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2012 gennaio
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ISSN 1724-5508
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appuntamenti, incontri e attualità trentina
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crisi, tasse, manovre e ci si mettono pure i maya... Sarà la fine del mondo o la fine del mondo così come lo conosciamo? Nello scacciare questo annus horribilis, con un occhio al famigerato spread e uno alla pioggia di tasse e balzelli regalato dal Governo Monti, l’augurio più ottimistico che ci siamo sentiti rivolgere è stato un “che il 2012 sia almeno uguale al 2011”. Che non peggiori, cioè... Tra i presagi dei maya e le promesse del ministro Passera, ecco cosa ci conviene fare per non ammalarci di pessimismo.
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ring di Pino Loperfido
di Carlo Martinelli
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orrori per giovani genitori: Le feste di compleanno
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a scena è più o meno la seguente: due mamme con prole si incontrano, si salutano e subito portano lo sguardo sui minori, come a volerli esortare: “Su piccolo, fai il tuo numero da circo, fa’ vedere quanto simpatico sei...” Siamo alla reception di una festa di compleanno: uno di quei luoghi immondi in cui si forma la società di domani. I piccoli vengono radunati in modo coatto, per la prima volta al di fuori dei consueti spazi scolastici, e costretti da preoccupate mamme (e anche da qualche spaesato papà) a socializzare. Per loro è anche la scoperta di una delle più astute idiozie congegnate dal genere umano: la consuetudine del regalo. La mamma del festeggiato dissimula attenzione su cosa effettivamente i pacchetti contengano, tuttavia lancia occhiate in cagnesco a chi ha riciclato o ha pensato di cavarsela con una confezione da dodici di colori Giotto. Quindi si passa ai giochi di gruppo, all’animazione, alla musica. E gli adulti cercano di scambiare qualche straccio di parola tra loro: le mamme se la cavano benissimo, i papà riescono a malapena a sfornare qualche monosillabo. Il tutto in attesa della sospirata torta e dell’altrettanto sospirato ritorno a casa. Nel frattempo, la padrona di casa osserva il campo di battaglia compiaciuta. (Eventuali falle nell’organizzazione a quest’ora sarebbero già saltate fuori, che diamine). Però affonda lo stress in un bicchiere di aranciata, con la faccia tirata che comincia a fare pure un po’ male, a furia di sorridere forzatamente a ‘sto mucchio di sconosciuti piombati malauguratamente tra le mura domestiche che, d’ora in poi, toccherà pure salutare per strada... Tuttavia l’importante è non pensare a quanto ci sarà da fare alla fine, quando tutti saranno andati via. La casa da riordinare, tutte quelle cartacce, le macchie di Coca Cola sulla moquette. Il pensiero dominante sarà “Ma perché non l’abbiamo fatta all’oratorio questa festa del cavolo?!” Siamo ai saluti. I genitori con prole si fronteggiano, si salutano e subito portano lo sguardo sui minori, come a volerli esortare: “Su piccolo, fai il tuo numero, da bravo...” Solo che quella peste se ne esce con un rutto bello rotondo, insolito per un essere umano di quelle dimensioni. (“Mattia! Ti avevo detto di non bere tutta quella Coca!”) E fine della festa. 6
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alla carlona SE IL CINEPANETTONE FA OPINIONE ALLORA IN BONDONE POSSONO DORMIRE SONNI TRANQUILLI
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abbé, doversi sorbire un cinepanettone – roba da alzo zero cerebrale, si sa – è punizione da non augurare neanche ad un invidioso (la peggior categoria di esseri umani, si sa anche questo). Però gira voce che nel film “Vacanze a Cortina” se la sono presa con il Bondone, descritto come la montagna dei poveracci. Ti viene un po‘ di curiosità, spegni l’interruttore del comprendonio e ti dici: beh, in vita mia non ho mai guardato il grande fratello e solo una volta (mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa...) sono passato dalle parti di Bruno Vespa. Dunque un’altra martellata agli zebedei me la posso concedere. E ti togli il dubbio. Allora, nessun dubbio. Se il punto di riferimento sono persone appena dotate, siamo a cavallo. Il Bondone esce alla grande dagli strali comici (si fa per dire, la comicità è arte rara e rarefetta e non appartiene al genere di cui sopra) di Neri Parenti, il regista e dei vari attori, da Christian De Sica in giù. Sì, perché la coppia cinematografica che per anni è andata a sciare in Bondone - e approdata a Cortina solo per aver vinto un po’ di soldi ad un gioco televisivo - ha tutti i doni della simpatica normalità. Irresistibilmente complice a fronte degli sfottò di chi frequenta Cortina da anni. Ma come? Il sito di informazione in internet più serio ed autorevole d’Italia - Dagospia - ci regala irresistibili ritratti del vippume decadente di Cortina, terra cafonal per eccellenza (insieme ai salotti romani e alle residenze arcoriane) ci si preoccupa della battuta dei cortinesi contro i bondoneri? Andarne fieri, si dovrebbe. Andarne fieri. Non a caso il video più trend del momento, in youtube, è la feroce parodia che Dj Ice regala con GA EL SÜV. Ovvero “lui c’ha il suv”, rap in milanese che prende in giro il Bauscia milanese, quelli del Suv e i danè e sposa le vallate altoatesine. Noi teniamoci stretto il Bondone (e magari diamogli una sistematina, quello sì). Il resto è come Cortina. Terra di cinepanettonari. Out. In trentino: taiada fora.
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ring di Tiziana Tomasini
di Francesca Negri
a mali estremi HAI VOLUTO LA BICICLETTA? ATTACCALA ALLA RINGHIERA...
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ccettiamo pure che il mitico Francesco Moser si dedichi alla produzione vinicola; prendiamo atto, sebbene pervasi da un certo malincuore (sportivo, s’intende) che Gibo Simoni abbia recentemente appeso la bicicletta – quella da competizione – al muro. Sorvoliamo sulle decine di due ruote che in città spariscono misteriosamente, caricate – così raccontano le leggende se non metropolitane almeno provinciali – su fantomatici furgoni e rivendute in altre regioni agli studenti universitari in cerca di mobilità urbana. Apprezziamo la volontà di estendere, completare e collegare la rete delle piste ciclabili cittadine, con tratti sicuri e qualche buco nero a rischio vita (via Perini tra tutti). Ma come non sorridere allo spettacolo di una bicicletta appesa – letteralmente appesa – alla ringhiera? Le ipotesi possono spaziare dal goliardico al criminale, con una gamma infinita di sfumature. Ne proponiamo tre, lasciando aperte al lettore considerazioni e proposte. 1. I l proprietario non trova una rastrelliera con un posto libero in zona; provocatoriamente, magari sotto gli effluvi dell’alcool, la attacca alla ringhiera per scongiurare il furto. 2. Il ciclista, immaginiamo meticoloso, abitudinario e sostenitore dei proverbi dialettali quali “te taco su”, subisce lo scherzo degli amici che, sottratte furtivamente le chiavi del lucchetto all’ignaro, collocano il mezzo in luogo non conforme per scatenare la risata. 3. L a bicicletta viene sottratta da un generico malintenzionato che, sorpreso in flagrante o morso dai sensi di colpa, la colloca in un posto ben visibile, facilmente individuabile. Proprietario all’ascolto, fornisci la versione definitiva a noi amanti delle due ruote, anche issate alla ringhiera.
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colpo di tacco ANNO NUOVO VITA NUOVA. MENO QUANTITà E Più QUALITà PER TUTTI
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il 13 gennaio 1975 quando sull’autorevole New Yorker appare questa ricetta: “In una grande ciotola mescola 60 centesimi [di dollaro] di uova, 45 centesimi di panna, 16 centesimi di origano e 10 centesimi di senape. Immergi nella miscela dollari 7,50 di cotolette di maiale e impanale in 65 centesimi di pan grattato. Riscalda 90 centesimi di olio di arachidi in una padella pesante e friggi lentamente le cotolette su 94 centesimi di gas”. A quel tempo e su quel giornale voleva essere una barzelletta, oggi – qui e ora – è sicuramente una necessità stare a guardare quanto costa cucinare, ma la verità è questa: che mangiamo sempre più di quello che consumiamo. Per questo motivo credo che, in media, se si vuole fare attenzione al portafoglio spesso non c’è bisogno di fare chissà ché: basta mangiare meno, privilegiando piuttosto qualità, stagionalità e territorio. «Oh, ma che scontato», direte voi. Scontato mica tanto, perché alla fine, quando arriviamo alle sette di sera al supermercato e abbiamo mezz’ora di tempo per fare la spesa prima che chiuda, spesso non facciamo caso a cose importanti come quelle dette prima. Scontato mica tanto se mia madre – che deve sopportare tutti i giorni i miei aneddoti gastronomici, che ha 75 anni, nessun nipote a cui fare da baby sitter e un unico impegno fisso al giorno (Beautiful) – alla fine la spesa la fa solo al supermercato e compera solo tutte le marche che vede in tv. Lei e tutte le signore come lei che potrebbero andare al mercato a comprare la verdura fresca tutti i giorni, che potrebbero non avere in frigo cose che vanno a male perché avrebbero il tempo ogni mattina di uscire per rifornirsi di libagioni (mica come noi giovani lavoratrici che la spesa la facciamo massimo due volte alla settimana), no: la pigrizia, unita all’idea che nei negozi enogatronomici le cose costino di più e anche che le cose buone siano ovviamente più care (ma fate un conto vaschetta di salume X/ costo al kg del più buon salume artigianale sempre X che ci sia, poi ne riparliamo), e il gioco è fatto. È così che stagionalità, territorio e spesso anche qualità vanno su per il camino. Invece, ogni volta che andiamo a rifornire frigo e dispensa dovremmo pensare che siamo quello che mangiamo e che la vita è troppo breve per bere e mangiare cose mediocri o cattive. O anche solo per non avere il tempo di farsi una bella tagliatella al sugo fatto con i pomodori del contadino. Specialmente a Capodanno.
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Lasciati tentare...
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sommario GENNAIO2012
In redazione: Pino Loperfido, Cristina Pocher Hanno collaborato a questo numero: Alessia Acampora, Paolo Chiesa, Antonia Dalpiaz, Lara Deflorian, Fiorenzo Degasperi, Fabio De Santi, Alberto Folgheraiter, Renzo Francescotti, Gianfranco Gramola, Carlo Martinelli, Francesca Negri, Tiziana Tomasini, Corrado Tononi
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4 commenti
Attualità 10
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Editrice: Curcu & Genovese Associati S.r.l. Via Ghiaie 15 - 38122 Trento Tel. 0461.362122 Fax 0461.362150 Concessionaria Pubblicità: Südtiroler Studio S.r.l. Trento - Via Ghiaie 15 Tel. 0461.934494 Fax 0461.935706 Direzione pubblicità: Rosario Genovese Bolzano - Via Bari, 15 Tel. 0471.914776 Fax 0471.930743 Direzione pubblicità: Giuseppe Genovese Stampa: Alcione - Trento Registrazione Tribunale di Trento n. 536 - 4 aprile 1987
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2012: speriamo bene...
i baby nomi più gettonati
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Grafica: Fabio Monauni Redazione: Via Ghiaie 15 38122 Trento Tel. 0461/362155 Fax 0461/362170
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L’ultima cena Roberto Moggio
Un lago in cerca di padrone
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Bruno lucchi Toscani e la storia dello sci Link Sposi L’acrobata dell’aerografo Daniele Groff Gita in valle d’aosta Il mondo di marianna
Panorama
50 festa democratica sulla neve 50 Lella costa legge dickinson 52 Gene gnocchi 54 Società firlamonica 56 raphael Gualazzi 57 Elektrika: opera techno 58 Romeo e giulietta
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trentinoattualità di Pino Loperfido
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sarà la fine del mondo o la fine del mondo così come lo conosciamo? Nello scacciare questo annus horribilis, con un occhio al famigerato spread e uno alla pioggia di tasse e balzelli regalato dal Governo Monti, l’augurio più ottimistico che ci siamo sentiti rivolgere è stato un “che il 2012 sia almeno uguale al 2011”. Che non peggiori, cioè... Tra i presagi dei maya e le promesse del ministro passera, ecco cosa ci conviene fare per non ammalarci di pessimismo... 12
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ualcuno avrà già cominciato a notarlo durante il rituale scambio degli ultimi auguri natalizi. Fino all’anno scorso ci si lasciava andare all’ottimismo di fine dicembre, augurando un anno nuovo “migliore” di quello appena trascorso. Nello scacciare questo annus horribilis, con un occhio al famigerato spread e uno alla pioggia di tasse e balzelli regalato dal Governo Monti, l’augurio più ottimistico che ci siamo sentiti rivolgere è stato un “che il 2012 sia almeno uguale al 2011”. Che non peggiori, cioè. Che il livello di angoscia (e di ansiolitici) e la pressione fiscale restino quanto meno le stesse dell’anno vecchio. Perché è inutile girarci troppo attorno. Che l’anno appena cominciato nasca sotto gli auspici peggiori lo si era capito molto prima che la crisi economica globale si riacutizzasse, diciamo almeno da quando qualcuno aveva scoperto che i cattivissimi (almeno per Mel Gibson) Maya vi avevano individuato la possibile conclusione di un grande ciclo. Trattasi di ere composte da 5125 anni, la cui durata avrebbe qualcosa a che fare con il sole e con l’attività delle macchie solari. Incrociamo le dita, insomma. Si stava meglio quando si stava peggio? Adesso che Berlusconi è tornato ad essere prettamente il cognome di un grosso industriale del nord Italia, qualcuno comincia a rimpiangerlo. Il governo lacrime e sangue dei tecnici, imposti cum motu proprio dal Presidente Giorgio Napolitano, sta rivoltando lo Stivale come un calzino. Lo sta anche rattoppando, è vero, ma al contempo sta bombardando le famiglie italiane con missili-balzello che stanno rosicchiando il già esiguo portafoglio. Un fine anno da cardiopalma che ha fatto passare un po’ a tutti, ricchi e poveri, la voglia di festeggiare il nuovo anno. Gli ultimi avvenimenti paiono un gigantesco monito. Dicono, infatti, che abbiamo vissuto gli ultimi anni “al di sopra delle nostre possibilità”. Ci guardiamo alle spalle e anche arrotondando per eccesso a noi, onestamente, non sembra. Nuove nubi sulla politica internazionale Dice: non sei contento? I soldati hanno lasciato l’Iraq. Il 2012 si aprirà all’insegna della pace. Beh, le cose non sono poi così semplici. Con l’Iran che gioca con l’atomica, la Siria che traballa e gli States che già cominciano ad accampare scuse,
stai a vedere che per l’anno nuovo una guerra inedita non ce la toglie nessuno. Se poi ci mettiamo a pensare che un ragazzotto dall’aria poco sveglia avrà il controllo delle testate nucleari nordcoreane, capiamo che a livello internazionale c’è davvero poco da stare allegri. Il 2012 non promette nulla di buono nemmeno sul fronte della politica internazionale. L’Assemblea generale dell’Onu ha accolto la proposta del Cio e del Governo inglese di proclamare, in occasione delle Olimpiadi di Londra, la Tregua Olimpica. La risoluzione, presentata da Sebastian Coe e Mario Pescante e intitolata “Costruire insieme grazie allo sport un mondo più
Kim Jong-Un, nuovo leader nordcoreano. Nelle sue mani pericolosissime testate nucleari.
pacifico” è stata approvata all’unanimità. Strano, ma se proprio lo volete sapere, questa iniziativa non serve a tranquillizzarci nemmeno un po’. se poi ci si mettono anche le macchie solari... Il creatore di Guerre Stellari, George Lucas, ne è sicuro: il mondo finirà nel 2012. Secondo il suo amico Steven Spielberg, tiene nascosta da qualche parte un’astronave per filarsela alle prime avvisaglie dell’apocalisse. Pare che, tra l’altro, non sia il solo a prestare fede agli uccellacci del malaugurio che associano il termine del Calendario Maya alla dipartita del pianeta Terra. Tutta una pletora di catastrofisti, già da tempo, se ne va in giro sul web a distribuire previsioni sulla fine oramai imminente. Cosa c’è di vero? La verità probabilmente è che il mondo non finirà proprio per niente. Il termine del calendario Maya presuppone comunque un nuovo inizio, un po’ come al 31 dicembre succede sempre un primo di gennaio. Tuttavia comunque pare che qualcosa di anomalo potrebbe mettere in affanno il pianeta (e i suoi abitatori) nel corso dei prossimi temutissimi dodici mesi. Perché? Beh, non vorremmo virare troppo sul linguaggio scientifico, ma c’è questa storia dei poli magnetici del sole... Periodicamente sulla sua superficie si formano numerose 13
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Un classico: Nostradamus
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ono tre le quartine incriminate. Nella prima si ipotizza un’anomalia nell’orbita di Nettuno e di Giove che provocherà maremoti. Nel 2012, infatti, Nettuno entrerà astrologicamente nei Pesci. Dopo conflitto e battaglia navale, Il grande Nettuno sarà al suo più grande potere: / Farà impallidire di paura il rosso avversario, / Ponendo il grande oceano in spavento. La seconda quartina lascia pensare alla caduta in mare di asteroidi o roba del genere; bolidi di dimensioni tali da scombussolare gli equilibri terrestri. Molto vicino ad Aux, Lectore e Mirande / Gran fuoco dal cielo in tre notti piomberà: / Evento accadrà davvero stupendo e mirabile: / Poco dopo la terra tremerà.. La terza quartina di Nostradamus afferma che nessuno crederà a queste previsioni, in quanto più forte sarà la fede della Legge del Messia cristiano. La legge di Sole e Venere contesa / Appropriandosi lo spirito di profezia: / Nè l’uno nè l’altro ne saranno intesi, / Per terrà la legge del grande Messia. Probabilmente non aveva fatto i conti con la crisi della Chiesa di questi ultimi decenni perché a credere all’avvento di simili sventure sono in tanti.
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macchie solari, punti più freddi e scuri rispetto al resto, ma molto più magnetici e da queste scaturiscono forti getti di plasma e radiazioni. Per il 2012 è prevista un’attività insolitamente intensa. Al punto che la NASA e l’americana National Academy of Science hanno messo sul tavolo alcune simulazioni su certi dissesti elettromagnetici causati dal sole per valutare gli effetti di un evento di cui – purtroppo – non possiamo calcolare la probabilità. Ora, al di là del fatto che uno si domanda, ma come cavolo facevano i Maya a saperlo un pacco di tempo fa?, sarà vero come sostengono certi “studiosi” che l’attività solare può influire su malattie, guerre e avvistamenti Ufo? C’è chi è pronto a giurare, infatti, che il biennio 1916-1917, inizio della Prima guerra mondiale, coincise con un picco solare di particolare entità. O chi spiega l’incidente di Roswell (l’alieno fotografato nel New Mexico, nel 1947) con una radiazione solare che avrebbe colpito l’astronave del malcapitato. Speriamo almeno nel pallone Insomma, non si ricorda un avvicinamento ad un nuovo anno più lugubre e nefasto. In attesa che i grandi evasori e i grandi patrimoni vengano chiamati a raccolta per il bene comune, abbiamo dovuto fare economia non solo sul cenone di San Silvestro, ma pure sull’acquisto dei botti... Come fare ad essere ottimisti? Beh, toccare il fondo spesso incoraggia il formarsi di una nuova consapevolezza. Se non è vero che abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità, è vero che ultimamente siamo corsi come deficienti dietro trasmissioni televisive e film pieni di troniste e decerebrati vari. E, invece, cinepanettoni e grandifratelli cominciano a vacillare. Segno che gli italiani iniziano a pensare a cose più serie? (Auguriamo-
celo – e vai!) È già qualcosa, insomma. Il resto speriamo lo faccia il ministro Passera stanando quei 120 miliardi di Euro evasi ogni anno che affossano la nostra povera Italia. Suvvia, non confondiamo la fine di un ciclo con la fine di tutto. Ma incrociamo lo stesso le dita, che non si sa mai. E poi – quasi lo dimenticavamo – il 2012 è l’anno degli Europei di calcio. Dopo la figuraccia dei mondiali 2010, la nostra ■ Nazionale potrà solo migliorare...
una novità: il pianeta X
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ianeta X è un termine generico usato per descrivere un grande e ancora sconosciuto oggetto che graviterebbe nel nostro sistema solare. Conosciuto dagli antichi Sumeri con il nome di Nibiru, è di parecchie volte superiore alla misura della terra e ha un lungo periodo orbitale di circa 3600 anni. Si potrebbe trattare di una cometa, un pianeta errante, o come suppone questo libro, una nana bruna in fase morente che accompagna il Sole. Negli anni a venire, la sua orbita ellittica lo porterà nel cuore del nostro sistema, dove andrà a interagire con il Sole. Una volta che ciò avverrà saranno per la terra tempi di grandi dolori; il destino ci pone nel reticolo di una perfetta tempesta solare.
trentinoattualità
di Tiziana Tomasini
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ramontata (pare) l’epoca dei Kevin e delle Deborah, rispunta il classico… L’influenza del vintage in tutti i settori della moda e del costume chiama prepotentemente ad un ritorno dei nomi italiani… Ed i Trentini come chiamano i propri figli? Un’incursione semiseria all’ufficio statistica del Comune di Trento. In un soleggiato giovedì del cittadino, caratterizzato, come di consuetudine, dall’orario continuato, partiamo sicuri, sicurissimi – troppo decisi, evidentemente – verso piazza Fiera, sede degli uffici anagrafici. Obiettivo: conoscere i nomi maschili e femminili dei neonati dell’anno 2011. Semplice no? Breve puntata al punto informazioni e ci dirigiamo al primo piano. Bene. Ci siamo. Dopo qualche perplessità sulla nostra presenza – “Cosa vuole?
“Cristian con l’acca o senza?” i nomi più “in” del 2011 a Trento città. Il risultato di Un’incursione semiseria all’ufficio statistica del Comune di Trento No, della stampa si occupa l’altro ufficio, quello vicino” – (di vicini ce ne sono tre ma non osiamo replicare al tono secco dell’impiegata), riusciamo ad individuare la porta indicata. Pensavamo di essere alla meta? Errore. Ci viene ivi spiegato, con voce decisamente più gentile, che quanto cerchiamo è giù, al piano terra. Torniamo dove eravamo partiti, con in mente il cartello che indica le calorie consumate facendo la
i più gettonati del 2011 1) FEDERICO 2) DAVIDE 3) ANDREA 4) LEONARDO 5) MATTIA
1) ELISA 2) ALICE 3) ANNA 4) SOFIA 5) EMMA
GABRIELE MATTEO SIMONE FRANCESCO LORENZO RICCARDO ALESSANDRO THOMAS SAMUELE NICOLO’ TOMMASO DANIEL FILIPPO GABRIEL GIACOMO GIULIO LUCA
ALESSIA AURORA GIULIA SARA ELENA CAMILLA MARTINA CATERINA MARGHERITA CHIARA GAIA VALENTINA BEATRICE GINEVRA GRETA NICOLE ARIANNA
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scale. Poco male. Il responsabile ci fa accomodare, ma spiega che di nomi si occupa l’ufficio statistica, con sede in via Alfieri. Informazioni in merito al nostro argomento le possiamo ricavare da chi si sta occupando dei censimenti, con uffici siti in via Bronzetti (ex sede della Polizia Municipale). Disponibilissimo, il sopra citato responsabile telefona all’ufficio in questione ed espone le nostre richieste. Approdiamo in via Bronzetti – in linea d’aria molto più vicina a Piazza Fiera rispetto a via Alfieri – e finalmente … Attendiamo la schermata con il fatidico ed agognato elenco. Tutt’intorno, in questo luminoso ufficio, pacchi di censimenti di fresca compilazione. Approfittando di questo intermezzo logistico, dopo aver cercato di indovinare le pole position maschili e femminili, ragioniamo sul fatto che scegliere un nome per il nasci-
turo non è un’operazione semplice. Anzi, può trasformarsi in un affare davvero complesso. Partiamo dal presupposto che la coppia è formata da due persone, quindi da due teste con precise idee personali. Se già questo primo passo può riuscire difficoltoso per la scelta del nome, immaginiamoci il resto. Tale resto si materializza puntualmente con l’immancabile cascata di consigli e suggerimenti. Consigli e suggerimenti richiesti, gratuiti, attesi, indesiderati, pesanti, simpatici, graditi, fuori luogo o decisamente fuori luogo. Non è raro che illustri sconosciuti si prodighino con improbabili elenchi, o che la cassiera del supermercato dica la sua. E se c’è il nonno da ricordare, l’iniziale da concordare, l’ assonanza da rispettare, l’etimologia da interpretare interviene sibillina anche la moda, a complicare ulteriormente il panorama anagrafico. I nomi della figlia dell’attore, del bebè della presentatrice, del figlio del calciatore fanno tendenza, a prescindere dalle scelte più
• Considerare, in caso la scelta verta su un nome straniero, il numero di lettere difficili da pronunciare e da scrivere (x, y, j, k, w…) Nel box a lato, l’elenco dei nomi più gettonati del 2011 (aggiornato al mese di ottobre); sul podio Federico, Davide, Andrea ed Elisa, Alice, Anna. La lettura del maschile rivela la volontà di assegnare nomi solidi, con radici storiche; numerosi quelli di richiamo biblico come Davide e la variante David, Samuele, Elia; sempre in prima linea quelli di origine apostolica e cristiana, come Luca, Matteo e Mattia, Simone, Gabriele… Qualche vaga reminescenza dei modelli esteri con Christian, che sorpassa di poco il più semplice Cristian. Al femminile, quelli comunissimi sono intervallati da quelli di lontana memoria, come Rachele e Matilde. Nota comune ad entrambi i generi, una lunghezza medio o breve, che ben si affianca ad ogni cognome. Sopra tutte queste considerazioni, un’ultima importante riflessione. Il nome rimane per tutta la vita, ci definisce come persone, ci contraddistingue, ci fa conoscere; diventa parte integrante della nostra personalità. Una scelta importante, da indossare in ogni occasione. ■
La soluzione per i Vostri rifiuti di cantiere!
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o meno condivisibili. Come sbrogliare la matassa? È possibile stilare un breve vademecum, con indicazioni preziose di cui tenere conto? Ci proviamo. • La ricerca del suono, in accordo con il cognome, risulta essere uno dei criteri più apprezzati; • I nomi classici quali Mario, Marco, Matteo Alessandro… vanno per la maggiore, ma il rischio per il futuro studente è di avere in classe almeno due o tre omonimi e di essere chiamato a vita Mario P. , Mario G., Mario R. ecc. • L’attenzione alla lunghezza in rapporto al cognome: meglio Luca Icsipsilonzeta (giusto equilibrio) piuttosto che Massimiliano Icsipsilonzeta (tempi lunghissimi di pronuncia);
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trentinoattualità
di Francesca Negri
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are che la crisi economica nel 2012 sarà ancora più stringente. E in più ci sono le profezie Maya, che annunciano la fine del mondo per il 21 dicembre 2012 e che mietono, giorno dopo giorno, sempre più credenti. Le teorie legate alle previsioni sul 2012 sono le più svariate, e sono quasi tutte legate alla fine del calendario del lungo computo, basato su un ciclo cominciato nel 3114 a.C e che terminerà, appunto, nel 2012. Naturalmente, tra gli esperti di cultura Maya, c’è anche chi precisa che il popolo precolombiano non ha mai fatto nessuna profezia apocalittica per quella data: «I Maya non hanno mai detto nulla sulla fine del mondo o su un possibile grande cambiamento nel mondo in quella data - osserva David Stuart, professore di arte e scrittura mesoamericana presso l’Università del Texas a Austin -. Il calendario non solo continua dopo quella data, ma va avanti per altri 70 ottilioni di anni». A parere del docente, le previsioni apocalittiche provengono tutte per lo più da «interpretazioni New Age e misticiste riguardo ai calendari Maya, ma non si basano su studi archeologici e antropologici». Nonostante questo, sono in molti quelli che si stanno preparando per l’evento che cambierà, a loro modo di vedere, l’umanità. E come sempre accade c’è anche chi ha pensato bene di costruirci sopra un business, come alcuni tour operator che stanno vendendo pacchetti turistici per permettere di visitare, nel dicembre 2012, proprio le terre dei Maya (Messico, Guatemala e Belize), oppure c’è chi ha confezionato t-shirt a tema, chi libri, chi addirittura case e ville nei cosiddetti villaggi bunker. 18
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E tu, cosa faresti per L’ULTIMA CENA? SE IL 21 DICEMBRE 2012 FINISSE VERAMENTE IL MONDO, QUALe sarebbe il menu e quale L’ULTIMO VINO da STAPPARE? lo abbiamo chiesto ad alcuni esperti del settore enogastronomico Non solo. In tutto il mondo si stannno organizzando cene luculliane con libagioni imperiali, abbinati ai vini più costosi del mondo, per l’ultima cena sulla terra. Cosa mangereste nella vostra ultima cena? E che vino stappereste? Una domanda curiosa che TrentinoMese ha voluto fare ad alcuni noti personaggi del Trentino. Che hanno sciorinato, tra ironia e serietà, anche la loro personalissima ricetta anticrisi e antisfiga. Il cabarettista Lucio Gardin non ha dubbi: in un’ipotetica ultima cena sul pianeta terra mangerebbe un primo, «così almeno dal nome già si capisce e preallude al fatto che non sia proprio l’ultimo…». Ad accompagnare il piatto, il vino più costoso che esiste «tanLucio Gardin
to, considerato che il mondo finisce, a che servirebbero i soldi?». Difficile dargli torto. Ragioni da vendere Gardin le esprime anche quando, come ricetta anticrisi, propone che «lo spread deve essere unico e deve essere uguale per tutti i paesi dell’Unione Europea: 30% spumante, 35% Aperol e 35% acqua! Che sia finita che ognuno ci mette dentro quello che capita! Eh, cribbio, un po’ d’ordine!». Più ricercate le scelte apocalittiche di Graziano Loz-
Graziano Lozzer
cosa farebbero Mario Pojer e Paolo Endrici
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pterei per il foie gras alsaziano che fanno nella zona di Strasburgo», dice Mario Pojer, vignaiolo e titolare della cantina Pojer e Sandri, che come vino abbinerebbe una vecchia annata del suo Essenza, perfetto con il foie gras. Quindi propone una ricetta etica per risolvere la congiuntura sfavorevole: «Dobbiamo parlarci di più, invece oggi tutti si fanno i fatti loro, qui in Trentino». Paolo Endrici, proprietario della cantina Endrizzi, indica nell’oca al forno che sua moglie Cristine cucina a Natale il piatto ideale per la vigilia dell’apocalisse. E l’ultimo vino della sua vita, quale vorrebbe che fosse? «Il nostro Gran Masetto, che mi ricorda tutte le sfide del lavoro in vigna e in cantina e la nostra vita di viticoltori». La ricetta anticrisi e antisfiga di Paolo Endrici? «Agire e lavorare sempre con onestà, correttezza e integrità. Sono convinto che questo, alla lunga, ripaghi sempre, nonostante crisi e sfortune». Difficile dargli torto.
trentinoattualità
zer, presidente associazione Agriturismo del Trentino. “Per l’ultima cena opterei per il mio formaggio di fossa, perché mi ricorda la mia malga, le mie vacche grigio-alpine, la mia vita». Come vino, Lozzer indica un San Leonardo dei Marchesi Guerrieri Gonzaga, «perché la loro tenuta si trova sullo storico confine del Tirolo e quando arrivo lì, di ritorno dall’Italia, faccio sempre un grande respiro e penso: Ecco, sono a casa». E la sua ricetta anticrisi e antisfiga? «Per scacciare la sfortuna presterei a tutti gli antichi campanacci per le mucche, che ancora oggi vestono il giorno della desmontegada. Da sempre si pensa che suonare questi campanacci porti fortuna e serva per scacciare il malocchio. Tentar non nuoce, visti i tempi che si prospettano per il 2012». E uno chef? Come si destreggia in cucina chi sa che i piatti Marco Masé
che sta preparando sono per se stesso e, in più, sono gli ultimi della storia dell’umanità? Lo abbiamo chiesto a Federico Parolari, chef dell’Osteria Le Due Spade di Trento, che è sicuro di puntare su una variazione di foie gras di oca e di anatra di sua creazione. Ad accompagnarlo, un Giulio Ferrari Riserva del Fondatore del 1997. E per far fronte alla crisi? «La cosa importante credo sia fare rete, riuscire a stare in squadra, avere un dialogo positivo, non crearsi mai nemici ed essere sempre corretti con tutti. Personalmente, poi, ritengo che la mia ricetta per il 2012 sarà quella di continuare a fare quello che ho sempre fatto fino ad ora, cercando di migliorarmi». Marco Masé, presidente dell’Apt di Campiglio è per soluzioni più originali. Ad esempio per l’ultima cena amerebbe trovarsi davanti ad una pizza. Non una qualsiasi, naturalmente, ma la “sua” pizza Inverno (salsiccia, radicchio, porcini e zola), con cui berrebbe Dom Perignon Rosè, mentre dopo, da solo, stapperebbe uno Champagne di grande annata. Infine, per far fronte alle paure generate dall’arrivo del nuovo, misteriosissimo anno, rispolvera l’adagio reso celebre da Steve Jobs, “Siate affamati, siate folli”: «Credo che avere il coraggio di rischiare e innovare nei momenti di crisi sia la strada più coraggiosa da intraprendere». ■
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trentinoincontri di Carlo Martinelli
l‘UOMO CHE ATTACCA VITA AI GIORNI Con ROBERTO MOGGIO volevamo parlare della Marcialonga (che ha inventato) ed invece abbiamo scoperto 288 canzoni e le feste con i “coetanei” nelle case di riposo. Perché questo giovane di 87 anni...
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uesta è la cronaca di una intervista che doveva essere un’altra intervista. La storia di un incontro mattutino in una casa lungo il Fersina, a Trento. Dove – questa l’idea iniziale – si doveva far parlare Roberto Moggio, ché lui è il protagonista di queste righe (oltre che il protagonista di una vita che sembra un romanzo, ma lui non ve lo dirà mai, schivo qual è). Dice infatti il direttore di questo giornale che benevolmente state sfogliando e leggendo: c’è la Marcialonga in gennaio, perché non confezionare una intervista a Roberto Moggio, che ne è stato uno degli inventori, nel cuore degli anni Settanta? Di più: che ne ha inventato il nome, persino. Bene, non troverete praticamente mezza riga sulla Marcialonga, qui. “C’é, va avanti bene, è stata una scommessa vinta, che senso avrebbe parlarne? Lasciamo che il bravo comitato, cui oggi tocca organizzare questa festa dello sport e dell’agonismo, lavori in pace”. Stop. Quando ci dice così, Roberto Moggio è appena rientrato in casa. Sono le dieci del mattino e le due ore 20
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quotidiane di footing – una passeggiata dal sapore quasi atletico lungo i sentieri del bosco, in rigida e voluta solitudine – sono già alle spalle. Una doccia ed eccolo il nostro, 87 anni portati con invidiabile atleticità (si badi: invidia positiva, partecipazione alla vita e ai progetti degli altri, con Moggio altro non è possibile).
Ripone il telefonino e confessa: “Ecco, non lo uso mai. Solo durante le mie passeggiate solitarie, per precauzione, me lo porto dietro. Ma se qualcuno deve chiamarmi, lo fa al telefono di casa”. Computer? “Lo uso come una macchina da scrivere, niente internet, niente email. Ma non è snobismo verso la
10 febbraio 2005, il Sindaco Pacher consegna a Moggio l’Aquila di S. Venceslao
trentinoincontri
QUANDO BILL SCRIVEVA DI BOB
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on c’è miglior scheda biografica di quella che l’indimenticato Ottone “Bill” Cestari dedicò a Roberto Moggio nel primo dei due volumi del monumentale e a tutt’oggi insuperato “Il chi è? dello sport”, enciclopedia trentina edita nel 1977 dalla Editrice Panorama. Riproporre qui quelle righe è anche l’omaggio ad uno stile giornalistico asciutto, essenziale, documentato. Ed è anche rinovellare amicizie vere, proprio come quella tra Bill e Bob... “Il famoso giornalista sportivo Gianni Brera lo ha giustamente definito come il più classico dei marciatori. Dotato di uno stile pressoché perfetto e di una grinta agonistica assolutamente eccezionale, l’asciutto atleta trentino , allievo prediletto dell’indimenticato Enrico Baratto, ha infatti ottenuto nella sua carriera delle prestazioni formidabili, nonostante le molteplici attività espletate anche in altri settori che non gli hanno mai consentito una preparazione ed un’applicazione adeguata. Nel 1949, ad esempio, pur gareggiando da solo contro il cronometro è riuscito sulla dura pista di Trento a segnare sui 10 km il tempo di 46’09’’7, quarto tempo stagionale nella graduatoria mondiale della specialità. Prima di quella prodezza, rimasta poi per lunghissimi decenni nella tabella dei primati regionali, il magrissimo “Bob” aveva vinto due titoli italiani e soltanto per un dannato callo, suppuratosi qualche ora prima della partenza della rappresentativa italiana per Londra, non ha potuto essere accanto all’amico Dordoni nella gara di marcia dell’Olimpiade del 1948. Fra le sue vittorie di maggior spicco vanno ricordate quella per il titolo italiano assoluto di marcia su strada, quella del Giro di Napoli, quella di Varese nel campionato italiano di 2^ serie, la Trento - San Cristoforo del 1950 vinta davanti ad autentici fuoriclasse come Cressevich e Malaspina. Nei suoi anni giovanili ha partecipato anche alla classica traversata del Po, concludendo al terzo posto alle spalle dei formidabili nuotatori Signori ed Ogno che lo hanno raggiunto ...soltanto in acqua”.
