Febbraio 2013

Page 1

Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Trento. Contiene i.p.

anno XXI n. 252

euro 2,00 www.trentinomese.it

febbraio 2013 9 771724 550829

ISSN 1724-5508

0 20 1 3 >

appuntamenti, incontri e attualità trentina

COLLOQUIO esclusivo IN UN CONVENTO DI CLAUSURA

Gios Bernardi I novant’anni del medico che sfida il calendario

bruno lucchi Un caffè a casa dell’artista di Levico Terme

Good Morning mr Sanzio Una grande opportunità ma anche una sfida. Da cinque anni in una scuola elementare di Trento (ma l’impegno prosegue alle Medie) si sperimenta l’apprendimento della lingua inglese “full immersion”.

Sorella pace, fratello silenzio Come si svolge la vita di una suora di clausura? Come sono scandite le sue giornate? Quali sono i punti di forza e le fragilità di questa scelta? Siamo entrati nel convento di clausura di Borgo Valsugana


FREELANDER 2

LA QUIETE PRIMA, DURANTE E DOPO LA TEMPESTA.

Tua a partire da 26.900 euro*.

EUROMIX MOTORS Via 4 Novembre 93/1 - Gardolo - Trento

0461.950075 Land Rover consiglia

Scopri le soluzioni d’acquisto personalizzate di LAND ROVER | FINANCE (Freedom, Leasing e Rent).

Consumi da 6,0 a 9,6 litri/100 Km (ciclo combinato). Emissioni CO2 da 158 a 224 g/Km. *Il prezzo si riferisce alla versione Freelander 2 eD4 S.




VA L D I F I EMME dal 9 al 17 marzo 2 01

3

16a EDIZIONE

...con Kenny Garret, Kevin Hayes, Juice Box, Luca Boscagin London Project, Living Coltrane e molti altri...

Casse Rurali dellaVal di Fiemme

SELEZIONI Tr e n t i n o

M O N O G R A N O VA L E N T I N O F E L I C E T T I

www.dolomitiskijazz.com



ring

trentinocommenti

ring di Pino Loperfido

di Tiziana Tomasini

perfidie

a mali estremi Viaggio tragicomico (con figli) alle Terme

“M

amma, questo pomeriggio andiamo alle Terme di Merano a fare il bagno turchino?” chiede il piccolo dopo la sudata sessione di compiti mattutini domenicali… “Turco, si chiama bagno turco”, replico tra il divertito ed il rassegnato. Chissà che stavolta non facciano i bravi… Ma come in un flashback, mi appare lucida e lampante l’ultima spedizione verso quello che molti definiscono – giustamente, ma dai 18 in su – uno dei “paradisi” dell’Alto Adige, trasformatasi per me in una mezza catastrofe. Il viaggio in automobile è sempre e comunque un’avventura: dopo la lotta per decidere su chi deve occupare – a turni stabiliti a tavolino – il sedile anteriore, si passa a questionare sul cd da ascoltare, sulla prossima quanto indispensabile fermata all’autogrill – “Sto morendo di sete!”, “Mi scappa la pipì…!” “Però ho fame!” – e perfino sulla regolazione della velocità dei tergicristallo. Sistemate le questioni di vitale importanza, arriviamo in qualche modo a destinazione. In fase di spogliatoio, lancio la sfida a chi si cambia per primo: zac! Tempo pochi secondi e ho il vuoto intorno, compreso il constatare che sono ormai tutti spariti verso il piano vasche… speriamo bene! Li raggiungo e capto al volo l’espressione dei bagnini. Il resto è (per me) normale amministrazione: tuffi di testa dai muretti che delimitano la vasca salina, lotte subacquee nella zona relax, sane spanciate nell’idromassaggio esterno. E per finire il bagno turchino: tubo dell’acqua gelida per rinfrescarsi sempre in azione contro tutto e contro tutti, cambi repentini di posto, risatine rivolte a qualche davanzale di robusta signora o ad una pancia di troppo! Usciti per disperazione (e conseguente sollievo altrui) dal vapore profumato, spiego l’effetto terapeutico della vasca Kneipp ed i relativi benefici dell’acqua gelata dopo il caldo: mentre scendo gradualmente e con estrema cautela nell’acqua a pochi gradi, convinta dalle mie stesse parole, i terremoti in carne ed ossa si tuffano a bomba, con ovvia indignazione non solo del genitore disperato, quanto soprattutto dei bagnanti titubanti pronti ad immergersi… “Basta, non vi porto più!” sancisco lapidaria. “Ma è stato BELLISSIMOOOOO!” replicano in coro. L’ultima battaglia si combatte ai phon, a colpi di ciuffo più alto ed a sfide di caschetti più lisci e piatti. Loro escono trionfanti; io sopravvivo, stravolta dagli eventi, fino alla prossima domenica libera. Per fortuna mi aspetta un’intera settimana lavorativa. Per riprendere le forze.

VIOLENZA SUGLI UOMINI: E SE COMINCIASSimo A PARLARNE?

È

disgustoso che un uomo usi violenza nei confronti di una donna, ed è giustissimo che l’opinione pubblica si indigni di fronte ai sempre più frequenti fatti di cronaca di cui siamo costretti a leggere. Ma se le pari opportunità non sono solo una strampalata opinione da tirare in ballo solo quando fa comodo, allora forse due parole dovremmo spenderle anche sul fenomeno che vede gli uomini vittime delle donne. Proprio così. Non è un errore di stampa, ma un fenomeno sommerso, documentato da decine di statistiche, notizie di cronaca e sentenze giudiziarie. Una recente ricerca dell’Istat, ad esempio, ha messo in luce come la violenza non conosca ordine e genere e venga attuata con eccessiva frequenza anche a danno degli uomini. Onestamente, la cosa non ci sorprende nemmeno un po’. E se su tanti episodi cala il silenzio i motivi sono almeno due. Intanto, la vittima, l’uomo, quasi sempre si guarda bene dal denunciare il fatto: per vergogna, per evitare ulteriori umiliazioni, forse anche perché prendere uno schiaffo dalla propria compagna spesso non viene visto alla stregua di una violenza vera e propria. Ma poi c’è la strabordante prevalenza femminile nei media (basti guardarsi un Tg3 qualsiasi, sono tutte donne...) che di certo non aiuta. Almeno in Italia, siamo attualmente immersi in una nube di ideologia misandrica. Pensiamo a certe trasmissioni o a riviste spudoratamente femministe, trasmesse e pubblicate con l’allegro consenso dell’Autority. Ebbene sì. Anche le donne picchiano, anche le donne accoltellano, anche le donne offendono, umiliano, prevaricano, spaccano il cuore agli uomini, ma allora perché esiste un numero telefonico (1522) per denunciare la violenza sulle donne e non ne esiste uno per denunciare quella sugli uomini? Voglio dire.. qual è la discriminante? La forza fisica? E non mettiamoci nemmeno a parlare di violenza psicologica (campo non completamente sconosciuto al genere femminile, basti citare un caso su tutti: quello in cui la donna usa i figli come strumento di ricatto per estorcere consenso e approvazione al partner). Un problema di cultura, certo. Cultura italica, in cui la figura della vittima e quella dell’uomo sono in antitesi a prescindere. Cultura tutta italiana del maschio virile, che contribuisce all’occultamento del fenomeno. Eppure, sarebbe ora che qualcuno cominciasse a parlare, fregandosene se poi al commissariato strapperà qualche risolino o si prenderà gli strali delle onnipresenti femministe. Che il numero di violenze sugli uomini sia perfettamente confrontabile con quello sulle donne è oramai un fatto incontestabile. Forse è dunque arrivato il momento di stigmatizzare la violenza come tale, e non solo per il genere a cui sembra aver concesso una specie di esclusiva. 9

tmfebbraio


ring

trentinocommenti

ring di Carlo Martinelli

di Paolo Chiesa

alla carlona MACCHÈ VELINE E LUSTRINI: DAL GENIALE BONOLIS TRIONFA L’ALTRA ITALIA

P

residente. Uno così lo faresti presidente. Della Repubblica o del condominio, poco importa. Sì, uno come Paolo Bonolis ti verrebbe voglia di indicarlo a presidente. Poi ci pensi un attimo, realizzi che la sua strabordante personalità si regge anche sul fatto che sa prendersi in giro (oltre che prendere in giro, ci mancherebbe: in quello è imbattibile) e concludi che forse è meglio continui a fare quel che fa meglio di chiunque altro, all’orizzonte della nostra tivù italica che è isterica, parolaia, litigiosa. Perché sta proprio qui la differenza: gli altri – che si parli di trasmissoni impegnate (si fa per dire) o di giochi a quiz, di pagliacciate dove parenti, amici e amanti si sbranano o dei cosiddetti salotti (dove avresti voglia di liberare ogni volta una mandria di bufali, tanto per vedere l’effetto che fa) – sono isterici, parolai e litigiosi, e dunque insopportabili, senza saperlo di essere, lui, il Bonolis, è isterico, parolaio (epperò preparato, a partire dalla lingua italiana che possiede in maniera enciclopedica) e litigioso volendolo essere. E dunque è genialmente conduttore. Sì. Anche nel posato, pacato, soporifero e orsifero Trentino, crescono i suoi fan. Eccome. “Avanti un altro!”, il gioco televisivo a premi che conduce su Canale 5 batte ogni record d’ascolto, schianta il povero, educato, noioso Carlo Conti e costringe quelli di Mediaset ad allungare a più non posso la messa in onda della trasmissione più dissacrante, libera, allegra, imprevedibile, pazza che la tivù abbia potuto permettersi, da anni a questa parte. Certo, il prezzo da pagare è alto. Se uno non conosce bene gli orari – dalle 18.50 alle 19.57 tutti i santi giorni – corre il rischio di incappare in quel che il palinsesto propone prima (ed è la Barbara D’Urso, una delle prove più tristi e lutulente che ad un essere umano pensante possano capitare) e in quel che arriva dopo (il Tg5 che, ormai dimentico del buon Mentana, è vieppiù tornato ad essere un bollettino ispirato agli umori e ai percorsi esistenziali e politici del signor padrone). Accettato questo rischio, il godimento è assicurato. Rovesciate le regole del quiz, dissacrati i luoghi comuni, ridicolizzato il velinismo che proprio Canale 5 ha in gran parte creato. Da Bonolis ci sono i brutti, i grassi, gli stupidi, gli ingenui, gli spostati, gli alieni, il mimo, gli analfabeti, lo iettatatore, le vecchiette e se il bello c’è (il modello, la professoressa, la bionda svampita) è per incontrare, e per sciogliersi dentro, questa variopinta, vitale e disperata umanità del vorrei ma non posso. Ma che da Bonolis, può. 10

tmfebbraio

civiltà trentina

Più che ritiro, A pinzolo i calciatori dell’inter se la battono in ritirata

I

l Comune di Pinzolo ha recentemente erogato un “ulteriore” contributo di 50 mila euro al Comitato che l’estate scorsa ha organizzato il ritiro dell’Inter in Val Rendena. L’articolo si pone la domanda: “altri 50mila rispetto a un contributo iniziale di quanti euro?”. Né l’assessore al turismo di Pinzolo né la presidente del Comitato (che sono tra l’altro la stessa persona), hanno per il momento saputo dirlo con certezza: “i dati esatti li potremo dare in occasione della presentazione del bilancio”, è stata la risposta. Per capire quale possa essere stata questa spesa, ho fatto un giro in internet. Il sito www.sport.sky. it si riferisce al ritiro dell’Inter del 2011: “nei 13 giorni di ritiro, costati a Comune e sponsor vari mezzo milione di euro, spesi in ospitalità, gestione dei campi, allestimenti in sala stampa e nelle vie del paese, la società nerazzurra ha permesso il rientro (e non solo) dei soldi investiti grazie a numeri esorbitanti: 100mila presenze durante il ritiro, 60mila posti letto esauriti, quasi 9mila panini venduti nei bar, quintuplicati gli incassi degli esercenti di Pinzolo rispetto a un anno fa”. Ricapitolando: i soldi spesi (in gran parte pubblici, quindi nostri) sono tanti, ma tante sono anche le ricadute (non per tutti noi ma per le attività ricettive di Pinzolo). Io, l’anno scorso, a Pinzolo ci sono stato per fare respirare ai ragazzi della cooperativa dove lavoro un po’ di aria buona e un po’ dell’atmosfera che si crea intorno a una squadra di calcio. Per l’aria buona c’è andata bene, per il resto no. Perché dopo avere controllato sul sito dell’Apt di Pinzolo se la mattina in questione era previsto l’allenamento dell’Inter, abbiamo preso contatto con un’addetta dell’ufficio turistico che ci ha fatto avere i pass. Il fatto è che quella famosa mattina dei giocatori non ne abbiamo visto neanche mezzo. Si perché la squadra svolgeva lavoro atletico in un tendone chiuso e l’unica altra occasione di contatto con il pubblico era l’uscita (ad alta velocità) dei pulmini con i giocatori dal cancello del centro sportivo. Peccato per i ragazzi che erano con me, che ancora se lo ricordano di (non) avere visto i loro beniamini. Peccato per le migliaia di turisti che a loro volta (non) hanno visto un tubo. Fosse stato di saperlo… Ecco, se una piccola parte del mezzo milione di euro che costa l’Inter a Pinzolo venisse investito nel divulgare meglio il programma delle “fatiche” giornaliere dei calciatori, sarebbe una bella cosa.


ing

trentinocommenti

ring di Francesca Negri

colpo di tacco QUELLI CHE PER LASCIARTI TI INVITANO AL RISTORANTE

S

ono una specie, a mio avviso, aliena, ma purtroppo a qualcuna di voi sarà già capitato di incontrarli… A me è successo più di una volta di assistere, da spettatrice, a questa che credo sia una delle scelte più assurde, sadiche e masochiste che ci possano essere. L’ultima volta mi è successo non molto tempo fa: locale romantico, cena a lume di candela, a un certo punto lei scoppia a piangere come una fontana, poi tenta di nascondersi e trattenersi, smorza le lacrime e soffoca i singhiozzi, guarda in basso mentre il cameriere porta via un piatto e riapparecchia per il successivo… Lei si era vestita elegante, forse aveva anche comprato un vestito nuovo per l’occasione, sicuramente si era impegnata a infilarsi un tacco 12 con cui non aveva molta familiarità, tanto che sotto il tavolo, di nascosto, ogni tanto si sfilava i trampoli e sgranchiva i piedi (lo so, non si fa, non è molto fine, ma non credo lui l’abbia mollata per questo). Era evidente che non se l’aspettava che quella cena sarebbe stata l’ultima assieme a lui. Quasi certamente lei pensava in una dichiarazione d’amore, o peggio, a una proposta di convivenza se non di matrimonio. Insomma, dal sogno all’incubo nel giro di un antipasto…

ring Cosa spinge qualcuno a invitanti a cena, e in un bel locale, per lasciarti? Cosa diavolo gli viene in mente di metterti in una situazione già di per sé mortificante e umiliante, figuriamoci in pubblico? L’unica spiegazione che trovo possibile è la paura di sceneggiate, che in pubblico lui conta tu non faccia. Che fare, quindi, se lui ha deciso di mollarti nel bel mezzo di una cena? 1. Se non sei molto distante da casa, digli “scusa caro, devo andare un attimo alla toilette…”. Lui penserá che stai tardando perché ci vuole tempo per ricomparsi di fronte a queste cose, e ti aspetterà paziente, mentre tu te ne sarai andata a piangere a casa, agguantando il primo taxi disponibile. Naturalmente, spegni il cellulare e non rispondere alle sue chiamate mai più. Uno che ti lascia così non va rimpianto. 2. Se vuoi rendergli pan per focaccia e umiliarlo a tua volta (come in parte capisco che sia legittimo, seppur ritengo sia anche fondamentalmente inutile, tanto lui non capirà, non si ravvederà e nemmeno non gli servirà da lezione) non ti resta che scegliere: tirargli in faccia e sulla camicia bianca un bicchiere di vino (rosso, mi raccomando), rovesciargli sui pantaloni la zuppa bollente appena arrivata in tavola, oppure usare sempre la scusa della toilette per uscire e rigargli tutta la macchina. 3. Giocare, bluffando ovviamente, di contrattacco. Riesci a immaginarti la sua faccia se, invece di implorarlo di non lasciarti e di piagnucolare come una bambina, si sentisse dire da te: “In effetti hai ragione, ci stavo pensando anche io da un po’ perché, sai, mi sto vedendo con qualche altro ragazzo…”. Personalmente, opterei per la soluzione uno, ma mi rendo conto che in certi momenti posa uscire il lato peggiore di noi… Mettiamola così, tu comunque hai la possibilità di scegliere se finire la cena e lasciare così che lui compia fino in fondo la sua tortura (sconsigliato) oppure di gettare la spugna e andartene prima che la situazione degeneri. Chi invece non può scegliere siamo noi spettatori del tavolo a fianco, a cui si chiude lo stomaco e a cui quel cafone privo di classe del tuo fidanzato e della tua fidanzata sta rovinando la serata (la nostra sì, peraltro, che voleva essere romantica a tutti gli effetti). Per lasciarsi o fare scenate, se proprio volete utilizzare una location pubblica, vi consigliamo: 1. Un bar chiassoso da aperitivi dove sarete talmente in tanti che nessuno vi noterà. 2. Una pizzeria, se proprio non riuscite a stare a stomaco vuoto. Servizio veloce, ambiente informale, in un’oretta il calvario è finito. 3. In un fast food. Specie se siete dei gourmet, lei capirà subito che tira un’aria strana… 11

tmfebbraio


trentinocommenti

ring di Fiorenzo Degasperi

scempi ed esempi salvate quell’affresco

A

Trento, tra Piazza di Fiera e i Tre Portoni, una cortina di case basse cinquecentesche, ove sorge la storica Trattoria al Vòlt, segna, ancor oggi, le ultime propaggini della città medioevale. All’attuale numero 22 della Via S. Croce, chiamata nel XVIII secolo ‘l Stradòn perché conduceva a meridione, fuori dalle mura urbiche, s’intravede, sulla Casa Pedrotti, annerito dal tempo, dall’inquinamento e dall’incuria dell’uomo, un affresco. Raffigura una Madonna in trono col Bambino, due santi ai lati – Sant’Antonio a sinistra e, probabilmente, S. Vigilio a destra e, sullo sfondo, sono rappresentate torri e mura di Trento. Si riconoscono i contorni della Torre Vanga e della Torre Verde, ovvero i due simboli della città fluviale dal momento che tra le due, fino all’Ottocento, scorreva il fiume Adige, si affacciavano magazzini, imbarcaderi, stazioni doganali, gabelle, ecc. Il viso di Maria e quello dei due santi sono gli stessi visi che probabilmente l’artista aveva incontrato mentre usciva dall’adiacente trattoria: visi seri, attenti, idealtipi di una generazione che stava abbandonando la tragedia della prima guerra mondiale per entrare in un’altra tragedia. Gli stessi visi dei putti non hanno niente a che fare con la spavalderia bambinesca, ma piuttosto con le facce dei piccoli spazzacamini che si aggiravano per le valli in cerca di qualche soldo per sopravvivere. L’affresco è di quel geniale e melanconico artista che va sotto il nome di Dario Wolf, nato a Trento nel 1901, città in cui, nel 1971, viene stroncato da un male incurabile così ben narrato nell’incisione Il cancro (1932). L’affresco di casa Pedrotti è datato 1933: risulta quindi essere opera giovanile, assieme al coevo affresco presente in un’edicola a Molveno che riproduce i Santi Vigilio e Antonio Abate. Il 1933 è l’anno in cui vince il primo premio alla “Terza Mostra Sindacale d’Arte della Venezia

12

tmfebbraio

ring Tridentina” con il quadro ad olio Lungadige a Trento. L’opera è di gusto neo-rinascimentale, quasi un esercizio didattico, molto lontana da quelli che saranno i suoi lavori posteriori di un’esotericità strabiliante e fortemente intrigante. D’altronde, in quegli anni la committenza poneva delle regole ferree. Si era dovuto piegare perfino l’estroso secessionista Luigi Bonazza che, proprio in quell’anno, si trovava a pochi metri, in Via S. Trinità, ad affrescare il Palazzo delle Poste, attingendo abbondantemente ai modelli preraffaelliti. Di sicuro questo non è un capolavoro che segna la storia dell’arte nella nostra provincia. Ma non è accettabile che l’incuria dell’uomo e la smemoratezza lascino rovinare progressivamente quest’opera pubblica di una presenza artistica, quella di Dario Wolf, che ha saputo aprire le porte su di un passato reinventandolo e rendendolo senza tempo, svelando le meraviglie della natura umana. Lui che ha vissuto per anni nelle labirintiche vie della Trento vecchia e, attraverso il tratto, il disegno, il bianco e nero, l’incisione, aveva aperto i cancelli su di un mondo fatto di invisibili legami tra la terra e il cielo. Forse per questo suo successivo avventurarsi nel mondo della mitologia, compiuto sotto l’egida di Atropo, sorella di Cloto e Lachesi, la Moira che con la forbice, la clessidra e il fuso calcola la nostra vita, raccontandoci storie fuori dal tempo oltre ogni spazio fisico e materiale, trasformate in materia per mezzo della pittura, delle arti applicate, della grafica, della miniatura, dell’affresco, apprezziamo maggiormente questa lineare, semplice, immediata, prova artistica giovanile. Quest’opera è un felice contraltare dei lavori di Dario Wolf e delle sue incursioni nella città di Trento e, in una terra, quella trentina, cui ci ha svelato geografie spirituali inusuali fatte di meandri, luoghi e architetture in cui la ricerca della conoscenza intima e personale va, ancor oggi, di pari passo con la presenza di palazzi ricchi di storie “altre”, di montagne che preservano il ricordo di presenze fantastiche che hanno accompagnato l’uomo e lo hanno aiutato per millenni prima di finire dimenticate e relegate soltanto nel mondo della fantasia. Il giorno che questo affresco scomparirà per sempre dall’iconografia della città di Trento, verrà meno un frammento della storia umana e artistica di chi in questa città ha vissuto, amato, sperato, sognato e dove ha esalato l’ultimo respiro.


ing



Diretto da: Paolo Curcu [ paolo@trentinomese.it ]

sommario febbraio2013

tm

In redazione: Pino Loperfido, Cristina Pocher Hanno collaborato a questo numero: Paolo Chiesa, Silvia Conotter, Lara Deflorian, Fiorenzo Degasperi, Fabio De Santi, Alberto Folgheraiter, Renzo Francescotti, Gianfranco Gramola, Carlo Martinelli, Francesca Negri, Tiziana Tomasini Grafica: Fabio Monauni Redazione: Via Ghiaie 15 38122 Trento Tel. 0461/362155 Fax 0461/362170 Editrice: Curcu & Genovese Associati S.r.l. Via Ghiaie 15 - 38122 Trento Tel. 0461.362122 Fax 0461.362150 Concessionaria Pubblicità: Südtiroler Studio S.r.l. Trento - Via Ghiaie 15 Tel. 0461.934494 Fax 0461.935706 studiotn@bazar.it Direzione pubblicità: Rosario Genovese Bolzano - Via Bari, 15 Tel. 0471.914776 Fax 0471.930743 Direzione pubblicità: Giuseppe Genovese Stampa: Alcione - Trento Registrazione Tribunale di Trento n. 536 - 4 aprile 1987

COME ABBONARSI:

(un anno, 12 numeri a Euro 20,00) BOLLETTINO POSTALE c/c N. 11492386 Curcu & Genovese Associati - TM Via Ghiaie, 15 - 38122 TRENTO BONIFICO BANCARIO CASSA RURALE DI TRENTO IBAN IT15 E083 0401 8040 0000 3080 485 CARTA DI CREDITO Telefonando allo 0461.362122 DIRETTAMENTE PRESSO L’UFFICIO ABBONAMENTI Via Ghiaie 15 - Trento Tel. 0461.362107 ufficioabbonamenti@trentinomese.it I Suoi dati saranno trattati per dar corso al suo abbonamento; il conferimento dei dati è necessario per perseguire la finalità del trattamento; i Suoi dati saranno trattati con modalità manuali, informatiche e/o telematiche e non saranno diffusi. Lei potrà rivolgersi (anche telefonicamente) al Servizio Privacy presso il titolare del trattamento per esercitare i diritti previsti dall’art. 7 del D.lgs 196/03. Titolare del trattamento dei dati è la CURCU & GENOVESE ASSOCIATI S.r.l., Via Ghiaie, 15 – 38122 Trento - Tel 0461.362122 AVVISO AI LETTORI La scelta degli appuntamenti è a cura della redazione. La redazione non è responsabile di eventuali cambiamenti delle programmazioni annunciate.

tm

Ring

7 commenti

Attualità 14

good morning mr. sanzio?

20 sorella pace, fratello silenzio 26 bruno lucchi 30 gios bernardi 34

benvenuti al sud

38 Adriana volpe: chi si rivede! 40 una favola mochena 42 ma cos’è questa crisi 44 Claudio cavalieri 46 Una gita a tallinn 49 Apas: un compito sociale 50 Ski-past: storie nordiche 53 Speciale san valentino

Panorama

65 Il legno all’asta 68 Specchi riflessi 68 Social Film 70 tutto il teatro a trento e rovereto 72 franco battiato 74 skitour panorama 76 ludovico einaudi 79 concerti della domenica 80 kataklò 82 Volano jazz big band 84 la forma del gusto

Giorno per giorno

86 Mostre 90 appuntamenti del mese

Scoop&news

100 il matrimonio del mese 102 Un premio alle donne 104 Il pinot grigio a mas dela fam 106 Wrooom a campiglio

Rubriche

108 Libri e librerie 110 Fotoromanzo 111 ristoranti info@trentinomese.it www.trentinomese.it


trentinoattualità

Good Morning mr Sanzi

Una grande opportunità ma anche una sfida. Da cinque anni in una scuola elementare di Trento (l’impegno prosegue poi alla Secondaria) si sperimenta l’apprendimento della lingua inglese “full immersion”. Quaranta ore la settimana per bambini (forse) privilegiati, di certo impegnati più dei loro coetanei. Con le famiglie chiamate a essere di supporto. Arrivano da Trento ma anche dalla periferia perché in questa esperienza non esiste il vincolo della territorialità. 16

tmfebbraio

di Alberto Folgheraiter fotografie di Gianni Zotta

C

ome si scrive “privilegiato” in inglese? “Privileged”. Già, sono dei privilegiati, sanno di esserlo ma non lo vogliono (o possono) dire. Perché la scuola è pubblica, vi possono accedere tutti, anche se l’ingresso è sottoposto a criteri prestabiliti. Il censo non c’entra, i parametri, come vedremo, sono altri. Lungo la parete, sopra la lavagna della IV B (il corso “B” è quello del bilinguismo), la Union Jack, la bandiera del Regno Unito, dice che qui potremmo essere in Inghilterra o nel Galles. Ma se alzi lo sguardo, oltre la grande finestra,


trentinoattualità

vedi la torre d’Augusto e il castello del Buonconsiglio. Già la scuola è un must dell’architettura razionalista essendo stata progettata (1931) dall’architetto Adalberto Libera e costruita (1934) durante il Ventennio fascista. All’interno, il vano della scalinata che porta al primo piano fu decorato a tempera con tre grandi scene dal pittore Gino Pancheri “autorevole esponente della nuova pittura murale italiana”. Dal 1996 al 2000 la scuola è stata restaurata e restituita alla sua funzione originaria. “Good morning and welcome in the primary school more “in” of Trento and Trentino: the elementary “Sanzio”. Da otto anni, infatti, alle “Sanzio” i 330 alunni delle elementari partecipano al progetto “inglese diffuso”; da cinque al progetto “classi bilingui”. “Si tratta di due percorsi complementari

dell’offerta formativa” rileva il dott. Michele Rosa, dal 1° settembre 2012 dirigente scolastico dell’Istituto “Trento 5” che comprende: le primarie (elemenMichele Rosa tari) Sanzio, Gorfer e Crispi, le medie Bresadola e Bonporti, l’EDA, centro di educazione degli adulti (1200 allievi, molti dei quali stranieri), la scuola dell’ospedale infantile e delle carceri (150 alunni), per un totale di 2.500 studenti, 1350 dei quali nel percorso dell’obbligo. Gli insegnanti sono 170, il personale ATA (non docente) è di 25 unità. “In termini di offerta e di numeri – avverte il dott. Rosa – questo è uno fra gli Istituti comprensivi più complessi dell’intera provincia di Trento”.

Alle Sanzio è in atto una rivoluzione per l’insegnamento delle lingue straniere. Dal 2005 sono state avviate sperimentazioni particolari alle quali si è attinto, come riferimento, anche a livello provinciale. Le lingue straniere sono inglese e tedesco perché per norma provinciale nella scuola primaria devono essere queste. In più, oltre a quello che è previsto dalla normativa provinciale (inglese e tedesco a partire da classi diverse, ma per tutte le classi della scuola primaria), qui sono presenti due sperimentazioni particolari: una è chiamata “inglese diffuso”. Oltre al monte ore istituzionale, prevede lo svolgimento di altre discipline con metodologia CLIL. Vale a dire che non solo si impara la lingua ma si insegna una disciplina in lingua inglese. Nello specifico: arte, musica, geografia, scienze motorie e alcune attività opzionali”. “L’inglese diffuso coinvolge nove clas17

tmfebbraio


trentinoattualità si – spiega il dirigente scolastico – e quest’anno finisce il ciclo della scuola dell’obbligo con i primi allievi che concluderanno la terza media alle scuole “Bresadola”. L’inglese diffuso è insegnato nelle sezioni “veicolari” A e C delle quali è referente l’insegnante Elena Aldegheri. C’è poi il progetto, ancora in fase sperimentale, chiamato “classi bilingui” che è cominciato con l’anno scolastico 2008-2009. Pertanto, a giugno termineremo la prima parte della sperimentazione durata cinque anni. È allo studio l’ipotesi che dalle Sanzio la sperimentazione passi alle Bresadola per proseguire col progetto della classe bilingue”. Per completezza, va detto che, oltre all’inglese, dalla terza elementare gli alunni seguono pure un corso di lingua tedesca. Ma è l’idioma di Shakespeare che attira maggiormente l’attenzione per la novità e la vastità del programma. Se il progetto “inglese diffuso” prevede tra le sette e le nove ore di insegnamento in inglese, il progetto della classe bilingue (che interessa la sezione “B”) comporta la frequenza di venti ore di lezione in lingua inglese. Per arrivare nella “B” serve una raccomandazione? Nemmeno per sogno, spiegano alle Sanzio, il criterio prioritario è rappresentato dal fatto che a casa, il bambino, abbia un genitore in grado di padroneggiare la lingua inglese. La ragione è presto detta: le udienze a scuola o gli incontri con i genitori si svolgono in lingua inglese o quantomeno la maggior parte del tempo. Lo sbarraLa teacher di madrelingua, Liz Allen

18

tmfebbraio

La coordinatrice del corso bilingue, Antonella Tomasi, e la codocente della IV B, Manuela Sontacchi.

mento è tutto qui. In questo senso sono facilitati i figli di stranieri. Paradossalmente, in questa scuola non sono selezionati i bambini, sono selezionati i genitori, nel senso che almeno uno dei due deve avere una buona padronanza della lingua inglese. Lo impone il progetto educativo. Anche perché negli incontri scuola-famiglia il docente di madrelingua parla inglese. Certo la scuola è ambita; le domande d’iscrizione superano i 24 posti-anno del corso bilingue, ma vi sono rappresentate tutte le classi sociali. Quaranta ore settimanali, dal lunedì al venerdì, sono davvero impegnative per bambini dai 6 agli undici anni. Spiega l’insegnante Antonella Tomasi, coordinatrice della sperimentazione bilingue: “In prima elementare, e questo succede poi anche nelle altre classe, soltanto in inglese hanno un programma di venti ore settimanali. Non solo devono

costruire una comprensione globale ma, attraverso la lingua inglese, imparare a…”. Privilegiati, pertanto. “Non parlerei di privilegio”, ribadisce il dott. Rosa. “La Provincia ha promosso questa iniziativa in via sperimentale: è un’esperienza pubblica, avviata su richiesta dell’Assessorato a partire dal 2008. Come ogni sperimentazione va costantemente monitorata. Ci hanno detto: partite e verifichiamo strada facendo le difficoltà e i successi. Teniamo conto che sono passati solo cinque anni, più che di privilegio si potrebbe parlare, semmai, di opportunità per le famiglie e di grande responsabilità per la scuola”. E coloro che la possono sfruttare, piaccia o no, hanno una marcia in più. Con buona pace di tutti i distinguo. “Il progetto è in lingua inglese, ma dobbiamo valutare attraverso la sperimentazione che, alla fine, i contenuti delle discipline siano garantiti”. Per spiegarci meglio: oltre alla conoscenza, magari eccellente, dell’inglese, i bambini che escono dalle Sanzio devono essere al pari con i loro coetanei che hanno imparato a leggere, scrivere e far di conto nella sola lingua di Dante. Problemi, difficoltà? Risponde Antonella Tomasi, coordinatrice del progetto bilingue: “Poiché uno dei punti di forza della nostra sperimentazione è quello di garantire la continuità dei nostri docenti inglesi, americani, australiani, c’è il problema di una migliore definizione del contratto”. I docenti di madrelingua inglese sono 4 su 5 nel corso bilingue, 3 su 5 nel corso veicolare. A proposito, i tagli di bilancio si sono fatti sentire anche qui? Sotto questo profilo il dirigente Rosa vede tutto… rosa. “Sia dal punto di vista ordinamentale,


trentinoattualità ovvero dell’offerta formativa, per ora non si sono avute sofferenze. A partire dallo scorso anno, con la nuova legge finanziaria, anche la scuola pubblica ha subito riduzioni ma tutte concentrate nella parte corrente e di investimento. Nei tre plessi di scuola primaria il tempo pieno è garantito. Peraltro, i genitori possono decidere. Si va da un range minimo di 26 ore, al massimo di 40 ore settimanali”. Per tale insegnamento alle Sanzio sono presenti sia docenti italiani sia docenti di madrelingua. Che cosa prevede il progetto “inglese diffuso” del corso veicolare? “La sperimentazione riguarda alcune sezioni delle Sanzio, vale a dire nove classi. Si è cominciato nel 2005. Il primo ciclo si è concluso con il passaggio degli alunni alle scuole medie “Bresadola” dove la sperimentazione è proseguita. Quest’anno, con la terza media, chiudiamo l’intero percorso di otto anni”. A fine anno scolastico, alcuni alunni delle Bresadola con risultati soddisfacenti sosterranno l’esame per il KET, per avere una certificazione europea. Altri, in altre classi, si stanno preparando addirittura per ottenere il “B1”, il PET. Con il tedesco si arriva a proporre il FIT2 ma solo per una parte di studenti, i più motivati. Se l’apprendimento del tedesco viaggia su un binario ordinamentale, per l’inglese c’è l’alta velocità. E il Pendolino si chiama “classe bilingue”. Partita nel 2008, la sperimentazione concluderà i primi cinque anni a giugno. Se l’apprendimento intensivo della lingua inglese è patrimonio della sola scuoIl teacher di madrelingua (australiano) Tim Mckenzie

Alcuni bambini della IV B

la primaria Sanzio, per quanto riguarda il tedesco c’è una sezione analoga a Cognola. Nella classe IV B, la maestra Manuela Sontacchi sta facendo codocenza con il teacher Tim Mckenzie, insegnante di madrelingua arrivato dall’Australia. I bambini sono disposti a isole, sei per gruppo. Che cos’è, esattamente questa disposizione? “È un sistema di cooperative-learning, di apprendimento di gruppo, nel senso che i bambini possono imparare e collaborare insieme”. Difficoltà? “Nessuna, visto che i bambini hanno molte immagini visive accompagnate contestualmente dal parlato dell’insegnante. La traslazione da immagine a parola è immediata”.

Il teacher Tim va alla lavagna multimediale e spiega ai suoi piccoli alunni, naturalmente in lingua inglese, un problema di matematica. Si parla di litri e di chili, non di galloni o di once. È l’insegnante di madrelingua che trasmette questo linguaggio, per lui nuovo, e i piccoli sembrano essere davvero a loro agio. Com’è noto, nel sistema anglosassone pesi e misure sono diversi dal nostro benché oggi, anche in Gran Bretagna, si tenda ad adottare i sistemi metrico-decimali della Comunità Europea. Bambini, com’è il teacher? “Bravo”, rispondono in coro. Parla bene l’inglese? “Siiii”. E la maestra Manuela com’è? “Bravissima”. “E buona” dice una vocina in fondo all’aula. Quando voi dite ai vostri amici che frequentate questa scuola sperimentale, quali sono i loro commenti? “Che siamo fortunati; che botta di buttocks!”. “È un bel modo di fare scuola – sottolinea la maestra Sontacchi – un modo innovativo”. La sperimentazione proseguirà anche nel prossimo anno. Si riprenderà insomma dalla prima elementare. Riconoscimenti? “È un’esperienza pilota abbastanza conosciuta”, risponde il dirigente scolastico. “Siamo impegnati ora ad elaborare strumenti per la valutazione degli esiti”. CLIL, infatti, non vuol dire solo inglese, significa che la scuola deve garantire l’acquisizione delle conoscenze (in inglese) di una determinata materia che gli alunni delle altre scuole apprendono in italiano. 19

tmfebbraio


trentinoattualità Interviene la coordinatrice Tomasi: “Sulla classe bilingue, ogni anno, si deve dire di no a parecchi genitori. L’accesso, infatti, è soggetto a un colloquio preliminare”. “Teniamo presente che si tratta di bambini e che le difficoltà che incontrano sul percorso tradizionale le trovano, a volte anche nella classe dell’inglese diffuso o nel corso bilingue”. E in quel caso che cosa succede? “In caso di difficoltà i docenti, e loro sì devono avere una marcia in più, devono fare una riflessione non solo sulle discipline ma anche linguistica. L’impegno è doppio per i docenti ma pure per i genitori”. Lo stipendio, a questo punto, sarà doppio per i docenti? “No, lo stipendio è lo stesso di quello dei colleghi delle scuole tradizionali. C’è solo la volontà e la grande disponibilità da parte degli insegnanti di investire su questo tipo di percorso”. Dott. Rosa, questo corso di studi resterà sperimentale fino a quando? “Lo deciderà l’Assessorato all’Istruzione della Provincia. Noi siamo in una fase di valutazione continua. C’è grande interesse da parte delle famiglie, non solo della nostra scuola. L’auspicio è che questa esperienza possa essere allargata anche ad altri Istituti”. Tanto per ribadire l’impressione che abbiamo ricavato fin dal principio scriviamo a caratteri cubitali che questi bambini sono privilegiati. La coordinatrice Tomasi suggerisce, invece: “Metta in risalto che questa è una scuola pubblica. Più che il privilegio, vorrei si capisse che è un merito della Provincia, un’ottima opportunità offerta dalla scuola pubblica.

20

tmfebbraio

La coordinatrice delle sezioni “veicolari” A e C, Elena Aldegheri. In basso a sinistra: Liz Allen; a destra: affresco di Gino Pancheri.

Qui si testimonia che imparare non è solo have fun, divertirsi. Imparare è una fatica, per tutti”. Chi comincia in prima elementare arriva sino alla fine del ciclo della scuola dell’obbligo o perdete qualcuno per strada? “Noi abbiamo bambini che vanno e bambini che vengono, ma perché la tipologia di classe favorisce l’iscrizione di persone che sono qui anche per poco tempo. Abbiamo avuto bambini che sono rimasti con noi un paio di anni poi, per questioni di lavoro dei genitori, si sono dovuti trasferire altrove. Abbiamo bambini dove i genitori lavorano in Nazioni diverse uno dall’altra. Ma abbiamo avuto anche bambini i cui genitori, non avendo trovato l’ambiente adatto

hanno deciso il trasferimento ad altra scuola”. I bambini delle classi bilingui non hanno l’obbligo del bacino di utenza, possono arrivare da tutta la provincia (e c’è qualcuno che fa il pendolare da Fai della Paganella o da Levico Terme). Perché, massì diciamolo a dispetto delle insegnanti e del dirigente scolastico, questa resta pur sempre una scuola particolare. “No, no, no. È una scuola normale e pubblica, solo con maggiori opportunità. E allora – replicano in coro – per quanto ci riguarda c’è soltanto un auspicio: che questa sperimentazione, veicolare o bilingue, venga trasferita anche ad altre scuole. La richiesta, da parte delle famiglie, c’è”. E il successo sarebbe garantito. Of course. ■


Curcu&Genovese Associati s.r.l. - Südtiroler Studio s.r.l. - Riproduzione vietata

INNOVAZIONE • PROGETTAZIONE • PASSIONE

nuovo centro cucine

ALBIANO DI TRENTO Via Roma, 132 - Tel. 0461 689757 www.nordsalottotn.it

Chiuso la domenica e il lunedì mattina


trentinoattualitĂ

COLLOQUIO esclusivo IN UN CONVENTO DI CLAUSURA di Tiziana Tomasini

Sorella pace, fratello silenzio

22

tmfebbraio


trentinoattualità Per tutti noi, credenti e non credenti, è sbalorditivo: in un mondo mai così tanto libero quanto il nostro, la chiusura volontaria in un convento è difficilmente comprensibile. Ma come si svolge la vita di una suora di clausura? Come sono scandite le sue giornate? Quali sono i punti di forza e le fragilità di questa scelta? Noi siamo entrati nel convento di clausura di Borgo Valsugana e lo vogliamo raccontare…

M

entre percorriamo la strada statale che attraversa una Valsugana dalle vesti insolite, con paesaggi ammorbiditi ed imbiancati dalla stagione invernale, abbiamo la certezza che questa non sarà un’intervista come tutte le altre. Merito forse di quei “Pace a te!” ricevuti in saluto negli accordi recenti, che hanno saputo trasmettere un’aura di serenità. Merito dovuto, a prescindere dallo stato d’animo, al fatto che l’evento è comunque rilevante e di spessore, ne siamo consapevoli: stiamo per varcare le soglie di uno scrigno di spiritualità, custodito nel cuore alto e antico di Borgo. Qualche stradina erta, dai sentori medievali, ci conduce infine a destinazione. Ci siamo. Il grande portone del convento di clausura dell’Ordine delle Clarisse si apre lento, manovrato automaticamente. Sulla corte interna - ampia terrazza che permette di abbracciare con un colpo d’occhio il panorama – si affaccia il locale adibito a portineria; dietro una grata, una sorella ci fornisce dettagliate istruzioni per raggiungere il luogo stabilito per l’incontro. Dopo un dedalo di brevi corridoi delimitati da porte e porticine, giungiamo in un caratteristico chiostro; una targa in legno indica “Parlatorio”. Arrivati. Nel piccolo locale, al di qua dell’inferriata, si trovano un paio di sedie ed un tavolino; al di là un’altra sedia e, sulla parete, l’immagine di una Madonna con il Bambino. Suor Costanza fa il suo ingresso nella stanza, ci saluta e comincia a raccontare la sua vita comunitaria in convento. A questo punto, ci rendiamo conto che la snocciolata di domande specifiche che ci eravamo preparati non ha più molto

senso; la narrazione dello scorrere del tempo in un convento di clausura è fluida e spontanea, ricca di spunti e di approfondimenti in grado di delineare e definire, a tutto tondo, quanto volevamo realmente sapere e quindi far conoscere. Le giornate delle dieci sorelle (sarebbero undici, ma una di loro è “in trasferta” a Gerusalemme) sono scandite tra preghiera, lavoro e fraternità ed iniziano decisamente presto, alle prime luci dell’alba; sveglia alle 5.25 e ritrovo poco prima delle 6.00, per una preghiera comunitaria di invocazione allo Spirito Santo. Seguono le lodi alle 6.30 e, alle ore 7.00, la celebrazione della messa, alla quale possono partecipare anche i fedeli “esterni” al convento. Dopo altri tre/quarti d’ora di meditazione, si consuma la colazione; successivamente le sorelle si ritirano nelle loro stanze per quello che viene definito un “tempo di studio”, ossia uno spazio per leggere un libro, approfondire qualche argomento, sfogliare i giornali… sono a disposizione le testate cattoliche nazionali (Avvenire, L’Osservatore Romano) e locali (Vita Trentina), ma anche qualche rivista di attualità. Suor Costanza sottolinea che quello della lettura è un momento molto importante, perché consente in qualche modo di incarnare la preghiera con la vita degli uomini… le informazioni sul mondo, siano esse tragiche o liete, vengono ricordate nei momenti comuni di riflessione. E lo stesso accade nella realtà: molte persone chiedono di pregare per loro, per dare sostegno ad un momento particolare di vita… Alle 9.10 suona la campana, protagonista indiscussa dei monasteri, ancestrale richiamo all’impegno canonico. 23

tmfebbraio


trentinoattualità una grata, ad esempio, non impedisce di accettare l’altro… A tal proposito, Suor Costanza racconta come domenica scorsa, ricevuto in visita un gruppo di Rovereto, uno dei più giovani, con l’immediatezza e la spontaneità della verde età, abbia chiesto: ”Ma perché non vieni qui in mezzo a noi?” La risposta, maturata e ponderata, raccoglie in sé tutto l’intrinseco significato della vita di clausura. Certo, perché far comprendere che una vicinanza fisica non cambia fondamentalmente nulla e che la stessa assenza di contatto viene colmata ampiamente dalla preghiera, non è così immediato da interiorizzare… Ma questa è in realtà la domanda che tutti ci poniamo, a prescindere dalle nostre inclinazioni spirituali: “Perché

Dopo la preghiera, ha inizio il “tempo di lavoro”, mai del resto slegato alle orazioni, che restano il filo conduttore in ogni contesto giornaliero. A tal proposito, Suor Costanza riporta la volontà di Santa Chiara, alla quale si ispira l’Ordine delle Clarisse: lo spirito di “vita contemplativa” non si deve mai estinguere: la presenza del Signore si avverte e si fa propria nello svolgimento anche delle più semplici incombenze. Il suddetto tempo di lavoro ha una chiave di lettura molto pratica e concreta, e si traduce in lavori che riguardano cucina, refettorio, lavanderia. Oltre alle consuete formalità domestiche, le suore provvedono a confezionare particole ed a seguire e condurre un vero e proprio laboratorio artistico, che prevede anche la realizzazione di paramenti sacri. Poi ci sono i lavori all’uncinetto e quelli di sartoria. C’è anche una biblioteca, con una sorella bibliotecaria che la organizza. Nella bella stagione, di pertinenza al monastero, si trovano un giardino ed un orto; quest’ultimo si può dire che costituisca la principale fonte di sostentamento. Altra importante mansione, quella della sorella addetta alla portineria: l’accoglienza di chi ha bisogno di parlare o di ricevere un pasto caldo è un momento significativo quanto delicato… Altre occupazioni assumono connotazioni molto terrene, quali la gestione dell’economia – con la sorella economa, per far quadrare necessariamente i conti di fine mese 24

tmfebbraio

– e l’organizzazione generale del monastero, curata dalla madre superiora. Il lavoro termina alle ore 11.50 e lascia spazio ad un momento di preghiera che precede il pranzo, seguito dal relativo riordino e pulizia degli ambienti dedicati al pasto. Alle 13.45 un altro scoccare della campana invita al silenzio; ogni sorella ha occasione di riposare o dedicarsi alla lettura. Tra le 15 e le 16 altra finestra di preghiera e quindi la ripresa del lavoro, fino alle ore 17.35. Da quest’ora inizia la fase di meditazione che porta alla cena ed al dopocena, con quella che viene definita la “ricreazione”. In questo contesto la fraternità si ritrova: ci si racconta la giornata, si riferisce degli incontri in parlatorio, vengono fornite informazioni di carattere organizzativo, si commentano le notizie dal mondo… E poi è l’occasione per festeggiare il compleanno di qualche sorella, magari rallegrato da qualche barzelletta! In estate si cena all’aperto, alla frescura del bosco. “La clausura non è eremitaggio, ma fraternità…”, rivela Suor Costanza. Alle 9.30 ci si prepara per la notte. Fino a poco tempo fa era previsto un momento di preghiera notturno giornaliero, dall’una all’una e mezzo; adesso è a cadenza settimanale, nella notte tra il sabato e la domenica. Si capisce allora che la clausura è al tempo stesso apertura ai bisogni del prossimo e apertura di cuore: chi chiede, trova accoglienza. Il fatto di comunicare dietro

{

Raccoglie così l’esperienza di S. Chiara, che pur “rinchiusa” ha saputo diffondere la sua fama in tutto il mondo

la scelta, interpretata come estrema, della clausura?” Ad illustrare la maturazione del percorso, la sorella racconta la sua personale esperienza: il lavoro di insegnante e l’impegno nell’Azione Cattolica. In questi contesti narra di aver visto tanta sofferenza e confida di aver tentato, con tutte le sue forze, di


trentinoattualità

Da Santa chiara alle undici sorelle di borgo l’Ordine delle Clarisse contA diciottomila aderenti nel mondo

L’

Ordine di Santa Chiara ( da cui deriva la denominazione “Clarisse” ) affonda le sue origini nel lontano Medioevo, con l’esperienza religiosa di S. Francesco e S. Chiara. La nobile fanciulla di Assisi, incoraggiata ed affiancata da Francesco – intraprende un percorso che interpreta in modo essenziale e sincero il messaggio del Vangelo, predicando e mettendo in pratica il principio della povertà e della radicalità dei sentimenti. La larga condivisione del suo pensiero fa sì che l’Ordine si diffonda ben presto – ancora quando Chiara è in vita – in varie città d’Italia e d’Europa. Poco prima della sua morte, avvenuta nel 1253, Chiara ottiene da papa Innocenzo IV l’approvazione della Regola, che racchiude tutti i fondamenti della sua via verso la spiritualità. La vocazione è essenzialmente contemplativa: traendo ispirazione dal Signore Gesù, povero e crocifisso, nasce un cammino di estrema povertà e di privazione; in questo contesto la clausura risulta essere una modalità di vivere ed interpretare questi principi. Oggi si stima che l’Ordine delle Clarisse conti diciotsalvare il mondo ma di essersi poi resa conto di essere molto limitata. A questo punto del suo cammino, comincia ad emergere l’interrogativo: come aiutare e sentirmi al tempo stesso veramente utile? Raccoglie così l’esperienza di S. Chiara, che pur “rinchiusa” ha saputo diffondere la sua fama in tutto il mondo.

tomila sorelle nel mondo. In Trentino l’Ordine delle Clarisse è presente dal 1227; nel tempo sono sorti ben quattro Monasteri: quelli di San Michele (1228-1810) e di S. Trinità (1533-1784) a Trento, S. Carlo Borromeo (16461782) a Rovereto e quello di S. Anna (1673-1782) a Borgo Valsugana. Stabilita la soppressione degli ordini religiosi nel 1810 (sulla scia delle legislazioni francesi che sanciscono la chiusura di conventi e monasteri, con la relativa confisca dei beni), la presenza delle Clarisse in tempi recenti risale al 1984, grazie all’intervento del vescovo dell’epoca (Mons. Gottardi) e dei Frati Minori della provincia di Trento, che si adoperano per accogliere nel Monastero di S. Damiano di Borgo Valsugana alcune sorelle di Assisi. Nel 1997 il Monastero viene riconosciuto canonicamente, consociato all’Ordine dei Frati Minori. La piccola comunità sperimenta oggi, con fede ed entusiasmo, il cammino di S. Chiara, condividendo la fondamentale esperienza spirituale con la comunità di Borgo, di cui si sente parte attiva, anche attraverso la chiusura nella riflessione e nella preghiera. Le undici sorelle presenti nel Monastero di S. Damiano di Borgo Valsugana hanno un’età media che oscilla tra i quaranta ed i cinquant’anni; la più anziana ha 73 anni, la più giovane compirà quarant’anni a marzo. La storia della loro conversione abbraccia il principio della serena clausura in preghiera, con l’intima condivisione alla Regola della santa di Assisi.

