TrentinoMese aprile 2019

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appuntamenti, incontri e attualità trentina

ANNO XXVII N. 326

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APRILE 2019

SONO TANTI GLI EVENTI CHE IN TRENTINO CELEBRANO LA STAGIONE DEI FIORI

I MATRIMONI DEL MESE

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brilla nell’aria

I RAGAZZI DI “CAMPOMARZIO” «COSÌ IMMAGINIAMO IL FUTURO« TEATRO SAN MARCO QUELLA SALA RIAPERTA DUE VOLTE...

SALVIAMO IL LEGNO DELLA MUSICA! UNA BELLA INIZIATIVA DOPO LA TEMPESTA DI OTTOBRE LUIGI FANTOMA (1819-2019) L’UOMO CHE VOLLE FARSI “RE” CLOWNTERAPIA TRENTINA RIDERE? È UNA COSA MOLTO SERIA! SIMONE SASSUDELLI L’AMERICAN DREAM DEL DANZATORE VIGOLANO

IL LIBRO RICCARDO GUETTI E “L’ALTALENA DI GIULIA”

MARCO CALAMAI “L’INCLUSIONE E LO SPORT SECONDO ME”


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RING di Pino Loperfido

perfidie

RAGAZZI DI TUTTO IL MONDO UNITEVI PER IL DIRITTO A UN FUTURO MIGLIORE

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o so, vi è già capitato. Almeno una volta nella vita, dai, non dite di no. Tornate a casa, entrate in cucina, e vi trovate davanti ad uno scempio. Resti della cena abbandonati sul tavolo, fornello unto, padelle non ne parliamo, una fumèra che l’Italsider a confronto è un luogo salubre. Il lezzo di uova e salsicce vi ha quasi messo ko, fate a tempo solo a scorgere quel sagoma – figlio, figlia, marito, moglie, convivente, quel che volete – che si sta addormentando sul divano. Provate a rimbrottare qualcosa, ma quello/a sta già ribattendo che non si tratta di un problema suo: lui ha già mangiato, voi non ancora. Attaccando questo articolo, mi sono scervellato nel cercare un esempio che calzasse e che fosse anche un poco divertente. L’ho fatto per voi, cari lettori, altrimenti sai che pizza l’ennesimo articolo sui cambiamenti climatici e riscaldamento globale?! Non avreste nemmeno cominciato, ed invece adesso eccovi qui, siete già ad un terzo della lettura. Coraggio che il peggio è passato. Ma la cosa veramente divertente è che mai avrei pensato di scrivere un articolo simile. Ma mai mai. Ed invece – prodigi della vecchiaia? – mi ritrovo qui oggi a fare il mio personale outing ambientalista. No, il tira e molla sulla TAV non c’entra: lo lascio volentieri ai politici nostrani. C’è solo che sono seriamente preoccupato per le condizioni del nostro pianeta e per lo stato in cui lo lasceremo ai nostri figli e ai nostri nipoti. Non è uno scherzo. Per anni

A beneficio di chi crede che l’emergenza plastica sia qualcosa che interessa solo marginalmente il nostro “ecologico” Trentino, la foto qui sotto è stata scattata domenica 17 marzo, non a Napoli né a Bombay, ma sul torrente che attraversa l’abitato di Imér, in Primiero. Quella a destra, è della domenica successiva, a Passo San Lugano.

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ci siamo divertiti a banalizzare gli avvertimenti degli scienziati. A riderci su, insomma. Ad accusare di catastrofismo i climatologi. Adesso è arrivato il momento di dire basta. Proprio come il tizio stravaccato di cui sopra, abbiamo usato la cucina, ne abbiamo goduto risorse e attrezzature, e adesso satolli ci stiamo disinteressando delle condizioni in cui l’abbiamo lasciata. Semplicemente perché il problema non è più il nostro. Noi nati tra i sessanta e gli ottanta del Novecento, tra cinquant’anni – salvo miracoli della scienza – saremo tutti sottoterra. Non avremo più il problema di salvaguardare l’ambiente e rinnovare le risorse. Non dovremo più affrontare l’emergenza plastica o l’allarme emissioni della CO2. Non avremo più alcun problema di nessun tipo. Ma i ragazzini dell’età di Greta Thunberg (se ancora non sapete chi è fatevi un giro su Youtube) avranno all’incirca la nostra età e un bel mucchio di gatte da pelare. È comprensibile che siano arrabbiati: senti che puzza di uova e salsicce che gli stiamo lasciando in eredità… Capisco benissimo Greta, capisco altresì le migliaia di coetanei che in tutta Europa si stanno mobilitando per chiedere alla classe politica di agire e di farlo presto. Quelli che veramente non capisco sono gli altri. Le altre centinaia di migliaia di ragazzini che non fanno nulla, che continuano a stare chini sui loro fottuti smartphone, a sorbirsi i consigli per gli acquisti degli influencers, a credere che da qui al 2050 le loro vite possano davvero svolgersi in maniera “normale” e “ordinaria”, a considerare unico problema reale per le loro vite questo spauracchio dell’immigrazione – cavallo di battaglia della nuova politica populista – e a non intravedere invece il letamaio nel quale saranno costretti a vivere tra qualche decennio. Oh, dico a voi, ragazzini e ragazzine! Alzate la testa, santo cielo! Spegnete quel coso e guardatevi attorno! Vi stanno rubando il futuro e non state muovendo un dito per impedirlo. Fate qualcosa, santoddio, scioperate, salite sulle barricate, protestate, urlate, sputateci addosso! Altrimenti – come ha detto recentemente Greta davanti al Parlamento Europeo – quello che vi lasceremo in eredità non sarà più solo una cucina lurida e puzzolente, ma il più grande fallimento della storia dell’umanità.


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RING di Fiorenzo Degasperi

scempi ed esempi L’ARTE DELLA CACCIA AI GIORNI NOSTRI: ARRIVARE COMODAMENTE IN AUTO A POCHI METRI DALLA PREDA...

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o sapevate che i cacciatori trentini sono molto, ma molto più intelligenti, consapevoli e responsabili di certi nostri politici? Lo dimostra, per l’ennesima volta, l’assalto indiscriminato e a fini elettoralistici che qualche politico fa, alla nostra terra, in questi giorni. Il consigliere provinciale Lorenzo Ossanna del Patt ha presentato recentemente un disegno di legge sull’attività venatoria in Trentino: l’intenzione è quella di facilitare ai cacciatori l’utilizzo delle strade forestali, chiedendo l’autorizzazione ai Comuni e alle Asuc, proprietari delle stesse. Immediatamente le associazioni animaliste e ambientaliste si sono schierate contro questo progetto, evidenziando il rischio di dare il via ad una sorta di safari nei boschi, con jeep e suv scatenati per portare in quota i cacciatori che, stando a quanto pensa il consigliere Ossanna, non hanno più le gambe di una volta e quindi hanno bisogno di arrivare sul luogo di caccia comodamente seduti. L’associazione cacciatori a sua volta non chiede un’indiscriminata apertura delle strade, ma solo in alcuni specifici casi, ad esempio per la selezione degli ungulati. Già è stato prolungato il calendario venatorio, ma quella di permettere l’uso dell’auto mi sembra, sinceramente, contro ogni senso e spirito dell’arte venatoria. Lo hanno ben capito i cacciatori dell’Alta val di Non – con le otto riserve che vanno da Cis a Castelfondo – che si sono schierati compatti e decisi contro questa scellerata ulteriore proposta di motorizzazione della montagna: siamo contrari al disegno di legge nella parte in cui si consente di transitare le strade forestali di tipo A perché si va contro alla nostra storia e alla nostra tradizione. In molti boschi del Trentino, sulle strade forestali troviamo già un via vai di moto da cross – solitamente di giovani abitanti nei paesi sottostanti – che sfrecciano impunemente alla faccia di divieti e regole, rombando e assordando, distruggendo il silenzio e spaventando gli animali. E non sempre rispettosi dei percorsi e degli escursionisti sono anche i ciclisti fuori pista, portati in quota da capienti furgoni perché le loro biciclette non sono fatte per salire pedalando ma soltanto per scendere. Che ora per abbattere un capo, seppur per selezione, si debba arrivare proprio a poche centinaia di metri dall’animale, questo non fa onore ad un cacciatore. Sebbene in diversi stati dell’Est questa pratica sia in uso (d’altronde basta pagare), qui si verrebbe ad intaccare

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RING l’autonomia dei diritti di uso civico, che sono base e pilastro della storia del nostro territorio. Probabilmente la scelta, oltre che essere il risultato di esigenze elettorali, è frutto del mutare del concetto stesso dell’utilizzo del tempo: una volta il cacciatore si prendeva tutto il tempo necessario per cacciare e quel tempo era l’insieme di conoscenza del territorio, osservazione, appostamento, inseguimento, contatto visivo con l’animale, conoscenza delle sue abitudini e dei luoghi dove sverna, dorme e mangia. Oggi questi tempi sono considerati “sprecati”, sottratti alla quotidianità, e si opta per una concezione della caccia non più sportiva ma semplicemente del “mordi e fuggi”: si esce dal lavoro, un salto sulla jeep e su in montagna, si scende, si mira, si spara e si ritorna a casa o si va al bar a vantarsi dell’ennesimo abbattimento. Il trofeo, fa notare Oscar Piazzi, cacciatore e sindaco di Castelfondo, va guadagnato con onore e rispetto come hanno sempre fatto i nostri vecchi. (Si veda in questo numero l’interessante articolo su Luigi Fantoma). Nell’arte della caccia, tra specie umana e specie animale non è questione di superiorità, non c’è alcuna differenza essenziale. Il vero cacciatore considera l’animale almeno come un suo pari. Lo vede cacciare per nutrirsi, come fa lui, immagina che conduca una vita simile alla sua, con un’organizzazione sociale analoga. La superiorità dell’uomo in quel momento si esprime solo nell’ambito della tecnica: l’uomo può avvalersi di strumenti. È lo stesso pensiero degli indiani Navajo, quando dicono che la selvaggina è simile agli esseri umani, solo è più santa. Affinché la caccia rimanga un atto che fa parte di un ciclo uomo-animale, il politico deve capire che non è facendo favori che si accattiva l’opinione pubblica, ma deve entrare nello spirito e nella cultura delle genti di montagna, quella vera, dove il cacciatore non arriva con la jeep – una sorta di capanno mobile – ma esce di casa consapevole di entrare in un regno straniero. Non dico di fare come gli Inuit siberiani, di salutare la foresta mentre ci si avventura al suo interno, di intrattenersi con gli alberi, di chiedergli indicazioni e il permesso di dormire nella loro ombra. Ma quasi.


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RING di Tiziana Tomasini

di Fabio Peterlongo

a mali estremi PRENDIAMOLA CON LEGGEREZZA. TRE ESEMPI DI RECENTE SOCIALIZZAZIONE URBANA, TRA RISATE E NEGOZI…

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a prima tappa in un lunedì di vacanza, con una collega/amica. Partiamo con l’entusiasmo di essere riuscite – almeno per qualche ora – a sospendere gli impegni famigliari ed a trovare uno spazio tutto per noi. Ci sentiamo quasi come Thelma & Louise quando prendono l’auto e vanno. Il nostro obiettivo? Prendere d’assalto un centro commerciale. Senza esitazioni ci diamo da fare, esplorando a tappe i settori preferiti. Imperdibile la selezione abiti, come pure la costante caccia all’offerta ed al prezzo migliore. Il momento in assoluto più divertente? La prova costumi, con un camerino pieno zeppo di coppe, imbottiture, pezzi sopra e pezzi sotto. E tante, tantissime risate. Seconda tappa. “Se prendo un bel voto, andiamo all’outlet”. Accidenti, l’ha preso, mi tocca andare. E così partiamo io, il figlio quindicenne ed il suo migliore amico. I ragazzi vogliono assolutamente visitare il negozio della marca sportiva preferita (nonché la più cara, vorrei sottolineare) che presenta prezzi scontati, o almeno così pare. L’angolo delle offerte presenta però combinazioni dai colori improbabili e la ricerca del colpaccio commerciale si rivela più ardua del previsto. Intercalando con qualche sana parolaccia, i due adolescenti, consigliandosi tra loro e chiedendo poi all’autorità in questione (la mamma), realizzano il loro obiettivo. Serve tutta la mia abilità per visionare altri punti interessanti del centro per loro inutili; riesco infine a barattare un po’di tempo per me con una pausa cibo condita con salse e ketchup. Terza tappa. Organizzo un tour del centro storico di Trento con una delle mie classi. Ma questa volta niente musei; l’obiettivo è stare insieme fuori dal contesto scolastico, che è spesso e soprattutto incalzante in termini di programmi, test, obiettivi da raggiungere. Insomma, socializzare. Pomeriggio assolato quanto indimenticabile. I flash da fissare nella memoria? Nessun dubbio: la foto di gruppo in piazza Duomo, l’assalto alla gelateria, il giro nel negozio di oggettistica varia più gettonato del momento; carino l’acquisto di tante bandane colorate, che diventano subito il simbolo della classe. Le ultime immagini sono la foto in stile Beatles in Abbey Road, riuscita come un lungo serpentone di ventidue unità anziché quattro e la cassa con la musica alla fermata dell’autobus. Tanta gioventù, grande entusiasmo, come è giusto che sia.

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blues di provincia PATENTE A PUNTI PER I BAR: UNA SOLUZIONE PER LA “MOVIDA”?

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estaioli” contro residenti, la battaglia continua. È questo il leitmotiv del dibattito sulla “movida” in città. In mezzo alla barricata, l’amministrazione comunale che cerca un equilibrio tra il diritto allo svago e quello al riposo. Una “faida” tra studenti e residenti che spesso vede gli esercenti come parte in causa, costretti a rispondere delle turbolenze dei loro clienti, che lasciano sul selciato “ricordi” come bottiglie rotte e sporcizia. A ciò si aggiunge il problema dello spaccio, che gravita attorno ai luoghi di aggregazione giovanile. Un mosaico intricato, che richiede soluzioni di compromesso che finiscono per scontentare tutti. Ma quali soluzioni? Ci si può ispirare alle pratiche messe in atto in altre città universitarie. Sembra questa l’intenzione dell’assessore Roberto Stanchina, che ha proposto l’introduzione anche a Trento di una “patente a punti” per i bar, secondo il modello attuato dal 2015 in una città a fortissima presenza studentesca come Padova (poi importato anche a Belluno e Udine). Nella città dei “gran dottori”, dopo qualche anno di “coprifuoco” forzati, con i bar del centro costretti a chiudere a mezzanotte, si è sperimentata l’apertura dei locali fino alle 2, con piccoli concerti e vendita di alcolici, ma tolleranza zero verso i locali che chiudono un occhio sulle intemperanze degli avventori. A “pagare” sarà il bar, a cui verranno sottratti i punti della “patente” fino alla sospensione della licenza. Contemporaneamente, i bar virtuosi, che garantiscono il rispetto del decoro urbano e del riposo, sono premiati con punti “extra” che si trasformano in agevolazioni sulle tariffe dei rifiuti, nella possibilità di organizzare più intrattenimenti e in una maggiore elasticità sugli orari. Una soluzione, quella della patente a punti a Trento, che non convince tutti gli esercenti, i quali temono un ulteriore aggravio a loro carico. È l’opinione di Andrea Massarelli, titolare dell’Osteria della Mal’Ombra: «Le regole ci sono già e gli esercenti sono tenuti a rispettarle. È compito delle autorità sorvegliare l’ordine pubblico, magari con agenti in borghese. A Trento i locali con un grande assembramento non sono molti e non sembra un’impresa impossibile tenerli sott’occhio». Di diverso avviso Marco Antonucci, titolare del Fiorentina: «L’idea è geniale. Finalmente si prevede un protocollo da seguire con precisione per i gestori e il meccanismo premiale consentirebbe di migliorare il servizio». Insomma, non siamo di fronte ad un sistema “indolore”, ma può rappresentare un passo nella giusta direzione: quello della ricomposizione degli interessi di chi vuol fare festa, di chi vuole riposare e di chi porta avanti un’attività.


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RING di Stefano Margheri

caninamente IL PEDIGREE? UN DOCUMENTO NECESSARIO CHE NON PREVEDE NESSUNA ECCEZIONE

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on esiste nessuna legge che impone a un privato cittadino di acquistare un cane di razza (e ci mancherebbe!), ma esistono invece specifiche norme atte a regolare la vendita e l’acquisto di soggetti appartenenti ad una delle 400 e più razze ad oggi riconosciute dagli organi ufficiali nazionali e internazionali. Una di queste disposizioni si riferisce all’obbligo, per il venditore, di fornire al potenziale acquirente un documento certificativo chiamato “pedigree”. Tale vincolo si riferirà tanto ad un allevatore riconosciuto (ossia iscritto presso gli enti ufficiali della cinofilia), quanto amatoriale, intendendosi per quest’ultimo qualsiasi persona che abbia deciso di accoppiare il proprio cane con un altro appartenente alla medesima razza. Ma in che cosa consiste il cosiddetto “pedigree”? Si tratta di un certificato genealogico comprensivo di una serie di informazioni relative allo specifico cucciolo, quali i dati anagrafici e identificativi della razza di appartenenza, i dati dell’allevatore o venditore, il numero di microchip del cucciolo stesso, il numero di iscrizione al Registro del Libro genealogico e, non ultimo per importanza, la genealogia del cane. Questo aspetto, relativo alla genealogia, comprenderà i dati degli “antenati”, dai genitori ai trisnonni, inerenti essi anche allo stato di salute riguardante gli esami di dettaglio cui gli avi sono stati sottoposti, come le condizioni cliniche delle anche, dei gomiti, degli occhi, e così via. Se volessimo, quindi, trasporre il significato del “pedigree” alle leggi umane, potremo affermare che esso porta in sé i dati personali e “sensibili” dei famigliari del nostro cucciolo e ciò avrà, in termini di prevenzione e tutela, una assoluta importanza. Affrontato il significato tecnico del “pedigree”, la domanda successiva si riferirà a chi spetta l’onere di richiesta di tale documento. Tale obbligo riguarderà il venditore del cucciolo il quale, nella premessa che i genitori dello stesso cucciolo ne siano dotati, si rivolgerà alla sezione territoriale dell’Ente nazionale della cinofilia italiana (ENCI), compilando un apposito modello (mod. A) entro 25 giorni dalla nascita dei cuccioli ed evidenziante la presenza di una nuova cucciolata. Compiuto ciò, lo stesso allevatore procederà alla richiesta del “pedigree” attraverso la sottoscrizione di un ulteriore modello (mod. B), entro il termine di 90 giorni dalla nascita di quella cucciolata. Naturalmente, la compilazione di entrambi i documenti prevedrà un costo per ogni cucciolo e le tariffe in questione potranno essere scaricate dal sito dell’ente di competenza. I termini di rilascio di detto 14

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RING documento da parte dell’ENCI potranno variare in base al numero di richieste ricevute, tuttavia la certificazione fornita dallo stesso ente al venditore che abbia compilato i modelli suddetti fungerà, per il proprietario, da garanzia legale. Esaminati gli aspetti “burocratici”, l’ulteriore quesito si riferirà alla ragione per cui il futuro proprietario di un cucciolo dovrebbe richiedere al venditore, ed esigere, il “pedigree” del suo prossimo compagno di vita. Innanzitutto perché lo prevede la legge e, come vedremo di seguito, l’inosservanza di una tale norma potrà produrre conseguenze sanzionatorie. In secondo luogo, la mancanza del certificato genealogico per un cane di razza equivarrà ad avere acquistato un cane “non di razza” e tale effetto non sarà solamente di tipo “formale”. Infatti, qualsiasi decisione il proprietario volesse prendere in merito al proprio cane, dal farlo successivamente accoppiare, all’iscriverlo a manifestazioni sportive di varia natura, naufragherà dinanzi alla mancata identità ufficiale del cane stesso. Infine, la carenza di conoscenza delle condizioni di salute degli ascendenti, con elevata possibilità di trasmissione delle patologie anche al nuovo arrivato, porterà il rischio di dover sottoporre il cucciolo a visite ed interventi veterinari di elevato dispendio economico senza potersi rivalere, in termini di risarcimento, nei confronti del venditore. Quest’ultimo, poi, dinanzi alla mancata denuncia della cucciolata presso l’ente di riferimento, e dichiarando all’acquirente di stare per prendere con sé un cane di razza, sarà denunciabile e sanzionabile nelle modalità e nei termini sanciti da una specifica legge in materia. Infatti, il Decreto Legislativo n.529 del 1992 prevede in modo alquanto esplicito la possibilità, per chi provvedesse a tale vendita assente di documentazione necessaria, di sanzioni economiche di elevato tenore (dai 10mila ai 60mila euro). A questo aggiungiamoci che, qualora la provenienza del cucciolo fosse illecita, ossia priva dei documenti di identificazione di ogni singolo soggetto (quale il libretto sanitario e, per le importazioni estere, il passaporto individuale), si dovrà richiamare l’ipotesi di contrabbando di animali con multe altrettanto salate accompagnate da effetti penali di reclusione. Spesso, purtroppo, all’ignaro acquirente di un cucciolo di razza la mancata consegna del “pedigree” viene presentata come “conditio” per il pagamento di un minor prezzo, non sapendo egli stesso quali saranno le conseguenze di possedere un nuovo amico senza la sua “carta di identità”. Di prassi, la spiegazione fornita consiste nell’evidenziare come un tale documento risulti perfettamente inutile per coloro che intendono divenire proprietari di un cane “semplicemente da compagnia”, ottenendo di rimando, dalla futura famiglia, un inconsapevole assenso. D’ora in avanti, quindi, udita la frase ”…con il pedigree il costo è X, mentre senza è Y, e per lei sarebbe comunque inutile…”, allontaniamoci all’istante con un sorriso di ringraziamento. E rivolgiamoci altrove. lamiaellie@gmail.com


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RING di Silvia Tarter

di Denise Fasanelli

verde ostinato QUANDO SCETTICISMO E MALAFEDE INQUINANO LE IDEE...

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l 15 marzo scorso, milioni di giovani in tutto il mondo sono scesi in piazza per sensibilizzare politici, e opinione pubblica, ad una presa di coscienza più seria e fattiva nei confronti del cambiamento climatico. In moltissime città, migliaia di studenti hanno sfilato, con striscioni, slogan, musica, desiderosi di far sentire per una volta la propria voce, di reclamare il sacrosanto diritto a vivere in un futuro, prima di tutto possibile. Una mobilitazione straordinaria, epocale, che dovrebbe risvegliare le coscienze di ognuno, e segnare il passo per una svolta decisiva. Ad infangare l’immagine dei ragazzi, e della giovane attivista che ha ispirato lo sciopero, la sedicenne svedese Greta Thunberg, c’è stato però purtroppo chi ha voluto vedere del marcio, anziché gioire per questa presa di posizione senza precedenti. Chi ha puntato il dito contro i ragazzi, accusandoli ad esempio di essersi recati al McDonald’s a mangiare dopo la manifestazione, o rivolgendo loro la domanda “e voi cosa fate?” Certo, nessuno nega che le giovani generazioni dei paesi occidentali siano cresciute nel benessere, abituate ad un certo stile di vita al quale non sarebbe semplice rinunciare. Ma allora, mi chiedo, perché noi adulti non abbiamo mai scioperato per il clima prima di unirci, ora, a queste giovani voci? Perché critichiamo i ragazzi che hanno ereditato il nostro comportamento (e da chi potrebbero aver preso sennò?) ma si stanno comunque attivando? Tutto questo scetticismo, e astio (nei confronti di Greta sono circolate anche manifestazioni di odio sul web) è una polemica inutile, non fa altro che farci perdere ulteriore tempo, distogliendo l’attenzione dal fulcro del problema, ovvero mitigare – poiché farlo retrocedere è impossibile– il cambiamento climatico. Invece di criticare, prendiamo esempio dall’energia di questi ragazzi, alleiamoci a loro, e iniziamo subito a modificare la nostra mentalità e il nostro stile di vita, affinché possa essere più coerente. È vero, non possiamo unirci alla protesta e poi tornare a casa sgasando nel suv come se nulla fosse. È vero, il bello viene ora, dopo la protesta, con dimostrazioni concrete: ridurre il consumo di carne, muoversi il più possibile coi mezzi o in bici, scegliere compagnie energetiche che assicurano energia proveniente da fonti rinnovabili, investire il denaro in fondi attenti all’ambiente... ci sono davvero molte cose attuabili nell’immediato. Per altre, e Greta lo ha capito, occorrono naturalmente istruzioni dall’alto. Per questo scioperare, chiedere a gran voce di attuare provvedimenti più drastici. Cara Greta e cari ragazzi, fate bene a ricordarci che non c’è più tempo. E fanno bene gli adulti che anziché criticarvi gratuitamente sono con voi, psicologicamente e concretamente. 16

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lost in glocal I SASSI DEL NONNO

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mava il tepore della primavera, i fili d’erba che spuntano nelle stradine che si asciugano al sole, le prime gemme sui rami, i gatti sui muretti che attendono di inseguire le lucertole tra i sassi. Seduto nella veranda, all’ombra delle prime foglie di vite, osservava i nipoti scalciare il pallone annoiati. Li aveva visti così tante volte ipnotizzati dai tablet dei genitori, da non sapere se sarebbe stato capace, per quella giornata, di intrattenerli all’aria aperta come si era ripromesso. Si sentiva goffo, noioso e, come diceva il più piccolo dei tre, un vecchietto impacciato. Si alzò e li raggiunse. “Na volta zugheven così” disse, mentre si piegava faticosamente per raccogliere cinque sassolini tondeggianti, invitando i tre nipoti a sedersi accanto a lui. Il più grande sbuffò e lo ignorò continuando a rincorrere la palla, mentre gli altri due si lasciarono tentare dalla curiosità. Il nonno, con la mano callosa e ruvida di chi ha fatto il contadino per molte stagioni, creò un piano sulla terra polverosa, vi dispose i sassi abbastanza vicini tra loro. Con un gesto sicuro e svelto, lanciò un sassolino in aria e, nel frattempo con la stessa mano, ne raccolse un altro, riprendendo poi al volo il primo. Alzò la testa e sorrise ai due nipoti. Si ricordò di quando, con le ginocchia eternamente sbucciate, i pantaloni corti in tutte le stagioni, serviva poco o nulla per divertirsi. Si ricordò dei suoi amici, di quando armati solo di noccioli di frutta, sassi, tappi di bottiglia e molta fantasia, la vita sembrava tutta lì. Una fitta dalla testa alle costole lo percorse. Mise da parte il sasso e passò al successivo, ripetendo i gesti: lancio, afferro, riprendo. I due nipoti vollero provare, sembrava facile ma la pratica, si sa, è tutt’altra cosa. L’anziano ripetè l’azione, fiero di poter insegnare ai novelli giocatori pieni di ammirazione, come aveva fatto con i loro genitori. Il terzo, più grandicello, li guardava con la coda dell’occhio, cercando di non far trapelare il suo interesse ma è difficile farla ad un ottantenne. Al secondo giro, il vecchio prese due sassolini alla volta, sempre lanciandone uno in aria. Al terzo giro aumentò di uno e al quarto, in una sola presa raccolse velocemente tutti e cinque i sassolini. Anche l’ultimo finì presto con il sedersi e giocare insieme al nonno che amorevolmente lo accolse nel cerchio e lo sfidò. Erano intenti in quel passatempo già da un po’, quando si levò l’aria del tardo pomeriggio e si alzò per sgranchirsi. Lo raggiunsero domandando in coro: “La prossima volta ci insegni un’altro vecchio gioco, nonno?” Non avrebbe mai scommesso di poter entrare in sintonia con questi giovani di un’altra generazione, figli di un altro mondo. Rimase felicemente disarmato. I figli dell’era digitale, in fondo, non erano poi così diversi e non erano affatto male.


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trentinoildialettoinforma di RENZO FRANCESCOTTI

il dialetto in-forma BINE E BINARI E BINA A MOLINÈL

“P

rofessor: ‘binar’ èlo en verbo en dialet o en talian? Mi parlavo en talian, ho dit ‘binare’ e un el s’è mess a rider…” ”S’e messo a ridere perché è un beota”. “Chi èlo?” “Un beota, un idiota. La Beozia era una regione della Grecia antica confinante all’Attica, la regione di Atene. Gli Ateniesi erano i più acculturati della Grecia e avevano la puzza sotto il naso con i confinanti Beoti, li consideravano ottusi. Così è rimasta questa definizione negativa. Se tu vuoi dare dell’idiota a qualcuno senza essere querelata, chiamalo beota: suona molto simile a idiota, vuol dire la stessa cosa, ma nessun giudice ti condannerebbe. Dicevo: quel tale che ha riso quando hai detto ‘binare’ è un beota che non sa l’italiano. Binare è sui dizionari della lingua italiana: deriva dal latino volgare e vuol dire mettere insieme due cose. Ha come variante abbinare e ha la stessa radice di binario (quello del treno); oppure del sistema detto binario che è alla base dell’informatica e dell’uso dei computer”. “Ma en dialet se pol dir ‘binari’?” “Si può dire. Anche se suona più dialettale dire sine; che, vai a vedere, non è altro che il tedesco Schiene…” “Védet che gavevo reson mi a dir binare anca en talian. E ti ridi, pagnaca! A proposito, professor: perché se dis cossita?” “La pagnoca equivale all’italiano pagnotta. Figurativamente si definisce pagnoca, o pagnaca, un ingenuo, un sempliciotto. Ma perché ridi: dimmelo, così ridiamo insieme!” “El me scusa professor: rido perché m’è vegnù ‘n ment la frase de uno a proposito de binar: Parlando de una che conossevo, fata su a gesti, el g’ha domandà al so amico: Endó l’at trovada? L’at binada su da ‘n cassonét?” “Effettivamente, non è stato il massimo della galanteria; ma l’espressione è comunque efficace, colorita”.

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“E la bina, ghe piàsela, professor?” “Dipende…”. ”Dipende da cossa?” “Dipende se devo mangiarla. Se la bina è di pane ce la posso fare: la bina de pan è un formato diviso in quattro segmenti, comodo da sbocconcellare. Ma se devo mangiare na bina de patate oppure na bina de fasòi mi sa che non ce la faccio, anche con la massima buona volontà. Perché in questo caso la bina sta per solco…”. “Brào, professor: se vede che elo l’ha laorà en campagna… El me faga véder le man!” “C’è poco da scherzare: da piccolo, nei campi dei miei nonni contadini, sono andato anch’io in campagna“. ”Per véder come l’era stada laorada ben… dai altri”. “Sì sfotti, sfotti…”. ”El me faga véder le man”. “Eccole qua: vuoi vedere altro?”. ”No no, per carità!“ “Non sai quello che ti perdi…”. “Che bele man che el g’ha, professor: miga come zerti che i le g’ha tute rovinade dai cali!”. ”Ragazza mia: io i calli non li ho sulle mani, li ho sul cervello!” “No podo controlar ma me fido de elo. Ma adesso basta co le interogazion: zughénte, fénteghe sora na partida”. “Una partita di cosa?” “Gh’al apetito? Vòlelo magnar?” “Mangiare che cosa?” “Magnar pedine…”. “Ah, ho capito: a che gioco giochiamo, a scacchi o a dama?” “No, a bina molinèl”. “Vuoi dire a tria?” “A mi pias de pu parlar de bina a molinèl. Per la bina a molinèl - vago fora de zervèl!” renzofrancescotti@libero.it


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trentinoarte di ROBERTO PANCHERI

taccuino d’arte QUEI PAPI DEL NOVECENTO FIRMATI OTHMAR WINKLER I busti ritrovati di Pio XII e Giovanni XXIII

“D

io boreale della nostra infanzia / papa Pacelli, / luccichio di cristalli con dietro occhi”. Questi versi di Fernando Bandini, il poeta vicentino che da studente adoravo, mi sono tornati in mente alcune settimane fa, dopo aver visitato per la seconda volta la gipsoteca di Othmar Winkler. La raccolta dei modelli in gesso dello scultore, scomparso giusto vent’anni fa, è sistemata in un piccolo deposito stipato all’inverosimile, tra stazioni di una Via Crucis intagliata nel cirmolo, piccole e grandi figure in bronzo, rilievi per una porta monumentale, cassettiere colme di progetti e disegni. La prima volta che avevo messo piede in questo spazio segreto, al pianterreno di un anonimo condominio di Trento, ero riuscito a mettere a fuoco solo una piccola frazione degli oggetti che vi si trovano. Ripetere la visita a distanza di un paio d’anni mi ha permesso di individuare meglio alcune opere e di riflettere un momento sul loro significato.

In un tale cafarnao si possono fare degli incontri inaspettati. In un medaglione riconosci il cipiglio di Bernardo Clesio, in un altro il ritratto di fantasia del suo principale antagonista, Michael Gaismair. L’uomo coi baffi è Marcello Camillucci, poeta e critico d’arte dell’Osservatore Romano, mentre quello con la barba è senz’altro il senatore Conci (la versione in bronzo è davanti al Palazzo della Provincia). Da una scatola di cartone spunta il ritratto di Cesare Moreschini, altro intellettuale di area cattolica. Sono tutte personalità che non ti aspetteresti di trovare nel retrobottega di un artista che fu a lungo considerato blasfemo. Ma ecco, proprio in fondo al deposito, adagiati sul pavimento, i busti di due papi, casualmente posti l’uno di fronte all’altro: Pio XII versus Giovanni XXIII. Sono i modelli di due opere in bronzo finora sconosciute. Il figlio Ivo mi riferisce che furono eseguite, rispettivamente, per il Seminario di Trento e per il Rainerum di Bolzano, già sede dell’Istituto

Othmar Winkler, Busti di Pio XII e Giovanni XXIII, modelli in gesso. Trento, proprietà Ivo Winkler

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Othmar Winkler, Busto di Pio XII, bronzo, 1960. Trento, Seminario maggiore

dei Salesiani. Il busto in bronzo di papa Pacelli lo avevo pur notato, anni fa, in un corridoio del Seminario maggiore, accanto all’ingresso dell’aula che tuttora gli è intitolata. Sono tornato a verificare: sulla mozzetta è segnata ben chiara la firma di Winkler, accompagnata dalla data “1960”. È un ritratto severo e ieratico, quanto lo fu il personaggio di cui ci restituisce le sembianze: l’algido pontefice degli anni più bui del Novecento, al cui carattere si deve, per contrasto, la qualifica di “papa buono” assegnata al successore. Il quale, anche nel gesso di Winkler, ci regala il suo inconfondibile sorriso da Budda. Ci si potrebbe chiedere cosa rimane di questi scampoli di storia novecentesca e quale significato possa avere oggi l’iconografia celebrativa di mezzo secolo fa. Ma qui non siamo al museo delle cere. Per nostra fortuna ci troviamo nel mezzo di un’eredità artistica, dove a prevalere non è la funzione memoriale, ma la personalità dello scultore: il suo stile, in primo luogo, e poi le soluzioni che ha saputo dare di volta in volta al problema della rappresentazione.


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Diretto da: Paolo Curcu [ paolo@trentinomese.it ] In redazione: Pino Loperfido, Cristina Pocher [ info@trentinomese.it ] Hanno collaborato a questo numero: Susanna Caldonazzi, Paolo Chiesa, Silvia Conotter, Lara Deflorian, Fabio De Santi, Fiorenzo Degasperi, Denise Fasanelli, Renzo Francescotti, Claudio Marchesoni, Stefano Margheri, Sandra Matuella, Francesca Mazzalai, Roberto Pancheri, Fabio Peterlongo, Silvia Tarter, Nicola Tomasi, Tiziana Tomasini, Daniele Valersi Progetto grafico: Fabio Monauni

SOMMARIO APRILE 2019 Ring

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6 COMMENTI 16 IL DIALETTO INFORMA 18 TACCUINO D’ARTE

Attualità 22

SALVIAMO IL LEGNO DELLA MUSICA!

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TEATRO SAN MARCO

34 CAMPOMARZIO [ fabio@curcugenovese.it ]

Redazione: Trentino Mese Via Missioni Africane 17 38121 Trento Tel.  0461.1924988 Editrice: Curcu Genovese S.r.l. Via Missioni Africane 17 38121 Trento Tel.  0461.1924988 Concessionaria Pubblicità: S.E.T.A. Società Editrice Tipografica Atesina S.p.A. Via Sanseverino, 29 - 38122 Trento Tel. 0461.934494 Stampa: Litotipografia Alcione Lavis (TN) Registrazione Tribunale di Trento n. 536 - 21 dicembre 1991

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RIDERE? È UNA COSA SERIA SIMONE SASSUDELLI FANTOMA: L’UOMO CHE VOLLE FARSI RE MAGNIFICA VAL CANALI RICCARDO GUETTI L’INCLUSIONE SECONDO MARCO CALAMAI MARCO FURLANI

Panorama

68 PREMIATA FORNERIA MARCONI 68 GIORGIO MORODER 69 LUCA BONO 70 TUTTO IL TEATRO 74 NOMADI 78 LILLO ALLA “SCHOOL OF ROCK” 78 DANILO SACCO 79 L’ORTAZZO E LA SOSTENIBILITÀ 80 ROBERTO VECCHIONI 82 EDUCA 84 ALESSANDRA AMOROSO 86 I MISTERI DI DOMENICA LAZZERI 90 SOCIETÀ FILARMONICA

Giorno per giorno

92 MOSTRE 96 APPUNTAMENTI DEL MESE

Scoop&news

106 I MATRIMONI DEL MESE 111 FIERA DEL TEMPO LIBERO

Rubriche 116 118 119 120 121

LIBRI E LIBRERIE IL TRENTINO DALL’ALTO SAPEVATE CHE? LA RICETTA #TRENTINOMESE CONTEST info@trentinomese.it www.trentinomese.it 23

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trentinoattualitĂ

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trentinoattualità

Salviamo il legno della musica! di Silvia Tarter

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na distesa di tronchi inerti, muti. Abbattuti come birilli da uno strike di vento che è arrivato a raggiungere persino i 200 km orari. Intere foreste, cresciute in anni, decenni, secoli, sono state schiantate, spezzate, rase al suolo in poche ore. In un solo giorno, sono stati sradicati tanti alberi quanti ne vengono tagliati in un intero anno di attività silviculturale in tutta Italia: una quantità immensa, pari ad 8 milioni di metri cubi di legno. Lo scenario che è apparso ai nostri occhi lo scorso fine ottobre, dopo gli eventi catastrofici che si sono riversati in più parti della nostra penisola è stato devastante, desolante. Mai prima d’ora si era verificata una simile calamità. In Trentino si calcola che questa tragedia abbia abbattuto circa tre milioni di metri cubi di alberi. Ci vorranno anni per riuscire a recuperarli e per piantarne di nuovi, ma le piante secolari che popolavano quelle foreste, purtroppo, non le vedremo più. Un enorme danno ambientale – pensiamo, oltre alla perdita boschiva, all’aumentato rischio di eventi franosi, alla scomparsa di un habitat per gli animali, al venir meno di un polmone verde, che lascia presagire quanto violenti possa-

UN’AZIENDA DI TESERO, CONSOLIDATA REALTÀ NELLA PRODUZIONE DI TAVOLE ARMONICHE PER STRUMENTI MUSICALI, HA LANCIATO UNA CAMPAGNA DI RACCOLTA FONDI A RESTITUZIONE, PER RIUSCIRE A FINANZIARE IL RECUPERO DEL PREZIOSISSIMO LEGNO DEGLI ABETI STRADIVARI, DOPO CHE INNUMEREVOLI FORESTE SONO STATE ABBATTUTE DAGLI EVENTI CATASTROFICI DELLO SCORSO AUTUNNO

no diventare gli effetti dei cambiamenti climatici. Ma anche un grave danno turistico e, soprattutto, economico. In pochissimo tempo infatti ci si è ritrovati con una sterminata quantità di legno abbattuto da gestire, con un conseguente abbassamento del suo valore di mercato, di circa un terzo del suo valore normale. Il legno di abete rosso si è svalutato infatti del 30% circa, passando dai 95 euro al metro cubo ad appena 60 euro. Per raccogliere tutto quel materiale in eccesso inoltre, ci si è dovuti per forza di cose far aiutare da ditte straniere, per evitare un ulteriore danno economico, dalla perdita di materiale dovuta al suo progressivo, inevitabile, deperimento. Una delle valli più colpite nella nostra provincia è stata la Valle di Fiemme, conosciuta in tutto il mondo per le sue foreste “armoniche”, la foresta dei violini, che si estende dal parco di Paneveggio a tutti i 20mila ettari delle foreste della Magnifica Comunità di Fiemme fin sotto il Passo Manghen, e il Bosco che Suona, in val Maggiore sopra Predazzo. Per via di una concomitanza di condizioni particolari, climatiche, legate all’altitudine, all’esposizione al sole, alle piogge e alla composizione del terreno, e grazie alla

sapienza con cui sono stati conservati i boschi nei secoli precedenti, in questo luogo crescono infatti i famosissimi abeti rossi da cui si ricava il legno perfetto per i violini Stradivari. La leggenda narra che lo stesso liutaio Antonio Stradivari, da Cremona si recasse personalmente in queste foreste munito di un martello, per ascoltare la sonorità dei tronchi e scegliere quelli adatti ad essere lavorati per trasformarsi in strumenti musicali. Tra tutti gli alberi che popolano questa vallata, sono infatti pochissimi gli abeti di risonanza, ovvero quelli da cui ottenere le tavole armoniche, ci spiega Fabio Ognibeni, titolare della ditta Ciresa di Tesero, che si occupa di selezionare e lavorare questi tronchi “sonori” per ricavarne, per l’appunto, legno e tavole armoniche per l’industria degli strumenti musicali e le botteghe artigianali di liuteria. Ogni anno l’azienda utilizza 400-450 metri cubi di legno lavorato; dal suo magazzino, dove vengono stipati oltre 12.000 pezzi stagionati per violino, escono infatti parti già tagliate a misura di quelli che diventeranno, dopo successive lavorazioni, violini, viole, violoncelli, chitarre classiche, ma anche liuti, mandolini, strumenti antichi, e vengono realizzate ogni anno anche 25

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trentinoattualità

LA FORESTA DEI VIOLINI

L’

Università Statale di Milano, Interni Human Spaces, in occasione della Milano Design Week 2019, Piuarch ha recentemente presentato “La foresta dei violini”: un’installazione pensata per rappresentare in un segno il valore dell’Abete Rosso di risonanza della Val di Fiemme (TN). L’installazione è resa possibile grazie al sostegno della Provincia Autonoma di Trento e della Magnifica Comunità di Fiemme che hanno fornito il legno grezzo e lavorato. “La foresta dei violini” è un omaggio ai territori, alle foreste, alla natura; alle culture che su quella natura hanno costruito dei mestieri; alla filiera del legno che nasce da quei territori; alle arti che hanno saputo fare di quei legni degli strumenti musicali e agli artisti che quegli strumenti suonano per restituire agli uomini emozioni in musica. Realizzata impiegando alberi spezzati e sradicati dal vento, “La foresta dei violini” rappresenta un luogo di memorie attive, testimone della natura violata, dove l’architettura è appoggio e sostegno. Due grandi tronchi di abete rosso emergono dal loggiato del Cortile d’Onore dell’Università Statale di Milano: le radici sospese sul vuoto si affacciano a sbalzo dalla balaustra sulla corte, sorrette da un cavalletto architettonico realizzato in abete rosso lavorato. Alberi strappati dal vento, segmenti di memoria, testimoniano la natura violata. Radici nel vento. Tra cielo e terra resta l’architettura. Il cavalletto è mezzo di sostegno elementare, struttura dell’essenza.

circa 3600 tavole armoniche finite per pianoforti, e ancora, clavicembali, arpe e spinette, poi diffusi in tutto il mondo. “Solamente da due tre abeti ogni mille si può ricavare il legno pregiato per costruire le tavole armoniche. Questi alberi sono cresciuti in quota per almeno 150, 200, 250 anni; continua Ognibeni, il loro legno si contraddistingue per una fibra sottile e diritta, è un legno elastico e leggero”. Per scegliere i tronchi sonori occorre moltissima esperienza, una sapienza consolidata negli anni che possiedono pochissime persone in tutto il mondo. Fabio Ognibeni è una di queste. Ex agente di commercio originario del Tesino, sposa nel 1985 la figlia di Ciresa. Ma è entrato a far parte della ditta Ciresa solo nel ’91, anno in cui venne a mancare il fondatore Enrico Ciresa, apprendendo pian piano questa particolare professione e diventando così un vero e proprio esperto in questo campo. Per lavoro si aggira quindi tra gli sterminati boschi della Val di Fiemme per “testare” con le sue

Tronchi di legno di risonanza accatastati 26

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mani, riconoscendoli a vista, le caratteristiche dei tronchi di abete rosso e capire se siano adatti ad essere selezionati per trasformarsi in strumenti musicali. Un lavoro che può sembrare romantico, ma fondamentale per garantire l’altissima qualità della sonorità degli strumenti. Purtroppo però, la catastrofe che ha colpito anche la Valle di Fiemme ha avuto non poche conseguenze: “Si calcola che il maltempo dello scorso autunno abbia danneggiato l’8-9% del patrimonio boschivo della valle. Questo comporterà certamente la necessità di pianificare diversamente il taglio programmato delle foreste. Normalmente infatti, continua, il taglio programmato prevede un abbattimento di 85.000 metri cubi di alberi. Il vento furioso dello scorso autunno però ne ha fatti cadere ben 1 milione e 250.000 (metri cubi), in pratica, sufficienti per coprire i prossimi 14 anni! È evidente quindi che nei prossimi anni i tagli programmati dovranno essere in parte sospesi e poi ripristinati per gradi”.


trentinoattualità Qui sopra e nella pagina accanto, immagini dei boschi abbattuti dal maltempo

Per l’azienda Ciresa, ad essere compromesso non è tanto il lavoro di questi anni, già coperto dal materiale conservato in magazzino, quanto quello dei prossimi 4-5 anni di produzione. La procedura per ottenere gli strumenti musicali da questo legno pregiato è infatti molto lunga e delicata. Solo una piccola parte può essere utilizzata per produrre le tavole armoniche, una buona parte viene invece scartata nel processo interno di selezione della fibra idonea. E solo dopo 5 anni dal taglio dell’albero dal bosco, il prodotto può infine passare nel magazzino di pezzi per liuteria, per essere poi venduto e quindi trasformato dal liutaio in uno strumento musicale. Con la tempesta dello scorso ottobre, in mezzo alle enormi quantità di tronchi caduti a terra, il materiale disponibile per la ditta è eccezionalmente abbondante rispetto alla media annuale, ma è Renzo Grassi | Studioestremamente logo difficile poterlo intercet03 tare e selezionare nella filiera accellerata che si è venuta a creare. La Ciresa sta

cercando di acquistare circa il quadruplo della normale produzione, ovvero 1300-1500 metri cubi di legno sonoro segato (da 2000 metri cubi di tronchi), e quindi disponibile ad essere lavorato. Ma il legno naturalmente è un materiale deperibile. Le alte temperature infatti ne favoriscono la decomposizione, con la comparsa di muffe e funghi che rischiano di rendere questa risorsa

B.

Fabio Ognibeni, titolare della “Ciresa” di Tesero

tanto pregiata buona solo per utilizzi generici, come mobili, serramenti, imballi. Un vero peccato, che rende quindi più che mai urgente la raccolta del materiale, da effettuare entro i primi mesi caldi di maggio-giugno. Per ovviare a tutto ciò, subito guardie forestali, referenti della Magnifica Comunità di Fiemme e dei comuni si sono attivati per dare una mano. Ma per via delle particolari competenze necessarie, per quanto riguarda la scelta del legno Stradivari, l’azienda deve procedere da sola. Fabio Ognibeni si reca dunque personalmente, in mezzo alle numerose cataste di alberi schiantati, coadiuvato dal suo capo operai Roberto Sartorelli, controllandoli uno ad uno per cercare pazientemente i suoi tronchi magici, quelli dotati della fibra dritta e regolare in grado di emanare le vibrazioni sonore. Un’impresa enorme la sua, non può certo indugiare. Proprio per far fronte a questa corsa contro il tempo, ha deciso quindi di ricorrere ad un aiuto collettivo, con la brillante idea: Salviamo

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trentinoattualità

Il violinista Crtomir Siskovic si è reso disponibile ad esibirsi in un concerto per raccogliere fondi

il legno di Stradivari, una campagna di crowdfunding, ovvero una raccolta di denaro “a restituzione integrale”, per poter finanziare la gestione di questa ingente quantità di materiale da raccogliere, lavorare, stagionare e stoccare. Per gli addetti del settore, liutai e clienti dell’azienda, si tratta di un anticipo sui futuri acquisti, mentre per amici e simpatizzanti è in realtà un prestito – a partire da un minimo di 80 euro per gli abeti più piccoli, a 150 euro per i tronchi grandi, fino a un aiuto di 300 euro (o multipli di queste cifre) per salvare un albero intero – che la ditta si impegna a restituire nel giro di 2 - 3 anni, man mano che riprenderà a vendere le tavole armoniche, insieme ad un grazioso omaggio: una tavoletta di legno di risonanza sagomata a violino con inciso il proprio nome.

