TrentinoMese marzo 2017

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ANNO XXV N. 301

MARZO 2017 9 771724 550805

ISSN 1724-5508

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appuntamenti, incontri e attualità trentina

Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Trento. Contiene i.p. In caso di mancato recapito inviare al CDM di TRENTO per la restituzione al mittente previo pagamento resi.

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RING di Tiziana Tomasini

a mali estremi QUANDO A SCUOLA STANNO TUTTI ATTENTI…

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n classe c’è fermento. Sono solo le 7.40 del mattino e già alcune ragazze si accingono a sistemare le sedie dell’aula in maniera circolare, accantonando per una volta i banchi. Oggi è il primo grande giorno, quello che tanti – ma forse direi tutti – aspettavano. C’è chi fuori dalle vetrate dell’edificio scolastico aspetta con aria indifferente; altri invece lasciano trapelare un pizzico di emozione per l’evento della giornata. Non è solo entusiasmo studentesco per le ore di lezione che sfumano (anche se quello ha sempre la sua valenza) quanto la curiosità per la particolare tipologia di argomento che si andrà ad affrontare. Siamo in una scuola media a pochi chilometri dalla città. Il progetto sostenuto e condotto dall’Azienda Sanitaria Locale coinvolge ogni anno le classi terze di tutto il territorio provinciale. “Educazione all’affettività” si chiama. Ed in quanto tale, ha lo scopo di informare, aprire ed avviare un dialogo adulti - adolescenti su un tema delicato. Anzi, su tutti i temi che con l’affettività sono strettamente collegati e correlati: funzioni biologiche, relazioni amorose, rapporti sessuali e tutto quanto risulta compreso nel mondo di quanto ogni essere umano stabilisce dal punto di vista fisico e dei sentimenti con i propri simili. Adeguatamente preparati dagli insegnanti di scienze sulla parte più tecnica e specifica, i tredicenni/ quattordicenni stanno per incontrare uno psicologo ed un’ostetrica. In realtà il progetto si snoda su una serie di incontri (quest’anno tre, per la precisione) nei quali i due esperti si presenteranno prima singolarmente, poi insieme. Interessante anche rilevare la modalità di preparazione a questi incontri. Trattandosi di un tema molto delicato, gli alunni sono stati invitati – a monte delle giornate messe in calendario – a formulare in maniera assolutamente anonima delle domande e dei quesiti da rivolgere a questi esperti. L’ora sarebbe quella di lettere, ma ho già capito… niente prof ad assistere alla lezione di oggi. Meno imbarazzo, maggior scioltezza a parlare con un estraneo senza la presenza di chi vedi ogni giorno e che ti parla di Manzoni e di analisi del periodo. Fatte le dovute raccomandazioni di comportamento, sale dal fondo dell’aula la domanda: ”Ma le prof intanto cosa fanno?” “Ovviamente stanno attaccate alla porta ad origliare!” Rispondo io, sicura che questa era proprio la risposta che si volevano sentir dire. E invece ho mille 8

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RING altre cose da fare e da sbrigare: preparo le verifiche per la settimana, correggo un po’, sistemo il registro e ci infilo anche un caffè. Ogni tanto lancio una sbirciatina alla porta dell’aula… silenzio. Nessun segnale. E mentre attendo con trepidazione, ripenso come in una sorta di flashback, alla mia educazione sessuale. Un miscuglio di scienza e di sentito dire, di fugaci sperimentazioni e di mille paure. La fortuna di avere il padre medico e di conseguenza molte pubblicazioni sull’anatomia a portata di mano nella libreria di casa, ma anche discorsi spesso allusivi, mai troppo chiari, spesso compensati in maniera distorta da quello che gli amici e le amiche sapevano più/meno di te. E se è pur vero che certe cose si intuiscono, è altrettanto vero che rimanevano in sospeso tanti interrogativi e un’infinità di dubbi: “E se io… e se lui… ma dopo cosa succede… e in quel caso lì cosa è meglio fare…” C’era sempre l’amica o l’amico più grandi che davano qualche dritta - magari pilotati dai fratelli maggiori - ma quando si parla del proprio corpo, delle proprie sensazioni e reazioni, tutto diventa molto personale. Specialmente a quella età, quando ci si affaccia alla vita. Ma eccoli, stanno uscendo. Hanno finito. Sguardi perplessi, occhiate [quasi] indifferenti, sorrisi forse stentati, atteggiamenti sicuri e di normale consuetudine. “Com’è andata?” Chiedo con nonchalance qua e là “Bene prof”. Punto. “Avete voglia di parlarne?” Insisto. E allora raccontano che è stata una bella esperienza, che molti conoscevano gli argomenti affrontati, altri meno. Che qualcuno ha fatto lo spiritoso (forse per mascherare la timidezza) e che altri hanno delegato i più disinvolti a porre delle domande da parte loro. Anche lo psicologo conferma la mia sensazione: molti sanno – oggi aiutati anche da internet – altri meno, alcuni invece in maniera ancora approssimativa. E proprio per queste divergenze e discrepanze penso sia fondamentale che esperti di questo tipo affrontino in maniera chiara e lineare queste argomentazioni con i ragazzi. Difficile, o quantomeno non facile, farlo da genitori con giovani di questa età. Anche se si ha con i propri figli grande confidenza e accessibilità ad affrontare qualsiasi problematica. Suona il campanello. Tutti dentro. Ora di storia. Due si fanno interrogare. Ma prima di iniziare, la domanda: “Lei prof quando ha dato il primo bacio? Perché ne abbiamo parlato e gli esperti ci hanno invitato a chiederlo anche a voi insegnanti.” Riescono a mettermi in difficoltà, così a bruciapelo… vado a cercare l’adolescente che è in me e ricostruisco la scena. Scherzo accennando alle guerre puniche o giù di lì, poi racconto. “Ma con la lingua o senza?” accenna il solito dell’ultimo banco. “Con la lingua, sennò che bacio è?” rispondo decisa. Tutti sorridono, tutti sono sollevati. Anche i prof sono esseri umani, dopotutto.


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RING di Denise Fasanelli

di Pino Loperfido

lost in glocal L’AGNESE VA AL MERCATO E UNA VOLTA ALLA SETTIMANA SI SENTE UN PO’ REGINA

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a signora Agnese non ha tempo da perdere: sono quasi le dieci e lei è già per strada. Si è alzata di buon umore, come ogni giovedì mattina, si è preparata il vestito buono, pettinata e truccata. È ancora una bella signora, nonostante abbia passato la settantina da un po’, ben curata, piccola e rotonda. Porta i capelli corti, una permanente e una tinta castana, un colore caldo dai riflessi lucenti per la troppa lacca. Ha un piccolo naso, occhi grandi e sporgenti, una bocca fine ricoperta di un rossetto porpora quasi esagerato e una collana con la madonnina. Ora cammina stretta alla sua borsetta, perché “di questi tempi non si sa mai, in mezzo alla confusione”. È giovedì e la signora Agnese ha un appuntamento fisso, vivace e rumoroso: quello con il mercato rionale ed i suoi venditori. Non manca mai, salvo quando è malata, con grande dispiacere. Non si tratta solo di uscire per accaparrarsi le offerte migliori, i cibi più freschi o portare a casa del pollo arrosto ancora caldo. Per la signora Agnese è un’esperienza sociale importante, vitale. È abituata così, fin da bambina accompagnava sua madre, poi ci ha portato le sue figlie ed ora è il tempo dei nipoti. Quando si ferma vicino alle bancarelle e viene invitata a comprare: “Venga Siora, guardi quanta bella roba di qualità, qui c’abbiamo tutto a prezzi bassissimi”, si schermisce e sorride imbarazzata. Le piace quel modo di fare un po’ antico, un po’ audace di questi venditori, ride alle loro battute coprendosi la bocca sottile e sgomita fra le altre donne che rovistano nei cestoni dei capi di abbigliamento. “Si trova sempre qualcosa che si stava cercando. C’è tutto al mercato, sta lì, sotto il naso. Certo, bisogna saper cercare!” Sì, perché per la signora Agnese “cercare e trovare” sono un’arte, mica una cosa che si può improvvisare, ci vogliono anni, bisogna imparare a riconoscere la qualità già da lontano e poi toccare, toccare tutto. Lo dice ogni volta al contadino che la rifornisce: “La verdura è diventata carissima! Mi raccomando, la volta scorsa arrivata a casa ho trovato due pomodori marci!”. Lo mette in guardia, contratta e si fa coccolare un po’, sempre attenta a non farsi fregare, tastando tutto quello che può. Poi via, alle undici e mezza la signora è già di ritorno, veloce, puntuale e precisa. Con le sue borse portate da casa, perché lo spreco di plastica no, non va mica bene. Si affretta a preparare il pranzo e metter via i suoi acquisti. Ed un po’ le dispiace dover aspettare un’intera settimana per rituffarsi in quel momento frenetico ed eccitante, dove tutta la città le danza attorno e, le signore come lei, sono regine.

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“EH, DAI!”: COME RISPONDERE NON RISPONDENDO AFFATTO

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ome va?” Eccola qui: è una delle domande che in una vita capita di porre più spesso. Ai figli, ai genitori, agli amici, ma anche a sconosciuti quando magari ci vengono presentati. Quasi sempre ci esce di bocca spontanea, come uno starnuto o uno sbadiglio. (Voglio dire, diciamoci la verità, non che ci freghi davvero molto di come vadano le cose al nostro interlocutore. Lo si dice per buona creanza ed educazione). Ma a pensarci bene, le possibili risposte alla domanda potrebbero essere due, tre al massimo. “Bene”, ”male”, “così così”. Tante però le declinazioni e variazioni sul tema. Si va dal “molto bene” e dal “non c’è malaccio” al “benino”, a parafrasi del tipo “c’è chi sta peggio” e cose del genere. Questo nelle altre regioni d’Italia. In Trentino le cose funzionano un po’ diversamente. In virtù dello spirito pratico che ci contraddistingue, abbiamo pensato bene di unificare tutte le risposte in una sola: “Eh, dai!” Ora, ignorando il fatto che in realtà una siffatta risposta non ha alcun senso e non si può nemmeno considerare una vera risposta, va rilevato che è alquanto curioso, pensandoci, scoprire che in realtà trattasi di escamotage verbale per evitare di rispondere. Un po’ come a dire al nostro interlocutore: “Fatti gli affaracci tuoi, per piacere”. E poi il tutto è diretto ad uniformare un po’ tutte le repliche, quindi le condizioni possibili in cui ci si può trovare. Della serie, bene o male per noi pari sono. Così se le cose vanno bene, la risposta “Eh, dai” assume il significato di “Non mi posso lamentare” (ma tu fatti gli affaracci tuoi). Stessa cosa se stiamo sul livello così così. Ma è nel caso le cose vadano male che la questione si fa interessante. Perché l’Eh, dai diventa una specie di barriera eretta in fretta e furia a protezione della privacy, una scialuppa di salvataggio della dignità, un’ancora di salvezza della compostezza sociale. Ma, ahinoi, anche un modo per sfuggire alla realtà. Lo aveva capito già Gorgia, filosofo sofista vissuto 400 anni prima di Cristo, che se le parole vengono usate bene sono utili: aiutano a costruire un rapporto vantaggioso con gli altri. Se usate male intossicano. E le parole si usano male proprio quando vengono impiegate per scappare dalla realtà. Ad esempio, rispondendo “Eh, dai!” anziché “Male”, quando gentilmente qualcuno ci chiede “Come va?”. “Eh, dai!”, anche se la nostra vita in quel momento annaspa nel buio più profondo. “Eh, dai!”: pensiamo di aver dato una risposta, ma non lo abbiamo fatto. Pensiamo di aver nascosto abilmente le nostre magagne dietro questa specie di starnuto verbale, e invece abbiamo solo intossicato un altro po’ la nostra anima e appesantito il nostro cuore.


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RING di Fiorenzo Degasperi

scempi ed esempi ECCO COME UTILIZZARE IL PALAZZO DELLE ALBERE...

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molti politici, direttori e operatori che lavorano nell’ambito dell’arte difetta la memoria. Il capogiro inebriante di inaugurare ogni volta un palazzo, un museo, una galleria civica, ecc. fa dimenticare la storia del nostro territorio. Una storia che vorrebbe far uscire dagli umidi scantinati roveretani del Mart la ricchissima collezione di opere dedicate all’Ottocento e al Novecento, per collocarla nella sua sede naturale: il Palazzo delle Albere a Trento. Pochi ricordano che il trasloco del Mart da Trento a Rovereto, avvenuto nel lontano 2002, aveva come presupposto la suddivisione tra i due centri urbani dei compiti e degli obiettivi dell’ente museale nato nel 1987 grazie all’impegno dei rispettivi sindacati degli artisti – Cgil Fnlav e Cisl Siaba – e dell’allora assessore alla cultura Guido Lorenzi. A Rovereto la contemporaneità e gli eventi espositivi temporanei con una particolare attenzione a Fortunato Depero (la roveretana Casa d’Arte Futurista Depero) e al movimento internazionale del Futurismo, al Palazzo delle Albere la memoria storica dell’arte trentina. Un’arte quest’ultima inserita nel più ampio contesto mitteleuropeo del Tirolo storico, con cui la nostra provincia ha condiviso per secoli una lunga storia comune con una forte caratterizzazione alpina e con valori culturali omogenei. Dimenticare la memoria storica, il nostro passato, i valori nati da questo, gli esempi e gli errori, comporta l’incapacità di programmare il presente e il futuro. Probabilmente ciò di cui accusiamo i giovani di oggi, cioè vivere il “qui e ora” dimentichi del prima e del dopo (le conseguenze), non è proprio del tutto farina del loro sacco: illustri esempi si ritrovano in campo politico e sociale, quelli che dovrebbero essere limpidi modelli di programmazione consapevole e attenta propagandano

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RING invece l’oblio e l’omissione. Così può capitare che ogni assessore alla cultura che approda sullo scranno s’inventi una nuova legge della cultura con la scusa della “razionalizzazione” e della “produttività” (sic!) distruggendo anni di lavoro svolto dai rispettivi direttori di musei e dipartimenti. L’ascolto non è certo una virtù del Palazzo. Immaginate per un momento un possibile scenario: qualcuno che arriva a Trento per visitare il Muse e si trova a passare davanti allo splendido portone rinascimentale del Palazzo delle Albere, con il suo ampio fossato, il grande parco ricco di sculture (Eliseo Mattiacci, Fausto Melotti, Giuseppe Unicini, Miguerl Berrocal, Annamaria Gelmi, ecc.), e legge: Palazzo delle Albere, Museo dell’Arte dell’Ottocento e del Novecento. Potrebbe entrare e girovagare per le sale imbattendosi in veri e propri capolavori dell’arte di quegli irruenti, fantasiosi e rivoluzionari anni: da Giacomo Balla a Josef Albers, da Carla Accardi ad Afro per poi risalire verso i sommovimenti di Carlo Carrà, Giorgio de Chirico, Massimo Campigli, Mario Sironi, Giorgio Morandi, ecc. e ai trentini Fausto Melotti, Bartolomeo Bezzi, Luigi Bonazza, Alcide Davide Campestrini, Orazio Gaigher, Eugenio Prati, Giulio Cesare Prati, Luigi Ratini, Camillo Rasmo, Giuseppe Dallabrida, Carlo Bonacina, Umberto Moggioli, Gino Pancheri, Guido Polo, Aldo Schmid e Luigi Senesi, Dario e Remo Wolf; ma anche molte opere legate all’ambiente e agli artisti sudtirolesi, tirolesi, bavaresi, viennesi. Un vero e proprio corpus mitteleuropeo composto da quasi 20mila opere tra collezioni, lasciti e depositi. Senza dimenticare la valorizzazione degli innumerevoli fondi di artisti, architetti (Angiolo Mazzoni, Luigi Figini e Gino Pollini, Ettore Sottsass Sr., Luciano Baldessari, ecc.), design, storia delle gallerie d’arte della provincia e non (pensiamo al Fondo Carlo Carrà, Ugo Carrega, Karl Plattner, Luigi Russolo, Gino Severini, ecc. solo per citarne alcuni). Con tutto questo allora sì che il Palazzo delle Albere diventa appetibile culturalmente e turisticamente e andrebbe a formare un duetto con il vicino Muse, Arte-Scienza, davvero imbattibile come offerta. Una scelta culturale questa in sintonia con la storia della città di Trento e del territorio, una valorizzazione del suo patrimonio, di una sede storica prestigiosa come il rinascimentale Palazzo delle Albere, una conseguenza logica di anni di lavoro, un biglietto da visita favoloso e, nello stesso tempo, la salvaguardia della memoria storica di un territorio. Ma questo non avviene. Si preferisce invece inventare cento soluzioni (tutte costose) per il Palazzo delle Albere – tra cui la peggiore sarebbe proprio quella di creare un museo dell’Autonomia che risulterebbe infrequentabile –, magari inaugurandolo più volte con pretesti diversi (esposizioni dall’editoria ai sapori, dalle mele alla fotografia, ecc.). Oppure un Palazzo delle Albere, museo forte della memoria artistica, darebbe fastidio al vicino Muse? Nella logica della concorrenza in cui ognuno coltiva il proprio orto e avvelena quello vicino? Noi annotiamo un altro insuccesso nella programmazione culturale. Altro che leggi e leggine. Si pensi a salvare e valorizzare ciò che c’è già.


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RING di Silvia Tarter

verde ostinato ASSUEFATTI DAL BENESSERE, IL NOSTRO DEBITO CON LA TERRA AUMENTA

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e risorse della Terra, lo sappiamo e continuano a ripetercelo, non sono infinite, ma talvolta sembra che lo dimentichiamo, tutti presi dal nostro tran tran quotidiano. A ricordarcelo, purtroppo o per fortuna, ci sono i dati e gli studi che evidenziano come il nostro impatto sul pianeta lo stia modificando in maniera sempre più determinante. Esiste un monitoraggio annuale, chiamato Earth Overshoot Day, che indica in parole povere il giorno in cui la popolazione mondiale ha già consumato tutte le risorse terrestri disponibili, e da quel momento in poi inizia a consumare a debito. In queste sono incluse le risorse alimentari (come carne, pesce, l’acqua, naturalmente), ma anche fossili, il legname...e così via. A determinare ogni anno questa giornata cruciale è la Global Footprint Network (la rete che misura l’impronta globale), un’organizzazione di ricerca che opera a livello internazionale. Questa fatidica giornata, negli ultimi decenni, è stata sempre più anticipata. Basti pensare che nel 1970 l’umanità riusciva quasi a far quadrare la quantità di risorse disponibili per quell’anno con il loro utilizzo nel corso dell’anno: l’ Earth Overshoot Day infatti cadeva al 23 dicembre, poco prima di Natale. Via via questa giornata è arrivata però a cadere sempre prima, accrescendo progressivamente il debito dell’umanità nei confronti della Terra: nel 2000 era alla fine di settembre, nel 2015 al 13 di agosto, e l’anno scorso all’8 di agosto. Per quasi metà dell’anno quindi, viviamo indebitandoci enormemente, al di sopra delle nostre possibilità e di quelle della nostra Terra, che non può assecondare tale ritmo frenetico nel riprodurre nuove risorse. E per lo più consumando le risorse prima che abbiano tempo e modo di moltiplicarsi, inquiniamo, immettendo sostanze tossiche nell’aria, nel suolo e negli oceani, che la Terra non fa in tempo, con i suoi strumenti, ad assorbire e smaltire. A livello mondiale una Terra sola non ci basta più, ce ne vorrebbero per lo meno una e mezza. E l’Italia non fa certo bella figura in questo panorama desolante. A questa velocità, infatti, ci vorrebbero per noi 2,7 Terre e addirittura 4,3, stando alle ricerche della Global Footprint, se dovessimo saziare i bisogni degli italiani con le sole risorse nazionali disponibili. La domanda sorge spontanea, anche se nessuno di noi ci vuole pensare, quanto potremmo continuare così? E come se in una famiglia, con un padre, una madre e due figli, dove si percepisce uno stipendio modesto, si

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RING continuasse a vivere spendendo al di sopra delle proprie possibilità, cenando in ristoranti di lusso, comprando le ultime novità tecnologiche all’avanguardia, per non parlare di auto, vestiti... senza accantonare nessun risparmio. O come se un ‘automobile arrivata quasi a secco continuasse a correre senza rallentare o cercare di fare benzina. Atteggiamento che visto così sembra del tutto stupido (ma comunque reale), poiché destinato naturalmente al fallimento, all’accumulo spropositato di debiti con gravi conseguenze. Perché permettiamo allora che succeda con la nostra Terra, la fonte da cui proviene tutto quello che abbiamo e che esiste? La verità è che siamo diventati drogati. Siamo dipendenti assuefatti dal benessere, dalle cose materiali, ma anche dipendenti dallo stile di vita, da potere, status e soprattutto dall’abitudine. Non riusciamo, anche se lo sappiamo e lo comprendiamo, a rinunciare davvero alla quotidianità che ci siamo costruiti e alle ulteriori promesse di una quotidianità ancora migliore. Siamo voraci, di denaro, cose, occasioni, esperienze... abbiamo l’ansia di avere molte cose, ma anche semplicemente di viverne e sperimentarne molte, come se non potessimo fare senza, come se ne valesse sempre la pena. Provare questo e quello, vedere questo e quello... con l’ansia di un tossico o un giocatore d’azzardo insaziabile che non sa dire stop. Ma la dipendenza però si può anche combattere, modificare. Con estrema fatica, è vero, spesso non da soli, ma è possibile e soprattutto necessario. Perché la fine delle risorse non farà tanto male alla Terra, che avrà il suo modo per rigenerarsi, col tempo, coi secoli. La fine delle risorse farà del male a noi, drogati, quando non potremmo più avere una dose sufficiente per permetterci di correre ogni giorno in questa giostra, ma nemmeno di stare in piedi.


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RING di Stefano Margheri

caninamente COME OTTENERE AMMIRAZIONE E RISPETTO DAL TUO CANE CHE TENDE AD ESSERE “DOMINANTE”

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certamente uno dei termini più inflazionati del vocabolario cinofilo, spesso utilizzato in modo generico o improprio: “Dominanza”. Che cosa significa “Dominanza”? Dal punto etologico, la dominanza consisterebbe nel voler esercitare un’azione di controllo e di influenza nei confronti di un altro soggetto, appartenente al medesimo gruppo sociale e relativamente ad una specifica risorsa. Ebbene, dalla lettura di questa definizione, comprendiamo come parlare di “Dominanza” significherà considerare una serie di elementi, l’assenza dei quali non ci legittimerà a richiamare un tale concetto. In primo luogo, “influenza e controllo” non equivarrà ad aggressività e quindi un cane aggressivo non sarà necessariamente “dominante”. Inoltre, l’esercizio della dominanza andrà riferito al solo “branco” di appartenenza, circoscrivendolo così, per quel che ci riguarda, alla famiglia umana ed agli eventuali altri cani, o altre specie animali, presenti nella famiglia stessa. In questo senso, considerare “dominante” un cane che “litiga” con i cani incontrati per strada o al parco, non sarà “tecnicamente” corretto, non trattandosi di individui appartenenti al medesimo gruppo sociale. In aggiunta a ciò, l’influenza e il controllo si riferiranno a, per così dire, questioni specifiche, rispetto alle quali due o più soggetti avranno un certo interesse. Tali questioni, chiamate “risorse” potranno consistere nel cibo (“risorsa consumatoria”), negli spazi (“risorsa di zona”), nei giochi (“risorsa ludica”) e negli altri componenti del “branco umano” (“risorse sociali”). Fatta chiarezza sugli aspetti che si riferiscono al termine “dominanza”, potremo eliminare alcuni “malintesi” emergenti nel rapporto tra noi e il nostro amico a quattro zampe. Un cane che tira al guinzaglio, che non risponde al richiamo, che ci salta addosso per farci le feste, o che ci richiede attenzione abbaiando, non sarà considerabile come “dominante” e i suggerimenti che spesso ci vengono forniti, aventi lo scopo di “sottometterlo”, non avranno alcun significato comunicativo. Strattonarlo di conseguenza, punirlo al ritorno da un giretto fuori programma, allontanarlo con urla e imprecazioni 16

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quando appoggia le zampe sui nostri vestiti, o indurlo a mettersi a pancia in su per poi liberarlo quando avrà accettato la nostra “supremazia”, non equivarrà a svolgere un’azione di dominanza. Negli esempi qui espressi, quindi, e in molte altre situazioni ove ciò che avremo richiesto al nostro cane non sarà stato eseguito, non si tratterà di un problema di “dominanza”, ma piuttosto di una difficoltà di gestione. In questo senso, ciò che andremo a migliorare consterà nella corretta comunicazione attraverso l’insegnamento dei comportamenti che vorremo fargli attivare nelle diverse situazioni in cui ci verremo a trovare. Dinanzi alla trazione del guinzaglio ci fermeremo all’istante, facendogli comprendere che quella del tirare non sarà stata la giusta soluzione; a fronte di una corretta risposta al “Vieni” lo premieremo ripetutamente, aumentando le probabilità che la volta successiva torni da noi con ancora più entusiasmo. Nello saltarci addosso, ci bloccheremo con le braccia conserte, iniziando l’interazione quando avrà posto le quattro zampe a terra. Inoltre, dinanzi a ripetuti abbai di pretesa dell’attenzione, lo ignoreremo proponendo magari un’attività più qualificante per noi e per lui. Se, invece, ci troveremo dinanzi ad un effettivo “conflitto delle risorse”, come il ringhiare sulla ciotola, il non farci passare da uno spazio, o il mettersi di mezzo quando abbracceremo un famigliare, i metodi per affrontare le diverse situazioni non dovranno mai essere di “supremazia fisica”. Gli faremo capire, in altre parole, che essere possessivo verso qualcosa e qualcuno non avrà nessun effetto positivo mentre, non esserlo, porterà immediatamente dei benefici tangibili. Così, il nostro avvicinarci alla ciotola equivarrà a ricevere altro cibo, lo spostarsi da una zona vorrà dire ottenere un ambito premio e mettersi seduto mentre “coccoliamo” il nostro famigliare significherà, ugualmente, essere premiato. In breve tempo, quelli che potevano essere sorti come “conflitti” si trasformeranno in azioni “coordinate” e “condivise”, divenendo “vincenti” noi, lui e tutti coloro che ci circondano. Questa metodologia, fondata sulla gestione del cane attraverso un controllo non competitivo, avrà il beneficio di non dover mai “cadere” in una disputa fisica, i cui effetti potrebbero divenire pericolosi per noi e per lui. La “sottomissione forzata”, infatti, potrà renderci vincitori di una singola battaglia rischiando, nei periodi a venire, di essere costantemente sfidati fino al pericolo finale di “perdere la guerra”. Anche nei casi più “difficili”, la gestione delle “risorse” mediante la filosofia del “vincente/vincente” permetterà di superare i momenti di alta criticità, prevenendo o eliminando episodi di “provocazioni” sempre aperte. Ed otterremo da lui, come conseguenza finale, ammirazione e rispetto. lamiaellie@gmail.com


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trentinoildialettoinforma di RENZO FRANCESCOTTI

il dialetto in-forma BIÓT COME LA POLENTA (E COME CERTE DONNE)

“S

on cossì stuf / de dì e de not / de magnar sol pam biót .../ I dis che el trot / de l’àsen e dela vecia/ nol dura miga / ma per mi ogni dì /dura el trot del pam biót / e a magnarlo fago / sempre pu fadiga ./ Magnerìa pam e salata /anca pam e ortiga /o anca pam e saiòt / che l’e la cavaleta / che magna i africani./ Ma a magnar sol pam biót / m’è vegnù el sangiot./ No morirò de fam / ma strangolà / da toch de pam.” L’avevate mai letta o sentita questa “Balada del pam biót”? Non credo. Sembra che ne sia autore el Grafian, un uomo così chiamato perché veniva da Graffiano di Povo, grande poeta rimasto purtroppo sconosciuto. E l’abbia scritta anni fa, quando andando alla questua tutti gli regalavano un pezzo di pane e quasi mai soldi. Adesso di pitocchi nostrani non se ne vedono quasi più (e meno che mai grandi poeti in incognito): sono stati spazzati da quelli che vengono da oltre confine, organizzati in racket, che accettano solo soldi e magari ti dicono anche quanti dovresti dargliene. Biót sembra derivi dal gotico blauts, nudo, o dall’alto-tedesco blòtt, puro, o da bloss, nudo, solo. Però, senza andare tanto lontano, c‘è anche l’italiano biòtto (sia pure di origine

germanica), che vuol dire appunto, nudo, solo, puro. E si dice anche di una persona di scarse parole. A proposito: “Com’è che non ti vedo più con la tua solita ragazza?” “L’ho piantada”. “Come mai?“ “L’era massa bióta: no la parlava mai…”. “Povero scimunito: non sai la fortuna che hai lasciato. Una donna che non parla mai… Fàmmela conoscere!“ Uno dei flagelli dell’Ottocento fu la pellagra, una parola di origine dialettale lombarda, accettata anche dalla scienza che generò anche un’altra parola “pellagrosari”, ovvero ospedali ove si cercava di curare la pellagra. Come ci dice il nome, la pelle si faceva sempre più secca, la carne si sfaldava come quella dei lebbrosi. E si moriva... “E tut per via che i magnava massa polenta. Mi enveze magno pam, pambòn, sacranón!” In effetti ci si ammalava non perché si mangiasse troppa polenta, ma perché si mangiava polenta e basta, polenta bióta. Sarebbe stato sufficiente, come poi si scoprì, che assieme alla polenta si mangiassero certe verdure che contengono vitamina B e tutti sarebbero rimasti sani. Oppure sarebbe bastato che si mangiasse polenta e latte, che contiene le vitamine giuste, e non ci si sarebbe ammalati… “El sarìa bastà che i magnassa polenta e lat ma no i podeva…” “Perché?” “El ghe l’aveva bevù su tut el gat: gnente lat per via del gat! Come a mi, ieri sera…” “Sei fortunato che non c’è più la pellagra! “Sì ma l’èi magra, magnar polenta bióta. E no g’ho pu gnanca la morosa. N’avevo ciapà na cota ma l’ho lassada: l’era massa bióta!” “Te lo ripeto: sei uno scimunito. Per dirla più efficacemente in dialetto: ‘n ensemenì!” renzofrancescotti@libero.it

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trentinocommenti trentinodadonnaadonna di LOREDANA CONT

FESTA DELLA DONNA CON LA TV

E

ccoci qui, arrivati a marzo con la festa della donna. In realtà si chiama “giornata internazionale della donna” e si celebra in tutto il mondo per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono oggetto, in tutte le zone del mondo. Da lì ad andare in discoteca a vedere dei gran pezzi di figlioli a fare lo spogliarello sembra che il passo sia breve... In televisione, l’otto marzo non mancano gli immancabili salotti pomeridiani, mattutini e serali, a dibattere la condizione della donna nella famiglia, nella società, nel mondo intero. Trasmissioni da non perdere, con uno stuolo di grandi esperti a dire la loro opinione, a indignarsi, a chiedere giustizia, a suggerire (gridando ovviamente) soluzioni e stili di vita diversi. Mettetevi comodi davanti alla TV e godetevi i programmi. Ah i gh’è tutti, e tutti con competenze specifiche: el sociologo che el sa come la donna si muove in società, el psicologo che el sa come la ragiona (beato lui!), el criminologo che l’è lì pronto per la trasmissione successiva

(l’immancabile giallo della donna scomparsa) ma va bene anche per questa, el sessuologo che conosce tutti i punti nascosti della donna, anche il punto G, e el ginecologo che el ghe ‘n vede dentro (nel vero senso della parola)! Naturalmente nella lista degli opinionisti ci vogliono un avvocato matrimonialista, meglio se donna, che sa come farti divorziare, un politico che sa come fare leggi adeguate e, per via del terremoto, adess i ghe taca anca en geologo perché una crepa nella psicologia femminile c’è sempre. Naturalmente affinché il dibattito sia esaustivo no pol mancar en prete, n’ex tronista, na ex grande fratello, l’ultimo eliminato dall’isola dei famosi, e per alzare l’audience el Sgarbi. Se poi magari riusciamo a fare un collegamento con Cellino San Marco e ghe fen dir la sua all’Al Bano abbiamo completato l’opera. Poi, arriva il nove marzo e chi s’è visto s’è visto. Ma gli stessi opinionisti sono peraltro pronti per qualsiasi altra trasmissione e altri argomenti, dallo spread che si alza, al buco dell’ozono che si allarga, e via dicendo. Ma per ora accettiamo con piacere la mimosa, che è un bel fiore, ma io non ho ancora capito come si fa a mantenerla bella gialla per tre giorni. In acqua o fuori dall’acqua? Al caldo o al fresco? A mi, come i me la regala la se seca. Forse l’è a vederme mi! Mi ricordo, verso la fine degli anni ‘70, che mi avevano regalato un mazzolino di mimosa e io ho pensato di regalarlo a mia nonna. Sono entrata in casa sua mentre stava ai fornelli (che da noi l’era el fogolàr, o la fornèla, o la fornasèla, credo in italiano fosse la “cucina economica”, quella del Vescovi che i g’aveva tutti, per capirne!) Con entusiasmo ho detto: Nonna! Mimosa!! E lei, continuando a mescolare nel paiolo: Ti mosa, ma mi polenta, che mosa n’ho magnà abbastanza stiani!!! …Credo che alle donne di quell’epoca la parola mimosa non piacesse granchè… Vogliatevi bene!!!

Loredana

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DOMENICA 12-19-26 MARZO

APERTO

Curcu & Genovese Associati Srl - Südtiroler Studio Srl - Riproduzione vietata

ORE 15-19

GARDOLO (TN) – Via Bolzano, 50 t. 0461.961950


SUPER ROTTAMA ZIONE 5.000 € FINO A

A MARZO


Diretto da: Paolo Curcu [ paolo@trentinomese.it ] In redazione: Pino Loperfido, Cristina Pocher, Gennj Springhetti Hanno collaborato a questo numero: Paolo Chiesa, Loredana Cont, Lara Deflorian, Stefania D’Elia, Fabio De Santi, Fiorenzo Degasperi, Denise Fasanelli, Renzo Francescotti, Daniele Magagnin, Stefano Margheri, Francesca Mazzalai, Maurizio Panizza, Silvia Tarter, Tiziana Tomasini

SOMMARIO MARZO 2017 Ring

6 COMMENTI 16 IL DIALETTO INFORMA 18 DA DONNA A DONNA

Attualità

22 BELLI FUORI, SANI DENTRO

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Editrice: Curcu & Genovese Associati S.r.l. Via Ghiaie 15 38122 Trento Tel. 0461.362122 Fax 0461.362150 Concessionaria Pubblicità: Südtiroler Studio S.r.l. TRENTO Via Ghiaie 15 Tel. 0461.934494 studiotn@trentinomese.it Direzione pubblicità: Rosario Genovese BOLZANO Via Bari, 15 Tel. 0471.914776 bazarbz@bazar.it Direzione pubblicità: Giuseppe Genovese Stampa: Litotipografia Alcione Lavis (TN)

COSTER: IN PUNTA DI SPRAY

32 MUSIC CENTER DI LUCIANO PISONI 36 UN’ANCORA DAL ROTARY TRENTO 38 STEFANO GIOS

Progetto grafico: Fabio Monauni Redazione: Via Ghiaie 15 38122 Trento Tel. 0461/362155 Fax 0461/362170

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ANDERLE WELLNESS

44 46 50 56 58 64

RICCARDO MENEGHINI RILKE SUL GARDA ALBINO MUSSOLINI ORLANDO GASPERINI SPECIALE BOLZANO SPECIALE ORTI E GIARDINI

Panorama

80 CARLSON E ABBAGNATO 84 VINICIO CAPOSSELA 86 BAUSTELLE 87 MASSIMO VOLUME 89 GIACOBAZZI 90 TEATRO A TRENTO 91 “PENSA MUSICALE”

Giorno per giorno Registrazione Tribunale di Trento n. 536 4 aprile 1987

COME ABBONARSI:

(un anno, 12 numeri a Euro 20,00) BOLLETTINO POSTALE c/c N. 11492386 Curcu & Genovese Associati TM Via Ghiaie, 15 38122 TRENTO BONIFICO BANCARIO CASSA RURALE DI TRENTO IBAN IT15 E083 0401 8040 0000 3080 485 CARTA DI CREDITO Telefonando allo 0461.362122 DIRETTAMENTE PRESSO L’UFFICIO ABBONAMENTI Via Ghiaie 15 Trento Tel. 0461.362107 ufficioabbonamenti@trentinomese.it

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92 MOSTRE 96 APPUNTAMENTI DEL MESE

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I MATRIMONI DEL MESE GIUSEPPINA NEWS “IL DISEGNO NEL PIATTO” MATTIA IN CINA EXPO RIVA “UN LIBRO UNA CITTÀ” ENRICO FUOCHI

Rubriche

118 LIBRI E LIBRERIE 120 VOLTI NELLA STORIA 121 #TRENTINOMESE CONTEST

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trentinobenessere trentinoattualità

BELLI FUORI, SANI DENTRO PERCHÉ UN UOMO O UNA DONNA SI RIVOLGONO AD UN CENTRO DI CHIRURGIA ESTETICA? I MOTIVI NON SONO SOLO DETTATI DAL NARCISISMO. IN ALCUNI CASI PUÒ TRATTARSI DI UNA NECESSITÀ. SIAMO ANDATI A CHIEDERLO A HEALTHY’CENT, NUOVISSIMA CLINICA DI MEDICINA E CHIRURGIA ESTETICA, CHIRURGIA PLASTICO-RICOSTRUTTIVA E LASER TERAPIA, CONDOTTA DA UN LUMINARE DEL CAMPO: IL DR. DEETJEN

I

n italiano il nome di questo Centro si coniuga pressapoco con il sostantivo “salutare”. Come a dire che la salute non dipende solo dalle condizioni generali della persona, ma anche dal suo aspetto. Proprio così: l’aspetto esteriore migliora le condizioni generali, “è un benefit per la salute”, come ci conferma il dr. Hanns Deetjen, nato in Germania, cresciuto in Austria, uno dei migliori specialisti in chirurgia plastico-ricostruttiva a livello europeo, mentre ci illustra le novità di Healthy’Cent, la nuovissima clinica di medicina e chirurgia estetica, chirurgia plastico-ricostruttiva e laser terapia che da pochi mesi ha aperto una sede a Trento. “Chi si rivolge ad un centro come il nostro non lo fa quasi mai per narcisismo, bensì per provare a stare meglio con se stesso e con i propri cari”, dice ancora il dr. Deetjen. Le motivazioni del “ritocchino” richiesto per “sembrare più giovani” sembrano oggi alquanto superate, perché l’obbiettivo in realtà fa leva sull’autostima, intendendo consolidarla o addirittura di accrescerla. Il tutto per vivere in un nuovo equilibrio psicofisico ottimale. Certo, ognuno ha un criterio di giudizio personale, soprattutto per 24

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quanto riguarda il proprio benessere. Ed è evidente che i difetti del proprio corpo possono limitare di molto questo benessere, indipendentemente dal fatto che essi siano stati provocati da malattie o mutamenti fisici, che rappresentino segni d’invecchiamento o

condizioni fisiologiche che contrastano con quell’aspetto fisico armonioso che si desidererebbe. Con l’aiuto della chirurgia estetica si può migliorare la qualità della vita. Healthy’Cent è sinonimo di esperienza, competenza e precisione: basti dire che

Il responsabile di Healthy’Cent. dr. Hanns Deetjen, specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica dal 1995. È responsabile del Centro Chirurgia Plastica alla Clinica Santa Maria di Bolzano (Bz) e conduce anche la clinica Healthy’Cent di Frangarto (Bz)


trentinobenessere

INFO HEALTHY’CENT TRENTO Via G. Unterveger 4 – Trento (TN) Tel. 0461.1975450 info@healthycent-trento.it www.healthycent.com ORARI: martedì 8-13 e 14-17; mercoledì e venerdì 8-13.

La dr.ssa Daniela Cazzolli, specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed in Chirurgia Generale con 40 anni di esperienza

Il dr. Ettore Demattè, specialista in Ortopedia e Traumatologia ed in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva

in oltre vent’anni di attività sono stati più di diecimila i pazienti che – dall’Italia ma anche dall’estero – si sono affidati ai trattamenti del dr. Deetjen e dei suoi validissimi collaboratori. Il centro di Trento, dunque, è ora arrivato ad affiancare il collaudato centro di Frangarto (Bz). Ma a colpire noi di TrentinoMese, entrando all’Healthy’Cent di Via Unterveger sono innanzitutto l’eleganza, il buon gusto nella scelta degli arredi e dei materiali, quindi la cortesia del personale e una sorta di atmosfera di tranquillità, una quiete assoluta che vi si respira al suo interno. Più che in una clinica estetica, pare di essere in un albergo di lusso, da qualche parte tra le montagne tirolesi. Ci si aspetta di imbattersi da un momento all’altro in un concierge o in un cameriere. Insomma, naturale, semplice, bello. Tutto lascia pensare che qui la salute e la bellezza dei pazienti trentini siano in ottime mani. Anche dal punto di vista della privacy che per i clienti trentini

rappresenta quasi sempre un’esigenza primaria. A farci da Cicerone in questo elegante e modernissimo Centro, troviano due dei più stretti collaboratori del dr. Deetjen, la dr.ssa Daniela Cazzolli, una delle più competenti chirurghe del seno in Italia, con al suo attivo oltre 4000 interventi, e il dr. Ettore Demattè, ortopedico e traumatologo di fama, già primario a Trento per oltre 15 anni. Ogni specialista ha un suo studio, con spogliatoio annesso, dislocato lungo il perimetro del Centro. In mezzo, elegantemente celate, due attrezzate sale operatorie per gli interventi di chirurgia. Ma in che modo un potenziale paziente si avvicina ad un eventuale intervento? “La valutazione personalizzata e l’assistenza prima e dopo l’intervento chirurgico specialistico”, dice il dr. Deetjen, “sono per noi elementi fondamentali per un lavoro qualitativamente di grande valore. Prima dell’intervento, assieme al paziente, valutiamo gli aspetti psicologici del come, del

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trentinobenessere trentinoattualità COS’È (IN BREVE) LA CHIRURGIA PLASTICA

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a chirurgia plastica e plastico-ricostruttiva (dal greco plastikòs, ossia “plasmare/modellare”) è una branca della chirurgia che si propone di correggere e riparare i difetti morfologico-funzionali o le perdite di sostanza di svariati tessuti (cute, sottocute, fasce, muscoli, ossa, ecc.) sia congenite, che secondarie a traumi, neoplasie o malattie degenerative. Le tecniche fondamentali più utilizzate sono rappresentate dagli innesti e dai lembi. La chirurgia plastica è una delle poche specializzazioni chirurgiche non “distrettuali” o di “apparato”, opera quindi su qualsiasi distretto corporeo. Ciò comporta che la chirurgia plastica abbia diverse sub-specializzazioni: la chirurgia della testa-collo, la chirurgia della mammella, la chirurgia della mano, il rimodellamento corporeo (il cosiddetto body-contouring), la chirurgia degli arti inferiori, la chirurgia delle ustioni, la chirurgia ricostruttiva e la chirurgia estetica (o cosmetica, che è una branca della chirurgia plastica e non esiste come specializzazione isolata).

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cosa e del perché effettuare i cambiamenti. La tipologia di trattamento viene suggerita in funzione dei bisogni individuali dei pazienti. Solo in questo modo le correzioni estetiche diventano correzioni di successo”. All’Healthy’Cent gli interventi di chirurgia estetica possono riguardare il viso, in particolar modo il naso (rinoplastica), le palpebre (blefaroplastica), il mento (genioplastica) e le orecchie (otoplastica). Possono essere inoltre diretti alla rimozione delle rughe (ritidectomia o lifting) o del tessuto adiposo (lipofilling). La chirurgia della mammella permette l’ingrandimento (mastoplastica additiva), la riduzione (mastoplastica riduttiva) o il rassodamento del seno (mastopessi). Essa può avere un ruolo anche nel sesso maschile in caso di ginecomastia. La chirurgia estetica si occupa anche di interventi di addominoplastica per la ricostruzione dei muscoli della parete dell’addome e di liposuzione, per la rimozione del tessuto adiposo sovrabbondante. Un discorso a parte merita la laser terapia, una tecnologia applicata in campo medico sia chirurgico che dermatologico e vascolare, conosciuta ed utilizzata con successo ormai da vari anni. Esistono diverse tipologie di laser che differiscono a seconda della lunghezza d’onda emessa e quindi hanno differenti utilizzi, infatti ciascun tipo di laser viene assorbito da

un particolare pigmento, e quindi ha un differente “bersaglio”. Ad esempio nella chirurgia estetica possono essere adoperati con successo varie tipologie di laser per correggere difetti estetici congeniti (dalla nascita) o acquisiti. Altri trattamenti praticati all’Healthy’ Cent sono quelli molto richiesti con il Botox (utilizzato per eliminare le cosiddette rughe d’espressione causate dalla contrazione dei muscoli mimici, tra le sopracciglia, le rughe interciliari, le rughe delle labbra e le zampe di gallina), l’acido ialuronico (la soluzione giusta per combattere le prime rughe) e quello per contrastare l’iperidrosi, la sudorazione eccessiva. Insomma, come abbiamo visto non si tratta banalmente di “rifarsi i connotati”, bensì di migliorare la qualità della propria vita. I servizi sono all’avanguardia, le professionalità eccellenti, la struttura affidabile. Siamo oramai nel futuro e pensare di intervenire sul proprio aspetto, su una parte di noi che non ci soddisfa non è più una sorta di capriccio, appannaggio solo di alcune privilegiate classi sociali. Oggi un intervento è praticamente alla portata di tutti. D’altra parte investire nel proprio benessere non può per nessun motivo essere considerato un errore o uno spreco. Casomai un insanabile rimpianto, se per pigrizia o altro si decide di tralasciarne l’opportunità. ■


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trentinoattualità di Pino Loperfido e Paolo Curcu

PREMIATA DITTA

COSTER IN PUNTA DI SPRAY

COS’HANNO IN COMUNE MILIONI DI SPRAY USATI IN TUTTO IL MONDO CON TRE PICCOLI PAESI DEL TRENTINO? E COME MAI QUEST’AZIENDA, ROMANA DI NASCITA, È FINITA PROPRIO QUI, IN QUESTO ANGOLO DI MONDO? DOPO AVER TENTATO INVANO DI INTERVISTARE LO SCHIVO ROLANDO SEGATTA (SCOMPARSO NEL 2015), È STATO ADALBERTO GEIER, SUO FIDO DIRETTORE, ANCORA OGGI A CAPO DEL SETTORE RICERCA E SVILUPPO, A VOLERCI RACCONTARE L’EPOPEA INDUSTRIALE DELLA COSTER

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n distinto signore pigia il tappo di un dispenser per lavarsi le mani a Stoccolma; in Florida una bimba inala avidamente dal suo dosatore per cancellare i dispetti dall’asma; al Maracanà di Rio de Janeiro un giovane supporter del Flamengo fa urlare la sua tromba spray; un elegante coiffeur di Parigi prova un nuovo prodotto rinvigorente sui capelli di un’anziana nobildonna, usando l’apposita bomboletta. Se tutte queste variegate situazioni

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fossero gli addendi di una somma, il risultato sarebbe un piccolo segno sulla mappa del mondo, tracciato più o meno dove il 46° parallelo incrocia l’11° meridiano, in un ridente paesello trentino che risponde al nome di Calceranica al Lago. No, non è l’inizio di un giallo di Camilla Läckberg e nemmeno la prima puntata di una seguitissima serie tv, bensì la straordinaria storia di un’avventura industriale che ha dell’incredibile e che TrentinoMese proverà a raccontare per voi. Qualcuno lo avrà già notato, qualche volta, passando da quelle parti, tra il Lago di Caldonazzo e la Valle del Centa; a pullulare oltre alle estensioni boschive, sono questa serie di fabbricati industriali, – peraltro perfettamente integrati nel territorio e molto rispettosi dell’ambiente naturale circostante – che portano il Adalberto Geier


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trentinoattualità

Rolando Segatta

nome di Coster (Coster Tecnologie Speciali S.p.A., per la precisione). Coster. Un nome tutto sommato poco trentino, forse più americano (Kevin Costner?!) che altoatesino (Isolde Kostner?!). Voglio dire, uno a passarci un po’ di volte non può certo fare a meno di domandarsi cosa ci si faccia lì dentro. Anche perché, alcune ampie vetrate lasciano intravvedere scenari ultra tecnologici, con enormi macchinari che si muovono e fanno cose. Eppure a Calceranica e paesi limitrofi il segreto è quello di Pulcinella, considerato che praticamente una famiglia su due ha qualcosa a che fare con la Coster: un parente, un conoscente, un amico che ci lavora lì dentro ce l’hanno proprio tutti. Come bambini un po’ assonnati che alla sera hanno un bisogno insopprimibile di una storia prima di abbandonarsi alle braccia di Morfeo, così noi avevamo più volte tentato di convincere Rolando Segatta, de facto il “fondatore”, a raccontarci la “sua” di storia. Ma non c’era stato niente da fare. Il suo carattere estremamente schivo, la sua umanità votata alla riservatezza non hanno permesso che si schiodasse dalle sue convinzioni. Fino a che, nell’agosto del 2015, non ci arrivò la triste notizia che all’età di 90 anni Segatta era passato a miglior vita.

