a Milano e legato a Fondazione Altagamma, di cui Ferrari è fra i soci promotori, nel corso di una cena curata degli chef Nino di Costanzo e Alfio Ghezzi. 129

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Pizze fai da te: che idea, al mas dela fam! armoniose “voci dal Lagorai”, in onda Ma su raitre c’è anche spazio per Lucio Gardin, nonna nunzia e...

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apis Roulant” va in onda domenica 1 dicembre (9.45 circa su RAI3). Ecco cosa conterrà. Con “Cuochi d’artificio”, continua l’appuntamento con la gastronomia trentina: originarie ricette del trentino raccontate, riproposte e reinterpretate con variazioni e modifiche daranno la possibilità al pubblico televisivo di conoscere una gastronomia talvolta trascurata o sottovalutata, guardata anzi dall’alto in basso per essere inspiegabilmente sostituita talvolta da frivoli mordi e fuggi. Lucio Gardin introduce la ricetta presentata da Giovanna Linardi abbinata ad un vino scelto dal sommelier Nico Marzari. In “Voci dal Lagorai”, un gruppo formato da utenti, familiari, volontari e operatori del Servizio di Salute Mentale di Trento intraprendono l’attraversata della catena del Lagorai dalla Valle Campelle a Valmaggiore. Il gruppo è accompagnato da sei asinelli che, oltre a portare tende e viveri, instaurano relazioni significative tra uomini e animali. Il documentario ci introduce al tema del disagio mentale affrontato in un contesto di assoluta normalità: la montagna. Il trekking diventa un percorso terapeutico che valorizza la partecipazione e il protagonismo delle persone coinvolte. Infine, “Nonna Nunzia” ci porta in diverse zone della città, dove la mitica nonna Nunzia commenta con ironia la quotidianità. 130

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Il locale di luca boscheri apre al piatto più amato dagli italiani

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guardare quelle foto su Facebook una cosa è certa: vien proprio l’acquolina in bocca. Vien cioè voglia di correre subito a Ravina, al Mas dela Fam per gustare le pizze Gourmet, novità di questo fine 2013 per locale di Luca Boscheri. È uno dei pasti più completi, più gradevoli, meno costosi e più conosciuti al mondo che al Mas dela Fam trova una interpretazione molto originale. Si tratta della “Pizza fai da te”. Si ordina la pizza che si vuole, poi lo chef ti porta in tavola l’occorrente per arricchirla. Verdure grigliate, affettati saporiti, mozzarella di bufala, burrata... Al cliente la scelta più golosa e saporita. Ricavato da un edificio rustico storico risalente al 1800, posto su una collinetta che domina la valle dell’Adige tra Ravina e Romagnano e offrendo una vista panoramica mozzafiato, il Mas dela Fam non è solo un semplice ristorante, ma una struttura poliedrica che è anche osteria, speck stube, wine bar e sala meeting. Un luogo speciale a due passi dalla città, un vero gioiello nel panorama dell’offerta culinaria trentina, il Ristorante Mas dela Fam a Ravina/Trento merita assolutamente una visita. Info: www.masdelafam.it

Nella puntata di domenica 15 dicembre si darà uno sguardo televisivo alla mostra “Particolarmente jazz” del fotografo rivano Vigilio Forelli. Un’occhiata alla mostra del Mart: “L’altro ritratto”, curata dal filosofo francese Jean-Luc Nancy, ma fortemente voluta dalla direttrice dell’istituzione artistica roveretana Cristiana Collu, che è anche intervenuta con scelte importanti nell’elaborazione concettuale del percorso artistico in esposizione. Si chiude, con “Nonna Nunzia”. Per la puntata di fine anno (29 dicembre), è prevista la realizzazione di un “best of ” della programmazione annuale. Chiamati a commentarla dal loro palco d’eccezione una rivisitazione dei Muppets in versione trentina.


trentinomese

Il ristorante

in ogni numero trentinomese vi propone un ristorantE provato per voi Il ristorante presentato in questa rubrica è una libera scelta redazionale. Il nostro giudizio anche se critico, è espresso in “cuori” perchè, comunque, il difficile lavoro del ristoratore merita rispetto.

