TrentinoMese Ottobre 2016

Page 1

Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Trento. Contiene i.p. In caso di mancato recapito inviare al CDM di TRENTO per la restituzione al mittente previo pagamento resi.

ANNO XXIV N. 296

euro 2,00 www.trentinomese.it

OTTOBRE 2016 9 771724 550805

ISSN 1724-5508

16010 >

appuntamenti, incontri e attualità trentina

SPECIALE VINO IN VALLAGARINA: TRA GUSTO E TRADIZIONE EDDA ALBERTINI STORIA DELL’ATTRICE TRENTINA, A 90 ANNI DALLA NASCITA C’È DEL BELLO NELL’INDUSTRIA NADIA BALDO RITRAE LE FABBRICHE

UNA FASCIA PER GIORGIA DICIOTTO ANNI, ROVERETANA: GIORGIA ZENATTI A “MISS ITALIA”

MAURO GIACCA:

“MEGLIO SOGNARE CHE NON FARLO” UNA CASA SUPER DOMOTICA, TRA CLASSICITÀ E DESIGN ULTRAMODERNO. UN’AZIENDA LEADER E UN GRANDE PROGETTO SUL CALCIO TRENTO CHE COMINCIA A DARE I SUOI FRUTTI...

1944. IL BOMBARDAMENTO DI SANT’ILARIO DI ROVERETO


DISCOVERY SPORT

L’AVVENTURA È NEL NOSTRO DNA.

Ecco il SUV compatto più versatile della nostra storia. Grazie alla tecnologia Terrain Response®, Discovery Sport è perfetta per ogni tipo di terreno, perché si adatta a qualunque strada tu voglia affrontare. All’interno, il comfort è diventato intelligente: fino a 1.698 litri di spazio di carico e una configurazione variabile dei sedili 5+2*. Tua a partire da € 37.300**. Vieni a provarla in Concessionaria.

EUROMIX MOTORS

Via 4 Novembre 93/1, Trento 0461 950075 concierge.euromixmotors@landroverdealers.it euromixmotors.landrover.it

*Configurazione opzionale. **Prezzo chiavi in mano IVA inclusa (I.P.T. esclusa). Scopri le soluzioni d’acquisto personalizzate di LAND ROVER FINANCIAL SERVICES. Land Rover consiglia Castrol. Consumi da 5,1 a 8,3 litri/100 Km (ciclo combinato). Emissioni CO2 da 134 a 197 g/Km.


Mondicontigui

1 2

3

4

PROMOZIONI SU FINESTRE E PORTONCINI. I VANTAGGI DEI 25 ANNI DI INTERNORM. Questo autunno, nel venticinquennale in Italia, Internorm ti offre occasioni da non perdere:

1

-50%

su triplo vetro di sicurezza o termico

-50%

sul guscio esterno in alluminio nei modelli in PVC

gratis

il colore speciale esterno in tutta la gamma

triplo vetro di sicurezza, termico o acustico con lo sconto del 50% nei modelli KF200 in PVC e HF210 in legno/alluminio

2 sconto del 50% sul supplemento del guscio in alluminio nei modelli in PVC colore speciale esterno gratuito per soddisfare il tuo stile

3 personale e architettonico nei modelli in PVC e legno/alluminio 4

prezzo tagliato sui portoncini d’ingresso dalle massime prestazioni termiche e acustiche.

Tutto questo si aggiunge ai grandi vantaggi che solo i serramenti Internorm possono offrirti: vetro incollato Fix-O-Round su tutto il perimetro, risparmio energetico ai vertici del mercato, la più ampia gamma di stili e finiture, tecnologie per ricambio dell’aria a finestra chiusa, oscuranti integrati automatizzati a zero consumo, applicazioni domotiche, garanzia fino a 10 anni e funzionalità assicurata per 30 anni. Cerca il Partner Internorm a te più vicino su www.internorm.it! Tutti i modelli Internorm soddisfano ampiamente i requisiti per la detrazione fiscale del 65%, che scade il 31/12/2016.

prezzo tagliato sui portoncini di ingresso* *solo presso i Partner aderenti all’iniziativa.

Scadenza promozioni: 30/11/2016

AUSTRIA

JAHRE

ANNI I T A L I A

www.internorm.com

since 1931

Si può avere tutto solo con una finestra Internorm. Numero 1 in Europa | 23 milioni di finestre installate | Una gamma di oltre 150 modelli | Una rete qualificata di più di 200 [Partner] in Italia e 1300 in Europa




RING

trentinocommenti

RING di Pino Loperfido

di Tiziana Tomasini

perfidie

BENVENUTI NELL’ERA DEL CAZZEGGIO IN AUTOMOBILE

C

ioè adesso ci sta questa cosa del cazzeggio in automobile. Quante pubblicità abbiamo già visto in tv in cui si vedono guidatore e passeggeri cantare a squarciagola e accennare movimenti di danza? Sì, insomma, passa il messaggio che guidare sia un’attività che non richiede nessun tipo di attenzione, prudenza e serietà. Vabbuò. Stavamo per mettercela via, pensando che forse gli autori non avevano pensato alle conseguenze dei video sui processi imitativi così tanto sviluppati soprattutto in una categoria a rischio qual è quella dei neopatentati. Ce n’eravamo praticamente dimenticati, quando ecco che capita sotto gli occhi una nuova reclame, di un’utilitaria. Ora, uno dalla reclame di un’utilitaria si aspetterebbe di ricevere informazioni riguardo alle caratteristiche tecniche della stessa: chessò, cilindrata, consumi, ecc. E invece una voce esultante ci informa unicamente del fatto che l’auto dispone di connessione Internet. Capito come? Come a dire che è questo quello che conta in un automezzo. Che tu puoi guidare, ma puoi non-smettere di navigare on line. Perfino lì. Alla guida! Puoi aggiornare il tuo profilo Facebook, mettere i mi piace e fare qualsiasi altra inutilissima cosa che si può fare sul web. Dice: sei disfattista, guarda che il collegamento non va se la macchina è in movimento. Ah, beh, allora... Ma lo zenith della sorpresa lo sperimentiamo apprendendo di questo nuovo reality chiamato “Singing in the car”. In pratica ci sta questa conduttrice (qui, nelle due accezioni possibili del termine) che in ogni puntata ospita un cantante famoso. Vanno in giro in auto e cantano a squarciagola come deficienti. Voglio dire: allora confessatelo che c’è un disegno in tutto ciò. Cos’è, sono diminuiti gli incidenti stradali e le assicurazioni stanno correndo ai ripari? Si sono accorti che guidare concede troppo poco spazio al multitasking imperante? Il diritto al cazzeggio è oramai talmente afferente alla vita umana che deve poter essere esercitato in ogni momento, in ogni dove e a qualsiasi costo? Dice: ma che criticone che sei, sono su percorsi messi in sicurezza, è un set televisivo, non si corrono rischi… Ok, d’accordo, ma non vi viene il dubbio (o la paura) che a qualche neopatentato venga il ghiribizzo di fare il verso al coltissimo programma e ciò, prima o poi, magari agevolato da due dita-due di birra, potrebbe rischiare di compromettere la sua attenzione alla guida? Giusto quella: l’attenzione. Ovvero l’epitome della guida; di più, è un suo secondo nome, sua madre, il suo braccialetto elettronico. In macchina non si naviga, non si canta e non si cazzeggia. Ci sono migliaia di cose a cui stare attenti. Per cantare c’è sempre tempo. Una volta spento il motore.

8

tmottobre

a mali estremi VOGLIO UN SEGRETARIO: PAZIENTE, UN PO’ PSICOLOGO E... DI BELLA PRESENZA

M

i ci vorrebbe un segretario. Non troppo giovane, né troppo maturo. Sui trent’anni circa, con una certa esperienza di vita e una buona carica di energia. Avrebbe il compito di organizzare tutte le mie attività, dalle più serie alle più leggere. Ricordarmi – con estrema gentilezza e buone maniere – la riunione a scuola, il consiglio di classe con relativo ordine del giorno, l’aggiornamento e l’elenco dei genitori a colloquio. Mettere in agenda l’intervista per quel mese, la conferenza da andare a sentire e l’idea per il prossimo articolo. Visionare puntualmente tutte le mail, istituzionali e private, e rispondere ad esse adeguatamente istruito, senza replicare. Mettere ordine nella borsa e nel portafoglio, eliminando vecchi scontrini e selezionando le carte fedeltà che ogni negozio ti propina. Farmi presente che è da un po’ che non ci si vede con le amiche e che forse si potrebbe pianificare almeno un caffè. Tenere sotto controllo il mio telefono, verificando a quali e quanti messaggi non sono riuscita a rispondere. E a quali e quanti è il caso di rispondere. Chiamare l’estetista e programmare unghie e ceretta, possibilmente in orari comodi. Tenere a mente gli innumerevoli impegni dei figli: le loro uscite e le gite scolastiche e le relative quote di adesione da versare, le date dei temi e delle interrogazioni (magari anche a interrogarli, se ce la fa); i buoni mensa da prelevare in banca quando stanno per finire. Appuntare sul calendario principale di casa le loro partite di calcio, quelle di hockey e le gare di judo. Rinnovarmi l’abbonamento per la piscina e per la palestra. Naturalmente dovrebbe sollevarmi anche dalle incombenze quotidiane più stressanti, come fare la spesa, gettare la spazzatura, caricare e scaricare la lavatrice, piegare gli indumenti e sistemarli negli armadi. Farmi presente che domani arriverà la ragazza delle pulizie e che forse sarebbe il caso di sistemare l’appartamento. Ovviamente questo aitante segretario dovrebbe possedere doti umane non indifferenti: infinita pazienza e illimitata disponibilità, con radicate competenze di psicologia e pedagogia per saper affrontare nel modo giusto la sottoscritta e i miei ragazzi. In virtù di questo, dovrebbe essere un single, votato alla causa, libero da qualsiasi tipo di impegno personale e lavorativo. Una specie di angelo custode in carne ed ossa, dal tono di voce carezzevole, dai modi discreti. Non un tipo invadente insomma, ma uno che lavora duro senza farsi sentire. E possibilmente di bella presenza. Perché anche l’occhio vuole la sua parte.


G


RING

trentinocommenti

RING di Fiorenzo Degasperi

scempi ed esempi NUOVA LEGGE SUI POLI MUSEALI: E IL MUSEO DEGLI USI E COSTUMI DI SAN MICHELE ALL’ADIGE?!

È

notizia recente il nuovo disegno di legge presentato dall’assessore alla cultura Tiziano Mellarini, inerente a una più funzionale razionalizzazione dei poli museali nel Trentino. La vecchia legge del 2007 – dalla quale quella attuale non si discosta poi molto – non sarebbe più all’altezza di far fronte ai grandi cambiamenti avvenuti nel mondo della cultura a livello nazionale ed internazionale. Ed ecco quindi una nuova logica, un “nuovo” modello che strizza l’occhio all’imprenditorialità (quanti danni ha fatto la logica del pareggio di bilancio in campo culturale…), coinvolgendo il privato, supportando non solo l’offerta degli enti museali, ma anche le eventuali domande culturali provenienti dalla società. Sono stati quindi individuati gli ambiti museali sui quali puntare e sui quali investire: il polo delle Scienze e della Cultura materiale, il polo della Contemporaneità e il polo museale della Storia dell’Arte. Ora non voglio entrare in merito alla legge: in quarant’anni di impegno ne ho viste di leggi che si sono succedute, assessore dopo assessore, per trovarci infine oggi in una sorta di desertificazione progettuale territoriale e mai come

Giovanni Kezich 10

tmottobre

oggi ci si è trovati in presenza di un’enorme forbice tra il pubblico e il privato, tra gli enti museali e la cosiddetta società culturale. Vorrei soltanto far notare una cosa: l’assenza, voluta o meno, di un’istituzione in cui – a parte il fondatore Giuseppe Sebesta, l’allora assessore alla cultura Guido Lorenzi e l’attuale direttore Giovanni Kezich – nessuno ha creduto nel recente passato e nessun politico crede oggi: Il Museo degli Usi e Costumi di San Michele all’Adige. Eppure il Museo è un vero e proprio scrigno di cultura, e non solo di quella folkloristica. Le classi di studenti che vi accedono quotidianamente lo sanno bene. Aggirandosi per le sale si entra in contatto con una moltitudine di saperi che uniscono il passato al presente e che ci aiutano a riflettere sul futuro – cosa che non accade più per l’arte contemporanea ad esempio (le varie Gallerie Civiche) –, ci si incanta di fronte all’artigianato con la A maiuscola (quando questo era sinonimo di valori e di ruoli sociali), ci si perde nelle immagini del sacro e del profano, nei marchingegni della vita quotidiana, nei macchinari che hanno sfruttato, senza inquinare o distruggere, la natura, come i molini e le fucine. Per non parlare poi dei servizi educativi, dell’etnografia trentina in mostra, delle ricerche sui carnevali d’Europa, sulle scritte pastorali, sui documenti del canto e della musica di tradizione orale raccolti nel Trentino, sull’alfabeto delle cose (ovvero la raccolta delle parole legate alla tradizione) ecc. Un patrimonio unico, la storia stessa della nostra terra, la memoria diventata legno, ferro, pietra e di cui, purtroppo, dimentichiamo troppo spesso l’esistenza. Tra i musei presenti sul territorio quello degli Usi e Costumi di San Michele, e non è azzardato affermarlo, ha in sé le maggiori potenzialità per costruire il futuro senza cadere nell’ambiguità del facile modernismo e della stupidità informatica. E poi, non dimentichiamo, abbiamo un direttore, Giovanni Kezich, che ha vinto l’anno scorso l’internazionale quanto rinomato e invidiato XXXII Premio Gambrinus “Giuseppe Mazzotti” per la sua ricerca “Il Carnevale re d’Europa”. Nessun altro direttore museale trentino, né in passato né nel presente, ha vinto tanto. Con quel premio Giovanni Kezich è in compagnia di Freya Stark, Konrad Lorenz, Cesare Maestri, Luis Sepulveda, Tiziano Terzani, Reinhold Messner, Giuseppe Cederna, Greg Mortenson, Christoph Ransmayr, e moltissimi altri nomi che hanno fatto e fanno tuttora la cultura con la C maiuscola (bando alla modestia: soltanto un altro trentino si può fregiare con onore di tale premio, il sottoscritto, nel 2009, con il libro “Santuari e Pellegrinaggi dei ladini e delle genti mochene e cimbre” (edizioni Curcu&Genovese). Forse il Museo degli Usi e Costumi non rientra nella “modernizzazione” degli Enti museali? O semplicemente non sappiamo cogliere il valore di ciò che abbiamo in casa e invece ci facciamo catturare dal mito della contemporaneità rincorso da altri enti che, di fronte alla realtà quotidiana, non regge le aspettative e non giustifica gli investimenti compiuti?


G


trentinocommenti

RING di Silvia Tarter

verde ostinato SOSTENERE LA MOBILITÀ SOSTENIBILE, ANCHE NEL TURISMO IN MONTAGNA

S

postarsi, per necessità o per viaggiare, è un’esigenza che avvertiamo da sempre, profondamente insita alla nostra natura umana, ma negli ultimi decenni il nostro bisogno di movimento è cresciuto in maniera esponenziale ed oltretutto è diventato sempre più urgente accorciare i tempi del viaggio, per avvicinare il più possibile il momento dell’arrivo. Ma questo imperativo della velocità, lo sappiamo, spesso non fa affatto bene al nostro ambiente. In merito a questa tematica sempre più cruciale, anche quest’anno, a metà settembre, si è tenuta la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile, con una serie di inziative in tutta Europa per dibattere, confrontarsi ed esplorare nuove soluzioni, che non sono mancate neppure nelle nostre Trento e Rovereto. E in Trentino quando si parla di mobilità sostenibile il pensiero corre anche al turismo, asse portante dell’economia locale, ma che occorre conciliare, in una prospettiva di crescita, sempre più con delle possibilità di spostamento sostenibile, ovvero col minore impatto ambientale possibile, soprattutto in quei contesti naturali particolarmente fragili, Dolomiti in primis, che sono però anche i più ambiti dalle flotte di turisti. Dagli studi fatti da Trentino Mobilità, infatti, si stima che il 90% dei turisti che viaggiano in Trentino si spostano con l’auto privata sia per raggiungere la meta, sia per muoversi una volta arrivati (anche se entrati nel mood della vacanza si scelgono spesso anche mezzi alternativi come la bici), e solo 2 su 100 si muovono invece utilizzando il trasporto locale, vale a dire autobus, ferrovia, TrentoMalé e via dicendo... Certo, la storia è sempre la stessa: l’auto privata è più pratica, slegata da qualunque vincolo di orario e la si può caricare come e quanto si vuole. Le cifre di tutti questi spostamenti sulle quattro ruote su e giù per le nostre strade e i nostri passi montani però sono da paura; i dati riportano un dato di traffico giornaliero massimo di ben 16.000 veicoli nel nostro Trentino, e le cose non cambiano nel vicino Alto Adige e in Tirolo, dove si arriva a punte di 20.000. Numeri che non sono certo costanti tutto l’anno e uguali in tutte le valli, ma che si impennano ad agosto, quando le strade delle nostre valli più belle (pensiamo alla Val di Fassa) si riempiono di fiumi di auto incolonnate, tanto che chi fugge dalla città per scappare dal traffico si ritrova a riviverlo anche in quei giorni di vacanza in montagna, creando disagio alla propria serenità e all’ambiente non incontaminato che lo circonda. Eppure, alcune alternative per scoraggiare l’uso dell’auto 12

tmottobre

RING ci sarebbero e sono già state messe in campo da tempo, ad esempio la Guest Card, la carta che permette ai turisti di spostarsi liberamente sui mezzi pubblici, il car sharing, il trasporto bici sui treni di Val di Non e Sole e Valsugana, l’accesso ai rifugi tramite funivie... servizi che possono essere migliorati e certamente accresciuti, ma che devono anche essere utilizzati maggiormente, cosa che oltrettutto, a livello di immagine, non può fare che bene al nostro marketing. Lavoro da fare insomma c’è n’è parecchio, ma prima di tutto va fatto nella nostra testa. Dobbiamo essere noi per primi ad interiorizzare una motivazione reale verso la mobilità sostenibile. Una motivazione che deve guardare al di là del mero istante, della superficialità del tempo apparentemente risparmiato guidando con l’auto propria anziché salendo su una bicicletta. Forse scegliendo la prima avremo risparmiato dei minuti, delle mezz’ore magari, ma in un’ottica più ampia, ci abbiamo perso in salute, denaro, forma fisica, guadagnando in stress. Il costo medio stimato per il mantenimento di un auto, come affermava uno dei relatori delle tante conferenze di questa settimana dedicata, è infatti di € 5600 all’anno; se contiamo che la media di uno stipendio mensile è di 1500 € (o anche meno!) possiamo ben comprendere quanto sia assurdo dover lavorare 3-4 mesi per mantenere un oggetto, che per di più ci fa stare seduti tutto il tempo costringendoci poi magari a pagare la palestra (che spesso si raggiunge con l’auto pure questa! Assurdo!), ci mette a rischio ogni giorno, sporca l’aria delle nostre città e delle nostre montagne e ci stressa quotidianamente nell’estenuante ricerca di un parcheggio. Occorre quindi guardare al di là, come sempre, del qui e dell’adesso, per considerare l’impatto delle nostre scelte di mobilità sulla nostra vita e sul nostro ambiente da una panoramica più ampia. La nostra motivazione, la nostra convinzione mentale, lo ribadisco, è tutto, sempre. Basti pensare, per fare un esempio, a quanto è successo in quei pazzi 16 giorni d’estate in cui orde di turisti (1 milione e mezzo!) si sono precipitati sul tranquillo lago d’Iseo per vivere l’ebrezza di camminare sulle acque, sull’installazione “The Floating Piers” del noto artista bulgaro Christo. Per vivere e immortalare quest’esperienza migliaia di persone hanno viaggiato, preso treni e navette e a volte camminato a piedi sotto il sole per non aspettare i mezzi. Se non è motivazione questa... Ma la motivazione in alcuni casi può anche venire stimolata in altri modi, ad esempio ricorrendo alle strategie della gamification (ovvero il coinvolgimento sotto forma ludica in determinate attività, spesso noiose), come la bella inizativa messa in campo da Trentino Mobilità e Fondazione Kessler “Trento Play&go”, una sfida collettiva a suon di App che durerà fino a fine novembre, che mette in palio dei premi golosi (soggiorni in 4 stelle, biglietti per le partite) per chi è in grado di spostarsi nella maniera più sostenibile possibile (per maggioni informazioni si può visitare il sito del comune www.comune.trento.it). Insomma, tutto è possibile, basta sostenerlo.


G www.rotaliana.it

produzione e vendita di lampade di design per interni Nel nostro Showroom troverai la nostra produzione di lampade per interni. Lampade a LED di diverse tipologie: tavolo, terra, parete, sospensione e i nostri multifunzionali che associano alla luce nuove funzionalitĂ . Le lampade Rotaliana sono ideali per arredare la tua casa e il tuo ufficio.

Nel nostro Outlet le potrai trovare a prezzi incredibili! Lampade provenienti da fiere, utilizzate per servizi fotografici o fine serie a partire da 50,00 â‚Ź... lunedĂŹ - domenica 10.00 - 18.00 Rotaliana s.r.l. - via della rupe, 35 - mezzolombardo (zona industriale) - 0461.606575


trentinoildialettoinforma di RENZO FRANCESCOTTI

il dialetto in-forma “VARDA QUEL POPO COME CHE L’È EMPACIOCÀ!’’ “Varda quel popo come che l’è empaciocà!” “Lassa che el se diverta!”. ”Sì però dopo le robe le lavo mi!” “Va ben: le laverò mi…” “Alora sì che nen ben!”

I

n principio erano l’acqua, la terra, il fuoco. I più antichi pensatori del mondo occidentale, i presocratici, si posero il problema delle origini del mondo: Anassimene lo fece derivare dall’aria, Talete dall’acqua, Eraclito dal fuoco, Empedocle mescolò tutti questi elementi nella terra. Ma i bambini, che sono la parte più elementare degli esseri umani, ovvero quelli più in rapporto diretto con gli elementi primigeni, godono sfrenatamente nel riunirsi a loro: ossia nello stare all’aria, nello sguazzare nell’acqua, nel contemplare e appiccicare il fuoco. Inutile (o forse no) dire quanto tutto questo

possa essere anche pericoloso. Ma la meno pericolosa delle attività del bambino, anzi la più innocua, è quella di empaciocarse, ovvero di mescolarsi all’aria, all’acqua e alla terra, al fango: un’operazione “orgasmica”. Lo stesso Dio, secondo la Bibbia, ha impastato il primo essere umano dal fango e nel bambino che si impaceca c’è, secondo me qualcosa di divino (e secondo voi? mi piacerebbe saperlo…). Non è un caso che nel dialetto trentino si moltiplicano i sostantivi per definire la materia con cui è stato impastato Adamo: pacioca, paceca, pacèch, palta, malteca… Palta deriva chiaramente da “pantano” che è di etimologia incerta. Malteca viene altrettanto evidentemente da “malta”, impasto di terra calcarea e sabbia, parola a sua volta derivata dal greco “màltha“, cera molle. Quanto a paciòca, paceca, pacech sono tre varianti che hanno in con la stessa radice. Difficile risalire alla loro origine. Potrebbero essere di quelle parole onomatopeiche, il cui suono cioè rifà il suono della cosa a cui si riferiscono: ci senti sotto il suon del fango “smaltato” sui corpi o sulle cose: splac, splac! È la musica che fa da colonna sonora ai bambini che si rotolano nel fango come porcellini, che si schizzano di fango, che i se empaltana (il neologismo e mio), goduria pura dei sensi… “Vei via da quela pacioca t’ho dit, brut porzèl!” “Ma làsselo far: voi done no savé quant che l’è bel! Voi: sin da putelòte, sé lì a vardàrve al spegio, a far el bagno, a méterve el rosseto, a empiturarve… No savé quant che l’è bel rudolarse en te la pacioca! Quado che l’avé emparà l’è oramai tardi. Alora, per recuperar, fé la maschera de pacèca, né a farve i fanghi. Ma l‘è massa tardi…” “Massa tardi, per cossa?” “Per deventar tochi de gnoca!” “Ho capì: per deventar na gnoca ghe vol tanta pacioca…” renzofrancescotti@libero.it

14

tmottobre



trentinodadonnaadonna di LOREDANA CONT

CHI È L’ULTIMO?

A

desso, ovunque si vada, c’è il “salvacoda” che è quel bigliettino numerato da strappare dalla apposita chiocciola e che serve per evitare di fare lunghe file. In realtà la coda si fa lo stesso ma con il numero in mano. C’è al supermercato, negli uffici pubblici, all’ospedale, alla posta... C’è anche nell’ambulatorio del nostro medico e ognuno adesso sa quando è il suo turno, ma fino a qualche anno fa era tutt’altra cosa. Vi ricordate quando dal medico chi arrivava si guardava intorno e chiedeva “chi èlo l’ultim?” E tutti ad additare, quasi con tono accusatorio, quello seduto in un angolo “Lù!!!” Era una domanda di rito e poi, nel periodo dell’attesa, bisognava stare attenti a chi entrava dal medico, e molto spesso qualcuno sfuggiva al controllo, qualcuno si confondeva, iniziava qualche battibecco “El varda che mi gh’ero zà chi quando l’è vegnù rento” “Mi no l’ho vista!!” “El lo domanda ai altri!” “Oh Dio, mi lezevo” “Mi sò che son dopo la siora...”. E ognuno diceva la sua. Ma chi dava fastidio non era quello che chiedeva chi fosse l’ultimo, ma chi chiedeva “Chi èlo el prim?” Di solito erano sempre donne e lì capivi dove andavano a parare “Perchè mi, se me lassé nar rento, fago prest. Fago na ricetta en fretta, robe da mez minut, no la è gnanca per mi, la è per na

veciota tacà a me casa”. Erano costoro quelle pie donne che per cristiana vocazione facevano favori ad altri pretendendo solidarietà da ulteriori altri... Praticamente le ghe passeva davanti a tutti convinte de guadagnarse el Paradis nel farghe en piazer ala veciota.... Negli ambulatori oggi vige la privacy e ognuno sta in silenzio, sfogliando giornali di cinque anni prima che i medici mettono lì appositamente per testare la memoria dei pazienti. Un tempo in ambulatorio si parlava di più, c’era la condivisione della sventura. Un tempo bastava dire per cosa si andava dal dottore e ognuno sapeva dirti cosa avevi e darti la cura. Io anni fa sono andata per una verruca sul mignolo. Mi sono fidata a dire “gò sta balòta tacà a l’ongia”. Non l’avessi mai fatto. Una mi ha detto “La faga impacchi co la sbava de lumàz” L’altra ha sentenziato “El la gheva anca el me pòr marì. Ah, i gà taià tuta la pòtola del dé” (per chi non lo sapesse la pòtola è la terza falange). Un’altra ha rincarato la dose “Non sempre l’è abastanza taiar sol la pòtola...” E l’altra “Quanti no se ‘n sente che per na balòta sul dé i gà taià tutt el braz!” Vuoi vedere che Muzio Scevola aveva la stessa balòta che avevo io e poi la storia ce l’hanno raccontata tutta diversa? L’attesa per una visita medica si trasformava in un consulto di luminari, e si entrava dal medico già rassegnati al peggio. Quanta umanità negli ambulatori di un tempo, dove tutti si conoscevano e dove ognuno si teneva aggiornato sulle malattie dell’altro. Ricordo quello del mio paese, dove il martedì e il venerdì alle otto di mattina arrivavano sempre le stesse donne, assumevano un’espressione sofferente, si sedevano, si guardavano, verificavano chi c’era (come nelle assemblee condominiali) e si tranquillizzavano se c’erano tutte. Se qualcuna mancava, invece che rallegrarsene, dicevano preoccupate “Oh beato Signor! Manca la Cesira! No ghe sarà miga success qualcos de brut?” Vogliatevi bene!

Loredana

16

tmottobre


Consumo combinato (km/l): 14,9 (Classe B 250 4MATIC) e 25 (Classe B 200 d). Emissioni CO2 (g/km): 158 (Classe B 250 4MATIC) e 111 (Classe B 200 d).

Classe B NEXT Limited Edition. Da 190 euro al mese. What’s next? Scopri gli infiniti vantaggi da Autoindustriale. • 35 canoni da 190 euro* • Anticipo 7.500 euro • E dopo 3 anni puoi restituirla • ​TAN​fisso​3,90​% • ​TAEG​5,28​%

Riscatto finale € 12.489,60 e chilometraggio totale 60.000 km. *Leasing: esempio per Classe B 180 d EXECUTIVE NEXT Limited Edition. Prezzo chiavi in mano € 24.874,80 (IVA, Messa su strada, contributo MBI e dealer inclusi, IPT esclusa). Importo totale finanziato € 17.374,80 importo totale dovuto dal consumatore € 19.656,35 (anticipo escluso), incluse spese istruttoria € 366, imposta di bollo € 16 e spese d’incasso RID € 4,27. Valori IVA inclusa. Salvo approvazione Mercedes-Benz Financial Services Italia S.p.A. L’offerta, valida sull’intera gamma classe B NEXT Limited Edition, è soggetta a disponibilità limitata per contratti sottoscritti entro il 31/10/2016 e immatricolazioni entro il 31/12/2016 ed è cumulabile con altre iniziative in corso. Lista concessionarie aderenti all’iniziativa e maggiori info su mercedes-benz.it. Fogli informativi disponibili presso le concessionarie Mercedes-Benz e sul sito internet della Società. Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. La vettura raffigurata è una Classe B EXECUTIVE NEXT Limited Edition.



Diretto da: Paolo Curcu [ paolo@trentinomese.it ] In redazione: Pino Loperfido, Cristina Pocher, Gennj Springhetti Hanno collaborato a questo numero: Paolo Chiesa, Loredana Cont, Lara Deflorian, Fabio De Santi, Fiorenzo Degasperi, Renzo Francescotti, Flora Graiff, Francesca Mazzalai, Maurizio Panizza, Silvia Tarter, Tiziana Tomasini Progetto grafico: Fabio Monauni Redazione: Via Ghiaie 15 38122 Trento Tel. 0461/362155 Fax 0461/362170 Editrice: Curcu & Genovese Associati S.r.l. Via Ghiaie 15 38122 Trento Tel. 0461.362122 Fax 0461.362150 Concessionaria Pubblicità: Südtiroler Studio S.r.l. TRENTO Via Ghiaie 15 Tel. 0461.934494 studiotn@trentinomese.it Direzione pubblicità: Rosario Genovese BOLZANO Via Bari, 15 Tel. 0471.914776 bazarbz@bazar.it Direzione pubblicità: Giuseppe Genovese Stampa: Litotipografia Alcione Lavis (TN)

Registrazione Tribunale di Trento n. 536 4 aprile 1987

COME ABBONARSI:

(un anno, 12 numeri a Euro 20,00) BOLLETTINO POSTALE c/c N. 11492386 Curcu & Genovese Associati TM Via Ghiaie, 15 38122 TRENTO BONIFICO BANCARIO CASSA RURALE DI TRENTO IBAN IT15 E083 0401 8040 0000 3080 485 CARTA DI CREDITO Telefonando allo 0461.362122 DIRETTAMENTE PRESSO L’UFFICIO ABBONAMENTI Via Ghiaie 15 Trento Tel. 0461.362107 ufficioabbonamenti@trentinomese.it

I Suoi dati saranno trattati per dar corso al suo abbonamento; il conferimento dei dati è necessario per perseguire la finalità del trattamento; i Suoi dati saranno trattati con modalità manuali, informatiche e/o telematiche e non saranno diffusi. Lei potrà rivolgersi (anche telefonicamente) al Servizio Privacy presso il titolare del trattamento per esercitare i diritti previsti dall’art. 7 del D.lgs 196/03. Titolare del trattamento dei dati è la CURCU & GENOVESE ASSOCIATI S.r.l., Via Ghiaie, 15 – 38122 Trento Tel 0461.362122 AVVISO AI LETTORI La scelta degli appuntamenti è a cura della redazione. La redazione non è responsabile di eventuali cambiamenti delle programmazioni annunciate.

SOMMARIO OTTOBRE 2016 Ring

tm

6 COMMENTI 12 IL DIALETTO INFORMA 14 DA DONNA A DONNA

Attualità 18

26

MAURO GIACCA

UNA FASCIA PER GIORGIA

28 PAUL MORODER DOSS 30 NADIA BALDO E LE INDUSTRIE 34 MORIRE A SANT’ILARIO 40

EDDA ALBERTINI

44 48 52 56 59 64

ANNA MORATELLI SULLA FRANCIGENA HEINRICH MANN A RIVA L’ALLUVIONE DEL 1966 BEPI ZANON SPECIALE BOLZANO SPECIALE VINO IN VALLAGARINA

Panorama 72 74 82 86 87 88 92 94 96

TRIBUTO AI PINK FLOYD Y GENERATION FESTIVAL JAZZ’ABOUT GRANDE SCHERMO SHOW ORCHESTRA “HAYDN” TULLIO DE PISCOPO - E. DENTE LA “CUCINA” A TEATRO SOCIETÀ FILARMONICA ELEONORA ABBAGNATO

Giorno per giorno

98 MOSTRE 102 APPUNTAMENTI DEL MESE

Scoop&news 112 116 118 119 121

I MATRIMONI DEL MESE FESTVAL DELL’AQUILONE FERRARI AGLI EMMY AWARDS PREMIO “ALICANTE” NAPOLITANO A TRENTO

Rubriche 126 128 129 130

LIBRI E LIBRERIE VOLTI NELLA STORIA #TRENTINOMESE CONTEST LA VIGNETTA info@trentinomese.it www.trentinomese.it

tm


trentinoincontri foto di Dino Panato

UN CAFFÈ A CASA DI...

MAURO GIACCA: “MEGLIO SOGNARE CHE NON FARLO”

ECCO UN VERO SELF MADE MAN. UNA CASA SUPER DOMOTICA, TRA CLASSICITÀ E DESIGN ULTRAMODERNO. UN’AZIENDA LEADER NEL SETTORE DELLA COMPONENTISTICA ELETTRICA E UN GRANDE PROGETTO SUL CALCIO TRENTO CHE COMINCIA A DARE I SUOI FRUTTI. MAURO GIACCA LAVORA CON LA CONVINZIONE CHE LA SINERGIA SIA LA PAROLA CHIAVE PER RAGGIUNGERE QUALSIASI TRAGUARDO NELLA VITA. ANCHE QUELLI TRACCIATI DALLE PASSIONI PIÙ GRANDI. INSOMMA, UNA STORIA PERSONALE CHE FORSE È ANCHE UN PO’ LA STORIA DI UNA COMUNITÀ 20

tmottobre


trentinoincontri di Pino Loperfido e Paolo Curcu

L

a sua casa, innanzitutto. Una costruzione che non passa inosservata. Potrebbe esserlo su una rambla di Barcellona o su una collina di Los Angeles, ma qui a Trento, a due passi dall’ospedale Santa Chiara, inosservata proprio non riesce ad esserlo. A definirne lo stile ci penserà lui stesso all’interno dell’articolo che TrentinoMese ha deciso di dedicargli questa volta. Lui è Mauro Giacca, classe 1971, viso da ragazzo, idee da uomo navigato e convinzioni da saggio capo indiano. Una breve vita quella che fino ad oggi ha voluto dividere in tre, tra gli affetti, la passione per il lavoro e quella per lo sport più bello del mondo: il calcio. LE ORIGINI E LA FAMIGLIA Ma cominciamo dalla casa, dunque. Un intreccio di domotica e design, ricco di ferro e di marmo, che immaginiamo frutto delle scelte di qualche architetto reclutato all’uopo. Tuttavia Mauro Giacca (23 giugno 1971) decide di “deluderci” in partenza, svelandoci che ogni scelta è farina del suo sacco. Certo, il sacco della sua fervida immaginazione e lucida visio-

narietà. Il giornalista è curioso per natura, ma davanti a certi personaggi la curiosità raggiunge livelli altissimi. La famiglia, le origini. Ci racconti… “Mia mamma, Antonietta Triggiani (1932), era vicedirettrice generale di un Istituto di credito; una delle prime donne funzionario. Una figura importante nel mondo lavorativo dell’epoca, quando il 99% delle donne faceva la casalinga. Antonietta è nata in Trentino da genitori baresi; suo padre Giuseppe faceva il sarto in Via Roggia Grande”. Il papà si chiamava Aldo (19241989), ed era un onesto geometra della Fondiaria Assicurazioni. Come si vede, nessuno dei due era imprenditore né si occupava di materiale elettrico. Mauro è sposato con Cinzia Caldini. Due i figli: Michael (27 aprile 1998) e Dejan (30 maggio 2004). (Piccolo post scriptum: Se chiedete una data a Mauro Giacca lui non vi risponderà mai con il solo anno, ma vi dirà pure giorno e mese. Per la precisione…) I nomi non usuali dei due ragazzi non sono un semplice vezzo. In particolare, quello del più piccolo richiama le origini istriane proprio di Aldo, che infatti era nato a Pola. Con la guerra la

famiglia si trasferisce a Lavarone, dove il nonno paterno acquista un ex albergo e diventa per tutti “Il Conte”, insomma una sorta di factotum conosciuto e benvoluto da tutti. UN RAGAZZO CHE NON SA STARE MAI FERMO Mauro frequenta l’Enaip di Villazzano, “quando era una scuola di un certo livello” commenta. Sul perché abbia scelto proprio quella scuola c’è un aneddoto curioso. “La nostra casa faceva ad angolo tra Via Giovannelli e Via Grazioli; proprio di fronte c’era il negozio di elettrodomestici di Lanzinger. A tredici o quattordici anni andavo già a consegnare lavatrici”. Insomma, di stare fermo non era capace già da allora, perché trovava sempre qualche mansione da espletare: spalare la neve, fare le pulizia nel condominio, ecc. Certo non lo faceva solo per soldi… “Già allora mi piaceva sentirmi un punto di riferimento per qualcuno…” confessa. Finita la scuola, nel 1989 viene assunto dalla ditta De Carli e Rensi impianti elettrici, dove già da due anni andava a lavorare l’estate, ad anno scolastico 21

tmottobre


trentinoincontri

concluso. Affronta sei anni di diligente dipendenza e nel 1995 viene nominato responsabile organizzativo e del magazzino. Quando De Carli e Renzi decidono di scindere l’azienda in due, Mauro Giacca resta con Roberto De Carli, sfortunato imprenditore che nel 2000, a 41 anni, si ammala gravemente. Dopo la prematura morte del padre, il 29enne Mauro si trova per la seconda volta a dover prendere decisioni più grosse di lui. Deve giocoforza prendere in mano l’azienda, almeno fino all’anno successivo quando De Carli viene a mancare e la vedova decide di chiudere. Il ragazzo si trova a dover decidere del proprio futuro, ponendosi la domanda a cui fino ad allora, grazie ad un’eccezionale iperattività, aveva impedito emergesse nella sua vita: “che fare?” L’idea propiziatoria viene da Guido Facchinelli, all’epoca capo del personale della Cassa

22

tmottobre

di Risparmio di Trento e Rovereto, collega della mamma: “Mettiti in proprio e usufruisci dei contributi riservati alla giovane imprenditoria”. Detto fatto. Il 31 ottobre del 2001 nasce la “Giacca Mauro ditta individuale”. L’IMPORTANZA DI AVERE UN AMICO. ANZI, TANTI Per essere una ditta individuale la “Giacca” fa numeri di tutto rispetto che crescono col passare dei mesi. Fino a che i numeri diventano davvero importanti: per dirne una, ogni anno l’azienda assume una decina di operai. Insomma, i tempi sono maturi per operare una trasformazione. Il 31 dicembre 2014 Mauro trasforma l’azienda in S.r.l.. Gli chiediamo se c’è qualcosa che ad un certo punto gli ha fatto capire che le cose stavano cambiando veramente? “La mia fortuna è stata quella di vivere in una

famiglia di un certo livello sociale. Da ragazzo giravo con i figli degli imprenditori trentini: Furlani, Sosi, Poli, Ramonda, Lunelli…” Amicizie che da imprenditore hanno dato i loro frutti in termini di contatti e commesse. Una sinergia – parola abusata, ma pur sempre fondamentale – che è un po’ la chiave di volta dell’attività di Mauro Giacca. L’interazione tra le aziende, i rapporti incrociati tra le persone sono fenomeni che se non spostano le montagne vanno molto vicini a farlo. Ieri come oggi, in questo racconto, come vedremo, proprio le sinergie sono le protagoniste assolute. Insomma, Mauro è oggi uno dei punti di riferimento della Trento che conta. Sarà stata contenta la concorrenza gli domandiamo, vagamente infingardi. “A me piace chiamarli colleghi…” la risolve così. Oggi con 105 dipendenti, la Giacca Srl è


trentinoincontri

la più grande azienda di impianti elettrici del Trentino. Ma un’azienda così grande non dev’essere un grande affare per le centinaia di piccole e piccolissime imprese del settore… “Le grandi commesse si rivolgono ad aziende di medie dimensioni che hanno almeno 40 dipendenti, da noi ce ne saranno al massimo tre o quattro”. L’AZIENDA È COME UN FIGLIO: PUÒ SOLO CRESCERE E la Giacca non lavora solo in Trentino (70% del fatturato), si badi. Ad esempio a Roma ha allestito il Presepio del Va-

ticano, serve la Federazione nazionale tabaccai, le Acli, ecc. Mauro cura personalmente e in maniera abbastanza maniacale le pubbliche relazioni e confessa che è davvero un piacere stare a diretto contatto con le persone. Insomma, per lui il lavoro è ancora oggi un gran piacere. Prova ne sia che nonostante in azienda disponga di un qualificatissimo staff tecnico, ci confessa che di tanto in tanto ama gestirsi addirittura qualche cantiere. “Sono convinto che l’imprenditore debba stare sempre con i piedi per terra e quindi stare vicino più possibile ai colleghi e ai dipendenti.

Ma per me anche i dipendenti e le loro famiglie sono tutti colleghi.” E la crisi? “Devo essere sincero: noi non l’abbiamo sentita. Abbiamo mantenuto una crescita pressoché costante. Non ti nascondo che qualche problemino con le insolvenze però lo abbiamo incontrato... “Il punto è che l’Azienda deve rappresentare la mia personalità. Non devo essere ricco io, con l’azienda in difficoltà, come spesso avviene in altre realtà economiche”. Questo significa ad esempio un rigoroso e sistematico reinvestimento degli utili. “Perché l’azienda è come un figlio: può solo crescere…” conclude Mauro. Ritiene di avere una mentalità vecchia, nel senso di tradizionale, in cui l’impresa dev’essere la visione dell’imprenditore. “Tanto è vero che quando in giro si parla di Giacca non parlano quasi mai di Mauro, quanto della Srl…” È questo non identificare l’impresa con l’imprenditore è un vantaggio per tutti, proprietà e lavoratori.” E poi, signori, l’immagine è tutto. Soprattutto in questa modernità. Un’immagine che non sia solo il riflesso di un vuoto, ma l’espressione di una sostanza concreta. E Mauro Giacca ha sempre ricercato una certa eleganza. “Chi viene al mattino a lavorare ha anche un approccio diverso alle sue mansioni. E ci guadagnano tutti, anche le loro famiglie e la qualità della vita”.

TRIDENTUM AUTO SRL NUOVA LEVANTE E GHIBLI DIESEL IN PROVA PRESSO TRIDENTUM AUTO SRL MASERATI PER LA PROVINCIA DI TRENTO

TRIDENTUM AUTO SRL 38121 Trento – Via Alto Adige, 108 Tel. 0461.950807 info@tridentumauto.com www.tridentumauto.com

23

tmottobre


trentinoincontri al 98% per il privato. Il mondo della politica non mi cerca per il semplice fatto che non ho mai chiesto un piacere a nessuno”. Eppure in giro si insinua che… “Lo so. lo so… È normale. Nessuno pensa che le capacità di relazionarsi con le persone sia dovuto esclusivamente alle tue capacità. Ma lo potete scrivere a chiare lettere: Giacca non ha mai dovuto compromettersi con la politica”.

Unica novità strutturale dell’Azienda è l’acquisizione della carpenteria del compianto Fabio Titta, adiacente allo stabilimento di via Kempten: “Quando il proprietario è venuto a mancare ho deciso di acquistare tutto, pagando i debiti in essere, dando vita alla divisione carpenteria”. DUEMILAVENTUNO: L’ANNO DEGLI ANNI Poi salta fuori questa data: duemilaventuno. Per Mauro quell’anno sarà una tappa

24

tmottobre

fatidica perché raggruppa una serie impressionante di anniversari: cinquant’anni di vita, vent’anni di “luce”, dieci anni di “ferro” e 100 anni di storia del Trento Calcio. Eccolo il calcio, diamine! È tutta l’intervista che ci ronza attorno con un insetto molesto, che ci fa percepire la sua presenza come un convitato di pietra. Ci siamo quasi… Prima c’è tempo per un’ultima provocazione da parte nostra: “Scusi, Giacca, lei ha qualche sponsor politico?” Lui non fa una piega. “Lavoro

“IL NUOVO CALCIO TRENTO HA BISOGNO DI TE” Se un giocatore lo vedi dal talento, dall’altruismo e dalla fantasia, un imprenditore prestato al calcio lo vedi dall’entusiasmo. “Un giorno della primavera 2014 mi chiama Giorgio Fracalossi. La voce è impostata, preannuncia qualcosa di importante. Mi dice: Mauro, abbiamo un problema con il Trento Calcio, ho parlato con il Sindaco Andreatta e stiamo cercando una persona di riferimento, qualcuno che sia legato a tutto il mondo imprenditoriale trentino, che sia affidabile e appassionato. Beh, io credo che questa persona potresti essere tu…”. Mauro mette giù il telefono e si guarda attorno, silenzioso. Gli pare di sentire nelle orecchie la lontana eco di un inno o qualcosa del genere. Si rivede bambino,


trentinoincontri mano nella mano con papà Aldo, mentre tutto agitato entra al Briamasco... Dopo la telefonata di Fracalossi, partono una serie di incontri alla pizzeria Doc con esponenti del mondo economico, tifosi, ecc. Eccolo il problema, si rivelano da subito proprio questi: i tifosi della Pro Trento. Loro sono per il fallimento, per la ripartenza dalla seconda categoria. Fracalossi ha invece un’altra idea di “partenza”, un’idea che contempla un vero e proprio risanamento per mettere in atto il quale pensa di affidarsi proprio a Mauro Giacca. Il quale, da parte sua, ha un’idea innovativa: quella di ripartire con una formula cooperativa, grazie alla quale il Calcio Trento non sarebbe stata più la squadra del capoluogo ma dell’intera comunità trentina. Eccoli allora i temerari membri del nuovo Consiglio d’Amministrazione: Alberto Beta, direttore di banca, ex portiere del Trento, Fabrizio Brunialti, direttore generale di Itas Assicurazioni, ex arbitro di calcio, Giampaolo Ossola, l’ultimo storico presidente del bel Trento in serie C2, Luigi D’Alessio, risorse umane dell’Autobrennero, Massimiliano Curzel, il cui papà era nello staff di Grigolli, e infine Claudio Bernabè e il commercialista Paolo De Caminada. E i tifosi? “Abbiamo provato a tirar dentro la tifoseria, ma non c’è stato niente da fare. Loro insistevano per avere quattro tifosi all’interno del CdA”. Un numero

eccessivo, forse, considerate anche le competenze “tecniche” di cui necessita un consiglio d’amministrazione di questo tipo. È questo forse l’unico piccolo neo di questa bellissima avventura. “Ne soffro ancora, confessa Mauro, ci fosse stato almeno un rappresentante della tifoseria...”. SCATOLE DI PIZZE VUOTE E UN PULLMINO SENZA MOTORE “Il 4 luglio del 2014 (cita a memoria) il curatore fallimentare mi consegna le chiavi del Briamasco”. Occorre subito un generatore perché la fornitura di ener-

gia elettrica è stata sospesa. Lo stato di abbandono è pressocché totale. Una cosa che Mauro nota subito è la quantità abnorme di scatole di pizza stipate sotto la tribuna. “Era importante, perché voleva dire che i giocatori si nutrivano solo di quello e un atleta non può assumere carboidrati tutte le sere…” Salgono al primo piano, per verificare i beni iscritti nel registro dei cespiti. Aprono la porta e davanti a loro si spalanca il disastro più totale: piastrelle rotte, scrivanie divelte, attrezzi rotti, tessuti tagliati, computer abbandonati. A far da contrasto, alle pareti le fotografie dei momenti di gloria del Calcio Trento. E lì Mauro rifà il salto indietro con la memoria. A quelle domeniche allo stadio, sulla tribuna Dalmine, con papà a seguire le imprese di Lutterotti, Telch, Lomanno e compagni. E poi a quando Mauro stesso, ragazzino, giocava in porta tentando di imitare le movenze del portiere del Trento, Bicio Paese. Ma c’è la voce stentorea del curatore fallimentare a riportarlo alla realtà. C’è ancora molto da inventariare. In particolare, quel pulmino, iscritto tra i cespiti per un valore di 1.070 Euro. Quanta amarezza nello scoprire che non c’è rimasto nemmeno il motore. Un’amarezza solo in parte mitigata dalla prosopopea di cui trasudavano i muri dei vecchi spogliatoi. E dal dolce suono dei vecchi inni che Mauro ora canticchia tra sé mentre si diri-

Perla Nera NUOVI ARRIVI NI IO COLLEZNNO U T AU NO INVER

OUTLET

ABBIGLIAMENTO UOMO E DONNA

PERLA NERA - ROTALCENTER - TEL. 349.5721756 MEZZOLOMBARDO (TN) 25

tmottobre


trentinoincontri ge sul campo da gioco, ove la triste realtà si impone nuovamente, manifestandosi sotto forma di tre cartelli pubblicitari che invitano fessamente a comprare e/o vendere oro. Lo zenith della desolazione. UNA NUOVA IMMAGINE PER IL RILANCIO Il curatore fallimentare a quel punto lascia solo Mauro nel Briamasco. Sarebbe facile declinare. Mandare tutto a monte, perché il lavoro da fare è immane. O meglio, “sarebbe” immane se ci si accanisse a volerlo fare da soli. Ma Giacca ha un’altra idea e l’idea è il suo cavallo di battaglia, quella sinergia che anche a livello aziendale lo ha sempre premiato e portato a risultati eccezionali. “Le prime persone che ho chiamato sono stati Ignazio e Nerino Rigotti. Mi servono due container, gli ho detto. Portatevi via tutto. In un pomeriggio, grazie all’aiuto dei miei dipendenti, abbiamo fatto sparire lo scempio. Tabula rasa. È da qui che è partita la storia del Nuovo Calcio Trento”. Moquette, piastrelle, fino alla lucidatura dei trofei, suppellettili e quant’altro. E naturalmente i giocatori per poter pensare di partire con il campionato 2014-2015, anche se si era già a luglio… Gennaio 2015, il lavoro continua. Si mette mano al campo. Le panchine vengono incassate. E si comincia la ricerca degli sponsor che ad oggi sono circa 200, per un fatturato annuo di circa 600mila euro. Quest’anno abbiamo rifatto gli spogliatoi. Così – considerando anche il completo risanamento finanziario – la nuova immagine elegante della società era servita. Viene rimesso assieme un ottimo settore giovanile, con tecnici importanti, che oggi sta diventando un punto di riferimento per tutte le società sportive della provincia.

26

tmottobre

BENE BASKET E PALLAVOLO, MA IL TRENTINO HA VOGLIA DI CALCIO E il Presidente Giacca? Presidentissimo? “No, per carità. Equivale a qualsiasi presidente di società di paese, perché non è il proprietario della squadra, ma mette la sua passione e magari la sua azienda per poter dare qualcosina in più…” “Con tutto il mio CDA ho voluto creare una squadra di qualità con un’immagine importante perché sono convinto che chi ha buon senso non vede all’immagine come espressione di una mania di grandezza, ma come grandezza di un cuore. L’immagine non ti dà soldi indietro, ma ti dota di importanti garanzie sulla qualità e sull’affidabilità. A molti livelli”. Sente di dover colmare uno svantaggio nei confronti di basket e pallavolo? “No. Solo un pazzo come il sottoscritto va a ricostruire una società piena di debiti negli anni della crisi economica e negli anni del boom dell’Aquila Basket e di Dolomiti Energia Volley… Io sono convinto che il lavoro anche minimo di ogni formichina abbia il suo perché. Facendo leva anche sulla voglia di calcio che c’è in Trentino”. Discutendo con Marcello Lunelli, poi, nel neocostituito Cigar Club della Locanda

Margon, è saltata fuori la boutade di uno “Ferrari Stadium”… “La mia visione è abbastanza concreta. Intanto immagino uno stadio a Trento Sud, anche perché lì c’è ancora spazio disponibile. Ferrari non è casuale. Nelle amichevoli estive abbiamo scambiato una bottiglia di una delle eccellenze trentine. Un nuovo stadio è un sogno, certo, ma sia chiaro che non dovrebbe nascere solo per il calcio Trento, ma anche per importanti finali, per concerti, per eventi di ogni tipo. E poi ci dovrebbe essere anche un centro commerciale con negozi di qualità”. E che dire, infine, del pullman tutto nuovo, che il Trento Calcio non ha mai avuto. Un mezzo messo anche a disposizione delle scuole per gite ecc., mediante il quale i bambini possano affezionarsi all’idea di una squadra del territorio. Un vero e proprio collegamento tra presente e futuro. A Mauro Giacca brillano gli occhi. La luce che le sue pupille riflettono è quella degli anni a venire e di bello quanto potrà accadere. Grazie all’aiuto di tutti e a quella passione che muove le azioni, sul lavoro come su tutto il resto. Sognare non costa nulla. E come dice lui, è sempre meglio ■ sognare che non farlo.