La preghiera diventa modalità per stare accanto a tutti, in maniera silenziosa: il termine clausura si amplifica e diventa un allargare la propria vocazione a tutta l’umanità, dedicandogliela col cuore. Ma in un mondo con tanti stimoli e tante libertà, nel quale ormai si possono provare tante e diversificate esperienze di

crescita, la clausura ha ancora senso? Suor Costanza ammette che, attualmente, è sempre più difficile avvicinarsi a questa scelta, che viene interpretata come un addio definitivo alla libertà; e se il primo impatto può essere proprio una forte limitazione al sentirsi liberi, in realtà è solo in un convento di clausura che si trova la vera libertà, quella dello spirito. La stessa semplicità dell’abito, ad esempio, comunica il non dare peso alle mode transitorie, che passano repentinamente; la vita è fatta di cose ben più importanti e fuori c’è un’umanità bisognosa di preghiera. La libertà è nel non lasciarsi condizionare; la nostra vita è in apparenza tutta uguale, ma apre ad orizzonti sempre nuovi. Quali sono le reazioni della famiglia di fronte alla decisione per la clausura? L’impatto è sempre quello di una perdita, in qualsiasi tipo di vocazione, sia verso la vita matrimoniale, sia verso quella religiosa. Certo, il sentimento di distacco si acuisce maggiormente quando la scelta è orientata verso la clausu25

tmfebbraio


trentinoattualità ra, interpretata come un rinchiudersi e non vedersi più. È un momento forte per tutti, si sente che è un lasciare, da entrambe le parti, con l’effetto di uno strappo. Alla base però esiste la consapevolezza di aver fatto un cammino serio, di non aver giocato con la vita quanto piuttosto di aver risposto ad una chiamata. In un secondo momento, la serenità e la pace di chi ha compiuto la scelta consente alle famiglie di accettare e condividere con gioia. I contatti con i propri cari avvengono soprattutto per iscritto ma anche attraverso le visite in parlatorio, con scadenze più o meno regolari – mediamente ogni due mesi, a Natale e a Pasqua - e qualora intervengano necessità di forza maggiore o richieste specifiche di comunicazione. Quali sono – se esistono – le possibilità di uscire fisicamente dal convento? Una volta c’era il medico che entrava in convento; oggi si risolve telefonicamente o recandosi di persona in ambulatorio; in caso di necessità, è naturalmente previsto anche il ricovero in ospedale. E poi esistono altre formalità da espletare fuori dal convento: il diritto di voto, la banca, una questione da risolvere in un ufficio… Uscire significa anche stabilire un contatto con le persone, con la comunità: molti danno una mano a sbrigare incombenze di vario genere, aiutano, chiedono, si mettono a disposizione. Le sorelle comunicano anche con i frati, che occupano la porzione di rustico adiacente al convento; in origine l’intero caseggiato era loro pertinenza: dal 1985, con l’arrivo delle Suore Clarisse, gli spazi sono stati così delimitati, pur con l’importante possibilità di pregare insieme e condividere i momenti eucaristici. Ma, oltre l’orto, come provvedono le suore alla loro sussistenza? Suor Costanza ricorda le semplici attività lavoringraziamenti Si ringraziano la professoressa di religione Vilma Cristofolini della scuola secondaria di primo grado “A. Manzoni” di Trento per aver reso possibile il contatto con le suore del convento; la madre superiora per averci concesso questa grande opportunità; Suor Maria Emmanuela, che ha curato la parte informatica degli accordi; Suor Costanza per la limpida e sincera narrazione. (t.t.)

26

tmfebbraio

definitivo si snoda nell’arco di sette anni, proprio per entrare nella vocazione con maturata consapevolezza. Inizialmente si attraversa una fase di grande entusiasmo, di gioia per aver abbracciato la vita; in un secondo tempo si mettono radici e si vive nella stabilità, con l’insita possibilità che si insinui qualche dubbio… Dubbi che in realtà sono benedizioni, in grado di cementare fondamenta solide, che nessuno può far crollare. Recentemente Suor Costanza è rientrata in famiglia per le ultime fasi della malattia e la conseguente perdita della mamma; racconta di aver ritrovato la sua stanza, di aver riabbracciato i propri cari, di aver provato grande benessere nel riassaporare l’ambiente familiare. Il tutto vissuto nella consapevolezza di dovere e di voler tornare, con la gioia di aver vissuto una bella esperienza. Qualche sentore di norative sopra menzionate e ci stupisce – indubbiamente condizionati dalla nostra mentalità molto [troppo] consumistica – dicendo che è “la provvidenza a scrivere sul libro dei canti”… si vive delle offerte in denaro ed anche di quanto viene donato; chi viene in visita presso il convento, porta sempre qualcosa! E molto spesso proprio quello che serve in quel preciso momento (lectio divinis?). Va poi tenuto conto che la clausura è una vita votata alla povertà; quanto risulta superfluo, quando la credenza del convento è piena, si condivide con la rete di associazioni caritative che operano sul territorio. Suor Costanza, di origini laziali, riporta anche un aneddoto: racconta dei primi tempi in Trentino e del suo desiderio di riassaggiare l’anguria… Non appena formulata questa richiesta, arriva in visita il padre di una delle sorelle, con mezza, grande anguria che la famiglia non riusciva a consumare! A testimonianza che “il Signore non viene mai meno alle sue promesse”. Possono accadere momenti di ripensamento e di velata nostalgia per quanto ci si è lasciato alle spalle? Suor Costanza afferma di aver affrontato con responsabilità e serietà la scelta della clausura; chiarisce inoltre che il cammino dall’ingresso in convento al SI’

{

{

Alla base della scelta la consapevolezza di aver fatto un cammino serio, di non aver giocato con la vita quanto piuttosto di aver risposto ad una chiamata

stalgia si prova nel periodo natalizio, si torna col pensiero alla famiglia, come è umano che sia. Poi ci sono quei passaggi importanti della vita – il compimento dei 40/50 anni – che si caratterizzano per qualche insita sofferenza… Ma “la vita – conclude Suor Costanza ricordando le parole di un frate – è come una strada ed ogni decennio percorso è come un tornante… una brusca svolta che si apre però su un nuovo orizzonte…” Avevamo ragione. Non è stata un’intervista come le altre. Il saluto cordiale di Suor Costanza, qualche foto, il labirinto di corridoi, porte e porticine percorse a ritroso ci riportano al portone principale, che si schiude sul mondo. Un confine importante, una scelta di vita. Da impa■ rare a comprendere.

Uscire significa anche stabilire un contatto con le persone, con la comunità: molti danno una mano a sbrigare incombenze di vario genere, aiutano, chiedono, si mettono a disposizione.


trentinoattualità Gian Maria Rauzi il primo ottobre 2010, alla consegna dell’Aquila ardente di San Venceslao

di Paolo Curcu

L

a notizia ci ha colti con la freddezza di un necrologio letto distrattamente sul giornale. Gian Maria Rauzi se n’è andato con discrezione lo scorso 23 gennaio, in punta di piedi, una modalità insolita per lui che in casa editrice ci aveva abituati ad entrate dirompenti, teatrali e piene di vita. Erano incontri aperti quasi sempre dal suo intercalare preferito: “Pace e bene!”. Che si stesse lavorando o meno ad un progetto editoriale, Rauzi non perdeva mai occasione di affascinarci con la sua erudizione di autodidatta, la passione per l’araldica, per la viticoltura, con i racconti dei suoi viaggi e dei suoi amati trentini illustri: Martino Martini, Andrea Pozzo ed Eusebio Chini. Proprio a queste tre figure avrebbe poi dedicato, sempre per la nostra Casa Editrice, “Trento e i suoi gesuiti”, un raffinato volume curato assieme alla dott.ssa Miriam Lenzi. Al primo libro avevamo lavorato assieme nel lontano 1998, quel “Ville Trentine” che andò esaurito in pochis-

ciao, professore! La scomparsa di Gian Maria Rauzi, uno degli autori di punta della casa editrice Curcu & Genovese. Dalla sua penna e dalla sua fotoCAMERA sono usciti ricercatissimi libri sulla storia e l’arte del Trentino simo tempo e che dovemmo ristampare in tutta fretta. All’epoca lo accompagnava ancora, nelle visite in redazione, la signora Graziella, la compagna di una vita che lo avrebbe lasciato qualche anno dopo. Seguirono altre fruttuose collaborazioni, dalle quali nacquero prestigiosi volumi come “Il Volto di Trento nel corso dei secoli”, più volte ristampato e tradotto anche in inglese. Il primo ottobre del 2010, in occasione della consegna ufficiale dell’Aquila ardente

un chimico umanista

G

ian Maria Rauzi era nato a Bressanone, nel 1925, da genitori trentini. Aveva esercitato dal 1952 al 1988 la sua professione di chimico presso la Stazione agraria sperimentale di S. Michele all’Adige, dove aveva pubblicato oltre una trentina di studi e ricerche nel campo della chimica agraria: campo in evidente contrasto con il suo hobby, la sua passione per le discipline umanistiche, per la storia e l’arte. Nella prefazione di un suo libro è stato giustamente scritto che “il fatto di tenere vivi questi due poli d’interesse, così lontani e diversi, suggerisce l’idea di una ambivalenza, tanto valida e geniale quanto ardua”. Così venne insignito nel 1979 dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica italiana e fa parte fin dal 1982 dell’Accademia Roveretana degli Agiati e dal 1986 dell’Accademia degli Accesi di Trento. Dalla sua penna e dalla sua macchina fotografica sono usciti alcuni tra i più ricercati libri sulla storia e l’arte del Trentino.

di S. Venceslao, il Sindaco di Trento lo aveva così encomiato pubblicamente: ”Desidero esprimerLe la gratitudine dell’Amministrazione di questa municipalità e della città tutta per il Suo originale e appassionato contributo alla riscoperta della storia di Trento. Io credo che tutte le città, anche quelle con un passato importante come la nostra, corrano un rischio: quello di diventare mute, di smettere di parlare a coloro che le abitano o che le visitano. Corrono il rischio di perdere il contatto con quel giacimento di storia e cultura, sedimentato nel corso dei secoli, che non è rappresentato solo dai nostri bei palazzi, ma da un sistema di valori, da un patrimonio morale e materiale, che feconda e illumina il nostro presente.” Infine, il Sindaco Andreatta aveva ufficializzato la presa in carico del volume “Il volto di Trento nel corso dei secoli” come pubblicazione ufficiale del Comune di Trento. Ricordiamo con simpatia come, in quell’occasione, giusto per non sottrarsi alla sua fama di polemista, aveva tirato le orecchie all’istituzione di via Belenzani rispetto alla – a suo dire – carente conservazione e tutela degli antichi

palazzi affrescati della città. È proprio in ragione di questa sua grande passione per la bellezza, in particolare quella architettonica e artistica, che ci ha fatto uno strano effetto dargli l’estremo saluto in quella che lui riteneva uno dei capolavori dell’arte trentina: la Basilica di Santa Maria Maggiore. Tra quelle antiche pietre, i marmi e gli affreschi, accompagnato per l’ultima volta dalla sorella Teresa e dal fratello Alberto, dall’amica Luisa Fedrizzi – che lo ha assistito affettuosamente in questi ultimi anni –, abbiamo immaginato ancora una volta quel suo sorriso spontaneo e contagioso di cui, senza dubbio, serberemo un bellissimo, indelebile ricordo. ■

27

tmfebbraio


trentinoattualità di Carlo Martinelli e Paolo Curcu

un caffè a casa di...

bruno lucchi: L’OTTIMISMO DEL “FARE” Arte e cucina, libri e sculture, fatica e progetti: conversazione a tutto campo con l’ex bagnino ed ex portalettere di Levico Terme che ha portato le sue opere in tutto il mondo, comprese quattro navi della Costa Crociere

A

volte i destini sono indicati già nei nomi, nelle parole. A Torino - siamo nel 1992 - alla Galleria Artifex in una mostra (una delle sue prime in assoluto, ne seguiranno oltre duecento personali e seicento collettive ad indicare una carriera che ha pochi uguali dalle nostre parti) dal titolo “Artisti per dopodomani” c’era anche un certo Bruno Lucchi. Quel “dopodomani” è diventato 28

tmfebbraio

oggi e l’uomo sorridente che abbiamo di fronte, nella sua luminosa abitazione di Levico Terme, è da tempo artista affermato e completo. Ma non ha perso alcunché dell’entusiasmo e dell’energia delle origini. Anzi. Il caffè in compagnia - al suo fianco la moglie, Graziella Falchi, radici sarde, compagna di una vita, complice artistica a sua volta appassionata e competente -

è all’insegna delle colorate capsule assai note grazie alla pubblicità di un certo George Clooney. Niente da dire: il borbottìo della cara vecchia moka è degnamente sostituito dal caffè prodotto dalla macchinetta ultramoderna. Sorride, Bruno Lucchi. E i suoi baffi vibrano di voglia di vivere, di fare, di conoscere, di sperimentare, ....di cucinare (essì, ci arriveremo). Perché - al cronista


trentinoattualità

Il libro che sta leggendo? Sul comodino c’è sempre la copia del numero appena uscito del “National Geographic”, il libro appena letto è “Moriremo eleganti” di Oliviero Toscani. Il piatto preferito? Spigola alla vernaccia con le olive. Il film del cuore? “La montagna sacra” di Alejandro Jodorowsky. Cantante, compositore o gruppo preferito? Tutta la musica, soprattutto quella celtica. Se non avesse fatto quello che ha fatto, cosa avrebbe voluto fare? Il fotografo di reportage. La cosa che le fa più paura? Non poter più lavorare. Il suo sogno ricorrente? Essere altrove, di solito nel deserto.

questa appare notizia degna di nota - siamo di fronte ad un signore, parole sue, “ottimista a prescindere”. Ed allora, complice il caffè postmoderno, ecco il racconto - per scatti, quasi un omaggio alla sua passione fotografica (che raccontiamo a parte) - di Bruno Lucchi. Ottimista a prescindere, artista delle forme e del mistero. “Classe 1951. Le radici sempre qui, a Levico, ma il mondo - grazie all’arte - come orizzonte. Ho iniziato come pittore, come grafico disegnatore, la cosa più semplice. L’Istituto d’arte a Trento, poi Urbino. In mezzo la naja, che allora si faceva sul serio e per diciotto mesi. A Brunico, artiglieria di montagna. L’incontro con Graziella, che diventerà mia moglie oltre che, per lunghi anni, colei che farà vivere l’indimenticabile esperienza della galleria Falchi. Ma nel frattempo mi capita di essere anche bagnino e di approdare poi ad una esperienza lavorativa, presso “Goio Arredamenti”, che ancora oggi considero centrale nella mia formazione. Perché lì conosco il gusto di fare le cose, la bellezza di mettere in sintonia le opere con la casa. Voglio imparare, l’urgenza

del fare la sento dentro di me. Vado a Bassano, a scuola da un artista quale Fior Candido che usa la ceramica in modo creativo e mi confronto con una oggettistica al tempo avveniristica. Manipolo la terracotta, il semirefrattario, materiale ancora oggi usato. L’andare a bottega, a San Martino di Lupari, nel vicentino, mi apre un mondo. Ma i destini della vita sono strani: mi si offre l’opportunità di un lavoro fisso: portalettere a Pergine Valsugana. Lo faccio, con il solito entusiasmo, per qualche anno. Poi la scelta di vita, definitiva. L’arte è ormai entrata nella pelle. Divento ceramista dapprima: “fare arte” è la direzione. Poi apriamo la

galleria di Levico, saranno dieci anni belli ed importanti. Conosco gente, si tessono rapporti specie fuori provincia. Su tutti il sodalizio indimenticabile con Riccardo Schweizer, le serate da Silvio, nel ristorante che l’artista primierotto modellò a sua immagine. Ma gli orizzonti si allargano: ecco i grandi maestri, Licata, Celiberti e Chiari. E in questi incontri, in questi sodalizi, il tempo di far sì che attorno al desco, al tavolo, nella convivialità che è uno degli aspetti più veri e più belli del fare arte, crescesse anche una grande passione per la cucina”. Aperta parentesi, doverosa. Tre anni fa il binomio tra arte e cucina ha generato

29

tmfebbraio


trentinoattualità

un libro, di squisita fattura grafica e tipografica. Oltre duecento pagine, illustrate come si deve. “I sapori dell’arte” sono gli incontri, i ricordi e le ricette di Bruno Lucchi. Un affascinante viaggio in compagnia di piatti tanto raffinati quanto semplici (“perché quando sei reduce da una giornata di duro lavoro, magari alle prese con una statua alta due metri, ai fornelli non puoi dedicare ore”) e l’occasione di rivisitare artisti e critici che hanno condiviso l’arte - oltre che la tavola - di Bruno Lucchi. Merita davvero, questo libro, che racconta di Toni Benetton, Alain Bonnefoit, Fabio Calvetti, Giorgio Celiberti, Giuseppe Chiari (il gran maestro di Fluxus), Hsiao Chin, Gianmaria Ciferri, Riccardo Licata, Trento Longaretti, Gina Roma, Riccardo Schweizer, Marcello Venturoli (che nel 1994 intuì la forza di Lucchi parlando delle sue sculture fatte

30

tmfebbraio

di “persuasori implacabili e personaggi inconfondibili”), Andrè Villers (fotografo tra i più importanti) e Carmelo Zotti. Un signor libro: per chi ama la cucina, per chi ama l’arte. Chiusa parentesi, doverosa. Ridiamo la parola al nostro. “La passione per la cucina è parte di quel fare che ritengo essenziale. Mi dà una dimensione di serenità: se un bel giorno pittura e scultura non andassero più, riuscirei sempre a fare qualcosa, appunto perché so fare qualcosa. L’arte, oggi? È difficile capire. Predominano aspetti carrieristici e di business. Un tempo si entrava in un museo dopo morti, adesso se hai più di trent’anni non ci entri più. Mi viene voglia di paragonare il momento che stiamo vivendo a quando si beveva, in fatto di vini, di tutto e di più. Poi ci si è accorti che ci mettevano il metanolo e che si ci avvelenava e si è tornati alla produzione di qualità. Forse nell’arte siamo così, oggi, un momento difficile nel quale sembrano non contare più curriculum, percorsi, esperienze. Io credo ancora nel ruolo delle gallerie e nel fatto che l’arte sia un investimento importante, che sia grande o piccolo non importa. Perché l’arte illumina una casa che è ancora e sempre il luogo dello spazio e della luce, il rifugio”. Già, l’arte di Bruno Lucchi. “La terra è il mio materiale, che con il rito del fuoco trasformo in terracotta, le mie figure diventano poi bronzi e porcellane, ma la mia ricerca abbraccia anche l’acciaio Corten e si cimenta nella costruzione di installazioni enormi che trasmettono la passione nel confronto con il nuovo materiale”. Eppoi, a dargli – massì, dicia-

IL FOTOGRAFO DEL DESERTO

N

e siamo convinti. Non avesse percorso – ed è una strada che ancora può riservare sorprese – le vie dell’arte e della scultura in particolare, Bruno Lucchi avrebbe potuto essere tranquillamente un fotografo. E che fotografo... D’altronde dopo l’Istituto d’arte a Trento il nostro frequenta il Magistero delle Belle arti di Urbino e là eccolo con la sua prima macchina fotografica, una Olympus. Sono gli anni nei quali il disegno animato sembra un possibile sbocco ai suoi interessi e alle sue passioni (ci sarà anche l’incontro con Bruno Bozzetto, a Milano), ma poi altri sono i percorsi intrapresi. Ma il gusto di catturare immagini, specie durante i viaggi, non avrebbe più lasciato Bruno Lucchi. In Francia si è anche preso lo sfizio di partecipare ad una mostra fotografica, nel Var in Provenza, nella quale c’era anche Andrè Villers, il fotografo che ha legato il suo nome a Pablo Picasso e che con Bruno Lucchi ha avuto una frequentazione solida e duratura. Le fotografie scattate in giro per il mondo - di rara suggestione oltre che sorrette da un nitore e da una padronanza dei colori e delle forme assolutamente rimarcabili - approdano a raffinati, colorati album che diventano immancabili protagonisti a margine degli incontri a casa Lucchi. Sappiate che il deserto è il luogo che Bruno e la moglie Graziella amano più di ogni altro. E il deserto restituito dalle sue fotografie è qualcosa di magico, eterno, intangibile. Vedere per credere.


trentinoattualità

molo – celebrità le gigantesche installazioni ideate per ben quattro navi della Costa Crociere (ma la Concordia non c’è, se qualche pettegolo avesse voglia di commenti fuori luogo...). Nel maggio scorso, a Venezia, la consegna del nuovo gioiello della marineria e orgoglio del made in Italy, Costa Fascinosa, con a bordo piscina le sei “Perle in bronzo” dello scultore trentino. Per capirci: sulle

navi da crociera trovate le opere di Pomodoro, Botero e... Lucchi. Ma chi scrive è – come tanti – ancora rapito dalla materia senza spazio e senza tempo dei suoi Androgini. “C’è una storia magica e strana che li accompagna, un giorno forse troverò il modo di raccontarla. È qualcosa di speciale, di particolare. Per chi scolpisce ma anche per chi ascolta. Verrà il tempo, non è

ora”. Giusto così: resta comunque il fascino delle vibrazioni che le sue sculture androgine restituiscono. Resta il lavoro di Lucchi – parte in laboratorio, a Levico, parte in fonderia nel vicentino, parte al fianco di un fabbro, in una officina del mantovano – per far sì che le sue sculture possano ancora parlarci e stupirci. È un lavoro fatto di calchi a cera persa, di forno, argilla, terracotta, bronzo... È un lavoro che sta per darci, tra poco, una nuova importante opera all’ospedale di Cles (“il Trentino ha meritevolmente continuato ad applicare la legge che prevede la presenza di opere d’arte quando si costruiscono edifici pubblici, nel resto del Paese non è purtroppo così”), che a Pasqua lo vedrà in mostra al museo diocesano di Verona con una originale via crucis in terracotta, poi ancora in Germania, a Passau, sempre al museo diocesano in attesa di una grande mostra, l’anno prossimo, a Montecarlo e in Provenza. Il mistero degli androgini, la tensione dell’arte che si rifà al sacro, i baffi che vibrano ottimismo. Ne ha fatta di strada l’ex portalettere. Solo che le sue missive sono enormi, pesanti, misteriose, corporee, vitali, materiche. Ma si leggono con lo stesso piacere riservato alla lettera di una persona cara, che reca buone notizie. Magari sorseggiando un buon caffè, targato Clooney. ■ 31

tmfebbraio


trentinoincontri

I novant’anni di Gios Bernardi

Il medico che sfida il calendario Novant’anni, compiuti il 1° gennaio 2013. Medico da 65 anni, appassionato di fotografia e di scrittura, il dott. Gios Bernardi è stato chirurgo, radiologo e omeopata. Dagli albori della Fondazione è nel consiglio di amministrazione del prestigioso “premio Pezcoller”. È padre di tre figli, avuti dalla moglie Franca Rigoni. Tra questi Marco che è regista teatrale e direttore dello “Stabile” di Trento e Bolzano. Negli anni Settanta, il dr. Bernardi è stato chiamato a fare l’assessore alla cultura, alla scuola e allo sport per il comune di Trento. Ha pubblicato un volume di fotografie (“Gente che va”). Cento dei suoi scatti in bianco e nero sono stati acquistati da una galleria d’arte di New York. 32

tmfebbraio

di Alberto Folgheraiter fotografie di Gianni Zotta

P

er il suo compleanno, i figli gli hanno regalato un iPad che è il massimo della tecnologia per navigare in internet o leggere il giornale. Sul suo tavolo da lavoro, nella splendida mansarda tutta dipinta di bianco, in via Valsugana dove abita, a Trento, il dr. Gios Bernardi consulta l’agenda sull’iPhone, “sfoglia” le fotografie di una vita sul computer dell’ultima generazione e conversa amabilmente con il cronista di cose accadute molti ma molti anni fa. Se non fosse perché all’anagrafe risulta nato il 1° gennaio 1923, nessuno si sognerebbe di attribuire al nostro interlocutore i novant’anni che ha felicemente compiuto a Capodanno del 2013. Per lui, in verità, calza a pennello il detto che “nella vita, l’importante è scegliersi


trentinoincontri i genitori giusti”. Cosa che è puntualmente accaduta. E allora, cerchiamo di capire, come si fa ad arrivare a novant’anni così, lucido e ancora pieno di energia? “Sarei tentato di dire, risponde, che si chiudono gli occhi e si aspetta. Credo di avere una fortuna genetica perché tutti i miei antenati sono vissuti a lungo e poi, credo, anche l’aver seguito un certo stile di vita. Non mi sono mai risparmiato sul lavoro; fino a non molto tempo fa ho praticato una buona attività fisica; non ho mai fumato; ho sempre mangiato e bevuto con moderazione. Mi è andata bene. Insomma, ho avuto molta fortuna”. Novant’anni, ma al passo con la tecnologia. “Non ho la dimestichezza che ha il mio nipotino di tredici anni che pasticcia con una velocità sorprendente, però mi servo dell’uno e dell’altro, del computer e pure dell’iPad”. Fino allo scorso anno presidente della Fondazione Pezcoller, il premio Nobel trentino per la ricerca sul cancro che ha raggiunto i trent’anni di attività, il dott. Bernardi ha fatto parte sin da subito di quel consiglio di amministrazione, in particolare è stato l’organizzatore scientifico del premio e dei rapporti scientifici con l’estero. Vi entrò poiché in quel periodo era Presidente dell’Ordine dei Medici ma anche perché aveva stabilito un buon rapporto con il prof. Alessio Pezcoller (ancora vivente) che non aveva certo un carattere particolarmente estroverso. Per due volte consecutive il dott. Gios Bernardi è stato presidente della Fondazione e lo scorso anno, allo scadere del secondo mandato, ha passato la mano per ragioni anagrafiche. L’Associazione americana per la ricerca sul cancro gli ha conferito nell’aprile scorso, al Congresso mondiale di Chi-

Una fotografia dal volume “Gente che va”; sotto, a sinistra: la moglie, Franca Rigoni. A lato: il catalogo della Keith De Lellis Gallery, di Madison Avenue, New York, che ha acquistato cento fotogrammi di Gios Bernardi.

cago, il premio “2012 AACR Award for Distinguished Public Service”. È medico da 65 anni. “Mi sono laureato in medicina e chirurgia nel 1948. I primi anni ho fatto l’aiuto in chirurgia con il dott. Merler che aveva la casa di cura “Villa Igea”. Devo dire che non mi dispiaceva ma l’ho abbandonata perché, a quei tempi, fare l’assistente di chirurgia voleva dire essere a disposizione ventiquattro ore su ventiquattro, non avere mai una giornata libera. Se andavi al cinema dovevi lasciar detto alla cassiera dove, se ti chiamavano al telefono, eri seduto. Avendo famiglia era una situazione insostenibile. Qualche anno dopo, il dott. Merler mi disse: “Lei mi ha dato uno dei dispiaceri più grandi della mia vita perché doveva continuare a fare il chirurgo”. “Ah bravo, gli ho risposto, ma non me lo ha detto quando ho manifestato 33

tmfebbraio


trentinoincontri l’intenzione di andarmene”. Perché lui aveva un figlio che doveva fare il chirurgo. A quel punto ho fatto il radiologo, sono stato assistente del dott. Costa. Era primario al S. Chiara e non aveva rapporti particolarmente cordiali con il prof. Pezcoller. Avevo così finito col fare l’ambasciatore tra loro in un rapporto di reciproca stima”. Il prof. Alessio Pezcoller morì a 97 anni nel 1993. Se non avesse fatto il medico, che professione avrebbe scelto? “Mi hanno sempre affascinato tutti i settori legati all’arte: dalla pittura al teatro, all’architettura; mi è sempre piaciuto molto anche scrivere”. Il papà Carlo (1892-1981) era pittore accademico, professore di arte nei Licei. I suoi quadri, e tra questi numerosi ritratti, adornano le pareti di casa Bernardi. “Ma il papà non mi ha mai spinto verso l’arte. Ricordo che quando mi vedeva con una matita in mano mi diceva: buttala via”. La stirpe dei Bernardi era piuttosto nutrita. Otto fratelli cresciuti in una famiglia della borghesia cittadina, una borghesia illuminata. In questa famiglia “c’era di tutto e di più”: dal primario psichiatra “balzano come i suoi pazienti”; al prete (don Eugenio) che è morto in odore di santità e per il quale è in corso la causa di beatificazione; al prof. Gaetano, docente di matematica, che fu scrittore prolifico (con lo pseudonimo “Rusticus” pubblicò 104 romanzi, molti dei quali usciti a puntate sul settimanale diocesano “Vita Trentina” e racconti a puntate sul settimanale “La domenica Alle pareti di casa molti dipinti del papà Carlo Bernardi (1892-1981). I ritratti della suocera di Gios Bernardi (Ada Rigoni), l’autoritratto del papà, il ritratto del figlio Marco.

34

tmfebbraio

del Corriere”). Quest’ultimo ha avuto un figlio, Marcello, che fu tra i più noti pediatri italiani. “Con Marcello eravamo primi cugini e compagni di università. Molto legati, ci chiamavano i cuginigemelli”. Gios Bernardi, sposato con Franca Rigoni, ha tre figli: Anna, grafico-pubblicitaria; Marco, regista teatrale e direttore dello “Stabile” di Bolzano e Trento; e Paola, editor. Qualche sogno irrealizzato? “Direi di no, del resto ho sempre sognato poco anche perché sono piuttosto pragmatico. Mi considero soprattutto un libero pensatore laico”. Oltre che medico-chirurgo, radiologo e omeopata, nella sua biografia c’è pure una parentesi di impegno tra il politico e l’amministrativo. “Son capitato in consiglio comunale a Trento per puro caso. Sono stato assessore in comune negli anni Settanta. Ricordo che c’era Renato Curcio che faceva il segretario all’allora vicesindaco Iginio Lorenzi. Io ero lì come indipendente. È stata un’esperienza

curiosa, durata cinque anni, e che mi ha consentito di fare anche qualche scelta interessante. Per esempio il teatro pubblico, a Trento, l’ho iniziato io. Al teatro “Sociale”, di proprietà privata, si facevano soltanto due o tre spettacoli: quando c’era la Anna Proclemer oppure qualche opera di scarsa qualità. Da assessore alla cultura (ma anche alla scuola e allo sport) ho affittato il “Sociale” per diversi anni e ho portato il primo programma teatrale comunale. Ho chiamato Maurizio Scaparro, che allora dirigeva il teatro Stabile di Bolzano. Il primo spettacolo che facemmo a Trento era del Living Theatre, quindi di sinistra. Mi ricordo che all’uscita dalla prima c’era la borghesia mercantile trentina che mormorava per la disapprovazione. C’erano invece gli studenti dell’università di Sociologia che applaudivano. Come assessore, inoltre, ho avviato il processo per la statizzazione del Conservatorio musicale. Altra soddisfazione, ho avviato l’istituzione delle biblioteche rionali e delle sale di pubblica lettura”.


trentinoincontri

Il fatto di aver sposato Franca Rigoni, nipote di Flaminio Piccoli, l’ha agevolato in quei frangenti? “Io ho il cuore che ha sempre battuto a sinistra sia pure con qualche aritmia, specie negli ultimi tempi. Con i Piccoli c’era una reciproca stima; Nilo, fratello di Flaminio, quando era sindaco di Trento, aveva, in Consiglio, mio zio, puntiglioso e agguerrito avversario. Era l’avv. Adriano Bernardi, medaglia d’oro della Resistenza e deputato alla Costituente. Tuttavia abbiamo sempre mantenuto un rapporto del tutto cordiale”. Sinistra socialista o sinistra del PCI? “I miei zii erano del PSIUP, che era come la Rifondazione comunista di oggi”. Famiglia laica, pertanto, nonostante il quasi beato don Bernardi? “Famiglia stranissima. Il medico, il più vecchio, era cattolico; Gaetano, lo scrittore, non molto praticante; mio padre,

Carlo, era assiduo e tormentato praticante! Viceversa, oltre ad Adriano c’era Guido, pure lui avvocato, che era stato per quattro legislature deputato del PSIUP, a Milano. Questa era la parte non solo laica ma anche atea della famiglia. L’ultimo era Marcello, militare sotto l’Austria, disertore durante la prima guerra mondiale, caduto valorosamente durante la ritirata di Caporetto. Insomma un cocktail familiare. Ricordo il funerale di mio zio Guido che era stato il segretario provinciale del PSIUP per la Lombardia. A Sesto San Giovanni, la “Stalingrado d’Italia” com’era chiamata, al passaggio del feretro c’erano i compagni che alzavano il pugno con la sinistra mentre con la destra si facevano il segno della croce. Prima di morire aveva lasciato una lettera ai fratelli: “Miei cari, sto per andarmene. Se c’è l’aldilà, al quale voi credete tanto, vorrà dire che ci rivedre-

mo lì, sennò amen”. Insomma, non era molto convinto che ci fosse un dopo”. Il nonno, Eugenio Pietro, vale a dire il papà di questi otto figli, aveva la cartolibreria Bernardi che stava di fronte alla Filarmonica, in via Verdi a Trento, e aveva una casa editrice musicale. Tra l’altro, faceva l’organista nella Basilica di Santa Maria. Progetti per il futuro? “Beh, a novant’anni… Ad ogni buon conto c’è ancora il Pezcoller che è stato davvero un capitolo importante della mia attività e della mia vita, perché mi ha permesso di incontrare personaggi di altissimo livello: premi Nobel e grandi ricercatori americani. Col Pezcoller, del quale sono “presidente emerito”, proseguo la collaborazione internazionale”. E poi c’è l’hobby della fotografia, alla quale ha dedicato passione e pure qualche pubblicazione. Ricordiamo, di passaggio, il bel volume “Gente che va”, sull’emigrazione italiana degli anni Sessanta con prefazione e didascalie di quel grande poeta che fu don Mario Bebber. “Ho un discreto archivio che adesso sto sistemando e catalogando nel computer. Si tratta di fotografie in bianco e nero degli anni Sessanta-Settanta. Fotografie poco di famiglia, poco di paesaggio, molto di strada. Immagini sul lavoro dell’uomo, le condizioni delle classi contadina e operaia. Ecco, se devo parlare di progetti, mi piacerebbe fare qualche mostra o qualche pubblicazione di fotografie di quegli anni. In particolare sul meridione d’Italia di quel periodo”. Cento scatti del dott. Bernardi furono acquistati anni fa da una galleria di New York. “Pagati poco, ma mi hanno molto gratificato”. ■

FREE STYLE SALONE UNISEX

di Sara Condini

a r u c o m a i d n e r p Ci dei tuoi capelli Orario: 8.30-17 (mar/mer), 10-18.30 (gio), 8.30-17.30 (ven), 8-15 (sab)

Mattarello di Trento Via G. Poli, 55 - Tel. 0461.944122 35

tmfebbraio


trentinoattualità di Silvia Conotter

tutto un altro mondo

Sandra Bonapace sul terrazzo di casa con vista sul Golfo di Napoli e Castel dell’Ovo

il percorso classico dell’emigrazione di metà novecento vissuto al contrario. Che ci fa Una trentina a Napoli nel 1966? Sandra bonapace di madonna di campiglio ci racconta la sua inusuale storia

Q Alla guida di una Vespa con l’amica Inge

36

tmfebbraio

ualche mese fa abbiamo ospitato in questa rubrica Elena Balzano, che 35 anni fa si è trasferita da Torre del Greco a Pergine, e che ci ha raccontato le differenze di allora tra Nord e Sud, nonché i grandi cambiamenti avvenuti nella società trentina in questo lungo arco temporale. Adesso compiamo il percorso inverso, grazie al racconto di

Sandra Bonapace, classe 1942, a Napoli dagli anni Sessanta. Lei è originaria di Madonna di Campiglio. Com’era negli anni Quaranta? Solo un piccolo nucleo di hotel, con meno di 400 abitanti, per lo più albergatori o esercenti che fuori stagione andavano via. I bambini non erano tanti: c’era un’unica aula, con alunni dalla prima alla sesta che, a turno, seguivano il loro programma. Anche i turisti allora erano pochi e stavano

in villeggiatura almeno per un mese o due, ora invece il turismo è massificato e dura per lo più una settimana. Il cambiamento più consistente che avverto è però relativo alla natura: il sottobosco, una volta, era pieno di mirtilli e nelle zone soleggiate ci divertivamo a raccogliere fragole e lamponi in quantità. Ora tutto questo non c’è più, anche di funghi se ne trovano pochi. Ho nostalgia di quelle distese di genziane blu e dei prati, tutti bianchi, ricoperti di margherite. Le elementari alla fine le ha frequentate a Pergine. Ho iniziato la prima a Campiglio e mi trovavo benissimo perché ascoltavo solo quello che mi piaceva, tra cui la “famigerata” storia di Polifemo: quando la raccontai a


trentinoattualità mia madre, che non vedeva progressi nella scrittura, decise di mandarmi in una scuola normale a Pergine dalla zia, dove già c’era mia sorella Manuela. Gli unici bei ricordi che conservo di quegli anni sono legati a mia zia, alla sua buona cucina, alle gite nei dintorni a mangiare luganeghe fresche, crauti e polenta, alla ‘Lauretta’ Peghini, mia affezionata compagna di studi e giochi, e a sua madre, la maestra, donna a cui ero legata da grandissimo affetto ed ammirazione, che ci leggeva i passi salienti de I promessi sposi e Le mie prigioni di Silvio Pellico. Una maestra “con i fiocchi”, anche dal punto di vista morale. Perché è stato così traumatico per lei vivere lì? Eravamo abituate a portare i pantaloni durante tutto l’inverno e questo era motivo di rifiuto da parte degli altri bambini. Una volta l’oratorio era per i maschi e la “Provvidenza” per le femmine. A noi non davano neanche la

mano durante i giochi: abbiamo vissuto profondamente il disagio del rifiuto per ciò che era diverso. Per noi, invece, quell’abbigliamento era normalissimo perché eravamo cresciute in montagna, a contatto con tante persone che venivano da fuori, in una famiglia con una mentalità più aperta. Come è stata la sua infanzia? Contraddistinta dalla libertà più assoluta, nella piena sicurezza. A Campiglio facevamo quello che volevamo da mattina a sera, in giro con le biciclette, a passeggio nei boschi. I figli dei villeggianti stavano sempre con noi e i loro genitori erano tranquilli perché non c’erano pericoli esterni. Erano amicizie che duravano a lungo e si riallacciavano ogni anno. Oggi non si mandano neanche i figli a scuola, senza accompagnamento. Pur essendo piccole avevamo sviluppato un forte senso di responsabilità perché vivevamo praticamente da sole, visto che i nostri familiari lavoravano dalla mattina alla sera. Tra le nostre responsabilità principali c’era quella di accendere il fuoco nella stufa a legna e far trovare l’acqua bollente per la pasta quando la zia tornava a casa. Una cosa molto divertente era quella di incidere le castagne e metterle ad arrostire nel forno. Quella bellissima stufa bianca me la sono portata come ricordo a Napoli: la tengo nel gazebo del giardino, coperta di vasi di fiori. Cosa facevate nel fine settimana? I miei zii avevano la barca sul lago di Caldonazzo e si andava a pescare con quella che mia zia chiamava la “durlindana”, un filo lungo a cui erano attaccati amo ed esca che si muoveva avanti e indietro. Si pescavano tanti pesci, anche se poi non li mangiavamo perché a mia zia non piaceva l’odore.

FEBBRAIO Mese del carrello dei bolliti tutti i venerdì a pranzo e cena

MASO FINISTERRE TRENTO - Via SS Cosma e Damiano, 6 Tel. 0461 825752 www.masofinisterre.it È gradita la prenotazione.