Segnalazioni e commenti: info@trentinomese.it

AL SILENZIO TRENTINSUSHI E TANTO TERRITORIO Gli antipasti nel bicchiere – salmone al forno, baccalà dissalato, polipo e germogli – oppure quelli fusion con Trentinsushi (marchio registrato che propone la preparazione tipica giapponese con materie prime locali), sformato di verdure, velo di sedano rapa, formaggio Montebaldo e mostarda. Tartare di trota affumicata e avocado oppure di carne salada e fagioli, tonno di coniglio, coulis di lampone e ribes, crumble al cioccolato, mini kiwi e panna montata. E poi ancor serate di cucina etnica a tema e molto altro. Sono queste alcune delle suggestioni del nuovo Al Silenzio di Rovereto, che ha preso il posto del ristorante di Mutsumi, la giapponese ex sous-chef di Rinaldo Dalsasso, ora rientrata nella sua terra d’origine. A guidare il nuovo locale, che si definisce più che ristorante, laboratorio culinario, c’è Carlotta Grisi, coadiuvata dal padre, il noto musicista Gianfranco, famoso per le sue performance di cristallarmonio. Sua l’idea di creare un sushi fatto interamente con i prodotti trentini (anche il riso è fatto da un produttore che ha origini locali), sfruttando ingredienti territoriali preziosi come la verdura della Val di Gresta e i pesci alpini come il salmerino, e le loro declinazioni interessanti – ad esempio lo speck di trota di Armanini – che i piccoli allevatori hanno studiato nel tempo per proporre le loro produzioni con creatività.

Al Silenzio sta già riscuotendo un buon successo, a tre mesi dalla sua apertura. Il lungo bancone con tapas e altri assaggi richiama in molti per l’aperitivo, ma anche il menu, a prezzi friendly e fatto di cose semplici ma ben fatte, piace. E in più, tutti i piatti sono disponibili anche da asporto, previa prenotazione. Simpatica carta dei vini e servizio giovane e cortese completano il quadro di un nuovo punto di ritrovo per i trentini, che merita la visita. AL SILENZIO Borgo Santa Caterina, 20 Rovereto Tel. 0464 436229 Chiuso il lunedì

cibo ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ambiente ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ prezzo ♥ ♥ ♥ ♥ ♥

la Natura dei nostri Monti

Lagorai www.montitrentini.com 131

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il libro del mese alla fine, VINCONO MATTERA E PONTONI in Primiero la premiazione della settima edizione di “FRONTIERE–GRENZEN”

Il racconto di una vita alternato ai giorni randagi della scoperta della malattia e a quanto ne consegue, il tutto con una fine ironia che a stento tiene a bada i cani dell’ira. Io, tinta di aria è il primo romanzo di Nadia ioriatti. Una storia importante. la sua

