TrentinoMese Giugno 2017

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ANNO XXV N. 304

euro 2,00 www.trentinomese.it

GIUGNO 2017 9 771724 550805

ISSN 1724-5508

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appuntamenti, incontri e attualità trentina

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COLPA DEL PISTACCHIO MASSIMILIANO BRAGHIN CI RACCONTA INFINITY HUB: SOSTENIBILITÀ E OCCUPAZIONE

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UN PADRE DIMENTICATO DON GIOVANNI BATTISTA PANIZZA E LA NASCITA DELLE COOP VERGA A RONCEGNO QUANDO LO SCRITTORE SICILIANO VENIVA A “CURARSI” IN TRENTINO

HANS KAMMERLANDER “MONTAGNA: AMICA, NEMICA E VITA MIA” TRENTINO BOOK FESTIVAL SCRITTORI E GIORNALISTI IN RIVA AL LAGO DI CALDONAZZO

FESTIVAL DELL’ECONOMIA IL TEMA DI QUEST’ANNO: “LA SALUTE DISUGUALE”

I SUONI DELLE DOLOMITI L’ESTATE SI COLGONO EMOZIONI MUSICALI IN QUOTA


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RING di Tiziana Tomasini

a mali estremi LE SPERANZE, LE ILLUSIONI E LA PAURA DEL FUTURO IN QUELLA SIGARETTA FUMATA SUL CORRIDOIO DELL’ULTIMO ANNO

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erti luoghi li riconosci anche dall’odore. Il nostro olfatto primordiale ogni tanto riemerge dal mare delle sensazioni artificiali in cui quotidianamente galleggiamo e si fa sentire. O meglio, ci fa sentire. E allora succede che si apre un mondo di ricordi che avevi lasciato riposare là, in un recondito cassetto della memoria. Ed ecco capita che, in queste sere tiepide di avanzata primavera, si esca dopocena a fare due passi. Mi accompagna volentieri uno dei miei figli. Ed è l’occasione per fare due chiacchiere. Mi confida che, per le superiori, è indeciso tra due scuole, una delle quali è quella che ho frequentato io. Ci passiamo davanti. Le luci sono tutte accese, perché è sede dei corsi serali. Diamo un’occhiata? No, non si può… Mamma, cosa fai? Vieni, fidati. Con il pretesto di visionare gli annunci affissi alla bacheca nell’atrio, entriamo. Ed è in quel momento che arriva lui, sempre lo stesso. Lo stesso odore di scuola di parecchio tempo fa. Rimango un attimo sospesa ad annusare. Come definirlo? Un misto di carta da fotocopia e libri usati, muri dagli intonaci spessi e disinfettante per ambienti. Incredibile. Assolutamente inalterato nel corso del tempo. Mio figlio mi prende per matta, sembro un cane da tartufo in prossimità del bocconcino profumato. Poi gli spiego meglio tutta questa commistione di odori e ride divertito. E sembra capirmi. Certo che ne manca uno all’appello, fondamentale. Quello di fumo. Sì, perché quando andavo a scuola io, si poteva fumare dentro l’edificio scolastico. A dirlo adesso, si rabbrividisce. Chi fuma e lavora o studia nel mondo della scuola, non solo non può ovviamente fumare dentro, ma nemmeno nel cortile o nelle zone pertinenti; deve farlo a debita distanza dalle mura scolastiche. Il tabagista moderno deve quindi allontanarsi e isolarsi per assecondare il suo vizio. Pena multe salate. Anch’io fumavo alle superiori. Dopo il panino al prosciutto che vendevano le ragazze della classe a fianco della nostra, ci si accendeva la sigaretta. Mio figlio mi guarda tra l’allibito e il divertito. Sembra follia ma era realtà. E non è tutto. La mia professoressa di matematica, accanita fumatrice, quando c’erano due ore di lezione non resisteva e tra una e l’altra partiva verso il corridoio con pacchetto ed accendino in mano, non senza aver pronunciato la mitica frase: ”Fumatrici, andiamo!” Allora noi – sette, otto circa

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RING – ci alzavamo con la sigaretta e andavamo fuori sul corridoio a fare compagnia alla prof, in una nuvola di fumo, lasciando le compagne un pochino invidiose dentro in aula, a fare esercizi. Ma il bello di quelle fumate di gruppo, oltre al tabacco, era la complicità che si andava a creare. Lungo quel pezzo di corridoio – eravamo al secondo piano, in fondo a sinistra – la prof la smetteva (finalmente!) di dare i numeri e di recitare formule geometriche e si trasformava in una sorella maggiore. Ci chiedeva di noi, delle nostre speranze e illusioni di adolescenti in pieni anni Ottanta. Ci domandava dei morosi e noi le confidavamo la cotta per questo o per quello; c’era sempre una che era stata mollata, come quella che stravedeva per quello lì dell’altra scuola. Ci dava delle dritte sul prossimo tema – a noi fanatiche del latino ma con poca propensione per la matematica – e si arrabbiava bonariamente quando le dicevamo che sarebbe andato da schifo perché non avevamo studiato. “Vedrete alla maturità!” ci minacciava sorridendo. Insomma in quella sigaretta sul corridoio dell’ultimo anno, c’era dentro un po’ di tutto. E se non c’è dubbio che nuoce gravemente alla salute, in quel contesto il fumare era soprattutto una confidenza segreta, un momento solo per noi. E infatti me li ricordo questi professori sempre presi con l’ansia di finire il programma e di terminare il giro delle interrogazioni, con il registro sotto il braccio e i fogli protocollo per la prova. Non c’era molto tempo da dedicare a confidenze. La maturità era alle porte. E guarda caso – per uno strano schema del destino – il tema d’esame di matematica l’abbiamo fatto tutte senza difficoltà. Merito delle nostre maratone di studio o della prof che ci aveva letteralmente sfinito con i problemi di geometria? Chi lo sa, forse entrambe le cose. Certo che quelle sigarette ci avranno fatto male alla salute ma sono servite. A farci crescere un po’, a vivere lo studio con maggior responsabilità o semplicemente a creare un bel rapporto con un prof. E oggi che faccio la prof anch’io, lo so, lo vedo e provo a farlo. A parlare con i ragazzi. Intanto continuo a percepire gli odori del tempo. E a trasmetterli. Secondo me ne vale la pena.


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RING di Denise Fasanelli

di Pino Loperfido

lost in glocal NON C’È TECNOLOGIA CHE TENGA. IL GREMBIULE DI NONNA

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u di lui hanno messo le mani in tanti, per asciugarsele, per evitare di scottarsi o per aggrapparsi a qualche affettuosa certezza. È uno strumento insostituibile ancora oggi, qualcosa che la tecnologia non è riuscita a scalzare, qualcosa di intramontabile. Impolverato, sporco, bagnato, spesso consunto, magari un po’ bruciacchiato, è un oggetto che è servito per mille usi oltre che per il suo scopo autentico: proteggere i vestiti. Si tratta del grembiule delle nostre nonne: un “non luogo” dove abbiamo affondato il viso per essere consolati o ripuliti, dove ci siamo tenuti per non esser spazzati via dalle intemperie delle nostre lunghe giornate infantili, che ci ha offerto riparo in momenti di timidezza o ha asciugato qualche nostra lacrima, spazzando via brutti momenti in un gesto. Un riparo, un amico abitato dalle mani più dolci che ci abbiano attraversato le esistenze: quelle delle nostre nonne, mani segnate dal tempo, delicatamente materne, sempre infarinate e sicure. È stato spesso il mezzo di trasporto meno ingombrante e più a portata per gli ortaggi scelti accuratamente e raccolti dall’orto alla bisogna da mani esperte che ne reggevano i lembi. Molti di noi ci hanno visto trasportare legna per le stufe, uova dal pollaio o frutta conservata nei vecchi, bui e freschi “volti”, oppure, raccogliere il pane appena sfornato e portarlo in tavola, ricordandoci che da piccoli bastava davvero poco per esser felici e sentirsi amati, bastava pane e miele insieme ad una carezza leggera e rugosa lungo la nostra nuca. Lo abbiamo visto agitarsi per risollevare il fuoco nelle stufe, soffiando via il freddo in un batter di ciglia insieme ai geloni dalle nostre mani e dai nostri piedi nelle giornate di neve. Lo abbiamo visto sventolare per chiamare qualcuno segnalando che era arrivata l’ora di pranzo, oppure avvolgere e stringersi intorno a tappi di barattoli particolarmente resistenti, svitarli e ripulirli in fretta per non ungere la “tovaglia buona” della domenica. E solo durante i grandi eventi, come pranzi e cenoni delle feste, è stato riposto, nascosto in qualche vecchia cassapanca, anche se poco prima era stato utilizzato, magari come ultimo gesto, per pulire via il sudore dalla fronte di nonna, accaldata ma soddisfatta di tutto quel suo adoperarsi tra i fornelli per la tavola e i commensali. Non potendo più affondare il viso in quel grembiule, ora che siamo cresciuti, teniamoci stretto quell’odore di farina e zucchero, di minestrone e lavanda che hanno molte delle nostre nonne; quel profumo di merende su fette abbrustolite, di casa e di focolare. Un profumo che andrebbe ricamato su tutti i grembiuli di domani. 8

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perfidie

RADIO MARIA CONTRO RADIO24. LA SPIRITUALITÀ SFIDA L’ECONOMIA. NELLA MIA AUTO...

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i stavo domandando se esista qualcosa di più patetico dei ciclisti che si fermano lungo il percorso per ansimare in un cellulare o certi anziani che sostano fuori dai tabacchini a grattarsi seriosamente i gratta e vinci. Me lo stavo domandando perché anche quest’oggi, come ogni santo giorno lavorativo, tornando a casa dal lavoro, ascoltavo le notizie di Borsa a Radio24. Così mi è sorta una nuova domanda: è più patetica la Borsa o chi della Borsa, più o meno disinteressatamente ne segue le vicende? Perché vedete, lo so che può sembrare strano, ma a me piace un sacco ascoltare queste notizie di indici e di titoli obbligazionari. Non perché io abbia investimenti da monitorare, figùrati! Mi piace come può piacere una musica o una melodia. Voglio dire, non ci capisco niente e non me ne può fregar di meno, ma quando il mitico Sebastiano Barisoni annuncia che “i bancari sono in territorio negativo”, “Mediaset è stata chiusa per eccesso di ribasso” e “Ubi banca ha staccato una discreta cedola” io mi sollazzo come se stessi ascoltando un assolo di Jimmy Page o un acuto di Placido Domingo. Patetico, certo. Ecco cosa c’è di più patetico dei ciclisti al telefono e dei vecchi grattatori: uno che segue la borsa per il suono che fa. Sennonché qualche giorno fa è accaduto un fatto. La sintonia di Radio24 sulla mi radio ha cominciato a fare le bizze e capita che un’altra stazione interferisca, disturbando il segnale. Può capitare. Solo che la stazione invadente è nientemeno che Radio Maria. Vi lascio immaginare tutte le speculazioni filosofiche che ne derivano. La Fede nell’Altissimo che prova a censurare la Fede nello Spread. La spiritualità contro l’economia. Il Santo Padre contro Sebastiano Barisoni. Da allora, tutte le sere nella mia auto ha luogo questa sorta di duello all’ultimo hertz. La recita del Santo Rosario che improvvisamente si sovrappone agli indici di Francoforte e all’apertura di Wall Street, per subito dopo lasciare il posto alle indiscrezioni sul bilancio di Unicredit. È come se nell’abitacolo fossero saliti due imbonitori che ora si spintonano per prendersi la mia attenzione. Due credi praticamente agli antipodi che espongono il proprio catalogo nella speranza di prendersi una volta per tutte la mia libertà. Due Fedi che a braccia aperte aspettano un credente da obnubilare. P.S.: Come dice Papa Francesco, è difficile credere a tutte le apparizioni di Medjugorje, certo, ma probabilmente è sempre più facile che credere al fatto che la Borsa sia qualcosa di reale e percepibile e non un’architettura virtuale fatta di speculazioni e di vuoto. Anche spirituale.


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Specialità della casa


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RING di Fiorenzo Degasperi

scempi ed esempi BELLE LE GIORNATE ECOLOGICHE, MA LA VERA POLITICA AMBIENTALE SI FA GIORNO PER GIORNO, NELLA QUOTIDIANITÀ

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è qualcosa di fastidioso, di noioso e anche di molesto nel sentir dire, in una piazza o lungo una via, la fatidica frase: che sporco, ma qui non c’è nessuno che pulisce? Io pago le tasse … Questo aspettarsi sempre e comunque che qualcun altro agisca ha come risultato, molte volte, che la sporcizia – basta anche una carta o una bottiglia di plastica vuota – rimanga lì, concorrendo a deturpare e rovinare il paesaggio. Attendere sempre che il “pubblico” si muova – e qui, nella nostra regione, ciò avviene sempre e con cognizione di causa –, che qualcun altro lo faccia perché “non siamo stati noi”, è una filosofia che mal sopporto. Il territorio è di tutti, è parte integrante della vita, della visione delle cose, del piacere di esserci in mezzo. Quindi dovrebbe essere una priorità che il territorio sia allo stesso tempo un paesaggio, una forma di estetica del mondo. Invece che delegare sempre a qualcun altro l’intervento, se è di piccola fatica, facciamolo noi: adottiamo la terra. Non è assolutamente un’idea nuova, anzi. Nel 1987 il velista Jan Kiernan, navigando per gli oceani, fu impressionato e disgustato dall’enorme quantità di rifiuti che incontrava, anche nelle aree considerate più selvagge e incontaminate. Due anni dopo lanciò l’iniziativa “Clean Up Sydney Harbour Day”, partendo dall’incuria di parchi, giardini, strade, piazze, fiumi e spiagge. Nel 1993 Legambiente ha portato in Italia questo appuntamento (“Puliamo il mondo”) assumendone il ruolo di comitato organizzatore. Più di 1000 gruppi di volontari dell’ambiente, in collaborazione con Comuni, Aziende, Comitati cittadini, ecc. dedicano un giorno o più alla pulizia del mondo. La SAT e la SOSAT da molti anni puliscono, curano e mantengono in ordine la complessa e capillare rete sentieristica provinciale – decespugliamento, sramatura, pulizia e manutenzione del fondo, creazione di canalette e deviatori per l’acqua, posa e manutenzione di attrezzature fisse, ecc. –, promulgando un regolamento non solo sulla gestione ma anche definendo le regole della frequentazione e chiudendo scorciatoie che possono alterare la cotica del terreno e creare canali e scoli, che a lungo andare deturpano il territorio alterando il già precario equilibrio idrogeologico. Gruppi rionali, di paese e di valle, periodicamente si ritrovano ad eseguire delle “pulizie” del proprio lembo di terra: con le “Giornate ecologiche” si fa riferimento al

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RING valore del senso civico e alla tutela ambientale. Questo non vuol dire assolutamente sostituirsi al “pubblico” ma farsi compagni di viaggio: dove non arriva il primo arriva il secondo e viceversa. Però la vera politica ambientale si fa giorno per giorno, nella quotidianità. Ecco allora intervenire la scuola. Da alcuni anni c’è un protocollo tra città e scuola, ovvero tra alcune scuole di Trento (dalle elementari alle superiori) teso a coniugare l’educazione civica e la conoscenza e la cura dei beni comuni, con attenzione particolare all’inclusione sociale, alle questioni di genere e alla sostenibilità ambientale, anche attraverso format artistico-creativi. È proprio di questi giorni il bando emesso dall’Amministrazione comunale di Trento, per il Servizio Cultura, Turismo e Politiche giovanili, per coinvolgere le scuole nell’educazione quotidiana e costante alla cura del bene pubblico, coerentemente con i temi della candidatura di Trento a Città Capitale della cultura. Il budget complessivo per i diversi temi trattati è di 30.000 €. Non pochi e, soprattutto, un notevole aiuto per le scuole che vi partecipano visti i tagli ricorrenti (il bando si può trovare sui siti internet del Comune di Trento, www.comune.trento.it e www.trentogiovani. it). In quest’ottica molte classi hanno adottato aiuole, parchi, giardini e ritagli di verde: la loro cura trasmette agli studenti, fin da piccoli, il senso di un equilibrato rapporto con il territorio, con la propria terra, con il bello, e il gusto di aver fatto qualche cosa che accomuna. La goccia di sudore che corre sulla gota per cadere sulla maglia o per terra, perché si è svolto un lavoro socialmente utile, è la miglior goccia che possa esistere. Crescendo ci si abitua a trattar meglio ciò che calpestiamo, a sentirlo nostro, a non imprecare contro il pubblico se vediamo una carta per terra e, magari, a raccoglierla noi. È così che la didattica diventa educazione e formazione. È così che Trento può fregiarsi del titolo di “Smart City”, ovvero essere una delle prime 10 città “intelligenti” al mondo secondo la valutazione IEEE (“massima qualità della vita, attraverso l’impegno attivo e consapevole dei cittadini”). La scuola entra nel territorio, il paesaggio diventa cultura.


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RING di Silvia Tarter

verde ostinato DIGNITOSAMENTE BIODIVERSI: LA BIODIVERSITÀ È UN VALORE DA PROTEGGERE CON I DENTI

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a un po’ impressione venire a sapere che ogni giorno sulla Terra ci sono delle specie che si estinguono. Finite, esaurite, sparite definitivamente dalla faccia del pianeta, senza possibilità di ritorno. Certo, questo è assolutamente normale, il fenomeno dell’estinzione è esistito da sempre, e sempre esisterà, poiché è parte della legge della natura. Nella bellissima mostra in corso ancora per poco al Muse, Estinzioni appunto, si legge che “la vita media di una specie è di 5-10 milioni di anni e dunque il 99% delle specie evolutesi nella storia della Terra sono scomparse”. Il 99%...forse sperare di rientrare, in quanto specie umana, in quell’1% è un po’ troppo pretenzioso persino per noi, anche volendo fare gli ottimisti sulla possibilità che l’uomo, in futuro, grazie alla tecnologia, riesca a far fronte al cambiamento climatico, adattandosi con resilienza. Sì perché le specie che finiscono con l’estinguersi sono appunto quelle che non riescono ad adattarsi all’ambiente circostante. Ma forse, visto che noi esseri umani siamo gli unici ad aver adattato l’ambiente alle nostre esigenze non si può mai dire con certezza assoluta che cosa avverrà, in quest’era geologica che gli scienziati hanno denominato antropocene, ovvero un’era dove l’uomo e la sua attività sono la causa principale dei cambiamenti climatici, territoriali e strutturali del pianeta. L’estinzione, ad ogni modo, anche senza l’intervento indelebile dell’uomo, sarebbe quindi una norma. Insomma, come in tutte le cose, ad un inizio segue inevitabilmente una fine. Spesso noi, anzi, quasi sempre, di queste estinzioni quotidiane nemmeno ce ne accorgiamo, vuoi perché siamo presi dalle nostre attività e in fondo ben poco ci importa che specie animali come il chiurlottello, il tilacino della Tasmania, o certe specie di felci si siano estinte. Noi dobbiamo alzarci, lavorare, rincasare, andare a dormire per poi ricominciare tutto da capo ogni giorno. E poi c’è da dire che nonostante i nostri studi siano avanzatissimi vi sono ancora innumerevoli specie animali che noi non conosciamo e non conosceremo mai. Passiamo quindi una parte della nostra vita nella stessa grande casa senza neppure incrociarci. La perdita quotidiana di biodiversità, oggi molto più elevata che in passato a causa nostra (massivo utilizzo di pesticidi e fertilizzanti, deforestazione, distruzione dell’habitat sono alcune delle cause) non è però un fenomeno da sottovalutare. Non è corretto pensare che se anche morissero tutte le sule dai piedi blu

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RING ad esempio, a noi non cambierebbe nulla. La perdita di biodiversità infatti ha importanti ricadute sull’ecosistema, sulla nostra società e persino sul nostro sistema economico. Quest’equilibrio delicato tra esseri viventi e risorse è infatti quanto garantisce la nostra stessa sopravvivenza. Il funzionamento degli ecosistemi, per capirci, è dato dall’interazione delle popolazioni naturali che assicurano il riciclo di aria, acqua e nutrienti (pensiamo ai batteri decompositori) garantendoci sempre aria e acqua pulite. In ogni ecosistema inoltre i rapporti tra specie sono ben definiti e strutturati in una precisa catena dove ciascuno occupa un ruolo, (predatori, prede) e alternarne il funzionamento, interrompendo magari un passaggio, genererebbe un enorme squilibrio, con l’aumento spropositato di alcune specie che causerebbero a loro volta dei danni, e così via. Alcune specie inoltre, sono e sono state davvero determinanti per la ricerca scientifica e i suoi progressi, e quindi anche per la nostra qualità della vita. Ad esempio, in Madagascar, isola ricchissima di biodiversità, si trova una pianta, la pervinca del Madagascar (Catharantus roseus) dalla quale si estraggono le molecole di viblastina e vincristina, che hanno permesso di aumentare notevolmente l’efficacia delle chemioterapie dagli anni ’70 in poi. Ma basta pensare più in generale, a tutti gli impieghi in farmacia e erboristeria di estratti, vitamine e principi delle piante, così come nella cosmetica, nel tessile... gli ambiti di applicazione sono davvero molto numerosi e si capisce quindi come la biodiversità, di fauna e flora (ma anche funghi e batteri ovviamente) sia davvero una ricchezza indispensabile, che va protetta con i denti. Ma vi è un altro tipo di biodiversità che sta diminuendo, pure importante, ed è quella culturale. Messa a dura prova da globalizzazione e omogenizzazione, la diversità di culture, di usi e costumi, che nel passaggio da una generazione all’altra porta sempre a perdere qualcosa, è un valore assolutamente da tutelare, per mantenere viva la nostra ricchezza culturale, storica e quindi la nostra memoria. Anche questo è un fenomeno affatto nuovo: da sempre i popoli hanno assoggettato altri popoli finendo per dominarli e imporre la propria cultura intenzionati a rimuovere quella precedente. La storia ci offre moltissimi esempi, purtroppo anche molto tragici, di questa dinamica, come nei casi di genocidio delle popolazioni dove un esempio su tutti sono gli indiani d’America. Occorre però non sottovalutare e non liquidare a mere tradizioni, o ancor peggio a estremizzati nazionalismi, la nostra biodiversità culturale, ma cercare di conservarla fieramente, come patrimonio del nostro essere umani, tutti Sapiens sì, ma fortunatamente anche culturalmente biodiversi.


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CON UNA CUCINA LUBE O CREO


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RING di Stefano Margheri

caninamente L’AREA CANI UN LUOGO DI DIVERTIMENTO? NON SEMPRE. TAVOLTA È PERFINO DANNOSA!

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un dato di fatto: il nostro amico è sempre più presente nella vita di tutti i giorni e ad oggi, in Italia, una famiglia su tre ne possiede almeno uno. In aggiunta, la maggior parte dei cani si trova a vivere in luoghi urbani ad alta densità di popolazione, si tratti di città di provincia o di vere e proprie metropoli. La domanda che ne è conseguita, allo scopo di garantire ad ognuno adeguati spazi di divertimento, è stata: come facciamo? Ecco che, con il passare degli anni sono state introdotte dalle amministrazioni locali le cosiddette “aree cani”, ossia quei luoghi, adeguatamente recintati, ove ogni proprietario può permettere al proprio amico di scorrazzare libero, anche in presenza di altri conspecifici. In termini organizzativi si è trattato certamente di un’ottima idea, volta a prevenire pericolose “mescolanze” con altri frequentatori dei parchi cittadini, quali i podisti, i ciclisti, i bambini ed ogni altra persona che intenda godersi un po’ di vita all’aria aperta. Tuttavia, ai fini di un adeguato rapporto tra i diversi cani introdotti, nonché in relazione all’interazione caneproprietario, qualche obiezione potrà essere sollevata. In primo luogo, non tutti i cani potranno essere concordi nel “dover” interagire con altri soggetti della medesima specie, soprattutto se ciò avverrà attraverso una sorta di “ti butto dentro e poi vediamo”. Addirittura, in alcuni casi, questa modalità di approccio potrà risultare nociva, essendo elevato il rischio di malintesi comunicativi fatti di liti, aggressioni, fughe e, in generale, di esperienze negative. Non sarà, quindi, opportuno, giunti nei pressi della fatidica “area”, limitarsi ad entrare, sganciare il guinzaglio e sperare che tutto vada bene. Meglio, piuttosto, informarsi sui cani presenti, sempre che i proprietari siano davvero nelle condizioni “obiettive” di valutare le capacità relazionali del rispettivo cane. Qualche suggerimento al riguardo potrà essere fornito. Innanzitutto, sarà da evitare l’inserimento in presenza di troppi cani, preferendo che il nostro amico possa già aver conosciuto l’area senza altri visitatori e, successivamente, insieme a uno, massimo due soggetti. Inoltre, ideale sarà che vi sia, tra i cani coinvolti, una comunanza di taglia, dovendosi evitare il rapporto tra individui con differenze di peso e di altezza troppo significative. Ciò in quanto, anche dinanzi alle più buone intenzioni, sarà alto il rischio che un Mastino Napoletano possa recare danno ad un Chihuahua, un San Bernardo ad un Maltese e così via. Altro elemento riguarderà il sesso, preferendosi le interazioni tra soggetti opposti, a maggior ragione nel caso di più maschi presenti con, in alcuni casi, l’aggravante di una femmina 14

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RING da contendere. Anche l’età avrà il suo peso, essendo molti gli adulti non amanti dei cuccioli e variando molto le competenze comunicative tra soggetti giovani, adulti o anziani. Affrontare tutte queste condizioni, sarà opportuno mantenere sempre uno sguardo sul nostro cane, non cadendo così nell’usanza dell’esclusiva conversazione con i diversi proprietari senza alcun controllo della situazione. Addirittura, se il “gioco” si facesse troppo intenso, gli inseguimenti eccessivamente disinibiti, e le pause tra una corsa e l’altra pressoché assenti, sarà opportuno che ciascuno possa rimettere il guinzaglio al proprio cane, uscendo per un po’ dalla zona per poi tornare quando le condizioni saranno tornate a “regime”. Un secondo aspetto da non tralasciare sarà l’effetto dell’area cani nei confronti del rapporto caneproprietario. Ricordiamoci, infatti, che destinare il nostro amico al “gioco” con altri conspecifici, tutti i giorni come usanza di solo “divertimento”, ridurrà in maniera significativa la relazione tra noi e lui, divenendo noi stessi dei semplici accompagnatori verso un luogo ove diventeremo ben presto “trasparenti”. Meglio, quindi, alternare le visite al parco ad altre procedure di uscita, fatte di passeggiate in posti differenti, esercizi di educazione divertenti e premianti ed esperienze di tipo naturale e sociale. Solo allora, quando avremo deciso di fare un’escursione all’area cani, l’attenzione del nostro amico sarà rivolta anche a noi, divenuti nel tempo l’autentico e principale riferimento. Sarà lui, dopo qualche corsa e “lotta libera”, a ritornare a guardarci, quasi a dire: ”Ok, mi sono divertito. Ora, però, facciamo qualcosa insieme, qui o altrove”. Infine, se per qualsiasi ragione l’esperienza nell’area cani non fosse stata per il nostro amico produttiva, ideale sarà farlo interagire nel più breve tempo possibile con altri cani conosciuti e “amici”, in modo da fargli dimenticare al più presto l’accaduto. Ciò avverrà in luoghi inizialmente differenti per poi, se possibile, ritornare nella zona del “misfatto” con ulteriori interazioni piacevoli ed appaganti. Tutto questo eviterà la spiacevole associazione “altri cani/nemici”, con i fastidiosi effetti della paura e dell’aggressività. Non dimentichiamoci, tuttavia, che mai come in queste situazioni varrà il detto: ”Meglio prevenire che curare”. lamiaellie@gmail.com


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trentinoildialettoinforma di RENZO FRANCESCOTTI

il dialetto in-forma LE ROBE PER FORZA NO LE VAL NA SCORZA

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al latino ”cortex”, corteccia o “scorteus”, (che indica un oggetto fatto di cuoio o di pelle) vengono certe parole italiane come “corteccia, “scorticare”, “scorza”, ”scorzatore”, “scorzone“, (serpente), “scorzanera” (pianta), ecc.. Anche nei dialetti trentini si usa il sostantivo scorza: che può essere la corteccia degli alberi, dura come il cuoio, o la buccia dei frutti tenera come la pelle. Nel diminutivo, scorzeta è, ad esempio, quella che si mette negli aperitivi. “Méteghe na scorzeta de limon!”. “A mi de naranz…”. “No, a ti che te sei en duro, te la meto de naranzar: i me n’ha regalà na bela pianta, ma sta’ atento ai denti!”. Inoltre, come accade spesso, in dialetto ci sono – derivati dalla stessa radice – più termini che in italiano, (checché ne dicano coloro che pontificano sulla povertà lessicale dei dialetti, mentre la povertà linguistica e nonché mentale è invece tutta loro…). In dialetto ci sono ad esempio gli scorzi, la scorzada, gli scorzabóre, gli scorzafighi… Gli scorzi sono delle tavole a faccia interna piana ed esterna

tonda che si ricavano dalla parte esterna dei tronchi segati. Sono impiegati per i rivestimenti delle baite, per recinti e staccionate (staiade, per dirla con un efficace termine giudicariese). “Come te ciameressi en talian la scorzada?” “La chiamerei scorticatura“. “Ma vot meter en dialet? Se uno el me sta sule ba…voi dir, sule balestre, mi doverìa darghe ‘una scorticatura’?’’. “Ma fame en piazer: mi ghe dago zo na bela scorzada! E ai ‘scozabóre’ come ghe disénte en talian?” “Si potrebbe tradurre con ‘scortica-tronchi’…” ”Ma fame en piazer! Mi, per esempio ciamo scorzabóre i strazzamistéri. Nò però i boschéri, che ghe n’è tanti de bravi: ma chi che no è taiadi e i vol far ‘n altro mistér. Per esempi da boscaròi a albergatori: albergatori scorzabóre! Mi verrebbe darti ragione ma non voglio entrare in polemica… “E chi èlo enveze i scorzafighi?“ “E che ne so… So che nei pressi dell’odierna Piazza Battisti c’era una via Scorzafighi…” ”Anca mi ho savù. Ma chi èrelo ‘sti ‘scorzafighi’: zent che scorzava i fighi, de mistér come i scorzabóre?” “Non credo proprio…” “E alora chi érelo? Mi no ho mai vist nessun scorzar i fighi: tuti li magna co la scorza…“ “In effetti è così: non ci avevo mai pensato…” “Mi enveze g’ho pensà: secondo mi l’era zent che gaveva bontemp, che no gavèva en tubo da far. E alora i scorzava i fighi. Doveva esser zent strana, che abitava en case tacade, en la stessa strada e chissà da endó che i era vegnudi. E alora, per ricordarli i g’ha entestà na strada...” “La tua è un’ipotesi suggestiva, anche se mi pare un po’ cervellotica”. “Mi me diverto cossita, me diverto con poch, anzi con gnent. E lasso che sia i altri a far le robe per forza. LE ROBE PER FORZA NO LE VAL NA SCORZA!” “Sono pienamente d’accordo con te. Se le persone se ne ricordassero, sai come potrebbe andare meglio il mondo”. “Mi però m’el ricordo sempre, spezialment quando i ven a roterme le ba… le balestre, perché, i vol farme far robe che no ghe n’ho voia. L’altro dì, per esempio riva el Nane: el voleva che l’aiutassa a cavar patate. Mi non son sta lì a spiegarghe che no me neva de far na roba per forza. G’ho dit che no podevo, per via del me mal de schena. Che l’è anca vera che e ogni tant el me ven for. Me la son cavada cossita. Mi le patate no le cavo: le magno!”. renzofrancescotti@libero.it

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18 GIUGNO 2017

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LE PICCOLE INDISPENSABILI SODDISFAZIONI

Q

uesti sono gli anni della crisi, anni in cui non c’è lavoro o lo si perde, anni in cui tutti più o meno abbiamo problemi, o li hanno i nostri famigliari, i nostri amici. Insomma, è difficile essere felici, e se per caso lo siamo rischiamo di apparire insensibili ai problemi degli altri. La nostra felicità ci fa quasi sentire un po’ in colpa... Però, qualche momento di soddisfazione ce lo meritiamo tutti, e se questi momenti non arrivano dobbiamo andare a cercarli, dobbiamo costruirli, e non è sempre facile. Mi assicurano che c’è in città un tizio che porta il 43 di scarpe, ma mette sempre il numero 41 (immaginate che sofferenza?) per avere la soddisfazione, la sera quando le leva, di dire “Ah, che ben che stago adess!” Io, con i miei spettacoli faccio sempre molto ridere il pubblico descrivendo situazioni e inventando battute, ma come si sa, un bravo comico deve far ridere rimanendo serio, così come uno bravo a raccontare barzellette. Invece, a tale proposito, c’è il barzellettiere che è bello ascoltare perché “el le sa contar”, poi c’è quello che mentre la racconta ride e non riesce ad andare avanti, e c’è anche quello che prima ti chiede se la sai raccontandoti già il finale: “La sat quela de quel’uno che l’encontra en so amico...” “Ghe n’è tante de uno che encontra n’altro” “Ma dai, quela che el ghe domanda al’altro: èla brava la to sposa a far l’amor?” “Nò, no la sò” “Ma dai, quela che quel’altro el ghe risponde: zerti i dis de si, zerti i dis de nò!” “Mai sentua” “Alora te la conto”…. Io i miei momenti di soddisfazione li ho quando faccio i miei spettacoli e per questo ringrazio tutti quelli che mi conoscono (come se dis en television), ma poi, nella quotidianità devo cercarmi i momenti di divertimento. Devo individuarli, devo riconoscerli, devo crearli. Quello che da sempre mi diverte è vedere la reazione delle persone difronte a situazioni impreviste. Tipo “scherzi a parte” ma più nostrano. Quando vado a comprare il pane capita che ho davanti a me la signora di città, quella che lascia la scia di profumo, quella che dice “Mi dia due baguettes”. È il mio momento. Passo al contrattacco: “Anca per mi do bèchi de pam”. Come mi guarda male quando si rende conto mi hanno dato lo stesso pane! Che in fondo anca ela la ha comprà do bèchi (o do filoni)! Al banco degli affettati lei chiede quattro wurstel (pronunciati viurstel), e io rispondo con “anca a mi quattro probusti”. Mi fulmina con lo sguardo.

Al banco della carne la signora in questione, quella che ha perennemente gli occhiali da sole in testa anche alle nove di sera (che in realtà non sono occhiali ma sono pannelli solari per tenere in funzione il cervello) chiede “due fettine di scamone” e io (ammetto la cattiveria) calo l’asso: “Anca a mi do fiete de stracul”…. E qui la siora la spalanca la bocca ma no ghe vegn fora gnente…. Insomma mi diverto da matti a far notare a queste signore dal lessico moderno che il linguaggio cambia ma la sostanza no. O certo, loro si sentono più raffinate, io farò probabilmente la figura de una che no sa parlar per taliam, ma comunque io mi diverto e finim col magnar la stessa roba…. Certo, se poi è indigesta, loro diranno che hanno il bruciore di stomaco e io, come mia nonna, dirò che el stracul el m’ha fat vegnir en po’ de sbrusacor…. Concordo però, che dopo, sia mi che lore tolem el Maalox…. Me son modernizzà parecchio anca mi. Vogliatevi bene!