Sugli sci a Madonna di Campiglio 37

tmfebbraio


trentinoattualità

Come è arrivata a Napoli? Ho studiato in Svizzera e in Germania, ho frequentato la Scuola Interpreti e Traduttori di Milano, poi mi sono sposata a 23 anni con un napoletano. L’avevo conosciuto a Madonna di Campiglio, nell’albergo della mia famiglia, e quando mia madre mi ha chiesto di accompagnarlo a sciare ho pensato: “Mi toccherà fargli da balia”. Invece mi sono dovuta ricredere perché andava molto meglio di me e con mia sorpresa non si fermava mai in qualche rifugio per riscaldarsi con un punch o un grappino. L’intraprendenza di quello che sarebbe diventato mio marito, tipica degli uomini del Sud, è stata subito evidente: aveva una capacità di infilarmi bigliettini d’amore nelle tasche della giacca a vento, come quella dei borseggiatori che ti sfilano il portafoglio senza che tu te ne accorga. Come è stato l’impatto con la città? All’inizio mi sembrava una fiera: troppa gente per le strade, incredibilmente rumorose, troppa confusione

nei mercatini e nei vicoli del centro storico. Sono arrivata con una terribile aria di sufficienza: mi sentivo superiore, anche perché a Napoli la gente del Nord veniva un po’ sovrastimata. Mi sono accorta ben presto che sbagliavo, tra l’altro ho avuto il privilegio di assistere a una commedia con de Filippo e la sua compagnia e ho avuto il coraggio di uscire scandalizzata dicendo: “Sono solo urla e grida”. Non avevo capito un bel niente. E con i napoletani? Le donne erano così legate alla famiglia che mi sembrava un aspetto negativo, invece poi ho scoperto che quella è la loro forza. Mi sono molto ricreduta rispetto agli stereotipi che avevo in testa. Io ero una persona sobria, poco espansiva. Non amavo le intromissioni e mi infastidivano le persone che mi fermavano per strada interessandosi a mio figlio appena nato. Rispondevo secca e pensavo: “Si faccia i fatti suoi”. Invece i napoletani sono espansivi, ospitali e sinceri. Se insistono per farti prendere una dop-

pia porzione di parmigiana di melanzane lo fanno perché hanno piacere nel vedere che l’apprezzi. Sta dicendo quindi che alla fine è cambiata lei. Completamente. Prima avevo sempre l’orologio in testa, vivevo in base allo scorrere dei minuti. Ora no. Prima non

mangiavo quasi niente, ora invece di tutto e di più, anche perché per fortuna non ho la tendenza ad ingrassare. Ho cominciato ad apprezzare presto il loro atteggiamento scherzoso, quella “levità dell’essere” che rende qualsiasi avvenimento più facilmente sopportabile. Sarebbe

Il giorno del matrimonio con Gian Marco, nel 1966 38

tmfebbraio


trentinoattualità piaciuto anche a me avere la loro ironia: mi sono anche applicata, cercando di imitarli, ma purtroppo non mi riesce. E per quanto riguarda gli aspetti negativi? Mi infastidisce la mancanza di senso civico. Sono ospitali, però occupano i passi carrai senza problemi. Una volta sono uscita con una mia amica in un parco bellissimo e i suoi figli hanno gettato le carte dei gelati nella vasca dei pesci: inutile dire che ci siamo fatte una bella litigata. In secondo luogo, non ho mai sopportato i prepotenti e i prevaricatori. La prima volta che sono andata in auto in ufficio, nel centro di Napoli, il macellaio lì accanto mi ha detto di spostarmi subito dal posto che stavo occupando. Non c’era nessun cartello di divieto, ma di fronte alle mie resistenze ha iniziato a minacciarmi. Così sono andata a cercare un vigile, gli ho chiesto di parlare con quel signore e me ne sono andata con le sue generalità in tasca dicendogli che se avessi trovato l’auto danneggiata l’avrei ritenuto responsabile e mi sarei rivolta ai suoi superiori. L’ho ritrovata intatta, ma non ho più parcheggiato lì. Ho sempre lottato apertamente contro le ingiustizie, mio marito ancora teme che – una volta o l’altra – qualcuno mi picchi”. Come proseguono le sue lotte contro le ingiustizie? Il problema di Napoli è che la gente qui non si ribella mai. Se in Trentino qualcosa non funziona bene, si protesta immediatamente. Qui invece si sottostà al sopruso, si lascia fare per poter poi agire come fa comodo. Io invece, da buona trentina, guai se mi pestano i piedi. Ricordo una volta che in pretura nel mese di luglio non c’era un cancelliere per vidimare le traduzioni che dovevo consegnare. Mi dicevano che erano tutti in vacanza; ho fatto il diavolo a quattro facendo intervenire

un responsabile degli uffici del tribunale che alla fine ha fatto uscire il cancelliere di turno. Se sto nel giusto, devo essere rispettata. Come è andata con le donne napoletane? La mentalità era completamente diversa. Ricordo ancora il mio stupore nel vedere la pomposità di certi matrimoni. Io partecipavo con vestiti che avevo già, invece di comprarne uno appositamente, e mi guardavano come fossi un’extraterrestre. Qui conta molto il giudizio estetico e la bellezza è legata indissolubilmente alle forme della tipologia mediterranea. Una donna è attraente se ha un bel decolletè, che deve essere mostrato perché “le cose belle s’hanno a vede’…”. Io invece non indossavo mai un vestito senza maniche ed il mio massimo azzardo era la scollatura a barchetta. Ero magrissima e ricordo una mia amica che mi prendeva in giro affettuosamente per le mie cosce attraverso cui “poteva passare un cammello”. Ma quando è arrivata la moda dei jeans, attillatissimi, io me li infilavo senza problemi, mentre le mie amiche si sdraiavano sul letto per tirare su la cerniera. Per loro indossarli è stata una conquista. E che divertimento quando sono arrivate le minigonne, i vestiti a trapezio (che ci facevano sentire come se fossimo state delle astronaute), le parrucche. Quello è stato un grande cambiamento: passare dall’abbigliamento essenziale, diviso tra i vestiti per tutti i giorni e per le feste, al consumismo. Altra differenza notevole: io ero abituata a portare sempre le calze, quando andavamo al mare me le toglievo in cabina. E mia suocera mi guardava incredula. E la cucina? Quando mi sono sposata ho cominciato subito a preparare minestrine e minestroni. Mio marito racconta, esagerando,

che gli cucinavo la minestrina in brodo bollente in pieno agosto. Però quella era l’abitudine che avevamo in famiglia. E poi io cucinavo con il burro, perché per mia zia era un vanto, sinonimo di qualità, mentre qui si usa solo l’olio. Quando mia madre veniva a trovarmi a Napoli, invece, non capiva perché qui tanti piatti, specialmente le verdure, si preparassero caldi e si mangiassero freddi. Quando vado in Trentino, però, porto giù i canederli e i nostri amici sono contenti quando preparo zelten e strudel… il più lungo possibile, perché sono abituati alla pizza “a metro”. Altra cosa che apprezzano sono i risotti: qui l’unico modo in cui cucinano il riso è il sartù, una sorta di ciambellone di riso in bianco o al ragù con al centro polpette al sugo e numerosi altri riempitivi. Un piccolo diverbio l’ho avuto anche a proposito delle mele, riguardo alla superiorità delle mele annurche rispetto alle golden delicious; ovviamente le prime sono il vanto dei napoletani e io, da buona trentina, preferivo quelle della Valle di Non. Lei vive a Napoli dal ‘66. Quali cambiamenti ci sono stati in questi 40 anni? Il traffico è migliorato, la spazzatura peggiorata: ancora oggi in alcuni quartieri non è stata organizzata la differenziata, soprattutto per l’umido. Pensi che negli anni Sessanta c’era lo spazzino che suonava alla porta e ritirava l’immondizia. Sul piano culturale è tutto un altro discorso: mi piace ricordare

Napoli ’69 con Mirella Baracco, l’Istituto Filosofico di Gerardo Marotta, lo Studio del gallerista Lucio Amelio amico dei più prestigiosi artisti internazionali che hanno dato vita a Terrae Motus e molte altre eccellenze, soprattutto in campo sanitario. Mia nipote, a 18 mesi ha cominciato a soffrire di un problema agli occhi. Quando le venivano le crisi non poteva vedere la luce, soffriva di mal di testa e dormiva per giornate intere. I genitori l’hanno portata dai migliori specialisti, ma solo un professore di Napoli ha scoperto che era affetta da una malattia autoimmune con crisi saltuarie che causavano piccole lesioni alla retina ed è riuscito a curarla. Torna mai in Trentino? Alcune volte all’anno ritorno a Madonna di Campiglio, e mi trovo sempre bene. Sono però rimasta sorpresa nel sapere che - in seguito al trasferimento di mio figlio alcuni anni fa con la famiglia - mio nipote adolescente è stato preso un po’ in giro per la sue origini napoletane. Eppure è figlio e nipote di due trentine. Per tre anni è stato chiamato “Terry”. In tono affettuoso? Da qualcuno forse in modo cattivello. Lei invece tornerebbe mai a vivere a Campiglio? No, però dico sempre che mi piacerebbe essere sepolta lassù, dove il cimitero è in un contesto naturale di eccezionale bellezza; c’è il gruppo di Brenta di fronte! Ho sempre pensato che potevo vivere solo in un ambiente con degli elementi naturali molto forti, paragonabili alle nostre Dolomiti, e solo il golfo di Napoli mi poteva compensare. Mio marito avrebbe avuto la possibilità di spostarsi per lavoro in città splendide come Venezia o Siena, ma io ho sempre detto di no. Non riesco ancora a capire cos’abbia Napoli di così speciale, ma non l’ho mai voluta cambiare con nessun’altra città. ■ 39

tmfebbraio


trentinoincontri trentinoattualità Adriana volpe, Il volto de “I fatti vostri”, torna sulle pagine di TrentinoMese. Il lavoro, la maternità, i ricordi della “vecchia” trento e delle proprie origini solandre

Adriana toh, chi si rivede!

A

driana Volpe è nata a Trento il 31 maggio 1973, da papà Giuseppe e mamma Lina. Dopo un passato da modella per l’agenzia “Why not” di Milano, si trasferisce a Roma, per debuttare come conduttrice di “Scommettiamo che…” per poi continuare in Rai con il programma del fine settimana “Mezzogiorno in famiglia”, in onda su Rai 2. Dal 2003 al 2009, conduce anche “Mattina in famiglia”. Dal 2009 affianca Giancarlo Magalli nella conduzione del programma di Michele Guardì “I fatti vostri”. Bella, solare e spumeggiante, la incontriamo in un locale romano di via Leone IV, a due passi dal Vaticano. Com’è il suo rapporto con Trento, Adriana? I miei genitori vivono ancora a Trento, quindi rimane sempre un ponte, un collegamento vivo con la realtà di Trento. Da quando è nata mia figlia, però, papà e mamma si sono trasferiti momentaneamente a Roma per aiutarmi. Mi sono rimasti tanti amici. Qui ho fatto le scuole e dopo il liceo Galileo Galilei mi sono trasferita. Devo dire che, su alcune cose, tipo quando mi serve una 40

tmfebbraio

struttura particolare, penso sempre che in Trentino puoi trovare grande affidabilità. Un esempio? Il mio sito www. adrianavolpe.it è fatto da una software house trentina. Per me Trentino è sinonimo di grande operatività e di grande trasparenza. A Roma direbbero “che non ti dà sole”. Sono 20 anni che non vivo a Trento. Mi rimangono le origini, un grande affetto, tanti ricordi, però la mia vita ormai si svolge a Roma. Quali erano i suoi punti di riferimento nella città natìa? Diciamo che gli anni di indipendenza li ho vissuti fuori Trento. La patente ad esempio l’ho presa a Roma. Quando ero adolescente – e quindi sempre sotto controllo dei genitori – con gli amici si faceva il “giro del Sas”. Anche se il mio quartiere era la Clarina. Ci incontravamo in casa con gli amici di Villazzano e di Povo. Com’è il suo rapporto con la cucina trentina? Mi è rimasta la passione per lo strudel e per lo speck, due specialità che amo molto. La mia cucina, oltre a quella trentina, direi che unisce quasi tutte le regioni italiane. Amo cu-

di Gianfranco Gramola cinare piatti siciliani, emiliani, ecc… Secondo me “cucina” vuol dire proprio “fusione”, o qualcosa del genere. Ho letto che lei è molto legata al paese di sua nonna, Celentino. Già, lì ho un pezzo di cuore. È un paesino molto piccolo della val di Sole, dove tutt’ora vivono mia nonna e mio zio, con tutta la sua famiglia, e un cugino. Ho dei ricordi bellissimi perché da piccola ci passavo le estati. Finita la scuola, andavo al mare con i miei genitori e poi stavo con i nonni a Celentino, fino all’inizio della scuola. Ricordo la

Con Giancarlo Magalli a “I Fatti Vostri”

magia dell’andare per funghi, di andare nei prati, salire sul trattore con il nonno e andare a raccogliere il fieno. Era una vita meravigliosa, sempre a contatto con la natura, in cui ogni giorno era diverso dall’altro; giorni vissuti tutti con grande emozione ed entusiasmo. Quante volte torna a Trento in un anno? Negli ultimi anni purtroppo mai. Non ci sono tornata semplicemente perché i miei genitori, come dicevo prima, sono in pensione e, da quando ho avuto la bambina, si sono trasferiti qui nella capitale.


trentinoincontri

Bastioni

Mi tengono la bimba mentre lavoro. La mia vita è una vita familiare molto atipica: faccio la pendolare. Con mio marito, che è svizzero, ci vediamo solo nel weekend. I miei parenti, di solito, vengono a trovarmi qui a Roma. Quando ha deciso di lasciare Trento per seguire il suo sogno artistico? Sono cose successe gradualmente. All’inizio mi sono trasferita a Milano, quindi una realtà molto vicina a Trento, facilmente raggiungibile in tre ore di treno. Poi da lì – come si suol dire – ho spiccato il volo e ho fatto determinate scelte. Com’è nata la passione per lo spettacolo? Chi gliel’ha trasmessa? Di sicuro non la realtà trentina. Ai miei tempi c’era ben poco dal punto di vista dello spettacolo. C’era l’Auditorium... Il teatro Sociale rimase chiuso per tanti anni. Insomma, Trento non era propriamente il Quartiere Latino di Parigi... Io ho iniziato facendo danza classica dalla Menegari: il saggio di danza classica era uno

di quei appuntamenti che uno si poteva gustare. La passione per lo spettacolo è un sogno che ho sempre coltivato. Mia madre mi ricorda spesso che, quando ero ragazzina, guardavo la Cuccarini e Baudo presentare “Fantastico”, dal teatro delle Vittorie. Un giorno le ho detto: ”Lo vedi quel teatro, mamma? Io un giorno sarò lì”. “Sì! Sì! Sogna ad occhi aperti” mi diceva mia madre. Ebbene, il mio primo lavoro l’ho fatto proprio in quel teatro. Quanti trentini famosi ha conosciuto? Diciamo che quando ho iniziato a lavorare, l’unica trentina del jet-set che conoscevo era Francesca Neri, anche se non l’ho mai incontrata, perché lei fa cinema; siamo in due settori totalmente differenti. Poi mi ricordo che a “Non è la Rai” è comparsa Alessia Merz, che tra l’altro veniva dal mio stesso liceo e ci eravamo intraviste, pur essendo in classi diverse. Quando ci siamo incontrare a Roma è stato bello sentire lo stesso accento,

percepire l’atmosfera di casa. Avevamo vite completamente differenti, realtà diverse che ci hanno portato, alla fine, ad essere buone amiche. Il segreto del suo successo? Innanzitutto aver avuto una famiglia che mi ha sempre supportato, che non mi ha mai ostacolato nelle scelte ma che in qualche modo mi ha sempre dato fiducia, che non ha impedito le mie cadute, ma sicuramente le ha addolcite. In qualche modo mi ha sempre aiutata a rimettermi in piedi. A seguire, una grande determinazione: l’aver voglia di andare anche controcorrente, perseguendo i propri ideali, i propri sogni facendo sicuramente tanti sacrifici, ma sempre avanti a testa bassa, come un caterpillar. Sono sempre stata una ragazza con pochi grilli per la testa, nel senso che sono sempre stata una con i piedi ben piantati in terra. E quello poi alla fine premia. Fra colleghi c’è più rivalità o complicità? Penso che il mondo dello spettacolo rispecchi perfettamente ogni tipo di ambiente lavorativo. Esiste complicità e, nello stesso tempo, anche rivalità. Sono ambedue elementi necessari: la complicità ti dà forza, ma la rivalità è quel motore che ti fa fare quello sforzo in più per raggiungere gli obbiettivi.

Se sua figlia volesse avvicinarsi alla tv, che consigli le darebbe? Certamente ci penserò fra 20 anni, perché i consigli di oggi non saranno validi fra 20 anni. Viviamo in un mondo che cambia velocemente; cambiano le regole, cambiano gli aspetti, cambiano sicuramente gli ambienti... Per questo oggi non posso pensare ai consigli da dare fra 20 anni a mia figlia. Mi auguro che lei abbia gli strumenti per essere competitiva nella vita e per fare quello che realmente sogna di fare. Senza tralasciare lo studio; delle lingue, ad esempio. I giovani devono puntare molto sulle lingue, quindi sapere due o tre lingue, saper tradurre in modo simultaneo, avere una visione più globale e meno locale. Nel mondo della televisione sono pochi i personaggi che parlano tre lingue. Non mi dispiacerebbe se mia figlia seguisse le orme del giornalismo, perché credo sia un lavoro che unisce creatività, approfondimento e ricerca. Ha un sogno nel cassetto? Ma certo! Fare il Festival di Sanremo. Con Pippo Baudo. Cosa ha chiesto a Babbo Natale per il 2013? Ho chiesto tanta salute per mia figlia, per la mia famiglia e per le persone care. Poi penso che per tutto il resto ci sia sempre una soluzione. ■

Ancora a “I Fatti Vostri” 41

tmfebbraio


trentinoattualità

di Paolo Chiesa

L

a Valle dei Mòcheni, si sa, è una valle incantata. Non perché così è stato deciso negli uffici provinciali del turismo, ma proprio perché lassù le magie succedono davvero. Non ci credete? Ce ne racconta una Mario Bort, originario di Fierozzo. Mario è un personaggio noto in Alta Valsugana e lo è ovviamente molto di più nella sua valle. Rocciatore, è appassionato di minerali (i sassi, come li chiama lui), e istruttore nazionale di speleologia. Ma è anche esperto di funghi, di cose vecchie, di animali e grande conoscitore dei boschi della sua valle. In poche parole si definisce “curioso” di tutto. Ha un passato di amministratore pubblico, nel consiglio comunale di Fierozzo e come assessore in quello che era il Comprensorio dell’Alta Valsugana. Ma la storia incantata che ci racconta non riguarda la politica (che di magico, ultimamente, ha ben poco). Il Nostro abita, dunque, a Fornace con la compagna Maura e i due figli, ma nella sua Fierozzo torna ogni giorno dove ha gli anziani genitori e dove, in Valcava o Mous, come la chiamano qui, ha una baita. Ed è qui che in una mattina di maggio di tre anni fa, mentre è a spasso nel bosco con Ralf, il suo fedele cane samoiedo, vede vicino a un ciocco di legno un cucciolo di capriolo di un paio di giorni. Mario conosce gli animali della sua zona, da piccolo ha allevato gufi e corvi e sa che quell’esserino lì da solo, al freddo di quelle altitudini non durerà a lungo. Non c’è traccia della sua mamma e se non si fa qualcosa soccomberà di stenti o vittima di qualche predatore. Mario 42

tmfebbraio

favola mochena la “strana”, miracolosa amicizia tra macchia, CUCCIOLO DI CAPRIOLO, e ralf, un cane samoiedo. A raccontarcela, Mario Bort che ricorda il giorno in cui, accanto a un ciocco di legno, trovò il piccolo, nato solo da un paio di giorni, senza più la mamma... conosce le procedure di questi casi e telefona alle guardie forestali per avvertirle del ritrovamento. Gli viene risposto di lasciare il cucciolo dov’è perché dopo un po’ l’animale tornerà nel bosco da solo. Mario capisce che non è così perché il piccolo non sembra messo bene. Segue comunque le indicazioni avute e lo lascia dov’è. Ripassa a mezzogiorno e il cuccio-

lo non si è mosso. Torna di nuovo all’imbrunire e lo trova ancora lì. Lasciarlo sul posto, di notte, equivale a condannarlo a morte sicura, così lo raccoglie e lo porta nella baita, dove accende il fuoco e lo mette vicino alla stufa per riscaldarlo. Poi scende a casa, a Fornace. A mezzanotte ritorna in baita e prova a dargli del latte con un contagocce, ma senza risultato. Ridiscen-

de ma alle quattro di mattina è di nuovo su. Il cucciolo, che si è rivelato essere una femmina, inizia a dare segni di ripresa e finalmente riesce a bere un po’ di latte. BENVENUTA, MACCHIA! Nei successivi quattro giorni rimane sdraiato vicino al fuoco, assistito e coccolato. Il quinto giorno, Macchia, come è stato chiamato per le screziature del suo pelo, inizia a uscire dalla baita e a gironzolare nei paraggi, seguito dal paziente Ralf che è incuriosito da questa novità. Ogni giorno che passa Macchia si riprende sempre più, cominciando a muoversi nei prati e nel bosco che fanno parte di questa meravigliosa parte di Trentino. In quei giorni Mario scorge nel bosco una femmina di capriolo con due cuccioli della stessa taglia di Macchia e capisce il perché dell’abbandono della cucciola. La


trentinoattualità

femmina non ce l’avrebbe fatta a sfamare tre cuccioli e seguendo le modalità della selezione naturale, la sorte di essere abbandonata è toccata proprio a lei. Quando le condizioni di salute della cerbiatta si sono stabilizzate, Mario la carica in macchina con Ralf e la porta a casa, a Fornace. La lascia libera nel prato recintato dove ci sono anche gli altri animali dei Bort: cavalli, pony, capre, conigli, gatti. Passano i giorni e i mesi. La vita scorre normalmente, Mario la mattina va a lavorare e quando torna a casa, Macchia lo accoglie insieme agli altri compagni di quello straordinario gruppo di animali.

Durante il fine settimana la famiglia si trasferisce alla baita di Valcava dove Macchia diventa un’attrazione per la gente che in primavera ed estate sale per il sentiero che conduce in questi splendidi luoghi. La preoccupazione di Mario è che Macchia non attiri solo l’attenzione dei turisti che passano, ma anche di qualcuno che sia interessato a quello che potrebbe essere il valore di un cerbiatto di quella taglia sul mercato degli imbalsamatori (si parla di mille euro). Per questo il padrone è sempre vigile e, per quel che può, cerca di avere la cerbiatta sempre con sé. Non è raro incrociare Mario in automobile con a bordo il cane Ralf, la cerbiatta Macchia e il gatto di famiglia. In uno di questi tragitti, Mario si ferma con la macchina e il suo equipaggio a un incrocio di Baselga di Pinè e sente un bambino esclamare: “Papà! Papà! Ho visto un cerbiatto in quella macchina”. Il piccolo si sente rispondere: “Dai piantala di dire sciocchezze!”. L’addio Passa il tempo e Mario inizia a pensare che, una volta cresciuta abbastanza per essere autonoma, quindi sull’anno di età, Macchia deve ritornare al bosco dal quale è venuta e per lei ha anche già pensato a una bella zo-

na sopra Palù del Fersina, in modo da avere la giusta distanza dalla baita che potrebbe rivelarsi un’attrazione per farla ritornare. Nel frattempo però Macchia si gode la sua famiglia di umani e animali e nella casa di Fornace la si può trovare sdraiata sul divano o a gironzolare nel bagno. Viene nutrita e curata e non è raro vederla sul poggiolo, mentre guarda le macchine che passano di sotto. Quando sale in Val dei Mòcheni, invece Macchia si dedica al suo passatempo preferito: correre insieme a Ralf sui prati vicino alla baita. Crescendo, la cerbiatta è diventata velocissima e il samoiedo, molto saggiamente inizia a tagliare i percorsi per evitare di essere seminato da quel fulmine a quattro zampe. La cosa non impedisce alla coppia di amici di divertirsi comunque come matti. Intanto l’estate lascia il posto all’autunno che inizia a colorare i larici della Valcava di quel rosso stupendo che

fa dimenticare la malinconia dell’ottobre appena arrivato. Ed è in questo periodo che la natura decide che per Macchia è giunto il momento di ritornare tra quei larici e più su, dove i boschi si fanno ancora più fitti e dove è giusto che la cerbiatta prosegua il suo percorso. Mario la vede partire e capisce che probabilmente non la rivedrà più. Ma la filosofia di vita che lo guida non lo rattrista perché da conoscitore di boschi, oltre che di uomini, sa che è giusto così. La sua speranza è solo quella che questo addio sia veramente dettato dalle cadenze del bosco e non sia dovuto invece a qualche motivo “umano” che con la selezione naturale ha ben poco a che fare. Questa è la storia di Macchia che per alcuni mesi ha donato alla famiglia di Mario e a chi ha avuto la fortuna di vederla saltare nei prati della Valcava, dei momenti magici che solo la Valle Incantata è ■ capace di regalare.

TAI CHI CHI KUNG: LA DANZA DELL’ENERGIA Efficace antidoto contro l’insonnia, l’ansia, disturbi psicosomatici e molto altro ancora… Non richiede troppe energie, come le altre ginnastiche occidentali ed è adatto a persone di tutte le età

Shen

Jing

Qi

- SAN BAO -

SONO APERTE LE ISCRIZIONI AI CORSI DI: Info: 347.7363379 • www.san-bao.it COGNOLA, GARDOLO, LAVIS

Associazione Sportiva Dilettantistica Affiliata U.S. ACLI / CONI Iniziativa realizzata con il concorso del Comune di Trento

43

tmfebbraio


trentinoattualità

di Silvia Conotter

ma cos’è questa crisi? ci sta facendo rivedere i nostri stili di vita, stimolandoci ad aguzzare l’ingegno. Dalla ricerca delle offerte alla produzione casalinga di dentifricio, creme, detersivi, ecc.

L

a crisi, di certo, non piace a nessuno. Eppure, come in tutte le cose, vi si può trovare anche il lato positivo. Quando mai, infatti, avete potuto comprare i regali di Natale con ribassi dal 30 al 50%? Le svendite quest’anno sono cominciate all’inizio di dicembre: abbigliamento, giocattoli, cesti natalizi e prodotti tecnologici, che probabilmente avremmo acquistato anche a prezzo pieno. E poi si respira sempre più l’aria di un ritorno al “fai da te”, al cibo preparato in casa, al tramon44

tmfebbraio

to dello shopping sfrenato, all’apprezzamento di quello che già si ha. Che la crisi ci aiuti ad uscire dalle logiche del consumismo? Forse non completamente, ma di certo ci sta facendo rivedere i nostri stili di vita, stimolandoci ad aguzzare l’ingegno quotidianamente. Ecco allora una piccola guida per affrontare questo periodo di ristrettezze economiche con un sorriso ed un po’ di inventiva. Basta chiedere ad amici e conoscenti, e la lista si allunga…

GENERI ALIMENTARI C’è chi da anni si destreggia tra un supermercato e l’altro alla ricerca delle offerte migliori: perché pagare a prezzo pieno quello che – ciclicamente – verrà messo in offerta? È necessario però tenere presente qualche regola: primo, comparare il prezzo al chilo e non alla confezione, che per dimensioni ed imballaggi impedisce un reale raffronto. Secondo, mai comprare sull’onda dell’entusiasmo quantità importanti di prodotti mai provati prima: si rischia di ritrovarsi con scorte difficili da smaltire! Se i detentori di (qualsiasi) partita iva prima o poi vengono risucchiati dal vortice della distribuzione all’ingrosso (rapporto ottimo qualità/ prezzo sul fronte frutta, verdura, pesce, insaccati, carne e formaggi), con il rischio però di acquistare spesso

più di quello che consumano, chi invece si è trovato a “tagliare” gli alimenti più costosi, può utilizzare qualche semplice astuzia: in molti supermercati il sabato sera, mezz’ora prima della chiusura, scatta il ribasso – prima al 30 e poi al 50% – su pesce e dolci, difficili da conservare fino al lunedì successivo. Ecco così il modo per cucinare una gustosa zuppa di pesce o per organizzare una festicciola fuori programma in famiglia. Gli amanti del “chilometro zero”, poi, possono sbizzarrirsi tra il “mercato del contadino” il sabato in piazza Dante e gli ambulanti del mercato del giovedì (con un occhio di riguardo ai produttori locali e ai banchetti “stagionali”, tipo quelli di arance e mandarini in inverno, oppure ai veronesi che vendono pesche ed albicocche). Qualità ottima,


trentinoattualità

prodotti freschi, e prezzi imbattibili: chiedete ai frequentatori abituali. E poi ci sono i gruppi d’acquisto, che oltre ad un approccio etico (reciproca conoscenza tra consumatori e produttori, scelta di prodotti coltivati nel rispetto dell’ambiente e delle condizioni di chi lavora, prossimità territoriale,…) saltano molti passaggi della filiera produttiva e garantiscono buoni prezzi. Molto apprezzata la cesta biologica, consegnata generalmente una volta a settimana con i prodotti disponibili nell’orto: freschezza ed effetto sorpresa garantito. FAI DA TE Mai come negli ultimi mesi si sta assistendo ad un ritorno all’autoproduzione. Come sarebbero orgogliose le nostre nonne! Pane, pizza e brioches con la pasta madre svettano nella classifica degli esperimenti più temuti, ma apprezzati. C’è inoltre chi opta per realizzarsi in casa il dentifricio, le creme per il corpo, rimedi medicamentosi e – rullo di tamburi – prodotti per la pulizia domestica. Le informazioni si trovano ormai in tantissimi libri e soprattutto su internet, con i video di YouTube che ti spiegano la preparazione passo a passo. Tra i più gettonati quelli di “Carlita dolce” che inse-

gna come preparare la ceretta orientale, una composta di miele e limone che serve per una depilazione assolutamente naturale, senza dover più andare dall’estetista. Anche i regali hanno subìto una virata verso l’home made. Vuoi mettere la soddisfazione di donare una sciarpa in seta e feltro fatta con le proprie mani grazie ai corsi del Barycentro di piazza Venezia? Oppure dei biscotti a tema, frutto di impasti ed infornate casalinghe? Hanno tutto un altro valore. C’è chi poi si è dedicato all’orto, con grande soddisfazione per i raccolti estivi e qualche timore per le gelate primaverili. Senza contare chi va in campagna alla ricerca di erbe spontanee, assolutamente gratuite (con il permesso del contadino, certo!) e deliziosamente saporite. Non solo ortiche con cui fare gustosi gnocchi alla ricotta, ma anche asparagi selvatici con cui preparare una bella frittata e l’amarella con cui candire un’invitante pasta con finocchi. E poi ci sono i friarielli, una sorta di cima di rapa amarognola che a Napoli viene cucinata con la salsiccia. I napoletani “in esilio” la vanno a cercare in autunno nei campi lasciati incolti, prima che sboccino i fiori gialli. Stufati in padella con un po’ di olio e sale, sono una delizia. INTRATTENIMENTO Se su YouTube stanno caricando una mole sempre più consistente di film (pratica legale, anche se di certo non si trovano le ultime pellicole uscite), di gran voga vanno gli abbonamenti al cinema. Ancora non pienamente sfruttato il ricco archivio di musica e video della biblioteca comunale di via Roma: quasi 4000 cd musicali, oltre 2000 pellicole su dvd, cui si aggiunge la sezione documentari con circa 300 titoli. Tutto il materiale si trova a piano terra, in Sala Manzoni, e si

possono prendere in prestito un massimo di due unità per dieci giorni, non rinnovabili. Un’ulteriore risorsa è costituita dai 150 audiolibri: testi di autori italiani e stranieri, letti da attori professionisti, disponibili sia per adulti che per ragazzi. SHOPPING ON LINE E REGALI INTELLIGENTI Sempre più utilizzati i siti web di vendita on line, tipo Privalia. Si trovano a rotazione tutte le marche con sconti in media dal 50% al 70%: abbigliamento, pezzi d’arredamento, giocattoli, generi alimentari, oggetti tecnologici,... non manca niente. Basta fare attenzione, altrimenti scatta lo shopping compulsivo. Non mancano le proposte stravaganti – soprattutto in periodo prenatalizio – tipo jamon iberico (prosciutto crudo spagnolo d’alta qualità da affettare a mano) a 60 euro al chilo o i vestiti da gran gala di Valentino, che a metà prezzo costano comunque diverse centinaia di euro. Il web viene utilizzato anche per prenotare regali intelligenti ed educativi, che lasceranno a bocca aperta i più piccoli. Prendiamo ad esempio l’iniziativa dell’Apt Valsugana “Adotta una mucca”: con un piccolo bonifico potrai adottare una mucca e contribuire al suo mantenimento per tutto il periodo estivo. Solo andando poi personalmente in malga potrai cono-

scerla, imparare a mungerla e portarti a casa dell’ottimo formaggio prodotto con il suo latte. Parte del tuo contributo verrà devoluto in beneficenza a sostegno di iniziative dedicate ai bambini meno fortunati. Qual regalo più sensato? Sono tante poi le iniziative di alcuni giovani imprenditori agricoli che, grazie all’installazione di webcam permettono di seguire gli animali, ma anche il “proprio” albero da frutta (mele, pere, albicocche) o addirittura un orto, indicando anche le specie di verdura da seminare e ricevendo a casa ogni mese un cestino con il raccolto. Perché, se è vero che spesso le nuove abitudini partono da un ragionamento di abbattimento dei costi, poi è altrettanto vero che, quando si vedono gli effetti di queste scelte su molti altri fronti, la prospettiva da cui si guarda diventa molto più interessante: chi sceglie la bici per risparmiare su benzina e parcheggio riscopre così l’ebbrezza che danno le due ruote; chi non ha abbastanza soldi per una giornata sulle piste da sci magari scopre la bellezza di una camminata con le ciaspole mangiando un panino al sole seduto su una panca di qualche baita chiusa; chi si dà all’autoproduzione può scoprire di avere in sé molto più talento di quello che credeva. E, così, la crisi è un po’ più sopportabile. ■

45

tmfebbraio


trentinoattualità trentinobottegad’artista

di Renzo Francescotti

E

ra il 1999 quando tracciai un profilo critico di Claudio Cavalieri per il catalogo della II Biennale di pittura e scultura “Artisti e ambiente alpino”, esposta prima a Casartisti di Canale di Tenno e poi a Palazzo Trentini a Trento. Avevo invitato Cavalieri a quella prestigiosa rassegna in cui lui si trovò ad esporre a fianco di gente che si chiamava Riccardo Licata, Carlo Sartori, Adolf Vallazza, Josef Costazza, Pietro Verdini, Livio Conta, Luciano Zanoni (tanto per fare solo qualche nome). Nella scheda critica del catalogo (una per ognuno dei 28 pittori e scultori invitati, anche di fama nazionale o internazionale), scrivevo di Cavalieri: “Del 1990 sono le prime composizioni, paesaggi a rilievo con frammenti lignei ritrovati nella natura o recuperati nel mondo contadino alpino. Claudio si pone a colloquiare con l’ambiente e la sua storia, nelle dimensioni dello spazio e del tempo, in un viaggio a fianco degli oggetti, nel bisogno di sublimarli. Nella necessità da lui sentita di uscire dalla tela Cavalieri realizza questi altorilievi astratti, questi menhir lignei colorati, queste icone scul-

46

tmfebbraio

raffinata semplicità le opere di CLAUDIO CAVALIERI si dilatano nella natura alla ricerca di luce e spazialità. dalla pittura alla scultura, alle installazioni, al ready made di oggetti recuperati dall’ambiente antropizzato o dalla natura più integra

toree polarizzanti misteriose energie vitali.” Claudio Cavalieri è nato a Trento nel 1950, nel rione popolare di San Giuseppe. Nella città natale si è diplomato

all’Istituto d’Arte, insegnando Educazione artistica nelle Scuole Medie dal 1977, per 35 anni. Aveva solo vent’anni quando prese parte alla sua prima mostra, una collettiva alla Galleria Civica della Rocca di Riva del Garda. Da allora ha partecipato a qualcosa come 240 personali e collettive in Italia e all’estero. Negli ultimi anni è stato anche attivissimo organizzatore di eventi artistici al Centro d’Arte di Casa Tania Rovereto e, dal gennaio 2012, è presidente dell’Associazione EventArt e coordinatore artistico dello SpazioEventart a Pergine Valsugana. Claudio è stato – sin da studente, sotto la guida degli insegnati e artisti Vitturini e Fruet – affascinato dai ma-

teriali: è sostanzialmente un artista materico, polimaterico. Importanti i suoi studi su artisti polimaterici come Tapies e Burri, divenuti picchetti di riferimento. Dopo una parentesi di studi alla Statale di Milano, in cui approfondisce la psicologia dell’arte e la percezione visiva, nel 1984, incoraggiato dallo storico dell’arte Danilo Eccher, riprende con slancio le esposizioni, con opere che si dilatano nella natura alla ricerca di luce e spazialità. Passa dalla pittura, alla pittura-scultura, alla scultura, alle installazioni, al ready made di oggetti


trentinobottegad’artista

recuperati dall’ambiente antropizzato o dalla natura integra. Ad esempio, nelle tre opere che Claudio presentò alla citata “Biennale Artisti e Ambiente Alpino” di una quindicina d’anni fa (sul tema della montagna, poi imitato e saccheggiato da tante altre mostre) c’è una continua contaminazione-osmosi tra la tonalità e solidità del materiale recuperato che recita la propria storia, e l’ariosità della pittura; in “Ex voto”, su una vecchia asse di legno, piccoli riquadri di forme diverse aprono minuscole “finestre” che incorniciano luminosi acquerelli: o in “Visioni” è una vecchia imposta che viene impreziosita con campiture a colore acrilico delle stesse tonalità pallide, viola e azzurri, di un piccolo paesaggio che

occupa la parte alta dell’imposta. Negli anni seguenti sarà tutto un fiorire, un esplodere di opere (totem, ready made, legno vissuto ritrovato, in cui il nostro artista limita al minimo l’intervento, conservando e valorizzando il materiale, con l’oggetto che recita la sua storia. Il pericolo di opere come queste sta nella banalità del recupero, nella sordità dell’accumulo, nella dismisura dell’utilizzo, nel “kitsch”. Ma a me pare che Claudio abbia sostanzialmente evitato questo pericoli, guidato da un gusto rigoroso che mi piace definire di “raffinata semplicità”. Che viene coniugata soprattutto nei lavori eseguiti dopo il 2003 con legni e tavole decorati con stampi e rulli da pittore. Sono quelli che utilizzavano i pittori-decoratori, ovvero gli imbianchini. negli anni ‘50 e ’60, con quelle tonalità azzurre e verde-chiaro che il nostro Cavalieri recupera. C’è un omaggio all’artigianalità, al gusto di quei pittori decoratori anonimi; una nostalgia per gli occhi dell’infanzia con cui Claudio (come tutto noi) osservavamo l’artigiano al lavoro di decorazione di muri e ambienti; un recupero della semplicità; una ribellione alla saturazione della realtà ipertecnologica che, ogni giorno di più, ci sta intossicando. ■

LAVORAZIONE ARTISTICA CORNICI VENDITA DIPINTI E GRAFICA D’AUTORE STAMPE DI TIPO ANTICO E POSTER MODERNI SPECCHI E SPECCHIERE SU MISURA LE PIÙ BELLE RIPRODUZIONI SU TELA

48°

1965-2013

ROVERETO (TN) - Via Rialto, 30 (cortile interno) Tel. 0464.436454 www.cornicigabbana.it

47

tmfebbraio


trentinoviaggi trentinoattualità

TALLINN DA SCOPRIRE La capitale dell’Estonia, perla di storia, fascino e sorprese

di Diamante Irti

C

ercate una destinazione europea, ricca di storia, di fascino da scoprire nel vero senso della parola? Volete anche aggiungere un pizzico di charme e romanticismo inaspettato? Destinazione Estonia, allora, a Tallinn. Capitale di questo stato che porta con sé tutta l’influenza del passato proveniente dall’ex Unione Sovietica, ma che ha saputo, nel corso di pochi anni, inserirsi perfettamente in una dimensione assolutamente Europea. Storia e modernità si fondono in maniera armonica in questa città che conta circa 400.000 abitanti. Capirete subito che, l’idea di un “paese dell’est”, che spesso immaginiamo come ancora alla rincorsa dei nostri modelli di progresso, è un’idea quanto meno sfasata. L’aeroporto di Tallin, moderno efficiente e assolutamente rapido nelle operazioni vi accoglierà come primo positivo biglietto da visita. Poi via con 48

tmfebbraio

un taxi verso il centro storico dove con pochi euro di costo della corsa arriverete nel giro di quindici minuti. Ecco il vero cuore di questa città: il suo centro storico medioevale, dichiarato patrimonio dell’Unesco nel 1997. Sembra un villaggio di altri tempi, strade strette e piazze raccolte, negozi di ogni genere dove l’artigianato ha ancora il sapore di cose autentiche, fatte da mani esperte. Certo, ci sono anche negozi moderni, firme e marchi internazionali, ma sembrano porsi con grande rispetto nei confronti di una rete di negozi e botteghe che fanno respirare un’aria del passato che troppo frequentemente si è smarrita in tante città grandi e piccole del vecchio continente. Il centro di Tallinn, facilmente visitabile a piedi, è una piccola gemma di storia, ristrutturato ormai interamente con gusto ed un’attenzione al rispetto architettonico del suo passato davvero importanti. Ordine,

pulizia, e grande facilità negli spostamenti. Il consiglio è di trovare un hotel proprio in centro così da approfittare di ogni ora del giorno e della sera. Il Telegraaf Hotel, nel pieno centro della Città Vecchia, è certamente un’eccellente scelta: www.telegraafhotel. com.

Le cose da vedere sono molte, da palazzi e chiese, a musei e altre strutture in grado di riempire, senza stancarvi, la vostra agenda di visitatori. Un’apposita carta organizzata (Tallinn card) vi permetterà di accedere alla quasi totalità delle offerte. La Piazza del Municipio è

Cattedrale di Alexander Nievsky vista dalla Torre del Museo Marittimo estone


trentinoviaggi

Bastioni

un ottimo punto di partenza per qualsiasi tour di Tallinn e prende il nome dall’edificio tardo gotico che risale agli inizi del XIII secolo. L’edificio ha un’alta guglia ottagonale di 64 metri, sormontata dal segnavento caratteristico con il protettore di Tallinn. In estate, i visitatori possono salire alla vetta della guglia per godersi una meravigliosa vista sulla città. In uno degli angoli della Piazza del Municipio si trova la Farmacia del Municipio Raeapteek, una delle più antiche farmacie d’Europa che vende medicinali moderni accanto a quelli creati da ricette medievali e da non perdere il tradizionale marzapane – preparato secondo l’antica ricetta tradizionale. Camminando a sud, tra le stradine della città, incontriamo la collina di Toompea, un altro luogo caratteristico della città e anche sede di edifici governativi. Il Castel-

lo di Toompea, che si erge sempre sulla collina, ora è sede del Parlamento estone. Sulla torre di 45 metri del castello, chiamata “Ermanno il Lungo” (Pikk Hermann) sventola la bandiera blu, nera e bianca dell’Estonia. Di fronte al Castello di Toompea troviamo le caratteristiche cupole della meravigliosa Cattedrale Ortodossa di Alexander Nevsky, la più grande e famosa cattedrale ortodossa a cupola di Tallinn costruita nel 1900. A poca distanza sorge la Cattedrale luterana centrale conosciuta come Duomo e Cattedrale di Santa Maria. Toompea è

anche il luogo delle piattaforme di osservazione Patkuli e Kohtuotsa che offrono delle vedute magnifiche sulla Città Vecchia e sul Golfo di Finlandia. Le mura che circondano la città di Tallinn originariamente si estendevano per 2,35 Km e comprendevano 46 torri di accesso. Ampie sezioni delle mura sono presenti ancora oggi, incluse 26 delle

torri difensive, ognuna con il suo nome. Le mura possono essere viste nella loro forma più autentica lungo la stretta e ombreggiata stradina di Müürivahe, dove si possono trovare i tradizionali artigiani della lana o all’interno dei Bastion Tunnels aperti a maggio 2010 – un viaggio nel tempo a partire dal 1219 che racconta l’evoluzione della capitale e le sue diverse

info

T

allinn Card. 24 h costo adulti 24 euro; 48h costo adulti 32 euro; 72h costo adulti 40 euro. Il costo bambini è ridotto del 50%. Tutte le informazioni per organizzare la vostra vacanza, sul sito: www.tourism.tallinn.ee

49

tmfebbraio


trentinoviaggi trentinoattualità sviluppo e con una situazione economica che dimostra un’evoluzione in positivo. I servizi pubblici, il “parco auto” circolante e la tecnologia più moderna disponibile ovunque e un’ospitalità che proprio non ti aspetti da un popolo del nord compongono la base della permanenza a Tallinn. Il fascino di queste zone è certamente legato al periodo invernale. Qui la neve è una compagna di vita, lo si vede da come la gente del posto convive con il manto nevoso. Fa freddo, questo

sì, ma il fascino di una citta completamente rivestita di neve, bianca e che rimane inaspettatamente bianchissima e sempre pulita evoca nei turisti ricordi dell’infanzia. Ecco perché anche in inverno l’Estonia, e Tallinn in particolare, meritano una visita. Ma l’Estonia è interessante e da scoprire anche durante i mesi estivi dove una natura incontaminata, un clima piacevole e grandi spazi sono in grado di proporre una parte d’Europa da scoprire e vivere, in coppia o con la famiglia. ■

DOVE MANGIARE

T

Il centro storico sotto la neve

dominazioni attraversando i bastioni che per secoli hanno protetto il cuore della città. Tra la Città Vecchia e il porto sorge il Quartiere Rotermann, ex area industriale, che attira grande attenzione soprattutto per le sue architetture contemporanee. A un paio di km da Rotermann, sorge il Palazzo di Kadriorg, in stile barocco con il suo meraviglioso parco panoramico, fatto costruire dallo Zar di Russia Pietro il Grande

I dolci in marzapane, golosa specialità tipica di Tallinn 50

tmfebbraio

nel XVIII secolo, è il più imponente parco panoramico del Paese. Nelle vicinanze vi è lo straordinario Museo d’Arte Contemporanea KUMU, il più grande centro d’arte polifunzionale dell’area baltica, premiato nel 2008 come migliore architettura museale europea. Ma le sorprese in Estonia non finiscono nemmeno quando arriva il momento di sedersi a tavola. Si rimane quasi increduli per la vasta gamma di ristoranti che la città sa proporre. Un ventaglio peraltro di ottimo livello sino a punte di eccellenza, come il famosissimo ristorante Bocca. Con un po’ di ricerca, infatti, per gli amanti dei menu sofisticati troverete ristoranti di alto profilo con proposte gastronomiche sfiziose, ricercate, particolari e di assoluto livello grazie alla bontà delle materie prime utilizzate da chef inaspettatamente preparati e creativi provenienti da tutto il mondo. Una città legata alla sua storia, ma in grande

ema decisamente importante ed interessante a Tallinn, che meriterebbe una visita solo per questo. Qui, infatti rimarrete sorpresi dalla grande vivacità e creatività gastronomica e dall’emergere di chef e ristoranti di grande qualità, con dei costi adeguati. Sono molti i ristoranti a Tallinn, ma la migliore soluzione e un rapNicolò Tanda porto qualità-prezzo eccellente la si trova solo provando tutti i diversi ristoranti (tutti diversi per caratteristiche, tipo di cucina e interni) del gruppo Sparkling. Potrete così gustare il meglio della cucina russa al ristorante Tchaikovsky, la cucina estone ed internazionale al ristorante Ö, la cucina asiatica al ristorante Chedi, e la cucina italiana a La Bottega, o al raffinato ed esclusivo ristorante Bocca, dove potrete incontrare tutto il jetset internazionale in questo che è stato classificato uno dei migliori ristoranti in Estonia, e dove lo chef Nicolò Tanda (foto), propone dei piatti della cucina italiana rivisitati e creativi, utilizzando prodotti italiani che sceglie con cura, in abbinamento solo a vini italiani. Info e riferimenti: www.sparkling.ee

La Bottega


trentinoassociazione Fabio Tognotti (direttivo APAS) presso lo stand allestito in occasione della festa del volontariato

di Tina Ziglio

I

l direttivo dell’associazione lo mette subito in chiaro, in sede di colloquio: nessun particolare slancio a decantare successi ottenuti, quanto piuttosto un consapevole e maturato desiderio a far conoscere la delicata missione che racchiude tante finalità, tutte di carattere sociale. Date le premesse, APAS – che, dal 1985, si pone come obiettivo principale il reinserimento nella società dei detenuti – opera in un mondo difficilmente riassumibile, dalle tante sfumature umane. Tuttavia, nonostante l’ampio ed articolato contesto in cui l’associazione opera, è possibile delineare alcuni fondamentali ambiti di impegno, a testimonianza della costante volontà di impegnarsi per il recupero dell’individuo. In primis c’è l’azione di presenza e ascolto dentro e fuori la struttura carceraria: un’attività tra le più importanti e sostanziose nella forma, perché si tratta di stabilire e sostenere – attraverso colloqui e rapporti epistolari – un contatto con chi è stato privato della libertà, al fine di far riemergere quel senso di umanità che spesso la detenzione annulla. Parallelamente si opera per rendere possibile l’inclusione sociale: attraverso una vasta rete di informazione si avanza un’indagine sul pro-

compito sociale Una scelta di spessore, quella del volontariato in APAS; un’azione significativa, per offrire un’opportunità concreta a quanti hanno smarrito “la retta via”. Una luce direzionale per poter rientrare in società blema giudiziario specifico, si ricostruisce una storia di vita, si prende in considerazione tutto il privato-sociale; in completa sinergia con i servizi sociali, si intravedono modalità di risoluzione e si delineano progetti specifici di recupero. Verificati ed analizzati casi e situazioni, si aprono due precisi canali d’intervento – abitativo e lavorativo – che corrispondono, secondo logica, a due bisogni precisi per chi desidera reinserirsi nella società: la possibilità, anche temporanea, di avere un lavoro ed una casa. Progettualità importante, in quanto offre uno stimolo concreto all’umana propensione alla libertà, fuori dal contesto carcere. I numeri – come solitamente Il nuovo carcere di Trento, nel quale operano, attivi ed assidui, i volontari APAS

succede – rendono chiara e precisa la situazione: in un anno, delle 230-240 persone in fase di detenzione con le quali è stato stabilito un contatto, quelle per le quali è stato possibile stilare un progetto sono circa una trentina. Un numero adeguato, bilanciato e ponderato su quanto l’associazione riesce effettivamente ad offrire, nonché calibrato sull’eventuale possibilità di recupero. Non è semplice porsi questi obiettivi… occorre tanta volontà su tutti i fronti, per affrontare le indiscutibili difficoltà. Tra tutte, il rispetto delle tante “regole”, sia quelle impartite dal magistrato – come ad esempio il rientro ad ore precise e l’obbligo di firma - sia quelle stabilite da APAS, che definiscono i comportamenti base, necessari per ridefinire un normale modus vivendi. Si intuisce che non è facile costruire un percorso esterno al carcere; la responsabilità data alla persona è proporzionale al livello di misura concesso: il grado più alto consiste nell’affidamento in prova in sostituzione – pressoché totale – del carcere, concedendo al soggetto di speri-

mentare una vita “quasi” normale. Esiste poi l’opportunità di godere di quella che viene definita “semilibertà”, ovvero una misura più restrittiva, che implica lo svolgimento di un’occupazione esterna ed il regolare rientro, a lavoro concluso, nella struttura di detenzione. Operare sul reinserimento sociale ha anche l’effetto di strumento ostativo alla recidiva: quanti vengono inseriti nelle progettualità di recupero, hanno appena un 20% di possibilità di tornare in carcere, contro uno sconcertante 80% del detenuto “rinchiuso”. La sconfortante equazione che il carcere produce carcerati – nonostante si riconosca l’assoluto bisogno dell’elemento punitivo in una società civile – lascia spazio a tante riflessioni sul sistema giudiziario e carcerario. In questo complesso quanto delicato contesto, APAS fa da “gancio” con l’esterno, fa chiarezza su ogni singola situazione, illustra le possibilità di recupero, reinserisce gradualmente nella società sulla base di un unico fondamentale principio: chi ha sbagliato può comunque ricominciare. ■ 51

tmfebbraio


trentinoattualità

SKI-PAST. Storie nordiche in Fiemme e nel mondo

O

ltre 4.000 metri quadrati di percorso espositivo per una grande mostra sulla storia dello sci e non solo. Lo scorso ottobre ha inaugurato a Trento negli spazi de Le Gallerie di Piedicastello “SKI PAST. Storie nordiche in Fiemme e nel mondo”. La mostra è visitabile fino alla fine di giugno tutti i giorni tranne il lunedì dalle 9 alle 18. Il percorso espositivo è promosso dalla Fondazione Museo storico del Trentino in collaborazione con il Comitato Mondiali Fiemme 2013. Per la rilevanza dell'argomento scelto e il carattere internazionale della mostra, partner dell’iniziativa sono la Federazione internazionale sci (FIS), l’Holmenkollen Ski Museum di Oslo (il più importante museo al mondo sullo sci) e il Museo Olimpico di Losanna.

