TrentinoMese giugno 2018

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appuntamenti, incontri e attualità trentina

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GIUGNO 2018 9 771724 550805

ISSN 1724-5508

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ANNO XXVI N. 316

IL NUOVO ROMANZO DI UNTERRICHTER “COSÌ VI RACCONTO L’APOCALISSE“

IL MATRIMONIO DEL MESE

Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/TN. Contiene i.p. In caso di mancato recapito inviare al CDM di TRENTO per la restituzione al mittente previo pagamento resi.

CASA RAPHAEL A RONCEGNO “DOVE SALUTE E ARMONIA SI DANNO LA MANO”

Il latte di montagna in festa!

LA PAROLA AI NUMERI

IL TRENTINO DEL XXI SECOLO

TUTTI IN POSA, CHEESE... TANTI, POCHI, VECCHI, GIOVANI, SPOSATI, DISOCCUPATI... CHI SONO, COME SONO E COSA FANNO I TRENTINI OGGI?

LA SIGNORA DEL “TEDESCO” DANIELA SANI, PIONIERA DELL’INSEGNAMENTO

COSTRUTTORE DI MERAVIGLIE PIETRO DELUGAN DA ZIANO DI FIEMME (1854-1923)

INVECCHIATI DI 2000 ANNI IL RITROVAMENTO CHE NEL 1968 RETRODATÒ I TRENTINI MOBILITÀ SOSTENIBILE ALTERNATIVE ALL’USO DELL’AUTOMOBILE? COLTIVARE INSIEME È BELLO COMUN’ORTO, RETE DI ASSOCIAZIONI ROVERETANE



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RING di Fiorenzo Degasperi

scempi ed esempi NEL “WANDERER” IL SENSO DELL’IMPELLENTE RICERCA DELL’ARMONIA CON IL MONDO

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u di un sentiero di media montagna – quelli che collegano un paese all'altro, per intenderci – s’incontra un variegato popolo. Chi corre o cammina veloce, chi scandisce il passo aiutato dal ritmico battere dei bastoncini, altri che arrancano sudati, bambini al seguito che si lamentano, cani felici, cani insofferenti al guinzaglio. Dall’abbigliamento poi si capisce subito se l’escursionista è uno abituato a camminare – solitamente indossa capi tecnici, coloratissimi, aderenti come una seconda pelle, insofferenti a qualsivoglia “pancetta”, icona vivente della salute e delle diete "ammazza desiderio di vivere" –, oppure un passeggiatore post digestione, o ancora qualcuno che cammina per poter poi continuare a mangiare (i migliori sotto l’aspetto umano). Altri arrancano faticosamente, in evidente sovrappeso ma caparbi nel voler raggiungere una meta, possibilmente un gasthof dove affogare la propria fatica in un boccale di birra ghiacciata. La tenuta ci rivela anche se si tratta di un italiano o di un tedesco. Il secondo, rigorosamente, ha ai piedi degli scarponi atti a scalare qualsiasi ghiacciaio, stoicamente incurante dei 30 gradi all’ombra, dell’altitudine tra i 300 e i 500 metri e dell'ampiezza del comodo sentiero. Se indossa abbigliamento tecnico-sportivo non lo fa per ostentarne il costo, la foggia o qualche cosa d’altro: è un capo d’abbigliamento e come tale è funzionale, senza ricamarci sopra filosofie di vita o, peggio ancora, ideologie. Ma in tutto questo universo c’è una categoria –

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RING solitamente "nordica" – che, prima ancora che le mode italiane avessero "riscoperto" la filosofia della lentezza, incarna il senso dell’impellente ricerca dell’armonia con il mondo che sta fuori di sé ma che dovrebbe essere invece dentro di te. Il tedesco, la lingua della precisione, dell’esattezza, ha un nome per questo personaggio: wanderer, il viandante, esploratore e pellegrino, icona del Romanticismo. Ovvero viaggiare, vagabondare, camminare, passeggiare. Ogni escursione è un’allegoria della vita e della morte, come nei Lieder di Schubert. Cammina, si ferma, osserva, si piega per annusare un fiore, rincorre con la voce il canto di un usignolo, fa il verso al picchio rosso, lo sguardo si perde nell’infinito, ogni sasso è un segno da interpretare perché ogni elemento del mondo ha una propria storia da raccontare, per chi sa ascoltare e capire. Sembra che dica il nesso universale, intimo, armonico non esiste, ma deve esistere, citando Novalis. Il suo passo è l’odio dei camminatori: oscilla, ondeggia, sbanda, non sai come superarlo, se a destra o a sinistra, se correre o lasciarlo indietro. Il wanderer non conosce la linea retta perché sa che questa è soltanto un’astrazione. Apprezza le diagonali, ama i ritorni sui propri passi perché quello steccato, proprio quello, dopo averlo superato di una cinquantina di passi, gli ricorda qualcosa e allora deve – nevrosi coatta ossessiva, direbbe uno psicoanalista – ritornare ad accarezzarlo, vederne gli incastri, annusare il legno, catturarlo nel mirino per una fotografia impossibile da scattare – non riuscirà mai la tecnica a catturare una sensazione – o, rasentando la follia, schizzarne un disegno, un acquerello. Ama il fermarsi improvvisamente ed assumere la posa come nel quadro del Viandante sul mare di nebbia (1817) di Caspar David Friedrich. Wanderlust, la gioia del vagare, l’impellente e incessante desiderio di andare, la spinta onnivora ad osservare la natura, a capire la storia, l’archeologia, il senso delle cose, le tradizioni, gli usi e i costumi. La figura del viaggiatore alla ricerca dell’Io nel non-Io (l’esterno, il fuori), tra selve, baratri e vette, tra waalweg, sentieri della meditazione o semplicemente lungo la passeggiata di S. Osvaldo a Bolzano o la Tappaneir di Merano. Il wanderer tende a superare il concetto di tempo e di spazio, a dilatare all’infinito – talvolta perdendovisi dentro – le esperienze umane. Assomiglia un po’ all’uomo errante scacciato dall’Eden, il quale avanza mirando ad aprire orizzonti lontani. Un errante senza meta, per il quale ogni partenza è una Wanderung, migrazione, peregrinazione, che conduce nella “vagante strada” (Hölderlin, Der blinde Sänger), in un utopico ma rincorso avvenire senza confini. Il wanderer non è un poeta. Non ha il tempo di lasciarsi andare in considerazioni soltanto legate alla parola, al verbo, non riesce ad elevarsi. Per lui ogni segno rappresenta, nonostante tutto, un fattore duro ed insormontabile, un’ossessione appunto. È un don Chisciotte, cerca eternamente una conclusione del suo conoscere, del suo essere al mondo, che non riuscirà mai a raggiungere e ad appagare. Comunque, il suo cammino ondeggiante, rimane pur sempre carico di fascino in un’età in cui tutto corre, tutto ha uno scopo, un fine.


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RING di Silvia Tarter

verde ostinato ORTI E GIARDINI, MOLTO PIÙ CHE SEMPICI PASSATEMPI...

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n questo mese dell’anno la città è ancora più bella. Ricca di eventi uno in fila all’altro sembra risvegliarsi dall’indolenza, diventando più allegra e scanzonata. A rendere ancora più vivace questa stagione della nostra Trento è però anche la splendida scenografia verde che la circonda, i fitti alberi che ammantano la cascata di Sardagna, i giardini fioriti nelle case, un’esplosione di rose e fiori di tutti i colori che ci accompagna ovunque, regalando a chi la sa cogliere una meraviglia continua che fa bene agli occhi. Ma oltre a far bene agli occhi, trascorrere del tempo nel verde, in un giardino o nel proprio orto, (o sul balcone fiorito) fa bene all’umore, ci mette immediatamente in una condizione di relax. Lo sanno bene i giapponesi, per i quali il giardino è un tempio dedicato all’armonia e all’equilibrio. La pratica del giardinaggio è infatti utlizzata anche come vera e propria forma di terapia. Negli Stati Uniti ad esempio, ma anche nel Nord Europa, è parecchio diffusa l’ortoterapia, che ha origini piuttosto lontane, e che prevede un percorso di riabilitazione per i pazienti con vari tipi di disturbi – da quelli psicologici a varie forme di disabilità, ma anche volti a persone che vivono condizioni di disagio sociale – anche attraverso attività pratiche di cura dell’orto o del giardino. Dedicarsi alle piante è infatti un’attività che riesce in un tempo piuttosto limitato ad accrescere l’autostima, a ridonare la fiducia in se stessi, a far sentire ciascuno

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RING di noi un po’ creatore e curatore di bellezza. Inoltre lo spazio aperto è un luogo di incontro che favorisce la socialità, non più solo appannaggio dei pensionati, che hanno ovviamente parecchio tempo a disposizione, ma anche di giovani, e sempre più anche degli abitanti delle grandi città. Anche in una metropoli dalla fama “grigia” come Milano, ad esempio, sono tantissime le iniziative promosse dal comune o dalle associazioni, per riscoprire la pratica dell’orto e dei giardini condivisi, per imparare a coltivare piante e fiori e allo stesso tempo socializzare con gli altri orticoltori, creando una sorta di comunità. Questa dinamica in alcuni casi dà vita a realtà che sono molto più di un passatempo, ma rappresentano una forma di rinascita, di resistenza allo spopolamento e creazione di una nuova identità. Penso a un caso emblematico quale quello della città americana di Detroit, nota per la produzione industriale di automobili, che con il crollo del mercato automobilistico ha subito una crisi tremenda: la chiusura di numerosi stabilimenti e un’apocalittica emigrazione dei suoi cittadini, pari al 40% dell’intera popolazione! Bene, da qualche anno a questa parte, quella che era la capitale di note case automobilistiche a livello globale, ha cambiato faccia, trasformandosi invece nella metropoli americana con il più alto numero di orti e giardini. L’iniziativa è partita dal sindaco, che ha messo a disposizione una serie di lotti di terreno invitando i cittadini a iniziare a coltivare il proprio cibo, come accadeva durante la Grande Depressione e in guerra. Oggi, Detroit produce oltre 200 tonnellate di cibo all’anno, cosa che ha portato, oltre ad un notevole abbellimento dei luoghi dove sorgevano i capannoni abbandonati, ad un miglioramento della qualità della vita dei suoi abitanti anche in termini di corretta alimentazione. A dimostrare di come il potere salvifico degli spazi verdi, anche in caso di crisi, sia in fondo la cosa più naturale del mondo...


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RING di Stefano Margheri

caninamente LIBERO NEL BOSCO VA BENE, MA CI DEVE OBBEDIRE. NEL RISPETTO DI TUTTI!

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e intervistassimo un certo di numero di proprietari, formulando la medesima domanda sulla preferenza di passeggiare in città, ovvero di lasciare il proprio cane correre felice tra boschi e prati, otterremmo probabilmente una risposta unanime in favore della seconda ipotesi. A maggior ragione in una zona altamente naturalistica come la nostra, e per di più in periodi dell’anno, quali la primavera e l’estate, in cui luce, temperatura e bellezze circostanti invoglieranno chiunque ad immergersi in luoghi “incontaminati”. Eppure, il permettere al nostro amico di muoversi liberamente lungo sentieri boschivi esigerà l’osservanza di alcune regole fondamentali. Innanzi tutto, per quanto possa sembrarci strano, non saremo soli; al di là di eventuali escursionisti, solitari o essi stessi accompagnati dal fedele amico, vi saranno attorno a noi tante specie animali “invisibili” che richiederanno attenzione e rispetto. Essendo la primavera la stagione delle nascite, la presenza di “piccoli” sarà piuttosto frequente e l’immaginario cartello “non disturbare” potrà essere affisso un po’ ovunque. In secondo luogo, pur sembrando strano dinanzi agli occhi languidi del nostro cane, egli è e sarà sempre a tutti gli effetti un “predatore”, derivando dalla specie ancestrale originaria quale il lupo. Per lui, percepire con l’olfatto, individuare con la vista, o udire i minimi rumori, vorrà dire allertarsi, muoversi di soppiatto e, se del caso, inseguire la possibile preda. In alcune situazioni, potrà anche raggiungere, bloccare e uccidere. E tutto ciò non dovrà stupirci, né sconvolgerci, perché, se questo accadesse, egli avrà fatto solamente il suo “lavoro”. Non si tratterà né di cattiveria, né tanto meno di un “disturbo del comportamento”, quanto piuttosto di una naturale estrinsecazione dei suoi “pattern motore”, in altre parole del suo “istinto”. D’altra parte, parlare di “istinto” non dovrà divenire sinonimo di “scusa”, dicendo che sarebbe stato irrispettoso non permettergli di “estrinsecarsi” liberamente, soddisfacendo bisogni così atavici. Dovremo, piuttosto, trovare un equilibrio tra il piacere di vivere la natura e l’osservanza delle regole che quest’ultima richiede. Sotto questo aspetto, prima di sganciare il guinzaglio in nome della libertà, sarò doveroso chiedere a noi stessi se il nostro cane sarà 10

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RING stato educato a ricongiungersi a noi quando avremo sentito la necessità di richiamarlo. In altre parole: risponde al richiamo? E, in caso affermativo, il successivo quesito sarà d’obbligo; risponde al nostro “Vieni” in qualsiasi situazione ci venissimo a trovare, ossia indipendentemente da stimoli esterni di alto valore motivazionale? Ebbene, qualora nel fornirci il dovuto riscontro emergesse anche il minimo dubbio in tal senso, non dovremo lasciare il nostro cane libero dal guinzaglio, o perlomeno potremo farlo in situazioni ove la vicinanza e l’assenza di elementi naturali garantissero un totale controllo. Diversamente, ci potremo munire di guinzagli ad elevata lunghezza, le cosiddette “lunghine”, idonei a consentire una sufficiente esplorazione senza che il nostro amico si possa trovare troppo distante. E’, infatti, vero che per essere sufficientemente certi di ottenere una pronta risposta al ricongiungimento ci sarà dovuto essere un precedente programma di educazione ed addestramento ben consolidato, con termini di durata, per un risultato perfetto, dai sei mesi ad un anno. Sempre nell’ottica della totale libertà, sarà opportuno che l’amico a quattro zampe si trovi sempre a portata di vista, evitando situazioni di eccessivo allontanamento, ovvero di sparizione totale. Nelle ipotesi di improvvisa eccitazione, come il fissare un punto specifico, o il posizionare il naso a terra o verso l’alto, dovremo richiamarlo subito, escludendo che nei momenti successivi possano attivarsi reazioni di inseguimento. Seguirà la messa del guinzaglio per alcuni minuti, giusto il tempo di verificare che l’allerta precedente sarà venuta meno. Un altro suggerimento, a prescindere dalle condizioni esterne, consterà proprio nell’alternanza di libertà e guinzaglio, in modo da mantenere un sufficiente equilibrio tra noi stessi e l’ambiente. Per fare ciò, in funzione di un collegamento con il “capo branco”, sarà opportuno richiamare il cane, premiandolo per la corretta risposta con gustosi bocconi, ad intervalli regolari, evitando che egli stesso possa “dimenticarsi” di noi. Non dovremo, infine, dimenticare che anche i possibili escursionisti potrebbero mostrarsi non così felici di trovarsi di fronte, in piena libertà e senza il riferimento del proprietario, un cane estraneo, non dovendo ritenere che tutti dovranno essere gioco forza amanti degli animali. In questo modo, anche in situazioni di presenza di estranei, potremo richiedergli di starci vicino, giusto il tempo per far passare ed allontanare. In ultimo, la nostra legge sulla gestione degli animali domestici in ambienti naturali; essa prevede che il fedele amico, se liberato dal guinzaglio, sia sempre in condizione di sufficiente controllo e, in caso contrario, le conseguenze potrebbe assumere anche un effetto sanzionatorio. Insomma, divertiamoci nei boschi insieme a lui, ma nella piena osservanza delle regole di rispetto e controllo. Si chiama civiltà.


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RING di Tiziana Tomasini

di Pino Loperfido

a mali estremi IMPRESSIONI DA UN'ADUNATA

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o so. Può sembrare banale, se non addirittura scontato e inflazionato. Ma lasciatemelo fare questo commento... Le bandiere. Sono state posizionate molto tempo prima, con lavoro febbrile e capillare da parte degli addetti ai lavori e tuttora sventolano indisturbate ad una settimana dal termine dell’adunata, ma nei giorni a ridosso dell’evento sono proprio dappertutto; le trovi anche nei supermercati, nei classici cestoni – naturalmente in offerta – per decorare la propria abitazione. Un vero colpo grosso per i produttori di bandiere. I fusti di birra. Ecco, un’immagine che non potrò dimenticare è quella dei furgoni verdi della birra presenti ovunque: in circolazione ma anche sui marciapiedi, per rifornire bar e locali di ingenti quantità liquide e spumeggianti di oro giallo. Impossibile non notare le cisterne a cielo aperto che una nota birreria del centro espone già qualche giorno prima, attirando i primi cappelli piumati presenti in città, ma anche trentini curiosi, che scattano qualche selfie. E favoriscono. Le vetrine. Tutto a tema, naturalmente. Il tricolore la fa da padrone un po’ ovunque. Dalle edicole alle calzature, dalla boutique al grande magazzino. Mi fa sorridere il negozio di vestiti da sposa e da cerimonia che presenta l’abito nuziale della vetrina centrale in verde-bianco-rosso, molto patriottico e coreografico per un matrimonio decisamente singolare. I parcheggi. Presso la Polizia Municipale si ritirano, fino a pochi giorni prima, i permessi di circolazione e sosta per i residenti. Allo sportello specificamente dedicato, si respirano i commenti dei trentini. La rivoluzione dei settori con le chiusure calendarizzate non entusiasma troppo; c’è chi brontola, chi riferisce ai presenti in fila i suoi programmi e spostamenti, chi ancora non ha capito se potrà uscire di casa o no. Il filosofo del gruppo – immancabile in queste situazioni – conclude lapidario con un “Passerà anche questa!” E tutti ad annuire mestamente. I bagni mobili. File e file di cabine volanti per i bisogni fisiologici, posizionate ovunque. Il centro città pare ridisegnato da queste casette blu che arredano massicciamente il cuore di Trento. Un’anziana esce di casa e se li trova davanti, lì sul marciapiede. Scuote la testa, fa slalom e va a fare la spesa. Un turista scatta una serie di foto. La richiesta di informazioni. A una manciata di ore dall’inizio, in un dopocena piovoso ma già movimentato, faccio due passi con mio figlio tra il Duomo e dintorni. Ci ferma un alpino. Con tono gentile ed educato ci chiede se questo è proprio il centro di… Bergamo! Gli spieghiamo che siamo a Trento. Dettagli. Che la festa abbia inizio. 12

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IN DIRETTA DAL CERVELLO DI UN GIOCATORE DI GRATTA&VINCI

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rendiamo la linea dell’interno del cervello di un giocatore seriale di Gratta&Vinci che, a dire la verità stamattina doveva andare solo in farmacia, ma ha pensato che giacché c’era poteva fare un salto dal tabacchino, lo stesso dove ieri hanno attaccato l’ennesimo foglio A4 scritto a penna: “Qui vinti 500 Euro”. Il suo primo pensiero è che vive una vita frenetica, corre sempre e il tempo non basta mai. Poco poco vincesse quanto scritto su quel pezzettino di carta non ci sarà più alcun motivo di correre. La dopamina intanto – come un bravo giardiniere – sta già inondando gli spazi intercellulari, mentre si mette in fila davanti alle strisce multicolore, commentando i fatti del giorno, inveendo contro il Governo e lo Stato ladro, facendo finta di non sapere che proprio allo Stato ai suoi fidi Concessionari sta per consegnare gran parte della giocata. Il secondo pensiero è che “questa potrebbe essere la volta buona”. Certo, come no. È solo la millesima volta che se lo ripete. Sentilo, senti come scorre bene il sangue nelle vene. "Tutto sta per cambiare, me lo sento diamine, questa volta me lo sento per davvero”. In balia della persuasione del vincere facile, ordina al munifico esercente due, cinque, dieci biglietti, ben sapendo che seppure ne acquistasse quattromilaseicento le probabilità di vincita sarebbero pressoché le stesse. Ma cosa vuoi che gli freghi della scienza statistica quando l’adrenalina gli sta dicendo che è tutto ok? L’ossessione della ricchezza facile lo acceca, gli impedisce di capire che lo Stato ha trovato il modo di riscuotere una tassazione extra in modo volontario, sfruttando proprio la chimica del cervello. Il terzo pensiero prende forma nell’ipotalamo, a cui l’amigdala ha telefonato controvoglia, guardandosi le unghie. Sembra quasi di vederli questi numerini vincenti, mentre gratta via la parte argentata-dorata alla ricerca del destino, cosa sarà domani, che senso avrà la sua vita tra cinque minuti? La farà dunque finita con tutte le cose che gli danno fastidio e che gli tocca comunque fare, tutte le persone che non sopporta e che gli tocca comunque frequentare. Una probabilità su dieci milioni è una vera assurdità, un insulto all’intelligenza umana, eppure stamattina gli pare a portata di mano. Scherzi della biochimica che fa apparir straordinario ciò che straordinario non è manco per niente. Il Monopolio di Stato l’ha studiato bene il funzionamento di certi organi cerebrali. Lo vedi a che serve la ricerca scientifica in questo Paese? A vestire una dipendenza con i colori della libertà. Il quarto e ultimo pensiero è che ha vinto dieci euro. Ne ha spesi venti, è vero, ma è pensando alla vincita effimera – esclusivamente a quella – che torna alla vita frenetica in cui corre sempre e il tempo non gli basta mai. A voi la linea.


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RING di Denise Fasanelli

di Fabio Peterlongo

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blues di provincia

LA FELICITÀ È VERDE E SI ACCOMPAGNA AL GELATO

TEMPIO CREMATORIO: L’ATTESA INFINITA DI UN DIRITTO CIVILE

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on i primi caldi estivi, le panchine, distribuite per la città ed i parchi, assumono un ruolo importante, una dimensione suggestiva, segnano il passare del tempo, offrendo una scena diversa ad ogni ora. Di prima mattina qualche vagabondo infreddolito ed addormentato lascia velocemente spazio alle chiacchiere degli anziani che escono per una passeggiata, una commissione o per pane, prima delle ore più calde. Nel pomeriggio è la volta di genitori, nonni e bambinaie con le carrozzine parcheggiate davanti, i bambini che scorrazzano liberamente tra un gioco e l’altro. Mano a mano che il tramonto si avvicina, è la volta degli adolescenti alle prese con le prime uscite, i primi appuntamenti. Parchi, giardini ed aree verdi riacquistano una veste centrale nella vita cittadina per momenti di sosta e svago, il verde del prato e gli alberi in fiore diventano cornice per un nuovo quadro di vita sociale, teatro di aggregazione e convivialità: oasi felici dove si gioca liberi, ci si gode uno sprazzo di frescura, dove trovarsi con amici ed amiche a qualunque età o fare jogging preparandosi alla prova costume, portare a passeggio il proprio cane, sedersi a leggere un libro, improvvisare una merenda trasformandola in un pic-nic, sgranocchiare qualcosa in una pausa pranzo che non si ha voglia di consumare al chiuso di un locale. Rilassarsi osservando scivoli bollenti e voli pindarici di altalene affollate da bambini con i capelli al vento, lanciate sempre più veloci verso il cielo, cavallini a dondolo sospinti da ginocchia sbucciate che fanno capolino dai pantaloncini corti e colorati. Biciclette di tutte le taglie, palloni, frisbee, signore in abiti fioriti che agitano ventagli e fontane che danno ristoro nei giorni in cui la canicola non da tregua, tra giochi di spruzzi e bottigliette. È il momento di scrollarsi di dosso la stagione fredda, quello in cui i prati vengono tagliati a ogni piè sospinto, gli orti e ed i frutteti regalano i loro doni, molte persone decidono che non si può rimandare ulteriormente il cambio di stagione negli armadi e l’acquisto di un climatizzatore o un ventilatore in offerta, prima che sia troppo tardi e le notti possano diventare insonni. E’ il periodo dell’anno in cui gli esterni dei bar sono affollati, gli studenti eccitati per l’arrivo delle vacanze o degli esami; in città ed in montagna diventa più facile riconoscere i vacanzieri, intenti a riempirsi le giornate passando dalla mountain bike, alla canoa, dal trekking, alle scalate, senza dimenticare le visite più riposanti a laghetti e malghe. La stagione in cui, per tutti, al di là dell’età, una panchina, un po’ di verde ed un buon gelato rappresentano un impareggiabile condensato di felicità.

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el tempio crematorio a Trento si parla dagli anni ’90. Ora che tutto l’iter burocratico è concluso e sono stati stanziati i fondi, intoppi tecnici ne ritardano la costruzione. Siamo costretti a tenere il fiato sul collo dell’amministrazione fino all’ultimo giorno, per poter vedere finalmente garantito anche ai trentini il diritto fondamentale di scegliere». C’è un che di spazientito nella voce di Carlo Cristellotti, presidente di So.crem Trento, l’associazione che promuove da decenni il diritto alla cremazione, attraverso l’edificazione di un tempio crematorio presso il Cimitero Monumentale di Trento. «Se ne parla dai tempi della prima sindacatura Dellai - sottolinea Cristellotti - Abbiamo avuto assicurazione dall’assessorato che entro giugno sarebbero iniziati i lavori, ma i tempi di progettazione vanno per le lunghe». Cristellotti non si spiega il perché di queste ulteriori lungaggini: «C’è stato anche un pronunciamento del Tar in nostro favore e i 3 milioni per la costruzione del tempio crematorio sono stati stanziati. Cosa dobbiamo ancora attendere?». Nel frattempo, i cittadini e le famiglie trentine che decidono di scegliere la cremazione, non possono fare altro che far intraprendere al defunto quello che Cristellotti definisce un paradossale «ultimo viaggio»: «Le salme vengono portate al tempio crematorio di Mantova, dove avviene l’incenerimento. Per i cittadini di Trento, le spese sono coperte dal Comune, ma per tutti gli altri no». Insieme al tempio crematorio, sarà edificata a Trento una Sala del commiato, dal costo di 2 milioni di euro già stanziati: uno spazio laico in cui porgere l’estremo saluto al defunto. Cristellotti si dice soddisfatto: «Oggi gli spazi a disposizione sono troppo piccoli, in nessun modo dignitosi». Cristellotti riflette sulle prossime scadenze elettorali: «Potersi presentare avendo edificato il tempio crematorio avrà un rilievo anche dal punto di vista del consenso. So.crem copre il 98% del territorio provinciale, rappresentiamo tutti i più importanti comuni del Trentino». La cremazione è una pratica antica come l’uomo, fu praticata da Greci, Romani, Celti ed ebbe un brusco arresto solo con l’arrivo dell’età cristiana, quando fu abbandonata in favore dell’inumazione probabilmente nel timore che essa compromettesse la «resurrezione delle carni» che avverrebbe «alla fine dei tempi». Fu persino condannata esplicitamente dalla Chiesa nel 1886 in quanto ritenuta un’usanza «massonica». Cristellotti però precisa: «Oggi la situazione è cambiata in seguito alla rivoluzione portata dal Concilio Vaticano II, che ha consentito anche ai cattolici di scegliere la cremazione».


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trentinoildialettoinforma di RENZO FRANCESCOTTI

il dialetto in-forma EL COMÌN DEI PRADI

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l cumino (o comino) è una spezia che deriva dal Cuminum cyminum, pianta erbacea di origine siriana dalle foglie lunghe 10 centimetri disposte a pettine. Viene usato nella cucina nordafricana, in Medio Oriente, in India, a Cuba, per esaltare le verdure. Viene messo anche nelle polpette di ceci e di arachidi. Ha qualità terapeutiche: combatte la gastrite, i disturbi del fegato, l’alitosi. Mescolato col miele si riteneva anche che fosse un potente afrodisiaco…”. “Alor gh’el devo procurar a mé zio Marcelino: i dis che el faga cilèche da peder la facia!”. “Il comino non va confuso col il comino dei prati, il Cuminum carvi, in dialetto comìn dei pradi, caréf, carév, caréo e in tedesco Kümmel da cui si ricava anche un famoso liquore…”. “El ghe piaseva tant anca al Ligio, l’embriagón del paes. Per avereghe na bozza de Kümmel l’aveva fat cambio con en Todesch: el gaveva dat do bozze de sgnapa... “ “E poi, come è andata a finire?“ “Bale da foch e figà brusà. Adìo Ligio e adìo cruco!” Lo immaginavo, il Kümmel è troppo buono: meglio risparmiarsi il fegato e andare a raccogliere il comino dei prati, che cresce anche da noi nei posti soleggiati e in terreni ben drenati…” “L’ è vera: el conosso anca mi e el bino su anca se no son en gran botanico!”. “Bravo: ma come lo usi?” “Mi so far anca el pan, e gh’el meto dento, come che fa i cruchi. E ‘po el meto anca en de la marinata…”.

“Il comino dei prati ha anche ottime proprietà terapeutiche: combatte la gastrite, l’aerofagia, i meteorismi, l’alitosi…” “La gastrite va ben, ma tute quele altre robe cossa èle? L’aereofagia, per esempi, ’sa èla: el mal de aereo?” “Ma non l’aereofagia!: l’aerofagia’, che vuol dire inghiottire aria mentre si mangia e quindi causare meteorismi, ovvero flatulenze…” “Flatulenze el capisso anca mi, perché na volta la maestra l’ha m’ha dit: Pierino t’hò beccato, sei tu che fai flatulenze! No capivo e alora l’ha m’ha spiegà cossa vol dir la parola. Ma mi g’ho dit: Nò, siora maestra, no l’è flatulenze: l’è péti!” “E lei che cosa t’ha risposto?“ “La voleva meterme dréo la lavagna, ma no l’è stada bona: l’era na lavagna a mur… E alor l’ha lassà pèrder. E l’alitosi ‘sa èlo?”. “L’alito pesante”. “Ho capì. Alora m’en procuro en bel pochi de semi de comìn: per me nona Bepina: la g’ha en fià da drago che el te brusa a zinque metri de distanza! Com’èlo che se ‘l tol zo ‘sto comin?”. “Per esempio sotto forma di tisana ”. “Alora gh’ en fago zona na cela a me nona Bepina!” “Esiste anche un’isola che si chiama Comino, una delle Calipee, una piccolissima isola, di tre chilometri e mezzo di superficie nei pressi di Malta. Si chiama così perché ha preso il nome dalla pianta che in maltese viene detta kammuna. È un’isoletta arida e rocciosa su cui cresceva solo il comino. Ma c’è anche un piccolo albergo e ci sono quattro abitanti…” “… Sì el parón de l’albergo, la so sposa, en camerier e el cogo, che el stofega zo tuti i magnari de comìn!” renzofrancescotti@libero.it

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Diretto da: Paolo Curcu [ paolo@trentinomese.it ] In redazione: Pino Loperfido, Cristina Pocher Hanno collaborato a questo numero: Katja Casagrande, Paolo Chiesa, Lara Deflorian, Fabio De Santi, Fiorenzo Degasperi, Denise Fasanelli, Renzo Francescotti, Ettore Frangipane, Mauro Lando, Stefano Margheri, Francesca Mazzalai, Fabio Peterlongo, Stefania Scartezzini, Silvia Tarter, Nicola Tomasi, Tiziana Tomasini, Daniele Valersi, Giada Vicenzi Progetto grafico: Fabio Monauni Redazione: Trentino Mese Via Ghiaie 15 38122 Trento Tel. 0461.362155 0461.362127 Editrice: Curcu Genovese S.r.l. Via Ghiaie 15 38122 Trento Tel. 0461.362122 0461.362155 Concessionaria Pubblicità: S.E.T.A. Società Editrice Tipografica Atesina S.p.A. Via Ghiaie 15 38122 Trento Tel. 0461.934494 Stampa: Litotipografia Alcione Lavis (TN) Registrazione Tribunale di Trento n. 536 4 aprile 1987

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SOMMARIO GIUGNO 2018 Ring

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4 COMMENTI 13 IL DIALETTO INFORMA

Attualità 16

IL TRENTINO DEL XXI SECOLO

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TRENTINO PREISTORICO CASA RAPHAEL L'OMBRA DELL'APOCALISSE COSTRUTTORE DI MERAVIGLIE COMUN'ORTO LA SIGNORA DEL TEDESCO ECOMUSEO DEL LAGORAI MOBILITÀ SOSTENIBILE LATTE IN FESTA MORO PRIGIONIERO IN BONDONE? TRENTINO BOOK FESTIVAL

Panorama 72 73 74 76 78 80 82 83 84

TINS, IN DIRETTA DAGLI OTTANTA FESTE VIGILIANE ARTE SELLA OMAGGIO A BONPORTI ANVOLT RICORDA ANNA GADDO GENOMA SCENICO MÜLLER THURGAU CRISTICCHI AL POTZMAUER SOLSTIZIO D'ESTATE

Giorno per giorno

86 MOSTRE 92 APPUNTAMENTI DEL MESE

Scoop&news 100 103 104 105 106 107

IL MATRIMONIO DEL MESE ALLA SCOPERTA DEL TRENTINO IN RAI FESTEGGIAMENTI ALLA “MANICA“ FONDAZIONE DE MARCHI LAGHI TRENTINI AL TOP “TERZA ETÀ“ (E NON SOLO) IN... VIAGGIO

Rubriche 110 112 113 114

LIBRI E LIBRERIE LO SAPEVATE CHE... #TRENTINOMESE CONTEST COME ABBONARSI info@trentinomese.it www.trentinomese.it

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trentinoattualità di Silvia Tarter

PIÙ RICCHI, “BOSCOSI“ E ATTEMPATI: IL TRENTINO DEL XXI SECOLO TUTTI IN POSA, CHEESE... TANTI, POCHI, VECCHI, GIOVANI, SPOSATI, DISOCCUPATI... CHI SONO, COME SONO E COSA FANNO I TRENTINI OGGI? ABBIAMO RACCOLTO QUALCHE DATO DALL’ANALISI ANNUALE DELL’ISPAT, PER RESTITUIRVI UNA FOTOGRAFIA AGGIORNATA

L’

Istituto di statistica della Provincia Autonoma di Trento ha pubblicato la nuova edizione di “Conoscere il Trentino”, il rapporto che ogni anno raccoglie dati e informazioni sulla realtà della nostra provincia, riferito all’anno 2016. Uno studio che analizza diversi aspetti, da quelli geografici a quelli demografici, economici e culturali, mettendoli a confronto con le statistiche di anni e decenni precedenti, per mostrare quanto e come il Trentino sia cambiato nel tempo, e in che direzione si stia muovendo. L’immagine che emerge da questo rapporto è quella di un Trentino sempre verde e 18

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sempre più attraente per i turisti; sempre più riciclone e attento alle energie rinnovabili; di anno in anno più popoloso ma anche più attempato... Ma andiamo un po’ a scoprirlo nel dettaglio! TERRITORIO, AMBIENTE E RIFIUTI Verde, non troppo urbanizzato, caratterizzato da splendidi paesaggi naturali... il Trentino è ancora così? Il 53,4% del nostro territorio è infatti ancora ricoperto di boschi; a ciò si aggiunge un 31,2% di territorio definito “ad elevata integrità naturale” e di aree protette. I terreni destinati alla coltivazione rappre-

sentano infatti il 9,8% mentre le aree urbanizzate appena il 2%. Certo, questo è naturalmente dovuto anche all’orografia del nostro territorio, caratterizzata da una stragrande maggioranza di aree montuose; infatti la maggior parte della superficie territoriale, oltre il 45%, si distribuisce al di sopra dei 1.400 metri di altitudine. Se la nostra regione è ancora molto verde e boscosa, com’è invece l’aria che respiriamo? Stando ai dati raccolti dalle centraline collocate in alcune aree del capoluogo e di altri centri abitati che effettuano il monitoraggio dell’aria, fortunatamente si nota che la concentrazione media annuale di particelle inquinanti appare leggermente scesa negli ultimi dieci anni (2005-2016); allo stesso modo, in alcune stazioni di rilevamento – precisamente quelle di Trento Nord e del Parco S. Chiara – si sono abbassate le concentrazioni di biossido di azoto, monossido di carbonio, biossido di zolfo e benzene, tutte sostanze altamente nocive per la nostra salute (2000-2016). Ugualmente, anche il numero di superamenti della


trentinoattualità ANDAMENTO DELLA NATALITÀ

soglia di ozono è diminuito: nel 2016 infatti sia a Trento che a Borgo Valsugana non sono mai stati oltrepassati i limiti tollerati, ma anche nelle altre zone considerate dalla statistica, e dunque Rovereto, Riva del Garda, Piana Rotaliana e Monte Gaza, il numero di superamenti della soglia è nettamente sceso. In alcuni casi però, nel 2016 abbiamo aumentato il numero di giornate di superamento del limite massimo per le polveri sottili, le famose PM10, a confronto con qualche anno fa. Trento, in zona Parco S. Chiara, Rovereto e Riva del Garda hanno visto infatti rispettivamente superata la soglia di 8 giornate il primo e di 12 giornate i secondi. Tutto sommato però, sembra che la qualità dell’aria, specie se paragonata alle annate precedenti (nel 2005 le giornate di sforamento ad esempio erano state ben 81 a Trento Nord, 56 a Rovereto e 73 a Riva) sia migliorata. Rimanendo in tema di ambiente, siamo diventati più virtuosi, e questo è facilmente intuibile, anche per quanto riguarda la raccolta differenziata che è decisamente cresciuta; nel 2016, secondo il Rapporto Rifiuti Urbani 2017, il Trentino ha raggiunto una percen-

L'UTILIZZO DEL SUOLO

tuale di raccolta differenziata pari al 74,3% (78,9% per la sola città di Trento). Se ci guardiamo indietro arrivando al 2004 ad esempio, notiamo che la raccolta del vetro è letteralmente quadruplicata: 12 anni fa infatti ammontava appena a 3804 tonnellate mentre oggi, nel 2016, ha raggiunto le 17.067 tonnellate! La maggiore sensibilità dei cittadini, insieme alle misure via via introdotte dall’amministrazione, hanno

incrementato negli anni anche la raccolta di altre tipologie di rifiuto come organico, multimateriale, carta e cartone, legno e tessili. È diminuita invece la raccolta differenziata della plastica così come quella dei metalli. Conforta poi notare come sia cresciuta la raccolta di rifiuti urbani pericolosi (farmaci, sostanze tos-

siche, pile...)passata da 589,4 tonnellate nel 2004 a 713,4 nel 2016, e di RAEE, i rifiuti composti di apparecchi elettrici ed elettronici, triplicata negli ultimi dieci anni, passando da 1088,1 t nel 2004 a 3897 t nel 2016; questo in parte accade anche perché si sono fatti dei passi in avanti sul fronte del riciclo e ad oggi si riescono a separare ed avviare al recupero un numero sempre maggiore di componenti di questi apparecchi. Il Trentino non è un territorio ad alto rischio sismico. Le aree più delicate sono, come è noto, le aree meridionali. È interessante però notare come sia aumentata la frequenza dei terremoti, dagli anni ’80 in poi, anche per via dell’introduzione di tecnologie sempre più sensibili, in grado di avvertire anche le scosse più deboli. Siamo passati infatti da un numero di episodi pari a 46 nel 1982 ad un progressivo crescendo che ci ha portati a registrare nel 2016 ben 251 episodi, che sono meno però rispetto al 2014 e 2015 dove si erano registrati rispettivamente 427 e 499 episodi. La magnitudo è piuttosto bassa: la media si attesta intorno a 1 (2016) mentre la massima attorno a 3 (2016). In termini di profondità invece, il valore massimo nel 2016 ha raggiunto i 24 km. TANTI E... VECCHIETTI In questa provincia che si estende per 6.207,12 kmq convivono in totale 538.604 persone, distribuite nelle varie comunità di Valle. Naturalmente l’area più popolosa è quella del territorio della Valle dell’Adige, seguito da Vallagarina e Alta Valsugana, dove gli abitanti ruotano attorno ai principali centri urbani. Il numero di abitanti della città di Trento arriva oggi a 117.417 persone; anche questo è un dato in crescita, negli anni ’70 infatti non raggiungeva infatti nemmeno le 100.000 unità (94.683). Diminuito invece il numero dei comuni, anche per via delle fusioni tra comuni vicini avvenute negli ultimi anni: dai 227 comuni del 1961 siamo passati infatti a “soli” 177 municipi nel 2016. Tra questi 540.000 abitanti la popolazione femminile è più numerosa di quella maschile: nell’intera provincia le donne sono infatti 274.954, mentre gli uomini 263.650. Sia donne che uomini però, stanno progressivamente invecchiando. L’età media della popolazione ha infatti raggiunto oggi i 43,6 anni, ovvero 42,2 per i maschi e 45 per le donne ed è aumentato anche l’indice di vecchiaia, ossia il rapporto in percentuale tra la po19

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polazione con meno di 14 anni e quella con più di 65. L’età media alla morte della popolazione residente ovviamente si è alzata, arrivando a 77,1 anni per gli uomini e 84,5 per le donne, in media quindi si vive fino a 81 anni, quando nell’ormai lontanto 2000 la media arrivava a 77. Insomma siamo di più, ma siamo, progressivamente, sempre più vecchi. Il tasso di natalità infatti (il rapporto tra il numero di nati e la popolazione residente media in un anno per 1000) si abbassa di anno in anno e si attesta ad oggi ad 8,6, dato che comprende anche la natalità dei residenti stranieri, mediamente più elevata di quella dei trentini. Il tasso di mortalità, (il rapporto invece tra il numero di morti e la popolazione residente media per mille) ugualmente si va abbassando (oggi è pari a 9,2), segno appunto che la popolazione vive più a lungo. Dalla fine degli anni’80 ad oggi, il numero di stranieri residenti ha visto un continuo aumento; nel 1988 ad esempio, gli stranieri costituivano lo 0,3% del totale della popolazione (1.496 persone), mentre ad oggi rappresentano l’8,6% (46.456). Questo numero, riferito al 2016, mostra però una diminuzione di residenti stranieri, se confrontato con le annate immediatamente precedenti. Nel 2013 infatti ammontavano a 50.833 unità, 4.000 in più di oggi dunque. Probabilmente, in parte il calo è dovuto anche a un numero maggiore di acquisizioni di cittadinanza italiana. Il tasso di natalità straniero, ad ogni modo, come dicevamo sopra, contribuisce positivamente alla nostra crescita demografica, in quanto più alto rispetto al nostro: pari a 15,7 contro un 7,9 dei trentini “doc”. Benché più alto, anche per i residenti stranieri comunque è diminuito il numero delle nascite: basti pensare che il loro tasso di natalità, che arriva oggi a 15,7 appunto, nel 2000 era pari a 24,2. E se nascono meno bambini, italiani o stranieri che siano, naturalmente di conseguenza le famiglie diventano sempre più piccole. Nelle 234.084 famiglie che

STRANIERI RESIDENTI

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oggi compongono la nostra regione, dal 2010 a questa parte la media di componenti per famiglia è scesa dai 2,6 degli anni ’90 ai 2,3 odierni. Rispetto a un paio di anni fa si nota però nel 2016 un leggerissimo aumento di famiglie composte da coppie con figli, oggi il 36,2% del totale, mentre scende un pochino la percentuale di persone che vivono da sole, ora al 32,3% (35,3% nel 2014). Allo stesso modo anche i monogenitori, ovvero le famiglie composte da un unico genitore con figli, sono lievemente calate, arrivando ora al 8,9%. Che stia ritornando quindi un po’ più di voglia di “metter su famiglia” e di rimanere insieme? Se diamo uno sguardo al numero di matrimoni infatti, se consideriamo solo gli ultimi 2 anni (2015-2016) si nota un leggerissimo aumento delle celebrazioni. Certo siamo ben lontani dai numeri anche solo degli anni ’90 dove i matrimoni, tra civili e religiosi arrivavano a 2.414. Nel vicino 2016 invece ci sono stati appena 652 matrimoni religiosi e 956 matrimoni civili, che tra tutti sono comunque 45 in più dell’anno precedente e 112 in più rispetto al 2014. Non è quindi sempre vero che ci si sposa sempre meno, casomai, ci si sposa sempre meno in chiesa. Se a metà degli anni ’90 chi si sposava in chiesa a suon di campane infatti era la maggioranza, il 75,3% delle coppie, oggi rappresenta solo il 40,5%. Questo vale sia per le coppie italiane sia per le coppie miste o composte di soli stranieri; tutti, allo stesso modo, preferiscono il rito civile. Vuoi per l’ingresso tardivo nel mondo del lavoro dovuto a lunghi percorsi di studio, vuoi per la precarietà lavorativa, gli sposini oggi sono poi sempre meno

giovani. L’età media con cui lo sposo pronuncia il fatidico sì arriva infatti a 36 anni, mentre per la sposa a 32,9; in media quindi ci si sposa a 34,4 anni, quando nel ’97 invece si saliva all’altare a 28,8 anni. Di conseguenza, anche l’età del concepimento dei figli viene ritardata. La maggior parte delle donne trentine oggi, quasi il 35%, rimane incinta tra i 30 e i 34 anni. Più del 5% inoltre, dato in crescita, sceglie di fare un figlio dopo i 40 anni. Parlando invece di matrimoni misti, è molto più comune che sia un italiano a sposare una donna straniera che non il contrario: in 174 casi registrati nel 2016 il coniuge straniero era infatti la donna, mentre solo in 64 casi l’uomo; sono state invece 39 le unioni in cui entrambi gli sposi erano stranieri. Calano però, anche se solo leggermente, anche i divorzi: nel 2012 infatti erano 522 e nel 2014, l’ultimo anno di cui si hanno dati disponibili in proposito, arrivano a 473. Anche riguardo alle separazioni si nota che dal 2005 a questa parte, quando ammontavano a 735 casi, sono in diminuzione, con 583 casi nel 2014 (ultimo dato disponibile). Facendo un po’ di conti in tasca, come se la passano a livello economico queste famiglie? Il 22,2% definisce le proprie risorse economiche scarse, il 3,2% addirittura insufficienti. Ben il 54% dichiara inoltre di non riuscire a risparmiare, e il 25,1% di non essere in grado di fare fronte alle spese impreviste. A conferma di ciò, dal 2004 in poi, salvo alcune eccezioni, il rischio di povertà ed esclusione sociale per le famiglie è infatti progressivamente aumentato, arrivando al 15,8%


trentinoattualità proprio vero poi che non si finisce mai d’imparare: c’è infatti chi non si stanca di studiare neppure dopo gli 80 anni: 1703 “studenti” dell’Università della Terza età hanno un’età che va dai 75 agli 85 anni, e 255 addirittura sono over 86!

nel 2015, ( dall’11,4% del 2004). Le famiglie che soffrono di deprivazioni materiali gravi sono invece il 5,1% e altrettante, 5,1%, quelle ad intensità lavorativa molto bassa. E che cosa incide maggiormente sulle spese delle famiglie trentine? Si spende soprattutto per pagare tasse e bollette: i pagamenti per la casa, elettricità gas e riscaldamento sono in testa alle uscite. In secondo luogo si spende molto per mangiare, anche fuori casa, voce che aumenta di anno in anno; si spende di più anche per vestirsi, per bevande alcoliche e tabacchi, mentre si risparmia invece su mobili, trasporti, servizi culturali, e anche sulle spese per i servizi sanitari e la salute. A proposito di salute, il 78,5% dei trentini dichiara, fortunatamente, di godere di un buono stato di salute. Per chi soffre invece di malattie croniche le più diffuse sono l’ipertensione, l’artrosi e l’artrite e le malattie allergiche. BEN ISTRUITI, A TUTTE LE ETÀ La maggior parte delle persone possiede un diploma di scuola superiore. Sono infatti ben il 42,2% i diplomati, mentre i laureati rappresentano “solo” il 13,8%. Esiste ancora poi una piccola percentuale di analfabeti, che arriva allo 0,7%. Si osserva poi che negli ultimi anni scolastici è diminuito il numero di iscritti di origine straniera, a tutti i livelli scolastici, specie alle superiori. E che cosa si studia? Tra i percorsi di studio più gettonati dopo le medie spiccano gli istituti tecnici (8.988 iscritti nel 2016/2017), seguiti da licei, scientifici, linguistici, classici (in tutto 7.654 iscritti.) È poi interessante notare che,

con numeri certamenti minori, sono in costante aumento gli iscritti ai licei artistici e musicali. E gli universitari cosa scelgono? Nonostante sia spesso un percorso svalutato per una certa difficoltà a trovare in breve tempo un’occupazione, la maggioranza degli studenti predilige un percorso di studio umanistico (3353), seguito da uno tecnico ingegneria e architettura (2119), poi da medicina e economia a pari merito (1558). In progressivo calo invece sono gli studenti che intraprendono la carriera giuridica, fino a qualche anno fa piuttosto gettonata e che forse ha finito quindi con l’essere inflazionata. A laurearsi sono più le ragazze rispetto ai maschietti, sia che provengano dalla provincia di Trento, che da altre province: nel 2014 si sono laureate infatti 1736 studentesse, mentre 1166 sono stati gli studenti maschi. Sembra quindi che alle donne, in generale, piaccia di più studiare e questo è valido a tutte le età. Tra i frequentanti dell’università della Terza età ad esempio, su 6349 iscritti ben 5301 sono signore! (2016-2017). È

ECONOMIA E LAVORO La nostra viene reputata, anche con una certa invidia talvolta, una provincia ricca e benestante, ma è davvero così? Se guardiamo al PIL, il Prodotto Interno Lordo, possiamo notare come sia aumentato rispetto agli anni precedenti e abbia raggiunto i 19.123,53 milioni di euro. In aumento anche il PIL per abitante pari a 35,2mila euro, che è tra i più elevati d’Italia, dopo Provincia di Bolzano e Lombardia. Certo, non sempre il Pil riesce a rappresentare precisamente la reale ricchezza di un territorio e dei suoi abitanti... Ad ogni modo, la nostra provincia non se la passa troppo male: esporta più di quello che importa, specie in Germania, USA, Francia e Regno Unito, con un saldo positivo di 1.229,9 milioni di euro, e le attività economiche attive sono ad oggi 47.035, un po’ di più da un paio d’anni a questa parte. Di queste, quasi 12.000 solo nell’agricoltura, settore che ha visto di recente un aumento del numero di attività; calano invece di anno in anno le imprese nel settore delle costruzioni e del commercio. Una buona notizia però è poi il consolidamento di una tendenza positiva che si manifesta, a dispetto della crisi, da una decina d’anni a questa parte: cresce di anno in anno infatti il numero di imprese giovanili, ovvero composte in prevalenza da giovani di età inferiore ai 35 anni che sono ad oggi 4953 soprattutto attive in campo agricolo, nel commercio, nella ricettività e ristorazione; allo stesso modo aumenta anche il numero di donne imprenditrici: le imprese femminili (dove più di metà dei membri sono donne) sono ora 9165, anch’esse attive per lo

DISOCCUPAZIONE

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più in agricoltura, commercio, servizi di alloggio e ristorazione. Anche il numero di imprenditori stranieri cresce: oggi si contano 3549 imprese straniere, specie nelle costruzioni, nel commercio, in attività di alloggio e ristorazione. Le imprese innovative, invece, le cosiddette Start-Up sono al contrario lievemente diminuite rispetto al 2015: oggi se ne contano in tutto 35, 9 in ambito industriale e 26 nei servizi (erano 39 nel 2015). La maggior parte dei trentini, e questo dato non stupisce, è impegnata in un settore che rientra nell’ambito dei servizi, ben il 71,1%; il 24,8% lavora nell’industria e solo il 4,1% nell’agricoltura, che dava lavoro invece, negli anni Cinquanta al 27,2% delle persone. Il tasso di disoccupazione da noi, fortunatamente è tra i più bassi d’Italia, ma anche qui è progressivamente aumentato, attestandosi oggi al 6,9%, 6,7% per gli uomini e 7,1% per le donne(era 3,4 nel 2000). Anche quando sono occupate le donne tendono poi ad avere, volenti o per forza, molto spesso contratti di lavoro a tempo parziale: le impiegate in campo industriale che lavorano part-time sono 3479 su 10.106, mentre nei servizi sono 38.412 su 90.431, in entrambi i casi quindi più di un terzo lavora parzialmente! AGRICOLTURA: NON SOLO MELE Naturalmente, il primato delle principali coltivazioni in quel 10% di territorio coltivato va alle mele di cui si sono prodotti nel 2016 oltre 5 milioni di quintali. A ruota segue la produzione di uva, soprattutto bianca, che ha visto però una diminuzione dei quintali prodotti nell’ultimo anno (1.161.566 q nel 2016, di cui 892.961 di uva bianca). Tra le altre colture troviamo le fragole (44.600 q), le olive (19.000 q) l’actinidia (14.301 q), ciliegie e piccoli frutti come mirtilli, lamponi, more e ribes. Dopo anni di crescita della superficie destinata alla produzione, o conversione, biologica, troviamo nel 2016 una lievissima diminuzione della superficie coltivabile in modo biologico. In calo

PRODUZIONE AGRICOLA

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NON È MAI TROPPO TARDI... Viaggiare, studiare, divertirsi, innamorarsi... chi l’ha detto che sono “cose da giovani”? A quanto pare, per i trentini la terza età è diventata una seconda giovinezza, una fase della vita dove dare spazio ad attività prima rimandate o ad accoglierne altre di completamente nuove. A parlarne, uno studio dell’Osservatorio di Reale Mutua...