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Come è stata accolta l’iniziativa? “Non mi aspettavo un riscontro del genere, risponde Ognibeni, sono arrivati moltissimi messaggi, non solo dagli addetti del settore”. In tanti infatti lo hanno contattato, esprimendo solidarietà e offrendo il loro sostegno. Ad oggi, grazie al loro contributo sono infatti stati salvati oltre 800 alberi, circa un terzo del materiale da raccogliere, 950 metri cubi. Delle 730 adesioni, racconta Fabio, un terzo sono arrivate dall’estero: “Ci hanno scritto persino dall’Australia, dal Cile, da Singapore, dal Giappone! In Australia è andato in onda un servizio in tv sul disastro ambientale avvenuto. Un grosso aiuto è giunto poi dalla Deutsche Welle, una web tv che ha trasmesso un servizio sulla iniziativa di Ciresa - Ognibeni in diverse lingue: in tedesco, inglese, francese, spagnolo, rumeno...” Qualcuno ha deciso di acquistare i tronchi caduti senza volere indietro il rimborso, come gesto di solidarietà, e come occasione per fare un regalo simbolico per Natale. “C’è anche stato chi ha comperato tre tronchi come regalo di Natale per i propri figli, facendo incidere il loro nome.” Il denaro ricavato dalle donazioni verrà utilizzato per sostenere la spesa dei materiali per allestire i piazzali di stoccaggio delle cataste con basamenti e lamiere di copertura, dato che il piazzale della Ciresa a Tesero naturalmente è già stracolmo. Tra i vari aiuti sopraggiunti, citiamo anche quello del violinista Crtomir Siskovic, che si è reso disponibile ad esibirsi in un concerto per raccogliere fondi, mentre la Hannover Fairs International, l’organizzazione che gestisce il programma fieristico della città tedesca tra cui figura Ligna, la biennale più importante al mondo dedicata al legno, ha deciso di aderire alla campagna adottando un albero centenario, che è stato recuperato e messo a stagionare. Una risposta dunque estremamente positiva, dovuta anche allo spazio mediatico dato all’iniziativa. Alla vicenda sono infatti stati dedicati numerosi servizi al telegiornale; a febbraio inoltre, Ognibeni è stato invitato a parlare in una conferenza sulla musica del futuro a Verona, mentre a inizio marzo è intervenuto alla nota fiera Fa’ la cosa Giusta a Milano per promuovere la sua campagna. Per Val di Fiemme in generale, un simile riscontro ha rappresentato un forte riconoscimento del valore del proprio legno, ormai conosciuto e apprezzato

CHE FARE?

È

possibile partecipare alla campagna Salviamo il legno di Stradivari, contattando l’azienda al sito: www.ciresafiemme.it dove una pagina di info riporta tutte le modalità di adesione. in tutto il mondo, e di quanto sia diffusa la sensibilità rispetto al drammatico evento che si è abbattuto sulle foreste. A contribuire alla fama del legno Stradivari, è stata infatti anche la stessa attività dell’azienda, che ne intuì il potenziale, a livello commerciale ma anche turistico, già dagli anni ’90. Da allora, grazie anche alla promozione avvenuta tramite l’Azienda di Promozione Turistica, il nome di questa splendida valle è ormai automaticamente associato in tutto il pianeta alla “valle dei violini” o “valle dell’armonia”, e dunque alla musica. Una musica che rischiava di venire zittita, di rimanere a bocca chiusa, a causa della terribile catastrofe avvenuta, ma che grazie allo spirito di solidarietà delle persone che hanno contribuito a salvare il suo raro e preziosissimo legno, potrà continuare a suonare le sue note melodiose anche in futuro. Nei prossimi 5-7 anni, dal legno che Ognibeni conta di poter “salvare” dal disastro degli schianti, potranno uscire infatti 14.000 pianoforti, 2200 arpe da concerto, 16.000 tra violini ed altri strumenti di liuteria. “Noi salviamo da queste foreste martoriate il legno “molto speciale” che fra qualche anno (dopo opportuna stagionatura) diverrà musica, attraverso le mani esperte nostre e dei costruttori di strumenti musicali in tutto il mondo: quindi salviamo “la musica del futuro”, quella che potranno ascoltare da questi strumenti i nostri figli e i nostri nipoti, e ancora oltre”, afferma Fabio. In conclusione, ringrazia fortemente tutti quelli che hanno aderito alla sua campagna di crowdfunding, e vuole esprimere un ringraziamento particolare anche per “i referenti della Magnifica Comunità di Fiemme, che si sono mostrati da subito disponibili a selezionare i tronchi da raccogliere, i comuni, che hanno risposto subito all’urgenza, il distretto forestale di Cavalese, il demanio di Bolzano per la parte di bosco colpita nella zona superiore dietro il Lavazè.” Anche le foreste della Val di Fiemme e la musica del futuro, naturalmente, ringraziano. ■


in collaborazione con: in collaborazione con:

ANTEPRIMA ANTEPRIMA 2019

I MILLE VOLT I DELLA VALLE DEI LAGHI

2019

Archivio APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi (Lorenza, R. Merler, F. Modica, G. Onere); Pegasomedia; Shutterstock - foto Boerescu

DiVinNosiola Ecorunning | 14 aprile 2019 DiVinNosiola Trail Running, una corsa tra i vigneti, le cantine, i laghi e i borghi più suggestivi della Valle dei Laghi, ritorna nel 2019 per festeggiare la sua terza edizione. Due le lunghezze sulle quali potrete misurarvi, da soli o in coppia: HALF MARATHON (km 21, D+590), o DUO HALF MARATHON (km 10+11, D+590). Per gli amanti delle escursioni all’aria aperta che vogliono partecipare in maniera non competitiva c’è la possibilità di prendere parte alla passeggiata ludico motoria guidata con accompagnatore di territorio. In Valle dei Laghi la corsa si sposa perfettamente con una forte tradizione enogastronomica, con le eccellenze prodotte Nosiola, autoctono della Valle dei Laghi. Un mix DiVinNosiola Trail Running, unadal corsa tra vitigno i vigneti, le cantine, i laghi e i borghi di cultura, natura mozzafiato ed enogastronomia che ha pochi eguali!

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Archivio APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi (Lorenza, R. Merler, F. Modica, G. Onere); Pegasomedia; Shutterstock - foto Boerescu

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trentinoteatro

IL TEATRO RIAPERTO DUE VOLTE di Susanna Caldonazzi

LA STORIA DEL TEATRO SAN MARCO, UNO SPAZIO FORTUNOSAMENTE ADDOCCHIATO DA DUE GIOVANI APPASSIONATI CHE SU QUEL PALCO HANNO FATTO DEL TEATRO UNA PROFESSIONE. ROBERTO RINALDI, OGGI CRITICO TEATRALE, LO HA RIAPERTO LA PRIMA VOLTA NEGLI ANNI ‘70, QUANDO ERA GIOVANISSIMO. MASSIMO LAZZERI LO GESTISCE ANCORA OGGI, DA QUANDO NEL 2006 VIDE QUELLE PORTE CHIUSE E GLI VENNE VOGLIA DI RIAPRIRLE...

B

enedetta la città che fonda un teatro. La pensa così Edward Bond, regista, sceneggiatore e poeta britannico tra i maggiori autori e teorici della scena contemporanea, che vede nel teatro un luogo fisico e metaforico in cui occuparsi dei grandi temi della vita e del mondo contemporaneo. Devono essere stati mossi da idee simili anche Roberto Rinaldi e Massimo Lazzeri – il primo negli anni ‘70, il secondo nei primi 2000 – guardando a quel teatro di via S.Bernardino a Trento che entrambi hanno incontrato in periodi di chiusura. Il Teatro San Marco nasce nel 1904 come un teatro parrocchiale per volontà dei Padri Bertoniani Stimmatini, un ordine veronese che nel capoluogo trentino gestisce la Parrocchia dello Sposalizio di Maria Vergine, proprio in via San Bernardino, già dalla seconda metà del 1800. «Avevo 15 anni – ricorda Roberto Rinaldi, oggi critico teatrale – e da Bolzano ero venuto a Trento per studiare all’Isti30

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Massimo Lazzeri

tuto statale d’arte Alessandro Vittoria. Era la metà degli anni ‘70 e alloggiavo al convitto dei Padri Bertoniani, in via San Bernardino. Passavo ogni giorno davanti a quel teatro chiuso finché non mi decisi a prendere le chiavi per entrare e scoprire cosa c’era, con alcuni compagni di collegio cercavamo uno spazio dove poter fare teatro». Così Rinaldi si infila nel teatro buio e scopre uno spazio da ripulire e sistemare: «Uno dei preti del collegio era un appassionato di teatro – racconta – e lo convinsi ad aiutarmi, insieme abbiamo lavorato giorno e notte per riaprirlo e far rivivere di nuovo quel palcoscenico, oltre a tutti i costumi di scena che abbiamo trovato nella soffitta del teatro». Nasce in quegli anni la compagnia Giovani ‘80, per idea di Roberto Rinaldi e di don Daniele Giacopuzzi, che raccolgono adesioni sia dal gruppo di studenti dell’Istituto d’arte Vittoria, sia tra i ragazzi del convitto dei Bertoniani e della parrocchia: «Ci siamo divertiti molto in quegli anni – ricorda Rinaldi – e sono stati momenti davvero


trentinoteatro “Nella vecchia fattoria”

formativi: per me è nato così l’amore per il teatro, che oggi riempie buona parte della mia vita». Il passo successivo è stato l’accordo tra la proprietà del teatro e la Co.F.As. Compagnie Filodrammatiche Associate, l’associazione di amatori dell’arte teatrale: «Insieme con la Co.F.As. – continua Rinaldi – partì un’opera di ristrutturazione totale che ha portato il teatro ad essere quel che è ancora oggi. Appena conclusi i lavori, andò in scena la prima rassegna teatrale dedicata a Mario Roat, ex presidente dell’associazione, sostituito da Lanfranco Piraino, con il quale iniziai una collaborazione molto proficua. Mi divertivo tantissimo, ero sempre in teatro. In quel periodo trascuravo tutto il resto della mia vita». È un momento di grandi riconoscimenti per il Teatro San Marco, che riempie la sala di pubblico soddisfatto: «Quando

c’è un teatro aperto, la città ha più vita – continua Rinaldi –. Io ho frequentato al San Marco anche la scuola di teatro dello Stabile di Bolzano, fondata da Marco Bernardi e diretta da Gianroberto Cavalli, assistente di Maurizio Scaparro. Ho imparato molto in quel teatro, la mia passione è nata da lì». Roberto Rinaldi ha poi lasciato Trento e il Teatro San Marco per continuare i suoi studi al DAMS di Bologna, dove è diventato giornalista e critico teatrale. Dopo aver scritto su varie testate di settore, dirige oggi una rivista online tutta sua, Rumor(s)cena, che racconta il mondo del teatro contemporaneo tra recensioni e interviste. Per il Teatro San Marco continua intanto un destino altalenante, finché nei primi anni 2000 viene notato da Massimo Lazzeri, allora trentenne regista e attore trentino, fondatore de Il Teatro delle Qui-

Studenti del collegio dei Padri Bertoniani Stimatini. Tra questi, molti hanno lavorato alla riapertura del teatro

squilie, associazione e compagnia teatrale che dal 1997 lavora con l’obiettivo di promuovere teatro, cinema, musica e danza come strumenti di conoscenza, comunicazione e relazione: «Avevo voglia di un teatro per la compagnia, dove poter ampliare le nostre attività – racconta Lazzeri, oggi direttore artistico del Teatro San Marco –. Vedevo questo teatro che somigliava a una chiesa passando di qua e mi è arrivata voce che il parroco stesse cercando una realtà privata a cui affidare la gestione del teatro. In molti mi hanno chiesto come ho fatto e la mia risposta è sempre la stessa: ho chiamato il prete, ho parlato con lui, ci siamo conosciuti e dopo un

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“Nella vecchia fattoria”: Andrea Coppi e Adele Pardi

anno avevo le chiavi e la piena libertà nella gestione della programmazione e delle attività». Ascoltando i racconti di Lazzeri pare essere stato semplice: «Non è stato complesso guadagnarsi la fiducia del parroco né negoziare con lui i termini della gestione. Non c’è stata mai nessuna ingerenza da parte dei Bertoniani rispetto alle mie decisioni sulla programmazione, anzi. Ho sempre sentito sostegno da parte loro per le attività del teatro». E le difficoltà? «Le difficoltà ci sono state, certamente. Inizialmente c’è stata qualche invidia rispetto alla gestione. Ma io volevo un teatro e sono andato avanti. Avere uno spazio come questo è un lusso per una compagnia teatrale, ma come ogni lusso ha il suo prezzo: io sono felice di potermene assumere il costo». L’associazione Il Teatro delle Quisquilie è entrata al Teatro San Marco il primo giugno 2006, portando con sé l’esperienza della compagnia ma anche l’esperienza che Massimo ha maturata a scuola, nel suo lavoro di insegnante elementare, facendo del San Marco uno dei punti di riferimento della città per la programmazione dedicata ai ragazzi: «Abbiamo attualmente due stagioni dedicate alle famiglie – spiega Lazzeri –: “La famiglia va a teatro”, la rassegna autunnale della domenica pomeriggio, e “La famiglia va a teatro e al cinema il sabato sera”, che inizia invece a gennaio ed è proposta come un’uscita del sabato sera con orario adatto ai ragazzi 32

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e che mescola offerta teatrale e cinematografica adatta a diverse età». E poi c’è il grande coinvolgimento del mondo scolastico: «È stato per me immediato pensare alla scuola, anche vista la mia storia professionale. Dal 2006 infatti proponiamo la rassegna “La scuola va a teatro”». Una stagione, quella dedicata alle scuole, che continua da 13 anni con grande successo: «La stagione 2018/19 prevede 36 recite – continua a raccontare Lazzeri – e coinvolge scuole di ogni ordine e grado, da quelle dell’infanzia, fino a quelle superiori. Credo che il motivo di questo successo sia il grande rapporto di fiducia che abbiamo instaurato con i docenti: gli insegnanti si fidano delle nostre proposte, conoscono i nostri standard e continuano a portare classi

di ragazzi e ragazze che escono da teatro soddisfatti. E questo vale sia per gli spettacoli che selezioniamo, sia per le nostre produzioni: nel tempo abbiamo raggiunto un’alta qualità nel settore dedicato ai ragazzi». I numeri delle presenze corredano queste riflessioni: per la stagione scorsa – quella 2017/18 – il Teatro San Marco ha visto 6000 presenze solo per la stagione dedicata alla scuola e quasi 2000 totali per le stagioni dedicate alle famiglie da novembre a febbraio. Anche rispetto alla produzione, la maggior parte delle energie del Teatro delle Quisquilie è dedicata all’infanzia: «Circa l’80% dei nostri spettacoli è per bambini

Una messinscena alla fine degli anni Settanta, dopo la riapertura


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trentinoteatro “Storie di Gianni”

“Piantala Emma”

e ragazzi – spiega Lazzeri –: vengono bene! Sono spettacoli leggeri, divertenti e sempre arricchiti da musica dal vivo. Per i più piccoli l’obiettivo è appassionarli al teatro, dare loro un’occasione sociale, far vivere loro un’esperienza. Per i più grandi invece cerchiamo di unire all’esperienza estetica una parte contenutistica che si affianchi al programma scolastico: se allo studio sui libri di Pirandello si affianca uno spettacolo è chiaro che l’apprendimento cambi radicalmente». Bolle in pentola anche

qualche novità per il prossimo autunno: «Debutteremo a novembre 2019 con un nuovo lavoro dal titolo Maria & Marie – dice Lazzeri –. Su un treno si incontreranno Maria Montessori e Marie Curie. Immagino questo come uno spettacolo per le scuole medie, ma anche per un pubblico che abbia voglia di conoscere le storie di due grandi donne più a fondo. In scena ci saranno Federica Chiusole e Annalisa Morsella, regia e drammaturgia saranno mie e Andrea Coppi si occuperà delle scene. Le musiche saranno origi-

nali e firmate da Olmo Chittò, musicista che ho conosciuto grazie alle reti che negli anni ho attivato grazie alla gestione del San Marco. Per i più piccoli invece – conclude – debutteremo in estate con un progetto sulle fiabe africane, ma questo è ancora un progetto in divenire. Mi piace scrivere per i più piccoli, passo buona parte del mio tempo con loro e che i miei lavori siano apprezzati da loro per me è la cosa più importante: i bambini sono il pubblico più feroce, schietto, impietoso e gratificante che ci sia». ■

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trentinoattualità

COSÌ IMMAGINIAMO IL FUTURO

di Fabio Peterlongo

Da sx: Pietro Vincenzo Ambrosini, Enrico Lunelli, Alessandro Busana, Michele Andreatta, Daniele Cappelletti, Teresa Pedretti

CAMPOMARZIO L

o studio “Campomarzio” nasce a fine 2012 in seguito alla decisione di un gruppo di giovani architetti e ingegneri di non lasciarsi sopraffare dalla crisi dell’edilizia, puntando tutto sull’elaborazione di idee originali, capaci di rinnovare la cultura urbanistica un po’ conservatrice di Trento. Oggi i soci dello 36

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studio sono sei, tutti nati tra il 1982 e il 1986, ancora giovani secondo gli standard correnti. Molti di loro hanno completato il percorso di studi all’Università di Trento nel Corso di Ingegneria Edile-Architettura, che è nato con il fine di “fondere” le figure di ingegnere ed architetto, solitamente

considerate agli antipodi. Un intento forse troppo ambizioso, sottolinea Daniele Cappelletti: «È un corso ibrido lanciato come una scommessa, per formare una figura che abbia le competenze scientifiche dell’ingegnere e quelle umanistiche dell’architetto. Poi nella realtà, ci si rende conto che questa figura non può


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trentinoattualità

Almanacco 70 (Galleria Civica, Mart) (foto J. Salvi)

Rendering di piazza della Mostra, come immaginata da Campomarzio

IL GRUPPO DI GIOVANI ARCHITETTI E INGEGNERI TRENTINI SI RACCONTA. HANNO VINTO IL BANDO COMUNALE PER LA RISTRUTTURAZIONE DI PIAZZA MOSTRA E SONO IMPEGNATI NELLA RIQUALIFICAZIONE DELLE TORRI DI MADONNA BIANCA. HANNO TANTE IDEE PER LASCIARE UN SEGNO SULLA CITTÀ, PARTENDO DAI LUOGHI DI INCONTRO DELLE PERSONE E DAL TRASPORTO PUBBLICO. CONVERSAZIONE CON ENRICO LUNELLI, DANIELE CAPPELLETTI E ALESSANDRO BUSANA esistere, perché di volta in volta prevale l’approccio dell’ingegnere o quello dell’architetto. Si formano comunque ingegneri e architetti che sanno dialogare». Enrico Lunelli mette in evidenza come la forza del loro gruppo di lavoro sia proprio quella di mettere insieme tante intelligenze: «Nel processo progettuale è difficile ridurre tutto a una sola figura, come succedeva fino a 15, 20 anni fa. Oggi le tecniche sono più complesse e le norme burocratiche sono esplose. La nostra forza sta nell’unione di più professionalità: siamo in tanti, soprattutto se si considera lo scenario locale, e siamo tutti soci, senza capi e sottoposti». Enrico ricorda i primi passi mossi dalla squadra che sarebbe diventata “Campomarzio”: «Ci siamo iscritti all’università nel bo-

om dell’edilizia dei primi anni Duemila e finiamo gli studi nel mezzo della crisi, con scarse possibilità di lavoro, per lo più nella forma precaria delle collaborazioni a partita iva. Abbiamo cercato di metterci insieme per crearci le occasioni. Abbiamo partecipato a tanti concorsi, senza smettere mai di crederci». Daniele riflette sui drastici cambiamenti occorsi nel mondo dell’edilizia: «Il problema non è stato tanto la crisi in sé, ma il cambio totale di paradigma: si è costruito tantissimo nel passato e oggi c’è uno sfitto enorme. Il futuro non è fatto di nuove costruzioni, ma soprattutto di ripensamento e riuso degli edifici esistenti». EDILIZIA SOCIALE Daniele manifesta l’interesse di “Campomarzio” verso l’edilizia sociale, ovvero sulla progettazione di complessi di edilizia popolare funzionali, ben integrati, di buona qualità: «L’edilizia popolare è spesso viziata da problemi funzionali, perché non vengono pensati i luoghi di incontro e i servizi commerciali. In questo modo si creano “ghetti” in cui si costringe il ceto sociale meno abbiente, con i conseguenti problemi di vivibilità e degrado». Enrico respinge l’idea che edilizia popolare sia sinonimo di bassa qualità: «In Alto Adige, ingegneri ed architetti creano edilizia sociale di qualità, benché sia destinata a fasce svantaggiate: la qualità dell’ar-

chitettura va di pari passo con la qualità dell’abitare. E non è solo una questione di materiali adoperati, anche se ci sono ottimi materiali a basso costo, ma il punto sta nel progettare il contesto sociale. Noi nei nostri lavori partiamo sempre dall’individuare il punto d’incontro delle persone». Daniele riflette sui “precedenti”: «Pensiamo alle annose vicende di Italcementi e dell’area Ex Atesina: il punto non è solo progettare un edificio, ma pensarne le funzioni, capire se è sostenibile dal punto di vista economico e sociale». Enrico si dice d’accordo: «Si sono prodotte idee frettolose». IL PROGETTO “CAMPO SAZ” Uno dei primi esperimenti di “Campomarzio”, partito nel 2013 e giunto alla 17a edizione, è il progetto “Campo SAZ” per l’architettura sostenibile, un workshop che mira a realizzare piccoli interventi di valorizzazione urbana e del paesaggio, promosso inizialmente dal Comune di Tonadico (Primiero) nell’ambito della rassegna musicale “Sotalazopa”. Il progetto ha ottenuto risonanza internazionale e ai giovani architetti ed ingegneri di “Campo SAZ” è stato conferito di recente un premio a Lubiana. Enrico illustra il progetto: «Quando siamo partiti non avevamo i pacchetti-clienti lasciati “dal papà” e abbiamo iniziato a guardarci intorno, puntando sul concetto di “autocostruzio-

Campo SAZ 1:1, 2013 , Tonadico 37

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trentinoattualità

Trento “verde” e su rotaia, questo è il progetto Ring di Campomarzio

ne”. Nel 2013 siamo stati coinvolti nel “Sotalazopa”, dove abbiamo organizzato un “workshop” aperto a architetti, ingegneri, carpentieri, falegnami, studenti: nel corso di nove giorni in cui si vive in tenda, si formula un’idea progettuale e si realizza un’installazione “site-specific”, ovvero leggera ed integrata con il territorio». Alessandro Busana sottolinea come ormai il progetto sia diventato

autonomo da “Campomarzio”: «Grazie anche all’interesse di tanti professionisti ed appassionati internazionali, il progetto vive di vita propria. Comprende una rete di 130 partecipanti. Si hanno dieci giorni per trovare un’idea progettuale, magari dietro il suggerimento di residenti o amministrazioni, si trova il materiale, generalmente legno, e si costruisce l’elemento fisico, quasi da “land art”».

Casa PB, 2016-2018, Caldonazzo 38

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UNA NUOVA PIAZZA MOSTRA Nel 2018, lo studio “Campomarzio” è balzato agli onori della cronaca cittadina per aver vinto il bando comunale destinato ad individuare un progetto per la valorizzazione di piazza della Mostra. Di fronte al Castello del Buonconsiglio, in uno dei punti potenzialmente più attrattivi della città, la piazzetta è da decenni deturpata dalla presenza costante di automobili parcheggiate, dall’assenza quasi totale di esercizi commerciali e da un traffico veicolare incessante. Il progetto di “Campomarzio” di ridefinire il ruolo della piazza come luogo per la socialità e come nuovo elemento di connessione tra la città e il Castello. All’idea di “Campomarzio” si sono però opposti il Fai e l’associazione “Italia nostra”, che non hanno apprezzato l’uso di materiali “non consoni” al contesto storico, come cemento e acciaio. La scelta di “Campomarzio” è però consapevole e dettata da una precisa visione, ci ha spiegato Daniele: «Contribuire allo sviluppo della propria città è la legittima ambizione di ogni progettista. Questa volontà di evolvere dalla situazione attuale comporta però un processo di cambiamento culturale che porta inevitabilmente al confronto tra posizioni conservatrici che richiedono tempistiche spesso molto lunghe».


trentinoattualità

Enrico commenta le modalità con cui ultimamente si sviluppano questi confronti: «Ormai si è perso il senso del dibattito, le discussioni sui social sono sterili e impostate su toni eccessivi. Queste modalità purtroppo non sviluppano mai una riessione produttiva per nessuna delle parti in causa, e l’unico risultato cui portano è spesso il disinteressamento del pubblico più sensibile. Alle polemiche e al rumore di pochi corrisponde spesso l’indierenza di molti che, se chiamati in

causa con altre modalità, contribuirebbero volentieri». LA GRANDE SFIDA: IL “RING” Tra le proposte più ambiziose lanciate da “Campomarzio” alla cittadinanza e all’amministrazione comunale di Trento, vi è senza dubbio il progetto “Ring”: si vuole sviluppare un sistema di trasporto pubblico integrato che valorizzi la ferrovia Valsugana come “tram” verso le colline nella forma di “trasporto urbano

ad alta frequenza”. La proposta suggerisce un collegamento ad anello capace di collegare i quartieri di S.Pio X, Clarina e Bolghera, con i maggiori centri della collina come Villazzano, Povo, Cognola e Martignano, per poi ridiscendere in zona Solteri, proseguendo lungo via Brennero fino alla stazione di Trento dove si avrebbe un nodo di interscambio con l’asse nord-sud, con la stazione autobus e con la ferrovia del Brennero. La linea verrebbe servita da tram elettrici a scartamento ridotto, compatibili con la linea Nordus (di cui si dibatte da lungo tempo) e con la ferrovia TrentoMalè. Daniele spiega l’intenzione del progetto: «Trento è troppo concentrata sul suo ombelico che è piazza Duomo e non ci sono connessioni dirette verso le periferie, che, tagliate fuori dalla mobilità cittadina, soffrono il degrado. È questa la sfida dei prossimi trent’anni». Alessandro sottolinea come uno dei problemi essenziali da affrontare sia il sovraffollamento di automobili: «A Trento, tutto gira attorno alla macchina. Quando si disegna un nuovo progetto, si parte dai parcheggi. Ma il problema della mobilità va affrontato a monte, proponendo un’alternativa capace di rispondere alle esigenze di un territorio, che vista anche la crescente popolazione di studenti universitari, richiederà sempre di più un sistema pubblico di trasporti capillare ed efficiente». ■

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trentinoattualità trentinopanorama di Fabio Peterlongo

RIDERE? È UNA COSA SERIA! SONO SESSANTA GLI “OPERATORI DEL SORRISO” CHE PER CROCE ROSSA ITALIANA PROPONGONO LA CLOWNERIE NEGLI OSPEDALI E NELLE CASE DI RIPOSO DEL TRENTINO. L’OBIETTIVO? ALLEVIARE LA FATICA DI BAMBINI MALATI, ANZIANI E PERSONE VICINE, ATTRAVERSO UNA RISATA FATTA SCATURIRE DIRETTAMENTE DAL CUORE

«L

a risata è il linguaggio dell’anima», scriveva il poeta cileno Pablo Neruda. In questo aforisma è racchiuso tutto il significato enigmatico e paradossale della capacità umana di prorompere in una risata. Liberatorio, consolatorio, amaro, il riso è un atto puro e spontaneo con cui reagiamo agli ostacoli del vivere. Ridiamo quando stiamo bene, quando siamo in compagnia e ci lasciamo coinvolgere dall’allegria. Ma, ancora più importante, riusciamo a ridere anche quando stiamo male. Ridere dal letto di ospedale è un gesto coraggioso, un guanto di sfida gettato contro le avversità. È il modo 40

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con cui affermiamo che il nostro spirito c’è, è vivo, è pronto a lottare e a non essere sopraffatto. In questo senso, la risata è davvero il linguaggio dell’anima. Ma ridere nel letto di un ospedale o in una casa di riposo, non è facile. Occorre che lo spirito si risvegli, sia preparato, sia stimolato. Per questo, l’incontro con un “operatore del sorriso”, può fare la differenza tra un percorso segnato unicamente dalla fatica e dal dolore e uno in cui torniamo a far parlare l’anima attraverso il linguaggio che le appartiene: la risata. Per questo il progetto “Clown-terapia” è tanto importante. Sotto le insegne della Croce Rossa Italiana, sessanta “opera-

tori del sorriso”, portano negli ospedali e nelle case di riposo del Trentino lo splendido scintillio della risata. O almeno questa è l’intenzione, consapevoli che la corazza della sofferenza è tenace, coriacea, dura da scalfire. Indossato un naso rosso e un po’ di trucco, aprono la porta del reparto, e ci provano: cercano di far risuonare qualche risata nelle corsie, di portare sollievo. Propongono la terapia del sorriso ai bambini, ma anche agli anziani. Ai malati, ma anche a chi vuole loro bene e sta lì vicino, impotente. Abbiamo incontrato Marina Mosna, portavoce del progetto “Clown-terapia”: anche lei si nasconde e si mostra at-


trentinoattualità

traverso il trucco del pagliaccio e ci ha raccontato la sua esperienza. Marina ci avverte di prendere quello che ci sta per raccontare con una certa serietà: «Ridere in un letto di ospedale è una cosa seria e numerosi studi scientifici lo hanno dimostrato».

CLOWN TERAPIA, UNA QUESTIONE “DA DONNE”? Dei sessanta operatori trentini, il 90% sono donne. Un dato singolare, che forse si

Coloratissimi, gli “operatori del sorriso” di Clown-terapia Trentino

spiega intuitivamente con una maggiore propensione femminile verso la cura e l’assistenza, ma sono speculazioni che rischiano di ricadere tra i luoghi comuni. Chiediamo a Marina il perché di questa assoluta prevalenza femminile: «Forse perché le donne hanno una maggiore capacità di mettersi in gioco sotto il profilo emotivo, – spiega Marina. Al contrario i ragazzi temono di perdere credibilità mostrando il loro lato vulnerabile». È curioso, perché il mondo della clownerie e più in generale della comicità è dominato da figure maschili. «Un uomo che scivola e fa facce buffe fa ridere, – riflette lei – mentre una donna rischia solo di passare per “sfigata”. Forse ha anche a che fare con la “sacralità” del corpo femminile, che è il corpo della madre».

gravi, a parte dolorose eccezioni. «Questo accade - ci spiega - perché in Trentino non ci sono strutture ospedaliere specialistiche dedicate all’infanzia, come può essere un’area di oncologia pediatrica. Per affrontare i bambini malati di tumore, serve una formazione apposita, per non essere travolti». I servizi della “Clown-terapia” trentina si svolgono principalmente nei reparti di Chirurgia Pediatrica, Pediatria, Ortopedia e nelle case di riposo. Insomma, gli interventi non si rivolgono solo ai bambini, come Marina mette bene in evidenza: «Ci rivolgiamo anche agli anziani ed è spesso da loro che arrivano le storie che toccano più profondamente gli operatori, perché possono ricordare esperienze vissute personalmente, come la malattia o la morte di un genitore».

QUALI INTERVENTI A TRENTO Marina vuole precisare come i piccoli pazienti che gli “ods” incontrano a Trento non sono in condizioni particolarmente

FOTO: CONI HÖRLER

IL PROGETTO Il progetto “Clown-terapia” fa riferimento al gruppo strategico della Croce Rossa Italiana dedicato al “sociale”, quello che si focalizza sul sostegno alle persone vulnerabili, come anziani, migranti, persone che attraversano periodi di crisi. I gruppi strategici di Croce Rossa Italiana sono sei e spaziano dall’assistenza sanitaria, alla protezione civile, alla promozione dei diritti umani, all’inclusione sociale. Sono sessanta gli “operatori del sorriso” (abbreviato in “ods”) attivi nella provincia di Trento: è questo il titolo che si conquista al termine di un percorso di formazione piuttosto lungo e complesso, a cui possono accedere i volontari di Croce Rossa Italiana che hanno già la qualifica di “operatore socio-generico”. Per far parte del progetto “Clown-terapia” occorrono cinquanta ore di corso e venti di tirocinio. Marina mette in evidenza come la formazione dei volontari sia un elemento imprescindibile: «Crediamo molto nella formazione delle persone. Dedichiamo due giornate al mese agli aggiornamenti: è un continuo sperimentare. Devi arrivare preparato davanti alle persone, dobbiamo essere pronti a trovarci davanti a qualsiasi situazione». Dopo due anni continuativi da “ods”, si può accedere ad un percorso specialistico che conferisce la patente di “clown dottore”: con questa certificazione ci si può dedicare alla formazione degli altri “ods”. Sono cinque i “clown dottore” in forze alla Croce Rossa del Trentino.


«IMPROVVISIAMO TUTTO» Quando si parla di “clown-terapia”, la mente corre alla figura di Patch Adams, il (vero) medico rappresentato da Robin Williams in un film del 1998. Non è tuttavia lui il “nume tutelare” degli “ods” trentini. «Noi ci rifacciamo agli insegnamenti di Michael Christensen, – spiega Marina. Lo preferiamo rispetto a Patch Adams. Riteniamo che l’attività di clown-terapia debba essere portata avanti in coppia, o anche in gruppi di quattro operatori, mentre Patch Adams è un “solitario”. Inoltre lui crede che chiunque possa essere un clown, noi riteniamo imprescindibile la formazione». Non esiste un “copione” nel mondo della clownerie. L’operatore si lascia guidare dall’istinto e dalla sintonia con l’immancabile partner. Marina spiega come nasce un “numero”, anche in una corsia d’ospedale: «Dobbiamo essere pronti a qualsiasi cosa. Cerchiamo di entrare in sintonia con i bambini: alle volte basta prendere un metro e misurare in maniera buffa ed esagerata i genitori per far scaturire una risata. Giochiamo anche con alcune “fantasie” tipicamente infantili più o meno inconfessabili: prendiamo in giro i genitori, facciamo “scomparire” la mamma, il che è liberatorio perché è sovversivo. Poi però la mamma “ritorna” ed il bambino si rende conto della sua importanza». Non ci si faccia trarre in inganno da questa “irriverenza” verso mamma e papà, perché il “numero” del clown serve soprattutto a loro. Riflette Marina: «La verità è che il più delle volte è il genitore ad avere bisogno di noi, più del bambino. Il bambino è sospeso nella bolla creata dai genitori, mentre è la mamma ad aver bisogno di fare due lacrime con noi». «NON CI SONO PIÙ BAMBINI, MA PICCOLI ADULTI» Risulta particolarmente affascinante la “genesi” di ciascun “personaggio”. Lungi dall’essere solo una “parte” recitata, ogni maschera clownesca ha una vera biografia che l’operatore conosce in ogni dettaglio. Marina spiega come nasce ciascun “alter ego”: «Nella grammatica della clownerie, è fondamentale la dualità tra le figure del Bianco e dell’Augusto. Il Bianco è serio e preciso, l’Augusto è goffo e pasticcione. Ciascuno di noi sviluppa il suo personaggio, a partire da uno di questi archetipi. Ha una vita tutta sua, un nome, un passato, una vita familiare. Dobbiamo credere nel nostro 42

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FOTO: CONI HÖRLER

trentinoattualità

Il variopinto gruppo dei clown di Croce Rossa Italiana per il Trentino, quasi tutte donne

personaggio, affinché ci creda anche lo spettatore». Ma in alcuni casi, precisa Marina, il paziente non vuole sentirsi “preso in giro”: «In questi casi, frequenti tra gli anziani, lo capiamo e ci togliamo il naso rosso, presentandoci con il nostro vero nome». Il “rifiuto” del clown non riguarda però solo gli anziani, anzi, oggigiorno sono i bambini il pubblico più difficile: «I bambini sono più smaliziati e si perdono il bello dell’infanzia. Oggi non ci sono più bambini, ma piccoli adulti». Se questo “cinismo” dei bambini sia dovuto ad un’angoscia personale (si trovano pur sempre in ospedale) o se sia cambiato qualcosa nell’infanzia rispetto al passato, è un interrogativo che Marina lascia aperto: «Stare in ospedale è faticoso e qualche volta doloroso ed il cinismo di fronte ad una figura che vuole intratte-

nerti è una risposta in qualche modo comprensibile. Ma c’è anche una componente culturale: sono bombardati di intrattenimento perché i tablet entrano anche in corsia e spesso non riusciamo a far staccare loro gli occhi dallo schermo. Diciamo al piccolo paziente: “Possiamo salutarti?” e lui risponde: “No”. Lì allora chiediamo la complicità dei genitori». In alcune occasioni, sottolinea Marina, c’è una reazione di paura: «Riguarda soprattutto i più piccoli. La figura del clown suscita reazioni estreme, o di simpatia o di paura. Noi ci trucchiamo poco e siamo abbastanza riconoscibili, ma il nostro vestiario è estroso ed il naso rosso può spaventare. Ma anche questa è una reazione legittima a qualcosa che non si conosce». LA SFIDA: NON ANDARE IN BURN-OUT Tra tutti gli operatori sanitari ed in particolare tra gli “ods” è alto il rischio di andare in “burn-out”: occorre tenere lontani l’esaurimento, l’alienazione, la frustrazione e il dolore che conseguono ad un contatto così ravvicinato con la sofferenza. È più che mai necessario liberarsi del dolore accumulato, per non portarlo con sé tornando a casa. Marina sottolinea come questo sia un grande rischio a cui bisogna essere preparati: «Il naso rosso del clown è la “maschera più piccola del mondo”. Aiuta ad evitare l’esaurimento, a mettere uno stacco tra sé e il personaggio. Alla fine di ogni servizio condividiamo quello che sentiamo con gli altri “ods” all’interno di quello che io chiamo “il cerchio magico”. È lì che lasci le sofferenze, per non portarle a casa con te. Vogliamo che i nostri ■ operatori stiano bene».


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trentinoattualità trentinoincontri

S

orriso smagliante e un’energia contagiosa: si presenta così ad un primo incontro Simone Sassudelli, performer trentino trasferito a Los Angeles. La sua storia ha il gusto del “sogno americano”, quei sogni che si realizzano con impegno, fatica, studio e lavoro. Simone nasce 24 anni fa a Vigolo Vattaro e fin da ragazzino ha le idee chiare su co-

sa vuole fare da grande: «Quando avevo 13 anni – racconta – ho avuto la fortuna di andare a Broadway e vedere il mio primo musical: “Mary Poppins”. Ho capito in quel momento che quello sarebbe stato il mio futuro. Volevo essere sul palco con gli artisti, volevo cantare, ballare, recitare insieme a loro. Ancora oggi Broadway è il mio obiettivo». Da quel momento ini-

ziano per Simone lo studio, il lavoro, la concentrazione richiesti da un progetto tanto ambizioso. Ma da dove iniziare? «Ho iniziato iscrivendomi al liceo linguistico perché le lingue straniere ero certo sarebbero state utili. Per quanto riguarda invece la formazione artistica, avevo già iniziato a frequentare il palcoscenico – ricorda Simone. A cinque anni già recitavo

SIMONE SASSUDELLI: IL MIO “AMERICAN DREAM” di Susanna Caldonazzi

A 13 ANNI HA VISTO “MARY POPPINS” A BROADWAY E IL MUSICAL LO HA STREGATO. CANTARE, BALLARE E RECITARE SONO DIVENTATI LA SUA PASSIONE E HA LASCIATO VIGOLO VATTARO PER INIZIARE IL SUO PERCORSO DI STUDI PRIMA A MILANO E POI A LOS ANGELES. MA È NEW YORK CHE ANCORA VUOLE CONQUISTARE... 44

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trentinoincontri nella filodrammatica del mio paese e non ho smesso fino agli anni del liceo. E anche per quanto riguarda la musica avevo una certa familiarità: in casa mia più o meno tutti se ne occupano. Mio padre è musicista, mio fratello Federico è il batterista dei Bastard Sons of Dioniso e io ho iniziato a prendere lezioni di canto durante gli anni della scuola. Con la danza invece ho cominciato tardi rispetto a quel che di solito accade: quando ho iniziato a studiare ero già agli ultimi anni di liceo». Terminata la scuola, Simone non ha dubbi: vuole studiare musical. Inizia da Milano, dove frequenta con successo la SDM, la Scuola del Musical, diretta fino al 2016 – anno del diploma di Sassudelli – da Federico Bellone, uno dei registi di musical più riconosciuti d’Italia, che scritturerà Simone per la sua versione di West Side Story proprio nello stesso anno: «È stato il mio primo vero lavoro – dice Simone – la prima vera conferma, il primo risultato, il primo riconoscimento per tutto l’impegno e le fatiche. Sono stati anni duri quelli di Milano – ricorda: avevo moltissima paura della performance e stare sul palco sotto la guida del mio professore è stato un passo importante per me. Come se per la prima volta lui mi vedesse come un professionista, dopo anni da allievo. Gli anni di Milano sono stati faticosi: la scuola è dura, c’è la ricerca continua della perfezione e un altissimo livello di competizione. Da un lato questo stimola a migliorarsi, dall’altro stressa molto: io ero emotivamente molto affaticato, un po’ abbattuto. Credo sia in generale un metodo molto italiano, che arriva forse da un sistema chiuso, un po’ frustrato. Ma questo l’ho capito quando sono arrivato negli Stati Uniti, dove l’approccio è completamente diverso, la valorizzazione del lavoro è al primo posto. E a seguire si trovano il sostegno e l’aiuto reciproco. Forse c’è più spazio o forse si tratta proprio di una diversa attitudine». Dopo aver terminato il percorso a Milano, a Simone tornano in mente le luci dell’America: «Volevo continuare la mia formazione negli Stati Uniti, era arrivato il momento di attraversare l’oceano – continua – e ho deciso di provare l’audizione per l’ADMA College and Conservatory of the performing arts di Los Angeles. I provini erano a Londra, nel mese di aprile del 2016. Quando ho saputo di essere stato preso non potevo crederci. Fortunatamente la mia famiglia mi ha sempre sostenuto, sono loro la mia forza, ma quando sono stato ammesso

al College di Los Angeles ho dovuto dire ai miei genitori che stavo facendo sul serio. Non è stato difficile, avevano da poco visto West Side Story e si erano convinti che quella fosse la mia strada». A Los Angeles due anni di intenso lavoro e studio aspettano Simone, che non si lascia spaventare ma che anzi, fa di questa esperienza una grande fonte di energia, nuovi stimoli e sempre maggiore consapevolezza: «Quando ho iniziato la mia vita a Los Angeles – afferma – ho sentito che la mia visione del mondo si stava dilatando, che il mio cervello si stava aprendo: artisti da ogni parte del mondo, scambio e confronto continui, la diversità come valore mi hanno molto stimolato. È qui che ho capito che gli americani “ci credono moltissimo” – sorride –. È un approccio positivo, ed è contagioso. Ho lavorato e studiato molto ma ho capito che ogni tanto va bene anche sentirsi dire “bravo”. Ho imparato che chiedere aiuto è possibile e anche trovare persone che questo aiuto sono felici di concederlo. Ho danzato e cantato e recitato, ho capito quali sono i miei punti deboli e insistito per migliorarli. Ma ho anche capito quali sono i miei lati positivi e le mie peculiarità da valorizzare. Sono cresciuto molto, ho imparato a credere in me stesso». Dall’ottobre scorso Simone Sassudelli ha in tasca anche il prestigioso diploma dell’ADMA. E adesso? «Adesso sto cercando di rimanere negli Stati Uniti con tutte le mie forze, rientrare in Italia è il mio piano Z – ride. Mi manca casa, la famiglia, gli amici e anche le montagne da cui volevo tanto scappare, ma non ho motivo di non continuare a rimanere negli Stati Uniti. Posso continuare a frequentare il college perché gli spazi sono a disposizione degli ex studenti per allenarsi e provare, ho avuto un ruolo in

un film di cui sono terminate le riprese prima di Natale e che sarà distribuito a breve e prossimamente tornerò sul palco con una nuova produzione: Oliver Twist. E poi sto iniziando anche a lavorare con la fotografia: scattare è un altro modo con cui mi piace esprimermi». Cinema e fotografia fanno però da contorno alla vera grande passione di Sassudelli: «Nulla per me è come il teatro – afferma convinto. Non vedo l’ora di intraprendere questa nuova esperienza con Oliver Twist. Adoro la relazione che garantisce il teatro: attori e pubblico insieme nello stesso spazio a vivere un’esperienza insieme. E poi mi piace l’esagerazione del musical, mi esprimo in modo totale. Nient’altro mi dà la stessa emozione». Una grande passione, obiettivi ben focalizzati e un grande talento coltivato con tanto studio e un intenso lavoro hanno portato Simone Sassudelli da Vigolo Vattaro a Milano e poi a Los Angeles. Le tappe sulla mappa della sua carriera aumentano, anno dopo anno. La meta rimane New York, tra le luci di Broadway, dove da bambino una replica speciale di “Mary Poppins” lo ha conquistato. ■

Simone in “West side story” 45

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trentinostoria 200 ANNI FA NASCEVA, IN VAL DI GENOVA, IL PIÙ GRANDE CACCIATORE TRENTINO DI TUTTI I TEMPI. FU TALMENTE CELEBRE, CHE QUALCUNO (O FORSE LUI STESSO) VOLLERO ASSEGNARLI UNA NATURA REGALE

(1819-2019) Luigi Fantoma in un quadro esposto al rifugio Stella Alpina, Val di Genova

Fantoma L’UOMO CHE VOLLE FARSI RE 46

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di Pino Loperfido


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Vespasiano Bignami, “Il Re di Genova” (Gazzetta Letteraria, 30 settembre 1882)

La Val di Genova oggi, loc. Ragada. (Foto: Mapio.net)

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anto per farci subito un’idea del personaggio: se potessimo raccontare a Luigi Fantoma la tragicomica storia del ripopolamento degli orsi nei boschi trentini, si farebbe una delle sue grasse risate e, naturalmente, non ci crederebbe. Lui, il più grande cacciatore d’orsi che la storia del Trentino ricordi, trasalirebbe a sentir parlare di “protezione animali” e di comitati anti-caccia. Non solo perché della caccia all’orso egli aveva fatto una ragione di vita, ma probabilmente perché nelle vene anziché sangue gli scorreva un fiume di polvere da sparo. Ha un che di leggendario questo personaggio nato il 19 aprile 1819, a Strembo, Valli Giudicarie. Ancora oggi, da quelle parti Fantoma è ricordato con l’altisonante quanto enigmatico appellativo di “Re di Genova”. Pare che fosse nientemeno che la Casa Reale ad autorizzarlo a firmarsi con

quel titolo. Una scritta incisa nel granito ricorda che nel corso della sua esistenza uccise ben 22 orsi e 454 camosci. Da qualche parte, però, si vocifera addirittura di cinquanta plantigradi. Ma anche questo numero, come ogni cosa nella vita di quest’uomo, rimane avvolto in un alone di leggenda. Ma per cominciare, do a Cesare quel che è suo, chiarendo che la maggior parte di queste notizie sono tratte dall’interessante saggio di Anna Finocchi e Danilo Mussi intitolato “Sulla pelle dell’orso. La caccia nei documenti del passato e nelle memoria ottocentesche di Luigi Fantoma” (Il Sommolago, 2002). Detto ciò, prendiamo un bel respiro e tuffiamoci in questa incredibile storia.

dimostra di avere grande dimistichezza con carabine e polvere, tanto che il padre – Martino Fantoma detto “Martinet” – è costretto a nasconderle per bene. Delle volte, di notte, prendeva di nascosto il fucile del padre e andava a cacciare tassi, lepri e volatili notturni. Non per dire, ma a quattordici anni, Luigi si presenta al Consigliere Distrettuale per riscuotere la taglia sugli orsi, e ha un bel da fare a trascinare nel piccolo ufficio i corpi di tre plantigradi, un’intera famiglia impellicciata. Niente male per un ragazzino. Il Consigliere rimane talmente impressionato che decide di regalargli la sua baionetta. Va bene, va bene. Prima che qualcuno

••• Luigi Fantoma è l’unico maschio vicino a cinque sorelle. Sin dalla più tenera età

Val di Genova, 1868. Gerolamo Botteri, Luigi Fantoma e Giovanni Catturani (Rivista della SAT, XIX, 1948) Particolare del fucile a retrocarica di Luigi Fantoma 47

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L’ELENCO DELLE PREDE

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Particolare del masso inciso dallo stesso Fantoma: LOUIGI F: RE DI GENOVA 1852 (da V. Martinelli, Adamello, il tempo dei pionieri, ed. Povinelli, Pinzolo 1999)

inizi a provare pena per “i poveri animali”, diciamo una cosa. A quell’epoca, gli orsi non erano le bestie rincoglionite che sono oggi. In certe zone del Trentino, se ne incontravi uno di quelli giusti non facevi a tempo nemmeno a voltarti: altro che Yoghi e Bubu.

a quanti animali cacciò esattamente Luigi Fantoma nel corso della sua lunga vita. Le poche fonti a disposizioni sono anche abbastanza discordanti tra loro. Si parla di 400 camosci in un articolo del 1883. Augusto Danta, nel suo “Il Re di Genova” parla di 700 camosci e più di 50 orsi, molti dei quali presi con trabocchetti e lacci. Di 22 orsi parlano Silvestro Valenti sulla rivista “La Paganella” e Gualtiero Laeng sulal Rivista del CAI. Basiamoci allora su una testimonianza di suo pugno, del 22 luglio 1885, in cui Luigi Fantoma scrive di aver ucciso il suo quattrocentesimo camoscio. Egli aveva l’abitudine di tenere un puntiglioso registro delle uccisioni e delle catture. Grazie a quanto ci ha lasciato scritto, apprendiamo di un incontro con un signore tedesco che gli domandò se avesse ucciso altri animali e quanti. Ebbene Fantoma pare declinasse a memoria il seguente elenco: circa 380 camosci, circa 150 lepri, più di 60 martore, circa 200 scoitattoli, più di 400 francolibi, 17 orsi, 30 volpi, più di 80 tassi, 18 marmotte, 180 galli cedroni, 6 anatre, circa 40 piccioni selvatici, 9 falchetti, 2 aquile, 30 “begalli”, 50 faine, 20 cortunici, 5 poiane, un gufo imperiale e 9 gallinelle. Si tenga conto che Fantoma dettò questi numeri agli inizi degli anni Ottanta e che visse e cacciò la bellezza di altri sedici anni...