Omaggio del fotografo Faganello
tecnologia. È che il computer è più forte di me in questo caso, e per vincere non ho che questo metodo. Sono fatto così. Ritengo di essere una persona diretta, se ho qualcosa da dire lo dico. Niente ipocrisia, niente compromessi. Forse questo può aver dato di me talvolta una immagine un po’ dura, ma io sono tranquillo con me stesso. E non è poco. Forse è per questo che quando mi offrirono la possibilità di mettermi in politica, dissi no. Avrei potuto diventare consigliere provinciale, furono i repubblicani, al tempo, a propormelo. Dissi no. Va bene così, evidentemente.” Poi, casualmente come capita quando ci si incontra per la prima volta, ecco che si va scoprire. Sì, con Roberto Moggio ci si incrociò nel 1991, ai Mondiali della val di Fiemme (che diamine, in Trentino dove c’è sport – calcio escluso, il “balon” non gli è mai andato a genio – lui c’è sempre stato), ma il resto è affidato alle cose lette, alla stima e all’affetto che percepisci ogni volta che chi lo ha conosciuto trova modo di parlarne. Ma per una chiacchierata vera e propria, si doveva aspettare il dicembre di fine 2011. Qui, in una casa dove tutto racconta di
sport, a partire dalla gigantografia con un collage dei titoli di giornale che gli sono stati dedicati negli anni, regalo di un amico indimenticabile, dice: Flavio Faganello. Dove tutto racconta della sua famiglia (“sono orgoglioso di come ho tirato su Luciana e Lorenzo, i miei due figli”). Dove la musica è fatta prima di tutto dal jazz, passione inossidabile, sotto pelle; ah, il jazz, con quel rimpianto
mai sopito. Era tutto pronto per organizzare un festival internazionale a Trento, Oscar Peterson ospite d’onore. Andò buca perché un assessore alla cultura fece mancare il suo apporto. “Non mi ricordo neppure chi fosse, spiace solo che Trento abbia perso una occasione importante”. Ma è da qui, dalla passione per la musica, che all’improvviso arriva un’altra sto21
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trentinoincontri ria. La intuisci nella tastiera elettrica, là, nella piccola stanza – “il mio sancta sanctorum” – dove le foto di una vita appese al muro, i diplomi, gli attestati, le onorificenze, trovano il loro senso più compiuto in piccoli bigliettini vergati con mano spesso incerta. Sono i ringraziamenti di tante persone anziane – “i miei coetanei, io sto bene con loro” – cui, da anni, con discrezione quasi totale (ci si perdonerà se un po’ rompiamo questa lodevole riservatezza: si voleva parlare di Marcialonga, raccontiamo di case di riposo e di voglia di vivere e cantare e ballare e sorrridere: vi sembra poco?) Roberto Moggio regala il suo tempo. E la sua creatività. Sissignori. “È il mio volontariato, che mi piace e che mi rinnova. Vado nelle case di riposo, suono le melodie di canzoni che nessuno suona più. E racconto storie. Mi piace andarle a scovare, mi piace restituirle agli altri, ai miei coetanei. Per Natale ho ricostruito la storia di Stille Nacht, creata da un giovane parroco salisburghese, nel 1816 ed oggi tradotta in 300 lingue. E ho anche musicato una versione natalizia, struggente, di Lilì Marlene. Nasce da un ricordo indelebile, di quando, nel Natale del 1944, mi trovavo sul fronte russo polacco, reclutato dai nazisti. Lì ascoltammo una versione totalmente cambiata rispetto all’originale. La nostalgia diventava speranza. E io suono queste canzoni e loro, gli anziani, ballano e qualche volta fanno il trenino attraverso la stanza. C’è chi, magari, si unisce spingendo la carrozzella sulla quale si trova costretto, da anni. E io suono, e li sento felici e allegri e questo mi basta. Suono ad orecchio, non conosco la musica. Bontà loro, mi hanno detto che possiedo una specie di orecchio assoluto per la melodia. Forse mi ritornano le note della balera, di Villa Alessandra, in corso 3 novembre a Trento, dove la mia generazione ha passato il tempo duro ma spensierato della gioventù”. Non c’è posa, non c’è falso pietismo in quel che fa Roberto Moggio. Perché, prima di tutto, piace a lui, enormemente, quel che fa. “Il mio motto è: attaccare vita ai giorni e non giorni alla vita”. In un ordinato quadernone tiene i titoli delle 288 canzoni – sì, duecentoottantotto, divise per argomenti – che in qualsiasi momento lui è in grado di sciorinare. È la sua tana dei ricordi, la beata ingenua semplicità di “Maramao perché sei morto”, “Bombolo”, “Eulalia Torricelli”, “Balocchi e profumi”. Le can22
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L’AQUILA E LA COMUNITà
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veva 80 anni, Roberto Moggio, quando è stato premiato con l’Aquila di San Venceslao. In un teatro Sociale gremito oltre ogni previsione di amici e di autorità, toccò all’allora sindaco Alberto Pacher conferirgli l’Aquila ardente di San Venceslao, antico sigillo simbolo di un’appartenenza profonda e di una relazione sincera e indissolubile con la comunità e i valori nei quali essa si riconosce. Nei suoi allora 80 anni di vita – oggi 87... – (è nato il 6 febbraio 1925), ha saputo plasmare e vivere appieno – si leggeva nella motivazione – amicizie, impegno sportivo, lavorativo e sociale. È passato qualche anno e quelle motivazioni, semmai, hanno trovato ulteriore conferma. Perché Roberto Moggio non è solo (con Mario Cristofolini, Giulio Giovannini e Nele Zorzi) l’inventore della Marcialonga. Avevate dubbi? I quattro fondatori della Marcialonga: da sinistra Moggio, Cristofolini, Giovannini e Zorzi
zoni di Rabagliati, Gigli, Tagliavini, Tito Schipa, quelle degli organini da barberia. “La colonna sonora – dice – di una esistenza che era semplice ma dignitosa. Un mondo ormai lontano che certo genera struggente nostalgia. Nel mio spartito senza note ci sono tutte: canzoni allegre, tristi, d’amore. Io li faccio ballare, i miei anziani. Voglio loro bene”. E forse – aggiungiamo, sapendo che è la verità ma che a lui non piace si dica – succede che lui, Roberto Moggio, nemmeno la dica la sua, di età. Forse si cala qualche anno, ad evitare l’inevitabile stupore per 87 anni che sembrano venti di meno, garantito. Eravamo venuti per la Marcialonga. Raccontiamo di pomeriggi musicali e danzanti nella case di riposo, preparati con professionalità estrema, nello stile dell’uomo. Potremmo raccontare dell’amore assoluto che Moggio ha avuto e ha per la “sua” Trento, quando la percorreva in lungo e in largo, a partire dai Casoni; della vacanza dei veterani sportivi trentini che ogni estate organizza a Marina di Camerota, arrivando a scrivere i testi degli sketches umoristici; di una infanzia non facile, con cinque anni di collegio a Torino, con rinunce dolorose, che l’hanno segnato ma anche forma-
to; degli amici di una vita, fratelli”: Bill Cestari, Cesare Maestri, Rolly Marchi; di una carriera sportiva di prim’ordine; di una altrettanto brillante giornalistica. Eravamo venuti per la Marcialonga e per lo sport, inteso come riscatto e rivincita sociale e apertura culturale. Eravamo venuti per Moggio inviato della Rai ad Olimpiadi, mondiali ed altri eventi internazionali. Per il Moggio cronista che ricostruisce i tragici fatti del “caso Garollo” e della corriera finita nel burrone a Candriai. Per il Moggio che sceglie ad un certo punto una carriera diversa e diventa dirigente della Fiat Rangoni, dove vive gli anni ruggenti del boom economico, tra automobili e motociclette. Del Moggio che fa nascere squadre di basket ed atletica, che corre e vince alla Trento Bondone nel 1955. Eravamo venuti per questo e ce ne andiamo con nelle orecchie le sue canzoni e le sue storie, generosamente restituite a regalare momenti di allegria e serenità. E siccome la vita è fatta di anche di lampi e di sensazioni, di improvvisi rimandi, quando lo salutiamo - ché di cose da fare ne ha, eccome se ne ha questo 87enne mai fermo - ci passa per la testa il titolo di un libro. “Confesso ■ che ho vissuto”.
trentinoattualitĂ
di Paolo Chiesa
un lago in cerca del suo padrone
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trentinoattualità “di chi è il lago di Caldonazzo?” se lo è chiesto Alex Faggioni, un giovane di Calceranica che a un certo punto si è accorto di non riuscire a fare una passeggiata con i figli, se non immergendo i piedi nell’acqua gelida... Assieme a lui Ripercorriamo la storia del più grande specchio d’acqua trentino e delle sue coste. Dalle bonifiche di fine ‘700 agli interventi del demanio, alla “vendita” del lago...
“D
i chi è il lago di Caldonazzo?”. È la domanda che ci si pone, passeggiando in queste giornate invernali sulla sua sponda sud, quella per intenderci dove ci sono il Lido, il Pescatore, il Panorama oltre a molti altri locali e campeggi. Perché in questa ipotetica passeggiata ci si imbatte in proprietà private che limitano di molto il transito, quando non lo impediscono del tutto, arrivando fino all’acqua con recinzioni e quant’altro. Per tacere del degrado di certi punti del percorso. E “di chi è il lago di Caldonazzo” se lo è chiesto l’anno scorso di questi tempi Alex Faggioni, un giovane di Calceranica che, dopo le pioggie che ne avevano fatto alzare tantissimo il livello, non riusciva a compiere neanche una pur breve passeggiata con i due figli piccoli, se non immergendo i piedi nell’acqua gelida. E Alex, aiutato da
un gruppo di amici, ha deciso di saperne di più sul motivo per il quale sia così difficile, piogge o non piogge, usufruire delle sponde di uno specchio d’acqua che in ogni parte d’Italia sarebbero di proprietà del Demanio statale e quindi di tutti. E proprio l’anno scorso questo comitato spontaneo di amici del lago ha aperto un blog per cercare di dare e di raccogliere informazioni sulla questione. Inoltre, è stata organizzata una raccolta di firme per restituire alla collettività l’utilizzo delle spiagge” e un’occupazione pacifica del lungo lago con la manifestazione “spiaggia libera(ta), riappropriazione temporanea di spazi rubati”. Ma non solo. Partendo da una pubblicazione risalente agli anni Settanta curata da Enzo Postal dell’Unione Consumatori del Trentino in collaborazione con il “Gruppo Amici del lago”, intitolata guarda caso: “Di chi
IL PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE DEI LAGHI DI CALDONAZZO E LEVICO
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l 12 aprile 2010 i Comuni di Pergine, Levico, Caldonazzo, Calceranica e Tenna e la Comunità Alta Valsugana e Bersntol hanno approvato in via definitiva l’“accordo di programma” che definisce gli interventi volti alla riqualificazione generale dei laghi di Caldonazzo e Levico. Vi sono contenuti una serie di progetti riguardanti un generale miglioramento ambientale con il recupero delle spiagge, la valorizzazione delle colline che circondano il lago e il completamento della rete di sentieri di questa parte dell’Alta Valsugana, oltre ad alcuni interventi specifici nei vari Comuni. Il costo di massima del progetto è di circa 17 milioni di euro con 5 milioni e 760mila euro destinati alla riqualificazione delle spiagge (1 milione e 800mila per quella di Calceranica, 1 milione e 560mila per quella di Levico Terme e 1 milione e 200mila euro ciascuna per quelle di Caldonazzo e di Pergine). Niente male come investimento per delle opere che al momento attuale non potranno essere realizzate completamente a causa delle pendenze giudiziarie relative alle problematiche solevate da Lagonostrum.
è il lago di Caldonazzo?”, Lagonostrum ha fatto una sua inchiesta aggiornando quei dati e riportandoli sul blog per amplificarne la risonanza. Su quel libretto e sul blog curato da Alex viene affrontato il problema delle proprietà che insistono sul più grande specchio d’acqua della provincia, tentando di spiegare i motivi per i quali è difficile in molti tratti, ma impossibile in certi altri, accedere al lago. E questo proprio mentre un piano di riqualificazione della Provincia vorrebbe rendere il lago pedonabile e ciclabile nella sua interezza con un investimento di svariati milioni di euro. Quella che segue, redatta con l’aiuto di una corposa documentazione comprendente piantine catastali, copie di sentenze giuridiche e di articoli dei quotidiani scritti dagli anni 60 ai giorni nostri, è la ricostruzione di Lagonostrum degli avvenimenti storici, politici e giuridici che hanno portato alla situazione attuale. La bonifica Nel Settecento, quando il Trentino faceva parte dell’Austria, il lago di Caldonazzo si presentava come un luogo malsano a causa della presenza di molte zone palu-
Alex Faggioni di Lagonostrum 25
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quote da parte dei soci e con la vendita a privati del Lido di Caldonazzo e dei diritti di pesca nelle acque del Lago.
Comparazione tra la mappa catastale del 1856 e quella del 2011
dose. Per questo motivo le allora amministrazioni comunali di Pergine, Levico e Calceranica, in accordo con i conti Trapp che erano i proprietari del lago, decisero di bonificarlo. L’opera durò dal 1777 al 1810 e comportò lavori di scavo, trasporto e sversamento nelle acque di decine di migliaia di metri cubi di materiale che permisero di consegnare alla comunità un lago sano e accessibile. Gli scavi nell’alveo del Brenta Tra il 1905 e il 1910 circa vennero compiuti degli importanti lavori di scavo per abbassare l’alveo del fiume Brenta in modo da fare calare di conseguenza il livello del lago, impedendo le frequenti inondazioni delle campagne circostanti. Dopo questi lavori la quota del lago fu fissata a 449 metri sul livello del mare e sulle rive del lago, per mezzo di apposite servitù, la popolazione potè esercitare il pascolo e la pesca che all’epoca erano uno dei maggiori mezzi di sostentamento. La società “Lago di Caldonazzo” Dopo la fine della prima guerra mondiale, un gruppo di negozianti, commercianti e albergatori di Caldonazzo fondò il “Consorzio economico Società Lago di Caldonazzo” il cui Statuto aveva tra i propri obiettivi quelli di “rivendicare al paese la proprietà del lago di Caldonazzo e delle rispettive sponde e di promuovere l’incremento e la tutela della pescicoltura razionale”, oltre a quello di “migliorare lo stato della spiaggia con bonifiche, impianti e altre colture adatte e favorire lo 26
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sviluppo della cura balneare, del nuoto e del concorso forestieri”. Nel 1926 la Società acquistò dai conti Trapp la sponda meridionale del lago per il prezzo di 105 mila lire. Il primo intervento del Demanio Poco prima del 1930 il Demanio statale comunicò alla “Società Lago” che, in seguito all’annessione del Trentino all’Italia, le acque del lago erano diventate demaniali, cioè di proprietà dello Stato. La notizia fece temere il rischio di fallimento della Società i cui responsabili, protestando con i conti Trapp, si sentirono rispondere che al momento della firma del contratto il demanio non si era espresso in quei termini e che quindi la vendita era legale. Una commissione di politici e influenti personalità di Trento riuscì a ottenere dal governo fascista la sospensione dell’intervento del Demanio in attesa di un riassestamento della Società, dandole la possibilità di saldare i propri debiti. Questo obiettivo venne raggiunto con il versamento di ulteriori
Quello che successe a Levico Nello stesso periodo il Comune di Levico, proprietario dal Cinquecento dell’omonimo lago, avendolo acquistato dal principato Vescovile di Trento, accettò con lungimiranza la demanializzazione dello specchio d’acqua, salvandolo dalle speculazioni e consegnandolo in pratica alla popolazione e ai turisti che iniziavano a frequentarlo. Il secondo intervento del Demanio Nel 1942 il re Vittorio Emanuele III firmò il decreto che confermava la demanialità del lago di Caldonazzo in tutta la sua estensione. La situazione rimase comunque uguale a prima a causa del secondo conflitto mondiale e dei conseguenti altri problemi che nel dopoguerra il Trentino si trovò ad affrontare. Il tiro alla fune dei diritti Nel 1956 l’Intendenza di Finanza di Trento, ravvisata l’incongruenza dell’esistenza di proprietà private su quella che doveva essere a tutti gli effetti proprietà del Demanio, chiese l’intavolazione del Lago a nome dello Stato Italiano, cosa che il Catasto Tavolare di Borgo Valsugana prontamente eseguì. A questa decisione si opposero la “Società” e alcuni privati, sostenendo che nel contratto di vendita tra i conti Trapp e la “Società Lago” c’era stata una vendita “a corpo e non a misura”, lasciando in questa maniera un’incertezza sull’effettiva determinazione delle relative superfici delle proprietà che si erano succedute. In quell’opposizione si sostenne anche che la vertenza si sarebbe risolta solo con la determinazione dell’effettiva quota del lago sul livello del mare e per questo il Tribunale
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info:
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hi volesse saperne di più sugli avvenimenti relativi al lago di Caldonazzo e sull’attività di Lagonostrum può consultare il blog www.lagonostrum.blogspot.com o usare la mail lagonostrum@virgilio.it
di Trento ordinò l’annullamento del decreto tavolare. La vendita del lago Nel 1960 La “Società Lago di Caldonazzo” iniziò a liquidare i terreni intorno al lago. Il Comune di Caldonazzo si vide regalare i cosiddetti “finestroni” pubblici dove attualmente ci sono la spiaggia del “Pescatore” e quella del “Panorama”. A Calceranica i terreni vennero invece venduti a privati con la conseguente abolizione degli usi civici di passaggio e di pesca e la costruzione di abitazioni e strutture ricettive in riva al lago. Va notato che negli atti di compravendita figura la “possibilità di eventuali rivendicazioni del Demanio, trattandosi di spiaggia…”. In questo periodo vennero sversati nel lago oltre 60 mila metri cubi di ghiaia che in pratica fecero retrocedere lo specchio d’acqua di parecchi metri, alzandone la quota e consentendo l’ampliamento delle proprietà prospicienti. Vennero costruite molte villette sul lago e si progettò “per fini turistici” una strada panoramica che venne però costruita non fronte lago ma dietro gli edifici. Le segnalazioni Questi fatti vennero segnalati da Enzo Postai dell’Unione Consumatori di Trento alla Procura della Repubblica e dal Sopraintendente alle Belle Arti Nicolò Rasmo al Comune di Calceranica, il quale dichiarò di non ritenere “possibile autorizzare nell’ambito dell’area predetta la costruzione di edifici che potrebbero pregiudicare non solo la possibilità della realizzazione della nuova strada panoramica, ma anche e soprattutto la visuale del lago”(!). La quota del Lago Nel 1968 l’Ufficio del Genio Civile di Trento, dopo una serie di articoli giornalistici sul problema e un’interpellanza del Partito Comunista in consiglio provinciale, rese noto che il ministero del lavori pubblici aveva fissato la ormai mitica quota sul livello del mare a 448,92 metri. La
Provincia di Trento nel 1970 provvide a fare posizionare sulle rive i capisaldi indicanti tale quota. Questo poteva fare sembrare che la questione fosse finita ma così non fu. L’intervento del Comune di Calceranica Nel 1975 l’allora sindaco di Calceranica Carletto Campregher impugnò la decisione della Provincia motivandola con il fatto che la quota fissata era quella derivante dopo i riempimenti di ghiaia degli anni 60 di cui tutti erano a conoscenza. Dopo i vari gradi di giudizio la Corte di Cassazione diede ragione al Comune, ordinando che venisse rifatta la perimetrazione del lago. A questa decisione si opposero ovviamente i privati che avrebbero visto il ridimensionamento dei loro possedimenti. A tutt’oggi sono in corso appelli al Consiglio di Stato, cause pendenti al Giudice specializzato delle Acque di Venezia e di Roma, richieste di condono edilizio e quant’altro. Le conclusioni di Lagonostrum Dopo averci illustrato le cose avvenute sul lago di Caldonazzo, Alex Faggioni ci tiene a fare un appello affinchè tutte le
persone si tengano informate su questo argomento, facendo rete e cercando di fare leva ognuno nelle proprie possibilità per la positiva soluzione di questa vicenda per la comunità. Ma oltre alla questione etica e giuridica di avere uno specchio d’acqua per tutti e non per pochi, c’è anche una questione economica della quale bisogna tenere conto e Alex ne è ben consapevole. “In questo periodo, in cui le fabbriche chiudono, il lago usufruibile da tutti sarebbe una ricchezza. Per questo sarebbe il caso che anche i negozianti e i commercianti di Caldonazzo facessero sentire la propria voce in difesa di quella che anche per loro è una risorsa: più persone intorno al lago vuol dire più economia in movimento”. E la politica? “I politici e gli amministratori dovrebbero avere la consapevolezza che lo sviluppo delle nostre zone passa per la tutela e la valorizzazione del territorio”. Parole sante, anche perché c’è il rischio che la difesa del lago come bene pubblico venga interpretata come un danno per le strutture ricettive che ricadono su quello che dovrebbe essere territorio comune e di conseguenza per il turismo. Ma è vero il contrario: se il lago è accessibile a tutti, diventa una risorsa per tutti, con le evidenti ricadute economiche che porterebbero le maggiori presenze e la maggiore fruizione di questi luoghi. Speriamo non sia vera l’affermazione di Alex secondo la quale: “sembra che i beni comuni siano passati di moda”. Cosa aggiungere? Che oltre alla sponda sud, della quale si occupa con attenzione Lagonostrum, c’è la sponda est, quella verso Tenna, punteggiata di casette e di costruzioni varie, non si sa quanto autorizzate, e che c’è anche la questione della “riqualificazione” di San Cristoforo, sulla quale insieme al “Comitato San Cristoforo” vigilano anche quelli di Lagonostrum. Ma questa è un’altra storia che meriterebbe un altro articolo. ■ 27
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trentinoattualità “Una storia magica e strana”: così Bruno Lucchi definisce la sua avventura artistica. Un crescendo rossiniano cominciato vent’anni fa, tra menhir, monoliti, androgini e straordinarie fotografie. La sue statue misteriose hanno ora preso il largo. In tutti i sensi
di Pino Loperfido
Il Poeta della materia
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Bruno Lucchi e Marcello Venturoli nel 1992
A
nostro modesto avviso, la cosa più importante ce la mostra alla fine del nostro incontro. La più importante di tutte: le sue fotografie. Perché è lì sopra che il giornalista può intravedere quel che l’artista Bruno Lucchi riesce a “vedere” della realtà, degli scorci di Paesi lontani, dei colori invisibili ai più. C’è un’istantanea quasi onirica di uno slum di Calcutta, e un’altra di un pioppeto allagato che sembra uscito dal “Mulino del Po” di Riccardo Bacchelli. Ma partiamo dall’inizio. Incontriamo Bruno Lucchi nel suo atelier di Levico Terme, spazio che gestisce assieme alla compagna di sempre Graziella Falchi. Bruno ha l’aspetto di un signore d’altri tempi, è alto, porta due mustacchi austroungarici che gli scrivono la faccia; pare, insomma, appena uscito da una macchina del tempo partita duecento e più anni fa e – da diverso tempo, oramai – tenta di adattarsi alla nuova era assegnatagli dal Caso. Diploma all’Istituto d’Arte “Vittoria” di Trento, un magistero alle Belle Arti di Urbino, come tutti gli studenti con un curriculum simile il giovane Lucchi inizia a spargere colori sulle tele: belle cose, ma c’è qualcosa che non va. (La vita ha codici determinati e complicati la cui decifrazione richiede talvolta un tempo superiore alla vita stessa). Tuttavia il Nostro si fida del proprio cuore e ferma le macchine della creatività, affidando momentaneamente i propri destini alla concretezza del realismo. Una deviazione ontologica che porta Bruno Lucchi a fare numerosi mestieri, a volte molto diversi tra loro: dall’artigiano al bagnino del Grand Hotel. Ogni sua azione diventa improvvisamente l’occasione per perlustrare il mondo, quello stesso mondo che molti anni dopo riuscirà a condensare, traducendolo, nelle sue statue, nei menhir e in tante altre opere.
Sono lavori ordinari, ma mica troppo.Come ad esempio l’attività di ceramista nel negozio di via Marconi, intrapresa commerciale che potrebbe essere l’ottimo punto di arrivo di una vita “normale”, ma che all’animo dell’artista non basta. perché restituisce una certa irrequietezza, insoddisfazione e ansia creativa. Insomma, siamo nei primi anni Novanta, e il delicato equilibrio che Bruno Lucchi ha messo su – nel frattempo è diventato anche gallerista – è destinato a disintegrarsi sotto i colpi del critico Marcello Venturoli. Forse qualcuno ricorda il consiglio che Elio Vittorini diede al giovane Giuseppe Pontiggia, allorquando gli chiese – disperato – consigli per come poter affinare la propria attività di scrittore: senza mezzi termini, Vittorini gli ordinò di lasciare il posto in banca, di laurearsi e di mettersi così a scrivere sul serio. Gli disse di farla finita, insomma, con le scuse. Beh, Venturoli fa più o meno lo stesso con Lucchi: al termine dell’esposizione “Arte Levico” gli dice di piantarla lì con il commercio e con tutte le altre mille cose e di dedicarsi solo e unicamente alla scultura. La lungimiranza del critico romano spazza via ogni comprensibile titubanza dell’artista levicense che, pur perdendoci qualche notte, rompe definitivamente col passato e si riconcilia con la sua Musa interiore. E con se stesso. Connecting the dots, unire i punti Parte da qui lo straordinario cammino di Bruno Lucchi. “Una storia magica e
“Alchimista”, semire e corten
strana” la definisce lui. “A quel punto si è trattato di unire i punti.” Connecting the dots. Già, proprio come sosteneva il visionario Steve Jobs in quel celebre discorso. E qual è stata la prima scoperta? Il primo vagito del Lucchi artista a tutto tondo e non più part time? “Intanto, da allora, il lavoro mi ha restituito una piena serenità nel modo di vivere. E lo sta facendo tutt’ora. Forse anche grazie al fatto che il mio lavoro è anche meditazione. Io stesso studio il mio mutare nel tempo attraverso le mie opere”. La sera scende sulla Valsugana, il clangore delle strozeghe ci sorprende alle soglie di una qualche verità, impedendoci, lì per lì, di coglierla. Così viriamo sulla nostalgia.
“Sogno”, bronzo, cm. 35,5x54 29
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trentinoattualità “Foresta degli oracoli”
“Tra memoria e visione”
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La VECCHIA GUARDIA: saggezza e realismo Bruno Lucchi non ha parole tenere nei confronti di una certa arte contemporanea. La definisce, senza mezzi termini, “nichilista”. E opportunista, gli facciamo eco noi. Se per dodicimila anni l’arte ha avuto una funzione decorativa ed emozionale, non si capisce per quale motivo le cose dovrebbero cambiare nelle ultime decine di lustri di questo e del passato secolo. È come certe pretestuose teorie che circolano in merito ai cambiamenti climatici: chissà perché ogni cosa (il riscaldamento globale, il sistema di trazione delle automobili, la scomparsa dei ghiacciai, la digitalizzazione dei libri, la cattelanizzazione dell’arte), tutto, insomma, deve mutare adesso, in questo sofferto inizio di millennio. La domanda gliela facciamo a bruciapelo, come un colpo di pistola. Forse il colpo di pistola lo avrebbe sorpreso di meno. Lei si considera un artista della cosiddetta “vecchia guardia”? “Se con vecchia guardia si definisce chi impara un mestiere e poi lo mette in pratica... direi proprio di sì”. Una risposta che è anche un feroce giudizio sullo stato dell’arte. E non solo. Menhir, androgini, perle e altre maestosità Sono i menhir gli archetipi della produzione di Bruno Lucchi. Blocchi, presenze monolitiche che, col passare degli anni, sgorbiata dopo sgorbiata, prendono misteriosamente forma, sagomandosi su una figura umana: l’androgino, che lui definisce “contemplativo, statico e in attesa”. E di queste figure, il Nostro ne sforna a centinaia, di ogni dimensione, in pose diverse; Lucchi si fa demiurgo e 30
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genera un universo in sedicesimo, quasi un microcosmo popolato da esseri superiori, una sorta di Pandora abitato dai semidei Na’vi. Fa un certo effetto vedere certe installazioni, con androgini in mezzo alla natura, con la Valsugana sullo sfondo. Ci si sente un po’ archeologi, si intuisce un pezzetto dello stupore di Schliemann davanti al tesoro di Priamo, si gode del privilegio di avere, per un momento solo, una camera con vista sul passato mitico dell’umanità, su un tempo in cui i nostri evoluti, maestosi progenitori potevano sedere di diritto alla tavola di Dio. Tra i menhir e gli androgini, si colloca una produzione intermedia: le “Perle”. Lui dice che si è trattato di un modo per staccarsi a scadenze regolari dalle due grandi famiglie, quasi un momento ludico e di divertimento, diretto a far svaporare la densità e la pesantezza metafisica che menhir e androgini provocano inevitabilmente nel suo cuore. Perché Lucchi è un artista vero, uno che
Il 6 gennaio, Bruno Lucchi inaugura la personale intitolata “Custodi dei sogni” in Francia.
runo Lucchi è nato a Levico Terme nel 1951, dove vive e lavora. Ha studiato all’Istituto d’Arte di Trento completando gli studi al Magistero delle Belle Arti di Urbino. La terra è il suo materiale, che con il rito del fuoco trasforma in terracotta nel suo atelier; le sue figure diventano poi, bronzi e porcellane, ma da alcuni anni la ricerca abbraccia un nuovo materiale, l’acciaio Corten, da solo o abbinato al semirefrattario, cimentandosi nella costruzione di installazioni dalle notevoli dimensioni e dimostrando il desiderio di sperimentare nuovi sentieri della sua creatività. Nel 2004 realizza l’opera monumentale per la Costa Crociere Tra memoria e visione, quale ricerca sull’immaginario creativo delle civiltà mediterranee. Per lo stesso committente Lucchi crea una monumentale scultura in bronzo posta sul ponte della nave: Dio Poseidone. Nel 2011 lo scultore trentino mette in posa, su una delle più grandi navi da crociera italiane, un mosaico di più di dieci metri quadri dal titolo Eden, oltre a sei figure in metallo a circondarne la piscina. Dialogo con l’invisibile è la prima esaustiva monografia scritta e curata da Carlo Cambi nel 2005. Nello stesso anno è stato realizzato, dalla troupe parigina Astiko, un film-documentario che ripercorre la carriera dell’artista. Alla fine del 2009 da alla stampa il libro I sapori dell’arte, dove Lucchi unisce la sua passione per la cucina e la buona tavola agli aneddoti più gustosi della sua vita: preziose esperienza di vita nate dagli incontri con amici e grandi maestri dell’arte contemporanea. Dal 1991 vanta al suo attivo più di 170 esposizioni personali e oltre 400 collettive, tutte realizzate nelle più importanti sedi pubbliche e private e in prestigiose gallerie d’arte italiane ed estere. Di lui si sono occupate tutte le principali testate d’arte nazionali : “Archivio”, “Arte”, “Arte In”, “Forum Artis”, “Images Art & Life”, “Tema Celeste”. Nel mese di dicembre 2000 il mensile “Arte” ha dedicato all’artista trentino il supplemento della rivista: un prezioso libro monografico.
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“Piscina delle Nereidi”, Costa Favolosa
nella sua vita ha voluto stare lontano dai circus delle vernici, dalla borsa valori delle recensioni, dalle battaglie corpo a corpo con le redazioni. A Parigi, Milano e Londra, Lucchi ha preferito la piccola Levico Terme (“La qualità della vita viene prima di tutto”.) Artista di un arte che è più facile inquadrare nell’etimo che deriva dal sanscrito più che da quello tradizionale, che ci arriva dai latini. Il verbo “fare”, così semplice, facilmente fraintendibile, interscambiabile eppure così possente per descrivere l’opera di due mani d’artista. Da “fare” a “creare” il passo è davvero breve. Lucchi lascia un pezzo di sé in quei visi affilati, – pensieri, angosce, speranze, desideri – vi abbandona certezze e magari ricevendone in cambio di nuove, diverse, magari di segno opposto. Corpi affilati, braccia e gambe solcate da righe orizzontali che ricordano le linee del tempo o quelle geologiche – perché no? – delle nostre Dolomiti.
“Tra memoria e visione”: Bruno e Graziella sulla Costa Magica nel 2004
DISCRETE SENTINELLE AL LARGO DI TANGERI Cosa prova, alla sera, prima di addormentarsi, pensando che su una nave al largo – chessò – di Tangeri sue statue e menhir vegliano sul sonno dei viaggiatori? “Penso che è una vera follia.” In che senso? “È folle pensare che ogni settimana, migliaia di persone puntano gli occhi sulle mie opere...” Da quando un illuminato gallerista ha portato Bruno Lucchi all’incontro con Costa Crociere due cose sono cambiate soprattutto. Intanto, con tutta quella terracotta, quel bronzo e quell’acciaio le navi pesano di più. Ma la novità più eclatante è il contrasto. Che un luogo tutto sommato kitsch, come può essere una nave da crociera, accolga al suo interno scaglie di creatività che vengono dallo spirito, prima che dalle mani e dai forni, ha qualcosa a che fare con la pedagogia dell’arte. Un messaggio. Un segnale. Un monito. Ecco, soprattutto un monito sulla vanità che si può cogliere mettendosi in collegamento diretto con le nereidi o con gli androgini di Bruno Lucchi, sul ponte della nave a dieci e più piani, a due passi da un casinò o da un centro commerciale galleggiante. L’ultimo nato per Costa Crociere sarà una scultura in semire e corten alta più di tre metri, rappresentante una coppia di amanti, per il restyling della Costa neoRomantica. A ciò si aggiungono sei bronzi raffiguranti le Perle, per la piscina della nuova Costa Fascinosa. Saranno così quattro le navi con a bordo le opere di Lucchi. Dodicimila persone a settimana “rischieranno” il potere delle forme di Lucchi: quello di indurre empatia, così come le sigarette possono indurre dipendenza. E una volta che l’empatia è stabilita qualcosa cambia. Non sappiamo cosa, non sappiamo dove e non sapremo mai su chi, ma qualcosa cambia. ovunque un CONFORTANTE pezzetto di imMortalità “Uno che è riuscito a fare di una passione il suo modo di vivere”, così si definisce, con un tweet, il nostro artista. Sì, uno fortunato, insomma. Ma la fortuna, oltre ad aiutare gli audaci, premia la fatica, la perserveranza, la lungimiranza e le altre strumentazioni forniteci dalla Natura, da Dio, dal Mistero Cosmico o da chi volete voi. È per questo che l’incontro si chiude guardando al futuro. Bruno Lucchi ha sessant’anni, non è un matusalemme, eppure confessa di cedere spesso al pensiero della morte. E
al significato che avrà la sua produzione quando lui non ci sarà più. “Le mie opere mi regalano ogni giorno un pezzetto di immortalità. Loro saranno sempre qui, in giro, nelle gallerie, sul mare, nei giardini. È un pensiero impegnativo”, conclude. È confortante la compagnia che l’arte riesce a fare al proprio creatore. Quasi un abbraccio che aiuta a dare un senso al tutto. Bruno Lucchi ci saluta e i suoi occhi brillano di una luce salutare, quasi a tentare invano di trasmettere cose, informazioni, colori, come un uomo muto che, in modo straziante, si sforzi di parlare. Vorrebbero raccontare ciò che vedono durante certi amplessi creativi, descrivere il funzionamento chimico del cervello in essi; o forse desiderano solamente narrare i colori di uno slum di Calcutta o di un pioppeto allagato che sembra uscito dal “Mulino del Po” di Riccardo ■ Bacchelli. “Memorie”
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di Francesca Negri
TOSCANI RACCONTA LA STORIA DELLO SCI IL GRANDE FOTOGRAFO PROTAGONISTA DEL NUOVO CATALOGO VIST, IDEATO DA PLUS COMMUNICATIONS DI TRENTO
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Oliviero Toscani fotografa Gustav Thoeni
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on è la prima volta che un’azione pubblicitaria è destinata a fare storia e a diventare, a modo suo, un’opera d’arte. È questo il caso del progetto per il nuovo catalogo 2012-2013 che l’azienda altoatesina Vist, con l’agenzia di comunicazione Plus Communications di Trento, ha messo in campo, scegliendo di raccontare la storia dello sci attraverso le vite di chi ha fatto di questo sport la propria ragione di vita. Un totale di circa trenta immagini, i cui protagonisti sono oltre cinquanta maestri di sci – grandi campioni e persone comuni – ritratti in tutta la loro spontaneità mentre indossano attrezzature e abbigliamento firmati Vist da un obiettivo d’eccezione: niente meno che quello di una delle più grandi personalità della fotografia, Oliviero Toscani. Un’idea che, come dicevamo, va al di là del semplice catalogo pubblicitario. «Vist – spiega il titolare di Plus Communications, Roberto Locatelli – è un’azienda con cui lavoriamo da cinque anni e che fin dall’inizio ci ha chiesto di valorizzare il posizionamento del suo marchio e la sua immagine di azienda innovativa e di alto profilo. Per questo negli anni passati per loro abbiamo pensato a immagini futuristiche e futuribili, accostando i prodotti Vist prima a reminiscenze aliene, da laboratorio tipo Area 51, poi inserendoli a contrasto in un teatro del settecento e nella fabbrica di fine Ottocento di Crespi d’Adda, in modo che il carattere innovativo dei materiali irrompesse in tutta la sua forza». E così, seduti a un tavolo per pensare come sorprendere anche la prossima stagione, ecco l’idea, frutto della vivace mente creativa dell’art director Luca Franceschini: raccontare la
Oliviero Toscani con il campione Josef Strobl, Luca Franceschini (Plus) ed Elmar Stimpfl (Vist).