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ascia stare, sono troppo vecchio per queste cose! Quante volte abbiamo sentito questa frase nei film, nei libri, o ancora più spesso, nella vita di tutti i giorni? Eppure, è davvero così? C’è davvero un’età giusta, una sola, per vivere determinate cose? Forse no. Un recente studio dell’Osservatorio di Reale Mutua dedicato al welfare, condotto dall’istituto di ricerca Nextplora su un campione rappresentativo di persone, ha dimostrato come per i trentini l’entrata in quella fase della vita denominata appunto “Terza Età” rappresenti l’ingresso in un periodo che ha ancora moltissimo da offrire, dove realizzare sogni e progetti a lungo custoditi, sperimentare nuove attività, coltivare e mantenere un’intensa vita sociale e addirittura iniziare una relazione. Ben l’84% dei trentini ritiene infatti che sia possibile innamorarsi dopo i 65 anni e costruire una rapporto solido con un’altra persona. Un’occasione di felicità ed un antidoto efficace contro la solitudine. Per il 49% dei trentini infatti vivere una vita in coppia aiuta a mantenersi più attivi e dinamici, a dedicarsi a delle passioni e interessi comuni, stimola il desiderio di mantenersi in forma e di prendersi cura di sè, oltre, naturalmente, a rafforzare la propria autostima, rendendo consapevoli di poter piacere ancora. Naturalmente però, l’amore non è bello se non è un po’ complicato, pure in età avanzata! Buona parte dei trentini (41%) vede infatti con preoccupazione la necessità di relazionarsi con figli, nipoti e parenti della nuova dolce metà. Altri invece temono di non riu-

anche il numero di operatori di prodotti agroalimentari di qualità riconosciuti dal marchio D.O.P., I.G.P, S.T.G., passati da 50 nel 2005 ad appena 29 nel 2014. Per quanto riguarda l’allevamento, a fronte di un leggero calo nell’allevamento dei bovini, cresce invece il numero di capi di pecore, capre e maiali allevati. INDUSTRIA PIÙ PULITA Per quanto riguarda le attività industriali, la maggior parte opera nell’ambito delle costruzioni, dove nel 2015 si contano 6244 imprese attive. In calo l’industria estrattiva, quelle del legno, siderurgica e tessile. D’altro canto, crescono invece le imprese manifatturiere e le attività che operano in ambito di gestione di rifiuti, energia acqua e gas. In generale, le imprese trentine sono tutte di livello piccolo-medio, e la maggior parte impiega meno di dieci addetti. Dall’industria

arriva poi, e questo è un bene, sempre più energia pulita: nel 2016 è salita la produzione di energia idroelettrica rispetto all’anno prima, così come di energia ottenuta da impianti fotovoltaici, che dal 2010 ad oggi è passata da una produzione netta ancora timida di appena 29 milioni di kWh a 176 milioni di kWh. Il numero di impianti per la produzione di energia dal calore del sole è infatti cresciuto: oggi se ne contano oltre 15.000; 10 sono invece gli impianti eolici e 33 quelli che producono energia dalle biomasse. SEMPRE PIÙ TURISTI SCELGONO IL TRENTINO

ALTRI FRUTTI


trentinoattualità

scire ad avere sufficienti energie per svolgere delle attività insieme, mentre qualcun altro, ormai abituato alla consolidata routine, si preoccupa di non essere in grado di mantenere un equilibrio soddisfacente (37%). Una buona fetta poi, il 33%, non vorrebbe gravare sul proprio partner nell’eventualità che insorga una malattia. Così come non è mai troppo tardi per innamorarsi, non lo è neppure per dedicarsi ai propri interessi. Sono pochissimi infatti, appena il 6% degli intervistati, quelli che aspettano la vecchiaia unicamente per andare in pensione e riposarsi. Una quotidianità casalinga trascinata tra giornale, tv e parole crociate non sembra essere dunque troppo allettante per i trentini sempre attivi. Concluso il proprio percorso professionale, una parte di loro sceglierebbe invece di dedicarsi al volontariato (24%) e qualcun altro vorrebbe invece riprendere gli studi (25%). Moltissimi poi sono quelli che impiegherebbero il nuovo tempo a disposizione per viaggiare (57%) e infine, la stragrande maggioranza (88%) si dedicherebbe volentieri a riscoprire i propri hobby e le proprie passioni, magari prima per troppo tempo accantonate per lasciare spazio al lavoro e alla famiglia. La senilità però, purtroppo, oltre che molto più tempo libero da dedicare a relax e passatempi, porta con sè anche qualche preoccupazione. Ovviamente il primo pensiero va alla salute, che è motivo di timore per l’82% delle persone; allo stesso modo, la progressiva diminuzione delle energie desta

Quella del turismo è una grande industria per la nostra provincia, che può contare su una serie di attrattive naturali e culturali, in grado di richiamare visitatori tutto l’anno. La tendenza degli ultimi anni su questo fronte ha visto nascere e diffondersi sempre più una predilezione per alloggi alternativi al classico hotel: si nota infatti una leggera diminuzione del numero di alberghi, a fronte di un aumento di esercizi complementari, quali campeggi, agriturismi, B&B, ostelli, oltre che alloggi privati e di seconde case, grazie anche alla diffusione di piattaforme on line come il noto airbnb. Gli alberghi oggi ammontano a 1503 strutture, superati ormai da un paio d’anni dai 1630 esercizi complementari. Ad ogni modo, se guardiamo ai numeri dell’afflusso di turisti non ci possiamo proprio lamentare, continuano a crescere: nel 2016 infatti si sono registrati 4.040.571 arrivi, distribuiti tra esercizi alberghieri e complementari e 1.669. 104 in case private e seconde case, per un totale di notti trascorse, tra tutto, di quasi 31 milioni (30.949.669). Tra i luoghi più gettonati spiccano Alto Garda, Val di Fassa e Val di Sole. Tanti sono gli italiani, quasi 2 milioni e mezzo degli

qualche timore, nel 45% dei casi. Al di là degli aspetti legati al proprio stato di salute e forma fisica, anche lo spettro della solitudine però è in cima alla lista delle paure: rimanere soli, non avere attorno a sè una solida rete relazionale sulla quale poter fare affidamento, spaventa quasi la metà dei trentini (49%). In qualche caso inoltre, si teme poi la mancanza di stimoli e obbiettivi professionali che possano mantenere attivi e motivati (18%). Benché il Trentino sia una provincia generalmente benestante, una delle preoccupazioni maggiori è poi la propria stabilità economica. Solamente il 4% dei trentini crede che la propria pensione possa essere sufficiente per vivere dignitosamente. Gli altri ritengono che possa essere dunque utile e lungimirante provvedere ad accantonare dei risparmi (35%), a costruire una forma di pensione complementare per non arrivare all’età della pensione contando su risorse economiche troppo esigue (67%), o ancora, qualcuno pensa di garantirsi una maggiore stabilità puntando ad investire sul patrimonio immobiliare (31%). Timori a parte, la vecchiaia, vuoi anche perché si vive più a lungo, vuoi anche perché si deve, volenti oppure no, lavorare più a lungo, da una fase di arrivo destinata alla tranquillità, magari anche un po’ sonnacchiosa, si appresta a trasformarsi sempre più in un nuovo capitolo importante della propria esistenza, tutto da scoprire, da riempire con nuove esperienze, nuove attività e per qualcuno, con nuovi amori. (s.t.)

arrivi, ma sempre di più gli stranieri, oltre 1 milione e 600.000 (riferito agli alloggi in alberghi e esercizi complementari). Tra gli italiani chi ama farci visita più spesso sono i vicini Lombardi, seguiti da Emiliani, Veneti, Laziali e Toscani, mentre tra gli stranieri i più affezionati sono i tedeschi, i polacchi, i britannici e i cechi. Non manca poi qualche visitatore da USA e Israele. E i trentini? In vacanza ci vanno? I più vacanzieri sono i giovanissimi, tra i 18

e i 34 anni, che sono anche quelli che viaggiano di più all’estero. In media poi si fanno le valigie più di una volta all’anno; il numero medio di vacanze annuali è infatti di 1,54. C’è poi chi al contrario, per vari motivi in vacanza non ci va mai, quasi 180.000 trentini, soprattutto per ragioni economiche, motivi di studio e lavoro o familiari, o semplicemente perché da buon trentino operoso, ad andare in vacanza non ci è abituato! ■

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CINQUANT’ANNI E UN MESE CONTINUA QUESTO MESE IL “RACCONTO” A PUNTATE DI UN ANNO SPECIALE

di Mauro Lando Vatte di Zambana, una panoramica del versante roccioso e del riparo mesolitico messo in luce dagli sterri di una cava

INVECCHIATI DI 2000 ANNI UNA STRANA “RIVOLUZIONE” INNESCATA NEL '68 E INTESTATA ALLA “DONNA DI VATTE”, HA PORTATO ALL’INVECCHIAMENTO “ISTANTANEO” DEI TRENTINI. FINO A MEZZO SECOLO FA INFATTI SI RITENEVA CHE IL TERRITORIO FOSSE STABILMENTE POPOLATO A PARTIRE DAL QUATTROMILA AVANTI CRISTO. INVECE UN RITROVAMENTO NELLA ZONA DI ZAMBANA SPOSTÒ IL CALENDARIO DI DUEMILA ANNI, OSSIA AL SEIMILA AVANTI CRISTO. SUCCESSE ANCHE CHE A PARTIRE DA CINQUANTA ANNI FA SI AVVIÒ UNA FORTUNATA STAGIONE PER GLI SCAVI ARCHEOLOGICI

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nvecchiare, da un giorno all’altro, di duemila anni non capita spesso: è però successo nel giugno del 1968. Per questo balzo all’indietro va ringraziata l’archeologia, ma complice è stata l’autostrada del Brennero, o meglio, la

Lo scheletro della “Donna di Vatte” così come venne trovato 24

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sua costruzione. Succedeva infatti che, a mano a mano che l’Autobrennero veniva tracciata, sui versanti delle montagne della valle dell’Adige si aprivano cave di ghiaia a servizio dei cantieri. Per questo una cava venne avviata poco oltre Zambana Vecchia in località Vatte sulle pendici del monte Fausior. Fu qui che, terminata l’escavazione, alcuni archeologi dilettanti individuarono un cosiddetto “riparo”, ossia una piccola grotta con presenza di tracce di frequentazione preistorica di epoca mesolitica. Venne avvertito l’allora direttore del Museo tridentino di scienze naturali (ora


trentinoanniversario Archeologi al lavoro al Rifugio Gaban (Foto Panato)

Muse) Gino Tomasi che avviò subito una campagna di scavi in collaborazione con l’università di Ferrara. Proprio in questa fase successe che il 6 giugno di cinquanta anni fa venne trovata una sepoltura proprio in fondo al “riparo” in prossimità della parete rocciosa. Quei resti erano della “Donna di Vatte”, così fu chiamata quella nostra progenitrice che risultò essere vissuta seimila anni prima di Cristo, ossia ottomila anni dai tempi attuali. Aveva presso di sé una conchiglia marina e un dente di cervo

ambedue bucati, forse infilati in una specie di collana. La conchiglia dimostra che il suo clan aveva scambi anche da aree piuttosto lontane e che il cervo era uno degli animali più cacciati. All’interno del “riparo” furono trovate anche tracce di un focolare e strumenti di selce piuttosto piccoli, usati per tagliare e per armare frecce. La sepoltura, assieme agli altri ritrovamenti di vita stabile nel “Riparo di Vatte”, ha rappresentato la prima traccia della presenza continuativa nell’area

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alpina di una comunità del periodo mesolitico. Va aggiunto che quel “riparo” era in una posizione strategica, ossia a breve distanza dal fondovalle caratterizzato da laghetti e zone umide dove poter pescare e cacciare. In più, salendo sulla montagna era facile arrivare in alta quota nell’attuale altipiano della Paganella dove pascolavano cervi, camosci, caprioli. Da accertamenti dell’istituto di antropologia dell’università di Padova si individuò che la donna aveva vissuto una cin-

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trentinoanniversario

Da una terminazione di corno di cervo è stata ricavata questa figuretta femminile, proveniente dai livelli mesolitici del Rifugio Gaban

quantina d’anni, era dotata di una statura di un metro e mezzo e che non aveva avuto una vita facile: risultò infatti che si era spezzata l’avambraccio destro e il gomito sinistro e che soffriva di artrite. Dai rilevamenti emerse che il gruppo famigliare che abitava a Zambana aveva abitudini pacifiche, non conosceva la ceramica, né la pastorizia, né l’agricoltura: erano cacciatori e raccoglitori. In più, e la caratteristica è importante, seppelliva i morti sotto lo spazio usato per la propria residenza. Fu proprio l’antichità (seimila anni prima di Cristo) dell’insediamento di Vatte che mise in crisi una certezza che allora sembrava consolidata, ossia che i primi abitatori stabili del territorio trentino risalissero “solo” a quattromila anni

prima di Cristo. Questa era la datazione di un ritrovamento di quattro tombe avvenuto nell’aprile del 1960 alla Vela di Trento; tra gli esperti vi era la convinzione che quello fosse il massimo possibile dell’ “anzianità” della frequentazione umana nel territorio. La “Donna di Vatte” ha invece scompaginato le certezze portando il calendario indietro di duemila anni. In coincidenza del ritrovamento nell’area di Zambana vecchia si è avviato in Trentino un periodo di fortunati scavi archeologici condotti in modo scientifico che hanno comple-

tato lo studio della presenza “originaria” in Trentino. In questo quadro si arrivò anche all’individuazione di bivacchi di 8000 anni avanti Cristo frequentati dai primi cacciatori che, risalite le montagne dalla pianura del Veneto e della Lombardia, andavano d’estate in cerca di prede sulle montagne. Un accampamento di questa migrazione di cacciatori fu rinvenuto pure nella piana delle Viote, ma particolarmente importante fu la campagna di scavi durata più anni nell’area dei laghi del Colbricon nel Primiero, condotta dall’arche-

ROMAGNANO E RIPARO GABAN LE ALTRE RICCHEZZE “ARCHEO”

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l 1968, mezzo secolo fa, fu un anno fortunato e determinante per l’archeologia perché, dopo la “Donna di Vatte”, nell’autunno Arpione di corno di cervo dai livelli dell'iultimo mesolitico di Romagnano-Loch 3. fu trovato un sito mesolitico dell’area Loch a sud di Romagnano, anche in questo caso all’interno di una cava. Gli scavi durarono fino al 1973 e furono diretti dall’archeologo Renato Perini che operò in una trincea di quasi cinque metri di profondità avvalendosi di nuove metodologie interdisciplinari di ricerca con, ad esempio, la collaborazione di naturalisti ed antropologi affiancati agli archeologi. Furono trovate tracce di popolazioni in quella che fu definita “la più completa serie stratigrafica dell'Italia settentrionale, sicuramente dell'arco alpino” (Gorfer). Si era infatti in presenza di un terreno intatto con tracce di presenza umana risalente a seimila anni prima di Cristo come a Vatte evolutasi poi fino alla tarda età del ferro, ossia all'età romana. Si individuò che nel corso dei millenni gli abitatori di quel villaggio erano stati agricoltori, allevatori, ma anche fondevano il rame e lo stagno. Importante fu anche il ritrovamento di un'officina per la costruzione di attrezzi in pietra. Il che significa che probabilmente i metalli, le punte di selce e gli utensili erano destinati anche ai commerci. La stagione fortunata dell’archeologia continuò nel 1970 sull’altro versante della vallata dell’Adige, ossia sulle prime pendici della collina di Martignano, in quello che venne chiamato “Riparo Gaban”. Lo scavo nell'area sotto roccia fu diretto principalmente dall’archeologo Bernardino Bagolini. La ricerca ed i reperti venuti alla luce sono stati di estrema importanza perché in sette metri di profondità sono trovate abbondanti tracce della vita di popolazioni a partire da ottomila fino a mille anni prima di Cristo. In più, tra la ricchezza dei reperti, individuati attraverso tecniche interdisciplinari, spiccano tre figurette femminili, una mesolitica (5.500 – 4.500 a.C) e due neolitiche (4.500 – 3.000 a. C) oltre ad un ciottolo scolpito ed un osso trasformato probabilmente in una specie di flauto. Si tratta di una sorta di un'arte preistorica e le figurette femminili possono far immaginare un culto alla “Dea Madre”.

A sx, figuretta femminile su placca ossea del primo neolitico del riparo Gaban. Sopra, questa sorta di tubo cavo, con due fori in corispondenza degli occhi, è ricavato dalla diafisi di un femore umano e potrebbe essere interpretato come strumento musicale. Siamo sempre sul primo neolitico al Gaban. (Foto S. Dal Bosco). Le immagini sono tratte dal libro "Il Trentino nella preistoria del mondo alpino" - Ed. Temi.

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Fiavè: I resti dei pali che sostenevano le palafitte

ologo Bernardino Bagolini. Qui gli scavi furono adiacenti a trincee della prima guerra mondiale a dimostrazione che quel balcone panoramico era strategico sia per i militari sia per gli uomini del paleolitico nei loro spostamenti per la caccia. Quelle dei cacciatori erano comunque presenze stagionali, mentre la “Donna di Vatte” apparteneva ad un clan famigliare di cacciatori e raccoglitori che viveva stabilmente nella valle dell’Adige. Nel seimila avanti Cristo infatti la glaciazione era terminata, il clima era temperato, le foreste si erano ricreate e la selvaggina diffusa sui monti. Per questo si poteva vivere tutto l’anno anche nell’area di Trento ben duemila anni prima dell’insediamento della Vela. Per ironia della sorte questa differenza di duemila anni arrivò proprio nel Ses-

santotto, anno che non solo ha fatto fare tanti balzi in avanti alla contemporaneità, ma ha anche propiziato un balzo all’indietro all’ età della popolazione del territorio trentino. In sostanza da mezzo secolo sappiamo che siamo vecchi di ottomila anni e non di seimila. Va aggiunto infine che quella fortunata stagione di ricerche e ritrovamenti archeologici in Trentino, oltre ai siti di Vatte e quelli vicini a Trento di cui si parla a lato, coinvolse anche la grande palafitta di Fiavè. Fu infatti a partire dal 1969 che nella torbiera di Fiavè si procedette ad una prima seria campagna di scavi da cui emerse una palafitta di grandi dimensioni. Le ricerche proseguirono

per tutto il decennio successivo fino ad individuare sette insediamenti palafitticoli sviluppatisi dal mesolitico (VII-VI millennio .a.C.) fino all’età romana. La costanza della presenza umana nella palafitta ha consentito il ritrovamento di innumerevoli reperti e favorito uno studio approfondito della cultura di quella popolazione. Dal 2012 proprio a Fiavè è aperto un museo realizzato dall’Ufficio beni archeologici della Soprintendenza dei beni culturali di Trento con esposto vasellame in ceramica, monili in bronzo, in ambra baltica e oro. Particolarmente importanti sono gli oggetti in legno, fra i più antichi al mondo: tazze, mestoli, falcetti, trapani, manici per ascia. ■

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SIAMO STATI A RONCEGNO TERME, A VISITARE UNA STRUTTURA UNICA AL MONDO. PERCHÉ “UNICA“? CE LO HA SPIEGATO IL DIRETTORE, LUIGI LA VITOLA, CHE CE NE HA RACCONTATO ANCHE LA STORIA ULTRACENTENARIA. TUTTO COMINCIA NEL 1859, QUANDO DOMENICO ZEN, UN CONTADINO DI RONCEGNO, NOTA UNA SORGENTE DA CUI STILLANO GOCCE DI ACQUA ROSSASTRA... OGGI QUELLA FONTE È ASCIUTTA, MA SALUTE E ARMONIA (E CLIENTI) NON MANCANO ALLA CASA DI SALUTE RAPHAEL, RINOMATO CENTRO DI CURE MEDICHE E DI BENESSERE DOVE SI SEGUONO METODICHE ANTROPOSOFICHE, OMEOPATICHE E FITOTERAPICHE DELLA TRADIZIONE EUROPEA INIZIATA DA RUDOLF STEINER

DOVE SALUTE E ARMONIA SI DANNO LA MANO di Pino Loperfido

CASA RA 28

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lcuni ospiti si rilassano in giardino, in accappatoio si prendono il tepore del munifico sole d’aprile. Una pace insolita ci accoglie a Casa Raphael, storica struttura situata nel cuore di Roncegno, in Valsugana. Una pace d’altri tempi, probabilmente, dacché telefoni e social network pressanti li abbiamo lasciati fuori con il loro casino. Il primo pensiero è che a volte basta davvero poco per voltare

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le spalle alla frenesia; basta solo volerlo. Forse. Condividiamo queste nostre riflessioni con il direttore, Luigi La Vitola, che ci accoglie e, in modo molto professionale, ripercorre le tappe principali della storia di questo posto incantevole e unico. Anche il tono della sua voce è adeguato all’atmosfera di calma e rilassatezza estrema che si respira tra i tavolini art deco e le colonne neoclassiche della terrazza del Palace Hotel. Un set. Un set cinematografico. Ecco cosa ci viene in mente girando per i corridoi, le stanze, i saloni del Palace Hotel. Un tempo cristallizzato sugli arredi, sulle planimetrie, ma un tempo moderno e al passo con i tempi se guardiamo ai trattamenti e alle cure qui offerte agli ospiti. Casa Raphael infatti è un rinomatissimo centro di cure mediche e di benessere unico a mondo, dove si seguono metodiche di cura antroposofica, omeopatica e fitoterapica della tradizione europea. Era il 1920 quando proprio Rudolf Steiner, (1861-1925) esoterista e teosofo austriaco, fondatore dell’antroposofia moderna, scrisse che le acque di Roncegno sembrano proprio “preparate da un buon spirito al fine di predisporre già

Il direttore di Casa Raphael, Luigi La Vitola

nella natura esterna una serie di forze capaci di giocare un ruolo favorevole nell’organismo umano…”.

UN'IDEA VINCENTE E UNICA

Sessantotto anni dopo, un giorno d’agosto, due medici antroposofi, Giuseppe Leonelli e Vincenzo Bertozzi, e due imprenditori milanesi, Paolo Sari e Marco Moneta, si incontrano nella splendida cornice dell’Hotel, con il suo gestore, il signor Bianchi. Il luogo è molto bello, per clima, latitudine, circondato


trentinoattualità

Il Salone delle Feste

dalle montagne. L’albergo è architettonicamente straordinario ed elegante. La gestione dell’Albergo è impeccabile e adeguata allo stile di vita della clientela. Sembra veramente il posto ideale immaginato da Rudolf Steiner all’inizio del Novecento per la messa in pratica dei suo dettami. Nasce così la Casa di Salute Raphael, albergo, ma anche ”casa“ dove si seguiranno i principi della medicina antroposofica, omeopatica, fitoterapica e termale, grazie alle acque prestate dalla vicina sorgente arsenicale-ferruginosa di Vetriolo. Il successo ha del clamoroso. Oggi si contano qualcosa come quindicimila presenze all’anno, metà italiani e metà stranieri, tedeschi, inglesi, svizzeri e francesi, perdippiù.

Domenico Zen, scopritore della fonte del Tesobo

SETTE GIORNI A CASA RAPHAEL

Ma che si fa, dunque, in quel di Roncegno Terme? La Vitola ci illustra quella che è la settimana tipo di Casa Raphael: il cliente arriva la domenica, nel pomeriggio viene subito fatta una visita medica, il giorno successivo gli viene consegnato il libretto di cura con tutte le terapie concordate. Si fa un giro di visita alle strutture di soggiorno e terapeutiche. Al mattino bagni, aerosol, inalazioni, massaggi. Ci sono anche le terapie artistiche come l’euritmia, la pittura, il modellaggio. Numerosi gli incontri con i medici e con il cuoco, che permettono un’informazione completa e un confronto continuo con gli ospiti; il martedì il tradizionale concerto

Sul loggiato, tavolini e sedie di design originali. A destra, la radica la fa da padrona nel caffé e nella sala biliardo

di musica classica; il mercoledì danze di gruppo. A seguire, canto corale e altre conferenze su intolleranze e quant’altro. Al sabato è prevista, se il tempo lo consente, una escursione al vicino Maso Albio, tre ettari con due appartamenti, una sorta di dependance dove c’è anche un grande orto dove si coltivano oltre mille piante diverse che poi vengono utilizzate in cucina. E che dire, appunto, dell'innovativa cucina di Casa Raphael? Contempla solo prodotti biologici e biodinamici, forniti da cinquanta produttori diversi che la direzione conosce e frequenta personalmente. Un'attenzione quasi maniacale a quelle che possono essere le intolleranze e le allergie sofferte da alcuni dei numerosi ospiti.

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CHE COS'È LA MEDICINA ANTROPOSOFICA

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QUELL'ACQUA POTENTISSIMA DELL'ALBERGO “MORO”

Ma ripercorriamo a ritroso le vicende, facendo un salto di oltre centocinquant'anni all'indietro. Nel 1859, Roncegno era un borgo rurale del Tirolo, parte dell’impero asburgico, dove la coltivazione dei campi e l’allevamento del bestiame erano le attività economiche principali. Non esistevano, o quasi, attività di tipo commerciale. Ogni famiglia lavorava esclusivamente per il proprio sostentamento. Vite ordinarie in una posto tutto sommato ordinario. Finché un giorno di luglio del 1856 accade qualcosa. Sul monte Tesobo, per la precisione in un luogo chiamato Valle del Diavolo, Domenico Zen, un contadino di Roncegno, nota una sorgente da cui stillano gocce di acqua rossastra. Viene chiamato subito il medico condotto, il dr. Liberato Paoli, che constata che trattasi di acqua arsenicale ferruginosa: quella che cambierà per sempre la storia di questo angolo dell’attuale Trentino. L’idea di sfruttare questa risorsa naturale viene per primo all’intraprendente Pietro Pola che il 27 giugno 1861 inaugura il “Bagno di Roncegno”. La prima sede è l’Albergo “Moro”. Ma che proprietà hanno dunque queste acque? La risposta arriva dal nuovo medico condotto, certo Castellini, che ne certifica le potenzialità nei casi di dermatosi croniche, gotta, artriti, febbri periodiche, infiammazioni, pellagra. Nel 1876 vengono accolti settecento forestieri e somministrati undicimila bagni. Il passaparola porta il nome di Roncegno nei salotti buoni della borghesia di molte città italiane ed estere. 32

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a medicina antroposofica è un ampliamento della medicina convenzionale. Essa venne sviluppata a partire dal 1920 dal dottor Rudolf Steiner, fondatore dell'antroposofia, in collaborazione con la dottoressa Ita Wegman e altri medici. Da allora si è diffusa in tutto il mondo, con medici, terapisti, centri terapeutici, cliniche e istituti di cura, laboratori farmaceutici, scuole di formazione e centri di ricerca. L'antroposofia inaugura un metodo conoscitivo, fondato su una propria epistemologia, che guida la ricerca e lo studio delle leggi che stanno alla base delle manifestazioni della vita, dell'anima e dello spirito nell'uomo e nella natura. Da tale visione risulta un'immagine integrata dell'uomo, che permette di conoscere e studiare tutti gli aspetti in cui la vita umana si esprime e si realizza. Un'immagine che rende possibile, tra l'altro, una concezione unitaria, razionale e inevitabile di fisiologia, patologia e terapia, che si basa sullo studio dei processi che avvengoRudolf Steiner no nell'uomo sano e nell'uomo malato e sulla comprensione della corrispondenza esistente fra questi processi umani e i processi che possiamo riconoscere nella natura. I rimedi vengono infatti trovati prestando attenzione da un lato all'aspetto individuale dei fenomeni patologici e dall'altro alla stretta connessione evolutiva tra l'uomo e gli altri regni della natura. Il medico che orienta la sua professione in senso antroposofico si sforza di cogliere, assieme al paziente, il significato della malattia riguardo alla sua evoluzione fisica, biologica, psichica e spirituale, tenendo conto delle leggi intrinseche alla biografia dell'uomo. Nell'ambito della medicina antroposofica sono stati elaborati criteri specifici in molti ambiti. In particolare, nell'ambito della produzione dei farmaci, sono stati studiati - su indicazione di Rudolf Steiner - e vengono applicati processi di preparazione farmaceutica originali e specifici, codificati anche nella Farmacopea Omeopatica Tedesca (HAB). Ai fini della diagnosi e della terapia vengono impiegati punti di vista e strumenti razionali per l'uso orale, parenterale ed esterno dei medicamenti. La terapia farmacologica viene accompagnata, ove sia giustificato e possibile, da altre terapie non farmacologiche: euritmia curativa, arte della parola, musicoterapia, pittura e modellaggio, applicate da terapeuti professionalmente qualificati, su indicazione e in collaborazione con il medico curante. Strettamente connessa alla medicina antroposofica vi è infine la pedagogia curativa, in cui ci si accosta in modo nuovo ed efficace al problema dei bambini bisognosi di cure dell'anima e dei portatori di handicap. (dal sito https://www.rudolfsteiner.it)


trentinoattualità

Il direttore mostra il lungo corridoio con i locali in cui vengono praticati i trattamenti termali

TRA I CLIENTI, I PRINCIPI D'ASBURGO E VERGA

Ma la vera chiave di volta per il Grand Hotel arriva con Francesco e Girolamo Waiz, originari di Borgo Valsugana. Figli di Alfonso, proprietario terriero, a partire dal 1878 dedicano i propri sforzi per migliorare la struttura alberghiera esistente e a valorizzare l’acqua termale, sia per i bagni che per uso idropinico. Si avvalgono di numerosi scienziati attivi in quegli anni, a cominciare dal dr. Giovanni Weiss, il direttore sanitario, per arrivare alla figura di Achille De Giovanni che dedicherà quarant’anni della sua vita alle acque del Tesobo, la cui efficacia terapeutica è oramai riconosciuta a livello internazionale. Le richieste sono tantissime e il Grand Hotel è quasi sempre esaurito. Si decide di costruire una nuova ala in stile Liberty, su progetto dell’architetto Giorgio Ciani e dell’ingegner Carlo de Pretis di Trento. Questo sforzo, anche economico da parte della famiglia Waiz, porta alla nascita dell’Hotel Palace, un edificio di dimensioni insolitamente ampie con cucine, locali di servizio, cantine e magazzini, sale da pranzo, di ritrovo e divertimento oltre cinquanta camere. Viene costruito perfino un campo da tennis, uno dei primissimi in Italia. Il numero degli ospiti cresce vertiginosamente. Arrivano da tutta d’Europa e anche oltre, dall’Egitto ad esempio. Tra gli ospiti illustri che vengono a ritemprarsi in Valsugana troviamo i nomi di Giovanni Verga, i principi Enrico, Alberto e Stefania Asburgo, il due volte Presidente del Consiglio Urbano Rattazzi e la diva Eleonora Duse.

Palace, segnando la conclusione della gestione della famiglia Waiz. Nel 1921, dopo due anni di lavori, grazie anche all’aiuto delle banche trentine e degli aiuti del Regno d’Italia alla neocostituita “Società Acque Minerali”, la struttura riapre sotto la guida dei fratelli Giovanni e Alfonso Froner. Il “miracolo” delle terme di Roncegno riparte, almeno fino all’inizio del nuovo catastrofico conflitto mondiale, quando i tedeschi requisiscono le terme e ogni pertinenza dell’Hotel Palace. Le conseguenze del periodo bellico peseranno in maniera decisiva sui tre decenni successivi. L’Hotel riapre, ospita ancora qualche bel nome dello sport e della danza, come Fausto Coppi e Carla Fracci, ma la struttura necessita di investimenti davvero troppo importanti, per riparare i danni e per adeguarsi ai tempi.

LA GUERRA SPEGNE IL “MIRACOLO” DELLE ACQUE

LA FONTE INARIDITA DÀ LA STURA AL RILANCIO

Un'immagine d'epoca dell'Hotel

La cucina di Casa Raphael è particolarmente ricercata e attenta a intolleranze e allergie

La Grande Guerra, come è naturale pensare, porto distruzione anche all’Hotel

Nei primi anni Settanta, è la Provincia autonoma di Trento ad acquisire le Terme

di Roncegno e ad assumerne la gestione diretta. È l’inizio di un vero e proprio declino dell’attività termale. Anche perché verso la fine del decennio accade un fatto clamoroso e inspiegabile: la fonte del Tesobo rimane senz’acqua. Proprio così! Come mai? Beh, si fanno diverse ipotesi, ma nessuna riesce a trovare una conferma sicura. L’esaurimento naturale, il terremoto del Friuli e l’incuria delle ultime gestioni, chissà... Fatto sta che d’ora in avanti l’acqua dovrà essere prelevata dalla fonte di Vetriolo. La cosa non scoraggia la Provincia che avvia una grande ristrutturazione, affidata all’architetto Bernardo Tommasini, nipote di Alfonso Froner, che dopo qualche anno passa la gestione al signor Bianchi. Siamo oramai negli anni Ottanta, l’hotel rimane aperto solo da metà giugno ai primi di settembre. Le presenze sono però modeste. Per rilanciare le Terme di Roncegno occorre un’idea nuova… Il suo nome è Casa Raphael, Raffaele, come l'arcangelo che tutto guarisce. Il resto della storia lo conoscete già. ■

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trentinolibri

di Nicola Tomasi

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illenovecentoventquattro. Un protagonista senza nome, perché non ci sono nomi dentro una guerra, ma solo vittime. Con queste parole introduciamo il nuovo romanzo di Massimiliano Unterrichter, “L'ombra dell'apocalisse“ (Curcu Genovese, 2018). Un giovane segnato per sempre nel corpo e nell’anima, come troppi altri che quel massacro non avrebbero mai voluto. Un’apocalisse che sopravvive dolorosamente nei ricordi, legati a scintille di umanità tanto più preziose in quanto scoccate nella più greve oscurità, ma non solo. Un antieroe, imbevuto di una cultura, forse un sogno, fiorente a cavallo del secolo così a Vienna come a Parigi, estranea alle contorsioni della politica e alla becera violenza dei nazionalismi. Una cultura che qualcuno definì antiquata, ma la storia si è incaricata di riconoscere in anticipo sui tempi. A quella, e all’amicizia, si aggrapperà per cercare di sfuggire al dolore e agli incubi,

“COSÌ VI RACCONTO L'APOCALISSE“ NON HA UN NOME L’IO NARRANTE DEL ROMANZO “L'OMBRA DEL'APOCALISSE“, IL NUOVO LIBRO DI MASSIMILIANO UNTERRICHTER: NARRA DI UN GIOVANE INCAPACE DI RITROVARE SE STESSO DOPO AVER ATTRAVERSATO L’INFERNO sopravvivere in un mondo sconvolto e ancora preda della stessa violenza e stupidità, che come un’ombra sembrano oscurare anche il futuro. Massimiliano, perché scrivere? Bella domanda! Per scavare dentro sé stessi, prima di

Massimiliano Unterrichter 34

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tutto, e dentro il mondo che sta là fuori. Scrivere per me significa isolarmi dalla quotidianità e nel silenzio riconoscere pian piano le emozioni più profonde, non mediate né indotte da stimoli esterni. Un modo per ritrovare i legami primordiali, quelli che legano cose e persone dietro alle quinte e alle maschere che, più o meno consciamente, indossiamo ogni giorno. È per questo che scrivo molto lentamente, perché le porte nascoste si aprono a fatica, spesso scricchiolando per la ruggine. E poi per comunicare, cercare di raggiungere altri che possano capire, condividere e magari, finita l’ultima pagina, aver ricevuto qualcosa. Perché hai scelto ancora il genere storico? Non è stata una scelta. Le storie mi nascono dentro e al tempo, oltre venti anni fa, così nacque “Il mondo spezzato”. Poi, dopo la sua pubblicazione nel 2016, ebbi la spiacevole sensazione che quella

CHI È

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na vita come funzionario del Corpo Forestale, appassionato bibliofilo e cultore di storia, arte, lingue e attività subacquee, Massimiliano Unterrichter vive a Levico Terme. Ha esordito nel 1996 con Il cammino delle nuvole. Ha poi pubblicato L’anticamera del Paradiso (2001), Il mondo Spezzato (2016, tre edizioni) e, con lo pseudonimo Leo Wolf, I colori del cardellino (2012). storia fosse in qualche modo monca. Cos’era accaduto ai giovani che erano tornati? A coloro che avrebbero dovuto costruire il futuro? I vinti. Ecco, i vinti, questo in realtà è “il mio genere”. La storia, purtroppo, è sempre stata scritta dai vincitori senza alcun rispetto per i vinti e questo mi ha sempre suscitato un moto di ribellione e il desiderio di


trentinolibri capire e raccontare ciò che era stato sepolto. È spesso il filo conduttore dei miei lavori: vorrei poter credere che, per una volta almeno, il tempo possa essere galantuomo e i vinti risultare alla fine vincitori. Senza armi. Com’è scrivere un libro? Un viaggio, che inizia aprendo la porta dell’anima e non sai mai dove ti porterà. Già, le mie storie partono sempre, per così dire, di notte, perché non mi capita mai di averne chiaro tutto lo svolgimento, anzi. Per questo non so, e non mi interessa, scrivere a soggetto, odiavo i temi a scuola. Ricordo un giorno il professore di italiano, credo fossimo in seconda media. Io scrivevo in media tre facciate, nei temi, di rado usavo la quarta e i voti erano poco al di sopra della sufficienza. Quella volta il titolo del tema era stato pressappoco “Parla di qualcosa che porti nel cuore“. Dopo mezz’ora non avevo scritto una sola parola, come molti compagni, allo scadere delle due ore dieci facciate erano zeppe di parole. Mi chiamò per la consegna: sopra il titolo, a penna rossa, stava scritto “Bravissimo! Non perderti” e aggiunse “Non ti chiedo come mai, l’ho capito da solo”. Mi diede un buffetto e sorrise. Quali sono i tuoi autori pre-

IL LIBRO

PAG. 138 - EURO 15

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feriti? Quale ti ha ispirato e influenzato? Ernst Wiechert su tutti, un titano. Poi Adalbert Stifter, Carlo Sgorlon, Roberto Cotroneo e Stefan Zweig, solo per citare i primi che mi vengono in mente, ma sono un lettore accanito, da quando avevo cinque anni, e quindi l’elenco potrebbe essere lungo. Credo che tutti gli scrittori di spessore ti lascino un segno indelebile, chi più chi meno, quelli che ho citato senza dubbio sono passati lasciando tracce profonde. Ma le storie non si raccontano solo a parole. Che cos’ha di diverso il tuo romanzo rispetto ad altri del suo genere? Non celebra eroi né grandi eventi, ma persone normali e sentimenti. Non parla di armi o eserciti, ma di terre martoriate e di vinti e della loro grandezza negata. A chi ti sei ispirato nella creazione dei personaggi? Non posso negare qualche legame con persone reali, che hanno fatto parte della mia storia personale, ma poi i personaggi della narrazione fanno la loro strada, crescono dentro di me e nella loro storia. Perché hai scelto il narratore interno? Perché si parla soprattutto di anime e i moti dell’anima è difficile raccontarli in terza persona, anche quelli degli altri. Hai altri progetti in vista? Ce ne sono di già pronti, “storie in cerca di editore” per parafrasare Pirandello: due romanzi e una raccolta di racconti brevi. Una storia sta crescendo lentamente e un altro lavoro, di genere diverso ma al quale tengo molto perché racconta, e non è un romanzo, di terre e genti di cui non conosciamo nulla, se non stereotipi assurdi, e che mi sono penetrate fino in fondo al cuore, dopo averle conosciute da dentro. Spero davvero di poterne vedere i ■ frutti un giorno.

Lagorai

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trentinostoria

COSTRUTTORE DI MERAVIGLIE di Ettore Frangipane

ANDÒ A LAVORARE CON SUO PADRE E A 12 ANNI FU APPRENDISTA MURATORE, DIVENNE MURATORE A 15, CAPOMASTRO A 18, ED È A 21 ANNI CHE DECISE DI CERCARE FORTUNA ALL’ESTERO. STIAMO PARLANDO DI PIETRO DELUGAN, DA ZIANO DI FIEMME (1854-1923). TORNÒ A MERANO NEL 1893 E LAVORÒ AD OLTRE 50 EDIFICI TRA CUI IL PALASTHOTEL, CHE HA UNA STORIA TUTTA DA LEGGERE...