••• Nel 1841, come altri centoenove coetanei, Luigi viene chiamato ad assolvere la leva militare. O meglio, a recarsi a Tione perché tra centoenove idonei bisogna estrarre i nomi dei sette sfigatissimi che indosseranno la divisa, e quindi andranno in guerra assieme al Feldmaresciallo Radetzky. Luigi estrae proprio il numero uno: quando si dice che uno è destinato a tenere un fucile in mano… Così, in attesa di poter cacciare gli orsi, il Re di Genova deve accontentarsi di cacciare i piemontesi. Al Castello Sforzesco di Milano, è proprio davanti a lui – impegnato momentaneamente a lavare pignatte – che Radetsky dà ai suoi l’ordine di abbandonare la città. Come Kaiserjäger tirolese, Fantoma prende parte ad una serie di battaglie, tra cui quelle arcinote di Magenta e di Novara. Ciononostante, il Nostro detesta la guerra, al punto che i suoi commilitoni lo prendono in giro e una volta arrivano persino a picchiarlo per la sua ritrosia al combattimento. La butto lì: amava le armi, certo, ma ai giorni nostri, probabilmente Luigi sarebbe un obiettore di coscienza. Contrario alla violenza, sì, ma proprio fesso no, se la notte del 21 dicembre 1846, assalito da uno sconosciuto mentre riposa in tenda, scansa miracolosamente due colpi di pistola e pianta la baionetta in petto all’aggressore, uccidendolo sul 48

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Questa è più o meno la scena che Fantoma ha sognato qualche tempo prima della morte. Il suo funerale officiato questa volta dalle sue stesse vittime. (Lith v. Dietrich. Druck u Verlag di A. Felgner Berlin. La scritta portata dai volatili dice: “Bien pour lui, mieux pour nous”, “Sta bene, stiamo meglio”).

colpo. L’episodio, pur trattandosi di chiara legittima difesa, turberà Fantoma per il resto dei suoi giorni; non si darà più pace per essere “venuto in chogizione del male che io aveva chomeso”, come scriverà nel suoi diario. Senonché, dopo otto anni otto mesi e otto giorni da militare, Fantoma torna a Strembo e si rende conto di essere rimasto solo, senza casa, senza lavoro e senza amici. È in quel momento di scoramento ch’egli prende l’importante decisione: andare a vivere in Val di Genova, tra le località chiamate “Ragada” e “To-

Appunti di diario che si riferiscono al periodo in cui Fantoma combatté per l’esercito austriaco a Magenta e in numerose altre battaglie


trentinostoria desca”. Dopo una controversia con il Capitanato di Tione che lo accuserà di abuso edilizio, costringendolo ad abbattere il suo primo rifugio, si costruisce la casa da solo, alzando due pareti di tronchi affiancate e riempendo l’intercapedine con segatura. Con lui, la compaesana Giovanna Broli, detta “la bionda Giovanna”, che diventerà sua compagna di vita e di lavoro, lassù, sugli sperduti pendii della Val di Genova. Come unici vicini di casa, i due hanno il Sarca che ruggisce nel burrone, le cime del Brenta e della Tosa e centinaia di orsi affamati. Il paese è piccolo, la gente mormora… Ma quello che scandalizza i paesani della Giovanna Broli, non è tanto la pratica di finire a pugnalate gli animali soltanto feriti dal marito, quanto il fatto che porta i pantaloni ed è arrivata ad avere un vero e proprio culto per questo “Re di Genova”, suo consorte. Come se un Re sposasse un’umile serva, anziché una regina. ••• La Valle, in inverno, è completamente isolata, ricoperta da molti metri di ne-

Julius von Payer

La regina Vittoria di Prussia

ve. D’estate è meta di nobili austriaci che lì organizzano escursioni e battute di caccia sull’Adamello. Inutile dire che una delle guide preferite è proprio il Fantoma che così ha modo di conoscere gente come l’alpinista bolzanino Albrecht Wachtler, la regina Vittoria di Germania, che lo vuole conoscere personalmente, e l’esploratore Julius Payer, navigatore delle regioni polari

(1841-1915), che aiuta e assiste durante la prima esplorazione del massiccio Adamello-Presanella, come guida, sia durante la creazione della prima carta topografica della zona. Nel 1881, Fantoma conosce Vespasiano Bignami, poeta, pittore, illustratore e caricaturista milanese in vacanza a Strembo. Tra i due nasce una forte amicizia, fatta di stima reciproca, che

Luigi Fantoma (primo a destra) davanti alla sua casa in località Ragada, Valle di Genova (da V. Martinelli, Adamello, il tempo dei pionieri, ed. Povinelli, Pinzolo 1999)

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trentinostoria una disgrazia. Luigi non ci vede più dalla rabbia e inizia a pestare la Giovanna, le cui urla si odono a centinaia di metri di distanza. Qualcuno, infatti, allarmato da tanto strepito bussa alla porta della Ragada. Pare che la Giovanna si affacci e, col volto tumefatto, rimproveri gli importuni visitatori: “Di che vi impicciate? Se mio marito mi picchia è segno che ha una buona ragione per farlo”. Nessun antesignano movimento femminista #MeToo provvede a salvarla del suo vittimistico destino. E – ad essere onesti – nemmeno il suo cervello si dà troppo da fare... La memoria di questo episodio, assieme a tutto il resto, brucia nella notte tra il 21 e il 22 novembre 1889. Un incendio devastante e pirotecnico, considerato il fragore che possono provocare cinque barili di polvere da sparo e cento proiettili per fucile. Così, mentre la Giovanna si dispera, il barbuto marito esulta, perché considera quei botti “onori che fanno al Re”. •••

Luigi Fantoma e la moglie, Giovanna Broli, fotografati da Enrico Unterveger sulla porta di casa alla Ragada, Val di Genova (Foto: Museo degli Usi e Costumi di S. Michele)

si protrarrà fino alla morte. Bignami lo invita anche a Milano, nel suo atelier. Gli dipinge un ritratto e ne scrive su un giornale meneghino. Fantoma, guardando il dipinto strabuzza gli occhi: “Io sono così? Perbacco! Pare un personaggio di grande aspettazione!” Anni dopo, tra le carte del Bignami, saranno rinvenuti i due manoscritti autobiografici di Fantoma che oggi ci permettono di ricostruirne l’esistenza. 50

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••• La bionda Giovanna è una moglie perfetta per Luigi. (Come si dice: Dio li fa e poi…) Perfetta in tutto tranne in una cosa. Non riesce a dargli dei figli. Narra la leggenda che un giorno, catturati due orsetti, Fantoma se li porta a casa e ordina alla moglie di accudirli come si trattasse di due bambini. Ma un dì nefasto, i due cuccioli muoiono per

Pochi mesi prima di morire, nel 1896, Fantoma viene ritratto sulla porta di casa assieme alla moglie, dal famoso fotografo Enrico Unterveger, figlio. Il Re di Genova vi è ritratto con l’inseparabile fucile e con il cannocchiale da lui stesso costruito. Durante il tempo di posa pare che continui a dare di gomito alla Giovanna, tentando di spingerla quanto più possibile in secondo piano rispetto all’inquadratura. È quello l’anno in cui Luigi Fantoma lascia la vita terrena, il giorno 30 settembre, a settantotto anni, ancora – si badi – nel pieno delle forze. Basti dire soltanto che due anni prima (a 76 anni!) è salito nientemeno che in cima all’Adamello. E poi c’è un fatto. È stato un sogno ad annunciargli la morte. Un sogno in cui si vede in una cassa da morto, circondato da tutte le prede che ha cacciato in vita sua, mentre, in corteo, cantano inni a Nostro Signore per ringraziarlo di averli liberati da quel grande terribile cacciatore. Lo stranissimo corteo si snoda attraverso l’Italia, verso Roma, dove in Campidoglio è prevista la sepoltura. La bionda Giovanna, invece, verrà sepolta a Strembo, alla vigilia di Natale del 1903, sotto ad una lapide che così recita: “Fantoma Giovanna di Strembo, ■ vedova del fu Re di Genova”.



trentinoitinerari

VAL CANALI, GIOIELLO DEL PARCO NATURALE

di Fiorenzo Degasperi

UNA SUGGESTIVA VALLE CHE S’INCUNEA COME UNA SPADA NEL CUORE DELLE DOLOMITICHE PALE DI SAN MARTINO. UN VERO E PROPRIO, IMPERDIBILE, PANORAMA “DA CARTOLINA”

Val Canali Q

uando si dice “un panorama da cartolina” il pensiero corre subito, inevitabilmente, al piccolo laghetto che porta il nome dell’antico casato pusterese dei Welsperg, la nobile famiglia che ha marcato la storia del Primiero per diversi secoli. Adagiato in una piccola conca in val Canali – una suggestiva valle che s’incunea come una spada nel cuore delle dolomitiche Pale di San Martino –, il laghetto è contornato da svettanti cime che portano nomi famosi nel mondo dell’alpinismo quali Cima del Cimerlo, Sass Maor, Cima Fradusta, Cima Canali, Sasso delle Lede, Pala dei Colombi. Il laghetto non ha una storia antica e non è un bacino naturale. Si dice che lo 52

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vollero i Welsperg per abbellire i dintorni della loro villa, utilizzata come residenza di caccia, che sorge poco distante, ora sede del Parco Naturale PaneveggioPale di San Martino nonché museo. Di sicuro la presenza di questo laghetto la troviamo citata nell’Urbario del 1565 di Giacomo Castelrotto, capitano-notaio dei Welsperg: in detti pradi nascono alcune fontanelle amenissime le quali schoreno da detti pradi nel lago over stagno et più oltra avanti le porte dil castello, nelle quali comenzando dal pè del detto castello fin dove nascono sono

abondante di saporite trutelle, oltra poi che il lago ne abonda in notabil copia. Lo specchio d’acqua – nel quale troviamo trote fario e marmorate, salmerini, anfibi e soprattutto il raro gambero d’acqua dolce – è un esempio di biodiversità e di perfetto equilibrio e vi sono ammesse anche la pesca e la balneazione. Nonostante il lago sia abbastanza recente, le sorgenti che lo contornano poco a monte offrono invece delle leggende arcaiche. Si narra infatti che qui vivessero delle guane, bellissime fanciulle mezzo ninfe e mezzo streghe, le quali abitavano un po’ ovunque in questa parte della valle, assieme alle dive, le fate. Alcune


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PER DORMIRE E MANGIARE

di queste vivevano proprio sotto Castel Pietra, silenziosa sentinella all’entrata della val Canali, in una grotta molto ben nascosta e protetta da una civetta che mandava un urlo acuto ogni volta che un umano aveva il coraggio di avvicinarsi. Erano solite uscire di notte e accompagnarsi a quei malcapitati giovanotti che avevano osato transitare per quei luoghi; chi cedeva alle loro lusinghe poteva farla franca altrimenti chi resisteva veniva subito catturato e condotto nelle oscure prigioni del castello e al contempo strane luci correvano sugli spalti: erano gli ultimi segni di vita del disgraziato. Altre stanziavano proprio di fronte, al di là del torrente Canali, tra le pareti strapiombanti che ancor oggi portano il nome di Sass de le Guane. Probabilmente lì viveva anche la càza beatrìck, colei che

guidava la caccia selvaggia nelle notti di tregenda. Forse proprio per tenere lontane le gane, le dive e la càza beatrìck e per cristianizzare il luogo, venne eretta ai piedi della parete rocciosa una cappella dedicata alla Madonna della Luce. Ma questa valle apparentemente appartata nasconde altri segreti e magie, come il già citato Castel Pietra. Di certo i viandanti che transitavano nottetempo per il Passo Cereda, diretti nei paesi del Primiero o viceversa in quelli dell’area bellunese, non potevano star tranquilli. Un senso di disagio li attanagliava quando sfioravano le rovine di Castel

“Le Guane del Laghetto”, con la stube dei giochi, dove sembra che il tempo si sia fermato (tel. 0439.64007 349.4637596). Inoltre nei dintorni si può optare per una piacevole sosta gourmet all’Albergo Cant del Gal, tel. 0439 62997, presso la Baita La Ritonda, tel. 0439 762223 oppure al soprastante Chalet Piereni (www.chaletpiereni.it), immerso nella pura natura, luogo di relax. Non molto distante troviamo l’agritur Malga Canali (m 1300, tel. 320 832 6226). Dalla Malga, in 40 minuti a piedi, si raggiunge il Rifugio Treviso (m 1631), aperto dal 20 giugno al 30 settembre (tel. 0439 62311). Infine, segnaliamo il Ristorante Al Cacciatore, 0439.762298. Pietra. Di notte, soprattutto in quelle di bufera, lo sguardo di viandanti e abitanti era attirato verso quel maledetto lume rosso che brillava tra i ruderi del castello. Una luce tenue, fioca, ma distinguibile fin giù a valle: una storia racconta che fosse l’anima di un castellano che non trovava pace nella tomba a causa delle malefatte compiute in vita. Ancor oggi vedere quei ruderi abbarbica-

Il laghetto Welsperg con le maestose cime delle Pale di San Martino che si ergono dalla Val Canali

INFO Villa Welsperg, sede del Parco Paneveggio Pale di San Martino, di cui consigliamo la visita, tel. 0439 765973, www.parcopan.org. il centro, dedicato alla biodiversità, è stato di recente rinnovato. Il percorso di visita rappresenta ora un viaggio ideale negli ambienti che caratterizzano il Parco, dalla Val Canali all’Altopiano delle Pale, dalla Foresta di Paneveggio al Lagorai, fino alla verde e selvaggia valle del Vanoi. Meritano sicuramente una visita anche la Litoteca e la Xiloteca, dove toccare con mano “libri” tagliati e scolpiti a mano a partire dagli alberi che vivono in Trentino e dalle rocce raccolte nel Parco

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trentinoitinerari TONADICO CIMERLO

ti sopra una rupe fa impressione. Il nome deriva dalla sua arditezza costruttiva: indica infatti che è “costruito sulla pietra”, in questo caso un enorme masso di dolomia che presenta tre profonde spaccature. Per raggiungerlo dovevano essere utilizzate scale rimovibili o gradinate scavate nella rupe. La sua spettacolarità originaria si può ammirare nella raffigurazione presente nella Pieve di S. Maria di Primiero: un grande affresco parietale raffigurante la Resurrezione di Cristo (1555) inserita in uno sfondo scenografico con Castel Pietra e la stessa Pieve di S. Maria Assunta. È un castello arcigno con spiccate elaborazioni gotiche, eretto per il controllo della sottostante strada del Passo Cereda, un tempo confine tra il Tirolo e la Repubblica della Serenissima, e per la sorveglianza delle innumerevoli miniere presenti nel territorio del Primiero. Una leggenda legata al castello racconta al contempo l’origine delle genti del Primiero: narra che, quando gli Unni di Attila arrivarono in Friuli, i cittadini di Primieracum fuggirono in questo territorio recondito ed eressero la rocca come ultima difesa. Non sembrerebbe ma il

Dal parcheggio che incontriamo alla base del paese di Tonadico si sale per stradina alla chiesa di S. Vittore, alta sul dosso con splendida vista sull’intera piana del Primiero. Quindi a sinistra, seguendo sempre le indicazioni di una freccia bianca in campo rosso (Sentiero Tonadico-Cimerlo, di cui percorreremo soltanto un tratto), per antichi terrazzamenti e tamere, le case per il fieno, fino al Torrente Canali. Lo si supera per suggestivo ponte ligneo e, sfiorando la piccola cappella dedicata alla Madonna della Luce, si sale fino al laghetto Welsperg (m 1020), sfiorando le pendici di Castel Pietra. Si prosegue per lo stesso sentiero e in 15 minuti si è alla sede-museo del Parco Paneveggio Pale di San Martino. Rientro: dalla stessa. Tempi: ore 1.30 andata, un po’ meno il ritorno. Dislivello: 300 m circa. castello era diviso in due. Nella parte alta c’erano la torre, la sala grande, la stua, la cucina, la sala dei signori, la camera per l’estate, vari appartamenti, la cisterna e l’immancabile prigione collocata al fondo della torre; qui era collocata inoltre la cappella dedicata a San Leonardo (localmente chiamato San Genardo), il protettore dei prigionieri, di cui rimangono due colonne e la mensa in pietra. Adiacente fa bella mostra, incisa in una pietra inserita nel muro, una croce di San Giovanni o croce di Malta. Nella parte inferiore, ai piedi della rupe, si trovavano il ponte levatoio, la torricella, il corpo di guardia, i servizi agricoli e la fattoria.

Il primo documento che ne testimonia la presenza è del 1237 (castrum petre): il vescovo Adalgerio Villalta concede alla Comunità di Primiero gli Statuti che stabilivano gli obblighi e gli impegni dei sudditi verso il castello stesso. Vi abitava un capitano che governava il territorio del Primiero. Fu feudo dei conti-vescovi di Feltre, poi degli Scaligeri. Venne preso d’assalto da Carlo di Lussemburgo (1337) e quindi passò ai duchi d’Austria conti del Tirolo. Nel 1401 fu concesso in feudo ai Welsperg che lo ricostruirono; tuttavia in seguito preferirono abitare nel palazzo eretto a Fiera, sfuggendo così ad un incendio che se non fusse stati li homeni di Tonadig il castello si brusava fin in fondo. Cristoforo Welsperg lo ricostruì nel 1565 ma pochi anni dopo, nel 1611, un altro incendio lo devastò; venne riedificato nel 1612, costringendo quelli di Primiero a pagare molte delle spese, ma nel giorno di S. Stefano del 1675 un terzo violentissimo incendio lo distrusse nuovamente. ■

PERCORSO DELLE MUSE FEDAIE Nei prati e nei boschi che circondano Villa Welsperg, la sede del Parco in Val Canali, è stato realizzato un percorso attrezzato ad anello che ci parla della biodiversità e della sua importanza per tutti noi. Il percorso, interamente pianeggiante e senza barriere, è lungo complessivamente 3,5 Km, suddivisi in due anelli distinti, ed attraversa di luoghi di grande pregio ambientale e paesaggistico, caratterizzati dalla presenza di una ricchissima varietà vegetazionale: a tratti di foresta si alternano infatti ambienti di prato, pascoli e zone umide.

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Divertirsi è naturale al cospetto delle Pale di San Martino!

24 - 25 APRILE 2019

PRIMAVERA IN VAL CANALI

18 - 19 MAGGIO 2019

UNA NOTTE AL PARCO Esplorare, gustare, sperimentare. Una notte e due giorni, immersi nella magia del Parco Naturale di Paneveggio – Pale di San Martino alla scoperta della natura, degli animali che lo abitano, dei sapori della Strada dei formaggi delle Dolomiti e delle gustose mele trentine. Info e iscrizioni: 389 4885911

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Un’occasione speciale per vivere il Parco, conoscere tutti gli animali della fattoria e scoprire attività artigianali e prodotti legati alla filiera della lana e del latte, attraverso dimostrazioni e laboratori pensati per i bambini. La natura ti aspetta! Info: 0439 765973


trentinolibri di Nicola Tomasi

ltalena Giulia L’ALTALENA DEL MISTERO

DEL SUO LAVORO DICE: “UN’ESPERIENZA MERAVIGLIOSA. ANCORA OGGI MI CAPITA DI CAMMINARE PER CASA E LEGGERE A VOCE ALTA ALCUNI PASSAGGI DEL LIBRO PER L’ENNESIMA VOLTA”. IL SUO LAVORO È UN ROMANZO DI OLTRE 400 PAGINE: “L’ALTALENA DI GIULIA”. RICCARDO GUETTI TENTA DI RIASSUMERNE LE TEMATICHE OLTRE A TRACCIARE UN BREVE PROFILO DI SE STESSO

H

a scritto un romanzo di oltre quattrocento pagine per catturare l’attenzione del lettore non solo con la forza della trama, ma anche con la forza della scrittura in sé. Un esordio letterario poderoso per il trentino Riccardo Guetti, noto albergatore nel capoluogo, che ora si propone con questo “L’altalena di Giulia” (Curcu Genovese), un romanzo giallo che indaga diverse tematiche, tra cui quella dell’adolescenza e dei sentimenti che, in modo tanto particolare, turbinano in quel delicato periodo della vita di ognuno. Quando hai inziato a scrivere e perché hai deciso di farlo? Ho iniziato a scrivere una decina d’anni 56

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fa quando, camminando lungo il lago di Cavedine, mi sono imbattuto in una locandina che promuoveva il concorso letterario “La Fantasia prende la penna”. Mi è venuta voglia di partecipare, ho proposto il racconto “Parolina” e mi

CHI È

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iccardo Guetti nato a Trento nel 1980. Nel 2012 si è classificato secondo al concorso letterario “La fantasia prende la penna”, promosso dalla Biblioteca di Cavedine, presentando il racconto “Parolina”. “L’altalena di Giulia” è il suo primo romanzo.

sono poi reso conto che era stata una bellissima esperienza. Che mi piacesse scrivere è poi una di quelle cose che uno si sente dentro ed è una passione che in piccolo ho sempre coltivato. Perché hai deciso di scrivere “questa” storia? La domanda è banale ma non troppo: quanto c’è di autobiografico in essa? Ho deciso di scrivere “questa” storia perché mi trovo bene a descrivere il mondo dei giovani. Il protagonista è un ragazzo di 16 anni e soprattutto nella prima parte del libro c’è sicuramente molto di autobiografico. Dici che ti piace descrivere il mondo dei giovani. Perché? Mi piace perché nell’età dell’adolescen-


trentinolibri za la porta dei sentimenti viene varcata spesso per la prima volta e quindi le emozioni sono amplificate, più genuine. Oltre 400 pagine sono un bel tomo: riusciresti a condensare la storia in cinque righe? Riccardo e l’amico Stefano vengono a conoscenza di un incidente grave accaduto ad una bambina, Giulia, nei pressi dell’eremo di Santa Cecilia. Nel tentativo di aiutare il padre della bimba i due ragazzi rimangono loro stessi coinvolti in un altro fatto di cronaca che susciterà scalpore a livello nazionale e che segnerà per sempre le loro vite. Ti ispiri o segui a qualche opera o qualche scrittore? Non vorrei dare risposte ad effetto, ma l’ispirazione la prendo da quel grande teatro che è la vita quotidiana: tutto mi sembra incredibilmente bello e ogni essere umano riesce in qualche modo a meravigliarmi. Che tipo di romanzo hai scritto? Lo definirei, come mi è stato suggerito da una persona che l’ha letto, un moderno romanzo di formazione, dove il protagonista viene seguito nella sua crescita, dalle ingenue vicissitudini scolastiche che passano attraverso le complicità dell’amicizia e l’esperienza dell’amore, ai successivi tormenti che la vita gli ha riservato. È una storia in cui ho cercato di catturare l’attenzione del lettore non solo con la forza della trama, ma anche con la forza della scrittura in sé, dosando, per quanto ci possa esser riuscito, la voglia di mettere insieme frasi belle, ricamate, che riescano a stabilire con chi le legge una sorta di confidenza, un piccolo rapporto d’intimità. Il tutto con uno stile che un amico ha definito stravagante, e concordo fieramente con lui. Quali sono i temi principali di questo romanzo? L’amore a sedici anni; l’amicizia tra Riccardo e Stefano che, appena ritrovata, si deve ancora piegare ad eventi più grandi di loro; la vocazione di Michele; la disperazione di un padre e un disegno folle nella sua testa; una madre che scappa, ma scappare non può. E anche se non è così immediato credo che uno dei temi principali sia anche quel sentimento d’impotenza che spesso proviamo quando sbattiamo contro decisioni sbagliate prese proprio da noi stessi. Atteggiamenti che avremmo preferito impostare in maniera diversa, prese di posizione nei confronti della vita che avremmo preferito orientare in maniera diversa. Come un muro che si frappone

IL LIBRO

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sedici anni il mondo sembra un po’ come quei territori oltre le mura. A volte lo spazio non ha confini e vuoi correre forte; a volte lo spazio fa paura e rimani seduto a guardare. Riccardo convive con i piccoli e grandi tormenti della sua età, scopre i sentimenti della tristezza e dell’euforia. Scopre l’amore. I segreti dell’adolescenza lo avvolgono come catturandolo in un ciclone e lui si lascia trasportare, com’è giusto che sia. Sembra preparato, ma a sedici anni la vita sa essere anche molto crudele e questa è l’ultima cosa che Riccardo avrebbe voluto scoprire.

IL PERCHÉ DI QUELLA FOTO

S

ulla prima aletta di copertina è riportata una piccola immagine di un’abitazione. Molti lettori si sono chiesti da subito il perché. Abbiamo chiesto delucidazioni all’autore che così ci ha risposto:

pag. 438 - Euro 18,00

www.curcugenovese.it

tra quello che nel nostro profondo vorremmo evitare di essere e quello che invece il nostro carattere ci comanda purtroppo di volta in volta di fare. Non resta che accettarci per come siamo, potrebbe suggerire, con un sorriso sul volto, un’eventuale protagonista del libro, vestito a penna da morale finale. Che tipo di esperienza ti è parsa scrivere un libro come “L’altalena di Giulia”? Un’esperienza meravigliosa. Ancora oggi mi capita di camminare per casa e leggere a voce alta alcuni passaggi del libro per l’ennesima volta. E per l’ennesima volta mi ritrovo a ridere o a piangere senza che neanche me ne accorga. Non so se è tanto normale, ma si è creato un rapporto così viscerale che per anni mi sono sentito come custode di un’amici-

La foto ritrae un piccolo market di uno sperduto villaggio alla periferia di Pirot, cittadina della Serbia sud-orientale. Nella fase più concitata della trama sarà in questo posto che dai telegiornali si vedranno un giorno, finalmente, volare gli elicotteri e sarà lì che faranno capolinea le speranze ed insieme le paure dei protagonisti, a conclusione di una vicenda che fino a quel momento aveva lasciato una nazione intera con il fiato sospeso. zia segreta. E poi ti senti un po’ regista, un po’ pittore, un po’ musicista. Un libro letto a voce alta, magari gesticolando come faccio io, può essere tante cose e assumere la forma grafica o astratta che in quel momento più si avvicina alla tua idea di bello. Ci racconti un po’ di te? Sappiamo che fai l’albergatore… Sì, nell’albergo di famiglia, in località Vela di Trento, e colgo l’occasione per salutare tutti i miei colleghi. È un lavoro che mi piace molto perché mi permette di occuparmi di svariate faccende e perché mi dà l’opportunità di stare a contatto con tante persone. Nel resto del tempo mi piace fare la cosa più bella del mondo: stare con la mia fidanzata, con i nostri tre splendidi bambini e giocare ■ con loro. 57

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trentinosociale di Paolo Chiesa

INCLUSI È MEGLIO. PER TUTTI L’IDEA DI MARCO CALAMAI, EX COACH DI BASKET CON 365 PARTITE ALLENATE IN SERIE A, È SEMPLICE QUANTO EFFICACE. “LA PALLACANESTRO È UNA METAFORA DELLA VITA, COSÌ COME IL PASSAGGIO DELLA PALLA A UN COMPAGNO NON È ALTRO CHE UN PRIMO, TIMIDO TENTATIVO DI DIALOGO CON UN ALTRO”. CALAMAI, IN UNA SERATA ORGANIZZATA A PERGINE, HA PARLATO DEL SUO PROGETTO “UNO SGUARDO VERSO L’ALT(R)O”. VEDIAMO DI COSA SI TRATTA...

M

arco Calamai è nato a Firenze nel 1951. Si è laureato in filosofia all’Università di Bologna nel 1976 ed ha insegnato materie letterarie in una Scuola Superiore per dieci anni. Dopo aver giocato a pallacanestro nella Fortitudo Bologna ha allenato in serie A, 365 partite tra il 1982 e il 1994, ottenendo vari successi tra i quali il riconoscimento di allenatore dell’anno nel 1982 e il titolo mondiale alla guida della Nazionale Italiana militare nel 1990. È stato titolare della cattedra di “Giornalismo 58

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Sportivo” all’Istituto Superiore di Educazione Fisica di Bologna e docente al Master di Psicologia dello sport presso il Network Psicosport di Milano. Ha collaborato con la cattedra di Scienze della Formazione dell’Università di Bologna e con l’Istituto Universitario di Scienze Motorie di Roma. È stato Formatore Nazionale del Comitato Italiano Paralimpico. Da quasi 25 anni si dedica a gruppi di basket per giocatori diversamente abili, nel progetto “Uno sguardo verso l’alt(r)o”, patrocinato dalla Federazione

Italiana Pallacanestro. A Bologna ogni anno organizza corsi di basket per ragazzi con disabilità e ragazzi normodotati con il suo personale metodo di gioco integrato che viene applicato in 34 altri Centri in Italia. Nel 1995 c’è l’incontro con la disabilità che gli cambia la vita. “In quell’estate”, racconta Calamai, “ho iniziato a lavorare con 17 bambini e ragazzi con difficoltà psichiche o di comportamento importanti che frequentavano il Centro di terapia Integrata per l’Infanzia La Lucciola in


trentinosociale

Consigli, itinerari, appuntamenti e proposte vacanza per festeggiare la fioritura dei meli e non solo…

provincia di Modena, gestito dalla neuropsichiatra infantile Emma Lamacchia. Io ho fatto da subito quello che sono sempre stato abituato a fare e cioè allenare. E l’ho fatto a modo mio, chiamando i ragazzi ed a volte gridando a gran voce quello che dovevano fare: corri! salta! dai, sveglia!”. E i ragazzi? “La palla piace a tutti”, spiega Calamai, “anche a quelli che magari si girano dall’altra parte perché gli fa un po’ paura. C’era quello che non voleva toccare il pallone e quello che invece lo voleva subito e partiva troppo veloce verso il canestro, quello che non voleva palleggiare e quello che gli piaceva un sacco ma lo faceva male perché era scoordinato. Ognuno di loro ha imparato delle cose: a conoscere se stesso, a comunicare con gli altri, a fare canestro anche se a malapena riesce a tenere in mano il pallone. Un paio di questi ragazzi adesso sono diventati così bravi che mi aiutano sul campo: uno di loro è diventato anche uno dei miei assistenti”. E il progetto di Coach Calamai è cresciuto da quel 1995: i 17 ragazzi della Lucciola sono diventati più di 1000 in 34 centri in tutta Italia. Calamai era già stato in Trentino l’anno scorso in due occasioni. Nella prima, a maggio 2018, aveva raccontato la sua esperienza in due serate pubbliche ed aveva tenuto due momenti di formazione in palestra per giocatori, allenatori, educatori e inse-

gnanti di educazione fisica: a Coredo in Val di Non con i ragazzi di Casa Sebastiano ed a Trento con Gli Amici dello Sport di Lavis. In quei due appuntamenti aveva illustrato gli esercizi per far interagire con il basket persone con disabilità e ragazzi che giocano a pallacanestro nelle società sportive. Gli stessi partecipanti erano poi stati in visita a Bologna a uno degli allenamenti tenuti proprio da Marco Calamai con i suoi gruppi. Nel settembre 2018 Calamai aveva invece partecipato a due momenti inaugurali delle attività di basket inclusivo: a Pergine con i ragazzi della Polisportiva CS4 e i giovani cestisti del Basket Pergine ed a Mezzolombardo per un allenamento organizzato da Fondazione Trentina per l’autismo e Rotaliana Basket. In quell’occasione c’era stata anche una serata di presentazione del suo progetto di inclusione sociale di Giudicarie Basket, in collaborazione con Comunità Handicap e Cooperativa Incontra (che a Fiavè, prima dell’incontro di Pergine del 12 marzo, avevano partecipato a un allenamento con il Coach). “Qui in Trentino, grazie al Presidente dell’Aquila Basket Luigi Longhi e all’allenatore Maurizio Buscaglia che hanno dimostrato attenzione al mio progetto, stiamo facendo delle grandi cose con una collaborazione davvero altissima. E in particolare qui a Pergine, dove l’attività è consolidata, ci potrebbe essere

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I GRANDI EVENTI 2018

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15 Aprile

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Torna l’appuntamento più Un tour in 5 tappe lungo la amato della primavera per Strada della Mela e dei Safesteggiare la fioritura dei pori delle Valli di Non e Sole, meli! La Quattro Ville in Fiore imparando i segreti di aziende è molto più di una gara podiagricole, salumifici e sidrerie... stica! È un immergersi nei couna divertente esperienza itinelori, nei profumi e nella storia rante di una giornata intera alla della Val di Non, tra piccoli scoperta di colori e sapori della borghi, antiche pievi, meleti in Val di Non in fiore! _______________________________________ fiore e gustosi punti ristoro. www.apriledolcefiorire.com/ www.quattrovilleinfiore.it spring-tour

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trentinosociale il punto di partenza trentino del progetto che sto portando avanti.” Calamai è un omone con dei folti baffi che con il suo simpatico accento toscano parla forte e chiaro tanto da rendere inutile anche il microfono. E naturalmente la sua esperienza, che ha raccontato nel libro “Uno sguardo verso l’alto”, è davvero interessante per cui è un piacere ascoltarlo. “Ogni persona che hai davanti”, esordisce Calamai, “anche chi non riesce a muoversi, anche il più grave, ha più qualità che limiti. Attraverso la mia esperienza con le persone disabili ho rivisitato la mia conoscenza del basket. Quando in serie A allenavo una squadra che non era tra le più forti, con i giocatori puntavo sulla grinta e sulla forza del gruppo. Ma a volte mi accorgevo che non erano così uniti: più che altro si rispettavano. Una squadra di ragazzi con delle difficoltà invece è un gruppo per davvero perché niente unisce come il dolore”. La serata scorre e le persone presenti ascoltano a bocca aperta i racconti del Coach. Quello del bambino che normalmente non parlava e che con il pallone in mano riusciva a comunicare con i compagni; quello del ragazzo psicotico che riusciva a far capire dove passare il pallone a una ragazza autistica che non comunicava con il mondo; quello del bambino con paralisi spastica che riusciva a malapena a tenere in mano la palla e che ha iniziato a metterla nel canestro da solo. “Il Basket è una perfetta metafora della

vita” dice Calamai, “perché per praticarlo ci vogliono sia la forza per entrare in area e saltare ma anche la dolcezza per depositare il pallone nel canestro. E poi il canestro è lassù e tu devi guardare in alto verso il cielo e non per terra e quindi ti apri a quello che ti sta intorno. E quando passi la palla, devi guardare il tuo compagno negli occhi per comunicare con lui”. Calamai cita anche alcune frasi di ragazzi che partecipano ai suoi allenamenti. E quella che più resta impressa l’ha detta Max, un ragazzone di quasi due metri con un lieve ritardo mentale: “il basket è più efficace degli psicofarmaci”. Calamai termina il suo racconto spiegando come il suo progetto abbia un effetto positivo anche sui ragazzi delle squadre di basket che partecipano agli allenamenti con i ragazzi disabili perché fa cambiare loro l’approccio non solo allo sport, ma anche alla vita. E ci spiega che spesso i loro genitori gli confidano che anche a casa li vedono cambiati e più sensibili. E inoltre, tornando alla pallacanestro giocata, Calamai spiega che nelle partite di squadre composte da ragazzi con disabilità e ragazzi normodotati, questi ultimi traggono dei vantaggi anche sportivi. “Infatti, chi gioca in squadra con persone che hanno delle difficoltà, sente di avere una grande responsabilità e dà il meglio di sé. Quando negli oratori facciamo i tornei con squadre composte da 2 ragazzi con difficoltà e 3 persone normodotate, questi ultimi che magari sono un semplice appassionato, un impiegato che gioca per svago e un ragazzo che gioca nei campionati amatoriali, si trasformano e giocano a livelli che prima non raggiungevano. “C’è poco da fare”, conclude Calamai, “l’inclusione sociale porta vantaggi a doppio binario: fa bene a chi è in difficoltà e fa bene a chi si accorge di ■ fare del bene”.

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NUOVA SEAT TARRACO COMFORT DI SERIE PER UN SUV FORMATO FAMIGLIA CARATTERIZZATA DA UN DESIGN E DA UNA TECNOLOGIA ALL’AVANGUARDIA, SEAT TARRACO È L’AUTO PERFETTA PER CHI AMA LE SFIDE: UN NUOVO SUV PER CHI NON SI FERMA MAI DESIGN: IL SUV PER CHI VUOLE DI PIÙ Con Nuova SEAT Tarraco, anche le aspettative più profonde possono essere soddisfatte: è un SUV pensato per chi vuole di più, per chi non si accontenta e per chi non ha paura di superare i propri limiti. Dallo stile iconico e inconfondibile, SEAT Tarraco rappresenta un’evoluzione rispetto al tradizionale stile SEAT: la linea estremamente verticale del muso rende le dimensioni più contenute, facendola sembrare più piccola di quanto in realtà non lo sia. Questo rende ancora più sorprendente il modo in cui Nuova SEAT Tarraco appare, caratterizzata anche da una linea spigolosa ma raffinata, impreziosita da diverse caratteristiche, a partire dai dettagli cromati che rendono il profilo dell’auto più pulito ed elegante,

fino ai proiettori a LED con indicatore di direzione dinamico. Nel complesso, la nuova nata comunica una piacevole sensazione di robustezza e qualità, sensazione che viene trasmessa anche agli interni, con materiali piacevoli al tatto e alla vista. TECNOLOGIA: SEMPRE CONNESSI Nuova SEAT Tarraco combina stile e tecnologia in ogni minimo dettaglio: grazie a una tecnologia full LED, il SUV ha a disposizione dei proiettori anteriori e posteriori 100% LED, resi ancora più particolari dagli indicatori di direzione dinamici, un tocco in più allo stile aggressivo dei fari. Non solo: grazie alla tecnologia Full Link, si ha la possibilità di rimanere sempre connessi e di accedere ad App e


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trentinomotori servizi dello smartphone direttamente dal touchscreen, utilizzando Apple CarPlay™ o Android Auto™ in tutta semplicità. Il nuovo SUV SEAT offre anche un virtual cockpit del tutto personalizzabile, con la possibilità di visualizzare in un unico display il riconoscimento della segnaletica, le mappe digitali, la regolazione automatica delle distanze, i sistemi di Front Assist & Lane Assist. Per coccolare al meglio il suo proprietario, Nuova SEAT Tarraco dispone anche di un sistema di riscaldamento a vettura ferma: ancora prima di salire a bordo, la temperatura interna viene già impostata, senza dover attendere l’avvio e garantendo un’accoglienza di qualità. Infine, Beatsaudio™ permette di vivere al meglio la musica all’interno dell’abitacolo: 9 altoparlanti di livello superiore, un amplificatore da 400W, con tecnologia Subwoofer high-tech, rendono l’esperienza audio di qualità e degna di nota. COMFORT: SPAZIO PER CRESCERE Un SUV spazioso, elegante e accogliente: questa è la Nuova SEAT Tarraco, caratterizzata da delle misure che offrono sufficiente spazio a prova di famiglia. Il bagagliaio è infatti generoso, ampio e spazioso, anche nell’eventualità in cui tutti i sedili vengano occupati: Nuova SEAT Tarraco, infatti, può ospitare fino a sette passeggeri. I sedili sono scorrevoli, abbattibili e flessibili e permettono di viaggiare in totale comodità, anche per i viaggi più lunghi. Sia quelli anteriori che quelli posteriori sono riscaldabili e la temperatura all’interno della vettura può essere impostata in modo diverso, a seconda delle esigenze dei passeggeri. Disponibile in una serie di colori metallizzato o pastello, il nuovo SUV di casa SEAT fa del comfort una questione di serie: gli interni sono spaziosi e acco-

glienti, caratterizzati da un’atmosfera piacevole resa possibile anche grazie all’illuminazione ambiente di colore bianco e al rivestimento dei sedili in Alcantara, per non trascurare la classe e l’eleganza. Ancora più comodità, inoltre, grazie al portellone posteriore con pedale virtuale: grazie al sensore posizionato sotto al paraurti posteriore, basterà semplicemente un piede per aprire il portellone e caricare il bagagliaio in tutta semplicità. Ma non finisce qui: Nuova SEAT Tarraco facilita anche le manovre di parcheggio. Grazie al sistema di assistenza e alle telecamere con vista dall’alto, parcheggiarla sarà un gioco da ragazzi. SICUREZZA: VIAGGIARE IN COMPLETA SERENITÀ Un comfort a prova di sicurezza: SEAT, infatti, non si concentra solo sulla comodità dei propri passeggeri, ma anche sulla loro tranquillità e protezione. Per affrontare qualsiasi situazione ed essere pronta a reagire a qualsiasi sorpresa futura, Nuova SEAT Tarraco è dotata di dispositivi di sicurezza di primo ordine. Innanzitutto, grazie al sistema di chiamata di emergenza, sarà la stessa SEAT Tarraco a chiamare i soccorsi, per

non perdere tempo e per garantire fin da subito l’assistenza necessaria. Alternativamente, anche i passeggeri potranno lanciare l’allarme, utilizzando l’apposito pulsante dedicato. A questo si aggiunge il sistema di assistenza alla guida, per mettere a proprio agio chi sta al volante, puntando su una fiducia spontanea. Da un lato, la Nuova SEAT mette a disposizione il sistema Pre-Crash & Rollover Assist, che aumenta il grado di ritenuta delle cinture di sicurezza e si preoccupa di chiudere i finestrini in caso di urto imminente. Il sistema Front Assist, invece, permette alla vettura di reagire immediatamente nel caso in cui qualcosa attraversi improvvisamente la strada, evitando quindi una collisione. Con i sistemi Traffic Jam e Lane Assist, infine, Nuova SEAT Tarraco calcola la distanza dagli altri veicoli e regola la velocità di chi guida, in modo da ridurre il rischio di incidenti e da evitare l’abbandono della corsia. Ultima chicca della Nuova SEAT Tarraco è il riconoscimento segnali stradali: grazie alla telecamera anteriore integrata, l’auto visualizza in autonomia i limiti di velocità e i divieti di sorpasso, disponibili per chi sta al volante direttamente sul cockpit digitale del cruscotto. ■

Nuova SEAT Tarraco è disponibile da Dorigoni, concessionaria ufficiale per il marchio SEAT in Trentino, con showroom in Via Maccani 154.

DORIGONI Concessionaria SEAT Trento – Via Maccani 154 Tel. 0461 412741 www.dorigoni.com


trentinoattualità trentinoincontri L’ALPINISTA MARCO FURLANI SI RACCONTA NELLA SUA AUTOBIOGRAFIA, INTITOLATA “AMPIO RESPIRO”. È L’OCCASIONE PER RACCONTARNE LE GESTA, GLI AZZARDI E LE IMPRESE

UNA VITA IN SALITA di Renzo Francescotti

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l giorno dell’Ascensione del 1951 andammo in gruppo in Celva. Era un giornata bellissima dopo un periodo di brutto tempo (…). Il mio compagno di allora era Luigino Grisenti, l’unico del gruppo di un ceto sociale superiore e fratello di uno dei più stimati uomini politici trentini. Iniziai a chiodare uno strapiombo con l’ausilio delle staffe (…). Ero quasi arrivato quando, non so ancora per quale ragione, volai (…). In pochi istanti vidi passare davanti agli occhi tutta la mia vita, volai giù dalla parete. Dopo quindici metri di volo arrivai sulla schiena di Luigino e gli spostai tre vertebre, venni catapultato all’indietro e atterrai con le gambe venti metri più sotto su di un muro di cemento armato…”. In questo modo drammatico inizia la carriera alpinistica di Marco Furlani, raccontata nel suo libro Ampio respiro - La vita in salita di un alpinista trentino, con una presentazione di Cesare Maestri e interventi di Dante Colli (Nuovi Sentieri, 2006), libro che è la sua autobiografia d’alpinista. Marco, che aveva allora sedici anni, di una famiglia di Povo di Trento, mezzadri dei Manci, rimase sei ore sotto operazione: gli infilarono all’interno dei femori un ferro, rimase ingessato per cinquanta giorni. Ma riprese subito a scalare: sulle palestre di roccia dei Bindesi sulla Marzola, di Romagnano e Giorgio Graffer sul Bondone. Uscendo in seguito dalla cerchia dei monti di Trento per andare a scalare le Dolomiti più vicine al capoluogo, così care ai trentini, teatro di leggendarie scalate dei fratelli Detassis, dei Graffer, degli Stenico, dei Cesare Maestri… Sul Campanil Basso, sul Crozzon, sulla Cima Brenta… Ma è dura, ci vuole una volontà di ferro come i chiodi alpinistici, per strappare il tempo delle arrampicate ai lavori per vivere: da palchettista, da operaio in fabbrica, da venditore di materiale alpinistico... E finalmente da guida alpinistica, lui pèro tra le mitiche guide fassane eredi di Bortolo 64

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Zagonel e di Tita Piaz, non più giovanissimo, a 37 anni, (ma a 25 era stato il più giovane accademico del CAI d’Italia). È felice di essere una guida alpina: ”La perfetta sintonia che riesco ad instaurare con gli amici che si affidano a me ed alla mia corda mi dà una soddisfazione immensa…”. In che modo ho conosciuto Marco Furlani? Mi arrivò una mail che diceva più o meno: sono stato suo alunno alle medie di Povo, sono poi divenuto un noto alpinista, ora sto a Pietramurata, se passa da queste parti… Questo è il mio numero di telefono. Me n’ero dimenticato quando mi arrivò una seconda mail, a distanza di almeno un anno. Bisogna che lo vada a trovare, mi dissi. Ci andai. Pietramurata è nella Valle dei Laghi: prende il nome dalla roccia su cui è eretta la Torre di Guaita, una rupe che spuntava, un tempo, dalla palude circostante. Non attraversato ma solo sfiorato dalla Gardesana Orientale, è uno di quei paesi in cui non ti fermi mai. Questa volta mi fermai. Marco abita assieme alla moglie Cristina e alla figlia Lucia in una piccola casa con pietre a vista nel cuore del paese, comprata da un altoatesino che l’ha restaurata con notevole gusto e rispetto. Alzi lo sguardo e scopri le montagne sulla destra del torrente Sarca, montagne non alte ma dalle pareti lisciate dalle glaciazioni, strapiombanti, vertiginose, da rivaleggiare con quelle americane granitiche della valle di Yosemite. Qual è la prima scalata importante del nostro Marco? Diciamo le scalata nelle Tre Cime di Lavaredo. Nell’estate del 1974, partì con l’amico Giovanni Groaz, anche lui di Povo, entrambi di sedici anni, diretti in quel di Belluno: “Quella notte dormii poco. Su quelle pareti andavano solo le più forti cordate d’Europa a quei tempi: chi eravamo noi boci per aspirare a simili traguardi?“ E i boci, a tempo di record, ripeterono la leggendaria Cassin sulla parete Nord di Cima Ovest. Furlani ritornò altre volte sulle Lavaredo. Nel 1978 sulla via Hasse-Bandler e compagni


trentinoincontri “il massimo a quei tempi delle difficoltà miste libera e artificiale”. E, quattro anni dopo, nel 1982, con Ermanno Salvaterra (che ha scalato più volte niente di meno che il Cerro Torre) lo Spigolo degli Scoiattoli sulla Cima Ovest. Infine, nel 1986, la Direttissima Scoiattoli e Svizzeri con Franco Piffer. C’è da dire che Furlani descrive le sue ascensioni senza concedere nulla né alla retorica, né alle pesantezze tecniche, in uno stile asciutto ma sempre innervato da annotazioni profondamente umane e cordiali. Commovente, nella sua sinteticità, ad esempio, è l’episodio che vede protagonista sua moglie Cristina, un’ottima alpinista veneziana, compagna di scalate. È il gennaio 1981: Marco, con gli amici rocciatori Valentino Chini di 35 anni e Cesare Paris di 25, stanno tentando di scalare il Pilastro Rosso, la parete forse più bella dell’intero Gruppo. Arrampicano per quattro giorni, ma vengono respinti da una bufera di neve. Il freddo è siberiano, la temperatura media è a meno 25-30 gradi. Decidono di ritentare. Marco sta andando alla base accompagnato dalla moglie Cristina, quando la vede scivolare e precipitare in un canalone. La chiama, terrorizzato, più volte, urla sempre più forte: ”All’improvviso come un miracolo sento chiamare: è lei che si è fermata sopra un salto di roccia di cinquanta metri.” La scalata è prevista in cinque bivacchi dal lunedì 19 gennaio al sabato 25. Ce la fanno dopo 144 ore in parete! Intanto si è sviluppata una rivoluzione nell’alpinismo. Viene dagli USA (tanto per cambiare), affidata ai nuovi materiali, ai nuovi tipi di alimentazione e di allenamento; ma anche alle filosofie orientali, lo yoga e la meditazione zen, per aumentare la capacità di concentrazione. Nel 1975 erano arrivate a Trento le scarpette ultra

Da sinistra, Furlani, Valentino Chini e Marco Pilati

Da sinistra, Cesare Maestri, Cristina e Marco

aderenti: l’arrampicata si sta staccando sempre più dall’alpinismo diventando una specialità a sé. Nel 1979 Marco è tra i primi italiani a volare in USA, nella valle californiana dello Yosemite: lo fa assieme al vecchio amico di Povo Elio Piffer e agli scomparsi Luigi Giacomelli e Roberto Bassi e “Manolo”, quest’ultimo a soli 18 anni. Scalano le pareti di granito dell’Half Dome e, nonostante un volo di Piffer, giungono alla cima, dopo due giorni, primi italiani: “Sbuchiamo dall’ultimo strapiombo accolti da una marea di applausi. Alcuni americani saliti per la via normale ci attendevano. Abbracci, strette di mano, salti di gioia sono le reazioni dopo questa vittoria. Le esperienze “assolute” californiane Marco se le riportò tra le Dolomiti e anche all’estero ad esempio sui Monti Tatra. Marco ha 30 anni, è invitato al Festival della Montagna di Trento, conosce Blanca, una ragazza cecoslovacca: parla l’italiano, ha girato il mondo a fare scalate con la squadra nazionale del suo Paese. La invita nella Valle del Sarca , a ripetere una via sui

Colodri che aveva aperto qualche anno prima: “Da uno zainetto fatto a mano, tirò fuori la sua attrezzatura: un paio di scarpette che assomigliavano a quelle babbucce che usavano una volta i nonni, un’imbragatura che assomigliava alle prime che ci costruivamo da noi. Infine mi chiese di fare il capocordata. Con le sue ciabatte attaccate alla cintura partì sul primo tiro…” Su quel che successe dopo la scalata e altre nella valle del Sarca Marco stende un silenzio da gentiluomo. Per contraccambiare lei lo invitò a scalare sui Monti Tatra, tra la Cecoslovacchia e la Polonia, dove conosce e diventa molto amico di Palo Raytar, famosa guida di quelle montagne. E vogliamo citare ancora una scalata di Furlani, quella compiuta con Andrea Andreotti e Diego Filippi (con l’appoggio tecnico di Fabio Bertoni, Giuliano Gottardi e del famoso alpinista tedesco-trentino Heinz Steinkötter) nel 1992 sul Brento, “sugli strapiombi più grandi d’Europa”. Una scalata che durò la bellezza di otto giorni. Furlani ha descritto questa e altre scalate anche nel suo libro appena uscito, col titolo Valle della Luce. Alpinismo nelle valli della Sarca e dei Laghi, scritto assieme ad Alessandro Gogna, alpinista di fama internazionale e storico dell’alpinismo. È il suo terzo libro, dopo la sua autobiografia alpinistica e Arrampicate nelle Dolomiti, del 1995, che descrive 70 ascensioni poco conosciute. Quanto a lui, di ascensioni ne ha compiute un bel po’di più. Nell’arco di 30 anni ha ripetuto circa duemila vie, con un centinaio di prime ripetizioni e cinquanta nuove vie nelle Dolomiti, nella Valle del Sarca e sui Tatra. Ne ha fatta di strada il nostro Marco da quando scalava le paretine nelle vicinanze di Povo, rischiando sin dall’inizio ■ di rompersi il collo… Con la nipotina Lucia

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trentinomeseliving

TENDAL 2

TUTTE LE SOLUZIONI PER RIPARARSI DAL SOLE PROTEZIONE DA CALDO E RAGGI UV, PRIVACY ED ESTETICA: I BENEFICI DELLE TENDE DA ESTERNO SONO TANTI. PER SCOPRIRE TUTTI I MODELLI E LE SOLUZIONI PIÙ ADATTE ALLE PROPRIE ESIGENZE È POSSIBILE AFFIDARSI ALLA PROFESSIONALITÀ E ALLA COMPETENZA DI TENDAL 2

C di Giada Vicenzi

on la bella stagione è tempo di pensare a riparare la propria casa dai raggi del sole. La soluzione ottimale è rappresentata dalle tende per esterni, per creare la giusta schermatura e zone d’ombra dove potersi rilassare al riparo da sguardi indiscreti. Oltre ai molti vantaggi di tipo pratico, le tende da esterni rappresentano anche un importante elemento di design, in grado di migliorare l’immagine della propria

mod. SCREENY

abitazione. Per scoprire le soluzioni più adatte alle diverse esigenze e avere un preventivo di spesa attendibile, è possibile affidarsi alla professionalità di Tendal 2, che da oltre trent’anni nel laboratorio di Roncafort a Trento realizza e installa protezioni solari interne ed esterne per spazi residenziali e commerciali. A guidare il cliente nella scelta è Flavio Tonezzer, un passato da professionista nel settore dell’arredamento e delle finiture d’interni e oggi specializzato nella progettazione e installazione di schermature solari soprattutto da esterno. «I benefici delle tende da sole sono numerosi – spiega Tonezzer –: bloccando la maggior parte dei raggi UV, una tenda di qualità diminuisce la temperatura della casa di diversi gradi. Questo consente di limitare l’uso del condizionatore, ottenendo un risparmio energetico notevole. A seconda dell’esposizione della casa e del grado di schermatura desiderato, siamo in grado di fornire valutazioni tecniche personalizzate e di consigliare non solo la struttura, ma anche il tipo, il colore, la resistenza del tessuto, per ottenere il mix ottimale tra comfort e isolamento


design italiano, per un risultato al tempo stesso discreto e di grande impatto estetico. Nessun intervento murario e tutto il comfort di una moderna struttura ombreggiante sono i vantaggi delle tende a pergola o a isola: che siano a impacchettamento o ad avvolgimento, sono eleganti, funzionali e resistenti, in grado di inserirsi in qualsiasi contesto, dal giardino di casa al ristorante all’aperto. ■

mod. KEDRY PRIME addossata termico. Ci occupiamo anche di manutenzione di strutture già in essere e siamo in grado di motorizzare le vecchie tende manuali». Riferimento ufficiale del marchio KE per la città di Trento, Tendal 2 mette a disposizione nel proprio show-room tutte le principali soluzioni: tende da sole fisse e scorrevoli, pergolati, cappottine, pensiline, gazebo, zanzariere, tende tecniche e d’arredamento. Denominatori comuni sono la qualità dei materiali e l’attenzione all’estetica. Si va dalle tende da sole a cassonetto, dove la linearità e il design ricercato permettono di accordare

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INCENTIVI FISCALI ECOBONUS L’installazione di tende da sole per esterni è riconosciuta come un intervento di riqualificazione energetica, dal momento che comporta un risparmio energetico. Il proprietario o l’affittuario che installano nuove schermature solari possono approfittare delle detrazioni fiscali del 50%, come previsto dalla legge Ecobonus 2018. Anche la Provincia di Trento offre contributi all’acquisto di tende da sole da esterni. (info sul sito http://www.provincia. tn.it/contributo_ristrutturazione_casa/).

la struttura a qualsiasi tipo di arredo, alle classiche tende a bracci (con possibilità di personalizzare la struttura, inserendo ad esempio l’illuminazione sui bracci) e a caduta, fino alle cappottine. Le tende a rullo rappresentano, invece, una tipologia innovativa e dalle molteplici combinazioni: i modelli della linea Screeny di KE riescono a coniugare la più alta tecnologia con la raffinatezza del

mod. QUBICA

Flavio Tonezzer titolare della Tendal 2.