Loredana

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Diretto da: Paolo Curcu [ paolo@trentinomese.it ] In redazione: Pino Loperfido, Cristina Pocher, Gennj Springhetti Hanno collaborato a questo numero: Paolo Chiesa, Loredana Cont, Lara Deflorian, Stefania D’Elia, Fabio De Santi, Fiorenzo Degasperi, Denise Fasanelli, Renzo Francescotti, Daniele Magagnin, Stefano Margheri, Francesca Mazzalai, Maurizio Panizza, Stefania Scartezzini, Silvia Tarter, Tiziana Tomasini, Daniele Valersi Progetto grafico: Fabio Monauni Redazione: Via Ghiaie 15 38122 Trento Tel. 0461/362155 Fax 0461/362170 Editrice: Curcu & Genovese Associati S.r.l. Via Ghiaie 15 38122 Trento Tel. 0461.362122 Fax 0461.362150 Concessionaria Pubblicità: Südtiroler Studio S.r.l. TRENTO Via Ghiaie 15 Tel. 0461.934494 studiotn@trentinomese.it Direzione pubblicità: Rosario Genovese BOLZANO Via Bari, 15 Tel. 0471.914776 bazarbz@bazar.it Direzione pubblicità: Giuseppe Genovese Stampa: Litotipografia Alcione Lavis (TN) Registrazione Tribunale di Trento n. 536 4 aprile 1987

SOMMARIO GIUGNO 2017 Ring

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4 COMMENTI 14 IL DIALETTO INFORMA 17 DA DONNA A DONNA

Attualità 18

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HANS KAMMERLANDER

AUGFUSS! SALUTE!

32 34 38 40 42 48 52 56 58 61 65

DOLOMITI TRA SOGNO E REALTÀ GALEOTTO FU IL GELATO... STORIE IN... VAL MOCHENI MARIA TERESA D’ASBURGO UN PADRE DIMENTICATO VERGA A RONCEGNO TRENTINO BOOK FESTIVAL ARTE CHE CERCA IL VERO FESTIVAL DELL’ECONOMIA SPECIALE BOLZANO I SUONI DELLE DOLOMITI

Panorama

70 BARBER DAY 76 MUSICA SACRA 77 FESTE VIGILIANE 78 UN TRENTINO ALLA SCALA 80 NOMI ON THE ROCK 85 NOMADI

Giorno per giorno

86 MOSTRE 90 APPUNTAMENTI DEL MESE

COME ABBONARSI:

(un anno, 12 numeri a Euro 20,00) BOLLETTINO POSTALE c/c N. 11492386 Curcu & Genovese Associati TM Via Ghiaie, 15 38122 TRENTO BONIFICO BANCARIO CASSA RURALE DI TRENTO IBAN IT15 E083 0401 8040 0000 3080 485 CARTA DI CREDITO Telefonando allo 0461.362122 DIRETTAMENTE PRESSO L’UFFICIO ABBONAMENTI Via Ghiaie 15 Trento Tel. 0461.362107 ufficioabbonamenti@trentinomese.it

I Suoi dati saranno trattati per dar corso al suo abbonamento; il conferimento dei dati è necessario per perseguire la finalità del trattamento; i Suoi dati saranno trattati con modalità manuali, informatiche e/o telematiche e non saranno diffusi. Lei potrà rivolgersi (anche telefonicamente) al Servizio Privacy presso il titolare del trattamento per esercitare i diritti previsti dall’art. 7 del D.lgs 196/03. Titolare del trattamento dei dati è la CURCU & GENOVESE ASSOCIATI S.r.l., Via Ghiaie, 15 – 38122 Trento Tel 0461.362122 AVVISO AI LETTORI La scelta degli appuntamenti è a cura della redazione. La redazione non è responsabile di eventuali cambiamenti delle programmazioni annunciate.

Scoop&news 99 100 102 103 105 106 107

LA FUNIVIA DI SARDAGNA IL MATRIMONIO DEL MESE GIOVANI IN CAMMINO FERRARI SUGLI SCUDI RICORDO DI BEPI ZANON LE LAUREE IN PIAZZA ANNAMARIA GELMI

Rubriche

110 LIBRI E LIBRERIE 112 LO SAPEVATE? 113 #TRENTINOMESE CONTEST

info@trentinomese.it www.trentinomese.it

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trentinoincontri di Pino Loperfido

Si ringrazia Toni Mutschlechner per la collaborazione

UN CAFFÈ A CASA DI...

HANS KAMMERLANDER: “MONTAGNA, AMICA, NEMICA E VITA MIA” AL SUO PAESE, CAMPO TURES (BZ), GLI HANNO DEDICATO UNA PIAZZA. È UNO DEI PIÙ APPREZZATI SCALATORI AL MONDO, MA SI DEFINISCE UN “INCIDENTE” IN QUANTO SESTO DI SEI FRATELLI E SORELLE. TANTE LE GIOIE, MA ANCHE I DOLORI CHE LA MONTAGNA GLI HA REGALATO IN QUESTI ULTIMI ANNI. L’AMICIZIA CON REINHOLD MESSNER E UN PROGETTO FUTURO CHE HA MOLTO A CHE FARE CON IL SUO PASSATO...

A

chi scrive, addentrarsi nelle profondità dell’Alto Adige ha sempre dato la sensazione che ti può dare un bagno caldo dopo una lunga passeggiata in montagna, d’inverno, sotto una pioggerellina gelata e persistente. Siamo a pochi chilometri dai luoghi in cui trascorriamo le nostre giornate, ma

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il salto geografico è molto più ampio di quel che sembra. È come se da Bressanone in poi il tempo e lo spazio cambino proporzioni e si allunghino percettibilmente. Per questo quando giungiamo a Campo Tures restiamo un attimo interdetti nel leggere il cartello segnaletico della piazzetta principale: “Piazza Hans

Kammerlander”. Caspita. Non crediamo capiti a molti giornalisti di andare ad intervistare qualcuno in una piazza che porta il suo stesso nome… Tuttavia questo flash toponomastico ci aiuta a cogliere essenzialmente due cose: intanto la levatura del personaggio; in seconda istanza la considerazione


Che libro ha sul tuo comodino? “Auch ganz oben bist du nicht alleine“ dell’autore austriaco T he o Frit zsche. Qual è il suo film preferito? A dire la verità non ne ho. Preferenze musicali? Hubert von Goisern (compositore e cantante austriaco)

Con Renhold Messner, compagno di mille avventure, nei primi anni Ottanta. Qui in un fotogramma del documentario “The Dark Glow Of The Mountains” di Werner Herzog (1984)

che da queste parti ha tutto ciò (uomini, imprese, attrezzature, cime, vette e cocuzzoli vari) che ha a che fare con lei: Nostra Signora la Montagna. Hans ci riceve nel suo – come potremmo definirlo? – studio? Atelier? Negozio? Sancta sanctorum? Mah, e chi lo sa... Fatto sta che siamo nella mansarda della palazzina che ospita l’Ufficio Turistico. Addossati alle pareti ci sono i cimeli delle imprese, i ricordi delle cordate, e poi magliette e gadget del Mondo Kammerlander. È senza paura di sbagliare che potremmo definire questa mansarda una sorta di diorama vivente del grande scalatore altoatesino. Che prima di cominciare a rispondere alle nostre

domande si accende la prima di molte sigarette, smussando il tipico distacco altoatesino con una nota di confidenza e nonchalance bogartiana. “L’alpinismo non è preciso come una gara di sci” esordisce il nostro padrone di casa, come anteponendo una sorta di protasi alla nostra intervista. “L’alpinismo è veloce… Io sono sicuro che almeno metà delle imprese dichiarate non sono così vere… Soprattutto se parliamo di arrampicata”. SEI FIGLI A MASO KAMMERLANDER Ultimo di sei figli, tre sorelle e tre fratelli (lui si definisce “un incidente”), Hans Kammerlander nasce nella piccola fra-

Qual è il suo piatto preferito? Canederli con Speck. Il suo sogno ricorrente? Il mio nuovo progetto targato “Manaslu“... Cos’altro ti sarebbe piaciuto fare nella vita? Avrei fatto il falegname, mi piace molto lavorare con il legno. Hai delle paure? I serpenti.

1960. Con la sorella maggiore, Sabina 23

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BOTTAeRISPOSTA

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FOTO: dal sito ufficiale www.kammerlander.com

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Hans Kammerlander nella piazza di Campo Tures che porta il suo nome

zione di Acereto (Ahornach) nel 1956. La sua famiglia possiede da generazioni un piccolo maso. La mamma è Maria Kirchler che morirà quando Hans ha solo dieci anni. A farsi carico della prole sarà il papà Antonio che fa anche il calzolaio. La scuola elementare è lì in frazione, anche perché una strada vera e propria per andare a Campo Tures ancora non l’hanno fatta. Insomma, cinque anni in una scuola fredda senza nemmeno un fuoco con la messa tutte le mattine. Mezz’ora di gelate giaculatorie. E poi la fienagione su quei pendii così ripidi, affacciati su burroni di centinaia di metri. Cose che oggi farebbero rizzare i capelli sulla testa anche al più comprensivo degli assistenti sociali. Eppure per Hans starsene lì sullo strapiombo ha il sapore di un presagio dell’avvenire che verrà. A 17 anni, inizia a lavorare come muratore, anche se in cuor suo sa benissimo che quello non sarà il lavoro della sua vita. Il suo sogno è fare la guida alpina o il maestro di sci. Sogno che si corona quattro anni più tardi con il conseguimento dei rispettivi patentini.

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Papà Antonio è felice e orgoglioso di aver sistemato anche l’ultimo dei suoi sei figli. Una soddisfazione che non si godrà a lungo, purtroppo, perché verrà a mancare l’anno successivo. Nel frattempo, grazie al fratello Alois, Hans si approccia anche all’arrampicata libera. Un approccio però un po’ troppo spavaldo e selvatico che Alois – dopo averlo visto pericolosamente assatanato sui 600 metri di dislivello del Sass de Putia – decide subito di metterlo in riga iscrivendo il fratello minore ad un rassicurante corso del Cai. CON REINHOLD MESSNER ALLA SCOPERTA DELL’HIMALAYA I ghiacciai della Val Aurina e della Val di Tures vengono battuti in ogni loro centimetro quadro dalla guida Kammerlander, che accompagna turisti, soprattutto tedeschi. Particolare non trascurabile, anzi fondamentale: la scuola per cui lavora è quella di uno scalatore esploratore di cui oramai in quegli anni si fa un gran parlare: il suo nome è Reinhold Messner. Si lavora tanto da quelle parti, estate e

inverno, su ghiacciai e sentieri. I due si piacciono e si scoprono affiatati. È per questo che cinque anni dopo Messner propone ad Hans di fare il grande salto. Gli pronuncia per la prima volta la parolina magica di tutti gli scalatori del mondo: Himalaya. Per un ragazzo che non si è mai mosso dal suo luogo di nascita può essere davvero uno choc fare migliaia di chilometri per trovarsi al cospetto di un gigante di ottomila metri.


trentinoincontri

Hans, a sinistra, con il “collega” Werner Beikircher

E a dire la verità l’esordio non è dei più fortunati. Un vero e proprio battesimo del fuoco. Siamo nell’autunno del 1982. La scalata del Cho Oyu (8201 m.) si conclude a circa 1000 metri dalla vetta a causa delle avverse condizioni atmosferiche. (“Io sarei andato avanti” confessa Kammerlander… “Ho sempre rischiato qualcosa da giovane”). Ma i tre (con loro c’era anche il tedesco Michl Dacher) non demordono. Pazientano qualche settimana e la primavera successiva conquistano la cima e per Hans è una rivelazione. La mentalità tranquilla 1984. Sul Gasherbrum

Ancora Hans, barbuto, con Erich Seeber

e conformista della guida alpina lascia il posto all’avventuriero che è in lui. Passa un altro lustro in compagnia di Messner: l’uomo gli dava un’estrema sicurezza. È quello che organizza tutto e pensa sempre ad ogni particolare con grande meticolosità. Lo conduce per mano su altri spaventosi giganti: il Gasherbrum II (8034 m) e il Gasherbrum I (8080 m) nel 1984, il Dhaulagiri (8167 m) e l’Annapurna (8091 m) nel 1985, il Makalu (8485 m) e il Lhotse (8516) nel 1986. Tuttavia per Messner quest’ultima montagna rappresenta un punto d’arrivo.

È infatti il suo quattordicesimo ottomila e decide di appendere al chiodo la piccozza e di godersi la pensione di primo scalatore al mondo ad aver superato tutti gli ottomila del globo. MILLENOVECENTONOVANTUNO: L’ANNO DEL NOSTRO SCONTENTO Una cosa è certa: Hans Kammerlander ora deve camminare con le proprie gambe. Non è facile organizzare una spedizione senza la guida sicura dell’amico Reinhold. Ci sono un sacco di scartoffie da fare e poi l’allenamento e un sacco di altre cose a cui pensare. Ma va bene, gli sponsor ci sono, il morale anche, si parte lo stesso. Lo attende la salita per la parete Diamir e prima discesa assoluta con gli sci del Nanga Parbat. È il 1990. Hans si porta dietro alcuni amici, appassionati. Ma il 1991 è l’anno del nostro scontento per Kammerlander. E se la di-

Uno dei tanti permessi di trekking in Nepal 25

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trentinoincontri

L’8000 CHE MANCA

È

nato nella frazione di Acereto presso Campo Tures. Ha al suo attivo la salita di 12 ottomila metri senza l’utilizzo delle bombole d’ossigeno, e una tredicesima vetta in solitaria, quella dello Shisha Pangma. L’ottomila che manca al suo elenco è il Manaslu, 8.163 metri, tentato in una spedizione nel maggio 1991 compiuta con due alpinisti amici d’infanzia, entrambi deceduti durante la scalata. Kammerlander è stato il primo uomo a scendere con gli sci dalla cima del Nanga Parbat (estate 1990) e dall’Everest (24 maggio 1996), quest’ultimo dopo averlo scalato dal versante nord, senza bombole di ossigeno e in solitaria, nel tempo Guinness world record di 16 ore e 45 minuti (lo sherpa Babu Chiri lo scalò in 16 ore e 56 minuti, dal versante sud). È stato anche il primo uomo a intraprendere la discesa con gli sci dalla cima del K2 (2001). Dopo alcune centinaia di metri si è però fermato nella parte alta della parete a seguito del peggiorare delle condizioni climatiche e dello shock d’essere stato sfiorato dal corpo di un alpinista coreano con cui aveva condiviso la cima: precipitatogli improvvisamente sugli sci è stato poi ritrovato un migliaio di metri più in basso. Ha effettuato nella sua carriera alpinistica circa 2500 scalate in tutto il mondo e 50 come prime ascensioni. È succeduto nel 1988 a Reinhold Messner alla guida della scuola alpina sudtirolese, carica che ha ricoperto fino al 2003.

impedisce anche solo di pensare ad una nuova scalata. IN CIMA DODICI CON IL PICCOLO DANIEL: UNA CATARSI Fino a che, un giorno, è un bambino di sette anni a fargli tornare la voglia di vivere. Il piccolo Daniel che gli chiede se lo può accompagnare sulla Cima Dodici. È il compimento di una catarsi e forse anche il superamento dei tanti sensi di colpa che il Manaslu gli ha fatto piombare sul capo. Grazie alla gioia di quel bambino, alla sua leggerezza, la montagna riappare ad Hans in tutta la sua piena bellezza, scevra da sottotesti minacciosi. Andare sulla Cima Dodici e ridiscendervi diventa per Hans una delle scalate più “difficili” della sua vita. Senza la quale probabilmente non avrebbe mai ripreso a scalare. Così, nei mesi seguenti, si riprende la successione himalayana con lo Shivling nel 1993 sul quale apre la nuova via Kammerlander-Hainz sulla parete nord in 24 ore con Christoph Hainz. Quindi il Broad Peak (8051 m) nel 1994 in salita in solitaria e discesa con gli sci dai 7000 metri. Il governo pakistano gli nega poi il permesso per la salita al K2 che aveva organizzato nella stessa spedizione. Nel

1996 è la volta dello Shisha Pangma (8027 m), sempre in solitaria. Nel 1996 arriva Lui, il gigante dei giganti, l’Everest (8848 m). Salita in solitaria per la cresta nord nel tempo record di 16 ore e 45 minuti, tuttora il record di salita dell’Everest dal campo avanzato di 6400 metri. È inoltre la prima discesa assoluta con gli sci dalla vetta dell’Everest. Nel 2006 una nuova tragedia tocca Hans. Scalando lo Jasemba, mentre si preparano i campi avanzati, il compagno Luis Brugger precipita dalla montagna durante la discesa su una corda fissa. Un nuovo dolore che Kammerlander decide di esorcizzare subito, tornandoci l’anno dopo dedicando la scalata allo sfortunato amico. “Salendo, ma anche scendendo, in montagna uno percepisce davvero il valore della vita” dice Hans ripensando a quei tristi momenti. E avanti così, fino ad oggi. Con una notorietà incredibile a livello mondiale e una figlia, Zara, nata nel 2008 e che vive ad Amburgo, una piazza che porta il suo nome. Solo una cosa ancora gli manca: il Manaslu. Il maledetto Manaslu che gli ha portato via due carissimi amici e quasi ha spezzato la sua voglia di ascensione. Per questo, l’autunno prossimo ha deciso di riprovarci. Di tornare lì ad affrontare tutti i fantasmi e i sensi di colpa del 1991. Così lo salutiamo Hans Kammerlander, proprio mentre sta spegnendo l’ennesima sigaretta. Sorride e ci mostra il mozzicone. “Questa è l’ultima: domani si cominciano gli allenamenti…”. Come un cane se ne sta accucciato dietro la porta di casa ad attendere quieto il proprio padrone, così il Manaslu lo sta aspettando... Da ■ ventisei anni.

sgrazia dovesse avere un nome, per lui ne ha solo uno: Manaslu, una tripla piramide accuminata di 8163 metri. In quella sciagurata spedizione, Hans perde i compagni Karl Grossrubatscher per una caduta e Friedl Mutschlechner colpito da un fulmine. Erano qualcosa più di compagni di spedizione, ma amici altoatesini di vecchia data. La tragedia sconvolge lo scalatore di Campo Tures che per diversi mesi pensa di non tornare mai più a scalare un ottomila. Troppo forte e intenso è stato il dolore per quelle perdite. Si sente un sopravvissuto, un reduce fortunatissimo. La testa continua – ancora oggi – a ripetergli la stessa domanda: “Perché?!” Il Manaslu è tra le cime meno difficili, ma… Insomma, un blocco morale e psicologico che gli La piccola scuola elementare di Acereto. Hans è al secondo banco, sulla destra. 26

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trentinotendenze di Tiziana Tomasini

FOTO: WELLNESSTIPSARY.WORDPRESS.COM

AUFGUSS! SALUTE! NICOLA FABBIANELLI CAMPIONE TITOLATO DI GETTATE DI VAPORE IN SAUNA, RACCONTA CHE COS’È IL RITUALE DELL’AUFGUSS E COME È NATA LA SUA PASSIONE PER QUEST’ARTE DAVVERO PARTICOLARE, CHE ULTIMAMENTE STA RISCUOTENDO ENORME SUCCESSO TRA GLI APPASSIONATI DI CENTRI BENESSERE E NON SOLO…

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he strano incontrarsi in ufficio, vestiti normalmente. Certo, perché Nicola Fabbianelli – Niko per gli amici – l’abbiamo conosciuto presso il centro benessere JutaSpa di Ravina di Trento in modalità molto meno formali, quali telo spugna e accappatoio. Abbiamo molte cose da chiedergli, perché lui è stato tra i pionieri di questa attività, con il merito aggiunto di aver diffuso ed aver fatto conoscere questa particolare tecnica per la quale il pubblico frequentatore di sauna impazzisce letteralmente. E allora cominciamo. Per iniziare Niko ci informa dell’esistenza del sito AISA (Associazione Italiana Saune e Aufguss, della quale Niko è parte integrante come rappresentante del consiglio direttivo), sul quale l’interessato può trovare tutto, ma proprio tutto quanto riguarda questo mondo. 28

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Le nozioni di base riguardano il modo di fare sauna e le regole annesse e connesse, che vanno ben oltre il desiderio di scaldarsi quando si ha freddo. Aisa si propone di portare e diffondere la cultu-

ra della sauna dove non c’è. Ma nello specifico che cos’è l’aufguss? Si tratta di un rituale antichissimo. Alcune scuole di pensiero lo riconducono ai riti sciamanici indiani, ovvero alle pratiche di gettare sul fuoco delle erbe che poi, elevandosi nel vapore verso l’alto, avevano la funzione di collegamento con le divinità. In realtà, in Europa (soprattutto nei paesi del Nord, Finlandia in primis) si cominciano a fare gettate di vapore semplicemente per cambiare aria alla sauna. E si può anche capire: essendo queste popolazioni di corporatura piuttosto massiccia, emergeva chiara l’esigenza di arieggiare la cabina, sventolando un asciugamano. Percepito poi il fatto che agitando un telo a porta chiusa la percezione del calore era maggiore, questo rituale inizia a venir praticato regolarmente. Aufguss signi-


trentinotendenze fica letteralmente “infusione”, ed ha una durata di 10/12 minuti: si tratta di gettare ripetutamente (tre giri di solito) dell’acqua e del ghiaccio sopra la stufa; il vapore che si alza viene fatto girare nella stanza con un asciugamano attraverso movimenti studiati e avvolgenti; le persone presenti, come specificato sopra, hanno la percezione del calore che aumenta. Ed è proprio una percezione, in quanto si entra in cabina a 85° e durante l’aufguss la temperatura si alza di un paio di gradi al massimo. Questo procedimento ha un enorme beneficio sul nostro corpo, perché aumenta la frequenza cardiaca e in quanto tale costituisce un “allenamento” cardiovascolare; poi il calore è di per sé un vasodilatatore, quindi chi ha la pressione alta può trarne vantaggio. Al contrario, chi ha la pressione bassa potrebbe avere dei problemi al momento dell’uscita. È bene quindi essere consigliati dal proprio medico prima di intraprendere questo tipo di attività. Ma quando ha iniziato Niko a fare sauna? La passione del wellness l’ha sempre avuta, legata anche e soprattutto alla passione sportiva. Nicola è stato istruttore di spinning per 12 anni – attività di gruppo su biciclette stazionarie – e andare in sauna dopo lo sforzo, consente un recupero velocissimo. Niko ci racconta che nei Giochi Olimpici Invernali la squadra finlandese ha richiesto una

sauna da 100 posti, perché i loro atleti – dopo l’attività fisica – necessitano di 20 minuti di calore, finalizzati ad un veloce smaltimento dell’acido lattico. Anche Niko quindi comincia a fare sauna abbinata allo sport, e da quel momento non ha più smesso. Quando si comincia a parlarne in regione? La cultura della sauna nasce per noi nel Dopoguerra; i nostri soldati, dopo aver girato l’Europa, riferivano di queste “casette” ad alta temperatura, dove si stava dentro a sudare. Tutt’ora in Finlandia – su una popolazione che conta tra i cinque e i sei milioni di abi-

tanti, ci sono più di due milioni e mezzo di saune. Questo significa, all’incirca, una sauna ogni due persone! Lì ci sono saune ovunque: negli uffici pubblici, nelle aziende, nelle scuole. Insomma si comincia ad importare questa usanza che attira molti sportivi e amanti del benessere. In Alto Adige se ne parla circa una trentina di anni fa. E gli inizi di Niko con l’aufguss? Niko comincia a fare aufguss nel 2006, per poi partecipare, nel 2007, all’evento che quest’anno ha festeggiato il decennale: il primo campionato per aufgussmeister al mitico centro “Cron4” di Brunico. Pen-

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trentinotendenze sato come un momento di confronto tra una quindicina di esperti, l’esperienza si è poi amplificata, divenendo di grande richiamo. Tanto che questo “Cron4” è attualmente considerato come il tempio dell’aufguss; sventolare al Cron, per un meister, è come per un prete dire messa in San Pietro! Ritornando a Niko, partecipa ai campionati del 2007 e 2008, piazzandosi in seconda posizione. Nel 2009 vince il campionato europeo e da qui comincia a mietere successi in ogni tipo di competizione. Secondo agli europei del 2016, dice di voler gareggiare ancora quest’anno… chiudere insomma con dieci anni di gare. Durante la gettata di vapore c’è sempre un sottofondo musicale. Quale importanza riveste la musica nel momento dell’aufguss? Noi italiani abbiamo “italianizzato” il rituale dell’aufguss, gli abbiamo dato un’anima anche e con l’utilizzo della musica, che costituisce un buon 50% del risultato complessivo di gradimento. Niko afferma che non gli basta arrivare agli occhi della gente mentre sventola, ma vuole arrivare al cuore. Il suo obiettivo è emozionare. Un aufguss che arriva agli occhi, ti soddisfa subito ma si dimentica; quello che ti rimane dentro, lo ricordi per sempre. Quindi l’aufguss nasce classico, senza musica; adesso l’aufguss è sempre moderno, perché accompagnato dalla musica; l’aufguss show è quello delle grandi presentazioni, dei campionati. E i campionati, per emozionare, prevedono una sorta di sceneggiatura e coreografia, con tanto di tematiche e costumi. C’è chi porta le fiabe, chi argomenti d’attualità, chi usi e tradizioni di altri popoli. Veri e propri spettacoli. E le essenze che profumano il ghiaccio o l’acqua da posizionare sul braciere? Anche i profumi rivestono una grande importanza nel rituale. Ci sono oli più energizzanti – come la menta – e oli dal profumo più soft e rilassante, come la lavanda e la melissa. Quindi chi fa la gettata di vapore (il meister, appunto) sceglierà musiche da abbinare alle essenze che si spanderanno nella cabina, avendo cura di correlare e coordinare note/profumi/movimento. Una sorta di evento in sauna, sempre diverso, mai uguale. L’emozione più forte per Niko? Non ha dubbi: quando ha vinto il campionato europeo. Il titolo del suo aufguss era “Notte magica” e Niko non nasconde di avere emozionato davvero presenti e giudici, usciti con le lacrime agli occhi… 30

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Ci sono anche donne che sventolano in sauna? Più uomini, anche se negli ultimi corsi si vedono molte ragazze. Non è questione di forza fisica, ma di gestione del calore. Quindi esercizio adatto anche alle donne, che secondo Niko non devono però tralasciare la loro femminilità in nome del gesto più potente. La figura del meister viene retribuita? Chi fa il corso può considerarla come un’occasione per trovare lavoro? Superare il corso può aiutare per essere assunti in una SPA o in un centro benessere; se consideriamo che adesso, mediamente, tutti gli hotel hanno la loro area relax, le occasioni possono esserci. Poi attualmente la gente va in sauna solo se ci sono gli aufguss, quindi essere in grado di farli è di sicuro un’ottima opportunità. Non esiste ad oggi la figura professionale dell’aufgussmeister, però l’Aisa sta lavorando anche su questo fronte. Niko, che è responsabile del wellness a JutaSpa, mette a disposizione la sua esperienza. Sauna e aufguss sono consigliabili anche per bambini e ragazzi? Ci sono centri che lasciano entrare i minori se accompagnati dai genitori, centri che lo escludono. Dipende dalla struttura. La presenza dei giovani in sauna è strettamente collegata con un’altra questione: la nudità. La cultura della sauna non va confusa con il naturismo: sono due cose distanti tra di loro e non vanno accomunate. Chi entra in sauna, si spoglia e si posiziona su un telo (ogni parte del corpo deve poggiare sull’asciugamano, precisa Niko) e rimane lì in modo che il corpo – senza costrizioni – sudi in maniera uniforme. Essere senza indumenti significa dare alla nostra pelle la possibilità di assorbire il calore a tutto tondo. Per di più, la maggior parte dei costumi è in fibra sintetica, che oltre i 60° di temperatura

rilascia delle tossine vere e proprie. Se il problema è il pudore, si può tranquillamente entrare in cabina avvolti in un pareo di cotone. All’uscita della sauna, tutti sono pregati di coprirsi e le regole dei centri benessere prevedono che si circoli tra i vari ambienti con addosso un telo o un accappatoio. Nel rispetto di quello più abituato come di quello più imbarazzato. Il benessere non è solo per se stessi, ma va rispettato anche l’altro. Un mito da confermare o da sfatare: si dimagrisce a fare sauna? In una sessione di sauna e aufguss si può perdere dal litro al litro e mezzo di liquidi; bisogna continuamente reintegrare con acqua e succhi di frutta (e non con alcolici); di fatto così il peso non subisce evidenti alterazioni. Rispetto al cibo, non si deve mai entrare in sauna a stomaco vuoto né subito dopo aver mangiato. Prospettive in Trentino per nuovi centri benessere? A Trento è da anni che si parla di nuove strutture, pensate in questa o quella location… Nessuno fino adesso si è mosso e ci ha pensato seriamente. L’ago della bilancia è sicuramente costituito dai costi: un centro benessere, se privato, ha dei costi elevati. La struttura pubblica può quindi offrire di più (come tante in Alto Adige), mentre il privato fatica a sostenere il peso dei bilanci. A questo si aggiungono i problemi legati all’essenza stessa della sauna, non compresa da tutti. “Ma cos’è che fate in sauna?” È la domanda ricorrente che si sente rivolgere chi prova ad avanzare richieste di collaborazione con il pubblico. La mentalità “saunistica” parte concretamente da Bressanone in poi. Ma adesso tanti trentini si sono appassionati e girano per saune, contribuendo ad ampliare il discorso. Salutiamo Niko. Arrivederci alla prossi■ ma sudata.



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di Fiorenzo Degasperi

DOLOMITI SILENZIOSE TRA SOGNO E REALTÀ CON GIULIANO DAL MAS PER SENTIERI E LUOGHI DIMENTICATI DELLE DOLOMITI

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opo averci aperto lo scrigno della Schiara, la montagna regina, e introdotto per gli antichi quanto sconosciuti sentieri delle Vette Feltrine, ora Giuliano Dal Mas, con il suo nuovo libro “Dolomiti, un’avventura sospesa tra sogni e realtà”, 26 itinerari tra i monti (Edizioni Curcu&Genovese, 216 pagine, riccamente illustrato, prefazione di Gianni Alberti, presidente Gruppo Natura Bellunese, presentazione di Francesco Carrer del CAI Gruppo Regionale del Veneto e postfazione di Fabio Cammelli) ci porta direttamente nel cuore stesso delle Dolomiti. Soprattutto ci conduce per sentieri poco famosi, quindi poco battuti, che conducono in luoghi che ancor oggi mantengono tutto il loro fascino e che si possono vedere, ma anche ascoltare, nella tranquillità delle stagioni che trascorrono lente e cromaticamente affascinanti. Giulio Dal Mas ci apre le porte a spettacolari visioni, tra nebbie e nuvole basse, tra cieli sereni e cieli tempestosi, facendoci conoscere sentieri dello Schiara, degli ancor selvaggi, quanto faticosi, Monti del Sole, delle Alpi Feltrine, delle Prealpi della catena del Visentin, del Massiccio del Grappa, del San Sebastiano, delle Pale di S. Martino, del Civetta, del Pelmo, il trono degli dèi, dello Spiz de Mezzodì-Pramper, del magico Bosconero, del Duranno, della Bivera, del Tudaio-Brentoni, delle Dolomiti Pesarine e delle Alpi Carniche. Si oscilla tra il Tren34

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tino, il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, trascinati su montagne il cui nome può risultare sconosciuto ai più, ma che hanno mantenuto nel corso dei secoli la loro atavica scontrosità, bagnate dal sudore di pastori, cacciatori, soldati, donne emigranti di vallata in vallata. Nelle descrizioni dei suoi percorsi l’autore non si concede alle presenze misteriose che ancor oggi si aggirano in quelle contrade così ben descritte. Ma le splendide fotografie ci fanno rievocare questo popolo che si aggira per le faggete, per le crode, che si diverte a spruzzare acqua negli innumerevoli corsi d’acqua, pozze, laghi e laghetti. Giuliano Dal Mas

È il popolo misterioso del regno segreto, degli gnomi, delle anguane/angane, dei coboldi, del friulano Krivapete, delle bregostane, delle streghe. Un popolo inquietante che vive in questi luoghi che ci fanno toccare con mano l’esistenza di un “altrove” non toccato dal gracidio della contemporaneità. Basta scorrere gli itinerari per capire l’anima di Giuliano Dal Mas: il villaggio delle miniere della val Imperina, la via degli Ospizi, la piccola chiesetta di San Liberale sul Monte Serva con le arcaiche case abbandonate che si incontrano salendo al Col Lungo, o ancora i masi ormai dalle orbite vuote dei gruppi abitativi di Cena Alta con il Piz de Mezzodì che svetta con le sue chine dirupate. Anche quando ci conduce sul Monte Grappa lo fa lateralmente, con fare schivo, facendoci percorrere stradine e sentieri che ci fanno riscoprire angoli paesaggistici ricchi di storie e leggende: il Lago di Corlo,


trentinoattualità come questo, come quelli scritti dal bellunese Giulio Dal Mas, instancabile camminatore e narratore del mondo alpino in tutti i suoi aspetti: ci riaprono le finestre su di una montagna silenziosa, fuori dai grandi clamori e clangori della spettacolarità. Non che le valli, le praterie, le cime, i pinnacoli raccontati qui non siano grandiosi. Tutt’altro. Soltanto che qui siamo accompagnati per lo più dal silenzio, da quel silenzio che è ricchissimo di parole, di sfumature, di non detto, di ricordi e di saperi. Un mondo emerso grazie ad una scrittura tesa, essenziale ma al tempo stesso fabulatoria e incantatrice perché ci accompagna, passo dopo passo, in un mondo “altro” dove, come dice il sottotitolo, si può vivere un’avventura sospesa tra sogni e realtà. ■ le case Zanetti – presenze di pietra ove si può leggere ancora tutta l’intelligenza costruttiva degli uomini che furono –, il Monte Fredina. Ci prende poi per mano e ci presenta i resti di paesi entrati nella leggenda come le famose città di Cornia e di Cordova, sulle propaggini del Monti del Sole, città scomparse tra terremoti, crolli di montagne, persecuzioni dei primi cristiani, ed entrate nella leggenda e lì rimaste perché l’uomo, e le sue istituzioni, hanno preferito fuggire davanti ai resti archeologici invece che approfondire con coraggio gli innu-

merevoli ritrovamenti. E poi il mondo pastorale, la strada della Val Piova sul Bivera, dove la storia non è riuscita a fermarsi, un luogo ricco di casere dove “anche coloro che ricordavano i tempi passati, i custodi della memoria orale, se n’erano andati”. Eppure il cammino dell’autore ci fa riscoprire la speranza: anche quassù, in un Cadore poco noto, qualcuno è tornato a fare la sentinella di questi monti. A Domegge sono riusciti a mettere in piedi la Cooperativa Agricola Val di Toro che gestisce l’antico pascolo. Ecco allora a cosa servono i libri-guida

Eventi

in Valsugana & Lagorai

DOLOMITI SUPER FLY | Combinazione tra trekking e volo in parapendio Levico Terme - Vetriolo | 27/05 - 3/06 FESTIVAL DEI FIORI Levico Terme - Vie del centro | 01/06 - 04/06 DEGUSTIBUS 2017 Caldonazzo - Corte Trapp | 02-03/06 SULLA BRENTA CON GUSTO Borgo Valsugana - Piazza De Gasperi e Piazza Martiri | 02-04/06 LAKE RUNNER | Gara non competitiva di corsa Valcanover - Calceranica al Lago | 09/06 LA NOTTE BLU Caldonazzo, Calceranica al Lago, Levico Terme, Pergine Valsugana, Tenna | 10/06 TRENTINO BOOK FESTIVAL Caldonazzo - Piazza Municipio e vie del centro | 15/06-18/06 DOLOMITI LAGORAI - MTB CHALLENGE Roncegno Terme | 16/06 - 18/06 CENA BIANCOROSSA Pergine Valsugana - Piazza Garibaldi | 16/06 TORNEO PULCINO D’ORO Levico Terme - Stadio comunale | 16/06 - 18/06 SPORTFUL DOLOMITI RACE 2017 | Gara di biciclette Partenza da Feltre con passaggio sul Passo Manghen | 18/06 FESTA DEI PORTONI E DELLE ASSOCIAZIONI Pergine Valsugana - Vie del centro | 30/06 - 01/07 | Dalle ore 19.00 MAIN SPONSOR