Da dove cominciare, dott. Geier? “Da qui: dirigevo la Carbochimica di Trento, in via Brennero. Quando si è fusa con l’Italgas, mi hanno trasferito a Milano; lì ho lavorato quasi un anno”. Non serve nemmeno dirlo che a Milano gli avrebbero fatto ponti d’oro se fosse rimasto, ma Geier, veneziano di nascita, altoatesino di famiglia (i suoi gestivano una pensione alla Giudecca) e trentino d’adozione, voleva fortemente tornare sulle rive dell’Adige. Non si sa perché. È quasi una premonizione di quanto acca-

Le nostre attenzioni allora si spostarono sull’uomo che più di tutti era stato vicino al grande patron, colui che per decenni è stato il suo più fido collaboratore. Quell’uomo è ora davanti ai nostri microfoni. Si chiama Adalberto Geier. Classe 1931, 85 anni portati con estrema disinvoltura ed eleganza, Geier oggi si occupa della ricerca di nuovi prodotti. In passato è stato lo storico direttore generale, l’uomo che, dopo la sua ombra e sua moglie, seguiva più da vicino l’ingegner Segatta.

Dal libro “Caldonazzo. Cuore azzuro del Trentino”, Curcu & Genovese

Una rarissima immagine della Coster Tecnologie Speciali S.p.A. alla fine degli anni Sessanta

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trentinoattualità

Anni Settanta. Reparto montaggio. Macchine automatiche infila pescanti.

drà di lì a poco. Certi episodi delle nostre esistenze non sono prevedibili, ma con un’adeguato bagaglio di sensibilità ed intelligenza si possono comodamente percepire e intuire con un certo tempo di anticipo. “Nella vita, prima o poi, tutti hanno un po’ di fortuna. La mia arriva sotto forma di telefonata da parte dell’ingegner Segatta, allora dirigente della S.I.T., Società Industriale Trentina, prima proprietaria della Coster…”. In precedenza, Geier aveva già incrociato la figura di Segatta sulle piste da sci in occasione delle gare tra dirigenti, ma soprattutto presentando alla S.I.T. alcuni progetti sui serramenti in plastica, allora completamente sconosciuti in Italia. Inizia così la sua avventura personale alla Coster e, con essa, il sodalizio dei due. Siamo nel 1973. La produzione delle finestre in plastica proposta da Geier non decollò (“Sai, Adalberto, in Italia ognuno vuole la sua finestra…” gli ripeteva Segatta), ma lui

Coster Pharma (foto dal catalogo) 30

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divenne Direttore generale della Coster poco dopo che la S.I.T. nominava Segatta Presidente. Ma come ha fatto la Coster ad arrivare sulle rive del Lago di Caldonazzo, anziché in altri luoghi? “La Coster nasce a Roma negli anni Cinquanta, fondata da due investitori che fissarono la sede produttiva a Corsico, in provincia di Milano. Guarda te la coincidenza, la moglie di uno dei due era imparentata con la moglie di Giorgio Grigolli (giornalista, prima Consigliere e poi Presidente della Provincia autonoma di Trento dal 1974 al 1979). È stato dunque questo accidentale legame familiare a trasportare la Coster dalla Capitale a Calceranica. Anche perché il Comune di Trento aveva da poco avuto in gestione gli edifici dell’ex miniera della Montecatini. In paese ricordano che un ruolo rilevante per il completamento dell’operazione lo ebbe allora anche il Cav. Vittorio Donati, sindaco di Calceranica. Già allora, in azienda si producevano val-

vole spray, ma su parziale licenza americana. Le royalties da pagare per l’uso delle testine di riempimento erano molto alte. Non era ancora arrivato il tempo dei geniali brevetti che porteranno l’azienda al top in tutto il mondo. “E poi”, aggiunge Geier, “c’erano un sacco di dirigenti... troppi. Il parcheggio era pieno zeppo di Mercedes”. Grazie all’opera lungimirante e conservativa di Segatta e alla direzione illuminata di Geier, nel 1976 arriva finalmente il primo bilancio in pareggio. Da lì in di Silvia Tarter poi la Coster si espande a dismisura. Dai 300mila pezzi annui dei primordi si arriverà ai miliardi attuali. Fioccano le assunzioni, soprattutto tra la gente del posto. LA COSTER CRESCE E DIVENTA ADULTA Sulla provinciale per Caldonazzo vi era una ditta di rilegatura libri, la Triveneta, i cui edifici vengono acquisiti. Seguono due ampliamenti della sede e quindi la


trentinoattualità Coster 2 (foto dal catalogo)

Costerplast (dal libro “Caldonazzo”)

Coster 3 (foto dal catalogo)

Coster 2 che pian piano sostituisce la produzione di Corsico. Che di lì a poco verrà chiuso. Uno dopo l’altro sorgono gli altri stabilimenti: Costerplast, Coster 3, Tecnocoster e poi altri in Europa, America e Oriente. In tutto mille occupati di cui 400 solo a Calceranica. Una vera e propria grande famiglia; una “grande madre” e tanti “figli” che grazie a lei possono contare su un lavoro sicuro e ben retribuito che non risente degli andamenti ondivaghi della congiuntura economica nazionale. “In quegli anni, fondamentale fu la strategia adottata da Segatta di dedicare ogni stabilimento al suo prodotto, per tutta la sua linea produttiva, assemblaggio compreso” ricorda Geier. “Valvole, pompe, cappucci erogatori… Così si ottimizzò davvero la produzione”. E fu il lavoro di questa coppia di tecnici ad evitare che la Coster facesse la fine di altre aziende come le Officine Lenzi

o la Stem trasformatori che chiusero in quegli anni una dopo l’altra, strangolate da una sorta di gigantismo industriale. E poi con Segatta alla guida non si corse nessun pericolo di “infiltrazioni” di tipo politico. “Segatta fece una sorta di barriera tra la S.I.T. e la Coster: una strategia fondamentale”. E questa linea, ci conferma Geier, viene seguita ancora oggi. I rapporti con la politica locale, infatti, sono tendenti allo zero. Ma cosa sta alla base di questo grande successo, al di là dell’innovazione dei brevetti? Geier ci pensa un attimo soltanto. “Direi… una buona direzione aziendale”. Lei, Adalberto Geier, anche col senno di poi, che meriti si dà? “Ho sviluppato, inventato qualcosa come 150 brevetti… Le innovazioni produttive tecnologiche sono state molto, molto importanti”. Ci sono concorrenze nel vostro campo. “Abbiamo forti concorrenze, non dall’O-

riente, come si potrebbe pensare, ma dall’Europa stessa. Non hanno i nostri brevetti, ma sono lo stesso molto bravi”. SE NOVE MILIARDI DI SPRAY ALL’ANNO VI SEMBRAN POCHI È curioso come da un oggettino tanto piccolo, all’apparenza insignificante, scaturisca tutta una realtà produttiva mastodontica qual è quella della Coster… “A livello mondiale“, commenta Geier, “c’è un consumo e una produzione annuale di circa 9 miliardi di spray, dai prodotti per la casa alle vernici”. Un mercato davvero sconfinato, dunque. “Se dovessimo mettere una dietro l’altra le valvole prodotte in un anno in questo stabilimento otterremmo una distanza maggiore dell’equatore...”, sentenzia divertito Geier. E le lotte sindacali? In Trentino è un argomento spinoso per moltissime realtà industriali... “Ne ho avute di tremende in passato, ora finalmente forse si sta

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trentinoattualità Dal libro “Storia della Costerplast” di G. Cappelletti, Curcu & Genovese

Adalberto Geier ci mostra alcune valvole Luglio 2004. L’inaugurazione informale di uno degli ampliamenti della Costerplast. Si taglia il nastro alla presenza di Segatta (in camicia bianca) e Geier (ultimo a destra)

capendo che la situazione lavorativa in Coster è più che ottima, solida. La gente è contenta: c’è una mensa, turni pagati bene, il turno notturno ha un’indennità notevole, uno staff tecnico molto valido, molti fattori positivi”. A ciò potremmo aggiungere la pulizia estrema degli ambienti e la vicinanza a casa dei dipendenti, che male di certo non fanno. Poi, però, è arrivato il 2015, l’anno del nostro scontento in cui un attivissimo novantenne Rolando Segatta è venuto a mancare... Un momento che molti aspettavano, ma segretamente speravano di non vedere mai. “Lui era il motore dell’azienda… Che però in questo anno e mezzo senza di lui ha fin’ora dimostrato di andare avanti bene, con 200 milioni di fatturato. Investiamo con mezzi propri e questo è fondamentale. Non fare debiti è tutto.” L’attuale presidente è Daniele Calza di Fiavé, per molti anni braccio destro proprio di Segatta.

Lo stabilimento di cui sopra è immenso eppure silenzioso, come non ci si aspetterebbe da una “fabbrica”. Ci si guarda a destra e a sinistra, ma a differenza di altri reparti, gli esseri umani sono pochi. Ci sono questi robot che imperterriti continuano a seguire le loro invisibili tracce magnetiche. E, lo confessiamo, dopo un po’ che sei lì dentro, al loro ennesimo passaggio, ti viene pure da salutarli... Cosa pensava veramente Rolando Segatta di lei? “Mi considerava un tecnico capace”, confessa Geier. Vi siete scontrati, a volte? “Direi di no, certe sue scelte che io trovavo sempre molto giuste, magari non le condividevo, ma non mi sognavo nemmeno di entrare in polemica con lui. Come quella volta...” Quale? Ci racconti... “La volta in cui aveva deciso per gli stabilimenti monoprodotto, a dire la verità io non ero molto convinto… Sa, gli dicevo, lo stampaggio è una tecnica molto difficile e adesso trasferirla in altri stabilimenti mi pare che…” Quella volta Segatta lo ascoltò in silenzio, quasi immobile. Poi, abbozzando un sorriso, prese la parola: “Lo facciamo, Geier, lo facciamo…”, sentenziò. E Co■ ster fu. Da catalogo

LA “DANZA” DEI ROBOT TRA LE MACCHINE ASETTICHE Uno dei fiori all’occhiello di questa azienda è l’uso della robotica. Veniamo invitati a visitare uno degli stabilimenti; entrando, la prima cosa che salta all’occhio è la quasi totale assenza della componente umana. Ad esempio nella struttura produttiva, dove noi di TrentinoMese abbiamo avuto il permesso di entrare, dopo una scrupolosa procedura di igienizzazione (le valvole non devono essere contaminate da batteri di nessun tipo), ti ritrovi davanti a questa distesa di macchine “servite” da ligi robot che come maggiordomi raccolgono, sca-

ricano e provvedono ad ogni necessità della produzione. A tratti, nonostante la mole, agli occhi di noi profani paiono addirittura “danzare”. “Devo star lontano da queste macchine” scherza Geier. Perché, di grazia? “Altrimenti si fermano”, ride. “L’automazione – riprende subito, serio – negli ultimi quarant’anni è cresciuta gradualmente. Ma un passo notevole è stato compiuto negli anni Novanta, quando per merito di una società emiliana abbiamo installato dei carrelli laser guidati che compiono varie operazioni: apportano materiali, tolgono le scatole piene, distribuiscono i componenti. Questo ha sostituito un sacco di lavoro manuale”. Le macchine vengono costruite da leader mondiali del settore; molte le aziende italiane, tra cui l’ACR Srl di Caldonazzo che – dice Geier – “segue le nostre indicazioni ogni qual volta progettiamo un nuovo prodotto”. Idee e inventiva sono alla base di questa storia. Ci sono tanti prodotti nuovi e prospettive interessanti da seguire. Ad esempio sui dispenser detergenti o sul settore Pharma o su nuove innovazioni di cui ancora non possiamo scrivere.

Anche i profumi tra i prodotti “serviti” dalla componentistica Coster 32

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trentinoincontri di Pino Loperfido e Paolo Curcu

UN CAFFÈ A CASA DI...

LUCIANO PISONI: AL “CENTRO” ESATTO DELLA MUSICA LA SUA AZIENDA DETIENE IL 98% DEL MERCATO. QUALE MERCATO? BEH, QUELLO DEI PADS. COSA SONO? SCOPRITELO LEGGENDO QUESTO ARTICOLO. LUI È LUCIANO PISONI, INVENTORE DI “MUSIC CENTER” CHE È MOLTO DI PIÙ CHE UN NEGOZIO DI STRUMENTI MUSICALI. INIZIA A FARE IL MECCANICO DA PICCOLO. DA ALLORA NON SI È PIÙ FERMATO

A

ndiamo a casa di Luciano Pisoni con addosso una grande curiosità. Vogliamo capire una volta per tutte cosa producono esattamente i suoi stabilimenti. Perché il marchio Music Center, vabbè, quello da queste parti lo conoscono un po’ tutti. Negozio di strumenti musicali, elettrodomestici dagli anni Ottanta ai primi Duemila. (Alzi la mano chi non è mai andato ad acqui-

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stare un televisore, un giradischi, una lavatrice, una chitarra nei locali di Via Brennero e di Gardolo). In realtà, però, la sua attività “vera” è un’altra. Lui produce un oggettino misterioso chiamato pad. Ok, detto così non risolve il mistero, ma possiamo considerarlo un inizio e se avrete la pazienza di leggerci fino alla fine. Nel suo catalogo ci sono qualcosa come

200mila pezzi e questo numero farà alzare le orecchie anche al lettore più distratto. Ma partiamo dall’inizio, quando l’avventura Music Center è cominciata. Pisoni nasce nel 1947. Suo padre, Arduino “Lino”, originario di Calavino, era titolare del Bar Pisoni di Gardolo. Apparteneva ad una famiglia di cuochi (aveva fatto il capocuoco alla Caproni, fabbrica di aeroplani; suo fratello Ore-


Le pelli di agnello provengono soprattutto dalla Nuova Zelanda

Dicembre 1999. Luciano e la signora Carla alla festa per il 25° anniversario di Music Center

ste alla famigerata Sloi, un terzo fratello, Antonio, fu cuoco alla Betonferro). La mamma, Elda Tononi, ha oggi 93 anni. Luciano è il maggiore di tre fratelli. Gli altri due sono Italo e Gabriella. Il suo primo lavoro lo fa a dodici anni. “Con un amico che lavorava alla Bmw di Trento, smontavamo i motori delle motociclette e facevamo un po’ di commercio. Alesare i cilindri, cambiare le fasce elastiche, cose così… Una 125 ci diventava portentosamente 175 tra le mani…” “A diciassette anni – racconta Pisoni –, lavoricchiavo nel bar gestito dai miei genitori. Mi sono diplomato meccanico ed ero molto bravo, così dicevano. Così un bel giorno Giorgio Montani della GM Sport di Gardolo è venuto a cercarmi”. Purtroppo la gelosia del capo dei mec-

canici fa sì che questo primo lavoro duri molto poco. In compenso lì Pisoni conosce quella che diventerà sua moglie, Carla Dalvit (1946-2009). Siamo nel 1966. Certo, non gli dispiace stare nel bar di famiglia. Se non che, un giorno, Luciano passa per caso da via Bronzetti. Si sa, il Destino sta spesso nei posti più impensabili. A volte può capitare che si apposti dietro l’angolo di un palazzo davanti al quale passi quattro volte al giorno… “Passai davanti alla ditta Prestini e vidi che stavano cercando personale per il settore officina. Entrai senza molta convinzione, ma evidentemente piacqui molto”. Dopo cinque mesi lo chiama a rapporto il responsabile tecnico. “Ci siamo, mi licenziano pure qui”, pensa il giovane Luciano. Ed invece arriva la promozione

Libro sul comodino Leggo molto poco. Il mio tempo è quasi tutto per l’azienda... Musica prediletta? Cantanti italiani in generale. Qual è il film preferito? Mi è piaciuto molto “Quasi amici” di Nakache e Toledano. Il piatto preferito? Amo molto il pesce. Se non avesse fatto quello che ha fatto cosa avrebbe voluto fare? Sono “meccanico”da quando avevo 8 anni e montavo e smontavo meccano come se niente fosse. La cosa che le fa più paura? Gli acciacchi importanti. Il suo sogno ricorrente? Nessuno.

a caporeparto. Una posizione privilegiata, ma scomoda allo stesso tempo. Non è mai facile per un ventenne dare ordini a chi ha quindici anni più di te. Il titolare, Silvano Prestini, c’era poco in azienda in quanto insegnava oboe a Bolzano e a Verona. La Prestini produceva già allora tamponi, guarnizioni, ance e accessori per strumenti musicali. Ma non era un semplice fornitore di fabbriche e musicisti: era la leader mondiale del settore, capitata a Trento per casuali ragioni di pendolarismo del titolare.

Candriai, 1964 35

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I pads sono componenti fondamentali degli strumenti musicali a fiato

Taglio dischi di feltro

Un momento della lavorazione dei pads

Dura nove anni, l’avventura di Pisoni alla Prestini. Nove anni dopo, accumulate una serie di incomprensioni, davanti alla prospettiva di trasferire la produzione in Messico (dove la mano d’opera costava evidentemente molto meno), Luciano sbatte la porta e se ne va. Siamo nel 1974. Nel frattempo, nel 1971, in casa Pisoni era mutato lo stato di famiglia, dacché aveva sposato Carla. Lo stesso anno era nato Danilo, il primogenito. Dopo pochi anni arriverà anche la figlia, Nadia. Ma torniamo a quelle clamorose e fulminee dimissioni. “Mi ricordo ancora la scena”, racconta. “Ho mangiato velocemente e sono andato in soggiorno; ho chiesto a mia moglie un pezzo di carta e una penna. Cosa devi scrivere? Mi ha chiesto Carla. Devo scrivere una lettera. Che lettera? Se non hai mai scritto lettere in vita tua…”. E dimissioni furono. Nei successivi mesi, Luciano organizza una piccola officina nel piazzale davanti alla casa dei suoi e nel garage.

“Ho cominciato a farmi le attrezzature. Quindi ho acquistato il tornio, la fresa, ecc.” E i soldi? “Beh, a quelli c’hanno pensato mia madre, una serie di amici, la banca…” Qui comincia la storia di Music Center, in origine Luciano Pisoni ditta individuale. Ma arrivati a questo punto forse è arrivato il momento di far capire al lettore di che cosa stiamo parlando. Avete presente gli strumenti a fiato: sassofoni, clarinetti, flauti, fagotti, oboe? Quelle robe lì, insomma. Sono suonati in tutto il mondo e necessitano di alcuni accessori fondamentali, senza i quali risulta impossibile suonarli e creare l’armonia della musica. Questi pads, come li chiamano gli anglofoni, altro non sono che le guarnizioni che chiudono le chiavi degli strumenti (ovvero i fori). E sono tantissimi, perché dobbiamo moltiplicare il numero degli strumenti per le marche per le misure, per i colori, ecc. ecc. Dice: e che ci vuole? Chiunque può farli.

Basta un pezzo di… budello. Proprio così. In alcuni casi è il tessuto animale il materiale più durevole, anziché altri che la saliva del suonatore corroderebbe molto in fretta. Sono piccoli i pads. E non sono fatti solo di budello, ma anche di molti altri materiali, a seconda della loro funzione. E spesso vanno lavorati a mano. Chi ha più di cinquant’anni ricorderà come negli anni Settanta e Ottanta erano molte le case trentine in cui si lavoravano i pads. “Si fornivano le materie prime e le donne assemblavano e incollavano il prodotto finito”. Oggi avete le macchine? “Ne abbiamo due che sono costate circa un milione di Euro cadauna. E fanno il lavoro di venti donne…” I numeri aziendali sono subito da favola. Cinquanta milioni di lire di fatturato il primo anno, 150 milioni il secondo e così via… triplicando da un anno all’altro. Oltre ai pads si producono utensili indispensabili per la manutenzione degli

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Pisoni con Nicola Pontalti, responsabile produzione, e Roberto Pontalti, operaio specializzato

Nadia Pisoni, responsabile settore estero

Danilo Pisoni, direttore commerciale

strumenti che a volte, come nel caso del sassofono, forse non si vede, ma sono davvero complicati da smontare o da riparare. La storia prosegue. Nel 1978, l’esiguità degli spazi si è fatta non più sostenibile. Così Music Center si sposta in Via IV novembre, affiancando alla produzione la vendita degli strumenti musicali e accessori, sfruttando tutte le sinergie del caso. “Nel 1983 – continua il racconto Pisoni – ci siamo spostati all’Hotel Capitol a Gardolo, trasferendo il negozio, guadagnando spazio prezioso per la produzione e abbiamo con l’occasione aggiunta tutta la parte elettronica, tv e quant’altro”. Passano nove anni e Pisoni acquisisce il negozio su Via Brennero, inserendo

tutto il settore grandi e piccoli elettrodomestici. L’anno dopo si aggiunge la distribuzione all’ingrosso, nel capannone di Roncafort. Infine nel 2000, arriva l’occasione di poter acquistare la palazzina uffici della Nones a Spini di Gardolo, a cui viene aggiunto un capannone per la produzione. Da lì parte anche la meccanizzazione dell’azienda. Ogni anno viene aggiunto un prototipo automatico. “Tutte macchine uniche al mondo”, specifica Pisoni, che al momento ha circa 70 dipendenti. Ma la concorrenza? La risposta è lapidaria: “Il 98% delle fabbriche di strumenti musicali esistenti al mondo compra da noi”. E i cinesi? “Usano materiali non proponibili ai nostri clienti… Di certo non

le nostre pelli d’agnello della Nuova Zelanda”. Ogni quanto si fa il tagliando di uno strumento musicale? “È come domandare ogni quanto cambi le gomme della macchina. Dipende da quanti km fai, da come guidi, ecc. In più per noi c’è una variabile nuova”. Quale? “L’acidità della saliva di chi suona…” E già, non c’avevamo pensato... Un’ultima domanda: ma la musica le piace? Pisoni sorride. “Ascoltarla sì, suonarla per niente…”. In compenso la fa suonare (e bene) agli altri. Più lavora bene lui più la musica è perfetta. E uno che dopo tanti anni, dopo averla fondata, sta ancora in azienda dalle nove di mattina alle sette di sera non può che ■ lavorare bene. Voi che ne dite?

Gardolo, 1960. Arduino “Lino” Pisoni e Elda Tononi 37

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trentinoattualità NELLO STORICO CONVENTO FRANCESCANO DI VIA GRAZIOLI IL ROTARY CLUB DI TRENTO HA APERTO IL CENTRO DI ASCOLTO L’ANCORA BLU, PER FORNIRE GRATUITAMENTE A SINGOLI, FAMIGLIE ED IMPRESE, CONSULENZE IN AMBITO CREDITIZIO, FINANZIARIO, GIURIDICO-LEGALE E MOLTO ALTRO...

INFO Il Centro di Ascolto “L’Ancora Blu” è aperto lunedì e mercoledì dalle 17 alle 19. Tel. 0464 424944 ancoratrento@gmail.com Centro Kaire - Associazione Trentina Nuovi Orizzonti Onlus Via Grazioli Trento

di Silvia Tarter

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PER CHI NON CE LA FA

l momento di crisi lavorativa che stiamo attraversando e le conseguenti difficoltà economiche portano con sè problemi, complicazioni, senso di disorientamento e scoraggiamento. E per affrontare tutto cio’ occorrono tempo, risorse ed il supporto di persone competenti in grado di dare una mano là dove da soli non sempre è possibile cavarsela. Per venire incontro a questi bisogni oramai molto diffusi anche nella comunità trentina, il Rotary Club di Trento ha deciso di dar vita ad un Centro di Ascolto totalmente gratuito aperto a tutti, denominato L’Ancora Blu, che come suggerisce il nome intende appunto rappresentare un solido aiuto ed un “punto fermo” al quale affidarsi; il logo invece riprende i classici colori del Rotary, il blu e l’oro. Per due pomeriggi a settimana (lunedì e venerdì dalle 17 alle 19) i rotariani volontari si mettono dunque a disposizione per incontrare - su appuntamento - le persone che si presentano da loro per i più diversi motivi, come ci spiegano il Presidente del Club Rotary di Trento Lino Benassi e due dei soci anima del progetto, Romano Nicolini, l’ideatore, e Riccardo Petroni. Gli utenti possono infatti richiedere consulenze di tipo legale, finanziario oppure creditizio, ma anche relativamente a qualunque altro 38

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settore lavorativo o sociale, tranne solo l’ambito medico, poiché esistono già numerose associazioni in loco che si occupano di questo. Il Centro di Ascolto è ospitato nel Convento Francescano di San Bernardino di Via Grazioli a Trento, un vasto complesso del 1600 che ha visto una prolungata chiusura di oltre vent’anni (la chiesa è rimasta invece sempre aperta). Era davvero un peccato che un simile luogo, dotato di ampi spazi e per di più vicinissimo al centro cittadino venisse abbandonato all’incuria e ai vandali. Qualche anno fa il Convento venne quindi dato in comodato gratuito all’Associazione Trentina Nuovi Orizzonti Onlus, che gestisce all’interno il Centro Kaire, che si occupa di disagio ad ampio raggio e sta avviando presso lo stesso una Comunità residenziale di reinserimento sociale e lavorativo per persone che hanno completato positivamente il percorso di cura e riabilitazione dalle

dipendenze. L’associazione ha inoltre in prospettiva il progetto di utilizzare gli spazi del Convento per creare un grande centro polifunzionale di aggregazione, ricco di attività per giovani e famiglie, come ci racconta la responsabile Alessandra Cipollone: “Qui si troveranno un centro di formazione, un laboratorio di falegnameria e uno di lavorazione del vetro, un laboratorio di comunicazione e poi un centro di servizi sociali. I ragazzi in reinserimento e le famiglie in difficoltà potranno dormire in quelle che erano le camere dei frati francescani, dove verranno ricavate inizialmente 16 stanze. Lo scopo naturalmente è quello di accompagnare queste persone verso una completa ricostruzione dell’autonomia. È prevista inoltre a breve la creazione di un’Impresa Sociale che si occuperà della fornitura di servizi catering, anche in questo caso come opportunità di reinserimento socio-lavorativo per i ragazzi”. Da sx, Romano Nicolini, Lino Benassi e Riccardo Petroni, promotori del progetto


trentinoattualità Nell’ambito di questo importante progetto di rivitalizzazione del complesso, l’Associazione Trentina Nuovi Orizzonti ha messo a disposizione uno dei suoi spazi per i soci del Rotary Club Trento, per l’apertura del Centro di Ascolto L’Ancora Blu, un’area attrezzata dagli 8 Clubs Rotary trentini con il sostegno del Distretto Rotary 2060 (in pratica il Triveneto), che aperto i battenti il 1 gennaio 2016. “Fino ad ora abbiamo accolto una cinquantina di persone”, spiega Riccardo Petroni “ma il numero sta aumentando di giorno in giorno”. E chi sono le persone che arrivano? “Sono soprattutto anziani, che spesso hanno timore di avvicinarsi a studi professionali. Non si sentono sicuri di poterne sostenere i costi, oppure si vergognano. Oggi per esempio sono venuti a chiedere consulenza in merito a pagamenti arretrati ad Equitalia ed un paio di consulenze legali. Ecco che con l’intervento gratuito dei nostri soci siamo in grado di poter coprire ogni loro esigenza di consulenza professionale, ad esclusione, come detto, di quella medica. Ma noi accogliamo chiunque. Può capitare infatti che giungano da noi persone con problemi legati all’alcolismo, alla ludopatia, alla tossicodipendenza, all’anoressia ecc., allora noi le accompagniamo alle associazioni presenti sul territorio che le possono aiutare concretamente”.

Una delle funzioni di questo Centro infatti è proprio quella di compiere un’azione di ascolto operativo e di collegamento che permetta di indicare agli utenti il professionista, l’associazione o il servizio più adatto a seguire il loro caso. “Una volta entrate qui, spesso le persone non sanno esattamente di quale tipo di consulenza potranno avere bisogno”, aggiunge Nicolini, ma possiamo reindirizzarli, aiutandoli a capire a chi rivolgersi, contando sulla nostra rete di soci che riunisce diverse professionalità, dal commercialista, all’avvocato, all’assicuratore ecc. Chi viene da noi comunque riceve sempre una risposta, e sempre completamente gratuita”. L’Ancora Blu, allo stesso tempo, può diventare un valido punto di osservazione per comprendere le problematiche più diffuse nella comunità locale, che sono presenti ed in crescita, anche se a prima vista può sembrare che nella nostra bella provincia funzioni tutto bene. “Il Trentino è un territorio molto evoluto”, afferma Lino Benassi, “ricco di associazioni di volontariato al servizio della comunità. Negli ultimi tempi però il disagio e i problemi, anche di tipo economico, le cosiddette nuove povertà, sono in aumento anche da noi. Pensiamo alla crescente disoccupazione, ai mutui insostenibili, ai fallimenti delle aziende. Ecco perché riteniamo che sia utile agire. Uno dei principi base dei

Rotariani è quello ‘di dare’. Per questo ci impegniamo da decenni a raccogliere ogni anno fondi per fare specifici services e per indire premi e bandi. Allo stesso tempo però è necessario anche ‘il fare’, ovvero mettere in atto azioni concrete, spendendosi personalmente per mettere al servizio della collettivita’ le nostre conoscenze e professionalita’”. “Non si esclude inoltre”, continua Benassi, “che per questo progetto, ora basato sull’incontro, ascolto e soluzione dei problemi tramite la consulenza, possano esserci poi degli sviluppi futuri, quali ad esempio il sostegno ai giovani o alle start-up. Già ora comunque, aprire uno spazio per parlare faccia a faccia con le persone, far sentire la nostra vicinanza e mettere a disposizione la propria professionalità per trovare una soluzione ai loro problemi è già molto. E tutto questo in sintonia con il motto che anima il Rotary in quest’anno rotariano: “Servire al di sopra di ogni interesse personale”.” Insomma un aiuto concreto e valido che per qualcuno può davvero essere determinante nel risolvere un problema e nel prevenire, magari, che questo ne trascini altri anche più gravi dietro di sè. E un invito a comprendere, in fondo, che in una società satura di informazioni e parole, quello di cui spesso si sente la mancanza, e di cui invece c’è ancora molto bisogno, è proprio l’ascolto. ■

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LAVORI DELL’ALTRO SESSO

di Stefania D’Elia

STEFANO GIOS HA COMINCIATO A RICAMARE A OTTO ANNI, MENTRE SUO PADRE ERA NEI CAMPI A LAVORARE. “NESSUNO IN FAMIGLIA MI HA MAI GIUDICATO”, DICE. IL MISTERO DELLA TOVAGLIA DI QUELLA VECCHIA FOTO: L’AVEVA RICAMATA LA NONNA E UN GIORNO LUI L’HA RIFATTA UGUALE, SENZA AVERLA MAI VISTA... OGGI HA UN NEGOZIO A ROVERETO CHE SI CHIAMA “INCANTESIMO”. INFINE, CI SVELA: “IL CUCITO È TERAPEUTICO”

RICAMO, DUNQUE SONO

“N

on piangere, è una cosa da femminu c c e!” “Fatti da parte che questo è un lavoro da uomini!” “I maschi queste cose non le fanno!” e la migliore di qualche tempo fa al parco: “Non correre con la bicicletta, lo fanno i maschietti e tu sei una principessa!” Frasi fatte, pensieri comuni... che tanto si sta facendo per riuscire a sradicare. Da qualche tempo, fortunatamente, i confini tra le “cose da donne” e le “cose da uomini” non sono più così netti, i tempi cambiano e siamo faticosamente usciti dall’epoca de “gli uomini con i pantaloni e le donne in gonna e tacchi alti” (con buona pace di Trump) così ognuno è libero, nella propria vita, di fare quello che preferisce. Nonostante questo però, ci

sono ancora alcune professioni che, nell’immaginario collettivo, sono ancora appannaggio di uno e dell’altro sesso, un mito che mi piacerebbe sfatare dunque, come nel caso di ricamo e cucito, dove la supremazia femminile è minata dall’arrivo di Stefano Gios, titolare del negozio Incantesimo, che si trova in via Rialto nel cuore di Rovereto. Sono andata ad intervistarlo per farmi raccontare di questa passione perché, come ho detto a Stefano al telefono: “So che non esistono lavori da uomo o da donna, ma solo passioni da coltivare, e questo è un messaggio che mi piacerebbe trasmettere con questo articolo”. Stefano mi accoglie seduto al tavolo da lavoro intento ad impreziosire le tende di una sua cliente con un

ricamo: sguardo concentrato e mani che corrono veloci sul tessuto... un vero incanto! Il negozio profuma di pulito, asciugamani, tende e stoffe ammiccano dalle vetrine mentre all’interno filati per il cucito e il ricamo riempiono

ordinatamente ogni scaffale. Una piccola oasi di tranquillità in grado di conquistare anche me che, con ago e filo non ho niente a cui spartire. Chiedo a Stefano di raccontarmi del suo lavoro e il suo sguardo subito s’illumina:

La nonna di Stefano (a sinistra) e la tovaglia “misteriosa” 40

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mi parla di una passione nata da bambino “Avevo 8 anni quando ho iniziato a ricamare, è stata una cosa naturale; mio padre lavorava nei campi, ma non ha mai preteso che io andassi con lui, stavo in casa con mia madre e mia zia, le guardavo ricamare e vedere quello che riuscivano a creare usando del semplice filo mi sembrava una vera magia. Lì ho cominciato e non ho più smesso”. I suoi occhi brillano, sa di essere fortunato e di essere nato in una famiglia speciale “Nessuno in famiglia mi ha mai giudicato, anzi, i migliori complimenti arrivano dai parenti: sei tutto la nonna, mi dicono e, visto che la nonna era conosciuta come mani di fata, direi che posso esserne orgoglioso”. E siamo arrivati alla “nonna”, la persona per lui più importante anche se non ha mai avuto l’occasione di conoscerla. “Quante chiacchierate ci saremmo potuti fare, quanti segreti avrebbe potuto trasmettermi! Ci saremmo intesi a meraviglia, abbiamo anche ricamato la stessa tovaglia!” Quale tovaglia? Questa storia mi incuriosisce e me la faccio raccontare “Un giorno trovo una vecchia foto di famiglia: ci sono la nonna, il nonno, mio papà ancora nella pancia

e una tovaglia sul tavolo con lo stesso intreccio che avevo terminato io solo poco tempo prima. Non l’avevo mai vista prima eppure l’avevo cucita uguale, lo ho considerato un segno e mi sono sentito ancora più vicino a lei”. Mi mostra la foto e non posso che essere d’accordo con lui: sembra davvero una magia! E i tuoi amici? Non posso fare a meno di chiederlo... “All’inizio non è stato semplice, sono stato preso in giro, parecchio, e per un bambino non è mai bello. In quei momenti, quando tutto sembrava più nero del solito mi ripetevo le dantesche parole di mio papà: “Non ti curar di loro ma guarda e passa!”. E guardando e passando sono arrivato fino a qui, ho seguito i miei sogni, ci ho creduto e ho dato vita ad un’attività che amo. Oggi quelle stesse persone che mi deridevano si congratulano con me – hai dato ascolto ai tuoi sogni e avevi ragione – mi dicono, e se non ci fosse anche il resto basterebbe questo a darmi la certezza di aver scelto la strada giusta”. Si guarda intorno, come se ancora oggi non creda di essere lì. La passione traspare da ogni sua parola: “Prima ero dipendente in un’oreficeria, ora lavoro il triplo ma mi sembra di non lavorare mai. La notte sogno

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nuovi schemi che poi devo correre a segnare per non dimenticarli. Le serate più belle le passo con mia moglie sul divano: entrambi con un ricamo in mano e tante chiacchiere da condividere. Poi c’è il negozio, le persone che mi vengono a trovare; ricamare prendersi cura di sè, lascia lontani i pensieri. Quante volte mi sono seduto a questo tavolo ad ascoltare gli sfoghi dei miei clienti. Loro ricamano, parlano e piano piano si “alleggeriscono”. È la cosa che mi ripaga di più, fare qualcosa di utile, essere presente; ormai sono diventato un vero confidente, mi piace ascoltare!” Quindi credi che ricamare sia terapeutico? “Non lo credo, ne sono convinto. Quando cuci non pensi ad altro: devi essere concentrato sul pezzo. Tempo fa c’era una signora, era molto malata e la malattia assorbiva tutti i suoi pensieri. Le ho dato uno schema mol42

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to difficile da seguire, pensava non ce l’avrebbe fatta, poi mi ha ringraziato: pensare al suo lavoro le impediva di pensare alla malattia. Ora purtroppo non c’è più, ma so di esserle stato d’aiuto a trovare un po’ di pace.” È una storia bellissima, anche se triste, riempie il cuore e sono contenta che l’abbia voluta condividere. Stiamo zitti qualche attimo, ognuno perso nei propri pensieri. Una cosa mi incuriosisce e chiedo: “Cosa si prova ad essere una specie di apripista? Ci sono altri uomini che

hanno seguito il tuo esempio o i tuoi clienti sono solo donne?” “Ti svelo un segreto: gli uomini hanno sempre ricamato. Solo che prima se ne vergognavano e in merceria mandavano le mogli! Qui sanno di trovare un posto in cui sono capiti e compresi, avere a che fare con un uomo ha dato loro coraggio. Entrano, si confrontano... parliamo insieme di nuovi schemi, vengono qui con l’idea di imparare qualcosa da me e alla fine sono io che imparo qualcosa da loro. È bellissimo!” “Incantesimo” è un punto di riferimento a Rovereto, una cosa di cui andare davvero orgogliosi. Mi chiedo quanto sono ampi i suoi “confini” e non posso fare a meno di domandarglielo; un po’ tentenna, non gli piace l’idea di essere famoso, ma un po’ il callo se lo è dovuto fare. “Ho clienti che vengono qui anche da Bolzano. Magari entrano con l’idea di comprare un filo rosso ed escono con tutt’altro perché, chiacchierando, le idee fioccano!” Ci pensa un secondo e poi confida: “Non so come sia potuto succedere, ma mi co-

noscono anche fuori regione. Tempo fa ero andato ad una mostra di ricamo a Bergamo ed è inevitabile: mi guardano. In una realtà da cui la maggior parte degli uomini si tiene alla larga, o se costretta a partecipare segue con occhi mesti e annoiati la moglie o la compagna, un uomo che ammira lavori e i filati viene notato e con lo sguardo arrivano le domande. Quando ho detto di essere di Rovereto mi è stato chiesto se conoscevo Stefano Gios, una soddisfazione immensa che ancora mi spiazza, non mi piace essere al centro dell’attenzione”. Una fama del tutto meritata, non ci sa fare solo con le stoffe ma anche con i clienti, come ho avuto modo di vedere mentre lo osservo nel suo negozio. Un po’ a malincuore mi alzo, vorrei ascoltare altre storie ma è ora di tornare a casa. Mi metto la giacca e calo il cappello sulla testa, intanto lo sguardo mi cade su una foto: la nonna! Ah la nonna e la sua tovaglia! E pensando a loro saluto Stefano con un abbraccio, esco da questo mondo fatato e ritorno nel traffico. ■


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a giornata è di quelle che tolgono le energie. Cielo plumbeo, qualche goccia di pioggia a tratti ed alta possibilità di precipitazioni a carattere nevoso. L’ideale per immergersi in un mondo a parte e riprendere carica e vitalità. Questa volta il nostro viaggio ci porta a visitare il Garnì & Wellness Anderle, nato per così dire da una costola – utilizzando un linguaggio biblico – dell’Albergo Ristorante Aurora, adiacente allo stesso e di medesima proprietà e gestione. Ci troviamo a pochi chilometri dall’abitato di Levico Terme; dal centro abbiamo individuato la strada per la Panarotta – nota stazione sciistica – e percorso una serie di curve di montagna fino ad arrivare prima del paese di Vetriolo, precisamente alla località Compet di Vignola Falesina. Insomma Levico è 44

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vicinissima, Trento non molto distante, ma qui tutto parla di atmosfere tipicamente montane. Del resto, gli impianti di risalita sono proprio dietro l’angolo. Fantastico: una grande caratteristica della nostra particolare regione. La nuovissima struttura, come ci mostrano i proprietari che seguono direttamente e personalmente gli ospiti, è ancora in fase di completamento in alcuni particolari, anche se usufruibile e godibile in ogni settore. Dopo aver visionato le stanze in moderno stile tirolese e lo spazioso ma nello stesso tempo accogliente e funzionale ristorante, veniamo condotti al pianoterra, dove trova spazio l’area benessere. Anche questa volta, siamo pronti per addentrarci nella zona relax e sperimentare di persona le bellezze del centro. Notiamo subito la cura

e la ricerca dei dettagli, fin nei minimi particolari, come ad esempio gli armadietti dello spogliatoio ampi e spaziosi, anch’essi rigorosamente in legno. Ed un’estrema pulizia di tutti gli ambienti. Ad accogliere l’ospite in zona relax, una sorta di atrio, dal quale si diramano le varie cabine sauna: quella ad infrarossi, la finlandese panoramica e la stanza con i lettini di fieno. Il percorso studiato vede una partenza graduale con gli infrarossi. La seduta in legno risulta comoda e confortevole; il calore si può programmare

in termini di tempo e di intensità su un display posizionato nella cabina stessa. Dopo una ritemprante sosta in questa cabina, passiamo dall’area docce al cuore del wellness: la grande terrazza sulla quale si affaccia la regina delle cabine sauna, la finlandese, e dove trova spazio la vasca idromassaggio. Il colpo d’occhio è notevole, anche se la giornata è uggiosa. La zona all’aperto presenta una serie di tavolini e di lettini per ristoro e relax all’aria fresca. Su una spaziosa plancia di legno troneggia l’idromassaggio.


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L’acqua è piacevolmente caldissima e compensa la brezza decisamente frizzante che si coglie sul viso. Anche qui tante modalità di regolare le bollicine: a cascata, a spruzzo sostenuto e multidirezionale, a movimento più leggero ma costante. Le sedute ergonomiche favoriscono il rilassamento muscolare ed anche mentale. Dal fresco della zona aperta, passiamo volentieri al caldo della finlandese. La cabina ha una spettacolare particolarità: una grande vetrata che apre la visuale sulla terrazza e sulle cime oggi avvolte dalle nebbie. Stupendo lasciarsi avvolgere dal caldo secco ammirando contemporaneamente il panorama. La stufa emana un calore rilassante, stiamo per addormentarci! E intanto qualche fiocco di neve prova a scendere dal cielo sempre più grigio. Ma è il momento della pausa. Nella zona predisposta alla tisaneria, troviamo anche bottiglie d’acqua delle fonti locali, leggere e gradevoli. Facciamo subito conoscenza con due ospiti della struttura, mentre sorseggiamo il the e mangiamo un po’ di frutta messa a disposizione sul tavolo di le-

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gno massiccio che un tempo doveva essere un bancone da lavoro di qualche artigiano locale. Nell’arredo c’è molto di antico e moderno: una commistione di vintage riadattato e ristrutturato con il nuovo, solido e di qualità. Ci rilassiamo un attimo sulle sdraio imbottite che si affacciano sulla terrazza e notiamo l’enorme albero dipinto di bianco: sembra una scultura post moderna, con appese lanterne qua e là. Un altro punto emozionale è la stanza con i lettini di fieno: avvolti in un telo, ci si sdraia e ci si riposa avvolti dal calore naturale rilasciato dall’elemento vegetale. Il pomeriggio si snoda così, in un ripetersi di passaggi da un calore all’altro, da una zona all’altra, da un benessere ad un altro. Ed è così piacevole che neanche ci siamo accorti del tempo che stava trascorrendo. Solo quando vediamo la terrazza illuminata e la vasca idro orlata di blu nel mezzo del buio, ci rendiamo conto che stiamo per concludere la nostra rilassante esperienza. Un ultimo giro tra le bollicine esterne avvolti dalla notte e un’ultima scaldata nella finlandese che si affaccia al buio. Per i fortunati che possono disporre di più tempo di noi, c’è la possibilità di gustare piatti tipici della cucina regionale nel vicino Albergo Ristorante Aurora e di pernottare (perché no?) nelle romantiche stanze del piano superiore. Per fare un’esperienza di vero relax. Immersi in questo piacevole mondo a pochi passi dai vorticosi ritmi quotidiani. ■

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trentinodanza trentinoattualità NATO E CRESCIUTO A TRENTO, RISIEDE IN GRAN BRETAGNA, MA LA SUA PROFESSIONE DI DANZATORE CONTEMPORANEO, COREOGRAFO E FORMATORE SI SVOLGE E SI SVILUPPA IN TUTTO IL MONDO. HA LAVORATO CON COREOGRAFI COME CAROLYN CARLSON, RUSSELL MALIPHANT, RUI HORTA. HA REALIZZATO DIVERSE CREAZIONI ED È ENTRATO NELLA RETE ITALIANA DELLA GIOVANE DANZA D’AUTORE ANTICORPI XL. IL 21 MARZO LO POTREMO RITROVARE IN SCENA AL TEATRO SOCIALE...

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e ha fatta di strada Riccardo Meneghini: nato e cresciuto a Trento, risiede in Gran Bretagna, ma la sua professione di danzatore contemporaneo, coreografo e formatore, si svolge e si sviluppa in tutto il mondo. Per citare alcuni suoi passaggi professionali importanti, possiamo dire che ha lavorato con coreografi come Carolyn Carlson, Russell Maliphant, Rui Horta, Didi Veldman, Janet Smith, Liv Lorent, Malou Airaudo e con compagnie come lo Scottish Dance Theatre, oltre a partecipare a progetti di ricerca con DV8 Physical Theatre, Company Chameleon, CCN Robuaix, Balletto Teatro Torino. Riccardo Meneghini ha realizzato, inoltre, diverse sue creazioni, alcune delle quali abbiamo avuto modo di vederle anche in regione, ed è entrato nella rete italiana della giovane danza d’autore Anticorpi XL. Il 21 marzo lo potremo ritrovare in scena al teatro Sociale in Now, una creazione di Carolyn Carlson, icona preziosa e senza tempo della danza contemporanea. Per tale occasione abbiamo contattato Riccardo Meneghini a San Francisco, per farci raccontare soprattutto del suo lavoro con lei: “Sono molto felice di tornare

a Trento, a casa, con una produzione di questo genere, con Carolyn Carlson”. Come ha conosciuto Carolyn Carlson e come si è evoluto il suo lavoro con lei? “L’ho incontrata nel 2001, quando era direttrice della Biennale danza a Venezia. Dopo aver sostenuto un’audizione, ho frequentato per cinque mesi il suo progetto rivolto a giovani danzatori Isola Danza nell’ambito dell’Accademia di danza contemporanea, dove ho avuto modo di studiare con lei e molti grandi altri maestri. Su suo invito sono tornato anche l’anno successivo e poi sono partito per l’Inghilterra. Negli anni, siamo rimasti sempre in contatto, poiché averla incontrata è stato un privilegio e da allora è maturato in me il desiderio di collaborare con lei. Per caso l’ho rincontrata nel 2009, all’epoca era direttrice nel nord della Francia del Centro coreografico di Roubaix, e qua ho avuto modo a lavorare insieme a lei a diverse creazioni, fino all’ultima di due anni fa Now, realizzata in coproduzione con il teatro Théâtre national de Chaillot di Parigi, che presenteremo, appunto, a Trento”.

In occasione di una nostra intervista di dieci anni fa, aveva esplicitato l’esigenza di continuare a lavorare con persone interessanti, “con coreografi che mi spingano verso nuove direzioni, che mi mettano alla prova, fisicamente e intellettualmente”. Com’è lavorare con lei? “Significa entrare in un mondo parallelo, perché ha una poetica fine e magica. Carolyn è in grado di creare immagini che arrivano dritte al cuore, che colpiscono. Ogni volta in sala prove riuscia-

RICCARDO MENEGHINI di Lara Deflorian

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trentinodanza mo a entrare in questo mondo, a vivere e a catturare quelle immagini che lei riesce a suscitare: è fonte d’ispirazione. Sicuramente, come tutti gli americani, lei ama la fisicità e quindi punta molto sul modo di interpretare e di portare la nostra fisicità nelle sue immagini. La cosa interessante è che dà molto spazio a noi danzatori e cerca di tirar fuori e tirare le file su ciò che abbiamo da offrire, in relazione a ciò di cui lei ha bisogno. Ci sono quindi una forte collaborazione e uno scambio continuo, oltre ad essere un esempio di presenza. Carolyn riesce a portare questa presenza nella sua sfera e a tutto il gruppo ed è quindi fondamentale averla sempre presente dietro le quinte, prima di ogni spettacolo”. Qual è l’insegnamento della Carlson che più l’ha segnata e di cui ha fatto maggior tesoro? “Forse per me è proprio questa sensazione e questo stato di presenza che lei ha. Non solo fisica e quindi non esserci solo sul palco, ma riuscire a vivere sempre il momento nel presente, senza proiettarsi nel passato o preoccuparsi del futuro. Riuscire ad essere una cosa che vive qua, solo ora, in questo momento, al cento per cento. Questo forse è l’insegnamento che mi prendo da Carolyn Carlson e che voglio portarmi anche nella vita, non solo nell’essere artista, ma in qualunque cosa faccia nella mia vita quotidiana”. Nella creazione “Now” che vedremo a Trento, come siete stati coinvolti voi danzatori? “Prima di tutto Carolyn ci ha chiesto di leggere il libro La poetica dello spazio di Gaston Bachelard, al quale si è ispirata per creare il pezzo. Dopodiché noi danzatori abbiamo fatto una settimana di ricerca lavorando su delle immagini che per lei erano molto forti. Ha portato le sue idee, noi le nostre e abbiamo iniziato a gettare le fondamenta, dei piccoli semini. Dopo due mesi con tutto il gruppo abbiamo iniziato a lavorare alla creazione vera e propria. Lei aveva delle sezioni chiare in testa, ha portato articoli, il libro e poi, poiché lei lavora molto con le immagini, ci ha portato immagini di case, terra, alberi, dell’universo. Questo pezzo parla d’intimità, che si trova dentro la casa, nel mondo, nell’universo, dentro di noi. Abbiamo lavorato sull’improvvisazione e sono uscite delle immagini e delle situazioni che sono risultate in sintonia con quello che lei stava cercando”. Alla luce delle tue innumerevoli

esperienze artistiche, ti senti più danzatore o coreografo? Mi sento entrambe le cose; non penso che andando avanti io possa perdere una parte o farne prevalere l’altra. Spero che la mia vita si evolva sempre verso nuovi stimoli e possibilità di essere creativo. Questo dipende chiaramente dal momento, da quello che faccio. Le situazioni cambiano e i progetti sono diversi. Se lavoro con Carolyn Carlson non lascio a casa il mio essere coreografo, anzi, lo porto con me, per riuscire a dare un contributo maggiore. Forse ora sono più cosciente di quello che valgo e posso offrire con il mio lavoro”. Cosa si senti di dover fare ancora nell’ambito della danza o in altri contesti? “Trovarmi in situazioni in cui la mia creatività sia stimolata, in cui devo fare, vedere, immaginare, portare qualcosa nel concreto. Questo è quello che ho fatto negli ultimi dieci anni e che voglio continuare a fare, perché la creatività è una situazione magica da cui impari molto di te stesso, poiché ti trovi in una situazione vulnerabile in cui devi riuscire a lasciarti andare per fare spazio a qualcos’altro che entra nel processo creativo. E quindi essere sorpreso e cavalcare l’onda è un qualcosa di cui non posso proprio fare a meno. In altri ambiti per me è importante lavorare sulla passione per il corpo che ho (Meneghini è anche diplomato Isef, ndr), continuare a lavorare e studiare diverse tecniche e diversi modi di approcciarsi al movimento. Spero di continuare ad avere l’opportunità di aprirmi, di viaggiare e di confrontarmi come essere umano,

per poter poi portare tutto ciò nel mio lavoro”. Dopo Trento sarà a Brunico il 28 e il 29 marzo con “Seven Seconds, in God We Trust”. Cosa ci può raccontare in proposito? “Lo ritengo un progetto molto interessante. In scena siamo in cinque, tre attori e due danzatori. Il pezzo è molto fisico e veloce: ci sono video, c’è la musica dal vivo e la danza si intreccia al teatro in un bel viaggio che va veloce. La cosa più bella in è che oltre a danzare, sono riuscito a mettermi in gioco anche con ■ la voce”.