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TENDAL 2 Schermature solari e strutture outdoor

VA NUODE SE

Trento - Via Antonio Detassis 33 Tel. 0461-828777 www.tendal2.it



trentinomese

www.pasticceriabronzettimarco.it

Con la primavera fervono i preparativi per una delle feste più amate dell’anno, la Pasqua. Da celebrare sulle tavole con le dolci specialità della pasticceria artigianale di qualità. Sentite un po’ quali idee stanno sfornando alla pasticceria Bronzetti Marco di Lavis… tutte dolcissime

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mpossibile resistere alla tentazione di un assaggio. Il profumo di cioccolato e di dolci da forno è così avvolgente che vorresti provare proprio tutto. Sì, perché i programmi per la Pasqua della pasticceria Bronzetti Marco di Lavis non lasciano niente al caso. Cominciamo allora a parlare delle novità di quest’anno, come la colomba “Olichoc”, specialità senza latte con olio d’oliva, cioccolato fondente e nocciola. Insomma un prodotto altamente performante, in grado di soddisfare i cultori delle vere specialità. Del resto, le colombe della pasticceria Bronzetti Marco sono da sempre ai massimi livelli: artigianali e fresche, preparate con l’impiego di farine macinate a pietra, latte bio e

PASQUA DOLCE E GENUINA? “NATURALMENTE”, ALLA PASTICCERIA BRONZETTI MARCO DI LAVIS CON LA PRIMAVERA FERVONO I PREPARATIVI PER UNA DELLE FESTE PIÙ AMATE DELL’ANNO: LA PASQUA lievito madre. Lievitazione? Ben 22 ore, per un risultato che parla da solo. E scusate, ma non è poco… è molto di più. Le varietà? Varie, naturalmente! Classiche per chi ama la tradizione, farcite per chi vuole sperimentare mix e sapori accattivanti. Immancabile sulle tavole di primavera il tronchetto pasquale disponibile in ben 4 versioni. Ma veniamo ad un altro pezzo forte, l’uovo di cioccolata. L’elemento base è sempre

più “cioccolatoso”: le ultime tecnologie di produzione artigianale rendono il cioccolato veramente speciale. E la presentazione? Un valore aggiunto; scritte personalizzate e soggetti diversi, come coniglietti, galli/galline/pulcini. I protagonisti della primavera. Ma attenzione...! La scelta personale riguarda anche la sorpresa. Il cliente può rendere unico l’uovo da regalare a seconda del destinatario e dei suoi desideri, stabilendo a tavolino il gradito contenuto. Nel punto di produzione e vendita – unico sul territorio, ricordiamolo, dal 1975 - troviamo però anche uova cosiddette normalissime, a rispondere ai desideri più classici di chi vuole festeggiare la Pasqua. Nella modalità prenotazione o disponibili in negozio. Ma il particolare che piace proprio tanto è il fatto che il cliente apprezza sempre di più il prodotto classico, che può trovare anche nella grande distribuzione. Ma se sceglie quello artigianale è perché vuole qualcosa di veramente valido e sicuro,

con un alto livello di qualità e varietà. Che la pasticceria Bronzetti Marco può garantire sempre. Per ricorrenze da ■ ricordare.

INFO Pasticceria Bronzetti Marco Lavis, in via Cembra, 1 Tel. 0461 240102 Orari dai aperturs pasqua e pasquetta 7.30 / 12.30

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di Fabio De Santi

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l nuovo tour della Premiata Forneria Marconi “Pfm canta De Andrè Anniversary”, che si è aperto in marzo a Bologna, sta inanellando una serie di sold out in tutta Italia. Un segnale della grande attesa per il tour che rende omaggio allo straordinario sodalizio tra la Pfm e Fabrizio De André ed approda anche all’Auditorium di Trento per due date: quella del 15 aprile, con posti ancora disponibili, e quella del 16 giù completamente esaurito da settimane. In occasione del quarantennale dei live “Fabrizio De André e Pfm in concerto” e a vent’anni dalla scomparsa del poeta, la Premiata Forneria Marconi torna sui palchi di tutta Italia con un tour per celebrare la storica collaborazione con il cantautore genovese e riproporre una serie di concerti dedicati a quell’evento. Per rinnovare l’abbraccio fra il rock e la poesia, alla scaletta originale saranno aggiunti anche brani tratti da “La buona Novella”, completamente rivisitati dalla formazione milanese. “Pfm canta De André - Anniversary” avrà sul palco una formazione spettacolare, con due ospiti d’eccezione: Flavio Premoli (fondatore della Pfm) con l’inconfondibile magia delle sue tastiere e Michele Ascolese, chitarrista storico di Faber. Proprio il cantautore genovese, sul rapporto speciale che ebbe con la Pfm, ebbe modo di dire: «La nostra tournée è stata il primo esempio di collaborazione tra due modi completamente diversi di concepire e eseguire le canzoni. Un’esperienza irripetibile perché PFM non era un’accolita di ottimi musicisti riuniti per l’occasione, ma un gruppo con una storia importante, che ha modificato il 70

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PREMIATA FORNERIA MARCONI UN TOUR CHE RENDE OMAGGIO ALLO STRAORDINARIO SODALIZIO CON FABRIZIO DE ANDRÉ ED APPRODA ANCHE A TRENTO PER DUE DATE corso della musica italiana. Ecco, un giorno hanno preso tutto questo e l’hanno messo al mio servizio...». Una serie di concerti che per una delle formazioni storiche del rock italiano arrivano dopo l’intenso tour mondiale “Emotional Tattoos tour” che ha riscosso un travolgente successo dal Giappone alle Americhe passando per il Regno Unito, per poi fare tappa nel nostro Paese durante tutta la scorsa estate. Il 13 settembre Pfm è stata premiata a Londra come “Band internazionale dell’anno” ai Prog Music Awards UK 2018, senza dimenticare che il gruppo è reduce dalla “Cruise To The Edge” dove è stata invitata per la terza volta dove è stata l’unico artista italiano che ha partecipato all’evento insieme alle più grandi prog band del mondo, capitanate degli Yes. Da sempre la Premiata Forneria Marconi è un gruppo musicale molto eclettico ed esuberante, con uno stile distintivo che combina la potenza espressiva della musica rock, progressive e classica in un’unica entità affascinante. Nata discograficamente nel 1971, la band

ha guadagnato rapidamente un posto di rilievo sulla scena internazionale, entrando nel 1973 nella classifica di Billboard (per “Photos Of Ghosts”), vincendo un disco d’oro in Giappone e continuando, fino ad oggi, ad essere un punto di riferimento

fra gli appassionati di quel rock che strizzava l’occhio al progressive senza però mai esserlo veramente. Nel 2017 la Premiata Forneria Marconi è stata premiata con la posizione n. 50 nella “Royal Rock Hall of Fame” di 100 artisti più importanti del mondo. ■

GIORGIO MORODER

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a segnato la dance internazionale, degli anni ’70 e non solo, prima di dedicarsi alle colonne sonore di alcuni film entrati nella storia. Lui è Giorgio Moroder, protagonista di un evento unico, in un contesto davvero speciale, con un dj set che si terrà il 7 aprile alle 14 nello splendido scenario di Cima Tognola a San Martino di Castrozza. Ad organizzare questo appuntamento è Cristian Marin, noto albergatore oltrechè presidente del Rally di San Martino, con la produzione artistica di Pino Putignani nel segno di Piattaforma Eventi. L’esibizione, a quota 2.200 metri, vuole – in maniera simbolica – rendere omaggio a questo straordinario artista. La sua vita, raccontata attraverso la musica che lui ha creato, in un contesto fortemente legato alle sue origini come quello delle Dolomiti. Ricordiamo che Giorgio Moroder, oggi sicuramente cittadino “del mondo”, è nato a Ortisei, in Val Gardena, a pochissimi chilometri, in linea d’aria, dalla cima dove si terrà l’evento. «My name is Giovanni Giorgio but everybody calls me Giorgio»: ospite di lusso nell’ultimo vendutissimo album dei Daft Punk, Giorgio Moroder è passato alla storia come il compositore che ha reinventato gli schemi musicali negli anni ‘70 e coniato il sound della disco music. La grande svolta per lui è targata nel 1977: Brian Eno e David


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di Fabio De Santi

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opo il grande successo riscosso lo scorso anno torna a Trento il tour de “L’Illusionista”, lo show del giovane talento della magia Luca Bono diretto da Arturo Brachetti. L’appuntamento è quello di sabato 13 aprile all’Auditorium Santa Chiara, alle 21, in uno spettacolo durante il quale il giovanissimo Luca Bono, ripercorre con sincerità e passione il proprio percorso umano e professionale, tra grandi illusioni, close up, manipolazione e coinvolgimento del pubblico: una formula originale e inedita per i palcoscenici teatrali che stupisce, emoziona, diverte e cattura gli spettatori di tutte le età. Quello organizzato da Piattaforma Eventi con Pino Putignani è un one man show diretto da Arturo Brachetti in cui si deve dimenticare il classico mago con cilindro, bacchetta e frac. Luca Bono infatti è sì uno straordinario

TUTTI I PRODIGI DI LUCA IL GIOVANISSIMO LUCA BONO, RIPERCORRE IL PROPRIO PERCORSO, TRA ILLUSIONE, MANIPOLAZIONE E COINVOLGIMENTO DEL PUBBLICO. 13 APRILE A TRENTO illusionista, ma soprattutto un ragazzo normale in grado di fare cose eccezionali: all’apertura del sipario le arti magiche trasformeranno la sua apparente normalità in una grande dimostrazione di talento con stile personale ed accattivante. In scena assisteremo ad un percorso spettacolare e tecnologico tra illusioni di grande effetto

scenico ed emotivo, manipolazione di oggetti e close up. Ma non si tratta di uno show di sole illusioni, bensì di un lavoro teatrale autobiografico con un messaggio forte: mai smettere di inseguire i propri sogni, allenamento, determinazione, motivazione possono fare superare gli ostacoli e far realizzare anche i desideri più impensabili. L’Il-

Bowie sono a Berlino, nello studio di registrazione Hansa Tonstudio (allora residenza dello stesso Moroder), alle prese con la produzione di Heroes. Eno entra in studio esclamando: «Ho sentito il suono del futuro» e fa ascoltare I Feel Love di Donna Summer. «Eccolo qui, non cercate oltre. Questo disco cambierà la musica per i prossimi 15 anni...» e la profezia si è realizzata in pieno. Artista celebrato tanto dall’industria discografica (più di 100 tra dischi d’oro e platino e 4 Grammy Award) quanto da quella cinematografica (3 Premi Oscar e 4 Golden Globe), ha collaborato con alcuni dei maggiori artisti internazionali. Moroder ha inoltre composto la musica per le Olimpiadi di Los Angeles del 1984 e per i Giochi di Seul del 1988, oltre alla canzone To Be Number One per i Campionati Mondiali di Calcio di Italia ‘90 (in italiano Un’estate italiana, interpretata da Edoardo Bennato e Gianna Nannini). Anni più tardi scriverà anche la canzone “Forever Friends” per le Olimpiadi di Pechino nel 2008 ma si potrebbe andare avanti ancora per molto a riempire righe su righe nel raccontare la storia sonora del Re della dance Giorgio Moroder.

lusionista propone la grande magia rivisitata da un giovane artista, ex corridore di go kart che a seguito di un incidente, e incuriosito dal fratello maggiore Davide, si avvicina al mondo magico scoprendo un universo artistico e culturale impensato. In scena ci sarà anche Sabrina Iannece, artista ed assistente che da cinque anni lavora al fianco di Luca Bono e che in questo spettacolo è co-protagonista. La regia de L’Illusionista è di Arturo Brachetti, che di Luca è direttore artistico. In alcuni momenti lo spettacolo si avvale di filmati e proiezioni su grandi schermi attraverso i quali il pubblico, anche più lontano, potrà rendersi conto che davvero “non c’è trucco e non c’è inganno” e che il close up e la prestidigitazione, sono tecniche di pura maestria e non consentono di celare trucchi. Luca Bono, oggi appena ventiseienne, già Campione Italiano di Magia all’età di soli 17 anni e successivamente laureato a Parigi con il Mandrake d’Or, riconosciuto come l’Oscar della magia, è univocamente considerato il talento magico più interessante della sua generazione, interprete del nuovo illusionismo, coinvolgente e contemporaneo. ■ 71

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di Sandra Matuella

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na commedia sentimentale, intitolata “La casa di famiglia”, è la principale proposta della stagione di prosa roveretana per questo mese, in scena il 5 aprile al Teatro Zandonai. Scritto Augusto e Toni Fornari, Andrea Maia, Vincenzo Sinopoli, con le regia di Augusto Fornari, “La casa di famiglia” racconta la storia di quattro fratelli caratterialmente molto diversi tra loro, Giacinto, Oreste, Alex e Fanny, che però hanno una cosa in comune: la casa di famiglia, appunto, dove sono nati e dove hanno trascorso la loro infanzia. Ognuno ormai ha una sua vita e una sua famiglia, e si ritrovano per decidere quale sarà la sorte della casa in cui sono cresciuti, dal momento che il loro padre è in coma da due anni. Interpretato da Toni Fornari, Luca Angeletti, Simone Montedoro e Laura Ruocco, questo lavoro racconta una storia in cui tutti possono identificarsi, perché parla di rapporti familiari, di ricordi del passato, di rancori, incomprensioni, ma anche di riflessioni sentimentali, di emozioni condivise e di situazioni divertenti. Di questa commedia è uscita la versione cinematografica in tutte le sale italiane. “La scortecata” è uno spettacolo liberamente tratto dal libro “Lo cunto de li cunti” di Giambattista Basile, e il 16 aprile verrà proposto all’Auditorium Melotti, dalla rassegna “Altre Tendenze” del Centro Culturale Santa Chiara. L’adattamento teatrale del testo di Basile è ad opera della regista siciliana Emma Dante, nome di punta del teatro di ricerca italiano e della regia lirica, che per questo lavoro si è ispirata al decimo racconto del libro 72

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LA CASA DI FAMIGLIA IL 5 APRILE AL TEATRO ZANDONAI IL LAVORO SCRITTO DA AUGUSTO E TONI FORNARI, ANDREA MAIA, VINCENZO SINOPOLI; REGIA DI AUGUSTO FORNARI “Lo cunto de li cunti overo lo trattenimiento de peccerille”, raccolta di 50 fiabe in lingua napoletana, scritta da Giambattista Basile. Questo racconto diventato ancora più noto grazie al film “Tale of Tales” di Matteo Garrone, parla di due signore brutte e sole che vogliono tornare gio-

vani, di un re innamorato e ingannato e di fate pronte a fare incantesimi: “Quello descritto da Basile – spiega la regista – è un mondo affascinante e sofisticato, animato da personaggi che, attraverso il napoletano, espressioni gergali e proverbi, producono modi e forme espressamente tea-

trali, tra lazzi della commedia dell’arte e dialoghi shakespeariani”. Ad interpretare le due donne e il re, sono Salvatore D’Onofrio e Carmine Maringola: Emma Dante torna così alla tradizione del teatro settecentesco, in cui i ruoli femminili erano interpretati da uomini. ■

“IL RICHIAMO DEL MALE” DI ENRICO GALVAN

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sordio letterario per Enrico Galvan, appassionato di letteratura, nonché amministratore pubblico in quel di Borgo Valsugana. La presentazione ufficiale del thriller “Il richiamo del male” (Curcu Genovese) è prevista per il 12 aprile, nella Sala Rossa delal Comunità di Valle della cittadina valsuganotta (Corso Ausugum, ore 20.30). A moderare l’incontro, Lucia Ferrai. Il romanzo si ispira alla migliore tradizione del thriller surreale a stelle e strisce. Che ci fa dunque un cervo imponente a spasso per una tranquilla cittadina americana? E perché si avvicina alle persone e alle loro case, fissandole con uno sguardo intenso, penetrante, affatto intimorito? Una forza ancestrale si va risvegliando, a turbare la placida quotidianità della città di Confidence. Un oscuro potere in grado di manipolare gli esseri viventi, muovendoli a compiere azioni malvagie, talvolta fatali, si va realizzando. Ogni apparizione del cervo misterioso è infatti preludio di avvenimenti indecifrabili, presagio di un male più grande. Animali che impazziscono improvvisamente, donne che scompaiono, persone perbene che stravolgono la propria identità per trasformarsi in pericolosi assassini. La situazione degenera, la polizia si affanna da un capo all’altro della città, in cerca di una spiegazione e soprattutto di un colpevole. In mezzo a tutto questo c’è Mike, un timido giovane dall’esistenza solitaria con un dono speciale che lo contraddistingue. Guidato da forze benefiche si ritroverà, suo malgrado, ad affrontare con coraggio un destino che non avrebbe mai lontanamente immaginato. Ma in fondo non tutto si può capire. Non tutto si può spiegare...


trentinopanorama Iaia Forte e Maurizio Micheli

di Sandra Matuella

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na commedia divertente, incentrata sul rapporto tra genitori, figli e tecnologia è quanto propone la Grande Prosa di Trento per il mese di aprile: si tratta di “Tempi Nuovi”, un lavoro scritto e diretto da Cristina Comencini, in scena dal 4 al 7 aprile, al Teatro Sociale. E’ uno spettacolo che parla dei nostri tempi, caratterizzati da una forte interazione tra le persone e le nuove tecnologie: “Il massiccio ricorso all’elettronica ha inevitabilmente mutato le abitudini – spiega l’autrice – investendo le persone con rapidi e sorprendenti cambiamenti che hanno, gioco forza, condizionato anche le relazioni tra persone”. Un “terremoto” che sconvolge anche la vita dei quattro protagonisti sul palco: un padre, una madre e i due figli “verranno messi di fronte alle contraddizioni, alle difficoltà di un tempo in cui tutto appare troppo veloce per essere capito, ma in cui si è costretti ad immergersi”. Giuseppe è uno storico che vive circondato dai suoi libri, mentre Antonio, il figlio “è espressione di un mondo fatto di collegamenti rapidi, senza legami col passato. La figlia maggiore Clementina vive fuori casa, “Settimo Cielo”

“TEMPI NUOVI” IL LAVORO SCRITTO E DIRETTO DA CRISTINA COMENCINI, IN SCENA DAL 4 AL 7 APRILE, AL TEATRO SOCIALE. DA NON PERDERE ANCHE “SETTIMO CIELO”, LAVORO DEL 1979, DI CARYL CHURCHILL (2 APRILE) mentre Sabina, la moglie, è una giornalista che cerca in ogni modo di tenersi aggiornata e al passo coi tempi, spinta dalla volontà di non perdere il lavoro”. Proposto dalla Compagnia ENFI Teatro, Tempi Nuovi è interpretato da quattro grandi attori del teatro italiano, come Maurizio Micheli e Iaia Forte, Marina Occhionero e Nicola Ravaioli. Per la sezione “I Foyer della Prosa”, il 5 aprile alle 17.30, questa compagnia incontrerà il pubblico nella Sala Proclemer del Teatro Sociale: a coordinare gli interventi, sarà Roberta Capelli, docente del Dipartimento di Lettere dell’Università di Trento.

Mai rappresentato in Italia: “Settimo Cielo”, è un lavoro molto provocatorio del 1979, scritto dalla drammaturga inglese Caryl Churchill, che mercoledì 2 aprile verrà presentato anche a Trento, al Teatro Sociale, per la rassegna Altre Tendenze. A dirigere questo spettacolo è la quarantenne regista romana Giorgina Pi, proveniente dalla realtà dell’Angelo Mai, spazio per le arti indipendente di Roma, che porta in scena uno spettacolo dichiaratamente “punk”, nel quale emergono le tipiche tematiche affrontate dalla Churchill, quali la famiglia, la società e le relazioni di potere, talvolta

violente, che regolano queste istituzioni. “Settimo Cielo” racconta infatti “un viaggio tra le politiche del sesso vissuto da un gruppo familiare, prima catapultato nell’Africa coloniale di fine Ottocento, poi nella Londra swinging della rivoluzione sessuale in piena ribellione punk anni Settanta, in una traversata temporale di solo 25 anni”. Si tratta di un’opera di “decolonizzazione” culturale, che passa attraverso il teatro come strumento di rivolta. Gli interpreti sono Marco Cavalcoli, Sylvia De Fanti, Tania Garribba, Lorenzo Parrotto, Aurora Peres, Alessandro Riceci, Marco Spiga. Mercoledì 10 aprile, presso la Spazio Archeologico del S.A.S.S, alle ore 17.30 e ad ingresso libero, ci sarà la lettura di “O homen duplicado”, il romanzo di José Saramago pubblicato nel 2002, che parla del tema del sosia. La lettura curata da Stefano Detassis, è accompagnata dal commento al testo di Saramagp da parte di Massimo Rizzante, docente di Letterature comparate all’Università di Trento”. ■ 73

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FRANCESCHI IN TRENTINO È SINONIMO DI OPEL

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na sede rinnovata e più specializzata, per seguire il cliente in ogni passaggio: dalla vendita, all’assistenza. Con tante novità che fanno della concessionaria di Trento il punto di riferimento per chi cerca qualità e soddisfazione. Ancora più grande, ancora più accogliente, ancora più specializzata: la storica concessionaria Opel Franceschi, che dal 1958 in Trentino è sinonimo del marchio Opel, ha traslocato nell’ampia struttura di via Spini 6 a Trento. Un cambio di sede che coincide con una trasformazione: nei nuovi spazi, infatti, Franceschi si concentra esclusivamente sul marchio Opel, dalla vendita all’assistenza, dai ricambi e dai servizi assicurativi. Con tante novità in arrivo e un’attenzione al cliente ancora maggiore. A TRENTO SOLO IL MARCHIO OPEL La nuova sede di Opel Franceschi a Trento accoglie clienti e visitatori in spazi ampi e luminosi, con uffici dedicati ai diversi settori, uno showroom che mette


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in mostra gli ultimi modelli di auto e un centro ricambi fornitissimo. Nella scelta di Stefano Franceschi e dei suoi soci il cambio di sede coincide anche con una scelta di campo: a Trento, infatti, Franceschi tratta solo il marchio Opel, con un servizio completo che dalle fasi di vendita arriva fino alla manutenzione periodica e all’assistenza, compresi anche tutti quei servizi che gravitano attorno al mondo dell’auto: assicurazione, tagliando, revisione, accessori e ricambi nell’officina meccanica. Una sede a misura d’auto e a misura d’uomo, dove chi acquista o possiede una Opel sa di poter trovare tutto ciò che occorre per la propria automobile.

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

LA FILIALE DI MORI ED I VEICOLI COMMERCIALI La filiale Franceschi in via del Dazio a Mori, invece, continua a offrire la vendita ed il service oltre al marchio Opel anche dei marchi FCA, proponendo vetture nuove, km 0 e aziendali. Accanto alla vendita di vetture nuove e usate ci sono poi i veicoli commerciali: Opel sta rinnovando completamente la gamma dei veicoli fino a 35 quintali, e nella concessionaria Opel Franceschi si può contare su personale preparato che segue esclusivamente questo settore. LA NOVITÀ: FREE2MOVE La grande novità del mondo Opel si chiama Free 2 Move Lease, un servizio in grado di rivoluzionare il mercato dell’auto: in pratica, un noleggio a lungo termine all inclusive, in cui il cliente può scegliere durata e chilometraggio sulla base delle proprie esigenze. Pagando un canone periodico avrà a disposizione non solo un’auto sempre nuova e in perfette condizioni, ma non dovrà

nemmeno più preoccuparsi di pagare bollo e assicurazione, perché tutto è compreso nel canone. Per qualsiasi necessità, l’unico punto di riferimento è Opel Franceschi, con un bel risparmio di tempo e denaro. IL FUTURO È ELETTRICO Un’altra grande novità in casa Franceschi è che da fine anno saranno in vendita le prime vetture elettriche. Si parte con la nuova Opel Corsa, poi dal 2020 ciascun modello a marchio Opel sarà disponibile anche in versione elettrica o ibrida. MAGGIORE ATTENZIONE, MAGGIORE SODDISFAZIONE Le dimensioni più grandi e l’aver diversificato i servizi tra Trento e Mori permette allo staff di Opel Franceschi di seguire con più attenzione il cliente e dare la giusta attenzione ad ogni sua richiesta, grande o piccola: il risultato è un servizio attento ad ogni passaggio, che non si conclude con la vendita ma prosegue anche negli anni successivi, in un rapporto fiduciario che dà sicurezza e soddisfazione. TERZA GENERAZIONE Non è un caso che in Trentino Franceschi sia ormai da anni sinonimo del marchio Opel: merito di una professionalità e di un’attenzione al cliente tramandata da tre generazioni (a fondare Opel Franceschi nel 1958 fu Emiliano Franceschi, poi seguito dal figlio Marco e oggi dal nipote Stefano) e condivisa anche dagli altri soci del gruppo: accanto

a Stefano Franceschi, che è il titolare, ci sono Marco Lurani, Paolo Rangoni, Giovanni Zobele e Loris Tamanini. Nomi noti nel mondo dell’auto e profondi conoscitori di questo settore: un vantaggio non solo dal punto di vista operativo, ma anche per la possibilità di confronto umano. ■ Info: Franceschi Srl TRENTO via di Spini, 4 t. 0461 955900 MORI Via del Dazio, 19 t. 0464 423377 www.franceschi.it

Stefano Franceschi titolare concessionaria Franceschi S.r.l.


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di Fabio De Santi

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ra il 2014 quando i Nomadi tennero, nella location naturale di Passo Coe, uno dei loro concerti più belli ed intensi del loro ultimo decennio live in Trentino. Ora la band guidata da Beppe Carletti ritorna sull’Altipiano di Folgaria per un nuovo concerto che si terrà il 21 aprile, la domenica di Pasqua, alle 21, al Palaghiaccio di Folgaria recentemente anche dotato di nuove tecnologie per l’acustica. La band guidata da Beppe Carletti festeggia in questo 2019 i suoi 56 anni di musica con il tour “Per tutta la vita”, in cui raccontano la loro incredibile carriera attraverso le loro canzoni più belle reinterpretate da Yuri Cilloni la nuova «voce nomade» dal 2017. L’ultimo disco della band emiliana «Nomadi 55 - Per tutta la vita», uscito lo scorso giugno, è un doppio album che nella sua tracklist celebra

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SEMPRE NOMADI LA BAND GUIDATA DA BEPPE CARLETTI RITORNA SULL’ALTIPIANO DI FOLGARIA PER UN NUOVO CONCERTO CHE SI TERRÀ IL 21 APRILE i primi 55 anni di avventure sonore della band più longeva d’Italia. Nella scaletta del tour «Per tutta la vita» si trovano tutti i classici o quasi dei Nomadi, da «Un giorno insieme», «La mia terra», «Aironi Neri» a «Ho difeso il mio amore», «Io vagabondo», «Un pugno di sabbia» fino alle memorabili «Noi non ci saremo», «Auschwitz» e «Il vecchio e il bambino». Sono i primi anni ’60 quando

tra Modena e Reggio Emilia Beppe Carletti e Augusto Daolio decidono di formare una nuova band. È l’inizio di una splendida avventura musicale che si intreccia di continuo con il Trentino, a partire dagli esordi a Levico, terra in cui i Nomadi hanno sempre uno zoccolo duro di fan che non manca mai ai loro spettacoli. Oltre alla musica Beppe Carletti, unico componente della formazione originale dei No-

madi, da alcuni anni ha scelto di raccontare la storia della band che si lega inevitabilmente con quella della sua vita in alcuni libri, l’ultimo dei quali è «Questi sono i Nomadi e io sono Beppe Carletti». I biglietti per lo show sono disponibili in prevendita nel circuito PrimiAllaPrima con ingresso gratuito per i ragazzi sotto i 10 anni e per gli accompagnatori di persone con disabilità. ■


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www.apriledolcefiorire.com

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a metà aprile le morbide pendici della Val di Non si tingono interamente di bianco, grazie a un fenomeno che ogni anno magicamente si ripete: la fioritura dei meli. Per rendere omaggio allo splendore della sua primavera, la Val di Non ha creato un programma ricco di appuntamenti e iniziative pensate per mettere d’accordo tutti: famiglie, amanti della natura, gastronauti, trekker e appassionati di monumenti resi affascinanti da secoli e secoli di storia. “Aprile dolce fiorire” è sicuramente una delle iniziative più belle. Il calendario degli appuntamenti presenti sul sito www.apriledolcefiorire.com, che prende il via il 6 aprile, è fittissimo. Va avanti fino al 5 maggio e, tra le altre cose, propone passeggiate gastronomiche; menù tematici con ricette a base di fiori ed erbe di stagione; escursioni guidate a luoghi unici come il Santuario di San Romedio, tra i monumenti sacri più belli d’Europa; visite ad alcune cantine; wine trekking; passeggiate tra i meli in fiore e,

APRILE DOLCE FIORIRE COME È DOLCE LA PRIMAVERA IN VAL DI NON. SE L’AUTUNNO È PER LA QUESTA VALLE UNO DEI MOMENTI PIÙ BELLI PERCHÉ VA FEBBRILMENTE IN SCENA LA RACCOLTA DELLE MELE, LA PRIMAVERA NON È DA MENO novità recente, visite a coltivazioni in fiore di mirtilli. Sono quattro gli eventi clou di “Aprile dolce fiorire”. Si comincia il 6 e 7 aprile con la “Passeggiata gastronomica” di Revò: nelle antiche cantine del paese si gusterà il meglio della enogastronomia locale. Il week-end successivo, 13 e 14 aprile, i festeggiamenti si spostano a Mollaro con “Fiorinda” la grande vetrina della primavera con iniziative per grandi e piccini, tanta musica, cultura ed enogastronomia.

Domenica 28 aprile sarà la volta della “4 Ville in Fiore”. Tassullo, i suoi castelli e le sue chiese faranno da sfondo ad una marcia tra i meli in fiore dedicata a sportivi e non. Infine l’1 e il 2 maggio torna a Cles la mostra mercato dell’agricoltura, la più grande fiera del settore della Val di Non. Divertenti e molto interessanti anche gli appuntamenti di “Aprile dolce fiorire” “con le mani in pasta” per grandi e piccoli. Si impara a cucinare con erbe e fiori insieme

al bravissimo chef Bruno Sicher, punto di riferimento della cucina in Val di Non, capace di valorizzare le ricette autenticamente locali con uno spirito nuovo e creativo: canederli tradizionali saltati al burro ed erbe spontanee del sottobosco, spatzli tricolori aromatizzati con verdure di stagione e una particolare versione dello strudel sono alcuni dei piatti di cui si potranno carpire i segreti. ■ Per scoprire il calendario completo visita il sito: www.apriledolcefiorire.com

FAUSTO BERTINOTTI E ANGELA DEMATTÈ DIALOGANO SUL ‘68

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artedì 9 aprile, alle ore 21, presso lo studentato universitario Nest di Trento, un dialogo fra Fausto Bertinotti, l’attrice Angela Demattè e Marco Boato, con la moderazione del giornalista Rai Massimo Bernardini, terranno un incontro intitolato icaticamente “Volevamo tutto, e ora?”. A distanza di cinquant’anni, il Sessantotto riletto e guardato oltre il “mito”, per approfondire un momento decisivo della storia del Novecento. Non in modo analitico o puramente politico e sociologico, ma cercando di capire quali ideali e domande sorti durante la contestazione studentesca abbiano trovato risposta

negli anni successivi e che cosa resti oggi del desiderio di cambiamento che i giovani del Sessantotto chiedevano. Organizzato dal Centro Culturale “Il Mosaico” di Trento e il Centro Culturale “Rebora” di Rovereto, l’incontro di martedì 9 aprile alle 21 vedrà sul palco, quindi, Fausto Bertinotti, ex presidente della Camera e già segretario di Rifondazione comunista, Angela Demattè, attrice trentina e autrice del testo dello spettacolo “Avevo un bel pallone rosso” su Mara Cagol, il politico Marco Boato, autore del libro “Il lungo ‘68 in Italia e nel mondo”, e il giornalista e conduttore televisivo Massimo Bernardini.

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Dir. sanitario dott. Domenico Alati

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er molte persone sorridere è un problema: a volte perché i denti sono accavallati, larghi o sporgenti, a volte perché mancano o si teme che la dentiera possa perdere aderenza. Casi diversi, che però lo studio Socialdent di Mezzolombardo è in grado di affrontare con successo grazie ad altissima professionalità e tecnologia all’avanguardia. Interventi innovativi e poco invasivi, ma in grado di rivoluzionare la qualità della vita: per tornare a essere liberi di sorridere. DENTI PERFETTI… IN INCOGNITO®! Denti storti o non perfettamente allineati non sono un problema solo estetico, ma possono essere la causa di malocclusioni e di disturbi diffusi, anche di tipo digestivo e cervicale. Molte persone, tuttavia, scelgono di non intervenire, per paura di dover portare per lungo tempo il classico apparecchio ortodontico fisso e dover esibire un sorriso “metallico” non proprio accattivante. Oggi, invece, la soluzione si chiama “Incognito ®”: un apparecchio pensato per tutte quelle persone che per esigenze professionali o personali non vogliono o non possono portare il classico apparecchio vestibolare, quello con le piastrine metalliche, così utili, ma anche antiestetiche. Il nome tecnico è trattamento ortodontico linguale, ma “Incognito ®” rende meglio l’idea, visto che questo apparecchio, che viene fissato nella parte interna dei denti, è completamente invisibile. Permette, quindi, di allineare i denti con la rapidità dell’apparecchio fisso, ma

SOCIALDENT, LA SOLUZIONE A OGNI PROBLEMA PROFESSIONALITÀ E TECNOLOGIA ALL’AVANGUARDIA PERMETTONO ALLO STUDIO SOCIALDENT DI MEZZOLOMBARDO DI AFFRONTARE OGNI SITUAZIONE: IN PARTICOLARE CON L’APPARECCHIO “INVISIBILE” E LA CHIRURGIA GUIDATA senza rinunciare all’estetica. La dottoressa Elisabetta Pontarolo che collabora con Socialdent lo utilizza da tempo e con risultati eccellenti. NUOVI DENTI SUBITO CON LA CHIRURGIA GUIDATA Se pensare a un impianto dentale vi fa venire la pelle d’oca, se il vostro problema è la mancanza parziale o totale dei denti, sappiate che da oggi c’è una nuova soluzione: rapida, precisa e poco dolorosa. Allo studio Socialdent è possibile avere una nuova dentatura in sole 24 ore, evitando i traumi della chirurgia tradizionale. Come? Con la chirurgia guidata. Una tecnica rivoluzionaria, che permette al chirurgo di pianificare nel dettaglio l’intervento, realizzandolo in una sola seduta, e al paziente di tornare a casa con una dentatura perfetta. Sfruttando le nuove tecnologie digitali, la chirurgia guidata parte prima di tutto con una Tac 3D dell’area da trattare. Il risultato viene importato in un apposito

LE CONVENZIONI DI SOCIALDENT Socialdent opera in rapporto continuo con l’Arma dei Carabinieri, le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil, l’associazione Acli e quella dei Mutilati e invalidi civili, offrendo tutta una serie di prestazioni agevolate, con sconti rispetto al listino base su molti tipi di intervento (impianti, estrazioni dentarie, ecc.). Le convenzioni sono state recentemente estese anche ad assicurazioni e mutue, fra cui UniSalute, Mutua Mba e molte altre di sanità integrativa. software di elaborazione tridimensionale, che consente di effettuare un intervento virtuale al computer, pianificando con precisione il posizionamento degli impianti e dalla protesi. Una volta terminata la pianificazione virtuale, una stampante 3D realizza una mascherina chirurgica che, applicata in bocca, permette al chirurgo di inserire gli impianti esattamente come progettato al computer. Tra i vantaggi della chirurgia guidata c’è la sicurezza, perché permette di evitare zone a rischio chirurgico; la rapidità, perché permette di panificare prima tutto l’intervento; il tutto con poco dolore e con una riabilitazione molto più veloce.

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di Fabio De Santi

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on la prestigiosa firma di Massimo Romeo Piparo debutta in Italia “School of Rock”, il musical che Andrew Lloyd Webber ha tratto dal film di Richard Linklater del 2003, una grande novità che mette al centro la musica e porta in Italia un grande titolo internazionale, per la prima volta assoluta in Italia dopo Broadway e il West End. Nei panni del celebre chitarrista irriverente Dewey Finn (ruolo che fu di Jack Black) con tutta la sua comicità il bravissimo Lillo, alias Pasquale Petrolo, per questa occasione senza il compagno Greg. Fra le tappe del tour quelle del 19 e 20 aprile, alle 21, all’Auditorium Santa Chiara di Trento organizzate da Fiabamusic in collaborazione con il Centro Servizi Culturali S.Chiara. Biglietti in prevendita nei circuiti PrimiallaPrima e Ti-

SCHOOL OF ROCK 19 E 20 APRILE: NEI PANNI DI DEWEY FINN IL BRAVISSIMO LILLO, ALIAS PASQUALE PETROLO cketone. Ad accompagnare Lillo in questa divertente commedia che è soprattutto un grande omaggio alla musica, un cast di 25 performer e due band dal vivo, di cui una composta da 5 bambini che insieme ad altri 8 saranno selezionati in questi mesi tra i 90 allievi dell’Accademia

Sistina. Massimo Romeo Piparo, nel panorama del musical italiano, è una firma di piena autorevolezza ed un artista d’intuito: è grazie a lui che gli appassionati hanno potuto applaudire sui le edizioni italiane di alcuni fra i più grandi titoli internazionali di questo genere e nelle sta-

gioni recenti hanno portato la sua firma alcuni successi memorabili. Il suo istinto teatrale si rivolge ora ad un musical pieno di energia, tratto dal film di Richard Linklater del 2003.Ma a calamitare l’attenzione degli intenditori, in questo caso, è soprattutto il ritorno al rock da parte di Webber, che dopo le accensioni di “Jesus Christ Superstar” sembrava aver scelto una via creativa più delicata. ■

DANILO KAKUEN SACCO IL 10 APRILE A MEZZOLOMBARDO

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anilo Sacco torna in Trentino con il suo nuovo disco “Gardè” che presenterà il 10 aprile al Teatro S. Pietro di Mezzolombardo nell’evento organizzato da Fiabamusic in collaborazione con Circolo Culturale 78 e Coordinamento Teatrale Trentino, è previsto al Teatro San Pietro, dalle ore 21. A novembre è uscito “Gardé” il cd di Danilo Kakuen Sacco, con la partecipazione del chitarrista statunitense Neil Zaza. Il brano “Gardè”, che dà il nome all’album, è dedicato al sindaco di Riace Mimmo Lucano e racconta gli sbarchi, l’emigrazione e il pregiudizio nei confronti di chi è costretto a cercare fortuna in territori diversi da quello di appartenenza (italiani compresi). “Mimmo Lucano è un esempio concreto di solidarietà e di militanza sociale – commenta Danilo Sacco – in un periodo buio come il nostro, abbiamo tutti un bisogno impellente di persone che lottino per mantenere vivi i nostri valori ed ideali, troppo spesso triturati in un meccanismo che premia i più furbi e non i più coraggiosi”. Il primo singolo è “Amico mio” e racconta la storia di amicizia tra la leggenda del rugby sudafricano Joost Van Der Vesthuizen e l’avversario neozelandese Jonah Lomu. Il brano non ripercorre l’epica finale di Johannesburg con lo straordinario duello tra i due campioni davanti agli occhi

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del presidente Nelson Mandela, impresa resa celebre da libri e film tra i quali «Invictus» diretto da Clint Eastwood, ma la solidarietà e la lunga amicizia, anche nella malattia e nel periodo dell’apartheid che ha reso quel legame simbolico. Le tredici tracce dell’album sono microstorie che attingono dal quotidiano e da momenti emblematici del passato per cantare la fratellanza: lo sport come metafora di amicizia, di resistenza agli urti della vita e agli imperativi della storia. La rivalità non coincide con l’antagonismo, ma con la capacità di andare oltre le vittorie conquistate senza “…avere il rimpianto del vento che non ti corre accanto”, perché, come canta Sacco: “non c’è mai vittoria e non c’è mai sconfitta”. Lo sport in questo lavoro discografico diventa esempio di vita. In questa cornice si inseriscono i brani Jesse e Lutz scritto per Jesse Owens e Luz Long e Best, dedicato al calciatore nord irlandese,pallone d’oro George Best. Il racconto della contemporaneità passa anche attraverso i diritti delle donne, l’emancipazione, la battaglia per la parità di genere e la sicurezza su lavoro. Sacco ricorda il tragico incendio della fabbrica Triangle nel brano “New York 1911” il più grave incidente industriale della storia di New York, ché causò la morte di 146 persone (123 donne e 23 uomini) ed è uno degli eventi che ha


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di NicolaTomasi

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rto, ambiente, benessere, alimentazione naturale alla ricerca di stili di vita consapevoli. Sono queste le coordinate dell’iniziativa “I LunAdì dell'Ortazzo” che da dieci anni propongono dieci appuntamenti in Valsugana e sull’Altopiano della Vigolana. Il calendario dell’edizione 2019, che si è aperta lo scorso 4 marzo a Vattaro, si snoda attraverso sei serate del ciclo "LunAdì", 2 laboratori e un evento finale a Trento, che vedrà protagonista la nota attivista indiana per i diritti della Terra Vandana Shiva. Le serate (gratuite e libere ad eccezione dei laboratori che sono a numero chiuso), vengono realizzate ogni anno grazie al lavoro dell'associazione di volontariato L'Ortazzo, con la collaborazione di comuni, associazioni, enti, aziende e

L’ORTAZZO: “RESISTENZA ALIMENTARE” GUEST STAR: LA NOTA ECOLOGISTA ED ATTIVISTA INDIANA VANDANA SHIVA, NUOVAMENTE IN ITALIA... tanti altri soggetti dei territori. Ogni appuntamento si conclude con un piccolo momento conviviale, prezioso spazio di confronto e dibattito informale, ravvivato dal rinfresco che vede coinvolte aziende agricole, ristoranti, produttori, ma anche le famiglie che fanno parte del Gruppo di Acquisto Solidale dell'Or-

portato a ricordare ogni anno la giornata internazionale della donna. Quella di Mezzolombardo è l’occasione per ritrovare un musicista come Danilo Sacco, nato nell’astigiano nel 1965, grande appassionato di Tom Petty, John Cougar Mellencamp, Joe Jackson, Who, ma soprattutto di Peter Gabriel, Dopo aver militato in diverse band musicali proponendo musica rock e folk, nel 1993 entra a far parte dello storico gruppo dei Nomadi al posto del carismatico fondatore Augusto Daolio, alternandosi alla voce con Francesco Gualerzi. Nel 2004 pronuncia i voti di Monaco laico Zen presso il Monastero Fu-Denji ed assume dal Maestro Taiten, il nome di Kakuen traducibile come Zingaro perfetto o Nomade nella polvere del vento.

tazzo, all'insegna del bio e del KM0. Il primo appuntamento del mese di aprile è quello di lunedì 1 alle 20.30 al Teatro S. Ermete di Calceranica con la relatrice Patrizia Sarcletti che affronterà il tema relativo a “La difesa naturale dell'orto” ovvero come coltivare ortaggi sani e rigogliosi si può con i metodi naturali per arrivare ad avere un vero e proprio orto biologico domestico. A chiudere gli incontri in Valsugana saranno nuovamente i temi dell'alimentazione sana e sostenibile per l'ambiente: lunedì 8 aprile alle 20.30, all’Istituto Comprensivo di scuola primaria e secondaria di Levico Michele Granuzzo di Black Sheep parlerà di merende e snack, pensate per i ragazzi delle scuole ma non solo, condividendo idee e ricette dalla sua esperienza di chef e pasticcere vegano, mentre il 6 aprile a Telve, dalle 14.30, si terrà un laboratorio in cui Viviane Martins insegnerà a realizzare un pane con fermentazione naturale. A chiudere l’edizione 2019 de “I LunAdì dell'Ortazzo” la serata di venerdì 12 aprile, alle 20.30, nella sala della cooperazione a Trento, nella quale l'associazione L'Ortazzo desidera

proporre, attraverso una voce autorevole e prestigiosa, un messaggio forte e importante di impegno per la cura della Terra e della sua fertilità, la custodia dei semi e della biodiversità, la sovranità agricola ed alimentare. La nota ecologista ed attivista indiana Vandana Shiva, sarà nuovamente in Italia per diffondere il messaggio di urgenza verso una resistenza alimentare ed agricola a favore del benessere delle persone anziché il vantaggio economico delle grandi multinazionali del cibo e dell´agroindustria. Vandana Shiva da anni si battere per i diritti delle donne e della Terra anche nel ruolo di presidente di Navdanya International. ■ 81

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di Fabio De Santi

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distanza di cinque anni dall’ultimo lavoro discografico (“Io non appartengo più” del 2013), il 9 novembre Roberto Vecchioni ha pubblicato “L’infinito”, il nuovo album prodotto da Danilo Mancuso. Un lavoro che racchiude 12 brani inediti, con musica e parole del cantautore, è disponibile in formato cd, in edizione deluxe arricchita dal saggio “Le parole del canto. Riflessioni senza troppe pretese”. Un disco, “L’infinito”, che sarà il cuore dello spettacolo in programma il 24 aprile all’Auditorium S. Chiara di Trento per l’evento organizzato dalla Showtime Agencey. L’album contiene anche il ritorno sulla scena musicale di Francesco Guccini che, per la prima volta, duetta

“INFINITO” VECCHIONI UN DISCO DAL TITOLO LEOPARDIANO SARÀ IL CUORE DELLO SPETTACOLO IN PROGRAMMA IL 24 APRILE ALL’AUDITORIUM S. CHIARA DI TRENTO con Vecchioni nel singolo “Ti Insegnerò a volare”, ispirato al grande campione sportivo Alex Zanardi. Due padri della canzone d’autore si rivolgono alle nuove generazioni, in un periodo in cui tutto si dissolve nella liquidità e nella precarietà culturale, invitan-

dole a sfidare l’impossibile. La storia del campione è la metafora della “passione per la vita che è più forte del destino”. “Questo brano - racconta Vecchioni - si specchia direttamente in quella che è stata chiamata la “canzone d’autore” e che non c’è, non

esiste più dagli anni ’70. In realtà l’intero disco è immerso in quell’atmosfera perché là è nato e successo tutto. Là tutto è stato come doveva essere, cioè immaginato, scritto e cantato alla luce della cultura, semplice ed elementare oppure sottile e sofisticata,

DUTCH NAZARI: IL 5 APRILE ROVERETO

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e lo chiede l’Europa” è una frase che è stata usata fino allo sfinimento dalla Politica nell’ultimo decennio, di solito per giustificare scelte impopolari scaricandone la responsabilità. La foto di copertina (scattata a Bruxelles) è una raffigurazione simbolica del concetto di Europa: i ragazzi sorridenti rappresentano il capitale umano della cosiddetta “generazione Erasmus”, la prima a identificarsi come europea. Alle loro spalle un’edilizia orribile, simbolo di un altro aspetto di questa Europa, il modello di sviluppo economico liberista, che non tiene conto delle proprie risorse e spesso genera mostri”. Sono queste le parole di Dutch Nazari per raccontare lo spirito del suo nuovo disco “Ce lo chiede l’Europa” raccontato in musica con un tour che approda in Trentino, a Rovereto, il 5 aprile, nello spazio dello Smart Lab. Un disco, quello di Dutch Nazari, fra beats, poesia, impegno politico e romanticismo per uno dei pochi artisti italiani che riesce ad immergere il cantautorato nel sound contemporaneo. Dutch Nazari, classe 1989, è nato e cresciuto a Padova, dove all’età di 16 anni si è avvici-

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nato alla scena hip-hop, contribuendo a fondare il collettivo Massima Tackenza. Negli anni dell’università, l’incontro con il poeta Alessandro Burbank e con il producer Sick et Simpliciter (al secolo Luca Patarnello) lo portano ad avvicinarsi “Modo a sonorità elettroniche e a mescolare le metriche delAntiquo” rap con la cifra comunicativa dei poetry slam. Nel 2014 Dutch Nazari entra nel rooster di Giada Mesi, etichetta fondata da Dargen D’Amico, con la quale nell’autunno dello stesso anno pubblica l’ep dal titolo “Diecimila Lire”. Interamente prodotto da Sick et Simpliciter, riscuote grande interesse sia da parte della critica che del pubblico, posizionandosi ai vertici delle classifiche dei “migliori dischi del 2014” dei principali portali del settore. Nell’estate del 2016 l’uscita dell’ep “Fino a Qui” prepara la scia per il primo album ufficiale: “Amore Povero” esce nel 2017 per Undamento/Giada Mesi. L’album è ancora una volta il frutto della collaborazione con Sick et Simpliciter, presente sia in studio nella realizzazione del progetto, che sul palco nelle performance live.


trentinopanorama ma comunque cultura. Forse per questo Francesco Guccini (che ho fortemente voluto nel mio disco per quello che rappresenta, e lo ringrazio ancora di esserci stato), ha scelto di cantare con me”. Un passaggio di testimone per una nuova “resistenza” che sceglie mezzi analogici: solo cd e vinile senza piattaforme streaming e download, una scelta coerente al progetto discografico che indica la volontà di non trattare la musica come prodotto di consumo veloce, scaricabile con un click, di non decontestualizzare l’ascolto del singolo brano, parte integrante della narrazione che tiene insieme ritratti diversi, da Alex Zanardi a Giulio Regeni, dalla guerrigliera curda Ayse a Leopardi, che l’autore accomuna nell’amore per la vita. Un album manifesto, “Non 12 brani – come spiega Vecchioni – ma un’unica canzone divisa in dodici momenti”, in una dimensione temporale verticale che rinvia al tema dalle suggestioni letterarie: la necessità di trovare l’infinito al di qua della siepe, dentro noi stessi. L’idea dell’infinito viene da lontano, c’era già in due romanzi e una canzone: il brano è “Le rose blu”, i romanzi sono “Il mercante di Luce” e “La vita che si ama”. Come in una scrittura automatica, da anni mi ripetevo la stessa cosa: bisogna amare ciò che si vive, non solo la vita in sé,

che è un’astrazione, ma gli atti, i gesti, le scelte, gli entusiasmi, i tonfi, i progetti che ci costruisci dentro e amarli incondizionatamente, che siano gioia o dolore, vittoria o sconfitta, pietre sparse o monumenti. Per Vecchioni ogni cosa che viviamo è unica. Rivissuta non è la stessa di prima. “L’infinito” è solo in parte un disco autobiografico; dentro si muovono altri uomini e donne reali, che a volte si raccontano, a volte sono raccontati nel loro straordinario amore per ciò che si vive. Ad esempio la storia dedicata a Giulio Regeni è rivissuta nell’illusione della madre che non può crederlo morto e lo racconta con salti nel tempo, ora bambino, ora adolescente, ora uomo, sempre dolcemente addormentato lì a casa sua. Fra i pezzi, per noi, più belli del cd “Ti insegnerò a volare” capace di esprimere un amore invincibile per ciò che si vive: qui è Alex Zanardi a parlare, a ricordare, ed è lui che spiega come fare per rialzarsi. Nella tracklist anche “La canzone del Perdono”, un piccolo omaggio a Papa Francesco, e “Vai, ragazzo”, un inno alla malcelata passione del cantautore milanese per gli studi classici ed è anche una specie di endorsement: continuo a pensare che aiutino a tracciare una linea di confine tra vivere la vita o transitarci dentro e basta. ■

Pranzo di Pasqua 21 aprile 2019

con menu à la carte

e... ad inizio aprile arrivano gli asparagi!

