TrentinoMese maggio 2011

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Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Trento. Contiene i.p.

appuntamenti, incontri e attualità trentina

sport, tisane e burlesque ecco tutte nze le ultime tende forma in re a per ritorn ate in vista dell’est

Biblioteca di Trento La piazza del sapere Forchette e coltelli di Umberto Raffaelli

diego mosna Vado in pensione. O forse no

primavera ad amsterdam Itinerario per scoprire in un weekend la capitale dei tulipani

2011 maggio

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trentinocommenti

ring

ring di Fiorenzo Degasperi

di Carlo Martinelli

scempi ed esempi In trentino, vietato perdersi. COntare i cartelli per credere

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rientarsi è un’attività di conoscenza di luoghi e di organizzazione di essi in una trama di riferimenti visibili e non. Ebbene, la strada intrapresa dal Trentino turistico è quella di perseguire la trama dei riferimenti visibili, scartando o non contemplando all’interno del percorso anche quella dei riferimenti non visibili. Eppure la seconda strada potrebbe essere quella che maggiormente permette ai residenti e agli ospiti di appropriarsi del territorio, temporaneamente o definitivamente. Perché il perdersi è una forma di apprendimento. Quando una persona non sa dove si trova inizia a chiedere, ad allacciare relazioni, si sforza di interpretare il territorio, le tracce che questo offre per uscire dall’impasse. Ad esempio sempre meno la gente sa leggere una mappa, una cartina geografica. La falsa sicurezza nel cellulare, anche in montagna, gioca talvolta brutti scherzi: le zone senza campo sono ancora molte. La scelta degli organi preposti alla “segnaletica”, dalla Provincia alla Sat alle tante associazioni locali, è quella di una proliferazione illimitata di segni e segnali fino ad arrivare all’assurdo. Mentre la segnaletica potrebbe essere comprensibile nell’area antropizzata, lì in montagna si vuol eliminare ogni paura e ansia, urbanizzando il territorio. Sembra quasi che si voglia incutere al viandante la paura di perdersi, una paura che più delle volte è più forte dello stesso perdersi. Ci sono molte favole su bambini che si perdono nel bosco, nella foresta e che imparano a trovare la propria direzione, cioè a dare un “senso” alla “minacciosa confusione” del luogo che li circonda. In Trentino no. L’abitante, l’ospite è considerato come minimo uno sprovveduto, uno che non capisce dove è o dove sta andando. Eppure un tempo i genitori ti dicevano che dovevi cavartela, verbo che significava dominare l’indifferenza e la dispersione che ci circondava già allora e trovare in mezzo ad esse i nostri punti di riferimento che erano anche valori. Oggi, in Trentino, i punti sono fatti di acciaio, lamiera, legno. Uno ogni metro affinché non ci si perda. Per un Trentino sempre più artificiale, visivamente inquinanto.

alla carlona L’OLMO, L’EX CARCERE E IL RUMORE DEGLI AMBIENTALISTI

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n po’ alla volta mi sono convinto di come gli ecologisti e gli ambientalisti di casa nostra siano stranamente in sintonia con una visione del mondo che dovrebbe invece essere mille miglia lontana dal loro pensiero e, soprattutto, dal loro agire. Avete presente la sacrosanta affermazione? Fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce. È la regola del giornalismo italico, prigioniero di paranoie, ideologie, supponenza, incapacità i raccontare i fatti senza rifugiarsi nelle opinioni. Per dirla in altro modo: fino a vent’anni fa i giornalisti potevano, con buona ragione, supporre di essere tra coloro che si impegnavano per indicare i problemi. Oggi il giornalismo italiano è parte dei problemi italiani. Punto e basta. E gli ambientalisti e gli ecologisti che fanno? A Trento si preoccupano più per un albero che cade che delle foreste che crescono (o che dovrebbero crescere). Si stracciano le vesti per un olmo da abbattere in piazza Fiera, ma non sembrano altrettanto indignati per le vergogne urbanistiche ed architettoniche di Trento nord, per i centri commerciali grigi ed anonimi, dove di alberi non se ne vedono proprio. Si stracciano le vesti per l’ex carcere di via Pilati che – saggiamente – si decide di radere al suolo. Sì, è salutare che ogni tanto si decida di fare piazza pulita. Specie se si tratta di cancellare un edificio che in sè porta i segni del dolore e della sofferenza. Le mura di un carcere raccontano fatalmente questo. E se anche ci si dimostrassero che l’ex carcere ha valenze storiche ed architettoniche, perché non accettare di fare largo? Mi preoccuperei più della qualità dei mille edifici che sorgono che non delle vestigia passate di uno che crolla. Mi piacerebbe un po’ di ecologia della mente, invece che quella dell’olmo che cade. Forse l’ambiente (e il passato), meritano consapevolezza e non bandierine, più o meno verdi, piantate qua e là. 11

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ring

ring di Tiziana Tomasini

di Paolo Chiesa

a mali estremi si risveglia la primavera: che business (per le farmacie)

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on il cambio degli armadi, la stanchezza dei primi caldi inattesi e magari il nervosismo dovuto alla classica dieta rigida ante prova costume, ci mancava solo l’allergia stagionale ai pollini e, in generale, agli effluvi della fioritura. E mentre i beati guardano in adorazione le foglioline verdi di alberi e cespugli, i dannati starnutiscono. Quando va bene. Una percentuale sempre più alta di italiani – come di trentini – in questo periodo dell’anno è in crisi. Di salute. Rinite, cefalea, laringite, tosse asmatica. E gli occhi continuano a lacrimare. Dai, magari passa. Ma passano i giorni, e niente. I più scrupolosi hanno iniziato le terapie di prevenzione ancora in inverno. A quelli dell’ultim’ora e dell’ultimo minuto – come la sottoscritta – non resta che solcare la soglia della farmacia. La farmacista, visibilmente provata dalle ore di bancone, taglia corto, e comincia l’interrogatorio, probabilmente l’ennesimo della giornata. “Le lacrimano gli occhi?” “Sì…” rispondo visibilmente commossa. “Collirio antistaminico, ecco qua; la gola?” “È molto arrossata, fatico a deglutire” “Spray antistaminico. E il naso?” “Eh, …il naso! Faccio circa un centinaio di starnuti all’ora!” “Spray nasale, al bisogno. Poi una compressa di... una volta al giorno. Ma cerchi di non mettersi alla guida, induce sonnolenza”. Neanche il tempo di commentare che la sonnolenza tipica di aprile ce l’ho già, che l’efficiente farmacista ha già imbustato scatoline e scatolette. In tutto, più di una trentina di euro. Caspita, che cifra! Costosi questi farmaci, verrebbe quasi da pensare che qualcuno ne approfitti di questi mali stagionali! Lo sventurato di turno al mio fianco sta rispondendo alle stesse mie domande e l’altra farmacista presenta – parola per parola – le stesse soluzioni farmacologiche. Dall’espressione del suo viso, si capisce che oggi le richieste sono praticamente monodirezionali. Un vero business queste fioriture! Al più presto scarto gli acquisti, assetata di rimedi, ad ogni costo. Uhm, bottigliette mignon, speriamo che bastino… Speriamo che passi. E, con il portafoglio un po’ più leggero, unitamente al popolo degli allergici, ringrazio la maledetta primavera.

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civiltà trentina Quando Un semplice “ciao” È proprio salutare

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uando accompagnate a scuola i vostri figli o mentre siete in ambulatorio in attesa del dottore, vi capita mai di salutare qualche genitore o paziente e di ricevere in cambio un silenzio o un grugnito o al massimo il tipico saluto trentino: “Salve”? Ci si resta male, vero? Quella della mancanza di saluto è una situazione molto “trentina” che capita anche in negozio, in quello dove si va di solito, quindi dove si incontra gente del paese o del quartiere, gente che si conosce e che vi conosce, non estranei: conoscenti è la parola giusta. In queste situazioni, nelle quali dopo avere salutato non ricevete una risposta, provate a fare un test. Fermatevi, salutate di nuovo. Un “ciao” va bene, un “buongiorno”, anche. Di solito a questo punto salutano a loro volta, non per cortesia, probabilmente, ma per la forma. A volte ci scappa anche un mezzo sorriso. Non intero, mezzo, non esageriamo. Può succedere anche che, imbarazzate, queste persone si giustifichino. Non servirebbe mica, ci mancherebbe, però se lo fanno, ascoltatele queste giustificazioni: “Ero distratto, addormentato, impegnato a fare qualcos’altro”. “Sono nuovo del paese”. “Sei nuovo del paese”. “Non sono abituato”. Non sei abituato a salutare? Cosa vuole dire? Basta dire: “ciao”, che abitudine ci vuole? Una precisazione: il test non funziona con gli irriducibili dei convenevoli negati. Quelli che se anche li saluti ogni giorno, loro ogni giorno non ti salutano. Magari perché votate diversamente da loro, o perché quando eravate piccoli, un giorno durante la ricreazione, non li avete invitati a giocare a pallone, oppure perché il loro nonno aveva litigato con il vostro nonno per una qualche questione. Tutte motivazioni sacrosante, per carità, ma rispondere a un saluto, dai! Con gli irriducibili, se ve la sentite si può fare un altro tipo di test. Insistete nel salutarli per qualche giorno, e se ancora non rispondono, diteglielo: “Scusa, hai sentito che ti ho salutato?”. La figuraccia (loro) è garantita, ma non è altrettanto garantito il fatto di ricevere un saluto di risposta o il fatto che d’ora in avanti vi saluteranno, anzi. Un irriducibile potrebbe anche obiettare: “non sono mica obbligato a salutare!”. È vero, ci mancherebbe altro, non per primo sicuramente. E pensandoci bene neanche per secondo. Ma un “ciao” in risposta non ha mai fatto male a nessuno. Anzi, molto spesso è salutare. Ma se non ve la sentite, non insistete. D’altronde non siete mica degli psicologi della socializzazione: salutate chi e come volete. Un saluto a tutti.


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ring di Alberto Folgheraiter

di Pino Loperfido

folgore e saette

perfidie

Esportiamo cervelli e importiamo disgraziati

Benvenuti al luna park della scuola italiana

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primavera ma il clima generale è tutt’altro che fiorito. Ogni ora, i telegiornali scaraventano in casa reportage di morte e di distruzione. Parole e immagini che scivolano via come acqua sul ghiaccio. Il nord Africa è in subbuglio, ma tanto sono affari loro. Anzi, se si scannano un po’ è meglio così non ci vengono a rompere la scatole (che sono affari nostri). La guerra “umanitaria” sulla Libia ha bombardato anche gli ideali, i pacifisti, i gruppi di impegno sociale e civile. C’è molta stanchezza in giro. Intanto il telegiornale ha detto che in Italia è cominciata l’invasione. Arrivano i nostri, anzi no. Sono loro. La telecamera stringe su dei poveracci, disidratati, che barcollano mentre scendono a terra da una motovedetta che li ha raccattati alla deriva. Migliaia di poveri cristi che approdano qui, dopo aver visto alla televisione che l’Italia è il paese di Bengodi. Ma che fate? Tornate indietro, l’Italia non ha posto, siamo già in 60 (sessanta) milioni. Non c’è lavoro e, se c’è, servono braccia mica uomini. Non vi hanno avvertiti che la mensa del ricco Epulone ha chiuso i battenti? Come? Voi guardate via satellite certi telegiornali italiani? Allora è tutto chiaro. Siete approdati nel Belpaese che è il primo nel mondo. In tutto. Esportiamo cervelli e importiamo disgraziati. Arrivano a migliaia sulle nostre coste, anche se ogni tanto qualcuno s’inabissa. Non siamo più capaci di commozione, non sappiamo più che cosa sia l’indignazione, non abbiamo più sentimenti. Che cosa ci sta accadendo? La morte in televisione è soltanto fiction? Oddio, ci sono programmi dove tutto è talmente falso che pare vero. Dove, per mascherare la realtà, si fa dire per 300 (trecento) euro a una figurante che, a due anni dal terremoto, in Abruzzo tutto è stato ricostruito, tutti stanno bene e chi attende ancora un’abitazione è fortunato perché se ne sta “in vacanza” al mare, sulla costa, a spese dello Stato. Che peccato non essere tra quei “fortunati”, ah?!

chi ha “fatto“ le scuole vent'anni fa potrebbero anche girare le scatole. Per scoprirne le ragioni, basta fare un salto in un qualsiasi Istituto scolastico odierno. Il senso di smarrimento di noi quarantenni e cinquantenni si rivela simile a quello del reduce che torna dal fronte e trova la sua casa completamente distrutta e saccheggiata. Sapevamo dei capolavori messi in campo dai ministri Berlinguer, Mussi & C., delle loro demolizioni travestite da riforme; eravamo altresì a conoscenza – ahinoi – del sacro “diritto al successo formativo”, delle lauree un tanto al chilo, della pedagogia democratica. E ad aiutarci a prepararci al peggio, diciamo, ci aveva già pensato il settarismo didattico di Don Milani che, da buon sacerdote, predicava la rassegnazione (“Se sei figlio di contadino è inutile che speri di andare al Liceo...”). Insomma, pensavamo di essere pronti a tutto. Ma non era così. Quello che è diventata la scuola oggi è perfino difficile da spiegare. Questa specie di deregulation a cui si è assitito negli ultimi dieci anni ha del clamoroso. Per fare un-esempio-uno: ai nostri tempi, quando prendevi un 4 erano davvero cavoli amari; un voto del genere, oltre a crearti simpatiche complicazioni familiari, poteva comprometterti l'anno. Oggi il 4 non è più un problema. Lo puoi recuperare in qualsiasi momento. Una promozione non la si nega a nessuno. E poi c'è tutta quella serie di crocette, quiz, test che nemmeno alla scuola guida. Esercitare la scrittura, lo spirito critico, la riflessione sono diventati pericolosamente azioni superflue, tanto è vero che anche il tema in classe viene allegramente suggerito da tracce articolate e chilometriche. Il risultato di tutto ciò è che quando i ragazzi arrivano alle superiori (magari seguendo le “molto sagge” indicazioni fornite dalla Scuola Media) hanno un livello di preparazione imbarazzante. Ma intendiamoci: non tutte le colpe sono della scuola, dacché la complicità delle famiglie è conclamata. L'edonismo a cui si sono votate certe torme genitoriali non poteva certo non trovare riscontro nella scuola, in una sorta di perversa interazione. Per introdurre giovani alla società del piacere occorre una scuola “del piacere“. E a noi che per un 4 tornavamo a settembre, scusate, ma ci girano violentemente gli zebedei. 13

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ring di Walter Nicoletti

di Francesca Negri

il Trentino visto dalla luna

colpo di tacco Manuale per enofiti da supermarket

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l supermercato è come la discoteca. In che senso? Se spesso in discoteca anche il neofita riesce a fare conquiste con discreta facilità, al supermercato sarà altrettanto facile rimorchiare una bottiglia di vino (oltre che il single che, come voi, è lì ad ora di pranzo a fare la spesa!). Del resto, chi ce l’ha il tempo di andare tutte le volte in cantina o in enoteca? Niente di male, quindi, ma ci sono alcune regole da seguire. Eccole: 1) Esordi senza vip. Il mondo è pieno di alternative ai vitigni “vip” e blasonati: se per le vostre prime esperienze non volete spendere delle follie buttatevi su un buon Negroamaro o un Trebbiano fatto come si deve. Anche loro possono regalarvi momenti di piacevole trasgressione. 2) Beata gioventù. Le bottiglie di una certa età (4-5 anni) andrebbero conservate nel fresco di una cantina e, soprattutto, coricate. Per certi vini, quindi, è meglio l’acquisto diretto in cantina o in enoteche fidate. Al supermercato, invece, spesso quelle bottiglie sono invecchiate sullo scaffale e, dio-non-voglia, sotto i faretti alogeni. 3) Saldi di fine carriera. Occhio alle offerte speciali, ai 3×2 e alle “Settimane del gusto”. Il saldo svuotadeposito nasconde vini novelli in fin di vita e lambruschi spompati. Siete lì per risparmiare, d’accordo, ma ricordatevi sempre che di soli tappo-etichetta-bottiglia vanno via ottanta centesimi a boccia. Senza parlare del cartone. 4) Niente caramelle dagli sconosciuti. Controllate la retroetichetta e accertatevi che l’imbottigliatore abbia un nome, un cognome e un indirizzo. I codici indecifrabili lasciateli a Dan Brown. La regola per il vino, come per l’olio e simili, è che il produttore sia l’imbottigliatore o comunque che il produttore sia dichiarato e non solo l’imbottigliatore. 5) Andate e bevete in pace. Con moderazione, ma anche con divertimento, gusto e passione.

IL trentinissImo VIZIO DELLE (seconde) CASE CHIUSE

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Italia non è più il Belpaese. Non lo è più perché gli italiani l’hanno rovinata. In Lombardia, tanto per non andare troppo distanti, dal 1999 al 2005 si è costruito per un totale equivalente a sei città delle dimensioni di Brescia. In Trentino, tutti lo dicono, ma forse non tutti lo pensano, le cose vanno diversamente. Può darsi, ma quello che vedo io è un territorio di fondovalle intasato e stressato dal pendolarismo e vallate di montagna a rischio di abbandono. E un fenomeno figlio di questa schizofrenia paesaggistica è quello della case chiuse. Le chiamo così perché le case che dico io sono proprio chiuse. Non sono necessariamente vecchie, nel senso che non sono decrepite e fatiscenti. Sono case che nella maggioranza dei casi potrebbero essere abitate, magari con

pochissimi ed economicissimi interventi di manutenzione. Le individuiamo nei centri storici dei paesi (e quelle sono in genere le più antiche e vabbé), ma il fatto più tragico riguarda quelle di recente costruzione, magari risalenti solo agli anni ’50 e ’60 del Novecento. Queste sono collocate leggermente fuori del nucleo storico, lungo le arterie di transito. Si riconoscono come case chiuse perché la vite o l’edera le ha avvolte quasi del tutto e il giardino o l’orto che le circondava è ora in stato di abbandono. I proprietari le hanno abbandonate per la casa di città ed ora non se ne curano. Oppure i nuovi nuclei famigliari di sono spostati ancora di più in campagna per abitare in nuove e più spaziose villette dai colori sgargianti: giallo, viola, azzurro… Le case diventate chiuse e abbandonate sono l’immagine di un Trentino distratto, se non opulento certo benestante, ma che sicuramente ha perso il senso del limite. L’unica certezza che coglie l’osservatore è che le case chiuse sono tristi come i loro proprietari. 15

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Diretto da: Paolo Curcu [ paolo@trentinomese.it ]

sommario maggio2011

In redazione: Pino Loperfido, Cristina Pocher Hanno collaborato a questo numero: Antonia Dalpiaz, Lara Deflorian, Fiorenzo Degasperi, Fabio De Santi, Miriana Detti, Alberto Folgheraiter, Renzo Francescotti, Gianfranco Gramola, Carlo Martinelli, Francesca Negri, Walter Nicoletti, Nicola Tomasi, Tiziana Tomasini, Silvia Trentini.

9 commenti

Attualità 16

sport, tisane e burlesque

26 a casa di Diego Mosna 30 Il collezionista: Forchetta e coltello 34 Dove la gente si gira su le maniche 40 Quattro passi nella piazza del sapere 48 primavera ad amsterdam 52 in gita a como 54 io sto con gli asini 58 il giardino è un luogo dell’anima 62 La vita è tutta un quiz 66 Walter vettori 68 Silvio girardi 70 Giuliano lunelli

Redazione: Via Ghiaie 15 38122 Trento Tel. 0461/362155 Fax 0461/362170 Editrice: Curcu & Genovese Associati S.r.l. Via Ghiaie 15 - 38122 Trento Tel. 0461.362122 Fax 0461.362150 Concessionaria Pubblicità: Südtiroler Studio S.r.l. Trento - Via Ghiaie 15 Tel. 0461.934494 Fax 0461.935706 Direzione pubblicità: Rosario Genovese

Panorama

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Grafica: Fabio Monauni

Bolzano - Via Bari, 15 Tel. 0471.914776 Fax 0471.930743 Direzione pubblicità: Giuseppe Genovese

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cristina donà

80 Da depero a vasco rossi 84 FronTiere-grenzen 87 le notti di maggio 88 Pink Floyd show

96 Mostre 100 appuntamenti del mese

Scoop&news

109 Cantina d’isera 110 I ragazzi di kempten 112 trentino “buonissimo” 114 Un film denuncia sul porfido 115 Lo scrigno sulla neve

Rubriche

118 Libri e librerie 120 Fotoromanzo

121 enogastronomia

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Burlesque

trentinoattualità di Francesca Negri

Sport, tisane E

ECCO TUTTE LE ULTIME TENDENZE PER RITORNARE IN FORMA PER LA PROVA COSTUME

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aledetta prova costume. Mancano al massimo un paio di mesi e poi ci si troverà nuovamente lì a guardarsi allo specchio per controllare che la mise da spiaggia – uomo o donna che siate – sia un bel vedere e non uno scempio di rotolini e rotoloni, ciambelle sui fianchi, cellulite, sederi sotto tono e pettorali afflosciati. Il tempo per rimettersi in forma in vista degli “sporgliarelli” estivi non è molto

e bisogna subito correre ai ripari. Se la chirurgia estetica non fa al caso vostro (dalla liposcultura alla cavitazione), i rimedi sono più o meno sempre gli stessi: dieta e attività fisica, che quest’anno si propongono con delle novità.

LA DIETA DELLE STAR La dieta tisanoreica è la dieta delle vip che pare abbia permesso a Valeria Marini, Britney Spears e Katie Holmes di tornare in forma in pochissimo tempo. La dieta, meglio se seguita da un esperto,


trentinoattualità prevede un programma di al massimo quaranta giorni: il costo dei preparati si aggira intorno ai 500/600 euro. Si tratta di un mix di proteine, sali minerari e decotti alle erbe, abbinati a un regime dietetico facile da seguire e diviso per fasi: la più intesiva prevede pranzi e cene con sola carne bianca (o bresaola), pesce e verdure verdi, mentre nelle altre fasi sono ammesse anche piccole dosi di carboidrati. I centri Tisanoreica (a Trento, ad esempio, si trova all’erboristeria Santoni) si trovano su www.tisanoreica.com, dove viene spiegata anche tutta la filosofia di questa dieta che garantisce un dimagrimento dai 5 ai 12 chili circa, confermato da chi scrive, che l’ha provata con buoni risultati. A questo programma ovviamente va associata anche un po’ di attività fisica. Quale? Vediamo quelle più di moda per il 2011. REGINE DEL BURLESQUE PER BIKINI SEXY La danza erotica propria delle Pin Up e di tante artiste degli anni ’40 e ’50, è l’ultima moda in fatto di remise en forme. Forse perché il cabaret super sexy che propone sexy spogliarelli vintage mai volgari fa fare un’ottima ginnastica, ma è anche divertente. Il corso base, che costa in media 200 euro, è struttura-

Estetica

TRENTO Via Santa Croce, 92 Tel. 0461 982726

to su sei incontri settimanali di due ore ciascuno, per un totale di 12 ore. Il materiale che viene usato durante le lezioni (guanti di satin, i boa e i ventagli di piume e i nipple tassels) solitamente è fornito dalla scuola. L’abbigliamento consigliato è quello comodo – un paio di leggins con un top, scarpe dal tacco non troppo alto e per la lezione spogliarello un paio di calze e reggicalze, eventualmente un corsetto. Non sono richiesti requisiti fisici particolari, né tanto meno un’esperienza di danza precedente per accedere ai corsi. C’è solo un problema. A Trento i corsi di burlesque non sono ancora approdati. Non resta che iscriversi alla Burlesque School di Milano, in via Tortona, oppure a Verona ai corsi di burlesque di Studio Orientale Iside (a livello unico e a frequenza settimanale) e a Brescia alle lezioni di burlesque di Harem Danza. L’alternativa? Fare un “gruppo d’acquisto” tra amiche e acaparrarsi le lezioni private di Eve La Plume, la Dita Von Teese italiana, stilista nella vita di tutti i giorni ma performer per puro divertimento, che insegna anche privatamente i segreti del burlesque. Tre i punti chiavi dei suoi spettacoli: "Marie Antoinette", "Carillon" e "Burlesque Rouge".

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trentinoattualità LAP GYM COME DEMI MOORE Niente burlesque, voi non vi sentite affatto delle pin up, ma piuttosto Demi Moore in Streeptease. Se siete stanche dei noiosi allenamenti in palestra e cercate qualcosa di diverso che vi permetta di mantenervi in forma con divertimento e un pizzico di pepe, ecco che l’altra tendenza del momento si chiama Lap Gym e, direttamente dall'America, è approdata in Italia rivoluzionando il mondo del fitness. Un’ora di Lap Gym comprende un training aerobico propedeutico che stimola le funzioni cardiovascolari, gli esercizi al palo e lo stretching che sviluppa l’elasticità muscolare. Ancora non siete convinte? E se con una lezione si bruciassero ben 300 calorie? I corsi di Lap gym sono organizzati in sei livelli, da quello per principianti, via via fino alle prestazioni più coreografiche per cui è richiesta maggior preparazione atletica. La varietà di movimenti che si possono praticare intorno al palo è sorprendente, ce n’è per tutti i gusti e per tutte le età. Secondo gli esperti la Lap Gym è indicata fino a sessant’anni ma, naturalmente, i limiti attitudinali cambia-

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no da soggetto a soggetto. I vantaggi? I vostri muscoli acquisteranno tono e sinuosità soprattutto su braccia, gambe e addome. IL CLASSICO DELLA PALESTRA (E AFFINI) Per tutti può essere utile potenziare il lavoro aerobico, su runner, bike o cross trainer, per smaltire le ultime calorie o gli ultimi grammi di grasso. Per gli uomini ci si può concentrare su esercizi di tonificazione per la parte superiore del corpo, ad esempio pettorali alla panca piana con bilanciere o manubri, per le donne un'ultima rifinitura alle gambe e ai glutei con squat o affondi sulle gambe.
Per tutti qualche serie di addominali, quindi crunch per il retto dell'addome (parte centrale) e obliqui (parte laterale). Le offerte – tra corsi e abbonamenti in promozione - delle palestre del Trentino in questo periodo fioccano, fate un giro di tavolo e scegliete quella che fa più al caso vostro. Allergici alla palestra? Allora i consigli da seguire sono questi: prestare molta attenzione soprattutto all'alimentazione, evitando cibi pesanti e grassi, maggiormente nelle ore finali della giornata, privilegiando frutta e verdura, ricche di ac-



trentinoattualità qua e vitamine; praticare 2/3 volte alla settimana 30 minuti/un'ora di attività aerobica all'aperto, anche blanda vista la forte calura estiva, ricordandosi di bere regolarmente acqua o utilizzare integratori salini per reidratare il corpo. Un perfetto mini-workout casalingo prevede 3x12 piegamenti sulle braccia (facilitati tenendo le ginocchia appoggiate al pavimento),
3x15 affondi sulle gambe alternate,
3x20 crunch (addominali da sdraiati con mani dietro la nuca).
Terminare con qualche esercizio di stretching per i principali distretti muscolari. TOGLIERE I CHILI DI TROPPO Anzittutto una premessa. Una ridefinizione della taglia corporea non deve mirare solo ad una variazione volumetrica, ma anche ad un inquadramento morfodinamico dipendente da vari fattori (altezza, età, sesso, razza, attività lavorativa, etc.) di cui bisogna tenere conto. La liposcultura è una metodica chirurgica ormai ampiamente standardizzata, che consente

di rimuovere in modo selettivo e definitivo le adiposità localizzate profonde, ossia i cosiddetti cuscinetti di grasso, presenti in eccesso a livello di diverse zone del corpo, recidivi alle diete e ad altre soluzioni terapeutiche.
Questo intervento pone le sue basi primarie sul principio biologico fondamentale che il grasso del pannicolo sottocutaneo una volta eliminato mediante aspirazione non si riforma più.

Viene effettuato un vero e proprio rimodellamento chirurgico della silhouette, che richiede rigore nell'esecuzione e senso delle proporzioni e, pertanto, molta esperienza.
La lipoaspirazione provoca una complessa risposta infiammatoria dei tessuti sottocutanei ed il risultato estetico ottimale dipende, oltre che da un'ottima tecnica chirurgica, anche da un accurato post-operatorio, che aiuti la formazione ed il rimodellamento della matrice connettivale.
In particolare risultano molto importanti i massaggi e il linfodrenaggio eseguiti a partire dal 10°/12° giorno post-operatorio. L’intervento

viene fatto in anestesia locale con sedazione, se l'area da trattare è minima, anestesia peridurale o generale per le adiposità più estese.

L’accesso chirurgico prevede piccole incisioni cutanee di 3-4 mm a livello delle zone da trattare, posizionate in pieghe cutanee naturali e pertanto destinate a diventare praticamente invisibili.

Già il giorno successivo all'operazione il paziente può ritornare alla sua normale at-

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tività.
Nell’immediato postoperatorio è applicato un bendaggio elastico compressivo e modellante, sostituito dopo 8 giorni circa, alla rimozione dei punti di sutura, con una calza a compressione graduata o una guaina che permetta il perfetto adeguamento della cute al nuovo contorno e la riduzione delle ecchimosi, destinate in genere a scomparire in 15-20 giorni.

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trentinoattualità verità molto rare, vanno citati gli ematomi non riassorbiti, irregolarità cutanee, asimmetrie, infezione, necrosi.
Il risultato, pur apprezzabile fin dai primi tempi, si evidenzia in non meno di due mesi ed è destinato a migliorare ulteriormente. Il costo? Si va da 2.500 a 10mila euro in base alla massa da asportare. Uno dei chirurghi più gettonati dai trentini per questo genere di intervento è Bruno Bassetto, che opera a Padova, Marostica ed Altavilla Vicentina. Altro mago delle lipo è Pierpaolo Rovatti, specializzato in mastoplastica additiva, liposuzione, liposcultura, lifting endoscopico, che opera a Milano, Verona e Bolzano. Ma c’è chi dal Trentino si sposta anche ben più lontano, raggiungendo, oltre che Roma dal notissimo Marco Gasparotti, anche l’Abruzzo, dove c'è il mago del bisturi Umberto Scotti, campo base la clinica Spatocco di Chieti. Ma l’ultimissimo ritrovato per perdere i chili di troppo è la cavitazione estetica. In cosa consiste? Si basa tutto sugli ultrasuoni. L’operatore

passa sulle zone da trattare un piccolo rullo che invia ultrasuoni non udibili a bassa frequenza, si lavora a circa 40 Khz.
La cavitazione è la formazione di cavità gassose all’interno di un liquido, in questo caso degli adipociti che poi collassano ed implodono grazie agli ultrasuoni. L’onda d’urto produce l’implosione delle bolle all’interno del liquido interstiziale, ma è in grado di danneggiare solo cellule adipose, infatti se gli impulsi vengono diretti su muscoli o altre zone del corpo non colpite da cellulite o grasso non vengono danneggiate per via della bassa frequenza.
Le cellule adipose vengono poi espulse dal corpo tramite il sistema linfatico che li porta a reni e fegato. È quindi indicata per la riduzione di grasso in qualsiasi parte del corpo come braccia, gambe, addome, cosce, collo, glutei, ma anche per combattere
la formazione dei famosi fibronoduli della cellulite responsabili della pelle a buccia di arancio. Quasi tutti gli studi medici parlano di dieci sedute per ottenere risul-

tati considerevoli, ma molti riferiscono che anche dopo il primo intervento si possono notare dei miglioramenti con 1,5-2 cm di riduzione del grasso. Per dieci sedute, da effettuare una volta a settimana o una volta ogni quindici giorni per mezz’ora, si parte da circa 700 euro, mentre per una singola seduta si posso spendere an-

che 150 euro. In Trentino, per farla, c’è chi va a Bolzano, dal dottor Ignazio Sapuppo. SENO NUOVO SENZA PROTESI “DIMAGRENDO” Oggi è possibile aumentare il seno senza protesi: la novità arriva dalla chirurgia estetica e si chiama lipofilling al seno. Con questa tecnica, già uti-

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ono le donne le più fissate con la remise en forme. Lo assicura Federica Piva, titolare del centro estetico Istituto Massaggi Buonconsiglio, in via della Cervara 12 a Trento. Il padre Mario è noto nell’ambiente sportivo per aver militato per molti anni come fisioterapista del Calcio Trento, tra gli anni Ottanta e Novanta, e aver lavorato a lungo a Villa Rosa. Federica, per la remise en forme quali sono le cose che vanno di più a livello di estetica? Sicuramente i massaggi, specialmente il linfodrenaggio e un massaggio speciale fatto con il sale, ideale per far fuoriuscire i liquidi dal corpo e quindi combattere la ritenzione idrica. Altri trattamenti? La presso-terapia è ancora sempre di moda, un macchinario che esegue una sorta di linfodrenaggio meccanico anziché manuale. Inoltre, noi lavoriamo molto con Hydroform, un’apparecchiatura che, sfruttando gli ultrasuoni, aiuta a spostare i liquidi e quindi ad eliminare quella fastidiosa buccia d’arancia che molte signore devono combattere a livello gambe. A volersi rimettere in forma sono più uomini o donne? Direi le donne, anche se gli uomini che si avvicinano all’estetica spendono molto di più. Gli impacchi sono passati di moda? Assolutamente no: la fangoterapia è sempre molto utilizzata. Noi la facciamo abbinata al bako, una sorta di sauna a 80 gradi che il cliente deve fare per mezz’ora, rilassandosi su un lettino vibrante, e seguita da mezz’ora di relax in termocoperta. La fangoterapia dà risultati immediati, mentre con il massaggio tradizionale i benefici si vedono in più tempo ma sono anche più duraturi. Sarebbe consigliato, quindi, fare un ciclo di trattamenti misto, massaggi e fangoterapia abbinati. Qual è la spesa media dei trentini per rimettersi in forma? In una stagione come questa, dagli 800 ai 1200 euro circa.

lizzata in campo estetico da anni, è possibile contemporaneamente aumentare il seno senza protesi ed eliminare la cellulite e i cuscinetti di grasso in eccesso dai fianchi, dal girovita o dai glutei. Come? Il seno si aumenta di taglia con il proprio grasso corporeo prelevato dalle zone del corpo in cui è presente cellulite e grasso in eccesso. In questo modo, oltre all’aumento del seno senza protesi, si snelliscono anche fianchi e glutei e si elimina la cellulite. Una tecnica, quella del lipofilling, che può essere utilizzata anche per riempire le rughe del viso, per rendere più carnose

le labbra o per arrotondare un po’ i glutei. Oggi grazie a nuove acquisizioni sugli esami mammografici si può considerare l’impianto di tessuto adiposo nel seno con lipofilling sicuro: una parte del grasso reiniettata con il lipofilling al seno (circa il 30-40%) rimane in modo permanente, mentre il rimanente 5060% viene riassorbito dall’ organismo in modo naturale dopo un anno. L’ intervento di lipofilling dura un paio d’ ore in sedazione, in regime di day hospital. In Italia, l’indirizzo giusto è Alessandro Gennai, medico chirurgo di Bologna e socio dell’ Eafps


trentinoattualità ialuronico viene assorbito dal nostro corpo e l’effetto del filler dura solo per un anno. Inoltre il Macrolane può essere d’aiuto solo quando si tratta di un incremento del seno di circa una taglia: se si vuole passare da un seno minuto a delle misure da maggiorata è d’obbligo l’intervento di mastoplastica. E poi c’è la discriminante del costo: circa 3mila euro per un intervento con il Macrolane.

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In medicina estetica viene usata in vari modi, ma in particolare per la cellulite (Pannicolopatia Edematofibrosclerotica): studi clinici ne hanno evidenziato l'effetto lipolitico, il miglioramento del microcircolo e la positiva azione sull'elasticità cutanea e nel ridurre le irregolarità della pelle causate

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(European academy of facial and plastic surgery). Altro nuovo ritrovato è il Macrolane, un gel a base di acido ialuronico che viene utilizzato nella medicina estetica al fine di rimodellare, tonificare o incrementare alcune parti del corpo quali glutei, seno, braccia, gambe. Fra le proprietà del Macrolane c’è anche quella di rendere meno evidenti le cicatrici (anche quelle causate dalla liposuzione) e rappresenta una concreta innovazione nel campo della medicina estetica, poiché potrebbe costituire una valida alternativa alla mastoplastica addittiva. Fra i lati positivi del Macrolane c’è sicuramente il fatto che si tratta di un intervento non invasivo: in circa un’ora, infatti, è possibile ottenere risultati ottimali che non necessitano di un periodo di convalescenza. L’immediatezza del risultato desiderato è un altro fattore che va a favore del Macrolan, ma di contro c’è che, pur essendo di buona qualità, i risultati non sono affatto duraturi. L’acido

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dall'accumulo di tessuto adiposo. Esistono, poi, molti altri campi di applicazione come le arteriopatie periferiche, le ulcere cutanee e le problematiche legate all'insufficienza venosa degli arti inferiori. 
La Carbossiterapia è una terapia sicura per il paziente, la seduta dura 10-15 minuti circa, tempo durante il quale la CO2 viene iniettata con aghi piccolissimi, ben tollerati solitamente dai pazienti. In genere si effettuano cicli di 10-15 sedute (100 euro cad.) per poi effettuare sedute di mantenimento nel periodo successivo. Gli intervistati che la praticano vanno tutti fuori regione, Padova e Milano in primis, dove viene praticata da molti centri estetici. REMISE EN FORME DALL’ESTETISTA Il più in voga è l’LPG Lipomassage (a Trento lo trovate da La Goccia di via Santa Croce). Questa tecnica rimodellante (massaggio con rulli motorizzati indipendenti)

permette di riattivare l'eliminazione del grasso (lipolisi) e, di conseguenza, gli accumuli adiposi e le imperfezioni localizzate. La stimolazione meccanica dei Roll LPG stimola risposte biologiche in profondità riattivazione dell'eliminazione del grasso e della produzione di collagene ed elastina. Bastano sei sedute di 35 minuti ciascuna per ottenere i primi risultati visibili sulla silhouette e soprattutto di perdere centimetri proprio nei punti desiderati. Per eliminare la cellulite sicuramente uno degli interventi più efficaci restano sempre i massaggi, dai linfodrenanti agli ayurvedici, dai trattamenti alla Nigritella ai candle massage. I centri estetici dove trovare trattamenti di questo genere sono davvero molti (come ad esempio Olistica Garuda di Caldonazzo, l’Hotel Belvedere di Montagnaga di Pinè, il Principessa Sissi di Levico Terme o i Massaggi Buonconsiglio di Trento). ■


trentinoattualità

GLI SPORT CHE FANNO DIMAGRIRE

E

cco la classifica degli sport che aiutano a ritrovare «la linea» più in fretta. I valori sono calcolati sull’impegno di una persona che pesa 75 chili, per un’ora di attività. Ecco la graduatoria: ARTI MARZIALI
(karate, kendo) 
900 Kcal/ora.
L’allenamento per tutte le discipline da combattimento prevede sia un’impegnativa preparazione aerobica finalizzata alla resistenza, sia un potenziamento generale della muscolatura. Un’attività completa che fa bruciare molte calorie, posizionando queste discipline al primo posto della nostra speciale classifica. 
Frequenza: massimo tre volte a settimana 
Indicazioni: sport impegnativi e di contatto adatti a chi possiede una buona preparazione fisica e tecnica. NUOTO
(stile libero)
729 Kcal/ora.
È uno sport completo che attiva tutte le masse muscolari; inoltre, l’attrito offerto dall’acqua produce effetti benefici a livello circolatorio. Essendo senza carico, può essere praticato da chi è in sovrappeso, da chi ha problemi articolari o difetti nella deambulazione. Tra i vari stili, dorso e delfino sono i più impegnativi dal punto di vista calorico. Frequenza: un’ora tre volte alla settimana. Indicazioni: chi soffre di ernia del disco deve escludere gli stili farfalla e rana. BASKET
(allenamento)
670 kcal/ ora.
Si tratta di uno sport caratterizzato da ritmi alti, tempi di recupero limitati, gesti esplosivi a livello degli arti inferiori. Nel basket la parte alta

del corpo, che viene un po’ meno sollecitata, richiede un lavoro soprattutto di resistenza.
Frequenza: ottimale è praticarlo tre volte alla settimana per almeno un’ora, oppure fare due allenamenti più una partita
Indicazioni: non è uno sport adatto a chi ha problemi alla schiena oppure alle articolazioni di caviglie e ginocchia. CALCIO
(allenamento)
630 kcal/ora.
In una partitella di 90 minuti tra amici, se ci si impegna, si può arrivare a bruciare ben 900 calorie, grazie alla continua alternanza di scatti e corsa blanda. In particolare, il calcio tonifica glutei e gambe.
Frequenza: due allenamenti a settimana, più partita
Indicazioni: il calcio è sconsigliato per chi ha problemi articolari agli arti inferiori; i terreni duri invernali, alcuni sintetici e quelli utilizzati nel calcetto indoor possono sollecitare eccessivamente i flessori della coscia, gli adduttori e i polpacci. CORSA
(8 km/ora)
630 kcal/ora.
È la migliore attività, alla portata di tutti, per perdere peso in quanto mette in atto il metabolismo aerobico finalizzato a bruciare i grassi. 
Frequenza: è fondamentale la gradualità; inizialmente va più che bene correre per 30 minuti a giorni alterni; l’ideale è arrivare a correre un’ora per tre volte alla settimana, non superando il 60-70% della propria massima frequenza cardiaca (vedi articolo sopra). 
Indicazioni: da evitare in caso di patologie degenerative alla schiena, se si è in eccessivo sovrappeso, con osteoporosi conclamata. TENNIS
(amatoriale)
495 kcal/ora.
Va tenuto presente che il tennis fa dima-

grire solo se viene praticato per almeno un’ora e mezza, a causa dei lunghi tempi di recupero. Detto ciò si tratta di uno sport completo, che sollecita tutte le grandi masse muscolari del nostro corpo. Frequenza: quella ottimale è di tre volte alla settimana, per almeno un’ora e mezza. 
Indicazioni: attenzione al classico «gomito del tennista» e, quando si gioca su terreni particolarmente duri, a caviglie e ginocchia che sono impegnate in continui cambi di direzione e di ritmo. Va tenuto presente che il tennis fa dimagrire solo se viene praticato per almeno un’ora e mezza, a causa dei lunghi tempi di recupero. Detto ciò si tratta di uno sport completo, che sollecita tutte le grandi masse muscolari del nostro corpo. Frequenza: quella ottimale è di tre volte alla settimana, per almeno un’ora e mezza. Indicazioni: attenzione al classico «gomito del tennista» e, quando si gioca su terreni particolarmente duri, a caviglie e ginocchia che sono impegnate in continui cambi di direzione e di ritmo. CICLISMO
(15 km/ora)
473 kcal/ ora.
Affinché l’andare in bicicletta produca benefici effetti sul metabolismo, se lo scopo che ci si propone è quello di perdere qualche chilo di troppo, bisogna pedalare a lungo e a ritmi moderati. Frequenza: chi si prefigge di dimagrire dovrebbe andare in bicicletta almeno tre volte alla settimana, pedalando per almeno un’ora ciascuna. 
Indicazioni: si sconsiglia la bicicletta alle persone che soffrono di artrosi cervicale marcata, di labirintite oppure di vertigini, nonché a chi ha problemi alla prostata.