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PASSARONO DI QUI...

di Francesca Mazzalai

UN POETA TRA GLI OLIVI “SONO ARRIVATO QUESTA MATTINA PRESTO AD ARCO. ROVERETO E TRENTO SONO COPERTE DI NEVE. IL LAGO DI LOPPIO È GHIACCIATO. MA MAN MANO CHE CI SI AVVICINA AD ARCO TUTTO DIVENTA PIÙ MITE. QUI NON C’È NEVE, IL CIELO È OLTREMODO BLU E IO PASSEGGIO PER RIVA SENZA CAPPOTTO. QUI TUTTO È DIVERSO.” COSÌ SCRIVE LO SCRITTORE E POETA PRAGHESE RAINER MARIA RILKE NEL 1901. IN OCCASIONE DEL SUO QUARTO SOGGIORNO SUL LAGO DI GARDA. UN LUOGO DESTINATO A RIMANERE NEL SUO CUORE PER SEMPRE

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iciassette marzo 1897. È quasi buio quel mercoledì sera quando sul treno (partito da Monaco in direzione Brennero) una bimba osserva curiosa un giovane uomo a qualche metro da lei. “Mamma guarda! - esclama la piccola richiamando l’attenzione della signora che le tiene distratta la manina – Quel signore sta seduto sulle valige!” Solo allora, voltando lentamente la testa, la donna si accorge di quel ragazzo dall’a48

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ria tormentata, il viso magro e appuntito, i capelli castani, la bocca grande che spunta sotto i baffi. Non può avere più di vent’anni. Come si addice a un novello poeta, Rainer Maria Rilke indossa un abito fuori moda ed è sistemato alla meglio su una pila di bauli da viaggio, immerso nella lettura. Alle parole della bambina, solleva per un istante gli occhi, di un blu scuro e profondo. Incrociando quello sgardo infantile Rilke accenna un sor-

riso, per poi tornare alla sua guida turistica. Poi, si appoggia lentamente allo schienale e chiude gli occhi. Un viaggio lungo quello che all’epoca bisogna intraprendere se si desidera visitare la sponda settentrionale del lago di Garda, Riva, Torbole e la vicina Arco. A fine 1800, queste sono senza dubbio alcune fra le zone più rinomate d’Europa. Sia per soggiornare nelle case di cura, che per trascorrere il periodo invernale all’insegna

del clima temperato (specie se paragonato alle temperature rigide d’Oltralpe). A riscuotere un particolare successo tra tedeschi e sudditi dell’Impero austroungarico è la città di Arco, esattamente dove Rilke si sta dirigendo. È stata sua madre Phia a chiedergli di raggiungerlo. Lei soggiorna sul Garda ogni inverno e sente molto la mancanza del figlio. C’è anche molta curiosità in Phia. È da poco stata pubblicata la terza raccolta di Ele-


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Rainer Maria Rilke e Clara Rilke-Westhoff, sposi nel 1901

gie scritte da Rainer. E lui ha promesso di portargliene una copia. La donna sente il cuore pieno d’orgoglio. È convinta che Rainer abbia talento da vendere. Anche se nemmeno lei può immaginare che suo figlio passerà alla storia come uno dei più acclamati poeti tedeschi del ventesimo secolo. Rainer Maria Rilke nasce il 4 dicembre del 1875, a Praga. La madre (So)Phia, celebrata da giovane per la sua grande bellezza, è una donna ancora molto avvenente e giocosa, piena di voglia di vivere e allo stesso tempo inquieta. Ama sfoggiare abiti eleganti, o meglio amerebbe, se la sua modesta vita di società gliene desse l’occasione. È una donna troppo emancipata e ambiziosa per accettare docilmente il ruolo che Joseph e il matrimonio le hanno affidato. Il carattere rigido e intransigente del marito non contribuiscono certo ad addolcire la realtà, e Phia, cui la vita casalinga sta sempre più stretta, poco a poco si rinchiude in se stessa. Soprattutto ora, dopo l’improvvisa morte della sua bambina, la sua primogenita, tutto sembra sprofondare nel buio. Il tempo trascorre lento in casa Rilke. Il marito impiegato alle ferrovie è sempre fuori per lavoro e Phia quasi per gioco, inizia a imbellettare il piccolo René, pettinandolo e vestendolo come fosse la

sua sorellina, che non c’è più. I lunghi boccoli biondi, gli abitini a balze, nulla viene lasciato al caso. Il fisico gracile del bambino sembra agevolare l’intento della madre, che con la scusa della natura cagionevole tiene René sempre chiuso fra le mura domestiche, a giocare con le bambole. Rilke stesso, una volta adulto, conserverà una costante paura per le proprie condizioni di salute. Lou Andreas Salomé, sua amante e biografa, dirà di lui: “Se lo si interrogava su questo punto, si esprimeva spesso come se esperienze trascorse giustificassero sospetti di ogni sorta.” Come Rilke le scriverà “… mi tormento come un cane con una spina nella zampa, che zoppica e si lecca a ogni passo... non è cane ma spina, qualcosa che non capisce e non può accettare..” L’intraprendente Phia inculca nel figlio la convinzione che la famiglia Rilke vanti origini illustri e punta a vederlo brillare nel “gran mondo”. Come riporta Elena Filosi in Rainer Maria Rilke ad Arco, la madre di Renè è una “verseggiatrice dilettante” che cresce Renè “insegnandogli le ballate di Schiller al posto dell fiabe”. Phia lo vorrebbe poeta. Nel frattempo il matrimonio fra lei e Joseph giunge alle battute finali. Dopo il nono compleanno di Renè, Phia chiede il divorzio. Fra litigi e

incomprensioni i due si contendono il bambino che alla fine resterà con la madre. Almeno fino a quando due anni più tardi Joseph - sempre più preoccupato per l’influenza che Phia esercita sul figlio decide che è arrivata l’ora di far cambiare aria a René. Rilke senior, che ricorda con nostalgia i pochi mesi della sua giovinezza trascorsi da soldato e rimpiange la tanto desiderata (e mai ottenuta) promozione a ufficiale, vuole avviare il figlio alla carriera militare. Nel 1886 Renè viene dunque iscritto all’accademia di St. Pölten, costretto ad abbandonare la propria casa, gli amici, la scuola di Praga e trasferirsi a quasi trecento chilometri di distanza. Il cambio di vita è a dir poco traumatico. Nella nuova scuola vige una disciplina ferrea. I circa duecento allievi sono trattati come piccoli soldatini: sveglia alle 5, lezioni fino alle quattro e mezzo del pomeriggio, luce rigorosamente spenta entro le nove di sera, quando il sorvegliante di turno percorre le file dei letti e ordina “Coricarsi sul fianco destro, recitare il padrenostro, addormentarsi!” Rilke e i compagni possono far solo una cosa: obbedire. Dopo cinque lunghi anni trascorsi in accademia e un anno alla scuola militare superiore, una sola cosa è è ormai chiara a Renè: non vuole diventare un soldato. Ottenuto dal padre il permes-

so di lasciare l’istituto, Rilke si iscrive all’Accademia del Commercio a Linz, una vivace città austriaca che a partire da metà ‘800 sta diventando teatro di un importante sviluppo industriale. In quella stessa città non solo aveva soggiornato Giovanni Keplero (1571-1630) scoprendovi le tre leggi del movimento dei pianeti, ma proprio a Linz anche Hitler trascorrerà la sua giovinezza studiando all’istituto tecnico cittadino e covando ambizioni da artista. A Linz, in quei primi anni di relativa libertà, Rainer Maria Rilke comincia a realizzare di potersi dedicare a ciò che ama fare, all’arte, allo studio, e soprattutto alla poesia, che come sappiamo l’aveva accompagnato fin da piccolo. Comporre versi gli è sempre riuscito facile, naturale. E necessario. È il suo modo di esprimere il proprio mondo interiore, di placare le angosce, di reagire alla chiusura dell’ambiente familiare e ai rigori subiti nella scuola militare. Scrivere gli riesce bene. Insieme alla passione per la poesia, Rilke scopre anche il desiderio di viaggiare. Praga, la città in cui è cresciuto, gli sta sempre più stretta. Per promuovere i suoi manoscritti Rilke inizia a viaggiare fra Monaco – dove si è trasferito – Vienna, Strasburgo e Berlino; ovunque vi sia un romanziere da conoscere o una redazione di giornale a cui presentare i propri scritti. È una sorta di nomadismo

Il poeta in compagnia di Rose Beuret & Auguste Rodin 49

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trentinostoria quello che si impossessa di lui (e che non lo lascerà per tutta la vita). Sappiamo per certo che il primo soggiorno di Rilke ad Arco risale al 1897. Che sua madre conoscesse la località e l’avesse eletta a luogo di vacanza non stupisce. Nell’ultimo quarto di secolo la presenza ad Arco di turisti stranieri si era moltiplicata a livelli esponenziali. Ville private di sovrani, principi e facoltosi aristocratici erano sorte come funghi, e a queste si sommavano nuovi alberghi, pensioni e negozi. Arco viene rinominata il “giardino d’inverno”, la sua fama raggiunge tutta l’Europa; la medicina naturale praticata presso il Kurort richiama un tal numero di pazienti da costringere la struttura a creare liste d’attesa. Scrittori, artisti e tutta l’elite dell’epoca sembrano essersi dati appuntamento sulle sponde dell’Alto Garda. Arco ha certamente molto da offrire. E anche se priva di quell’acqua termale che farà la fortuna di Bad Ischl,

Marienbaden e Merano, Arco ha molto altro da offrire: il sole, la vegetazione, un clima straordinario. La sensibilità di Rilke non può rimanervi indifferente. Le “chiare colline”, i “castelli solitari”, “l’argenteo pallore degli olivi sul pendio”, le immagini del paesaggio che Rilke immortala nelle sue poesie placano il suo animo irrequieto. Almeno per un po’. Finchè l’urgenza di ripartire non si fa nuovamente sentire. Dopo il suo primo soggiorno ad Arco iniziano i viaggi “veri”. Prima l’Italia, con Venezia, Viareggio e soprattutto Firenze, dove rimane diverse settimane per approfondire lo studio dell’arte rinascimentale. Poi dall’Italia al resto del mondo. Nella primavera del 1898 è in Russia, in compagnia dei coniugi Andreas, ovvero Lou Salomé (già amante di Rilke da oltre un anno) e suo marito Andreas, con il quale Lou vive un rapporto rigorosamente casto. Fra i tre sembra regnare un equilibrio perfetto. Conosce Sigmund Freud, Eleonora Duse, Gabriele

Rainer Maria Rilke nel suo studiolo

D’Annunzio. E visita molto spesso la madre ad Arco. Quasi ogni inverno. Fino al 1910, l’ultimo periodo che Phia trascorre sul Garda, ma questa volta a settembre. Qualche anno più tardi Rilke e la madre avranno modo di ripensare con nostalgia ai soggiorni di Arco. La situazione è già drammaticamente cambiata. La prima guerra mondiale fa la sua comparsa anche sul Garda, insieme alle armi di nuova generazione, quelle chimiche. Esentato per motivi di salute dal servizio militare, Rilke indosserà la divisa per soli sei mesi, sen-

za partecipare direttamente al conflitto. Rainer e Phia commenteranno quegli avvenimenti in una lettera, il 16 marzo del 1917, dopo aver saputo delle migliaia di sfollati e delle devastazioni che per molto tempo cambieranno il volto del lago di Garda. Lo stesso lago che prima del conflitto era stato visitato anche da un altro grande pensatore dell’epoca, Friedrich Nietzsche, conosciuto da Rilke grazie all’amante che i due uomini avevano in comune, Lou Salomé. Ma questa è un’altra storia. ■

RILKE E GLI EREMITI DI SAN PAOLO, TRA ARCO E DRO

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al nucleo più antico di Ceniga, superato un vecchio mulino e un ponte che la tradizione dice romano, s’imbocca sulla sinistra il sentiero che guida all’eremo di San Paolo e di qui a Prabi e ad Arco (sulla destra si va invece a Dro percorrendo un tratto del Sentiero delle Marocche). Si costeggia il Torrente Sarca e l’acquedotto austriaco risalente alla metà dell’Ottocento; una breve scalinata sale all’eremo incastonato nella piega della roccia e nascosto dagli alberi. Emozionante risulta oggi la sua visita che guida la fantasia all’immagine di vecchi monaci dal volto rugoso, così come li ricorda Rainer Maria Rilke (1875-1926), il poeta praghese che soggiornò ad Arco sul finire dell’Ottocento e al quale è dedicato il recente itinerario storico turistico che va sotto il nome di Rilke Promende (tabelle). Oltre alla chiesetta, affrescata all’esterno con scene di caccia e all’interno con immagini bibliche, vi sono due stanze per gli eremiti. In occasione della festa del santo, il 25 gennaio, la popolazione un tempo usava bagnarsi con l’acqua che sgorga nei pressi dell’altare, ritenuta miracolosa contro la febbre. Vale dunque la pena percorrere in qualsiasi stagione dell’anno la Rilke Promenade, un itinerario letterario di undici tappe nei dintorni di Arco, alla scoperta dei paesaggi che hanno ispirato Rilke. Oltre all’eremo di San Paolo dove scrive

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che «… la porta accanto all’altare gettava un’ombra così incerta e tetra, che avevo ad ogni istante l’impressione di vedere nel suo lieve ritrarsi il profilo grinzoso di una figura di vecchio monaco che con un volto di pietra si preparasse a officiare un freddo ufficio funebre…», vi sono diversi percorsi che accompagnano ai mulini presso le frazioni di Varignano e Vigne; che attraversano il secolare uliveto che abbraccia il castello di Arco e toccano il piccolo santuario di Laghel. La Rilke Promenade non può tralasciare la chiesa di Sant’Antonio abate di Chiarano, così ricordata dal poeta «Sulle ragazze e sulle donne, sedute in quell’ora dentro sulle panche, pioveva un vivo bagliore diffuso in molte piccole luci che dai capelli ricadevano sulle spalle e quivi aderivano proprio come i petali di una grande rosa che a poco poco si sfogli».


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“MI CHIAMO BENITO ALBINO”

LA BREVE PERMANENZA IN TRENTINO DELLO SFORTUNATO FIGLIO DEL DUCE, IL SUO RAPIMENTO, L’INTERNAMENTO PRESSO L’ISTITUTO DI SANT’ILARIO DI ROVERETO E LA STRAORDINARIA TESTIMONIANZA DI UN SUO COMPAGNO DI CLASSE. UNA VITA SEGNATA DALL’OSSESSIONE DI UN PADRE ODIATO-DESIDERATO E DALL’ASSENZA DELLA MADRE. INFINE LA SOLITUDINE, IL MANICOMIO E LA “CONDANNA A MORTE”. E FRA TANTI DRAMMI RISERVATIGLI DAL DESTINO, UNA SOLA CONSOLAZIONE, BEN PRESTO NEGATA PURE QUELLA

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hissà se nei giardini di qualche scuola italiana ci saranno ancora delle grandi querce a fare ombra ai cortili d’estate. Chissà. Se fosse realmente così, se cioè qualche albero si fosse salvato dal tempo e dagli uomini, è possibile – anzi probabile – che quelle antiche piante siano le stesse messe a dimora il secolo scorso in ricordo di un personaggio italiano assai importante. Era il 1931 e mancavano pochi giorni a Natale, quando 52

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Benito Mussolini mandò un telegramma a tutte le scuole del Regno, ordinando di piantare “in memoria del defunto, una quercia, simbolo di forza, di maestosità e di vita eterna.” Evidentemente lo “scomparso” doveva essere molto importante e vicino al Capo del Governo fascista, se questi si scomodò di persona imponendo a ogni istituzione educativa una specie di “memoria di Stato”. In effetti, la persona in onore della quale

era partito quell’ordine era suo fratello minore, Arnaldo, morto improvvisamente per infarto all’età di soli 46 anni. Arnaldo Mussolini, insegnante e giornalista, era stato in quegli anni tempestosi il “pensiero moderato”, il “saggio” consigliere del fratello maggiore, colui che nell’ombra si occupava per suo conto delle questioni più delicate, anche familiari, fra cui una in particolare della quale oggi vogliamo raccontare. Tutto era iniziato l’11 novem-

bre del 1915 con la nascita, a Milano, di un bambino. Ufficialmente non è certo se la madre avesse contratto matrimonio, tuttavia il padre riconobbe il bimbo, dandogli il suo cognome. Quell’uomo, all’epoca uno qualunque, si chiamava Benito Mussolini; la donna, Ida Dalser, una bella trentacinquenne proveniente dal piccolo paese di Sopramonte, in Trentino-Sud Tirolo, allora provincia dell’Impero Austro-Ungarico. Ma non è comunque dei geni-


trentinostoria

Arnaldo Mussolini

tori che desideriamo parlare. Della loro burrascosa relazione e delle vessazioni subite dalla Dalser da parte del suo presunto marito e soprattutto della sua fine disperata in manicomio, si è già scritto molto. E’ del piccolo Benito Albino – questo il nome del loro figlioletto – che intendiamo stavolta rendere conto, in particolare del suo breve e doloroso “passaggio” dal Trentino. Dopo la nascita del bimbo, Ida Dalser ben presto si rese conto che l’arrivo di quella creatura, anziché rinsaldare il legame con Mussolini, lo stava facendo allentare. Di mezzo si mise pure l’inizio della guerra e la chiamata dell’uomo alle armi per un breve periodo. Ma purtroppo non era solo quello. Lei, che si era privata di tutto il

suo cospicuo patrimonio per permettere al compagno di aprire a Milano, l’anno prima, il giornale “Il Popolo d’Italia”, ora si stava convincendo di essere stata solo usata. Semplicemente usata, come accadrà a molte altre donne del Duce. Già nel 1915, e sempre più nei mesi successivi, Mussolini preso da mille impegni politici (e da altre relazioni amorose) iniziò a trascurare il figlio e sua madre, la quale - è da dire - con quel suo atto di generosità era rimasta nullatenente. In effetti, nel corso del 1916 la sua situazione economica si aggravò a tal punto da indurre la donna a rivolgersi al Tribunale di Milano per vedere almeno riconosciuti gli alimenti al piccolo Benito Albino. Il giudice le diede ragione e ingiunse al futuro Capo del Governo di pagare un assegno di mantenimento di 200 lire al mese, tenuto conto del buon tenore di vita che l’uomo poteva ora permettersi grazie ai cospicui introiti del giornale. Con tale sentenza la storia fra i due era arrivata al capolinea, ma da donna orgogliosa e ferita nei sentimenti, non voleva accettare di aver perduto per sempre il suo uomo. La forte determinazione la portò così ad avviare una lunga battaglia nei confronti di Mussolini, una battaglia che la vide passare da suppliche, a volte patetiche, a invettive esasperate colme di insulti e maledizioni, arrivando persino al punto di imbastire rumorose sceneggiate davanti

Lagorai

www.montitrentini.com Un’aula dell’Istituto negli anni Venti 53

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trentinostoria alla redazione del giornale. Nel maggio del 1917, diventata sempre più scomoda la presenza a Milano della sua “ex”, grazie a pressione su influenti personaggi politici, Mussolini la fece allontanare convincendoli di una sua presunta pericolosità in quanto cittadina di una nazione belligerante. La donna, con il figlioletto, venne quindi condotta forzatamente a Caserta. Fu durante tale periodo che la Dalser decise di vendicarsi di quell’ignobile azione, convinta, a ragione, che tutto ciò fosse stata opera di Mussolini. Si rivolse quindi a un quotidiano e denunciò pubblicamente che attorno al “Popolo d’Italia” ruotavano interessi sporchi di Governi stranieri oltre a quelli di banche e finanzieri italiani. Mussolini incassò il colpo, ma giurò che quella donna sarebbe stata messa al più presto nelle condizioni di non nuocere. Alla fine del 1918, finita la guerra, la Dalser tornò libera a Milano, stavolta come cittadina italiana, ma lì rimase ben poco. Nel 1919, infatti, assieme al bambino che all’epoca aveva 8 anni, rientrò a Sopramonte presso la casa di suo padre Albino, già sindaco del paese. Per il piccolo Benito Albino pareva essere finalmente arrivato il momento di godere di un po’ di serenità dopo continui trasferimenti e litigi. Ma non sarà così. Il bambino iniziò a frequentare la locale scuola elementare e come riferiscono delle testimonianze raccolte da alcuni ricercatori, fra cui il giornalista Marco Zeni, “voleva avere sempre una parola in più degli altri, come suo padre. Inoltre era sfrontato: «Io so più di te. Tu non sai chi sono io» – diceva spesso, e ogni tanto dava pure qualche sberla ai compagni. Tuttavia, al di là di tale comportamento di supponenza, chi lo conobbe racconta che c’era nel bam-

Una vista dell’Istituto di S. Ilario di Rovereto

bino una profonda amarezza, un grande vuoto per essere cresciuto senza il padre. E un’anziana signora, ricorda: “Andava a bottega, sgraffignava una caramella e poi scappava a gambe levate gridando: «Passerà mio papà Benito a pagare!»” Ma purtroppo per lui quel papà tanto vagheggiato come non l’aveva mai visto prima, così non l’avrebbe conosciuto neppure in futuro. Anche Ida, nonostante numerosi tentativi, non incontrerà mai più Mussolini e per quanto si trovasse ora circondata dall’affetto dei suoi cari non riuscirà a trovare conforto all’ossessione di vedersi riconosciuta da lui come moglie legittima. E così, dopo che il “suo” Benito si era sposato con

Rachele Guidi e avuto da lei pure due figli, Ida continuò incessantemente a chiedere aiuto a politici, a funzionari e ad alti prelati. Scriverà persino al Papa e al Re perché intervenissero in suo favore, innervosendo con ciò, ulteriormente, quello che nel frattempo era diventato l’uomo più potente d’Italia. Fu per questa sua ostinazione che casa Dalser, a Sopramonte, dapprima venne fatta oggetto di sorveglianza a distanza, più avanti picchettata permanentemente dai carabinieri affinché la donna non perseverasse nei suoi propositi a danno del Capo del Governo. Per comprendere il clima ostile che circondava la donna, significativa è la lettera scritta da Mussolini a un dirigente di polizia di Trento, suo

Il piccolo Benito Albino con la madre Ida Dalser 54

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conterraneo: “La persona di cui mi parli (Ida Dalser, ndr) è una pericolosa squilibrata e criminale ricattatrice. Dimmi cosa fa, dove e come vive. Nello stesso tempo falla sorvegliare e cacciala in galera.” Il 19 giugno del 1926, in occasione dell’arrivo a Trento di un ministro che lei aveva conosciuto a Milano, la Dalser decise di andare ad incontrarlo all’Hotel Bristol, dove era ospite. Il motivo, ovviamente, era sempre lo stesso. Non fu mai chiarito chi fu la spia, ma quanto risulta dalle testimonianze è che i suoi propositi furono scoperti anzitempo. Infatti, lungo il tragitto la donna venne bloccata dalla polizia e tratta in arresto. Al commissariato di Piazza della Mostra fu poi convocato in fretta e furia un medico compiacente che dispose l’immediato ricovero della Dalser presso il vicino manicomio di Pergine, dichiarandola inferma di mente. Quanto chiesto a gran voce da Mussolini si era compiuto e per madre e figlio quello sarà l’inizio di un lungo calvario. Ida verrà “sepolta” per sempre negli ospedali psichiatrici. Benito Albino – “il nostro piccolo grande amore” come lei scrisse in una lettera al Duce – come innocente vittima sacrificale sarà invece dato in tutela a tale Giulio Bernardi, commissario prefettizio di Sopramonte. Attraverso quest’opportunista personaggio, venne raggiunto un accordo economico con Arnaldo Mussolini, il quale fino a quel momento, per conto del Duce, si era occupato con discrezione della “questione” Dalser. Capitò così che non molti giorni dopo l’internamento coatto di Ida in manicomio, si presentò a casa Dalser un manipolo di poliziotti con alla testa il Bernardi: erano lì per portare via Benito Albino, allora undicenne. Il bambino, però, non voleva assolutamente saperne di seguire


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trentinostoria colui che era stato nominato suo tutore, per cui reagì con forza. Neppure i parenti rimasero ad assistere inermi a quello che di fatto era un rapimento, e si misero in mezzo. Nella concitazione del momento, tra urla e spintoni, fu allora che qualcuno fra i poliziotti si fece avanti con un fazzoletto imbevuto di cloroformio. Dopo essere stato arcotizzato, Benito Albino fu strappato ai familiari, portato via di peso e caricato su di un’automobile nera che attendeva sotto casa. Da Sopramonte l’auto della polizia scese prima a Trento e poi proseguì verso Rovereto, fermandosi davanti all’Istituto Educativo Provinciale di Sant’Ilario, quello che al tempo la gente comune chiamava semplicemente “il ricovero dei derelitti”. In realtà il grande edificio, inaugurato nel 1912, era stato destinato dalle autorità austriache a bambini fra i 6 e i 14 anni, molto spesso orfani, figli illegittimi, o, in qualche caso, esposti a “pericoli sociali” a causa di situazioni famigliari di povertà, di violenza o di alcolismo. Qui, l’arrivo del piccolo Mussolini non passò inosservato. Carlo Calzà, scomparso nel 2006, figura storica di Rovereto grazie al suo lungo impegno in ambito sociale, ricorderà infatti per tutta la vita quel ragazzino dai grandi occhi smarriti, condotto dai poliziotti entro i cancelli dell’istituto. Non che la scena fosse del tutto inusuale per chi viveva all’istituto: infatti, negli otto anni che Carlo aveva già trascorso a Sant’Ilario, lui ne aveva visti parecchi di avvenimenti analoghi allorquando dei ragazzi fuggiaschi venivano presi e ricondotti indietro dalla polizia. Carlo Calzà, orfano di padre caduto in Galizia durante la Prima Guerra Mondiale, vi era giunto bambino al rientro dalla Boemia dove era

Il coro dell’Istituto. Il primo in alto a sinistra è Carlo Calzà

stato sfollato con la famiglia. In questo istituto, lui verrà cresciuto, educato e avviato all’insegnamento della musica. Qui, sotto la direzione dei Padri Concezionisti, imparerà anche il mestiere di tipografo, che poi, a sua volta, insegnerà ad altri giovani ospiti. Complessivamente trascorrerà nell’istituto più di vent’anni. Nel giugno del 1926, Carlo, allora quindicenne, ebbe la ventura di incrociare gli occhi del giovane Mussolini e di vederlo poi girare nei cortili e lungo i corridoi dell’edificio. “Vedi quello?” - si sentì dire un giorno dal ragazzino, mentre indicava un’immagine del

Duce appesa alla parete della classe - “Quello è mio padre, Benito Mussolini.” Ma, oltre a Carlo, il nuovo arrivato ripeteva ossessivamente la stessa cosa a tutti i compagni che passavano nei paraggi di quella fotografia incorniciata. Triste e taciturno, sempre in disparte rispetto agli altri che giocavano allegri in cortile, solo davanti a quell’immagine Benito Albino pareva trovasse la voglia di parlare. Forse era quella la sua unica consolazione, forse l’unico modo per superare nell’orgoglio di quel nome e di quel cognome il dolore del recente distacco da sua madre e dalla sua famiglia.

L’estratto di un articolo del “Popolo” del 15 aprile 1912 56

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“Benito Mussolini, il Duce: lo conosci, vero? Io, sono suo figlio”. Questa frase la ripeté fino alla noia, fino a quando, all’istituto e anche fuori, tutti non vennero a conoscenza di quell’identità e di quella presenza. Del resto la sorprendente somiglianza nei tratti fisici non poteva che avvalorare quelle parole: il bambino era evidentemente il figlio del Capo del Governo fascista. Per le autorità, però, la situazione stava diventando delicata anche perché Benito Albino non dichiarava ad alta voce solo le sue generalità, ma denunciava pure ciò che sapeva a riguardo dell’abbandono del padre e all’internamento forzoso della madre in manicomio. Per di più, in quei giorni il ragazzo aveva già tentato la fuga. La questione stava per degenerare e doveva dunque essere riconsiderata: troppi occhi e troppe voci in città si erano appuntate sull’Istituto. Così, per ordine di Arnaldo Mussolini, il ragazzo fu caricato nuovamente su di un’automobile e portato a Moncalieri, stavolta in un collegio destinato alla ricca borghesia piemontese. Di quel passaggio da Sant’Ilario è rimasta traccia in un carteggio intercorso fra il direttore dell’istituto e il padre generale dell’Ordine: “Il piccolo Benito è stato ritirato ieri sera alle 21,30 da un


trentinostoria Commissario di P.S. di Rovereto e da un Maresciallo di Polizia di Trento e condotto su un’automobile verso destinazione ignota. E’ cessato così lo stato di cose anormale che attirava l’attenzione degli esterni, specialmente per la continua presenza di Poliziotti”. Nel “Real Collegio Carlo Alberto” di Moncalieri, dove rimarrà per cinque anni, Benito Albino non riuscirà a stringere legami di amicizia significativi con nessuno dei suoi compagni: “Troppo orgoglioso, troppo ostinato nelle sue certezze” - riferirà un testimone. Del tutto simile al difficile carattere del padre (oltre a essere “quasi identico” secondo alcuni, sia nel modo di parlare che nei movimenti) le poche persone a lui vicine raccontarono che in quel periodo il ragazzo si prestò spesso ad imitare il Duce in indimenticabili ed esilaranti parodie. Lo zio Arnaldo, comunque, continuò a seguire quel suo nipote “particolare”, scrivendogli di frequente e qualche volta andando pure a fargli visita, mosso a quanto pare da un sincero sentimento di affetto, ricambiato pure dal giovane. È del luglio 1929 la lettera seguente: “(…) So che sei ubbidiente verso i tuoi buoni superiori. Di questa ultima cosa ti faccio una speciale raccomandazione. Spero di venirti a trovare fra non molto tempo. Ad ogni modo rassicurati che penso spesso a te e al tuo avvenire. Sii buono e sii bravo e ricevi un abbraccio dal tuo affezionatissimo Arnaldo.” Nel frattempo, il ragazzo era cresciuto e si era fatto grande, così come erano cresciute negli anni le pietose bugie che avevano riempito l’assenza di una madre reclusa, mai più vista né sentita. Chissà, forse il giovane se n’era fatta una ragione: la psiche, sappiamo, sa sempre inventare

qualcosa per travisare la realtà e alleviare i dolori della vita. Adesso Benito Albino pareva godere di una relativa tranquillità. Una tranquillità che purtroppo non sarebbe durata a lungo. Infatti, nel dicembre del 1931 - come abbiamo già visto - morirà all’improvviso Arnaldo Mussolini. Per il ragazzo quell’evento luttuoso segnerà l’inizio della fine. Persi completamente i contatti con la madre e allentati quelli con i parenti, con la morte dello zio a cui voleva bene venne a mancare, in sostanza, l’unico punto di riferimento avuto in quei lunghi anni passati a Moncalieri. Anni fondamentali per la formazione di un giovane uomo. Da quel momento in poi, gli avvenimenti della sua vita si fecero incalzanti. Nel 1932, a 17 anni, il ragazzo ritornò

a Trento dal padre adottivo, Giulio Bernardi, il quale lo iscrisse dapprima all’Istituto tecnico e successivamente all’Istituto agrario di San Michele all’Adige. Ma qualcosa, evidentemente, non funzionava. Nel 1933, Benito Albino cambiò nuovamente e si iscrisse alla Scuola navale di La Spezia assieme a un nipote dello stesso Bernardi. Nel 1934, quindi, decise di imbarcarsi per la Cina. Ciò che non funzionava, per le autorità fasciste, era il fatto che il ragazzo non si rassegnava a nascondere le sue origini dietro a un cognome - Bernardi - che non gli apparteneva. Sapeva chi era il suo vero padre e in un sentimento contrastante di odio e di ammirazione, lo reclamava continuamente. Nonostante i divieti, lui voleva poter pronunciare liberamente il suo vero cognome. Lo fece una

Carlo Calzà negli anni Ottanta

volta, poi un’altra e da lì in avanti lo ripeté ad alta voce in ogni circostanza: “Il mio nome è Benito Albino e sono il figlio di Benito Mussolini.” Alla lunga, pure lui, come la madre, diventò pericoloso per il Duce. Rimpatriato nel 1935 con un falso telegramma che gli annunciava la morte della madre, all’arrivo in Italia era atteso dalla polizia che lo prese in consegna e lo portò al manicomio di Mombello, vicino a Milano. Anche per lui era stato preparato lo stesso crudele trattamento riservato alla madre: la finta follia, l’ospedale psichiatrico, l’oblio, la condanna a morte per stenti. Per Benito Albino Mussolini quella è la fine della libertà, la fine della speranza e della vita. E come la sua, anche la nostra storia finisce tristemente qui. Ida Dalser cesserà di vivere nel manicomio di Venezia nel 1937, a 57 anni. Benito Albino morirà nel manicomio di Mombello nel 1942, a 26 anni. Il malvagio tiranno, dopo avere finalmente eliminato i suoi “pericolosi” oppositori, ora poteva dormire sonni tranquilli. La resa dei conti del destino poteva aspettare ancora, ma non poteva attendere all’infinito. Al tragico appuntamento di Giulino di Mezzegra mancavano poco meno di tre anni. ■

Il cortile dell’Istituto all’epoca in cui Benito Albino venne internato con la forza 57

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Amici Artisti

di Renzo Francescotti

N

el 2002, scrissi per Orlando Gasperini una lirica di cinque quartine di endecasillabi, pubblicata in “Artempatica”, raccolta di versi dedicata a 35 amici artisti, ognuno con una poesia. È una lirica che utilizzando la potenza di sintesi connaturata al linguaggio delle poesia riesce a dire e più e meglio di intere pagine di prosa. E che cosa dice? Ecco qui: “Sono lunghi gli inverni a Martincelli,/ il Brenta evapora la galaverna,/ dolente il sole su rocce incombenti / naviga troppo alto, non dà calore.// Tu lavori tenace in ore lunghe,/ a lunghe tele verticalizzate, / indifeso c’è un membro denudato / d’un corpo che finisce in uno scheletro.// La cupezza spagnola è nei tuoi quadri/ d’un El Greco, l’estasi e la carne, /sacro e profano che ci han dato in sorte/ e l’oscura avventura della morte.// Cos’è il peccato? l’ansia della carne/ inappagata sempre, o l’oppressione/ che tu denunci dell’intelligenza/ della giustizia, della compassione?// Sono lunghi gli inverni a Martincelli,/ paese che ritrovi a tante altre/ latitudini. Fuori è

VISITA GUIDATA NELL’UMANA DIMORA ORLANDO GASPERINI, PROVATO NEL FISICO TROVÒ UNA REDENZIONE NELLE FORME DELL’ARTE E NELLA SUA BIBLIOTECA. UNA TENSIONE RELIGIOSA CHE SI SCONTRAVA CON LA MATERIALITÀ DELLA VITA, COLLIDENDO IN OGNI MOMENTO CON LA MORTE galaverna./ La bestia dorme nella sua caverna.” Martincelli, frazione di Grigno, è una manciata di case ai confini tra la Valsugana trentina e quella veneta. È lì che, nel 1954, è nato Orlando Gasperini, prematuramente e drammaticamente scomparso nel 2008, a 53 anni. Si era diplomato all’Istituto d’Arte di Trento e stava facendo il designer di piastrelle ceramiche alla Valverde di Castelnuovo

(una fabbrica purtroppo chiusa nei primi anni 2000). A 22 anni, nel 1976, dipinse ad olio, per la piccola chiesa inaugurata otto anni prima, sia la Via Crucis che la grande pala dell’abside che raffigura Cristo crocefisso. Nella grande pala di sapore espressionistico il Cristo di Gasperini ha una forza d’impatto spiazzante, tutta impostata sulle linee ad angolo acuto. Sui bracci della croce le braccia di Gesù non sono stese orizzontalmente, ma appaiono spezzate ad angolo, una sopra e l’altra sotto il palo trasversale. Sullo sfondo una fabbrica con ciminiere fumanti, al centro una piazza oscura e vuota, con due figure umane piccolissime, in primo piano uno scatolone di monete. Un’opera di sacralità dolorosa che è anche di denuncia sociale. Non si capisce come quadro a tema religioso (l’unico di questo genere di questo artista ospitato in un ambiente sacro), possa essere finito in una chiesa, se non si tenesse presente il clima del ’68 da poco trascorso e le simpatie di qualche membro del clero che quel clima aveva respirato. In questa giovanile

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crocefissione c’è già molto del Gasperini maturo, della tensione religiosa che si scontra con la materialità della vita e collide con la morte. Chiusa la Valverde, Orlando trovò un posto da bibliotecario a Grigno. Iniziò la sua carriera espositiva nel 1979 con due mostre a Vicenza e Bassano, esponendo in seguito a Milano, Venezia, Trento. Oltre che un artista forte e autentico Orlando era un bibliotecario molto bravo: fu così che ci conoscemmo, avendo modo di presentare sue mostre, di scrivere su di lui. Gracile di corpo e fragile di salute com’era, trovava una

sorta di compensazione nel dipingere la bellezza dei corpi, sia maschili che femminili: “Non rappresento i corpi del desiderio – diceva – (anche se la componente erotica è comunque esplicitamente presente) di fronte ai quali intravedere disordini morali: la nudità è assunta come elemento primordiale che richiama una purezza e sacralità perdute e rimanda alla condizione fragile e caduca”. Nelle sue tele di ampio respiro questo straordinario artista trentino si rivela tormentato pittore di antinomie: luci e oscurità, carnalità e religiosità, eros e thanatos, peccato e redenzione. Una miscela sempre sul punto di esplodere. E in effetti accadde in due occasioni: nel 1999 quando il suo ciclo di pitture (Orlando amava operare per cicli) ”Carne e cielo”, annunciato in mostra nella sala esposizioni di Borgo Valsugana venne censurato e annullato. E nel 2006, quando subì lo stesso destino la mostra “Il bestiario di Cristo”, che avrebbe dovuto svolgersi a Caldonazzo. Nella sua ingenuità e buona fede il nostro Orlando – un mite per natura, nonostante il suon nome da cavaliere antico – lontanissimo dall’indossare i panni del provocatore, non aveva ipotizzato che l’oltranza dei corpi nudi, da soli o accoppiati, accostata con oggetti come

calici e ostensori, potesse ferire la sensibilità di qualcuno. Nel 2007, ne scrissi un profilo su “Trentino Mese” (poi incluso nella monografia ”Bottega d’artista”, edita da Curcu & Genovese) che si concludeva così: “Un eccezionale pittore, il nostro Orlando, che dipinge con un’abilità stupefacente che ricorda i fiamminghi e gli iperrealisti americani: un artista che meriterebbe una notorietà ben più ampia di quella che ha”. Nel settembre dell’anno dopo Orlando dipinse un mio ritratto che venne incluso nel catalogo “30 pittori per un poeta amico” ed esposto con altri 29 ritratti nelle sale dell’Andromeda a Trento. La sera dell’inaugurazione, Gasperini arrivò con un po’ di anticipo nella storica sede dell’Andromeda. Gli omaggiai una decina di cataloghi e lui, osservata la mostra, se ne andò senza attendere l’inau-

gurazione. Ebbi l’impressione che lo avesse fatto per non trovarsi in mezzo alla folla, timido come era. Aveva davanti poche settimane di vita. Ci lasciò il 15 dicembre del 2008, morendo all’ospedale dopo essere precipitato per le scale della Biblioteca di Grigno. Stava preparando la sua prima grande antologica; che fu organizzata due anni dopo la sua scomparsa, dislocata su tre sedi: a Borgo Valsugana, Castel Ivano e la “sua” Biblioteca a Grigno. Sei anni dopo a Trento, a Palazzo Trentini, Orlando calava nel capoluogo con un’ampia mostra. Ora meriterebbe di essere scoperto fuori dei confini provinciali. Qualcosa di molto difficile, con un panorama pittorico schiacciato dalle asfissianti leggi del mercato. ■

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SKISHOW SPEIKBODEN PLAN DE CORONES 1 marzo; ore 21.00 Frizzanti spettacoli sugli sci. Brillanti formazioni dei maestri di sci, salti temerari, suggestivi attimi luminosi con fuochi d’artificio, musica & bevande calde. Ingresso gratuito. Per lo show è stato istituito un servizio shuttle (da Molini alle ore 20:40, da S. Pietro alle ore 20:10, accesso ad ogni fermata skibus). Teatro MINETTI Da Giovedì 02 a Domenica 05 marzo; Teatro Comunale, Piazza Verdi, Bolzano Ore 20.30; domenica ore 16.00 Quale ruolo ha l’arte, e in particolare il teatro, nella società odierna? Come può il palcoscenico essere ancora oggi riflesso del mondo? Questi gli interrogativi sui quali è costruita la commedia Minetti, scritta da un autore ferocemente ironico e disincantato come l’austriaco Thomas Bernhard. Un classico del teatro contemporaneo rappresentato per la prima volta nel 1976 che viene interpretato ora da un gigante del palcoscenico come Eros Pagni, diretto da Marco Sciaccaluga. Teatro COMPAGNIA JOYENJOY: C’ERA UNA VOLTA UN SOGNO... Domenica 05 marzo; Teatro Cristallo, Via Dalmazia, Bolzano – Ore 16.30 Entrare o non entrare? È questo il dubbio che attanaglia Alice di fronte all’ingresso della tana buia in cui ha visto sparire il Bianconiglio. Ma Alice è troppo curiosa per desistere e così le basta un salto per ritrovarsi in un mondo completamente diverso da quello che conosce e che è come l’ha sempre sognato: 60

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TEATRO PER TUTTI I GUSTI E SPETTACOLI SULLA NEVE MARZO IN ALTO ADIGE CON UN RICCO PROGRAMMA TEATRALE CON DIVERSE PROPOSTE E MANIFESTAZIONI SULLA NEVE: SPETTACOLO, SPORT, GASTRONOMIA popolato da personaggi fantastici delle più belle storie Disney. Ma il sogno purtroppo non può durare per sempre. Riuscirà Alice a ritrovare la strada di casa? Teatro COLLETTIVO GENERAZIONE DISAGIO: DOPODICHÉ STASERA MI BUTTO Giovedì 09 marzo; Teatro Cristallo, Via Dalmazia, Bolzano – Ore 21.00 Sei un disagiato. Lo sai tu e lo sappiamo anche noi. Sappiamo quante energie sprechi per non farlo vedere. Basta: Il disagio non è un ostacolo sulla strada, è la strada. Non cercare di cambiare te stesso, di apparire migliore. Accettati come sei. Noi ti vogliamo bene così. Non preoccuparti: elimineremo assieme ogni senso di colpa, ogni residuo di frustrazione. Il futuro è nostro. Noi siamo la Generazione Disagio. Lo spettacolo è un cinico e spassoso gioco dell’oca che mira all’annullamento. Il disagio generazionale, la crisi e la voglia di cambiamento vengono trattati con un gioco di ribaltamento paradossale: invece di risolvere i problemi o lottare per un mondo migliore il pubblico viene invitato a scaricare tutti i suoi problemi su di un attore che è un giocatore-pedina e che

si contenderà con gli altri la possibilità di arrivare per primo alla casella finale: quella del suicidio. Varie prove e imprevisti faranno avanzare o indietreggiare i personaggi su di un tabellone, anche grazie all’aiuto del pubblico dal vivo. Teatro PAOLO NANI: LA LETTERA Venerdì 10 marzo; Teatro Comunale di Gries, Galleria Telser, Piazza Gries, Bolzano – Ore 20.30 Il tema de La lettera è molto semplice: un uomo entra in scena, si siede a un tavolo, beve un sorso di vino che però sputa, essendo chissacchè, contempla la foto della nonna e scrive una lettera. La imbusta, affranca e sta per uscire quando gli viene il dubbio che nella penna non ci sia inchiostro. Controlla e constata che non ha scritto niente. Deluso, esce. Tutto qui. La storia de La lettera si ripete 15 volte in altrettante varianti. E’ uno studio sullo stile, sulla sorpresa e sul ritmo, portati all’estremo della precisione ed efficacia comica. Il tema è liberamente ispirato al libro dello scrittore francese Raymond Queneau “Esercizi di Stile”, scritto nel 1947, dove una breve storia è ripetuta 99 volte volte in altrettanti stili letterari.

Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus HANSEL & GRETEL DEI FRATELLI MERENDONI Sabato 11 marzo; Teatro Cristallo, Via Dalmazia, Bolzano – Ore 16.30

Hansel e Gretel un bel giorno vanno nel bosco ad aiutare i genitori a tagliare la legna. Ma è tutto un grande imbroglio perché i loro genitori li vogliono abbandonare. Questo è solo il primo di una famosa trama di inganni. In questa fiaba infatti tutti i personaggi fingono, dicono bugie per ingannare qualcuno. Alla fine anche Hansel e Gretel impareranno a mentire per salvarsi la pelle. Ma saper fingere è giusto o sbagliato? Lo spettacolo è una riflessione sulla sottile differenza tra finzione e inganno, immaginazione e illusione, ma se la finzione è condivisa da tutti allora può essere un gioco meraviglioso in cui farci coinvolgere senza paura, come il teatro. Benvenuti dunque nel teatro dei fratelli Merendoni, dove tutto è finto ma niente è falso!


SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO Teatro Compagnia Mm Contemporary Dance Company LA SAGRA DELLA PRIMAVERA LA METÀ DELL’OMBRA Mercoledì 15 marzo; Teatro Cristallo, Via Dalmazia, Bolzano – Ore 21.00 Le Sacre è ispirato ad una antica leggenda slava. Secondo il mito ad ogni primavera una vergine doveva essere ritualmente sacrificata, affinché la terra potesse rifiorire. Nell’interpretazione del Sacre, il coreografo si accosta a questa partitura rispettando l’affannoso dinamismo del nostro tempo. Per combattere antiche e nuove paure ed esorcizzare il male di vivere che accompagna il presente, ogni occasione è buona per individuare un capro espiatorio, un corpo da sacrificare; soltanto con il rispetto dell’altro, si esce dal buio dell’homo homini lupus. La metà dell’ombra mette in scena un viaggio ideale nella sacralità. La gestualità e la musica ci rimandano al rito, a un mondo arcaico, perduto per sempre. I danzatori alternano la fisicità del “corpo danzante” a una interpretazione intimistica, in un denso fraseggio che conquista per i propri guizzi compositivi.

alcuni personaggi all’interno del dramma shakespeariano alla ricerca di sfaccettature e paradossi del tutto inconsueti e originali. I personaggi scelti, che danno anche il titolo ai tre singoli lavori e il cui percorso delineerà un “nuovo Amleto”, sono: il celeberrimo fantasma del padre di Amleto, la sfortunata Ofelia e quei lugubri becchini involontari filosofi.

Teatro HAMLET BOX OVVERO: IL FANTASMA, L’OFELIA, I BECCHINI (CICLO WORDBOX. PAROLE PER IL TEATRO) Da giovedì 16 a domenica 19 marzo; Teatro Comunale (Sala danza piano – 1 piano), Piazza Verdi, Bolzano – Ore 18.30 Hamlet Box è il frutto di un laboratorio di drammaturgia creato appositamente per la rassegna Wordbox. Tre giovani autori alle prese con l’opera forse più rappresentativa di Shakespeare: Amleto. Il “compito”? Analizzare

Spettacolo ALESSANDRO BEDOSTI E ANTONELLA OGGIANO: DAS SPIEL Sabato 18 marzo; Museion Passage, Piazza Siena 1, Bolzano – Ore 20.30 Alessandro Bedosti e Antonella Oggiano hanno trascorso molti giorni seduti su di un vecchio tappeto di moquette nell’attesa di una qualche rivelazione. Per molti mesi la loro domanda è rimasta inascoltata, poi un giorno si sono precipitati di eventi. La quotidianità ha fatto irruzione nel loro spazio con la grossolanità e la veemenza di tutti i

Teatro IL PREZZO Giovedì 16 a Domenica 19 marzo; Teatro Comunale, Piazza Verdi, Bolzano Ore 20.30; domenica ore 16.00 Scritto nel 1968, Il Prezzo fotografa con spietata lucidità e amara compassione le conseguenze della devastante crisi economica avvenuta negli Stati Uniti nel ’29. Figli di un padre che ha subito drammaticamente la crisi, Victor e Walter si incontrano dopo alcuni anni dalla sua morte per sgomberare l’appartamento in cui sono accumulati i mobili e gli oggetti raccolti del genitore. Un vecchio broker è chiamato a stabilirne il prezzo. Da questo semplice spunto emergono tutte le incomprensioni e le menzogne che la paura della perdita improvvisa del benessere può esercitare su chi si dibatte nella crisi.