INFO E PRENOTAZIONI: TRENTO - Corso Alpini, 14 Tel. 0461 825300 • info@hoteleverest.it DOMENICA APERTO

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di Nicola Tomasi

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n buon gioco di squadra è un’alchimia difficile da tradurre in una formula esatta. Di certo, però, lo sport ci insegna che contando solo sui propri talenti si può vincere al massimo qualche partita ed è solo con la forza del gruppo che si conquistano i campionati. La scuola, da questo punto di vista, non fa eccezione. Troppo spesso, però, capita che si percepisca come avversario chi invece dovrebbe essere considerato come un compagno di squadra. Un pericoloso cortocircuito che deve di essere interrotto. EDUCA proporrà, dall’11 al 14 aprile a Rovereto, una riflessione costruttiva al fine di riannodare su base fiduciaria la relazione tra scuola e famiglia. Ben 90 gli appuntamenti in calendario fra cui grande spazio all’esperienza con 42 laboratori e 20 attività animative. Tra gli ospiti: gli scrittori Michela Murgia, Eraldo Affinati e Giacomo Mazzariol, i professori Umberto Galimberti, Francesco Profumo, Chiara Maria Bove e Gianluca Argentin, gli sportivi Giorgio Cagnotto e Josefa Idem. Si inizierà venerdì mattina con una serie di appuntamenti riservati alle scuole (informazioni e iscrizioni su www.educaonline. it), per proseguire poi dal pomeriggio fino a domenica con una ricca offerta di incontri, dialoghi con esperti, focus e laboratori aperta a tutti. L’intera durata del festival sarà inoltre accompagnata dalle consuete attività di corso Bettini, dove si potranno trovare quest’anno anche i laboratori creativi ed educativi dei 5 Musei della città. Tornerà anche l’apprezzatissimo Una domenica al Parco ai Giardini 84

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EDUCA PER LA DECIMA EDIZIONE RADDOPPIA: AL FESTIVAL SI AGGIUNGE LA NUOVA RASSEGNA DELL’AUDIOVISIVO. DALL’11 AL 14 APRILE A ROVERETO

Perlasca promosso dal Comune di Rovereto dove - per la gioia di grandi e piccoli – si potrà fare la conoscenza di asini, pecore, capre, galline, oche, conigli. Ma all’interno del Parco le sei circoscrizioni cittadine cureranno anche la proposta gastronomica con piatti tipici della cultura locale. Non mancherà per tutta la durata del festival l’Eduli-

breria con i libri degli ospiti del festival e una curata selezione di opere per bambini e ragazzi. Gran finale poi nella piazza del Mart con lo spettacolo Il sogno: bubble & clown show. Grande novità della decima edizione del festival sarà l’intreccio con Educa Immagine: la nuova rassegna dell’audiovisivo realizzata nell’ambito

del Piano Nazionale Cinema a Scuola sostenuto dal MiBAC e dal MIUR, che a partire da giovedì 11 aprile alternerà proiezioni di film riconosciuti dai principali festival internazionali a laboratori e incontri con esperti. L’evento, promosso da Consolida in collaborazione con i partner di EDUCA e con la direzione artistica della Trentino Film Commission nasce dall’esigenza di trovare strumenti di lettura e di comprensione critica del linguaggio visuale e si pone come obiettivo la creazione di strumenti didattici che verranno messi a disposizione del mondo della scuola e dell’educazione. Per consultare il programma generale del festival, quello per le scuole e quello di Educa Immagine: www.educaonline.it. ■


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www.detailsdesignstore.it

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INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

e ricorrenze vanno festeggiate, eccome. Ed il cinque aprile è il quinto compleanno del negozio “Details design store”, che festeggia il primo lustro con il desiderio costante di guardare al futuro, con tante novità e solide certezze. Pensiamo solo alla più recente delle idee concretizzate, cioè una App che consente a tutti i clienti di visionare i cataloghi anche a negozio chiuso, nonché di scegliere i prodotti e di acquistarli. “Details”, questo il nome, si troverà su tutti gli App Store e ovviamente è gratuita. Tecnologia vera e propria, in grado di soddisfare

DETAILS DESIGN STORE: LO STILE È QUI IN PIENO CENTRO STORICO DI TRENTO, UN NEGOZIO DALLE TANTE PECULIARITÀ, CHE DECLINANO L’ESSENZA DELLO STILE. CON UN’ATTENZIONE PARTICOLARE VERSO IL NUOVO, NELL’OTTICA DELLA SOSTENIBILITÀ le più innovative modalità di acquisto, al passo con i tempi e forse anche più in là… Ma parliamo di quello che possiamo trovare da “Details design store”. In generale, il negozio tratta il design a 360°. Dall’arredo classico – divani, tavoli, sedie – all’oggettistica relativa, come i complementi d’arredo; dagli accessori – borse, zaini, gioielli – al mondo del libro sul design, sia esso riferito all’ambito nazionale, sia al contesto internazionale. Altro elemento importante, il gusto nordico, che ormai contraddistingue lo stile del negozio: essenzialità, realizzazioni in materiali naturali, colori pastello.

Per definire gli ambienti che ricercano e richiedono queste caratteristiche, sempre con stile. A questo tocco di gusto, si affianca l’attenzione alla sensibilità ed alla sostenibilità nella scelta dei prodotti. Se inoltre i marchi con questi tratti peculiari sono made in Trentino, meglio ancora. Se prendiamo ad esempio il mondo del gioiello, restiamo sorpresi dalla produttività delle realtà locali. Ed è proprio su questo rapporto stretto con il mondo della creatività locale – artigianato, produzione, design, architetti – che si concretizza il punto di forza del negozio. “Details design store” diventa così punto

d’incontro di queste realtà, in un’ottica di stimoli reciproci e sinergie motivanti. Per realizzare tutto questo, occorre tenersi aggiornati su come si muove il mondo nell’ambito del design, per cogliere nuovi spunti e quindi declinarli secondo le esigenze della clientela. Per offrire al cliente quei 360° di design. ■

INFO DETAILS DESIGN STORE via Suffragio 74 38122 Trento | Italia t: 0461 262599. Orari: martedì - sabato 9.30/12.30 e 15.30/19.30

KOLJA BLACHER, DIRETTORE E VIOLINO CON LA «HAYDN»

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l 3 aprile Kolja Blacher, in veste di direttore e di violino solista, sarà a Trento ospite della stagione sinfonica dell’Orchestra Haydn (Auditorium, ore 20.30); sono in programma il Concerto per violino e orchestra n. 1 (in sol minore) op. 26 di Max Bruch, l’Ouverture del “Coriolano” op. 62 e la Sinfonia n. 1 op. 21 di Ludwig van Beethoven. Frutto di una gestazione problematica, composto tra il 1864 e il 1868, il primo dei tre concerti per violino e orchestra di Bruch deve il suo completamento ai consigli di Johann Joachim (all’epoca figura di grande rilievo non solo come solista ma come musicista tout-court), che ne fu il primo interprete e al quale è dedicato. Kolja Blacher si è formato alla Juilliard School di New York con Dorothy Delay e poi con Sandor Vegh a Salisburgo. Come

solista si è esibito in tutto il mondo con le più prestigiose orchestre, fra le quali i Berliner Philharmoniker (dove è stato per sei anni violino di spalla), i Münchner Philharmoniker, la Ndr Sinfonieorchester, l’Orchestra Nazionale di S. Cecilia e l’Orchestra Sinfonica di Baltimora. Il suo repertorio spazia da Bach fino alla musica contemporanea; degna di nota è stata la prima mondiale del concerto di Brett Dean “Electric Preludes”, per violino elettrico a sei corde. Sempre più intensa la sua attività di direttore e solista: con l’Orchestra Sinfonica di Melbourne, la Mahler Chamber Orchestra, l’Orchestra Filarmonica di Hong Kong, la Dresdner Philharmoniker, la Komische Oper Berlino e l’Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi. (Daniele Valersi)

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di Fabio De Santi

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eanche il tempo, lo scorso autunno, di annunciare la data di Trento del 9 aprile che in poche ore i biglietti per il concerto di Alessandra Amoroso si sono volatilizzati. Un segnale del seguito di cui gode una delle voci femminili più amate dal pubblico italiano attesa all’Auditorium S. Chiara nell’evento organizzato dalla Showtime nell’ambito del tour legato al suo nuovo album d’inediti, “10”, uscito lo scorso ottobre. Un titolo “10” che guarda proprio agli anni trascorsi dal suo ingresso nella scuola più famosa d’Italia, quella di “Amici”: l’inizio di un percorso che pian piano, canzone dopo canzone, l’ha resa una delle più amate e stimate interpreti del nuovo pop ita-

ALESSANDRA AMOROSO CONCERTO ATTESISSIMO A TRENTO IL 9 APRILE. UNA DELLE VOCI FEMMINILI PIÙ AMATE DAL PUBBLICO ITALIANO E NON SOLO liano con album ogni volta certificati multi platino. Non è un “best of” celebrativo, ma un disco di canzoni inedite, ognuna delle quali è un’istantanea di chi è Alessandra oggi: una donna che ha da poco superato i trent’anni e che guarda avanti senza di-

menticare da dove è partita. E in questo disco mette tutti i suoi valori in musica. ll 10 celebrativo non è soltanto un percorso ma anche un “Io”: lo dice anche lei nel singolo “La stessa ” pubblicato il 12 agosto scorso, giorno del suo compleanno “Torneranno le

RIONDINO A ROVERETO

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4 aprile, nella Sala Filarmonica (ore 20.45) l’Associazione Filarmonica di Rovereto propone brani di Johannes Brahms (Quartetto per archi e pianoforte op. 60) e Garbiel Fauré (Quartetto n. 1 op. 5) nell’interpretazione dell’Avos Piano Quartet (Mario Montore pianoforte, Mirei Yamada violino, Marco Nirta viola, Alessio Pianelli violoncello). Formatosi nel 2007 nell’ambito dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, l’Avos Quartet si è imposto all’attenzione affermandosi nei due più importanti concorsi cameristici in Italia, il Premio Vittorio Gui e il Premio Trio di Trieste; presso L’Accademia Chigiana ha conseguito inoltre due tra i più ambiti riconoscimenti, il premio “Monte dei Paschi” e il “Premio d’onore”. La programmazione prosegue il 10 aprile presso il Teatro Zandonai, dove “Ialsax Quartet” e David Riondino quale voce recitante sono impegnati in “Bernstein e dintorni”, un programma che include brani di Leonard Bernstein, George Gershwin, Nick La Rocca, Duke Ellington. David Riondino ha fatto il bibliotecario dal 1970 al 1980 presso la Biblioteca Nazionale di Firenze. Come cantautore ha partecipato più volte al Club Tenco; nel 1979 ha accompagnato lo storico “tour” di De Andrè con la Pfm. Tra i suoi successi più noti sono “Maracaibo” (brano cult dell’estate ‘81) e il personaggio di Joao Mesquinho. Dopo il suo debutto si dedica con continuità al teatro: ha lavorato con Paolo Rossi, Giuseppe Bertolucci, Sabina Guzzanti, Sandro Lombardi, Enrico Rava, Stefano Bollani, Dario Vergassola; anche il cinema lo vede impegnato tanto come regista (Cuba libre – Velocipedi ai tropici) quanto in collaborazione con Marco Tullio Giordana, Gabriele Salvatores, Sabina Guzzanti. Tra i suoi libri si ricordano “Rombi e Milonghe”, “Lo Sgurz” e (illustrato da Milo Manara) “Il trombettiere”. (Daniele Valersi)

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mode, le canzoni d’estate, ma io sarò la stessa”. “10”, la cui lavorazione ha visto la cantante collaborare con il produttore Stefano Settepani, gli autori Dario Faini, Roberto Casalino, Federica Abbate, Daniele Magro, Cheope, Tony Maiello, Federica Camba e Daniele Coro segue la crescita artistica già iniziata con i dischi precedenti. È un album positivo, gioioso, raggiante, colorato e pieno di vita: quella di Alessandra, certo, ma anche quella dei suoi fan (la Big Family), che continuano a rivedersi in lei, proprio come lei si rivede in loro. Il viaggio con il suo pubblico è iniziato 10 anni fa e prosegue con un legame rinnovato e sempre più forte. Proprio per questo Alessandra Amoroso ha regalato come segno di gratitudine e ringraziamento a ogni componente del suo fan club un box con una lettera personalizzata, il nuovo album “10” e il biglietto per una data del tour. Il progetto grafico della cover di “10“ è stato curato da Sergio Pappalettera che ha scelto di valorizzare graficamente gli oggetti, gli incontri, i simboli che hanno accompagnato l’artista nella sua vita e anche nei suoi 10 ■ anni di carriera.


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NEL LOCALE IN VIA PONT DEI VODI, OGNI GIORNO POTRETE TROVARE SQUISITE SPECIALITÀ DI CARNE E DI PESCE, PIATTI DELLA TRADIZIONE TRENTINA E ITALIANA. CON UN MENÙ SPECIALE PER FESTEGGIARE LA PASQUA buccia al forno. Per chi invece preferisce il pesce c’è l’imbarazzo della scelta tra piatti come i classici tagliolini allo scoglio, il saporito risotto con gli scampi, pistacchi e arance, il gran fritto misto con verdure pastellate, la grigliata mista o ancora, il filetto di salmone in crosta di patate e porri spadellati. Gli affezionati ai sapori tradizionali, potranno trovare qui anche i cavalli di battaglia della cucina trentina, come la carne salada e il tortel di patate o la sempre amatissima pizza. Naturalmente, in mezzo a tutte queste delizie non possono mancare i protagonisti della primavera: gli asparagi, da assaporare, è il caso di dirlo, in tutte le salse, dall’antipasto, ai primi ai secondi piatti, oppure come raffinato contorno. Abbiamo gli asparagi alla salsa bolzanina con uova e speck; i paccheri con punte

di asparagi verdi e mazzancolle al limone; si possono gustare assieme al capretto alle erbette; con un filettino di maiale rosa bardato con pancetta; o ancora in una crema delicata ad arricchire il filetto di merluzzo. In vista delle imminenti festività di Pasqua e Pasquetta, il Biancospino propone inoltre un menù ad hoc, per un pranzo di festa davvero speciale! Ma oltre a servire piatti gustosi e raffinati ai suoi clienti, il titolare Roberto Piancastelli, li allieta anche con serate di musica dal vivo. Ogni fine settimana infatti il locale si anima con la voce di cantanti e le note di musicisti, ideale accompagnamento per una cena in allegria. Sulla pagina Facebook del locale, ci sono tutte le informazioni in merito agli ospiti delle serate musicali. Buon cibo, buona musica, in aggiunta a questo il Biancospino è anche il luogo perfetto per celebrare i momenti più importanti con i propri amici e familiari: si possono prenotare tavoli per festeggiare compleanni, battesimi, cerimonie di laurea..., nei suoi spazi, all’interno, e nella confortevole veranda esterna, il ristorante

può infatti ospitare fino a 100 di coperti. Insomma, in questo luogo appena fuori città non manca davvero nulla per trascorrere un momento piacevole, che sia un pranzo di lavoro, una festa, un aperitivo con gli amici o una cenetta romantica. Un momento dove riscoprire il piacere della buona tavola, della cura del dettaglio, il valore della professionalità e, il che non guasta mai, di una accoglienza simpatica e calorosa. ■

INFO Via al Pont dei Vodi, 39 Spini di Gardolo (Trento) Tel. 0461 961038 trattoria@biancospino.info www.biancospino.info Trattoria Biancospino

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INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

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elicate primizie di stagione, persistenti sapori genuini, da gustare in un ambiente accogliente dall’atmosfera vivace e cordiale. Tutto questo è la Trattoria Biancospino, locale che prende il nome dalle piante che caratterizzavano questa zona limitrofa alla città di Trento, gli “spini” appunto. A pochi passi dalla città, immersa nella campagna della Valle dell’Adige, è il luogo ideale dove ristorarsi, per ritagliarsi la propria pausa pranzo in tranquillità oppure trascorrere una serata diversa, all’insegna della buona cucina. Qui troverete sempre ingredienti freschi e di stagione proposti con cura e creatività, in una vasta scelta di ricette tutte da provare, da accompagnare al pane fatto in casa tutti i giorni. All’ora di pranzo si potrà scegliere tra un menù di terra e un menù di mare, con pesce freschissimo, mentre alla sera e al sabato, tra le varie proposte dal menu à la carte. In alcune occasioni, si potranno poi assaggiare anche piatti al di fuori del menù. Solo snocciolare il nome delle varie ricette fa salire l’acquolina in bocca: tra le pietanze di carne lasciatevi tentare da squisitezze come la Tartare di Black Angus al coltello con cipolla rossa, crema di rafano e rosso d’uovo, le fettuccine al ragù di lepre e finocchio o la grigliata mista di carne con le verdure grigliate e patate con

TUTTO IL GUSTO DELLA PRIMAVERA ALLA TRATTORIA BIANCOSPINO


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di Nicola Tomasi

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uattordici anni senza mangiare e bere, distesa in un letto, afflitta da dolori inenarrabili, protagonista ogni venerdì di una sorta di morte apparente, sulle mani, sui piedi, sul costato e sulla fronte ferite sanguinanti. Questo il quadro in cui si svolge la vicenda umana di Maria Domenica Lazzeri, donna vissuta nella prima metà dell’Ottocento nel piccolo paese di Capriana, protagonista di fenomeni che sfidarono le leggi della Fisica. Furono migliaia le persone che la visitarono. Provenienti da ogni angolo d’Europa e anche da più lontano; si recarono al suo capezzale prelati, filosofi, scienziati e autorità di ogni genere, lasciandoci testimonianze straordinarie che oggi hanno permesso a Pino Loperfido di rileggere cronologicamente, e con uno stile molto originale, la storia di questa “mistica” trentina. Un racconto in prima persona in cui religione, scienza, storia e soprannaturale si intrecciano in maniera accattivante. Si intitola “La manutenzione dell’Universo. Indagine

IN ONDA TUTTI I MARTEDÌ

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a prima puntata del radiodramma è prevista il 2 aprile, dalle ore 13.20 circa (al termine del GR1 nazionale) sulle frequenze di Radiouno Trentino Alto Adige. La lettura è affidata alla brava attrice trentina Chiara Turrini. La regia è di Giorgio Balducci.

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TUTTI I MISTERI DI DOMENICA IL 2 APRILE LA PRIMA DI TREDICI PUNTATE DE “LA MANUTENZIONE DELL’UNIVERSO”, SCENEGGIATO RADIOFONICO INTERPRETATO DA CHIARA TURRINI. LA MISTICA TRENTINA MARIA DOMENICA LAZZERI (1815-1848) NEL NUOVO TESTO DI PINO LOPERFIDO su Maria Domenica Lazzeri (1815-1848)” ed ora è diventato uno sceneggiato radiofonico in tredici puntate, realizzato dalla RAI - struttura programmi di Trento. Una mistica che presenta le stimmate di Gesù Cristo non è certo una novità: sono stati molte decine i casi simili nel mondo, da San Francesco d’Assisi in poi. Tuttavia gli aspetti che rendono in un certo qual modo unica la storia di Maria Domenica LazzeChiara Turrini presta la propria voce al racconto su Maria Domenica Lazzeri

ri sono altri: la dimensione europea della sua fama, le minuziose relazioni mediche e poi una lunga serie di domande senza risposta che abbracciano tutta l’esistenza della ragazza, ma anche i molti decenni seguenti alla sua morte, avvenuta il 4 aprile 1848. Alcune su tutte. Per quale motivo otto mesi prima della sua morte si interrompe l’intenso flusso di notizie e testimonianze

che la riguardano? Come è possibile che nessuno ci abbia descritto i suoi ultimi giorni e la dipartita? O meglio, che fine hanno fatto quegli scritti? Qual è la ragione per cui la Lazzeri è – ancora oggi – più nota all’estero che in Italia e nello stesso Trentino, dove pare misconosciuta? Qual è stato il ruolo di Antonio Rosmini e dei rosminiani in tutta questa vicenda? E soprattutto, se di lei parlò e scrisse mezza Europa, se tali e tanti prodigi ci sono stati tramandati, perché dopo l’indulgenza plenaria di papa Gregorio XVI del 1838 la Chiesa non si è più pronunciata ufficialmente? Pino Loperfido segue questa vicenda da più di vent’anni, ma solo oggi ha deciso di mettere a frutto le ricerche fatte, offrendo agli ascoltatori un racconto inedito, minuzioso e appassionato, quasi un’inchiesta giornalistica, che sicuramente – interpretata con passione e maestria da Chiara Turrini – non mancherà di sorprendere gli ■ ascoltatori.


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m.facebook.com/Fiori-Incanto

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asta un’occhiata. Già. Per individuare le cose speciali delle volte basta solo un’occhiata. Come capita ad esempio quando, transitando per Viale Venezia a Pergine, all’altezza del civico 43, si nota una sorta di giardino romantico incastonato nella modernità del centro abitato. È “Fiori Incanto”, il negozio grazie al quale Sonia De Tomas ha imparato da tempo a farsi conoscere. È lei la regina di questo luogo. Con il suo stile inconfondibile, sa conquistare una clientela sempre più vasta, dal timido innamorato in cerca di una rosa alla grande azienda che chiede di arredare con gusto i propri uffici. Un’esperienza ultradecennale, diversi anni di importante formazione nel settore floreale in Germania, Francia, Inghilterra e Italia, Sonia non perde mai una fiera per tenersi sempre aggiornata sulle novità e sui mutamenti del gusto di chi ama comprare o regalare piante e fiori. Per essere sempre sul pezzo, tanto per usare un termine giornalistico. Ma perché acquistare fiori al giorni d’oggi? Sonia non ha dubbi: è qualcosa che ti regala un’emozione, i fiori

L’INCANTO DEI FIORI IL NEGOZIO DI SONIA DE TOMAS EVOCA FIN NEL NOME I TERMINI DI UNA MISSION: FIORI E PIANTE NON SONO SOLO IL REGALO DI UN GIORNO, MA POSSONO ESSERE ARREDAMENTO E CORONAMENTO DI UNA RICERCA INTERIORE. IL TUTTO SERVITO CON ESPERIENZA E PROFESSIONALITÀ corrispondente, è in continua evoluzione. E crescita. Al punto che da ottobre, Sonia si avvale della collaborazione della giovane Anna. Per continuare ad evocare un incanto che solo fiori e piante – coniugati ad una cura attenta e precisa – sanno ancora regalare. ■

ma anche le piante che in questo periodo stanno tornando prepotentemente alla ribalta. Forse è l’inconscia ricerca delle proprie radici, di una propria esclusiva identità, che spinge a tenersene tante e belle dentro casa. La stessa ricerca che porta a regalare fiori o ad addobbare una chiesa o un banchetto nuziale. Fiori Incanto offre una professionalità e una ricercata consulenza che non è semplice trovare altrove, ad esempio dai grossisti. “Certe piante puoi trovarle anche al supermercato”, spiega Sonia, “ma spesso si tratta purtroppo di piante stressate”. E comunque non è facile trovare in giro decorazioni e accessori originali come

quelli offerti in questo negozio, unico per lo stile e per il tipo di proposta. Un vero valore aggiunto che viene addizionato al prodotto perché mai come oggi l’occhio vuole la sua parte. Anche negli ambienti pubblici. Sono diverse, infatti, le aziende e gli alberghi che si sono rivolte in questi ultimi anni a “Fiori Incanto” chiedendo un vero e proprio arredamento verde che rispondesse a determinate esigenze di ricezione o di lavoratività. Insomma, uno pensa al negozio di fiori, poi viene qui, da Sonia e capisce di quanto sia riduttivo delle volte l’uso di una certa terminologia. Un lavoro complesso e vasto che pur non avendo nel vocabolario ancora un termine

INFO FIORI INCANTO viale Venezia 43 Pergine Valsugana Tel. 0461.534952 fioriincanto@gmail.com Sonia De Tomas

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NUOVA JAGUAR XE

LA BERLINA SPORTIVA PIÙ AVANZATA, EFFICIENTE E RAFFINATA MAI PRODOTTA DA JAGUAR

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inomata per la manovrabilità dinamica, XE offre prestazioni ancora migliori. Il sistema di sospensione e il sistema JaguarDrive Control, entrambi aggiornati, ti assicurano una guida emozionante. La trazione integrale di XE migliora le prestazioni e il controllo dell’auto. Grazie al software Intelligent Driveline Dynamics (IDD), il sistema IDD analizza le condizioni della strada e distribuisce la potenza fra le ruote per mantenere una maneggevolezza dinamica su tutte le superfici. SOSPENSIONI ALL’AVANGUARDIA Le avanzate sospensioni anteriori e posteriori di XE accentuano le sue capacità dinamiche. Le Sospensioni Sport passive2 sono dotate di molle più rigide e di un esclusivo servosterzo elettrico, entrambi a vantaggio di una maggiore agilità di guida.

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trentinomesestyle MOTORI La gamma di motori Jaguar offre tecnologie innovative per garantire bassi consumi ed emissioni di CO2 senza compromettere le prestazioni. Benzina XE consente di scegliere fra due motori a benzina della gamma Ingenium da 250 e 300 CV. Il motore 2.0 4 cilindri Turbo Benzina ottimizza al tempo stesso prestazioni e consumi di Jaguar XE. Nuovo motore diesel 2.0 Turbo Diesel offre un’ottima combinazione di bassi consumi e prestazioni, con una potenza di 180 CV. Il turbocompressore riduce il ritardo del turbo, generando prestazioni continue. DESIGN Lo stile e la presenza di XE la rendono unica nella sua categoria. Una berlina sportiva esclusiva e straordinaria. Con il profilo più largo e ribassato, XE esprime il suo carattere deciso. TECNOLOGIA A BORDO Il sistema di infotainment opzionale Touch Pro Duo1 offre intrattenimento all’avanguardia, visualizzato su due touch screen. Le funzioni di tecnologia intelligente2 ottimizzano l’esperienza di guida e ti consentono di rimanere sempre connesso. LUCI DI CODA INCONFONDIBILI Ispirate a quelle di F-TYPE, le luci di coda a LED dal design sottile completano il carattere sportivo dell’auto con un design distintivo ed elegante con grafica a chicane.

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di Daniele Valersi

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n quintetto dove il pianoforte è affiancato da eccellenti fiati è ospite della Società Filarmonica di Trento martedì 2 aprile (Sala della Filarmonica, ore 20.30); impostato alla più grande musica il programma, che comprende pagine di Wolfgang Amadeus Mozart (Divertimento n. 1 per oboe, clarinetto e fagotto K 439b; Quintetto per pianoforte e fiati K 452) e Ludwig van Beethoven (Variazioni per oboe, clarinetto e fagotto sul tema “Là ci darem la mano” dal Don Giovanni; Quintetto per pianoforte e fiati op. 16); ne sono interpreti musicisti tra i migliori in attività. Pianista consacrato dalle più severe giurie (quelle del Concorso Caikovskij di Mosca e del Concorso Geza Anda di Zurigo), Pietro De Maria è oggi richiesto da direttori e orchestre del massimo prestigio; il suo repertorio spazia da

VAN KEULEN ENSEMBLE DUE I CONCERTI DI APRILE PRIMA DELLA PAUSA ESTIVA DELLA SOCIETÀ FILARMONICA DI TRENTO Bach a Ligeti. Dotato di un raro dinamismo culturale, Alessandro Carbonare è responsabile di una nutrita serie di progetti cameristici volti a esaltare gli strumenti a fiato, che sono chiamati ad affrontare i più diversi linguaggi, tanto della scrittura contemporanea quanto di quella classica. Francesco Di Rosa è considerato uno dei migliori oboisti del panorama internazionale; oltre a una

carriera orchestrale svolta ai massimi livelli (con formazioni quali Berliner Philarmoniker e Mahler Chamber Orchestra) può vantare numerose incisioni e numerose affermazioni in concorsi internazionali. Guglielmo Pellarin, diplomato in corno presso il Conservatorio di Udine, è ospite di stagioni concertistiche e festival della massima importanza, è docente all’Accademia di Santa Cecilia; collabora

con orchestre tra le quali si citano Lucerne Festival Orchestra, Orchestra Mozart. Francesco Bossone è primo fagotto solista dell’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia; collabora con artisti di valore quali Pappano, Lonquich, Kavakos. La sala di via Verdi 30 si apre poi il 16 aprile per il concerto dell’Isabelle van Keulen Ensemble (Isabelle van Keulen violino, Christian Gerber bandoneon, Ludwig Rüdiger contrabbasso, Ulrike Palyer pianoforte), ultimo appuntamento prima della pausa estiva per la Filarmonica.

LA DANZA IN REGIONE, “TRA SPAGNA E ITALIA“

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uesto mese gli appuntamenti con la danza proposti in regione dal CSC Santa Chiara iniziano a diradarsi e se la stagione 2018-2019 ha visto in scena nomi di prestigio e conosciuti della danza contemporanea, l’ultimo appuntamento con il cartellone di InDanza al teatro Sociale di Trento sarà il 10 aprile con la compagnia spagnola di María Pagés. Per accontentare tutti i palati la serata sarà all’insegna del flamenco, un “baile” e un “zapateado” contaminato e aperto, comunque, alla modernità. María Pagés è, infatti, un’artista aperta al confronto con altri linguaggi e alle collaborazioni artistiche con personalità come José Saramago, Mikhail Baryshnikov, Placido Domingo, Sidi Larbi Cherkaoui, Tamara Rojo e Angel Corella. A Trento presenterà Yo, Camen, la sua ultima creazione ispirata all’eroina tragica e voluttuosa di Prosper Merimée, che si avvale della drammaturgia di El Arbi El Harti: non una rappresentazione, come per anni abbiamo visto, del personaggio stereotipato della donna, bensì una rilettura e una nuova versione dell’opera in cui Carmen vuole essere la voce di tutte le donne, senza sotterfugi, stratagemmi, drammi preesistenti, senza paure e altre connotazioni solitamente attribuite al personaggio da una prospettiva maschile. Ac-

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compagnata in scena da altre sei bailaore, María Pagés vuole farsi portavoce di quelle stesse donne che tutti conosciamo, che lavorano, che lasciano l’ufficio di corsa per andare a riprendere i bambini, quelle donne la cui forza innata può essere abbattuta dalla paura, quelle che amano come non ci fosse un domani e poi crollano con il cuore infranto, quelle che si lasciano affascinare da una nuova crema di bellezza che possa mantenere eterna giovinezza, quelle donne che hanno fatto la storia e che la storia ha ignorato. Dopo un inizio con la compagnia di Antonio Gades, María Pagés partecipa alla realizzazione cinematografica di Carmen Story, El Amor Brujo e Flamenco con il regista Carlos Saura. Trent’anni fa


trentinopanorama

www.vigolanatrail.it

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opo anni di collaborazioni varie e dopo aver salutato e ringraziato gli ultimi partner organizzativi, quest’anno il Consorzio Turistico Vigolana ha deciso di prendere in mano direttamente l’intera organizzazione Vigolana Trail 2019, non avvalendosi più dell’omonimo comitato organizzativo. Sarà il trail dell’autunno, stagione che forse esalta il nostro territorio più delle altre con i magnifici colori che lo addobbano naturalmente, e si correrà domenica 6 ottobre. Gli atleti ed i loro accompagnatori potranno immergersi ed assaporare la bellezza dei colori dell’autunno in Vigolana. Tre i percorsi, per far si che tutti possano partecipare: Vigolana Marathon Trail di 42 km, Vigolana Half Marathon Trail 21 km e Vigolana Easy Trail di 12 km.

VIGOLANA TRAIL 2019 Percorsi che non saliranno sulle vette della Vigolana ma che, percorrendo strade e sentieri forestali, saranno molto più corribili e godibili, con una spettacolare diversità di panorami chilometro dopo chilometro. I vari percorsi interesseranno tutte le comunità dell’Altopiano, con l’intento di coinvolgere popolazione ed atleti in una festosa giornata di sport tra salite e discese, tra boschi e paesi. Il Vigolana Trail, pur nella sua nuova veste organizzativa, prosegue il suo lavoro di costante evoluzione nel rispetto e mantenimento dei suoi ca-

ha creato alla sua compagnia e inizia a creare numerose opere coreografiche rappresentate nei più importanti teatri e festival del mondo. Con la sua compagnia porta avanti un’intensa attività di sensibilizzazione e solidarietà realizzando progetti di danza in ospedali infantili, centri di accoglienza per donne maltrattate, persone con disabilità tra gli altri. Yo, Carmen oltre alle musiche originali di George Bizet, è intervallata da brani del folklore spagnolo eseguiti in scena dal vivo da sette musicisti: un gruppo composto da voce, chitarra flamenca, percussioni e violino. Di tutt’altro genere sarà la seconda proposta all’insegna della danza, programmata in Alto Adige l’8 aprile al Teatro Puccini di Merano, il 9 aprile al Forum di Bressanone, il 10 aprile al teatro Comunale di Vipiteno e l’11 aprile al teatro Michael Pacher di Brunico. Dopo l’esibizione a Bolzano ritroveremo infatti protagonista l’ensemble emiliano Aterballetto - Fondazione Nazionale della Danza con due interessanti coreografie. Su musica originale di Lorenzo Bianchi Hoesch e coreografia di Michele Di Stefano, leone d’argento alla Biennale Danza nel 2014, il primo pezzo presentato sarà Upper-East-Side,

pisaldi identificativi: il memorial Raffaella Bailoni, lo spirito della manifestazione basato sulla gioia di correre nella natura con l’immancabile terzo tempo in compagnia, la disponibilità di tante associazioni e persone a collaborare alla buona riuscita dell’evento e l’immancabile impegno di tutti per far si che il 6 ottobre 2019 sia una giornata di sport e festa in Vigolana. Inoltre, per il secondo anno, il Vigolana Trail farà parte del circuito Trail Express, una serie di trail tra Trentino, Veneto e Lombardia, uniti dalla voglia di fare conoscere terri-

tori che sono un paradiso per chi corre. La macchina organizzativa è già all’opera, tutte le informazioni sono già disponibili sul sito www.vigolanatrail.it e le iscrizioni apriranno il giorno di Pasqua, il 21 aprile 2019. Seguici anche su facebook e instagram: i paesaggi della Vigolana sono uno spettacolo per occhi e cuore. Ci fa piacere anche fare una menzione ad una manifestazione nata nel 2018, che ci anticipa nel calendario e che persegue il nostro stesso spirito: Vigolana Skyrace, domenica 4 agosto 2019. ■

un lavoro caratterizzato da continue accelerazioni e sfaldamenti, composizioni e ricomposizioni, entrate ed uscite, in cui l’artista indaga i temi sul pensiero geografico allo scopo di esplorare un mondo architettonico che è risultato essere il movimento. Il secondo pezzo presentato è Rain Dogs del coreografo svedese pluripremiato Johan Inger, già danzatore del Nederlands Dans Theater e direttore del Cullberg Ballet. Sulla musica di Tom Waits, Patti Smith e Keith Jarrett, in scena vedremo le evoluzioni di nove danzatori impegnati, fra dramma e ironia, in una rappresentazione di quelle complessità e quelle contraddizioni che caratterizzano il rapporto con il mondo e che segnano le relazioni con gli altri in cui l’incertezza e il disorientamento sembrano rendere impossibile il ritorno a casa, a ciò che era e che non è più. “È una bellezza coreografica – scrive la critica – con una grande precisione nei dettagli... un linguaggio personale che porta, soprattutto, un’immensa sensazione di star guardando buona danza…”. Lara Deflorian

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CON LA PATAFISICA PER SCRUTARE NEL BUIO

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l 13 aprile alle 20 l’artista Maurizio

Corradi

presenterà, grazie al Kunstforum Unterland, nelle antiche sale del centro di Egna presso la Galleria della Comunità

Comprensoriale Oltradige Bassa Atesina (Via Portici 26), le sue costruzioni a metà strada tra surrealtà e patafisica. Per chi non lo sapesse, la patafisica è quel movimento culturale nato dalla fervida immaginazione di Alfred Jarry (1873-1907), il creatore di Ubu Roi, e che si definisce come “una ipotetica scienza delle soluzioni immaginarie”. E ben si addice questa filosofia alle opere di Corradi che sono “benigne” perché, come ha scritto il dottor Sandomir nel suo testo “Guignol”, non competono mai, non deragliano mai, non sono obese, non ambiscono affatto, non cercano il

CAPOSSELA PORTA L’ARTE AL BREN CENTER

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alvatore Capossela espone dall’8 febbraio presso il Centro Commerciale Bren Center di Trento, all’interno del Caffè Zurigo. La mostra permanente contiene opere raffiguranti alcuni Scorci di Trento riprodotti in atmosfere sognanti con giochi di luci ed ombre che aggiungono un tocco di romanticismo e calore alle piazze e le vie più belle di questa nostra città. Circondati dalle tinte e dall’arte tipica di Capossela, potrete gustare un ottimo aperitivo tra i visi e le scene, dipinte in chiave ironica, di avventori di un bar con le loro espressioni assorte e fisionomie esagerate. Questi rappresentano un modo molto personale dell’artista di ritrarre la quotidianità che con la sua varietà e ricchezza di umanità si rivela fonte inesauribile di spunti e suggerimenti. Il suo percorso artistico di Capossela, oltre a numerose esposizioni, lo vede creatore di scenografie per il teatro, titolare di un proprio studio in centro storico per alcuni anni. Oggi lo trovate presso il suo studio/atelier all’imbocco di Via S. Bernardino, 30/1 a Trento. Per informazioni telefonare al numero 347 2413964 o andare sul sito www.salvatorecapossela.it oppure salvatorecapossela@live.com.

loro vantaggio, non si irritano, non pensano male, non ridono dell’iniquità, non gioiscono della verità scientifica, non sopportano tutto, credono tutto, sperano tutto, sostengono tutte le cose… L’artista trentino ha trascinato sotto gli storici portici mercantili i suoi lavori, vere e proprie macchine concettuali partorite da una fervida fantasia che, da molti anni, sa coniugare i linguaggi più disparati dell’arte, da quello dei fumetti alla grafica umoristica, alla Mail Art, alla pittura, all’arte multimediale, a video installazioni e performance. La pittura, mai abbandonata, ritorna prevalentemente nei

secondi anni Ottanta con tema l’irrappresentabilità dell’arte: la frammentazione delle immagini è il modo espressivo più frequente. Oggi, in questa mostra, presenta un ciclo di lavori di “macchine celibi” in miniatura, per citare una felice intuizione di Harald Szeemann alla Biennale di Venezia del 1975 a proposito delle opere di Marcel Duchamp. Quello di Maurizio Corradi è uno sguardo particolare, un’illuminazione, un’intuizione. L’artista sa cogliere i fili sottili, talvolta invisibili, che legano le molteplici realtà tra loro. Aveva ragione Luigi Pirandello: le realtà sono migliaia, milioni, tante quante sono gli uomini su questa terra. Ma non a tutti è dato vederle. All’artista, come al poeta e al letterato, il compito di rendere visibile ciò che la frattura tra il mondo e gli dèi, nel corso degli ultimi secoli, ha nascosto. La modernità e la razionalità non hanno scacciato del tutto gli dèi e i santi, gli angeli e i demoni, li hanno resi semplicemente invisibili. A proposito della fuga degli dèi, Jung scrisse: gli dèi sono diventati malattie. Maurizio Corradi, concettuale allo stato puro – le sue opere nascono, crescono, si formano e si materializzano nella sua

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trentinomostre mente e da questa prendono l’imprimatur –, ha la grande capacità di vedere, di scrutare dentro il buio per carpire quegli infiniti fili che legano i mondi. Vede ciò che altri non vedono, ovvero collegamenti surreali e rapporti informali, connessioni futuristiche, legami filosofici e unioni letterarie. Da questi sguardi indiscreti, talvolta situazionisti, nascono le sue opere: piccoli mondi, microcosmi, micro universi. In questi frammenti di realtà, in queste gocce di scenografie di vita quotidiana, si possono trovare le declinazioni di situazioni viste dal loro lato ironico, critico, fantastico, immaginifico, graffiante. Come il calderone magico celtico, come il magma di un vulcano, dove tutto si mescola e si contamina e dal quale lui, l’artifex, trae un senso e dà voce al non senso. Nel corso degli anni l’artista ha costruito un vero e proprio dizionario materiale e grafico, tale da far invidia ai surrealisti storici creatori di cataloghi di oggetti impossibili: rielaboratore originale di tradizioni precedenti, attribuisce a questi oggetti-mondo un particolare significato simbolico che noi dobbiamo decifrare. Nascono così nuove realtà. Sono metafore, il suo è uno stare in mezzo alle cose, a una situazione che nella storia non ha alcun senso ma che lui riempie di significato dandole una dimensione reale e

ARCO Mostre 100 DONNE NEI FRANCOBOLLI Apertura: fino a martedì 30 aprile. Biblioteca Civica “B. Emmert”, via Segantini, Arco (Tn). «100 donne nei francobolli» è una raccolta di francobolli che racconta la vita di donne comuni e famose che hanno contribuito a cambiare la vita sociale, politica ed economica del mondo. Inserita all interno del progetto «Cammino al femminile: tappe, incontri, approdi nelle donne di ieri, di oggi, di domani». Ingresso libero. Informazioni: biblioteca.comune.arco.tn.it. Mostre ARCOBONSAI Apertura: da venerdì 26 a domenica 28 aprile. Casinò e Viale delle Palme. Come ormai da oltre tre decenni, Arcobonsai Club Garda Trentino organizza il convegno Arcobonsai, al Casinò municipale di Arco e a palazzo Marchetti, unitamente alla manifestazione Arcofiori, mostra-mercato di florovivaismo e dei prodotti locali che è arrivata alla 21ª edizione. http:// www.arcobonsai.com/.

BORGO VALSUGANA Mostre LA FILODRAMMATICA OLLE E I SUOI 100 ANNI Apertura: da domenica 31 marzo a sabato 13 aprile. “Casélo” Olle di Borgo Valsugana (Tn). Orario: Da martedì a sabato ore 16-19 / Domenica ore 10-12 / Lunedì chiuso. Mostra fotografica “La Filodrammatica Olle e i suoi 100 anni”. Informazioni: www.visitvalsugana.it.

CANALE DI TENNO

portando così la metafora stessa fino agli esiti più radicali. Borgesianamente, patafisicamente. In questo Maurizio Corradi è un costruttore di mondi, un fabbricante di universi nella migliore tradizione fantascientifica. L’uomo razionale deve abdicare al proprio sguardo, aprendo gli occhi su potenziali e possibili connessioni. L’artista opera all’interno di un perenne labirinto neurale, alla continua ricerca di un Minotauro che s’aggira ma non si mostra. Una rivoluzione visiva giocata tutta nella dimensione del concetto, tra oggetto rappresentato e livello semantico. E tutto per ricominciare da capo l’inventario della realtà per ricollocarla là dove noi non avremmo mai pensato. La mostra, presentata da Fiorenzo Degasperi, chiude il 27 aprile. Orari: martedì-sabato 10-12; 16-18; su prenotazione telefonica 333 9366551, www.bzgcc.bz.it.