52

tmfebbraio

“A LE GALLERIE UN PERCORSO SULLA STORIA DELLO SCI E NON SOLO. LA STORIA DEL ‘900 RACCONTATA ATTRAVERSO LA STORIA DELLO SPORT. CENTINAIA GLI OGGETTI IN MOSTRA. CI SONO ANCHE GLI SCI DI NANSEN”. Il percorso espositivo approfondisce la storia delle discipline nordiche (sci di fondo, salto con gli sci e combinata nordica) con attenzione particolare agli ultimi due secoli e qualche accenno alle epoche più antiche. Lo sci arriva tardi nelle Alpi. Nel secolo XIX. Più tardi che nei paesi del nord Europa, del nord dell’Asia, del nord America – dove le prime tracce risalgono a diverse migliaia di anni fa. Vi siete mai chiesti perché? Perché sono le regioni scandinave a segnare il passo, con quali influenze nei territori alpini e quali differenze, con quale storia da raccontare? Come è arrivato lo sci in Trentino, a quali modelli si è ispirato, quali tecniche, quali materiali, quali personaggi? Che influenza hanno esercitato le grandi esplorazioni delle regioni polari? E cosa ha che fare la Grande Guerra con

la storia dello sci? Perché “la gente impara a sciare” prima sui campi di addestramento militare, poi nel tempo libero? A quando risalgono le prime gare, la prima Marcialonga, il primo Tour de Ski, i primi Giochi Olimpici invernali, le gare di fondo, il salto con gli sci, la combinata nordica? E qual è la storia di una valle – la val di Fiemme – capace di “produrre” un numero impressionante di campioni olimpici? La mostra cerca di rispondere a queste domande. Il percorso ha inizio nella Galleria Bianca con un’area dedicata agli oggetti e alle loro storie. Oggetti di ieri e di oggi, di vita di montagna, di vittorie, di competizioni. Si va dalla slitta della val di Fiemme (usata un tempo per trasportare i legnami a valle) ai primi sci di legno, dalle ciaspole per mulo (in dotazione agli alpini


trentinoattualità durante la Grande Guerra) alla “pitota” (una piccola slitta che serviva ai bambini per andare a scuola), dagli sci della Vasaloppet a quelli della Marcialonga, dai primi modelli di attacchi agli sci pieghevoli per paracadutisti e via dicendo. L’allestimento prosegue con il racconto della val di Fiemme e delle sue specificità da un punto di vista storico, ambientale e turistico. Questa sezione – il bosco della storia – è stata allestita mediante l’utilizzo di 38 tronchi giunti dai boschi di Fiemme. Seguono poi le sezioni sulle grandi esplorazioni (presenti in mostra, giunti da Olso, gli sci utilizzati dall’esploratore norvegese Frdtjof Nansen per la traversata della Groenlandia nel 1888) e sulla diffusione dello sci nelle Alpi, sui pionieri dello sci nei territori del Tirolo e sulla diffusione delle prime competizioni, sulla Grande Guerra e sul ruolo avuto dallo sci militare nel primo conflitto mondiale, considerato come “arma miracolosa”. Nella Galleria Nera – la parte più scenografica del percorso – si trovano tre grandi sezioni: una dedicata allo sci nordico, un’altra al salto con gli sci e un’altra alle grandi proiezioni. Una lunga “linea del tempo” si sofferma poi sui fatti e sugli eventi più importanti dal 1924 fino Mondiali di Fiemme 2013 svelando i legami nascosti tra la storia dello sport e gli scenari politico-internazionali. Installazioni e postazioni interattive spiegano inoltre l’evoluzione del gesto e della tecnica. A interrompere la “Linea del tempo”, al centro della Galleria Nera, uno spazio speciale è dedicato alla Marcialonga delle valli di Fiemme e Fassa mentre al termine del percorso sono in mostra, nell’apposita “bacheca dei medagliati”, gli oggetti e le medaglie dei campioni dello sci italiano. La Galleria Nera dedica infine ampio spazio, dall’ingresso fino all’uscita, all’evoluzione della cultura materiale. Sono esposti centinaia di oggetti (sci, scarpe, bastoncini, attacchi, caschi,

tute e scioline) giunti dalle più importanti collezioni del Trentino e non solo. Nel tentativo di raccontare la storia del ‘900 anche attraverso la storia dello sport, la Galleria Nera offre molti i punti di contatto tra la storia dei grandi avvenimenti sportivi e il mutare degli scenari bellici e politici. Pensiamo, per esempio, all’anno 1936. Garmisch, mese di febbraio. La cerimonia inaugurale dei Giochi olimpici invernali viene presieduta da Adolf Hitler. Secondo le intenzioni del Cancelliere tedesco i Giochi devono servire per mostrare al mondo la potenza della Germania. Dopo Garmisch, cinque anni più tardi, i Campionati del Mondo di sci nordico del 1941 si disputano in Italia. Sede delle competizioni è Cortina d’Ampezzo, nel pieno della Seconda guerra mondiale e del regime fascista. Alle gare partecipano soltanto le nazioni che non sono in conflitto con l’Italia e con i suoi alleati. Molti Paesi sono esclusi. Pesa la mancanza degli Stati

Uniti. Nel 1946 i Campionati del mondo del ’41 verranno dichiarati nulli dalla Fis. A guerra finita, i grandi eventi sportivi continuano a riflettere le relazioni di politica internazionale fra Paesi differenti. Nel 1980, la Repubblica Popolare Cinese partecipa per la prima volta ai Giochi olimpici invernali. Per questo motivo la Repubblica Cinese, nota come Taiwan – uno Stato de facto non riconosciuto dalla Cina – è costretta a competere sotto il nome di Taipei. I taiwanesi protestano apertamente e si rifiutano di prendere parte alle competizioni diventando la prima nazione a boicottare i Giochi olimpici invernali. Contemporaneamente, si apprende del boicottaggio da parte degli Stati Uniti dei Giochi olimpici estivi – in programma a Mosca tra luglio e agosto dello stesso anno – a causa dell’invasione sovietica dell’Afghanistan nel dicembre 1979. Dieci anni più tardi, la caduta del Muro di Berlino cancella la distinzione fra Germania dell’Est e Germania dell’Ovest, presente ai blocchi di partenza delle discipline olimpiche dal 1961, salvo alcune partecipazioni ai Giochi con una “squadra unificata”. Analogamente, la dissoluzione dell’Unione Sovietica fa sì che dal 1991 sia la Russia a partecipare alle Olimpiadi. Come del resto numerosi sono i riflessi sul medagliere olimpico dei ripetuti cambiamenti intervenuti sulla carta politica dei Balcani nel corso del ‘900. Fondazione Museo storico del Trentino Informazioni / prenotazioni: 0461.230482 www.museostorico.it 53

tmfebbraio


TRENTO - Via Torre Verde, 60 - Tel. 0461 234478 www.fioreriadetassis.it fd store

fd blumen

fioreria.detassis

Buon S.Valentino a tutti gli innamorati...


San Valent ino A CARNEVALE ...CHE COPPIA!

di Cleo Fuentes

quest’anno la festa degli innamorati cade proprio nel periodo piÚ intenso di Carnevale, regalando infinite idee sensuali e giocose. Ma se le maschere non fanno al caso vostro, ecco le ultime tendenze e qualche idea fuori dagli schemi per regalare e regalarTi un 14 febbraio indimenticabile... 55

tmfebbraio


trentinomese

DUE CUORI, UN PIATTO. TROVATEVI UN COMPLICE, QUALCUNO CON CUI PESCARE IL CIBO CON LE DITA, IMBOCCARSI A VICENDA E CONDIVIDERE IMPRESSIONI E SENSAZIONI

Q

uest’anno, Carnevale e San Valentino arrivano a braccetto. Il giorno dedicato all’eros, in cui è consuetudine trascorrere momenti romantici in

compagnia del proprio innamorato, cade nei giorni clou del Carnevale 2013 e questo potrebbe essere un’occasione unica per sfoggiare un look sorprendente nonché per dare

Menu di San Valentino a base di bocconcini di finger food 14 febbraio 2013

sfogo a tutta la vostra creatività, magari indossando un

Flute di TrentoDoc e benvenuto della cucina

mascherine misteriose e lussuose. Dove trovarli? Se nei

DUE CUORI, UNTre PIATTO. TROVATEVI bocconcini di mare: UN COMPLICE, EDpesce INFILATE LEkataifi, MANIcode NELdiPIATTO! budino di in pasta gambero fritte, salmone mi-cuit caramellato Tre bocconcini di terra: chips di platano con guacamole, hummus con piccolo pinzimonio, falafel e chutney di tamarindo

costume sexy e originale, da abbinare a capi di lingerie romantica e ad accessori sensuali, trucchi particolari e negozi della città non c’è niente che fa al caso vostro, il web è sicuramente un mare magnum in cui troverete solo l’imbarazzo della scelta. Tra gli indirizzi più gettonati c’è sicuramente Sexy Costumi, dove poter scovare abiti eleganti, raffinati e seducenti come ad esempio Il costume Regina di Cuori, un vero e proprio capolavoro di sartoria da

Crema di sedano rapa con sciroppo d’acero speziato Pancakes con sfilacci di spalla di maiale brasata Kebab di agnello con chutney di tamarindo Macaron, semifreddo allo zenzero, brownies Il prezzo del menu, con acqua minerale e caffè inclusi è di 38,00 Euro

indossare con gli accessori in coordinato, come i bellissimi guanti in raso, oppure con le splendide calze autoreggenti con cuori di Leg Avenue. Di grande tendenza per il 2013 anche lo stile medievale, per San Valentino declinato, ca va sans dire, in chiave sensuale, interpretando una dama d’altri tempi imbellettata con parrucche d’epoca in stile Luigi XIV e, indispensabile per un tocco di mistero e fascino, la

Dal 3 febbraio fino a tutto marzo, il ristorante è aperto solo da venerdì a domenica. Nelle altre sere la cucina del ristorante è riservata ai corsi di cucina, aperti a tutti gli appassionati. (Per info sui corsi: www.boivin.it oppure la pagina facebook "amici del boivin")

maschera veneziana con asta e piume. Un must che ha contraddistinto tutto il 2012 e che continua a imporsi nel mondo della moda e dello spettacolo è, come è noto, il Burlesque, altro tema da “cavalcare” per il vostro 14 febbraio, giocando con lingerie vintage e accessori burlesque in coordinato.

LEVICO TERME | VIA GARIBALDI, 9 Tel. 0461.701670 info@boivin.it | www.boivin.it

Se invece il travestimento non fa per voi nemmeno in questo periodo carnascialesco, ma siete stanchi dei soliti modi di festeggiare la festa degli innamorati, ecco qualche idea alternativa.

56

tmfebbraio


Curcu&Genovese Associati s.r.l. - Südtiroler Studio s.r.l. - Riproduzione vietata

TU SEI... L’UNIKA PER ME

ALE QUALIFICATO IL NOSTRO STAFF È FORMATO DA PERSON

SALONE “UNIKA” STYLE TINO13 N E L A .V S E L RAIO 20 SPECIA /13/14 FEBB LIDA IL 12

OFFERTA VA

DONNA € 25 Trucco + piega unghie € 75 zione 3 Piega + ricostru on piega) € 3 (c ra u at ci n co Trucco + ac ne capelli + piega € 25 Ricostruzio ga € 40 colorato + pie Pedicure + gel UOMO 15 Taglio uomo €racciglia p so + Taglio uomo 30 + manicure €

SOL HAIR

Distributori di prodotti e arredamenti per parrucchieri ed estetica

Concessionario esclusivo per il Trentino Alto Adige

mariosolhair@libero.it

Orario: Martedì 8.30-17.30 Mercoledì 8.30-17.30 Giovedì 11-22 Venerdì 8.30-19 Sabato 8.30-18.30 Domenica e lunedì chiuso

TRENTO - Via delle Ghiaie, 18/3 (Vicino caserma Pizzolato e settimanale Bazar)

Tel. 0461.922291 Cell. 347.8279490

PARCHEGGIO RISERVATO CLIENTI SALONE


Augurando a tutti gli innamorati una romantica serata nel nostro ristorante lo chef Claudio Agostini propone:

Menu di San Valentino MENU DI MARE

(Euro 30,00 bevande escluse) Aperitivo di benvenuto con sfogliatine calde Teneri pensieri: Composizione di gamberi ai frutti tropicali Soavi tentazioni: Timballo di riso alla marinara con vellutata di scampi Batticuore amoroso: Capriccio di moscardini affogati alla crema di mais bianca Elisir d’amore: Sorbetto Dolci momenti: Mousse al cioccolato bianco in salsa del desiderio

MENU DI TERRA

(Euro 30,00 bevande escluse)

© Luci Photo

o Tonina

Aperitivo di benvenuto con sfogliatine calde Teneri pensieri: Rotolini di carne marinata alla crema di formaggi dolci Soavi tentazioni: Timballo di riso alle piccole verdurine croccanti Batticuore amoroso: Mignon di maialino in crosta ai funghi porcini affogati alla crema di mais bianca Elisir d’amore: Sorbetto Dolci momenti: Mousse al cioccolato bianco in salsa del desiderio

Aperto tutti i giorni TRENTO Via Milano, 148 Tel. 0461.262022 Fax 0461.223120 www.doctrento.it

14 FEBBRAIO FESTA DEGLI INNAMORATI


trentinomese

Da trent’anni al vostro servizio con competenza e serietà PROFUMERIA

Lady 2000 Se le cenette romantiche vi sembrano un modo superato di celebrare il giorno dell’amore, perché non organizzare un weekend benessere in un centro termale o in una SPA? La cosa più romantica è fare un bagno di petali di rose o un massaggio rilassante in coppia, se non addirittura un trattamento in tandem di vinoterapia. Se siete una coppia

LEVICO TERME - Via Regia 30

Vi propone il mese di febbraio 2013 alla scoperta del mondo

sportiva, invece, potete considerare l’idea di festeggiare con una bella ciaspolata notturna al chiaro di luna, e anche qui, a partire dal Monte Bondone fino ad arrivare a Madonna di Campiglio, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Se invece non sapete rinunciare alle cenette romantiche, l’idea è quella di partire, magari last minute, e festeggiare San Valentino a Marrakech cenando sul tetto di una rhiad. Chi l’ha detto, poi, che il colore dell’amore è il rosso? A quanto pare, quest’anno potrebbe essere soprattutto verde per seguire le tendenze ormai sempre più green oriented. Partendo dai classici cioccolatini e fiori la regola fondamentale è fare attenzione alla provenienza. Per quanto riguarda i primi, acquistateli biologici, o ancora meglio, realizzateli con le vostre mani. Vi basterà sciogliere a bagnomaria del cioccolato fondente, aggiungervi della frutta secca tritata, versare il tutto all’interno di comuni

Creme viso e corpo, cosmetica e profumi, casa di cui è da sempre esclusivista. Una vostra visita potrà essere inoltre una fortunata occasione per trovare la giusta risposta a ogni vostro desiderio per la cura e la bellezza del vostro corpo con i prodotti di tante altre prestigiose case...

stampini da ghiaccio – meglio se di forme originali – e lasciarli raffreddare prima a temperatura ambiente e poi in frigorifero per almeno un’ora. Il risultato, e la soddisfazione, sono garantiti. Per quanto riguarda gli immancabili fiori, la scelta è tra un bel mazzo di quelli recisi e un’originale pianta in vaso, che magari non sarà “per sempre” ma durerà sicuramente più a lungo. A proposito di fiori recisi: sceglieteli possibilmente di provenienza italiana e di

Profumeria Bigiotteria

Lady 2000

di A. Pasquale & C.

LEVICO TERME (TN) - Via Regia, 30 Tel. 0461-706509

stagione, come il calicanto, i garofani, le violaciocche o 59

tmfebbraio


trentinomese

FLORICOLTURA PIAZZERA STEFANO

Assolutamente da evitare le artificiose – oltre che di cattivo gusto – rose blu.

Via Quadrifoglio 5/A - Nave San Rocco Tel. 0461.870500 www.floricolturapiazzera.it

Passando poi al momento della cena, se organizzate un

Vieni a trovarci!

100%, naturali e profumatissime, mentre per quanto

Nel nostro garden puoi trovare ogni assortimento di piante da interno ed esterno ed una vasta gamma di vasi ed oggettistica per personalizzare la tua casa e il tuo giardino!

Festa dell’orchidea alla Floricoltura Piazzera per tutto il mese di FEBBRAIO vieni a scoprire tutte le varietà di queste affascinanti piante!

Inoltre tutti i sabati del mese saranno presenti degli esperti dell’Associazione Trentina Orchidee che effettueranno potature e rinvasi

ORARIO: dal lunedì al sabato 8-12 / 14.30-19 Domenica chiuso

60

le gerbere, da arricchire con colorate e inusuali bacche.

tmfebbraio

alo g e r ee o d i e nt l vostr o a t … er i ntin p Vale San

romantico tête-a-tête spegnete la luce e lasciate che a illuminare la tavola siano tante candele di cera d’api al riguarda il menu, dovrà essere a minor impatto ambientale

Una fes t a che dura da secoli Il tentativo della Chiesa cattolica di porre termine a un popolare rito pagano per la fertilità è all’origine di questa festa degli innamorati. Fin dal IV secolo a.C., i romani pagani rendevano omaggio, con un singolare rito annuale. Le celebrazioni e riti avvenivano in nome del dio Lupercus: i sacerdoti (detti Luperici) si recavano nella grotta dove si narrava che la Lupa avesse allattato Romolo e Remo e compivano riti e sacrifici, sangue degli animali veniva sparso per le vie della città e veniva istituita una sorta di Riffa dell’amore: un bambino estraeva a caso i nomi di un uomo e di una donna che erano chiamati a vivere in intimità per un anno al fine di compiere il rito della fertilità. Con l’avvento del Cristianesimo tutto iniziò a cambiare e numerose furono le lotte che i cristiani fecero alle feste e ai riti pagani. Papa Gelasio, nel 496 d.c., annullò la festa dei Lupercali e istituì, per il 14 febbraio, il culto di san Valentino, un vescovo nato a Terni (città di cui ancora oggi è il patrono) che aveva dedicato la vita alla sua città, ai tempi teatro di terribili persecuzioni ai danni dei seguaci di Gesù. Venne proclamato santo nel 197 d.C. da Papa San Feliciano e patrono degli innamorati perché, si narra, fu il primo ad aver celebrato l’unione tra un legionario pagano e una giovane donna cristiana. Sulla fine di san Valentino esistono due distinte versioni. La prima vuole che egli sia stato imprigionato e lapidato, lontano dalla sua città, per volere dell’imperatore Aureliano che diede il via a persecuzioni contro i cristiani; la seconda versione, invece, narra che san Valentino avesse tentato di convertire l’imperatore Claudio II e che questi lo avesse imprigionato e decapitato. Ma i dettagli “rosa” non mancano alla storia di san Valentino: qualcuno sostiene che, durante la sua prigionia, si fosse innamorato della figlia cieca del suo carceriere, Asterius, alla quale, grazie alla sua fede, avrebbe ridato la vista e, prima di essere decapitato, sempre a lei avrebbe inviato un biglietto di commiato firmato “dal vostro Valentino”. Una frase che è entrata nell’immaginario collettivo di tutto il mondo e che ancora oggi viene largamente usata per indicare una persona davvero innamorata.


trentinomese

14

S.Valentino giovedì

possibile, per cui limitate il consumo di carne e scegliete prodotti di stagione e di chiara provenienza italiana. Se invece optate per un’uscita romantica cercate ristoranti che propongono prodotti biologici e cucina tipica tradizionale, meglio se di propria produzione. Ma se volete osare, infilatevi in un locale alternativo, con tante proposte di esotismi, di ostriche e di caviale per dimostrare al partner tutto il vostro amore. Infine, se per voi è tradizione scambiarvi un piccolo cadeaux, perché non sceglierlo fai-da-te? Cornici decorate, fiori di stoffa, romantici biglietti personalizzati, saponi o ancora, viste le temperature, calde sciarpe e maglioni fatti a mano: l’unico limite è la fantasia. Infine, Se invece non vi sentite portate per l’handmade, non disperate: potete sempre optare per il mercato equo e solidale o, in

15

venerdì

1000 candele per illuminare la serata!

alternativa, per le associazioni come la LAV, Tree-Nation o il WWF, che per l’occasione permettono di regalare speciali adozioni – di cani, alberi o specie a rischio. Infine, Lasciatevi coccolare, tra i profumi e i colori del wellness San Valentino è un’occasione unica per ritrovarsi, come coppia, ma anche per ritrovare se stessi grazie ad un benefico percorso termale, alla ricerca del benessere psicofisico perduto in settimane e settimane di stress lavorativo e familiare. Il momento di fermarsi e di imparare a volersi più bene. Ci piace segnalare, allora, l’offerta della Private Spa alla Torre di Caldonazzo, una zona Wellness di 80 mq, calda e accogliente a disposizione degli ospiti che potranno

Curcu&Genovese Associati s.rl. - Südtiroler Studio s.r.l. - Riproduzione vietata

immergendovi nella luce,

Ravina (TN) Via Stella 18 Tel. 0461 349114 www.masdelafam.it Ristorazione & Catering

rilassarsi in un luogo dotato di tutti i comfort; tutta la zona 61

tmfebbraio


trentinomese viene data in esclusiva ai clienti per piacevoli momenti di benessere con il massimo della privacy. Si tratta di un percorso sensoriale che parte dalla zona umida del Bagno Turco in cui il relax diventa anche un gioco con i prodotti self treatment che vengono regalati in base al percorso scelto e con l’alternarsi di docce emozionali, per passare al caldo secco della Sauna, e per concludere

modo insolito per festeggiare

con un idromassaggio rivitalizzante all’aria aperta. Infatti,

l’amore in senso universale

all’interno delle cabine, si potranno trovare quattro differenti

Ma la vera rivoluzione di San Valentino si chiama

percorsi per scoprire una nuova dimensione della dolcezza,

International Quirkyalone Day, un modo insolito per

seguendo i suggerimenti di aromi, colori e musica.

festeggiare l’amore in senso universale. Di cosa si tratta?

Un luogo esclusivo, rigenerante, dove ritrovare il

“Quirkyalone” è un neologismo riferito a qualcuno che ama

benessere e il piacere del tempo. (Per informazioni www.

essere unico (ma non si oppone ad essere in un rapporto

albergoallatorre.it info@albergoallatorre.it 0461723331).

sentimentale), e generalmente preferisce stare da solo

È gradita la prenotazione anticipata della Private Spa.

piuttosto che, come dice il proverbio, male accompagnato. La Giornata Internazionale Quirkyalone, ovviamente, è il 14 febbraio, giorno in cui dal 2003 a oggi in oltre 40 città del mondo si celebrano tutti i tipi di amore: romantico, platonico, familiare, amichevole. Le coppie (soprattutto i quirkytogethers, naturalmente), sono invitati a partecipare perché l’IQC non è altro che un invito a celebrare per un giorno se stessi e le cose che si amano di più fare, da soli e in compagnia: una passeggiata, lo shopping con le amiche, una visita a un museo, un film al cinema, una cena nel proprio posto preferito o anche solo una serata sul divano di casa, con una buona lettura e un buon bicchier di vino.

Olistica

Garuda

ERBORISTERIA E CENTRO DI NATUROPATIA

...per il vostro San Valentino

MASSAGGIO RELAX DI COPPIA un momento di benessere da condividere con la persona che ami. (€ 90,00)

CALDONAZZO (TN) P.zza Vecchia, 10 | Tel. 0461.724654 | info@olisticagaruda.it | www.olisticagaruda.it 62

tmfebbraio


trentinomese

www.franceschi.it

C’

Funky, elegante e sportiva opel adam: Una nuova city car costruita su misura sul guidatore. Opel Franceschi dedicherà il mese di febbraio alla nuova creatura Opel tecnologia. Ci si può collegare con IntelliLink, l’esclusivo sistema multimediale intelligente, che coordina navigazione, smartphone, tablet e altro ancora. Comfort e stile interni sono progettati per accogliere nell’assoluto relax. Divertente e facile da guidare, un’auto di cui puoi ci si può vantare con gli amici e con i conoscenti. La Nuova Opel ADAM combina un design audace a un’individualità assoluta. Colori e finiture creano tanti stili quanti sono i clienti per cui è stata creata. Per quanto riguarda poi il design esterno, l’esclusivo tet-

to bicolore sospeso le dà un fascino inconfondibile tra la folla. E con una lunghezza di appena 3.70 metri e una larghezza di 1.72 metri, ADAM non è semplicemente un’auto compatta. È l’auto perfetta per muoversi con scioltezza in città. ADAM è la prima vettura a mostrare il nuovo corso stilistico di Opel. Il frontale è incorniciato da una griglia trapezoidale più bassa e ampia, dominata dalla logo bar che prosegue idealmente nel dettaglio dei fari e ha nuove proporzioni che mettono ancor più in risalto il logo Opel. ADAM deve il suo profilo così

Info opel franceschi Via di Spini, 4 38121 Trento Tel 0461.955900 Via Panizza, 51 38060 Volano (Tn) Tel. 0464.423377 unico al cofano corto e alla linea del tetto leggermente inclinata. L’effetto sospeso del tetto è possibile grazie ai profili black gloss che creano uno stacco visivo dal corpo vettura. Una linea cromata sottolinea il profilo del finestrino come se fosse disegnato a mano, variando da spessa a sottile. Da non perdere, dunque, le proposte di Opel Franceschi per questo irresistibile mese di febbraio. ■

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

è una nuova automobile dedicata ai più giovani, a chi si avvicina per la prima volta alla guida e a chi, invece, vuole sperimentare una guida sportiva e molto molto trendy. Ci ha pensato Opel, sfornando la nuovissima Adam, un nome preso direttamente dal fondatore della casa automobilistica Adam Opel (1837-1895). Una nuova city car innovativa e costruita su misura sul guidatore. Opel Franceschi dedicherà alla nuova creatura Opel tutto il mese di febbraio, con eventi imperdibili dall’11 al 17 febbraio. Un Carnevale e un San Valentino sotto l’insegna Opel, per scoprire in allegria e con un pizzico di romanticismo Opel Adam e la sua incredibile versatilità. Non si tratta solo del carattere deciso o dei colori esclusivi. Con ADAM, è il guidatore a decidere lo stile della sua auto. Così, la ADAM diventerà una “leggenda” in tutta la città. Grazie a tre differenti interpretazioni del suo design, questa mini urban car può essere la sportiva SLAM, la funky JAM o la raffinata GLAM. Linee decise ed estetica ricercata vengono affiancate dalla

63

tmfebbraio


FLORAlpina Ogni anno sulle nostre montagne va in scena lo stesso, meraviglioso spettacolo: migliaia di fiori diversi in migliaia di diverse combinazioni. Per la Natura è soltanto una strategia riproduttiva, per noi è soprattutto un regalo che – immancabile e imperdibile – la dea Flora dispensa con generosità. Fiori enormi o minuscoli, solitari o in distese infinite, quasi domestici o di ambienti “impossibili”… Fiori mitici e magici, divini e diabolici, benefici o velenosi… Fiori sublimi, da vedere, da conoscere, da amare.

I FIORI PIÙ BELLI DELLE NOSTRE ALPI ANTONIO SARZO

CURCU & GENOVESE

Euro 39,00 www.curcuegenovese.it


trentinomese

www.finstral.com

L

Informazione pubblicitaria

e finestre di casa vostra, fanno entrare spifferi, rumori? Nessun problema! Per cambiare i vecchi infissi, Finstral vi permette di installare delle nuove finestre a risparmio energetico in poco tempo e senza opere murarie. Con questo sistema i serramenti da cambiare, vengono sostituiti rapidamente senza l’intervento dei muratori. L’intervento è possibile anche se si tratta solamente di una o due finestre, sia nei condomini che in bar o negozi. Certamente sostituire gli infissi è un lavoro da specialisti: ci vogliono ottimi prodotti, buoni materiali e una notevole bravura dei tecnici che consigliano l’infisso più adatto. A questo va aggiunto che sulla provincia di Trento, Finstral opera attraverso la vendita diretta: questo permette al cliente di relazionarsi direttamente con la fabbrica, avendo l’opportunità di essere seguito direttamente dalla casa madre, in tutte le fasi di acquisto: dal preventivo,

LA QUALITà AL GIUSTO PREZZO Cambiare le vecchie finestre aiuta a risparmiare sui costi di riscaldamento ed avere detrazioni fiscali all’ordine, fino al momento del montaggio e dell’assistenza post-vendita. In questo modo si ha la finestra di qualità al giusto prezzo. Proprio per garantire un miglior servizio, il potenziale cliente ha la possibilità di richiedere gratuitamente un sopralluogo a casa propria per farsi elaborare – senza impegno – un preventivo. In questo modo il tecnico Finstral, avrà modo di valutare il tipo di intervento e consigliare all’acquirente le migliori soluzioni e le varie offerte di prezzo. Ogni preventivo Finstral è “chiavi in mano” senza costi aggiuntivi e cosa più importante il prezzo riportato è vantaggioso perché si acquista direttamente dalla fabbrica. Inoltre è bene

Esempio di un lavoro di sostituzione in cui i vecchi infissi sono stati cambiati con nuove finestre Finstral. Un lavoro veloce e senza opere murarie.

Interno di un’abitazione nella provincia di Trento, dove sono stati istallati serramenti Finstral ad alto risparmio energetico.

ricordare che per chi compra serramenti di qualità ad alto risparmio energetico entro Giugno 2013 c’è la possibilità di usufruire della detrazione fiscale del 55% sull’intero importo speso per la sostituzione dei vecchi infissi. Sostituire le finestre è quindi uno dei sistemi più semplici ed economici per risparmiare sui costi di riscaldamento e migliorare la bellezza della propria abitazione, perché con i prodotti Finstral si eliminano in un colpo solo, freddo, rumori, e si aumenta la sicurezza contro i ladri per moltissimi anni. Oltre a ciò occorre ricordare che i serramenti Finstral necessitano di pochissima manutenzione e sono molto facili da pulire.

Com’è tradizione da parte dell’azienda, ogni infisso è personalizzato in termini di misure, vetri e accessori. Tutti i serramenti Finstral sono progettati e costruiti, secondo le esigenze del cliente e permettono di arredare gli ambienti e gli spazi abitativi di molte abitazioni: sia in stile classico, che moderno. Gli infissi proposti da Finstral permettendo di soddisfare le più svariate esigenze di isolamento termico, acustico, sicurezza ed estetica. Per chi fosse interessato ad avere maggiori informazioni e preventivi gratuiti senza impegno è possibile telefonare al numero Finstral di zona 046483.00.28 oppure visitando il sito www.finstral.com oppure chiamando il numero verde ■ 800.111.999. 65

tmfebbraio


LE DOLOMITI PER UN TURISMO ACCESSIBILE: DEFINIZIONE DI STANDARD DI QUALITÀ E CREAZIONE DEI MARCHI OPEN Il turismo accessibile rappresenta una delle nuove frontiere di sviluppo dell’offerta turistica rivolta a persone con disabilità fisica, disabilità intellettiva, disabilità sensoriale, esigenze dietetiche particolari, intolleranze alimentari, problematiche legate ad allergie ma anche in un concetto allargato alle persone in età avanzata. Con la creazione dei marchi OPEN Accademia della Montagna del Trentino ha colmato la mancanza di un processo di Certificazione e di un Marchio di Qualità riferito all’accessibilità. Obiettivo principale era individuare e concertare dei criteri trasversali, unanimamente validati, che potessero definire uno standard di accessibilità per le strutture, gli eventi e per le destinazioni. L’obiettivo è stato raggiunto con l’apporto di due cooperative di servizio a persone con disabilità fisica, intellettiva e sensoriale, Handycrea e Senza Barriere e con l’associazione Onlus SportABILI che organizza vacanze attive per persone disabili. Un’iniziativa dunque fortemente innovativa all’interno del contesto na-

zionale ed internazionale nel settore dell’offerta turistica e sportiva. Numerosi ambiti internazionali si sono interrogati sull’accessibilità, sia territoriale che delle manifestazioni, ed oggi si registrano alcune interessanti esperienze. Tuttavia mancavano degli Standard, delle norme, dei protocolli che identificassero elementi qualitativi e performance chiare. Mancava dunque un processo di Certificazione ed un Marchio di Qualità riferito all’accessibilità. La Provincia Autonoma di Trento mediante Accademia della Montagna del Trentino ha determinato un processo volto a garantire uno standard di accessibilità delle strutture, degli eventi, delle destinazioni turistiche e dei territori; più in generale un processo volto a perseguire gli obiettivi del turismo accessibile e della cultura dell’accoglienza per tutti. Sono state definite e approvate dal governo provinciale le linee guida di accessibilità per ottenere i marchi Open, Open Event e Open Area. Gli stessi fruitori,persone con disabilità fisica e sensoriale hanno validato i criteri e accompagneranno i soggetti interessati all’acquisizione dei marchi Open. Con i marchi Open, si sono definiti i requisiti necessari per poter garantire strutture accessibili, eventi e servizi territoriali ad alta accessibilità, non concentrandosi solo sugli aspetti delle barriere architettoniche, già oggetto di interventi legislativi specifici,

bensì su aspetti organizzativi, culturali e comportamentali in una azione condivisa per un cambiamento culturale verso modelli organizzativi e gestionali che garantiscano la qualità dell’accoglienza per ogni persona. I mondiali di sci nordico della valle di Fiemme in calendario a febbraio 2013 saranno il primo evento internazionale certificato Open all’interno di un progetto più ampio denominato Fiemme Accessibile. Accademia della Montagna del Trentino sarà centro di formazione di tecnici e amministratori con percorsi aperti extraterritoriali, mettendo a disposizione un’ esperienza che nasce da molto lontano nel tempo e che oggi trova una formalizzazione di qualità che vuole avere carattere di contaminazione sul territorio nazionale accompagnando i soggetti nel percorso di certificazione che sarà validato dall’organismo di certificazione internazionale CSQA CERTIFICAZIONI.

Accademia della Montagna del Trentino via Jacopo Aconcio, 5 - 38122 Trento Tel. 0461.493175 segreteria@accademiamontagna.tn.it www.accademiamontagna.tn.it


trentinopanorama

di Nicola Tomasi

D

opo il successo dello scorso anno, si rinnova venerdì 22 febbraio, alle 14.30, presso la sede della Federazione provinciale degli allevatori in via delle Bettine a Trento, l’appuntamento con l’asta del legname trentino di pregio, allestita dalla Camera di Commercio di Trento in collaborazione con il Servizio foreste e fauna della P.A.T., un evento atteso dagli operatori di settore, in particolare da artigiani ed artisti trentini e non, per acquistare lotti di materiale pregiato da valorizzare nella propria attività. A differenza della prima edizione andranno all’incanto non solo singoli tronchi, ma anche lotti minimi (4-5 tronchi) di legname della stessa specie e provenienza. Ci saranno essenze pregiate provenienti dai boschi del Trentino, come l’abete rosso – anche con caratteristiche di risonanza – il larice, il pino cembro, l’abete bianco, il pino silvestre e l’olmo: in totale circa 170 tronchi suddivisi in 40 lotti proposti da Comuni, ASUC, Agenzia provinciale delle foreste demaniali e privati. Grazie alla collaborazione con la Federazione provinciale degli allevatori che ospiterà il

quando il legno va all’asta Il 22 febbraio, un appuntamento inusuale, dedicato a chi lavora con il legname trentino di pregio

materiale nell’ampio piazzale di via delle Bettine, gli operatori avranno l’opportunità di verificare direttamente il grado di qualità dei tronchi, di valutarne le caratteristiche e le possibilità d’uso, e successivamente di formulare l’offerta economica ritenuta più consona. Come nell’edi-

zione precedente, i materiali sono stati accuratamente selezionati e risultano nella quasi totalità certificati PEFC (Programme for Endorsement of Forest Certification Schemes). L’iniziativa trae spunto da una formula commerciale molto diffusa in Paesi dalla lunga tradizione

forestale, come ad esempio la Germania, dove le aste di pregio assumono i contorni di una vera e propria festa della comunità, che ne rinsalda lo spirito di appartenenza e il senso di aggregazione. Fin dagli anni Novanta, inoltre, la Camera di Commercio di Trento, in collaborazione con gli enti locali (ASUC-Amministrazioni separate dei beni di uso civico e Comuni), partecipa all’allestimento delle aste periodiche del legname comune trentino per incentivarne la commercializzazione e l’impiego. Si avvisa che tutte le informazioni di dettaglio sulle specie e le quantità in asta sono disponibili sul sito www.legnotrentino.it. Per ulteriori approfondimenti si prega di contattare l’Osservatorio del legno presso la C.C.I.A.A di Trento ai numeri di tel. 0461-887104-136-106 o via mail all’indirizzo progetto.legno@tn.camcom.it. ■

67

tmfebbraio


CORSI DI CUCINA EDIZIONE 2013 GLI APPUNTAMENTI: 5 FEBBRAIO - PASTICCERIA I dolci del Boivin: Semi freddo, crostata, torta papavero, lemon squares MENU CENA: Pasta e fagioli - € 40

Ripartono i corsi di cucina del Boivin, tanto attesi non solo da chi vuole conoscerci meglio ed imparare i “segreti” della nostra cucina, ma anche da chi ha apprezzato e vuole ritrovare l’atmosfera conviviale che magicamente si crea attorno alla tavola dei corsi. Questi incontri saranno un’occasione per condividere esperienze, scambiarsi ricette ed idee e passare una serata in allegria e creatività. A partire dal 5 febbraio, fino al 28 febbraio, ogni serata inizia alle 18:30 e si conclude con la cena: così da poter anche gustare i piatti preparati, in abbinamento con vini ed oli regionali. Sarà possibile invitare degli ospiti a cena (verso le 22:30) al prezzo di Euro 25, comunicandone il numero all’atto della prenotazione. Le prenotazioni vanno fatte tramite e-mail all’indirizzo info@boivin.it mettendo in oggetto “Corsi 2013”, indicando il proprio recapito telefonico e le serate a cui si intende partecipare. Una volta ricevuta la conferma di disponibilità, viene richiesto il pagamento anticipato tramite bonifico bancario o con carta di credito. La nostra garanzia è “soddisfatti o rimborsarti”. Vi aspetto numerosi, Riccardo Bosco con la collaborazione di Mattia Dell’Orsola, Friederike Oursin ed Eleonora Preve Informiamo che per i partecipanti al corso che vogliono fermarsi a dormire a Levico, l’Hotel Romanda fa una super-offerta: 30 euro il pernottamento in camera doppia, 40 euro in singola.

6 FEBBRAIO - TAPAS, PINTXOS, FINGER FOOD Shortcakes e salmone affumicato, smacafam, crema di fegatini alla toscana, hummus, guacamole e chips di platano, salmone mi cuit caramellato. MENU CENA: Di tutto un po’- € 40 7 FEBBRAIO - CORSO BASE 1 Impariamo ad usare il coltello. Insalate e minestre di verdura MENU CENA: Insalata di verdure al tamarindo, minestrone istantaneo, verdure saltate allo zenzero con riso nero - € 40 8 FEBBRAIO - PESCE 1 Pulire, sfilettare e tagliare. Cotture in umido, arrosto al sale MENU CENA: Carpaccio di salmone marinato agli agrumi, zuppetta di pesce, branzino al sale - € 50 11 FEBBRAIO - BASE 2 Al fuoco! Padelle, tegami, forno MENU CENA: Verdure glassate, lonza di maiale alle prugne, cavolo rosso in agrodolce - € 40

18 FEBBRAIO - BASE 3 Acqua olio e grassi: et voilà una, due,tre tante salse MENU CENA: Insalata di sedano rapa e mela con trota affumicata,timballo di ziti gratinati, asparagi al vapore con salsa olandese - € 40 19 FEBBRAIO - PANE I grissini, le focacce, il pane a pasta acida e quello a lievitazione diretta MENU CENA: Zuppa di cipolle gratinata - € 40 20 FEBBRAIO - VEGETARIANO Cus cus di verdure, crema di sedano rapa con sciroppo d’acero speziato, quiche ai carciofi - € 40 21 FEBBRAIO - PESCE 2 Cefalopodi, crostacei e molluschi: roba da mangiare? MENU CENA: Calamari allo zenzero, gamberi fritti, spaghetti alle vongole e limone bruciato - € 50 25 FEBBRAIO - BASE 4 La pasta all’uovo, le uova, altre paste (kadaifi, strudel, bric) MENU CENA: L’uovo di Arzak, spring rolls, strudel di mele - € 40 26 FEBBRAIO - MACARONS MENU CENA: Pasta e fagioli - € 40

12 FEBBRAIO - CARNE 1 Il posto della carne nella nostra dieta, tagli nobili, tagli secondari, il quinto quarto MENU CENA: Insalata verde con animelle fritte, straccetti di pollo con julienne di verdure, patate confit - € 50

27 FEBBRAIO - CARNE 2 Pollame, a carni bianche e rosse, la cottura “confit” MENU CENA: Rotolo di pollo al vapore farcito con pomodori secchi, tagliatelle al sugo di faraona, cosce di quaglia confit - € 50

13 FEBBRAIO - FINGER FOOD Baccalà mantecato, code di gambero fritte, terrina di fegatini di pollo e burro,.uso del sifone e della torcia MENU CENA: Di tutto un po’ - € 40

28 FEBBRAIO - I CLASSICI DEL BOIVIN Torta di cipolle, casoncelli di patate, puntine di maiale alla nostra maniera - € 40

INFO: LEVICO TERME | VIA GARIBALDI, 9 Tel. 0461.701670 info@boivin.it | www.boivin.it


trentinomese

www.esteticadea.com

T

ante diversificate sfumature, infinite quanto delicate opportunità per far emergere il meglio di sé in termini di glamour e bellezza… Tutto questo, e molto di più, viene dolcemente offerto da “Estetica Dea”, che propone percorsi esclusivi di benessere e tracciati sensoriali da effettuare dolcemente, accompagnati dall’esperienza e dalla professionalità della titolare Silvia e delle sue collaboratrici. Decisamente ampia e strutturata la molteplicità della linea massaggi, che spazia dal mirato e specifico linfodrenaggio manuale e francese fino a quello fantasticamente rilassante, senza dimenticare il terapeutico antistress, che annulla, come per magia e per incanto, le fatiche fisiche e mentali della quotidianità. Impossibile prescindere da un altro elemento fondamentale per la donna moderna, attenta ai particolari… Per questo motivo, all’”Estetica Dea” la cura delle unghie trascende il fattore unicamente estetico e si allarga ad orizzonti curativi, grazie alle mani esperte di

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

Info

Estetica Dea via Maccani 88 38121 Trento Tel.: 0461.825233 Orari: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19; il sabato dalle 9 alle 16, solo su appuntamento. Su www.esteticadea.com si trovano dettagliate descrizioni delle offerte e delle promozioni “bomba”, da prendere letteralmente al volo. Tutti i martedì, sconto del 15% sui trattamenti uomo.

il sottile fascino del benessere Estetica Dea propone percorsi di benessere e tracciati sensoriali da effettuare dolcemente, accompagnati dall’esperienza della titolare

Flavia, onicotecnica doc. Nella confortevole e facilmente raggiungibile sede di via Maccani 88 – sopra il supermercato, con ampio parcheggio – è possibile completare qualitativamente l’offerta beauty del centro, con trattamenti mirati quali pressoterapia e slim up ad infrarossi, pensati scientificamente per ridurre gonfiori e rassodare, modellando fino ad ottenere risultati sorprendenti, come una taglia in meno… Immancabile il settore pelle, pensato in ogni diversificata sfumatura per rigenerare, ri-

creare o semplicemente restituire luce e splendore… Il centro propone il sole caldo dei sistemi abbronzanti di ultima generazione, il trattamento all’ossigeno biodisponibile capace di stimolare le cellule cutanee, le innovative tecnologie atte a trattare l’invecchiamento cutaneo, nonché la sempre richiesta possibilità di ricevere una consulenza medica in caso di maturata decisione di affrontare la chirurgia plastica. La cura del viso trova come suo naturale completamento la definizione del trucco, studiato per le grandi occasioni

e per la giornaliera passione di essere sempre gradevoli, sul lavoro e nella vita sociale. E per essere “bella sempre” basta affidarsi alle mani esperte di Roberta Podetti, che mensilmente si occupa del trucco permanente, in ogni sua espressione: dal contorno labbra (con sfumatura) all’infoltimento dell’arcata sopraccigliare, fino al richiestissimo eyerliner ed al trattamento infracigliare. Di sicuro effetto, tutti da provare… Per il primo ed assoluto tormento femminile – i peli superflui – si apre un ventaglio di pratiche ed efficaci soluzioni, che vanno dalla tradizione ceretta (con materiali di alta qualità, rigorosamente italiani) alle innovative tecniche che utilizzano la luce pulsata… I trattamenti, programmati ed assolutamente non invasivi, consentono il raggiungimento di risultati davvero sorprendenti… a prova di carezza! E per l’uomo, sempre più attento all’estetica ed alla cura esteriore, trattamenti specifici con prodotti ad hoc, studiati per le sue caratteristiche. Estetica Dea si traduce così in un angolo di relax in nome della bellezza, in grado di garantire efficienza, professionalità, pulizia e sicurezza. D’altra parte, lo stesso concetto “Dea” ci slancia verso il più alto ideale di femminilità… Raggiungerlo, oggi, è possibile. Garantito. “Proprio perché “essere è ■ benessere”. 69

tmfebbraio


trentinopanorama

di Alessia Acampora

P

rosegue la rassegna “Specchi Riflessi” al Teatro Valle dei Laghi con tre nuovi appuntamenti in programma nel mese di febbraio. Partendo da “All’Italia” e “Per il monumento di Dante”, ma inserendo anche considerazioni prese dallo Zibaldone e versi estratti da alcuni dei Canti più belli di Giacomo Leopardi, Corrado Augias con “O patria mia... Leopardi e l’Italia” porterà in scena sabato 2 febbraio a Vezzano un testo che ci offrirà un ritratto sorprendente di un artista senza tempo, del suo rapporto con l’Italia, con la vita, con gli amori. Il senso forte di un’immaginazione che fu per molti anni la sua sola vera realtà. Segue l’atteso ritorno di Andrea Castelli al Teatro Valle dei Laghi il 16 febbraio (h.20.45) con “Trentini & Trentoni˝, spettacolo ˝mistilingue˝ nel quale Castelli

trentini & Trentoni Andrea Castelli e l’Orchestra HAYDN, sono i protagonisti dei tre nuovi imperdibili appuntamenti della rassegna “Specchi Riflessi” di febbraio in seduta dall’analista per individuare i conflitti interiori che comporta il sentirsi trentini, alternando italiano e dialetto, accompagna i suoi concittadini in un viaggio nella storia che prende le mosse dal Doss Trent, dove abitavano i nostri progenitori Trentoni, per arrivare ai trentini di oggi. Segnaliamo infine il secon-

do dei tre imperdibili appuntamenti con l’orchestra regionale Haydn – una prima assoluta per la Valle dei Laghi: il concerto del 23 febbraio con Thomas Mandl e Pavel Berman). Prosegue inoltre la rassegna di “teatro famiglie”: il 17 febbraio alle ore 16.30 sarà di scena “Gioco”. Tenuto insieme da una trama

leggera, a tratti comica, lo spettacolo nasce per stimolare la fantasia dei bambini in un inarrestabile susseguirsi di immagini, nelle quali i protagonisti sono una palla e una bambola, gli emblemi universali del gioco. La stagione del Teatro Valle dei Laghi è organizzata da Fondazione Aida con la Comunità Valle dei Laghi che raggruppa i Comuni di Calavino, Cavedine, Lasino, Padergnone, Terlago, Vezzano e la collaborazione della Cassa Rurale Valle dei Laghi e il patrocinio di APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi, Consorzio Pro Loco Valle dei Laghi. ■