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CHE CI FANNO IL PARADISO DI DANTE E LE GEOMETRIE FUTURISTICHE DI DEPERO INSIEME A PALE EOLICHE, PANNELLI SOLARI E CAMPAGNE DI RACCOLTA FONDI DA MIGLIAIA DI EURO? QUELLA DI INFINITYHUB S.P.A. È DAVVERO UNA STORIA CURIOSA, ALL’INSEGNA DEL VALORE DELLA CONTAMINAZIONE TRA IDEE E SAPERI E DELLA PARTECIPAZIONE A UNA VISIONE AMBIZIOSA PER RAGGIUNGERE OBIETTIVI COMUNI DI SOSTENIBILITÀ ENERGETICA E OCCUPAZIONE. A RACCONTARCI QUEST’AVVENTURA IL FONDATORE, MASSIMILIANO BRAGHIN

I

nfinityHub, abbreviato anche come (Y)HUB è una società di professionisti, che opera nell’ambito del clean-tech, ovvero quello delle tecnologie pulite sostenibili per l’ambiente, supportando con consulenze manageriali, commerciali e finanziarie altre imprese del settore. L’impresa è nata il 22 giugno 2016 a Progetto Manifattura, lo spazio creato nel 2009 dall’agenzia pubblica per lo sviluppo territoriale Trentino Sviluppo recuperando lo storico edificio Manifattura Tabacchi di Rovereto, pen-

sato per sostenere la nascita di nuove imprese innovative nel campo della sostenibilità ambientale. Dopo un mese (Y)HUB è divenuta una StartUp innovativa a capitale sociale diffuso ed aperto (20 gli azionisti fondatori), che riunisce professionisti ed imprese appartenenti a diversi ambiti – società commerciali, esperti di marketing e comunicazione, ma anche architetti e persino agronomi – per lavorare nel settore dell’efficienza energetica. Lo scorso novembre il gruppo ha avviato una campagna

di raccolta fondi equa (equity crowdfunding nel gergo) tramite un sito web che permette di investire in start-up e piccole medie imprese, che si è conclusa il 4 gennaio con € 105.000 raccolti in soli 43 giorni, ben prima di quanto si era prospettato. Con questo sistema di raccolta fondi, in pratica chiunque può finanziare una determinata impresa in cui crede tramite internet, con la differenza che i finanziatori acquistano anche delle piccole quote di capitale sociale (l’ingresso nella società comporta inoltre per l’azioniLa città pensata di Y(HUB)

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trentinoinnovazione

COMUNI RINNOVABILI IN ITALIA, QUALCHE NUMERO

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econdo il rapporto Comuni Rinnovabili 2016 di Legambiente la produzione di energia pulita nel nostro paese è cresciuta di 57,1 TWh in 10 anni, grazie agli 850.000 impianti attivi da Nord a Sud. I comuni in cui si trova almeno un impianto di energia rinnovabile sono saliti a 8.047, e sono 2660 quelli in grado di produrre più energia pulita di quella consumata. L’Italia inoltre vanta il primato di essere il primo paese al mondo per incidenza di energia solare rispetto ai consumi elettrici, con una percentuale di produzione dell’8,1% in grado di soddisfare il fabbisogno di 9,1 milioni di famiglie. www.comunirinnovabili.it

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sta il diritto di prelazione sul 50% di opere e forniture). Chi ha offerto dunque il proprio contributo comprando una o più azioni della società (al costo di € 21 ciascuna) ha potuto entrare a far parte di questa rete finanziaria nel settore delle energie rinnovabili, anche singoli cittadini e famiglie insomma, oltre ad aziende e istituzioni pubbliche, come pubblica amministrazione e università. “Mi

piace pensare che all’interno di questo paradigma le famiglie siano l’ingranaggio principale.” Afferma il fondatore di (Y)HUB Massimiliano Braghin, entusiasta dei risultati. Infatti, a campagna conclusa, inaspettatamente una buona fetta di finanziatori, oltre il 35%, sono risultati essere proprio persone fisiche. Con questo sistema le persone possono essere dunque allo stesso tempo finanziatori e

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trentinoinnovazione beneficiari di prodotti e servizi per l’efficienza energetica e godere anche concretamente di vantaggi in termini economici. Insomma, una sorta di sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo, partendo dal basso. “Abbiamo deciso di portare la quota minima di investimento a € 210, per permettere a tutti di poter partecipare.” Aggiunge. E in effetti contribuire alla campagna è divenuta una prospettiva abbordabile per tutti, con qualche sorpresa. “Addirittura, continua, “tra i vari contributi, tra cui anche quelli di studenti, operai, ne è arrivato uno da parte di un addetto del settore automotive, dunque piuttosto lontano dalla nostra realtà, che ha deciso di versare la propria quota per fare un regalo a suo nipote, in una prospettiva futura. Davvero una visione lungimirante”. CENSIMENTO EDIFICI Ed ora a che cosa serviranno tutti questi fondi? L’obiettivo a lungo termine cui punta InfinityHub è migliorare l’efficienza energetica degli edifici privati e pubblici nei comuni, puntando ad una riduzione, almeno del 50%, delle emissioni inquinanti grazie all’ausilio delle rinnovabili. Il primo passo quindi è effettuare un censimento di abitazioni, uffici e imprese nei comuni italiani denominato Censimento Eco-dinamico, per raccogliere attraverso un’analisi preliminare gratuita di ogni casa informazioni sulla sua efficienza energetica, per capire come e dove intervenire per migliorarla. Questa analisi sarà realizzata mediante una piattaforma on line dove le famiglie potranno anche caricare con facilità i dati relativi ai propri consumi. Da questa prima fase deriverà una relazione (Relazione Eco-dinamica), volta a delineare una serie di azioni da compiere per raggiungere l’efficienza o la totale indipendenza energetica 38

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Braghin sotto una statua del Poeta: suo più grande ispiratore.

dell’edificio. A questo punto si passa all’opera, progettando in maniera integrata, su richiesta, ovviamente, esplicita della famiglia, gli interventi necessari per la conversione energetica della casa, con l’apporto dei professionisti di InfinityHub uniti ad imprese locali. “Verranno coinvolti anche i giovani, aggiunge Braghin, studenti di economia, ingegneria e architettura, che riceveranno una formazione di 35 ore e potranno contribuire lavorando allo sviluppo futuro del progetto.” Il tutto sarà sostenuto economicamente al 100% da raccolte fondi e finanziamenti di banche locali, senza quindi alcuna spesa per le famiglie richiedenti. Questo in poche parole l’inizio del progetto, che mira ad innescare un circolo virtuoso di comune in comune, con l’obiettivo di estendersi in tutta la penisola e puntando di volta in volta sul coinvolgimento di imprese e banche locali, comportando così anche ricadute occupazionali. Uno degli aspetti interessanti di questa missione energetica è proprio quello di fornire un’azione attenta alla realtà locale mettendo conoscenze, servizi ed esperienze a disposizione di un determinato territorio attraverso una presenza anche fisica degli addetti impegnati. Proprio per questo, il gruppo mira a potenziare la sua rete d’azione anche mediante la creazione di tante altre sedi come questa di Rovereto (Braghin

le chiama Comunità eco-dinamiche”) nei vari territori coinvolti. “Contiamo di aprire un (Y) Hub ogni 100.000 abitanti, spiega, in questo modo le imprese e i cittadini troveranno un punto di riferimento fisico locale e le stesse start-up o piccole medie imprese innovative insediate nella nostra sede godranno di un affiancamento manageriale per procedere.” I futuri (Y) Hub lanceranno a loro volta altre campagne in loco per raccogliere ulteriori fondi a sostegno dell’idea, insomma si darà vita ad una connessione sinaptica di energie, pronte ad accendersi e diffondersi per costruire una rivoluzione che sarà energetica, occupazionale, ma anche sociale. Le varie sedi saranno infatti in grado di utilizzare ed attrarre nuove tecnologie innovative, alimentandosi così propulsivamente di talenti e risorse per raggiungere l’obiettivo: rendere tutti i comuni d’Italia al 100% energeticamente sostenibili. Troppo ambizioso? Niente affatto, secondo Braghin, il progetto infatti è già partito. E quali saranno i primi comuni interessati? Al momento nelle provincie di Trento; di Varese; di Milano; di Bologna; di Ancona; di Forlì; di Venezia e di Perugia e in ognuno di essi si agirà in maniera diversa, a seconda delle linee di indirizzo di istituzioni, imprese e consorzi. Intanto Braghin ci anticipa una notizia che fa ben sperare: pochi mesi fa ha firmato un accordo con la Deutsche

Bank, che garantisce il finanziamento al 100% delle misure per l’efficienza energetica delle abitazioni, cosa che lascerà comunque spazio anche all’integrazione dei sostegni dalle banche locali. L’ENERGIA DELLA CONTAMINAZIONE D’accordo. È dunque possibile, reale, intravedere in un futuro prossimo un’Italia illuminata completamente da energia pulita. E tutto questo iniziando da un ufficio insediato a Progetto Manifattura, nella piccola Rovereto. Com’è stato possibile arrivare fino a qui? Andiamo quindi a ritroso, adesso, per raccontare un po’ la storia di InfinityHub, una storia che fa anche capire come la contaminazione possa essere una fucina moltiplicatrice di idee


trentinoinnovazione Michele Tosi

miliano ha avuto improvvisamente l’idea di creare una rete di incubatori d’impresa localizzati, operanti nello stesso settore, collegati tra loro in modo “salutare” e “educativo” proprio come una pista ciclabile. Questa la miccia che ha scatenato tutto e lo ha portato a costruire via via una visione colorata e dinamica, che risultasse attrattiva. “Il settore delle energie rinnovabili è considerato un po’ antipatico, afferma, “l’eolico, il fotovoltaico ad esempio, o li si ama o li si odia. Per questo ho cercato di renderli più attraenti.” E visto che si trovava a Rovereto, per sviluppare la comunicazione visiva del progetto non ha potuto fare a meno di ispirarsi a Fortunato Depero e alle sue geometrie futuristiche. A completare l’architettura di questa sua visione, infine, ha contribuito il regalo di un amico: la Divina Commedia, che Massimiliano ha voracemente divorato rimanendo colpito soprattutto dalla cantica del Paradiso. Grazie al lavoro di un architetto, è riuscito a tradurre questa fervente con-

taminazione di impressioni, idee e visioni per disegnare il suo progetto, il suo paesaggio Eco-Dinamico come lo chiama lui: una città del futuro alimentata da energie rinnovabili, in cui si muovono le persone. In un cielo che richiama i cieli del Paradiso dantesco vola il biplano P38 di Antoine De Saint-Exuperì, (autore del Piccolo Principe) e nel centro, alla fine, appare un libro con un volto umano, un richiamo alla visione divina di Dante uscito dal Paradiso. Un paesaggio fatto di persone, energia e futuro che gli ha suggerito l’elaborazione finale del nome da dare alla sua idea: infinito. Dopo l’ideazione, è stata la volta dell’attuazione della fase concreta, e quindi la riflessione e l’analisi sul

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modello di impresa innovativa americano, (le famose start-up appunto) la ricerca di aziende e professionisti in giro per l’Italia da coinvolgere nella nascita della società a Rovereto, la firma dell’accordo societario, il 1 di giugno (compleanno di Dante) e poi, di lì a poco, il lancio della campagna. Detto così sembra rapido e facile... Non c’è nulla di facile, nemmeno in quest’era di innovazioni tecnologiche, ma, forse, nemmeno nulla di troppo ambizioso. A stimolare la scintilla per creare qualcosa a volte bastano un po’ di curiosità, apertura, voglia di lasciarsi contaminare da idee e visioni altrui per generare la propria, senza essere rigidamente fissati ad un unico schema. “Un valore in cui credo molto è quello dell’antidisciplinarità – potremmo anche definirla così –, afferma a tal proposito Massimiliano. Nella nostra società ci sono professionisti diversi, non solamente inerenti al settore delle rinnovabili. L’antidisciplinarità fa nascere sinergie e collaborazioni inaspettate”. ■

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ed energie. A chi gli chiede da dove sia nata l’idea, Massimiliano ama raccontare che tutto è cominciato da un libro, un gelato al pistacchio e un progetto abortito. Fino a qualche anno fa infatti lui lavorava come consulente per un’importante compagnia nel settore dell’eolico, che ad un certo punto ha annunciato il trasferimento della società capogruppo e delle controllate a Rovereto, in via Dante. Visitando la città, alla fine del 2013, Braghin ha avuto modo di conoscere la realtà di Progetto Manifattura e rimanere positivamente impressionato dal suo ambiente stimolante, vivace e innovativo, capace di avvicinare fisicamente diversi professionisti. In quel momento aveva anche iniziato la lettura di un libro che parlava del modello delle start-up statunitensi, che ha contribuito a preparare il terreno fertile per accendere l’idea. Camminando sulla ciclabile di Borgo Sacco l’estate successiva, in compagnia di Michele Tosi (direttore di Trentino Sviluppo), mentre gustava il suo gelato al pistacchio Massi-

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trentinoluoghi di Silvia Tarter

STORIE DI LANA, FORMAGGIO E MINATORI IN VAL DEI MOCHENI IL FORMAGGIO SI CONSERVA IN MINIERA, I DESIDERI SI AFFIDANO A BATUFFOLI DI FELTRO DA APPENDERE AD UN ALBERO SCULTURA E LA LANA TORNA AD ESSERE UN PRODOTTO “DA VENDERE”. ANDIAMO A SCOPRIRE QUALCOSA IN PIÙ...

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uale miglior posto dove conservare il “formaggio delle miniere”, dove le grosse forme saporite possono starsene tranquille a riposare al fresco? Questa l’idea che ha avuto la STAR en Bersntol – Società Territoriale Ambiente Rurale – insieme all’associazione De hirtn ont de pletzet goas van Bersntol/I pastori e la capra pezzata della Valle del Fersina, che dallo scorso anno gestisce la Malga Pletzn, in Valcava a 1600 m di altitudine, dove vengono allevate mucche e capre e si produce artigianalmente il formaggio. I produttori qualche tempo fa si sono quindi rivolti all’amministrazione comunale, per chiedere di provare a conservare il loro formaggio nei cunicoli delle miniere nei pressi del Lago di Erdemolo, il cui gestore è appunto il comune di Palù del Fersina. Una stagionatura praticamente a costo zero, visto che la temperatura delle miniere, che si trovano a 1700 metri di altezza lungo il sentiero che conduce verso il lago, normalmente è compresa tra i 7 e i 10 gradi centigradi

con un’umidità che varia tra il 75 e l’80% Il sindaco, Stefano Moltrer, ha accettato con entusiasmo la singolare proposta, che consente di valorizzare la produzione artigianale di formaggio locale con-

Famiglie in visita al Museo S. Pergmandlhaus 40

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ferendogli un sapore particolare e delle caratteristiche distintive, e trasformandolo, non da ultimo, in un prodotto che possa raccontare ulteriormente la valle e la sua storia legata al passato mine-


trentinoluoghi rario. Una simile stagionatura, inoltre, consentirebbe di far risparmiare i costi energetici per la refrigerazione delle celle di conservazione del formaggio. L’idea insomma è piaciuta, e così le prime cinque forme di formaggio sono state condotte, per mano dello stesso sindaco insieme al presidente dell’Associazione I pastori e la capra pezzata della Valle del Fersina, Adriano Moltrer all’interno degli oscuri cunicoli. Questi luoghi dove un tempo, dal 1400 fino al 1650, veniva estratta la calcopirite, un minerale del rame, ora fungeranno da frigorifero naturale per far stagionare il formaggio, che è stato disposto su assi di legno di larice. Ci vorrà qualche tempo prima di conoscere i risultati di questo esperimento – che tra l’altro esiste già in altre realtà come il Friuli Venezia Giulia – per poter assaggiare il formaggio e capire se questa inusuale stagionatura può conferirgli delle peculiari caratteristiche in grado di esaltarne il sapore. Quel che è certo è che se questa formula funzionerà, potrà diventare una pratica consolidata, sia per valorizzare e caratterizzare il formaggio artigianale locale, sia per proporre ai visitatori delle miniere, oltre alla visita sotterranea dei cunicoli, l’osservazione diretta del processo di stagionatura del formaggio.

BOLLAIT: DA SCARTO LA LANA SI FA PRODOTTO

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gni anno in Val dei Mocheni si producono dai 3 ai 4 mila chilogrammi di lana, che finiscono, quasi totalmente, per essere buttati nella spazzatura. Per ovviare a un simile spreco, a febbraio di quest’anno è stato costituito il Comitato Bollait – Gente della Lana, che vuole dar vita a una filiera corta

della lana, ridando dignità a questo prodotto, di cui da sempre, per tradizione, la valle è stata ricca, ma che non ha mai saputo trasformare in una risorsa per l’economia della valle. Grazie all’impegno di un gruppo di donne, Barbara Pisetta, Daniela Dalbosco, Giovanna Zanghellini, Vea Carpi, accomunate dall’interesse per i lavori manuali con la lana, sono stati quindi contattati i pastori della valle, che hanno ceduto gratuitamente la lana, per non doversi caricare delle spese di smaltimento. A questo punto la lana ottenuta – 1000 kg di lana grezza – è stata inviata ad un centro tessile a Biella, dove è stata lavata e curata. Da un prodotto di scarto, sono quindi tornati indietro gomitoli pronti all’uso, per dar vita a sciarpe, maglioni e tanti altri lavori dove la fantasia delle donne si potrà sbizzarrire. L’obiettivo è, spiegano le componenti del neonato comitato, quello di riuscire a guadagnare dalla vendita dei manufatti prodotti per poter pagare la lana ai pastori locali che la producono.

I SOGNI SON DI LANA... Una scultura a forma di albero è stata allestita al di fuori del museo SpergMandlHaus di Palù del Fersina, per permettere ai bambini che si recano in visita al noto museo delle miniere, di sognare un po’, esprimendo un desiderio che contribuisce, in modo originale, anche

ad abbellire un’opera d’arte. L’Albero dei desideri, questo il nome della scultura, è una struttura alta circa cinque metri, realizzata con legno e ferro dallo scultore

Formaggio in miniera

Paolo Vivian e la sua scultura

Paolo Vivian, residente a Palù del Fersina. Il tronco è formato da una trave di larice, mentre la chioma, larga circa tre metri, è composta da cerchi di tondino di ferro, dove verranno appesi, appunto, i “desideri” dei bambini. Al termine della visita guidata al museo, dove si trovano in mostra i minerali che venivano raccolti dai canopi scavando sottoterra e si racconta la storia degli abitanti della valle, ai piccoli visitatori dopo tanta teoria sarà dedicato un momento pratico. Potranno quindi cimentarsi con un laboratorio di lavorazione del feltro, per stimolare la loro manualità con la realizzazione di piccole palline. All’interno, infileranno un desiderio personale che avranno scritto su un pezzetto di carta, da appendere poi all’albero di Vivian, a pochi passi dal museo. In questo modo la scultura si arricchirà man mano di addobbi creati dalle mani dei bambini, trasformandosi in un’opera collettiva, un vero e proprio albero che cresce e si evolve continua■ mente. 41

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trentinoanniversario

LA REGINA CON L’ANIMO DI UN RE UNA NUOVA BIOGRAFIA CORREDATA DA IMMAGINI A COLORI, SCRITTA DA LICIA CAMPI PEZZI RACCONTA LA STORIA DELL’UNICA DONNA IMPERATRICE DEGLI ASBURGO, CHE ACCOLTA CON DIFFIDENZA, SI RIVELÒ LA SALVEZZA DELLA DINASTIA. IL TUTTO NEL TRECENTESIMO ANNIVERSARIO DELLA NASCITA

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er ricordare il trecentesimo anniversario della nascita di Maria Teresa d’Austria, la grande sovrana riformatrice, sono in programma una serie di mostre e di iniziative a Vienna e in tutta Europa. I testi di storia ci trasmettono l’immagine di un’imperatrice austera e vestita di nero, mentre il libro edito da Curcu e Genovese dà spazio anche alla giovane Maria Teresa, alla sua passione per il canto e per i travestimenti e allo straordinario vigore fisico che le permetteva di ballare e giocare a carte fino a tarda notte, per poi riprendere l’attività di governo al mattino. Visto che il vaiolo, il flagello dell’epoca, rendeva incerta la discendenza, il padre Carlo VI, aveva predisposto un documento, la “Prammatica sanzione”, che stabiliva in caso di estinzione della linea maschile, che la primogenita dell’ultimo imperatore regnante dovesse essere considerata “come un maschio”. Dopo di lei nacquero altre due femmine, così, a ventitre anni, Maria Teresa ereditò il trono. L’inizio, per la “regina con l’animo di un re”, come si definì lei stessa, fu tutto in salita. Si trovò infatti con la Prussia e i suoi alleati sul piede di guerra, l’esercito 42

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allo sbando, le casse dello Stato vuote e i ministri di suo padre troppo intenti a vedere da che parte tirava il vento, per fornirle un valido appoggio. Maria Teresa sentiva però di avere Dio dalla sua parte e si batté per anni, contro tutto e contro tutti, per conservare l’impero e trasmet-

terlo ai suoi discendenti, comprendendo però che i tempi richiedevano riforme per rendere lo Stato più efficiente. Tra le regioni che conobbero una straordinaria fioritura culturale nell’epoca teresiana, bisogna annoverare il Tirolo, provincia “fedelissima” agli Asburgo, fin dal 1363, data della cessione della regione da parte della contessa Margherita. Maria Teresa visitò il Tirolo due volte. La prima nel 1738-39, durante i viaggi di andata e ritorno da Firenze, dove il marito Francesco Stefano assunse il titolo di Granduca di Toscana. Fatto inusuale per una donna del suo rango, Maria Teresa era riuscita a sposare l’uomo di cui era innamorata e che continuò ad amare per tutta la vita, a dispetto delle ripetute infedeltà del coniuge. Consapevole dell’incapacità politica di Francesco Stefano, non gli permise però di interferire negli affari di governo, rivelando anche in questo le sue doti di statista. La seconda visita in Tirolo avvenne nel 1765, quando venne scelta Innsbruck per la celebrazione del matrimonio del figlio Leopoldo. Quella che doveva essere un’occasione gioiosa, si trasformò in tragedia, perché morì Francesco Stefano, “l’adorato signore”


trentinoanniversario

TRE LIBRI PER LA CASA D’ASBURGO

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icia Campi Pezzi, autrice del libro “Maria Teresa. La sovrana riformatrice che salvò l’impero degli Asburgo” ha pubblicato per Curcu & Genovese altri due volumi dedicati a membri della Casa Reale d’Asburgo: “Sissi: la regina delle Dolomiti. I soggiorni di Elisabetta d’Austria in Trentino Alto Adige” (quattro edizioni) e “Francesco Giuseppe - Una dinastia al tramonto. I soggiorni dell’Imperatore in Trentino Alto Adige” (due edizioni).

di Maria Teresa, che rimase vedova a quarantotto anni. Nei primi tempi, l’imperatrice pensò addirittura di abdicare per dedicarsi a tempo pieno all’ordine di Dame nobili, che aveva fondato lei stessa a Innsbruck, per pregare per l’anima di Francesco Stefano, ma si rese conto che lo Stato aveva ancora bisogno di lei. Molti tra i suoi più fidati collaboratori venivano proprio dal Tirolo e nelle sue lettere, l’imperatrice accennava spesso al desiderio irrefrenabile di seguirli in quella regione, dove si erano conclusi i suoi giorni felici ed era iniziata la sua dolorosa esistenza di vedova. Molti furono i provvedimenti importanti che Maria Teresa prese a favore del Tirolo: basti pensare all’istituzione del maso chiuso e alla coltivazione del castagno, per limitare la monocultura dei bachi da seta. Tuttavia, la riforma più importante dell’imperatrice, è quella dell’istruzione obbligatoria, alla quale partecipò anche il giurista trentino Carlo Antonio Marti-

ni. A partire dal 1774, fu infatti stabilito che bambini e bambine dai sei ai dodici anni di tutti i paesi e parrocchie rurali dell’Impero, avrebbero imparato a leggere, scrivere e contare nelle varie lingue dell’impero. Un cambiamento tanto imponente non poteva che essere graduale e Maria Teresa era la prima a rendersene conto, ma i più tenaci oppositori della riforma furono proprio i contadini, che non vedevano l’utilità di far trascorrere tanto tempo tra i banchi ai figli. In Tirolo, l’intera popolazione di un villaggio rischiò di essere arrestata per il rifiuto persistente di mandare i bambini a scuola. L’interesse di Maria Teresa in campo educativo, nasceva dal fatto di essere madre di sedici figli di cui dieci sopravvissuti all’età adulta. Tra i più famosi, i futuri imperatori Giuseppe e Leopoldo e soprattutto Maria Antonietta, diventata regina di Francia e ghigliottinata durante la rivoluzione francese. Sia con i figli che con i suoi popoli, Maria Teresa applicava le stesse regole: grande affetto, ma

ancora più grande fermezza. Fu infatti inflessibile nell’imporre alle figlie matrimoni combinati secondo gli interessi dell’Austria e guardò sempre con diffidenza alle innovazioni che mettevano in dubbio il predominio della fede cattolica. Nonostante queste ombre, “l’umile donna” che aveva ereditato il trono, rimase al potere per quarant’anni, lasciando dietro di sé un ricordo indelebile di saggezza e di buona amministrazione. Altrettanto significativi i monumenti che celebrano la sua grandezza a Vienna, Milano e in Tirolo, ai quali il libro dedica ampio spazio con straordinarie fotografie a colori. In Trentino Alto Adige, il luogo più significativo è la Hofburg di Bressanone, unico palazzo sull’attuale territorio italiano predisposto per il transito ed il soggiorno di membri di spicco della Casa reale degli Asburgo, dove Maria Teresa soggiornò nel 1765, ma si possono seguire le tracce della grande imperatrice anche in molte altre località, tra cui Ala ■ e Trento. Siete curiosi di ammirare la nuova mostra d’arte contemporanea, di gustare i nuovi menù di stagione, di scoprire il programma dei concerti e degli eventi del 2017? TUTTE LE INFORMAZIONI su www.castelpergine.it

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trentinostoria

DENTRO LA STORIA

di Maurizio Panizza

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don IL P

a z z i n a P a ist t t a CATO B I T N i E n M n I a D ov RE i G D A

ALL’ALBA DEL ‘900, NEL TRENTINO AUSTRIACO, ALCUNI PRETI USCIRONO DI SACRESTIA PER SOLLEVARE LE SORTI DEL LORO POPOLO. DUE DI LORO FURONO I PROTAGONISTI DI QUEL MOVIMENTO “RIVOLUZIONARIO” CHE PASSÒ SOTTO IL NOME DI COOPERAZIONE: DON LORENZO GUETTI E DON GIOVANNI BATTISTA PANIZZA. IL PRIMO GESTÌ IL MOVIMENTO PER SOLI TRE ANNI. IL SECONDO, INVECE, LO FECE CRESCERE PER PIÙ DI UN VENTENNIO. TUTTAVIA, GUETTI È CONSIDERATO IL “PADRE” DELLA COOPERAZIONE, MENTRE DON PANIZZA È STATO PRESSOCHÉ DIMENTICATO. QUESTO ARTICOLO CERCA DI SPIEGARNE IL PERCHÉ...

A

cento anni di distanza da quello che fu il più grande e sanguinoso spartiacque nella storia della società moderna, quando il tempo dovrebbe avere decantato ideologie e dottrine, oggi pare sempre più sentita l’esigenza di porsi delle domande, di rileggere cioè quella Storia secondo canoni liberi e obiettivi. E’ ciò che recentemente sta avvenendo anche in Trentino (allora “Sud Tirolo”), attraverso la consapevolezza che la nostra Storia è stata 44

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oggetto talvolta di un utilizzo strumentale non sempre attinente alla realtà dei fatti. E così, come giustamente si sta portando nuova luce – talvolta diametralmente opposta – sul tema della “redenzione” del popolo trentino e dei suoi cosiddetti “eroi”, con altrettanto sforzo di imparzialità merita di essere letto l’altro caposaldo della “trentinità”, quello della Cooperazione. Prima di oggi, infatti, sia nel caso di Cesare Battisti come in quello di don Lorenzo Guetti pensavamo


trentinostoria

don Giovanni Battista Panizza

di sapere tutto, in particolare ogni aspetto glorioso dei due “eroi” tanto diversi nei rispettivi campi d’azione quanto simili nella memoria tramandata dal potere della Storia. Se l’uno era geografo e giornalista e l’altro prete, entrambi, comunque, a cavallo dei due secoli furono deputati al Parlamento di Vienna e alla Giunta regionale (Dieta) del Tirolo. E’ da dire, però, che don Guetti, eletto per ben 4 volte alla Dieta, diversamente da Battisti non partecipò mai alle sedute in quanto scelse il metodo dell’astensione come segno di protesta nei confronti del Governo austriaco, a suo dire non garante della minoranza trentina. Entrambi, tuttavia, sia Battisti che Guetti, dalla fine del conflitto in poi vennero elevati sugli altari e perennemente ricordati come “padri nobili” del Trentino di oggi. Chi, invece, venne completamente dimenticato fu don Giovanni Battista Panizza che in quegli stessi anni ricoprì analogo ruolo, sia nella Cooperazione che nella po-

litica. Fautore dell’opzione cattolica in cooperazione, agli albori del movimento don Panizza si trovò a scontrarsi con don Guetti che sosteneva, invece, un modello “laico”: due uomini, due visioni diverse. Il contrasto, comunque, durò poco perché purtroppo nel 1898 don Guetti morì a soli 51 anni. In quel difficile momento don Panizza venne nominato presidente provvisorio della Federazione dei Consorzi cooperativi, mentre l’anno successivo, a Mori, nel congresso del Movimento, vi fu la svolta definitiva: la corrente confessionale superò nettamente ai voti i cosiddetti “neutrali” e impostò la sua azione sul modello proposto da don Panizza, il quale fu eletto presidente e sempre riconfermato pure nei vent’anni successivi. Di quel ventennio, che arriva sino alla Prima Guerra Mondiale, se n’è sempre parlato poco, e, come si diceva, nulla è rimasto nella memoria collettiva dei trentini della matrice “cattolica” del movimento cooperativo e di quello che ne fu il suo vero artefice. Eppure, sarà grazie alla visione e all’opera di don Panizza che nascerà e crescerà quella straordinaria cooperazione, unica nel panorama italiano, che arriverà fino ai nostri giorni. Fu in quegli anni, infatti, che sorsero in tutte le valli della provincia, cooperative di ogni genere: dai negozi di consumo, alle casse rurali, dalle cantine sociali, alle cooperative agricole, ai caseifici, ai forni per i bozzoli della seta, alle società elettriche e a quelle assicurative. Negli stessi anni nacquero il Sait (la “centrale” distributiva dei prodotti), la Banca Cattolica (la Cassa Centrale del Movimento) e la Sav, la più grande cooperativa integrata del Sud Tirolo. Grazie a questo eccezionale movimento che – ricordiamolo – non ebbe mai scopo 45

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trentinostoria di lucro, il Trentino con più di 500 cooperative diventò agli inizi del ‘900 la provincia in Europa con la più alta percentuale di società cooperative in rapporto al numero degli abitanti, iniziando in tal modo a sollevare la popolazione dalla miseria. Da parte sua don Panizza è figlio delle grandi scuole di pensiero dell’800 ancora sotto l’influsso dell’illuminismo. E’ un uomo integerrimo, onesto, che crede fermamente negli ideali di giustizia, libertà e solidarietà. E’ un maestro instancabile, un conferenziere, un giornalista. Lo si capisce in mille occasioni: da quanto sostiene sui giornali, nei Congressi, negli incontri sul territorio, nei corsi di formazione per cooperatori. Occasioni che lui ritiene essenziali a diffondere e a consolidare il suo movimento. “Noi cooperatori – afferma – vogliamo che siano riparate le ingiustizie, soddisfatte le nobili aspirazioni del popolo, difesi i diritti individuali e collettivi, protetto il lavoro e la produzione del contadino e dell’operaio, moltiplicate le piccole proprietà. Un popolo indipendente che possa far valere e rispettare il proprio diritto alla vita con la potenza della cooperazione”. E ancora: “Non si deve giudicare la cooperazione puramente dai vantaggi materiali, perdendo di vista il suo fine ulteriore: l’elevazione delle masse, l’educazione del nostro popolo all’indipendenza, alla dignità di classe e alla libera e autonoma amministrazione dei propri beni.” Ed è anche da qui, da questa nuova concezione della società, che prenderà forma l’autonomia del Trentino. Sono gli anni in cui il Movimento cooperativo assorbe al massimo don Panizza, il quale, nonostante debba seguire la comunità di Lizzana, di cui è parroco, sa destreggiarsi efficacemen46

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Un murale che celebra la nascita della prima Famiglia Cooperativa nel 1890 a Villa di Bleggio

te in tutto: con le istituzioni è un imprenditore capace e sempre presente; con i soci cooperatori è un valido insegnante che si spende in mille corsi di aggiornamento professionale; con i lavoratori è come un padre severo, ma premuroso, che interviene nelle situazioni in cui la cooperazione dimostra dei limiti. In più, c’è il suo impegno in politica. Infatti, nel 1907 per la prima volta il Partito Popolare (espressione dell’Unione Politica Popolare di cui lui è il primo presidente) si presenta alle elezioni

L’insediamento del Parlamento di Vienna

dell’Impero ottenendo un trionfo di consensi: ben 7 deputati su 9. Fra questi, c’è pure il nostro protagonista che ottiene un riconoscimento plebiscitario. L’anno successivo verrà pure eletto deputato al Consiglio regionale del Tirolo, a Innsbruck. Qui, come al Parlamento di Vienna, don Panizza è incredibilmente attivo e presente. In uno dei suoi tanti discorsi pronunciati in tedesco (compì gli studi universitari a Vienna) dichiara: “È uno dei miei più ardenti desideri che venga presto il momento in

cui il Governo – conscio del proprio dovere e del sacro diritto del popolo a ottenere aiuti per la coltivazione del suolo – si decida a lasciare da parte tante spese inutili del militarismo, manovre, fortificazioni, armi e troppo laute paghe e pensioni (incredibile l’attualità di questa esortazione! ndr) e promuova finalmente l’istituzione di scuole di agricoltura e di maestri popolari d’agricoltura nei piccoli paesi”. A sentire tali sferzanti accuse rivolte al Governo, parrebbe che don Panizza fosse contro l’Impero e contro Francesco Giuseppe. In realtà lui era un fedele suddito dell’Imperatore, un politico che considerava l’autonomia del Trentino in parte acquisita e in parte ancora da conquistare. Lui lavorava con convinzione per questo obbiettivo e mai venne meno la sua fiducia nei confronti dell’Austria, neppure nei momenti più tragici che sarebbero arrivati di lì a pochi anni. Infatti, allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, il 28 luglio 1914 don Panizza, a 62 anni, è Cavaliere dell’Or-


trentinostoria dine di Francesco Giuseppe e da poco rieletto deputato a Innsbruck. Nel 1915, nel momento del tradimento dell’Italia nei confronti dell’ex alleata Austria-Ungheria, don Panizza fece pubblicare sul giornale “Risveglio Tridentino” un messaggio di fedeltà all’Imperatore. In esso, anche a nome degli altri deputati popolari, nonché “della stragrande maggioranza della popolazione del Tirolo Italiano”, don Panizza dichiarò di “prestare la più assoluta fedeltà all’Imperatore e alla Monarchia Austro-Ungarica, biasimando il Governo italiano per essersi lasciato trascinare in una guerra priva d’ogni ragione morale e che si vorrebbe far passare per una liberazione del popolo nostro, per quanto una tale redenzione non solo non fu mai chiesta dal popolo, ma esplicitamente sempre rifiutata”. A guerra conclusa, dopo un lungo esodo forzato in Moravia, don Panizza rientrerà per primo a Rovereto dove, da lì in avanti, inizierà un’al-