Storia dello sci, «perché Vist ha talmente tanta vocazione per il futuro che è può permettersi di raccontare il passato». A Elmar Stimpfl, fondatore di Vist, il progetto è piaciuto subito. Lo scoglio era convincere Oliviero Toscani, vero guru della fotografia, a scendere dall’olimpo per lavorare per una “piccola” impresa e una piccola agenzia. «Invece ce l’abbiamo fatta – racconta soddisfatto Luca Franceschini – Con semplicità e umanità, abbiamo conquistato la curiosità e l’attenzione di Toscani». Così, lo scorso dicembre, la Val Gardena è stata teatro di quattro giorni di shooting fotografico in cui il grande maestro ha lavorato intensamente per immortalare “l’umanità dello sci”, da Gustav Thöni e altri grandi campioni, al maestro di sci più “comune”, tutti tasselli fondamentali per raccontare il rapporto dell’uomo con questo sport
(nato come mezzo di trasporto) e con la montagna. Volti segnati dal freddo, dalla fatica, ma anche dalla passione. «Un uomo che ha scritto e continua a scrivere la storia dell’immagine, che sa prendere l’anima delle persone, non può che trasformare anche questa storia, di uomini splendidamente forgiati dal freddo, in un grande momento di comunicazione. Lo vedrete, i suoi scatti per Vist tolgono il fiato», osserva Locatelli. Il catalogo o, per meglio dire, la monografia, sarà presentata a febbraio e conterrà gli scatti di Toscani corredati da brevi profili, curati da Annalisa Curcu, copywriter dell’agenzia Plus, che raccontano la storia personale degli atleti ritratti. Un nuovo bel risultato per Plus, che ha al suo attivo clienti come Courmayeur, La Trentina, Dolomiti Energia, Confindustria Trento, Le Albere, Trenta, Brennercom e Cassa Centrale Banca, per la quale l’agenzia trentina ha appena finito di realizzare 45 secondi di spot animato firmato Mario Addis, uno dei più grandi illustratori e animatori italiani. ■ 33
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Piccolo inserto dedicato ai futuri sposi ❤ Angelica, dove lo stile è di casa ❤ Bomboniere utili e buone ❤
Fiori che sbocciano in meravigliose creazioni
Sposarsi con stile
Trend e consigli per il matrimonio 2012
Tendenze
Sposarsi low cost Creare un blog per accogliere la pubblicità in cambio di sconti sembrava un’idea molto americana, bella, ma irrealizzabile in Italia. E invece, da qualche mese due futuri
sposi stanno raccogliendo i frutti della loro iniziativa sul web. Sono Mattia e Federica di Livorno che si sposeranno a giugno 2012. Il loro budget nuziale non supera gli
Patrizia Stanghellini, titolare di “Colei events and wedding planners”, adesso la puoi trovare anche a Rovereto nel NUOVO NEGOZIO in via Mazzini 31 (piazza Loreto). Patrizia ha un’esperienza di 15 anni nell’organizzazione di matrimoni e ti saprà consigliare al meglio rispecchiando lo stile del matrimonio che desideri risparmiando tempo e denaro. Quella della wedding planner è una figura che ti accompagna passo a passo durante l’organizzazione del tuo matrimonio, ricercando le soluzioni su misura per te con idee originali e uniche rendendo così il tuo matrimonio un giorno speciale da ricordare anche per gli ospiti.
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otto mila euro (per settanta invitati), ma, in compenso, la loro creatività non ha limiti: «Dopo aver girato per negozi e location abbiamo capito che non ce l’avremmo mai fatta a sposarci entro la cifra disponibile – ammette Federica –. Così abbiamo tentato la strada dello sponsor. Abbiamo creato un sito (www.cisposiamoconlosponsor.it) dove offriamo spazio pubblicitario alle aziende in cambio di sconti». E l’idea sta funzionando: «Ogni giorno ci arrivano offerte. Per ora abbiamo ottenuto il servizio fotografico al 50%, le fedi scontatissime, il bouquet e l’addobbo dell’auto omaggio, il cake topper gratis e pure un miniweddingfilm gratuito», raccontano entusiasti i futuri sposi. Anche se l’impegno per creare e gestire il sito non è cosa da poco e richiede molto tempo, Mattia e Federica prevedono un risparmio totale del 40%, anche grazie alla scelta della data delle nozze, che sarà un venerdì, giorno
in cui catering e location costano di meno. Questa notizia, che un po’ fa sorridere e un po’ fa pensare, porta in scena il problema crescente delle giovani coppie, alle prese non solo con gli impossibili costi per l’acquisto di una casa, ma anche con quelli di un matrimonio che, così, viene via via sempre più rimandato. Ma, fortunatamente, c’è anche chi si ingegna per trovare una soluzione e trova brillanti idee, spesso vincenti. Oltre a chi ha pensato bene di farsi sponsorizzare il matrimonio, c’è anche chi, invece, ha pensato di farlo diventare una lista nozze: non solo, quindi, il viaggio di nozze (tendenza crescente degli ultimi anni), ma anche abito da sposa, pranzo, addobbi, bomboniere, etc. Certo, per la cultura italiana tutto questo fa molto strano, ma la crisi socioeconomica non guarda in faccia nessuno. Che sia il ritorno dei due cuori e una capanna? ❤
Abiti da sposa per rendere davvero indimenticabile il giorno delle nozze, per far sì che la data del proprio matrimonio resti per sempre nella memoria, accompagnando ogni giorno di una vita insieme. Per fare tutto questo, per avere un simile fascinoso potere, l’abito da sposa deve farsi essenzialmente ricettacolo di bellezza. Deve, cioè, portare in sé e trasmettere bellezza. Proprio come è in grado di fare un’opera d’arte.
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Angelica, dove lo stile è di casa Nel settore sposi esiste qualcosa di lieve e di concreto, un ritaglio sottile di legno, ceramiche e corposi merletti, un sogno reale e profumato capace di rivestire tutte le vostre migliori speranze, con risultati sorprendenti … Sì, perché la lista nozze – con tutti i dove, come e perché annessi e connessi – è una scelta impegnativa. Una scelta di vita, che richiede tempi ampi di visione, chiarezza sugli stili ed una buona conoscenza di quanto il variegato ed articolato mondo dei fiori d’arancio propone. Nuove tendenze ed antiche tradizioni rischiano di disorientare, confondere le idee già pervase in questo delicato periodo da un affollamento di pensieri ed impegni. Conviene allora affidarsi a mani esperte, per non smarrirsi lungo l’intricata via dei negozi a tema. La soluzione ottimale consiste nel varcare la soglia di “Angelica”. Molto più di un negozio di arredi, molto più di una vetrina espositiva, molto più di una esposizione oggettistica. Un po’ di tutto questo ed anche di più. Oltre ai piatti, ai bicchieri ed alle posate del classico regalo da lista, si affiancano nuove e peculiari proposte di arredamento interni. La prima impressione – confermata dalla titolare Antonella Tiengo – è quella di 4
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poter assaporare atmosfere di gusto raffinato in stile decisamente country: i colori pastello delle tinte ad acqua sono in realtà sfumature cromatiche delicate, rigorosamente nature e finemente ecru; i mobili sono massicci, con rimembranze contadine e rurali e con inevitabile e diretto richiamo alla tradizione; i tessuti di tovaglie, tendaggi, grembiuli, asciugamani riportano alla curata essenza della materia prima, arricchita dalle classiche decorazioni, privilegio ed esclusiva di questo stile. Ed ecco allora – quasi ad un solo colpo d’occhio – sfilare cuori, nastri, quadratini, ricami, merletti, piccoli pois, punto croce, orsetti, angioletti. Elementi decorativi che traINFO: “ANGELICA” si trova a Trento, in Via Brennero 320, all’entrata est del Top Center. La titolare, Antonella Tiengo, vi invita nel suo esclusivo negozio per mostrare, illustrare ed eventualmente organizzare la vostra favola personale. PER CONTATTI: antonella.rue@libero.it Tel. e fax: 0461.830650
sformano, come per incanto – lasciando incantati come un libro di fiabe – le pareti e gli arredi. Tutto, proprio tutto, appare avvolto e per-
Lista nozze: un mito da rincorrere, un sogno da realizzare, un incontro di desideri… o molto di più? meato da un significativo gusto estetico, filo conduttore dell’attività. Tuttavia le linee di stile offerte da Angelica sono moltissime e adattabili a qualsiasi necessità o gusto personale: dai cristalli alle porcellane, all’argenteria. All’arte figurativa si affianca concreto e sicuramente gradito, il fattore economico. La promozione speciale per il 2012 ed il 2013 prevede la possibilità di ottenere un buono sconto (con un valore del 20% sull’importo to-
tale) da utilizzare in esercizi a tema nozze convenzionati. Qualche esempio? Ristoranti, servizi catering, agenzie di viaggio, pasticcerie, fotografi, sartorie, negozi di dolciumi e bomboniere, fiorerie … Con delle garanzie generali molto importanti. Nessun obbligo di acquisto riguardo agli articoli non regalati, la possibilità di effettuare cambi, l’accettazione telefonica dei regali per amici e parenti non residenti, la massima assistenza con le strutture convenzionate per la spesa del buono. Se il momento tanto atteso è alle soglie, non lasciatevi sfuggire quest’occasione; se amate lo stile naturale e campagnolo, dai tratti solidi ed allo stesso tempo eleganti e di carattere, lasciatevi condurre da “Angelica”. Garanzia – di nome e di fatto – dell’ottima riuscita del vostro grande evento. ❤
Le bomboniere
Personalizzate e creative
Bomboniere utili e buone Complice la crisi economica e tutte le previsioni nere che non aiutano a tenere alto l’umore, le bomboniere di nozze quest’anno guarderanno all’utilità, oppure a regalare momenti di gioia al palato Bomboniera sì, bomboniera no. Oggi, il concetto di bomboniera di matrimonio è cambiato drasticamente e se prima la scelta ricadeva quasi sempre su gadget graziosi, ma inutili, adesso si preferisce l’utilità. Soprattutto nel 2012, anno in cui saranno banditi i fronzoli e tutti guarderanno al sodo, oltre che a risparmiare.
Proprio al concetto di utilità si ispirano le nuove bomboniere e le novità di quest’anno per gli sposi. Oggetti semplici, non troppo elaborati, che possano soddisfare il gusto di qualsiasi invitato che, una volta tornato a casa, non releghi la bomboniera di nozze appena ricevuta in qualche polveroso angolo della soffitta: è questo l’imperativo
e il trend del momento. Per questo gli oggetti più gettonati e cool per le bomboniere 2012 sono soprattutto cose per la cucina: tazze, tazzine, posate, cavatappi, sottobicchieri, contenitori di sale e pepe, caffettiere monoporzione magari decorate a mano, porta tovaglioli e ogni altro genere di utensile che rappresenterà un ricordo del matrimonio per gli sposi, ma al contempo tornerà utile a chi lo riceve. Un’altra novità, che si ispira e punta a soddisfare il gusto degli invitati, è una bomboniera enogastronomica, rappresentata da una buona bottiglia di vino, un vasetto di miele o di marmella-
ta, biscotti della fortuna o qualche altra ghiottoneria. Certo, il ricordo non rimarrà per sempre, perché prima o poi si consumerà, ma se si scelgono packaging particolari magari potranno essere riutilizzati (bottiglie di vetro soffiate a mano, vasetti in ceramica, etc). Altra tendenza è la personalizzazione, ovvero una bomboniera diversa per ogni invitato: all’amante della lettura un segnalibro in argento; al wine lover un cavatappi serigrafato; al manager una penna; ai nonni una formina per i dolci in rame e così via. La cosa importante, insomma, sarà fare attenzione all’utilità e usare la vostra fantasia. ❤
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Cinquant'anni di passione
Fiori che sbocciano in meravigliose creazioni Tradizione familiare, scuola d’arte floreale e lo slancio istintivo verso il nuovo. Alla base, una grande passione per piante e fiori. Il negozio si affaccia sulla centralissima piazza Santa Maria Maggiore, la vetrina racconta in sintesi lo stile raffinato del negozio. In vetrina colori tenui, naturali, macchie di verde, composizioni cromatiche che rappresentano tutto il bianco dell’inverno. All’interno, il bancone adorno di verde, di nastri e di forbici del mestiere; profumo di piante. Poco oltre, il classico retrobottega, trasformato in laboratorio.
Addobbi e combinazioni indimenticabili, per ogni gusto e per ogni occasione. Non solo le nozze... È qui che avviene – come spiega la titolare Francesca Rizzoli – l’elaborazione da elemento naturale a creazione floreale; in sottofondo, acqua che scorre a nutrire i fiori. Sulla parete,tra i promemoria di giornata, la foto storica del padre Aldo sul caratteristico triciclo da consegna, naturalmente carico di fiori, ricordo di tempi lontani. Francesca, con orgoglio ed emozione, racconta i cinquant’anni dell’attività,
iniziata dal genitore nella vicina via Prepositura. Ricordi di un padre molto apprezzato, molto socievole, molto impegnato. Certo, perché i fiori richiedono impegno, tempo di gestione del negozio e tempi di confezionamento, e spesso occupano anche domeniche e festività. E poi è arrivata lei, Francesca. Con corsi, specializzazioni e l’importante diploma “Floral Designer”, conseguito in Svizzera al prestigioso “Atelier 5”. Questi riconoscimenti sono professionalmente fondamentali, perché arte e
creatività poggiano su solide basi. Nascono così splendide composizioni per i momenti significativi della vita. Per il matrimonio, la fioreria propone gli addobbi per ogni momento del giorno più bello, dalla chiesa o municipio al ristorante, dalla macchina all’immancabile bouquet… Rappresentativo e simbolico, il mazzo della sposa è sempre unico, mai uguale, semplicemente esclusivo. Del resto, ogni piccolo dettaglio viene preventivamente concordato con i futuri sposi, interpretato ed adeguato al tipo di cerimonia, ai gusti personali, allo stile richiesto. I fiori diventano non solo dettaglio decorativo, ma motivo essenziale, filo conduttore, elemento portante e rilevante delle nozze. E non solo nozze. Tante lauree, con le caratteristiche decorazioni con l’alloro… anche in questo caso, le ghirlande ornamentali vengono pensate ed elaborate secondo le richieste, per rendere
estremamente significativo il traguardo massimo del ciclo di studi. E poi tutti gli altri momenti della vita, da rappresentare con un fiore. Un fiore che può essere una pianta, una pianta in un vaso sempre ben inserito nel genere e nel contesto, un fiore fasciato da nastri, una confezione esaltata dalle caratteristiche naturali della pianta o del fiore, un bigliettino dalle tinte pastello a suggellare un pensiero. L’importante è comunicare con un fiore. ❤ INFO: FIORERIA DA ALDO ATELIER La fioreria atelier si trova in piazza Santa Maria Maggiore 30, nel centro storico di Trento. La titolare Francesca Rizzoli conduce personalmente l’attività, supportata in negozio da una collaboratrice. Le numerose specializzazioni in campo floreale le consentono di spaziare nei vari settori, dai classici ai più innovativi, senza tralasciare (quando il tempo lo consente) consulenze di arredo floreale. Nel negozio si trova grande assortimento di vasi, per confezioni sempre personalizzate. Si effettuano consegne a domicilio. E... tanto altro… per scoprirlo, visitate il sito www.fioreriadaaldo.it e info@fioreriadaaldo.it. Tel./fax 0461 984554.
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trentinoattualità di Tiziana Tomasini
l’acrobata dell’AEROGRAFO
Il laboratorio di Daniele Cristofaro non è certo facile da trovare, devi volerlo trovare nel dedalo di stradine che fiancheggiano serpeggianti il rettilineo Viale Verona. Molto più di un magazzino. Praticamente un atelier
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la storia di un pilota, è la storia di una nuova attività, è la storia di una nuova idea maturata sulle esigenze concrete di un corridore. Confessiamolo pure. Quando ci hanno assegnato l’incarico di parlare con un ragazzo che realizza particolari creazioni con l’”aerografo”, qualche dubbio sull’attività ci è venuto. Che cos’è l’aerografo? Dall’analisi etimologica istantanea, ricaviamo “aria” e “grafia”. Scrittura con l’aria… Possibile? No, non può bastare. Dal dizionario troviamo finalmente parziale conferma ed esauriente spiegazione: si tratta di un apparecchio che - attraverso un getto d’aria alimentato da un compressore - consente di applicare vernici in modo rapido e uniforme. Ma su quali oggetti? Andiamo a scoprirlo. Il laboratorio di Daniele Cristofaro non è certo facile da trovare, devi volerlo trovare – come lui stesso avrà mo42
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do più tardi di specificare nel dedalo di stradine che fiancheggiano serpeggianti il rettilineo Viale Verona. Molto più di un magazzino. Praticamente un atelier. In sintesi, l’essenza di uno studio metropolitano in una città di provincia. Sì, perché l’impressione della location è proprio quella. Dimenticando per un attimo la Trento che volge verso Sud, pare di essere nella New York degli artisti underground. L’odore della vernice pervade l’ambiente e le creazioni si appoggiano ora su scaffali, ora su piedistalli, come esposte in un museo. Affiancate ed intervallate dai
macchinari, da manichini, dalle carte e dal pc dello studio. Tutto sullo stesso piano. Un continuum tra il progetto, la bozza di lavoro, il lavoro finito. L’esposizione cattura temporaneamente lo sguardo. L’esposizione di caschi da pilota. Sì signori, caschi. Una galleria di colori, scritte, sfumature, personalizzazioni su caschi. Ne parliamo in ufficio. Una sfilata di helmets in miniatura orla il bordo superiore della scrivania a muro. Sul pavimento lo scheletro di un abitacolo di una macchina da corsa, praticamente due grandi sedili attrezzati di cinture. Come si diventa aerografo? Si diventa aerografo per hobby, come per hobby si inizia a correre in macchina … Il casco è il pallino del pilota perché lo protegge, perché costa tanti soldi, perché diventa la tua faccia, diventa una costante, un punto fermo, ti consente di essere te stesso. Cambia la squadra,
cambia il team, cambia la macchina ma il casco rimane quello, il tuo. Ti consente di essere riconosciuto dentro la macchina. Quello che offriva il mercato in questo settore non mi convinceva, allora ho cominciato a maturare l’idea… Ho avuto la possibilità di aprire grazie ad un prestito d’onore della Provincia, riservato a quelle nuove attività meritevoli di incentivi. Frequentato un corso di marketing ed economia, ho avuto la possibilità di acquistare i macchinari necessari. Cosa disegni sui caschi? Ci sono tanti stili decorativi. Personalmente lavoro sui soggetti geometrici. Niente leoni o simili. Inserti di fumetto, personificazioni, personaggi, contrasti di colore e altro, a seconda di quanto viene richiesto. Qual è il percorso che va dall’idea al prodotto finito? Si inizia con l’anteprima al computer. C’è il pilota che ha le idee chiare e sa esattamente quello che vuole [e ci mostra ad esempio l’immagine di un casco con motivo geometrico su sfondo di cerchi dorati, non da tutti condivisibile per gusto ma volontà assoluta del richiedente] e c’è il pilota che, al contrario, non sa bene quello
trentinoattualità
Enrico Gasperi
Info
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ri Helmet Design è il nome dell’attività di Daniele Cristofaro; il suo personalissimo laboratorio si trova in viale Verona 114/b. L’offerta è ampia e comprende verniciatura ad aerografo su caschi e altri supporti , bozzetti in anteprima al computer in 2D e 3D, verniciatura di nomi, bandiere, loghi, caricature … , vendita caschi e accessori dei migliori marchi, vendita borracce, collari Hans, sacchetti porta casco personalizzati, grafica adesiva, studio di design e realizzazione siti web, negozio online caschi e abbigliamento moto sport. Per contatti: 340-3656011, crihelmetdesign@live.it, www.crihelmetdesign.com che vuole. In questo caso si avanzano delle proposte e si cerca di interpretare il gusto estetico con indicazioni e modelli predefiniti, andando poi a scegliere colori, decorazioni o altro. Spesso i tempi di scelta sono lunghi, in ragione del fatto che il casco è un elemento distintivo. Obiettivo principale è comunque proporre qualcosa che veramente piace, qualcosa di assolutamente personale. Spesso poi non ci limita alla sola verniciatura dell’elmetto. Ci viene richiesto di seguire un pilota con una consulenza ad ampio raggio, che abbraccia e comprende la grafica della macchina, la tuta, e curare magari tutto il look dell’intero team, come camion, box, abbigliamento meccanici, siti internet … E le lunghe ombre della crisi? Sono visibili anche nel mondo delle quattro ruote? Questo è un mondo particolare; chi corre, corre anche in periodo di crisi. Nelle corse ci sono piloti che corrono gratuitamente - sostenuti nelle spese dagli sponsor – e appassionati corridori con grossa disponibilità, pronti a sostenere anche spese importanti. Parliamo di prezzi. Naturalmente i prezzi variano molto, a seconda delle vernici impiegate, delle decorazioni e delle particolarità richieste, ma possiamo dire che la spesa si attesta mediamente sui 450 euro.
Si lavora bene in Trentino? In realtà io lavoro molto con il resto d’Italia. È facile farsi conoscere, si gira molto non solo per le corse - durante le quali si realizza il 90% dei contatti – ma anche per le fiere del settore e per i numerosi contatti giornalieri attraverso facebook ed al sito con il profilo aziendale. Da questa visibilità, nascono le collaborazioni con i negozi, con le piste, con i team, con le case costruttrici di caschi, con le ditte produttrici di accessori (come ad esempio la borraccia con cannuccia ) richiesti dal cliente in armonia grafica con il casco. In fase di espansione, anche il nostro allargamento al settore moto. Appoggiata ad una parete, spicca anche una variopinta tavola da snowboard. Gli piacerebbe andarci, ma non ha molto tempo a disposizione. L’inverno è una delle stagioni in cui si lavora di più, perché allo stop delle corse corrisponde l’organizzazione dell’attrezzatura per l’anno nuovo. Lui, da corridore, pensa già alla prima corsa classica sui tornanti del monte Bondone. L’animo del pilota c’è, e resiste anche ad un’attività impegnativa come questa. Correre è la sua passione, l’abbiamo capito dalle sue parole e dagli effluvi di vernice di questo alternativo luogo di lavoro. ■
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trentinoattualità
di Gianfranco Gramola
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on Daniele Groff parlate di musica, di surf e di motori, ma non di calcio. “Non sono mai stato un grande tifoso. Vivendo a Roma, ho molti amici romanisti. Lì fra le due squadre Roma e Lazio, c’è un attrito molto forte. Tra le due tendo a simpatizzare per i colori della Roma”. Daniele è nato a Trento nel 1973. A 21 anni, dopo aver ricevuto prestigiosi riconoscimenti come il Premio Lioness per la Musica, si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio Statale di Musica di Trento. Il suo primo successo è stato Daisy, con cui ha vinto l’edizione 1998 di Sanremo famosi. Dal suo talento musicale sono nate canzoni come Io Sono Io, L’America (brano scelto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per la campagna sulla prevenzione dell’Aids del 1999), Adesso, Everyday, If You Don’t Like It, Anna Julia e Lory. Chi le ha trasmesso la passione per la musica? Mio padre era sicuramente un tipo molto ambizioso, con un carattere molto forte e ha cercato sempre di fare cose stravaganti; è sempre stato un grande avventuriero. Ho preso da lui gran parte di questa determinazione. È stato lui – operaio alla Sip (ora Telecom), che nel tempo libero studiava la chitarra classica – a trasmettermi la passione per la musica. Da un suo suggerimento, da una sua spinta iniziai a studiare il pianoforte classico; di qui, la scelta di approdare al mondo dello spettacolo. L’avvicinamento alla musica pop e rock è stata una scelta un po’ tardiva, verso i 18 anni ho iniziato a capire che volevo far prendere un’altra piega al mio discorso musicale. Inizial44
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la musica prima di tutto daniele groff: Un “artigiano” della musica, con la passione per il surf, i motori, ma anche quella di cucinare piatti trentini per gli amici romani. In arrivo un nuovo disco per il 2012 mente vivevo esclusivamente sulla musica classica e non pensavo assolutamente ad altro, né a come canalizzarla né a farlo come mestiere. Mi piaceva la musica classica e basta. Vivevo abbastanza lontano da quello che facevano e vivevano i miei coetanei. Io e loro abbiamo fatto un percorso un po’ diverso. Com’è scattata la decisione di mollare Trento per seguire il suo sogno artistico? È accaduto presto, perché mi sono reso conto che da qui era difficile iniziare il mio percorso musicale. Alla fine, quando ho cominciato a scrivere le prime canzoni, vedevo i passi da fare, cioè dovevo cercarmi una casa discografica e un produttore e qualcuno che mi aiutasse a fare il disco e a promuoverlo. Qui a Trento non c’erano possibilità. Ero indeciso tra Roma e Milano. A Milano ci sono più case discografiche, però mi interessava fare anche un cambiamento più drastico. Ho sempre associato le mie scelte di lavoro e quelle della passione: corrono su un binario unico con la vita. Questo mio mestiere coincide proprio con un percorso di vita e quindi Roma, per me trentino, mi sembrava
più interessante. Anche se arivare nella capitale per me è stato un trauma. Ma scrive prima la musica o il testo? Per il 90% delle mie canzoni nasce sempre prima la musica. Difatti mi sento più musicista che autore e cantautore, anche se poi tecnicamente sono un cantautore, perché scrivo e canto le cose che faccio. In me la musica ha sempre avuto la parte predominante e lo ha tuttora. È la melodia a racchiudere il vero messaggio di un brano; anche senza le parole la musica dice gia qualcosa. Difatti chi agisce in senso contrario, secondo me, relega le sette note ad un ruolo secondario. Penso a Fabrizio De André, a Francesco De Gregori e a un certo tipo di cantautorato impegnato... Lì si trattava solo di un accompagnamento... O almeno questo è quello che mi è sembrato. Mentre nel rock e nel pop rock in generale è
la melodia che parla, poi la puoi anche arricchire. Come ricorda la sua infanzia in quel di Trento? Ho vissuto fino ai sedici anni in via dei Muredei, al civico 32. Ho dei bellissimi ricordi legati a quel periodo. Sarà che erano altri tempi, ci si poteva muovere tranquillamente. Per dirne una: quando tornavo a casa da scuola, pranzavo, quindi partivo e tornavo alle sette di sera. Stavo via tutto il pomeriggio, avventure su avventure con le biciclette, insieme al mio inseparabile amico che viveva di fronte a me. Ho vissuto,
trentinoattualità Ci siamo incontrati a Trento durante le scuole medie. Lei è nata a Roma, ma la sua famiglia si è trasferita in Trentino, quando lei aveva 7 anni. Olimpia ha fatto anche il Liceo e il Conservatorio: è diplomata in flauto traverso. Di cosa si occupa attualmente? Di arte contemporanea. Ha fatto per anni la flautista – è stata anche in Francia a seguire delle specializzazioni. In passato si è occupata di cinema e ora, appunto, lavora nell’arte contemporanea. Ha mai dedicato una canzone alla sua compagna? Forse la prima canzone che io abbia mai scritto. È rimasta inedita e s’intitola “Spalle Larghe”; rappresentò un estremo tentativo per cercare di conquistare le sue attenzioni, con un’esibizione all’interno del Premio Pavanello. Lei è musicista. L’ha mai coinvolta nella stesura delle sue canzoni? Quando ero da poco diventato cittadino romano, il mio primo produttore, Giancarlo Lucariello, si “inventò” per noi un progetto intitolato “Groff & Pan” in cui lei suonava il flauto traverso. Fummo selezionati per l’ultima fase di accesso a Sanremo, ma il nostro duo si dovette infine arrendere alla concorrenza. Progetti per quest’anno? Sto lavorando da quasi tre anni ad un progetto internazio-
nale, il mio sogno in musica da sempre. Ho pronte cinque canzoni e nel corso del 2012 verrà finalmente alla luce un nuovo album. La soddisfazione più bella che ha ricevuto? Ho avuto tante belle soddisfazioni nel corso della mia carriera. Ad esempio l’esperienza con Renato Zero che, oltre a scrivere il testo per una mia canzone, mi ha invitato a seguirlo nella tournée del 2004. Due anni prima, Lucio Dalla ha scritto un testo per una mia canzone (Lory). Pieraccioni ha inserito la mia Everyday in un suo film.
Ma ci sono anche cose più semplici. Ad esempio, un giorno mi chiama un ragazzo che sta iniziando a muovere i primi passi nella musica, e mi dice che il mio ultimo disco è talmente bello che lo considera un punto di riferimento. Mi ha ricordato quando io avevo vent’anni e ascoltavo certi dischi che mi lasciavano dentro qualcosa. Sentire questo ragazzo che sogna attraverso la mia musica, gli arrangiamenti, la produzione e quello che ho cercato di metterci dentro anche musicalmente, devo dire che mi ha regalato una delle ■ soddisfazioni più belle.
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anche se per poco, quella dimensione che oggi manca a chi vive nelle città, anche se piccole. Allora non c’era il traffico di oggi e giravamo in bicicletta tranquillamente, senza nessun pericolo. E ci avventuravamo, chessò, fino a Gocciadoro che allora, per un bambino di otto anni, era un posto molto distante. Il suo rapporto con la cucina trentina? Devo dire che mi manca un po’. Apprezzo moltissimo i canederli, polenta e “cunel” e soprattutto i crauti. Quando vengo su faccio scorta di quelli provenienti dalla val di Gresta e ogni tanto li cucino per i miei amici romani che si leccano i baffi, specialmente se dentro ci sono le puntine e la “luganega”. Le radici trentine hanno influenzato in qualche maniera alla tua musica? Senza dubbio. Credo che in nessuna professione si possa prescindere dalla propria formazione infantile e adolescenziale. Io ho vissuto quasi vent’anni a Trento e di carattere sono profondamente trentino, profondamente nordico. C’è qualcosa delle mie radici nella mia parte più intima, nella parte più riflessiva e profonda della mia musica, di certe canzoni, che è propria di questi luoghi, situati in mezzo alle montagne. Come ha conosciuto la sua compagna, Olimpia?
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trentinofuoriporta di Corrado Tononi
La Valle d’Aosta, un “giacimento goloso” Una vivacità culturale che da sola meriterebbe un fine settimana in questa terra di confine con la Francia
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na piccola preziosa miniera. Questa in breve una descrizione che calza a pennello alla Valle D’Aosta. Già, perché se vorrete scoprirla, questa miniera con i suoi giacimenti, rimarrete sicuramente colpiti dai tesori che riserva e che non ci si aspetterebbe di trovare. Golosità, per rimanere nella metafora, della natura, così autentica ed imponente, dei prodotti dell’enogastronomia che vi stupiranno per varietà e qualità. Ma un aspetto della Valle d’Aosta per certi versi inaspettato, e quindi goloso, è anche il dinamismo culturale. Iniziamo proprio da questa caratteristica per raccontarvi un pezzo di Italia che sembra così lontano, ma che in realtà dal Trentino dista circa quattro ore di automobile. Una vivacità culturale dunque che da sola meriterebbe un fine settimana in questa terra di confine con la Francia. L’entrata, anche fisica nella Valle è caratterizzata da uno dei più spettacolari forti italiani, e che prelude alle decine di castelli che si ergono su tutto il territorio valdostano. 46
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Il Forte di Bard, imponente nella sue dimensioni, non potrete non notarlo mentre transitate verso Aosta. Una fermata qui è d’obbligo. In primo luogo, per visitare questo complesso monumentale che giustamente viene definito il nuovo polo culturale delle Alpi occidentali e poi perché all’interno di questa fortezza si trova un museo con tante iniziative anche permanenti. In queste settimane, infatti, e sino al 31 maggio, è aperta al pubblico una prestigiosa esposizione di opere pittoriche: “I tesori del principe. I capolavori delle collezioni del Principe del Liechtenstein”. Inaugurata alla presenza del Principe del Lichtenstein Sua Altezza Serenissima Hans Adam II, propone 80 capolavori, opere di maestri quali Rubens, Canaletto e Rembrandt esposti prima d’ora solo al Metropolitan Museum di New York. All’interno delle affascinanti sale riportate dal 2006 al loro fasto da un’intelligente visione del Presidente della Regione Augusto Rollandin, (presidente anche dell’Associazione che
gestisce il Forte) le preziose tele vi faranno vivere emozioni inaspettate. Dedicate al Forte di Bard almeno un pomeriggio o una mattinata del vostro fine settimana. Il solo panorama che si gode da ogni suo angolo vi entusiasmerà. Scoprirete cosi il “Museo delle Alpi”, vero cuore del Forte, che con un percorso virtuale nel tempo e nello spazio vi farà conoscere la vera essenza delle Alpi, ancora “Le alpi dei ragazzi”, un percorso interattivo dedicato ai più giovani e molto altro, collocato in una struttura architettonica in grado di fondere un antico impianto militare con nuove tecnologie. All’interno dunque molte le sorprese, gastronomia e, nelle immediate vicinanze, anche un raffinato ristorante hotel. Il miglior modo di iniziare il vostro viaggio in Valle d’Aosta. Ma le sorprese non mancheranno nemmeno nella vostra seconda giornata di viaggio che consigliamo di dedicare alle gioie del palato. Ripartite con la strada normale verso Aosta per scoprire questo
trentinofuoriporta
Aosta: Via Roma innevata
Forte di Bard
“giacimento goloso”. A pochi chilometri dal Forte incontrerete il paese di Arnad. Non è possibile non associare questo nome ad uno dei prodotti tipici e DOP valdostani, il Lardo di Arnad. L’origine di questo salume è remota: la prima citazione si ha in un documento del 1570. Nella produzione del lardo di Arnad si devono osservare due caratteristiche fondamentali: l’alimentazione dei maiali, che esclude mangimi integrati a favore di castagne e soli ortaggi, e la stagionatura del lardo medesimo, per la quale sono utilizzati aromi locali e spezie (aglio, rosmarino, alloro, chiodi di garofano, cannella, ginepro, salvia, noce moscata e achillea millefoglie). Il lardo, una volta tagliato, viene inserito in un recipiente apposito, il “doil”, fab-
bricato in passato dagli artigiani in legno di castagno, oggi sostituito da acciaio o materiale plastico per alimenti. Si ricopre con la miscela di spezie e si aggiunge poi una salamoia fatta con acqua, sale grosso e ancora parte delle spezie. Il tutto rimane chiuso a stagionare per almeno tre mesi. Se invece si decide per una stagionatura lunga, la salamoia viene sostituita da vino bianco. Il gusto finale risulta delicato ma ben profumato dalle spezie impiegate. Fermatevi al Salumificio Bertolin, potrete partecipare ad una visita guidata sull’intera filiera produttiva che vi sorprenderà certamente e chi vi metterà in contatto con la passione dei produttori per il loro territorio. Allora, nell’ordine, mettete in agenda: Fontina DOP, Jambon de Bosses DOP e la degustazione di vini e della birre artigianali della Valle. Se amate il formaggio e la fontina siete nel vostro regno e non andatevene dalla Valle senza aver visitato la Cooperativa produttori latte e fontina ed il centro visitatori a Valpelline. Qui capirete da dove arriva la fontina (la prima traccia risale al 1270), come viene
info: www.lovevda.it o tutti gli Uffici del Turismo (Aosta: 0165.236627) Booking hotel e strutture ricettive: sito internet oppure 0165.33352 Associazione Forte di Bard www.fortedibard.it Salumificio Bertolin-Arnad www.bertolin.com Cooperativa Produttori latte e Fontina Scarl Centro Visitatori Valpelline www.fontinacoop.com Jambon de Bosses www.jambondebosses.it Les Bières du garnd St.Bernardes Tel 340 3973425
La mostra al Forte di Bard
prodotta e difesa, e come attende di essere posta sul mercato. Rimarrete senza parole entrando in una antica miniera di rame che oggi ospita nella maturazione migliaia di forme di fontina gelosamente curate e custodite da abili mani. Entrerete per centinaia di metri nelle viscere di una montagna e nel cuore di questo prodotto DOP. Dal formaggio al prosciutto… che detto cosi è al limite dell’offesa. Sì, perché il “Vallée d’Aoste Jambon de Bosses DOP” frutto di una sapienza artigiana vi aspetta, nelle degustazioni ma soprattutto nella sua culla, ovvero Bosses, un minuscolo villaggio della Valle del Gran san Bernardo a 1600 metri di altezza. Produzione DOP, risalente al 1300 è un vero e proprio gioiello che si tramanda di generazione in generazione. Anche in questo caso, non perdetvi una visita guidata nei locali dove viene preparato e stagionato. Ma le soprese non sono certo finite e quindi lasciate all’ultima parte di questo viaggio fra le golosità più tipiche l’incontro con le birre artigianali. I birrifici della Valle, che puntano molto oltre che sulle loro capacità anche sulle ottime caratteristiche dell’acqua valdostana, saranno un’altra gioia. Provate ad esempio il birrificio “Les Bières du Grand San Bernard” a Etroubles, oppure nelle periferia di Aosta, il “Birrificio Aosta”. Non possono mancare i vini, gli spumanti e decine di altri prodotti agroalimentari di grande qualità in forte ascesa. Impossibile raggiungere singolarmente in un solo weekend tutti i produttori ed allora vi vogliamo suggerire di recarvi al Pain de Coucou, a Saint-Pierre. Una vera pas47
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trentinofuoriporta Cervino
La Bussola Trento - Aosta
Km. 417 Ore 3,50 Autostrade A22-A4-A5
serella, completissima, di ogni bontà che la natura e l’uomo sanno realizzare grazie ai prodotti del territorio. Un negozio che vive grazie alla formula cooperativa e nel quale i soci conferitori portano le loro produzioni. Garanzia di qualità e freschezza. Formaggi valdostani di tutti i tipi, salumi, dolci, derivati, pane e decine di altre leccornie vi faranno letteralmente invaghire della gastronomia locale. Riservate però uno spazio per le cene ed i pranzi. La Valle d’Aosta vanta una rete di ristoranti di grande profilo ed interesse ed i menù saranno sempre un grande piacere per il palato. Oltre alla rete dei ristoratori, segnaliamo la presenza di locali agrituristici dove la genuinità del cibo e dell’ospitalità non è solo uno slogan, ma per i loro gestori una vera disciplina di vita. Abbiamo trattato la cultura, i prodotti del territorio, ma l’altro grande valore inestimabile valdostano è certamente custodito dalla sua natura e dai suoi monti. Eccovi cosi alla terza giornata in Valle d’Aosta. Terra di maestose montagne, solo qui infatti sono presenti 4 vette di 4.000 metri (Monte Bianco, Monte Cervino, Monte Rosa, Gran Paradiso) offre possibilità infinite. Certo nel periodo invernale si va dalle piste di discesa più spettacolari al fondo, alle ciaspole, ad ogni tipo di sport ed attività sulla neve vi venga in mente. Se non siete grandi sciatori, ma volete godere di forti emozioni, non avrete comunque che l’imbarazzo della scelta, tra la mirabile visione del Monte Bianco e del panorama circostante a 360 gradi 48
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su tutto l’arco alpino che potrete godere da Punta Helbronner (in cima al Monte Bianco, salendo con la spettacolare funivia) oppure avventurarvi nel Parco Naturale del Gran Paradiso per vedere gli stambecchi, o ammirare lo spettacolo del Cervino dal Lago Blu. Sarebbero ancora molte le cose da conoscere. Certo non lasciate la Valle senza aver visitato il suo capoluogo, Aosta. Città di antichissime origini delle quali ancora si trovano testimonianze di alto valore, è un piccolo salotto avvolto nelle montagne. In soli venti minuti ad esempio ci si può trovare dal suo centro alle piste da sci di Pila. Un centro storico che sa coccolare i visitatori, con tante idee, negozi per lo shopping, ristoranti e offerte culturali in continua evoluzione. Sino all’11 marzo 2012, ad esempio, una mostra dedicata ad uno dei massimi esponenti della Pop Art americana e artista di culto del XX secolo, Andy Warhol, è aperta al pubblico. Rimangono ancora moltissime cose da vedere e vivere in questa regione che sta sviluppando, attraverso il proprio Assessorato al Turismo ed agli Uffici preposti alla promozione ed accoglienza, interessanti formule e proposte turistiche in grado di portare nelle sue incantate atmosfere un turismo di qualità, interessato ad una destinazione che sa fondere tradizioni, cultura del vivere bene, natura e grande rispetto per il proprio territorio. Certo, un fine settimana non è assolutamente sufficiente per conoscere la Valle d’Aosta, ma è un “piccolo assaggio” di ■ un grande giacimento goloso.