SOCIAL FILM: il cinema scava nel sociale

D

a alcuni anni ormai quello di “Social Film” è diventato un appuntamento davvero interessante per chi cerca un cinema capace ancora di scavare nel sociale, nella vita vera. La rassegna, proposta dal Centro S. Chiara e curata dal critico di cinema Stefano Giordano, si ripropone con una serie di proiezioni al Teatro Cuminetti, con la novità di una speciale “Social Card Film”, da ritirare ai punti informativi e che darà il permesso di entrare gratis alle proiezioni in cartellone. Si inizia giovedì 14 febbraio con la pellicola “Il Centro“ di Stefano Consiglio e Francesco Dal Bosco. Un film che pone uno sguardo su cosa sono, cosa rappresentano i nuovi mega centri commerciali dedicati quasi esclusivamente allo shopping, rito centrale della società del consumismo. Quali bisogni intercetta il Mall, non-luogo costruito attorno a degli oggetti, a delle merci, piuttosto che a delle persone. “Che fanno tutte queste persone qui?”, “Son venute perché gli serve qualcosa?”. Senza analisi sociologiche o giudizi moralisti e politici, “Il Centro” prova rispondere a queste domande dando la parola proprio a chi frequenta i centri commerciali. Giovedì 21 spazio a “Project Nim“ di James Marsh in cui si racconta la storia di Nim, uno scimpanzé che nei primi

70

tmfebbraio

anni 70 viene strappato dalle braccia della madre per fare da cavia a un test scientifico. Una vicenda straordinaria che svela l’ordinarietà degli uomini, la mediocrità degli ideali, i giochi di potere dei sentimenti, le arroganti interpretazioni del mondo, che non sanno riconoscere le esigenze dell’altro e tantomeno i propri errori. È “Milleunanotte”, di Marco Santarelli, la pellicola proposta, giovedì 28: uno sguardo sul Penitenziario Dozza di Bologna in cui, tra speranza e rassegnazione, scorre la vita nella sezione giudiziaria del carcere. Una vita appesa a un tempo che non passa mai e a una “domandina” da scrivere. Nel linguaggio carcerario, la domandina è il termine tecnico che indica il modulo che il detenuto deve compilare per avanzare le sue richieste. È seguendo il percorso delle “domandine” che Milleunanotte entra nelle storie personali dei detenuti, nei bisogni, nelle speranze e nei labirinti burocratici che regolano la vita in carcere. Il mese di marzo di “Social Film” si aprirà il 7 con “Terramatta - Il Novecento italiano di Vincenzo Rabito analfabeta siciliano“, di Costanza Quadriglio e proporrà anche, il 14, il film “SMS - Save My Soul”, di Piergiorgio Curzi.



trentinopanorama

di Antonia Dalpiaz

D

al 7 al 10 febbraio al Teatro Sociale è di scena “Il principe di Homburg” di Heinrich von Kleist, traduzione e regia di Cesare Lievi, allestimento proposto dal Teatro di Innovazione di Udine. Con questo dramma, l’autore tedesco (di cui ricorre il bicentenario dal-

Il principe di Homburg Apre febbraio l’opera di Heinrich von Kleist. Ma c’è spazio anche per “Trilogia degli occhiali” di emma dante, “Titanic - il racconto di un sogno” e “Oscura immensità”, tratto dal romanzo di massimo carlotto

la morte) ci porta all’epoca delle guerre nordiche combattute alla metà del 1600. Protagonista è un comandante di cavalleria che, per

aver trasgredito agli ordini ricevuti, viene condannato a morte. La sua convinzione di “assoluto” a cui crede fino in fondo gli impedisce di scendere a compromessi benché ci sia la possibilità di essere graziato. Per Tenden-

ze Prosa, al Teatro Cuminetti, la Compagnia Emma Dante mette in scena “Trilogia degli occhiali” il 12 ed il 13 febbraio. L’opera, scritta e diretta da Emma Dante, ci parla della nostra capacità (o incapacità) di vedere. Con il

suo teatro fisico, la scrittrice ripercorre storie di povertà, solitudine , vecchiaia e malattia, dove i protagonisti inforcano occhiali, metafora della difficoltà di vedere il mondo e di immaginare il futuro. Grande attesa per l’u-

“Idroscalo 93 - Morte di Pier Paolo Pasolini”

I

ntenso anche a Roveretro il programma deli spettacoli per febbraio. Si parte il 1° febbraio con “Idroscalo 93- Morte di Pier Paolo Pasolini”, scritto da Mario Gelardi, con Ivan Castiglione e Giuseppe Gaudino. A quasi quarant’anni dalla morte, molti sono i dubbi ancora aperti. Lo spettacolo è nato dalla collaborazione fra Gelardi e Carla Benedetti, docente all’Università di Pavia. Entrambi lavoravano sull’inchiesta relativa alla morte di Enrico Mattei. Pasolini fu ucciso perchè sapeva troppo? Il 13 e 14 febbraio è di scena “Rain Man”, adattamento per il teatro di Dan Gordon. Celebre il film del 1988 con Tom Cruise e Dustin Hoffman. Saranno Luca Lazzareschi e Luca Bastianello, diretti da Saverio Marconi, a raccontare sul palco la storia di Raymond, affetto da autismo e di Charlie, il cinico fratello che vuole diventarne tutore. “If the wizard is a wizard you will see” è lo spettacolo in scena il 16 febbraio con Mar-

72

tmfebbraio

co Cavalcoli per la regia di Luigi De Angelis. Una messa scena ironica e divertente che ruota intorno al mago di Oz . Dorothy scopre che il mago ciarlatano è un ventriloquo esperto di mongolfiere ed illusioni e saprà come affrontarlo. Il 20 ed il 21 febbraio, Maria Amelia Monti, Gianfelice Imparato, Valerio Santoro e Carlina Torta, diretti da Alessadro D’Alatri saranno i protagonisti di “Tante belle cose” scritto da Edoardo Erba. Ci sono persone che non riescono a separarsi dalle cose ed accumulano tutto. In America si chiamano Hoarder. È il caso dell’infermiera Orsina che dovrà fare i conti con l’amministratore Aristide. Il 27 febbraio Marta Cuscunà presenta ed interpreta un suo testo “È bello vivere liberi” che si ispira alla biografia di Ondina Peteani , prima staffetta partigiana d’Italia che vivrà l’incubo della deportazione nazista dopo aver partecipato alla lotta antifascista in Venezia Giulia. Un lavoro di forte impegno civile.


L’inverno in Val di Non significa tranquillità e relax. Per questo le aree sciistiche contenute, sono adatte alle famiglie, ai bambini e a chi vuole muovere i primi passi sulla neve. Dove praticare lo sci nordico, quello alpino e lo snowboard. Parco divertimenti, PREDAIA PARK & NEVELANDIA. Al Monte Nock l’emozione di sciare sotto le stelle.

Bambini GRATIS fino agli 8 anni* e stagionali a partire da € 69,00

se accompagnati da adulto pagante

Rose, in una ambientazione fatta di effetti speciali e cambi scena davvero unici. Dal 21 al 24 febbraio il Teatro Stabile del Veneto mette in scena “Oscura immensità”, tratto dal romanzo “L’oscura immensità dela morte” di Massimo Carlotto con Giulio Scarpati e Claudio Casadio diretti da Alessandro Gassmann. Il lavoro propone un tragico fatto di cronaca avvenuto nella provincia del nord-est italiano, mettendo a confronto vittima e carnefice, enrambi lacerati dai rispettivi drammi personali. Per la stagione Portland il 22 febbraio la Carrozzeria Orfeo presenta “Robe dell’altro mondo” di Gabriele di Luca, regia di Alessandro Tedeschi. In un mondo ormai alla deriva l’unica speranza di salvezza è rappresentata dagli alieni, da qualche tempo sulla terra per aiutarci a risolvere i nostri problemi più gravi. Manuela Mandracchia sarà la protagonista di “Hedda Gabler” di Henrik Ibsen, per la regia di Antonio Calenda, in scena all’Auditorium dal 28 febbraio al 3 marzo. Hedda Gabler, una delle più problematiche e seduttrici figure femminili di Ibsen, dopo la morte del padre sposa per interesse un mediocre intellettuale piccolo-borghese. Tutto cambia con il riapparire di un antico ■ amore.

*

nico musical della stagione, proposto al teatro Sociale il 16 ed il 17 febbraio da Barley Arts “Titanic- il racconto di un sogno” per la regia di Federico Bellone. A distanza di cent’anni torna a vivere in palcoscenico la tragedia della nave da crociera più famosa del mondo: oltre 1500 persone fra passeggeri e membri dell’equipaggio persero la vita. Famosissima la trasposizione cinematografica del 1977 con Leonardo Di Caprio e Kate Winslet. L’allestimento della Barley, che arriva per la prima volta in Italia, racconta la storia d’amore di Jack e

Curcu&Genovese Associati S.r.l. - Südtiroler Studio S.r.l. - Riproduzione vietata

trentinopanorama

ALTIPIANI VAL DI NON SPA | Loc. Campi Golf 26 Passo Mendola | Cavareno Tel. 0471.632159 | marketing@altipianivaldinon.it www.altipianivaldinon.it

73

tmfebbraio


trentinopanorama

di Fabio De Santi

“H

o alle spalle trent ’anni di meditazione, quindi mi posso ritenere forse un “professionista”. E senza non potrei più vivere. Dovunque io viva, sento il bisogno di ritirarmi. Lo faccio due volte al giorno, come gli antichi egizi: mi ritiro all’imbrunire e al mattino prima di fare colazione e dopo aver fatto le abluzioni mattutine... Non è mai cambiato mai il sapore di questa dimensione metafisica (che poi per me è fisica), dai primi tempi a oggi, sono cambiate le tecniche, ma il sapore resta identico. L’atteggiamento religioso è la prima tappa di una ricerca del sacro, diversamente non si può entrare in quelle zone, bisogna lasciare un po’ di zavorra fuori, insomma”. In questa frase di Franco Battiato si trova, a nostro avviso, il senso della ricerca, che passa anche attraverso la musica dell’artista siciliano. E Franco BattIato sarà in concerto martedì 5 febbraio al Palarotari di Mezzocorona nell’ambito della rassegna “Trentino In Musica” e del tour teatrale che si lega all’uscita del suo nuovo album “Apriti Sesamo”. Un disco che ha spezzato un’attesa lunga sei anni e che racchiude le sue esperienze di uomo ed artista degli ultimi anni. Un ritorno nella nostra provincia che è destinato fin d’ora ad essere uno degli eventi musicali più attesi del 2013 visto il seguito di cui gode Battiato anche nella nostra terra. “Apriti sesamo” è un disco che si muove tra citazioni seicentesche, Dante, e uno sguardo al passato. Durante la presentazione dell’album Battiato ha evidenziato la presenza alla chitarra di Simon Tong, ex componente 74

tmfebbraio

franco battiato L’eclettico cantautore siciliano sarà martedì 5 febbraio al Palarotari di Mezzocorona, nell’ambito di “Trentino In Musica” dei britannici Verve, e all’organo Hammond di Carlo Boccadoro. “Telesio mi aveva prosciugato – ha raccontato il musicista. – E dopo sei anni di vuoto dal Vuoto continuavo a non aver voglia di fare un nuovo album. Poi un giorno mi sono messo alla chitarra e ho sentito che qualcosa di estraneo, di superiore mi prendeva per mano ispirandomi. A poco a poco, uno dopo l’altro i brani si sono susseguiti e hanno preso una forma che mi ha convinto”. Ad anticipare l’uscita del disco, il singolo “Passacaglia”, curioso adattamento della composizione di “Pas-

sacaglia della vita” del sacerdote e compositore seicentesco Stefano Landi, uno dei progenitori dell’opera mentre, fra le altre curiosità musicali ci sono la riprese di Gluck (da “Orfeo e Euridice” nel brano “Caliti juncu”) e di Rimski-Korsakov (da “Sherazade” nella title track “Apriti Sesamo”). Franco Battiato sulla genesi di questo album ha raccontato: “Manlio Sgalambro (il filosofo con cui collabora da diversi anni) mi manda i suoi testi e io, da musicista, li taglio e cucisco a seconda delle esigenze; In queste mie canzoni non c’è rabbia, ma compassione, credo nella magia dell’essere

umano, che è una macchina spettacolare”. Nel nuovo lavoro c’è anche grande attenzione per il tema della morte, al cui proposito Battiato afferma: “I tibetani, che adoro, quando vanno a dormire capovolgono la coppa del cibo, sanno che potrebbe essere l’ultima notte. Non credo che si possa essere contenti di questo mondo, della gente orribile che governa e degli umani in genere che vivono in forma animalesca”. Insomma, Battiato è sempre più staccato dalle cose del mondo: “Apriti Sesamo è soltanto una canzone di un disco che viaggia su uno standard elevato. Ho pochi contatti con l’esterno, imparo da libri scritti migliaia di anni fa. Se analizziamo le cose, ci accorgiamo di una verità assoluta. Tutto è legato ad alberi, sassi, fiumi, animali e naturalmente gli esseri umani. Come scrisse David Bohm, dico che avevano ragione i mistici, non ce ne siamo mai accorti”. Una sensazione di distacco che però, a dimostrazione dell’imprevedibilità a cui ci ha abituato negli anni Battiato, è stata in parte cambiata dalla sua scelta di diventare assessore alla cultura per la Regione Sicilia. Una discesa in campo che ha stupito molti ma non coloro che conoscono la voglia di questo cantautore di mettersi sempre in gioco dai tempi de “L’era del cinghiale bianco” allo scrigno misterioso che rinchiude “Apriti sesamo”. ■


Photo 漏Ralf Brunel e Robert B.

www.skitourpanorama.com

VIGO DI FASSA - POZZA DI FASSA - ALBA DI CANAZEI || 40 km di piste / 40 km of slopes 路 19 impianti di risalita / 19 lifts


Ralf Brunel ©

trentinopanorama

www.skitourpanorama.com

L

o Skitour Panorama, circondato dalle Dolomiti patrimonio mondiale dell’ Unesco, offre un panorama mozzafiato che può essere ammirato da ogni versante: il Sassolungo, il Gruppo del Sella, il Pordoi, la Marmolada, i Monzoni, il Latemar e il Catinaccio-Rosengarten. Il tuor passa per tre rinomati poli dello sci in Val di Fassa, si sviluppa da Vigo di Fassa passando per Pozza di Fassa fino ad Alba di Canazei e viceversa. La stagione prosegue al meglio grazie alle nevicate che hanno imbiancato la vallata, rendendola ancor più magica, e gli eventi in programma sono molto numerosi. Il 1 febbraio, in diretta su radio Dolomiti, a partire dalle ore 7:50, sarà possibile cono-

lo sci abita qui un panorama mozzafiato che può essere ammirato da ogni versante: tanti gli eventi in programma sulle nevi della val di fassa scere lo Skitour Panorama e le sue attrattive. La splendida conca del Ciampac (mt. 2.500) sopra Alba di Canazei, famosissima per l’avvincente pista nera, diventa ogni giorno più allettante anche per le famiglie, grazie ai numerosi servizi che seguono la filosofia dell’ “imparare giocando”. Da sottolineare il nuovo campo scuola “Indian Village”, gestito direttamente dalla Scuola Sci Canazei Marmolada, do-

ve anche durante le pause tra una discesa e l’altra i più piccoli potranno divertirsi tra giochi e gommoni. E per festeggiare al meglio il carnevale, il 10 febbraio il Clown Nik porterà vagoni di allegria tra le cime innevate! (lo spettacolo avrà luogo alle ore 13.30 al parco giochi) Non mancheranno gli appuntamenti culinari, tra i quali anche “Ciampac sotto le stelle” in programma venerdì 8

febbraio, dove i graziosi rifugi del Ciampac saranno i protagonisti: impossibile perdere l’occasione di una gustosa cena in baita dopo aver provato l’emozione di una salita in funivia in notturna! Lo Ston8, lo spettacolare snowpark, sarà luogo di divertimento ed allegria grazie al contest in programma nel mese di marzo, mentre gli appassionati dello sci alpinismo avranno la possibilità di

un centro aquatico sulle nevi trentine: che idea!

N

ell’area che fino al 2012 era occupata dalla piscina comunale di Canazei, con un investimento di 11 milioni di Euro, è sorto Dòlaondes, il centro acquatico della Val di Fassa di 2.400 mq e diviso in quattro aree tematiche, Water & Fun, Eghes Wellness, Sport & Fitness, Eat & Drink. Dalla lingua ladina originaria, “Dòlaondes” è un invito a seguire il movimento delle onde e quindi dell’acqua, l’elemento dominate della nuova imponente costruzione che richiama anche nella struttura il movimento naturale dell’acqua. Le quattro aree tematiche di “Dòlaondes” sono i sottomarchi della struttura principale, identificando la attività che si svolgeranno in ognuna. “Water & Fun”, le cinque piscine. “Eghes Wellness”, il benessere in tutto il suo comprovato percorso. “Sport & Fitness”, la palestra d’avanguardia e “Eat & Drink” quale premio e ristoro dopo un’intensa giornata di attività e relax nell’acqua. Quattro isole ben connotate all’interno della stessa struttura, che identificano nel dettaglio acqua, wellness, fitness e ristorazione, con l’intento di generare onde di benessere all’utenza. Sono ben cinque le piscine del “Dòlaondes”. Ognuna con caratteristiche diverse, che diventano quindi luoghi ed esperienze diverse per ogni target degli utenti del nuovo centro acquatico. La grande attrazione soprattut-

76

tmfebbraio

to per i più piccoli è lo scivolo, il più lungo del Trentino ben 111 mt. Immaginate un fantastico scivolo esterno attaccato alla struttura centrale del Dòlaondes e quasi inserito idealmente nelle montagne che lo sovrastano dal quale lasciarsi scivolare per ben 111 m. e atterrare carichi di adrenalina sull’acqua tiepida della vasca posta all’interno della struttura, non prima di esservi girati indietro a controllare il vostro tempo di percorrenza e confrontarlo subito con quello degli amici che vi hanno preceduto. Eghes Wellness, il centro benessere, è stato realizzato nel 2000 ed ora è annesso tramite un corridoio al nuovo Dòlaondes. È stato ideato nel rispetto dell’antica filosofia della bioclimatologia delle thermae romane e articolato in vari bagni capaci di sfruttare le proprietà terapeutiche dell’acqua. (Hamman, idromassaggio, frigidarium, bagno romano, conifere, thalasso, camomilla, tepidarium, zona relax, sauna finlandese e bio-sauna). Il cui segreto era racchiuso nella forza salutare del calore derivante da passaggi di aria e acqua calda. Nel centro, concepito come incremento di servizio alla precedente piscina coperta, si trovano spogliatoi, servizi, la reception con la hall, da dove, attraverso gli spogliatoi si accede alla zona benessere. Dòlaondes è quindi una struttura completa che racchiude tutto ciò che serve per trascorrere momenti di sport e relax totale.


sfidare gli avversari nella gara del 28 febbraio, la “Vertical Ciampac”. Nel mese di marzo la tappa del “Freerider ski tour” (www.monosci.it) e il Rewoolution Raid (www. rewoolutionraid.com/it). Anche nella skiarea Buffaure, raggiungibile salendo a Sella Brunech (mt. 2.428) per poi attraversare la Val Jumela e risalire al Col de Valvacìn (mt. 2.354), si possono trovare numerose novità indirizzate soprattutto ai più piccoli: area divertimento con chiocciola, dossi per i mini sciatori ed aree con gobbe per grandi e piccini dove divertirsi baciati dal sole. Un appuntamento imperdibile sarà il “Buffaure Magic Night”, 11 febbraio, dove maestri di sci, freestylers, motoslitte e tanto altro creeranno

Info

CATINACCIO IMPIANTI A FUNE S.P.A. Tel. 0462 763242 Fax 0462 764533 info@catinacciodolomiti.it www.catinacciodolomiti.it FUNIVIA CIAMPAC E CONTRIN S.P.A. Tel. 0462 601206 Fax 0462 601507 info@ciampac.org www.ciampac.org FUNIVIE BUFFAURE Tel. 0462 764085 Fax 0462 764085 funiviebuffaure@tin.it

un’atmosfera indimenticabile! Ospite d’onore della serata sarà lo sciatore del futuro! Restando nell’ambito del freestyle, a fine marzo un evento coi fiocchi: freestyle contest “Be Cuz be cool!”. Per chi non è sazio delle sciate effettuate durante il giorno, può dilettarsi lungo la pista Aloch, sede di allenamenti e gare delle nazionali di sci alpino, che è illuminata ed aperta al pubblico ogni mercoledì e venerdì dalle 19.30 alle 22.00. Qui nel mese di marzo atleti provenienti da tutta la nazione si sfideranno per conquistare il titolo ai Campionati Italiani Assoluti. Spostandoci poi con lo skibus a Vigo di Fassa oppure con il divertente trenino a Pera di Fassa, si raggiunge la skiarea Catinaccio dove l’altopiano del Ciampedie con la grande veduta sul Gruppo del Catinaccio/Rosengarten vi lascerà senza fiato. Qui troviamo le piste dedicate ai grandi campioni del passato come Gustav Thöni e Alberto Tomba; quest’ultimo ha preparato molte delle sue vittorie proprio su queste nevi. Da non perdere la salita ai 2100 metri di Prà Martin per imboccare la pista Thöni che conduce ai 1400 m. di Vigo lungo un percorso vario e divertente. Da sottolineare le migliorie apportate alle piste Prà Martin e Pian Pecei, ora più godibili per gli esperti ma anche più accessibili ai principianti e ai bambini senza intaccare Il fascino di queste piste. ■

cqatuicaotico CCeenntrtrooacaqu Photo ©Ralf Brunel e Federico Modica

©

Martinello Elena

trentinopanorama

WATER & FUN Lunedì: 14.30 – 20.00 Martedì: 10.00 – 20.00 Mercoledì: 14.30 – 22.00 Giovedì: 10.00 – 20.00 Venerdì: 14.30 – 20.00 Sabato: 14.30 – 22.00 Domenica:14.30 – 20.00

EGHES WELLNESS Lunedì: 14.30 – 20.00 Martedì: 14.30 – 20.00 Mercoledì: 14.30 – 22.00 Giovedì: 14.30 – 20.00 Venerdì: 14.30 – 20.00 Sabato: 14.30 – 22.00 Domenica:14.30 – 20.00

Centro Acquatico Dòlaondes Canazei (TN) - Strèda del Piz, 7 Tel: 0462 601348 / 608811 - Fax: 0462 601507 info@dolaondes.it - www.dolaondes.it

77

tmfebbraio


trentinopanorama

di Fabio De Santi

L

udovico Einaudi è senza dubbio uno dei più importanti pianisti della scena musicale internazionale fra coloro che hanno saputo portare gli stilemi della musica classica verso una dimensione “pop”. E l’artista ha scelto proprio l’Auditorium di Trento per aprire il suo nuovo tour europeo che è anche uno dei più attesi di questo 2013. Sarà infatti l’Auditorium di Trento ad ospitare, il 2 febbraio, il primo concerto legato al suo nuovo album dal titolo “In a Time Lapse”, in uscita ad inizio 2013. Ludovico Einaudi sarà a Trento nell’ambito della Stagione di Musica d’Autore organizzata dal Centro Servizi Culturali S.Chiara insieme, per que-

Ludovico einaudi l’acclamato musicista Sarà all’Auditorium di Trento, il 2 febbraio. Si tratta del primo concerto legato al suo nuovo album dal titolo “In a Time Lapse” sto evento, a Fiabamusic. Un appuntamento di grande rilievo visto che “In a Time Lapse” è uno dei dischi più attesi del 2013 e, da quanto ha rivelato lo stesso Ludovico Einaudi, il tema centrale di questo lavoro sarà la natura. Ad accompagnare in questo tour il pianista torinese sarà un ensemble di archi, percussioni, senza dimenticare una componente elettronica. L’album è composto da quattordici brani, con una strumentazione che comprende pianoforte, archi, percussioni ed elettronica. Come nei precedenti lavori

e

del compositore, si sviluppa come una suite, con un’idea che rimanda alla forma di un romanzo diviso in vari capitoli. Ogni brano ha la sua identità singola ma fa parte di un insieme, come un albero genealogico, in cui ogni ramo ha una relazione con un edificio centrale. “Per vedere l’albero e la foresta. Il dettaglio e l’insieme, tutto contemporaneamente”. Epico e trascinante come “Divenire”, sperimentale e avventuroso come “Nightbook”, In a Time Lapse si spinge ancora oltre, esplorando nuove tessiture sonore e arrangiamenti che fondono mondi musicali di-

versi in un linguaggio stratificato, coerente e preciso. Ludovico Einaudi è uno dei pianisti e compositori italiani più conosciuti e apprezzati nel mondo. Torinese, classe 1955, la sua musica affonda le radici nella tradizione classica con l’innesto di elementi derivati dalla musica pop, rock, folk e contemporanea per tessere melodie profondamente evocative e di grande impatto emotivo. “La musica – ha detto l’artista piemontese – apre delle porte su mondi nascosti. Ascoltandola, ognuno può riuscire a entrare in contatto con le proprie emozioni profonde”. ■

di RENZO Maria GROSSELLI comitato famigliari degli emigrati Fiemmesi a rodi

Gli uomini del legno sull’isola delle rose La vicenda storica del villaggio italiano di Campochiaro a Rodi 1935-1947

curcu & genovese

78

tmfebbraio

Euro 30,00 www.curcuegenovese.it


trentinopanorama

di Nicola Tomasi

I

l Teatro Sociale di Trento ospita anche per quest’anno l’inaugurazione del nuovo anno accademico del Conservatorio Statale di Musica “F.A. Bonporti” di Trento e Riva del Garda. Martedì 19 febbraio il tempio dell’arte e della cultura trentina apre le sue porte ad uno spettacolo musicale in grande stile, pensato per celebrare

i compositori di cui ricorre l’anniversario nel 2013 e realizzato grazie all’impegno dei giovani talenti della musica e non solo. Nella serata saranno coinvolti l’orchestra ed il coro del conservatorio

da verdi a berio Martedì 19 febbraio, il conservatorio “Bonporti” propone il progetto musicale per l’inaugurazione dell’Anno Accademico per la direzione musicale del Maestro Julian Lombana, in un programma che vedrà l’esecuzione delle pagine più belle di Giuseppe Verdi, di cui ricorre il bicentenario della nascita. Accanto alle famose melodie verdiane vengono proposte alcune opere di Luciano Berio. Ciò che lega Berio a Verdi è l’amore per la parola ed il teatro, un’idea comune che rende possibile quest’incontro musicale e

che non poteva essere rappresentato se non con uno spettacolo dal taglio prettamente teatrale. Sarà infatti la giovane regista emergente Carmen Giordano a curare la regia dello spettacolo del conservatorio trentino. Come ogni anno il “Bonporti” propone dunque un nuovo progetto musicale per l’inaugurazione dell’Anno Accademico, aprendo formalmente tutte quelle attività non solo

didattiche ma anche artistiche che arricchiscono da sempre l’offerta culturale della città di Trento. Dopo il tributo alla musica jazz con il trombettista Paolo Fresu, guest star dell’inaugurazione di due anni fa, e dopo le colonne sonore all’insegna dell’internazionalizzazione del conservatorio con il progetto Globus dell’anno passato, nel 2013 era doveroso l’omaggio a Verdi. La direttrice Simonetta Bungaro, e il presidente, Danilo Curti, hanno voluto quindi proporre per quest’anno uno spettacolo tra Verdi e Berio all’insegna della teatralità dell’espressione musicale. Un’ora di musica per due autori declinata in un centinaio di giovani talenti. ■

CONCERTO CARNEVALESCO: “CHI VUOL ESSER LIETO SIA”

I

l quarto appuntamento della Stagione di concerti TEMPORUM MIRACULA, organizzata dall’associazione Labirinti Armonici avrà luogo sabato 9 febbraio 2013 alle ore 18.00 presso la sala della Fondazione della Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, in Via Calepina, 1 a Trento. Il concerto, ispirato al Carnevale, sarà incentrato su brani dal carattere bizzarro, ricchi di spunti accattivanti volti a conquistare l’interesse del pubblico. Così a fianco all’inarrivabile Dario Castello e al calderone di emozioni contenute nella sua musica, sarà proposta la “sonata in echo” con tre violini di Biagio Marini in cui due musici suonano lontano dalla scena senza essere visti. Alla celeberrima Follia di Vivaldi per due violini sarà alternato il suggestivo “Capriccio stravagante” di Carlo Farina, vivace pagina di grande creatività in cui il pubblico potrà riconoscere gli strumenti e gli animali imitati, oltre che per mezzo dell’uso particolare degli archi, anche attraverso le immagini proiettate dall’architetto Alessandro Passardi, che, anche in questa occasione, arricchirà il susseguirsi delle note con la sua inventiva, donando forma e colore ad ogni ambiente sonoro. Gli esecutori proporranno il repertorio barocco con strumenti originali o copie fedeli per ricreare le atmosfere sonore e i colori timbrici dell’epoca: saranno utilizzati violini barocchi, violetta barocca, violoncello barocco, liuto, tiorba,

clavicembalo. I musici coinvolti saranno Andrea Ferroni e Stefano Roveda ai violini, Luca Martini alla violetta, Gioele Gusberti al violoncello, Pietro Prosser alla tiorba, Davide Lorenzato al clavicembalo. Da segnalare l’importante collaborazione con la Fondazione Tartarotti di Trento che, oltre a concedere l’uso del clavicembalo, ha voluto fortemente la realizzazione di questo concerto, dando fiducia e continuità a questo progetto culturale che da anni cerca di avere uno spazio di rilievo sul territorio. La serata sarà completata da una degustazione enogastronomica. Per informazioni scrivere a labirintiarmonici@gmail.com.

79

tmfebbraio



trentinopanorama

S

i apre con i Modern Saxophone Quartet e Fabio Rossato il mese di febbraio della trentesima edizione de “I Concerti della Domenica” (Sala Filarmonica, domenica 3). Un appuntamento in cui questi musicisti presenteranno “Imagenes de Tango”, un viaggio musicale nel mondo del tango fino ai confini del jazz in cui si ascolteranno brani di Toker, Girotto e Astor Piazzolla. Domenica 10 le notte saranno quelle del Quartetto Michelangelo, con musiche di Mahler e Brahms. Formatosi nel 1986, nei suoi oltre vent’anni di attività il Quartetto Michelangelo si è affermato come uno dei migliori gruppi da camera della sua generazione. Dopo l’esordio, avvenuto in Spagna, ha vinto, nel 1993, il primo premio al concorso cameristico inter-

i CONCERTI DELLA DOMENICA a trento, dal Modern Saxophone Quartet con Fabio Rossato al trio broz nazionale di Illzach (Francia). Regolarmente invitato dalle principali associazioni concertistiche italiane, il gruppo ha tenuto concerti in Europa e nelle Americhe, godendo sempre dell’accoglienza più calorosa del pubblico e dei favori della critica. Domenica 17 spazio ad un’altra formazione a quattro: quella formata da Giovanni Di Giorgio, Manuele Pestrin violini, Matteo Canella viola

e Giacomo Grespan violoncello. Si tratta del Quartetto Manfredi, costituito da quattro strumentisti veneti che, diplomati ai rispettivi conservatori di Venezia, Padova e Castelfranco Veneto, che hanno deciso di intraprendere con coraggio e determinazione la carriera quartettistica. Hanno singolarmente già maturato una notevole esperienza concertistica cameristica e orchestrale collaborando,

anche come prime parti, con varie orchestre. Saranno le note del “Trio Broz“ a risuonare al mattino del 24 febbraio con i suoni di questa formazione composta dai fratelli Barbara (violino), Giada (violino e viola) e Klaus (violoncello). Hanno iniziato a suonare insieme nel 1993 sotto la guida di docenti del Mozarteum di Salisburgo. Vari sono i compositori contemporanei che hanno “prestato” opere al Trio Broz, che annovera nel suo repertorio anche opere di Ennio Morricone, Azio Corghi, Andrè Abujamra, Fausto Sebastiani e Luis Bacalov. ■

Viktoria Mullova ritorna a TRENTO

“R

icordano anche le armonie dei vocalist più famosi del mondo, mantenendo però un equilibrio adatto alla nostra Sala, con risorse e creatività tutte da scoprire”. Cosi viene definita la formazione de “I Sei Ottavi” che, lunedì 4, aprirà il mese di febbraio della Filarmonica di Trento, nel suo 218° anno di attività. Sei voci intonatissime, leggere e chiare in ogni registro, cantanti capaci di muoversi sulla scena con la libertà degli attori rendendo espressivo tutto il corpo. Voci che si trasformano in mille strumenti, che cambiano colore, espressione, ritmo in un attimo con una professionalità sempre giocosa e piena di humour. Venerdì 15 febbraio spazio al “Trio Jean Paul” con musiche di L.v. Beethoven, J. Haydn e F. Schubert. Il Trio Jean Paul è tra gli ensemble da camera più prestigiosi del nostro tempo ed entusiasma da quasi vent’anni il suo

pubblico internazionale. Mercoledì 20, ritorna a Trento Viktoria Mullova, con la straordinaria purezza del suo suono, in un programma tutto dedicato a Bach e alla sua famiglia. Al suo fianco l’Arte del Mondo, orchestra diretta da Werner Ehrhardt. La curiosità di Viktoria Mullova fa sì che ella abbia esplorato, ed esplori, tutto il repertorio per violino, dal barocco alla musica contemporanea, dalla world fusion alla musica sperimentale. Nella serata del 28 febbraio la Società Filarmonica di Trento prosegue la felice collaborazione con il Keyboard Trust di Londra, per la valorizzazione dei giovani pianisti a livello internazionale. Protagonista sarà il pianoforte di Sasha Grynyuk con musiche di A. Pärt, R. Schumann, W.A. Mozart e J.S. Bach, G. Gershwin, Gulda e A. Scriabin. Nato a Kiev nel 1983, Sasha Grynyuk è uno dei più emozionanti pianisti dell’ultima generazione.

81

tmfebbraio


trentinopanorama

di Lara Deflorian

P

er gli amanti del genere acrobatico e della danza di forte impatto scenico, il 10 febbraio, alle 17.30, all’Auditorium di Trento si esibiranno i Kataklò, compagnia nata per dare la possibilità ad un gruppo di ex campioni di ginnastica, di continuare la loro carriera in un ambito diverso, lontano dall’angoscia e dalla pressione della competizione sportiva. Pur rimanendo all’interno di una disciplina, che come tale richiede un assiduo e rigoroso allenamento, i Kataklò sperimentano in senso artistico la fusione tra sport e danza creando cose interessanti. Il risultato in termini pratici si ritrova nel senso di “io ballo piegandomi e contorcendomi”, la traduzione dal greco antico del termine “kataklò”. Questo appuntamento, organizzato da Fiabamusic e Piattaforma, in collaborazione con il Centro S. Chiara di Trento,

kataklò una compagnia nata per dare la possibilità ad un gruppo di ex campioni di ginnastica, di continuare la loro carriera in un ambito diverso... vedrà rappresentata l’ultima creazione, Puzzle, realizzata nel 2012 per festeggiare 15 anni di attività della stessa compagnia. Voluto fortemente da Giulia Staccioli, ex componente del noto ensemble statunitense dei Momix con il quale danza tre anni e firmataria della regia e della supervisione artistica di Puzzle, è una composizione

corale e poliedrica, realizzata attraverso l’accostamento di coreografie storiche e opere prime ideate dai danzatori, che hanno contribuito negli anni alla crescita della compagnia. All’insegna, come di consueto, della multidisciplinarietà, questo spettacolo vede sin dalla sua nascita gli stessi danzatori, impegnati come “danzautori”, secon-

do un metodo che vede il coinvolgimento diretto degli artisti attraverso il processo di creazione che tiene conto delle possibilità espressive e delle peculiarità dei singoli performer, tassello essenziale di un puzzle, che trova la giusta collocazione solo nel gruppo, in un orizzonte comune di creazione. La creazione di Puzzle, che rappresenta l’apice scenico di un lungo percorso, scommette sulle singole idee per creare un’alchimia perfetta puntando alla diversità e alla varietà espressiva, con toni che vanno dal teatro alla danza fino all’acrobatica. ■

Alice nel paese delle meraviglie

T

ra le proposte della rassegna organizzata dal Centro S. Chiara il 14 febbraio, al teatro Sociale di Trento, potremo assistere ad una versione rivisitata di Alice nel paese delle meraviglie, che tenterà di mettere in luce un sentimento d’amore che solitamente si ricerca proprio il 14 febbraio, giorno di San Valentino. In scena troveremo i 14 interpreti della compagnia dell’Aterballetto, impegnati nella rappresentazione della fiaba più romanzata, raccontata e danzata di tutti i tempi. Sulle musiche di autori vari come David Byrne, Michael Nyman, John Lurie, eseguite dal Balanescu Quartet, e con il supporto creativo di video-proiezioni realizzate da Gilles Papain, videodesigner di fama internazionale, il giovane coreografo napoletano Francesco Nappa in questa sua versione ha creato una serie di quadri astratti che raccontano, negli incontri di un viaggio onirico, emozioni e stati d’animo che scaturiscono dagli stessi personaggi. “La scelta di portare in scena Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll in forma di balletto – scrive Nappa – è motivata

82

tmfebbraio

dall’interesse che questa storia continua a suscitare grazie al forte ed intrinseco simbolismo e alla sua strutturale dialettica fra senso e non-senso, fra piano reale e piano onirico cioè fra alcune delle componenti essenziali che intervengono nella costruzione della nostra identità, specialmente durante l’adolescenza… trovo quanto mai attuale l’ambiguità che caratterizza l’interesse di Carroll per Alice: il desiderio sincero di trasmettere insegnamenti ma anche un sentimento d’amore mai esplicitato che nasconde tuttavia diverse ombre e la cui collocazione nella purezza dei sentimenti non è affatto scontata.” Per quanto concerne l’Aterballetto si può dire che è la principale Compagnia di produzione e distribuzione di spettacoli di danza in Italia e la prima realtà stabile di balletto al di fuori delle fondazioni liriche. Formata da danzatori solisti in grado di affrontare tutti gli stili, è principalmente una compagnia di balletto contemporaneo impegnata a sostenere e sviluppare l’arte della coreografia e il linguaggio assoluto della danza. (L.D.)


A1 - STUDIO BI QUATTO

Perché non c’è il prezzo? Semplice. Perché la qualità non ha prezzo. È noto. La qualità non ha prezzo. E allora c’è da chiedersi cosa vendono coloro che gridano i loro prezzi ai quattro venti? Noi vendiamo salotti di qualità, costruiti su misura, al cento per cento Made in Italy, non prezzi.

www.falcsalotti.it Seguici anche su

Fr. Cares - Comano Terme A soli30 minuti da Trento Tel.0465.701767

FABBRICA ARTIGIANA SALOTTI TRENTACINQUE ANNI DI MIGLIORAMENTO CONTINUO


trentinopanorama

di Alessia Acampora

P

romuovere lo spirito dell’orchestra nella musica jazz, con i suoi colori, le sue tante sfumature, il linguaggio e le sonorità, attraverso un ampio e variegato repertorio di brani d’ascolto in grado di coinvolgere sempre lo spettatore. Questo l’obiettivo primo della formazione musicale della Volano Jazz Big Band. Un’orchestra, quella del borgo lagarino, che si è costituita come associazione culturale nel 2010, grazie ad un’idea di Lido Gelmi, condivisa con entusiasmo anche dai Maestri Vigilio Prosser e Carlo Tovazzi. La Volano Jazz Big Band ha un organico formato attualmente da diciotto elementi, con una sezione band divisa in cinque sax, quattro trombe, quattro tromboni e voce, oltre a una sezione ritmica

con piano, batteria, basso e chitarra. Una lineup che permette a questa formazione di affrontare nelle sue performance live una serie di temi standard scelti dal repertorio delle storiche Big Band americane, da Glenn Miller, a Duke Ellington e Count Basie. A questi la Volano Jazz Big Band affianca anche nei suoi concerti una serie di motivi di musica contemporanea, orchestrati proprio per questo tipo di formazione, da arrangiatori di primissimo piano, come nel 84

tmfebbraio

passione jazz La Volano Jazz Big Band ha un organico formato attualmente da diciotto elementi. In repertorio i grandi: da Miller a miles davis caso di Jerry Novak, Oliver Nelson e Jimmy Forrest. Dopo la sua fondazione, appunto nel maggio del 2010, la Volano Jazz Big Band ha visto radunarsi attorno al primo nucleo di musicisti una serie di strumentisti provenienti da ogni parte del Trentino. Fin dal debutto ufficiale, il 3 ottobre 2010, la Big Band si è fatta apprezzare dalla platea. Dopo questo buon inizio, già nel suo primo anno di attività la Volano Jazz Big Band ha proposto una ricca scaletta di composizioni musicali con una quindicina di concerti in varie località della provincia, riscuotendo sempre interesse e simpatia oltre a dimostrare la sua abilità di muoversi attraverso diversi mondi sonori. Come evidenziato, il re-

pertorio dell’Orchestra si lega a quello delle storiche orchestre dagli anni TrentaQuaranta del Novecento, fino ad arrivare allo sperimentalismo sonoro di Miles Davis. La scelta dei brani, prevalentemente standard, è dovuta alla volontà di promuovere il linguaggio dell’orchestra jazz con le sue sonorità, i suoi ritmi e i suoi colori. Gli arrangiamenti scelti da questo gruppo sono spesso quelli di grandi musicisti come Sammy Nestico e Dave Wolpe, eseguiti originalmente dalle band americane che prediligono valorizzare le armonie prodotte dalle sezioni, lasciando tuttavia ai solisti anche un’ampia libertà per l’improvvisazione. Ma per questo 2013 che si è appena aperto, Volano Jazz

Big Band non solo propone un nuovo direttivo, ma ha anche aggiornato il proprio repertorio. La novità riguarda infatti il progetto “Bop… ing“, costituito da un insieme di quindici brani classici del jazz delle epoche Be-bop e Swing, da presentare in concerto e con le quali, c’è da scommetterci, il gruppo lagarino saprà ancor più catturare il pubblico nelle sue performance sui palchi del Trentino. Attualmente i musicisti che fanno parte della Volano Jazz Big Band sono: Carlo Tovazzi, Tommaso Simone, Nicola Fedrizzi, Paolo Tomedi, Carlo Prosser (al sax),Michele Tamanini, Alessio Volani, Lido Gelmi, Michele Schelfi (trombe), Vigilio Prosser, Carlo Schelfi, Michele Curzel (trombone),Margherita Raffaelli (voce), Angelo Giacomozzi (piano), Silvano Catoni (contrabbasso), Silvano Bertotti (chitarra), Riccardo Sonntag (percussioni). Per chi volesse ulteriori informazioni: volanojazzbb@virgilio.it o www.facebook.com/pages/ Volano-Jazz-Big-Band. ■


A2 - STUDIO BI QUATTO

Noi costruiamo salotti su misura per le tue esigenze. Per questo possiamo crearli su misura per le tue tasche. Costruiamo divani e poltrone di qualità, al cento per cento Made in Italy. Ma questo non deve spaventarti perché la qualità non ha un prezzo. Vieni a scoprirlo di persona.

www.falcsalotti.it Seguici anche su

Fr. Cares - Comano Terme A soli30 minuti da Trento Tel.0465.701767

FABBRICA ARTIGIANA SALOTTI TRENTACINQUE ANNI DI MIGLIORAMENTO CONTINUO


trentinopanorama

di Cleo Fuentes

I

n questi ultimi anni il dibattito intorno al cibo ha raggiunto livelli inediti di coinvolgimento del pubblico. E anche il mondo del design, che sempre registra e spesso anticipa le tendenze estetiche e culturali, ma anche socioeconomiche e antropologiche, ha dedicato grande attenzione al mondo dell’alimentazione, mostrando creatività, curiosità e grande capacità innovativa. Proprio le creazioni di un folto gruppo di “food designer” sono al centro della mostra “Progetto Cibo. La forma del gusto”, con cui il Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, presenta l'arte della progettazione industriale e del design più sperimentale

applicata all’alimentazione. La mostra, a cura di Beppe Finessi (noto architetto, PhD, ricercatore di ruolo alla Facoltà del Design del Politecnico di Milano), è in programma dal 9 febbraio al 2 giugno 2013 Vi partecipano designer e architetti come Enrico Azzimonti, Bompas&Parr, Achille Castiglioni, Stephan Bureaux, Lorenzo Damiani, Florence Doleac, FormaFantasma, Giorgetto Giugiaro, Marije Vogelzang, Marti Guixé, Giulio Iachetti, Marcel Wanders, 86

tmfebbraio

LA FORMA DEL GUSTO Il Mart di Rovereto, dal 9 febbraio al 2 giugno, eleva il cibo e la cucina a dirompente forma d'arte, in una mostra articolata tra installazioni di archiatra e designer come Starci e Giugiaro, a showcooking live negli spazi museali con guru della cucina come Gualtiero marchesi e Bruno Barbieri Enzo Mari, Alessandro Mendini, Katja Grujters, Konstantin Grcic, Gaetano Pesce, Diego Ramos, Philippe Starck e chef di livello assoluto come Gualtiero Marchesi, Bruno Barbieri, Massimo Bottura, Antonio Canavacciuolo, Carlo Cracco, Daniel Facen, Davide Oldani, Davide Scabin. Il percorso espositivo, suddiviso per aree tematiche, si apre con un omaggio al libretto “Good Design” pubblicato da Bruno Munari cinquant’anni fa nel quale il grande maestro insegnava a leggere i prodotti della natura, come ad esempio l’arancia, come fossero oggetti di design, sottolineandone, con ironia e rigore, le caratteristiche “funzionali e prestazionali”. Partendo proprio da quella lezione, saranno raccontati alcuni “cibi anonimi” attraverso apposite interpretazioni grafiche, per mostrarne le forme tradizionali, nella loro sofisticata e precisa costruzione architettonica: perché dietro a pietanze molto connotate geograficamente come il Sushi

o lo Strudel, così come la Lasagna, l’Arancino o l’Oliva ascolana, si celano strutture progettuali frutto di un accorto compromesso tra immagine, gusto e produzione. Un alimento così basilare e onnipresente come il Pane sarà presentato in una teoria di forme differenti, esposte come vere e proprie sculture per valorizzarne la loro “bontà” estetica. Vari tipi di pasta, progettati da autori come Giorgetto Giugiaro, Mauro Olivieri e Christian Ragot racconteranno emblematicamente di come la creatività dei designer converga con la produzione industriale: è questo uno dei

temi chiave della mostra, che ha “rivoluzionato - scrive in catalogo Giampiero Bosoni - il rapporto tra forma e contenuto del cibo”. Una felicità di sintesi che è anche alla base del successo di prodotti commerciali come i cioccolati Bacio Perugina e Ferrero Rocher, il biscotto Krumiro e la patatina Saratoga Chips. La riflessione sulle trasformazioni messe in atto dall’industria alimentare, ancora in radicale evoluzione, intreccia i temi dell’etica, dell’ecologia e anche, in una sezione dedicata ai brevetti, del rapporto tra creatività e standardizzazione. I “food designer” hanno oggi una libertà pressoché infinita


trentinopanorama di modulare forma e funzione. É da qui che nascono oggetti come la “Penna edibile” di Martì Guixè, il “Golosimetro” di cioccolato di Paolo Ulian e lo “Sugar Spoon” di Marije Vogelzang. In molti casi è la forma stessa di un prodotto ad essere pensata e sviluppata come elemento decorativo: in mostra si vedranno le gelatine di Bompas & Parr che riproducono la Cattedrale di St Paul a Londra, la “Bread Palette” (fetta biscottata a forma di tavolozza) di Ryohei Yoshiyuki e lo “Speculoos” di Delphine Huguet, biscotto che si adatta alla tazzina da caffè. Oggetti in cui si coglie un’ironia sottotraccia, che diventa invece distacco divertito nelle creazioni di Matteo Ragni, Diego Ramos e Enrico Azzimonti, raccolte in una sezione intitolata "Ironia, metafora e paradosso". In mostra anche oggetti di design realizzati con materiali alimentari: i gioielli di cioccolato di Barbara Uderzo, i servizi da tavola di pane di FormaFantasma o il “Decafè” di Raúl Laurí Pla, vincitore del Salone satellite 2012 a Milano. La “Cioccolator” di Alessandro Mendini, una calcolatrice a forma di tavoletta di cioccolato, o i “Popsicles” di Putput, spugne sagomate come ghiaccioli, sono invece singolari esempi di oggetti di design che alludono al cibo. Una sezione della mostra racconta alcune particolari ricette, create da chi per mestiere elabora cibi particolarmente sofisticati come alcuni grandi chef nazionali e internazionali,

ma anche da chi normalmente applica la propria sensibilità e creatività in altri ambiti, come un significativo gruppo di designer invitati recentemente a esprimersi proponendo una vera e propria ricetta di cucina. Un progetto site-specific verrà realizzato per il Mart da Martì Guixé, tra i nuovi maestri del design, quello che maggiormente ha applicato il proprio talento al mondo del cibo, mostrando ulteriori possibilità espressive e di indagine intorno a questo ambito così fondamentale per la vita delle persone. Il percorso espositivo si conclude con una puntuale ricognizione sul futuro del cibo, tra personalità brillanti e spesso giovanissime che per la prima volta nelle sale di un museo, presentano creazioni non solo sperimentali e sofisticate, ma anche profondamente segnate da una forte tensione etica e sociale. La mostra è accompagnata da un ricco catalogo, all’interno del quale saranno presenti numerosi saggi dedicati all’argomento, scritti di importanti esperti e critici che da anni si occupano del rapporto tra cibo e design. Un ricco programma di eventi, organizzati con la consulenza dell'esperta gastronomica Francesca Negri, coinvolge chef di livello internazionale, che realizzeranno delle serate di show cooking nelle sale espositive: si potranno vedere in azione Gualtiero Marchesi, Daniel Facen, Davide Scabin, Claudio Sadler, Roberto Valbuzzi, Bruno Barbieri, Moreno Cedroni, Felice Lo Basso, Luigi Taglienti. Workshop con i designer daranno la possibilità di creare gioielli e sculture a partire dai prodotti del territorio, mentre produttori di prodotit alimentari locali, durante tutto il periodo di esposizione, offriranno piccoli omaggi al pubblico. ■ 87

tmfebbraio


trentinomostre

Catene, campanacci, fruste con i krampus

S

i sentono da lontano. Rumori metallici, urla, schiocchi violenti. L’eco rimanda questi suoni di un altro mondo, tenebrosi come il colore

della pece, di palazzo in palazzo, disperdendosi nelle piazze. Ad ogni scorrere di lancetta urla umane di paura, di terrore, si aggiungono: passi affannosi, corse pazze, fermate improvvise. E quel battito continuo, imperterrito, monotono nell’ansia dell’attesa, di un martello che incontra l’incudine infuocata, fatto da mano non umana. Sono le voci del male, del diavolo, der Toifel, dei Krampus. Catene, campanacci, fruste. Un popolo notturno scatenato che invade ogni angolo della piazza, della strada, attaccando i giovane sfidanti. Riti di passaggio, morte della notte, dell’inverno,

Fogarolli: white

D

opo l’importante riconoscimento di dOCUMENTA(13) Christian Fogarolli presenta “white” alla Galleria Arte Boccanera di Trento (dal 2 febbraio al 30 marzo), proponendo installazioni in stretto dialogo con gli spazi espositivi. In mostra la sezione di ricerca lost identities che ha meritato il panorama internazionale di Kassel. Christian Fogarolli, interessato sin dall’inizio della sua carriera a quesiti relativi all’essenza della dimensione identitaria, sviluppa questa sua esplorazione nell’archivio dell’istituto psichiatrico di Pergine Valsugana, Trento. La tessitura di un claustrale e sottile dialogo con la documentazione presente, in particolar modo con fonti iconografiche, sfida, sotto una delicatissima orchestrazione dell’artista, le soglie percettive del terribile, sue e dello spettatore. La serialità degli scatti fotografici selezionati in manicomio è stata riprodotta ed immediatamente messa in scacco dall’artista tramite una continua metamorfosi degli internati. Tuttavia si tratta di una rivitalizzazione di assenze, che vede Eros e Thanatos scontrarsi nel destare ed addormentare la coscienza del visitatore, in forza ad una sua progressiva assuefazione alla crudeltà dell’immagine. La melodia di fondo si inserisce nel secondo progetto esposto. In blackout, Fogarolli, attraverso una mise en scène d’altri tempi ed il video “Hôtel-Dieu”, tocca con mano l’accumulo di una vita della signorina Swann, la cui alienazione inquieta in profondità il suo alter ego. Correda l’esposizione una pubblicazione bilingue (ita/eng), con i testi del curatore e le immagini dei lavori esposti.