N

acque Pietro, ma si tramutò ben presto in Peter. Dalla val di Fiemme alla Svizzera e a Merano, la carriera del costruttore di Ziano (nato a cavallo tra Otto e Novecento nella frazione di Zanolin, paese di presepi), è stata tutto un crescendo, via via più rapido. Suoi sono alcuni tra i palazzi più belli e prestigiosi di Merano, soggetti all’attenzione delle Belle Arti. Ma non infrequenti sono le tracce che ha lasciato nella svizzera San Gallo, dove nei suoi anni giovani ha costruito tra l’altro la neogotica Christuskirche, la chiesa della comunità cattolica di quella città. Pietro Delugan era nato in una famiglia di scarse risorse, in un’epoca in cui molti trentini – spinti dalla fame – emigravano in America. Suo padre la-

vorava nell’edilizia ed era pervenuto ad essere capocantiere: un incarico di rilievo, allora, nella modesta val di Fiemme, isolata e non ancora beneficiata dalla presenza della statale delle Dolomiti. Peter andò a lavorare con suo padre

Merano, Villa Helvetia 36

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e a 12 anni fu apprendista muratore, divenne muratore a 15, capomastro a 18, ed è a 21 anni che decise di cercare fortuna all’estero. Per lasciare la propria valle all’epoca non restava che caricarsi uno zaino in spalla e camminare, camminare. Il giovane Pietro con soli 30 fiorini in tasca lasciò le terre dell’impero austroungarico e si diresse in Svizzera, per approdare a San Gallo. Possiamo immaginare anni difficili, di sacrifici e gran lavoro: 12 anni nei quali Pietro, ormai sulla via di diventare Peter, sposò Josefine Hoch, si fece sempre più apprezzare e costruì moltissimo. Oltre alla Christuskirche, altri 75 edifici (anche a Coira, Stoccarda ecc.) e tra questi anche stazioni ferroviarie ed altro ancora. Giunse il 1893 e Peter Delugan diede


trentinostoria La reception del Palace Hotel

Casa “Plankenstein”

ascolto alla nostalgia per il suo Tirolo: si trasferì a Merano con il suo bagaglio professionale, il suo senso degli affari, il suo entusiasmo e la sua famiglia (negli anni: tre figli). Già nel 1894 sorse “villa Helvetia” (un riferimento evidente alla Svizzera che aveva lasciato). Poi fu la volta delle ville “Burghof” e “Bacher”. Quindi edifici sempre più importanti e sempre più in grande: l’hotel “Kaiserhof”, il complesso “Plankenstein”, la nuova sede della poste, il teatro civico (costruzione in Jugendstil su progetto dell’architetto germanico Martin Dürfler), due edifici della Cassa di Risparmio, scuole e ville private, impiegando in parte anche capitali propri. A Merano oltre 50 edifici, tanto che non è eccessivo dire che Delugan abbia dato alla città il suo volto più nobile. Fu un costruttore estremamente progredito, tra l’altro il primo a impiegare a Merano, per basamenti, cornicioni e rivestimenti di facciate, non pietra naturale ma blocchi di cemento. Il suo sogno più ambizioso era però quello di costruire un albergo grande ed aristocratico, il più bello per Merano, apprezzabile non solo per la sua architettura, ma anche per gli arredamenti, il lusso, che restava il suo sogno. Fin dalla fase di progettazione gli diede il nome di “Hotel Palace”: la sua storia è quasi un’avventura, stretta com’è tra gli splendori della Belle Epoque asburgica, la crisi del primo dopoguerra con la successiva lenta rinascita, la riduzione a ospedale e comando della Wehrmacht e conseguente spoliazione, il progressivo ritorno allo sfolgorare dei momenti migliori. Peter Delugan (ormai non più Pietro) vide l’affare quando il nuovo secolo s’era ormai affacciato, e nel 1904 acquistò

una vecchia costruzione a Maia Alta: castel Maur con parco. Risaliva al XIII secolo e fu anche residenza feudale di Mainardo II, conte del Tirolo. I lavori di costruzione cominciarono sulla base di un progetto elaborato in grande stile e affidato alla realizzazione di 340 operai. Si disse che Delugan avesse disegnato pianta e facciata dell’edificio in meno di ventiquattr’ore, è certo che il rustico fu completato in soli otto mesi. Si disse anche che Delugan fos-

se andato prima ad ispirarsi sulla riviera ligure, perché il “Palace” avrebbe dovuto superare in efficienza e fasto l’albergo allora più in voga sulle rive del Passirio, il “Meranerhof”; avrebbe dovuto diventare l’ammiraglia della flotta alberghiera tirolese, mettendo in ombra tutto ciò che l’aveva preceduto; avrebbe dovuto diventare l’albergo più sfarzoso di tutto l’arco alpino. Il “Palace” (definito in ambito locale alla tedesca “Palast”) fu inaugurato il 5 marzo del 1906. La “Meraner Zeitung”, mandò un suo inviato. “Dove una volta si trovava il parco, bello e silente, di castel Maur, circondato da alte mura, là ora s’erge la superba costruzione dell’hotel ‘Palast’. Pochi alberghi con questo nome sono pienamente legittimati a fregiarsene come il nostro – lo definiamo nostro con orgoglio – “Meraner Palasthotel”. L’anonimo ed entusiasta giornalista descrive il suo ingresso nel complesso: “Tre scalini e attraverso un’ampia vetrata si entra nell’atrio, e a questo punto ad ogni visitatore non potrà non sfuggire un ‘aaah’ per la meraviglia, perché solo raramente a chiunque potrà essere apparso in precedenza un atrio d’albergo così grandioso”. Poi la visita attenta, sala per sala. “L’hotel dispone di 150 camere e suites con oltre 200 letti, 18 bagni, idranti

Pietro Delugan (Ziano di Fiemme 1854 - Merano 1923) 37

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trentinostoria

Il teatro di Merano

antincendi”. Una descrizione accurata all’insegna dello stupore: nella sala da pranzo un enorme quadro intitolato “Omaggio alla bellezza” dovuto al pittore Leeckes, scene di caccia dipinte da Ernst Boscarolli, le sale per signore in stile Luigi XVI, ecco un prezioso pianoforte Bösendorf, il giardino d’inverno, il bigliardo, le sale per il gioco delle carte e quella per i fumatori, e poi i miracoli della tecnica come gli

ascensori, come gli aspirapolvere che ad ogni piano si collegano ad un diffuso sistema d‘aspirazione (!). E grandi quadri d’autore, e strutture per le cure estetiche, e soprammobili di prestigio, e tappeti preziosi distesi su una base che è un nuovo prodotto della tecnica: il linoleum! Insomma una dotazione sorprendente, per quella che era dopotutto una cittadina di provincia, seppure ben frequentata. Da sottolineare

Famiglia Santoni

Cucina tipica, nazionale e pizza

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Merano, Villa Mimosa

che fu collegato al complesso anche il vecchio castel Maur, dovutamente restaurato, e qui Delugan dimostrò la sua sensibilità, accantonando ogni spirito speculatorio e facendo rivivere tutto il vecchio complesso, compresa l’antica cappella. Il varco d’accesso in stile gotico risale tuttora ai tempi della costruzione del maniero e consiste in un portale in pietra arenaria. Al medioevo risalgono le belle vetra-

Accogliente ed ampio terrazzo all’aperto in uno dei più suggestivi vicoli del centro storico di Trento

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trentinostoria te che rappresentano i santi Giorgio, Cristoforo e Francesco. Vi si conserva anche una fonte battesimale d’epoca, in stile gotico. C’è da aggiungere che la cappella è stata anche riconsacrata. È stato, quello, un grande momento per Merano, che assurse a centro turistico di grande rilevanza, e al “Palace” scenderanno, oltre all’aristocrazia dell’Europa centrale, personaggi di primaria importanza, come Franz Kafka, Thomas Mann, Stefan Zweig e il Salgari del mondo tedesco: Karl May. Dopo il fantastico “Palace” l’opera di Peter (ormai l’originale Pietro è quasi dimenticato) si rivolge nel 1907 a casa “Plankenstein”, poi villa “Mimosa“, villa “Linda” tra il 1912 e il 1914 Delugan lavora anche a parte del “Kurhaus”, ma il suo sogno è ormai quello di superare se stesso, di costruire qualcosa che superi addirittura il “Palace”. Pensa ad un futuro hotel “Majestic”, ma i tempi sono ormai passati. I difficili anni della guerra sono passati, ma è tramontata anche l’Austria Felice del tardo romanticismo, dello Jugendstil, dei granduchi e di un’aristocrazia festaiola e sventata, ai valzer seguono ormai il tango e i fox-trot, alle svenevolezze dei violini succede la petulanza dei sassofoni, i nuovi arrivati – gli italiani – impongono quello che definiscono lo stile fascista. Un nuovo mondo, non necessariamente migliore, s’appresta

Un'altra bella immagine del Palace Hotel con la piscina

a sostituire le svenevolezze del bel Danubio blu. E Delugan (non più Peter ma nuovamente Pietro) se ne va. La “Meraner” Zeitung torna a scrivere di lui all’indomani della sua dipartita, il 12 settembre. Ne racconta attentamente le tante costruzioni che tuttora lo ricordano (a Merano oltre 50 edifici). E conclude: “Non ha mai dimenticato

i buoni maestri che sono stati le pietre miliari della sua vita, a cominciare da suo padre, che gli hanno dato costantemente nuova spinta a crescere, nonostante la modestia del suo bagaglio scolastico; l’orgoglio, l’incessante attivismo, il senso del risparmio e la semplicità sono stati il leitmotiv della vita di Delugan”. ■

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trentinoincontri di Denise Fasanelli

Coltivare insieme è bello COMUN’ORTO È UNA RETE DI ASSOCIAZIONI ROVERETANE CHE GESTISCE IN MANIERA COLLETTIVA DUE ORTI COMUNITARI NEL QUARTIERE BRIONE, UN GRUPPO SEMPRE APERTO DI VOLONTARI CHE HA CREATO, DOVE PRIMA C’ERANO IMMONDIZIE E STERPAGLIE, UN ANGOLO CON FIORI, ORTAGGI, PIANTE OFFICINALI, UN ORTO DIDATTICO PER LE SCUOLE, UNO SPAZIO FORMATIVO, UNA ZONA RELAX E UN’ARNIA PER LA PRODUZIONE DEL MIELE. CON PASSIONE, COSTANZA E DEDIZIONE IL PROGETTO HA FATTO INCONTRARE ABITANTI DELLA STESSA ZONA, MIGRANTI ED ESPERTI, RESTITUENDO LORO UNO SPICCHIO DI SENTIMENTO DI COLLETTIVITÀ

R

ecuperare gli spazi urbani in modo ecologico con gli orti urbani e comunitari, ormai presenti in tutta Italia è una tendenza positiva di questi anni. Moltissimi Comuni hanno accolto le crescenti richieste della popolazione di sfruttare aree incolte, con il doppio beneficio di salvarle dall'incuria e renderle produttive, generando un’ampia gamma di benefici dentro la Comunità di tipo individuale, sociale, ambientale ed economico. Il progetto di Comun’Orto, multifunzionale e multiscopo, prende forma da

una rete informale di 8 organizzazioni associative con storie diverse ma accomunate da valori quali solidarietà, pace, sostenibilità che, dal 2016, gestiscono e animano due orti comunitari al Brione di Rovereto (Tn), circa 600 mq di terreni comunali dati in gestione con un contratto di comodato. Nel rione era già operativo il gruppo informale Quartiere Solidale impegnato nello sviluppo di pratiche di welfare generativo in un’ottica interculturale e intergenerazionale. Oltre alle organizzazioni della Rete, quali ad esempio Italia-NicaCarlo Bettinelli, coordinatore agri-culturale di comun'Orto

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trentinoincontri Un mandala per il solstizio d’inverno

ragua che ha sviluppato un’esperienza di orti familiari e comunitari a Waslala, Nicaragua, il Comitato Associazioni per la Pace e i Diritti Umani offre storicamente supporto a stranieri e persone richiedenti asilo e promuovere la cultura dell’accoglienza e pace. Inoltre Brave New Alps, che sviluppa progetti innovativi e sperimentali cercando sempre di mettere in relazione locale e globale e Shishu, che ha realizzato in Brasile progetti sulle piante officinali e su forestazione e lotta alla deforestazione con un progetto che coinvolge anche volontari, professionisti, cittadini, richiedenti asilo e stranieri sul territorio, scuole, aziende profit e Istituzioni di Rovereto. Carlo Bettinelli, 28 anni, originario di Crema, laureato con un master in agroecologia a Wageningen in Olanda, ha lavorato ad Arvaia, una cooperativa che pratica l’agricoltura sostenuta dalla comunità a Bologna, è il giovane coordinatore agri-culturale del progetto ed è lui a

raccontarci di Comun’Orto come di un volano moltiplicatore per la divulgazione delle buone pratiche in agricoltura: “Nell’orto si lavora sotto la guida di un coordinatore agri-culturale, esperto in agricoltura sostenibile, seguendo i principi di un’agricoltura sinergica, nel rispetto degli equilibri naturali, riprendendo i concetti di convivenza di specie diverse nello stesso spazio che utilizzano nutrienti in modo non competitivo e di reciproco scambio di fertilità fra piante e suolo. Il tutto è trasferibile metaforicamente al gruppo umano. Sono infatti le parole di Paulo Freire, pedagogo brasiliano, ad ispirare la nostra equipe di lavoro: «Nessuno educa nessuno, nessuno si educa da solo, gli uomini si educano insieme, con la mediazione del mondo». L’idea è quella di unire il sapere al saper-fare, promuovere il contatto e lo scambio fra

persone di età diverse (in un’ottica intergenerazionale) e di provenienze diverse (in un’ottica interculturale), facendo riscoprire connessioni fra l’io e il gruppo, il noi e il loro, il qui e il là”. Una rivoluzione green che aspira a trovare soluzioni locali alle contraddizioni globali. Una vera e propria palestra di formazione ecologica, di socialità e di incontro. “Il rapporto con la natura, la salute e la nutrizione, l’autostima, l’educazione ambientale, la crescita personale, l’amicizia, lo sviluppo di capacità, l’espressione della propria cultura, l’inclusione e la coesione sociale, l’economia locale e molto altro sono al centro delle attività e delle iniziative di Comun'Orto che mirano a coinvolgere i cittadini di Rovereto per stabilire relazioni, acquisire saperi, approfondire tematiche, fare in modo che

LA STORIA CONTINUA... In una location da favola, il territorio si esprime con piatti raffinati ed aperitivi, concerti, mostre d’arte e degustazioni www.castelpergine.it

C’ERA UNA VOLTA... E CI SARÀ ANCORA NUOVA STAGIONE 2018

Lo chef Daniele Tomasi e la moglie Elisa Bertoldi, i nuovi gestori

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trentinoincontri

Volontari al lavoro presso l'orto sinergico

Coltivazione sinergica presso l'orto Gandhi

l'orto sia considerato un bene comune da gestire in maniera comunitaria. Già attualmente persone con qualche difficoltà considerano i due orti come un luogo dove sono accolte e si trovano bene.” Continua Bettinelli: “Il gruppo di coordinamento, costituito da uno o più rappresentanti per ogni organismo partner partecipante, si riunisce regolarmente per le attività di programmazione, organizzazione e monitoraggio e provvede a dividere i compiti fra i vari enti aderenti. Le comunicazioni avvengono tramite mail, pagina facebook (https://www. facebook.com/comunorto), WhatsApp, incontri negli orti, ecc.” In quest’ottica non stupisce che siano oltre 100 i volontari che animano i due orti e le diverse attività correlate, di cui un gruppo di assidui formato da una trentina di persone che attualmente si ritrovano presso l’orto il martedì, il giovedì pomeriggio e il sabato mattina. Temi cardine sono l’inclusione di gruppi marginali e l’attivazione dei cittadini per la cura dei beni comuni. Il progetto è stato poi finanziato dal Centro Servizi Volontariato di Trento e dalla Fondazione Trentina per il Volontariato Sociale. “Molte iniziative sono nate dal duplice bisogno di far incontrare i gruppi presenti sul territorio (italiani e stranieri; bambini, adulti e anziani) per promuovere la conoscenza reciproca facendo scoprire le rispettive potenzialità e la consapevolezza della necessità di una nuova relazione di equilibrio con l’ambiente che ci circonda. Nell’anno scolastico 2016/17 hanno partecipato ai primi interventi di educazione ambientale svolti anche in collaborazione con le persone richiedenti protezione internazionale, la Scuola dell'Infanzia Brione, l'Istituto comprensivo Rovereto Nord (scuola primaria Gandhi e scuola secondaria di primo grado

Negrelli), il Liceo A. Rosmini e l'Istituto Professionale Alberghiero. A questi, si aggiungeranno l’Istituto comprensivo Rovereto Sud (scuola secondaria di 1° grado Halbherr) e la Scuola per l’Infanzia Il Giardino Incantato. In ognuna di esse è ormai notevole la percentuale di alunni di origine straniera che potrebbero aiutare a coinvolgere le famiglie e i vari gruppi di provenienza e cultura diversa presenti con noi sul territorio”. Si tratta di affiancare il lavoro della terra a percorsi di educazione nelle scuole, dagli asili all’Università, corsi su agroecologia, cucina, eventi culturali, incontri di comunità proponendo spunti e formazione per un cambiamento virtuoso ed offrendo occasioni di confronto interculturale, accoglienza, scambio e confronto. “Questo progetto offre un’importante occasione perché riunisce un percorso per l’acquisizione di pre-requisiti lavorativi alla possibilità di inserirsi nella vita della comunità, conoscere persone, recuperare le proprie capacità e professionalità per metterle a disposizione del nuovo contesto, stimolando nei destinatari un interesse nel comprendere come i propri stili di vita siano sia causa che conseguenza di fenomeni non solo locali ma anche globali. Con questi orti, nati su terreni abbandonati,

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Far Crauti, iniziativa d’introduzione al mondo dei cibi fermentati

cerchiamo di creare lavoro e integrazione, di offrire alle scuole un cortile da utilizzare come fosse un’aula, ai cittadini la possibilità di coltivare e cucinare il proprio cibo, alle associazioni la possibilità di offrire spazi rigenerativi per le persone con difficoltà e, l’elenco delle esperienze, potrebbe continuare a lungo. La Rete ha infatti dato vita anche a sottogruppi che hanno lavorato poi ad altri progetti, come nel caso dei tre richiedenti asilo coinvolti nel collettivo Mamadou di Bolzano che, attraverso un progetto di falegnameria sociale, hanno così preso parte alla costruzione delle casette in legno prefabbricate destinate alle tendopoli di Rosarno. Si tratta di “coltivare” e diffondere nuove forme di partecipazione dei cittadini e collaborazioni ibride fra pezzi diversi della società che si attivano dal basso e Istituzioni.” In quest’ottica, i progetti per il futuro, oltre a prevedere un consolidamento di quanto fatto fin qui, con le scuole, i richiedenti asilo e il rione, con le aziende agricole locali e i gruppi di acquisto solidale, si diramano in più direzioni: “Vorremmo promuovere, anche nel nostro contesto cittadino, l’animatore di comunità ovvero una figura che opera per stimolare, coinvolgere e vivacizzare, nel senso di sviluppare tutto il potenziale ludico, culturale, espressivo e relazionale sia a livello individuale sia di gruppo di una realtà. Inoltre ci piacerebbe dare un impronta maggiormente produttiva all’orto, magari proprio attraverso la collaborazione con altri orti, aziende agricole o realtà collettive simili, magari mirando alla creazione di un prodotto specifico rappresentativo, al fine di incrementare la possibilità di autofinanziare il progetto senza mai dimenticare che la nostra intenzione è, prima di tutto, quella di fare comunità, creando spazi di inclusione e ■ sinergie, per il bene comune”.


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trentinoincontri È STATA UNA PIONIERA NELL'INSEGNAMENTO DELLA LINGUA TEDESCA IN TRENTINO. MA IL NOME DI DANIELA SANI È LEGATO ANCHE ALLA STORIA DELL'EDITRICE INNOCENTI, FONDATA DAL MARITO LUCIANO. GRAZIE ALLA FIGURA IMMAGINARIA DI MIRCO, RAGAZZO CHE VA IN GERMANIA OSPITE DI UNA FAMIGLIA TEDESCA, HA INSEGNATO LA LINGUA A MIGLIAIA DI STUDENTI, TRASMETTENDO LORO RIGORE ED ENTUSIASMO

LA SIGNORA DEL TEDESCO di Renzo Francescotti

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utto cominciò quando Daniela e Luciano studiavano a Trento al Liceo Classico “Prati”: avevano 17 anni ed erano innamorati. Ma a quella età quanti sono innamorati e quanti, anni dopo, si sono sposati? Pochi sicuramente. Però loro l’hanno fatto, rimanendo assieme per tutta la vita. Daniela è una Sani: suo padre, Silvio, era proprietario di un noto mobilificio che era nell'attuale Via Manci, dove oggi c'è una banca. Gino, il fratello di suo padre, era un bravo progettista di mobili: disegnò, tra l'altro, una stube trentina che divenne molto diffusa. Daniela era appassionata di musica: studiò per cinque anni pianoforte alla Filarmonica di Trento mentre frequentava “il classico”; ma quando andò all’Università a Milano fu costretta a chiudere con la musica. Scelse – anche se avrebbe preferito medicina – la facoltà di Lingue alla Bocconi di Milano, insegnando nel frattempo come supplente e in estate andando in Germania a impratichirsi. Non c’erano concorsi per lingue straniere: finalmente li bandirono e Daniela vinse quello in lingua e letteratura tedesca, insegnando – sino alla pensione – all’Istituto Magistrale “Rosmini“ di

Trento: “Era il 1968 e anche al Rosmini era scoppiata la contestazione”, ricorda. “Picchetti duri, interruzione delle lezioni, assemblee in orario scolastico con i docenti tenuti fuori. Mi ricordo che un giorno gli studenti premevano per entrare in aula-professori per fare la loro assemblea. Riuscii a dirottarli in aula magna, convincendoli che nell’aula dei professori non potevano entrare, per via del materiale riservato: li avrebbero potuti denunciare! Nel frattempo, oltre ad insegnare (è stata anche docente di mia figlia Marzia, che la ricorda con entusiasmo) si

Daniela Sani e Luciano Innocenti (1934-2015) 44

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era sposata con Luciano, aveva messo al mondo Mirco e Dimitri, adottata Silvia, teneva corsi di aggiornamento per insegnanti di tedesco come quelli del Progetto Speciale, Lingue Straniere (PSLS), anche portandosi i suoi alunni-insegnanti in gita d’istruzione a Berlino; e aiutava Luciano che nel frattempo aveva aperto nel 1972, in via Zara, la Casa Editrice Innocenti. L’editrice pubblicava con successo libri di autori trentini: come i due romanzi di Nino Betta “Balbina va in America” e ”Il prigioniero”; o ”Il felice regno di Prosdocimo I” di Giulio Maria Marchesoni (scomparso a quarant’anni, alla vigilia dell’uscita del libro); o le ”Osterie trentine” di Elio Fox; o due opere storiche di chi scrive, “Sotto il sole di Spagna - Antifascisti trentini nelle Brigate Internazionali” e “Gente di quartiere”; o la raccolta di fiabe e leggende “C’era una volta”, di Christian Schneller, un austriaco trentinizzato (era un ispettore scolastico che visse diversi anni nel Trentino) che pubblicò in tedesco, nel 1867, la sua fondamentale opera tradotta da Mauro Neri e Irene Andergassen. E infine, nel 1980, Innocenti pubblicò il “Gute Reise, Mirco” di Daniela Sani Innocenti e


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Da sx, in prima fila, con Dora Mussner in gita sulla Sprea a Berlino; Luciano con la figlia Silvia; Daniela con gli insegnanti trentini e il provveditore Ianeselli a Berlino

dell’altoatesina Dora Mussner, corso di lingua tedesca per la scuola media di ben 500 pagine. Rivolto anche al biennio delle scuole superiori, adottato anche dalle scuole italiane in Germania. Il testo della nostra “Signora del tedesco” ebbe un grande successo; fu più volte ristampato e segnò una svolta per l’Editrice, che si dedicò completamente alle pubblicazioni dedicate all’insegnamento della lingua tedesca, lasciando perdere gli altri libri. Utilizzando vari pseudonimi, per l’insegnamento del tedesco, Daniela pubblicò varie altre opere. La struttura del “Gute Reise, Mirco”, avvalendosi anche di disegni e vignette a colori, è originale e accattivante: il ragazzo Mirco arriva a Monaco di Baviera, ospite per le vacanze della famiglia Rössner, formata dal padre Gunter, dalla madre Kerstin e dalla figlia Katrin. L’avventura tedesca di Mirco comincia alla stazione ferroviaria: lo ha accompagnato in treno un amico del padre, il signor Weber; lo aspetta la signora Rössner che non conosce l’italiano e che Mirco non ha mai visto.

Le esperienze di Mirco nei vari ambienti (alla stazione, a casa, in famiglia, al mercato, nei negozi, all’ufficio postale…) fanno da guida nell’apprendimento del tedesco. In quel libro c’erano grammatica, sintassi, lingua parlata, brani di letteratura, Landeskunde, ovvero studio della geografia, della storia, degli usi e costumi di paesi di lingua tedesca: “Con gli anni mi chiesero di ridurre l’opera – continua Daniela – perché, dicevano, gli studenti non erano più in grado di studiare il mio libro in tre anni di scuola media o nel biennio delle Superiori. Cosi riscrissi un testo più ridotto, dando più spazio alla lingua parlata, alla lingua come comunicazione. Ad esempio con la conversazione tra due ragazzi, uno italiano e l’altro tedesco”. “E in questi ultimi anni cos’è successo?” chiedo. ”È successo che l’attenzione si è rivolta principalmente alla lingua parlata; col risultato della minore attenzione alla struttura della lingua puntando sulla memorizzazione di frasi preconfezionate. Ma se non c’è la possibilità di un uso continuo della lingua parlata, la labilità

della memoria tipica dei ragazzi d’oggi finisce col vanificare tutto il lavoro. Ho lavorato assieme ad un aggiornatrice di madrelingua tedesca che operava nella scuola elementare. Alla fine del suo lavoro – per me molto valido – fece un test di verifica: il risultato fu piuttosto deludente…” Luciano Innocenti è scomparso nel maggio del 2015. Attualmente l’Editrice è nella gestione e nella proprietà della figlia adottiva Silvia Nones, che vi lavora da sempre. Socia di minoranza è Daniela Sani Innocenti. La quale, anche se ne dimostra molti di meno, ha raggiunto le sue ottantaquattro primavere. E, in tutta lucidità, sta completando una grammatica tedesca semplificata. È successo che una nota Casa editrice specializzata di Recanati, la ELI, di cui la Innocenti è distributrice, ha pubblicato per la scuola una gran bella grammatica dell’inglese e ha chiesto a Daniela di scriverne una per il tedesco. A Daniela giro quello che talvolta dico, in dialetto, ai miei amici in età: “Laóra, dai, fin che te sei zóven!” Di solito ridono... ■

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trentinoluoghi Esibizione duello medievale. Foto Associazione Ecomuseo del Lagorai

di Paolo Chiesa

L’

Ecomuseo del Lagorai è uno degli otto Ecomusei trentini. “È stato riconosciuto dalla Provincia nel 2007”, ci spiega la referente operativa Valentina Campestrini, “e comprende le zone adiacenti ai comuni di Telve, Telve di Sopra, Carzano e Torcegno. Il fulcro è Castellalto, cioè il luogo dove in passato si amministrava tutta questa zona, controllata da un unico signore”. Il fine dell’Ecomuseo è quello di sensibilizzare la popolazione sulla storia, le tradizioni e la realtà paesaggistica del territorio e per questo promuove una serie di eventi e manifestazioni in cui si recuperano antichi costumi, si rievocano eventi storici di rilievo per il territorio come la Grande Guerra e si illustrano le bellezze paesaggistiche della zona. L’Ecomuseo del Lagorai è gestito dall’Associazione “Ecomuseo del Lagorai” fondata nel 2003 e presieduta da Alberto Buffa. Il simbolo dell’Ecomuseo del Lagorai è Castellalto: l’antico maniero controllato da un unico signore che amministrava tutta la zona circostante e che nella sua storia vide come proprietarie, tra le altre, le famiglie de Telvo, Trautmannsdorf e Buffa di Telve. I ruderi di Castellalto sono visitabili previa prenotazione contattando l’Ecomuseo del

ALL'ECOMUSEO DEL LAGORAI LO SCOPO È CONERVARE LA MEMORIA COLLETTIVA E IL PATRIMONIO STORICO-CULTURALE DELLA VALSUGANA, RENDENDONE ATTUALI I SIGNIFICATI. UN ANTICO MANIERO, UN MUSEO DELLA MEMORIA E I SENTIERI SONO I PUNTI FORTI DI QUESTA REALTÀ MOLTO ATTIVA CHE HA UN OCCHIO DI RIGUARDO PER IL PASSATO MA CHE GUARDA IN MODO CONVINTO VERSO IL FUTURO... Lagorai. Anche il Museo della memoria storica e culturale di Telve di Sopra - Collezione e donazione Tarcisio Trentin - è un luogo molto importante perché contiene una raccolta di più di 2000 tra oggetti di vita quotidiana ed attrezzi di lavoro di un tempo, donata alla comunità di Telve di Sopra dal suo illustre concittadino Tarcisio Trentin. Gli oggetti della Collezione raccontano la storia e le tradizioni di questo territorio. Tra le varie realtà che compongono l’Ecomuseo del Lagorai ci sono anche tre itinerari. Il Sentiero natura-

listico Franco Furlan è intitolato alla memoria del guardiacaccia omonimo, scomparso tragicamente mentre tentava di recuperare un camoscio ferito con il suo fedele cane Lajon. È un percorso didattico che si trova nel bosco di Torcegno ed è dedicato alla riscoperta degli animali, degli alberi e della vita del bosco. Il Sentiero Etnografico del legno di Carzano racconta la storia del lavoro nei boschi e della fluttuazione del legname, attività nella quale erano specializzati gli abitanti di Carzano detti anche “paraCastellalto (Telve). Foto Ruggero Arena

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borattoli” (trascina tronchi” in italiano). Una salita di circa due km per strade antiche e vecchi sentieri permette di raggiungere la malga di Marolo dove c’è un piccolo centro di documentazione sul lavoro dei boschi nelle epoche passate. Il Sentiero del “Salvenélo” in Val Calamento è un percorso che si adatta a grandi e piccoli che si snoda fra boschi e strade forestali tra il Ponte del Salton a Malga Cagnon, con il sottofondo dello scrosciare del torrente Maso. Il Monte Ciolino deve il suo nome alla forma a cipolla ed è il colle che sovrasta l’abitato di Telve di Sopra e che grazie alla sua posizione privilegiata è stato luogo di insediamenti fin dall’età preistorica. Vi venne costruito il Castello di San Pietro, un maniero medievale di cui oggi rimangono solo poche mura. Durante la Grande Guerra venne fortificato ed ora è un importante punto panoramico sull’intera Valsugana. Il Parco fluviale di Carzano, creato come bacino d’espansione per le piene


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Valentina Campestrini

del torrente Maso, è un parco adatto per passeggiare e per fare pic-nic all’aria aperta. Un Ecomuseo è un’Associazione che ha l’obiettivo di “recuperare, attraverso lo studio e la conservazione di memorie collettive, il patrimonio storico-culturale di una determinata area geografica, e successivamente, di valorizzarlo al meglio rendendolo uno spunto per nuove iniziative attuabili nella società odierna”. In Trentino queste realtà sono otto: l’Ecomuseo dell’Argentario, l’Ecomuseo della Judicaria, l’Ecomuseo del Lagorai, l’Ecomuseo della Val di Peio, l’Ecomuseo della Valle dei Laghi, l’Ecomuseo del Viaggio del Tesino; Ecomuseo del Vanoi, l’Ecomuseo della Valsugana. Quali sono le prossime iniziative dell’Associazione? “Il 27 maggio è stato inaugurato il nuovo sito internet”, ci

dice Valentina Campestrini, “e poi ci saranno vari appuntamenti con i quali cercheremo di coinvolgere non solo le famiglie ma anche gruppi di giovani con attività accattivanti dedicate solo a loro”. Oltre alle iniziative che si sono già svolte come la visita all’Osservatorio Astronomico del Celado, le lezioni di esperti sul mondo dei fiori, la camminata “Il risveglio del Lagorai” e “La cena dell’Ecomuseo” alla scoperta di cantine e vitigni del Lagorai, in questa fine di primavera e durante l’estate sono previste molte altre iniziative. Uscite con accompagnatori di media montagna, gite per bambini, escursioni con pernottamento, aperitivi medievali a Castel san Pietro, merende con prodotti locali, animazioni a tema storico e uscite con animazione per bambini, aperitivi filosofici, cene dell’Ecomuseo, incontri con l’autore (il 19 luglio con Erri De Luca), serate sulla montagna e sulla Grande Guerra e molto altro. Il calendario completo è disponibile sul sito dell’Associazione www.ecomuseolagorai.eu Per chi volesse saperne di più sulle iniziative dell’Associazione i contatti sono: Associazione Ecomuseo del Lagorai, Piazza Vecchia n.18, 38050 Telve Valsugana (TN). Sito internet: www.ecomuseolagorai.eu Mail: info@ecomuseolagorai.eu Referente: Valentina Campestrini telefono 340/3950039. ■

Uscite per conoscere il territorio. Foto Associazione Ecomuseo del Lagorai 47

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trentinoattualità

MOBILITÀ SOSTENIBILE

di Fabio Peterlongo

QUALI SONO LE ALTERNATIVE ALL'USO DELL'AUTOMOBILE IN TRENTINO? PER MEGLIO COMPRENDERE IL QUADRO DELLA SITUAZIONE, ABBIAMO ASCOLTATO LA VOCE DI CHI DI «TRAFFICO» SI OCCUPA TUTTI I GIORNI...

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uante volte ci è capitato di girare per la città di Trento alla ricerca di un parcheggio che mai si libera? Quante volte ci siamo domandati infastiditi, «ma tutti in macchina devono girare, prendano l’autobus, vadano

a piedi»? Senza essere fino in fondo consapevoli che noi, come gli altri, siamo in quel momento parte del problema. Nonostante la nostra invidiata qualità della vita, spostarsi per Trento e per il Trentino non è facile. Da un lato, le

amministrazioni pubbliche tentano di disincentivare l’uso dell’automobile, aumentando i costi dei parcheggi, promuovendo l’uso dei mezzi pubblici e di forme di mobilità alternativa. Dall’altra c’è una popolazione tenacemente

affezionata all’uso della propria vettura e che adopera molto poco, ad esempio, la bicicletta, a differenza di quanto accade nella Mitteleuropa a cui ci accostiamo. In mezzo, un servizio pubblico di trasporti che, pur essendo

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trentinoattualità tutto sommato efficiente, diventa carente nelle aree periferiche del Trentino, soprattutto nelle fasce orarie serali, dove quasi non esiste. Poi, c’è la caratteristica trentina dello scarso uso dei taxi, che utilizzati saggiamente contribuirebbero a decongestionare le strade e i parcheggi. Una soluzione potrebbe arrivare dalle nuove tecnologie e dalla «mobilità condivisa», che negli ultimi anni sta cambiando radicalmente il settore, con la nascita, anche nella città di Trento e nel territorio, di portali e applicazioni che favoriscono il trasporto alternativo e sostenibile. Per meglio comprendere il quadro della situazione, abbiamo ascoltato la voce di chi di «traffico» si occupa tutti i giorni. TRENTO, MOBILITÀ SOSTENIBILE «Ciclabilità urbana, bike-sharing, uso smart delle tecnologie informatiche». Queste sono le linee guida che Laura Cattani, capoufficio settore mobilità per il Comune di Trento, ha indicato come prioritarie nell’azione dell’amministrazione. Cattani ha illustrato gli obiettivi raggiunti: «Di recente è stato completato il raccordo ciclabile tra il piazzale ex-Zuffo e il quartiere di Cristo Re, rendendo quel percorso interamente percorribile in bicicletta. Al contempo abbiamo realizzato un ciclo-parcheggio presso l’ex-Zuffo, per renderlo il polo dove lasciare la macchina, magari per prendere il bus navetta verso il centro città, il cui abbonamento costa appena 20 euro l'anno». Sul fronte del bike-sharing, ovvero la condivisione di biciclette pubbliche, Cattani ha sottolineato l’importanza del contrasto al vandalismo: «Comune e Provincia hanno partecipato a un bando ministeriale che permette lo sviluppo ulteriore di mezzi e rastrelliere. Ci sono

stati episodi di vandalismo, ma interveniamo immediatamente per evitare che si diffonda il senso di degrado». L’amministrazione comunale ha sviluppato un’applicazione per smart-phone che favorisce modalità virtuose di spostamento, attraverso meccanismi premiali. Cattani descrive così questa app: «“Play&Go Trento-Rovereto” propone le indicazioni stradali, come fa ad esempio Google Maps. Non si limita però a suggerire il percorso più veloce, ma propone anche quello più sostenibile, dato che comprende anche i costi per il carburante e per il parcheggio. A questa app abbiamo legato un concorso, gli utenti più virtuosi sono premiati durante la “Settimana della mobilità”: la app lancia delle sfide personalizzate, pensate per un uso quotidiano e non sportivo, a cui hanno risposto 1000 giocatori, per un totale di 53mila viaggi tracciati». CAR-POOLING «MADE IN TRENTINO» «Condividere la propria vettura per brevi tragitti a fini lavorativi consente di risparmiare risorse e snellisce il traffico». Questo l’intento espresso da Federico Sangati, coordinatore del progetto «Pickmeup Trentino». Sangati ha descritto l’iniziativa: «Il progetto nasce tre anni fa a Trento da un gruppo di amici e colleghi attivi presso l'Università di Trento e la fondazione FBK. Lavoravamo tutti tra Trento e Povo, zone dalla mobilità congestionata, soprattutto nelle ore di punta. Dato che molti di noi si spostavano in macchina, abbiamo deciso di inventare una forma di autostop organizzato, una specie di «Blablacar» sulla breve distanza. Con il tempo siamo riusciti a espandere la portata del progetto dalla tratta Trento-Povo a tutta la rete provinciale, individuando un centinaio di fermate». San-

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“SPOSTARSI COMODAMENTE“

«L’

e-bike è un mezzo ideale per tutte le età, sia per chi vuole spostarsi comodamente in città sia per chi vuole consolidare i propri allenamenti». Così Dimitri Tambosi, titolare di «Prestabici» (Trento, Corso Buonarroti 70), descrive il prodotto di punta offerto dall’azienda, specializzata nel noleggio di ogni tipo di bicicletta. Tambosi descrive la storia dietro a «Prestabici»: «L’attività nasce per iniziativa della mia famiglia negli anni ’80. A partire dagli anni 2000 ci siamo dedicati al noleggio delle biciclette, destinato soprattutto agli studenti universitari. Dal 2006 lavoriamo in collaborazione con l'amministrazione pubblica, per l'assistenza meccanica delle “biciclette gialle”, la prima generazione di biciclette destinate al bike-sharing. Il noleggio è ora centrale nella nostre attività: di recente ci siamo trasferiti in Corso Buonarroti: per noi è una zona strategicamente ideale, vista la vicinanza delle stazioni dei mezzi pubblici». A disposizione dei clienti vi è un vasto parco-bici tra cui poter scegliere: ci sono circa 40 biciclette a pedalata assistita, anche note come «e-bike», una decina di bici da corsa, una decina di mountain-bike, 80 biciclette da trekking. Tra i marchi che «Prestabici» propone vi è la storica «Fantic» per quanto riguarda le e-bike, ma anche «Focus» e «Cervélo». Tambosi descrive la tipologia dei servizi offerti: «Andiamo incontro alle esigenze dei clienti, dando la possibilità di testare i nostri prodotti. Proponiamo una gamma di biciclette di fascia medioalta, perché vogliamo puntare su veicoli qualitativamente validi. Al termine del “test” c'è sempre la possibilità di acquistare la bicicletta. Alla fine di ogni stagione, le biciclette che sono state a disposizione per il noleggio vengono messe in vendita: questo ci consente di avere ogni anno un parco-bici completamente nuovo». C’è grande curiosità da parte degli utenti nei confronti della bicicletta a pedalata assistita. Tambosi sottolinea come la e-bike sia diventata nel corso degli anni un mezzo per tutti: «Inizialmente la richiedevano soprattutto utenti anziani che volevano continuare a fare tutti i percorsi a cui erano abituati, mentre oggi è molto più trasversale: anche i ciclisti allenati fanno uso di e-bike per potersi spostare più agilmente e perfezionare il loro allenamento». I vantaggi della e-bike sono evidenti, consentono di spostarsi con agilità mantenendo anche un sano movimento fisico: «Pensando a come è fatto il territorio di Trento, l’e-bike è ideale per salire in collina e durante le calde giornate estive per non sudare troppo». Di fronte ad un mercato in forte crescita, «Prestabici» offre diversi modelli di e-bike: «Abbiamo disponibili modelli per l'uso urbano, sportivo, enduro, ed altre adatte addirittura al fuoristrada». Tambosi riflette sui prossimi traguardi di «Prestabici»: «Il nostro obiettivo nell'immediato futuro è quello di continuare a consolidare il nostro parco-bici e far conoscere le potenzialità delle due ruote a una platea sempre più vasta di utenti».

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gati descrive il funzionamento di «Pickmeup»: «Gli utenti cercano e offrono passaggi attraverso il sistema della “chatbot” di Telegram, applicazione sia per smartphone che per desktop. L’utente non deve far altro che cercarci, vedere quali sono i passaggi offerti ed eventualmente offrirne a sua volta. La nostra intenzione è quella di estendere la base di utenti, fino ad ora in 1217 hanno utilizzato il sistema». Dal punto di vista della «remunerazione» economica, Sangati indica come nella filosofia del car-pooling non c’è la finalità di lucro: «La nostra offerta di car-pooling è molto diversa da un servizio taxi o di servizio pubblico, noi siamo cittadini che si muovono per conto loro e che danno la possibilità di un passaggio occasionale. La trattativa economica si svolge esclusivamente tra il conducente e i passeggeri, noi suggeriamo che chi riceve il passaggio offra un contributo per i costi di carburante e manutenzione». Il rapporto con le amministrazioni pubbliche risulta determinante per il successo e l’«istituzionalizzazione» di queste iniziative. A tal proposito, Sangati sottolinea come «Pickmeup» non voglia sostituirsi al servizio pubblico: «Abbiamo trovato un bellissimo riscontro nei comuni più piccoli e decentrati, che collaborano e promuovono il nostro servizio. Nelle valli

il problema del trasporto pubblico è annoso, noi integriamo il trasporto locale laddove non arriva e nelle fasce orarie svantaggiate. Sosteniamo l'importanza di un trasporto pubblico forte ed efficiente, ma dato che molte persone continuano a muoversi in macchina, è bene valorizzare questi veicoli che di fatto girano per le strade semivuoti sprecando posti e risorse». IN TAXI A TRENTO «Trento non è una città a misura di taxi. Speravamo nel quartiere delle Albere per il rilancio del servizio, che delusione». Alessandro Maccani, presidente Confartigianato Trasporto Taxi, racconta le difficoltà dei tassisti alle prese con la realtà urbana di Trento: «Da anni il confronto con Bolzano risulta negativo dal punto di vista degli spostamenti in taxi. Bolzano è stata uno snodo aeroportuale importante e i turisti sono più numerosi: è una città strategica per gli spostamenti verso l'Austria e la Svizzera e vi si pernotta. A Trento invece ci si deve venire apposta». Maccani sottolinea come Trento paghi ancora la forte «centralizzazione» degli eventi principali: «Gli eventi principali sono concentrati nel centro storico: ci vorrebbero strutture per convegni, festival e fiere anche nelle zone più periferiche. È stata la principale delusione regala-


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trentinoattualità ta dal quartiere “Le Albere”, che doveva essere un grande polo d’attrazione esterno al centro storico, ma che non è mai decollato interamente. L’idea era di creare una zona di lusso, con alberghi e ristoranti, appetibile per una clientela capace di spendere. Purtroppo i taxi possono entrare nel quartiere solo dalle 7 alle 10 a causa di un’ordinanza comunale. Eppure lì ci sono tante strutture che hanno bisogno di noi, l'hotel, Itas». Maccani riflette sull’impatto offerto dalle piattaforme tecnologiche sulla mobilità, ancora tutto sommato contenuto sulla scena locale: «A Trento non c’è “Uber”, ma ci sono altre realtà, come “Flixbus”, che traggono da internet il loro traffico. Inizialmente “Flixbus” ci intimoriva, perché portava via numerose corse verso destinazioni "calde” come gli aeroporti. Abbiamo constatato come ci abbia portato del lavoro, dato che spesso chi scende dall'autobus “Flixbus” ha bisogno del taxi per spostarsi fino in albergo con tutti i bagagli». Maccani sostiene che l’uso dell’auto privata è un’abitudine profondamente radicata nei trentini: «Sulla possibilità di far abbandonare ai trentini l'uso della macchina privata sono scettico: ai trentini non puoi toccare la macchina, è come togliere il tacco a spillo a una modella. Ma quando scoppia un acquazzone e sei uno studente pieno di libri e magari devi correre a dare un esame, vedi il taxi parcheggiato a pochi metri da te, c'è una buona probabilità che tu ti avvalga di quel servizio. Il taxi infatti lavora da un lato con gli imprevisti, dall'altra con clienti con una disponibilità economica maggiore, che conoscono molto bene il valore del tempo». FLIXBUS, DESTINAZIONE EUROPA Da ormai un paio d’anni i cittadini si sono abituati al pas52

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saggio degli autobus verdi di «Flixbus», la compagnia tedesca che consente di raggiungere destinazioni in tutta Europa a costi contenuti. Per questo, i «Flixbus» sono diventati i mezzi d’elezione degli studenti e di tutti coloro che non hanno troppe necessità di comfort per raggiungere la propria mèta, ma che guardano soprattutto al portafoglio. Questo emerge dalle risposte che abbiamo ottenuto da alcuni passeggeri incontrati presso l’ormai famosa fermata in Lungo Adige Monte Grappa. Serena è una studentessa trentina 21enne, sta per salire su un «Flixbus» in direzione Milano: «Devo arrivare all’aeroporto di Linate, da cui mi imbarcherò su un volo per Lisbona. Ho scelto “Flixbus” perché è pratico ed economico, alla portata delle mie tasche: con il treno avrei speso tre volte tanto». Mirco è uno studente vicentino che risiede a Trento, la sua destinazione è Praga: «Mi attende un viaggio di 13 ore, con cambio a Monaco di Baviera e Vienna. Sarà una faticata, ma mi importa poco: il comfort sul pullman non è malaccio, certo se qualcuno ha le gambe lunghe, soffrirà

un po’». Cristina e Stefano sono una coppia di amici trentenni che si definiscono «clienti affezionati»: «È il nostro sesto viaggio “Flixbus”, abbiamo raggiunto con poca spesa destinazioni molto distanti: Berlino, Parigi, Budapest, Roma, Bratislava. Ora ci imbarchiamo per Firenze, abbiamo degli amici che ci aspettano. Il vantaggio rispetto al treno è davvero sostanzioso soprattutto sulle tratte internazionali. Forse per andare a Firenze potevamo prendere anche il treno, ma ormai siamo abituati così. Il comfort a bordo dipende molto dal singolo bus: ci sono quelli con la caffetteria, un piccolo ristoro con panini e sacchetti di patatine, un bagno discretamente pulito. Altre volte, la situazione è peggiore: il bagno è fuori servizio e bisogna aspettare che l’autista faccia una pausa per sopperire alle necessità fisiologiche». L’AUTOMOBILE «Elettrico ed ibrido: su questi veicoli puntano le grandi case di produzione automobilistiche, il futuro è lì». Così Camilla Girardi, presidente della Categoria Concessionari Confcommercio Trento, delinea i prossimi passi dello sviluppo dell’auto: «Viviamo in una realtà locale in cui c’è attenzione verso i temi della tutela ambientale e c’è grande interesse verso le auto elettriche, anche in virtù del sostegno offerto

dal Piano Mobilità elettrica della Provincia. C’è però molta confusione tra i clienti: spesso credono che esista un modello elettrico per ogni tipo di vettura, non è così. I modelli integralmente elettrici a quattro posti e che possono soddisfare le esigenze di una famiglia partono da 35mila euro e restano ancora economicamente impegnativi. Su alcuni modelli è garantita un’autonomia di 300 km, ma in Trentino-Alto Adige bisogna fare i conti con i dislivelli della montagna». Poi c’è il mondo dell’ibrido che è in grande espansione. Girardi precisa: «Ci sono modelli ibridi che richiedono una “ricarica” alla colonnina di corrente esattamente come le macchine elettriche. Esiste ancora un limite nello sviluppo delle infrastrutture, con i punti di ricarica che non sono molto diffusi. C’è poi un fattore psicologico o organizzativo: se per fare un pieno di benzina ci metto cinque minuti, per una ricarica rapida ci vuole almeno mezz’ora. Niente di insuperabile, serve però organizzarsi». Sul fronte dei carburanti tradizionali, c’è chi prospetta la «fine» del diesel entro pochi anni. Girardi commenta: «Il diesel avrà ancora della vita, soprattutto tra chi usa la macchina per lavoro. Alcune aziende tedesche hanno recentemente sviluppato dei motori diesel pulitissimi, che potrebbero in parte rispondere ai problemi ■ ambientali».