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trentinoincontri di Francesca Negri

un caffè a casa di...

VADO IN PENSIONE. O FORSE NO A CASA DI DIEGO MOSNA TRA VOLLEY, LORENZO DELLAI E LA SINDROME DI IMPRENDITORE-PETER PAN

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ui il caffè ama berlo alla tedesca, lungo. «Ma se è fatto con una buona macchina e una buona qualità di prodotto, le assicuro che è ottimo», cerca di convincermi Diego Mosna, noto imprenditore trentino – sua la Diatec, gruppo internazionale specializzato nella produzione e commercializzazione di supporti per il disegno tecnico, la stampa e la riproduzione digitale di immagini – ma ancor più noto come patron della Trentino Volley. Il suo baffo, lunghissimo e bianchissimo, non si dimentica e fa scuola. Nella sua casa di via Manci, 28

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all’ultimo piano di un palazzo del centro storico di Trento, il Cavaliere del Lavoro Diego Mosna ci accoglie in compagnia del suo pubblicitario, Luca Dallapè. Classe 1948, 63 anni compiuti il 21 febbraio scorso, di sé subito Diego Mosna precisa: «Sono nato in casa, con il sacco amniotico appiccicato addosso: una cosa rarissima, quindi vuol dire che sono fortunato». In via Manci abita da una ventina d’anni, dopo aver risieduto a Cles e prima ancora a Milano, tra gli anni Settanta e la metà degli anni Ottanta. Sposato con Iris, tedesca di Krefeld,

località nelle vicinanze di Dusseldorf, da cui ha avuto due figli, Sarah di 26 anni e Francesco di 22, Mosna è alla guida di un gruppo dal fatturato consolidato di circa 200 milioni di euro. La sede della holding è in Trentino, mentre le attività produttive sono tutte concentrate all’estero (Svizzera, Germania, Francia e Stati Uniti), eccezion fatta per i due stabilimenti di Cles. In tutto, Diatec oggi dà lavoro a novecento persone e, nonostante la crisi, «tutti gli anni abbiamo chiuso i nostri bilanci, seppur con difficoltà, in attivo», dice Mosna con soddisfazione.


trentinoincontri

Il libro che sta leggendo in questo momento? Ne ho quattro aperti e non ne ho finito nemmeno uno. Uno di questi è Il Gambero di fiume di Enrico Gasperi (edito da Curcu e Genovese), che trovo davvero simpatico. Devo dire che leggo molto meno di un tempo, mi dispiace, ma non so come risolvere la questione perché in questo momento il lavoro prende sempre il sopravvento. Il piatto preferito? Pasta e primi piatti. Ho riscoperto di recente che sono ancora un buon cuoco, ma faccio esperimenti da solo per il momento, non ho ancora debuttato con i commensali. Il film preferito? Non guardo film, non vado mai al cinema, non guardo più nemmeno la televisione. Se non avesse fatto quello che ha fatto, cosa avrebbe voluto fare? Da ragazzo volevo fare il pilota di caccia, un desiderio quasi ossessivo. Poi, ho maturato l’idea di fare ciò che ho fatto, cioè qualcosa di mio, da imprenditore. La cosa che le fa più paura? Essere aggredito in casa da solo, io contro cinque o sei persone. La violenza personale mi infastidisce molto. Per il resto non ho paura di null’altro, se non di morire prematuramente. Il suo sogno ricorrente? Non ne ho.

Come si fa a costruire un gruppo come il suo? In 40 anni di lavoro ne ho avuto di tempo… Sono andato per piccoli passi, anche se negli ultimi anni la crescita è stata abbastanza veloce. Come mai? Perché negli ultimi dieci anni abbiamo fatto le acquisizioni più grandi. Sono arrivate delle opportunità, che abbiamo pensato di cogliere, credendoci ma anche rischiando. Un altro segreto per creare un gruppo come il mio è l’innovazione continua. Come stanno andando i mercati in cui opera? A parte l’Italia, le altre piazze vanno bene. Certamente i mercati asiatici sono quelli a cui guardiamo con più attenzione perché hanno il più alto tasso crescita. Ha in programma nuove acquisizioni? Tutti gli anni abbiamo acquisizioni di aziende di piccole o medie dimensioni e non farà eccezione il 2011. Secondo lei, come è vista la sua figura imprenditoriale in Trentino?

Penso che, soprattutto per via dello sport, la maggioranza delle persone mi voglia bene. Appunto, la pallavolo, che lei sostiene da una quindicina d’anni. Dall'11 giugno dell’anno scorso è anche presidente della Lega Pallavolo Serie A, dopo esserlo già stato dal 16 gennaio 2004 al 30 settembre 2009. Cosa l’ha spinta a dedicarsi ed investire nel volley? La passione, ma anche le opportunità. Quando è capitata l’occasione di acquisire i diritti di una società storica, la Porto Ravenna Volley, che cedeva il titolo di A1, li abbiamo comperati e nel 2000 abbiamo iniziato a militare nel massimo campionato con la neonata società pallavolistica Trentino Volley, di cui ero e sono il principale sponsor, oltre che il presidente. Le sponsorizzazioni sportive danno un bel ritorno d’immagine agli investitori? Se si vince, sì. E la sua squadra ha vinto davvero tanto, a partire dal 7 maggio del 2008, quando l'Itas Diatec Trentino ha vinto il primo scudetto della sua storia, primo di una serie di trionfi, tra i quali Coppa Italia, Champions League (tre volte) e Coppa del mondo per club (due volte). Come si fa a portare a casa così tanti successi e titoli come ha fatto lei? Bisogna inserire nella società sportiva la cultura della sconfitta, del saper perdere, e poi avere pazienza, calma e non demordere. Dopodichè, con costanza, va costruito un percorso, con investimenti, tenacia e, certo, anche un po’ di fortuna. Naturalmente anche la parte tecnica è importante, bisogna trovare e poter ingaggiare le persone giuste. 29

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trentinoincontri Il Calcio Trento avrebbe bisogno di una figura come la sua. Non ci ha mai fatto un pensierino? No, perché il nostro impegno nel volley è totale, ora abbiamo anche la squadra femminile in serie A. E poi, a che livelli bisogna arrivare per avere la stessa visibilità che si ha con la pallavolo? Non lo so, è lei l’esperto… Vede, oggi tutto lo sport di vertice si misura con la visibilità che si ha con la televisione. La pallavolo di serie A1 batte, a livello televisivo, la maggior parte delle partite di calcio di serie B, sia come spettatori televisivi sia come numero di trasmissioni dedicate. Quando mai il calcio potrebbe superare questo riscontro d’immagine e con quanti investimenti? No, investire nel Calcio Trento si potrebbe fare solo per grande passione, non per business, perché in quest’ultimo caso sarebbe sbagliato. Quanto costa mantenere la sua squadra? Noi abbiamo un budget di 5 milioni di euro all’anno. Siamo una società equilibrata finanziariamente e con bilancio certificato. Non è da tutti. Il Trentino visto da Diego Mosna... Quella di Trento è una provincia che sta bene, con un tasso di disoccupazione bassissimo, che ha un indirizzo politico che va verso l’innovazione, una strada che ritengo giusta. Per questo penso che usciremo da questa crisi con successo, trasformando le nostre aziende manifatturiere di stampo tradizionale in imprese hi-tech, ad altissima concentrazione di valore tecnologico. Questo consentirà di avere maggiore stabilità al sistema. Il Trentino deve puntare solo sul turismo, secondo lei? Ritengo che anche l’agricoltura sia importantissima. Ci sono tante eccellenze nel nostro settore agroalimentare ed enologico. Come sono i suoi rapporti con la politica? Buoni. Penso che il Trentino sia governato positivamente. Possiamo anche criticare l’operato dei nostri politici, ma confrontandoci con il resto d'Italia direi che stiamo davvero bene e che abbiamo una credibilità internazionale di cui si possono fregiare solo poche regioni. Questo sicuramente è dovuto a buona gestione dell’autonomia e anche alle qualità gestionali dei nostri amministratori. Lei e Lorenzo Dellai. Poche regioni hanno personaggi in carica di questa levatura. 30

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E per il post Dellai, lei, chi vedrebbe? Ah questo sarà un bel problema, che dovremo affrontare con serietà, con un’attenta riflessione e cercando di evitare mere e sterili battaglie politiche solo per accaparrarsi la poltrona. Ha mai pensato di candidarsi? No. Non ho mai avuto alcuna ambizione politica. Io mi immagino sempre un vecchio senatore canuto, ma sono già canuto e non senatore… Quando poi penso che dovrei ritirarmi e lasciare spazio ai giovani, mi rendo conto che non ci riesco e mi dispiace… Come mai non ci riesce? Il problema è che non ci si sente mai vecchi. Per molto tempo ci si sente insostituibili, si pensa sempre di esser i più bravi e di non sbagliare. Ma un giovane deve sbagliare, serve alla sua crescita. I suoi figli lavorano in Diatec? No. Come mai? Forse sono troppo ingombrante… O forse lo fanno per quello spirito di protesta tipico dell’età adolescenziale da cui, forse, non sono ancora usciti. Diciamo che sono ancora nella fase di definizione della loro esperienza professionale. Quindi di andare in pensione lei proprio non ci pensa… Non riesco a definire la data, ma vorrei proprio andarci. Prima o poi. Diego Mosna pensionato a cosa si dedicherebbe? In primis, alla barca a vela: anni fa veleggiavo e tornerei a farlo volentieri. Poi mi ritirerei nella mia casa in Toscana, a fare l’agricoltore. E nel tempo libero, oggi, che cosa fa? Soprattutto col bel tempo, i fine settimana vado in Toscana e mi dedico alla cura degli ulivi e del vigneto. Produco olio d’oliva e vino, Sangiovese e Trebbiano, ma faccio piccole quantità, non sono una minaccia per i nostri produttori locali – rassicura ridendo -. Se ne ho qui in casa, glielo faccio assaggiare… Diego Mosna ci abbandona un attimo per andare a rovistare nella dispensa, alla ricerca del suo nettare di Bacco, ma torna con le mani vuote. «Di vino è raro che ne abbia a casa, lo teniamo sempre in azienda perché lo beviamo a pranzo e lo usiamo per i regali di Natale», si scusa. Ci congediamo e io mi infilo in un bar a dissetarmi e a brindare, da sola, ai successi di Trentino Volley e di Diatec. Cin ■ cin, Mosna.


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trentinoattualità di Carlo Martinelli

Il collezionista

forchetta e coltello

UMBERTO RAFFAELLI ha raccolto, nel giro di un decennio, centinaia di posate DI ALTO PREGIO, catalogate con la competenza che viene da una frequentazione “museale” che ha pochi uguali nelle terre dolomitiche 32

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C’

è la storia con la S maiuscola: quella fatta di date, battaglie, condottieri, guerre e rivoluzioni, diplomazia e trattati. E c'è la storia quotidiana, la vita di tutti i giorni, i costumi, le usanze, le vicende ordinarie della gente comune. E c'è l'arte con la A maiuscola: quella fatta di pittori, quadri e musei, statue ed edifici imponenti. E c'è l'arte applicata: gli oggetti di tutti i giorni – mobili, vestiti, arredi, oggetti di uso domestico, soprammobili – che assurgono comunque, per la perizia con cui sono fatti e per il gusto che trasmettono, ad oggetti d'arte, a loro volta. È qui, è nelle arti applicate, che andiamo ad incontrare il collezionista di questo mese, nuova tappa di un viaggio che riserva sempre sorprese, incontri dove passione autentica e competenza non esibita costituiscono, sempre, gli

ingredienti che rendono il viaggio meritevole di essere fatto, eccome. E parlare di ingredienti, e dunque di cucina, e dunque di tavola, appare quanto mai appropriato: perché qui si parla di Umberto Raffaelli, uomo di cultura nel senso più vasto del termine, studioso il cui percorso professionale – ora è un pensionato che non smette un attimo di coltivare i suoi poliedrici interessi – è testimoniato da una produzione editoriale di cui parliamo a parte e perché, giustappunto, qui si parla di una sua passione che è diventata collezione. A tavola, dunque, perché Umberto Raffaelli ha raccolto, nel giro di un decennio, centinaia di posate. Sì: cucchiai, forchette, coltelli soprattutto. Ne possiede centinaia, catalogati con la competenza che viene da una frequentazione “museale” che ha pochi uguali nelle terre dolomitiche.


trentinoattualità

dalle mani alla forchetta

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olete saperne di più? Andate sul solito Google, l’enciclopedia a portata di mano, e cercate “storia delle posate”. Il primo risultato della ricerca è il sito di TOMPROF, un insegnante tecnico pratico che esercita la professione presso un istituto professionale alberghiero statale. Ha compilato una documentata storia delle posate e delle suppellettili conviviali. Inizia così. Le posate non hanno una storia molto antica. Per millenni l'uomo ha continuato a mangiare servendosi unicamente delle mani, seduto a terra, su stuoie, utilizzando ciotole di terracotta per zuppe e bevande e, più sporadicamente, rudimentali cucchiai di legno, e ancora oggi in molte parti della Terra questa è una pratica conviviale comunemente utilizzata. Si mangiava servendosi delle mani senza preoccuparsi di imbrattare tovaglie e vestiti, tuttalpiù procedendo a frequenti lavaggi delle mani con acque nelle quali venivano diluite essenze profumate. Tuttavia, almeno a partire dalla diffusione della civiltà agricola che vide la nascita dei primi centri urbani adatti ad una vita stanziale, l'uso di taluni attrezzi da cucina e da tavola prese lentamente a diffondersi in aree geografiche sempre più vaste, dando vita alle prime forme di galateo della tavola. Cucchiaio e coltello furono le prime suppellettili della tavola a fare la comparsa sulla scena della cultura materiale umana. Hanno una caratteristica particolare le centinaia di posate – il pezzo più antico è del 1500, la gran parte risalgono invece all’Ottocento per arrivare ai primi del Novecento – che Raffaelli ha stipato in un volume, una sorta di enciclopedia popolare, un catalogo completo e documentato. Anzi, a ben guardare le caratteristiche sono due. Tutte queste posate provengono dal Trentino e dall’Alto Adige. Sono forchette, cucchiai e coltelli passati per residenze nobiliari, castelli, canoniche, appartamenti della buona borghesia. Viceversa, nessuna di queste posate è di produzione o fabbricazione locale, tranne quelle in legno o di produzione altoatesina (i famosi tris). In legno o in argento (soprattutto), raccontano di marchi e di artigiani sparsi per l’Europa, raccontano di una

scuola e di un gusto che ha conquistato il Vecchio Continente, raccontano – e qui sta l’importanza e il fascino della collezione di Umberto Raffaelli –, del Trentino e dell’Alto Adige dove i titoli nobiliari e la ricchezza permettevano di trovare in Norvegia piuttosto che in Francia, in Boemia piuttosto che in Baviera, suppellettili di qualità e di valore. Ecco l’importanza di questa collezione: testimonianza di una terra che seppe tessere contatti ed intrecci con mezza Europa. Conferma di una vocazione a “ponte” tra genti e territori della quale ci si può menar vanto anche a partire da questa particolare lettura. Quella della storia di tutti i giorni, quella che si fa anche a tavola. Quella storia che sta anche negli oggetti e che Raffaelli ha raccontato e documentato, non a

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Un viaggio tra gioielli ed amuleti

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caso, curando alcune delle mostre più importanti degli ultimi decenni: chiavi e serrature e poi il mondo del rame al castello del Buonconsiglio ma anche l’intaglio a Castel Stenico. Non è solo perché gli occhi si posano sui rapinosi riflessi dell’argento, che lo sguardo sembra luccicare, al cospetto di questi manufatti. C’è un set di posate che veniva usato durante le partite di caccia in Baviera, ci sono forchette e cucchiai che vengono appunto dalla Norvegia e dalla Francia. Alcune posate in vermeil, opera di un famoso argentiere londinese, furono presentate all’Esposizione universale di Londra del 1869 e ancor oggi, raccontano di un design e di un gusto di straordinaria modernità. Ci sono anche pezzi in porcellana, vengono dalla Boemia. C’è della posateria che per decenni ha fatto la sua bella figura nelle stanze dei pìù famosi castelli trentini. Pezzi inediti, che Umberto Raffaelli ha inseguito con pazienza. Su queste posate la nobiltà apponeva il proprio stemma. Thun, Spaur e Firmian. Qui c’è la storia d’Europa (e del Trentino e dell’Alto Adige, qui più uniti e colle-

mberto Raffaelli, classe 1941, è nato a Trento. È stato conservatore (per quattro anni, a partire dal 1970), vice direttore (per dieci anni), direttore (per sette anni) del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di S. Michele all’Adige, istituzione museale che ha potenziato con acquisizioni di materiali, progettando e creando la rivista “Annali di S. Michele” e il premio internazionale di etnografia Michelangelo Mariani. Dal 1991 è stato al Servizio Beni Culturali della Provincia autonoma di Trento, dal 2004 alla Soprintendenza per i Beni Architettonici. Collabora a riviste specializzate, è autore di oltre un centinaio di saggi. Portano la sua firma alcuni dei testi più autorevoli in fatto di cultura popolare ed arti applicate. Ne ricordiamo tre: il fortunatissimo “Proverbi del Trentino” edito da Giunti nel 1981 e continuamente ristampato; i volumi che raccontano la storia e gli stili della cassapanca e dei cassettoni e, con l’editore Curcu & Genovese, l’affascinante viaggio tra “Ori, gioielli e amuleti”.

gati di quel che si potrebbe pensare). E dopo averli cercati e scovati, questi pezzi unici, li ha catalogati e fotografati. Uno ad uno. Compreso un cucchiaio costruito in Norvegia e la cui forma particolare si rivela adatta solo e soltanto a servire in tavola la gelatina... o quell’altro cucchiaio, inglese, che serviva per mangiare i mirtilli. E, ancora, quelli per le foglie da the, per le aringhe e le uova, per i confetti di nozze. Ma le meraviglie della posateria – il loro valore, la loro importanza, la loro bellezza erano la cartina al tornasole del valore, dell’importanza e del potere di chi la possedeva – raccontano di spargizucchero francesi, tedeschi e russi. Già, c’è molta Russia nella collezione di Umberto Raffaelli. La seconda metà dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, prima della rivoluzione 34

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bolscevica, testimoniano di nobiluomini e nobildonne russe ospiti degli stabilimenti termali nelle Alpi. Con servitù (e servizi di posate...) al seguito. Ecco allora boccali d’argento e – rarità nelle rarità – una trentina di kovsch, contenitori in argento, smaltati, più che mai quotati e ricercati. “Nella case dei trentini girava più di quel che pensa”, commenta Raffaelli. La sua paziente ricerca – le svendite dell’argenteria hanno sempre rappresentato per molte famiglie nobili alle prese con la decadenza o i rovesci economici il primo. immancabile modo di fare fronte alle difficoltà – ci restituisce oggi molto di quel mondo. Di quell’altra storia. Quella quotidiana. Quella che si faceva a tavola. Tra riflessi d’argento, portando il cibo alla bocca con forchette e cucchiai immancabilmente “firmate”. ■


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di Paolo Chiesa

dove la gente si deve girar su le maniche Il signor Aldo è nato a Darzo, frazione di Storo, dove il papà faceva il capomastro, ma la sua casa ricade per 10 metri in territorio bresciano: “un mio amico mi diceva sempre che se la costruivo un po’ più sopra la facevo quasi a gratis” Il lago d'Idro

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entre risalgo la strada del Bus de Vela per iniziare il mio viaggio verso la provincia di Brescia, cerco di immaginarmi quello che troverò al di là del confine, un po’ per quanto riguarda i luoghi ma soprattutto per quello che mi racconteranno le persone. Nei miei due viaggi precedenti sui confini del Trentino ho visto territori curiosi e stimolanti e rilevato da parte della gente la consapevolezza di vivere una situazione economica meno positiva rispetto a quella della nostra

provincia. Passo da Vezzano, scendo fino al lago di Santa Massenza e alla rotatoria delle Sarche lascio la strada piena di promesse primaverili che porta al lago di Garda e giro seguendo le indicazioni per Tione. La statale 237 del Caffaro sale e attraversa una valle molto chiusa. Dei lavori in corso impediscono di passare per Comano Terme e mi costringono a deviare prima sulla provinciale 401 e poi sulla provinciale 33. Tornato sulla statale 237 e seguendo sempre per Tione, attraverso una serie di paesi e frazioni che finora avevo visto solo sulla cartina: Ponte Arche, Saone, Bolbeno, Breguzzo spaccato in due dalla statale, Bondo, Roncone con il suo laghetto, Lardaro, Pieve di Bono con la grande centrale idroelettrica della frazione Cologna, Cimego, Condino e Storo che un cartello mi


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garibaldi fu ferito qui

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Da sx, Sergio Zanetti, Manuel Festa e Pietro Rosa

ricorda sia famoso oltre che per la sua farina gialla anche per le trote, Darzo e Lodrone. Ci siamo: ecco il ponte sul torrente Caffaro che porta nel bresciano. Detto così in 10 righe sembra un giretto ma siamo a 73 chilometri da Trento che ho lasciato più di un’ora e mezza fa. Parcheggio e mentre faccio le foto rituali al cartello del confine mi riprometto di farmi raccontare dalle persone che incontrerò non solo com’è vivere la differenza economica

tra il ricco Trentino e la provincia di Brescia, ma anche qualcos’altro. Mi accorgerò ben presto che questa differenza è così marcata che è quasi impossibile affrontare con chi la vive sulla propria pelle qualsiasi altro argomento. Subito al di là del confine c’è il bar edicola "Al Ponte", il primo locale bresciano. Davanti all’affresco che ricorda la battaglia sul ponte Caffaro del 1866, i titolari Flavio Palazzini e Agnese Lombardi mi raccontano che per loro

al 1861 al 1918 il fiume Caffaro rappresentò il confine tra il Regno d’Italia e l’Impero di Austria e Ungheria, dopo che per secoli lo era stato tra la Repubblica di Venezia e la Contea principesca del Tirolo e dopo la parentesi napoleonica tra il Regno Lombardo Veneto e l’Impero d’Austria. Sul Il cippo che ricorda Garibaldi ponte sul fiume Caffaro che collega la frazione Ponte Caffaro di Bagolino in provincia di Brescia e Lodrone in provincia di Trento, per secoli ci fu la dogana che rimase attiva fino alla fine della Grande Guerra. Lungo la strada che dal Lago d’Idro sale verso Bagolino, a pochi chilometri da Ponte Caffaro, si trova il Sacrario militare di Monte Suello. Il sacrario fu eretto a ricordo dei caduti italiani della "Battaglia di Ponte Caffaro", un episodio della terza guerra di indipendenza italiana. Fu combattuta nei territori comunali di Bagolino e Storo, il 25 giugno 1866, tra alcune compagnie del Corpo Volontari Italiani di Giuseppe Garibaldi e gli austriaci del reggimento di bersaglieri di Innsbruck. Il sacrario, inaugurato il 5 luglio 1885 ha al proprio interno un busto di marmo di Giuseppe Garibaldi, opera dello scultore bresciano Pietro Fantini. Sempre a ricordo dell’eroe dei due mondi, poco distante e sacrificato dal guardrail, c’è il cippo che ricorda: "Qui da palla nemica il 3 luglio 1866 fu ferito Giuseppe Garibaldi. Ucciso Angelo Bottino".

La battaglia di Ponte Caffaro del 25 giugno 1866

Bagolino, Via Moreschi

in pratica il confine non c’è perché hanno sia clienti trentini che clienti lombardi. E qui spero non ci sia il prosieguo della frase che immagino e che invece puntualmente arriva: “Certo che, rispetto ai colleghi che hanno aperto un locale al di là del ponte e sono stati aiutati dai contributi della Provincia di Trento, noi abbiamo dovuto arrangiarci con tutto”. Cominciamo be-

ne. “E poi i paesi li curano meglio di là: basta cambiare provincia e si vede che Lodrone e Storo sono più curati. Noi diciamo che siamo in Italia: quelli di Storo al martedì vengono al mercato in Italia e dicono anche che risparmiano”. Fuori dal locale incontro anche Aldo Bianchi, autista dei pullman dalla SIA di Brescia in pensione: un atletico ottantaquattrenne in 37

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annessione al tRentino? No, grazie.

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l sindaco di Bagolino è giovane e si chiama Gianluca Dagani. Gli riporto quanto mi è stato raccontato finora a Bagolino sulle diversità economiche con il vicino Trentino. Mi risponde: “L’aspetto più eclatante per noi che siamo terra di confine è senz’altro questo”. Mi spiega che, nonostante questo, il Comune di Bagolino non è tra quelli che hanno chiesto l’annessione al Trentino. È però capostipite dei ComuGianluca Dagani, ni che formano l’ASSCOMICONF, l’As- Sindaco di Bagolino sociazione Comuni di Confine che qualche anno fa era riuscita a ottenere 10 milioni di euro destinati al Trentino Alto Adige per distribuirli tra i vari Comuni confinanti. Poi tutto si è bloccato perché le Regioni a statuto autonomo hanno fatto accordi propri con il Governo. In seguito, era stato creato un fondo ministeriale che permetteva ai Comuni delle Regioni a statuto ordinario confinanti con Regioni a statuto straordinario, l’erogazione di determinati servizi. Per Bagolino erano stati destinati 130

bicicletta. Il suo papà durante la guerra del 1915-18 ha conosciuto la sua mamma che era di Lodrone e l’ha sposata nel 1919. Il signor Aldo è nato a Darzo, frazione di Storo, dove il papà faceva il capomastro, ma la sua casa ricade per 10 metri in territorio bresciano: “un mio amico mi diceva sempre che se la costruivo un po’ più sopra la facevo quasi a gratis”. E per consolarsi conclude: “mia moglie gli rispondeva che almeno non abbiamo dovuto rendere niente a nessuno. È inutile: c’è ancora il pacchetto di De Gasperi di là”.

E fa il segno con il pollice e l’indice a indicare lo spessore del "pacchetto". “Sarà anche calato”, e avvicina le due dita mimando l’assottigliamento del pacchetto, “ma c’è ancora”. Risalgo in macchina, attraverso Ponte Caffaro, costeggio per un po’ il lago d’Idro in direzione Brescia e poi prendo la salita che porta verso Bagolino. Poco dopo c’è il sacrario di Monte Suello che ricorda la battaglia del 3 luglio 1866 tra garibaldini e austriaci e poco dopo il cippo posto nel luogo dove fu ferito Garibaldi: i 13 chilometri

Aldo Bianchi 38

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mila euro che con la legge finanziaria 2010 sono stati bloccati. Altri fondi erano stati dati su presentazione di progetti in conto capitale che qui sono stati usati per l’acquisto di uno scuolabus. Poi basta. Ora si parla di fondi di 40 milioni di euro messi a disposizione dalle Provincie autonome di Trento e di Bolzano per le provincie di Brescia e Vicenza ma mancano ancora i decreti legislativi. La richiesta dei Comuni di confine non è quella di indebolire l’autonomia del Trentino ma quella di permettere anche a chi stà al di là del confine di avere la possibilità di gestirsi nella stessa maniera. Ecco ancora le parole del sindaco: “il centro abitato di Ponte Caffaro coincide per 30 metri con quello di Lodrone e lì le differenze si sentono perché c’è un interscambio forte tra la gente. Questa differenza di trattamento ha causato una migrazione negli ultimi 8 anni di 107 partite Iva che sono andate al di là del ponte come sede fiscale perché lì hanno

Uno degli antichi e suggestivi portici della città

che dividono Ponte Caffaro da Bagolino sono pieni della storia che ricorda l’Unità d’Italia. Bagolino è un paese medievale aggrappato alla montagna e il suo centro storico invita a fare alcune foto. Faccio un giro durante il quale ho modo di raccogliere un po’ di opinioni delle persone che incontro prima di salire in municipio a trovare il sindaco (vedi box). Alla fine del pomeriggio bagolinese, passo davanti alla birreria "La Tana" e faccio

la conoscenza con il titolare Manuel Festa, un giovane con un grande spirito di iniziativa che ti trasmette ottimismo e capacità ma che rileva anche i consueti problemi: “qui si lavora bene. La differenza di trattamento economico la senti: se hai un’attività devi tirarti su le maniche. Qui non hai niente per niente”. Nel suo locale vengono anche ragazzi trentini, soprattutto il sabato sera e quando ci sono delle manifestazioni. Gli chiedo com’è gestire un locale fre-


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i contributi. Per noi c’è di conseguenza un calo dell’Irpef perché questa tassa viene pagata in Trentino. È chiaro che avere un confine così, da un lato porta un confronto che è sicuramente positivo, dall’altro causa una concorrenza che noi riteniamo sleale. Sono zone più ricche di noi che attraggono persone e capitali impoverendo di fatto un’area che povera lo era già. A livello umano non ci sono assolutamente problemi né da parte nostra verso i trentini né viceversa”. Ci sono collaborazioni e contatti tra sindaci delle due province nel caso di interventi all’interfaccia tra le due amministrazioni, sia sulla montagna del Tonolo il cui accesso è sul territorio bresciano che per la gestione del battello "spazzino" sul lago d’Idro che tiene pulite le sponde intercomunali. Sono forme di collaborazione sperimentali ma ci sono. Certo che è dura fare il sindaco con meno soldi da gestire. “Ci si arrangia scatenando un po’ di più l’inventiva”. Già che si parla di denaro, facciamo il confronto sulla sua indennità di primo cittadino del bresciano che ammonta a 596 euro mensili e quella del sindaco di un Comune trentino di pari abitanti (circa 4 mila), tipo il vicino Storo, che ne prende più di 3 mila (lorde) e ci salutiamo. Buon lavoro sindaco.

Agnese Lombardi e Flavio Palazzini

quentato da ragazzi, bresciani o trentini che siano, che al sabato sera tendono magari a "esagerare". E qui Manuel mi stupisce con un ragionamento che non ci si aspetterebbe da uno che per vivere vende da bere: “Si tribola un po’ con i ragazzini perché non riesci a fargli capire che non puoi dargli da bere se non hanno 18 anni. Non hai i carabinieri fuori dalla porta che ti possono sostenere, se c’è qualcosa devi sbrigartela da solo. Qui da noi ci vorrebbe un centro per i ragazzi dove

Bagolino, Piazza Consiglio

potere giocare a calcetto, quelle robe lì”. Una specie di oratorio laico in pratica. “Sì, ma non come certi oratori del bresciano che ho visto io che hanno sei spine della birra. Non le ho neanch’io sei spine della birra!”. Dalla "Tana" esce Sergio Zanetti, un giovane che mi dice: “Di bresciani che vanno su in Trentino sono un gran pochi. Siamo abituati ad andare verso Idro, invece di salire”. Pietro Rosa, un amico di Manuel, è di Condino e mi conferma la cosa: “da qui

per trovare un locale devi arrivare non dico a Trento ma quasi”. Ma in definitiva che differenze ci sono tra i ragazzi bresciani e quelli trentini? Tutti e tre concordano che non ci sono grandi diversità, a parte che i bresciani sono più immediati ed espansivi dei trentini. Prima di ripartire per il Trentino, con Manuel e i suoi amici passiamo al negozio di gioielli di fronte, dove si sta facendo un’inaugurazione. La titolare senza tanti giri di parole mi dice che qui clienti trentini non se ne

vedono. Si è fatto tardi, è ora di tornare a casa. Prima di salire in macchina mi girano per la testa le risposte che ho avuto oggi chiedendo in giro com’è vivere a due passi dal Trentino. “Qui abbiamo acquistato l’ambulanza facendo una colletta”. “I vigili del fuoco volontari hanno preso una camionetta da 35 mila euro e la stanno pagando attraverso lotterie e contributi vari”. “Il contributo annuale del Comune per i pompieri è stato di 500 euro: il Comune di Storo per lo stesso motivo 39

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UN PO’ DI STORIA CON L’ASSESSORE FARMACISTA

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l farmacista di Bagolino è Giovanni Giacomolli che è anche assessore al turismo e al territorio. Il signor Giovanni, originario di Storo, rappresenta un raro caso di emigrazione Giovanni dal Trentino al bresciano. La nostra Giacomolli chiacchierata diventa una panoramica dalla quale esce una bella descrizione di quello che è ed è stato Bagolino. Si tratta del paese più vasto per estensione della Provincia di Brescia con 109 chilometri quadrati che confinano con 9 Comuni sia trentini che lombardi. È l’unico Comune ad avere un porto di lago e due stazioni sciistiche e anche per questo è chiamato la città della montagna. Già nel 1600 erano presenti 5mila abitanti: ora sono 4mila. Questo paese medievale ha un grande patrimonio storico e un archivio storico straordinario: sugli “Statuti” sono riportate tutte le disposizioni che regolamentano la vita della comunità dal 1300 in poi. Dalle cose più importanti come ad esempio: “della elezione dei consoli e dei consiglieri” alle indicazioni più, diciamo così, popolari come “della pena di chi taglierà o rovinerà il banco dell’osteria del comune di Bagolino” o “della pena di chi farà recinti per i maiali vicino alla strada del comune”. “Bagolino è stata la prima comunità socialista” mi dice l’assessore “Tutto era proprietà del Comune. Venivano distribuite alle 13 famiglie più importanti le proprietà che le gestivano a turno come a turno si distribuiva anche il potere”. Nonostante il paese non avesse grandi produzioni agricole, dettava i prezzi su tutti i mercati. “La grande ricchezza del patrimonio di Bagolino erano i forni fusori con i quali veniva realizzato un ferro acciaioso che veniva venduto in lingotti marchiati e utilizzato per fare armi, armature e attrezzi agricoli”. Bagolino era un luogo strategico perché luogo di transito dall’impero austroungarico all’Italia da Riccomassimo, mentre attraverso il Giogo del Maniva si arrivava a Brescia e dal passo Croce Domini ci si collegava alla Val Camonica. “Un’altra caratteristica era che Bagolino stava con il piede in due scarpe” termina Giacomolli “dal punto di vista religioso seguiva il Concilio di Trento mentre dal Il bagòss, formaggio tipico della zona di Bagolino punto di vista economico è sempre stato con la Serenissima di Venezia”. Ora Bagolino è famoso per il suo formaggio, il Bagòss, più volte premiato a uno dei concorsi banditi dall’accademia italiana della cucina e alle olimpiadi del formaggio.

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Il sacrario di Monte Suello

ne ha stanziati 83mila”. “Gli studenti se vanno a studiare in Trentino non pagano il trasporto o pagano pochissimo rispetto ad andare a studiare magari a Idro”. “Produrre un manufatto nel bresciano costa un euro e in Trentino 90 centesimi, si tratta di concorrenza sleale perché siamo sempre in Italia”. “C’è gente che ha costruito casa a Lodrone pur rimanendo a Ponte Caffaro”. “Con lo stipendio di una maestra d’asilo trentina qui ne pagano tre che tra l’altro lavorano anche di più. Questo vale anche per gli infermieri”. “Qua la gente si deve girar su le maniche e darsi da fare”. “A Bagolino i costumi storici per le manifestazioni la gente se li fa da sola”. “A Storo per un costume di lanzichenecco la Provincia, tramite un capitolato apposito, dà 1.200 euro. Tra l’altro a Storo dai lanzichenecchi le hanno solo prese, cosa li festeggeranno a fare...”. “Qui è impossibile gestire una banda musicale mentre da voi quasi ogni paesino ne ha una alla quale la Provincia paga divise e strumenti”. “Su 100 euro che Trento versa a Roma ne riprende indietro sempre 100

per i servizi. La Lombardia ne prende indietro 17 e in più deve pagarsi i servizi: forze dell’ordine etc.”. “È per questo che da queste parti la Lega è diventato uno dei primi partiti”. “Per le manifestazioni turistiche qui si spendono 5 mila euro mentre a Trento se ne spendono 150 mila”. “La ristrutturazione delle malghe in Trentino è a carico della Provincia mentre qui la Provincia di Brescia lo fa solo in parte”. “Nelle malghe trentine vengono fatti i ristoranti e a monticare ci devono venire i contadini bresciani”. “Con i contributi in Trentino hanno sbagliato ottenendo l’effetto contrario”. La mia idea iniziale di parlare d’altro che non siano i soldi, si è dissolta a contatto con le sacrosante considerazioni della gente di qui. Salgo in macchina, metto in moto e parto. Accendo la radio: stanno trasmettendo "La Provincia informa", con gli assessori della Provincia Autonoma di Trento che fanno a gara a spiegare quanti milioni di euro verranno gestiti dalle nuove Comunità di Valle. Speriamo che a Bagolino non stiano ascoltando la ■ radio...


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di Pino Loperfido

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quattro passi nella piazza del sapere

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a c e t o trentinoattualità

Tutti sanno dov'è, pochi sanno dire con esattezza “cosa” è e cosa offre. Siamo andati alla biblioteca comunale di Trento per capire se è vero che i bibliotecari sono noiosi e le biblioteche buie, poverose e tristi. Ci siamo trovati in Un'isola di pace che non offre solo libri, ma anche innumerevoli servizi. Vediamo quali 43

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Bibliobus

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Il direttore, Fabrizio Leonardelli

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olverose, tristi, piene di gente noiosa, nell'aria un vago sentore d'ospedale. Chissà perché nei non frequentatori, le biblioteche assumono spesso le caratteristiche su elencate. Si tratta di pregiudizi, certo, che magari hanno avuto qualche ragione d'essere nei secoli passati, ma oggi le cose stanno diversamente. E andiamo a verificarlo di persona alla Biblioteca Comunale di Trento, dove facciamo quattro chiacchiere assieme al direttore, Fabrizio Leonardelli, e alla responsabile per i Servizi per il pubblico, dott.ssa Eusebia Parrotto. I quali smentiscono subito i luoghi comuni di cui sopra. “Biblioteca noiosa? Non sembrerebbe, almeno stando all'indagine sul gradimento da noi condotta" dice il direttore. Per gli utenti, cortesia e disponibilità sono all'ordine del giorno. Ma poi, soprattutto – e possiamo toccarlo con gli occhi anche noi – questo luogo è vivo. È un cuore pulsante che

Studenti e appassionati all'opera nella Sala Studio

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l Bibliobus fornisce tutti i servizi fondamentali di una vera biblioteca: prestito, ricerca sul catalogo bibliografico trentino, informazioni bibliografiche. La dotazione è di oltre 1300 volumi per adulti e bambini: romanzi, saggi, manuali, enciclopedie multimediali, dizionari, cd-rom e riviste. A bordo la presenza di personale qualificato garantisce assistenza nelle ricerche e orientamento nella scelta dei libri.

palpita conoscenza. C'è movimento, voglia di incontrarsi e di sapere, di domandare, di respirare molecole di sapere. Se pensiamo che 30mila persone hanno la tessera prestito e almeno un libro all'anno lo prendono; se consideriamo altresì le altre decine di migliaia che mettono piede nella prestigiosa sede di Via Roma o in una delle undici sedi periferiche, capiamo l'entità e l'importanza di un'istituzione che sarebbe ingiusto banalizzare con un cliché.

DAL WEB AI GESUITI: UNA STORIA A RITROSO È dal 2002 che la Biblioteca Comunale di Trento possiede la conformazione attuale. Prima, per dirne una, la Biblioteca stessa e l'Archivio storico della città di Trento correvano su due binari paralleli che si incontravano di rado. Inoltre, vi era una biblioteca di Letteratura giovanile curata direttamente dalla Provincia autonoma. Ma quando si comincia a pensare di dotare la città di Trento di una struttra simile? Per rintracciare quel momento, dobbiamo parlare dell'illuminata opera di grandi figure della cultura cittadina: dal Conte Benedetto Giovannelli ad Antonio Mazzetti che, nel 1843 dona i 12mila preziosissimi volumi e i mille manoscritti della sua collezione privata alla città. Tuttavia, già nel 1725 era stato il vescovo Giovanni Benedetto Gentilotti a donare migliaia di volumi della sua ricca collezione. In mezzo, durante gli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso, ci sta l'opera di rivitalizzazione del servizio voluta dell'assessore Guido Lorenzi, un personaggio che con grande lungimiranza ha ben saputo interpretare i bisogni e il futuro della città di Trento. BIBLIOTECA MOLTO ITALIANA E POCHISSIMO ASBURGICA Non è un mistero che, pur sotto la giurisdizione asburgica, si trattava di una biblioteca in tutto e per tutto italiana. Le autorità tolleravano la libera circolazione delle idee, forti di una vera e propria


TRENTINO

BOOK FESTIVAL UN FESTIVAL INDIPENDENTE IN CUI PARLARE DI LIBRI E DI STORIE. TRE GIORNI DI INCONTRI CON L’AUTORE E DI SPETTACOLI LETTERARI.