Nicolò, il bianco e candido vescovo, accompagnato dai fanciulli neri, che regala la libertà ai prigionieri, la gioia ai preannuncio della vita, della luce, della primavera. Riti di passaggio e di iniziazione per quei giovani che si fanno avanti, coraggiosamente, per sfidare la morte e la buia notte. Per diventare adulti bisogna passare sotto le forche caudine dei krampus. Riti beneauguranti quando l’enorme diavolo dal pelo di montone ti strofina le mani nere di carbone sul tuo viso, imbrattandoti tutto. Scappare vuol dire fuggire ai riti della non storia, del tempo che si ripete. Perché, alla fine, arriva lui, San

88

tmfebbraio

bambini con tanti piccoli regali. Le maschere dei krampus sono il frutto di atavici paure provenienti da secolari scontri tra la luce e la notte. Klaubauf si chiamava un tempo e invadeva la stube relegando i bambini in un angolo, aggrappati alle gonne della madre, della nonna. Oggi sono i krampus e invadono i villaggi. Indossando una maschera ci si può trasformare completamente in un altro essere: in uno spirito, in un mitico avo, un animale o una vecchia. O nel diavolo.


trentinomostre La maschera è l’emblema dell’arte popolare e quelle dei krampus racchiudono nel legno e nelle stoffe una millenaria conoscenza. Tra le ricche collezioni conservate al Museo Civico di Bolzano, quella delle maschere storiche è una delle più importanti. Non solo per la qualità e la quantità dei pezzi che la compongono ma anche per la carica suggestiva che contraddistingue gli oggetti esposti: si tratta di manufatti ideali per una presentazione museale. Così si è pensato di

organizzare una mostra dal titolo “Krampus.

Maschere e cartoline”, divisa su due

sedi, al Museo Civico e presso la Galleria Civica di Piazza Domenicani, accompagnata da un suggestivo

ARCO Mostre Giovanni Segantini Apertura: fino a venerdì 22 marzo 2013. Museo Alto Garda. Palazzo dei Panni, Via Segantini 9. Dopo il successo della grande mostra a lui dedicata nel 2008, in occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario della nascita, l’amministrazione comunale di Arco dedica a Giovanni Segantini uno spazio permanente nelle sale al pianterreno del seicentesco Palazzo dei Panni, che da quasi dieci anni ospita l’attività espositiva della galleria civica cittadina, sede dislocata del Museo Alto Garda. Info: Tel. 0464.583653.

e intrigante catalogo a cura di Stefano Demetz e Silvia Spada Pintarelli (in regalo un numero speciale di Storia Dossier del 2010 dedicato a”Il Male, Il Diavolo, Der Toifl, Krampus a cura di Milena Cossetto e Silvia Spada

Centro Arte Contemporanea (Piazzetta Rizzoli, 1). Mostra a cura di Elio Vanzo e Luigi Trentin. La mostra presenterà in sintesi il percorso di Gino Bellante nella alternanza delle sue fasi temporali e stilistiche, con alcuni momenti dedicati all’opera grafica ed al ritratto, in modo da offrire una panoramica il più possibile completa della sua vita ed opera estremamente apprezzata ma finora mai raccolta in un unico caratterizzante evento espositivo.

Lavis Mostre marionette a palazzo! Apertura: da sabato 16 febbraio a domenica 10 marzo. Palazzo de Maffei. Mostra di marionette dell’800. Orari mostra: feriali 15-18 festivi e prefestivi ore 10-12/15-18. Visite guidate per gruppi e scolaresche su appuntamento. Info: Comune Lavis 0461.248140.

Pergine Valsugana

Pintarelli). Quindi oltre che ad una sfilata di maschere provenienti dalla raccolta etnografica dell’insegnante Karl Wohlgemuth di Bolzano agli inizi del Novecento, possiamo ammirare un notevole corpus di cartoline dedicate al Krampus, raccolte da Günther Kofler, appassionato collezionista di Egna (ne possiede circa

Cavalese Mostre Gino Bellante Apertura: da mercoledì 26 dicembre 2012 a sabato 30 marzo 2013.

Mostre Il senso della Follia. 120 anni di storia trentina in mostra Apertura: fino a domenica 3 febbraio. Istituto Marie Curie - Via San Pietro. Ore 18-22. 120 anni di storia dell’Ospedale Psichiatri-

4000 esemplari). Datate tra la fine dell’Ottocento e gli anni Sessanta del Novecento, provenienti soprattutto dall’area austriaca e dall’antico Impero Asburgico – ma anche Baviera, Polonia, Romania – queste cartoline ci introducono nel magico mondo del Natale, dei krampus, di San Nicolò, di quelle dodici notti magiche che vanno dal 24 dicembre al 6 gennaio, l’Epifania, giorno della Befana, in cui inizia il solstizio d’inverno. Notti e ore che, nella cultura tradizionale, sono considerate piene di presenze inquietanti e pericolose, di streghe e di spiriti. La stessa Befana e coloro che questuano in suo nome altri non sono che defunti circolanti nella dimensione terrena. Così i krampus, provenienti dalle viscere della terra, dall’infuocato mondo sotterraneo e lì vi ritornano una volta terminata la notte tra il 5 e il 6 dicembre. In un alternarsi di bene e di male, di luce e di tenebre. Sono loro, i krampus, che aprono la sfilata degli uomini che non ci sono più. La mostra chiude il 24 febbraio. 89

tmfebbraio


trentinomostre co di Pergine (1882-2002). A cura di Rodolfo Taiani della Fondazione Museo Storico.

RIVA DEL GARDA Mostre DH Lawrence a Gargnano 1912 | 1913 Apertura: fino a domenica 24 febbraio 2013. Museo Alto Garda. La mostra «D.H. Lawrence a Gargnano» si presenta come un percorso di approfondimento dedicato alla permanenza della coppia David Lawrence – Frida Weekly von Richtofen sul lago di Garda. Allestita a cura del Comitato per Gargnano storica con il contributo del Comune di Gargnano e del Rotary Club, giunge a Riva del Garda dopo essere stata esposta nello stesso comune bresciano dal 21 luglio al 27 settembre scorso.

FormaFantasma, Giorgetto Giugiaro, Marti Guixé, Giulio Iachetti, Alessandro Mendini, Alkesh Parmar, Gaetano Pesce, Diego Ramos, Philippe Starck e chef di livello assoluto come Gualtiero Marchesi, oltre a Bruno Barbieri, Massimo Bottura, Antonio Canavacciuolo, Carlo Cracco, Daniel Facen, Davide Oldani, Davide Scabin. Il percorso espositivo, suddiviso per aree tematiche, si apre presentando l’architettura di cibi “anonimi” che nella loro sofisticata e precisa costruzione sono dei veri e propri progetti. Attorno a un alimento così basilare e onnipresente come il pane, o a pietanze molto connotate geograficamente come il sushi o lo strudel, si celano spesso disegni progettuali frutto di un accorto compromesso tra immagine, gusto e produzione. Info: www. mart.trento.it.

Rovereto Mostre PASUBIO 1915-1918 Apertura: fino a venerdì 1 novembre 2013. Castello. Orario: dal martedì alla domenica ore 10-18. Info: www.trentinograndeguerra.it; www.museodellaguerra.it. Mostre La magnifica ossessione Apertura: fino a domenica 6 ottobre 2013. Mart. Il Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto celebra i suoi primi dieci anni di vita attraverso una mostra che ridisegna la relazione delle sue collezioni con il pubblico, riflette sul proprio patrimonio e intraprende un modo inedito di osservarlo. Info: www. mart.tn.it. Mostre Quando il colore parla Apertura: da martedì 29 gennaio a domenica 10 febbraio. Sala Iras Baldessari. Gruppo Sinestesia. La pittura di Tiziana Ciaghi, le poesie di Michelangelo Spagnolli, il clavicordo e la spinetta di Franco Bandera. Orario feriale 15-19, sabato e domenica 10-12 e 15-19. Lunedì chiuso. Info: ciaghit@alice.it. Mostre Progetto Cibo La forma del gusto Apertura: da sabato 9 febbraio a domenica 2 giugno. Mart. A “Progetto Cibo” partecipano designers e architetti come Enrico Azzimonti, Bompas&Parr, Achille Castiglioni, Lorenzo Damiani,

90

tmfebbraio

Trento Mostre AirMail Apertura: fino a domenica 3 marzo 2013. Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni - Via Lidorno, 3. Mostra di dipinti dell’artista Giorgio Ramella per il ventennale del Museo Caproni. Info: www. mtsn.tn.it. Mostre Ski Past. Storie nordiche in Fiemme e nel mondo Apertura: fino a domenica 30 giugno 2013. Museo Le Gallerie - Piedicastello. Storia di una valle e della magnifica comunità di Fiemme, delle origini nordiche dello sci, dell’età dell’esplorazione e dell’evoluzione tecnica delle specialità nordiche. Info: Le Gallerie Tel. 0461.230482; info@museostorico.it.

Marcapiano Milano – Palazzo Isimbardi Marcapiano sbarca nella metropoli

L’

artista trentino Marcapiano, la cui vocazione alla pittura è datata 19 ottobre 2007, con i suoi delicati disegni diventati, anno dopo anno, sede di incontri di cromatismi accattivanti, è sbarcato nelle sale della sede della Provincia di Milano, in quel Palazzo Isimbardi che ha già visto passare nomi di fama nazionale. Il tema dell’evento è “Astratto figurativo animato di Marcapiano” (dal 26 febbraio al 3 marzo, info www.marcopiano.it o tel. 3466869229). In quest’occasione presenta le sue opere composte da oli su tela, chine e incisioni su vetro, in modo dinamico. Le opere non saranno avulse dal contesto dal momento che l’artista tesserà una ragnatela di relazioni con realtà artistiche milanesi e italiane. Infatti l’artista Marcapiano è stato invitato dall’Assessorato Moda Eventi Expo della Provincia di Milano e si inserisce all’interno della settimana della moda milanese. Le sue opere, legate alla dinamicità, sfileranno tra gli invitati e ruoteranno per consentire una migliore lettura del genere artistico che ci propone. Notevoli sono l’abilità tecnicoesecutiva dell’artista e la sua grande personalità artistica, che lo hanno portato a conferire una significativa energia trasmissiva ai suoi lavori e a sviluppare una tecnica mai vista prima, che regala alle sue opere un effetto di cangiamento cromatico continuo e un particolare gioco di luci e colori. L’evento è ideato, curato e promosso da Erica Broilo in qualità di presidente del Comitato “Arte Pura”, mentre il coordinamento tecnico, la direzione di produzione e regia sono affidati a K&M Milano nella persona dell’Arch. Dario Beverina.


trentinomostre Mostre Un Vescovo, il suo tesoro, la sua cattedrale. La committenza artistica di Federico Vanga (1207-1218) Apertura: da venerdì 14 dicembre 2012 a domenica 7 aprile 2013. Museo Diocesano Tridentino Piazza Duomo 18. La mostra, organizzata in occasione dell’ottavo centenario dalla fondazione della Cattedrale di Trento, intende focalizzare l’attenzione su Federico Vanga, ispiratore del nuovo edificio di culto. Info: Museo Diocesano Tridentino Tel. 0461-234419; info@museodiocesanotridentino.it. Mostre IL NOME DELLA ROSA: TORRE AQUILA NEGLI SCATTI DI ELENA MUNERATI Apertura: fino a domenica 7 aprile 2013. Castello del Buonconsiglio. Fotografie che raccontano il celebre affresco del Ciclo dei Mesi. Orario: 9.30-17, tutti i giorni tranne il lunedì. Info: Tel. 0461.233770; info@buonconsiglio.it; www.buonconsiglio.it.

Mostre I riflessi dell’animo Personale di Sara Giovannini Apertura: fino al 9 febbraio 2013. Cantine di Torre Mirana, Palazzo Thun, via Belenzani 19. La mostra, che conta una trentina di opere astratte, rappresenta il percorso evolutivo della giovane artista Sara Giovannini. Varie le tecniche pittoriche utilizzate, così come altrettanto vari sono i materiali impiegati. Ne risulta una caparbia, costante, coerente attività di ricerca tendente ad esprimere, attraverso il colore e la materia, gli stati d’animo più profondi dell’essere umano. Alcuni di questi dipinti sono contenuti nel libro di pensieri e poesie «Altro Oltre» di Tiziano Pontalti. Stralci del libro accompagnano talune opere esposte: un lavoro a quattro mani in cui il dipinto dà una propria personale interpretazione degli scritti. Ingresso libero. Ore 16-19 Mostre I SILENZI DELLA NEVE Apertura: da lunedì 24 dicembre 2012 a domenica 3 marzo 2013. Torre Vanga, Piazza della Portèla, 1. Mostra curata da Alberto Groff. Quaranta immagini offriranno una visione insolita della neve, carica di poesia e di suggestione, e un’opportunità culturale in più per i turisti della stagione invernale trentina, dagli sciatori ai visitatori dei

mercatini natalizi, ai partecipanti dei Mondiali di Sci Nordico Fiemme 2013. Orario: 10-18. Chiuso il lunedì, il 25 dicembre e il 1° gennaio. Ingresso gratuito. Info: sopr. storicoartisti@provincia.tn.it; tel. 0461.492101 - 499388.

Mostre Neve Apertura: fino a domenica 30 giugno. Gallerie Piedicastello. Questa mostra orafa nasce da un’idea di Fiorenzo Scartezzini. La neve vuole essere il filo conduttore delle creazioni artigiane per la ricorrenza delle festività di Natale, per un omaggio alle innevate montagne trentine e per un richiamo ai Campionati Mondiali di Sci Nordico che si terranno nella vicina Val di Fiemme. Info: informazioni@apt.trento. it; www.apt.trento.it.

Mostre CHRISTIAN FOGAROLLI: WHITE Apertura: da sabato 2 febbraio a sabato 30 marzo. Galleria Arte Boccanera - Via Milano, 128/130. In mostra la sezione di ricerca lost identities che ha meritato il panorama internazionale di Kassel. Orario: dal martedì al sabato 10-13 / 16-19. Info: Tel. 0461.984206; Cell. 340.5747013; info@arteboccanera. com; www.arteboccanera.com.

Mostre Andata e ritorno: dal 1907 a oggi: un viaggio nella storia dei trasporti in Trentino Apertura: da venerdì 1 febbraio a domenica 7 aprile. Piedicastello - Le Gallerie. Mostra che racconterà la lunga storia dei trasporti in Trentino. Orario: Da martedì a domenica, ore 9.00-18.00. Ingresso libero. Info:Tel. 0461.1747000; info@museostorico. it; www.andataeritorno.org.

Mostre rosanna presacco Friuli: solchi di memoria Apertura: da martedì 26 febbraio a martedì 5 marzo. Sala Thun presso Torre Mirana. Orario: 10-12 / 16-19. RivenditE autorizzatE

Biglietti, Concerti, Spettacolo, Sport & Cultura

Trento – Via Ghiaie 15 – Tel. 0461 362111 – annunci@bazar.it

Orario: lunedì-venerdì 8.30-12.30/14.00-18.00

BOLZANO – Via Bari 15 – Tel. 0471 930993 – bazarbz@bazar.it

Orario: lunedì-venerdì 8.30-12.30/14.30-18.30

Mostre Originaria trasformazione Apertura: fino al 9 febbraio 2013. Sala Thun di Torre Mirana, palazzo Thun, via Belenzani 3. Pitture e sculture di Gino Taraboi. Ingresso libero orario: 10-12 e 16-19. Info: ginotaraboi@katamail.it Mostre TAYLOR MCLIMENS Apertura: da giovedì 17 gennaio a venerdì 15 marzo. Studio d’Arte Raffaelli, Palazzo Wolkenstein. Giovane Pittura Contemporanea. Info: www.studioraffaelli.com.

Miró! Poesia e luce

Novecento - Arte e vita in Italia tra le due guerre

Palazzo Ducale ospita fino al 3 marzo 2013 una rassegna esaustiva dell’opera di Joan Miró (1893-1983), il grande artista catalano che lasciò un segno inconfondibile nell’ambito delle avanguardie europee. La mostra, dopo il successo della prima tappa espositiva a Roma, presso il Chiostro del Bramante, giunge a Genova nell’Appartamento del Doge e presenta oltre 80 lavori, tra cui 50 olii di sorprendente bellezza e di grande formato, ma anche terrecotte, bronzi e acquerelli.

La mostra comprende quasi un trentennio. Dalla fine del primo decennio del ‘900 alla seconda guerra mondiale. Ma il fuoco è sugli anni ‘20 e ‘30. L’esposizione consente di mettere in luce tutte le tendenze, i movimenti, le avanguardie, i protagonisti, i temi, procedendo non secondo una sequenza cronologica, ma per polarità dominanti.

GENOVA Palazzo Ducale fino al 3 marzo 2013 Orari 9-19, lun 14-19

FORLì Musei San Domenico Dal 2 febbraio al 16 giugno 2013

91

tmfebbraio


trentinoappuntamenti

Il carnevale porta tante occasioni culturali

A

ndrea Castelli e l’Orchestra HAYDN, sono i protagonisti dei tre nuovi imperdibili appuntamenti della rassegna “Specchi

Riflessi” di

febbraio. Per il teatro, invece, il mese si apre con “Il

Principe di Homburg” di Heinrich von

Kleist. Ma c’è spazio anche per “Trilogia degli occhiali” di Emma Dante, “Titanic- il racconto di un sogno” e “Oscura immensità”, tratto dal romanzo di Massimo Carlotto Intenso anche a Rovereto il programma deli spettacoli per febbraio. Si parte il 1° febbraio con “Idroscalo

93-

Morte di Pier Paolo Pasolini”, scritto da

Mario Gelardi, con Ivan Castiglione e e Giuseppe Gaudino

Per il cinema, la rassegna “Social

Film”, curata

dal critico di cinema Stefano Giordano, si ripropone con una serie di proiezioni al Teatro

la fine di Pasolini

N

ella notte tra il 1º novembre e il 2 novembre 1975 Pasolini venne ucciso in maniera brutale: percosso e travolto dalla sua stessa auto sulla spiaggia dell’idroscalo di Ostia, località del Comune di Roma. Il cadavere massacrato venne ritrovato da una donna alle 6 e 30 circa. Sarà l’amico Ninetto Davoli a riconoscerlo. L’omicidio fu attribuito ad un “ragazzo di vita”, Pino Pelosi di Guidonia, di diciassette anni, che si dichiarò colpevole. Pelosi affermò di aver incontrato Pasolini nelle vicinanze della Stazione Termini, e precisamente presso il Bar Gambrinus di Piazza dei Cinquecento, e da questi invitato a salire sulla sua vettura, un’Alfa Romeo 2000 GT Veloce coupè, per fare un giro insieme. Dopo una cena offerta dallo scrittore, in una trattoria nei pressi della Basilica di San Paolo, i due si sarebbero diretti alla periferia di Ostia. La tragedia sarebbe scaturita per delle pretese sessuali di Pasolini alle quali Pelosi era riluttante, sfociando in un alterco che sarebbe degenerato fuori dalla vettura. Lo scrittore avrebbe quindi minacciato Pelosi con un bastone del quale il giovane si sarebbe poi impadronito per percuotere Pasolini. Due settimane dopo il delitto apparve un articolo della giornalista fiorentina Oriana Fallaci, dove si ipotizzava una premeditazione ed un concorso di ignoti...

Cuminetti con la novità di una speciale “Social Card Film” da ritirare ai punti informativi e che

racchiude le sue esperienze di uomo ed artista degli

darà il permesso di entrare gratis

ultimi tempi. Per la musica classica, martedì 19 febbraio,

alle proiezioni in cartellone. Si

il conservatorio

“Bonporti” propone

inizia giovedì 14 febbraio con la

un interessante progetto musicale per l’inaugurazione

pellicola “Il Centro “ di Stefano

dell’Anno Accademico: Verdi e Berio uniti in un unico

Consiglio e Francesco Dal

concerto... Si apre con i Modern Saxophone Quartet

Bosco.

e Fabio Rossato il mese di febbraio della trentesima

Eccoci alla grande musica

edizione de

leggera. Sarà l’Auditorium di Trento ad ospitare, il 2 febbraio, il primo concerto legato al suo nuovo album dal titolo “In a Time Lapse” in uscita ad inizio 2013; parliamo di

Ludovico Einaudi, che sarà a Trento nell’ambito

“I Concerti della Domenica”

che entrano così nel vivo della programmazione. Mercoledì 20, ritorna a Trento Viktoria

Mullova,

con la straordinaria purezza del suono del suo violino, in un programma tutto dedicato a Bach e alla sua famiglia. Al

della Stagione di Musica d’Autore organizzata dal Centro

suo fianco l’Arte del Mondo, orchestra diretta da Werner

Servizi Culturali S.Chiara.

Ehrhardt.

febbraio al Palarotari di Mezzocorona, per la rassegna

Kataklò, compagnia nata per dare la possibilità ad un

E Franco

Battiato sarà in concerto martedì 5

“Trentino In Musica”, nell’ambito del tour teatrale che

Per la danza, il 10 febbraio, a Trento si esibiranno i

gruppo di ex campioni di ginnastica, di continuare la loro

si lega all’uscita del suo nuovo album “Apriti Sesamo”.

carriera in un ambito diverso, lontano dall’angoscia e dalla

Un disco che ha spezzato un’attesa lunga sei anni e che

pressione della competizione sportiva.

92

tmfebbraio


trentinoappuntamenti

Teatro ITALIANESI Trento. Ore 20.30. Teatro B. Cuminetti. Commedia di e con Saverio La Ruina. Musiche originali eseguite dal vivo Roberto Cherillo. Alla fine della seconda guerra mondiale, migliaia di soldati e civili italiani rimasero intrappolati in Albania dove, con l’avvento del regime dittatoriale, furono costretti a vivere in un clima di terrore, oggetto di periodiche e violente persecuzioni. Rimasero per quarant’anni nei campi di prigionia, dimenticati. Una tragedia inaudita, rimossa dai libri di storia. Furono 365 i profughi che, come il protagonista del monologo di Saverio La Ruina, arrivarono in Italia all’inizio degli anni Novanta. Erano convinti di essere accolti come eroi, ma paradossalmente condannati ad essere italiani in Albania e albanesi in Italia. Info: Centro Servizi Culturali Santa Chiara Tel. 0461.213834 - n. verde 800-013952; www.centrosantachiara.it. Teatro arlecchino/don GiovannI Brentonico. Ore 21. Teatro Monte Baldo. Prima ricostruzione del canovaccio Le Festin de Pierre di “Dominique” Biancolelli con Michele Modesto Casarin, Manuela Massimi, Federico Scridel e Roberto Serpi; drammaturgia e regia di Roberto Cuppone e Michele Modesto Casarin. Con Pantakin Associazione Culturale. Tel. 0461.420788; www.trentinospettacoli.net. Cultura Presentazione libro Trento. Ore 17. Hotel Everest, Corso Alpini. “Solo al comando” di Piergiorgio Cattani (Ed. Curcu & Genovese). Con Alberto Faustini, Marco Zeni, Ettore Paris. Info: tel. 0461.362122.

Teatro Avete mai provato ad essere donne? NagoTorbole. Ore 21. Teatro Casa della Comunità. Commedia di Gabriele Biancardi con Beatrice Uber. Regia di Gabriele Biancardi e Laura Novembre. Con Il Punto Gezz. Tel. 0461.420788; www. trentinospettacoli.net.

Teatro TE ‘N CONTO UNA, ANZI DOE Faver. Ore 21. Molin de Portegnach. Spettacolo teatrale di e con Loredana Cont, dedicato in particolare a tutti coloro che sono stati bambini negli anni ‘60 e dintorni, per ridere di noi sul filo dei ricordi. Info: Sorgente ‘90 328.1344805, info@sorgente90. it; www.sorgente90.org.

La soluzione per i Vostri rifiuti di cantiere!

2 sabato Cultura conferenza Trento. Ore 930-12.30. Sala Aurora del Consiglio della Provincia di Trento, Via Manci, 27. Conferenza: “Mio figlio è sempre con la testa nel web” – Opportunità e rischi per i minori ai tempi di internet. Cultura GIORNATA DELLA MEMORIA Tassullo. Ore 20.30. Centro Anziani. Presentazione del libro “Refugee, rifugiato. Io ebreo, io libico, io italiano” di David Gerbi, costruttore di pace. Con la Corale Monteverdi in un canto tratto da una frase del Dalai Lama e musicato da Caterina Centofante e con il coro parrocchiale S. Maria Assunta di Tassullo. Info: Biblioteca - tel. 0463.451564. Musica LUDOVICO EINAUDI in concerto Trento. Ore 21. Teatro Auditorium. Ludovico Einaudi è uno dei pianisti e compositori italiani più conosciuti e apprezzati nel mondo. Torinese, classe 1955, la sua musica affonda le radici nella tradizione classica con l’innesto di elementi derivati dalla musica pop, rock, folk e contemporanea per tessere melodie profondamente evocative e di grande impatto emotivo. Il suo ultimo tour ha fatto registrare incredibili sold-out in tutto il mondo (Parigi, Casino / Londra, Royal Albert Hall / Berlino....). Il nuovo disco è già una delle novità più attese del 2013. Un disco che avrà come tema centrale la Natura. Una tournée mondiale, che lo vedrà accompagnato dal suo ensemble, toccherà Europa, Stati Uniti e Cina. Info: Centro Servizi Culturali Santa Chiara Tel. 0461.213834 - n. verde 800-013952; www.centrosantachiara.it. Teatro VIllan PeoPle sproloqui in lingua veneta Grigno. Ore 20.45. Teatro Parrocchiale Tezze di Grigno. Con Pantakin/Teatro Boxer. Drammaturgia e regia di Andrea Pennacchi, con Michele Modesto Casarin, Manuela Massimi, Andrea Pennacchi. Info: Tel. 0461.420788; www.trentinospettacoli.net.

Curcu & Genovese Associati S.r.l. - Südtiroler Studio S.r.l. - riproduzione vietata

1 venerdì

NUOVO CENTRO ROTTAMAZIONE VEICOLI. Eseguiamo i seguenti servizi: - Rottamazione Veicoli - Emissione pratica PRA con cancellazione veicolo - Ritiro del mezzo presso il cliente

Numero verde

800 726 116 Per un’offerta personalizzata:

0471 195195 93

tmfebbraio


trentinoappuntamenti Teatro VA TUT BEN...BASTA CHE I PAGA Campodenno. Ore 21. Teatro. Con la Filo “S. Rocco” di Nave S. Rocco. Info: www.visitvaldinon.it. Teatro PAESE PICCOLO GENTE MORMORA” Nanno. Ore 20.30. Teatro Parrocchiale. Serata a teatro con la filodrammatica R.A.L.. Info: danilo.nanno@infinito.it. Teatro RECE, CORNI E CORNETI Civezzano. Ore 20.45. Teatro comunale Luigi Pirandello. All’interno della Rassegna Teatrale Bruno Pallaoro rappresentazione teatrale in dialetto trentino presentata dalla filodrammatica Compagnia Teatrale El Feral di Mezzano. Info: filocivezzano@libero.it; www. filocivezzano.altervista.org. Teatro quello... buonanima Coredo. Ore 20.30. Teatro “Dolomiti”. Commedia di Ugol Palmerini. Con la Compagnia “Argento Vivo” di Cognola. Per 4 risate e teatro rassegna teatrale 2013. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro LIOLA Povo. Ore 21. Teatro “Concordia”. Commedia di Luigi Pirandello adattamento dialettale di Camillo Caresia. Con la Filo “S. Martino” di Fornace. Per il 25° Festival del Teatro Umoristico “Isidoro Trentin”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro chi gratta e chi vinze NagoTorbole. Ore 21. Casa della Comunità. Commedia di Silvana Carlin. Con la Filodrammatica “ACS Punto 3” di Canale di Pergine. Per la 13ª edizione della Rassegna Teatrale “Bruno Cattoi”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro RUMORI FUORI SCENA Malè. Ore 21. Teatro Comunale. Commedia di Michael Frayn Filodrammatica “Amicizia” di Rovereto. Per la 21ª Rassegna “Teatrando 2013”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro i pu bei regai no i è encartadi Zambana. Ore 20.45. Teatro. Commedia di Loredana Cont . Con la Filodrammatica di Verla. Per la 9ª rassegna di commedie in dialetto trentino. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

94

tmfebbraio

Teatro paolo meti la vesta Ravina. Ore 20.45. Teatro “Dematté”. Commedia di Loredana Cont. Con la Filodrammatica di Garniga Terme. Per la Rassegna Teatrale “Ravina a Teatro”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro purga e cioccolato Caldonazzo. Ore 20.30. Teatro Parrocchiale. Commedia di Giancarlo Pardini. Con la Filodrammatica di Telve. Info: www.comune. caldonazzo.tn.it. Teatro Il viaggio dell’Utopia Rovereto. Ore 20.30. Teatro Cartiera - Via Cartiera, 15. Spettacolo corale-teatrale nell’ambito di un’iniziativa promossa dal gruppo di Trento di Amnesty International, da L.I.M.En e da Il Gioco degli Specchi. Teatro ragazzi LA PECORA NERA Trento. Ore 15.30 e 17.30. Teatro B. Cuminetti. Commedia con Daniel Gol e Alessandro Nosotti. Drammaturgia e regia Laura Marchegiani, Daniel Gol, Alessandro Nosotti. Linguaggi teatro d’oggetti e teatro d’attore. Età: dai 3 anni. Ecco una pecora nera. Se ne sta sola perché è dispettosa. Ma forse è dispettosa perché gli altri la guardano male. Il gregge e la sua uguaglianza ordinata è raccontato attraverso immagini leggere e giocose; il numero è la sua forza, il bianco il colore che la racconta. La pecora nera è avvolta nel suo mondo, fatto di giochi scoordinati e fantasiosi, di compagni di viaggio diversi. È in bilico tra la ricerca di uno spazio nella normalità e la voglia coraggiosa di non lasciarsi cambiare, di sperimentare la sua diversità. Immagini, tracce, momenti ironici, che si rivelano gradualmente su un prato verde, sono accompagnati da due attori bizzarri che raccontano la loro fiera diversità. Info: Centro Servizi Culturali Santa Chiara Tel. 0461.213834 - n. verde 800-013952; www.centrosantachiara.it. Tradizione CARNEVALE A PINÉ Baselga di Piné. Ore 14.15. Oratorio G. B. Zorzi e vie del centro. Tradizionale festa di Carnevale di Piné. Programma: ritrovo delle maschere e dei carri alle ore 14.15 presso l’Oratorio G. B. Zorzi di Baselga di Piné. Alle ore 14.30 partenza dei carri e delle mascherine e sfilata lungo le vie del centro di Baselga di Piné. A seguire ritorno all’Oratorio, dove ci sarà animazione per grandi e piccini e dove gli Alpini di Baselga distribuiranno a tutti i partecipanti pasta, tè e brulé. Info: A.p.T. 0461.557028.

Tradizione FESTA DI CARNEVALE per bambini Grigno. Ore 16. Biblioteca O. Gasperini. Festa di Carnevale con Valentina. Tradizione CARNEVALE IN VALLE DEI LAGHI Lagolo. Ore 12.30. Info: Consorzio Pro Loco Valle dei Laghi Trento Monte Bondone Tel. 0461 864400; www.valledeilaghiturismo.it. Tradizione GRAN BALLO DI CARNEVALE Trento. Ore 19.30. Teatro Sociale. Con il corpo musicale città di Trento. Biglietti presso Cassa Rurali Trentine, Cassa del Teatro Audirorium dalle 10 alle 19 - dal lunedì al sabato; Cassa del Teatro Sociale dalle 16 alle 19 - dal lunedì al sabato.

to. Info: Tel. 0461.884286; www. trentocultura.it; Tel. 0461.985244; www.filarmonica-trento.it. Teatro PERSI E RITROVATI. STORIA DI UN BAMBINO E DI UN PINGUINO Civezzano. Ore 16. Teatro comunale Luigi Pirandello. All’interno della rassegna teatrale per ragazzi “Il Grillo Parlante” spettacolo teatrale del gruppo Il Telaio di Brescia. Info: : filocivezzano@libero.it; www.filocivezzano.altervista.org. Teatro STORIA DI UN UOMO Trento. Ore 16. Teatro S. Marco di Trento. Tratto da Mistero Buffo di Dario Fo con canzoni della Buona Novella di Fabrizio De André. Con la Compagnia “Piccolo Teatro Pineta” di Pineta di Laives. Per “La Vetrina del Teatro Co.F.As.” Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro LA VERA STORIA DI BIANCANEVE Malè. Ore 16.30. Teatro Comunale. Con la Filo “Vi.Va.” di Vigolo Vattaro - “Gruppo Giovanile”. Per la 10ª Rassegna Provinciale di Teatro Amatoriale per Ragazzi. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it.

3 domenica Cultura GIORNATA DELLA MEMORIA Denno. Ore 20.30. Oratorio Parrocchiale. Presentazione del libro “Refugee, rifugiato. Io ebreo, io libico, io italiano” di David Gerbi, costruttore di pace. Con la Corale Monteverdi in un canto tratto da una frase del Dalai Lama e musicato da Caterina Centofante e con il coro parrocchiale S. Maria Assunta di Tassullo. Info: Biblioteca - tel. 0463.451564. Cultura Poesie e colori Michelangelo Spagnolli Rovereto. Ore 17. Musica I CONCERTI DELLA DOMENICA Trento. Ore 10.30. Sala della Filarmonica. Via Verdi, 30. Imagenes de Tango, un viaggio musicale nel mondo del tango fino ai confini del jazz, proposto da Modern saxophone quartet & Fabio Rossa-

Teatro ragazzi LA PECORA NERA Trento. Ore 15.30 e 17.30. Teatro B. Cuminetti. Commedia con Daniel Gol e Alessandro Nosotti. Drammaturgia e regia Laura Marchegiani, Daniel Gol, Alessandro Nosotti. Linguaggi teatro d’oggetti e teatro d’attore. Età: dai 3 anni. Ecco una pecora nera. Se ne sta sola perché è dispettosa. Ma forse è dispettosa perché gli altri la guardano male. Il gregge e la sua uguaglianza ordinata è raccontato attraverso immagini leggere e giocose; il numero è la sua forza, il bianco il colore che la racconta.. Info: Centro Servizi Culturali Santa Chiara Tel. 0461.213834 - n. verde 800-013952; www.centrosantachiara.it. Teatro ragazzi la luna e il topolino Fondo. Ore 16. Cinema Teatro Parrocchiale. Gioco-teatro di e con Bettino Trevisan, liberamente ispirato a Mi mangio la luna di M. Grejniec. Regia di Alberto Zoina. Info: Tel. 0461.420788; www. trentinospettacoli.net. Tradizione GRAN CARNEVALE ALPINO San Michele. Dalle 13.30. Grande sfilata di carri allegorici e gruppi mascherati in concorso. Tradizione CARNEVALE A BORGO VALSUGANA Borgo Valsugana. Piazza Degasperi. In caso di maltempo domenica 10 febbraio. Presenta


trentinoappuntamenti SuperMario. Ore 12: tradizionale bigolada offerta dai Vigili del Fuoco volontari con lotteria. Ore 14: sfilata dei carri e dei gruppi. A seguire: “Gara dei bigoli” a coppie, grostoli, the, ciocciolata e giochi per i bambini, trucchi, premiazione carri, gruppi e maschere. Tradizione CARNEVALE IN VALLE DEI LAGHI Valle dei Laghi. Ore 12: Monteterlago e Lon di Vezzano. Ore 13.30 Centro Sportivo, Cavedine. Ore 14: Piazzale Casa della Musica, Calavino. Info: Consorzio Pro Loco Valle dei Laghi Trento Monte Bondone Tel. 0461 864400; www. valledeilaghiturismo.it.

Musica FRANCO BATTIATO In concerto Mezzocorona. Ore 21. Palarotari. Rassegna “Trentino In Musica” nell’ambito del tour teatrale che si lega all’uscita del suo nuovo album “Apriti Sesamo”. Info: http://www. pianarotaliana.it

4 lunedì Musica Società filarmonica stagione 2013 Trento. Ore 20.45. Sala Filarmonica. Una incredibile versatilità nella musica classica come in quella jazz e pop: queste le doti dei componenti il gruppo vocale SeiOttavi. Sei voci intonatissime, leggere e chiare in ogni registro, cantanti capaci di muoversi sulla scena con la libertà degli attori rendendo espressivo tutto il corpo. Musiche di Randazzo, Bach, Brahms, Rota, Manhattan transfer, Mozart, Piovani, Jenkins e Shermann. Info: Tel. 0461.985244 - www.filarmonica-trento.it.

Teatro storie di uomini un anno sull’altipiano Arco. Ore 21. Salone delle Feste del Casinò municipale. Con la Compagnia Arditodesìo. Commedia da Emilio Lussu, di e con Andrea Brunello, regia di Michele Ciardulli. Info: Tel. 0461.420788; www.trentinospettacoli.net. Teatro stasera non escort Mezzolombardo. Ore 21. Teatro S. Pietro. Con Duepunti srl. Scritto con Marianna Stefanucci con Rita Pelusio, Alessandra Faiella, Margherita Antonelli, Claudia Penoni. Info: Tel. 0461.420788; www.trentinospettacoli.net. Cultura Presentazione libro Trento. Ore 20.30. sala Gabardi della CGIL del Trentino via Muredei, 8. “La Fede nel Veleno” (Ed. Curcu & Genovese) di Marcella Giuri - Rade Ljubišic. Con Michele Nardelli e dr. Enzo Soresi.

Teatro don giovanni Tesero. Ore 21. Teatro Comunale. Commedia di Molière - traduzione di Cesare Garboli, con Alberto Giusta, Filippo Dini, Massimo Brizi, Alessia Giuliani, Mariella Speranza, Alex Sassatelli. Regia di Antonio Zavatteri con la Compagnia Gank. Info: Tel. 0461.420788; www.trentinospettacoli.net.

5 martedì Cultura Conferenza Trento. Ore 16.45. Via Dordi, 8. “L’evoluzione della sessualità attraverso i tempi” - Conferenza di Carla Corradi per la prima tappa del percorso sul Boccaccio. Presentazione di Mario Caparelli. Info: Società Dante Alighieri Tel. 0461.239994.

7 giovedì Teatro IL PRINCIPE DI HOMBURG Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale. Con Il principe di Homburg von Kleist ci porta all’epoca delle Guerre Nordiche, combattute alla metà del 1600. Coniugando rigore ed eleganza, scetticismo e passione, Cesare Lievi rende omaggio a questo scrittore inquieto, uno dei rappresentanti più drammatici e contraddittori del Romanticismo tedesco. Rappresentando il dramma di un uomo diviso tra i sentimenti e le regole, la libertà e l’obbedienza, lo spettacolo punta a mettere in evidenza l’idea di von Kleist di una possibile risoluzione di ogni conflitto attraverso i sogni. E non importa se essi sono destinati a implodere e crollare alla luce della realtà. Con Andrea Collavino, Lorenzo Gleijeses, Ludovica Mo-

95

tmfebbraio


trentinoappuntamenti dugno, Maria Alberta Navello, Graziano Piazza, Stefano Santospago. Info: n. verde 800.013952; www. centrosantachiara.it. Tradizione CARNEVALE IN VALLE DEI LAGHI Sarche. Ore 12. Info: Consorzio Pro Loco Valle dei Laghi Trento Monte Bondone Tel. 0461 864400; www.valledeilaghiturismo.it.

8 venerdì Cultura Prima BRUNO KESSLER LECTURE - Michael Spence Trento. Ore 11.30. Fondazione Bruno Kessler - Aula Grande - Via Santa Croce, 77. L’evento si terrà in lingua inglese con servizio di traduzione simultanea. L’ingresso è libero e gratuito, fino ad esaurimento dei posti disponibili. Info: eventi@fbk.eu - 0461.314616-881. Teatro IL PRINCIPE DI HOMBURG Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale. Con Il principe di Homburg von Kleist ci porta all’epoca delle Guerre Nordiche, combattute alla metà del 1600. Coniugando rigore ed eleganza, scetticismo e passione, Cesare Lievi rende omaggio a questo scrittore inquieto, uno

dei rappresentanti più drammatici e contraddittori del Romanticismo tedesco. Rappresentando il dramma di un uomo diviso tra i sentimenti e le regole, la libertà e l’obbedienza, lo spettacolo punta a mettere in evidenza l’idea di von Kleist di una possibile risoluzione di ogni conflitto attraverso i sogni. E non importa se essi sono destinati a implodere e crollare alla luce della realtà. Con Andrea Collavino, Lorenzo Gleijeses, Ludovica Modugno, Maria Alberta Navello, Graziano Piazza, Stefano Santospago. Info: n. verde 800.013952; www. centrosantachiara.it. Teatro i rusteghi Sarnonico. Ore 21. Teatro Comunale. Commedia di Carlo Goldoni, con Laura Benassù, Kety Mazzi, Roberto Puliero, Giuseppe Vit, Fernanda Vettorello, Nicola Cancian, Davide Valieri. Regia di Roberto Puliero. Con la La Barcaccia di Verona. Info:Tel. 0461.420788; www. trentinospettacoli.net. Tradizione Tradizione CARNEVALE DI GRAUNO Grauno. Ore 20. Teatro tenda loc. La Pozza. Carnevale tra i più longevi del Trentino, caratterizzato dal rituale del rogo del pino, considerato rito di propiziazione

e fecondità. Cena di pesce e serata con musica e ballo. Info: Pro Loco di Grauno Tel. 0461.685002.