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Alla scoperta dell‘Alto Adige con l‘amico più fedele “E l’antica amicizia, la gioia di essere cane e di essere uomo tramutata in un solo animale che cammina muovendo sei zampe e una coda intrisa di rugiada” – Pablo Neruda La prima guida escursionistica dedicata agli appassionati di cani. Una ricca selezione di passeggiate da intraprendere in compagnia dei nostri amici a quattro zampe.

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I LAGHI DI FONTANA BIANCA

IN FONDO ALLA VAL D’ULTIMO

a persino un terribile drago, «brontolava», e nel Langsee abitav me. che divorava ferocemente il bestia

e si percorre tutta la Val Itinerario: da Lana in val d’Adig m). Sul sentiero 107 si d’Ultimo fino a Santa Gertrude (1519 poi con minor pendenza, sale nel bosco, all’inizio a zigzag e m) ed al suo laghetgiungendo alla malga Fiechtalm (2034 lago Fischersee (2068 m), to. Restando sul 107 si toccano il il maggiore lago Langsee il piccolo lago Wasserfallsee, ed fino al lago Pludersee gue prose vuole, Chi 3). ore m, (2340 (2544 m, ore 1). Ritorno: si rzsee Schwa lago allo ed m) (2483 rsee si svolta a sinistra scende sulla via dell’andata; al Fische ale Fontana Bianca artifici lago al porta che 103, ro sul sentie su stradina e senpaese al torna Si ia). trattor (1872 m, con 2.30). tiero 140 (ore dei laghi di Fontana Bianca A sinistra: il Langsee, il maggiore malga Weissbrunnalm A destra: pecore sui pascoli della

N

DATI TECNICI Punto di partenza Santa Gertrude/Val d’Ultimo, 1519 m Tempo di percorrenza 6 ore Dislivello 1000 m Difficoltà nessuna per buoni camminatori Cartografia Tabacco 042, Val d’Ultimo, 1:25.000

Fiechtsee (2075 m) e proseguendo Incontriamo per primo il minuscolo ti del torrente della valle, detto nel bosco ci dirigiamo verso le sorgen ia i numerosi specchi d’acqua hanFalschauer. Nell’elevata valletta solitar Seen; la zona, in basso verdeggianno il nome collettivo di Weissbrunner con severa, cinta da pendii di ghiaioni te e viva, in alto diventa brulla e e. Ma questo paesaggio primordiale, rocce grigie-brune e rossicce-scur i dai bianchi pennacchi degli eriofor ingentilito dagli specchi d’acqua, o sull’erba rada, emana un’atmosfera nelle paludi, dagli ovini al pascol con più in basso vediamo il Fischersee particolare ed avvincente. Mentre di piccolo Wasserfallsee, poi a quota modesta diga che non disturba, il e, quindi il Wilder Pludersee e infine 2340 metri il ragguardevole Langse lo Schwarzsee in un ambiente tiper ultimo, trascurando piccole pozze, osa risulta ancora più solitaria e silenzi picamente alpestre. Oggi la zona Weissbrunnalm aveva pastori esche in passato, quando lassù la malga nte le fruste, e si sentiva il martellare perti nel far schioccare rumorosame see epoca ancora più remota il Pluder dei minatori sulla «Metallspitze». In VAL PASSIRIA, VAL D’ULTIMO E ALTA

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VAL DI NON

ESCURSIONI AI LAGHI

Escursioni ai laghi in Alto Adige In Alto Adige sono numerosi i laghi, noti e meno noti, che arricchiscono il territorio. Luoghi incantati e magici che regalano sfumature da togliere il fiato. Acque fresche e cristalline dove perdersi, il trionfo della natura che regala pace e serenitá. • Il Trentino – Alto Adige è la seconda regione italiana per numero di laghi, al primo posto si trova la Lombardia. • Secondo alcune classifiche il Lago di Braies è il luogo più “instagrammato” d’Italia. Gli hashtag #braies #lagodibraies #braieslake e altre simili superano i 150mila post.

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La leggenda del lago di Carezza Si narra che, tanto tempo fa, nel lago di Carezza vivesse una bellissima Ninfa. Alcune volte usciva dall’acqua e si sedeva sulla riva del lago per pettinare i suoi lunghi capelli, ma ad ogni piccolo rumore scompariva silenziosamente tra le acque. Sulle pendici della montagna che dominava il lago viveva un Mago che, udito il canto melodioso della Ninfa, se ne innamoró perdutamente, ma nessuno dei suoi poteri riuscí a conquistare il cuore della fanciulla. Il Mago decise cosí di chiedere aiuto alla strega Langwerda che gli consigliò di travestirsi da venditore di gioelli, di stendere un arcobaleno dal Catinaccio al Latemar e di recarsi sulla riva del Lago di Carezza per attirare la ninfa e portarla con sé. Alla vista del bellissimo arcobaleno

la fanciulla uscì dal lago per ammirarlo. Allora il Mago, vestito da mercante, le si fece incontro. La Ninfa si accorse della presenza del Mago e si rituffó nel lago. Da allora non fu piú vista da nessuno. Il Mago distrutto dalle pene d’amore afferrò l’arcobaleno e lo fece a pezzi. I pezzi luminosi caddero nel lago e questo é il motivo per il quale il lago di Carezza risplende di tutti i colori dell’arcobaleno.

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Massimo Bubola - Matteo Righetto Umberto Galimberti - Alessia Gazzola Franco Di Mare - Chiara Francini Patrizia Valduga - Cristina Caboni Nicoletta Costa - Gek Tessaro Maria Romana De Gasperi - Luigi Dal Cin Claudio Locatelli - Darwin Pastorin Marco Boato - Lorenza Zambon Accordi Verbali - Wolftraud De Concini Trento Poetry Slam - Alfons Gruber Denis Falconieri - Alessandro Fontanari Lorenzo Baratter - Riccardo Gadotti Massimiliano Unterrichter - Musicarte Massimo Libardi - Fabuline Renzo Francescotti

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Pierangelo Giovanetti - Tiziana Tomasini Enrico Franco - Alessandro Franceschini Francesco Filippi - Marco Odorizzi Maurizio Dehò - Stefano Albarello Silvano Ploner - Linda Stroppa Paola Maria Filippi - Coro La Tor Marilena Guerra - Luciana Grillo Stefano Borile - Chiara Turrini Corpo Bandistico di Caldonazzo Carlo Martinelli - Layla Betti Giuseppe Colangelo Alberto Faustini Fausta Slanzi - Francesco Barni Sat Caldonazzo - Ass. Chiarentana Amnesty International Banca del Tempo dei Laghi Fondazione Dolomiti “Unesco” Fondazione Trentina A. De Gasperi Biblioteche comunali della Valsugana Centro d’Arte “La Fonte” Associazione L’Ortazzo Associazione Editori Trentini Istituto d’Istruzione “Marie Curie” Soroptimist International club di Trento Federazione Provinciale Scuole Materne Liceo artistico “F. Depero”

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trentinoattualità trentinoeventi

I

l latte è l’alimento per eccellenza. Il suo sapore fresco, intenso, genuino è erede di una tradizione alpina che si tramanda da generazioni, fatta di antichi riti consolidati, saperi e abilità manuali, che lo rendono un testimone fortemente rappresentativo della nostra identità montana, oltre che un prodotto di punta dell’economia locale. In Trentino oggi si producono ogni anno circa 70 mila quintali di latte in malga. Sono poco più di 110 invece le malghe dove si producono formaggi e altri prodotti lattiero caseari come yogurt, burro, ricotta. Un patrimonio gastronomico da tutelare e valorizzare, anche attraverso iniziative di promozione che vogliono omaggiare questo splendido alimento, facendolo conoscere in tutte le sue declinazioni, i suoi sapori, i suoi aromi e

L’ORO BIANCO DEL TRENTINO TORNA PROTAGONISTA DI UNA SERIE DI APPUNTAMENTI CHE ANIMERANNO TUTTA L’ESTATE, DOVE CONOSCERE E DEGUSTARE QUESTO MAGNIFICO PRODOTTO E TUTTI I SUOI, GOLOSISSIMI, DERIVATI

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Archivio Trentino Marketing. Daniele Lira Val di Fassa - Val Contrin - Mucca al pascolo

Archivio Trentino Marketing. Romano Magrone Val di Sole - Val di Rabbi - Latte in festa

IL LATTE DI MONTAGNA IN FESTA


trentinoeventi

Pietro Masturzo Val di Fassa - Passo Sella - Alpeggio - Malga Sasso Piatto

Daniele Lira Val di Sole - Pellizzano - Malga Alta di Pellizzano

Archivio Trentino Marketing. Romano Magrone Val di Sole - Val di Rabbi - Latte in festa

le pratiche di lavorazione tradizionali. Anche quest’anno quindi l’estate trentina offrirà una serie di manifestazioni su tutto il territorio dedicate al latte, ai suoi derivati e alla cultura dell’alpeggio. Tra queste, si rinnova l’appuntamento con Latte in festa, l’evento voluto dall'Assessorato all'Agricoltura Turismo e Promozione della Provincia autonoma di Trento, organizzato e promosso da Trentino Marketing con il coinvolgimento di numerosi partner: le Apt di ambito coinvolte, i Consorzi turistici, le Strade dei Formaggi e della Mela, Latte Trento, il Consorzio Trentingrana e la Federazione trentina degli allevatori. 60

tmgiugno

Una serie di giornate di festa dove attraverso laboratori, itinerari e degustazioni sarà possibile ripercorrere tutto il viaggio del latte, dal pascolo del bestiame nei prati in quota, fino alla sua lavorazione e all’arrivo sulle nostre tavole dei prodotti caseari. Uno degli obbiettivi dell’evento è infatti sensibilizzare verso un maggiore consumo di latte e derivati di qualità di origine trentina. "L’agricoltura di montagna, sottolinea l'assessore provinciale al turismo e agricoltura Michele Dallapiccola, contribuisce a rendere l’ospitalità trentina diversa e unica ed è pronta a stringere un’alle-

anza ancora più forte con il turismo. Di questo dobbiamo ringraziare in particolare gli allevatori che investono per mantenere elevati standard nelle malghe, ma anche per accrescere la qualità dell'ospitalità e delle produzioni. La ricchezza di questo cartellone di eventi, aggiunge l'assessore Dallapiccola, dimostra proprio come ogni territorio attribuisca al settore lattiero caseario una valenza identitaria molto significativa e altrettanto rappresentativa all'interno della propria offerta". L'iniziativa, che prevede 9 appuntamenti, prenderà il via a metà giugno a Porte di Rendena-Vigo, dove si terrà

Gelato in Festa (15-17 giugno; APT Madonna di Campiglio Pinzolo Val Rendena). Un evento imperdibile per tutti i golosi, per scoprire la tradizione dei maestri gelatai locali, che in passato emigrarono all’estero, soprattutto in Germania e Austria. Si comincerà venerdì con la cena di gala per poi proseguire con show cooking, assaggi gourmet, aperitivi, e intrattenimenti per grandi e piccoli, fino ad arrivare a domenica con la premiazione del gusto più votato. Dal 22 al 24 giugno la celebrazione del latte si sposta in Primiero (APT Smart e Strada dei Formaggi), per fe-


trentinoeventi Daniele Lira Val di Fassa - Val Contrin - Malga Contrin - Casaro Daniele Lira Val di Sole - Val di Rabbi - Malga

steggiare l’inizio dell’alpeggio ai piedi delle Pale di San Martino. Si partirà il venerdì con “Albeinmalga for family” a Malga Juribello, per poi proseguire sabato, con tante attività sui pascoli della Val Venegia e a San Martino di Castrozza, fra le specialità e tradizioni di “Malghe in piazza”. Domenica, infine, dopo momenti di gioco e gustose ricette tra le stalle e gli antichi volti di Mezzano, sarà la volta del gran finale con un’olimpica gara di mungitura. A Passo Vezzena invece, il 7-8 luglio (APT Alpe Cimbra e APT Valsugana), si potrà conoscere da vicino il mondo del latte, la vita e il lavoro in

malga, e in particolare la produzione del tipico formaggio Vezzena. Avvicinandoci alla città, anche la montagna di Trento, il Bondone, il 14 e 15 luglio (APT Trento Monte Bondone) ospiterà nella piana delle Viote eventi e laboratori per bambini e famiglie, oltre al “villaggio Latte in Festa” dove si potranno gustare e acquistare i prodotti. Si potrà vivere l’esperienza delle albe in malga, assistendo alla mungitura delle mucche con i pastori, e partecipare a Fen Fen, una simpatica gara di falciatura dove riscoprire l’antica arte della fienagione. In Val di Non 21-22 luglio (APT Val di Non e Strada

della Mela), oltre a svariate attività didattiche e ricreative, la festa porterà in paese i malgari, che scenderanno a valle per far conoscere i formaggi nostrani. Dal 29 luglio al 5 agosto in Val di Fassa (APT Val di Fassa e Strada dei Formaggi) invece avrà luogo un’intera settimana ricca di attività tutte dedicate all’oro bianco delle Dolomiti di Fassa: visite guidate in caseificio, percorsi di gusto in agritur, dimostrazioni di mungitura, momenti di benessere, e infine una cena nel fienile. Nel week end dal 3 al 5 agosto invece, la Festa Ta Mont, in Val San Nicolò, porterà una ventata di allegria con musi-

ca, folklore, laboratori e spettacoli. Si continua il 26 agosto nel parco di Brentonico (APT Rovereto e Vallagarina), dove si potrà scoprire come nascono i formaggi di alta qualità, gustando i prodotti tipici del Monte Baldo e pranzando con saporiti gnocchi di malga. Per la gioia dei più piccoli inoltre, momenti di animazione con gli animali da cortile e la possibilità di salire in sella a un pony o a un cavallo, naturalmente accompagnati da una guida. La festa prosegue a Roncone, nelle Dolomiti di Brenta, dal 22 al 23 settembre (Consorzio Turistico Valle del Chiese), per un fine settimana all’insegna del gusto, 61

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trentinoeventi Archivio Trentino Marketing. Carlo Baroni. Latte, bambini con latte

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golosissima colazione con prodotti locali, come latte, yogurt, torte caserecce, pane e salumi. Il programma delle Albe in malga prevede inoltre le Albe in malga for family, appuntamenti specificamente dedicati alla famiglia. In diverse località del Trentino si festeggerà poi la transumanza, l’affascinante rituale che si ripete ogni stagione, quando le greggi di pecore

e capre si muovono da valle per raggiungere l’alpeggio, dove trascorrere l’estate. Per celebrare questa tradizione, in programma sono previsti due eventi: dal 1 al 3 giugno la manifestazione Verso l’alpeggio, nel territorio della Valle del Vanoi e di Canal San Bovo; dal 15 al 16 settembre, invece, sull'Altopiano del Tesino e a Pieve Tesino, il Festival della transumanza. Due oc-

casioni per vivere da vicino la vita quotidiana del pastore e conoscerne i segreti attraverso laboratori, momenti di trekking, mostre, mercati e rassegne gastronomiche. Ma oltre a conoscerlo e gustarlo nelle malghe in mezzo ai prati, lo sfizioso formaggio di malga arriverà anche nei saloni dei castelli, dove verranno premiate le produzioni. A settembre infatti torna l'Asta dei Formaggi di Malga della Val di Sole, giunta alla quarta edizione che sarà ospitata a Castel Caldes. Dal 20 al 21 ottobre, invece, Castel Valer in Val di Non accoglierà l’undicesima edizione di Formai dal Mont, mentre a Castel Ivano, in Valsugana, si terrà la 10a Rassegna - Concorso dei Formaggi di Malga della Valsugana. Al termine dell’estate, a coronare il finire della stagione dell’alpeggio, non mancheranno infine in più parti le celebrazioni in onore delle desmontegade, ovvero il rientro a valle dei capi di bestiame dal pascolo. Le varie borgate accoglieranno quindi le sfilate di animali che rientrano dai monti, tutti addobbati per l’occasione con fiori, nastri e decori, in un’atmosfera festosa scandita da rumore di zoccoli e da un allegro scampanellare. ■

Daniele Lira Val di Fiemme - Malga Sadole - Turisti vicino a una mucca

tra momenti di show cooking con gli chef stellati, laboratori sul formaggio, sfiziosi menù e sedute di assaggi guidati. I bambini potranno inoltre divertirsi a far sfilare i vitellini all’interno di un ring. Sempre dal 22 al 23 settembre Latte in festa avrà infine luogo in val di Sole, (APT Val di Sole e Strada della Mela), alle porte del magnifico Parco Nazionale dello Stelvio, con una due giorni di degustazioni, show cooking, eventi gastronomici con la partecipazione di chef stellati, spettacoli e laboratori. I visitatori potranno assistere inoltre all’emozionante Desmalghiada, il ritorno a valle del bestiame, mentre alle Terme di Rabbi avranno modo di conoscere l’uso del latte in altra veste, come ingrediente cosmetico utilizzato nei trattamenti di bellezza. Ma gli eventi dedicati al re dell’estate non si esauriscono certo qui. Anche quest’anno torna infatti l’imperdibile appuntamento con le Albe in Malga, il progetto ideato da Trentino Marketing, in collaborazione con le Strade del Vino e dei Sapori del Trentino, le Apt e i Consorzi turistici. Un’esperienza unica e indimenticabile, dove sarà possibile partecipare a un’escursione notturna, insieme ad un accompagnatore, per raggiungere un alpeggio dove attendere insieme l’emozionante sorgere del sole. Di primo mattino, si potrà poi seguire da vicino il lavoro del malgaro e assisterlo nella mungitura delle mucche e nella produzione di formaggi come la tòsela. Camminando insieme a lui tra prati e boschi, si potrà poi imparare a riconoscere le diverse tipologie di fiori ed erbe che popolano i pascoli alpini e contribuiscono a caratterizzare in maniera inconfondibile il latte di montagna, così come ad individuare le tracce degli animali selvatici. Dulcis in fundo, a ristorare i partecipanti una


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MEDIOCREDITO to di garanzia InnovFin SME Guarantee. Attivato dal Fondo europeo per gli Investimenti (FEI) esso viene applicato tramite intermediari finanziari negli Stati membri dell’UE. Tra questi per l’Italia è stato scelto anche Mediocredito Trentino Alto Adige. Grazie a questo accordo, Mediocredito Trentino Alto Adige mette a disposizione

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Foto: F.lli Pedrotti (1929 - 1979). Fondo F.lli Pedrotti della Pat

Il Rifugio alle Viote sul Monte Bondone, irriconoscibile prima del restauro

UN RAPIMENTO CHE SCONVOLSE L’ITALIA E CHE DAL 16 MARZO AL 9 MAGGIO DEL 1978 TENNE TUTTI CON FIATO SOSPESO. DURANTE QUEI LUNGHISSIMI 55 GIORNI LE INDAGINI HANNO PORTATO GLI INVESTIGATORI ANCHE IN TRENTINO, ALLE VIOTE. QUALCUNO SOSPETTAVA CHE ALDO MORO FOSSE TENUTO PRIGIONIERO LÌ

ALDO MORO PRIGIONIERO ALLE VIOTE? di Francesca Mazzalai

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onte Bondone, martedì 28 marzo 1978. È un bel pomeriggio di sole e chi è salito alle Viote ne approfitta per godersi le ultime sciate della stagione. Di turisti ce ne sono ancora parecchi. Anche la neve non manca e nonostante il caldo sembra resistere bene. Ma c’è anche chi non scia e sta passando il tempo a prendere il sole al rifugio Viote. Una bella fetta di torta, occhiali da sole in testa e schiena appoggiata alle travi in legno. Solo una cosa stona: quei carabinieri col mitra in pugno spuntati da chissà dove e che hanno rapidamente circondato l’edificio. Che cosa sta succedendo? I turisti si guardano intorno senza capire, sbigottiti, mentre gli uomini armati del nucleo investigativo iniziano la perlustrazione dentro e fuori l’edificio. “Una madre con accanto il suo bambino di un paio anni – si leggerà il giorno dopo sull’Alto Adige – con un sorriso sforzato mormora: È la prima volta in vita mia che vedo un mitra”. “Gli uomini dell’investigativa – continua il giornale – hanno quindi proceduto a una perquisizione che era stata autorizzata dal sostituto procuratore della Repubblica Giuseppe Canonico. il provvedimento

era motivato da sospetti che nel rifugio si trovassero materiali relativi al sequestro dell’onorevole Aldo Moro”. Già, l’onorevole Aldo Moro. Rapito tredici giorni prima, il 16 marzo 1978, a Roma. Un giovedì. Sono in tanti a ricordarsi perfettamente cosa stavano facendo mentre venivano a sapere che il presidente della Democrazia Cristiana era stato sequestrato. Qualcuno quel giovedì mattina stava sfogliando il giornale, magari seduto al tavolino di un bar, a leggere la cronaca dell’invasione del Libano da parte di Israele. L’operazione israeliana era stata denominata “Litani” ed era scattata due giorni prima, con l’obiettivo dichiarato di allontanare i gruppi militari palestinesi dai propri confini. L’Adige ne riportava la notizia in prima pagina. Quel giorno però si parlava anche di politica interna, dell’imminente nascita del trentaquattresimo Governo italiano, il quarto di Andreotti. Il dibattito per la fiducia era previsto proprio il 16 marzo, in mattinata, e il Partito Comunista Italiano era chiamato a dare il suo sostegno alla Democrazia Cristiana: il cosiddetto “compromesso storico”, frutto dell’avvicinamento fra il segretario del PCI Enrico Berlinguer e il Presidente della DC Aldo

Moro. Un compromesso che suscitava polemiche, anche all’interno del partito di Moro. “Secondo me – aveva dichiarato Andreotti – il compromesso storico è il frutto di una profonda confusione ideologica, culturale, programmatica, storica. E, all’atto pratico, risulterebbe la somma di due guai: il clericalismo e il collettivismo comunista”. Erano in molti oltre ad Andreotti a non vedere di buon occhio un simile accordo. Eppure, nonostante i malumori e i dissensi si facessero sempre più rumorosi, nessuno poteva immaginare che il prezzo da pagare per quella “somma di due guai” sarebbe stato così alto. È la

Stretta di mano con Enrico Berlinguer 64

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trentinostoria mattina del 16 marzo, poco prima delle nove, quando Aldo Moro esce di casa e sale sulla sua Fiat 130 blu per andare prima alla Messa nella vicina chiesa di Santa Chiara e poi a Montecitorio per votare la fiducia. Moro si mette seduto sul sedile posteriore, a sinistra. Davanti, alla guida, c’è uno dei cinque uomini della scorta, l’appuntato dei carabinieri Domenico Ricci. Accanto a Ricci, come si leggerà il giorno successivo su L’Adige, “aveva preso posto il maresciallo maggiore dell’Arma Oreste Leonardi, da lunghissimi anni capo della sua scorta”. Gli altri tre uomini affidati alla protezione di Moro si trovano sull’auto dietro di loro, un’Alfetta bianca. In realtà, visto il clima di tensione, qualcuno si aspettava che ad Aldo Moro venisse assegnata anche una macchina blindata. Invece era stato giudicata una precauzione non necessaria. Almeno fino a quel momento. E ora alla questione del compromesso storico si era aggiunta anche la tensione per il caso Lockheed. Quella mattina del 16 marzo però Aldo Moro non pensa affatto alla Lockheed. La partita che si sta per giocare in Parlamento è una questione per lui molto più urgente. Ma a Montecitorio l’onorevole Moro non ci arriverà mai. Sono le 9.02 del mattino e la sua auto sta passando davanti al bar Olivetti, in via Fani, quando, come si legge su L’Adige, “è costretta a una brusca frenata per via di una manovra compiuta da una 128 bianca con targa diplomatica.” La 128 taglia la strada all’auto di Moro, poi si ferma di colpo e si fa tamponare. L’Alfetta della scorta non fa in tempo a frenare e tampona a sua volta la macchina di Moro. Tutto avviene in un attimo. Dalla 128 balzano a terra due uomini armati che uccidono l’autista con un solo colpo al centro della fronte e il maresciallo Leonardi con una raffica di mitra. “Contemporaneamente – si legge su L’Adige – quattro o cinque persone con divise dell’aeronautica civile nascoste dietro la siepe del bar aprono il fuoco con armi automatiche” contro gli altri tre uomini della scorta. L’agente Rivera muore sul colpo. Zizzi si accascia gravemente ferito (morirà in ospedale).” Il terzo agente, Raffaele Jozzino (che era seduto dietro) scende dalla macchina con la pistola in pugno ma viene anche lui colpito da una pallottola in fronte, ucciso sul colpo. È una strage. I terroristi spingono Aldo Moro, ferito di striscio, su una 132 sopraggiunta in

9 maggio 1978. Il ritrovamento del corpo di Aldo Moro

quell’istante. Poi lo trasbordano su un furgoncino azzurro e bianco e spariscono nel nulla, indisturbati. Impossibile immaginare dove abbiano portato il presidente della DC. Quello che invece si viene a sapere quasi subito è che a farlo ostaggio sono stati sicuramente gli uomini delle Brigate Rosse. La notizia del rapimento di Aldo Moro rimbalza da una parte all’altra d’Italia. Dopo poche ore i quotidiani escono con edizioni straordinarie. Le scuole vengono chiuse, i bambini rimandati a casa. Tutto si ferma. In tv e in radio non si parla d’altro. Cinque uomini della scorta uccisi. E Moro imprigionato chissà dove. Le indagini scattano all’istante. Tra i 21 “presunti brigatisti ricercati”, come riporta L’Adige il 17 marzo, risulta esserci anche un trentino. Il suo nome è Marco Pisetta, “noto come informatore della polizia e del SID più che come brigatista rosso”. Il ministero degli Interni invita “chiunque sappia dar notizie” a collaborare con le indagini. Tutta Italia si interroga su dove sia la prigione di Moro, le ricerche spaziano da Ostia al Canton Ticino ma nei giorni immediatamente successivi le piste da

seguire si rivelano strade senza uscita. Non si sa che faccia abbiano gli uomini che l’hanno rapito né dove siano le basi operative dove vengono elaborati, scritti e stampati i loro “comunicati”. E così si procede a tentoni, seguendo indizi labili o telefonate anonime, come quella arrivata lunedì 27 marzo alla caserma di via Barbacovi, a Trento. Uno sconosciuto ha indicato nella zona delle Viote il carcere nel quale le Brigate Rosse terrebbero prigioniero l’onorevole Moro e così i turisti del rifugio che si stanno godendo il tramonto si ritrovano circondati dai carabinieri armati. Dalle soffitte fino alle cantine, tutto viene ispezionato meticolosamente. L’operazione continua poi nei casolari vicini. Anche i cani vengono sguinzagliati alla ricerca di “materiale sospetto”. Senza alcun risultato. Aldo Moro non si trova lì. E nemmeno a Trento. La città e la provincia erano già state perlustrate all’indomani del sequestro. “Non c’è infatti da dimenticare – scrive l’Alto Adige – che proprio a Trento, negli anni caldi della contestazione studentesca, Renato Curcio, capo storico delle Brigate Rosse, era studente alla facoltà di sociologia e che in città aveva maturato la sua “verità” politica” culminata anni dopo nella lotta armata e nella latitanza assieme alla moglie Margherita Cagol”. In realtà i sequestratori non hanno mai spostato Aldo Moro da Roma. Ed è sempre a Roma, come sappiamo, che il 9 maggio il suo corpo verrà rinvenuto senza vita nel bagagliaio di una Renault 4 parcheggiata in via Caetani, simbolicamente poco distante dalle sedi del Partito Comunista e della Democrazia Cristiana. Poche ore dopo il ritrovamento, Francesco Cossiga – cui Aldo Moro aveva indirizzato dalla sua prigione una lettera il 29 marzo – si dimetterà da Ministro dell’Interno. Ma questa è un’altra storia. ■ 65

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LE PASSIONI CONTRO LA PAURA

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a passione per la vita, per le vite degli altri, per gli altri. Una passione per il proprio lavoro, per la verità, per la bellezza. L’ottavo Trentino Book Festival dà spazio alle passioni: per l’arte, per lo sport, per le scienze storiche, per la tutela della memoria. Cercando di fornire antidoti contro il sentimento paralizzante della paura. La manifestazione è sostenuta dalla Provincia autonoma di Trento, Servizio Attività Culturali, dalla Cassa Rurale Alta Valsugana, dall'Apt Valsugana Lagorai. dalla Fondazione Caritro e da numerosi altri sponsor. Si comincia giovedì 14 giugno alle 19 al Blue Coffee di viale Stazione con la me-

TORNA IL TRENTINO BOOK FESTIVAL DAL 14 AL 17 GIUGNO A CALDONAZZO. TANTI I GRANDI PROTAGONISTI DELLA SOCIETÀ, DEL GIORNALISMO, DELLA CULTURA: MASSIMO CACCIARI, EZIO MAURO, MICHELA MARZANO, UMBERTO GALIMBERTI, CHIARA FRANCINI, MANOLO, MONI OVADIA, TIZIANA FERRARIO E... moria. La storia di un’ebrea boema, “Le scarpe di Klara”, con Wolftraud de Concini. Alle 20 in Casa della Cultura, il “cuore” del festival, Renzo Francescotti racconta “Le avventure di un Pierino trentino: ritratto di un mondo che non c’è più”. La prima giornata si chiuderà alle 21.15 con un appuntamento promosso dall’associazione culturale Musicarte al Book Garden, lo spazio allestito di fronte alla Casa della Cultura: lo spettacolo “L’ultimo blues: Luigi Tenco e Cesare

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Pavese”. Venerdì 15 giugno inaugurazione ufficiale dell’ottavo TrentinoBookFestival in piazza Municipio alle 16.30 e a seguire la sfida poetica “Caldonazzo poetry slim”, con quattro poeti/performer che si sfideranno sul palco. Alle 17.30 al Book Garden la giornalista Rai Tiziana Ferrario presenterà il suo “Orgoglio e pregiudizi”, il risveglio delle donne ai tempi di Trump. In contemporanea, nella Casa della Cultura, Massimiliano Unterrichter tornerà al Tbf con una storia di guerra dal

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del Tbf, la Corte Trapp all’interno del castello. Massimo Cacciari, partendo da due dei suoi ultimi libri, “generare Dio” e “Re Lear”, cerca di spiegare la posizione dell’uomo moderno: lacerato e diviso tra l’egoismo dettato dalla paura e l’anelito appassionato a dare un seguito alla propria storia e a quella della famiglia umana. Il sole tramonterà su Caldonazzo con la “ballata senza nome. Una “spoon river della Grande Guerra”, una presentazione-concerto alle 21 nel Teatro San Sisto di Massimo Bubola (ingresso 15 euro, prevendite nelle Casse Rurali trentine e su www.primiallaprima.it). Alle 21 secondo appuntamento giornaliero dedicato alla filosofia, con Michela Marzano e “L’amore che mi resta”, l’ostinato bisogno di qualcuno da amare, al Book Garden. La terza giornata comincia alle 11 alla Casa della Cultura con la passione civile per la politica. Maria Romana De Gasperi presenterà una memoria per-

sonale del padre Alcide. Da piazza Municipio partirà il bus navetta per il Ristorante Pineta, dove alle 12.20 Claudio Locatelli racconterà come ha combattuto a Raqqa contro l’Isis, presentando il libro “Nessuna resa”. Si torna in paese alle 14.30 alla Casa della Cultura con la “Lettera a un giovane calciatore” di Darwin Pastorin. Al Book Garden (ore 15.45) si torna al tema guerra con Ezio Mauro, ex direttore di Repubblica, con “1917 e 1978: gli anni del fuoco, del ferro e del piombo. Dalla rivoluzione russa ad Aldo Moro”. Alle 17 nella Sala della Roccia di Corte Trapp conversazione con Patrizia Valduga, “O datemi qualcuno che mi ascolti”. Ancora storia, questa volta regionale, alle 17.15 alla Casa della Cultura con Lorenzo Baratter e Alfons Gruber che presenteranno i loro libri sulla storia di Trentino e Sudtirolo. Si torna alle 18.30 in Corte Trapp con il giornalista Franco Di Mare e la sua commedia “Barnaba il mago: abbiamo tutti bisogno di un pizzico di magia”. Alle 19.45 alla Casa della Cultura Cristina Caboni parla del suo “La rilegatrice di storie perdute” in uno degli appuntamenti Tbf realizzati con il Soroptimist International club di Trento. Due spettacoli per chiudere una giornata ricchissima di appuntamenti.

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trentinoeventi trentinoattualità Ezio Mauro

Ezio Mauro alle 21 al Teatro San Sisto propone la sua lettura sui 40 anni dalla morte di Aldo Moro, “Il condannato. Cronache di un sequestro” (ingresso 25 euro, biglietti agli sportelli delle Casse Rurali e su www.primiallaprima. it). In Corte Trapp alle 21.30 Riccardo Gadotti con il Corpo bandistico di Caldonazzo propone “Viva Rota… Viva Fellini!”, monologo musicale di Pino Loperfido, l’ideatore e direttore artistico del Trentino Book Festival. Ad un sabato ricchissimo di appuntamenti segue una domenica altrettanto degna di nota. Alle 11 al Blue Coffee di viale Stazione Denis Falconieri presenterà la guida Lonely Planet dedicata alle Dolomiti. Alle 12.20 al Book Garden terzo grande filosofo del Tbf18, con Umberto Galimberti e “La parola ai giovani. Dialogo con la generazione del nichilismo attivo”.

Il pomeriggio comincia al Ristorante Pineta alle 14.15 con Matteo Righetto e “L’ultima patria: alla ricerca della frontiera tra il bene ed il male”. Ci sarà anche una passeggiata in collaborazione con l’associazione “L’Ortazzo”, con partenza alle 14.30 dal Parco della Pineta. Alle 15.45 presentazione del libro di Lorenza Zambon “Un pezzo di terra tutto per me. Un giardino per fiorire in ogni stagione”. L’anno 18 è ricchissimo di ricorrenze: 100 anni dalla fine del primo conflitto mondiale, 70 dall’entrata in vigore della Costituzione italiana, 40 dall’uccisione di Moro. Ma anche 50 dal 1968, che Marco Boato, ex parlamentare, racconterà alla Casa della Cultura alle 15.45. Novità del Tbf18 sono anche gli appuntamenti in altre località, sempre sul Lago di Caldonazzo. Alle 16 di domenica all’Hotel Margherita in locali-

Alessia Gazzola

tà Pineta ad Alberè di Tenna Alessia Gazzola parlerà di “Arabesque”, una nuova avventura per Alice Allevi. È stato di parola Moni Ovadia, che non era riuscito a partecipare al Tbf17, ma domenica 17 giugno proporrà i due appuntamenti già in calendario 12 mesi fa. Alle 17 al Book Garden presenterà il suo libro “Il coniglio Hitler”, quando il confine tra verità e menzogna si fa sempre più sottile”, mentre alle 20.30 leggerà al Teatro San Sisto (ingresso 20 euro, biglietti agli sportelli delle Casse Rurali e su www.primiallaprima.it) il 26esimo Canto dell’Inferno di Dante, accompagnato da Stefano Albarello e Maurizio Deho, che eseguiranno dal vivo musiche di tradizione greco-ottomana. La protagonista del “preserale domenicale” 2017 era stata Veronica Pivetti, mentre nell’edizione 2018 alle 19

al Blue Coffee salirà sul palco Chiara Francini, con il suo secondo libro, “Mia madre non lo deve sapere”. Alle 19.30 a Corte Trapp arriverà Maurizio Zanolla, meglio conosciuto come Manolo, celebre scalatore che arriva in libreria con l’eloquente “Eravamo immortali”. La “cerimonia di chiusura” del Tbf18, probabilmente il più intenso e ricco di appuntamenti di sempre, sarà alle 21.15 al Book Garden con gli “Accordi verbali”: Gabriele Penner, Riccardo Miori, Barbara Bernardinatti e Stefano Roveda. Dal romanzo di Nick Hornby, “Alta fedeltà”, il racconto di avventure, amori, disillusioni e sogni di un giovane appassionato di musica. Tutti gli appuntamenti del Tbf (a esclusione dei 3 spettacoli al Teatro San Sisto) sono a ingresso gratuito ed il Tbf è online su www. trentinobookfestival.it e sui principali ocial. Massimo Cacciari

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trentinoeventi Nicoletta Costa

GLI APPUNTAMENTI PER I BAMBINI E LE MOSTRE Dal 14 al 17 giugno a Caldonazzo nei ritagli fra un incontro e l’altro si potrà dare un’occhiata a molte mostre allestite. In piazza Vecchia, nella sede del Centro d’arte “La Fonte”, c’è “Poesia, eros, castigo”, opere d’arte e poesia visiva di Aldo Pancheri, curata da Waimer Perinelli. I bibliotecari di Civezzano Alessandro Fontanari e di Borgo Valsugana Massimo Libardi negli stessi spazi di piazza Vecchia proporranno un’interessante raccolta di “libri proibiti” delle biblioteche, quelle opere che venivano considerati libri erronei ed immorali. La raccolta è titolata “Il giardino delle delizie e l’inferno delle biblioteche: la letteratura erotica”. Sull’altro lato di piazza Vecchia, nella sala Capricci, due mostre dedicate ai piccoli. Franco Di Mare

Michela Marzano

Mappe&mondi, libri per giovani viaggiatori, a cura delle biblioteche della Valsugana e “Piccole guide per grandi scoperte”, mappe e descrizioni realizzate dagli alunni della federazione scuole materne del Trentino. Alla Casa della Cultura l’allestimento di Francesco Barni è dedicato alla nona arte, il fumetto. Dall’evoluzione americana degli anni Quaranta fino alla moderna “graphic novel”. Tornano a Caldonazzo “Di pietra, di ferro e di legno”, la mostra di Leonardo Lebenicnik in via della Polla, nella Bunker Art Gallery a poca distanza dal Municipio. E anche gli studenti del Liceo artistico Depero, che si sono cimentati sul tema del Tbf18 “Le passioni sono un’arma contro la paura”, realizzando manifesti nell’atrio della Casa della Cultura e all’interno della libreria del Festival, sempre all’interno dello stesso edificio.

Dal 12 al 22 giugno nelle biblioteche di Caldonazzo, Calceranica e Tenna saranno esposti i libri degli autori ed illustratori Nicoletta Costa, Luigi Dal Cin e Gek Tessaro. Per i genitori da annotare però anche altri appuntamenti ai quali portare i propri figli. Venerdì 15 giugno alle 20.30 nella Casa della Cultura “Le Fabuline” presentano per i bimbi dai 4 agli 8 anni “Quel mostro mi calza a pennello”, spettacolo divertente che mostrerà come l’astuzia dei bambini manderà a monte i piani di una terribile vecchina. Alle 11 del sabato al Blue Coffee di viale Stazione “Le Fabuline” propongono un altro spettacolo, sempre per bimbi dai 4 agli 8 anni, dal titolo “A sbagliare le storie”. Sempre per i nati fra il 2010 ed il 2014 sabato alle 15 al Ristorante Pineta la grande scrittrice e disegnatrice Nicoletta Costa racconta il suo Umberto Galimberti

mondo da Giulio Coniglio ai Bombi. Terzo appuntamento del sabato alle 17.30 al Parco Aoni di Calceranica, vicino alla stazione ferroviaria, c’è Luigi Dal Cin con “Quante storie ragazzi!”. Dal Cin ha scritto 100 libri per ragazzi, tradotti in 10 lingue, quindi è la persona più adatta per trasferire l’arte della scrittura ai ragazzi. Infine alle 21 al Book Garden di viale Stazione a Caldonazzo Gek Tessaro presenterà per un vasto pubblico dai 3 anni in su “Il circo delle nuvole”. Per le famiglie vale la pena tornare a Caldonazzo anche domenica per due appuntamenti. Alle 11 l’incontro-spettacolo con Luigi Dal Cin nella Casa della Cultura dal titolo “Scrivila, la guerra” (adatto dai 7 anni in su). Alle 15 in Sala Marchesoni sopra alla biblioteca lo spettacolo “La vita da lupo” de “Le Fabuline”, pensato per i bambini ■ delle scuole materne.

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er chi ha amato il sound degli anni ’80 e continua ad emozionarsi con un certo mood sonoro il nuovo cd dei Tins, “A second chance”, è un lavoro da ascoltare assolutamente. La band di Trento a dieci anni di distanza dal suo debutto torna infatti con una produzione di qualità in cui si respirano certamente i suoni del passato ma che si cala nel presente senza alcuna voglia di stucchevoli revival, semmai con la voglia di dimostrare che in fondo una certa attitudine e fragranza musicale non muore davvero mai. I Tins, leggasi Franco Depedri , alla voce, Stefano Laudadio, alla chitarra e Roberto Segato alle tastiere, hanno lavorato negli ultimi anni con Marco Dal Lago, uno dei fonici più apprezzati a livello nazionale, che ha prodotto, mixato e registrato questo cd. Dopo dieci anni d’attesa, era il 2008 quando uscì “Tourists in Sunderland”, i Tins hanno registrato un album di dieci brani uscito su tutte le piattaforme digitali e che ha un taglio decisamente british, rispecchiando le diverse influenze dei componenti della band. Dieci tracce che nascono da una ricerca interiore dei vari stati emotivi e attraversano la vita di ogni essere umano, nel desiderio di esprimerli attraverso la musica e la parola. Le armonie e le melodie di derivazione pop-rock e gli arrangiamenti, caratterizzati, a seconda del caso, da un estetismo classico, una trasognante psichedelia o un’algida vena techno, fanno sì che frenesia, romanticismo e durezza s’intreccino alla perfezione. Questo accade ad esempio, per la trasgressiva “Dirty

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TINS, IN DIRETTA DAGLI “OTTANTA“ DIECI ANNI DOPO IL DEBUTTO LA BAND DI TRENTO (FRANCO DEPEDRI , STEFANO LAUDADIO E ROBERTO SEGATO) TORNA CON UNA PRODUZIONE DI QUALITÀ Sex”, per la dolce e intimista “Count the Sighs”, omaggio al Duca Bianco David Bowie, ma anche per la spensierata “Peter”. Numerosi gli ospiti che hanno collaborato alla realizzazione di questo album, come Nadia Salomoni (cori), Cristiano Dalla Pellegrina (batteria) e Stefano Pisetta (batteria e percussioni), Fabrizio Casali (basso), Marco Gardini (chitarre), Fabio De Pretis (programmazioni elettroniche), ed Ensemble ArStudium: quartetto formato da Stefano Bellini (violino), Piercarlo Torri (violino), Emanuela Bungaro (viola) e Dora Cainelli (violoncello). “A second chance” riporta alla

memoria artisti come Davide Bowie, Simple Minds, i primi U2, giusto per fare dei nomi, ma contiene anche una sua anima elettronica. Anticipato dal singolo “Wonderland”, finito anche nella colonna sonora del lungometraggio britannico “Milk and honey”, il cd si apre con “Whisper”, canzone che guarda alle visioni morbide e fluttuanti di “Count the sighs” e alla title track “A second chance”, un brano dal groove british irresistibile che ha notevoli potenzialità anche di airplay radiofoniche. Tutto è curato nei minimi dettagli con una resa sonora di alto livello, ottenuta grazie al mastered

effettuato ai Fonoprint di Bologna da Maurizio Biancani. Ad accompagnare il singolo “Wonderland” era stato un videoclip; il brano incarna uno stato dell’essere, un “luogo non luogo”, qualcosa che nelle nostre piccole vite potrebbe ricordare lo stadio di innamoramento più intenso attraverso un testo che diventa un omaggio al mondo femminile, in stile british. Il nome del progetto, “Tourists in Sunderland”, ha un preciso significato: un viaggio effettuato a Sunderland negli anni ’80, alla scoperta del suo porto, dei suoi ponti, dei suoi abitanti e soprattutto dei suoi suoni. Risulta quindi naturale che nella musica dei Tins l’influenza predominante sia quella di un certo tipo di pop/rock proveniente da oltremanica, ma non solo. Il loro primo disco “Tourists in Sunderland” era stato presentato sia in ambito concertistico che radiofonico mentre la clip di “Spaceland” aveva invece aperto le porte al pubblico americano grazie alla sua pubblicazione su vari blogs d’oltreoceano. ■


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www.festevigiliane.it

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itorna puntuale a Trento l’appuntamento con le Feste Vigiliane, affidate all’organizzazione del Centro Servizi Culturali S. Chiara, su incarico dell’amministrazione comunale. Dal 22 al 26 giugno, le vie del centro verranno trasformate in un grande palcoscenico che ospiterà un fitto calendario di spettacoli, affiancato ovviamente alle irrinunciabili manifestazioni tradizionali. Il filo conduttore che legherà gli appuntamenti di questa 35° edizione delle Feste Vigiliane sarà “OLTRE LE MURA”, tema che intende riprendere e rilanciare la sfida giocata da Trento in occasione della candidatura a capitale italiana della cultura 2018. Come detto, all’interno della variegata proposta di questa edizione ci sarà spazio per i punti cardine della tradizione delle Feste (Corteo Storico, Tribunale di Penitenza, Palio dell’Oca, Tonca, Processione di S. Vigilio e Messa Solenne, Mascherada dei Ciusi e dei Gobj e i Fuochi di S. Vigilio), accompagnati da una serie di proposte di spettacolo, mirate a valorizzare il patrimonio storico e culturale della città. Ne è un chiaro esempio la giornata inaugurale. Venerdì 22 giugno, infatti, Trento ospiterà la Federazione Cori del Trentino, che ha scelto la

SI AVVICINA L’APPUNTAMENTO CON LE FESTE VIGILIANE 2018 AD ARRICCHIRE LA GIORNATA INAUGURALE CI SARANNO I CORI DEL TRENTINO E UNA SPLENDIDA FESTA NEI GIARDINI DEL BUONCONSIGLIO

cornice delle Feste Vigiliane per celebrare il 55° anniversario della sua fondazione. La città verrà così pacificamente “invasa” da oltre mille cantori, che abiteranno le vie del centro. Il pubblico potrà godere di brevi assaggi musicali, offerti da ventinove diversi cori, che esploreranno il tema “Oltre le mura”, da

diverse angolazioni tematiche e musicali. I “Ponti di note” – questo il titolo della rassegna – risuoneranno a Palazzo Thun e Palazzo Geremia, toccando poi il Giardino S. Chiara, il Teatro Sociale e i Giardini di S. Marco. Il ricco programma della giornata inaugurale vedrà inoltre la riapertura al pubblico del Castello del Buonconsiglio – dopo i lavori di ristrutturazione – che ospiterà il “Trionfo Tridentino”: artisti, danzatori, musicisti e figuranti in costumi rinascimentali, riporteranno in vita i festeggiamenti tenutisi nel 1547 alla corte del Cardinale Cristoforo Madruzzo per celebrare la vittoria ottenuta dall’imperatore

Carlo V sui luterani e descritta in un poemetto coevo di Leonardo Colombino. Una splendida festa all’interno delle mura del Magno Palazzo che condurrà il pubblico in un viaggio dentro la storia di uno dei gioielli del patrimonio culturale trentino. A conclusione della giornata, il Castello del Buonconsiglio sarà nuovamente protagonista, ospitando la partenza del Corteo Inaugurale, tradizionalmente curato da Chiara Defant. La festa si sposterà “oltre le mura” del Castello e si dirigerà verso Piazza Duomo, dove avrà luogo la Cerimonia di Apertura, che verrà accompagnata da un grande coro formato dai cori Soldanella di Brentonico, Cima Tosa di Fiavè/Stenico Azzurro di Strada di Pieve di Bono, Genzianella di Roncogno, Piramidi di Segonzano e Carè Alto di Vigo Rendena con il Corpo musicale Città di Trento. Per rimanere aggiornati sul programma consultare il sito www.festevigiliane.it oppure chiamare il numero 800013952. ■ 75