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LA SKIAREA IDEALE PER LE FAMIGLIE
trentinobottegad’artista
di Renzo Francescotti
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ata a Trento nel 1976 Marianna Merler si è diplomata nell’Istituto d’Arte della sua città e ha conseguito poi il diploma di laurea all’Accademia di Belle Arti di Venezia col massimo dei voti. È del 2007 la sua prima personale a “Il Transito” di Arco, presentata dallo scultore Renato Ischia e da Graziano Riccadonna. Da allora si è messa in mostra in varie collettive: in Italia ( Roma, Torino, Verona, Siena, Bologna) e all’estero (Berlino, New York). È tipico degli artisti delle ultime generazioni (quelli che si spiano, si confrontano, si suggestionano a vicenda nel web globale che avvolge, irretisce il mondo) servirsi delle tecniche e dei materiali più diversi. Così anche la nostra Marianna, alla pittura dipinta (che resta, specialmente su grandi tele, la sua grande passione) ha accostato altre tecniche: la fotografia, il video, le installazioni, le video installazioni… Le prime opere della Merler come Natura & Artificio, (fotografia e tecnica mista su carta, 2002) sono lavori
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il mondo di Marianna nelle opere di Marianna merler Il colore scarlatto è diventato il colore del sangue che avvolge il mondo. L’artista rivela la sua acuta sensibilità, il senso etico, il suo bisogno di artista di “essere” nel mondo...
astratti, utilizzanti cromie che poi saranno lasciate indietro (azzurro, indaco, giallo), graffiate da segni curvilinei, da
percorsi in ricerca. Negli anni seguenti Marianna si scatena, usando tempere acriliche e olio, in grandi spazi, su tele alte due metri e larghe uno, nel clima dell’espressionismo astratto. Compare in larghe campiture il rosso scarlatto che domina in gran parte dei lavori seguenti. Sono creazioni emergenti dal subconscio, percorse da linee che potrebbero essere viste come filamenti nervosi, serpeggianti, protesi a cercare un contatto; o tele marcate da segni cromatici circolari, rotanti come campi magnetici (Felicità e Tristezza, due tele del 2004). L’esplosione coloristica si realizza su tele di misura ancora più ampia (cm. 180x200) come Il mio mondo e Il mio mondo è a
colori, del 2009, in cui il rosso scarlatto occupa metà della tela giustapposto all’azzurro del cielo, nella prima opera; e occupa quasi tutta la tela nella seconda. Per concretizzare queste opere l’artista utilizza l’“oil bar” (difficilmente reperibile), vale a dire sbarrette di colore ad olio solidificato, che le permettono un gesto morbido, materico, femminile, perfino civettuolo. Quale allora il “mondo di Marianna”? Ne Il mio mondo, il caldo colore scarlatto (da cui Marianna si sente avvolta, protetta), si
trentinobottegad’artista
sviluppa sciogliendosi in elementi vegetali, in frammenti di fiori scompigliati dal vento, fluttuanti nell’azzurro del cielo. Ne Il mio mondo a colori la coperta scarlatta, da cui l’artista si sente protetta, va a intercettare frammenti intensamente colorati (fiori, piante, farfalle, folla umana variopinta?). La sottile angoscia che percorreva le opere precedenti sembra qui sciogliersi gioiosamente. Ma è così? Certamente è così, almeno per queste opere che esprimono un particolare momento emozionale (Marianna sì è innamorata? non gliel’abbiamo chiesto…). E il colore che squilla, rimarrà una definitiva acquisizione di questa artista, come è avvenuto nella storia dell’arte per tanti artisti “coloristi”? E lo scarlatto dominante, ha solo questa valenza di territorio solare in cui rifugiarsi, di dimora di rossi velluti, confortevoli, protettivi, rassicuranti? E la stessa astrazione (dove ogni cosa è possibile, in cui puoi giocarti come vuoi, in
cui puoi perderti come nella contemplazione di un lago, di un cielo, delle mutevoli nuvole mascherando, dimenticando, ignorando la realtà più scostante) rimarrà sempre tale? La Merler ci offre risposte con le sue opere più recenti, del 2011 (a olio e tempere acriliche su tela). Come Attacco al mondo, in cui la sfera del mappamondo gronda sangue; o Il mondo piange, in cui la mappa del mondo è ferita da righe di sangue sgrondante dall’alto a comporre le sbarre di una globale prigione. O infine con l’opera La pace del mondo, che se stai un po’ discosto appare come una scultura sferica new pop perfino allegra; ma se t’avvicini scopri che è composta da carroarmatini e soldatini di plastica. Il colore scarlatto – territorio caldo e protettivo – è diventato il colore del sangue che avvolge il mondo; il mondo di Marianna è diventato quello dell’ “attacco al mondo”. E l’astratto è divenuto concreto, ferocemente concreto, scioccantemente figurativo. In queste opere (che a taluni potranno sembrare meno “belle” di quelle degli anni precedenti, troppo “didascaliche” e perfino datate per il loro engagement “fuori moda”) la Merler rivela la sua acuta sensibilità, il suo senso etico, il bisogno dell’artista di essere nel mondo, nei drammi del mondo; la necessità che anche l’artista testimoni con le sue azioni, con le sue opere la ribellione a un sistema crudele, insensato che sta affamando, insanguinando la terra, che minaccia di ucciderci tutti. Il fatto che una giovane, una donna, sia arrivata a questa acquisizione, a questa maturazione, in una realtà in cui tutto sembra congiurare contro, qualsiasi siano gli sviluppi dei percorsi artistici che seguiranno – suoi o di altri artisti della sua generazione – è di ■ conforto, fa sperare.
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7 bianchi giorni di festa musica, cabaret e teatro, per la “Festa Neve Democratica”, dal 12 al 22 gennaio sull’altipiano di Folgaria, Lavarone e Luserna
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ax Gazzè, Simone Cristicchi, Anansi, Antonio Cornacchione, Yo Yo Mundi. Questi alcuni dei protagonisti . fra musica, cabaret e teatro, che caratterizzeranno con una serie di spettacoli serali l’edizione 2012 della “Festa Neve Democratica” che si svolgerà dal 12 al 22 gennaio sull’altipiano di Fol-
garia, Lavarone e Luserna. Ad ospitare gli spettacoli il Palasport di Folgaria a partire da giovedì 12 con il concerto di Roberta Aloisio e Mauro Sabbione. Roberta Aloisio è una delle principali voci della scena musicale italiana, un’artista capace di coniugare fin da giovanissima un’intensa attività sia in campo musicale che
teatrale. Cantante e attrice, debutta giovanissima sotto la direzione di Giorgio Gaber e fra i riconoscimenti ottenuti nel 2009 la vittoria Premio Teresa Viarengo e nel 2011 la Targa Tenco come miglior interprete. Venerdì 13 spazio al reggae del cantante trentino Anansi, al secolo Stefano Bannò, che ha da poco pubblicato il
video del terzo singolo “La Realtà” tratto dal cd “Tornasole”, un brano che vanta la collaborazione di Frankie Hi – NRG sia nella stesura del testo che nell’interpretazione. La serata di sabato 14 sarà all’insegna del cabaret con lo spettacolo di Antonio Cornacchione “Silvio c’è?” (ingresso a pagamento: 8 euro in prevendita e 10 la sera
Lella Costa legge emily dickinson e silvia Plath
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n apertura del nuovo anno tre nuovi imperdibili appuntamenti della rassegna “Specchi Riflessi” al Teatro Valle dei Laghi di Vezzano. Il 14 gennaio Lella Costa arriva a Vezzano con Femminile e singolare. Vedi alla voce poetessa, un reading ispirato ai più famosi versi nati dal “genio femminile”. Una lettura suggestiva, dedicata alle poetesse del ‘900, in un percorso che incontra le parole delle donne vissute o riscoperte nel secolo passato e che hanno fatto la storia della poesia al femminile, da Emily Dickinson ad Amelia Rosselli, da Sylvia Plath a Kate Clancy. Racconti di donne, di vita e di impegno civile, racconti che l’autrice di Stanca di guerra, ha sentito l’urgenza di comunicare al suo pubblico, attraverso la forza della parola. Venerdì 20 gennaio (ore 20.45) al Teatro Valle dei Laghi si celebra la “Giornata della Memoria” con Il tamburo di latta. Tratto dal romanzo di Günter Grass, questa lettura scenica racconta la storia di Oskar Matzerath che ripercorre, con l’aiuto di un tambu-
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ro di latta, (giocattolo e strumento magico), le vicende della sua vita dominata dalla scelta di non crescere più per non far parte del mondo degli adulti. Lo spettacolo ripercorre le tappe della vita del protagonista da identificare con la Germania, che in questo periodo, alla fine della seconda Guerra Mondiale, usciva sconfitta sotto tutti i punti di vista. Infine, sabato 28 gennaio alle 20,45, Loredana Cont presenta Casalinghe... le Casalingue, spettacolo che con leggerezza ed ironia descrive le varie sfacettature che si nascondono dietro un’apparente semplicità di idee della vita di tutti i giorni. Per i ragazzi si segnalano due nuovi appuntamenti della rassegna “Famiglie a teatro”. I tre porcellini, una commedia musicale in style country, dà appuntamento venerdì 6 gennaio, alle 16.30; mentre domenica 22 gennaio, sempre alle 16.30, Fondazione Aida porta in scena Pinocchio. Viaggio tragicomico per nasi, tratto dalla più celebre opera di Collodi.
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dello show). A quattro anni di distanza dal fortunato “Povero Silvio” Cornacchione si è riproposto nei teatri con un “Silvio c’è?” che nel suo interrogativo ha anticipato la realtà degli accadimenti. Il comico milanese avrà dovuto riscrivere molte parti dello spettacolo dopo l’arrivo di Mario Monti ma resterenno di certo le battute su tanti altri protagonisti della realtà italiana, raccontata e cantata da Cornacchione e musicata da Carlo Fava. Domenica 15 spazio al teatro con “Galileo Industrie Ottiche”, mentre giovedì 19 il cantautore romano Simone Cristicchi proporrà il suo spettacolo fra parole e musica “Li romani in Russia”. Lo spettacolo,
per la regia di Alessandro Benvenuti, è basato sull’omonimo poema di Elia Marcelli (1915-1998), un intenso monologo in dialetto romanesco sulla tragica Campagna di Russia del 1941-43 attraverso la voce di chi l’ha vissuta in prima persona. Un capolavoro della letteratura italiana che ci riguarda. Oggi come ieri. Venerdì 20 i piemontesi Yo Yo Mundi proporranno le composizioni del loro ultimo lavoro “Munfrâ” ovvero: suono memoria, musica selvatica e racconti di Monferrato. Frutto di quattro anni di studio, raccolta e composizione, si tratta di un album fortemente caratterizzato dall’impegno politico e dall’appartenenza territoriale. Alla musica “selvatica” degli Yo Yo Mundi (definizione coniata per loro da Paolo Conte) si intrecciano il suono della lingua e una sarabanda di strumenti utilizzati dai numerosi ospiti. A chiudere la serie di spettacolo, sabato 21, il concerto di Max Gazzè (ingresso a pagamento 8 e 10 euro). Il musicista capitolino propone il suo set legato al “Quindi Tour”. Erede e custode di una lunga tradizione della cultura popolare, Gazzè, sul palco, vestirà idealmente i panni di un antico “cantastorie”, un romantico “chansonnier de geste”, perpetuando così l’arte antica del “racconto in musica”, reso contemporaneo dalle sonorità ricercate, inconsuete e di ricerca sonora. ■
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orna in Trentino Gene Gnocchi con il suo ultimo spettacolo “Cose che mi sono capitate…ancora” che il comico emiliano proporrà il 7 gennaio allo Sporting Center di Predazzo. Ma ad aprire il 2012 della struttura sarà il concerto di Anansi in programma il 3 gennaio e che vedrà il cantante di Trento Stefano Bannò esibirsi dopo i Calamjeans e South Punk. Per Anansi si tratta del primo live di un anno in cui sarà chiamato a confermare la forza della sua onda reggae che nel 2011 l’ha portato sul palco di Sanremo e ha permesso che il suo disco “Tornasole” diventasse un must fra gli appassionati del genere. Gene Gnocchi, al secolo Eugenio Ghiozzi, ama da sempre giocare con le parole, con i nonsense attraverso giochi d’ironica linguistica tutti da gustare. Ne è dimostrazione anche il titolo del suo spettacolo “Cose che mi sono capitate... ancora” (co-autore il fedele France-
più Gnocchi per tutti A Predazzo, il 2012 si apre con un concerto del cantante Anansi e lo show teatrale di Gene Gnocchi: “Cose che mi sono capitate... ancora” sco Freyrie, mentre la regia è di Massimo Navone), Gene Gnocchi è uno dei volti più amati da chi apprezza un certo modo di far ridere sul piccolo schermo (e a teatro) con quell’intelligente ironia che lo ha fatto apprezzare anche dal grande pubblico in programmi come “Quelli che il calcio”. Lo show nasce da alcuni racconti, o meglio raccontini e spunti, che Gnocchi ha scritto nel tempo. Piccole storie di vita quotidiana che possono capitare a tutti noi ma che poi
assumono forme paradossali e diventano divertenti da raccontare e ascoltare. Un monologo che prende forma da un interrogativo: “Di che cosa sono fatte le vite delle persone normali?”. Protagonista un anziano individuo della middle-up-class che dopo un consulto medico e successivo esame diagnostico eseguito da lui medesimo, riceve un responso inquietante: lui sta benissimo ma nella sua vita si è sempre tenuto tutto dentro. Da qui parte una narrazione che
si muove anche sul filo del surreale, ma non solo, in cui trovano spazio il quotidiano di tutti noi ma anche spunti legati all’attualità che Gene Gnocchi aggiorna sempre in una sorta di working progress. Da poco Gnocchi ha pubblicato, per Bompiani , il suo nuovo libro “L’invenzione del balcone” nelle cui pagine si parte dal presupposto che il mondo è finito. Finito del tutto. Ciò che resta è un’imitazione, una parodia, un concentrato di amenità, risate tristi, situazioni tragiche: vuoi dare il sangue e non ci riesci, tuo figlio è in crisi perché non riesce ad andare su youtube col cellulare giusto. E allora si accumulano le parole più inadeguate, tra frammenti di diario, lettere agli editori, interviste postu■ me.
Viaggio in un Paese di mostri - Italian Beauty
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Leonardo Manera, con il suo “Viaggio in un Paese di mostri - Italian Beauty” il protagonista, venerdì 20 gennaio al Teatro Auditorium di Trento, del terzo appuntamento con la rassegna “Cabaret Amore Mio” organizzata dal Coordinamento Teatrale Trentino in collaborazione con il Centro Servizi culturali S. Chiara, nell’ambito di un programma comune di progettualità culturale sul territorio della nostra Provincia. Manera si propone in questo show insieme all’illusionista Walter Maffei in uno spettacolo che ha il suo filo condurrre nella decisione del protagonista di partire, di abbandonare con grottesca amarezza il noto dell’Italia per l’ignoto di qualcos’altro, spinto anche dalle parole di un ex amore ormai giunto al capolinea. Un amore che finisce e un’Italia che continua sempre uguale, dominata da bipedi con fattezze umane, ma bestiali e tragicamente invidiati. Quindi la partenza definitiva, verso un mondo nuovo che lascia finalmente spazio alle emozioni e non agli stereotipi delle emozioni, allo stupore della vita e non all’imitazione della vita. Senza
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rimpiangere nulla, nemmeno il posticipo della domenica sera in tv. Leonardo Manera, attore, autore e cabarettista si affaccia al teatro frequentando i corsi di mimo di “Quelli di Grock” nel 1989. La sua formazione spazia quindi dalla formazione attoriale, alla scrittura creativa, al mimo e all’arte di strada mentre le sue esperienze professionali investono vari ambiti dell’arte scenica e della comunicazione in generale. In “Viaggio in un Paese di mostri - Italian Beauty” la scena dello spettacolo è quella del tavolo di un ristorante posto proprio alle spalle di un porto, di un aeroporto, forse di una stazione. Insomma, un luogo (o un non luogo) ideale per partire, forse per sempre, comunque in ritardo. Niente di strano, se non perché la cena arriva al termine di un viaggio non attraverso l’Italia, ma attraverso le meravigliose mostruosità d’Italia. Come da sempre accade quando ci si imbatte in Leonardo Manera, il sorriso si intreccerà con una certo realismo che fa inevitabilmente pensare e riflettere.
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di Fabio De Santi Luca Ranieri - Alessandro Milani
Sinfonie del nuovo anno Società Filarmonica: concerti per tutto il 2012, con energia, passione e la serenità che solo la musica sa dare Yuja Wang
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i apre mercoledì 11 gennaio con il concerto dell’Orchestra “Italia Sinfonica” la Stagione 2012 della Società Filarmonica di Trento che nel suo 217° anno di attività, si propone agli appassionati del Trentino con una Stagione di alto profilo che spazia a tutto campo nella musica cameristica. Anche quest’anno il cartellone degli eventi propone l’abituale percorso di elevata qualità, in armonia con le certezze ma anche con i fermenti e le curiosità del mondo musicale. Un intreccio di temi e di fili conduttori nella programmazione, su più piani e in più appuntamenti: 18 concerti per tutto il 2012, con quella energia, quella passione, quella serenità che la musica sa dare e suscitare. Come sottolinea il Presidente della Società Filarmonica Marco de Battaglia: “La Stagione propone da un lato un’agguerrita pattuglia di giovani esuberanti artisti e dall’altro lato i grandi di ieri e ancora oggi, la loro pacatezza riflessiva, un’interpretazione meditata attraverso la loro luminosa carriera”. È il caso de l’Orchestra “Italia Sinfonica, formazione nata dalla necessità di creare un 56
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nuovo organismo sinfonico, dove le varie attività (dall’organizzazione artistica alla logistica), vengono gestite esclusivamente da giovani professionisti. “Italia Sinfonica” si avvale della direzione artistica di Luca Ranieri, bresciano, già prima viola del Teatro alla Scala e ora dell’Orchestra Nazionale della Rai e, dal 2009, della Lucerne Festival Orchestra di Abbado. Alessandro Milani, torinese, è primo violino di spalla presso l’Orchestra
Nazionale della Rai. Lunedì 23 gennaio spazio alla pianista Yuja Wang, famosa in tutto il mondo per il suo stile, che combina la spontaneità e l’immaginazione della giovinezza con la disciplina e la precisione di un’artista matura. La padronanza del pianoforte dimostrata da Yuja Wang, elogiata per la tecnica raffinata, è stata definita “sbalorditiva” e “sovrumana”. Martedì 31 gennaio sempre alla Filarmonica il concerto dell’ottimo duo formato da Narek Hakhnazaryan, violoncello e Monaldo Braconi, pianoforte, suonerà composizioni di R. Schumann, L.v. Beethoven, D. Shostakovich, N. Paganini. ■
Stefanie Irány e Sergej Krylov
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l 18 gennaio l’Orchestra Haydn proporrà all’Auditorium S. Chiara (ore 20.30) un concerto all’insegna della famiglia Wagner: dal suocero Franz Liszt, di cui in questa stagione si ricorda il bicentenario della nascita, al genero Richard Wagner, il cui duecentesimo compleanno sarà festeggiato nel 2013. Accanto allo spettacolare poema sinfonico Les Préludes lisztiano tre grandi ouvertures wagneriane, da quella giovanile dell’Olandese volante al capolavoro sinfonico del Tannhäuser ai maturi Maestri cantori, con al centro i Lieder scritti per l’amata Mathilde Wesendonck che anticipano il languore del Tristano, in una nuova orchestrazione del direttore Gustav Kuhn, specialista di Wagner di lungo corso. Al suo fianco la voce di Stefanie Irány, mezzosoprano nata nel Chiemgau, nella Baviera meridionale. Mercoledì 1 febbraio tornerà invece ad esibirsi con l’Orchestra regionale Sergej Krylov. Sotto la direzione di Daniele Rustioni, Krylov si farà interprete del Concerto n. 2 per violino e orchestra di S. Prokof’ev, partitura che si colloca fra le opere della maturità del musicista russo. Nato a Mosca in una famiglia di musicisti, Sergej Krylov inizia lo studio del violino a cinque anni e all’età di dieci anni debutta con l’orchestra, affrontando i primi impegni concertistici in Russia, Cina, Finlandia e Germania. In locandina compaiono inoltre la Sinfonia in do di Igor Stravinskij e un nuovo lavoro dell’altoatesina Manuela Kerer.
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www.raphaelgualazzi.com
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volte capita (assai di rado) che il Festival di Sanremo riesca a lanciare qualche volto nuovo nella scena musicale tricolore così anemica di nuovi talenti in grado di conquistare una platea di rilievo. Uno di questi esempi, potrebbe essere – sarà il tempo naturalmente a parlare – Raphael Gualazzi, cantautore dall’anima jazz che sarà il 24 gennaio all’Auditorium di Trento nell’ambito del suo tour teatrale 2012 per la Stagione di Musica d’Autore. Raphael Gualazzi, l’eclettico compositore e pianista, reduce dai successi del tour estivo che lo ha visto impegnato in più di 40 date nelle più belle arene e anfiteatri d’Italia, con un presenza di oltre 35mila spettatori, si presenterà con il suo nuovo live set. Al centro dello show il suo fortunatissimo album d’esordio “Reality and Fantasy” (Sugar) uscito lo scorso ottobre anche in un’edizione speciale, mentre nelle radio è stato lanciato il secondo singolo
RAPHAEL GUALAZZI il cantautore dall’anima jazz sarà il 24 gennaio all’Auditorium di Trento nell’ambito del suo tour teatrale 2012 “Love Goes Down Slow”. All’insegna dell’originalità e della sfrenata passione per la musica la formula con cui il giovane talento di Urbino ha conquistato nell’ultimo anno la vittoria al Festival di Sanremo, il secondo gradino del podio dell’Eurovision Song Contest e classifiche e platee di mezza Europa. In “Reality and Fantasy Special Edition”, c’è tutta la track list di “Reality and Fantasy” arricchita da cinque nuovi brani più il Live Documentary contenente il concerto dell’artista all’Auditorium Parco della Musica di Roma e un’intervista in cui
Raphael si racconta a partire dal brano “Follia d’amore”. Non poteva poi mancare una canzone dedicata a New Orleans, la capitale del jazz e del blues, a cui Gualazzi dedica il brano omonimo che racconta il sogno di un viaggio nella città che più di ogni altra ha ispirato i musicisti di tutto il mondo. Su un ritmo che si rifà alla migliore tradizione reggae nasce invece la versione originale di “A Three Second Breath”. Infine “Don’t Stop”, una versione completamente rivisitata del successo degli anni ’70 dei Fleetwood Mac, tra motown
e rhythm and blues, brano scelto da Eni come colonna sonora di uno dei suoi spot televisivi e che è stato il biglietto da visita di Gualazzi per il grande pubblico. Tutti brani che saranno inseriti nella scaletta del tour, durante il quale verrà accompagnato dalla sua band: Christian Chicco Marini (batteria e percussioni), Alex Gorbi (contrabbasso), Luigi Faggi Grigioni (tromba e flicorno), Max Valentini (sax baritono e contralto), Enrico Benvenuti (sax tenore) e Giusep■ pe Conte (chitarra).
“CAFFè SINAN PASCIà”: omaggio a Fabrizio De Andrè
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anno scelto un titolo davvero particolare “Caffè Sinan Pascià’” gli organizzatori dell’evento in programma l’11 gennaio al Teatro Sociale di Trento. “Caffè Sinan Pascià’ ” racchiude infatti l’omaggio a Fabrizio De Andrè e alle radici delle cultura europea e mediterranea in una serata in forma di spettacolo in cui si intrecceranno teatro, letteratura e ovviamente musica. “Caffè Sinan Pascià”, con la regia di Ivan Tanteri, è nato da un’iniziativa del Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani ed è stato co prodotto con il Centro Servizi Culturali S. Chiara con la collaborazione delle associazioni Punto Europa, Giovani Federalisti Europei, Orchestramentis e Laboratorio Culturale Si può fare. Il senso della serata sarà quello di proporre una sintesi poetica, attraverso l’uso delle arti e della creatività, del progetto sulle
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civiltà euro mediterranee del Forum, per rilanciarne alcuni contenuti e stimolare una consapevolezza di alcuni punti chiave sottesi a tutto il percorso tematico, in particolare sul Vecchio Continente. Lo spettacolo sarà un vero e proprio momento di partecipazione alla vita di un Caffè, con un pubblico (vero) di avventori che seguono i momenti di dialogo e dibattito, narrazioni e canzoni. Lo spettacolo abbraccerà il pubblico in teatro con attori dal palco Reale, dai palchetti, dal palcoscenico e tra i tavolini del Caffè (che occuperà metà platea). Il pubblico del Caffè, quindi, sarà il vero pubblico che si trova in teatro in quel momento. Il Caffè vedrà la presenza di alcuni avventori, personaggi che porteranno ciascuno una propria storia e raccoglierà intorno a sé e darà voce alle Anime mediterranee.
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di Alessia Acampora
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n’opera techno: la drammaturgia è nella musica originale composta da Chiarastella Calconi, su cui si innesta il libretto, scritto dalla regista Carmen Giordano, che prende le mosse dal mito di Elettra, rivisitato in chiave contemporanea. In scena Maura Pettorruso nei panni di Elektra, Woody Neri in quelli di Oreste e Chiarastella Calconi, coro della tragedia e al tempo stesso live orchestra dell’opera. Scenografie e costumi sono affidati a Maria Paola Di Francesco (il 12 gennaio a Trento, il 14 a Riva del Garda e l’1 febbraio a Pergine). Una squadra che unisce competenze ed esperienze diverse, al servizio di un progetto ambizioso, complesso e di grande impatto. Il nucleo di Macelleria Ettore è composto da due giovani artiste che vivono e lavorano a Milano: Carmen Giordano, trentunenne drammaturga e regista – diplomata in regia presso la Scuola d’arte drammatica Paolo Grassi di Milano, assistente alla regia di Serena Sinigaglia e Tonino Conte, regista e autrice di “Idiota_un tradimento di Dostoevskij”, produzione Teatro della Tosse di Geno-
Tragedie che danno la scossa ELEKTRIKA_un’opera techno è il nuovo spettacolo della compagnia Macelleria Ettore. In scena, maura pettorruso va 2010 – e Maria Paola Di Francesco, ventisettenne assistente scenografa presso il Teatro Ringhiera di Milano diretto da Serena Sinigaglia e scenografa dell’ultima produzione del Teatro Litta “Romeo e Giuletta” diretto da Claudio Autelli. Nel corso del tempo il team si è arricchito di competenze cresciute in Trentino: quelle di Maura Pettorruso, qui protagonista dell’opera, attrice da anni attiva a Trento in diverse produzioni e progetti, oltre ad essere presidente e fondatrice dello Spazio Off; di William Trentini, tecnico del Centro Servizi Culturali Santa Chiara e light designer; di Gianluca Bosio, responsa-
bile tecnico dello Spazio Off di Trento, e di Daniele Filosi per l’organizzazione. In scena anche l’esperienza di un attore come Woody Neri, premio Hystrio alla vocazione 2005, selezionato nel 2010 da Franco Quadri per la ‘Nouvelle
Ecoles des Maiîtres’, e con all’attivo collaborazioni con Franco Branciaroli, Paolo Rossi, Elio de Capitani, Tonino Conte e Jurij Ferrini. La peculiarità di “ELEKTRIKA” è la musica originale, composta da Chiarastella Calconi, giovane musicista e cantautrice romana, con all’attivo l’album “Pianeta Venere” e la partecipazione al Talent Show “X Factor 2009”. Chiarastella è in scena nel ruolo di coro tragico, dj e live electronics. Accanto allo spettacolo, la produzione comprende un cd di sette tracce. “La mia estetica del dolore”, “Demoni che passano”, “Il sogno”, “Vieni a prendermi”, “Traiettorie ellittiche”, “Vittime e carnefici”, “Deriva” sono i brani incisi nel mese di dicembre al Green Villas Studio, a Mossano (VI), sotto la guida di Alberto Angeli, per l’etichetta ■ ACNmusic.
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di Lara Deflorian
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a più nota tragedia d’amore di tutti i tempi, quella ambientata a Verona e scritta, per intenderci, dal genio creativo di Shakespeare, sarà rappresentata il 31 gennaio in forma coreografica al Sociale di Trento, in occasione del primo appuntamento del 2012 con la stagione della danza. La compagnia francese Mandalain Ballet Biarritz sarà così interprete del balletto Roméo et Juliette creato dal coreografo Thierry Malandain, il quale ha iniziato la sua carriera come interprete all’Opéra di Parigi. Oltre ad aver vinto diversi concorsi coreografici, ha fondato una sua compagnia fino a quando nel 1998, anno della fondazione del Centre Chorégraphique NationalBallet Biaritz, ne è stato nominato direttore. È autore di una sessantina di coreografie ormai entrate a far parte nel repertorio di molti corpi di
ROMEO & GIULIETTA il capolavoro tratto da Shakespeare, sarà rappresentato il 31 gennaio in forma coreografica al teatro Sociale di Trento ballo. Per quanto concerne l’attività del Centro coreografico, accanto alla missione creativa di diffusione e di sensibilizzazione, il Ballet Biarritz invita altri coreografi, accoglie compagnie in residenza e promuove scambi con i protagonisti della cultura del luogo. Grazie ad una posizione geografica privilegiata, il Centro core-
ografico francese si dedica attualmente al progetto Centre Chorégraphique Transfrontalier (Centro coreografico di frontiera), un importante lavoro che coinvolge comunità autonome francesi e dipartimenti del paese basco. Coreografo lirico e di stampo neoclassico, Thierry Malandain si è cimentato nella realizzazione
di Roméo et Juliette, un classico teatrale giocato sull’intreccio tra passione e morte. Grazie a una narrazione discontinua e alle incessanti vibrazioni dei bauli in alluminio presenti sul palco che assumono diverse funzioni, lo spettatore viene catturato in un gioco di riflessi che lo mette a confronto con se stesso, dove le sensazioni
“Un dialogo attraverso cui si svela l’animo e si manifestano sentimenti, attese e paure”.
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Luisa Gretter Adamoli
tre punti di rosso
L’affascinante e misconosciuta vita di Alfonsina Gonzaga Madruzzo
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sono amplificate a dismisura e i significati sono mostrati nella loro semplicità e potenza. Tutti i danzatori sono così coinvolti nel rito delle azioni in un dramma corale e, proprio per questo, a vestire i panni dei due personaggi, non sono solo i primi ballerini, ma l’intera compagnia. Quello che Thierry Malandain propone vuole essere uno spettacolo totale ed esasperato, profondamente coinvolgente ed emotivo. La classica e amatissima tragedia d’amore viene così reinventata grazie anche alla scelta musicale non comune. Infatti, non viene utilizzata la versione nota di Prokofiev e nemmeno quella di Ciaikovski, bensì il lavoro si sviluppa sulla sinfonia drammatica di Hector Berlioz, in cui si era cimentato più di quarant’anni fa anche Maurice Béjart. Composta nel 1839, l’opera si articola in sette parti che vedono il suo apice nella “scena d’amore”, considerata dallo
stesso Berlioz la sua “opera meglio riuscita” e in assoluto la più amata. Malandain rilegge Berlioz contrapponendo l’amore non alla guerra, ma a un mondo sempre più privo di ideali. Su fasi ideali e su forme d’espressione molteplici si basa invece il lavoro del 16 gennaio al teatro Cuminetti di Trento, programmato nell’ambito del circuito provinciale di InDanza con la presenza in scena della Compagnia Abbondanza/Bertoni. “Da sempre affascinati dalle forme e dal multiforme – scrive Michele Abbondanza, regista della creazione – iniziamo una collaborazione con un’interprete straordinaria (“fuori dell’ordinario”): lei portatrice sana di una diversa abilità, noi portatori malati della nostra salute. Proveremo a scambiarci le rispettive portate”. Questo lavoro, che porta il bizzarro titolo Le fumatrici di pecore, parla quindi del rapporto, della relazione e delle diverse forme espressive di due persone, dalle diverse abilità, impegnate in molteplici azioni. In scena vedremo quindi protagoniste Antonella Bertoni e Patrizia Birolo, la quale, a proposito di ciò che si è impegnata a fare in questa rappresentazione ha detto: “...devo muovermi nello spazio senza avere timore di nessuno e devo essere orgogliosa del lavoro che ho imparato qui in teatro”. ■
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trentinomostre
Immagini dell’anima in valle dei mocheni
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Corrado chiarelli in mostra a romeno
i sono artisti che hanno fatto la storia dell’arte della nostra terra e di cui non ci si deve dimenticare. Tra questi è da annoverare Bruno
Colorio
(1911-1997). Così il Mart e Palazzo Trentini si sono uniti per presentarci un piccola ma significativa antologica in occasione dei cento anni della nascita dell’artista trentino. L’artista che ha forgiato la propria preparazione a Roma assieme a Sigmund Lipinsky, Gino Severini, Giorgio de Chirico e gli esponenti della scuola romana del calibro di Scipione e Afro, ne ha affinato il senso e la profondità in quella val di Fassa alpina che gli ha svelato una natura geologica ed umana dalla grande forza vitale. E sono proprio le opere a partire dagli anni Ottanta che proiettano Bruno Colorio nella galassia
È
visitabile fino a domenica 8 gennaio, nella Sala lanzerotti della Cassa Rurale di Romeno, la personale che Corrado Chiarelli ha allestito per inserirla nel variegato programma di manifestazioni di contorno alla 39esima edizione della Ciaspolada della Val di Non. Una rassegna che prende in considerazione particolarmente l’ultima produzione dell’artista di Romeno, non tralasciando però opere frutto di precedenti iniziali correnti artistiche rivolte al surrealismo che comunque Chiarelli non ha mai dimenticato. Ma accanto a quadri che rispecchiano impeti e sofferenze talvolta drammatiche, come alcune figure di bambini, figli dell’ingiustizia umana, accanto a nature morte particolarmente attuali (vedi foto) l’accostamento di coltura e cultura di un certo orgoglio noneso, più che mai sollecitato, la personale di Romeno presenta anche il reparto floreale di Chiarelli nel quale si rivela artista completo, autentico e sensibile che riesce nell’armonico accostamento dei colori e nell’essenzialità della pennellata sicura. (c.r.)
degli sperimentatori della materia e del segno. “Sento il
spontaneo, della natura intesa nei sui valori più ricchi e
desiderio di dipingere
dignitosi.
e di spaziare con la
Colorio non rappresenta. Ora sa “vedere” le cose in modo
fantasia nel mondo
diverso, entra in sintonia con la materia, vi sprofonda con
del sogno, esprimendo liricamente e principalmente
la consapevolezza di chi ama le cose che lo circondano.
per mia necessità quanto di più profondo e recondito vi
Ed è proprio la materia la sua fascinazione, talmente forte
può essere nella struttura del creato, quale esso era in
da includerla continuamente nei suoi lavori, dando così
origine, e quale potrebbe tornare per l’azione inconsulta
spessore prospettico e forma ai ricordi e alle speranze. Gli
del nostro egoismo, lasciando come unica traccia della vita
ultimi anni vedono un ulteriore salto qualitativo e di forza
umana e della civiltà, fossi e graffiti rupestri” scriveva nel
energetica. I lavori subiscono una notevole trasformazione
1975. La perfetta calibratura tonale e materia trasforma
perdendo la pregnante presenza fortemente cromatica e
un paesaggio reale in un ricordo intimo, caricandolo di
spazialmente invadente. Oltrepassando ogni limite, la luce
significati che vanno ben al di là della semplice cornice.
diventa il primo aspetto del mondo informale. In queste
L’autonomia compositiva qui ha ormai raggiunto la sua
opere l’artista ha raggiunto non tanto una maturità pittorica,
maturità. D’ora in poi la sintesi di forma e colore sarà un
ma una tranquillità dello spirito e uno sguardo felice sugli
lungo viaggio nella fascinazione del primordiale, dello
accadimenti quotidiani, che gli permette di superare la
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trentinomostre Albiano Mostre MOSTRA DI PRESEPI ARTIGIANALI Apertura: fino a venerdì 6 gennaio 2012. Casa della Cultura. Tradizionale mostra di presepi artigianali. I presepi esposti sono circa 80 e sono realizzati dagli abitanti e dai ragazzi di Albiano. Ingresso libero. Info: A.p.t. 0461.683110. Ore 15-18.