Mostre ABITARE LA NOTTE Apertura: fino a domenica 12 maggio. Casa degli Artisti «Giacomo Vittone», Canale di Tenno (Tn). Fotografie di Wolftraud Schreiber de Concini. Orario: tutti i giorni escluso il lunedì dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18 / Inaugurazione sabato 2 marzo con inizio alle ore 18. Ingresso libero. Informazioni: www. casartisti.it. Mostre ARTE DONNA. L’ALTRA METÀ DEL NOVECENTO IN TRENTINO Apertura: fino a domenica 16 giugno. Casa degli Artisti «Giacomo Vittone», Canale di Tenno (Tn). Per la prima volta in Trentino una mostra esplora il contributo delle donne all’evoluzione delle arti figurative del Novecento. Un’ampia selezione di opere -57, tra pittura, scultura e incisione- create da dodici artiste durante l’intero arco del secolo scorso consente di fare luce su un capitolo finora trascurato della storia dell’arte moderna, non

solo a livello locale. Orario: aperta al pubblico dal 3 marzo al 16 giugno tutti i giorni escluso il lunedì dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18 / Inaugurazione sabato 2 marzo con inizio alle ore 18. Ingresso libero. Informazioni: www.casartisti.it.

CAVALESE Mostre WUNDERTIERE. MAGNIFICI ANIMALI DEL MITO E DEL TERRITORIO DI FIEMME Apertura: fino a lunedì 22 aprile 2019. Palazzo della Magnifica comunità di Fiemme, Piazza Cesare Battisti, 2 Cavalese. I numerosi animali reali e le creature d’invenzione affrescati nel Rinascimento, dal pittore Marcello Fogolino e dalla sua equipe. La mostra darà al visitatore l’opportunità di conoscere i personaggi dei fregi fogoliniani e scoprire i messaggi morali in essi celati. Informazioni: tel. 0462 340812, www.mcfiemme.eu.

CEMBRA LISIGNAGO Mostre DOVE SONO FINITI I SOGNI DI BASAGLIA Apertura: da mercoledì 3 a sabato 13 aprile. Biblioteca Comunale a Cembra. Mostra fotografica con 40 scatti del fotografo Alessio Coser e del giornalista Jacopo Tomasi, che hanno viaggiato in sei città italiane, raccogliendo storie e testimonianze a quarant’anni dalla legge che ha chiuso i manicomi. Organizza: Sorgente ‘90 in collaborazione con l’Ass. Valle Aperta e la Biblioteca Comunale di Cembra. Info: 0461 683096, cembralisigngo@biblio.infotn.it, info@sorgente90.org, www.sorgente90.org.

NAGO Mostre ARS FOEMINA: DENSITÀ DEI SEGNI, PROFONDITÀ DEI SENSI Apertura: da venerdì 12 aprile a mercoledì 31 luglio. Forte Superiore, Nago (Tn). Inaugurazione venerdì 12 aprile alle ore 19.30. Esposizione delle opere di 11 artiste: Gabriella Bais, Ines Fedrizzi, Elena Fia Fozzel, Rosanna Job, Francesca Lorenzi, Claudia Mageli, Laura Marcolini, Daria Santoni, Virginia Sartori, Rosanna Zen, Annamaria Rossi Zen. A cura di Paola Cassinelli.Informazioni: www. associazioneandromeda.com .

PREDAZZO Mostre LA NATURA IN MOVIMENTO Apertura: fino a domenica 2 giugno. Museo Geologico delle Dolomiti, Piazza SS. Filippo e Giacomo 1, Predazzo (Tn). Orario: ore 10.00-12.30 e 16.00-19.00 / lunedì chiuso. Frane, valanghe e alluvioni: conoscere per prevenire” organiz-

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trentinomostre zata nell’ambito del progetto europeo LIFE FRANCA che si occupa di promuovere l’anticipazione e la comunicazione del rischio alluvionale nelle Alpi. informazioni: museo.predazzo@muse.it .

ROVERETO Mostre LA LUNA. E POI? Apertura: fino a domenica 21 luglio 2019. Palazzo Parolari, Borgo S. Caterina. 50 anni dall’allunaggio: storia e prospettive dell’esplorazione spaziale. A cura di Fondazione MCR in collaborazione con Eclipse Events con il patrocinio dell’Agenzia Spaziale Italiana con la partnership di SSERVI e NASA. Informazioni ed orari di visita in: www.fondazionemcr.it. Mostre COSA VIDERO QUEGLI OCCHI! UOMINI E DONNE IN GUERRA. 1913-1920 Apertura: fino a lunedì 29 aprile. Ex Manifattura Tabacchi di Borgo Sacco, viale della Vittoria, Rovereto (Tn). Orario: da martedì a domenica dalle ore 10.00 alle ore 18.00. Il progetto è del Laboratorio di storia di Rovereto - Fondazione Museo civico di Rovereto, con il patrocinio di Comune di Rovereto, Trentino Sviluppo-Progetto Manifattura, Presidenza del Consiglio provinciale, Provincia autonoma di Trento-Assessorato attività culturali. Progetto allestitivo dell’arch. Giovanni Marzari, grafica di Giancarlo Stefanati. La mostra sarà accompagnata da un’opera-catalogo in due volumi. Informazioni: www. comune.rovereto.tn.it . Mostre PASSIONE. 12 PROGETTI PER L’ARTE ITALIANA Apertura: fino a domenica 8 settembre. Mart - Corso Bettini, 43. Mostra A cura di Daniela Ferrari e Denis Isaia, in collaborazione con Fondazione VAF. Per un intero semestre, la mostra occuperà entrambe le gallerie dedicate alle esposizioni temporanee, al primo e al secondo piano. www. mart.trento.it. Mostre VERSO IL FRONTE RUSSO Apertura: fino a domenica 16 giugno. Museo Storico Italiano della Guerra, via Castelbarco 7, Rovereto (Tn). Mostra fotografica / Immagini e impressioni di Aldo Salvadei (1941-42). La mostra resterà visitabile fino al 16 giugno 2019, dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18. Informazioni: tel 0464 438100, info@museodellaguerra.it. Mostre PASSEGGIATA: UNA SERRADA INASPETTATA Apertura: fino a venerdì 12 aprile. Loco’s Bar, Via Valbusa Grande. Mostra fotografica di Danila Dondi. Informazioni complete: www. comune.rovereto.tn.it.

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TRENTO Mostre I TRENTINI NELLA GUERRA EUROPEA, 1914-1920 Apertura: fino a domenica 30 giugno 2019. Le Gallerie, Piedicastello. Orario: Da martedì a domenica, ore 9.00-18.00. Chiuso il lunedì. Ingresso libero. Info: www.fondazione.museostorico.it. Mostre L’ULTIMO ANNO: 1917-1918 Apertura: fino a domenica 19 maggio 2019. Gallerie Piedicastello. Nella Galleria Nera, 300 metri di installazioni, scenografie, approfondimenti, filmati e documentari originali dell’epoca ripercorrono l’ultimo anno della Grande Guerra. Orario: da martedì a domenica, dalle 9.00 alle 18.00. Chiuso lunedì. Ingresso libero. Info: www. museostorico.it; Tel. 0461.230482; info@museostorico.it. Mostre GENOMA UMANO - QUELLO CHE CI RENDE UNICI Apertura: fino a domenica 9 giugno 2019. Muse - Museo delle Scienze. La mostra Genoma umano affronta interrogativi importanti per tutti e sui quali, oggi, si concentra un settore importante e promettente della ricerca in campo biologico. È un viaggio tra le nuove sfide offerte dalla genomica, sui rischi e le opportunità generati dall’applicazione delle nuove conoscenze ad ambiti sensibili come quello della salute. Grazie a un percorso interattivo e immersivo, attraverso video e multi-proiezioni e con l’aiuto di altri linguaggi come quello artistico, si affrontano tre questioni fondamentali: quanto conta il DNA, quali altri fattori intervengono nella sua definizione (ad esempio ambiente e stili di vita), come e quanto possiamo intervenire per modificarlo. Info: www.muse.it. Da martedì a venerdì: 10-18. Sabato e festivi: 10-19. Lunedì: chiuso. Mostre OSTRICHE E VINO. IN CUCINA CON GLI ANTICHI ROMANI Apertura: fino a venerdì 31 maggio. S.A.S.S. Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, Piazza C. Battisti, Trento. L’esposizione getta uno sguardo sulle abitudini alimentari e la cucina in età romana sulle sponde dell’Adige. Orario: da martedì a domenica ore 9.00-13.00 e 14.00-17.30. Informazioni: www. cultura.trentino.it. Mostre TERRA MALA. VIAGGIO NELLA TERRA DEI FUOCHI Apertura: da venerdì 8 febbraio a lunedì 6 maggio. Museo Diocesano Tridentino. Terra Mala. Viaggio nella Terra dei Fuochi è un intenso reportage fotografico di Stefano Schirato che affronta, con immagini espressive e potenti, il

dramma umano e ambientale di un’area della Campania nota alle cronache come “Terra dei Fuochi”. Orario: 9.30-12.30 / 14.00-17.30; domenica 10-13/14-18. Giorno di chiusura: ogni martedì, Pasqua. Info: Tel. tel. 0461.234419; www. museodiocesanotridentino.it; info@museodiocesanotridentino.it. Mostre SALVATORE CAPOSSELA Apertura: fino a martedì 31 dicembre. Centro Commerciale Bren Center di Trento, all’interno del Caffè Zurigo. La mostra permanente contiene opere raffiguranti alcuni Scorci di Trento riprodotti in atmosfere sognanti con giochi di luci ed ombre che aggiungono un tocco di romanticismo e calore alle piazze e le vie più belle di questa nostra città. Lo potete trovare presso il suo studio/atelier all’imbocco di Via S. Bernardino n. 30/1 a Trento. Per informazioni telefonare al numero 347 2413964 o andare sul sito www.salvatorecapossela.it oppure salvatorecapossela@live.com. Mostre COLORI FLUTTUANTI: LA CARTA MARMORIZZATA TRA ORIENTE E OCCIDENTE Apertura: fino a venerdì 3 maggio. Castello del Buoncongilio, Via B. Clesio, Trento. Orario: Orario: 9.30-17.00, ingresso gratuito, chiuso il lunedì / Inaugurazione: venerdì 1 marzo 2019 ore 17.30 / In occasione di M’illumino di meno, al termine dell’inaugurazione, è proposta una visita ‘pilata’ alla mostra da parte del curatore). Al Castello del Buonconsiglio la mostra che racconta la storia della carta marmorizzata nel corso dei secoli. Nei fine settimana il visitatore potrà partecipare a laboratori e creare le proprie coloratissime carte marmorizzate. Ingresso libero. www.buonconsiglio.it. Mostre VIKTOR SENONER: MORTE RISURREZIONE Apertura: fino a martedì 30 aprile. Aula San Giovanni - Cattedrale di San Vigilio, Piazza Duomo, Trento. Mostra di pittura a cura di Ucai Trento. Orario: inaugurazione venerdì 8 marzo alle ore 17.00 / dal venerdì 8 marzo a martedì 30 aprile 2019 ore 09.00 - 12.00 e 14.30 - 20.00. Informazioni: www. cattedralesanvigilio.it. Mostre AMAZZONIA. LE CUSTODI DELLA BIODIVERSITÀ Apertura: fino a lunedì 22 aprile. Tridentum. S.A.S.S. - Spazio archeologico sotterraneo del Sas, Trento. Nella splendida cornice della Tridentum romana e presso la bottega Mandacarù di Trento saranno esposte 90 stampe fotografiche realizzate da Beatrice De Blasi, responsabile educazione di Mandacarù Onlus nel corso di due missioni in Amazzonia ecua-

doriana tra il 2016 e il 2018. Per informazioni o prenotazione di visite guidate di minimo 6 persone o classi scolastiche educazione@ mandacaru.it - cell. 346.0004418. Mostre L’OMBRA SCHIARITA Apertura: fino a lunedì 15 aprile. Spazio KM, Vicolo dei Dall’Armi, 15 Trento. Mostra di Mauro Cappelletti/Vincenzo Satt, a cura di Luca Pietro Nicoletti. Orario: martedì/ sabato ore 17/19. Informazioni: 349.3865792. Mostre MOSTRA GOCCE DI CINA SGUARDI SUONI COLORI Apertura: da martedì 19 marzo a mercoledì 24 aprile. Università degli Studi di Trento, Palazzo Paolo Prodi, Via T. Gar 14- 38122 TN - Atrio Nord. Prima parte della Mostra Gocce di Cina - Sguardi Suoni Colori, carrellata sulle stupende diversità dei gruppi etnici e linguistici della Cina. Informazioni: 0461 281996 - 281495, email: centro.martini@unitn.it. Mostre MATRISLINGUA DI VALENTINA ROSELLI Apertura: fino a sabato 4 maggio. Impact Hub, Via Sanseverino 95. Orario: dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18. L’entrata è libera. Proprio nei giorni in cui si dà il benvenuto alla primavera, in occasione dell’ Earth Hour del WWF Impact Hub propone un’esposizione dei disegni di Valentina Roselli. Info: trento.impacthub.net. Mostre A TU PER TU. MAURO DE CARLI E PIERMARIO DORIGATTI Apertura: da sabato 23 marzo a domenica 12 maggio. Galleria Civica Trento, Via Belenzani 44, Trento. Martedi - domenica ore 10.00 - 13.00 / 14.00 - 18.00, lunedi chiuso. Mostra a cura di Margherita de Pilati. Informazioni: www. mart.trento.it. Mostre DIDDDO - TOUCH ME! Apertura: da venerdì 29 marzo a martedì 30 aprile. Via Alto Adige 176 Boccanera Gallery. Dido Fontana + Zoe Lacchei. Dido Fontana tutto da toccare. Didddo - Touch Me! è il nuovo progetto del fotografo trentino che presenta per l’occasione nuove opere dove la fotografia incontra la scultura fondendosi in un mix di materiali. Dal marmo alla moquette, le immagini si arricchiscono di una nuova texture - ovviamente - provocatoria. Un viaggio oltre l’estetica: simboli e pittogrammi evocano stati di coscienza mentre memorie e desiderio sorprendono lo spettatore costretto al confronto con la propria parte animale. www.arteboccanera.com.


trentinomostre Mostre THE FATE OF EMPIRES Apertura: da giovedì 4 aprile a mercoledì 31 luglio. Studio d’Arte Raffaelli, Via Livio Marchetti, 17 Studio d’arte Raffaelli Trento. Arrivano con la primavera trentina gli artisti Andrew Gilbert, Umar Rashid (Frohawk Two Feathers) e Jarmila Mitríková & Dávid Demjanovi - che lavorano in coppia - in “The Fate of Empires”, iconica mostra nelle due gallerie Studio d’Arte Raffaelli e Cellar Contemporary che affronta con libera nterpretazione i temi del colonialismo, del costume militare e del folklore. Vernissage giovedì 4 aprile 2019. Informazioni: tel. 0461 982595, email info@ studioraffaelli.com. Mostre ARTISTI IN SIMULTANEA Apertura: da venerdì 5 a venerdì 19 aprile. Sala comunale Thun, Torre Mirana, Trento. Artisti vari, esposizione a cura di Daniela Pronesti. Orario 10-12 e 16/19, festivo chiuso. Inaugurazione ore 18.30 del 05 aprile 2019. www.spazioeventart.com. Mostre “IL MURO AL MURO” Apertura: da venerdì 5 a domenica 21 aprile. Palazzo Thun, Via Belenzani, 19 - Trento. Evento artistico commemorativo “Il Muro al muro”. Prima mostra in collaborazione con EventArt2 di Trento, un incontro/confronto fra Trento e Berlino, per i 30 della caduta del muro,coordinata da Polo G. L’Arte non poteva esimersi da questa sfida, dando vita alla mostra “Il Muro al muro” nelle splendide sale di Palazzo Thun in Trento (IT). Il 05 Aprile 2019 un muro di legno sorgerà a Palazzo Thun per essere dipinto da undici artisti locali e internazionali e poi abbattuto, mattone dopo mattone, in memoria del triste Muro di Berlino che divise famiglie e uno stesso popolo, e costò la vita a centinaia di persone che tentarono di superarlo. Per tutti coloro che vogliono brindare con lo Studio d’Arte Gentile Polo e tutti i protagonisti dello storico evento, inaugurazione a Palazzo Thun il 05 Aprile dalle ore 18.00. Orario mostra: 10. - 12.00 / 16. - 19.00. Informazioni: www. studio-martorelli.net/polo-gentile/.

VALLE DEI LAGHI Mostre DIVINNOSIOLA - QUANDO IL VINO SI FA SANTO Apertura: da giovedì 28 marzo a domenica 21 aprile. Storia, cultura e tradizione enologica nel cuore del Trentino. 9ª edizione della prestigiosa mostra dedicata al Nosiola, vitigno autoctono della Valle dei Laghi. Palazzo Roccabruna, che ospita l’Enoteca provinciale dei prodotti trentini gestita dalla Camera di Commercio, sarà la sede della Mostra anche per il 2019 dal 28 marzo al 20 aprile. Dall’ 11 al 21 aprile la Strada del Vino e dei Sapori

del Trentino organizza A Tutto Nosiola, un’iniziativa caratterizzata da degustazioni, menù abbinati al Vino Nosiola, aperitivi e varie iniziative in cantine, ristoranti e tante altre suggestive location del Trentino. Info: APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi, Piazza Dante, 24 38122 Trento. Tel. 0461 216000.

VAL DI SELLA Mostre ARTE SELLA - PERCORSI ESPOSITIVI Apertura: fino a martedì 31 dicembre. L’Area di Malga Costa è visitabile dalle ore 10 alle ore 17. Ingresso all’area di Malga Costa: 8 euro / Il giardino di Villa Strobele ed il Percorso ArteNatura non sono visitabili / Nonostante la riapertura dell’Area di Malga Costa, il lavoro di ricostruzione di Arte Sella è ancora lungo ed impegnativo, in particolare per quanto riguarda il giardino di Villa Strobele e il Percorso ArteNatura. È possibile aiutare concretamente la ricostruzione di Arte Sella effettuando una donazione con bonifico bancario c/c bancario presso Cassa Rurale Valsugana e Tesino intestato ad Associazione Sostenitori di Arte Sella IBAN IT36W0810234401000041050846 Sito web: www.artesella.it.

VIGO DI FASSA Mostre AMBIENTE DI MONTAGNA Apertura: fino a martedì 30 aprile. Museo Ladin de Fascia, Loc. San Giovanni, Vigo di Fassa (Tn). La terza edizione del concorso nazionale “2019 Photography Contest” ha visto la collaborazione tra la Pro Loco di Vigo di Fassa e l’Istituto Culturale Ladino - Museo Ladino di Fassa per l’organizzazione della premiazione e della mostra delle opere in gara, che si terrà presso la Sala “Luigi Heilmann” del Museo. Il tema scelto per quest’anno, “Ambiente di montagna”,intendeva focalizzare l’attenzione sull’interazione dell’uomo con l’ambiente montano ed ha suscitato grande interesse tra i fotografi che hanno inviato oltre 170 immagini. Orario: Sabato 9 febbraio 2019 ore 16.00 / dal martedì al sabato dalle 15.00 alle 19.00. Informazioni: www.istladin.net.

VILLA LAGARINA Mostre LE FORME VISIBILI DELLA POESIA Apertura: fino a domenica 14 aprile. Palazzo Libera, Via Garibaldi, Villa Lagarina (Tn). Personale di Fernando Picenni a cura di Leonardo Conti e Michele Beraldo, con l’organizzazione di Claudio Tovazzi. Inaugurazione sabato 9 marzo alle ore 18.00. Orario: mercoledì, giovedì, venerdì 14.00 - 18.00 / sabato, domenica e festivi ore 10.00 - 18.00. Informazioni: www.comune.villalagarina.tn.it.

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trentinoappuntamenti 1 LUNEDÌ

CARRELLATA DI GRANDI VOCI DELLA CANZONE

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eanche il tempo, lo scorso autunno, di annunciare la data di Trento del 9 aprile che in poche ore

i biglietti per il concerto di Alessandra Amoroso si sono volatilizzati. Un segnale del

seguito di cui gode una delle voci femminili più amate dal pubblico italiano attesa all’Auditorium S. Chiara nell’evento organizzato dalla Showtime.

Roberto Vecchioni e il suo ultimo disco intitolato “L’infinito” saranno il cuore dello spettacolo in programma il 24 aprile all’Auditorium S. Chiara.

Danilo Sacco torna in Trentino con il suo nuovo disco “Gardè” che presenterà il 10 aprile al Teatro S. Pietro di Mezzolombardo. Con la prestigiosa firma di Massimo Romeo Piparo debutta in Italia “School of Rock”, il musical che Andrew Lloyd Webber ha tratto dal film di Richard Linklater del 2003. Nei panni del celebre chitarrista irriverente Dewey Finn (ruolo che fu di Jack Black) con tutta la sua comicità il bravissimo

Lillo, alias Pasquale Petrolo, per questa occasione senza il compagno Greg. Fra le tappe del tour quelle del 19 e 20 aprile, alle 21, a Trento. Una commedia divertente, incentrata sul rapporto tra genitori, figli e tecnologia è quanto propone la Grande Prosa di Trento per il mese di aprile: si tratta di “Tempi Nuovi”, un lavoro scritto e diretto da

Cristina Comencini, in scena dal 4 al 7 aprile, al Teatro Sociale. Una commedia sentimentale, intitolata

“La casa di famiglia”, è

la principale proposta della stagione di prosa roveretana per questo mese, in scena il 5 aprile al Teatro Zandonai. Scritto Augusto e Toni Fornari, Andrea Maia, Vincenzo Sinopoli, con le regia di Augusto Fornari.

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Alessandra Amoroso

Cultura TRASFORMARE LA CITTÀ: SFIDA O NECESSITÀ? Rovereto. Ore 20.30. Sala conferenze Fondazione Caritro, piazza A. Rosmini 5. Il Comune di Rovereto e Confcommercio, nell’ambito del progetto RigeneraRovereto propongono un ciclo di incontri per parlare di rigenerazione urbana. Informazioni: www.comune.rovereto.tn.it. Cultura LA DIFESA NATURALE DELL’ORTO Calceranica. Ore 20.30. Teatro S. Ermete di Calceranica. Incontro con la relatrice Patrizia Sarcletti che affronterà il tema relativo a “La difesa naturale dell’orto” ovvero come coltivare ortaggi sani e rigogliosi si può con i metodi naturali per arrivare ad avere un vero e proprio orto biologico domestico. Evento all’interno della rassegna “I LunAdì dell’Ortazzo”. Informazioni: www. ortazzo.it, ortazzo@gmail.com. Musica LUCARIELLO: AL POSTO MIO Trento. Ore 21. Museo Diocesano Tridentino, Piazza Duomo 18, Trento. In occasione della mostra Terra Mala. Viaggio nella Terra dei Fuochi (aperta fino al 6 maggio 2019). Lucariello, pseudonimo di Luca Caiazzo, è un rapper di Scampia noto al grande pubblico per Nuje Vulimme ‘Na Speranza, il brano che chiude le puntate di Gomorra. Utilizza il rap come arma contro tutte le mafie. Nelle scuole di periferia di Napoli e nelle carceri minorili ha attivato progetti che uniscono musica, teatro e visual art. Informazioni: www. museodiocesanotridentino.it.

2 MARTEDÌ Musica PIETRO DE MARIA, ALESSANDRO CARBONARE AND FRIENDS Trento. Ore 20.30. Società Filarmonica, via Verdi 30. Pietro De Maria, pianoforte; Francesco Di Rosa, oboe; Alessandro Carbonare, clarinetto; Francesco Bossone, clarinetto; Guglielmo Pellarin, corno su musiche di W.A. Mozart: Divertimento n. 1 per oboe, clarinetto e fagotto K 439b; Quintetto per pianoforte e fiati in Mi bem. magg. K 452; L.v. Beethoven: variazioni per oboe, clarinetto e fagotto sul tema ‘Là ci darem la mano’ di Mozart Wo0 8; Quintetto per pianoforte e fiati in Mi bem. magg. op. 16. Ingresso 25 € intero, 18 € ridotto (oltre i 65 anni). Info: www.filarmonica-trento.it; Tel. 0461.985244; info@filarmonica-trento.it. Musica GIANLUCA ARNÒ LA PICCOLA ORCHESTRA LUMIÈRE Trento. Ore 21. Sala Filarmonica, via Verdi. Ciclo “Invito all’ascolto”

della Società Filarmonica. Elena Tonezzer: Il Teatro Sociale e: la città. Il poliedrico cantante Gianluca Arnò interpreta, con la sua voce, la storia della celebre opera lirica “Il Barbiere di Siviglia” di G. Rossini: un divertente racconto impreziosito dalla colonna sonora di un quintetto di fiati e un contrabbasso che esegue i temi più famosi dell’omonimo melodramma trascritti originalmente per questa formazione da Vincenzo Gambaro sotto la supervisione del proprio maestro, lo stesso Gioachino Rossini. Gianluca Arnò, voce recitante, Alessandra Nocera, flauto, Francesco Lovecchio, oboe, John Diamanti Fox, clarinetto, Silvia Festa, corno, Paolo Rosetti, fagotto, Nicola Ziliani, contrabbasso. Info: info@filarmonica-trento.it, tel. 0461 985244. Musica JO CLARINO: ARIE, DIVERTIMENTI E DANZE Roncegno. Ore 21. Sala del Caminetto, Casa Raphael / Palace Hotel, P.zza de Giovanni 4, Roncegno (Tn). Ingresso gratuito con offerta libera. Concerto Ensemble di giovani clarinettisti diretto da Alessandro Terrin. Musiche di Charpentier, Mozart, Hoffmeister, Salieri, Druschetsky. Informazioni: www. arsmodi.it/casa-raphael-2019. Teatro SETTIMO CIELO Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale, via Oss Mazzurana 19. Approda a Trento il talento della regista Giorgina Pi, alle prese con un testo significativo, forte e provocatorio, mai rappresentato in Italia: “Settimo Cielo”, capolavoro del 1979 della drammaturga inglese Caryl Churchill, una delle più importanti penne del teatro mondiale. La quarantenne regista romana, proveniente dalla realtà dell’Angelo Mai - spazio per le arti indipendente di Roma - porta in scena uno spettacolo decisamente “punk”, nel quale emergono le tematiche tanto care alla Churchill: la famiglia, la società, le relazioni di potere che anche violentemente regolano tali istituzioni e definiscono tali concetti, il corpo e la sua significazione. “Settimo Cielo” racconta un viaggio tra le politiche del sesso vissuto da un gruppo familiare, prima catapultato nell’Africa coloniale di fine Ottocento, poi nella Londra swinging della rivoluzione sessuale in piena ribellione punk anni Settanta, in una traversata temporale di solo 25 anni. Un’opera intensa, di decolonizzazione, che passa attraverso il teatro come strumento di rivolta. Spettacolo di Caryl Churchill; traduzione Riccardo Duranti con Marco Cavalcoli, Sylvia De Fanti, Tania Garribba, Lorenzo Parrotto, Aurora Peres, Alessandro Riceci, Marco Spiga. Regia Giorgina Pi. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952.


trentinoappuntamenti 3 MERCOLEDÌ Cultura DEDICATO AI GENITORI Arco. Ore 18. Palazzo dei Panni, Arco (Tn). Ingresso libero. In collaborazione con l’istituto comprensivo di Arco, la Biblioteca Civica “B. Emmert” organizza l’incontro con lo psicopedagogista Paolo Degasperi, autore del libro “Dedicato ai genitori: possibili risposte a tante domande”. Info: biblioteca.comune.arco.tn.it. Cultura TRACCE... PERCORSO DI GIOCO SENSORIALE ACCOMPAGNATO DAL LIBRO “A CACCIA DELL’ORSO” Trento. ore 16.30. Centro genitori e bambini - via al Torrione 10. Incontro aperto per genitori e bambini da 0 a 6 anni a cura delle educatrici del Centro genitori e bambini. Secondo incontro del nuovo ciclo Bambini e genitori al centro, iniziativa che offre la possibilità di confrontarsi su tematiche educative specifiche della prima infanzia e durante il quale i bambini assieme ai genitori possono vivere momenti di gioco e scoperta affiancati dal personale che opera all’interno della struttura. Necessaria la prenotazione. Informazioni: 0461 261414, asilonido. centrogenitori@comune.trento.it. Cultura LO STATO E LA CONSERVAZIONE DELLA LINCE NELLE ALPI GESTIONE E SFIDE Trento. Ore 20.45. MUSE - Muse delle Scienze, Corso del Lavoro e della Scienza 3. INCONTRI AL MUSEO PER PARLARE DI FAUNA.Ritornano al MUSE gli incontri per parlare di fauna. Con Anja Jobin, Kora (Svizzera), Progetto Lince Italia. Info: tel. +39 0461 270311 - www.muse.it. Cultura CAREER FAIR Trento. Presso il Polo espositivo Trento Expo in Via Briamasco 2. Una giornata dedicata all’incontro tra Università e imprese. L’Ateneo di Trento, grazie alla collaborazione di tutte le strutture accademiche e dell’Ufficio Job Guidance, dedica una giornata all’incontro con le imprese: Career Fair. Info: www.unitn.it. Musica «ORCHESTRA HAYDN» Trento. Ore 20.30. Auditorium Santa Chiara, Via S. Croce 67. Kolja Blacher violino solista e direttore su musiche di L. van Beethoven: Coriolano, op. 62: Ouverture; Max Bruch: Concerto per violino e orchestra n. 1 in sol minore, op. 26; L. van Beethoven: Sinfonia n. 4 in si bemolle maggiore, op. 60. Info: www.haydn.it; n. verde 800.013952; info@haydn.it. Teatro ALLE 5 DA ME Mezzolombardo. Ore 21. Cinema Teatro San Pietro, Piazza Pio

XII Mezzolombardo. Spettacolo di Pierre Chesnot, con Gaia De Laurentiis e Ugo Dighero, regia di Stefano Artissunch. Commedia esilarante che racconta i disastrosi incontri sentimentali di un uomo in cerca di stabilità affettiva e di una donna alla ricerca spasmodica di un essere di sesso opposto che le possa garantire una procreazione senza l’uso di provette! Protagonisti cinque donne che corteggiano un uomo e cinque uomini che corteggiano una donna. Info: presso la Biblioteca comunale di Mezzolombardo (tel. 0461/602648).

4 GIOVEDÌ Cultura INNOVAZIONE E SVILUPPO DEL TERRITORIO CON MAURO CASOTTO Rovereto. Ore 17.30. Sala Convegni “Fortunato Zeni”, Fondazione Museo Civico di Rovereto. Direzione Operativa di Trentino Sviluppo - Polo di Rovereto. Conferenze nell’ambito del ciclo di conferenze Innovazione, sviluppo e cambiamenti: futuri scenari in Vallagarina. Informazioni tel. 0464.452800, email: museo@fondazioneMCR.it. Cultura PAROLE IN TEMPO DI MIGRAZIONE SORPRESA. I DATI DELLA REALTÀ LOCALE Rovereto. Ore 17. Biblioteca civica “G. Tartarotti” di Rovereto. Ciclo di incontri su alcune parole del tempo presente. L’intento è quello di ascoltare studiosi e professionisti che parlano del potere comunicativo della parola in tempo di migrazione attraverso la testimonianza di ricerche ed esperienze personali che stimolino un dialogo aperto e senza pregiudizi con il pubblico. Sorpresa. I dati della realtà locale con Vincenzo Passerini. Informazioni: 0464 452500, bibliotecacivica@comune.rovereto.tn.it. Cultura SILVIA BENCIVELLI Trento. Ore 20.30. Aula Grande, FBK Sede, FBK-Trento. Un ciclo di conferenze in “prima serata” con alcuni tra i più popolari comunicatori della scienza italiani, che parleranno di temi scientifici di forte interesse e attualità, dialogando con il pubblico. Secondo appuntamento “Bufale in salute: perché la medicina è piena di trappole”. Informazioni: cisa@fbk.eu. Musica FIVE TO TEN Passo San Pellegrino. Ore 12. Chalet Cima Uomo - ski area Alpe Lusia San Pellegrino. Silvia De Santis (voce), Fabio “Farian” Biffi (pianoforte), Fabio “Fax” Fenati (batteria). Biglietti: tutti i concerti sono gratuiti; Il biglietto di andata/ ritorno degli impianti di risalita è a carico dei partecipanti. Info: APT Val di Fassa Tel. 0462.609500; in-

fo@fassa.com; https://www.fassa. com/ValdiFassaPanoramaMusic/. Musica AVOS PIANO QUARTET Rovereto. Ore 20.45. Sala filarmonica di Rovereto, Corso Rosmini 78. Concerto con Mario Montore pianoforte, Mirei Yamada violino, Marco Nirta viola, Alessio Pianelli violoncello. Musiche di: Brahams, Fauré. Informazioni: Associazione Filarmonica di Rovereto. tel. 0464 435255 - email: associazione@filarmonicarovereto.it. Teatro TEMPI NUOVI Ore 20.30. Teatro Sociale. Spettacolo scritto e diretto da Cristina Comencini, con Maurizio Micheli e Iaia Forte, Marina Occhionero e Nicola Ravaioli. Compagnia ENFI Teatro. Produzione di Michele Gentile, Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale. Scritta e diretta da Cristina Comencini, “Tempi Nuovi” è una commedia divertente, incentrata sul rapporto tra genitori, figli e tecnologia. Il massiccio ricorso all’elettronica ha inevitabilmente mutato le abitudini, investendo le persone con rapidi e sorprendenti cambiamenti che hanno, gioco forza, condizionato anche le relazioni tra persone. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952. Teatro DON CHISCIOTTE Pergine. Ore 20.45. Teatro Comunale di Pergine. Giulio Pasquati, padovano, in arte Pantalone, e Girolamo Salimbeni, fiorentino, in arte Piombino, sono due attori della celebre compagnia dei Comici Gelosi, attiva e applaudita in tutta Europa tra il XVI e il XVII secolo. Sono vivi per miracolo. Salgono sul palco per raccontare di come sono sfuggiti dalla forca grazie a Don Chisciotte, a Sancho Panza ma soprattutto grazie al pubblico. A partire dall’ultimo desiderio dei condannati a morte prendono il via le avventure di una delle coppie comiche più famose della storia della letteratura, filtrate dall’estro

dei due saltimbanco che arrancano nel tentativo di procrastinare l’esecuzione, tra mulini a vento ed eserciti di pecore. E se non rammentano la storia alla perfezione, beh, poco importa, si improvvisa sul tema dell’amore e della fame, del sogno impossibile, dell’iperbole letteraria, della libertà di pensiero e di satira con “l’unico limite: il cielo” come direbbe Cervantes. Info: Teatro di Pergine Tel. 0461.511332; www.teatrodipergine.it; info@teatrodipergine.it.

5 VENERDÌ Cultura PRESENTAZIONE LIBRO Meano. Ore 20.30. Biblioteca. “Nel nome di Alice” di Corrado Campestrini. Info: www.curcugenovese.it. Info: tel. 0461-1924988. Cultura CAMBIAMENTI CLIMATICI: UN ROMANZO E SCENARI FUTURI. Rovereto. Ore 20.30. SALA AUDITORIUM BRIONE - ROVERETO. Presentazione del libro. Interverranno Marco Ianes, lo scrittore che presenta un romanzo apocalittico, con la storia di cinque giovani che tentano di salvare il mondo dalla distruzione generata dai cambiamenti climatici. Stefano Fait: l’analista di scenari possibili, che presenta una teoria “diversa” legata ai cambiamenti climatici. Walter Nicoletti: il giornalista condurrà il dialogo con i relatori e il pubblico, mentre Simonetta Gabrielli: ci condurrà nella storia del libro, leggendo alcuni passaggi. Prenota il posto gratuito su www.ilnuovomondo.eu. Informazioni: marco@marcoianes.net. Cultura ALLA SCOPERTA DEL CIELO Cembra Lisignago. ore 20.15. Osservatorio Pleiadi in località Le Cave a Cembra. Osservazione guidata del cielo e degli astri. Dalle 20.15. Attività gratuita. Organizza: Ass. Astr. Valle di Cembra. Info e iscrizioni: Sergio Dallaporta 0461 683465, Ettore Rizzolli 348 9239891.

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trentinoappuntamenti Cultura TRENTO SMART CITY LABS A MATTARELLO Mattarello. Ore 17.30. Sala Polivalente - Via Poli, 6 Mattarello. Il quarto appuntamento per far conoscere ai cittadini le app e i servizi smart disponibili a Trento. il team di Trento Smart City sarà a disposizione per fornire informazioni e supporto nell’installazione ed utilizzo delle app e dei servizi smart offerti. Informazioni: www. eventbrite.it. Cultura PENSIERO IN EVOLUZIONE - SPACE ECONOMY - UNA FINESTRA SUL FUTURO Borgo Valsugana. Ore 20. Auditorium dell’Istituto De Gasperi di Borgo Valsugana. Pensiero in evoluzione 2019. Un ciclo di incontri con personaggi e idee di primo piano. Roberto Battiston presenta “Space Economi”; “Una finestra sul futuro”. Ingresso libero. Informazioni: 0461 727700, info@visitvalsugana.it. Cultura LA PASQUA TRA BIBBIA E ARTE Arco. Ore 20.30. Centro internazionale Via Pacis. Una serata culturale per intraprendere, attraverso l’arte, il viaggio dalla morte di Gesù alla sua resurrezione. il professor Gregorio Vivaldelli terrà una serata culturale per intraprendere, attraverso l’arte, il viaggio dalla morte di Gesù alla sua resurrezione. Associazione Via Pacis Tel: 0464 555767. Enogastronomia GIRO BIRRA VIP: PRESENTAZIONE E DEGUSTAZIONE DELLA VERA BIRRA Fornace. Ore 19. Antica Casa Roccabruna. Percorso guidato alla ricerca della migliore birra del mondo, con degustazione da 15 a 72 birre diverse, accompagnate da gustosi stuzzichini. Quota di partecipazione: € 8,50. Dalle 19. Organizza: Francesco Roccabruna. Info e prenotazioni: 347 1856003, francesco@roccabruna-bevande. it, www.roccabruna-bevande.it. Eventi AUGURI! DETAILS COMPIE 5 ANNI Trento. Ore 18. Via Suffragio, 74. Details diventa grande e compie 5 anni. Il negozio è cambiato tantissimo in questi anni. Details si è evoluto, è cresciuto, i componenti di questa “famiglia” sono cambiati ma una cosa è rimasta sempre uguale (oltre a me): l’intensa e irrefrenabile passione per il bello e per la creazione di luoghi belli. Qual è il miglior modo di festeggiare tutto ciò? Una grande festa: in cui ci saranno tante sorprese e regali per voi! www.detailsdesignstore.it.

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Musica COLIN STETSON IN CONCERTO Trento. Ore 21. Teatro SanbàPolis Via della Malpensada, 80-88. Biglietto posto unico non numerato Interi € 10; ridotto under 26 € 8; ridotto univeristari € 5. Nell’ambito della rassegna “Transiti”. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.13952. Musica FIVE TO TEN Campitello di Fassa. Ore 12. Rifugio Des Alpes - ski area Col Rodella. Silvia De Santis (voce), Fabio “Farian” Biffi (pianoforte), Fabio “Fax” Fenati (batteria). Biglietti: tutti i concerti sono gratuiti; Il biglietto di andata/ritorno degli impianti di risalita è a carico dei partecipanti. Info: APT Val di Fassa Tel. 0462.609500; info@fassa. com; https://www.fassa.com/ValdiFassaPanoramaMusic/. Musica DUTCH NAZARI Rovereto. Ore 21.30. Smart Lab, Viale Trento, Rovereto (Tn). Concerto del cantautore-rap Dutch Nazari. Informazioni e prevendite: http://www.fiabamusic.it. Teatro LA CASA DI FAMIGLIA CON TONI FORNARI, LUCA ANGELETTI, SIMONE MONTEDORO E LAURA RUOCCO Rovereto. Ore 20.45. Teatro Zandonai. “La casa di famiglia” racconta la storia di quattro fratelli caratterialmente molto diversi tra loro, Giacinto, Oreste, Alex e Fanny. Una cosa hanno in comune: La Casa di Famiglia, dove sono nati e dove hanno trascorso la loro infanzia. Ognuno ormai ha una sua vita e una sua famiglia. Info: www.teatro-zandona.it; Tel. 0464.425569. Teatro TEMPI NUOVI Ore 20.30. Teatro Sociale. Spettacolo scritto e diretto da Cristina Comencini, con Maurizio Micheli e Iaia Forte, Marina Occhionero e Nicola Ravaioli. Compagnia ENFI Teatro. Produzione di Michele Gentile, Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale. Scritta e diretta da Cristina Comencini, “Tempi Nuovi” è una commedia divertente, incentrata sul rapporto tra genitori, figli e tecnologia. Il massiccio ricorso all’elettronica ha inevitabilmente mutato le abitudini, investendo le persone con rapidi e sorprendenti cambiamenti che hanno, gioco forza, condizionato anche le relazioni tra persone. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952. Teatro LA CASA DI FAMIGLIA Rovereto. Ore 20.45. Teatro Zandonai. Teatro Golden / Di Augusto Fornari, Toni Fornari, Andrea Maia,

Vincenzo Sinopoli / Regia di Augusto Fornari / Con Toni Fornari, Luca Angeletti, Simone Montedoro e Laura Ruocco. “La casa di famiglia” racconta la storia di quattro fratelli caratterialmente molto diversi tra loro, Giacinto, Oreste, Alex e Fanny. Una cosa hanno in comune: La Casa di Famiglia, dove sono nati e dove hanno trascorso la loro infanzia. Ognuno ormai ha una sua vita e una sua famiglia. Info: www.teatro-zandonai.it; Tel. 0464.425569. Teatro PALE BLUE DOT Arco. Ore 21. Centro Giovani Cantiere 26, Loc, Prabi, Arco. l clima. Il Voyager. Il nostro Pianeta. Una rivoluzione ci salverà. Vero? Produzione Arditodesìo - Progetto Jet Propulsion Theatre / Supporto artistico di Salvatore Crisà e con il supporto tecnico di Roberto Tiella / Fondazione Bruno Kessler. Una incredibile storia di speranza, meraviglia, bellezza e disperazione. Il destino della sonda Voyager 1 si mescola con quella del suo creatore dalle tendenze suicide, quelle di suo figlio sognatore e quelle del Pianeta Terra. Comune di Arco - Ufficio Attività Culturali tel. 0464/583619, cultura@comune. arco.tn.it.

6 SABATO Cultura LA TOMBOLA DEI MINERALI Predazzo. Ore 17. Museo Geologico delle Dolomiti, Piazza SS. Filippo e Giacomo 1. Un gioco coinvolgente per chi non si accontenta di guardare distrattamente il mondo. Osserva da vicino lo spettacolo dei minerali e scopri i segreti custoditi nelle profondità della Terra. Il Museo Geologico delle Dolomiti di Predazzo propone un gioco-laboratorio per avvicinarsi al mondo dei minerali e alla storia dei Monti Pallidi. Informazioni: www.muse.it. Cultura LA SFIDA DELLA SAPIENZA Arco. Ore 20.30. Palazzo dei Panni, Arco (Tn). Ingresso libero. Dalle Upanishad al Bhagavadgita, da Eraclito e Parmenide a Schopenhauer e Nietzsche, i sapienti ci sfidano. Nel corso della serata verrà presentato il libro “L’arcipelago. L’apparire del fondamento” di Enrico Ischia, con la partecipazione di Angelo Tonelli. L’Assenza del Divino: discorsi attorno al primo passo verso la Sapienza tratti dal dramma “Eraclito”. Voce recitante: Elisa Salvini. Informazioni: biblioteca.comune. arco.tn.it. Folklore ETNO: FESTIVAL DELL’ETNOGRAFIA DEL TRENTINO / VII EDIZIONE San Michele all’Adige. Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, Via Mach 2, San Michele

all’Adige (Tn). Giunto alla sua settima edizione il Festival dell’etnografia del Trentino si riconferma quale un gradito appuntamento di inizio primavera: il tam tam del territorio, la voce delle valli, che nell’attività del Museo etnografico trova la sua cassa di risonanza, il contesto suo proprio, la sua ragion d’essere. Info tel. 0461.650314 / info@museosanmichele.it. Musica ELLADE BANDINI & ALAN FARRINGTON BAND Passo San Pellegrino. Ore 12. Chalet Valbona - ski area Alpe Lusia. Ellade Bandini (batteria), Alan Farrington (voce, chitarra), Simone Boffa (chitarra), Silvio Uboldi (tastiere), Nicola Mazzucconi (basso). Biglietti: tutti i concerti sono gratuiti; Il biglietto di andata/ ritorno degli impianti di risalita è a carico dei partecipanti. Info: APT Val di Fassa Tel. 0462.609500; info@fassa.com; https://www.fassa. com/ValdiFassaPanoramaMusic/. Musica NILS PETTER MOLVAER Rovereto. Ore 21. Auditorium Melotti, Corso Bettini, Rovereto (Tn). Concerto nell’ambito della rassegna Jazz’About. Uno dei compositori e trombettisti più carismatici degli ultimi decenni. Costo del biglietto: intero € 15 / ridotto under 26 € 12 / biglietto acquistato la sera dello spettacolo in teatro € 18. Info: www.centrosantachiara.it; numero verde: 800.013952. Teatro FRATELLI E SORELLE Villazzano. Ore 20.45. Teatro di Villazzano, Via Giordano 6. Gruppo teatrale Gianni Corradini. Commedia amara e minimalista, che mette in scena una situazione molto particolare: la lettura di un testamento. Due fratelli e due sorelle si trovano riuniti nell’ufficio di un notaio che li ha convocati per dare lettura delle ultime volontà del defunto (e piuttosto facoltoso) padre. Dopo aver visto le loro aspettative completamente tradite dal lascito paterno, i fratelli getteranno la maschera di perbenismo e quieto vivere e daranno il via ad un feroce scontro. Alla fine tenteranno il tutto per tutto per riparare al torto subito, imbarcandosi in una folle impresa, prima che il finale giunga inaspettato e li colga nuovamente di sorpresa. Al termine dello spettacolo verrà premiato il miglior spettacolo della stagione, votato da una commissione di giovani e dal pubblico. Info: www.teatrodivillazzano.it; Tel. 0461.913706. Teatro 120 CHILI DI JAZZ Meano. Ore 20.45. Teatro di Meano, via delle Sugarine 22. 120 chili di jazz: la storia di un uomo caparbio che sfrutta a pieno le sue abilità per conquistare l’amore di una donna. Ciccio Méndez vuole entrare a una festa per vedere


trentinoappuntamenti la sua innamorata (che non sa di esserlo). Decide così di fingersi contrabbassista del gruppo jazz che allieterà la serata. Méndez non sa suonare il contrabbasso, ma con la sua voce da uomo delle caverne imita alla perfezione il suono delle corde. Dovrà riuscire a sostituire il vero contrabbassista del gruppo e a nascondere a tutti la propria incapacità di suonare lo strumento. Dietro questo racconto si celano tre amori: l’amore non corrisposto per una donna per la quale si finirebbe all’inferno; l’amore per il jazz, che aiuta Ciccio Méndez a sopportare la sua immensa solitudine, e l’amore per il cibo, nel quale Ciccio trova brevi e appaganti rifugi e consolazioni. Info: 0461.511332; info@teatrodimeano.it.

Segonzano. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

Teatro TEMPI NUOVI Ore 20.30. Teatro Sociale. Spettacolo scritto e diretto da Cristina Comencini, con Maurizio Micheli e Iaia Forte, Marina Occhionero e Nicola Ravaioli. Compagnia ENFI Teatro. Produzione di Michele Gentile, Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale. Scritta e diretta da Cristina Comencini, “Tempi Nuovi” è una commedia divertente, incentrata sul rapporto tra genitori, figli e tecnologia. Il massiccio ricorso all’elettronica ha inevitabilmente mutato le abitudini, investendo le persone con rapidi e sorprendenti cambiamenti che hanno, gioco forza, condizionato anche le relazioni tra persone. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952.

Teatro “LA BADANTE DEL NONO” Baselga di Piné. Ore 20.30. Centro Congressi di Baselga di Pinè. Spettacolo di Fabio Svaldi. Filodrammatica “El Lumac” di Piazze di Bedollo. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it.

Teatro CARLO GOLDONI Trento. Ore 21. Bottega delle Arti, Passaggio Teatro Osele, Via Suffragio 53. Testo e regia di Augusto Zucchi con Costanza Maria Frola e Pierpaolo Congiu / Aiuto regia Sara Santolini / Regia di Giulio Federico Janni / Produzione CrabTeatro - Raumtraum. Ingresso riservato ai tesserati Emit Flesti - tesseramento gratuito in loco. Info e prenotazioni: tel. 391.3100779, info@ raumtraum.it o facebook. Teatro ME TOCA NAR AL MAR... TIRIO Dro. Ore 20.45. Cinema teatro oratorio di Dro, Via Cesare Battisti, 15 Dro. La Compagnia “Argento Vivo” presenta il nuovo spettacolo costituito da tre divertentissimi atti! Tel. 0461.237352; info@cofas. it; www.cofas.it. Teatro NEÒ, SE TE SPOSES TE ROVINO Cembra. Ore 20.30. Teatro di Cembra. UNA VALLE A TEATRO rassegna teatrale organizzata dalla Filodrammatica “Doss Caslir”. Spettacolo di Luciano Lona, Filodrammatica “Nuova Ribalta” di

Teatro “IL ROMPIBALLE” Romeno. Ore 21. Teatro Parrocchiale di Romeno. A TEATRO IN AMICIZIA rassegna teatrale 2019 organizzata dalla Filo “Amicizia” di Romeno. Spettacolo di Francis Veber, “T.I.M. - Teatro Instabile Meano”.Tel. 0461.237352; info@cofas. it; www.cofas.it. Teatro “ANIMA TRENTINA - CERCASI TRENTINO S’CÈT” Valfloriana di Casatta. Ore 20.30. Teatro Comunale Valfloriana-Casatta. Spettacolo di Antonia Dalpiaz. “Filobastia” di Preore. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

Teatro “LA SIARPA DE LA SPOSA” Bedollo. Ore 20.45. Teatro Nuovo di Bedollo. Spettacolo di Gabriella Scalfi con l’Associazione “Libero Teatro” di Grumes. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www. cofas.it. Teatro “UN MARITO IDEALE” Tuenno. Ore 21. Teatro Parrocchiale di Tuenno. Spettacolo di Oscar Wilde con il Gruppo Teatrale Tuenno. Tel. 0461.237352; info@cofas. it; www.cofas.it.