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Marco Albonetti trio

Kengo Kuma - Kodama - Ph Giacomo Bianchi - Copyright Arte Sella

di Katja Casagranda

ARTE SELLA

C’

è un posto nel cuore della Valsugana conosciuto in tutto il mondo. Prende il nome dalla valle che lo ospita e lega la sua originalità al quel filo rosso con cui intreccia arte, ed intervento umano, e natura, in cui la natura è padrona e da mezzo artistico diventa co autrice di ogni opera che nel tempo rimodella e se ne riappropria. Questa la filosofia di base che ha reso la felice intuizione di Arte Sella, precursore dei tempi, rendendolo oggi un fiore all’occhiello del nostro territorio. Proprio quest’anno Arte Sella dà il via ad una nuova vocazione, quella per l’architettura. Dopo aver esplorato l’arte plastica, l’immersione di musica, danza e performance nella natura, dopo aver creato lo scorso anno un percorso che lega natura e benessere, ha inaugurato a maggio la prima opera architettonica che sarà visitabile ad Arte Sella. Per l’occasione ospite e ideatore della struttura “Kodama” l’archistar Kengo Kuma, maestro, architetto e docente universitario giapponese che sta lavorando ad oggi al progetto del nuovo Stadio Olimpico di Tokyo 2020. E proprio lì da dove nasceva Arte Sella, Villa Strobele, il giardino del76

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QUEST’ANNO L'EVENTO DÀ IL VIA AD UNA NUOVA VOCAZIONE, QUELLA PER L’ARCHITETTURA, OSPITANDO L'ARCHISTAR KENGO KUMA. MA CI SONO ANCHE PABLO ZIEGLER E IL MARCO ALBONETTI TRIO la villa si è fatto scenografia perfetta in cui inserire l’opera. Una grande sfera giocata fra incastri di nodi in legno di larice che si moltiplica ad incastro come un rompicapo giapponese. Un omaggio agli elementi della Terra, come vuole la filosofia nipponica, in cui i cinque elementi, di cui il quinto è rappresentato dal vuoto, agiscono in perfetta sintonia. Idealmente in dialogo con il monte sacro, quello che fa da sfondo alla Val di Sella, la struttura architettonica accoglie il pubblico attraverso un percorso fisico Pablo Ziegler

ma anche metafisico di conoscenza, fino al suo cuore costituito da una Sala del The, altro elemento essenziale della cultura giapponese. È quindi visitabile questa nuova area di Arte Sella che prosegue con la sua programmazione. Accanto ai percorsi espositivi permanenti, da maggio a Malga Costa è visitabile l’opera “Reverse of Volume” di Onishi Yasuaki. La scultura, si iscrive nel percorso artistico dell’artista, e rilegge lo spazio normalmente percepito come vuoto, attraverso temi potenti fra cui volume, verticalità e distanza, usando materiali che conservano con difficoltà le forme. Di conseguenza lo spazio convive con la struttura di fogli che disegnano e compongono crinali montuosi di cui lo spettatore percepisce chiari e scuri, ombre, luci create dal movimento delicato del materiale stesso. Gli appuntamenti estivi inaugurano il 2 giugno con Fucina Verde, il concerto che omaggia l’estate, con il Pablo Ziegler e Marco Albonetti trio. Doppio appuntamento a malga Costa, ore 14 e poi ore 17 con l’ospite d’eccezione

Pablo Ziegler, vincitore del Latin Grammy Awards 2018 e dell’Echo Klassik Award. Ziegler, storico pianista di Astor Piazzolla, assieme al Marco Albonetti Trio, formato da Albonetti al sax soprano e baritono, Aya Shimura al violoncello e Virgilio Monti al contrabbasso, porta ad Arte Sella un concerto unico, si tratta infatti di una Prima Assoluta dedicata al Nuevo Tango. Si ricorda che la prenotazione è obbligatoria e va fatta chiamando il numero 0461751251 dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12 e nel giorno dell’evento, che sarà garantito anche in caso di maltempo fino ad esaurimento posti. Un ultimo appuntamento quello di giugno con l’incontro con Michele De Lucchi che inaugura la sua Opera a Villa Strobele. L’inaugurazione dell’opera sarà alle ore 11, mentre alle ore 15 a Malga Costa, su prenotazione, l’artista terrà la lectio magistralis in cui illustra la filosofia del suo pensiero artistico che si lega al profumo e alla fisicità del legno di cui traduce la forma in poesia e costruzione. ■


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LA TUA CASA IN COOPERATIVA RISPARMIO E TEMPI RAPIDI DI CONSEGNA: CON COOPCASA I VANTAGGI DELLA CASA IN COOPERATIVA DIVENTANO SOLIDE CERTEZZE Già realizzato:

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ALDENO CASA La coop Aldeno Casa ha realizzato un complesso residenziale nella zona centrale di Aldeno: 66 unità abitative costruite con le migliori tecniche per garantire efficienza energetica, isolamento acustico e salubrità degli ambienti. Prossima realizzazione:

indirizzare cooperativa e soci verso le soluzioni migliori. Si inizia con un’analisi generale, si valutano terreno, progetto, sostenibilità economica. Una volta definita l’ipotesi abitativa, si passa alla costituzione della cooperativa e da qui in poi la consulenza di CoopCasa

si dirama nei vari passaggi: finanziario, progettuale, tecnico, amministrativo e costruttivo. Tutto è seguito nei dettagli, per garantire la massima sicurezza in un’operazione importante e delicata come la costruzione di una nuova casa. ■

CADINE Entro giugno 2020 sarà realizzata una casa di 8 unità abitative (classe energetica A) con giardino privato e ampi terrazzi. Si attende il completamento della compagine sociale per costituire la cooperativa e iniziare i lavori. Prossima realizzazione:

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di Daniele Valersi

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ll’opera II del compositore Francesco Antonio Bonporti, che per il violino ha scritto pagine di grande pregio, l’ensemble “Labirinti Armonici” ha dedicato un cd, pubblicato recentemente per “Brilliant Classics”; Andrea Ferroni, Josef Höhn (violino), Ivo Brigadoi (violoncello) e Andreas Benedikter (clavicembalo e organo) utilizzano antichi strumenti ad arco, originali del periodo, montati con corde di budello; anche gli archetti (barocchi o classici, a seconda delle necessità) sono molto diversi da quelli moderni. L’Opera Seconda a loro giudizio è la più interessante delle quattro raccolte di sonate a tre di Bonporti; il loro intento iniziale era quello di autoprodurre il disco, ma, finito il lavoro e constatatane la qualità, lo hanno proposto a diverse case discografiche specializzate nel settore, per tentare la distribuzione sul mercato internazionale. La casa olandese Brilliant non solo ha recepito positivamente la proposta, ma ha rilanciato proponendo al gruppo di fare un lavoro completo sulle sonate a tre di Bonporti, ovvero l'incisione dell’op. 1, dell’op. 4 e dell’op. 6, oltre all’opera seconda già registrata: quaranta sonate in totale. Fondata nel 2007, l'associazione “Labirinti Armonici” ha tra le sue finalità il far conoscere un certo tipo di “buona musica”, in particolare la musica barocca, collocata storicamente tra il 1600 e il 1750; non tralascia tuttavia di affrontare repertori di altre epoche. Punto cardine della sua progettualità è la ricerca filologica, lo studio di numerose fonti quali trattati e manuali di interpretazione, che consentono oggi l’ap78

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OMAGGIO A BONPORTI

L’ENSEMBLE “LABIRINTI ARMONICI” HA DEDICATO UN CD, PUBBLICATO RECENTEMENTE PER “BRILLIANT CLASSICS”. ANDREA FERRONI, JOSEF HÖHN (VIOLINO), IVO BRIGADOI (VIOLONCELLO) E ANDREAS BENEDIKTER (CLAVICEMBALO E ORGANO) UTILIZZANO ANTICHI STRUMENTI AD ARCO, ORIGINALI DEL PERIODO no ogni esecuzione unica e speciale e che, soprattutto per il periodo barocco, fanno parte della prassi musicale storica. Anche nell'affrontare programmi di epoche musicali più recenti, l'attenzione verso la partitura è sempre alta, al fine di assecondare al massimo la volontà e le esigenze del compositore. Dal 2010 l'associazione organizza masterclass di musica antica invitando musicisti di riferimento e di portata internazionale. “Barocko” è una stagione di concerti organizzata dall’associazione, evento che dà continuità al lavoro di ricerca e di studio. proccio al modo, al gusto, al sentimento interiore con cui i musici nelle varie epoche si esprimevano. Le musiche, sempre di piacevole ascolto, ricche di innumerevoli combinazioni di sonorità, vengono proposte con organici

sempre diversi, in continua trasformazione. I musicisti lavorano a un’interpretazione dei brani che sia il più fedele possibile allo stile dell'epoca, il che vuol dire anche lasciare spazio alla fantasia e all'improvvisazione, che rendo-

Andrea Ferroni, primo violino dell’ensemble, ha iniziato gli studi con Margit Spirk e, dopo essersi diplomato al Conservatorio di Trento, ha frequentato il corso di alto perfezionamento della Fondazione A. Toscanini di Parma, collaborando quindi


trentinopanorama con direttori e solisti di fama internazionale. Si è perfezionato sotto la guida del maestro Massimo Quarta presso il Conservatorio della Svizzera Italiana a Lugano; dal 2003 si sta specializzando nell’esecuzione della musica antica su strumenti originali dell’epoca barocca; dal 2005 al 2007 ha frequentato il corso di violino filologico presso il conservatorio “Dall'Abaco” di Verona sotto la guida di Stefano Montanari. Collabora con gruppi di musica antica come la Bozen Baroque Orchestra, l'Accademia di musica antica di Rovereto, l'Officina degli affetti, Divino Sospiro di Lisbona, il Sistro Barocco di Venezia. Dal 1998 è violino concertatore e solista del “Complesso Corelli”, gruppo strumentale nato a Borgo Valsugana (Trento) nel 1966, col quale svolge un’ampia attività concertistica in Italia e all’estero. Organizza con cadenza annuale una masterclass in Violino barocco e Musica da camera tenuta da Enrico Onofri; dal 2009 è presidente, direttore artistico e violino principale dell'associazione Labirinti Armonici; fa parte inoltre del “Ludusquartet” col quale svolge attività concertistica e col quale ha inciso recentemente un disco dedicato a Hoffmeister e Mozart. Renzo Grassi | StudioDal logo 2004 è docente di Vio03 lino presso la scuola musicale Jan Novák.

Abbiamo intervistato Andrea Ferroni sui progetti del gruppo. Come affrontate l’impegno di incidere tutte le sonate a tre del Bonporti? È un progetto impegnativo, ma il nostro calendario ci consente di portarlo avanti contemporaneamente ad altri impegni, anche perché l’organico è di soli quattro strumentisti e pertanto facile da radunare. Abbiamo già finito di registrare l’op. I, che ora è in lavorazione presso il tecnico; per le prossime raccolte stiamo pensando di aggiungere il liuto all’organico, per conferire maggiore varietà timbrica all’insieme. Un problema saranno i finanziamenti: un privato ha offerto il suo impegno per la realizzazione del primo disco, abbiamo avuto qualche aiuto grazie alla

Provincia come associazione, ma gli enti non aiutano la produzione di dischi. Col primo disco, l’op. II, la casa discografica ha assicurato la distribuzione, ma le spese di registrazione sono state tutte a nostro carico; per i prossimi dischi vedrò se c’è un margine di contrattazione. Avrete anche l’opportunità di suonare i brani in concerto? Nei prossimi impegni, come ad esempio i concerti per il Festival di Musica Sacra, metteremo sempre in programma almeno un brano di Bonporti, così che al momento di registrare le sonate a tre siano già “rodate” e comportino così meno lavoro in studio. Avete in corso d’opera altri B. progetti? Siamo in fase di conferma

per una collaborazione con la prossima edizione del Festival di Musica Sacra, che prevede l’esecuzione di un Requiem di Antonio Lotti per coro e orchestra, con la Cantoria Sine Nomine diretta da Carlo Andriollo. Abbiamo in progetto repertori che esulano dall’ambito barocco, sempre nel rispetto della partitura. Stiamo proponendo un programma di musiche di raro ascolto con Anna Geniushene, la vincitrice del premio speciale per la musica da camera all’ultima edizione del Premio Busoni. C’è un brano interessante di Joaquin Turina per pianoforte e archi, formazione che non si ascolta spesso; vi si potrebbe affiancare la “Oración del Torero” e “Malediction” di Liszt, sempre per pianoforte ■ e archi.

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Servizi dedicati agli ammalati

di Tiziana Tomasini Anna Gaddo

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onosciamo già Anvolt, l’associazione ONLUS del Trentino che opera alacremente sul territorio in sostegno e con servizi indirizzati alle persone – e ai loro familiari – che ricevono la diagnosi di malattia oncologica. Uno degli slogan più calzanti recita “insieme si può”. Niente di più vero. Per affrontare una situazione difficile è indispensabile stare uniti, collaborare e costruire momenti di incontro da cui ripartire. Aiutarsi per superare paure ed incertezze; aiutarsi per affrontare il dolore e lo sconforto. Anche ricordare qualcuno che tanto ha dato e che ora non c’è più è un’ulteriore maniera per stare insieme e portare avanti tutti quei principi di solidarietà di cui l’associazione è portavoce. L’evento di cui vogliamo parlarvi in questa sede avrà luogo nella serata del 4 luglio al teatro di Sanbapolis. Si tratterà di una sfilata di moda molto speciale, dedicata alla compianta stilista Anna Gaddo, caposaldo e simbolo della produzione e del gusto trentino in fatto di abiti. Sarà presente la figlia Cristina per ricordare la professionalità e la costante attività artigianale portata avanti dalla madre, sempre molto vicina anche all’associazione con le sue proverbiali doti e caratteristiche di tenacia e sensibilità. La serata sarà contraddistin80

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“INSIEME SI PUÒ” UN EVENTO PROPOSTO DALL'ASSOCIAZIONE ANVOLT: UNA DATA A TRENTO, NEL CUORE DELL’ESTATE, NON SOLO PER RICORDARE LA STILISTA ANNA GADDO, MA ANCHE PER COINVOLGERE E SENSIBILIZZARE ta da fasi ben distinte e delineate. La classica sfilata di moda ma con un elemento decisamente importante e di grande valenza tematica, che rispecchia in tutto e per tutto la filosofia di Anvolt: le modelle – anzi, i modelli, considerata una presenza maschile – sono tra gli utenti dell’associazione. Facile a questo punto dedurre il messaggio fondamentale che sostiene l’iniziativa: anche nella malattia si possono fare cose nuove, vivere esperienze mai provate, ampliare i propri orizzonti, andare avanti. E sfilare anche in passerella, perché

no! Per chi è ammalato, questo mettersi in gioco in modo singolare e divertente assume un significato estremamente positivo e gratificante. Durante la serata è stato previsto anche uno spazio di ascolto; in questo contesto, tre persone racconteranno la propria storia, la propria esperienza. Un altro modo per condividere, ascoltare ed ascoltarsi nella consapevolezza che non si è soli. L’altro momento top della serata sarà quello dell’intrattenimento musicale. Interverrà infatti il gruppo femminile LE DEVA, composto da quattro

Volontari durante il convegno Anvolt: "Chi prima arriva vince anche nella lotta contro i tumori"

INFO www.anvolt.org email: trento@anvolt.org facebook: @anvolttrento. onlus Sedi: Trento 0461-232036 Rovereto 0464-420421 Predazzo 0461-235543. ragazze famose in ambito canoro (tra Sanremo, “Amici” ed “X Factor”) che canteranno in anteprima un brano dal titolo “Una finestra sulla vita” scritto dal cantautore milanese Luca Sala. Il testo racconta il primo giorno di chemioterapia di una donna. Un altro messaggio forte e diretto, per tutti. La serata sarà presentata da Marco Consoli, anche lui sostenitore di Anvolt. Insomma un unico obiettivo che sottende numerosi significati: creare un evento che sensibilizzi la popolazione alla consapevolezza della malattia senza però averne paura. L’entrata è libera. Anvolt vi aspetta. ■


L’IGIENE DENTALE

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Intervista al Dottor Igor Stivala Laurea in Igiene Dentale Università degli Studi di Siena, Master in Terapia Laser e Rigenerazione Gengivale presso Università di Siena, Master in Sbiancamento Laser, Parodontologia primo livello Università di Firenze

La nostra figura professionale nasce dalla fine degli anni ’80 ed inizia ad affermarsi anche se con qualche difficoltà legata alla novità della professione emergente e poco conosciuta. Il dottore in igiene dentale investe molto nella prevenzione insegnando ai pazienti il modo coretto di prendersi cura della propria igiene orale, poiché “prevenire è meglio che curare e fa molto risparmiare”, questo è il nostro motto… Il compito prioritario che abbiamo come Dottori Igienisti è quello di tutelare la salute del cavo orale in ogni fase della vita della persona. Grazie alle nuove conoscenze e agli sviluppi della ricerca nel campo tecnologico siamo diventati interlocutori importanti per il paziente a tutela della sua salute, oltre che essere i professionisti demandati alla gestione della prevenzione delle patologie del cavo orale e della terapia parodontale non chirurgica. Le patologie riguardano per esempio: infiammazioni gengivali, gengiviti, parodontiti, carie, ecc… Riteniamo molto importante informare i lettori che nelle nostre cliniche CAREDENT viene utilizzato, per risolvere alcuni trattamenti parodontali, il LASER che riesce in breve tempo a riportare i tessuti gengivali danneggiati alle normali condizioni fisiologiche e tutto questo senza dolore! Ci occupiamo anche di intercettare 18010203

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Dottore, potrebbe spiegare ai nostri lettori chi è l’igienista dentale e cosa fa?

molte altre problematiche e spesso anche in modo precoce come ad esempio: problematiche relative alla malocclusione dentale o lesioni precancerose, trattamenti relativi alla risoluzione dell’alitosi e trattamenti di cosmesi dentale per esempio lo sbiancamento professionale, molto richiesto nella nostra clinica Caredent. Il nostro lavoro non è basato solamente su trattamenti meccanici ma grande importanza riveste il paziente come persona quindi siamo preparati anche in altre scienze come la comunicazione, la motivazione e l’istruzione alla prevenzione che sono fondamentali per dare consapevolezza ai pazienti affinché ottengano risultati a lungo termine… soprattutto con i “piccoli” pazienti.

presenti nella clinica. Anche l’orario di apertura molto ampio, è un altro punto di forza delle cliniche, infatti, siamo aperti anche per le emergenze dalle 9.00 alle 20.00 dal lunedì al sabato. Infine il fiore all’occhiello delle cliniche dentali è la tessera Caredent, uno strumento che permette ai singoli pazienti e a tutti i componenti del nucleo familiare, di avere diritto a 30 prestazioni gratuite e ad uno sconto immediato del 10% su tutte le prestazioni necessarie entro il periodo di 12 mesi di validità della tessera, ma non solo il paziente può avere inoltre accesso a finanziamenti a tasso zero fino a 24 mesi su tutti i trattamenti o, in alternativa, fino a cinque anni con un modesto tasso di interesse.

Dottor Stivala, quali potrebbero essere le motivazioni per un potenziale paziente a scegliere le cliniche Caredent? Nelle cliniche Caredent, il paziente trova tutti i trattamenti odontoiatrici e un’équipe di odontoiatri specialisti in implantologia, ortodonzia, parodontologia, conservativa, endodonzia, odontoiatria infantile e diagnostica che eseguiamo mediante ortopantomografia digitale e TAC 3D. Inoltre un vantaggio molto importante è dato dalla garanzia di elevata qualità nei servizi offerti, grazie alle moderne tecnologie diagnostiche

Dottor Igor Stivala


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di Lara Deflorian

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opo il debutto del mese scorso nell’ambito del Trento Film Festival, il 23 e il 24 giugno al Muse di Trento in occasione delle Feste Vigiliane, sarà presentata la seconda tappa della performance Genoma Scenico, un progetto site specific realizzato in collaborazione con il Centro Servizi Culturali S. Chiara e il Festival Oriente Occidente / CID Centro Internazionale della Danza. Principalmente questa creazione è centrata sull’ “unicità”, concetto chiave che abbraccia diversi aspetti: l’unicità e l’irripetibilità della rappresentazione, l’unicità dell’essere umano stesso e l’unicità della relazione che si instaura tra artista e pubblico. Genoma scenico unisce danza e scienza nel segno della genomica e della relazione interattiva

GENOMA SCENICO IL 23 E IL 24 GIUGNO AL MUSE DI TRENTO IN OCCASIONE DELLE FESTE VIGILIANE, SARÀ PRESENTATA LA SECONDA TAPPA DELLA PERFORMANCE con gli spettatori. Il concept di questa performance è del ventottenne artista ferrarese Nicola Galli, da qualche anno dedito e affascinato dall'anatomia umana, la proporzione e il dettaglio. Si occupa di ricerca corporea,

declinata in azioni e dispositivi che spaziano dalla coreografia alla performance, dall'installazione all'ideazione grafico-visiva. Dopo aver esordito come ginnasta agonista, si avvicina ai linguaggi del teatro fisico e della danza

presso il Teatro Nucleo di Ferrara. Ha studiato danza contemporanea, rinascimentale, hip hop e riequilibrio muscolare Metodo Monari. L’idea di questo Genoma scenico si basa sulla peculiarità dell'interazione tra

LAGARINA JAZZ: SI PARTE CON L'HARDRADA QUARTET

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orna anche quest’anno il festival Lagarina Jazz 2018 che si inserisce nel cartellone di TrentinoInJazz e prer quanto riguarda gli eventi principale s'aprirà domenica 17 con il concerto, alle 21.30. degli Hardrada Quartet a Mori. L’esperienza del quartetto Hardrada proietta una bella luce sulla scena del nuovo jazz europeo: ne sono protagonisti giovani di valore provenienti da quattro Paesi diversi, che

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hanno incrociato le proprie esperienze nell’ambito dei corsi di specializzazione del “Nordic Master In Jazz”, promossi da Istituzioni quali la Royal Danish Academy of Music di Copenaghen, il Royal College of Music di Stoccolma e la Sibelius Academy di Helsinki. Venerdì 22, Ala, Palazzo Pizzini, ore 21.30, spazio al duo formato dal clarinettista Gabriele Mirabassi e dal chitarrista Roberto Taufic in "Um Brasil Diferente”. Mirabassi e Taufic, due musicisti che il pubblico di Lagarina Jazz conosce molto bene, offrono l’occasione di un articolato confronto a distanza. Domenica 24, Villa Lagarina, Giardino di Palazzo Libera, alle 20.30 live dei Kaleidoscope Quartet (quartetto jazz del Conservatorio Bonporti di Trento) e a seguire del Giovanni Falzone Quintet con “Pianeti Affini”. Lagarina Jazz ha già ospitato il trombettista e compositore Giovanni Falzone, presentando nel 2010 il suo lavoro “Around Jimi”, dedicato al grande Hendrix. Atto finale è quello di lunedì 25 ad Isera, ore 21.30, con il set dei Barionda che concentra nel proprio nome, con un brillante gioco di parole, il senso del progetto: il sax baritono come protagonista, il caos chiassoso di una baraonda e una vigorosa onda musicale.


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Eleganza, ricercatezza, esperienza e professionalità sono le caratteristiche distintive di Frida’s, il brand d’eccellenza nell’arte floreale.

gli spettatori e i cinque performer che prendono vita partendo da un dispositivo ludico, liberamente ispirato al funzionamento del genoma umano. È un gioco con 33 tessere, ciascuna codificante un proprio parametro coreografico, tra le quali il visitatore/spettatore è invitato a scegliere, così da generare una sequenza ogni volta originale e diversa. I danzatori, interpreti dell'unicità dell’atto performativo, tradurranno in coreografia e metteranno in scena la composizione all’istante, in modo quindi unico e irripetibile. Il gesto performativo richiama,

inoltre, l’unicità del codice genetico e la sua potenzialità di esprimersi nell’interazione con stimoli esterni e la scelta arbitraria delle tessere è complice in un ambiente “scenico e sociale” relazionale/interattivo. La location museale, in questo caso, risulta quindi fondamentale e fino al prossimo gennaio al Muse sarà possibile visitare la mostra sul Genoma Umano, un percorso interattivo e immersivo con numerosi supporti multimediali ed exhibit in grado di toccare le corde più profonde della sensibilità personale, attraverso video e multi-proiezioni di grande impatto scenico e la mediazione dell’arte. La componente umana e sociale, porterà così il pubblico a esplorare un mondo affascinante, che ognuno custodisce dentro di sé e rende il nostro essere unico. Su tale questione oggi è focalizzato un settore importante e promettente della ricerca in campo biologico, la genomica, una scienza in continua evoluzione che non manca di suscitare interrogativi e dubbi anche sul piano etico. Il Genoma Scenico sarà nuovamente presentato il 20 ottobre, nell’ambito dell’Y Generation Festival, e, per finire, il 24 e 25 novembre. ■

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olto interessante come sempre il programma della nuova edizione della manifestazione enologica più importante della Valle di Cembra nata per valorizzare il vitigno che in questo territorio, tra terreni porfirici e arditi terrazzamenti sostenuti da oltre 700 km di muretti a secco, ha trovato il proprio terreno di elezione. Le #trentinowinefest, calendario di manifestazioni enologiche dedicate ai vini più rappresentativi del Trentino, coordinate e promosse dalla Strada del Vino e dei Sapori del Trentino, accendono i riflettori sulla Valle di Cembra e il suo prodotto simbolo, il Müller Thurgau. L'occasione è la XXXI edizione della Rassegna Internazionale Müller Thurgau: Vino di Montagna con il concomitante Concorso Interna-

RASSEGNA MÜLLER THURGAU IN PROGRAMMA, INCONTRI TECNICI, DEGUSTAZIONI LIBERE E GUIDATE, VISITE AI VIGNETI, CENE SOTTO LE STELLE ED EVENTI FOLCLORISTICI, COME IL TOUR CON TRATTORI D'EPOCA LUNGO LA VALLE E IL X SIMPOSIO DI SCULTURA zionale Vini Müller Thurgau, giunto alla XV edizione, che mira a mettere a confronto i Müller Thurgau dell'area alpina, italiani e non. L'evento, organizzato dal Comitato Mostra Valle di Cembra e in programma a Cembra (comune di Cem-

bra Lisignago, TN) dal 28 giugno al 1 luglio, prevede una quattro giorni ricca di appuntamenti di alto profilo: incontri tecnici, masterclass dedicate al Müller Thurgau ed ai vini tipici del territorio, degustazioni libere presso le sale di Palazzo

Maffei e momenti didattici guidati da esperti sommelier presso uno spazio enoteca appositamente allestito, che proporrà anche vendita e mescita, visite ai vigneti più spettacolari, cene sotto le stelle, spettacoli itineranti tra arte, musica, teatro di strada

“SUONI D’ACQUA“ ALLA CASA DEGLI ARTISTI DI LAGOLO

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ono due gli appuntamenti fra primavera ed estate della rassegna Suoni Suoni d'acqua organizzata da Sonata Islands e Trentino Jazz in collaborazione con il Comune di Madruzzo. “Suoni d’acqua” è costruito attorno all’idea della residenza di alcuni musicisti nella Casa degli Artisti di Lagolo. Una serie di quattro weekend di creatività a contatto con la natura alpina del lago di Lagolo porterà a quattro concerti in quota, nel pomeriggio di alcune domeniche estive. Gli ensemble coinvolti fanno tutti dell’improvvisazione e della performance la propria cifra creativa, con linguaggi eterogenei, dall'avant rock al jazz alla world music di origine sudamericana, in rapporto simbiotico con l’ambiente che li ospita. Il 3 giugno alle 16 al Parco delle Feste di Lagolo il Sonata Islands Kommandoh presenta la nuova uscita discografica “Zeuhl Jazz” edita negli USA dalla casa newyorkese Chant Records ed in Italia, solo in vinile, dalla storica ADN. Si tratta di una rivisitazione delle musiche dei Magma, gruppo culto francese , al fianco dei quali Sonata islands Kommandoh ha suonato due anni fa nel RIO Festival di Alby (Francia). La musica dei Magma è una delle più intense invenzioni stilistiche degli anni 70, in bilico fra jazz-rock, rock progressivo, funky, il tutto ispirato da John Coltrane, Strawinsky e Carl Orff. Una ricetta estremamente originale

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degna di una creatività assolutamente fuori dal comune. La reinvenzione dei Sonata Islands comprende musiche originali nate da una forte ispirazione creativa, oltre a tre stralunate cover di Sohia, Mekanïk Destruktïw Kommandoh (dal quale nasce il nome-omaggio dell'ensemble...) e De Futura. Sul palco ci saranno Emilio Galante flauto, Giovanni Venosta tastiere, Alberto Turra chitarra, William Nicastro basso e Sergio Quagliarella batteria. Il 29 luglio, sempre alle 15.30 al Parco delle Feste, Lagolo, on stage i Tango Tres un terzetto formato da Silvio Zalambani , sax soprano e arrangiamenti, Donato D'Antonio, chitarra e Vittorio Veroli al violino.


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SIMONE CRISTICCHI AL RIFUGIO POTZMAUER DOMENICA 17 GIUGNO, SPETTACOLO “A SORPRESA” IN VAL DI CEMBRA

ed enogastronomia e iniziative collaterali di stampo folcloristico, come la seconda edizione del tour con trattori d'epoca "In marcia ridotta" e il X Simposio di Scultura che vede la partecipazione di 14 artisti del legno provenienti da tutta Italia e dall'estero. Senza dimenticare la collaborazione con l'Associazione Trentini nel Mondo e con l'Unione Famiglie Trentine all'Estero, oltre a quella, giunta al secondo anno, con l'Associazione Amici di San Patrignano, presidio locale della famosa comunità di recupero, che prevede un confronto tra i vini tipici della Valle di Cembra e quelli della Comunità San Patrignano durante una cena di beneficenza, con prodotti a km 0, organizzata lungo il viale principale di Cembra. Obiettivo: mostrare come l'agricoltura e, in particolare, la viticoltura, possa rappresentare uno strumento di riscatto per chi è in cerca di una seconda possibilità e sostenere concretamente questa importante realtà di sostegno. Il tutto immersi in un territorio forse ancora poco conosciuto ma ricco di sorprese. La Valle di Cembra, a nord est rispetto al capoluogo Trento e porta di imbocco per la Valle di Fiemme, è un luogo intimamente legato alla coltivazione della vite, come dimostrano i vigneti che ne caratterizzano

profondamente il paesaggio. Vigneti faticosamente conquistati dagli agricoltori su importanti pendenze, grazie alla costruzione degli oltre 700 km di muretti a secco, e altrettanto faticosamente coltivati, spesso senza gli agi offerti dall'utilizzo di mezzi meccanici. Ecco perché qui, a ragion venduta, si può parlare di "viticoltura eroica". Una fatica ripagata dalle straordinarie qualità che contraddistinguono i vini di questa terra e dal recente riconoscimento della sottozona della Valle di Cembra, finalmente specificata in etichetta per le produzioni – Müller Thurgau, Riesling Renano, Pinot Nero e Schiava – che ne rispettano il disciplinare. E per gustare questo incredibile prodotto anche al di fuori di questo specifico territorio, dal 22 giugno al 1 luglio è in programma A tutto Müller (Info su tastetrentino.it/atuttomueller ), ricco calendario di iniziative a tema su tutto il territorio della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino, dalla Vallagarina alla Piana Rotaliana, dalla Valsugana all'Alto Garda, passando per la Valle dei Laghi e per il capoluogo dove, da giovedì 21 a domenica 24 giugno e da giovedì 28 a domenica 1 luglio, Palazzo Roccabruna-Enoteca Provinciale del Trentino ospiterà "Proposta fine settimana di Müller Thurgau". ■

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n appuntamento davvero curioso, quanto imperdibile. Un attore, cantante molto noto e un rifugio trentino gestito dal simpaticissimo Roberto Leonardi. Simone Cristicchi si esibirà al Rifugio Potzmauer, in Valle di Cembra, domenica 17 giugno, a partire dalle ore 12. Il tutto, udite udite, gratuitamente. Non ci sarà cioè nessun biglietto da pagare! Cristicchi porterà la sua simpatia e il suo impegno civile proponendo un mix dei suoi spettacoli più celebri. Simone Cristicchi (Roma, 1977) è cantautore e attore. Ha pubblicato diversi album di successo e vinto il Festival di Sanremo con la canzone Ti regalerò una rosa. Con Mondadori ha pubblicato Centro d'Igiene Mentale (2007) e Mio nonno è morto in guerra (2012). In teatro, in veste di autore e attore, ha portato in scena, tra gli altri, gli spettacoli Li romani in Russia, Mio nonno è morto in guerra e Magazzino 18. Il Rifugio Potzmauer è situato nelle adiacenze del Parco Naturale del Monte Corno, crocevia tra il Trentino e l'Alto Adige. È meta e tappa intermedia del Sentiero Europeo E5 (Lago di Costanza - Venezia) e offre possibilità di escursioni estive e invernali. Info: Rifugio Potzmauer I-38030 Grumes. Tel. 0461.1636795 e 338.7033945; info@ rifugiopotzmauer.it. Aperto fino alla fine di settembre.

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Laura Curino

di Katja Casagranda

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rende il nome dal fenomeno astronomico a cui si lega Solstizio d’Estate, il Festival che inaugura a giugno l’estate dei Festival Trentini. Alla sua XXVIII edizione Solstizio d’Estate cresce e, fedele al format che lo ha reso uno degli appuntamenti attesi dell’estate, spalma i suoi appuntamenti dal 6 al 21 giugno sui comuni di Mezzolombardo, Mezzocorona, San Michele all’Adige e da quest’anno anche Faedo e Roverè della Luna. Sei giornate di eventi che spaziano dal teatro all’arte circense con lo spettacolo di punta il 17 giugno alle Cantine Mezzocorona con i Kataklò, compagnia italiana che ha fatto della danza mista a performance, acrobazia aerea e teatralità la

SOLSTIZIO D’ESTATE ALLA SUA XXVIII EDIZIONE IL FESTIVAL SI TERRÀ DAL 6 AL 21 GIUGNO NEI COMUNI DI MEZZOLOMBARDO, MEZZOCORONA, SAN MICHELE ALL’ADIGE. TRA I PROTAGONISTI, LAURA CURINO E I KATAKLÒ propria cifra stilistica, di rientro dal tour in Brasile con il loro “Summer Eureka”. Poca musica quest’anno a Solstizio d’Estate, e molto spettacolo. Un programma di alto livello, quello stilato dal Gruppo Arte Mezzocorona che inaugura il 6 giugno

e che per l’edizione 2018 ha come tema la “Vocazione” intesa in tutte le sfumature del suo significato. Il Festival inaugura con il teatro al femminile con lo spettacolo di Teatro 19 “Donne di Terra”. Tre generazioni si confrontano sul palco a Roverè

della Luna dove si aprono al pubblico le sale di Casa Kreutzenberg, ore 21.30. Scenografia che si addice alla storia portata in scena di una famiglia legata alla terra. L’edificio storico risale infatti all’anno Mille e racconta di un profondo e lungo lega-

L’ORCHESTRA “HAYDN” DIRETTA DA GEORGE PEHLIVANIAN

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uale ultimo appuntamento della stagione sinfonica 2017-2018, mercoledì 6 giugno l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento ospita il direttore George Pehlivanian (Trento, Auditorium, ore 20.30); sono in programma l’Ouverture da “Candide” di Leonard Bernstein, “Double concerto for Marimba, Timpani and Orchestra” del brasi-

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liano Ney Rosauro e il poema sinfonico “Schéhérazade” di Nikolaj Rimsky-Korsakov; le parti solistiche affidate a Ivan Mancinelli (marimba) e Domenico Cagnacci (Timpani). Ney Rosauro è conosciuto soprattutto per aver dato ampio spazio agli strumenti a percussione nelle sue opere; numerosi, infatti, sono i concerti e altri brani solistici dedicati alle percussioni, in particolar modo alla marimba e al vibrafono. Ha iniziato la sua formazione presso la “Universidade de Brasília” per continuarla poi in Germania, presso la Musikhochschule Würzburg, dove si è diplomato con Siegfried Fink. Ha frequentato la “University of Miami”, dove tuttora ricopre il ruolo di Direttore degli Studi di Strumenti a Percussione. Direttore dal cospicuo curriculum, George Pehlivanian è nato a Beirut nel 1964 ed è cresciuto a Los Angeles. Ha studiato direzione d’orchestra con Pierre Boulez e Lorin Maazel nonché con Ferdinand Leitner all’Accademia Chigiana di Siena, diplomandosi in California e a Bloomington, Indiana; nel 1991 ha vinto il Concorso di direzione d’orchestra di Besançon. Direttore ospite principale di numerose orchestre in tutto il mondo, è stato ospite dei festival di Aspen, Granada, Le Touquet, Linz (Brucknerfest), Lubiana, Lugano, Merano, Parma, Praga, Ravello, Ravenna, Verona (Settembre in Musica) e Vienna. Daniele Valersi


trentinopanorama me con il mondo contadino locale. In “Donne di terra” Valeria Battaini, Francesca Mainetti e Emanuela Sabatelli portano in scena mezzo secolo di storia contadina attraverso il vissuto di tre donne che mettono le mani nella terra dal punto di vista femminile scoprendo fra i ricordi, vocazioni, ribellioni e questo rapporto viscerale e generazionale tutto al femminile. Affidato al teatro anche l’evento di chiusura, proprio il 21 giugno, giorno del Solstizio d’Estate astronomico. Per l’occasione arriva per la prima volta a Solstizio e in Trentino Laura Curino, attrice acclamata dalla critica, diretta da Gabriele Vacis in “Passione”. Lo spettacolo, produzione Teatro Stabile di Torino, sarà ospitato dal Castello di Monreale a Faedo, altro sito non aperto abitualmente al pubblico, ma visitabile eccezionalmente per l’occasione. La Curino porta in scena se stessa e quella Torino in cui si è formata in cui la passione è quella per il proprio lavoro, la recitazione, di cui racconta pieghe, ombre, retroscena, percorso con grande lucidità, comicità ed ovviamente passione. Grande attenzione del Festival per l’arte circense che è anche il filo rosso che lega tutti gli eventi in programma durante il Sol in Festa, giornata ad ingresso libero e festa del Festival offerto a Mezzocorona dalle

16.30 con Circo Luce di Luciano Strasio, che giunge in Trentino dopo aver portato in bicicletta il suo mondo di stupore. La giornata di spettacolo prevede quindi la fantasia e creatività di Trio La Plurale in “Antiquarium” e l’ironico sguardo dissacrante sulla contemporaneità di Compagnia Dimitri Canessa “Hallo! I’M Jacket Il gioco del nulla”. A corollario degli spettacoli adatti ad un pubblico che va dai 0 agli ultra 90 anni, musica con i Blow Up, band votata ai sixtie’s che reinterpreta il repertorio con un organico arricchito dalla particolarità dell’organo Hammond. Infine laboratori con Fantarte e la scuola di circo Bolla di Sapone. Musica suonata e costruita quella di Riciclato Circo Musicale che il 13 giugno porta a San Michele all’Adige il concerto suonato con gli strumenti costruiti con il riciclo di oggetti, da cui il termine di musica elettrodomestica. Nel pomeriggio gli interessati potranno partecipare al laboratorio di strumenti musicali creati appunto con materiale di recupero. Un gioco di equilibrio che sovverte le leggi della fisica infine quello di Kolektivi Lapso Cirki dello slovacco Thomas Vaclavek e lo spagnolo David Diez Mendez che presentano al Teatro San Pietro di Mezzolombardo lo spettacolo “Ovvio” il 19 giugno. ■

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ia di Meran

lta V diretto all’A ... accesso

Cascata di Parcines

Ad oltre 1.500m di quota nel cuore del parco naturale Gruppo di Tessa accesso diretto all’Alta Via di Merano discesa a Valle passando per la cascata di Parcines escursioni nella Val di Tel alla “Zielalm” ed al Rifugio Cima Fiammante ascensione alla vetta della Cima di Tel (Zielspitze - 3.006 m)

escursione circolare all’Orenknott (2.258 m)

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trentinomostre

SERRA, ARTISTA VERACE E VORACE

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resso Castel Drena, nelle suggestive sale, negli anditi, nei resti della chiesetta longobarda di san Martino, lungo le mura calcinate dal sole gardesano,

si dilunga la mostra personale di Antonello

Serra,

artista verace e vorace. Presenta una carrellata di lavori strettamente legati al recupero della sua storia e delle sue radici, accompagnata da una corolla di opere di artisti-amici – il numero è assai notevole per citarli tutti – e di eventi che arricchiranno il periodo espositivo. Il mito non parla finché non lo guardi negli occhi, e in quegli occhi non vedi riflessi i tuoi. Chi parla è Dioniso, nelle Baccanti di Euripide. Ce ne sono voluti di anni affinché Antonello Serra approdasse nuovamente alla sua terra. Il suo percorso, a ben vedere, tra abissi surreali e visioni metafisiche, è stato un viaggio d’iniziazione. Doveva toccare il fondo – o la vita? – per poi risalire dentro di sé alla ricerca di quel centro che solo la nascita, l’infanzia e l’adolescenza possono restituirti, perché senza terra, la tua terra, l’anima è

“ARTE A PALAZZO” CON MICHELA FRIZZI

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ichela Frizzi è un'artista trentina che da anni ha fatto del colore il suo veicolo espressivo. Le opere d’arte sono realizzate con la tecnica dell’acrilico su tela, che permette di fermare l’attimo, per ottenere fasci di luce ma anche dolci sfumature. Autrice di numerose mostre in Trentino, paesaggista e ritrattista, negli ultimi dieci anni ha realizzato opere astratte a carattere spirituale. L’essenza figurativa della sua arte si esprime in opere di grande formato, in cui gli elementi naturali si trasfigurano in "foresta di simboli". Sarà possibile vedere una mostra delle sue opere, quadri e sculture, nello spazio espositivo allestito presso il Palazzo della Regione a Trento, fino al 13 giugno, nell'ambito dell'iniziativa "Arte a palazzo".

vuota, ma senza chi la racconti o la dipinga la terra è muta. Allora può capitare – correva l’anno 2009 – che le dense

acque degli abissi si diradino e gli animali/personaggi della propria Anima abbandonino le profondità per risalire in superficie a cercare una boccata d’aria. Il rosso dei fondali si tramuta nel rosso di una terra bonificata e resa fertile, i verdi non sono più un colore spaesante ma l’orizzonte delle sugherete e delle leccete sonore che d’estate ti stordisce e i rossi hanno il colore e il sapore del sangue degli agnelli sacrificali e dei maiali immolati sul desco familiare e parentale, sigillo di antichi clan che non dimenticano le proprie radici. Gli occhi di Antonello si sono rivolti all’indietro e, allo stesso tempo, scrutano il limitar della propria Anima, ora riappacificata con le proprie ossessioni e i propri assilli. I Segni sono diventati Tracce di memoria, la tela è un territorio da frequentare gettandovi sopra i ricordi, le memorie, le reminiscenze, le tracce dei suoi ritorni all’isola/ stato. Le memorie diventano così testimonianze di Civiltà invisibili che lo accompagnano nel percorso, compagne di viaggio di un pellegrinaggio continuo e perenne. Sono

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trentinomostre memorie che lo aiutano a spezzare, lacerare il tempo, a farlo uscire dall’inevitabile scorrere di un istante replicato all’infinito. Il pensiero di Antonello, che soggiace a questa costruzione di pensiero prima che pittorica, pur nella sua laicità non può fare a meno di richiamarsi a quando Dio – il dio dai mille nomi –, prima di creare l’universo attuale, ne concepì un modello mentale nel quale tutti gli archetipi o germi delle cose a venire esistevano contemporaneamente. Questo modello era un unus mundus, un mondo unico, atemporale. Così come le opere dell’artista: sono atemporali e per questo sono dannatamente attuali. Per Antonello non sono solo immagini della terra sarda, della sua storia e della sua archeologia. Sono, simbolicamente e materialmente, la sua terra, il grande ventre da cui è nato e in cui è cresciuto. Dialogando con Antonello ripetutamente sono emerse queste avvinghianti figure archeologiche, ormai diventate mitologiche. Sono loro che hanno affascinato l’artista. I sardi, come tutte le popolazioni mediterranee, hanno sempre presente il rischio di imbattersi in demoni e creature soprannaturali, soprattutto in certe ore del giorno, quando il sole è a picco, i sensi intorpiditi e l’assenza di un netto confine tra luce e ombra consente lo sconfinamento da una dimensione all’altra. Questo “mondo” viene tenuto, apparentemente, da una parte, nascosto, celato, intimo. Come le sacre parole ebraiche che definiscono gli innumerevoli nomi di Jahweh e che devono rimane segrete. È questo però un universo che, nonostante tutto, traspare da ogni icona dipinta, da ogni segno portato in superficie, recuperato alla dimenticanza del presente per un passato vitale, dinamico e fondamentale per la vita dell’artista. Gli occhi dei giganti del Mont’e Prama sono lì a tenere Antonello inchiodato alle sue responsabilità di artista, di colui che ha l’obbligo morale di mettere sulla tela i mondi che hanno contribuito a formarlo, a plasmarlo. E di cui non si può assolutamente dimenticare, pena – sembra quasi una maledizione, una malaisciòne – il rimanere senza gambe, senza radici, anche se è più facile entrare in una caverna di montagna che conoscere ciò che alberga nel cuore di un uomo (In corpus de unu monte si podet intrare, in coro de unu homine no). La mostra si inaugura il 2 giugno per chiudersi il 29 dello stesso mese. Apertura: dal martedì alla domenica 10-18.

BRENTONICO Mostre CORPI (DIS)ARMATI: LABORIOSA MORTE: I DISASTRI DELLA GUERRA Apertura: fino a domenica 1 luglio 2018. Palazzo Eccheli Baisi, Via Mantova. Temi guida della mostra, che propone perlopiù riproduzioni, ma ospita anche documenti originali, sono pertanto la persistenza, la pervasività e l’ossessività di taluni canoni espressivi che associano soprattutto alla guerra e ai suoi strumenti di distruzione l’instancabile, insaziabile e universale opera di sterminio dell’uomo sull’uomo, al pari, se non in misura maggiore,, a quella compiuta dalle grandi epidemie del passato come la peste. Orario: Da lunedì a domenica, ore 10.30-13.00; 14.00-18.00. Lunedì chiuso. Ingresso libero. Info: fondazione.museostorico.it. Mostre CORPI (DIS)ARMATI: LABORIOSA MORTE: I DISASTRI DELLA GUERRA Apertura: fino a domenica 1 luglio 2018. Palazzo Eccheli Baisi, Via Mantova. Temi guida della mostra, che propone perlopiù riproduzioni, ma ospita anche documenti originali, sono pertanto la persistenza, la pervasività e l’ossessività di taluni canoni espressivi che associano soprattutto alla guerra e ai suoi strumenti di distruzione l’instancabile, insaziabile e universale opera di sterminio dell’uomo sull’uomo, al pari, se non in misura maggiore,, a quella compiuta dalle grandi epidemie del passato come la peste. Orario: da lunedì a domenica, ore 10.30-13.00 / 14.00-18.00. Lunedì chiuso. Info: fondazione. museostorico.it.