9 sabato Cultura Armonie e colori Franco Bandera Rovereto. Ore 17. Musica TEMPORUM MIRACULA Trento. Ore 18. Sala della Fondazione della Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, in Via Calepina,1. Concerto carnevalesco “Chi vuol esser lieto sia”. Il concerto, ispirato al Carnevale, sarà incentrato su brani dal carattere bizzarro, ricchi di spunti accattivanti volti a conquistare l’interesse del pubblico. Per informazioni dettagliate scrivere a labirintiarmonici@gmail. com; www.facebook.com/labirintiarmonici; www.labirintiarmonici.it. Teatro IL PRINCIPE DI HOMBURG Trento. Ore 21. Teatro Sociale. Con Il principe di Homburg von Kleist ci porta all’epoca delle Guerre Nordiche, combattute alla metà del 1600. Coniugando rigore ed eleganza, scetticismo e passione, Cesare Lievi rende omaggio a questo scrittore inquieto, uno dei rappresentanti

più drammatici e contraddittori del Romanticismo tedesco. Rappresentando il dramma di un uomo diviso tra i sentimenti e le regole, la libertà e l’obbedienza, lo spettacolo punta a mettere in evidenza l’idea di von Kleist di una possibile risoluzione di ogni conflitto attraverso i sogni. E non importa se essi sono destinati a implodere e crollare alla luce della realtà. Con Andrea Collavino, Lorenzo Gleijeses, Ludovica Modugno, Maria Alberta Navello, Graziano Piazza, Stefano Santospago. Info: n. verde 800.013952; www.centrosantachiara.it. Teatro stanze comunicanti Borgo Valsugana. Ore 20.45. Auditorium del Polo Scolastico. Con l’Associazione culturale La Baraca di Martignano. Due atti di Alan Ayckbourn - traduzione di Pino Tierno con Elena Milani, Adriana Decarli, Antonia Pedrotti, Fabio Bendinelli, Giuseppe Zanella. Regia di Mauro Arnoldi. Info: Tel. 0461.420788; www.trentinospettacoli.net. Teatro come può ridursi un uomo Madonna di Campiglio. Ore 21. Teatro PalaCampiglio. Con il Teatro Golden. Liberamente ispirato ai poemi “Di questo” e “La nuvola

RivenditE autorizzatE Biglietti, Concerti, Spettacolo, Sport & Cultura

Trento – Via Ghiaie 15 Tel. 0461 362111 – annunci@bazar.it

Orario: lunedì-venerdì 8.30-12.30/14.00-18.00

Orario: lunedì-venerdì 8.30-12.30/14.30-18.30

GIORGIO PANARIELLO

FRANCESCO DE GREGORI

EROS RAMAZZOTTI

Prosegue il successo di “Dannato Vivere” e dei Negrita. Dopo aver affrontato palasport sold-out e un infuocato tour estivo, la rock band si esibirà per la prima volta in assoluto nei teatri italiani. Trenta concerti su e giù per lo stivale, in cui i Negrita eseguiranno non soltanto i classici cavalli di battaglia e quelli dell’ultimo album “Dannato Vivere”, ma anche brani che da anni non vengono eseguiti dal vivo, il tutto riarrangiato e rivisitato in chiave teatrale per regalare uno spettacolo inedito e dal sound rinnovato, in una situazione intima e raccolta.

Attore e autore, istrionico e imprevedibile, Giorgio Panariello torna a “dipingere” la realtà con personaggi vecchi e nuovi, per raccontare con la sua amabile ironia vizi, capricci e peccati della nostra Italia. L’attualità e la quotidianità saranno ancora protagoniste dei suoi monologhi esilaranti, ritratti brillanti del nostro tempo in cui ognuno potrà ritrovare un po’ di se stesso e ridere, sorridere e riflettere.

Il nuovo tour 2013 lo porterà da un estremo all’altro della penisola, e comunque sempre Sulla strada, perché è dal contatto diretto con il pubblico, nei teatri ed auditorium, che De Gregori trae la sua forza e la sua ispirazione.

Non si arresta il successo del nuovo attesissimo tour di Eros Ramazzotti, “NOI World Tour 2013”, che porterà Eros nei palazzi dello sport delle principali città italiane ed europee. Dall’annuncio del tour lo scorso novembre ad oggi, Live Nation Italia ha annunciato raddoppi per le città di Torino, Caserta, Monaco, Bruxelles, Zurigo e Verona, e addirittura portato a quattro gli appuntamenti nel capoluogo lombardo.

TRENTO Teatro Auditorium Santa Chiara venerdì 8 marzo 2013 ore 21.00

TRENTO Teatro Auditorium Santa Chiara mercoledì 20 marzo 2013 ore 21.00

trento Teatro Auditorium Santa Chiara lunedì 8 aprile 2013 ore 21.00

Negrita

96

BOLZANO – Via Bari 15 Tel. 0471 930993 – bazarbz@bazar.it

tmfebbraio

Verona Arena mercoledì 11 settembre e venerdì 13 settembre 2013 ore 21.00


trentinoappuntamenti in calzoni” di Vladimir Majakovskij, di e con Giancarlo Ratti.Info: Tel. 0461.420788; www.trentinospettacoli.net. Teatro L’ALBERGO BUON RIPOSO Bedollo. Ore 20.30. Nuovo Teatro Comunale di Centrale. Per la quinta Rassegna Teatrale “Foie de Bedol” rappresentazione teatrale del testo di S. Garanier e P. Bonnieres presentato dalla filodrammatica Filo El Lumac di Piazze di Bedollo. Durante l’intervallo tra il primo e il secondo atto verranno estratti tre premi a beneficio degli spettatori presenti in sala. Info: Comune di Bedollo Tel. 0461.556624. Teatro la tv dei toni marci Viarago. Ore 20.45. Teatro Parrocchiale. Commedia di e con il Trio Comico “I Toni Marci”. Per la Rassegna Teatrale organizzata dalla Filodrammatica di Viarago. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro CHI GRATTA E CHI VINCE Bedollo. Ore 21. Teatro Parrocchiale di Sopramonte. Commedia di Silvana Carlin. Con la Filodrammatica “ACS Punto 3” di Canale di Pergine. Per la 22ª Rassegna Teatrale a Sopramonte. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro fun’n tei oci Povo. Ore 21. Teatro “Concordia”. Commedia di Faele Romano - adattamento dialettale di Carlo Giacomoni. Con la Filo “Concordia ‘74” di Povo. Per il 25° Festival del Teatro Umoristico “Isidoro Trentin”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro ULISSE PRINOT FARMACISTA DE NOT Giustino. Ore 21. Teatro Comunale. Commedia di Amendola e Corbucci. Con la Filo “Toblino” di Sarche. Per la 15ª Rassegna Teatrale 2012/2013 “’Nsema a far Filò”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

trentocultura.it; Tel. 0461.985244; www.filarmonica-trento.it.

Teatro me son desmissià en paradis Cognola. Ore 20.45. Teatro. Commedia di Camillo Vittici. Con l’Associazione Culturale “Teatro a Zambana” di Zambana. Per la 27ª Rassegna “Argentario 2013”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it.

Teatro IL PRINCIPE DI HOMBURG Trento. Ore 16. Teatro Sociale. Con Il principe di Homburg von Kleist ci porta all’epoca delle Guerre Nordiche, combattute alla metà del 1600. Coniugando rigore ed eleganza, scetticismo e passione, Cesare Lievi rende omaggio a questo scrittore inquieto, uno dei rappresentanti più drammatici e contraddittori del Romanticismo tedesco. Rappresentando il dramma di un uomo diviso tra i sentimenti e le regole, la libertà e l’obbedienza, lo spettacolo punta a mettere in evidenza l’idea di von Kleist di una possibile risoluzione di ogni conflitto attraverso i sogni. E non importa se essi sono destinati a implodere e crollare alla luce della realtà. Con Andrea Collavino, Lorenzo Gleijeses, Ludovica Modugno, Maria Alberta Navello, Graziano Piazza, Stefano Santospago. Info: n. verde 800.013952; www. centrosantachiara.it.

Teatro SEGRETI, BOSIE E SCONDIROLE Mezzocorona. Ore 20.30. Teatro. Commedia di Alberto Maria Betta. Con la Filo “Arcobaleno” di Arco. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Tradizione CARNEVALE A TRENTO Trento. Ore 14.30. Sfilata di carri allegorici c/o Vie della città fino a P.zza Duomo. Info: www.apt. trento.it Tradizione CARNEVALE A CIMONE Covelo di Cimone. Ore 12. Parco pubblico. Info: Consorzio Pro Loco Valle dei Laghi Trento Monte Bondone Tel. 0461.864400; www. valledeilaghiturismo.it. Tradizione CARNEVALE IN VALLE DEI LAGHI Valle dei Laghi. Ore 12. Margone e Pietramurata. Info: Consorzio Pro Loco Valle dei Laghi Trento Monte Bondone Tel. 0461.864400; www.valledeilaghiturismo.it. Tradizione CARNEVALE DI GRAUNO Grauno. Ore 20. Teatro tenda loc. La Pozza. Carnevale tra i più longevi del Trentino, caratterizzato dal rituale del rogo del pino, considerato rito di propiziazione e fecondità. Cena, musica con dj e animazione per grandi e piccini. Info: Pro Loco di Grauno Tel. 0461.685002.

10 domenica

Teatro meio tardi che mai NagoTorbole. Ore 21. Casa della Comunità. Commedia di Loredana Cont. Con la Filo “Tra ‘na roba e l’altra” di Cavrasto. Per la 13ª edizione della Rassegna Teatrale “Bruno Cattoi”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

Danza KATAKLÒ - PUZZLE Trento. Ore 17.30. Auditorium S. Chiara. Per gli amanti del genere acrobatico e della danza di forte impatto scenico si esibiranno i Kataklò, compagnia nata per dare la possibilità ad un gruppo di ex campioni di ginnastica, di continuare la loro carriera in un ambito diverso, lontano dall’angoscia e dalla pressione della competizione sportiva.

Teatro LIOLA Lavis. Ore 21. Teatro Auditorium. Commedia di Luigi Pirandello - adattamento dialettale di Camillo Caresia. Con la Filo “S. Martino” di Fornace. Per l’8ª edizione della Rassegna Teatrale “Ricordando Nicola”. Info: Co.F.As.

Musica I CONCERTI DELLA DOMENICA Trento. Ore 10.30. Sala della Filarmonica. Via Verdi, 30. Il Quartetto Michelangelo presenta di G. Mahler Quartettsatz e di J. Brahms Quartetto in sol min op. 25. Info: Tel. 0461.884286; www.

Teatro AMOR E BATICOR Trento. Ore 16. Teatro S. Marco. Commedia di Loredana Cont. Con l’Associazione Culturale “Le voci di dentro” di Mezzolombardo. Per “La Vetrina del Teatro Co.F.As.” Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro STANZE COMUNICANTI Zivignago. Ore 17.30. Teatro. Commedia di Alan Ayckbourn traduzione Pino Tierno. Con l’Associazione Culturale “La Baraca” di Martignano. Per la rassegna teatrale “Zivignago sera in... prosa”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Tradizione CARNEVALE IN VALLE DEI LAGHI Valle dei Laghi. Ore 12. Ore 12.30 Covelo di Terlago. Ore 14: Castel Madruzzo. Ore 14: Fraveggio. Ore 14: Stravino. Info: Consorzio Pro Loco Valle dei Laghi Trento Monte Bondone Tel. 0461.864400; www. valledeilaghiturismo.it. Tradizione CARNEVALE DI GRAUNO Grauno. Teatro tenda - loc. La Pozza. Carnevale tra i più longevi del Trentino, caratterizzato dal rituale del rogo del pino, considerato rito di propiziazione e fecondità. Ore 12 pranzo. Nel pomeriggio intrattenimento per grandi e piccini con musica e ballo. A seguire cena e serata con musica e ballo per tutti. Info: Pro Loco di Grauno Tel. 0461.685002.

12 martedì Teatro TRILOGIA DEGLI OCCHIALI Trento. O re 2 0 . 3 0 . Teatro B.Cuminetti. Regia di Emma Dante

con Carmine Maringola - Leonarda Saffi, Stephanie Taillandier, Davide Celona, Sabino Civilleri, Manuela Lo Sicco. Opera vulcanica, dolce e paradossale, Trilogia degli occhiali ci parla della nostra capacità (o incapacità) di vedere. Sono tre spettacoli autonomi, eppure legati, per rappresentare i temi della povertà, della malattia e della vecchiaia. In Acquasanta un mendicante rievoca la sua vita da marinaio, ancorato alla prua di una nave immaginaria. Il castello della Zisa è la storia di un ragazzo down che in sogno si convince di dover difendere il castello (che vede dalla finestra) dove è rinchiusa la sua infanzia. Ballarini è invece la storia di due vecchi che, sulle note di vecchie canzoni, rivivono a ritroso la loro storia d’amore. Info: n. verde 800.013952; www.centrosantachiara.it. Tradizione CARNEVALE IN VALLE DEI LAGHI Valle dei Laghi. Ore 12. Ore 12: Vezzano. Ore 12: Piazza Municipio, Padergnone. Ore 12.30: Lasino. Ore 12.30: Pergolese. Info: Consorzio Pro Loco Valle dei Laghi Trento Monte Bondone Tel. 0461.864400; www.valledeilaghiturismo.it. Tradizione CARNEVALE DI GRAUNO Grauno. Teatro tenda - loc. La Pozza. Carnevale tra i più longevi del Trentino, caratterizzato dal rituale del rogo del pino, considerato rito di propiziazione e fecondità. Ore 9.00 trascinamento del pino di Grauno in piazza Bociat. Alle Ore 9.30 rappresentazione teatrale all’aperto, cerimoniale del battesimo e innalzamento del pino nella “Busa del Carneval”. Alle ore 12.00 pranzo a base di prodotti tipici trentini e specialità locali. Alle ore 13.00 allestimento del pino. Dalle ore 14.30 pomeriggio in compagnia con musica, ballo ed animazione per grandi e piccini. Alle ore 19.00 sfilata lungo le vie del centro e rogo del pino, momento clou della manifestazione. Info: Pro Loco di Grauno Tel. 0461.685002. Tradizione CARNEVALE A CIVEZZANO Civezzano. Ore 14. Piazzale Baita Alpina. In occasione del Martedì Grasso tradizionale festa di Carnevale del Gruppo Alpini di Civezzano e dell’Associazione Nazionale Carabinieri in congedo di Civezzano e Fornace con sfilata delle mascherine da piazza S. Maria fino alla Baita Alpina accompagnati della musica della Banda Sociale di Civezzano. A seguire distribuzione di pasta al ragù, vin calt e fred, bibite per tutti e per i più piccoli distribuzione di caramelle. A seguire pesca di beneficienza con numerosi premi. Info: www.anacivezzano.com.

97

tmfebbraio


trentinoappuntamenti 13 mercoledì Teatro TRILOGIA DEGLI OCCHIALI Trento. O re 2 0 . 3 0 . Teatro B.Cuminetti. Regia di Emma Dante con Carmine Maringola - Leonarda Saffi, Stephanie Taillandier, Davide Celona, Sabino Civilleri, Manuela Lo Sicco. Opera vulcanica, dolce e paradossale, Trilogia degli occhiali ci parla della nostra capacità (o incapacità) di vedere. Sono tre spettacoli autonomi, eppure legati, per rappresentare i temi della povertà, della malattia e della vecchiaia. In Acquasanta un mendicante rievoca la sua vita da marinaio, ancorato alla prua di una nave immaginaria. Il castello della Zisa è la storia di un ragazzo down che in sogno si convince di dover difendere il castello (che vede dalla finestra) dove è rinchiusa la sua infanzia. Ballarini è invece la storia di due vecchi che, sulle note di vecchie canzoni, rivivono a ritroso la loro storia d’amore. Info: n. verde 800.013952; www.centrosantachiara.it. Teatro rain man Rovereto. Ore 20.30. Auditorium Fausto Melotti. Con la Compagnia della Rancia. Adattamento per il teatro di Dan Gordon tratto dal film della MGM con Luca Lazzareschi (Raymond Babbit), Luca Bastianello (Charlie Babbit). Regia di Saverio Marconi. Info: Tel. 0461.420788; www.trentinospettacoli.net.

14 giovedì Danza ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale. Fiore all’occhiello della produzione coreutica italiana, Aterballetto torna al Sociale con uno spettacolo di successo ispirato all’intramontabile racconto di Carroll, Alice nel Paese delle Meraviglie. Firma il lavoro per la compagnia emiliana il partenopeo Francesco Nappa, autore nuovo e in cresci-

ta esponenziale, che interpreta in chiave onirica ed intimista il fantasioso viaggio dell’eroina di Carroll. Coadiuvato da un accattivante collage musicale, dalle proiezioni video di Gilles Papain perfettamente integrate con la danza, e da una compagnia eccellente, Nappa realizza un balletto narrativo, di grande leggibilità e appeal. Info; n. verde 800.013952; www. centrosantachiara.it. Teatro rain man Rovereto. Ore 20.30. Auditorium Fausto Melotti. Con la Compagnia della Rancia. Adattamento per il teatro di Dan Gordon tratto dal film della MGM con Luca Lazzareschi (Raymond Babbit), Luca Bastianello (Charlie Babbit). Regia di Saverio Marconi. Info: Tel. 0461.420788; www.trentinospettacoli.net.

15 venerdì Montagna VII° edizione MOONLIGHT UP HILL Monte Bondone. Ore 19.45. Manifestazione di sci alpinismo in notturna. Iscrizioni su www.arcobalenoski.it. Musica Concerto Trento. Ore 20.45. Sala Filarmonica, Via Verdi. Il Trio Jean Paul su musiche: L. v. Beethoven, J. Haydn, F. Schubert. Info: Società Filarmonica, tel. 0461 985244, www.filarmonica-trento.it. Musica Società filarmonica stagione 2013 Trento. Ore 20.45. Sala Filarmonica. Il Trio Jean Paul è tra gli ensemble da camera più prestigiosi del nostro tempo ed entusiasma da quasi vent’anni il suo pubblico internazionale. Tra le esibizioni dei primi anni d’attività vanno citati i concerti alla Wiener Konzerthaus, alla Berliner Philharmonie, alla Wigmore Hall di Londra, alla Tonhalle di Zurigo. Musiche di Be-

ethoven, Haydn, Schubert. Info: Tel. 0461.985244 - www.filarmonica-trento.it. Teatro ...quando al paese mezzogiorno sona... Pergine Valsugana. Ore 20.45. Teatro Don Bosco. Con La Barcaccia di Verona. Commedia di Eugenio Ferdinando Palmieri, con Davide Valieri, Franco Cappa, Roberto Puliero, Claudia Gandini e gli attori della compagnia di Verona. Regia di Roberto Puliero. Info: Tel. 0461.420788; www.trentinospettacoli.net. Teatro si slancian nel cielo... NagoTorbole. Ore 21. Teatro Casa della Comunità. Di e con Lucio Gardin. Info: Tel. 0461.420788; www.trentinospettacoli.net.

16 sabato Teatro TRENTINI & TRENTONI Vezzano. Ore 20.45. Teatro Valle dei Laghi. Spettacolo ˝mistilingue˝ nel quale Castelli in seduta dall’analista per individuare i conflitti interiori che comporta il sentirsi trentini, alternando italiano e dialetto, accompagna i suoi concittadini in un viaggio nella storia che prende le mosse dal Doss Trent, dove abitavano i nostri progenitori Trentoni, per arrivare ai trentini di oggi. Per la rassegna “Specchi Riflessi”. Info: Info: Teatro Valle dei Laghi Tel. 0461.340158; www.teatrovalledeilaghi.it. Teatro si slancian nel cielo... Tezze di Grigno. Ore 20.45. Teatro Parrocchiale. Di e con Lucio Gardin. Info: Tel. 0461.420788; www.trentinospettacoli.net.

Sala riunioni - Sala Banchetti TRENTO Via Pomeranos, 2 Loc. Mattarello Tel. 0461/944545 www.adigehotel.it

98

tmfebbraio

Teatro i vestiti nuovi dell’imperatore Borgo Valsugana. Ore 16.30. Teatro di Olle. Con L’Uovo - Teatro Stabile di Innovazione Onlus. Liberamente ispirato all’omonima

fiaba di Hans Christian Andersen. Regia di Maria Cristina Giambruno. Info: Tel. 0461.420788; www. trentinospettacoli.net. Teatro ULISSE PRINOT FARMACISTA DE NOT Albiano. Ore 20.30. Teatro parrocchiale. Rappresentazione teatrale in dialetto trentino del testo di Amendola e Corbucci presentato dalla Filodrammatica Filo Toblino delle Sarche. Info: Comune di Albiano Tel. 0461.689623. Teatro CARA VALIGIA Civezzano. Ore 20.45. Teatro comunale Luigi Pirandello. All’interno della Rassegna Teatrale Bruno Pallaoro rappresentazione teatrale presentata dall’Associazione Filodrammatica Lucio Deflorian di Tesero. Info: filocivezzano@libero.it; www.filocivezzano.altervista.org. Teatro en caso desperà Segonzano. Ore 20.45. Teatro Comunale. Commedia di Maria Beber. Con il Circolo Culturale Teatrale “Quei doi trei” di Piscine di Sover. Per la Rassegna Teatrale 2013 organizzata dalla Filo “Nuova Ribalta” di Segonzano. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro sal e pever NagoTorbole. Ore 21. Casa della Comunità. Commedia di Alfredo Pitteri. Con l’Associazione Teatrale “Dolomiti” di S. Lorenzo in Banale. Per la 13ª edizione della Rassegna Teatrale “Bruno Cattoi”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro robe da non creder Malè. Ore 21. Teatro Comunale. Commedia di Emilio Luigi Motta. Con la Compagnia “S. Siro” di Lasino. Per la 21ª Rassegna “Teatrando 2013”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.


trentinoappuntamenti Teatro la lupa Ravina. Ore 20.45. Teatro “Dematté”.Commedia di Giovanni Verga. Con la Compagnia GAD - Città di Trento. Per la Rassegna Teatrale “Ravina a Teatro”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro DOLORI, DOLORI, DOLORI! Cognola. Ore 20.45. Teatro. Commedia di Gabriele Bernardi. Con la Filo “Nino Berti” di Rovereto. Per la 27ª Rassegna “Argentario 2013”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro VA TUT BEN BASTA CHE I PAGA!!! Villalagarina. Ore 20.45. Teatro. Commedia di Loredana Cont. Con la Filo “S. Rocco” di Nave S. Rocco. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

17 domenica Musica I CONCERTI DELLA DOMENICA Trento. Ore 10.30. Sala della Filarmonica. Via Verdi, 30. Ancora un gruppo musicale sul palcoscenico della Filarmonica: il Quartetto Manfredi presenta Quartetto in Mi bem magg di Fanny Mendelssohm e Quartetto in la min op. 29 n. 1 “Rosamunde” di F. Schubert. Info: Tel. 0461.884286; www.trentocultura.it; Tel. 0461.985244; www. filarmonica-trento.it. Teatro i vestiti nuovi dell’imperatore Tesero. Ore 16. Teatro Comunale. Con L’Uovo - Teatro Stabile di Innovazione Onlus. Liberamente ispirato all’omonima fiaba di Hans Christian Andersen. Regia di Maria Cristina Giambruno. Info: Tel. 0461.420788; www.trentinospettacoli.net. Teatro AGENZIA NLG (NON LAVORIAMO GRATIS) Trento. Ore 16. Teatro S. Marco. Commedia di Davide Conati. Con l’Associazione Culturale “Libero Teatro” di Grumes. Per “La Vetrina del Teatro Co.F.As”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro Alice nel paese delle meraviglie Malè. Ore 16.30. Teatro Comunale. Con la Filo “Vi.Va.” di Vigolo Vattaro - “Gruppo Giovanile”. Per la 10ª Rassegna Provinciale di Teatro Amatoriale per Ragazzi. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it.

Teatro GIOCO Vezzano. Ore 16.30. Teatro Valle dei Laghi. Tenuto insieme da una trama leggera, a tratti comica, lo spettacolo nasce per stimolare la fantasia dei bambini in un inarrestabile susseguirsi di immagini, nelle quali i protagonisti sono una palla e una bambola, gli emblemi universali del gioco. Per la rassegna “Specchi Riflessi”. Info: Teatro Valle dei Laghi Tel. 0461.340158; www.teatrovalledeilaghi.it. Teatro Fagiolino e Sganapino contro la zanzara tigre Lavis. Ore 15.30 e 17. Auditorium. Per la rassegna “Tutti a teatro”.Spettacolo di burattini della Commedia dell’Arte di e con Vladimiro Strinati (RA) Fagiolino e Sganapino formano una coppia davvero comica... ma quando dovranno affrontare la spaventosa Zanzara Tigre ci sarà poco da ridere! Non mancheranno inseguimenti, punture, scapaccioni, febbri alte, mal di ossa, legnate e balletti indiavolati... I biglietti sono prenotabili telefonicamente presso il comune di Lavis negli orari di ufficio (0461.248140) e posti in vendita il giorno della rappresentazione a partire dalle 14.30 direttamente alla cassa dell’Auditorium di Lavis al costo di 3 euro. Tradizione CARNEVALE A GARNIGA TERME Garniga Terme. Ore 11.30. Info: Consorzio Pro Loco Valle dei Laghi Trento Monte Bondone Tel. 0461.864400; www.valledeilaghiturismo.it. Tradizione CARNEVALE in valle dei laghi Terlago. Ore 12. Info: Consorzio Pro Loco Valle dei Laghi Trento Monte Bondone Tel. 0461.864400; www.valledeilaghiturismo.it.

apre le sue porte ad uno spettacolo musicale in grande stile, pensato per celebrare i compositori di cui ricorre l’anniversario nel 2013 e realizzato grazie all’impegno dei giovani talenti della musica e non solo. Nella serata saranno coinvolti l’orchestra ed il coro del conservatorio per la direzione musicale del Maestro Julian Lombana, in un programma che vedrà l’esecuzione delle pagine più belle di Giuseppe Verdi. Teatro la tela del ragno Ala. Ore 21. Teatro Giacomo Sartori. Con Attori & Tecnici. Commedia di Agatha Christie - traduzione di Edoardo Erba. Con Viviana Toniolo, Annalisa Di Nola, Stefano Messina, Carlo Lizzani, Roberto Della Casa, Andrea Lolli. Regia di Stefano Messina. Info: Tel. 0461.420788; www.trentinospettacoli.net.

20 mercoledì Musica Società filarmonica stagione 2013 Trento. Ore 20.45. Sala Filarmonica. Ritorna incredibilmente Viktoria Mullova a Trento, con la straordinaria purezza del suo suono, in un programma tutto dedicato a Bach e alla sua famiglia. Musiche di Bach. Info: Tel. 0461.985244 www.filarmonica-trento.it. Musica GORAN BREGOVIC Trento. Ore 21. Auditorium S. Chiara. L’intero ricavato sarà devoluto in beneficienza al progetto Fondriest for Children a favoore dell’AIL - Associazione Italiana contro le Leucemie della Clinia di Oncoematologia Pediatrica dell’Università di Padova. Il concerto seguirà di poche ore l’inaugurazione dei Mondiali, per cui Bregovic ha composto l’inno ufficiale con bande e cori del Trentino.

19 martedì Cultura Gruppo poesia 83 Trento. Ore 16.45. Via Dordi, 8. Celebrazione del trentennio, con Giuliana Raffaelli Bonassi, Italo Bonassi e le chitarre di Stefano Cattoni e Matteo Fiorentini. Info: Società Dante Alighieri Tel. 0461.239994. Musica CONCERTO DI CARNEVALE Civezzano. Ore 14. In occasione del Martedì Grasso tradizionale concerto di Carnevale con la Banda Sociale di Civezzano. Info: A.p.T. Tel. 0461.683110. Musica inaugurazione nuovo anno accademico del conservatorio statale di musica “F. A. Bonporti” di Trento e Riva del Garda Trento. Teatro Sociale. Il tempio dell’arte e della cultura trentina

Teatro GIOVANI SPIRITI Trento. Ore 10. Teatro Cuminetti. Con la Compagnia La Pulce - PKD. Spettacolo sul consumo e l’abuso di sostanze alcoliche tra i giovani. Di e con Filippo Arcelloni, Antonio Russo e Enzo Valeri Peruta. Tratta il tema dell’abuso di sostanze alcoliche da parte dei giovani. Si beve per facilitare le relazioni sociali, in particolar modo con l’altro sesso;

per divertirsi di più e sentirsi meglio inseriti nel gruppo. Ma anche per imitazione, per abitudine, per noia. In uno spettacolo in cui trovano spazio anche momenti di comicità e personaggi al limite del credibile, ilarità e coinvolgimento diretto del pubblico si alternano a sospensioni cariche di emozioni per toccare gli ambiti in cui si manifestano maggiormente le problematiche alcol-correlate: le relazioni sentimentali, il rapporto con la famiglia, il lavoro, la guida di automezzi o motocili. Info: n. verde 800.013952; www.centrosantachiara.it. Teatro tante belle cose Rovereto. Ore 20.30. Auditorium Fausto Melotti. Con l’Associazione culturale La Pirandelliana e L’incredibile. Commedia di Edoardo Erba, con Maria Amelia Monti, Gianfelice Imparato, Valerio Santoro e Carlina Torta. Regia di Alessandro D’Alatri. Musiche di Cesare Cremonini. Info: Tel. 0461.420788; www. trentinospettacoli.net.

21 giovedì Teatro Oscura immensità Trento. Ore 20.30. Teatro Auditorium. In questo originale noir Massimo Carlotto racconta con un linguaggio essenziale e crudo un tragico fatto di cronaca avvenuto nella provincia del nord-est italiano, mettendo a confronto vittima e carnefice, entrambi lacerati dai rispettivi drammi personali. Giustizia, vendetta, perdono, pena: sono questi i temi universali di Oscura immensità, un progetto narrativo nato come romanzo e che ora trova una sua articolazione naturale nell’allestimento teatrale. Un testo che non lascia scampo, che costringe a prendere posizione e a non eludere le domande che i due protagonisti pongono con la forza disarmante dei destini contrapposti. Con Giulio Scarpati, Claudio Casadio regia di Alessandro Gassmann. Info: n. verde 800.013952; www. centrosantachiara.it. Teatro tante belle cose Rovereto. Ore 20.30. Auditorium Fausto Melotti. Con l’Associazione culturale La Pirandelliana e L’incredibile. Commedia di Edoardo Erba, con Maria Amelia Monti, Gianfelice Imparato, Valerio Santoro e Carlina Torta. Regia di Alessandro D’Alatri. Musiche di Cesare Cremonini. Info: Tel. 0461.420788; www. trentinospettacoli.net. Teatro la leggenda di redenta tiria Borgo Valsugana. Ore 20.45. Teatro del Centro Scolastico. Con il Teatro Libero. Commedia di Salvatore Niffoi. Progetto, regia e interpretazione di Corrado d’Elia. Info:

99

tmfebbraio


trentinoappuntamenti Tel. 0461.420788; www.trentinospettacoli.net. Teatro è stato così Riva del Garda. Ore 21. Palazzo dei Congressi. Con Pierfrancesco Pisani - Parmaconcerti - Teatro della Tosse - Infinito srl. Commedia di Natalia Ginzburg. Monologo comico ad alto contenuto satirico con Sabrina Impacciatore. Regia di Valerio Binasco. Info: Tel. 0461.420788; www.trentinospettacoli.net.

22 venerdì Cultura Presentazione libro Trento. Ore 17.30. Sala del Centro Rosmini - Via Dordi 8. La storica “Pro Cultura” di Trento” che sin dal suo inizio nell’anno 1900 ha guardato al dialetti con occhio di riguardo, presenterà “Ven dago ‘l me còr” di Lorenzo Cosso. Il libro rappresenta il 26° dei “Quaderni de ciacere en trentin” (la Grafica di Mori 2012), con l’introduzione di Elio Fox. Saranno lo stesso Fox assieme a Renzo Francescotti, vale a dire i due intellettuali che sono riconosciuti come i massimi esperti di letteratura dialettale trentina, a parlare dei versi di Lorenzo Cosso, presente il poeta. A completare la serata che si annuncia molto affollata la lettura di Arrigo Dalfovo e Chiara Turrini del Gruppo “Neruda”, vale a dire di quelle che sono considerate le due voci recitanti più collaudate e prestigiose del pianeta dialettale trentino. Teatro Oscura immensità Trento. Ore 20.30. Teatro Auditorium. In questo originale noir Massimo Carlotto racconta con un linguaggio essenziale e crudo un tragico fatto di cronaca avvenuto nella provincia del nord-est italiano, mettendo a confronto vittima e carnefice, entrambi lacerati dai rispettivi drammi personali. Giustizia, vendetta, perdono, pena: sono questi i temi universali di Oscura immensità, un progetto narrativo nato come romanzo e che ora trova una sua articolazione naturale nell’allestimento teatrale. Un testo che non lascia scampo, che costringe a prendere posizione e a non eludere le domande che i due protagonisti pongono con la forza disarmante dei destini contrapposti. Con Giulio Scarpati, Claudio Casadio. Regia di Alessandro Gassmann. Info: n. verde 800.013952; www. centrosantachiara.it. Teatro rumori fuori scena Cavalese. Ore 21. Teatro Comunale. Commedia di Michael Frayn - traduzione di Filippo Ottoni con Michele Bottini, Daniele Ornatelli, Claudia Negrin, Alberto Pistacchia, Anna di Maio, Claudio Gherardi. Regia di Claudia Negrin. Con

100

tmfebbraio

Skené Company Milano / Teatri Possibili. Info: Tel. 0461.420788; www.trentinospettacoli.net. Teatro due allegri vagabondi Sarnonico. Ore 21. Teatro Comunale. Con la La Piccionaia I Carrara - Teatro Stabile di Innovazione. Commedia di e con Marco Artusi, Gianluigi (Igi) Meggiorin. Consulenza artistica di Carlo Presotto. Regia di Maril Van Den Broek. Info: Tel. 0461.420788; www.trentinospettacoli.net. Teatro canzoni in corso Tione diTrento. Ore 21. Teatro Comunale. Con Sosia & Pistoia. Commedia di Stefano Nosei e Roberto Alinghieri. Info: Tel. 0461.420788; www.trentinospettacoli.net.

23 sabato Montagna 4° BONDONAIL Viote Monte Bondone. Ciaspolata notturna non competitiva alle Viote del Bondone, su un facile percorso segnalato da fiaccole, con ricavato interamente devoluto in beneficenza. Info: www. bondonail.it. Musica «Orchestra Haydn» Vezzano. Ore 20.45. Teatro Valle dei Laghi, Loc. Lusan. Orchestra Haydn con Thomas Mandl e Pavel Berman. Info: Teatro Valle dei Laghi Tel. 0461.340158; www.teatrovalledeilaghi.it. Musica Club dogo Arco. Spleen. Nell’ambito del loro “DjSet Winter Tour 2013, sorta di spettacolo parallelo al loro “Noi Siamo Il Club Tour”. Pronti a ballare e a scatenarsi al ritmo di una delle band italiane del momento, i Club Dogo. Il gruppo rap milanese si esibirà in un Dj Set, con Jake La Furia e Guè Pequeno (precendentemente conosciuti con il nome di Fame e Il Guercio, rispettivamente) e il beatmaker Don Joe che faranno danzare tutti i presenti.

Teatro Oscura immensità Trento. Ore 21. Teatro Auditorium. In questo originale noir Massimo Carlotto racconta con un linguaggio essenziale e crudo un tragico fatto di cronaca avvenuto nella provincia del nord-est italiano, mettendo a confronto vittima e carnefice, entrambi lacerati dai rispettivi drammi personali. Giustizia, vendetta, perdono, pena: sono questi i temi universali di Oscura immensità, un progetto narrativo nato come romanzo e che ora trova una sua articolazione naturale nell’allestimento teatrale. Un testo che non lascia scampo, che costringe a prendere posizione e a non eludere le domande che i due protagonisti pongono con la forza disarmante dei destini contrapposti. Con Giulio Scarpati, Claudio Casadio. Regia di Alessandro Gassmann. Info: n. verde 800.013952; www. centrosantachiara.it. Teatro te la canto e te la digo allegre storie de algeri, ancòi e doman Aldeno. Ore 20.45. Teatro Comunale. Con il Gruppo Poe.mus. Commedia di e con Piergiorgio Lunelli, Antonia Dalpiaz, Alessio Di Caro e Lino Roccabruna. Info: Tel. 0461.420788; www.trentinospettacoli.net. Teatro trentini & trentoni Brentonico. Ore 21. Teatro Monte Baldo. Con Deda snc. Monologo brillante di e con Andrea Castelli. Info: Tel. 0461.420788; www.trentinospettacoli.net. Teatro LA PARONA DEL VAPOR Bedollo. Ore 20.30. Nuovo Teatro Comunale di Centrale. Per la quinta Rassegna Teatrale “Foie de Bedol” rappresentazione teatrale in dialetto trentino del testo di Silvio Castelli presentato dalla filodrammatica Segosta ‘90 di Bedollo. Durante l’intervallo tra il primo e il secondo atto verranno estratti tre premi a beneficio degli spettatori presenti in sala. Info:Comune di Bedollo Tel. 0461.556624. Teatro en dì tornar a trent Coredo. Ore 20.30. Teatro “Dolomiti”. Commedia di Massimo Gasperi. Con il Gruppo Teatrale “Prove di Teatro” di Calliano. Per 4 risate e teatro rassegna teatrale 2013. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro TROPPA GRAZIA SANT’ANTONI OlleValsugana. Ore 20.45. Teatro Oratorio “San S. Savio”. Commedia di Edoardo Scarpetta - adattamento dialettale di Riccardo Gottardi. Con la Filo “Doss Caslir” di Cembra. Per la Rassegna Teatrale

Dialettale 2013 organizzata dalla Filodrammatica di Olle. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro el bandol dela matassa Lavis. Ore 21. Teatro Auditorium. Commedia di Antonia Dalpiaz. Con la Filodrammatica di Sopramonte. Per l’8ª edizione della Rassegna Teatrale “Ricordando Nicola”.Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro non sparate sul postino Cognola. Ore 20.45. Teatro. Commedia di Derek Benfield - trad. M. T. Petruzzo. Con la Compagnia Teatrale “Virtus in Arte” di Malè. Per la 27ª Rassegna “Argentario 2013”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro SEGRETI, BOSIE E SCONDIROLE Frassilongo. Ore 20.30. Teatro. Commedia di Alberto Maria Betta. Con la Filo “Arcobaleno” di Arco. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

24 domenica Musica I CONCERTI DELLA DOMENICA Trento. Ore 10.30. Sala della Filarmonica. Via Verdi, 30. Il Trio Broz, composto dai fratelli Barbara (violino), Giada (violino e viola) e Klaus (violoncello) propone, di L. V. Beethoven, Trio op.9 n.1 in Sol magg, Trio op.9 n.2 in Re magg. Info: Tel. 0461.884286; www.trentocultura. it; Tel. 0461.985244; www.filarmonica-trento.it. Teatro Oscura immensità Trento. Ore 16. Teatro Auditorium. In questo originale noir Massimo Carlotto racconta con un linguaggio essenziale e crudo un tragico fatto di cronaca avvenuto nella provincia del nord-est italiano, mettendo a confronto vittima e carnefice, entrambi lacerati dai rispettivi drammi personali. Giustizia, vendetta, perdono, pena: sono questi i temi universali di Oscura immensità, un progetto narrativo nato come romanzo e che ora trova una sua articolazione naturale nell’allestimento teatrale. Un testo che non lascia scampo, che costringe a prendere posizione e a non eludere le domande che i due protagonisti pongono con la forza disarmante dei destini contrapposti. Con Giulio Scarpati, Claudio Casadio. Regia di Alessandro Gassmann. Info: n. verde 800.013952; www. centrosantachiara.it. Teatro LA VALIS DE CARTON Trento. Ore 16. Teatro S. Marco. Commedia di Antonia Dalpiaz. Con la Filo “Bastia” di Preore. Per “La


trentinoappuntamenti Vetrina del Teatro Co.F.As.” Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro LIOLA Zivignago. Ore 17.30. Teatro. Commedia di Luigi Pirandello adattamento dialettale di Camillo Caresia. Con la Filo “S. Martino” di Fornace. Per la rassegna teatrale “Zivignago sera in... prosa”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro le orecchie di zio coniglio Lavis. Ore 15.30 e 17. Auditorium. Per la rassegna “Tutti a teatro”. Spettacolo di burattini e pupazzi nel teatrino del Teatro del Bernoccolo (Venezuela) Perché Zio Coniglio ha le orecchie lunghe? Non è sempre stato così, si racconta che tanto, ma tanto tempo fa, le avesse piccole piccole come neanche ce le immaginiamo... cosa è successo? Basta seguire le sue avventure per scoprirlo, ci porterà nel mondo dei tropici, ricco di colori e personaggi stravaganti... I biglietti sono prenotabili telefonicamente presso il comune di Lavis negli orari di ufficio (0461.248140) e posti in vendita il giorno della rappresentazione a partire dalle 14.30 direttamente alla cassa dell’Auditorium di Lavis al costo di 3 euro.

Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

27 mercoledì Teatro 2112 (tra cento anni!) Mezzolombardo. Ore 21. Teatro S. Pietro. Commedia di e con Giobbe Covatta. Con la partecipazione di Mario Porfito e il musicista Ugo Gangheri. Con L’Uovo Teatro Stabile di Innovazione. Info: Tel. 0461.420788; www.trentinospettacoli.net.

28 giovedì Musica Società filarmonica stagione 2013 Trento. Ore 20.45. Sala Filarmonica. Sasha Grynyuk, pianoforte su musiche di Pärt, Schumann, Mozart, Bach, Kempff, Gershwin, Scriabin e Gulda. Info:Tel. 0461.985244 - www.filarmonica-trento.it.

COMUNICATO PREVENTIVO

PER LA DIFFUSIONE DI MESSAGGI POLITICI ELETTORALI RELATIVO ALLE CAMPAGNE PER LE ELEZIONI POLITICHE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI E DEL SENATO DELLA REPUBBLICA FISSATE NEI GIORNI 24-25 FEBBRAIO 2013 (CON D.P.R. N.115 DEL 22.12.2012 PUBBLICATO NELLA GAZZETTA UFFICIALE N. 299 DEL 24 DICEMBRE 2012)

Ai sensi della Legge n. 28 del 22.02.2000 e successive modifiche, e per gli effetti della Delibera n. 666/12/CONS dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 302 del 29/12/2012

LA SOCIETà EDITRICE ASSOCIATI S.R.L. Dichiara di aver depositato un documento analitico, a disposizione di chiunque abbia interesse a prenderne visione, presso gli uffici della propria redazione siti in TRENTO – Via Ghiaie 15 Tel. 0461.362122 e presso gli uffici della

26 martedì Cultura Conversazione Trento. Ore 16.45. Via Dordi, 8. “All’ombra dei mandorli in fiore” Conversazione di Vittorio Bertolini - Presentato da Franco Marognoli. Info: Società Dante Alighieri Tel. 0461.239994. Teatro vita di galileo Riva del Garda. Ore 21. Palazzo dei Congressi. Commedia di Bertolt Brecht, con Chiara Benedetti, Riccardo Bellandi, Denis Fontanari, Christian Renzicchi, Paola Mitri. Regia di Riccardo Bellandi. Con la Compagnia ariaTeatro. Info: Tel. 0461.420788; www.trentinospettacoli.net. Teatro 2112 (tra cento anni!) Ledro. Ore 21. Centro Culturale Locca di Concei. Commedia di e con Giobbe Covatta. Con la partecipazione di Mario Porfito e il musicista Ugo Gangheri. Con L’Uovo Teatro Stabile di Innovazione. Info: Tel. 0461.420788; www.trentinospettacoli.net. Teatro parigi val bene una vasca Cavizzana. Ore 20.30. Teatro. Commedia di Andrea Oldani trad. in dialetto trentino di Ernesto Paternoster. Con la Filo “La Sortiva” di Denno. Info: Co.F.As.

Teatro HEDDA GABLER Trento. Ore 20.30. Teatro Auditorium. Con Manuela Mandracchia. Regia Antonio Calenda. Imperniato su un carattere non comune di donna moderna, Hedda Gabler avvince gli spettatori per la sua intensa teatralità. Simbolo umano della bellezza e della forza che si corrompono nell’inutilità del loro impeto vano verso la vita, la figura di Hedda si innalza, enigmatica nel suo tormento, al di sopra della piatta realtà che la circonda. Altera e affascinante, intransigente e contraddittoria, Hedda Gabler è una delle più problematiche e seduttive figure femminili create dal genio di Henrik Iibsen, un autore che, scavando nell’inconscio, racconta attraverso il suo teatro inquietudini di assoluta attualità. Info: n. verde 800.013952; www.centrosantachiara.it. Teatro parigi val bene una vasca Mezzolombardo. Ore 20.45. Teatro S. Pietro. Commedia di Andrea Oldani - trad. in dialetto trentino di Ernesto Paternoster. Con la Filo “La Sortiva” di Denno. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it.

TRENTO: Via Ghiaie, 15 – Tel. 0461.934494 Filiale di BOLZANO: Via Bari, 15 – Tel. 0471.914776 Filiale di ROVERETO: Via Magazol, 30 – Tel. 0464.414404

per l’accesso agli spazi di propaganda elettorale sul mensile appuntamenti, incontri e attualità trentina

Tariffe per la pubblicazione di spazi elettorali: • mezza pagina (orizzontale) (mm. b. 174 x 100 h):

€ 450,00 + IVA 4%

• mezza pagina (verticale) (mm. b. 84,5 x 240 h):

€ 450,00 + IVA 4%

• pagina intera (mm. b. 210 x 280 h):

€ 680,00 + IVA 4%

Iva 4% come da art.18, comma 1 della legge 515 del 1993 e succ. art. 7 legge 8 aprile 2004 n. 9 N on sono p revisti sconti S U L L E TA R I F F E I N D I C AT E Nè RISTORNI DI AGENZIA

Tutti i messaggi politici elettorali, dovranno recare l’indicazione del committente e la dicitura

“messaggio politico elettorale”.

Saranno pubblicati tutti gli annunci pervenuti nei termini indicati e nel rispetto delle condizioni stabilite nel documento analitico.