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7 DOMENICA Folklore ETNO: FESTIVAL DELL’ETNOGRAFIA DEL TRENTINO / VII EDIZIONE San Michele all’Adige. Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, Via Mach 2, San Michele all’Adige (Tn). Giunto alla sua settima edizione il Festival dell’etnografia del Trentino si riconferma quale un gradito appuntamento di inizio primavera: il tam tam del territorio, la voce delle valli, che nell’attività del Museo etnografico trova la sua cassa di risonanza, il contesto suo proprio, la sua ragion d’essere. Info tel. 0461.650314 / info@museosanmichele.it. Musica ELLADE BANDINI & ALAN FARRINGTON BAND Passo Pordoi. Ore 12. Rifugio Fodom. Ellade Bandini (batteria), Alan Farrington (voce, chitarra), Simone Boffa (chitarra), Silvio Uboldi (tastiere), Nicola Mazzucconi (basso). Biglietti: tutti i concerti sono gratuiti; Il biglietto di andata/ritorno degli impianti di risalita è a ca-

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trentinoappuntamenti rico dei partecipanti. Info: APT Val di Fassa Tel. 0462.609500; info@ fassa.com; https://www.fassa. com/ValdiFassaPanoramaMusic/. Musica GIORGIO MORODER San Martino di Castrozza. Ore 14. Cima Tognola, San Martino di Castrozza (Tn). Un evento unico, in un contesto unico, contraddistinto dalla presenza di uno dei musicisti più innovativi e influenti nell’ambito della musica elettronica e della disco music: Giorgio Moroder live! Il celebre compositore altoatesino, vincitore di 3 premi Oscar, terrà un dj set a quota 2.200 metri sull’Alpe Tognola, a San Martino di Castrozza. Prevendite: Circuito Primi alla Prima, Radio Dolomiti, Tel. 0461-1733608 | Hotel Savoia, Tel. 0439-68094 | Impianti Tognola, Tel. 0439-68026 (sanmartino.com). Teatro TEMPI NUOVI Ore 16. Teatro Sociale. Spettacolo scritto e diretto da Cristina Comencini, con Maurizio Micheli e Iaia Forte, Marina Occhionero e Nicola Ravaioli. Compagnia ENFI Teatro. Produzione di Michele Gentile, Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale. Scritta e diretta da Cristina Comencini, “Tempi Nuovi” è una commedia divertente, incentrata sul rapporto tra genitori, figli e tecnologia. Il massiccio ricorso all’elettronica ha inevitabilmente mutato le abitudini, investendo le persone con rapidi e sorprendenti cambiamenti che hanno, gioco forza, condizionato anche le relazioni tra persone. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952. Teatro CARLO GOLDONI Trento. Ore 18. Bottega delle Arti, Passaggio Teatro Osele, Via Suffragio 53. Testo e regia di Augusto Zucchi con Costanza Maria Frola e Pierpaolo Congiu / Aiuto regia Sara Santolini / Regia di Giulio Federico Janni / Produzione CrabTeatro - Raumtraum. Ingresso riservato ai tesserati Emit Flesti - tesseramento gratuito in loco. Info e prenotazioni: tel. 391.3100779, info@ raumtraum.it o facebook.

8 LUNEDÌ Cultura ...E PER MERENDA: UNO SNACK SANO! Levico. Ore 20.30. Istituto Comprensivo di scuola primaria e secondaria. Incontro con Michele Granuzzo di Black Sheep che parlerà di merende e snack, pensate per i ragazzi delle scuole ma non solo, condividendo idee e ricette dalla sua esperienza di chef e pasticcere vegano. Evento all’interno della rassegna “I LunAdì dell’Ortazzo”.Informazioni: www.ortazzo. it, ortazzo@gmail.com.

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9 MARTEDÌ Cultura HOMO FABER Trento. Ore 20.30. MUSE, Corso del lavoro e della scienza, Trento. Ingresso libero, prenotazione obbligatoria su www.eventbrite.it. Next - Puntando al futuro Un ciclo di tre incontri per geek e neofiti di tecnologia organizzati dal MUSE in collaborazione con Speck&Tech, per approfondire tematiche futuristiche legate al mondo tecnologico, ma non solo. A fine serata, come da ricetta Speck&Tech, birra e speck in compagnia. www. muse.it. Cultura VIA DEL DISEGNO BRUTTO Trento. Ore 20.30. Via San Martino 78, Trento. La Via del Disegno Brutto è un libro pratico, divertente e adatto a tutti, che ti accompagna a esplorare il tuo tratto, la tua fantasia, il mondo. Sarà presente alla libreria due punti l’autore del libro Alessandro Bonaccorsi per presentare il suo progetto. Informazioni: m.me/duepuntilibreria, 327 088 5411. Musica ALESSANDRA AMOROSO IN CONCERTO Trento. Ore 21. Teatro Auditorium Santa Chiara. Annunciato il “10 Tour” nel 2019. Info: www. centrosantachiara.it; n. verde 800.013952. Musica IL CARNEVALE DEGLI ANIMALI Trento. ore 09.00. Sala Filarmonica, via Verdi. Concerto, spettacolo di C. Saint-Saëns, Ensemble strumentale Ad Maiora, Alessandro Arnoldo, direttore Paolo Tonezzer, ‘Scuola di Circo Bolla di Sapone’. Per l’esecuzione/rappresentazione del celebre Carnevale degli animali di Camille Saint-Saëns la Sala della Filarmonica si trasformerà in un vero e proprio Circo, in cui i leoni ruggiranno e le tartarughe cammineranno lente lente sul palcoscenico. Acrobati ed effetti speciali vi guideranno alla scoperta dei nostri animali, che saranno (forse) un po’ diversi da come ve li aspettate! Una celebre partitura senza tempo con la quale ripercorre la magia dell’arte circense, eseguita da un giovanissimo ensemble strumentale che vede alla guida un altrettanto giovane direttore in collaborazione con la scuola di circo ‘Bolla di sapone’. Un palcoscenico fresco e sbarazzino, uno spettacolo in cui il pubblico è parte integrante di ciò che accade intorno a sé; una sala da concerto poco convenzionale, pronta a regalare incredibili sorprese. Info: info@filarmonica-trento.it, tel. 0461 985244.

Musica JUSSUR PROIECT Roncegno. Ore 21. Sala del Caminetto, Casa Raphael / Palace Hotel, P.zza de Giovanni 4, Roncegno (Tn). Ingresso gratuito con offerta libera. Concerto con: Helmi M’hadbi, oud (Tunisia) / Angel Ballester, clarinetto, flauto, sax (Cuba) / Dalal Suleiman, letture e danza (Palestina) / Umberto Colbacchini, chitarra elettrica (Italia) / Sanjay Kansa Banik, tabla (India). Informazioni: www.arsmodi.it/ casa-raphael-2019.

Danza YO, CARMEN Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale, via Oss Mazzurana 19. Maria Pages Comp. Direzione e coreografia María Pagés. Drammaturgia El Arbi El Harti. Musica George Bizet, Sebastián Yradier, Rubén Levaniegos, Sergio Menem, David Moñiz, María Pagés. Danzatori María Pagés, Eva Varela, Virginia Muñoz, Marta Gálvez, Nuria Martínez, Julia Gimeno, María Vega. Info: www.centrosantachiara. it; n. verde 800.013952.

Teatro STASERA SONO IN VENA Pergine. Ore 20.45. Teatro di Pergine. Spettacolo nell’ambito del Festival Bellandi, di e con Oscar De Summa / Produzione La Corte Ospitale in collaborazione con Armunia - Festival Inequilibrio. Stasera sono in vena è uno spettacolo ironico e amaro al tempo stesso, in cui Oscar De Summa racconta parte della sua adolescenza in Puglia, negli anni Ottanta, anni in cui si è formata la Sacra Corona Unita, organizzazione che ha allargato i suoi settori di investimento scoprendo che il disagio umano è una delle cose che in assoluto rendono di più sul mercato. Informazioni: tel. 0461.511332; www. teatrodipergine.it; info@teatrodipergine.it.

Danza MARÍA PAGÉS | YO, CARMEN Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale. Spettacolo danza. Direzione e coreografia di María Pagés, drammaturgia El Arbi El Harti. Música George Bizet, Sebastián Yradier, Rubén Levaniegos, Sergio Menem, David Moñiz, María Pagés. Testi María Zambrano, Widdad Benmoussa, Akiko Yosano, Marguerite Yourcenar, Margaret Atwood, Belén Reyes, El Arbi El Harti, María Pagés. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952.

Cultura DIALOGHI SUL SESSANTOTTO Trento. Ore 21. “Volevamo tutto, e ora?” con Fausto Bertinotti, Marco Boato, Angela Demattè, Massimo Bernardini. Studentato universitario Nest di Trento. Info: tel: 333.4069475.

10 MERCOLEDÌ Cultura TEATRO “SOTTERRANEO” Trento. Ore 17.30. S.A.S.S. - Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, Piazza C. Battisti, Trento. Tutti gli incontri sono a ingresso libero (fino ad esaurimento posti). EVENTO NELLA RASSEGNA Teatro “Sotterraneo”: un ciclo di incontri sulla storia del teatro e dei suoi capolavori, all’interno del suggestivo spazio sotterraneo del S.A.S.S. O homem duplicado di José Saramago con Massimo Rizzante / letture Stefano Detassis. Info: www. centrosantachiara.it; numero verde: 800.013952. Cultura CALCIO CHAMPAGNE: Altavalle. Ore 20.30. Molin de Portegnach a Faver. Tre scrittori, Giancarlo Narciso, Carlo Martinelli e Maurilio Barozzi, accompagnati dal chitarrista Paolo Bertolini Giazera, leggono tre racconti sul calcio, di cui sono anche gli autori. Ore: 20.30. Ingresso libero. Organizza: Sorgente ‘90. Info: info@sorgente90.org, www.sorgente90.org.

Musica MARK FELL, NAKUL KRISHNAMURTHY E RIAN TREANOR Rovereto. Ore 21. Auditorium Melotti, Corso Bettini, Rovereto (Tn). Concerto nell’ambito della rassegna Musica Macchina 2018/19. Info: www.centrosantachiara.it; numero verde: 800.013952. Musica DANILO SACCO Mezzolombardo. Ore 21. Teatro San Pietro, Mezzolombardo (Tn). Concerto dell’ex voce dei Nomadi Danilo Sacco. Informazioni: www. fiabamusic.it. Teatro BERNSTEIN E DINTORNI CON DAVID RIONDINO CON DAVID RIONDINO E IALSAX QUARTET Rovereto. Ore 20.45. Teatro Zandonai. A cento anni dalla nascita, David Riondino e Ialsax Quartet rendono omaggio a Leonard Bernstein, una delle personalità più eclettiche del Novecento, musicista a 360 gradi e personaggio dal carisma infinito che amava definirsi con una sola parola: “Musicista”. Info: www.teatro-zandona. it; Tel. 0464.425569.

11 GIOVEDÌ Cultura EDUCA Rovereto. Il festival dell’educazione intitolato “Scuola-Famiglia: un gioco di squadra”. Oltre 90 appuntamenti con più di 70 ospiti ed esperti di discipline diverse invitati a confrontarsi sulla necessità di costruire una nuova alleanza fra studenti, genitori e insegnanti. E per festeggiare la decima edizione il festival lancia la nuova rassegna


trentinoappuntamenti dell’audiovisivo: Educa Immagine. Per programma dettagliato visitate il sito www.educaonline.it. Enogastronomia MORI STREET FOOD FESTIVAL Mori. Piazza Cal di Ponte, Mori (Tn). Il festival del cibo da strada, della danza e dell’animazione. Per la prima volta il paese di Mori ospita il famoso festival gastronomico su ruote con piatti tipici provenienti da tutta Italia! Informazioni e programma completo: www. visitrovereto.it. Enogastronomia A TUTTO NOSIOLA Trento e Valle dei Laghi. Aperitivi al profumo di Nosiola, Nosiola a tavola, Nosiola da gustare e molte altre iniziative a Trento e nella Valle dei Laghi. Dal 11 aprile 2019 al 21 aprile 2019. Programma a cura della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino, Info: +39 0461 921863 - 345 7054561, www.tastetrentino.it. Musica KOKOROKO Trento. Ore 21. Teatro Sanbapolis. Concerto per la rassegna Jazz’About 2019. Il pulsare dell’Africa di Fela Kuti, Ebo Taylor, Tony Allen, filtrata però da un sentire ipercontemporaneo che attinge dalla scena urban londinese e, al tempo stesso, da una fortissima carica spirituale e rituale: l’ensemble guidato dalla trombettista Sheila Maurie-Grey è, tra gli adetti al settore ma non solo, una delle vere sensazioni degli ultimi anni per quanto riguarda la musica dal vivo. Ogni loro live è un evento: un ciclone di energia ed ipnosi, capace di esplorare notevoli complessità armoniche e ritmiche ma anche, al tempo stesso, di prendere per mano chiunque, senza eccezioni, senza restrizioni. Info: www.centrosantachiara.it. Teatro IL VANGELO DELLE BEATITUDINI Pergine. Ore 20.45. Teatro di Pergine. Spettacolo nell’ambito del Festival Bellandi, di e con Aida Talliente. Il discorso della montagna riportato agli uomini segna la traccia per entrare dentro un percorso di parole e storie che si interrogano sul tema della speranza, che la chiedono, che la cercano. Speranza legata agli affetti più cari, speranza davanti alla difficoltà del vivere, speranza dove non è possibile averne, speranza come augurio. Quattro momenti che mostrano volti e condizioni umane differenti per la loro storia ma legate da un discorso comune: le Beatitudini. Informazioni: tel. 0461.511332; www.teatrodipergine.it; info@teatrodipergine.it.

12 VENERDÌ Cabaret ANGELO DURO - PERCHÉ MI STAI GUARDANDO? Trento. Ore 21. Teatro Auditorium. Dopo i sold-out di Catania, Como ed i successi di critica e pubblico ottenuti anche a Bari e Palermo con più di 4.000 spettatori complessivi, Angelo Duro torna con il suo oneman-show con il quale ci farà ridere, riflettere e forse un poco ci cambierà. Angelo ci racconterà la storia di come, da “bravo bambino” qual’era, ha dovuto reagire alle fregature ed alle ingiustizie della vita scegliendo di diventar “cattivo”. Come nella migliore tradizione degli standupper americani, Angelo ci divertirà e ci farà anche riflettere analizzando a suo modo la realtà di ieri e di oggi, l’uomo e la donna, gli animali e la natura, il presente, il futuro ed infine i tanti e troppi stereotipi che ci condizionano inconsapevolmente. www.centrosantachiara.it; numero verde 800.013952. Cultura ALLA SCOPERTA DEL CIELO Cembra Lisignago. ore 20.15. Osservatorio Pleiadi in località Le Cave a Cembra. Osservazione guidata del cielo e degli astri. Dalle 20.15. Attività gratuita. Organizza: Ass. Astr. Valle di Cembra. Info e iscrizioni: Sergio Dallaporta 0461 683465, Ettore Rizzolli 348 9239891. Cultura EDUCA Rovereto. Il festival dell’educazione intitolato “Scuola-Famiglia: un gioco di squadra”. Oltre 90 appuntamenti con più di 70 ospiti ed esperti di discipline diverse invitati a confrontarsi sulla necessità di costruire una nuova alleanza fra studenti, genitori e insegnanti. E per festeggiare la decima edizione il festival lancia la nuova rassegna dell’audiovisivo: Educa Immagine. Per programma dettagliato visitate il sito www.educaonline.it. .

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Teatro IL CORO DI BABELE Pergine. Ore 20.45. Teatro di Pergine. Spettacolo nell’ambito del Festival Bellandi. Testo e regia di Claudio Zappalà / Con Chiara Buzzone, Federica D’Amore, Totò Galati, Roberta Giordano, Pierre Jacquemin / Produzione Compagnia Barbe à papa. Il Coro di Babele è il racconto di tante voci che tessono un’unica storia. Cinque racconti di altrettanti migranti che viaggiano nei voli low cost. È un canto melanconico e nostalgico, ma anche divertente e irriverente. È la storia di chi vive a Babele, la città simbolo di tutte le migrazioni. Informazioni: tel. 0461.511332; www.teatrodipergine.it; info@teatrodipergine.it.

Musica DIVERSI DA CHI? Trento. Ore 21. Teatro Cuminetti via Santa Croce 67. I Punto Gezz, spettacolo teatrale-musicale scritto da Gabriele Biancardi, con Anna Dalla Fontana, Laurent Gjeci. Regia di Laura Novembre. Musiche dal vivo Punto Gezz, Performer Serena Refatti. Info. www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952; info@centrosantachiara.it. Musica XXI FLICORNO D`ORO Riva del Garda. Palazzo dei Congressi - Sala Garda. Concorso bandistico internazionale. Tornano a Riva del Garda le migliori bande europee! L’edizione 2019 del Flicorno d’Oro si prospetta come un evento intenso e ricco di appuntamenti di grande valenza artistica e formativa. Informazioni: www. flicornodoro.it. Musica PASQUA MUSICALE ARCENSE Arco. ore 16-22.30. Chiese e Casinò Municipale. La tradizionale manifestazione di musica perlopiù classica, sia sacra sia profana, che a prestigiose ensemble e a importanti nomi del panorama musicale europeo accosta giovani musicisti locali. Gli eventi si terranno dal 12 aprile al 5 maggio. L’ingresso a tutti gli spettacoli è gratuito. Comune di Arco - Attività culturali Tel: 0464 583619. Teatro GENITORI IN AFFITTO Villazzano. Ore 20.45. Spettacolo di Fabrizio Nardi, Nico di Renzo, Mirko Cannella, Nicolò Innocenzi, Michele Iovane, Jey Libertino, Nazzareno Mattei. Regia di Fabrizio Nardi con Mirko Cannella, Nicolò Innocenzi, Michele Iovane, Jey Libertino, Lorenza Giacometti. Questa è la storia di tre fratelli, Agostino, Giancarlo e Flavio, che abituati ai vantaggi di una vita indipendente e senza la presenza dei genitori, decidono di ristrutturare la casa in base ai propri bisogni; ma la notizia inaspettata del matrimonio porterà i ragazzi ad escogi104

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Teatro IL MESTIER COMICO. VIAGGIO NEL MONDO DELLE MASCHERE Sarnonico. Ore 21. Palazzo Morenber, Via Mendola, 1 Sarnonico. Conferenza-spettacolo da canovacci di commedia dell’arte del XVI° secolo, rielaborazione e regia a cura di Michele Modesto Casarin. Maschere: Stefano Perocco di Meduna. Costumi: Licia Lucchese e Caterina Volpato. Attrezzeria: Pantakin Commedia. Un capocomico e i suoi attori o forse ciarlatani compongono una assurda compagnia dal nome bizzarro “I senza Dimora”.Informazioni: tel. 0463 831263. Teatro “L’ULTIMO IMBROGLIO” Cembra. Ore 20.30. Teatro di Cembra. UNA VALLE A TEATRO rassegna teatrale organizzata dalla Filodrammatica “Doss Caslir”. Spettacolo di di Riccardo Gottardi. Filodrammatica “Doss Caslir” di Cembra. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it.

13 SABATO Cabaret L’ILLUSIONISTA Trento. Ore 21. Teatro auditorium. Spettacolo di e con LUCA BONO, con SABRINA IANNECE e regia di ARTURO BRACHETTI. Dimenticate il classico mago con cilindro, bacchetta e frac, perché Luca Bono è sì uno straordinario illusionista, ma soprattutto un ragazzo normale in grado di fare cose eccezionali. All’apertura del sipario le arti magiche trasformeranno la sua normalità in una grande dimostrazione di talento con stile personale ed accattivante. nfo: www.centrosantachiara.it n. verde 800 013952.

Cabaret SU CO LE RECE GarnigaTerme. Ore 21. Sala Polivalente - Apogeo Musica e Spettacolo di e con Loredana Cont. Con leggerezza e ironia Loredana Cont presenta divertenti suggerimenti e momenti di vita in cui “star su co le rece” sembra la sola via di salvezza possibile. Informazioni: 0461 842295, comunegarnigaterme.it. Cultura EDUCA IL FESTIVAL DELL’EDUCAZIONE Rovereto. Il festival dell’educazione intitolato “Scuola-Famiglia: un gioco di squadra”. Oltre 90 appuntamenti con più di 70 ospiti ed esperti di discipline diverse invitati a confrontarsi sulla necessità di costruire una nuova alleanza fra studenti, genitori e insegnanti. E per festeggiare la decima edizione il festival lancia la nuova rassegna dell’audiovisivo: Educa Immagine. Per programma dettagliato visitate il sito www.educaonline.it. . Enogastronomia MORI STREET FOOD FESTIVAL Mori. Piazza Cal di Ponte, Mori (Tn). Il festival del cibo da strada, della danza e dell’animazione. Per la prima volta il paese di Mori ospita il famoso festival gastronomico su ruote con piatti tipici provenienti da tutta Italia! Informazioni e programma completo: www. visitrovereto.it. Enogastronomia DIVINNOSIOLA | IL RITO DELLA SPREMITURA Lago di Cavedine. Ore 17. Presso l’Azienda Agricola Gino Pedrotti, Via Cavedine 7, Lago di Cavedine. Storia, cultura e tradizione enologica nel cuore del Trentino per la prestigiosa kermesse dedicata al Nosiola, vitigno autoctono della Valle dei Laghi. Info: 0461 216000. Folklore TUTTA LA CITTÀ NE PARLA Pergine Valsugana. Ore 16. Castello di Pergine. Riapre il Castello della comunità. Ore 16: passeggiata canora verso il Castello con il Coro Castelpergine, partenza da piazza Municipio. Ore 17: Banda sociale di Pergine e discorsi. Ore 17.30: concerto con Hotel Rif. E’ una festa aperta a tutti, partecipazione libera e gratuita. In occasione di eventi pubblici l’accesso al Castello è vietato ai veicoli. Parcheggio al Pian de la Panizza. Servizio navetta disponibile. info@ visitvalsugana.it. Musica XXI FLICORNO D`ORO Riva del Garda. Palazzo dei Congressi - Sala Garda. Concorso bandistico internazionale. Tornano a Riva del Garda le migliori bande europee! L’edizione 2019 del Flicorno d’Oro si prospetta come un evento intenso e ricco di appuntamenti di

grande valenza artistica e formativa. Informazioni: www.flicornodoro.it. Teatro GENITORI IN AFFITTO Villazzano. Ore 20.45. Teatro di Villazzano, Via Giordano 6. Spettacolo di Fabrizio Nardi, Nico di Renzo, Mirko Cannella, Nicolò Innocenzi, Michele Iovane, Jey Libertino, Nazzareno Mattei / Regia di Fabrizio Nardi / Con Mirko Cannella, Nicolò Innocenzi, Michele Iovane, Jey Libertino, Lorenza Giacometti. Info: www.teatrodivillazzano.it; Tel. 0461.913706. Teatro IL SIGNOR BRUSCHINO Brentonico. Ore 21. Cinema Teatro Monte Baldo, Brentonico (Tn). Farsa in un atto di Gioacchino Rossini, con Carlo Torriani, Roberto Maietta, Angelo Goffredi, Cecilia Rizzetto, Cecilia Bernini, Gabriele Lombardi, Gianluca Moro . Regia e scene di Lorenzo Giossi. Produzione Associazione culturale AMAREMANTOVA. Informazioni: Comune di Brentonico - Ufficio Cultura e Biblioteca Comunale, Via don Federico Roberti 5/a, Brentonico (TN), Tel. 0464.395059-394027, cultura.istruzione@comune.brentonico.tn.it . Teatro “SE FUS NAT EVA PRIMA DE ADAMO?” Mezzocorona. Ore 20.45. Teatro dell’Oratorio di Mezzocorona. Rassegna Teatrale organizzata dalla Filodrammatica “S. Gottardo”. Spettacolo di e con Mariagrazia Ianeselli e Franco Kerschbaumer. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro “LA BUGIA VA IN VACANZA” Predazzo. Ore 21. Auditorium “Casa della Gioventù” di Predazzo. CHI È DI SCENA 22ª Rassegna Teatrale organizzata dalla Filodrammatica “Romano Dellagiacoma”. Spettacolo di Franco Roberto e a seguire “O NANT. O DAPÒ...” di Romano Dellagiacoma Filodrammatica “Romano Dellagiacoma” di Predazzo. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

14 DOMENICA Cabaret ANGELO PINTUS DESTINATI ALL’ESTINZIONE Tione di Trento. Ore 21. Auditorium Istituto di istruzione L.Guetti Tione di Trento. Spettacolo cabaret. C’è chi parla con il cane e lo fa mentre lo veste, c’è chi guida mentre manda messaggi con il cellulare e c’è chi vuole fare la rivoluzione ma la fa solo su Facebook, c’è chi parcheggia la macchina nel posto riservato ai disabili “tanto sono solo 5 minuti”. C’è chi festeggia il complemese, chi dice ciaone e chi fa l’Apericena. Ma soprattutto c’è chi crede che la terra sia piatta e probabilmente si è


trentinoappuntamenti anche convinto che la colpa sia di Silvio. Sono questi i piccoli segnali che fanno presagire un ritorno... quello dei Dinosauri. Amici miei, che ci piaccia o no, siamo “DESTINATI ALL’ESTINZIONE”. Informazioni: 0465-801074. Cultura EDUCA IL FESTIVAL DELL’EDUCAZIONE Rovereto. Il festival dell’educazione intitolato “Scuola-Famiglia: un gioco di squadra”. Oltre 90 appuntamenti con più di 70 ospiti ed esperti di discipline diverse invitati a confrontarsi sulla necessità di costruire una nuova alleanza fra studenti, genitori e insegnanti. E per festeggiare la decima edizione il festival lancia la nuova rassegna dell’audiovisivo: Educa Immagine. Per programma dettagliato visitate il sito www.educaonline.it. . Enogastronomia MORI STREET FOOD FESTIVAL Mori. Piazza Cal di Ponte, Mori (Tn). Il festival del cibo da strada, della danza e dell’animazione. Per la prima volta il paese di Mori ospita il famoso festival gastronomico su ruote con piatti tipici provenienti da tutta Italia! Informazioni e programma completo: www.visitrovereto.it. Musica XXI EDIZIONE FLICORNO D`ORO Riva del Garda. Palazzo dei Congressi - Sala Garda. Concorso bandistico internazionale. Tornano a Riva del Garda le migliori bande europee! L’edizione 2019 del Flicorno d’Oro si prospetta come un evento intenso e ricco di appuntamenti di grande valenza artistica e formativa. Informazioni: www.flicornodoro.it. Teatro ragazzi IL SOLDATINO DI STAGNO Villazzano. Ore 16. Teatro di Villazzano, Via Giordano 6. Spettacolo per bambini dai 4 anni. Testo e regia Marco Zoppello, con Giorgio Castagna e Lorenzo Bachini. Musiche dal vivo Lorenzo Bachini. Scenografie Mirco Zoppello. Luci Federico Tabella. La storia la conosciamo tutti: lui, un soldatino di stagno senza una gamba e lei, la splendida ballerina del carillon; tra di loro, un grande sentimento nato su un castello di carta, nella stanza da gioco di un bimbo e a dividerli, un sacco di disavventure, tra cui ragazzacci di strada, tanta acqua, un enorme pesce, topi e tombini. Info: www.teatrodivillazzano. it; Tel. 0461.913706.

15 LUNEDÌ Musica PFM CANTA DE ANDRÉ ANNIVERSARY Trento. Ore 21. Teatro auditorium. In occasione del quarantennale dei live “Fabrizio De André e PFM in concerto” e a vent’anni dalla scomparsa del poeta, PFM - Premiata Forneria Marconi, in primavera, tornerà

sui palchi di tutta Italia con “PFM canta De André - Anniversary”, un tour per celebrare il fortunato sodalizio con il cantautore genovese e riproporre una serie di concerti dedicati a quell’evento. Per rinnovare l’abbraccio tra il rock e la poesia, alla scaletta originale saranno aggiunti anche brani tratti da “La buona Novella”.Info: www.centrosantachiara. it - n. verde 800 013952. Teatro SUL DIVANO Pergine. Ore 20.45. Teatro Comunale di Pergine, P.zza Garibaldi 5/g. Spettacolo nell’ambito del Festival Bellandi. Di e con Marco Valerio Montesano, Michele Enrico Montesano, Francesco Pietrella. Due persone, un divano, il tempo che scorre e bottiglie di birra vuote. Tante bottiglie di birra vuote. Le giornate hanno un unico obiettivo: consumarne altre. Tra una birra, un litigio, e un’altra birra, l’evento più tragico che poteva succedere, succede. La birra finisce. E come i più grandi tragediografi greci ci insegnano, l’ineluttabilità degli eventi scatena irreparabilmente una catastrofe. Uscire? Neanche a parlarne. Informazioni: tel. 0461.511332; www.teatrodipergine.it; info@teatrodipergine.it.

16 MARTEDÌ Cultura SIMBOLI E FILOSOFIE DI VITA Rovereto. Ore 17.30. Corso Bettini, 31 Palazzo Fedrigotti - Aula Magna Rovereto. Conferenza Il labirinto tra mito e storia, con Mario Negri. Mario Negri, glottologo, già rettore dell’Università IULM di Milano, ci parlerà di uno dei più potenti simboli della cultura occidentale: il labirinto, sospeso tra astrazione metaforica e concretezza architettonica, tra mito e realtà storica. Ingresso libero. Informazioni: 0464 452500, email: bibliotecacivica@comune. rovereto.tn.it. Cultura CAMBIA-MENTE! COME RIDURRE LO SPRECO DI CIBO? Trento. Ore 20.30. Museo delle Scienze di Trento ospita un talk / seminario sul tema del recupero delle eccedenze, della riduzione degli sprechi alimentari e della sostenibilità. La sostenibilità è un’evoluzione di pensiero... CambiaMENTE! racconta esperienze di aziende e realtà virtuose... Organizzato da: Comunità della Valle dei Laghi, Risto 3 s.c. Informazioni: 0461 825175. Musica CORDE RISUONANTI Trento. ore 09.00. Sala Filarmonica, via Verdi. Ciclo “Invito all’ascolto” della Società Filarmonica. Concerto di Francesca Temporin, violino e Walter Salin, chitarra. Info: info@filarmonica-trento.it, tel. 0461 985244.

Musica PFM CANTA DE ANDRÉ ANNIVERSARY Trento. Ore 21. Teatro auditorium. In occasione del quarantennale dei live “Fabrizio De André e PFM in concerto” e a vent’anni dalla scomparsa del poeta, PFM - Premiata Forneria Marconi, in primavera, tornerà sui palchi di tutta Italia con “PFM canta De André - Anniversary”, un tour per celebrare il fortunato sodalizio con il cantautore genovese e riproporre una serie di concerti dedicati a quell’evento. Per rinnovare l’abbraccio tra il rock e la poesia, alla scaletta originale saranno aggiunti anche brani tratti da “La buona Novella”. Info: www.centrosantachiara.it - n. verde 800 013952. Musica ENSEMBLE CROMATISMI Roncegno. Ore 21. Sala del Caminetto, Casa Raphael / Palace Hotel, P.zza de Giovanni 4, Roncegno (Tn). Ingresso gratuito con offerta libera. Concerto con: Nicola Bighetti e Elisa Romeo, flauti / Flora Vedovelli, arpa. Musiche tratte da celebri colonne sonore. Informazioni: www.arsmodi.it/ casa-raphael-2019. Musica ISABELLE VAN KEULEN ENSEMBLE Trento. Ore 20.30. Sala Filarmonica di Trento, Via Verdi, 30 Trento. Concerto su musiche di Johann Sebastian Bach e Astor Piazzolla. “ISABELLE VAN KEULEN ENSEMBLE”,Isabelle van Keulen violino, Christian Gerber bandoneon, Ludwig Rüdiger contrabbasso, Ulrike Palyer pianoforte. Informazioni: 0461 985244, email: info@ filarmonica-trento.it. Teatro LA SCORTECATA Rovereto. Ore 21. Auditorium Melotti. Adattato al teatro e diretto dalla regista siciliana Emma Dante, “La scortecata” è un’opera liberamente tratta da “Lo cunto de li cunti overo lo trattenimiento de peccerille”, raccolta di 50 fiabe in lingua napoletana scritta da Giambattista Basile. Il racconto, il decimo di tale raccolta, è diventato ancora più noto dopo essere stato rappresentato anche da Matteo Garrone nel suo film “Tale of Tales”. Info: www.centrosantachiara.it - n. verde 800 013952. Teatro MADAME BOVARY Pergine. Ore 20.45. Teatro Comunale di Pergine, P.zza Garibaldi 5/g. Spettacolo nell’ambito del Festival Bellandi. Spettacolo scritto e diretto da Luciano Colavero, con Chiara Favero. Scenografia Alberto Favretto e Marcello Colavero. Informazioni: tel. 0461.511332; www.teatrodipergine.it; info@teatrodipergine.it.

17 MERCOLEDÌ Cultura LA FORMA DELLE COSE Trento. Ore 20.30. MUSE - Museo delle Scienze. “MUSE a tutto libro” è il nuovo ciclo di incontri con autori e autrici proposto dal MUSE Museo delle Scienze di Trento a partire da marzo 2019. Al centro di ogni incontro ci sarà un tema scientifico e sociale contemporaneo di interesse pubblico, un libro di recente pubblicazione e il suo scrittore che - come in un salotto informale - converserà con le persone presenti, intrecciando un dialogo con un esperto del Museo. “La forma delle cose” di Marco Andreatta. Conduce David Tombolato. Prenotazione gratuita su eventbrite.it. Teatro ORFEO ALL’INFERNO Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale. Rappresentato per la prima volta al Théâtre des Bouffes-Parisiens nel 1858, capolavoro dell’operetta francese, «Orfeo all’inferno» è il modello della Parodia trasgressiva e geniale esercitata da Offenbach - padre dell’Operetta europea - sulla società e sul potere del secondo Impero. La Compagnia Teatro Musica Novecento ripropone un classico del teatro musicale leggero, celebre per la straripante invenzione comica, lirica e musicale, esaltata dal ritmo travolgente del galop infernale (il celebre can-can), tuttora ingrediente base del grande successo dello spettacolo. Info: www.centrosantachiara.it - n. verde 800 013952. Teatro NOI Pergine. Ore 20.45. Teatro Comunale di Pergine, P.zza Garibaldi 5/g. Spettacolo nell’ambito del Festival Bellandi. Spettacolo di Danilo Macrì, con Eva Cambiale, Elena Dragonetti, Carlo Orlando, Raffaella Tagliabue. Uno spettacolo diretto da Carlo. Produzione Narramondo, Altrove - Teatro della Maddalena. Informazioni: tel. 0461.511332; www.teatrodipergine.it; info@teatrodipergine.it. Teatro IMMAGINO TU SIA GIÀ ANDATO IN BUCA Villazzano. Ore 20.45. Teatro di Villazzano, Via Giordano 6. Spettacolo di Irvine Welsh. Regia Nicola Piffer, con Lorenzo Marchi, Federico Scarpinato, Angelique Romanelli, Emanuele Borga. Edimburgo. Info: www.teatrodivillazzano. it; Tel. 0461.913706.

18 GIOVEDÌ Teatro LA SIGNORINA JULIE Pergine. Ore 20.45. Teatro Comunale di Pergine, P.zza Garibaldi 5/g. Spettacolo nell’ambito del Festival Bellandi. Uno studio da A.Strindberg, Adattamento e re-

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trentinoappuntamenti gia Giuseppe Amato, Con Monica Garavello, Christian Renzicchi, Federica Sgoifo. Una notte d’estate, poche ore di sonno, qualche sguardo abbozzato tra un servitore e la sua signora, una lunga e devastante lotta per sopravvivere a se stessi, e poi il desiderio. Ovvio, il desiderio. Dei più puri, dei più inquinanti, dei più rari, dei più spaventosi. Tutto questo è ‘La signorina Julie’, e tutto questo non può solo essere ‘la signorina Julie’. Informazioni: tel. 0461.511332; www.teatrodipergine.it; info@teatrodipergine.it.

19 VENERDÌ Cultura ALLA SCOPERTA DEL CIELO Cembra Lisignago. ore 20.15. Osservatorio Pleiadi in località Le Cave a Cembra. Osservazione guidata del cielo e degli astri. Dalle 20.15. Attività gratuita. Organizza: Ass. Astr. Valle di Cembra. Info e iscrizioni: Sergio Dallaporta 0461 683465, Ettore Rizzolli 348 9239891. Enogastronomia APERI-GREEN Ore 17. Green Grill - Info e Sapori a Grumes. Aperitivo a km zero sulla terrazza panoramica del Green Grill, per gustare le specialità della Valle di Cembra. Quota di partecipazione: € 5,00, gratuito con Trentino Guest Card - Speciale Piné Cembra. Iscrizioni entro le ore 18 del giovedì precedente l’iniziativa. Organizzano: A.p.T. e S.T.G.. Info e iscrizioni: 346 2799154, info@ vivigrumes.it. Enogastronomia GIRO BIRRA VIP Fornace. Ore 19. Antica Casa Roccabruna. Percorso guidato alla ricerca della migliore birra del mondo, con degustazione da 15 a 72 birre diverse, accompagnate da gustosi stuzzichini. Quota di partecipazione: € 8,50. Dalle 19. Organizza: Francesco Roccabruna. Info e prenotazioni: 347 1856003, francesco@roccabruna-bevande. it, www.roccabruna-bevande.it. Enogastronomia CHOCOMUSIC - MUSICA PER IL PALATO! Riva del Garda. Piazza Cesare Battisti. La Grande Festa del cioccolato artigianale: corsi di cioccolato, cooking show, degustazioni e molto altro ancora! Eventi, laboratori e musica in programma dal 19 al 22 aprile. Informazioni: info@gardatrentino.it. Musica TERRY RILEY Trento. Ore 21. Teatro SanbàPolis Via della Malpensada, 80-88. Alla veneranda età di 83 anni, accompagnato dal figlio Gyan, Terry Riley si esibisce ancora dal vivo con risultati egregi: “Sembra Bach che fa be bop”, ha scritto “The Guardian” di un recente concerto al

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Barbican di Londra. Nell’ambito della rassegna “Transiti”. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.13952. Musica LILLO IN SCHOOL OF ROCK Trento. Ore 21. Teatro Auditorium Santa Chiara. Con la prestigiosa firma di Massimo Romeo Piparo debutta in Italia “School of Rock”, il musical che Andrew Lloyd Webber ha tratto dal film di Richard Linklater del 2003, una grande novità che mette al centro la musica e porta al Sistina un grande titolo internazionale, per la prima volta assoluta in Italia dopo Broadway e il West End. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952. Teatro “VAMAPADE D’ISTÀ” Dro. Ore 20.45. Teatro Parrocchiale di Dro. NILO FAITELLI Rassegna Teatrale organizzata dalla Filo “Ce. Dro”.Spettacolo di Antonia Dalpiaz Filodrammatica “Ce.Dro” di Dro. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

20 SABATO Musica LILLO IN SCHOOL OF ROCK Trento. Ore 21. Teatro Auditorium Santa Chiara. Con la prestigiosa firma di Massimo Romeo Piparo debutta in Italia “School of Rock”, il musical che Andrew Lloyd Webber ha tratto dal film di Richard Linklater del 2003, una grande novità che mette al centro la musica e porta al Sistina un grande titolo internazionale, per la prima volta assoluta in Italia dopo Broadway e il West End. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952.

21 DOMENICA Musica NOMADI IN CONCERTO Folgaria. Ore 21. Palaghiaccio di Folgaria. Ora la band guidata da Beppe Carletti ritorna sull’Altipiano di Folgaria per un nuovo concerto. Prevendite: Primi alla Prima, CASSE RURALITRENTINE E BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO, RADIO DOLOMITI 0461.987161. Teatro “TRE SULL’ALTALENA” Romeno. Ore 21. Teatro Parrocchiale di Romeno. A TEATRO IN AMICIZIA rassegna teatrale 2019 organizzata dalla Filo “Amicizia” di Romeno. Spettacolo di Luigi Lunari, Filodrammatica “Amicizia” di Romeno. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it.

23 MARTEDÌ Enogastronomia L’ARTE DEGLI ALAMBICCHI Altavalle. ore 16.30. Distilleria Paolazzi o Pilzer a Faver). Visita alla scoperta della lavorazione della grappa, distillato storico e prezioso della Valle di Cembra, con

due degustazioni. Orario: 16.30 17.30. Quota di partecipazione: € 7,00, gratuito con Trentino Guest Card. Iscrizioni entro le ore 17 del giorno precedente l’iniziativa. Organizzano: Cembrani DOC. Info e iscrizioni: 393 5503104, info@ cembranidoc.it. Musica DANZE E VIRTUOSISMI Roncegno. Ore 21. Sala del Caminetto, Casa Raphael / Palace Hotel, P.zza de Giovanni 4, Roncegno (Tn). Ingresso gratuito con offerta libera. Concerto con: Sergio La Vaccara, violino / Filippo Ghidoni, chitarra. Musiche di Dowland, Paganini, Legnani. Informazioni: www.arsmodi.it/casaraphael-2019.

24 MERCOLEDÌ Musica ROBERTO VECCHIONI Trento. Ore 21. Teatro Auditorium Santa Chiara. A distanza di cinque anni dall’ultimo lavoro discografico (“Io non appartengo più” del 2013), il 9 novembre esce “L’infinito”, il nuovo album di Roberto Vecchioni. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952. Musica DJ GRUFF E GIANLUCA PETRELLA Trento. Ore 21. Teatro Sanbapolis, Via della Malpensada, Trento. Concerto nell’ambito della rassegna Jazz’Abous. Biglietto intero € 15 / ridotto under 26 € 12 / biglietto acquistato la sera dello spettacolo in teatro € 18. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.13952.

25 GIOVEDÌ Enogastronomia DI MASO IN MASO DI VINO IN VINO Lavis. Itinerario enogastronomico lungo la Strada del vino, da percorrere a piedi, in bicicletta o utilizzando un trenino messo a disposizione per l’occasione, che prevede varie tappe nei masi di Sorni e Pressano durante le quali potrete degustare vini, spumanti, succhi e birre artigianali del territorio delle Colline Avisiane, abbinati a cibi e prodotti locali di eccellenza. Per vivere una giornata all’insegna del gusto, della scoperta del territorio e del divertimento per tutte le età. Info: tastetrentino.it/dimasoinmaso. Folklore ORTINPARCO 2019 Levico Terme. Torna dal 25 al 28 aprile nello storico Parco delle Terme di Levico, a Levico Terme, in Valsugana - Trentino, Ortinparco, il festival degli orti e dei giardini giunto ormai alla sedicesima edizione. Tema dell’edizione 2019 sarà “Orti e Giardini per affrontare il cambiamento climatico”. Informazioni: www.naturambiente. provincia.tn.it.

26 VENERDÌ Cultura ALLA SCOPERTA DEL CIELO Cembra Lisignago. ore 20.15. Osservatorio Pleiadi in località Le Cave a Cembra. Osservazione guidata del cielo e degli astri. Dalle 20.15. Attività gratuita. Organizza: Ass. Astr. Valle di Cembra. Info e iscrizioni: Sergio Dallaporta 0461 683465, Ettore Rizzolli 348 9239891. Cultura BENE COMUNE Trento. Ore 18. Parco San Marco. L’appuntamento fa parte delle iniziative contenute nel patto di collaborazione sottoscritto dall’associazione scuola dell’infanzia Tambosi, dall’associazione studio d’arte Andromeda, dalla libreria Due Punti, dall’associazione culturale LinguAttiva, dal ristorante Terramia e dal Comune di Trento. L’appuntamento è aperto a tutti. Informazioni: 0461 884106, servizio.benicomuniegestioneacquisti@comune.trento.it. Enogastronomia APERI-GREEN Ore 17. Green Grill - Info e Sapori a Grumes. Aperitivo a km zero sulla terrazza panoramica del Green Grill, per gustare le specialità della Valle di Cembra. Quota di partecipazione: € 5,00, gratuito con Trentino Guest Card - Speciale Piné Cembra. Iscrizioni entro le ore 18 del giovedì precedente l’iniziativa. Organizzano: A.p.T. e S.T.G.. Info e iscrizioni: 346 2799154, info@ vivigrumes.it. Folklore ORTINPARCO 2019 Levico Terme. Torna dal 25 al 28 aprile nello storico Parco delle Terme di Levico, a Levico Terme, in Valsugana - Trentino, Ortinparco, il festival degli orti e dei giardini giunto ormai alla sedicesima edizione. Tema dell’edizione 2019 sarà “Orti e Giardini per affrontare il cambiamento climatico”. Orario dalle 9.30 alle 18.00. Info c/o Servizio per il sostegno occupazionale e la valorizzazione ambientale P.A.T. Parco delle Terne di Levico, n. 0461.706824, 496123 / parco. levico@provincia.tn.it. Teatro “EN CASTEL EN VENDITA Mezzolombardo. Ore 20.45. Teatro “S. Pietro” di Mezzolombardo. Spettacolo di Gigliola Brunelli. Filodrammatica “S. Genesio” di Calavino e Associazione “Oasi Valle dei Laghi”.Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it.

27 SABATO Cultura SILENT BOOK Pergine Valsugana. ore 16.30. Castello di Pergine. Il Castello di Pergine, un volo nella sua storia.


trentinoappuntamenti Edizione Associazione Amici della Storia - Pergine. Illustrazioni Adriano Siesser. Ingresso gratuito. Informazioni: 0461 727700, info@ visitvalsugana.it. Cultura TRENTO FILM FESTIVAL Trento. Centro storico. Il primo e più antico festival internazionale di cinema dedicato ai temi della montagna, dell’avventura e dell’esplorazione. Ricca rassegna di ospiti, film, eventi e mostre. “Destinazione...Marocco”. Il programma completo e dettagliato è pubblicato sul sito http://trentofestival.it; Tel. 0461.986120; info@ trentofestival.it. Folklore ORTINPARCO 2019 Levico Terme. Torna dal 25 al 28 aprile nello storico Parco delle Terme di Levico, a Levico Terme, in Valsugana - Trentino, Ortinparco, il festival degli orti e dei giardini giunto ormai alla sedicesima edizione. Tema dell’edizione 2019 sarà “Orti e Giardini per affrontare il cambiamento climatico”. Orario dalle 9.30 alle 18.00. Info c/o Servizio per il sostegno occupazionale e la valorizzazione ambientale P.A.T. Parco delle Terne di Levico, n. 0461.706824, 496123 / parco. levico@provincia.tn.it. Folklore FESTIVAL DEL LATTE E DELLA LANA LevicoTerme. Centro storico. Durante l’evento potrete scoprire, apprendere, assaggiare e vivere in prima persona tutto ciò che riguarda il mondo del latte, della lana e i suoi derivati a km 0. Parteciperanno alcune malghe della zona, in particolare quelle legate al Formaggio Vezzena. Durante il festival sarà possibile partecipare a laboratori per grandi e piccini e ci saranno vari show cooking. Per i più piccoli saranno presenti anche gli animali della fattoria. Info Consorzio Levico Terme in Centro,info@levicotermeincontra.com, www.visitlevicoterme.it. Teatro LERCIO LIVE Brentonico. Ore 21. Cinema Teatro Monte Baldo, Brentonico (Tn). Primo spettacolo ideato e scritto dalla redazione di Lercio.it. Telegiornali esilaranti, rubriche improbabili e il meglio del repertorio del sito satirico più famoso e amato d’Italia accompagneranno gli spettatori in un divertentissimo viaggio all’insegna della sporca informazione, sempre in bilico tra realtà e finzione. Informazioni: Comune di Brentonico - Ufficio Cultura e Biblioteca Comunale, Via don Federico Roberti 5/a, Brentonico (TN), Tel. 0464.395059-394027, cultura.istruzione@comune.brentonico.tn.it.

Teatro BASTA PARLAR MALE DELE DONE Fiera di Primiero. Ore 20.45. Teatro di Pieve. Commedia dialettale in tre atti messa in scena dalla compagnia La Filolevico (TN). Lo spettacolo, con la regia di Claudio Pasquini, rientra nel programma della 24^ Rassegna Primiero Teatro 2019, organizzata dalla Compagnia Teatrale primierotta “El Feral”. Info: 0439 62407. Teatro “ALICE & THE WONDER” CastelloTesino. Ore 20.30. Cinema Teatro. Musical con GinSong Band di Merate (Lecco) con musica dal vivo. Uno spettacolo divertente, brillante e ...”matto come un cappellaio”: il riadattamento in musical della favola di Lewis Carrol firmata Ginsong, “Alice & The Wonder”, ha conquistato il pubblico dei maggiori teatri lombardi, riscuotendo un gran successo. Ed ora sarà anche in Trentino. I Ginsong sono un gruppo di giovani davvero numeroso: circa 40 ballerini, attori e coristi, uniti da ben 6 anni dall’entusiasmo e dalla voglia di fare del bene. Incasso devoluto in beneficenza. Info:Biblioteca di Castello Tesino tel. 0461 593232.