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SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO trentinopanorama fatti quotidiani, e la scena si è animata. Il vecchio tappeto è diventato, senza che se ne accorgessero, il luogo di un rito misterioso e divertente che ha rappreso tutta l’emotività di quei momenti in un grumo rituale rigoroso e al tempo stesso spensierato, che conteneva in sé anche una proposta di guarigione. RODA DLES SAUS SETTIMANA DEI SAPORI ALTA BADIA Dal 12 al 19 marzo I rifugi dello Skitour La Crusc proporranno i piatti storici e tradizionali della cultura ladina, i sapori genuini tramandati da generazione in generazione per un menù d’altri tempi. Programma disponibile presso gli uffici turistici.

tire dalle ore 21.00 nei locali di Castelrotto, Siusi, Fiè e Tires. I concerti sono gratuiti e non bisogna riservare posti. Swing on Snow è stato certificato come “Green Event” dall’Agenzia provinciale per l’ambiente della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige. Tali eventi sono stati progettati, organizzati e realizzati nel rispetto di criteri di sostenibilità ecologica, economica e sociale. Spettacolo FILOCIRCUS LAIVES E BANDA MASCAGNI: CIRCOPIZZA SCONCERTO Domenica 19 marzo; Teatro Cristallo, Via Dalmazia, Bolzano – Ore 16.30

Ca.STA 2017: CAMPIONATI SCIISTICI DELLE TRUPPE ALPINE TRE CIME DOLOMITI Dal 13 al 19 marzo I campionati sciistici internazionali delle truppe alpine si svolgono tra Sesto, Dobbiaco e San Candido. 21° SKIRAID TRE CIME GARA DI SCI ALPINISMO Sabato 18 marzo; Tre Cime Dolomiti 21° Gara in memoria di Roland, Michael e Markus. Gara sci alpinismo con partenza alle ore 08.00 (F.I.S.I.) e alle 08.15 (Amatoriale) presso l’hotel Dolomitenhof a Sesto. SWING ON SNOW SCILIAR Dal 19 al 26 marzo; Alpe di Siusi Distese di neve illuminate dal sole e, per un’intera settimana, sciatori e patiti della tavola allietati dalle travolgenti note swing suonate, nelle ore del mattino, sulle piste da sci dell’Alpe di Siusi e, all’ora di pranzo, in rifugi, ristoranti e locali après-ski della stazione a valle della Cabinovia Alpe di Siusi. Concerti “after-hour” sono poi in programma a par62

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Una banda di pagliacci, o i pagliacci di una banda? Forse un po’ tutt’e due, perché una serie di stravaganti clown sta cercando di impadronirsi di spartiti e strumenti, mentre gli orchestrali calzano i nasi rossi, pronti a entrare in pista. Ormai c’è complicità tra i musicisti della Banda Mascagni e gli artisti piccoli e grandi di Filocircus. Con le musiche eseguite dal vivo, Circopizza diventa un concerto dagli effetti… sconcertanti! Uno spettacolo senza età, per chi vuole abbandonarsi alla poesia del sorriso, cavalcando la fantasia: una magia, quella del circo, che non tramonta mai. E chi combinerà più pasticci questa volta, Bombo aiutato dai suoi giovani clown, o il Maestro Ivan con la sua banda?

SELLARONDA SKIMARATHON ALTA BADIA Venerdì 24 marzo Sci alpinismo in notturna attraverso i 4 passi del gruppo del Sella nelle Dolomiti ladine, è una gara per squadre composte da due persone. La competizione, viste le sue caratteristiche tecniche, è riservata a sciatori esperti in questa disciplina. I concorrenti gareggiano equipaggiati con sci d’alpinismo, a cui vengono applicate le pelli di foca per affrontare le salite, e frontalini per illuminare il tracciato che collega tra di loro i principali paesi delle quattro valli ladine ovvero Corvara, Arabba, Canazei e Selva, i quali di anno in anno a rotazione ospitano la partenza e l’arrivo della manifestazione. I chilometri totali da percorrere sono 42 attraverso i quattro passi dolomitici del Pordoi, Sella, Gardena e Campolongo, per un dislivello totale di oltre 2.700 metri. Conferenza-spettacolo A PROPOSITO DI ROMEO E GIULIETTA Venerd ì 24 mar zo; Sala Giuliani – II piano Centro C u l t u r a l e C r i s t a l l o, V i a Dalmazia, Bolzano – Ore 20.30 Tra febbraio e aprile del 1988 nel Caucaso e in Asia Centrale esplodono una serie di conflitti interetnici. Nel Nagorno-Karabach gli armeni scendono in piazza chiedendo il trasferimento della regione dall’Arzerbaigian all’Armenia. In luglio il Nagorno-Karabach, abitato in prevalenza da armeni, dichiara la secessione dall’Arzerbaigian. I conflitti proseguiranno fino al 1994 con un ingente bilancio di vittime. Questa è storia, ma nella storia ci sono anche loro: le donne e gli uomini con le loro passioni, la loro voglia di amare, di essere amati e di sopravvivere. Una mise en éspace tra parole e musica, ispirata ai

testi di Svetlana Aleksievic, che immerge nella passione di un grande amore, l’amore di due giovani Romeo e Giulietta contemporanei, un omaggio al coraggio di vivere nonostante tutto. Teatro GIULIANA MUSSO: MIO EROE Mercoledì 29 marzo; Teatro Cristallo, Via Dalmazia, Bolzano – Ore 21.00

Il tema è la guerra, il soggetto è la biografia di uno dei 53 soldati italiani caduti in Afghanistan durante la missione ISAF (2001- 2014), la voce è quella di una madre. La madre del soldato non racconta la morte del figlio ma la sua vita: la nascita, i primi mesi, l’infanzia, l’adolescenza. L’espressione del riso e quella del pianto si rincorrono e a volte si fondono. Nell’alveo di questo racconto lieve e buffo, a tratti comico, prende però forza e si fa spazio un discorso etico e politico. La voce stigmatizzata della madre dolorosa, da sempre sequestrata nello spazio dei sentimenti, si apre un varco, esce dagli stereotipi, ponendosi interrogativi puntuali sulla logica della guerra come sistema di soluzione dei conflitti internazionali, sul mito della patria, del sacrificio dell’eroe e sul tema del valore della vita umana. Solo al termine del monologo sarà infine visibile, come una filigrana in controluce, che il tema era la menzogna, il soggetto eravamo tutti noi e la voce era quella della razionalità umana. ■


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SANTINI, DA OLTRE MEZZO SECOLO AL SERVIZIO DELL’AMBIENTE UNA HOLDING DI FAMIGLIA CAPACE DI ESSERE PREZIOSO PUNTO DI RIFERIMENTO PER RISPONDERE IN MODO TEMPESTIVO E PROFESSIONALE ALLE NORMATIVE E ALLE ESIGENZE DI RACCOLTA, TRASPORTO E SMALTIMENTO DI QUALSIASI RIFIUTO BOLZANO – Oltre mezzo secolo di attività, una forte leadership sul mercato, determinata da cinque ambiti operativi importanti, il Gruppo Santini Spa è un punto di riferimento nel settore dei servizi ambientali in Italia ed all’estero. Una holding “di famiglia” che offre un servizio a 360 gradi attraverso la Fratelli Santini, che svolge attività di raccolta, trasporto e deposito di rifiuti urbani, speciali, pericolosi e non, recupero metalli e carta da macero, rottamazione auto; la Santini Servizi, impegnata nell’attività di messa in riserva e riciclo-recupero di rifiuti speciali non pericolosi; la Reseco, che si occupa dell’eliminazione dei rifiuti da cantiere edile, compresi servizio container e navetta gratuiti; la Gestione Ambiente per i servizi di consulenza ambientale e la Eco Education, che promuove attività di formazione nei settori dell’ambiente, della sicurezza e della qualità.“S-

iamo impegnati in un ambito in cui dobbiamo rispondere a normative precise e fornire risposte e servizi mirati e professionali, possibili grazie ad una organizzazione dinamica e flessibile, basata sull’estrema competenza e specializzazione dei nostri collaboratori, sull’attenzione alla puntualità dei nostri servizi e sull’utilizzo di mezzi e attrezzature sempre più all’avanguardia”, ad affermarlo è Mauro Santini, che insieme al fratello Andrea e il padre Sergio gestiscono l’azienda fondata dal capostipite Marino. La base è a Bolzano in

via Giotto, dove si trovano anche due sedi operative, le altre invece sono dislocate nel capoluogo altoatesino in via del Vigneto, a Merano in via Kravogl e ad Inzing, in Austria. “La ditta F.lli Santini Srl inizia l’attività nel 1945 come azienda adibita al recupero di rottami e ferro – ricorda Sergio Santini –. Grazie alla passione e all’inarrestabile intraprendenza di tutti, oggi, il Gruppo Santini è un punto di riferimento nel settore del riciclaggio in Alto Adige. Le molteplici esperienze maturate e la perfetta conoscenza

Mauro Santini

Sergio Santini

Andrea Santini

del comparto normativo garantiscono un approccio mirato alle varie problematiche e una veloce individuazione delle soluzioni da proporre. La nostra è un’organizzazione dinamica e flessibile che basa il proprio operato su di sistema integrato e certificato qualità e ambiente. I punti di forza sono: il primo ed unico impianto di valorizzazione e separazione dei rifiuti in Alto Adige; l’impianto di triturazione della legna; la logistica integrata e decennale esperienza nel recupero dei materiali ferrosi e non; la capacità di offrire alla clientela un servizio completo per la gestione dei rifiuti capace di rispondere a qualunque esigenza”. Un’attività che parte dalla consulenza sulle problematiche tecniche e normative relative agli aspetti ambientali e di sicurezza che interessano tanto le attività produttive che gli enti pubblici per arrivare alla formazione continua al fine di promuovere la conoscenza della tutela ambientale, della qualità e della sicurezza, quindi le partnership con organizzazioni locali e nazionali di alto profilo professionale, il servizio doverosamente rispettoso della normative vigenti e la presenza capillare sul territorio. “La nostra mission è molto chiara” – precisa Andrea Santini. I principi sui quali si fonda il Gruppo sono la passione 63

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SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO trentinopanorama

per il lavoro e una spiccata propensione per la ricerca e l’innovazione. Ogni risultato raggiunto ed ogni successo ottenuto sono frutto delle solide basi sulle quali si erge l’azienda e di tutti gli anni di impegno e dedizione. Ogni obbiettivo viene perseguito con tenacia anticipando, ove possibile, le aspettative del cliente, e fornendo un servizio completo sempre in linea con le esigenze del mercato, che va dalla gestione del ciclo dei rifiuti alla consulenza e alla formazione. Nell’ambito qualitativo e ambientale l’azienda concretizza il proprio impegno attraverso l’implementazione, il mantenimento e il perfezionamento nel tempo di un sistema di gestione conforme ai requisiti delle norme UNI EN ISO 9001 e 14001, che le consente di individuare i propri processi, tenerli sotto controllo e perseguire il miglioramento costante e continuo. L a mission del Gruppo Santini è di promuovere e diffondere, sia all’interno dell’organizzazione che tra i clienti, principi fondamentali: il rispetto della legislazione, la costante ricerca e applicazione di innovazioni tecnologiche e procedurali per la tutela ambientale, la prevenzione dell’inquinamento, la promozione delle iniziative orientate a sensibilizzare la società ai temi della tutela ambientale e della riduzione o del riutilizzo dei rifiuti, l’ottimizzazione dei consumi ener64

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getici e delle materie prime, il consolidamento delle competenze nei settori di pertinenza dell’azienda, lo sviluppo di nuovi servizi ambientali per la clientela, la prevenzione di potenziali disservizi, l’aumento del coinvolgimento dei fornitori al fine di instaurare rapporti di collaborazione basati sugli stessi obiettivi di qualità, efficacia ed efficienza, dando preferenza a quelli che perseguono il rispetto dell’ambiente, la formazione e sensibilizzazione del personale sugli obiettivi ambientali e qualitativi”. 110 dipendenti, 5 sedi, 50 camion, 2000 container, 10mila clienti, il Gruppo Santini, coerentemente con la propria filosofia aziendale, si avvale, in ogni area di intervento, di personale altamente qualificato. La polivalenza delle figure professionali delle quali l’azienda dispone consente di avere una visuale composita sui vari argomenti e sulle problematiche riguardanti la gestione dei rifiuti, in un costante connubio tra teoria e prassi, tra normativa e sue applicazioni pratiche. “Siamo dotati del <Sistema di Gestione 231> - aggiunge Mauro Santini-, il quale va ad integrare e migliorare il già esistente Sistema di Gestione Qualità e Ambiente ISO 9001 e ISO 14001. Sulla base del D.Lgs. 231/2001, le aziende e gli enti in genere possono essere chiamati a rispondere, in sede penale, per taluni reati commessi nel

proprio interesse o a proprio vantaggio dai propri amministratori o dipendenti. Tale responsabilità amministrativa diretta va ad aggiungersi a quella penale, da sempre esistita, delle persone fisiche che hanno materialmente commesso il reato. Il Sistema 231 è quindi un Modello di Organizzazione e Gestione efficace e ragionevolmente idoneo a individuare e prevenire le condotte penalmente rilevanti poste in essere dall’azienda oppure dai soggetti sottoposti alla sua direzione e/o vigilanza. Il modello descrive e norma il modo di agire dell’azienda nei confronti dei clienti, dei fornitori, degli azionisti, della Pubblica Amministrazione, dei dipendenti e di tutti coloro che possono essere influenzati dall’azienda stessa o che possano avere un interesse in essa. Accanto a tutto questo c’è il nostro Codice etico”. Raccolta, selezione e smaltimento di qualsiasi rifiuto, anche di quelli speciali e pericolosi, la rottamazione dei veicoli, il recupero del legno, la raccolta degli inerti, la selezione della plastica, la triturazione della documentazione cartacea, la lavorazione e selezione dei rifiuti industriali, la raccolta di rifiuti edili e industriali, il nolo dei container e il trasporto dei rifiuti, lo smaltimento di amianto ed eternit e altro ancora. Andrea Santini pone l’accento sull’opera di consulenza e monitoraggio sulla gestione

dei rifiuti in ambito aziendale: “Una sbagliata classificazione dei rifiuti può portare ad una serie di conseguenze negative sulle procedure di smaltimento e di recupero degli stessi, oltre che a sanzioni più o meno onerose in caso di controlli da parte degli enti competenti. Per migliorare la raccolta e la gestione dei rifiuti, proponiamo alle aziende un servizio di consulenza sulla classificazione, il deposito e l’etichettatura dei rifiuti prodotti. Al termine di un incontro, che viene svolto presso le sedi dell’azienda richiedente, viene rilasciata una relazione finale riassuntiva. Per rispondere alle esigenze del fabbisogno offriamo anche un servizio di controllo della posizione aziendale rispetto agli adempimenti vigenti in campo ambientale tramite specifico check up, una consulenza specifica sulla normativa vigente, talvolta assai complicata, e sulle novità legislative, nonché l’elaborazione di tutte le pratiche ambientali: vidimazione registri e formulari, richieste autorizzazioni, denunce, progetti, notifiche”. Guardando al futuro, Mauro Santini ha le idee chiare: “Il nostro compito è quello di continuare a dare sempre risposte pronte in un ambito fortemente normato, essere partner preziosi e autorevoli per le aziende oltre ad una doverosa espansione e acquisizione di nuovi clientimercati. Abbiamo la volontà di espandere la nostra area commerciale e intensificare la nostra azione in alcuni settori: la raccolta dei rifiuti speciali e non, cercando di percepire dal mercato le necessità del cliente. Una costante lettura del fabbisogno, in linea con le normative e gli obblighi in materia di tutela ambientale e non. Dobbiamo essere aggiornati e pronti per servire il cliente in un ambito di fondamentale importanza per la salute com’è il nostro”. ■



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SPECIALE ORTI E GIARDINI LA PASSIONE PER IL VERDE, NEL MESE DI MARZO, È QUASI UNA QUESTIONE ISTINTIVA. TUTTI ALLORA A DECORARE BALCONI, ADORNARE DAVANZALI, RIPENSARE L’ORTO ED ABBELLIRE IL GIARDINO. PERCHÉ IL FASCINO DEL GREEN CONTAGIA PROPRIO TUTTI

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trentinospecialeortigiardini IL BULBO IN CASA Quando la voglia di colore in casa ritorna con tutta la sua intensità, è il momento di decorarla con le tonalità della primavera. Tulipani, narcisi e giacinti accenderanno l’ambiente domestico, arricchendo di luce l’arredamento. La tendenza di oggi guarda all’alternativo, all’inconsueto, al particolare. Ed allora bando ai vasi tradizionali per dare spazio a bottiglie di vetro, bicchieri e contenitori di latta. Se proprio vasi e vasetti sono la vostra passione, scegliete l’unicità dei materiali: terracotta, porcellana o anche tessuto. Senza dimenticare il classico cristallo. Prima di trasferire i fiori nel vaso, ricordate di accorciare adeguatamente gli steli e di eliminare le foglie che si troverebbero immerse nell’acqua. Dopo aver disposto la composizione di fiori nel contenitore prescelto, posizionateli in un luogo fresco del locale, lontano dalla luce diretta del sole, dai caloriferi e dalle correnti d’aria. Le vostre creazioni possono trovare posto anche in luoghi meno consueti del solito: il vano di una libreria, l’angolo tranquillo della cucina, l’ingresso o una rientranza del corridoio. LE ERBE AROMATICHE Sono facili da coltivare e sono indispensabili in cucina, oltre ad essere un profumato punto verde della casa. La location ideale è il davanzale della finestra, quindi anche l’effetto visivo riveste la sua importanza. Tra marzo e aprile i pollici verdi si possono scatenare nelle due classiche modalità: acquistare piantine già formate – con grandi risultati in poco tempo – o partire dal seme, inserendo l’aromatica prescelta ed effettuando quindi la semina. Importante e fondamentale la scelta del vaso. Nei classici 68

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vasetti di plastica acquistati nei supermercati le piantine appassiscono e muoiono spesso; per ovviare a questo problema e avere a disposizione un angolo sempre verde e profumato, basta travasare le piantine in contenitori più adatti, che consentono al vegetale una corretta traspirazione ed idratazione. Attenzione a non innaffiarle troppo, in quanto alcune varietà non amano troppa acqua. Al momento dell’utilizzo, tranciate con decisione la parte necessaria senza incidere in maniera eccessiva, in modo da evitare danni importanti alle erbe in vaso. IL BALCONE CHE TI ASPETTI Prima di adornare le parti esterne, osservate la luna. Se è crescente, quello costituisce il momento migliore per mettere a dimora i bulbi delle piante a fioritura estiva come dalie, iris, anemoni, gigli e ranuncoli. L’elemento fondamentale è costituito dal terriccio: alla base dovrà trovare posto uno strato di ghiaia o argilla; in superficie terra leggera. Mai pressare troppo il terreno intorno ai semi. Predisposti i vasi e relative semine, è giunto il momento di predisporre il balcone o il terrazzo per la nuova stagione. Vanno controllati i vasi, eliminata la terra ormai inservibile, predisposto un programma di irrigazione. I nuovi vasi e relativi sottovasi vanno posizionati secondo la luce richiesta. Indispensabile pensare anche al concime, riferendoci a prodotti completi di tutti gli elementi nutritivi. Si può optare per un concime da aggiungere all’acqua delle annaffiature ogni dieci/ quindici giorni oppure usare un concime in granuli dalla durata di alcuni mesi. Nelle fioriere più grandi è consigliabile inserire alcune manciate di letame trattato, disponibile nelle rivendite specializzate.

NUOVE ISPIRAZIONI PER IL GIARDINO Forse i meno esperti in fatto di verde non sanno che esistono fiere, manifestazioni ed edizioni dedicate interamente alle piante. In questi contesti, trovano spazio anche le nuove tendenze nel disporre i fiori e nell’arredare un giardino, per ottenere effetti unici e speciali. Curiosando sui siti che presentano queste novità, si scopre innanzitutto che esistono tante tipologie di verde. Qualche esempio? Piante aromatiche e per l’orto, piante tropicali, piante da ombra, arbusti comuni ed insoliti, piante grasse e rampicanti, piante commestibili e tantissimi altri vegetali. Tra le novità più recenti, le piante di frutti di bosco, fantastiche per arredare il giardino di fiori e di frutti profumati. A corredo di queste immense varietà, l’artigianato artistico di alta qualità: casette per uccellini e scoiattoli, oggetti di ferro battuto, ceramiche decorate in modo fiabesco,

oggetti dal gusto vintage e retrò. Nell’ambito di queste fiere trovano posto interessanti laboratori per bambini, futuri “piccoli giardinieri”. Qui i giovanissimi potranno sperimentare con mano ed apprezzare un mondo per alcuni ancora sconosciuto. NUOVE TENDENZE: COLTIVARE NEI CASSONI Coltivare in grandi cassoni è un metodo molto diffuso. Nato dall’esigenza di chi dispone di spazi ristretti ed angusti ma non vuole rinunciare al verde, questa variante molto alternativa quanto allettante ha conquistato anche chi gli spazi li ha. Questo non solo per l’effetto visivo e prettamente estetico; coltivare a cassoni ha anche dei grandi vantaggi. Uno su tutti il fatto di non doversi piegare: disporre questi contenitori in posizioni diverse dal piano terra permette di seguirle con maggior facilità. Nei cassoni inoltre si verifica una


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trentinospecialeortigiardini maggior protezione dagli attacchi dei parassiti. Ma il vero piacere sta nel modellare l’orto a proprio piacere, adattando ogni centimetro disponibile secondo la fantasia di chi crea. Se poi si è pratici di bricolage, si possono creare cassoni alternativi e dalle forme più strane e particolari. Va considerato che l’orto in cassoni è anche a misura di bambino, con tante opportunità per lavorare con il verde. Ideale per ravanelli, carote, spinaci ed insalatine, l’orto a mo’ di fioriera è la tendenza del momento. L’AIUOLA IN FIORE L’aiuola va preparata almeno una settimana prima dal lavoro di posa dei fiori. Va vangata in profondità ed è necessario ripulire la terra da tracce di vecchie piante, radici o sassi. Se il terreno appare sodo e compatto, conviene alleggerirlo con terriccio più leggero per renderlo morbido e permeabile. Ma quante piante servono? Di solito si tende ad acquistare più

piante del necessario, perché non si considera lo spazio di fioritura tra una pianta e l’altra. E se al momento dell’impianto l’aiuola sembra scarna e poco ricca, nel giro di poche settimane sarà riempita in modo completo, senza troppi affollamenti. In primis vanno posizionate le piante più grandi, lasciando loro lo spazio necessario. Quindi via via quelle di media misura, per finire con le più piccole. Una particolare attenzione va posta ai colori, che devono essere armonici tra di loro. Anche le rampicanti sono ideali per arricchire e decorare una pergola, un arco o una ringhiera. Bisogna però distinguere tra quelle piantabili anche in vaso e quelle che tendono a lignificare, come il glicine e la bounganvillea.

molto bene ad alcune regioni climatiche del nostro Paese. Si tratta di una varietà di acacia, che nel suo paese d’origine raggiunge anche i trenta metri di altezza; in Italia raggiunge al massimo i dodici metri. La sua partico-

larità sono i caratteristici fiori gialli disposti a grappolo. Per questo è molto decorativa e ideale per creare macchie di colore e segnali di primavera. Per crescere necessita di un clima mite e temperato, come quello delle zone costiere d’Italia. Se avete intenzione di coltivarla in vaso, controllate in prima battuta lo stato delle radici: se appaiono disposte lungo la metratura del vaso, occorre rinvasarla in un contenitore più grande. Quelle recise e ricevute in mazzo vanno tolte dalla carta della confezione e messe a bagno in acqua pulita e inacidita con succo di limone. Dopo questa operazione,

IL SIMBOLO DI MARZO: LA MIMOSA Forse non tutti sanno che la mimosa – simbolo della festa della donna – è una pianta australiana che si è adattata

La Floricoltura Piazzera è un’azienda agricola nata nel 1989 dalla passione per la coltivazione di fiori e piante del titolare Stefano Piazzera. Da una piccola struttura in cui si producevano le culture stagionali come gerani, ciclamini e viole, l’azienda si è ampliata fino a coprire una superficie di 4.900 mq. di serre. La Floricoltura Piazzera è rimasta per lo più a conduzione familiare ed ora è in grado di offrire piante da esterno, da aiuola e per il giardino, fiori per i vostri balconi, piantine da orto, piante da appartamento e confezioni regalo. ORARIO: dal lunedì al sabato Il punto di forza dell’azienda è la coltivazione di orchidee 8-12/14.30-19 Domenica chiuso Phalaenopsis e la collezione di orchidee botaniche, infatti potrete trovare tutto il necessario per la cura e la manutenzione di queste splendide piante.

Siamo anche disponibili per la consulenza, realizzazione, manutenzione di giardini e preparazione di composizioni fiorite per il balcone.

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FESTA della donna


trentinospecialeortigiardini vanno posizionate in piena luce ma lontano da fonti di calore. Per idratarle usiamo uno spruzzino e bagnando di tanto in tanto.

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466 PK

SIONE A SPINTA

– stabilire una zona precisa destinata alle piante da taglio. Anche in spazi di verde ridotti, con attenta progettazione, si possono mescolare piante adatte per i mazzi; per evitare l’antiestetico effetto DITELO CON I FIORI creato da vuoti, si consiglia Uno dei grandi sogni degli la scelta di varietà con fioriamanti del verde è quello di tura che si protrae per diversi riuscire a realizzare splendidi mesi. Il luogo giusto per tale mazzi di fiori recisi. Pare che progetto verde deve innanzioggi, con la dovuta pratica tutto ricevere pieno sole; pae con una minima spesa, si rallelamente va considerato possa riuscire a realizzare il terreno, preparato all’uso e ben drenato. Nel momento proprio questa importante RASAERBA ambizione, coltivando diretin cui le piante si trovano a zione con metodi biologici o sta acquistare le cesoie poHRG 416 PK/SK tamente la materia prima. HRGpochi con antiparassitari chimici. La tatrici di ultima HRG 416 PK 416 SK centimetri di altezza, HRX 537 HY HRH 536 HX generazione, • Motore OHC 4 tempi • Scocca in acciaio 18 RATE DA 18 RATE DA Del resto, a ben considerare, si provvede a distribuire in scelta quali che permettono 18di RATE DA varietà pianta18 RATE DA di distribuire • Sacco raccoglierba da 50 lt € 20,50 € 24,39 € 68,28 € 96,61 • Dimensione di taglio: 41 cm nelle nostre vite €non manca- € 439,00 modo uniforme uno strato di re è naturalmente illimitata; la forza€ esercitata dalle dita 369,00 € 1.229,00 1.739,00 478,00donare € 568,00 € 1.585,00 fare attenzione € 1.999,00 no le occasioni €per paglia specifica o foglie, per certo bisogna in maniera uniforme. Esistoo ricevere fiori:TANcompleanni, evitare al ritmo no cesoie ogni specifico 0,00% TAEG 0,00% TAN 0,01% TAEG 0,01% la crescita di erbacce TAN 0,01% delle TAEG 0,01% stagioni; per i TAN 0,00%per TAEG 0,00% mazzi di primavera/estate gli utilizzo, dalla semplice pulituricorrenze, festività, eventi indesiderate e per mantenere pubblici e momenti intimi; la giusta umidità del HRX suolo. esperti del settore consigliara dei fiori fino alle più com537 HY HRH 536 HX • Sacco raccoglierba da 85 lt • Sacco raccoglierba da 83 lt • Motore OHV 4 tempi plesse • Motore OHC 4 tempi no in queste circostanze, i fiori In fase di piena produzione, anemone giapponese, gapotature per arbusti e HRG 466 PK/SK • Dimensione di taglio: 53 cm • Dimensione di taglio: 53 cm • Scocca in xenoy • Scocca in alluminio HRG 466 SK • Motore OHC 4 tempi pressofuso rappresentano i sentimenti e occorre somministrare dosi rofano, limonio, margherita, piccoli alberi. • Scocca in acciaio 18 RATE DA • Sacco raccoglierba da 55 lt € creano 27,17 • Dimensionepositive. di taglio: 46 cm Una delle ultimissime del setrelazioni Un regolari di concime, per arrosa, viburno e nigella. HRD 536 HX/TX € 489,00 HRD 536 HX HRD 536 TX • Motore OHC 4 tempi tore giardinaggio è la serra le residenze signoricchire l’alimentazione dei € tempo, 626,00 • Scocca in alluminio 18 RATE DA 18 RATE DA • Sacco raccoglierba da 80 lt gonfiabile, che si gonfia (e rili destinavano ampie parti vegetali. Non da ultimo, è TUTTO L’OCCORRENTE € 66,61 € 59,94 • Dimensione di taglio: 53 cm TAN 0,02% TAEG 0,02% € 1.199,00 € 1.079,00 del giardino alla coltivazioni indispensabile controllare la naturalmente si sgonfia) coPER IL GIARDINO € 1.538,00 € 1.390,00 di fiori, per poi abbellire gli presenza di ospiti indesiderati me un canotto. Collocabile PERFETTO TAN 0,00% TAEG 0,00% 0,00% TAEG 0,00% ovunque, trova spazio dal ambienti interni; attualmen(come ad esempio gliTAN afidi) HRG 536 VK HRG 536 SD La potatura non può e non salotto al balcone e si rivela te, chi possiede un giardied eventualmente provve18 RATE DA 18 RATE DA no,€ 43,28 può – in egual maniera dere rapidamente all’eliminadeve essere un problema: baessere una pratica soluzione € 36,39 RASAERBA ROBOTIZZATO MIIMO TRASMISSIONE A SPINTA

TRASMISS. A VELOCITA’ SINGOLA

TRASMISSIONE IDROSTATICA

TRASMISSIONE IDROSTATICA

Prezzo di listino al pubblico iva compresa

Prezzo di listino al pubblico iva compresa

Prezzo di listino al pubblico iva compresa

Prezzo di listino al pubblico iva compresa

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TRASMISS. A VELOCITA’ SINGOLA

ATE DA

23,28

19,00

530,00

stino al pubblico compresa

TRASMISS. A TRE VELOCTA’

TRASMISSIONE IDROSTATICA

Prezzo di listino al pubblico iva compresa

Prezzo di listino al pubblico iva compresa

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Prezzo di listino al pubblico iva compresa

% TAEG 0,02%

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TRASMISSIONE SMART DRIVE

TRASMISS. A VELOCITA’ SINGOLA

€ 779,00

€ 655,00

Prezzo di listino al pubblico iva compresa

Prezzo di listino al pubblico iva compresa

TAN 0,01% TAEG 0,01%

TAN 0,01% TAEG 0,01%

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€ 984,00

536 SD tore OHC 4 tempi occa in acciaio

• Sacco raccoglierba da 73lt • Dimensione di taglio: 53 cm

SAERBA

€ 828,00

HRG 536 SD • Motore OHC 4 tempi • Scocca in acciaio

HRM 3000 • 3 lame flottanti • Fino a 4000 m^2 • Connettività bluetooth • 167 m2 / h

HRM 3000 18 RATE DA

€ 149,94

€ 2.699,00

COLLEZIONE PRIMAVERA

• Sacco raccoglierba da 61lt • Dimensione di taglio: 53 cm

*

€ 3.250,00

Prezzo di listino al pubblico iva compresa

SOFFIATORE - TRATTORINI

RASAERBA

TAN 0,00% TAEG 0,00%

• • • •

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HRG 466 SK Premium - GENERATORI - GENERATORI HRG MOTOZAPPE 466MOTOZAPPE SK • Motore OHC 4 tempi HRG 416 PK/SK HRG 416 SK HRX 537 HY HHB 25 acciaio416 PK HRG 416 SK • Scocca inHRG 18TRASMISS. RATEA VELOCITA’ DA SINGOLA TRASMISSIONE A SPINTA • Motore OHC 4 tempi TRASMISS. A VELOCITA’ SINGOLA • Selettore Mulching/Raccolta TRASMISSIONE IDROSTATICA HHB 25 12 RATE DA € 31,94 • Scocca in acciaio 18 RATE DA 18 RATE DA • Dimensione di taglio: cm • Motore da 2546cc. DA 18 RATE FG DA 320 FG 320 FG 320 • Sacco18 raccoglierba da 50 lt €RATE 29,92 FG 320 • Impugnatura ad anello in gomma € 20,50 €•24,39 • Motore GP 160 Motore GP 160 € 24,39 € 68,28 • Dimensione di taglio: 41 cm • Controllo della velocità dell’aria• Marce 1 AV + 1 RM 18 RATE DA DA • Marce 1 AV + 1 RM 18 RATE € 730,00 3/h • Impugnatura regolabile • Portata d’aria fino a 600 mPrezzo Impugnatura regolabile € 33,28 € 33,28 di listino al• pubblico € 488,00 in € altezza in altezza • Velocità flusso aria: 70 m/s iva compresa € 478,00 568,00 Prezzo listino al pubblico € di568,00

HRG 416 PK TRASMISSIONE A SPINTA

F 220F 18 220RATE DA 0 lt 1 MARCIA AVANTI 1 MARCIA €AVANTI 20,50

cm 18 RATE 18 DA RATE DA

€ 369,00 € 44,39 € 44,39

€ 478,00 € 799,00 € 799,00 Prezzo di listino al pubblico iva compresa € 1.075,00 € 1.075,00

359,00 €€ 439,00

€ 369,00

ivalistino compresa Prezzo di al pubblico iva compresa

Prezzo di listino al pubblico iva compresa

TAN 0,03% TAEG 0,03% 12 MESI TAN 0,01% TAEG 0,01%

€ 575,00 € 439,00

SIAMO PRESENTI: FIERA DI SAN GIUSEPPE 18-19 MARZO FIERA della LAZZERA RASAERBA DECESPUGLIATOR 1-2 APRILE

Motore OHC 4 tempi Scocca in xenoy Sacco raccoglierba da 85 lt HRX 537 HY HRH 536 HX TRASMISSIONE IDROSTATICA Dimensione di taglio: 53 cmIDROSTATICA TRASMISSIONE 18 RATE18 DARATE DA HRM 310

€ 68,28€ 96,61 • Schema di taglio casuale

€ 1.229,00 € 1.739,00

€ 1.229,00

*Il prezzo dell’installazione è escluso

* Il prezzo dell’installazione è escluso

o vedere pagina 8

HRH 536UMS HX 425

UMK 425

TRASMISSIONE IDROSTATICA

18 RATE DA *

18 RATE 12DA RATE DA

HRM 310 € 21,06 HRM 520 € 96,61 € 23,25

RASAERBA ROBOTIZZATO

RASAERBA ROBOTIZZATO

€ 1.999,00

€ 2.299,00

€ 1.739,00 € 279,00

€ 379,00

• 3 lame flottanti 18 RATE DA 18 RATE DA • Batteria Li-ion 22 V - 1,8 Ah € 1.585,00 € 1.999,00 € 348,00 € 111,06Prezzo€di486,00 € 127,72 2 € 1.999,00 • Fino a 2000 Prezzom di listino al pubblico Prezzo di listinoPrezzo al pubblico listino al pubblico di listino al pubblico Prezzo di listino al pubblico iva compresa iva compresa iva compresa • 83 m2/h iva compresa *iva compresa *

€ 1.585,00 • Larghezza di lavoro: 800 mm

€ 599,00 € 599,00

di lavoro: 800 mm Prezzo • di Larghezza listino al pubblico Prezzo di listino al pubblico TAN 0,00% TAEG 0,00% iva compresa • Peso secco: 53 Kg53 Kg •a Peso a secco: iva compresa

€ 750,00 € 750,00

e info vedere paginaanteriore 8 di Prezzo di listinodiallistino pubblico • Ruotino anteriore Prezzo al pubblico • Ruotino di TAN 0,00% TAEG 0,00% Per costi TAN 0,01% TAEG 0,01% compresa iva compresa TAN 0,01% TAEG iva 0,01%

TAN 0,00% TAEG 0,00% TAN 0,01% TAEG 0,01%TAEG 0,00% TAN 0,00% TAEG 0,00% TAN 0,03% TAEG 0,03% HRM 520 TAN 0,00% € 2.499,00 € 2.849,00 12 MESI • Schema di taglio casuale Per costi e info vedere pagina 8 costi e info vedere pagina 8 costi e info vedere pagina 8 listinoPer Prezzo di listino alPer pubblico Prezzo di al pubblico Per costi e info vedere pagina 8 iva Per costi e info vedere pagina 8 compresa iva compresa • 3 lame flottanti Schema taglio 425 • Comoda UMS casuale • Batteria Li-ion 22 UMK V - 3,6425 Ah TAN 0,01% TAEG 0,01% imbragatura TAN•0,00% TAEG di 0,00% 30 giorni - importo finanziabile da € 300,00 a € 6.000,00. Esempio: € 600 (importo totale del credito) in 12 rate da € 50 - TAN fisso 0% TAEG 0%. Il TAN e TAEG in certi casi possono tempi • Cilindrata: 25 cc • Motore OHC 4 tempi • Fino a 3000 m2 • Motore OHC 4 Per mente per effetto di arrotondamento decimale. Il TAEG rappresenta il costo totale del credito espresso in percentuale annua e non include alcun costo a carico del cliente - importo totale • 3e info lame flottanti costi e info vedere pagina 8 Per costi vedere pagina 8 gg/mm/aaaa al SE gg/mm/aaaa. 500 SE Tap and Go FJpromozionale. 500FJ Asta Testina • 22 • Testina Nylon Tap and Go • 125 m2/h HRX 537 HY HRH •536 HXrigida prezzo ditestoogni è comprensivo di ROTTAMAZIONE • Batteria Li-ion V - Nylon 1,8 Ah HRX*Il 537 HY HRH 536 HX Per le informazioni di base sul credito (SECCI) e copia del contrat-trattorino 2 MARCIA AVANTI - 1 RETRO precontrattuali richiedere sul punto vendita il documento’’Informazioni europeeEU EU 10aii consumatori’’ EU 20 i 2alità MARCIA AVANTI - 1 RETRO 10 i EU 20 i *Il prezzo dell’installazione è escluso raccoglierba da 85 da lt 83 lt • Motore OHCOHV 4 tempi • Motore OHV 4 tempi Ducato S.p.A. INVERTER raccoglierba da 85 lt • Sacco raccoglierba • Motore 4 tempi• Sacco • Motore OHC 4 tempi • Sacco INVERTERINVERTER INVERTER MOTOZAPPE •• Sacco Fino araccoglierba 2000 m2 da 83 lt 18 DA RATE HRG 466 PK/SK 18 RATE quale intermediario del credito NON in esclusiva. di taglio: 53 cm53 cm • Dimensione di taglio: 53 cm • Scocca in alluminio in xenoy HRG 466 PK/SK HRG 466DA PK HRG 466 SK • Dimensione di taglio: 53 RATE cmDA DA • Scocca • Dimensione di taglio: • Scocca in alluminio• Dimensione RATE 18 18 RATE DA DA • Scocca in xenoy 18 RATE € 57,72 • 83 m2/h • Motore OHC 4 18 tempi 57,72 HF 1211 H pressofuso •€ Motore OHC 4 tempi TRASMISSIONE A SPINTA TRASMISS. A VELOCITA’ SINGOLA € 51,61 € 69,39 pressofuso UMR 435 T UMK 435 € 51,61 € 69,39 • Motore OHC • Scocca in acciaio TRASMISSIONE IDROSTATICA € 1.039,00 inRATE acciaioDA €• Scocca 1.039,00 18 RATE DA CON FRESA STANDARD • Sacco raccoglierba da 55HF lt 1211 H € 929,00 € RATE 1.249,00 FRESA STANDARD 4 18 tempi € 929,00 € 18 1.249,00 •CONSacco raccoglierba da 55 lt DA * 18 RATE DA 18 RATE DA € 23,28 € 27,17 € 1.396,00 • Motore OHC 4 tempi • Dimensione di taglio: 46 cm 1.396,00 FG 205 F 220 € 1.373,00 €149,39 1.881,00 •€Dimensione dial taglio: Prezzo di listino pubblico 46 cm • Scocca in acciaio € 1.373,00 € 1.881,00 € € 27,17 € 26,61 Prezzo di listino al pubblico iva compresa Prezzo di listino al pubblico Prezzo di listino al pubblico • Dimensione di taglio: 71 cm iva compresa MARCIA AVANTI 1 MARCIA AVANTI Prezzo di listino aliva pubblico Prezzo di listino pubblico HRD 536 HX/TX compresa ivaalcompresa HRD 536 HX/TX iva compresa iva compresa HRD 536 HX • Sacco raccoglierba HRD 536 1TX HRD 536TANHX HRD 536 TX meccanica lama • Frizione TAN 0,00% TAEG 0,00% * TRASMISS. • Motore OHC 4 tempi N 0,00% TAEG 0,00% 18 RATE DA TRASMISSIONE IDROSTATICA 18 RATE DA TREtempi VELOCTA’ TAN 0,00% TAEG 0,00% TRASMISS. A TRE VELOCTA’ 0,01% 0,01% • Motore OHCA 4 TRASMISSIONE TAN 0,00% TAEG 0,00% TANIDROSTATICA 0,01% TAEGTAEG 0,01% da 50 lt 530,00 € 626,00 variabile: Velocità • Per costi€e info vedere pagina 8 • Scocca in alluminio costi e infoPrezzo vedere Per costi e info vedere pagina 8 Per costi e info vedere•pagina 8 18inRATE Scocca alluminio € 35,50 € 44,39 di pagina listino al 8 pubblico Prezzo di listino al pubblico €info3.225,00 € 620,00 18 RATE DA € 608,00 DA Per costi e info vedere pagina 8 trasmissione Per costi eDA vedere pagina 8 idrostatica 18 RATE RATE DA • Dimensione iva compresa iva compresa di taglio: 41 cmSOFFIATORE - 18 TRATTORINI • Sacco raccoglierba 80 ltal pubblico Prezzo di listino al pubblico Prezzoda di listino Prezzo di listino al pubblico • Sacco raccoglierba iva compresa € 66,61 iva compresa € 59,94 da 80 lt raccoglierba: 170 lt € 66,61 iva compresa • Capacità € cesto 59,94 • Dimensione di taglio: 53 cm TAN 0,02% TAEG 0,02% TAN 0,02% TAEG 0,02% • Dimensione di taglio: 53 cm Prezzo di listino al pubblico Prezzo di listino al pubblico iva compresa iva compresa

TAN 0,00% TAEG 0,00%

TAN 0,01% TAEG N 0,01% TAEG 0,01% Per costi e info0,01% vedere pagina 8

Percosti costieeinfo infovedere vederepagina pagina88 Per

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trasferimento trasferimento

Per costi e info vedere pagina 8 TANpagina 0,01% 0,01% 0,01% TAEG8TAEG 0,01% Per costi e infoTAN vedere

e info vedere costi e Per infocosti vedere pagina 8 pagina 8

€ 419,00

FF 500 FF 500

3 MARCIA AVANTI - 1 RETRO Per AVANTI costi e vedere pagina 8 MARCIA - 1info RETRO

18 RATE DA 18 RATE DA

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€ 2.399,00 € 2.399,00 € 2.799,00 € 2.799,00

Prezzo di listino al pubblico iva compresa Prezzo di listino al pubblico iva compresa

TAN 0,01% TAEG 0,01% N 0,01% TAEG 0,01%

Per costi e info vedere pagina 8 costi e info vedere pagina 8

%

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Perecosti info vedere pagina 8 Per costi info evedere pagina 8

€ 489,00

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HF 2315 SB

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18 RATE HF 2315 HM HHB 25DA

€ 639,00 € 1.079,00 € 858,00

TAN 0,01% TAEG 0,01% € 1.199,00 Per costi e info vedere pagina 8

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€ 1.538,00

Prezzo di listino al pubblico

€ 1.390,00iva compresa

€ 1.199,00 € 1.538,00

UMR 435 T

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di listino al pubblico Per costi e info Prezzo vedere pagina 8 iva compresa

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UMK 435

18 RATE DA iva compresa UMK 425 iva compresa TAN 0,00% TAEG 0,00% TAN 0,01% TAEG 0,01% UMS 425 iva compresa TRASMISSIONE IDROSTATICA iva compresa € 123,83 • Cilindrata: 35 cc • Cilindrata: 35 cc • Motore OHC 4 tempi • Motore OHC 4 tempi HHB 25 € 123,83 • Motore 12RATE RATEDA DA PerTAEG costi 0,00% e info vedere pagina costi e info vedere pagina 8 TAN8 0,00% TAEG 0,00% regolabile TAN 0,00% 18 RATE DA Tap and Go • Asta rigida a zaino Nylon Testina • Motore Per • 18 • Imbragatura 18 TAN 0,00% TAEG 0,00% • Motore da 25 cc. TAN 0,00% TAEG 0,00% RATE DA 12 RATE DA €€ 2.229,00 * 29,92 € 42.229,00 OHC Per costi e info vedere pagina 8 Per costi e info vedere pagina 8 € 161,06 €tempi 177,72 • Impugnatura ad anello in gomma € 21,06 Per costi e info vedere pagina 8 € 23,25 Per costi e info vedere pagina 8 € 2.948,00 • Motore OHV 4 tempi HRGHRG 536 536 VK SD• Dimensione HRGdella 536velocità SD dell’aria Prezzo di listino al pubblico € 2.948,00 • Controllo compresa Prezzo di € listino359,00 aliva pubblico * SINGOLA * • Set da 4 FJ frese TRASMISSIONE SMART DRIVE TRASMISS. A VELOCITA’ SINGOLA 3 € 2.899,00 500 SE UMC VERSATOOL 500 DE €iva3.199,00 • Motore OHC 4FJ tempi € 379,00con ACCESSORI INTERCAMBIAB compresa € 279,00 TRASMISS. A VELOCITA’ • Portata d’aria fino a 600 m /h DECESPUGLIATORE di taglio: 92 cm 2 MARCIA AVANTI 1 RETRO 2 MARCIA AVANTI 1 RETRO TAN 0,00% TAEG 0,00% €TAEG 488,00 • Impugnatura 18 RATE DA DA • Capacità 18 flusso RATE DA70 m/s • Testina Nylon Tap and Go • Velocità aria: € 3.682,00 €Prezzo 4.099,00 TAN 0,00% 0,00% 18 RATE € 486,00 € 348,00 di al pubblico cesto UMC 425 Per costi e listino infoalvedere pagina 8 Prezzo di listino al pubblico Prezzo di listino pubblico 18 RATE DA DA iva compresa Prezzo di listino al pubblico Prezzo di listino al pubblico regolabile18inRATE altezza €iva compresa 43,28 € 36,39 • Comoda imbragatura Per costi e infoivavedere pagina 8 compresa CON DECESPUGLIATORE € 36,39 compresa iva compresa raccoglierba: 2800,03% lt RASAERBA ROBOTIZZATO ivaMIIMO TAN 0,03% TAEG RASAERBA ROBOTIZZATO MIIMO UMC 425 • Larghezza€di70,50 lavoro • Cilindrata: 25 cc€ 57,72 TAN 0,01% TAEG 0,01% TAN 0,00% TAEG 0,00 TAN 0,00% TAEG 0,00% 18 RATE DA € 779,00 € 655,00 TAN 0,03% TAEG 0,03% • Sistema di illuminazione 12 MESI € 655,00 • Motore OHC 4 tempi€ 1.039,00 €mm 1.269,00 12 MESI • Asta rigida Per costi e info vedere pagina 8 € 22,72 PerPer costi e info vedere pagina 8 8 costi e info vedere pagina CORDLESSmax: 450CON Per costi e info vedere pagina 8 € 984,00 € 828,00 • Imbragatura monocinghia CON FRESA STANDARD FRESA STANDARD € 828,00 Per costi e info vedere pag CORDLESS Prezzo di listino al pubblico Prezzo di listino al pubblico di listino al pubblico • Cilindrata: 25 cc HM 2315 HF HF 2315 SB iva Prezzo compresa iva compresa € 1.396,00 € 1.700,00 * HRM 3000 € 409,00 iva compresa HRM 3000 • Comoda imbragatura UMS 425 UMK 425 TRASMISSIONE 5 AV + 1 RM

Prezzo di listino al pubblico

Prezzo di listino al pubblico

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Anche il compostaggio oggi non è più un problema: alle più datate strutture molto ingombranti, pesanti ed invasive, si vanno attualmente ad utilizzare contenitori di facile montaggio e smontaggio, anche senza attrezzi. Le operazioni di riempimento sono rese sempre più snelle ed agevoli grazie ad aperture parziali e facilitate, che evitano anche la spiacevole fuoriuscita di cattivi odori. IL FIORE PER ANTONOMASIA: L’ORTENSIA Sotto il termine di ortensia si racchiudono circa ottanta specie tra arbusti e rampicanti, originarie dalla Cina. La varietà più coltivata (Hydrangea macrophilla) è quella che tutti conosciamo ed amiamo, caratterizzata da grosse infiorescenze a forma di globo e dai colori diversi che sfumano dal bianco al rosa, dal rosso all’azzurro. Considerato il loro sviluppo, queste piante sono idonee alla coltivazione in vaso come a quella in piena terra.