Curcu & Genovese Associati Srl - Südtiroler Studio Srl - Riproduzione vietata

NUOVA COLLEZIONE AUTUNNO-INVERNO

DOMENICA 9-16-23-30 OTTOBRE POMERIGGIO APERTO ORE 15-19

GARDOLO (TN) – Via Bolzano, 50 t. 0461.961950


trentinoincontri

UNA FASCIA PER GIORGIA di Tiziana Tomasini

BELLA, ALTA, BIONDA. MA NON SOLO. GIORGIA ZENATTI, DICIOTTENNE DI ROVERETO CHE HA CONQUISTATO UN IMPORTANTE RICONOSCIMENTO NEL RECENTE CONCORSO DI MISS ITALIA, HA MOLTI PROGETTI PER IL SUO FUTURO. E, INSIEME A TANTE ALTRE CURIOSITÀ, LI HA RACCONTATI A TRENTINOMESE

A

rriva trafelata al nostro appuntamento, con una borsa da viaggio al seguito, pronta a partire per Treviso per una campagna pubblicitaria, uno dei tanti impegni che la vedono protagonista in questo periodo. Ma nonostante gli orari e i vincoli di tempo, sfodera uno dei suoi bei sorrisi e si accomoda nello studio, pronta a raccontare ed a raccontarsi. Dalle prime informazioni riusciamo subito a capire che Giorgia possiede molte qualità, tra le quali spicca l’attitudine allo studio. Diplomatasi quest’anno al Liceo Linguistico di Rovereto con la massima valutazione, 100 (wow!), a breve inizierà a frequentare l’Università trilingue a Bolzano, dove studierà economia e management. Ed è proprio da questo progetto di studio, che richiederà il suo trasferimento in quella città, che nasce l’esigenza per Giorgia – e per tanti giovani intraprendenti di oggi – di contribuire alle spese che la famiglia si prepara a sostenere. Decide così di contattare Sonia Leonardi, titolare della SOLEO SHOW, agenzia di servizi e di organizzazione di eventi, 28

tmottobre

manifestazioni e spettacoli. Giorgia si propone come hostess, considerata la sua disinvoltura con le lingue e, perché non dirlo, il suo aspetto fisico. Per acquisire pratica e dimestichezza – indispensabili per questo ruolo – Sonia le suggerisce allora di partecipare a delle sfilate. Comincia così l’altra carriera di Giorgia, che partecipa alle provinciali (primo step del concorso di Miss Italia) vincendo la terza di queste a Tione. Naturale proseguimento le competizioni a livello regionale. La nostra bella trentina vince la prima di queste a San Vigilio di Marebbe, dove diventa Miss Alpitour. Continua poi a partecipare alle sfilate, anche non gareggiando, per il gusto dell’esperienza e la passione che stava ormai emergendo. Alla finalissima di Bressanone, vince, conquistando il titolo di Miss Trentino Alto Adige. Possiamo immaginare la soddisfazione dopo questo risultato, che peraltro trapela dai suoi limpidi occhi chiari e dal suo sorriso. Insomma, quasi improvvisamente si apre per Giorgia questa allettante opportunità di vita. Lei stessa ammette di aver indossato i tacchi (misura 12)

per la prima volta proprio in passerella. E la famiglia? Cosa ha pensato all’inizio e cosa ne pensa adesso di questo nuovo percorso intrapreso da Giorgia? I genitori l’hanno sempre sostenuta in tutto – come nello sport, ci tiene a precisare – e inizialmente la accompagnavano volentieri ma con atteggiamento diciamo “normale”, senza particolare esaltazione. Nel momento in cui sono cominciati ad arrivare i risultati, hanno cominciato a “gasarsi” un po’ e la loro presenza è quindi divenuta più motivata ed incoraggiante. Prima Giorgia parlava anche di sport. Giustamente, perché lei ha praticato per anni lo sci alpino e da otto anni è impegnata con l’atletica leggera. E’ stata più volte campionessa di salto triplo della regione. Dalla maturità in poi, quando è iniziato il periodo delle sfilate, si è dedicata solo alla corsa. Si capisce allora quanto valore per Giorgia sia stato l’aver conquistato a Jesolo – nell’ambito del concorso nazionale di Miss Italia - il titolo di Miss Sport Lotto Italia 2016, lei che di sport non può proprio fare a meno. Per i non addetti ai lavori è bene precisa-


trentinoincontri re che, oltre alla solita classifica, in questa manifestazione vengono assegnati ben quindici riconoscimenti, traducibili nelle diverse fasce. E l’aver conquistato questa, le ha offerto la possibilità di firmare un contratto con la Lotto, cosa di cui, naturalmente, è felicissima. Ma entrando nel merito del concorso, abbiamo chiesto a Giorgia di individuare aspetti positivi ed eventualmente aspetti negativi di questa storica manifestazione. La ragazza non ha esitazioni nell’asserire che si tratta di un’esperienza unica ma pesante: si dorme piuttosto poco e lo stress è tanto. Consapevoli di dover andare in onda nel giro di una settimana, l’impegno richiesto – e quello dato – è veramente il massimo. Di grande rilevanza positiva sono le amicizie che si formano tra le ragazze (molte tra loro, inclusa Giorgia, si sentono ancora) e la consapevolezza di aver maturato una grande crescita personale. Non si tratta di un luogo comune o di una bella frase fatta – sottolinea Giorgia – ma di rendersi davvero conto che sono state fatte cose alle quali prima non si avrebbe mai pensato. Ad esempio racconta che le è stato dato in mano un provino e le è stato detto di recitare davanti a tutti. Proprio a lei, che alle volte fa telefonare alla mamma per prendere un appuntamento dall’estetista… E invece nella vita tutto si impara, basta provarci. E questa è stata l’occasione per Giorgia di provarci, riuscendo a tirar fuori il meglio di sé. Infine partecipare a Miss Italia è comunque l’occasione di grande visibilità, di essere cioè notati dal grande pubblico. E le amiche di sempre? Qual è stata la loro reazione al successo di Giorgia? Ha colto forse qualche segnale di invidia? No, nessuna invidia, solo grandi incoraggiamenti. E il suo ragazzo? È felice per la carriera di Giorgia ma è altrettanto contento che lei non abbia vinto, perché temeva che la vittoria l’avrebbe portata lontana da lui… Giorgia è comunque e soprattutto entusiasta, anche se qualche timore la assale: riuscirà a fare tutto? E bene? Di certo mette lo studio al primo posto, ma non è intenzionata a mollare lo sport né tantomeno a tralasciare questa elettrizzante e recentissima attività di modella. Vinto il contratto con la SOLEO SHOW dopo il titolo regionale, spera di proseguire e dedicare a questo settore una buona fetta di vita. Tra gli hobby di Giorgia, va menzionato anche il canto. Per anni ha cantato nei

cori e pur non avendo più tempo, lo annovera tra le sue passioni. C’è un personaggio dello spettacolo che ammira e con il quale vorrebbe lavorare? Giorgia riferisce che l’esperienza a Jesolo l’ha fatta innamorare di Vincenzo Salemme. Simpaticissimo, ha animato la serata e fatto stemprare un po’ la tensione che circolava dietro le quinte… Giorgia ammira molto anche il presentatore Francesco Facchinetti, che in questo ruolo è stato molto bravo e professionale. E a proposito di Facchinetti, se la chiamassero a partecipare a un reality? No, dice decisa, non fa per me… non li ho mai sopportati! Neanche alla domanda meglio pianificare la vita o cogliere l’attimo? Giorgia ha dubbi: lei pianifica, si definisce puntigliosa e metodica. Quando andava a scuola, segnava sul diario l’ora di studio da dedicare a questa o a quella materia, riuscendo a scandire e organizzare minuziosamente le sue attività. A volte fa anche quello che le suggerisce il momento o la situazione, ma generalmente pianifica. È giusto sacrificare la vita privata per il lavoro? Giorgia ritiene che sia opportuno trovare un equilibrio, senza favorire o sminuire l’uno e l’altra. E delle curvy (cioè le modelle più formose ed in carne) che hanno anche partecipato al concorso di Miss Italia, cosa ne pensa? Il fatto di averle inserite nel concorso, per Giorgia, è stato un grande passo e lei è sostanzialmente d’accordo. Tuttavia c’è da dire che loro vengono selezionate in maniera diversa dalle altre ragazze, attraverso una gara a parte. Parrebbe invece più giusto eliminare totalmente questa distinzione,

Sfilata con un abito da sposa di Marta Sala

facendolo partecipare fin dalle fasi di partenza. Oltretutto, in finale devono arrivare almeno tre curvy; non sarebbe meglio togliere questo vincolo? Perché non ne andrebbero bene due per esempio o più di tre? Comunque, a parte i numeri, ribadisce che la scelta di farle partecipare è stata vincente, tanto più che una curvy si è classificata seconda. Ma loro erano a disagio tra le colleghe più magre? Assolutamente no, una poi era simpaticissima ed ha vivacizzato molti momenti della sua bella esperienza; la mattina entrava nella hall dell’albergo e diceva:” Ragazze, sono arrivate le curvy, adesso ci sarà meno spazio!” Anche nelle interviste, andavano fiere della loro taglia, senza sensi di colpa nei confronti delle più magre. E per finire, i ringraziamenti. Innanzitutto a Sonia Leonardi e alla Soleo Show. Poi un GRAZIE ai luoghi in cui ha ottenuto i primi titoli – Tione, San Vigilio di Marebbe e Bressanone – ed al concorso di Miss Italia. Poi… a tutti quelli che l’hanno sostenuta (famiglia e amici), al suo allenatore di atletica Roberto Romeo, e a tanti altri ancora, tra cui gli sponsor, la Lotto Sport in primis. La nostra chiacchierata si conclude. Stiamo per salutarci. Giorgia guarda l’ora: è felice e sorride, riuscirà a prendere il treno per Treviso. Ed a raggiungere tanti altri posti e tanti altri risultati, inseguendo i suoi grandi sogni. Buon viaggio. ■

Giorgia Zenatti con Sonia Leonardi di Soleo Show 29

tmottobre


trentinoattualità

QUANDO L’ARTE INDAGA IL SACRO

di Fiorenzo Degasperi

IL 28 OTTOBRE, NEL DUOMO DI TRENTO, 14 SCULTURE BRONZEE DELLA LARGHEZZA DELLE COLONNE SARANNO LA NUOVA VIA CRUCIS. L’AUTORE DI QUESTA FATICA È UNO SCULTORE GARDENESE LA CUI FAMA HA SUPERATO GIÀ DA TEMPO I CONFINI EUROPEI: PAUL MORODER DOSS, DI ORTISEI, OVVIAMENTE FIGLIO D’ARTE...

I

l 20 novembre 2016 i battenti della Porta Santa della basilica di San Pietro a Roma si chiuderanno sul Giubileo straordinario indetto da papa Francesco con la bolla pontificia Misericordiae Vultus. Una porta che solitamente viene murata e aperta solo in occasione di un giubileo. Ma questa non sarà l’unica Porta che si chiuderà ai pellegrini che si sono recati nelle chiese per ricevere l’indulgenza plenaria. Diverse chiese in tutto il mondo hanno l’onore di avere una Porta Santa. A Trento il vescovo Mons. Lauro Tisi si appresterà a chiudere la Porta Santa – aperta l’8 dicembre 2015 – nel Duomo cittadino, la cosiddetta “Porta del vescovo” che si affaccia sull’omonima piazza, protetta dai due leoni stilofori e che racchiude, nel 30

tmottobre

timpano, i simboli di pietra dei quattro Evangelisti che circondano il Cristo Pantocrator. In un certo senso quel giorno si ripeterà ciò che avveniva in passato: infatti da quella porta entravano i pomposi cortei provenienti dalla residenza vescovile del Castello del Buonconsiglio attraverso la vecchia Via Larga, ora Via Belenzani. Pochi giorni prima, il 28 ottobre, si terrà all’interno del Duomo una particolare funzione: la benedizione di una nuova Via Crucis, alla presenza del vescovo e di monsignor Lodovico Maule, Decano del Capitolo della Cattedrale di Trento. 14 sculture bronzee della larghezza delle colonne – su cui verranno collocate – accompagneranno il fedele dalla prima colonna nei pressi dell’altare scendendo verso la porta e risalendo dall’altra parte fino al cospetto

dell’altare, cuore pulsante della chiesa, ricordando la Passione di Cristo. Le 14 opere formano una “via sacra” dove l’incedere e il sostare alle stazioni è funzionale a ripensare la via del dolore di Gesù, dalla consegna della croce – Gesù flagellato, deriso e condannato a morte – fino alla sua crocefissione e deposizione nel sepolcro, seguendo la tradizione francescana (quella biblica inizia invece nell’Orto degli Ulivi, col tradimento di Giuda). In passato la collocazione delle stazioni all’interno della chiesa rispondeva a pratiche devozionali che permettevano di acquisire le stesse indulgenze concesse visitando tutti i Luoghi Santi di Gerusalemme. L’artista che “crea” le 14 stazioni si trova di fronte ad uno sforzo immane. Ogni stazione è studiata sì nei minimi particolari tecnici – procedimento non facile, dai bozzetti alla fusione, con il terrore che il calore “rompa” l’opera – ma soprattutto nelle posture, nella composizione degli elementi, nello studio dei simboli


trentinoattualità da raffigurare. Ogni stazione è un microcosmo, un piccolo mondo che rispecchia teologia, filosofia, antropologia, cioè la vita stessa del tempo passato, presente e futuro. L’autore di questa fatica è uno scultore gardenese la cui fama ha superato già da tempo i confini europei: Paul Moroder Doss, di Ortisei, ovviamente figlio d’arte. L’artista ha iniziato a 15 anni a scolpire nella bottega di suo padre, lo scultore accademico Enrico Moroder Doss, studiando poi nel locale Istituto d’Arte e quindi perfezionandosi negli Stati Uniti. Sue opere sacre sono presenti in decine e decine di chiese in tutti i continenti. Un lavoro, questo della Via Crucis, che lo ha occupato per un anno e mezzo, iniziando dallo studio della simbologia, leggendo gli Evangelisti, per non cadere in errore. Forse al pubblico sfuggirà la forma del costato di Gesù quando cadde e si ruppe la clavicola – forma che si ritrova anche nella tanto discussa Sindone – ma l’artista ha cercato perfino nei Vangeli apocrifi la testimonianza di questo fatto, per capire la sua posizione al momento della caduta. Ed è solo un esempio. Si noterà che le persone sono raffigurate più piccole rispetto a Cristo, seguendo in questo la logica medioevale, rispettando in questo le proporzioni gerarchiche, seguendo quindi la regola che esigeva che le figure più nobili fossero collocate al centro della composizione e le altre in ordine di grado alla destra e alla sinistra di queste: la loro vicinanza alla figura centrale era direttamente proporzionale alla loro importanza. Per non dire della ricerca della forma storica della punta della lancia usata da Longino che ha trafitto il costato di Gesù, oppure dello studio delle mani che coprono le donne, o della croce, o delle varie posizioni della Croce, ecc.

E poi c’è la raffigurazione umana del dolore. Con lo sguardo rivolto agli imponenti crocefissi rinascimentali e, al contempo, da buon artista nato nella terra delle contaminazioni tra nord e sud, tra le suggestioni nordiche, l’espressionismo popolare e la verace presenza rinascimentale italiana, indaga i visi dell’arte delle terre brumose, dell’arte gotica tedesca, con i suoi Cristi dai visi scavati, resi essenziali, deformati dal dolore. Paul Moroder ha cercato in queste 14 stazioni di mettere in scena un percorso di vita e morte dove il dolore dell’Anima va di pari passo con il dolore del Corpo, interpretando la cristianità occidentale che ha visto, fin dalle origini, non solo il valore salvifico unico delle sofferenze di Cristo in croce ma, su quello, di ogni sofferenza (la via che porta al cielo è una via di dolori). Dal dolore della madre nello scrutare le piaghe al dolore inconsolabile e insanabile di Maria che tiene in grembo il Figlio morto, al dolore delle tre Marie e del pubblico che ha accompagnato il Cristo morto per i peccati del mondo, la sua “messa in scena” ha impegnato l’artista in un percorso che ti svuota dentro lentamente, di pari passo

con le forme che prendono vita sotto le proprie mani. Un dolore che l’artista “sopporta” vedendo nella Croce non soltanto l’elemento della morte ma anche l’albero della vita. Un’opera questa che va al di là del suo aspetto strettamente religioso, per offrirsi come percorso Sacro nel senso pieno del termine. ■

Siete curiosi di ammirare la nuova mostra d’arte contemporanea, di gustare i nuovi menù di stagione, di scoprire il programma dei concerti e degli eventi del 2016? TUTTE LE INFORMAZIONI su www.castelpergine.it

STAGIONE 2016 PERGINE VALSUGANA (TRENTO) telefono 0461.531158 verena@castelpergine.it

31

tmottobre


trentinoattualità

C’È DEL BELLO NELL’INDUSTRIA di Silvia Tarter

UN’AFFASCINANTE RACCOLTA DI SCATTI PER CATTURARE L’ELEGANZA NASCOSTA E INASPETTATA RACCHIUSA NELLE GRANDI FABBRICHE TRENTINE. UN NUOVO LAVORO DELLA FOTOGRAFA NADIA BALDO, CHE SARÀ ESPOSTO IN UNA MOSTRA A “TRENTINO SVILUPPO” Nadia Baldo all’opera con la sua attrezzatura in una delle location, coadiuvata dal coordinatore Danilo Colì

L

a bellezza può rivelarsi ovunque, anche nei luoghi meno scontati e appariscenti. Occorre però saperla cogliere, per imparare così a ricercarla come un’abitudine, a pretenderla e a rispettarla. Questo è solo uno dei tanti stimoli che ci giungono osservando le immagini di questo originale progetto artistico intitolato “Il bello dell’industria”, un lavoro personale di Nadia Baldo, fotografa professionista dal 1983, creato insieme ai suoi due collaboratori dello 32

tmottobre

studio AD Foto Studio Nadia Baldo, Danilo Colì, che si è occupato del coordinamento organizzativo, e il giovane Filippo Forti, incaricato della progettazione grafica. Per realizzarlo, per un anno hanno visitato alcune delle più grandi realtà industriali trentine, 17 in tutto (tra cui ad esempio Ferrari, Aquafil, Dana, BLM, Menz&Gasser), appartenenti a diversi settori, dalle cantine alle aziende alimentari, alle fabbriche tessili o meccaniche, per immortalare la perfezione, la

genialità e quindi la bellezza, della produzione artificiale industriale, che spesso rimangono inviolabili e segrete, celate dietro a pareti impenetrabili. Il risultato è una serie di immagini, confluite anche in un volume fotografico, su cui l’occhio dell’obiettivo si posa tracciando eleganti sinfonie di linee, mentre percorre la superficie di una lastra di porfido, il misterioso profilo delle bottiglie di Trento Doc che riposano nella penombra delle cantine oppure il particolare di un tela-


trentinoattualità io per cucire la pelle di un divano. Tanti elementi, diversi e dalle diverse forme, per lo più particolari colti a distanza ravvicinata con un unico scatto. “Sono stati realizzati con una fotocamera grande formato a corpi mobili, spiega Nadia, che garantisce l’elevata qualità delle immagini. La qualità è comunque solo un requisito che reputo imprescindibile in un lavoro professionale, aggiunge, poiché il valore di un’immagine deve stare nel contenuto”. Insomma, non conta tanto quale sia il soggetto, ma piuttosto la sua capacità di veicolare un messaggio, di comunicare. Nel loro insieme, queste fotografie appaiono come una lode all’abilità artigianale dell’uomo e alla creatività e alla bellezza del lavoro in fabbrica, stravolgendo così una concezione dell’industria che spesso è ancora “ferma”, legata al passato. “Abbiamo ancora un’idea obsoleta dell’industria, afferma il collega Danilo Colì, nel nostro immaginario è ancora un posto brutto e sporco, che inquina, dove si lavora alla catena di montaggio; un luogo dal quale la bellezza rimane esclusa, ma non è sempre così.” Lasciando da una parte casi estremi che hanno rivelato problematiche gravissime raccontate dai media, parecchie aziende oggi infatti sono cambiate: ora sono diverse, tecnologicamente avanzate, vivibili e belle, sì, sono anche belle. E tra le mura di queste fabbriche dell’eccellenza made in Trentino questo progetto è stato accolto con grande entusiasmo, anche se concretizzarlo non è stato certo immediato. “Non è facile accedere a queste grandi aziende, che spesso rimangono chiuse agli esterni, ammette Nadia. Una volta entrata perà sono rimasta piuttosto sorpresa, perché molte sono realtà davvero bellissime, pulitissime e dove si lavora bene. Con il mio lavoro ho voluto quindi concretizzare in cinquanta pagine di linee e colori l’impegno di molte intelligenze e migliaia di mani che con grande professionalità si dedicano quotidianamente a produrre beni che talvolta rappresentano la massima qualità nel mondo.” La fotogafia industriale è comunque da sempre uno degli ambiti di attività prediletti da Nadia Baldo, insieme al glass, al food, allo still life (la natura morta), anche se a suo dire è stata a lungo poco considerata nella gerarchia dei generi fotografici. Lei si è avvicinata a questo mondo da autodidatta, quando ai tempi dell’università cercava un lavoretto per mantenersi gli studi. Per due anni è stata assistente di Silvio Dal Bosco, professio-

A sx, un ago nel telaio mentre crea un tappeto con fili di nylon. Aquafil, Arco. (Produzione di fibre sintetiche e Nylon 6 per tappeti e abbigliamento). A dx, pelle a lavorazione intrecciata, per rivestimenti di divani e poltrone di alta gamma. Gyform, Vigo Rendena

nista che le ha trasmesso moltissime conoscenze e competenze, e soprattutto la dignità del lavoro di fotografo. “La sua visione, non così comune a quei tempi, e oserei dire ancor meno oggi, che vede la nostra professione come fucina di un prodotto che richiede molta preparazione, cure, attenzione e soprattutto creatività, ha reso possibile la mia scelta. In seguito ho dedicato completamente due anni allo studio della fotografia per poi affacciarmi al mondo della professione con un mio studio già precisamente orientato allo still life, racconta. I miei primi interventi sono stati subito accolti come innovativi e apportatori di un tipo di fotografia scarsamente conosciuto nella nostra regione.” Al dì là dei lavori personali come nel caso di questo progetto, il suo studio fotografico opera infatti soprattutto per grandi aziende locali (Cavit, Nosio, Valdo, BLM Group Cantù, Dalmec, per citarne alcune, oltre a varie Agenzie di

Nadia Baldo

Pubblicità) – ma anche per ditte fuori regione – che oggi si affidano sempre più direttamente ai fotografi professionisti bypassando talvolta le agenzie pubblicitarie, per promuovere i propri brand attraverso le immagini, in grado di comunicare in maniera più immediata e diretta. Un’immagine di questo tipo infatti deve risultare estremamente simbolica e carica di forza comunicativa, in grado di condensare dentro di sè prodotto, identità, valori, mission e stile dell’azienda, un compito questo certamente non facile. Ed è proprio per l’elevata qualità del lavoro che può offrire, che un fotografo professionista può ancora distinguersi e risaltare in un’epoca satura di immagini e di “smanettoni” improvvisati fotografi, aiutati dalle facilitazioni messe a disposizione dalle nuove tecnologie. Tecnologie che negli ultimi anni hanno certamente stravolto il lavoro del fotografo, costringendolo ad evolvere e aggiornare i propri servizi e le proprie tecniche e ad acquisire nuove competenze, per non rimanere indietro, portando naturalmente però anche dei bei vantaggi. “Il lavoro è cambiato nettamente negli ultimi 15 anni. Nell’epoca dell’analogico si svolgeva tutto in sala di posa, luogo in cui si progettava e si costruiva completamente l’immagine. Spesso si ricostruivano materialmente anche le ambientazioni, le scenografie o si dipingevano i fondali. Il lavoro richiedeva anche una buona manualità con personale specializzato e multitasking. Questo approccio offriva una quotidianità più varia, la messa in campo di competenze diverse, una fase anche più ludica. Oggi due terzi del tempo dedicato ad ogni immagine richiede l’uso del computer, e se questo ci costringe a molte ore davanti ad 33

tmottobre


un monitor d’altra parte ci offre orizzonti molto più vasti e la possibilità di inventare immagini prima impensabili. E dico inventare non a caso: spesso la fotografia di still life creativo è proprio invenzione pura. Questa è una competenza e una nuova responsabilità che è passata al fotografo con l’avvento del digitale e che in passato richiedeva invece una specifica professionalità esterna, più vicina all’ambito tipografico.” Spiega Nadia. È bellissimo pensare, però, che nonostante i numerosi vantaggi apportati dalle innovazioni tecnologiche non vengono comunque meno quell’estrema dedizione e ricerca di perfezione necessarie ad una fotografia che sia bella, naturalmente, ma soprattutto comunicativa, tanto che per realizzare uno scatto come quelli di questa raccolta, confessa, possono volerci anche due giorni. Moltissime ore insomma, dedicate a progettare un’immagine, ricercando e costruendone la perfetta angolatura e l’esposizione alla luce che faccia risaltare al meglio l’oggetto e tutta la sua carica di contenuto estetico. Per Nadia infatti fotografare significa “dipingere con la luce”. Una concezione ben lontana dalla fotografia di documentazione e reportage, dove invece si lavora con quanto si ha a disposizione, e che non ha niente a che vedere con una mera riproduzione della realtà. Grazie alla sensibilità di uno sguardo estetico e a sapienti pennellate di luce questa fotografia vuole invece spingersi oltre la realtà, e riesce a rendere preziosi, evocativi e quasi trascendenti gli oggetti rappresentati, anche se si tratta appunto di “semplici” e concretissimi bulloni, ingranaggi, lastre o bottiglie. E nobilitare il mondo delle industrie sublimandolo attraverso l’esibizione armoniosa delle sue tecniche e dei suoi

Turbina idraulica Pelton a 1 getto, per la produzione di energia elettrica con la forza dell’acqua. Tamanini Hydro, Trento 34

tmottobre

Blocco informe di porfido segato. Euro porfidi Lona- Lases

ambienti, contiene anche un messaggio molto elevato di valorizzazione del lavoro operaio, manuale o comunque pratico, che tuttora in alcuni contesti appare ancora svalutato, o comunque messo in secondo luogo rispetto a professioni più intellettuali, una convinzione che compare e persiste già nei ragazzi a partire dalle scelte scolastiche. “Spesso a chi frequenta una scuola di tipo tecnico è stato sconsigliato un percorso di studi più teorico, perché non reputato all’altezza. Allora in questi ragazzi matura la convinzione di valere meno, di frequentare una scuola di seconda scelta e che andranno a fare un lavoro di minore importanza. Invece occorre moltissima competenza anche per svolgere un lavoro tecnico”, sostiene Nadia. Lavorare in un’industria può insomma essere bello, oltre che utile, e alcuni studenti provenienti da istituti tecnici locali che hanno potuto già conoscere queste fotografie in una prima esposizione a Trento, sembrano aver colto questo messaggio, racconta. E poi, soprattutto, la contemplazione della bellezza, in fotografia, come nelle altre arti, implicitamente moltiplica l’educazione alla bellezza. La bellezza c’è, esiste, ed è importante. Già nel mondo greco Platone parlava della complementarierà di bellezza e bontà nell’uomo, e nel nostro paese, noi più di ogni altro dovremmo riconoscerlo guardando al passato e alla nostra storia, il Rinascimento, che aveva uno dei suoi cardini nella bellezza, ci ha riportato creatività, vivacità e

dinamicità dopo secoli di Medioevo, rendendoci un modello per gli altri popoli. A volte però non siamo in grado di ammettere quanto la bellezza conti e quanto possa essere utile e buona. Quella che ci viene continuamente buttata addosso dal bombardamento mediatico di ogni giorno è una bellezza superficiale e incompleta e spesso effimera e falsa, che genera conseguenze negative, come frustrazioni e disagi. La bellezza vera invece, quando contagia non può essere che buona, proprio come insegnavano gli antichi. “Le fotografie devono essere belle, e naturalmente questa è la base, lo ribadisco, ma vogliono anche stimolare la capacità di emulazione della bellezza, in ogni luogo. Se ci troviamo in un posto brutto e sporco ci verrà più spontaneo maltrattarlo, se invece ci imbattiamo in un luogo ordinato, pulito e bello, nessuno di noi si azzarderebbe a rovinarlo”. Afferma Nadia. Ed è proprio così, la bellezza può rendere i luoghi più vivibili e le persone migliori. Dostoevskij nel suo “L’idiota” sentenziava che “la bellezza salverà il mondo”, frase divenuta aforisma, ma che andrebbe realmente condivisa. Ed in fondo, la bellezza è un valore che tutti noi possiamo essere in grado di ricercare, anche nei posti più impensati, come ci mostrano queste splendide e raffinate fotografie industriali. La mostra “Il bello dell’industria” sarà inaugurata nella sede di Trentino Sviluppo, in via Zeni a Rovereto, il 19 ottobre alle ore 18, dove sarà possibile trovare anche l’omonimo volume fotografico. ■


Meglio stare insieme Per crescere, per essere più sicuri, più forti. Perché se si condividono esperienze e si progetta e costruisce assieme, i risultati sono sempre di qualità. Questo è essere Mutua. Questo è essere Agenti ITAS.

CON TE, DAL 1821. gruppoitas.it


trentinostoria

MORIRE A SANT’ILARIO DENTRO LA STORIA

di Maurizio Panizza

maurizio@panizza.tn.it

IL BOMBARDAMENTO DI SANT’ILARIO DI ROVERETO DEL 13 SETTEMBRE 1944. PER LA PRIMA VOLTA IL RACCONTO DETTAGLIATO DI UN TESTIMONE OCULARE E I RESOCONTI DEGLI ARCHIVI AMERICANI – SCOPERTI DOPO 72 ANNI – DI COME E PERCHÉ AVVENNE LA TRAGEDIA CHE COSTÒ LA VITA A 18 PERSONE

V

alentino Rosi oggi è un tranquillo signore di 86 anni che si dedica alle cose che ama di più. Lo fa con moderazione, come è dovuto alla sua veneranda età, occupandosi di orto e di prodotti della terra, ma anche collezionando oggetti più o meno antichi che lo riportano con nostalgia alle molte stagioni della sua vita. Abita da solo in una vecchia casa del centro storico di Volano, dove alle pareti molte fotografie parlano in silenzio di tempi lontani, di periodi felici e di persone care che non ci sono più. La memoria non fa difetto a Valentino e neppure la capacità di raccontare. Discorrendo con lui, affiorano vive le tracce del tempo, e assieme alla spensieratezza 36

tmottobre

della gioventù ritorna anche il ricordo di un tragico avvenimento accaduto più di settant’anni fa e mai cancellato. Valentino mi parla di quel lontano 13 settembre del 1944, quando lui, giovane di quindici anni, da una collina del Brione assistette attonito al bombardamento nei pressi di Sant’Ilario che stroncò la vita di 18 civili, fra cui quattro bambini. “Non fu, però, un vero bombardamento - precisa - di quelli cioè indirizzati contro una fabbrica, un ponte o una ferrovia. Qui si trattò di un bombardamento in aperta campagna, in un posto assolutamente privo di obbiettivi strategici. Insomma, fu qualcosa d’altro – mi spiega – che se tu vuoi comprendere

è necessario partire dall’inizio di quella tragica giornata”. Valentino mi racconta, allora, che in quei mesi di fine ’44, in cui la guerra volgeva ormai al termine, le incursioni degli aerei inglesi e americani sulla Vallagarina si erano intensi-

Valentino Rosi

ficate prendendo particolarmente di mira i ponti ferroviari di Rovereto e di Calliano. Pur essendo poco più che un ragazzino, lui già lavorava all’Aero Caproni in via Maffei (futura via Brennero), non molto distante dalla stazione dei treni di Rovereto e più precisamente sull’area dove nel dopoguerra si sarebbero insediate le industrie Radi, Merloni e Ariston. Il suo lavoro? Strettamente collegato al tempo di guerra: vigilare all’esterno dello stabilimento e avvisare i lavoratori in caso di allarme aereo. “Infatti – chiarisce Valentino – i rumori assordanti all’interno dell’officina non avrebbero mai permesso al centinaio di operai che vi lavoravano, di udire il suono delle sirene,


progetto molto avanzato, visto che spesso arrivavano in visita gruppi di numerosi ufficiali, sia tedeschi che giapponesi.” “Ma torniamo a noi – dice subito dopo – a quel 13 settembre: un giorno di sole, tiepido e fino ad allora tranquillo”. “Si torniamo a noi” - aggiungo io, impaziente di conoscere il seguito. “Mi pare che l’allarme scattò verso mezzogiorno, o sbaglio?” “A dire la verità ce ne fu prima un altro, ma era stato breve. Stavolta mancavano pochi minuti alle dodici, quando per prima sentii la sirena della Montecatini, lontana parecchi chilometri in linea d’aria. Subito mi precipitai in fabbrica e diedi l’allarme.” “E poi?” “Beh, poi fu tutto un fuggi fuggi generale, come accaduto anche in altre occasioni. Ci eravamo quasi abituati, si correva verso il rifugio di via Sticcotta (oggi a lato del Mart, ndr), oppure ci si disperdeva nei campi, come consigliato dalle autorità locali. Uscito dallo stabilimento, io presi immediatamente la bicicletta

i simbolismi delle
 piante

Quando

“No, no, ancora non si vedevano aerei: fino a quel momento urlavano solo le sirene di tutta la città” - mi risponde, visibilmente teso nel ricordo di quei momenti. “Fu anche per quel motivo che lì per lì, pensando ad un falso allarme, decidemmo di non andarci a cacciare in un buco sotto la roccia, ma di proseguire verso la montagna, all’incirca sopra l’attuale centrale telefonica del Brione, non molto distante. Eravamo giovani e dom. incoscienti…”

Giornate internazionali delle orchidee

21 edizione

05

06

07

febbraio 2016 ore 9–18 ----------------------------------------------------

*

venerdì addobbi > La lunga notte delle
 orchidee, dalle ore 19: una festa per tutti i sensi. Fatevi incantare da una serata piena di sorprese. Collezionisti appassionati ed espositori Vi accompagneranno floreali per lenella urne
 attraverso le rarità storica Serra III. Nuovamente con noi i coltivatori appassionati di orchidee cactus, nazionali ed internazionali. proposte e ele tombe, sabato & domenica per > “Pronto soccorso” dell’associazione altoatesina copribara, “Amici delleportafiori Orchidee” per le Vostre orchidee in panne ognissanti (dalle ore 10-17). con nuove varietà di piante, laboratori per > MercatoBIO – per piccini e grandi un avvincente addobbati, corone BIO dove troverte sapori naturali bambini, mercato workshop pergustosi adulti e tanto altro e “Qualità Bio” garantita.

Vi aspettiamo ! fiori…vestono a lutto Info dettagliate su: www.schullian.it www.facebook.com/Schullian

BOLZANO

Merano

o

ran

Me

dalle ore 8 alle 
 ore 18

e assieme all’amico Pierino Prosser, anche lui di Volano, ci infilammo in una stradina che attraverso orti e campagne portava verso il rifugio. In prossimità del campo sportivo (attuali giardini “Perlasca”, ndr) incontrammo tre ragazze di Villa Lagarina, o di Pomarolo, non ricordo bene, che lavoravano in un vicino colorificio, anche loro in fuga. Assieme, facemmo di corsa le poche a centinaia di metri che ancora ci separavano dal rifugio.” ven. – sab. – “Ma gli aerei?”

Via

sabato 
 15 Ottobre 2016

L’area su cui sorgeva lo stabilimento Aereo Caproni

k

né tanto meno il rombo dei bombardieri in arrivo.” Chiedo il motivo di tanto rumore. “Ti spiego subito il perché: a Rovereto i tedeschi costruivano in gran segreto dei sottomarini tascabili. Un giorno io li ho visti di nascosto: erano lunghi 10, forse 15 metri, alti 3 all’incirca, molto panciuti, con una torretta che sporgeva dallo scafo. Seppi da chi vi lavorava che lì, alla Caproni, stavano studiando un nuovo sistema di propulsione senza elica che col vapore a pressione azionava una turbina, per cui a qualsiasi ora venivano fatti i collaudi di questi motori a reazione e allora erano fischi assordanti, da doversi tappare le orecchie.” “Accidenti, i famosi sottomarini ultra-veloci di cui si è molto parlato perché avrebbero potuto rovesciare le sorti della guerra? “Non lo so” - mi risponde schietto, Valentino. “So solo che eravamo tutti controllati: nessuno poteva entrare o sostare nei paraggi senza un particolare permesso. Di certo doveva trattarsi di un

Blauhaus.it

trentinostoria

SCHULLIAN

Ospedale Bolzano Distributore Agip

Uscita MEBO Appiano Caldaro

uso Viale Dr

o entr k BZ C

Uscita autostrada BZ Sud

37

tmottobre


Emozioni d’Autunno in Valsugana & Lagorai

FESTA D’AUTUNNO E DELLA ZUCCA: MIELE, CASTAGNE E PRODOTTI LOCALI

Dal 15 al 16 ottobre, Pergine Valsugana Incontri e laboratori, mostre a tema, golose degustazioni di prodotti a base di castagne e miele, un mercatino dei prodotti tipici con l’esposizione di zucche, musica e animazione. Tutto questo nella suggestiva cornice delle vie del centro storico e del Parco Tre Castagni.

11^ FESTA DEL RADICCHIO

2 ottobre, Bieno Un evento dedicato alla cucina locale, ai sapori genuini e gustosi di una tradizione culinaria antichissima. Protagonista d’eccellenza della giornata sarà il radicchio!

37^ FESTA DELLA CASTAGNA

Dal 22 al 23 ottobre, Roncegno Terme Tra le vie del paese si respira il profumo delle caldarroste e del vin brulè in un’atmosfera allietata da buona musica per salutare l’autunno! Non possono poi mancare i diversi stand con prodotti locali, le visite guidate ed i laboratori... Vi aspettiamo!

Viale V. Emanuele, 3 - 38056 Levico Terme (TN) AZIENDA Tel. +39 0461 727700 - Fax +39 0461 727799 PER IL TURISMO VALSUGANA LAGORAI info@visitvalsugana.it

MAIN SPONSOR

SPONSOR

FESTA DEI SAPORI D’AUTUNNO

16 ottobre, Caldonazzo Rassegna che porta in passerella tanti gustosi prodotti da assaggiare, ma anche un ricco calendario di intrattenimenti per riscoprire i gusti e i costumi della tradizione!

#livelovevalsugana Scopri tutte le offerte per una vacanza perfetta in Valsugana e Lagorai su

www.visitvalsugana.it MEDIA PARTNER

© Copyright foto: APT Valsugana Daniele Mosna, Storytravelers


trentinostoria “Allora è per quello che potesti assistere a ciò che accadde dopo?” “Già, e fu uno spettacolo che non avrei mai voluto vedere. Ci arrampicammo lungo un erto sentiero fino ad arrivare a metà di una collinetta, e fu allora che scorgemmo i bombardieri sbucare dalla montagna sopra il paese di Nomi.” “Accidenti!” Credo fossero sette o nove aerei. Ricordo, invece, perfettamente, che uno di loro volava distante dalla formazione e leggermente più in basso, e aveva del fumo che usciva da un motore. Appena spuntati dalla montagna, avemmo un sobbalzo: la contraerea che era al bosco della città, quindi a poche centinaia di metri sopra di noi, iniziò a cannoneggiare. L’effetto delle esplosioni viste a distanza, era quello di piccole nuvolette scure attorno ai bombardieri.” “E riuscirono a colpirne qualcuno?” - chiedo. “No. Nonostante il fuoco fosse continuo, loro proseguirono senza problemi. L’aereo di cui ti dicevo, però, si allontanò ancora rispetto agli altri mentre erano quasi sulla verticale di Sant’Ilario. Fu allora che udimmo uno strano rumore metallico, uno stridìo difficile da spiegare, simile ad un carro che corre su di una strada acciottolata, oppure ad una serranda abbassata con violenza. A quel punto Pierino gridò forte: «Le vegn!» Arrivano cosa? pensai per un attimo. Seppi più tardi che il mio amico si era già trovato sotto un bombardamento. Ma fu proprio questione di pochi secondi il rendersi conto che il bombardiere aveva sganciato le bombe.” “Mio Dio” - mi viene da sussurrare. “Fu una cosa terribile. Se non ci fossimo appiattiti in una buca, non sarei di certo qui a raccontarti questa storia” - prosegue Valentino. “In un momento fu l’inferno: lo spostamento d’aria piegò le

Brione. In rosso segnato il luogo della tragedia. In giallo le uniche case presenti all’epoca.

piante del bosco come fuscelli, mentre una nuvola nera avvolse la campagna sottostante sollevando il terreno di molti metri. Sopra le nostre teste fischiavano schegge da tutte le parti.” In effetti, come riferisce Valentino, la cronaca di quella tragedia confermerà poi che in quella nuvola nera vennero distrutte le vite, straziati e mutilati i corpi (in alcuni casi letteralmente volatilizzati) di 18 persone, uomini, donne, bambini, madri e figli: tutta gente che si era allontanata da casa e sparsa nei campi, paradossalmente proprio nel tentativo di mettersi al sicuro. Tuttavia all’epoca vi fu solo un passaparola: nessun giornale e nessuna autorità parlò mai pubblicamente di quella sciagura, “per non deprimere lo spirito pubblico” si dirà. Si celebrarono i funerali, si costruì nell’immediato dopoguerra pure un cippo alla memoria, ma forse proprio a causa di quella censura il ricordo del bombardamento di Sant’Ilario finì per perdersi nei mille rivoli dolorosi di una guerra da dimenticare. La memoria, però, come sappiamo, può essere ritrovata e in tal senso il racconto di Valentino è preciso e deter-

minante. Continua così la cronaca di quei momenti: “Dopo il boato, per un attimo ci fu un silenzio assoluto. Alzando frastornato gli occhi da quel nostro rifugio di fortuna, seguii il volo dei bombardieri che si allontanavano e vidi che quello che era rimasto indietro si stava ricongiungendo alla formazione, superando le montagne verso la Vallarsa. Subito uscimmo da lì e, proseguendo ancora per poche decine di metri, arrivammo sopra il luogo del bombardamento. Dall’alto si vedeva solo un caos indescrivibile di terra e vegetazione carbonizzata ancora fumante. Non si poteva

distinguere nulla, né in quel momento avemmo sentore di quanto era successo. Venimmo a saperlo solo più tardi.” Infatti, quando le sirene smisero il loro lugubre suono, Valentino e gli altri tornarono al lavoro. La sera, alla fine del suo turno di sorveglianza, lui però volle ritornare sul luogo della tragedia. “Ripetei lo stesso tragitto del mattino - racconta - e risalendo la collinetta del Brione mi trovai di nuovo a guardare dall’alto la scena del disastro. I corpi, o quello che era rimasto, ovviamente erano stati portati via. C’erano solo alcuni carabinieri che osservavano in silenzio

Brione. Luogo in cui cadde la bomba 39

tmottobre


trentinostoria un paesaggio infernale e un religioso che con un bastone frugava qua e là nel terreno, probabilmente alla ricerca di qualche resto. Nessuno poteva vedermi, ma non mi fermai molto a guardare quel triste spettacolo: me ne andai via poco dopo, sgomento”. IL PERCHÈ DI UNA TRAGEDIA Alcuni giorni dopo l’intervista fatta a Valentino, il suo racconto continuava a girarmi ostinatamente in testa a tal punto che a forza di cercare in internet riesco a scoprire qualcosa di molto interessante. Nell’«USAAF Combat Chronology of the Us Army Air Forces in Italy» (l’archivio dell’Aviazione americana contenente documenti un tempo top-secret) trovo una pagina in cui c’è scritto: “Settembre 1944. Operazioni Strategiche 15^ Air Force - Il 13 di settembre 1944 in Italia, B-24 Liberator bombardano il viadotto Avisio e i ponti ferroviari di Ora e Mezzocorona”. Un brivido mi corre immediatamente lungo la schiena: quello è lo stesso giorno del bombardamento a Sant’Ilario e le località citate si trovano a poche decine di chilometri più a nord. Sento che quegli aerei americani – proprio i quadrimotori B-24 provenienti dal Sud Italia per fermare i rifornimenti dalla Germania – potrebbero essere gli stessi visti da Valentino mentre rientravano dalla missione. Nei giorni seguenti, poi, ho un altro colpo di fortuna: riesco a mettermi in contatto con il Gruppo di ricerca Aerei Perduti, in provincia di Ravenna, in particolare con Enzo Lanconelli che da anni collabora con un organismo federale americano per dare un nome ai piloti USA caduti sul territorio italiano e per ricercare il luogo e ricostruire le fasi del loro abbattimento. Sapendosi destreggiare negli archivi statunitensi, i componenti del Gruppo in pochi 40

tmottobre

Lecce, 13 settembre 1944. Un fotogramma del filmato originale in cui sono ritratti i piloti americani prima della missione su Lavis.

giorni mi forniscono una notevole quantità di documenti al riguardo. E con essi arriva, incredibilmente, la ricostruzione degli avvenimenti di quel 13 settembre 1944. L’attenzione degli esperti di Aerei Perduti si è appuntata sul 98° Gruppo Bombardieri di stanza a Lecce. Sono 28 aerei, raggruppati in 4 “Squadron” (squadriglie) da sette bombardieri ciascuno. La mattina del 13 erano decollati alle 7.45 in una missione contraddistinta con il nr. 300. La rotta prevista: “San Vito dei Normanni - Mare Adriatico - Foce del Piave - Fiera di Primiero - Castello di Fiemme Viadotto Avisio (obbiettivo del bombardamento) - Rovereto - Conegliano Veneto - Lecce”. Tuttavia, l’interesse dei ricercatori è nei confronti di un aereo in particolare, quello comandato dal tenente W. B. Wall il quale, a missione conclusa, scrive fra l’altro nel suo rapporto: “Rotta di rientro. Osservazioni: B-24 Red «P» esce dalla formazione e sgancia pulendo la stiva bombe”. Ma che significa? Perché dare tanta importanza a questa frase? Per capire è necessario fare un passo indietro e cioè rileggere il report di Wall nelle parti precedenti. Prima di tutto è da dire che «Red P» è il nome di uno dei bombardieri della squadriglia di Wall. Poi quello che è essenziale alla nostra ricostruzione è seguire il rapporto della missione nelle fasi del

bombardamento che si consumano in pochi minuti, subito dopo mezzogiorno. Scrive Wall a riguardo: 1) 12:02 - Su target a 20,500 piedi (su obbiettivo a circa 5.000 metri di altitudine ndr) con rotta di 238 gradi seguendo l’aereo leader. Sganciate 6 bombe da 1000 libbre con intervallo di 25”. Buona concentrazione sul target. 2) 12:03 - AA (sta per contraerea in azione, ndr) - tiri moderati, accurati, tesi. 3) 12:32 - Ancora contraerea, leggera, accurata, tesa. 4) 12:03 - E /A (significa “enemy aircraft”, aerei nemici) - Viene segnalata la presenza di 3 caccia non identificati. 5) 12:07 - Rotta di rientro Osservazioni. Red “P” esce dalla formazione e

Il rapporto del tenente Wall

sgancia pulendo la stiva bombe. Nessun danno all’aereo e all’equipaggio. Ecco, dunque, al punto 5) quella annotazione che ha destato l’interesse dei nostri ricercatori. Il fatto, cioè, che cinque minuti dopo il sorvolo dell’obbiettivo (il viadotto dell’Avisio o Pont dei Vodi com’è chiamato a Trento) in fase di rientro uno degli aerei della squadriglia sia uscito stranamente dalla formazione - si sia, cioè, allontanato - ed abbia sganciato una o più bombe “pulendo la stiva”. Ma perché allontanato? Perché non bombardare l’obbiettivo prestabilito? Le mie domande trovano nell’esperto una risposta immediata. “È molto probabile – dice Lanconelli – che il bombardiere Red “P” non abbia sganciato sul target a causa, per esempio, di un inceppamento del sistema e che sia riuscito a farlo solo più tardi, essendo le bombe ormai innescate e quindi pericolose da tenere a bordo. Non era cosa affatto rara, allora.” Colpito da questo particolare, faccio un’altra domanda: conoscendo la rotta di rientro lungo la valle dell’Adige e sapendo che questo bombardamento anomalo è avvenuto 5 minuti dopo il passaggio da Lavis, dove poteva essere l’aereo in quel momento? Calcoli alla mano, Lanconelli mi


trentinostoria causare con quell’azione una tragedia di tali dimensioni. Da quell’altezza, infatti, non sarebbe stato possibile distinguere delle persone riparate nei campi. È la guerra, purtroppo, che vede sempre l’opporsi di due destini diversi, due punti di vista crudeli, perché se da una parte per quella piccola comunità fu una tragedia incommensurabile, per l’equipaggio che sganciò quelle bombe fu semplicemente il tentativo di salvare la pelle. E alla conclusione di questa storia mi fermo a riflettere su come il ricostruire la verità a volte può essere più semplice del previsto. Un conto, però, è la verità, un altro conto è la memoria. Torno allora con la mente a Valentino, al suo racconto, e non posso che ringraziarlo in cuor mio per avere contribuito a distanza di così tanti anni a riportare finalmente luce su quel tragico avvenimento e memoria su quei morti innocenti. E il mio pensiero non può fare a meno di volare anche al comandante di quel B-24 che ora ha un nome. Immagino a quante tragedie, poco più che ventenne, fu costretto ad assistere e a quanti suoi compagni non tornarono più dalle missioni. E penso anche a quante famiglie attesero invano il ritorno di quei giovani soldati, perché anche loro avevano certamente una madre, una moglie, magari dei figli che li stavano aspettando. Per questo, al di là delle divise che possono avere indossato in guerra, accomunare tutte le vittime - militari o civili che siano - in un’unica pietosa preghiera è il minimo che oggi possiamo fare in tempo di pace. Lo dobbiamo a loro, per non dimenticare, per non ripetere ancora una volta gli stessi errori. Lo dobbiamo alla verità, la quale, nel nostro caso, dopo ben 72 anni finalmente ha trovato riconciliazione con la Storia. ■

LA BRUTALITÀ DEL MALE

D

on Antonio Rossaro, l’ideatore della Campana dei Caduti di Rovereto, pochi giorni dopo la tragedia annotò nel suo diario un elenco dettagliato dei morti, assieme ad un crudo resoconto dello stato in cui essi vennero trovati. Nonostante una descrizione talmente brutale da apparire impietosa verso le povere vittime, ho deciso di pubblicarne un estratto, convinto che recuperare la memoria e diffonderla il più possibile, giovi, soprattutto oggi, a rappresentare l’orrore di ogni guerra al di là del luogo e del tempo in cui essa si manifesta. “C’era ancora odore di morte. Fu una vera fatalità: tutte le altre volte salivano pochi passi avanti su un rialzo: sarebbero stati tutti salvi! Spagnolli Alma, anni 56, fu trovata senza una gamba, occhi fuori dell’orbita. Spagnolli Livio, anni 37, figlio, senza piede, mano stroncata, senza cranio. La Spagnolli volle andare, nonostante la nuora la trattenesse. Busetti Maria. Mamma. Fu trovata intera. Di Busetti Giuseppina si trovò solo la mascella. Di Busetti Rosetta nulla affatto! Tonezzer Erlino si trovò solo una parte del fianco. Lo si riconobbe, quell’avanzo, dalla giacca e dalle chiavi. Florio Maria, madre: fu trovata senza testa, senza gambe, colla bimba Maria Rita di 6 mesi tra le braccia con la testa bucherellata. Florio Franco di 2 anni, non si trovò nulla. Giorgina De Luca sorella di Maria Flotio, 13 anni. Di lei si trovarono alcuni frammenti sanguinolenti e nulla altro. Il Florio, impietrito dal dolore, era sempre presso i suoi, parlava come loro vivessero, fuori di sé dal dolore“.