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l 16 novembre, alla Sala Negrelli della Comunità di Primiero, a Tonadico di Primiero, la premiazione della settima edizione del concorso letterario delle Alpi: 201 i partecipanti, 103 le donne. I membri della giuria (Pietro De Marchi, Joseph Zoderer, Lisa Ginzburg, Peter Oberdörfer e Carlo Martinelli) hanno premiato, nella sezione inediti, “Anna e i burattini” di Gianfranco Mattera, origini campane, da nove anni in Trentino dove lavora nel sociale. Un racconto che affronta un tema doloroso qual è quello della vita poco più che vegetativa di chi ha subito gravi lesioni cerebrali e lo fa con con delicatezza e stile asciutto e poetico. Al secondo posto Rocco Meloni, di Dro, con “Teneva gli occhi chiusi Armando” e al terzo Hanna Battisti, di Appiano, con il racconto in lingua tedesca “Ein Maulwurf bin ich” (Sono una talpa, sai). Nella sezione inediti sono poi stati segnalati tre racconti: “Rinascere” di Stefania Scartezzini, “Paletti bianchi” di Fabio Pasian e “Trasformazione notturna” di Elena Glorini. Il vincitore della sezione editi è Marco Pontoni, giornalista e scrittore di origine bolzanina, che da anni vive a Trento. Si è imposto con “Sarajevo”, un racconto ambientato nella città simbolo della guerra nell’ex Jugoslavia e percorso da attese, paure, ricordi, voglia di concedere ancora fiducia, malgrado tutto. “Sarajevo” è parte del volume di racconti “Vengo via con te” pubblicato – con lo pseudonimo di Henry J. Ginsberg – da Valentina Trentini editore e presenti anche nel blog Tempi & Modi. Il Premio speciale Cassa Rurale Valli di Primiero e Vanoi è andato a Simone Cassol, di Feltre, con il racconto “San Lorenzo”. 132

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è un giorno che non è quello che vorresti. Ad esempio, quando di punto in bianco il tuo corpo – dopo anni di onorato servizio agli ordini del cervello – ti lascia. E apprendi il tutto quando un signore in càmice bianco, con le penne colorate infilate nel taschino sinistro, ti spara un colpo di pistola in pieno petto. E tu non muori, ma è come se lo facessi. Una diagnosi spietata: sclerosi multipla. E fine della storia. Ma per Nadia Ioriatti è solo l’inizio. L’inizio di una nuova esistenza, in cui la percezione della realtà deve cambiare, farsi diversa, diversamente normale. E ci racconta tutto, Nadia in questo agile romanzo di un centinaio di pagine intitolato sagacemente con una frase apparentemente insignificante che, però, oltre ad essere l’anagramma del suo nome, evoca la levità dello spirito, la leggerezza dell’anima: elemento misterioso di cui nessuna malattia, eccetto forse la morte, può privarci. Un regalo. Questo fa una malattia improvvisa. Ti regala la possibilità di cambiare pelle. E di questo cambiamento è cronaca Io, tinta di aria. Nadia parte dalle radici. Il rapporto difficile con la madre, la nostalgia del padre, prigioniero dei nazisti e morto precocemente. L’adolescenza da “complessata e insicura: mi guardavo e mi sembrava di non riconoscermi...” Invitata di continuo a tenere gli occhi bassi. Innamorata persa del dottor Zivago. Poi un matrimonio convenzionale e celebrato sotto l’influsso nefasto dei numeri (“giorno 13, ore 17”). Quindi due raggi di sole, le nascite di Matteo e di Alessandra, affettuosamente chiamata Ninnibellula. E come a tingere di soprannaturale questa storia, il fatto che a distanza di ventitré anni, Nadia si ritrova in una stanza dello


trentinolibreria Maria Rosaria Valentini Mimose a dicembre Keller Editore

Giorgio Scotoni Il nemico fidato Panorama

Adriana – vent’anni – lascia un remoto lembo di Romania per cercare futuro in Italia. In un appartamento di Roma la ragazza vive, quasi reclusa, in un budello di solitudine, immaginandosi la vita. La vecchia che il destino le ha assegnato però sa imbastire tenerezze, coltivare speranze, infondere coraggio. Tra le donne sboccia un denso legame affettivo. L’anziana signora proietta nella giovane i propri sogni perduti, tanto da favorire l’incontro tra Adriana e Antonello, il fornaio. Il loro amore si gonfia di promesse odorose come morbido pane, sino a quando, un giorno, il giovane scompare. E Adriana – disperata, disorientata, confusa – fugge. Mimose a dicembre è un romanzo elegante, poetico e tagliente che ci conduce fin sulle porte della felicità per mostrarci la precarietà che segna ogni vita. Ma è anche una storia di solitudini e di inarginabili passioni.