Mauro Corona Carmine Abate Isabella Bossi Fedrigotti Kurdo Baksi Andrea Castelli Mario Cagol Giacomo Sartori Tersite Rossi Giancarlo Narciso Francesca Negri Roberta Deiana Renzo Francescotti & Gruppo Neruda Giorgio Antoniacomi Daniela Pini, Roberta Ropa, Riccardo Gadotti Em bycicleta - presidio di fabulazione sportiva Roberto Keller

CENTRO CULTURALE “BALENE DI MONTAGNA”

17, 18, 19 GIUGNO 2011 CALDONAZZO VALSUGANA, TRENTINO, ITALIA LE NOSTRE VITE SONO FATTE DI STORIE www.trentinobookfestival.it e con Maura Pettorruso & Trento Spettacoli Matteo Scoz Yaku & Francesca Caprini Coro La Tor Corpo Bandistico di Caldonazzo Le Scritture Inquinate Sillabaria - Scritture di Donne Stefano Bellumat Achille Dallabona Alberto Faustini Giuseppe Ferrandi Denis Fontanari Paolo Ghezzi Luciana Grillo Renzo Maria Grosselli Carlo Martinelli Nadia Martinelli Seba Martinelli Valentina Moser Alberto Pacher Federica Ricci Garotti Chiara Turrini

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UN PO’ DI STORIA

L’

atto fondativo della Biblioteca comunale di Trento, ufficialmente aperta al pubblico il primo gennaio 1856, può essere individuato nel testamento del vescovo Giovanni Benedetto Gentilotti, il quale nel 1725 dispose che i diecimila volumi della sua cospicua libreria, raccolti nel corso di una lunga attività di studioso, bibliotecario e collezionista svolta fra Salisburgo, Vienna e Roma, rimanessero legati in fedecommesso perpetuo alla famiglia. La Biblioteca comunale di Trento è dunque sorta quando Trento e il Trentino erano decaduti da capitale e, rispettivamente, piccolo stato indipendente (il Principato vescovile di Trento) a città di ridotto potere politico e a territorio marginale di un grande impero e facevano parte del Land del Tirolo con capoluogo Innsbruck. Il passaggio all'Italia nel 1918 non cambiò l'impianto e le finalità originari: la biblioteca rimaneva l'unico istituto bibliotecario importante della città e si riproponeva ancora come strumento per lo studio, ma anche per la memoria e l'italianità del territorio. Tra i direttori: Tomaso Gar, Francesco Ambrosi, Ludovico Oberziner, Lamberto Cesarini Sforza, fino ad Adolfo Cetto (1948-1963). Inclusa anche la presenza connotata politicamente dell'on. Italo Lunelli (1933-1945) e il commissariamento affidato ad Antonio Zieger (1945-48), si susseguono alla comunale alcune delle figure di bibliotecari e soprattutto di studiosi di storia locale più attenti e preparati. Il Servizio biblioteca e archivio storico costituito nel 1997 è oggi capillarmente rappresentato: la sede di via Roma costituisce il centro di un sistema cittadino di biblioteche e servizi periferici con 10 sedi nei quartieri e nei sobborghi, con 4 punti di prestito e con il Bibliobus.

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militarizzazione del territorio che garantiva loro, in ogni caso, la tranquillità e il controllo delle spinte irredentistiche. Allora come oggi – seppure in forme e con modalità diverse – il libro era veicolo di passione politica e incitava il popolo a non sottomettersi troppo facilmente all'autorità e a un certo tipo di pressioni sociali. La sensazione è che il Governo asburgico sottovalutasse un pochino quale ricettacolo di libertà poteva diventare una Biblioteca. Insomma, allo scoppio della guerra, se i trentini sono già un pochino italiani (tanto o poco non si sa, la diatriba è sempre molto accesa) lo si deve anche a qualche milione di pagine pregni di cultura italica. LA BIBLIOTECA: NON SOLO LIBRI, MA LUOGHI DI AGGREGAZIONE Sorpresa: in biblioteca non ci si va per i libri. Non solo per quello, almeno. “Ci si va per il piacere di leggere – ci dice la dott.ssa Parrotto –, per la gioia di scoltare, di conoscere e di essere informati.” Lo scaffale aperto aiuta, la possibilità cioè di servirsi da soli e di fare come se si fosse a casa propria. Che poi, c'è un altro malinteso da chiarire: la biblioteca non è un luogo per ragazzi o per giovani universitari. Ci sono i bambini, la cui utenza è in grandisima ascesa negli ultimi anni, gli anziani e le persone mature che trovano in essa il nido comodo in cui abbeverarsi alla fonte della conoscenza e dell'informazione. Sono delle vere e proprie piazze del sapere, luoghi in cui la gente si incontra. L'unico posto a ingresso libero in cui non

La sezione Ragazzi

Utenti per sesso e per età



trentinoattualità

si deve acquistare nulla. Una fucina di aggregazione trasversale, per età e per gusti; un'aggregazione incoraggiata da diversi fattori. Dalle soluzioni logistiche, ad esempio, in linea con quanto già da decenni avviene nelle biblioteche anglosassoni e statunitensi che Trento ha preso a modello. BIBLIOTECHE E LIBRERIE: LE DUE CUGINE Ma è vero che dove le biblioteche funzionano meglio e sono più sviluppate le librerie sono in sofferenza? “Niente di più falso” tuona il direttore Leonardelli. “È esattamente il contrario”. Gli fa eco la dott.ssa Parrotto: “Una struttura

come la nostra contribuisce a rendere familiare il libro che così entra nella quotidianità e nelle abitudini delle persone, dei grandi come dei più piccoli”. È da qui, insomma, che passa la vera promozione dell'oggetto libro. La biblioteca “crea” il lettore e lo forma, sì, insomma, crea un po' anche il consumatore di libri... Se poi costui è patito del web, non c'è problema. La struttura si è adeguata sin dal 1997 all'avvento di Internet. Oggi, nel vecchio collegio dei Gesuiti, si può contare su una totale copertura wireless e attraverso il web ecco garantiti nuovi servizi digitali cone le newsletters e il rinnovo prestiti.

Presenze, prestiti e iscritti al prestito 1970-2010

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LIBRI BELLI, LIBRI MENO BELLI, LIBRI CHE FANNO RIBREZZO Ma l'offerta di una biblioteca ha delle discriminanti qualitative o segue il criterio dell'esaustività? In altre parole, si tiene conto dei gusti dell'utente o no? Il dott. Leonardelli sorride, prima di citarci la seconda legge della biblioteconomia, che così recita: “Ad ogni lettore il suo libro”. Intanto ci sono le cosiddette vetrine che suggeriscono all'utente cosa leggere, dacché quest'ultimo – lo sappiamo – si aspetta di essere stimolato e consigliato. Un minimo di indirizzo c'è ed è quanto volevamo sentirci dire. “La nostra at-


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Il più prezioso

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l “pezzo” più prezioso della Biblioteca Comunale di Trento è la cosiddetta Bibbia Bassetti, così chiamata dal nome della famiglia che ne fu proprietaria nell’Ottocento e che la donò poi, nel 1897, alla Biblioteca Comunale di Trento. Il codice duecentesco presenta miniature ricondotte dalla critica al Maestro della Bibbia di Corradino, ma per i non addetti ai lavori il codice può essere semplicemente visto come uno splendido exemplum di miniatura parigina duecentesca, testimoniata in regione da altre importanti bibbie, come quella della Comunale di Rovereto.

La Sala degli Affreschi

tenzione alla qualità” sottolinea Parrotto “risulta dal numero di copie che decidiamo di acquistare”. Interessante davvero vedere come lavora la Biblioteca Comunale di Trento nel “corpo-a-corpo” con il lettore-utente. Bello citare la proposta periodica dei titoli poco prestati che ha incontrato un gradimento pieno. Come a dire che se il lettore si distrae e si perde un grande classico rieditato o il romanzo dell'esordiente che fa urlare al capolavoro ci pensa mamma biblioteca a provvedere alla lacuna. E, perché no, anche un bel volume di storia locale appena uscito. Vero direttore? “Tra le nostre finalità occupa una posizione predominante la documentazione territoriale. Ne consegue che abbiamo una grandissima attenzione rispetto all'editoria locale”.

ANCHE L’OCCHIO VUOLE LA SUA PARTE Non è una sede qualsiasi, quella in cui raccogliamo questa intervista. Si tratta di un edificio storico. La sistemazione definitiva di una biblioteca che per decenni ha traslocato di sito in sito attraverso i più importanti palazzi della città di Trento: da Palazzo Thun a via SS. Trinità. Si tratta dell'ex collegio dei Gesuiti, trasformato nel 1773 (anno della messa fuorilegge dell'Ordine) in Seminario diocesano. Un luogo in cui oltre alla letteratura e alla narrativa si può respirare la Storia. Un luogo di immensa densità culturale, che ospita ogni giorno giovani e meno giovani. Un'isola di pace nell'ipertecnologica modernità. Una roccaforte inespugnabile di fronte all'insipienza e alla banalità di questi ■ anni veloci. 49

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di Miriana Detti

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a primavera porta con sé una naturale predisposizione ai viaggi. Si lascia l’inverno e si punta dritti verso la natura. Un fine settimana che vi farà scoprire una natura inaspettata ed affascinante vi attende in Olanda, ad Amsterdam. Sembra una destinazione lontana, invece con un comodo volo low cost dall’aeroporto di Verona in due ore sarete nella capitale dei Paesi Bassi. Vi colpirà subito la grande libertà individuale che l’Olanda garantisce, incastonata però in precise regole e ordine sociale. Vi sentirete subito a casa vostra, in un una città ordinata, con una rete di mezzi pubblici puliti, efficienti ed in grado di farvi trascorrere un fine settimana da consigliare sia a chi

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Primavera ad Amsterdam Itinerario per scoprire in un weekend la città dei tulipani. Sembra una destinazione lontana, invece con un comodo volo low cost dall’aeroporto di Verona in due ore sarete nella capitale dei Paesi Bassi vuole fuggire per weekend romantico, ma anche alle famiglie con bambini. I canali di Amsterdam sono entrati di recente nella lista del patrimonio mondiale

dell’Unesco ed insieme alle facciate delle belle case Secentesche e ai battelli sono tra gli aspetti più tipici della capitale olandese. I caratteristici negozi e locali che si

affacciano sull’acqua, le innumerevoli biciclette parcheggiate lungo i canali, raccontano e nascondono molto di Amsterdam ed in qualunque punto della città ci si trovi


trentinoattualità Appunti di viaggio offrono scorci emozionanti. Le piccole dimensioni della città si prestano bene a una passeggiata o ad un giro in bici, infatti il modo migliore per vivere la città è proprio quello di camminare, o andare in bicicletta. Sì perché, la bici è il mezzo principe del trasporto ad Amsterdam e ve ne renderete conto a prima vista: 600mila biciclette su 760mila abitanti. Se invece privilegiate il trasporto pubblico per i vostri spostamenti, acquistate il nuovo biglietto unico, dal nome “ALL IN ONE” che comprende, sia l’utilizzo gratuito dei mezzi pubblici in città, che il trasferimento in treno di andata e ritorno dall’aeroporto di Amsterdam fino alla stazione (centro città) e viceversa. Qualunque mezzo per muovervi in città voi abbiate deciso di utilizzare vi propongo una due giorni ricca di sorprese, con una precisa scansione oraria, per facilitare la vostra visita.

PRIMO GIORNO Ore 9.00 Stazione centrale, punto di partenza di tutto. Nell’ ufficio del turismo a due passi si possono prelevare uno o due chili di opuscoli e informazioni varie. Prima cosa da fare, comprare l’«I amsterdam card», 49 euro, un kit composto da un libretto di informazioni varie, una tessera per i mezzi pubblici valida 48 ore e una card che apre gratuitamente le porte di quasi tutti i musei della città. A piedi si prende subito Il Damrak, che si dirige a sud. È una strada grande, piena di gente. Il Palazzo della Borsa (Beurs van Berlage, costruito nel 1903, grande edificio rosso) è degno di nota. Ecco piazza Dam, il centro della città vecchia, è la Amsterdam grandiosa dei commercianti del XVII secolo. 9.30. Dietro il Dam c’è il Magna Plaza, una magnifica costruzione di mattoni rossi, bellissima. Ospita un grande

magazzino moderno. Da qui si prende la Raadhuisstraat si attraversano tre canali, il Singel, l’Heren e il Keizers. I canali di Amsterdam disegnano un ventaglio la cui base è la costa del mare e sono stati costruiti mano a mano che la città si allargava. Prima del Prinsen, quarto canale a semicerchio, c’è la Westerkerk (kerk, chiesa) e lì vicino la casa di Anna Frank. Se ci capitate in alta stagione ci sarà coda, ma certo vale la pena di aspettare. 10,30. Si è dentro la Amsterdam più classica e aspettata, quella dei canali, delle biciclette, delle house boat (sono 2500), dei marciapiedi larghi 30 centimetri e dei ciclisti a fiumi. Auto, poche. Da Anna Frank al Theatre Museum sull’Herengracht 168. Nessuna coda, un museo minore, come si dice, ma davvero interessante. Ti fanno vedere come si costruivano un tempo le scenografie. Vicino c’è la Bartolotti hou-

se (al 170-172 sull’Heren): guardatela bene, perché è forse la facciata più bella di Amsterdam per quel tipo di abitazione. 11,30. Le Nove Stradine (De 9 Straatjes), si chiama così un piccolo quartiere a ridosso del Jordaan (un altro rione celebre, fatto da vecchie case operaie), composto da nove strade, appunto, che intersecano tre canali, i tre principali dei fasti del 1700: Keizersgracht, Herengracht, e Prinsengracht. Qui si concentrano le boutique degli stilisti olandesi più nuovi e una serie di negozi interessanti. 12,30. Si va a pranzo dove fanno il miglior sandwich di Amsterdam, come si legge su un cartello affisso in vetrina, ed è vero, infatti c’è spesso una fila di persone in paziente attesa, si chiama Hartenkaas, in Reestraat 19. Oppure per capire che cos’è Amsterdam vecchia e nuova in un continuo alternarsi, si

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trentinoattualità Appunti di viaggio va al Van Puffelen (Prinsengracht 377), classico bar tutto di legno scuro, o due passi più in là (Prinsengracht 381), al supermoderno tecnologico, se così si può dire, Envy, tutto in acciaio cromato. 13,30. Da qui si continua a piedi verso il Dam e si va a vedere l’Amsterdams Historisch Museum, la storia della città. Interessante, per capire lo sviluppo di Amsterdam da quando era un minuscolo villaggio sulla riva del mare. Imponente la costruzione, magnifico il cortile interno. I rapidissimi ci stanno mezz’ora, due ore i riflessivi: giusta via di mezzo, un’oretta. 14,30. Si riparte. E si va verso sud, verso il mercato dei fiori, con due tappe intermedie: il Begijnhof e il bar Hoppe (Spui 18) uno dei più vecchi bruine kroegen di Amsterdam. Bruine kroegen sono i «caffè scuri», scuri perché le pareti foderate di legno negli anni sono diventate nere di

fumo e di tempo. Bevetevi un caffè e poi un jenever piccolo. Il mercato dei fiori, lungo l’ultimo tratto del Singel, ha i colori dei tulipani, straripa di bulbi di vario tipo (da comprare e portare tranquillamente in Italia) e di varia umanità. Perché qualche figlio dei fiori, retaggio dei favolosi anni ’70, ancora resiste a dispetto del tempo e delle mode. E si vede lungo il canale, o nei coffeeshop (quei caffè dove è consentito fumare droghe leggere, ma sappiate che la tolleranza olandese finisce rigorosamente qui). 16.00 Ci spostiamo verso l’Herengracht passando per la Rembrandtsplein, la piazza dedicata al sommo pittore, e prendiamo un classico mezzo di Amsterdam, il Canal bus. Autobus acquatici con speaker automatico anche in svariate lingue che vi riassume in un’oretta tutta la città classica. Fa tante fermate, si può scendere e risalire, perché il biglietto vale fino al

Questo è solo un primo weekend di “approccio” all’Olanda, che vi incuriosirà certamente, e magari vorrete tornare perché capirete quanto ancora c’è da visitare e da scoprire. Se avete una giornata (o mezza se non altro) in più di tempo, non perdetevi il meraviglioso Keukenhof, il famoso parco botanico che si raggiunge facilmente in treno da Amsterdam. È qualcosa di unico, meravigliosamente curato, 32 ettari di parco 52

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mezzogiorno del giorno successivo. 18 euro, sconto del 25% con la “I Amsterdam card”. Se è venerdì si ha tempo fino alle 21 di vedere la casa di Rembrandt, perché il venerdì tradizionalmente musei e siti turistici chiudono tardi. Se è uno degli altri giorni, chiude alle 17. Poi al Waag, la vecchia pesa, una grande piazza con una specie di castello in mezzo, che è un caffè enorme sempre pieno di gente. Siamo a ridosso del mitico Red light district, il quartiere a luci rosse, il luogo più permissivo della città e anche quello più sicuro, visto che è controllato da decine di poliziotti, in divisa e in borghese. All’interno c’è la Oude Kerk, la più vecchia chiesa della città. 18,30. Aperitivo e un po’ di relax dietro il Dam vicino alla Nieuwe Kerk, al De Drie Fleschjes (Gravenstraat 18), a bere il jenever invecchiato. Da qui a piedi verso la stazione centrale facendo la War-

in cui magistralmente si trovano fiori e le piante più svariate, ma la fanno certo da padroni i bulbi (l’Olanda è famosa per i tulipani e i fiori da bulbo in genere), che sono oltre 7 milioni, e che apre quest’anno dal 24 marzo al 20 maggio. Rimarrete estasiati. Per il pernottamento, c’è solo l’imbarazzo della scelta Amsterdam conta circa 350 hotels. Dagli alberghi di lusso 5

moesstraat, grande strada di negozi. Cena: Se cercate un ristorante classico situato nel centro storico con un buon rapporto qualità/prezzo “Restaurant Haesje Claes” in Spuistraat 273-275. Se invece siete alla ricerca di qualcosa davvero trendy e diverso Nomads (ristorante cucina libanese) in Rozengracht 133-I. 23.00 Se non siete ancora stanchi, si va al Paradiso, la vecchia discoteca ricavata in una chiesa sconsacrata che resiste al suo mito da qualche decennio. Ci trovi anziani sessantottini, qualche hippy, ma il grosso sono avvocati chic, bancari, artisti vari. Niente trasgressioni, solo vecchie romanticherie. La notte, tutta, finisce lì. SECONDO GIORNO Ore 9.00 Vissute le atmosfere dei vecchi canali, la seconda giornata ad Amsterdam

stelle ai basic budgethotels. Se cercate qualcosa di particolare, poi, siete nella città giusta. I miei consigli: Lloyd Hotel & Cultural Embassy, Oostelijke Handelskade 34. Questo è il primo hotel “da una a cinque stelle”. Si tratta di un edificio del 1920 completamente ristrutturato da designer olandesi e per ogni piano dell’hotel si trova una categoria alberghiera. Potre-


trentinoattualità comincia da Waterlooplein, nella parte est della città, verso il quartiere ebraico, l’orto botanico, lo zoo Artis. C’è una grande costruzione moderna in piazza (iniziata nel 1986) che ospita il Teatro dell’Opera. Lì intorno, tutti i giorni tranne la domenica, c’è il vecchio mercatino delle pulci Waterlooplein, un’affascinante confusione di bancarelle dove può capitare di trovare oggetti interessanti e ci sono negozi per gli appassionati di vintage. 10.00 Attraversiamo il quartiere ebraico, testimone di una presenza importante fin dal 1600. Amsterdam era una delle poche città che a quel tempo non costringeva gli ebrei a vivere in determinati ghetti, o vietava loro alcune professioni. Visita rapida al Joods Historisch Museum e alla sinagoga portoghese. Si arriva all’orto botanico, dove nel ’700 si coltivavano le erbe medicinali: oggi è un grande, rilassante parco.

12.00 Passiamo sul Blauwebrug, un vecchio ponte di ferro, dal quale se ne vede un altro, il Magere Brug, il famoso doppio ponte levatoio, per arrivare a due piccoli ma interessanti musei,. Il Museum Willet-Holthuysen (Herengracht 605) è il primo, una grande casa borghese di un ricco commerciante, conservata perfettamente. Il secondo, sulla stessa via al 573 è il Tassenmuseum Hendrikje, uno dei più recenti musei di Amsterdam, una raccolta infinita di borse, di tutte le fogge, le epoche e le dimensioni.

dove cercare oggetti, vetri, gioielli. Per esempio, Decorativa (Nieuwe Spiegelstraat 9), oppure Eduard Kramer (al 64), o EH Ariëns Kappers (al 32). La si segue e si arriva al Rijksmuseum (Stadhouderskade 42) il più grande e spettacolare museo della città.

13.00 Pranzo presso Pankake Bakery, Prinsengracht 191.Ha una caratteristica probabilmente unica: ogni tanto capita che i camerieri intrattengono i clienti cantando.

18.00 Si cambia totalmente stile, e lì vicino si va nel frivolo spostandosi nel Fashion district, il quartiere della moda, soprattutto la grande Pieter Cornelisz Hooftstraat, una lunga via con ai lati le più grandi firme del mondo della moda e del design.

14.00 La Spiegelstraat è una strada lunga e interessante da percorrere con attenzione, perché ci sono molti antiquari e piccoli negozi molto chic

te quindi decidere se dormire nel piano dell’hotel da 1 fino a 5 stelle. Davvero un’esperienza! Se cercate qualcosa di davvero chic, e romantico,l’Hotel de l’Europe, Nieuwe Doelenstraat 2-14, nel cuore della città, affacciato su un canale, è quello che fa per voi. Un boutique hotel affascinante e di elevato livello, con una vista impareggiabile. Se la vostra visita ad Amsterdam av-

15.00 Il museo resta aperto normalmente fino alle 18, il venerdì fino alle 22. È il più importante museo dei Paesi Bassi, vi sono conservati circa 5000 dipinti tra capolavori fiamminghi e opere varie, ma soprattutto una serie di quadri di Rembrandt.

19.00 Aperitivo all’olandese, cioè birra e jenever (liquore

verrà quest’estate, vi segnaliamo che a giugno 2011, aprirà il nuovo hotel “The Exchange”. L’hotel Exchange è stato sviluppato in collaborazione con il Fashion Institute di Amsterdam, e farà parte del progetto “The Red Carpet”. Un progetto di rinnovamento urbano che trasformerà l’estetica del “Damrak”, la strada che collega la stazione centrale con Piazza Dam. Le 63 stanze, che vanno, anche queste da 1 a

di ginepro più o meno invecchiato) da bere alternativamente: un sorso di birra, un goccio di jenever. È una vecchia tradizione. C’è perfino una specie di museo, The House of Bols (Paulus Potterstraat 14), dove si racconta la storia di una marca del distillato, Bols, che si beve ad Amsterdam fin dal 1575. 20.00 Cena al D’Vijff Vlieghen (Spuistraat 294-302), che vuol dire «le cinque mosche», vecchio ristorante classico che non può non piacere, perché è ricavato in una magnifica casa scura, che trasuda di passato. Salette piccole, ambiente caldo, silenzioso, menu assolutamente tradizionale. 23.00 Il dopocena si passa nella Rembrandtplein all’Escape (Rembrandtplein 11). Funziona dal 1987 ed è una specie di istituzione, ha dj famosi e giochi di luci: è la Amsterdam moderna e luccicante.

5 stelle, verranno decorate da studenti scelti e laureati del Fashion Institute di Amsterdam. Le camere saranno “vestite” proprio come se fossero dei modelli da passerella. Per ogni informazione supplementare, i siti dove trovate tutto per organizzare la vostra visita di Amsterdam o dell’Olanda: www.holland.com e www.iamsterdam.com ■ 53

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www.grandimostrecomo.it

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Quell’altro ramo del lago di como Renzo e lucia erano dall'altra parte, ma como offre lo stesso mille possibilità per una gita piena di imprevedibili sorprese. A partire dai sensuali ritratti di giovanni boldini

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iciamo subito che il ramo del Lago di Como descritto da Alessandro Manzoni nei celeberrimi “Promessi Sposi” non c'entra nulla, in quanto ci troviamo dall'altra parte, sul versante comasco, dove ad attirare il nostro appetito di turisti della domenica questo mese ci ha pensato non la villa di George Clooney, bensì la mostra “Boldini e la belle époque”. Il mito della Belle Époque si intreccia con il genio di Giovanni Boldini, l’energia creativa e la fiducia ottimistica che rivoluzionano la storia tra Ottocento e Novecento vengono esaltate dalla velocità guizzante di una pennellata inconfondibile, che esprime la bellezza e la gioia di vivere. Letteratura e moda, musica e lusso, arte e bistrot si confondono nel ritmo sensuale del can can e producono una straordinaria rinascita sociale e civile. Parigi è il teatro privilegiato delle esperienze culturali internazionali, ma allo stesso modo il fenomeno si allarga alle capitali europee e negli eleganti ambienti delle città italiane, con Milano, Venezia, Napoli e Firenze in primo piano. Sono gli anni nei quali lo sviluppo della tecnologia rivoluziona i modi di vivere, creando una prosperità e un benessere individuale prima sconosciuti. Cambiano i costumi e si impone la forza di attrazione sensuale

della donna, consapevole di un fascino non più solo domestico che cresce di pari passo al suo ruolo sociale. Una mostra da non perdere, dunque, da gustare fino in fondo per poi concedersi una visita a questa splendida città lacustre. Il clima mite rende infatti Como una meta ideale in tutte le stagioni. Numerosi sono i monumenti che si possono visitare: suggeriamo di partire da Piazza Duomo, con la Cattedrale

La mostra Boldini e la belle époque Villa Olmo, Como Apertura: Fino al 24 luglio. Da martedì a giovedì: 9-20; da venerdì a domenica: 9 -22 (la biglietteria chiude un’ora prima). Chiuso: lunedì. Informazioni: tel. 031.571979 villaolmo@comune.como.it Prezzi: Adulti € 10, ridotto € 8.


trentinofuoriporta Dove mangiare

il navigatore

IL GATTO NERO Via Montesanto, 69 22012 Cernobbio tel. 031.512042 www.gattonerocernobbio.com

Distanza: 283 km Tempo: 2 ore e 45 minuti ca.

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Menù di maggio:

la cui straordinaria bellezza si deve alla bravura dei Maestri Comacini. Notevole è l'adiacente Palazzo del Broletto, antica sede comunale. Vale la pena visitare anche Piazza Verdi, con i monumenti che ricordano varie epoche storiche (le mura medioevali, il teatro neoclassico e la Casa del Fascio), la Basilica di San Fedele e Porta Torre. Accanto al Palazzo Olginati si trova invece il Museo Storico "Giuseppe Garibaldi", diviso in varie sezioni: risorgimento, etnografia,storia contemporanea, e quadreria.

uesto è il ristorante del cuore di George Clooney (e non di rado capita di trovarlo). Un motivo in più per frequentare questo che è sicuramente uno dei locali più glamour della Lombardia. Tra gli antipasti proposti, assolutamente da non perdere è lo sformatino di cous cous con scampi e verdure croccanti. Tra i primi invece spiccano ravioli fatti in casa alla crema di taleggio e risotto ai funghi porcini. Quanto ai secondi piatti, in inverno una vasta scelta di filetti di carne preparati in diversi modi, in estate il menu si concentra sul pesce: tonno, rombo, branzino in crosta e spada su letto di cipolle. Di particolare interesse sono i resti delle chiese medievali di San Marco, San Nazzaro, Santa Margherita e Santa Caterina. Si prosegue poi per la Pinacoteca Civica. Una visita merita il Tempio Voltiano, inaugurato nel 1928 per celebrare l'opera di Alessandro Volta, celebre scienziato comasco; il Tempio ospita più di 200 reperti di cui circa la metà originali. Altra grande attrazione turistica della città è il Museo della Seta, che conserva antichi macchinari e tessuti, che mostra 150 anni di tradizione delle tecniche relative alla lavorazione della seta. Tra le curiosità segnaliamo il Museo Rivarossi dell'omonima azienda produttrice di trenini in miniatura. Consigliamo inoltre di fare delle escursioni appena fuori dal centro, dove potrete

Trancino di salmone con verdure primaverili su farro mantecato e leggermente affumicato *** Cappelletti di piselli liquidi, battuto di pomodoro, menta e formaggio Vezzena

Castel Pergine

Entra nella A22. Prendi l’uscita E70/ A4 verso Milano/Venezia/Verona Sud. Mantieni la sinistra al bivio, segui le indicazioni per Milano/Brescia ed entra in A4/E70. Prendi l'uscita per A8. Prendi l'uscita per E35 verso Como. Continua su A9. Prendi l'uscita Como Monte Olimpino verso Como/Monte. Alla rotonda prendi la 1a uscita e imbocca Via Bellinzona. Attraversa 1 rotonda. Svolta a destra per rimanere su Via Bellinzona. Continua su Via Borgo Vico. Svolta a sinistra in Via Museo Giovio. Svolta a destra in Piazzetta Primo Mojana. La tua destinazione è sulla destra.

vedere le splendide ville settecentesche circondate da verdi parchi che, con la loro maestosità, ci fanno apprezzare tutto il fascino per cui la provincia di Como è sempre stata rinomata. Tra le ville comasche sicuramente la più celebre e sontuosa è proprio Villa Olmo, costruita per volontà di Innocenzo Odescalchi su progetto di Simone Cantoni, che ancora oggi conserva l'originario impianto neoclassico. ■

Garretto di agnello stufato al nosiola con finocchio selvatico e patate al sale *** Spuma al fior di camomilla con caramello di mele Prezzo del menù con i vini esclusi: Euro 34,00 Euro 45,00 con i vini abbinati

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trentinoattualità

Io sto con gli

Asini di Pino Loperfido

na, questa. tag n mo i d storia a Un i... asini. Valentina Di esseri umani e d a trentinomese musmeci racconta sua esperienza la ) bro li te n rece i. (e in un nsueti quadruped ma i n co del camminare ’insegna i fare turismo, all d o d mo vo uo n n U di questi della compagnia e a zz lente della vskij cui già Fëdor Dostoe i d . imali an curiosi il potere terapeutico aveva raccontato

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È

come se noi abitatori del Terzo Millennio avessimo provato oramai un po’ tutto, perdendo lungo la strada, irrimediabilmente, quella sana e inconsapevole libidine che ci portava a scoprire il gusto di una vita diversa. Diversa quanto meno dagli stili e dagli esempi che ci vengono strombazzati nelle orecchie dalla pubblicità e dalla sue sorelle mediatiche. Sì, in-

somma, è la solita vecchia storia del Potere che tutto ammorba e tutto dirige, facendo dissolvere nell’aria i nostri desideri. Ma come canta giustamente il Poeta (no, non l'Alighieri, ma un suo più moderno collega) “C’è chi dice no”. Come ad esempio Valentina Musmeci che, sull'esempio dell'esperienza di alcuni amici allevatori della Valle di Cavedine, un giorno ha avuto

la fortuna di andar per montagne con alcuni compagni molto particolari. Gli asini. Certo, un’idea che molto ha a che fare con la lentezza, con la voglia di riscoprirne il desiderio. La lentezza che permette di assaporare e di sentire le cose e i rapporti con le persone. Tutto questo nella dimensione incontaminata (o quasi) del Lagorai trentino. Un trekking diverso, insomma, come recita il

sottotitolo del libro intitolato “Dove pensano gli asini” che Valentina Musmeci ha appeno pubblicato per Curcu & Genovese. Prendiamo dalle sue pagine le ragioni di una proposta molto particolare e contraria alle regole del turismo mordi e fuggi, tanto in voga al giorno d'oggi, purtroppo anche in Trentino. Di turismo in montagna si sente parlare molto. Si ha

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Scenari mozzafiato e docili animali: una vita diversa è possibile

Il gruppo cammina per decine di chilometri al giorno

l’impressione che esista un turismo “moderno” in montagna che consente a chiunque di frequentarla. “Montagna per tutti” è un albergo in centro al paese con la sfilata di negozi vicini e le attività ricreative al parco giochi, al centro sportivo. Tipiche proposte turistiche da fare in montagna: passeggiata lungo la ciclabile, conferenza al centro congressi, acquisto di oggetti in legno o con le stelle alpine. Come scimmie in uno zoo abbiamo i percorsi segnati: albergo-negozi, negozipasseggiata, passeggiataalbergo, doccia-cena. Tutti negli stessi rifugi, tutti sullo stesso passo montano, tutti nella stessa località. La montagna vera è altro. È la faccia che si fa quando si arriva in cima ad una salita faticosa e si osserva con vero stupore il panorama quasi infinito che si staglia di fron58

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te. È la gioia e il sollievo di togliersi lo zaino dalle spalle e riposare. È riuscire a fuggire dall’inquinamento: ambientale, acustico o luminoso, ma soprattutto dall’inquinamento da folla. È essere capaci di un disinquinamento dell’anima: non avere tra le mani le borse dello shopping, ma le mani libere per le carezze. E anche questa è montagna per tutti. Ma ci dica, Valentina, perché proprio l’asino e non il cavallo o, chessò, il lama, lo gnu... “Intanto l’asino è più mansueto del cavallo, possiamo dire che ha una sua filosofia di vita. Non percepisce la necessità di arrivare, non conosce traguardi. E poi ha un sentire che è molto, ma molto vicino a quello dell'essere umano.” Quella che Valentina Musmeci e la sua associazione Unoauno offrono è un’occasione

La salita verso la cima nasconde qualcosa che tocca le corde più intime dell'essere

Un’estate a pelo d’asino

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ra giugno e agosto, sono cinque i trekking con gli asini proposti dall'Associazione Unoauno. Si parte a fine giugno con una due giorni per ragazzi, dai dieci ai diciotto anni. In luglio ci si sposta in Valle dei Laghi con gli adulti ai quali è concesso di portare un bambino a testa. Quindi si tornerà sul Lagorai con la proposta di una tre-giorni-più-tre composta da un seminario residenziale di metamedicina condotto da una formatrice di Claudia Rainville e da tre giorni di trekking. Ulteriori informazioni si possono ottenere telefonando al 345.8738292. nel mezzo c'è una prospettiva sui Lagorai dalla Val di Fiemme. per vivere l'estate del 2011 in modo diverso. Una modalità che è piaciuta anche a tre Apt trentine: Trento Valle dei Laghi, Valsugana Lagorai e Val di Fiemme, che appoggiano e incoraggiano il trekking con gli asini. Vediamo di capire come si svolge, allora, il tutto. Ci si equipaggia in modo autono-

mo dello stretto necessario: dal cibo al cambio, all’occorrente per la pioggia, ecc. e si parte seguendo un itinerario che si incunea tra le bellezze naturali del Lagorai. Un gruppo di persone, qualche bambino e alcuni asini. Niente altro. Solo tanta voglia di scoprire il silenzio e il dimenticato senso del limite.


trentinoattualità

valentina musmeci

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alentina Musmeci vive a Trento con i 3 figli e insegna inglese. Ha viaggiato in tutto il mondo. Ha scritto e fotografato per la Rivista del Trekking, l’Adige e siti di viaggio. Collabora con Apt trentine, Centri di ricerca e associazioni. Conduce ricerche sull’attività didattica per bambini in ambito artistico e naturalistico. Si occupa di volontariato e clown terapia. Il nostro protagonista si mette in posa per l’obbiettivo del fotorgrafo. Stanco, ma felice?

“Ogni volta che torno da uno di questi trekking sento di essere differente da quando ero partita. Ritrovo il coraggio per ringraziare per tutto quello che ho e ritrovo i miei limiti”. Viene proprio voglia di lan-

Le foto di questo articolo sono di Valentina Musmeci e sono tratte dal libro edito da Curcu & Genovese (pag. 80 Euro 12) www.curcuegenovese.it

ciarsi in quest’avventura, per capire cosa si prova a stare inermi (a parte un telefonino in tasca per le emergenze) sotto la volta stellata o baciati dai bassi raggi del tramonto. E poi la sognante dimensione di un silenzio che – nel frastuono quotidiano – abbiamo dimenticato. Un modo nuovo, ma antico di fare vacanza e di divertirsi, nell’accezione latina di divertère: volgere altrove, in direzione opposta, deviare. Richiamandosi ad un nomadismo atavico, condividere in un gruppo la bellezza e magari incontrare la gente del luogo, apprezzare la cultura del territorio. Certo che stare insieme a persone sconosciute per giorni può comportare anche qualche problema di convivenza, o no? “La sintonia viene indotta dall’asino“ dice Valentina Musmeci. Ma va?! “Sì, proprio così. Nella

vita di tutti i giorni gli uomini e le donne si sentono ognuno un pochino di più o un di meno di qualcun altro. Andare in carovana con gli asini ti fa capire che non importa quanto sei e non importa cosa è giusto, importa solo se funziona o non funziona. Solo questo permette al viaggio di compiersi nel modo migliore”. In quest’esperienza la discrasia viene annullata. Quasi magicamente. Non crede che questa voglia di camminare lontano da tutti contenga anche un po’ al suo interno il germe della fuga? Valentina ci pensa un attimo. “Sì, in effetti un po’ fuga lo è. Anche se poi non appena il telefono segna qualche tacca tutti si precipitano a chiamare casa per tranquillizzare mamma e papà”. Passo dopo passo, sentiero dopo sentiero, con i mansueti amici asini, si giunge così in vetta al viaggio. Il cammino

diventa solenne e testimonia un desiderio di infinito. I passi come le parole di un mantra, come i grani di un Rosario. Magari dietro ci si ritrova il classico spiritosone che spara battute senza soluzione di continuità, ma lo stesso il camminatore percepisce la sacralità della montagna, stabilendo un contatto con le oscure e sempre splendenti forze della Natura. E l’asino è lì, ad accompagnare e, in un certo senso a sovrintendere, a fare da badante a questi distratti esseri umani. Forse era a questo che pensava il malinconico principe Myškin quando, debilitato dallo spleen, ammette di essere tornato in sé grazie al “raglio d'un asino sulla piazza del mercato”. L'asino lo colpisce “fortemente“ e, al contempo, gli piace molto: “da quel momento“ – conclude – “tutto parve rischiararsi nella mia mente...” ■ 59

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Il giardino è un luogo dell’anima

il giardino È anche Una categoria dello spirito che però richiede anche un certo impegno. Meglio, infatti, non avere un giardino che averne uno trascurato. Per questo, specie in questa stagione di temperature miti e surplus di luce naturale, chi gode di questi verdi metri quadri si ingegna a prepararli all’uso e ad abbellirli, a dotarli di nuovi e sempre più simpatici comfort

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ogliamo scomodare sir Francis Bacon per cominciare a parlare del giardino, di questa sorta di valvola di sfogo che può avere un’abitazione, e che può giovare fortemente al benessere psicofisico di chi lo frequenta? Vogliamo, dunque, cominciare l’articolo 60

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rispolverando l’altisonante citazione che ci fa sentire tutti più colti? Lo vogliamo fare? Bene, facciamolo. La citazione è questa: "Dio onnipotente piantò da prima un giardino. E in verità esso è il più puro dei piaceri umani. È il più grande ristoro per lo spirito umano; senza di esso edifici

e palazzi sono soltanto manufatti grossolani; e si vedrà sempre che, nell'evoluzione verso la civiltà e l'eleganza, gli uomini arrivano prima a costruire edifici maestosi che a creare bei giardini come se l'arte dei giardini fosse la massima perfezione..." È tratta dal saggio “Of Gar-

den” che il filosofo Francis Bacon – quello de “La Nuova Atlantide” – pubblicò nel 1625. Da grande appassionato di giardini non poteva non dedicare un intero libro all’oggetto della sua passione. Lui stesso ne possedeva uno di – udite, udite – un ettaro e seicento metri…


trentinoattualità Sì, Bacon aveva ragione. Il giardino fa bene all’animo umano. È il companatico dei nostri spuntini condominiali, l’ancora di salvezza per le claustrofobiche esistenze chiuse tra quattro mura, la valvola di sfogo per sfuggire ai miasmi della prolungata convivenza familiare. Se vogliano anche un piccolo lusso che non tutti, in questi anni di ristrettezze, possono permettersi. Sì, insomma, è un po’ un luogo dell’anima, il giardino. Una categoria dello spirito che però richiede anche un certo impegno. Meglio, infatti, non avere un giardino che averne uno trascurato. Per questo, specie in questa stagione di temperature miti e surplus di luce naturale, chi gode di questi verdi metri quadri si ingegna a prepararli all’uso e ad abbellirli, a dotarli di nuovi e sempre più simpatici comfort. Tante e variegate sono le possibilità per arredare il nostro giardino, in base alle dimensioni ed alle caratteristiche climatiche della zona in cui viviamo, cercando di creare scenari che soddisfino le nostre fantasie. Un’ottima soluzione per realizzare uno spazio che sia allo stesso tempo funzionale, pratico, sempre in ordine e senza dubbio piacevole è l’utilizzo del legno, intramontabile elemento scenografico per qualsiasi tipo di ambientazione sia da interno che da esterno. Importanti sono, però, la scelta ed il trattamento dei materiali utilizzati, in quanto, il legno, che si presenta come materiale organico, se sottoposto all’azione degli agenti atmosferici ed all’attacco dei parassiti, con il passare del tempo è soggetto ad un veloce deterioramento. Il legno impregnato a pressione, ad esempio, con sali minerali, cromo-rame-bronzo, che presenta un’ottima resistenza agli agenti atmosferici ed agli attacchi dei parassiti, è una buona soluzione per il nostro problema.