41

tmottobre

Foto Archivio Storico Biblioteca G. Tartarotti Rovereto

conferma che il bombardiere alle 12.07 si trovava sulla verticale nei pressi di Rovereto. È il primo, straordinario indizio che Red “P” potrebbe essere proprio l’aereo che stiamo cercando, quello che confermerebbe così la testimonianza di Valentino. La ricerca continua anche nei giorni successivi e grazie ad altri documenti scopriamo in tal modo che il comandante pilota del Red “P” si chiamava Richard Gilbert Barrow e che lui e gli altri 9 componenti l’equipaggio riuscirono quel giorno a raggiungere incolumi la base americana di Lecce. E il fumo che usciva dall’aereo? Nulla si è riusciti a scoprire in proposito, perché nell’archivio Usa non è rintracciabile il rapporto di Barrow, quello che avrebbe potuto spiegare molte cose. Tuttavia è evidente, a questo punto, che il problema non fu tale da pregiudicare il rientro del quadrimotore alla base. La ricerca, comunque, non si ferma ancora e i giorni seguenti Lanconelli mi chiama, esultante, dicendomi di aver trovato negli archivi americani niente meno che il filmato originale proprio di quella missione. In più, mi trasmette anche lo stato di servizio di Richard Barrow e pure le foto del cimitero in cui si trova la sua tomba. “Tenente pilota nel 1944 – leggiamo nella sua scheda personale – anni dopo prese parte anche alla guerra di Corea e poi venne promosso al grado di tenente colonnello. Morì in tempo di pace, nel 1978, a soli 56 anni d’età e venne sepolto in un piccolo cimitero di Portland, in Oregon”. Arrivati alla fine della ricerca, nonostante i numerosi indizi, non possiamo affermare con sicurezza matematica che sia dipeso proprio da lui il bombardamento di Sant’Ilario. Certo è che se fu proprio Barrow a premere quel bottone, pare evidente che lo fece in maniera inconsapevole di


trentinoteatro

IN PUNTA DI PIEDI, SULLA SCENA DELLA VITA di Renzo Francescotti

1950. Edda Albertini con Vittorio Gassman in “Romeo e Giulietta”

S

i era alla vigilia dell’entrata dell’Italia nella Seconda guerra mondiale, quando una quattordicenne trentina recitò a Roma al Teatro delle “Quattro Fontane” nel dramma “La medaglia d’argento“ di Marco Praga (allora uno dei più famosi commediografi italiani). Quella ragazzina, di modesta famiglia, si chiamava Edda Albertini, abitava nel rione collinare della Cervara di Trento, nei pressi del convento dei Cappuccini e recitava con la filodrammatica delle ragazzine della GIL (Gioventù Italiana Littorio), istruita da Angiolino Silvi, arrivato da Bologna per sposarsi a Trento. La filodrammatica era unisex, fatta di sole femmine e a Edda davano le parti maschili, perché era molto brava a imitare 42

tmottobre

i maschietti: “Portammo La medaglia d’argento di Marco Praga prima a Venezia e poi a Roma – mi raccontò Edda, in un’intervista pubblicata il 23 marzo 1987. Io preferivo le parti maschili: mi facevano fare la voce di petto. A Roma mi sentì Wanda Capodaglio

STORIA DI EDDA ALBERTINI, DI CUI RICORRONO I 90 ANNI DELLA NASCITA. DAL RIONE DELLA CERVARA, GIOVANISSIMA, IN PIENA GUERRA, VA A TRENTO A FARE IL SUO PRIMO PROVINO PER SILVIO D’AMICO. RECITA CON GASSMAN, BUAZZELLI, PANELLI. DICE DI NO A LUCHINO VISCONTI E AL SUO SARTRE. POI I DISPIACERI DELLA VITA LA COSTRINGONO A FERMARSI che insegnava all’Accademia Drammatica diretta da Silvio D’Amico. Mi chiese: “Quanti anni hai?” “Quattordici”. “Non ci credo: fammi vedere la tessera!”. Gliela mostrai e si convinse. Mi disse: “Vieni all’Accademia quando ne avrai sedici…” Ed

Con la “mela di Eva” al Ristorante Chiesa nel 1987

Edda fece così. Partì in piena guerra nell’ottobre del 1942. Nella valigia di cartone, tra il resto, il decalogo di comportamento preparato dalla sua maggiore amica, ben venti anni più grande, con un nome quasi identico al suo, Nedda: Nedda Falzolgher, l’eccezionale poetessa lirica allora inedita e sconosciuta. Bisognava superare l’esame d’ammissione che prevedeva anche una prova di cultura generale. E Nedda l’aveva preparata. L’aspirante attrice arrivò alla pensione che le era stata indicata ma non la vollero: era piena di militari tedeschi. Andò all’Accademia ed era chiusa. Piangeva. Passò una donna che, impietosita, la ospitò a casa sua. Il giorno dopo all’Accademia presentò due tranci da “La


trentinoteatro maestrina“ di Dario Niccodemi e da “La donna di nessuno” di Vico Ludovici. Recitò sul palcoscenico finché D’amico le disse: “Scendi, bambina. Basta, abbiamo capito quello che puoi fare...”. All’Accademia trovò Anna Maestri (che reciterà in seguito in tanti lavori teatrali e nel film ”Riso amaro“, accanto alla Mangano), sorella di colui che sarebbe divenuto attore e soprattutto famoso doppiatore, Giancarlo, oltre che di Cesare, che diventerà il celebre alpinista. Nel corso di Edda c’erano Vittorio Gassman (con cui reciterà in ”Romeo e Giulietta”), Nino Manfredi, Luciano Salce, Luigi Squarzina (futuro regista). Oltre a Tino Buazzelli e Paolo Panelli che con le loro improvvisazioni fuori scena facevano morire tutti dal ridere. Nonostante la guerra, l’Accademia (con D’Amico rifugiato in Vaticano) non chiuse. E l’Albertini poté diplomarsi. Avvenne allora qualcosa di incredibile. Il grande Luchino Visconti (qualcuno doveva avergli parlato di Edda o forse l’aveva vista nei saggi dell’Accademia), la convocò per il dramma “A porte chiuse“ di Sartre. Le fecero il provino e Visconti esclamò: ”Abbiamo finalmente trovato Estella!” Avrebbe dovuto recitare assieme a Paolo Stoppa e Rina

Morelli. Le diedero in lettura il dramma. Non le piacque. Non poteva piacere quel testo teatrale esistenzialista, provocatorio, scandalizzante, dell’autore che sarà anni dopo insignito del Premio Nobel (che rifiuterà), a quella ragazza trentina di educazione cattolica. Non le piacque e rifiutò di interpretarlo. Visconti e la Morelli rimasero basiti. Tentarono di farle capire a che cosa rinunciava. Edda tenne duro. Tornò alla pensione sentendosi felice, lanciando in aria piccoli pezzi di pane per afferrali con la bocca. Passeranno dieci anni dopo quel “gran rifiuto” prima che Visconti la richiami a interpretare “Il crogiolo”, con grande successo. Ma il successo per Edda era arrivato già subito dopo il rifiuto: alla pensione le dissero che l’aveva chiamata il grande regista russo Scharov, della scuola di Stanivlaskj. “Con lui Edda provò la parte della servetta di parrocchia in L’ombra e la sostanza di Paul Vincent Carrol: ”Tu guarda me nei uocchi – le disse il russo. Tu sei piccuola ragazza di villaggio in Irlanda. Tu Guarda me nei uocchi, sì?”. Fu un trionfo: la gente faceva la fila in strada, e non riusciva a trovare posto. Poi Elsa Merlini, a Milano, comprò i diritti del dramma per recitarlo lei. La

ro incont Primo scenza di cono azione e valut ITO GR ATU

CAMBIARE PESO CON ALIMENTI CHE PIACCIONO E PORZIONI CHE SAZIANO

e alimentazion e ben-essere ra secondo natuAMI... IL CIBO CHE CHE VUOI! ...LA FOR MA

la tua forma gna a ritrovare pa m gusti, co ac ti lis O itudini ed i tuoi ab e tu le o nd un metodo migliore seco lla salute, con de tto pe ris o rienza, nel pien ienza ed espe efficace che coniuga sc odo ed novativo com un metodo in to 4 Dimagrimen Alimentare e on zi ca 4 Edu alizzati e menu person 4 Elaborazion so pe di ai problemi 4 Soluzione rgie le al & tolleranze 4 Gestione in liachia 4 Gestione ce sportiva e on zi 4 Alimenta e vegetariana on zi ta 4 Alimen e vegana 4 Alimentazion esperti sempre di 4 ...e un team ione! a tua disposiz

isultati Efficacia e r I DURATUR ei casi d % 0 9 l e d ù in pi

1987. Con Ave Ninchi a Nanchino, Cina

BORGO VALSUGANA (TN) Via XX Settembre, 77 Licia Cappato 340 8035400 olis.licia@gmail.com olis.licia – www.keyum.it 43

tmottobre


trentinoteatro compagnia della Albertini dovette smettere di recitarlo. Ed Edda pianse. Il famoso regista Orazio Costa che, all’indomani della sua morte scriverà: ”Ci sono tanti modi per ricordare un vera grande attrice: il più sbagliato sarebbe quello di non riconoscerle le doti umane possedute a livello eroico e non affermare che sono state proprio queste a conferire a Edda il suo più singolare crisma di individualità scenica. Quel primo personaggio fu un presagio e una rivelazione e più che d’un’attrice, d’un destino. Costa l’aveva chiamata, dopo quel fortunato esordio, per recitare in un lavoro di Guantylla, Maya”. Protagonista Anna Magnani. Divennero grandi amiche. Anna cantava: ”Quando saremo al tempo delle ciliege nere…”. Ma il lavoro non fu un trionfo: fu un tonfo. Il pubblico fischiava, rumoreggiava a scena aperta. “A stronzi, fatece finì!”, replicava gridando la grande Nannarella. “Non ho mai capito da che cosa fosse dipeso quel clamoroso insuccesso…” mi confidò Edda, quarant’anni dopo. Della sua interpretazione de “Il crogiolo“ di Arthur Miller, nel ’56, quando Edda aveva esattamente trent’anni, Edda mi disse: “Mi ero sposata con il disegnatore Manzi, avevo avuto il dono di un figlio. Non stavo bene e la parte nel dramma di Miller era di grande difficoltà, di grande tensione. Mi arrivò un telefonata da Trento: era di un amico. Mi disse: “Nedda è morta: ho trovato le tue lettere. Cosa faccio, le brucio?” Nedda era la Falzolgher, l’amica più grande della nostra attrice, nonostante la notevole differenza d’età. Aveva avuto l’annuncio della sua morte in quel modo abbastanza brutale. E le sue lettere dirette a lei vennero bruciate dall’amico, che decise di farlo. Quell’amico era Franco Bertoldi che poco dopo decise di bruciare 44

tmottobre

L’amica Nedda Falzolgher

1954. Con Gino Cervi nel “Cyrano” di Edmond Rostand

(un vero piromane…) anche tutti i manoscritti e le poesie della Falzolgher da lui scartate, dopo averne curato – per incarico del padre – la pubblicazione postuma ne ”Il libro di Nil”(1957), l’anno dopo la morte della poetessa, scomparsa a cinquant’anni. Quell’amico non era un critico, né un intellettuale che avesse dimostrato particolare sensibilità verso la poesia I chiaroscuri dell’anima. E fa il paio con l’altro amico della cerchia di Nedda nella ”Casa sul fiume” in cui maturò l’Albertini adolescente, Raffaele Gadotti che (anche lui come mi confessò) bruciò il suo

epistolario con la poetessa, giustificando l’atto dicendo. “Erano cose molto personali”. Gli risposi che se era per lui e gente come lui, non sarebbero mai stati pubblicati la maggior parte degli epistolari. E gli diedi amichevolmente, (ho scritto due prefazione a raccolte di suoi versi) del “criminale”. Lui incassò senza replicare. In quei due intellettuali – a mio avviso – la ”pruderie” cattolica ebbe un ruolo decisivo. Del resto noi trentini siamo stati per otto secoli, statalmente, sotto le sottane dei preti. Va detto che Nedda, sotto l’emozione dell’annuncio della morte

1987. Con Sergio Chiesa e Renzo Francescotti

dell’amica poetessa, su due dischi di cera incise (senza possibilità di correzione, con la sola scelta di buttare via il disco), una trentina di liriche della Falzolgher, da diffondere tra gli amici. Nel centenario della ”Pro Cultura”, nel 2000, dopo che il Comune si era rifiutato di fare sua l’iniziativa, riversò su una musicassetta professionale le liriche della Falzolgher, con l’accompagnamento alla chitarra di Gianni Falci, del Gruppo “Neruda”. L’Albertini le aveva interpretate in modo irripetibile, inarrivabile. La carriera della Albertini ha segnato la storia del teatro italiano del secondo Novecento: lei ha collaborato con i maggiori registi teatrali quali Luchino Visconti, Orazio Costa, Luigi Squarzina, Giorgio Strehler… Con le più affermate attrici come la Borboni, la Brignone, la Proclemer… Coi più celebri attori come Cervi, Carraro, Ricci, Santuccio, Gassman, Albertazzi… Poi, al culmine della carriera, dopo aver ricevuto a 39 anni il premio ”Renato Simoni”, smette di recitare. Si separa da suo marito, che finisce in una clinica psichiatrica dove morirà. La separazione sarà un vero dramma per lei, fervente cattolica. E si dedica totalmente – come solo le donne sono capaci di fare – al figlio unico (un bel ragazzo che assomiglia tutto a Luigi Tenco), che ha evidentemente


trentinoteatro

ereditato dal padre la fragilità psichica. E lo cura finché sarà costretta a metterlo in Comunità, a poca stanza da casa. Nel frattempo si innamorerà di un artista famoso, Leoncillo, scultore in ceramica spoletano diviso tra cubismo e astrattismo, morto a soli 53 anni, nel 1968. Un amore riservato e casto quanto intenso e sofferto. In seguito, visse dando lezioni private di recitazione a giovanissimi spesso in crisi per il consumo di droghe leggere e pesanti, facendo loro in parte anche da madre oltre che da maestra di recitazione: tra gli altri a Laura Fo e Matteo Gazzolo, poi attori affermati. Dopo dieci anni di vuoto come attrice riprese con successo, nel Veneto Teatro, a fianco di Ave Ninchi, portando per la prima volta nella Cina comunista il teatro italiano con “Il Campiello” di Carlo Goldoni (che la Compagnia avrebbe poi dovuto portare anche in Giappone). Io la conobbi all’indomani di questo suo rilancio teatrale, nel marzo del 1987, quando l’attrice venne a Trento per un recital di poesie di Nedda Falzolgher nel 30° della sua scomparsa, al Centro “Rosmini”, dove fui uno dei relatori. Il giorno seguente pranzammo assieme nel ristorante di Sergio Chiesa nel Parco di San Marco, famoso per il suo Mela Party, ospiti dell’amico Sergio, che fotografò l’attrice con in

mano la ”mela di Eva”. Conservo con commozione le dodici lettere che mi scrisse in dieci mesi, dal marzo al dicembre, in cui mi parlava della fortuna dell’esserci potuti conoscere; della sua vita carica di successi quanto di drammi; del suo infinto amore per il teatro; dello spettacolo di poesie in cui aveva voluto inserirne alcune di mie, alla fine decidendo di metterci anche quella che avevo dedicato a lei e che era piaciuta molto anche ai suoi alunni romani. Poco prima di Natale lo spettacolo di poesia andò in scena a Roma. Con successo Era previsto che lo spettacolo con le musiche del trentino Alessandro Ghidoni, ulteriormente arricchito, uscisse da Roma e fosse presentato in varie città, tra cui Trento. Il 4 gennaio da una sua amica mi giunse una telefonata agghiacciante: avevano trovata Edda nel bagno del suo modesto appartamento in Via Nievo, morta, a 62 anni. Quell’amica aggiunse: “Parlava spesso di lei, doveva volerle molto bene…” Quattro mesi dopo al Castello del Buonconsiglio, nella Sala dei Cinquecento, ci fu la sua commemorazione organizzata dal Comune di Trento, nell’ambito della I Edizione del Premio Edda Albertini “Un futuro per il teatro”. Intervennero tra gli altri l’attore amico Nando Gazzolo, suo figlio Matteo e Laura Fo (che erano stati suoi allievi), il regista amico Orazio Costa, chi scrive e il critico teatrale Laura Mansini, preziosa nell’organizzazione. Furono proiettati brani televisivi dall’”Adelchi“ e da “Arlecchino servitore di due padroni”, gentilmente concessi dalla RAI. E il fantasma di Edda – splendida artista e indimenticabile donna – da un “altrove” in cui aveva certamente ritrovato l’amica Nedda, dopo esserne partita all’età di sedici anni, fu di nuovo, per un ■ giorno, nella sua città. 45

tmottobre


trentinostorie trentinoincontri di Paolo Chiesa

LA “MIA” VIA FRANCIGENA ANNA MORATELLI DI RONCOGNO È APPASSIONATA DI SPORT E DI CULTURA E SPAZIA DAL CORRERE LA MARATONA E DAL SFIDARE LE SALITE TRENTINE IN MOUNTAIN BIKE AL FARE DA GUIDA TURISTICA. L’AVEVAMO INCONTRATA UN PAIO DI ANNI FA E CI AVEVA RACCONTATO DEL SUO VIAGGIO PER L’ITALIA IN BICI ALLA SCOPERTA DELLE BELLEZZE CULTURALI PROTETTE DAL F.A.I. QUESTA VOLTA CI PARLA DELLA SUA ULTIMA “SCORRIBANDA”: LA VIA FRANCIGENA IN BICICLETTA

P

arlare con Anna Moratelli, 58 anni, insegnante in pensione di Roncogno (frazione di Pergine), vuol dire fare il pieno di energia e di forza di volontà. Sì, perché Anna, una volta finito di lavorare, ha iniziato a correre a piedi e in bici, raggiungendo anche dei traguardi molto interessanti: si è fatta un po’ di Maratone e parecchi passi montani in sella alla sua Mountain Bike. E lei trasmette sempre questa sua forza e determinazione. Davanti a uno strudel e a un caffè, mi racconta della sua ultima “scorribanda”, come 46

tmottobre

la chiama lei. In agosto ha preso la sua bici e, seguita in macchina dal paziente marito Aldo che ogni giorno prenotava con Booking il posto per dormire, si è fatta

un bel tratto della Via Francigena. “Fare questo viaggio è sempre stato un mio desiderio sia dal punto di vista religioso che della visione del paesaggio che si attraversa”,

dice Anna. “Dopo avere letto l’Enciclica “Laudato Sì” di Papa Francesco sul rispetto per l’ambiente ho pensato che in questo “Anno della Misericordia” ognuno di noi dovrebbe fare una riflessione interiore ma anche in rapporto alla nostra terra. E io ho pensato di dare il mio segno facendo questo percorso”. Detto fatto, in perfetto “stile Moratelli”, c’è stato bisogno solo di un compromesso sul punto della partenza con il marito Aldo, compagno e accompagnatore di mille avventure. Visto che partire da Canterbury era un po’ proble-


trentinoincontri

matico, inizialmente l’idea di Anna era quella di partire dal primo punto italiano del tragitto “Francigeno” e cioè il Passo del San Bernardo. Ma visto che ogni pellegrino fa diventare “suo” il tragitto, Anna ha deciso per un cambiamento: abbinare questo viaggio al suo interesse per il F.A.I. (Fondo Ambiente Italiano) del quale è delegata per il Trentino e intitolarlo: “FAI... pace con la terra!”. Il punto di partenza della sua personale “Via Francigena” è così diventato il Castello di Masino che si trova a Caravino, nei pressi di Ivrea. Dopo aver visitato il maniero con il suo Parco, il 9 agosto Anna è partita in sella alla sua fidata bici accontentandosi di fare 34 chilometri con arrivo a Vercelli per saggiare le gambe e soprattutto la caviglia che veniva da un problema ai legamenti. Il giorno dopo, la tappa ha coperto i 75 chilometri che dividono Vercelli da Pavia, dove Anna ha visitato la Certosa e la Basilica di San Pietro in Ciel d’oro con le reliquie di Sant’Agostino e dove ha potuto conoscere e abbracciare l’amica di Facebook Giovanna Castoldi che abita nella casa in cui nacque il filosofo Carlo Cantoni. L’11 agosto ci sono stati i 78 chilometri da Pavia a Fiorenzuola d’Arda dove Anna ricorda di avere pedalato “tra pianure dove il cielo tocca la terra e

le prime colline che preludono la salita dell’Appennino e dove ho attraversato il fiume per eccellenza: il Po, che è un vero confine, perché i ponti per poterlo attraversare a volte distano anche 30 chilometri”. Il giorno dopo Fiorenzuola d’Arda - Pontremoli: “con parte del tragitto fatto in auto perché la salita al Passo della Cisa era troppo impegnativa. A Fidenza abbiamo visitato il Duomo di San Donnino, il soldato romano decapitato perché cristiano. Il Duomo è enorme perché Papa Alessandro II voleva dimostrare tutta la potenza della Chiesa per contrastare le eresie sostenute dal vescovo di Parma”. Il 13 agosto da Pontremoli a Lucca nel tragitto sul quale la Via Francigena scende dalla valle del fiume Magra e arriva al mare a Luni (dal nome Lunigiana) dove i pellegrini potevano imbarcarsi per la Spagna in direzione Santiago di Compostela. “Ed a Lucca, che ho onorato con 100 chilometri di bici, ho visto il crocefisso del Volto Santo nel Duomo di San Martino”. Per il 14 agosto Anna ha fatto una deviazione dal classico itinerario che passa da San Gimignano, Monteriggioni e Siena perché sono località che già conosceva per dedicarsi invece a Castelfiorentino e Certaldo in un tragitto di 70 chilometri. Il giorno di Ferragosto è il compleanno di Anna ed era d’obbligo una fermata: “dovevo festeggiare il mio numero perfetto: nata il 15 agosto del ’58 ho fatto 58 anni! Sono ormai entrata in quell’età in cui si inizia a fare l’inventario di ciò che si ha dentro... e io quel giorno mi sono sentita una privilegiata. Ho ricevuto tanti doni nella mia vita e quindi ho a disposizione un consistente tesoretto che posso mordere avidamente o centellinare tranquillamente; è come se non dovessi chiedere nient’altro per me: non significa apatia, ma mettere a dispo47

tmottobre


trentinoincontri

Margonari Gian Paolo Francigena - La guida Col du Grand Saint-Bernard > Canterbury

Da sinistra, a Pavia con Giovanna, conosciuta su Facebook, il sentiero toscano vicino a Castelfiorentino e in Piazza San Pietro a Roma

sizione ciò che si è vissuto, non avere paura di esprimere le proprie idee, ma sempre essere in ascolto dell’altro... esserci con l’empatia della condivisione e con la gioia interiore”. E con questa frase abbiamo scoperto (ce ne fosse stato bisogno) un’Anna filosofa oltre che sportiva e culturale. Il 16 agosto il tragitto è stato da Certaldo a Radicofani (con un piccolo tratto in auto in una zona dove erano stati visti dei cinghiali). Il giorno dopo 85 chilometri fino a Viterbo e durante il tragitto Anna ha visitato il Santo Sepolcro di Acquapendente, una copia perfetta di quello di Gerusalemme fatto costruire nel XII secolo da Matilde di Westfalia per i pellegrini che non potevano andare in Terra Santa. “E poi la cattedrale di Montefiascone, dedicata a Santa Margherita, dove ci sono le reliquie della Santa”. Un’Anna cotta dal sole e con le gambe sempre più stanche è molto felice per il suo viaggio che la sta portando a Roma. La tappa di Viterbo per lei è stata splendida perché lì tutto parla di Santa Rosa: “Fanno una festa che vede coinvolti tutti i cittadini, ma solo chi è veramente preparato può diventare il “facchino” della “macchina”: una struttura che cambia ogni 5 anni, 48

tmottobre

alta 30 metri e con decorazioni varie. I facchini devono portare la statua intorno alla città medioevale con varie soste con una fatica immane!”. Il giorno dopo da Viterbo a Sutri, che sorge su uno sperone di roccia e che nel 728 il Re dei Longobardi Liutprando donò con le terre circostanti al Papa Gregorio II. Questa donazione viene considerata

l’inizio del dominio temporale della Chiesa e quindi il primo passo per la costruzione del Patrimonio di San Pietro. Il giorno dopo da Sutri al Lago di Bracciano con deviazione dal percorso originario e il 19 agosto, finalmente, percorrendo la “Via Trionfale”, l’entrata a Roma. Nella Capitale Anna ha ottenuto il suo “Testimonium”, anche

LA VIA FRANCIGENA

N

ell’anno 990 d.C., l’Abate Sigerico di Canterbury andò a Roma per essere ordinato Arcivescovo da Papa Giovanni XV. Durante il ritorno, Sigerico annotò su due pagine manoscritte le 80 “mansioni” in cui si fermò a pernottare. Nei secoli seguenti e fino ai nostri giorni, il percorso descritto nel suo diario, è diventato un itinerario di fede di pellegrini (magari per adempiere a un voto), ma anche di divertimento e ogni anno pellegrini e turisti lo compiono sia a piedi che in bicicletta. Chi compie questo viaggio ha con sé la “Credenziale”, una sorta di “diario di viaggio” che attesta che la persona che ne è in possesso sta svolgendo un pellegrinaggio verso un luogo di culto. In ogni luogo dove viene ospitato il viaggiatore si fa fare un timbro che attesta le tappe compiute. A Roma, chi ha compiuto il viaggio dopo aver fatto visionare all’”Ufficio del Pellegrino” la “Credenziale”, riceve il “Testimonium”, il documento che certifica l’avvenuto pellegrinaggio a Roma “devotionis causa”. È il corrispettivo della “Compostela”, che si ottiene al compimento del Cammino di Santiago. Nella tradizione storica questa pergamena un tempo era importantissima perché il pellegrino, tornato a casa, poteva dimostrare che il pellegrinaggio era compiuto e che il suo eventuale voto era stato sciolto.

Pag. 208 Euro 15,00 www.curcuegenovese.it

se inizialmente uno zelante impiegato dell’Ufficio dei Pellegrini voleva contestargli un paio di deviazioni dal tragitto originario riportate sulla sua “Credenziale”. Ma si è anche goduta con Aldo la Città Eterna: “Con la mia bici sono riuscita a girare per questa nostra magica Capitale... semivuota! Niente code, cielo azzurro e temperatura avvolgente... come l’atmosfera tra il trascendente e il terreno di Roma”. E non sono mancati gli incontri con altri “amici” di Facebook che Anna, molto attiva con il Social, ha potuto conoscere di persona. E poi l’incontro con Marianne, una signora tedesca di 76 anni che era arrivata a Roma da Berlino! Eccolo raccontato il viaggio di Anna Moratelli. Ed ecco la sua conclusione: “Ho compiuto il mio percorso di scoperta e di “rilancio” della Terra e posso dire con tutto l’amore che sento: Laudato sii o mi Signore... per nostra Madre Terra! Non ci resta che una cosa: vivere intensamente ogni giorno... Questa è la mia convinzione e il mio augurio!”. Che forte Anna Moratelli. E che carica di energia positiva ti dà parlare con lei: una carica che vogliamo trasmettere ai lettori di Trentinomese, in attesa della sua prossima “scorribanda”. ■


Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Le condizioni economiche sono indicate nei Fogli Informativi messi a disposizione del pubblico presso gli sportelli delle banche aderenti al progetto e nella sezione “Trasparenza e Normative” del sito internet, ove disponibile. La concessione del finanziamento è rimessa alla discrezionalità della banca previo accertamento dei requisiti necessari in capo al richiedente.

Finanzia mento a TASSO A ZZERATO ! SEMPLIC E e VELO CE Concess ione in 10 giorn i!*

to Contribmu to d a i Tren o a Auton

Provinci

Marketing CCB 09.2016

azione e Ristruttur azione riqualific a energetic

Incassa subito la detrazione fiscale dei prossimi anni e dimezza immediatamente le spese sostenute per la ristrutturazione della tua abitazione! La Cassa Rurale di Trento ha aderito alla convenzione con la Provincia Autonoma di Trento a sostegno delle spese di ristrutturazione e riqualificazione energetica. La Cassa Rurale anticipa un importo pari alla detrazione fiscale e la Provincia ti paga gli interessi. A copertura di ulteriori esigenze di spesa è disponibile il finanziamento Ecoformula Casa. Chiedi informazioni presso le nostre Filiali. * Concessione finanziamento in 10 giorni lavorativi dalla presentazione della domanda completa

www.cassaruraleditrento.it

La banca custode della città


trentinostoria

PASSARONO DI QUI...

di Francesca Mazzalai

HEINRICH, IL FRATELLO DI... È IL FRATELLO MAGGIORE DEL PIÙ FAMOSO SCRITTORE TEDESCO DEL NOVECENTO, THOMAS MANN. LA LORO RIVALITA` CARATTERIZZERÀ TUTTA LA SUA VITA E IN PARTE ANCHE LE SUE SCELTE LETTERARIE E POLITICHE. ALCUNI RARI MOMENTI DI PACE I DUE FRATELLI MANN LI TRASCORRERANNO INSIEME IN TRENTINO. A RIVA DEL GARDA

O

ttobre 1893. “Un giovane pallido e gracile, la cui vistosa stanchezza non significava nulla di buono, varcò la soglia dell’Istituto di cura di Riva del Garda (…). Era Heinrich Mann, che ricorreva all’arte medica di mio padre a causa della sua salute danneggiata a Parigi…” scrive il dottor Erhard von Hartungen, figlio di Christoph von Hartungen, il fondatore della casa di Cura omonima e consulente medico di Heinrich Mann per più di quindici anni. Quello fra Heinrich e Christoph è un rapporto professionale ma anche di grande amicizia, che comincia con la 50

tmottobre

prima visita in quell’autunno del 1893 e continuerà con una lunga serie di soggiorni dello scrittore tedesco a Riva, fino allo scoppio della prima guerra mondiale. È un’iniziale ma preoccu-

pante forma di tubercolosi a spingere Heinrich Mann a visitare la Casa di cura. Von Hartungen non è solito accettare nel Sanatorium i malati di tubercolosi, ma nei primi anni di attività si fa qualche eccezione per le forme più lievi della malattia, o quantomeno allo stadio iniziale. Una fortuna per il giovane scrittore tedesco, che a soli ventidue anni ha già messo piede in diversi sanatori, a Berlino, a Wiesbaden, e in Svizzera a Losanna, senza però risolvere del tutto il suo malessere. Ora che dopo un soggiorno a Parigi Heinrich ha deciso di intraprendere un viaggio in Italia, il passaggio dal Trenti-

no e da Riva, oltre che necessario, risulta più che propizio. Grazie a questa prima visita nasce fra Heinrich e la famiglia Hartungen una grande sintonia, testimoniata da un costante rapporto epistolare che durerà fino alla morte del medico viennese, nel 1917. A Riva Heinrich ritorna spesso, trattenendosi anche per diversi mesi di seguito. E proprio a Riva del Garda, nel 1908, Mann, già scrittore noto in Germania, viene avvistato da Otto Brod, fratello di Max e amico di Franz Kafka, il futuro autore di capolavori come La metamorfosi e Il Castello, che al Sanatorium farà visita un anno dopo, nel


trentinostoria 1909. Anche Thomas Mann soggiornerà nella stessa Casa di cura. Ma in questo caso il rapporto si limiterà al normale scambio fra medico e paziente. Nulla di più. I due fratelli non condividono né simpatie né opinioni. I loro caratteri non potrebbero essere più diversi. Come scrive lo stesso Thomas: “Non credo, francamente, al mio rango superiore, al mio maggior valore, credo solo alle differenze del temperamento, dei sentimenti, della moralità, delle esperienze del mondo che hanno portato, in senso goethiano, a un’inimicizia importante, a un’opposizione rappresentativa su un fondo di fratellanza profondamente sentita. In me domina l’elemento nordico-protestante, in mio fratello quello cattolico-latino. In me c’è quindi più coscienza, in lui più volontà attiva. Io sono un individualista etico, lui è socialista, o come si voglia ancora parafrasare e definire questo contrasto che si manifesta intellettualmente, artisticamente, politicamente, in breve in ogni rapporto.”

Così Thomas Mann descrive se stesso e suo fratello Heinrich. Parole che delineano un rapporto certamente non pacifico, ma burrascoso e competitivo quel tanto da stimolare entrambi a impegnarsi al massimo per dimostrare a se stessi e (soprattutto) agli altri la forza della propria verità e del proprio talento. Di Thomas Mann conosciamo tutto o quasi. La vita, le opere, il credo religioso e perfino i gusti sessuali. È lui il fratello celebre e celebrato, premiato nel 1929 con il Nobel per la letteratura. Di Heinrich Mann conosciamo pochissimo, se non nulla. Eppure anche lui come il fratello era uno scrittore conosciuto e ammirato. Soprattutto nella sua patria, la Germania. È proprio il paese che l’ha visto nascere a tarpargli le ali, a cancellare il suo nome, a gettare discredito sulla sua vita e sulle sue opere. Come mai? Per i motivi descritti da suo fratello poche righe sopra. Heinrich è “socialista”. O meglio, risolutamente, dichiaratamente, irrimediabilmente

Heinrich e Thomas Mann

democratico e dunque ostile al regime che si instaura in Germania il 30 gennaio del 1933 e che trascinerà milioni di persone nel dramma della seconda guerra mondiale: il nazismo. Ma prima che Adolf Hitler diventi cancelliere della Germania, cambiando il volto

Curcu&Genovese Associati s.r.l. - Südtiroler Studio s.r.l. - Riproduzione vietata

Speciale ponti di novembre e dicembre: E per l’ultimo sole prima dell’inverno Costa da Savona 25/30 ottobre con tappe in Francia e Spagna da € 378,00 a persona. Quota comprensiva di tasse e assicurazione, cabina doppia interna con tariffa basic. Sono escluse le quote di servizio.

TERME DI SLOVENIA CON PULLMAN DA VERONA: OLIMIA, ROGASKA, PORTOROSE, KRKA E LASKO 29 ottobre/01 novembre e 08/11 dicembre (4 giorni/3 notti) ................. da € 264,00 a persona

dell’Europa e costringendo Heinrich all’esilio negli Stati Uniti, lo scrittore tedesco ha modo di viaggiare per l’Europa, conoscere le più belle città d’Italia, e soprattutto innamorarsi del lago di Garda. “Non conosco finora nessun lago che in punti diversi mostri un carattere così di-

Insieme...rtire! ...per farvi pa

A seconda della destinazione scelta, in camera doppia, mezza pensione e ingresso alle piscine termali NAVETTA DA TRENTO A VERONA E RITORNO SU RICHIESTA

IN PULLMAN DA TRENTO CON BOSCOLO TOURS

Vienna 29/10 – 01/11 ..................................€ 667,00 a persona Praga e Salisburgo 28/10 – 01/11 ....... € 762,00 a persona Vienna e Budapest 28/10 – 01/11 ......... € 812,00 a persona Quote senza sorprese, finite di tutto, su base doppia

TUTTI A BORDO AGENZIA VIAGGI Trento - Via SS. Trinità, 14 - Tel. 0461.982304 info@agenziaviaggituttiabordo.it

VIAGGI DEL BUONCONSIGLIO Trento - Via Roma, 16 - Tel. 0461 981191 gruppi@viaggibuonconsiglio.it 51

tmottobre


trentinostoria

seguale” commenta Heinrich Mann nei suoi appunti di viaggio datati “Riva, 29 ottobre 1893”. È proprio a Riva del Garda che Heinrich tornerà più spesso, trovando numerose ispirazioni. Nel corso dei complessivi due anni e mezzo che vi trascorre, Mann produce qualcosa come otto romanzi, sei libri di novelle e un prezioso saggio su Gustave Flaubert e Georg Sand. Tanti saranno i riferimenti ai soggiorni rivani, anche molti anni dopo essersene andato e addirittura negli ultimi scritti composti in America, uno dei quali (“Empfang bei der Welt”) pubblicato postumo. Come abbia scoperto la sua “amata Riva” lo spiega lui stesso. La prima volta che Heinrich Mann vi mette piede è l’autunno del 1893 e come riferisce nella lettera indirizzata a un amico: “Dopo che Monaco e la vita di famiglia mi erano diventate nella stessa misura sempre più insopportabili, sono partito senza pensarci troppo e, dopo una breve sosta a Bolzano, mi sono trattenuto qui con l’intenzione di ripartire oggi o domani per Firenze. Ma ora ho deciso di rimanervi più a lungo e probabilmente tutto il mese di ottobre, in parte perché è veramente molto piacevole, e in parte anche per angustie pecuniarie. (…) Qui è molto tranquillo (…). Il lago è meraviglioso, ci sono 52

tmottobre

gite in battello, escursioni, cascate, una vecchia e graziosa cittadina, un buon hotel e un vitto eccellente, cose che danno un indescrivibile senso di sicurezza. L’aria finora è molto mite perfino quando, come oggi, non smette mai di piovere”. Le “angustie pecuniarie” cui Heinrich Mann fa riferimento sono dovute alla rendita messa a sua disposizione dopo la morte del padre e la vendita della ricca impresa commerciale (i cui proventi avevano permesso ai Mann di vivere fino a quel momento nella prosperità). Certamente quella che ora gli versa la madre non si può definire una cifra cospicua, ma certo gli consente di poter viaggiare e soprattutto di dedicarsi all’attività che suo padre ha sempre deprecato e apertamente ostacolato: la scrittura. Il motivo di questa ostilità stava certo nelle aspettative paterne: il Senatore Mann aveva deciso che i suoi figli gli sarebbero succeduti nella conduzione dell’azienda. Ma le cose andranno diversamente. Heinrich e Thomas, i due figli più grandi, si dimostrano certamente due ragazzi intelligenti, stando almeno ai loro precoci interessi letterari. Eppure, complice forse l’influenza della vena artistica materna, nessun senso degli affari si annida nelle loro gio-

vani menti. Per la bella brasiliana Julia da Silva-Bruhns, ora signora Mann, l’educazione dei figli diventa forse un’occasione per rifarsi della sua infanzia, bruscamente interrotta dalla decisione della famiglia di lasciare il Brasile per trasferirsi nella lontanissima e fredda città di Lubecca. Come racconta Nigel Hamilton ne I fratelli Mann, Julia trascorre le giornate con i figli, a cantare per loro, incantandoli con quel suo tono nasale e l’ipnotico ritmo appreso dagli schiavi neri che lavoravano nelle piantagioni del Sud America. Julia lascia Heinrich a bocca aperta con i suoi coloriti racconti, i serpenti velenosi che strisciavano sul terreno, e i servi che una volta avevano cacciato a bastonate un boa constrictor. La fantasia, la sensibilità e il senso artistico della madre fanno breccia nelle menti dei figli, e a nulla servono i ripetuti tentativi del padre di fargli tenere a mente almeno i nomi dei depositi dell’azienda. Compiuti i diciott’anni, Heinrich affronta suo padre e dichiara di non aver alcuna intenzione di proseguire l’attività commerciale. Vuole diventare scrittore e soprattutto si rifiuta di continuare la scuola l’anno successivo. Da tempo riempie taccuini di racconti e poesie, e proprio quell’anno, il 1889, il giornale locale pubblica due dei suoi brevi racconti. Heinrich assapora per la prima volta il dolcissimo sa-

Julia da Silva-Bruhns

pore del successo. Col padre giunge ad un compromesso. Gli viene concesso di abbandonare gli studi, ma solo per trasferirsi a Dresda come apprendista commesso da un libraio. Questo per il signor Mann è il miglior modo per testare e solidificare le velleità letterarie del figlio. L’esperimento però dura poco. Il giovane Heinrich quel lavoro lo detesta. Non sopporta i suoi superiori e ancor meno tollera le numerose lettere paterne traboccanti di consigli e severe ammonizioni. Spendere il meno possibile, comportarsi in maniera irreprensibile, dimostrare maggiore serietà nel lavoro: “Metti giudizio, ma alla svelta. Ben presto sarà troppo tardi! Che succederà se sarai licenziato dal tuo posto dopo aver sciupato inutilmente il tempo del tuo apprendistato e con cattive referenze? Quando sarà giunto quel momento, sarai obbligato a sostenerti da solo, a camminare con le tue gambe. Per


trentinostoria amor del cielo sii ragionevole e fai tesoro dei consigli di coloro cui i tuoi interessi stanno a cuore. Se credi che queste siano soltanto delle parole vuote, ciò significa che sei molto sciocco, e cieco alla realtà della vita. La vita è esigente nelle sue richieste.” Alle lettere seguono volumi di “menti altissime e grandi scrittori, ma allo stesso tempo spaventosamente noiosi e terribilmente all’antica”. Quando Heinrich risponde al padre non parla mai del suo lavoro. È semplicemente troppo noioso per lui. Heinrich vuole scrivere, non fare il galoppino nella libreria dei signori von Zahn e Jaensch, i quali a loro volta manifestano seri dubbi sulla professionalità del ragazzo. Dunque il piano del Senatore è fallito. Heinrich lascia Dresda per tentare la fortuna a Berlino, mentre a Lubecca il fratello Thomas, che ha appena compiuto sedici anni e segue da lontano le vicissitudini familiari, s’immerge a sua volta nel mondo dei libri, s’innamora della letteratura ma anche (e soprattutto) di un suo compagno di classe. “È stato il mio primo amore, lui l’ho veramente amato, e un amore così tenero, gioioso e doloroso allo stesso tempo non l’ho mai più ritrovato in vita mia.” “Mentre accadeva tutto questo, – commenta Nigel Hamilton – il Senatore Mann morì”. Consapevole che i suoi figli non sono in grado di portare avanti l’impresa commerciale, il Senatore ha cambiato il testamento originario, disponendo che vengano liquidate le navi, le merci, i beni immobili, la casa. Tutto. Entro un anno dalla sua morte. Nelle sue ultime volontà il Senatore raccomanda alla moglie Julia di vegliare severamente sui figli, di impedire soprattutto a Heinrich di intraprendere il cammino “sbagliato”. Eppure Julia crede nelle capacità artistiche dei suoi figli,

ha letto le poesie di Heinrich e le ammira. Ora che il signor Mann non c’è più, sarà proprio lei a sostenere economicamente Heinrich e Thomas affinché possano realizzare i loro sogni, finanziando anche la pubblicazione del primo romanzo del primogenito. “Senza di lei – commenta Hamilton – ci si può chiedere se l’uno e l’altro avrebbero mai raggiunto i successi che raggiunsero”. Di certo la morte del padre segna un grande cambiamento nella vita di Heinrich. Ora è libero di fare ciò che vuole. Una libertà non semplice da gestire. “Avevo vent’anni – ricorda – e dovevo muovere i primi passi con le mie gambe, senza di lui.” Di passi, a partire da quel giorno, Heinrich Mann ne farà parecchi. Innanzitutto affermandosi come scrittore. La sua ricerca di un luogo dove sentirsi ispirato e scrivere lo porta a passare la maggior parte del tempo nel paese che più di tutti predilige, tanto da considerarlo quasi la sua vera patria: l’Italia. È proprio a Roma che a Heinrich accade qualcosa di fondamentale e indimenticabile: “Nel 1897 a Roma, in via Argentina 34, il talento prese possesso di me. Non sapevo esattamente cosa facevo. Pensavo di scrivere una minuta, una brutta copia a matita, ma scrissi il romanzo quasi nella versione finale. Il mio talento è nato a Roma, dopo tre anni di influenza della città su di me.” Il libro cui si riferisce si intitolerà Im Schlaraffenland, un romanzo di successo pubblicato nel 1900, che darà il via definitivo alla sua carriera di scrittore. Dopo Roma, ci saranno altri viaggi, altre città. Eppure la traccia indelebile di Riva del Garda rimarrà per sempre nella sua mente e fra le righe delle sue opere. Ispirando i sogni e i desideri di molti altri artisti del nord Europa. Ma questa è un’altra storia. ■ 53

tmottobre


trentinoamarcord QUINTA PUNTATA

L’ALLUVIONE DEL 4 NOVEMBRE 1966

di Alberto Folgheraiter

IL RACCONTO DEI GIORNALISTI ALDO GORFER E LE VALLI A VENT’ANNI DALLA MORTE DEL GIORNALISTA-SCRITTORE, AUTORE DI DECINE DI LIBRI SUL TRENTINO E LE SUE VALLI, TORNANO DI ATTUALITÀ I SUOI REPORTAGE SEGUITI ALL’ALLUVIONE GENERALE DEL NOVEMBRE 1966

L

e prime ore dell’alluvione del 4-5 novembre 1966 furono documentate dai quotidiani locali con un certo affanno, data anche la difficoltà dei collegamenti con la periferia. Nello sconvolgimento generale di uomini e di centri abitati, con il passare dei giorni e il ritorno a una sia pure precaria normalità, i giornali fornirono ampi quanto puntuali resoconti sui danni e sulla ripresa. Il giorno dopo l’alluvione, L’Adige mandò in Valsugana Augusto Giovannini e in val di Fiemme Giacomo Santini. Con loro il fotografo Giorgio Rossi. Dal giornale Alto Adige, per la Valsugana e il Primiero, partirono con mezzi di fortuna, fra strade interrotte e ponti pericolanti, il giornalista Luigi Sardi assieme al fotografo Giorgio Salomon. Quattro giorni dopo, in valle Primiero, sarebbe Piazza Dante a Trento (foto Faganello)

54

tmottobre

arrivato, in elicottero da Bolzano, pure Gianni Bianco. Aldo Gorfer, il “redattore viaggiante” (oggi si direbbe “inviato speciale”) de “L’Adige” restò in città perché, oltre alla famiglia doveva far visita al papà, avanti con gli anni, che viveva in via Segantini, allagata. Ogni giorno, con un natante dei Vigili del Fuoco andava dall’anziano genitore. Pur essendo già allora un giornalista di prima grandezza, in quei giorni restò in redazione a fare, come si dice in gergo, “la cucina”. A confezionare il “pastone politico” e le notizie che arrivavano dall’Italia e dal mondo. La sigla “A. G.” comparve, infatti, su alcuni pezzi datati “Roma – dalla nostra redazione”. Avrebbe recuperato di lì a un paio di settimane andando nelle valli a raccogliere testimonianze, a verificare

Danni in bassa Valsugana (foto Faganello)

di persona la situazione per confezionare quei reportage che, a mezzo secolo di distanza, sono ancor oggi una pagina da antologia del giornalismo. Sei mesi dopo (maggio-giugno 1967) Gorfer sarebbe tornato a documentare i lavori intrapresi (“Così sei mesi dopo il Trentino alluvionato”). Poi, fra novembre e dicembre del 1967 avrebbe avviato la pubblicazione di quell’entusiasmante inchiesta su “I villaggi che stanno morendo”, condensata, l’anno seguente, nel volume “Solo il vento bussa alla porta”. Per tornare all’alluvione, la prima di undici puntate, corredate dalle fotografie di Flavio Faganello, uscì sul giornale “L’Adige” mercoledì 30 novembre 1966: “Le drammatiche ore del naufragio nelle frazioni di Valfloriana. Videro come un’enorme nuvola abbattersi fulminea nella valle”. A fianco: “In squilibrio l’economia di Valfloriana”. Un testo, inquadrato, spiegava che “queste note sulla piena


trentinoamarcord generale che il 4 novembre 1966 ha investito la Valfloriana, causando danni immensi al patrimonio e al paesaggio, le abbiamo desunte dalla testimonianza dei protagonisti, gente anonima della montagna che senza retorica, astio e esagerazione o richieste di aiuto, ma con ammirevole semplicità e fiducia, ce le ha raccontate”. Il quadro era desolante: “Ischiazza (35 abitanti e 15 case) è stata abbandonata definitivamente; per Maso (45 abitanti e 20 case) si dovrà fare altrettanto a meno che i tecnici non assicurino sulla propria responsabilità, inesistente essere il pericolo dopo la profonda erosione incisa dal rio Barcatta sulle ferite, in parte cicatrizzate, delle precedenti alluvioni”. In questo contesto, Gorfer paventava lo scoramento della popolazione e l’accentuazione dell’esodo. Scriveva che Valfloriana bisognava “conoscerla, toglierla dall’isolamento in cui da secoli è stata lasciata”. In qualche misura, pur fra danni immensi, l’alluvione aveva almeno contribuito a far conoscere quella plaga che accoglieva tredici casali “estrema evoluzione di antichi masi: Palù, Dorà, Barcatta, Casanova, Valle, Montalbiano, Sicina, quelli alti; Casatta, Casaratta, Pozza, Maso, Pradèl e Ischiazza quelli bassi. Moderna linea di demarcazione è la strada provinciale della FersinaAvisio”. La cronaca dell’alluvione nell’alta Val di Cembra-bassa Valle di Fiemme, fu rievocata da Aldo Gorfer con rapide pennellate: “A un certo punto il rio Longo scaraventò tanto materiale nel letto dell’Avisio in corrispondenza del maso Conti, da bloccarne il corso. La diga naturale formò immediatamente un lago lungo circa due chilometri dove le acque del rio Barcatta picchiavano con violenza e con violenza venendo respinte. A Maso dicono che pareva il terremoto. Il ponte nuovo che dal 1957 collegava le due sponde di Valfloriana e di Capriana fu travolto con rumore che fece tremare le case. L’Avisio demolì una casa al ponte di Capriana, una frana cadde su d’una casa di Rover, uccidendo tre persone e fermando la sveglia sulle 18.30. Poi l’Avisio ruppe la diga naturale del rio Longo. La massa d’acqua partì con assordante rumore verso Lavis e Trento”. “L’ultimo atto della vita di Ischiazza si svolse nella mattina del 20 novembre [domenica] quando la gente spogliò la chiesetta dell’Invenzione della Croce, dell’arredamento e delle campane, portandoli in processione penitenziale

ALDO GORFER è morto il 12 giugno 1996. Era nato a Cles il 22 settembre 1921. La sua bibliografia si compone di una cinquantina di volumi e di migliaia di articoli scritti prevalentemente per il suo giornale “L’Adige”, per l’agenzia giornalista ASCA di Roma e per riviste regionali. Alla sua figura, a vent’anni dalla scomparsa, la Società di “Studi Trentini di Scienze Storiche” dedicherà una giornata di studio, venerdì 25 novembre a Trento.

a Casatta. Ischiazza è un paese da abbandonare, e così praticamente è dal 4 novembre”. Lo sgombero di Ischiazza era cominciato con il salvataggio di Albino Tonini, 85 anni, il più anziano del villaggio, portato sulle spalle a Pradèl dai fratelli Nones di Sicina. “Iniziò così l’ultimo esodo dell’infelice frazione. Alla diga di Stramentizzo aprirono le paratoie di fondo, così almeno assicura qualche testimone oculare. L’Avisio cominciò rapidamente a corrodere il terrazzo alluvionale. La casa di Pietro Tonini fu distrutta; quelle di Guglielmo Tonini e di Giacomo Tonini praticamente abbattute”. All’una e trenta della notte del 5 novembre smise di piovere. Il cielo si aprì e si videro le stelle. “Cominciava il lungo isolamento che durò dieci giorni”. Il sindaco di Valfloriana emanò un’ordinanza di razionamento dei viveri. “Tutti dovevano sottoporsi alla vaccinazione antitifica… Mai si dovette giungere a

tanto dall’ultima guerra in poi. Non c’era nemmeno l’acqua sufficiente a sterilizzare le siringhe”. Il 6 novembre arrivò il comandante della forestale di Castello di Fiemme, il brigadiere Simon. Era il primo arrivato “dall’altra parte del mondo”. Poi arrivò un elicottero, si aprirono sentieri nel fango e si gettarono ponti provvisori sul rio delle Bore e sul rio Longo. Su quelle piste arrivò il presidente del Consiglio, Aldo Moro. “Era il primo capo di Governo che mai avesse messo piede a Valfloriana”. Con la seconda puntata dell’inchiesta, pubblicata venerdì 2 dicembre, Aldo Gorfer spostò l’attenzione sulla valle di Primiero: “Nelle lunghe ore della paura Imer viveva come in trincea”, questo il titolo. Il sommario: “La furia dei rivi si è scatenata rabbiosa distruggendo case, ponti e strade – Nella chiesa divenuta un rifugio la gente pregava davanti al Santissimo – Un mesto corteo funebre: nemmeno le campane potevano suona-

Luigi Sardi e Giorgio Salomon in Valsugana (foto Faganello)

55

tmottobre


trentinoamarcord re – Poi dal cielo scese il primo elicottero e arrivarono gli alpini: “dall’altra parte del mondo” dunque avevano saputo”. A Tonadico, qualche giorno prima, era stata battezzata la prima bambina nata dopo l’alluvione. La notizia, pubblicata sull’Adige, diceva: “A Tonadico, uno dei centri maggiormente colpiti nel primierotto, dalla recente alluvione, sia pure tra mille preoccupazioni e non del tutto scomparsi timori (la pioggia insistente di ieri ha posto in preallarme tutta la popolazione), un nuovo sorriso è sbocciato alla vita, quasi simbolo di una ripresa che è nelle speranze e nella volontà di tutti. È nata infatti Sandra, la quintogenita di Mirella ed Ermanno Debertolis, da Tonadico, che è stata battezzata nella giornata di giovedì: padrino l’assessore provinciale dott. Enrico Bolognani, che tanto si è prodigato in queste settimane a favore della gente colpita dalla calamità. La famiglia Debertolis è attualmente ospitata presso amici e conoscenti, poiché la loro casa è stata gravemente danneggiata dall’alluvione”. Il 3 dicembre, sabato, il giornale pubblicò la terza puntata dell’inchiesta di Aldo Gorfer sotto il titolo: “Dateci un domani per Mezzano”. Questa “l’angosciosa domanda di un vecchio contadino – quell’infausto 4 novembre nel racconto di cinque protagonisti – Gli alberi pasMezzano di Primiero (foto Faganello)