Questo saggio – prima indagine sistematica sui documenti desecretati dagli archivi locali e federali russi – svela la condotta della Wehrmacht e la prassi d’occupazione dell’ARMIR al fronte russo. La ricerca sul campo nelle regioni del Don occupate dal Corpo Alpino conferma le memorie dei veterani italiani. Centinaia di riscontri d’archivio russi documentano che lo stereotipo del ‘buon italiano’ e del ‘cattivo tedesco’ appare sorprendentemente conforme alla realtà. Più che la peculiare bontà dei nostri alpini risalta il contegno degli hitleriani, in una Guerra di sterminio senza eguali nella storia europea. Il volume conclude la trilogia dedicata all’ARMIR e alla disfatta italiana in Russia, rendendo onore ai soldati italiani.

stesso ospedale, con la donna che aveva di fronte durante il secondo parto. Un segno o qualcosa del genere. Uno dei tanti che la vita ci dà e che quasi mai riconosciamo. Questa volta, il ricovero è per indagare certi disturbi. Prima un dolore acuto al centro della fronte, che poi passa al braccio destro. Nadia si vede costretta a imparare a scrivere con la sinistra. Malattia misteriosa, la sua. Intanto continua come niente fosse a fare il suo mestiere di donna e di madre, sbattuta tra lavoro, casa e figli, durante la cui adolescenza si dichiara “prigioniera politica”. Il corpo lancia altri segnali, come una specie di domande a cui nessuno – neppure lei! – si premura di rispondere. Cos’è se non l’ironia della sorte, per una donna così “donna” ricevere la ferale diagnosi nel giorno delle mimose. Un otto marzo celebrato nella Milano più livida che c’è, invecchiando di mille anni in pochi minuti, dopo che il medico le ha sentenziato la sua verità. E adesso, “le mimose odorano di camposanto. Vorrei avere braccia lunghissime per potermi abbracciare.” Nadia si fa tutta la trafila, la gavetta del malato. Il numero dei ricoveri supera ben presto le dita delle mani e lei diventa una brava paziente, disciplinata e obbediente. Non è più la superdonna superefficiente di vent’anni prima, d’accordo, ma ci va molto vicino. Perché dentro si è costruita una diga, cementando emozioni, sogni, parole e pensieri in un unico, impenetrabile blocco, indistruttibile, sorvegliato a vista, notte e giorno, dalle solerti guardie armate dell’autocontrollo.

A cura di Giampiero Girardi, Lucia Togni Storia d’amore, di fede e di coraggio Franz e Franziska Jagerstatter di fronte al Nazismo Il Pozzo di Giacobbe Franz fa il contadino e ha 36 anni, è sposato con Franziska ed è padre di tre piccole bambine e vive in Austria. Egli non è né colto né politicizzato ma è riuscito a resistere all’ideologia nazista ed alla fortissima pressione dell’ambiente in cui viveva facendo obiezione di coscienza contro il male e la violenza, incarnati dall’ideologia nazionalsocialista. Le 139 lettere raccolte in questo volume coprono gli anni dal 1940 al 1943 e mostrano, attraverso le vicende della vita quotidiana, il maturare della riflessione di Franz e il formarsi della convinzione dell’inconciliabilità tra l’essere cristiano e il far parte del progetto di morte hitleriano. Il libro verrà presentato il 4 dicembre alle 20.30 nella Sala conferenze “Aula grande” FBK a Trento in via S. Croce 77.