È atossico, anche al termine del suo ciclo di vita, che decomponendosi naturalmente, è innocuo per l’ambiente, ma non deve essere assolutamente bruciato per evitare l’alterazione delle componenti chimiche del cromo e, di conseguenza rendere il legno molto nocivo. Per impreziosire il nostro giardino possiamo scegliere di utilizzare come elementi di copertura, gazebo o pergole, attenendoci al nostro gusto personale ed allo spazio che abbiamo a disposizione. I gazebo, ad esempio, sono strutture ombreggianti che completano l’arredamento del giardino o del terrazzo, creando delle zone sfruttabili in occasione di vita all’aperto. Secondo le nostre esigenze possiamo utilizzare gazebo completamente chiusi, in legno, con copertura in stoffa, aperti completamente o parzialmente. Li possiamo trovare sul mercato di svariate dimensioni e forme, quindi sono molto indicati anche per spazi relativamente piccoli. Le pergole, invece, che in origine avevano funzione di sostegno di viti e piante rampicanti, oggi sono utilizzate come strutture ombreggianti, spesso ancorate al muro per estendere lo spazio abitativo. Possono essere impiegate come coperture creando scenografie di grande effetto se abbinate a pannelli, sempre in legno, e fioriere. Gli spazi vuoti della copertura delle pergole possono essere facilmente chiusi con tendaggi, consentendo un abbassamento considerevole della temperatura al di sotto della stessa. Come per i gazebo così per le pergole le combinazioni di arredo sono pressoché infinite con numerose soluzioni sia per tipo che per dimensioni. Possiamo, inoltre, completare l’arredo del nostro giardino con tavoli e sedute, naturalmente sempre in legno, e con

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li semplici o grigliati, pali, fioriere e comporli a proprio piacimento. Da ricordare, però, che c’è bisogno di esperienza per far sì che il risultato sia eccellente e di trattare con impregnanti almeno una volta l’anno tutte le superfici di legno se esposte ad agenti atmosferici. ■

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li elementi decorativi del giardino non dovrebbero essere un’aggiunta secondaria o un’inutile elaborazione: se si pensa di utilizzarli, vanno presi in esame sin dai primordi della progettazione del giardino. Le foglie cadono, i fiori sbocciano e poi appassiscono, ma gli elementi decorativi del giardino occupano il loro spazio per dodici mesi all’anno.
Per chi può permettersi le antichità ci sono commercianti specializzati che vendono ogni tipo di elementi decorativi e ornamenti per il giardino. Esistono anche delle buone riproduzioni di sculture e le migliori sono quelle vendute con un preciso riferimento alla fonte d’origine e al luogo in cui essa si trova. Questo genere di articoli a volte si possono scovare presso demolitori o rigattieri, ma in linea di massima la scelta si limita a quanto è reperibile in commercio. Fare molta attenzione alle sculture ornamentali, attenendosi di preferenza alle forme semplici, come palle, obelischi e pigne; anche questi possono essere riprodotti, perciò se non si è sicuri, chiedere il parere di un amico che se ne intenda.
I giardini piccoli non necessitano in genere di più di un solo elemento decorativo e qualsiasi ripetizione avrà l’effetto di un camposanto. Quell’unico elemento esornativo sarà quasi immancabilmente il punto focale e sarà soggetto a un esame dettagliato perché non c’è spazio per indulgere sugli artifici visivi possibili dove il visitatore non è in grado di avvicinarsi all’oggetto. Considerare questa decorazione come un investimento e spendere tanto quando si spenderebbe per un elettrodomestico da cucina, con la sola differenza che l’elemento decorativo non dovrà mai essere sostituito. Due ornamenti in uno spazio ristretto dovrebbero essere una coppia, come due obelischi ai lati di un sedile. Le dimensioni sono di estrema importanza; gli elementi decorativi piccoli possono essere posti su un basamento che li rialzi e conferisca loro importanza; gli ornamenti eccessivamente grandi hanno un aspetto ridicolo. Tagliare innanzitutto una sagoma di cartone e provarla in giardino. Non stupirsi se un elemento decorativo andrà poi a finire in un posto diverso da quello previsto: ci vogliono spesso un paio d’anni perché la composizione del giardino prenda forma. Evitare ornamenti di qualità scadente o di tinte poco naturali con colori a calce nelle fessure a imitazione dello sporco. Una delle gioie della creazione di un giardino è veder invecchiare l’elemento decorativo, un processo che può essere accelerato versandoci sopra latte acido.


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di Tiziana Tomasini

LA VITA È TUTTA UN QUIZ così si cantava allegramente negli anni Ottanta. Ma come si svolge la registrazione negli studi televisivi? Com'è il conduttore? Un pullman di trentini e bolzanini è partito per Milano per assistere a “chi vuol essere milionario” condottO dal mitico gerry scotti. Vediamo com'è andata

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Il sorridente conduttore del quiz Gerry Scotti posa con la nostra rivista. Dietro di lui, sulla sinistra, la nostra guida Elisabetta. 64

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i sono una trentina di trentini, tre bolzanini, una bella guida e un autista moldavo. Tutti su un pullman, diretti a Cologno Monzese…” No, non è l’inizio di una di quelle barzellette regionali, che aumentano di intensità fino alla fragorosa risata finale. Da raccontare al primo tiepido picnic. È la realtà di un bella giornata di inizio primavera. Faticosa, lunga e incredibilmente divertente. Non il viaggio canonico, alla ricerca di “cose da non perdere”, quanto piuttosto

un’uscita animata dalla voglia di partecipare, di essere dentro, di curiosare e scoprire come funziona veramente. Com’è e come funziona la televisione. Assistere e partecipare come pubblico alla registrazione di tre puntate di “Chi vuol essere milionario”. E soprattutto conoscere lui. Milano scorre per chilometri lungo la tangenziale est. Sembra di essere arrivati, e non si arriva mai. La modernità della metropoli, la seconda città italiana per numero di abitanti, considerata la capitale economica e finanziaria.


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Gerry Scotti e il gruppo di Trento e Bolzano. Momenti indimenticabili.

La guida, Elisabetta, la illustra in sintesi al microfono e ricorda anche “le cose da vedere”, come la monumentalità del Duomo e il Cenacolo di Leonardo da Vinci. Ma i commenti su quello che vediamo dai finestrini sono univoci. Chilometri di costruzioni, industrie colossali, palazzi di cui s’intravede l’inizio e non la fine. Niente o poco verde, nessun polmone boschivo. E allora si capisce perché siamo fortunati a vivere in luoghi che i milanesi raggiungono volentieri nei fine settimana e nelle vacanze. Il gruppo più corposo dei nostrani – trentini, roveretani, rivani, arcensi, lavisani e poi rappresentanti di Condino, Padergnone e Santa Massenza – è composto da impiegati di una nota società elettrica, la cui associazione culturale organizza periodiche uscite e propone offerte turistiche. Molti tra loro si conoscono. E già nel viaggio L'autista moldavo Michael guida disinvolto sull'autostrada a quattro corsie. È ormai notte. La nostra avventura sta per finire.

di andata – solitamente caratterizzato da toni più quieti e misurati – cominciano le battute su quello che andiamo a fare. “La accendiamo?” viene proposto da qualcuno sull’eventualità di fermarsi all’autogrill. Insomma, diciamocelo. Siamo tutti qui per conoscere lui. Lui che pone le domande. Le età dei gitanti e la connotazione parentale di coppie o gruppetti riconducono a tracce di studi antropologici. Padre e figlio, madre e figlia, nonna e nipoti, coppie e perfino singole persone. Tutti tv dipendenti? Non proprio. Dai primi discorsi ancora un po’ arrugginiti dalle ore di pullman, si percepisce che alcuni masticano disinvolti il mondo televisivo, con riferimenti precisi a carriere, nomi, spettacoli. Alcuni partecipano in veste di accompagnatori, senza per questo nascondere la palpabile curiosità. La nostra stella polare – l’antenna Mediaset – è visibile all’orizzonte. Ci siamo. Il mezzo accosta a fianco di un basso e uniforme caseggiato, piuttosto anonimo. Si fanno invece notare gli addetti dell’emittente televisiva. Completi blu, cravatte a tono, sguardi da duri. Ci accompagnano nel piazzale antistante l’ingresso di quello che in realtà pare più un tendone che uno studio televisivo. Poi lo sguardo cade inevitabilmente su due fantascientifici camion, nei quali si intravedono schermi, mixer, computer. Uno dei completi blu fornisce al gruppo lì riunito le prime istruzioni. Le modalità di accesso, il percorso, la sistemazione nelle file. Intercala volentieri con battute. E capiamo al volo che ci sarà da divertirsi. Entriamo nello studio di registrazione. Sono le 13. Usciremo all’incirca alle ore 18.30. Abbiamo capito che ci sono regole precise da rispettare. Poche uscite, solo per il bagno. Entriamo sorri-

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trentinoattualità dendo, ma con in mente la scritta dantesca sulla porta dell’Inferno: “Lasciate ogni speranza [di caffè, di panini, di sigaretta] o voi che entrate”. Soffitto di luci, sedie ad anfiteatro ed al centro i due celebri computer. Tutto appare – a detta di tutti – molto più ridotto di come appare in televisione. Ma l’emozione comincia ad essere palpabile, alimentata dalla vista di un mega schermo con orologio digitale che scandisce i tempi di messa in onda. Disposti secondo l’ordine stabilito, facciamo la conoscenza di Jack. Definire il suo ruolo in poche parole risulta estremamente difficile, in quanto Jack è un personaggio istrionico. Mediante continue battute umoristiche e scambi dialettici con alcune signore e signori (tutti dialoghi centrati su un solo, inevitabile e sempre piccante argomento) Jack Il mastodontico mezzo di trasporto Mediaset, carico di tecnologia televisiva.

Il pubblico nostrano. “Mi raccomando: schiene dritte, volti sorridenti e ... applausi!” Ci raccomanda Jack prima dello scatto

riesce davvero a istruirci sulle modalità di applauso e sullo svolgimento temporale della registrazione creando contemporaneamente un clima davvero caldo ed effervescente. Le risate, dopo un po’, scappano da sole. Sì, adesso siamo carichi e pronti. …3,2,1 via! Parte l’applauso fragoroso, accompagnato dal boato delle voci, come è giusto che sia. Siamo in onda. Gerry Scotti entra nello studio. Un sussulto per ognuno di noi. Che emozione! È proprio lui. Presenta e fa accomodare il concorrente, presenta il pubblico di Trento e Bolzano. E inizia il gioco. Ma sullo svolgimento tecnico del gioco non ci vogliamo

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soffermare. Un po’ perché molti lettori sono certamente spettatori, ed in quanto tali conoscono alla perfezione le fasi del quiz; un po’ perché certi piccoli segreti televisivi da noi vissuti devono rimanere tali, leggermente accennati, sospesi, interamente svelati a colui che li vive in prima persona. Ci sembra giusto così. Pare invece importante soffermarsi – come in tanti altri ambiti, del resto – sul lato umano, sull’aspetto comunicativo. Il conduttore è veramente simpatico, perdonate la banalità. Scherza in diretta come in pausa, offre lo spunto per la risata, lancia a mo’ di frisbee i cartoncini con i promemoria, rincuora i concorrenti facendoli sorridere e

raccontarsi. Trova brevi ritagli per commentare i fatti del mondo, si gira verso il pubblico e chiede “Voi cosa ne dite?” Racconta quello che mangerà stasera come fosse tra amici. E così pare proprio essere. Poi uno sguardo all’orologio e “Via che partiamo, dopo ho l’acquagym!” Con la precisa organizzazione degli uomini in blu, lascia spazio alle foto ricordo. Tutti in posa, sempre spontaneamente sorridenti. Nel momento finale, ci congeda ringraziando per la nostra partecipazione, ancora sorridente ed allegro dopo ore di studio. Grazie Gerry! Crepuscolo milanese. Il pullman ci aspetta. Partiamo. L’allegria, si sa, è contagiosa. In questo ritorno autostradale – spezzato da una meritatissima sosta all’autogrill – si chiacchiera e si ride volentieri. Le conoscenze, in queste intense ore di vita comunitaria, si sono allargate. Ci si cambia di posto per scambiare qualche opinione. E non solo sulla giornata. Sulle esperienze di vita, di viaggio, di pensiero. Anche di ricette. Anche l’autista, Michael, ci racconta le destinazioni chilometriche di tutti i suoi giorni. Ma la prossima estate vorrebbe andare in vacanza in Sardegna, in moto. In tarda serata, come annunciato dalla guida Elisabetta, l’arrivo a Trento. ■



trentinoattualità

di Pino Loperfido

È

bello conversare con Walter Vettori sulla classica questione del "di che cosa parliamo quando parliamo di poesia". Lui, 45 anni, trentino, pluripremiato autore di sillogi, ha recentemente pubblicato “La pietra di San Martino“ (Curcu & Genovese), un poemetto dedicato alla figura di Gian Pacher, giornalista e scrittore tra le voci più ascoltate di Trento. Un libro che è come un film in bianco e nero, grondante la stessa drammaticità e lo stesso realismo di un cinegiornale degli anni del Fascismo. Trento, martoriata dalle bombe nel 1943, piange e si lamenta tra le pagine del libro, tra le quali si levano le voci di personaggi ben descritti, quasi fantasmi tangibili di una realtà che è passata, ma rimane sempre tra noi. Achille, operaio della

poesiE in bianco e nero Leonardo Sciascia diceva che la Storia dovrebbe essere raccontata dai poeti. Walter Vettori lo ha preso in parola

Sloi, e poi gli avventori del celebre Caffè degli Specchi o del caffè Europa di Trento. Le poesie sono la traccia di storie, quasi leggende; e una di queste sta alla base del titolo del libro: “La pietra di San Martino“, appunto, che trae origine da uno scherzo particolarmente in voga in quegli anni. Consisteva nel prendere una pietra della giusta grandezza, levigarla, dipingerla a mò di pallone e poi piazzarla in mezzo alla strada e attendere il malcapitato di turno che avrebbe rischiato di spaccarsi allegramente un piede. Walter Vettori lavora come funzionario presso l'Istituto provinciale per la ricerca e la sperimentazione educativa. Nel 2011 è stato tra i fondatori del gruppo poetico “Elianto 2001” di cui è presidente. Ma qual è il senso della poesia per Walter Vettori, in un momento storico convulso e 68

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contrastato come il nostro? “Da sempre la poesia ha una valenza sociale importante. Come diceva Sciascia, la Storia stessa dovrebbe essere raccontata dai poeti”. È proprio la forma della poesia, la sua brevità, questo essere gioiosamente anormale rispetto alla regolarità della narrativa, a farne spesso un pungolo per la società. Forse

passa proprio da qui la strada per levare quella crosta che si è formata nel pensiero delle persone. Occorre riappropriarsi dei propri sensi soprattutto per capire, o tornare a capire, qualcosa di sè. “La poesia va vissuta più che apprezzata” dice Vettori. Purtroppo lo preoccupa un po' la mancanza di un ricambio generazionale nella scuola dei poeti, italiani e trentini. D'altra parte sono passati alcuni anni da quando Renzo Francescotti, autore molto noto ed apprezzato, ha acceso la fiammella poetica in Walter Vettori. Adesso a cosa sta lavorando? “L'intenzione è quella di raccontare in forma poetica il mondo del lavoro e quello del precariato. Una sorta di denuncia civile nei confronti di un certo immobilismo, di un'incapacità congenita di programmare il futuro: proprio quello della collettività”. ■

Quando la poesia diventa “civile”

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rento: 1949: quali erano i sogni, le speranze e i desideri dei trentini, sospesi tra il dolore di una guerra appena finita e la promessa di un futuro ancora da definire?” questa la domanda che sta alla base del poemetto di Walter Vettori, “La pietra di San Martino” (Curcu & Genovese, pag. 80, Euro 8). Il disegno in copertina è di Alfredo Casagranda.



trentinoincontri

di Gianfranco Gramola

“I

l complimento più bello che ho ricevuto – spiega Silvio Girardi – è stato in occasione della presentazione de L’avventura dell’ultimo cavaliere, quando Monsignor Rogger, uno dei nostri maggiori storici, si è complimentato con me per aver portato a termine questa grande fatica”. Silvio Girardi, nato a Roverè della Luna il 28 dicembre 1933, ha studiato presso la Casa del Sacro Cuore a Trento dal 1947 al 1950. Ha poi frequentato l’Istituto Magistrale Rosmini, dove ha ottenuto il diploma di maestro nel 1955. Nel 1961 consegue la patente di Segretario Comunale. È in pensione da molti anni e si occupa principalmente di storia locale e regionale, ha ottenuto anche il prestigioso riconoscimento dell’Ordine del Cardo nel lontano 1974. È stato esponente del movimento autonomista dal 1974, ed ha contribuito con le sue ricerche storiche a dare una base ed un fondamento storico alle rinate Compagnie degli Schützen del Tirolo storico di lingua italiana, ora Trentino. Ha al suo attivo parecchie pubblicazioni. La sua casa è

un tuffo nel passato silvio girardi Si occupa principalmente di storia locale e regionale e nel 1974 ha ottenuto il prestigioso riconoscimento dell’Ordine del Cardo. Ora ci racconta di massimiliano I e svela un piccolo aneddoto su curcio e sulla cagol stracolma di libri e grazie alla sua affermata cultura, ama sfornare in ogni occasione aneddoti su un passato che ci appartiene, fotografando in maniera spesso umoristica, pezzi di memoria e testimonianze antiche. Da poco ha dato alle stampe la biografia dell’imperatore Massimiliano. Com’è nata l’dea di scrivere il libro “L’avventura dell’ultimo Cavaliere”? Nelle ricerche di storia locale mi imbattevo spesso in questo personaggio centrale anche per la storia della nostra Regione. Massimiliano ha fatto del Tirolo storico il centro, era il crocevia della storia Europea tra la fine del Medioevo e l’inizio dell’Età moderna; molto di più dei suoi

successori, dei quali le biografie, anche in italiano, non mancano. Era una lacuna che si doveva colmare, come ha giustamente rilevato il nostro storico più eminente: Mons. Iginio Rogger. Partendo dalla premessa che non esisteva alcuna biografia in italiano di Massimiliano I mi sono prefisso, pur nei limiti delle mie conoscenze storiche, di tracciare un quadro, il più obbiettivo possibile della sua incredibile avventura. Sì, perché la vita di Massimiliano è tutta un’avventura, dalle origini alla sua morte nel castello di Wolfgang Pollheim, a Wels. Più scavavo nell’immensa documentazione raccolta da emeriti storici austriaci, tedeschi, belgi, francesi e spagnoli ed

anche nei grandi storici italiani del tempo, come Machiavelli e Guicciardini, e più mi accorgevo della complessità del personaggio. Ad onta anche delle sue disavventure, Massimiliano ne esce sempre con onore, è sempre il migliore, in quel mondo di principi e

Faunalpina Incontri ed emozioni foto di arturo rossi testi di sandro zanghellini

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trentinoincontri d’Asturia, erede dei reami di Spagna, morto fra le sue braccia poco più che ventenne, poi il grande amore con Filiberto di Savoia, anche lui spentosi fra le sue braccia in giovane età per uno strapazzo di caccia. Massimiliano stesso è quasi impazzito, quando la sua giovane sposa, Maria di Borgogna, forse vittima di un attentato, è morta ad appena 24 anni; portava in grembo il loro terzo figlio. Una storia vera aiuta nella stesura di un libro? Una storia come quella di Massimiliano è di sprone a raccontarla per intero, perché in questo caso la realtà supera spesso la fantasia. Qual è il periodo storico che l’affascina di più? Prediligo la storia medioevale, che non è, come si potrebbe pensare, monotona e priva di fascino e complessità. Credo che il Medioevo rappresenti un momento di crescita e di sviluppo. Naturalmente, tutti i periodi storici hanno un loro fascino ed una loro valenza, importante come nella società umana vi sia lo stimolo a migliorare e non a chiudersi in se stessa. Il nostro mondo ipertecnologico sembra aver smarrito il bandolo della matassa: perché l’umanità sia felice la tecnologia non basta, occorre avere una fede. So che da segretario comunale ha assistito al matrimonio di un brigatista. Fui testimone involontario alla pubblicazione di matrimonio fra Mara Cagol e Renato Curcio, divenuto poi celebre come fondatore delle Brigate Rosse. I due si sono sposati nel 1969 a S. Romedio e per le pubblicazioni canoniche hanno dovuto presentare richiesta al Comune di Coredo, di cui ero allora segretario comunale. Per convalidare la richiesta della pubblicazione ci volevano dei testimoni e così mi fu richiesto di controfirmare sul registro delle pubblicazioni, cosa che feci senza difficoltà. ■

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Mese degli asparagi

sovrani manigoldi e privi di scrupoli che popolavano non solo la scena italiana ma anche quella europea, qualche esempio: Luigi XI di Francia, Cesare Borgia, Enrico VIII d’Inghilterra, Francesco I di Francia, Ferdinando d’Aragona, tanto per citare qualche esempio. Dove ha raccolto i documenti per ricostruire l’avventura di Massimiliano I? Consultando e verificando le notizie e le vicende di un gran numero di personaggi di quel tempo, che a diverso titolo hanno avuto a che fare con Massimiliano I. Una fonte eccezionale è poi rappresentata dalla monumentale biografia di H. Wiesflecker di Vienna (in 5 volumi) ed in altre biografie dell’area tedesca, nonché da una serie di biografie di personaggi italiani di quel tempo, come Beatrice d’Este, Leonardo da Vinci ecc. Perché il titolo “L’ultimo Cavaliere”? È Massimiliano stesso a definirsi “l’ultimo Cavaliere” e come tale si presenta nella sua autobiografia nota con il titolo di Teuerdank (caro ricordo). Molte notizie autobiografiche e sui suoi genitori si trovano nell’altro libro dettato da Massimiliano al suo fido segretario dal titolo “Weiss Konig”, che si presta ad una semplice definizione “Re bianco - Re saggio”. Leggendo la biografia di Massimiliano, appare appropriato il titolo di “Ultimo Cavaliere”. Massimiliano è un personaggio emblematico di un’epoca di transizione e come tale va letto, con i suoi limiti, i suoi insuccessi, i suoi rapporti con le persone amate, non sempre sereni, – sono note le furiose dispute con il padre Federico III –, ed anche con il figlio Filippo il Bello le cose non filavano sempre lisce. L’unica sua consolazione e sostegno era rappresentata dalla figlia Margherita. Anche questa giovane dama non ha avuto una gran fortuna nei suoi amori; prima il Principe

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È

nato a Povo (dove risiede) nel 1966 – l’anno dell’alluvione – Giuliano Lunelli. Sua madre faceva la commessa, suo padre Carlo il falegname, con la passione per il disegno. Giuliano scende a Trento a frequentare l’Istituto per le Arti Grafiche Artigianelli. La scuola allora durava tre anni (ora cinque) con due indirizzi: formatore e stampatore. Giuliano sceglie il primo, imparando soprattutto il disegno tecnico. Ultimata la scuola lavora in una foto-litografia. Ma sente il bisogno di affinare il mestie-

Nelle fascinose tavole mescola l’acquerello, l’acrilico, i pastelli, l’olio ecc. Illustra libri per mondadori, erickson e altri ancora. In attesa della prima mostra personale re. A 22 anni, nel 1988, va a Milano e per un anno frequenta una scuola prestigiosa, l’Istituto Europeo di Design, studiando i linguaggi grafici commerciali, i marchi. Tornato a Trento trova lavoro in un’agenzia pubblicitaria dove utilizza tutte le tecniche: l’acquerello, i pastelli, le matite, i pennarelli, le tempere e soprattutto l’aerografo. Ma nel tempo libero si dedica alla pittura ad olio, prediligendo le nature morte. E approfondisce la storia dell’Arte (agli “Artigianelli” ne aveva appreso solo le linee fondamentali, innamorandosi via via di Klimt, Van Gogh, Morandi, Picasso e – tra gli artisti trentini – di Attilio Lasta. È come grafico, come illustratore che Giuliano Lunelli si è fatto conoscere, si è fatto un nome, illustrando soprattutto le fiabe per ragazzi. Nelle sue fascinose tavole mescola l’acquerello, l’acrilico, i pastelli, l’olio ecc. Ma ha usato soprattutto l’aerografo, prima di sostituirlo con il disegno digitale. Le aero-penne sono dei mini-spruzzatori che dal loro minuscolo ugello spruzzano colori fluidissimi ottenendo straordinari e precisi

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effetti. Ora questa tecnica è stata sostituita dal disegno al computer, che ha il vantaggio di accelerare i tempi (siamo nell’era delle vertiginose accelerazioni). Tuttavia si paga dazio: il disegno al computer non ha il fascino delle tecniche tradizionali, anche se il nostro Giuliano riesce ad ottenere nella pittura digitale certi effetti che ricordano la pittura ad olio. Lavorando a mezza giornata con un’agenzia pubblicitaria, Lunelli dedica l’altra metà del giorno alle sue tavole illustrative, e alle sue tele. Per case editrici italiane prestigiose come la Mondadori Ragazzi (per la quale ha illustrato “Il Mago di Oz”) e la trentina Erickson, Giuliano Lunelli ha realizzato


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importanti pubblicazioni. Ultimamente, con la Erickson, ha illustrato due libri per ragazzi di Carlo Scataglini, uno scrittore de L’Aquila che ha perso la sua casa nel terremoto e che ha scritto su di esso “Le formiche sono più forti del terremoto”, un libro con la prefazione di Giovanni Floris (quello di “Ballarò”) e il cui ricavato andrà ai terremotati. Ma Giuliano ha lavorato anche per Editrici estere, come la Famosa “Nord-Sud” di Zurigo per la quale ha illustrato un libro di Gerlinde Wincierz tradotto in molte lingue europee e asiatiche. È in queste illustrazioni che, a mio avviso, Giuliano ha finora dato il meglio di sé: con una cifra personale, originale, di magistrale tecnica, che ci trasferisce in atmosfere candide e incantate, filtrate dall’ossigeno della poesia. Come pittore di tele ad olio questo artista ha iniziato una ventina di anni fa con delle nature-morte ancora un po’

incerte. Col trascorrere degli anni, guardando all’analoga pittura dei fiamminghi e a quella del lagarino Attilio Lasta, ha acquisito mestiere, ha affinato la tecnica. Dipinge nature morte ( prediligendo la frutta, mele, pesche, susine, cachi) esposta in alzate di cristallo. Gli estimatori ammirano in queste tele la tecnica ultrarealista, l’attenzione ai particolari (ad esempio, la ticchiolatura sulle mele renette, evidentemente biologiche), le rifrazioni della luce nei cristalli. Giuliano ha dipinto anche interessanti nature-morte in cui i colori della frutta risultano stravolti, o nature morte di figurazioni astratte. Lunelli fa parte del gruppo di pittori “la Fontana“, con sede a Gardolo: con essi ha esposto in numerose collettive in Trentino. Finora però (forse per timidezza) non si è mai prodotto in una personale. Gli suggerisco di farlo, esponendo le sue tele ma anche alcune delle sue più belle tavole di “pittura fiabesca”. ■

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di Fabio De Santi

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a scritta che campeggia sul sito web ufficiale è quanto mai utile per identificare la dimensione di questo personaggio: “Il primo ed unico predicatore finanziario in Italia”. Lui è Eugenio Benetazzo il protagonista dell’incontro o forse è meglio dire dello show finanziario, “Era il mio paese” previsto per i 4 maggio al Teatro Comunale di Caldonazzo. Eugenio Benetazzo è considerato da molti il più autorevole saggista economico fuori dal coro in Italia, conosciuto ormai come il Beppe Grillo dell’economia ed il Marco Travaglio dei mercati finanziari per il modo irriverente e dissacratore con cui analizza e racconta lo scenario macroeconomico contemporaneo. Laureato in Economia aziendale, operatore di borsa indipendente e gestore di patrimoni, vive e lavora tra l’Italia e Malta, è considerato un vero e proprio guru finanziario soprattutto grazie alla sua ineguagliabile capacità di lettura e sintesi del panorama finanziario della nostra epoca.

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Quello che gli altri non dicono Arriva in trentino lo show finanziario di quello che qualcuno ha definito “il beppe grillo dell’Economia”: Eugenio Benetazzo Noi l’abbiamo raggiunto telefonicamente in Inghilterra per questa intervista a ruota libera per parlare di economia. Reggetevi forte perché per il Belpaese non ci sono davvero, secondo Benetazzo, grandi prospettive. Vorrei iniziare dal titolo dell’incontro trentino “Era il mio paese”: quali argomenti affronterà? Nel termine era c’è molto dello spirito attuale del mio approccio riguardo al nostro Paese. In questo caso ci sarà un’analisi socio economica dell’Italia negli ultimi venticinque anni con la descrizione di una possibile evoluzione. E dove va, allora, questa Italia? Va verso un progressivo de-

clino e la strada che stiamo percorrendo è quella di una situazione sociale destinata ad essere sempre più difficile. Una situazione che si può avvicinare a quella che ha portato al crollo dell’ Argentina. Il tutto in un contesto globale destinato a deteriorarsi se non si prenderanno provvedimenti. Il fantasma argentino mi fa venire qualche brivido… Ho parlato di Argentina perché la situazione che si era creata in quella nazione sudamericana rispecchia quella che è oggi la situazione nel nostro Paese. In Italia c’è infatti una situazione sociale in cui si sta accentuando il bipolarismo. Da una parte c’è l’élite e ci sono i benestanti e

dall’altra c’è la maggior parte della popolazione composta anche dalle ex classi medie e dai giovani che scivolano sempre poi verso il basso. Classi che si affideranno sempre più ai debiti e alla rete famigliare per tirare avanti. Ma, ovviamente la situazione non è sostenibile a lungo.


La sua analisi non è un po’ troppo pessimista pur in un quadro oggettivamente difficile? Non credo si tratti di pessimismo ma di realismo. Quello che molti analisti economici non vedono, a mio avviso, è il fatto che questa non è una crisi temporanea ma strutturale. Una crisi che ovviamente non è solo dell’Italia ma di tutto il Vecchio Continente e dell’Occidente. E il ruolo degli organi chiamati a vigilare come la BCE? Non credo nelle mosse che sta facendo la BCE, anzi ritengo, a dispetto di molti, che una soluzione per l’Italia potrebbe proprio essere quella di uscire dall’Euro e di reimpostare la propria politica economica. L’uscita dall’euro viene considerato da molti un tabù… Beh, io penso che non sarebbe, in questo frangente, una soluzione così sbagliata anzi appunto avrebbe ricadute positive e permetterebbe una difesa delle peculiarità del nostro Paese. L’euro è una moneta imposta dall’alto a 17 economie che tra di loro hanno ben poco in comune. La moneta per ogni paese è una potente arma di difesa in momenti di turbolenza o difficoltà finanziaria, rappresenta una sorta di valvola a pressione per raffreddare l’economia o per rilanciarla in momenti di profonda contrazione. Nello specifico aver obbligato Paesi come il nostro ad usare una divisa troppo forte per un economia troppo debole è stata una follia. Se ne stanno rendendo conto troppo tardi adesso le autorità istituzionali, nonostante i recenti moniti di prestigiose personalità dello stesso mondo accademico, vedi Roubini, Stiglitz, Fitoussi, Attali e Zingales. Approposito di incubi, parliamo di debiti sovrani di nazioni come Grecia, Portogallo, Irlanda…

Possiamo aggiungere anche l’Italia, ma certo la situazione delle nazioni che ha citato è molto difficile in questo momento e sarà anche in questo caso sempre più critica. In questo caso le soluzioni potrebbero essere due: una diciamo “silenziosa” come quella legata all’inflazione che pagheremo tutti e credo sarà questa ad essere preferita ad un' altra, sottointesa anche dal primo ministro inglese Cameron, che prevede un default controllato e una ristrutturazione del debito. E a rendere più allegra la situazione c’è anche il deficit degli Stati Uniti, dopo che l’agenzia Standard&Poor ha tagliato le stime: che ne pensa? Beh, che questa stima di Standard&Poor è arrivata troppo tardi: il deficit degli Stati Uniti è altissimo e infatti anche i cinesi, che hanno in mano buona parte del debito degli States, hanno alzato la voce per ammonire Obama. Un presidente, lasciatemelo dire, che ha dimostrato davvero poche capacità nel contesto economico, come dimostra anche il crollo della popolarità fra l’elettorato di colore. A quali progetti sta lavorando in questo momento? Ad ottobre uscirà il mio nuovo libro che tratterà il tema dello scontro di civiltà fra Oriente ed Occidente. E purtroppo siamo noi al momento ad essere desinati ad un inarrestabile declino. Per chiudere: si salverà la nostra povera Italia? Il peggio, come sostengo anche nel mio ultimo libro L’Europa s’è rotta, deve ancora arrivare. Credo che ci potrà essere una scossa, purtroppo, quando si raggiungerà un livello argentino. Solo in quel caso ci potrà essere una reazione vera contro certi privilegi, contro alcuni gangli del sistema bancario e contro coloro che ci hanno portati in questa situazione. ■

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la bella d’italia delle nevi 2011 un titolo nazionale in Trentino... e pronti si parte con LA BELLA D’ITALIA 30a edizione

Marika Solidoro incoronata “Ragazza Sorriso 2011”

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a Bella d’Italia viene registrato nel 1985 e nello stesso anno il patron del concorso, signor Alfonso Cariello, registra La Bella d’Italia delle nevi, sessione invernale della manifestazione. L’ evento ancora sconosciuto perché appunto alla sua prima edizione ed avendo davanti quello più importante quale Miss Italia, l’organizzazione si è trovata di fronte a mille problemi come l’adesione di sponsor nazionali, la ricerca di agenti di zona, la collocazione di selezioni locali

e finali nazionali e tante altre di natura organizzativa. Ma la tenacia e la forza d’animo da parte di tutto lo staff organizzativo con in testa il suo patron era tanta da non abbandonare il progetto, tanto oggi risulta essere il Concorso più seguito e strutturato dopo Miss Italia. Anche qui nella nostra Regione, grazie alla perseveranza di Promoevent Service di Trento, che ha il mandato da 6 anni, il Concorso oggi è conosciuto e molto apprezzato tanto che l’anno scorso si è riusciti ad ospitare in Trentino la Finale Nazionale de La Bella d'Italia delle nevi a Brentonico, prima volta di una Finale nazionale di Concorso di Bellezza in Trentino! Il Concorso è strutturato su

base regionale con delle selezioni che si sono svolte in diverse località della Regione, a passo Brocon presso Chalet Heidi e a Campolongo di Pinè presso il Bar Spiaggia. Alla Finale nazionale che quest’anno si è svolta a Roccaraso, in Abruzzo nello scorso mese di marzo hanno partecipato come rappresentanti dle Trentino: Rosaria Ciotta, Miriam Dadi, Marika Solidoro e Maria Vittoria Toniatti. Marika Solidoro ha vinto il titolo nazionale di Ragazza Sorriso 2011, grande soddisfazione per tutto il movimento e soprattutto per la ragazza e per Promoevent Service che si sta impegnando molto a diffondere il mes-

saggio positivo che anche con i concorsi di bellezza ci si può divertire! Infatti Promoevent è già impegnata ad organizzare la sessione estiva che quest’anno tocca la 30 a edizione: possono partecipare tutte le ragazze che hanno l’età compresa tra i 14 e 26 anni, l’iscrizione è libera e gratuita. Ragazze venite a divertirvi!!! Per quanto riguarda le location per ospitare le selezioni, senza impegno si può contattare Promoevent che darà tutte le informazioni necessarie. Per qualunque informazioni ci si può rivolgere a Promoevent Service via Matteotti 3 a Trento, tel. 0461 910788 – 348 9320138, e-mail info@ promoevent.it ■ Trento - Via Matteotti, 3 Tel. e Fax 0461.910788 Cell. 348.9320138 info@promoevent.it www.promoevent.it

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a casa è stata, è e rimarrà un’esigenza fondamentale, il luogo nel quale sentirsi a proprio agio. Capace di infondere relax e trasmettere energia positiva. Esaurita la girandola di impegni che costringono sempre più a girovagare, il nostro “nido” è importante, eccome. E la scelta e la cura degli interni rappresenta, in sintesi – anche per brevi frazioni di giornata – la nostra vita e la nostra personalità. Nella scelta dell’arredo convivono essenzialmente la ricerca di praticità e di calore famigliare, con uno sguardo attento al design ed alle nuove tendenze. Varcando le soglie dello show room Pedron, la sensazione della solidità dei materiali è direttamente proporzionale alla solidità umana. Da tre generazioni, Pedron è una famiglia che costruisce e progetta gli ambienti. Dalla prima fabbrica di mobili a Cles, in val di Non, il cammino è proseguito lungo la linea del tempo con la dedizione e l’impegno. Concretizzandosi con l’esportazione in tutta Europa di prodotti realizzati con i legnami nostrani e l’apertura del negozio di arredamento a Trento, lungo la centralissima via Brennero. Già da un decennio noti come gli specialisti del riposo – materassi e cuscini in prima linea

IL TEMPO PASSA, IL VALORE RESTA… DA TRE GENERAZIONI, PEDRON E SOCI SONO SPECIALISTI ARREDATORI. DAL PROGETTO, SEMPRE PERSONALIZZATO, ALLA REALTà CHE RIUNISCE NUOVE TENDENZE, TRADIZIONE, SOLIDITÀ E DESIGN – Carlo Pedron & soci hanno ampliato ed esteso gli orizzonti del relax agli altri settori dell’abitazione. Composizioni di camere da letto, cucine e salotti. Risaltano le forme essenziali, i volumi armonici, le tinte classiche – l’immancabile bianco e i grigi brillanti – e le tinte calde dei colori di tendenza – il caffè e tutte le sue sfumature fino al nocciola, i rossi pastosi ma anche i viola accesi – abbinati alle cromature lucide delle superfici. I materiali – nell’accezione primitiva di “materia prima” – sono diventati pezzi di qualità, godibili all’occhio. Esplorando gli ambienti, è facilmente intuibile la funzionalità delle strutture. Come la scorrevolezza dei singoli elementi, la finalità degli accessori, la tipologia dell’essenziale. Una semplicità elegante e raffinata, che caratterizza ogni ambiente lasciando sempre e comunque spazio all’interpretazione personale. Punto di forza dello show room è la progettazione. Ogni spazio da arredare viene studiato non solo secondo le naturali

e matematiche proporzioni geometriche, ma pure in base alle esigenze, alle aspirazioni e ai gusti del cliente, che viene seguito e consigliato. “Mettiamo anima al progetto” dice Carlo Pedron. E sopra un divano, campeggiano in alto gli schizzi di una situazione, di un contesto, di un angolo di vita in cui l’elemento di arredo potrebbe trovar posto. Gli arredatori sono anche esclusivisti del marchio Stressless. Dall’etimologia si deduce prontamente la produzione di poltrone e divani in grado di riunire un ottimo effetto funzionale – alla soglia del terapeutico – affiancata dall’ottima scelta di materiali e senso estetico. L’effetto è subito positivo, pensato per la

distensione fisica e mentale. Per un sogno fantasticamente reale. Praticamente, una realtà da sogno. Un’esposizione di contemporaneo fondata sulla solida tradizione. Perché la casa deve crescere con la nostra epoca, con le nostre esigenze, con la voglia di sentirci parte di essa. E garantire un solido futuro. ■

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n albero stilizzato è il simbolo della tradizione Pedron nell’ambito dell’arredamento. Le radici del mobilificio risalgono agli anni Cinquanta, con l’avvio della fabbrica a Cles, in val di Non. Da circa dieci anni l’attività è presente a Trento come “specialisti del riposo”; da un paio d’anni, oltre al settore relax, l’arredo di zona giorno e zona notte. Nell’attività si sono succeduti il nonno, il padre – cav. Natale con la moglie Caterina –, i figli Piergiorgio e Carlo. Attualmente quest’ultimo è affiancato dai soci Ivo Vettoretto e Danilo Zuccal. Lo show room di Trento si trova in via Brennero 260/A (tel. 0461.830233); quello di Cles si trova in viale A. Degasperi 118/20 (tel. 0463.600052). Per contatti, arredapedron@gmail.com

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iventare sempre più una ribalta di interesse nazionale sia per cantanti esordienti che per coloro che hanno già maturato esperienze nel mondo della musica. Questo il principale obiettivo di “Trento InCanta” che vuole confermarsi come uno degli eventi di punta del panorama musicale e soprattutto canoro in Tentino ma anche guardare ben oltre i confini locali. A promuovere la quinta edizione della kermesse per cantanti solisti “Trento InCanta 2011 - Festival Canoro Città di Trento”, la BRA Editor Spettacoli che annuncia diverse novità. Su tutte la direzione artistica affidata dopo quattro edizioni al maestro Emanuele Cavallini, già collaboratore di Trento InCanta e ritenuto dagli organizzatori il più adatto a portare la propria competenza e professionalità al servizio della manifestazione. “Trento InCanta” entra a fa parte del circuito “Grandi Festivals Italiani”, che raggruppa le kermesse canore più rilevanti a livello nazionale. Il vincitore di “Trento InCanta 2011” cos’ sarà qualificato di diritto alle fasi finali locali del circuito “Grandi Festivals Italiani”, assieme ai vincitori degli altri

Trento incanta Torna la kermesse canora del capoluogo. la direzione artistica affidata da quest’anno al maestro Emanuele Cavallini festival che fanno parte del circuito stesso, entrando a far parte di una vetrina di assoluto prestigio a livello nazionale, che vanta all'interno della sua Commissione Artistica artisti quali Katia Ricciarelli e Vince Tempera . Trento Incanta

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2011, articolato in un'unica categoria, sarà strutturato in tre differenti fasi, che prevedono tre giornate di audizioni, due di semifinali e la finalissima che si terrà il 10 settembre 2011 presso il Teatro Auditorium Santa Chiara di Trento. La scelta della location della finale è una conferma dopo il successo maturato nella finale del 9 ottobre scorso che ha lasciato il segno davanti a una platea di quasi settecento persone. Il vincitore del Festival, oltre ad aggiudicarsi il trofeo “Trento InCanta 2011“, sarà premiato con buoni dal valore totale di 1.000 euro. Una novità per l’edizione 2011 è l’introduzione del premio speciale “Maestro Trento InCanta 2011”

che sarà conferito all’artista, oltre il vincitore appunto, che dimostrerà per la migliore preparazione canora. Altra novità quella legata anche al “Premio Radio Genius” per la migliore interpretazione, che sarà assegnato dall’emittente. Le iscrizioni al concorso, aperte a partire dal 15 aprile, si concluderanno entro il 15 Maggio 2011. L'unica quota di iscrizione richiesta dall'organizzazione è di 15 euro per spese di segreteria per dare la possibilità a chiunque ami il canto e la musica di mettersi alla prova in un evento di grande prestigio. Per ulteriori informazioni e regolamento basta collegarsi al sito www. braeditor.it nella sezione dedicata a Trento InCanta. ■


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“A

ll’inizio di questo viaggio ero sicura di voler seguire una nuova rotta ed avevo chiare due cose: lavorare in modo diverso sui testi cercando un linguaggio più narrativo (“In un soffio” e “Torno a casa a piedi” su tutte) e allargare i miei orizzonti musicali collaborando con un musicista/produttore in grado di fare questo. Saverio Lanza, con il quale condivido tutte le musiche di questo album, nonostante sulla carta potesse apparire lontanissimo dal mio mondo, si è invece rivelato fondamentale e sorprendente. Ha creato spazi sonori incredibili aiutandomi a realizzare il sogno musicale di questo nuovo

musica a colori Cristina Donà si esibirà live domenica 8 maggio per la stagione di Musica d’Autore all’Auditorium di Trento album: aggiungere colori alla mia musica”. In questa frase è racchiuso lo stato d’animo con cui la cantautrice Cristina Donà ha registrato il suo ultimo disco “Torno a casa a Piedi” che sarà al centro del live di domenica 8 maggio

all’Auditorium di Trento per la stagione di Musica d’Autore. Con questo tour Cristina Donà vuole regalare al pubblico un se che rimescola i suoi ingredienti per arrivare a nuovi traguardi. Il suo modo arioso, colorato e intenso di esibirsi insieme a una band di grande livello segue le indicazioni dell’album che “celebra la vita attraverso piccole istantanee”. Per chi ama quest’artista forse non sarà una sorpresa ma sappiamo che da lei ci si deve attendere l’inatteso – l’imprevedibile quid che fa la differenzia e che nell’esperienza live ha sempre ipnotizzato, catturato e creato una forte empatia con le migliaia di persone che riempiono i suoi concerti. In fondo “Torno a casa a piedi”

è una sorta di tour-manifesto perchè le canzoni nuove verranno intercalate ai classici, e accanto ai nuovi arrangiamenti, le sonorità rock e le ballate struggenti che hanno reso la Donà davvero un’ icona della musica d'autore coniugata al femminile scorreranno al di fuori di questi due decenni e sino al luogo speciale dove l’artista e il pubblico si incontrano per condividere emozioni e gioia. A Trento la cantautrice veneta sarà accompagnata sulla scena da importanti musicisti del panorama musicale pop e rock come Saverio Lanza (anche produttore ed arrangiatore dell'album che da il nome al tour) , Piero Monterisi batterista e produttore anch'esso, Andrea Moscianese, chitarrista, Alessandro Gabini al basso accanto a Francesco e Samuele Cangi tromba e trombone fratelli nella vita e sezione fiati nel live della Donà che donano freschezza sia al disco che al live. ■

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di Lara Deflorian

Artea, da depero A vasco rossi

di recentissima fondazione, artea inizia la sua poliedrica attività tre anni fa a Rovereto e si prefigge di promuovere diverse forme di espressione artistica come l’arte figurativa e non figurativa, l’arte scenica teatrale e coreutica, di generi categorie diverse, l’arte cinematografica e video art. Il tutto attraverso progetti e percorsi didattici destinati non solo a tutta la cittadinanza, ma anche agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado

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a seconda realtà trentina che si occupa di danza e che andremo ora a presentare è Artea. Associata alla Federazione provinciale delle scuole di danza e da quest’anno anche al Daf (Dance arts faculty), Artea è di recentissima fondazione, poiché inizia la sua attività tre anni fa a Rovereto configurandosi come associazione culturale finalizzata alla promozione, alla didattica e alla produzione di diverse forme di espressione artistica

come l’arte figurativa e non figurativa (antica, medievale, moderna e contemporanea), l’arte scenica teatrale e coreutica, di generi categorie diverse, l’arte cinematografica e video art. Per valorizzare e diffondere tutte queste arti, l’Associazione promuove progetti e percorsi didattici destinati non solo a tutta la cittadinanza, ma anche agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, fino alla formazione universitaria e postuniversitaria.