CALDONAZZO Mostre POESIA, EROS, CASTIGO OPERE D’ARTE E POESIA VISIVA DI ALDO PANCHERI 14-17 giugno > Centro d’Arte “La Fonte”, Piazza Vecchia. A cura di Weimer Perinelli. Una collaudata tecnica pittorica (pastelli, paste acriliche e timbri su tela) posta al servizio di scelte iconografiche che affiorano in uno scenario inquietante che l’artista interpreta a suo modo. Aldo Pancheri narra di inattendibili fanciulle sculacciate nel far west e di improbabili

ragazze bacchettate dalle suore sul banco di scuola. Un racconto contemporaneo, quasi un nascosto immaginario collettivo che ci porta ad esplorare e a sviscerare gli opposti poli della passione. Così come nella letteratura erotica attraverso temi legati alla sessualità e all’amore fisico si veicolano sovente contenuti filosofici o spirituali, così nelle opere di Pancheri le provocatorie visioni suscitano riflessioni su come la modernità ha impunemente trasfigurato il concetto ideale di passione, portandolo nei casi più estremi a sfociare nella più cieca violenza. Come ha scritto Elena Pontiggia: “Il risultato è che, dopo aver partecipato delle sue visioni, anche il nostro mondo ci risulta strano ed estraneo. Ma molto meno felicemente”. Mostre IL FUMETTO, LA NONA ARTE 14-17 giugno > Casa della Cultura A cura di Francesco Barni. Un vero e completo excursus frutto di 15 anni di appassionato collezionismo che spero possa farvi scoprire qualcosa di nuovo e che vi colpisca là dove solo l’arte può penetrare, il cuore. Mostra di libri per bambini MAPPE & MONDI: LIBRI PER GIOVANI VIAGGIATORI 14-17 giugno > Sala Capricci, Piazza Vecchia. A cura delle Biblioteche comunali della Valsugana. L’esplorazione del mondo inizia con la nascita. Già al suo primo aprire gli occhi il bambino varca il confine dell’ignoto. Quando muove i primi passi perlustra il suo territorio partendo dai dintorni fino a spingersi progressivamente verso orizzonti spaziali e di conoscenza sempre più ampi. La mostra propone una selezione di libri adatti ai bambini fino agli 8 anni che, sotto forma di guide, mappe o racconti, trattano il tema del viaggio. Siamo invitati così a osservare il mondo attorno a noi con uno guardo di meraviglia e stupore per cogliere nei contesti che ci ospitano il piacere delle piccole cose e delle piccole grandi scoperte. Mostre LE PASSIONI, UN’ARMA CONTRO LA PAURA 14-17 giugno > Casa della Cultura, Atrio e Libreria. Liceo Artistico “Fortunato Depero”. Il liceo torna al Festival con i ragazzi della 5A ad indirizzo grafica e fotografia (coordinati dalla prof.ssa Maria Eletta Baroni, per la progettazione grafica, e dal prof. Lucio Tonina , per il laboratorio fotografia) hanno realizzato alcuni manifesti che parlano delle passioni come antidoto alla paura, tema del festival. Manifesti fotografici, illustrati, tipografici. Manifesti sostenibili che invitano a guardare con ironia il mondo che ci circonda e cercare la bellezza nella curiosità del conoscere. 89

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trentinomostre CASTEL IVANO

MAURIZIO CORRADI E IL DOLLARO VISIBILE ALL'HORTUS ARTIERI DI TRENTO FINO AL 27 GIUGNO

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l dollaro è segno e simbolo della potenza e dell’influenza del denaro nell’economia, nella società, nel costume, nella vita quotidiana, insidiato in questi ultimi anni dall’euro. Che il dollaro, nella società capitalista, assurgesse a parametro irrinunciabile della vita – maschile e maschilista, vista l’inesistente raffigurazione femminile sia sulle banconote che sulle monete – lo avevano già capito i frenetici e indiavolati surrealisti quando appellarono l’irruento e paranoico Salvador Dalì con l’anagramma Avida Dollars, conoscendo la proverbiale avidità dell’artista catalano. Ebbene, partendo dallo spunto del valore universale del dollaro per questa società materialista – e della sua icona, summa segnica, incarnazione del bene e del male –, l’artista Maurizio Corradi da molti anni ne studia l’impatto visivo sulla nostre tradizioni iconografiche. Un lavoro concettuale che ha coinvolto diversi artisti per avere uno spettro più ampio su cui riflettere. L’iter è consistito nella distribuzione di un dollaro a ciascuno degli artisti invitati, chiedendo loro di lavorare sulla banconota per poi intervenirvi a sua volta. Un lavoro di costruzione e decostruzione dell’icona, partendo dal presupposto che in questa società, rappresentata e simboleggiata dal dollaro, l’artista – e l’individuo – è riconosciuto soltanto per quanto “produce-guadagna”, altrimenti è un emarginato, un fallito, esautorato dalla vita sociale “perbene”. Questo approccio concettuale mi richiama immediatamente alla mente il film – correva l’anno 1967, anni d’oro per la contestazione al sistema di cui il dollaro (e il frigorifero) incarnavano la falsità di una società formale e conformista – Il laureato, mitica pellicola interpretata da Dustin Hoffman e Anne Bancroft. Maurizio Corradi, come ogni buon artista, rielaborando l’opera segnata da altri artisti ne aumenta il significato intrinseco, lo moltiplica, trasformando ogni lavoro (collage su carta) in un piccolo “breviario contestatario” di ciò che significa la carta moneta, ben raffigurata dalla S attraversata verticalmente da due barre. Anzi, il discorso dell’artista va oltre il senso ristretto del valore/disvalore del denaro, affrontando il binomio arte-società. Tra gli artisti coinvolti il compianto Umberto Postal, Antonella Mazzoni, Rudi Patauner, Luca Coser, i Plumcake, Jackob De Chirico, Alda Failoni e Mauro Cappelletti. Le opere sono esposte nello spazio dell’Hortus Artieri in Vicolo dei Birri (pochi metri da piazza del Duomo a Trento), fino al 27 giugno 2018. Fiorenzo Degasperi

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Mostre LA GUERRA DI UN UOMO TRANQUILLO 1930/1945 Apertura: fino a sabato 9 giugno. Mostra fotografica. Orario: dalle 9.30 alle 12, il martedì, giovedì, venerdì e sabato; dalle 14.30 alle 18.30, il martedì, mercoledì, giovedì e venerdì. Info: www.visitvalsugana.it.

CEMBRA LISIGNAGO Mostre 10° SIMPOSIO DI SCULTURA LIGNEA VALLE DI CEMBRA Apertura: da lunedì 25 giugno a domenica 1 luglio. Centro storico di Cembra. Quattordici scultori realizzano le loro opere basate sul tema dell’acqua sotto gli occhi degli spettatori. Orario: da lunedì a giovedì dalle 9 alle 19, venerdì e sabato dalle 9 alle 22. Info: Tel. 0461.683110.

CLES Mostre IMAGO ANIMI - VOLTI DAL PASSATO Apertura: da sabato 24 marzo a domenica 24 giugno. Palazzo Assessorile. Percorsi di storia umana raccontati attraverso eccezionali ricostruzioni facciali dei nostri antenati e di personaggi storici come antichi sacerdoti egizi. Sant’Antonio da Padova, Francesco Petrarca e Bernardo Cles. Reperti straordinari provenienti dal Museo di Antropologia di Padova, maschere dal mondo e opere d’arte contemporanea ci accompagnano alla scoperta della nostra storia. Mostra a cura di Nicola Carrara, Luca Bezzi e Marcello Nebi. Ingresso libero. Aperto da martedì a domenica: 1012/15-18. Chiuso il lunedì. Apertura straordinaria lunedì 2 aprile. Prenotazioni visite guidate e laboratori didattici: cultura@comune. cles.tn.it Tel. 0463.662091.

DRENA Mostre ANTONELLO SERRA - ARRIA Apertura: fino a venerdì 29 giugno 2018. Castello. Orario: dal martedì alla domenica ore 10-18.

LEVICO TERME Mostre BRUNO LUCCHI - PAROLE SCAVATE Apertura: da venerdì 6 aprile a domenica 4 novembre. Nella ricorrenza del Centenario della Grande Guerra, il progetto espositivo di Bruno Lucchi intende proporre una ampia e articolata riflessione sul tema tramite il connubio tra installazioni scultoree e gli spazi così fortemente connotati del Forte delle Benne. Info: www. brunolucchi.it; Tel. 0461.707159 329.8632737.

LUSERNA Mostre NÅ IN TRITT VON BOLF - IL RITORNO DEL LUPO - DIE RÜCKKEHR DES WOLFES Apertura: fino a domenica 4 novembre. Centro Documentazione Lusérn. Si tratta di un percorso espositivo attraverso il quale si vuole presentare, in modo obiettivo, la vera natura di un canide che, soprattutto negli ultimi anni, sta facendo un lento ma graduale ritorno anche nei territori degli Altipiani Cimbri. La mostra, documentando in termini scientifici “la specie” attraverso una conoscenza razionale della vita quotidiana, del carattere e delle qualità del lupo, presenta l’impatto che, sotto vari aspetti, questo ritorno ha sulla nostra società. La mostra vuole quindi essere un contributo a quello che sarà sicuramente un lungo e impegnativo percorso che, si auspica, possa portare ad una razionale e serena convivenza con il canide. Il percorso espositivo, costituito da pannelli esplicativi ed exhibit a tema, è arricchito da un grande diorama introduttivo, una mostra fotografica messa a disposizione dal biologo Matteo Luciani, nonché da una serie di filmati e interviste. Orario: 1012.30/14-18. Nel mese di agosto con orario: 9.30-12.30/14-18.30. Info: Centro Documentazione Luserna Tel. 0464.789638; info@ lusern.it; www.lusern.it.

PERGINE VALSUGANA Mostre ANNALISA FILIPPI Apertura: da venerdì 18 maggio a giovedì 28 giugno. Vernissage e riflessione giuridica. L’inaugurazione dell’esposizione sarà accompagnata da una breve riflessione da parte di diversi giuristi e da performances fra musica e poesia, sempre deliziate dall’aperitivo preparato dallo chef del Castello Daniele Tomasi. Info: www. castelpergine.it. Mostre LOME E DANGELO Apertura: da venerdì 29 giugno a giovedì 2 agosto. Vernissage e riflessione giuridica. L’inaugurazione dell’esposizione sarà accompagnata da una breve riflessione da parte di diversi giuristi e da performances fra musica e poesia, sempre deliziate dall’aperitivo preparato dallo chef del Castello


trentinomostre Daniele Tomasi. Info: www.castelpergine.it.

RIVA DEL GARDA Mostre KRIEGSMALER | I FRATELLI STOLZ. PITTORI DAL FRONTE DI RIVA DEL GARDA 19151916 Apertura: fino a domenica 1 luglio. Museo Riva del Garda, piazza Cesare Battisti 3/a. In collaborazione con Museo Rudolf Stolz, Sesto (BZ). La sezione del MAG dedicata alla Storia si arricchisce di un ciclo di disegni e dipinti provenienti dal Museo Rudolf Stolz di Sesto (BZ), realizzati dai fratelli pittori Albert e Rudolf Stolz nell’area del fronte austriaco dell’Alto Garda durante la Prima guerra mondiale. Orario: dal 17 marzo al 4 novembre 2018 ore 10-18(lunedì chiuso). Giugno, luglio, agosto e settembre 2018 aperto tutti i giorni ore 10-18. Info: www.museoaltogarda.it. Mostre NO WAR NO PEACE Apertura: fino a domenica 4 novembre. Museo Riva del Garda, piazza Cesare Battisti 3/a. La mostra No War No Peace intende fermare il pensiero sulle tracce di una guerra che è stata, ponendo in relazione i confini ridisegnati allora con le ferite rimaste aperte nel corso del Novecento e con gli stati di “non pace” dell’oggi. Progetto di Raffaele Crocco. A cura di Andrea Tomasi, Claudia Gelmi. Fotografie di Fabio Bucciarelli. Orario: dal 17 marzo al 4 novembre 2018 ore 1018 (lunedì chiuso). Giugno, luglio, agosto e settembre 2018 aperto tutti i giorni ore 10-18. Info: www. museoaltogarda.it.

ROVERETO Mostre ANIMALI METALLICI. IL CULTO DELL’AUTOMOBILE NEL XX SECOLO Apertura: fino a domenica 10 giugno. Casa D’Arte Futurista Depero, Via dei Portici 38. Protagonista di una profonda trasformazione del paesaggio e dello stile di vita collettivo, l’automobile è al centro di un percorso espositivo che attraversa diversi momenti della storia dell’arte del XX secolo. Dal mito futurista dell’automobile in movimento alla fascinazione per i valori estetici delle autovetture nei dipinti degli anni Venti e Trenta, la mostra giunge al presente con opere di artisti che hanno fatto propria l’immagine della macchina, esprimendo nei suoi confronti interesse o critica. L’esposizione è arricchita da una selezione di fotografie, illustrazioni, materiali pubblicitari e a stampa provenienti dall’Archivio del ‘900 del Mart. A cura di Nicoletta Boschiero e Federico Zanoner. Orario: martedi-domenica ore 10-18. Lunedi chiuso. Info: www.mart.trento.it.

Mostre FOCUS / RAPPRESENTARE L’ARCHITETTURA. MODELLI FRA STORIA E VALORIZZAZIONE Apertura: fino a domenica 30 settembre. Mart, Corso Bettini. A cura dell’Archivio del ‘900. Il Focus presenta una selezione di modelli architettonici conservati dall’Archivio del ‘900 del Mart. Si tratta di alcuni esemplari giunti con i fondi di archivio e di altri che furono costruiti negli anni ‘80 e ‘90 per le esposizioni monografiche a Palazzo delle Albere, dedicate a importanti architetti tra cui Adalberto Libera, Ettore Sottsass sr., Angiolo Mazzoni, Luigi Figini e Gino Pollini. Nell’allestimento i modelli dialogano con la documentazione (fotografie, disegni) presente nei fondi d’archivio. Si realizza così una mostra su una parte del patrimonio museale che permette a un vasto pubblico di leggere i caratteri di importanti edifici novecenteschi tuttora esistenti o irrimediabilmente perduti. Orario: martedì-domenica ore 10-18. Venerdì 10-21. Lunedì chiuso. Biglietto intero € 11, ridotto € 7. Info: www.mart.trento.it. Mostre ALPINI AL FRONTE Apertura: fino a venerdì 29 giugno. Museo Storico Italiano della Guerra, via Castelbarco 7. Attraverso le immagini conservate nell’archivio fotografico del Museo la mostra ripercorre i luoghi simbolo della guerra combattuta dalle truppe alpine tra il 1915 ed il 1918: dall’Adamello al Pasubio, dalle Tofane al monte Nero, un percorso per immagini scandito dalle testimonianze dei combattenti, affidate alle pagine di diari e lettere. Orario: Martedì - domenica ore 10-18. Info Tel. 0464.438100; info@museodellaguerra.it; www. museodellaguerra.it. Mostre VIAGGIO IN ITALIA. I PAESAGGI DELL’OTTOCENTO DAI MACCHIAIOLI AI SIMBOLISTI Apertura: fino a domenica 26 agosto. Mart. Il percorso espositivo si configura come un vero e proprio viaggio nel tempo e nello spazio con la predilezione per la pittura dal vero, le ricerche dedicate alla resa delle atmosfere e agli effetti di luce e colore. Gli studi en plein air di Giuseppe De Nittis, la freschezza delle vedute campestri di Giovanni Fattori, gli evocativi controluce di Antonio Fontanesi, i paesaggi lagunari di Bartolomeo Bezzi e le trasfigurazioni simboliche di Gaetano Previati sono solo alcune delle molte suggestioni che accompagnano il visitatore lungo un itinerario tra oltre 80 opere provenienti da importanti musei pubblici e collezioni private. La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Electa che in-

AL TRIDENTUM UNA “REALTÀ (S)VELATA” OPERE DI VALENTINA NICCOLINI E FRANCESCA LIBARDONI FINO AL 15/6

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uesta esposizione è basata su un incontro di due artiste Francesca Libardoni e Valentina Niccolini (niccotina) che propongono opere recenti dal 2015 al 2018. La mostra è in programma al Tridentum, Area Archeologica di Palazzo Lodron, piazza Lodron, 31 a Trento ed è visitabile fino al 15 giugno. Come ha scritto Aldo Pancheri: “Si potrebbe leggere questo incontro come un'armonia di contrasti, in quanto sia tecnicamente che psicologicamente le due artiste sembrano essere in mondi espressivi diversi. Le accomuna una notevole capacità manuale soprattutto per Francesca che rinnova con i colori acrilici su tela il proprio mondo espressivo. Le opere danno una dimensione poetica pur nella sottesa geometria che le identifica. Valentina è un'artista multimediale e nelle opere esposte i soggetti possono suggerire un viaggio vero o della memoria, in luoghi del tutto diversi e di regioni diverse del mondo. Una particolarità la caratterizza in quanto in ogni dipinto, oltre alla fotografia digitale c'è una parte totalmente manuale e quindi non più ripetibile nemmeno per l'artista.” La mostra è visitabile con i seguenti orari: mer, giov, ven ore 10-12, 14.30-16.30; sabato 2 giugno ore 10-12, 14-16.

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trentinomostre clude una ricca sezione di saggi. Info: www.mart.tn.it. Mostre PIETRO CONSAGRA - TRAMA Apertura: fino a domenica 29 luglio. Mart. L’opera viene riproposta per la prima volta in un allestimento fedele ai valori plastici e spaziali che caratterizzano la ricerca dell’artista, impegnato sin dagli anni Cinquanta in una radicale revisione del concetto di scultura. Completano l’allestimento alcune sculture della serie Sottilissime, con le quali Consagra rinnova l’indagine sul rapporto tra superficie e ambiente, spingendo la materia al limite della sua fisicità. Mostra in collaborazione con Archivio Pietro Consagra. Info: www.mart.trento.it. Mostre BARUCHELLO GIANFRANCO Apertura: fino a domenica 16 settembre. Corso Bettini, 43. La mostra ideata con Gianfranco Baruchello (Livorno 1924) ripercorre la ricerca di un autore che ha operato oltre i confini tradizionali dell’arte, mettendo in discussione sistemi e convenzioni culturali. La mostra traccia un itinerario attraverso i principali nuclei di indagine di Baruchello, esplorando lo spazio dell’opera e la relazione tra dimensione reale e dimensione onirica, in una peculiare metodologia adottata tra l’artista e il curatore Gianfranco Maraniello.Orario: mar.- dom 10-18; ven. 10-21. Lunedì chiuso. Ingresso gratuito. Info: mart.tn.it/ baruchello; n. verde 800.397760; info@mart.tn.it.

TRAMBILENO Mostre ARTEFORTE 23 sabato. Inaugurazione della mostra d’arte contemporanea Arteforte (galleria Giudecca795 di Venezia). Ore 20.45. Evento “Rulli di luce”: luce, musica, suono e parola. Su prenotazione a numero chiuso. Gratuito. Munirsi di torcia. Info e prenotazioni 345.1267009

TRENTO Mostre I TRENTINI NELLA GUERRA EUROPEA 1914-1920 Apertura: fino a domenica 30 dicembre 2018. Le Gallerie, Piedicastello. Una mostra che racconta il dramma dei trentini nel corso del primo conflitto mondiale. Orario: da martedì a domenica ore 9.0018.00 (lunedì chiuso). Ingresso libero. Info: www.fondazione.museostorico.it. Mostre DENTRO Apertura: fino a sabato 30 giugno 2018. Palazzo di Giustizia, Largo Pigarelli 1. Le trasformazioni delle prigioni di Trento nell’Ottocento. Il percorso della mostra, ospitata in una sala del Tribunale che per la prima volta si apre alla cittadinanza in

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questa veste, è arricchito da fotografie, documenti e progetti originali. Il suggestivo allestimento permette di “entrare” nelle celle di Torre della Tromba, ricoperte di scritte lasciate dai suoi prigionieri, riconoscere i volti dei magistrati dell’epoca, leggere sentenze e ammirare i progetti originali del tribunale e del carcere firmati dall’architetto Karl Schaden, recentemente ritrovati nell’archivio della Corte d’Appello. Info: fondazione. museostorico.it; Tel. 0461.230482; info@museostorico.it. Mostre L’ULTIMO ANNO. 1917-1918 Apertura: fino a domenica 4 novembre 2018. Gallerie Piedicastello. Nella Galleria Nera, 300 metri di installazioni, scenografie, approfondimenti, filmati e documentari originali dell’epoca ripercorrono l’ultimo anno della Grande Guerra. Orario: da martedì a domenica, dalle 9.00 alle 18.00. Chiuso lunedì. Ingresso libero. Info: www. museostorico.it; Tel. 0461.230482; info@museostorico.it. Mostre GENOMA UMANO - QUELLO CHE CI RENDE UNICI Apertura: da venerdì 23 febbraio 2018 a domenica 6 gennaio 2019. Muse - Museo delle Scienze. La mostra Genoma umano affronta interrogativi importanti per tutti e sui quali, oggi, si concentra un settore importante e promettente della ricerca in campo biologico. È un viaggio tra le nuove sfide offerte dalla genomica, sui rischi e le opportunità generati dall’applicazione delle nuove conoscenze ad ambiti sensibili come quello della salute. Grazie a un percorso interattivo e immersivo, attraverso video e multi-proiezioni e con l’aiuto di altri linguaggi come quello artistico, si affrontano tre questioni fondamentali: quanto conta il DNA, quali altri fattori intervengono nella sua definizione (ad esempio ambiente e stili di vita), come e quanto possiamo intervenire per modificarlo. Info: www.muse.it. Mostre SAM FALLS. NATURE IS THE NEW MINIMALISM Apertura: fino a martedì 26 giugno. Galleria Civica Trento, Via Belenzani 44. Prima personale presenta in un museo italiano. Attraverso una molteplicità di media differenti, sia analogici sia digitali, il lavoro di Sam Falls è un’esplorazione del colore, dei processi naturali, della percezione e dell’immagine come dato materiale. La sua prassi esecutiva prevede uno stretto rapporto con il territorio e con i contesti nei quali si trova ad agire. A Trento la mostra sarà interamente realizzata con opere site-specific. A cura di Margherita de Pilati. Orario: martedi - domenica ore 10-13/14-18. Lunedi chiuso. Info: www.mart. trento.it.

Mostre NATURE IS THE NEW MINIMALISM Apertura: fino a martedì 26 giugno. Galleria Civica, via Belenzani 44. Mostra dell’artista Sam Falls. Attraverso una molteplicità di media differenti, sia analogici sia digitali, il lavoro di Sam Falls è un’esplorazione del colore, dei processi naturali, della percezione e dell’immagine come dato materiale. La mostra propone disegni, dipinti, video e sculture realizzati appositamente per l’esposizione. A cura di Margherita de Pilati. Orario: dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00. 2 Giugno 10.00-18.00. Lunedì chiuso. Info: www.mart. trento.it; Tel. 0461.985511; n. verde 800.397760; civica@mart.tn.it. Mostre ALCIDE DE GASPERI, LA MONTAGNA, IL TRENTINO. TRACCE DI UN RAPPORTO SENTIMENTALE Apertura: fino a domenica 1 luglio. Cappella Vantini di Palazzo Thun. Per la prima volta è stato possibile accedere a materiali non solo legati alla vita politica e istituzionale dello statista, ma a fotografie private e oggetti utilizzati nel tempo libero, conservati nella casa di montagna di famiglia in Val di Sella. Due sole eccezioni si inseriscono in questa esposizione altrimenti dedicata ai momenti della spensieratezza: un grafico disegnato dallo stesso Alcide De Gasperi per rappresentare la crescita della sua vita professionale interrotta dall’avvento del fascismo e la Costituzione della Repubblica italiana, firmata da De Gasperi con Enrico De Nicola e Umberto Terracini, di cui proprio nel 2018 si festeggiano i 70 anni dall’entrata in vigore. I due grandi tavoli in cui sono riposti i documenti riprendono la circonferenza della volta che segna l’architettura di Cappella Vantini, rilanciando l’unicità di questo spazio. Mostra a cura di Elena Tonezzer. Orario: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18 (chiuso il lunedì) - apertura straordinaria 26 giugno 2018. Ingresso libero. Info: Fondazione Museo storico del Trentino Tel. 0461.230482; info@ museostorico.it. Mostre 150 ANNI. FERROVIA DEL BRENNERO Apertura: fino a venerdì 31 agosto. Gallerie Piedicastello, piazza di Piedicastello. La costruzione dalla Ferrovia Brennero, uno dei grandi nodi del sistema viabilistico europeo, segnò subito una svolta nella storia delle vie di comunicazione e produsse importanti conseguenze nello sviluppo economico, commerciale e turistico del territorio del Tirolo, del Sudtirolo, del Trentino e del Veneto. A 150 anni di distanza da quegli eventi, la mostra «150 anni. Ferrovia del Brennero» racconta questa sto-

ria dalle origini fino agli scenari più recenti: gli albori, l’avvio della rotaia, le ferrovie di guerra, il rapporto con il turismo, con l’economia, con lo sviluppo urbano, con l’architettura e con l’arte fino agli scenari presenti e futuri legati alla costruzione della nuova Galleria di Base del Brennero.Orario: da martedì a domenica 9-18. Ingresso libero. Chiuso lunedì. Info: www. museostorico.it; Tel. 0461.230482; info@museostorico.it. Mostre MENU DELLE MONTAGNE Apertura: fino a sabato 9 giugno. Palazzo Roccabruna - Via SS. Trinità 24. Mostra a cura di Aldo Audisio. Un progetto del Museo Nazionale della Montagna con la Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Trento e la collaborazione di Regione Piemonte, Fondazione CRT, Club Alpino Italiano, Città di Torino. L’esposizione, completamente realizzata con collezioni appartenenti al Museo della Montagna, costituisce un nuovo momento di valorizzazione del patrimonio iconografico del Centro Documentazione, che negli ultimi trent’anni ha avuto un enorme incremento. Orario: martedì e mercoledì dalle h. 9.00 alle h. 12.00, dalle h. 14.00 alle h. 17.00; giovedì e venerdì dalle h. 9.00 alle 12.00, dalle h. 14.00 alle h. 20.00; sabato dalle 17.00 alle 20.00. Chiuso la domenica e il lunedì. Info: Palazzo Roccabruna Tel. 0461.887101; www.palazzoroccabruna.it. Mostre THE DISCOVERY OF THE BLUE MOTH E FARFALLE AL MUSE Apertura: da venerdì 4 maggio a domenica 3 giugno. MUSE Museo delle Scienze, Corso del Lavoro e della Scienza 3. Installazione di un’opera d’arte a tema. La proposta fa parte delle iniziative 2018 dell’associazione Falenablu, che lavora con donne vittime di violenza, cercando canali diversi per stimolare la riflessione sul delicato tema della comunicazione sessista. Orari: orari di apertura del museo. Lunedì chiuso. Info: MUSE Museo delle Scienze museinfo@ muse.it; Tel. 0461.270311. Mostre FERRO, FUOCO, SANGUE! Apertura: fino a domenica 6 gennaio 2019. Gallerie Piedicastello, piazza di Piedicastello. Dopo l’allestimento a Palazzo Chiericati di Vicenza, arriva ora alle Gallerie una mostra di emozioni, di verità, che fanno realmente “vivere la Grande Guerra”,trasformando una “epopea,” conosciuta dai più solo attraverso i libri di storia, in quello che la guerra in realtà fu: “Ferro, fuoco e sangue”. Attraverso le fotografie di Giuliano Francesconi la mostra ci parla di paura, di fango, di fame, di sete, di freddo, degli orrori vissuti da milioni di uomini scaraventati in prima linea a scopri-


trentinomostre re un mondo severo e ignoto. Orario: da martedì a domenica 9.0018.00. Ingresso libero. Info: www. museostorico.it; Tel. 0461.230482; info@museostorico.it. Mostre GENERAZIONE ‘68 Apertura: fino a sabato 15 dicembre. Dipartimento di Sociologia e ricerca sociale - via Verdi 26. Il ‘68, l’anno di una generazione. Un racconto tra il contesto trentino e quello internazionale, tra il movimento studentesco e l’immaginario culturale. Orario: da lunedì a sabato 7.40 - 20.45. Domenica e festivi chiuso. Ingresso libero. Info: www.museostorico.it. Mostre GEMMA NARDELLI FANTASTICHE VISIONI Apertura: da venerdì 18 maggio a venerdì 22 giugno. Centrocolor Via dei Paradisi, 7. Mostra a cura di Gianluigi Rocca e Alessandro Togni. Orario: lunedì/venerdì ore 9-12/15-19; sabato ore 9-12.

Mostre RICHARD LOSKOT COSMOLOGY MODEL Apertura: da venerdì 25 maggio a sabato 28 luglio. Boccanera Gallery - Via Alto Adige, 176. Mostra personale. Info: www.arteboccanera.com.

Mostre MICHELA FRIZZI Apertura: da martedì 22 maggio a mercoledì 13 giugno. Palazzo della Regione. Mostra personale. Nell’ambito dell’iniziativa “Arte a palazzo”. Info: @labartemotionmichelafrizzi; cell. 340.4100498. Mostre ROCCAFORTE DELLE ARTI Apertura: fino a domenica 22 luglio. Roccaforte Trentina - Piazza Garzetti, 20. Mostra collettiva. Gli artisti chiamati ad esporre sono: Gianni Anderle, Marco Berlanda, Matteo Boato, Barbara Cappello, Sergio Dangelo, Giuseppe Debiasi, Paolo Facchinelli, Annalisa Filippi, Mauro Larcher, Lorenzo Lome Menguzzato, Aldo Pancheri, Cassia Raaad, Riccardo Schweizer, Fabio Venturini. Orario: tutti i giorni ore 11-15 e 17-22. Info: tel: 0461.260072; info@roccafortetrentina.com.

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Mostre CRISTIAN AVRAM - THE PLACE WE CALL HOME Apertura: da venerdì 25 maggio a sabato 28 luglio. Boccanera Gallery - Via Alto Adige, 176. Mostra personale. Info: www.arteboccanera.com. Mostre REALTA’ (S)VELATA FRANCESCA LIBARDONI E VALENTINA NICCOLINI Apertura: da sabato 26 maggio a venerdì 15 giugno. Tridentum, Area Archeologica di Palazzo Lodron. Piazza Lodron, 31. Mostra d’Arte Contemporanea. Questa esposizione è basata su un incontro di due artiste Francesca Libardoni e Valentina Niccolini (niccotina) che propongono opere recenti dal 2015 al 2018. Orario: mer, giov, ven ore 10.00-12.00, 14.30-16.30. Sabato 2 giugno ore 10.00-12.00, 14.00-16.00. Mostre ARRIGO VITTI - LA VECCHIAIA CHE VORREI Apertura: da lunedì 28 maggio a giovedì 7 giugno. c/o Associazione Ama - Via Taramelli, 19. Mostra personale. Orario: 9-13 esclusi giorni festivi.

Mostre PAOLO DALPONTE - LO ZOO DEL SE... Apertura: da sabato 19 maggio a mercoledì 6 giugno. Galleria Fogolino - Via SS. Trinità, 30. Orario apertura: ore 10-12 / 16-19. Chiuso lunedì mattina e festivi. Info: Tel. 0461.234482.

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ubito dopo i giorni del Festival dell'Economia, torna il Trentino

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giugno a Caldonazzo. Tanti i grandi protagonisti della

società, del giornalismo, della cultura: Massimo Cacciari,

Ezio Mauro, Michela Marzano, Umberto Galimberti, Chiara Francini, Manolo, Moni Ovadia, Tiziana Ferrario e tantissimi altri. Altro appuntamento davvero curioso, quanto imperdibile. Un attore, cantante molto noto e un rifugio trentino

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Cristicchi si esibirà al Rifugio Potzmauer, in Valle

di Cembra, domenica 17 giugno, a partire dalle ore 12. Il tutto, udite udite, gratuitamente. Non ci sarà cioè nessun biglietto da pagare! Cristicchi porterà la sua simpatia e il suo impegno civile proponendo un mix dei suoi spettacoli più

EZIO MAURO RACCONTA ALDO MORO

A

40 anni dal 9 maggio 1978, giorno in cui il cadavere di Aldo Moro fu ritrovato nella Renault 4 rossa in via Caetani a Roma, Ezio Mauro ripercorre le vicende del rapimento dello statista, avvenuto la mattina del 16 marzo 1978, il giorno della presentazione del nuovo governo, il quarto guidato da Giulio Andreotti. I 55 giorni della prigionia di Moro, sequestrato dalle Brigate Rosse, diventano 'Il condannato. Cronache di un delitto', reading teatrale di e con Ezio Mauro, prodotto da Elastica. Il racconto – accompagnato da proiezioni che ricompongono in quadri originali i materiali dell'epoca – si dipana fino al ritrovamento del corpo dello statista Dc. Il debutto al teatro Grande di Brescia il 9 maggio, Giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo, poi tra le tappe in anche il nostro Trentino Book Festival (16 giugno, a Caldonazzo). "È stato l'11 settembre dell'Italia – spiega l'ex direttore di Repubblica. L'istante lungo 55 giorni che ha dirottato il cammino verso una democrazia finalmente compiuta. Perché con la morte di Moro, ben prima di Mani Pulite e della caduta del Muro di Berlino, finisce la Prima Repubblica". Mauro aggiunge così un nuovo episodio alla sua esperienza di teatro di narrazione e di memoria, dopo 'Thyssen. Opera Sonora' (2015) e dopo 'I due treni. Lenin e lo Zar', il reading con cui Mauro nel 2017 ha ricordato i cento anni dalla rivoluzione russa.

celebri. Dopo il debutto del mese scorso nell’ambito del Trento Film Festival, il 23 e il 24 giugno al Muse di Trento in occasione delle Feste Vigiliane,

appuntamento a malga Costa, ore 14 e poi ore 17 con l’ospite d’eccezione Pablo Ziegler, vincitore del Latin Grammy Awards 2018 e dell’Echo Klassik Award. Ziegler , storico pianista di Astor Piazzolla, assieme al Marco Albonetti Trio,

sarà presentata la seconda

formato da Albonetti al sax soprano e baritono, Aya Shimura

tappa della performance

al violoncello e Virgilio Monti al contrabbasso, porta ad Arte

Genoma Scenico,

Sella un concerto unico, si tratta infatti di una Prima Assoluta

un progetto site specific realizzato in collaborazione con

dedicata al Nuevo Tango.

il Centro Servizi Culturali S. Chiara e il Festival Oriente

Prende il nome dal fenomeno astronomico a cui si lega

Occidente.

Solstizio d’Estate, il Festival che inaugura a

Torna anche quest’anno il festival Lagarina

Jazz

2018 che si inserisce nel cartellone di TrentinoInJazz e prer quanto riguarda gli eventi principale s'aprirà domenica 17 con il concerto, alle 21.30. degli Hardrada Quartet a Mori. Gli appuntamenti estivi di Arte

Sella inaugurano

giugno l’estate dei Festival Trentini. Alla sua XXVIII edizione Solstizio d’Estate cresce e, fedele al format che lo ha reso uno degli appuntamenti attesi dell’estate, spalma i suoi appuntamenti dal 6 al 21 giugno sui comuni di

il 2 giugno con Fucina Verde, il concerto che omaggia

Mezzolombardo, Mezzocorona, San Michele all’Adige e da

l’estate, con il Pablo Ziegler e Marco Albonetti trio. Doppio

quest’anno anche Faedo e Roverè della Luna.

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trentinoappuntamenti 1 VENERDÌ Cultura FESTIVAL DELL’ECONOMIA - XIIIª EDIZIONE LAVORO E TECNOLOGIA Trento. La paura che la tecnologia distrugga più posti di lavoro di quanti ne crei, o la certezza del contrario, le conseguenze, le possibili soluzioni: questi i temi del Festival dell’economia 2018 su “Lavoro e tecnologia”. Info e programma dettagliato su: 2018. festivaleconomia.eu; info@festivaleconomia.it. Cultura OLTRECONOMIA FESTIVAL 2018 Trento. Al Parco Santa Chiara per il 5° anno consecutivo si terrà l’OltrEconomia Festival. L’evento si svolgerà in contemporanea al Festival Ufficiale dell’Economia di Trento. Info: https://oltreconomia.info. Danza ROCK FLAMENCO Rovereto. Ore 21. Sala Filarmonica, C.so Rosmini 78. Artista ospite Miguel Angel Espino. Danzano gli allievi della Peña Andaluza con Adriana Grasselli, cante y baile Michela Fossà e Monica Di Virgilio, alla chitarra e cajòn gli Our Faces con Manuel Innocenti, Matteo Salsi e Luca Bertolini. Ingresso € 10, € 5 fino a 14 anni. Info: Cell. 339.5747007, penaandaluza@ hotmail.it. Musica OPEN CIRCLE SINGING Trento. Ore 18-20. Pituit Studio d’Arti, Via Aosta 18. Un modo istintivo, emozionante e coinvolgente di cantare in coro. Aperto a tutti. A cura di Marilena Anzini con i cantanti del Corso Canta che ti passa 2017-2018. Info: www.pituit.it. Tradizione SAGRA DEI PORTONI Vezzano. Nel centro storico di Fraveggio di Vallelaghi. La Sagra dei Portoni è l’evento che viene proposto nel borgo di Fraveggio per abbinare momenti sportivi e promozionali, iniziative di valorizzazione del territorio, attività ricreative per ragazzi e adulti, offerte di gastronomie tipiche locali. L’intento è far conoscere la cultura locale e il territorio attraverso l’attività sportivo-ricreativa e quello di recuperare tradizioni popolari ed etnografiche. Info: www.gsfraveggio.it. Tradizione FESTIVAL DEI FIORI LevicoTerme. Giornata per scoprire tutte le varietà di fiori in Valsugana e Trentino. Le vie del centro storico di Levico saranno addobbate a festa con installazioni, aiuole e balconi in fiore. Tanti laboratori, incontri e conferenze sulla coltivazione e la decorazione grazie ai fiori. Verranno allestiti stand a tema per la vendita di fiori e piante, labora-

tori per bambini, incontri e conferenze con esperti del settore. Info: Azienda per il Turismo Valsugana ufficio di Levico Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it.

2 SABATO Cultura FESTIVAL DELL’ECONOMIA - XIIIª EDIZIONE LAVORO E TECNOLOGIA Trento. La paura che la tecnologia distrugga più posti di lavoro di quanti ne crei, o la certezza del contrario, le conseguenze, le possibili soluzioni: questi i temi del Festival dell’economia 2018 su “Lavoro e tecnologia”. Info e programma dettagliato su: 2018. festivaleconomia.eu; info@festivaleconomia.it. Cultura OLTRECONOMIA FESTIVAL 2018 Trento. Al Parco Santa Chiara per il 5° anno consecutivo si terrà l’OltrEconomia Festival. L’evento si svolgerà in contemporanea al Festival Ufficiale dell’Economia di Trento. Info: https://oltreconomia.info. Enogastronomia NOTE DI PRIMAVERA Pozza di Fassa. Dalle ore 18.30 alle 20.30. QC Terme Dolomiti. Potete rilassarvi e godere di un momento speciale, con lo speciale cocktail Alpine Spring, l’elisir montano decorato con mela e pino mugo, servito nella vasca di Qc Terme. Ad accompagnarlo, gustosi appetizer di eccellenze locali e le immancabili bollicine Ferrari Trento Doc. Il tutto reso ancora più magico dalle note di una band che si esibisce dal vivo. Info: QC Terme Dolomiti info@qctermedolomiti.it; www.qctermedolomiti.it. Famiglia DA CARPANÈ A CALDONAZZO COL TRENO A VAPORE Caldonazzo. Per chi non vuole usufruire del servizio bici, può comunque viaggiare in treno a vapore e fermarsi per il pranzo a Caldonazzo, gustandosi una rilassante pausa lungo il lago o nel vecchio Paese. Per chi vuole usufruire di BICINTRENO può caricare le bici a Carpanè e scendere dopo una cloazione a Primolano a Borgo Valsugana o Caldonazzo pedalando per il rientro a Primolano lungo la meravigliosa ciclabile della Valsugana. È previsto anche per i ciclisti una sosta pranzo presso il Bicigrill di Tezze Valsugana lungo la ciclabile. Carico delle bici per tutti a Primolano e ritorno a Carpanè in serata dopo una dolce merenda. Ulteriori informazioni e prenotazioni: www.lacarrozzamatta.com; lacarrozzamatta@gmail.com.

Musica FUCINA VERDE ARTE SELLA Borgo Valsugana. Fucina Verde celebra l’arrivo dell’estate. A Malga Costa il Marco Albonetti trio e Pablo Ziegler si uniscono in un tour europeo. Pablo Ziegler: piano, Marco Albonetti: sax soprano e baritono; Aya Shimura: violoncello; Virgilio Monti: contrabbasso. Info: prenotazione obbligatoria chiamando il numero 0461.751251 dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 12 ed il giorno dell’evento. L’evento è garantito anche in caso di maltempo, fino ad esaurimento posti. Ingresso: 25,00 € a persona. Info: www.artesella.it. Musica RICCARDO ZANDONAI - 25° CONCORSO INTERNAZIONALE PER GIOVANI CANTANTI LIRICI Riva del Garda. Ore 21. Sala Mille, Palazzo dei Congressi. Concerto Operistico. Concerto con i vincitori del concorso internazionale per giovani cantanti lirici “Riccardo Zandonai”. Info: www.musicarivafestival.com. Tradizione SAGRA DEI PORTONI Vezzano. Nel centro storico di Fraveggio di Vallelaghi. La Sagra dei Portoni è l’evento che viene proposto nel borgo di Fraveggio per abbinare momenti sportivi e promozionali, iniziative di valorizzazione del territorio, attività ricreative per ragazzi e adulti, offerte di gastronomie tipiche locali. L’intento è far conoscere la cultura locale e il territorio attraverso l’attività sportivo-ricreativa e quello di recuperare tradizioni popolari ed etnografiche. Info: www.gsfraveggio.it. Tradizione FESTIVAL DEI FIORI LevicoTerme. Giornata per scoprire tutte le varietà di fiori in Valsugana e Trentino. Le vie del centro storico di Levico saranno addobbate a festa con installazioni, aiuole e balconi in fiore. Tanti laboratori, incontri e conferenze sulla coltivazio-

ne e la decorazione grazie ai fiori. Verranno allestiti stand a tema per la vendita di fiori e piante, laboratori per bambini, incontri e conferenze con esperti del settore. Info: Azienda per il Turismo Valsugana ufficio di Levico Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it.

3 DOMENICA Cultura FESTIVAL DELL’ECONOMIA - XIIIª EDIZIONE LAVORO E TECNOLOGIA Trento. La paura che la tecnologia distrugga più posti di lavoro di quanti ne crei, o la certezza del contrario, le conseguenze, le possibili soluzioni: questi i temi del Festival dell’economia 2018 su “Lavoro e tecnologia”. Info e programma dettagliato su: 2018. festivaleconomia.eu; info@festivaleconomia.it. Cultura VISITA GUIDATA FORTE POZZACCHIO Trambileno. Ore 14 e ore 16. Visita guidata con ACR Il Forte. Info e prenotazioni: 345.1267009. Cultura OLTRECONOMIA FESTIVAL 2018 Trento. Al Parco Santa Chiara per il 5° anno consecutivo si terrà l’OltrEconomia Festival. L’evento si svolgerà in contemporanea al Festival Ufficiale dell’Economia di Trento. Info: https://oltreconomia.info. Musica RICCARDO ZANDONAI - 25° CONCORSO INTERNAZIONALE PER GIOVANI CANTANTI LIRICI Riva del Garda. Ore 21. Mag Museo Alto Garda. Arte nell’arte. Concerto lirico. Info: www.musicarivafestival.com. 95

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trentinoappuntamenti Musica SONATA ISLANDS KOMMANDOH ZEUHL JAZZ Lagolo. Ore 15. Parco delle Feste. Concerto con: Emilio Galante, flauto; Giovanni Venosta, tastiere; Alberto Turra, chitarra; William Nicastro, basso; Sergio Quagliarella, batteria. Ingresso libero. Nell’ambito della Rassegna “Sogni d’acqua”. Info: www.trentinojazz.com. Musica SONATA ISLANDS KOMMANDOH ZEUHL JAZZ Rovereto. Ore 19.30. Circolo Operaio Santamaria, Via Santa Maria. Concerto con: Emilio Galante, flauti e live electronics; Alberto Turra, chitarra elettrica; William Nicastro, basso elettrico; Sergio Quagliarella, batteria; Giovanni Venosta, tastiere. Ingresso libero. Nell’ambito della Rassegna “Sogni d’acqua”. Info: www.trentinojazz.com. Tradizione SAGRA DEI PORTONI Vezzano. Nel centro storico di Fraveggio di Vallelaghi. La Sagra dei Portoni è l’evento che viene proposto nel borgo di Fraveggio per abbinare momenti sportivi e promozionali, iniziative di valorizzazione del territorio, attività ricreative per ragazzi e adulti, offerte di gastronomie tipiche locali. L’intento è far conoscere la cultura locale e il territorio attraverso l’attività sportivo-ricreativa e quello di recuperare tradizioni popolari ed etnografiche. Info: www.gsfraveggio.it. Tradizione FESTIVAL DEI FIORI LevicoTerme. Giornata per scoprire tutte le varietà di fiori in Valsugana e Trentino. Le vie del centro storico di Levico saranno addobbate a festa con installazioni, aiuole e balconi in fiore. Tanti laboratori, incontri e conferenze sulla coltivazione e la decorazione grazie ai fiori. Verranno allestiti stand a tema per la vendita di fiori e piante, laboratori per bambini, incontri e conferenze con esperti del settore. Info: Azienda per il Turismo Valsugana ufficio di Levico Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it.

4 LUNEDÌ Cultura INCONTRO CON IL DIRETTORE SANITARIO Levico Terme. Ore 17.30. Sala Senesi del Palazzo delle Terme, Viale Vittorio Emanuele 10. Il Direttore Sanitario delle terme incontrerà gli ospiti presso la sala Senesi del Palazzo delle Terme, per parlare di acqua termale, cure, trattamenti e per rispondere alle loro domande. Attività gratuita. Info: Tel. 0461.706077; info@ termedilevico.it.

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Escursionismo IN PANAROTTA ALLA SCOPERTA DELLE TRACCE DELLA GRANDE GUERRA Levico Terme. Ritrovo presso ufficio APT di Levico Terme, in Viale Vittorio Emanuele ore 14.00. Escursione di trekking con pullman e accompagnatore di media montagna in Panarotta/Forte Busa Granda alla scoperta delle tracce della Grande Guerra. € 20 a persona; attività inclusa nella Valsugana Card. Il rientro è previsto per le ore 18.30 circa. Info e prenotazione obbligatoria: Apt Valsugana - uff. di Levico Terme Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it.