Baselga di Piné cronaca per scorrere e inserirsi nel flusso delle stagioni. La mostra e il catalogo sono curati da Margherita de Pilati e Daniela Ferrari, e chiude il 10 gennaio. La val dei Mòcheni è una valle magica. L’occasione per
visitarla ce la offre anche la mostra “Pilder va de seal - Immagini dell’anima”, allestita presso il Bersntoler Kulturinstitut di Palai en Bersntol/ Palù dei Mocheni. Cinque artisti, cinque sguardi particolari sul paesaggio umano e naturale della Val dei Mocheni e dell’ambiente in generale. Attraverso tecniche diverse – pittura, scultura, fotografia, disegno – si è voluto indagare la creatività e la fantasia dell’artista al cospetto di un elemento, la natura, che si offre in tutta la sua visibilità per chi ne sa cogliere gli aspetti anche più reconditi. Dalle tele, dagli schizzi, dalla sgorbia che scivola sulla pelle lignea, dallo scatto fotografico ne esce l’anima stessa di questa natura che non sempre sappiamo apprezzare appieno. Gli artisti hanno saputo cantarne la musica, i colori, la poesia e l’incanto, offrendoci delle opere che nascondono una certa sacralità del vedere. In esposizione le opere di Luigi Gay, scomparso recentemente, cha saputo cogliere nei suoi lavori l’essenza della Val dei Mocheni. Carlo Scantamburlo e Pio Pintarelli sono scultori che sanno, quotidianamente, estrarre dal legno la linfa stessa, simbolo di vita e memoria storica della natura. I fotografi Stefano Moltrer e Alessia Ruggeri colgono, attraverso lo scatto e l’obiettivo, un frammento di natura in cui lo spazio e il tempo sono racchiusi in un microcosmo, specchio fedele di un universo armonico. La mostra, a cura di Fiorenzo Degasperi, è accompagnata da un catalogo e chiude il 15 gennaio.
Mercati EL PAÉS DEI PRESEPI: MERCATINO DEI PRODOTTI LOCALI Apertura: fino a domenica 8 gennaio 2012 nei fine settimana. Piazza San Rocco a Miola. All’interno del Paés dei Presepi mercatino dei prodotti enogastronomici e dell’artigianato dell’Altopiano di Piné e della Valle di Cembra. Info: A.p.t. 0461.557028. Dalle ore 14 alle 18.30. Mercati EL PAÉS DEI PRESEPI: LA CARROZZA A CAVALLI Apertura: fino a domenica 8 gennaio 2012, nei fine settimana. Centro di Miola. El Paés dei Presepi vi porterà indietro nei secoli. Un vero cocchiere vi accompagnerà tra i presepi, lungo le viuzze e nelle piazzette dell’antico borgo, comodamente cullati da una lussuosa carrozza a cavalli al costo di € 4,00 per gli adulti e € 2,00 per i bambini fino a dieci anni non compiuti; per i bambini da 0 a 2 anni gratis. In caso di maltempo la carrozza non sarà presente. Info: A.p.t. 0461.557028. Dalle ore 14 allel 17. Mercati EL PAÉS DEI PRESEPI: TRADIZIONI E MERCATINI NATALIZI DI PINÉ Apertura: fino a domenica 8 gennaio 2012, nei fine settimana. Il Centro di Miola si trasforma in un grande presepe. Passeggiando per le vie del paese potrete ammirare oltre 100 presepi artigianali realizzati dalle famiglie sotto casa, negli antichi portici, nelle finestrelle. La mostra dei presepi sarà arricchita da un mercatino di prodotti artigianali e gastronomici locali, spettacoli natalizi, un punto ristoro, la carrozza dei cavalli, il gioco dell’oggetto misterioso, gli animali del presepe, le “case del mondo” e, per chi vuole trascorrere ancora qualche ora nella magica atmosfera natalizia dell’Altopiano, vi aspetta un itinerario del gusto per una cena genuina e originale in un ristorante locale. Info: A.p.t. 0461 557028. Dalle ore 14 alle ore 18.30.
Mostre MASCHERE APOTROPAICHE E PAESAGGI SILENTI: CERAMICHE E PITTURE DI FABRIZIO MARIZZA & ADRIANA ROMANA MOSCHEN Apertura: da giovedì 8 dicembre 2011 a domenica 8 gennaio 2012. Centro Congressi Piné 1000. Mostra delle opere pittoriche e delle ceramiche degli artisti Fabrizio Marizza e Adriana Romana. La mostra sarà visitabile tutti i giorni ore 10-12 / 16-19 e in concomitanza di spettacoli presso il Centro Congressi Piné 1000 dalle ore 20 alle 23. Info A.p.t. 0461.557028. Mostre LE STAGIONI DI ANNA MARTANI Apertura: da giovedì 8 dicembre 2011 a domenica 8 gennaio 2012. Hotel Olimpic a Miola. Mostra delle opere dell’artista Anna Martani. Nei suoi paesaggi naïf esplodono bouquet di fiori variopinti, volano rondini in cieli argentini e piccole case colorate racchiudono caldi segreti. Info: Hotel Olimpic 0461.558422. Mostre 6X6 IN ESPOSIZIONE Apertura: fino a domenica 8 gennaio 2012. Sala pubblica della Canonica di Miola. 8-11 dicembre; 1718 dicembre; dal 26 dicembre all’8 gennaio. Mostra di tutte le opere realizzate nei primi tre anni del Progetto Internazionale di Scultura 6x6, che ha visto impegnati oltre venti artisti provenienti da tutto il mondo.Info: A.p.t. 0461.557028. Ore 16-19.
Borgo Valsugana Mostre Ma che film è la vita Apertura: fino a martedì 31 gennaio 2012. Sotto i portici. Mostra fotografica con foto di Francesco Dandrea. Partecipera il gruppo 1000 Lire Dizie Band. Mostre MODULAZIONI SILENTI Apertura: da mercoledì 21 dicembre 2011 a domenica 8 gennaio 2012. Spazio Klien. Diego Bridi espone i suoi ultimi lavori. Orario: dal martedì alla domenica: 1012/16-19; lunedì 1° gennaio chiuso.
Cavalese Mostre CARLO ORSI: immagini d’autore dal Trentino e dal Mondo Apertura: da martedì 27 dicembre 2011 a domenica 8 aprile 2012. Centro Arte Contemporanea. P.tta Rizzoli, 1. Mostra a cura di Elio Vanzo e Claudio Delvai. Fino all’8 gennaio 2011 e dal 31.03 all’08.04.2012 aperto tutti i giorni. il restante periodo aperto sabato e domenica.
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trentinomostre Orario: 15.30-19. Chiuso il lunedì. Info: www.artecavalese.it.
Fornace Mostre I PRESEPI DE FORNAS Apertura: da venerdì 23 dicembre 2011 a venerdì 6 gennaio 2012. Vie del paese. 7^ edizione della mostra di presepi per le vie del paese di Fornace. Gli abitanti di Fornace preparano lungo le vie del paese dei presepi. Inoltre una quarantina di presepi saranno allestiti all’interno del “volt”.Per poter visitare tutti i presepi del paese si potrà ritirare una cartina presso il tabacchino Da Serena o presso El Volt. Info: Marco Antonelli 347.3104518.
Isera Mostre Il Mondo di Nani Tedeschi Apertura: da venerdì 25 novembre 2011 a sabato 31 marzo 2012. Museo della Cartolina “S.Nuvoli”. Offre la possibilità di ammirare grafiche, manifesti e cartoline del famoso artista apprezzato in Italia e all’estero. Info: da lunedì a venerdì 9-12 / 14.30-17.30; chiusa il 24 e 31 dicembre e il 6 gennaio. Tel. 0464.420840.
Levico Terme Mercati MERCATINI DI NATALE A LEVICO Apertura: da sabato 19 novembre 2011 a venerdì 6 gennaio 2012. Parco Asburgico. Apertura: 2-34, dal 7 all’11 e dal 16-18 dicembre ore 10-19. Dal 26 dicembre al 6 gennaio 2012 ore 14-19. Info: Apt Valsugana Tel. 0461.727700; www.valsugana.info.
Palù dei Mocheni Mostre Pilder va de seal Immagini dell’anima Apertura: da domenica 1 a domenica 15 gennaio. Bersntoler Kulturinstitut. Cinque artisti, cinque sguardi particolari sul paesaggio umano e naturale della Val dei Mocheni e dell’ambiente in generale. Attraverso tecniche diverse - pittura, scultura, fotografia, disegno - si è voluto indagare la creatività e la fantasia dell’artista al cospetto di un elemento, la natura, che si offre in tutta la sua visibilità per chi ne sa cogliere gli aspetti anche più reconditi. A cura di Fiorenzo Degasperi.
Riva del Garda Mostre ICONOGRAFIA DEL NATALE Apertura: da mercoledì 7 dicembre 2011 a venerdì 6 gennaio 2012. Astoria Park Hotel. Interpretazione della natività e del presepe. Info: www.gardatrentino.it.
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Mostre Testimonianze figurative tra il XIV e il XIX secolo Apertura: da martedì 27 dicembre 2011 a domenica 8 gennaio 2012. Museo La Rocca - Archeologia dell’Alto Garda - Storia: il lago, gli uomini, i tempi. Info: Tel. 0464 554444 - info@gardatrentino.it www.gardatrentino.it.
Romeno Mostre CORRADO CHIARELLI Apertura: fino a domenica 8 gennaio 2012. Sala Lanzerotti della Cassa Rurale. Personale per la 39esima edizione della “Ciaspolada della Val di Non”. Ingresso gratuito.
Rovereto Mostre Look today. Gli ultimi sessant’anni Apertura: da venerdì 1 aprile 2011 a domenica 12 febbraio 2012. Mart corso Bettini 43 - a cura di Gabriella Belli. Orari: mart-dom 10-18, ven 10-21. Numero verde 800 397760. Mostre la guerra dI Libia 1911-1930 Apertura: fino a sabato 30 giugno 2012. Castello. Il museo storico Italiano della guerra, ricorda i cento anni dall’inizio della guerra italoturca (1911-12) per il controllo della Libia con una mostra di fotografie, materiali e cartoline di propaganda. La mostra ripercorre le vicende del conflitto e illustra l’immaginario coloniale popolare attraverso l’iconografia riprodotta nelle cartoline illustrate e con altri materiali. Orari: tutto l’anno da martedì a domenica 10-18. Info: Museo Sorico Italiano della Guerra; Tel. 0464 438100; www.museodellaguerra.it. Mostre Gino Severini 1883-1966 Apertura: da sabato 17 settembre 2011 a domenica 8 gennaio 2012. MartRovereto, Corso Bettini, 43. Coproduzione del Mart e dei Musées d’Orsay e de l’Orangerie di Parigi. Infoline 800 - 397760 0464 438887. Orari: lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, sabato e domenica 10:00 - 18:00, venerdì 10:00 - 21:00. Ingresso: Intero: 8 Euro Ridotto: 5 Euro. Ridotto scolaresche: 1 Euro a studente. Mostre CARLO VALSECCHI SAN LUIS Apertura: fino a domenica 26 febbraio 2012. Mart. Negli scatti dell’artista-fotografo italiano, una ricognizione “al limite del visibile” degli spazi sconfinati delle pianure argentine. E una riflessione di grande attualità sul rapporto tra uomo e natura. Il progetto comprende 36 grandi opere fotografi-
che realizzate tra il 2007 e il 2008 in alcuni dei luoghi più sperduti dell’Argentina. A cura di Gabriella Belli. Orari: mar-dom 10-18 ven 10-21. Info: Tel. 0464.454154-108, education@mart.trento.it, www. mart.trento.it. Mostre Diango Hernández. Living Rooms, a Survey Apertura: da sabato 19 novembre 2011 a domenica 26 febbraio 2012. Mart. A cura di Yilmaz Dziewior. Prima retrospettiva mondiale dedicata all’artista cubano Diango Hernández. Nelle sue installazioni una fusione inedita di riflessioni socio-politiche e indagine interiore. . Info: Numero verde 800397760, tel 0464.438887, info@mart.trento.it. Mostre Luciano Civettini. Nessun bosco è immobile Apertura: fino a sabato 25 febbraio 2012. Studio 53 Arte. A cura di Francesca Piersanti. È una mostra in cui i lavori dell’artista (tele, tavole resinate e i famosi libri della serie Blur), sono accompagnati da disegni e vinilici colorati a parete che trasformano lo spazio espositivo in pagine di una narrazione fantasticache presenta gli ultimi tre anni dell’attività artistica di Luciano Civettini. Info: www.53arte.it
San Michele all’Adige Mostre Carnevale re d’Europa II (2010-2012) Apertura: da venerdì 18 novembre 2011 a venerdì 6 gennaio 2012. Le mascherate invernali di fertilità nel contesto etnografico europeo. Orario: 9-12.30/14.30-18 (chiuso il lunedì). Info: Tel. 0461.650314; www.museosanmichele.it. Mostre BENI COMUNI, PROPRIETA’ COLLETTIVE E USI CIVICI IN TRENTINO TRA ‘700 E ‘900 Storia - cartografia - documenti - oggetti della cultura materiale Apertura: fino a venerdì 6 gennaio 2012. Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina. Mappe, documenti, oggetti della cultura materiale illustrano le trasformazioni delle secolari pratiche di utilizzo collettivo dei boschi e dei pascoli appartenenti alle comunità trentine intervenute nel corso dell’Ottocento e fino alla legge sugli “usi civici” del 1927. A cura di Mauro Nequirito. In collaborazione con la Soprintendenza per i beni librari, archivistici e archeologici della Provincia Autonoma di Trento. Info: Tel. 0461 650314 - www.museosanmichele.it. 9.00 - 12.30 / 14.30 - 18.00 - chiuso il lunedì.
Sanzeno Mostre NATURA INCANTATA Apertura: fino a domenica 8 gennaio 2012. Casa de Gentili. Mostra personale di Paolo Vallorz e Luciano Zanoni. Info APT Val di Non. Tel. 0463.830133. info@visitvaldinon. it - www.visitvaldinon.it.
Sover
Mostre MOSTRA DI... SCRITTURA “PAROLE PER STRADA” Apertura: da venerdì 2 dicembre 2011 a sabato 7 gennaio 2012. Viale del MART, Corso Bettini. Le parole escono dai libri e vanno incontro al lettore: esposizione dei dieci racconti selezionati nel concorso ad inviti Parole per Strada. Orario continuato. Mostre NASCITA Apertura: da sabato 17 dicembre 2011 a domenica 15 gennaio 2012. Sede dell’AereoplaninoAdElastico - Via della Terra, 52. Mostra collettiva. Orario: sabato e domenica ore 15-18 (escluso 1 gennaio). Per visite in altri giorni su appuntamento Cell. 329.1555454.
Mostre I PRESEPI DE MONT Apertura: fino a venerdì 6 gennaio 2012. Mostra di presepi artigianali per le vie del paese di Montesover. Gli abitanti costruiscono all’esterno delle loro abitazioni dei presepi artigianali che decorano le vie del centro. All’inizio della gradinata della chiesa sarà presente una mappa, che vi farà da guida per trovare anche i presepi più nascosti. I presepi presenti sono circa trenta. Info: A.p.t. 0461.683110.
Telve di Sopra Mostre Museo etnografico della memoria storica e culturale di Telve di Sopra Apertura: da lunedì 24 ottobre 2011 a domenica 8 gennaio 2012. Collezione e donazione Tarcisio Trentin. Aperta tutte le domeniche e festivi dalle 15.00 alle 18.00. Apertura su richiesta per gruppi e scolaresche..
trentinomostre Trento Fiere IDEE SPOSI 2012 - 9° EDIZIONE Apertura: dal 13 al 15 gennaio 2012 Trento. Trento Fiere, Via Briamasco, 2. Venerdì 16-19 e Sabato/Domenica 9-20. Tutto quello che cerchi per il matrimonio, la cerimonia e... la grande affidabilità delle aziende che espongono. Info: tel. 0461.230264 Mostre PAESAGGI DI GUERRA Apertura: fino a martedì 31 gennaio 2012. Le Gallerie - Piedicastello. Mostra fotografica che conclude il progetto promosso dalla Rete Trentino Grande Guerra per ricordare e documentare il difficile 1919, il primo anno di pace e la prima stagione della ricostruzione. Ore 9 - 18. Chiuso il lunedì. Info: Fondazione Museo Storico del Trentino, tel. 0461 230482, www.museostorico.it. Mostre ETRUSCHI IN EUROPA Apertura: fino a lunedì 9 gennaio 2012. Museo delle Scienze. Mostra multimediale in 3D realizzata da Historia - Associazione per la Divulgazione e la Conservazione dei Beni Culturali d’Italia. Completamente multimediale, la mostra si avvale della tecnologia anaglifica (occhialini bicolore) per consentire agli utenti di fare esperienze 3D dei principali siti archeologici etruschi, ricostruiti con puntualità così come sono nei siti originali. Ore 10-18. Chiuso il lunedì. Info: Museo delle Scienze tel. 0461 270311, www.mtsn.tn.it. Mostre Nedko Solakov Apertura: da venerdì 7 ottobre 2011 a domenica 5 febbraio 2012. Fondazione Galleria Civica Trento, via Cavour 19 - mostra a cura di Andrea Viliani. All in (My) Order, with Exceptions. Orari: mar-dom 10-18. Lun chiuso. Ingresso gratuito. Tel: 0461 985511. Mostre VISITATE LE DOLOMITI! CENTO ANNI DI MANIFESTI Apertura: da mercoledì 23 novembre 2011 a domenica 4 marzo 2012. Palazzo Roccabruna. Un percorso attraverso un secolo di grafica pubblicitaria. Orari: martven.: 10-12; 15-18; sab-dom: 1018. Lunedì chiuso. Ingresso libero. Info: www.palazzoroccabruna.it. Mostre Scrivere con la luce. Dal particolare all’universale Apertura: da venerdì 25 novembre 2011 a domenica 8 gennaio 2012. Museo delle Scienze. L’esposizione nasce da un progetto sulla fotografia che, con l’aiuto di due fotografi dell’Associazione Trento Asa, ha affrontato il tema dell’ambiente “in macro”: ossia dell’osservazione e conoscenza della natura attraverso i dettagli che la rendono unica. Info: www.mtsn.tn.it.
Mostre Scatti di pietra. Sculture di Andrea Malfatti nella fotografia tra Otto e Novecento Apertura: fino a domenica 29 gennaio 2012. Torre Vanga. Mostra di immagini storiche dell’Archivio fotografico storico affiancate da alcune sculture di Andrea Malfatti (1832-1917) appartenenti alla collezione permanente del MART. Ingresso libero. Orario: 10-18. Lunedì chiuso. Mostre OLTRE IL CONFLITTO Apertura: da martedì 29 novembre 2011 a venerdì 6 gennaio 2012. Gallerie di Piedicastello. Mostra fotografica di Marco Longari e tavola rotonda sul tema del conflitto. A cura di Thomas Pilati. Orari: da martedì a domenica 9-18.Ingresso libero. Info: www.legallerie.tn.it. Mostre PRESENTE REMOTO: UNA FUTURA ARCHEOLOGIA DELL’OGGI Apertura: da giovedì 1 dicembre 2011 a domenica 29 gennaio 2012. Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas. Piazza Cesare Battisti. Mostra a cura di il Funambolo. Cosa accadrebbe se in un futuro imprecisato senza memoria del nostro tempo un gruppo di archeologi si imbattesse nei resti della nostra civiltà? La mostra è visitabile da martedì a domenica ore 9-13/1417.30. Info: Tel. 0461.230171; www.trentinocultura.net/archeologia.asp. Ore 18.30.
17.30; chiuso tutti i martedì. Info: www.museodiocesanotrentino.it. Mostre BEST WISHES 2012 Apertura: fino a mercoledì 29 febbraio 2012. Galleria Arte Boccanera, Via Milano, 128/130. Mostra collettiva. Arte Boccanera si trasformerà in una vera Wunderkammer nella quale troveranno posto le diverse personalità di una famiglia artistica eclettica nelle tecniche e nelle poetiche: Stefano Abbiati, Alessandro Bazan, Corrado Bonomi, Juan Carlos Ceci, Pierluca Cetera, Gianni Dova, Neboisa Despotovic, Tatiana Festi, Giovanni Frangi, Annamaria Gelmi, Michele Lombardelli, Valentina Miorandi, Elena Monzo, Johann Nortje, Chiara Tagliazucchi, Maria Lucrezia Schiavarelli, Willy Verginer, Nicola Vinci, ma anche special guests internazionali, tra le quali ChiehJen Chen, Douglas Gordon, Avish Khebrehzadeh, Mario Merz, Giuseppe Penone, Gregor Schneider. Durante il periodo dell’esposizione saranno organizzate proiezioni serali di cinema d’artista e videoarte. Orari: martedì-sabato 10-13/16-19; domenica e lunedì su appuntamento. Info: info@arteboccanera. com; www.arteboccanera.com. Mostre BRUNO COLORIO 1911-1997 Apertura: fino a martedì 10 gennaio 2012. Palazzo Trentini. Quaranta opere per celebrare i cento anni della nascita dell’artista trentino. Info: Tel. 0461.213111: info@mart. trento.it; www.mart.trento.it.
Mostre CHARTA, CHARTAE Apertura: da sabato 3 dicembre 2011 a sabato 28 gennaio 2012. Galleria d’arte il Castello - Via degli Orbi 25 - I piano. Mostra collettiva. Orari: 10-12.30 / 16-19.30. Lunedì mattina chiuso, domenica su appuntamento. Info: Tel. 0461.090223. Mostre PRESEPINMUSEO Apertura: fino a lunedì 9 gennaio 2012. Museo Diocesano Tridentino - Piazza Duomo, 18. È una piccola mostra dedica ad una delle tradizioni più amate del Natale. L’esposizione, allestita al piano terra del museo, propone un percorso tematico con opere provenienti dalla straordinaria collezione di presepi del Museo Diocesano di Bressanone, che consta di ben 840 esemplari. La Nascita di Gesù Bambino è rievocata attraverso opere di epoche diverse (dal XVIII al XX secolo), realizzate con differenti tecniche artistiche e molteplici scelte narrative: in mostra vi sono infatti statuette intagliate nel legno e presepi di carta, rari esempi di una produzione destinata per la fragilità dei materiali ad un’inevitabile dispersione. Ingresso libero. Orario: 9.30-12.30 / 14-
Mostre Pierluigi Pusole “Figli dei monti” + Sara Conforti “Herbarium” Apertura: fino a mercoledì 29 febbraio 2012. Palazzo Wolkenstein. I lavori esposti, una trentina di acquerelli e acrilici su carta, fanno parte di due cicli realizzati dall’artista nel corso del 2011. Info: www. studioraffaelli.com. Mostre “I SOGNALIBRI” Collezione di 36 segnalibri d’artista Apertura: fino a martedì 31 gennaio 2012. Sede centrale della Bi-
blioteca in Sala Manzoni - Via Roma, 55. Le immagini riportate sul segnalibri sono solo un dettaglio dell’opera reale e come tale, una citazione, una parte che rimanda ad un tutto che l’utente potrà solo percepire, intuire o, appunto, “sognare”. L’iniziativa, seppur caratterizzata da costi modesti, è di sicuro impatto estetico e comunicativo, in quanto capace di far arrivare al grande pubblico tanti “messaggi artistici minimali” che, messi tutti assieme, rimandano a un universo di immagini estremamente variegato e suggestivo. saranno distribuiti presso la Biblioteca centrale e le sue sedi periferiche, 250 copie di un segnalibro diverso, per un totale di 9.000 segnalibri. Alla conclusione del periodo, la raccolta di tutti 36 segnalibri numerati permetterà di realizzare una vera e propria collezione d’arte che diventerà unica e rara nel tempo. Info: www.bibcom.trento.it. Mostre MOSTRA FOTOGRAFICA Apertura: fino a domenica 8 gennaio 2012. Castello del Buonconsiglio. Mostra fotografica di Sabrina Gasperini. Orario: 9.30-17. Entrata libera. Mostre Difesa e governo del Paese. Il Landlibell trentino-tirolese del 1511 Apertura: fino a sabato 31 marzo 2012. Castello del Buonconsiglio. Nell’inverno 2011-2012 al Castello del Bonconsiglio di Trento si potrà ammirare la mostra dedicata al “Landlibell” che compie 500 anni. Questo “Libello del Paese” fu un patto sottoscritto dalla Dieta di Innsbruck il 23 giugno 1511. Con esso si prevedeva l’obbligo di leva della Contea del Tirolo (compreso il principato vescovile di Trento) durante le guerre d’Italia. Orario: 9.30-17.00. Lunedì chiuso. Info: tel. 0461 233770; www.buonconsiglio.it; info@buonconsiglio.it. Mostre Back&Forth Art Gallery 1 domenica. Mostra permanente presso il Centro Polifunzionale Al Marinaio, Via dei Marinai d’Italia. A cura di Germano Wolf con opere di Chiara Bonsegna, Andrea Buia,Eleonora Morassut, Elena Negriolli Ugel, Fabrizio Nulli, Marco Resta, Luca Riviera, Filippo Tasca, Germano Wolf, Andrea Zanghellini. Info: Tel. 0461.933053, 349 7447668, info@almarinaio. eu, germanowolf70@gmail.com. Orari: dal lunedì al sabato 14-18. Mostre NON SI VA MAI COSI’ LONTANO...” Apertura: da sabato 21 gennaio a sabato 31 marzo. Grand Hotel Trento - Sala Depero. Info: info@ fida-trento.com; www.fida-trento.com.
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trentinoappuntamenti
una festa, il cabaret e musica di qualità
C’
è tanta musica in Trentino ad accogliere l’arrivo del nuovo anno. A partire dall’appuntamento del 24 gennaio a Trento,
quando Raphael
Gualazzi, l’eclettico
compositore e pianista, reduce dai successi del tour estivo che lo ha visto impegnato in più di 40 date nelle più belle arene e anfiteatri d’Italia, con un presenza di oltre 35.000 spettatori, si presenterà al pubblico trentino. Qualche giorno prima, l’11 al
Teatro Sociale, “Caffè
Sinan Pascià”
racchiuderà un omaggio a Fabrizio De Andrè e alle radici delle cultura europea e mediterranea in una serata in forma spettacolo in cui si intrecceranno teatro, letteratura e ovviamente
leonardo manera
C
abarettista ed autore di molti dei suoi testi, Leonardo Manera ha ottenuto vari riconoscimenti a livello nazionale come ad esempio nel 1996, vincendo il “Festival nazionale del Cabaret” e l’anno seguente il “Festival di cabaret Città di Cremona”, oltre al premio della critica alla “Zanzara d’oro”, trasmesso su Rai Uno. Dal 1999 inizia anche a impegnarsi come attore, recitando nei film “La grande prugna” (1999) di Claudio Malaponti e “Ma femme s’appelle Maurice” (2001) di Jean Marie Poiret. Tra i suoi personaggi ricordiamo il ventriloquo Vasco e il mimo Mimmo. Per la televisione ha partecipato a diversi programmi comici come Seven Show, Paperissima, Quelli che il calcio, Ciro, Belli dentro, Zelig, Zelig Circus e Zelig off. Alcuni suoi personaggi sono diventati particolarmente celebri, come il ventriloquo Vasco a cui hanno causato “una lesione alla retina”, il depresso monocorde che invia “Un saluto festoso a tutti”, l’alienato che ripete ossessivamente “Adriana ... Adriana” o Piter, parodia del ragazzo della provincia bresciana e Petrektek, nella parodia del cinema polacco (ispirandosi in realtà ai film del regista finlandese Aki Kaurismaki). Attivo anche sulla scena teatrale, è stato protagonista degli spettacoli “Se non m’illudo mi chiudo” (2000), “Abbracciati da sola che c’ho d’andar via” (2002) e “Aspetto e spero” (2002), per la regia di Paola Galassi.
musica. Si apre mercoledì 11 gennaio con il concerto
del cantante Anansi e lo show teatrale di Gene
dell’Orchestra
“Italia Sinfonica”
Gnocchi: “Cose che mi sono capitate... ancora” È Leonardo Manera, infine, con il suo
la Stagione 2012 della
“Viaggio in un Paese di mostri - Italian Beauty” il
Società Filarmonica di Trento nel suo 217° anno di
protagonista, venerdì 20 gennaio al Teatro Auditorium
attività.
di Trento, del terzo appuntamento con la rassegna
Il 18 gennaio l’Orchestra
Haydn proporrà
all’Auditorium S. Chiara (ore 20.30) un concerto all’insegna della famiglia Wagner. Per il teatro, Elektrika
Un’opera
techno: la drammaturgia è nella musica originale
composta da Chiarastella Calconi, su cui si innesta
“Cabaret Amore Mio”.
Musica, cabaret e teatro, anche per la “Festa
Neve Democratica”, dal 12 al 22 gennaio
sull’altipiano di Folgaria, Lavarone e Luserna: tra gli ospiti, Max Gazzè, Simone Cristicchi, Anansi, Antonio Cornacchione, Yo Yo Mundi.
il libretto, scritto dalla regista Carmen Giordano, che
Per la danza, “Romeo
prende le mosse dal mito di Elettra, rivisitato in chiave
capolavoro tratto da Shakespeare, sarà rappresentata
contemporanea. In scena Maura Pettorruso nei panni
il 31 gennaio in forma coreografica al teatro Sociale di
di Elektra. A Predazzo, il 2012 si apre con un concerto
Trento.
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e Giulietta”, il
trentinoappuntamenti 1 domenica Danza MERAVIGLIA Trento. Ore 16. Teatro Sociale. Conosciuti dal grande pubblico nel 2006 in occasione della Cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici a Torino, i Sonics sono specializzati in spettacoli e performance volanti per piccoli e grandi eventi. Si esibiscono appesi alla graticcia del teatro, alle americane o a qualsiasi supporto aereo che permetta loro di volteggiare e stupire. Il pubblico con i Sonics rimane con il ˝fiato sospeso˝ e gode della meraviglia prodotta dai numerosi danzatori-acrobati che compongono la compagnia nata nel 2001 da un’idea di Ileana Prudente, ex ginnasta di ginnastica artistica, oggi coreografa e interprete, e Alessandro Pietrolini, la mente organizzativa e registica del gruppo.. Info: Centro Servizi Culturali Santa Chiara Tel. 0461/213834 - n. verde 800-013952.
4 mercoledì Cultura STORIE DI NEVE Caldonazzo. Ore 17.30. Biblioteca. Letture in biblioteca. Info: www.comune.caldonazzo.tn.it.
6 venerdì Teatro LE CASALINGHE... LE CASALINGUE Giustino. Ore 21. Teatro Comunale. Commedia di e con Loredana Cont. Per la 14ª Rassegna “Ensema a far filò”.Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro ragazzi NATALE A TEATRO LA BALLATA DEL RE SILENZIOSO Trento. Ore 15.30 e 17.30. Teatro Sociale. Spettacolo con musica, pupazzi e immagine. I piccoli spettatori incontreranno il re silenzioso, solitario abitante di un castello di cui è assieme sovrano e prigioniero e con il quale i bambini sono in relazione solo attraverso i suoni che giungono fino alla sala del trono. Colpito da un incantesimo a causa del suo egoismo, il re ha perso la voce. I bambini, direttamente coinvolti con canti e piccole azioni sceniche, verranno inizialmente guidati ad un ascolto sottile del mondo che li circonda ed in seguito saranno proprio loro ad aiutare il piccolo re a ritrovare la voce, scoprendo nel contempo la propria. Info: Centro Servizi Culturali Santa Chiara Tel. 0461/213834 - n. verde 800-013952. Teatro ragazzi i tre porcellini Vezzano. Ore 16.30. Teatro. Commedia musicale in style country con protagonisti i tre porcellini, il lupo cattivo e la nonna di Cappuc-
cetto Rosso. Info: www.teatrovalledeilaghi.it.
7 sabato Cabaret Cose che mi sono capitate...ancora Predazzo. Sporting Center. Lo show nasce da alcuni racconti o meglio raccontini e spunti che Gnocchi ha scritto nel tempo. Piccole storie di vita quotidiana che possono capitare a tutti noi ma che poi assumono forme paradossali e diventano divertenti da raccontare e ascoltare. Un monologo che prende forma da un interrogativo: “Di che cosa sono fatte le vite delle persone normali?”.Protagonista un anziano individuo della middleup-class che dopo un consulto medico e successivo esame diagnostico eseguito da lui medesimo, riceve un responso inquietante: lui sta benissimo ma nella sua vita si è sempre tenuto tutto dentro. Da qui parte una narrazione che si muove anche sul filo del surreale ma non solo in cui trovano spazio il quotidiano di tutti noi ma anche spunti legati all’attualità che Gene Gnocchi aggiorna sempre in una sorta di working progress. Teatro LA LOCANDIERA Taio. Ore 21. Teatro Cinema Comunale. Di Carlo Goldoni. Con Corrado d’Elia,Monica Faggiani e gli attori della Compagnia Teatri Possibili. Regia e adattamento di Corrado d’Elia. Info: Biblioteca di Taio - Tel. 0463.467189. Teatro “OTTO DONNE E ...” Civezzano. Ore 20.45. Teatro Comunale “Luigi Pirandello”. Commedia di Robert Thomas - trad. Roberto Cortese. Con la Filo “Arcobaleno” di Arco. Per la Rassegna Teatrale “Bruno Palaoro”. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro LE CASALINGHE... LE CASALINGUE Lasino. Ore 20.30. Teatro Comunale. Commedia di e con Loredana Cont. Per la 17ª Rassegna “Dilettando Insegna”.Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it.
Sala per banchetti e cerimonie Trento c/o Aeroporto “G. Caproni” tel. 0461/944999 Baracca scarl. Info: Biblioteca comunale di Pergine - Tel. 0461.502390 www.comune.pergine.tn.it. Teatro ragazzi FAGIOLI Borgo Valsugana. Ore 16.30. Teatro di Olle. Racconti per attori e altri animali di e con Giacomo Anderle e Alessio Kogoj. Con la compagnia I Teatri Soffiati - Finisterrae Teatri. Info: Biblioteca Comunale - Tel. 0461.754052. Teatro ragazzi NATALE A TEATRO LA BALLATA DEL RE SILENZIOSO Trento. Ore 15.30 e 17.30. Teatro Sociale. Spettacolo con musica, pupazzi e immagine. I piccoli spettatori incontreranno il re silenzioso, solitario abitante di un castello di cui è assieme sovrano e prigioniero e con il quale i bambini sono in relazione solo attraverso i suoni che giungono fino alla sala del trono. Colpito da un incantesimo a causa del suo egoismo, il re ha perso la voce. I bambini, direttamente coinvolti con canti e piccole azioni sceniche, verranno inizialmente guidati ad un ascolto sottile del mondo che li circonda ed in seguito saranno proprio loro ad aiutare il piccolo re a ritrovare la voce, scoprendo nel contempo la propria. Info: Centro Servizi Culturali S.Chiara Tel. 0461/213834 - n. verde 800-013952.