56

tmottobre

savano per le strade come siluri – Una fuga allucinante attraverso i tetti, tra sordi rimbombi”. In apertura di pagina un altro articolo: “Il Cismon segna duramente la terra”. Gorfer sosteneva che i danni causati dall’alluvione erano attribuibili a un cumulo di eventi che si erano sovrapposti nei decenni: depositi alluvionali precedenti, masse di terreno incoerenti, frane e smottamenti. Gli animali, come per i terremoti, avrebbero avvertito il pericolo fin dall’alba del 4 novembre: “Testimonianze degne di fede assicurano che a Mezzano, la mattina del 4 novembre gli animali da stalla davano segni di grande inquietudine, che al ponte sul Vanoi il gregge del povero Luigi Rattin, perito nel crollo del ponte stesso, si rifiutava di proseguire, mentre a California, nella valle del Mis, sarebbero state le mucche, i gatti e i cani a rendere attenti gli uomini e a convincerli a scappare in tempo”. Gorfer sottolineava che le piene del Cismon erano “sempre state sinistramente terribili”, passando da una portata media di 12 metri cubi al secondo a 420430 metri cubi, così come era accaduto nei giorni dell’alluvione. A tale proposito, il giornalista-scrittore rammentava un vecchio adagio feltrino-primierotto: “La Brenta no la sarìa la Brenta, se ‘l Cismon no ‘l ghe des ‘na spenta”. Alla situazione meteorologica avversa avevano dato una mano anche “i subitanei turbini di vento come quello che ha sconvolto tratti di bosco nelle valli del Vanoi e del Cismon, pur essendo eccezionali trovano un riscontro storico. Il più antico, storicamente provato, è quello dell’uragano che nel 1337 sconvolse la foresta tra Castrozza e Primiero, abbattendo e sradicando moltissimi alberi. […] Per restare più vicini al nostro tempo, nel 1926 un “tornado” aprì larghi varchi in quelle foreste tanto che gli abeti e i larici vi risultarono ammonticchiati come fiammiferi. Ora si calcola che nella zona di Primiero e Canal San Bovo siano tra i sessanta e i novantamila i metri cubi di legname abbattuto”. Gli episodi che avevano maggiormente impressionato, nel corso dell’alluvione, erano stati lo smottamento di Mezzano (un “soliflusso”) che aveva investito un terzo dell’abitato e che era stato causato da “numerose sorgive in terreno schistoso”; e le “valanghe d’acqua”, conseguenza di un evento meteorologico, certo, ma da masse di tronchi e di rami che lungo il corso dei torrenti formano dighe che poi cedono in un baleno. “Sono

queste le ondate, precedute da boati, delle quali fa riferimento la gente da noi interrogata a Imer, Mezzano, Pieve e Transacqua” scriveva Gorfer. L’indomani, domenica 4 dicembre, l’attenzione dell’inviato dell’Adige si spostò a Fiera di Primiero: “Lo spaventoso urlo della ‘Brentana’”. E il fondino, di apertura, dal titolo: “Inizieremo da zero”. A un mese dall’alluvione, la neve era “venuta discretamente a coprire l’insulto al paesaggio e alle case inferto dalla natura. Il lungo inverno primierotto è incominciato affacciando molti interrogativi per il prossimo futuro”. Sarebbero tornati i turisti? Senza strade adeguate, la risposta non poteva che essere negativa. Il sindaco di Fiera, Pietro Gilli, aveva proposto ai suoi colleghi della valle di pubblicare e affiggere un manifesto nelle principali città italiane. Oltre a ringraziare per l’aiuto dato nell’emergenza, si sarebbero invitati i cittadini a trascorrere la villeggiatura in Primiero. “L’abitato di Pieve, compreso nel comune di Transacqua è uno dei più danneggiati, anche se di esso ci si è sempre dimenticati. Per la Rivetta l’acqua si gettava verso Fiera. Più oltre, al Melas, si svolgeva l’allucinante tragedia nella quale ha perso la vita Brigida Turra, sposata Depaoli, madre di tre figli, il maggiore dei quali, Pierino, di 16 anni e il minore, Antonio, di 5 anni. La donna si trovava sola nel maso poiché il marito, lavorava all’albergo Dolomiti di San Martino di Castrozza. Verso sera, impressionata dai rumori che provenivano dalla retrostante legnaia, si era avventurata con la figlia e il piccolo Antonio a vedere cosa stesse succedendo. Il figlio maggiore la richiamava dalla finestra mentre le frane cadevano attorno. La povera donna cercò di raggiungere la casa. Ebbe il tempo di gridare ai due figli di scappare mentre la “brentana” la investì. Nella bufera Pierino corse in paese a cercare i pompieri. […] Per tutta la notte i ragazzi, angoscia-


trentinoamarcord ti, corsero a cercare la mamma. Il suo corpo fu trovato il giorno seguente: un piede emergeva dalla frana”. Passata l’ondata di piena, la popolazione si rimboccò le maniche e cercò di avviare i primi timidi passi verso una situazione di normalità. La Provincia di Trento mandò in Primiero quale commissario straordinario a coordinare gli aiuti il dott. Paolo Cavagnoli, del Servizio Assistenza. In un articolo, su l’Adige, ricordò la “prova di fratellanza” di venticinque volontari, arrivati dalla Val d’Aosta, i quali per venti giorni avevano scavato, pulito, consolato e aiutato la popolazione di Primiero. Tra i collaboratori de “L’Adige”, nel 1966, figurava già Sandra Tafner (1939), la quale il 24 novembre, nella pagina della scienza, aveva pubblicato un lungo articolo di carattere storico sul tema “L’uomo e la natura”. Titolo su cinque colonne: “Furia scatenata e inarrestabile”. La giornalistascrittrice rievocava la rotta dell’Adige, nel 950, a Badia Polesine; e prima ancora, quella devastante, del VI secolo, descritta da Marco Aurelio Cassiodoro. Scriveva, inoltre, Sandra Tafner: “Anche dopo il secolo decimo il fiume continuò a essere causa di preoccupazione e provocò ancora immensi disastri, specialmente nella parte inferiore del suo tronco. Dal sedicesimo secolo, nei pubblici registri sono annoverate ben 132 rotte. Fra le piene che apportarono i danni maggiori possiamo ricordare quella del 1512, importante perché l’Adige, cresciuto a dismisura, minacciava di cambiar corso, ritornando nel suo antico letto. Nel diciottesimo secolo famose restarono le date del 1757, 1767, 1776. […] Altre piene avvennero nel XIX secolo (1823, 1845, 1868, 1879, 1882, 1885, 1890)”. Aldo Gorfer, per parte sua, rievocò le date delle calamità subite e patite dalla gente di Primiero, così come erano state segnate su foglietti vergati a mano, e conservati sul retro del quadro della Madonna dell’Aiuto, conservato in una cappella a Fiera di Primiero. Ogni volta che si palesava un evento avverso, il quadro dell’Ausiliatrice era levato dall’altare e portato in processione: 1800 per la siccità; luglio 1814 per la siccità; giugno 1853 per paura di una alluvione; maggio 1855 per la siccità; ottobre 1881 per la siccità. L’anno seguente vi fu “la celebre quanto tristemente piena generale”. E poi al profilarsi delle guerre: 1914, 1943, fino al 1966. “L’altra sera la gente di Pieve si raccolse attorno alla Madonna, all’angolo di via

QUEL NOVEMBRE DEL 1966 NELLE REDAZIONI DI TRENTO

I

giornalisti de “L’Adige”, che aveva la sede (redazione e tipografia), in via Rosmini a Trento, allagata dall’esondazione del fiume e con le rotative sommerse nell’interrato sotto il livello stradale, uscirono con due edizioni stampate in soli quattro fogli (in piana) agli Artigianelli. Per avere una fogliazione maggiore, a quel punto furono costretti a mandare (per un mese) i testi e le fotografie nella tipografia dell’Arena, a Verona. In redazione c’erano Rocco Perego (1928-2002), direttore responsabile, con direttore politico Flaminio Piccoli (1915-2000), parlamentare a Roma; Bruno Cagol (1933-1996), Aldo Gorfer (1921-1996), Elio Conighi (1930-1986), Giorgio “Gioi” Varesco (1922-2010), Adriano Debiasi (1927), Giuliano Tecilla (1937), Rinaldo Sandri (1937- 2000), Aldo Ceri (1910-1971), Augusto Giovannini (1937-2008) e Giacomo Santini (1941). Fotografo del quotidiano di via Rosmini era Giorgio Rossi (1927-2013). Il giornale “Alto Adige”, che si stampava a Bolzano, aveva la redazione in piazza Pasi-Lodron. Vi provvedevano: Luigino Mattei (1929-2013), che era il capocronista, Manlio Morelli (1927-1993), Luigi Sardi (1939), Antonio Cembran (1939), Franco Filippini (1941) e Gianni Bianco (1932-2015) inviato da Bolzano in Primiero. Il collaboratore principale era Gian Pacher (1935-1987). Fotoreporter era Giorgio Salomon (1942) il quale, anni dopo, (1979) sarebbe passato alla RAI. Il “Gazzettino” di Venezia aveva invece la redazione nel palazzo d’angolo (casa Rigoni), in piazza Italia (oggi piazza Cesare Battisti). C’erano Gino Susat (19041984) e Elio Scorza (1923-1995). Le fotografie erano fornite da Rodolfo Rensi (1913-1975) e da Flavio Faganello (1933-2005). La RAI aveva aperto da pochi mesi una sede trentina (dipendente da Bolzano) in due appartamenti di un condominio in via Perini, 141. Responsabile era Gianni Faustini (1935). In redazione: Mario Paoli (1900-1968), Antonio Rossi (1921-2000), Luigi Lambertini (1932) e Roberto “Bob” Moggio (1925). Cineoperatore era Mario Rigoni (1935); collaboravano alle riprese in pellicola pure Bruno Merlo (1923-1993) e Flavio Faganello. Quest’ultimo, fotoreporter free lance, era in servizio anche per il “Gazzettino”. Tuttavia, nei giorni dell’alluvione, l’attenzione del telegiornale unico della RAI, irradiato da Roma, fu concentrata soprattutto su Firenze e Venezia. Soltanto giorni dopo, passato il disastro, scese da Bolzano Ivo Butturini (1923-2002) a documentare per il TG e per “Cronache Italiane” ciò che era accaduto anche nel Trentino. L’agenzia ANSA, aveva aperto un ufficio di corrispondenza al secondo piano della sede dell’Adige, in via Rosmini a Trento, con il giornalista Enrico Goio (1930-1992) in condominio professionale con il giornale. Ma anche la principale agenzia di notizie italiana, in quei giorni aveva puntato l’attenzione soprattutto sui danni alle opere d’arte a Firenze e a Venezia. Il settimanale diocesano “Vita Trentina” aveva la redazione in via Torre Vanga, con direttore don Giulio Delugan (1891-1974). Redattori: Angelo de Gentilotti (19061980) e Mario Larcher (1911-1984) il quale fungeva anche da amministratore.

Bedolé, ex voto non dimenticato in occasione della peste del 1657, per rispondere al rosario recitato dal più vecchio del paese”. Quella prima inchiesta-rievocazione sui giorni del diluvio nella valle di Primiero, si concluse il 6 dicembre con la quarta puntata dal titolo: “A Tonadico, il Canali ha fatto il finimondo distruggendo la parte nuova del paese: Uomini e donne tutti a ricostruire”. “La pugnalata al cuore della

magnifica e fierissima valle è stata senza misericordia. L’ingiuria è atroce”. Il giorno seguente (7 dicembre) furono pubblicate le corrispondenze dalla valle del Vanoi, seguite da una pagina sull’alluvione in Valsugana (8 dicembre). Poi toccò a Trento, al rione cittadino di Cristo Re (9 dicembre), Strigno e Villa-Agnedo (13 dicembre), Borgo Valsugana (16 dicembre), Ziano di Fiemme (17 dicembre), Predazzo (20 dicembre). 57

tmottobre


trentinoamiciartisti

Amici Artisti

di Renzo Francescotti

B

epi Zanon l’aveva ripetuto più volte al suo grande amico Sergio Abram: “Morirò ad 80 anni: non mi interessa vivere di più…” Il 14 marzo del 2006, Sergio telefonò all’amico per fargli gli auguri per i suoi 80 anni: Bepi gli rispose che era felice nella casa di Fìa, alla periferia di Tesero, tra prati e boschi, in vista del Lagorai e, più lontano, delle Dolomiti di Brenta, assieme alla sua famiglia: la moglie Valeria Deflorian, splendida ragazza sposata mezzo secolo prima, i figli: Paola, le due gemelle Miriam e Renata, il maschio Ernesto, gli adorati nipotini. Sette mesi dopo si spense a casa sua, (nella casa che si era comperato con le vendite dei suoi quadri, da quando verso i 35 anni aveva deciso di fare il pittore professionista, anche spinto dall’amico maestro Candido Degiampietro), tra i suoi famigliari, trapassando senza sofferenza in un mondo misterioso come la luce e le ombre delle sue foreste. Sua madre era stata Dorotea Zeni “Mòla”; suo padre Ernesto “Peterla”, magazziniere al SAIT di Cavalese. Era morto a 52 anni, quando Bepi ne aveva 13. E così addio al suo desiderio di studi artistici, che valorizzassero

58

tmottobre

CANTORE DELLA SELVATICHEZZA I “CRITICI” DI BEPI ZANON SONO STATI LE MIGLIAIA DI ESTIMATORI, TRENTINI, ITALIANI E STRANIERI, CHE HANNO ACQUISTATO I SUOI MERAVIGLIOSI QUADRI il talento naturale precocemente rivelato e riconosciuto. Seguono vari lavori: magazziniere come suo padre alla Cooperativa di Cavalese e poi a Carano. Compie i diciotto anni e viene arruolato nel CST, l’infausto Corpo di Polizia trentina, collaborazionista dei Tedeschi. Ma Bepi non ci sta: si rifugia nei suoi amati boschi e, aiutato dai parenti, arriva alla fine della guerra. Nel dopoguerra comincia a dipingere su commissione piccoli quadri, soprattutto nature morte (ne eseguirà anni dopo di magistrali, apprezzato tra gli altri dal lagarino Attilio Lasta, maestro in

questo genere pittorico). A 21 anni, viene chiamato al servizio militare, alpino marconista. A Roma visita alla Galleria d’Arte Moderna dove rimane folgorato dalla grande tela “Alla stanga” di Giovanni Segantini, pittore che sarà per lui di culto e che omaggerà nel suo quadro “La Pastora”, riprendendo la figura della giovanissima pastora da “Mezzogiorno sulle Alpi”, del grande pittore trentino. Zanon studia la pittura, si procura preziosi cataloghi, visita mostre e musei fuori regione, matura la sua tecnica che si fa sempre più esperta. Lui non era un artista che andava a tirare i critici per la giacchetta; così nessun cri-

tico, di quelli che osannano l’ultimo fenomeno creato dalla moda, l’ultima “bufala” del mercato, ha mai scritto di lui. I suoi “critici” sono stati le migliaia di estimatori, trentini, italiani e stranieri, che hanno acquistato i suoi quadri. E anche nel proporsi in mostre è stato estremamente parco: la sua prima personale la presentò nel suo paese natale nel 1989, negli spazi della Scuola Elementare. E non era propriamente un giovincello: aveva 63 anni... Sette e dieci anni dopo – ancora nel suo paese – ci furono altre due esposizioni. Poi una mostra a Cles. Nel 2009, a tre anni dalla sua scomparsa, per iniziativa dei suoi famigliari uscì,


trentinoamiciartisti

la monografia “Bepi Zanon, il pittore della natura”, con interventi di Paolo Deflorian, Francesca e Giacomo Guadagnini, Sergio Abram e Ezio Marcucci (anche in questo caso senza uno scritto critico che storicizzasse l’artista). Infine, in questo 2016, nella sede della Magnifica Comunità a Cavalese, sono state esposte circa 25 opere (alcune anche di ampie dimensioni come “La polenta”) in una mostra che, prolungata, ha praticamente attraversato tutto l’anno. Le migliaia di tempere su compensato (una produzione enorme che tralascia altrettanti o anche più disegni) di Bepi Zanon sono frutto di un talento innato e di una totale applicazio-

ne di studio. Privo di scuola come è stato questo artista avrebbe potuto diventare un pittore naive: con il fascino di certi pittori “ingenui”, ma allo stesso tempo con i loro limiti. A meno che – come un Rousseau o un Ligabue – non li superino, non li spezzino, divenendo artisti e basta. E appare sorprendente come in Zanon non siano rinvenibili residui di “ingenuità, ma egli ci si riveli invece come un pittore di alta professionalità. Evidentemente il nostro Bepi, non solo si sottopose sin da ragazzo a un allenamento quotidiano su tutte le tecniche pittoriche (eseguendo infiniti “palleggi” per esercitare la mano), ma possedeva talento naturale, capacità dì osservazione, una bussola innata che lo guidava a fare la scelta del colore più adatto, della composizione più efficace, dell’impianto più efficace, del disegno più naturale, della soluzione più logica. O a riconoscerle e “rubarle” in altri suoi colleghi d’arte. Paolo Deflorian e Franco De Nadai nei loro scritti hanno apprezzabilmente messo in luce i “debiti” confessati dal nostro artista nei riguardi di Caravaggio, degli espressionisti, dei macchiaioli dei divisionisti, del realisti lombardi, di Segantini, Morbelli, Pelizza da Volpedo, del francese Millet. E a questi io aggiungerei (a monte di tutto) l’eredità

dalla pittura fiamminga, da quella romantica e da certi pittori ottocenteschi come il piemontese, Giovanni Battista Quadrone, specialista di scene di caccia. Zanon è un pittore completo: non è male nei pochi paesaggi che ha dipinto; rivela un’eccezionale perizia nelle nature morte; dipinge figure di memorabile forza naturalistica come “Il vecchio gallo” (1976), o impressionistica come “Sulla via del ritorno”, 1975, in cui appare un cacciatore di schiena, quasi surreale, che cammina sospeso tra il nevischio della terra e del cielo. Zanon ha dipinto anche tavole che potrebbero essere definite “pitture di genere”, rappresentazioni del quotidiano, filone che ha visto nel passato anche un enorme produzione di quadri di maniera. Tuttavia questo pericolo di scadere nella maniera è stato in genere evitato da Zanon mediante un’adesione sincera, umana, empati-

ca col soggetto dipinto. Ma il meglio di sé ce lo ha donato con le tavole che rubano la vita degli animali: sono dei fermo-immagine portentosi, vertiginosi: che liberano enormi e compresse energie; che colgono la velocità dei camosci inarcati tra le vette e il cielo; la sorpresa degli animali che qualcuno spii e colga la loro vita; la corsa disperata delle lepri in fuga; la meraviglia cromatica ed estetica del gallo cedrone; la magnificenza del cervo; il mistero della foresta in cui si fa strada la luce dell’alba o filtrano le cromie di aranci e limoni del tramonto, o si insinua la nebbia, si addensa la polvere di neve. In una fantasmagoria di luci e ombre, ombre portate e scintillii, che sono un inno alla vita e al suo eterno mistero. Un artista controcorrente, quasi tutto ancora da capire e scoprire, in questo nostro mondo sempre più “snaturato”, abbandonato dalla poesia, il Bepi Zanon da Tiezer! ■

Trintinaglia Wedding Photo dal 1913 VISITATE IL NOSTRO STAND IN TUTTE LE FIERE SPOSI DELLA REGIONE

I fotografi del tuo matrimonio in tutto il Trentino-Alto Adige Tel. 0461.753263 0461.757351 www.trintinaglia.com BORGO VALSUGANA

RICHIEDETE UN APPUNTAMENTO ANCHE A CASA VOSTRA

59

tmottobre


venerdì

7• sabato 8 • domenica 9

OTTOBRE

ORARI: venerdì 15.00 -19.00 • sabato e domenica 10.00 -13.00 / 15.00 -19.00

Laboratorio LEGO Classic

per ragazzi fino a 12 anni

Area GIOCO LIBERO Duplo

per bambini da 3 a 5 anni Scopri il maxi DIORAMA in esposizione!

APERTO TUTTI I GIORNI • LUNEDÌ:14.30 - 20.00 • MARTEDÌ - DOMENICA: 9.00 - 20.00

PERGINE VALSUGANA - Via Tamarisi, 2 • www.shopcentervalsugana.com • seguici su


SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO

a cura di Daniele Magagnin

EUROPEAN OUTDOOR FILM TOUR Dal 23 al 27 ottobre a Bolzano, Merano, Brunico, Bressanone si svolge “European Outdoor Film Tour”. Storie che non fanno parte della vita di tutti i giorni, piene di azione, adrenalina ed emozioni, tutte da raccontare. Alcuni camminano in equilibrio lungo una corda sospesa sopra ad un precipizio, senza misure di sicurezza, vestiti da coniglio o in costume adamitico. Altri si lanciano nel vuoto con abiti futuristici e volano come uccelli lungo la valle. Altri ancora, saltano con mountain bike per Downhill, snowboard e kajak lungo indomabili pareti rocciose. Emozioni intense per una vita intensa. Molte tra quelle registrate vengono rese disponibili al pubblico durante l’European Outdoor Film Tour, che ogni anno fa il giro d’Europa con i migliori filmati outdoor. “It’s part insanity. And part genius”. Si tratta di pazzia da un lato e genialità dall’altro. Sportivi estremi nel vivo dell’azione. Il programma dell’evento di quest’anno prevede cortometraggi e documentari per una lunghezza complessiva di circa due ore. Chi è appassionato di sport e ama stare in mezzo alla natura, avrà l’occasione di farsi venire la pelle d’oca alla vista dei filmati. Possono partecipare alla visione anche coloro che sono interessati ad uno

OTTOBRE TRA TRADIZIONE E FORTI EMOZIONI IN PROGRAMMA LE RASSEGNE AUTOCHTONA E HOTEL A FIERA BOLZANO, LA FESTA DELL’UVA A MERANO, IL MERCATO DEI SAPORI IN PIAZZA WALTHER, MA ANCHE LA GIORNATA DELLE PORTE APERTE AL TUNNEL DI BASE DEL BRENNERO E L’EUROPEAN OUTDOOR FIL TOUR OLTRE AD ALCUNE MOSTRE sport in particolare. Scalatori, slackliner, wingsuit flyer, appassionati di mountain-bike e snowboard, non mancherà proprio nulla. L’edizione dell’European Outdoor Film Tour di quest’anno tornerà di nuovo in alcune località dell’Alto Adige: Domenica 23 ottobre ore 16.00 e ore 20.00 Forum di Bressanone Lunedì 24 ottobre ore 20:00, Casa Michael Pacher di Brunico Martedì 25 ottobre ore 20.00 Kurhaus Merano Givedì 27 ottobre ore 20.30 Auditorium Bolzano. MERCATO DEI SAPORI Il “Mercato dei sapori”, promozzo dal Bauernbund/

Unione Agricoltori e Coltivatori Diretti Sudtirolesi per far conoscere il meglio dei prodotti di qualità dell’agricoltura locale è in programma sabato 22 ottobre in Piazza Walther a Bolzano. L’autunno dei contadini consente ai consumatori un contatto diretto con i produttori e permette di conoscere i “segreti” della produzione contadina. Gli stand saranno aperti dalle ore 8.30 alle ore 17. Alle ore 10 avrà inizio l’intrattenimento dei più piccoli e la musica tradizionale. La gamma dei prodotti offerti da circa 40 coltivatori diretti è vasta: lo speck, i formaggi contadini, vini, distillati, erbe aromatiche, sciroppi e molto altro ancora. Molti prodotti presentano il marchio Gallo Rosso, garanzia di alta qualità e di origine contadina altoatesina. I consumatori aspettano anche tanti piatti contadini preparati dalle contadine di Bolzano e dintorni e dal Buffet contadino di Castelrotto. Si possono gustare le più tradizionali specialità della cucina contadina dell´Alto Adige: canederli proposti in vari modi, il gulasch, dolci e krapfen e molto altro. Oltre al grande mercato è stato organizzato un programma

d’intrattenimento per piccoli e grandi visitatori, durante il quale Franz Mulser e le contadine, mostreranno i loro segreti in cucina. Alle ore 11 parte l’intrattenimento musicale, lo zoo di piccoli animali, l’equitazione con pony, la visita della Signora e del Signor Autunno e un programma per bambini. AUTOCHTONA Autochtona è uno degli eventi più importanti per i vini autoctoni italiani, offre l’opportunità di socializzare e conoscere nuove cantine e le varietà di vini locali. Appuntamento a Fiera Bolzano il 24 e 25 ottobre 2016. Durante Autochtona tutti gli amanti del vino e gli intenditori avranno la possibilità di scambiare opinioni e novità e conoscere anche piccole realtà come quelle delle cantine

61

tmottobre


SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO Festa dell’Uva a Merano

locali che avranno la possibilità di farsi conoscere da un pubblico più ampio. Durante l’evento, saranno assegnati, anche quest’anno, due primi molto ambiti: “Autoctoni che passione!” e “Tasting Lagrein”. A decretare i vincitori, una giuria internazionale composta da giornalisti ed esperti del settore.

ativo, l’uno con la fotografia e l’altra con la pittura, hanno vissuto un’esperienza che è stata l’ispirazione di questo progetto. Presso la “Piccola Galleria” di Via Dr. Streiter 25 a Bolzano con inaugurazione della mostra alle ore 18:00. Espongono Gaia Biada Dal Checco (pittrice) e Gianni Dal Checco (fotografo).

ON THE ROAD AGAIN... UN DINAMICO DUO ALLA SCOPERTA DEL WEST AMERICA

MOSTRA MENSILE MANUART Il 7 e 8 ottobre nel centro storico in Piazza del Grano dalle ore 10.00 alle 18.00. Gli artisti regionali presentano lavori di ceramica, vetro, legno, seta, metallo ed altri materiali, dai quali nascono creazioni artistiche da loro stessi prodotte durante il tempo libero.

Dal 29 settembre al 5 ottobre, mostra di arte pittorica e fotografica, un viaggio alla scoperta di emozioni, luoghi, persone e stili di vita. Pur essendo diversi nel manifestare il proprio spirito cre-

62

tmottobre

LA FESTA DELL’UVA Dal 14 al 16 ottobre a Merano; musica e concerti fanno da contorno alla manifestazione della Festa dell’uva di Merano. La grande sfilata piena di colori da Porta Venosta attraverserà il centro della città domencia

16 ottobre: una quarantina tra bande musicali, carri allegorici, gruppi folcloristici. La Festa dell’uva risale all’anno 1886, quando lo scrittore Karl Wolf insieme a Friedrich Lentner ebbe l’idea di presentare questa manifestazione.

della galleria di accesso. Alle ore 10.30 inizieranno le visite guidate ai tratti di galleria in fase di realizzazione. Presso il cantiere saranno a disposizione uno stand gastronomico e un angolo di intrattenimento per gli ospiti più piccoli.

GALLERIA DI BASE DEL BRENNERO - GIORNATA DELLE PORTE APERTE

HOTEL 2016 Dal 24 al 27 ottobre, presso Fiera Bolzano, suddivisa in sei aree tematiche (cucina e tavola, interni e decorazioni, costruire e rinnovare, wellness, management e comunicazione, gastronomia), Hotel 2016, rassegna internazionale per alberghi e ristorazione, sarà affiancata da un ricco calendario di appuntamenti, workshop, eventi informativi e formativi con relatori di alto profilo internazionale. Iniziative di spessore che mettono sotto la lente di ingrandimento i principali trend del settore alberghiero e gastronomico, offrendo ai visitatori una panoramica completa e professionale del comparto. ■

La BBT organizza domenica 23 ottobre una giornata delle porte aperte presso il cantiere della galleria di base del Brennero di Mules. Il cantiere sarà aperto al pubblico e sarà visitabile dalle 9:30 alle 16:00. Il programma della giornata prevede alle ore 9:30 la celebrazione della Santa Messa all’imbocco


SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO

LE MEDAGLIE OLIMPICHE NELLE SAPIENTI MANI DI ERNESTO VINCENTI

D

ietro le quinte di ogni successo sportivo e non solo, anche individuale, ci sono persone che operano nell’ombra, ma che sono fondamentali per arrivare all’obiettivo. Un lavoro di squadra sapientemente coordinato è fondamentale nello sport quanto in qualsiasi attività imprenditoriale. Mentre i risultati dell’attività di team negli sport di squadra sono più evidenti, non sempre si percepisce che una pianificazione simile avviene negli sport individuali che richiedono un’interazione strategica e coordinata con ruoli assegnati ai diversi componenti dello staff, ciascuno per le proprie competenze specifiche, per far sì che un/a atleta possano conquistare traguardi prestigiosi. Sono indispensabili professionisti motivati e capaci, in grado di integrarsi perfettamente in un meccanismo, in un instancabile lavoro di pianificazione e di sostegno incondizionato agli atleti. Dietro alle medaglie olimpiche della bolzanina Tania Cagnotto e della tren-

IL FISIOTERAPISTA BOLZANINO HA CURATO I MUSCOLI DI TANIA CAGNOTTO E FRANCESCA DALLAPÈ ALLE OLIMPIADI DI RIO E IN TUTTE LE TAPPE CHE HANNO PORTATO ALLA RASSEGNA BRASILIANA: UN LAVORO CERTOSINO IN UN TEAM PROFESSIONALE PER CONSENTIRE ALLE ATLETE DI ESPRIMERSI AL MEGLIO tina Francesca Dallapè vinte ai recenti Giochi olimpici di Rio de Janeiro c’è uno staff. Le due tuffatrici hanno conquistato l’argento nel sincro insieme e Tania si è aggiudicata anche il bronzo nell’individuale dal trampolino di tre metri, dietro alle inarrivabili cinesi, coronando il sogno di una carriera agonistica arrivata al capolinea in terra brasiliana. Tutto questo per merito dei tecnici, ma anche di tante altre persone e, tra queste c’è il fisioterapista. Il

bolzanino Ernesto Vincenti si è occupato dei muscoli di Tania e Francesca prima e durante i Giochi. “Abbiamo lavorato insieme a lungo, in occasione di tanti eventi internazionali, ma anche nella quotidianità degli intensi allenamenti che ci hanno portato a Rio. Un lavoro intenso e meticoloso, curato insieme ai colleghi dell’Europa Center di Bolzano e in perfetta sinergia operativa con tecnici e atlete. Ai Giochi olimpici abbiamo respira-

Ernesto Vincenti con Tania Cagnotto, Francesca Dallapè e le medaglie d’argento

to un’atmosfera fantastica ed emozionante, resa ancora più bella dai risultati. Le medaglie sono state il coronamento di una programmazione accurata. Nel mio campo specifico abbiamo lavorato innanzitutto nella prevenzione di qualsiasi problema muscolare,

GUIDA STORICO ARTISTICA

BOLZANO UNA CITTÀ GOTICA FRA LE ALPI

IN LIBRERIA E IN EDICOLA CURCU & GENOVESE

Euro 10,00 www.curcuegenovese.it

63

tmottobre


SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO

Ernesto Vincenti in un momento goliardico con i tuffatori azzurri

curando ogni dettaglio, conoscendo le atlete e le loro strutture fisiche. Stiamo parlando di due ragazze che, tuffisticamente parlando, si sono misurate con diverse avversarie più giovani in uno sport che logora, non dimentichiamoci che dietro ad ogni tuffo splendidamente riuscito in gara ce ne sono migliaia in allenamento, riusciti e non, con conseguenze sul fisico”. Il fisioterapista, quando entra in empatia con gli atleti diventa anche una sorta di confidente, di “mental coach”… “Si instaura un rapporto fidelizzato. L’atleta deve innanzitutto fidarsi del fisioterapista e sapere che è in grado di rispondere, affrontare e soprattutto risolvere tempestivamente e bene ogni problema. È altrettanto vero che si instaura un legame professionale importante, in cui bisogna saper dire le parole giuste al momento giusto 64

tmottobre

per motivare il campione. Un piccolo ma importante valore aggiunto è creare empatia. Le nostre atlete sono state messe nelle condizioni di essere seguite nel migliore dei modi: dal punto di vista tecnico, logistico, psicologico, grazie ad uno staff altamente professionale. Diversamente non si costruiscono i successi”. Il momento più bello e quello meno gradevole nel corso dei Giochi? “I momenti più belli sono stati ovviamente quelli subito dopo la conquista delle medaglie, l’esplosione di gioia, lo scarico di una tensione enorme. Quello meno bello è proprio la tensione vissuta a bordo vasca. Ho seguito le evoluzioni di Tania e Francesca accanto ai tecnici Giorgio Cagnotto e Giuliana Aor, condividendo sensazioni ed emozioni durante e subito dopo i tuffi delle nostre atlete e delle avversarie. Un’emozione forte attendere il display

con i punteggi. Giuliana, quasi per scaramanzia, sicuramente d’istinto ad ogni tuffo mi stringeva il ginocchio, non nego di aver sopportato un po’ di dolore, ma ci stava … Posso dire anche che prima dell’ultimo tuffo di Tania sono corso negli spogliatoi a cercare di allentare per un attimo la tensione, che mi stava prendendo lo stomaco. A Rio siamo stati messi nelle condizioni di operare al meglio dalla federazione e dal Coni: le atlete e tutto lo staff hanno dovuto pensare esclusivamente ai propri compiti. Anche nei trasporti: si sapeva che per arrivare allo stadio dei tuffi, di fronte al nostro quartiere generale, bisognava fare un giro di circa quaranta minuti e lo si faceva, nei modi e nei tempi prestabiliti”. Tania e Francesca come sono riuscite ad arrivare ad una medaglia insieme? “Due strutture fisiche diverse. Diciamo, in sintesi, che sono riuscite a compensarsi reciprocamente, a trovare quell’esecuzione all’unisono che ha fatto la differenza, dopo tanto lavoro insieme,

dopo grandi sacrifici. Lavoro con Tania dal 2003 e ci lega un rapporto di stima, rispetto e fiducia incondizionata. Abbiamo condiviso gioie e dolori, compresa la riabilitazione dopo l’incidente in motorino del 2011. Nell’ultimo anno ho vissuto più con la nazionale che con la mia famiglia. Ma era necessario per arrivare alle Olimpiadi senza alcun problema fisico, con le atlete integre. A Rio ho coronato anche un mio personale sogno, sfogato nelle lacrime di gioia dopo le medaglie e nella condivisione e accettazione dei risultati degli altri azzurri. Momenti speciali, che ti appagano, quando arrivano i successi e la capacità di interagire nel modo giusto e di gestire la delusione del momento con chi non ha colto il risultato. Il fisioterapista è una sorta di punto di riferimento h24 e deve essere sempre pronto ad intervenire professionalmente in ogni situazione e condizione. Ho sicuramente coronato il sogno della mia vita professionale e per questo devo ringraziare innanzitutto Giorgio e Tania Cagnotto e tutto lo staff”. ■

Ernesto Vincenti con Tania Cagnotto e il bronzo



trentinospecialevino

TRA VIGNE E CANTINE

di Giada Vicenzi ssss

IN VALLAGARINA, TRA VINI, CULTURA E NATURA QUESTI PRIMI GIORNI D’AUTUNNO SONO IDEALI PER UNA GITA FUORI PORTA IN VALLAGARINA, LONTANI DAL CAOS E IMMERSI TRA VIGNE, CANTINE MODERNE, AGRITURISMI BIOLOGICI, STORIE DI STREGHE E ANTICHI MANIERI, ALLA SCOPERTA DEI TESORI NASCOSTI DI QUESTA TERRA GENEROSA

I

l fascino di antichi castelli e pievi centenarie, il piacere avvolgente dei migliori vini e quattro passi tra i morbidi pendii delle Prealpi trentine: organizzare un weekend d’autunno originale e ricercato è semplice, basta percorrere la Vallagarina in auto o in bicicletta lungo il corso del fiume Adige, per un viaggio tra i vigneti che incorniciano piccoli borghi medievali, sempre pronti a offrire al visitatore di passaggio e al turista in vacanza una calorosa accoglienza all’insegna della cultura e del buon cibo. Facile da raggiungere e fuori dal caos delle località turistiche più affollate, ecco quindi un itinerario trentino alternativo – di tutt’altro spirito,

66

tmottobre

potremmo dire, e dedicato a chi – per usare una metafora cinematografica – non aspetta altro che di perdersi in qualche “ottima annata”. L’itinerario tra i vini della Vallagarina attraversa questo territorio di confine da sud a nord, passando dal rosso, al bianco, al rosé, dal vino fermo alle bollicine: tutte le sfumature e tutte le consistenze, per tutti i gusti e i piatti. Salvo qualche breve deviazione, si snoda tutto lungo l’asta dell’Adige. Impossibile, dunque, perdersi, anche dopo un paio di bicchieri (anche se noi, naturalmente, vi invitiamo a non mettervi alla guida dopo aver bevuto)! Due sono le vie di comunicazione principali, la

strada statale SS12, in sinistra orografica, e la strada provinciale SP90. Ma il percorso si può seguire anche in bicicletta, sulla bella e panoramica pista ciclabile Valle dell’Adige, la più grande di tutto il Trentino, che collega Bolzano con la provincia di Verona. Il tour comincia idealmente ad Avio (ma nulla vieta di eseguire l’itinerario al contrario, a seconda di dove vi troviate), il comune più meridionale della provincia di Trento, con poco meno di cinquemila abitanti. Le imponenti cime della dorsale del Baldo sorvegliano l’abitato e lo separano dal lago di Garda, le vigne sono dappertutto, circondano il paese e si dispiegano ai suoi piedi. Meritano una visita la

pieve altomedievale splendidamente conservata e il castello nella frazione di Sabbionara, di proprietà del FaiFondo per l’ambiente italiano e famoso per lo splendido ciclo di affreschi della Camera di Amore. Dopo aver contemplato il paesaggio dalla cima del mastio e scattato tutte le foto di rito, si può pensare a una pausa ristoro. Chi volesse fermarsi al castello, troverà ospitalità nella Locanda, che da quest’anno è gestita dalla Casa del vino della Vallagarina e che offre cucina tipica trentina con degustazioni di vino e prodotti del territorio. Ma qui le cantine e le aziende vitivinicole abbondano. La più famosa è certamente la cantina sociale Viticoltori in Avio,


trentinospecialevino

I vigneti della cantina di Avio

che offre un’ampia gamma di vini locali di ottima qualità alla portata di tutte le tasche. Inserita nella zona vinicola storicamente più produttiva, la Cantina di Avio gestisce un territorio che va dal comune di Ala fino a Valeggio sul Mincio. Una cantina di confine, che dal 1957 ha l’obiettivo di valorizzare questo territorio generoso ed estremamente produttivo e con i suoi 450 soci e i 700 ettari di vigneto porta avanti una tradizione millenaria, favorendo al contempo iniziative per migliorare la cultura e la tecnica enologica. E ci riesce davvero bene, lo conferma il ricchissimo medagliere che la cooperativa vinicola aviense si è guadagnata in questi ultimi mesi. Dal concorso enologico nazionale di Pramaggiore (Ve) e dal concorso internazionale “La selezione del Sindaco” a L’Aquila (quest’ultima un’iniziativa di Città del Vino) sono arrivate medaglie d’oro e d’argento a cascata: a Pramaggiore sono stati premiati con la medaglia d’oro il Trentino Rosso Superiore 2011, il Trentino Gewürztraminer 2015, il Pinot Nero Superiore Trentino 2012 e il notevole TerradeiForti Enantio 2011

Riserva, mentre dal concorso “La Selezione del Sindaco”, evento dove le cantine possono partecipare solo assieme al Comune di appartenenza, è arrivata la medaglia d’oro per la Vendemmia Tardiva 2008 e una medaglia d’argento ancora per l’Enantio Terradeiforti 2011 Riserva, vino che è espressione fedele e appassionata di questo territorio di confine. Una grande soddisfazione per tutti i soci e i tecnici della Viticoltori in Avio: «Questi riconoscimenti – ha dichiarato il presidente Lorenzo Libera – sono la dimostrazione che la nostra Cantina, che conferisce gran parte del prodotto al Consorzio Cavit e in piccola parte commercializza in proprio, riesce a dare vita a prodotti di ottima qualità con le uve del territorio». Anche il sindaco di Avio Federico Secchi non ha saputo nascondere la soddisfazione di fronte a risultati: «Questi nostri prodotti – ha detto – sono i veri grandi ambasciatori del nostro territorio e questi risultati sono anche il frutto della felice collaborazione tra il Comune e le realtà produttive locali». La sinergia tra Viticoltori in Avio e Comune sembra, infatti,

L’enoteca della Cantina Colli Zugna

67

tmottobre


trentinospecialevino funzionare a gonfie vele e di fronte agli splendidi risultati ad Avio i brindisi non si sono fatti attendere. A cinque minuti di distanza, attraversando il ponte sull’Adige e portandosi quindi in sinistra orografica nella località conosciuta come Masi d’Avio, si può, anzi, si deve fare tappa al maso Vallarom. Basta una telefonata per tempo e Barbara e Filippo Scienza vi accoglieranno a braccia aperte, pronti a svelare i diversi cru degli otto ettari di vigneto, coltivato con metodo biologico, e a mostrarvi il nuovo bellissimo agritur. Sarete rapiti dalla loro grande passione e dalla straordinaria simbiosi con i ritmi della vita in campagna. In linea con i criteri dell’agricoltura più sostenibile, al maso Vallarom si evita l’utilizzo di lieviti selezionati, enzimi e batteri malolattici, assecondando i fenomeni naturali e facendo ricorso al minimo di meccanizzazione in cantina, sia per ridurre i costi e i consumi energetici sia per evitare di stressare il vino. L’obiettivo di Filippo è infatti trasferire nella bottiglia tutte le sfumature date dal microclima, dalla composizio-

ne del territorio, dalla sua personalità e anche le differenze delle diverse annate. Non fatevi scappare un assaggio – e naturalmente l’acquisto – del loro Campi Sarni Rosso, taglio bordolese classico (Cabernet sauvignon, Cabernet franc e Merlot) premiato più volte con i cinque grappoli dell’Ais, dello Chardonnay e del Pinot Nero; lasciatevi incantare dal carattere deciso del Cabernet Sauvignon in purezza, dalla genuinità del metodo famigliare Vadum Caesaris, dagli spumanti metodo classico Vo’ Brut e Vo’ Rosé, dal Marzemino, dal Moscato Giallo e dal particolare Syrah. Da quest’anno in cantina c’è un nuovo arrivato: Fuflus, un blend di Cabernet Sauvignon, Syrah, Merlot e Cabernet Franc, che rappresenta un vero e proprio omaggio al territorio, al fiume e ai vini di Vallarom, come è evidente dall’etichetta, che riproduce una mappa settecentesca della valle dell’Adige proprio dove si trova Vallarom. “Fuflus” è il fiume che fluttua e che nei secoli ha irrigato, protetto, e reso fertili i terreni della zona. È grazie al fiume Adige e ai suoi terreni ricchi di detriti sabbiosi che le viti di Enantio (Lambrusco a foglia frastagliata) coltivate sulle “ischie”, cioè i piccoli isolotti lungo le sponde del fiume creati deviando l’acqua del fiume, si salvarono dalla fillossera. Oggi alcuni vitigni centenari di Enantio fanno parte di Vallarom e regalano ancora vini straordinari. Se si fosse fatto tardi o se i molti vini assaggiati impedissero di riprendere il viaggio, ci si può fermare a dormire in una delle tre camere dello splendido e nuovissimo agritur, realizzato da un restauro recente rispettando ogni più piccolo particolare del passato e con materiali il più possibile naturali. Da qui, si prende nuovamente l’auto o la bicicletta e ci si sposta con decisione verso

Il Sindaco Secchi, il Presidente del Consorzio Terra dei Forti Borghetti e il Presidente Lorenzo Libera brindano ai risultati ottenuti dalla Cantina Viticoltori in Avio

nord, verso Mori e la cantina sociale Mori Colli Zugna. In tutto il tragitto i vigneti non abbandonano mai lo sguardo, ricoprono il fondovalle e le pendici dei monti, cedendo mano a mano il posto al bosco ceduo. Terre coltivate da secoli strappandole alla montagna e proteggendole con i tipici terrazzamenti a secco. Proprio lungo la strada che porta al Lago di Garda sorge la cantina sociale Mori Colli Zugna. Fate attenzione e rallentate, perché rischiereste di superarla senza nemmeno accorgervene. L’edificio, infatti, è un tutt’uno con il verde circostante, emerge appena dal suolo, grazie alla struttura quasi completamente ipogea.

Centomila metri cubi di spazi che ne fanno la cantina sotterranea più grande d’Europa e ospitano i macchinari per la produzione del mosto e naturalmente il vino, che riposa a una temperatura costante. Una condizione ideale per la maturazione dei vini tipici di questa zona – Marzemino, Lagrein, Merlot, Pinot Nero, Pinot Grigio, Müller Thurgau, Traminer Aromatico, Sauvignon e Chardonnay –, coltivati da circa 700 soci su una superficie vitata che copre oltre 680 ettari sparsi dal fondovalle fino all’altopiano di Brentonico, alle pendici del Monte Baldo, a 700 metri di altitudine. Proprio l’alto numero di soci e di particelle

Luciano Tranquillini, direttore della Cantina Mori Colli Zugna 68

tmottobre




trentinospecialevino Esterni della Cantina d’Isera

da monitorare (circa 5.000) ha reso necessario mettere a punto una gestione integrata dell’intero processo di produzione, dalla coltivazione fino alle ultime fasi della vinificazione. Così dal 2007 la cantina di Mori si è rivolta con decisione verso le nuove tecnologie, adottando un software webGIS/geodatabase, che permette di gestire i conferimenti senza creare confusione e garantendo una tracciabilità completa, dalla vigna alla bottiglia. Una cantina che ha puntato con decisione verso la modernità, ma che non teme nemmeno la sperimentazione: con il vino “Victoria”, un uvaggio Bronner e Chardonnay biologico fermentato in anfore di terracotta per diversi mesi, la Cantina di Mori ha messo a segno un risultato straordinario sul piano organolettico, che si lega a doppio filo con il territorio, visto che le anfore sono prodotte sempre a Mori, dall’azienda Tava. Una scelta decisamente innovativa, ma che si è rivelata un successo. Terminato il “periodo di

prova” la cantina ha deciso di lanciare un’intera linea di vini prodotti in anfora. “Libera i confini del gusto” è il motto scelto per il video promozionale (realizzato dai ragazzi della scuola Depero di Rovereto) di questa nuova avventura, che si basa sul principio – sostenuto da alcuni esperti - che le botti in acciaio e in legno trasformino il sapore naturale dell’uva, mentre le anfore non interferiscono con la qualità degli acini. Ecco perché la scelta sperimentale della Cantina Mori Colli Zugna potrebbe trovare sempre più consensi. Poco più a nord di Mori sulla SP90 si incontra Isera, un borgo ricco di storia da cui si gode un bellissimo panorama su Rovereto e la Vallagarina, da non perdere anche per una sosta mangereccia, con l’imbarazzo della scelta, visto che solo poche decine di metri separano la suggestiva Casa del Vino della Vallagarina dall’originale Locanda delle Tre Chiavi: indipendentemente da dove vi fermerete, non dimenticate di accompagnare

la storia

oltre 200 soci e una superficie di 230 ettari, che ad ogni vendemmia conferiscono mediamente 25.000 quintali di uve scelte e pregiate. “Il buon vino nasce in campagna” è una massima a cui la Cantina d’Isera si attiene fermamente. Dalla scelta dei nuovi impianti sino al controllo sistematico dell’intero ciclo vegetativo, tutto è seguito e controllato rigorosamente, al fine di ottenere una produzione viticola di alta qualità, bilanciando sapientemente le nuove tecnologie e con le antiche tradizioni. E se è vero che il Marzemino è oggi uno dei prodotti più apprezzati e richiesti sul mercato (e la Cantina di Isera ne produce

l’affinamento

il gusto pionainer

il lavoro

il vostro pasto con una bottiglia di Marzemino. Celebrato da Mozart nel suo “Don Giovanni”, il Marzemino è forse il vino più tipico della Vallagarina, dove ha trovato l’habitat ideale. Ma la massima espressione qualitativa viene raggiunta proprio nella zona di Isera, grazie agli scuri terreni basaltici che conferiscono alle uve, e quindi al vino, una struttura e un bouquet eccezionali. Il Marzemino è uno dei “gioielli” della Cantina Sociale di Isera, cantina dalla tradizione ormai centenaria, ma che ha saputo rinnovarsi con intelligenza. Fondata nel 1907, per volontà dei viticoltori della zona, la Cantina d’Isera conta oggi

Cantina Sociale di Avio

Vi n i d i Av i o , r i c c h e z z a d e l t e r r i t o r i o.

Via Dante, 14 - AVIO (TN) - Tel. +39 0464 687689 - www.viticoltoriinavio.it - info@viticoltoriinavio.it

71

tmottobre


trentinospecialevino

Alcune etichette azienda biologica Vallarom

diverse tipologie), è altrettanto vero che a fargli compagnia ci sono altri vini pregiati: Müller, Chardonnay, Sauvignon, Cabernet, Metodo classico Trento doc e Moscato Giallo solo per citare alcuni fra i prodotti di punta di questa cantina centenaria. Asciugata la bocca, ci si rimette in cammino seguendo sempre la Destra Adige in direzione nord. Pochi chilometri, fiancheggiando la Distilleria Marzadro, e si arriva nella zona di Nogaredo, piccolo comune lagarino famoso per i processi alle streghe, le “strie” in dialetto trentino, delle cittadine del posto, che nel XVII e XVIII secolo furono torturate e poi bruciate o decapitate nelle celle del sovrastante Castel Noarna, castello egregiamente conservato che ora, guarda caso, ospita l’omonima azienda agricola biologica di Marco

Zani. Ma a Nogaredo ha sede un’altra grande espressione territoriale lagarina, la Cantina Vivallis, che ha raccolto l’eredità della vecchia Società Agricoltori Vallagarina (Sav) e quindi ha le radici ben salde nella cultura enologica della valle, una valle profondamente legata alla tradizione, ma al tempo stesso proiettata verso il futuro, in accordo con la spiccata vivacità culturale che la contraddistingue. Caratteristiche che oggi Vivallis incarna molto bene, raccogliendo e trasformando le uve provenienti da oltre 800 ettari di vigneti, posti in zone altamente vocate – da Besenello a Chizzola di Ala – fino a 700 metri di altitudine e coltivati da ben 910 soci. L’obiettivo a cui il direttore Mauro Baldessari e i soci lavorano è ambizioso: produrre vini di qualità, che siano sintesi di tradizione e, attraverso l’uso di tecnolo-

gie avanzate, modernità, per continuare ad essere espressione coerente ma dinamica del territorio della Vallagarina. Per questo motivo la Cantina Vivallis, accanto allo sfuso, ha puntato con decisione sui prodotti classici della Vallagarina, quali il Marzemino, nella versione Superiore “dei Ziresi” e “di Isera”, e il Moscato Giallo Castel Beseno, un’altra forte manifestazione del cosiddetto “terroir viticole”, coltivato nell’areale attorno alla collina di Castel Beseno e a cui dalla vendemmia 2010 viene riconosciuta ufficialmente la nuova denominazione di origine “Trentino Superiore Castel Beseno”. Tradizione e appartenenza al territorio che tuttavia vanno di pari passo con lo studio e la ricerca. Per questo e per dare

valore all’imponente opera di zonazione realizzata sul territorio viticolo, è stata messa in commercio la linea Le Vigne: vini Trentino DOC originati da vigneti selezionati, individuati nelle zone pedo-climatiche più vocate alla loro coltivazione. Qui, in questa vallata disegnata da antiche strade, campi coltivati, boschi e punteggiata di piccoli paesini, si conclude questo piccolo tour alla scoperta di un pezzo di Trentino autentico e laborioso. Un ultima tappa da non perdere è Castel Beseno, qualche chilometro più a nord. Lungo la strada troverete molte altre cantine e aziende agricole, ognuna con la sua peculiarità: fatevi guidare dall’istinto e fermatevi a scoprirle per l’immancabile bicchiere della staffa. ■

La bottaia della Distilleria Marzadro

VA L L A ROM 72

tmottobre

AZIENDA AGRICOLA BIOLOGICA VALLAROM AVIO (TN) - Frazione Masi, 21 Tel. 0464.684297 info@vallarom.com www.vallarom.it



di Fabio De Santi

U

na passione smodata per i Pink Floyd che sta dando a questi musicisti una notevole visibilità a livello nazionale. Stiamo parlando dei Sound Project che dopo il successo del loro tour che li ha portati anche a Trento lo scorso febbraio ritornano il 29 ottobre all’Auditorium S. Chiara, dalle 21, con il loro nuovo show “Delicate Sound Of Pink Floyd” che fin dal titolo trova la sua chiara ispirazione nei concerti della formazione inglese che registrarono ovunque il tutto esaurito dopo la pubblicazione dell’album A Momentary Lapse of Reason. Durante questo live verranno eseguiti totalmente dal vivo i più grandi successi della Band Inglese dagli esordi agli ultimi dischi prodotti per quello che non si annuncia solo come un concerto ma come un vero e proprio “show” di atmosfere, di suoni, luci e proiezioni video per la gioia di tutti i fan dei Pink Floyd. I Sound Project sono nati a Rimini nel 2006 con un unico, preciso, obiettivo: quello di riprodurre il più fedelmente possibile la musica dei leggendari Pink Floyd.. Le suggestioni e le atmosfere della band inglese sono nettare per i musicisti del gruppo,

74

tmottobre

TRIBUTO PINK FLOYD I SOUND PROJECT RITORNANO IL 29 OTTOBRE ALL’AUDITORIUM S. CHIARA, DALLE 21, CON IL LORO NUOVO SHOW, “DELICATE SOUND OF PINK FLOYD”

che oltre a rappresentare una tribute band, costituisce soprattutto un progetto musicale: Sound Project appunto. Fondamentale, oltre alla passione e all’entusiasmo scaturiti fin dagli esordi, lo studio preciso delle peculiarità musicali e ritmiche dei brani targati Gilmour, Waters, Wright e Mason

nonché degli arrangiamenti e il tentativo di riprodurre al meglio il loro sound. Nel loro show dedicato alla leggendaria formazione inglese vengono eseguiti dal vivo, brani tratti dai più celebri LP, oltre ad alcune rivisitazioni degli anni psichedelici floydiani che hanno reso il gruppo famoso in tutto il mondo. Particolare cura viene posta alla ricerca fedele dei suoni, eseguiti tutti dal vivo e senza basi pre registrate, qualità fondamentale per la riproduzione delle magiche atmosfere che avvolgono i concerti dei Pink Floyd. In questi anni di grandi successi riscossi nelle arene e nei Teatri tra i più prestigiosi d’Italia, i Sound Project hanno avuto l’onore di avere con loro sul palcoscenico della Repubblica di San Marino la storica corista dei Pink

Floyd Durga McBroom con uno spettacolo che ha visto la partecipazione di appassionati floydiani accorsi da tutta Italia. Leonardo Bollini (chitarra) è l’interprete della voce solista, Sophie Rossini, Sara Arcangeli e Sara Fortini quelle dei cori. La chitarra solista è affidata a Luca Pesaresi mentre a Massimo Marzaloni quella effettistica che contribuisce insieme alle tastiere, i sintetizzatori e l’hammond di Claudia Ciuffoli all’evocazione delle atmosfere che hanno reso inconfondibili e unici i Pink Floyd. La ritmica è curata da Marco Calabrese alla batteria, da Andrea Rossi al basso e da Luca Marzaloni che oltre alle percussioni, si dedica anche al sax e alle tastiere. La regia audio della band è affidata all’esperienza di Stefano Corrias, produttore e sound engineer che vanta collaborazioni con artisti nazionali ed internazionali come il grande e indimenticato Luciano Pavarotti, Lou Reed, Brian Eno, Dionne Warwick, Earth Wind & Fire, Jethro Tull e tanti altri. Grandi emozioni si possono sempre vivere ad un concerto Sound Project, compreso un suggestivo light show curato dal Light Designeer Nicola Notari. ■


trentinopanorama trentinomese

www.nuovodojotrento.it

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

I

n una zona della città decisamente centrale e servitissima dai mezzi pubblici – via Ghiaie 22, a Trento – apre il Nuovo Dojo Trento di Fabrizio Ruggeri, istruttore titolato e grande esperto (con grado giapponese) delle molte specialità che si racchiudono sotto la dicitura di arti marziali. Sfilano così nomi che ormai sono diventati patrimonio culturale anche occidentale: Karate, Ju-Jitsu, iaido e difesa personale. Di notevole rilevanza il fatto che questa è l’unica palestra di Trento a proporre anche la spada giapponese, in virtù di quelle antiche pratiche orientali – attualmente sempre più richieste – la cui origine si perde nella notte dei tempi. L’elemento rilevante dell’attività sono gli spazi di cui Fabrizio dispone per i suoi corsi e per l’attività agonistica: ben 800 metri quadrati complessivi, di cui rispettivamente 300 metri e 80 metri di sale corsi, con attigui ed ampi spazi per lo svolgimento delle varie discipline e delle esigenze ad esse legate, quali spogliatoi maschili e femminili e bagni con docce. Gli istruttori che svolgono i corsi hanno tutti una lunga esperienza, a garanzia di una sicura e corretta modalità di esecuzione delle arti marziali. Uno spazio a sé merita la difesa personale: nel mondo attuale, anche in un contesto ritenuto tranquillo come la città di Trento, la cronaca ci porta a considerare di non essere mai completamente sicuri. Ed ecco che allora sapersi difendere, costituisce un’importante competenza del cittadino di oggi. Si impara a difendersi, precisa il titolare Fabrizio, e non a

ARTI MARZIALI A 360 GRADI NUOVO DOJO TRENTO: IN UNA LOCATION ARTICOLATA E FUNZIONALE, IL PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE, FABRIZIO RUGGERI, PRESENTA TUTTE LE PROPOSTE PER GLI APPASSIONATI DELLE ANTICHE DISCIPLINE DI CONTATTO. E NON SOLO…

mettere le mani addosso. Ad esempio conta moltissimo l’atteggiamento con il quale si affronta il malintenzionato e la postura da assumere per la difesa. Ma c’è molto altro da sapere… Il corso sarà attivo il lunedì e il mercoledì dalle 19.30 alle 20.30; dagli otto anni in poi, senza limiti di età. Interessanti ed accattivanti anche i corsi di meditazione; per combattere lo stress bisogna imparare specifiche tecniche di

rilassamento, a partire dalla respirazione. Eh sì, respirare in modo corretto non è un concetto proprio così scontato e molti non lo eseguono nel modo giusto, con conseguenze che poi si ripercuotono sul benessere totale dell’organismo. E benessere (ricordiamo che karate significa benessere del tuo corpo) – sia verso noi stessi sia verso gli altri – significa anche rispettare il prossimo ed essere educati, a qualsiasi età, grandi e piccoli. Su questi solidi principi si basano le arti marziali e quindi anche l’attività del Nuovo Dojo Trento fa proprie e ribadisce con convinzione queste regole fondamentali per un sereno e corretto svolgimento delle attività. Insomma grandi

ideali, ottimi istruttori, ampi spazi in zona servitissima. Non manca proprio niente. Fabrizio Ruggeri e gli istruttori non vedono l’ora di inco■ minciare.