5 MARTEDÌ Benessere VISITA GUIDATA ALLO STABILIMENTO TERMALE Levico Terme. Ore 15. Ritrovo presso il salone del Palazzo delle Terme, Viale Vittorio Emanuele 10. Visita guidata per conoscere più da vicino i vari reparti del Palazzo delle Terme e per scoprire i benefici effetti dell’Acqua Forte di Levico Terme. Attività gratuita. Info e prenotazione obbligatoria: Ufficio Apt Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Enogastronomia LE METE DEL GUSTO Telve Valsugana. Ore 9.30. Ritrovo presso Azienda Agricola Agritur Maso Tezza. Presentazione delle aziende agricole di piccoli frutti, con degustazione. Biglietto € 5 con degustazione, gadget per i possessori di Valsugana Card. Info e prenotazione obbligatoria: Tel. 0461.766744 - 340.6135628. Escursionismo PASSEGGIATA BOTANICA GUIDATA ATTORNO AL LAGO DI LEVICO Levico Terme. Ore 10. Ritrovo presso Spiaggia libera. Rientro previsto per le ore 13. Biglietto € 8 a persona, attività inclusa nella Valsugana CardI. Info e prenotazione obbligatoria: Tel. 0461.727700; APT Valsugana uff. di Levico Terme; info@visitvalsugana.it. Musica I CONCERTI CASA DI SALUTE RAPHAEL - PAVEL ANSEMBLE RoncegnoTerme. Ore 21. Palace Hotel Casa Raphael. Rony Creter: viola; Alessandro Terrin: clarinetto; Antonio Tarallo: pianoforte su musiche di Mozart, Reinecke, Bruch. Ingresso libero. Per info: Palace Hotel Casa Raphael Tel. 0461.772000.

6 MERCOLEDÌ Cultura CONFERENZA Trento. Ore 18. MUSE Museo delle Scienze. “Hai sentito anche tu?”

Accorgersi del clima che cambia: i segnali in Trentino. Con Valeria Lencioni (MUSE) e Emanuele Eccel (Fond. Mach). Ingresso libero. Info: MUSE - Museo delle Scienze museinfo@muse.it; Tel. 0461.270311. Cultura CONGEDO DEGLI APOSTOLI: DAL TESTO ALL’IMMAGINE Trento. Ore 17.30. Piazza Duomo 18. Il Vangelo attraverso lo sguardo di un teologo e di uno storico dell’arte. Il Vangelo attraverso lo sguardo di un teologo e di uno storico dell’arte. Il teologo è don Marcello Farina, lo storico dell’arte Ezio Chini. Insieme proporranno una lettura parallela di alcuni episodi del Vangelo che parlano con forza all’umanità del nostro tempo e che furono fonte di ispirazione di altrettante opere del Museo Diocesano Tridentino. I dipinti della collezione saranno al centro del dialogo di due diverse ‘voci’, due punti di vista originali capaci di osservare queste opere da prospettive differenti e complementari. Info: www. museodiocesanotridentino.it; Tel. 0461.234419. Enogastronomia LA CALEIDOSCOPICA NOSIOLA - DEGUSTAZIONE GUIDATA DEL VITIGNO NOSIOLA IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI Pergine Valsugana. Ore 17.30. Castello di Pergine. Degustazione guidata del vitigno Nosiola in tutte le sue espressioni. Degustazione guidata di quattro tipi di Nosiola (vino frizzante, vino leggero, vino corposo, vino santo) accompagnati da stuzzichini locali. € 15 a persona. Solo su prenotazione. Info e prenotazioni: Castel Pergine Via Al Castello 10, 38057 Pergine Valsugana Tel. 0461.531158; info@castelpergine.it. Escursionismo PASSEGGIATA SERALE CON ACCOMPAGNATORE E VISITA AL FORTE DELLE BENNE Levico Terme. Ore 20.30. Ritrovo presso l’ufficio Apt, viale Vittorio Emanuele 3. Passeggiata notturna con accompagnatore di territorio fino al Colle delle Benne dove a seguire vi sarà la visita guidata alla scoperta del Forte. € 10 a persona. Attività inclusa nella Valsugana Card. Info e prenotazione obbligatoria: Apt Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Musica GEORGE PEHLIVANIAN IN CONCERTO Trento. Ore 20.30. Auditorium Santa Chiara, via Santa Croce 67. George Pehlivanian, direttore; Ivan Mancinelli, marimba; Domenico Cagnacci, timpani su musiche di Leonard Bernstein: Candide: Ouverture; Ney Rosauro: Concerto doppio per marimba e tim-

pani*; Nikolaj Rimskij-Korsakov: Shéhérazade. Biglietto intero 25 €, ridotto over 65 15 €, ridotto under 26 5 €. Info: n. verde 800.013952; info@centrosantachiara.it. Teatro TEATRO 19: DONNE DI TERRA Roverè della Luna . Ore 21.30. Casa Kreutzenberg - Via IV Novembre, 3NB: in caso di pioggia: Roverè della Luna, Palazzetto dello Sport (via A. Rosmini). Spettacolo di Alessandro Mor e Alessandro Quattro con Valeria Battaini, Francesca Mainetti e Emanuela Sabatelli. Ingresso € 5,00. Ingresso gratuito per i minori di 18 anni. Nell’ambito di “Solstizio d’estate”. Info: www.solstiziodestate. it; info@solstiziodestate.it; Tel. Tel. 0461.608182. Teatro SPARKLESHARK Civezzano. Ore 20.45. Centro del paese all’aperto. Spettacolo di Philip Ridley Filodrammatica Civezzano - Gruppo Giovani. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it.

7 GIOVEDÌ Cultura L’ORTO IN VILLA Meano. Ore 18. Parco Villa Salvadori-Zanatta. Gradevole pomeriggio letterario con aperitivo e piccola degustazione di prodotti dell’orto e vini DOC del territorio. Programma di incontri con gli autori ed i protagonisti del panorama letterario e artistico trentino e nazionale. Incontro con Francesco Vidott: presentazione della sua attività di scrittore. Per i dettagli e altre iniziative: www.ortoinvilla. com; Tel. 320.3281114. Cultura ASPETTANDO IL BEGHEL Segonzano. Ore 20.30. All’interno del ciclo di incontri “Sputa il rospo”, dedicati alla fauna e alla sua importanza per la biodiversità e per l’uomo, serata alla scoperta dei gufi, alla loro importanza e al modo per aiutarli. Ingresso libero. Info: 327.1631773, 349.5805345, reteriservecembra@gmail.com. Musica CONCERTO DI INIZIO ESTATE Civezzano. Ore 20.30. Chiesetta a Bosco. Concerto corale con i Cantori di Seregnano. Ingresso libero. Info: 346.3143137, 0467.858516. Musica LA PRIMAVERA DI VALLELAGHI Vezzano. Ore 20. Palestra del Polo scolastico. Progetto etnofonico Valle dei Laghi. Info: Teatro Valle dei Laghi Tel. 0461.340158; fondazione@f-aida.it.


trentinoappuntamenti razione con il gruppo MAB! Tutti i ricavati della serata saranno devoluti in beneficenza. Nell’ambito della “SOLinFESTA!”. Info: www. solstiziodestate.it; info@solstiziodestate.it; Tel. Tel. 0461.608182.

8 VENERDÌ Teatro STORIE DI DONNE E DIALOGHI DI UOMINI Meano. Ore 20.45. Teatro - Via delle Sugarine, 22. Progetto teatrale. Spettacolo con Mariella Speranza in collaborazione con Compagnia Italiana di Prosa di Alberto Savinio, regia Mirco Michelon. Biglietto 12 € intero, 10 € ridotto, 9 € con card Amici dei Teatri. Info: www.teatrodimeano.it; Tel. 0461.511332; info@teatrodimeano.it. Tradizione UN BORGO E IL SUO FIUME Rovereto. Borgo Sacco. Tre giorni di iniziative per festeggiare l’Adige: concerti, mostre d’arte, concerti d’autore, una cena in riva al fiume, enogastronomia, laboratori per bambini, discese in rafting. Informazioni e programma dettagliato: www.visitrovereto.it.

9 SABATO Famiglia IL TRENINO DEI CASTELLI Puoi salire a bordo della speciale corsa della Ferrovia “Trento-Malè” e dalla città recarti fino in Val di Sole. Il rientro, che farai comodamente in pullman, ti porterà alla scoperta di quattro fantastici castelli del Trentino: Castel Ossana, Castel Caldes, Castel Valer e Castel Thun. Ad ogni tappa ci sarà una golosa pausa dedicata al meglio della produzione enogastronomica trentina. Per maggiori informazioni su date, costi e prenotazioni: Agenzia Guida Vacanze - Cles, Via C. A. Martini , 1. Tel. 0463.423002; info@guidavacanze.it. Laboratorio CREATIVANDO CON FANTARTE Mezzocorona. Ore 17. Piazza della Chiesa. Laboratori creativi. Esperimenti, costruzioni e creazioni, per scoprire fra materiali e colori la vocazione di piccolo artista che c’è in ogni bambino.

L’immaginazione al potere e la creatività come rivoluzione, la più pura e travolgente di tutte. Ingresso gratuito, spettacolo garantito anche in caso di pioggia, Servizio bar attivo tutto il pomeriggio e alle 19.30 pastasciuttata solidale in collaborazione con il gruppo MAB! Tutti i ricavati della serata saranno devoluti in beneficenza. Nell’ambito della “SOLinFESTA!”. Info: www. solstiziodestate.it; info@solstiziodestate.it; Tel. Tel. 0461.608182. Laboratorio ATELIER DI CIRCO CON LA SCUOLA DI CIRCO “BOLLA DI SAPONE” Mezzocorona. Ore 17. Piazza della Chiesa. Laboratori creativi. Per chi sogna di fuggire con il circo, e si sente acrobata nell’anima: con l’aiuto degli insegnanti della scuola di circo Bolla di Sapone, bambini e ragazzi potranno costruire palline da giocoliere e imparare a farle volteggiare, sperimentare le differenti discipline del funambolismo circense e muovere i primi passi da equilibristi. Alla scoperta del mondo del circo, ricco di oggetti stravaganti, che volteggiano fra traiettorie fantasiose, tanto impegno e un pizzico di magia. Ingresso gratuito, spettacolo garantito anche in caso di pioggia. Servizio bar attivo tutto il pomeriggio e alle 19.30 pastasciuttata solidale in collabo-

Musica BLOW UP Mezzocorona. Ore 20. Piazza della Chiesa. Hammond tribute band. Fra Hammond, beat e rhythm and blues, il concerto di una band nata per far ballare tutte le generazioni. Ingresso gratuito, spettacolo garantito anche in caso di pioggia, Servizio bar attivo tutto il pomeriggio e alle 19.30 pastasciuttata solidale in collaborazione con il gruppo MAB! Tutti i ricavati della serata saranno devoluti in beneficenza. Nell’ambito della “SOLinFESTA!”. Info: www. solstiziodestate.it; info@solstiziodestate.it; Tel. Tel. 0461.608182. Musica LUCIANO STRASIO: CIRCO LUCE Mezzocorona. Ore 16.30. Piazza della Chiesa. Spettacolo di circo. Un teatro in bicicletta, una bicicletta teatrale: uno spettacolo semovente che viaggia su due ruote, pedalata dopo pedalata, verso la magia, l’immaginazione e la scoperta. Ingresso gratuito. In caso di pioggia: Mezzocorona, Teatro San Gottardo (via S. Giovanni Bosco, 28). Servizio bar attivo tutto il pomeriggio e alle 19.30 pastasciuttata solidale in collaborazione con il gruppo MAB! Tutti i ricavati della serata saranno devoluti in beneficenza. Nell’ambito della “SOLinFESTA!”. Info: www.solstiziodestate.it; info@solstiziodestate.it; Tel. Tel. 0461.608182. Musica TRIO LA PLURALE: ANTIQUARIUM Mezzocorona. Ore 17. Piazza della Chiesa. Spettacolo di circo. Un luogo dove fantasia e creatività si fondono con l’arte circense, una magica bottega antiquaria, una raccolta di oggetti, emozioni me-

raviglia. Lo spettacolo di debutto per il trio di attori-circensi costola della scuola Bolla di Sapone promette di coinvolgere il pubblico in un vortice di divertimento, acrobazie, giocolerie, sorprese e salti mortali.Ingresso gratuito. In caso di pioggia: Mezzocorona, Teatro San Gottardo (via S. Giovanni Bosco, 28). Servizio bar attivo tutto il pomeriggio e alle 19.30 pastasciuttata solidale in collaborazione con il gruppo MAB! Tutti i ricavati della serata saranno devoluti in beneficenza. Nell’ambito della “SOLinFESTA!”. Info: www. solstiziodestate.it; info@solstiziodestate.it; Tel. Tel. 0461.608182. Musica ENSEMBLE VOCALE NICOLÒ D’ARCO / GRUPPO STRUMENTALE CAPPELLA BENACENSIS Villazzano. Ore 21. Chiesa Parrocchiale. Ensemble vocale Nicolò d’Arco. Gruppo strumentale Cappella Benacensis; Stefano Rattini, organo. Daniele Lutterotti, direttore. Info: www.festivalmusicasacra.eu. Teatro COMPAGNIA DIMITRI/ CANESSA: HALLO! I’M A JACKET! IL GIOCO DEL NULLA Mezzocorona. Ore 21.30. Piazza della Chiesa. Spettacolo con con Federico Dimitri e Francesco Manenti | Regia di Elisa Canessa. Ingresso gratuito. In caso di pioggia: Mezzocorona, Teatro San Gottardo (via S. Giovanni Bosco, 28). Servizio bar attivo tutto il pomeriggio e alle 19.30 pastasciuttata solidale in collaborazione con il gruppo MAB! Tutti i ricavati della serata saranno devoluti in beneficenza. Nell’ambito della “SOLinFESTA!”. Info: www.solstiziodestate.it; info@solstiziodestate.it; Tel. Tel. 0461.608182.

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trentinoappuntamenti Teatro METTETE DEI FIORI NEI VOSTRI CANNONI Civezzano. Ore 20.30. Tagliata Superiore di Civezzano - Forte. Spettacolo teatrale. Ore: 20.30. Ingresso libero. Info: 346.3143137, 0467.858516. Tradizione DOLOMITI PRIDE Trento. Ore15. Partenza da Piazza Dante. Il Pride è un percorso di riflessione e sensibilizzazione che culmina in una grande parata aperta a tutta la cittadinanza per dare visibilità a tutte le diversità. È un’opportunità per ribadire valori di inclusione, autodeterminazione, uguaglianza e lotta all’omo-bi-transfobia, anche per chi non può ancora esprimere al meglio se stesso in questa società. Ore 18.30 Parco delle Albere: discorsi politici e concerto. Per informazioni: www. dolomitipride.it . Tradizione UN BORGO E IL SUO FIUME Rovereto. Borgo Sacco. Tre giorni di iniziative per festeggiare l’Adige: concerti, mostre d’arte, concerti d’autore, una cena in riva al fiume, enogastronomia, laboratori per bambini, discese in rafting. Informazioni e programma dettagliato: www.visitrovereto.it.

10 DOMENICA Cultura FORTE POZZACCHIO Trambileno. Ore 14. Visita guidata con ACR Il Forte. Iinfo e prenotazioni 345.1267009. Ore 20.30. Spettacolo di prosa, danza e recitazione sulla Prima Guerra Mondiale “L’attesa” con la filodrammatica di Nogaredo. Gratuito. Munirsi di torcia. Info e prenotazioni 345-1267009. Enogastronomia DOMENICASTELLO: CONCERTO CON APERITIVO Pergine Valsugana. Ore 17.30. Castello. Concerto con aperitivo ogni prima domenica del mese. € 10 a persona. Info: Castel Pergine - Via Al Castello 10, 38057 Pergine Valsugana Tel. 0461.531158; info@ castelpergine.it. Musica ENSEMBLE VOCALE NICOLÒ D’ARCO / GRUPPO STRUMENTALE CAPPELLA BENACENSIS San Michele all’Adige. Ore 21. Chiesa Parrocchiale. Ensemble vocale Nicolò d’Arco. Gruppo strumentale Cappella Benacensis; Stefano Rattini, organo. Daniele Lutterotti, direttore. Info: www. festivalmusicasacra.eu. Musica OTTOMANI Rovereto. Ore 19.30. Circolo Operaio Santamaria, Via Santa Maria. Concerto con: Tolga During chitarra, chitarra fretless; Francesco Ganassin, clarinetto basso; Giusep-

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pe Dimonte, contrabbasso. Info: www.trentinojazz.com. Tradizione UN BORGO E IL SUO FIUME Rovereto. Borgo Sacco. Tre giorni di iniziative per festeggiare l’Adige: concerti, mostre d’arte, concerti d’autore, una cena in riva al fiume, enogastronomia, laboratori per bambini, discese in rafting. Informazioni e programma dettagliato: www.visitrovereto.it.

11 LUNEDÌ Cultura INCONTRO CON IL DIRETTORE SANITARIO Levico Terme. Ore 17.30. Sala Senesi del Palazzo delle Terme, Viale Vittorio Emanuele 10. Il Direttore Sanitario delle terme incontrerà gli ospiti presso la sala Senesi del Palazzo delle Terme, per parlare di acqua termale, cure, trattamenti e per rispondere alle loro domande. Attività gratuita. Info: Tel. 0461.706077; info@ termedilevico.it. Escursionismo IN PANAROTTA ALLA SCOPERTA DELLE TRACCE DELLA GRANDE GUERRA Levico Terme. Ritrovo presso ufficio APT di Levico Terme, in Viale Vittorio Emanuele ore 14.00. Escursione di trekking con pullman e accompagnatore di media montagna in Panarotta/Forte Busa Granda alla scoperta delle tracce della Grande Guerra. € 20 a persona; attività inclusa nella Valsugana Card. Il rientro è previsto per le ore 18.30 circa. Info e prenotazione obbligatoria: Apt Valsugana - uff. di Levico Terme Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it.

12 MARTEDÌ Benessere VISITA GUIDATA ALLO STABILIMENTO TERMALE Levico Terme. Ore 15. Ritrovo presso il salone del Palazzo delle Terme, Viale Vittorio Emanuele 10. Visita guidata per conoscere più da vicino i vari reparti del Palazzo delle Terme e per scoprire i benefici effetti dell’Acqua Forte di Levico Terme. Attività gratuita. Info e prenotazione obbligatoria: Ufficio Apt Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Danza SERATA DANZANTE ALLE TERME DI LEVICO Levico Terme. Dalle ore 20.30 alle 24. Serata di musica e balli. Ingresso € 5. Attività inclusa nella Valsugana Card. Non è necessaria la prenotazione. Info: APT Valsugana, uff. di Levico Terme Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it.

Enogastronomia LE METE DEL GUSTO Telve Valsugana. Ore 9.30. Ritrovo presso Azienda Agricola Agritur Maso Tezza. Presentazione delle aziende agricole di piccoli frutti, con degustazione. Biglietto € 5 con degustazione, gadget per i possessori di Valsugana Card. Info e prenotazione obbligatoria: Tel. 0461.766744 - 340.6135628. Enogastronomia SPUNTINO GUSTOSO DI STAGIONE ALLA CANTINA RORE Telve Valsugana. Direttamente presso la cantina in loc. Rore, 15. Degustazione di vini della cantina Rore in abbinamento a prodotti tipici di stagione. € 15,00 a persona, € 10 con Valsugana Card. Prenotazione: entro le ore 18.00 del giorno precedente a Gabriele 328.3212676. Escursionismo PASSEGGIATA BOTANICA GUIDATA ATTORNO AL LAGO DI LEVICO Levico Terme. Ore 10. Ritrovo presso Spiaggia libera. Rientro previsto per le ore 13. Biglietto € 8 a persona, attività inclusa nella Valsugana CardI. Info e prenotazione obbligatoria: Tel. 0461.727700; APT Valsugana uff. di Levico Terme; info@visitvalsugana.it. Musica I CONCERTI CASA DI SALUTE RAPHAEL - DUO ALAMBIC Roncegno Terme. Ore 21. Palace Hotel Casa Raphael. Ingresso libero. Nicolò Nigrelli: violoncello; Margherita Berlanda: fisarmonica su musiche di Bach, Yun, Castelli. Info: Palace Hotel Casa Raphael Tel. 0461.772000.

13 MERCOLEDÌ Enogastronomia LA CALEIDOSCOPICA NOSIOLA - DEGUSTAZIONE GUIDATA DEL VITIGNO NOSIOLA IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI Pergine Valsugana. Ore 17.30. Castello. Degustazione guidata del vitigno Nosiola in tutte le sue espressioni. Degustazione guidata di quattro tipi di Nosiola (vino frizzante, vino leggero, vino corposo, vino santo) accompagnati da stuzzichini locali. € 15 a persona. Solo su prenotazione. Info: Castel Pergine Via Al Castello 10, 38057 Pergine Valsugana Tel. 0461.531158; info@castelpergine.it. Escursionismo PASSEGGIATA SERALE CON ACCOMPAGNATORE E VISITA AL FORTE DELLE BENNE Levico Terme. Ore 20.30. Ritrovo presso l’ufficio Apt, viale Vittorio Emanuele 3. Passeggiata notturna con accompagnatore di territorio fino al Colle delle Benne dove a seguire vi sarà la visita guidata alla scoperta del Forte. €

10 a persona. Attività inclusa nella Valsugana Card. Info e prenotazione obbligatoria: Apt Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Workshop LABORATORIO CREATIVO CON I RICICLATO CIRCO MUSICALE San Michele all’Adige. Ore 18. Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina. Whorkshop gratuito. Laboratorio creativo di strumenti musicali creati con materiali di recupero e di musica d’insieme a cura di Riciclato Circo Musicale! È previsto un numero massimo di 30 partecipanti / Prenotazione obbligatoria inviando una email a prenotazioni@solstiziodestate. it entro l’11 giugno. Info: www. solstiziodestate.it; info@solstiziodestate.it; Tel. Tel. 0461.608182. Workshop RICICLATO CIRCO MUSICALE San Michele all’Adige. Ore 21.30. Fondazione E. Mach. “Non buttate via mai niente, anzi... suonatelo!” Ma la vera sperimentazione, che porta alla scoperta di sonorità nuove e affascinanti, genera la creazione di strumenti mai visti prima come la Medusa, o il vignarolophon, un asciugacapelli che suona come un flauto. Musicisti, messaggeri e giovani educatori: i suonatori del Riciclato Circo Musicale portano con loro molto più di un concerto, ma un’intera filosofia creativa.Ingresso € 5,00. Ingresso gratuito per i minori di 18 anni. In caso di pioggia: San Michele all’Adige, Sala Consiliare via F. Biasi, 1 Info: www.solstiziodestate.it; info@solstiziodestate.it; Tel. Tel. 0461.608182.

14 GIOVEDÌ Cultura TRENTINO BOOK FESTIVAL Caldonazzo. Dalle 17. Alcuni tra i più grandi nomi della letteratura e del giornalismo arrivano in riva al Lago di Caldonazzo per la seconda edizione del festival letterario del Trentino. Info e programma completo su www.trentinobookfestival.it. Info: tel. 347.1240383 - 349.3696244.

15 VENERDÌ Cultura TRENTINO BOOK FESTIVAL Caldonazzo. Dalle 17. Alcuni tra i più grandi nomi della letteratura e del giornalismo arrivano in riva al Lago di Caldonazzo per la seconda edizione del festival letterario del Trentino. Info e programma completo su www.trentinobookfestival.it. Info: tel. 347.1240383 - 349.3696244. Enogastronomia FESTA DEI PORTONI E DELLE ASSOCIAZIONI Pergine Valsugana. Vie del centro. Le varie associazioni occuperanno gli angoli più suggestivi delle


trentinoappuntamenti vie del centro storico con proposte enogastronomiche di rivisitazione delle ricette locali. Info: APT Pergine Valsugana Tel. 0461.727760. Musica MUSICI CANTORI Cognola. Villa “Mirabel”. Doss Castion. Ore 20.45. In un’alternanza di musica e poesie, raggiungeranno alcuni angoli di mondo, aprendo la serata con un ricordo di Maria Depaoli Tomasi, figura molto nota a Cognola, che ci ha lasciati lo scorso ferragosto e che per anni ha raccontato la vita della comunità di Cognola e dintorni. L’evento, ad ingresso libero, è aperto alla cittadinanza. Info: segreteria@imusicicantori.it Teatro STORIE DI DONNE E DIALOGHI DI UOMINI Meano. Ore 20.45. Teatro - Via delle Sugarine, 22. Progetto teatrale. Spettacolo con Alfonso Antoniozzi, di Mirco Michelon; regia Mirco Michelon. Biglietto 12 € intero, 10 € ridotto, 9 € con card Amici dei Teatri. Info: www.teatrodimeano. it; Tel. 0461.511332; info@teatrodimeano.it.

16 SABATO Cultura TRENTINO BOOK FESTIVAL Caldonazzo. Ore 11. Alcuni tra i più grandi nomi della letteratura e del giornalismo arrivano in riva al Lago di Caldonazzo per la seconda edizione del festival letterario del Trentino. Info e programma completo su www.trentinobookfestival.it. Info: tel. 347.1240383 - 349.3696244. Enogastronomia FESTA DEI PORTONI E DELLE ASSOCIAZIONI Pergine Valsugana. Vie del centro. Le varie associazioni occuperanno gli angoli più suggestivi delle vie del centro storico con proposte enogastronomiche di rivisitazione delle ricette locali. Info: APT Pergine Valsugana Tel. 0461.727760. Escursionismo STARLIGHT RUN PINÉ Altopiano di Pinè . ...rincorrendo Jacopino... marcia non competitiva di 7,300 km. a piede libero con nuovo percorso in suggestivo ambiente medioevale, rievocando la leggenda del tiranno Jacopino signore del Castello di Belvedere. La partecipazione è aperta ai singoli e ai team. Gruppi storico, accampamenti medievali, giochi di un tempo, ricchi ristori, musica e festa finale in centro a Baselga. Info e prenotazioni: www.starlightpine.com; info@starlightpine.com. Famiglia IL TRENINO DEI CASTELLI Puoi salire a bordo della speciale corsa della Ferrovia “Trento-Malè” e dalla città recarti fino in Val di Sole. Il rientro, che farai comoda-

mente in pullman, ti porterà alla scoperta di quattro fantastici castelli del Trentino: Castel Ossana, Castel Caldes, Castel Valer e Castel Thun. Ad ogni tappa ci sarà una golosa pausa dedicata al meglio della produzione enogastronomica trentina. Per maggiori informazioni su date, costi e prenotazioni: Agenzia Guida Vacanze - Cles, Via C. A. Martini , 1. Tel. 0463.423002; info@guidavacanze.it. Famiglia FORTE POZZACCHIO Trambileno. Ore 15.30. “Il mistero del Forte”, laboratorio per famiglie che richiede la presenza di un genitore o responsabile adulto adatto per bambini dai 6 ai 10 anni. Su prenotazione. In caso di maltempo l’attività è annullata. Info e prenotazioni 345.1267009.

17 DOMENICA Cultura TRENTINO BOOK FESTIVAL Caldonazzo. Ore 11. Alcuni tra i più grandi nomi della letteratura e del giornalismo arrivano in riva al Lago di Caldonazzo per la seconda edizione del festival letterario del Trentino. Info e programma completo su www.trentinobookfestival.it. Info: tel. 347.1240383 - 349.3696244. Danza KATAKLÒ: SUMMER EUREKA Mezzorona. Ore 21.30. Cantine Mezzocorona. Un’inconfondibile e spettacolare fusione di danza, acrobazie, mimica, humor e scenografie surreali che sfidano l’immaginazione: i Kataklò tornano a Solstizio d’Estate con uno spettacolo estivo per il grande pubblico e le famiglie. Ideazione, direzione artistica, regia e coreografie: Giulia Staccioli. Produzione: Kataklò Athletic Dance Theatre. Ingresso € 10 in prevendita, € 15 ai cancelli. Ingresso gratuito per i minori di 14 anni. Info: www.solstiziodestate. it; info@solstiziodestate.it; Tel. Tel. 0461.608182. Musica STEFANO COLPI OPEN ATRIO Rovereto. Ore 19.30. Circolo Operaio Santamaria, Via Santa Maria. Concerto con: Stefano Colpi, contrabbasso; Miky Loesch, pianoforte; Giuliano Cramerotti, chitarra; Enrico Tommasini, batteria. Ingresso libero. Info: www.trentinojazz.com. Musica LAGARINA JAZZ FESTIVAL 2018 Mori. Ore 21.30. Piazzetta, Via G. Modena. Concerto con Hardrada Quartet: Daniel Buch, sax baritono e soprano; Antoine Spranger, pianoforte; Adrian Christensen, contrabbasso; Daniele Patton, batteria. Ingresso € 10. Info e prenotazioni: Tel. 0464.680000, segreteria@operaprima.org.

18 LUNEDÌ Cultura INCONTRO CON IL DIRETTORE SANITARIO Levico Terme. Ore 17.30. Sala Senesi del Palazzo delle Terme, Viale Vittorio Emanuele 10. Il Direttore Sanitario delle terme incontrerà gli ospiti presso la sala Senesi del Palazzo delle Terme, per parlare di acqua termale, cure, trattamenti e per rispondere alle loro domande. Attività gratuita. Info: Tel. 0461.706077; info@ termedilevico.it. Escursionismo IN PANAROTTA ALLA SCOPERTA DELLE TRACCE DELLA GRANDE GUERRA Levico Terme. Ritrovo presso ufficio APT di Levico Terme, in Viale Vittorio Emanuele ore 14.00. Escursione di trekking con pullman e accompagnatore di media montagna in Panarotta/Forte Busa Granda alla scoperta delle tracce della Grande Guerra. € 20 a persona; attività inclusa nella Valsugana Card. Il rientro è previsto per le ore 18.30 circa. Info e prenotazione obbligatoria: Apt Valsugana - uff. di Levico Terme Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it.

19 MARTEDÌ Benessere VISITA GUIDATA ALLO STABILIMENTO TERMALE Levico Terme. Ore 15. Ritrovo presso il salone del Palazzo delle Terme, Viale Vittorio Emanuele 10. Visita guidata per conoscere più da vicino i vari reparti del Palazzo delle Terme e per scoprire i benefici effetti dell’Acqua Forte di Levico Terme. Attività gratuita. Info e prenotazione obbligatoria: Ufficio Apt Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Danza SERATA DANZANTE ALLE TERME DI LEVICO Levico Terme. Dalle ore 20.30 alle 24. Serata di musica e balli. Ingresso € 5. Attività inclusa nella Valsugana Card. Non è necessaria la prenotazione. Info: APT Valsugana, uff. di Levico Terme Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Enogastronomia LE METE DEL GUSTO Telve Valsugana. Ore 9.30. Ritrovo presso Azienda Agricola Agritur Maso Tezza. Presentazione delle aziende agricole di piccoli frutti, con degustazione. Biglietto € 5 con degustazione, gadget per i possessori di Valsugana Card. Info e prenotazione obbligatoria: Tel. 0461.766744 - 340.6135628.

Enogastronomia SPUNTINO GUSTOSO DI STAGIONE ALLA CANTINA RORE Telve Valsugana. Direttamente presso la cantina in loc. Rore, 15. Degustazione di vini della cantina Rore in abbinamento a prodotti tipici di stagione. € 15,00 a persona, € 10 con Valsugana Card. Prenotazione: entro le ore 18.00 del giorno precedente a Gabriele 328.3212676. Escursionismo PASSEGGIATA BOTANICA GUIDATA ATTORNO AL LAGO DI LEVICO Levico Terme. Ore 10. Ritrovo presso Spiaggia libera. Rientro previsto per le ore 13. Biglietto € 8 a persona, attività inclusa nella Valsugana CardI. Info e prenotazione obbligatoria: Tel. 0461.727700; APT Valsugana uff. di Levico Terme; info@visitvalsugana.it. Musica I CONCERTI CASA DI SALUTE RAPHAEL - TRIO CASTEL IVANO RoncegnoTerme. Ore 21. Palace Hotel Casa Raphael. Sergio Fizzotti: chitarra; Carlo Boccher: pianoforte; Gianni Longo: contrabbasso su musiche di Jobim, Piazzolla, Rodrigo, Tiersen, ... Ingresso libero. Info: Palace Hotel Casa Raphael Tel. 0461.772000. Musica MAX IN CONCERTO Strigno. Ore 18. Piscina. Concerto Pop melodico e country con Max alla chitarra. Ingresso libero. Info: www.rarinantesvalsugana.com. Teatro KOLEKTIV LAPSO CIRK: OVVIO Mezzolombardo. Ore 21.30. Teatro San Pietro. Con un peso e una presenza che cambia a seconda del quadro che prende vita in scena, due artisti alla ricerca dell’equilibrio mettono alla prova forza, concentrazione, coraggio e fiducia. Spettacolo di e con Tomas Vaclavek e David Diez Mendez. Ingresso € 5. Ingresso gratuito per i minori di 18 anni. Info: www.solstiziodestate.it; info@solstiziodestate.it; Tel. Tel. 0461.608182.

20 MERCOLEDÌ Enogastronomia LA CALEIDOSCOPICA NOSIOLA - DEGUSTAZIONE GUIDATA DEL VITIGNO NOSIOLA IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI Pergine Valsugana. Ore 17.30. Degustazione guidata del vitigno Nosiola in tutte le sue espressioni. Degustazione guidata di quattro tipi di Nosiola (vino frizzante, vino leggero, vino corposo, vino santo) accompagnati da stuzzichini locali. € 15 a persona. Solo su prenotazione. Info e prenotazioni:

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trentinoappuntamenti Castel Pergine Via Al Castello 10, 38057 Pergine Valsugana Tel. 0461.531158; info@castelpergine.it. Escursionismo PASSEGGIATA SERALE CON ACCOMPAGNATORE E VISITA AL FORTE DELLE BENNE Levico Terme. Ore 20.30. Ritrovo presso l’ufficio Apt, viale Vittorio Emanuele 3. Passeggiata notturna con accompagnatore di territorio fino al Colle delle Benne dove a seguire vi sarà la visita guidata alla scoperta del Forte. € 10 a persona. Attività inclusa nella Valsugana Card. Info e prenotazione obbligatoria: Apt Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it.

21 GIOVEDÌ Teatro TEATRO STABILE TORINO: PASSIONE Faedo. Ore 21.30. Castello di Monreale. Spettacolo con Laura Curino. Regia di Gabriele Vacis. Ingresso € 5. È previsto un numero massimo di 100 partecipanti. Ingresso gratuito per i minori di 18 anni. Info: www.solstiziodestate. it; info@solstiziodestate.it; Tel. Tel. 0461.608182. Enogastronomia A TUTTO MÜLLER Altopiano di Piné e Valle di Cembra. Da giovedì 21 giugno a domenica 1 luglio. In attesa della 31^ Rassegna dei Müller Thurgau dell’Arco Alpino”, numerose eventi e iniziative dedicate al celebre vitigno simbolo della Valle di Cembra: degustazioni, passeggiate enogastronomiche, visite in cantina, cene coi produttori ed aperitivi panoramici. Info: www.tastetrentino.it/ atuttomueller.

22 VENERDÌ Musica LAGARINA JAZZ FESTIVAL 2018 Ala. Ore 21.30. Palazzo Pizzini. Concerto con Gabriele Mirabassi, clarinetto e Roberto Taufic, chitarra. Ingresso € 10. Info e prenotazioni: Tel. 0464.680000, segreteria@operaprima.org. Tradizione SELEZIONE PROVINCIA MISS ITALIA Laives. Ore 21.15. Elezione di Miss Laives. Ingresso libero. Tradizione FESTE VIGILIANE Trento. Centro storico. Dopo aver esplorato la relazione di Trento con il suo fiume lo scorso anno, il filo conduttore che legherà gli appuntamenti di questa 35^ edizione sarà “Oltre le mura”: un tema che intende riprendere e rilanciare la sfida giocata da Trento in occasione della candidatura a capitale

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italiana della cultura. Per visione programma dettagliato e informazioni: Tel. 0461.917111; www. festevigiliane.it.

23 SABATO Tradizione FESTE VIGILIANE Trento. Centro storico. Dopo aver esplorato la relazione di Trento con il suo fiume lo scorso anno, il filo conduttore che legherà gli appuntamenti di questa 35^ edizione sarà “Oltre le mura”: un tema che intende riprendere e rilanciare la sfida giocata da Trento in occasione della candidatura a capitale italiana della cultura. Per visione programma dettagliato e informazioni: Tel. 0461.917111; www. festevigiliane.it.

24 DOMENICA Cultura ARTE SELLA: MICHELE DE LUCCHI - INCONTRO CON L’ARTISTA Borgo Valsugana. Ore 11: presso Villa Strobele inaugurazione dell’opera. Ore 15: presso Malga Costa lectio magistralis di Michele De Lucchi. Per accedere all’evento delle ore 11: si accede all’evento con il biglietto di ingresso, fino ad esaurimento posti. Ingresso con biglietto. Per accedere all’evento delle ore 15: prenotazione obbligatoria chiamando il numero 0461.751251 dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 12 ed il giorno dell’evento. L’evento è garantito anche in caso di maltempo, fino ad esaurimento posti. Ingresso con biglietto. Info: www.artesella.it. Musica KONE TRIO Rovereto. Ore 19.30. Circolo Operaio Santamaria, Via Santa Maria. Concerto con: Kalifa Kone, kamalengonì, tama , balafon; Alessandro Cosentino, violino; Paolo Prosperini, chitarra. Il Trio propone un afro/ jazz/blues ricco e sorprendente, ipnotico, onirico ma anche sensuale e trascinante, che percorre l’Africa sulle tracce del suono ancestrale su cui si fonda gran parte della musica contemporanea. Una pozione di diverse culture, tradizioni e sonorità fuse in un’unica “mistica” voce. Ingresso libero. Info: www. trentinojazz.com. Musica LAGARINA JAZZ FESTIVAL 2018 Villa Lagarina. Ore 21.30. Giardino di Palazzo Libera. Concerto con Kaleidoscope Quartet e Giovanni Falzone Quintet: Daniel Buch, sax baritono e soprano; Antoine Spranger, pianoforte; Adrian Christensen, contrabbasso; Daniele Patton, batteria. Ingresso € 10. Info e prenotazioni: Tel. 0464.680000, segreteria@operaprima.org.

Tradizione FESTE VIGILIANE Trento. Centro storico. Dopo aver esplorato la relazione di Trento con il suo fiume lo scorso anno, il filo conduttore che legherà gli appuntamenti di questa 35^ edizione sarà “Oltre le mura”: un tema che intende riprendere e rilanciare la sfida giocata da Trento in occasione della candidatura a capitale italiana della cultura. Per visione programma dettagliato e informazioni: Tel. 0461.917111; www. festevigiliane.it.

25 LUNEDÌ Cultura INCONTRO CON IL DIRETTORE SANITARIO Levico Terme. Ore 17.30. Sala Senesi del Palazzo delle Terme, Viale Vittorio Emanuele 10. Il Direttore Sanitario delle terme incontrerà gli ospiti presso la sala Senesi del Palazzo delle Terme, per parlare di acqua termale, cure, trattamenti e per rispondere alle loro domande. Attività gratuita. Info: Tel. 0461.706077; info@ termedilevico.it. Escursionismo IN PANAROTTA ALLA SCOPERTA DELLE TRACCE DELLA GRANDE GUERRA Levico Terme. Ritrovo presso ufficio APT di Levico Terme, in Viale Vittorio Emanuele ore 14.00. Escursione di trekking con pullman e accompagnatore di media montagna in Panarotta/Forte Busa Granda alla scoperta delle tracce della Grande Guerra. € 20 a persona; attività inclusa nella Valsugana Card. Il rientro è previsto per le ore 18.30 circa. Info e prenotazione obbligatoria: Apt Valsugana - uff. di Levico Terme Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Tradizione FESTE VIGILIANE Trento. Centro storico. Dopo aver esplorato la relazione di Trento con il suo fiume lo scorso anno, il filo conduttore che legherà gli appuntamenti di questa 35^ edizione sarà “Oltre le mura”: un tema che intende riprendere e rilanciare la sfida giocata da Trento in occasione della candidatura a capitale italiana della cultura. Per visione programma dettagliato e informazioni: Tel. 0461.917111; www.festevigiliane.it.

26 MARTEDÌ L’ARTE DEGLI ALAMBICCHI Altavalle. Ore 16.30-17.30. Distilleria Paolazzi o Pilzer a Faver. Visita alla scoperta della lavorazione della grappa con due degustazioni Quota di partecipazione: adulti € 7,00, bambini dai 6 ai 12 anni € 4,00; gratuito con Trentino Guest Card. Info e iscrizioni: Cell. 393.5503104, info@cembranidoc.it.

Benessere VISITA GUIDATA ALLO STABILIMENTO TERMALE Levico Terme. Ore 15. Ritrovo presso il salone del Palazzo delle Terme, Viale Vittorio Emanuele 10. Visita guidata per conoscere più da vicino i vari reparti del Palazzo delle Terme e per scoprire i benefici effetti dell’Acqua Forte di Levico Terme. Attività gratuita. Info e prenotazione obbligatoria: Ufficio Apt Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Danza SERATA DANZANTE ALLE TERME DI LEVICO Levico Terme. Dalle ore 20.30 alle 24. Serata di musica e balli. Ingresso € 5. Attività inclusa nella Valsugana Card. Non è necessaria la prenotazione. Info: APT Valsugana, uff. di Levico Terme Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Enogastronomia LE METE DEL GUSTO Telve Valsugana. Ore 9.30. Ritrovo presso Azienda Agricola Agritur Maso Tezza. Presentazione delle aziende agricole di piccoli frutti, con degustazione. Biglietto € 5 con degustazione, gadget per i possessori di Valsugana Card. Info e prenotazione obbligatoria: Tel. 0461.766744 - 340.6135628. Enogastronomia SPUNTINO GUSTOSO DI STAGIONE ALLA CANTINA RORE Telve Valsugana. Direttamente presso la cantina in loc. Rore, 15. Degustazione di vini della cantina Rore in abbinamento a prodotti tipici di stagione. € 15,00 a persona, € 10 con Valsugana Card. Prenotazione: entro le ore 18.00 del giorno precedente a Gabriele 328.3212676. Escursionismo PASSEGGIATA BOTANICA GUIDATA ATTORNO AL LAGO DI LEVICO Levico Terme. Ore 10. Ritrovo presso Spiaggia libera. Rientro previsto per le ore 13. Biglietto € 8 a persona, attività inclusa nella Valsugana CardI. Info e prenotazione obbligatoria: Tel. 0461.727700; APT Valsugana uff. di Levico Terme; info@visitvalsugana.it. Musica I CONCERTI CASA DI SALUTE RAPHAEL - 121 ST. MARK’S BAND Roncegno Terme. Ore 21. Palace Hotel Casa Raphael. Omar Francescato: fisarmonica; Michele Uliana: clarinetto; Marco Martinello: violino; Luca Zanetti: violino; Sara Scatto: pianoforte; Sandro Bedendo: contrabbasso su musiche di Zimmer, Williams, Hurwitz, Francescato. Ingresso libero. Info: Palace Hotel Casa Raphael Tel. 0461.772000.


trentinoappuntamenti Tradizione FESTE VIGILIANE Trento. Centro storico. Dopo aver esplorato la relazione di Trento con il suo fiume lo scorso anno, il filo conduttore che legherà gli appuntamenti di questa 35^ edizione sarà “Oltre le mura”: un tema che intende riprendere e rilanciare la sfida giocata da Trento in occasione della candidatura a capitale italiana della cultura. Per visione programma dettagliato e informazioni: Tel. 0461.917111; www. festevigiliane.it.

27 MERCOLEDÌ Enogastronomia LA CALEIDOSCOPICA NOSIOLA - DEGUSTAZIONE GUIDATA DEL VITIGNO NOSIOLA IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI Pergine Valsugana. Ore 17.30. Castello. Degustazione guidata del vitigno Nosiola in tutte le sue espressioni. Degustazione guidata di quattro tipi di Nosiola (vino frizzante, vino leggero, vino corposo, vino santo) accompagnati da stuzzichini locali. € 15 a persona. Solo su prenotazione. Info e prenotazioni: Castel Pergine Via Al Castello 10, 38057 Pergine Valsugana Tel. 0461.531158; info@ castelpergine.it. Escursionismo PASSEGGIATA SERALE CON ACCOMPAGNATORE E VISITA AL FORTE DELLE BENNE Levico Terme. Ore 20.30. Ritrovo presso l’ufficio Apt, viale Vittorio Emanuele 3. Passeggiata notturna con accompagnatore di territorio fino al Colle delle Benne dove a seguire vi sarà la visita guidata alla scoperta del Forte. € 10 a persona. Attività inclusa nella Valsugana Card. Info e prenotazione obbligatoria: Apt Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Tradizione SELEZIONE PROVINCIA MISS ITALIA Trento. Ore 21.15. Piazza Fiera. Elezione di Miss Trento. Ingresso libero.

28 GIOVEDÌ Enogastronomia 31^ RASSEGNA DEI MÜLLER THURGAU DELL’ARCO ALPINO - XV CONCORSO INTERNAZIONALE Cembra Lisignago. Evento internazionale dedicato al celebre vino di montagna, con più di cento espositori nazionali e internazionali, con degustazioni, spettacoli e convegni sul mondo del vino. Info: Tel. 0461.680117, www. mullerthurgau-mostra.it, A.p.T. Tel. 0461.683110.

29 VENERDÌ Enogastronomia 31^ RASSEGNA DEI MÜLLER THURGAU DELL’ARCO ALPINO - XV CONCORSO INTERNAZIONALE Cembra Lisignago. Evento internazionale dedicato al celebre vino di montagna, con più di cento espositori nazionali e internazionali, con degustazioni, spettacoli e convegni sul mondo del vino. Info: Tel. 0461.680117, www. mullerthurgau-mostra.it, A.p.T. Tel. 0461.683110. Enogastronomia SAGRA DEL LAMPONE Altavalle. Ore 18.00-01.00. Piazzale Pradi a Valda. Giornata di festa con musica e animazione per grandi e piccoli, vendita di piccoli frutti, cucina tipica, gelati e piatti con i piccoli frutti. Programma: alle 18 apertura della festa e cena con frittura di pesce, grigliata e tanto altro. Alle 21 ballo e musica con Dj. Durante la festa sarà disponibile un fornitissimo spaccio con panini, patatine fritte, strauben, macedonie, gelati e sarà possibile acquistare piccoli frutti. Info: Tel. 0461.683110. Musica GANG BAND FESTIVAL Bedollo. Ore 20.00-01.00. Spiaggia Hotel Pineta e Miramonti al lago delle Piazze. 6^ edizione del festival musicale. Giornata di musica per tutti i gusti con esibizione di numerose band che spaziano dal rock anni ‘70 al metal moderno, dal classico folk al più moderno ska, una giornata all’insegna della musica a 360°. Programma: alle 20 inizio della festa e delle esibizioni musicali. Durante tutta la durata della festa disponibile il servizio bar e cucina. Info: Cell. 347.5926239, associazione. rocknpine@gmail.com.

30 SABATO Enogastronomia 31^ RASSEGNA DEI MÜLLER THURGAU DELL’ARCO ALPINO - XV CONCORSO INTERNAZIONALE Cembra Lisignago. Evento internazionale dedicato al celebre vino di montagna, con più di cento espositori nazionali e internazionali, con degustazioni, spettacoli e convegni sul mondo del vino. Ritorna l’evento “In marcia ridotta”, il tour di macchine agricole e trattori d’epoca tra le suggestive campagne della Valle di Cembra. Info: Tel. 0461.680117, www.mullerthurgau-mostra.it, A.p.T. Tel. 0461.683110. Enogastronomia SAGRA DEL LAMPONE Altavalle. Ore 18.00-01.00. Piazzale Pradi a Valda. Giornata di festa con musica e animazione per grandi e piccoli, vendita di piccoli

frutti, cucina tipica, gelati e piatti con i piccoli frutti. Programma: alle 18 apertura della festa e cena con frittura di pesce, grigliata e tanto altro. Alle 21 musica e ballo liscio. Durante la festa sarà disponibile un fornitissimo spaccio con panini, patatine fritte, strauben, macedonie, gelati e sarà possibile acquistare piccoli frutti. Info: Tel. 0461.683110. Musica GANG BAND FESTIVAL Bedollo. Ore 16.00-01.00. Spiaggia Hotel Pineta e Miramonti al lago delle Piazze. 6^ edizione del festival musicale. Giornata di musica per tutti i gusti con esibizione di numerose band che spaziano dal rock anni ‘70 al metal moderno, dal classico folk al più moderno ska, una giornata all’insegna della musica a 360°. Programma: alle 20 apertura della festa con divertimento e numerose esibizioni di gruppi musicali. Durante tutta la durata della festa disponibile il servizio bar e cucina. Info: Cell. 347.5926239, associazione.rocknpine@gmail.com. Musica I SUONI DELLE DOLOMITI 2018 Val di Fassa, Gruppo del Sassolungo. Ore 12. Rifugio Micheluzzi. Un’atmosfera intima per canzoni e storie. Pochi possono vantare la straordinaria carriera artistica di Graham Nash, il cantautore e compositore inglese, poi naturalizzato statunitense, che ha di fatto contribuito a creare la storia della musica prima con gli Hollies e quindi in quel gruppo di fuoriclasse che erano Crosby, Still, Nash e Young. Non ha tralasciato di seguire anche un percorso più indipendente fino all’ultimo album “This Path Tonight” (2016). La sua inconfondibile voce sarà accompagnata da Shane Fontayne alla chitarra e da Todd Caldwell alle tastiere. Info: Tel. 0462.609620; www.fassa.com.