8 domenica Teatro LA LOCANDIERA Ledro. Ore 21. Centro Culturale Locca di Concei. Di Carlo Gol-
doni. Con Corrado d’Elia,Monica Faggiani e gli attori della Compagnia Teatri Possibili. Regia e adattamento di Corrado d’Elia. Info: Comune - Tel.0464.592711 oppure 0464.592722. Teatro DUE RAGAZZI IRRESISTIBILI Tione diTrento. Ore 21. Teatro Comunale. Di Mario Scaletta. Musical con Gianfranco D’Angelo ed Eleonora Giorgi con Tania e il corpo di ballo I ragazzi irresistibili. Regia di Giovanni De Feudis con l’Associazione culturale Quinte d’Argento. Info: Comune di Tione-Biblioteca - Tel. 0465.322018 e presso il Consorzio Turistico Giudicarie Centrali di Tione (tel. 0465.323090) dalle ore 8.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.30 nei giorni di apertura (da lunedì a sabato). Teatro ragazzi ROSSO POP! (CAPPUCCETTO) Ala. Ore 17. Teatro Giacomo Sartori. Commedia Di Paolo Bignamini con Emiliano Brioschi, Andrea Cereda, Massimiliano Zanellati e la Ditta Gioco Fiaba. Regia di Luca Ciancia. Info: Ufficio Attività Culturali, Turistiche e Sportive del Comune di Ala - Tel. 0464.674068. Teatro ragazzi NATALE A TEATRO LA BALLATA DEL RE SILENZIOSO Trento. Ore 15.30 e 17.30. Teatro Sociale. Spettacolo con musica, pupazzi e immagine. I piccoli spettatori incontreranno il re silenzioso, solitario abitante di un castello di cui è assieme sovrano e
Teatro GEMELLAGGIO CON LA CIUIGA Zuclo. Ore 20.30. Teatro. Commedia di Loredana Cont. Con l’Associazione Teatrale “Dolomiti” di S. Lorenzo in Banale. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro ragazzi CAPPUCCETTO ROSSO Pergine Valsugana. Ore 16. Teatro Don Bosco. Commedia di e con Bruno Cappagli, Fabio Galanti e Carlotta Zini. Regia di Fabio Galanti ed Enrico Montalbani con la Compagnia La
Sala riunioni - Sala Banchetti TRENTO Via Pomeranos, 2 Loc. Mattarello Tel. 0461/944545 www.adigehotel.it
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trentinoappuntamenti Cultura Hdemia 2012 Valsugana. Ore 20.30. Corso di metodi di rieducazione alla vista (evento aperto a tutti) con Alessandro Veneri e Massimo Zaninelli. Info: tel. 348.5226209.
prigioniero e con il quale i bambini sono in relazione solo attraverso i suoni che giungono fino alla sala del trono. Colpito da un incantesimo a causa del suo egoismo, il re ha perso la voce. I bambini, direttamente coinvolti con canti e piccole azioni sceniche, verranno inizialmente guidati ad un ascolto sottile del mondo che li circonda ed in seguito saranno proprio loro ad aiutare il piccolo re a ritrovare la voce, scoprendo nel contempo la propria. Info: Centro Servizi Culturali Santa Chiara Tel. 0461/213834 - n. verde 800-013952.
Musica Concerto Folgaria. Palasport. Concerto Anansi. Nell’ambito della Festa Neve Democratica. Teatro Il fu Mattia Pascal Rovereto. Ore 20.45. Auditorium Melotti, Corso Bettini. Di Luigi Pirandello. Con Tato Russo e altri 11 interpreti. Info: Ufficio Cultura e Teatro Rovereto - Tel. 0464.452253; www.comune.trento.tn.it.
9 lunedì Teatro LA DONNA CHE SBATTEVA NELLE PORTE Pergine Valsugana. Ore 20.45. Teatro Don Bosco. Commedia di Roddy Doyle con Marina Massironi. Regia di Giorgio Gallione con la Compagnia Teatro dell’Archivolto. Info: Biblioteca comunale di Pergine - Tel. 0461.502390 - www. comune.pergine.tn.it.
10 martedì Cultura Conferenza Trento. Ore 16.45. Società “Dante Alighieri”, via Dordi, 8. “Il cuore dopo le vacanze” - Conversazione di Marcello Disertori, primario di cardiochirurgia dell’ospedale S. Chiara di Trento. Presentazione di Franco Marognoli.. Info: tel. 0461-239994. Musical IL PAESE DEI CAMPANELLI Tesero. Ore 21. Teatro Comunale. Operetta in due atti di Virgilio Ranzato e Carlo Lombardo con Silvia Felisetti,Alessandro Brachetti, Silvia Spruzzola, Claudio Corradi e il Corpo di ballo “Accademia”. Orchestra “Cantieri d’Arte” diretta da Stefano Giaroli. Regia di Silvia Felisetti. Con il Teatro Musica Novecento. Info: biglietteria del Teatro Comunale - Tel. 0462.815040 oppure 348.3200766.
11 mercoledì Musica Società filarmonica stagione 2012 Trento. Ore 20.45. Sala Filarmonica. Orchestra Italia Sinfonica. Andrea Dindo, direttore; Alessandro Milani, violino; Luca Ranieri, viola; Sergio Torta, timpani. Info: Tel. 0461.985244 - www.filarmonicatrento.it. Musica Caffè Sinan Pascià Trento. Teatro Sociale. Omaggio a Fabrizio De Andrè. Regia di Ivan Tanteri. . Il senso della serata sarà quello di proporre una sintesi poetica, attraverso l’uso delle arti e della creatività, del progetto sulle civiltà euro mediterranee del Forum, per rilanciarne alcuni conte-
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nuti e stimolare una consapevolezza di alcuni punti chiave sottesi a tutto il percorso tematico, in particolare sul Vecchio Continente.
12 giovedì Musica Concerto Folgaria. Palasport. Concerto di Roberta Alloisio e Mauro Sabbione per la Festa Neve Democratica. Teatro Il fu Mattia Pascal Rovereto. Ore 20.45. Auditorium Melotti, Corso Bettini. Di Luigi Pirandello. Con Tato Russo e altri 11 interpreti. Info: Ufficio Cultura e Teatro Rovereto - Tel. 0464.452253; www.comune.trento.tn.it. Teatro L’AFFARISTA Trento. Ore 20.30. Teatro Auditorium. Di Honoré de Balzac - traduzione e adattamento di Alberto Bassetti. Con Paila Pavese e Osvaldo Ruggieri. Regia di Antonio Calenda. Con la Compagnia Il Rossetti - Teatro Quirino Vittorio Gassman - Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia - Teatro Stabile di Calabria Geppy Glejieses e Marianella Bargilli. Info: Centro Servizi Culturali S. Chiara - Tel. 0461.213834 o n. verde 800013952; www.centrosantachiara.it. Teatro ELEKTRIkA Trento. Ore 21. Teatro Cuminetti. Testo e regia Carmen Giordano. Con Woody Neri e Maura Pettorruso. Come si fa a parlare quando si è entrati nell’immaginario? Cerchiamo il linguaggio dell’immaginario, il nostro. Tragico, ironico, elettronico. Partiamo da Elettra. Un mito. La vendetta dei figli sull’uccisore del padre. La vendetta sulla madre. La vendetta universale. Rompere i legami di sangue, col sangue. La violenza e` nella famiglia. La violenza è la famiglia. Orrore e amore per il delitto. La vittima è il carnefice. La morte genera la vita. È in nome della vita che Elettra agisce e per mano di Oreste uc-
cide colei che le ha dato una vita moribonda. Uccidere per amare. L’amore uccide! Ma nessuno muore senza aver conosciuto l’amore! Info: Centro Servizi Culturali Santa Chiara Tel. 0461/213834 - n. verde 800-013952. Teatro E MANTENNE LA PAROLA Trento. Ore 14.30. Teatro Cuminetti. Per la rassegna Scappo a Teatro. Con la Compagnia Quinta Parete. Spettacolo tratto da ˝Il Barone Rampante˝ di Italo Calvino, drammaturgia e regia Flavio D’Andrea con Enrico Lombardi, Silvia Di Landro e Flavio D’Andrea. Età consigliata: dai 10 anni.L’obiettivo è quello di portare in scena la parola di Calvino, di ˝farla sentire˝ nella sua musicalità, nella sua leggerezza. Questo ci porta a mettere in discussione le possibilità della parola letta in teatro: che cosa significa leggere un libro sulla scena? Quali sono i modi in cui un testo può essere letto? In quante dimensioni? Quante possibilità dà l’avere a che fare in scena con l’oggetto-testo? Abbiamo voluto trasportare la lettura nello spazio, giocando con la musicalità e le parole, attraverso variazioni ritmiche del corpo e della voce. Inoltre in scena ci sarà un paolo cinese, una linea verticale che consente l’amplificazione dei piani di gioco. Info: Centro Servizi Culturali Santa Chiara Tel. 0461/213834 - n. verde 800-013952.
13 venerdì Cultura PRESENTAZIONE LIBRO Trento. Ore 18. Aula Magna dell.’I.T.I. “M. Buonarroti” - Via Brigata Acqui. “Di padre in figlio” Conversazioni sul rischio da educare. Incontro con il prof. Franco Nembrini (rettore del centro scolastico “La Traccia” di Calcinate - BG).
Teatro L’AFFARISTA Trento. Ore 20.30. Teatro Auditorium. Di Honoré de Balzac - traduzione e adattamento di Alberto Bassetti. Con Paila Pavese e Osvaldo Ruggieri. Regia di Antonio Calenda. Con la Compagnia Il Rossetti - Teatro Quirino Vittorio Gassman - Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia - Teatro Stabile di Calabria Geppy Glejieses e Marianella Bargilli. Info: Centro Servizi Culturali S. Chiara - Tel. 0461.213834 o n. verde 800013952; www.centrosantachiara.it. Teatro I RUSTEGHI NagoTorbole. Ore 21. Teatro Casa della Comunità. Commedia di Carlo Goldoni. Con Laura Benassù, Kety Mazzi, Roberto Puliero, Giuseppe Vit, Fernanda Vettorello, Nicola Cancian, Davide Valieri, Elisabetta Tescari, Franco Cappa, Giorgio Rosa. Regia di Roberto Puliero. Con la Compagnia La Barcaccia. Info: Biblioteca di NagoTorbole - Tel. 0464.505181. Teatro L’AVARO IN BLUES Romeno. Ore 21. Teatro Parrocchiale. Commedia di Ketti Grunchi. Liberamente tratto da “L’Avaro” di Molière. Con Marco Artusi, Eva Rossella Biolo, Matteo Cremon, Davide Dolores, Gianluigi (Igi) Meggiorin, Beatrice Niero. Con la Compagnia La Piccionaia - I Carrara - Teatro Stabile di Innovazione. Info: Biblioteca Comunale - Tel. 0463.876054
14 sabato Cabaret Silvio c’è? Folgaria. Palasport. Spettacolo di Antonio Cornacchione. Nell’ambito della Festa Neve Democratica. Cultura Hdemia 2012 Valsugana. (Ore 9 e 11) Corso di “Metodi di rieducazione alla vista” con Alessandro Veneri e Massimo Zaninelli. (Ore 14.30) “Percorsi di consapevolezza (il vangelo di
trentinoappuntamenti Tommaso) con Claudio Detassis. (Ore 17.30) “Meditazione di Osho” con Carlo Pallaoro. Info: tel. 348.5226209. Cultura Presentazione libro Levico Terme. Ore 17.30. Sala del Consiglio comunale. “Un filo di Arianna, di mano in mano. Bambini raccontati tra fiaba e realtà” di Micaela Bertoldi, edito da Curcu&Genovese. Cultura Femminile e singolare. Vedi alla voce poetessa Vezzano. Ore 20.45. Teatro. Con Lella Costa. un reading ispirato ai più famosi versi nati dal “genio femminile”. Una lettura suggestiva, dedicata alle poetesse del ‘900, in un percorso che incontra le parole delle donne vissute o riscoperte nel secolo passato e che hanno fatto la storia della poesia al femminile, da Emily Dickinson ad Amelia Rosselli da Sylvia Plath a Kate Clancy. Racconti di donne, di vita e di impegno civile, racconti che l’autrice di Stanca di guerra, ha sentito l’urgenza di comunicare al suo pubblico, attraverso la forza della parola. Info: info@teatrovalledeilaghi.it; www.teatrovalledeilaghi.it. Per i più piccoli Un Babalao mi ha raccontato... Trento. Ore 17.30. Sala Filarmonica. Oludumarè, Oxalà ed Exu vengono da un paese molto lontano e precisamente dal Brasile! Sono Orixàs, divinità considerate gli antenati dell’essere umano: come tutti gli uomini bisticciano, si arrabbiano, si fanno i dispetti, hanno fame, si innamorano... ma sono anche capaci di compiere atti straordinari! I Burattini: Luciano Gottardi - La Voce: Alice Mosanghini - Il Pianoforte: Francesca Righi - Gli Atabaques: Veronica Risatti. Informazioni: Società Filarmonica - Tel. 0461/985244. www.filarmonica-trento.it. Teatro Trentini&Trentoni Aldeno. Ore 20.45. Teatro comunale:. Monologo brillante di e con Andrea Castelli. Info: Biblioteca Comunale - Tel. 0461.842816. Teatro L’AFFARISTA Trento. Ore 20.30. Teatro Auditorium. Di Honoré de Balzac - traduzione e adattamento di Alberto Bassetti. Con Paila Pavese e Osvaldo Ruggieri. Regia di Antonio Calenda. Con la Compagnia Il Rossetti - Teatro Quirino Vittorio Gassman - Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia - Teatro Stabile di Calabria Geppy Glejieses e Marianella Bargilli. Info: Centro Servizi Culturali S. Chiara - Tel. 0461.213834 o n. verde 800013952; www.centrosantachiara.it.
Teatro L’AVARO IN BLUES Grigno. Ore 20.45. Teatro Parrocchiale Tezze. Commedia di Ketti Grunchi. Liberamente tratto da “L’Avaro” di Molière. Con Marco Artusi, Eva Rossella Biolo, Matteo Cremon, Davide Dolores, Gianluigi (Igi) Meggiorin, Beatrice Niero. Con la Compagnia La Piccionaia - I Carrara - Teatro Stabile di Innovazione. Info: Biblioteca Comunale di Grign - Tel. 0461.765414.
Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro I SEGRETI NEL COR Olle. Ore 20.45. Teatro “San D. Savio”. Commedia di Alberto Maria Betta. Con la Compagnia “I Sarcaioli” dell’Alto Garda. Per la Rassegna Teatrale 2012 organizzata dalla Filodrammatica di Olle. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it.
Teatro ERCOLE IN POLESINE Brentonico. Ore 21. Teatro Monte Baldo. Ovvero: Il mito greco tra i fumi della Val Padana. Monologo comico di e con Natalino Balasso. Info: Biblioteca Comunale - Tel. 0464.395059.
Teatro QUATRO CIACERE EN TEL SPIAZ Samone. Ore 20.30. Teatro. Commedia di Camillo Vittici - trad. in dialetto P. Lunelli. Con la Filo “S. Rocco” di Nave S. Rocco. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it.
Teatro DA GIOVEDì A GIOVEDì Bedollo. Ore 20.45. Teatro Nuovo. Commedia di Aldo De Benedetti. Con la Compagnia “Gustavo Modena” dei Mori. Per la 4ª Rassegna Teatrale “Foje de Bedol”. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it.
Teatro REFUGIUM PECCATORUM Castel Condino. Ore 20.30. Teatro. Commedia di Gabriele Bernardi. Con l’Associazione Teatrale “Dolomiti” di S. Lorenzo in Banale. Tel. 0461.237352; www.cofas. it; info@cofas.it.
Teatro TROPPA GRAZIA SANT’ANTONI Sopramonte. Ore 21. Teatro Parrocchiale. Commedia di Eduardo Scarpetta - adattamento dialettale di Lina Lisciotto. Con la Filodrammatica “Doss Caslir” di Cembra. Per la 21ª Rassegna Teatrale a Sopramonte. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro LA PAURA LA FA FAR SALTI... MA EL ZIO RUDOLF, ANCOR PU ALTI Povo. Ore 21. Teatro Parrocchiale. Commedia di Nicoletta Parrotta. Con la Filodrammatica “Nicola Parrotta” di Lavis. Per la XXIV Rassegna Teatrale “Isidoro Trentin”. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro LA VALIS DE CARTON Preore. Ore 20.30. Teatro. Commedia di Antonia Dalpiaz. Con la Filo “Bastia” di Preore. Per la 7ª Rassegna Teatrale “Preore a Teatro” 2011-2012. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro LE ME TOCCA TUTTE Cognola. Ore 20.45. Teatro. Commedia in due atti di Loredana Cont. Con la Filo “S. Ermete” di Calceranica. Per la Rassegna Teatrale “Teatroincollina”.Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro ROBER DA NO CREDER Lasino. Ore 20.30. Teatro Comunale. Commedia di Emilio Luigi Motta. Con la Compagnia Teatrale “S. Siro” di Lasino. Per la 17ª Rassegna “Dilettando Insegna”.
Teatro STAVA - 19 LUGLIO 1985 Primiero. Ore 20.30. Teatro. Commedia di Luisa Pachera. Con la Compagnia “GAD - Città di Trento”.Tel. 0461.237352; www.cofas. it; info@cofas.it. Teatro ragazzi LA CREAZIONE DELLE STORIE Trento. Ore 15.30 e 17.30. Teatro Cuminetti. Teatro d’attore ed oggetti di e con Daniele Lasorsa e Bruno Soriato, co-regia Daria Anfelli, Daniele Lasorsa e Bruno Soriato; musiche originali Mirko Lodedo e Attilio Turrisi. Età consigliata: dai 5 anni. Un tempo, quando veniva la sera,si era soliti accendere il fuoco e raccontare storie. Alla penombra del fuoco si suonavano ricordi come strumenti. Il mantice della memoria prendeva lentamente fiato e le labbra scorrevano leggere sui tasti del tempo, per dar vita alle storie. Chi le racconta? E quando sono nate? Ma come mai sono nate le storie? I due protagonisti hanno il compito più importante, quello di prendersi cura della valigia delle storie. Una valigia che di viaggio in viaggio diventa sempre più pesante ascoltando con l’orecchio e con il cuore le storie dei vecchi. Info: Centro Servizi Culturali Santa Chiara Tel. 0461/213834 - n. verde 800-013952.
15 domenica Teatro L’AFFARISTA Trento. Ore 16. Teatro Auditorium. Di Honoré de Balzac - traduzione e adattamento di Alberto Bassetti. Con Paila Pavese e Osvaldo Ruggieri. Regia di Antonio Calenda. Con la Compagnia Il Rossetti
- Teatro Quirino Vittorio Gassman - Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia - Teatro Stabile di Calabria Geppy Glejieses e Marianella Bargilli. Info: Centro Servizi Culturali S. Chiara - Tel. 0461.213834 o n. verde 800013952; www.centrosantachiara.it. Teatro LISISTRATA Taio. Ore 21. Teatro Cinema Comunale. Di Aristofane. Con Gaia de Laurentiis, Stefano Artissunch, David Quintili, Stefano Tosoni. Regia di Stefano Artissunch. Con Synergie Teatrali e Teatro Ventidio Basso. Info: Biblioteca di Taio - Tel. 0463.467189. Teatro LA VERA STORIA DI BIANCANEVE Gardolo. Ore 16.30. Teatro Comunale. Commedia con la Filo “Vi.Va.” di Vigolo Vattaro “Gruppo Giovanile”. Per la 9ª Rassegna Provinciale di Teatro Amatoriale per Ragazzi. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro LA VALIS DE CARTON Preore. Ore 20.30. Teatro. Commedia di Antonia Dalpiaz. Con la Filo “Bastia” di Preore. Per la 7ª Rassegna Teatrale “Preore a Teatro” 2011-2012. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro ragazzi LA VERA STORIA DI BIANCANEVE Gardolo. Ore 16.30. Teatro Comunale. Commedia con la Filo “Vi.Va.” di Vigolo Vattaro “Gruppo Giovanile”. Per la 9ª Rassegna Provinciale di Teatro Amatoriale per Ragazzi. Info: tel. 0461-237352 info@cofas.it. Teatro ragazzi LA CREAZIONE DELLE STORIE Trento. Ore 15.30 e 17.30. Teatro Cuminetti. Teatro d’attore ed oggetti di e con Daniele Lasorsa e Bruno Soriato, co-regia Daria Anfelli, Daniele Lasorsa e Bruno Soriato; musiche originali Mirko Lodedo e Attilio Turrisi. Età consigliata: dai 5 anni. Un tempo, quando veniva la sera,si era soliti accendere il fuoco e raccontare storie. Alla penombra del fuoco si suonavano ricordi come strumenti. Il mantice della memoria prendeva lentamente fiato e le labbra scorrevano leggere sui tasti del tempo, per dar vita alle storie. Chi le racconta? E quando sono nate? Ma come mai sono nate le storie? I due protagonisti hanno il compito più importante, quello di prendersi cura della valigia delle storie. Una valigia che di viaggio in viaggio diventa sempre più pesante ascoltando con l’orecchio e con il cuore le storie dei vecchi. Info: Centro Servizi Culturali Santa Chiara Tel. 0461/213834 - n. verde 800-013952.
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trentinoappuntamenti 16 lunedì Danza LE FUMATRICI DI PECORE Trento. Ore 20.30. Teatro Cuminetti. Con la Compagnia Abbondanza/Bertoni. Info: www.centrosantachiara.it - n. verde 800 013952. Teatro Trentini&Trentoni Mezzolombardo. Ore 21. Teatro S. Pietro. Monologo brillante di e con Andrea Castelli con la Compagnia Deda, L’Uovo Teatro Stabile di Innovazione. Info: Biblioteca Comunale - Tel. 0461.602648.
17 martedì Cultura Conferenza Trento. Ore 16.45. Società “Dante Alighieri”, via Dordi, 8. “II respiro della terra: tra psicologia, ecologia e astrologia” - Considerazioni astrologiche di Giuliana Raffaelli Bonassi.. Info: tel. 0461-239994. Teatro Trentini&Trentoni Cavalese. Ore 21. Teatro Comunale. Monologo brillante di e con Andrea Castelli con la Compagnia Deda, L’Uovo Teatro Stabile di Innovazione. Info: Azienda Municipalizzata - Tel. 0462.231036.
18 mercoledì Cultura Hdemia 2012 Sant’Orsola Terme. Ore 20. Corso di nuova medicina germanica (gruppo di condivisione) con Eleonora Manfroni. Info: tel. 348.5226209. Cultura Hdemia 2012 Caldonazzo. Ore 20.30 e 22. Via Stazione, 1 - sopra la Biblioteca. Corso di trattamenti Reiki rilassanti antistress con Adriana Bertoldi e altri 4 terapeuti. Info: tel. 348.5226209. Musica «Orchestra Haydn» Trento. Ore 20.30. Auditorium. Accanto allo spettacolare poema sinfonico Les Préludes lisztiano tre grandi ouvertures wagneriane, da quella giovanile dell’Olandese volante al capolavoro sinfonico del Tannhäuser ai maturi Maestri cantori, con al centro i Lieder scritti per l’amata Mathilde Wesendonck che anticipano il languore del Tristano, in una nuova orchestrazione del direttore Gustav Kuhn, specialista di Wagner di lungo corso. Al suo fianco la voce di Stefanie Irány, mezzosoprano. Info: www. haydn.it. Teatro Trentini&Trentoni Pergine Valsugana. Ore 20.45. Teatro Don Bosco. Monologo brillante di e con Andrea Castelli con la Compagnia Deda, L’Uovo Tea-
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tro Stabile di Innovazione. Info: Biblioteca comunale di Pergine Tel. 0461.502390 - www.comune. pergine.tn.it.
19 giovedì Cultura Conferenza Dro. Ore 20.30. Centro Culturale. “Odissea siberiana. Il diario di prigionia della guerra 1914-1918 di Francesco Matteotti (Borom) e Giuseppe Faitelli”.Relatori: Michele Liboni e Umberto Zanin. Organizza l’Associazione Andromeda di Dro. Ingresso libero. Teatro Trentini&Trentoni Pergine Valsugana. Ore 20.45. Teatro Don Bosco. Monologo brillante di e con Andrea Castelli con la Compagnia Deda, L’Uovo Teatro Stabile di Innovazione. Info: Biblioteca comunale di Pergine Tel. 0461.502390 - www.comune. pergine.tn.it. Teatro Li romani in Russia Folgaria. Palasport. Spettacolo fra parole e musica di Simone Cristicchi. Lo spettacolo, per la regia di Alessandro Benvenuti è basato sull’omonimo poema di Elia Marcelli (1915-1998), un intenso monologo in dialetto romanesco sulla tragica Campagna di Russia del 1941-43 attraverso la voce di chi l’ha vissuta in prima persona. Nell’ambito della Festa Neve Democratica.
20 venerdì Cabaret ITALIAN BEAUTY Trento. Ore 21. Auditorium, via S. Croce, Trento. Con Leonardo Manera e all’illusionista Walter Maffei percorreremo un “Viaggio in un Paese di mostri - Italian Beauty”. Condivideremo la decisione del protagonista di partire, di abbandonare con grottesca amarezza il noto dell’Italia per l’ignoto di qualcos’altro, spinto anche dalle parole di un ex amore ormai giunto al capolinea. Un amore che finisce e un’Italia che continua sempre uguale, dominata da bipedi con fattezze umane, ma bestiali e tragicamente invidiati. Quindi la partenza definitiva, verso un mondo nuovo che lascia finalmente spazio alle emozioni e non agli stereotipi delle emozioni, allo stupore della vita e non all’imitazione della vita. Senza rimpiangere nulla, nemmeno il posticipo della domenica sera in tv. Info: www.centrosantachiara.it - n. verde 800 013952. Cultura Hdemia 2012 Caldonazzo. Ore 20.30. Via Stazione, 1 - sopra la Biblioteca. Corso di introduzione allo Shin Tai (evento aperto a tutti) con Angelo Formicola. Info: tel. 348.5226209.
Musica Concerto Folgaria. Palasport. I piemontesi Yo Yo Mundi proporranno le composizioni del loro ultimo lavoro “Munfrâ” ovvero: suono memoria, musica selvatica e racconti di Monferrato. Frutto di quattro anni di studio, raccolta e composizione, si tratta di un album fortemente caratterizzato dal suono e dalle storie del Monferrato. Nell’ambito della Festa Neve Democratica. Teatro Il tamburo di latta Vezzano. Ore 20.45. Teato. Tratto dal romanzo di Günter Grass, questa lettura scenica racconta la storia di Oskar Matzerath che ripercorre, con l’aiuto di un tamburo di latta, (giocattolo e strumento magico), le vicende della sua vita dominata dalla scelta di non crescere più per non far parte del mondo degli adulti. Lo spettacolo ripercorre le tappe della vita del protagonista da identificare con la Germania, che in questo periodo, alla fine della seconda Guerra Mondiale, usciva sconfitta sotto tutti i punti di vista. Info: www.teatrovalledeilaghi.it.
21 sabato Cultura Hdemia 2012 Caldonazzo. Ore 9-11-14.3016.30. Via Stazione, 1 - sopra la Biblioteca. Corso di introduzione allo Shin Tai (evento aperto a tutti) con Angelo Formicola. Eventualmente se la giornata di sabato non è sufficiente anche domenica 22 gennaio. Info: tel. 348.5226209. Musica Max Gazze’ Folgaria. Palasport. Il musicista capitolino propone il suo set legato al “Quindi Tour”, Erede e custode di una lunga tradizione della cultura popolare, Gazzè , sul palco, vestirà, idealmente, i panni di un antico “cantastorie”, un romantico “chansonnier de geste”, perpetuando così l’arte antica del “racconto in musica”, reso contemporaneo dalle sonorità ricercate, inconsuete e di ricerca sonora. Ingresso a pagamento 8 e 10 euro. Nell’ambito della Festa Neve Democratica. Teatro OBLIVION SHOW 2.0 IL SUSSIDIARIO Ledro. Ore 21. Centro Culturale Locca di Concei. Di Davide Calabrese e Lorenzo Scuda. Con Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda, Fabio Vagnarelli. Regia di Gioele Dix. Con Il Rossetti - Teatro Stabile Friuli Venezia Giulia e Malguion srl. Info: Comune - Tel. 0464.592711 oppure 0464.592722.
Teatro DA GIOVEDì A GIOVEDì Civezzano. Ore 20.45. Teatro Comunale “Luigi Pirandello”.Commedia di Aldo De Benedetti. Con la Compagnia “Gustavo Modena” di Mori. Per la Rassegna Teatrale “Bruno Palaoro”.Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro BENIAMINO CIOPETA APALTATOR Nave S. Rocco. Ore 20.45. Teatro Parrocchiale. Commedia di Artemio Giovagnoni - trad. e adatt. di Carlo Giacomoni. Con la Filo “Concordia ‘74. Per la Rassegna Teatrale organizzata dalla Filo “S. Rocco” di Nave S. Rocco. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro EL BANDOL DELA MATASSA Povo. Ore 21. Teatro Parrocchiale. Commedia di Antonia Dalpiaz. Con la Filodrammatica di Sopramonte. Per la XXIV Rassegna Teatrale “Isidoro Trentin”.Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro TESORO, TI RENDI CONTO CHE NON HO NIENTE SOTTO LA PELLICCIA Preore. Ore 20.30. Teatro. Commedia di Ray Cooney. Con la Compagnia di Lizzana. Per la 7ª Rassegna Teatrale “Preore a Teatro” 2011-2012. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro LE UOVA DELLE MONACHE Cognola. Ore 20.45. Teatro. Commedia in due atti di Donato Bitetti. Con la Filodrammatica di Civezzano. Per la Rassegna Teatrale “Teatroincollina”. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro METI, ‘NA SUOCERA EN CASA Lasino. Ore 20.30. Teatro Comunale. Commedia di Franco Roberto. Con l’Associazione Teatrale “Dolomiti” di S. Lorenzo in Banale. Per la 17ª Rassegna “Dilettando Insegna”.Tel. 0461.237352; www. cofas.it; info@cofas.it. Teatro TRENTINI & TRENTONI Malé. Ore 21. Teatro Comunale. Commedia di e con Andrea Castelli. Con la Compagnia “Deda” di Trento. Per Teatrando 2012 - 20ª Rassegna di Teatro Amatoriale. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro EL TESTAMENT DE LA PORA SUNTA” Tuenno. Ore 20.30. Teatro. Commedia di Loredana Cont. Con il Gruppo Filodrammatico “Coredano” di Coredo. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it.
trentinoappuntamenti Teatro ragazzi IL TESORO DEI NANI Borgo Valsugana. Ore 16.30. Teatro di Olle. I Burattini di Luciano Gottardi. Info: Biblioteca di Taio Tel. 0463.467189. Teatro ragazzi LA PRINCIPESSA SUL PISELLO - STORIA DI UNA FALSA PRINCIPESSA E DI UN PRINCIPE ROCKETTARO Trento. Ore 15.30 e 17.30. Teatro Cuminetti. Con il Teatro Kismet OperA. Teatro d’attore e canto. Testo e regia di Lucia Zotti. Con Monica Contini, Deianira Dragone, Nico Masciullo. Età consigliata: dai 4 anni. Il principe, protetto, nutrito e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà. Non conosce rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L’unico suo passatempo, suonare la chitarra, gli allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una donna molto diversa da quelle che la regina madre gli propone. La regina madre spingerà il figlio ad intraprendere un viaggio per conoscere mondi più vicini alla realtà. Nel viaggio, avventure, a volte pericolose, compiranno la sua trasformazione favorendo l’incontro con la donna dei suoi sogni. Il principe troverà la sposa ideale che, però, non è una principessa di casa reale come vorrebbe sua madre. Presentandola comunque alla regina madre come tale, verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello... Info: Centro Servizi Culturali Santa Chiara Tel. 0461/213834 - n. verde 800-013952.
22 domenica Teatro L’ERA DE MAGIO, SE DAVERZEVA LA STAGION DEI FIORI Trento. Ore 16. Teatro S. Marco. Di Elio Fox. Con Compagnia Teatrale “Argento Vivo” di Cognola. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro IL BRUTTO ANATROCCOLO Gardolo. Ore 16.30. Teatro Comunale. Commedia con il Gruppo Teatrale “Gianni Corradini” di Villazzano. Per la 9ª Rassegna Provinciale di Teatro Amatoriale per Ragazzi. Tel. 0461.237352; www. cofas.it; info@cofas.it. Teatro ragazzi ROSSO POP! (CAPPUCCETTO) Sarnonico. Ore 16. Teatro Comunale. Commedia Di Paolo Bignamini con Emiliano Brioschi, Andrea Cereda, Massimiliano Zanellati e la Ditta Gioco Fiaba. Regia di Luca Ciancia. Info: Ufficio cultura del Comune - Tel. 0463.831263. Teatro ragazzi LA PRINCIPESSA SUL PISELLO - STORIA DI UNA FALSA PRINCIPESSA E DI UN PRINCIPE ROCKETTARO Trento. Ore 15.30 e 17.30. Teatro Cuminetti. Con il Teatro Kismet OperA. Teatro d’attore e canto. Testo e regia di Lucia Zotti. Con Monica Contini, Deianira Dragone, Nico Masciullo. Età consigliata: dai 4 anni. Il principe, protetto, nutri-
to e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà. Non conosce rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L’unico suo passatempo, suonare la chitarra, gli allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una donna molto diversa da quelle che la regina madre gli propone. La regina madre spingerà il figlio ad intraprendere un viaggio per conoscere mondi più vicini alla realtà. Nel viaggio, avventure, a volte pericolose, compiranno la sua trasformazione favorendo l’incontro con la donna dei suoi sogni. Il principe troverà la sposa ideale che, però, non è una principessa di casa reale come vorrebbe sua madre. Presentandola comunque alla regina madre come tale, verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello... Info: Centro Servizi Culturali Santa Chiara Tel. 0461/213834 - n. verde 800-013952. Teatro ragazzi pinocchio. Viaggio tragicomico per nasi Vezzano. Ore 16.30. Teatro. Spettacolo tratto dalla più celebre opera di Collodi. Info: www.teatrovalledeilaghi.it.
23 lunedì Cultura Conferenza Caldonazzo. Ore 20.30. Presso Sala Marchesoni in Casa Boghi. III incontro. Da Platone alla globalizzazione: il pensiero politico nella storia della filosofia con Giorgio Ragucci. Info: www.comune.caldonazzo.tn.it.
Musica Società filarmonica stagione 2012 Trento. Ore 20.45. Sala Filarmonica. Yuja Wang, pianoforte. Info: Tel. 0461.985244 - www.filarmonica-trento.it.
24 martedì Musica RAPHAEL GUALAZZI in concerto Trento. Ore 21. Teatro Auditorium. Info: Centro Servizi Culturali Santa Chiara Tel. 0461/213834 - n. verde 800-013952. Teatro gomorra Rovereto. Ore 20.45. Auditorium Melotti, Corso Bettini. Di Roberto Saviano. Adattamento teatrale di Roberto Saviano e Mario Gelardi con Ivan Castiglione, Francesco di Leva, Giuseppe Gaudino, Giuseppe Miale Di Mauro, Adriano Pantaleo e con la partecipazione di Ernesto Mahieux. Regia Mario Gelardi. Info: Ufficio Cultura e Teatro Rovereto - Tel. 0464.452253; www.comune.trento.tn.it. Teatro DEDICATO A GIULIETTA E ROMEO Trento. Ore 14.30. Teatro Cuminetti. Di e con Renzo Boldrini e Giovanna Palmieri. Età consigliata: dai 14 anni. Un originale pièce condotta da Renzo Boldrini e Giovanna Palmieri, sospesa tra lettura a voce alta e messa in scena di Giulietta e Romeo. I due lettori, ognuno schierato su un particolare punto di vista della vicenda (Montecchi
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trentinoappuntamenti e Capuleti) non solo leggono la riduzione del testo shakespeariano, ma costruiscono un ulteriore testo di relazione e scontro sul modo di leggere e trasmettere la memoria della storia. In q uesta azione scenica si vuole sottolineare, tramite l’uso della computer graphic in video proiezione, la relazione fra la parola letta ed i segni tipografici che la compongono manipolati graficamente e ˝amplificati visivamente˝ su uno schermo. La parola quindi si fa spazio, scenografia fluida che interagisce con il lavoro degli attori e lo sguardo del pubblico. Un gioco di relazione con un potenziale compositivo di grande ricchezza; dove i lettori/ attori ripercorrono il conflitto che caratterizza il dramma shakespeariano in un alternarsi di scontri e incontri fatti di poesia, leggerezza ed intensità tipiche di un buon classico. Per la rassegna “Scappo a Teatro”.Info: Centro Servizi Culturali Santa Chiara Tel. 0461/213834 - n. verde 800-013952.
25 mercoledì Teatro gomorra Rovereto. Ore 20.45. Auditorium Melotti, Corso Bettini. Di Roberto Saviano. Adattamento teatrale di Roberto Saviano e Mario Gelardi con Ivan Castiglione, Francesco di Leva, Giuseppe Gaudino, Giuseppe Miale Di Mauro, Adriano Pantaleo e con la partecipazione di Ernesto Mahieux. Regia Mario Gelardi. Info: Ufficio Cultura e Teatro Rovereto - Tel. 0464.452253; www.comune.trento.tn.it. Teatro MOLIÈRE A SUA INSAPUTA Riva del Garda. Ore 21. Palazzo dei Congressi. Di Leo Muscato e Paolo Hendel. Con Paolo Hendel. Regia di Leo Muscato. Con la Compagnia Agidi srl. Info: Servizio Attività Culturali Intercomunale di Arco e Riva del Garda - Sede di Riva del Garda - Tel. 0464.573916. Teatro PROCESSO ALLA BANALITà DEL MALE Vermiglio. Ore 21. Polo culturale. Drammaturgia e regia di Maura Pettorruso, tratta da “La banalità del male” di Hannah Arendt. Con Andrea Castelli, Alessio Dalla Costa, Stefano Detassis.