INFO Con l’inaugurazione del 24 settembre si è aperta la stagione del Nuovo Dojo Trento. I corsi sono attivi dal lunedì al giovedì dalle 17 alle 22. Contatti: Trento, via Ghiaie 22/3 telefono 348.3025600; www.nuovodojotrento.it segreteria@nuovodojo trento.it e l’immancabile pagina facebook.

75

tmottobre


trentinopanorama

Silk Fluegge

www.yfestival.it

I

n Italia, purtroppo, da sempre la danza fatica ad essere considerata al pari di altre arti teatrali come la musica e la prosa, sia in ambito performativo sia in ambito didattico, sebbene siano tutte intrecciate e in molti spettacoli siano fuse per dare vita a un’arte totale, praticata sin dall’antica Grecia. In questa stessa direzione da sempre opera anche il CSC S. Chiara di Trento, proponendo ogni anno un’articolata offerta di spettacoli dai diversi linguaggi teatrali che coinvolgono e mettono al centro un pubblico di ogni età. A tutto ciò ora si aggiunge anche la prima edizione di Y Generation Festival, che dal 6 al 9 ottobre proporrà a Trento una rassegna di danza e teatro-danza con e per bambini e ragazzi, sul linguaggio comunicativo del corpo, che va a colmare un vuoto attualmente presente nel nostro paese. “Y Generation Festival (in cui la “Y” ricopre il duplice significato di “youth” e “young”, ndr) vuole riunire giovani e meno giovani, educatori e artisti – spiega la sua ideatrice e direttrice artistica Giovanna Palmieri – per riflettere e dialogare su come il linguaggio corporeo e coreutico si confronta con l’immaginario Eliana Manca

76

tmottobre

Y GENERATION FESTIVAL DAL 6 AL 9 OTTOBRE PROPORRÀ A TRENTO UNA RASSEGNA DI DANZA E TEATRO-DANZA CON E PER BAMBINI E RAGAZZI, SUL LINGUAGGIO COMUNICATIVO DEL CORPO, CHE VA A COLMARE UN VUOTO... e il vissuto di bambini ragazzi e giovani, sia come spettatori sia come artisti in scena. Per questo il Festival prevede sia una sezione performativa con spettacoli dedicati a diverse fasce d’età e tipologie di pubblico, proposti da compagnie italiane e internazionali scelte per la qualità artistica e per la particolare attenzione al mondo dell’infanzia e dei giovani, sia una sezione formativa rivolta a bambini, giovani, insegnanti, genitori, artisti e formatori nel campo della danza e del teatro per ragazzi con incontri, una tavola rotonda, laboratori per adulti e bambini, un work-

TR-Galerie

shop per artisti e formatori”. Per quanto concerne i nove spettacoli in programma si svolgeranno in parte in orario diurno, rivolti alle scuole, in parte in orari serali per il pubblico delle famiglie e degli adulti. Per quanto concerne le rappresentazioni della mattina e pomeriggio, si inizierà con i ferraresi CollettivO CineticO interpreti di Sherlock Holmes (6 ottobre), un divertente lavoro che insegna a osservare le cose con attenzione, mentre in prima nazionale la compagnia tedesca Performing Group in Trashedy (6 e 7 ottobre) porrà una riflessione sulla tutela ambientale nel racconto, attraverso la danza, le imma-

gini animate e gli effetti sonori, sull’origine del mondo e la nostra evoluzione. La Compagnia toscana TPO - Teatro di Piazza e d’Occasione con La Casa del Panda (7 ottobre) condurrà il giovane pubblico in un divertente viaggio alla scoperta della Cina e la compagnia transadriatica Factory presenterà Diario di un brutto anatroccolo (8 ottobre), una rivisitazione della fiaba di H. C. Andersen per riflettere sull’importanza dell’identità nell’essere umano. E ancora, dall’Olanda la compagnia Arch8, in quello che sarà lo spettacolo d’apertura del Festival, con Murikamification (6 ottobre) sarà protagonista nelle strade


trentinopanorama MTM

del centro cittadino, di uno spettacolo di parkour con una serie di pérformance fisicamente molto impegnative, che grazie alla loro capacità di adattarsi al contesto locale sveleranno al pubblico nuovi sorprendenti scenari della città. La trentina Piccola Compagnia Abbondanza/ Bertoni, proporrà la poetica del teatro-danza interpretato dai bambini e ragazzi con Duel-Terza generazione (8 ottobre), un progetto di danza che cerca di parlare al mondo degli adulti, attraverso i corpi dei bambini. Gli spettacoli programmati in orario serale rivolti alle famiglie e a un pubblico più adulto vedranno invece in primis le Manifatture Teatrali Milanesi / Teatro Litta e Quelli di Grock, impegnati nello spettacolo storico Caos (Remix) (6 ottobre), rivisto con un cast più giovane e situazioni che affrontano la quotidianità degli adolescenti d’oggi. La compagnia austriaca Silk Fluegge con Antifragil (7 ottobre), in prima nazionale propone un’indagine sulla fragilità dei nostri tempi, conducendo il pubblico attraverso il labirinto delle storie e conflittualità interiori delle nuove generazioni. Con un’altra prima anche i ragazzi del collettivo belga fABULEUS con Declaration of Love (8 ottobre), uno stravolgimento dell’opera di Peter Handke Publikumsbeschimpfung (insulti al pubblico) hanno creato

un’insolita e divertente ode al teatro e al suo pubblico, sullo sfondo delle basi del dj e compositore Gary Sheperd. Per quanto concerne la sezione formativa, la prima edizione di Y Generation Festival, al fine di favorire l’incontro e il dialogo tra operatori, artisti e formatori del settore, ha organizzato un percorso articolato in tavoli di lavoro per approfondire argomenti come la formazione del pubblico, le possibilità di networking, i nuovi media e l’arte coreutica e le prospettive della danza per il pubblico giovane. L’offerta formativa prevede, inoltre, un laboratorio di parkour per ragazzi e giovani a cura di Erik Kaiel e, con CorpiGioco off, un laboratorio per bambini e adulti in collaborazione con Anticorpi XL. Dal 28 settembre al 9 ottobre è invece in programma una settimana di residenza sul tema “Studio sul tempo” a cura della compagnia Tardito / Rendina. Assitej Italia, l’associazione che lavora per favorire formazione, incontro e confronto tra artisti, operatori, pubblico, ha dato il sostegno a Y Generation Festival, al quale collabora anche il Comune di Trento, che ha inserito questa manifestazione nel progetto di candidatura “Trento Capitale Italiana della Cultura 2018”. Info e prenotazioni: 0461.213834. ■

ORARI DA luneDì A DOmenIcA 9.00/20.00

#landtobelived

#trentinodavivere da turista a protagonista

Lara Deflorian 77

tmottobre

TM


Rotaltype Mezzocorona (TN) - www.rotaltype.it

grafica:

®

Non più viaggi all’estero

ma alta qualità e prezzi convenienti anche da noi PRENOTA SUBITO LA TUA VISITA Particolare attenzione viene posta, durante la prima visita, allo stato di salute della bocca con lo scopo di individuare eventuali problematiche e consigliare così i migliori piani di trattamento da seguire.

Mezzolombardo

Via Trento, 115/117 - 38017 Mezzolombardo (Tn) Tel. 0461.60.04.61 Bassano del Grappa

Via Papa Giovanni Paolo II, 52 - 36022 San Giuseppe di Cassola (Vi) Tel. 0424.38.29.24


trentinomese

www.socialdent.it

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

D

a oggi andare dal dentista non è più un motivo per perderci il sonno. Non da quando abbiamo visitato SOCIALDENT di Mezzolombardo. Qui, infatti, abbiamo scoperto che esiste una concezione tutta nuova di intendere e mettere in pratica le cure dentali. E un indizio sul perché ce lo dà subito il nome. Quel “Social” non è una trovata per rendere più accattivante il nome del centro, bensì la chiave per cogliere la mission di questo centro dentale all’avanguardia. Le paure quando si va dal dentista, si sa, sono due: una è riferita al fastidio fisico, l’altra a quello “del portafoglio”. Da SOCIALDENT entrambi i timori vengono prontamente scongiurati: il primo grazie all’altissima professionalità di chi vi opera, a partire dal Direttore Sanitario, dr. Gianpaolo Magnaguagno, al dr. Domenico Alati e alla responsabile amministrativa, dott.ssa Annachiara Magnaguagno. I servizi offerti riguardano tutte le branche dell’odontoiatria: conservativa, endodonzia, ortodonzia, implantologia, chirurgia orale, igiene. Lo studio si avvale di tecnologie all’avanguardia, tra cui l’ortopantomografo che permette di eseguire in sede lastre panoramiche e teleradiogra-

ALTA PROFESSIONALITÀ, SERVIZI AL TOP, PREZZI ACCESSIBILI, CONVENZIONI E... SOLIDARIETÀ: TUTTO QUESTO È SOCIALDENT DI MEZZOLOMBARDO

fie. Riguardo al secondo tipo di paura che può cogliere il potenziale cliente, quella relativa ai costi, che dire? Per coloro che cercano un servizio di indiscussa qualità, a prezzi economicamente accessibili, questo è decisamente il posto giusto. E che quanto detto corrisponda al vero lo si capisce fin dalla prima visita, gratuita, durante la quale particolare

attenzione viene posta allo stato di salute della bocca con lo scopo di individuare eventuali problematiche e consigliare così i migliori piani di trattamento da seguire. Al paziente si offrono diverse modalità di pagamento: può pagare a rate nel corso dei lavori oppure accedere ad un finanziamento che fino a 24 mesi è a reale tasso zero.

Lo studio inoltre è convenzionato con diversi enti attivi sul territorio, come i principali sindacati (CGIL, CISL, UIL, FENALT), le Acli, la Croce Rossa Italiana, l’Auser, etc.. Questo significa che i pazienti che presentano la tessera di una di queste realtà hanno diritto ad accedere ad un listino prezzi privilegiato, scontato di circa il 30/40% rispetto al listino standard. Chi non fosse iscritto a nessuno degli enti convenzionati può comunque accedere agli sconti facendo la tessera SOCIALDENT, con cui ci si associa all’Associazione SOCIALDENT. La tessera costa 25 euro ma ha una validità illimitata e riguarda tutto il nucleo familiare. Inoltre l’intero ricavato dal tesseramento viene devoluto al Tavolo della solidarietà di Mezzolombardo, una rete di associazioni che si occupa di sostenere economicamente le famiglie in difficoltà, in collaborazione con i servizi sociali. ■

INFO SOCIALDENT Mezzolombardo (TN) Loc. La Rupe via Trento, 115-117 Tel: 0461.600461 trento@socialdent.it Il dr. Domenico Alati, direttore Sanitario 79

tmottobre


www.trentinoarcobaleno.it

F

a’ la Cosa Giusta! Trento: dodicesima edizione (e forse ultima). Presente a colori ma futuro nero per la fiera trentina del consumo critico e degli stili di vita sostenibili In undici edizioni sono stati 120.059 i visitatori di “Fa’ la Cosa Giusta! Trento”, e quelli che andranno a visitarla quest’anno potrebbero anche essere gli ultimi. La dodicesima edizione di quella che è diventata la più visitata mostra mercato del capoluogo dopo la Mostra dell’Agricoltura, si svolgerà dal 28 al 30 ottobre senza nessuna certezza sul suo futuro. I padiglioni di Trento Fiere dove è nata e cresciuta, e dove ha trovato il suo habitat naturale, a due passi da Piazza Duomo e da tutti i mezzi pubblici che si possono desiderare, pare destinata a fine 2016 ad altre funzioni, e nonostante le ripetute assicurazioni da parte degli amministratori comunali, rispetto alla salvaguardia di questa ed altre vitali espressioni del mondo economico trentino, ancora non è stata avanzata alcuna proposta alternativa. Un buon motivo quindi per non perdersi l’edizione 2016, che, a dispetto delle nuvole nere all’orizzonte, sarà come sempre coloratissima e ricca del contagioso entusiasmo di più di 200 espositori e 120 volontari. Frutta, verdura, marmellate, piante officinali, formaggi, farina, miele, vino, tonno, riso, pasta: nel mercatino bio di Fa’ la Cosa Giusta! Trento non mancherà praticamente nulla di quello che serve per riempire il frigo e la dispensa di prodotti buoni e sani. Come del resto non mancherà nulla, dalle mutande, alle scarpe, ai giacconi, nella sezione dedicata all’abbigliamento “che 80

tmottobre

FA’ LA COSA GIUSTA! TORNA DAL 28 AL 30 OTTOBRE LA FIERA TRENTINA DEL CONSUMO CRITICO E DEGLI STILI DI VITA SOSTENIBILI GIUNTA ALLA XII EDIZIONE. OLTRE 230 FRA AGRICOLTORI BIOLOGICI, BOTTEGHE DEL COMMERCIO EQUO, ASSOCIAZIONI, COOPERATIVE SOCIALI, E AZIENDE CHE PROPONGONO PRODOTTI E SERVIZI RISPETTOSI DELL’AMBIENTE non fa male a chi lo indossa e a chi lo produce”. E poi ancora prodotti per l’igiene personale e della casa, giocattoli, soluzioni per il risparmio energetico e le energie rinnovabili, i libri sulle tematiche della sostenibilità, i progetti delle associazioni, i lavori delle cooperative sociali, e i mille altri prodotti che gli espositori presenteranno al pubblico (che potrà comunque contare come tradizione anche su un fitto programma di laboratori, uno spazio ristorazione più variegato che mai, e una zona riservata ai più piccoli). Per ridurre ancora di più l’impatto della manifestazione sull’ambiente, anche quest’anno gli organizzatori invitano ad arrivare a Trento Fiere in bicicletta, e a provare lo “spazio bici” a cura della Ciclofficina della cooperativa Kaleidoscopio. Novità 2016, l’ulteriore ampliamento dello spazio ristorazione, con dieci differenti proposte per il pranzo di sabato e di domenica e, fra gli espositori, l’esordio della SAT. La Società Alpinistica

EDIZIONI CU RCU & GE NOVESE

PRESEN CON IL NO TI STRO STAND

EDIZIONI CURCU & GENOVESE

ONOTVO C S I D % 5 1 TTE LE NOSTRE N ITÀ

SU TU

50% DI SC ONTO SU REMA INDERS E LIBRI FUO RI CATAL OGO

Trentina ha infatti annunciato la sua presenza, per portare anche fra i visitatori di “Fa’ la Cosa Giusta!” (molti dei quali ne sono probabilmente soci...) l’attenzione a tutti quei temi di carattere ambientale, ma anche sociale, che han-

no caratterizzato l’impegno degli ultimi anni di una delle più storiche realtà del tessuto sociale trentino. Il programma completo e tutte le informazioni sul sito www.trentinoarcobaleno.it ■


I funghi...

...i nostri protagonisti d’Autunno!!

TRENTO - Via Milano, 148 Tel. 0461.262022 www.doctrento.it


Matrimoni

Ristorante

Catering

G R U M O , S A N M I C H E L E A L L ’A D I G E ( T N ) Te l . + 3 9 0 4 6 1 6 5 0 4 3 5 w w w. r i s t o r a n t e d a p i n o . i t

Eventi


trentinopanorama

www.pomaria.org

D

opo la fortunata edizione a Cles del 2015, che ha contato oltre 30.000 presenze, Pomaria la festa delle mele D.O.P della Val di Non andrà in scena contemporaneamente, sabato 8 e domenica 9 ottobre, a Livo e Rumo, due borghi limitrofi che si trovano ai piedi della spettacolare catena montuosa de “Le Maddalene”. L’idea di dislocare la manifestazione in queste due località è legata proprio alla loro posizione di confine tra i meleti e un contesto prettamente alpino, dove le attività agricole legate alle mele passano senza soluzione di continuità il testimone a quelle dell’agricoltura di mon-

TORNA LA FESTA DELLA MELA DELLA VAL DI NON L’8 E 9 OTTOBRE “POMARIA” SARÀ NEI BORGHI DI LIVO E RUMO tagna, dedita all’allevamento e ad altri tipi di colture. Livo, per la posizione e clima, è, infatti, l’ultimo paese in cui è ancora possibile coltivare le mele. Rumo, con i suoi 1000 metri di altitudine è il primo

in cui il lavoro contadino è più orientato verso l’allevamento e la coltivazione di altri prodotti come piccoli frutti, patate, ortaggi e cereali. Come si svolgerà, quindi, l’evento? A Livo andrà in scena la componente più classica di Pomaria con i corner dei produttori, le aree tematiche di ristorazione, le esposizioni pomologiche di frutta antica e particolare, i laboratori, le mostre, le degustazioni tutto a tema “mela”. A Rumo avranno luogo interessanti attività collaterali: visite guidate al rinomato caseificio sociale, che produce pregiati formaggi solo con latte di allevatori locali; visita al laboratorio di costruzione e restauro d'organi dei fratelli Carrara e ad alcuni monumenti ar-

tistici di particolare bellezza. Naturalmente, anche nella sua nuova dimensione, Pomaria ospiterà le degustazioni organizzate con la condotta locale di Slow Food, i corsi per confezionare strudel (la ricetta autentica non prevede l’uso della pasta sfoglia), confetture, composte, succhi di mela, aceto, persecche… con un occhio di riguardo per i piccoli frutti. Ancora più spazio sarà riservato alle esposizioni artistiche e fotografiche e alle attività per bambini, che saranno organizzate con la preziosa collaborazione di esperti educatori. Per tutte le informazioni ed il programma dettagliato è consultabile il sito ufficiale dell’evento: www.pomaria. org ■

di Ferrai Bellucco Alessandra Dal 1765...

ABBIGLIAMENTO e INTIMO uomo, donna e bambino BORGO VALSUGANA C.so Ausugum, 60/66 – Tel. 0461.757275

83

tmottobre


di Fabio De Santi

D

opo il grande successo della prima edizione torna dal 21 ottobre la rassegna Jazz’About proposta dal Centro S.Chiara. Una serie di eventi live, curati da Danis Longhi all’insegna delle varie contaminazioni della musica jazz che si apre verso nuovi orizzonti come accaduto lo scorso anno, per fare un esempio su tutti, con la Cinematic Orchestra che ha letteralmente stregato il pubblico dell’Auditorium di Trento. Una location che ospiterà il primo evento con il Mark Guiliana Jazz quartet la formazione che accanto al grande batterista, vede Chris Morrissey basso, Shai Maestro piano e Jason Rigby sax. Guiliana che nel 2014 è stato proclamato come miglior batterista al mondo – secondo la rivista Modern Drummer – ha unito il suo nome a quello di David Bowie nelle ultime creazioni artische del Duca Bianco. Il batterista newyorkese, classe 1980, che si esibirà con il suo quartetto jazz vanta una lunga serie di collaborazioni sia in ambito jazz che pop come nel caso, se si parla di Italia, quella con Jovanotti. Ma è stata proprio la collaborazione con Bowie per la realizzazione del suo ultimo capolavoro “Blackstar” a portare Guiliana e i suoi musicisti alla ribalta, facendo conoscere a molti uno stile unico, sviluppato tra le avanguardie musicali newyorkesi, nei bar della metropoli americana che, a ciclo continuo, danno origine a movimenti culturali che inevitabilmente influenzano il resto del mondo. Curiosa a tal proposito la modalità con cui Guiliana e i suoi sono stati contattati da David Bowie. Si racconta che il Duca Bianco, durante le sue 84

tmottobre

JAZZ’ABOUT

Mark Guiliana Jazz quartet

TORNA DAL 21 OTTOBRE LA RASSEGNA PROPOSTA DAL CENTRO S.CHIARA. UNA SERIE DI EVENTI LIVE, CURATI DA DANIS LONGHI ALL’INSEGNA DELLE VARIE CONTAMINAZIONI DELLA MUSICA JAZZ frequentazioni dei club musicali della Grande Mela, sia rimasto affascinato dalla band di Guiliana, proponendo loro con una semplice telefonata di suonare in Blackstar. La sua ricerca musicale, anche nelle vesti di compositore, lo ha portato a confrontarsi anche con sonorità elettroniche, come testimonia il progetto Mehliana che lo ha visto accompagnarsi alle tastiere di Brad Mehldau. Per far conoscere la sua musica ha fondato l’etichetta Beat Music Productions, per la quale è uscito nel 2015 Family First, debutto ufficiale del Mark Guiliana Jazz Quartet, con il quale il batterista persegue la via di una musica briosa, dall’incalzante incedere ritmico e squisitamente acustica. Ad impreziosire l’apertura di Jazz’About il dj set di Nicola Conte produttore e remixer di culto nella scena internazionale nu-jazz. Conte porta sul dancefloor le sonorità jazz e soul che contraddistinguono le sue produzioni, accanto

agli aspetti più raffinati della club culture attuale. Dall’estate 2013 Nicola Conte ha cominciato una nuova straordinaria esperienza live dedicata all’elettronica più scura, chiamato “Black Spirits”, in collaborazione con il dj e producer Andrea Fiorito, il trombonista Gianluca Petrella, ed altri eccezionali ospiti internazionali. Scrive di lui Ales-

sio Bertallot: “Nicola Conte rappresenta pienamente la figura del “nuovo musicista”, che comprende dentro di sé anche quelle culture che si sono sviluppate negli ultimi 20 anni: l’esperienza dei Dj e le estetiche della musica elettronica. Sono nuovi orizzonti, a volte distanti da quelli più tradizionali del musicista compositore ed esecutore ma che ne completano la statura. Questo essere insieme produttore ed artista, regista e attore, committente e artigiano, è un modo, “rinascimentale” di essere musicista: una bottega d’arte, dove il musicista crea in autonomia e genera uno stile. ■

Nicola Conte


trentinopanorama

www.iocasarivadelgarda.it

L’

ottava edizione di “Io Casa Riva del Garda”, in programma dal 18 al 20 novembre 2016 presso il quartiere fieristico di Riva del Garda si presenta anche quest’anno ricca di spunti e novità per chi è alla ricerca di idee per arredare la propria casa. La giornata di venerdì 18 novembre, con uno speciale ingresso gratuito, aprirà a tutti gli effetti una “tre giorni” dedicata a design, architettura e bioedilizia. Per chi è alla ricerca di soluzioni per arredare o rinnovare piccoli e grandi spazi, IO CASA rappresenta l’occasione giusta per entrare in contatto con qualificate aziende del ‘‘mondo casa’’; realtà in grado di proporre e suggerire soluzioni di arredo innovative e di design. Oltre alla ricca proposta espositiva presentate dalle aziende, IO CASA offre al visitatore anche un’esperienza emozionale attraverso due diverse installazioni che, come filo conduttore, hanno entrambe il benessere della persona e degli spazi che abita. “Stanze dall’immagine alla materia”, da un progetto dello Studio Moon Design, riunisce in un unico contesto tre ambientazioni in cui forme di espressione tecnicamente diverse si in-

“IO CASA RIVA DEL GARDA” DAL 18 AL 20 NOVEMBRE A RIVA DEL GARDA ARREDO, DESIGN E BIOEDILIZIA. TORNA CON ARTE SELLA LA FIERA-LABORATORIO SUL MONDO DELLA CASA

trecciano per dare origine a un dialogo tra immagine e materia. Spazi definiti da forme e colori che applicati agli elementi dell’abitare registrano emozioni e passioni negli occhi di chi guarda. Gli

ambienti che si aprono al visitatore sono immagine rappresentativa del vivere quotidiano delle case che lo ospitano. In casa si cucina, si dorme, si legge, ci si rilassa. Viene rappresentato uno

spaccato domestico dove l’uso di materie antiche e contemporanee, in simbiosi con la luce, destano umori primitivi nell’uomo di oggi. IO CASA ospiterà un’installazione realizzata appositamente da Arte Sella e dedicata alla celebrazione della natura e dei suoi elementi. Si tratterà di una “natural room”, in cui i visitatori saranno immersi in un’esperienza multisensoriale, tra i suoni, i profumi e le atmosfere di un bosco. La stanza è pensata come uno spazio da vivere ed esplorare, che permette di entrare in contatto diretto con la natura e i suoi elementi anche in un contesto inconsueto come quello fieristico. ■

INFO 8^ EDIZIONE IO CASA RIVA DEL GARDA DAL 18 AL 20 NOVEMBRE 2016 Orari apertura: dalle 10.00 alle 18.00 Riva del Garda (Trento) - Quartiere Fieristico - Via Baltera, 20 Venerdì ingresso libero Biglietto sabato e domenica € 7,00 Parcheggio gratuito Coupon ridotti sui principali quotidiani, magazine e free press Tel. segreteria: 0464 570133 info@iocasarivadelgarda.it - www.iocasarivadelgarda.it

85

tmottobre



trentinopanorama

www.visitvaldinon.it/antichisapori

P

untuali come ogni autunno da ormai diciannove anni tornano anche quest’anno “Gli Antichi Sapori della Val di Non” apprezzatissima rassegna gastronomica che concentra in tre fine settimana il meglio della tradizione culinaria della Val di Non riscoperta, riletta e spesso trasformata con fantasia da otto dei migliori ristoranti della zona. Dal 14 al 30 ottobre 2016 i “magnifici otto” chef della Val di Non rispolvereranno gli antichi manuali di cucina della nonna alla ricerca delle ricette che un tempo erano quotidianità sulle povere tavole della gente di montagna. Alcune di queste ricette sono diventate famose e oggi rappresentano i grandi “classici” della cucina non solo nonesa ma anche trentina in generale: stiamo parlando naturalmente del “Tortel da Patate” come anche dei canederli, dell’orzotto, degli gnocchi di patate “smauzadi” e naturalmente l’immancabile Strudel di mela della Val di Non. Altri piatti invece sono stati se non proprio dimenticati, quantomeno messi da parte in attesa di una loro grande rilettura. Di questo si occupano gli “An-

ANTICHI SAPORI DELLA VALLE DI NON GLI “ANTICHI SAPORI DELLA VALLE DI NON” TAGLIANO IL NASTRO DELLA 30ª EDIZIONE. ORMAI DIVENTATI UNO DEGLI APPUNTAMENTI SIMBOLO DELL’AUTUNNO DELLA VAL DI NON TORNANO DAL 14 AL 30 OTTOBRE 2016 tichi Sapori della Val di Non”. Ogni menù della rassegna “Antichi Sapori” completo dall’antipasto fino al dolce e al caffè comprensivi di un vino ad ogni portata e un assaggio delle pregiate Grappe prodotte dalla Distilleria Pezzi o dalla Distilleria Rossi d’Anaunia – Dallavalle parte da 37,00 euro. In ognuno degli otto menù proposti accanto alle varietà di vini DOC provenienti dalla Cantina CAVIT di Trento, partner ufficiale della rassegna, sarà proposto in abbinamento al primo o al secondo anche un assaggio di “Vin Groppello della Val di Non” prodotto dalle locali

aziende agricole che aderiscono ad “Antichi Sapori”. Tutti i menù dell’edizione 2016 degli “Antichi Sapori della Val di Non” e i nomi

dei ristoranti aderenti sono consultabili sul sito ufficiale dell’APT Val di Non alla pagina www.visitvaldinon.it/antichisapori. ■

NUOVA APERTURA Studio Dentistico a Levico Terme Dott.ssa

Evely Valentini Odontoiatra PRIMA VISITA GRATUITA! Per info e appuntamenti: evelyvalentini@hotmail.com - Tel. 349.1383323 - Via Dante, 25 Levico Terme (TN) 87

tmottobre


Teatro Sanbàpolis

di Fabio De Santi

S

ono due le rassegne c i n e m a to g r a f i c h e , Settearti all’Auditorium Melotti, e Volume! al Teatro Sanbàpolis entrambe curate da Sergio Fant su cui punta anche per questo autunno il Centro Servizi Culturali che alla luce del successo ottenuto nella passata stagione continua a puntare su queste due proposte per appassionati di cinema. Il Melotti di Rovereto ospita le proiezioni di Settearti, un appuntamento fisso che si sposta all’ultimo martedì di ogni mese. La rassegna sarà parte di un progetto più articolato di offerta cinematografica su Rovereto in collaborazione con il Nuovo Cineforum. Settearti vuol tenere fede al suo nome, e proseguire l’esplorazione di tutte le altre arti attraverso la settima, il cinema dopo il debutto di martedì 27 settembre all’insegna della danza contemporanea, disciplina che vede in Rovereto uno dei centri di eccellenza nazionali, con l’ Mr Gaga, il film di Tomer Heymann sul geniale coreografo israeliano Ohad Naharin e la sua Batsheva Dance Company. Martedì 25 ottobre spazio a Mapplethorpe: Look at the Pictures di Fenton Bailey and Randy Barbato, ritratto

88

tmottobre

GRANDE SCHERMO SHOW DUE LE RASSEGNE CINEMATOGRAFICHE, SETTEARTI ALL’AUDITORIUM MELOTTI, E VOLUME! AL TEATRO SANBÀPOLIS, ENTRAMBE CURATE DA SERGIO FANT biografico definitivo presentato al Tribeca Film Festival del grande e controverso fotografo, dall’infanzia a New York al successo nel mondo dell’arte contemporanea fino alla morte prematura nel 1989. In parallelo si svilupperà il programma di Volume! a Sanbàpolis lo spazio nello studentato di San Bartolomeo: ben più di una rassegna cinematografica, si tratta di un originale format tra cinema e musica, che nella scorsa stagione ha coinvolto pubblico e musicisti sfondando l’abituale confine tra schermo e platea, proponendo la proiezione

di un documentario musicale seguita dal materializzarsi in scena degli stessi musicisti protagonisti del film, per proseguire la serata con un live. Dopo l’apertura di fine settembre con una pellicola dedicata alla cultura e ai ritmi rap, Street opera, il documentario di Haider Rashid il 27 ottobre il jazz è protagonista del film di Monica Affatato “Enrico Rava: Note necessarie”, con le storie personali del trombettista e gli incontri avvincenti (con Michelangelo Pistoletto, Francesco Tullio Altan, Gato Barbieri, Pasolini...) che ne hanno segnato la carriera dagli anni Sessanta fino ad oggi, per raccontare la forza rivoluzionaria e liberato-

ria del jazz. La vita di Enrico Rava, musicista geniale e innovativo, corrisponde a un importante pezzo di storia del jazz e della musica in generale, in un momento storico di grande fermento sia politico che culturale. Attraverso la ricerca di Monica Affatato, che con grande curiosità e consapevolezza ha ripescato dagli archivi materiali unici e rari, arricchito da approfondimenti teorici di Stefano Zenni che contestualizzano questa musica così evolutiva, ripercorriamo con Rava (e attraverso Rava) decenni di arte. La collaborazione con Altan, che nel 1997 illustrò “Noir” con un inedito fumetto in cui Rava era protagonista; il duetto con Bollani (che nel documentario racconta anche i “dietro le quinte”del loro tour); la collaborazione con artisti come Michelangelo Pistoletto (che curò nel 1980 la copertina del suo LP “Ah”); la presenza nel film di riprese rare di Pier Paolo Pasolini; le jam session con Gato Barbieri; le serate con le leggende del jazz italiano come Massimo Urbani e uno strepitoso concerto con Mi■ chel Petrucciani.


trentinopanorama

www.haydn.it

I

l cartellone 2016/17 spazia attraverso tre secoli, da Bach a tre nuove pagine che saranno scritte appositamente per l’Orchestra Haydn. «Di questa storia – il Direttore Artistico Daniele Spini – leggiamo molti fra i capitoli più importanti. Tocchiamo il barocco italiano (con Nicola Porpora) e ci soffermiamo sulla grande stagione del classicismo viennese, con il nostro caro e irrinunciabile Haydn e con tanto Mozart. Apriamo l’Ottocento con Beethoven, e lo proseguiamo con i maggiori romantici, con Brahms, con altri protagonisti della seconda parte del secolo, per concluderlo sul decadentismo prezioso di Fauré, del primo Debussy e del wagneriano belga Guillaume Lekeu, uno dei maggiori talenti della sua generazione, morto prematuramente nel 1894. Poi il Novecento: l’alba inquieta disegnata da Mahler e la breve oasi fra due guerre in cui fioriscono la maturità di Ravel, la magia orchestrale di Respighi e la modernità intensa di Bartók; poi, il lento e lungo percorso che nella pace ritrovata porta a un mondo sempre più piccolo e unito. Corriamo su e giù per l’Europa: dall’Estonia alla Grecia, dalla Francia alla Russia, dalla Finlandia alla Boemia». Il programma presenta musiche che parlano di teatro d’opera (come le ouvertures

Christian Arming

SULLE VETTE DELLA MUSICA LE STELLE DELLA CLASSICA PER LA NUOVA STAGIONE DELL’ORCHESTRA “HAYDN”. SI PARTE IL 19 OTTOBRE... del goldoniano Mondo della luna e di Così fan tutte) e di liturgia (come il Requiem di Fauré), di sinfonismo puro (Haydn, Mozart, Beethoven, Mendelssohn, Schumann, Brahms, Mahler, Šostakovic) e di confronti con la grande letteratura (Don Chisciotte), di canto popolare (o supposto tale: Il corno magico del fanciullo di Mahler) e di mito (sarà interessante conoscere l’interpretazione personale del musicista greco per antonomasia del Novecento, Mikis Theodorakis, del mito antico per eccellenza, ovvero quello di Edipo, che da Freud a Hofmannsthal a Stravinskij ha stuzzicato la fantasia delle grandi menti europee). Nella prossima stagione saranno presenti direttori e solisti gloriosi, come l’inglese Jeffrey Tate, che guiderà i musicisti della Haydn e i giovani dei Conservatori dell’Euregio (Trento, Bolzano, Innsbruck: un sodalizio

Nicola Benedetti

Chloe Mun

già sperimentato con successo nel settembre 2015 a Dobbiaco, con la Settima Sinfonia di Mahler), un grande amico della nostra terra come il violoncellista russo Mischa Maisky, suo conterraneo Arcadi Volodos, che dopo gli strepitosi exploit virtuosistici degli inizi ora si volge verso i grandi classici, e giovani da poco arrivati alla celebrità, come la violinista inglese – di origini italiane – Nicola Benedetti (il 19 ottobre, a Trento), forte di un contratto con una delle major discografiche, o ancora al principio di una grande carriera, come Stanislav Kochanovsky e la coreana Chloe Mun, vincitrice dell’ultimo Concorso Busoni. Saranno eseguite novità di compositori illustri come Ivan Fedele e Giorgio Battistelli e di giovani talenti, come Alessio Ferrante, e sarà ospite della prossima stagione an-

che un’orchestra importante, come la “Verdi” di Milano, che ritorna in Trentino-Alto Adige dopo il grande successo ottenuto col programma Dvorák-Korngold presentato nel novembre 2014. Garanzia di continuità e di solidità, le quattro presenze del direttore principale, Arvo Volmer, che per il terzo anno consecutivo accompagnerà la Haydn nella crescita costante che sempre più la lega al suo pubblico. «Più cultura, più qualità. Più musica». ■

COME ABBONARSI È aperta la campagna abbonamenti presso l’Auditorium di Trento, tel. 0461.213834. Cartellone e info su www.haydn.it

Arcadi Volodos 89

tmottobre


di Fabio De Santi

I

l nome di Tullio De Piscopo è legato alla grande tradizione napoletana ma questo musicista nella sua lunga carriera ha sempre saputo guardare verso diversi orizzonti sonori. Proprio De Piscopo sarà in concerto sabato 22 ottobre, dalle 20.45, al Teatro di Pergine nell’evento organizzato da FaRe Jazz A.P.S. per il “Trentino in Jazz Festival - Valsugana Jazz Tour 2016”. In questo live dal titolo “Tullio De Piscopo: dal Jazz al Blues con andamento lento” l’artista partenopeo sarà accompagnato dal suo quintetto. Lo scorso novembre è uscito “50. Musica senza padrone – 1965/2015” il triplo cd di Tullio De Piscopo che festeggia i 50 anni di carriera. Il cofanetto raccoglie la

TULLIO DE PISCOPO IN CONCERTO SABATO 22 OTTOBRE, AL TEATRO DI PERGINE LA GRANDE TRADIZIONE NAPOLETANA, CON IL VULCANICO BATTERISTA PARTENOPEO “summa” della produzione di Tullio De Piscopo, che con il suo stile unico è riuscito a portare la batteria, dall’ultima fila del palco al centro della scena, divenendo protagonista, icona riconoscibile e riconosciuta del panorama jazz e pop internazionale. Quella di Tullio De Piscopo è una “Mu-

sica senza padrone”, frutto di scelte dettate da cuore e istinto, da uno spirito libero e ribelle, e soprattutto da una continua e profonda ricerca musicale perché “La musica è come un abito che ti cuci addosso e una volta cucito non puoi più disfartene. Quindi bisogna sceglierlo

bene, soprattutto con il cuore, perché deve essere un ornamento per l’anima”, spiega l’artista. Ognuna delle 56 tracce contenute nel triplo cd, molte delle quali si ascolteranno anche a Pergine Valsugana racchiude l’anima di questo artista, il carattere, il cuore e l’ironia. Ognuna è

IL CANTAUTORE EMILIANO DENTE A ROVERETO

I

l cantautore emiliano Dente, uno dei musicisti più amati fra le ultime generazioni nel panorama rock italiano, sarà il 29 ottobre in concerto allo Smart Lab di Rovereto nell’ambito del tour di presentazione del suo nuovo cd. “Canzoni per metà” è il nuovo album di Dente, disponibile dal 7 ottobre per l’etichetta Pastiglie, mentre giovedì 20 ottobre partirà invece il nuovo tour accompagnato da una backing band d’eccezione, i Plastic Made Sofa. Per lanciare questo disco Dente ha scelto il singolo Curriculum proposto in una maniera particolare a settembre: “Ho deciso di non fare un canonico videoclip ma di farvi sentire più volte la canzone durante la giornata attraverso diverse dirette Facebook. Da mezzogiorno a mezzanotte, allo scoccare di ogni ora sarò in un posto diverso di Milano mandando in onda un videoclip in diretta, suonando o ascoltando la canzone insieme a voi con versioni bizzarre, ospiti e un probabile mal di piedi a fine giornata. Facciamo 12 video in 12 ore, tutti diversi e tutti in diretta! All’inizio di ogni diretta ci sarà un conto alla rovescia di qualche minuto per permettervi di essere collegati al momento giusto”. Fidentino classe 1976 Giuseppe Peveri

90

tmottobre

alias Dente è uno dei più apprezzati cantautori italiani, un musicista che negli anni ha conquistato un pubblico sempre più numeroso e affezionato riuscendo a imporre il suo personalissimo linguaggio pop dai tratti essenziali e ricercati. Il suo primo disco “Non c’è due senza te” esce nel 2007 e alla fine dell’anno “Non c’è due senza te” finisce nella rosa dei 20 migliori dischi italiani del 2007 scelti dal PIMI (Premio Italiano Musica Indipendente). Nel 2009 ecco “L’amore non è bello” (Ghost Records), 13 tracce che confermano le straordinarie potenzialità del cantautore. Il disco viene recensito ovunque con grande entusiasmo e l’attenzione nei confronti del cantautore va crescendo nel corso di un anno intenso e ricco di soddisfazioni che si chiude con il massimo riconoscimento da parte della critica di settore: la vittoria al PIMI per l’album dell’anno. Nel febbraio 2012 esce “Canzoni ai testimoni”, album di Enrico Ruggeri nel quale Dente reinterpreta in duetto con lo stesso Ruggeri “Pernod”, storico brano dei Decibel del 1980. Nel 2015 Dente pubblica per Bompiani il suo primo libro, “Favole per bambini molto stanchi”, che raggiunge in pochi mesi la quinta ristampa.


trentinopanorama lire per cambiare destinazione e portarmi a Napoli seguendo il litorale… Il mare era agitato e il movimento delle onde mi diede il là… Scivola, come un’onda libera….Ecco è così che è nata. “Un posto importante spetta a “Comme si bella”, il brano che De Piscopo ha composto e dedicato al ricordo di sua madre Giuseppina: “È volata in cielo dieci minuti prima della mia esibizione al Festival di Sanremo del 2006. È stato un momento terribile che non ho potuto piangere, ma sono salito comunque sul palco per onorare il mio impegno”. “Poi è successa una cosa magica: dovevo registrare il brano “Dimmi se c’è” e all’improvviso l’immagine di mia madre mi venne davanti agli occhi. Improvvisai tutto, musica e parole, come se le mie emozioni trovassero finalmente sfogo. Dietro ai vetri della regia mi guardavano e m’incitavano ad andare avanti. Una volta finito non riascoltai nulla, fino al giorno successivo. E a quel punto decisi di non cambiare niente”. Ricordi, sentimenti, ma anche umorismo, tra le tracce dell’album c’è spazio anche per le risate. “Sono fatto così, non prendo mai troppo sul serio me stesso e la vita”. È così che tra le tante canzoni ci s’imbatte nella barzelletta che racconta con ironia la competizione nell’ambiente musicale napoletano. Il cofanetto si chiude con l’intenso e appassionato cd 3, interamente dedicato ai brani strumentali. Brani toccanti come “Toledo”, con i suoni inconfondibili della chitarra di Pino Daniele, del sax soprano di Wayne Shorter e del basso di Alphonso Johnson; la celebre “Libertango”, frutto della collaborazione con Astor Piazzolla; e ancora l’intenso duetto di “Caravan” con Billy Cobham, il sound di ‘Rio One’, con Gerry Mulligan ed Enrico Intra, e tanti altri ancora. ■

La soluzione per i Vostri rifiuti di cantiere!

Curcu & Genovese Associati S.r.l. - Südtiroler Studio S.r.l. - riproduzione vietata

un pezzo della sua vita, umana e artistica, che s’intreccia a doppio filo con la storia della musica italiana e internazionale, dagli anni ’60 fino ai giorni nostri. Dall’incontro con Fabrizio De André con “Volta la carta”, a Franco Battiato con “L’era del cinghiale bianco”, a Mina con “Il nostro caro angelo”, dal baule dei ricordi riemergono le prestigiose collaborazioni in cui il groove della batteria di De Piscopo ha fatto la differenza e dato spirito e impulso a produzioni diventate famosissime. Proseguendo nella tracklist s’incontra la voce di Fausto Leali in “Libero”, e il successo internazionale “Stop Bajon” che legano indissolubilmente De Piscopo e Pino Daniele. All’amico di sempre, Tullio dedica anche il brano inedito “Destino e speranza” con il featuring di James Senese, un discreto e commosso ricordo di quello che lui definisce un fratello in blues: “Quell’indimenticabile sorriso latino, le emozioni, l’amore per la musica sono un patrimonio che resta vivo nei ricordi, nonostante lo scorrere del tempo. È l’essenza incancellabile che rimane anche in un momento così delicato per l’umanità, dove la sopravvivenza è all’ordine del giorno, l’egoismo impera, i social hanno invaso le vite di tutti noi”. Altro tuffo nel passato con “Semplicità” – “il primo brano in cui ho usato la voce, la mia prima esperienza da cantante e non da strumentista” – fino alla mitica “Andamento Lento”. “Dovevamo andare a Sanremo e avevamo questo brano. Avevamo la musica ma non un testo”, racconta De Piscopo. “Dovevo arrivare da Roma a Ostia per raggiungere i miei amici, ma una volta salito su un taxi vidi che il traffico era paralizzato. In quel momento il tassista mi disse: “E che vuole, qui a Roma è tutto un andamento lento!”. “Lo pagai 400.000

NUOVA APERTURA anche a Merano!

NUOVO CENTRO ROTTAMAZIONE VEICOLI. Eseguiamo i seguenti servizi: - Rottamazione Veicoli - Emissione pratica PRA con cancellazione veicolo - Ritiro del mezzo presso il cliente

Numero verde

800 726 116

Per un’offerta personalizzata:

0471 195195 91

tmottobre


www.bsifiere.com

EXPO “DOMANI SPOSI”

C

ompletati i posti disponibili per gli espositori, sono state infatti già numerose le adesioni da parte degli artigiani trentini del settore che andranno ad occupare gli stand allestiti nell’auditorium del Palalevico, presenti i maggiori leader del settore in regione, dall’artigiano dell’abbigliamento al maestro dell’oreficeria, per i vestiti da sposa e da cerimonia, passando attraverso le più belle location per il banchetto nuziale oppure i servizi di catering. Non

PROSEGUONO A PIENO RITMO I PREPARATIVI PER LA QUINTA EDIZIONE DI EXPO DOMANI SPOSI, IN PROGRAMMA SABATO 15 E DOMENICA 16 OTTOBRE AL PALALEVICO A LEVICO TERME, LA FIERA DEDICATA AL GIORNO PIÙ BELLO E INDIMENTICABILE PER OGNI COPPIA. PER L’EDIZIONE DEL 2016 GLI ORGANIZZATORI HANNO DECISO L’INGRESSO GRATUITO A TUTTO IL PUBBLICO

Un mondo di golosità... ...per i vostri momenti più dolci!

La Pasticceria Bronzetti, propone una vasta gamma di dolcissime specialità artigianali realizzate con materie prime altamente selezionate per offrirvi solo il meglio dell’arte pasticcera italiana...

92

tmottobre

LAVIS (TN) – Via Cembra, 1 Tel. 0461.240102 www.pasticceriabronzetti.com Orario: lun-merc-gio-ven-sab 7.30-12.30/15.00-19.30 Domenica: 7.30-12.30. Chiuso il martedì


trentinopanorama

mancano le bomboniere., le liste nozze, le carrozze e le macchine d’epoca per il viaggio verso il fatidico ”si“. Infine le agenzie viaggi e fotografi per il viaggio di nozze e per immortalare i ricordi di questo magico giorno. Dopo il successo delle passate edizioni, torna quindi questa rassegna dedicata al mondo degli sposi e a tutto quello che serve per non lasciare nulla al caso, affidandosi a veri professionisti. Un percorso unico ed emozionale in cui il

visitatore potrà confrontarsi direttamente con professionisti ed esperti pronti a dare consigli pratici, consulenze personalizzate e preventivi su misura. I futuri sposi potranno trovare tante idee originali per organizzare al meglio il matrimonio dei loro sogni e scegliere la soluzione che più si adatta alle loro esigenze. TUTTO PER GLI SPOSI Il salone principale ospiterà dei veri professionisti altamente qualificati che

Un luogo magico ai margini del bosco per assaggiare una cucina naturale, con ingredienti del nostro orto, servita in un ambiente che regala splendide emozioni, perché i vostri momenti speciali lo sono anche per noi.

operano da anni nel raffinato mondo del matrimonio, abiti da sposa , abiti da cerimonia, scarpe, accessori di complemento, tendenze e anteprime su come progettare il matrimonio in ogni dettaglio. Dalla cerimonia al pranzo nuziale, a tutti gli accessori necessari per fare grande e indimenticabile il giorno più bello. Un occhio di riguardo anche alla bellezza e al benessere. Un binomio perfetto per esaudire ogni desiderio ed esigenza

delle coppie. Parrucchieri, estetiste, cosmesi, centri estetici. Nel corso delle due giornate di apertura sono previsti vari momenti di animazione e dimostrazioni di acconciature, estetica e molto altro. L’orario di apertura nei due giorni sarà dalle 10 alle 19. INGRESSO GRATUITO. Altre informazioni si potranno trovare sul sito: www.bsifiere.com ■

AGRITURISMO La Stropaia Baselga di Piné - Fraz. Miola - Via della Prestala, 20 NUOVO NUMERO TEL. 0461.554082 - Cell. 349.5703243 lastropaia@email.it - www.lastropaia.it APERTURA: venerdì e sabato a cena e domenica a pranzo SU PRENOTAZIONE menù vegetariano

93

tmottobre


di Fabio De Santi

D

ebutta a fine ottobre con “La cucina” al Teatro Cuminetti la “Compagnia Regionale” nata dalla collaborazione fra Teatro Stabile di Bolzano, Centro Servizi Culturali S. Chiara e Coordinamento Teatrale Trentino. L’appuntamento con la Compagnia Regionale, che comprende 25 attori e attrici, è quello dal 25 ottobre al 6 novembre si lega a “La cucina”, tratto da un testo di Arnold Wesker, per la regia di Marco Bernardi in cui si racconta la giornata di lavoro in un grande ristorante, dall’arrivo alla spicciolata di cuochi e camerieri al mattino fino al parossismo infernale dell’ora di punta, con un colpo di scena finale drammatico e sorprendente. Una storia portata in scena da Andrea Castelli, Giovanni Vettorazzo e Giovanni Battaglia che, nell’epoca dei master chef, smitizza il mondo della ristorazione riportandolo alla realtà dei sentimenti comuni e delle dinamiche di gruppo. Con questa nuova edizione diretta da Marco Bernardi per il Teatro Stabile di Bolzano, il Centro Servizi Culturali S.Chiara di Trento e il Coordinamento Teatrale Trentino, si dà vita per la

“LA CUCINA” A TEATRO L’APPUNTAMENTO CON LA COMPAGNIA REGIONALE È QUELLO CHE DAL 25 OTTOBRE AL 6 NOVEMBRE SI LEGA A “LA CUCINA” DI ARNOLD WESKER prima volta a una compagnia teatrale professionale della regione Trentino Alto Adige. Un’occasione per fare il punto sulla creatività delle professionalità artistiche del territorio, un’opportunità straordinaria per venticinque attori e attrici, quasi sempre in palcoscenico, per dare vita a uno spettacolo corale e di grande impatto teatrale, una possibilità di perfezionamento artistico e professionale di eccellenza per chi partecipa all’iniziativa. Questa nuova esperienza della “compagnia regionale” proseguirà con altre due edizioni, sempre attraverso un bando pubblico: nel 2017 sarà Fausto Paravidino a guidarla e nel 2018 Serena Sinigaglia. L’ambientazione di questa messa

in scena è quella della Londra degli anni ‘50 nella cucina di un enorme ristorante del West End. Arnold Wesker ci racconta nella sua commedia una giornata nel ristorante. In questo cosmo shakespeariano succede di tutto: amori, conflitti, sogni, risse, utopie e lavoro, lavoro, tanto lavoro, con le portate che volano verso la sala e i piatti vuoti che tornano in cucina come boomerang impazziti. Il tutto con un’energia e un ritmo fantastici che hanno fatto di questa commedia un capolavoro cult del teatro inglese e europeo, rappresentata con grande successo in oltre trenta paesi del mondo. In un’epoca piena di master chef e di deliranti fissazioni culinarie, ecco una storia che smitizza

il mondo della ristorazione, riportandolo all’essenza della vita di tutti i giorni, alla realtà dei sentimenti comuni e delle dinamiche di gruppo. Arnold Wesker, con John Osborne e Harold Pinter, è stato uno degli esponenti di punta del movimento dei “giovani arrabbiati” inglesi che a cavallo tra gli anni ‘50 e ’60 hanno rivoluzionato il teatro con testi come “La cucina” appunto, “Ricorda con rabbia” di Osborne e “Il compleanno” o “Il calapranzi” di Pinter, portando sul palcoscenico una nuova visione della realtà, di forte cambiamento rispetto al teatro della tradizione e critica rispetto al sistema sociale di quegli anni tra dopoguerra e ■ boom economico.