1910. Donne riunite in Cooperativa pronte a portare i bozzoli dei bachi da seta al forno essicatoio

tra battaglia: quella contro le offese e i pregiudizi destinati a coloro che erano stati i lealisti e autonomisti austriaci, e quella contro la nuova miseria che il passaggio all’Italia aveva portato con sé. Nell’opera di ricostruzione, comunque – nonostante fosse malandato nel corpo e nell’anima – riuscirà a esse-

re ancora una volta la guida carismatica per il suo popolo. Morirà pochi anni dopo, nel 1923, all’età di 71 anni portando con sé un pezzo di storia gloriosa di riscatto sociale e lasciando al Trentino un forte e ben organizzato sistema cooperativo che via via farà di questa terra una delle provincie più ricche e

efficienti del Paese. Se, dunque, come abbiamo visto, a don Guetti va il merito di avere dato avvio all’idea del Movimento cooperativo in Trentino, a don Panizza spetterebbe indubbiamente il riconoscimento per avere realizzato e fatto crescere l’impianto che è arrivato sino ai nostri giorni. In altre

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trentinostoria parole si potrebbe dire che Guetti depose la prima pietra, mentre Panizza costruì la casa e ne curò la sua impegnativa manutenzione. E allora, come mai don Guetti è universalmente considerato il “padre” della cooperazione trentina, mentre don Panizza è rimasto uno sconosciuto? È una domanda che può avere almeno tre risposte. La prima, è da ricondurre al fatto che la memoria storica la scrivono sempre i vincitori. E se dunque don Panizza – come detto – fu un esponente di spicco dell’Austria-Ungheria nella nostra provincia, nonché un convin-

to assertore dell’autonomia per il Trentino, risulta chiaro come alla sconfitta dell’Impero, le sue opere e il suo ricordo vennero cancellati dai vincitori, come lo furono del resto quelli dei 60 mila soldati trentini che combatterono dalla medesima parte. La seconda risposta la fornisce don Vittorio Cristelli, filosofo e giornalista, che nella prefazione al mio libro «Eroe plebeo» afferma “che i trentini spesso non ammettono che il discepolo sia migliore del maestro. È infatti una verità inconfutabile – prosegue Cristelli – che ideologo della Cooperazione

19 dicembre 1918. Sul giornale “Il Nuovo Trentino” si dà notizia dell’esclusione da cittadino onorario di don Panizza. 48

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Anni ’60. Il Consiglio d’Amministrazione di una Famiglia Cooperativa

trentina sia stato don Lorenzo Guetti. Ma lui la diresse per soli tre anni e poi morì, mentre Giovanni Battista Panizza fu colui che nell’epoca più difficile e complessa, per vent’anni la costruì e la fece crescere dando a essa la sua inconfondibile impronta”. La terza, è da collegare al fatto che dopo la fine della Prima Guerra Mondiale dal punto di vista storico l’originale modello di cooperazione cattolica del Trentino-Sud Tirolo, finì per perdere la sua forte connotazione confessionale venendo così ad essere omologato alla più diffusa cooperazione “laica” dell’Italia vincitrice. Per mancata volontà, la cultura fascista post bellica evitò poi lo sforzo di rielaborare obiettivamente la genesi del movimento cooperativo trentino - quello indubbiamente voluto da don Panizza - e di confermare storicamente la sua matrice cattolica, nettamente diversa da quella del resto del Paese. Pure la Repubblica, dopo il 1946, gli negò il giusto risarcimento storico che gli era dovuto. Se dunque Guetti seppe guardare lontano, Panizza non fu da meno, ricoprendo un ruolo se possibile ancora più “rivoluzionario”. Per-

ché da protagonista del suo tempo, pur in presenza di un potere clericale totalizzante, riuscì nell’impresa di introdurre in una società trentina chiusa e reazionaria una sorta di dottrina sociale della Chiesa ante-litteram. Infatti, Panizza sapeva bene che solo passando attraverso una mediazione con quella stessa società (e non per altre vie, magari più suggestive, ma impraticabili) sarebbe stato possibile realizzare un impianto cooperativo capillare e vincente come quello che lui aveva ipotizzato. Don Panizza, insomma, fu un “visionario pragmatico” che seppe indicare alle classi sociali più deboli la giusta strada per iniziare a riscattarsi dall’emigrazione e dalla miseria. È per questi motivi che ancora oggi rimane in sospeso una domanda che certamente darà fastidio a chi ha sempre voluto accettare una Storia “sola”: se è l’opera di quegli anni – come abbiamo visto – che ha fatto conoscere alla nostra terra un’epoca che ha portato benessere e ricchezza fino ai nostri giorni, non è forse Giovanni Battista Panizza, che ne fu l’artefice, il vero “padre” della Cooperazione trentina? ■


SETTIMA EDIZIONE

TRENTINO

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BOOK FESTIVAL I D E AT O E D I R E T T O D A P I N O L O P E R F I D O

ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE “BALENE DI MONTAGNA”

15 | 16 | 17 | 18 GIUGNO 2017 CALDONAZZO

VALSUGANA, TRENTINO, ITALIA LE NOSTRE VITE SONO FATTE DI STORIE (UN PECCATO NON RACCONTARLE...)

Dacia Maraini - Moni Ovadia Gad Lerner - Veronica Pivetti Ferruccio De Bortoli Andrea Scanzi - Alessandra Sardoni Antonello Dose - Silvia Avallone Francesco Vidotto - Davide Rondoni Carmen Pellegrino - Cleo Toms Vivian Lamarque - Luca Girotto Annibale Salsa - Bruno Tognolini Antonella Beccaria - Luca Bernardi Alessandro Amato - Adriano Vianini Marcella Morandini - Katia Bernardi Janna Konyaeva - Andrea Nicolussi Golo Nadia Beber - Hamelin - Lorena Coser Car Wash - Riccardo Gadotti Massimiliano Unterrichter Massimo Libardi - Layla Betti Chiamaleparole - Carlo Martinelli

www.trentinobookfestival.it e con Tiziana Tomasini Luciana Grillo - Andrea Tomasi Renzo M. Grosselli - Maddalena Bertolini Maurizio Dehò - Stefano Albarello Liceo Artistico “Fortunato Depero” Bam Bam Teatro - Coro La Tor Enrico Franco - Michela Grazzi Stefano Borile - Fabrizio Franchi Corpo Bandistico di Caldonazzo Lorenzo Ferrari - Gabriele Buselli Giuseppe Colangelo - Chiara Turrini Stefano Zangrando Alberto Faustini - Pierluigi Pizzitola Soroptimist International club di Trento Riccardo Giacomelli - Fausta Slanzi Biblioteche della Valsugana Sat Caldonazzo - Ass. Chiarentana Amnesty International Banca del Tempo dei Laghi Associazione Artigiani Trento Fondazione Dolomiti “Unesco” Fondazione Trentina A. De Gasperi Ist. Ivo De Carneri - Fisaccordion ensémble Studio D’Arte Andromeda Schützen Kompanie Pergine Caldonazzo Istituto Cimbro Kulturinstitut Lusern PATROCINIO 2017 CONCESSO

mostre: “I libri per ragazzi che hanno fatto l’Italia” “Un sacchetto di biglie” “Nati per leggere - Trentino” Leonardo Lebenicnik

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trentinostoria

PASSARONO DI QUI...

di Francesca Mazzalai

UN VERISTA A RONCEGNO IL 21 GIUGNO 1905 GIOVANNI VERGA SCRIVE DALLE TERME TRENTINE: “IL MIO MEDICO MI MANDA PER ORA A FAR LA CURA DELLE ACQUE FERRUGINOSE DI CUI HO MOLTO E URGENTE BISOGNO, A RONCEGNO O VETRIOLO, SUL CONFINE AUSTRIACO...”. BELLO, GIOVANE E AMBIZIOSO, ERA PARTITO NEL 1869 DALLA SICILIA PER EMANCIPARSI E TENTARE LA CARRIERA DA SCRITTORE NELL’ALLORA CAPITALE DEL REGNO D’ITALIA, FIRENZE

A

scrivere la lettera dalla località di Roncegno è proprio Giovanni Verga, che si trova in Trentino per riposare e dedicarsi alla propria salute. Verga sta per compiere sessantacinque anni, le delusioni nel corso della carriera non gli sono mancate e tutto ora si ripercuote sul suo fisico. Serve fermarsi un po’ e lasciare che qualcuno si occupi di lui: qualcuno come i dottori del Grand Hotel di Roncegno. La struttura (nata nel 1877) ha raggiunto ormai una certa fama fra quell’aristocrazia 50

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austroungarica sempre in cerca di nuovi luoghi dove villeggiare, tanto che fra tutte le località più rinomate sono proprio le terme di Roncegno ad essere consigliate a Verga, che troviamo qui nell’estate del 1905. Destinatario della sua missiva è Edouard Rod, lo scrittore che si occupa della traduzione francese dei romanzi di Verga. Tra di loro esiste una solida amicizia iniziata – proprio per via epistolare – nel lontano 1881. A quell’epoca Rod, dopo aver abbandonato la merceria paterna in Svizze-

ra, si trasferisce a Parigi per cercare fortuna come giornalista. Quello stesso anno contatta Giovanni Verga (già piuttosto famoso in Italia) per poter scrivere un articolo su di lui e sul romanzo appena pubblicato, intitolato I malavoglia. Fra i due scrittori ha così inizio una corrispondenza che col tempo si farà sempre più fitta e che darà vita al progetto di tradurre I Malavoglia per il pubblico francese. Per Verga riuscire a far leggere il proprio romanzo in Francia è un obiettivo di primaria importanza. E ora

che conosce Rod il suo desiderio sembra che stia per essere esaudito. A Parigi infatti Rod è in contatto con artisti di grande fama, pronti a leggere gli scritti di Verga e decretarne il successo. Fra questi c’è anche lo scrittore che Verga ammira più di tutti e che considera praticamente il suo maestro: Émile Zola. È proprio Zola ad aver dato vita ai primi romanzi “naturalisti”, in cui la realtà viene osservata e descritta nel modo più imparziale ed oggettivo possibile, come se il narratore fosse solo un semplice spet-


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tatore di ciò che accade. Il Naturalismo affascina Giovanni Verga, che trova in questo movimento letterario esattamente ciò che da tempo cercava: la possibilità di entrare davvero nel mondo dei suoi personaggi, di raccontarne le emozioni, le aspirazioni, le delusioni, lasciandoli liberi di esprimersi a modo loro, con un loro linguaggio. Senza interferire. Proprio per seguire questa passione per la scrittura, Verga ha abbandonato tutto ciò che aveva, la famiglia, un promettente e sereno futuro da proprietario terriero. E soprattutto la sua amata città, Catania. È lì che Giovanni ha trascorso i primi 18 anni della sua vita, al secondo piano di in un bel palazzo (in centro storico) di fine settecento. Terminata la scuola, Giovanni Verga si iscrive (svogliatamente) alla facoltà di giurisprudenza. Ha già capito di voler diventare uno scrittore

e nel giro di un anno ottiene dal padre il permesso di abbandonare gli studi e dedicarsi a ciò che ama. Ma non a Catania. Verga vuole andare a Firenze. La sua “bella e sventurata Sicilia” che sembra rimanere immobile e lontana dalle vicende del resto della penisola, non è più stimolante per lui. Firenze al contrario è appena diventata la capitale del Regno d’Italia (1865) e rappresenta in quel momento il centro assoluto della vita politica, culturale e mondana. Quando Verga vi si trasferisce è il 1869. “Al presente alloggio in Via dell’Alloro – scrive ai genitori – ora potete indirizzarmi le vostre lettere, in una graziosa camera con due finestre e tutto l’occorrente per la toilette. Vi assicuro che me la passo bene e di salute sto egregiamente. Firenze è davvero il centro della vita politica e intellet-

Lagorai

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trentinostoria

Prima edizione de “I Malavoglia”

I bagni di Roncegno Terme all’inizio del Novecento

tuale d’Italia; qui si vive in un’altra atmosfera, di cui non potrebbe farsi un’idea chi non l’avesse provato e per diventare qualche cosa bisogna vivere in mezzo a questo movimento incessante, farsi riconoscere e conoscere, respirarne l’aria insomma.” Per un artista che tenta di emergere, Firenze è la terra promessa e Verga sente di essere finalmente nel posto giusto. Tutto sembra girare a suo favore. Anche perchè il suo arrivo non passa inosservato. Alto, affascinante, moro, dal sorriso enigmatico, dotato di una singolare eleganza e misteriosamente taciturno, Giovanni cattura l’attenzione (complice la fama di promettente scrittore che si sta diffondendo attorno a lui) di chi lo incontra. Eppure gli manca ancora qualcosa per sentirsi davvero a suo agio. Nelle missive inviate a casa, Giovanni confessa i suoi crucci, come il fatto di non possedere un abito sufficientemente alla moda per presentarsi nei salotti che contano. “Saranno minchionerie da un certo punto di vista – si sfoga con la famiglia raccontando della sua “toeletta non presentabile” – ma dall’altro canto sono delle minchionerie a cui il mondo bada.” Ci vorranno i successi dei suoi primi romanzi (La pec-

catrice e Storia di una capinera) per fruttargli il denaro sufficiente a servirsi del sarto a suo piacimento senza più pesare sulla famiglia. A quel punto Giovanni rilancia, lascia Firenze e si tuffa nell’ancor più brillante e costosa vita sociale di Milano, dove si trasferisce nel 1872. Come per paradosso, sembrano essere proprio gli eleganti salotti meneghini a inspirargli quelle storie di assoluta povertà e miseria che lo faranno conoscere al grande pubblico. Quelli milanesi sono infatti gli anni in cui Verga lavora a numerosi romanzi e novelle (pubblica Eva, Nedda Eros, Rosso Malpelo), comincia ad abbozzare I Malavoglia e poi Mastro-don Gesualdo. Progetti che sempre più appaiono legati l’uno all’altro

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da un disegno sottostante. Giovanni Verga lo definisce il Ciclo dei vinti. È il 21 giugno del 1905 quando per la prima volta Verga accenna al suo amico Rod il progetto di soggiornare in Trentino per curare la propria salute: “Io verrei subito a raggiungervi in Svizzera – scrive dal Grand Hotel Continental di una già afosa Milano – perché qui fa un caldo orribile che finisce di snervarmi. Sono molto malato, caro Rod, di nervi e di anemia. Ma il mio medico mi manda per ora a far la cura delle acque ferruginose di cui ho molto e urgente bisogno, a Roncegno o Vitriolo, sul confine austriaco.” Quando Verga arriva alle terme di Roncegno è il 13 luglio. Ad occuparsi di lui è il dottor De Giovanni e Verga descri-

ve con un certo divertimento questo primo incontro ad un’amica: “Ecco, finalmente ho potuto vedere il De Giovanni. L’impressionò il mio ventre che è “peccaminoso” dice lui, e immagino, Dio gli perdoni, che egli creda io sia un bel mangiatore. Il fatto è che ho il fegato gonfio, ed egli afferma che io mangio troppo per quel che mi si confà. In conclusione vorrebbe limitarmi al solo caffè nero la mattina, due uova a colazione, e una minestra e un piatto solo, carne o pesce a pranzo, oltre la frutta e senza dolce. Ma come si fa qui all’albergo dove la minestra sai quel che sia – evidentemente non soddisfacente - e le porzioni di carne pure? (…) Faccio i bagni e il massaggio e bevo le acque, e ingurgito coscienziosamente delle polverine che mi ha prescritto tre volte al giorno, figurati! E tre volte l’acqua ferruginosa…il tempo passa misurato e veloce...”. La leggerezza della lettera nasconde però una certa mancanza di serenità. Molte cose sono cambiate da quando la carriera di scrittore è cominciata. La sua energia, l’ambizione, la fiducia: quasi tutto è stato eroso dal tempo. I riconoscimenti per la sua opera di artista arriveranno così tardi da essere praticamente postumi. Di concludere il suo Ciclo dei Vinti (di cui rimangono dunque solo i primi due “capitoli”, I Malavoglia e Mastro-don Gesualdo) non se ne parla. L’ispirazione ormai è un lontano ricordo. Nel frattempo non gli resta che osservare da spettatore la storia che gli scorre davanti agli occhi. La tragedia della prima guerra mondiale, l’ascesa del partito fascista, i primi successi di Benito Mussolini. Lo stesso che carico di speranze e ambizioni arriverà in Trentino quattro anni dopo il soggiorno di Giovanni Verga a Roncegno. Nel 1909. Ma questa è ■ un’altra storia.


trentinoartisti

di Luciano De Carli

L

a pittrice Marisa Fontanesi ha compiuto da poco 85 anni. Dopo un’alacre ed operosa carriera artistica s’è ritirata in una città sui bordi del lago di Garda, dove può godere, con una certa sicurezza, l’ambiente ed il clima temperato e quasi mediterraneo dei luoghi. Ha voluto però, dopo le sue molte tele ed i suoi arazzi, i suoi libri di pensieri- aforismi- cenni d’arte, dedicarsi un video in cui raccontare, precisare l’incipit della sua Arte, i contenuti delle sue numerose mostre, fissare i suoi giudizi sulle persone che Le sono state vicine durante la vita e l’impegno artistico. È un video piacevole che ci restituisce una Marisa Fontanesi concreta,virtuosa,geniale, piacevole, decisa nei giudizi ed al tempo stesso comprensiva, umana. Piace maggiormente quando nel video si muove sicura... padrona dell’ambiente, dimostrando un logico collegamento fra pensiero, percorso ed esposizione del discorso che ha in mente. Gli accostamenti delle foto che ha scelto per i vari momenti del racconto di famiglia e della Sua Arte, sono espressione di cordialità, di affabilità, di sentimenti che traspaiono dal sorriso,dall’abbandono allo scatto dell’istantanea.Così anche la scelta del mare, come primissimo luogo di una lontana vacanza, sembra poi condizionare, nel ricordo, la successiva espressione acquorea delle tele degli anni della maturità artistica. Famiglia assieme al mare e scatti sulla spiaggia, onde, acqua, bimbi in barca a vela, bimbi vestiti da marinaretti... L’artista Marisa Fontanesi propone immagini diffuse nei primi fotogrammi, foto emergenti dal mucchio di

MARISA FONTANESI TUTTA LA PRODUZIONE DELL’ARTISTA TRENTINA IN UN CD. DOPO LE TELE E GLI ARAZZI, L’ARTISTA HA PRODOTTO UN VIDEO IN CUI RACCONTA L’INCIPIT DELLA SUA ARTE

immagini sparse sul tavolinetto del soppalco della villa di Besenello, la “Casa dell’anima”. Si presenta con un vestito damascato, lungo, che copre tutta la figura, come in una ricerca di privacy, di protezione dopo una vita lunga, vissuta, con alternanze di gioia e qualche sofferenza. Il disegno del vestito spicca e la fascia, mentre passeggia in casa e nei suoi ricordi. Dall’inizio del CD affiora il pesce, c’è un fragore di mare,il

fogliame di un boschetto di betulle, oasi di tranquillità. Seguono poi le stanze della villa, regno dell’Arte. Lentamente si salgono i gradini di una scala rustica, in pietrame, che porta a quel luogo dell’Anima... Qualche fotogramma per il “casotto” con gli attrezzi di giardino. In quel verde gli amici perginesi e lagarini inondavano gli spazi di musica vocale e di chitarre. Appaiono quindi i suoi iniziali ritratti, disegni: una ragazza sicura, austera. Successivamente, nel colore, il piglio s’affievolisce e si delinea la donna futura. Le pareti sono piene dei suoi quadri: soggetti acquorei, alghe, onde e marosi, conchiglie, un frangersi, palpitare, spumeggiare, intrico sapiente di segni colori, che paiono mormorare un linguaggio marino di meduse e attinie, di madrepore e coralli che ricordano la meraviglia di una sua mostra, alla Camera di Commercio di Trento, mostra sul fiume Adige, dal Resia al mare. I suoi quadri presentano ora la rana o un’istrice dai colori rutilanti, segni di rottura con l’ambiente ovattato. Perfino la successiva scelta di muoversi in altra zona della villa, ”la Casa dell’anima”, zona con quadri meno formali, manifesta la volontà e la capacità di poter rompere schemi codificati, accademici, che logorano e

La “casa dell’anima”

limitano. Questo Cd dell’Arte di Marisa Fontanesi ha la capacità di coinvolgere emotivamente con i colori squillanti, con la storia che si sottende e che palesemente viene offerta da una signora Artista 85enne, che nulla vuole nascondere o magnificare. Questo è stato il suo percorso, queste le mete raggiunte, questi ancora i suoi desideri: dialogare, approfondire, fissare anche con gli scritti i propri pensieri, verificare le amicizie, le conoscenze, far parte ancora della vasta comunità in cui via via ha vissuto, vive e riposa, ancora operosamente, accanto al lago di Garda. ■ 53

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“Un sacchetto di biglie”

www.trentinobookfestival.it

di Mattia Frizzera

Silvia Avallone

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onoscere, confrontare, approfondire, verificare diventano una necessità, in un tempo nel quale fake news e post-verità sono temi all’ordine del giorno. Un compito educativo immane del quale si prende carico anche la cultura a livello locale. La settima edizione del Trentino Book Festival di Caldonazzo (15-18 giugno 2017) si pone perciò un ambizioso obiettivo dandosi come titolo «Nei dintorni della verità. Cosa rimane di oggettivo in un’epoca di bufale, dicerie e disinformazione». Il fine settimana lungo dedicato ai libri viene sostenuto da istituzioni e fondazioni provinciali, dalla promozione turistica locale e dalla cooperazio-

CON I LIBRI SI FA FESTA ALLA VII EDIZIONE DEL TRENTINO BOOK FESTIVAL IL LEITMOTIV È LA POST-VERITÀ. LA KERMESSE LETTERARIA IN PROGRAMMA A CALDONAZZO DAL 15 AL 18 GIUGNO. TANTI GLI EVENTI PER I BAMBINI

Ferruccio De Bortoli

ne. In particolare segnaliamo il Comune di Caldonazzo, la Cassa Rurale Alta Valsugana e la Fondazione Caritro. Partner artistico di quest’an-

no la Fondazione Trentina Alcide De Gasperi diretta da Marco Odorizzi. Giovedì 15 giugno si parte con l’inaugurazione di mostre, come quella delle biblioteche della Valsugana (“Nati per leggere”) e dei lavori del Liceo artistico Depero di Rovereto (“Un sacchetto di biglie”) in piazza Vecchia. Alle 18.15 nella Casa della Cultura inaugurazione di “Storie di legno, di ferro e di pietra”, della Bunker Art Gallery. Quindi presentazione di tre testi dedicati alla storia. Nadia Beber presenterà il suo “A casa nel mondo” (19, Casa della cultura), la banalità del

Gad Lerner

male spacciata per realismo da Auschwitz alla Siria. Luca Girotto parlerà de “Il lago della morte”, raccontando la battaglia per Monte Colo del

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trentinoattualità Moni Ovadia

Cleo Toms

maggio 1916 (20.10, Bar Miralago). Infine, sempre al Miralago, il Corpo bandistico di Caldonazzo chiuderà la serata in musica e con una raccolta di immagini fotografiche della propria storia. Il collegamento tra il centro di Caldonazzo ed il Bar Miralago sarà garantito da una navetta. L’inaugurazione ufficiale del #tbf17 sarà venerdì 16 giugno alle 16.30 in piazza Municipio. Passerà da Caldonazzo il concorso lanciato dal Comune di Trento “Un libro, una città”. I lettori esprimeranno la loro preferenza fra “Il nome della rosa” di Umberto Eco, “Le città invisibili” di Italo Calvino , “Il sergente nella neve” di Mario Rigoni Stern e “Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Si riaprirà il voto con nuove schede, ma negli stessi luoghi e con le consuete modalità, per arrivare alla scelta

Antonello Dose

del romanzo vincitore il 22 giugno, durante le Feste Vigiliane. Molto interessante l’incontro con il libro postumo di Sergio Reolon, “Kill Heidi”, in cui si parlerà di cultura della montagna con Monica Morandini, Annibale Salsa e Riccardo Giacomelli. Ad affrontare la questione del ritorno dei nazionalismi ci sarà quindi Gad Lerner (17.50, Corte Trapp), nell’incontro dal titolo «Il nazionalismo in cui ogni altro pensiero affoga». Alle 20.30 in piazza Municipio sarà al Tbf Alessandra Sardoni, inviata del Tg La7, con il suo libro “Irresponsabili”: il potere italiano e la pretesa dell’innocenza”. Chiusura di giornata alle 21.30 nella Corte Trapp “Smith&Wesson”, lettura scenica dall’omonimo libro di Alessandro Baricco realizzata dall’associazione Chiamaleparole e dal Corpo bandistico di Caldonazzo. Un ricchissimo sabato vedrà ospite alle 18.30 alla Casa della Cultura Antonella Beccaria, che presenterà “Morire al Cairo”, in collaborazione con Amnesty International Trento. Un libro che parla dei troppi perché che stanno dietro all’uccisione del ricercatore Giulio Regeni. Il vulcanologo dell’Ingv Alessandro Amato alle 11 (Casa della Cultura) con il suo “Sotto i nostri piedi” si occuperà del tema delicato della scienza e della disinformazione. Si pos55

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PER I LETTORI PIÙ PICCOLI

Davide Rondoni

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ome di consueto, sono molti gli appuntamenti che il festival riserva alle famiglie e ai più piccoli. A partire da venerdì 16 giugno, alle 20.30 al Teatro San Sisto dal romanzo di Joseph Joffo “Un sacchetto di biglie”, spettacolo con età consigliata dai 6 anni, biglietto d’ingresso 5 euro. Una piece che sta avendo molto successo, al punto che la compagnia, Bam Bam teatro, è stata invitata al prestigioso Festival di Avignone. Sabato 17 giugno, alle 11, in Sala Marchesoni, un evento a cura di Promolettura Giunti Editore, Giunti Junior, Editoriale Scienza, intitolato “Faccio quello che posso: racconto la MIA storia“. Un laboratorio ludico-didattico e lettura. Età consigliata: dai 6 anni. Alle 15.30 nel Giardino di Via Stazione arriva il grande Bruno Tognolini con “Il tamburo nascosto”. La domenica dei piccoli di Caldonazzo avrà inizio con Adriano Vianini (10.30, Giardino di viale Stazione) e “Filotondo”, libro di canzoni illustrate. Età consigliata: dai 3 agli 8 anni. Alle 16.45 in Sala Capricci, Piazza vecchia e Biblioteca Comunale, ecco “Che bella storia essere piccoli. Nati per Leggere al Trentino Book Festival”: letture per bambini dai zero ai sei anni a cura delle bibliotecarie della Valsugana e delle Volontarie Nati per Leggere. Età: Sala capricci (3-6 anni). Biblioteca comunale (0-3 anni).

sono prevedere i terremoti? Nel programma anche il caso letterario “Medusa” (12.15, Blue Coffee) di Luca Bernardi, romanzo di formazione nel quale crudeltà e intelligenza ballano avvinghiate sul confine tra comicità e tragedia. Alle 17 al Teatro San Sisto Silvia Avallone indicherà “Da dove la vita è perfetta”, mentre dalle 17.30 in Sala Marchesoni della Biblioteca laboratorio ludico-didattico e lettura per bambini dai 6 anni “Faccio quello che posso: racconto la mia storia”. Ancora guerra con “Mondo spezzato. L’Austria felix muore sugli Altipiani”, storia di uomini e sentimenti proposta da Massimiliano Unterrichter (14.30, Pineta). Con Dacia Maraini (15.30 Corte Trapp) torna un tema molto trattato durante l’edizione 2016 del Trentino Book Festival, quello della violenza sulle donne con il libro “L’amore rubato”. Ricco programma anche per il Tbf Junior, il festival per i

bambini, all’interno del quale ci sarà anche Bruno Tognolini con “Il tamburo nascosto” (15.30, Giardino di viale Stazione), giochi di parole che servono per comprendere la vita. Alle 18.30 al Blue Coffee Andrea Nicolussi Golo propone il suo romanzo dedicato al terrorismo anni Settanta “Di roccia di neve di piombo”. Ancora poesia con Davide Rondoni (20, Blue Coffee) e “La natura del bastardo”. Quindi chiuderà la giornata Antonello Dose (21.30 Corte Andrea Scanzi

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trentinoattualità Trapp), voce conosciuta de “Il ruggito del coniglio” di Radio 2. Dose racconterà il suo incontro con il buddismo in “La rivoluzione del coniglio”. La domenica al Festival di Caldonazzo avrà inizio con Katia Bernardi e le sue “Funne” (12.15, Casa della Cultura), le celebri donne di Daone che hanno visto il mare di Croazia e hanno avuto una fama internazionale con la loro storia semplice ma straordinaria. Poesia al Festival con Vivian Lamarque (11, Blue Coffee) e “Madre d’inverno”. Uno degli appuntamenti più “pop” del #tbf17 sarà con il giornalista Andrea Scanzi (20, Palazzetto dello sport) ed il suo romanzo “I migliori di noi”. In agenda quindi Francesco Vidotto (14.30, Pineta), che porta al Festival una storia dalle Dolomiti, quella di “Fabro”. Altro grande ospite sarà quindi Moni Ovadia (15.45, Palazzetto), che presenterà “Il coniglio Hitler e il cilindro del demagogo”, per poi chiudere il festival in serata (20.30 Teatro San Sisto) con la lettura del 26esimo canto dell’Inferno di Dante (ingresso 20 euro), nel quale emerge la figura di Ulisse. Veronica Pivetti (18.30, piazza Municipio) con il suo “Mai all’altezza” vuole spiegare come sentirsi sempre inadeguata e vivere felice. Da non perdere a partire dalle 16 al Teatro San Sisto il mo-

Riccardo Gadotti

Dacia Maraini

nologo “Oscar e la dama in rosa” di Eric E. Schmitt interpretato da Janna Konyaeva, spettacolo adatto anche per bambini dagli 11 anni in su, meglio se accompagnati (ingresso 5 euro). Ultimo appuntamento per piccoli alle 16.45 in Sala Capricci (dai 3 ai 6 anni di età) ed in biblioteca (da 0 a 3 anni) con “Che bella storia essere piccoli”, letture all’interno dell’iniziativa “Nati per leggere”. Target adolescenziale e giovanile per Cleo Toms, la prima Youtuber che partecipa al Tbf per presentare alle 17 “La magia delle #piccolecose” al Blue Coffee. Alle 17 nella Casa della Cultura il tradizionale appuntamento in collaborazione con Soroptimist, “Se mi tornassi questa sera accanto” di Carmen Pellegrino. La “cerimonia di chiusura” del Tbf17 sarà al solito in musica, in piazza Municipio alle 21.30 con i Car Wash e Riccardo Gadotti ed una libera interpretazione di “Sarà una bella società” di Shel Shapiro ed Edmondo Berselli dal titolo “Ma che colpa abbiamo noi. Come il rock ha cambiato le nostre vite”. Novità dell’ultim’ora: domenica 18, in orario che verrà comunicato in seguito, ci sarà l’ex direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli che presenterà il discusso libro “Poteri forti (o quasi)”. Info dettagliate su www. trentinobookfestival.it e sui principali social network. ■

Menu a tema e degustazione con prodotti di stagione Aperto tutti i giorni anche a pranzo LEVICO TERME | VIA GARIBALDI, 9 Tel. 0461.701670 info@boivin.it | www.boivin.it

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trentinoamiciartisti

Amici Artisti

di Renzo Francescotti

ARTE CHE CERCA IL VERO

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ieci anni fa andai a trovare Mauro De Carli – classe 1944 – nella sua abitazione a Terlago. Abitava in una villa in un paese che è, a mio avviso, uno dei più belli del Trentino, nei pressi dell’omonimo lago, rimasto miracolosamente integro coi suoi palazzi nobiliari e le sue case contadine di pietra in cui non mancano pregevoli elementi architettonici. Mauro ci risiedeva con la famiglia da una decina d’anni, dopo aver abitato col fratello Paolo, pittore, in un palazzotto a Montevaccino (bel paese anche quello, all’ombra del Calisio), amorosamente restaurato. Insomma i De Carli amano i bei posti, le belle case e ci vanno ad abitare; amano le cose belle, le cercano, le collezionano, le restaurano se occorre. E ne creano di loro, in scultura e pittura. Con Mauro e Paolo abbiamo abitato in Via Grazioli a poca distanza e cantato da adolescente, negli anni Cinquanta, nel famoso Coro del Concilio creato e diretto da don Lorenzo Feininger. Andai dunque a trovare Mauro a Terlago, nella sua villa tra il verde dove aveva collocato molte sue sculture. Lo trovai smagrito, con l’espressione sofferente. Non sapevo però che avesse un male che dif58

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AUGUSTE RODIN ERA UNO DEI SUOI SCULTORI DI CULTO, AVEVA STUDIATO CON MARINO MARINI A BRERA. MAURO DE CARLI (1944-2008) SCOLPIVA AGGREDENDO E DEFORMANDO GLI EQUILIBRI, ALLA RICERCA DELLA VERITÀ PIÙ CHE DELLA BELLEZZA ficilmente perdona e gli restassero pochi mesi di vita. Scrissi su di lui uno dei profili che per dodici anni ho pubblicato in ”Bottega d’artista” e pubblicato in due volumi con Curcu & Genovese. Mauro fece in tempo a leggere quello scritto che fu l’ultimo dedi-

“Sottosopra”

cato a lui. Aveva studiato negli anni ’60 a Milano, all’Accademia di Brera, allievo di quel grande scultore che è stato Marino Marini, profondo amico di Gino Meloni, artista di tensioni sociali. Milano era in quegli anni una città spumeggiante di fermenti e iniziative di respiro europeo, viveva un’Età di Pericle che sarebbe poi stata travolta dagli attentati e dalle stragi politiche. Dopo quegli anni di studio e di insegnamento, per qualche tempo aveva frequentato la Scuola di Pittura di Lissone. Poi aveva sentito il richiamo della sua città... Vi era tornato aprendo nei pressi dell’Oratorio di San Pietro una sua libera scuola d’arte in cui insegnò scultura, pittura e grafica. Lo fece per una decina d’anni, passando poi all’istituto d’Arte in cui era cresciuto, e vi insegnò sino alla pensione: ”Marini mi ha insegnato come si fa arte, Meloni mi ha fatto capire il perché”, mi disse una volta. Mauro, oltre a quella mo-

Una bella immagine di Mauro De Carli da giovane

derna, ha guardato a tutta la grande scultura del passato: da quella greca all’etrusca e romana; da quella romanica a quella espressionista. Auguste Rodin era uno dei suoi scultori di culto, col suo plasticismo che impegna lo spazio circostante, secondo una disposizione complessa di volumi e proporzioni in cui la presenza umana, anatomica, è una costante. Il nostro artista ha meglio percepito così l’orbita del pianeta espressionista, con l’arrabbiata ricerca non più del ”bello” ma del “vero”, rompendo con


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“Americana”

dissonanze e deformazioni quell’armonia che è stata perseguita da tanta arte del passato, aggredendo e deformando gli equilibri, le forme, per scoprire forme ed equilibri più nuovi e più veri. Nel giardino della sua villa a Terlago Mauro aveva collocato una ventina di sue sculture umane, singole a gruppi – in bronzo, cemento patinato, gesso policromo, legno – creazioni plastiche di sorprendente modernità. Alcune di queste sculture sono state esposte nel 2000 a Gazoldo degli Ippoliti (Mantova), in un’importante mostra. Creazioni come ”Americana” (1980), un nudo femminile in bronzo dal gusto Pop Art,

con una donna in tanga, dai seni scoperti, le gambe divaricate, gli enormi occhiali da sole: una figura ironicamente impattante. Oppure “Uomo col maglione”, in bronzo, in cui una figura umana depressa viene riscattata nel gesto quotidiano di togliersi questo indumento. O ancora “Sottosopra”, in cemento, scultura nella quale si esprime l’idea amaro-ironica di un mondo in cui al posto della testa ci sono i piedi. Mauro De Carli è vissuto appartato, fuori dai circuiti del mercato e delle commesse pubbliche. L’unica opera pubblica, una scultura “urlata”, che io sappia è nei giardinetti di fronte al Tribunale a Trento; dove in un uomo che striscia in terra per spostarsi emblematizzata condizione di mutilato civile. Nel 2002 – lui che non aveva mai perseguito la fama – divenne improvvisamente noto quando una sua figura di Cristo da collocarsi nella ristrutturata chiesa di Villazzano, venne prima ordinata e poi rifiutata due volte – nella sua prima versione e nella seconda, variata con la presenza della Madonna della Maddalena. Fu così che Mauro si ritrovò noto e allo stesso tempo straniero e rifiutato nella sua città. Ne parlai in quel mio “profilo” citato, poi raccolto nel capitolo di un libro, concludendo: “Coraggio, Mauro! La storia ha un respiro lungo…” ■

week end a “6 zampe” sonia sembenotti EDucATorE&iSTruTTorE cinoFilo

Un week end dedicato ai cani e ai loro bipedi :-)

Fai della Paganella, vieni a trascorrere alcuni momenti insieme a Sonia Sembenotti di “Dogs and Friends ASD”, istruttore di cani accreditato PDTE Pet Dog Trainers of Europe, per intraprendere un percorso insieme al vostro cane per conoscerlo meglio, per migliorare la convivenza, per divertirsi insieme, per il benessere di tutti e due... insomma... un week end a 6 zampe!