Ma ciò che non possono un terremoto o un missile terraaria, riesce a Stefano, un ragazzo di diciotto anni in coma profondo, da quando il giorno di Natale la sua auto ha sbandato. I suoi occhi sembrano puntare Nadia quando la giovane fisioterapista lo invita a salutare: “Stefano, di’ ciao a Nadia!” Seguono cinque, poi dieci, quindi venti secondi di silenzio. Quello sguardo vitreo, quell’umanità imprigionata nelle segrete dell’incoscienza le danno l’esatta dimensione di un’ingratitudine nei confronti dalla vita che, nonostante tutto, a lei ha dato di più. Molto di più. E la diga viene giù come panna montata. Volano le pagine del libro, e arriviamo ad oggi, agli arresti domiciliari, con la carrozzina e tutto il resto. Ma la protagonista non perde la sua ironia. Mostra coraggio e forza. Pare averne una quantità tale da poterne vendere o regalare anche un po’. Ma in certe notti... In certe notti pregne di Mistero, il suo cuore coglie un ululato, in lontananza. Non si capisce da dove provenga, ma è chiaro che di ululato si tratta. “So che maturità è desiderare le cose che si hanno. – scrive – Ma in notti come questa la tristezza non ha nascondigli e riemerge la lupa che ulula alla luna”. Davvero, ha ragione, Nadia. Ci vorrebbero braccia interminabili per poterci abbracciare di tanto in tanto. (p.lop.) Nadia Ioriatti Io, tinta di aria

Prefazione di Piergiorgio Cattani Curcu & Genovese (Euro 10,00)

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1964 Millenovecentosessantaquattro

di Carlo Martinelli

IL COMODO PARCHEGGIO IN CENTRO

È

del 1964 questa bella immagine. Ci restituisce, a mezzo secolo di distanza, una città, Trento, nel frattempo ed ovviamente cambiata in modo radicale e ci racconta di un tempo nel quale il parcheggio dell’automobile non era evidentemente una ossessione, un giro dell’oca, uno slalom tra divieti, zone blu, parchimetri. In quell’ordinato e tranquillo allinearsi all’ombra del Nettuno e al cospetto di una piazza che resta di bellezza assoluta (ma i trentini ne hanno la consapevolezza?) sembra affiorare il sapore di un tempo nel quale, azzardiamo, i tempi erano meno frenetici e i rapporti tra le persone - oltre che con l’auto in cerca di parcheggio... - si esplicavano urbanamente, appunto. Ma forse è solo una impressione, lontana mille miglia dalla realtà (e dalle zone blu...). IN DIFESA DELLA PATATA In quel 1964 resta una giornata che verrà ricordata a lungo quella del 16 febbraio. Quando migliaia di contadini – almeno cinquemila – sfilano per le vie di Trento inscenando una clamorosa manifestazione contro la politica agraria imposta dal Mercato comune europeo che provoca il crollo repentino del prezzo delle patate. COMPRENSORI & DIOCESI Su fronti diversi quell’anno segna importanti mutamenti: il 2 marzo viene promulgata la legge che istituisce i Comprensori in Trentino. Sopravviveranno per decenni, prima di essere sostituiti dalla Comunità di valle. È invece l’ agosto quando i vescovi Alessandro Gottardi e Josef Gargitter annunciano che il Vaticano ha deciso lo smembramento della diocesi di Trento. Nasce così la nuova diocesi di Bolzano - Bressanone e i confini delle due diocesi corrispondono ai confini amministrativi delle due provincie di Trento e Bolzano. 134