LA SAGGEZZA NEL CIBO l’ĀYURVEDA

e la cucina delle nostre nonne

94

tmottobre

Euro 16,00 www.curcuegenovese.it


www.haydn.it


di Fabio De Santi

R

iprende martedì 4 ottobre con il concerto dell’ Orchestra da Camera di Brescia la Stagione concertistica della Società Filarmonica di Trento. Con questo concerto prosegue l’omaggio offerto al compositore trentino Roberto Di Marino con la prima esecuzione assoluta del suo Concerto per clavicembalo e orchestra d’archi oppositamente commissionato, L’Orchestra da Camera di Brescia qui con Simone Vebber, clavicembalo e Filippo Lama, violino concertatore nasce nei primi anni Novanta e dal 2007 affida la direzione artistica al M° Filippo Lama che ne riveste anche il ruolo di Konzertmeister. Intento principale di questa formazione è quello di affrontare un importante repertorio per orchestra da camera proponendo esecuzioni frutto di una totale partecipazione artistica e interpretativa di un gruppo di musicisti che da tempo collabora, ispirato da intenti comuni e condivisi. Giovedì 13 sul palco della Filarmonica spazio alla violinista Vilde Frang e al piano di Alexander Madzar. Notata giovanissima per la sua espressività e completo dominio tecnico, Vilde Frang è considerata la più interessante violinista della sua generazione. Nel 2012 le è stato asVilde Frang

96

tmottobre

SOCIETÀ FILARMONICA

L’Orchestra da Camera di Brescia

UN OMAGGIO AL COMPOSITORE TRENTINO ROBERTO DI MARINO CON L’ORCHESTRA DA CAMERA DI BRESCIA, QUINDI LA VIOLINISTA VILDE FRANG E FINALE SCOPPIETTANTE CON “L’ARPEGGIATA” segnato il prestigioso Credit Suisse Young Artists Award e nel mese di settembre è stata invitata per il debutto al Festival di Lucerna con i Wiener Philharmoniker diretti da Bernard Haitink. Järvi, EsaPekka Salonen e Yuri Temirkanov. Nella stagione 201516 debutterà con la Berlin Philharmonic e Simon Rattle nell’ambio del concerto annuale europeo. La vittoria a Leeds nel 1996 ha lanciato internazionalmente il giovane pianista, nato a Belgrado nel 1968, Aleksandar Madzar. Sono i musicisti de L’Arpeggiata i protagonisti del concerto di venerdì 28. Mon-

L’Arpeggiata

teverdi e dintorni: vale a dire uno dei capitoli musicali più affascinanti della musica europea. Per affrontare questo tema la Filarmonica di Trento ha invitato nella propria sala il gruppo di musicisti più curiosi, dinamici e sorprendenti oggi in attività, L’Arpeggiata. Fondata nel 2000, L’Arpeggiata si è imposta in tutto il mondo per l’originalità assoluta del suo lavoro sempre coerente con il tema scelto; coerenza che mai dimentica l’elemento spettacolare combinando felicemente gli elementi più diversi come la dan-

za, il canto, lo strumento, il tema colto con la melodia popolare, l’improvvisazione con la lettura rigorosa del testo scritto. Impegnati in progetti insoliti, i musici dell’Arpeggiata si mescolano a seconda dei temi affrontati coinvolgendo le persone meglio qualificate provenienti anche da territori differenti come il jazz, il folk, il teatro, la danza. Lo scopo è quello di indagare in maniera profonda ogni pratica esecutiva per restituire il documento musicale nella maniera più viva e storicamente aderente possibile. ■


trentinopanorama

www.fondazioneaida.it

S

arà l’intramontabile vena comica di Loredana Cont ad inaugurare la stagione di prosa 2016/17 del Teatro Valle dei Laghi organizzata da Fondazione Aida in collaborazione con la Comunità della Valle dei Laghi. L’appuntamento con “Ridi e lassa rider”, rigorosamente in dialetto trentino, è per l’8 ottobre - ore 20.45 - al teatro di Vezzano. I principali appuntamenti in Valle dei Laghi proseguiranno il 19 ottobre alle 20.30 con la giornalista Giuliana Sgrena che presenterà “Dio odia le donne” (Cavedine, via don Negri 30, Sala della Biblioteca, ingresso gratuito); mentre il 20 ottobre - ore 20.00 - per gli eventi speciali sarà la volta di Filò di donne. Grazie alla collaborazione con Il giardino

C’È GIAN BURRASCA! TEATRO VALLE DEI LAGHI: INAUGURA LA STAGIONE LOREDANA CONT, SEGUIRANNO GIULIANA SGRENA E L’INDIMENTICABILE SPETTACOLO DI VAMBA delle spezie, gli spettatori potranno anche cenare al caffè The staff, con il supporto dei ragazzi del progetto Diversamente a teatro. Il 30 ottobre, alle 16.30, sarà la volta de “Il giornalino di Gian Burrasca”, testo e regia di Pino Loperfido e Pino

Costalunga, lo spettacolo è ispirato all’omonimo libro per ragazzi di Vamba. In un momento in cui i bambini non ricevono più in dono diari, ma sempre più oggetti elettronici che riducono le relazioni e la loro capacità fantastica, lo spettacolo vuole riproporre

una vecchia storia che parla di sentimenti semplici ma forti, in contrasto con il mondo degli adulti indubbiamente più ipocrita. Info: Teatro Valle dei Laghi (Via Stoppani Vezzano - tel 0461/340158, info@teatrovalledeilaghi.it). ■

VENT’ANNI DI GANZEGA. MORI, 1 E 2 OTTOBRE

P

artecipare alla Ganzega d’Autunno non è come partecipare a una qualsiasi sagra enogastronomica. Non si può pensare di andarci solo per assaggiare un piatto e via. No, chi si reca alla Ganzega viene catapultato in un mondo a sé, assorbito in un’atmosfera che costringe a vivere appieno il clima della festa. Basti pensare che i piatti si pagano non in euro ma in lire, da farsi dare al cambio valute all’ingresso del paese! Tutto contribuisce a immergere il visitatore in un’esperienza davvero unica: i dettagli curati per far risaltare le strutture antiche, gli addobbi con materiali naturali che si trovano ovunque nel paese, le corti aperte e allestite con tavolate rustiche per servire le pietanze delle trattorie, le ricette di una volta, i figuranti in costume, le botteghe degli artigiani, la vecchia scuola... è un insieme di grande forza, che riesce magistralmente nell’intento di raccontarci come si viveva nel periodo di inizio Novecento. Entrando nel vivo del programma, sabato primo ottobre la festa inizia dalle 17.30, e poco dopo, alle 18, apre le danze la scenografica sfilata in costumi d’epoca per le vie del centro, accompagnata dalla banda locale. Alle 18 aprono le trattorie, che rimarranno aperte fino alle 24. Alle 21, però, vi consigliamo di interrompere la cena e alzare lo sguardo. Decine di fiaccole illumineranno le pendici del monte Albano, che sovrasta Mori: è la spettacolare fiaccolata, a cura della SAT di Mori. Per tutta la sera sarà davvero ampia la scelta di spettacoli e concerti, tra cui ricordiamo quelli della Opus Band e degli Archimossi Fantasy. Piacerà poi a tutti il Gran

Varietà, spettacolo di teatro danza in scena il sabato sera e la domenica pomeriggio. Domenica 2 ottobre si riparte dalle 11: da non perdere una visita alla corte rurale, spazio curato da un gruppo folk veneto che proporrà per tutta la giornata giochi di una volta e vecchi mestieri ambulanti. Ancora folk per lo spettacolo del gruppo di Attimis, che porta in Trentino danze e costumi tradizionali friulani. Il finale è affidato ad un originale spettacolo di teatro di strada: tra trampoli, luci, fuoco ed effetti pirotecnici, gli artisti racconteranno a modo loro il sentimento più forte, l’amore. Programma completo su www.prolocomorivaldigresta.com.

97

tmottobre


trentinopanorama

di Lara Deflorian

P

er la nuova stagione di InDanza il CSC S. Chiara conta di replicare il successo dello scorso anno e, attraverso il coinvolgimento di un pubblico diversificato, punta sui grandi nomi, su titoli conosciuti e su generi e stili differenti. Dalla scorsa stagione, inoltre, la programmazione è regionale e si distribuisce su più teatri: il Sociale di Trento e il Comunale di Bolzano, come di consueto, ospitano la danza internazionale, il SanBaPolis di Trento è deputato alla danza in verticale e il Cristallo di Bolzano proporrà gli spettacoli di avvicinamento alla danza. L’apertura dei sette spettacoli programmati per InDanza sarà a Trento con l’étoile del Balletto dell’Opera di Parigi Eleonora Abbagnato (29 ottobre), attualmente direttore artistico del Balletto del Teatro dell’Opera di Roma, che per la prima volta si esibirà nella nostra regione. Sarà interprete di una sensuale Carmen, quella creata più di 20 anni fa da Amedeo Amodio, con scene e costumi della pluripremiata Luisa Spinatelli e musiche di Georges Bizet con interventi originali di Giuseppe Calì. Si proseguirà poi con un’altra compagnia italiana, il Balletto di Roma (14 dicembre), interprete di un altro titolo conosciuto, una Giselle contemporanea che, pur avendo poco o nulla della storia e creazione originale romantica, si caratterizza per essere coreografata nei suoi due atti da due diversi autori: l’israeliano Itamar Serussi e l’austriaco Chris Haring. Sempre al Sociale si potrà poi assistere ad un trittico moderno di tre coreografi con in scena il Ballet Jazz de Montréal (7 febbraio), per poi arrivare al clou della stagione che ve98

tmottobre

ELEONORA ABBAGNATO È CARMEN LA STAGIONE INDANZA SI APRE CON LA GRANDE ÉTOILE DEL BALLETTO DELL’OPERA DI PARIGI, CHE A TRENTO INTERPRETERÀ LA ZINGARA DI BIZET drà protagonista Carolyn Carlson (21 marzo), una tra le grandi regine della danza contemporanea. In una due giorni a lei dedicata saranno proposti una master class, un incontro in cui dialogherà con il pubblico, approfondimenti video, oltre alla rappresentazione di Now, una sua

creazione per sette interpreti tra cui avremo il piacere di ritrovare il danzatore trentino Riccardo Meneghini. Sarà poi la volta della Evolution Dance Theater (20 aprile) e delle sue “magie”, illusioni e giochi di luce, mentre gli ultimi due spettacoli della stagione andranno in scena

al teatro Comunale di Bolzano, dove potremo assistere al teatro-danza di Michela Lucenti con il suo Balletto Civile (23 novembre), e alla danza sociale del giovane israeliano Sharon Fridman (14 aprile), che proporrà un lavoro sulla caduta e sul riscatto. In aggiunta a questi due titoli, il teatro Comunale di Bolzano ospiterà dalla Francia il gruppo Pockemon Crew (18 gennaio), più volte campioni del mondo e d’Europa. Infine i quattro spettacoli previsti al teatro Cristallo di Bolzano avranno l’obiettivo di mettere in luce la ricerca e l’evoluzione della danza made in Italy. Il Centro SC S. Chiara continuerà, inoltre, anche a promuovere nei teatri periferici la danza, nell’ottica di una condivisione di una strategia culturale con i Comuni e le realtà territoriali, sebbene il direttore Francesco Nardelli in proposito abbia affermato che “il Centro non è un’agenzia di spettacoli.” Vedremo allora se i Comuni riusciranno a proporre in autonomia al pubblico spettacoli di danza… Info: numero verde 800 013952 - www.centrosanta■ chiara.it



trentinomostre

LA CULTURA, DOPO LA SCOPERTA DELLE INDIE

“I

l mondo che non c’era”, già il titolo di questa intrigante mostra allestita dalla Fondazione Museo Civico di Rovereto a Palazzo Alberti Poja, ci

affascina, conducendoci in un universo ricco e variegato di cui ben poco sappiamo: le culture Meso e Sudamericane prima di Colombo, ovvero vita, costumi e cosmogonie. Il sottotitolo, “L’arte precolombiana nella Collezione Ligabue” ci indica da dove provengono le oltre 230 opere esposte: da quell’incredibile scrigno che è la Fondazione Giancarlo Ligabue (Venezia 1931-2015) e dall’omonimo Centro Studi Ricerche Ligabue della città lagunare. Opere integrate dalle antiche raccolte dei Medici fiorentini – la mostra è promossa anche dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana – e dai vari prestiti internazionali. Sarà una sorpresa ammirare questo corpus di capolavori che hanno, dopo la scoperta delle “Indie”, scardinato la visione culturale del tradizionale asse Roma-GreciaOriente per inclinarlo verso occidente, attraverso le civiltà mesoamericane, collocate in gran parte nel Messico,

LAURINA PAPERINA DOOMSDAY

I

l mondo di Laurina Paperina è un continuo rincorrersi di personaggi dei cartoon, del fumetto, dello starsystem del cinema e dell’arte, del videogioco e delle serie TV. L’obiettivo dell’artista è chiaro e dissacrante: assorbire e filtrare tutti questi stimoli attraverso la sua personalissima visione e restituirli a un pubblico più ampio possibile sotto forma d’arte (di qualsiasi forma d’arte: dipinti, disegni, sculture, video e installazioni). E se questo mondo, per una volta, si rovesciasse? E se l’artista, che ha già dato prova di saper predire il futuro, dichiarasse giunto il giorno del Giudizio universale? “Doomsday”, la nuova personale di Laurina Paperina, inaugurerà il 6 ottobre alle 18.30 presso lo Studio d’Arte Raffaelli di Trento con un sovvertimento generale di tutte le “regole” dettate fino ad ora dall’artista. Ispirandosi – a modo suo – alle opere di chi, prima di lei, si è cimentato nella rappresentazione del complesso sistema dell’Apocalisse (dai pittori Fiamminghi a Neil Marshall), Paperina reinventa l’Inferno e il Paradiso, collocandovi schiere di Batman e Robin, Micky Mouse, Lupo Alberto, famiglia Simpson, Freddy Kruger, Uomo Tigre, Spiderman, e una folta processione di supereroi e antieroi in attesa di essere traghettati da una parte o dall’altra della galleria, che si trasformerà in un vero e proprio aldilà paperoso tra grandi tele, lavori su carta, video, e l’ultima versione dell’installazione “The Pape Prophecies”. Doomsday sarà visitabile fino al 10 dicembre.

Guatemala, Belize, una parte dell’Honduras e del Salvador, il territorio di Panama, le Ande con la Colombia, Ecuador, Perù, Bolivia fino al Cile e Argentina. Come dire dagli Olmechi ai Maya, dagli Aztechi alla cultura Chavin e a

quelle Tiahuanaco e Moche fino agli Inca. Di sicuro affascineranno le maschere in pietra di Teotihucan, la più grande città della Mesoamerica e di un nucleo di vasi Maya di epoca classica con le loro decorazioni e iscrizioni. Cosa che avrebbe fatto dire, ad Albrecht Dürer, trovandosi di fronte ai regali di Montezuma a Cortes, giunti a Bruxelles nel 1520, queste cose son più belle che delle meraviglie… Nella mia vita non ho mai visto cose che mi riempissero di gioia come questi oggetti. Scolpite in nefrite, basalto e giada, provenienti da diverse regioni dell’America centrale, a grandezza naturale, impossibili da indossare per il loro peso, svolgono la funzione di interpretare gli antenati o divinità minori. Sono volti anonimi, forse per sottolineare l’importanza dell’uguaglianza all’interno della società teotihuacana. Alcune maschere sono realizzate in terracotta

100

tmottobre


trentinomostre dipinta e presentano grandi orecchini a forma di disco e naso a farfalla. Si trovano spesso al centro o sui coperchi degli incensieri da cerimonia e hanno la funzione di mettere i fedeli di fronte al volto della divinità o del sacerdote da venerare. A differenza delle maschere di pietra queste in terracotta sono forate in corrispondenza di occhi e bocca, per permettere a chi le indossa di guardare e parlare. Il viaggio prosegue nella cultura Tlalica e Olmeca (dal 1200 al 400 circa a.C.=, con esempi di quelle figurine antropomorfe di ceramica cava provenienti da necropoli con la tipica deformazione cranica, elaborate acconciature e il corpo appena abbozzato che tanto avevano affascinato artisti quali Diego Rivera, la moglie Frida Kahlo e i surrealisti europei. Come non fare degli accostamenti tra la scultura Mezcala e alcune opere dello scultore Henry Moore, opere che incantarono anche André Breton e Paul Eluard. Della cultura Zapoteca – che si diffonde nel Centro del Messico nella regione di Oaxaca dal 500 a.C. al 700 d.C e vede il suo centro nella città di Monte Albàn – sono altresì in mostra alcune delle famose urne cinerarie che appaiono dal 200 a.C al 200 d.C (II fase). Con la loro effige spesso antropomorfa, rappresentante un personaggio seduto con le gambe incrociate e le mani sulle ginocchia – probabilmente Cocijo, dio zapoteco della pioggia, del fulmine e del tuono – sono state trovate in differenti inumazioni; e resta da chiarire ancora la loro funzione. Un mondo ancora per lo più misterioso che per quanto si affronta con confronti, esempi, similitudini con la nostra cultura europea e orientale, rimane pur sempre avvolto da una fitta nebbia. Dovranno passare almeno quattro secoli infatti prima che l’Europa prenda nuovamente coscienza della grandezza dell’arte dell’America antica e ancora oggi sfuggono molti aspetti delle culture precolombiane, di quella parte di umanità che, all’improvviso, nell’ottobre del 1492, comparve all’orizzonte dei navigatori in cerca delle Indie. Sono Aztechi invece gli importanti propulsori utilizzati per lanciare frecce - provenienti dalle wunderkammer medicee e ora nel Museo di Antropologia di Firenze: sono tra i pochissimi strumenti di questo tipo decorati in oro. L’esposizione, accompagnata da un corposo catalogo, chiude il 6 gennaio 2017 ed è aperta da martedì a domenica.

ARCO Mostre DIVISIONISMI DOPO IL DIVISIONISMO Apertura: fino a domenica 16 ottobre. Galleria Civica G. Segantini. Mostra di pittura. Info: Galleria Civica G. SegantiniTel. 0464.583653; www.museoaltogarda.it. Mostre MANIFLÙ: MOSTRA FOTOGRAFICA Apertura: da sabato 15 a sabato 22 ottobre. Presentazione del monitoraggio fotografico che ha coinvolto i gruppi scout delle reti di Riserve della Sarca (sez. Scout Pinzolo e Carisolo, Arco, Riva del Garda) per mappare con uno “sguardo scout” tutto il corso del fiume. Orario: dom-ven 16-19; sab 1418. Ingresso gratuito. Info: Gruppo Scout Tel. 335.438533.

BORGO VALSUGANA Mostre GIOVANI ARTISTI IN VALSUGANA - MOSTRA COLLETTIVA D’ARTE Apertura: fino a domenica 2 ottobre. Spazio Klien. Mostra collettiva d’arte con gli artisti: Stefano Bellumat, Cristina Giosele, Annalisa Lenzi, Stefania Simeoni, Viviana Soro, Deborah Trentin, Paolo Trevisan. Orario: dal mar al sab 10-12 e 16-19, dom 10-12, lunedì chiuso. Info Apt Valsugana Tel. 0461.727700; www.visitvalsugana.it.

BRENTONICO Mostre CORPI DISARMATI: LA MECCANICA DELLA NORMALITÁ Apertura: fino a domenica 2 luglio 2017. Palazzo Eccheli-Baisi, Via Mantova, 4. La mostra, curata da Mara Dissegna, Rodolfo Taiani ed Emanuele Togni, affronta il tema dei tanti reduci che fecero ritorno alle proprie case al termine della prima guerra mondiale menomati nel corpo e nello spirito. Ingresso gratuito Info: per aperture e orari www.museostorico.it Tel. 0461.1747000; www.comune. brentonico.tn.it Tel. 0464.395059.

CAVALESE Mostre UN PATRIMONIO DI CARTA. I DOCUMENTI DI FIEMME TRA STORIA E TUTELA Apertura: fino a lunedì 17 aprile 2017. Palazzo della magnifica comunità di Fiemme. Orario estivo: 10/12 - 15/18,30. Info: www.palazzomagnifica.eu, email: palazzo@ mcfiemme.eu, Tel. 0462.340812.

LEVICO TERME Mostre CESARE BATTISTI IN VALSUGANA Apertura: da domenica 10 luglio a lunedì 31 ottobre. Forte Colle delle Benne. Orario: dal martedì alla domenica e, nei giorni festivi, dalle 10 alle 12.30 e dalle 14 alle 18.

OSSANA Mostre ANCORA UNA VOLTA SOLTANTO (LA MELA E I SUOI PERCHÉ) Apertura: da sabato 10 settembre a sabato 15 ottobre. Castello Da domenica 11 a domenica 18 settembre tutti i giorni 10.00-12.30 / 14.30-18.00; dal 19 settembre al 15 ottobre apertura solo week end 10.00-12.30 /14.30-18.00. Altri giorni solo su appuntamento Tel. 348.2918251; ancoraunavoltasoltanto@gmail.com.

PERGINE VALSUGANA Mostre VERTICALISSIMO Apertura: da sabato 16 aprile a domenica 6 novembre. Castello. Mostra di sculture di Jürgen Knubben. Mostra a cura di Theo Schneider e Verena Neff, coordinatore Riccardo Cordero. Orario di apertura: da martedì a domenica dalle 10 alle 20, lunedì dalle 17 alle 20. Info: Castel Pergine Via al Castello, 10 - Tel. 0461.531158; verena@castelpergine.it; www. castelpergine.it.

RIVA DEL GARDA Mostre ASSORTI NEL PAESAGGIO VEDUTE A CONFRONTO IN PINACOTECA Apertura: fino a domenica 6 novembre. Museo. Assorti nel paesaggio. Vedute a confronto in Pinacoteca riprende parte del titolo di una mostra che il Museo Alto Garda dedicò nel 2015 a una selezione di opere di paesaggi gardesani realizzate da alcuni pittori nordici fra Ottocento e Novecento. Nel caso di questo specifico progetto pensato per il 2016, Assorti nel paesaggio diventa, più che il titolo di una mostra o di una sezione, il nome di una partitura che pervade trasversalmente la Pinacoteca del MAG, di una tematica che si dipana lungo le sale dell’intero primo piano del Museo. Orari di apertura: fino al 6 novembre 2016 mar-dom 10-18; giugno-settembre aperto tutti i giorni; 27-30 dicembre 2016 e 2-8 gennaio 2017 ore 10-18; 31 dicembre 2016 ore 1017. Info: Tel. 0464.573869. Mostre DAVID AARON ANGELI. FLUIDI Apertura: fino a domenica 6 novembre. Museo Riva del Garda, 101

tmottobre


trentinomostre piazza Cesare Battisti 3/a. Attraverso disegni, sculture e installazioni ambientali, l’artista recupera motivi e iconografie ispirate a testi, libri o stampe antiche, ad opere del passato, libri di storia, geografia o zoologia, reinterpretandoli ed aprendo una nuova possibilità di riflessione sui loro codici di rappresentazione e di significato. Orario: ore 10-18 (lunedì chiuso), giugno, luglio, agosto e settembre aperto tutti i giorni ore 10-18. . Mostre IL VIAGGIO Apertura: da sabato 8 a mercoledì 26 ottobre. Sala civica “G. Craffonara”. Mostra collettiva. I diversi modi di intendere e vedere il viaggio vengono presentati dagli artisti protagonisti di questo evento espositivo tutto da scoprire e da vedere. Pittura e scultura si incontreranno, con varie tecniche, lungo un percorso immaginario che porterà il visitatore a sognare i luoghi più belli e suggestivi del mondo. Gli artisti di questo evento sono: Annamaria Targher, Alex Cattoi, Mattia Maldonado, Matthias Sieff, Alberto Palasgo, Gianluigi Zeni. Ingresso gratuito. Orario: tutti i giorni ore 10-13.30/15-18.30. Info: Centro Culturale “La Firma” Tel. 0464.573917.

RONZONE Mostre CARLO ANGELINI Apertura: da sabato 10 settembre a domenica 9 ottobre. Museo. Mostra personale ricca di piacevoli sensazioni che emanano da decine di quadri dipinti e realizzati esclusivamente a mano utilizzando legni dei boschi trentini.

ROVERETO Mostre LE COLLEZIONI. L’INVENZIONE DEL MODERNO L’IRRUZIONE DEL CONTEMPORANEO Apertura: fino a sabato 31 dicembre 2016. Mart, Corso Bettini. I maggiori capolavori del Mart, da Medardo Rosso agli artisti delle ultime generazioni, passando per Felice Casorati, Giorgio de Chirico, Fortunato Depero, Fausto Melotti e Alberto Burri, Lucio Fontana, Mario Merz, Bruce Nauman, vengono ripresentati al pubblico in un nuovo allestimento cronologico e tematico pensato dal direttore Gianfranco Maraniello con i curatori Daniela Ferrari e Denis Isaia. Orario: martedì - domenica 10-18; venerdì 10-21. Lunedì chiuso. Biglietto intero € 11,00; ridotto € 7,00. Info: www.mart.tn.it/lecollezioni. Mostre I PITTORI DELLA LUCE. DAL DIVISIONISMO AL FUTURISMO Apertura: da sabato 25 giugno a domenica 9 ottobre. Mart. Do-

102

tmottobre

po il grande successo di Madrid giunge al Mart la grande mostra “I pittori della luce. Dal Divisionismo al Futurismo”, a cura di Beatrice Avanzi, Daniela Ferrari e Fernando Mazzocca, in coproduzione con la Fundación MAPFRE di Madrid. Info: www.mart.tn.it. Mostre IL BELLO DELL’INDUSTRIA Apertura: da mercoledì 19 a lunedì 31 ottobre. c/o sede di Trentino Sviluppo - Via Fortunato Zeni.

SAN MICHELE ALL’ADIGE Mostre LE STAGIONI DEGLI ALBERI. MOSTRA ITINERANTE SULLA FENOLOGIA Apertura: da lunedì 26 settembre a domenica 18 dicembre. Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina. Info: Tel. 0461.650314; info@museosanmichele.it; www. museosanmichele.it.

SANZENO Mostre L’ANIMA DELLA NATURA ALBINO ROSSI Apertura: da sabato 23 luglio a lunedì 10 ottobre. Casa de Gentili Centro Culturale d’Anaunia - Piazza della Fontana, 2. Mostra antologica dell’artista trentino Albino Rossi. Orario: da martedì a domenica ore 10-12/15-18; settembre-ottobre da giovedì a domenica. Info prenotazioni: Tel. 0463.510050; centro. culturale.danaunia@gmail.com; www.centroculturaledanaunia.it; Studio Buonanno Arte Contemporanea Trento Tel. 333.9133314; buonannoac@virgilio.it; www.buonannoac.com.

STENICO Mostre ANTICHI ERBARI DELLA BIBLIOTECA DI TRENTO Apertura: da sabato 28 maggio a domenica 16 ottobre. Castello. Rari e preziosi volumi dal XV al XVIII, saranno esposti nel maniero che domina le Giudicarie: un’occasione unica per scoprire volumi rari, illustrati da xilografie e incisioni su rame di grande pregio artistico, che hanno permesso di tramandare fino ad oggi antichi saperi e conoscenze su piante e fiori che in essi vengono accuratamente descritti. Orario: 10-18. Chiuso il lunedì. Info: www.buonconsiglio.it.

TENNO Mostre ILIADE Apertura: fino a domenica 30 ottobre. Mostra per le scuole. In mostra incisioni originali su pregevole carta filigrana del noto artista neoclassico inglese John Flaxman, stampate a Roma presso la stamperia artistica di Thomas Piroli nel 1793 e opere eseguite dagli artisti

dell’Accademia Città di Ferrara. Ingresso gratuito. Orario: 10-12/1418. Chiuso il lunedì. Info: Casa degli Artisti Tel. 0464.502022; www. casartisti.it.

TRENTO Fiere FIERA MERCATO DEI FOSSILI, PIETRE LAVORATE E DI ORNAMENTO Apertura: da sabato 8 a domenica 9 ottobre. Trento Fiere. Orario: sabato dalle 9 alle 19; domenica dalle 9 alle 18. Costo ingresso adulti 5 euro; studenti 3 euro e ragazzi 1 euro. Info: www.fieramineralitrento.it. Fiere BRIDAL BEAUTY Apertura: da venerdì 21 a domenica 23 ottobre. Trento Fiere. Bridal & Beauty la più evoluta vetrina di professionisti altamente qualificati che danno luce al raffinato mondo della Sposa, Estetica applicata, Nail, Make Up e Hair Fashion. Una manifestazione dove si potrà sperimentare direttamente sensazioni ed emozioni legate al giorno più bello e cogliere tutte le declinazioni sulla Bellezza e Bon Ton Sposa. Tutte le aziende del settore esporranno insieme nel padiglione B del Quartiere Fieristico di Trento Fiere e occuperanno 2.500 mq riservati ad espositori selezionati. Una location che offre il giusto palcoscenico al grande pubblico con un panorama infinito di prodotti e servizi. Orario: venerdì: 16-19; sabato e domenica: 10-19. Costo ingresso adulti 7 euro; ridotto 3,50 euro. Info: www.bridalbeauty.it. Fiere FA’ LA COSA GIUSTA 2016 Apertura: da venerdì 28 a domenica 30 ottobre. Trento Fiere. “Fa’ la Cosa Giusta! Trento” è una mostra mercato che ogni anno l’ultimo fine settimana di ottobre porta nelle strutture di Trento Fiere in Via Briamasco più di 200 fra agricoltori biologici, botteghe del commercio equo, associazioni, cooperative sociali, e aziende che propongono prodotti e servizi

rispettosi dell’ambiente. Un’occasione per incontrare e quindi conoscere da vicino aziende, progetti e buone prassi amministrative, che sul territorio locale, ma non solo, stanno costruendo un’economia più attenta alle persone e all’ambiente. Orario: venerdì: 14.30 18.30; sabato e domenica: 9-19. Ingresso adulti € 3, minorenni € 1. Info: www.trentinoarcobaleno.it. Mostre I TRENTINI NELLA GUERRA EUROPEA 1914-1920 Apertura: fino a domenica 30 dicembre 2018. Le Gallerie, Piedicastello. Una mostra che racconta il dramma dei trentini nel corso del primo conflitto mondiale. Orario: da martedì a domenica ore 9.0018.00 (lunedì chiuso). Ingresso libero. Info: www.fondazione.museostorico.it. Mostre TEMPI DELLA STORIA, TEMPI DELL’ARTE. CESARE BATTISTI TRA VIENNA E ROMA Apertura: fino a domenica 6 novembre. Castello del Buonconsiglio. La prima sezione traccia un quadro della vivace situazione culturale del Trentino nel contesto austro-ungarico prima del 1914, con dipinti di Giovanni Segantini, Eugenio Prati, Bartolomeo Bezzi, Alcide Davide Campestrini, Umberto Moggioli, ma anche Franz von Defregger, Albin Egger-Lienz. I paesaggi di Guglielmo Ciardi e le fotografie di illustrazione di un Trentino ancora prevalentemente rurale accanto ai dipinti di Felice Carena introducono nella seconda sezione il crescente impegno di Battisti, ormai rientrato a Trento dopo la laurea a Firenze, nelle questioni sociali, politiche e culturali della sua terra, dalla militanza socialista all’elezione a deputato a Vienna, che egli conduce assieme all’esperienza di giovane geografo sul campo con le sue innovative ricerche sui laghi del Trentino. Orario: 10.00-18.00 | chiuso il lunedì. Info: Castello del Buonconsiglio Tel. 0461.233770; www.buonconsiglio.it.


trentinomostre Mostre WYATT KAHN Apertura: fino a domenica 2 ottobre. Galleria Civica - Via Belezani, 44. Mostra personale a cura di Margherita de Pilati. Orario: mart-dom 10-13/14-18. Lunedì chiuso. Info: Galleria CIvica Tel. 0461.985511; www.mart.trento.it. Mostre ESTINZIONI Apertura: fino a lunedì 26 giugno 2017. MUSE - Museo delle Scienze, corso del Lavoro e della Scienza 3, Trento. Storie di catastrofi e altre opportunità il MUSE dà il via a un ambizioso progetto che mette in dialogo le ricerche e le riflessioni sulla sesta estinzione di massa ovvero la crisi ecologica che stiamo vivendo - con le dinamiche che hanno caratterizzato le cinque grandi estinzioni paleontologiche avvenute negli ultimi 500 milioni di anni. Orario: da martedì a venerdì 10-18; sabato e domenica 10-19. Costi intero € 10, ridotto € 8. Info: www.muse.it; Tel. 0461.270311; museinfo@muse.it. Mostre ASCOLTO LA VITA. SCOLPISCO CIÒ CHE SENTO Apertura: da sabato 17 settembre a lunedì 14 novembre. Museo DIocesano Tridentino. La mostra dedicata ad una delle opere più importanti e originali dell’arte sacra trentina del Novecento: la Via Crucis che Othmar Winkler scolpì nel 1952 per la chiesa di Maria Bambina di Trento. Orario: lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato: 9.30-12.30/14.00-17.30; domenica: 10.00-13.00/14.00-18.00; giorni di chiusura ogni martedì, 1 novembre. Info: Tel. 0461.234419; info@museodiocesanotridentino.it; www.museodiocesanotridentino.it. Mostre BRUNIVO BUTTARELLI L’ESTINZIONE. OVVERO LA VITA OLTRE LA MORTE Apertura: da sabato 1 ottobre 2016 a mercoledì 26 luglio 2017. Parco del MUSE e parco del quartiere Le Albere. Ingresso libero. Info: www.muse.it. Mostre NERIO FONTANA Apertura: da sabato 1 a lunedì 31 ottobre. Ritrovo degli Artisti. Quartiere “Le Albere” in via Olivetti, 16. Orario: martedì, mercoledì, giovedì, venerdì 10-12/15-18; sabato e domenica ore 10-18, chiuso il lunedì. Info per appuntamento: 334.1028483.

Mostre 10A RASSEGNA RENART 2016 - ARTISTI PER LA DONAZIONE Apertura: da sabato 1 a sabato 15 ottobre. Palazzo Trentini. Franco Albino, Rudi Benétik, Antonio Cantamesse, Anna Caser, Carla Decarli, Bruno Degasperi, Annalisa Filippi, Claudio Foradori, Eugenio Galli, Patrizia Gandini, Alessandro Goio, Cristina Moggio, Aldo Pancheri, Silvana Todesco, Paolo Tomio, Simone Turra. Orario: venerdì ore 10-18; sabato ore 9-12.. Mostre LAURINA PAPERINA DOOMSDAY Apertura: da giovedì 6 ottobre a sabato 10 dicembre. Studio d’Arte Raffaelli. Laurina Paperina ha realizzato per la sua nuova personale in galleria, Doomsday, un progetto site-specific che trasformerà lo Studio d’Arte Raffaelli in una vera e propria Apocalisse, con grandi opere su tela, una serie inedita di disegni su carta, video, e l’installazione “The Pape Prophecies”, che consentirà a ciascun visitatore di ottenere una profezia unica e originale disegnata dall’artista. Per la mostra sarà pubblicato un catalogo con testo di Ivan Quaroni. Info: www.studioraffaelli.com. Mostre PAOLO DALPONTE Apertura: da venerdì 7 a lunedì 31 ottobre. All’interno del Centrocolor - Via Paradisi, 7. Mostra personale. L’artista giudicariese metterà in mostra una quarantina di lavori, principalmente sul tema del femminile. Lavori a matita e ad acquerello e china. Farà parte dell’esposizione anche una serie di disegni monografici a matita di taglio umoristico.

Mostre CHI HA PAURA DEI SORCI VERDI? Apertura: da domenica 9 a domenica 23 ottobre. Trento. Alle 16-17. Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni, Via Lidorno. Incontro dedicato alla scoperta dell’arte e dei significati nascosti degli stemmi dipinti sugli aerei. Prenotazione consigliata al tel. 0461.944888. Info: APT Trento, Monte Bondone Valle dei Laghi Tel. 0461.216000; info@discovertrento.it; www.discovertrento.it.

TULLIA FONTANA A TELVE VALSUGANA ICONE ANTICHE E MODERNE

N

ella Sala cosiliare di Telve, davanti a un numeroso pubblico è stata inaugurata la mostra della pittrice di Carzano Tullia Fontana ”Lula”, dal titolo “Icone antiche e moderne”. Introdotta dall’assessora alla cultura Lorenza Trentinaglia la mostra è stata presentata da Renzo Francescotti, che sulla Fontana ha più volte scritto, includendola nel fondamentale volume “Bottega d’artista”, edito da Curcu & Genovese, e dedicandole anche una monografia. Francescotti ha parlato delle icone la cui origine viene attribuita a San Luca evangelista, sepolto nella basilica di Santa Giustina a Padova, dove viene custodita anche l‘immagine di una Madonna a lui attribuita. Dal secolo IV in poi la pittura delle icone, attraverso il pennello dei monaci si è diffusa in tutti i paesi del Mondo Orientale, Egitto, impero bizantino, Grecia, Russia, Polonia ecc. e anche nel mondo occidentale, passando dai monaci ai laici. In pratica la pittura di icone - ha detto Francescotti si configura come il più longevo genere pittorico della storia. Tullia Fontana ha scoperto questo filone artistico da studentessa d e l l ’A c c a d e m i a d’Arte a Venezia - città che custodisce icone tra le più belle del mondo - e dipinge icone classiche da almeno trent’anni, presentandole in decine di mostre nel Triveneto. Ma ha anche il merito di aver cercato di modernizzare il genere realizzando icone moderne ,vale a dire contaminate, laicizzate, secolarizzate - come ha affermato il presentatore - introducendovi suggestioni tolte dalla storia della pittura, da Carpaccio a Caravaggio, arrivando sino al Liberty.

103

tmottobre


trentinoappuntamenti

DALLA MAGIA DEI PINK FLOYD ALLA GRANDE DANZA...

L

a prima edizione di Y Generation Festival, che dal 6 al 9 ottobre proporrà a Trento una rassegna di danza e teatro-danza con e per

bambini e ragazzi, sul linguaggio comunicativo del corpo, che va a colmare un vuoto attualmente presente nel nostro paese. La dodicesima edizione di quella che è diventata la più visitata mostra mercato del capoluogo dopo la Mostra dell’Agricoltura, “Fa’

la cosa giusta”, si

svolgerà dal 28 al 30 ottobre. Dopo il grande successo della prima edizione torna dal 21

ottobre la rassegna Jazz’About proposta dal Centro S.Chiara. Una serie di eventi live, curati da Danis Longhi all’insegna delle varie contaminazioni della musica jazz. La violinista inglese – di origini italiane – Nicola

Benedetti (il 19 ottobre, a Trento) inaugurerà la stagione sinfonica

dell’Orchestra

ELEONORA ABBAGNATO

E

sordisce in televisione a 11 anni, ballando in diretta in un programma presentato da Pippo Baudo. A 12 anni si trasferisce a Montecarlo, dove studia nella scuola di Marika Bresobrasova, e nello stesso anno vince il DanzaEuropa. A 13 anni è in tournée fra Marsiglia e Parigi con La bella addormentata di Roland Petit (nel ruolo di Aurora da bambina). Quindi viene ammessa, dopo un’audizione privata, all’École de Danse dell’Opéra di Parigi come borsista. Nel 1996, appena maggiorenne, si diploma ed entra nel corpo di ballo dell’Opéra, dove si svolge la sua carriera: Coryphée nel ‘99, Sujet nel 2000, Première Danseuse nel 2001 ed Étoile dal 28 marzo 2013. Nel 2007 esordisce come attrice nel film Il 7 e l’8 di Ficarra e Picone. Sempre nello stesso anno partecipa anche come ballerina per una notte alla quarta puntata della quarta edizione del reality show Ballando con le stelle, condotto da Milly Carlucci, su Rai Uno, ed è protagonista di una puntata del programma Il testimone su MTV. Fa parte della Giuria di Qualità della categoria “Campioni” in occasione del Festival di Sanremo 2008. A novembre 2009 viene pubblicato da Rizzoli il suo libro autobiografico Un angelo sulle punte. Nel febbraio 2013 è stata nuovamente membro della Giuria di Qualità al Festival di Sanremo. Nel maggio 2013 è caposquadra dei blu nel programma di Amici di Maria De Filippi in sostituzione di Miguel Bosé.

“Haydn”. Sound Project, dopo il successo del loro tour che li ha portati anche a Trento lo scorso

Eleonora Abbagnato (29 ottobre), attualmente

febbraio, ritornano il 29

direttore artistico del Balletto del Teatro dell’Opera di

ottobre all’Auditorium S.

Roma, che per la prima volta si esibirà nella nostra regione.

Chiara, dalle 21, con il loro nuovo show “Delicate Sound Of Pink Floyd”. partenopeo Tullio

sarà a Trento con l’étoile del Balletto dell’Opera di Parigi

il vulcanico batterista

De Piscopo sarà in concerto

Il 30 ottobre, alle 16.30, al teatro Valle dei Laghi di Vezzano andrà in scena “Il

giornalino di Gian

Burrasca”, testo e regia di Pino Loperfido e Pino Costalunga, lo spettacolo è ispirato all’omonimo libro per

sabato 22 ottobre, dalle 20.45, al Teatro di Pergine.

ragazzi di Vamba.

Il cantautore emiliano Dente, uno dei musicisti più

Debutta a fine ottobre con “La

amati fra le ultime generazioni nel panorama rock italiano,

Teatro Cuminetti la “Compagnia Regionale” nata dalla

sarà il 29 ottobre in concerto allo Smart Lab di Rovereto.

collaborazione fra Teatro Stabile di Bolzano, Centro Servizi

L’apertura dei sette spettacoli programmati per InDanza

Culturali S. Chiara e Coordinamento Teatrale Trentino.

104

tmottobre

cucina” al


trentinoappuntamenti 1 SABATO Cultura INCONTRI DI POESIA Mezzolombardo. Ore 20.30. Sala Spaur. “L’infinito nell’anima di Giacomo Leopardi” e, accanto a suggestive letture dai Canti di Leopardi, si potrà ascoltare dell’ottima musica a cura della Scuola Musicale Guido Gallo. Con la partecipazione del professor Giorgio Ragucci Brugger. Ingresso gratuito. Info: Biblioteca intercomunale di Mezzolombardo Tel. 0461.602648; mezzolombardo@biblio.infotn.it; www.comune.mezzolombardo. tn.it/Aree-tematiche/Biblioteca. Cultura FORMA E FUNZIONE DELL’ALTARE A PORTELLE NEL PERIODO TARDOGOTICO IN TRENTINO Trento. Ore 21.30. Museo Diocesano Tridentino. Incontro con Domizio Cattoi. Sarà preso in esame il magnifico Flügelaltar proveniente dalla chiesa di San Vigilio di Tassullo. Info: www.museodiocesanotridentino.it. Cultura GIORNATE NAZIONALI DEI MUSEI ECCLESIASTICI Trento. In occasione della quarta edizione delle Giornate Nazionali dei Musei Ecclesiastici l’ingresso al Museo Diocesano Tridentino sarà libero e gratuito per l’intero primo fine settimana di ottobre, sabato 1 e domenica 2. Nella sola giornata di domenica 2 ottobre il museo sarà aperto fino alle ore 22.00. Le Giornate dei Musei Ecclesiastici sono un’iniziativa ideata dall’Associazione Musei Ecclesiastici Italiani (A.M.E.I.) per promuovere la conoscenza di questa peculiare categoria di musei. È previsto un ricco calendario di appuntamenti. Info: www.museodiocesanotridentino.it. Enogastronomia UNA SCELTA ALIMENTARE VEGETARIANA TRA SALUTE ED ETICA NELLE VARIE FASI DELLA VITA Imer. Dalle ore 8.30. Sièghe di Imèr. Una giornata dedicata ad alimentazione, ambiente e salute. Info: Associazione Le quattro stagioni cell: Laura 338.5237903; 4stagioni.imer@gmail.com; le4stagioni.wordpress.com. Musica VIAGGIO IN KURDISTAN Trento. Ore 21.30. Museo DiocesanoTridentino. Concerto di Serhat Akbal. Attraverso le corde del suo strumento che accompagnano la sua voce suadente, Serhat racconta la storia del “paese che non c’è”, il Kurdistan, presentando agli ascoltatori canzoni che risalgono a 500 anni fa in lingua curda, turca ed armena e raccontando tra un brano e le vicissitudini del suo

popolo. Info: www.museodiocesanotridentino.it. Musica FESTIVAL DE LA JOENTÙ Moena. A partire dalle ore 20.00. La Grenz. Una serata musicale che unisce giovani e band giovanili provenienti dalle vallate ladine. Si esibiranno con cover e pezzi propri, in ladino, italiano e inglese: I Good Fingers da Cortina (Rock N’ Roll); I Madax dalla Val Gardena (Rock); I Berdon dalla Val di Fassa (Rock). Verrà servito un buon piatto di “supa da orc”, un buon bicchiere e tanta buona musica. Info: Centro Giovani Moena Cell. 348.0378308. Musica ANETA Pergine Valsugana. Ore 20.45. Teatro Comunale. Opera lirica trentina. Testo di Fabio Chiocchetti, musica di Claudio Vadagnini con Pinuccia Mangano, Walter Franceschini, Victoria Burneo Sanchez, Federico Lepre, Alessandro Colombo. Coro lirico “G. Verdi” di Bolzano e Merano in collaborazione con Coro Paganella e Coro “Aurona”.Regia di Mirko Corradini; maestro concertatore e direttore Claudio Vadagnini. Info: Teatro Comunale di Pergine info@teatrodipergine.it; Tel. 0461.511332 (biglietteria); www.teatrodipergine.it. Musica EARLY MUSIC WEEKS Riva del Garda - Torbole, Arco, Nago, Tenno, Lago di Tenno, Val di Ledro. Ore 20.45-22.30. Sette concerti di musica antica in sette location suggestive del Garda Trentino. Sette concerti di altissimo livello, trenta giovani artisti di grande valore, due nomi di spicco della musica antica a livello mondiale, sette luoghi del Garda Trentino ricchi di cultura e fascino, sette percorsi culturali eno-gastronomici alla scoperta del nostro territorio e della nostra storia, decine di realtà coinvolte. Ingresso gratuito. Per programma dettagliato consultate il sito: www.gardatrentino.it. Teatro TORTA DE POMI Riva del Garda. Ore 20.45. Teatro. Spettacolo di Massimo Lazzeri con l’Associazione Culturale “Le Quisquilie” di Trento. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro BATTISTI CESARE. SEGNI PARTICOLARI: NESSUNO Trento. Ore 18. Fossa dei Martiri del Castello del Buonconsiglio. (In caso di maltempo Loggia del Romanino). Spettacolo di Andrea Castelli con Andrea Castelli, Maura Pettorruso e Stefano Pietro Detassis. Scene e costumi Tessa Battisti, tecnica Claudio Zanna, organizzazione Daniele Filosi. Lo spettacolo viene presentato nell’ambito delle iniziative culturali sulla figura di

Cesare Battisti organizzate dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto. Per ulteriori informazioni sul programma delle iniziatve: http://bit.ly/2db0f9Z. Tradizione GANZEGA D’AUTUNNO Rovereto. “Zugar e goderséla”, divertimenti e svaghi di inizio secolo. Torna il primo weekend di ottobre l’evento che rievoca le tradizioni della gente trentina nel secolo scorso. Costumi d’epoca, antichi mestieri, mostre, spettacoli e cucina tipica sono il cuore della festa di Mori. Info: APT Rovereto e Vallagarina Tel. 0464.430363.

2 DOMENICA Cultura CATTEDRALE. TEATRO AL BUIO Trento. Ore 20.45. Spettacolo della Compagnia “Il Funambolo”. A cura di Guido Laino (adattamento testi dall’omonimo racconto di Raymond Carver). Con Emanuele Cerra, Tiziano Chiogna, Marta Marchi. Info: www.museodiocesanotridentino.it. Cultura GIORNATE NAZIONALI DEI MUSEI ECCLESIASTICI Trento. In occasione della quarta edizione delle Giornate Nazionali dei Musei Ecclesiastici l’ingresso al Museo Diocesano Tridentino sarà libero e gratuito per l’intero primo fine settimana di ottobre, sabato 1 e domenica 2. Nella sola giornata di domenica 2 ottobre il museo sarà aperto fino alle ore 22.00. Le Giornate dei Musei Ecclesiastici sono un’iniziativa ideata dall’Associazione Musei Ecclesiastici Italiani (A.M.E.I.) per promuovere la conoscenza di questa peculiare categoria di musei. È previsto un ricco calendario di appuntamenti. Info: www.museodiocesanotridentino.it.

Famiglia SI CHIUDE...IN ALLEGRIA! Lagorai. Ore 11. Rifugio Tonini. Saluto della stagione estiva del Rifugio G. Spruggio Tonini in compagnia, fra musica e buon cibo. Info: Tel. 0461.683022. Folklore 22A LA DEMONTEGADA DEL LE VACHE DI PREDAZZO Predazzo. La Val di Fiemme festeggia le sue mucche. Predazzo si affolla di bancarelle, casette e gazebi enogastronomici, paioli di polenta, con gli stand del Mercato Contadino e del Festival del Gusto. Alle 10.00, entrano in scena le vacche, agghindate a festa con fiori e rametti di abete. Fra le curiose star, sfilano contadini, malgari e pastori di tutte le età in costume tipico, carri di fieno, carrozze, cavalli, pecore, capre e persino galline. La scenografica festa attira migliaia di visitatori. I laboratori della Strada dei Formaggi delle Dolomiti trasformano i bambini in sapienti casari. Per programma dettagliato visitate il sito www.visitfiemme.it. Folklore 11^ FESTA DEL RADICCHIO DI BIENO Bieno Valsugana. Campo sportivo, teatro tenda e parco fluviale. Un evento dedicato alla cucina locale, ai sapori genuini e gustosi di una tradizione culinaria antichissima. Protagonista d’eccellenza della giornata sarà il radicchio. Info: Comune di Bieno Tel. 0461.596166. Musica DOMENICASTELLO CONCERTO CON APERITIVO A CASTEL PERGINE Pergine Valsugana. Ore 17.30. Castel Pergine. Wonderful Opera: Davide Burani, arpa. Fantasie operistiche per arpa con musiche prese dalle opere di Rossini, Mascagni, Donizetti, Verdi ed altri. Entrata € 10. Info: Castel Pergine Tel. 0461.531158.

105

tmottobre


trentinoappuntamenti Musica CONCERTO AL TRAMONTO DEL PIANISTA ANZOVINO Lago di Garda. Ore 18. Al Rifugio San Pietro le note del pianoforte di Remo Anzovino accompagneranno il tramonto del sole sul Lago di Garda. Il concerto, gratuito ed inserito nel programma del festival Adventure Awards Days. Quota di partecipazione con aperitivo e concerto gratuito: € 15. Info: www.adventureawards.it/ concerto-al-tramonto. Musica EARLY MUSIC WEEKS Riva del Garda - Torbole, Arco, Nago, Tenno, Lago di Tenno, Val di Ledro. Ore 20.45-22.30. Sette concerti di musica antica in sette location suggestive del Garda Trentino. Sette concerti di altissimo livello, trenta giovani artisti di grande valore, due nomi di spicco della musica antica a livello mondiale, sette luoghi del Garda Trentino ricchi di cultura e fascino, sette percorsi culturali eno-gastronomici alla scoperta del nostro territorio e della nostra storia, decine di realtà coinvolte. Ingresso gratuito. Per programma dettagliato consultate il sito: www.gardatrentino.it.

Teatro BATTISTI CESARE. SEGNI PARTICOLARI: NESSUNO Rovereto. Ore 18. Sala Filarmonica. Spettacolo di Andrea Castelli con Andrea Castelli, Maura Pettorruso e Stefano Pietro Detassis. Scene e costumi Tessa Battisti, tecnica Claudio Zanna, organizzazione Daniele Filosi. Lo spettacolo viene presentato nell’ambito delle iniziative culturali sulla figura di Cesare Battisti organizzate dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto. Per ulteriori informazioni sul programma delle iniziatve: http://bit.ly/2db0f9Z. Tradizione GANZEGA D’AUTUNNO Rovereto. “Zugar e goderséla”, divertimenti e svaghi di inizio secolo. Torna il primo weekend di ottobre l’ evento che rievoca le tradizioni della gente trentina nel secolo scorso. Costumi d’epoca, antichi mestieri, mostre, spettacoli e cucina tipica sono il cuore della festa di Mori. Info: APT Rovereto e Vallagarina Tel. 0464.430363.