DovE? A Fai della Paganella quAnDo? dal 23 al 25 giugno vEnErDì 23 giugno

Passeggiata a 6 zampe, Giocare con il cane, Conferenza “VITA A 6 ZAMPE” SAbATo 24 giugno

Passeggiata a 6 zampe, Giocare con il cane DomEnicA 25 giugno

Aiuto il mio cane tira! ProgrAmmA comPlETo Su

www.viSiTFAiDEllAPAgAnEllA.iT In atelier 59

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trentinoattualità

di Nicola Tomasi

FESTIVAL DELL’ECONOMIA

I

l Festival si aprirà nel pomeriggio di giovedì 1 giugno, con la conferenza del professor Alvin E. Roth, premio Nobel dell’Economia 2012, che esplorerà il complesso tema dello scambio di reni, fra vincoli etici e normativi. Nella stessa giornata, Silvio Garattini, dottore in medicina, presenterà l’incredibile esperienza dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche

“Mario Negri”, un unicum nel panorama italiano, di cui è fondatore e direttore. Venerdì 2 giugno arriverà a Trento la ministra della salute Beatrice Lorenzin, per un dialogo a tutto campo sulla sanità italiana. Nel pomeriggio, il professor Alan B. Krueger, della Princeton University, analizzerà il legame fra salute e mondo del lavoro, mentre l’ex premier Enrico

Famiglia Santoni

Cucina tipica, nazionale e pizza

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Letta presenterà, per il ciclo Incontri con l’autore (curato da Tonia Mastrobuoni), il libro “Contro venti e maree. Idee sull’Europa e sull’Italia”. Poi ci sarà Michael Marmot, professore di epidemiologia presso l’University College London e presidente della World Medical Association, che approfondirà il rapporto fra salute e ingiustizia sociale. Chiuderà la seconda giorna-

ta del Festival Gino Strada, fondatore di Emergency, l’associazione che da anni offre cure mediche e chirurgiche gratuite e di alta qualità alle vittime delle guerre e della povertà. Sabato 3 giugno interverrà al Festival Nemat Shafik, la prima donna chiamata a dirigere la London School of Economics and Political, che assieme a Massimo Gaggi

Accogliente ed ampio terrazzo all’aperto in uno dei più suggestivi vicoli del centro storico di Trento

Pier Carlo Padoan

IL TEMA DI QUEST’ANNO: “LA SALUTE DISUGUALE”. COME IN PRECEDENTI EDIZIONI CI SARANNO INTERAZIONI CON SCIENZIATI DI ALTRE DISCIPLINE, QUESTA VOLTA CON ATTENZIONE ALLA MEDICINA

TRENTO - Via Manci, 45 (incrocio Vicolo della Sat, 6) Tel. e Fax 0461.262943 Aperto tutti i giorni ore 12-15/18-24 info@antico-pozzo.it - www.antico-pozzo.it


trentinoattualità Laura Boldrini Alvin E. Roth

discuterà dello stato di salute del dibattito pubblico in Europa e negli Stati Uniti. Nel pomeriggio torna a Trento il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan per dialogare sulla difficile sfida dello sviluppo in Italia e in Europa, dove soffia il vento del nazionalismo e del populismo. Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Italiano Superiore di Sanità, affronterà, invece, il delicato tema dei vaccini, una questione essenziale per la nostra salute. Sempre sabato ci sarà, inoltre, la conferenza di un altro premio Nobel per l’Economia, il professor Jean

Photo ©Lucio Tonina

Tirole, che parlerà di etica dei mercati e di responsabilità sociale delle imprese. L’ultima giornata del Festival, domenica 4 giugno, si aprirà con Federico Rampini, editorialista e corrispondente de “la Repubblica” da New York, che ci racconterà l’America di Trump nello Spotlight (formato riconfermato anche quest’anno) Stranieri a casa loro. Poi sarà la volta della presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, che presenterà le tesi del suo libro “La comunità possibile. Una nuova rotta per futuro dell’Europa”. Nel pomeriggio tornerà alla kermesse dello scoiattolo anche Ignazio Visco, Governatore della Banca d’Italia, per un ragionamento a 360° sulle prospettive del Paese. Il Festival si chiuderà con la conferenza del professor Olivier Blanchard, Chief Economist del Fondo Monetario Internazionale, sollecitato da Tito Boeri, per capire quali lezioni trarre dai quattro giorni di discussione. Un altro Spotlight di sicuro interesse: L’Europa dopo le elezioni francesi con Sergio

Fabbrini, Jean Pisani-Ferry Luigi Zingales, è in programma sabato 3 giugno alle 18.30. Visto il successo di pubblico delle precedenti edizioni, torna l’appuntamento con CinEconomia, a cura di Marco Onado e Andrea Landi: ogni sera, presso il cinema Modena, proposte cinematografiche legate al tema del Festival. Confermati i Forum a cura de lavoce.info e gli appuntamenti con le parole chiave, che quest’anno sono: universalismo, fragilità e sostenibilità. Novità della dodicesima edi-

zione i format Diamo i Numeri, per capire come leggere e utilizzare le statistiche e Voci in Scena, alcuni spettacoli teatrali che hanno come sfondo le questioni affrontate dal Festival. Come sempre, l’ingresso a tutti gli eventi è libero e gratuito fino ad esaurimento posti. Non è prevista la prenotazione. L’accesso agli eventi in programma al Teatro Sociale e all’Auditorium Santa Chiara avviene con voucher, distribuiti presso le biglietterie a partire da due ore prima dell’inizio di ogni evento. ■ Beatrice Lorenzin

Aperto tutti i giorni Sabato e domenica dalle ore 17.00 TRENTO - Via Milano, 148 Tel. 0461.262022 Fax 0461.223120 info@doctrento.it www.doctrento.it

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VIA DEL BRENNERO, 320 | TRENTO


SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO

a cura di Daniele Magagnin

VINO IN FESTA Fino al 10 giugno; Località sulla Strada del vino Per un intero mese, la Strada del Vino con i suoi comuni ospiterà tanti appuntamenti ed eventi che avranno come tematica principale e filo conduttore il vino! Fino al 10 giugno 2017 si potranno gustare e azzardare accostamenti insoliti tra vino, arte, moda, storia, territori, immersi nella spettacolarità di questi comuni e delle loro bellezze architettoniche e artistiche. Le località interessate sono: Nalles, Andriano, Terlano, Bolzano, Appiano, Caldaro, Termeno, Cortaccia, Magrè, Salorno, Egna, Ora, Montagna, Vadena che ospiteranno degustazioni e tanti appuntamenti davvero imperdibili per gli amanti della buona tavola e del buon vino! Tantissimi gli appuntamenti, sia per gli esperti che per i semplici appassionati. L’evento si concluderà con il grande finale della Notte delle cantine, che si terrà il 10 giugno. CONCERTO: IL LANZICHENECCO INNAMORATO Venerdì 2 giugno, ore 20.30, Merano, Castello principesco In epoca rinascimentale il confronto tra mondo latino e mondo germanico assume un rilievo importante attraverso fatti e personalità significative in campo culturale, politico e religioso. Musiche di: Heinrich Isaac, Orlando di Lasso, Tielmann Susato, Paul Hofhaimer, Bartolomeo Tromboncino, Marchetto Cara, Ludwig Senfl, Arnold von Bruck, Carnevali della Firenze medicea. Ensemble - Il Pinzimonio vocale & Guests: Gudrun Mayrl, Irene Clara (Soprano), Elisabeth Fistill (Contralto), Renzo Huber (Tenore),

ALTO ADIGE JAZZ FESTIVAL, MUSICA FOLK E TANTA AVVENTURA GIUGNO IN PROVINCIA DI BOLZANO CON LE FESTE DEL VINO E DELLA FRAGOLA, LA CERAMICA A NATURNO, ASFALTART A MERANO, LA CAVALCATA “OSWALD VON WOLKENSTEIN” E UNA SERIE DI EVENTI SPORTIVI SPETTACOLARI Raimund Pitscheider (Basso), Lorenzo Cavasanti, Fabiano Martignano, Manuel Staropoli, Luca Ventimiglia (Flauti dolci, Traversa Rinascimentale, crumhorn, bombarde). MERCATO DELLA CERAMICA 2-4 giugno, a Naturno

Ad organizzare l’evento l’associazione che riunisce commercianti e albergatori della zona, Naturns Aktiv, che si propone in questo modo di far conoscere l’arte millenaria della lavorazione della ceramica. Quella di quest’anno è la 7° edizione e si riconferma, come per gli anni precedenti, unica nel suo genere in Alto Adige. Durante il mercato della ceramica si fondono insieme artigianato e arte ed il risultato sono veri e proprio capolavori artistici. Partecipano all’evento cera-

misti selezionati, provenienti dall’Italia e dall’estero. Possono partecipare solo artisti o artigiani liberi professionisti che progettano, eseguono e vendono i loro lavori. Non sono ammessi artisti dilettanti e rivenditori. Oltre al mercato il programma prevede una mostra-concorso oltre a tanta musica e laboratori per grandi e piccini! Sono previsti premi per lo stand più bello e premi per il pubblico. ORTLER BIKE MARATHON 3 giugno, a Glorenza A Glorenza va di scena la Ortler Bike Marathon, la granfondo di mountain bike che permette ai patiti delle ruote artigliate di misurarsi e divertirsi fra gli off road della Val Venosta in Alto Adige. Assieme agli specialisti della granfondo saranno protagonisti migliaia di bikers che vorranno godersi una giornata di sport e di festa sui percorsi di gara e a Glorenza, grazie alle tante iniziative di contorno. CORTINA-DOBBIACO RUN 4 giugno, da Cortina a Dobbiaco

L’ideatore della Corsa nelle Dolomiti è Gianni Poli, che scoprì il percorso nel ’88, in piena attività agonistica, in preparazione alla maratona di Boston. La gara parte da Cortina d’Ampezzo e porta lungo un percorso di circa 30 Km, fino a Dobbiaco in Alta Pusteria. Il percorso affronta una salita non troppo impegnativa e passa attraverso gallerie e ponti, circondato dal meraviglioso panorama delle Dolomiti. COLAZIONE DA SISSI Dal 4 al 6 giugno; Castel Trauttmansdorff, Merano La terrazza dei Giardini di Castel Trauttmansdorff, il luogo in cui l’Imperatrice Sissi in persona passeggiava ammirando i bellissimi giardini del Castello, nelle domeniche di giugno e nella prima domenica di luglio, ospita una colazione “imperiale”. L’evento non si terrà in caso di maltempo. ASFALTART Dal 9 all’11 giugno, Merano A Merano per l’occasione si incontreranno artisti da tutte le parti del mondo, affollan63

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SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO trentinopanorama do le strade e le piazze della città e trasformandole in un palcoscenico a cielo aperto! Clown, artisti, musicisti, ballerini, burattinai, sputafuoco e acrobati con la loro passione di esibirsi, incanteranno il pubblico. Ad organizzare l’evento l’Associazione artistica Kallmünz in collaborazione con i commercianti del Comitato Centro Storico di Merano, l’Associazione Animativa, Mairania 857 e Teatro PraTiko. CAVALCATA “OSWALD VON WOLKENSTEIN” Dal 9 all’11 giugno; Fiè allo Sciliar Torneo cavalleresco con gare riprese dal medioevo. Uno tra gli spettacoli equestri più grandi e belli dell’Alto Adige, è il torneo cavalleresco dedicato al poeta e cantore Oswald von Wolkenstein. La celebre cavalcata a lui intitolata è un connubio tra tradizioni medievali e sport. In vari punti del percorso si prevedono gare da torneo che richiedono a cavalli e a cavalieri il massimo di destrezza, velocità e precisione. OPEN AIR “KASTELRUTHER SPATZEN” 16 e 17 giugno, Castelrotto

L’ormai tradizionale festa dei “Kastelruther Spatzen” è diventata un “must” per gli appassionati di musica folk, fans e futuri fans del complesso. Un evento dall’atmosfera unica che non mancherá di suscitare forti emozioni. Ogni anno migliaia di fedelissimi di queste stelle della musica folk partecipano alla grande festa. 64

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AUGUSTOUR Dal 16 al 18 giugno, Via Claudia Augusta, Resia Godere della bellezza del paesaggio, divertirsi praticando dello sport tutti insieme e conoscere una regione anche attraverso la sua varietà culinaria: questo è quello che si può sperimentare lungo uno dei percorsi più antichi e affascinanti da percorrere in bici: la Via Claudia Augusta! In questa cicloturistica di tre giorni dal Lago di Resia a Trento si vuole sperimentare la perfetta armonia che può esistere tra ciclismo, il piacere e la cultura, godendo di panorami mozzafiato lungo l’antica strada commerciale romana. Lungo un percorso di 208 km, diviso in 3 tappe, i partecipanti passeranno dall’Alto Adige al Trentino. Il percorso della Via Claudia Augusta è in leggere discesa, la pista è adatta davvero a tutti, anche alle famiglie con bambini, ed è possibile partecipare all’evento in mountain bike, e-bike o bici da strada. Lungo il percorso, i partecipanti, potranno contare su punti di ristoro dove riposarsi e rifocillarsi e dove sperimentare la varietà culinaria della regione. SELLARONDA HERO 17 giugno, Sellaronda, Selva di Valgardena Il Sellaronda Hero è probabilmente la più dura corsa in mountain bike delle Dolomiti. La gara prevede, per gli amanti della mountain bike, 2 percorsi: il primo che copre una distanza di 86 km e 4500 metri di dislivello e il secondo, di 60 km e 3.400 metri di dislivello. Entrambi i percorsi si snodano sul famoso circuito del Sellaronda, attorno all’omonimo massiccio del Sella. La gara inizia e finisce a Selva di Val Gardena. Durante il percorso i partecipanti dovranno affrontare alcuni tra i passi più belli e impegnativi delle Dolomiti. Alla gara Sellaronda Hero parteciperanno 4.017 ciclisti

tra cui dilettanti, club sportivi e professionisti anche a livello nazionale. Per i bambini dai 4 ai 12 anni, il giorno precedente, la gara non competitiva di Hero Kids con partenza sempre da Selva di Val Gardena. FESTA DELLA FRAGOLA A MARTELLO 24-25 giugno, Martello Val Venosta Le fragole della Val Venosta celebrate in una festa meravigliosa con tanto divertimento. Un evento che vuole essere una celebrazione del frutto abbondantemente prodotto in zona. VINO E JAZZ A PARCINES 24 giugno, Castello Stachlburg, Parcines-Rablà Vino biologico, jazz e prodotti gastronomici di agricoltura biologica saranno i protagonisti dell’evento che si terrà presso il Castello di Stachlburg a Parcines. È possibile degustare dell’ottimo vino biologico tra le antiche mura del castello, nei luoghi più suggestivi come il giardino interno o la cantina risalente al 1300. SELLARONDA BIKE DAY 25 giugno, Sellaronda, Selva di Valgardena A giugno si tiene in Val Gardena in Alto Adige il Sella Ronda Bike Day attorno al Gruppo Sella. I veicoli motorizzati non circoleranno, i quattro passi dolomitici saranno riservati solo ai ciclisti e alla loro bici. TRANSUMANZA DEGLI YAK 28 giugno, Stazione a valle Solda, Solda-Stelvio È possibile cogliere l’occasione per prendere parte a un’esperienza davvero unica in compagnia di Reinhold Messner, il famoso alpinista estremo altoatesino: accompagnare in quota gli yak per la transumanza.

ADVENTURE OUTDOOR FEST 28 giugno-2 luglio, San Candido Alta Pusteria Un programma di cinque giorni, fitto di appuntamenti. Ad accogliere ospiti, curiosi e appassionati: corto-medio metraggi d’av ventura in concorso con premi d’autore assegnati da una giuria prestigiosa, training camps, corsi, incontri, workshop professionali, esibizioni, aperitivi e concerti durante i quali è possibile avere un contatto diretto con atleti, avventurieri, esploratori, fotografi, registi, scrittori ed esperti di sport outdoor di livello mondiale. ALTO ADIGE JAZZ FESTIVAL Dal 30 giugno al 9 luglio, Bolzano Tra i mesi di giugno e luglio, l’Alto Adige diventa il numero 1 del jazz. Dieci giorni in cui artisti jazz di fama internazionale si esibiranno in Alto Adige tra Bolzano, Bressanone, Brunico, Merano e Vipiteno. Il Jazz Festival che si tiene in Alto Adige è senza dubbio il più grande in Europa e in questa edizione collega le più grandi città altoatesine in un festival che promette davvero di stupire. Quella di quest’anno è la 35esima edizione del Jazz Festival in Alto Adige; oltre ai concerti pomeridiani anche le “perle del festival”, concerti di artisti stranieri nelle serate altoatesine. Il programma collaterale del Festival proporrà ancora numerose rassegne e tanti musicisti provenienti da tutto il mondo. Per tutta la durata del festival le città altoatesine, Bolzano, Merano, Bressanone e Brunico, avranno un ricco programma di concerti che si svolgeranno giornalmente sulle loro strade e piazze, in ristoranti ed alberghi ed in alcune aziende, coinvolgendo in questo modo varie fasce della società. ■


SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO trentinopanorama

TEATRO CRISTALLO UNA STAGIONE DA INCORNICIARE COMMEDIE, MUSICA, DANZA, DIBATTITI, SPETTACOLI PER BAMBINI, CORSI E STAGE HANNO CARATTERIZZATO IL RICCHISSIMO CARTELLONE DELLA STAGIONE 2016/17 DELLA STRUTTURA BOLZANINA

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Gaia Carroli, Direttrice del Teatro Cristallo

3.951 spettatori la rassegna di teatro amatoriale si è assestata sui livelli della stagione precedente con una percentuale di spettatori a spettacolo del 76% rispetto alla capienza massima della sala e un incremento di abbonati”. © Davide de Vicenzi

ala il sipario, tra gli applausi. Comme die, musica, danza, dibattiti, spettacoli per bambini, corsi e stage hanno caratterizzato il ricchissimo cartellone della stagione 2016/17 d e l Te a t r o C r i s t a l l o. “La Rassegna “Buona Domenica a Teatro” curata dall’Uilt, Unione Italiana Libero Teatro, per la stagione del Teatro Cristallo – sottolinea Gaia Carroli, direttrice del Cristallo – ha riscosso grandi consensi. La rassegna di teatro amatoriale è stata caratterizzata da dieci spettacoli, rivolti prevalentemente ad un pubblico adulto e anziano, con iniziative che hanno attinto dal repertorio regionale delle varie compagnie associate alla Uilt. L’abbonamento comprendeva anche due spettacoli musicali serali, con compagnie altoatesine. Con

Tratto da “C’era una volta un sogno”

A caratterizzare la positiva stagione al Cristallo ci sono state le proposte della Compagnia teatroBlu “Il teatro è dei bambini” e il “Festival Petits Bonbons”, ovvero la proposta di teatro per famiglie e bambini, e le iniziative di propedeutica teatrale (corsi, laboratori e stage). “La rassegna è stata caratterizzata – aggiunge Carroli – da spettacoli dedicati a famiglie e bambini, con proposte di alto valore qualitativo presentate da compagnie di fama nazionale nell’ambito del teatro ragazzi. Ogni spettacolo si componeva di più livelli di lettura e ciò ha consentito al pubblico di leggere ciascuno secondo le proprie possibilità, competenze ed età. I temi veicolati dalle proposte di spettacolo aderiscono alle linee guida del Cristallo

di stimolare la crescita e il rafforzarsi delle competenze personali dei bambini e dei genitori, in un’ottica di presa di coscienza della complessità sociale attuale. Sette spettacoli, uno in più rispetto alla scorsa stagione, che hanno registrato 1.292 spettatori e un leggero aumento gli abbonamenti”. Nell’ambito dell’attività del Teatro Cristallo, ormai da alcuni anni la compagnia teatroBlu cura diversi corsi di teatro per varie fasce d’età. I corsi si svolgono da fine ottobre a fine maggio e prevedono un saggio finale. Molto frequentati e richiesti sono anche gli stage ed i laboratori artistici curati dalla compagnia teatroBlu. Anche le conferenze spettacolo proposte da teatroBlu in sala Giuliani (capienza 60 posti) hanno 65

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Tiromancino

riscontrato un’ottima affluenza di pubblico anche di fascia giovanile e scolastica. “Grande interesse ha riscosso la rassegna di musica leggera intitolata “Racconti di Musica” curata al Cristallo dall’Associazione L’Obiettivo – evidenzia Carroli –. Nove spettacoli, di cui otto in abbonamento ed un esclusivo concerto, non in abbonamento, con Carmen Consoli “Eco di sirene tour” per un totale di 3.087 ingressi e un incremento percentuale di 20 punti rispetto all’anno precedente. Un ottimo risultato che dimostra il gradimento del pubblico della proposta musicale. In aumento anche per questa rassegna gli abbonamenti rispetto alla precedente edizione”. L’Associazione Cristallo, con la collaborazione del Teatro Stabile di Bolzano, ha organizzato la rassegna “Comedy Show”, 11 appuntamenti più una replica di teatro di prosa-comico. Agli abbonati di “Comedy Show” sono stati dati in omaggio i biglietti per assistere ad altri due spettacoli legati ai percorsi dell’Associazione Cristallo, “Da questa parte del mare” e “Con spietato ardo66

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re: Josef MayrNusser“. La rassegna InDanza Cristallo – prosegue Carroli – è stata promossa dall’Associazione L’Obiettivo in collaborazione con Centro Servizi Culturali Santa Chiara di Trento. Quattro appuntamenti di danza e altrettante proposte stilisticamente eterogenee, che hanno variato dalla danza classica a quella contemporanea e spettacoli di sperimentazione. È solo la seconda stagione che al Teatro Cristallo vengono proposti degli spettacoli di danza e non c’è ancora un pubblico formato o

abituato a questo tipo di rappresentazioni e questo ricade evidentemente nell’affluenza stessa agli spettacoli”. Oltre agli spettacoli in teatro l’Associazione Cristallo ha curato percorsi culturali, sociali e di scoperta del territorio locale come “Madre Terra” con la Caritas e l’Università di Bolzano, “Le vie del sacro” con la Diocesi di Bolzano, le ACLI e la Caritas di Bolzano Bressanone, “La Giornata contro le mafie” con Libera e l’Associazione Nazionale Magistrati-Sezione Trentino Alto Adige. Ad

inaugurare la lista di ospiti illustri è stata Lilli Gruber con una serata sull’Islam mentre Don Maurizio Patriciello ha raccontato i roghi della vergogna nella terra dei fuochi. Interessante il percorso dedicato alla giustizia riparativa: per il Giubileo dei Carcerati, lo scorso 12 novembre, Agnese Moro e Grazia Grena, vittima e responsabile della lotta armata hanno dialogato al Cristallo presentando “Il libro dell’incontro”. Altrettanto interessante il confronto tra le fondatrici dell’Associazione AmiCainoAbele, Claudia Francardi e Irene Sisi, vittime entrambe di una disgrazia, l’una madre di Matteo, che investì in macchina Antonio, marito dell’altra, al ritorno da un rave party: una testimonianza forte di perdono e, dopo il dolore, la capacità di rinascere. Un nuovo inizio segna la storia di “Jimmy della collina” raccontata da Massimo Carlotto. Un programma variegato quello del Teatro Cristallo di via Dalmazia a Bolzano che ha chiuso una stagione ricca di apprezzate proposte e che sta già lavorando alacremente per la prossima stagione per un cartellone altrettanto importante. ■ © Davide de Vicenzi

© Davide de Vicenzi

SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO trentinopanorama

Canzoniere Grecanico Salentino


trentinoeventi

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amminare lungo i sentieri alpini, attraversando boschi, rocce e paesaggi mozzafiato per assistere al sorgere del sole, accompagnando il proprio stupore alle melodie di un’orchestra che interrompe dolcemente il silenzio dell’alba, insinuandosi con armonia nelle sinfonie della natura. Ascoltare grandi artisti suonare in alta quota a contatto con il pubblico, senza barriere, su un incredibile palcoscenico circondato di vette, oppure in una radura, o ancora, nei pressi di un rifugio. Tutto questo è I Suoni delle Dolomiti, il Festival musicale organizzato da Trentino Marketing in collaborazione con le APT Val di Fassa, Val di Fiemme, San Martino di Castrozza Passo Rolle Primiero e Vanoi, Val di Non, Madonna di Campiglio, Pinzolo, Val Rendena, Dolomiti di Brenta - Altopiano della Paganella, oltre a numerosi soggetti pubblici e privati del territo-

PER LA SUA XXIII EDIZIONE, LA MANIFESTAZIONE COLONNA SONORA DELL’ESTATE TRENTINA PROPONE UN CARNET DI MUSICISTI DI FAMA INTERNAZIONALE, CHE SAPRANNO REGALARE MOMENTI DI GRANDE EMOZIONE NELL’INCANTEVOLE PAESAGGIO NATURALE DELLE DOLOMITI. CON QUALCHE NOVITÀ TUTTA DA SCOPRIRE... Val di Fassa - Val Duron - Rifugio Micheluzzi - Stefano Bollani Fototeca Trentino Sviluppo Spa: foto di Marisa Montibeller

Dolomiti di Fassa - Rifugio Roda di Vaèl - L’Alba delle Dolomiti Fototeca Trentino Sviluppo Spa: foto di Walter Cainelli

I SUONI DELLE DOLOMITI

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trentinoeventi trentinopanorama Val di Fassa - Col Margherita - Ezio Bosso e Italian Cello Consort Fototeca Trentino Sviluppo Spa: foto di Daniele Lira

rio. Una manifestazione più che consolidata, in grado di unire le performance musicali di artisti di elevatissimo calibro ad un’esperienza di immersione nella natura. La rassegna prenderà il via il 7 luglio e proseguirà con una carrellata di eventi fino al 31 agosto, nel maestoso scenario delle Dolomiti dichiarate patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.

La direzione artistica di Chiara Bassetti e Paolo Manfrini si avvale da quest’anno del contributo del violoncellista veneto Mario Brunello, profondo investigatore del rapporto tra musica e natura, attraverso le sue straordinarie performance apprezzate in tutto il mondo e le sue pubblicazioni, che ha il merito di aver arricchito nel tempo la proposta del festival con

interessanti progetti ed impeccabili esibizioni. Insieme a lui, grande protagonista di quest’edizione sarà la Kremerata Baltica, orchestra composta dai migliori talenti provenienti dai Paesi Baltici, fondata nel 1997 da Gidon Kremer. Un gruppo che ha fatto delle sfide e della sperimentazione la propria identità, mettendosi in gioco con spirito pioneristico in percorsi fuori dal comune. Mario Brunello e Kremerata Baltica saranno infatti gli interpreti principali della Campiglio Special Week, una settimana di festival nel festival che avrà luogo dal 17 al 23 luglio nelle splendide Dolomiti di Brenta, tra rifugi in vetta e località di fondovalle, tra cui anche luoghi di notevole interesse storico artistico. Accanto a loro, nei suoi 24 appuntamenti, il Festival ospiterà talenti di ogni parte del mondo, facendo incontrare generazioni diverse e spa-

IL PROGRAMMA, DA MARIO BRUNELLO A SARAH JANE MORRIS 7 luglio ore 13, Rifugio Fuciade, Val di Fassa, Gruppo Costabella – Cima Uomo I 12 VIOLONCELLISTI DEI BERLINER PHILHARMONIKER

18-20 luglio, Gruppo di Brenta Trekking MARIO BRUNELLO PETERIS SOKOLOVSKIS

19 luglio ore 17 e 21 Palazzo Lodron Bertelli Caderzone Terme KB GOOD VIBEQUARTET

9 luglio ore 13, Passo di Lavazé, Val di Fiemme, Gruppo Corno Nero - Pala Santa JOEY ALEXANDER

18 luglio ore 17.30, Salone Hofer Madonna di Campiglio QUATRO BALTICA QUARTET

20 luglio ore 13, Rifugio Brentei Gruppo di Brenta MARIO BRUNELLO, KREMERATA BALTICA

12 luglio ore 13, Villa Welsper, Primiero, Pale di San Martino CHICK COREA, BÉLA FLECK 15 luglio ore 6, Col Margherita, Val di Fassa, Gruppo Lusia – Bocche L’Alba delle Dolomiti ORCHESTRA DI PIAZZA VITTORIO Campiglio special week 17 – 23 luglio MARIO BRUNELLO, KREMERATA BALTICA. “OMAGGIO ALLE DOLOMITI DI BRENTA” 17 luglio ore 13, Carisolo, Gruppo della Presanella ANDREY PUSHKAREV

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Val Rendena - Dolomiti di Brenta - Trekking Musicale Fototeca Trentino Sviluppo Spa: foto di Daniele Lira


trentinoeventi San Martino di Castrozza - Pale di San Martino - Rifugio Rosetta - Mischa Maisky Fototeca Trentino Sviluppo Spa: foto di Marisa Montibeller

ziando tra i generi musicali più vari. Jazz, cantautorato, musica classica..... ma anche apertura alla contaminazione con sonorità di altri paesi e altri continenti, all’insegna di un dialogo in grado di comunicare in un linguaggio universale, quello della musica, che supera ogni confine. Toccherà ai 12 Violoncellisti dei Berliner Philharmoniker – ensemble nato in seno all’omonima orchestra sinfonica, una delle più prestigiose del mondo – aprire le danze il 7 luglio, presso il rifugio Fuciade in Val di Fassa. Altrettanto imperdibile sarà poi l’appuntamento con il talentuoso Joey Alexander, 14enne originario dell’isola di Bali che ha stupito tutto il mondo con il suo jazz, e che ha figurato come candidato più giovane tra gli aspiranti al premio Grammy Awards nel 2015. A regalarci incantevoli sinfonie jazz sarà anche Chick Corea, celebre pianista e

21 luglio ore 21, Spiazzo Rendena, Chiesa di San Vigilio MARIO BRUNELLO KREMERATA BALTICA 22 luglio ore 13, Malga Brenta Bassa, Gruppo di Brenta MARIO BRUNELLO KREMERATA BALTICA 23 luglio ore 6, Pra Castron di Flavona, Gruppo di Brenta L’Alba delle Dolomiti MARIO BRUNELLO KREMERATA BALTICA 26 luglio ore 13, Laghi di Bombasèl, Val di Fiemme, Gruppo del Lagorai QUARTETTO KELEMEN 28 luglio ore 13, Buffaure, Val di Fassa, Gruppo Colac Buffaure BELLA CIAO 1 agosto ore 13, Rifugio Tosa e Tommaso Pedrotti, Altopiano della Paganella Gruppo di Brenta GIULIANO CARMIGNOLA

2 agosto ore 13, Val di Fassa, Gruppo Sella, Sassolungo, Passo Sella ANOUAR BRAHEM KHALED YASSINE KLAUS GESING BJÖRN MEYER 4 agosto ore 13 Lago Asciutto, Giustino, Gruppo di Brenta ENSEMBLE ZANDONAI ALBRECHT MAYER Direttore: Giancarlo Guarino 8 agosto ore 13, Rifugio Rosetta Giovanni Pedrotti, San Martino di Castrozza, Pale di San Martino TEN THING

10 agosto ore 13, Malga Canvere, Val di Fiemme, Gruppo Viezzena - Bocche SARAH JANE MORRIS ANTONIO FORCIONE 21 agosto ore 13 Camp Centener, Madonna di Campiglio, Gruppo di Brenta JACK SAVORETTI ACOUSTIC TRIO 23 agosto ore 13 Pian della Nana Malga Tassulla, Val di Non, Gruppo di Brenta NADA 25 agosto ore 13 Rifugio Vaiolet, Val di Fassa, Gruppo del Catinaccio BARTOLOMEY BITTMANN 29 agosto ore 13 Località La Porta, Val di Fiemme, Gruppo Cornacci Monte Agnello FEDERSPIEL 31 agosto ore 13 Rifugio Contrin, Val di Fassa, Gruppo della Marmolada HÉCTOR ULISES PASSARELLA E ROBERTO PASSARELLA DUO BANDONEON

Sarah Jane Morris 69

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trentinoeventi trentinopanorama tastierista statunitense, che si esibirà insieme al virtuoso del banjo Béla Fleck, a Villa Welsperg in Primiero. Il programma vede in Val di Fiemme il concerto di Sarah Jane Morris, storica musicista americana che si muove sinuosamente tra jazz, rock e rhythm and blues, e Antonio Forcione, noto chitarrista di origini molisane, costruito su brani che toccano temi sociali, sentimenti, paesaggi interiori senza dimenticare l’omaggio alle migliori esperienze musicali da Stevie Wonder a Bob Dylan. Tra gli strumentisti, l’italiano Giuliano Carmignola, uno dei più importanti violinisti a livello internazionale, esperto interprete di musica barocca e classica, si esibirà al rifugio Pedrotti sull’altipiano della Paganella. Per rimanere in Italia, la versatile Nada ci incuriosirà poi in un’esibizione che spazierà tra classici, musica popolare e nuove invenzioni come la sua “Senza un perché”, divenuta colonna sonora del film “The Young Pope” di Paolo Sorrentino. Sono molti gli artisti d’eccezione che segneranno questa edizione del festival: l’ungherese Quartetto Kelemen, Anouar Brahem con il suono caldo e ipnotico dell’oud tunisino, Ten Thing, ensemble al femminile norvegese, e ancora, l’eclettico Jack Savoretti e il suo acustic trio, il duo BartolomeyBittmann; l’ensemble Zandonai con Albrecht Meyer; l’ironica brass band Federspiel, il duo Bandoneon di Héctor Ulises e Roberto Passarella con la loro contaminazione tra tango e jazz, e molti altri ancora, per donarci attimi e atmosfere davvero indimenticabili. Non mancheranno, infine, le attesissime Albe delle Dolomiti, appuntamenti musicali al sorgere del sole che quest’anno si svolgeranno: in Val di Fassa, il 15 luglio a Col Margherita, e in Val Rendena, al Pra Caston di Flavona, il 23 luglio. ■ 70

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CAMPIGLIO SPECIAL WEEK: I SUONI ARRIVANO NELLE DOLOMITI DI BRENTA

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uesto nuovo progetto all’interno del Festival propone una settimana di concerti in Val Rendena, a Madonna di Campiglio e dintorni, a partire dal 17 fino al 23 luglio. Come anticipato, il violoncellista Mario Brunello insieme alla prestigiosa Kremerata Baltica, porteranno la musica sulle vette meravigliose delle Dolomiti di Brenta, ma anche nelle zone di mezzamontagna, nelle radure, nel fondovalle, oltre che in luoghi dall’alto valore storico-artistico come le antiche chiesette. Il tutto, senza rinunciare al piacere della scoperta dei paesaggi naturali attraverso un trekking, lungo un suggestivo itinerario. Il primo appuntamento è previsto per il 17 luglio al Lago Nero, sopra Carisolo, con Andrey Pushkarev, musicista figlio d’arte che con il suo vibrafono, strumento a percussione in lamelle di metallo, ama muoversi tra vari autori e diversi generi musicali, dalla musica classica, al jazz, alla world music. Il 18 luglio, nel Salone Hofer di Madonna di Campiglio, il Quatro Baltica Quartet, quartetto d’archi della Kremerata, si cimenterà con le opere che Haydn ha dedicato a L’allodola e a L’uccello, arrivando poi anche ai lavori più recenti dello statunitense Philip Glass e del lettone Peteris Vasks. Dal 18 fino al 20 luglio invece, all’esperienza sonora si aggiungerà appunto quella della camminata in quota, con una tre giorni di escursione tra i rifugi e i sentieri del Brenta in compagnia dei violoncellisti Mario Brunello e Peteris Sokolovskis, membro

della Kremerata, che proporranno brani di Jacques Offenbach, Luigi Boccherini, e affronteranno la sfida della mistica Lux Aeterna di Alexander Kneifel, dove uniranno il loro canto alla musica. L’itinerario culminerà il 20 luglio con l’arrivo al Rifugio Brentei e l’esecuzione di Violoncelles Vibrez, di Giovanni Sollima, proposta dai due violoncellisti insieme agli artisti della Kremerata Baltica, e brani di Vivaldi, Michael Nyman e Nino Rota. Il 19 luglio a Caderzone Terme, a Palazzo Lodron Bertelli, sarà la volta del KB Good Vibequartet, che si muoverà tra il genio di Mozart e i brani dell’originale strumentista argentino Astor Piazzolla. Nella splendida Chiesa di San Vigilio a Spiazzo Rendena, invece, il 21 luglio Mario Brunello e la Kremerata ci regaleranno una performance che attinge al sacro, musicando The Protecting Veil di John Taverner, opera che rimanda alla tradizione e all’inconografia della Chiesa Orientale ispirandosi alla vita di Maria e alla Festa della Protezione della Madre di Dio. La fortunata combinazione di violoncello ed orchestra baltica riproporrà anche una meravigliosa Serenata nel segno di Mozart e Tchaikovsky, il 22 luglio, a Malga Brenta Bassa, alle pendici delle maestose pareti del Brenta. Questa speciale settimana in Val Rendena sarà coronata infine da un’Alba delle Dolomiti: il 23 luglio a Prà Castron di Flavona, con Sunset Serenade.