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AH, LE TAIADELE SMALZADE Al Panorama di Sardagna si svolge un concorso per piatti tipici trentini. Vincono le taiadele smalzade a la trentina con 1.093 voti, seguite dal tonco de pontesel (1.034), dalla cacciagione in salmì (904), dalla torta de fregoloti (883), dal manzo alla Vecchia Trento (846) e dal cunel en conza (626). Il cuoco che più si distingue ai fornelli è l’allora assai conosciuto “Checco” Saloni, cui va “el cuciar de legn”. Preoccupa l’assenza degli strangolapreti da quella classifica? LA NUOVA VACA NONESA Dicembre. A Trento viene inaugurata la nuova stazione della ferrovia Trento - Malè, la storica “vaca nonesa” che ancora oggi rappresenta uno straordinario mezzo di comunicazione tra il capoluogo e le valli di Non di Sole. Per decenni - prima del recente spostamento del capolinea nella stessa area della stazione ferroviaria - piazza Centa sarà dunque il punto di approdo, e di partenza, per migliaia di pendolari e di turisti. Grazie a quella metropolitana di superficie che verrà ipotizzata altrove a più non posso e che, di fatto, da Trento a Malé (e ora fino a Marilleva) c’è sempre stata. IL MONDO E DINTORNI Il 1964 sarà ricordato, in Italia, per una serie impressionante di attentati in Alto Adige e per la conclusione, a Milano, del processo contro 94 terroristi sudtirolesi. Nel mondo balza alla ribalta delle cronache il Vietnam: è il 7 marzo quando vi sbarcano i primi marines. In Unione Sovietica il Comitato centrale del Pcus rimuove Kruscev da tutte le cariche. E, intanto, un complesso musicale inglese, composto da quattro giovanotti zazzeruti che rispondono ai nomi di John, George, Paul e Ringo, inizia la conquista del mondo. Ci riusciranno i Beatles...


trentinofratellidiTaglia

Anche i Macéta nel loro piccolo... mercatino post elettorale

Q

uello 2013 sarà un Natale post elettorale, certamente un po’ più povero, senza la grotta col bue e l’asinello, perché solo di Trise ci costerebbe una follia. E forse non ci potremo permettere nemmeno il bambinello, visto che il 62,8% dei pastori che si sono recati ai seggi per vedere il Salvatore della provincia, al suo posto hanno trovato semplicemente un Ugo. Il Natale trentino quest’anno presenterà bancarelle nuove, allestimenti diversi rispetto ai classici, stereotipati mercatini. Ci hanno pensato i partiti locali ad esporre ninnoli e fronzoli, realizzati nei ritagli di tempo della scorsa legislatura. La dislocazione delle bancarelle di Pd, Patt e Upt è stata stabilita con le primarie. Primo a scegliere, il Partito Autonomista, i cui volontari indossando i classici indumenti tirolesi. Tra loro, spicca Mauro Ottobre, che espone abiti da lui stesso disegnati, griffati Volta & Gabbana, modello Cesare Battisti. Nello spazio Pd si possono acquistare prodotti vintage da manifattura fiorentina rottamata; tra i più richiesti le tessere del partito da riutilizzare in vista delle primarie. Alla bancarella dell’Upt da non perdere gli oggetti d’arredamento: sedie Luigi XIV e copie di poltrone Lorenzo Dellai: l’originale è a Roma. Passiamo ora alle bancarelle dell’opposizione. I leghisti, sfoggiando un nordico grembiule verde, hanno allestito il loro stand in riva all’Adige, per sorvegliare eventuali sbarchi di clandestini. Qui vendono dolciumi, ma non la liquirizia, perché troppo nera, e tutti i tipi di mandorlato, perché considerati… torroni. Forza Trentino, reduce dalla bruciante sconfitta, ha preparato la bancarella in quattro e quattr’otto, il totale dei voti

i Macéta

“I

Macéta” sono i fratelli Luca e Siro Mantovani. Vivono fra Mantova e Tenno. Dal loro sito www.imaceta.com lanciano quotidianamente le “Maceta News” sul mondo, alcune delle quali apparse nelle edizioni 2004, 2008 e 2010 de “Le Formiche e le Cicale” di Gino & Michele – i padri di “Zelig” – e sull’Enciclopedia Universale della