26 giovedì Cultura Hdemia 2012 Sant’Orsola Terme. Ore 20. Corso di nuova medicina germanica (gruppo di condivisione) con Eleonora Manfroni. Info: tel. 348.5226209. Teatro IO SONO CAINO Pergine Valsugana. Ore 20.45. Teatro Don Bosco. Commedia di e con Armando Carrara. Regia di
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Elisabetta Brusa con la Compagnia La Piccionaia - I Carrara - Teatro Stabile di Innovazione. Info: Biblioteca comunale di Pergine Tel. 0461.502390 - www.comune. pergine.tn.it. Teatro L’AVARO Trento. Ore 20.30. Teatro Cuminetti. Di Moliére. Traduzione di Cesare Garbali. Regia Marco Martinelli. In questa commedia dura e cattiva sul denaro, il denaro non c’è. È un fantasma che circola tra esseri umani che cercano di nascondersi, gli uni agli occhi degli altri, in un mondo dove pubblico e privato sono inesorabilmente confusi. L’avido Arpagone, che nell’originale allestimento del Teatro delle Albe ha volto e voce di donna, è un piccolo sovrano con una corte popolata di larve. E la sua voce troneggia e domina, amplificata da un microfono che assume la valenza di uno scettro, feticcio di un potere gelosamente custodito. Fondali dipinti, costumi e parrucche sono messi da parte per far posto ad una sorta di set televisivo sul quale agiscono, mossi come marionette meccaniche, i personaggi di un grottesco cabaret senza sorriso. Info: Centro Servizi Culturali Santa Chiara Tel. 0461/213834 - n. verde 800-013952. Teatro PROCESSO ALLA BANALITà DEL MALE Cles. Ore 21. Cinema Teatro. Drammaturgia e regia di Maura Pettorruso, tratta da “La banalità del male” di Hannah Arendt. Con Andrea Castelli, Alessio Dalla Costa, Stefano Detassis.
27 venerdì Cultura Hdemia 2012 Sant’Orsola Terme. Ore 20.30. Da definire. Agricoltura degli Dei (evento aperto a tutti) con Sergio Abram. Info: tel. 348.5226209. Cultura Incontro-confronto Dro. Ore 20.30. Centro culturale. “Esperienze...”. In collaborazione con l’Associazione Prisma di Arco ed il gruppo “Oltre Le Vette - SAT” di Arco, incontro/confronto con persone che vivono l’esperienza della cecità. Ingresso libero. Teatro L’AVARO Trento. Ore 20.30. Teatro Cuminetti. Di Moliére. Traduzione di Cesare Garbali. Regia Marco Martinelli. In questa commedia dura e cattiva sul denaro, il denaro non c’è. È un fantasma che circola tra esseri umani che cercano di nascondersi, gli uni agli occhi degli altri, in un mondo dove pubblico e privato sono inesorabilmente confusi. L’avido Arpagone, che nell’originale allestimento del Teatro delle Albe ha volto e voce di
donna, è un piccolo sovrano con una corte popolata di larve. E la sua voce troneggia e domina, amplificata da un microfono che assume la valenza di uno scettro, feticcio di un potere gelosamente custodito. Fondali dipinti, costumi e parrucche sono messi da parte per far posto ad una sorta di set televisivo sul quale agiscono, mossi come marionette meccaniche, i personaggi di un grottesco cabaret senza sorriso. Info: Centro Servizi Culturali Santa Chiara Tel. 0461/213834 - n. verde 800013952. Teatro SAGGIO DI FINE CORSO 2011/12 Calceranica al Lago. Ore 16.30. Teatro “S. Ermete”.Commedia con la Filo “S. Ermete” di Calceranica. Per la 9ª Rassegna Provinciale di Teatro Amatoriale per Ragazzi. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro PROCESSO ALLA BANALITà DEL MALE Borgo Valsugana. Ore 10.30. Teatro Centro Scolastico. Drammaturgia e regia di Maura Pettorruso, tratta da “La banalità del male” di Hannah Arendt. Con Andrea Castelli, Alessio Dalla Costa, Stefano Detassis. Teatro PROCESSO ALLA BANALITà DEL MALE Rovereto. Ore 21. Auditorium Melotti. Drammaturgia e regia di Maura Pettorruso, tratta da “La banalità del male” di Hannah Arendt. Con Andrea Castelli, Alessio Dalla Costa, Stefano Detassis.
28 sabato Cultura Hdemia 2012 Trento. Banca del tempo. (Ore 9 e 11) “Cereali antichi e biodinamica” (evento aperto a tutti) con Franco Pedrini e Marco Baldon. (Ore 14.30 e 16.30) “Panificazione con la pasta madre” con Franco Pedrini e Marco Baldon. Info: tel. 348.5226209. Per i più piccoli IL LAGO DEI GIGNI Trento. Ore 17.30. Sala Filarmonica. L’ironia e la poesia, la danza, la musica dal vivo e il teatro si mescolano in un racconto fresco e divertente. Colpi di scena, dinamiche divertenti, avventure inaspettate minano la messa in scena di uno tra i balletti più conosciuti della danza. Lo spettacolo assume una forma completamente diversa da quella prevista in partenza, costringendo l’insolita compagnia a far fronte agli imprevisti in modo divertente e... assolutamente originale! Di e con Ermanno Stea ed Elisabetta Ghetti. Info: Società Filarmonica - Tel.
0461/985244. www.filarmonicatrento.it. Teatro lev Rovereto. Ore 20.45. Teatro alla Cartiera. Con la Compagnia Muta Imago. Ideazione Glen Blackhall, Riccardo Fazi, Claudia Sorace, Massimo Troncanetti. Regia Claudia Sorace. Info: Ufficio Cultura e Teatro Rovereto Tel. 0464.452253; www.comune. trento.tn.it. Teatro IO SONO CAINO Fondo. Ore 21. Cinema Teatro Parrocchiale Comunale. Di e con Armando Carrara. Regia di Elisabetta Brusa. Con la Compagnia La Piccionaia - I Carrara - Teatro Stabile di Innovazione. Info: Cooperativa Smeraldo di Fondo - Tel. 0463.850000. Teatro È BELLO VIVERE LIBERI! Ala. Ore 21. Teatro Giacomo Sartori. Ispirato alla biografia di Ondina Peteani, prima staffetta partigiana d’Italia - deportata ad Auschwitz N. 81 672. Di e con Marta Cuscunà. Con la Compagnia Centrale Fies. Info: Ufficio Attività Culturali, Turistiche e Sportive del Comune di Ala - Tel. 0464.674068. Teatro L’AVARO Trento. Ore 20.30. Teatro Cuminetti. Di Moliére. Traduzione di Cesare Garbali. Regia Marco Martinelli. In questa commedia dura e cattiva sul denaro, il denaro non c’è. È un fantasma che circola tra esseri umani che cercano di nascondersi, gli uni agli occhi degli altri, in un mondo dove pubblico e privato sono inesorabilmente confusi. L’avido Arpagone, che nell’originale allestimento del Teatro delle Albe ha volto e voce di donna, è un piccolo sovrano con una corte popolata di larve. E la sua voce troneggia e domina, amplificata da un microfono che assume la valenza di uno scettro, feticcio di un potere gelosamente custodito. Fondali dipinti, costumi e parrucche sono messi da parte per far posto ad una sorta di set televisivo sul quale agiscono, mossi come marionette meccaniche, i personaggi di un grottesco cabaret senza sorriso. Info: Centro Servizi Culturali Santa Chiara Tel. 0461/213834 - n. verde 800-013952. Teatro FINCHE’ MORTE NON CI SEPARI Bedollo. Ore 20.45. Teatro Nuovo. Commedia di Sergio Marolla. Con il “Piccolo Teatro Pineta di Laives”. Per la 4ª Rassegna Teatrale “Foje de Bedol”.Tel. 0461.237352; www. cofas.it; info@cofas.it. Teatro LE SMANIE PER LA VILLEGGIATURA Gardolo. Ore 20.45. Sala Teatro Comunale. Commedia di Car-
trentinoappuntamenti lo Goldoni. Con la Filodrammatica “Italo Varner” di Lavis. Per la 25ª Edizione della Rassegna “Alegra Ribalta” di Gardolo. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro VIN DE SAMBUC Sopramonte. Ore 21. Teatro Parrocchiale. Commedia di L. Kesselring - adattamento dialettale di Lina Lisciotto. Con la CompagniaTeatrale “Strapaes” di S. Giacomo di Laives. Per la 21ª Rassegna Teatrale a Sopramonte. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro QUATRO CIACERE ‘N TEL SPIAZ Povo. Ore 21. Teatro Parrocchiale. Commedia di Camillo Vittici - trad. e adatt. di Lunelli. Con la Filo “S. Rocco” di Nave S. Rocco. Per la XXIV Rassegna Teatrale “Isidoro Trentin”. Tel. 0461.237352; www. cofas.it; info@cofas.it. Teatro LA MAESTRA TERESA Cognola. Ore 20.45. Teatro. Commedia in due atti di Renzo Francescotti. Con la Filodrammatica “I Simpatici” di Roverè della Luna. Per la Rassegna Teatrale “Teatroincollina”. Tel. 0461.237352; www. cofas.it; info@cofas.it. Teatro PER MI... SE RIDE ANCA DOPO Olle. Ore 20.45. Teatro “San D. Savio”. Commedia di Luciano Zendron. Con la Filodrammatica “Arca di Noè” di Mattarello. Per la Rassegna Teatrale 2012 organizzata dalla Filodrammatica di Olle. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro BENIAMINO CIOPETA APALTATOR Lavis. Ore 21. Auditorium Comunale. Commedia di Artemio Giovagnoni - trad. e adattamento in dialetto trentino di Carlo Giacomoni. Con la Filo “Concordia ‘74” di Povo. Per la 7ª Rassegna “Ricordando Nicola”. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro PROCESSO ALLA BANALITà DEL MALE Rovereto. Ore 10. Auditorium Melotti. Drammaturgia e regia di Maura Pettorruso, tratta da “La banalità del male” di Hannah Arendt. Con Andrea Castelli, Alessio Dalla Costa, Stefano Detassis. Teatro LE CASALINGHE... LE CASALINGUE Vezzano. Ore 20.45. Teatro. Ma chi l’ha detto che le casalinghe devono per forza parlare solo di cucina, di detersivi, di faccende domestiche, di figlioli da accudire? Le casalinghe del terzo millennio sono aggiornate su tutto e possono parlare di tut-
to... e parlano, parlano, parlano! Le donne di questo spettacolo, più “casalingue” che casalinghe, raccontano le loro esperienze e le loro idee, convinte di “saperla più lunga” dei loro uomini. Ma sarà poi vero? Non sarà per caso che i mariti le lasciano parlare solo per quieto vivere? Il linguaggio, le battute, le rapide trasformazioni dell’interprete per calarsi nei panni di quattro donne diverse, rendono lo spettacolo diversificato, con il chiaro intento di divertire gli spettatori... uomini compresi! Info: www.teatrovalledeilaghi.it.
29 domenica Teatro L’AVARO Trento. Ore 16. Teatro Cuminetti. Di Moliére. Traduzione di Cesare Garbali. Regia Marco Martinelli. In questa commedia dura e cattiva sul denaro, il denaro non c’è. È un fantasma che circola tra esseri umani che cercano di nascondersi, gli uni agli occhi degli altri, in un mondo dove pubblico e privato sono inesorabilmente confusi. L’avido Arpagone, che nell’originale allestimento del Teatro delle Albe ha volto e voce di donna, è un piccolo sovrano con una corte popolata di larve. E la sua voce troneggia e domina, amplificata da un microfono che assume la valenza di uno scettro, feticcio di un potere gelosamente custodito. Fondali dipinti, costumi e parrucche sono messi da parte per far posto ad una sorta di set televisivo sul quale agiscono, mossi come marionette meccaniche, i personaggi di un grottesco cabaret senza sorriso. Info: Centro Servizi Culturali Santa Chiara Tel. 0461/213834 - n. verde 800-013952. Teatro FERMATE LE GUERRE Trento. Ore 16. Teatro S. Marco. Di Vito Basiliana. Con la Compagnia Teatrale “Appunti & Scarabocchi” di Gardolo e il coro “Amizi della montagna” di Meano. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro PROCESSO ALLA BANALITà DEL MALE Trento. Ore 21. Teatro Cuminetti. Drammaturgia e regia di Maura Pettorruso, tratta da “La banalità del male” di Hannah Arendt. Con Andrea Castelli, Alessio Dalla Costa, Stefano Detassis. Teatro ragazzi I NANI DI MANTOVA Gardolo. Ore 16.30. Teatro Parrocchiale. Commedia con la Filo “I cuccioli della Logeta” di Gardolo. Per la 9ª Rassegna Provinciale di Teatro Amatoriale per Ragazzi. Info: tel. 0461-237352 info@cofas.it.
30 lunedì Teatro MARZABOTTO Tesero. Ore 21. Teatro Comunale. Di Carlo Lucarelli e Matteo Belli Con Matteo Belli. Regia di Valerio Ianniello. COn l’Associazione Ca’ Rossa - Centro Teatrale per l’Oralità. Info: biglietteria del Teatro Comunale - Tel. 0462.815040 oppure 348.3200766.
31 martedì Danza ROMÉO ET JULIETTE Trento. Ore 20.30. Teatro Cuminetti. Più che mai vitale, il Malandain/Ballet Biarritz si presenta a InDanza con l’ultima creazione dal suo mentore. Coreografo lirico e di stampo neoclassico, Thierry Malandain dà vita, con Romeo et Juliette, a un’avvincente versione della tragica vicenda degli amanti shakespeariani giocata sull’intreccio tra passione e morte. Il dramma qui è corale: non più una sola Giulietta e un solo Romeo, ma tutta la compagnia veste i panni
degli sfortunati amanti. Lo spettatore ne rimane immediatamente coinvolto, preso com’è dal gioco di riflessi. Immedesimazione psichica, ma anche fisica grazie alle vibrazioni dei bauli in alluminio che compongono la scenografia. Bauli che all’occorrenza diventano cassapanca, letto nuziale, arma e sepolcro. Info: Centro Servizi Culturali Santa Chiara Tel. 0461/213834 - n. verde 800-013952. Musica Società filarmonica stagione 2012 Trento. Ore 20.45. Sala Filarmonica. Narek Hakhnazaryan, violoncello; Monaldo Braconi, pianoforte. Info: Tel. 0461.985244 - www. filarmonica-trento.it. Teatro PROCESSO ALLA BANALITà DEL MALE Tione. Ore 21. Teatro. Drammaturgia e regia di Maura Pettorruso, tratta da “La banalità del male” di Hannah Arendt. Con Andrea Castelli, Alessio Dalla Costa, Stefano Detassis.
in libreria o sul sito www.curcuegenovese.it Rosanna Cavallini Paolo De Carli Laura Gasperi
Il legno in gioco Storia dei giocattoli in legno delle produzioni alpine dal XVIII al XX secolo pagine 128 formato 28x28 cm. Euro 29,00
Il legno in gioco Gli oggetti, i giocattoli e le stampe pubblicati in questo libro provengono interamente da collezioni private trentine. Lo stimolo per i collezionisti ad intraprendere l’avventura editoriale, oltre la sensibilità dell’editore, è il desiderio di condividere l’emozione provata nell’osservare queste piccole meraviglie di ingegno e sapienza manuale. Se inizialmente l’emozione riguardava il piacere del ritrovamento, per Rosanna Cavallini, Paolo De Carli con la moglie Katia Pustilnicov, e per Laura Gasperi, la ricerca e la conoscenza per tappe successive di notizie riguardanti i creatori di giocattoli hanno svelato una storia sorprendente da condividere con bambini e adulti. Inoltre per gli autori l’immagine di uomini, donne e bambini chini al tavolo di lavoro nella "stua” del maso, intenti all’intaglio e alla coloritura dei giocattoli, possiede una straordinaria forza evocativa e morale. Una pubblicazione che riguardi i giocattoli di un tempo, oltre che affetto e curiosità, suscita in noi un momento di riflessione sul mondo del gioco infantile, su ciò che è e ciò che è stato.
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trentinomatrimoni anche questo mese due matrimoni nella rubrica dedicata ai fiori d’arancio
i matrimoni del mese
Servizio fotografico a cura di: Lucio Tonina www.fototonina.com
Lei Nome: Sara Anni: 32 Nata a: Trento Residente a: Calceranica al Lago Occupazione: Ristoratrice (Ristorante Europa) Vestito di: Nicole Spose (Bassano del Grappa) Scarpe di: Nicole Spose (Bassano del Grappa) Parrucchiere: Salone Adriana e Sara (Caldonazzo) Estetista: Estetica Venere (Calceranica al Lago)
Lui Nome: Maurizio Anni: 34 Nato a: Trento Residente a: Calceranica al Lago Occupazione: Ristoratore (Ristorante Europa) Vestito di: Fedrizzi (Mezzolombardo) Scarpe di: Fedrizzi (Mezzolombardo) Barbiere: Immagine (Calceranica al Lago) 74
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il matrimonio di Sara e maurizio Gli sposi emozionati si sono seduti davanti all’altare con i propri bimbi accanto. La cerimonia, toccante, è stata accompagnata dalla musica e dal canto di due amici degli sposi. Il ricevimento si è svolto a “casa”, nel loro ristorante, allestito per l’occasione sui toni del bianco e lilla, colore tema dell’intero matrimonio. Gli sposi hanno raggiunto il ristorante dal lago, a bordo di una splendida barchetta bianca addobbata per l’occasione dagli amici. Durante il pranzo, i bimbi hanno commosso mamma e papà recitando per loro una bella poesia. Il taglio della torta è avvenuto al calar del sole sulla spiaggia, dove, a sorpresa, non son mancati i fuochi d’artificio. La festa è proseguita poi fino a notte fonda tra scherzi, musica, balli e tanto divertimento...
Matrimonio: Religioso Data: 24 settembre 2011 Luogo: Chiesa Parrocchiale Annunciazione Beata Vergine Maria Tenna Musica in chiesa: Gianni Martinelli (organo) Dania Tosi (cantante lirica) Fiori: Fioreria Blumen (Trento) Lista di nozze: Industria del viaggio (Pergine) Anello per lei/lui: Oreficeria Bernardi (Trento) Invitati: 110 Ricevimento: Ristorante Europa, Calceranica al Lago Catering: Prime Rose (Levico Terme) Torta: Pasticceria Bologna (Mori) Viaggio: Florida (U.S.A.) Durata: 15 giorni Vivranno a: Calceranica al Lago
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trentinomatrimoni il matrimonio di Silvia e Riccardo Una giornata autunnale con un timido sole che ha donato al tutto un tocco di magia. Un ragazzo infreddolito aspettava la sua futura sposa, per coronare un sogno iniziato molti anni prima. Ed eccola, Silvia... Pi첫 splendida che mai. Illuminata da un sorriso radioso, alla vista del suo amore e di tutte le persone venute a festeggiare.
Lei Nome: Silvia Anni: 33 Nata a: Trento Residente a: Carano Occupazione: Educatrice Vestito di: Hubert Gasser (Bolzano) Scarpe di: Rizzolli (Bolzano) Parrucchiere: Mariella Bosetti Truccatrice: Estetica Maia
vuoi vedere il tuo matrimonio pubblicato in questo spazio? scrivi a info@trentinomese.it 76
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Lui Nome: Riccardo Anni: 34 Nato a: Torino Residente a: Torino Occupazione: Ingegnere Vestito di: Hugo Boss Scarpe di: Hugo Boss Barbiere: Valentino Francesco (Torino)
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Servizio fotografico a cura di Roberta Pisoni www.robertapisoni.it
Matrimonio: Religioso Data: 10 dicembre 2011 Luogo: Chiesa di Carano Fiori, tipo: Rose, gerbere, arancio e calle Anello per lui: Gioielleria Tomasi - Bolzano Anello per lei: Gioielleria Tomasi - Bolzano Invitati: 78 Ricevimento: Hotel Lagorai di Cavalese Bomboniere: Il Confetto (Pergine Valsugana) Lista nozze: No Viaggio: Australia Durata: Per sempre... Vivranno a: Adelaide (Australia) 77
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Confesercenti, la nuova giunta trento: giovani Sottsass crescono!
Confermati alla direzione Gloria Bertagna e Fabrizio Pavan. Lombardini, presidente
a “New Design Duemilaundici” vince “Isola attrezzata”
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naugurazione col botto, giovedì 1 dicembre al MART di Rovereto (ore 11) per la mostra “New Design Duemilaundici”, il più importante concorso di Design nazionale proposto dal 2010 dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e rivolto a istituti d’arte e licei artistici dell’intero stivale. Nell’edizione 2009/10 l’Istituto “Depero” di Rovereto aveva ottenuto un terzo posto assoluto; quest’anno (2010/2011), l’Istituto delle arti di Trento e Rovereto (nato dalla fusione tra “Depero”, “Vittoria” e “Bonporti”) ha portato a casa un grosso bottino: Primo posto assoluto per l’istituto/liceo artistico “Vittoria” (che si aggiudica anche una partecipazione alla finale con un altro prototipo) e “menzione speciale” per un prototipo dell’istituto “Depero”. Tema del concorso Miur 2011 era “La straordinarietà del quotidiano: l’oggetto tecnologico”. Il progetto vincitore si intitola “Isola attrezzata” e nasce dal lavoro d’equipe della classe 4^A, Sezione Design del Prodotto nei corsi di Progettazione e Modellistica Design del “Vittoria” (gli studenti Anna Beber, Samantha Postal, Nicola Usai, Christian Veronesi, Elettra Vialli, Stefania Zanetti) guidati in fase progettuale dall’insegnante Floriana Rizzi e in fase realizzativa dal prof. Claudio Dellai (Laboratorio Modellistica). “Il prototipo che vedremo al Mart” ci informa il prof. Dellai “è una sintesi di arredo urbano curato al dettaglio nell’azione di design e di tecnologia innovativa. Si tratta di una costruzione cilindrica (in materiali plastici trasparenti) con una grande cupola dotata di rameggi metallici disposti in modo da ridurre l’effetto dei raggi solari al proprio interno”. Un interno che contiene una piccola piazzetta con due settori di seduta con tavoli in policarbonato dove i ragazzi possono usare il computer con collegamento Wi-Fi e fruire di servizi informativi grazie a due schermi che proiettano in tempo reale planimetrie, percorsi o suggerimenti vari sulla storia o sugli eventi in corso nel luogo in cui l’isola è inserita: tutto pubblico, tutto free. Di tutti i progetti la Commissione ne ha prescelti una ventina che dovevano ripresentare il 78
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opo l’assemblea elettiva dello scorso 13 novembre, che ha riconfermato alla presidenza Loris Lombardini, Confesercenti del Trentino ha tenuto ieri sera la sua prima riunione di presidenza, col compito di eleggere la nuova giunta e di nominare direttore e vicedirettore dell’associazione di categoria con sede in via Maccani 207 a Trento. Grazie al voto all’unanimità della presidenza, la giunta di Confesercenti del Trentino è così composta: Loris Lombardini (presidente), vicepresidenti Enzo Fox (Assonet) e Massimiliano Peterlana (Fiepet), Carlo Callin Tambosi (Assocond), Claudio Cappelletti (Fiarc), Nicola Campagnolo (Anva). Invitati permanenti alla giunta, proposti dal presidente: Edoardo Eberhard (Assogrossisti), Marco Gabardi (Anama), Luciano Lucin (past president), Walter Imoscopi (Assonet), Marta Gnes (Fiarc) e Claudio Facchinelli. Confermata alla direzione Gloria Bertagna Libera, con Fabrizio Pavan vicedirettore: anch’essi faranno parte della giunta di Confesercenti del Trentino.
progetto secondo parametri più dettagliati e un modello/ prototipo a scala maggiore del precedente. Alla fine la Commissione ha scelto il progetto-prototipo del “Vittoria” e concesso una menzione speciale a quello del “Depero”: una “Capsula multimediale” ideata dalla studentessa Barbara Rossi (guidata dal prof. Ermanno Angeli e Raffaele Macrì), un simulatore per adolescenti con disabilità cognitiva media o con disfunzioni psico-mentali nell’attenzione, nel linguaggio e nell’interazione sociale progettata per stimolare l’apprendimento sviluppando anche il processo creativo dell’immaginazione. Infine è stato ammesso alla finale il prototipo (sempre del “Vittoria”, prof. Franco Baldi ed Elisabetta Brunelli) “Fashion’s Got Innovation”, un “geniale” anello con chiavetta usb incorporata ideato e realizzato dagli studenti Bonvecchio, Cembran, De Ferrari, Rosani.
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FESTA A LAVIS PER SERAFINI MATRIMONIO DI SAPORI TRA GRIGOLETTI e BELLI insieme, due produttori artigianali di grande valore per il territorio trentino
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osa succede quando due eccellenze del territorio si uniscono? Nascono eventi come “Matrimonio dei sapori trentini” che il 4 dicembre ha visto protagonisti due produttori artigianali di grande valore per il territorio locale: la famiglia Grigoletti, vignaioli e Nomi, e la famiglia Belli, macellai dal 1800 a Sopramonte. Assieme, queste due realtà da qualche anno hanno deciso di dare vita a una festa per celebrare tutto il buono del nostro territorio. Per il 2011 l’appuntamento è stato la prima domenica di dicembre e la giornata è stata intensa: nella “Basilica del vino” dei Grigoletti, dalle 9 alle 19 sono state messe in degustazione le specialità Belli in abbinamento alle etichette della rinomata cantina; dalle 11.30 alle 15, invece, ecco la polenta di Storo abbrustolita, crauti, luganega nostrana Belli, seguita dalla degustazione di caffè della Torrefazione Bontadi di Rovereto; dalle 16 alle 19, quindi, dopo un momento musicale in compagnia del coro Bianche Zime, ecco che a scendere in campo è stato il panettone fatto da Exquisita di Rovereto con il passito Grigoletti per eccellenza, il San Martim, che per l’occasione ha anche debuttato nella versione gelato grazie alla creatività della gelateria Fiocchi di Gelato di Calliano.
LA NOTA GELATERIA TRENTINA IL 9 DICEMBRE HA FESTEGGIATO IL PREMIO DELLA GUIDA GOLOSARIO 2012 DI PAOLO MASSOBRIO, CHE L’HA INDICATA TRA LE 5 MIGLIORI GELATERIE D’ITALIA
Bocciofili dal cuore buono in val di non L’US Ronzone sportinsieme pRemia i campioni di bocce
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osa Kafman Zucol e Michele Ferrero sono i campioni 2011 della maratona bocciofila per l’Unicef organizzata dall’Us Ronzone Sportinsieme. La Zucol ha preceduto in classifica Bruna Muzzatti, Mariuccia Salomoni e Jolanda Zanetti, mentre Ferrero si è aggiudicato il primo posto davanti al giovane Federico Valentini. La premiazione è stata effettuata dai Presidenti dei Comitati provinciali, Piero Parottino e Andrea Secchet e dal Presidente Coni Giorgio Torgler.
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Enrico Bertolotti è il nuovo presidente fa centro “La forza dell’abbandono” presentato a villamontagna il libro di Leonardo Pedrotti
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roprio una bella serata di cultura e poesia, quella del 25 novembre scorso alla sala polifunzionale della Scuola Materna “Carli” di Villamontagna. Si presentava il primo libro di poesie di Leonardo Pedrotti, intitolato “La forza dell’abbandono” (Curcu & Genovese). La serata è stata presentata da Gianko Nardelli e sono intervenuti l’Assessore alle biblioteche del Comune di Trento, Renato Tomasi, e il presidente della Circoscrizione Argentario, Armando Stefani. Dopo il benvenuto iniziale e gli interventi dei sopracitati, la serata si è mossa tra la lettura di alcuni brani della raccolta e una chiaccherata tra il presentatore e l’autore. Sono state approfondite le tematiche delle poesie, che ruotano tutte attorno al concetto di imparare ad assaporare la bellezza e la forza della quotidianità degli incontri, emozioni, situazioni... La serata si è svolta in un clima molto disteso e in svariati momenti anche divertente grazie alla
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dell’Associazione Giovani Cooperatori Trentini
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nrico Bertolotti, classe 1979, originario di Ledro, è il nuovo presidente dell’Associazione Giovani Cooperatori Trentini. Bertolotti, laureato in Giurisprudenza, è dipendente della Cassa Rurale di Ledro dal 2003. Attualmente è responsabile di una delle due filiali di Riva del Garda dell’istituto di credito cooperativo. L’esperienza di Bertolotti con i giovani cooperatori inizia come socio fondatore del Club Giovani Soci della Cassa Rurale di Ledro. Con il direttivo dell’associazione, che riunisce la componente giovanile della base sociale dell’istituto di credito cooperativo ledrense, Bertolotti ha avviato la collaborazione con i Giovani Cooperatori con l’obiettivo di creare un collegamento tra le tante realtà giovanili del movimento cooperativo esistenti nella nostra Provincia. La prima esperienza in tal senso è stata l’Olimpicoop, giornata di divertimento e sport organizzata, per la prima e seconda edizione, proprio in Val di Ledro. Per il futuro dell’Associazione Giovani Cooperatori Trentini, Bertolotti intende proseguire lungo la strada tracciata dalla presidente uscente Pamela Gurlini: proporre nuove iniziative e progetti per far conoscere i principi e i valori della Cooperazione ai giovani soci e dipendenti del movimento, il tutto attraverso la creazione di una rete organizzata e strutturata di collaborazione con le tante associazioni giovanili delle cooperative trentine.
cordiale sfrontatezza (provocazione) del presentatore e all’autoironia dell’autore. Ci sono stati interventi musicali del gruppo locale dei Krauten und Erdbeeren che hanno proposto dei pezzi scritti da loro, alcuni ironici, su tematiche quali amori tardo adolescenziali mai nati (Scotta il porfido), altre, più “serie” proposte in dialetto locale tra cui Fèr col fèr, dedicata a Mario Rigoni Stern e trattante la ritirata di Russia durante la Seconda Guerra Mondiale. Alla fine, il rinfresco per tutti i partecipanti con vin brulè e dolci. Erano presenti più di cento persone che hanno riempito l’intera sala e le pertinenze. La riuscita della serata è stata possibile anche grazie alla collaborazione del Gruppo Giovani di Villamontagna, che si è dato da fare per l’allestimento della sala, e del parroco Padre Silvio Menghini per l’intervento.
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Indovina un po’ chi viene a cena... Le Nuove bollicine si presentano
Nel nuovissimo stabilimento di ignazio e nerino rigotti
nuove uscite per Pedrotti spumante e cantina rotaliana
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ouquet di Pedrotti Spumante di Nomi e Redor della Cantina Rotaliana di Mezzolombardo sono due nuovi TrentoDoc che hanno debuttato il 2 dicembre scorso. Il primo è un metodo classico affinato sui lieviti per una ventina di mesi dalla cantina lagarina che quest’anno spegne 110 candeline. Era, infatti, il 1901 quando Emanuele Pedrotti iniziava la sua produzione vinicola, che nel corso del Novecento ha saputo crescere ed evolversi per poi trovare la sua dimensione ideale in una piccola maison tutta vocata alla produzione di spumanti metodo champenoise. Il lancio di Bouquet è stata anche occasione di ufficializzare il passaggio generazionale: il patron Paolo Pedrotti, infatti, ha annunciato il passaggio di consegne della cantina nelle mani delle figlie, Donatella e Chiara, che debuttano, dopo un rodaggio di sei anni, proprio con Bouquet. La nuova etichetta di Pedrotti Spumanti è un 100% Chardonnay, accattivante e floreale. «La nostra filosofia è la qualità, – dichiarano Donatella e Chiara – infatti, fin da subito abbiamo aderito al disciplinare del TrentoDoc. Ciò non toglie che nei prossimi anni l’obiettivo è quello di arrivare a una produzione di 70mila bottiglie. Crediamo molto nell’immagine del Trentino e nei suoi valori». A Mezzolombardo, invece, la Cantina Rotaliana ha presentato la nuova linea Redor, composta da due etichette. Una è il Brut Riserva, cinquanta mesi di affinamento sui lieviti, blend di Pinot Nero, Chardonnay e Pinot Bianco, annata 2006, 6mila bottiglie la prima produzione; l’altra è un Brut 100% Chardonnay, 16-18 mesi sui lieviti, 6mila bottiglie per la prima annata 2009. La realtà rotaliana ha già prospettive di crescita importanti per le sue bollicine TrentoDoc: «Il progetto è nato nel 2004, e se oggi usciamo con 12mila bottiglie in tutto, abbiamo già incantinato altre 45mila bottiglie. Per il Riserva – spiega il direttore Leonardo Pilati – puntiamo a una produzione massima di 10mila pezzi all’anno, mentre per la versione base non ci poniamo limiti: i nostri soci producono molta base spumante di altissima qualità, i margini per crescere ci sono tutti, ma dipenderà dal mercato».
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na autentica serata informale – finalmente!- , ma con una importante presenza di autorità istituzionali e rappresentanti dell’imprenditoria trentina. Pochi sarebbero riusciti nell’impresa di mettere intorno ad un tavolo tanti personaggi. E chi ci poteva riuscire se non i gemelli Ignazio e Nerino Rigotti. Nel nuovo, enorme e funzionale stabilimento della Vela, Ignazio e Nerino, forti della loro innata e naturale semplicità, hanno messo a capotavola il presidente della Provincia Lorenzo Dellai che, disponibile come non mai, ha tratteggiato la situazione economica attuale – preoccupante ed imprevedibile – ma garantendo agli imprenditori presenti il forte impegno della Provincia Autonoma per affiancarli a superare positivamente e costruttivamente il difficile momento economico. Certo, l’impegno deve essere di tutti, e spetta proprio agli imprenditori il difficile ma ineludibile compito di impegnarsi e mettersi in gioco. I saluti di rito sono quindi toccati al questore di Trento Giorgio Iacobone e al giudice Guglielmo Avolio. Al tavolo, discreta come sempre, la presenza del Procuratore della Repubblica Giuseppe De Benedetto a fianco di Paolo Dorigoni, dei fratelli Poli al completo, di Mauro Giacca, Giovanni Groff e di tanti altri che hanno potute godere dell’ottima cucina di Gabriele Rosà.
Ignazio Rigotti con Giuseppe De Benedetto81
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una nuova bottega storica trentina in biblioteca Arrivano i sognalibri
Il riconoscimento al ristorante Forst di via oss mazzurana
una Collezione di 36 segnalibri d’artista, fino a fine gennaio
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FIDA - Trento Federazione Italiana Degli Artisti info@fida-trento.com www.fida-trento.com
a FIDA-Trento, Federazione Italiana degli Artisti, in collaborazione con la Biblioteca comunale di Trento, ha organizzato un evento culturale finalizzato a promuovere l’attività degli artisti attraverso la distribuzione gratuita di 36 “segnalibri artistici” realizzati con le immagini di opere dei soci. L’iniziativa si chiama “Sognalibri” per sottolineare l’obiettivo che ci si propone e cioè offrire a un ampio numero di utenti delle biblioteche delle “porzioni” di opere d’arte per avvicinarli ad un’attività spesso distante dal grande pubblico. Le immagini riportate sul segnalibri sono solo un dettaglio dell’opera reale e come tale, una citazione, una parte che rimanda ad un tutto che l’utente potrà solo percepire, intuire o, appunto, “sognare”. L’iniziativa, seppur caratterizzata da costi modesti, è di sicuro impatto estetico e comunicativo, in quanto capace di far arrivare al grande pubblico tanti “messaggi artistici minimali” che, messi tutti assieme, rimandano a un universo di immagini estremamente variegato e suggestivo. Ogni giorno, fino al 31 “I SOGNALIBRI” gennaio, saranno distribuiti presso la Biblioteca centrale collezione di 36 segnalibri d’artista e le sue sedi periferiche, 250 copie di un segnalibro in distribuzione presso la Biblioteca comunale di Trento diverso, per totale di 9mila segnalibri. Alla conclusione e le sue sediun periferiche dal 15.12.2011 al 31.01.2012 del periodo, la raccolta di tutti 36 segnalibri numerati OGNI NUOVO GIORNO UN NUOVO SEGNALIBRO permetterà di realizzare una vera e propria collezione d’arte che diventerà unica e rara nel tempo. Artisti: Martina Angarano, Stefano Benedetti, Mauro Berlanda, Matteo Boato, Diego Bridi, Sabrina Broll, Alessia Carli, Silvio Cattani, Roberto Codroico, Enrico Dal Fiume, Carla Decarli, Mirta De Simoni, Claudio Foradori, Alessandro Goio, Graziella Gremes, Paola Grott, Giangiorgio Gruber, Rudolf Haas, Anna Lorenzetti, Lome, Shuhei Matsuyama, Matteo Menotto, Luciano Olzer, Aldo Pancheri, Viviana Puecher, Cassia Raad, Claudio Rensi, Renato Sclaunich, Antonello Serra, Silvana Todesco, Paolo Tomio, Giulia Trettel, Simone Turra, Pietro Verdini, Paolo Vivian, Alessandro Zanlucchi. 82
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Da sinistra, Simone Babic (direttore), Fabiano Condini (assessore sviluppo economico) e Franco Oppici (gestore)
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l ristorante Forst è da dicembre scorso una “bottega storica trentina”. Il riconoscimento è stato consegnato dall’assessore Fabiano Condini al signor Franco Oppici che gestisce il locale da quarant’anni. Il locale venne aperto nel 1903 da Giovanni Fuchs, proprietario della fabbrica di birra Forst di Foresta, vicino Merano, con le funzioni di osteria e trattoria. Alla sua morte, nel 1919, la moglie diede la gestione prima a Luigi Venecek e, nel 1922, al trentino Francesco Casagranda di Cognola. Il Forst è uno dei locali più caratteristici della città sia per la proposta di piatti della cucina tipica regionale sia per gli arredi. Ma a primavera, il Forst cambierà faccia, affidandosi a due dei volti più noti tra gli esercenti cittadini: Nicola Malossini, che dal suo Nicky’s di via San Pio X fa il suo ingresso nel salotto buono della città dalla porta principale, a Walter Botto, titolare di bar Pasi, caffè Italia e presto di un terzo locale a poca distanza.