La direzione didattica e artistica di Artea è affidata a Elisa Colla, fondatrice della stessa Associazione, insegnante di danza moderna e contemporanea, nonché performer e coreografa. Si forma tra l’Italia e la Francia e inizia la sua attività in qualità di docente nel 1998, integrando lo studio della tecnica di base a una continua ricerca e sperimentazione di movimento, sulle orme di maestri come Eugenio Buratti, Mauro Astolfi, Daniele Ziglioli, Simona Bucci

e Corinne Lanselle. Contemporaneamente si laurea con lode in Conservazione dei Beni Culturali all’Università di Bologna, dove vince una borsa di studio di sei mesi presso il museo del Louvre di Parigi. Il felice connubio fra danza moderna-contemporanea e arte figurativa è il carattere distintivo dei suoi allestimenti coreografici. Elisa Colla è inoltre ideatrice del progetto didattico interdisciplinare di arte-teatro-danza Arteatrando rivolto alle scuole trentine e proposto con il sostegno dell’Ufficio istruzione della Comunità di Valle della Vallagarina. Collabora con il Servizio per l’innovazione e lo sviluppo del sistema scolastico e formativo della Pat, con l’Università di Trento svolgendo attività di formazione per docenti, lavora con diversi istituti superiori intervenendo come regista e coreografa e lo scorso anno ha collaborato con il Liceo musicale e coreutico di Trento, come docente di storia dell’arte e come coreografa ospite. Oltre all’articolato settore danza, l’associazione Artea sviluppa altre sezioni come quella sull’arte, che ha visto la realizzazione del progetto Arteatrando rivolto alle scuole primarie e secondarie e finalizzato alla conoscenza e alla valorizzazione dell’arte moderna e contemporanea, sperimentate attraverso le arti sceniche. Il progetto si articola in una visita a una mostra del Mart di Rovereto, in un ciclo di laboratori a scuola con lo staff di Artea e nella partecipazione finale alla rassegna Arteatrando.

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Un’altra sezione dell’Associazione è quella sul teatro, che vede la realizzazione di progetti teatrali nelle scuole primarie e secondarie e l’organizzazione di specifici laboratori come quello di presenza scenica e di trucco teatrale. Dal 2009 la proposta di stage si sviluppa notevolmente e, dai primi corsi intensivi di danza e fisioterapia con Leopoldo Zampi, di presenza scenica con Elena Marino e Silvia Furlan, di tecnica pilates applicata alla danza con Greta Modena, di trucco e trucco di scena con Annalisa Manara, di contact-improvisation con Maria Tullia Pedrotti e di body percussion con Seydi Rodriguez Gutierrez, in quest’ultimo anno è stato nuovamente proposto lo stage di trucco e trucco di scena, oltre a quelli ultimi di danza modern e contemporaneo con Eugenio Buratti, docente stabile al Balletto di Toscana, di hip hop con Ramses Manuel Mariconce, artista conosciuto in 84

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quest’ambito soprattutto per la sua partecipazione a numerose trasmissioni televisive e a diversi videoclip musicali, di danza classica con Fréderic Olivieri, direttore della scuola di ballo del teatro alla Scala di Milano, e di danza contemporanea con il noto coreografo Davide Bombana. Questi ultimi due appuntamenti sono organizzati in collaborazione con la neo costituita Associazione Vasco Rossi Dancing Project, nata da un’idea stessa di Vasco Rossi e supportata dal regista Stefano Salvati, per sostenere con diverse iniziative e progetti il mondo della danza. Il primo progetto è costituito proprio da questi due stage al cui termine sono selezionati due allievi, uno per la danza classica e uno per la danza contemporanea, anche se solo uno di loro, dopo essere visionati da una giuria composta dai maggiori maestri di danza e coreografi, farà parte di un gruppo di talenti selezionati nelle scuole di danza italiane

aderenti al progetto. Il gruppo di allievi individuati danzerà una coreografia sul palco della rock star Vasco Rossi durante uno o più concerti del suo tour estivo. Un anno prima della fondazione dell’associazione Artea nasce, dal desiderio e dalla necessità di Elisa Colla e di alcune giovani allieve di sperimentarsi in nuove creazioni coreografiche, l’omo-

nima Compagnia di danza che viene subito contattata da diversi enti locali per la realizzazione di alcuni spettacoli e performance. Dalla collaborazione con l’associazione Aido Vallagarina e il coro Sant’Ilario nascono due delle migliori produzioni realizzate da Elisa Colla: Con il cuore in sospeso, spettacolo rivolto alla tematica della donazione di organi, e

SCHEDA Denominazione: associazione culturale Artea Anno d’inizio attività: 19 settembre 2008 Numero iscritti: 108 Generi e livelli di corso: danza classica propedeutica e complementare (il metodo proposto accosta al rigore della scuola russa l’espressività della scuola americana e l’equilibrio dell’antica scuola Italiana), tutti i livelli di modern contemporaneo (metodo Nikolais), hip hop principiante, intermedio, avanzato (house dance, l’hype, il New York style, Krump, il wacking e vouging con una base tecnica della old school, lockin’, poppin’, breckin’), body percussion principianti, pilates, ginnastica posturale, flamenco (in collaborazione con l’associazione La Peña Andaluza), ogni due mesi laboratori di teatro e musical. Insegnanti: Seydi Rodriguez, Elisa Colla, Simone Valer, Silviana Pedrotti, Leopoldo Zampi, Adriana Grasselli, Raffaele Eccheli e Mia Meneghini. Contatti: sede dell’attività Corso Verona n. 136 - Salita via Castori, Rovereto; sede legale Via Segantini n. 20, Rovereto; tel: 345 8571465; email: artea.t@libero.it; web: www.artea.tn.it


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Elisa Colla, direttrice di Artea

Omaggio a F. Depero, presentato nell’ambito della stagione teatrale 2009 del Comune di Rovereto. Altre performance della compagnia, presentate contestualmente a rassegne e concorsi locali, hanno portato premi e riconoscimenti per il giovane gruppo come Corpo è voce!, performance prodotta per la festa del Calendimaggio dal Comune di Nogaredo e vincitrice del premio organizzato nell’ambito dell’evento Ala Città di Velluto 2009, e Silvestre, performance interpretata da Elisa Colla e Sara Tonolli, classificata al terzo posto

categoria danza modernacontemporanea duetti al Concorso premio and excellent di Bolzano 2010, e presentata a Tesero in occasione di Trentino Danza Estate, da cui in seguito è stata richiesta da Mauro Astolfi per la rassegna romana Dance Resources. Sin dalla sua nascita la Compagnia Artea si esibisce partecipando ogni anno alla rassegna Arteatrando per le scuole trentine, con spettacoli ispirati alle mostre del Mart. Ha inoltre creato Festina Lente, spettacolo di teatro e danza ispirato al testo Lezioni Americane di Italo Calvino, Diritti Diversi, commissionato per il 60° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, Cinque sensi, e il recentissimo Storie d’amore a lieto fine, in scena il primo maggio a Nogaredo nell’ambito di Calendimaggio. Ancora in fase di allestimento, per il debutto previsto il prossimo 4 giugno in occasione della Notte verde in Corso Bettini a Rovereto, è lo spettacolo per la serata Un cuore, una nazione - 150 anni dell’Unità d’Italia vista con gli occhi del trentino, che vedrà anche la presenza del coro Sant’Ilario.

La danza di maggio GLI APPUNTAMENTI del mese IN PROVINCIA

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differenza degli anni scorsi, in questo mese gli appuntamenti con la danza in provincia fortunatamente proseguono. Inseriti nel circuito di InDanza e programmati di mese in mese nei diversi palcoscenici trentini, vedono circuitare e a volte replicare gli spettacoli di alcune scelte compagnie italiane di danza contemporanea e di teatrodanza. Il 3 maggio al teatro Comunale di Tesero vedremo così esibirsi il duo Abbondanza-Bertoni, fautore di lavori costruiti su emozioni e vissuti di diverso genere, nello spettacolo Un giorno felice. Creato nel 2008, il lavoro è dedicato alla coppia ed è centrato su di una routine quotidiana, su di un incerto senso del vivere. Si potrà assistere al passaggio di diverse situazioni, di drammi, alla trasformazione di personaggi paragonabili a fauni, clown e sognatori burloni. “L’abitudine quotidiana - sostiene Abbondanza - è la cosa più feroce che ci possa essere in un rapporto di coppia”. Altra importante particolarità di questo racconto che si sviluppa su di un prato artificiale è il progetto musicale realizzato da Simonetta, esecutrice al pianoforte delle musiche, e dal fratello Corrado Bungaro. Il 31 maggio il teatro alla Cartiera di Rovereto ospiterà la compagnia Naturalis Labor, diretta dal coreografo Luciano Padovani ideatore della coreografia, che vede coinvolti quattro tangueros e i musicisti del Trio Lumière de tango, dal titolo Tango y nada mas. L’atmosfera delle sale da ballo argentine sarà così ricreato e rappresentato dai quattro protagonisti in scena, impegnati a sedurre attraverso la forte passione dei sentimenti. “Ascoltando il tango si avvertono guizzi di lame, fruscii di sottovesti, porte che si chiudono per sempre e fischi di bastimenti che partono per chissà dove. Un braccio, un passo, la mano, una voce, il bandoneon, una canzone. Ed ecco il tango. Il tango è così. Così. E mille storie ancora.” Per quanto concerne invece la rassegna Danza Formato [6x8], ospitata a Trento al teatro San Marco, l’ultimo appuntamento in programma per il 31 maggio è stato posticipato al 3 giugno. In chiusura potremo così assistere a Fragments (Improvvisazioni) del gruppo Contact Merano, a Vidas, un progetto della compagnia Pluraldanza, e ad uno studio coreografico di Finestra Giovani, un progetto articolato in un percorso di formazione finalizzato ad accompagnare i giovani artisti partecipanti, al passaggio della pratica professionale della danza. (L.D.)

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www.trentinobookfestival.it

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nche il Trentino ha il suo Festival Letterario. Si tratta del Trentino Book Festival, in programma a Caldonazzo dal 17 al 19 giugno. Più che un festival letterario, però, il TBF vuole essere una festa: la festa di chi ama leggere, per sé e per gli altri; di tutti coloro che, fortunatamente, sono affetti da quella grave malattia invalidante che si chiama “Lettura”. L’idea su cui si regge il Trentino Book Festival è molto semplice. Tre giorni – due e mezzo – da trascorrere immersi in un’atmosfera nuova: qualcosa che sta a metà tra la gioia sfrenata e la più profonda meditazione. E poi c’è qualcos’altro. Trentino Book Festival ha messo assieme scrittori, giornalisti, cantanti, attori e attrici, musicisti, editori, attivisti, storici e alcune associazioni pensando alla propria indipendenza. Per quanto possibile, infatti,

Trentino book festival Finalmente, anche il trentino ha il suo Festival Letterario. A caldonazzo, dal 17 al 19 giugno con mauro Corona, Carmine abate e tanti altri questa kermesse letteraria vorrebbe, sin dall’edizione “numero zero”, rimanere lontana dal clamore e dal vuoto di certi eventi strombazzati. Gli organizzatori, poi, vorrbbero che chi prenderà parte all’incontro con l’autore o allo spettacolo dedicato al grande personaggio non si senta in questo modo assolto dal dovere di leggere i libri di cui si è parlato. La letteratura è la madre di tutte le culture e, come tutte le madri, va

amata e rispettata. Rivalutiamo perciò – anche grazie al Festival – la gioia della lettura che è scoperta, emozione, ma è anche fatica. I nomi che sarà possibile incontrare a Caldonazzo sono quelli di personaggi famosi e di altri meno noti, ma non per questo meno importanti. Si va da Mauro Corona alla scrittrice e firma del Corriere della Sera Isabella Bossi Fedrigotti. Dal romanziere Carmine Abate all’editore

Roberto Keller, lo scopritore del premio Nobel Herta Müller. Ma abbiamo anche Kurdo Baksi che direttamente da Stoccolma viene a parlarci del suo migliore amico: Stieg Larsson. Gli organizzatori del Centro Culturale “Balene di Montagna“ sono convinti del messaggio insito nel Festival: “Le nostre vite sono fatte di storie”. Le nostre storie. Storie che nessuno ci può rubare o chiedere a prestito. ■

Frontiere-grenzen: IL CONCORSO LETTERARIO DELLE ALPI

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gardening: gianco

esta edizione, con molte novità, per “Frontiere Grenzen”, il concorso letterario, biennale e bilingue (italiano e tedesco), rivolto a chi vuole esplorare tutti i territori, reali e non, legati a frontiere e confini di qualsiasi genere ed aperto a tutti i generi della narrativa contemporanea, dal racconto tradizionale a nuove sperimentazioni linguistiche, dal thriller al fantastico, dall’horror alla fantascienza, dall’epistolario al racconto rosa. Vi possono partecipare i nati prima del 1997 compreso, residenti nelle province italiane di tutto l’arco Alpino di frontiera Cassa Rurale

Valli di Primiero e Vanoi Banca di Credito Cooperativo

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Cassa Centrale Banca

Credito Cooperativo del Nord Est

(Imperia, Cuneo, Torino, Aosta, Verbania, Varese, Como, Lecco, Sondrio, Bolzano, Trento, Belluno, Pordenone, Udine, Gorizia e Trieste), nei Cantoni Svizzeri confinanti (Canton Ticino e Canton Grigioni) e nei Länder Austriaci confinanti (Tirolo, Carinzia e Salisburghese). Proprio l’ampliamento a nuovi territori di frontiera è la prima, significativa novità. Ma cambia anche la formula: con l’edizione 2011 la partecipazione è aperta, oltre che ai racconti inediti, anche a quelli editi. 1.500 euro è appuinto il premio per il vincitore (unico) dei racconti editi. Invece ai vincitori della categoria racconti inediti andranno rispettivamente 1.500 euro per il primo, 750 per il secondo e 500 per il terzo classificato. Il termine per la presentazione dei racconti è fissato al 20 maggio 2011. In giuria Carlo Martinelli, Pietro De Marchi, Lisa Ginzburg, Peter Oberdorfer e Joseph Zoderer. Ad organizzare il concorso l'Associazione culturale “La Bottega dell’Arte” in collaborazione con le biblioteche trentine di Primiero e Canal San Bovo e l’ Associazione Scrittori Sudtirolesi. Tutte le informazioni sul sito www.frontieregrenzen.com.




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di Fabio De Santi

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unta anche sul reggae style di Anansi l’edizione 2011 di “Notti di Maggio”. Quello che è ormai considerato come il maggior evento in musica della primavera trentina si svolgerà quest’anno dal 13 al 15 maggio al teatro tenda, Campo Sportivo Loc. Dossi, di Coredo in Val di Non. Notti di Maggio, proposto per la prima volta 1999, si vivrà attraverso tre giorni di musica, concerti, dj session ed eventi. Il programma di quest’anno sarà ancora più ricco, grazie anche ad una nuova struttura di oltre 23mila metri quadrati coperti, con tre piste per ballare, nuovi eventi live, il “Palco Emergenti” aperto alle band locali e la notte di chiusura in grande stile, con i fuochi d’artificio. La giornata più intensa sarà quella di venerdì 13 con la serata nel segno di “Note di Maggio” e la rassegna di band locali selezionate dall'associazione culturale La Chiave di

LE notti di maggio Tre giorni di musica e divertimento a Coredo. The Repeatles, cover band dei mitici Beatles, e poi Anansi e... Coredo per animare il venerdì live. Dopo aver ospitato prestigiose autoproduzioni locali e le migliori cover band del circuito trentino, per l'edizione 2011 La Chiave ha organizzato un concorso che da febbraio ad aprile, all'Eco Chalet di Coredo, ha selezionato le band locali che si esibiranno. Sul palco centrale a riscaldare l’ambiente, insieme ad un dj indie rock la musica dei The Repeatles (Tributo ai Beatles) una band ispirata ai Fab4, in circolazione dal 2003 con

alla chitarra, piano e voce Thomas Gutweniger (John Lennon), al basso e voce Igor Ferrazzi (Paul McCartney), alla batteria Manuel De Vito (Ringo Starr) e Walter Marth, chitarrista e cantante (George Harrison). L’obiettivo del gruppo si riflette nel riproporre la musica dei Beatles in modo originale e infatti i Repeatles dispongono di strumentazione d’epoca originale e di un vestiario autentico di quell’epoca. Poi spazio all’onda reggae di Stefano Bannò alias

Anansi diventato quest’anno un punto di riferimento per la scena musicale trentina grazie alla sua partecipazione a Sanremo con il brano “Il sole dentro”. Sabato 14 maggio, ritorna la finalissima della Viva Dj Competition, sfida per dj emergenti proposta da Radio Viva: in gara 6 dj, decretati vincitori dall'emittente tra coloro che hanno partecipato alle gare di selezione nei migliori locali del nord Italia. Nella seconda tensostruttura, il sabato notte prende il nome di Afrogarden, con spazio alla musica Afro ed ai ritmi ethno, special Guest Corrado Dj: la novità 2011 è la realizzazione di un terzo palco il sabato, il Green Stage M2, dove si ballerà un lungo DJ set. ■

IAIN MATTHEW, l’8 MAGGIO a ZAMBANA

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ualcuno si ricorda il nome dei Fairport Convention? Per rinfrescarsi la memoria basta fare un bel tuffo nel passato, alla fine degli anni sessanta, per trovare quella band fra i gruppi di punta della scena folk rock inglese. I Fairport Convention, iniziando come gruppo di cover di rock della West Coast, svilupparono presto un loro stile in cui si mescolava il rock con la musica tradizionale folk inglese, contendendosi il titolo di più grande folk rock band inglese con i Pentangle. A questa band ha legato per un certo periodo il musicista e cantante Iain Matthews protagonista del concerto in programma domenica 8 maggio al Teatro Comunale di Zambana nell'evento organizzato da Messina in collaborazione con il Comune di Zambana. Iain Matthews è considerato come una delle voci più limpide del folk rock d'autore e

dagli anni sessanta ad oggi ha dato vita a diversi progetti musicali. Un personaggio di primo piano nel campo della musica popolare da quasi quarant’anni; ha fatto parte di Pyramid, Fairport Convention appunto, Matthews Southern Comfort, Plainsong e Hamilton Pool ed è particolarmente apprezzato per il suo lavoro come solista. Nel 1967, a diciannove anni, esordisce in una surf band, i Pyramid, con il suo vero nome Ian M. MacDonald e poco tempo dopo passa nei Fairport Convention, destinati in breve a diventare pionieri del folk rock britannico. Nel frattempo, come raccontano le sue note biografiche, modifica il proprio cognome in Matthews (per non essere confuso con lo Ian MacDonald dei King Crimson). Nel 1970 esce il suo primo lavoro solista e nell'arco di pochi anni realizza alcuni dei suoi album migliori.

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www.bigoneproject.it

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a quanti anni stiamo cercando gli eredi musicali di un gruppo come i Pink Floyd? Troppi senza dubbio e quando ci siamo avviati nella seconda decade del terzo Millennio non c’è traccia di una band che possa riprendere con la stessa classe sonora il filo di note della band inglese anche se ci pensa Roger Waters con il suo “The Wall” a regalare qualche scheggia di leggenda. In tutto il mondo sono nati gruppi di musicisti che propongono un tributo ai Pink e fra questi in Italia spiccano senza dubbio i “Big One” che saranno in concerto il 13 maggio al Palalevico. Una formazione nata nel 1990 da un progetto ideato dal chitarrista Elio Verga che ha saputo circondarsi da alcuni tra i più dinamici musicisti veronesi per creare una delle cover-band più richiesta a livello nazionale per l’esecuzione della musica dei Pink Floyd. La formazione attuale è composta da: Leonardo De Muzio (chitarra solista e canto), Elio Verga (chitarre), Claudio Pigarelli e Stefano Righetti (piano, hammond, synth), Paolo Iemmi (basso e canto), Alessandro Iannantuoni (batteria e percussioni). Special guests Rossana D'Auria e Debora Farina (cori). Avvalendosi di una organizzazione che loro sottolineano essere “manageriale” , qualificati tecnici audio/video e strutture professionali, i Big One hanno allestito con successo numerosi grandi tributi ai quali sono convenuti da tutt’Italia migliaia di estimatori della musica pinkfloydiana. Fra i momenti salienti della storia dei Big One il concerto nel settembre 2005 al Teatro Romano di Verona dove hanno registrato un DVD (Live at Teatro Romano) un cd di cui sono state vendute più di 90

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Pink Floyd Show fra i musicisti italiani che propongono tributi a Gilmour e soci spiccano i “Big One”. in concerto venerdì 13 maggio al Palalevico 10mila copie. Nel 2006 presentano il loro nuovo show registrando un altro CD e il doppio DVD “Live at Valle dei Tempi” ad Agrigento seguito nel 2008 dal DVD live "The Wall Anniversary". Il repertorio proposto negli spettacoli attinge a piene mani dai classici di tutta la produzione del

gruppo inglese, spaziando dal periodo psichedelico dei primi anni 70 fino agli album più recenti, e ha come obiettivo la riproduzione il più fedele possibile di sonorità e arrangiamenti che hanno fatto la storia della musica rock. Fra i brani che si ascolteranno nella prima parte del live di

Levico Terme anche “Speak To Me”, “Breath”, “Time”, “Hey You” e “Echoes”, mentre in un secondo momento le note saranno quelle di altri classici: “Shine on your crazy diamond”, “Money” e “Comfortably Numb”. Canzoni diventate ormai dei classici del rock di tutti i tempi. ■

Fabri Fibra, a rovereto il rap militante

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i questi tempi “Controcultura” è davvero un titolone impegnativo per tutti. E magari ancora di più per uno come Fabri Fibra associato da molti ad una certa musica rap poco considerata oramai su questo fronte, dopo l’impegno iniziale di certi gruppi come Public Enemy, per fare un nome epico del genere impegnato e appunto controculturale negli States. Ma il rapper, a quanto pare non teme le sfide e fin dal titolo, “Controcultura”, nel suo nuovo disco mette in fila rime che pungono alla loro maniera a destra e a manca senza mandarle a dire a nessuno. E partirà proprio da Rovereto, il 1 giugno, il tour estivo di Fabri Fibra. Sul palco la fedele crew composta da ENTICS come raddoppio alle voci e da DJ NAIS e DJ DOUBLE S in consolle. Il “Controcultura Tour Estate 2011” arriva a coronare un periodo di grandi successi per Fabri Fibra che ha chiuso l’ultimo tour esaurendo tutti i biglietti dei suoi showe registrando più di 50mila spettatori. Contemporaneamente l’album ha raggiunto il Disco di Platino con i singoli “Tranne Te” e “Vip in Trip” , omaggio ai mitici Clash, mentre a fine aprile è stato lanciato il nuovo singolo tratto dal cd: “Le donne”. I biglietti per “Controcultura Tour Estate 2011” (organizzato da Massimo Levantini per Live Nation) costeranno ancora una volta meno in prevendita rispetto al giorno dello show, andando incontro ai fan che vorranno subito accaparrarsi i biglietti per gli show, un’iniziativa unica nel suo genere per un artista italiano così importante.


5 - 6 - 7 maggio 2011 Mas dela Fam Ravina

IIa edizione

Con il sostegno di:

20 cantine trentine esporranno i loro migliori prodotti, al Mas dela Fam e con degustazione dalle 18 alle 24 Ospiti d’Onore:

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www.franceschi.it

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er gli amanti del brivido, della magia, ma anche delle belle automobili, l’appuntamento è per domenica 15 maggio (alle 21) alla concessionaria Opel Franceschi di Trento. In programma, un vero e proprio show intitolato “100 minuti di impossibile”, con il prestigiatore e illusionista Andrew Basso. Una serata in cui Andrew ripercorrerà la sua vita magica dai primi numeri, che ha imparato all’età di otto anni, fino ad arrivare alle ultime sfide di escapologia che lo hanno reso celebre a livello mondiale. L’evento di domenica 15 è stato scelto da Opel Franceschi per cogliere i proverbiali “due piccioni con una fava”: Andrew Basso è stato infatti scelto da Franceschi come testimonial 2011 per la Chevrolet in Trentino, ed in effetti l’artista è in tour con una Orlando interamente personalizzata… E per l’Orlando, novità 2011 in casa Chevrolet, non è stata mai fatta una presentazione

Automobili e magia l’appuntamento È per domenica 15 maggio alla concessionaria Opel Franceschi di Trento. In programma, lo show di Andrew Basso ufficiale, da maggio poi sarà disponibile anche il restyling della Chevrolet Captiva… Quindi due giorni di porte aperte Chevrolet con la presentazione delle nuove vetture e la conclusione della due giorni con spettacolo dell’artista e consegna ufficiale del mezzo personalizzato da parte di Stefano Franceschi. Andrew Basso nasce a Trento nel 1985 e fin da piccolo dimostra interesse in tutto ciò che è spettacolo. Ma è a 12 anni che il fortuito incontro

di Andrew con un professionista del settore gli permette di fare il salto dal semplice gioco di prestigio ai veri segreti della Magia. Il debutto arriva nel 2003: una evasione subacquea, alla quale hanno assisitito 2000 persone; lì incontra il suo futuro manager, Dennis Forti, che inizia a credere nel giovane talento e seguirlo in ogni parte del mondo. Nel 2004, a 18 anni, da solo e con qualche parola d’inglese Andrew si presenta a Las Vegas, al World Magic Seminar, il convegno

mondiale più importante del mondo dove si riuniscono i più grandi illusionisti del pianeta. Viene selezionato tra i migliori illusionisti teen agers e insieme ad altri portentosi talenti ha modo di studiare nella prestigiosa Mistery School a contatto con artisti di calibro internazionale. Nel 2005 vince il titolo mondiale di "Escape Champion" durante la convention mondiale di escapologia a Los Angeles. È il primo Italiano e il più giovane nella storia a conquistare ■ questo titolo...

le creazioni di Michele Bortolotti

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omenica 29 maggio (inizio ore 15), al Ristorante Mas dela Fam di Ravina, gli appassionati d’arte (ma anche della buona cucina) potranno darsi appuntamento per ammirare le opere realizzate da Michele Bortolotti. Nato nel 1972, conosciuto anche come cuoco o gestore di locali, Bortolotti nel suo tempo libero coltiva la grande passione dell’arte: quadri, sculture, lampade per arredo, ecc. Negli ultimi anni ha presentato tre mostre, grazie soprattutto alla collaborazione e all’incitamento di un altro artista trentino, Lome, che lo ha spinto a proporre le sue creazioni e quindi ad esporre, presentando così la sua prima personale dal titolo “Esposizioni” al Caffè Perlè di Trento. Un anno dopo ha presentato al Just Cafè, sempre di Trento, una mostra aperitivo, mentre al ristorante Mas dela Fam, era già stato un anno e mezzo fa. Per ogni opera Michele Bortolotti usa materiali differen-

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ti: vetro, plastica, vassoi, tele usate, pannelli pubblicitari ed altro ancora... È dell’idea di riutilizzare tutto ciò che gli possa dare una qualsiasi forma d’ispirazione. Usa colori molto vivaci, mentre utilizza molto poco cornici e vetri che possano in qualsiasi maniera coprire i lavori. Anche il tatto deve avere, come la vista e il gusto, un posto per le opere d’arte. In questo anno, per lui un po’ magico, ha preparato così la quarta esposizione personale. Domenica 29 maggio, l’artista accompagnerà i visitatori in un percorso che si concluderà con un aperitivo nel bosco. (si consiglia di indossare scarpe comode).


www.museosanmichele.it

LE NOSTRE USANZE CAMBIANO

RITROVIAMO QUELLE CHE ABBIAMO LASCIATO ALLE SPALLE Prima dell’hip hop, del punk e del piercing, in un mondo lontano eppure vicinissimo a noi, che cosa c’era? Venite a scoprirlo al Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele all’Adige, il maggiore museo italiano di tradizioni popolari locali. La vita contadina di montagna raccontata attraverso gli oggetti quotidiani di una cultura del lavoro.

Museo degli

USI E COSTUMI

DELLA GENTE TRENTINA

San Michele all’ Adige - Trento via Mach, 2 - 38010 San Michele all’Adige (TN) - Tel. 0461 650314 - 650556 - Fax 0461 650703 - mucgt@museosanmichele.it



trentinomese trentinopanorama

www.nerocubohotel.it www.accor.com

Informazione pubblicitaria

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obbiamo pensare all’ hotel come ad una grande casa dove si ritorna la sera dopo una giornata intensa passata fuori e in cui si possono trovare a convivere centinaia di persone, tra loro estranee, ma tutte con le loro caratteristiche ed abitudini: per una buona convivenza diventa fondamentale che ognuno abbia il proprio spazio e che gli ambienti siano in grado di suscitare emozioni positive, almeno non inferiori a quelle che si possono provare a casa propria.” È con queste parole che l’architetto Enrico Ferreguti, ideatore del progetto architettonico di nerocubohotel, definisce questo edificio. Alle porte di Rovereto, a soli 300m dall’uscita del casello autostradale di Rovereto Sud, all’interno del Centro Multifunzionale Integrato Area22, spicca un design hotel 4 stelle dotato di 101 camere di varie tipologie, ristorante, lounge-bar, area meeting e congressi, centro wellness: si tratta del nuovo Mercure nerocubo Rovereto. Recentemente entrato a far parte del gruppo Accor Hospitality con il marchio Mercure, nerocubohotel ha ottimizzato ancor più i suoi servizi e ha confermato la sua vocazione internazionale. La sua forza è dunque la riconoscibilità e la comodità di essere raggiunti; si rimane poi stupiti dall’ambiente e dai servizi proposti. Le camere sono di varie tipologie per soddisfare ogni

Mercure nerocubo hotel Alle porte di Rovereto, spicca un design hotel quattro stelle dotato di 101 camere di varie tipologie

esigenza: si può scegliere tra le camere doppie classic, le business suites dotate di ufficio, le family suites con 5 posti-letto, le deluxe panoramiche con ampie vetrate sulla valle per arrivare alle emozionanti wellness suites che ospitano al proprio interno Le innovative cabine “Sweet Spa” by Starpool che creano, direttamente in camera, la sensazione di un centro benessere privato. La gestione dell’annesso ristorante grill e loungebar indoVino, aperto anche agli esterni, è affidata alla storica Famiglia Chiesa di Trento, operativa ormai da due generazioni nel settore della ristorazione e dell’ospi-

talità. indoVino offre speciali convenzioni alle aziende per pranzi e cene oltre a servizi di catering e banchettistica firmati Chiesa. A disposizione diverse sale meeting per incontri aziendali, corsi di formazione da 20, 30, 60 posti oltre alla grande sala da 370 m2 denominata spazioE20. Si tratta di un ambiente unico, polifunzionale e moderno, ideale per ospitare congressi, conferenze, convention, ma anche feste, concerti, banchetti, eventi culturali, sportivi, pubblici o privati. L’accurato design degli ambienti interni dell’hotel è caratterizzato da un concept forte e deciso: l’impiego coraggioso di materiali elementari come il cemento, il legno, il vetro, i tessuti e i colori è controbilanciato da un palese ‘filo conduttore’ che abilmente li unisce e li porta ad esprimere insieme un unico concetto.

Spicca un’importante collezione di opere d’arte realizzate site specific da 8 giovani artisti contemporanei che dialogano con i diversi spazi in maniera imprevista ma coordinata, contribuendo a creare un ambiente aperto ai più attuali influssi internazionali del business, dell’arte e del design. Un altro importante aspetto è l’elevato contenuto tecnologico degli impianti e delle metodologie costruttive. L’hotel produce di fatto quasi tutta l’energia necessaria al suo funzionamento: un impianto fotovoltaico abbinato ad un impianto di tri-generazione a microturbine soddisfano l’intero fabbisogno energetico previsto mentre, con il calore prodotto da questo processo, si riscalda/raffresca l’acqua necessaria per la climatizzazione degli ambienti interni; un elaborato sistema di controllo domotico delle risorse garantisce l’integrazione tra i vari sistemi e l’ottimizzazione dei consumi energetici. Tutto questo per garantire al cliente il massimo confort in un ambiente moderno, cura■ to nei minimi dettagli. 95

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FASHION VICTIM LO STILISTA DElL’ITALIAN FASHION TEAM E DI MISS MONDO ITALIA 2011 La passione per la moda ce l’aveva fin da piccolino. Così, dopo essersi laureato in Biologia, Maxmilian Cantarella, trentino delle sponde del Garda, nel 2009 registra il suo marchio con il quale inizia a portare in passerella i suoi abiti.
Il debutto vero è a Roma, con la sfilata Moda Eur, poi quella per la “galleria Pignatelli”.
Nel febbraio del 2010, grazie all'agenzia AMF, approda alle selezioni regionali di Miss Mondo Italia a Milano, dove veste la vincitrice Giada Pezzaioli durante la prima selezione nazionale a Gallipoli.
 Dopo Miss Mondo Italia segue le tappe delle selezioni regionali lombardia di Miss Stella d’Europa con la Kimifashion.
Lo stesso anno partecipa anche al Vart (Festival dell’arte in trentino) e, contemporaneamente, veste Elisa Gardini, vocalist di Match Music.
Nel settembre 2010, Maxmilian si aggiudica il primo premio al concorso nazionale “Stelle emergenti” di Gragnano, in Campania.
Nello stesso mese è lui a vestire le ragazze della NIM (Nazionale italiana modelle) durante un galà della moda a Padova.
Dallo scorso dicembre sta seguendo nuovamente le tappe delle selezioni di Miss Mondo Italia 2011, di cui sarà lo stilista ufficiale dell’intero concorso. E stilista ufficiale, a partire da quest’anno, lo è anche dell’Italian Fashion Team, il nuovo nome della Nazionale italiana modelle.

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10 consigli per la primav era-estate moda 2011

FASHION VICTIM

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are lettrici, oggi il vostro fashion designer vuole darvi dei nuovi consigli. Visto che ci stiamo avvicinando alla stagione calda e dobbiamo prepararci alle desiderate ferie, dobbiamo pensare a come preparare il nostro guardaroba estivo. Volevo darvi dieci trends che potranno esservi utili per essere sempre alla moda. Le tendenze moda per primavera estate 2011 vedono una donna molto femminile, riscoprendo il floreale e tessuti molto leggeri, ma allo stesso tempo riprendono lo stile anni '70 nelle asimmetrie e nel rigore dei tagli geometrici. Questo rigore dell'asimmetrico rende la donna raffinata con abiti monospalla, orli irregolari, bluse e camice ad una manica. La moda si sta rinnovando in maniera molto rapida. Quest'anno non esistono più le vie di mezzo: le gonne e gli abiti saranno o lunghissimi o cortissimi. Tornano di nuovo i colori fluorescenti. Sulle passerelle si sono di nuovo visti tanti colori neon, vibranti e intensi, dal lime al limone, dal rosso fragola al fuxia e al viola. Tutte tonalità da abbinare tra di loro. Il pizzo rimane sempre molto trendy, soprattutto se si tratta di un pizzo di cotone. Il jeans rimane sempre un evergreen di moda. La dura pelle da uno stile fetish diventa molto più raffinato e chic, inserito in tessuti raffinati come la seta. Parlando di calzature finalmente i tacchi alti si abbassano e tornano di moda i sandali rasoterra molto colorati e ricchi di gemme e swarosky. Infine si torna a gioielli fini e delicati, collane fatte di catene sottili, con pietre incastonate. Queste 10 delle nuove tendenze primavera estate 2011.


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trentinomostre

arte chiama tradizione e ispira modernità

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Ancona chiama trento

i sono artisti, solitamente quelli che hanno operato agli inizi del Novecento, che non si smette mai non solo di apprezzarne il valore e la qualità ma

anche di scoprirne o riscoprirne linguaggi nuovi. È questo il caso di Tullio

Garbari (Pergine, 1892 – Parigi,

1931), artista trentino che ha saputo scavalcare i confini mentali e fisici della provincia per diventare una figura di spicco nel panorama artistico italiano ed europeo, al pari di artisti come Giuseppe Prezzolini, Ardengo Soffici, Giovanni Papini, Giuseppe Ungaretti, Carlo Carrà, Edoardo Persico, Gino Severini, Dino Garrone. E questo grazie alla sua originale modalità stilistica e alla sua forte personalità che soltanto la morte, arrivata in giovane età a Parigi mentre rincorreva il sogno di incontrare Maritain, è riuscita a spezzarne la vitalità. Ventiquattro opere raccolte sotto il titolo di

“Il miracolo del colore” sono ora esposte,

e fino al 5 giugno, presso la splendida Cappella Vantini di palazzo Thun (il municipio di Trento per intenderci, Via delle

L

o Studio d’Arte Andromeda ospita l’artista anconetana Anna Maria Alessandrini nell’ambito del gemellaggio artistico tra la città di Trento e la città di Ancona realizzato per Trento dallo Studio d’Arte Andromeda, per Ancona dalla Associazione Culturale Galleria Puccini. L’iniziativa nata da contatti tra le associazioni ha coinvolto i Comuni e in particolare gli Assessorati alla cultura ed ha avuto un suo primo momento con l’esposizione ad Ancona della personale dell’artista dello Studio d’Arte Andromeda, Luigi Penasa che ha riscosso un notevole successo. A questi primi due eventi faranno seguito altre iniziative che vedranno coinvolti anche i giovani artisti delle associazioni. Anna Maria Alessandrini vive e lavora ad Ancona. È direttore artistico della Associazione culturale Galleria Puccini di Ancona. Ha iniziato il suo percorso artistico con uno studio accademico degli autori classici e con l’esecuzione di fedeli riproduzioni, sperimentando tecniche in uso delle varie epoche. Oggi la sua poetica espressiva si concretizza attraverso un figurativo realistico e contemporaneo, con aspetti di tipo metafisico e surreale. L’inquietudine scorre sotto pelle. Passando dal fiore al frutto, dal mare denso al cielo in conchiglia tutto si acquieta e diventa calmo. La vita è sospesa, né passi né rumori nel compiersi della pittura, una zona libera, consapevole della felicità raccolta in un unico respiro.