3 LUNEDÌ Musica EARLY MUSIC WEEKS Riva del Garda - Torbole, Arco, Nago, Tenno, Lago di Tenno, Val di Ledro. Ore 20.45-22.30. Sette

- Riscuoti i tuoi diritti con la Societa’ di Collecting AudioCoop per gli indipendenti e gli emergenti! A ito della Liberalizzazione del Mercato dei Diritti Connessi e di Copia Privata, la gestione di tali diritti e affidata alle società di collecting autorizzate dal Dipartimento Informazione ed Editoria della denza del Consiglio. AudioCoop è stata autorizzata e si occupa di far pervenire ai propri associati i i di copia privata sulle produzioni e i diritti connessi sulla diffusione gratuita di musica. Ti aiutiamo assare i tuoi compensi: se sei un produttore e se sei un artista che ha realizzato un’autoproduzione ona allo 0546.646012 oppure scrivi a segreteria@audiocoop.it. www.meiweb.it

HI IN USCITA

NANCO – ACERRIMO – autoproduzione - Ex finanziere attivo nell'anti terrorismo, attualmente tabaccaio alle prese con i tic degli italiani (slot machine, gratta e vinci), con il suo album d'esordio, ci regala un disco di 12 brani intensi e inattaccabili in cui si dimostra subito autore dalle grandi doti e anche arrangiatore di gusto ed eleganza. Si destreggia con padronanza tra rock e ballate da cantautorato di grande impatto emotivo e poetica originalissima. Ascoltare "Il periodico di turno" per credere. FRANK Dd & Friends – DANNATA DIMENSIONE – autoproduzione - Il primo album dei Frank Dd & Friends è una miscela variegata di gusti musicali che rispecchiano il background eterogeneo degli otto musicisti della band, che trovano come punto d'incontro la ritmica in levare. Influenze soul, reggae ed a tratti anche rock si uniscono a testi in tipico stile cantautoriale italiano. “Dannata Dimensione” è un disco piacevolissimo e la definizione che la band stessa usa per la loro musica ("pop in levare") calza a pennello. JAN PETER SCHWALM – THE BEAUTY OF DISASTER - RareNoise Records - Di lui Brian Eno una volta ha detto: “a volte senti qualcosa e dici; oh, ecco come suona il mondo moderno. La musica di Jan è esattamente così”. Oggi Schwalm pubblica The Beauty Of Disaster, un progetto originariamente reso pubblico con il nome “Endknall” (Botto finale) nel 2013. Musica che continua nel solco di questa tradizione compositiva ed esecutiva, rimarcando il potere suggestivo della musica strumentale e traendo ispirazione dall’immaginifico contemporaneo. Le sue composizioni uniscono l’estetica della musica elettronica a quella della musica orchestrale tradizionale. ROSWELL RUDD, JAMIE SAFT, TREVOR DUNN, BALAZS PANDI – STRENGHT & POWER- RareNoise Records E' il più acclamato trombonista del free jazz. Co-fondatore del combo avant-garde New York Art Quartet. Dopo essersi fatto le ossa al trombone con Woody Herman, ha lavorato con mostri sacri della musica jazz come Archie Sheep, Steve Lacy per citarne alcuni. Roswell Rudd, alla veneranda età di quasi 80 anni, si ributta nella mischia in compagnia di tre volti noti per la RareNoise Records (Jamie Saft, Trevor Dunn, Balazs Pandi). Il risultato chiaramente è strepitoso. DAVE FIUCZYNSKI - FLAM! BLAM! (Pan-Asian Microjamz, in honour of JDilla and Olivier Messiaen) RareNoise Records - Ispirato al canto di uccelli esotici, che unisce microtoni, musica dell’Asia, Olivier Messiaen (compositore francese oltre che ornitologo) e JDilla (uno dei produttori hip hop più interessanti, scomparso qualche anno fa), FLAM! BLAM! Pan-Asian MicroJam è la nuova opera del rinomato chitarrista Americano David Fiuczynski. Al suo fianco tra gli altri il celebre sassofonista Indo-Americano Rudresh Mahanthappa espande che qui pone le basi di sorprendenti nuove forme di jazz-rock.

106

tmottobre

concerti di musica antica in sette location suggestive del Garda Trentino. Sette concerti di altissimo livello, trenta giovani artisti di grande valore, due nomi di spicco della musica antica a livello mondiale, sette luoghi del Garda Trentino ricchi di cultura e fascino, sette percorsi culturali eno-gastronomici alla scoperta del nostro territorio e della nostra storia, decine di realtà coinvolte. Ingresso gratuito. Per programma dettagliato consultate il sito: www.gardatrentino.it. Musica STORIE DI JAZZ 2016 Trento. Ore 19. Società Filarmonica - Via Verdi, 30. “Dal jazz acustico alla fusioni”. Ingresso € 5. Info e programma dettagliato www. filarmonica-trento.it.

4 MARTEDÌ Musica I CONCERTI CASA DI SALUTE RAPHAEL Roncegno Terme. Ore 21. Casa di Salute Raphael. Coro Dolomiti. Direttore: Tarcisio Battisti. Canti tradizionali di montagna. Info: Palace Hotel Casa Raphael Tel. 0461.772000.

Musica EARLY MUSIC WEEKS Riva del Garda - Torbole, Arco, Nago, Tenno, Lago di Tenno, Val di Ledro. Ore 20.45-22.30. Sette concerti di musica antica in sette location suggestive del Garda Trentino. Sette concerti di altissimo livello, trenta giovani artisti di grande valore, due nomi di spicco della musica antica a livello mondiale, sette luoghi del Garda Trentino ricchi di cultura e fascino, sette percorsi culturali eno-gastronomici alla scoperta del nostro territorio e della nostra storia, decine di realtà coinvolte. Ingresso gratuito. Per programma dettagliato consultate il sito: www.gardatrentino.it. Musica CONCERTO Trento. ore 20.45. Società Filarmonica. Orchestra da Camera di Brescia. Simone Vebber, clavicembalo; Filippo Lama, violino concertatore su musiche di F. Mendelssohn, F. G. Turrini, R. Di Marino, E. Grieg, B. Britten. Info e programma dettagliato. www. filarmonica-trento.it.

5 MERCOLEDÌ Cultura CONFERENZA Pergine Valsugana. Ore 20.30. Sala Rossi Centro Finanza Cassa

XXXI edizione di Time Zones... A Bari... Dal 14 ottobre Time Zones Off con artisti italiani e giapponesi. 1 novembre unica data italiana per un evento esclusivo del duo Matmos (dedicato a Robert Ashley). 4 novembre Theo Teardo e Blixa Bargeld e altri ancora. Senza dimenticare The Bumps, gruppo italiano ha gentilmente concesso COCKEYE’S SONG (Ennio Morricone) tratta dall’album “The Bumps - Al di sopra di ogni sospetto”. Per aggiornamenti: www.timezones.it


trentinoappuntamenti Rurale. “I Montesei di Serso e il Redebus, due siti da conoscere e valorizzare con Luisa Moser ufficio Beni Archeologici Provincia Autonoma di Trento. Info: www. visitvalsugana.it. Musica EARLY MUSIC WEEKS Riva del Garda - Torbole, Arco, Nago, Tenno, Lago di Tenno, Val di Ledro. Ore 20.45-22.30. Sette concerti di musica antica in sette location suggestive del Garda Trentino. Sette concerti di altissimo livello, trenta giovani artisti di grande valore, due nomi di spicco della musica antica a livello mondiale, sette luoghi del Garda Trentino ricchi di cultura e fascino, sette percorsi culturali eno-gastronomici alla scoperta del nostro territorio e della nostra storia, decine di realtà coinvolte. Ingresso gratuito. Per programma dettagliato consultate il sito: www.gardatrentino.it.

6 GIOVEDÌ Cultura SERATE BENESSERE POSTURA Levico Terme. Ore 20.30. Sala conferenze del palazzo delle Terme in viale Vittorio Emanuele, 10. Postura con Leopoldo Zampi - osteopata, massofisioterapista. Ingresso libero. Info. Astrid Onlus Tel. 388.8317542; info@astrid-onlus.it; www.astrid-onlus.it. Famiglia DI CAMPANILE IN CAMPANILE: PIEVE DI SANTA CROCE DEL BLEGGIO Ponte Arche. Ore 09.50, Stabilimento Termale. Ore 09.55, Stazione Autocorriere Ponte Arche. Escursione in trenino tra sacro e profano, alla scoperta di borghi, piccole chiese e antichi manieri. Info e prenotazioni: Apt Terme di Comano - Dolomiti di Brenta Tel. 0465.702626; info@visitacomano. it; www.visitacomano.it . Musica EARLY MUSIC WEEKS Riva del Garda - Torbole, Arco, Nago, Tenno, Lago di Tenno, Val di Ledro. Ore 20.45-22.30. Sette concerti di musica antica in sette location suggestive del Garda Trentino. Sette concerti di altissimo livello, trenta giovani artisti di grande valore, due nomi di spicco della musica antica a livello mondiale, sette luoghi del Garda Trentino ricchi di cultura e fascino, sette percorsi culturali eno-gastronomici alla scoperta del nostro territorio e della nostra storia, decine di realtà coinvolte. Ingresso gratuito. Per programma dettagliato consultate il sito: www.gardatrentino.it. Tradizione FESTA DEL PANE Terlago. Campo sportivo Parrocchiale - Via di Sorarì, 2. Musica, laboratori, mostre e buona cuci-

na. Info e programma dettagliato: www.interagiamo-terlago.it.

7 VENERDÌ Cultura INCONTRI DI POESIA Mezzolombardo. Ore 20.30. Sala Spaur. “Emozioni: viaggio in parole e musica”, lettura di poesie dal mondo a cura di Marco Weber e musiche suonate alle armoniche a bocca da Claudio Giovanaz. Ingresso gratuito. Info: Biblioteca intercomunale di Mezzolombardo Tel. 0461.602648; mezzolombardo@biblio.infotn.it; www.comune. mezzolombardo.tn.it/Aree-tematiche/Biblioteca. Musica RASSEGNA “ANTICHI ORGANI E STRUMENTI DELLA VALSUGANA” 2016 Borgo Valsugana. Ore 20.30. Chiesa della Natività di Maria. Artisti: Organo Mascioni 1980 Ensemble Girolmo Frescobaldi: Mario Caldonazzi tromba ; Fabio Mattivi trombone; Giorgio Galvan organo. Info: www.visitvalsugana.it. Musica EARLY MUSIC WEEKS Riva del Garda - Torbole, Arco, Nago, Tenno, Lago di Tenno, Val di Ledro. Ore 20.45-22.30. Sette concerti di musica antica in sette location suggestive del Garda Trentino. Sette concerti di altissimo livello, trenta giovani artisti di grande valore, due nomi di spicco della musica antica a livello mondiale, sette luoghi del Garda Trentino ricchi di cultura e fascino, sette percorsi culturali eno-gastronomici alla scoperta del nostro territorio e della nostra storia, decine di realtà coinvolte. Ingresso gratuito. Per programma dettagliato consultate il sito: www.gardatrentino.it. Tradizione FESTA DEL PANE Terlago. Campo sportivo Parrocchiale - Via di Sorarì, 2. Musica, laboratori, mostre e buona cucina. Info e programma dettagliato: www.interagiamo-terlago.it.

8 SABATO Cultura VISITA GUIDATA Pergine Valsugana. Ore 20.30. Visita guidata al Redebus e ai Montesei pomeriggio. “I Montesei di Serso e il Redebus, due siti da conoscere e valorizzare con Luisa Moser ufficio Beni Archeologici Provincia Autonoma di Trento. Info e prenotazioni: 347.0821863 o 335.7636793; iole.piva@gmail. com. Musica CONCERTO ORGANO BONATTI Civezzano. Ore 20.30. Chiesa di S. Maria Assunta. All’interno della XXVI Rassegna Antichi Organi e strumenti della Valsugana

concerto di Matteo Bonfiglioli, organo, Chiara Molinari, soprano e Michele Santi, tromba. Verranno eseguire musiche di Haendel, Galuppi, Scalatti e Verdi. Info: info@ensemblefrescobaldi.it, www. ensemblefrescobaldi.it. Musica MUSICA DALLE PIRAMIDI Segonzano. Ore 20.30. Palestra delle scuole. Rassegna di musica corale con il Coro Piramidi. Ingresso libero. Info: coropiramidi@ gmail.com. Musica EARLY MUSIC WEEKS Riva del Garda - Torbole, Arco, Nago, Tenno, Lago di Tenno, Val di Ledro. Ore 20.45-22.30. Sette concerti di musica antica in sette location suggestive del Garda Trentino. Sette concerti di altissimo livello, trenta giovani artisti di grande valore, due nomi di spicco della musica antica a livello mondiale, sette luoghi del Garda Trentino ricchi di cultura e fascino, sette percorsi culturali eno-gastronomici alla scoperta del nostro territorio e della nostra storia, decine di realtà coinvolte. Ingresso gratuito. Per programma dettagliato consultate il sito: www.gardatrentino.it. Teatro BON DÌ BON AN, DAME NA BONA MAN Riva del Garda. Ore 20.45. Teatro. Spettacolo da “Buon anno porco mondo” di Corrado Vallerotti con la “Filobastia” di Preore. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro EL SARI AMASSA BEL SE’L FUSSA VERA Levico Terme. Ore 20.45. Teatro “Mons. Caproni”. Spettacolo di Adriana Zardini con la Filodrammatica di Civezzano. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro RIDI E LASSA RIDER Vezzano. Ore 20.45. Teatro Valle dei Laghi. Spettacolo di e con Loredana Cont. Ingresso intero: € 10 - ridotto € 8. Nell’ambito della Rassegna “Specchi Riflessi”. Info: www.teatrovalledeilaghi.it. Tradizione FIERA MERCATO DEI FOSSILI, PIETRE LAVORATE E DI ORNAMENTO Trento. Trento Fiere. Orario: sabato dalle 9 alle 19; domenica dalle 9 alle 18. Costo ingresso adulti 5 euro; studenti 3 euro e ragazzi 1 euro. Info: www.fieramineralitrento.it. Tradizione ARTI, MESTIERI E SAPORI D’AUTUNNO Brentonico. Palazzetto dello Sport. Fiera dell’artigianato e agricoltura a Brentonico. Un week-end nel quale si potranno riscoprire pietanze che caratterizzano la cu-

cina del territorio, ma non solo, al Palazzetto dello sport “Al Zengio” saranno allestite bancarelle dove abili artigiani esporranno il frutto del loro lavoro. Sarà possibile osservare la lavorazione del latte fino al formaggio e la trasformazione del grano in pane, partecipare alla tavola rotonda, ascoltare il Coro Soldanella e musica da camera con Francesca Temporin e Kim Fabbri. I bimbi si divertiranno con la gara “slow bike” (la gara di lentezza in bicicletta!) e cavalcando un simpatico pony, mentre i più grandi faranno grosse risate con Loredana Cont. Info: Azienda per il Turismo Rovereto e Vallagarina Tel. 0464.395149. Tradizione FESTA DEL PANE Terlago. Campo sportivo Parrocchiale - Via di Sorarì, 2. Musica, laboratori, mostre e buona cucina. Info e programma dettagliato: www.interagiamo-terlago.it.

9 DOMENICA Folklore 10^ ESPOSIZIONE DI CAPRA PEZZATA MÒCHENA E FIERA DEGLI ANIMALI Bedollo. Centro Polifunzionale di Centrale. Fiera degli animali con esposizione delle capre pezzate, punto ristoro, animazione e mercatino di prodotti tipici locali. Durante tutta la musica e animazione per tutti. Info: 349 3911803. Folklore COLORI E SAPORI D’AUTUNNO Canal San Bovo. Nella piazza di Prade, laboratori artistici e culinari per grandi e piccini, con castagnata, degustazioni di specialità della tradizione e mercatini d’autunno. Quarta edizione del concorso “La mia torta in piazza”: partecipazione libera, le torte vanno consegnate entro le ore 14.00, le miglior i (a giudizio insindacabile della giuria popolare) verranno premiate. Nel pomeriggio, musica in festa e tanto divertimento!!! Info: APT San Martino di Castrozza, Passo Rolle, Primiero e Vanoi Tel. 0439.62407. Musica EARLY MUSIC WEEKS Riva del Garda - Torbole, Arco, Nago, Tenno, Lago di Tenno, Val di Ledro. Ore 20.45-22.30. Sette concerti di musica antica in sette location suggestive del Garda Trentino. Sette concerti di altissimo livello, trenta giovani artisti di grande valore, due nomi di spicco della musica antica a livello mondiale, sette luoghi del Garda Trentino ricchi di cultura e fascino, sette percorsi culturali eno-gastronomici alla scoperta del nostro territorio e della nostra storia, decine di realtà coinvolte. Ingresso gratuito. Per programma dettagliato consultate il sito: www.gardatrentino.it.

107

tmottobre


trentinoappuntamenti Tradizione FIERA MERCATO DEI FOSSILI, PIETRE LAVORATE E DI ORNAMENTO Trento. Trento Fiere. Orario: sabato dalle 9 alle 19; domenica dalle 9 alle 18. Costo ingresso adulti 5 euro; studenti 3 euro e ragazzi 1 euro. Info: www.fieramineralitrento.it. Tradizione ARTI, MESTIERI E SAPORI D’AUTUNNO Brentonico. Palazzetto dello Sport. Fiera dell’artigianato e agricoltura a Brentonico. Un week-end nel quale si potranno riscoprire pietanze che caratterizzano la cucina del territorio, ma non solo, al Palazzetto dello sport “Al Zengio” saranno allestite bancarelle dove abili artigiani esporranno il frutto del loro lavoro. Sarà possibile osservare la lavorazione del latte fino al formaggio e la trasformazione del grano in pane, partecipare alla tavola rotonda, ascoltare il Coro Soldanella e musica da camera con Francesca Temporin e Kim Fabbri. I bimbi si divertiranno con la gara “slow bike” (la gara di lentezza in bicicletta!) e cavalcando un simpatico pony, mentre i più grandi faranno grosse risate con Loredana Cont. Info: Azienda per il Turismo Rovereto e Vallagarina Tel. 0464.395149.

10 LUNEDÌ Musica STORIE DI JAZZ 2016 Trento. Ore 19. Società Filarmonica - Via Verdi, 30. “Il jazz tra contaminazioni, innovazione e mainstream”. Ingresso € 5. Info e programma dettagliato www. filarmonica-trento.it.

11 MARTEDÌ Musica I CONCERTI CASA DI SALUTE RAPHAEL Roncegno Terme. Ore 21. Casa di Salute Raphael. Trio di Genova: Vittorio Costa: pianoforte; Sergio Casellato: clarinetto; Andrea Bellettini: violoncello su musiche di Mendelsshon, Schumann, Fruhling. Info: Palace Hotel Casa Raphael Tel. 0461.772000.

12 MERCOLEDÌ Corsi DANZA DEL VENTRE Zambana vecchia. Ore 20.30. Associazione di volontariato “Mana” - Piazza Umberto Nobile, 1. Per info e/o iscrizioni: mimosa.2009@live. it oppure 340.5953472.

13 GIOVEDÌ Cultura FESTIVAL DELLE PROFESSIONI Trento. P.zza Cesare Battisti a altre sedi cittadine. Il programma dettagliato della manifestazione

108

tmottobre

è consultabile sul sito: www.festivadelleprofessioni.it. Famiglia DI CAMPANILE IN CAMPANILE: PIEVE DI SAN LORENZO A VIGO LOMASO Ponte Arche. Ore 09.50, Stabilimento Termale. Ore 09.55, Stazione Autocorriere Ponte Arche. Escursione in trenino tra sacro e profano, alla scoperta di borghi, piccole chiese e antichi manieri. Info e prenotazioni: Apt Terme di Comano - Dolomiti di Brenta Tel. 0465.702626; info@visitacomano. it; www.visitacomano.it . Musica CONCERTO Trento. ore 20.45. Società Filarmonica. Vilde Frang, violino; Alexander Madzar, pianoforte su musiche di J. Brahms, F. Schubert, I. Albeniz, B. Bartok. Info e programma dettagliato www.filarmonica-trento.it.

14 VENERDÌ Cultura FESTIVAL DELLE PROFESSIONI Trento. P.zza Cesare Battisti a altre sedi cittadine. Il programma dettagliato della manifestazione è consultabile sul sito: www.festivadelleprofessioni.it. Musica 60ª STAGIONE CONCERTISTICA Arco. Ore 20.30. Omaggio a Garcia Lorca: serata di poesia, canto e danza. Mariabruna Fait e Alfonso Masi, voci recitanti; Paola Fumana canto, Fabrizia Dalpiaz chitarra; Adriana Grasselli danzatrice. Ingresso gratuito. Info: Associazione Amici della Musica Tel. 0464.555325; www.gardatrentino.it. Teatro LA BOUTIQUE DEL MISTERO Pergine Valsugana. Ore 20.45. Teatro. Per il centodecimo anniversario della nascita di Dino Buzzati, TrentoSpettacoli torna a confrontarsi con alcuni dei racconti più affascinanti dell’autore bellunese, quelli della raccolta ‘La boutique del mistero’. Uno spettacolo fondato sulle parole, sui personaggi e sulle storie di Dino Buzzati, ma che arriva a parlare in modo diretto alla nostra contemporaneità e al nostro tempo. Ispirato ai racconti di Dino Buzzati, di Giulio Costa e Maura Pettorruso con Woody Neri, Alice Conti, Maura Pettorruso e Stefano Pietro Detassis. Info: www.visitvalsugana.it. Tradizione FESTA DELLA RACCOLTA DEL TARTUFO Trento. Ore 19. c/o Centro Kaire - Via Venezia, 10. Info e prenotazioni: 339.4955108; mirko.buldrini@gmail.com.

15 SABATO Cultura ALLA SCOPERTA DI TRIDENTUM. LA CITTÀ SOTTERRANEA Trento. Ore 15.30. È un itinerario archeologico nel centro di Trento che porterà alla scoperta dei principali siti archeologici dell’antica Tridentum romana. Partecipazione 4 euro, prenotazione obbligatoria entro le ore 12.00 del giorno dell’iniziativa al numero di telefono 0461.230171, max 35 partecipanti. Ritrovo ore 15.30 presso il S.A.S.S. Info: www.museodiocesanotridentino.it. Cultura FESTIVAL DELLE PROFESSIONI Trento. P.zza Cesare Battisti a altre sedi cittadine. Il programma dettagliato della manifestazione è consultabile sul sito: www.festivadelleprofessioni.it. Enogastronomia SIMPOSIO TOP WINE 2950 Canazei, Passo Pordoi. Dalle ore 10 alle 17. 18^ edizione del Simposio Top Wine sulla Terrazza delle Dolomiti. Bianchi, rossi, rosé e bollicine. Il meglio della produzione vitivinicola trentina si dà appuntamento in Val di Fassa al “Top Wine 2950”, il simposio al Rifugio Maria del Sass Pordoi, famoso per la sua terrazza con vista a 360° sulle Dolomiti Patrimonio Unesco. La manifestazione è in continua crescita grazie all’entusiasmo degli organizzatori, la Società Incremento Turistico Canazei e i Sommeliers di Fassa e Fiemme, che selezionano le cantine partecipanti per offrire agli addetti ai lavori e agli appassionati del “nettare di Bacco” un assortimento di notevole qualità. Info: www.fassa.com. Folklore OKTOBERFEST MEZZANA Mezzana. Dalle ore 19. Musica Oberkrainer, cena con piatti tipici e tirolesi. Potrete rivivere la magica atmosfera dell’Oktoberfest... Piatti tipici bavaresi, tantissima musica folkloristica e divertimento assicurato! Info: Ufficio Informazioni Mezzana Tel. 0463.757134; www.valdisole.net. Musica IN MEMORIAM LYONEL & LAURENCE FEININGER Trento. Ore 21. Basilica di S. Maria Maggiore, piazza Santa Maria Maggiore. Concerto su musiche di Johann Sebastian Bach, Lyonel Feininger, Hans Brönner, Dieterich Buxtehude, Laurence Feininger. Nell’ambito del 17° Festival organistico internazionale “Città di Trento”. Info: Tel. 0461.934080; info@associazionerenatolunelli.org. Teatro LA CAMERIERA BRILLANTE Riva del Garda. Ore 20.45. Teatro. Spettacolo di Carlo Goldoni con la

Compagnia “La Barcaccia” di Verona. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro LA PRINCIPESSA GIASENA Levico Terme. Ore 20.45. Teatro “Mons. Caproni”. Spettacolo di Claudio Pasquini con la “Filolevico” di Levico Terme. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro EL POR PERO Viarago. Ore 20.30. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di Achille Campanile con la Compagnia “Strapaes” di S. Giacomo di Laives. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro TUTI BONI DE CIACERAR Sarche. Ore 21. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di Loredana Cont con la Filodrammatica “Nino Berti” di Rovereto. Nell’ambito di “Amici del Teatro” - 24a Rassegna Teatrale organizzata dalla Filo “Toblino” di Sarche. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Tradizione FESTA DELLA RACCOLTA DEL TARTUFO Trento. Ore 19. c/o Centro Kaire - Via Venezia, 10. Info e prenotazioni: 339.4955108; mirko.buldrini@gmail.com. Tradizione FESTA D’AUTUNNO E DELLA ZUCCA: MIELE, CASTAGNE E PRODOTTI LOCALI Pergine Valsugana. Vie del centro storico e Parco 3 Castagni. Incontri e laboratori, mostre a tema, golose degustazioni di prodotti a base di castagne e miele, mercatino dei prodotti tipici con l’esposizione di zucche, musica e animazione. Info, iscrizione ai laboratori e degustazioni: APT Valsugana Tel. 0461.727760; www. visitvalsugana.it.

16 DOMENICA Cultura FESTIVAL DELLE PROFESSIONI Trento. P.zza Cesare Battisti a altre sedi cittadine. Il programma dettagliato della manifestazione è consultabile sul sito: www.festivadelleprofessioni.it. Tradizione FESTA DELLA RACCOLTA DEL TARTUFO Trento. Ore 19. c/o Centro Kaire - Via Venezia, 10. Info e prenotazioni: 339.4955108; mirko.buldrini@gmail.com. Tradizione FESTA D’AUTUNNO E DELLA ZUCCA: MIELE, CASTAGNE E PRODOTTI LOCALI Pergine Valsugana. Vie del centro storico e Parco 3 Castagni.


trentinoappuntamenti Incontri e laboratori, mostre a tema, golose degustazioni di prodotti a base di castagne e miele, mercatino dei prodotti tipici con l’esposizione di zucche, musica e animazione. Info, iscrizione ai laboratori e degustazioni: APT Valsugana Tel. 0461.727760; www. visitvalsugana.it.

17 LUNEDÌ Musica STORIE DI JAZZ 2016 Trento. Ore 19. Società Filarmonica - Via Verdi, 30. “La contemporaneità e i postmodernisti”.Ingresso € 5. Info e programma dettagliato www.filarmonica-trento.it.

18 MARTEDÌ Musica I CONCERTI CASA DI SALUTE RAPHAEL Roncegno Terme. Ore 21. Casa di Salute Raphael. “Lagrimosa Beltà”- Tormento e leggiadria nel primo seicento con Arianna Lanci: mezzosoprano; Emanuela di Cretico: flauti dolci; Maurizio Piantelli: liuto rinascimentale, tiorba; Mikari Shibukawa: arpa barocca su musiche di Frescobaldi, Monteverdi, Caccini, Merula, Sances, Strozzi, Dowland. Info: Palace Hotel Casa Raphael Tel. 0461.772000. Musica INVITO ALL’ASCOLTO AUTUNNO 2016 Trento. Ore 9. Società Filarmonica - Via Verdi, 30. Associazione Labirinti Armonici” con Andrea Ferroni e Josef Hoehn, violini; Ivo Brigadoi, violoncello; Tarcisio Battisti, clavicembalo; Pietro Prosser, tiorba su musiche di A. Falconieri, D. Castello, A. Corelli, M. Uccellini, J.H. Schmelzer, H. Biber, F.A. Bonporti, A. Vivaldi. Sonate, ciaccone e follie: l’evoluzione della musica strumentale tra ‘600 e ‘700. Info e programma dettagliato www. filarmonica-trento.it.

19 MERCOLEDÌ Cultura INCONTRI CON L’AUTORE GIULIANA SGRENA Cavedine. Ore 20.30. Sala della Biblioteca - Via Don Negri, 30. Giuliana Sgrena presenta il libro: “Dio odia le donne”. Ingresso libero. Info: www.teatrovalledeilaghi.it. Musica ARVO VOLMER E NICOLA BENEDETTI Trento. Ore 20.30. Teatro Auditorium, via Santa Croce 67. Arvo Volmer, direttore e Nicola Benedetti, violino su musiche di L. van Beethoven, Arco Pärt, J. Brahms. Biglietto intero € 25, ridotto over 65 € 15, ridotto under 26 € 5. Info: www.haydn.it; n. verde 800086890; info@haydn.it.

20 GIOVEDÌ Famiglia DI CAMPANILE IN CAMPANILE: PIEVE DI SANTA CROCE DEL BLEGGIO Ponte Arche. Ore 09.50, Stabilimento Termale. Ore 09.55, Stazione Autocorriere Ponte Arche. Escursione in trenino tra sacro e profano, alla scoperta di borghi, piccole chiese e antichi manieri. Info e prenotazioni: Apt Terme di Comano - Dolomiti di Brenta Tel. 0465.702626; info@visitacomano. it; www.visitacomano.it . Teatro TEMPO ORFANO - UNO STUDIO Pergine Valsugana. Ore 20.45. Teatro Comunale. I due protagonisti sono un uomo giovane e straniero e un anziano bisognoso di cure, che consumano le proprie ore insieme, tra tavoli di bar, poesie arabe, e lunghe sigarette del tramonto. La loro storia vede la luce alla fine di una faticosa peregrinazione verso la libertà, o verso quello spettro che la incarna, richiamando innumerevoli Ulisse verso le sponde del Mediterraneo. Con ariaTeatro - Medici con l’Africa Cuamm. Info: www. visitvalsugana.it.

21 VENERDÌ Cultura CONVEGNO Levico Terme. Palazzo delle Terme. Convegno Internazionale OMth - Termalismo nel Terzo Millennio che intende dibattere i temi che caratterizzano l’attualità e la proposta di un moderno termalismo all’inizio del secolo. Info: info@ omth.com . Cultura PRESENTAZIONE LIBRO Primiero. Ore 20.30. Aula magna della scuola CFP ENAIP. Presentazione del libro: “Il sangue e l’inchiostro” di Roberto Corradini ed. Curcu&Genovese. Info: www. curcuegenovese.it. Musica PETER WALDNER Trento. Ore 21. Chiesa parrocchiale di Martignano. Concerto su musiche di Johann Jacob Froberger, Matthias Weckmann, Johann Caspar Kerll, Dieterich Buxtehude, Johann Sebastian Bach, Georg Böhm, Johann Kuhnau. Nell’ambito del 17° Festival organistico internazionale “Città di Trento”. Info: Tel. 0461.934080; info@associazionerenatolunelli.org. Tradizione BRIDAL BEAUTY Trento. Trento Fiere. Orario: venerdì: 16-19; sabato e domenica: 10-19. Costo ingresso adulti 7 euro; ridotto 3,50 euro. Info: www. bridalbeauty.it.

109

tmottobre


Con il patrocinio del

M nd D nna

www.progema.it

5-6 NOVEMBRE 2016 TRENTO FIERE - TRENTO SABATO: 9.00 - 19.00 DOMENICA: 9.00 - 18.00

FIERA DELLA MANUALITÀ CREATIVA DELLA DECORAZIONE E DELLE ARTI

WWW.FIERAMONDODONNA.IT


trentinoappuntamenti 22 SABATO Cultura CONVEGNO Levico Terme. Palazzo delle Terme. Convegno Internazionale OMth - Termalismo nel Terzo Millennio che intende dibattere i temi che caratterizzano l’attualità e la proposta di un moderno termalismo all’inizio del secolo. Info: info@ omth.com . Musica TULLIO DE PISCOPO QUINTET Pergine Valsugana. Ore 20.45. Teatro Comunale. “Dal jazz al blues con andamento lento”. Tullio De Piscopo Quintet con Paolo Palella, Bruno Manente, Domenico Basile, Luigi di Nunzio, Carlo Salentino. Biglietti: € 20 interno, € 15 ridotto. Info: Teatro Comunale di Pergine info@teatrodipergine. it; Tel. 0461.511332 (biglietteria); www.teatrodipergine.it.

Teatro EL POR PERO Riva del Garda. Ore 20.45. Teatro. Spettacolo di Achille Campanile con la Compagnia “Strapaes” di S. Giacomo di Laives. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro CARRIOLE D’AMORE Levico Terme. Ore 20.45. Teatro “Mons. Caproni”. Spettacolo di Claudio Morelli con la Filodrammatica di Canezza. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro IL ROMPIBALLE Tesero. Ore 20.45. Teatro Comunale. Spettacolo di Francis Veber con T.I.M. - Teatro Instabile Meano. Nell’ambito della Rassegna “Il piacere del teatro” 25a rassegna organizzata dalla Filo “Lucio Deflorian”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro ragazzi GREASE E VERT - UN MUSICAL IN DIALETTO TRENTINO Roveré della Luna. Ore 20.30. Teatro Parrocchiale. Spettacolo con La “Filo piccola” - Filodrammatica di Laives. Nell’ambito di “Teatro a Roveré” - organizzata dalla Filodrammatica “I Simpatici” di Roveré della Luna. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

Teatro ragazzi GOBBO IL RE STORTA LA REGINA Vigolo Vattaro. Ore 20.30. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di Aquilino con “I Giovani attori” del Circolo Culturale Filodrammatico di Ischia. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro ragazzi TINGELTANGEL Civezzano. Ore 20.45. Teatro “Luigi Pirandello”. Spettacolo di Karl Valentin (trad. Mara Fazio) con la Compagnia di Lizzana. Nell’ambito della Rassegna “Bruno Palaoro” organizzata dalla Filo di Civezzano. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Tradizione BRIDAL BEAUTY Trento. Trento Fiere. Orario: venerdì: 16-19; sabato e domenica: 10-19. Costo ingresso adulti 7 euro; ridotto 3,50 euro. Info: www. bridalbeauty.it. Tradizione 37^ FESTA DELLA CASTAGNA Roncegno Terme. Vie del centro. Escursioni a piedi tra i secolari castagni, mercatino della castagna, stand enogastronomici, sfilata ed esibizioni, musica. Info: Comune di RoncegnoTermeTel. 0461.764061; Apt Valsugana ufficio di Levico Terme Tel. 0461.727700.

Musica CORO LAGO DI TENNO Pranzo diTenno. Ore 18-20. Chiesa di San Leonardo. Concerto in occasione della festa dei maroni. Ingresso gratuito. Info: Coro Lago di Tenno www.corolagoditenno.it. Teatro TINGELTANGEL Grumes. Ore 16.30. Teatro “Le Fontanelle”. Spettacolo di Karl Valentin - traduzione di Mara Fazio con la Compagnia di Lizzana. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro ragazzi IL GIARDINO STREGATO DI MAGA CORNACCHIA Civezzano. Ore 16. Teatro “Luigi Pirandello”. Spettacolo con la Compagnia “Gli Alunni” di Treviso. Nell’ambito della Rassegna “Il Grillo Parlante” organizzata dalla Filo di Civezzano. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Tradizione BRIDAL BEAUTY Trento. Trento Fiere. Orario: venerdì: 16-19; sabato e domenica: 10-19. Costo ingresso adulti 7 euro; ridotto 3,50 euro. Info: www. bridalbeauty.it. Tradizione 37^ FESTA DELLA CASTAGNA Roncegno Terme. Vie del centro. Escursioni a piedi tra i secolari castagni, mercatino della castagna, stand enogastronomici, sfilata ed esibizioni, musica. Info: Comune di RoncegnoTermeTel. 0461.764061; Apt Valsugana ufficio di Levico Terme Tel. 0461.727700.

25 MARTEDÌ 23 DOMENICA Musica DOLOMITI WIND ORCHESTRA Pergine Valsugana. Ore 18. Teatro Comunale. Nuovo gruppo di musicisti del Triveneto; dirige il M.o Ivan Villanova. Si propongono di diffondere con interesse ed entusiasmo il repertorio per orchestra di fiati, cui sono state dedicate pagine importanti della musica del XX secolo e dei giorni nostri. Biglietti: € 5 interno, € 4 ridotto. Info: Teatro Comunale di Pergine info@teatrodipergine. it; Tel. 0461.511332 (biglietteria); www.teatrodipergine.it. Musica VORREI CHE TU CANTASSI UNA CANZONE Riva del Garda. Ore 21-22.30. La Corale Città di Trento e il Coro SOSAT propongono un concerto inedito, che pone l’accento sulle origini del canto popolare corale. Ingresso gratuito. Info: Conservatorio Bonporti Tel. 0464.551669.

Musica I CONCERTI DI CASA DI SALUTE RAPAHEL Roncegno Terme. Ore 21. Casa di Salute Raphael. Riflessi Skakesperiani. Manuel Lorenzini: voce recitante; Silvia Cagol su musiche di Saint Saens, Paradisi, Almada, Hasselmans, Salzedo. Info: Palace Hotel Casa Raphael Tel. 0461.772000. Musica INVITO ALL’ASCOLTO AUTUNNO 2016 Trento. Ore 9. Società Filarmonica - Via Verdi, 30. Chiara Picchi flauto; Adriana Naccari pianoforte su musiche di G. Hüe, Ph. Gaubert, J. Massenet, J. Mouquet, C. Debussy, P. Taffanel. Il flauto: il fascino di un timbro evocativo. Info e programma dettagliato www. filarmonica-trento.it.

26 MERCOLEDÌ Corsi DANZA DEL VENTRE Zambana vecchia. Ore 20.30. Associazione di volontariato “Mana”

- Piazza Umberto Nobile, 1. Per info e/o iscrizioni: mimosa.2009@live. it oppure 340.5953472. Musica ARVO VOLMER E NICOLA ULIVIERI Trento. Ore 20.30. Teatro Auditorium, via Santa Croce 67. Orchestra Haydn di Bolzano e Trento. Arvo Volmer, direttore e Nicola Ulivieri, basso su musiche di Debussy, Ravel, Fauré, Ibert e Respighi. Biglietto intero € 25, ridotto over 65 € 15, ridotto under 26 € 5. Info: www.haydn.it; n. verde 800086890; info@haydn.it.

Teatro FUM ‘N TEI OCI Sarche. Ore 21. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di R. Sposito e C. Romano - trad. e adattam. dialettale di Carlo Giacomoni con la Filodrammatica “Concordia ‘74” di Povo. Nell’ambito di “Amici del Teatro” - 24a Rassegna Teatrale organizzata dalla Filo “Toblino” di Sarche. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

27 GIOVEDÌ Famiglia DI CAMPANILE IN CAMPANILE: PIEVE DI SAN LORENZO A VIGO LOMASO Ponte Arche. Ore 09.50, Stabilimento Termale. Ore 09.55, Stazione Autocorriere Ponte Arche. Escursione in trenino tra sacro e profano, alla scoperta di borghi, piccole chiese e antichi manieri. Info e prenotazioni: Apt Terme di Comano - Dolomiti di Brenta Tel. 0465.702626; info@visitacomano. it; www.visitacomano.it . Teatro L’ELISIR D’AMORE Pergine Valsugana. Ore 20.45. Teatro Comunale. Opera lirica trentina. Testo di Gaetano Donizetti con Victoria Burneo Sanchez (soprano), Federico Lepre (tenore), Walter Franceschini (baritono), Alessandro Colombo (basso), Chiara Sartori (soprano) Coro lirico “G. Verdi” di Bolzano e Merano - Orchestra “Aurona”. Regia di Mirko Corradini - scenografia e figuranti EstroTeatro; maestro concertatore e direttore Claudio Vadagnini; maestro collaboratore Luca Schinai. Biglietti € 16 intero; € 14 euro. Info: Teatro Comunale di Pergine info@teatrodipergine.it; Tel. tel. 0461.511332 (biglietteria); www.teatrodipergine.it.

111

tmottobre


trentinoappuntamenti Teatro ragazzi MARCOVALDO Vezzano. Ore 10. Teatro Valle dei Laghi. Spettacolo con Fondazione Aida. Info: www.teatrovalledeilaghi.it.

28 VENERDÌ Tradizione FA’ LA COSA GIUSTA 2016 Trento. Trento Fiere. Orario: venerdì: 14.30 - 18.30. Ingresso adulti € 3, minorenni € 1. Info: www.trentinoarcobaleno.it.

29 SABATO Cultura LA CITTÀ DEI MORTI ITINERARIO TRA MUSEO E CITTÀ Trento. Dentro e insieme alla città di Trento vive un mondo parallelo che non sappiamo più vedere: è la città dei morti, fatta di monumenti, tombe, targhe e luoghi un tempo dedicati al ricordo di chi ci ha preceduto. Il percorso intende far emergere le tracce di questo passato per riflettere sul rapporto del mondo odierno con la morte e per scoprire simboli, allegorie e curiosità collegati al tema. Partendo dalle tavole epitaffio dei principi vescovi di Trento esposte in museo si passerà in Cattedrale alla scoperta dei principali monumenti funebri ancora in loco. Il percorso proseguirà nell’area archeologica della Basilica Paleocristiana di San Vigilio, un tempo basilica cimiteriale, per concludersi con un breve sopralluogo in città alla ricerca di luoghi e opere particolarmente significativi. Per partecipare all’iniziativa è necessario prenotarsi telefonando al numero 0461.234419. Il costo dell’incontro è di 5 euro a persona. Info: www.museodiocesanotridentino.it. Cultura ALLA SCOPERTA DI TRIDENTUM. LA CITTÀ SOTTERRANEA Trento. Ore 15.30. È un itinerario archeologico nel centro di Trento che porterà alla scoperta dei principali siti archeologici dell’antica Tridentum romana. Partecipazione 4 euro, prenotazione obbligatoria entro le ore 12.00 del giorno dell’iniziativa al numero di telefono 0461.230171, max 35 partecipanti. Ritrovo ore 15.30 presso il S.A.S.S. Info: www.museodiocesanotridentino.it. Enogastronomia SAGRA DELLA CIUIGA San Lorenzo in Banale. La Sagra della Ciuiga, salame alle rape presidio slow food, è l’appuntamento autunnale della Comano ValleSalus tra il goloso e il folkloristico. Negli stand allestiti nelle vecchie case contadine si assaggia questo salame speciale e nei ristoranti del borgo la ciuìga diventa il piatto principale, servito con puré di patate e

112

tmottobre

capussi (cavolo-cappuccio) come vuole la tradizione, o in altri sfiziosi abbinamenti. La sera si accendono le luci, l’atmosfera diventa magica con gli spettacoli di strada e gli antichi mestieri. Una festa collettiva che recupera i valori semplici del passato in uno dei Borghi Più Belli d’Italia: San Lorenzo in Banale. Info: www.visitacomano.it. Musica MATTIA LEVER Vezzano. Ore 20.30. Teatro Valle dei Laghi. Special guest Daniele Groff Ingresso unico a € 5,00. Info: www.teatrovalledeilaghi.it.

Teatro REGAI DE NOZE Viarago. Ore 20.30. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di Valerio Di Piramo con l’Associazione Culturale “Le Voci di Dentro” di Mezzolombardo. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro IL MATRIMONIO PERFETTO Trento. Ore 20.45. Teatro S. Marco. Spettacolo di Robin Hawdon (trad. Mariella Minnozzi) con il Gruppo Teatrale “Sipario Amico” di Merano. Nell’ambito della XX edizione di Palcoscenico Trentino “Il Concorso - Premio Mario Roat”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro ragazzi FRAGOLINO Vigolo Vattaro. Ore 20.30. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di autore anonimo - riadattamento di Michele Comite con la Compagnia “Argento Vivo” di Cognola. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Tradizione FA’ LA COSA GIUSTA 2016 Trento. Trento Fiere. Orario: Orario: sabato 9-19. Ingresso adulti € 3, minorenni € 1. Info: www.trentinoarcobaleno.it.

Per i più piccoli ALLA SCOPERTA DEI PIPISTRELLI Levico Terme. Ritrovo al capitello ore 20, Forte delle Benne ore 21 Il forte dei bambini. Una serata alla scoperta dei volatili e degli animali notturni che vivono attorno al forte. Salita al forte con l’accompagnatore del Territorio Maurizio Fernetti. Breve momento introduttivo con il naturalista Claudio Torboli di Albatros, con filmati mozzafiato e curiosità sui predatori della notte.E poi, tutti “a caccia” di pipistrelli e gufi con i bar-detector. Evento gratuito. In caso di maltempo l’evento verrà spostato a data da destinarsi. Info: Cell. 328.0540698; info@ visitvalsugana.it. Teatro TUTI BONI DE CIACERAR! Riva del Garda. Ore 20.45. Teatro. Spettacolo di Loredana Cont con la Filodrammatica “Nino Berti” di Rovereto. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www. cofas.it. Teatro ROBIN HOOD A VENEZIA Levico Terme. Ore 20.45. Teatro “Mons. Caproni”.Spettacolo di Roberto Zamengo e Benoit Roland con la Compagnia “Teatro Immagine” di Venezia. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

30 DOMENICA Cultura VISITA GUIDATA ALLE COLLEZIONI DEL MUSEO Trento. Ore 16. Il Museo Diocesano Tridentino propone domenica 30 ottobre alle ore 16.00 una visita guidata alla collezione permanente, indirizzata a singoli visitatori e piccoli gruppi. La visita guidata, compresa nel biglietto d’ingresso al museo, offre l’opportunità di conoscere lo straordinario patrimonio di arte e cultura custodito nelle sale di Palazzo Pretorio, antica residenza vescovile eretta a fianco della cattedrale di San Vigilio. La partecipazione è libera e non necessita di prenotazione. Info: www.museodiocesanotridentino.it. Enogastronomia SAGRA DELLA CIUIGA San Lorenzo in Banale. La Sagra della Ciuiga, salame alle rape presidio slow food, è l’appuntamento autunnale della Comano ValleSalus tra il goloso e il folkloristico. Info e programma dettagliato: www. visitacomano.it. Folklore RASSEGNA OVICAPRINA 2016 Castelnuovo. Centro ippico De Bellat, Loc. Spagolle. Alla rassegna Ovicaprina, uno dei concorsi più importanti a livello interregionale, saranno presenti anche razze

ovine e caprine in estinzione. Info: www.visitvalsugana.it.

Musica EVENTI AL CASTELLO L’ORA CHE NON C’E’ (DALLE 2 ALLE 2) Pergine Valsugana. Ore 02.00. Una notte magica a castello. Vi aspettiamo a Castel Pergine per vivere un’ora magica tra musica, parole e performance in collaborazione con AriaTeatro Compagnia Teatrale. Ingresso € 10,00. Info: Castel Pergine Tel. 0461.531158. Teatro ragazzi GIAN BURRASCA Vezzano. Ore 16.30. Teatro Valle dei Laghi. Testo e regia di Pino Loperfido e Pino Costalunga, lo spettacolo è ispirato all’omonimo libro per ragazzi di Vamba. In un momento in cui i bambini non ricevono più in dono diari, ma sempre più oggetti elettronici che riducono le relazioni e la loro capacità fantastica, lo spettacolo vuole riproporre una vecchia storia che parla di sentimenti semplici ma forti, in contrasto con il mondo degli adulti indubbiamente più ipocrita. Nell’ambito della Rassegna “Teatro Famiglie”. Ingresso intero: € 4,50 - ridotto € 3,50. Info: www.teatrovalledeilaghi.it.

Tradizione FA’ LA COSA GIUSTA 2016 Trento. Trento Fiere. Orario: Orario: domenica 9-19. Ingresso adulti € 3, minorenni € 1. Info: www. trentinoarcobaleno.it.

31 LUNEDÌ Enogastronomia SAGRA DELLA CIUIGA San Lorenzo in Banale. La Sagra della Ciuiga, salame alle rape presidio slow food, è l’appuntamento autunnale della Comano ValleSalus tra il goloso e il folkloristico. Info e programma dettagliato: www. visitacomano.it.