Per una crescita regolare ed ordinata, la specie va potata secondo precisi criteri ed a seconda della tipica specificità: potature sbagliate possono seriamente compromettere la fioritura. La varietà sopra menzionata deve essere potata in questo periodo dell’anno, seguendo precisi passaggi operativi. I rami più vecchi vanno eliminati alla base per dare vigore al cespuglio; tali rami sono facilmente riconoscibili per il loro colore molto scuro, quasi nero. Si procede quindi alla rimozione dei fiori secchi, avendo cura di tagliare sopra l’ultima coppia di gemme, quelle che poi saranno i fiori della stagione successiva. Quanti possiedono nel loro giardino questa bella pianta ornamentale, devono provvedere – qualora siano coltivate da oltre dieci anni – ad una potatura ancor più radicale, eliminando i fusti più vecchi fino al livello del suolo. La motivazione è duplice e facilmente intuibile: ne deriva il ringiovanimento della pianta e l’illuminazione delle parti più interne.

COLTIVARE FIORI E PIANTE: UN TREND CRESCENTE PER IL BENESSERE “Bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore”. Con queste parole Peppino Impastato, grande eroe dell’antimafia contemporanea, indicava la strada, per contrapporre al brutto e all’orrore del crimine, e del degrado, un modello reale di riscatto. L’Associazione Asproflor associa molti dei produttori florovivaisti italiani. Il suo obiettivo è quello di promuovere la cultura della floricoltura italiana, ma anche il turismo del verde e dell’ecosostenibilità, con al centro il fiore e la sua immensa suggestione che tanti poeti ha ispirato. Proprio così: provate ad immaginare i nostri comuni, i nostri borghi e – perchè no? – i nostri centri urbani delle grandi città colorati di vasi pieni di fiori. In ogni angolo,

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per non rinunciare alla gioia di circondarsi di piante, anche in situazioni di superfici abitative estremamente ridotte e limitate. Riporre gli attrezzi per il giardinaggio può costituire davvero un problema; tuttavia esistono sul mercato funzionali strutture a baule, in grado di contenere quanto necessario e riparando dal freddo e dall’umidità quanto occorre per il garden. I bauli e le cassapanche idonee all’uso sono costruite in resina, plastica e vetroresina, per una conservazione ottimale del materiale. In ambito di irrigazione, il mercato offre oggi ampia ed articolata disponibilità di strutture e modelli, che tengono naturalmente conto delle reali necessità di innaffiatura, con molto riguardo anche al risparmio di risorse ed al rispetto ambientale. Secondo questa logica, molteplici sono i sistemi dotati di timer e regolazioni programmate, per una resa interpretabile nell’ottica dell’ottimizzazione dei risultati.

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trentinospecialeortigiardini su ogni davanzale, in ogni anfratto di piazza e di via. Quasi un sogno, al quale molti comuni italiani hanno voluto partecipare, con il concorso “Comuni fioriti” organizzato da Asproflor. Un evento al quale aderiscono, ogni anno, città e paesi di tutta la nostra bellissima penisola. “Comuni fioriti” diventa sempre più un appuntamento unico, capace di declinare il rispetto e la valorizzazione dell’ambiente, con uno sviluppo armonioso e sostenibile. In tutta Europa, progetti analoghi sono proposti da decenni. Turismo e commercio trovano, in una città più bella da vedersi e da viversi, il terreno sul quale “germogliare”. Sono all’incirca 25.000 le città e i villaggi che partecipano in Europa a concorsi analoghi. Il ritorno in termini economici è evidente, con un incremento del

turismo e delle presenze sul posto e un aumento dei livelli di produttività delle attività commerciali. C’è anche, tuttavia, un aspetto pedagogico e quindi culturale. Una cittadinanza educata all’attenzione, alla ricerca del bello, alla valorizzazione del proprio habitat diventa più forte, più protagonista. Spesso, non sempre, la ricerca del profitto ha messo in subordine l’estetica e la qualità della vita. I risultati che si ottengono migliorano le relazione umane, tutte. Si crea anche una sana competizione. A livello europeo, per esempio, il concorso “Entente Florale” mette in concorrenza i comuni più fioriti di 11 distinti paesi. Anche Asproflor ha voluto essere protagonista e, dal 2006, sono stati diversi i riconoscimenti ottenuti dai ■ borghi italiani.

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n bel sorriso è prima di tutto un sorriso sano, questo ormai è risaputo. Curare la salute dei propri denti è quindi la prima regola da seguire per sfoggiare sempre un sorriso smagliante. Ma a volte dentifricio e spazzolino da soli non bastano: perché a minacciare i nostri denti non sono solo carie, disturbi gengivali, placca e tartaro. A volte il problema è di tipo meccanico e porta un nome un po’ difficile: malocclusione. In pratica, si tratta di una chiusura errata delle due arcate dentali, superiore e inferiore, che non sono perfettamente allineate. Una malocclusione può provocare non solo problemi di masticazione, ma addirittura dolore cervicale, mal di

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effettuare controlli periodici, per verificare il corretto sviluppo delle ossa e dei denti e intervenire subito, prima che la malocclusione possa causare altri problemi quali carie e dolori articolari. Socialdent è all’avanguardia anche in questo: grazie all’alta tecnologia, l’equipe di dentisti, ortodonzisti e chirurghi che lavora presso lo studio di Mezzolombardo è in grado di effettuare diagnosi accurate, intervenendo sui problemi delle malocclusioni e migliorando, quindi, la masticazione, l’estetica del viso, la pronuncia, addirittura la respirazione. Problemi che possono essere risolti completamente con l’uso di apparecchi Invisalign® invisibili e non invasivi. Analogamente,

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a 70 anni le Acli sono in campo per dare risposte ai bisogni delle persone, per farlo in una società complessa come quella attuale sono nati i “servizi”, il Patronato per i servizi di welfare ed il Caf per i servizi fiscali, i più noti. Accanto a questi, per rispondere al maggior numero di bisogni possibili, sono nati, negli anni, i servizi per imprenditori agricoli del CAA, la formazione professionale con Enaip, i viaggi promossi dal Centro Turistico e tante altre iniziative legate a specifici problemi. La possibilità di erogare i servizi ai cittadini per le Acli é strettamente connessa alla capacità di costruire un giusto mix tra professionalità, competenza, umanità e risorse economiche. È infatti doveroso ricordare che il nostro sistema sopravvive grazie al proprio lavoro, supportato dai tanti e preziosissimi volontari e dal generoso impegno dei propri collaboratori. L’equilibrio economico delle nostre imprese ha sempre rappresentato un obiettivo fondamentale per garantire uno sviluppo equilibrato e libero della nostra azione sociale. Il finanziamento dei servizi arriva, da sempre, sommando risorse pubbliche e risorse private, le prime riconosciute per l’attività di promozione di diritti, mentre le seconde richieste agli utenti per il conseguimento di obblighi o per lo sviluppo dei propri interessi. Da qualche anno però questo equilibrio viene sempre più spesso messo in crisi, dalla scelta, più o meno obbligata, dello Stato di ridurre i finanziamenti diretti a garantire l’erogazione dei servizi, sono infatti più di 50 i milioni di euro che sono stati tagliati ai patronati. Tale scarsità progressiva

ACLI TRENTINE LE ACLI SEMPRE AL SERVIZIO DEI CITTADINI: “CHIEDIAMO FIDUCIA GARANTIAMO CERTEZZE” di risorse non ha mai fatto pensare alle Acli di arretrare rispetto alla propria missione anche se ciò comporta una continua messa punto della macchina ed efficientamento dei propri modelli organizzativi. Appare inoltre evidente che nonostante gli sforzi compiuti dall’interno, venendo a mancare le risorse pubbliche, l’equilibrio e quindi la possibilità di continuare a dare le risposte che ci vengono richieste può essere garantito chiedendo qualcosa in più agli utenti. Proprio in questo contesto il sistema Acli nazionale il 25 gennaio scorso ha siglato una convenzione con il Ministero del Lavoro, secondo la quale dal 1 di marzo, e solo per alcuni servizi che hanno un beneficio economico diretto sul cittadino, dovrà essere richiesto dal nostro Patronato un contributo all’utenza stabilito

dalla convenzione nazionale in 24 euro, che sarà ridotto per i soci Acli e, ancor più, per coloro che hanno un reddito inferiore al trattamento minimo Inps. Le Acli Trentine si faranno carico, nei prossimi mesi, di iniziative rivolte alle fasce meno garantite della società, affinché sia possibile ipotizzare ulteriori riduzioni di spesa in loro favore. Nonostante il momento non facile, le Acli intendono vivere questo momento come una grande occasione per migliorare ancora i propri servizi in uno spirito di trasparenza e reciproca responsabilità. Di fronte ai tagli decisi dal Governo nazionale abbiamo pertanto scelto di evitare la così detta “razionalizzazione” che spesso fa rima con chiusura e abbandono dei territori, ma di rilanciare la nostra funzione sociale aprendoci ad un patto

con la nostra utenza. Un patto che per le Acli significa innanzitutto generare nuova occupazione, incrementando il personale così da poter offrire servizi migliori alla persona e garantire una maggior capacità di accogliere, mediante il potenziamento della risposta telefonica e la fissazione di appuntamenti nella data più utile per l’utente. Patto che si estende necessariamente anche ad un maggior impegno nelle battaglie per il riconoscimento dei diritti di cittadinanza dei soggetti più deboli. Ai cittadini responsabili chiediamo di aderire al nostro progetto associativo per la condivisione dei valori cristiani nel mondo del lavoro, nella famiglia, a fianco di chi soffre ed è convinto che con l’impegno la situazione può migliorare. I settant’anni di storia, le 250.000 pratiche erogate ogni anno ed il fatto che da una recente ricerca risulta che per l’88% dei trentini le Acli sono un’organizzazione assolutamente attuale e proiettata verso il futuro sono la conferma di capacità e credibilità nel portare avanti gli interessi e le aspirazioni dei più deboli: un ruolo che, grazie al concorso dei cittadini, continueremo a svolgere nell’interesse del nostro paese e della nostra terra. ■

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o, re, mi, fa, sol, la… “sci”! Il Sole di marzo appoggia note jazz e ritmi deejay sulla neve della Val di Fiemme. Il 20° Dolomiti Ski Jazz porta 20 concerti sulle piste dai sci, nei pub e nei teatri dal 10 al 18 marzo, mentre dal 18 al 25 marzo esplodono le performance del Fiemme Dj Ski Fest sia nei rifugi in quota, sia nei paesi. Mentre le giornate sugli sci si fanno sempre più lunghe e il Sole colora la pelle, va così in scena il più grande festival di musica nera su sfondo bianco, con due degustazioni di prodotti trentini firmate Happy Cheese. Quindi, conquistano la ribalta innevata i migliori deejay italiani ed europei. DOLOMITI SKI JAZZ 20x20 20 concerti per il 20° festival Dal 10 al 18 marzo, i più amati jazzisti europei accanto a jazzisti americani di fama mondiale riversano note jazz sulle piste da sci della Val di Fiemme, nei pub e nei teatri. Nel variegato cast artistico spiccano

SE LA MUSICA… TI METTE GLI SCI A MARZO, 15 GIORNI DI CONCERTI SULLE PISTE INNEVATE DELLA VAL DI FIEMME, CON IL 20° DOLOMITI SKI JAZZ E IL 2° FIEMME DJ SKI FEST Dal 18 al 25 marzo 2017, esilaranti performance deejay prendono vita sulle piste da sci della Val di Fiemme, con la seconda edizione di Fiemme Dj Ski Fest. I più grandi artisti europei della consolle si esibiscono, a colpi di mixer, nei rifugi delle skiarea della Val di Fiemme Ski Center Latemar, Alpe Lusia-Bellamonte e Alpe Cermis. Mentre alla sera, dopo le 20.30, Predazzo e Cavalese puntano i riflettori sui migliori deejay italiani, a partire dai protagonisti di Radio 105. nomi affermati sulla scena internazionale come Paolo Fresu e Dado Moroni, Jorge Rossi e Joe Chambers, Andrea Pozza, oltre

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ispetto alla stagione di InDanza, questo mese al teatro Sociale di Trento si prospetta senz’altro come il più interessante. Saranno, infatti, due le protagoniste in scena, due icone del mondo tersicoreo: Eleonora Abbagnato e Carolyn Carlson. La prima, étoile del Balletto dell’Opera di Parigi e attualmente direttore artistico del Balletto del Teatro dell’Opera di Roma, avremmo dovuto vederla a ottobre in apertura della stagione e quindi stavolta speriamo veramente di poterla ammirare il 4 marzo, interprete di una sensuale Carmen, quella creata più di 20 anni fa da Amedeo Amodio, con scene e costumi della pluripremiata Luisa Spinatelli e musiche di Georges Bizet con interventi originali di Giuseppe Calì. La seconda, parliamo della sacerdotessa del contempora-

CARLSON & ABBAGNATO SARANNO, INFATTI, DUE LE PROTAGONISTE IN SCENA IN TRENTINO, DUE VERE ICONE DEL MONDO TERSICOREO; CAROLYN CARLSON E ELEONORA ABBAGNATO neo, danzatrice, coreografa e pedagoga, nonché poetessa e pittrice Carolyn Carlson, mancava da Trento da parecchi anni e quindi siamo entusiasti di poterla ritrovare il 21 marzo con la sua compagnia protagonista di Now, piéce che ha debuttato due anni fa al Théâtre de Chaillot di Parigi, sua residenza artistica.

In Now sono presenti in scena sette interpreti fedelissimi, tra cui vogliamo menzionare l’artista trentino Riccardo Meneghini (di cui pubblichiamo un’intervista in questo numero di TrentinoMese), che per la Carlson, viaggiatrice instancabile, in continua ricerca, sviluppo e condivisione del suo univer-

so poetico, in questa creazione sono stati una grande fonte d’ispirazione. L’intera opera nasce dal pensiero del filosofo francese Gaston Bachelard e dal suo testo che s’interroga sul luogo in cui nasce la poesia. “Mi sono ispirata a vari scrittori che trattano nelle loro opere del momento presente – ha

MARIO BIONDI IL 28 MARZO A TRENTO: “BEST OF SOUL”

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icuramente il progetto nasce per festeggiare, per onorare questi dieci anni di carriera; dunque il mio progetto assume la forma di un ringraziamento vero e proprio verso il pubblico, nei confronti di chi mi ha seguito per dieci anni e non solo, verso coloro che mi seguono da venti e trent’anni. L’idea di fare un “The BEST” era all’origine, però ci è sembrato molto più idoneo e pertinente inserire un progetto all’interno di questo “Best”; quindi il progetto non risulta essere solo “The Best” ma “BEST of SOUL”, il massimo del “soul”, dell’anima che potessimo esprimere. Tra i sette inediti c’è un brano in particolare Gratitude che celebra il ringraziamento al pubblico e a tutti coloro che mi sono stati vicini”. Sono queste le parole con le quali Mario Biondi, in un’intervista al sito Allmusicitalia.it delinea il senso della raccolta “Best Of Soul”, con cui l’artista festeggia i dieci anni dal celebre disco d’esordio “Handful of Soul”. Dieci anni di carriera da celebrare per la voce soul più calda ed intensa del panorama musicale italiano attraverso un lungo tour nei

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teatri d’Italia che partirà il 6 marzo da Genova e che toccherà anche Trento con il concerto del 28 marzo all’Auditorium S.Chiara. Il nuovo doppio album di Mario Biondi è “Best Of Soul” (Sony Music Italy), disponibile nei negozi tradizionali e negli store digitali, un percorso musicale attraverso la carriera dell’artista con 7 nuovi brani tra cui il singolo estratto “Do you feel like I feel”. Dopo il successo dell’ultimo album “Beyond” certificato oro e i sei dischi di platino conquistati negli ultimi quattro anni, con “Best of soul” Mario Biondi si conferma artista unico nel panorama musicale italiano, godendo da anni di grande stima anche da parte di pubblico e critica internazionali. Un lavoro questo Best of soul con il quale l’artista siciliano, parmigiano d’adozione, mette un punto sulla sua carriera e fa il punto su questo decennio: “Per me sono cambiate tante cose, ho imparato e continuo nella mia quotidianità ad imparare tante cose. Ho appreso come sviluppare meglio le mie attitudini e ho compreso che il tempo serve tanto in questo”.


trentinopanorama spiegato più volte Carolyn Carlson – ne La poetica dello spazio, Gaston Bachelard evoca la progressione dell’intimità verso l’immensità, il modo in cui il microcosmo diventa macrocosmo. Oggi viviamo nel nostro spazio individuale, ma non possiamo dimenticare che facciamo parte della Natura (tema molto caro a Carolyn Carlson, pensando a lavori come Underwood o Blue Lady, ndr) che fa a sua volta parte del cosmo. In Now, voglio parlare proprio di queste diverse dimensioni. Allo stesso tempo ho fatto riferimento al pensiero filosofico di Rudolf Steiner. Le sue teorie mirano a condurre gli uomini sul cammino della spiritualità, a innalzarli verso l’alto come un albero che si estende alla ricerca del sole”. Carolyn Carlson parte dal principio secondo cui la danza nasce e muore nello stesso

momento: “Now è l’essere qui e ora, è la danza, un’arte fatta di gesti in movimento che esistono nell’attimo in cui appaiono per scomparire e rinascere in altro. Now è un richiamo perché ognuno si prenda il tempo per essere nel presente. Il libro di Gaston Bachelard mi ha ispirato un viaggio che dalla famiglia e dalla casa si apre alla natura, dal microcosmo al macrocosmo, per poi tornare alla casa”. La danza si mescola ai testi detti dal vivo dai danzatori e nei numerosi quadri si assiste a un fluire ininterrotto di assoli, di finestre sul femminile e sul maschile, di visioni accompagnate dalla musica originale di René Aubry, collaboratore storico della Carlson dagli anni Ottanta. La creazione si arricchisce, inoltre, delle visionarie scenografie tra il realistico e il surreale di Maxime Ruiz, con

foto e video di Benoît Simon, che “calano i danzatori in una dimensione mistica” come spiega la stessa Carlson. Le luci di Patrice Besombes trasformano il palcoscenico in un caleidoscopico viaggio delle emozioni, in cui l’incontro tra intimità e universo, tema cardine della ricerca dell’artista, apre il respiro. In occasione della presenza nel capoluogo trentino della Carlson, il CSC S. Chiara di Trento in collaborazione con il CID (Centro Internazione della Danza) di Rovereto, organizza per il pomeriggio del 20 marzo, tre ore di Masterclass con la stessa Carlson e, per il 21 marzo alle ore 17.30, è previsto un imperdibile incontro con l’artista nello Spazio Archelogico Sottorraneo del Sass, in piazza Battisti. In questo luogo suggestivo il critico Maria Luisa Buzzi interloquirà con “Carolyn Carlson:

protago nista della danza contemporanea”. Si potrà poi assistere alla proiezione di alcuni documentari come “Carolyn Carlson: dialogue with Rothko” (40 minuti, regia Sabrina Salvatorelli), “Song” (25 minuti, regia di Charles Picq) e “Carolyn Carlson, a woman of many faces” (29 minuti, regia di Charles Picq). ■

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Orario: lunedì-venerdì 8.30-12.30/14.00-18.00

BOLZANO – Via Bari 15 Tel. 0471 930993 – bazarbz@bazar.it lunedì-venerdì 8.30-12.30/14.30-18.30 chiuso il mercoledì e giovedì pomeriggio

LIGABUE

GIORGIA

ZUCCHERO

‘energia che riversa sul palco, e che gli è restituita moltiplicata dai fan che affollano i suoi concerti, lo ha reso grande protagonista della scena live; spettacoli esauriti ovunque su e giù per l’Italia, e, nel 2005, l’imponente evento al Campovolo di Reggio Emilia: 180.000 persone, il più grande concerto di sempre in Europa per numero di paganti.

A marzo 2017 partirà il nuovo attesissimo tour di Giorgia, Oronero Tour, che la porterà dal vivo nei principali palazzi dello sport italiani. Il nuovo tour seguirà la pubblicazione del nuovo lavoro discografico dell’artista Oronero, il decimo album di inediti.

Dopo aver richiamato oltre 115.000 spettatori da tutta Italia, Europa e non solo durante le undici date all’Arena di Verona dello scorso settembre, e aver registrato il sold out nelle date del “Black Cat World Tour 2016”, Zucchero sarà di nuovo protagonista nell’anfiteatro veronese con 5 nuovi imperdibili show.

Dopo il grande successo che li ha visti incantare 6000 persone nell’affascinante cornice di Piazza Santa Croce a Firenze lo scorso 1° luglio, IL VOLO è pronto a far rivivere al suo pubblico le emozioni di un evento unico e irripetibile con un album speciale: “Notte Magica - A tribute To the Three Tenors”,

VERONA Arena 1-5 maggio 2017 ore 21.00

VERONA Arema 19 maggio 2017 ore 21

BOLZANO Palaonda 19 aprile 2017 ore 21

VERONA AGSM Forum Piazzale Atleti Azzurri d’Italia 1, 20 aprile 2017 ore 21

IL VOLO

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PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

LA FESTA DI PRIMAVERA DEI TRENTINI TRENTO, 18-19 MARZO 2017, dalle 8 alle 19

Macchinari e attrezzi per l’agricoltura, il giardinaggio e l’allevamento, uno spazio dedicato alle piante officinali, aromatiche e alle piante grasse, prodotti di artigianato, stand gastronomici, e l’immancabile polo zootecnico. E ancora laboratori per bambini, assaggi e racconti: tutto questo alla Mostra dell’Agricoltura! In contemporanea Domo, il salone dedicato all’edilizia residenziale e rurale, e al risparmio energetico: in mostra materiali, strumenti, tecnologie innovative e arredamento per progettare e vivere la casa in armonia con l’ambiente. A TRENTO FIERE Via Briamasco, 2 – Tel. +39 0461 230264 – info@trentofiere.com

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Il

mondo dei giovani talenti non finisce di stupire: tastiere e corde continuano a vibrare ben oltre i limiti della sfrontatezza e delle possibilità espressive appena stabilito da un volto e da un nome nuovo rilanciando la sfida. Questa volta la linea estrema interessa uno strumento spesso lasciato al servizio di altri in complessi multipli come il quartetto o il quintetto. Stiamo parlando della viola e di una sua nuova regina Dana Zemtsov, in concerto il 2 marzo a Trento per la Stagione 2017 della Società Filarmonica, nata nel 1992 a Città del Messico e poi perfezionatasi in Olanda nel Conservatorio di Maastricht con Michael Kugel. Il temperamento, il suono caldo e profondo, la tecnica e l’intonazione smagliante l’hanno in pochi anni portata

DANA ZEMTSOV IL GIOVANISSIMO TALENTO MESSICANO DELLA VIOLA APRIRÀ IL MESE DI CONCERTI DELLA SOCIETÀ FILARMONICA DI TRENTO nella costellazione dei grandi talenti della musica, chiamata a suonare al Concertgebouw (Amsterdam) e alla Carnegie Hall (New York) chiamata sempre più spesso a collaborare con Janine Jansen e subito impegnata per tre registrazioni dalla Classics Canale Records. Mercoledì 15 sul palco della Filarmonica il pianista Seong-Jin Cho con un programma di sala che prevede

brani di W. A. Mozart, C. Debussy e F.Chopin. Seong-jin Cho è balzato all’attenzione del mondo nell’ottobre del 2015, quando vinceva il primo premio al Concorso Chopin di Varsavia. Quattro anni prima, a soli sedici anni, si era classificato terzo al Premio Tchaikovsky di Mosca. Martedì 21 spazio al duo formato da Nikolaj Znaider, violino e Piotr Anderszewski, pianoforte. Uno dei più accla-

mati violinisti al mondo in un coinvolgente recital con un altrettanto celebrato pianista: insieme raro di qualità e sensibilità al servizio di un programma/sintesi della letteratura violinistica ottocentesca con un padre/fondatore di un modello di sonata (Beethoven) e un erede (Janacek) dalla complessa e composita esperienza artistica. Nikolaj Znaider, violinista danese di origini israeliano-polacche, non è solo uno dei più rinomati solisti oggi in attività, ma si sta dimostrando anche uno degli artisti più versatili: solista, musicista da camera e ora ricercato direttore d’or■ chestra.

SI CHIUDONO I CONCERTI DELLA DOMENICA

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ono due gli eventi legati al cartellone dei Concerti della Domenica proposti in questo mese di marzo nella sala della Società Filarmonica nella consueta formula della mattina di domenica. Il 12 marzo le note saranno quelle de “Il lieto ardore” con Esther Crazzolara primo violino e Simone Vebber maestro al cembalo. Tre gemme immortali chiamate a illuminare con le loro diverse personalità il primo secolo affollato di artisti nella musica, il Settecento. Lo sguardo antico è quello di Bach, Händel e Telemann scelti per stupire e catturare ancora oggi il pubblico con le loro tecniche raffinatissime nel trattare i timbri, i ritmi, le malinconie di una melodia, il vorticoso correre di scale e arpeggi, i sofisticati e spiritosi ritorni di inedite immagini sonore. Una proposta costruita intelligentemente da un gruppo di giovani strumentisti provenienti da diversi paesi europei riunitisi nel 2016 sotto il nome de Il lieto ardore. Ognuno di loro ha maturato grande esperienza nel mondo della musica barocca ed è attivo nei principali festival dedicati al repertorio antico. Ciò che propongono viene letto secondo una prassi storicamente informata e allo stesso tempo pronta a restituire al pubblico suggestioni e affetti sempre attuali. Il gruppo, fortemente coerente e coeso nelle letture, è guidato per gli archi dalla violinista Esther

Crazzolara, nata a Brunico e diplomata al Conservatorio di Bolzano con studi successivi al Mozarteum di Salisburgo e al Conservatorio di Verona. Solista al cembalo è invece Simone Vebber, nato a Trento nel 1983, diplomato al Conservatorio di Trento (organo) e quindi a Milano, alla Schola Cantorum di Parigi e all’Accademia Sibelius di Kuopio (Finlandia).

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di Fabio De Santi

U

n disco, Canzoni della Cupa, che ha dato a Vinicio Capossela la possibilità di declinare due concetti che sono alla base della condizione umana: la polvere e l’ombra. La scorsa estate la spettacolo Polvere si è svolto all’aperto, in una specie di campo di stoppie, un’evocazione insieme ancestrale, agreste e di frontiera ora al chiuso dei teatri inizierà ad avventurarsi nella zona dell’ombra, zona meno definita, dove il materico scompare per lasciare il campo alla proiezione dell’inconsistente. E fra le tappe del nuovo tour di Vinicio Capossela “Ombra, canzoni della cupa e altri spaventi”, partito il 27 febbraio, vi sarà anche quella quella del 27 marzo all’Auditorium S.Chiara, fra quelle del nuovo tour teatrale di Vinicio Capossela. La sigla è quella di «Ombra. Canzoni della Cupa e altri spaventi» legato al titolo del suo ultimo album. Al centro dello spettacolo, accanto alle canzoni della Cupa, troveranno posto altri brani del repertorio di Capossela, che a questo immaginario sono legati a doppio filo. «Viviamo nell’illuminazione violenta e artificiale - spiega proprio Vinicio Capossela nelle note che accompagnano lo spettacolo - abbiamo perso i mezzi toni,

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VINICIO CAPOSSELA IL 27 MARZO ALL’AUDITORIUM S.CHIARA, IL NUOVO TOUR TEATRALE DELL’ESTROSO CANTAUTORE ITALIANO: «OMBRA. CANZONI DELLA CUPA E ALTRI SPAVENTI» le ombre sono fisse, nude e nitide...per questo vogliamo restituire il tremore alle ombre, la loro mobilità fragile. Perché l’Ombra non ci segue, ci spinge. È lei a coprire noi calpestandoci». Per Capossela perdere l’ombra è perdere l’anima...è passare dal neon accecante della vita al nulla della morte: «Abbiamo bisogno della nostra ombra per farci interi. È un viaggio, un’impresa per completare il cerchio, questo riconoscimento. L’ombra è come una grande scatola in cui abbiamo buttato fin da bambini le cose che abbiamo temuto di mostrare. L’inconscio personale e quello collettivo stanno in questa grande scatola. Un’ombra che non nasconde ma rivela: sentimenti, assenze, malebestie, animali totemici, radici, proiezioni, ritrovamenti, defunti, arche-

tipi, draghi, duplicità, governi, personalità. Ogni volta che una passione ci proietta oltre noi stessi essa genera un’ombra…un confine labile tra luce e tenebra, tra coscienza e incoscienza. Tra sogno e consapevolezza». In questa ipnosi Capossela si propone di trasportarci in questo spettacolo a mezzo di strumenti ad arco e a corde, a mezzo di ombrografi, generatori d’ombre a valvole e manuali per quello che definisce come «Un concerto per umbrafili, alla corte di Ipnos, il sonno che incanta. Uno stato ipnotico in cui è consentito addormentarsi, o uscire da sé, ma non usare uno smartphone». Il periodo dell’Ombra per il cantautore e polistrumentista è partito ufficialmente nel giorno di Sant’Antonio Abate (17 gennaio), festività della tradizione contadina in cui vengono

benedette le stalle e i campi con grandi falò e si dice che gli animali parlino: nell’occasione il cantautore si è esibito alla Focara di Novoli e ha diffuso il video di “Scorza di Mulo”. “Canzoni della Cupa” è composto da due lati, Polvere e Ombra, espressioni di un mondo folclorico, rurale e mitico. Al disco hanno preso parte diversi artisti, in un ideale raccordo tra due mondi, quello che racconta la grande frontiera, incarnato da artisti come Flaco Jimenez, Calexico, Howe Gelb e Los Lobos, e quello rappresentato da voci e strumenti espressione della migliore musica popolare italiana, come Giovanna Marini, Enza Pagliara, Antonio Infantino, la Banda della Posta, Francesco Loccisano, Giovannangelo De Gennaro, senza dimenticare altri straordinari musicisti come Victor Herrero, Los Mariachi Mezcal e tanti ancora. Il disco è prodotto artisticamente dallo stesso Capossela insieme a Taketo Gohara e Alessandro “Asso” Stefana. Da aggiungere che questo lavoro è stato giudicato come secondo miglior disco del 2016 nella classifica generale dei The Best World Albums of 2016 per la prestigiosa rivista inglese Mojo. Un ulteriore riconoscimento per il doppio album su cui Capossela ha lavorato per ben tredici ■ anni


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www.rifugiocrucolo.it INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

CRUCOLO: L’8 MARZO SI RIAPRE IL RIFUGIO CRUCOLO VI ASPETTA CON CORDIALITÀ E QUALCHE NOVITÀ PER FARVI GUSTARE LA TRADIZIONE

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ome da consuetudine dopo un piccola pausa invernale il Rifugio Crucolo riapre. Anche quest’anno la famiglia Purin vi aspetta con la consueta cordialità per farvi degustare la tradizionale cucina tipica trentina che pur rinnovandosi nel tempo conserva i sapori e i profumi di un tempo. Ci saranno novità ma anche le immancabili certezze del Rifugio; la cantina con i salumi i formaggi e i liquori del Crucolo. La musica il venerdì sera, i dolci “dell’Albina” che danno felicità e per chiudere? ...ma ovviamente il Parampampoli, il liquore che accende la serata.

Insalatina di carne salada Difficoltà Medio

Preparazione 5 min.

Cottura 00 min.

INGREDIENTI PER 4 PERSONE: 400 g di carne salada del Crucolo; 16 g di sale; 100 g di insalatina mista dell’orto; olio extravergine d’oliva; 80 g di formaggio Crucolo; aceto di mele per guarnire.

PRIMA DI ANDARE A CASA… I pranzi e le cene al Rifugio sono sempre un momento di festa. Si respira l’aria di casa. Quando scenderete in cantina, perché non potrete farne a meno, troverete sicuramente qualcuno della famiglia. Approfittatene per chiedere un consiglio su cosa acquistare; un pezzo di Speck, un paio di Lucaniche Trentine oppure il Salame del Maso. E ancora un pezzo di formaggio Crucolo ■ o una buona grappa...

INFO E CONTATTI Crucolo Srl Loc. Lagarine, 20 38050 Scurelle (TN) T. 0461 763707 info@crucolo.it Ristorante Rifugio Crucolo Loc. Val Campelle 38050 Scurelle (TN) T. 0461 766093 348 1766447 rifugiocrucolo@crucolo.it

PREPARAZIONE: Pulire la carne salada del Crucolo da tutte le nervature e cospargerlo sopra e sotto di sale. Per la presentazione, adagiare nel piatto l’insalatina a bouquet, tagliare la carne salada del Crucolo a fettine molto sottili e disporle a ventaglio nel piatto. Completare al centro con scaglie di formaggio Crucolo e rifinire con un filo di olio extravergine d’oliva. Decorare a piacere con una riduzione di aceto di mele.

Biscotti croccanti al formaggio Crucolo Difficoltà Facile

Preparazione 10 min.

Cottura 00 min.

INGREDIENTI PER 8 PERSONE: 300 g di formaggio Crucolo; 1 noce di burro PREPARAZIONE: Grattugiare il formaggio Crucolo a mano e nel frattempo far fondere la noce di burro in un pentolino. Riscaldare sul fuoco una padella antiaderente e, quando è ben calda, ungerne il fondo cospargendo il burro fuso con un piccolo pennello da cucina. Con il formaggio Crucolo grattugiato formare dei piccoli dischi del diametro di sei centimetri e lasciarli fondere in padella per pochi minuti. Non appena si formano delle piccole cialde croccanti ma ancora malleabili, togliere con l’aiuto di una forchetta e adagiarle sul manico di un mestolo di legno per conferire loro la forma desiderata. Staccare le cialde solo quando sono completamente fredde e disporle nel piatto di portata. Gustoso stuzzichino da servire con l’aperitivo. 87

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di Fabio De Santi

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uando penso a questo disco l’aggettivo che mi viene in mente con più frequenza è “colorato”. Volevamo fare un disco con dentro le canzoni pop che non sentiamo mai alla radio, fare un disco di canzoni pop che per una volta, come una volta, non temano di rivelare una propria eccitante complessità. Questo è forse il nostro disco più libero, da questo punto di vista. In una intervista di qualche mese fa ho detto che “L’amore e la violenza” sarebbe stato un disco “oscenamente pop”. Questo intendevo: musica che non si vergogna di esibire la propria libertà. In questo senso è “colorato”: nella maniera in cui gioca a essere libero. Chi l’ha detto che non si può far suonare Haydn e Moroder nella stessa stanza? Dipende dal modo in cui li fai suonare, e dal coraggio che hai nel lasciarli provare.” Sono queste le parole che Francesco Bianconi, anima dei Baustelle, usa per descrivere il nuovo disco della banda toscana “L’amore e la violenza” che sarà al centro del live del 5 marzo all’Auditorium S.Chiara di Trento. Il nuovo album dei Baustelle, il settimo in studio del gruppo, è composto di dodici canzoni ed è stato prodotto artisticamente da Francesco Bianconi e mixato da Pino “Pinaxa” Pischetola. In questo tour sul palco, oltre a Bianconi (voce, chitarre, tastiere), Claudio Brasini (chitarre) e Rachele Bastreghi (voce, tastiere, percussioni), ci saranno Ettore Bianconi (elettronica e tastiere), Sebastiano de Gennaro (percussioni), Alessandro Maiorino (basso), Diego Palazzo (tastiere e chitarre) e Andrea Faccioli (chitarre). Sempre sul senso de “L’a88

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BAUSTELLE IL NUOVO DISCO DELLA BANDA TOSCANA “L’AMORE E LA VIOLENZA” SARÀ AL CENTRO DEL LIVE DEL 5 MARZO ALL’AUDITORIUM S. CHIARA DI TRENTO more e la violenza” Bianconi ha raccontato: “Una volta completato armonicamente e melodicamente il disco, abbiamo cominciato a pensare a quale vestito dovesse avere. Ci siamo detti: dopo la libertà, il dogma. Primo, niente batteria. Questo sarà un disco ritmico ma la batteria sarà sostituita da campionamenti ritmici. Quello che sentite nel disco è perciò una “ultra batteria” fatta da auto campionamenti di tamburi del nostro percussionista Sebastiano De Gennaro e micro samples pazientemente presi da vecchi vinili (solo

cose pubblicate fra il 1975 e il 1982, perché ci interessava un suono fat e asciutto, senza riverberazione naturale nella ripresa). Secondo dogma: niente orchestra, l’abbiamo già usata esaustivamente in “Fantasma”. Usiamo piuttosto la sua finzione, il suo fantasma (ironia della sorte), ma - attenzione! - usiamo la sua finzione organica. Il “finto vero”. Quindi nessun timbro digitale, nessun plugin o software, solo vecchi o nuovi sintetizzatori analogici, un vero Mellotron, un organo Vox Continental. Non è questione di essere retrò,

se usiamo un Minimoog è perché crediamo che il suo suono abbia la pasta giusta per dare concretezza alla nostra visione. Abbiamo tanti difetti ma non siamo mai stati dei fighetti”. I Baustelle (parola tedesca da pronunciare in assoluta libertà) è un gruppo nato a Montepulciano, provincia di Siena, nel 1996. Alcuni demo aprono la strada all’esordio discografico con “Sussidiario illustrato della giovinezza”, prodotto artisticamente da Amerigo Verardi e uscito nel giugno del 2000 per l’etichetta indipendente Baracca e Burattini. Poi arrivano “La moda del lento”, “La malavita” con undici manifesti in musica del “male di vivere” dove la tensione rock sposa la grandeur di Phil Spector (in sei pezzi, anche un’orchestra d’archi), Gainsbourg va a braccetto con le colonne sonore dei poliziotteschi, la più nobile canzone italiana incontra la New York dei Television, dei Blondie, dei Ramones. il 1 febbraio del 2008 vede la luce il quarto album “Amen”: 15 episodi di varietà e raffinatezza, impreziositi da illustri ospiti, da un’orchestra d’archi e da una sezione fiati. ■


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razie alle liriche di Emidio Clementi e ad un suono unico ed ipnotico su un cantato in italiano che diventava parlato i Massimo Volume sono diventati sia nell’ultimo decennio del secolo scorso che dopo la reunion, anche di recente, un punto di riferimento imprescindibile per molti in Italia. Si comprende così in senso della doppia serata che la rassegna Transiti, organizzata dal Centro S. Chiara con la direzione artistica di Emidio Clementi, dedica questo mese al quartetto che ha le sue radici a Bologna. La prima è quella di martedì 20 al Teatro Sanbàpolis con le esibizioni individuali dei chitarristi Egle Sommacal e Stefano Pilia oltre alle performance di Emidio Clementi nel duo chiamato Sorge in coppia con Marco

MASSIMO VOLUME LA BAND DI EMIDIO CLEMENTI TERRÀ UN ATTESO CONCERTO MARTEDÌ 20 MARZO AL TEATRO SANBÀPOLIS DI TRENTO Caldera. Insieme alla batterista Vittoria Burattini (da qualche tempo nei ranghi dei BeMyDelay). Proprio a riguardo del progetto Sorge sul sito Musicfanpage.it Angelo Guglielmi scrive: “La guerra di domani è il primo e finora unico album del duo, dove Emidio si occupa di voce e pianoforte mentre Marco, è responsabile delle parti elettroniche. E l’esordio dei Sorge, la cui sigla riprende

il cognome di una spia sovietica uccisa dai giapponesi durante la Seconda Guerra Mondiale, merita attenzione da parte di coloro che apprezzano i paesaggi per lo più lividi e i versi tra l’autobiografico e il citazionista tanto amati da Clementi”. Un lavoro che contiene dieci pezzi carichi di tensioni ma vellutatamente evocativi che ipnotizzano e costringono a seguirne le trame musicali e

verbali, in un efficace equilibrio di alchimie sintetiche mai disturbanti, tocchi pianistici essenziali, voce che non cercando morbidezze si rivela dannatamente espressiva. La sera seguente, il 21 sempre al Teatro Sanbàpolis, intreccia musica e immagini. Fu grazie ad un invito del festival torinese “Traffic” che i Massimo Volume si riunificarono nel 2008: in quella circostanza la band preparò ed eseguì una sonorizzazione originale del film muto “La caduta della Casa Usher”, firmato nel 1928 dal cineasta francese Jean Epstein basandosi sull’omonimo racconto di Edgar Allan Poe. ■

GLI INCOGNITO E YUSSEF DAYES PER JAZZ’ ABOUT

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ono dei big dell’acid jazz come gli Incognito ed uno dei talenti emergenti del jazz contaminato dello scorso anno, leggasi Yussef Dayes, i due protagonisti dei due appuntamenti di questo mese di marzo per la rassegna Jazz’ About proposta dal Centro S.Chiara. Il 17 all’Auditorium di Trento sbarcano gli Incognito, band nata nel 1979, gli Incognito capitanati dal carismatico Jean-Paul “Bluey” Maunick (chitarrista, anima e mente del gruppo) hanno pubblicato, in oltre 30 anni di carriera, 15 album in studio e hanno visto alternarsi negli anni decine e decine di musicisti e cantanti, sempre di altissimo valore. Negli anni gli Incognito hanno mantenuto fede alla loro idea musicale, ovvero quella di un sound non solo da ballare ma anche da ascoltare, che potesse conciliare la raffinatezza del jazz con il calore e la sensualità sonora del soul-funk. Musica coinvolgente, arrangiamenti ineccepibili ricchi di fiati e percussioni e un groove irresistibile sempre più orientato al contemporany R&B.

A seguire il live il dj set di Luca Trevisi. Il 29 marzo, al Melotti di Rovereto spazio alla coppia in cima alla nuova ondata jazz-funk britannica capitanata da Yussef Dayes (batteria) e Kamaal Williams (polistrumentista conosciuto anche con il soprannome di Henry Wu) che ha recentemente fatto sold out in innumerevoli show al Ronnie Scott’s di Soho, alla St James’s Church di Westminster nonché in leggendarie performance per la Boiler Room e i Worldwide di Gilles Peterson. Nato da una session live di Williams in solo per Boiler Room, Yussef Kamaal è divenuto presto un progetto estemporaneo, partito da un semplice giro di accordi che sono sfociati in una session improvvisata. L’album è un misto di ritmiche Jungle, broken beat, jazz di stampo classico e spezie elettroniche. Sembra che Yussef Dayes (batteria) e Kamaal Williams (aka Henry Wu, polistrumentista) vogliano unire i puntini tra Squarepusher e Kamasi Whashington, Weather Report e Robert Glasper.

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PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

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Ingresso libero Martedì – Domenica: 09:00 – 18:00 ⁄ Lunedì chiuso Informazioni ⁄ Prenotazioni +39 0461 230 482 www.museostorico.it info@museostorico.it

Design: xycomm - Milano Foto: Archivio fotografico storico della Soprintendenza per i Beni culturali della Provincia autonoma di Trento

4 Novembre 2016


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comico romagnolo doc Giuseppe Giacobazzi ritorna a Trento dove fa registrare puntualmente il sold out. Giacobazzi presenterà infatti il suo nuovo spettacolo “Io ci sarò” il 3 marzo al Teatro Auditorium di Trento, alle 21, nell’appuntamento organizzato da Fiabamusic. “Il nostro – spiega Andrea Sasdelli in arte Giacobazzi che ha scritto lo spettacolo con la collaborazione ai testi di Carlo Negri – è un lavoro fatto anche di viaggi e durante i viaggi ti trovi inevitabilmente a pensare. Quando pensi, pensi a te e a quello che stai vivendo, a quello che hai vissuto e a quello che eventualmente potrà essere il tuo futuro”. Così Giuseppe Giacobazzi ha focalizzato il suo presente: “Oggi mi rendo conto di

GIUSEPPE GIACOBAZZI CON IL SUO NUOVO SPETTACOLO INTITOLATO “IO CI SARÒ” IL COMICO SARÀ IL 3 MARZO AL TEATRO AUDITORIUM DI TRENTO essere un genitore di 53 anni con una figlia di 3 e quindi mi sono ritrovato a pensare: “Riuscirò a vedere i miei nipoti e nel caso li riesca a vedere a rapportarmi come fa un nonno e quindi a viziarli, a giocare con loro, a parlarci e raccontargli delle storie, cercando di dare consigli che non verranno sicuramente ascoltati, a spiegargli anche questo buffo movimento di

sentimenti che è la vita. La vita, la mia vita, per come l’ho vissuta, per dove l’ho vissuta, per gli anni che l’ho vissuta, per chi l’ha vissuta con me. Insomma poter riuscire a comunicare a due generazioni interposte, che poi, di solito, dovrebbe essere il mestiere dei nonni con i nipoti. Questo mi ha portato a creare un ponte con lo spettacolo precedente, praticamente rico-

minciando da dove abbiamo finito, ma con una domanda in più”. Il verace e travolgente comico made in Romagna aggiunge: “Per immaginarmi di poter parlare ai miei nipoti, penso sia fondamentale adeguarmi ai tempi, o perlomeno provare ad usare, se non il loro linguaggio perlomeno le loro tecnologie, cosciente che domani comunque saranno vecchie. Quindi, ho pensato di lasciare un “videomessaggio” che possa spiegare ed eventualmente interagire con i miei possibili futuri nipoti. E per farlo, l’unico modo che conosco, è farlo davanti ad un pubblico”. ■

MARLENE KUNTZ: “ONORATE IL VILE” TOUR A TRENTO

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uando scrivemmo la canzone che dette il titolo anche al disco, il comportamento della viltà era ascrivibile all’io narrante e alla sua incapacità di assumersi determinate responsabilità. L’urlo Onorate il vile era il gesto estremo e disperato del vile stesso, in cerca di assoluzione. Con pari enfasi, glaciale e ironica, l’urlo che usiamo ora per dare il titolo al tour è il gesto patetico dei vili di oggi, che in epoca di schermi luminescenti dietro i quali ringhiare come leoni non visti, non hanno il coraggio di dire vis a vis ciò che realmente si pensa di chi (non) si affronta”. Sono queste le parole con cui i Marlene Kuntz accompagnano il lancio del loro “Onorate il vile tour” che farà tappa anche al Teatro Sanbàpolis di Trento venerdì 24 marzo. Un appuntamento organizzato da Fiabamusic insieme al Centro Servizi Culturali S. Chiara che rientra nella rassegna “Sanbàclub”. Tra passato e presente il rock più intransigente e senza discontinuità della band alternative torna in tour nei club di tutta Italia e celebra un loro disco di inizio carriera, “Il vile”, il loro secondo album pubblicato venti anni fa, nel 1996. Dopo aver festeggiato Catartica nel 2014 con un disco e una lunga sequenza di date soldout, il gruppo ha deciso di proporsi in questa veste – oltre alle numerosissime indossate nel corso degli anni, ricordiamo i vari tour nei teatri, le sonorizzazioni di film muti, le varie sperimentazioni nei più diversi formati e con le più diverse attitudini, le perfor-

mance con un corpo di ballo, gli incontri solitari di Cristiano Godano, oltre alle centinaia e centinaia di concerti nei club e nei festival estivi, in seguito alle molteplici richieste sui loro social e in rete, che suggerivano a gran voce un tour del Vile. Nessuna motivazione nostalgica all’origine, ma la consapevolezza e lo stimolo gioioso di poter portare in giro per l’Italia un altro pezzo importante di storia del rock italiano degli anni novanta rispettato dal pubblico più intransigente, amato da molti che a quel periodo guardano ancora con ammirazione e vagheggiato dai più giovani che non lo hanno vissuto in diretta.