Orne 11, orario: lunedì/ venerdì 15-19, sabato e domenica 10-12;15-19). Opere che ritraggono la natura, i paesaggi

Per chi oggi rincorre sogni utopistici di antiche Rezie,

a lui cari, gli affetti, la

ovvero gli abitanti che frequentarono i territori delle

vita famigliare: uno

nostre montagne prima che i romani facessero capolino,

scorcio sulla Marzola,

dovrebbero porgere uno guardo alle opere di Tullio Garbari

i ritratti delle sorelle, la

il quale fu il primo a voler indagare non solo le figure fisiche

rituale lentezza dei gesti

dei nostri antenati ma anche la loro religiosità. Religiosità

quotidiani della madre. Sono temi semplici che il pittore

popolare che aveva riscontrato ancora durante gli anni

vive con intensità; ogni raffigurazione è la rappresentazione

in cui fu in vita materializzata negli ex voto presenti al

dell’intimità che lega il pittore ai soggetti, testimoni di

Santuario della Comparsa a Montagnaga di Pinè. Santuario

valori, emozioni e spiritualità, frutto della sua continua

che ben conosceva essendovi stato molte volte da piccolo

ricerca morale.

e che lasciò un’impronta indelebile nel suo carattere e

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trentinomostre nella sua personalità nonché nella sua religiosità. Le figure, i temi pittori, i disegni, si richiamano a questa esperienza e le opere in mostra ne sono la fedele testimonianza di un modo di vedere il mondo spontaneo, ingenuo, scevro da intellettualismi seppur lui avesse studiato profondamente testi di teologia e di religiosità. Alla Galleria Il Cenacolo (Trento, Via Gorizia 11) troviamo invece un’artista già conosciuto dal pubblico italiano ma che ci riserva sempre delle sorprese e soprattutto un fascino particolare: l’argentino, ma trentino d’adozione,

Karlos Marra. L’artista è nato a La Plata, Argentina, laureato in ingegneria, si addentra nel mondo dell’arte sia percorrendo la strada della letteratura (tredici premi di poesia), del cinema, sia nel mondo della pittura dov’è uno dei più importanti rappresentanti del corrente artistica povera/informale

L’esposizione ha come titolo “Desaparecidos”

arco Fiere VolontariAMO Apertura: da giovedì 5 a venerdì 13 maggio. Scuola media Prabi, vie del centro - Giornate dedicate al volontariato. Dalle 15 alle 23. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 . Mostre Mostra del Volontariato Apertura: da venerdì 6 a venerdì 13 maggio. Scuola Media di Prabi. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 . Mostre “Fiori di Montagna” Apertura: da domenica 8 a domenica 15 maggio. Via S. Anna, Sede SAT - Mostra fotografica Sat Arco. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 . Mostre Mostra Robert Gschwantner Apertura: da domenica 22 maggio a domenica 4 settembre. Palazzo Panni - Arte contemporanea. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 .

Caldonazzo Mostre TERRE COLORATE Apertura: da sabato 14 a domenica 22 maggio. Centro d’Arte la Fonte - Mostra Personale di Liberio Furlini. Lun-ven: 17-20.30, sab-dom: 10-12 e 17-20.30.

Drena

ed è un omaggio alle migliaia di persone che sotto la dittatura del feroce generale Videla, sono scomparse senza aver mai potuto fare ritorno dai propri cari. Perché il ricordo non cada nell’oblio, la forte capacità comunicativa che Marra riesce ad imprimere nelle sue opere dal forte impatto cromatico e dal gesto informale, farà da sfondo alla testimonianza struggente e commovente delle tribolazioni subite dalla popolazione sudamericana del suo paese. Marra sta attraversando un felicissimo momento professionale. Il presidente dell’Argentina, Cristina Elisabet Fernandez de Kirchner, rimasta colpita dalle forti emozioni che le sue opere esprimono, ha acquistato una sua importante realizzazione, che prima di essere consegnata, potrà essere ammirata in questa mostra. E’ poi proprio notizia di qualche giorno fa, l’assegnazione del primo premio del concorso “Arte por la Igualidad y contra el racismo” promosso dall’Istituzione madrilena “Sos Madrid”. Chiude il 21 maggio, orario 16.30-19.

Mostre “Mobili dalle Ande” Apertura: da domenica 1 a martedì 31 maggio. Sala Polivalente Comunale - Mostra artigianato dell’ Associazione Don Bosco. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 . Mostre Mostra personale dell’artista Marzari Manuel Apertura: da domenica 15 a lunedì 30 maggio. Castello di Drena. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 .

Nago Mostre Paesaggi di guerra Apertura: fino a domenica 19 giugno. Forte superiore di Nago - L’immagine del Trentino alla fine della Prima guerra mondiale Nago-Torbole. Mar-dom 17-22. INfo: www.trentinograndeguerra.it - tel 0464.438100. Biblioteca Comunale di Nago: nago@biblio. infotn.it - tel 0464.505181.

Riva del Garda Mostre Pinacoteca: Testimonianze figurative tra il XIV e il XIX secolo Apertura: da venerdì 25 marzo a martedì 1 novembre. Museo “La Rocca” - Archeologia dell’Alto Garda. Storia: il lago, gli uomini, i tempi. Mostre Il lago di carta Apertura: da sabato 26 marzo a domenica 26 giugno. Museo “La Rocca” - Rappresentazione cartografica del territorio gardesano dal XIV al XVIII secolo. Mostre Il viaggio della luce Apertura: da sabato 16 aprile a domenica 1 maggio. Galleria Civica Craffonara - Mostra collettiva. Mostre “L’impronta ecologica” Apertura: da martedì 3 a venerdì 20 maggio. Villino Campi - Mostra itinerante interattiva. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 . Mostre Libri Ex Libris Apertura: da venerdì 6 a domenica 22 maggio. Galleria Civica Craffonara - Mostra di miniature artistiche per ornare e definire la proprietà del libro. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 . Mostre Creando insieme Apertura: da sabato 28 maggio a domenica 12 giugno. Galleria Civica Craffonara - Mostra personale famiglia Muhlenberg. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 . Mostre “Gramodaya” Apertura: da sabato 28 maggio a venerdì 28 ottobre. Villino Campi Mostra itinerante sulla sostenibilità ambientale India-Trentino. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 .

Rovereto Mostre FIUME! SCENE, VOLTI, PAROLE DI UNA RIVOLUZIONE IMMAGINATA 1919-1920 Apertura: fino a domenica 5 giugno 2011. Museo della Guerra, Via Castelbarco 7 - Nel 1919-1920 gli accordi di pace di Versailles assegnarono la città di Fiume al neonato stato jugoslavo. Alcune migliaia di soldati, di intellettuali e di militanti rivoluzionari guidati da G. D’Annunzio occuparono la città proclamandola italiana. La mostra racconta quella vicenda che si colloca fra dopoguerra e fascismo attraverso immagini, documenti e i proclami del “poeta soldato”. Mar-dom 10-18; chiuso lunedì.

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trentinomostre Mostre Olivo Barbieri Apertura: da sabato 12 febbraio a domenica 1 maggio. Mart corso Bettini 43 - in collaborazione con Trentino Marketing. Info: 0464452253, e-mail: cultura@comune. rovereto.tn.it - www.comune.rovereto.tn.it. Mostre Young in the future Apertura: da sabato 12 febbraio a domenica 12 giugno. Mart corso Bettini 43 - Alessandro Roma, a cura di Francesco Stocchi e Giorgio Verzotti. Info: 0464-452253, e-mail: cultura@comune.rovereto.tn.it - www.comune.rovereto.tn.it. Mostre ‘800 vs ‘900 Apertura: da sabato 12 febbraio a domenica 1 maggio. Mart corso Bettini 43 - a cura di Alessandra Tiddia. Info: 0464-452253, e-mail: cultura@comune.rovereto.tn.it www.comune.rovereto.tn.it. Mostre La donazione Bentivoglio Apertura: da sabato 12 febbraio a domenica 1 maggio. Mart corso Bettini 43 - a cura di Mirella Bentivoglio. Info: 0464-452253, e-mail: cultura@comune.rovereto.tn.it - www.comune.rovereto.tn.it. Mostre La rivoluzione dello sguardo. Capolavori delle collezioni del Musée d’Orsay Apertura: da venerdì 1 aprile a domenica 24 luglio. Mart corso Bettini 43 - a cura di Guy Cogeval, con la collaborazione di Isabelle Cahn. Direzione Scientifica di Gabriella Belli . Orari: lun-dom 10-18 ven 10-21. Numero verde 800 397760. Mostre Dolomites proget 2010 Apertura: da venerdì 1 aprile a domenica 1 maggio. Mart corso Bettini 43 - Olivo Barbieri, in collaborazione con Trentino Marketing. Orari: lun-dom 10-18 ven 10-21. Numero verde 800 397760. Mostre Alessandro Roma. Humus Apertura: da venerdì 1 aprile a domenica 12 giugno. Mart corso Bettini 43 - a cura di Giorgio Verzotti. Orari: lun-dom 10-18 ven 10-21. Numero verde 800 397760.

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Mostre Look today. Gli ultimi sessant’anni Apertura: da venerdì 1 aprile 2011 a domenica 12 febbraio 2012. Mart corso Bettini 43 - a cura di Gabriella Belli. Orari: mart-dom 10-18, ven 10-21. Numero verde 800 397760. Mostre Orsolina Bugna Apertura: da martedì 26 aprile a martedì 3 maggio. Sala comunale Roberto Iras Baldessari - Mostra di pittura. mart-ven 15-19, sab e festivi 10-12 e 15-19. Lun chiuso. Mostre Fratelli d’italia Apertura: da venerdì 13 a domenica 22 maggio. Palazzo Alberti, corso Bettini 43. Mar-dom: 9-12 e 15-18. Info: Tel. 0464 452253 - 452256 - cultura@comune.rovereto.tn.it - www.comune.rovereto.tn.it. Mostre arte, scienza e storia Apertura: da mercoledì 18 a domenica 22 maggio. Palazzo Alberti, corso Bettini 43 - “Un percorso di identità umanitaria” in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Mar-dom: 9-12 e 15-18. Info: Tel. 0464 452253 - 452256 - cultura@ comune.rovereto.tn.it - www.comune.rovereto.tn.it.

I Murales di Furlini

Centro d’Arte “LA FONTE” CALDONAZZO

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erre Colorate è il titolo della mostra di Liberio Furlini, pittore originario del Bleggio con studio a Lavis. S’ inaugura alle ore 17,di sabato 14 maggio 2011 nella saletta del Centro d’Arte La TERRE COLORATE Fonte, in piazzetta MuniciMostra Personale di LIBERIO FURLINI pio di Caldonazzo. Liberio dal 14 al 22 maggio 2011 presso il Centro d’Arte la Fonte di Caldonazzo Furlini è stato allievo di Luinaugurazione sabato 14 maggio ore 17.00 presentazione del Presidente Waimer Perinelli igi Senesi durante gli stuorari tutti i giorni 17 - 20.30 sabato e domenica 10 -12 / 17 - 20.30 di magistrali. Ha iniziato a dipingere nel 1989 usando diverse tecniche: Olio, con pigmenti (terre ed ossidi), tempera all’ uvo con sottofondi di sabbia, calce, polvere di marmo o stucco di calce o di granito. Da qualche tempo predilige i murales con soggetti caratteristici della tradizione trentina. La mostra resterà aperta fino al 22 maggio con orario tutti i giorni 17-20.30 e sabato e domenica 10-12 /17-20.30.

Mostre roberto lorenzini Apertura: da venerdì 20 maggio a giovedì 2 giugno. Sala Roberto Iras Baldessari - “Un fiore nel cemento”.Mar-ven: 15-19; sab e festivi: 10-12 e 15-19. Lun chiuso. Info: Tel. 0464 452253 - 452256 - cultura@comune.rovereto.tn.it - www. comune.rovereto.tn.it.

Tenno Mostre La collezione di Casartisti Apertura: da domenica 17 aprile a martedì 17 maggio. Casa degli Artisti “G. Vittone”.

Trento Mostre Antiche Madonne d’Abruzzo. Dipinti e sculture medievali dal Castello de L’Aquila Apertura: fino a mercoledì 1 giugno 2011. Castello del Buonconsiglio - mostra dedicata ai capolavori di scultura lignea salvati dal terremoto che ha colpito L’ Aquila. Tel +39 0461 233770 - e-mail: info@ buonconsiglio.it. Mostre ROMAN ONDAK Apertura: da giovedì 17 febbraio a domenica 8 maggio. Fondazione Galleria Civica Trento, via Cavour 19 - mostra a cura di Andrea Viliani e Elena Lydia Scipioni. Roman

Ondak (Zilina, Slovacchia, 1966) è protagonista con la sua prima personale. Nelle sue opere Ondak spesso interroga e reinventa le logiche dell’architettura e del luogo espositivo, esplorandone limiti e potenzialità. Orari: mar-dom 1018. Lun chiuso. Ingresso gratuito. Tel: 0461 985511. Mostre SPAGHETTI AND BEACHBALLS Apertura: da giovedì 10 marzo a venerdì 10 giugno. Studio d’arte Raffaelli, Palazzo Wolkenstein via Marchetti 17 - Brian Belott, Brendan Cass, James Benjamin Franklin, Taylor McKimens. Dopo la grande esposizione di Donald

Baechler, le opere di quattro allievi del maestro americano.. Lun-sab: 10-13.30 e 16-19.30. Mostre FEDERICO LANARO Apertura: da giovedì 10 marzo a venerdì 10 giugno. Sala Bacco di Palazzo Wolkenstein, Studio d’arte Raffaelli, via Marchetti, 17 - Inaugurazione mostra personale Super-natural! del giovane artista trentino Federico Lanaro. Lunedì sabato 10/13 16/19.30. Info: tel. 0461 982595 - studioraffaelli@tin. it - www.studioraffaelli.com.


trentinomostre Mostre MAURIZIO CARRIERO “Esercizi di inerzia” Apertura: da sabato 12 marzo a giovedì 5 maggio. Galleria d’Arte Il Castello, via degli Orbi 25 - a cura di Alberto Zanchetta. L’inerzia cui allude l’artista (vale a dire la condizione secondo cui un corpo permane in uno stato di inattività finché una forza esterna non intervenga a modificare la sua quiescenza) è da mettere in relazione con l’estasi, che è lo “stato di grazia”, facoltà di astrarsi e di trovarsi altrove. Info: tel: 0461-090223. Mostre Dal Garda alle Dolomiti Incanti fotografici Apertura: da venerdì 1 aprile a domenica 15 maggio. Palazzo Roccabruna - Immagini di uomini e di montagne fra il 1860 e il 1950. In collaborazione con il Museo Nazionale della Montagna di Torino. Info e prenotazioni Tel: 0461 887101 www.enotecadeltrentino.it. Mostre ARTHUR KOSTNER Apertura: fino a martedì 31 maggio. Buonanno Arte Contemporanea, Via Roggia Grande, 5 - Mostra dal titolo “Forma, colore, spazio”. Arthur Kostner è un artista e designer südtirolese. Lun-giov 1619.30, venerdì, sabato e altri orari su appuntamento . Info: 0461.262534 - Cell. 333.9133314 - buonannoac@virgilio.it - www.buonannoac.com. Mostre affinità elettive Apertura: fino a giovedì 30 giugno. Arte Boccanera - mostra a cura di Luigi Meneghelli. L’esposizione “Affinità Elettive”, mettendo a confronto quattro giovani emergenti (Elena Monzo, Pierluca Cetera, Valentina Miorandi, Stefano Abbiati) con quattro maestri storici (Alighiero Boetti, Bill Viola, Emilio Isgrò, Giuseppe Penone). Info: 0461.984206, arteboccanera@gmail.com, www.arteboccanera.com. Mostre KARLOS MARRA Apertura: fino a sabato 21 maggio. Galleria d’arte Il Cenacolo Via Gorizia,11 - L’esposizione avrà come titolo “ Desaparecidos “ ed è un omaggio alle migliaia di persone che sotto la dittatura del feroce dittatore Videla, sono scomparse senza aver mai potuto fare ritorno dai propri cari. Mar-sab: 16.3019. Info: galleriacenacolo@alice. it - www.galleriacenacolo.altervista.org .

Mostre Tullio Garbari, il miracolo del colore Apertura: fino a domenica 5 giugno. Cappella Vantini di Palazzo Thun, Via Orne 1. Lun-ven 15-19; sab-dom 10-13 e 15-19. www. trentocultura.it - 800.017615. Mostre LEGNO CHE SI FA ARTE UNIKA PER TRENTOFILMFESTIVAL Apertura: da giovedì 28 aprile a domenica 22 maggio. Palazzo Trentini, via Manci - Gli scultori gardenesi si confronta no sul tema Montagna e Cinema. Dal 29.4 al 09.5 tutti i giorni ore 10-19. Dal 10.5 al 22.5 ore 10-19, sabato ore 10-13. Domenica chiuso. Mostre CERAMICHE di Matteo boato Apertura: da venerdì 6 maggio a sabato 2 luglio. Maistri Interni - via V. Veneto, 148 - Partecipa la Cantina Pisoni. Mar-sab 9.3012.30 e 15-19. Maistri Interni - 0461.830075, matteoboato@ gmail.com - 348.5702306. Mostre Anna Maria Alessandrini 9 lunedì. Studio Arte Andromeda, via Malpaga 17 - nell’ambito del gemellaggio artistico tra la città di Trento e la città di Ancona. La sua poetica espressiva si concretizza attraverso un figurativo realistico e contemporaneo, con aspetti di tipo metafisico e surreale. Ore 18. Mostre IVAN ZANONI: OMAGGIO A TORRE AQUILA Apertura: da sabato 14 maggio a mercoledì 7 settembre. Galleria d’arte Il Castello, via degli Orbi 25 - Un’esposizione fortemente legata al territorio ed al suo patrimonio culturale. Lo scultore della Val di Sole Ivan Zanoni rende infatti omaggio al Castello del Buonconsiglio ed in particolare agli importanti affreschi che compongono il Ciclo dei Mesi di Torre Aquila, focalizzandosi sulla pullulante presenza faunistica che accompagna le scene di vita cortese e rurale rappresentate. Dalle 17.

Villa Lagarina Mostre LA LUCE DEL NULLA Apertura: fino a domenica 22 maggio. Palazzo Libera - mostra di Mirta De Simoni Lasta.

Scopri i migliori vini del Trentino ogni giovedì e sabato dalle 17.00 alle 22.00

CALENDARIO DEGLI APPUNTAMENTI

I GIOVEDÌ DELL’ ENOTECA Ogni giovedì alle 18.00 un incontro dedicato ai prodotti trentini. Consumazione: 3,00 €

Giovedì 12 maggio “L’ASPARAGO E IL VINO: FRESCHEZZA E FRESCHEZZA”

Giovedì 26 maggio “ROSATI TRENTINI: FRESCHEZZE INASPETTATE”

IL SABATO CON IL PRODUTTORE Ogni sabato alle 18.00 un appuntamento con i produttori trentini.

Sabato 14 maggio “L’ASPARAGO DI ZAMBANA: DELICATEZZA E TENEREZZA ” In collaborazione con As.T.A. - Trento

Sabato 28 maggio “DONETA E SGALMERA: DAL PASSATO AL PRESENTE” Cantina: Maso ai Dossi – Cimone (TN)

EVENTI 30 aprile - 8 maggio

Palazzo Roccabruna & il 58° TrentoFilmFestival Tutte le sere alle 18.00 l’approfondimento di “Prima... A Roccabruna” Da segnalare: Lunedì 2 maggio ad ore 18.00 ESPERIENZE DI SOSTENIBILITÀ NEI RIFUGI ALPINI A cura di Accademia d’Impresa, Azienda speciale della C.C.I.A.A. di Trento. A TAVOLA CON LA CUCINA TRENTINA: DALLA MONTAGNA ALLA CITTÀ 7 maggio – ore 19.00-22.00: Menù del rifugio La Rezila (Moena)

12, 14 -15 maggio

L’asparago del Trentino a Palazzo Roccabruna Degustazioni di asparagi trentini A TAVOLA CON LA CUCINA TRENTINA: L’ASPARAGO 15 maggio – ore 19.00-22.00: Menù del rifugio Fuciade (Passo San Pellegrino) 16 maggio – ore 12.00-15.00: Menù del ristorante Per Bacco (Mezzolombardo)

12, 14 -15 maggio

Il Pesce del Trentino a Palazzo Roccabruna A TAVOLA CON LA CUCINA TRENTINA: IL PESCE 21 maggio – ore 19.00-22.00: Menù del ristorante Il Libertino (Trento) 22 maggio – ore 12.00-15.00: Menù del ristorante Al Vo’ (Trento) Per scoprire le altre iniziative dell’Enoteca: www.enotecadeltrentino.it Palazzo Roccabruna: Via SS. Trinità, 24 - 38122 Trento Per info e prenotazioni: tel. 0461/887101 in orario di ufficio

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trentinoappuntamenti

Cinema di montagna in attesa dell’estate

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ino all’8 maggio Trento rimane la capitale internazionale della montagna grazie al

TrentoFilmfestival. Un momento

unico per il capoluogo trentino che sarà sotto i riflettori della cultura internazionale grazie alla miriade di appuntamenti proposti in vari punti della città.

Per la musica, spazio alla cantautrice Cristina

Donà si esibirà live domenica 8 maggio per

la stagione di Musica d’Autore all’Auditorium di Trento. Torna "Trento Incanta", la kermesse canora del capoluogo. Diventare sempre più una ribalta di interesse nazionale sia per cantanti esordienti che per coloro che hanno già maturato esperienze nel mondo della musica. Questo il principale

obiettivo di “Trento InCanta” che vuole confermarsi come uno degli eventi di punta del panorama musicale e soprattutto canoro in Tentino. Ancora, dal 13

Messner, bonatti & C.

I

l 2011 è un anno che assomma alcune importanti ricorrenze per il mondo dell’alpinismo. Due di questi importanti capitoli della storia dell’alpinismo rivivranno al TrentoFilmfestival con un protagonista d’eccezione, Reinhold Messner in persona, che ritorna al festival a distanza di sei anni nel ruolo di conduttore delle serateevento. Domenica 1 maggio, l’uomo che ha fatto della salita in solitaria il suo credo, ripercorrerà all’Auditorium di Trento, in una serata dal titolo “100 anni di free solo. Dal Campanile Basso di Paul Preuss ad Alexander Huber”, la storia dell’alpinismo solitario, a partire dalla leggendaria figura di Paul Preuss che 100 anni fa saliva in libera la parete est del Campanile Basso ad Alexander Huber. La seconda serata evento con Reinhold Messner all’Auditorium Santa Chiara, venerdì 6 maggio si annuncia ancora più emozionante: “Montagna, pericolo ed esposizione”. Walter Bonatti e Pierre Mazeaud, i 50 anni di un’amicizia nata nella tragedia del Pilone Centrale del Frêney. Il tema del pericolo, inevitabile in montagna e dell’esposizione al rischio che l’alpinista accetta consapevolmente, saranno il focus di questo incontro. Un altro protagonista degli incontri alpinistici al TrentoFilmfestival sarà il 5 maggio all’Auditorium S. Chiara il britannico Leo Houlding, 30 anni, uno degli arrampicatori inglesi di punta e tra i più talentuosi alpinisti al mondo, oltre che esperto base jumper. Poliedrico, temerario, è in grado di dominare le difficoltà estreme nell’arrampicata sulle severe falesie inglesi, quelle del Peak District in particolare, come di ascendere l’Everest.

al 15 maggio, Tre giorni di musica e divertimento a Coredo. The

Repeatles, cover band dei mitici Beatles, e poi

Musica a parte, per la satira, arriva in trentino lo

Anansi e Viva Dj Competition. Fra i musicisti italiani

show finanziario, intitolato apoditticamente "Era il mio

che propongono tributi a Gilmour e soci, ovvero ai

Paese", di quello che qualcuno ha definito “il beppe

mitici Pink Floyd, spiccano i “Big

One” che

saranno in concerto venerdì 13 maggio al Palalevico di Levico Terme. Infine, Iain

Matthews

protagonista del concerto in programma domenica 8 maggio al Teatro Comunale di Zambana nell'evento

grillo dell’Economia”: Eugenio

Benetazzo.

Appuntamento con lui a Caldonazzo, il 5 maggio. Tanta curiosità, tra automobili e magia, per il rendez vous di domenica 15 maggio alla concessionaria Opel Franceschi di Trento. In programma, lo show di

organizzato in collaborazione con il Comune di

Andrew Basso e la presentazione dei nuovi

Zambana

prodotti Chevrolet.

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trentinoappuntamenti 1 domenica Cultura Aspettando Discovery on Film 2011 Rovereto. Ore 10 e ore 15.30. Museo Civico - Robot Rising (Inghilterra, 1997) Discovery on Film 2006. I migliori film di robotica delle scorse edizioni. In Sala Convegni nei giorni di apertura del Museo, da martedì a domenica su prenotazione. L’accesso alle proiezioni è compreso nel biglietto di ingresso al Museo. Per abbonati entrata gratuita. Info: 0464 452800 - museo@museocivico.rovereto.tn.it www.museocivico.rovereto.tn.it. Enogastronomia la festa degli asparagi Zambana. L’Asparago Bianco di Zambana è sempre stato speciale, e ora lo garantisce anche il Comune. Info: www.comune. zambana.tn.it. Enogastronomia SAPORI DI-VINI Altopiano di Piné e Valle di Cembra. Dolci colline, impervi tracciati tra i muretti a secco, placide pianure, laghi cristallini e aria frizzante primaverile faranno da cornice ad un viaggio da non perdere alla scoperta dei piaceri del palato e della vista, fortemente legato alle tradizioni contadine e alla cultura del territorio. Info: Faedo e Valle di Cembra 0461 680117, A.p.T. 0461 683110. Enogastronomia 15ˆMagnalonga Valle dei Laghi. Una passeggiata in compagnia, senza competizione, per il semplice piacere di trascorrere qualche ora in una zona che consente un viaggio a ritroso nel tempo e, contemporaneamente, soddisfare piccole esigenze golose. Consorzio Pro Loco Valle dei Laghi Trento e Monte Bondone tel: 0461.864400 - www.valledeilaghiturismo.it - info@valledeilaghiturismo.it. Famiglia INvento Riva del Garda. Dalle 10.30 alle 12. Museo la Rocca - Un museo per la famiglie amico dei bambini. “Foglie al vento”. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 . Folklore al cavaliere NERO A CASTEL BESENO Calliano. Castel Beseno - Torneo arcieristico tra le mura medievali di Castel Beseno. Torna nella suggestiva cornice di uno dei più imponenti manieri del Trentino il torneo arcieristico “Al Cavaliere Nero”. Si gareggia in costume storico all’interno delle mura del castello. Tamburini, sbandieratori, combattimenti con le spade ed i bastoni, giocolieri, falconieri ed un prelibato pranzo a tema arricchiscono la gara che si articola su 12 piazzole di tiro. Organizzato dall’associazione “i Calianoti”,

il torneo è valido per il campionato LAM, la più importante lega di arcieri medievali d’Italia. Info: Tel. 0464.821011 - Cell. 335.8388106 - panizzaromano@yahoo.it. Folklore Calendimaggio Nogaredo. Centro storico. Festa di primavera nel “borgo dele strie”. Il calendimaggio è un rito che si ripete ogni anno per annunciare la rinascita della natura dopo i rigori dell’inverno, è l’auspicio di un buon raccolto, è la vittoria della luce sul buio, della magia buona sulle stregonerie malefiche. Quest’anno il tema è: Parliamo di Donne - Musiche, immagini e parole d’amore. Concerti, mostre e spettacoli, esposizioni d’arte, la Città dei bambini, passeggiata guidata, mercatini del ben essere e... lo sfizioso menù del Calendimaggio!. Info: tel. 0464-430363. Folklore festa dei meli in fiore Caldonazzo. Vie del centro. Musica festa 1 maggio Riva del Garda. Dalle 12 alle 24. Parco Colonia Sabbioni - Musica, giochi e gastronomia. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 . Musica festa 1 maggio Drena. Dalle 15 alle 23. Castello di Drena. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 . Musica Trento InCanta 2011 Trento. Festival Canoro Città di Trento. Strutturato in tre differenti fasi, tre giornate di audizioni, due di semifinali e la finalissima il 10 settembre presso il Teatro Auditorium Santa Chiara. Iscrizioni entro il 15 maggio. www.braeditor.it. Musica concerto di primavera Caldonazzo. Corpo bandistico di Caldonazzo. Musica APERITIVO ACUSTICO Baselga di Piné. Dalle 18 alle 20. Chalet de la Mot - un gustoso aperitivo in compagnia di buona musica. Chalet de la Mot pivastefano@yahoo.it.

2 lunedì Musica Trento InCanta 2011 Trento. Festival Canoro Città di Trento. Strutturato in tre differenti fasi, tre giornate di audizioni, due di semifinali e la finalissima il 10 settembre presso il Teatro Auditorium Santa Chiara. Iscrizioni entro il 15 maggio. www.braeditor.it.

3 martedì Cultura Aspettando Discovery on Film 2011 Rovereto. Ore 10 e ore 15.30. Museo Civico - Robofly (U.S.A, 26’) Discovery on Film 2007 e Discovery on Film 2010. I migliori film di robotica delle scorse edizioni. In Sala Convegni nei giorni di apertura del Museo, da martedì a domenica su prenotazione. L’accesso alle proiezioni è compreso nel biglietto di ingresso al Museo. Per abbonati entrata gratuita. Info: 0464 452800 - museo@museocivico.rovereto.tn.it - www.museocivico.rovereto.tn.it. Danza un giorno felice Tesero. Teatro Comunale - duo Abbondanza-Bertoni. Musica Trento InCanta 2011 Trento. Festival Canoro Città di Trento. Strutturato in tre differenti fasi, tre giornate di audizioni, due di semifinali e la finalissima il 10 settembre presso il Teatro Auditorium Santa Chiara. Iscrizioni entro il 15 maggio. www.braeditor.it. Musica ALLA SCOPERTA DEL CIELO Cembra. Ore 22. Località Le Cavade - osservazione guidata del cielo e degli astri presso l’Osservatorio di Cembra. Ingresso libero. Informazioni: Sergio Dalla Porta 0461 683465. Musical ALADIN Il Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale - Manuel Frattini in ALADIN, di Stefano D’Orazio. Musiche dei POOH. Numero verde: 800 013952.

4 mercoledì Cinema I GATTI PERSIANI Faver. Dalle 19.30. Molin de Portegnach - Bahman Ghobadi, Iran 2009 - drammatico, durata 106’. Menù: un piatto della tradizione araba ed un dolce. Proiezione 5 euro (4 i tesserati), cena ore 19.30, 8 euro. Informazioni: Sorgente ‘90 328 1344805, info@sorgente90.it, www.sorgente90.it. Cinema Gli uomini della luce. Storie di centrali idroelettriche in Trentino Trento. Ore 19.30. Sala 2 del cinema Modena - nel programma del 59esimo TrentoFilmFestival. Il film documentario, prodotto da Spazio Off, Kr Movie e Provincia Autonoma di Trento, per la regia di Katia Bernardi, attraversa oltre mezzo secolo di storia insieme ai testimoni che hanno vissuto in prima persona l’impresa umana e ingegneristica della costruzione delle centrali idroelettriche.

Cultura Aspettando Discovery on Film 2011 Rovereto. Ore 10 e ore 15.30. Museo Civico - Robofly (U.S.A, 26’) Discovery on Film 2007 e Discovery on Film 2010. I migliori film di robotica delle scorse edizioni. In Sala Convegni nei giorni di apertura del Museo, da martedì a domenica su prenotazione. L’accesso alle proiezioni è compreso nel biglietto di ingresso al Museo. Per abbonati entrata gratuita. Info: 0464 452800 - museo@museocivico.rovereto.tn.it - www.museocivico.rovereto.tn.it. Cultura ERA IL MIO PAESE Caldonazzo. Ore 20.45. Teatro Parrocchiale - Il nuovo ed irriverente show finanziario sulla crisi. Con Eugenio Bentazzo (soprannominato il Beppe Grillo dell’economia) che ha ampiamento previsto nei suoi libri la crisi economica e finanziaria in atto e il fallimento delle banche. Cultura “La figura di Antonio Rosmini” Grigno. Ore 20.30. la Biblioteca Pubblica Comunale Orlando Gasperini - serata “La figura di Antonio Rosmini” a cura del padre Giuseppe Consolati. Musica «Orchestra Haydn» Trento. Alle 20.30. Auditorium Trisdee na Patalung Dir. - Trio di Parma (Ivan Rabaglia violino, Enrico Bronzi violoncello, Alberto Miodini pianoforte). Info: Num. Verde 800.086890 - www.haydn.it. Musica Trento InCanta 2011 Trento. Festival Canoro Città di Trento. Strutturato in tre differenti fasi, tre giornate di audizioni, due di semifinali e la finalissima il 10 settembre presso il Teatro Auditorium Santa Chiara. Iscrizioni entro il 15 maggio. www.braeditor.it. Musica «Orchestra Haydn» Trento. Ore 20.30. Auditorium - Trisdee Na Patalung, direttore; Trio di Parma: Ivan Rabaglia, violino, Enrico Bronzi, violoncello, Alberto Miodini, pianoforte. Musica primavera operistica Rovereto. Ore 20.30. Sala Filarmonica - L’opera tedesca nell’epoca guglielmina tra verismo e modernità. Salotto lirico con Carlo Todeschi. Info: Tel. 0464 452253 - 452256 - cultura@comune.rovereto.tn.it - www.comune.rovereto.tn.it. Musical ALADIN Il Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale - Manuel Frattini in ALADIN, di Stefano D’Orazio. Musiche dei POOH. Numero verde: 800 013952.

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trentinoappuntamenti 6 venerdì

Sala per banchetti e cerimonie Trento c/o Aeroporto “G. Caproni” tel. 0461/944999

5 giovedì Cinema “I do not know what it is I am like” Trento. Ore 20.45. Arte Boccanera - Nell’ambito della mostra “Affinità elettive” proiezione bill viola, “I do not know what it is I am like” , 1986 , 89 ‘. Info: 0461.984206, arteboccanera@gmail.com, www. arteboccanera.com. Cinema Gli uomini della luce. Storie di centrali idroelettriche in Trentino Trento. Ore 16. Sala 3 del cinema Modena - nel programma del 59esimo TrentoFilmFestival. Il film documentario, prodotto da Spazio Off, Kr Movie e Provincia Autonoma di Trento, per la regia di Katia Bernardi, attraversa oltre mezzo secolo di storia insieme ai testimoni che hanno vissuto in prima persona l’impresa umana e ingegneristica della costruzione delle centrali idroelettriche. Per informazioni: Katia Bernardi 347.3035584. Cultura Aspettando Discovery on Film 2011 Rovereto. Ore 10 e ore 15.30. Museo Civico - Robofly (U.S.A, 26’) Discovery on Film 2007 e Discovery on Film 2010. I migliori film di robotica delle scorse edizioni. In Sala Convegni nei giorni di apertura del Museo, da martedì a domenica su prenotazione. L’accesso alle proiezioni è compreso nel biglietto di ingresso al Museo. Per abbonati entrata gratuita. Info:

0464 452800 - museo@museocivico.rovereto.tn.it - www.museocivico.rovereto.tn.it. Cultura medea nel melodramma Rovereto. Ore 17. Auditorium Melotti - Incontro con Carla Moreni. Info: Tel. 0464 452253 - 452256 - cultura@comune.rovereto.tn.it www.comune.rovereto.tn.it. Cultura decrescita, ambiente e salute Rovereto. Sala Fondazione Cassa di Risparmio Trento e Rovereto convegno con Maurizio Pallante. Info: Tel. 0464 452253 - 452256 - cultura@comune.rovereto.tn.it www.comune.rovereto.tn.it. Enogastronomia BuonVino Trentino Ravina. Dalle 19 alle 24. Mas dela Fam - Serata di deguastazione di oltre 80 vini Trentini. La serata sarà allietata dal tio jazz-un-jazz capitanato da Roberto Gorgazzini. Info Mas dela Fam 348 3504497. Musica Trento InCanta 2011 Trento. Festival Canoro Città di Trento. Strutturato in tre differenti fasi, tre giornate di audizioni, due di semifinali e la finalissima il 10 settembre presso il Teatro Auditorium Santa Chiara. Iscrizioni entro il 15 maggio. www.braeditor.it. Musical ALADIN Il Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale - Manuel Frattini in ALADIN, di Stefano D’Orazio. Musiche dei POOH. Numero verde: 800 013952.

Cultura Aspettando Discovery on Film 2011 Rovereto. Ore 10 e ore 15.30. Museo Civico - Robofly (U.S.A, 26’) Discovery on Film 2007 e Discovery on Film 2010. I migliori film di robotica delle scorse edizioni. In Sala Convegni nei giorni di apertura del Museo, da martedì a domenica su prenotazione. L’accesso alle proiezioni è compreso nel biglietto di ingresso al Museo. Per abbonati entrata gratuita. Info: 0464 452800 - museo@museocivico.rovereto.tn.it - www.museocivico.rovereto.tn.it. Cultura Presentazione libro Vigolo Vattaro. Ore 20.30. Auditorium - “Un filo di Arianna, di mano in mano”. Presentazione libro e percorso di formazione alla responsabilità educativa. Serata incontro con Micaela Bertoldi e il dottore in ricerca pedagogica Roberto Gris. . Cultura CERAMICHE di Matteo boato Trento. Ore 18. Maistri Interni via V. Veneto, 148 - Inaugurazione mostra. Partecipa la Cantina Pisoni. Maistri Interni - 0461.830075, m a tt e o b o a t o @ g m a i l . c o m 348.5702306. Cultura 26° Arcobonsai Arco. Casinò Municipale - Convegno su scienza, tecnica e mostra mercato di bonsai. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 . Cultura Incontri di Analisi e Composizione Riva del Garda. Ore 14. Conservatorio Bomporti, aula - “I compositori”: Thüring Bräm. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 . Cultura 150 anni di storia italiana: “Anniversari scomodi” Riva del Garda. Ore 20.30. Museo la Rocca. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 . Enogastronomia BuonVino Trentino Ravina. Dalle 19 alle 24. Mas dela Fam - Deguastazione di oltre 80 vini Trentini. Su prenotazione degustazione di birre artigianali umbre, con la importante presenza di Carlo Dalsasso. Assaggi guidati di pasta Felicetti . Info Mas dela Fam 348 3504497.

Sala riunioni - Sala Banchetti TRENTO Via Pomeranos, 2 Loc. Mattarello Tel. 0461/944545 www.adigehotel.it

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Famiglia Arcofiori Arco. Casinò Municipale e Viale delle Palme - XIII mostra mercato del florovivaismo e dei prodotti locali. Mercato contadino e Villaggio dei sapori Trentini: Prodotti dell’agricoltura e dell’allevamento

trentini; Villaggio del Gusto Trentino: Punti di ristorazione che propongono i piatti tipici della regione; Villaggio dei bambini: Giochi gonfiabili per un divertimento gratuito e assicurato dei più piccoli. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 . Famiglia Bandus... i narratori Riva del Garda. Ore 17. Villino Campi - Nell’ ambito della mostra “L’impronta ecologica”. Letture in pubblico. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 . Musica I Concerti del Conservatorio Riva del Garda. Ore 20.30. Auditorium Conservatorio - Musiche di Bizet, Bräm, Puccini. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 . Musica Trento InCanta 2011 Trento. Festival Canoro Città di Trento. Strutturato in tre differenti fasi, tre giornate di audizioni, due di semifinali e la finalissima il 10 settembre presso il Teatro Auditorium Santa Chiara. Iscrizioni entro il 15 maggio. www.braeditor.it. Musica MUSICA DAL VIVO Baselga di Piné. Dalle 23. Bar Spiaggia. Andrea 339 1114244. Musica stagione dei concerti Rovereto. Ore 20.45. Sala Filarmonica - Emilia Fadini, clavicembalo. Info: Tel. 0464 452253 - 452256 - cultura@comune.rovereto.tn.it www.comune.rovereto.tn.it. Musical ALADIN Il Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale - Manuel Frattini in ALADIN, di Stefano D’Orazio. Musiche dei POOH. Numero verde: 800 013952. Opera lirica apri le tue ali Rovereto. Ore 20.30. Audiorium Melotti - con la Compagnia Amici dell’operetta. Info: Tel. 0464 452253 - 452256 - cultura@comune.rovereto.tn.it - www.comune. rovereto.tn.it. Cultura “ERA IL MIO PAESE“ con EUGENIO BENETAZZO Caldonazzo, ore 20.45. Teatro Parrocchiale. Il nuovo ed irriverente show finanziario sulla crisi in collaborazione con la Biblioteca Comunale.

7 sabato Cinema Amori e disastri - Look Both Ways di Sarah Watt Trento. Ore 21. Teatro Cuminetti - Australia, 2005, 102’. Numero verde: 800 013952.


trentinoappuntamenti Cultura Aspettando Discovery on Film 2011 Rovereto. Ore 10 e ore 15.30. Museo Civico - Robofly (U.S.A, 26’) Discovery on Film 2007 e Discovery on Film 2010. I migliori film di robotica delle scorse edizioni. In Sala Convegni nei giorni di apertura del Museo, da martedì a domenica su prenotazione. L’accesso alle proiezioni è compreso nel biglietto di ingresso al Museo. Per abbonati entrata gratuita. Info: 0464 452800 - museo@museocivico.rovereto.tn.it - www.museocivico.rovereto.tn.it. Cultura 26° Arcobonsai Arco. Casinò Municipale - Convegno su scienza, tecnica e mostra mercato di bonsai. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 . Enogastronomia BuonVino Trentino Ravina. Dalle 12 alle 24. Mas dela Fam - “Pinot Nero nel mondo” in degustazione, interverrà il vicario della confraternita della vite e del vino Angelo Rossi. Pranzo con abbinamento cibo vino curato dal sommelier Marco Larentis. Ore 18:30 concerto del Gruppo “ i Fisarmonicisti” guidato dal M° Giovanni Luchthaler. Info Mas dela Fam 348 3504497. Famiglia Arcofiori Arco. Casinò Municipale e Viale delle Palme - XIII mostra mercato del florovivaismo e dei prodotti locali. Mercato contadino e Villaggio dei sapori Trentini: Prodotti dell’agricoltura e dell’allevamento trentini; Villaggio del Gusto Trentino: Punti di ristorazione che propongono i piatti tipici della regione; Villaggio dei bambini: Giochi gonfiabili per un divertimento gratuito e assicurato dei più piccoli. Musica CONCERTO PER PIANO A QUATTRO MANI Faver. Dalle 19.30. Molin de Portegnach - con Simone Vebber e Marina Rossi. Concerto di chiusura della stagione culturale, in attesa delle attività estive. Informazioni: Sorgente ‘90 328 1344805, info@sorgente90.it, www.sorgente90.it.