Photo by Claudio Libera

Made in Italy

MARTA SALA STUDIO MODA SPOSA Showroom

MEZZOCORONA Corso Quattro Novembre, 103 Tel: 0461.605137 info@martasala.com www.martasala.com


trentinomatrimoni SOLO PER I NOSTRI LETTORI, QUESTO MESE LE NOZZE DI ARIANNA CON ANDREA E DI TERESA CON MARCO

I MATRIMONI DEL MESE

Lei Nome: Arianna Età: 27 Nata: Rovereto Residente: Mori Parrucchiere: Arte parrucchieri - Mori Occupazione: Parrucchiera

Lui Nome: Andrea Età: 28 Nato: Riva del Garda Residente: Mori Vestito: Baratto - Lavis Scarpe: Baratto - Lavis Occupazione: Funzionario commerciale 114

tmottobre


trentinomatrimoni Matrimonio: Data: Luogo: Invitati: Ricevimento: Fiori e bouquet: Anelli: Lista di nozze: Viaggio di nozze: Vivranno a:

Religioso 4 giugno 2016 Crosano di Brentonico 70 Club Hotel Lago di Tenno Piccoli sogni fioriti - Mori Gioielleria S. Marco - Rovereto Agenzia Viaggi giovani - Trento U.S.A., Canada e Repubblica Dominicana Mori

Servizio fotografico: Roberta Pisoni www.robertapisoni.it

115

tmottobre


trentinomatrimoni Servizio fotografico: Trintinaglia Wedding Photo www.trintinaglia.com

Matrimonio: Data: Luogo: Ricevimento: Invitati: Fiori e bouquet: Anelli: Torta: Bomboniere: Video: Lista nozze: Viaggio di nozze: Andranno a vivere a: 116

tmottobre

Religioso 2 luglio 2016 Borgo Sacco - Rovereto Prime Rose - Levico Terme 80 Tessadri Fiori - Ala Gioielleria S. Marco - Rovereto Pasticceria Bologna - Mori Marzadro Mec Video - Mezzocorona Viaggi Tropicana - Rovereto Maldive, 11 giorni Pomarolo


trentinomatrimoni

Lei

Lui

Nome: Teresa Anni: 26 Nata a: Catanzaro Residente a: Pomarolo Vestito: Marta Sala - Mezzocorona Scarpe: Calzature Carlin - Pergine Parrucchiere: Salone Silvana e Sharon - Volano Truccatrice: Belle naturalmente - Rovereto Occupazione: Operatore socio sanitario

Nome: Marco Anni: 30 Nato a: Rovereto Residente a: Pomarolo Vestito: Fashion Gallery - Trento Scarpe: Fashion Gallery - Trento Barbiere: Salone Claudio - Rovereto Occupazione: Operaio

117

tmottobre


CASA SERENA E IL GIUBILEO DEGLI AMMALATI MONTE BONDONE TRA CIELO, TERRA E STELLE

GLI OSPITI DI COGNOLA A ROMA INVITATI DAL CARDINALE PAROLIN

SABATO 13 AGOSTO, ALLE VIOTE LA MAGIA DEL FESTIVAL DELL’AQUILONE

U

U

na giornata particolare tra natura, gusto, musica e astronomia. Immergersi nella magia del Monte Bondone scoprendo le proposte diverse, ma ugualmente coinvolgenti che la Montagna di Trento sa offrire ai suoi visitatori: è questo l’obiettivo che ha spinto anche quest’anno la Pro Loco Monte Bondone ad organizzare, in collaborazione con l’Apt di Trento, la Strada del Vino ed altri sponsor, l’appuntamento di sabato 13 agosto alle Viote: il Festival dell’Aquilone, che ha proposto ai bambini il laboratorio per la costruzione di questi magici oggetti volanti, cui è seguito uno spettacolo di volo libero ed evoluzioni di aquiloni a cura dell’Associazione Molina per Aria, specialista del settore. È seguita un’interessante escursione di un’ora e mezza nei dintorni, con due guide alpine che hanno raccontato ai partecipanti le bellezze del territorio circostante. La serata è proseguita con una cena curata dalla Pro Loco Monte Bondone, abbinata a vini e succhi di frutta proposti dagli associati alla Strada del Vino e impreziosita dall’intrattenimento di musica live di Francesca Fugatti. La proposta gastronomica ricca di molti piatti ha posto attenzione anche a celiaci e vegetariani. Si è mangiato con piatti, posate e bicchieri interamente biodegradabili ed è stata fatta la raccolta differenziata per contribuire alla salvaguardia dell’ambiente, in un’ottica di eco-sostenibilità in ogni ambito dell’iniziativa grazie al generoso intervento di Usobio del Socio della Pro Loco Federico Pedinelli. La serata si è conclusa con l’osservazione astronomica delle stelle e della luna con gli esperti del Muse alla Terrazza delle Stelle. Il presidente della Pro Loco, Sergio Costa, ha tenuto a sottolineare che l’evento è nato con l’intento di fare rete tra le varie realtà culturali, associative e produttive dell’area, perché ritiene che unendo più soggetti si possa arrivare a creare un evento pubblico di grande fascino e quindi di grande richiamo. Hanno partecipato, infatti, più di 250 persone. 118

tmottobre

n gruppo di ospiti di Nuova Casa Serena di Trento, situata nella frazione di Cognola, hanno vissuto tre giorni indimenticabili a Roma in occasione del Giubileo degli ammalati, invitati dal cardinale Pietro Parolin e per iniziativa di monsignor Valentino Cocco, cappellano del Sovrano ordine di Malta. Partiti il venerdì a bordo di tre pulmini messi a disposizione dell’Anffas e accompagnati da assistenti, volontari e famigliari, sono giunti a Roma in serata ed hanno preso alloggio in una struttura attrezzata fuori le mura Leonine. Il giorno seguente i pellegrini hanno avuto l’opportunità di visitare i giardini Vaticani dove hanno avuto la piacevole sorpresa di incontrare Papa Francesco che ha impartito loro la benedizione apostolica. In seguito sono stati ricevuti in udienza privata dal segretario generale dello Stato città del Vaticano Pietro Parolin, che li ha intrattenuti con parole di conforto e speranza; in particolare il porporato ha voluto conoscere l’attività di Casa Serena esprimendo apprezzamento per questo movimento di volontariato, impegnato ormai da decenni di alleviare le sofferenze dei meno fortunati. A tutti gli ospiti ha donato un piccolo rosario a ricordo di una giornata di particolare suggestività. Nel pomeriggio, sempre di sabato gli ospiti di Casa Serena, accompagnati da monsignor Cocco, hanno visitato la basilica di San Pietro e le tombe dei Papi, un’occasione particolare per avere un’idea della maestosità della Chiesa che richiama fedeli e turisti da tutto il mondo. Infine la domenica tutti in piazza San Pietro per assistere alla celebrazione dell’Eucarestia officiata dal Papa che hanno potuto vedere da vicino trovandosi proprio in prima fila; infine, felici per questa esperienza, ritorno a Trento. Nuova Casa Serena, una struttura recentemente restaurata, ospita complessivamente un’ottantina di assistiti, tra quelli residenti e giornalieri, ai quali provvedono il personale assistente coadiuvato da volontari e famigliari.


trentinoscoop&news

IL NUOVO DIRETTORE È ANDREA FRACASSO “UNA MELA AL GIORNO...”: UN FRUTTO MESSO A NUDO SULLE FREQUENZE REGIONALI DI RADIO DUE. DA ASCOLTARE

L

a programmazione radiofonica a diffusione regionale su Radio2 della Sede RAI di Trento, che prende il via dal 2 ottobre e si protrarrà fino alla fine di dicembre, prevede il martedì pomeriggio, alle 15, “Una mela al giorno…” Il programma mette in risalto le caratteristiche del frutto “proibito”: fin dall’antichità è stata un simbolo considerevole e abituale nell’arte, nella mitologia, nella letteratura e nella religione. Le tredici puntate sono curate da Flavio Pedrotti. Segue “Blu indigo. Il Trentino scopre le tradizioni musicali delle genti che accoglie”: dedicato alla world music. La serie è curata da Daniele Torresan. Alle 15.45 va in onda: “Quell’anno in Trentino” le vicende storiche trentine e nazionali, dal 1861 fino ad arrivare ai giorni nostri, intrecciate in un racconto radiofonico. Il programma è curato da Stefano Uccia. Il martedì si conclude con “Orme sul pianeta: l’agire umano nel tempo”. Tredici incontri, curati da Giorgio Balducci, con uomini di cultura per capire il percorso fatto dall’uomo dalle epoche storiche ad oggi, anche in relazione al nostro territorio provinciale. Il mercoledì si apre con “Il sommario”, mezz’ora dedicata alla comicità, dove ospiti surreali, guidati da Mario Cagol, propongono idee innovative dal mondo della tecnologia a quello della moda, allo sport e tanto altro. Segue alle 15.30, “Pianeta trentino della musica rock”, curato da Daniele Torresan. L’attività musicale trentina dei generi “leggeri” è raccontata con le storie dei gruppi musicali e dei singoli artisti: i compositori, gli interpreti e gli esecutori. Conclude le trasmissioni del mercoledì, “Novembre ’66: i giorni dell’alluvione”, dai testi di Luigi Sardi, un profilo dei drammatici giorni vissuti dai trentini ostaggi della furia dell’Adige che riprende prepotentemente il suo

SCUOLA DI STUDI INTERNAZIONALI, DELL’UNIVERSITÀ DI TRENTO

I

l nuovo direttore della Scuola di Studi Internazionali dell’Università di Trento è Andrea Fracasso, professore ordinario di Politica economica al Dipartimento di Economia e Management e alla Scuola di Studi Internazionali. Il mandato, che inizierà il 1° ottobre, ha la durata di tre anni accademici. Fracasso è stato designato il 21 settembre scorso dal Senato accademico. Andrà a sostituire Luisa Antoniolli che ha guidato la Scuola negli ultimi anni. Classe 1975, Andrea Fracasso svolge l’attività di ricerca negli ambiti dell’economia internazionale, della macroeconomia e dell’economia regionale. In particolare, in questi ultimi anni si è occupato di integrazione europea, squilibri globali, cambiamento strutturale in Cina e spillover di produttività. La sua produzione scientifica include lavori interdisciplinari sui temi del commercio internazionale, dell’integrazione europea e degli scambi di acqua virtuale. Ha pubblicato su numerose riviste internazionali, tra cui il Journal of International Economics, Journal of International Money and Finance, Journal of Common Market Studies, Ecological Economics. antico percorso naturale. Il programma è curato da Flavio Pedrotti. Il venerdì pomeriggio, a cura di Flavio Pedrotti “L’ora del santo”, programma che esplora il mondo dei santi e delle sante che spesso prendono il posto di eroi ed eroine di saghe arcaiche, che cavalcano draghi ed orsi, o che sono capaci di trasformarsi. Alle 15.15 si propone “Tutti in forma”: le tredici puntate, curate da Stefano Uccia, ci portano a scoprire le novità che circolano per tenersi in forma e perché no, anche divertirsi. Segue alle ore 15.30: “Delitto al castello. Storie gialle spettacolari e intriganti ambientate in tredici castelli del Trentino”. Sceneggiato radiofonico dove una famosa scrittrice di gialli storici raggiunge la nostra regione, e con la collaborazione di un esperto giornalista Trentino, si mette alla ricerca di una location per ambientare il suo prossimo thriller. Le 13 puntate sono curate da Daniele Torresan. Alle 15.45 va in onda “Due passi tra i cimbri. Storia e attualità di una comunità linguistica minoritaria”. Un percorso, curato da Stefano Uccia, attraverso la comunità di Luserna cercando di mettere in luce peculiarità di un comune di minoranza linguistica storica, caratterizzato da apertura verso l’esterno e grande effervescenza culturale. Il venerdì si chiude con “Enrosadira: i colori delle dolomiti” programma, curato da Giorgio Balducci, che si occupa di cultura, sport, ambiente alpino, turismo autunnale/invernale ed escursionismo. 119

tmottobre


IL GUSTO DELLA GRAPPA SI CHIAMA ANGELI FERRARI TRA LE STAR DEGLI EMMY AWARDS ELEGANZA MADE IN ITALY NON SOLO SUL RED CARPET: LE BOLLICINE TRENTODOC BRINDISI UFFICIALE DELLA 68MA EDIZIONE DEGLI EMMY AWARDS

Karin Kildow, Lindsey Vonn, Lisa Vanderpump e Matteo Lunelli

A

nche quest’anno l’evento più atteso della televisione americana, la serata di premiazione degli Emmy® Awards, che il 18 settembre ha riunito a Los Angeles attori, produttori, registi, il mondo della moda e del jet set, è stato un successo straordinario; e anche quest’anno a festeggiare i vincitori sono state le bollicine italiane per eccellenza, i Trentodoc delle Cantine Ferrari. Per il secondo anno consecutivo, infatti, Ferrari è stato scelto come brindisi ufficiale degli Emmys, partecipando per questa edizione a tutti gli eventi della kermesse, culminati nel Governors Ball che ha seguito la cerimonia. Dopo il red carpet più lungo della storia degli Emmys, a rappresentare l’enorme riscontro che le serie televisive americane stanno ottenendo a livello globale, più di 4.000 selezionatissimi ospiti, tra cui Claire Danes, John Travolta e Lindsey Vonn, hanno brindato ai vincitori in una spettacolare cena di gala ambientata in un giardino da “Mille e una notte”. L’etichetta selezionata per l’occasione è stata il Ferrari Brut, da poco nominato World Champion Blanc de Blancs e Best Italian Sparkling Wine da The Champagne & Sparkling Wine World Championships. “Siamo orgogliosi di aver portato un brindisi all’insegna dell’Arte di Vivere Italiana in questo straordinario evento ed è stato emozionante vedere le star di Hollywood celebrare gli Emmys con il nostro Ferrari Trentodoc”, ha commentato Matteo Lunelli, Presidente delle Cantine Ferrari, che ha partecipato alla serata. 120

tmottobre

I

sapori autentici si riconoscono dal gusto della tradizione. La distilleria Angeli di Dro ha saputo trarre dal passato l’essenza dei segreti racchiusi in bottiglia e coniugarli magistralmente con l’attualità delle odierne metodologie di procedimento. Ed ecco che l’impegno, la dedizione e l’amore per il raffinato procedimento di produzione del fondatore Quirino ancora ai primi del Novecento – poi evoluti nella moderna visione imprenditoriale di Antonio nei primi Anni Cinquanta – si rinnovano puntualmente nel terzo millennio grazie alla passione delle nuove generazioni. Fedeli ai radicati elementi del territorio ed alle tipicità del prodotto, Carmen e Sergio presentano oggi un attualissimo modo di produrre ed assaporare la grappa. In perfetta sinergia, lei si occupa di tutto quello che riguarda la gestione dell’attività, lui specificatamente della produzione. Ne nasce una combinazione di qualità, che assicura agli appassionati quanto di meglio si possa trovare nel settore della distilleria. Nel cuore dei procedimenti, là dove il lavoro si concretizza goccia dopo goccia, viene anche offerta l’allettante opportunità di degustare in loco, piacevolmente accolti in una sala che assembla il sapore della tradizione alla confortevole modernità dei particolari. Nel territorio votato da generazioni alla grappa, la distilleria Angeli emerge con le sue delineate caratteristiche di professionalità e familiarità, nel nome di un prodotto molto apprezzato, divenuto nel tempo simbolo del Trentino vero, dai sapori genuini. Info: www.distilleria-angeli.it


trentinoscoop&news

IN PRIMIERO, “IL SANGUE E L’INCHIOSTRO” A GIOVANNI TRIMERI IL PREMIO “ALICANTE”

IL 21 OTTOBRE, APPUNTAMENTO CON IL ROMANZO DI ROBERTO CORRADINI

SUL PODIO ANCHE DUE TRENTINI, ITALO BONASSI E FRANCO BRUGNARA

C

N

elle settimane scorse, nella nuova sede della Biblioteca comunale di Altopiano della Vigolana, si è riunita la Giuria del 33.mo Premio nazionale di poesia “Alicante”. Erano presenti i componenti della Giuria: Renzo Francescotti (presidente), Giovanni Benaglio (Verona), Mario Meneghini (Vicenza), Lilia Slomp Ferrari (Trento), Umberto Zanetti (Bergamo). Quest’anno l’edizione dell’”Alicante” era riservata alla poesie in italiano. 84 sono stati i concorrenti ammessi, provenienti da ben 42 province italiane. I componenti della Giuria hanno avuto alcune settimane per valutare i testi singolarmente e infine valutarli collegialmente in una riunione. Dopo un confronto intenso la Giuria, all’unanimità, è pervenuta ai seguenti giudizi che hanno designato i tre premiati e i cinque concorrenti segnalati. Poeti segnalati in ordine alfabetico: Bruno Centomo di Santorso (Vicenza) con ”Quel che è, che resterà”. Nerina Poggese di Cerro Veronese (Verona) con “Cinque pani e due pesci”. Gianluca Regondi di Bovisio Masciago (Monza) con “Il cielo caduto”. Patrizia Santi di San Cesario sul Panaro (Modena) con “Frequenza 1”. Angelo Taioli di Voghera (Pavia) con “Beguine ci insegue”. Poeti premiati III premio a Italo Bonassi di Rovereto (Trento) con “Il prato di luce”. II premio a Franco Brugnara di Nave San Felice (Trento) con “La foto della ragazza con la gonna rossa”. Primo premio a Giovanni Trimeri di Arten (Belluno) con “L’ultimo raccolto prima dell’inverno” Motivazione: Nei ”segni di resa della terra indebolita”,

ontinua il successo del romanzo di Roberto Corradini “Il sangue e l’inchiostro” (Curcu & Genovese). Infatti - dopo il recente adattamento radiofonico del libro trasmesso in quattordici puntate da RAI Radio 2 e dopo le belle presentazioni avvenute nel maggio e nel settembre scorsi (a Trento e a Levico) - il romanzo sarà presentato anche venerdì 21 ottobre (ad ore 20.30) presso l’aula magna della scuola CFP ENAIP di Primiero, dove l’autore ha insegnato dal 1975 al 1980. Roberto Corradini avrà quindi modo gradito di presentare il suo romanzo anche ad un numeroso gruppo di suoi ex allievi ed allieve. Questa volta la presentazione sarà curata da Mariano Longo (responsabile della locale biblioteca) e da Raffaele Bonaccorso (corrispondente locale del quotidiano TRENTINO).

nell’esposizione consumistica di un “parecio bon sol per i oci”, nell’immagine di un anziano solitario e zoppicante “che dell’uomo e del mondo ne sa più di una treccani”, il poeta efficacemente e dolorosamente ci propone le metafore di una realtà sempre più con affanno da noi abitata. I componenti della Giuria, nel congratularsi con la tradizionale perfetta organizzazione dell‘Alicante, espressione ora non solo di un paese come Vigolo Vattaro ma di un intero piccolo e affascinante altopiano, – che attraverso questa manifestazione potrà essere ulteriormente conosciuto nel Triveneto e in Italia – si augura che l’Alicante, il più longevo e importante premio di poesia della regione e tra i maggiori del Triveneto, possa prolungarsi negli anni e continuare a battersi per quei valori, nobili, preziosi e insostituibili, linfa e sangue di un Paese, che sono incarnati dalla poesia e dalla cultura. 121

tmottobre


UNA MARATONA DA RECORD PER L’AUTISMO RONZONE APRE LE PORTE AL PASSATO CON UN’AULA SCOLASTICA DAVVERO SPECIALE. E RICCA DI RICORDI...

I

l successo di visitatori e di positivi commenti hanno accompagnato la stagione estiva dei Musei di Ronzone che con altre attrattive presentano il reparto destinato a suscitare ricordi e interesse come quello della scuola. Un’aula di un tempo ormai passato e relegato nel cassetto delle emozioni che permettono di rivivere atmosfere inconsuete di nostalgia per un passato di storia e di tradizioni. Nell’aula scolastica realizzata nel 2005, passano in rassegna materiali didattici, registri e pagelle, libri scolastici e oggetti che la storia della scuola ci ha lasciato e che rappresentano un bene di alto valore culturale. Il museo della scuola d’Anaunia si è trasformato in una concreta realtà che è piena di ricordi e di fascino grazie anche ad una nutrita serie di tabelloni murali didattici che

Q

uattordici tappe, tre mesi e mezzo di tornei, una maratona dal lungo percorso sulle corsie del bocciodromo di Amblar-Don. Si è così conclusa l’iniziativa lanciata a scopo benefico dall’US Ronzone Sportinsieme già negli anni 80 e da tre edizioni dedicata a sostenere la realizzazione di Casa Sebastiano, centro di riferimento per soggetti autistici che sta nascendo a Coredo in Valle di Non. Giova sottolineare che l’importante struttura tenacemente voluta dalla Fondazione Trentina per l’Autismo presieduta dal cavalier Giovanni Coletti diventerà operativa già nei primi mesi del prossimo anno. In essa una sala sarà dedicata ai bocciofili dal cuore buono che proprio attraverso la partecipazione alla maratona hanno assicurato la loro presenza simbolica nel vasto complesso. Un’edizione da record quella dell’anno in corso e sono state le 620 presenze a confermare l’entusiasmo e la disponibilità degli sportivi autori di una fusione tra passione per questa disciplina e la solidarietà concreta. Ma se la maratona dell’US Ronzone Sportinsieme è andata agli archivi per quanto riguarda il settore agonistico vi è ancora in programma per sabato 22 ottobre la cerimonia conclusiva e tradizionale che prevede il pranzo conviviale presso l’Hotel Belsoggiorno di Malosco, la premiazione finale dei campioni sociali con targhe offerte dalla FIB Federazione Italiana Bocce e l’incontro con autorità e dirigenti sportivi. Da sottolineare infine che la maratona gode anche della preziosa disponibilità dell’Amministrazione Comunale di Amblar-Don che da anni mette a disposizione le corsie del bocciodromo Conca Verde. (C.R.)

risalgono all’inizio del’900. Precursori di poster, fedeli ricostruzioni pittoriche e artistiche grazie alle quali si imparava storia e geografia, scienza e natura con la facilità di chi oggi legge un “fumetto”. Dunque i Musei di Ronzone, aperti fino a metà ottobre offrono la possibilità di rivivere una esperienza già vissuta in altri periodi certamente più a dimensione d’uomo, tra cattedra e banchi di scuola con vera nostalgia per uno spaccato di vita sempre pieno di ricordi fissati nella mente. È possibile per le scuole o altri gruppi visitare il museo anche dopo la chiusura stagionale prendendo accordi al numero 3482780795 signora Nadia. (C.R.) 122

tmottobre


trentinoscoop&news

MINIUSSI È IL NUOVO DIRETTORE DEL CIMEC STORIA ED EUROPA: NAPOLITANO A TRENTO IL PRESIDENTE EMERITO OSPITE ALLE GALLERIE DI PIEDICASTELLO LO SCORSO 12 SETTEMBRE

“O

ccorre molta attenzione alla storia e noi scontiamo da almeno dieci, quindici anni un decadimento della ricerca storica ma anche della semplice passione per la storia. Perciò ben vengano iniziative come questa” ha detto il presidente Napolitano dopo aver visitato la mostra “1935-45. Guerre e totalitarismi in una regione di confine”, un’esposizione in grado di evidenziare gli effetti che questo decennio chiave produsse nelle province di Trento, Bolzano e nel Land Tirol. «Territori di confine» che i totalitarismi considerarono rilevanti per i loro progetti di nazionalizzazione e per le loro mire espansionistiche. In questo contesto, il presidente Napolitano ha ricordato il valore della comunicazione storica, citando tra l’altro il lodevole esempio di Rai Storia. L’incontro è stato introdotto dal direttore della Fondazione Museo storico del Trentino, Giuseppe Ferrandi, e da un saluto di un rappresentante degli studenti trentini. Dialogando vivacemente con gli studenti, il presidente Napolitano ha colto l’occasione anche per fare il punto sulle attuali dinamiche europee. Si è parlato quindi del rapporto tra Italia e Germania, ma anche del ripiegamento su se stessi di alcuni Stati, così come della costruzione di barriere e fili spinati che richiamano alla memoria immagini terribili del passato. “Come Europa potremo avere ancora un significato per il mondo

I

l professor Carlo Miniussi, ordinario di Fisiologia umana, è stato nominato nuovo direttore del Centro interdipartimentale Mente/Cervello (CIMeC) dell’Università di Trento per il prossimo triennio. La decisione è stata presa nel corso della seduta del Senato accademico che si è tenuto il 7 settembre scorso. Miniussi, docente dell’Ateneo trentino dal giugno scorso, prenderà servizio il 1 ottobre e va a sostituire Massimo Turatto che ha ricoperto l’incarico ad interim in attesa della conclusione della procedura di individuazione del nuovo direttore. Classe 1961, originario di Monfalcone, il professor Miniussi si occupa a livello scientifico di studiare la mente umana e la sua complessità e svolge ricerca nel campo delle neuroscienze cognitive con particolare riferimento agli ambiti della plasticità corticale della memoria e dell’invecchiamento. Si occupa anche di valutare i correlati neurofisiologici di alcuni disordini neurali attraverso l’uso dell’elettroencefalografia e delle tecniche non invasive di stimolazione del cervello, come la stimolazione magnetica. Negli ultimi anni si è dedicato al trasferimento delle conoscenze dalla ricerca di base all’ambito clinico alfine di trasformare tali conoscenze in protocolli che possano essere utilizzati per migliorare la salute e il benessere dell’uomo. Dal 1997 al 2016 ha firmato 155 pubblicazioni scientifiche, oltre a tre libri scientifici e diversi capitoli. soltanto uniti, soltanto restando insieme”. Durante il suo discorso Napolitano ha anche voluto ricordare la storia di autonomia del Trentino Alto Adige/Südtirol, attribuendo un ruolo fondamentale all’accordo Degasperi-Gruber nel garantire la pace di queste zone: “Quella è una delle eredità del dopoguerra che non possiamo assolutamente lasciar mettere in discussione con superficialità”. Il presidente Napolitano ha voluto quindi sottolineare la grandezza di figure storiche come Alcide Degasperi e Cesare Battisti, due personalità diverse eppure entrambi grandi italiani. Proprio con l’incontro con i nipoti di Cesare Battisti, Mimma e Marco, si è per altro conclusa la visita di Napolitano a Le Gallerie. Un colloquio che segue, a poche settimane di distanza, le celebrazioni per il centenario della morte di Battisti, figura carica di complessità che ancora oggi costituisce un intenso termine di confronto. La presenza di Napolitano a Le Gallerie, spazio espositivo della Fondazione Museo storico del Trentino, è particolarmente significativa perché testimonia il forte legame tra storia e attualità, oltre che il ruolo della ricerca storica per comprendere e affrontare la complessità del presente. 123

tmottobre


“LETTERE DELLA PACE” DEI NOSTRI STUDENTI PROPOSTE ESTIVE DEL CENTRO D’ARTE LA FONTE PRESENTATI I LIBRI DI PERINELLI, MALPAGA E FRANCESCOTTI

S

tudenti delle scuole di Trento protagonisti alla mostra nazionale +Sé-Io=Paceche si è tenuta nel capoluogo, alle Cantine di Torre Mirana, Palazzo Thun. Sono stati i ragazzi della 3A dell’Istituto Steiner a consegnare le proprie lettere della pace a seguito della visita all’esposizione, accompagnati dalla prof.ssa Chinellato. Gli studenti hanno colloquiato anche con l’artista Carlo Tedeschi sui temi della pace e della condivisione. Al termine la cerimonia della consegna delle lettere nella teca (foto) che nell’ultimo anno ha accolto anche gli scritti dei ragazzi delle città di Pesaro, Assisi, Foggia, Teramo, Milano (oltre 3mila studenti), dove la mostra ha fatto tappa con il supporto degli enti locali, promuovendo una riflessione sull’importanza dei valori della civile convivenza. Sono seguite due classi, 3A e 3B dell’Istituto Comprensivo Trento 5, Crispi, che accompagnati dalle insegnanti, Stella Bozzarelli e Laura Corelli, hanno consegnato le loro lettere della pace e alcuni disegni realizzati sull’argomento, alcuni dei quali erano stati in precedenza inviati ai loro coetanei delle zone terremotate delle Marche e del Lazio.

C

onversazioni con la Fonte tre autori e tre incontri, questo il titolo, giocato sul nome dell’associazione Centro d’Arte La Fonte e sulla presenza degli autori dei libri presentati, che ha coinvolto la comunità di Caldonazzo. Laura Mansini, critico nazionale di teatro, ha proposto una riflessione ragionata sul romanzo Ghibli di Renzo Francescotti, ambientato fra Tenna, la penisola affacciata fra due laghi ed il deserto della Libia. Il protagonista, Remo Cazzolli realmente esistito, è un pilota della seconda guerra mondiale, che s’immagina vissuto a Tenna e ispirato dalle gesta dell’aviatore Josep Kiss visto combattere nella Grande Guerra nei cieli della Valsugana. Cazzolli abbattuto ed imprigionato in Libia raccontò le sue peripezie a Francescotti che con l’immaginazione le ha ampliate e romanzate. “Un libro dalla scrittura elegante, dice Laura Mansini, con cui trascinati dal Ghibli dal lontano deserto siamo portati a Tenna facendoci godere le belle descrizioni dei nostri paesaggi.” Con il consueto piglio e autorevolezza lo scrittore Renzo Francescotti è stato protagonista della serata dedicata a “ Famagosta, la croce e la Mezzaluna” romanzo di Marco Nicolò Perinelli, archeologo-giornalista, dove si racconta dell’assedio e 124

tmottobre

presa della città-fortezza veneziana nell’isola di Cipro, conquistata dai Turchi nel 1571. “Marco, dice Francescotti, racconta questa vicenda tragica, reale, con prosa bella ed asciutta.” Una storia di morte che si apre con quella di Niccolò Dandolo, difensore di Nicosia e termina con il martirio di Marcantonio Bragadin comandante di Famagosta. “In tanta tragedia aggiunge Francescotti, l’autore non si sofferma su particolari macabri, scrive in terza persona, aumentando il fascino della narrazione. Bello è l’uso della lingua veneta.” Altra serata con Fiorenzo Malpaga, autore di “Suggestioni e immagini di Viaggio” un libro di fotografie e scarni commenti, un manuale per viaggiare senza farsi abbagliare dalle offerte turistiche. Malpaga, viaggiatore da oltre 50 anni, ha scoperto la Cina Capitalista e la sua dittatura, il sorriso dei Thailandesi, la cortesia dei tibetani, il sospiro dell’Africa e il fascino delle Americhe. (W.P.)


trentinoscoop&news

#PORDOIWINE I-CONN SUSCITA INTERESSE A TRENTO SMART CITY

18A EDIZIONE DEL SIMPOSIO TOP WINE 2950 - RIFUGIO MARIA AL SASS PORDOI

UN SISTEMA TECNOLOGICO PER L’EROGAZIONE DI SERVIZI DA REMOTO

I

S

i è presentato a Trento Smart City Week I-CONN, il sistema tecnologico per l’erogazione di servizi da remoto che renderà possibile un nuovo modello di Smart City anche in quei Comuni e territori che spesso vengono appellati come “periferia”. Nato da una approfondita analisi delle esigenze del cittadino, I-CONN ha mostrato le proprie funzionalità e potenzialità di sviluppo in occasione di “Smart City Solutions and Challenges”, la sezione progettuale che ha messo in contatto le aziende più innovative del settore e gli amministratori pubblici nei giorni di lunedì 12 e martedì 13 settembre in Piazza Duomo a Trento. E grazie all’importante vetrina, I-CONN ha incontrato l’interesse di amministratori di enti pubblici e di società di servizi giunti appositamente a Trento per capire cosa si muove nel panorama delle soluzioni tecnologiche più innovative, facili e intelligenti. In particolare, ciò che ha colpito il visitatore dello stand di I-CONN sono state la facilità di utilizzo del modulo interattivo, che non richiede approfondite conoscenze informatiche, e l’attenzione al rapporto umano e al confronto diretto tra utente e pubblico funzionario, che non viene in nessun modo sostituito dall’impiego del sistema informatico. Lo sportello ideato e realizzato da Nitida Immagine di Cles in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano e con il sostegno della Provincia Autonoma di Trento, infatti, consente di distribuire da remoto certificati e documenti e di completare pratiche amministrative come se si trattasse di un classico sportello della pubblica amministrazione che, in questo modo, potrà ottimizzare le risorse, decentrare i servizi e migliorare la qualità dei servizi stessi, rendendo la loro erogazione più semplice e veloce.

l Simposio Top Wine 2950 è la degustazione di vini più alta al mondo ed è un evento sempre più rinomato e conosciuto. Assolutamente unico nel suo genere si contraddistingue proprio per la particolarità della location: il Rifugio Maria sulla vetta del Sass Pordoi, ad un’altezza di 2950 m, nel cuore delle Dolomiti, proclamate dall’Unesco nel 2009 patrimonio naturale dell’umanità. Giunto alla sua 18a edizione questo evento vuole essere ed è un simposio alla scoperta dei migliori vini e di gustosi prodotti gastronomici del Trentino Alto Adige. 19 le cantine presenti, tra cui come ospiti speciali una cantina dell’Umbria, una del Veneto e i vini primi classificati del concorso internazionale Müller Thurgau, svoltosi a luglio in Val di Cembra. Per la parte gastronomica si potranno degustare i prestigiosi prodotti del Caseificio Sociale Val di Fassa, di Martin Speck e del Panificio Boninsegna, e il Piatto Top Wine creato dalla collaborazione tra il pastificio Felicetti e lo chef Vittorio Dariz. Il Top Wine è una manifestazione che desidera proporsi come occasione di incontro tra operatori turistici della zona, appassionati e produttori di vino. Il Rifugio Maria è raggiungibile in pochi minuti con la funivia, dal Passo Pordoi (Canazei – Val di Fassa) fino ai 2950 m. della Terrazza delle Dolomiti, una delle cornici naturali più suggestive al mondo, dalla quale si può godere di un panorama mozzafiato. La partecipazione al Simposio Top Wine 2950 ha un costo di € 50,00 comprensivo di corsa in funivia andata e ritorno, bicchiere serigrafato della manifestazione, porta calice, degustazione dei vini, un piatto di stuzzichini, regalo ricordo e voucher sconto per piatto Top Wine. In alternativa € 33,00 senza andata e ritorno in funivia. Non è richiesta la prenotazione. L’evento è organizzato dalla Società Incremento Turistico Canazei S.p.A. con la preziosa collaborazione dei Sommelier di Fassa e Fiemme.

125

tmottobre


GOLF: VINCONO BERTON E COLOMBINI MONS. SANTIN HA PRESO CASA AL SANTUARIO DI MONTE GRISA, TRIESTE

25ª EDIZIONE DEL CIRCUITO “DOLOMITI GOLF CUP”

UN IMPONENTE BRONZO DELLO SCULTORE TRENTINO BRUNO LUCCHI

I

l bronzo, opera dello scultore trentino Bruno Lucchi, tre metri e mezzo di altezza e una tonnellata e duecento chili di peso, dopo un’attesa di tre anni, ha trovato finalmente dimora sul sacrato del tempio mariano progettato da prof. Ing. Antonio Guacci, la straordinaria costruzione che domina lo splendido golfo e la città di Trieste. La benedizione, dice padre Luigi Moro rettore del santuario, il 12 ottobre alle ore undici, provvederà il vescovo Gianpaolo Crepaldi, alla presenza del sindaco Roberto Dipiazza, la presidente della regione Debora Serrachiani, e tantissimi amici di mons. Santin sia italiani che istriani. Il tempio di Monte Grisa, nato da un voto che Mons. Santin fece alla Madonna di Fatima perché salvasse la città durante la guerra, la benedizione sarà alla vigilia dell’ultima delle sei apparizioni della Madonna di Fatima.

126

tmottobre

I

l Circuito Dolomiti Golf Cup si è articolato in 15 tappe da aprile a settembre nei golf del Trentino, Sudtirolo, Veneto, Lombardia e Liguria facendo conoscere le Dolomiti attraverso il patrocinio della Fondazione Dolomiti-UNESCO, del CONI, della Federazione Italiana Golf e con i manifesti di Franz J. Lenhart. Al Circuito hanno partecipato più di 1.300 golfisti e sabato 24 settembre si è tenuta la Finale del Circuito al golf Club Verona in una bella giornata di sole. Tutti nuovi i nomi dei vincitori tranne che per Paolo Colombini del Break Point che l’anno scorso si era piazzato 1° nella 2ª categoria. Quest’anno con 24 punti ha vinto il Circuito Dolomiti Golf Cup 2016, aggiudicandosi il 1° Lordo, assieme a Riccardo Berton del golf Sanremo che, con 30 punti, ha conquistato il 1° netto di 1ª categoria. Daniele Zampiero del golf Tesino ha vinto il 2° netto di 1ª categoria con 29 punti, superando di un punto il 3° classificato, Giorgio Riccadonna del golf Rendena. Fausto Artuso del golf Dolomiti ha vinto con 34 punti il 1° netto di 2ª categoria staccando di 2 lunghezze Maurizio Pittaluga del golf la Pinetina che, a sua volta, ha superato di un punto Luciano Collini del golf Rendena. In 3ª categoria Luca Perottino, anche del golf Rendena, con 36 punti ha vinto il 1° netto; con un punto in meno si è classificato 2° netto Fabio Chiocchetti di Ca’ degli Ulivi, mentre, sempre con un punto in meno, si è classificata terza Nadia Zadra del golf Dolomiti. Manuela Bregani del golf ospite ha primeggiato tra le Lady con 34 punti, mentre, con tre punti in più, ha vinto il 1° Senior Massimo Politi. Il 1° Master se lo è aggiudicato con 37 punti Lucio Sambugar mentre il 1° Porsche se lo è guadagnato Dieter Gallmetzer di Petersberg con 36 punti. Hanno fatto gli onori di casa Gino Glisenti presidente della commissione sportiva, con la direttrice del golf Katia Trentin, con Giuseppe Gaspari della Texbond, mentre Bruno Amlesu Ad di TOSHIBA ha premiato assieme a Sergio Costa organizzatore del Circuito.


trentinoscoop&news

A ROVERETO, È BAREFOOT DAY IDENTITÀ DEL TERRITORIO NEI PRODOTTI A MARCHIO

CON LA COOPERATIVA ITER, IL PRIMO OTTOBRE AL RELAIS MOZART

GIÀ ASSEGNATO A MELE, LATTE E FORMAGGI, SALUMI, ORTAGGI E TROTE

S

empre più attenzione viene rivolta dai consumatori alla certezza della provenienza e della salubrità dei prodotti che mangiano, ma anche ad utilizzare e consumare cibi che fanno pochi chilometri per arrivare sulla loro tavola. Il Marchio Qualità Trentino è nato proprio per dare immediata riconoscibilità alle eccellenze della filiera agroalimentare provinciale garantendone l’origine, la corrispondenza ad elevati standard di qualità sulla base di criteri oggettivi e selettivi, oltre alla totale tracciabilità. Non tutti però hanno colto l’importanza di consumare prodotti sani e genuini come quelli garantiti dal Marchio Qualità Trentino, peraltro apprezzati e ben conosciuti anche fuori dal territorio provinciale. Ma al di là dei benefici diretti che ne possono derivare in termini di salute e qualità della vita, questi prodotti con la loro storia, diventano espressione di valori come l’identità, l’attaccamento al territorio, la sostenibilità, immediatamente associati all’immagine del Trentino e che stanno alla base della decisione di tante persone di visitare la nostra terra. Questo nuovo progetto di comunicazione nasce proprio con l’obiettivo di rendere il Marchio Qualità Trentino più confidente ad un pubblico allargato di consumatori, residenti e turisti, valorizzando i prodotti e le marche che hanno investito per potersene fregiare. Alla base della campagna un messaggio che intende valorizzare il valore aggiunto di questi prodotti senza cadere nell’autoreferenzialità e un soggetto, i bambini, scelto proprio per associare alla salute e al benessere delle persone più care l’adozione di una corretta e sana alimentazione che non può non passare attraverso l’acquisto consapevole di prodotti certificati. In sostanza questo: la qualità è un obiettivo a cui tendere sempre, tutti, e quindi va perseguita da chi produce e ricercata da chi acquista. Il Marchio Qualità Trentino è un modo semplice e immediato per individuare ottimi alimenti e di migliorare, grazie ad un’alimentazione più consapevole, più sostenibile e soprattutto certificata, la nostra vita e quella delle persone che dipendono dalle nostre scelte.

I

n occasione del suo 35° compleanno la cooperativa sociale Iter ha deciso di festeggiare proponendo ai roveretani un’esperienza davvero particolare: una camminata scalza in uno dei luoghi più caratteristici e suggestivi della città, il parco-giardino “Relais Mozart” (via Cittadella 41), guidati dallo scrittore e barefooter Andrea Bianchi. “I nostri piedi sono come le radici di un albero: hanno bisogno di affondare nella terra, finanche nel fango e nell’humus, nel suolo ricco di quella carica elettrica e microrganica che solo il terreno naturale può dare – ha spiegato Andrea Bianchi”. Un’esperienza che tutti possono fare e da cui tutti possono trarre beneficio, ecco perché Paolo Mazzurana, direttore di Iter, l’ha voluta inserire tra le attività, collaterali ai laboratori, proposte ai suoi utenti. La cooperativa è nata dal desiderio di un gruppo di genitori, tra cui l’allora assessore comunale all’urbanistica Pierluigi Laezza, di garantire un futuro lavorativo ai propri ragazzi nella convinzione che il lavoro possa essere strumento di crescita ed integrazione sociale. “Oggi Iter ospita 41 utenti che lavorano, a seconda delle capacità di ciascuno, nei tre laboratori, seguiti da 11 dipendenti con vari profili professionali”, ha affermato Fabio Marega, presidente di Iter. Tra alberi secolari, in una cornice fiabesca, ognuno potrà provare l’esperienza della camminata scalza in natura, un gesto semplice e antico che rimanda alle sensazioni dell’infanzia e al piacere del contatto con l’ambiente naturale. I piedi attraversando superfici differenti trasmettono al corpo emozioni diverse, aumentano la consapevolezza e sollecitano la ricerca delle “vie” migliori per procedere nel cammino. Per garantire un’esperienza significativa, l’evento sarà a numero chiuso (massimo 60 persone) prenotabile fino ad esaurimento posti da: “Népiùnémeno” (via Garibaldi 2A); Libreria “Arcadia” (via Fontana 14/C); ristorante “L’orto di Pitagora” (piazza Malfatti). A chi si iscriverà (costo 15 euro) verrà regalato il libro “Il silenzio dei passi”, per scoprire, nell’anno nazionale dei Cammini, che camminare scalzi in natura è davvero bello...

127

tmottobre


trentinolibreria

IL LIBRO DEL MESE

SUCCESSO PER LA QUINTA EDIZIONE DI “MEDITA” EDIZIONE IMPREZIOSITA DALL’ANNUNCIO DELLA LEGGE PROVINCIALE SUL LIBRO E SULA PICCOLA EDITORIA

S

i è conclusa con grande successo la quinta edizione di Medita, la Mostra dell’Editoria Trentina che si è svolta in Piazza Fiera a Trento. Tredici editori presenti, decine di presentazioni di novità editoriali, la significativa mostra presentata dallo Studio d’Arte Andromeda e intitolata “Futuro” e molti altri appuntamenti culturali hanno attirato migliaia di appassionati nei tre giorni dell’evento, dal 23 al 25 settembre, in piazza Fiera a Trento. Numeri che confermano la riuscita dell’iniziativa voluta dall’Associazione Editori Trentini e sostenuta dalla Provincia autonoma di Trento, dal Comune di Trento e da altri sostenitori privati. Migliaia i libri venduti. Un bilancio dunque estremamente positivo che ha confermato ancora una volta quanto grande sia l’interesse e l’amore dei trentini per il libro. Non per niente siamo la regione italiana in testa alle classifiche per persone di 6 anni e più che, anche nel 2016, hanno letto almeno un libro nel tempo libero. Questa edizione di “Medita”, ci pare giusto ricordarlo, è stata impreziosita dall’annuncio, da parte del consigliere provinciale Lucia Maestri, dell’approvazione dell’attesa Legge provinciale sul libro e sula piccola editoria, che si prefigge di tutelare la categoria e regolamentare il settore. Insomma, buoni auspici per un proficuo proseguimento del lavoro cominciato cinque anni fa. 128

tmottobre

L’INTENTO DE “LA SAGGEZZA NEL CIBO” È FORNIRE GLI STRUMENTI PER CAPIRE UN PO’ MEGLIO SE STESSI, IL CIBO E LE SUE AZIONI, UTILIZZANDO I PRINCIPI CHE CI VENGONO DONATI DALL’AYURVEDA

V

iviamo in una società vorace, ci nutriamo esattamente come acquistiamo il nuovo cellulare, la nuova macchina, la nuova televisione, tentando di riempire un vuoto che spesso è una voragine, vuoto affettivo, vuoto di significati. Facciamo fatica a dare un senso alle cose, viviamo malesseri di cui non capiamo bene l’origine e che curiamo spesso semplicemente reprimendo i sintomi. Mangiamo come capita, dove capita e con chi capita, il nostro pasto è spesso fatto senza attenzione, leggendo il giornale, guardando la televisione o il cellulare. Il mantra ripetuto più comunemente è “non ho tempo”, il momento dedicato al cibo è in genere incastrato tra una serie di cose molto più importanti, come il lavoro, la palestra, lo shopping e la cura dell’estetica del nostro corpo e della nostra casa. In questo modo, la casa non è più un posto che accoglie i nostri momenti di riposo e dona intimità e calore, ma un luogo freddo come un museo in cui consumiamo pasti frettolosi e dormiamo sonni agitati, e il nostro corpo una cosa senz’anima, possibilmente “tirato a lucido” all’esterno, come


trentinolibreria Luca D’Andrea La sostanza del male Einaudi Nel 1985 Kurt, Markus e sua sorella Evi vengono uccisi nel Bletterbach, una gigantesca gola nei cui fossili si può leggere la terribile storia del mondo. Qualcuno li ha letteralmente massacrati durante una tempesta. I loro cadaveri sono rinvenuti mutilati a tal punto da far dubitare che sia stato un essere umano a compiere un simile scempio. A distanza di trent’anni Jeremiah Salinger, un autore statunitense di documentari che ha sposato una donna del luogo, scopre la vicenda e ne viene risucchiato. Tutti, a Siebenhoch, la piccola cittadina dell’Alto Adige dove si è trasferito, gli consigliano in modo più o meno minaccioso di lasciar perdere. Anche suo suocero Werner, ex responsabile del soccorso alpino, uno degli uomini che hanno ritrovato i corpi dei tre ragazzi; anche sua moglie Annelise, preoccupata per lui e per la figlioletta Clara. È come se quel fatto di sangue avesse portato con sé una maledizione.

Katia Bernardi Funne. Le ragazze che sognavano il mare Mondadori

Sorj Chalandon La quarta parete Keller

C’era una volta una piccola valle sperduta tra i monti. Una valle di quelle selvagge, con alte montagne e pareti di ghiaccio, dighe imponenti e laghi profondi di acqua cristallina. Ed è proprio qui a Daone, in Trentino, che comincia la nostra storia. La storia delle Funne, del loro viaggio e del loro sogno. Funne in dialetto significa donne, e le nostre Funne, ricche di sogni e di voglia di avventura, sono le irriducibili ottantenni del circolo pensionati Rododendro. Per festeggiare il ventennale del loro circolo decidono di fare una gita molto speciale: andare per la prima volta al mare tutte insieme, perché molte di loro il mare non lo hanno mai visto. Bellissima idea, bellissimo sogno. Ma certi sogni per diventare reali devono fare i conti con la cassa, e la cassa del Rododendro purtroppo piange. Sotto gli auspici della Madonna della Neve, e nutrite dall’immancabile fetta di polenta, le idee si moltiplicano: «E se vendessimo delle torte alla sagra del paese?»...

un bel pacco senza contenuto. La malattia è un’imperfezione che va corretta nel più breve tempo possibile e senza eccessivo dispendio di energie. Gli atteggiamenti più diffusi, riguardo al cibo, sono situati in un’ampia gamma di psicosi. Uno dei più divertenti è il settore dei cibi miracolosi: ogni tanto qualcuno scrive qualcosa sulle straordinarie virtù curative e miracolose di un cibo, e tutti quelli che “ci tengono” alla loro salute iniziano ad utilizzare quel cibo in tutti i loro pasti, spesso a sproposito; uno degli “ultimi ritrovati” è la curcuma, tutti adesso usano la curcuma ovunque perché li salverà da ogni malattia ed ogni problema, come qualche tempo addietro le bacche di goji, ed altri alimenti simili. Poi esistono i fanatici delle diete, le proposte, in questo campo si sprecano, tutte promettono, ancora una volta, salute, bellezza e vita eterna; il problema è che spesso sono insensate e, sicuramente, non così universali come vorrebbero far credere. Un altro gruppo è quello dei “goduriosi”; sono persone che mangiano cibi che considerano meravigliosi per sapore, qualità e raffinatezza. Quello che hanno in comune la maggior parte di queste persone è una perdita di sensibilità del senso del gusto e dell’odorato, si alimentano quotidianamente con cibi eccessivamente sapidi e ricchi di emulsionanti che appiattiscono i sapori e danneggiano la loro salute. La grande massa delle persone fa la spesa al centro commerciale, scegliendo tra gli alimenti quelli che sono stati appositamente messi in una determinata posizione per attirare l’attenzione, in modo frettoloso, senza controllare le etichette e la qualità.

Georges ha sognato di bruciare la cartolina precetto per la guerra in Vietnam, di liberare Angela Davis e poi sposarla, di sfidare i carri armati dei colonnelli greci. Eppure, per ora, nelle rivolte del ’68 parigino ha solo affrontato con la spranga di ferro alcuni gruppi di “ratti neri”, come negli anni Settanta venivano chiamati gli studenti fascisti. Il teatro è la sua passione e il palcoscenico è ciò che lo lega a Samuel Akunis, regista greco scappato alla dittatura. Sarà quest’amicizia, nata per caso in un’aula dell’università, a portare Georges a vivere quel ruolo da protagonista della Storia che sogna da tempo. Samuel infatti gli chiede di portare a termine il suo progetto: mettere in scena l’Antigone di Anouilh tra le strade di Beirut, straziate dalle lotte intestine e crivellate dai cecchini. Per la tragedia però bisogna patteggiare una tregua di due ore e mettere insieme un cast che dia voce a ciascuna delle parti in campo: Antigone canterà la nostalgia della terra di Palestina, Creonte farà risuonare la fede maronita, Emone brucerà dell’amore di un druso...

Le nostre dispense sono piene di prodotti di cui non conosciamo minimamente le proprietà né, tantomeno, l’impatto sulla nostra salute. Non compriamo cibo biologico per risparmiare, ma poi riempiamo i freezer di surgelati che costano molto di più del cibo fresco ed hanno perso tutto il sapore del prodotto originario. Stocchiamo merendine ed aperitivi, bevande gassate e zuccherate, e poi eliminiamo i cereali (che sono diventati “i carboidrati”) perché farebbero ingrassare! In questo generale disordine, in questo desiderio mai appagato di significati, l’Ayurveda ci propone ordine e consapevolezza, per riappropriarci gradualmente della nostra esistenza, della nostra mente, del nostro corpo e consentire alla nostra anima di dimorare in una bella casa. E quindi, cosa significa cucinare ed alimentarsi in modo ayurvedico? Non mangio per dare gratificazione alla mia mente, mangio per costruire salute nel mio corpo e nella mia mente, il cibo è un atto d’amore verso me stesso e, nel momento in cui lo offro, verso le persone a cui lo offro. Questa era la filosofia dei nostri antenati: le ricette tradizionali di ogni popolo erano studiate per garantire la crescita, il sostentamento e la salute, ed erano assolutamente ayurvediche...

Barbara Bergnach e Valter Ravasi

La saggezza nel cibo L’Ayurveda e e la cucina delle nostre nonne Curcu & Genovese (Euro 16,00)

129

tmottobre


trentinolosapevate

Volti nella Storia

La frase

Per saperne di più:

“Monumenti e opere d’arte hanno una loro epidermide, delicatissima, che si deve conservare: copre e protegge le strutture e porta le tracce...”

La Fondazione Nicolò Rasmo-Adelheid von Zallinger, di Silvia Spada Pintarelli in La politica della memoria. Musei e beni culturali in Alto Adige / Politik der Erinnerung. Museen und Kulturgüter in Südtirol, La Fabbrica del tempo Formia (Latina) 2001, pp. 123-128.

NICOLÒ RASMO (1909- 1986) ETÀ Nicolò Rasmo nacque il 6 luglio del 1909 a Trento, figlio di Guido Rasmo, ingegnere e architetto, ed Anna Povoli.

roso metodo scientifico i problemi culturali locali spaziando tra diversi argomenti, in particolare la pittura del Trecento a Bolzano e l’arte medievale in generale.

PASSIONE PER L’ARTE

DIZIONARIO D’ARTISTI

Fin da bambino mostrò un particolare interesse per lo studio dell’arte e della storia dell’arte. Così, dopo gli studi classici si iscrisse all’università di Firenze, dove nel 1933 si laureò in storia dell’arte medievale discutendo una tesi sul Castello del Buonconsiglio. Dopo il diploma di perfezionamento conseguito l’anno successivo, iniziò a lavorare come insegnante di ruolo in una scuola media.

SOPRINTENDENTE La carriera di insegnante in realtà durò poco per lasciare spazio a quella istituzionale; nel 1939 infatti divenne ispettore comandato alla Sprintendenza ai monumenti e gallerie di Trento e Bolzano.

IMPEGNO PER L’ARTE Fu trasferito nel capoluogo altoatesino per lavorare come responsabile per l’Italia della spartizione dei beni culturali dell’Alto Adige con la Germania, posizione che manterrà fino al 1974. In quegli anni fece

di tutto per salvare dipinti, affreschi, ma anche reperti minori dell’arte popolare locale, come formelle per stufe e fibbie, senza mai scendere a compromessi con la politica del luogo, con quelli che definiva “certi individui che confondono la politica con la scienza”.

DIRETTORE DI MUSEO Nel frattempo, nel 1940, era stato incaricato anche della direzione del Museo civico di Bolzano, che reggerà fino al 1981 quando annuncerà le sue dimissioni volontarie.

PRIGIONIERO DI GUERRA Partito a combattere contro il nemico tedesco, nel 1943 venne fatto prigioniero in Germania, dove rimarrà fino al 1945.

“CULTURA ATESINA” Dopo il suo rientro in patria, nel 1947 fondò e diresse una rivista dedicata alla storia dell’Arte, “Cultura Atesina” (Kultur des Etschlandes) che veniva pubblicata sia in italiano che tedesco. Il periodico trattava con approfondite ricerche e rigo-

Nel 1966 iniziò anche un altro imponente lavoro, la realizzazione di un Dizionario degli artisti atesini. La Lettera A verrà pubblicata in un volume autonomo nel 1980 (la lettera B uscirà dopo la sua morte e la Fondazione bolzanina dedicata alla sua figura conserva inoltre le schede onomastiche degli artisti a completare l’intero alfabeto). In quest’opera riunisce innumerevoli artisti e senza creare alcuna distinzione tra i più importanti e quelli di minor peso vi compaiono architetti, pittori, sculturi, ceramisti, ma anche fabbri, falegnami, tagliapietre, orologiai e muratori.

LA FINE E IL RICORDO Nicolò Rasmo morì a Bolzano il 5 dicembre 1986. Sia la città di Trento che Bolzano gli hanno dedicato una via, per ricordare una vita dedicata interamente e con tenacia alla cura del patrimonio artistico culturale regionale. A Bolzano è stata creata in suo onore la Fondazione Nicolò Rasmo e Adelheid von Zallinger-Thurn.

Hanno detto di lui “Ha dedicato la vita con intelligenza a far rivivere il passato attraverso un delicato recupero delle testimonianze artistiche”

130

tmottobre


# trentinoscoop&news trentinomese

#TRENTINOMESE CONTEST: QUESTO MESE VINCONO LE DOLOMITI DI BRENTA OGNI MESE, LE TRE FOTOGRAFIE PIĂ™ VOTATE VERRANNO PUBBLICATE QUI. PARTECIPA ANCHE TU AL CHALLENGE DEL NOSTRO MAGAZINE

@richyclick valer104 Al secondo posto: Val di Fassa đ&#x;”¸ Sass Pordoi - Sasssolungo

@alessandro_toller

@gelsy9965

Al primo posto: Monte Paterno - Rifugio Locatelli - Parco Naturale Tre Cime.

Al terzo posto: Passo Sella - Val di Fassa

IL REGOLAMENTO DEL NOSTRO CONCORSO

S

eguire la pagina @trentinomese su Instagram; la foto vincitrice sarĂ pubblicata sulla nostra rivista cartacea il mese seguente alla pubblicazione online; per decretare la foto vincitrice si terrĂ conto dei “mi piaceâ€? ricevuti, dal primo del mese al venti del mese (per esigenze di stampa); solo le foto che saranno selezionate da noi e

pubblicate sulla nostra pagina Instagram @trentinomese potranno partecipare al concorso; per esser selezionati vi ricordiamo di utilizzare il nostro hashtag; ricordatevi di segnalare il luogo o localizzare la foto, saranno valide solamente le foto scattate in Trentino Alto Adige. Grazie a tutti anticipatamente!

131

tmsettembre tmottobre


trentinolavignetta

Le lune di Kako / di Flora Graiff

I

n Italia, nella fascia d’età tra i 24 e i 64 anni, solo 6 su 10 sono stabilmente occupati. Gli squilibri di genere (a sfavore delle donne) e tra territori (a svantaggio del sud) rendono il quadro tratteggiato dall’Istat ancora più fosco. L’altro aspetto negativo è che, nonostante il Jobs Act, l’offerta del mercato del lavoro continua a privilegiare prestazioni atipiche e precariato rispetto alle assunzioni a tempo indeterminato.

FLORA GRAIFF Cartoonist e giornalista pubblicista, vive fra Merano e Trento. Dopo aver studiato restauro a Firenze e xilografia con Remo Wolf, crea Kako, bimbo protagonista di una strip seriale lanciata dalle riviste Linus e Snoopy e poi approdata sul web. Artista eclettica, ha al

suo attivo anche radiodrammi per la Rai, vignette satiriche per quotidiani, tavole per l’Atlante delle Guerre e pastelli per plaquettes di poesie inedite di Alda Merini, Ezra Pound, Salvatore Quasimodo e Marina Cvetaeva. Tra i critici che hanno scritto di lei Enrico Crispolti e Luca Beatrice.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.