presi complessivamente. È l’unico espositore che mostra le statuine del presepe, con il bimbo Silvio e gli animaletti cari alla tradizione: Pecorella, i falchi, le colombe, la pitonessa, la leonessa e Lupi. Il 6 gennaio, causa scissione, giungerà da Arco (gemellata con Arcore) solo uno dei Magi, Gasparri, con oro, incenso e speck. Agli avventori, in regalo una Maria Stella Gelmini di Natale o, a scelta, una Biancofiore. A sorpresa, il banco delle liste civiche è ricolmo di balocchi, quindi vi accorrono le famiglie con i bambini al seguito, i quali si divertono a tirare i mustacchi bianchi e cotonati a un rubicondo Babbo Natale; poi i papà accorrono mortificati a staccare i pargoli quando si accorgono che non è Santa Klaus, ma Diego Mosna. In un punto defilato di Piazza Fiera, compare un banchetto assai spoglio, gestito da chi ha perso l’incarico da consigliere. È uno stand talmente povero che anche lo zucchero è filato… via. Esibisce un mini concerto di strumenti a fiato: tromboni suonati da trombati. Tra questi esodati della politica si riconoscono Giorgio Leonardi, intento a vendere qualche gioiello (ma se un diamante può essere per sempre, il seggio provinciale no),, la Dominici, tornata preside, che impartisce note disciplinari a chi non l’ha rivoltata, e Paternoster, giunto in città con un carroccio di pomi nonesi. A sorpresa, durante tutto il mercatino, da vari angoli di Piazza Fiera si eleva un canto celestiale, intonato dal Coro Populista delle Voci Grilline, diretto dal maestro Filippo Degasperi. In realtà non tutti cantano dal vero, qualcuno è in streaming, comunque la melodia diviene soave quando s’intona “Tu scendi dalle 5 Stelle”. Battuta (ed. Corriere della Sera-Smemoranda). Loro testi sono usciti sull’Agenda Ridens, pubblicata dall’omonima agenzia di spettacolo di buona parte dei comici di Zelig. Dopo aver pubblicato diversi libri - l’ultimo è “Fratelli di Taglia” (Sagoma ed.) storia umoristica del Risorgimento italiano - attualmente “I Macéta” collaborano al programma “Buone Nuove”, su Radio Italia.

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Il Mondo di Kako / Dizionario della crisi

I COME “insulti”

F

ra i tratti distintivi del politico italiano, accanto al trasformismo e alle promesse da marinaio (come la riduzione delle tasse), da tempo figura anche l’insulto. Bersagli delle intemperanze verbali del politico di turno possono essere indifferentemente il collega di partito o l’esponente di una formazione avversaria. Tra gli insulti più fantasiosi si ricordano psico-nano, zombie, vajassa, energumeno tascabile... Certo, pure tra le persone comuni spesso volano parole grosse, ma ogni tanto, almeno, uno dei litiganti si pente e arriva anche a chiedere scusa. Una cosa, questa, che il politico non fa mai. Al più, se la sua sparata è stata davvero grossa, convoca una conferenza stampa per prendersela con i giornalisti, rei di aver frainteso il suo pensiero oppure di aver riferito frasi tolte dal loro contesto con l’intento malizioso di travisarne il senso.

Flora Graiff

C

artoonist e giornalista pubblicista, vive fra Merano e Trento. Dopo aver studiato restauro a Firenze e xilografia con Remo Wolf, crea Kako, impertinente bimbo protagonista di una strip seriale lanciata dalle riviste “Linus” e “Snoopy”e poi approdata nel web. Due iBooks di Kako da un anno stazionano nella top ten della

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classifica dei comics che si possono scaricare gratis su iTunes. Artista eclettica, ha al suo attivo anche radiodrammi scritti per la Rai e pastelli eseguiti per plaquettes di poesie inedite di Alda Merini, Ezra Pound, Salvatore Quasimodo e Marina Cvetaeva. Le sue ultime sfide professionali comprendono favole illustrate e biglietti d’auguri con protagonista Kako.


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Dopo il grande successo del primo volume, continua il viaggio di Alberto Folgheraiter nella periferia del Trentino del Terzo Millennio

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