101

tmfebbraio


trentinoappuntamenti trentinomatrimoni questo mese iL matrimonio di Irene e Claudio sulla rubrica dedicata ai fiori d’arancio

iL matrimoniO del mese

Lei Nome: Irene Anni: 33 Nata a: Rovereto Residente a: Pomarolo Occupazione: Impiegata Vestito di: Montura Scarpe di: Scarpa Parrucchiere: Salone Luisa - Besenello Trucco: La sorella Elisa

Lui Nome: Claudio Anni: 46 Nato a: Trento Residente a: Pomarolo Occupazione: Impiegato Vestito di: Montura Scarpe di: Salewa

Servizio fotografico a cura di: Roberta Pisoni, Trento 102

tmfebbraio


trentinomatrimoni Matrimonio: Civile Data: 22 dicembre 2012 Luogo: Malga Stabli, Mezzana (Val di Sole) Fiori e Bouquet: Florart (Trento) Anelli: Perini Gioielli (Rovereto) Invitati: 90 Ricevimento: Malga Stabli, Mezzana (Val di Sole) Bomboniere: Amalia Guardini Cooperativa Sociale + piccolo artigianato personale...) Torta: Pasticceria da Ianni (Trento) Vivranno a: Pomarolo Viaggio di nozze: Martinica e Guadalupe (Alpina Tourdolomit)

103

tmfebbraio


trentinoscoop&news

UN PREMIO ALLE DONNE, FINALMENTE Assegnati da Trentino Network Donna il premio Trentino Donna e il premio Sinergie Donna 2012

S

ono stati assegnati martedì 18 dicembre due significativi riconoscimenti a due donne trentine protagoniste nel lavoro, con una cerimonia presso la Sala Don Guetti delle Casse Rurali a Trento. Il premio Trentino Donna e il premio Sinergie, sono stati istituiti da Trentino Network Donna, la nuova rete nata per dare visibilità alle donne e alle loro attività, e per supportare e sviluppare idee e progetti, attraverso sinergie concrete ed eventi che hanno come protagoniste proprie le donne. Una rete in crescita, che sta raccogliendo sempre maggiori consensi e aderenti, grazie all’efficacia delle strategie attuate e degli obiettivi perseguiti, riconosciuta da più parti come modello da seguire, in un momento di crisi, quale aiuto concreto alle attività economiche femminili avviate e in fase di avviamento. Mancava un riconoscimento denominato Trentino Donna. Trentino network donna l’ha creato per premiare impegno, creatività e imprenditorialità femminile. Trattandosi di una rete, premiata anche la forza delle sinergie e la straordinaria efficacia dello scambio e del fare rete, che può aiutare in maniera tangibile le donne a crescere non solo nel confronto, quindi sotto il profilo personale, ma soprattutto dal punto di vista economico e professionale. La cerimonia è stata coordinata dalla Responsabile di Trentino Network Donna, Anna Ciech che ha presentato una sintesi dei progetti realizzati dalla rete nel 2012, gli ottimi risultati raggiunti e illustrato gli obiettivi per il 2013, molti in partnership con enti e associazioni. Il premio Trentino Donna è stato assegnato a Lucia 104

tmfebbraio

Trotter artigiana tessile titolare di Arteler di Mezzano nel Primiero, per la passione, la tenacia, la forza di rinnovamento e di affrontare le sfide del momento e del futuro, con un’attività artigianale che si tramanda da ben 7 generazioni. Il premio Sinergie è andato invece a Cinzia Fonso, consulente d’immagine e wedding planner, per la sua straordinaria e naturale capacità di fare rete e di attuare progetti con altre donne all’interno del network, condividendo e diffondendo quell’energia positiva assolutamente necessaria per crescere e produrre. I premi sono stati conferiti in collaborazione con le Casse Rurali Trentine, New emagazine Donna e con GIPRO i Giovani Professionisti, protagonisti ad ottobre del Festival delle Professioni e con la partecipazione di Flavia Angeli, presidente di Donne Impresa Confartigianato, Simonetta Fedrizzi, Presidente della Commissione Pari Opportunità, Nadia Martinelli, vicepresidente di Donne in Cooperazione, Roberto Conci e Minella Chilà, della Redazione del Magazine femminile che ospita la rubrica Network Donna. Da più parti si è sottolineata la capacità di mettersi in gioco delle donne e di reinventarsi, di reagire di fronte alle difficoltà, di produrre – le imprese femminili reggono meglio la crisi – di affrontare la molteplicità di impegni con determinazione e fiducia, fra mille difficoltà di conciliazione di tempi, famiglia, cure parentali, lavoro; di qui la necessità di maggior attenzione nei loro confronti e di sostegno alle loro imprese, idee e progetti. Anche attraverso un premio. Plauso alle premiate e apprezzamento all’iniziativa anche da parte delle istituzioni comunali e provinciali, che hanno da più parti fatto sentire la loro vicinanza e garantito il loro sostegno nel proseguo dell’attività, così come molte realtà associative e di categoria. Un riconoscimento dovuto e meritato, che si ripeterà annualmente, volto a valorizzare la donna nel suo ruolo su più fronti, in un difficile momento economico e sociale, in cui la capacità di fare squadra ha senza dubbio una grande efficacia con grandi risultati anche in termini economici in tutti i campi, come quelli offerti da Trentino Network Donna, la rete per tutte le donne. Anna Ciech Responsabile Trentino Network Donna Per info www.trentinonetworkdonna.it 0464 720273 - tel. 335 5374785


trentinoscoop&news

visite 2012: I CASTELLI SI DIFENDONO BENE le piccole colonne e le formichine in rai Fabio vettori e il coro trentino firmano una nuova sigla

L

a programmazione radiofonica a diffusione regionale su Radio2 della Struttura di Trento si protrarrà fino al 31 marzo. Il martedì pomeriggio, alle 15, “La vita meravigliosa”, spazio radiofonico a cura di Tiziana Raffaelli, con narrazioni sull’ecosistema alpino, ricco di fauna e di flora. Alle 15.15, “Truffe ad arte ovvero l’arte nella truffa”, sceneggiato, curato da Maria Serena Tait, dedicato alle truffe nel mondo dell’arte: tre personaggi (un critico, un’attrice ed una gallerista) dialogano raccontando le loro esperienze in questo settore. Segue “Tradizioni popolari trentine”, programma, curato da Ugo Slomp, dedicato alle tradizioni popolari del Trentino. Il martedì radiofonico si conclude con “Rodo-dentro” a cura di Maria Serena Tait, dove Mario Cagol, autore e attore versatile, affronta i piccoli tempi quotidiani ricavandone spunti di rara ilarità. Il mercoledì, alle 15, va in onda la replica del programma “Passato remoto”, dove Tiziana Raffaelli si occupa delle “Carte di Regola”, documenti fondamentali per capire ed interpretare la storia trentina. Segue “In punta di piedi, percorsi di educazione ambientale”: in 13 puntate si racconta l’attività svolta dai Centri di esperienza e dai Laboratori territoriali sparsi su tutto il territorio provinciale che hanno il compito di divulgare i corretti comportamenti da adottare individualmente per lo sviluppo sostenibile dell’intera società. Alle 15.30, replica di 13 puntate, curate da Maria Serena Tait, “L’umorismo è servito”: sono illustrate le particolari sfaccettature dell’umorismo (satira, parodia, fiaba, ironia ecc.). Conclude le trasmissioni del mercoledì “Pianeta trentino della musica Rock”, a cura di Daniele Torresan. La vita musicale trentina dei generi “leggeri” è raccontata con le storie dei gruppi musicali e dei singoli artisti: i compositori, gli interpreti e gli esecutori. Il venerdì pomeriggio, Giorgio Balducci propone “Attenti a

270mila le presenze registrate nei quattro manieri provinciali

N

onostante la crisi, l’offerta culturale proposta nel 2012 dal Castello del Buonconsiglio e dalle sedi periferiche del Castello di Stenico, Castel Thun e Castel Beseno ha ottenuto un buon successo di pubblico che fa ben sperare per il 2013. L’anno appena trascorso si è infatti concluso con quasi 270mila presenze complessive. Ottimo il numero registrato a Castel Beseno che, grazie anche al nuovo allestimento museale, è stato visitato da oltre 42mila persone ed ha fatto segnare un + 22% rispetto al 2011. L’aver ospitato parte della mostra “I cavalieri dell’Imperatore” si è rivelata strategia vincente e molto apprezzata dal pubblico. Molto visitato nel 2012 è stato anche il Castello di Stenico nelle Giudicarie, con oltre 21mila presenze e un + 17% rispetto all’anno precedente. Si mantiene praticamente sui dati del 2011 il Buonconsiglio che, con le sue 112mila presenze, ha visto un leggero segno negativo del 6%, dovuto anche al caldo torrido di agosto, mese con la massima concentrazione di turisti in provincia. Stando ai dati della recente indagine redatta dall’Osservatorio Provinciale per il Turismo in occasione della mostra “Le grandi vie delle civiltà”, il richiamo delle mostre temporanee unite al fascino del castello si rivela come principale motivazione di visita. Intanto domenica 6 gennaio si è conclusa al Castello del Buonconsiglio la mostra “Francesco Guardi nella terra degli avi”, rassegna che per un mese ha convissuto con la grande esposizione “I cavalieri dell’ Imperatore” ottenendo un buon successo di pubblico con quasi 32mila presenze. Castel Thun, nonostante il fisiologico calo dopo l’ inaugurazione del 2010 ( -16%), si mantiene tra i castelli periferici più visitati con oltre 91mila presenze.

noi due”, programma comico-satirico scritto e interpretato da Lucio Gardin e Loredana Cont. Alle 15.30, “35 anni endrio”: Ugo Slomp ripropone i fatti accaduti a Trento e provincia della stessa settimana di 35 anni prima. Si chiude con “Enrosadira: i colori delle dolomiti” programma, curato da Giorgio Balducci, che si occupa di cultura, sport, sci ed ambiente alpino. Lo spazio domenicale (inizio alle 14) prevede la replica dello sceneggiato, “Guido Chiesa: una vita per il teatro”, biografia sceneggiata del commediografo roveretano. Novità, infine: il coro “Piccole Colonne, e il vignettista Fabio Vettori con le sue famose formichine, hanno dato vita alla sigla di “Tapis Roulant”, la rubrica televisiva a diffusione regionale a cura della struttura programmi della sede rai di trento va in onda la domenica quindicinalmente su rai tre alle ore 9.45 circa. 105

tmfebbraio


trentinoscoop&news

Tutte le sfumature del (pinot) grigio Al mas dela fam di ravina il vitigno che fa discutere la rete

T

utte le sfumature del Grigio al Mas dela Fam. Ma non immaginatevi scene erotiche né pratiche BDSM, come nel best seller di E. L. James, ambientate avventurosamente sulla collina di Ravuba. No, questa volta il Grigio è molto più modestamente, e realisticamente, il Pinot. E di Pinot, della sua anima, dei suoi colori e di tutte le sue sfumature se ne parlerà fra qualche giorno, l’8 febbraio, nel ristorante di Luca Boscheri. Si discuterà di Pinot Grigio ma soprattutto si berrà, e si giocherà, con il Pinot Grigio. Amato, dagli americani, che da qualche decennio sembrano non poterne più fare a meno (ma che producono già il 50% del loro fabbisogno), e dai contadini, che con questo vitigno ci hanno fatto un sacco di soldi (anche se pare che ora possa venire scalzato dal più vigoroso e nazionale Trebbiano), odiato e vituperato

che hanno riempito la rete, è nata proprio da qui. Ed è stato Luca Boscheri a prendere la palla al balzo: “Tutte le sfumature del Pinot Grigio”, questo il titolo della serata in calendario il prossimo 8 febbraio. Ne spiega il senso, il vulcanico titolare del ristorante di Ravina: “Dopo aver seguito il dibattito sul Pinot Grigio che si è sviluppato in rete a fine dicembre 2012, ho pensato fosse utile provare a trarre delle conclusioni, per capire davvero quanto, e se, il Pinot Grigio rappresenti oggi il terroir e l’immagine del Trentino”. E’ stata una sua idea o degli autori del blog mascherato? “L’idea è stata mia, il blog si è limitato a fornirmi un supporto organizzativo sul piano della comunicazione dell’evento”. Cosa succederà, al Mas dela Fam quel giorno? “Si parlerà, si discuterà, ma soprattutto assaggeremo alcuni dei Pinot Grigio che hanno fatto la storia della nostra regione e alcuni Pinot Grigio internazionali. L’assaggio, guidato da Marco Larentis, si concluderà con un piccolo giochino: chiederemo ai nostri ospiti di dire quale fra i calici assaggiati sia un calice trentino”. L’evento diventerà poi oggetto di una video clip che sarà messa in rete e distribuita sui social network. Ancora top secret, naturalmente, i nomi delle bottiglie che saranno stappate. All’appuntamento, comunque, si sono già prenotati alcuni nomi, che su questo tema hanno molto da dire e hanno già speso un sacco di parole: i giornalisti Franco Ziliani, Angelo Peretti, Nereo Pederzolli; l’enologo Enrico Paternoster, i produttori Franz Haas, Mario Pojer, Peter Dipoli, Albino Armani e il direttore generale di Consorzio Vini del Trentino Erman Bona. Un parterre di nomi che già da soli sono una garanzia sulla qualità dei contenuti che scaturiranno dal dibattito che precederà, a partire dalla 17, la degustazione e poi la cena.

il programma dai critici e dai cultori del vino come espressione del terroir, il Grigio occupa ancora la scena: nel 2012 è stato il vitigno più coltivato e continua a far discutere e ad accendere il dibattito. Pinot Grigio sì o Pinot Grigio? Ecco il dilemma, come una sorta di Essere o non Essere tutto enologico. Ma anche politico ed economico. Su uno dei blog di settore più battaglieri della provincia, www. trentinowine.info, nei mesi scorsi un solo post dedicato a questo vitigno collezionò oltre 400 commenti e scatenò un mezzo putiferio: l’opinione pubblica si è divisa fra pinottisti e contropinottisti sino a farsi male (a parole), come in Trentino, almeno in tema di vino, non era mai capitato. L’idea di trasformare in un dibattito reale le tante parole 106

tmfebbraio

Q

uesto il programma: ore 17, breve prolusione di Augusto Marasca, brand ambassador di Trentino Wine Blog: Vino e Territorio un matrimonio (im) possibile?; ore 17,30: Franz Haas: Il Pinot Grigio e gli americani; Ore 18, dibattito aperto fra tutti i presenti; ore 19: degustazione guidata da Marco Larentis; ore 20: cena con piatto unico cucinato dal presidente dell’associazione Chef del Trentino. Ristorante Mas dela Fam, Via Stella 18 Ravina di Trento. Prenotazioni e informazioni: 0461344114; info@ masdelafam.it –info@trentinowine.info. Prezzo della serata, compresi degustazione e cena con piatto unico, dolce e caffè, 30 euro. Per chi si prenota entro il giorno 6 febbraio euro 25.


trentinoscoop&news

CHEF’S CUP ALTA BADIA: BETTUCCHI VINCE tele “friulane” di Rosanna Presacco

AL SUMMIT DEGLI CHEF NAZIONALI E INTERNAZIONALI, LA FIGLIA DEL PATRON DELLO SCRIGNO DEL DUOMO SI DISTINGUE NEL PARALLELO

Il “Fogolar Furlan” di Trento e la sua interessante attività

L

“F

riuli: solchi di memoria” è il titolo della mostra di pittura che il “Fogolar Furlan” di Trento ha promosso per il 26 febbraio, presso la sala Thun di Torre Mirana (resterà aperta fino al 5 marzo. L’artista invitata a rappresentare i solchi di memoria è Rosanna Presacco, che vive ad Udine, ma che ha legami forti di amicizia e parentela anche con il Trentino, essendo sua madre originaria di Mattarello, dove la pittrice trascorre brevi ma frequenti soggiorni. Per tale sua doppia “cittadinanza” il Presidente attuale del “Fogolar Furlan” Maurizio Bornancin ha pensato di promuovere in Trento questo incontro. Rosanna Presacco, nata a Mortegliano (Udine) nel 1941, risiede – come già detto – a Udine dove ha lo studio in via d’Aronco, 1 (r.presacco@libero. it). Iniziata giovanissima alla pittura sotto la guida della pittrice Ludovica Tamburlini, prosegue la maturazione artistica con l’artista Fred Pittino. Si è avviata alla specializzazione del ritratto e del nudo presso la scuola del maestro Augusto Colombo a Milano, per poi diplomarsi figurinista di moda e grafica pubblicitaria al Marangoni di Milano, con brillanti risultati. Per anni la sua carriera è stata quella della figurinista, della vetrinista e grafica pubblicitaria. Contemporaneamente non rinuncia al suo “io” predominante, che si manifesta attraverso la pittura. Vincitrice del 1° premio medaglia d’oro e del 2° premio medaglia d’ argento al concorso “ L’arte nel tempo libero” a Perugia e a Bari, ha all’attivo diverse personali e collettive con segnalazioni. Sue opere figurano in collezioni pubbliche e private. In questa personale saranno esposti una quindicina di disegni ed altrettanti dipinti ad olio. Verranno presentate zone caratteristiche della città di Udine, con quel tocco di poesia che le caratterizzava fino a non molto tempo fa, alcune nature morte e fiori: che non mancano mai nelle mostre di Rosanna. Il “Fogolar Furlan” di Trento nasce – con atto costitutivo e statuto – nel 1982, dopo alcuni incontri organizzativi fra residenti friulani in città e provincia. L’Associazione ha lo scopo di mantenere vive le

a CHEF’S CUP è ormai un appuntamento consolidato nel panorama della ristorazione nazionale, un momento d’incontro per appassionati e operatori del settore giunto alla sua ottava edizione che si articola tra show cooking, cene di gala e gare sugli sci. È proprio in questo ultimo settore che si è distinta la giovane figlia di Alessandro Bettucchi (nella foto sotto con la figlia), patron del ristorante stellato Scrigno del Duomo di Trento, che ha agguantato la medaglia d’oro nella gara di parallelo disputatasi sulla mitica pista di coppa del mondo, la Gran Risa.

tradizioni, quel senso di appartenenza alla “friulanità”, ossia l’identità culturale, morale, lavorativa e della lingua friulana. Attualmente a Trento conta 136 aderenti, ha una propria sede a Trento Sud e fa parte del Comitato Permanente delle Associazioni e dei Gruppi dell’ Oltrefersina. Il Fogolar, sostenuto oltre che dal presidente, anche da un efficiente direttivo che ha come vice Loredana Picco, segretaria Giorgia De Sabbata e tesoriere Roberta Del Pin, organizza varie interessanti attività che promuovono e coprono una vasta gamma di interessi. Presso la sede è a disposizione dei soci e della comunità una biblioteca, con particolare riguardo ai maggiori autori friulani, nonché diverse riviste e notizie sulla cucina tipica. Di recente è stato festeggiato il trentesimo di fondazione del Fogolar di Trento con una riuscita manifestazione che ha visto protagonisti il Presidente e Vicepresidente dell’Ente Friuli nel mondo, il Sindaco di Trento ed altri rappresentanti del volontariato locale. Le premesse per aprire, o approfondire, un dialogo culturale fra due realtà per un certo verso “affini” ci sono. Senza soffermarsi – è quasi inevitabile però – sul “ponte Trento-Trieste” di dolorosa memoria, è auspicabile che questa occasione possa porre le basi per la nascita di un altro ponte, quello fra Trento ed Udine, che favorisca una più ampia “comunicazione”. Elisabetta Postal 107

tmfebbraio


trentinoscoop&news

REMIDA PREMIATA A INNSBRUCK

T

A Madonna di Campiglio le rosse Ferrari e Ducati A WROOOM! Il bolide Ferrari fa da testimonial alla pista campigliana

I

n uno dei più suggestivi e prestigiosi scenari alpini, i più grandi nomi del mondo dei motori sono stati protagonisti di una settimana memorabile: “Wrooom”, il Formula 1 e Moto Gp Press Ski Meeting andato in scena, per la 23ª edizione, dal 13 al 20 gennaio. La Scuderia Ferrari e il Team Ducati si sono dati appuntamento sulla neve campigliana per confrontarsi con la stampa internazionale su anticipazioni, novità e programmi relativi alla prossima stagione. Gare di sci, fiaccolate, conferenze stampa, esposizioni delle monoposto e delle due ruote, serate di festa, incontri con il pubblico, oltre alla tradizionale gara di chiusura sul laghetto, hanno animato la settimana. Per la 23ª edizione sono giunti nella “Perla delle Dolomiti” Fernando Alonso (Scuderia Ferrari) e Andrea Dovizioso (Team Ducati) e i rispettivi compagni di squadra Felipe Massa (Scuderia Ferrari) e Nicky Hayden (Team Ducati), alcuni ospiti ormai fissi della località turistica, altri nuovi arrivi. Spettacolare, come sempre, la gara sul laghetto ghiacciato vinta, quest’anno, da Alonso. Sul fronte Ducati da segnalare che, per celebrare la 23ª edizione di “Wrooom” e offrire un segno di gratitudine e riconoscenza a Madonna di Campiglio e alle Dolomiti, l’azienda costruttrice di moto ha deciso di dedicare una speciale livrea della Multistrada 1200, partendo dalla sportiva “Pikes Peak” e trasformandola nella esclusiva ed accattivante “Dolomites’ Peak”. La moto è stata svelata dai piloti Ducati in cima ai 2.100 metri di altitudine dello Spinale, con le bellissime montagne a fare da sfondo. 108

tmfebbraio

rasformare il rifiuto in qualcosa di prezioso. È questo l’obiettivo del centro di riciclaggio creativo dell’Associazione Remida di Rovereto. Un luogo dove i prodotti di scarto e senza più valore vengono valorizzati come risorsa e trasformati in nuove forme di comunicazione, relazione e creatività nel completo rispetto della materia, dell’uomo e dell’ambiente. Nei giorni scorsi l’Associazione nella figura del suo Presidente Maurizio Zanghielli e del vice Sandro Barberi, è stata premiata a Innsbruck al premio ambiente Euregio Transkom alla presenza del presidente della Provincia di Trento Alberto Pacher. Remida svolge due funzioni in particolare. Innanzitutto funge da supermercato per gli enti soci che vengono a scegliere dei materiali da utilizzare poi presso le loro sedi per laboratori didattici ed attività sociali varie. In secondo luogo, presso il Centro, si possono svolgere dei laboratori didattici ed educativi sul riuso dei materiali. Nell’ultimo anno, si sono svolti laboratori per cooperative, servizi ed associazioni vicine al tema della disabilità e laboratori per le associazioni su temi teatrali, scenografici e climatici. Intensa l’attività dell’Associazione che nel corso dell’ultimo anno ha attivato il laboratorio per educatori, insegnanti, musicisti e cittadini intitolato “Il suono e l’estetica con materiali di riciclo”, partecipato alla Notte Verde, alla Giornata mondiale dell’ambiente, ha stipulato una collaborazione con la Cooperativa Guardini, ecc.

I piloti della Ferrari con Marco Masè, presidente dell’APT di Campiglio


trentinoscoop&news

“VE DAGO ‘L ME CÒR”: LORENZO COSSO Auguri al grand hotel per la giuseppina Chiudere l’anno in bellezza, con tanta amicizia e simpatia

R

aggi di gioia, serenità e allegria si potevano rimirare e respirare nel grande salone delle feste del Grand Hotel Trento. È l’arcinota festa che Giuseppina organizza ogni anno per scambiarsi gli auguri natalizi e di proficuo anno nuovo; nel sempre elegante e signorile

1

2

3 1. Contessa Martini, Franz, Caterina, Direttore de “l’Adige” Pierluigi, Giuseppina, Linda,Rosanna e Debby. 2. Alda, Lucia, Patty, Babbo Natale, Giuseppina, Anna, Davide e Dona. 3. Rossella, Joy, Giuseppina, Sandra, Rosanna e Elisabetta

presentato l’ultimo volume dell’88enne poeta trentino

A

lla fine di quest’anno, il 7 dicembre, uno dei più popolari poeti trentini in dialetto, Lorenzo Cosso, compirà 88 anni. Se si tiene presente che scrive versi dal 1958, avendoli pubblicati in sei raccolte, la sua produzione poetica (che annovera anche due libri di versi in italiano) abbraccia l’arco di 55 anni. Il suo ultimo libro di poesia è un’antologia che raccoglie circa 150 poesia in dialetto, il meglio di una vita… In barba alla sua età che - quanto meno con i parametri del passato sarebbe da considerarsi “veneranda” - il nostro Lorenzo Cosso continua a dimostrare una sorprendente vitalità, continuando a scrivere e pubblicare poesie. Venerdì 22 febbraio, alle ore 17. 30,nella sala del Centro Rosmini a Trento in Via Dordi 8, la storica “Pro Cultura” di Trento” che sin dall’ suo inizio nell’anno 1900 ha guardato al dialetti con occhio di riguardo, presenterà “Ven dago ‘l me còr” di Lorenzo Cosso. Il libro rappresenta il 26° dei “Quaderni de ciacere en trentin”( la Grafica di Mori 2012), con l’introduzione di Elio Fox. Saranno lo stesso Fox assieme a Renzo Francescotti, vale a dire i due intellettuali che sono riconosciuti come i massimi esperti di letteratura dialettale trentina, a parlare dei versi di Lorenzo Cosso, presente il poeta. A completare la serata che si annuncia molto affollata la lettura di Arrigo Dalfovo e Chiara Turrini del Gruppo “Neruda”, vale a dire di quelle che sono considerate le due voci recitanti più collaudate e prestigiose del pianeta dialettale trentino. Hotel Trento, che per lei è una seconda casa, albergo dove ha festeggiato il suo matrimonio molti anni fa che ha continuato a frequentare festeggiando con un grande pranzo le nozze d’argento, e intenzionata a festeggiare anche le nozze d’oro con tutti i suoi amici che la seguono nelle sue performances. Un nugolo di conoscenti e amici sono venuti da ogni parte d’Italia, oltre agli amici trentini di sempre e qualcuno da Londra e Parigi. Festa culminata in allegria, abbracci e sorrisi e, come dice l’avv. Paola Roat, “L’unico modo per avere un amico è, essere un amico. 109

tmfebbraio


trentinolibreria

il libro del mese LEVICO, VIA REGIA 30

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

un negozio boutique, una elegante bomboniera con le boiserie di ciliegio, le belle luci, le vetrinette scintillanti

M

uoversi nel cuore della cittadina, nel centro storico, a due passi dalla scalinata della chiesa, luogo da sempre dello struscio turistico e dei locali. I bei negozi, la vita che pulsa. Una via, la Via Regia qui a Levico Terme, da sempre lo snodo, assieme alla limitrofa Via Dante, dello shopping della cittadina. È qui, al numero 30, la Profumeria Lady 2000, un negozio boutique, una elegante bomboniera con le boiserie di ciliegio, le belle luci, le vetrinette scintillanti, il regno dell’eleganza e della cortesia. Come resistere di fronte alle vetrine ricolme di boccette di creme, di unguenti, di profumi e i cosmetici delle marche più prestigiose: Marbert, Revlon, Pupa, Ultima II e i foulard in seta e le sciarpe in cashmere di Passigatti e la bigiotteria sfavillante de L’Officiel e tante altre offerte. E se ancora si tentenna, ecco la professionalità e l’esperienza trentennale di Maria Teresa e Adriana: un consiglio, un aiutino, un’idea nuova. Impossibile non trovare il regalo giusto per un compleanno, un amico, l’amica, il moroso, la mamma. È sì, vale proprio la pena di lasciarsi tentare e di entrare in questo regno del bello e dei mille colori. Vale la pena di rientrare in contatto con la gentilezza e la cortesia di un tempo, via dalla pazza folla e dalla freddezza dei centri commerciali. Vale la pena di fare un giretto fino a Levico, qui in Via Regia. 110

tmfebbraio

La scoperta della malattia getta Marcella e Rade nella più cupa delle angosce. inizia un calvario fatto di visite, attese, terapie, esami e referti. ma Forse l’essere umano è qualcosa di più che un semplice corpo da curare. È cuore, mente e amore...

Q

uesta è la storia della grave malattia, tumore broncopolmonare, e della “cura” che ha dovuto sopportare Marcella, mia moglie. Una storia con finale già compiuto, la prematura morte di Marcella nel mezzo della cura di chemioterapia. Ci sono diversi motivi per i quali ho deciso di scrivere tutto ciò che è successo, primo fra tutti far conoscere a parenti, amici, colleghi e compagni del sindacato (Cgil) come sono andate veramente le cose. Poi, provare a svegliare alcune coscienze addormentate del centro oncologico dell’ospedale Santa Chiara di Trento, con l’unico scopo di cambiare (migliorare) l’attuale stato. Perché forse oggi, un altro paziente oncologico sta provando le stesse paure, angosce e umiliazioni che ha vissuto Marcella. Tante informazioni, “scoperte” ed errori che hanno segnato la nostra esperienza possono essere, spero, utili ad altre persone malate di tumore e ai loro famigliari e amici che cercano di aiutarle. Soprattutto informazioni che riguardano diversi approcci e metodi per curare il cancro. Una malattia che ha toccato moltissime persone e loro famiglie e le previsioni per il futuro non sono, purtroppo, buone. Nella terapia del cancro, la medicina ufficiale, scientifica, mantiene un approccio militaresco facendo “la guerra al cancro”. Risultato di questa “guerra”, più lunga nella storia umana, sono milioni di feriti, invalidi e morti. Sun Tzu, generale, stratega e filosofo dell’antica Cina, consigliava di conoscere molto bene non solo il nemico ma soprattutto se stessi per vincere il combattimento. Forse la causa


trentinolibreria Umberto Cristiano Trentini. Guida ai migliori difetti e alle peggiori virtù Sonda Edizioni Chiusi. Questo è l’aggettivo che i trentini si sentono rivolgere più di frequente, e ne soffrono. Capita spesso di sentire un esemplare di razza tridentina confessare tristemente: «Eh sì… Noi trentini siamo chiusi…», e in quella mestizia si può leggere l’incapacità di capire il vero significato dell’atteggiamento e men che meno la possibilità di immaginarne uno diverso. Allo stesso tempo, però, c’è anche una punta di orgoglio: che ci importa di essere chiusi se siam trentini? Siam taciturni? Sembriamo scontrosi? Ci chiamano «orsi»? Che importa! Il fatto è che i trentini non sono molto loquaci con gli sconosciuti. Difficilmente rivolgono la parola o il saluto per primi. Son forse maleducati o semplicemente timidi? «Gho rispet» («Ho vergogna»), diranno. Non parlano, non dan confidenza… «Talian», «forést», sono i termini usati per definire chi non fa parte della comunità...

Henry J. Ginsberg Vengo via con te Valentina Trentini Editore

Francesco Roat I giocattoli di Auschwitz Lindau

La Sunday Breakfast, per mesi, veniva allietata dalla lettura della short story della collezione “Vieni via con me“, un racconto d’amore e di sentimento pubblicato su T&M, nelle prime ore delle giornate domenicali. Emozioni imperdibili. L’autore di questi racconti, un giornalista/scrittore che si cela dietro lo pseudonimo di Henry J. Ginsberg, per settimane, ha portato il nostro cuore in giro per il mondo: da Praga a Londra, da Istanbul a Barcellona, da Chicago a Vienna, da Milos a Dublino, e ancora via, per molte altre mete. Ogni racconto era un invito ad evadere dalla realtà e a sentirsi coinvolti dalla situazione descritta e vissuta dal protagonista o dai protagonisti del racconto, in qualche angolo del mondo. Un richiamo che, di volta in volta, è stato affettuoso o passionale, dolce o imperativo, rassicurante o misterioso.

Il piccolo Ruben è un «giudeo cacasotto»: così lo deridono i compagni di classe, fino a quando un giorno la scuola gli viene per sempre preclusa. Ma lui non ne fa un dramma. Meglio le lezioni private di clarinetto dal professor Nussbaum, uno che suonava con i Wiener Philarmoniker prima che lo cacciassero perché ebreo. Meglio gironzolare per le strade della città. Meglio starsene a casa, nonostante il clima in famiglia si faccia ogni giorno più cupo e agitato. Una notte, però, tutto precipita, arrivano i soldati e si possono raccogliere solo le cose più importanti, perché non c’è tempo, alla stazione c’è un treno che aspetta. Auschwitz ingoia gli ebrei, ma non Ruben. Il ragazzo viene salvato da un ufficiale delle SS, Klaus von Klausemberg, un raffinato melomane che si invaghisce del suo talento musicale. Il militare lo prende sotto la sua protezione, gli dà una certa libertà all’interno del lager, lo ospita nell’ospedale del campo.

principale delle sconfitte dell’umanità nella “guerra contro il cancro” è che conosciamo troppo poco non solo il nostro avversario ma anche noi stessi. Questa lotta si fa ancora più difficile perché il “nemico” fa parte del nostro corpo. Nasce e cresce dentro di noi. Così, la “guerra contro il cancro” è una “guerra” contro noi stessi. Nonostante ciò la medicina moderna si limita a sviluppare, soltanto “armi”nuove e più sofisticate. Dalle “armi fredde”, coltelli-bisturi, si è passati alle “armi chimiche”, veleni-farmaci citotossici, e alle “armi nucleari” che servono a bombardare e bruciare le cellule “impazzite”. In sostanza, la chirurgia, la chemioterapia e la radioterapia, nella cura o “guerra contro il cancro”, fondano la loro ragione d’essere e le loro lotte quotidiane sulla violenza; in teoria contro il “nemico” ma nella pratica contro l’essere umano, il malato di cancro. Questa pratica, senza logica, dei centri oncologici ha subito anche Marcella. Purtroppo, l’approccio opposto a quello militaresco, che trova applicazione nelle cure naturali, non viene preso per nulla in considerazione né dalla medicina scientifica né dalla sanità pubblica. Secondo le teorie alla base delle cure naturali, la causa dei tumori, come anche della maggior parte delle altre malattie, va ricercata nella psiche della persona. La vita provoca una serie di conflitti che, se non sono risolti in tempo, dissipano più di ogni altro fattore la nostra energia vitale. Nell’approccio delle cure naturali si mira innanzitutto a scoprire ed eliminare la causa dell’insorgenza del tumore. Le cure naturali non curano il cancro bensì la persona, aiutandola a recuperare le sue innate e naturali capacità di autoguarigione.

Con questa testimonianza realizzo in qualche modo anche un desiderio di Marcella. Lei voleva scrivere un libro e raccontare come si è ammalata e come si è curata. Per tale scopo prendeva appunti, fino al 27 aprile, quando con grande sforzo scrive: «27 mercoledì 2011, prova scrittura… decisione sui farmaci…» poi lascia cadere la penna e chiede a me di continuare: «Molta difficoltà nello scrivere, chiedo a Rade di farlo per me». Il formicolio nelle mani, effetto collaterale della chemioterapia, aumentava con il tempo e le toglieva sensibilità alle dita. Tuttavia l’ultimo appunto con il titolo Terapia da pronto soccorso è stato scritto da Marcella. Presumo, visto il contenuto e la calligrafia incerta, verso la fine di giugno 2011, dopo l’ultima visita al centro oncologico. Il motivo per il quale Marcella desiderava scrivere un libro era chiarissimo: aiutare altri (soprattutto ragazze e donne) a non ammalarsi e dare speranza ai malati sulla possibilità di sopravvivere alla malattia e di guarire. Nonostante la mia volontà di descrivere tutti i fatti e i passi compiuti durante la cura nel modo più esatto possibile, nel testo mancherà la parte più importante: le riflessioni e le emozioni più profonde di Marcella. (Rade Ljubišic)

Marcella Giuri - Rade Ljubišic La Fede nel Veleno Una storia onco(non)logica

Curcu & Genovese (Euro 14,00, pagine 216)

111

tmfebbraio


trentinofotoromanzo di Carlo Martinelli

QUANDO I CATTOLICI TROVARONO IL LORO LENIN

C

hissà se è l’effetto della più triste ed irritante campagna elettorale di sempre – opinione strettamente personale epperò con quotidiano riscontro da parte di molti, troppi – ma sta di fatto che ancora una volta dal magico cassetto delle memorie di carta ecco rispuntare una figura politica che, più passa il tempo e più s’avanzano i sedicenti nuovi protagonisti della “cosa pubblica”, più c’appare come un gigante non solo del suo tempo, ma anche dei tempi che ne sono seguiti. Ecco allora Alcide De Gasperi in una foto a colori – pubblicata sulla copertina del settimanale “Settimo giorno”, il numero 35 del 2 settembre 1954 - a suo modo storica. Attribuita a Costa è anche indicata come una delle ultime

immagini dello statista trentino. Scriveva il settimanale: “Alcide De Gasperi ha trascorso le ultime giornate della sua laboriosa esistenza nelle quiete di Sella di Valsugana, dove il fotografo ha fermato la sua immagine mentre giocava con il nipotino. In tutto il mondo è immenso il cordoglio per la morte repentina del grande uomo di Stato. Nessuno

all’infuori della moglie, Donna Francesca, era a conoscenza del male incurabile che aveva colpito De Gasperi un anno e mezzo fa”. L’interno della rivista dedica sei pagine alla morte di De Gasperi – avvenuta il giovedì 19 agosto –, un omaggio commosso a partire dal titolo principale (“L’uomo giusto della quarta Italia, apostolo dell’Europa unita”) per passare ad un “Avevamo ancora bisogno di lui” e per finire con un altro titolo che suona paradossalmente, ancor’oggi, di stringente attualità: “E adesso povera Europa?”. Tra le molte immagini – in bianco e nero, di una qualità ed intensità che oggi fatichiamo a ritrovare in molte patinate pubblicazioni – dei servizi interni spiccano quella con le espressioni di dolore delle figlie durante la cerimonia funebre nel Duomo di Trento e quella che ritrae gli onorevoli Scalfaro (sì, lui, il futuro presidente della Repubblica) e Gonella: assieme ad altri parlamentari trasportano a spalle il feretro dell’uomo “che per tanti anni fu arbitro della politica italiana”. Ma è nella conclusione dell’articolo principale che si può (ri)leggere cosa abbiano significato quei giorni nell’immaginario collettivo degli italiani. Rileggiamo: “Che De Gasperi sia ormai un simbolo lo attesta la decisione di seppellirne le spoglie nella Basilica di San Lorenzo, a Roma. Il fatto riveste un alto significato simbolico. La Basilica, che è stata riedificata dopo la guerra, rappresenta la ricostruzione che il vecchio statista ha promosso con i suoi governi in Italia. In secondo luogo si vuole che le sue spoglie riposino presso la sede centrale della DC per meglio curtodirle ed onorarle. I cattolici italiani hanno così trovato in De Gasperi il loro Lenin”.

La memoria restituisce persone e cose che pensavamo dimenticate per sempre o delle quali neppure sospettavamo l’esistenza. Questo è FOTOromanzo. Una immagine che ritorna. Dentro la memoria delle storie.

112

tmfebbraio


trentinoenogastronomia

ristoranti

in ogni numero trentinomese vi propone due ristoranti provati per voi I ristoranti presentati in questa rubrica sono una libera scelta redazionale. Il nostro giudizio anche se critico, è espresso in “cuori” perchè, comunque, il difficile lavoro del ristoratore merita rispetto.

Segnalazioni e commenti: info@trentinomese.it

Forst

LA MADIA

A tutta birra

DALLA PUGLIA CON IL SORRISO

L’atmosfera è di quelle giuste. Il nuovo Forst di via Oss Mazzurana a Trento, che ha riaperto il 12 novembre scorso dopo una lunga ristrutturazione, si è rifatto il look mantenendo - e forse accrescendo - tutto il suo fascino e oggi è sicuramente uno dei locali più attraenti della città. Personalmente, lo trovo una metà piacevolissima per l’aperitivo, che si può rinforzare scegliendo un tagliere di salumi e formaggi e diventare così una light dinner. Altrimenti, ci si può tuffare, oltre che su 8 tipologie diverse di birra, su un menu molto vasto e tutto in stile tirolese: dalla selezione di würstel al grande spiedo, dalle costine allo stinco, dai canederli ai ravioli, il locale punta tutto su un cibo dai sapori forti, confezionato con uno stile che vuole rassicurare tutti i palati e che certo non potrà mai stupire i pretenziosi gourmet. Danno comunque grassa soddisfazione il carosello di würstel e lo spiedo, soddisfa e sorprende l’aperitivo alla birra offerto dalla casa accompagnato da pane tipico e salsine intriganti, i piatti di stinco e crauti sono per stomachi generosi, la pasta è tutta fatta in casa, il gulasch si fa gustare con il freddo pungente. Il servizio è abbastanza veloce, gli ambienti esaltano quel che c’era del passato, in primis il grande bancone d’entrata, rimasto intatto e ricollocato in un’atmosfera tirolese fatta di sassi, travi a vista colorate nei toni caldi e una pavimentazione creata in esclusiva per tutti i locali Forst (sette compreso Trento). Non da meno, i lampadari, cosiddetti “Poliedri di Venini” in vetro di Murano degli architetti Tobia e Afra Scarpa, che sono stati restaurati e hanno ritrovato tutto il loro valore, alla stessa stregua del tappeto a tutta sala del piano rialzato, dove sono stati minuziosamente recuperati anche i due grandi affreschi di un tempo (ma il risultato è forse un po’ troppo freddo, a mio avviso andrebbe rivisto). Se al primo piano lo spazio sarà dedicato solo alla ristorazione, il piano terra accoglierà i clienti – dalle 7 alle 23.30, sette giorni su sette – a partire dall’ora della colazione, da consumare al bancone, ma anche nella nuova sala interrata tra stufe in maiolica, caldi cuscini in loden, sedute ricavate da vecchi barilotti in legno, artistici decori alle pareti. A pranzo, ci sono sei menu fissi che cambiano ogni giorno e che vanno dai 9 ai 13 euro tutto incluso, ma non mancano nemmeno i piatti unici a 18 euro (su cui spicca il vero piatto Forst, un tripudio di succulenti carni) e menu ad hoc per i più piccoli, che ad attenderli troveranno anche la nuova volpe-mascotte. Ai fornelli del locale c’è il trentino Massimiliano Petralia, che tutti i giorni aprirà i fuochi della cucina alle 12 per chiuderli alle 23.30: questo significa che al nuovo Forst si può mangiare continuativamente, seppur con una lista ridotta dalle 14.30 alle 18.30, compresa la domenica, giornata in cui praticamente tutti i ristoranti del centro storico sono chiusi.

Il piatto più piacevole è sicuramente sempre la simpatia e qui, a La Madia di Vigolo Vattaro, è la specialità della casa, assieme a una grande attenzione verso il cliente. Il ristorante è noto da molti anni per proporre una cucina pugliese semplice, ma dagli ingredienti freschi e genuini, che punta sulla pasta fatta in casa e un pieno di verdure e mozzarelle di bufala e burrate – da ordinare alla carta – succulente. È chiaro che, trovandosi in Trentino, la scelta delle ricette pugliesi sia stata calmierata e la proposta abbia mediato tra i gusti locali e i sapori, spesso forti, di una terra dove il sole intenso accentua i sapori di qualsiasi cosa. In menu si va dalla zuppa di fagioli agli spaghetti alle alici, dai fusilli alla leccese (con melanzane e pomodoro) ai cavaioli al sugo ripieni di ricotta e spinaci, dalla scamorza ripiena alla grigliata di carni, dalle insalate al vassoio di dolci che non si fa dir di no. Noi abbiamo scelto il buon antipasto misto della casa, tripudio di verdure grigliate, olive, bruschette al pomodoro, bruschette con patè di olive, burrata, mentre come primo abbiamo optato per le orecchiette alle cime di rapa e per i fusilli alla leccese, entrambi un po’ giù di sapore. La tortiera di verdure scelta come secondo soddisfa, anche se è molto simile alla proposta dell’antipasto della casa, mentre il vassoio di dolcetti al cioccolato e mandorle invita a chiudere in bellezza il pasto e non delude. La carta dei vini presenta una piccola scelta di etichette pugliesi discrete, jolly invece per il pane, molto buono. In tutto si spendono circa 30 euro a testa, bevande incluse, in un ambiente rustico – tavoli in legno, sedie in paglia e tovagliette all’americana – ma estremamente cordiale e sorridente, cosa non facile da trovare, specie in Trentino.

Forsterbräu Trento Via Oss Mazzurana, 38 38100 Trento Tel. 0461 235590

cibo ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ambiente ♥ ♥ ♥ ♥ prezzo ♥ ♥ ♥ ♥ ♥

LA MADIA Via Roma, 13 38049 Vigolo Vattaro (Tn) Tel. 0461 848684 Chiuso il lunedì

cibo ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ambiente ♥ ♥ ♥ ♥ prezzo ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ 113

tmfebbraio


trentinolaparoladelmese

carnevale Tutto ebbe inizio dalla prescrizione ecclesiastica del primo giorno di quaresima. Ma il carnevale ha a che fare anche con la fertilità dei campi e nella traviata di giuseppe verdi... L’etimologia risale, con ogni probabilità, al latino carnem levare, espressione con cui nel Medioevo si indicava la prescrizione ecclesiastica di astenersi dal mangiare carne a partire dal primo giorno di Quaresima, vale a dire dal giorno successivo alla fine del carnevale, sino al “giovedì santo” prima della Pasqua. FAIDA. La faida fra i clan Pelle-VottariRomeo e gli Strangio-Nirta di S. Luca d’Aspromonte, culminata con la strage di Duisburg del 2007, era cominciata ben sedici anni prima, per una banale lite con lancio di uova a una festa di Carnevale. Due persone rimasero uccise e due ferite. LA TRAVIATA. La parte finale dell’opera musicata da Giusepe Verdi si svolge a Parigi durante il Carnevale. Mentre Violetta esala l’ultimo respiro, salgono alti i canti festosi per le strade. Fecondità. Nelle varie manifestazioni carnevalesche è possibile individuare un denominatore comune: la propiziazione e il rinnovamento della fecondità, in particolare della terra, attraverso l’esorcismo della morte. Il periodo carnevalesco coincide più o meno con l’inizio dell’anno agricolo.

114

tmfebbraio

MEDICI. Nel XV e XVI secolo, a Firenze i Medici organizzavano grandi mascherate su carri chiamate “trionfi” e accompagnate da canti carnascialeschi, cioè canzoni e ballo di cui anche Lorenzo il Magnifico fu autore Carnevale di Venezia. Quello della città lagunare non è solo il carnevale più visto e frequentato di tutta Italia, con altrettanta grande risonanza il tutto il mondo, ma è anche uno fra i più antichi. Le sue origini, infatti, risalgono al 1094 quando il Doge Vitale Falier per la prima volta citò il vocabolo “carnevale”. Quest’anno i festeggiamenti sono iniziati il 26 gennaio e termineranno il 12 febbraio. Uno dei momenti clou il volo dell’Angelo, una volta della Colombina. Un’artista acrobata scende lungo un cavo di acciaio dal campanile di San Marco fino alla piazza sottostante. Famosissime le maschere, intorno alle quali è nata, fin dal 1200, una fiorente attività artigianale (i mascareri). Tutto il programma su www.carnevale. venezia.it/

Rio de Janeiro. Il carnevale più famoso e colorato del mondo si celebra nella città brasiliana 40 giorni prima di Pasqua. Iniziato negli anni Trenta del secolo scorso, il Carnevale di Rio inizia a gennaio e termina con quattro notti animate ininterrottamente dalle sfilate delle celeberrime scuole di samba, nel Sambodromo, con strabilianti costumi e rumoroso quanto festoso accompagnamento musicale. Il Carnevale di Rio è una della prime attrazioni turistiche del Paese ed è visto da milioni di persone. IN TRENTINO. Il Carnevale trentino ha il sapore della tradizione e del folklore. Nei vari luoghi vengono celebrati riti antichi che rievocano le abitudini popolari. Feste di piazza, sfilate di carri allegorici, rievocazioni di buffi personaggi che escono dalle valli o di prestigiose figure collegate alla storia della nostra terra, come quella della Principessa Sissi. Di fatto, anche questo Carnevale 2013 colorerà le piazze trentine con le sue maschere, le renderà festose a suon di musica e coriandoli, le profumerà con maccheroni e gnocchi al sugo, o di pasta con le sarde, come per esempio vuole la tradizione tipica del Garda.


PIERGIORGIO CATTANI

SOLO AL COMANDO DELLAI, I GREGARI, IL TRENTINO CURCU & GENOVESE

Euro 15,00 www.curcuegenovese.it

politica. a z n e n e t par ara la mia ap parte sto. Una chi o t s o c s a n che mai nso “Non ho arezza da udica affatto il se i i h c n o c e detto n pregi ti con Ho sempr osizione ideale no o più intransigen ilità presa di p di solito, si è molt anto la responsab alisi an nzi, é solt critico. A ni. Perch a e la capacità di sta”. a t n lo i n z co tez nali vicini che garantire la schiet l mestiere del gior i tto può personale r svolgere con profi pe necessarie


abbÓnati a trentinomese con soli 20,00 euro avrai 12 numeri della rivista ed un bellissimo libro in regalo!

• Per riceverlo sempre e puntualmente a casa tua o, se ti è più comodo, avere i buoni per ritirarlo direttamente presso la tua edicola • Per risparmiare (paghi Euro 20,00 anziché Euro 24,00) • per avere diritto sempre allo sconto del 30% su tutti i libri delle Edizioni Curcu & Genovese • Per ricevere in regalo questo bellissimo libro:

ro il lib alo g in re

nessuna spesa di spedizione

Puoi abbonarti: • telefonando allo 0461.362107 • inviando una mail a: ufficioabbonamenti@trentinomese.it • Passando direttamente presso i nostri uffici: • Trento - via Ghiaie, 15 orario dal lunedì al venerdì 8.30-12.30 / 14-18. • Rovereto - via Magazol, 30 orario dal martedì al venerdì 8.30-12.30 - lunedì 8.30-12.30 / 14.30-18.30




Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.