LE ALBE DEI SUONI: MUSICA COME DIALOGO

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e albe delle Dolomiti rappresentano sicuramente uno dei momenti più attesi del Festival per l’atmosfera estremamente suggestiva che riescono a creare. Appaiono persino più belle ed emozionanti se contemplate dopo la fatica di una salita a piedi, con lo zaino in spalla. Appuntamento quindi al 15 luglio, alle 6 di mattina, in Val di Fassa a Col Margherita con l’Orchestra di Piazza Vittorio, un percorso musicale e sociale che da 15 anni a questa parte costituisce un esempio virtuoso di dialogo tra etnie e culture, attraverso il linguaggio universale della musica. Nata da un’idea di Mario Tronco della Piccola Orchestra Avion Travel e di Agostino Ferrente, l’Orchestra di Piazza Vittorio riunisce artisti di varie parti del mondo, ed è conosciuta a livello internazionale. In programma Credo, un progetto artistico attraverso cui l’ensemble si fa interprete del presente affrontando

il tema delle fedi e del confronto tra religioni. In occasione di quest’alba, ci proporrà brani e musiche originali di Rossini, Britten e De Machaut, oltre a canti di religioni orientali e sufi, accompagnati da strumenti di tradizione sia occidentale che araba, per guardare simbolicamente all’incontro tra culture e religioni con apertura, senza timori. Sunset Serenade, in programma invece il 23 luglio a Prà Castron di Flavona, con Mario Brunello e la Kremerata Baltica, sarà una sorta di serenata diurna, che renderà omaggio al sole che sorge, in un’emozionante selezione di brani di Mozart, Tchaikovsky, Bach e Messiaen, per raccontare il rapporto ancestrale tra l’uomo, la fede e la musica. Un benvenuto che rivestirà quindi anche un significato simbolico e mistico, congiungendo il fenomeno naturale dell’alba con le credenze dei popoli, come il mito delle creazione e le scoperta della luce in alcune religioni.


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razie al supporto degli sponsor, che colgo l’occasione per ringraziare, avremo una bellissima edizione con numerosi e ricchi premi. Sponsor che rappresentano eccellenze nei rispettivi settori ma che, oltre ad altissima professionalità, hanno anche etica e passione, quello che nel golf viene indicato con “the spirit of the game”! Ringrazio in particolare Assicurazioni Generali (agenzia di Rovereto di via Rosmini) che per il secondo anno sarà Title Sponsor. In alcune tappe avremo modo di provare uno dei bellissimi prodotti di zed experience. L’arte di fare il barbeque diventa “cooking out”, con l’ausilio di questa composizione multifunzione autoportante. Il desing italiano sposa la funzionalità e potremo grigliare

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È APPENA PARTITA LA QUINTA EDIZIONE DEL TORNEO ESTIVO, CHE CALCA I CAMPI DELLA REGIONE E LAMBISCE IL VENETO E L’ALTO ADIGE i prodotti di Macelleria Eccher e Pescheria Ferrari. Alcune date saranno di saba-

to e altre durante la settimana: 27/5 Tesino, 9/6 Asiago, 24/6 Pergine, 8/7 Ronce-

gno, 13/7 Rendena, 2/8 Folgaria, 24/8 Petersberg, 3/9 Madonna di Campiglio, e 23/9 Sarnonico. Ringrazio Trentinoscratch per la parte organizzativa del tour e ricordo che, in collaborazione con il nostro storico sponsor Wall Street English e con Golfteam, Trentinoscratch ha organizzato dei camp estivi per under14. Seguiteci su Facebook o info@trentinoscratch.it Vi aspetto e...buon gioco a tutti! ■

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giugno torna l’appuntamento fisso con il Barber Day, il raduno di auto e moto storiche, americane e Super Car con la “R” maiuscola, che non ha certo bisogno di presentazioni. Imperdibile la tredicesima edizione che domenica 18 giugno 2017 porterà centinaia di veicoli nella cittadina termale di Levico e permetterà ad appassionati e curiosi di trascorrere una giornata indimenticabile all’insegna degli indimenticabili anni ’50-’60-’70. Il ricco programma della giornata prevede 12 ore ininterrotte di divertimento made in Levico; un grande evento organizzato totalmente dall’uomo da cui prende il nome, “El Barber” Paolo Andreozzi che, con la sua instancabile voglia di mettersi in gioco, ha creato una manifestazione storica e che tutti attendono. Nonostante sia al tredicesimo anno il raduno non manca mai di stupire, con novità e divertimento. Dedicato quest’anno alla Stazione Carabinieri di Levico Terme, si aprirà con la colazione al Lido spiaggia bar Buena Onda

DEDICATO ALLA STAZIONE DEI CARABINIERI DI LEVICO

BARBER DAY

XIII EDIZIONE IN ONORE DELLA STAZIONE DEI CARABINIERI DI LEVICO CON 12 ORE DI SPETTACOLI, CONCERTI E SFILATE ALL’INSEGNA DEI MITICI ANNI ’50, ’60 E ’70 CON AUTO E MOTO AMERICANE, STORICHE, SUPERCARS, FIAT 500, JEEP, VESPE, MAGGIOLINI, MAGGIOLONI E QUAD PROGRAMMA Dalle 8.00 alle 10.00: ritrovo e iscrizioni presso Lido Spiaggia Bar BUENA ONDA con COLAZIONE sul lago con caffè o cappuccino offerto da GINO, dolce la Vera e Originale Treccia Mochena offerta da NICOLA OSLER delle DELIZIE MOCHENE di Canezza, ESIBIZIONI sul lago, con Parapendio ACROBASTARD TEAM Manuel Carli. Vari passaggi con aereo del mitico e amico Raffaello. ESIBIZIONE il gruppo GAVS di Aeromodellistico Valsugana. ZUMBA FITNESS con la zin Laura Del Grosso. Dalle 10.30: NOVITÀ: partenza della Sfilata attraversando le vie dei centri di Levico, Selva, Campiello, Novaledo, Marter, Borgo Valsugana con sosta nelle piazze Municipali, OSPITI nel Chiostro del Comune di Borgo per APERITIVO alcolico e non, offerto da Lorenzo, Bar Turismo sala biliardi di Levico. Trancio di Pizza offerta da Nicola Osler delle Delizie Mochene di Canezza. Il tutto con la compagnia blues musicale del gruppo Village H (Maiky Blues chitarra acustica, reso fonica e mandolino) (Herve’Ferrat Armonica e voce). Seguirà la BENEDIZIONE di tutti i mezzi del Barber Day con il Parroco Don Daniele Morandini. Rientro a Levico nella struttura U.S.Levico Campo Sportivo in Viale Lido. Dalle 13.30: pranzo e concerto con il BLUES dei grandi ”Paolo Venturi e PG Petricca”. re

r” Carabinie

Paolo “Barbe

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Dalle 14.00: concerto Rock and Roll con il Famoso gruppo ‘’William.T.’’ e Grande imitatore di Elvis. Ci sarà la scuo-

la di Ballo Doo-Wop-Boogiedancers, che è presente in tutto il Veneto. Dalle 15.30: Concorso “Pin-Up”, Spettacolo Pin-Up, organizzato dall’associazione MILLE SOGNI di Brescia in collaborazione con PROMOEVENT SERVICE di Massimo D’Achille - Trento. Esibizione di cerchio aereo, un’arte cinese con Camilla Libardoni. Premiazione delle 5 auto e 5 moto più belle. Elezione Miss Barber Day 2017. I trofei sono realizzati dalla Ditta Andreatta & Nicoletti di Trento; lo Spumante Lagorai è offerto dalla Cantina F.lli Romanese di Levico Terme. Seguirà Ballo Country, Zumba Fitness, Levico Boat sul lago. L’Associazione “MILLE SOGNI” truccherà gratuitamente tutte le signore presenti. Presenti: Gruppo TAUNUS Devil Drivers con sede Vicenza; JTC Racing di Vicenza. AutoPergine con i suoi camper westfalia; SunKustom bike and Bar Calceranica; Moto Club Street Souls di Madrano; Motor Shop di Pergine con esposizione carrelli per auto Cresci. Per i vostri bimbi ci saranno il Mago Rudi, Cristiana la Truccabimbi e le bolle di sapone, Magie e tanti giochi. Gli straordinari CASTELLI GONFIABILI, un’aerea di 50 m2 per i più piccoli, Corrado e Anna dell’Associazione Little CowBoy di Novaledo, con i suoi PONY per giri turistici sul lago di Levico. Per tutti ci sarà Levico, l’acqua leggerissima che non pesa sull’ambiente. Ottima qualità del Panificio Samaretz Claudio di Levico.


trentinopanorama Barber Day ringrazia:

L’ISCRIZIONE A PERSONA DI € 30 COMPRENDE:

di Gino accompagnata dalla treccia mochena, di Nicola Osler delle Delizie Mochene, sulla spiaggia del Lago di Levico, dove sarà possibile effettuare le iscrizioni dalle 8 alle 10.30. Nell’attesa che tutti i mezzi si radunino, è previsto uno spettacolo di parapendio Acrobastard Manuel Carli, passaggio con aereo dell’amico Raffaello, esibizioni acrobatiche sul lago del gruppo Gavs Valsugana, mentre chi ama la musica e lo sport potrà seguire il gruppo di Zumba con la zin Laura Del Grosso. Per chi ha già provato l’emozione di partecipare alla giornata con la propria auto o moto, quest’anno ci sarà una grossa novità riguardo al percorso: dalle 11 partirà la sfilata che, attraverso i centri di Levico Terme, Selva, Campiello, Novaledo e Marter, arriverà fino a Borgo dove gli automobilisti sosteranno nel chiostro del Comune, ospiti per l’occasione, per un aperitivo preparato da Lorenzo del Bar Turismo di Levico accompagnato da

un trancio di pizza di Nicola Osler delle Delizie Mochene e dalla musica Blues dei Village H. A seguire la benedizione di tutti i mezzi che parteciperanno alla sfilata del Barber Day da parte del parroco Don Daniele. Tutte le vetture rientreranno a Levico, dove si terrà il pranzo nella struttura dell’associazione calcistica U.S.Levico presso il Campo Sportivo sulle rive del lago. Il pomeriggio sarà assai movimentato con due concerti Blues e rock ‘n roll a tener caldi i motori di auto e moto parcheggiate e pronte ad essere giudicate: dalle 13.30 Paolo Venturi e PG Petricca porteranno sul palco il Top del Blues e a seguire il gruppo “William.T.” con i più grandi successi di Elvis Presley. Il tanto atteso concorso di Pin-Up e l’esibizione dell’artista Camilla Libardoni con il cerchio aereo, precederanno di poco la premiazione con i trofei realizzati dalla ditta Andreatta & Nicoletti, spumante Lagorai F.lli Romanese delle

• gadget: occhiali firmati (Fabbrica di Pedavena) • omaggio floreale della fioreria Morena a tutte le signore • colazione: caffè o cappuccino • dolce: la vera e originale treccia mochena • aperitivo alcolico e non e trancio di pizza • pranzo: primo, secondo, bibita caffè e dolce • brindisi di saluto

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fatica neanche dopo aver percorso tanti chilometri. PERFORMANCE STRAORDINARIE. La Coupé è disponibile sia in versione a trazione posteriore sia 4, al pari della Cabrio; solo 4x4, invece, l’originale Targa. Il sei cilindri arriva a sviluppare 450 cavalli, 30 in più della Carrera S e 20 in più della precedente GTS aspirata. La vera arma segreta, però, non è la potenza massima, ma la coppia, 500 Nm disponibili in

un’ampia fascia di utilizzo, da 2.150 a 5.000 giri. Con la nuova GTS il perfetto mix versatilità-prestazioni tipico della serie 911 fa un ulteriore passo in avanti. La GTS ha percorso i 20,83 km del vecchio Nurburgring disseminato di 73 curve in appena 7’26” (12 in meno rispetto alla precedente). La GTS più rapida in accelerazione è la Coupé 4 con PDK: 0-100 in 3,6 secondi, 0,2 in meno rispetto alla S. Quella con la velocità massima più elevata è sempre la Coupé automatica, ma solo con trazione posteriore (312 km/h). Il volante di 36 cm di diametro ospita il manettino per regolare il comportamento dinamico (Normal, Sport, Sport Plus e Individual) con al centro il pulsante Sport Response che per 20 secondi garantisce le prestazioni massime dell’auto. Completi i dispositivi di assistenza alla guida, al top l’infotaiment con display da 7 pollici. Con l’impianto di scarico sportivo i nuovi modelli 911 GTS definiscono nuovi standard anche in termini di sound: 2 catalizzatori e un silenziatore sfociano in 2 terminali di scarico centrali in colore nero lucido, per un look tipicamente da gara, un’impressionante risonanza e un intenso sound da vettura sportiva, tipico della 911.


trentinomesestyle trentinomese DETTAGLI DI GRANDE IMPATTO VISIVO. La carrozzeria è più larga della Carrera 4 e anche le carreggiate sono più generose, le ruote sono da 20 pollici (pneumatici 245/35 anteriori, 305/30 posteriori) con cerchi nero satinato lucido e chiusura centrale, come sulla Turbo S. Il telaio attivo (PASM) abbassa la Coupé di un centimetro rispetto alla S e su richiesta si può avere l’asse posteriore sterzante. Esternamente numerosi dettagli differenziano la GTS dalle altre Carrera. Il rivestimento frontale con le sue forme nette

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conferisce un aspetto imponente alla vettura. Le prese d’aria laterali migliorano l’afflusso d’aria e sottolineano il carattere sportivo dei modelli GTS, mentre i fari principali Bi-Xenon con Porsche Dynamic Light System (PDLS) colpiscono con le luci diurne a 4 LED. La parte posteriore è ancora più vigorosa. Più ampia di 44 mm rispetto alla 911 Carrera S, assicura un vantaggio in termini di dinamica di guida percepibile in ogni curva. Di grande impatto visivo i listelli decorativi fra le luci posteriori scure dei modelli 911 Carrera GTS con trazione posteriore, realizzati in colore nero. Riservata ai modelli con trazione integrale la fascia di raccordo luminosa in tecnica a LED. I cerchi da 20˝ 911 Turbo S incarnano lo spirito del Motorsport e convincono grazie alle loro ampie dimensioni che assicurano aderenza al terreno e performance in pista straordinarie. Su richiesta sono disponibili cerchi da 20˝ Carrera S nel design a 10 razze.

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LE CONVENZIONI DI SOCIALDENT Lo Studio dentistico Socialdent opera in rapporto continuo con l’Arma dei Carabinieri, le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil, l’associazione Acli e quella dei Mutilati e invalidi civili, offrendo tutta una serie di prestazioni agevolate, con sconti rispetto al listino base su molti tipi di intervento (ad esempio impianti, estrazioni dentarie, eccetera). Attenti in particolare alle esigenze dei pazienti anziani o con problemi di disabilità, da qualche mese i professionisti di Socialdent operano anche in collaborazione con la cooperativa sociale Api di Levico Terme, che offre ai suoi assistiti servizi a domicilio in tutto il Trentino. Le visite dentistiche si svolgono periodicamente allo studio Socialdent, che è attrezzato per accogliere e trattare pazienti in carrozzina e pazienti psichiatrici, in totale sicurezza e con la consueta professionalità.

di preoccupazioni: merito dell’alta tecnologia e delle tecniche innovative disponibili presso lo studio di Mezzolombardo, che l’equipe di dentisti, ortodonzisti e chirurghi mette al servizio di ogni esigenza, per dare ai pazienti risposte personalizzate. Lo studio di Mezzolombardo, infatti, oltre a vantare un team di professionisti specializzati nei vari campi della cura dentale, dispone di una strumentazione e di una tecnologia all’avanguardia tra le più innovative e meno invasive, che consente di trattare con successo ogni tipo

di disturbo. La prima visita professionale è dettagliata e senza impegno. Un motivo in più per approfittarne e prenotare una visita per tutta la famiglia! ■

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A dx, il dr. Ranieri Gnesotto, igienista

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di Daniele Valersi

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ome ogni anno il Conse r vatorio “F. A . Bonporti” di Trento e Riva del Garda partecipa attivamente alla Festa della Repubblica con il consueto concerto offerto alla cittadinanza, che fa parte degli eventi programmati dal Festival dell’Economia. L’appuntamento è all’Auditorium Santa Chiara (giovedì 2 giugno, ore 21), si esibiscono tre formazioni di allievi del “Bonporti”: il Coro da camera, l’Ensemble di Percussioni e l’Orchestra di Fiati con i loro direttori Lorenzo Donati, Sergio Torta e Julián Lombana; in programma musiche di Erik Esenvalds, Steve Reich, Pedro Morales Pino, Claudio Monteverdi, Lorenzo Donati/Monteverdi, Paul Dukas, Migliacci-Modugno, George Gershwin. Il Festival Internazionale di Musica Sacra, che interessa numerosi centri della regione, sta svolgendo la sua 46^ edizione, cui prendono parte cori, gruppi strumentali e solisti attivi tanto nelle province di Trento e Bolzano quanto in ambito internazionale. Come è avvenuto per le passate edizioni, si sono intensificate le relazioni con il Tirolo, mediante la partecipazione al Festival di gruppi e con la messa a punto di progetti comuni, nella prospettiva del Tirolo come regione europea. La programmazione del Festival prevede per questo mese alcuni appuntamenti di rilievo in provincia di Trento: giovedì 2 giugno a Trento (Chiesa S. Chiara, ore 20.30) il Coro S. Isidoro Martignano diretto da Giacinta Dapreda è impegnato in brani del repertorio classico e contemporaneo sul tema “L’incanto di Maria: inno alla Vergine”; venerdì 3 a Trento (Chiesa del Suffragio, ore 21) 78

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FESTIVAL DI MUSICA SACRA SI STA SVOLGENDO LA SUA 46^ EDIZIONE, CUI PRENDONO PARTE CORI, GRUPPI STRUMENTALI E SOLISTI ATTIVI TANTO NELLE PROVINCE DI TRENTO E BOLZANO QUANTO IN AMBITO INTERNAZIONALE e sabato 4 a Pomarolo (Chiesa San Rocco - Chiusole, ore 21) l’Ensemble Altair diretto da Giacomo Gabriele Bezzi propone “Ex Semine - Viaggio vocale dal Medioevo alla musica contemporanea”. Triplo appuntamento per l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, con Marco Mandolini in qualità di primo violino e maestro concertatore: martedì 6 a Riva del Garda (chiesa parrocchiale, ore 21), mercoledì 7 a Rovereto (Chiesa di San Marco, ore 21) e giovedì 8 ad Arco (Collegiata, ore 20.45); alla voce del controtenore Filippo Mineccia sono affidate le parti solistiche in partiture di Giovanni Battista Per-

Filippo Mineccia

golesi, Francesco Durante, Wolfgang Amadeus Mozart; il programma è dedicato alla memoria di Andrea Mascagni e Giovanni Ondertoller. Filippo Mineccia ha lavorato con numerosi ensemble e gruppi specializzati nel repertorio antico; in ambito operistico ha cantato durante il 49° Festival dei Due Mondi (diretto da Alan Curtis), con la Cappella de’ Turchini diretta da Antonio Florio, al Teatro Ariaga di Bilbao (diretto da Carlos Aragón), presso Hagen Stadttheatre (Germania) in “The Fairy Queen” di Purcell, presso il teatro Comunale di Ferrara e il teatro Alighieri di Ravenna con l’Accademia Bizantina diretta

da Ottavio Dantone. Tra gli impegni più recenti ricordiamo la sua interpretazione nel ruolo di Silla nell’omonima opera di Haendel, nella stagione 2015/16 del festival haendeliano di Halle, sotto la direzione di Enrico Onofri. L’Ensemble Gherdëina, l’Ensemble Gambe di Legno (diretti da Francesco Baroni) e i solisti Sonia Tedla, Priska Malsiner, Gabriella Martellacci, Alberto Allegrezza e Guglielmo Bonsanti si esibiscono venerdì 9 a Trento (San Francesco Saverio, ore 21) in pagine di Johann Pachelbel, Johann Rosenmüller, Andreas Hammerschmidt vom Leiden, Agostino Steffani. Il Festival si conclude domenica 11 a Trento (Chiesa di Villazzano, ore 18) con il Coro polifonico di Ruda diretto da Fabiana Noro e i solisti Raffaele Prestinenzi, Claudio Zinutti, Mathia Neglia che propongono una nutrita antologia di vari autori: Pavel Cesnokov, Nikolaj Kedrov, Franz Schubert, Gioachino Rossini, Franz von Suppé, Francis Poulenc, Francesco d’Assisi, Pau Casals, Ola Gjeilo, Eric Whiteacre, Arvo Pärt. ■


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© Dino Panato

© Dino Panato

UN “FIUME” DI SPETTACOLO “FESTE VIGILIANE”: A TRENTO DA GIOVEDÌ 22 A LUNEDÌ 26 GIUGNO 2017 SI ANDRÀ ALLA RISCOPERTA DEL RAPPORTO FRA LA CITTÀ E IL SUO FIUME © Dino Panato

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orna puntuale a Trento, in occasione della ricorrenza patronale, l’appuntamento con le Feste Vigiliane che quest’anno saranno organizzate, su incarico dell’Amministrazione comunale, dal Centro Servizi Culturali S. Chiara. Saranno cinque intense giornate che, da giovedì 22 a lunedì 26 giugno, richiameranno residenti e turisti nelle strade e nelle piazze del centro storico cittadino (e non solo) proponendo un fitto calendario di spettacoli musicali e teatrali, disfide in costume, eventi espositivi, golose proposte per il palato. Il programma di questa 34ª edizione delle Feste presenta molti elementi di continuità rispetto al passato, con la riproposta degli eventi ritenuti tradizionali, ma sono state introdotte anche interessanti novità, la più significativa delle quali è rappresentata dall’indicazione di un tema: il rapporto fra la città e il suo fiume. Tutti confermati nel calendario delle Feste Vigiliane 2017 gli appuntamenti della tradizione che da ormai oltre trent’anni le caratterizzano: si partirà giovedì 22 giugno con il Corteo inaugurale e venerdì 23 andrà in scena in piazza Fiera lo spettacolo del Tribunale di penitenza, preludio al castigo della “Tonca”

nel fiume. Sabato 24 si rinnoverà la proposta di “spettacolo diffuso” della Magica Notte e domenica 25 sarà la volta del Palio dell’Oca con le zattere in gara sul fiume a rappresentare tutti i rioni della città. Gran finale lunedì 26 con la Disfida dei Ciusi e dei Gobj e lo spettacolo pirotecnico conclusivo. Le numerose altre iniziative che vanno a comporre il programma pongono invece in particolare evidenza la relazione, in equilibrio mobile, fra Trento e fiume Adige. Nelle cinque giornate delle Vigiliane potrà così essere approfondito il rapporto tra l’insediamento urbano e le vie d’acqua e, più in generale, tra l’uomo e l’elemento acqua. Un tema dunque in grado di creare una connessione con il patrimonio storico del territorio, di stimolare la fantasia e di aprire nuove prospettive verso scenari futuri. Il riferemento storico di partenza

riporta al 1858 quando, per evitare inondazioni e piene, si decise di deviare dal centro della città il corso del fiume Adige che, originariamente, arrivava quasi a lambire le mura del Castello del Buonconsiglio. Come in passato, gli spazi destinati a ospitare gli eventi principali saranno piazza Fiera con le tribune per il pubblico, piazza Duomo e piazza Cesare Battisti. Sarà inoltre inserita nel perimetro di maggiore frequentazione piazza S. Maria Maggiore e un ulteriore sforzo degli organizzatori tiene conto della “città nuova” rappresentata dal quartiere Le Albere, dove nel parco sono state pensate alcune manifestazioni, legate in parte al tema specifico scelto per questa edizione delle Feste. «Si tratta di una proposta di spettacolo allineata ad un gusto il più ampio possibile – spiega il direttore del Cen-

tro Servizi Culturali S. Chiara, Francesco Nardelli – che intende quindi proporsi ad un pubblico vasto attraverso una caratura di carattere “popolare”, anche se fortemente connotata in termini di qualità.» Sarà un programma ricco e intenso che, ancora una volta, guiderà alla scoperta non solo dei luoghi, ma anche dei tempi di un passato cittadino che, nei giorni della festa, potrà rivivere anche e soprattutto nel gusto dell’incontrarsi, dello stare insieme, nel piacere di stringere nuove amicizie. Una festa tutta trentina, ma che la città sarà lieta di poter condividere con quanti la vorranno frequentare con l’intenzione di scoprirne l’anima più autentica. La grande scommessa delle Vigiliane di quest’anno è anche quella di rendere visibile l’amore dei trentini per la propria città e la sfida è stata lanciata, prima di tutto, a commercianti e ristoratori: vestire Trento con i suoi colori, il giallo e il blu. Ma anche il pubblico è invitato a mettersi in gioco: una maglietta, un foulard, basterà pochissimo per far sapere a tutti che Trento è viva, positiva, giocosa e creativa, che ha voglia di esserci e partecipare. Parola d’ordine: “La città è gialla e blu, la città sei anche tu!” ■ 79

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di Lara Deflorian

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entre questa intervista è in fase di stampa, il diciannovenne Endi Bahaj è impegnato a sostenere gli esami finali all’Accademia della Scuola di Ballo del Teatro alla Scala di Milano. Certi di un esito conclusivo più che brillante, possiamo presentare Endi Bahaj come uno dei pochi trentini che si è diplomato presso il famoso ente scaligero, dove ha avuto modo di studiare con grandi maestri ed esibirsi in diverse creazioni classiche e non, alcune delle quali realizzate da Frederic Olivieri, direttore dell’Accademia e neodirettore del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala. Per il giovane trentino questo è stato possibile anche grazie al sostegno di una borsa assegnata dalla Pat, rivolta agli studenti e ai “nuovi talenti” del territorio provinciale.

UN “TRENTINO” ALLA SCALA DI ORIGINE ALBANESE, ENDI BAHAJ È UNO DEI POCHI TRENTINI CHE SI È DIPLOMATO PRESSO L’ENTE SCALIGERO Endi, quando ha incominciato a studiare danza? Ho iniziato all’età di sette anni. Poiché avevo del tempo libero, i miei genitori mi proposero di provare qualche lezione di danza nella scuola che ai tempi frequentava anche mia sorella maggiore. Anche se piccolo avevo già la passione per il ballo, ma non ero mai entrato in contatto con la danza

classica, probabilmente perché mi lasciavo condizionare dai pregiudizi nei confronti dei ballerini. La disciplina e la rigidità degli insegnamenti erano una cosa totalmente nuova, ma vedendo che altri allievi della scuola frequentavano i corsi con serietà e impegno ho capito che potevo provarci anch’io. Così iniziai gli studi a Trento, nella scuola di danza di

Giovanna Menegari, per due o tre volte la settimana per un’ora e mezza. Là ci sono rimasto sette anni. Quando ha capito che il suo futuro sarebbe stato nella danza? A 14 anni avevo già ballato in alcuni teatri trentini e spesso come solista. La mia insegnante mi propose di fare l’audizione all’Accademia Teatro alla Scala. Ero molto scettico e nonostante ci sperassi, ci credevo poco. Quando ho letto il mio nome tra quelli che avevano superato l’audizione, mi vennero le lacrime agli occhi per la gioia. E così, dopo

LA DANZA GIOVANE DEL CID E DI ORIENTE OCCIDENTE

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n seguito alla nomina ufficiale di “titolare di residenze artistiche” assegnata dal Ministero alla Culturale e dall’Assessorato provinciale di competenza, il Centro Internazionale della Danza (CID) di Rovereto, nato nell’ambito del festival Oriente Occidente, ha rafforzato quest’anno la programmazione delle sue residenze creative, attraverso l’individuazione di tre nuovi artisti associati, oltre l’ulteriore sviluppo del progetto CID Cantieri e la produzione di due nuove residenze territoriali. Nello specifico i nuovi associati, i tre giovani autori italiani Salvo Lombardo, Irene Russillo e Davide Valrosso, per un periodo di due anni e una residenza della durata minima di 20 giorni, avranno la possibilità di creare e di presentare alla prossima edizione di Oriente Oc-cidente una loro nuova coreografia. Sempre presso la sede del Centro Di Rovereto, fino ad agosto sono inoltre in programma, per il progetto di CID Cantieri, altre quattro residenze creative selezionate. La prima compagnia ospite è Fattoria Vittadini che lavo-rerà al progetto Vanitas, la seconda è Gruppo e-Motion con la

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coreografia CROSSOVER di Manolo Perazzi; la terza compagnia Insiemi Irreali guidata da Pietro Marulli in agosto sarà impegnata in WRECK – elenco delle specie estinte, mentre il gruppo composto da Tommaso Monza, Claudia Rossi Valli, Chiara Taviani e Carlo Massari rivisiterà in chiave contemporanea Lo Schiaccianoci. Il mese scorso hanno infine presentato le loro nuove creazioni due compagnie del panorama locale, selezionate sulla base di un bando aperto a tutte le realtà regionali nell’ambito del progetto Residenze territoriali. E così la compagnia di Francesca Manfrini 3D-3 dinamiche ha presentato due nuovi progetti: Connection in disorder, sul mondo chiuso e impenetrabile di persone con autismo o disturbi di comunicazione, e Linee, un omaggio all’artista Fausto Melotti. Sempre attraverso un periodo in residenza la compagnia trentina Controra ha presentato BRIATA 1_l’inquietudine, un work in progress nato dalla necessità di indagare, osservare, sia emotivamente sia scientificamente, la paura. La.De.


trentinopanorama esperienza. La mia giornata tipo inizi la mattina alle 7. Dopo una colazione necessariamente ricca arrivo in Accademia, almeno mezz’ora prima per scaldarmi e prepararmi per la lezione delle 9. Verso le 13 abbiamo la pausa pranzo, dopodiché il pomeriggio ho le prove del balletto oppure altre lezioni. Alle 16 mi sposto con la navetta al liceo linguistico A. Manzoni, dove studio fino alle 21.20. Una volta uscito da scuola prendo la metro e torno a casa, cucino qualcosa per la cena e mi preparo per il giorno seguente. Leggo un libro o guardo la TV per non più di mezz’ora, perché poi ho bisogno di far riposare il corpo. Quali sono state le maggiori fatiche e quali le soddisfazioni più grandi? Una fatica iniziale è stata senz’altro il distacco e la lontananza dai genitori che, assieme a mia sorella, mi hanno sempre sostenuto e aiutato nelle mie decisioni. I sacrifici sono molti: ad esempio vedere i mei coetanei trascorrere del tempo in compagnia con gli amici, mentre io sono impegnato a seguire le lezioni in Accademia e al Liceo. Questo però mi ha permesso di maturare un’indipendenza di vita anche in giovane età e di sviluppare una certa maturità. Le soddisfazioni sono innumerevoli: in primis aver potuto lavorare con coreo-

grafi di fama mondiale e aver danzato ruoli come il principe Lucien in Paquita o “Water” in Variation for Four. In questo percorso quali sono stati gli incontri più significativi? Sicuramente la persona senza la quale tutto ciò non sarebbe stato possibile è Giovanna Menegari, che ha visto sempre qualcosa in me e mi ha guidato in questo difficile percorso. In questi anni in Accademia sono stato seguito da colui che ancora oggi è il mio insegnante di danza, Gianpaolo Podini. Oltre ad essere un ottimo insegnate, mi ha colpito per la sua capacità di non lasciarsi influenzare nel suo lavoro dalle relazioni interpersonali. Da quali modelli si è fatto ispirare? Ogni ballerino ha bisogno di avere un idolo da studiare e seguire e per me sarebbe troppo scontato ispirarsi a ballerini del calibro di Bolle, Baryshnikov o Simkin. Il mio modello d’ispirazione quindi, oltre ai grandi della danza, sono i miei colleghi di corso che stimo tantissimo. Loro rappresentano per me una sfida quotidiana e una sana competizione costruttiva, che mi spinge ad alzare il mio livello limite e migliorare sempre di più. Cosa le piacerebbe poter danzare? Oggi non esiste più una compagnia di danza che segua una linea di repertorio puramente classica. Mi piacerebbe quindi sperimentare diversi generi contemporanei come quello di Forsythe, Limon o il teatrodanza di Pina Bausch, anche se di base tendo comunque al classico o al neo classico. Ci sono tantissimi balletti che sogno di danzare, ma ammetto che preferisco i ruoli

del “danseur noble” come Sigfried nel Lago dei Cigni o Albrecht in Giselle. Mi piacerebbe molto cimentarmi anche in tecniche e pezzi di repertorio neoclassici di Balanchine, i cui movimenti molto rapidi e precisi mi hanno messo a dura prova. Cosa accadrà dopo il diploma? In un futuro poco distante spero di essere tra le fila di un corpo di ballo di un grande teatro, magari la Scala oppure oltreoceano. Mentre in un futuro più lontano il mio sogno è insegnare a dei ragazzi tutto ciò che ho assimilato negli anni, per trasmettere loro, e al meglio delle mie possibilità, gli studi compiuti con artisti della danza conosciuti in giro per il mondo, e provare a fornire loro gli stessi ideali, integrati all’evoluzione del balletto. E un primo lieto fine c’è stato: qualche giorno dopo questa intervista Endi Bahaj ci ha comunicato la splendida notizia che è stato selezionato per entrare a far parte del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala di Milano. Complimenti da tutti noi e un grande in bocca al lupo! ■ 81