Musica concerto live Baselga di Piné. Ore 22. Chalet de la Mot. Chalet de la Mot pivastefano@yahoo.it. Musical ALADIN Il Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale - Manuel Frattini in ALADIN, di Stefano D’Orazio. Musiche dei POOH. Numero verde: 800 013952. Per i più piccoli bambini balè: voci e suoni delle storie Rovereto. Ore 17.30. Biblioteca Civica, spazio bambini - letture animate e musicate. Info: Tel. 0464 452253 - 452256 - cultura@comune.rovereto.tn.it - www.comune. rovereto.tn.it. Teatro PAOLO METI LA VESTA Coredo. Ore 21. Teatro “Dolomiti” - di Loredana Cont. Gruppo Filodrammatico “Coredano” di Coredo.

8 domenica Cultura Aspettando Discovery on Film 2011 Rovereto. Ore 10 e ore 15.30. Museo Civico - Robofly (U.S.A, 26’) Discovery on Film 2007 e Discovery on Film 2010. I migliori film di robotica delle scorse edizioni. In Sala Convegni nei giorni di apertura del Museo, da martedì a domenica su prenotazione. L’accesso alle proiezioni è compreso nel biglietto di ingresso al Museo. Per abbonati entrata gratuita. Info: 0464 452800 - museo@museocivico.rovereto.tn.it - www.museocivico.rovereto.tn.it. Cultura 26° Arcobonsai Arco. Casinò Municipale - Convegno su scienza, tecnica e mostra mercato di bonsai. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 .

Musica Concerto di primavera Riva del Garda. Ore 19. Piazza Catena. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 .

Famiglia Arcofiori Arco. Casinò Municipale e Viale delle Palme - XIII mostra mercato del florovivaismo e dei prodotti locali. Mercato contadino e Villaggio dei sapori Trentini: Prodotti dell’agricoltura e dell’allevamento trentini; Villaggio del Gusto Trentino: Punti di ristorazione che propongono i piatti tipici della regione; Villaggio dei bambini: Giochi gonfiabili per un divertimento gratuito e assicurato dei più piccoli. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 .

Musica Trento InCanta 2011 Trento. Festival Canoro Città di Trento. Strutturato in tre differenti fasi, tre giornate di audizioni, due di semifinali e la finalissima il 10 settembre presso il Teatro Auditorium Santa Chiara. Iscrizioni entro il 15 maggio. www.braeditor.it.

Musica Cristina Donà in concerto Trento. Ore 21. Auditorium S. Chiara - Un tour importante per presentare “Torno a casa piedi” (EMI). Canzoni nuove verranno intercalate ai classici, e accanto ai nuovi arrangiamenti, le sonori-

tà rock e le ballate struggenti che hanno reso Cristina una vera icona della musica d’autore . Musica Trento InCanta 2011 Trento. Festival Canoro Città di Trento. Strutturato in tre differenti fasi, tre giornate di audizioni, due di semifinali e la finalissima il 10 settembre presso il Teatro Auditorium Santa Chiara. Iscrizioni entro il 15 maggio. www.braeditor.it. Musica IAIN MATTHEW in concerto Zambana. Teatro Comunale - Iain Matthews è considerato come una delle voci più limpide del folk rock d’autore e dagli anni sessanta. Musica APERITIVO ACUSTICO Baselga di Piné. Dalle 18 alle 20. Chalet de la Mot - un gustoso aperitivo in compagnia di buona musica. Chalet de la Mot pivastefano@yahoo.it. Musica orchestra di fiati del liceo antonio rosmini in concerto Rovereto. Ore 20.30. Teatro alla Cartiera. Info: Tel. 0464 452253 - 452256 - cultura@comune.rovereto.tn.it - www.comune.rovereto.tn.it. Musical ALADIN Il Trento. Ore 16. Teatro Sociale Manuel Frattini in ALADIN, di Stefano D’Orazio. Musiche dei POOH. Numero verde: 800 013952.

9 lunedì Musica Trento InCanta 2011 Trento. Festival Canoro Città di Trento. Strutturato in tre differenti fasi, tre giornate di audizioni, due di semifinali e la finalissima il 10 settembre presso il Teatro Auditorium Santa Chiara. Iscrizioni entro il 15 maggio. www.braeditor.it.

10 martedì Cinema docville: le vie del documentario Rovereto. Ore 21. Sala conferenza Mart - Kamenhe Nothern Quarters di E. Gerosa e S. Munos (Ita-Spa 2010) 59’. Info: Tel. 0464 452253 - 452256 - cultura@comune.rovereto.tn.it - www.comune. rovereto.tn.it. Cultura Aspettando Discovery on Film 2011 Rovereto. Ore 10 e ore 15.30. Museo Civico - Scienza di Star Wars: episode 2- Space Cowboys (U.S.A, 48’) Discovery on Film 2006. I migliori film di robotica delle scorse edizioni. In Sala Convegni nei giorni di apertura del Museo, da martedì a domenica

su prenotazione. L’accesso alle proiezioni è compreso nel biglietto di ingresso al Museo. Per abbonati entrata gratuita. Info: 0464 452800 - museo@museocivico. rovereto.tn.it - www.museocivico.rovereto.tn.it. Musica Trento InCanta 2011 Trento. Festival Canoro Città di Trento. Strutturato in tre differenti fasi, tre giornate di audizioni, due di semifinali e la finalissima il 10 settembre presso il Teatro Auditorium Santa Chiara. Iscrizioni entro il 15 maggio. www.braeditor.it. Musica orchestra jfutura in concerto Rovereto. Ore 20.45. Sala Filarmonica. Info: Tel. 0464 452253 - 452256 - cultura@comune.rovereto.tn.it - www.comune.rovereto.tn.it.

11 mercoledì Cultura Aspettando Discovery on Film 2011 Rovereto. Ore 10 e ore 15.30. Museo Civico - Scienza di Star Wars: episode 2- Space Cowboys (U.S.A, 48’) Discovery on Film 2006. I migliori film di robotica delle scorse edizioni. In Sala Convegni nei giorni di apertura del Museo, da martedì a domenica su prenotazione. L’accesso alle proiezioni è compreso nel biglietto di ingresso al Museo. Per abbonati entrata gratuita. Info: 0464 452800 - museo@museocivico. rovereto.tn.it - www.museocivico.rovereto.tn.it. Cultura “Balconi e piccoli giardini: corso di giardinaggio minimale” Grigno. Ore 20.30. la Biblioteca Pubblica Comunale Orlando Gasperini - serata a cura di Patrizia Ianne. Musica «Orchestra Haydn» Trento. Alle 20.30. Auditorium - Helmuth Rilling Dir. - Rahel Rilling Violino, Sara Rilling viola. Info: Num. Verde 800.086890 - www. haydn.it. Musica Insieme cantando Riva del Garda. Ore 20. Auditorium Chiesa S. Giuseppe - Concerto dei cori delle scuole elementari e medie. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 . Musica Trento InCanta 2011 Trento. Festival Canoro Città di Trento. Strutturato in tre differenti fasi, tre giornate di audizioni, due di semifinali e la finalissima il 10 settembre presso il Teatro Auditorium Santa Chiara. Iscrizioni entro il 15 maggio. www.braeditor.it. 105

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trentinoappuntamenti Musica «Orchestra Haydn» Trento. Ore 20.30. Auditorium Helmuth Rilling, direttore; Rahel Rilling, violino, Sara Rilling, viola. Musica primavera operistica Rovereto. Ore 20.30. Sala Filarmonica - Racconti in musica. Con Elena Cecconi, flautista e Federico Brunello, pianista. Info: Tel. 0464 452253 - 452256 - cultura@comune.rovereto.tn.it - www.comune. rovereto.tn.it.

12 giovedì Cultura Aspettando Discovery on Film 2011 Rovereto. Ore 10 e ore 15.30. Museo Civico - Scienza di Star Wars: episode 2- Space Cowboys (U.S.A, 48’) Discovery on Film 2006. I migliori film di robotica delle scorse edizioni. In Sala Convegni nei giorni di apertura del Museo, da martedì a domenica su prenotazione. L’accesso alle proiezioni è compreso nel biglietto di ingresso al Museo. Per abbonati entrata gratuita. Info: 0464 452800 - museo@museocivico. rovereto.tn.it - www.museocivico.rovereto.tn.it.

Cultura “Quando i figli diventano genitori: figli adulti nella relazione di aiuto ai genitori” Grigno. Ore 20. Vecchia Pieve “Quando i figli diventano genitori: figli adulti nella relazione di aiuto ai genitori” presso la . Musica Trento InCanta 2011 Trento. Festival Canoro Città di Trento. Strutturato in tre differenti fasi, tre giornate di audizioni, due di semifinali e la finalissima il 10 settembre presso il Teatro Auditorium Santa Chiara. Iscrizioni entro il 15 maggio. www.braeditor.it.

13 venerdì Cultura Aspettando Discovery on Film 2011 Rovereto. Ore 10 e ore 15.30. Museo Civico - Scienza di Star Wars: episode 2- Space Cowboys (U.S.A, 48’) Discovery on Film 2006. I migliori film di robotica delle scorse edizioni. In Sala Convegni nei giorni di apertura del Museo, da martedì a domenica su prenotazione. L’accesso alle proiezioni è compreso nel biglietto di ingresso al Museo. Per abbonati entrata gratuita. Info: 0464 452800 - museo@museocivico. rovereto.tn.it - www.museocivico.rovereto.tn.it.

Cultura “Dialoghi geografici” Riva del Garda. Ore 18. Museo La Rocca - Geografia e filosofia. Conferenza nell’ambito della mostra “Il Lago di carta”.Info: Ingarda Trentino 0464.554444 . Cultura caffè tecnologico Rovereto. Ore 17. Teatro Istituto Marconi, S. Ilario - Tecnologia di un databse server. Lagestione della concorrenza. Videoconferenza con Paolo Atzeni. Info: Tel. 0464 452253 - 452256 - cultura@comune.rovereto.tn.it - www.comune. rovereto.tn.it. Cultura Presentazione libro Rovereto. Ore 18. Biblioteca Civica - “Un filo di Arianna: di mano in mano” Bambini raccontati tra fiaba e realtà. Di e con Micaela Bertoldi e Marco Dallari. Info: Tel. 0464 452253 - 452256 - cultura@ comune.rovereto.tn.it - www.comune.rovereto.tn.it. Famiglia III Festa del volontariato Arco. Dalle 9 alle 23. Viale delle Palme - Abbiamo tutti lo stesso cuore. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 .

Famiglia “L’impronta ecologica” Riva del Garda. Ore 17. Villino Campi - Visita guidata alla mostra. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 . Musica Big One summer tour Levico Terme. Ore 21. Palalevico - tributo ai Pink. Musica Trento InCanta 2011 Trento. Festival Canoro Città di Trento. Strutturato in tre differenti fasi, tre giornate di audizioni, due di semifinali e la finalissima il 10 settembre presso il Teatro Auditorium Santa Chiara. Iscrizioni entro il 15 maggio. www.braeditor.it. Musica notti di maggio Coredo. Campo Sportivo Loc. Dossi - tre giorni di musica, concerti, dj session ed eventi. Nel programma anche Anansi. La giornata più intensa sarà quella di venerdì 13 con la serata nel segno di “Note di Maggio” e la rassegna di band locali selezionate. Musica MUSICA DAL VIVO Baselga di Piné. Dalle 23. Bar Spiaggia. Andrea 339 1114244.

14 sabato Cinema Kill Me Please Trento. Ore 21. Teatro Cuminetti - di Olias Barco. Belgio, Francia,

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trentinoappuntamenti 2010. 95. Numero verde: 800 013952. Cultura Aspettando Discovery on Film 2011 Rovereto. Ore 10 e ore 15.30. Museo Civico - Scienza di Star Wars: episode 2- Space Cowboys (U.S.A, 48’) Discovery on Film 2006. I migliori film di robotica delle scorse edizioni. In Sala Convegni nei giorni di apertura del Museo, da martedì a domenica su prenotazione. L’accesso alle proiezioni è compreso nel biglietto di ingresso al Museo. Per abbonati entrata gratuita. Info: 0464 452800 - museo@museocivico. rovereto.tn.it - www.museocivico.rovereto.tn.it. Cultura TERRE COLORATE Caldonazzo. Ore 17. Centro d’Arte la Fonte - Inaugurazione mostra Personale di Liberio Furlini. Cultura Piccole cucine narranti Riva del Garda. Ore 18. Biblioteca Civica - Letture e degustazioni. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 . Cultura i giovani leggono i giovani Rovereto. Ore 15. Biblioteca Civica, cortile della piramide - Lettura pubblica di lettere di condannati a morte della Resistenza. Info: Tel. 0464 452253 - 452256 - cultura@ comune.rovereto.tn.it - www.comune.rovereto.tn.it.

Cultura IVAN ZANONI: OMAGGIO A TORRE AQUILA Trento. Dalle 17. Galleria d’arte Il Castello, via degli Orbi 25 - Inaugurazione alle ore 17 presso il Castello del Buonconsiglio, visita guidata a Torre Aquila (su prenotazione); alle ore 18:30 presso la Galleria d’Arte Il Castello, inaugurazione della mostra e intervento del dott. Franco Marzatico, direttore del Castello del Buonconsiglio, monumenti e collezioni provinciali. Famiglia III Festa del volontariato Arco. Dalle 9 alle 23. Viale delle Palme - Abbiamo tutti lo stesso cuore. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 . Folklore Memoriae - Devozioni popolari e mondo contadino Volano. Un week-end per scoprire l’anima autentica, i valori e le radici della piccola comunità di Volano. Un percorso gastronomico tra le antiche corti contadine, con i vini del territorio e i piatti tipici della tradizione. Saranno presenti i Madonnari, che in strada eseguiranno le loro opere, facendo provare ai bambini la tecnica del disegno a gesso. La festa culminerà nel caratteristico e spettacolare Palio delle Contrade, gara di abilità ingaggiata per le vie del paese dalle quattro squadre che rappresentano le contrade di Volano. www.visitrovereto.it.

Musica Trento InCanta 2011 Trento. Festival Canoro Città di Trento. Strutturato in tre differenti fasi, tre giornate di audizioni, due di semifinali e la finalissima il 10 settembre presso il Teatro Auditorium Santa Chiara. Iscrizioni entro il 15 maggio. www.braeditor.it. Musica notti di maggio Coredo. Campo Sportivo Loc. Dossi - tre giorni di musica, concerti, dj session ed eventi. Nel programma anche Anansi. La giornata più intensa sarà quella di venerdì 13 con la serata nel segno di “Note di Maggio” e la rassegna di band locali selezionate. Musica concerto live Baselga di Piné. Ore 22. Chalet de la Mot. Chalet de la Mot pivastefano@yahoo.it. Teatro A NO SAVERLA GIUSTA Vermiglio. Ore 21. Teatro di Vermiglio - di Loredana Cont. Filodrammatica “I Chiösi e tasi” di Rabbi. Teatro BENIAMINO CIOPETA APALTATOR Canazei. Ore 20.45. Cinema Teatro “Marmolada” - di Artemio Giovagnoni, trad. Carlo Giacomoni. Filo “Concordia ‘74” di Povo.

15 domenica Cultura Aspettando Discovery on Film 2011 Rovereto. Ore 10 e ore 15.30. Museo Civico - Scienza di Star Wars: episode 2- Space Cowboys (U.S.A, 48’) Discovery on Film 2006. I migliori film di robotica delle scorse edizioni. In Sala Convegni nei giorni di apertura del Museo, da martedì a domenica su prenotazione. L’accesso alle proiezioni è compreso nel biglietto di ingresso al Museo. Per abbonati entrata gratuita. Info: 0464 452800 - museo@museocivico. rovereto.tn.it - www.museocivico.rovereto.tn.it. Folklore Memoriae - Devozioni popolari e mondo contadino Volano. Un week-end per scoprire l’anima autentica, i valori e le radici della piccola comunità di Volano. Un percorso gastronomico tra le antiche corti contadine, con i vini del territorio e i piatti tipici della tradizione. Saranno presenti i Madonnari, che in strada eseguiranno le loro opere, facendo provare ai bambini la tecnica del disegno a gesso. La festa culminerà nel caratteristico e spettacolare Palio delle Contrade, gara di abilità ingaggiata per le vie del paese dalle quattro squadre che rappresentano le contrade di Volano. Tel. 0464.430363 www.visitrovereto.it.

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trentinoappuntamenti Musica Trento InCanta 2011 Trento. Festival Canoro Città di Trento. Strutturato in tre differenti fasi, tre giornate di audizioni, due di semifinali e la finalissima il 10 settembre presso il Teatro Auditorium Santa Chiara. Iscrizioni entro il 15 maggio. www.braeditor.it. Musica notti di maggio Coredo. Campo Sportivo Loc. Dossi - tre giorni di musica, concerti, dj session ed eventi. Nel programma anche Anansi. La giornata più intensa sarà quella di venerdì 13 con la serata nel segno di “Note di Maggio” e la rassegna di band locali selezionate. Musica recital di pianoforte Caldonazzo. Ore 10.30. Sala Marchesoni in casa Boghi - Studenti del Conservatorio di Trento. Musica APERITIVO ACUSTICO Baselga di Piné. Dalle 18 alle 20. Chalet de la Mot - un gustoso aperitivo in compagnia di buona musica. Chalet de la Mot pivastefano@yahoo.it. Per i più piccoli Giornata Internazionale dei Musei Riva del Garda. Dalle 10.30-12. Museo la Rocca - Invento. Un museo per la famiglie amico dei bambini. “I mondi belli”. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 .

16 lunedì Cultura prometeo incatenato di eschilo Rovereto. Ore 17.30. Biblioteca Civica - Lezione spettacolo basato sull’opera. Letture a cura della Compagnia del Teatro dell’Uovo de l’Aquila. Info: Tel. 0464 452253 - 452256 - cultura@comune.rovereto.tn.it - www.comune.rovereto.tn.it.

17 martedì Cinema docville: le vie del documentario Rovereto. Ore 21. Sala conferenza Mart - Corde di M. Sannino, Ita 2009, 55’. Info: Tel. 0464 452253 - 452256 - cultura@comune.rovereto.tn.it - www.comune.rovereto.tn.it. Cultura Aspettando Discovery on Film 2011 Rovereto. Ore 10 e ore 15.30. Museo Civico - Robocup: i campioni del futuro / Artisti veneti (Italia,19’) Discovery on Film 2003. I migliori film di robotica delle scorse edizioni. In Sala Convegni nei giorni di apertura del Museo, da martedì a domenica su prenotazione. L’accesso alle proiezioni è

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compreso nel biglietto di ingresso al Museo. Per abbonati entrata gratuita. Info: 0464 452800 - museo@museocivico.rovereto.tn.it www.museocivico.rovereto.tn.it.

Per i più piccoli Storie a merenda Arco. Ore 17. Biblioteca B. Emmert - Con Claudia Berti. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 .

Musica I Concerti del Conservatorio Riva del Garda. Ore 20.30. Auditorium Conservatorio - Videoarte. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 .

Per i più piccoli Storie a merenda Arco. Ore 17. Biblioteca B. Emmert - Con Claudia Berti. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 .

Musica ALLA SCOPERTA DEL CIELO Cembra. Ore 22. Località Le Cavade - osservazione guidata del cielo e degli astri presso l’Osservatorio di Cembra. Ingresso libero. Informazioni: Sergio Dalla Porta 0461 683465.

Cinema “I do not know what it is I am like” Trento. Ore 20.45. Arte Boccanera - Nell’ambito della mostra “Affinità elettive” proiezione bill viola, “Hatsu-Yume (First Dream)” , 1981 , 56 ‘. Info: 0461.984206, arteboccanera@gmail.com, www. arteboccanera.com.

Opera lirica Nabucco Trento. Teatro Auditorium - In occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, la nuova edizione di ˝Opera Domani˝ sarà dedicata a ˝Nabucco˝ di Giuseppe Verdi, l’opera esemplare di un autore che sentiva profondamente l’anelito alla libertà e all’indipendenza dei popoli. Numero verde: 800 013952.

18 mercoledì Cultura Aspettando Discovery on Film 2011 Rovereto. Ore 10 e ore 15.30. Museo Civico - Robocup: i campioni del futuro / Artisti veneti (Italia,19’) Discovery on Film 2003. I migliori film di robotica delle scorse edizioni. In Sala Convegni nei giorni di apertura del Museo, da martedì a domenica su prenotazione. L’accesso alle proiezioni è compreso nel biglietto di ingresso al Museo. Per abbonati entrata gratuita. Info: 0464 452800 - museo@museocivico.rovereto.tn.it www.museocivico.rovereto.tn.it. Cultura “La Valsugana Orientale e il Tesino” Grigno. Ore 20. Vecchia Pieve presentazione del secondo volume di Vittorio Fabris “La Valsugana Orientale e il Tesino”. Opera lirica Nabucco Trento. Teatro Auditorium - In occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, la nuova edizione di ˝Opera Domani˝ sarà dedicata a ˝Nabucco˝ di Giuseppe Verdi, l’opera esemplare di un autore che sentiva profondamente l’anelito alla libertà e all’indipendenza dei popoli. Numero verde: 800 013952.

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Cultura Aspettando Discovery on Film 2011 Rovereto. Ore 10 e ore 15.30. Museo Civico - Robocup: i campioni del futuro / Artisti veneti (Italia,19’) Discovery on Film 2003. I migliori film di robotica delle scorse edizioni. In Sala Convegni nei giorni di apertura del Museo, da martedì a domenica su prenotazione. L’accesso alle proiezioni è compreso nel biglietto di ingresso al Museo. Per abbonati entrata gratuita. Info: 0464 452800 - museo@museocivico.rovereto.tn.it www.museocivico.rovereto.tn.it.

20 venerdì Cultura Aspettando Discovery on Film 2011 Rovereto. Ore 10 e ore 15.30. Museo Civico - Robocup: i campioni del futuro / Artisti veneti (Italia,19’) Discovery on Film 2003. I migliori film di robotica delle scorse edizioni. In Sala Convegni nei giorni di apertura del Museo, da martedì a domenica su prenotazione. L’accesso alle proiezioni è compreso nel biglietto di ingresso al Museo. Per abbonati entrata gratuita. Info: 0464 452800 - museo@museocivico.rovereto.tn.it www.museocivico.rovereto.tn.it. Cultura Incontri di Analisi e Composizione Riva del Garda. Ore 16. Conservatorio Bomporti, aula 14 - “I compositori”: Claudio Ambrosini. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 . Cultura “Dialoghi geografici”: Geografie e letterature Riva del Garda. Ore 18. Museo La Rocca - Conferenza nell’ambito della mostra “Il Lago di carta”. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 .

Cultura SERATA IN RICORDO DI PADRE SILVIO BROSEGHINI Baselga di Piné. Ore 20. Oratorio G. B. Zorzi - l’Associazione Padre Silvio Broseghini presenta le attività svolte durante l’anno, i progetti in corso, quelli futuri e il rendiconto annuale. Ingresso libero. Informazioni: Milena Tessadri 347 8764550. Cultura caffè tecnologico Rovereto. Ore 17. Teatro Istituto Marconi, S. Ilario - Il motore bing per automobile, videoconferenza con Domenico Lemme. Applicazioni web scalari, videoconferenza con Claudio Fanti. Info: Tel. 0464 452253 - 452256 - cultura@comune.rovereto.tn.it - www.comune. rovereto.tn.it. Cultura viaggio tra le mie letture Rovereto. Ore 18. Biblioteca Civica - Andrea Castello propone un percorso tra le più belle pagine che lo hanno accompagnato dalla giovinezza all’età adulta: Verne, Salgari, Stevenson, Kipling, Melville e altri. Info: Tel. 0464 452253 - 452256 cultura@comune.rovereto.tn.it www.comune.rovereto.tn.it. Folklore Viva Riva - Riva Viva Riva del Garda. Piazza della Costituzione - Festa folkloristica e culturale. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 . Musica MUSICA DAL VIVO Baselga di Piné. Dalle 23. Bar Spiaggia. Andrea 339 1114244.

21 sabato Cinema Oltre le regole - The Messenger Trento. Ore 21. Teatro Cuminetti - di Oren Moverman. Usa, 2009,105’. Numero verde: 800 013952. Cultura Aspettando Discovery on Film 2011 Rovereto. Ore 10 e ore 15.30. Museo Civico - Robocup: i campioni del futuro / Artisti veneti (Italia,19’) Discovery on Film 2003. I migliori film di robotica delle scorse edizioni. In Sala Convegni nei giorni di apertura del Museo, da martedì a domenica su prenotazione. L’accesso alle proiezioni è compreso nel biglietto di ingresso al Museo. Per abbonati entrata gratuita. Info: 0464 452800 - museo@museocivico.rovereto.tn.it www.museocivico.rovereto.tn.it.


trentinoappuntamenti Famiglia Un museo per la famiglie amico dei bambini Riva del Garda. Ore 15.30-17. Museo la Rocca - INvento “A caccia di segni”. Palazzi Aperti. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 . Folklore Viva Riva - Riva Viva Riva del Garda. Piazza della Costituzione - Festa folkloristica e culturale. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 . Musica concerto live Baselga di Piné. Ore 22. Chalet de la Mot. Chalet de la Mot pivastefano@yahoo.it.

22 domenica Cultura Aspettando Discovery on Film 2011 Rovereto. Ore 10 e ore 15.30. Museo Civico - Robocup: i campioni del futuro / Artisti veneti (Italia,19’) Discovery on Film 2003. I migliori film di robotica delle scorse edizioni. In Sala Convegni nei giorni di apertura del Museo, da martedì a domenica su prenotazione. L’accesso alle proiezioni è compreso nel biglietto di ingresso al Museo. Per abbonati entrata gratuita. Info: 0464 452800 - museo@museocivico.rovereto.tn.it www.museocivico.rovereto.tn.it. Cultura Inaugurazione la “Casa per ferie De Bellat” Sella Valsugana. Ore 17. La Cooperativa Ribes inaugura la “Casa per ferie De Bellat” con una mostra di opere pittoriche risultato di un percorso artistico, coordinato dal pittore Maurizio Boscheri e che ha coinvolto giovani del territorio della Valsugana, unitamente ai soci lavoratori della Cooperativa Ribes ed agli allievi del progetto Per. La Borgo Valsugana di ANFFAS Trentino Onlus. www.casadebellat.it info@casadebellat.it.

La lega Nazionale per la difesa del Cane sezione di Trento a è lieta di invitarvi alla 2 edizione del

LEGA NAZIONALE PER LA DIFESA DEL CANE

canile a t s e in f domenica

29 maggio dalle ore 14

Un pomeriggio dedicato ai nostri amici a 4zampe Visita al canile: i volontari vi accompagneranno all'interno del canile e risponderanno alle domande illustrandovi come si prendono cura degli ospiti del rifugio Veterinario: i consigli per la salute dei nostri amici Educatore cinofilo: per interagire correttamente con Fido Spazio bimbi: animazione e giochi per i più piccoli Vendita gadgets

amo iv aspmeetrtoi si! nu

......e molto altro

Cultura matinèe in casa Mozart Rovereto. Ore 11. Palazzo Diamanti - Alberto Nosè, pianoforte. Info: Tel. 0464 452253 - 452256 - cultura@comune.rovereto.tn.it - www. comune.rovereto.tn.it. Folklore Viva Riva - Riva Viva Riva del Garda. Piazza della Costituzione - Festa folkloristica e culturale. Info: Ingarda Trentino 0464.554444. Folklore Palio delle Contrade 2011 Arco. Bolognano. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 .

CANILE DI TRENTO

Via delle Bettine 35 In auto: Via Maccani rotatoria per tangenziale seguire indicazioni canile. In bici o a piedi: dalla pista ciclabile (consigliato). In caso di maltempo la festa sarà spostata in data da definirsi

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trentinoappuntamenti Musica APERITIVO ACUSTICO Baselga di Piné. Dalle 18 alle 20. Chalet de la Mot - un gustoso aperitivo in compagnia di buona musica. Chalet de la Mot pivastefano@yahoo.it.

23 lunedì Folklore Palio delle Contrade 2011 Arco. Bolognano. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 .

24 martedì Folklore Palio delle Contrade 2011 Arco. Bolognano. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 . Musica I Concerti del Conservatorio Riva del Garda. Ore 20.30. Auditorium Conservatorio. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 .

25 mercoledì Cultura Presentazione libro Trento. Ore 18. Aula Magna del Museo della Scienze, via Calepina - “La cucina vegetale” di Andrea Bassetti. Interverranno la vignaiola Emma Klauser e l’omeopata dott. Ruggero Cappello. L’incontro verrà condotto dal giornalista Walter Nicoletti. Seguirà piccolo buffet con abbinati vini dell’Azienda “Molino ai lessi”. Cultura “Alcide de Gasperi: non era solo un uomo politico” Tezze di Grigno. Ore 20.30. Teatro Parrocchiale - a cura del prof. Armando Vadagnini. Folklore Palio delle Contrade 2011 Arco. Bolognano. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 .

26 giovedì Cultura caffè tecnologico Rovereto. Ore 17. Teatro Istituto Marconi, S. Ilario - Cloud computing, videoconferenza con Pierpaolo Bergamo. Search computing, videoconferenza con Stefano Ceri. Info: Tel. 0464 452253 - 452256 cultura@comune.rovereto.tn.it www.comune.rovereto.tn.it. Folklore Palio delle Contrade 2011 Arco. Bolognano. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 . Folklore FESTA DEL PATRONO: ANNIVERSARIO DELLA II E DELLA V APPARIZIONE Baselga di Piné. Dalle 15. Santuario e Comparsa a Montagna-

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ga - in occasione della Festa del Patrono processione da Baselga fino alla Comparsa a Montagnaga in onore della II e della V apparizione della Madonna a Domenica Targa. Informazioni: Parrocchia di Montagnaga 0461 557701, A.p.T. 0461 557028.

27 venerdì Folklore Palio delle Contrade 2011 Arco. Bolognano. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 . Musica Apparizioni - Teatro, danza, musica Arco. Ore 20.45. Chiesa Evengelica. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 . Musica MUSICA DAL VIVO Baselga di Piné. Dalle 23. Bar Spiaggia. Andrea 339 1114244. Teatro Apparizioni - Teatro, danza, musica Riva del Garda. Ore 18. Museo La Rocca - Spettacolo teatrale con Compagnia delle nuvole. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 .

28 sabato Cinema Cyrus Trento. Ore 21. Teatro Cuminetti - di Jay Duplass, Mark Duplass. Usa, 2010, 92’. Numero verde: 800 013952. Folklore Palio delle Contrade 2011 Arco. Bolognano. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 . Musica Apparizioni - Teatro, danza, musica Arco. Ore 20.45. 28.5 RIVA DEL GARDA Rocca - h. 20.45 Le voci della civica Concerto per corsi collettivi di canto. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 . Musica Le voci della civica Riva del Garda. Ore 20.45. Rocca - Concerto per corsi collettivi di canto. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 . Musica Le voci della civica Riva del Garda. Dalle 14 alle 20. Piazza della Mimosa - Concorso musicale per giovani band rock. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 . Musica Siamo tutti Segantini Junior Arco. Dalle 14.30-16.30. Parco arciducale e Rione Stranforio Giornata di pittura, storie, giochi, animazione. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 .

Musica Siamo tutti Segantini Junior Arco. Dalle 14.30-16.30. Parco arciducale e Rione Stranforio Giornata di pittura, storie, giochi, animazione. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 . Musica CORI NEI SANTUARI Baselga di Piné. Ore 20.30. Santuario di Montagnaga - due realtà polifoniche del Trentino portano a Montagnaga un concerto con un repertorio sacro e mariano. Ingresso libero. Informazioni: Federazione dei Cori del Trentino 0461 983896, info@federcoritrentino.it. Musica concerto live Baselga di Piné. Ore 22. Chalet de la Mot. Chalet de la Mot pivastefano@yahoo.it. Teatro cinque lettori in cerca d’autore, Pirandello Rovereto. Ore 18. Biblioteca Civica - recital. Info: Tel. 0464 452253 - 452256 - cultura@comune.rovereto.tn.it - www.comune.rovereto.tn.it. Teatro Lucio 2011 Rovereto. Ore 21.30. Oratorio Borgo Sacco - Spettacolo con Lucio Gardin. Info: Tel. 0464 452253 - 452256 - cultura@comune.rovereto.tn.it - www.comune.rovereto.tn.it.

29 domenica Famiglia Giornata Internazionale dei Castelli Riva del Garda. Dalle 10.30 alle 12. Museo la Rocca - INvento. Un museo per la famiglie amico dei bambini “Storie in scatola”. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 .

Folklore Palio delle Contrade 2011 Arco. Bolognano. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 . Musica 42° Premio Segantini di pittura all’aperto Arco. Dalle 8 alle 17.30. Via Stranforio - Galleria dedicata all’arte e alla pittura. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 . Musica APERITIVO ACUSTICO Baselga di Piné. Dalle 18 alle 20. Chalet de la Mot - un gustoso aperitivo in compagnia di buona musica. Chalet de la Mot pivastefano@yahoo.it. Teatro nessun posto è bello come casa mia...! Rovereto. Ore 16. Oratorio Borgo Sacco - Spettacolo teatrale con i Giullari del Borgo. Info: Tel. 0464 452253 - 452256 - cultura@comune.rovereto.tn.it - www.comune. rovereto.tn.it.

30 lunedì Folklore Palio delle Contrade 2011 Arco. Bolognano. Info: Ingarda Trentino 0464.554444 .

31 martedì Danza Tango y nada mas Rovereto. Ore 21. Teatro alla Cartiera - Compagnia Naturalis Labor. Folklore Palio delle Contrade 2011 Arco. Bolognano. Info: Ingarda Trentino 0464.554444


trentinoscoop&news

FIOCCO AZZURRO IN CANTINA D’ISERA CESARINI SFORZA SPUMANTI: NUOVO NATO TRIDENTUM RISERVA EXTRA BRUT Prodotto raffinato che ha già conquistato i consensi dei degustatori a Vinitaly

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rerogativa era rappresentare il Territorio dal quale proviene, l’alta collina e la montagna contraddistinto da una viticoltura talvolta complessa ma sempre affascinante … “ così commenta Giorgia Brugnara responsabile enologico, l’ultimo nato in Cesarini Sforza. Tridentum Riserva Extra Brut è innannzi tutto TRENTODOC un emblema che raccoglie tradizione ma sempre più è invece interprete di modernità rappresentando il top della produzione spumantistica italiana, un Metodo Classico quindi che ben esprime la lunga tradizione trentina in questo campo. Siamo in Trentino in particolare in Valle di Cembra, uno dei territori più affascinanti e maggiormente vocati alla spumantistica mentre la selezione dei vigneti individuati per questo progetto, sono frutto di quella zonazione compiuta alla fine degli anni ’80 da La Vis su oltre 2000 ha. di territorio trentino e che ha promosso una rivoluzione colturale divenuta simbolo dell’innalzamento qualitativo dell’area. I vigneti selezionati – rigorosamente allevati a Chardonnay – si trovano tutti al di sopra dei 500 mt. e sono oggetto di cure meticolose da parte di viticoltori di grande esperienza che di questa Riserva hanno fatto la propria missione. “Riserva significa oltre 48 mesi di pemanenza sui lieviti – continua Giorgia – e ben ricordo le aspettative e i sogni che abbiamo riposto allora con i tecnici e i viticoltori, su questo importante progetto che incarna l’eccellenza di una linea (Tridentum) che già ha dato grandi soddisfazioni all’azienda. Questo Extra Brut propone una combinazione ben riuscita tra armonia ed eleganza con perlage fine e persistente. Impersona veramente quello che siamo, gente schietta e con personalità – termina Giorgia – che ritoviamo in questa riserva 2004 con freschezza e mineralità” Verranno prodotte questo primo anno 30mila bottiglie con un dosaggio di 4,5 gr/l. Grande raffinatezza e longevità completano il suo profilo. Una nuova sfida per il mercato che intanto già conquista gli appassionati.

il direttore Fausto Campostrini con il PR Bruno Vaccari

un nuovo bianco firmato dalla cantina lagarina: si tratta del Trentino Doc Gewürztraminer

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a gamma di etichette di Cantina d’Isera si arricchisce. È stato lanciato da qualche settimana, infatti, un nuovo bianco firmato dalla cantina lagarina: si tratta del Trentino Doc Gewürztraminer. Un prodotto fresco e beverino, prodotto con leggera macerazione a freddo seguita da pressatura soffice delle uve e vinificazione a temperatura controllata. Il colore è giallo paglierino carico, il profumo è caratteristicamente aromatico, piacevolmente composito con sentori di rosa e salvia, il gusto secco, leggero e leggermente acidulo. Particolarmente adatto come aperitivo, il nuovo Trentino Doc Gewürztraminer di Cantina d’Isera si unisce idealmente anche a delicati piatti di pesce o crostacei e pietanze aromatiche e dolci. Cantina d’Isera è una delle realtà vinicole più storiche del Trentino, nata nel 1907, quando il Trentino ancora sottostava all’Impero Asburgico, per volontà dei viticoltori della zona, la Cantina d’Isera raccoglieva già allora le uve pregiate delle colline basaltiche di Isera, prime fra tutte quelle di Marzemino. Oggi oltre 200 soci, su una superficie di 230 ettari, conferiscono ad ogni vendemmia mediamente 25mila quintali di uve scelte e pregiate. “Il buon vino nasce in campagna”: questa una delle massime alle quali la Cantina d’Isera si attiene fermamente. Dalla scelta dei nuovi impianti sino al controllo sistematico dell’intero ciclo vegetativo, tutto è seguito e controllato rigorosamente, al fine di ottenere una produzione viticola sana e di alta qualità. 
Il monito “La qualità non accetta compromessi” rappresenta per la Cantina d’Isera un imperativo, un impegno nei confronti del consumatore e la garanzia di poter assaporare, apprezzare e amare i vini creati dalla passione dell’uomo e dalla generosità della collina di Isera.

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trentinoscoop&news

I ragazzi TARGA “PRO di CULTURA” Kempten A ELENA in visita a FIA Trento FOZZER Maria Concetta mattei racconta la cooperazione

È La città tedesca gemellata con il nostro capoluogo

nel palinsesto televisivo di maggio della RAI Sede regionale

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olto interessante, come di consueto, il palinsesto televisivo della Struttura di Programmazione della RAI Sede regionale di Trento. Per il mese di maggio saranno tre le puntate di Terra di Montagna. Nella prima, in onda il primo maggio alle 10, tre i servizi. “Alla ricerca delle identità perdute” affronterà la ricerca storica in Trentino significa in gran parte recupero delle memorie legate ai conflitti mondiali ma anche all’emigrazione trentina verso l’America. In apertura, le ricerche della Fondazione Museo Storico del Trentino che offrono un nuovo punto di vista e di studio sulla Grande Guerra. In ”33 Trentini: Storie di vita dalla Cooperazione. Imerio salda il suo debito”: Maria Concetta Mattei, trentina d’origine, si presta a delineare un quadro della Cooperazione Trentina introducendoci così alla rivisitazione di una storia di vita vissuta, realizzata attraverso testimonianze e una mini docufiction, tratta dal libro: “33 Trentini raccontano la cooperazione”. La seconda puntata (15 maggio, sempre alle 10) partirà con Chi cerca innova: “Metroland e la mobilità del futuro”. Muoversi velocemente, con collegamenti frequenti e agili anche con le valli periferiche, essere collegati con il cuore dell’Europa: questi gli obbiettivi a breve-medio termine della mobilità trentina. Per raggiungerli anche la ricerca ha un ruolo fondamentale. Quindi seguirà uno speciale sulla 59esima edizione del Filmfestival. La Struttura di Programmazione della Sede Rai di Trento seguirà alcuni momenti della rassegna trentina per poi realizzare un programma. Terza puntata il 29 maggio con Chi Cerca Innova: “Ricerca tra storia, società e arte”. La ricerca umanistica è protagonista di questa puntata: gli studi storici e teologici della Fondazione Bruno Kessler, l’Arte Contemporanea e le nuove architetture e, in chiusura, le ricerche linguistiche ed etnografiche in tema di minoranze e cultura locale. Casa Sat: un luogo di alta cultura”. Al pari di ogni associazione di riconosciuta importanza che ha un motore propulsore per importanti progetti, la sede centrale della SAT è centro di importanti iniziative e vanta una biblioteca ricca di 40mila volumi, oltre a comprendere un imponente corpo di riviste inerenti la montagna. “Uscio e bottega. Un viaggio nell’artigianato artistico trentino: le ceramiche Ciccutin” Una visita ad uno storico laboratorio di ceramica collocato qui a Trento, dove la proprietà è passata dalle mani del maestro a quelle dell’allieva, dipendente della stessa ditta. 112

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ragazzi di Kempten in visita a Trento

na gita di studio e di conoscenza per gli studenti della Robert-Schuman-Schule e della Wittelbacher na gita di studio e conoscenza per glidell’Allgäu studenti della Schule di Kempten, ladicittadina bavarese Robert-Schuman-Schule e della Schule gemellata con Trento dal maggio delWittelbacher 1987. dieri Kempten, e questalamattina cittadina due bavarese gruppi per dell’Allgäu un totalegemellata di 57 con ragazzi Trento sono dal stati maggio accolti del a1987. Palazzo Geremia dall’asDue sessore gruppi Renato per un Tomasi, totaleche di 57 haragazzi dato loro sono il benvenuto stati accolti e a Geremia dall’assessore Renato Tomasi, haPalazzo fornito alcune informazioni sulla città. che lihainsegnanti dato loro eil gli benvenuto studenti, ecuriosi ha fornito di esplorare alcune le informazioni bellezze sullaarchitettoniche città. Gli insegnanti che Trento e gli studenti, offre, hanno curiosi programmato di esplorare lenel bellezze corso architettoniche del loro soggiorno chegite Trento cultuoffre, hanno programmato nel corsonei delposti loro più soggiorno gite rali ed escursioni naturalistiche belli della culturali ed escursioni naturalistiche nei regione. postionpiù sono bellistati della trascurati regione.i contatti Non sono staticon trascurati con i giovani i giovanii contatti trentini, affrontati nel trentini, affrontati migliorelodei modi, migliore dei modi,nel attraverso sport: attraverso lo sport: l’IstitutoA. Bronzetti l’Istituto Bronzetti e l’Istituto Rosmie l’Istituto A. Rosmini hanno ospitato ni hanno ospitato incontri amichevoli di incontri di calcio e pallavolo, calcio e amichevoli pallavolo, per un momento di per un momento di sfida, socializzazione e conoscenza reciproca. Il gemellaggio tra Trento e Kempten nasce dall’amicizia nata quando il Coro della Polizia Municipale di Trento partecipò alla Festa della Polizia di Kempten riscuotendo enorme successo. Kempten è un’importante cittadina della bassa Baviera, che offre un’ampia scelta di passeggiate, gite in barca a vela, impegnative camminate in montagna, percorsi per bicicletta e piste da sci, ma anche manifestazioni concertistiche e teatrali, fiere di grande rilievo, esposizioni d’arte, musei, monumenti architettonici e resti dei tempi passati. Data la relativa vicinanza tra Trento e Kempten molti sono i trentini che vi si recano per trascorrere un piacevole fine settimana bavarese e molti sono i gruppi che vengono a visitare la città di Trento, che lascia ogni visitatore davvero affascinato soprattutto dopo i cospicui lavori di restauro e rinnovamento del centro storico avvenuti negli ultimi anni.