GLI APPUNTAMENTI DI LUGLIO 1 DOMENICA Enogastronomia 31^ RASSEGNA DEI MÜLLER THURGAU DELL’ARCO ALPINO - XV CONCORSO INTERNAZIONALE Cembra Lisignago. Evento internazionale dedicato al celebre vino di montagna, con più di cento espositori nazionali e internazionali, con degustazioni, spettacoli e convegni sul mondo del vino. Ritorna l’evento “In marcia ridotta”, il tour di macchine agricole e trattori d’epoca tra le suggestive campagne della Valle di Cembra. Info: Tel. 0461.680117, www.mullerthurgau-mostra.it, A.p.T. Tel. 0461.683110.

Enogastronomia SAGRA DEL LAMPONE Altavalle. Ore 10.00-01.00. Piazzale Pradi a Valda. Giornata di festa con musica e animazione per grandi e piccoli, vendita di piccoli frutti, cucina tipica, gelati e piatti con i piccoli frutti. Programma: alle 10 apertura della festa. Alle 12 pranzo con polenta e tanti tipi di carne. Dalle 14 animazione per grandi e piccoli in compagnia del mago e merenda per tutti. Alle 18 cena con frittura di pesce, grigliata e tanto altro e a seguire musica e ballo. Durante la festa sarà disponibile un fornitissimo spaccio con panini, patatine fritte, strauben, macedonie, gelati e sarà possibile acquistare piccoli frutti. Info: Tel. 0461.683110. Musica GANG BAND FESTIVAL Bedollo. Ore 13.00-22.00. Spiaggia Hotel Pineta e Miramonti al lago delle Piazze. 6^ edizione del festival musicale. Giornata di musica per tutti i gusti con esibizione di numerose band che spaziano dal rock anni ‘70 al metal moderno, dal classico folk al più moderno ska, una giornata all’insegna della musica a 360°. Programma: 13 apertura della festa e a seguire musica con esibizioni live fino alle 22. Durante tutta la durata della festa disponibile il servizio bar e cucina. Info: Cell. 347.5926239, associazione. rocknpine@gmail.com.

2 LUNEDÌ Cultura INCONTRO CON IL DIRETTORE SANITARIO Levico Terme. Ore 17.30. Sala Senesi del Palazzo delle Terme, Viale Vittorio Emanuele 10. Il Direttore Sanitario delle terme incontrerà gli ospiti presso la sala Senesi del Palazzo delle Terme, per parlare di acqua termale, cure, trattamenti e per rispondere alle loro domande. Attività gratuita. Info: Tel. 0461.706077; info@ termedilevico.it. Escursionismo IN PANAROTTA ALLA SCOPERTA DELLE TRACCE DELLA GRANDE GUERRA Levico Terme. Ritrovo presso ufficio APT di Levico Terme, in Viale Vittorio Emanuele ore 14.00. Escursione di trekking con pullman e accompagnatore di media montagna in Panarotta/Forte Busa Granda alla scoperta delle tracce della Grande Guerra. € 20 a persona; attività inclusa nella Valsugana Card. Il rientro è previsto per le ore 18.30 circa. Info e prenotazione obbligatoria: Apt Valsugana - uff. di Levico Terme Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it.

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trentinomatrimoni SOLO PER I NOSTRI LETTORI, QUESTO MESE LE IMMAGINI DELLE NOZZE DI LETIZIA CON MASSIMO

IL MATRIMONIO DEL MESE Lei Nome: Letizia Anni: 31 Nato a: Cavalese Residente a: Pozza di Fassa Parrucchiere: Salone Vale di Valeria Piazzi Truccatrice: Stella Know make-up Artist Occupazione: Pittrice

Lui Nome: Massimo Anni: 28 Nato a: Trento Residente a: Canazei Vestito: Baratto - Lavis Occupazione: Operaio

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trentinomatrimoni Servizio fotografico: Trintinaglia Wedding Photo www.trintinaglia.com

Matrimonio: Data: Luogo: Fiori e bouquet: Banchetto: Torta: Invitati: Intrattenimenti: Anelli: Bomboniere: Viaggio di nozze: Vivranno a:

Religioso 30 settembre 2017 Pieve di S. Giovanni di Fassa Luise Florart RenÊ Hotel - Pozza di Fassa El Malgher Dellagiacoma 88 I Pazedins Gioelleria Balestra - Arsiè (Bl) Fatte a mano dalla sposa Messico, Cuba, Caraibi e Antille Pozza di Fassa

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ALLA SCOPERTA DEL TRENTINO CON LA RAI TANTISSIME LE PROPOSTE DI "VIVINTRENTINO" E "TAPIS ROULANT"

Franco Marzatico

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a Rubrica Provinciale “VivinTrentino” (in onda domenica 3 giugno ore 9.15 su RAI3) presenta in apertura:”GENIUS LOCI”, dedicato alla festa annuale, tenutasi a Pergine Valsugana, delle Pro Loco Trentine. Un mosaico questo, fatto di realtà locali e impegnato nella valorizzazione di paesi e valli, un universo di volontariato e animazione di eventi, a servizio di turisti, villeggianti e viaggiatori curiosi. A seguire “STORIA DI UN FESTIVAL”, un appuntamento nato a Trento nel 2006, quello del Festival dell’Economia, con l’idea portante di mettere a confronto gli economisti con il grande pubblico. Obiettivo dichiarato dell’evento: tradurre il loro linguaggio per renderlo comprensibile e accessibile a tutti. La domenica successiva, 10 giugno, (ore 8.30) si apre con “LAVORO E TECNOLOGIA”. Il Festival dell’economia di Trento fa tredici. La tredicesima edizione ha scelto il tema del lavoro e della tecnologia per indagare se l’automazione crea o uccide posti di lavoro. Come creare opportunità e come evitare distorsioni sociali ed economiche. Ricette, proposte, esperienze e idee nei quattro giorni del festival arancione. A seguire: “L’ORRIDO DI PONTE ALTO”. Nei pressi di Ponte Alto, alle porte di Trento, esiste una forra che nei secoli è stata meta di visitatori attratti da uno spettacolo di grande potenza. Profondo canyon scavato dal torrente Fersina in migliaia di anni, questo orrido fu oggetto di opere idrauliche sapientemente inventate dagli ingegneri di Bernardo Clesio. Dal 1500 ad oggi molte cose sono cambiate, ma il fascino di questo scenario è rimasto immutato. Altra trasmissione molto seguita, “Tapis Roulant” (con inizio alle 9.45, ed in replica sul canale 103 del Digitale Terrestre alle ore 22.30), propone “ALLA SCOPERTA DEL TRENTINO. LUOGHI E SIMBOLI DEL TERRITORIO”, La terza puntata della serie televisiva, aprirà le porte della Cattedrale di San Vigilio, alla ricerca delle origini più antiche del Duomo di Trento: dalla basilica paleocristiana,

"Orienteering a Lavazé"

ai più recenti ritrovamenti portati alla luce dai lavori di restauro in corso, mostrando così i simboli dell'antichità sopravvissuti al cristianesimo e le trasformazioni avvenute nel tempo. Scopriremo negli affreschi riportati all'antico splendore dettagli inediti, alla ricerca dei messaggi che i nostri antenati hanno affidato alla pietra per durare nei secoli. A seguire: “ORTI AL MUSE. Incontro e conferenza al Museo delle scienze di Trento, dal titolo “La Salute coltivata negli Orti”, ispirato al libro “L’orto di Michelle – La sanità globale secondo l’Obama-family” di Mario Pappagallo. Si parla anche dei “Cinque colori della salute” e di “Orti antichi, orti moderni, orti di sempre”. Quindi: “IL DISEGNO NEL PIATTO”, protagonista lo chef Federico Parolari e una sua opera d’arte. Infine:“TRENTINO BOOK FESTIVAL 2018”. Programma dedicato al “Trentino Book Festival”, la manifestazione, arrivata all’ottava edizione, incontra a Caldonazzo, nelle giornate dal 14 al 17 giugno, i protagonisti del panorama letterario e giornalistico italiano. Testimonianze, impressioni, riflessioni ed idee, come espressione della creatività e della inventiva letteraria. Il 17 giugno torna "VivinTrentino", con “DALLA SORGENTE AL BICCHIERE”. In Trentino sono molti gli operatori che a vario titolo si occupano della filiera dell'acqua potabile. Il processo ha due obiettivi: fornire all'utente un'acqua di qualità, e farlo a costi -sostenibili. Grazie alla naturale ricchezza del territorio e a una rete di distribuzione capillare, il viaggio dalla sorgente al bicchiere è efficace, economico e virtuoso: un litro d'acqua del rubinetto costa al cittadino 400 volte di meno di uno in bottiglia. Il 24 giugno, ancora “Tapis Roulant” con “ALLA SCOPERTA DEL TRENTINO. LUOGHI E SIMBOLI DEL TERRITORIO”. Nella quarta puntata della serie, le orme lasciate sulla pietra, dalle rovine immortalate nei versi di Dante, alle impronte del Giurassico, ai Lavini di Marco. Quindi a Brentonico, per vedere i fossili del Baldo e la Chiesa di San Giovanni, una delle cripte ipogee meglio conservate e più belle del Trentino. A seguire “EGOSAFARI”, un safari all’interno di se stessi …Emozioni al Castello di Drena: magia, divertimento e consapevolezza, grazie ad un “gioco da tavolo” dedicato a grandi e piccini. Una meravigliosa via di accesso per entrare in contatto con lo spazio magico del proprio “bambino interiore” e riscoprirne la forza creativa. Ancora “ORIENTEERING A LAVAZE’ “. Dal 19 al 20 maggio scorsi, sull’altopiano di Lavazè in Val di Fiemme, si sono svolti i: “Campionati Italiani di Orienteering – middle e staffetta”. Infine: “DIARI DELLA PIAZZA”, galleria di personaggi trentini d’attualità, dedica la puntata odierna alla tuffatrice trentina Francesca Dallapè. 105

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CONFERMATO PRESIDENTE MANUEL COSI 70° MANICA: COME LA VITE A BRACCIA APERTE LE CELEBRAZIONI PER L'AZIENDA FONDATA DA ETTORE MANICA NEL 1948

ASSOCIAZIONE AGRITURISMO TRENTINO

È

Manuel Cosi, titolare dell’Agritur La Trisa e dell’azienda agricola Fattoria Antica Rendena di Giustino, il Presidente dell’Associazione Agriturismo Trentino. Lo ha deciso il nuovo cda dell’Associazione, a sua volta eletto nell’assemblea dei soci del 19 aprile scorso. Manuel Cosi, al centro, con i collaboratori

Da sx Giulia, Silvia, Paolo, Michele Manica ricevono il premio Confindustria da Roberto Busato, Direttore di Confindustria Trento.

V

enerdì 18 maggio presso la sede aziendale di Rovereto si è celebrato l’evento del 70° della Manica SpA, fondata da Ettore Manica nel 1948. Un traguardo storico nella vita di un’impresa che è stato anzitutto una festa della famiglia Manica, di Paolo e dei sui tre figli Giulia, Silvia e Michele – la terza generazione è oggi alla guida dell’azienda – e un abbraccio al territorio di Borgo Sacco e alla sua gente con cui l’azienda ha condiviso la crescita. In un’atmosfera di commozione, mescolando ricordi e futuro si sono raccontati 70 anni di storia fatta di passione, vittorie, momenti difficili, passaggi cruciali, persone speciali, sfide future, l’unicità di una materia prima come il rame, e la grande figura di Ettore i cui tratti spesso epici e soprattutto gli insegnamenti di vita sono oggi preziosi per le future generazioni. Una narrazione raccolta e conservata preziosamente, in una meravigliosa monografia dal titolo “MANICA 70 ANNI DI STORIA E DI VITE”, consegnata durante la serata a ciascuno degli ospiti. L’evento iniziato alle 18 con la presenza di oltre 300 persone, tra amici, collaboratori, clienti e autorità, e guidato brillantemente dal noto giornalista trentino Walter Nicoletti, è stato aperto con un video toccante che rievocava il saluto di Ettore Manica esattamente vent’anni fa in occasione del 50°. Giulia Manica, general manager dell’azienda, ha Sotto la “lanterna Manica“, i cittadini di Borgo Sacco assistono allo spettacolo delle Fontane Danzanti

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Il consiglio di amministrazione si è infatti radunato ieri per dare il via ai lavori del prossimo triennio. Un consiglio giovane e caratterizzato da una spiccata presenza femminile: le donne sono infatti sette, su tredici consiglieri. Manuel Cosi inizia così il suo terzo mandato da Presidente (fu eletto la prima volta sei anni fa) ed in continuità con la passata gestione lo seguono anche Nicoletta Andreis dell’Agritur Solasna di Caldes e Renzo Caliari dell’Agritur Maso San Bartolomeo di Romeno, che saranno i vicepresidenti. “Abbiamo un lavoro da completare” – racconta Cosi, ”ed i soci hanno deciso di darci ancora fiducia. Guardiamo al futuro dell’associazione, ora è tempo di cambiare passo e concretizzare le azioni promesse”. Il riferimento di Cosi è ai tre temi che pone al centro del prossimo triennio: qualità, rapporto più saldo con la politica e, di conseguenza, attenzione agli Agritur “fittizi”. dato il benvenuto ufficiale sottolineando nel suo intervento l’importanza delle risorse investite per garantire e testare i prodotti a base di rame, accanto all’impegno costante che Manica profonde nell’affrontare e superare la gigantesca burocrazia dettata dall’UE. Un’immensa energia messa in campo da un’azienda orgogliosamente tutta italiana, determinata a sfidare i colossi mondiali del settore grazie alla sua flessibilità e alla coerenza del proprio lavoro.


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CAMBIAMENTO SOCIALE, CULTURALE E ORGANIZZATIVO LE INIZIATIVE DELLA FONDAZIONE FRANCO DEMARCHI, FINO AL 3 GIUGNO

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a Fondazione Franco Demarchi dall’1 al 3 giugno tornerà ad essere protagonista in piazza Santa Maria Maggiore nell’ambito del Festival dell’Economia, con uno sguardo su come le tecnologie siano motore di cambiamento sociale, culturale e organizzativo. Particolare attenzione sarà dedicata al duplice legame tra tecnologie e inclusione. Le tecnologie possono infatti essere un fattore di condivisione di informazioni e di aumento di coesione sociale, ma allora stesso tempo possono generare timori, rispetto alla sostituibilità dell’essere umano in ambito lavorativo. Oltre all’incontro dell’1 giugno alle ore 11 su “Tecnologie e inclusione” in cui Luca Comper, Vincenzo D’andrea e Gualtiero Fantoni, da prospettive differenti si confronteranno sul tema dell’inclusione all’interno delle organizzazioni in trasformazione, la Fondazione Franco Demarchi coordinerà le numerose attività proposte in piazza Santa Maria Maggiore a Trento. In questa edizione del Festival saranno presentati progetti, piattaforme e strumenti d’innovazione tecnologica, anche di conciliazione vita-lavoro, e si proporranno attività di animazione educativa e sociale, laboratori e video tematici. Nello specifico saranno presenti la Fondazione E. Mach e Hit (Hub Innovazione Trentino) con un progetto internazionale sui cambiamenti in corso e in arrivo nei lavori e nei territori delle Alpi e con un incontro sul cambiamento climatico e relative soluzioni innovative, rivolto agli studenti delle scuole superiori. La cooperativa Arianna coinvolgerà i giovani passanti della piazza nella costruzione di una mappa emotiva centrata sulla relazione

I protagonisti della campagna “Cosa è importante per te“

dei ragazzi con le tecnologie, mentre i più piccoli saranno coinvolti dalla cooperativa La Coccinella in un contesto esplorativo, allestito attraverso l’utilizzo del linguaggio digitale, costruttivo e grafico. In contemporanea gli adulti potranno visionare i progetti della Fondazione B. Kessler per co-progettare soluzioni collaborative nell’ottica di migliorare la conciliazione vita/lavoro e per implementare, in collaborazione con l’Università degli Studi di Trento, forme di welfare partecipativo a livello europeo, anche attraverso la creazione di una nuova moneta digitale per l’economia complementare. Sul fronte tecnologico la Trentino Network presenterà il progetto a banda ultra larga in Trentino e l’associazione CoderDolomiti che incontrerà insegnanti e genitori per farli familiarizzare con la tecnologia e, attraverso laboratori gratuiti, farà sperimentare alcuni strumenti informatici come videogiochi, robot e schede elettroniche, siti web, messi a disposizione di bambini e adolescenti. Anche quest’anno sarà presente Emergency, con il documentario Open heart per far conoscere la tecnologia

Le organizzazioni presenti in Piazza SM Maggiore con Roberto Satolli

nel lavoro dell’emergenza e con un laboratorio rivolto ai più piccoli su come vivono i bambini in Afghanistan. Immancabile sarà la presenza dell’Aps Carpe Diem che, oltre al suo forno sociale, proporrà momenti narrazione sui cambiamenti del processo di panificazione in relazione allo sviluppo tecnologico dei macchinari. Infine, Trentino Sociale Tank presenterà il libro che raccoglie le storie dei finalisti dell'iniziativa dello scorso anno We Strike! Storie di giovani che cambiano le cose, e svelerà in anteprima i dettagli della nuova edizione del concorso. Trasversalmente a tutto ciò, in piazza sarà presente Radio Trentino inBlu, che condurrà in diretta le interviste agli ospiti del Festival dell’Economia. Il programma dettagliato è scaricabile dal sito www.fdemarchi.it. Per info è possibile telefonare al numero 0461 273614. 107

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ITAS PRESENTA IL NUOVO CONSIGLIO LA DESTINAZIONI PIÙ GETTONATE TRA I TURISTI

FESTEGGIATO IL TRAGUARDO DI UN MILIONE DI SOCI ASSICURATI

RIVA DEL GARDA, TRENTO, MOLVENO E LEVICO TERME TRA LE METE PREFERITE PER UNA VACANZA AL LAGO SECONDO MOMONDO

Da sx, Gerhart Gostner, Fabrizio Lorenz e Giuseppe Consoli

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on l’inizio della bella stagione e per combattere il caldo quasi “estivo” delle ultime settimane i laghi italiani si confermano la scelta ideale per un break adatto a tutti i gusti: non solo sole e bagni, ma anche escursioni immerse nella natura, sport acquatici, passeggiate tra scorci pittoreschi ed esplorazioni enogastronomiche. Per ispirare gli italiani alla ricerca della meta ideale per il prossimo viaggio al lago la piattaforma di ricerca di voli e hotel momondo.it ha analizzato i propri dati, stilando la classifica delle destinazioni più gettonate tra i turisti del Bel Paese. Peschiera del Garda è l’unica destinazione veneta guadagna la vetta della classifica Sebbene i dati mostrino una top 10 dominata per lo più da destinazioni lombarde – quattro, ovvero Como, Bellagio, Desenzano e Iseo – e trentine – altrettante quattro, Riva del Garda, Trento, Molveno e Levico Terme – è la veneta

l nuovo Cda di ITAS Mutua ha ufficialmente assegnato il 4 maggio scorso gli incarichi, confermando Fabrizio Lorenz presidente, Giuseppe Consoli vicepresidente vicario, Gerhart Gostner vicepresidente, e assegnando a Raffaele Agrusti il nuovo incarico di amministratore delegato. La Compagnia ha modificato la sua governance, introducendo la nuova carica di amministratore delegato anche per rafforzare i sistemi di controllo. Il Cda ha scelto di conferire questo nuovo incarico a Raffaele Agrusti, che manterrà anche la carica di direttore generale della Compagnia. Alla fine della prima seduta del nuovo CdA, Fabrizio Lorenz ha dichiarato: “Abbiamo approvato un piano industriale triennale che prevede una crescita annua del 4%, superiore a quella media del mercato. La parola d'ordine è disciplina sulla redditività: dobbiamo crescere con equilibrio e nel rispetto dei valori della Mutua. Il mio personalissimo impegno è quello di riannodare un filo che si è in parte spezzato durante lo scorso anno e di raccogliere un’eredità importante che i quasi 200 anni di storia ci consegnano”. L'assemblea ha riconosciuto il lavoro portato avanti in questi mesi dalla presidenza Lorenz per tornare ai valori fondanti la Mutua. I risultati ottenuti sono stati infatti positivi: i soci sono cresciuti raggiungendo quota 1 milione.

Peschiera del Garda a conquistare quest’anno lo scettro di destinazione preferita dagli italiani per una vacanza al lago, con una crescita significativa delle ricerche di hotel, che segna addirittura la tripla cifra (+139% rispetto al 2017). Guadagna, invece, l’ottava posizione Perugia – unica città al di fuori del nord Italia – considerata meta perfetta per trascorrere un break alla scoperta delle bellezze del Lago Secondo la speciale classifica e i dati emersi dall’analisi il Lago di Garda guadagna il titolo di lago più gettonato dai viaggiatori italiani nel 2018, rappresentando circa il 67% delle ricerche di hotel per mete di lago registrate su momondo.it; seguono il Lago di Como e i bacini trentini Levico, Caldonazzo e Molveno. 108

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“TERZA ETÀ“ (E NON SOLO) IN... VIAGGIO GLI ISCRITTI ALL’UNIVERSITÀ DELLA TERZA ETÀ E DEL TEMPO DISPONIBILE DI TRENTO E ALL’UNIVERSITÀ DELL’ETÀ LIBERA DI ROVERETO

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li iscritti all’Università della Terza Età e del Tempo Disponibile di Trento e all’Università dell’Età libera di Rovereto hanno avuto la possibilità di attraversare le Marche, visitando non soltanto paesi ben noti come Urbino, Recanati e Loreto, ma anche borghi incantevoli come Corinaldo, cittadine interessanti come Osimo, città capoluogo come Pesaro e luoghi dal profondo significato culturale come Gradara. Dalle stanze che videro nascere e morire l’amore fra Paolo e Francesca alla casa di Rossini, dai dipinti dei Sanzio al ricco Santuario di Loreto, dal Museo della Fisarmonica di Castelfidardo alla imponente biblioteca di casa Leopardi: nulla è stato trascurato perché il viaggio fosse soddisfacente e ricco di suggestioni. Abbiamo visto il luogo dove nacque santa Maria Goretti e la Cattedrale dove sono sepolti vicini, nel segno del perdono, la madre della giovane ed il suo assassino; abbiamo percorso le antiche strade di Urbino dove ancora si sentono risuonare gli zoccoli dei cavalli che trasportavano signori ed artisti di un Rinascimento vicino ai nostri occhi; abbiamo passeggiato sul lungomare di Pesaro, da dove partono piccole imbarcazioni per raggiungere l’altro Adriatico: un tuffo in paesaggi diversi, in luoghi suggestivi, fra colli e ricordi di versi studiati tanto tempo fa e mai dimenticati. Altro viaggio, altra meta: Berlino e Dresda, città affascinanti e così diverse dalle nostre. Berlino è una straordinaria città-laboratorio, dove i mosaici blu dell’antica Babilonia si fondono con i grattacieli avveniristici e le luci di Potsdamer Platz, dove i tempi del Muro si sovrappongono a quelli dell’Olocausto, dove una cupola trasparente rivela prospettive inimmaginabili, dove il ricordo di un incendio di libri si trasforma in una colorata biblioteca all’aperto, e così via…Alexander Platz, dove la torre della radio svetta sulla città,” allora” era il simbolo dell’Est, oggi è il cuore di una

Berlino pulsante di vita che ritrova, tra i murales che colorano ciò che resta del Muro e le macerie vive della Chiesa del Ricordo ( la Kaiser-Wilhelm-Gedachtniskirche), la sua identità cosmopolita e colta, sulle rive di un fiume che accoglie intere famiglie, pronte a godere di un raggio di sole. Passato e presente si incrociano nel quartiere ebraico, disseminato di cortili che oggi sono luogo di ritrovo e di pietre “d’inciampo” che ricordano deportazione e morte, e nel Memoriale fatto di pietre-lapidi scure piantate a terra, da attraversare da una parte all’altra della grande piazza, come a dimostrare che anche dal male rinasce la vita e dal buio si torna alla luce. Il museo del Checkpoint Charlie ci ha fatto aprire gli occhi su una realtà che – da lontano – sembra ormai sbiadita, e che forse non avevamo ben capito: il Muro, la Cortina di ferro, i cecchini pronti a sparare, i nuclei familiari separati, un confine invalicabile. Eppure c’è chi si è nascosto in una valigia, chi via mare, su una leggera canoa, ha raggiunto acque libere, chi si è catapultato all’ovest appeso a un filo, chi si è arrotolato nel cofano di un’auto, chi si è appeso ad una artigianale mongolfiera…tutti alla ricerca della libertà. Dopo Berlino, Dresda, la Firenze sull’Elba, ancora nera, ancora offesa da un bombardamento tanto spietato quanto inutile. E’ una città gioiello, colta e raffinata. I suoi palazzi restaurati rivelano un’impronta artistica, le rive del fiume evocano sentimenti di pace e riconciliazione, i suoi Musei racchiudono tesori dall’incalcolabile valore. Indimenticabili gli angeli di Raffaello che sembrano ricordare all’uomo l’inutile crudeltà delle guerre e suggerire pensieri sorridenti di amore. Viaggi così diventano ricordi preziosi e stimolano nei viaggiatori il desiderio di altre avventure, fatte di scoperte storiche e artistiche, ma anche di nuove e promettenti amicizie. Luciana Grillo

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MARIAGIULIA FESTI: PRIMA SU CINQUEMILA MERANO FLOWER FESTIVAL: BUONA LA PRIMA

LA STUDENTESSA DEL LICEO ROSMINI DI ROVERETO HA SBARAGLIATO TUTTI AI TEST DI AMMISSIONE A MEDICINA

NOTEVOLE E APPASIONATO L’AFFLUSSO DEL PUBBLICO NEI TRE GIORNI NELL'ULTIMO WEEKEND DI APRILE

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a colto nel segno la prima edizione del Merano Flower Festival, nuovo evento primaverile organizzato dall’Azienda di Soggiorno in collaborazione con diversi partner e andato in scena lo scorso fine settimana. Notevole l’afflusso del pubblico nei tre giorni – si stimano circa 10 mila visitatori - sin dall’atto inaugurale nel corso del quale per aprire la manifestazione sono intervenuti fra gli altri Richard Theiner, assessore e secondo vicepresidente della Provincia di Bolzano, Mimma Pallavicini, la giornalista del verde che ha selezionato gli espositori, Emanuela Rosa-Clot, direttrice delle riviste Gardenia, Bell’Italia, Bell’Europa e In Viaggio, gli architetti del paesaggio Paolo Pejrone (un’autorità del settore, curatore di famosi parchi in tutto il mondo) e Massimo Semola che ha allestito il giardino estemporaneo di piazza Terme ispirato al tema del festival, “Dove il Mediterraneo incontra le Alpi”. La massiccia affluenza di gente ha gratificato gli espositori che hanno risposto con feedback positivi. Ottima anche la partecipazione ai laboratori dedicati soprattutto ai bambini: un migliaio i giovani che vi hanno preso parte. «Il riscontro ottenuto – commentano Ingrid Hofer e Daniela Zadra, presidente e direttrice dell’Azienda di Soggiorno – ci dà convinzione ulteriore per fare del Merano Flower Festival una manifestazione a cadenza annuale. L’evento è stato frequentato e apprezzato sia dai turisti, per i quali ha fatto da calamita, sia dai meranesi e dagli altoatesini. Le belle 110

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ilano, Università Vita-Salute San Raffaele: il test di ammissione alla Facoltà di Medicina e Chirurgia ha registrato un record di iscritti con più di 5000 aspiranti per 160 posti. Il Preside della facoltà, Massimo Clementi, aveva dichiarato: «Cerchiamo studenti motivati e svegli. L’esame consiste nella soluzione di 60 quesiti di logica e problem solving in 60 minuti.” Mariagiulia Festi, studentessa della quinta B del Liceo Scientifico A. Rosmini di Rovereto, è riuscita a conquistare il primo posto in graduatoria al test di ammissione alla facoltà di medicina in lingua italiana confrontandosi con 5000 ragazzi provenienti da tutte le regioni d’Italia, oltre che a superare brillantemente anche la selezione per l’ammissione alla facoltà di medicina in lingua inglese. La preparazione raggiunta alla fine di un brillante percorso durato cinque anni, la tenacia e la motivazione, le hanno consentito di ottenere questi ottimi risultati. Si è congratulato con Mariagiulia per l’ottimo risultato ottenuto il dirigente Francesco De Pascale, i docenti, il personale e di compagni di classe. parole e le preziose osservazioni degli espositori ci spronano a migliorare sapendo di avere comunque intrapreso la strada giusta, permettendoci di profilarci sul mercato turistico con una manifestazione caratterizzante. Il Flower festival sta alla natura che contraddistingue la nostra città alla stregua di quanto ci profilano le Settimane Musicali Meranesi in ambito culturale o il Merano WineFestival sotto l’aspetto enogastronomico. La scelta della data in un fine settimana strategico ha contribuito a farci conoscere. Ora che abbiamo ottenuto ampia visibilità, valuteremo l’opportunità di collocare l’appuntamento in un periodo di stagione turistica che necessita di essere rafforzato».


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CESARINI SFORZA VINCE AI BEST WINE AWARDS 2018 A MILANO, NELLA CORNICE DEI CHIOSTRI DEL MUSEO DIOCESANO

IL MONTE BONDONE SALUTA LA PRIMAVERA CON MUSICA CLASSICA MARCELLO DEFANT ED EMANUELE CAVALLINI OSPITI DEL PRIMO APPUNTAMENTO PER RISVEGLIARE L’ALPE DI TRENTO A SUON DI MUSICA

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ttimi risultati e grande apprezzamento a Milano per gli Spumanti Cesarini Sforza nell’ambito di Best Wine Stars, l’evento degustazione che si è svolto lo scorso mese di maggio nei bei chiostri del Museo Diocesano e che ha visto la partecipazione di tanti produttori, operatori e appassionati del mondo del vino. In particolare, il Metodo Classico TrentoDoc 1673 Rosè ha vinto il contest “Best Sparkling Wine” ed è stato protagonista del brindisi della serata di premiazione Gli Spumanti Cesarini Sforza hanno inoltre partecipato ad alcune delle masterclass organizzate durante la manifestazione, curate dalla sommelier Adua Villa con la collaborazione di alcuni noti esperti di vino, raccogliendo i consensi e l’apprezzamento del pubblico: il TrentoDoc Noir Nature 1673, la novità Cesarini Sforza presentata allo scorso Vinitaly, è stato uno dei protagonisti della masterclass “Sparkling dress: le bollicine” guidata da Adua Villa e Chiara Giovoni , mentre Aquila Reale Riserva è stato degustato dai presenti a “Green is the new black” con Adua Villa e Andrea Cuomo – redattore de Il Giornale.

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er celebrare e dare il benvenuto alla bella stagione, nella giornata di sabato 5 maggio, la Pro Loco Monte Bondone, in collaborazione con l'Hotel Monte Bondone di Vanéze, ha regalato forti emozioni ad ospiti ed appassionati organizzando un eccezionale concerto di musica classica per violino e pianoforte con un repertorio tradizionale che spazia da Brahms fino al più recente Waxman. Il pubblico presente ha potuto assaporare le note dolci e soavi dei due musicisti che, con molta eleganza, sono riusciti a ricreare un’atmosfera serena come solo la musica classica sa fare: un toccasana per la salute e per la mente. L’appuntamento è stato anche la giusta occasione per rivedere il ritorno sull’Alpe di Trento, dopo molti anni, del violinista Marcello Defant che ha duettato insieme al pianista Emanuele Cavallini; entrambi musicisti trentini che con la loro brillante carriera sono riusciti a raggiungere fama internazionale nel mondo della musica classica. Il maestro Defant si è esibito in un programma frizzante e virtuosistico passando con disinvoltura dalla cantabilità dello strumento ad agili presentazioni dei brani, con aneddoti e cenni storici anche sulla sua infanzia trascorsa in Bondone. Defant ha l’onore di suonare un violino molto prestigioso, copia del Guarnieri del Gesù, ad opera di Gregg Alf (americano che oggi vive a Venezia e che è conosciuto come il più stimato liutaio vivente), mentre il pianista Emanuele Cavallini ha suonato con maestria e professionalità un pianoforte Rösler a coda dei primi del Novecento, strumento che ben figurava con i brani musicali scelti per l’occasione. L’appuntamento, il primo della stagione musicale che animerà il Monte Bondone durante la stagione primaverile ed estiva, è nato con il duplice scopo di creare un momento di aggregazione tra residenti e turisti e di avvicinare la comunità al mondo della musica classica, ormai da pochi ascoltata, ma che continua a preservare un grande valore storico e culturale. Alessia Banal

Adua Villa, sommelier e volto televisivo, conduttrice di tutte le Master Class dell’evento, e Vincenzo Carbone, titolare di Prodes, la società ideatrice e organizzatrice dell’evento

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IL LIBRO DEL MESE

PRESENTATE LE POESIE DI LUIGI RAMPONI A VILLA SANT’IGNAZIO, DAVANTI AI COLLEGHI DEL CORSO DI POESIA

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opo una vita dedicata alla medicina naturale, con esperienze anche internazionali, Luigi Ramponi (solandro di Dimaro residente a Trento) si è lasciato convertire dalla poesia pubblicando poco più di due anni fa la sua prima raccolta di versi “Le voci del Meledrio”. Ora ha bissato con la sua seconda silloge “Il vento ruba alla rosa”, come la precedente editata da Curcu Genovese, con i raffinati disegni di Anita Anibaldi ispirati alle poesie. Due libri di versi in poco più di due anni son un bell’exploit tanto più sorprendente se si tiene presenta che l’autore – in invidiabile forma – ha varcato la boa degli ottant’anni. Ramponi afferma che questa esplosione poetica questo è potuta accadere grazie ai corsi di poesia che da vent’anni il prof. Renzo Francescotti conduce a Villa Sant’Ignazio , sulla collina di Trento e che lui ha frequentato negli ultimi quattro anni. E in quale spazio migliore poteva essere tenuta la prima presentazione del ”Il vento ruba alla rosa” che a Villa Sant’Ignazio, davanti ai colleghi del corso di poesia di cui fa parte anche la pittrice Anibaldi, autrice dei disegni? Così è infatti avvenuto. Francescotti, il conduttore del corso nonché prefatore dei due libri di versi di Ramponi ha spiegato come, il poeta si sia rapidamente maturato, il dettato lirico si sia affinato, asciugando il linguaggio, arricchendolo di metafore, rendendo più musicale il ritmo. Presentatore e autore, applauditi, hanno concluso leggendo alcune delle 46 liriche della raccolta. 112

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MAURIZIO CAPOBUSSI, COADIUVATO DA MARIELLA REDAELLI, HA PUNTATO A PASSARE IN RASSEGNA UNA SERIE DI METE CHE POSSANO RACCONTARE IL SÜDTIROL ALTO ADIGE DI OGGI

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ndare in montagna significa percorrere sentieri, amare la natura, raggiungere vette e panorami spettacolari. Ma per conoscere il Südtirol / Alto Adige si devono scoprire anche altri aspetti. Occorre immergersi nella realtà di villaggi, di popolazioni che vantano antiche tradizioni, esplorare luoghi che hanno una storia antica. Maurizio Capobussi, con Mariella Redaelli che lo ha sempre accompagnato in tutti gli itinerari descritti in questo libro, ha puntato proprio a questo obiettivo: passare in rassegna una serie di mete che possano raccontare il Südtirol / Alto Adige di oggi. Ne è nato questo libro che presenta percorsi anche molto differenti tra loro, estremamente variegati. Si va dalla semplice ma interessantissima visita di luoghi come il “Museo dell’Ape”, che sa introdurre il visitatore in un aspetto straordinario del mondo della natura, fino alla curiosa e affascinante realizzazione di fermodellisti che hanno costruito un insolito plastico che fa vedere il Südtirol / Alto Adige “a volo d’uccello”. Sono mete facili, raggiungibili in auto.


trentinolibreria A cura di Gustav Pfeifer 1317 – Una città e il suo diritto. Merano nel Medioevo. Materiali di storia cittadina Athesia Verlag Merano, per il Tirolo storico, è una città importantissima, soprattutto nel Medioevo. Lì c’era la zecca e nel vicino paese di Dorf Tirol nacquero lo spirito e l’ossatura del Tirolo. Merano fu meta per viaggiatori, cultori del vino, ammalati. Perfino lo scrittore russo Ivan Aleksandrovic Goncarov, nel suo romanzo “Oblomov” (1859), consiglia al protagonista di andare “in Tirolo, a Merano, a curarsi con l’uva. E passi là settembre e ottobre”. Ebbene su questa magnifica e artisticamente splendida cittadina era uscito un libro nel lontano 1889, autore Coelestin Stampfer, poi più niente. L’anno scorso si è tenuto un convegno di grande interesse che ha raccolto i migliori storici del Tirolo, in occasione del settecentesimo anniversario del privilegio emanato da

Enrico di Carinzia-Tirolo l’11 giugno 1317, che sancì per la prima volta in forma scritta l’ordinamento civico di Merano. A distanza di un anno ecco gli atti, curati da Gustav Pfeifer: “1317 – Una città e il suo diritto. Merano nel Medioevo. Materiali di storia cittadina”, edito da AthesiaVerlag, pag. 528, € 39. Scopriamo così il ruolo centrale e importante svolto da questa cittadina dal clima dolce, bagnata dal Passirio, durante tutto il Medioevo: collocata sull’antica via Claudia Augusta Altinate, snodo delle Salzstrasse (le vie del sale), crocevia di commerci e contrabbandieri, è sempre stata una città ricca e lo dimostra la moltitudine di castelli che fanno da corona alla conca meranese, alle chiese, agli ospizi, alle opere d’arte. Scorrendo i testi – non tutti sono tradotti in italiano – scopriamo la stratificazione amministrativa e sociale di Merano, snodo fondamentale per i commerci e per il sistema viario: valico di Resia, Passo Palade, Passo Giovo, In questo libro/intervista, in cui per la Passo Umbrail, quindi collegamenti con prima volta ricordi biografici si intrecciano la valriflessioni di Non, disull’esistenza Sole, il Bresciano con e sul e, via Adige, con e la Serenissima. presente delVenezia mo Non dimentichiamo poi che Merano faceva parte, oltre che del principato vescovile di Trento, della Diocesi tridentina fino al 1964, con un intreccio di scambi, sovrapposizioni culturali, diritti e doveri che questo libro aiuta a dipanare.

Tutt’altro impegno è invece richiesto a chi vorrà cimentarsi nel percorrere alcune vie ferrate, come la Oskar Schüster al Sassopiatto / Plattköfel oppure la Santner al Catinaccio. In tal caso occorrerà certamente avere piede sicuro ma non c’è dubbio che i panorami che si offriranno all’escursionista sapranno ripagare ampiamente la fatica della salita. Tutte le escursioni raccolte in questo volume sono state attentamente documentate sotto il profilo fotografico e le immagini sono una componente importante per conoscere i luoghi. Questi possono anche essere città, come Bolzano / Bozen, dominata dal grande Castel Firmian, oppure Merano / Meran, bagnata dal Passirio, ricca delle sue antiche terme e di ricordi storici. Fanno invece storia a sé alcuni castelli, come la rocca di Haderburg posta a guardia della stretta di Salorno / Salurn, o lo straordinario Castel Coira / Schloss Chürburg

C. Klauss - F. Böttcher Viaggiare controvento. Alpinisti illegali in URSS: 2 Keller Editore Tutti sappiamo della gente dell'Est che fuggiva all'Ovest durante la Guerra fredda, ma che cosa sappiamo di chi invece voleva scoprire cosa stesse accadendo a Oriente? Queste sono le voci, le immagini, i resoconti di alcuni viaggiatori illegali nell'Imperium sovietico. Giovani che negli anni Settanta e Ottanta si mettono in viaggio, non per sfuggire al comunismo riparando in Occidente ma per scoprire cosa ci fosse oltre l'orizzonte: montagne da scalare, altipiani e pianure da percorrere e popoli da scoprire e gente, tanta gente da incontrare. In questo secondo volume al centro c'è la natura e la montagna, le grandi cime sconosciute ai più. Christian Hufen e Kai Reinhart tracciano un aresco dei rapporti con l'alpinismo nei paesi dell'Est e nella DDR come prima non era mai stato fatto. Hartmut Beil ci porta nei suoi viaggi per raggiungere le alte quote attraverso l'immenso territorio sovietico e ancora le ascensioni sull'Elbrus, sul Picco Lenin e sul Picco del Comunismo.

con ambienti riccamente decorati e con la più grande armeria privata d’Europa. Una buona parte di questi itinerari, quelli a maggiore caratterizzazione turistica, può essere interessante non soltanto in periodo estivo ma anche nelle altre stagioni. Sono di particolare spettacolarità, una vera sinfonia della natura, i colori che si presentano in primavera e in autunno; mentre le città possono attrarre con un fascino esclusivo anche in pieno inverno. (Maurizio Capobussi)

Maurizio Capobussi

Splendido Sudtirolo dalle mille emozioni 30 gite a piedi e in auto, a laghetti, borghi e cime dell’Alto Adige Curcu Genovese (Euro 20,00)

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trentinoscoop&news trentinolosapevate? La frase “L’architetto è un artista, e l’architettura un’arte.”

Volti nella Storia Per saperne di più:

Gigiotti Zanini: pittore, a cura di Riccardo Moroni, Tullio Garbari et altri, Trento, Saturnia, 1964 Gigiotti Zanini: architetto, a cura di Giorgio Wenter, Trento, Saturnia, 1966 Gigiotti Zanini, il teatro del paesaggio, a cura di Elena Pontiggia, Milano, Medusa, 2001

GIGIOTTI ZANINI (1893-1962) ETÀ

Milano, Palazzo Civita

la pittura realizzando innumerevoli paesaggi, nature morte, scene d’interni, personaggi, scene religiose, sempre caratterizzati da una composta armonia. Per citarne solo alcuni: l’Attesa (1918), Maternità (1919), Nascita di Venere(1922), La Deposizione (1934).

Gigiotti Zanini nacque a Vigo di Fassa il 10 marzo 1893, figlio di Francesco, un cancelliere del Tribunale di Trento, e Candida Bernardi.

GLI STUDI Dopo aver frequentato il Ginnasio a Trento si trasferì a Firenze, dove si iscrisse all’Accademia delle Belle Arti. Nel capoluogo toscano iniziò a frequentare anche il movimento futurista che ruotava attorno alle riviste “La Voce” e “Lacerba”, pur mantenendo sempre un suo personale stile artistico e non aderendo mai completamente al movimento. Una delle sue opere degli inizi è Ballerina (1914) dove si cimenta con il tema futurista del movimento e della scomposizione.

ARCHITETTURA CLASSICA Durante il periodo fiorentino si interessò anche per l’architettura classica, impegnandosi a ricopiare le tavole di Palladio e Vignola, e andando a rafforzare quella nota di armonia architettonica che diventerà caratteristica anche delle sue opere pittoriche.

LA GUERRA Con lo scoppio del primo conflitto, si arruolò come volontario nel 3° reggimento degli Alpini e partecipò a tutta la campagna del 15-18 per la liberazione di Trento e Trieste.

A MILANO Finita la guerra, si trasferì a Milano dove riprese la sua attività artistica ed aderì al movimento dei Novecentisti, che aspiravano un ritorno all’ordine dopo le

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LE MOSTRE

sperimentazioni delle avanguardie. Iniziò inoltre a lavorare come architetto per la famiglia Erba Castelbarco che gli affidò diversi progetti. Il suo stile mutuato dall’esperienza pittorica era pacato e armonioso e richiamava i canoni classici.

OPERE ARCHITETTONICHE Oltre ai lavori svolti dentro e fuori Milano su commissione della famiglia Castelbarco Erba, Zanini realizzò diversi progetti, non solo a Milano, tra cui l’asilo Maria di Castelbarco Pindemonte a Vo presso Isola della Scala, la sede della Banca Commerciale italiana a Villa Ombrosa a Parma, Casa Pedroni a Parma, Palazzo Civita, Villa Faccincani e la Libreria degli Omenoni a Milano, il progetto per il quartiere Moscova, e molti altri.

I DIPINTI Parallelamente all’attività di architetto, Zanini portò avanti la sua passione per

Già dai tempi in cui viveva a Firenze, prima della guerra, partecipò con i suoi lavori a varie mostre. La sua prima esposizione risale al 1913, a Firenze, presso l’Istituto dei Ciechi, e nello stesso anno esporrà a Palazzo Galasso a Trento, insieme all’amico Tullio Garbari. Il suo nome e le sue opere figurarono poi a Milano, Ginevra, Roma, Parigi, Berlino, e in molte altre città anche al di fuori dai confini europei, come New York e Buenos Aires. Partecipò anche ad alcune Biennali di Venezia e ad esposizioni quadriennali a Roma e Torino.

LA FINE Gigiotti Zanini morì il 5 ottobre 1962 a Gargnano, sul Garda bresciano, dove aveva fatto costruire una casa negli ultimi anni per sè e la sua famiglia.

MEMORIA Il Mart di Rovereto conserva una quarantina delle sue opere in deposito, donate dal figlio Giorgio, oltre ad un fondo documentario relativo per lo più alla sua attività di architetto. Lo scorso anno, presso la casa futurista Depero di Rovereto, è stata allestita una mostra dedicata alla sua figura e a quella di Tullio Garbari: Zanini e Garbari nel segno del Novecento.

Hanno detto di lui: “In lui colpiva la grazia esistenziale, il suo essersi educato alla gioia del vivere anche se la vita lo aveva terribilmente aggredito negli affetti. In questa sua straordinaria natura, ancor prima che nella pittura e nell’architettura, stavano il poeta e l’artista”. Orio Vergari


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eguire la pagina @trentinomese su Instagram; la foto vincitrice sarà pubblicata sulla nostra rivista cartacea il mese seguente alla pubblicazione online; per decretare la foto vincitrice si terrà conto dei “mi piace” ricevuti, dal primo del mese al venti del mese (per esigenze di stampa); solo le foto che saranno selezionate da noi e

pubblicate sulla nostra pagina Instagram @trentinomese potranno partecipare al concorso; per esser selezionati vi ricordiamo di utilizzare il nostro hashtag; ricordatevi di segnalare il luogo o localizzare la foto, saranno valide solamente le foto scattate in Trentino Alto Adige. Grazie a tutti anticipatamente!

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