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Glauco Mauri e Roberto Sturno

di Fabio De Santi

È

un mese di marzo particolarmente ricco sul fronte della Grande Prosa quello programmato dal Centro Servizi Culturali S.Chiara. Si inizia con “Il prezzo” di Arthur Miller in scena da giovedì 9 a domenica 12 al Teatro Sociale per la regia di Massimo Popolizio con Umberto Orsini e Massimo Popolizio ed una produzione della Compagnia Umberto Orsini. “Il prezzo” è una commedia costruita per quattro caratteri che rappresentano lo spaccato di una società nella quale ognuno di noi, oggi più che mai, può riconoscersi. Un dialogo a volte divertente e caustico, a volte drammatico; una storia dove tutto ha un prezzo: le scelte, i ricordi, gli errori, le vittorie e le sconfitte. Il prezzo che ognuno di noi paga per vivere. I personaggi ci trascinano in un mondo dove l’ironia livida, i dubbi, la cattiveria e l’incertezza riempiono lo spazio scenico che, nella sua immobilità, si presenta come un ring dove lo scontro avviene attraverso un intreccio di parole che

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GRANDE PROSA TRE PROPOSTE D’ECCEZIONE: “EDIPO RE” DI SOFOCLE, “IL PREZZO” DI ARTHUR MILLER E POI LA BELLISSIMA CLAUDIA GERINI NE “LE STORIE DI CLAUDIA” tolgono il respiro. «Grazie anche ad uno sforzo produttivo raramente riscontrabile nel teatro privato – scrive Massimo Popolizio – ho potuto collaborare con i migliori artisti e professionisti del settore. Soprattutto ho avuto occasione di stare in scena con i colleghi che amo e di ripetere con Umberto quel sodalizio che ci ha legati per anni». Sono invece Glauco Mauri e Roberto Sturno i protagonisti di un classico come “Edipo Re” di Sofocle, allestito al Sociale dal 23 al 26 marzo. Un allestimento moderno per mettere in scena il capolavoro di Sofocle e analizzare più compiutamente il mito immortale di Edipo, il sovrano amato e stimato da tutti, coinvolto in situazioni immorali al di là della sua volontà. Tragedia del riconoscimento e del rovesciamento, Edipo re è un’opera immortale con la quale Sofocle manda a dire a noi tutti che soltanto nell’interrogarci comincia la dignità di essere uomini. In scena Glauco Mauri e Roberto Sturno, una cop Claudio Gerini

Massimo Popolizio e Umberto Orsini

pia di attori che fin dall’inizio degli anni Ottanta sta regalando al pubblico italiano e non solo pagine di grande teatro. A dirigere Glauco Mauri e Roberto Sturno – una coppia di attori che dall’inizio degli anni Ottanta ad oggi sta regalando al pubblico italiano e non solo pagine di grande teatro – sarà Andrea Baracco, che sa misurarsi nella regia di autori classici con un approccio moderno, in parte ispirato a Nekrosius. L’attrice romana Claudia Gerini porta in scena, dal 30 marzo al 2 aprile, il suo “Storie di Claudia” insieme a Giampiero Solari, Paola Galassi e Michela Andreozzi per uno spettacolo diretto da

Giampiero Solari . Un insieme di storie intrecciate di cui l’attrice è stata protagonista, raccontate con personaggi biografici e alcuni di fantasia. Claudia Gerini, ispirata da una vicina di casa senza età appassionata di musica e arte, evoca grandi personaggi e miti femminili quali Carmen Miranda, Frida Khalo, Marlene Dietrich e Monica Vitti. Recitando, ma anche cantando e ballando, accompagna delicatamente il pubblico in un intenso viaggio di fantasia, che alterna momenti esilaranti e accenti poetici e visionari. Un giusto equilibrio di ironia e nostalgica memoria per rivivere il successo di donne che hanno fatto la storia. ■


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di Nicola Tomasi

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rahms, Beethoven, Kurtág, Haydn e molti altri, un’esplosione di musica al Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento che, dopo “Chi ha paura del Novecento?” dell’anno scorso, torna alla carica con un nuovo programma concertistico e un format dinamico e accattivante di divulgazione scientifica. Protagonisti, non solo musicisti d’eccezione a livello internazionale, anche matematici, fisici e ingegneri per raccontare la musica come non l’avete mai ascoltata. Dal canto monodico medievale ai grandi classici fino alla contemporaneità, Pensa musicale è un format interdisciplinare di comunicazione della scienza ideato per stupire e ‘scoperchiare’ la musica mentre suona come un ‘oggetto’ meraviglioso tutto da scoprire, fatto di ingra-

PENSA MUSICALE UNA SERIE DI INTERESSANTI ESERCIZI DI TRASMISSIONE MUSICALE DEL SAPERE A TRENTO, IN MARZO E IN APRILE naggi, numeri e simmetrie impossibili. Pensa musicale inizia con l’affascinante viaggio proposto dal Gruppo vocale Laurence Feininger (7 marzo, ore 18, Chiesa di S. Margherita), per sperimentare sonorità, ritmi e melodie di un tempo lontano, quelle del canto liturgico, dal 1200 fino al 1700. Clavicembalo e fortepiano, ‘macchine musicali’

complesse e meravigliose, saranno invece protagoniste del secondo incontro (14 marzo, ore 18, Sala della Fondazione CARITRO) grazie al virtuosismo di Simone Vebber, vincitore di oltre dieci premi in concorsi nazionali ed internazionali. È quindi il turno del maestro Roberto Trainini (23 marzo, ore 18, Sala de “I Minipolifonici”), violoncellista di fama interna-

zionale, che si esibirà in uno squisito intreccio di autori e melodie: Bach, Gardarella, Ligeti e Locatelli. Il programma si concluderà (6 aprile, ore 18, Sala Filarmonica) con la voce di Anna Maria Chiuri, acclamato soprano il cui timbro inconfondibile giocherà col ‘canto’ della viola di Maurizio Barbetti e del pianoforte di Paolo Zannini, in un prezioso gioco di rimandi e simmetrie. L’iniziativa, grazie al suo ideatore e responsabile scientifico Marco Uvietta, compositore e docente di Musicologia e Storia della musica al Dipartimento di Lettere e Filosofia. ■

UNIVERSITÀ: “L’UMANISTA NEL MONDO DEL LAVORO”

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he il LabSA (Laboratorio di Storia Antica) targato UniTn si occupasse di ricerca scientifica, tutoring studenti e formazione docenti non è una novità: si tratta di un insieme di pratiche ormai consolidato dal 2013. Con il 2017 il LabSA però ha ulteriormente esteso il proprio campo d’azione, cercando di intercettare un bisogno degli studenti dei Dipartimenti umanistici: un avvicinamento concreto con diverse realtà professionali aperte ai profili umanistici. E così ha proposto uno stage interno per gli studenti di Lettere e Filosofia. Dodici incontri, fra marzo e maggio, con diverse professionalità provenienti dal mondo dell’editoria, del giornalismo, della scuola, dell’organizzazione di eventi culturali, dei musei, e via dicendo. Esperti del settore si raccontano ai ragazzi, raccontano della loro giornata tipo e dei percorsi formativi più adeguati per il profilo professionale in questione, e, ciò che più conta, rispondono alle loro domande. “L’umanista nel mondo del lavoro. Alcuni contesti professionali” il titolo dell’iniziativa coordinata da Elena Franchi e Camillo Zadra Giorgia Proietti, docenti

a contratto di Storia greca al Dipartimento di Lettere e Filosofia. Scopo del ciclo di incontri è quello di introdurre ad alcune realtà professionali connesse alla formazione umanistica. I referenti sono docenti del Dipartimento ed Quinto esperti dei settori citati, Antonelli provenienti da importanti realtà e istituti culturali locali come il Museo storico italiano della Guerra, Fondazione Museo Storico del Trentino, scuole superiori, associazioni di promozione culturale e sociale. Il 6 marzo al Dipartimento di Lettere e Filosofia, in via Tomaso Gar, dalle 14 alle 17, spazio a «L’Umanista in redazione» con Alberto Folgheraiter, scrittore e presidente del Consiglio di disciplina dell’Ordine dei Giornalisti. Il 13 le parole saranno quelle de «L’Umanista al museo» con Camillo Zadra direttore del Museo Storico Italiano della Guerra mentre il 27 marzo le parole si legano a «L’Umanista e la ricerca storica» con Quinto Antonelli - storico, responsabile dell’Archivio della Scrittura Popolare ella Fondazione Museo Storico del Trentino.

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DEL CICLO DELLA VITA DELLA DONNA E DELL’UOMO

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tupore del cuore, stupore dell’intelletto, ma ancor prima stupore degli occhi. E’ dalle immagini che nasce la paura non tanto della morte quanto di

quello che succederà poi. Ricordiamo quello che troviamo scritto nell’apocrifa Apocalisse di Pietro: La prima morte ha luogo per ogni creatura, per i giusti e per i peccatori, per gli animali e per le bestie, è la morte prescritta per ogni creatura, e si trova già insita nel coito per ogni essere corporeo; è insita nella sofferenza e nella debolezza, è insita nel corpo tanto per i puri quanto per gli impuri, tanto per i giusti quanto per i peccatori, tanto per i buoni quanto per i malfattori…. La seconda morte è dei peccatori, e avrà luogo dopo la risurrezione delle anime e dei corpi: i peccatori periranno nuovamente per opera del fuoco. Un tempo chi nasceva viveva costantemente con la morte davanti agli occhi, anzi si poteva dire che nasceva per dover morire. Ecco allora che la mostra organizzata da Rosanna Cavallini dal titolo “Lo

MICHELE PARISI. OBLIO SOLO SHOW

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al 4 marzo al 13 maggio, alla Galleria Paolo Maria Deanesi di Trento esporrà, a cura di Gabriele Salvaterra, Michele Parisi. L’inaugurazione è sabato 4 marzo, alle 11. È una mostra personale incentrata su un’originale riflessione che mette in campo gli elementi di documento, storia, memoria, immagine, attrazione, sensualità e perdita. Le opere dedicate alle distruzioni dei siti archeologici mediorientali perpetrate negli ultimi due anni dall’Isis si affiancano a immagini paesaggistiche contemporanee e a composizioni ispirate alla storia biblica di Giuditta e Oloferne per condurre l’osservatore in un immaginario caratterizzato da una temporalità ciclica. Il tema della perdita come anche quello dell’attrazione per ciò che non esiste più o è distante costituiscono i caratteri comuni delle opere presenti in mostra. Anche quando il soggetto è tratto da una scena contemporanea, come nella spettacolare veduta aerea di Parigi intitolata Arc de Triomphe, la presenza attuale degli elementi rappresentati sembra solo il primo passo per la loro prossima distruzione e futura dimenticanza. Il lavoro di Parisi, utilizzando pittura e fotografia in maniera congiunta, tenta di salvare temporaneamente un frammento di realtà, prorogandone l’esperienza nel tempo. www.paolomariadeanesi.it

specchio di

Alice o della vanità” presso le antiche sale

dell’Associazione Hortus Artieri – con opere provenienti dalla ricca collezione privata del Museo Andriollo di Olle

Valsugana – ci racconta la devozione, le credenze e i riti legati al culto dei morti e della sepoltura, inoltrandosi anche nelle dicerie, nelle paure, negli esorcismi intrecciati alla vita femminile. Non a caso il sottotitolo è “La vita, la morte e l’indissolubilità sentimentale”. Un corpus di stampe e opere pittoriche narra del ciclo della vita della donna e dell’uomo mostrando in particolare il tema della protezione intesa come uno dei soggetti di rilievo nella tradizione popolare della vita di montagna. Come scrive Rosanna Cavallini nel testo che accompagna la mostra, la morte nel XIX secolo, in seguito allo spirito romantico, diventa non più fonte di terrore ma ineluttabile presenza quotidiana alla quale riservare attenzioni. La sua essenza aleggiava discreta giorno e notte nelle stanze della casa e con lei si dialogava costantemente. Le lacrime femminili abbondavano ma con decoro. Si eseguivano per diletto piccole pitture amatoriali di monumenti funebri con frasi a sfondo sentimentale, si

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trentinomostre incorniciavano ricami con capelli tagliuzzati e quadretti con piccoli mazzolini di fiori, sempre eseguiti con i capelli di amici e parenti defunti. Il senso dell’amicizia era forte e anche la morte diventava l’amica fedele e sicura che si cercava di eludere e rabbonire. In mostra ci sono diverse stampe riguardanti il tema della morte all’interno delle immagini votive diffuse in tutta Europa dagli ambulanti provenienti dalla valle del Tesino, in contatto prima con gli editori Remondini di Bassano, poi con gli editori tedeschi di Augsburg, e in seguito editori di successo essi stessi. Di particolare interesse nella mostra sono i “brevi apotropaici”: oggetti che contenevano oltre ad una formula protettiva una serie di immagini di santi e nella parte centrale un riquadro con oggetti e simboli magici. Chiusi e mai aperti venivano posizionati sotto il cuscino o il materasso: si riteneva infatti che nelle ore del sonno si era meno difesi dalle forze del male. Sono inoltre esposti santini, ex voto, immagini devozionali dedicate ai Santi e alle Madonne e i rari e sconosciuti bocconcini Schluckbildchen (Bildchen, bigliettino e Schluck, sorso): sono delle piccole immagini stampate su un foglio, rappresentanti luoghi di culto, e facevano parte di quella farmacia domestica indispensabile per le cure familiari. Essendo la richiesta di una visita medica impensabile nei masi isolati in caso di malattia di persone e animali, assai preziosi, si ritagliava una figurina e la si faceva inghiottire al malato bevendo un po’ d’acqua, con la convinzione che l’immagine sacra – passando all’interno del corpo – avrebbe portato alla guarigione. Le immaginette benedette si potevano acquistare nei santuari visitati durante i pellegrinaggi collettivi o per chiedere una grazia individuale. Una mostra questa davvero eccezionale e inusuale, una porta aperta sulla cultura popolare e sul tema della morte dei nostri padri e dei nostri avi. Continua così l’interessantissimo percorso culturale intrapreso dall’Hortus Artieri sul tema della “morte” nell’arte – antica, moderna e contemporanea –, nella devozione popolare, nella cultura in generale della nostra terra. Hortus Artieri, Vicolo dei Birri 7 (Trento, a pochi passi dalla Piazza del Duomo). Orari: mercoledì e venerdì 10.30-12.30, 17-19; sabato 10.30-12.30; www. hortusartieri.com.

BORGO VALSUGANA Mostre LE INGEGNOSE. PERCORSO NELLA CREATIVITÀ DI 12 ARTISTE CONTEMPORANEE Apertura: da sabato 4 a domenica 26 marzo. c/o Spazio Klien..

BRENTONICO Mostre CORPI DISARMATI: LA MECCANICA DELLA NORMALITÁ Apertura: fino a domenica 2 luglio 2017. Palazzo Eccheli-Baisi, Via Mantova, 4. La mostra, curata da Mara Dissegna, Rodolfo Taiani ed Emanuele Togni, affronta il tema dei tanti reduci che fecero ritorno alle proprie case al termine della prima guerra mondiale menomati nel corpo e nello spirito. Ingresso gratuito Info: per aperture e orari www.museostorico.it Tel. 0461.1747000; www.comune. brentonico.tn.it Tel. 0464.395059.

CAVALESE Mostre UN PATRIMONIO DI CARTA. I DOCUMENTI DI FIEMME TRA STORIA E TUTELA Apertura: fino a lunedì 17 aprile 2017. Palazzo della magnifica comunità di Fiemme. Orario estivo: 10/12 - 15/18,30. Info: www.palazzomagnifica.eu, email: palazzo@ mcfiemme.eu, Tel. 0462.340812. Mostre MOSTRI IN MOSTRA Apertura: fino a lunedì 17 aprile. Palazzo della Magnifica Comunità. Esposizione delle opere di Luca Pojer dedicate alla mitologica figura del Krampus. Mostra visitabile con orario 1012/15/18.30 ogni venerdì, sabato e domenica. Info: www.visitfiemme.it.

LEVICO TERME Mostre MOSTRA SUL TERMALISMO NELL’ARCO ALPINO Apertura: fino a venerdì 31 marzo 2017. Levico tra XIX e XX secolo. Presso Villa Paradiso, nel Parco delle Terme degli Asburgo a Levico Terme. Ingresso gratuito, visite guidate su prenotazione. Info: Biblioteca comunale di LevicoTerme:Tel. 0461.710206 - levico@biblio.infotn.it; Fondazione Museo storico del Trentino: Tel. 0461.230482; info@museostorico.it.

ROVERETO Mostre PERFORMANCE: CORPO PRIVATO E CORPO SOCIALE Apertura: fino a domenica 7 maggio 2017. Casa D’Arte Futurista Depero, Via dei Portici 38. A partire dal multiforme ingegno di Depero, la mostra approfondisce l’idea di corpo come luogo di ricerca attraverso un nucleo di opere provenienti dal Mart e una selezione di

documenti dell’Archivio del ‘900. In mostra anche tre video esemplari di performance di Yoko Ono, Vito Acconci e Sarenco. Orario: martedi - domenica ore 10-18, lunedi chiuso. Info: www.mart.trento.it. Mostre ELISEO MATTIACCI Apertura: da sabato 3 dicembre 2016 a domenica 12 marzo 2017. Mart. L’esposizione è frutto di un dialogo fra l’artista e gli spazi del Museo: negli ampi ambienti del Mart, una selezione di lavori - per lo più di grandi dimensioni - ripercorre la carriera dello scultore marchigiano. Info: www.mart.tn.it. Mostre FOCUS COLLEZIONI: TRA NUCLEARE E PATAFISICA. LIBRI E RIVISTE DALLA DONAZIONE BAJ Apertura: fino a domenica 2 aprile 2017. Mart, Corso Bettini. La selezione in mostra spazia dall’editoria delle avanguardie storiche, con numerosi esempi di area futurista, dadaista e surrealista, alle riviste sperimentali del secondo Novecento, come “Il Gesto” (1955-1959) e “Documenti d’Arte d’Oggi” (1954-1958), alle pubblicazioni di alcune collane del Collège de ‘Pataphysique. Sono inoltre esposti libri di Baj e di artisti e intellettuali che, avendo condiviso tratti del suo percorso creativo, hanno trovato posto nella sua raccolta privata. Orario: martedì domenica 10-18/ Venerdì 10-21. Lunedì chiuso. Biglietto Intero: 11 € / Ridotto: 7 €. Info: www.mart.trento.it. Mostre IO, ROBOTTO. AUTOMI IN COMPAGNIA Apertura: da venerdì 24 febbraio a lunedì 28 agosto. Palazzo Alberti Poja, Corso Bettini. Una collezione di oltre 90 automi per raccontare la storia e l’evoluzione dei robot da intrattenimento che faranno parte della nostra vita quotidiana. Info: www.visitrovereto.it. Mostre GLI IMPROBABILI SPOSI ENRICO FUOCHI Apertura: dal 18 marzo al 2 aprile. Biblioteca civica “G. Tartarotti”. Mostra fotografica. Orario: lunedì-sabato ore 9-22; domenica ore 9-13. Info: www.visitrovereto.it.

TRENTO Fiere 71^ MOSTRA DELL’AGRICOLTURA - DOMO Apertura: da sabato 18 a domenica 19 marzo. Dalle Ore 8 alle 19. Saloni espositivi e piazzali Trento Fiere Spa - Via Briamasco, 2. In mostra prodotti d’artigianato, macchinari e attrezzi per l’agricoltura e l’allevamento, stand gastronomici, convegni a tema e, l’immancabile, polo zootecnico. In occasione della Mostra dell’Agricoltura Trento Fiere ospita anche Domo Edilizia. Biglietto: 2 €, gratis fino a 16 anni. Info: www.mostraagricolturatrento.com; www.trentofiere.com. 95

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trentinomostre Mostre I TRENTINI NELLA GUERRA EUROPEA 1914-1920 Apertura: fino a domenica 30 dicembre 2018. Le Gallerie, Piedicastello. Una mostra che racconta il dramma dei trentini nel corso del primo conflitto mondiale. Orario: da martedì a domenica ore 9.00-18.00 (lunedì chiuso). Ingresso libero. Info: www.fondazione.museostorico.it. Mostre ESTINZIONI Apertura: fino a lunedì 26 giugno 2017. MUSE - Museo delle Scienze, corso del Lavoro e della Scienza 3, Trento. Storie di catastrofi e altre opportunità il MUSE dà il via a un ambizioso progetto che mette in dialogo le ricerche e le riflessioni sulla sesta estinzione di massa - ovvero la crisi ecologica che stiamo vivendo - con le dinamiche che hanno caratterizzato le cinque grandi estinzioni paleontologiche avvenute negli ultimi 500 milioni di anni. Orario: da martedì a venerdì 10-18; sabato e domenica 10-19. Costi intero € 10, ridotto € 8. Info: www.muse.it; Tel. 0461.270311; museinfo@muse.it. Mostre BRUNIVO BUTTARELLI L’ESTINZIONE. OVVERO LA VITA OLTRE LA MORTE Apertura: da sabato 1 ottobre 2016 a mercoledì 26 luglio 2017. Parco del MUSE e parco del quartiere Le Albere. Ingresso libero. Info: www.muse.it. Mostre CHIESA, IMPERO E TURCHERIE Apertura: da sabato 3 dicembre 2016 a lunedì 1 maggio 2017. Castello del Buonconsiglio, via Bernardo Clesio 5. Giuseppe Alberti pittore e architetto nel Trentino barocco. Costo biglietto intero € 10, ridotto € 8. Chiuso lunedì non festivo, 25 dicembre e 1° gennaio. Info: info@buonconsiglio.it; Tel. 0461.492811 (dal lun al ven dalle 9 alle 13). Mostre FRATELLI E SORELLE RACCONTI DAL CARCERE Apertura: da sabato 26 novembre 2016 a lunedì 27 marzo 2017. Museo Diocesano Tridentino. Il progetto espositivo, che ha ricevuto il patrocinio dell’Ordine degli Avvocati di Trento, intende aprire uno spiraglio sulla realtà del carcere, un luogo “altro”,spesso distante dall’esperienza quotidiana. Senza avere l’ambizione di spiegare o documentare la vita all’interno di un penitenziario, la mostra invita i visitatori a riflettere su un tema tanto attuale quanto complesso. Partendo dalle visionarie Carceri di Giovanni Battista Piranesi e passando attraverso le immagini di fotografi, registi e pittori contemporanei, il visitatore sarà gradualmente introdotto in quel mondo ‘a parte’ rappresentato dal carcere. Un mondo fatto

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di spazi, immaginati o reali, abbandonati o vissuti; di silenzi, rumori, parole, ricordi, voci e racconti. Info: www.museodiocesanotridentino. it; Tel. 0461.234419. Mostre RAY SMITH - TOSS AND TUMBLE Apertura: da giovedì 15 dicembre 2016 a venerdì 31 marzo 2017. Studio d’Arte Raffaelli - Via Livio Marchetti, 17. Verranno presentati una serie di lavori recenti di Ray Smith dedicati al fascino della figura femminile. Info: www.studioraffaelli.com. Mostre JOE GRILLO - ACID AMERICAN Apertura: da giovedì 15 dicembre 2016 a venerdì 31 marzo 2017. Joe Grillo e la sua acid culture approdano a Trento, dando il via alla programmazione artistica di Cellar Contemporary, progetto espositivo di Davide Raffaelli in collaborazione con Camilla Nacci. Per l’occasione, a partire dalle 17.30, sarà presentata un’anteprima del nuovo spazio di Cellar Contemporary, dove sarà parzialmente allestita la mostra, per poi proseguire, a partire dalle 18.30, verso la Sala Bacco dello Studio d’Arte Raffaelli, che ospiterà la seconda parte dell’esposizione contestualmente all’inaugurazione della personale dell’artista Ray Smith. Info: www. studioraffaelli.com. Mostre ARTE DOPO IL 1900 Apertura: fino a sabato 11 marzo. Palazzo Trentini - Via Manci, 27. Si tratta di una straordinaria panoramica della produzione artistica sviluppatasi da inizio ‘900 nell’area alpina del Tirolo asburgico, tra Kufstein e Borghetto, attraverso 48 capolavori di 39 dei suoi principali interpreti. Opere che spaziano dallo Jugendstil, all’Espressionismo, al Futurismo, Cinetismo e alla Nuova Oggettività, senza trascurare l’astrazione e gli attuali approcci dell’Arte concettuale. Orario: da lunedì a venerdì 10-18, sabato 10-12. Chiuso nei giorni festivi. Ingresso libero. Info: www.consiglio.provincia.tn.it; Tel. 0461.213111; segreteria@consiglio.provincia.tn.it. Mostre T-ESSERE MEMORIA Apertura: fino a giovedì 20 aprile. S.A.S.S. Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, piazza Cesare Battisti. Il museo incontra l’Alzheimer. Orario: da martedì a domenica 9-13 e 14-17.30. Chiuso il lunedì. Ingresso libero. Info:Tel. 0461.492161; uff. beniarcheologici@provincia.tn.it. Mostre ALMANACCO 70. ARCHITETTURA E ASTRAZIONE Apertura: fino a domenica 14 maggio. Galleria Civica Trento, Via Belenzani 44. La Galleria Civica presenta un nuovo progetto

espositivo e di ricerca che indaga le connessioni tra architettura e arte astratta a Trento negli anni ‘70. Mostra a cura di Campomarzio, Margherita de Pilati, Gabriele Lorenzoni. Orario: martedi - domenica ore 10-13/14-18. Lunedi chiuso. Info: www.mart.trento.it. Mostre PIAZZA Apertura: da venerdì 24 febbraio a domenica 26 marzo. MUSE, Museo delle Scienze, corso del Lavoro e della Scienza, 3. Opere di Matteo Boato. Per tutto il periodo di apertura, all’esposizione si affianca anche il progetto partecipativo “La voce della piazza”. Come in un vero spazio cittadino, dove dal chiacchiericcio dei passanti emergono stralci di conversazioni, confronti e istantanee di vita, il MUSE metterà a disposizione il proprio spazio non solo alle opere pittoriche, ma anche a quanti avranno voglia di condividere in pubblico un racconto, un messaggio, un ricordo, un tema a loro caro. Ogni giorno un racconto diverso, una miscela di esperienze ed emozioni che renderanno il museo uno spazio ancora più inclusivo e coinvolgente. Dal martedì al venerdì, alle 17.30, e il sabato e la domenica, alle 18.30. Segui anche la diretta Facebook o il canale YouTube dedicato. Orario: da martedì a venerdì 10-18; sabato e domenica 10-19. Ingresso intero € 10, ridotto € 8. Info: www.museoinfo@muse.it; Tel. 0461.270311. Mostre ARTISTI A STATUTO SPECIALE Apertura: da sabato 25 febbraio a domenica 12 marzo. Palazzo Thun - Via Belenzani, 3. Un progetto artistico di Antonello Serra e Paolo Sirena. Orario: dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19. Sabato e festivi orario continuato dalle 10 alle 19. Mostre NUVOLE NERE CIELO AZZURRO RO - WANG ZHONGJIE Apertura: da venerdì 3 marzo a domenica 2 aprile. SpazioKN - Vicolo dei Dall’Armi 15 (ingresso da Piazza Pasi). Mostra a cura di Monica Demattè. In collaborazione don Moartspace www.moartspace. com. Info: Cell. 349.3865792; spaziokn@gmail.com. Mostre MICHELE PARISI OBLIO Apertura: da sabato 4 marzo a sabato 13 maggio. c/o Paolo Maria Deanesi. Mostra a cura di Gabriele Salvaterra. Orario: mer-gio-ven-sab 15-19; altri giorni su appuntamento. Info: gallery@paolomariadeanesi.it; www.paolomariadeanesi.it.

Mostre ALCAMNACCO 70. ARCHITETTURA E ASTRAZIONE Apertura: fino a domenica 14 maggio. Galleria Civica, via Belenzani 44. Indagine delle connessioni tra architettura e arte astratta a Trento negli anni ‘70. Muovendo da una selezione di materiali d’archivio e dalle fotografie di Fernando Guerra, l’esposizione ripercorre la storia di alcuni edifici progettati da Marcello Armani, Luciano Perini e Gian Leo Salvotti. La mostra propone, inoltre, un inedito confronto visivo con le opere di Carlo Andreani, Italo Bressan, Mauro Cappelletti, Silvio Cattani, Bruno Colorio, Giancarlo Gardumi, Annamaria Gelmi, Diego Mazzonelli, Romano Perusini, Aldo Schmid e Luigi Senesi. Orario: da martedi a domenica 10-13 e 14-18. Lunedì chiuso. Biglietto intero 2 €, gratuito per mart membership e bambini fino a 14 anni; ingresso gratuito ogni prima domenica del mese. Info: civica@ mart.tn.it; Tel. 0461.985511.

VIGO DI FASSA Mostre MOSTRA FOTOGRAFICA ITINERANTE Apertura: fino a sabato 15 aprile. Vie del paese. Mostra fotografica itinerante dedicata al Carnevale Ladino. Ingresso libero. Info: www. fassa.com.

VILLA LAGARINA Mostre PAOLO DE CARLI - PROFILI Apertura: da sabato 4 febbraio a domenica 19 marzo. Palazzo Libera. Mostra personale. Orario: mercoledì, giovedì e venerdì ore 14-18; sabato, domenica e festivi ore 10-18. Ingresso libero.

ZIANO DI FIEMME Mercati I PRESEPI NEL BOSCO DI ZANOLIN Apertura: da sabato 10 dicembre 2016 a giovedì 30 marzo 2017. Una passeggiata nel bosco costellata di piccole opere d’arte. Circa quarantacinque di presepi si affacciano su un sentiero ad anello sopra l’abitato di Ziano, nella frazione Zanolin. I visitatori hanno la sensazione di camminare fra migliaia di “alberi di Natale”, visto che il sentiero parte da via Cavelonte e si inoltra in un bosco di abeti e larici. I presepi restano allestiti per tutto l’inverno, regalando così l’occasione di una bella passeggiata su un tracciato normalmente poco battuto. Info: Azienda per il Turismo della Val di Fiemme www.visitfiemme.it


Matrimoni

Ristorante

Catering

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Eventi


trentinoappuntamenti

DAL JAZZ AL SOUL, DAL ROCK AL BELCANTO

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ominciamo con il teatro. È un mese di marzo particolarmente ricco sul fronte della Grande Prosa quello programmato dal Centro Servizi Culturali

S.Chiara. Si inizia con “Il prezzo” di Arthur Miller in scena da giovedì 9 a domenica 12 al Teatro Sociale per la regia di Massimo Popolizio con Umberto stesso Massimo

Popolizio.

Orsini e lo

Per la danza, rispetto alla stagione, questo mese al teatro Sociale di Trento si prospetta senz’altro come il più interessante. Saranno, infatti, due le protagoniste in scena, due icone del mondo tersicoreo:

Eleonora Abbagnato e Carolyn Carlson. Tanti i protagonisti per la musica:

Mario Biondi festeggia i

dieci anni dal celebre disco d’esordio “Handful of Soul” a Trento con il concerto del 28 marzo all’Auditorium S.Chiara. Francesco Bianconi, e i suoi

Baustelle descriveranno in musica il nuovo disco della banda

AMEDEO MINGHI

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a cinquant’anni porta avanti la sua idea di musica attraverso canzoni attente al lato romantico della vita con le quali ha conquistato il cuore di tantissimi fans. Lui è Amedeo Minghi il cantautore che sarà in concerto all’Auditorium S.Chiara di Trento l’11 marzo nell’ambito del tour «La bussola e il cuore». Un titolo che è anche quello del suo nuovo progetto discografico, un triplo cofanetto che Sony Music ha pubblicato il 14 ottobre dello scorso anno per celebrare i primi cinquant’anni di carriera dell’artista. «La bussola» è il nuovo album e contiene le composizioni inedite realizzate dall’artista, un album studio che mancava da 11 anni. Dieci brani che riconfermano quella cifra senza tempo che è tratto caratteristico di un modo di interpretare la melodia. «Il cuore» raccoglie cinque classici del repertorio di Minghi, totalmente riarrangiati e rivisitati in studio, e brani inediti che appartengono al suo percorso di Fede. L’artista si riappropria qui delle sue radici cristiane e la composizione è un ponte fra l’oggi e l’antico, come del resto il canto, in cui Minghi resta dietro e sono le voci di diversa natura a innestarsi in un percorso musicale che abbraccia stili diversi. È quello di «Mappe» invece il titolo del terzo cd, il più trasversale, e racchiude delle vere e proprie “perle” inedite. Venti brani registrati tra i primi anni Settanta e la prima metà degli anni Ottanta: un meraviglioso mondo di canzoni mai pubblicate, alcune scritte per altri artisti, altre che, invece, hanno trovato spazio nel repertorio di grandi interpreti, altre ancora tralasciate per logiche discografiche del tempo, senza dimenticare i provini di alcuni dei brani più famosi di Minghi.

toscana “L’amore e la violenza”, nel live del 5 marzo a Trento. Il 27 marzo, sempre all’Auditorium S.Chiara, fa tappa il nuovo tour teatrale di Vinicio

Capossela, sotto

la sigla di «Ombra. Canzoni della Cupa e altri spaventi»

primo: Brahms, Beethoven, Kurtág, Haydn e molti altri, un’esplosione di musica al Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento che, dopo “Chi ha paura del

legato al titolo del suo ultimo album.

Novecento?” dell’anno scorso, torna alla carica con Pensa

Clementi, terrà un atteso concerto martedì 20 marzo al

format accattivante di divulgazione scientifica. Nel secondo,

I Massimo

Volume, La storica band di Emidio

Teatro Sanbàpolis di Trento.

Infine, segnaliamo il concerto di Amedeo

Minghi

Musicale, un nuovo programma concertistico e un

esperti del settore si raccontano ai ragazzi. L’umanista

nel mondo del lavoro, questo il titolo

Trento, l’11 marzo nell’ambito del tour «La bussola e il

dell’iniziativa coordinata da Elena Franchi e Giorgia Proietti,

cuore», sempre nel capoluogo trentino.

docenti a contratto di Storia greca al Dipartimento di Lettere

Segnaliamo anche due appuntamenti culturali. Il

e Filosofia

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trentinoappuntamenti 1 MERCOLEDÌ Enogastronomia PASTA DEL BIAGIO Castello Tesino. Dalle ore 12 in poi. Piazza S. Giorgio. Non sempre il Carnevale si conclude il martedì grasso: proprio nei giorni che decretano l’inizio dei rigori pasquali, la comunità del Tesino festeggia la liberazione dalla tirannia del Biagio delle Castellare. Info: APT Valsugana Lagorai - uff. di Castello Tesino Tel. 0461.593322.

2 GIOVEDÌ Cultura I GIOVEDÌ DELLA NATURA Ronzone. Ore 20.30. c/o Agritur Casa Miramonte - via Mendola, 75. Conferenza tenuta dal naturalista Sergio Abram: “L’orto per l’autosufficienza” - Allestire un orto ricco di biodiversità, senza alcun trattamento e improntato all’autosufficienza. Ingresso a pagamento. Info: Sergio Abram 347.1087626; Giancarlo Abram 340.5342112. Musica DANA ZEMSTOV E MICHELA SPIZZICHINO Trento. Ore 20.45. Sala Filarmonica, Via Verdi 30. Dana Zemstov, viola; Michela Spizzichino, pianoforte su musiche di J. N. Hummel: Fantasia; M. Bruch: Romanza in la min. op. 42; A. Piazzolla: Gran Tango; P. Hindemith: Sonata op. 11 n. 4; M. Kugel/Paganini: Carnevale di Venezia. Biglietto intero Euro 25 €, ridotto Euro 18 (oltre i 65 anni), ridotto Euro 8 (fino a 25 anni). Info: Tel. 0461.985244; info@ filarmonica-trento.it. Teatro EMIGRANTI Pergine Valsugana. Ore 20.45. Teatro Comunale. Spettacolo di Slawomir Mrozek, con Andrepietro Anselmi e Denis Fontanari e AriaTeatro Produzioni. Info: info@teatrodipergine.it; Tel. 0461.511332 (biglietteria).

3 VENERDÌ Cabaret GIUSEPPE GIACOBAZZI “IO CI SARÒ” Trento. Ore 21. Auditorium S. Chiara. Spettacolo di cabaret di Giuseppe Giacobazzi. Prevendite biglietti presso la redazione di Trentinomese - Via Ghiaie, 15 - Trento. Info: www.centrosantachiara.it. Danza SEMINARIO DANZA SENSIBILE CON CLAUDE COLDY Rovereto. CID - Centro Internazionale della danza. Il seminario si rivolge a chi è già orientato verso le arti della scena: danzatori, attori, artisti dello spettacolo e persone con una consolidata pratica di movimento. Il lavoro nutre fortemente

la creazione artistica sviluppando una sensibilità che interagisce sul piano dei contenuti e delle forme. Info: cid@centrodelladanza.it. Teatro FRANKENSTEIN. DAS MUSICAL Rovereto. Ore 20.45. Teatro “Zandonai”.Testi e musiche di Luca Savani e Michele Senici con la Compagnia “DreaMusical” di Brescia. Nell’ambito della Rassegna a Concorso di Teatro Amatoriale “36° Sipario d’Oro” - Concorso Nazionale. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro CIÀCERE, ZICHI E REBALTÒN... TUTI MATI E GNANCA UNO DE BÓN! Sabbionara d’Avio. Ore 20.45. Teatro. Spettacolo di Andrea Cortelletti con la Compagnia “Follie d’autore” di Ciré di Pergine. Nell’ambito della Rassegna a Concorso di Teatro Amatoriale “36° Sipario d’Oro” - Circuito fuori concorso. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro EL PRINCIPE REMENGO AL TEMP DELE CICOGNE... STORIE DE AMORI E DE ROGNE Pomarolo. Ore 20.45. Auditorium Comunale. Spettacolo di Graziano Ferrari con la Filodrammatica “I Sottotesto” di Nogaredo. Nell’ambito della Rassegna a Concorso di Teatro Amatoriale “36° Sipario d’Oro” - Circuito fuori concorso. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro IL FEUDATARIO Volano. Ore 20.45. Teatro “Concordia”.Spettacolo di Carlo Goldoni con la Compagnia “La Barcaccia” di Verona. Nell’ambito della Rassegna a Concorso di Teatro Amatoriale “36° Sipario d’Oro” - Circuito fuori concorso. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro VANDALI! L’ASSALTO ALLE BELLEZZE D’ITALIA Vezzano. Ore 21. Teatro Valle dei Laghi, via Stoppani, località Lusan. Gian Antonio Stella - voce narrante / Gualtiero Bertelli - voce, chitarra, fisarmonica / e con Paolo Favorido - pianoforte, Domenico Santaniello - contrabbasso, violoncello, Rachele Colombo - percussioni, voce, Maurizio Camardi - sassofoni, flauti. Testi di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo. Canzoni originali di Gualtiero Bertelli e Rachele Colombo.Nell’ambito di “Specchi riflessi”. Info: www.teatrovalledeilaghi.it.

4 SABATO Corsi CREARE UN LIBRO ILLUSTRATO Zambana vecchia. Dallle ore 13.30 alle 17.30. c/o Associazione Mana. Un laboratorio per promuovere la cultura della fantasia e della lettura, rivolto a bambini, ragazzi, adulti ed appassionati del mondo dell’infanzia e da tutti coloro che amano vedere le cose da diverse prospettive. Insegnanti: Maurizio Marchi e Tiziano Beber. Info: Maurizio Marchi - mamarchi@alice.it; cell. 347.4498064. Cultura ARTISTI A STATUTO SPECIALE Trento. Ore 17. Palazzo Thun. “La mia città che è altra città” performance musicale e poetica di Walter Vettori e Marco Latino. Danza SEMINARIO DANZA SENSIBILE CON CLAUDE COLDY Rovereto. CID - Centro Internazionale della danza. Il seminario si rivolge a chi è già orientato verso le arti della scena: danzatori, attori, artisti dello spettacolo e persone con una consolidata pratica di movimento. Il lavoro nutre fortemente la creazione artistica sviluppando una sensibilità che interagisce sul piano dei contenuti e delle forme. Info: cid@centrodelladanza.it. Danza CARMEN Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale, via Oss Mazzurana 19. Balletto in due atti di Amedeo Amodio; racconto di Prosper Mérimée, musica Georges Bizet, coreografia e regia Amedeo Amodio, adattamento e musiche originali Giuseppe Calì, Daniele Cipriani Entertainment. Torna in scena la bella e ammaliante sigaria di Merimée con la stella della danza internazionale Eleonora Abbagnato. La versione del titolo è quella firmata diversi

anni orsono per Aterballetto da Amedeo Amodio, coreografo tra i più ispirati del nostro panorama, ai tempi della sua direzione della compagnia reggiana. Un condensato di intrecci d’amore tra Carmen, Don José, Micaela ed Escamillo sviluppato con l’espediente scenico del ‘teatro nel teatro’ sulle celeberrime note dell’opera di Bizet. Con la trasgressiva Carmen a compiere, nuovamente, il suo percorso di libertà nel tentativo, impossibile, di sfuggire alla sorte. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952; pinfo@centrosantachiara.it. Musica BASSI MAESTRO Arco. Ore 20. Cantiere 26, Via Paolina Caproni Maini 26/E. Bassi Maestro ad Arco per #UploadOnTour. Il sound scorre nelle vene fin dalla tenera età a Davide Bassi, in arte Bassi Maestro. Un dj set speciale il suo, realizzato alla vecchia maniera, dietro una console con due giradischi, un mixer e un microfono. Biglietto ingresso € 5. Info: www.uploadsounds.eu. Teatro COPPIA APERTA, QUASI SPALANCATA Pergine Valsugana. Ore 20.45. Teatro Comunale. La prorompente forza comica dell’attrice Simonetta Guarino (attrice di prosa, cabaret, cinema, nota anche per diverse apparizioni in Tv a “Zelig” e a “Facciamo Cabaret”),unita alla forza e all’ironia di Denis Fontanari, ci trascineranno in un’irresistibile risata intelligente. Info: info@teatrodipergine.it; Tel. 0461.511332 (biglietteria). Teatro ATTENTI AL PARROCO S. Lorenzo in Banale. Ore 20.45. Teatro Comunale. Spettacolo di Ernesto Paternoster con la Filodrammatica “La Grinta” di Arco. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it.

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trentinoappuntamenti Teatro BATAVA ‘NA BOTA Zambana. Ore 20.45. Teatro Comunale. Spettacolo di Loredana Cont con la Filodrammatica “Concordia ‘74” di Povo. Nell’ambito della Rassegna Teatrale organizzata dalla Filo “Teatro a Zambana”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro IL ROMPIBALLE Tenno. Ore 20.45. Teatro. Spettacolo di Francis Veber con T.I.M. - Teatro Instabile Meano. Nell’ambito della Rassegna Teatrale “Tenno a Teatro”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro L’OSTERIA DELLA PACE Vigo di Ton. Ore 20.30. Teatro. Spettacolo di Luisa Pachera con la Filodrammatica di Ton. Nell’ambito della 14ª Rassegna Teatrale “Una sera a Teatro”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro LA NEF DEL ZIO ANSELMO Mezzocorona. Ore 20.45. Teatro dell’Oratorio. Spettacolo di Valerio Di Piramo con la Filodrammatica “S. Rocco” di Nave S. Rocco. Nell’ambito della Rassegna Teatrale a Mezzocorona. Info: Co.F.As.

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Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro TE’NERAMENTE ENSEMA Martignano. Ore 20.45. Teatro. Spettacolo di Antonia Dalpiaz con il GruppoTeatrale “Gianni Corradini” di Villazzano. Nell’ambito della Rassegna “Insieme a Teatro sull’Argentario”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro TUTA COLPA DEL RAFREDOR Tuenno. Ore 21. Oratorio Parrocchiale. Spettacolo di e con la Compagnia Teatrale “S. Siro” di Lasino. Nell’ambito della Rassegna Teatrale organizzata dal Gruppo Teatrale Tuenno e dal Comune di Villa Ananunia. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro LE AVVENTURE DI PINOCCHIO Levico Terme. Ore 20. Teatro “Mons. Caproni”. Spettacolo di e con la Filo Junior Levico. Nell’ambito della 15ª Rassegna Teatrale “Franco & Daniela”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro A ROBAR PUÉC SE VA EN PRESON Romallo. Ore 20.45. Teatro. Spettacolo di Stefano Palmucci con la

Filodrammatica “La Revodana” di Revò. Nell’ambito della Rassegna Teatrale “Franco & Ivana”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro QUANDO LA MOGLIE È IN VACANZA Lizzana. Ore 20.45. Teatro “S. Floriano”. Spettacolo di George Axelrod con la Compagnia “Luci della Ribalta” di Bolzano. Nell’ambito della Rassegna a Concorso di Teatro Amatoriale “36° Sipario d’Oro” - Concorso Regionale. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro TUTTI AL CENTRO BENESSERE Serravalle. Ore 20.45. Teatro. Spettacolo di Franco Kerschbaumer con la Filodrammatica “S. Gottardo” di Mezzocorona. Nell’ambito della Rassegna a Concorso di Teatro Amatoriale “36° Sipario d’Oro” - Circuito fuori concorso. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro COPA LA VECIA! Avio. Ore 20.45. Teatro. Spettacolo da “La zuppiera” di Robert Lamoureaux con la Compagnia “Nautilus Cantiere Teatrale” di Vicenza. Nell’ambito della Rassegna a Concorso di Teatro Amatoriale “36° Si-

pario d’Oro” - Circuito fuori concorso. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro VENEZIA VENEZIA BAGATELLE ALL’ANTICA Mori. Ore 20.45. Teatro “Sociale. Spettacolo di Riccardo Pippa con la Compagnia “Cantieri Invisibili” di Verona. Nell’ambito della Rassegna a Concorso di Teatro Amatoriale “36° Sipario d’Oro” - Circuito fuori concorso. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro NO POL ESSER Trambileno. Ore 20.45. Auditorium “Moscheri”.Spettacolo di Giovanni Battista Turra con la Compagnia “El Feral” di Primiero. Nell’ambito della Rassegna a Concorso di Teatro Amatoriale “36° Sipario d’Oro” - Circuito fuori concorso. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro AVISEME CHE TE AVISO Castellano. Ore 20.45. Teatro. Spettacolo di Guido Leoni con la Filodrammatica “Tra ‘na roba e l’altra” di Cavrasto. Nell’ambito della Rassegna a Concorso di Teatro Amatoriale “36° Sipario d’Oro” - Circuito fuori concorso. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it.


trentinoappuntamenti 5 DOMENICA Cultura ARTISTI A STATUTO SPECIALE Trento. Ore 17. Palazzo Thun. “Donne mie” performance poetica di Annachiara Marangoni e Alfonso Masi con musiche di Luciano Maino. Danza SEMINARIO DANZA SENSIBILE CON CLAUDE COLDY Rovereto. CID - Centro Internazionale della danza. Il seminario si rivolge a chi è già orientato verso le arti della scena: danzatori, attori, artisti dello spettacolo e persone con una consolidata pratica di movimento. Il lavoro nutre fortemente la creazione artistica sviluppando una sensibilità che interagisce sul piano dei contenuti e delle forme. Info: cid@centrodelladanza.it. Musica BAUSTELLE Trento. Ore 21. Teatro Auditorium, Via S. Croce. Concerto legato all’uscita del loro nuovo album “L’amore e la violenza”.Prevendita biglietti presso la redazione di Trentinomese - Via Ghiaie, 15 - Trento. Info: www.centrosantachiara.it. Teatro GREAS E... VERT Gardolo. Ore 16.30. Teatro “Gigi Cona”. Il Musical” di Lorenza Pallaoro con la Filodrammatica di Laives “Filopiccola”. Nell’ambito della 14ª Rassegma Provinciale di Teatro Amatoriale per ragazzi. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro COSI’ NO EL VAL Pergine Valsugana. Ore 17.30. Teatro. Spettacolo di Luciano Lunghi con la Filodrammatica “Toblino” di Sarche. Nell’ambito della Rassegna Teatrale “Zivignago sera in... prosa”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro LA NEF DEL ZIO ANSELMO Trento. Ore 16. Teatro “S. Marco”. Spettacolo di Valerio Di Piramo con la Filodrammatica “S. Rocco” di Nave S. Rocco. Nell’ambito della XXI Edizione di “Palcoscenico Trentino” fase “La vetrina del Teatro Co.F.As.”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

6 LUNEDÌ Cultura CONFERENZA Trento. Ore 14-17. c/o Dipartimento di Lettere e Filosofia - Via Tommaso Gar, 14. Aula 003. “L’Umanista in redazione” con Alberto Folgheraiter (scrittore, giornalista, presidente del Consiglio di disciplina dell’Ordine dei Giornalisti). Info: labsa@lett.unitn.it.

7 MARTEDÌ Musica PENSA MUSICALE Trento. Ore 18. Chiesa di S. Margherita. Concerto per sperimentare sonorità, ritmi e melodie di un tempo lontano, quelle del canto liturgico, dal 1200 fino al 1700. Info: www.unitn.it.

8 MERCOLEDÌ Corsi DANZA DEL VENTRE Zambana vecchia. Ore 20.45. c/o Associazione Mana. Per iscrizioni e informazioni: mimosa.2009@ live.it. Cultura OPEN-BUC, OPEN-BOOK Trento. Ore 17.30. Biblioteca Universitaria Centrale, via Adalberto Libera, quartiere “Le Albere”.Paola Venuti, docente del Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive Genitorialità. Fattori biologici e culturali dell’essere genitori (con Marc H. Bornstein, Il Mulino). Ingresso gratuito suggerita la prenotazione online. Info: eventiunitn@unitn.it. Musica «ORCHESTRA HAYDN» Trento. Ore 20.30. Teatro Auditorium, via Santa Croce 67. Orchestra Sinfonica Haydn di Bolzano e Trento. Ottavio Dantone, solista e direttore su musiche di J. S. Bach: Concerto brandeburghese n. 3 in sol maggiore, bwv 1048; Nicola Porpora: Concerto per fortepiano e archi in sol maggiore (Trascr. Ottavio Dantone); Joseph Haydn: Il mondo della luna, Hob. XXVIII: 7: Ouverture; W. A. Mozart: Sinfonia n. 38 in re maggiore, k 504 “Praga”. Info: www.haydn.it; n. verde 800.086890; info@haydn.it.

9 GIOVEDÌ Cultura I GIOVEDÌ DELLA NATURA Ronzone. Ore 20.30. c/o Agritur Casa Miramonte - via Mendola, 75. Conferenza tenuta dal naturalista Sergio Abram: “Il frutteto-vigneto per l’autosufficienza” - Alberi e arbusti coltivati per allestire un giardino ricco di biodiversità e all’insegna dell’autosufficienza. Ingresso a pagamento. Info: Sergio Abram 347.1087626; Giancarlo Abram 340.5342112. Teatro NOTE DA OSCAR Pergine Valsugana. Ore 20.45. Teatro Comunale. Cinque personaggi in cerca d’autore e di se stessi, con le loro personalità agli antipodi,i loro caratteri così diversi, ma accomunati dal grande talento per la musica. Tutti insieme danno vita a Note da Oscar,il nuovo,folle, sgangherato show della Rimbamband, nel quale gli estrosi rimbambini sono alle prese col cinema e la sua magia. I musicisti

della band più eccentrica di sempre giocano con le musiche e le immagini, con personaggi improbabili e con le storie che ci hanno fatto sognare sul grande schermo. Info: info@teatrodipergine.it; Tel. 0461.511332 (biglietteria); Tel. 0461.534321 (amministrazione). Teatro IL PREZZO Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale, via Oss Mazzurana 19. Spettacolo di Arthur Miller, regia Massimo Popolizio con Umberto Orsini e Massimo Popolizio; produzione Compagnia Umberto Orsini. Una commedia costruita per quattro caratteri che rappresentano lo spaccato di una società nella quale ognuno di noi, oggi più che mai, può riconoscersi. Un dialogo a volte divertente e caustico, a volte drammatico; una storia dove tutto ha un prezzo: le scelte, i ricordi, gli errori, le vittorie e le sconfitte. Il prezzo che ognuno di noi paga per vivere. I personaggi ci trascinano in un mondo dove l’ironia livida, i dubbi, la cattiveria e l’incertezza riempiono lo spazio scenico che, nella sua immobilità, si presenta come un ring dove lo scontro avviene attraverso un intreccio di parole che tolgono il respiro. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952; pinfo@ centrosantachiara.it. Teatro RIMBAMBAND: NOTE DA OSCAR Pergine Valsugana. Teatro Comunale, Piazza Garibaldi 5. Spettacolo scritto da Raffaello Tullo con Raffaello Tullo, Renato Ciardo, Nicolò Pantaleo, Vittorio Bruno, Francesco Paliarulo; regia di Paolo Nani. Info: www.teatrodipergine.it.