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michele Tomasi, rana subacquea da primato A Schio l’atleta delle Rane Nere sigla la miglior prestazione italiana. Ottimi risultati per gli altri atleti trentini dell’apnea

Matteo Scoz

cicatrici

romanzo

curcu & genovese

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ncora soddisfazioni per gli apneisti trentini che fanno ritorno da Schio con una ricca collezione di medaglie. Nella gara valida per qualificarsi ai Campionati Italiani Estivi il “veterano” Michele Tomasi (Rane Nere Sub Trento) si è imposto con il record italiano nella disciplina di rana subacquea (tecnicamente “apnea dinamica senza attrezzature) nuotando 180,80 metri. Nella stessa gara sul terzo gradino del podio è finito il compagno di squadra Aldo Stradiotti (149.30 metri). Nella categoria under 16 vittoria per Alda Gorgazzini (Atasub Levico) che ha realizzato al suo esordio un buon risultato. Sempre in campo femminile per l’apnea dinamica Flora Menato (Ata Sub LEvico) si è classificata seconda nella categoria Elite con 133,50 m ed è stata battuta solo da Francesca Scolari che ha realizzato il nuovo primato italiano con 166,90 metri. E ancora, in campo maschile Alessandro Uber (Ata Sub Levico) si è piazzato al secondo posto nella cat. Elite (127,80 metri), quinto Nicola Diano (Rane Nere) nella 2a categoria, e terzo Alessandro Ugolini nella 1a categoria. Nella rana subacquea maschile, per la categoria Esordienti, primo posto per Alberto Ginelli e secondo per Enzo Buono. Nella fotografia, il podio di Michele Tomasi, primo con record italiano, ed Aldo Stradiotti.

www.curcuegenovese.it

pagine 192 - € 12,00 113

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PRESTITO VERDE per chi costruisce ecologico A brescia, il trentino è “Buonissimo”

Da MEDIOCREDITO iniziativa A FAVORE DELL’EDILIZIA SOSTENIBILE

il concept store tutto dedicato all’eccellenza enogastronomica

Da sx, il direttore, Presidente e vice direttore di Mediocredito Taa

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i è conclusa domenica 3 aprile l’iniziativa che lo store Buonissimo ha dedicato ai prodotti e al territorio trentino nella sua nuova filiale di Brescia. Per dieci giorni, nei quattro piani dello store che la famiglia Martini di

Rovereto ha aperto a dicembre nel cuore del capoluogo lombardo, si sono susseguiti degustazioni ed eventi. La scrittrice e critica enogastronomica Francesca Negri ha presentato, venerdì 1 aprile, il suo romanzo “Sex and the Wine” nella cornice del Caffé Letterario di Buonissimo. Un vero e proprio inno alla femminilità, che si esplica sempre più spesso nel gusto di conoscere, esplorare, scegliere buon vino e buon cibo. Competenza e passione, questo contraddistingue le nuove figure gourmet, sempre di più declinate al femminile. Sabato 2 aprile invece, l’attenzione si è rivolta ai più piccoli. Stefania 114

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l Consiglio di amministrazione di Mediocredito Trentino Alto Adige, presieduto da Franco Senesi, ha deliberato la creazione di una nuova linea di credito a favore dell’edilizia sostenibile. La nuova linea, denominata “Green Building Loan”, è destinata a sostenere progetti e appalti – di committenza pubblica o privata – delle imprese di costruzione trentine che abbiano standard di sostenibilità ambientale certificati Leed (Leadership in Energy and Environmental Design). Tra gli obiettivi, anche quello di sostenere partecipazioni, aumenti di capitale sociale in società del settore per favorire crescite dimensionali e aggregazioni. L’iniziativa di Mediocredito si inserisce nel più ampio programma di sostegno al settore edilizio e alle imprese di costruzioni che la Provincia autonoma di Trento ha predisposto in collaborazione con Confidimpresa Trentino. Essa è stata sviluppata grazie anche ad una specifica attenzione di Tecnofin alle esigenze del mondo dell’edilizia trentina, che ha visto particolarmente impegnato il presidente Fabio Ramus. Al finanziamento della linea “Green Building Loan” Mediocredito ha destinato un plafond di 20 milioni di euro, che andrà impiegato preferibilmente entro il 31 dicembre. Beneficiarie sono le società di costruzioni con almeno 10 dipendenti, con sede nella provincia di Trento. L’importo massimo dei singoli finanziamenti è stabilito in 3,5 milioni. La durata massima è di cinque anni.

De Carli, alias Dina la Contadina, ha messo in scena il suo spettacolo “La festa della Signora Polenta”. Un momento di intrattenimento e formazione che ha avuto già grande successo nelle scuole del Trentino. Nel corso della settimana si sono susseguite degustazioni e incontri con i produttori. I bresciani hanno potuto assaggiare la carne salada del Salumificio Trentino, i formaggi di capra del Caseificio Artigianale Trentino, lo speck e la mortandela della Val di Non della Macelleria Corrà, la birra artigianale del Corador da Folgaria.


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opere di Fratel venzo premio a una giovane umorista trentina Marianna Carazzai, studentessa, del Liceo classico “G. Prati“

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lla Torre Mirana di Trento si è conclusa con successo la mostra monografica (5 marzo-10 aprile) sulla pittura di Fratel Venzo. Visitata e ammirata da centinaia di persone la Mostra era corredata da uno splendido catalogo curato dallo storico dell’arte Ezio Chini, con scritti, tra gli altri, di Gastone Favero, Vittorio Fabris, Paola Pimazzano. Fratel Venzo (1900-1989) è il nome assunto da Mario Venzo, nella sua veste di fratello coadiutore nella Compagnia di Gesù. Nato all’inizio del secolo scorso a Rossano Veneto, figlio di un industriale tessile; dopo aver frequentato liberi corsi all’Accademia di Belle Arti di Venezia, dal 1925 visse a Parigi sino al 1939, conseguendo un buon successo come pittore. A seguito della sua conversione spirituale, dal 1941 si dedicò alla vita religiosa. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale riprese a dipingere nelle Case dei Gesuiti di Lonigo e poi di Gallarate. Da un iniziale impressionismo approdò infine a una pittura che assimila la grande lezione espressionistica, in una cifra tutta sua, inconfondibile. Sue esposizioni vennero tenute – oltre che a Milano e in Italia – a Parigi, New York, Monaco di Baviera, Montecarlo, Berna, Zurigo… La sua famiglia possedeva una casa per vacanze a Castel Tesino e a quella località Fratel Venzo ha dedicato due dei suoi splendidi dipinti a olio: Temporale su Castel Tesino (1968) e Valle del Trentino (1966). La mostra trentina si è rivelata un’ulteriore tappa per far conoscere l’opera di questo eccezionale pittore gesuita.

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abato 16 aprile si è riunita la giuria della XXIII Rassegna Nazionale di Grafica “Umorismo e Satira” Dolo 2011. Il tema designato è “La felicità” e la mostra si terrà dal 21 maggio all’11 giugno 2011 presso le Sale ex Macello di Dolo. La Rassegna di Dolo è tra le più importanti e partecipate d’Italia e solo per citare alcuni nomi, alla presente edizione hanno partecipato anche: Altan, Contemori, Campaner, Giuliano, Toppi e i migliori tra vignettisti e disegnatori italiani. La Rassegna si caratterizza anche per l’assegnazione di un Premio Esordienti, raro nelle rassegne più importanti, e quest’anno il premio è andato alla trentina Marianna Carazzai, studentessa, allieva del 4° anno del Liceo classico Prati e frequentante da anni il Laboratorio Umoristico dello Studio d’Arte Andromeda. I giovani che frequentano il Laboratorio Umoristico sono un vivace gruppo che da ben dieci anni continua a rigenerarsi e ampliarsi. Tra le pareti dello Studio Andromeda, accompagnati da professionisti del settore, i ragazzi trascorrono buona parte del loro tempo libero stringendo nuove amicizie e crescendo nella comune passione per il disegno e la grafica umoristica. A questa XXIII edizione della Rassegna Nazionale di Dolo hanno partecipato questi giovani andromedari: Carlucci Francesco, Carazzai Marianna, Demattè Giulia, Dianti Marco, Ferrari Gianmarco, Franceschini Mattia, Frate Evangelina, Gottardi Valentina, Marcolin Elena, Pedrotti Giulia, Popoli Alessandro, Sebastiani Veronica, Stankevich Sergey, Stenico Cristian. 115

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nota di merito per il libro “Faunalpina” vince “L’età della pietra”: video denuncia sul porfido trentino

al Premio Letterario “De Cia Bellati Canal” di belluno

opera di Federico Betta e alessandro genovese, all’AmbientFestival Video Award 2011

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a giuria composta da Roberto Escobar (critico cinematografico de L’Espresso), Alessandro Favaron (regista), Carlo Bonanno (AmbientFestival), Paolo Piazza (Il Nuovo Mascherino circolo del cinema) e Massimo Morelli (docente di cinema), ha decretato il vincitore della prima edizione del concorso “Ambient Festival”, tenuto a Brescia dal 28 marzo al 4 aprile scorsi. Vincitore

dell’AmbientFestival Video Award 2011 “L’età della pietra”, dei trentini Federico Betta e Alessandro Genovese. Ecco come gli autori presentano il loro video: “Il Trentino è una provincia a statuto autonomo, ricca e solitaria. Tutti credono che vi sia la più alta qualità della vita a livello nazionale, 116

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a Giuria del Premio Letterario di Montagna “Caterina De Cia Bellati Canal” ha concesso una segnalazione di merito alla Casa Editrice Curcu & Genovese. È avvenuto all’inizio di aprile a Belluno, in occasione della cerimonia di premiazione dell'edizione 2011. La sorpresa degli editori è stata doppia, in quanto anche il volume "FaunAlpina - Incontri ed Emozioni" ha ottenuto un’importante segnalazione di merito. Uno degli autori, Sandro Zanghellini, ha ritirato il diploma esprimendo la sua grande soddisfazione.

che tutti i cittadini siano onesti e grandi lavoratori, e che le leggi siano rispettate. Da anni pensiamo che sarebbe necessario scoprire il velo di falsità che copre alcune aree della regione. Ad esempio il mondo dell’estrazione del porfido. L’età della pietra è un documentario inchiesta sul mondo dell’estrazione del porfido nella Provincia autonoma di Trento. Lavoro, ambiente e politica sono i volti oscuri del settore industriale più grande del territorio. Nominare le cave di porfido a Trento e dintorni attira subito insulti, sospetti o noia: “Sono tutti ladri” o “Chi se ne frega!” Ma oltre il qualunquismo del giudizio, basato sul pregiudizio, nessuno ha il coraggio, o la voglia, di andare a capire. L’estrazione del porfido è una cartina di tornasole della gestione del territorio. In una piccola valle ci sono tutte le contraddizione di un mondo vastissimo. Poteri forti, aziende conniventi, comunità imprigionate nello sfruttamento spesso dissennato di una risorsa che non ci sarà più. Grazie a una miope e spesso volutamente lassista politica del territorio. Con L’età della pietra abbiamo voluto mostrare la gestione di una risorsa naturale dove il bene collettivo è appannaggio di pochi e a discapito di molti.”


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bella Serata di poesia I dieci anni de lo SCRIGNO DEL DUOMO

eros olivotto ha PRESENTAto i versi DI ANTONELLA BRAGAGNA

“Festa sulla Neve” allo CHALET FIAT di Madonna di Campiglio

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otto un sole cocente di primavera nella cornice delle Dolomiti Alessandro Bettucchi, titolare del Ristorante wine bar Scrigno del Duomo di Trento, ha voluto festeggiare, sabato 19 marzo, il decennale della Sua attività tra Clienti e amici invitandoli ad un aperitivo e brunch gourmet montano. La “Festa sulla Neve” è stata ideata e organizzata dall'Agenzia trentina, specializzata in Eventi di Lifestyle, PR&R communication di Roberta Rizzi. La prestigiosa terrazza sulla neve dello CHALET FIAT, all'arrivo della Cabinovia Spinale di Madonna di Campiglio, ha affascinato i circa 150 ospiti con allestimenti di salotti total white e tavoli da rifugio rivisitati con eleganza. Le sonorità musicali del dj setting Antonio Saracino del noto locale campigliese Ober1 hanno accompagnato gli aperitivi a base di finger food sushi e il brunch stellato dello Chef Alfre-

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n un serata organizzata dalla “Pro Cultura”, a Trento, sono state presentate le poesie di Antonella Bragagna, sotto il titolo di “Versi d’universo amore”. Ad apertura della manifestazione, Renzo Francescotti, presidente della “Pro Cultura”, ha brevemente presentato i due protagonisti della serata di poesia: il relatore, lo scrittore e poeta Eros Olivotto, nativo di Ala ma residente a S. Ambrogio di Valpolicella (VR) e Antonella Bragagna, nata a Trento, premiata in numerosi concorsi di poesia nazionali e internazionali, autrice di raccolte di versi come “Carte d’arte; poesia ed acquarello”, “Filigrane & Organza: poesie e ritratti al femminile” e “Io sto con Agar, poesie d’Amore e pensieri del Sé”. Eros Olivotto ha posto l’accento soprattutto sul linguaggio poetico, sul suo coraggio, la sua unicità e la sua necessità: tanto più in un tempo come il nostro sempre più prosciugato di poesia. Antonella Bragagna ha detto: “Noi non siamo esseri terreni in cerca di un’esperienza spirituale, ma esseri spirituali in cerca di un’esperienza terrena. Credo che noi nasciamo per una Ragione e moriamo per un Fine, e in mezzo, fra questa ragione e questo fine , viviamo, cioè passiamo per l’esperienza umana. Io chiamo questa traversata scopo.” L’autrice ha poi letto una quindicina di poesie sul tema dell’Amore.

do Chiocchetti. Uno spettacolo nello spettacolo : la neve ha fatto da freezer naturale alle molteplici Bottiglie di Bollicine Altemasi Graal Cavit sciabolate dal Sommelier Franco Zanella, le montagne ed il sole dello Chalet Fiat hanno creato un'atmosfera irripetibile, lo show cooking dello staff Japan del wine bar Scrigno del Duomo ha deliziato vista e palato, ed infine la musica italiana della cantante Francesca Dessì del rinomato Disco Club Hollywood di Bardolino ha scatenato a fine pranzo i selezionati invitati per una vera “Festa sulla Neve” conclusasi a chiusura degli impianti. Uno speciale arrivederci è arrivato anche dalla Cantina Furlani che ha omaggiato gli invitati con una preziosa crema viso naturale allo Spumante realizzata dalla Cantina stessa. Alessandro Bettucchi 117

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“UN TESTO PER NOI”, ECCO I VINCITORI il progetto culturale del Music Project Trio

anche una classe trentina fra le vincitrici dell’11a edizione

Arrangiamenti davvero originali per la band trentina

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un vero e proprio progetto musicale quello che ha impegnato per un anno i componenti del Music Project Trio (Claudio Bridi, chitarra solista/ midi program/voce, Giorgio Cascone, chitarra ritmica/ armonica/voce e Lorenzo Raffaelli, minidrum/percussioni/ cori) nella scelta di capolavori dei migliori autori italiani e stranieri rivestendoli di arrangiamenti assolutamente particolari che, spesso, trascendono gli originali, facendoli brillare di luce nuova. L’uso di ritmi affascinanti e dimenticati crea un vero e proprio viaggio nel mondo in musica. Il ritmo di habanera della “Carmen” di Bizet su cui si innesta tanto naturalmente “Generale” di De Gregori, fa in modo che ci si dimentichi dell’ originale ed alla fine si è disposti a giurare che sia stata scritta così. Il tango argentino su cui scivolano le parole di “Il vecchio ed il bambino” di Guccini è puro Astor Piazzolla. Il valzer lento su cui scorrono le note di “Don’t think twice, it’s all right” di Bob Dylan rende ancora più struggente l’atmosfera di amarezza e delusione per un amore finito del testo originale. La base kletzmer adottata per “Lover, lover, lover” di Leonard Cohen scava nelle radici ebraiche dell’autore per poi proporre la sua celeberrima “Suzanne” in versione bossa nova riconoscendolo, come in effetti è, un autore senza confini. La scelta degli autori continua e spazia da classici come Neil Young, Lou Reed, Gary Moore, Zucchero Fornaciari, Bruno Martino, Luigi Tenco, Tim Hardin e Roberto Ciotti a rielaborazioni insolite di gruppi come gli U2, i Pink Floyd, i Green Day o i Tiromancino: un vero caleidoscopio per tutti i gusti e tutte le età. Due chitarre e percussioni sembrano limitative, ma quando una delle chitarre suona “classica” e l’altra 118

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rrivano dall’Italia, dalla Finlandia e anche dall’Argentina i testi vincitori di “Un Testo per noi”, il Concorso organizzato dal Coro Piccole Colonne di Trento con il patrocinio del Ministero dell’Istruzione e la collaborazione della Provincia autonoma di Trento, della Regione autonoma Trentino-Alto Adige, dell’Azienda per il Turismo Valsugana, del Comune di Levico Terme e di Rai YoYo. Il Concorso, biennale e giunto all’undicesima edizione, invita le classi delle scuole primarie a creare il testo di una canzone attraverso un lavoro di gruppo coordinato dagli insegnanti. Lo scopo è avvicinare in modo creativo al mondo della musica gli alunni delle scuole primarie, incoraggiare la creazione di nuove canzoni per bambini che costituiscano un efficace mezzo di comunicazione permanente, contribuire alla conoscenza reciproca di culture diverse e promuovere l’amore per il canto corale. Tra i vincitori anche la Scuola primaria di Faver, con il brano intitolato “Il bidone sputacchione”. Tutti i testi vincitori sono stati affidati ad artisti della musica leggera italiana, che li trasformeranno in nuove canzoni per bambini. “blues”, quando i ritmi diventano ancestrali, e quando, grazie ad un processore midi, appaiono magicamente inseriti i suoni del pianoforte, del violoncello, dell’arpa celtica o qualsiasi altro strumento necessario nel contesto, sembra di ascoltare un’orchestra al completo. Originale e un vero e proprio gesto d’amore il tributo a Fabrizio de Andrè con ben quattro pezzi scelti fra la sua sterminata produzione: un “Hotel Supramonte” con assolo di violoncello da pelle d’oca; una “Creuza de Mà” con testo tradotto in italiano. Il successo che ha accolto il Trio nelle ultime coinvolgenti esibizioni a Trento al Caffe34 ed al Wine Bar Accademia li ha convinti di essere sulla strada giusta e che la gente ha ancora voglia di ascoltare buona musica e virtuosi degli strumenti. Perché di questo si tratta: ascoltare il Trio è un grande, affascinante e unico grande viaggio fra le note ed i ritmi di questo nostro confuso mondo e anche la cultura non fa più paura.


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agenti sciatori, per divertirsi in sicurezza tre giorni con i cavalieri

Il bilancio della stagione sciistica sul Monte Bondone

la CONVENTION DELL’ORDINE DI SAN GIORGIO IN CARINZIA. Villazzano, 15-17 aprile

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cavalieri dell’Ordine militare ospitaliero di San Giorgio in Carinzia, con sede nella cittadina di Millstatt, quest’anno per la loro convention annuale si sono dati appuntamento a Trento, precisamente nella Locanda Canonica di Villazzano. Nella tre giorni, dal 15 al 17 aprile, si sono alternati momenti religiosi e di approfondimento filosofico, nei quali si sono confrontati confratelli giunti da Germania, Austria e Triveneto. Ricca di spunti interessanti è stata la giornata di sabato, aperta anche ad alcuni amici, con il saluto della Provincia di Trento portato dall’assessore alla cultura Franco Panizza, che ha ricordato gli ottimi rapporti intercorsi tra il Trentino e l’Austria, quindi ha fatto omaggio agli ospiti di alcune pubblicazioni sui castelli e le Dolomiti. Successivamente Peter Maria Kraus ha tenuto una lettura philosophica riguardante le tre religioni monoteiste (cristianesimo, ebraismo e islam), con critiche comparate tra il Vecchio e Nuovo Testamento e il Corano. Dopo il saluto del responsabile per il Triveneto Nino Pezzin e un breve intervento dell’ex presidente della Provincia Carlo Andreotti, la parola è passata al reggente dell’Ordine, gran bailli professor Peter F.Wallnoefer. Egli nel ricordare che l’Ordine guarda verso l’Europa, ha messo in evidenza l’importanza di appartenervi; quindi ha dato alcuni cenni storici. L’Ordine è stato fondato il giorno di Natale del 1468 da Federico III d’Asburgo a Roma, imperatore del Sacro Romano Impero, successivamente si è legato alla Carinzia prendendo sede a Millstatt. La giornata si è conclusa con la messa celebrata dal confratello padre Giorgio Valentini nel piccolo ma suggestivo santuario alla Grotta di Villazzano.

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i è appena conclusa la stagione sciistica sulle nevi del Monte Bondone dove la sicurezza e il soccorso sono affidati alla polizia locale di Trento-Monte Bondone. Dall’ultima settimana di novembre alla prima di aprile tre agenti sciatori abilitati hanno garantito quotidianamente il presidio delle aree sciabili dalle 8 alle 17.30, per complessive 126 giornate e 3.780 ore. Tutti gli agenti del gruppo erano abilitati ad effettuare il primo soccorso, anche mediante l’utilizzo del defibrillatore semiautomatico in caso di arresto cardio circolatorio, nonché la prima rianimazione cardio polmonare. Nel corso della stagione la squadra sciatori ha effettuato 319 interventi di soccorso, 9 dei quali hanno necessitato dell’intervento dell’elisoccorso per la particolare gravità (traumi complessi ad arti, cranio, bacino, colonna vertebrale e un caso di arresto cardiaco, che grazie al primo intervento riabilitativo effettuato dagli agenti, si è risolto in maniera positiva). Il servizio è dotato di una sede a Vason, primo ricovero per gli infortunati e punto di riferimento per informazioni e richieste. Il gruppo è dotato di vari presidi medici (assi spinali, collari e altro materiale occorrente) per effettuare il primo soccorso e di una motoslitta per il trasporto dell’infortunato. Nel corso della stagione sono state comminate 31 sanzioni per il mancato rispetto delle norme previste dalla legge provinciale 7/1987; in particolare: 10 violazioni per eccessiva velocità o per non aver saputo controllare la propria condotta per evitare lo scontro con altri sciatori; 12 violazioni per il mancato uso del casco protettivo in aree soggette all’obbligo (snow park e tracciati di gara); 4 violazioni per non aver assicurato la propria attrezzatura al fine di evitarne il distacco e la perdita sul tracciato sciabile; 5 violazioni per aver sciato su tracciati di pista chiusa per manutenzione o oltre l’orario di apertura al pubblico.

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Il libro del mese

Che libri compriamo? ce lo dice la tv... scambio di battute con Gabriella della libreria blu di rovereto

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uesto mese facciamo quattro chiacchiere “librarie” con Gabriella Quinzio, responsabile sin dal 1995 della Libreria Blu di Rovereto. La città della Quercia, come emerge dal nostro colloquio, è ricchissima di librerie, ma questo pare non disturbare troppo il lavoro di Gabriella e dei suoi collaboratori. Partiamo subito con i più venduti, tra Natale e l'ombrellone, quali le storie che vanno di più. Credo di poter dire che la mia è una clientela dal palato fine. Per questo tra i più venduti abbiamo nomi roboanti come Jonathan Franzen, Adriana Zarri e George Simenon. Poi c'è anche la Mazzantini... Ma non aveva il palato fine la clientela?! Vabbè, con la saggistica come siamo messi? Lì c'è il “solito” Saviano che vende tantissimo. Ma è il lettore che fa la libreria o la libreria che fa il lettore? Bella domanda... Direi tutte e due le cose. Forse coloro che hanno le idee chiare sono un buon 70%. Da che cosa dipende generalmente la scelta di un titolo da parte del cliente? Le trasmissioni di Augias e di Fazio. Sì, la tv, insomma. Poi gli inserti culturali dei quotidiani, nel weekend. Diciamo che il lunedì non fate come i barbieri che tengono chiuso? Direi proprio di no. Sarebbe da autolesionisti. Un’ultima cosa: esiste il lettore che viene in libreria solo per “ispirarsi”, senza nessun titolo in testa? Certo. Alcuni passano qui anche diverse ore... Io cerco di tenere un certo distacco, una discrezione, finché non colgo i loro gusti letterari. Perché il libro ha il grandissimo potere di “rivelare” le persone. 120

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A colloquio con Renzo francescotti, all’indomani dell’uscita suo nuovo romanzo, intitolato “Racconti dal Trentino”: in 19 racconti i temi universali di amore, amicizia, famiglia, la ricerca della felicità, il dolore, la morte. Dopo oltre venti raccolte di poesia in lingua e dialetto (quattro delle quali tradotte all’estero), una ventina di libri di saggistica storica, letteraria e artistica e cinque romanzi, questo è il suo primo libro di racconti. Come ci è arrivato? Per la verità io ho scritto racconti da quando avevo vent’anni. Con essi ho vinto anche qualche premio nazionale, li ho pubblicati su riviste anche nazionali, su quotidiani e antologie. M’era venuta l’idea di raccoglierli in un volume perché non rimanessero sparsi. Poi mi sono detto: lascia che lo faccia qualcun altro se lo riterrà utile: lascia che lavorino gli altri. Come amo dire io “non c’è niente di più riposante che guardare gli altri lavorare…” Però ho pensato: invece che ripubblicare vecchi racconti, perché non ne scrivi di nuovi, non fai un’opera unitaria? Così ho scritto questi venti racconti negli ultimi tre anni (eliminandone uno). Ed ecco questo libro. Perché questo titolo? Non corre il pericolo di essere riduttivo, provinciale? Non credo proprio. Innanzitutto non sono racconti “del”, ma “dal” Trentino. Tutti i miei libri sono profondamente radicati nel territorio e nella storia trentina, ma ho sempre cercato di evitare il provincialismo. I miei romanzi (tranne il primo Il Battaglione Gherlenda ambientato tra i partigiani del Tesino), oltre che indagare tematiche universali si proiettano fuori del territorio: La luna annega nel Volga in Russia; Il biplano in Austria e Ungheria; Ghibli in Libia e Scozia; Talambar in Toscana e Alto Adige; Lo spazzacamino e il Duce in Francia e Spagna. Così è per i miei saggi storici e perfino per le mie poesie in dialetto. La Cantada dei emigranti, per la prima volta nella storia della poesia dialettale trentina, si proietta in vari paesi del mondo. Perfino la mia rubrica settimanale Il dialetto in-forma, tenuta su un quotidiano locale, che sembrerebbe confinata tutta nei limiti del dialetto trentino, è in effetti un continuo rimpallo coi linguaggi più vari: italiano, latino, celtico, greco, arabo, persiano, longobardo, franco, tedesco…


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Michela Bosetti Sei racconti in verticale Carta e Penna editore

Matteo Scoz Cicatrici Curcu & Genovese

Che cos’è la vita? Una scalata verso la salvezza da se stessa, risponde Silvia, trentacinquenne più che carina, ragazza che non si sente né donna né bimba, scrittrice o forse scrittora, crisalide che magari, un giorno, sarà farfalla, ma con i suoi tempi e i suoi modi. Vi riuscirà? Non è detto, forse non è così importante il risultato finale, ma la ricerca di sé che Silvia conduce tra amiche e presunti uomini della vita, fra situazioni ai limiti del grottesco e lo scodinzolio del suo pelosissimo cane, riempie il libro di una fresca essenza vitale, questa sì irrinunciabile. Una Bridget Jones all’italiana? Solo in parte, anche se non mancano ossessioni personali, manie e stranezze della vita, e una buona dose di sarcasmo nell’osservarle. Più di Bridget, Silvia rappresenta le eterne ragazze di oggi, dà spessore ai loro pensieri, mette in piazza le ansie e i propositi. In fondo, si può restare crisalidi per tutta la vita, se non si ha la sicurezza di diventare una farfalla speciale.

Il filo rosso che attraversa questi sei racconti è la violenza. Violenza sui minori, sulle donne, su se stessi. Violenza della malattia, violenza dell’alcool, dei famigliari. Attorno all’atto violento, spesso improvviso e inatteso, sono costruiti i racconti. Alcuni come premessa, altri come riflessione ossessiva e da quella condizionati in una inevitabilità anch’essa coatta. La scrittura, svelta ed efficace, segue l’evento o lo precede rivelando una tecnica incalzante da telefilm. Si tratta di brevi racconti che si lasciano leggere d’un fiato fino alla - a volte brusca e inaspettata – interruzione finale. Michela Bosetti è nata a Trento, ma è stato durante la permanenza all’estero delgi ultimi anni che è riuscita a dedicarsi con più attenzione alla sua passione di sempre: la scrittura. Da allora sono arrivati numerosi e importanti riconoscimenti in premi letterari nazionali e internazionali, culminando con il ricevimento della medaglia del Presidente della Repubblica al premio “Prader Willy”.

Un giovane avvocato è convinto di aver avuto il colpo di fortuna della vita: il testamento del famoso industriale Giuseppe Balsen designa proprio lui come erede del Faraglione Blu, un misterioso diamante dal grande valore. Ottenerlo però significa accompagnare Marco, il figlio del vecchio Balsen, nella casa di famiglia nascosta Matteo Scoz tra i boschi di una CICATRICI piccola isola in mezzo ad un lago lugubre e assediato dalla nebbia. Per esaudire le ultime volontà del defunto e ottenere così le rispettive eredità, sono costretti anche ad attendere l'arrivo di Margherita Castelmare, una donna che nessuno sembra conoscere. Chi è questa donna? L'attesa nella casa si popola poi di strani sogni che, notte dopo notte, diventano visioni di un destino ignoto che sta per compiersi con tutta la propria forza devastante. Tra il desiderio di fuggire e la volontà di scoprire la verità, i protagonisti di questo libro dovranno interrogarsi sul significato nascosto di un'eredità che appare andare ben oltre i lucenti riflessi del diamante e confrontarsi con il passato...

Ma i venti racconti dell’opera non sono tutti ambientati nel Trentino? Certo, ma non solo. Hanno come scenario varie località del Trentino: Trento, Aldeno, Levico Terme, Folgaria, Madonna di Campiglio, l’altopiano della Vigolana, la Valsugana, la Vallagarina, la Vallarsa, la Val di Cembra, la Val di Fiemme, la Val di Non… Ma si proiettano anche all’esterno, in Italia e fuori: in Croazia, in Moldavia e perfino nel lontano Togo. Oltre che una varietà di scenari c’è anche un varietà di tematiche? È così. Come scrittore ho sempre cercato di non ossificarmi, di non ripetermi. Ho l’ossessione per le ripetizioni, sono incapace di ripetere. Può essere anche un limite: ci sono autori – poeti o romanzieri, artisti, registi famosi – che riscrivono sempre la stessa poesia, lo stesso romanzo, ridipingono sempre lo stesso quadro, rifanno sempre lo stesso film. Sono autori anche famosi, anche grandi. Io, pur mantenendomi fedele alle mie tematiche, credo di esserne biologicamente incapace: ho bisogno di alternare i generi letterari, di esplorare nuovi argomenti anche attraverso la “full immersion”. In questo libro ad esempio vi è un racconto come “L’ultima virata” che presuppone specifiche conoscenze aeronautiche: sono stato facilitato dalle mie conoscenze in questo campo che mi vengono dalla mia passione per l’aeronautica, che mi aveva portato a frequentare una scuola di volo a vela e che ha prodotto anche

romanzo

curcu & genovese

due miei romanzi. Tre racconti hanno per tema la Resistenza. E anche qui da tempo mi sono attrezzato scrivendo saggi che si fondano su documenti e testimonianze da me raccolte. Poi ci sono i temi universali dell’uomo: l’amore, l’amicizia, la famiglia, la ricerca della felicità, il dolore, la morte (ci sono due suicidii e un rimandato suicidio tra i venti racconti). Oltre alla varietà dei temi c’è anche quella dei registri letterari? Certo: c’è il realistico (“Pitì”), il drammatico (“Vengo giù”), il lirico (“Lungofiume”), lo storico (“Sciolè”), l’autobiografico (“Nonno Sperandio”), l’umoristico (“Mio zio Serafino”), L’ironico (“Anaunia Felix“), il visionario (“Ritorno ai Morganti“) e così via… Dove sarà presentato “Racconti dal Trentino”? Sarà presentato a Trento dalla “Pro Cultura” il 13 maggio. In giugno sarà proposto al Trentino Book Festival di Caldonazzo che vedrà la presenza di scrittori nazionali. Son previste altre presentazioni a Levico Terme, Folgaria, Civezzano e in altri centri. Voglio ringraziare Vittoria Wolf Gerola, per aver concesso per l’immagine di copertina l’utilizzo di un olio di suo padre, il grande Remo, la cui amicizia e stima mi hanno onorato. Renzo Francescotti

Racconti dal Trentino

Curcu & Genovese (Euro 14, pagine 240)

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trentinofotoromanzo di Carlo Martinelli

Pittore da copertina

I

l suo (bel) effetto lo fa anche oggi, diciamocelo. Da un bel po’ di anni Epoca, settimanale che ha fatto la storia del giornalismo di qualità in Italia, ha cessato le pubblicazioni. Ritrovarne una copia di 53 anni fa, e per di più con una copertina trionfalmente e totalmente dedicata a Giovanni Segantini, artista definito senza tema di smentite, maestro della pittura italiana, beh, per noi inguaribili cacciatori della carta, delle immagini che raccontano storie, dei FOTOromanzi, appunto, rimane una bella emozione. E come tale la riproniamo, quella storica copertina del settembre 1958, quando, a cento anni dalla nascita, quello che era allora una delle più diffuse riviste italiane, sparò in prima pagina un particolare del celeberrimo quadro de Le due madri. E, all’interno, in un numero che raccontava di Eric Maria Remarque (l’autore di Niente di nuovo sul fronte occidentale) e di Amintore Fanfani (allora presidente del Consiglio), dei giovani corrotti dai flipper e dall’Enalotto, un inserto di ben sedici pagine, firmato da Enrico Piceni, critico e storico dell’arte di levatura indiscutibile, al cui nome, non a caso, è oggi intitolata una importante fondazione culturale. Ebbene, quel testo del 1958 di Piceni, accompagnato dalle riproduzioni di alcuni dei più celebri quadri del pittore e dalle fotografie (udite udite) di Mario De Biasi, resta una delle più convinte dichiarazioni sulla grandezza del nostro. "Cento anni fa nacque ad Arco questo geniale maestro del nostro Ottocento dal carattere aspro e solitario: visse sulle montagne e dipinse con cuore di poeta". Il racconto di Piceni è coinvolgente: Segantini è "un personaggio da film", la sua breve vita - morirà nel 1899, a 41 anni - "si svolge in una serie di appunti per romanzo: Dickens avrebbe potuto fare di lui un secondo Copperfield". Riesce comunque, Piceni, a trasformare in un convincente romanzo la vita del pittore trentino, dal miracoloso salvataggio ad Arco, quando - aveva 4 anni - cadde in una roggia e rischiò di annegare alla fine, a Maloja, in Svizzera. Tra le montagne che come pochi - forse: unico - seppe restituirci in un trionfo di luci e di ombre senza pari. Ultima curiosità: quando esce la rivista mondadoriana con l’inserto dedicato a Segantini è in corso la XXIX Biennale veneziana. Piceni affonda il bisturi: "Ha ignorato il centenario. Eppure neppure l’americano Tobey, che ha vinto quest’anno il premio di un milione e mezzo di lire ha dipinto pezzi astratti splendenti ed accurati come quello qui riprodotto". Ed Epoca mostra, tagliato a frammenti, un particolare del segantiniano “Pascoli a primavera”. Un tessuto stupendo dei dipinti di colui che viene chiamato, solo e soltanto, il Nostro. Enne maiuscola. La memoria restituisce persone e cose che pensavamo dimenticate per sempre o delle quali neppure sospettavamo l’esistenza. Questo è FOTOromanzo. Una immagine che ritorna. Dentro la memoria delle storie.

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trentinoenogastronomia

ristoranti

in ogni numero trentinomese vi propone due ristoranti provati per voi I ristoranti presentati in questa rubrica sono una libera scelta redazionale. Il nostro giudizio anche se critico, è espresso in “cuori” perchè, comunque, il difficile lavoro del ristoratore merita rispetto.

Segnalazioni e commenti: redazione@trentinomese.it

ai canopi

Saporoso

CON L’INDIA NEL PIATTO

SUSHI, SASHIMI E THAI

L'India è una nazione fortemente legata alla religione e la cucina indiana non è da meno e, infatti, si basa sui principi dietetici scritti nei testi sacri dell'Ayurveda, che regolano in particolare il dosaggio e i miscugli delle spezie affermando che un'alimentazione fortemente speziata è una garanzia di buona salute. Se siete amanti della cucina indiana, quindi, lo sapete bene: speziatissima e piccantissima sono le due parole d’ordine. Ai Canopi di Martignano, invece, si è deciso di scendere a compromessi perché

La cucina giapponese a Trento ha ben poche declinazioni. Forse, la più felice è quella del Saporoso, locale a pochi passi dal centro storico, al numero 1 di via dei Mille. Il Saporoso è stato il primo ristorante giapponese ad aprire a Trento e, tra la poca offerta cittadina, resta comunque quello più apprezzato. L'ambiente è accogliete anche se abbastanza poco caratteristico e il personale (cinese) gentile: c'è una stanza in stile giapponese, ma il resto del ristorante ha ben poco a che fare con il Giappone

la vera tradizione indiana a tavola chiaramente non è per tutti. Da qualche anno ormai, quello che era un locale di cucina tipica trentina è stato rilevato e trasformato in tempio delle specialità indiane, riviste in chiave europea. L’arredamento del locale, però, è rimasto tale e quale a prima: così sarete accolti da un ambiente simile a una stube di montagna, dove i nuovi proprietari hanno pensato bene di dare un tocco indiano appendendo dei quadri raffiguranti scene di vita dei loro luoghi d’origine. Il risultato è assolutamente singolare e, a mio gusto personale, non esattamente riuscito. Ma tant’è. Quanto alla cucina, con 35 euro in due potrete gustare sia il menu a base di carne sia quello vegetariano. Spacialità a base di pollo, di carne d'agnello, di maiale, varietà di carne di manzo e vitello, code di gamberi e pesce, riso. Io ho optato per il menu vegetariano: assolutamente deludente l’antipasto a base di verdure fritte in pastella di farina di ceci, mentre buono il secondo, composto da polpettine di verdure in salsa cremosa al curry, crema di spinaci e formaggio fatto in casa, ceci e patate al curry con pomodori freschi e zenzero, lenticchie speziate in salsa curry. Tutto gustoso, come anche il beef vindalu, specialità della casa composta da carne di vitello in salsa agrodolce con cipolle e peperoni e riso basmati. Carta vini praticamente inesistente (peccato, perché un po’ di bollicine in lista non starebbero male). ai canopi Via Bolleri, 2 Martignano tel. 0464.823663

cibo ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ambiente ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ prezzo ♥ ♥ ♥ ♥ ♥

per quanto riguarda l'arredamento.
 Il menu è molto vario e sono disponibili anche piatti della cucina thailandese. Così, se siete presi dall’irrefrenabile voglia di un sushi o un sashimi, non resta che provare questo indirizzo, aperto tutti i giorni, e che a pranzo non vi fa pagare il coperto. Sia chiaro, siamo lontani anni luce dal blasonato Nobu, catena di ristoranti giapponesi sparsi in tutto il mondo, da New York City a Milano, ma se il vostro palato fa di necessità virtù da Saporoso può comunque trovare qualche soddisfazione. Qualche esempio. Da provare il piatto "Sake", con sushi misto (15 euro), simpatica – ma potrebbe essere più ben fatta - la tempura mista, mentre gustosi sono gli yakitori così come gli Udon (spaghetti in brodo), disponibili in varie tipologie. Se invece è la cucina thai quella che cercate, troverete pane per i vostri denti in piatti come gamberi alla tailandese oppure involtini alla tailandese con salsa speciale. Il locale fa anche servizio d’asporto. Saporoso Via dei Mille, 1 Trento Tel 0461.391118 www.ristorantesaporoso.com

cibo ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ambiente ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ prezzo ♥ ♥ ♥ ♥ ♥

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