Da sinistra, Nicola Malossini e Walter Botto
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Cristiana Collu Direttore del Mart Dalle elementari all’Università
sarda, 43 anni, è storica dell’arte e curatrice di mostre. Dal 1997 dirigeva il Museo MAN di Nuoro
Cassa Rurale Bassa Valsugana: premiati 72 giovani studenti
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tto laureati, nove diplomati alle superiori e venti diplomati alle medie. A cui si aggiungono sedici studenti che hanno trascorso un periodo di studio all’estero per migliorare le proprie competenze linguistiche e diciannove tra bambini e ragazzi che si sono appassionati alla lettura. Sono i 72 giovani premiati dalla Cassa Rurale Bassa Valsugana, che come ogni anno ha deciso di assegnare delle borse di studio agli studenti meritevoli della propria comunità. Nel teatro comunale di Tezze di Grigno la cerimonia di premiazione. “È un appuntamento dedicato sia agli studenti ma anche ai genitori – ha osservato il presidente Silvio Stefani. Sappiamo quanto sia importante far sentire il sostegno al proprio figlio durante gli anni di scuola in particolare nei momenti meno facili. Il nostro appuntamento diventa una festa tra amici, in quello spirito familiare che ben si lega alla cooperazione”. Il pomeriggio di festa è stato anche occasione per presentare le due versioni del calendario 2012, nate da importanti iniziative realizzate nel corso di quest’anno dalla Cassa Rurale Bassa Valsugana: il primo raccoglie le opere che hanno vinto il concorso di pittura “I sensi della terra”, organizzato dall’istituto di credito cooperativo per valorizzare la creatività e le doti degli artisti della zona. Il secondo, invece, è dedicato ai disegni dei bambini e dei ragazzi che hanno partecipato alla Giornata del risparmio. L’elenco degli studenti premiati: Diplomati alle medie: Samuele Baccega, Eva Borin, Francesca Buffa, Francesca Canova, Riccardo Cantele, Ismaela Cavallin, Federico Clerici, Arianna Dalla Costa, Alberto Dietre, Paride Felicetti, Nicholas Loss, Filippo Gasperini, Alessia Guglielmi, Federica Guzzo, Matteo Manfredi, Ilaria Minati, Luca Moro, Alberto Rech, Leonardo Secco, Camilla Stefani.
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l Consiglio di Amministrazione del Mart, presieduto da Franco Bernabè, ha conferito l’incarico di Direttore del Museo a Cristiana Collu. Laureata all’Università di Cagliari, la Collu è storica dell’arte e curatrice di mostre. Dal 1997 dirige il Museo MAN di Nuoro. Nel 2004 vince il premio ABO d’argento al miglior giovane direttore di museo italiano e nel 2006 riceve dal Ministero dei Beni Culturali il premio in qualità di direttore del MAN, come luogo di eccellenza nel panorama museale italiano. “Sono molto onorata di ricevere questo prestigioso incarico – ha dichiarato Cristiana Collu – e desidero prima di tutto ringraziare le persone che hanno deciso di riporre la loro fiducia sulla mia persona. Sono consapevole che mi consegnano un luogo di assoluta eccellenza e un testimone traboccante di responsabilità e attese per il museo e la comunità che rappresenta, verso i quali profonderò tutto il mio impegno con passione e entusiasmo”. La decisione del Consiglio di Amministrazione arriva al termine di una selezione effettuata da un apposito comitato composto da Franco Bernabè, Presidente del Mart, Isabella Bossi Fedrigotti, Vicepresidente, e Salvatore Settis, presidente del Comitato Scientifico, assistiti da Korn/Ferry International, leader mondiale nella ricerca manageriale. “Siamo arrivati alla nomina di Cristiana Collu – ha dichiarato il Presidente Franco Bernabè – dopo un’attenta selezione ispirata a criteri di trasparenza e tracciabilità. Questo processo ha consentito di individuare il miglior candidato per la sostituzione di Gabriella Belli, a cui va la riconoscenza del Mart per l’attività prestata a favore della crescita e del successo del museo in questi anni”.
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Dieci pittori e tre scultori UNA collezione per celebrare i 26 anni
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Bisol, partner della 26° edizione della Coppa del Mondo di Sci della Gran Risa, propone in esclusiva un’edizione limitata di Crede Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG
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omenica 18 e lunedì 19 dicembre a La Villa il fascino dell’Alta Badia ha incontrato l’eccellenza del Prosecco Superiore: Bisol è per il sesto anno consecutivo main sponsor tecnico della Coppa del Mondo di Sci della Gran Risa, una delle più scenografiche piste del mondo. Passione Superiore: questo lo slogan scelto da Bisol per presentare l’edizione limitata di Cru Crede Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG dedicata all’Altabadia: una selezione di soli 6000 esemplari personalizzati, autentici pezzi da collezione per appassionati. Il Cru Bisol sarà utilizzato per la premiazione ed, inoltre, accompagnerà i festeggiamenti e tutti i momenti clou legati alla Coppa del Mondo in Alta Badia. “Passione Superiore sintetizza il nostro rispetto per la cultura del territorio, la vocazione eccezionale dei Cru di Valdobbiadene, cuore della Denominazione Superiore del Prosecco, e l’impegno in vigneto e in cantina della nostra famiglia, storica realtà del Cartizze” commenta Gianluca Bisol, direttore generale di Bisol “il Prosecco, che riscuote un indiscusso successo mondiale, rappresenta il brindisi ideale per questo evento internazionale e – è il caso di dirlo – di altissimo livello”. Marcello Varallo, presidente del Comitato Organizzatore, ha efficacemente definito la Ski World Cup Alta Badia “uno spettacolo unico al mondo”... e dove ci sono esclusività, passione ed emozione, c’è la qualità di un territorio Superiore firmata Bisol. 84
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ono stati esposti dal 10 al 26 dicembre, nella sala delle Colonne di Ponti sul Mincio (Mantova) i lavori di 13 artisti del Basso Sarca. La mostra è stata organizzata dall’Associazione Culturale “Il Castello” di Ponti sul Mincio in collaborazione con gli “Amici dell’Arte”, storica Associazione che ha sede a Riva del Garda, presieduta dall’artista Roberto Piazza, curatore della mostra, che ha esposto le opere di dieci pittori e tre scultori. Renzo Francescotti, scrittore e critico nonché amico e studioso di molti degli artisti esposti, ha tracciato nel modo più sintetico il profilo degli artisti in esposizione, a cominciare dalle tre artiste: le due giovani Nadia Cultrera, con le sue immagini femminini di un gusto Liberty aggiornato con tecniche moderne come il dripping e Sonia Zaffoni con i suo quadri all’insegna di un vertiginoso dinamismo; all’esperta Luigina Lorenzi, con le sue ampie tele di un rivisitato romanticismo all’insegna del “sublime”. Poi i tre scultori: Antioco Fancello, con le sue sculture di ready made; Roberto Piazza oscillante tra ultrarealismo e sculture simboliste; Livio Tasin con le sue magistrali sculture in legno sotto il segno dell’ironica cordialità. E via via Albino Bombardelli, straordinario colorista di paesaggi postimpressionisti; Franco Chiarani, con i suoi dipinti monocromatici su carta, dolentemente espressionisti; Paolo Dalponte, straordinario grafico surreale; Luigi Ernesto Hages con le sue tele su drammatiche realtà sociali; Giuseppe Leoni, autore di paesaggi astratti disseminati di indizi esistenziali; Enrico Meneghelli con le sue brughiere fantasmatiche; Luigi Meregalli con i suoi acquerelli di figure umane emblematiche. Insomma una mostra varia di individualità e di tecniche, ricca di spunti di riflessione, che ha coinvolto il pubblico.
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“Intercettare la voglia di dialetto” ALLA FONDAZIONE MACH IL PREMIO ”IL LOGISTICO DELL’ANNO”
PRESENTATO a trento “IL DIALETTO IN-FORMA” di RENZO FRANCESCOTTI
Prestigioso riconoscimento al progetto “Supply Chain Reengineering Project” della FEM
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a Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige ha vinto il premio del concorso “Il logistico dell’anno” promosso da Assologistica ed Euromerci e giunto quest’anno alla settima edizione. Un prestigioso riconoscimento all’eccellenza del progetto “Supply Chain Reengineering Project” che si propone di rendere pienamente efficiente l’intera catena della fornitura di materiale e servizi, riducendo gli sprechi e le non conformità, contenendo i costi operativi e creando cultura aziendale e professionale. Nereo Marcucci, presidente di Assologistica e AD di Contiship Italia, ha consegnato nei giorni scorsi, a Milano, il premio alla dirigente del Servizio amministrativo, Roberta Galli e al consulente esperto di supply chain che ha seguito il progetto, Gabriele Panero. Quello messo a punto dalla Fondazione è un progetto articolato ed altamente innovativo che vede l’Istituto di San Michele come una delle prime fondazioni in Italia ad implementare un sistema organizzativo di questo tipo. “Il progetto – spiega Roberta Galli- nasce dalla volontà di rendere maggiormente efficiente ed efficace il rapporto cliente/fornitore conseguentemente la gestione degli acquisti, degli approvvigionamenti, dei trasporti e dei magazzini”.
ella sala Falconetto di Palazzo Geremia a Trento, affollata di pubblico, in una manifestazione organizzata dalla storica “Pro Cultura” e dall’editrice Cucu&Genovese è stato presentato l’ultimo libro di Renzo Francescotti “Il dialetto informa”. Un libro che raccoglie tutti i pezzi usciti per oltre un anno sull’omonima rubrica curata da Francescotti sul quotidiano “l’Adige”, con la prefazione del direttore del quotidiano Pierangelo Giovanetti e i freschi disegni di Michela Rigotti. L’assessore Lucia Maestri ha portato i saluto del Comune di Trento ( che ha patrocinato la manifestazione), esprimendo tutta la sua affettuosa stima per l’autore che con la sua attività valorizza e onora la cultura della sua città e del Trentino. Le hanno fatto eco Pino Loperfido, scrittore e giornalista. Pierangelo Giovanetti, autore dell’entusiastica prefazione ha parlato di una ritrovata voglia di dialetto come bisogno di identità che questo libro, da lui definito “una cavalcata storico-linguistica dentro il dialetto trentino”, intercetta. Un’opera che fa riscoprire al lettore la ricchezza linguistica, la forza comunicativa, la varietà semantica, la ultramillenaria profondità del dialetto. Come scrisse Pierpaolo Pasolini con parole citate nella prefazione da Giovanetti “fra le tragedie che abbiamo vissuto in questi ultimi anni, c’è stata anche la tragedia della perdita del dialetto, come uno dei momenti più dolorosi della perdita della realtà”. In questo nostro tempo di omologazione, di disumanizzazione, di globalizzazione la “resistenza dialettale” testimoniata da questo libro è più che mai una necessità irrinunciabile. La lettura di alcune pagine del libro, con le voci di Chiara Turrini e Luca Primon del Gruppo “Neruda” ha arricchito la serata.
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trentinoscoop&news
Con fida i maggiori artisti trentini dal monte bondone alla Montecatini Su rai regione anche la riduzione del libro “1915. Monti Scarpazi”
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l nuovo anno comincia in compagnia di Rai Regione, radio e televisione, del cui palinsesto ci piace segnalare innanzi tutto il documento dedicato alla Montecatini di Mori, che andrà in onda domenica 8 gennaio, sempre alle 9.45. La Montecatini di Mori, oggi area dismessa e imponente monumento di archeologia industriale, nei suoi 50 di attività ha segnato profondamente la storia economica e sociale della Vallagarina. Costruita a cavallo tra le due guerre mondiali come fabbrica strategica per la produzione di alluminio, ha rappresentato negli anni un sogno ambìto di stabilità occupazionale ed economica e un nodo di grande conflittualità territoriale sul problema della salute e dell’ambiente. In tale contesto due i momenti di grande criticità: i primi anni ’30 e gli anni dal 1967 al 1969, quando si manifestarono le “macchie blu” sulla pelle degli abitanti, soprattutto donne e bambini, delle frazioni di Ala situate a sud della fabbrica. I successivi passaggi di proprietà anziché rafforzarne la competitività, di fatto ne indebolirono il ruolo strategico ed iniziò quindi un lento declino, culminato con la chiusura della fabbrica nel 1983. Il documentario realizzato dalla Struttura Programmi della RAI di Trento con la regia di Maria Serena Tait, ricostruisce la storia attraverso filmati d’epoca e numerose interviste con persone che hanno vissuto in prima persona queste vicende. Domenica 15 gennaio, riflettori puntati sul Monte Bondone: “Bianco & Nero”, il fortunato programma della Rai Regionale , vede i suoi protagonisti Claudia Morandini, 86
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una collettiva del titolo “Non si va mai così lontano…”
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anno si conclude con la 2° Collettiva FIDA-Trento 2011 intitolata “Non si va mai così lontano…” Il titolo deriva da una frase di Goethe “Non si va mai così lontano come quando non si sa bene dove si va. Così si va non perché ci sia qualche cosa poi, che è da vedere ma per vedere cosa c’è in noi, e poi non vedi mai ciò che pensi che incontrerai, ma trovi sempre quello che non hai pensato mai” che ben riassume il senso del “fare arte”. La FIDA, Federazione Italiana degli Artisti, ha visto tra i suoi iscritti tutti i maggiori artisti trentini quali Carlo Bonacina, Bruno Colorio, Mariano Fraccalossi, Silvano Nebl, Aldo Caron, Guido Polo, Cesarina Seppi, Aldo Schmid, Luigi Senesi, Othmar Winkler, Carlo Sartori, Riccardo Schweizer, Remo Wolf e Renato Pancheri. Nel 2009, da sindacato si è trasformata in FIDA-Trento, associazione culturale che ha iniziato la sua nuova attività con rinnovato impegno. Attualmente Fida è composta da 42 artisti che la rendono, a tutti gli effetti, la più grande organizzazione artistica in provincia: può contare su operatori visivi, pittori, scultori, grafici, fotografi, architetti e designer che operano in molte realtà del territorio trentino e italiano. Cristian Zorzi e Kristian Ghedina, impegnati nell’ascesa da Trento al Bondone in bus, per una giornata di sci nella ridente località trentina. Per quanto riguarda la programmazione a diffusione regionale su Radio2 della Struttura di Trento, il palinsesto del primo trimestre 2012 prevede tra le altre cose la riduzione radiofonica del volume scritto da Luigi Sardi ed edito da Curcu e Genovese, “1915. Monti Scarpazi. Il Trentino nella grande guerra”. Con la lettura affidata ad un’attrice si racconta, attraverso i giornali dell’epoca, il dramma del Trentino nel periodo che va dall’agosto del 1914 al 23 maggio 1915, dall’attentato di Sarajevo all’Italia che dichiara guerra all’Austria-Ungheria. Il venerdì pomeriggio si propone “Le sirene d’Ulisse”, (a cura di Maria Serena Tait), programma d’informazione, attualità e cultura teatrale dove, a schede informative e interviste con i protagonisti delle varie stagioni teatrali proposte dai circuiti provinciali, si alternano parti sceneggiate sulla storia del Teatro Sociale di Trento e dialoghi ironici sul “dietro le quinte” dell’ambiente dello spettacolo. Alessia Acampora
trentinoscoop&news
tracce e pensieri in libertà Arte e natale: VINCE DOMENICO BIONDI Alla mostra di NatalArte di Caldonazzo vince “la trinità”
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atalArte, il mercatino di Natale della Corte Trapp di Caldonazzo, chiude in bellezza proclamando il vincitore della mostra Sfogliando la Pace, la prima edizione della rassegna espositiva che ha visto la partecipazione di ben venti opere. Fra gioielli, sculture, mosaici e altre produzioni artistiche che con tecniche diverse e diversi materiali hanno proposto la loro visione del concetto di pace, è finalmente emerso un vincitore. Il verdetto è arrivato domenica 18, quando l’opera “Trinità” realizzata da Domenico Biondi è stata incoronata trionfatrice assoluta dalla combinazione fra le oltre 1.200 preferenze popolari combinate al parere della giuria tecnica presieduta da Claudio Foradori, a sua volta artista e membro della FIDA di Trento e composta da Stefania Simeoni (artista del circolo Culturale La Fonte), Katia Fortarel (artista e critico d’arte), Matteo Carlin (vicesindaco del Comune di Caldonazzo), Nadia Martinelli (rappresentante della Cassa Rurale di Caldonazzo) e Francesco Coretti (rappresentante del consorzio CentriAmo di Caldonazzo). L’opera, un po’ lampada un po’ piramide metallica, è formata dall’unione di lame di acciaio da cui emergono disegnati dalla luce i profili di alcune colombe, simbolo di pace per antonomasia. L’artista si è ispirato alla teologia cristiana, unendo in un’unica sostanza le tre figure divine: Padre, Figlio e Spirito Santo. “Ogni giorno – ha dichiarato il vincitore – guardo la televisione e vedo solo conflitti e violenze. Allora chiudo gli occhi e immagino la colomba che portava l’ulivo a Noè dopo il diluvio universale annunciando la pace.” E proprio la colomba ha portato fortuna a Domenico Biondi, che si aggiudica il premio finale del valore di 1.500 €. Seconda classificata
LE CONSUETE RIFLESSIONI ANNUALI DI GIORGIO LUNELLI
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l lettore viene avvisato prima di iniziare a leggere il primo delle trenta note di viaggio contenute in un libretto color lillà. Quasi un mettere le mani avanti, una sorta di doverosa precisazione: “Queste note di viaggio – si precisa – scritte nei momenti persi per tenere un filo di seta con tutti voi, per fissare (quasi sempre a notte tarda, sullo schermo stretto di un Black Berry) tracce di suggestioni o pensieri in libertà. Da condividere o per aprire un dialogo”. Giorgio Lunelli, “giornalista prestato alla politica”, ha raccolto gli articoli più significativi, tra quelli pubblicati durante l’anno sul suo sito internet, e ne ha fatto una piccola pubblicazione, una piccola strenna natalizia che conta un crescente numero di appassionati. Alla presentazione, in un teatro dell’oratorio del Duomo, troppo piccolo per ospitarle tutte, c’erano oltre 350 persone. “Riflessioni venute di getto, tracce di idee magari appena abbozzate, pensieri in libertà che mi piace condividere”, ha spiegato Giorgio Lunelli che ama mantenere, con queste note, un legame forte con la passione dello scrivere. La politica, nella raccolta, è praticamente assente. Tanti, invece, i quadri di emozioni, la ricerca di un’umanità anche nelle vicende più complesse. E il sogno: come nell’ultima nota di viaggio, quella dedicata al ragazzo americano che vuole attraversare le cascate del Niagara camminando su una fune di acciaio.
la scultura in legno di ciliegio intitolata “L’abbraccio nel mondo” di Dennis Arseni, raffigurante un uomo e una donna stretti in un abbraccio, il cui amore è talmente potente da sostenere il mondo intero. Sul terzo gradino del podio il mosaico “Imperfect Circle” l’opera preferita dalla giuria critica, realizzata da Marianna Brambilla in smalto, oro e ferro. La premiazione si è tenuta l’ultimo giorno di NatalArte, sabato 24 dicembre, sempre fra i portici di Corte Trapp. Tutte le opere sono ammirabili sul sito www.nataleacorte.it nella sezione dedicata alla mostra. 87
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trentinolibreria
Il libro del mese
la Libreria con la casa editrice intorno due chiacchiere con Alessandra Cavallin, responsabile de “la libreria” di Erickson
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osa succede se un’apprezzata e affermata casa editrice come Erickson decide di aprire all’interno della propria struttura un punto vendita? Che nasce “la Libreria”, di nome e di fatto. Dodicimila volumi distribuiti comodamente su 150 mq., preponderanza di libri per bambini e sull’educare, saggi di psicologia e di pedagogia, la maggior parte –com’è naturale che sia – per i tipi della Erickson. Tantissime le proposte di libri e giochi dedicati ai bambini di tutte le età. Ma la proposta è arricchita da spettacoli, letture animate e altre attività ludiche. E i titoli di cassetta? Abbiamo qualche novità, ma di certo non è la nostra prerogativa. Non siamo una libreria da gigantesche e coreografiche pile. La metà dei libri esposti riguarda il mondo dell’infanzia e dell’adolescenza. Insomma, una libreria che tra le righe ha un messaggio per la clientela... Proprio così. Siamo una libreria particolare, non solo per la posizione, ma soprattutto per la proposta. E il fatto che abbiate una casa editrice intorno? Il bello è che i clienti arrivano per acquistare libri e scoprono che dietro essi ci sta tutta una struttura e dei volti. Chi sono i vostri clienti? Soprattutto famiglie, mamme con bimbi piccoli. Poi lavoriamo molto anche con le istituzioni scolastiche. Abbiamo una fidelizzazione molto accentuata. Chi viene da noi una volta torna di sicuro. 88
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“Il legno in gioco”: un libro che riguarda i giocattoli di un tempo che, oltre ad affetto e curiosità, suscita un momento di riflessione sul mondo del gioco infantile, su ciò che è e ciò che è stato
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li oggetti, i giocattoli e le stampe pubblicati in questo libro provengono interamente da collezioni private trentine. Lo stimolo per i collezionisti ad intraprendere l’avventura editoriale, oltre la sensibilità dell’editore, è il desiderio di condividere l’emozione provata nell’osservare queste piccole meraviglie di ingegno e sapienza manuale. Se inizialmente l’emozione riguardava il piacere del ritrovamento, per Rosanna Cavallini, Paolo De Carli con la moglie Katia Pustilnicov, e per Laura Gasperi, la ricerca e la conoscenza per tappe successive di notizie riguardanti i creatori di giocattoli hanno svelato una storia sorprendente da condividere con bambini e adulti. Inoltre per gli autori l’immagine di uomini, donne e bambini chini al tavolo di lavoro nella “stua” del maso, intenti all’intaglio e alla coloritura dei giocattoli, possiede una straordinaria forza evocativa e morale. Una pubblicazione che riguardi i giocattoli di un tempo, oltre che affetto e curiosità, suscita in noi un momento di riflessione sul mondo del gioco infantile, su ciò che è e ciò che è stato. La montagna luogo di suggestioni […] «In nessun altro luogo è possibile passare tanto facilmente e serenamente dalla realtà al sogno; i confini diventano labili e gli alberi delle navi più sconquassate germogliano e maturano grappoli d’uva» […]. * Così Nikos Kazantzaki descrive con amore la sua terra di mare dove un tempo anche le navi avevano alberi e intere foreste navigavano sulle onde a vele spiegate sospinte dai venti. Si può amare con intensità il proprio luogo d’origine, mossi dall’emozione nel descriverne gli aspetti filtrati dal sentimento. Le immagini del ricordo sono vitali come il nutrimento materno, le porti impresse nelle carni e le senti riaffiorare quando meno te l’aspetti. Il mare e la montagna sono paesaggi di forti emozioni dove si passa facilmente dalla realtà al sogno. Ma la montagna, come il mare ha in sé anche le luci e le ombre di un carattere spesso ostile e pericoloso.
trentinolibreria Leonardo Gandini, Daniela Cecchin e Matteo Gentilini L’ombra del passato: la nostalgia tra cinema e televisione Fondazione Museo Storico Il termine nostalgia designa un’inclinazione a guardare al passato secondo una prospettiva emotiva, tale da renderlo oggetto di una (ri)considerazione particolare alla luce del presente. L’atteggiamento nostalgico implica, dunque, una riflessione affettiva sul (e una valutazione del) tempo, inteso come modalità di raccordo fra passato e presente. Nel panorama contemporaneo il cinema e la televisione, pur avendo una storia meno lunga e gloriosa rispetto ad altre forme di visiva, sembrano inclinare spesso ad atteggiamenti nostalgici nei confronti del proprio passato. In che misura la nostalgia per altre epoche innescata sul piano mediale si configura come una nostalgia autoriflessiva, che ha oggetto non semplicemente la rappresentazione del passato, quanto la rappresentazione del proprio passato?
Claudio Pedrazzini La ferrovia della Val Gardena Ass. Cuturale “A. Pocher”
Andrea Tomasi Fotocamera con vista Il Margine
In val di Fassa non c’è mai stata una ferrovia ma , attivare proprio in Fassa una iniziativa ri rievocazione storica della ex ferrovia della Val Gardena è molto pertinente e soprattutto è di grande attualità se si svolge lo sguardo al dibattito sul trasporto ferroviario in atto e le visioni per il futuro. A fine 1800 e primissimo inizio del 1900 grande era l’attivismo dell’impero austroungarico per giungere a dotare il la ferroviadella sudtirolo e d il Trentino Val Gardena di una capillare rete ferroviaria. Era in avanzato stato di fase finanziaria il progetto della Lavis-Cembra-CavaleseMoena, quella della Ora-Predazzo, mentre in progetto erano le tratte da Pergine all’altopiano di Pinè, la Moena-CanazeiPasso Pordoi-Arabba-Cortina, la Arabba –val Gardena, la Moena-Falcade-Agordo- e la Bolzano-Castelrotto-val Gardena. In questo ambizioso progetto di ferrovia delle Dolomiti la val di Fassa si trovava ad essere il perno del sistema ferroviario in progettazione...
Le storie di chi racconta le storie con la macchina fotografica: di chi sono gli occhi che ci inquadrano al di là dell’obiettivo, come hanno imparato a fissare la realtà in immagini, com’è cambiato il Trentino negli ultimi cinquant’anni, attraverso i giornali e i fotoreporter che fanno la cronaca. E un pezzo di storia. Gianfranco e Roberto Bernardinatti, Isidoro Bertolini, Gianni e Piero Cavagna, Giovanni Cavulli, Alessio Coser, Marco Dandrea, Anna Da Sacco, Matteo Festi, Fulvio Fiorini, Claudio Libera, Romano Magrone, Remo Mosna, Hugo Muñoz, Dino Panato, Nereo Pederzolli, Paolo Pedrotti, Matteo Rensi, Giorgio Rossi, Giorgio Salomon, Lucio Tonina, Gianni Zotta. Quella volta che Salomon, in Africa per la Rai, fu rapito dai guerriglieri. Quella volta che Giorgio Rossi, il decano dei fotoreporter trentini, incontrò l’assassino di Vetriolo. Quel 19 luglio 1985 quando 268 vite furono inghiottite dal fango di Stava.
Claudio Pedrazzini
6 febbraio 1916 - 28 maggio 1960
In montagna il ciclo delle stagioni è inquieto e la natura è sovrastante; i rumori e i suoni di acque a cascata agitano timori. Le brume avvolgono e confondono, insinuano mistero e alimentano suggestioni che inducono al sogno. Sono forse queste le componenti da cui trae origine la particolare predisposizione al fantastico delle genti di montagna? Forse. Dallo strumento di lavoro al giocattolo Le valli alpine mantennero a lungo e più che altrove una predisposizione all’arte. L’intaglio ligneo ne fu la principale espressione. La pastorizia offriva il tempo per sviluppare le potenzialità artistiche e le magnifiche foreste procuravano la materia prima ideale per la sua attuazione. Le popolazioni alpine delle zone orientali di indole pacifica subirono dominazioni e penetrazioni straniere adattandosi, perseguendo più che la rivolta l’alleanza, riuscendo così a mantenere una buona percentuale di autonomie locali. Una innata tendenza al lirismo diede origine nei secoli ad un’arte sfociata in produzioni che diverranno storiche e che assumeranno il connotato di mestiere alternativo. Alcune zone si caratterizzarono per la produzione di manufatti in legno di peculiarità autoctone e riconoscibili. Nelle Alpi orientali, alla pratica magistrale dell’intaglio fu applicata la colorazione. Risulta sorprendente l’uso di una vivace colorazione in zone di altitudine. Forse la spinta all’uso del co-
lore era un antidoto vitale al soverchiante candore dei lunghi innevamenti, unito al desiderio di circondarsi, almeno nell’ambito domestico, di una perenne primavera. Le colorazioni più antiche furono il bianco, il nero e il rosso sangue di bue. Con questi pigmenti facili da reperire, macinati e sciolti in una colla forte fatta di ossa animali, si dipingevano mobili e suppellettili. Nel XIX secolo, in seguito all’aumento di professionalità, la gamma dei colori fu ampliata trovando i materiali sia sul posto che in commercio. La specializzazione nelle produzioni lignee fu prerogativa delle valli ladine. Si svilupparono specializzazioni autoctone di alto livello artistico. I manufatti lignei furono soprattutto di carattere sacro. Si produssero anche statuine e crocifissi che si portavano oltre la valle praticando la vendita ambulante.
Rosanna Cavallini - Paolo De Carli - Laura Gasperi
Il legno in gioco Storia dei giocattoli in legno delle produzioni alpine dal XVIII al XX secolo
Curcu & Genovese (Euro 29, pagine 128)
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trentinofotoromanzo di Carlo Martinelli
COPPI, IL PICCOLO MARCO E L’IMBROGLIONE
È
vero. Questo FOTOromanzo si è già occupato, mesi fa, di un episodio legato a Fausto Coppi, il più grande ciclista che l’Italia abbia mai avuto e all’ospedale della città di Trento dove, il 2 giugno del 1950, dopo una rovinosa caduta a Primolano, durante la tappa del Giro, venne ricoverato il Campionissimo. Ne scrivemmo perché in quei giorni, proprio all’ospedale S. Chiara, Coppi conobbe Giulia Occhini, la donna con la quale avrebbe poi diviso il resto della sua (breve) vita. Subendo strali e ostracismo dall’Italia allora cattolica e perbenista più che mai. È però giocoforza tornare a quell’argomento, se il caso porta ad incrociare - auspice una capatina alla Libroteka di Trento, in via Mazzini, dove tra mille fumetti anche libri e riviste d’annata si offrono ai lettori curiosi e ai bibliofili incalliti - il numero 25 del 22 giugno 1950 de Lo Sport Illustrato, allora supplemento settimanale de La Gazzetta dello sport. L’immagine che campeggia in copertina mostra Fausto Coppi nel suo letto d’ospedale, stanza 20, terzo piano. Davanti a lui, un po’ intimidito, un bambino dall’impeccabile taglio di capelli, la foto del Campionissimo in mano, destinata ad
essere autografata. Si legge: “Coppi è già fiducioso di una prossima ripresa. Spera di poter essere di nuovo in gara al Giro di Lombardia. Lo ha detto al piccolo Marco, uno dei mille visitatori e per lui a tutti gli sportivi italiani”. All’interno, una intera pagina – con altre sei fotografie e un articolo, il tutto a firma Paolo Costa – racconta di “un Sandokan in attesa della riscossa, Fausto Coppi all’ospedale di Trento”. Lo troviamo intento a leggere un libro dell’umorista inglese Woodehouse, a mangiare la minestra, a farsi misurare la pressione, sottoposto ad un massaggio alla gamba. Un’altra didascalia attira inevitabile curiosità. “Coppi riceve centinaia di visitatori. L’altro giorno tra le visite vi era quella di un tale che, a nome di un misterioso Ministero, gli chiedeva la bicicletta usata durante la sfortunata tappa. Del caso si interessava poi la polizia di Trento perché pare si trattasse di un pregiudicato”. Beh, del fantomatico imbroglione inutile cercare le tracce. Chissà, invece, che qualcuno non riconosca il piccolo Marco, allora bambino timido al cospetto della leggenda del nostro ciclismo.
La memoria restituisce persone e cose che pensavamo dimenticate per sempre o delle quali neppure sospettavamo l’esistenza. Questo è FOTOromanzo. Una immagine che ritorna. Dentro la memoria delle storie.
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trentinoenogastronomia
ristoranti
in ogni numero trentinomese vi propone due ristoranti provati per voi I ristoranti presentati in questa rubrica sono una libera scelta redazionale. Il nostro giudizio anche se critico, è espresso in “cuori” perchè, comunque, il difficile lavoro del ristoratore merita rispetto.
Segnalazioni e commenti: redazione@trentinomese.it
L’OSTERIETTA
Officina Gambrinus
CHEF STELLATO, MA NIENTE è CAMBIATO
OFFICINA CON CUCINA E BIRRA A VOLONTà
A L’Osterietta è arrivato uno chef stellato. «Ohibò, che bella novità», penso appena un paio di amici mi fanno sapere la notizia. E corro subito a verificare. Il locale di Nomi di proprietà di Pedrotti Vini da anni è specializzato in carne alla griglia e piatti semplici: l’arrivo di uno chef stellato potrebbe essere l’inizio di una svolta? Non resta che verificare. Giovedì sera di dicembre, una trentina gli avventori del ristorante, dove da sempre al centro campeggia la grande griglia che mostra costate e costine in cottura, e mette allegria. Quando la cameriera ci porta il menu, lo apriamo quasi come se stessimo scartando un pacco di Natale, con tutta l’emozione di scoprire cosa ci sarà dentro: quali piatti nuovi, quali proposte accattivanti. Ma a L’Osterietta, lo chef Vincenzo Di Grande non ha cambiato nulla: i piatti sono sempre quelli. Discreta la carne alla griglia (una costata di 500 grammi e un piatto di costine sono stati il mio assaggio), molto buono il bollito, servito da Di Grande, che però quella sera ha commesso uno scivolone servendoci un cotechino che solo con lo sguardo si capiva che si era asciugato e rinsecchito. Il resto della carne che componeva il carrello dei bolliti, invece, era deliziosa. Ma il vero disastro è stato il polipo. Nel menu, infatti, figurano quattro piatti di pesce e, ovviamente, uno andava assaggiato: dopo aver scelto il già finito carpaccio di pesce crudo, ho optato per il polipo appunto, che appena giunto in tavola esalava un odore poco rassicurante, confermato dal gusto. Girando come una normale cliente, senza dare tanto nell’occhio, non ho potuto fare alcune domande che mi sarebbero piaciute fare al nuovo chef, in primis sul come mai sia finito a L’Osterietta di Nomi. Di Grande, infatti, ha un curriculum mica male. Sul web la sua biografia recita: “La passione è nata in Francia con il primo maestro, il tre stelle Michelin Pierre Gaignaire, ed è continuata in Italia, con un altro grande blasonato, Igles Corelli. E poi una serie di ristoranti stellati in giro per l’Europa, fino ad ottenere finalmente anche lui l’ambito riconoscimento nel 2003 con il ristorante Il Colombaio di Casole d’Elsa. Ora si è nuovamente messo in gioco ed è diventato executive chef del ristorante Duca di Martina presso il Relais Villa San Martino a Martina Franca, dopo essersi innamorato di questo incredibile luogo”. Dopodiché è andato a lavorare in un relais in Brianza e poi è approdato in Trentino. Come mai? E come mai il suo avvento non ha portato una ventata di novità e un po’ più di qualità? Altre due annotazioni, prima di concludere. I prezzi de L’Osterietta sono davvero onesti. La carte dei vini è, invece, assai deludente e sparuta e salta all’occhio la completa assenza dei vini di Pedrotti Spumanti, di proprietà del fratello e delle nipoti del titolare de L’Osterietta. Un gran peccato.
Negli spazi di un’ex officina sulla statale che porta a Lavis, da qualche tempo è nato un nuovo locale che sta mietendo sempre più avventori. Si tratta dell’Officina Gambrinus, un po’ ristorante, un po’ pub, a Lamar di Gardolo. Il menu è davvero variegato: si va dai rostì proposti in quattro varianti (con affettati di struzzo, con verdure alla brace, con salumi delle nostre valli, con formaggio ubriaco e formaggio alla birra) a una selezione di piatti con la pregiata carne Fassona piemontese (tartara, carpaccio, controfiletto alla brace, polpette in guazzetto), dalla carta delle insalatone (in cui spicca la Gambrinus e il pinzimonio) a una proposta di primi e secondi che fanno il giro d’Italia, tra strangolapreti alla trentina, trenette al pesco di basilico e mazzancolle, bucatini fatti in casa all’amatriciana, risotto al Rebo e gorgonzola, mezzemaniche cacio e pepe, pollo alla diavola, costine, tagliata di struzzo, tagliata di Chianinastinco glassato al forno, tegame bavarese (tripudio di wurstel, lerkaese, crauti, canederli, patate), Wienerschitzel, carne salada, salmone marinato con pan focaccia, degustazioni di formaggi e salumi vari. Insomma, all’Officina Gambrinus si mangia strong, ma con gusto, e il suo punto di forza è sicuramente la selezione di birre, dove non mancano le chicche: la Augustiner Edelstoff, ad esempio, viene servita solo da botti per spillatura a caduta, in modo da mantenerne freschezza e naturalezza (e per questo si può bere solo nelle serate di venerdì e sabato). La mia degustazione si è dipanata tra la schiacciata di rostì con affettati di struzzo e salumi delle nostre valli (tutto buono), zuppa di cipolla di Troppa gratinata con crostoni al gorgonzola (da rivedere), mezzo stinco glassato alla birra con patata saltate e crauti (la carne era troppo asciutta, mentre i crauti erano decisamente gustosi), ¼ di pollo alla diavola con patate fritte (tenerissimo e ben fatto, peccato per le patatine fritte, non croccanti e insapore), tartare di Fassona con crostoni e burro tartufato (interessante e di qualità). Valutazioni, le mie, che considerano il locale, che non ha pretese gourmet, ma comunque serve piatti “onesti” che soddisfano lo sfizio che ogni tanto può venire di cucine cariche di calorie e di sapori. E le porzioni, ça va sans dire, sono abbondanti (ma per le “bocche di fuoco” c’è anche l’opzione della quantità rafforzata, con 2 euro in più sul prezzo del piatto). Infine, i prezzi, davvero popolari. A pranzo i piatti vanno da 10 a 6 euro (e comprendono acqua e caffé), mentre quelli in menu in media si aggirano tra i 10 e i 15 euro. I tanti avventori del locale rallentano il servizio e rendono un po’ caotico l’ambiente, ma in un posto si mette anche in preventivo.
L’OSTERIETA VIA DEL LAVORO, 7 38060 NOMI (TN) TEL. 0464/830149 Chiuso la domenica
OFFICINA GAMBRINUS Via Alto Adige, 164 38121 Lamar di Gardolo 0461 993 261 Chiuso la domenica a pranzo
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