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FOTO: ROSA SANZONE

aver accumulato esperienza ballando nei teatri italiani ed europei e superando ogni anno gli esami di fine stagione, ho maturato la consapevolezza che la mia passione per la danza si stava trasformando in un lavoro. Cosa rappresenta per lei la danza? Mentirei se dicessi che la danza è fatta solo di bellissime emozioni, perché fortunatamente non è cosi; se lo fosse, chiunque potrebbe diventare un ballerino. Invece la danza rappresenta in primis la voglia di lavorare e di faticare, di saper rinunciare a momenti piacevoli per dedicarsi all’esecuzione degli esercizi per il balletto da studiare. Ma non sono il primo e non sarò l’ultimo a sostenere che ogni sacrificio è ripagato da sensazioni inspiegabili e momenti estasianti. Come può descrivere l’esperienza in una realtà formativa prestigiosa come quella dell’Accademia della Scala di Milano? Il prestigio è direttamente proporzionale alla qualità: l’Accademia, grazie al personale didattico di altissimo livello, fornisce le basi ai ballerini per renderli tecnicamente pronti verso una realtà lavorativa da poter intraprendere nei migliori teatri al mondo. Per questo ogni anno a fine maggio, per mantenere uno standard generale alto, si svolgono gli esami di fine anno in cui sono eliminati gli elementi che non rientrano nei canoni scaligeri. Si studia ogni giorno dal lunedì al sabato dalle ore 9 della mattina fino alle ore 16 circa. Oltre alla lezione di classico ci sono anche quelle di passo a due, repertorio, contemporaneo, pilates e non mancano le lezioni teoriche come storia del balletto e storia della musica. Con l’Accademia abbiamo studiato e danzato balletti di repertorio firmati da prestigiosi coreografi, con la possibilità di guadagnare visibilità e arricchirsi di una preziosissima


trentinopanorama Bastard Sons of Dioniso

di Fabio De Santi

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orna anche quest’anno l’appuntamento con Nomi on The Rock organizzato dai ragazzi di Musicando l’Arte per ricordare la memoria dell’amico Paolo. Nomi on The Rock si terrà dal 15 al 17 giugno in Piazza delle feste a Nomi in Vallagarina con un ricco rooster di gruppi. Si inizia giovedì 15 con l’accoppiata a tutto rock formata dai Phono Emergency Tool e dai Bastard Sons of Dioniso la band trentina più nota ed amata che in questi mesi sta lavorando al suo nuovo disco. Open act della serata del 16 affidato ai The Bellrays, band americana guidata da Lisa Kekaula, una cantante di Los Angeles, di madre afroamericana e padre nativo hawaiano. È a fine anni 80 che a Riverside (California) forma la band che la porterà al suc-

NOMI ON THE ROCK L’APPUNTAMENTO ORGANIZZATO DAI RAGAZZI DI MUSICANDO L’ARTE PER RICORDARE LA MEMORIA DELL’AMICO PAOLO SI TERRÀ DAL 15 AL 17 GIUGNO cesso internazionale, con quel Bob Vennum alla chitarra che l’accompagnerà anche nella vita oltre che ad “incendiare” i palchi di mezzo mondo. Quel gruppo sono i Bellrays, una decina di dischi per etichette indipendenti, dove si fondono le passioni e le caratteristiche canore di Lisa, una voce soul funk potentissima come non

si sentiva dai tempi di una certa giovane Tina Turner, amalgamata a del torrido garage punk, un ibrido che resta a tutt’oggi uno dei progetti più originali ed interessanti del panorama rock alternativo internazionale. Ispirati dalla musica di The Stooges, MC5 e James Brown, i Bellrays combinano le 2 anime di Detroit, quella

più garage-punk e underground appunto delle band citate e quella più soul della Motown. Nel frattempo la sua voce viene notata da più parti, cominciano le collaborazioni che la porteranno a cantare – tra le altre – un paio di canzoni (la bellissima “Good Luck”...) per il gruppo elettro house “Basement Jaxx”,

CDM ROVERETO: ECCO IL CONCERTO FINALE

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nche quest’anno, nell’ambito del palinsesto Rovereto Estate organizzato dal Comune di Rovereto, il CDM propone una serie di eventi di vario interesse e sempre di alto livello. Per quanto riguarda giugno il 12 alle 20.30 in Piazza Erbe si terrà il concerto finale del triennio Bachelor della scuola roveretana con gli Echoes. L’arte ed in particolare la musica sono un’espressione di rara importanza sia per chi le pratica sia per chi ne gode. I nuovi professionisti della musica offrono la loro passione e le loro capacità Echoes

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comunicativa in un concerto che corona il loro percorso di studi con il raggiungimento del Bachelor of Arts. Gli allievi di oggi sono già i professionisti di domani. Il 15 in Largo via Mercerie, alle 19, spazio all’Ensemble ArStudium fondato nel 1995: una formazione da camera aperta a molteplici linguaggi musicali. Strutturato attorno al quintetto d’archi e quintetto con pianoforte accoglie altri artisti per la realizzazione di progetti mirati per spaziare in repertori più ampi. Gli interpreti condividono una grande passione per la musica da camera e hanno curriculum artistici ricchi di esperienze in Italia ed all’estero. Sul palco roveretano ci saranno i violinisti Stefano Bellini, Victor Lozano violino, Piercarlo Torri, Elisabetta Wolf, Emanuela Bungaro alla viola, Dora Cainelli e Adele Pardi al violoncello, Marco Forti al contrabbasso e Chiara Saiani al clavicembalo. Il 28 giugno a Marco di Rovereto, alle 21, spazio all’indeuropean etno jazz targato Ganesh House con i musicisti Daniele Valle, chitarra, e Pepé Fiore, tabla e multipercussioni. Buona parte della musica jazz attuale viene pensata, immaginata, eseguita, improvvisata, scritta seguendo la trasversalità e la contaminazione tra più stili e generi. In tal senso l’indo european etno-jazz, più che configurarsi come uno stile jazz a sé, è una tendenza che sempre più tende alle atmosfere riflessive e rarefatte della tradizione indiana.


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The Bellrays

duo di dj londinesi di quella XL Recordings che vede tra gli artisti principali del proprio roster. Dopo di loro spazio ai Giuda band nata nel 2007, dalle ceneri ancora ardenti dei Taxi, band punk-rock di culto della scena romana nei primi anni 2000. Fin dall’inizio il sound dei Giuda è pieno di riferimenti all’epoca prepunk dei primi anni ‘70, l’era del glitter rock, quando suonare era soprattutto una questione di colossali riff di chitarra, atteggiamenti appariscenti, sperimentazioni sonore e divertimento allo stato puro. I Giuda fanno propria quell’attitudine derivata dal glam e che si sarebbe presto evoluta nel punk dando vita a un repertorio di classici inni rock al di fuori del tempo e delle mode. L’album di debutto “Racey Roller” esce nel 2011 e, registrato con strumenti e macchinari analogici e vintage, in breve diventa il must da non perdere nel circuito underground. La line up di sabato 17 si apre con i Maude, band di Trento

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ia di Meran

che spazia dal rock al punk all’alternative, influenzati da artisti indipendenti italiani ed internazionali. A seguire i Mary In June che suonano un post rock/punk dalle sfumature folk, con testi in italiano al sapore oleoso del petrolio. Nel 2016 esce “Tuffo”, pubblicato dalla V4V e con la produzione di Giorgio Canali (CCCP, CSI,...). 11 brani che racchiudono il mondo musicale dei Mary In June e colpiscono per l’immediato impatto emotivo. Un disco diretto ma senza soluzioni banali e scontate. Chiusura affidata ai Voina che arrivano da Lanciano e hanno pubblicato nel 2015 per l’etichetta milanese Maciste Dischi il loro primo disco “Noi Non Siamo Infinito”. Questo disco li porta a collezionare più di 60 date per tutta Italia arrivando a ricevere il premio del MEI (Meeting Etichette Indipendenti) come Migliore Band Emergente del 2016. A marzo è uscito il loro secondo album, “Alcol, Schifo e Nostalgia” targato INRI. ■

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Ad oltre 1.500m di quota nel cuore del parco naturale Gruppo di Tessa accesso diretto all’Alta Via di Merano discesa a Valle passando per la cascata di Parcines escursioni nella Val di Tel alla “Zielalm” ed al Rifugio Cima Fiammante ascensione alla vetta della Cima di Tel (Zielspitze - 3.006 m)

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UN’ESTATE PER VERI SPORTIVI NELLE VALLI DI PRIMIERO E VANOI EVENTI IMPERDIBILI E UN INIZIO STAGIONE A TUTTO SPORT con la Primiero O Week, un’intera settimana dedicata all’orientamento. Si partirà con due gare sprint per conoscere i borghi storici e i piccoli paesi della valle, seguite dagli attesissimi

Tre Giorni delle Dolomiti, tre tappe di orienteering in quota, rispettivamente in Val Venegia, Passo Rolle e San Martino di Castrozza. Ma non è finita qui: il 9 luglio sarà la volta della terza Priph Franco Orler US Primiero

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olomiti e sport sono un binomio da sempre vincente e le Valli di Primiero e Vanoi si preparano ad un’estate ricca di appuntamenti dedicati agli sportivi. Il carosello di eventi sarà aperto dalla Sportful Dolomiti Race, in programma sabato 18 giugno. La sfida di questa Granfondo, considerata in assoluto la più dura d’Europa, entrerà nel vivo proprio sui tornanti di Passo Rolle e Passo Gobbera. Lo stesso giorno Passo Rolle ospiterà la Dolomiti Vintage Bike Race, occasione unica per un tuffo nel ciclismo d’altri tempi. Requisiti: bici e vestiti d’epoca ante 1937, per percorrere tutti insieme l’anello della meravigliosa Val Venegia che porterà i bikers più nostalgici a Baita Segantini. Sabato 1 luglio si terrà invece la seconda edizione della Primiero Dolomiti Marathon. Ben tre i percorsi disponibili, quello da 42 km, quello da 26 km ed il Family Trail da 6,5 km, pensati per coinvolgere proprio tutti, dai maratoneti esperti alle famiglie con bambini. Un inizio luglio a tutto sport che proseguirà dal 4 all’8

miero Ex3me, il mountain Triathlon delle Dolomiti che unirà Mtb, Downhill e corsa in salita in una sfida per veri duri tra l’Alpe Tognola e Colverde. L’estate riserverà tante novità anche per gli amanti del calcio: dall’8 al 23 luglio la squadra dell’Hellas Verona, neopromossa in serie A, si rigenererà ai piedi delle Pale di San Martino per preparare al meglio la prossima stagione. Gli allenatori del settore giovanile gialloblù faranno vivere un’esperienza indimenticabile anche ai più piccoli: dal 10 al 22 luglio si terranno infatti gli Hellas Summer Camp, un mix di sport, passione e divertimento. Le possibilità per i mini campioni continueranno anche a fine mese grazie ai camp della Fundaciòn Real Madrid Clinics, in programma dal 24 al 28 luglio. Maggiori info e elenco completo degli eventi su sanmartino.com ■


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di Giada Vicenzi www.masofranch.it

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INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

a ottobre 2016 Maso Franch ha riaperto i battenti con una nuova gestione e una nuova filosofia dell’accoglienza: l’eleganza della struttura, ricavata dalla ristrutturazione di un antico maso rurale, va al passo con l’accessibilità, che lo rende un punto d’incontro e di soggiorno davvero alla portata di tutti. Merito delle intuizioni di Massimo Geusa, che ha deciso di mettere a frutto la sua lunga esperienza come chef e direttore di sala con un’esperienza completamente nuova. Il posto è unico e il panorama incantevole: lanciata una decina di anni fa dalla Cantina LaVis, la tenuta sorge sulle colline boscose che sovrastano Lavis, proprio all’inizio della Val di Cembra, ed è immersa tra prati e vigneti: facile e veloce da raggiungere, offre un elegante ristorante e 12 stanze accoglienti. Ospitalità, ottima cucina, valorizzazione del territorio e collaborazione con i produttori: sono questi i pilastri su cui si fonda la creatività ine-

MASO FRANCH, DOVE L’OSPITALITÀ È DI CASA SULLE COLLINE LAVISANE ALL’IMBOCCO DELLA VAL DI CEMBRA MASO FRANCH OFFRE IL MEGLIO DELLA CUCINA DEL TERRITORIO E IL CALORE DI UN’OSPITALITÀ AUTENTICA sauribile di Massimo, affiancato nel lavoro da uno staff giovane e preparato. “Vogliamo che Maso Franch diventi un’espressione autentica del territorio e un punto di riferimento e di aggregazione per tutti coloro che desiderano conoscerlo da vicino nelle sue espressioni più tipiche – spiega –. Per questo il menu è semplice ma ricercato e basato sull’utilizzo di prodotti il più possibile locali, con un occhio di riguardo alla qualità delle materie prime. I piatti proposti sono quasi ogni giorno diversi e seguono le stagioni, con la possibilità di scegliere fra tre proposte:

menu di carne, vegetariano e di pesce”. Anche per la carta dei vini si è scelto di puntare con decisione sulle produzioni locali della Val di Cembra e del Trentino. Tutti i vini sono disponibili in bottiglia e al bicchiere, con la possibilità di acquistarli direttamente sul posto assieme alle specialità gastronomiche tipiche del luogo. Il forte legame con il territorio si esprime anche nelle serate a tema, impostate sulle tendenze del momento ma sempre in sintonia con le stagioni e con gli eventi organizzati nella zona della Val di Cembra. “Sono appuntamenti fissi settimanali dedicati ogni volta a un prodotto diverso, che viene abbinato al vino e proposto con un menu a prezzo fisso. Ogni primo venerdì del mese, invece, c’è Aperitivando al Maso: un aperitivo per far conoscere i tanti vini del territorio, ma anche le opere degli artisti trentini con esposizioni che rinnoviamo periodicamente». Grazie alla posizione strategica immersa nel verde, Maso Franch è il posto ideale per eventi sia pubblici che privati: che sia un matrimonio, un battesimo, un

convegno di lavoro o semplicemente la celebrazione di una ricorrenza intima con la famiglia, gli spazi del maso offrono svariate possibilità, a cominciare dall’ampia terrazza per pranzi e cene all’aperto. Attrezzato con tutto l’occorrente per i più piccoli (seggioloni e fasciatoi), il Maso offre ampi spazi di gioco e svago, è pet friendly e aperto tutta la settimana. Insomma, a Maso Franch gli ingredienti per un’esperienza di gusto e relax indimenticabile ci sono davvero tutti. ■

INFO MASO FRANCH Ristorante | Ospitalità Località Maso Franch 2, 38030 Giovo (TN) Tel. 0461.245533 facebook: Maso Franch www.masofranch.it info@masofranch.it

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www.fdemarchi.it

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nche quest’anno – spiega il professor Piergiorgio Reggio, presidente della Fondazione Franco Demarchi – saremo presenti al Festival dell’Economia di Trento con un intenso programma di iniziative culturali, formative, di sensibilizzazione ed animative. La piazza di S. Maria Maggiore, sulla quale si affaccia la nostra sede, è un luogo che necessita di cure, di attenzioni per poter vivere e far vivere bene la cittadinanza del quartiere e di tutta la città. A questo sforzo la Fondazione Demarchi dedica uno specifico progetto che si realizza con associazioni del territorio e cittadini. Il tema di quest’anno del Festival, sul quale gravitano le diverse proposte, provoca riflessioni ed azioni sui diritti alla salute per tutti e nel programma proposto dalla Fondazione trovano spazio iniziative con migranti, persone con disagio psichico, operatori, anziani, poiché la salute è un diritto universale e, quindi, riguarda tutti.” Attraverso il coordinamento della Demarchi e con il sostegno della Fondazione Cassa Rurale di Trento, saranno presenti in Piazza Santa Maria Maggiore con un proprio stand la stessa Fondazione

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UNA PIAZZA CHE CRESCE… LA FONDAZIONE FRANCO DEMARCHI DAL 2 AL 4 GIUGNO TORNERÀ AD ESSERE PRESENTE IN PIAZZA SANTA MARIA MAGGIORE NELL’AMBITO DEL FESTIVAL DELL’ECONOMIA, CON UN RICCO CARNET D’INIZIATIVE Franco Demarchi che presenterà, anche attraverso percorsi di nordic walking, le attività sull’educazione alla salute e al movimento proposte nell’ambito dell’Università della terza età e del tempo disponibile. Il Servizio alcologia di Trento dell’Apss sarà presente con informazioni, testimonianze e filmati sui problemi alcol e fumo e altre fragilità, mentre il Servizio di Salute Mentale di Trento proporrà momenti di spettacolo, racconti di esperienze e video sui temi della salute mentale. Emergency interverrà con incontri, testimonianze, mostre, letture e con lo spettacolo teatra-

le “Farmageddon - l’ultimo uomo sano sulla terra”, per illustrare come in Italia il diritto alla cura sia spesso disatteso in quanto migranti, stranieri e poveri spesso non hanno accesso alle cure per scarsa conoscenza dei propri diritti, per difficoltà linguistiche, e incapacità a muoversi all’interno di un sistema sanitario complesso. A seguito del successo dello scorso anno tornerà in piazza S.M. Maggiore con il “Forno sociale”, poiché la salute passa anche attraverso una sana e corretta alimentazione, l’Aps Carpe Diem insieme all’Associazione Germogli e in collaborazione con il Tavo-

lo Provinciale dell’Economia Solidale con un laboratorio di panificazione aperto a tutti, la mostra “Trentin-grano” e un corso di quattro ore per conoscere e stimolare la curiosità sulla valutazione sensoriale del pane. L’Associazione Rinascita Torre Vanga proporrà spazi e momenti culinari “Mangia e bevi analcolico”, assieme alla Cooperativa Arianna, che sarà presente in piazza con momenti di gioco e con un laboratorio sul diritto alla salute. Contro l’Azzardo e la dipendenza, l’Associazione Volkan – Tana dei Goblin allestirà uno spazio per giochi ■ da tavola.


trentinopanorama

di Fabio De Santi

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a dei colori particolari il concerto dei Nomadi in programma il 30 giugno nella cornice di Castel Penede a Nago Torbole. Sarà questa infatti la prima occasione per ascoltare in Trentino la nuova voce della storica band emiliana. Si tratta di Yuri Cilloni che ha raccolto il testimone di Cristiano Turato, a sua volta subentrato a Danilo Sacco, erede del leggendario Augusto Daolio. Il nuovo vocalist ha debuttato in un concerto dei Nomadi del 3 marzo scorso a Domodossola. Una nuova pagina sta per essere scritta dal gruppo, il cui percorso artistico iniziò 54 anni fa con Augusto Daolio e Beppe Carletti, anima storica e tastierista dagli esordi ad oggi. La band ha saputo comunicare con l’arte della musica temi sempre attuali sopravvivendo ai tanti avvicendamenti interni. Sono 24 i musicisti che hanno suonato sotto il marchio Nomadi. Da sempre, del resto, si definiscono “un collettivo, un gruppo al di là di particolarismi di identificazione personale strettamente legato al proprio pubblico, il settimo componente”. Yuri Cilloni, un 44 originario di Montese, in provincia di Modena con I Nomadi ha una lunga frequentazione: da anni è il cantante della cover band modenese dei Nomadi, “Lato B”, fondata nel 1992. Fra l’altro è succeduto al padre, il primo cantante della stessa band, comparso anche nella fotografia di copertina del doppio live dei Nomadi “Ma che film la vita”, del 1992. Un destino quasi segnato dunque quello di Cilloni che su questa sua svolta artistica in un’intervista al Giorno ha raccontato: “Ho accettato la proposta dei Nomadi per realizzare un sogno. In che altro modo si

SEMPRE NOMADI UN CONCERTO CON IL NUOVO VOCALIST, YURI CILLONI, IN PROGRAMMA IL 30 GIUGNO NELLA CORNICE DI CASTEL PENEDE A NAGO TORBOLE può chiamare, infatti, l’avventura di passare da una cover band dei Nomadi come i Lato B ai Nomadi stessi? E pensare che il passaggio è stato tutt’altro che traumatico, perché tutti m’hanno accolto subito a braccia aperte, come se facessi parte della famiglia da sempre. E chi se lo scorda questo 2017… prima ho scoperto che il prossimo

agosto diventerò padre, poi sono stato chiamato a lavorare con i miei miti”. Una prova importante per Cilloni che non si nasconde dietro le insidie. Su questa nuova scelta per il ruolo di vocalist invece Beppe Carletti ha spiegato: “Yuri tra i cantanti che ho avuto è quello che mi ricorda di più Augusto. Prendiamo ‘Io vagabondo’,

ad esempio, con Daolio la incisi in re, ma poi tutti quelli venuti dopo di lui me l’hanno cantata in do, un tono sotto. Quando ho sentito Yuri rifarla nella tonalità originale m’è venuta la pelle d’oca. E poi lui è emiliano, quindi ha le accentazioni giuste. Cosa non di poco conto dopo un cantante piemontese come Sacco ed uno veneto quale Turato”. ■

ELECTRONIC OPEN AIR FESTIVAL

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ono dieci anni che puntualmente l’Electronic Open Air Festival propone a Rovereto la sua onda electrostyle. Dieci anni vissuti all’insegna di una serie di dj italiani ed internazionali che hanno fatto sempre ballare il pubblico che si riversa negli spazi di Piazzale Degasperi a Rovereto come accadrà anche quest’anno da giovedì 8 a sabato 10 giugno. Fra le novità di questa decima edizione organizzata dai ragazzi di Double House con il supporto del Comune di Rovereto, ci sono anche i due palchi allestiti nella location: il main stage dove saliranno i dj big e il palco 2 da dove suoneranno gli altri dj in cartellone. Headliner della serata di giovedì 8 è il polacco Inside Defekt, giovane produttore di drum’ n’ bass, che fa parte della più grande crew di Varsavia dedita a queste sonorità che con il ritmo non possono che scatenare balli frenetici. Venerdi 9 spazio a Phil Weeks, direttamente dalla Francia, uno dei nomi più importanti della musica house, titolare della Robsoul records. Ormai da 15 anni, il “guru” della house music. Per il gran finale di sabato 10 ci sarà Riva Starr (foto) che arriva da Londra dove ha trovato la sua fortuna musicale questo dj italiano. Di Riva Starr si potrebbe scrivere un libro, già ultra famoso e noto come Madox, suonava breakbeat e girava il mondo portando la sua Breakbeat “partenopea” ovunque, poi si è fermato a Londra, è nato il progetto Riva Starr, suoni più “rough” e techy, ed è esploso in tutto il mondo. BPM Festival tra i più noti, Ibiza, Ministry of Sound, Asia, Australia nn c’è club dove lui non abbia suonato. Sarà il nostro regalo per i 10 anni dell’Electronic Open Air Festival.

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trentinomostre

TRE ARTISTI PER LO SPECCHIO DELLA VANITÀ

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i solito capita che nelle piccole mostre si colga il meglio dell’arte. Non tanto perché “piccolo è bello” ma in quanto la selezione, la cura e la

presentazione di un’esposizione ne guadagnano in termini di leggibilità e di suscitamento di errabonde curiosità. Così accade che all’Hortus Artieri di Trento (Vicolo dei Birri, a pochi metri da Piazza del Duomo, soltanto gli antichi avvolti valgono una visita), all’interno del ciclo annuale dedicato alle “Care Memorie” ovvero alla morte e alla Vanitas, tra il baillame del contemporaneo Giovanna Nicoletti presenti tre artisti che riflettono sulla Vanità. Sotto il titolo de “Lo specchio della vanità” sono esposte

opere di John Paul Azzopardi, Alda Failoni e Natale Zoppis. Tre artisti odierni, provenienti da mondi culturali diversi, con stili e materiali eterogenei, indagano il “Memento mori” con particolare

riferimento alla produzione

BOCCANERA: VERONICA DE GIOVANELLI

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è il decennale di Boccanera. Un compleanno importante. X è il capitolo successivo a IX, la mostra di apertura di Boccanera nel 2007. In X Giorgia presenterà i lavori di tutti gli artisti che hanno partecipato ad una mostra in Boccanera negli ultimi 10 anni, con un allestimento in stile Salon, rispettando il pieno flusso di coscienza che rappresenta la passione e la libertà, l’anticonformismo della galleria. Da IX a X è un grande passo. Una vittoria. Ins o m m a , Boccanera Project Room è lieta di present are la personale di Veronica de Giovanelli, Enrosadìra. Come l’enrosadìra muove le corde emozionali dello spettatore evocando la sua atavica connessione alla natura, così in questa mostra - in cui l’attenzione è posta sull’aspetto più emotivo della ricerca dell’artista - viene evidenziato il potere evocativo della pittura intesa come metodologia inesauribile di possibilità, con il desiderio di rendere visibile ciò che è celato nel paesaggio cogliendone l’incanto nella sua totalità. Veronica de Giovanelli è nata a Trento nel 1989. Vive e lavora a Bruxelles.

del tema della “Vanitas”, della fragilità dell’uomo e del suo mondo di desideri e di piaceri – appunto vani, vuoti, temporanei – rispetto all’ineluttabilità e definitività della morte, sia essa letta come pura e semplice scomparsa della vita e delle sue attrattive, sia considerata come passaggio moralizzante alla vita ultraterrena. Ovviamente ci addentriamo in un campo iconografico ricco di simboli e di metafore che, in ultima analisi, ci conduce a riflettere sul concetto stesso di Tempo, della sua misurazione, del suo trascorrere, delle preziosità fragili del mondo, dei sensi dell’uomo. Ma non ci si limita ad attenersi alla tradizione classica della messa

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in scena della morbosa attrazione di teschi, tombe, ossa, clessidre, ecc.: anche le composizioni di Natura morta, dove espliciti o impliciti sono gli indizi del “memento mori”, risultano appropriate. Il tema della Vanitas è tipico della tradizione di pensiero e di rappresentazione visiva della cultura seicentesca. Esso rimanda all’osservatore una riflessione costante sull’inesorabilità del tempo che passa, e ricorda, attraverso oggetti che prendono sembianze di elementi simbolici, l’ineluttabile consapevolezza della trasformazione, dell’uomo, della natura, delle cose: dalla vita, alla morte, alla rinascita. Nelle Vanitas gli oggetti parlano di nature morte e le nature morte raccontano storie, le storie riportano in vita le azioni, i gesti tradiscono le abitudini e i caratteri delle persone che li hanno compiuti, le persone rendono viva la storia e danno forma al reale. In questo mutevole scambio di confronto, di presenze e di assenze, di rimandi, si collocano le opere di John Paul


trentinomostre Azzopardi, Alda Failoni e Natale Zoppis. Le sculture di John Paul Azzopardi, artista maltese invitato ad esporre alla Biennale di Venezia, raccontano di armature e di strumenti musicali ma, essendo fatte di ossa intrecciate e ripiegate, possiedono, allo stesso tempo, la leggerezza dell’effimero e la complessità di un antico ordito, di un merletto prezioso. Le ossa ci fanno comprendere la natura transitoria delle cose, e ci dicono che anche le cose apparentemente durature non lo sono. La pittura di Alda Failoni descrive il mondo delle piccole cose, gli oggetti del quotidiano che, sulle tele, diventano protagonisti ingigantiti e scrigni di certezze segrete. Le superfici degli oggetti si fanno curve e, siano essi tazze o calotte craniche, non ci permettono mai di vedere attraverso. Sono opere che incantano come se gli oggetti rappresentati vivessero un tempo diverso da quello della vita, fossero delle apparizioni, emergessero da un silenzio. Natale Zoppis, fotografo piemontese, nel suo ciclo di Memorie lavora sul tema della reliquia. Lo fa con lo scatto immediato e rapido della polaroid, aggiungendo all’immagine l’involucro, lo scarto della polaroid stessa. Negli ultimi lavori lavora sulla sovrapposizione delle polveri. Il nostro sguardo entra nella bidimensionalità fisica dell’immagine per cercare di dare chiarezza alle cose, per leggere un orizzonte fatto di diverse profondità spaziali. I suoi Reliquiari parlano delle essenze del corpo, di memoria, di morte in chiave di magicafisica trasformazione. Le opere di questi artisti ci fanno riflettere, oggi come ieri. In un momento storico in cui vige solo “il qui e ora” dei mezzi di comunicazione telematica – relegando la morte a solo spettacolo o comunque ad un mondo “esterno a noi” –, recuperare l’oggi come riflessione sul passato e sul futuro è uno degli elementi che valorizza ancora l’opera artistica. Per uscire dall’appiattimento attuale, l’inchiesta condotta dai tre artisti sulla Vanitas perde le connotazioni drastiche o imperative del Seicento lasciando trasparire invece un intreccio di temi e di problemi ben più vasto e profondo di un confinabile sentimento tragico della vita. La mostra, accompagnata da un catalogo a cura di Giovanna Nicoletti, chiude l’11 giugno.

BRENTONICO Mostre CORPI DISARMATI: LA MECCANICA DELLA NORMALITÁ Apertura: fino a domenica 2 luglio 2017. Palazzo Eccheli-Baisi, Via Mantova, 4. La mostra, curata da Mara Dissegna, Rodolfo Taiani ed Emanuele Togni, affronta il tema dei tanti reduci che fecero ritorno alle proprie case al termine della prima guerra mondiale menomati nel corpo e nello spirito. Ingresso gratuito Info: per aperture e orari www.museostorico.it Tel. 0461.1747000; www.comune. brentonico.tn.it Tel. 0464.395059.

CAVALESE Mostre LIBERAZIONI Apertura: da martedì 16 maggio a giovedì 15 giugno. Biblioteca. Mostra di quadri di Elena Corradini. Info: Biblioteca Comune di Cavalese Tel. 0462.231150; cavalese@ biblio.infotn.it.

CEMBRA-LISIGNAGO Mostre 30^ RASSEGNA DEI MÜLLER THURGAU DELL’ARCO ALPINO - XIV CONCORSO INTERNAZIONALE Apertura: da giovedì 29 giugno a domenica 2 luglio. Cembra. Evento internazionale dedicato al celebre vino di montagna con più di cento espositori nazionali e internazionali con degustazioni, spettacoli e convegni. Info: Tel. 0461.680117, www.mullerthurgau-mostra.it, A.p.T. 0461.683110.

CIVEZZANO Mostre CIVEZZANO NELLA GRANDE GUERRA. IL FORTE DI CIVEZZANO E L’AEROPORTO AUSTROUNGARICO DEL CIRÉ Apertura: da giovedì 1 a venerdì 30 giugno. Tagliata Superiore di Civezzano - Forte. Mostra fotografica sul Forte di Civezzano, che si trova sulla strada che collega Civezzano a Cognola e posto a controllo delle strade che dalla Valsugana portavano a Trento, e sull’aeroporto del Ciré, uno dei più importanti aeroporti militari austroungarici del fronte meridionale durante la Grande Guerra. Orario: da martedì a venerdì dalle 15 alle 19, sabato e domenica dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 19. Ingresso libero. Info: Tel. 0461.858400, 335.6514145, civezzano@biblio.infotn.it, info@ ecoargentario.it.

LEVICO TERME Mostre PRESENZE DISCRETE, DISCRETE PRESENZE Apertura: fino a lunedì 31 luglio. Forte Colle delle Benne. Il Consiglio e l’adriatico nelle fotografie di Giorgio de Vescovi. Orari: dal martedì alla domenica 10-12.30 e 14-18. Lunedì chiuso. Info: Apt Valsugana Tel. 0461.727700; info@ visitvalsugana.it. Mostre L’ALBA DELLA GRANDE GUERRA Apertura: fino a martedì 31 ottobre. Forte Colle delle Benne. Mostra Storica realizzata dal centro di documentazione Luserna. Orari: dal martedì alla domenica 10-12.30 e 14-18; Lunedì chiuso. Info: Apt Valsugana Tel. 0461.727700; info@ visitvalsugana.it. Mostre LA STRADA DELLA VALCARETTA Apertura: fino a venerdì 30 giugno. Forte Colle delle Benne. Mostra fotografico-documentaria. Mostra di cartoline storiche e fotografie contemporanee riguardanti la Valcaretta, la vecchia strada che univa la piana caldonazzese all’Altipiano di Lavarone, strada ora non più agibile. Cartoline storiche dalle collezioni di Luigi Matuella e Rolando Pasqualini. Fotografie di Luca Margoni. Video-installazioni di Elisa Corni. Orari di apertura: Dal martedì alla domenica 10-12.30 e 14-18. Lunedì chiuso. Info: Azienda per il Turismo Valsugana - Ufficio di Levico Terme Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it.

LUSERNA Mostre DINOMITI: RETTILI, FOSSILI E DINOSAURI NELLE DOLOMITI Apertura: fino a domenica 5 novembre. Centro Documentazione Luserna. L’obiettivo principale della mostra è far conoscere, ad un vasto pubblico, reperti di eccezionale importanza, non solo per bellezza, ma soprattutto per significato scientifico e rarità. Attraverso questi fossili, composti in prevalenza da resti scheletrici e impronte, è possibile presentare la storia dell’evoluzione dei rettili nelle Dolomiti dalle prime tracce risalenti al Carbonifero-Permiano, fino alla scomparsa dei dinosauri alla fine del Cretaceo. Una sezione della mostra consente, inoltre, un approfondimento della storia geologica degli Altipiani Cimbri, con l’individuazione dei siti di particolare rilevanza e loro presentazione. Orario: tutti i giorni con orario: 1012.30 e 14-18 (nel mese di agosto con orario 9.30-12.30 e 14-18.30). Info: www.lusern.it. 89

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trentinomostre Mostre GRANDE GUERRA E SATIRA - CARTOLINE AUSTROUNGARICHE DALLA COLLEZIONE DI ROLANDO PASQUALINI Apertura: fino a domenica 5 novembre. Centro Documentazione Luserna. mostra, che si compone di 64 cartoline presentate cronologicamente, consente di cogliere, attraverso questo eccezionale e rapido mezzo di comunicazione, i cambiamenti che avvennero nella satira di propaganda in funzione degli eventi bellici e politici che andavano via via compiendosi negli anni della Grande Guerra. A cura dell’Associazione Culturale Chiarentana. Orario: tutti i giorni con orario: 10-12.30 e 14-18 (nel mese di agosto con orario 9.30-12.30 e 14-18.30). Info: www.lusern.it.

lunedì dalle 17.00 alle 22.00. Info: Castel Pergine Tel. 0461.531158; verena@castelpergine.it; www. castelpergine.it.