10 VENERDÌ Musica LA STATALE LIVE Baselga di Piné. Ore 22. Ristorante Steak Speck Stube a Campolongo. Concerto live del gruppo La Statale, la cover band dei Nomadi. Info: 0461.557014, 393.0213348, ghimpen@gmail.com. Musica DOLOMITI SKI JAZZ 2017 Moena. Ore 18. Piaz de Sotegrava. “20 anni di Dolomiti Ski Jazz e Scufoneda” - Majezztic: Damiana Dellantonio (voce), Marco Mattia (tastiere), Roberto Dassala (chitarra), Enrico Desilvestro (batteria). Info: APT Val di Fiemme tel. 0461.241111; monica.deflorian@ visitfiemme.it; Dolomiti Ski Jazz www.dolomitiskijazz.com; info@ dolomitiskijazz.com. Teatro TEMPO ORFANO Trento. Ore 21. Teatro Portland - Via Papiria, 8. Spettacolo di e con Chiara Benedetti con la Compagnia “AriaTeatro”. Nell’ambito della Rassegna Teatrale “La Bel-

la Stagione 2017”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro A COME ADOLPHE Rovereto. Ore 20.45. Teatro “Zandonai”. Spettacolo di e con l’Associazione Teatrale “I Pinguini” di Firenze. Nell’ambito della Rassegna a Concorso di Teatro Amatoriale “36° Sipario d’Oro” Concorso Nazionale. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro LA PARTIÉTA Mori. Ore 20.45. Teatro “Sociale. Spettacolo di Emilio Baldanello con la Compagnia “La Barcaccia” di Verona. Nell’ambito della Rassegna a Concorso di Teatro Amatoriale “36° Sipario d’Oro” - Circuito fuori concorso. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro COMPAGNIA AMATORIALE Pomarolo. Ore 20.45. Auditorium Comunale. Spettacolo di Italo Conti con la Filodrammatica “La Logeta” di Gardolo. Nell’ambito della Rassegna a Concorso di Teatro Amatoriale “36° Sipario d’Oro” - Circuito fuori concorso. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro BON DÌ BON AN, DAME NA BONA MAN Volano. Ore 20.45. Teatro “Concordia”. Spettacolo da “Buon anno porco mondo!” di Corrado Vallerotti con la “Filobastia” di Preore. Nell’ambito della Rassegna a Concorso di Teatro Amatoriale “36° Sipario d’Oro” - Circuito fuori concorso. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro IL PREZZO Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale, via Oss Mazzurana 19. Spettacolo di Arthur Miller, regia Massimo Popolizio con Umberto Orsini e Massimo Popolizio; produzione Compagnia Umberto Orsini. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952; pinfo@centrosantachiara.it.

11 SABATO Corsi CREARE UN LIBRO ILLUSTRATO Zambana vecchia. Dallle ore 13.30 alle 17.30. c/o Associazione Mana. Un laboratorio per promuovere la cultura della fantasia e della lettura, rivolto a bambini, ragazzi, adulti ed appassionati del mondo dell’infanzia e da tutti coloro che amano vedere le cose da diverse prospettive. Insegnanti: Maurizio Marchi e Tiziano Beber. Info: Maurizio Marchi - mamarchi@alice.it; cell. 347.4498064.

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trentinoappuntamenti Cultura ARTISTI A STATUTO SPECIALE Trento. Ore 17. Palazzo Thun. Presentazione del volume “Terre degli Argonauti” l’Autonomia del Trentino-Alto Adige come modello per la convivenza tra i Popoli a cuta del Think Tank il nodo di Gordio. Musica DOLOMITI SKI JAZZ 2017 Ore 12. Ciamp de le Strie, Bellamonte. “Happy Cheese” con “Thrust” Electric Funk Project: Michele Bonivento (tastiere), Gianni Vancini (sassofono), Daniele Vianello (voce, basso elettrico), Francesco Inverno (batteria). Ore 21. Auditorium Palafiemme, Cavalese. Paolo Fresu & Dado Moroni. Paolo Fresu (tromba e flicorno), Dado Moroni (pianoforte). Info: APT Val di Fiemme tel. 0461.241111; monica.deflorian@visitfiemme.it; Dolomiti Ski Jazz www.dolomitiskijazz. com; info@dolomitiskijazz.com. Musica AMEDEO MINGHI IN CONCERTO Trento. Ore 21. Auditorium S. Chiara. In occasione dei 50 di carriera e dell’uscita del progetto discografico distribuito dalla Sony Music Italia Amedeo propone un concerto spettacolo “La bussola e il cuore”, basato sulle nuove canzoni contenute nel triplo cd e una scelta di ricerca del suo grande repertorio. Info: www.centrosantachiara.it. Teatro BASTA PARLAR MAL DE LE DONE! Civezzano. Ore 20.45. Teatro comunale Luigi Pirandello. All’interno della XIII Rassegna Teatrale Bruno Palaoro rappresentazione teatrale presentata dalla Filo di Levico. Ingresso: intero € 6,00, ragazzi fino a 12 anni € 4,00. Apertura cassa alle 19. Info: filocivezzano@gmail.com, www.filocivezzano.altervista.org. Teatro AVISEME CHE TE AVISO Ravina. Ore 20.45. Teatro “Demattè”. Spettacolo di Guido Leoni con la Filodrammatica “Tra ‘na roba e l’altra” di Cavrasto. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro GEMELLAGGIO CO LA LUGANEGA Coredo. Ore 21. Teatro Dolomiti. Spettacolo di Loredana Cont con la Filodrammatica di Fondo. Nell’ambito della Rassegna Teatrale “4 risate a Teatro”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro BASTAVA ‘NA BOTA Olle. Ore 20.45. Teatro “S. Domenico Savio”.Spettacolo di Loredana Cont con la Filodrammatica “Concordia ‘74” di Povo. Nell’ambito

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della Rassegna Teatrale Dialettale. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro LA PARONA DEL GRANT HOTEL Cognola. Ore 20.45. Teatro. Spettacolo di Silvio Ollin con la Filodrammatica “ACS Punto 3” di Canale di Pergine. Nell’ambito della Rassegna “Insieme a Teatro sull’Argentario”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro NUDA E PER POCHI SOLDI Verla di Giovo. Ore 20.45. Teatro Oratorio. Spettacolo di Loredana Cont con la Filodrammatica “Ce.Dro” di Dro. Nell’ambito della 10ª edizione Rassegna Teatrale “Il Pellicano”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro TUTI BONI DE CIACERAR Lavis. Ore 21. Auditorium. Spettacolo di Loredana Cont con la Filodrammatica “Nino Berti” di Rovereto. Nell’ambito della 12ª edizione della Rassegna Teatrale “Ricordando Nicola”.Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro MASSA VECIO PER ME FIOLA Rumo fraz. Marcena. Ore 20.45. Auditorium. Spettacolo di Loredana Cont con la Compagnia “Filogamar” di Cognola. Nell’ambito della Rassegna Teatrale a Rumo. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro COMPAGNIA AMATORIALE OVVERO: E SE FUSSA LA FIN DELA LEGE MERLIN? Levico Terme. Ore 20.30. Teatro “Mons. Caproni”. Spettacolo di Italo Conti - trad. e adattamento dialettale di Federico Gozzer con la Filodrammatica “La Logeta” di Gardolo. Nell’ambito della 15ª Rassegna Teatrale “Franco & Daniela”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro AUGUSTINO E IL SUO PAESE Lavarone. Ore 21. Teatro “Dolomiti”. Spettacolo di Carmela Poligamia con la Compagnia “Instabile” del Servizio di Salute Mentale di Trento. Nell’ambito della 5ª edizione della Rassegna Teatrale “Lavarone a Teatro”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro CARAMBA CHE PARENTI Predazzo. Ore 21. Auditorium Casa della Gioventù. Spettacolo di Loredana Cont con “Fomefilò” Filodrammatica Ledrense di Molina di Ledro. Nell’ambito della 20ª edizione della Rassegna Teatrale “Chi è di scena?”. Info: Co.F.As.

Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro IL GATTO IN TASCA Romallo. Ore 20.45. Teatro. Spettacolo di Georges Feydeau traduzione di Cecilia Calvi con la Filodrammatica “Amicizia” di Romeno. Nell’ambito della Rassegna Teatrale “Franco & Ivana”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro MAMME ROVENTI Dro. Ore 20.45. Teatro Oratorio. Spettacolo di David W. Christner - trad. Leonardo Franchini con la Compagnia “GAD - Città di Trento. Nell’ambito della 10ª edizione della Rassegna Teatrale “Primavera a Teatro Nilo Faitelli”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro TE’NERAMENTE ENSEMA Lizzana. Ore 20.45. Teatro “S. Floriano”. Spettacolo di Antonia Dalpiaz con il Gruppo Teatrale “Gianni Corradini” di Villazzano. Nell’ambito della Rassegna a Concorso di Teatro Amatoriale “36° Sipario d’Oro” - Concorso Regionale. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro I PETTEGOLEZZI DELLE DONNE Ala. Ore 20.45. Teatro “Sartori”. Spettacolo di Carlo Goldoni con la Compagnia Teatrale “Giorgio Totola” di Verona. Nell’ambito della Rassegna a Concorso di Teatro Amatoriale “36° Sipario d’Oro” - Circuito fuori concorso. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro NATALE AL BASILICO Vallarsa. Ore 20.45. Teatro “Sant’Anna”. Spettacolo di Valerio Di Piramo con la Compagnia “Virtus in arte” di Malè. Nell’ambito della Rassegna a Concorso di Teatro Amatoriale “36° Sipario d’Oro” - Circuito fuori concorso. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro NO VE CAPISO PÙ CastelloTesino. Ore 20.45. Teatro S. Giorgio. Rappresentazione teatrale brillante in dialetto di Loredana Cont con la Filodrammatica di Telve. Info: Biblioteca di Castello Tesino, Tel. 0461.593232. Teatro IL PREZZO Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale, via Oss Mazzurana 19. Spettacolo di Arthur Miller, regia Massimo Popolizio con Umberto Orsini e Massimo Popolizio; produzione Compagnia Umberto Orsini. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952; pinfo@centrosantachiara.it.

Teatro ragazzi HANSEL & GRETEL E LA POVERA STREGA Meano. Ore 20.15. Teatro - via delle Sugarine, 22. Biglietto 6 € intero, 5 € ridotto. Età consigliata dai 5 anni. Spettacolo testo e regia di Pino Costalunga con Pino Costalunga, Andrea Dellai, Stefania Carlesso; musiche originali di Ugo Moro con Fondazione Aida. Info: www.teatrodimeano.it; Tel. 0461.534321; organizzazione@ teatrodimeano.it.

12 DOMENICA Cultura ARTISTI A STATUTO SPECIALE Trento. Ore 17. Palazzo Thun. “Caffè a Statuto Speciale” performance di Antonia Romano e Barbara Cappello. Danza STAGIONE DI DANZA Tesero. Ore 17. Teatro comunale. “Le Silfidi” e “Pulcinella”, spettacolo di danza a cura della MM Contemporary Dance Company. Info: www.visitfiemme.it. Musica DOLOMITI SKI JAZZ 2017 Ore 14. Eurotel, Cermis. “Thrust” Electric Funk Project: Michele Bonivento (tastiere), Gianni Vancini (sassofono), Daniele Vianello (voce, basso elettrico), Francesco Inverno (batteria). Ore 21. Palazzo della Magnifica Comunità, Cavalese. Olivia Trummer Trio: Olivia Trummer (pianoforte, voce), Matteo Bortone (contrabbasso), Nicola Angelucci (batteria). Info: APT Val di Fiemme tel. 0461.241111; monica.deflorian@visitfiemme.it; Dolomiti Ski Jazz www.dolomitiskijazz. com; info@dolomitiskijazz.com. Musica I CONCERTI DELLA DOMENICA - IL LIETO ARDORE Trento. Ore 10.30. Sala Filarmonica. Concerto con Esther Crazzolara, primo violino e Simone Vebber, maestro al cembalo su musiche di Georg Friedrich Händel: Concerto Grosso op. 6, n. 1 in Sol magg., HWV 319; Johann Sebastian Bach: Concerto per violino in la min. BWV 1041; Georg Philipp Telemann: Concerto polonois in Sol magg.; Johann Sebastian Bach: Concerto in Re magg. per cembalo BWV 1054. Info: www.filarmonica-trento.it. Musica BARBARA BERTOLDI: CELLO MESSA TUTTA... IL CONCERTO! Villazzano. Ore 17. Ville de Messi. Concerto/spettacolo di Barbara Bertoldi, violoncellista e cantante, con la regia di Alessio Kogoj su musiche di Vivaldi, Bach, Boismortier, Bertoldi, Conte, Noble. Ingresso gratuito.


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trentinoappuntamenti Teatro PIANTALA, EMMA! PergineValsugana. Ore 17.30. Teatro. Spettacolo di Massimo Lazzeri con l’Associazione Culturale “Teatro delle Quisquilie” di Trento. Nell’ambito della Rassegna Teatrale “Zivignago sera in... prosa”.Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro MARCINELLE - 8 AGOSTO 1956 Trento. Ore 16. Teatro “S. Marco”. Spettacolo di Roberto Scarpa con il Gruppo “Poe.Mus” di Cognola. Nell’ambito della XXI Edizione di “Palcoscenico Trentino” fase “La vetrina del Teatro Co.F.As.”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro IL PREZZO Trento. Ore 16. Teatro Sociale, via Oss Mazzurana 19. Spettacolo di Arthur Miller, regia Massimo Popolizio con Umberto Orsini e Massimo Popolizio; produzione Compagnia Umberto Orsini. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952; pinfo@centrosantachiara.it.

13 LUNEDÌ Cultura CONFERENZA Trento. Ore 14-17. c/o Dipartimento di Lettere e Filosofia - ViaTommaso Gar, 14. Aula 001. “L’Umanista al museo” con Camillo Zadra (direttore del Museo Storico Italiano della Guerra). Info: labsa@lett.unitn.it. Musica DOLOMITI SKI JAZZ 2017 Ore 11. Scuola elementare Tesero. Concerto dei giovani allievi della Scuola musicale di Lana (Bolzano) diretti da Helga Plankensteiner. Ore 21. Club La Grenz, Moena. Jam Session. Info: APT Val di Fiemme tel. 0461.241111; monica. deflorian@visitfiemme.it; Dolomiti Ski Jazz www.dolomitiskijazz. com; info@dolomitiskijazz.com.

14 MARTEDÌ Musica DOLOMITI SKI JAZZ 2017 Ore 12. Rifugio Zischgalm, Pampeago. Eva Eminger band: Eva Eminger (voce), Marketa Smejkalova (sax), Vladimir Strnad (pianoforte), Jan Greifoner (contrabbasso). Ore 21. Ziano di Fiemme. Passport Quartet featuring Joe Chambers: Pietro Tonolo (sassofoni), Marc Abrams (contrabbasso), Jorge Rossy (batteria, vibrafono), Joe Chambers (batteria, vibrafono). Info: APT Val di Fiemme tel. 0461.241111; monica. deflorian@visitfiemme.it; Dolomiti Ski Jazz www.dolomitiskijazz.com; info@dolomitiskijazz.com. Musica PENSA MUSICALE Trento. Ore 18. Sala della Fondazione Caritro. Clavicembalo e

fortepiano, “macchine musicali” complesse e meravigliose con Simone Vebber. Info: www.unitn.it. Teatro AMORE Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale, via Oss Mazzurana 19. Spettacolo di Spiro Scimone, regia Francesco Sframeli con Francesco Sframeli e Spiro Scimone; produzione Compagnia Scimone Sframeli - Teatre Garonne Toulouse. Spiro Scimone e Francesco Sframeli arrivano finalmente anche aTrento e con questo spettacolo intimo e delizioso dove due coppie ormai vicine alla morte parlano con leggerezza infantile di quello che hanno provato da giovani e di ciò che forse non è ancora perduto. In scena due vecchietti che vivono ancora con tenerezza il loro percorso matrimoniale e due pompieri che sono stati invece protagonisti di una passione a lungo negata. Dialoghi surreali intercettano attenzioni e richieste fisiche che celano necessità al limite tra la verità e la tragedia del quotidiano. Biglietto intero da 10 a 20 euro; ridotto da 10 a 18 euro. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952; pinfo@centrosantachiara.it.

15 MERCOLEDÌ Cultura VIAGGI@NDO CON MARIO PAOLAZZI Altavalle. Ore 20.30. Molin de Portegnach a Faver. Serata con Mario Paolazzi, che presenterà uno dei suoi viaggi attraverso racconti e suggestive immagini. Ingresso libero. Info: info@sorgente90.org, www.sorgente90.org. Musica DOLOMITI SKI JAZZ 2017 Ore 12. Rifugio El Paion, Cermis. Radio Zastava: Gabriele Cancelli (tromba, voce), Nico Rinaldi (sax alto), Leo Virgili (trombone, voce), Walter Grison (sax tenore), David Cej (accordeon, voce), Stefano Bragagnolo (percussioni), Predrag Pijunovi (tapan, jaw harp), Marco Kappel (helikon). Ore 17. Via Bronzetti, Cavalese. Street Parade. Ore 21. Poldo Pub, Predazzo. Jam Session. Info: APT Val di Fiemme tel. 0461.241111; monica.deflorian@ visitfiemme.it; Dolomiti Ski Jazz www.dolomitiskijazz.com; info@ dolomitiskijazz.com. Musica SEONG-JIN CHO Trento. Ore 20.45. Sala Filarmonica, Via Verdi 30. Seong-Jin Cho, pianoforte su musiche di W. A. Mozart: Sonata n. 12 in Fa magg. KV 332; C. Debussy: ‘Images’, Libri I & II; F.Chopin: Ballate n. 1, 2, 3, 4. Biglietto intero Euro 25 €, ridotto Euro 18 (oltre i 65 anni), ridotto Euro 8 (fino a 25 anni). Info: Tel. 0461.985244; info@filarmonica-trento.it.

16 GIOVEDÌ Cultura I GIOVEDÌ DELLA NATURA Ronzone. Ore 20.30. c/o Agritur Casa Miramonte - via Mendola, 75. Conferenza tenuta dal naturalista Sergio Abram: “Un pollaio per l’autosufficienza” - Galli, galline, tacchini, faraone, anatre e oche per avere uova fresche e salutari ogni giorno. Ingresso a pagamento. Info: Sergio Abram 347.1087626; Giancarlo Abram 340.5342112. Musica DOLOMITI SKI JAZZ 2017 Ore 13. Rifugio Fuciade, Passo San Pellegrino. Radio Zastava: Gabriele Cancelli (tromba, voce), Nico Rinaldi (sax alto), Leo Virgili (trombone, voce), Walter Grison (sax tenore), David Cej (accordeon, voce), Stefano Bragagnolo (percussioni), Predrag Pijunovi (tapan, jaw harp), Marco Kappel (helikon). Ore 21. Sala Polifunzionale, Castello di Fiemme. Alessandro Presti Quintet “Halaesa”. Alessandro Presti (tromba), Daniele Tittarelli (sax alto e soprano), Alessandro Lanzoni (pianoforte), Gabriele Evangelista (contrabbasso), Francesco Ciniglio (batteria). Info: APT Val di Fiemme tel. 0461.241111; monica.deflorian@ visitfiemme.it; Dolomiti Ski Jazz www.dolomitiskijazz.com; info@ dolomitiskijazz.com. Teatro LA LETTERA Borgo Valsugana. Ore 20.45. Teatro del Centro scolastico. Spettacolo di Nullo Facchini e Paolo Nani con Paolo Nani Teater, Accademia dei Filodrammatici - Milano. Info: www.visitvalsugana.it.

17 VENERDÌ Cultura OLTRE LE SCOLLATURE Borgo Valsugana. “Oltre le scollature”. Visita guidata a Casa Andriollo ad Olle, a seguire, presso l’Auditorium del Polo Scolastico di Borgo, ventidue esperte nazionali ed internazionali si alterneranno con brevi relazioni sui temi legati alle pari opportunità e ai musei delle donne. Musica DOLOMITI SKI JAZZ 2017 Ore 12. Chalet Valbona, Alpe Lusia Jellici/Baldes’ “Soundfields”: Johanna Jellici (voce), Jochen Baldes (sax tenore e soprano, clarinetto basso), Franz Hellmüller (chitarra), André Buser (basso elettrico), Tobias Hunziker (batteria). Ore 18.30. Cheers Bar, Cavalese. Silvania Dos Santos Duo: Silvania Dos Santos (voce), Giancarlo Bianchetti (chitarra). Ore 21. Wine Bar Bellavista, Cavalese. Andrea Pozza Trio: Andrea Pozza (pianoforte), Lorenzo Conte (contrabbasso), Giancarlo Bianchetti (batteria). Info: APT Val di Fiemme

tel. 0461.241111; monica.deflorian@visitfiemme.it; Dolomiti Ski Jazz www.dolomitiskijazz.com; info@dolomitiskijazz.com. Musica INCOGNITO E LUCA TREVISI Trento. Ore 21. Teatro Auditorium Santa Chiara, via Santa Croce 67. Non hanno bisogno di troppe presentazioni, gli Incognito capitanati da Jean-Paul “Bluey” Maunick: semplicemente, la band acid jazz di più grande successo (nonché la più longeva). Una radice dove funk, soul e jazz si intersecano; delle leggere striature elettroniche; soprattutto, una gran voglia di essere felici, appassionanti, coinvolgenti, con una grandissima abilità di “nascondere” strutture melodico-armoniche ed arrangiamenti piuttosto complessi dentro una veste che sa invece essere meravigliosamente immediata (dal vivo, ancora più che su disco). A coronare la serata, uno che dell’acid jazz è un vero ambasciatore per l’Italia, già in tempi pionieristici e non sospetti, oltre ad essere un’enciclopedia umana su tutto ciò che sono dance e black music di qualità fin dagli anni ‘60 e ‘70: Luca Trevisi. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952; pinfo@centrosantachiara.it. Teatro LA GABBIA Rovereto. Ore 20.45. Teatro “Zandonai”.Spettacolo di Stefano Massini con la Compagnia “I Cattivi di Cuore” di Imperia. Nell’ambito della Rassegna a Concorso di Teatro Amatoriale “36° Sipario d’Oro” - Concorso Nazionale. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro TUTA COLPA DEL RAFREDOR Pomarolo. Ore 20.45. Auditorium Comunale. Spettacolo di e con la Compagnia “S. Siro” di Lasino. Nell’ambito della Rassegna a Concorso di Teatro Amatoriale “36° Sipario d’Oro” - Circuito fuori concorso. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro LA FAMIGLIA DELL’ANTIQUARIO - OVVERO LA SUOCERA E LA NUORA Volano. Ore 20.45. Teatro “Concordia”. Spettacolo di Carlo Goldoni con la Compagnia “Gustavo Modena” di Mori in collaborazione con l’Associazione Teatrale “Alense” di Ala. Nell’ambito della Rassegna a Concorso di Teatro Amatoriale “36° Sipario d’Oro” - Circuito fuori concorso. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro COME NE VENIMMO FUORI Pergine Valsugana. Ore 20.45. Teatro. Spettacolo teatrale. Info: info@teatrodipergine.it; Tel.

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18 SABATO Corsi CREARE UN LIBRO ILLUSTRATO Zambana vecchia. Dallle ore 13.30 alle 17.30. c/o Associazione Mana. Un laboratorio per promuovere la cultura della fantasia e della lettura, rivolto a bambini, ragazzi, adulti ed appassionati del mondo dell’infanzia e da tutti coloro che amano vedere le cose da diverse prospettive. Insegnanti: Maurizio Marchi e Tiziano Beber. Info: Maurizio Marchi - mamarchi@alice.it; cell. 347.4498064. Cultura OLTRE LE SCOLLATURE Borgo Valsugana. Workshop riservato alle operatrici dei musei delle donne, tra cui quello organizzato da Nadia Mazzardis e Astrid Schoenweger dal titolo “Oltre le scollature ... dentro la rete”. Musica DOLOMITI SKI JAZZ 2017 Ore 12. Rifugio Passo Feudo, Ski Center Latemar. “Happy Cheese” con Emilia Martensson Trio: Emilia Martensson (voce), Luca Boscagin (chitarra), Fulvio Sigurtà (tromba e flicorno). Ore 21. Cinema Teatro Comunale, Predazzo. Carla Marcotulli & Dick Halligan “Again!” Carla Marcotulli (voce), Dick Halligan (pianoforte), Marco Siniscalco (basso), Bruce Ditmas (batteria). Ore 23. Poldo Pub, Predazzo. Jam Session con Majezztic. Info: APT Val di Fiemme tel. 0461.241111; monica.deflorian@ visitfiemme.it; Dolomiti Ski Jazz www.dolomitiskijazz.com; info@ dolomitiskijazz.com. Musica VINCENZO ZITELLO Pergine Valsugana. Ore 20.45. Teatro Comunale di Pergine. Concerto in collaborazione con Gruppo Culturale Zivignago 87. Biglietti: 16 € intero; 14 € ridotto; 12 € carta “Amici del Teatro”.Info: Teatro Comunale di Pergine info@teatrodipergine.it; Tel. 0461.511332 (biglietteria); www.teatrodipergine.it. Teatro RIDI E LASSA RIDER Altavalle. Ore 20.30. Molin de Portegnach a Faver. Spettacolo teatrale di e con Loredana Cont. Ingresso: € 12,00. Info: info@sorgente90.org, www.sorgente90.org. Teatro BASTAVA ‘NA BOTA Casatta diValfloriana. Ore 20.30. Teatro. Spettacolo di Loredana Cont con la Filodrammatica “Concordia ‘74” di Povo. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

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Teatro VAGO... MA TORNO! Ziano di Fiemme. Ore 20.30. Teatro. Spettacolo tratto da “I tre testamenti” di Giuseppina Cattaneo con la Compagnia Teatrale “Aldebaran” di Ziano di Fiemme. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro LA NEF DEL ZIO ANSELMO Zambana. Ore 20.45. Teatro Comunale. Spettacolo di Valerio Di Piramo con la Filodrammatica “S. Rocco” di Nave S. Rocco. Nell’ambito della Rassegna Teatrale organizzata dalla Filo “Teatro a Zambana”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro BASTA PARLAR MALE DELE DONE! Tenno. Ore 20.45. Teatro. Spettacolo di Claudio Pasquini con la “Filolevico” di Levico Terme. Nell’ambito della Rassegna Teatrale “Tenno a Teatro”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro CONCERTO Vigo di Ton. Ore 20.30. Teatro. Concerto del Coro Croz Corona di Denno. Serata di beneficienza. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro PARERIA DE SÌ Mezzocorona. Ore 20.45. Teatro dell’Oratorio. Spettacolo di Erman Franco Dalpiaz con la Filodrammatica di Tassullo. Nell’ambito della Rassegna Teatrale a Mezzocorona. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro RESTAURO MOBILI ANTICHI Cognola. Ore 20.45. Teatro. Spettacolo di Lorenzo Dalmonech con la Filodrammatica di Verla. Nell’ambito della Rassegna “Insieme a Teatro sull’Argentario”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro LA SEDIA Levico Terme. Ore 20.30. Teatro “Mons. Caproni”. Spettacolo di e con Mario Cagol. Nell’ambito della 15ª Rassegna Teatrale “Franco & Daniela”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro IL SOTTOTENENTE GUSTL Romallo. Ore 20.45. Teatro. Spettacolo di Arthur Schnitzler - adattam. di Giulio Visintainer con la Filodrammatica “La Marianela” di Romallo. Nell’ambito della Rassegna Teatrale “Franco & Ivana”.Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro TRIBUNALI GIUDICARIESI Lizzana. Ore 20.45. Teatro “S. Floriano”. Spettacolo di Giovanni Battista Sicheri con il Circolo Culturale “Giovanni Battista Sicheri”. Nell’ambito della Rassegna a Concorso di Teatro Amatoriale “36° Sipario d’Oro” - Concorso Regionale. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

gna a Concorso di Teatro Amatoriale “36° Sipario d’Oro” - Circuito fuori concorso. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro LA VITA HA UN DENTE D’ORO Meano. Ore 20.45. Teatro, via delle Sugarine 22. Spettacolo testo/ drammaturgia di Rita Frongia con Francesco Pennacchia e Gianluca Stetur; regia di Claudio Morganti organizzazione di Adriana Vignali; produzione Esecutivi per lo Spettacolo Compagnia teatrale diretta da Claudio Morganti. Biglietto 12 € intero, 10 € ridotto. Info: www.teatrodimeano.it; Tel. 0461.534321; organizzazione@teatrodimeano.it.

19 DOMENICA Teatro FILÒ DI DONNA Trento. Ore 16. Teatro “S. Marco”. Spettacolo con Loredana Cont - Pino Costalunga - e attrici Co.F.As. partecipanti ad un corso di scrittura teatrale al femminile. Ingresso gratuito. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

Teatro EL CIEL SOTO VERONA Avio. Ore 20.45. Teatro. Spettacolo di Roberto Puliero con la Compagnia “La Barcaccia” di Verona. Nell’ambito della Rassegna a Concorso di Teatro Amatoriale “36° Sipario d’Oro” - Circuito fuori concorso. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

Teatro VAGO... MA TORNO! Ziano di Fiemme. Ore 20.30. Teatro. Spettacolo tratto da “I tre testamenti” di Giuseppina Cattaneo con la Compagnia Teatrale “Aldebaran” di Ziano di Fiemme. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it.

Teatro OCCUPAZIONE ABUSIVA Mori. Ore 20.45. Teatro “Sociale. Spettacolo di Jean Marie Chevret con la Compagnia della Torre di Ponte S. Nicolò (PD). Nell’ambito della Rassegna a Concorso di Teatro Amatoriale “36° Sipario d’Oro” - Circuito fuori concorso. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it.

Cultura CONFERENZA Trento. Ore 14-16. BUC. “L’Umanista in biblioteca” con Vittorio Carrara (responsabile della BUC). Info: labsa@lett.unitn.it.

Teatro LE ZITELE DALLAPE’ Lavis. Ore 20.30. Auditorium. Spettacolo di Nicoletta Parrotta con la Filodrammatica “S. Floriano” di Lavarone. Nell’ambito della 12ª edizione della Rassegna Teatrale “Ricordando Nicola”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it.

Teatro EL CAMP DEI FRATI Trambileno. Ore 20.45. Auditorium “Moscheri”. Spettacolo di Silvio Castelli tratto da “Quel piccolo campo” di Peppino De Filippo con il Gruppo “Amici del Teatro” di Serravalle. Nell’ambito della Rassegna a Concorso di Teatro Amatoriale “36° Sipario d’Oro” - Circuito fuori concorso. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it.

Teatro TORTA DE POMI Tuenno. Ore 21. Oratorio Parrocchiale. Spettacolo di Massimo Lazzeri con la Compagnia “Teatro delle Quisquilie” di Trento. Nell’ambito della Rassegna Teatrale organizzata dal Gruppo Teatrale Tuenno e dal Comune di Villa Ananunia. Info:

Teatro PRIMA DE ‘NRABIARTE CONTA Castellano. Ore 20.45. Teatro. Spettacolo da “Natale al basilico” di Valerio Di Piramo - trad. dialettale e adattam. di Valerio Bombardelli con la Filodrammatica di Sopramonte. Nell’ambito della Rasse-

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Danza CAROLYN CARLSON MASTERCLASS Rovereto. CID - Centro Internazionale della danza. La Masterclass sarà condotto da Sara Orselli danzatrice e assistente coreografa di Carolyn Carlson che sarà presente a fine attività per un incontro con gli allievi. Info: cid@centrodelladanza.it. Musica MASSIMO VOLUME Trento. Ore 21. Teatro Sanbàpolis, Via della Malpensada 88. Tra le formazioni più originali e influenti nella scena del rock italiano durante gli anni Novanta, il quartetto bolognese decise di interrompere l’attività al principio del decennio seguente. Le serate vedono le esibizioni individuali dei chitarristi Egle Sommacal e Stefano Pilia oltre alle performance di Emidio Clementi (nel duo chiamato Sorge) con la batterista Vittoria Burattini (da qualche tempo nei ranghi dei BeMyDe-


trentinoappuntamenti lay). Info: www.centrosantachiara. it; n. verde 800.013952; pinfo@ centrosantachiara.it.

21 MARTEDÌ Danza NOW Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale, via Oss Mazzurana 19. Compagnie Carolyn Carlson; coreografia Carolyn Carlson. Interpreti Constantine Baecher, Juha Marsalo, Céline Maufroid, Riccardo Meneghini, Yutaka Nakata, Sara Orselli, Sara Simeoni; musiche originali René Aubry. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952; pinfo@centrosantachiara.it. Musica MASSIMO VOLUME Trento. Ore 21. Teatro Sanbàpolis, Via della Malpensada 88. Tra le formazioni più originali e influenti nella scena del rock italiano durante gli anni Novanta, il quartetto bolognese decise di interrompere l’attività al principio del decennio seguente. Le serate vedono le esibizioni individuali dei chitarristi Egle Sommacal e Stefano Pilia oltre alle performance di Emidio Clementi (nel duo chiamato Sorge) con la batterista Vittoria Burattini (da qualche tempo nei ranghi dei BeMyDelay). Info: www.centrosantachiara. it; n. verde 800.013952; pinfo@ centrosantachiara.it. Musica NIKOLAJ ZNAIDER E PIOTR ANDERSZEWSKI Trento. Ore 20.45. Sala Filarmonica, Via Verdi 30. Nikolaj Znaider, violino; Piotr Anderszewski, pianoforte su musiche di L. Janacek: Sonata; R. Schumann: Sonata n. 2 in re min. op. 121; L. van Beethoven: Sonata n. 10 in Sol magg. op. 96. Info: Tel. 0461.985244; info@filarmonica-trento.it.

22 MERCOLEDÌ Corsi DANZA DEL VENTRE Zambana vecchia. Ore 20.45. c/o Associazione Mana. Per iscrizioni e informazioni: mimosa.2009@ live.it. Cultura OPEN-BUC, OPEN-BOOK Trento. Ore 17.30. Biblioteca Universitaria Centrale, via Adalberto Libera, quartiere “Le Albere”. Giorgio Daidola, docente del Dipartimento di Economia e Management. Ski spirit. Sciare oltre le piste (Alpine Studio). Ingresso gratuito suggerita la prenotazione online. Info: eventiunitn@unitn.it. Musica «ORCHESTRA HAYDN» Trento. Ore 20.30. Teatro Auditorium, via Santa Croce 67. Orchestra Sinfonica Haydn di Bolzano e Trento con Pietari Inkinen, direttore su musiche di W. A. Mozart: Sinfonia n. 29 in la maggiore, k 201; Ales-

sio Ferrante: Nuova composizione*; L. V. Beethoven: Sinfonia n. 5 in do minore, op. 67. Biglietto intero € 25, ridotto over 65 € 15, ridotto under 26 € 5. Info: www. haydn.it; n. verde 800.086890; info@haydn.it. Musica PANORAMA MUSIC FESTIVAL - WINTER EDITION Val di Fassa. Ore 13. Concerto sulla neve nelle Dolomiti della Val di Fassa - Edizione invernale del Panorama Music Festival. Ty Le Blanc & Band. Concerto funky-soul presso lo Chalet Cima Uomo al Passo San Pellegrino. Ingresso gratuito. Info: www.fassa.com. Teatro PEPERONI DIFFICILI Pergine Valsugana. Ore 20.45. Teatro comunale. Una commedia che diverte e commuove sollevando temi importanti, nonché uno spettacolo che conferma la cifra stilistica del regista - autore - interprete Rosario Lisma. Info: Teatro comunale di Pergine Tel. 0461.511332 (biglietteria); info@ teatrodipergine.it.

23 GIOVEDÌ Cultura I GIOVEDÌ DELLA NATURA Ronzone. Ore 20.30. c/o Agritur Casa Miramonte - via Mendola, 75. Conferenza tenuta dal naturalista Sergio Abram: “I fiori di Bach” - I rimedi floreali del medico britannico Edward Bach per migliorare il benessere psico-fisico. Ingresso a pagamento. Info: Sergio Abram 347.1087626; Giancarlo Abram 340.5342112. Musica PANORAMA MUSIC FESTIVAL - WINTER EDITION Val di Fassa. Ore 13. Concerto sulla neve nelle Dolomiti della Val di Fassa - Edizione invernale del Panorama Music Festival. The Cinellis. Concerto rock’n roll presso lo Chalet Valbona all’Alpe Lusia (Moena). Ingresso gratuito. Info: www.fassa.com. Musica K-CONJOG Pergine Valsugana. Ore 20. Teatro Comunale, Piazza Garibaldi 5G. L’elettronica di K-Conjog arriva a Pergine per #UploadOnTour. Info: www.uploadsounds.eu. Musica PENSA MUSICALE Trento. Ore 18. Sala concerti de “I Minipolifonici”. Il maestro Roberto Trainini, violoncellista di fama internazionale, che si esibirà in uno squisito intreccio di autori e melodie: Bach, Gardarella, Ligeti e Locatelli. Info: www.unitn.it. Teatro EDIPO RE Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale, via Oss Mazzurana 19. Spettacolo di Sofocle, regia Andrea Baracco

con Glauco Mauri e Roberto Sturno. Produzione Compagnia Glauco Mauri - Roberto Sturno. Un allestimento moderno per mettere in scena il capolavoro di Sofocle e analizzare più compiutamente il mito immortale di Edipo, il sovrano amato e stimato da tutti, coinvolto in situazioni immorali al di là della sua volontà. Tragedia del riconoscimento e del rovesciamento, Edipo re è un’opera immortale con la quale Sofocle manda adire a noi tutti che soltanto nell’interrogarci comincia la dignità di essere uomini. In scena Glauco Mauri e Roberto Sturno, una coppia di attori che fin dall’inizio degli anni Ottanta sta regalando al pubblico italiano e non solo pagine di grande teatro. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952; pinfo@centrosantachiara.it.

24 VENERDÌ Musica PANORAMA MUSIC FESTIVAL - WINTER EDITION Val di Fassa. Ore 13. Concerto sulla neve nelle Dolomiti della Val di Fassa - Edizione invernale del Panorama Music Festival. Mr Alex & The Mistery Train. Concerto rock’n roll presso il Rifugio Ciampolin al Belvedere di Canazei. Ingresso gratuito. Info: www.fassa.com. Musica MARLENE KUNTZ IN CONCERTO Trento. Ore 21. Teatro Sanbàpolis. Info: www.centrosantachiara.it.

Teatro COME UN GRANELLO DI SABBIA Trento. Ore 21. Teatro Portland Via Papiria, 8. Spettacolo con la Compagnia “Mama ChumaTeatro”. Nell’ambito della Rassegna Teatrale “La Bella Stagione 2017”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro UN MANDARINO PER TEO Rovereto. Ore 20.45. Teatro “Zandonai”.Spettacolo di Pietro Garinei e Sandro Giovannini con la Compagnia “Teatro dell’Inutile” di Padova. Nell’ambito della Rassegna a Concorso di Teatro Amatoriale “36° Sipario d’Oro” - Spettacolo fuori concorso. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

Teatro ASSEMBLEA CONDOMINIALE Volano. Ore 20.45. Teatro “Concordia”. Spettacolo di Gérard Darier con il Gruppo Teatrale “Sipario Amico” di Merano. Nell’ambito della Rassegna a Concorso di Teatro Amatoriale “36° Sipario d’Oro” - Circuito fuori concorso. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro EDIPO RE Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale, via Oss Mazzurana 19. Spettacolo di Sofocle, regia Andrea Baracco con Glauco Mauri e Roberto Sturno. Produzione Compagnia Glauco Mauri - Roberto Sturno. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952; pinfo@centrosantachiara.it.

25 SABATO Corsi CREARE UN LIBRO ILLUSTRATO Zambana vecchia. Dallle ore 13.30 alle 17.30. c/o Associazione Mana. Un laboratorio per promuovere la cultura della fantasia e della lettura, rivolto a bambini, ragazzi, adulti ed appassionati del mondo dell’infanzia e da tutti coloro che amano vedere le cose da diverse prospettive. Insegnanti: Maurizio Marchi e Tiziano Beber. Info: Maurizio Marchi - mamarchi@alice.it; cell. 347.4498064. Musica PANORAMA MUSIC FESTIVAL - WINTER EDITION Val di Fassa. Ore 13. Concerto sulla neve nelle Dolomiti della Val di Fassa - Edizione invernale del Panorama Music Festival. Myztic Lions and the Jugganuts. Concerto di musica reggae presso i rifugi Baita Checco e La Zondra al Ciampedìe di Vigo. Ingresso gratuito. Info: www.fassa.com. Musica QUARTETTO PYROS Brentonico. Ore 21. Teatro Monte Baldo. Concerto con Vittorio Passerini (violino), Davide Moro (violino), Lorenzo Boninsegna (viola), Valerio Cassano (violoncello) su musiche di W.A. Mozart e L. Janá ek. Teatro LA MOGLIE, L’AMANTE E... IL MONSIGNORE Civezzano. Ore 20.45. Teatro comunale Luigi Pirandello. Spettacolo di Roberto Fera con la Filodrammatica di Civezzano. All’interno della XIII Rassegna Teatrale Bruno Palaoro - rappresentazione teatrale del nuovo allestimento della Compagnia Filodrammatica di Civezzano. Ingresso: intero € 6,00, ragazzi fino a 12 anni € 4,00. Apertura cassa alle 19. Info: filocivezzano@gmail.com, www.filocivezzano.altervista.org.

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trentinoappuntamenti Teatro CELULARI DELA MALORA Ravina. Ore 20.45. Teatro “Demattè”.Spettacolo di Gloria Gabrielli con la Filodrammatica “Segosta ‘90” di Bedollo. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro NO VE CAPISSO PU’ Olle. Ore 20.45. Teatro “S. Domenico Savio”. Spettacolo di Loredana Cont con la Filodrammatica di Telve. Nell’ambito della Rassegna Teatrale Dialettale. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

edizione della Rassegna Teatrale “Chi è di scena?”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro QUEI DE MOLINA Dro. Ore 20.45. Teatro Oratorio. Spettacolo di e con la Compagnia “Argento Vivo” di Cognola. Nell’ambito della 10ª edizione della Rassegna Teatrale “Primavera a Teatro Nilo Faitelli”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

Teatro TUA MOGLIE NON LO FAREBBE Martignano. Ore 20.45. Teatro. Spettacolo di e con l’Associazione Culturale “La Baraca” di Martignano. Nell’ambito della Rassegna “Insieme a Teatro sull’Argentario”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

Teatro TRAPPOLA PER TROPPI (OVVERO L’IMPROBABILE DELITTO AL CASTELLO) Lizzana. Ore 20.45. Teatro “S. Floriano”. Scherzo giallo-comico di e con la Filodrammatica “Lucio Deflorian” di Tesero. Nell’ambito della Rassegna a Concorso di Teatro Amatoriale “36° Sipario d’Oro” - Concorso Regionale. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it.

Teatro GEMELLAGGIO CO LA LUGANEGA Rumo fraz. Marcena. Ore 20.45. Auditorium. Spettacolo di Loredana Cont con la Filodrammatica di Fondo. Nell’ambito della Rassegna Teatrale a Rumo. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

Teatro TINGELTANGEL Mori. Ore 20.45. Teatro “Sociale. Spettacolo di Karl Valentin con la Compagnia di Lizzana. Nell’ambito della Rassegna a Concorso di Teatro Amatoriale “36° Sipario d’Oro” - Circuito fuori concorso. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it.

Teatro CHE BEL MISTER FAR EL GIARDINIER Tuenno. Ore 21. Oratorio Parrocchiale. Spettacolo di Stefano Palmucci con la Filodrammatica “R.A.L.” di Rallo. Nell’ambito della Rassegna Teatrale organizzata dal Gruppo Teatrale Tuenno e dal Comune di Villa Ananunia. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it.

Teatro ALI Vallarsa. Ore 20.45. Teatro “Sant’Anna”. Spettacolo di Andrea Castelletti da Antoine de SaintExupéry con la Compagnia “Teatro Impiria” di Verona. Nell’ambito della Rassegna a Concorso di Teatro Amatoriale “36° Sipario d’Oro” - Circuito fuori concorso. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it.

Teatro FANZELSTEIN Levico Terme. Ore 20.30. Teatro “Mons. Caproni”. Spettacolo di Massimo Gasperi con la “Filolevico” di Levico Terme. Nell’ambito della 15ª Rassegna Teatrale “Franco & Daniela”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

Teatro EDIPO RE Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale, via Oss Mazzurana 19. Spettacolo di Sofocle, regia Andrea Baracco con Glauco Mauri e Roberto Sturno. Produzione Compagnia Glauco Mauri - Roberto Sturno. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952; pinfo@centrosantachiara.it.

Teatro EL POR PERO Lavarone. Ore 21. Teatro “Dolomiti”.Spettacolo di Achille Campanile con la Compagnia “Strapaes” di S. Giacomo di Laives. Nell’ambito della 5ª edizione della Rassegna Teatrale “Lavarone a Teatro”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro TE’NERAMENTE ENSEMA Predazzo. Ore 21. Auditorium Casa della Gioventù. Spettacolo di Antonia Dalpiaz con il Gruppo Teatrale “Gianni Corradini” di Villazzano. Nell’ambito della 20ª

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26 DOMENICA Danza DIARIO DI UN BRUTTO ANATROCCOLO Pergine Valsugana. Ore 16. Teatro Comunale. Ispirato alla fiaba di Hans Christian Andersen, il progetto nasce dalla collaborazione tra Factory e Tir Danza, con l’intento di raccontare sé stessi, attraverso una sorta di romanzo di formazione di un piccolo anatroccolo alla ricerca di sé stesso e del suo posto nel mondo. Info: Teatro Comunale di Pergine info@teatrodipergine.

it; Tel. 0461.511332 (biglietteria); www.teatrodipergine.it. Musica PANORAMA MUSIC FESTIVAL - WINTER EDITION Val di Fassa. Ore 13. Concerto sulla neve nelle Dolomiti della Val di Fassa - Edizione invernale del Panorama Music Festival. La Slaifernèda con la Dolomiten Bier Band. Cover e musica folk. Concerto presso il Rifugio Des Alpes al Col Rodella di Campitello. Ingresso gratuito. Info: www. fassa.com. Musica I CONCERTI DELLA DOMENICA Trento. Ore 10.30. Sala Filarmonica. Concerto con Lorenzo Guzzoni, clarinetto e Stefano Guardino, pianoforte su musiche di Johannes Brahms: Sonata n. 1 in fa min. per clarinetto (o viola) e pianoforte op. 120; Carl Maria von Weber: Grand Duo Concertante in Mi bem. magg. op. 48; Gioachino Rossini: Introduzione tema e variazioni sul Mosè e La Donna del Lago. Info: www.filarmonica-trento.it. Teatro TUA MOGLIE NON LO FAREBBE Martignano. Ore 16. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di e con l’Associazione Culturale “La Baraca” di Martignano. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www. cofas.it. Teatro GREAS E... VERT Calceranica. Ore 16.30. Teatro “S. Ermete”. Il Musical” di Lorenza Pallaoro con la Filodrammatica di Laives “Filopiccola”.Nell’ambito della 14ª Rassegma Provinciale di Teatro Amatoriale per ragazzi. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro EDIPO RE Trento. Ore 16. Teatro Sociale, via Oss Mazzurana 19. Spettacolo di Sofocle, regia Andrea Baracco con Glauco Mauri e Roberto Sturno. Produzione Compagnia Glauco Mauri - Roberto Sturno. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952; pinfo@centrosantachiara.it.

27 LUNEDÌ Cultura CONFERENZA Trento. Ore 14-17. c/o Dipartimento di Lettere e Filosofia - Via Tommaso Gar, 14. Aula 001. “L’Umanista e la ricerca storica” con Quinto Antonelli (storico, responsabile dell’Archivio Scrittura Popolare della Fondazione Museo Storico del Trentino). Info: labsa@lett.unitn.it.

Musica VINICIO CAPOSSELA IN CONCERTO Trento. Ore 21. Auditorium S. Chiara. Dopo aver presentato la prima parte del suo album “Canzoni della Cupa” (La Cùpa/Warner Music) con il tour estivo “Polvere”, uno spettacolo dalle “evocazioni ancestrali, agresti e di frontiera”. Prevendita biglietti presso la sede di Trentinomese - Via Ghiaie, 15 - Trento.

28 MARTEDÌ Musica SCUOLA D’ASCOLTO DELLA MUSICA ORGANISTICA 2017 Trento. Ore 20.30. Chiesa parrocchiale di Cristo Re. Incontri con l’organo e la sua musica allo strumento Ciresa-Zeni. Bruno Rattini (1991) “Punto di vista” (... sulle tracce di J. S. Bach) (2016). Ingresso libero e gratuito. Musica MARIO BIONDI IN CONCERTO Trento. Ore 21. Auditorium S. Chiara. Prevendita biglietti presso la sede di Trentinomese - Via Ghiaie, 15 - Trento. Teatro ROSALYN Pergine Valsugana. Ore 20.45. Teatro Comunale. Produzione Nidodiragno - Coop CMC con la collaborazione del Teatro del Buratto. Spettacolo di Edoardo Erba con Marina Massironi, Alessandra Faiella, regia di Serena Sinigaglia. Info: www.visitvalsugana.it.

29 MERCOLEDÌ Musica YUSSEF KAMAAL Rovereto. Ore 21. Auditorium Melotti, Corso Bettini. Concerto con Yussef Kamaal. Info: www. centrosantachiara.it.