28 DOMENICA Cultura TRENTO FILM FESTIVAL Trento. Centro storico. Il primo e più antico festival internazionale di cinema dedicato ai temi della montagna, dell’avventura e dell’esplorazione. Ricca rassegna di ospiti, film, eventi e mostre. “Destinazione...Marocco”. Il programma completo e dettagliato è pubblicato sul sito http://trentofestival.it; Tel. 0461.986120; info@trentofestival.it. Famiglia QUATTRO VILLE IN FIORE Tassullo. ore 09.30. Partenza presso SARC Coopertiva di TASSULLO, Val di Non. La “Quattro Ville in Fiore” della Val di Non è molto più di una corsa agonistica. Nella suo versione non agonistica infatti è un appuntamento adatto a tutti famiglie, bambini, nonni e semplici escursionisti. Sulla distanza di 5 o 11 chilometri si attraversano i paesi cosidetti delle “Quattro Ville” muovendosi tra i meli in fiore. Lungo il percorso ci saranno varie tappe enogastronomiche, chiesette di campagna aperte al pubblico e bellissimi manieri. http://quattrovilleinfiore.it. Folklore ORTINPARCO 2019 Levico Terme. Torna dal 25 al 28 aprile nello storico Parco delle Terme di Levico, a Levico Terme, in Valsugana - Trentino, Ortinparco, il festival degli orti e dei giardini giunto ormai alla sedicesima edizione. Tema dell’edizione 2019 sarà “Orti e Giardini per affrontare il cambiamento climatico”. Orario

dalle 9.30 alle 18.00. Info c/o Servizio per il sostegno occupazionale e la valorizzazione ambientale P.A.T. Parco delle Terne di Levico, n. 0461.706824, 496123 / parco. levico@provincia.tn.it. Folklore FESTIVAL DEL LATTE E DELLA LANA LevicoTerme. Centro storico. Durante l’evento potrete scoprire, apprendere, assaggiare e vivere in prima persona tutto ciò che riguarda il mondo del latte, della lana e i suoi derivati a km 0. Parteciperanno alcune malghe della zona, in particolare quelle legate al Formaggio Vezzena. Durante il festival sarà possibile partecipare a laboratori per grandi e piccini e ci saranno vari show cooking. Per i più piccoli saranno presenti anche gli animali della fattoria. Info Consorzio Levico Terme in Centro,info@levicotermeincontra.com, www.visitlevicoterme.it. Musica DUO CELESTE DI MEO KWANG JONGREY Rovereto. ore 11. Via della Terra, 48 Casa Mozart Rovereto. Concerto nell’ambito delle Matinée in Casa Mozart. Duo Celeste DI MEO al violino KWANG JONGREY al pianoforte”. Informazioni: 0464 422719, infoami@mozartitalia.org, https://mozartitalia.org.

29 LUNEDÌ Cultura TRENTO FILM FESTIVAL Trento. Centro storico. Il primo e più antico festival internazionale di cinema dedicato ai temi della montagna, dell’avventura e dell’esplorazione. Ricca rassegna di ospiti, film, eventi e mostre. “Destinazione...Marocco”. Il programma completo e dettagliato è pubblicato sul sito http://trentofestival.it; Tel. 0461.986120; info@ trentofestival.it. Folklore FESTIVAL DEL LATTE E DELLA LANA LevicoTerme. Centro storico. Durante l’evento potrete scoprire, apprendere, assaggiare e vivere in prima persona tutto ciò che riguarda il mondo del latte, della lana e i suoi derivati a km 0. Parteciperanno alcune malghe della zona, in particolare quelle legate al Formaggio Vezzena. Durante il festival sarà possibile partecipare a laboratori per grandi e piccini e ci saranno vari show cooking. Per i più piccoli saranno presenti anche gli animali della fattoria. Info: Consorzio Levico Terme in Centro,info@levicotermeincontra.com, www.visitlevicoterme.it.

30 MARTEDÌ Cultura TRENTO FILM FESTIVAL Trento. Centro storico. Il primo e più antico festival internazionale di cinema dedicato ai temi della montagna, dell’avventura e dell’esplorazione. Ricca rassegna di ospiti, film, eventi e mostre. “Destinazione...Marocco”. Il programma completo e dettagliato è pubblicato sul sito http://trentofestival.it; Tel. 0461.986120; info@trentofestival.it. Folklore FESTIVAL DEL LATTE E DELLA LANA LevicoTerme. Centro storico. Durante l’evento potrete scoprire, apprendere, assaggiare e vivere in prima persona tutto ciò che riguarda il mondo del latte, della lana e i suoi derivati a km 0. Parteciperanno alcune malghe della zona, in particolare quelle legate al Formaggio Vezzena. Durante il festival sarà possibile partecipare a laboratori per grandi e piccini e ci saranno vari show cooking. Per i più piccoli saranno presenti anche gli animali della fattoria. Info Consorzio Levico Terme in Centro,info@levicotermeincontra.com, www.visitlevicoterme.it. Musica PIANOFORTE A QUATTRO MANI Roncegno. Ore 21. Sala del Caminetto, Casa Raphael / Palace Hotel, P.zza de Giovanni 4, Roncegno (Tn). Ingresso gratuito con offerta libera. Concerto con: Edoardo Bruni e Volha Karmyzava, pianoforte a quattro mani. Musiche di Wagner e Bruni. Informazioni: www.arsmodi.it/casa-raphael-2019.

GLI APPUNTAMENTI DI MAGGIO 1 MERCOLEDÌ Cultura TRENTO FILM FESTIVAL | 67^ EDIZIONE Trento. Centro storico. Il primo e più antico festival internazionale di cinema dedicato ai temi della montagna, dell’avventura e dell’esplorazione. Ricca rassegna di ospiti, film, eventi e mostre. “Destinazione...Marocco”. Il programma completo e dettagliato è pubblicato sul sito http://trentofestival.it; Tel. 0461.986120; info@trentofestival.it. Folklore FESTIVAL DEL LATTE E DELLA LANA LevicoTerme. Centro storico. Durante l’evento potrete scoprire, apprendere, assaggiare e vivere in prima persona tutto ciò che riguarda il mondo del latte, della lana e i suoi derivati a km 0. Info: Consorzio Levico Terme in Centro,info@ levicotermeincontra.com, www. visitlevicoterme.it.

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trentinomatrimoni SOLO PER I NOSTRI LETTORI, DUE REPORTAGE DI NOZZE: AUSILIA CON GABRIELE E DI GIULIA CON ALESSANDRO

I MATRIMONI DEL MESE Lei Nome: Ausilia Anni: 44 Nata a: Messina Residente a: Riva del Garda Vestito: Atelier G. Orsini - Trento Truccatore: Natalia Occupazione: Insegnante

Lui Nome: Gabriele Anni: 39 Nato a: Napoli Residente a: Riva del Garda Vestito: Digel Occupazione: Tecnico informatico

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trentinomatrimoni Matrimonio: Data: Luogo: Fiori e bouquet: Anelli: Banchetto: Numero invitati: Torta: Lista di nozze: Viaggio di nozze: Vivranno a:

Religioso 21 luglio 2018 Chiesa dell’Inviolata - Riva d. G. Cinzia Fonso Weddings Gioielleria Detoni - Riva d.G. Castel Toblino 35 Pasticceria Bologna - Mori Agenzia “Garda Viaggi” Giappone, 15 giorni Riva del Garda

Servizio fotografico: Fotosumisura di Mirco e Sabrina www.fotosumisura.it

Wedding Planner Regia : Cinzia Fonso Weddings www.cinziafonso.it

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trentinomatrimoni Servizio fotografico: Trintinaglia Wedding Photo www.trintinaglia.com

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Matrimonio: Civile Data: 28 luglio 2018 Luogo celebrazione: Castel Ivano Invitati: 200 Banchetto: Spera Valsugana Anelli: Mastro 7 - Mattarello Catering e pasticceria: Prime Rose - Levico Terme Torta: Pasticceria de Giorgio - Borgo Vals. Allestimenti Floreali: Floreale - Pieve Tesino Bomboniere: Foto ottica Trintinaglia - Borgo Vals. Paggetto: Santiago, il nipote della sposa Viaggio di nozze: Thailandia, 21 giorni Vivranno a: Castel Ivano


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Lei

Lui

Nome: Giulia Anni: 28 Nata a: Borgo Valsugana Residente a: Castel Ivano Vestito e scarpe: Shaila Sposa - Arco Parrucchiere: Salone da Mary - Scurelle Truccatrice: Estetica d‘Autore - Telve Testimone: Cristiana Occupazione: Impiegata

Nome: Alessandro Anni: 33 Nato a: Borgo Valsugana Residente a: Castel Ivano Vestito e scarpe: Abbigliamento Baratto - Lavis Barbiere: Mod’Art - Borgo Valsugana Testimone: Michele Occupazione: Carpentiere

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TRE STUDENTI “ALFIERI DELLA REPUBBLICA” PASSATO E PRESENTE DEI RIFUGI ALPINI IN TRENTINO

TRE RAGAZZI DI BORGO PREMIATI DAL PRESIDENTE MATTARELLA

IL PALINSESTO RADIOFONICO DELLA STRUTTURA RAI DI TRENTO

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a programmazione radiofonica, a diffusione regionale sulle frequenze di Radio1, della Struttura di Programmi della Sede RAI di Trento, che prende il via il 2 aprile e si protrarrà fino alla fine di giugno 2019, prevede il martedì , alle 12.25, “Ritorno al passato. Un viaggio nella terra della corsa all’oro”: il programma narra dei quattro mesi trascorsi nel grande nord canadese da due trentini. Segue, alle 12.40, “Trentino-Africa. Andata e ritorno”: 13 puntate per conoscere la storia di Domenico Bassetti, nato a Lasino e morto in Algeria dove aveva fondato nel 1867 la cittadina di Palestro. Alle 13.20 va in onda: “La manutenzione dell’Universo”: la vicenda umana di Maria Domenica Lazzeri (1815-1848, ne parliamo in un’altra sezione della rivista). Il martedì si conclude con: “Valori in corso: l’ottica relazionale della molteplicità”. Incontro con esponenti e volontari che hanno dato vita ad associazioni e fondazioni “Rifugiarsi in Trentino. Storia con finalità e presente dei rifugi alpini in Trentino”. culturali, civiche, solidaristiche, di utilità sociale e senza fini di lucro. Il mercoledì si apre, alle 12.25, con: “A piedi nudi sul palco: dilatazione progressiva dello spettacolo”. Incontri con il teatro, il cinema, l’arte e la poesia. Una carrellata sui progetti e le programmazioni di tutte le manifestazioni artistiche regionali. Alle 12.45 si propone: “VivinTrentino”. Tredici puntate dedicate alle tematiche di pubblico interesse relative alla realtà provinciale. Alle 13.20: “Indie per cui rock”. La musica indipendente trentina: le band, i protagonisti, le loro ispirazioni sono la miscela per queste 13 puntate dove si esplora un territorio ricco di grandi interpreti, di nuovi e vecchi stilemi musicali. Alle 13.40: “Costruire il futuro… con la conoscenza”. Sintesi radiofonica, in 6 puntate, di alcune lezioni/conferenze che costituisco: “Costruire il futuro”, evento formativo per studenti. Dal 15 maggio lo spazio sarà occupato da: ”Audite, audite. Racconti e canti dalle Dolomiti”. 7 puntate dedicate alle leggende, canti e cultura Ladina. Il venerdì, alle 12.25, si propone: “Incontri ravvicinati di un certo tipo. Un Trentino da raccontare”. Una raccolta di storie vere e documentate contestualizzate nell’epoca in cui sono avvenute. Brevi

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on hanno ancora 18 anni, li compiranno la prossima estate, ma il 13 marzo scorso hanno ricevuto dalle mani del presidente Sergio Mattarella l’attestato di onore di “Alfiere della Repubblica”, onorificenza conferita a giovani che si sono distinti come costruttori di comunità attraverso la loro testimonianza, il loro impegno, le loro azioni coraggiose e solidali. Filippo Pasquazzo, Enrico Cescato, entrambi di Castel Ivano e Samuele Ropelato, di Scurelle, sono tre studenti dell’istituto “De Gasperi” di Borgo Valsugana che hanno realizzato un’app (My Voices) per smartphone, allo scopo di consentire a un loro compagno con disabilità comunicativa e relazionale di esprimersi e interagire con il resto della classe. L’app My Voices ha richiesto mesi di lavoro e ora può essere utilizzata anche in altri contesti scolastici ed extrascolastici. Per questo sono stati scelti assieme ad altri giovani e giovanissimi, nati fra il 1999 e il 2008, per ricevere l’importante riconoscimento. “Vi ringrazio molto perché avete dimostrato che questa è la vita del nostro Paese e che la solidarietà è l’impalcatura della convivenza” ha detto Mattarella a tutti i giovani presenti alla cerimonia.

monografie che narrano di vita, di avventure, di guerra, di amori e di emigrazione. Storie unite dal gusto della ricerca e della scoperta del Trentino di ieri e di oggi. Alle 12.40: “Rifugiarsi in Trentino. Storia e presente dei rifugi alpini in Trentino”. Il programma presenta una fotografia dei rifugi com’erano ieri e come sono oggi, con uno sguardo rivolto al futuro. Alle 13.20 “Cammina e scopri. Trentino fra natura e cultura”: le tredici puntate attraversano i luoghi fisici del Trentino (parchi, foreste, corpi d’acqua, montagne, altopiani, teatri, piazze, castelli) raccontandone l’intreccio fra la matrice fisica, biologica e quella culturale e scientifica. Alle 13.35: “Il Trentino e l’arte di scrivere”. Breve spazio dedicato all’ironia e alla comicità con Lucio Gardin e Roberto Valentino Ulmini. Il venerdì si chiude (inizio ad ore 13.45) con: “Enrosadira: i colori delle dolomiti” programma che si occupa di cultura, sport, ed ambiente alpino.


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INTELLIGENZA ARTIFICIALE PER LA MEDICINA LA “TEMPO LIBERO“ VA AI SUPPLEMENTARI! LA FIERA PIÙ AMATA IN REGIONE OFFRE ANCHE QUEST’ANNO IL PERFETTO MIX DI DIVERTIMENTO PER TUTTA LA FAMIGLIA

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l tempo libero non è mai abbastanza, per questo quest’anno abbiamo deciso di prolungarlo: le Street Food Nights di venerdì 26 e sabato 27 aprile invitano il pubblico a partire dalle ore 18:30 a fare un viaggio dei sapori lungo tutta l’Italia, accompagnato da tornei sportivi e musica dal vivo! Tutto ad ingresso gratuito! Anche durante il giorno lo Street Food Festival offre un’atmosfera di festival di strada, grazie a delizie per il palato, esibizioni di band sempre diverse e spettacoli di ballo da non perdere! Per la terza volta, l’iniziativa Alperia Sport Hero punta a motivare bambini e ragazzi fino ai 14 a fare sport: il divertimento e la possibilità di provare diverse discipline sportive sono garantiti. Chi completerà le nove discipline proposte verrà nominato Sport Hero! Grazie all’iniziativa “Sportissimo” Tempo Libero offre a 30 associazioni sportive per la prima volta la possibilità di presentare la propria struttura e le proprie attività, coinvolgendo il pubblico in modo attivo. Verranno proposte dimostrazioni e i dettagli di tante attività sportive, dalle più note a quelle di nicchia, che hanno però sempre molto da offrire. Per tutti gli appassionati della vita all’aria aperta ci sarà il grande settore espositivo dell’attrezzatura da campeggio e per le vacanze in mezzo alla natura – da acquistare ma anche da affittare. La vacanza ideale si può poi prenotare direttamente in fiera nel settore Holidays. Per i bambini Tempo Libero offre un vero e proprio luna park con giostre, giochi e con la ormai mitica scimmietta canterina Bobby, in fiera al sabato. Info: www.fierabolzano.it

PREMIATA LA RICERCA DI DUE STUDENTI DELLA FONDAZIONE BRUNO KESSLER A MILANO

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oro sono Seyedmostafa Sheikhalishahi, studente di dottorato, e Behrooz Mamandipoor, studente di Master, ed entrambi lavorano presso il laboratorio e-health del Centro ICT della FBK e di TrentinoSalute4.0 sotto la supervisione del tutor Venet Osmani. Insieme ad altri colleghi medici hanno partecipato, dall’1 al 3 febbraio scorsi, alla “datathon” dell’Humanitas Research Hospital di Milano, organizzata per la prima volta in Italia dalla Società Europea di Medicina Intensiva (ESICM) e dal MIT di Boston. All’evento hanno preso parte circa 300 specialisti da diverse parti del mondo e alcuni dei più importanti esperti sul tema. Ingegneri, scienziati e medici sono stati chiamati al confronto e alla discussione per analizzare e comprendere meglio come i grandi database e le più moderne tecnologie informatiche possono supportare i medici per migliorare la qualità delle cure in un’area clinica particolarmente delicata come la terapia intensiva. Alla Datathon, i team di esperti e scienziati, alcuni provenienti da note istituzioni come l’Università di Harvard e Cleveland Clinic hanno creato, in una sfida a tempo, un “algoritmo intelligente” per risolvere alcuni scenari che si verificano generalmente in terapia intensiva, utilizzando dati anonimi di quasi 40.000 mila pazienti, messi a disposizione dal MIT. Dieci le squadre in gara: quella di FBK/TS4.0, oltre ai ricercatori Seyedmostafa e Behrooz, che in FBK studiano l’analisi dei dati clinici usando metodi di Intelligenza Artificiale, era composta anche da medici della terapia intensiva. Il loro obiettivo: sviluppare un algoritmo per predire la necessità di analisi del sangue arterioso nei pazienti critici. Per risolvere la sfida, il gruppo di lavoro ha utilizzato il plasma del lattato come indicatore della gravità della malattia (più la patologia è grave, più il tasso di lattato è alto) e creato un modello computazionale per prevedere il momento ottimale per effettuare l’analisi dei gas nel sangue.

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PEZCOLLER 2019 AL PROF. ALBERTO MANTOVANI AL VIA LA PARTNERSHIP FRA SURGIVA E MART

HA SCOPERTO LA RELAZIONE TRA INFIAMMAZIONE E TUMORI

CON UNA OPEN CALL PER GIOVANI FOTOGRAFI

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acqua minerale del Gruppo Lunelli e il Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, due realtà trentine unite dalla passione per l’alta qualità, avviano una collaborazione volta a promuovere il territorio. La prima attività congiunta sarà un workshop immersivo destinato a giovani fotografi e videomaker, selezionati tramite call pubblica. Mart e Surgiva inaugurano la loro partnership con un progetto dedicato alla promozione del Trentino e dei giovani talenti. La volontà di collaborare affonda le sue radici proprio nella passione per il territorio in cui entrambe le realtà sono radicate e nella ricerca dell’eccellenza in ogni dettaglio. L’acqua Surgiva, che sgorga in alta quota nell’ambiente incontaminato del Parco Naturale Adamello Brenta, e il Mart di Rovereto disegnato dall’archistar Mario Botta, sono accomunati da uno stesso elemento “simbolo”: il vetro, sinonimo di trasparenza e purezza. Di vetro è infatti l’iconica cupola del polo museale così come la bottiglia di Surgiva, per mantenere inalterate le qualità organolettiche delle sue acque. Grazie alla sua leggerezza, Surgiva non altera il sapore dei cibi e dei vini cui si accompagna diventando quindi “Complice del Gusto” ideale nel senso più esteso. Infatti, si sposa con il gusto eccellente ovunque esso sia e sotto qualsiasi forma: un’opera d’arte, un oggetto di design, un luogo che favorisce un’esperienza unica, come il Mart di Rovereto. La partnership tra Surgiva e Mart nasce dalla volontà di creare un legame tra due realtà che fanno del gusto la loro cifra distintiva, che si estrinseca nell’impegno a favore della bellezza e della promozione del territorio. A tal fine sono state definite una serie di azioni progettuali che ben rappresentano i valori che rendono uniche queste due eccellenze del territorio.

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l prof. Alberto Mantovani è il vincitore del Premio Pezcoller-Aacr 2019 per la ricerca sul cancro, selezionato da un comitato scientifico internazionale tra una “rosa” di oltre venti scienziati dai migliori istituti di ricerca di tutto il mondo. Lo ha comunicato, il 25 febbraio scorso, in una conferenza stampa a Trento presso la Fondazione Caritro, il presidente della Fondazione Pezcoller Enzo Galligioni. Alberto Mantovani è nato il 29 ottobre 1948 a Milano. Sposato, quattro figli, è laureato in medicina, specializzazione in oncologia. Dopo iniziali esperienze come ricercatore in Italia, a Milano e all’estero, Londra e Bethesda (Usa), nel 1979 ha fatto ritorno a Milano, all’Istituto Negri, dove ha ricoperto importanti incarichi nella ricerca. Dal 2005 è direttore scientifico dell’Istituto Humanitas di Milano e presidente della Fondazione Humanitas per la ricerca. Insegna all’Università Humanitas e alla Queen Mary University di Londra. Il prof. Mantovani ha all’attivo innumerevoli pubblicazioni scientifiche di qualità. Collabora con i più autorevoli quotidiani italiani e con programmi radiotelevisivi di grande diffusione. È considerato tra i dieci immunologi più importanti al mondo e il più importante (e citato) tra i ricercatori italiani che lavorano in Italia, nell’ambito delle Scienze Biomediche. Egli riceverà il prestigioso riconoscimento in una cerimonia pubblica al Teatro Sociale sabato 11 maggio alle 10, preceduta da due lectures scientifiche all’Università di Padova il 9 e di Trento il 10 maggio.


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DENIS BATTISTI PREMIATO PER IL CASTEL BESENO NUOVO COMITATO PER LE STRADE DEL VINO

AL CONCORSO NAZIONALE “SALVA LA TUA LINGUA LOCALE”

VALSUGANA, CONFERMATI ANTONIOLLI E DELUGAN PER IL TRIENNIO 2019-2021

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i è svolta nei giorni scorsi, presso la Mas dei Chini di Trento, la prima delle cinque assemblee territoriali della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino destinate a eleggere i Comitati dei vari territori di competenza dell’Associazione. Gli altri componenti verranno infatti decisi secondo lo stesso iter nel corso delle Assemblee in programma nelle prossime settimane nelle altre zone di pertinenza: Piana Rotaliana; Vallagarina; Lago di Garda-Dolomiti di Brenta; Colline Avisiane, Faedo, Valle di Cembra. L’appuntamento ha riunito i soci della zona di Trento e Valsugana. Dopo il resoconto del Presidente uscente Francesco Antoniolli sulle attività svolte

nell’ultimo triennio e la presentazione della visione dei prossimi obiettivi da parte della Direttrice Elena Chincarini, è stato votato all’unanimità il Comitato Tecnico Territoriale, composto da: Alessia Tarter, Enoteca Stappo alla Regola, Ivan Pintarelli, Ecomuseo Argentario, Stefano Delugan, Federazione Trentina Agricoltura Biologica e Biodinamica, Fiorenzo Scartezzini, Associazione Artigiani e Piccole Imprese della Provincia di Trento, Roberta Giuriali Stelzer, Maso Martis Azienda Agricola Biologica, Stefania Angeli, B&B “Alla loggia dell’imperatore”, Valentino Cenci, Cenci Trentino, Francesco Antoniolli, Ristorante al Vò, Davide

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l 21 febbraio scorso, a Roma, si è tenuta la premiazione del concorso letterario “Salva la tua lingua locale”, premio attraverso il quale il mondo Pro Loco contribuisce alla sensibilizzazione di bambini e ragazzi verso la lingua dialettale. Anche le Pro Loco trentine sono state protagoniste della giornata: il Trentino, infatti, si è aggiudicato un terzo posto ex aequo grazie all’opera “El Castel Beseno – Il Castel Beseno”, poesia in dialetto trentino di Denis Battisti, studente al terzo anno dell’Istituto Agrario S. Michele all’Adige (classe III C – OTA). Menzione d’onore, inoltre, è stata conferita alla professoressa Eliana Gruber, quale referente dell’iniziativa, “per essersi distinti per la competenza linguistica e l’attiva collaborazione con le scuole del territorio”, la quale esprime grande soddisfazione per l’importante riconoscimento: “Questo premio è importante perché dà voce al linguaggio quotidiano dei ragazzi, il dialetto, in cui si rispecchiano talvolta maggiormente che nell’italiano insegnato a scuola. Ho apprezzato molto che la partecipazione al premio da parte dei ragazzi sia stata volontaria e spontanea, ed il lavoro stesso di Denis Battisti mi è arrivato finito, non vi è stato fatto alcun intervento da parte dei docenti”.

Cardella, ASAT - Associazione Albergatori ed Imprese Turistiche della Provincia di Trento, Massimiliano Peterlana, Osteria “A le due Spade”, Nicoletta Negri, Cantine Ferrari. Qualche giorno dopo, I soci della zona della Vallagarina. Dopo il resoconto del Presidente uscente Francesco Antoniolli sulle attività svolte nell’ultimo triennio e la presentazione della vision e dei prossimi obiettivi da parte della Direttrice Elena Chincarini – con particolare focus sullo sviluppo del turismo enogastronomico –, è stato votato all’unanimità il Comitato Tecnico Territoriale, composto da: Luca Miorandi, ONAV, Sergio Valentini, Locanda delle Tre Chiavi, Veronica Grazioli, Moja Ristorante, Giuseppe Gazzini, Cantina Sociale d’Isera, Lorenzo Bertoldi, Caseificio degli Altipiani e del Vezzena, Lucia Letrari, Letrari Società Agricola, Mauro Nardelli, APT Rovereto e Vallagarina, Federico Rosina, Comune di Isera, Gabriele Moschini, Macelleria Moschini, Fulvio Viesi, Associazione Tutela dei Marroni di Castione. 115

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“UN TESTO PER NOI”: LE DIECI CANZONI FINALISTE INDETTO DALL’ASSOCIAZIONE CORO PICCOLE COLONNE DI TRENTO

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ra i 200 i testi arrivati alla XV edizione del concorso “Un Testo per noi”, indetto dall’Associazione Coro Piccole Colonne di Trento, una giuria di esperti, formata da educatori, giornalisti e musicisti, ha scelto i 10 testi, tutti vincitori a pari merito, destinati a diventare nuovi brani per bambini. Quest’anno ci sono anche due classi trentine, la V della Scuola primaria di Andalo ed “i grandi” della Scuola dell’infanzia di Baselga di Piné, ai quali spetta il primato di più giovani vincitori nella storia del concorso. Le fonti di ispirazione dei bambini sono state la Natura e gli animali, l’origine del mondo e l’era glaciale, l’amicizia e la condivisione, la cucina e gli ingredienti tradizionali ma anche, come accade quasi ad ogni edizione, un’originale riflessione sulla grammatica. Ecco nel dettaglio i testi vincitori: Stay safe, della classe IV della St. George’s RC Primary School di York (Inghilterra), guidata dalle insegnanti Laura Casimo e Janet Butler: un piccolo originale decalogo per evitare i rischi domestici, in particolare quelli legati all’utilizzo dell’elettricità. Working together, delle classi III e VI della All Saints’ National School di Wiklow (Irlanda), guidate dall’insegnante Aoife Kenny: piccole difficoltà quotidiane o grandi problemi mondiali, il segreto per affrontarli è sempre quello di farlo insieme. Il peperoncino ballerino, della classe III A della Scuola primaria Campora San Giovanni di Amantea (Cosenza), coordinata dall’insegnante Anna Maria Pasquino: in cucina come nella vita un pizzico di peperoncino aggiunge allegria e creatività, favorendo la condivisione. La bronchite dei dinosauri, della classe III A Scuola primaria Sartirana di Merate (Lecco), sotto la guida dell’insegnante Emilia Gandini: sulla causa dell’estinzione dei dinosauri i

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bambini non hanno dubbi, con l’arrivo dell’era glaciale furono tutti vittima di una gran brutta bronchite. L’acca mutolina, delle classi I, II, IV e V della Scuola primaria di Cantalupo nel Sannio (Isernia), con il sostegno delle insegnanti Marilena Monaco, Maria Anna Monaco, Debora Concetta Loffreda, Simona Bettini: per i giovani studenti non è difficile cadere in errore e dimenticarsi dell’acca, ma imparando questo brano non ci si potrà più sbagliare. La pizzica della medusa, della classe II B della Scuola primaria “Elisabetta Vendramini” di Pordenone, con il coordinamento dell’insegnante Roberta Selan: il pizzico della medusa si trasforma in una… pizzica e ci suggerisce che, per affrontare i piccoli problemi di ogni giorno è utile un po’ di leggerezza. Gigetto Supereroe, delle classi III A e III B della Scuola primaria “Dante Alighieri” di Fabrica di Roma (Viterbo), guidate dalle insegnanti Nicoletta Pezzato e Mariana Benedetti: Gigetto è un piccolo bruco che svela ai bambini la sua incredibile magia e si trasforma, proprio come fosse un supereroe, in una variopinta farfalla. Un tipo speciale, della classe IV della Scuola primaria di Montone di Mosciano Sant’Angelo (Teramo), supportata dall’insegnante Anatolia D’Egidio: attraverso l’osservazione delle differenze esistenti tra le note musicali i bambini cantano la bellezza della diversità, che è sempre “una risorsa da apprezzare”. Il ballo delle ciaspole, della classe V della Scuola primaria di Andalo, coordinata dall’insegnante Cristina Tenaglia: in montagna le attività per il tempo libero sono tutte divertenti ed entusiasmati, e i bambini ne scovano una in più, il “ballo delle ciaspole”. Non so il perché, della Scuola dell’infanzia di Baselga di Piné (Trento), con l’aiuto delle insegnanti Rita Iorati e Sara Martinelli: l’arrivo di un fratellino porta inevitabilmente con sé un po’ di gelosia e rabbia, sentimenti che i bambini hanno analizzato ed “esorcizzano”. Ora i testi vincitori saranno musicati da grandi nomi della musica leggera italiana. Tra gli artisti confermati, oltre all’instancabile direttrice del Coro Piccole Colonne Adalberta Brunelli, tornano Al Bano, il Maestro Alterisio Paoletti, Paolo Baldan Bembo, Franco Fasano, Maurizio Piccoli, Lodovico Saccol, Sandro Comini e, new entry di questa edizione, Sylvia Pagni, artista definita “la Kramer in gonnella” per la sua grande passione per la fisarmonica. Il concorso si concluderà con il Festival della Canzone europea dei Bambini, previsto il 25 e 26 aprile 2020 al Palazzo del ghiaccio di Baselga di Pinè.


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MONSIGNOR MONTINI A RONZONE NEL 1929 “NONOSTANTE IL VELO”. DONNE IN ARABIA SAUDITA INCONTRO CON MICHELA FONTANA, GIORNALISTA E SCRITTRICE MILANESE

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ei mesi scorsi si è parlato molto spesso dell’Arabia Saudita, sia perché le donne hanno chiesto di poter guidare – e recentemente hanno ottenuto l’autorizzazione – sia perché questo territorio ha deciso di aprirsi al turismo. Si tratta di un turismo controllato…ma è pur sempre un’apertura. Vi si recano gruppi di industriali per attivare o implementare trattative, oppure i gruppi islamici in pellegrinaggio verso la Mecca. Gli italiani, fino ad ora, sono accolti in piccoli gruppi per immersioni subacquee. Pochi giorni fa, inoltre, la stampa ha riportato la notizia che l’Arabia Saudita ha nominato una AMBASCIATRICE a Washington: è la principessa Rima bint Bandar, figlia di Sultan al Saud a sua volta ambasciatore negli USA nel periodo 1983-2005. L’ambasciatrice ha manifestato attenzione al mondo delle donne, ai loro diritti, e si è occupata in particolare della partecipazione delle donne alle attività sportive. Abbiamo parlato tante volte di questo mondo lontano da noi, erede e simbolo di tradizioni antiche, che oggi deve affrontare sfide molto complesse fra cui le richieste provenienti dal mondo femminile. Questo è un Paese dove oltre 20.000 imprese sono di diretta proprietà di donne, ma dove arretrati meccanismi di controllo maschili non favoriscono una conduzione efficiente degli affari e sono un ostacolo dannoso per tutta la società. Michela Fontana, giornalista e scrittrice milanese, ha viaggiato e vissuto in tutto il mondo. Ha pubblicato, tra gli altri, il libro “Matteo Ricci. Un gesuita alla corte dei Ming” tradotto in varie lingue e vincitore del “Gran prix de la biographie politique” nel 2010. Poi è arrivata anche in Arabia Saudita, seguendo il marito che doveva risiedervi per motivi di lavoro. È venuta a Trento invitata dal Soroptimist club e il suo libro-inchiesta è stato presentato presso la libreria Mondadori da Luciana Grillo, socia del Soroptimist da molti anni, da sempre interessata al mondo femminile. Agli occhi di Michela Fontana – e dopo la lettura di questo

CRONACHE D’ALTRI TEMPI

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ronache d’altri tempi che escono da attente e minuziose ricerche fra vecchi registri dell’antica chiesa di S. Antonio risalente al 1300. La notizia, certamente più eclatante, nell’estate del 1964 quando l’allora parroco don Enrico Callovini confermava l’esito delle ricerche tra vecchi archivi confermando che l’allora Monsignor Montini della segretaria di Stato del Vaticano aveva soggiornato a Ronzone nell’estate del 1929, con la famiglia. Allora la notizia venne appresa con compiacimento, come descriveva la cronaca sulla stampa locale, dall’intera popolazione suscitando ovunque un generale entusiasmo. Il futuro pontefice, Paolo IV, allora 32enne si trattenne a Ronzone per qualche settimana soggiornando a Casa Andergassen, assieme al padre, già deputato del Partito Popolare. Aveva approfittato inoltre della sua presenza in Valle di Non per recarsi a Sella Valsugana per una visita all’onorevole Degasperi. Tramandata da padre in figlio risulta quanto mai interessante e curiosa la notizia di un Mosignore Montini intervenuto a dare un aiuto agli abitanti di Ronzone impegnati a spegnere un incendio che era scoppiato nel centro storico nell’allora piazza Piazza Centrale. Per ricordare il soggiorno dell’illustre ospite, sulla parete della casa che lo ha ospitato con la famiglia, è stato realizzato un affresco visibile in via Sant’Antonio. (c.r.)

libro serio e documentato – anche ai nostri, si è aperto un mondo ricco e arcaico, dove la divisione tra uomini e donne è rigorosa. Ha avuto (e cercato) la possibilità di parlare con tante donne, per esempio con Aisha che nel 1990 aveva guidato l’automobile nelle strade di Riad, insieme ad altre quarantasette donne…arrestate e imprigionate per una notte, interrogate e rilasciate dopo che i mariti (o i parenti prossimi di sesso maschile) sono stati convocati per riaccompagnarle a casa. Aisha è un’interlocutrice importante per Fontana, le descrive il comportamento dei giudici che rifiutano quasi sempre di ammettere all’udienza una donna che non indossi il velo totale o le impongono di parlare sottovoce, perché la voce femminile è considerata un pericoloso strumento di seduzione. Michela Fontana ha parlato con trasporto di questa esperienza, ha affascinato il foltissimo pubblico presente, che si è accontentato di stare in piedi o di sedersi sui gradini, pur di non perdere una parola… Luciana Grillo 117

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IL LIBRO DEL MESE

IL “DIARIO FAMILIARE” DI MAURIZIO PANIZZA PRESENTATO A RONCOGNO

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ella sala sociale di Roncogno, davanti a un numeroso pubblico è stato presentato il libro di Maurizio Panizza “Diario familiare”, edito da Curcu Genovese. Materiale che compone il libro sono le annotazioni quasi giornaliere di Luigi Sartori, trascritte nell’arco di ben 35 anni – dal 1883 al 1918 – prima a Ischia e poi a Roncogno, in Valsugana. Inoltre centinaia di lastre fotografiche su vetro scattate da Otto Kraliczek, sviluppate per la prima volta: il tutto salvato e custodito da Maurizio Sartori, nipote di Luigi, finalmente reso pubblico. Ma le scarne annotazioni di Luigi Sartori, sia pure arricchite di foto, non sarebbero bastate a comporre un’opera di sostanza se non fosse intervenuta la mano di un autore. Ed eccolo nella veste di Maurizio Panizza, giornalista (tra l’altro collaboratore di “Trentino Mese”) e autore di libri di interesse storico. Panizza ha colmato vuoti inevitabili in un diario, indagando storie, ricostruendo ambienti, inserendo le microstorie nella storia maggiore – come ha correttamente sottolineato durante la presentazione Renzo Francescotti. In questo “Diario familiare” ci sono pagine esemplari – ha affermato Francescotti – sulla Grande Guerra, sull’emigrazione, sulla bachicoltura e la tessitura della seta, sulla pellagra, sul manicomio di Pergine Valsugana, sul movimento cooperativo (in cui il suo avo, Giovanni Battista Panizza è stato un protagonista ingiustamente dimenticato). Il libro si avvale di un materiale iconografico straordinariamente ricco: accanto alle circa 150 foto inedite di Otto Kraliczek ce ne sono tante altre ad arricchire i testi di questo libro utile e importate. Un dialogo col pubblico ha concluso la serata. 118

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IN QUESTO LIBRO, PAOLA VISMARA CI REGALA LA STORIA DI RENÉ, CHE È INCREDIBILMENTE DRAMMATICA, TOGLIE IL FIATO. UN RAGAZZO CHE NON HA MAI SOGNATO, NÉ PENSATO, NÉ DECISO, NÉ VOLUTO VENIRE IN ITALIA...

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Alto Adige-Südtirol è considerato – ancora oggi – una terra ricca e benedetta, modello di convivenza tra gruppi linguistici e culturali diversi. Ma negli ultimi anni l’apparente “quiete” di questo territorio è stata scossa da eventi tristi e drammatici, legati alle migrazioni: alla frontiera del Brennero e nella stazione di Bolzano (per citare due punti alquanto critici dal punto di vista ‘migratorio’) si è lottato e si lotta ancora per un futuro “oltralpe”, si muore salendo su un treno per dirigersi in Austria o in Germania o ancora più a Nord, dove vive quel brandello di famiglia che ancora rimane per molti l’unico appiglio di speranza. A chi mi chiede che significa oggi essere Vescovo di questo territorio-ponte, rispondo: significa prevenire rigurgiti di nuove forme di nazismo e razzismo che si infiltrano, ma anche sostenere le associazioni e i singoli volontari che instancabilmente rappresentano nella concretezza del quotidiano il volto accogliente della nostra popolazione. (...) Ma essere Vescovo, qui ed oggi, significa anche piangere i giovanissimi migranti che muoiono tentando di fuggire verso nord, oppure come innocenti vittime della burocrazia e di insufficiente umanità. Nessuno conoscerà i dettagli delle loro


trentinolibreria A cura di David Benedetti, Giuseppe Berlanda e Giampaolo Dalmeri Il castello di Pergine Publistampa Silent book che racconta la storia del Castello di Pergine, dalla preistoria ai giorni nostri, un lungo periodo ricco di mutamenti nel paesaggio, nell’ambiente, nell’economia, nella costruzione sociale e politica, narrati dalle 12 bellissime tavole che lo compongono. L’autore e artista Adriano Siesser ha dato corpo a un’idea di Giampaolo Dalmeri, archeologo e conoscitore del territorio perginese, e si è avvalso delle indicazioni storiche dello stesso Giampaolo Dalmeri e di David Benedetti, giovane studioso di storia locale, che hanno suggerito le coordinate storiche.

Luca Pisoni Il bagaglio intimo Meltemi Linee Che cosa portare con sé in un viaggio della speranza verso l’Europa? Se lo chiede l’antropologo Luca Pisoni, quando decide di vivere un anno con i migranti di passaggio al Brennero e quelli residenti in un centro di accoglienza di Trento. Il risultato è questo libro, che descrive lo svolgersi quotidiano di incontri e interviste, caratterizzate da emozioni altalenanti e corredate da piccoli aneddoti. Un viaggio tra bibbie, corani, amuleti vudù, mazze da cricket e magliette da calcio. Su tutto, però, domina la figura dello smartphone, dentro al quale sono custoditi i più intimi e privati ricordi e fotografie. Come In questo libro/intervista, in cui per la inprima una sorta archeologia del si presente. voltadiricordi biografici intrecciano Il con bagaglio intimo, corredato daeun’ampia riflessioni sull’esistenza sul documentazione presente del mofotografica, restituisce l’essenza degli oggetti, che sono in grado di consolare la nostalgia di casa e fanno reagire alle dure circostanze del viaggio. Luca Pisoni ha una laurea e un dottorato in Archeologia e un post-doc in Etnoarcheologia. Vive in Trentino, dove insegna lettere.

storie di “lottatori di speranza”. Ma in questo libro siamo portati passo dopo passo nella storia incredibile e vera di un ragazzino che già nel suo Paese aveva scelto Gesù Cristo e il suo Vangelo, rifiutandosi di obbedire a chi presiede ritualità che noi in Occidente sottovalutiamo e riteniamo ‘innocue espressioni folkloristiche’ di tradizioni ancestrali. Un adolescente che, oltre a veder crollare da un giorno all’altro la sua identità personale (ma chi è dunque il mio vero padre?), ha ricevuto forti minacce proprio da chi avrebbe dovuto proteggerlo: i suoi più stretti familiari. Per salvarsi ha deciso di scappare… ma non avrebbe mai immaginato di dover percorrere infiniti chilometri: dall’Africa orientale fino al deserto del Ténéré, poi l’inferno in Libia e la traversata del Mediterraneo. Come teologo che legge e rilegge le Scritture, il mio pensiero – scorrendo le pagine di questo libro – non poteva non andare a Mosè e al popolo d’Israele. Per trovare libertà dal Faraone oppressore, anche gli antenati di Gesù hanno attraversato il deserto per poi ritrovarsi con il mare davanti e i nemici di dietro: quale scelta avevano? Solo quella di proseguire: sperando e credendo in un intervento miracoloso di Dio, hanno attraversato le acque. Dopo qualche millennio, la Storia si ripete: il piccolo protagonista, così come altre centinaia di migliaia di fratelli e sorelle africane (ma non solo), attraversa il Mediterraneo. Indietro c’è il deserto, con le angherie, gli stupri, le vessazioni, le torture del nemico. Dopo aver conosciuto quanto “Mostrum” sia il

Diego Andreatta Le stagioni di Tone. Il racconto della vita di Toni Rizzi de Poldin Vita Trentina Toni Rizzi, detto Tone (1931-2017) è stato uno dei grandi alpinisti trentini del secolo scorso. Ha aperto una sessantina di vie nuove, in gran parte sulle pareti nella sua val di Fassa. Ha salvato centinaia di vite con gli amici del Soccorso Alpino, uno dei primi gruppi nati in Italia. Ha fondato il Museo Mineralogico Monzoni che custodisce oltre duemila pezzi da lui raccolti nelle valli dell’Avisio. Ha documentato con immagini le tradizioni ladine e alcune straordinarie imprese alpinistiche. Da amministratore pubblico ha condiviso l’impegno per lo sviluppo della valle ladina. Ad un anno dalla scomparsa, questo libro ripercorre la vita avventurosa di Tone attraverso i racconti registrati dalla sua voce nella stube della Pensione Maria a Vigo di Fassa. Esprimono l’amore per la natura, la fede e la sapienza montanara di un uomo “dal cuore buono” e di un amato padre di famiglia.

Mare Nostrum, il protagonista attraversa poi tutta l’Italia da Sud a Nord. Tanto a Nord da essere fermato alla stazione di Bolzano, dalla Polizia. Accolto ancora minorenne nelle strutture preposte, cristiano cattolico convinto, viene presentato ad un gruppo giovanile di una Parrocchia della città. Inizia un cammino semplice ma intenso, di crescita umana, spirituale, comunitaria. Nel leggere questo libro, ragazzi, giovani, adulti, cattolici praticanti o non credenti, potranno conoscere UNA storia, UNA delle infinite storie di sofferenza e di speranza, ma UNA STORIA DI FEDELTÀ a Gesù Cristo, di fede nel Dio-Amore che è Padre-Madre. Una testimonianza forte, che si inserisce nel cammino di applicazione del Sinodo dei Giovani 2018, per il quale Papa Francesco aveva chiesto che TUTTI i giovani facessero sentire la loro voce. Questo libro è un modo per far sentire almeno UNA delle voci dei “minori stranieri non accompagnati”, “lottatori di speranza”, nuovi piccoli “martiri” del 21° secolo. Una delle voci che faremmo bene ad ascoltare con attenzione, perché il futuro sia PER TUTTI un futuro di speranza e di PACE. Ivo Muser Vescovo di Bolzano - Bressanone

Paola Vismara

Fuggire per non morire

Curcu Genovese (Euro 15,00)

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Trentino visto dall’alto Coordinate: 46°18’99.24”N 11°11’04.88”E Altitudine: 225 m s.l.m.

LA PIANA ROTALIANA, L’AUTOSTRADA E IL FIUME

La Piana Rotaliana Ha la forma di un vasto triangolo racchiuso fra le sponde dei fiumi Adige e Noce e con al vertice la “gola della Rocchetta” che dà inizio alla Val di Non, ed è circondata su tre lati da un alto baluardo di pareti rocciose che la proteggono dai venti freddi e a nordest dalla Chiusa di Salorno, provincia di Bolzano. Vi si trovano i comuni di Mezzolombardo, Mezzocorona e la frazione Grumo del comune di San 120

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Michele all’Adige. Dista 15 chilometri da Trento, raggiungibile sia tramite la SS12 o l’autostrada del Brennero (uscita S.Michele-Mezzocorona), sia tramite le linee ferroviarie TrentoMalé-Mezzana e RFI. Costituisce il nodo centrale per raggiungere sia la Val di Non, sia l’altopiano della Paganella (Andalo, Molveno e Fai). Confina a est con la collina vitivinicola di Faedo, con la famosa Strada del Vino, tramite la quale è possibile raggiungere la vicina Val di Cembra.

200 m.


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Strade di Trento

Ezio Maccani (Trento, 16 luglio 1911 – Sabadell, 25 ottobre 1937) è stato un aviatore e militare italiano. Partecipò alla Guerra civile spagnola (Medaglia d’oro al valor militare alla memoria).

Per saperne di più:

Mauro Lando Trento nuova Le sue strade, le sue storie Curcu Genovese pag. 392, Euro 25,00

VIA MACCANI | RIONE CAMPOTRENTINO

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a strada è costituita dal percorso di 1300 metri che dalla rotatoria di via Maccani (Cristo Re) arriva fino al confine di Roncafort dove prende il nome di via Luigi Caneppele. Via Maccani è quindi il perno della parte commerciale, produttiva ed anche residenziale di Campotrentino, con qualche tratto legato alla pubblica amministrazione. Sul versante occidentale della strada si aprono alcune vie che percorrono la zona commerciale e dintorni: si tratta di via Maestri del lavoro, via Antonio Detassis, via don Lorenzo Guetti, l’articolata via del Commercio. Sul lato est via Maccani entra ampiamente nello spazio tra la sede stradale e la linea ferroviaria, ma verso la conclusione dà vita alla via Augusto Goio. La costruzione dell’arteria è cominciata nel 1931 nel rione di Cristo Re al fine di creare un collegamento diretto tra l’aeroporto e la città (corso degli Alpini). Va ricordato che dal luglio 1928 il campo

di volo era diventato scalo di una linea civile internazionale con aerei Fokker con partenza da Milano e destinazione finale Monaco di Baviera. La caratteristica fondamentale di via Maccani è di essere un percorso che attraversa una parte di città che è cambiata e che continua a cambiare. Ha ospitato fabbriche, ma non mancano all’inizio, e soprattutto sul versante ovest, edifici per abitazioni soprattutto degli anni Sessanta circondati da giardinetti. Sono però in assoluta prevalenza (area Sloi da disinquinare a parte) gli edifici commerciali ed artigianali. A completare il quadro non manca il gran-

de complesso del Comune, ai numeri 146 e 148, dove sono ospitati gli uffici della Polizia municipale e dell’archivio, mentre poco distante, in via Maestri del Lavoro, è presente il palazzo dell’archivio di Stato con accanto l’archivio della Provincia autonoma. In questa zona, anche a seguito dell’edificazione del gruppo delle case Itea di via Guetti, all’incrocio con via Detassis è stata costruita una rotatoria. Va ricordato infine che lungo via Maccani è presente anche un’iniziativa di solidarietà di rilievo. Al numero 150 ha infatti sede il laboratorio della cooperativa Punto di incontro, nota per il suo luogo di accoglienza in via del Travai.

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trentinocucina

L’INSALATA DI OVOLI E TRENTINGRANA

in libreria o sul sito www.curcugenovese.it

con dressing all’aceto di mele Ingredienti per 4 insalate Per gli ovoli nostrani gr 150 insalatine miste croccanti gr 160 ovoli (Amanita Cesarea) o ovolo buono gr 60 scaglie di Trentingrana gr 20 pane essiccato

Per il dressing alle mele gr 30 acqua tiepida gr 30 aceto di mele o sidro gr 50 mele a cubetti pinoli tostati gr 50 olio extravergine

Procedimento per gli ovoli nostrani Pulire accuratamente gli ovoli soprattutto quando sono chiusi, tagliare sottilmente con la taglia tartufo o con l’affettatrice, facendo molta attenzione a non rovinare l’ovolo. Pulire le insalate e sminuzzarle. Procedimento per il dressing alle mele Emulsionare l’acqua con l’aceto leggermente riscaldato, aggiungere le mele a cubetti, i pinoli leggermente tostati e per ultimo l’olio extravergine. Presentazione Alternare gli ovuli tagliati sottilmente alle insalatine, al pane ed al Trentingrana. Condire con il dressing e decorare con mele, pinoli e riduzione di aceto. Macchiare con l’olio extravergine e decorare con una fettina di pane essiccato e fiori di finocchietto selvatico.

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# trentinomese

#TRENTINOMESE CONTEST: FESTA DI COLORI NEL CENTRO DI VIPITENO OGNI MESE, LE TRE FOTOGRAFIE PIÙ VOTATE VERRANNO PUBBLICATE QUI. PARTECIPA ANCHE TU AL CHALLENGE DEL NOSTRO MAGAZINE!

@alexx.bs Al secondo posto: Cima Tosa, Crozzon di Brenta

@deglisch

@iam.roby

Al primo posto: Vipiteno

Al terzo posto: Cascate Vallesinella

IL REGOLAMENTO DEL NOSTRO CONCORSO

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eguire la pagina @trentinomese su Instagram; la foto vincitrice sarà pubblicata sulla nostra rivista cartacea il mese seguente alla pubblicazione online; per decretare la foto vincitrice si terrà conto dei “mi piace” ricevuti, dal primo del mese al venti del mese (per esigenze di stampa); solo le foto che saranno selezionate da noi e

pubblicate sulla nostra pagina Instagram @trentinomese potranno partecipare al concorso; per esser selezionati vi ricordiamo di utilizzare il nostro hashtag; ricordatevi di segnalare il luogo o localizzare la foto, saranno valide solamente le foto scattate in Trentino Alto Adige. Grazie a tutti anticipatamente!

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appuntamenti, incontri e attualità trentina


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