30 GIOVEDÌ Cultura I GIOVEDÌ DELLA NATURA Ronzone. Ore 20.30. c/o Agritur Casa Miramonte - via Mendola, 75. Conferenza tenuta dal naturalista Sergio Abram: “Equilibrio naturale in ambienti coltivati” - Prevenire malattie, parassiti e altre avversità nell’orto, nel frutteto-vigneto e nel giardino, conoscendo e favorendo la comparsa e la diffusione di antagonisti naturali di insetti, acari, mammiferi e altri animali potenzialmente dannosi. Ingresso a pagamento. Info: Sergio Abram 347.1087626; Giancarlo Abram 340.5342112. Teatro STORIE DI CLAUDIA Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale, via Oss Mazzurana 19. Spettacolo di Giampiero Solari, Claudia Gerini, Paola Galassi, Michela Andreozzi, regia Giampiero Solari con Claudia Gerini. Produzione Compagnia


trentinoappuntamenti ENFI Teatro - Artisti Riuniti. Un insieme di storie intrecciate di cui l’attrice è stata protagonista, raccontate con personaggi biografici e alcuni di fantasia. Claudia Gerini, ispirata da una vicina di casa senza età appassionata di musica e arte, evoca grandi personaggi e miti femminili quali Carmen Miranda, Frida Khalo, Marlene Dietrich e Monica Vitti. Recitando, ma anche cantando e ballando, accompagna delicatamente il pubblico in un intenso viaggio di fantasia, che alterna momentiesilaranti e accenti poetici e visionari. Un giusto equilibrio di ironia e nostalgica memoria per rivivere il successo di donne che hanno fatto la storia. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952; pinfo@centrosantachiara.it.

31 VENERDÌ Musica TIRAVOL Trento. Ore 21. Teatro Sanbàpolis, Via della Malpensada 88. TiraVoL è uno spettacolo della Compagnie Daraomaï dove le acrobazie si fanno mezzo di espressione teatrale. Il duo franco-catalano formato da Agnes Fustagueras Puig e David Soubies trasporta il pubblico in un emozionante “universo sospeso” dove tutto naviga tra forza e fragilità. Al centro della scena, una struttura a prisma triangolare, un labirinto di ferro con il quale gli artisti giocano, ondeggiando e volteggiando in continuazione. E’ così che, attraverso un autentico percorso iniziatico, si trovano ad affrontare le forze sconosciute dentro di sé. In questa ricerca di identità, ognuno affronta le proprie convinzioni e le proprie differenze, portando a galla la relazione con l’altro: un mistero insondabile. Ma TiraVoL è anche la storia di un viaggio, un incontro, un dialogo tra due culture, tra il lato nord e il lato sud di una sola montagna. Un inno alla diversità, una storia tra illusione e realtà. Uno spettacolo in cui il corpo e l’essere rivestono i ruoli principali. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952; pinfo@centrosantachiara.it. Musica PANORAMA MUSIC FESTIVAL - WINTER EDITION Val di Fassa. Ore 13. Concerto sulla neve nelle Dolomiti della Val di Fassa - Edizione invernale del Panorama Music Festival. The Cinellis. Concerto rock’n roll presso la Baita Cuz al Buffaure di Pozza. Ingresso gratuito. Info: www. fassa.com.

Teatro CONCORSO 36° SIPARIO D’OROS - ERATA FINALE E DELLE PREMIAZIONI Rovereto. Ore 20.45. Teatro “Zandonai”. Serata finale e delle premiazioni a cura della Compagnia di Lizzana. Nell’ambito della Rassegna a Concorso di Teatro Amatoriale “36° Sipario d’Oro” Concorso Nazionale. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro STORIE DI CLAUDIA Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale, via Oss Mazzurana 19. Spettacolo di Giampiero Solari, Claudia Gerini, Paola Galassi, Michela Andreozzi, regia Giampiero Solari con Claudia Gerini. Produzione Compagnia ENFI Teatro - Artisti Riuniti. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952; pinfo@centrosantachiara.it.

GLI APPUNTAMENTI DI APRILE 1 SABATO Teatro STORIE DI CLAUDIA Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale, via Oss Mazzurana 19. Spettacolo di Giampiero Solari, Claudia Gerini, Paola Galassi, Michela Andreozzi, regia Giampiero Solari con Claudia Gerini. Produzione Compagnia ENFI Teatro - Artisti Riuniti. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952; pinfo@centrosantachiara.it.

2 DOMENICA Teatro STORIE DI CLAUDIA Trento. Ore 16. Teatro Sociale, via Oss Mazzurana 19. Spettacolo di Giampiero Solari, Claudia Gerini, Paola Galassi, Michela Andreozzi, regia Giampiero Solari con Claudia Gerini. Produzione Compagnia ENFI Teatro - Artisti Riuniti. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952; pinfo@centrosantachiara.it.

4 MARTEDÌ Cultura OPEN-BUC, OPEN-BOOK Trento. Ore 17.30. Biblioteca Universitaria Centrale, via Adalberto Libera, quartiere “Le Albere”. Andrea Di Nicola, docente della Facoltà di Giurisprudenza. Confessioni di un trafficante di uomini (con Giampaolo Musumeci, Chiarelettere). Ingresso gratuito suggerita la prenotazione online. Info: eventiunitn@unitn.it.

5 MERCOLEDÌ Corsi DANZA DEL VENTRE Zambana vecchia. Ore 20.45. c/o Associazione Mana. Per iscrizioni e informazioni: mimosa.2009@ live.it.

6 GIOVEDÌ Cultura I GIOVEDÌ DELLA NATURA Ronzone. Ore 20.30. c/o Agritur Casa Miramonte - via Mendola, 75. Conferenza tenuta dal naturalista Sergio Abram: “Siepi, muretti a secco e biodiversità perduta” - Importanza ecologica di alberi, arbusti, siepi, muri a secco ecc. Animali e piante delle siepi e dei muri a secco - E altro. Ingresso a pagamento. Info: Sergio Abram 347.1087626; Giancarlo Abram 340.5342112. Musica PENSA MUSICALE Trento. Ore 18. Sala Filarmonica. Concerto con la voce di Anna Maria Chiuri, acclamato soprano il cui timbro inconfondibile giocherà col ‘canto’ della viola di Maurizio Barbetti e del pianoforte di Paolo Zannini, in un prezioso gioco di rimandi e simmetrie. Info: www.unitn.it. Teatro IL MAESTRO E MARGHERITA Pergine Valsugana. Ore 20.45. Teatro comunale. Info: Teatro comunale di PergineTel. 0461.511332 (biglietteria); info@teatrodipergine.it.

7 VENERDÌ Musica ALBERTO FERRARI Trento. Ore 21. Teatro Sanbàpolis, Via della Malpensada 88. Alberto Ferrari - cantante, chitarrista/pianista e punto focale della band bergamasca Verdena - in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema di Torino sonorizza il film muto Genuine, girato nel 1920 da Robert Wiene sulla scia del classico Das Kabinet des Dr. Caligari. Si tratta di un’opera in cui il regista tedesco riafferma la propria vocazione espressionista, ambientandola tuttavia in uno scenario nel quale l’atmosfera onirica è screziata da tonalità prossime all’horror: un soggetto ideale per la sensibilità artistica di Ferrari, insieme armoniosamente lirica e visionaria in senso psichedelico. La relazione dialettica fra drammaturgia cinematografica d’inizio Novecento e creazione musicale figlia del nostro tempo attribuisce valore e fascino all’esperimento, che Trento ospita in anteprima assoluta. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952; pinfo@centrosantachiara.it.

Teatro LO SOFFIA IL CIELO Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale, via Oss Mazzurana 19. Spettacolo di Massimo Sgorbani, drammaturgia e regia Stefano Cordella con Cinzia Spanò e Francesco Errico. Produzione TrentoSpettacoli - Compagnia Oyes. Nato in occasione del Premio di regia “Festival Fantasio 2015” del quale Stefano Cordella è risultato vincitore, lo spettacolo prende vita da due testi di Massimo Sgorbani. Una madre e un figlio ai tempi della società dei consumi e delle immagini: lei chiusa in casa e teledipendente; lui considerato “strano” e con grosse difficoltà relazionali. Entrambi si creano un proprio mondo per sopravvivere e sfogano le frustrazioni attraverso due monologhi intrecciati. Lo specchio della condizione attuale di molte famiglie escluse da una società ancora spaventata dalle diversità. Biglietto intero da 10 a 20 €; ridotto da 10 a 18 €. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952; pinfo@centrosantachiara.it.

8 SABATO Teatro IL MAESTRO E MARGHERITA Pergine Valsugana. Ore 20.45. Teatro comunale. Info: Teatro comunale di PergineTel. 0461.511332 (biglietteria); info@teatrodipergine.it. Teatro NÉ AL CIELO, NÉ ALL’INFERNO, NÉ AL LUPO MANNARO Meano. Ore 21. Teatro, via delle Sugarine 22. Spettacolo tratto dal Don Giovanni di Molière con la Compagnia delle Arti di Trento. Una commedia brillante, uno spettacolo in costume in cui si ripropone l’eterna contrapposizione tra l’uomo e Dio, il sacro e il profano, il libero pensiero e il dogma attraverso il divertente dialogo tra Don Giovanni, il padrone, conquistatore donnaiolo incallito e Sganarello, il servo, uomo di semplice ma arguto buon senso. Biglietto 8 € intero, 7 € ridotto. Info: Tel. 0461.534321; organizzazione@teatrodimeano.it.

10 LUNEDÌ Cultura CONFERENZA Trento. Ore 14-17. c/o Dipartimento di Lettere e Filosofia - Via Tommaso Gar, 14. Aula 421 (sala riunioni 4° piano). “L’Umanista a scuola - parte I” con Elena Franchi (docente a contratto Università di Trento). Info: labsa@lett.unitn.it.

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trentinomatrimoni SOLO PER I NOSTRI LETTORI, QUESTO MESE LE NOZZE DI SARA CON NICOLA E DI ELISA CON MATTEO

I MATRIMONI DEL MESE

Lui Nome: Nicola Età: 52 Nato: Bassano del Grappa (Vi) Residente: Rovereto Occupazione: Dirigente

Lei Nome: Sara Età: 30 Nata: Rovereto Residente: Rovereto Parrucchiere: Salone Carla - Rovereto Fabiana, un’amica Truccatore: Occupazione: Impiegata commerciale

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trentinomatrimoni Matrimonio: Data: Luogo: Invitati: Ricevimento: Catering: Torta: Anelli: Fiori e Bouquet: Intrattenimento: Viaggio di nozze: Durata: Vivranno a:

Civile 17 dicembre 2016 Castel Pietra - Calliano 100 Castel Pietra - Calliano Prime Rose - Levico Terme Pasticceria Bologna - Mori Gioielleria Perini - Rovereto Cinzia Fonso Jack Freezone & The Swinin’ Ciccioli Caraibi (Cuba, Antigua, Martinica) 26 giorni Rovereto

Servizio fotografico: Trintinaglia Wedding Photo www.trintinaglia.com Regia e Wedding Planner: Cinzia Fonso Wedding Planner

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trentinomatrimoni Matrimonio: Data: Luogo: Ricevimento: Invitati: Anelli: Fiori e bouquet: Torta: Bomboniere: Intrattenimenti: Viaggio di nozze: Vivranno a:

Religioso 3 dicembre 2016 Spormaggiore La Cacciatora - Mezzocorona 112 Gioielleria Tomasi - Mezzolombardo Fioreria Lisa - Mezzocorona La Cacciatora - Mezzocorona Autoprodotte Chibaisa Alto Adige - 7 giorni Mezzolombardo

Servizio fotografico: Roberta Pisoni www.robertapisoni.it 112

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trentinomatrimoni

Lui

Lei

Nome: Matteo Anni: 34 Nato a: Cles Residente a: Mezzolombardo Vestito: Sorella Ramonda - Trento Scarpe: Calzature Fadanelli - Trento Barbiere: Mayn Parrucchieri - Mezzolombardo Occupazione: Bancario

Nome: Elisa Anni: 31 Nato a: Trento Residente a: Mezzolombardo Scarpe: Pittarello - Trento Parrucchiere: Vanity Club - Mezzolombardo Truccatore: “Al Sole� - Fai della Paganella Occupazione: Impiegata

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CORINPISTA 2017, ORO AL “CROZ DA LA STRIA” LUCA Z. “REDARGUITO” DA GIUSEPPINA DURANTE UNA CONFERENZA STAMPA

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a cena con il gruppo di “Chi ama il teatro” è stata favolosa e davvero divertente, specie quando Giuseppina ha raccontato di essere intervenuta alla conferenza stampa di Luca Zingaretti (il noto commissario Montalbano), complimentandosi per la bravura di lui e di tutti gli altri attori; al contempo ha voluto evidenziare che evitando alcuni eccessi di volgarità sarebbe stato ancora più bello, pur sapendo, da brava bacchettona, che molti trovano normale, accettabile, consentito e lecito scendere a certi scurrili livelli per essere in linea con i tempi moderni. Infine dopo aver citato Diego della Valle per il suo sì a teatro con DIGNITÀ, AMORE e DIVERTIMENTO, tutte nell’innalzare i calici hanno brindato in allegria.

L’EDIZIONE NUMERO DIECI DELLA MANIFESTAZIONE CONFERMA IL GRANDE POTENZIALE AGGREGATIVO DI QUESTA GARA PROMOSSA DALLA FEDERAZIONE CORI DEL TRENTINO

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fidando le previsioni del tempo poco favorevoli, domenica 5 febbraio si è svolta la 10° edizione di CorInPista, l’evento sportivo/aggregativo promosso dalla Federazione Cori del Trentino che ogni anno raduna sulla pista “Le Coste” di Bolbeno tantissimi coristi appassionati di sci e i loro familiari. L’impianto sciistico giudicariese è stato ancora una volta teatro di una manifestazione in cui lo stare assieme e il canto corale sono stati i veri protagonisti, così come il clima di amicizia e di positivo confronto, come è nelle intenzioni della Federazione Cori del Trentino, che ha promosso l’evento con la collaborazione dello Sci Club Bolbeno, della Pro Loco, del Gruppo alpini di Zuclo e Bolbeno. Proprio gli Alpini hanno proposto, come da tradizione in questa giornata, un’area di benvenuto culinario in cui partecipanti e spettatori potevano scaldarsi con lesso, patate “en bronzon”, brodo di carne e l’immancabile vin brulè. «Lo spirito della manifestazione – ha detto il presidente della Federazione Cori del Trentino, Paolo Bergamo – promuove, come sempre, la conoscenza ed il confronto dei coristi provenienti da tutto il Trentino e delle rispettive famiglie, proponendo una giornata di divertimento e aggregazione molto positiva, nel segno della coralità e dei suoi valori».

1. Luisa, Anna, Gloria, Diana, Giuseppina e Matilde; 2. Seduti, Renato e Renata; dietro, Giuseppina e Marina; 3. Barbara, Josè, Patty, Giuseppina e Martin; 4. Astrid e Giuseppina; 5. Raja, Joy, Giuseppina, Chiara, Erica (dietro) Giorgia e Luca. 114

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150 sono stati gli iscritti alla gara, partecipando alle due specialità in programma: slalom gigante e snowboard. Vincitore di questa decima edizione per quanto riguarda i risultati sportivi è stato il Coro Brenta di Tione che ha sopravanzato il Coro Croz da la Stria di Spiazzo Rendena e il Carè Alto di Vigo Rendena. Nello spirito non agonistico ed aggregativo che è proprio di CorInPista, però, la classifica si compone di una parte sportiva e di una sommatoria di elementi (chilometri da percorrere per raggiungere Bolbeno ed estrazione di punteggi). Dopo l’estrazione delle buste jolly la classifica Cori è così cambiata, con la vittoria del Coro Croz da la Stria di Spiazzo Rendena, al secondo posto il Coro Carè Alto di Vigo Rendena e, bronzo, il Coro Brenta di Tione. Per quanto riguarda la categoria voci bianche il punteggio generale vede al primo posto il Coro i Fringuelli del Brenta mentre la fortuna, con l’estrazione della busta jolly, ha assegnato la vittoria al Coro Le Sorgenti di Ragoli, con il Minicoro la Valle di Sover al secondo posto seguito dal Coro I Fringuelli del Brenta.


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LUCA COSER DA COPERTINA “IL DISEGNO NEL PIATTO”; CUCINA D’AUTORE IN TV SUL ROTOCALCO TV “TAPIS ROULANT” DELLA RAI REGIONALE

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ul rotocalco Tv “Tapis Roulant” (in onda domenica 5 marzo alle 9.45 su RAI3 ed in replica sul canale 103 del Digitale Terrestre alle 22.30) un nuovo ciclo di trasmissioni dedicato ai luoghi, alla cultura, ai personaggi che sono divenuti simbolo della Comunità trentina. In questa edizione una particolare attenzione è riservata ai musei, ai castelli e ai teatri, alla scoperta delle curiosità capaci di invogliare il visitatore a guardare con occhi nuovi ciò che crede di conoscere da sempre. La prima puntata della serie è dedicata al tema dell’acqua come fonte di vita, elemento indispensabile della sopravvivenza, ma anche mezzo di progresso. Come l’uomo ha saputo sfruttare questo elemento nei secoli? Che importanza hanno per il Trentino le sue risorse idriche, vie di comunicazione ma anche luogo di piacere? Si affrontano quindi temi che vanno dall’energia elettrica, al turismo, alle terme. Il programma, condotto da Francesca Mazzalai, è realizzato dalla Struttura Programmi della Sede RAI, in collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento – Servizio Attività Culturali. La regia è di Stefano Uccia. “Il disegno nel piatto” si propone di esplorare le più recenti tendenze estetiche nel campo della cucina d’autore, trasformando ricette tradizionali in capolavori del gusto e della vista, ha per protagonista lo chef Stefano Bertoni e una sua opera d’arte. Domenica 19 marzo, la seconda puntata di Alla scoperta del Trentino”, in cui si parla del paesaggio e di come sia stato plasmato per poter rispondere alle esigenze della civiltà, di come il paesaggio quindi racconti la storia e i mutamenti della società. Ospite: Franco Marzatico, Soprintendente ai beni culturali della Provincia autonoma di Trento. A seguire, “Una rotta sicura per i giovani naviganti del web”, programma con performance, spettacoli teatrali, video e molte altre attività, che si sono

È INTITOLATO «LE FORME» IL SUO DI­PIN­TO USCI­TO SU «LA LET­TU­RA» DEL CORRIERE DELLA SERA

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art di­rec­tor del Cor­rie­re co­no­sce e sti­ma il mio la­ vo­ro, co­sì in oc­ca­sio­ne di una mia mo­stra per­so­ na­le a Mi­la­no mi ha pro­po­sto di pen­sa­re a un di­pin­to per la co­per­ti­na dell’in­bra, ser­to do­me­ni­ca­le. Il pez­zo scel­to fa par­te di un re­cen­te ci­clo di ope­re con cui so­no tor­na­ to a di­pin­ge­re su li­no grez­zo, è di gran­di di­men­sio­ni e con­fer­ma la poe­ti­ca del­la mia ri­cer­ca», ha commentato così, Lu­ca Coser (Tren­to, 1965), la scelta de “La Lettura” di usare un suo dipinto in copertina. Si tratta di “Le for­me com­mo­ven­ti”, una sua ope­ra del 2016 (acri­li­co su li­no grez­zo, cm 190x180). Questo invece il commento del giornale di Via Solferino, a firma del critico d’arte Gianluigi Colin: «È un frammento di memoria personale: soldatini sospesi su precarie aste e affiorati dal ricordo di giochi lontani e poi, quasi in un processo di rimozione, riportati all’oblio attraverso una cancellazione. La ricerca di Luca Coser si articola in un costante gioco di stratificazioni, dissolvenze e spostamenti di senso. La sua pittura, partendo sempre da citazioni personali, riflette sul senso di un’identità sempre più precaria, sulla fragilità della singolarità dell’esistenza, ma anche sull’inconscio diffuso. Per questo Coser si muove in una rappresentazione di opposti: nella sua pittura convivono verità e finzione, affermazione e negazione, serenità e trepidazione. In un complesso confronto che diventa metafora dell’animo umano. La sua è una pittura al confine tra figurazione e astrazione (com evidenti evocazioni alla lezione Pop) ma dove le figure, dipinte e poi celate, appaiono come presenze avvolte sempre da un silenzioso stato di sospensione. Così su tutto emerge un senso di ignoto, di mistero, ma anche quel sentimento di inquietudine che sembra avvolgere la societù della “post verità”».

svolti per oltre un mese nella nostra regione, sul tema dedicato alla sicurezza mondiale della rete. L’Agenzia per la Famiglia, la Natalità e le Politiche Giovanili e l’Assessorato Università e Ricerca della PAT, organizzatori delgli eventi, hanno dedicato oltre 30 giorni per far ragionare i giovani sul tema dei contenuti che vengono introdotti nel web. Molti gli istituti e le scuole coinvolte negli spettacoli e negli incontri che hanno visto la partecipazione di oltre 1500 studenti. La regia è di Daniele Torresan. 115

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TRENTINI I CAMPIONI ITALIANI DI GEOGRAFIA MATTIA, DA CALDONAZZO ALLA GRANDE CINA PARTITO DALLA FRAZIONE DELLE LOCHERE, OGGI MATTIA PERETTI È PROFESSORE DI LINGUA E STORIA ITALIANA ALL’UNIVERSITÀ DI NANCHINO

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ala gremita con tanti giovani e abitanti di Caldonazzo, giovedì 2 febbraio, ad ascoltare Mattia Peretti, un ragazzo del paese (Loc. Lochere) che è diventato professore di lingua e storia italiana all’Università di Nanchino. La serata è stata organizzata dalla Biblioteca intercomunale di Caldonazzo in collaborazione con il Trentino Book Festival e aperta dai saluti del sindaco di Caldonazzo, Giorgio Schnidt. La storia di Mattia è esemplare e coinvolgente. L’infanzia a Caldonazzo, poi, sempre sostenuto dalla sua famiglia, il Liceo linguistico “Da Vinci” di Trento e la Ca’ Foscari di Venezia, fino ai viaggi in Cina e a una borsa di studio governativa presso l’Università di Nanchino che gli ha permesso di inserirsi nel mondo accademico. Mattia si è anche dedicato in questi anni al lavoro come mediatore e traduttore di cinese-italiano e ha collaborato come volontario con “Amity Foundation” per proteggere giovani ragazzi in difficoltà e senza fissa dimora. È entrato in un contatto profondo con la cultura cinese, praticando diverse discipline quali Yoga, Tai Chi e il massaggio cinese, senza dimenticare la cultura italiana e le montagne trentine da cui proviene. I racconti di Mattia, ricchi di patos e spunti personali, ci 116

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on hanno avuto rivali in Italia gli studenti di terza media delle scuole Degasperi in viale Vittoria a Rovereto. Infatti a Massa Carrara tra le 31 squadre provenienti da molte province italiane (dal Nord al Sud) la formazione dell’Istituto comprensivo Isera-Rovereto composta da Alessandro Piccolroaz, Federico Zamboni, Alessio Tomasi ed Eleonora Sannicolo accompagnata dal professor Ben Appleby ha vinto i Campionati nazionali di geografia, organizzati da Aiig (Associazione Italiana Insegnanti di Geografia), Sos Geografia e Is “D. Zaccagna” di Carrara. Una grande ed avvincente sfida a Massa Carrara dove la squadra roveretana denominata “Bielorussia” è chiaramente emersa rispetto alle altre. E la lingua inglese con la quale viene insegnata geografia non è risultata evidentemente un ostacolo... Grande gioia tra gli alunni i loro insegnanti e il dirigente scolastico Giuseppe Santoli che sottolinea anche il fatto che l’iniziativa è sostenuta tra l’altro anche dall’Ente Parco Nazionale dell’appennino tosco-emiliano facente parte del patrimonio Unesco di cui anche l’lC Isera-Rovereto da quest’anno scolastico è membro. hanno affascinato e aiutato a capire la Cina di oggi e di ieri. Nella serata sono stati trattati diversi temi e argomenti, dal funzionamento del sistema politico cinese, al ruolo e ai problemi del modello comunista, alle contraddizioni presenti nella società, al problema della libertà e alla situazione giovanile. Molto interessanti sono state anche le riflessioni sulla religione e le tradizioni cinesi in rapporto ai grandi cambiamenti della realtà attuale. Curiosità hanno suscitato alcuni argomenti della quotidianità, dagli stereotipi sulla Cina, alla scrittura, all’agopuntura e al cibo. Mattia ha poi parlato della sua esperienza di vita e di docente all’Università di Nanchino, dei suoi studenti mostrandoci diverse foto e video. Non sono mancate delle riflessioni finali sulla situazione economica e sul possibile futuro della Cina anche in rapporto all’Europa e all’Italia. È stata una serata veramente molto importante dove è emersa l’importanza del viaggiare all’estero per crescere, di accettare il confronto e di non temere il diverso. Si è soprattutto vista una bella vicenda di un ragazzo che ha saputo credere nei propri sogni, accettare le difficoltà con serenità e aprirsi al mondo.


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EXPO RIVA CACCIA PESCA AMBIENTE, IL PROGRAMMA DELLA FIERA UN GRANDE APPUNTAMENTO PER APPASSIONATI E FAMIGLIE

EXPORIVA CACCIA PESCA AMBIENTE, la mostra mercato dedicata alla caccia e alla pesca, ha in programma la sua 12° edizione sabato 25 e domenica 26 marzo 2017 nel quartiere fieristico di Riva del Garda (Trento). Il programma degli eventi collaterali, con particolare attenzione alla formazione, filo conduttore delle attività di Riva del Garda Fierecongressi, è molto ricco e propone numerose iniziative per tutti i tipi di visitatori. LA SETTIMANA DEL LUPO Protagonista della dodicesima edizione sarà un animale affascinante, simbolico e... discusso, come il lupo. Infatti - grazie a una partnership con il MUSE, il progetto Life WolfAlps, la Fondazione Edmund Mach e il Servizio Foreste e Fauna della Provincia Autonoma di Trento - ExpoRiva Caccia Pesca Ambiente 2017 sarà la piattaforma sulla quale si sviluppa la SETTIMANA DEL LUPO. Un programma di appuntamenti tecnici, culturali, dibattiti, show che coinvolgeranno in modi diversi i cacciatori, i ragazzi delle scuole, le famiglie e tutti i visitatori della fiera. Per conoscere più da vicino una specie che sta rapidamente riconquistando le Alpi, con un approccio laico e il più possibile equilibrato. Tra le numerose iniziative la Giornata del Lupo, martedì 21 marzo al Palazzo dei Congressi di Riva del Garda, dedicata alle scuole: tre attività diverse per tre cicli di scuola (primaria, secondaria di primo grado e di secondo grado) con laboratori per i più piccoli, giochi per le medie e un dibattito con i ragazzi delle scuole superiori. Venerdì 24 marzo alle ore 20.30 presso il Museo Civico di Rovereto si terrà l’incontro pubblico dal titolo “Prede, zanne e carabine. Il lupo e i cacciatori: coabitazione e competizione in natura”. Sabato 25 marzo ore 20.30 presso il Palazzo dei Congressi di Riva del Garda è in programma lo spettacolo teatrale RENDEZ-VOUS 2200, una produzione di TrentoSpettacoli e MUSE con la collaborazione del Centro Servizi Culturali Santa Chiara con ingresso gratuito.

UN’ATMOSFERA VENATORIA UNICA Per i cacciatori tornano gli appuntamenti di tecnica e cultura venatoria condotti da Ettore Zanon: “Mezz’ora con l’esperto”, sette appuntamenti in cui si affronteranno le principali tematiche del mondo della caccia. Riva del Garda è ormai un importante momento di ritrovo per la valenza dei momenti formativi: in quest’ottica si inserisce la tavola rotonda di domenica 26 marzo in cui si affronterà il tema degli ausiliari venatori a due e quattro zampe, con la partecipazione dei maggiori esperti anche internazionali. Uno degli appuntamenti di maggior gradimento e che verrà riproposto anche per il 2017 è il concorso internazionale “Expo Riva Scheiben”, dedicato agli artisti di qualsiasi nazionalità che realizzano i tradizionali bersagli in legno dipinto. Il tema dell’edizione di questo concorso è in linea con la tavola rotonda: “Ausiliari venatori a due e a quattro zampe | Jagdhelfer, zwei-und-vierbeining”. Anche l’Associazione Cacciatori Trentini, proporrà alcuni appuntamenti culturali. Il suono dei tradizionali corni da caccia contribuirà a creare l’atmosfera venatoria indimenticabile e unica della mostra mercato di Riva. Immancabile come per ogni edizione l’appuntamento con la Festa del Conduttore: in un tipico Biergarten, allestito con il calore della tradizione venatoria, per godersi una pausa con piatti tipici e musica tradizionale. PIÙ PESCA CHE MAI Anche in questa edizione saranno molte le iniziative per il mondo della pesca. Confermata per sabato 25 marzo la 9° edizione del “Trofeo Dolomiti Energia”, gara di pesca alla trota in torrente, con tecnica spinning. Anche quest’anno, come per le passate edizioni, saranno allestite 3 vasche: in esterno una grande vasca di lancio di oltre 35 metri e all’interno del quartiere una vasca per lo spinning e una per la pesca a mosca! Importante novità per il settore pesca è il Tenkara Village dove si terranno dimostrazioni e corsi con i migliori esperti internazionali, tra cui Masami Sakakibara anche noto con il nome Tenkara-noOni (demonio del Tenkara), Luong Tam e Vito “Tsurikichi” Rubino. Sono già aperte le iscrizioni al secondo photo contest “Like a photo - La magia della pesca in posti magici”, concorso di fotografia naturalistica e di pesca! CI PRENDIAMO GUSTO Caccia e Pesca.. in Tavola: fra le iniziative pensate per la famiglia, tornano i brevi corsi di cucina gratuiti con degustazione, tenuti dagli appassionati chef di L’Artificio Cucina & Dintorni che spiegheranno alcune originali ricette di carne e pesce. Ma non solo. I visitatori potranno degustare e acquistare prodotti enogastronomici provenienti da tutta Italia nelle due aree speciali: La Bottega dei Sapori e Il Villaggio del Gusto. I PICCOLI VISITATORI Saranno riproposti i frequentatissimi minicorsi per bambini organizzati da IFTA (Italian Fly Tier Association) dove imparare a costruire la prima mosca. Per l’edizione 2017 i bambini potranno divertirsi con i coinvolgenti e divertenti laboratori organizzati dal MUSE e dal Museo Civico di Rovereto. La mostra mercato di Riva del Garda in questi anni ha saputo consolidarsi e crescere costantemente in termini di espositori, eventi folcloristici e pubblico, registrando oltre 15.000 visitatori nella passata edizione. Un successo che da tempo ha reso ExpoRiva Caccia Pesca Ambiente un appuntamento imperdibile per gli appassionati di caccia, in particolare caccia alpina e di selezione, e per gli amanti della pesca, soprattutto pesca a mosca e spinning. L’appuntamento con la mostra mercato ExpoRiva Caccia Pesca Ambiente è quindi a Riva del Garda il 25 e il 26 marzo 2017 117

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MER AVIGLIOSO

WUNDERBAR

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TRENTINO CURCU & GENOVESE

Volume in tre lingue (italiano, tedesco e inglese)

Alberto Folgheraiter accompagna e descrive 220 immagini di un Trentino Meraviglioso. Il Trentino dei laghi e delle Dolomiti, dei boschi e della fauna, della storia e della cultura, il Trentino degli uomini che lo abitano da ottomila anni è proposto in questa spettacolare sintesi fotografica.

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ALESSANDRO CESCHI ALLA FEDERAZIONE “UN LIBRO UNA CITTÀ”, IMPENNATA DI VOTI. CON ECO SEMPRE IN TESTA SONO 519 LE PREFERENZE ESPRESSE NEGLI ULTIMI QUINDICI GIORNI, 158 SOLO ALLA BUC DOVE IL ROMANZO PREFERITO È STATO “IL GATTOPARDO”

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due mesi dall’inizio del “referendum” sul romanzo da leggere nel 2018, è ancora “Il nome della rosa” di Umberto Eco a guidare la classifica, seguito da “Le città invisibili” di Calvino e “Il sergente nella neve” di Rigoni Stern. Per la prima volta sono state conteggiate anche le schede votate alla Buc, la nuova biblioteca universitaria nel quartiere delle Albere, dove invece il romanzo più votato è “Il Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa seguito da “Le città invisibili” e “Il nome della rosa”. Tra i libri proposti dai lettori per “fare 18”, i più votati sono stati invece “Spingendo la notte più in là” di Calabresi, “Io non ho paura” di Ammaniti, “Non ti muovere” di Mazzantini, “I racconti della lucertola” di Francesco Barone e “Eredità” di Gruber. Tante le preferenze espresse in questo ultimo turno di voto: ben 519, che si aggiungono alle oltre mille delle scorse settimane, per un totale di 1547. Tra le novità di questi ultimi giorni, la possibilità di votare al Teatro Sociale, in coincidenza con gli spettacoli della stagione di prosa, e nella libreria L’Ancora di via Santa Croce, che all’ingresso ha messo a disposizione dei clienti l’urna azzurra e le schede di “Un libro, una città”. Prossimamente, tutte le librerie che ne faranno richiesta si potranno trasformare in “seggi” in cui scegliere il romanzo per il 2018. Ecco la classifica provvisoria generale: 1 - Il nome della rosa - Eco 2 - Le città invisibili - Calvino 3 - Il sergente nella neve - Rigoni Stern 4 - La storia - Morante

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l consiglio di amministrazione della Federazione delle Cooperative ha formalizzato l’8 febbraio scorso la nomina di Alessandro Ceschi a direttore generale dell’ente, che inizierà l’incarico dal prossimo mese di aprile. Il presidente Mauro Fezzi ha ripercorso le tappe principali del procedimento di selezione affidato alla società specializzata Egon Zehnder. Inizialmente i candidati potenziali sono stati 72, di cui una trentina provenienti dalla regione, scesi dopo una prima selezione a 43. Di questi, 29 profili sono stati approfonditi, fino ad arrivare ad una rosa di sei e poi di tre, da cui è stato scelto il nuovo direttore. Nella sua breve presentazione, Ceschi ha sottolineato le analogie tra l’ambiente in cui ha operato per 18 anni, il Consorzio del comuni trentini, e il sistema della Federazione, entrambi caratterizzati da “un’anima di tipo istituzionale ed un’anima forte legata ai servizi”. “La cooperazione - ha proseguito Ceschi - deve rappresentare elemento di sviluppo e rilancio del Trentino. Una sfida che considero stimolante, e una scommessa su cui intendo investire, con il contributo di chi lavora in Federazione”. Alessandro Ceschi, classe 1969, nato a Cles, è laureato in giurisprudenza. È stato funzionario del Comune di Cles. Dal 1999 dirige anche il Consiglio delle autonomie locali della provincia di Trento. 5 - Il Gattopardo - Tomasi di Lampedusa 6 - Un anno sull’altipiano - Lussu 7 - Il giardino dei Finzi Contini - Bassani 8 - Lessico famigliare - Ginzburg 9 - Sostiene Pereira - Tabucchi 10 - La luna e i falò - Pavese 11 - Cristo si è fermato a Eboli - C. Levi 12 - Nati due volte - Pontiggia 13 - La tregua - P. Levi 14 - Libera nos a malo - Meneghello 15 - Il partigiano Johnny - Fenoglio 16 - La donna della domenica – Fruttero e Lucentini 17 - Casa d’altri - D’Arzo L’invito ai lettori è quello di continuare a votare e a far votare il proprio titolo preferito con qualsiasi modalità. Ricordiamo che si può scegliere un libro dalla lista dei magnifici 17 e insieme “fare 18”, suggerendo un ulteriore romanzo. 119

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IL LIBRO DEL MESE

GLI “IMPROBABILI SPOSI” DI ENRICO FUOCHI UNA MOSTRA FOTOGRAFICA ALLA BIBLIOTECA CIVICA “TARTAROTTI”

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i apre il 18 marzo, alla Biblioteca Civica “Tartarotti” di Rovereto, una mostra fotografica molto, ma molto particolare. È quella di Enrico Fuochi intitolata emblematicamente “Gli improbabili sposi”, in pratica un’interpretazione per immagini del celebre romanzo manzoniano dedicato a Renzo e Lucia. Così scrive l’autore nella prefazione del catalogo: “Tutto ha inizio quando a don Abbondio, curato di un paesino sul lago di Como, viene ordinato di non sposare Renzo Tramaglino e Lucia Mondella… Il problema è che don Rodrigo, signorotto del luogo, si è invaghito di Lucia. Così i due innamorati si vedono costretti ad abbandonare il paese natale aiutati da fra Cristoforo: Lucia, aiutata dalla madre Agnese, si rifugia in un convento a Monza e Renzo va a Milano intenzionato ad ottenere giustizia. Ma don Rodrigo fa rapire Lucia dall’Innominato che però, colpito dalla sofferenza della ragazza, dopo una notte di incubi, si ravvede. Dopo altre vicende, tra cui alcune tragiche, come la peste, la guerra e la carestia, la storia si conclude in modo felice per la singolare coppia di fidanzatini. Questo romanzo, il più famoso ed indiscutibile icona della letteratura italiana (ma non sta certo a me sottolinearlo), ha una trama tutto sommato banale e un esito altrettanto scontato. Ed è proprio in questo che solo un grande scrittore come il Manzoni è riuscito ad essere insuperabile: l’aver saputo creare un capolavoro da una storia banale e l’essere stato capace di coinvolgere il lettore a tal punto da farlo entrare nella psiche di ogni personaggio, sia esso positivo che riprovevole...».

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PIÙ DI 1100 CHILOMETRI DI SENTIERI PERCORSI, 90.000 METRI DI DISLIVELLO IN SALITA, 110 CIME CONCATENATE. UN’IMMERSIONE TOTALE NELLA STORIA E NELLA MAESTOSITÀ DELLE ALPI. IL LIBRO È SOLO LA PRIMA TAPPA DEL PROGETTO DI RIPERCORRERE INTERAMENTE TUTTO IL FRONTE ITALO AUSTRIACO COSÌ COME ERA NEL 1915

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uesto “Cammino della Memoria” è un progetto che unisce la passione per la storia a una grande ‘randonee’ attraverso le Alpi. Nella tarda estate del 2014 siamo partiti dal Lago di Cancano (Bormio) e dopo 54 giorni di cammino e di cime siamo arrivati a Trieste, concludendo il nostro percorso. Durante la nostra spedizione, a Levico, il nostro team si è allargato con l’arrivo di Gabriel Perenzoni, che ha proseguito il Cammino con noi fino a piazza Unità d’Italia, e di Gessica Spagnolli, che ci ha accompagnato per alcune tappe. Nell’ultima parte del Cammino ci siamo incontrati e affiancati con gli escursionisti del percorso di fondovalle. Abbiamo ripercorso interamente e continuativamente, per la prima volta, tutto il fronte italo-austriaco così come era


trentinolibreria Giorgio Antoniacomi Trento città del coniglio Il Margine «Una teoria tanto in apparenza azzardata quanto, in realtà, suffragata da puntuali riferimenti iconografici e storico-critici dimostrerebbe che il pittore Tiziano, forse invitatovi dal Falconetto, frequentò la città di Trento in epoca pre-conciliare. Pare confermarlo in particolare la Madonna del Coniglio, attualmente custodita al Louvre; la Vergine accarezza (ma forse cattura) un coniglio dal mantello bianco, già allora stanziale nella zona; si può inoltre notare la stretta somiglianza dell’ambiente sullo sfondo con l’attuale zona del Briamasco e si può agevolmente riconoscere, in lontananza, il Palon del monte Bondone». Così comincia un libro che partendo da una storia vera, il problema dei conigli che stringevano d’assedio il cimitero della città di Trento, accanto al Muse di Renzo Piano – problema assurto a questione politica che ha assediato per anni la giunta comunale – divaga, depista, scava, sorride e irride. Senza offesa per i conigli.

Autori vari Gli aromi dei sogni Storie di speranza e riscatto Publistampa Sono ormai parte del nostro avvilente spettacolo quotidiano le immagini di grappoli di migranti che, aggrappati disperatamente a barconi traballanti, rischiano la vita in cerca di miglior sorte. Migliaia di vite in fuga da quotidianità insostenibili, fughe in attesa di lidi sognati come luoghi di speranza e di riscatto. Sospinti dalla crisi delle campagne, milioni di contadini provenienti da contrade, valli e altopiani rurali si riversano nelle megalopoli dei loro paesi per In questo libro/intervista, in cui per la trovarvi infine un destino miserabile prima volta ricordiebiografici si intrecciano di disoccupazione precarietà; e la con riflessioni sull’esistenza e sul la disperazione necessaria per giocarsi presente deldella mo corsa sul mare verso scommessa la salvezza. Quando la buona sorte li protegge dal naufragio e finalmente riescono a sbarcare sulle agognate sponde dei nostri paesi, i fuggiaschi si ritrovano però a toccare con mano che le sognate terre non garantiscono la speranza e il riscatto a lungo cullati...

Alberto Mosca Al tocco della campana a stormo Nitida Immagine Un nuovo contributo alla storia dell’insurrezione hoferiana del 1809 nelle valli di Non e di Sole viene dall’analisi di un importante carteggio d’epoca, ritrovato nell’archivio del grande storico di Terzolas, Giovanni Ciccolini. Ordini, proclami, rendiconti di spese permettono di comprendere la portata di avvenimenti che hanno segnato le nostre valli durante i primi decenni dell’Ottocento. Con questo nuovo lavoro Alberto Mosca, che nel 2009 ha curato una mostra documentaria nel Palazzo Assessorile di Cles nel contesto delle celebrazioni del Bicentenario hoferiano, torna su un tema di cui si occupa fin dal 1997. Nelle pagine emerge, ancora una volta e in maniera inequivocabile, la partecipazione della popolazione nonesa e solandra all’insurrezione popolare tirolese, così come l’impegno delle amministrazioni comunali nel far fronte alle vicissitudini di quel periodo storico.

nel 1915. Siamo consapevoli di aver giocoforza tralasciato alcuni luoghi importanti per gli eventi storici e bellici, ma la nostra logica sin dalla partenza è stata di tracciare una linea storica ed escursionistica coerente, da Livigno al mare, e le scelte non sono state sempre facili. Il percorso integrale è stato estremamente impegnativo: più di 1.100 chilometri di sentieri percorsi, 90.000 metri di dislivello in salita, 110 cime concatenate. Un’immersione totale nella storia e nella maestosità delle Alpi. Inizialmente era solo un vago progetto, una ricerca del giusto modo di ricordare i fatti atroci della prima guerra mondiale. Abbiamo trovato il nostro. Ci abbiamo lungamente riflettuto, abbiamo organizzato e predisposto la missione, poi finalmente siamo partiti, zaino in spalla e scarponi ai piedi, per vivere realmente i luoghi dove è stata fatta la storia. Non è semplice intraprendere un viaggio. L’inerzia ci blocca in uno stato di quiete e serve una certa volontà per uscirne e mettersi in cammino. Questo vale a livello fisico, mentale, spirituale. In questa guida il cammino è stato diviso in 9 settori tematici, per facilitare i ripetitori e dare la possibilità di percorrere in modo continuativo anche solo parzialmente un tratto dell’Alta Via della Memoria:

6 tappe dal rifugio Carè Alto a Rovereto 165 km, 12.200 mt dsl LA GUERRA DEL PASUBIO 4 tappe da Rovereto al Passo Coe 78 km, 7170 mt dsl. LA GUERRA DEI FORTI 3 tappe dal Passo Coe al Rifugio Serot 63 km. 3700 mt dsl. LAGORAI, FORTE NATURALE 4 tappe dal Rifugio Serot al Passo San Pellegrino 102 km, 8600 mt,dsl. LA GUERRA SULLE DOLOMITI 10 tappe, da Passo san Pellegrino al Passo Monte Croce Comelico 151 km, 13800 mt dsl. ALPI CARNICHE E GIULIE 9 tappe, da Passo Monte Croce Comelico al Rifugio Corsi 171 km, 18000 mt dsl. CAPORETTO 3 tappe, da Rifugio Corsi a Rifugio Solarie 92 km, 8000 mt dsl. LA GUERRA SUL CARSO 5 tappe, da Rifugio Solarie a Trieste 129 km, 3900 mt dsl.

LA GUERRA SUL FILO DEI 4000 10 tappe dal Rifugio Monte Scale al Rifugio Carè Alto. 156 km, 14.100 mt dsll IL FRONTE IMMOBILE

Bornancini Giacomo - Cozzio Nicola

Ora il cammino è tracciato. Mettetevi in cammino portando sempre con voi, per prima cosa, il rispetto dei luoghi e della storia. Dallo Stelvio al mare

Cammino della memoria, cent’anni dopo, lungo tutto il fronte della Grande Guerra Curcu & Genovese (Euro 14,00)

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trentinoscoop&news trentinolosapevate La frase “...con la prossima annessione della Venezia Tridentina che, per incamminarsi sulla via della redenzione completa, il Governo vorrà rimettere ufficialmente il vero nome di Trentino.”

Volti nella Storia Per saperne di più:

Tullio Garbari, opere grafiche: 1912-1931, testo critico di Renato Barilli, Trento,Il Castello. Tullio Garbari poeta, a cura di Maria Garbari, con uno scritto introduttivo di Giuseppe Prezzolini, Trento, Temi, 1971.

TULLIO GARBARI (1892-1931) ETÀ Tullio Garbari nacque a Pergine Valsugana, allora parte dell’Impero asburgico, il 14 agosto 1892, figlio di Ubaldo e Adelgunda Toller.

FORMAZIONE Compì i primi studi pittorici a Rovereto, alle Scuola Reale Elisabettiana, allievo del professore di disegno Luigi Comei. A questo periodo risalgono i suoi primi acquerelli.

I RIBELLI DI CA’ PESARO Nel 1908 si iscrisse all’Accademia di Belle arti di Venezia, entrando in contatto con i Ribelli di Ca’ Pesaro, un gruppo di artisti -tra cui Umberto Boccioni, Federico Casorati, Tedoro Wolf Ferrari-che rifiutavano l’eccesso di accademismo nell’arte pittorica, ricercando nuovi linguaggi espressivi. Dal confronto con loro, Garbari maturò via via uno stile sempre più personale.

LE PRIME MOSTRE Iniziò ad esporre le proprie opere alla Ca’ Pesaro, in una mostra per la quale gli venne commissionato il manifesto, dove vennero esposti 36 dei suoi lavori. Nel 1911 espose un suo dipinto anche alla prima mostra d’arte internazionale a Villa Giulia, a Roma, mentre l’anno successivo, le sue opere vennero esposte alla Filarmonica di Trento.

LA VOCE TRENTINA Nel capoluogo trentino partecipò alla fondazione della rivista La voce trentina, fondata insieme ad Alcide De Gasperi. Prese a collaborare anche con La Voce, la polemica testata giornalistica fiorentina di Giuseppe Prezzolini e Giovanni Papini, da cui aveva tratto ispirazione per la creazione della rivista trentina.

VOLONTARIO Convinto irredentista, con lo scoppio della Grande Guerra partì clandestinamen-

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te per combattere come volontario sul fronte italiano. Ammalatosi di tifo dovette tornare a Milano, dove rimase bloccato fino alla fine del conflitto, senza poter più rientrare in terra trentina perché aveva disertato l’arruolamento nell’esercito austro-ungarico.

INTELLETTUALI In questo periodo di solitudine e isolamento dalla sua famiglia, -dopo aver perso il padre nel 1912, perse un fratello al fronte- si dedicò intensamente alla pittura, coltivando l’amicizia con il pittore Carrà, e realizzando una delle sue opere più note, gli Intellettuali al caffè, che risale al 1916.

LO STUDIO A PERGINE Finita la guerra rientrò nella sua Pergine, dove si immerse in un periodo denso di letture, approfondendo gli studi filologici e filosofici ma anche linguistici: si interessò infatti alle lingue classiche, ma studiò anche il francese. Si dedicò a scrivere traduzioni, tra cui quella del De Architectura di Vitruvio, e compiere ricerche filologiche. Fu incaricato anche di scrivere una biografia di Giovanni Segantini.

e Giovanni Papini, esprimendo le sue idee in merito all’annessione del Trentino all’Italia. Sostenitore dell’italianità, cercò sempre di tenersi però lontano dall’eccesso di nazionalismo. Tornato a Trento, quando tornò a dedicarsi alla pittura, venne infatti invitato ad unirsi al movimento artistico Novecento, che ricercava nell’arte ordine e purezza, ma poco dopo vi si allontanò, per via della crescente affinità tra il movimento e il nascente fascismo.

L’ARTE POPOLARE Ad attrarlo sempre di più invece era il mondo popolare e contadino così come la religiosità nell’arte, influenzato anche dalle letture del filosofo Maritain. Si dedicò quindi a scene domestiche e popolari da un lato e ad immagini sacre dall’altro. Nel1927 espose una mostra a Milano dove i personaggi, ritratti con tratti rustici, richiamavano figure retiche e etrusche. Riprese a dipingere con grande intensità.

LA FINE

A questi anni risalgono anche le sue opere poetiche, per molti anni rimaste inedite, che sono cariche di meditazione spirituale.

Si trasferì a Parigi dove frequentò il pittore Gino Severini. Qui lavorò moltissimo e intensamente fino a alla morte, per embolia, l’8 ottobre 1931, all’età di 39 anni. Attorno al suo letto vennero poste alcune delle sue opere più famose, come Composizione apocalittica, Il trionfo di S. Tommaso, Il miracolo della Mula.

NO AL NAZIONALISMO

SCUOLA

POETA

Nel frattempo aveva intrapreso una corrispondenza con Benedetto Croce

A Tullio Garbari è dedicata la scuola media statale di Pergine Valugana.

Hanno detto di lui: “Il linguaggio del Garbari è certo affascinante, ma anche quantomai complesso e duro, talvolta al limite dello sgradevole e ciò proprio mentre ci dona tesori cromatici e accordi espressivi di delicatezza ineguagliabile. Proprio come si conviene ad un’anima alpina che pensa soprattutto ad essere autentica con se stessa e con la sua morale”. Giorgio Mascherpa

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