RIVA DEL GARDA Mostre ITALO BRESSAN - ANIME Apertura: da domenica 9 aprile a domenica 11 giugno. Museo. Mostra personale a cura di Daniela Ferrari. Info: info@museoaltogarda.it; www.museoaltogarda.it.

PERGINE VALSUGANA

Mostre NUOVI SGUARDI GARDESANI Apertura: da sabato 1 luglio a domenica 5 novembre. Museo. Saranno esposte le opere di Edoardo Delille, Gabriele Galimberti e Paolo Woods, curate dalla storica della fotografia e photo-editor Giovanna Calvenzi. Info: www.museoaltogarda.it; info@museoaltogarda.it.

Mostre ROGER RIGORTH - SENSE OF BELONGING Apertura: da sabato 22 aprile a domenica 5 novembre. Castello. Mostre di sculture di Roger Rigorth a cura di Theo Schneider e Verena Neff, coordinatore Riccardo Cordero. Saranno esposte circa 20 opere. Orario: da martedì a domenica dalle 10.00 alle 22.00,

Mostre IO, ROBOTTO. AUTOMI IN COMPAGNIA Apertura: da venerdì 24 febbraio a lunedì 28 agosto. Palazzo Alberti Poja, Corso Bettini. Una collezione di oltre 90 automi per raccontare la storia e l’evoluzione dei robot da intrattenimento che faranno parte

ROVERETO

della nostra vita quotidiana. Info: www.visitrovereto.it.

frequentato da artisti e appassionati d’arte. N. verde 800.397760.

Mostre IN GUERRA SUL MONTE BALDO Apertura: fino a domenica 11 giugno. Castello. Mostra fotografica. Orario: dal martedì alla domenica ore 10-18. Info: www.museodellaguerra.it.

Mostre IMAGO LIBRORUM - MILLE ANNI DI FORME DEL LIBRO IN EUROPA Apertura: da mercoledì 24 maggio a domenica 25 giugno. Biblioteca Civica G. Tartarotti - P.zza Umberto Savoia. Info: www.bibliotecacivica.rovereto.tn.it Tel. 0464.452500; bibliotecacivica@comune.rovereto.tn.it.

Mostre FOCUS. MARIO SIRONI NELLA COLLEZIONE ALLARIA Apertura: fino a domenica 11 giugno. Mart - Corso Bettini, 43. Disegni e dipinti nella collezione di Antonio Allaria. Concepita per nuclei tematici, l’esposizione mette in luce un cospicuo gruppo di disegni e dipinti di Sironi che lascia emergere la dimensione più intima dell’artista, delineando alcuni momenti fondamentali della sua ricerca: dalle prime prove futuriste alla moderna classicità di Novecento, fino agli esiti più maturi della sua opera. Completano la mostra le sale monografiche dedicate ad Anton Zoran Mu i , Renato Guttuso eGraham Sutherland. Il percorso si conclude con un gruppo eterogeneo di lavori grafici realizzati, tra gli altri, da Filippo de Pisis, Giorgio Morandi, Giorgio de Chirico, restituendo l’immagine del vivace ambiente culturale cortinese

Mostre GRAZIA TODERI E ORHAN PAMUK. WORDS AND STARS Apertura: fino a domenica 2 luglio. Mart - Corso Bettini, 63. Un’affascinante mostra a quattro mani di Grazia Toderi e Orhan Pamuk. Presentata per la prima volta in versione integrale al Mart, l’opera prende corpo in una trilogia artico-

RIVENDITE AUTORIZZATE BIGLIETTI, CONCERTI, SPETTACOLO, SPORT & CULTURA

TRENTO – Via Ghiaie 15 Tel. 0461 362111 – annunci@bazar.it

Orario: lunedì-venerdì 8.30-12.30/14.00-18.00

STEFANO BOLLANI Stefano Bollani - “Napoli Trip” Stefano Bollani, pianoforte e tastiere; Daniele Sepe, sassofoni; Nico Gori, clarinetto; Bernardo Guerra, batteria Napoli Trip, è un progetto discografico e live, che nasce dal grande amore di Stefano Bollani per la città partenopea. Un amore che ha radici lontane da quando il pianista, appena undicenne, scoprì il grande Renato Carosone, l’artista che prima di ogni altro lo ispirò “uno che suonava il piano, scriveva canzoni, cantava e si divertiva”. VERONA Teatro Romano 24 giugno 2017 ore 21.15

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BOLZANO – Via Bari 15 Tel. 0471 930993 – bazarbz@bazar.it lunedì-venerdì 8.30-12.30/14.30-18.30 chiuso il mercoledì e giovedì pomeriggio

NEK

FRANCESCO RENGA

FRANCESCO GABBANI

Dopo il resoconto positivo delle prime tre edizioni anche quest’anno, il Trento Summer Festival torna in Piazza Fiera a Trento per la quarta edizione. Un cartellone pensato per accontentare generazioni e gusti molto diversi.

Dopo il resoconto positivo delle prime tre edizioni anche quest’anno, il Trento Summer Festival torna in Piazza Fiera a Trento per la quarta edizione. Un cartellone pensato per accontentare generazioni e gusti molto diversi.

“Occidentali’s Karma” di Francesco Gabbani, oltre a essere il singolo più venduto in Italia dalla sua pubblicazione, è per la seconda settimana consecutiva al primo posto della classifica airplay radio e video settimanale. In attesa dell’uscita del nuovo disco, previsto tra fine aprile e inizio maggio, per BMG Rights Management (Italy), sono state annunciate le date del nuovo attesissimo tour.

TRENTO Piazza Fiera 30 luglio 2017 ore 21

TRENTO Piazza Fiera 2 agosto 2017 ore 21

TRENTO Piazza Fiera 5 agosto 2017 ore 21


trentinomostre lata in un monologo, un dialogo e una conversazione sugli astri. N. verde 800.397760.

TRENTO Mostre I TRENTINI NELLA GUERRA EUROPEA 1914-1920 Apertura: fino a domenica 30 dicembre 2018. Le Gallerie, Piedicastello. Una mostra che racconta il dramma dei trentini nel corso del primo conflitto mondiale. Orario: da martedì a domenica ore 9.00-18.00 (lunedì chiuso). Ingresso libero. Info: www. fondazione.museostorico.it. Mostre ESTINZIONI Apertura: fino a lunedì 26 giugno 2017. MUSE - Museo delle Scienze, corso del Lavoro e della Scienza 3, Trento. Storie di catastrofi e altre opportunità il MUSE dà il via a un ambizioso progetto che mette in dialogo le ricerche e le riflessioni sulla sesta estinzione di massa - ovvero la crisi ecologica che stiamo vivendo - con le dinamiche che hanno caratterizzato le cinque grandi estinzioni paleontologiche avvenute negli ultimi 500 milioni di anni. Orario: da martedì a venerdì 10-18; sabato e domenica 10-19. Costi intero € 10, ridotto € 8. Info: www.muse.it; Tel. 0461.270311; museinfo@muse.it. Mostre BRUNIVO BUTTARELLI L’ESTINZIONE. OVVERO LA VITA OLTRE LA MORTE Apertura: da sabato 1 ottobre 2016 a mercoledì 26 luglio 2017. Parco del MUSE e parco del quartiere Le Albere. Ingresso libero. Info: www.muse.it. Mostre ZHDAT’: DALLE ALPI ALLA SIBERIA - PAESAGGI DI OGGI, STORIE DI IERI (1914-1920) Apertura: fino a domenica 25 giugno. Le Gallerie, Piedicastello. In questa mostra il fotografo Fabio Pasini presenta e interpreta i luoghi della memoria della Grande Guerra. Sono paesaggi fermi nel tempo capaci di suscitare riflessioni e approfondimenti. Dopo aver camminato sui sentieri del “ Fronte italiano” e aver fissato i paesaggi con la sua macchina a foro stenopeico, Pasini si è spostato nella grande Russia percorrendo decina di migliaia di chilometri in treno rimanendo impressionato dalla vastità del paesaggio. Orario: da martedì a domenica ore 9-18. Ingresso libero. Info: www. museostorico.it; Tel. 0461.230482; info@museostorico.it. Mostre RANE NERE NEL BLU Apertura: fino a domenica 2 luglio. MUSE - Museo delle Scienze, corso del Lavoro e della Scienza 3, Trento. La mostra rievoca le figure degli uomini-rana, palombari e subacquei di professione, sommozzatori sportivi e apneisti, riper-

correndo le pietre miliari dell’attività subacquea e dello sviluppo di tecnologie per l’immersione. Un percorso che segue l’evoluzione tecnica e culturale della subacquea accanto ai percorsi professionali o sportivi che a partire dal 1967 si sono intrecciati con il Club subacqueo Rane Nere, quest’anno al cinquantennale della sua fondazione. Orario: da martedì a venerdì 10-18; sabato e domenica 10-19. Biglietto intero € 10, ridotto € 8. Info: Tel. 0461.270311; museinfo@muse.it.

AMICI DELL’ARTE DI RIVA A SELVA GARDENA

Mostre RENATO PANCHERI Apertura: da venerdì 14 aprile a mercoledì 14 giugno. Grand Hotel Trento, Piazza Dante 20. Mostra personale. Mostre UMBERTO MOGGIOLI CROMATISMI Apertura: da sabato 22 aprile a domenica 2 luglio. Cappella Vantini di Palazzo Thun, via delle Orne 1. Una serie di pitture di Umberto Moggioli provenienti da una collezione privata. Orario: chiuso il lunedì; apertura straordinaria il 26 giugno), da martedì a domenica 10.00-18.00. Ingresso libero. Mostre LO SPECCHIO DELLA VANITÀ Apertura: fino a domenica 11 giugno. Hortus Artieri. John Paul Azzopardi, Alda Failoni e Natale Zoppis. Info: www.hortusartieri.com.

Mostre LE INGEGNOSE. PERCORSO NELLA CREATIVITÀ DI 12 ARTISTE CONTEMPORANEE Apertura: da sabato 20 maggio a martedì 13 giugno. PalazzoTrentini.

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a storica Associazione “Amici dell’Arte” di Riva del Garda, che ha celebrato nei mesi scorsi i suoi primi 70 anni di vita, ha inaugurato a Selva di Val Gardena una mostra rimasta aperta per tutto il mese di maggio scorso. L’esposizione è stata ospitata nei luminosi spazi del Centro Tablà, un edificio che comprende un antico Tabià collegato ad una costruzione moderna perfettamente integrata. All’inaugurazione, davanti ad un pubblico che gremiva la sala hanno parlato lo scultore gardenese Vinzent Senoner – promotore dell’iniziativa assieme allo sculture trentino Livio Tasin – e il presidente degli Amici dell’Arte, il pittore Luigi Meregalli, che hanno sottolineato l’importanza dell’iniziativa. È poi intervenuto lo storico d’arte Renzo Francescotti che ha affermato come il Trentino e l’Alto Adige, due province ambientalmente simili, che hanno avuto la stessa storia, siano in effetti poco conosciute l’una all’altra e mai o quasi mai assumano iniziative comuni. Spetta soprattutto agli artisti, uomini liberi, rompere queste logiche. Il professor Francescotti ha quindi nel modo più sintetico parlato degli artisti in mostra , 15 pittori e 5 scultori, ognuno con 2/3 opere. Si tratta di Giovanni Bailoni, Mauro Berlanda, Albino Bombardelli, Franco Chiarani, Mario Colombelli, Inge Detomas, Alberto Fiorenzato, Giuseppina Giuliani, Luigi Hages, Konrad Janus, Bepi Leoni, Paolo Malossini, Enrico Menghelli, Luigi Meregalli, Margret Muhlenberg, Roberto Piazza, Patrizia Sega, Livio Tasin, Rosalba Trentini e Luigi Zanolli. Il giovanissimo Marcel Messner ha suonato alla marimba alcuni applauditi pezzi.

Mostre VERONICA DE GIOVANELLI “ENROSADÌRA” Apertura: da domenica 28 maggio a mercoledì 28 giugno. Boccanera Project Room - Via Alto Adige, 176. Il progetto espositivo è caratterizzato da lavori inediti realizzati appositamente per la mostra e da altri dipinti rappresentativi della poetica dell`artista realizzati negli ultimi anni. Info: www.arteboccanera.com.

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trentinoappuntamenti

IL MESE DEI FESTIVAL TRENTINI ECCOLO QUA!

È

il mese dei Festival e delle Feste Vigiliane. Da quello dell’economia a quello dei libri, il Trentino

Book Festival. Il primo, il Festival dell’Economia, appunto, si aprirà nel pomeriggio di giovedì 1 giugno, con la conferenza del professor Alvin E. Roth, premio Nobel dell’Economia 2012, che esplorerà il complesso tema dello scambio di reni, fra vincoli etici e normativi. Per il secondo, anteprima giovedì 15 giugno e poi si parte il giorno successivo con Gad Lerner, Alessandra Sardoni e tanti altri nomi prestigiosi della letteratura e del giornalismo nazionale. Torna puntuale a Trento, in occasione della ricorrenza patronale, l’appuntamento con le Feste

Vigiliane

che quest’anno saranno organizzate, su incarico

dell’Amministrazione comunale, dal Centro Servizi Culturali S. Chiara. Saranno cinque intense giornate, da giovedì 22 a lunedì 26 giugno.

Per la musica, come ogni anno il Conservatorio

“F. A. Bonporti” di Trento e Riva del Garda

partecipa attivamente alla Festa della Repubblica con il

SOLSTIZIO D’ESTATE

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on un balzo, una capriola e un salto mortale Solstizio d’Estate torna (dal 10 al 24 giuno a Mezzolombardo) a far germogliare il teatro nelle corti, a risvegliare la magia del circo nelle piazze, per raccontare ancora una volta un pezzo del nostro mondo, sempre più appeso a un filo. Per affrontare questi tempi in bilico, Solstizio – con la sua ventisettesima edizione – ha deciso di rispondere al dubbio con la dolcezza, la bellezza e la leggerezza, senza allontanarsi dalla propria anima indagatrice e alla ricerca di nuove chiavi per raccontare e raccontarsi. I migranti-attori del Teatro dell’Orsa racconteranno il viaggio vissuto sulla loro pelle, portando sul palco le storie di chi con l’incertezza ha imparato a convivere, proprio come quei ragazzi che nel quattordici-diciotto cercarono di tenere le fila di una guerra che non hanno voluto o compreso, mentre erano intrappolati da tutt’altro filo, quello spinato delle trincee, che si snoda nello spettacolo di Mario Perrotta. È un equilibrio difficile, quello fra la paura di cadere e la voglia di volare: tutti lo conoscono, ma qualcuno forse meglio degli altri. I folli, costantemente appesi ad un filo che segna il confine fra genio e pazzia, e gli acrobati, che del lanciarsi nel vuoto hanno fatto poesia, e saranno entrambi sul palco di Solstizio 2017. Don Chisciotte, il “folle” per eccellenza, raccontato e disegnato nella sua battaglia contro i mulini a vento da Gek Tessaro, lascerà il palco agli artisti circensi dei The Black Blues Brothers, XXX Info e programma: www.solstiziodestate.it

a Nago Torbole. Sarà questa infatti la prima occasione per ascoltare in Trentino la nuova voce della storica band emiliana. Si tratta di Yuri Cilloni che ha raccolto il testimone di Cristiano Turato, a sua volta subentrato a Danilo Sacco, erede del leggendario Augusto Daolio.

Torna anche quest’anno l’appuntamento con Nomi

consueto concerto offerto alla cittadinanza, che fa parte

on The Rock organizzato dai ragazzi di Musicando

degli eventi programmati dal Festival dell’Economia.

l’Arte per ricordare la memoria dell’amico Paolo. Nomi on

Ha dei colori particolari il concerto dei Nomadi in

The Rock si terrà dal 15 al 17 giugno in Piazza delle feste a

programma il 30 giugno nella cornice di Castel Penede

Nomi in Vallagarina con un ricco rooster di gruppi.

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trentinoappuntamenti 1 GIOVEDÌ Cultura FESTIVAL DELL’ECONOMIA 2017 - LA SALUTE DISUGUALE Trento. Torna dall’1 al 4 giugno il Festival dell’Economia di Trento, giunto alla sua dodicesima edizione. Premi Nobel, ministri, ed esperti provenienti da tutto il mondo discuteranno e si confronteranno, insieme al vasto pubblico dello Scoiattolo, il simbolo del Festival, sul tema “La salute disuguale”. ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento posti. Non è prevista la prenotazione. L’accesso agli eventi in programma al Teatro Sociale e all’Auditorium Santa Chiara avviene con voucher, distribuiti presso le biglietterie a partire da due ore prima dell’inizio di ogni evento. Info e programma dettagliato: http://2017. festivaleconomia.eu/ Cultura SERATE BENESSERE: IN PRINCIPIO FU...IL CONTATTO Castello Tesino. Ore 20.30. Palazzo Gallo. Serata con Alberto Fiorese - fisioterapista. Il contatto è profondamente radicato nella natura dell’uomo e l’accompagna dal concepimento all’ultimo respiro. Ingresso libero. Info: Tel. 338.8317542; www.astrid-onlus. it; info@astrid-onlus.it. Famiglia FESTIVAL DEI FIORI LevicoTerme. Lungo le vie del centro di Levico Terme. Quattro giorni per scoprire tutte le varietà di fiori in Valsugana e Trentino. Le vie del centro storico di Levico saranno addobbate a festa con installazioni, aiuole e balconi in fiore. Tanti laboratori, incontri e conferenze sulla coltivazione e la decorazione grazie ai fiori. Verranno allestiti stand a tema per la vendita di fiori e piante, laboratori per bambini, incontri e conferenze con esperti del settore. Info: Azienda per il Turismo Valsugana ufficio di Levico Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Musica 24° CONCORSO INTERNAZIONALE PER GIOVANI CANTANTI LIRICI RICCARDO ZANDONAI Riva del Garda. Conservatorio di Musica “F.A. Bonporti” - Largo Marconi, 5. Dedicato ad artisti che non hanno ancora superato i 35 anni di età, il concorso è oggi un punto di riferimento per il mondo del bel canto, capace di richiamare partecipanti e pubblico da ogni parte del mondo. Per i giovani concorrenti, la possibilità di sfruttare una vetrina di grande prestigio, visto che la giuria, coordinata dal direttore artistico Mietta Sighele, è sempre composta, oltre che da musicisti di chiara fama, anche da giornalisti specializzati e da direttori artistici dei principali teatri lirici del mondo. Un’occasione unica,

dunque, per tante giovani promesse, che hanno la possibilità di conoscersi e confrontarsi. Per programma dettagliato visitate il sito: www.musicarivafestival.com. Musica MONDI CORALI: MARATONE CORALE Trento. Ore 18.30-20. Aula Magna e altri spazi del Conservatorio Bonporti. Coro Agorà del Liceo Prati direttore Clara Lanzinger; Coro Calicantus direttore Miriam Comito; Coro di voci bianche delle scuole R. Zandonai e J. Novak direttore Veronica Pederzolli; Coro Giovanile Mondincanto direttori Veronica Pederzolli e Juan David Zuleta Marulanda; Coro Polifonico Castelbarco direttore Juan David Zuleta Marulanda; Coro Polifonico Emerald direttore Michele Weis; Coro Polifonico Ignaziano direttore Damiano Malesardi; Coro Santa Chiara direttore Federico Viola; Ensemble Allegri Penitenti direttore Enrico Correggia; Ensemble Femminile Poiéo direttore Marta Guassardo. Info: www.conservatorio.trento.it.

2 VENERDÌ Cultura FESTIVAL DELL’ECONOMIA 2017 - LA SALUTE DISUGUALE Trento. Torna dall’1 al 4 giugno il Festival dell’Economia di Trento, giunto alla sua dodicesima edizione. Premi Nobel, ministri, ed esperti provenienti da tutto il mondo discuteranno e si confronteranno, insieme al vasto pubblico dello Scoiattolo, il simbolo del Festival, sul tema “La salute disuguale”. ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento posti. Non è prevista la prenotazione. L’accesso agli eventi in programma al Teatro Sociale e all’Auditorium Santa Chiara avviene con voucher, distribuiti presso le biglietterie a partire da due ore prima dell’inizio di ogni evento. Info e programma dettagliato: http://2017. festivaleconomia.eu/ Cultura UNIVERSITÀ DI TRENTO TRA PASSATO E SUGGESTIONI CONTEMPORANEE Trento. Ore 14.30. Ritrovo presso il Rettorato in via Calepina, 14. Visite guidate a cura di Maddalena Povinelli. Un percorso inedito darà la possibilità ai visitatori di immergersi nel ricco patrimonio culturale dell’Università di Trento, ripercorrendo la sua evoluzione dall’anno della fondazione, avvenuta nel 1962 per meritodell’allora presidente della Provincia Bruno Kessler, alla più recente costruzione della Biblioteca Universitaria Centrale, inaugurata pochi mesi fa e progettata dall’architetto Renzo Piano. Partendo da Palazzo Sardagna che oggi ospita il Rettorato in via Calepina, il visitatore verrà accompagnato alla sede di Sociologia,

che rappresenta il nucleo storico dell’Ateneo, e nelle altre sedi universitarie cittadine. L’itinerario si concluderà nel quartiere delle Albere, dove sarà possibile visitare la nuova maestosa Biblioteca. Biglietto € 5 per ciascuna visita guidata - ingresso gratuito per i bambini, i ragazzi fino a 18 anni, gli studenti universitari e i disabili con eventuale accompagnatore. Info: Tel. 0461.216000. Enogastronomia DEGUSTIBUS 2017- BIRRA A CORTE Caldonazzo. Magnifica Corte Trapp. Alla manifestazione saranno presenti birrifici artigianali trentini e prodotti gastronomici tipici di cui si potrà approfondire la conoscenza grazie a schede ed esperti in materia che verranno coinvolti in show cooking in cui prepareranno e presenteranno piatti “alla birra”. Info: APT Valsugana ufficio di Caldonazzo Tel. 0461.727752; caldonazzo@visitvalsugana.it. Enogastronomia SULLA BRENTA CON GUSTO Borgo Valsugana. I portici lungo il fiume Brenta a Borgo Valsugana si animano di stand con prodotti tipici a km zero, laboratori, musica e animazione. Info: Apt Valsugana Ufficio di Borgo Valsugana - Tel. 0461.727741; borgovalsugana@visitvalsugana.it. Famiglia FESTIVAL DEI FIORI Levico Terme. Lungo le vie del centro di Levico Terme. Quattro giorni per scoprire tutte le varietà di fiori in Valsugana e Trentino. Le vie del centro storico di Levico saranno addobbate a festa con installazioni, aiuole e balconi in fiore. Tanti laboratori, incontri e conferenze sulla coltivazione e la decorazione grazie ai fiori. Verranno allestiti stand a tema per la vendita di fiori e piante, laboratori per bambini, incontri e conferenze con esperti del settore. Info: Azienda per il Turismo Valsugana ufficio di Levico Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it.

Musica 24° CONCORSO INTERNAZIONALE PER GIOVANI CANTANTI LIRICI RICCARDO ZANDONAI Riva del Garda. Conservatorio di Musica “F.A. Bonporti” - Largo Marconi, 5. Dedicato ad artisti che non hanno ancora superato i 35 anni di età, il concorso è oggi un punto di riferimento per il mondo del bel canto, capace di richiamare partecipanti e pubblico da ogni parte del mondo. Per i giovani concorrenti, la possibilità di sfruttare una vetrina di grande prestigio, visto che la giuria, coordinata dal direttore artistico Mietta Sighele, è sempre composta, oltre che da musicisti di chiara fama, anche da giornalisti specializzati e da direttori artistici dei principali teatri lirici del mondo. Un’occasione unica, dunque, per tante giovani promesse, che hanno la possibilità di conoscersi e confrontarsi. Per programma dettagliato visitate il sito: www.musicarivafestival.com. Musica CORO S. ISIDORO MARTIGNANO Trento. Ore 20.30. Chiesa S. Chiara, via Santa Croce. Concerto con il Coro S. Isidoro Martignano: Giacinta Dapreda, direzione; Chiara Turrini, voce recitante. Info: www.festivalmusicasacra.it; Tel. 0471.329121; info@festivalmusicasacra.it. Musica FESTA DELLA REPUBBLICA FESTIVAL DELL’ECONOMIA Trento. Ore 21. Auditorium S. Chiara. Coro da Camera, Ensemble percussioni, orchestra fiati. Per programma dettagliato visitate il sito: www.centrosantachiara.it. Tradizione VERSO L’ALPEGGIO: DAL MARE AL VANOI Evento dedicato alla pastorizia e alla transumanza. Tre giorni di incontri, laboratori didattici, allesti-

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trentinoappuntamenti menti a tema, passeggiate e degustazioni. Info: sanmartino.com.

3 SABATO Cultura FESTIVAL DELL’ECONOMIA 2017 - LA SALUTE DISUGUALE Trento. Torna dall’1 al 4 giugno il Festival dell’Economia di Trento, giunto alla sua dodicesima edizione. Premi Nobel, ministri, ed esperti provenienti da tutto il mondo discuteranno e si confronteranno, insieme al vasto pubblico dello Scoiattolo, il simbolo del Festival, sul tema “La salute disuguale”. ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento posti. Non è prevista la prenotazione. L’accesso agli eventi in programma al Teatro Sociale e all’Auditorium Santa Chiara avviene con voucher, distribuiti presso le biglietterie a partire da due ore prima dell’inizio di ogni evento. Info e programma dettagliato: http://2017.festivaleconomia.eu/ Cultura CONFERENZA Trento. Sala di Rappresentanza - Palazzo della Regione - Piazza Dante. Ore 18. “Niente sta scritto” Persone con disabilità nel contesto globale. Intervengono: Piergiorgio Cattani, Scrittore, giornalista, direttore di Unimondo; Giampiero

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Griffo, Presidente di Rete Italiana Disabilità e Sviluppo e Gianluigi Rosa, Difensore nazionale italiana paralimpica di ice sledge hockey. Coordina: Paolo Grezzi, giornalista. Ingresso gratuito. Cultura GREEN WAY PRIMIERO MEETING Pieve. Ore 10. Teatro dell’Oratorio. Convegno: “La mobilità elettrica. Stato dell’arte e prospettive. L’applicazione nelle Dolomiti”, moderatore Paolo Ciccarone. Pranzo a buffet, test drive auto e bici elettriche. Partecipazione libera previa prenotazione Tel. 0439.768867; sanmartino.com. Enogastronomia DEGUSTIBUS 2017- BIRRA A CORTE Caldonazzo. Magnifica Corte Trapp. Alla manifestazione saranno presenti birrifici artigianali trentini e prodotti gastronomici tipici di cui si potrà approfondire la conoscenza grazie a schede ed esperti in materia che verranno coinvolti in show cooking in cui prepareranno e presenteranno piatti “alla birra”. Info: APT Valsugana ufficio di Caldonazzo Tel. 0461.727752; caldonazzo@visitvalsugana.it. Enogastronomia SULLA BRENTA CON GUSTO Borgo Valsugana. I portici lungo il fiume Brenta a Borgo Valsugana si animano di stand con prodotti

tipici a km zero, laboratori, musica e animazione. Info: Apt Valsugana Ufficio di Borgo Valsugana - Tel. 0461.727741; borgovalsugana@ visitvalsugana.it. Famiglia IL GIARDINO DELLE MERAVIGLIE Borgo Valsugana. Nel centro storico e nelle vie del paese. i genitori si potranno dedicare a lunghe passeggiate e avranno la possibilità di fare shopping nel nostro centro storico poiché i negozi del paese rimarranno aperti appositamente per questo evento. Tutti i bambini, invece, potranno essere affidati nelle mani esperte dei nostri animatori, i quali provvederanno a creare delle giornate di grande divertimento con numerosi laboratori creativi, musica ed animazioni generali. L’accesso al Giardino delle Meraviglie sarà possibile solo con un biglietto che verrà rilasciato dai commercianti associati al Consorzio, il biglietto avrà una durata massima di 1 ora. Per maggiori informazioni: Giacomo Nicoletti 347.3476901M info@visitborgovalsugana.it. Famiglia FESTIVAL DEI FIORI Levico Terme. Lungo le vie del centro di Levico Terme. Quattro giorni per scoprire tutte le varietà di fiori in Valsugana e Trentino. Le vie del centro storico di Levico

saranno addobbate a festa con installazioni, aiuole e balconi in fiore. Tanti laboratori, incontri e conferenze sulla coltivazione e la decorazione grazie ai fiori. Verranno allestiti stand a tema per la vendita di fiori e piante, laboratori per bambini, incontri e conferenze con esperti del settore. Info: Azienda per il Turismo Valsugana ufficio di Levico Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Musica 24° CONCORSO INTERNAZIONALE PER GIOVANI CANTANTI LIRICI RICCARDO ZANDONAI Riva del Garda. Conservatorio di Musica “F.A. Bonporti” - Largo Marconi, 5. Dedicato ad artisti che non hanno ancora superato i 35 anni di età, il concorso è oggi un punto di riferimento per il mondo del bel canto, capace di richiamare partecipanti e pubblico da ogni parte del mondo. Per i giovani concorrenti, la possibilità di sfruttare una vetrina di grande prestigio, visto che la giuria, coordinata dal direttore artistico Mietta Sighele, è sempre composta, oltre che da musicisti di chiara fama, anche da giornalisti specializzati e da direttori artistici dei principali teatri lirici del mondo. Un’occasione unica, dunque, per tante giovani promesse, che hanno la possibilità di conoscersi e confrontarsi. Per


trentinoappuntamenti programma dettagliato visitate il sito: www.musicarivafestival.com.

0461.727741; borgovalsugana@ visitvalsugana.it.

Musica RASSEGNA BANDISTICA 2017 Cembra-Lisignago. Ore 20. Piazzetta Maffei a Cembra. Concerto della Banda Giovanile Cembra e Faver, diretta dalla Maestra Elena Rossi. Info: 340.7707956, fanfaraalpinacembra@yahoo.it.

Famiglia FESTIVAL DEI FIORI Levico Terme. Lungo le vie del centro di Levico Terme. Quattro giorni per scoprire tutte le varietà di fiori in Valsugana e Trentino. Le vie del centro storico di Levico saranno addobbate a festa con installazioni, aiuole e balconi in fiore. Tanti laboratori, incontri e conferenze sulla coltivazione e la decorazione grazie ai fiori. Verranno allestiti stand a tema per la vendita di fiori e piante, laboratori per bambini, incontri e conferenze con esperti del settore. Info: Azienda per il Turismo Valsugana ufficio di Levico Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it.

Musica ENSEMBLE ALTAIR Trento. Ore 21. Chiesa del Suffragio, via Suffragio. Concerto con Ensemble Altair: Cinzia Prampolini, soprano; Aurora Delpero, contralto; Eleonora Depetris, contralto; Elia Delpero, tenore; Giacomo Gabriele Bezzi, basso e direttore. Info: www.festivalmusicasacra.it; Tel. 0471.329121; info@festivalmusicasacra.it. Tradizione VERSO L’ALPEGGIO: DAL MARE AL VANOI Evento dedicato alla pastorizia e alla transumanza. Tre giorni di incontri, laboratori didattici, allestimenti a tema, passeggiate e degustazioni. Info: sanmartino.com.

4 DOMENICA Cultura FESTIVAL DELL’ECONOMIA 2017 - LA SALUTE DISUGUALE Trento. Torna dall’1 al 4 giugno il Festival dell’Economia di Trento, giunto alla sua dodicesima edizione. Premi Nobel, ministri, ed esperti provenienti da tutto il mondo discuteranno e si confronteranno, insieme al vasto pubblico dello Scoiattolo, il simbolo del Festival, sul tema “La salute disuguale”. ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento posti. Non è prevista la prenotazione. L’accesso agli eventi in programma al Teatro Sociale e all’Auditorium Santa Chiara avviene con voucher, distribuiti presso le biglietterie a partire da due ore prima dell’inizio di ogni evento. Info e programma dettagliato: http://2017.festivaleconomia.eu/ Cultura DOMENICASTELLO SUNDAY AFTERNOON MUSICAL GROOVE Pergine Valsugana. Ore 17.30. Martin Münch, pianoforte. Dall’Europa al Sudamerica con musiche di Strauss, Tchaikovsky, Holländer, Chopin, Gardel e Piazzolla. Costo € 10. Ragazzi sotto ai 16 anni gratis. Info: Castel Pergine Tel. 0461.531158. Enogastronomia SULLA BRENTA CON GUSTO Borgo Valsugana. I portici lungo il fiume Brenta a Borgo Valsugana si animano di stand con prodotti tipici a km zero, laboratori, musica e animazione. Info: Apt Valsugana Ufficio di Borgo Valsugana - Tel.

Musica CARLO MAVER TRIO Rovereto. Ore 19.30. Circolo Operaio Santa Maria. Concerto con: Carlo Maver bandoneon, flauto; Alberto Capelli chitarra; Roberto Rossi batteria e percussioni. Ingresso gratuito. Info: www.trentinojazz.com. Musica TAKSIM / COLLETTIVO SPARTITO Ala. Ore 17. Giardino Righi. Ore 11.00 Visita guidata al Museo del Pianoforte Antico a cura della pianista T. Vesselinova; Ore 15.00 Visita animata alla scoperta del centro storico di Ala, a cura dell’Associazione i Vellutai di Ala (partecipazione, con aperitivo, 7 €). In caso di pioggia il concerto si terrà presso il Teatro Sartori). Ingresso libero. Musica ENSEMBLE ALTAIR Pomarolo. Ore 21. Chiesa San Rocco (Chiusole). Ensemble Altair; Cinzia Prampolini, soprano; Aurora Delpero, alto; Eleonora Depetris, alto; Elia Delpero, tenore; Giacomo Gabriele Bezzi, basso e direzione. Info: www.festivalmusicasacra.it. Tradizione VERSO L’ALPEGGIO: DAL MARE AL VANOI Evento dedicato alla pastorizia e alla transumanza. Tre giorni di incontri, laboratori didattici, allestimenti a tema, passeggiate e degustazioni. Info: sanmartino.com.

6 MARTEDÌ Musica CORO CALICANTUS Roncegno. Ore 21. Casa Raphael - Palace Hotel, Piazza de Giovanni 4. Concerto del Coro Calicantus. Diretto da Miriam Comito. Un viaggio tra la terra e il cuore, dalla natura al Trascendentale nella riscoperta di sè e delle bellezze del mondo che ci circonda. Musiche: Mendelssohn, Brahms, Gjeilo, Part. Ingresso libero.

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trentinoappuntamenti Musica ITALIA VERSUS BRASILE / PAPO CORAL E TRIO SACATO Mori. Ore 20.30. Chiesa Arcipretale di S. Stefano. Concerto con Papo Coral e Trio Sacato con la partecipazione di Cristiana Torri. Ingresso libero. Musica «ORCHESTRA HAYDN» Riva del Garda. Ore 21. Chiesa parrocchiale. Filippo Mineccia (Controtenore), Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, Marco Mandolini (direzione). In memoriam Andrea Mascagni e Giovanni Ondertoller. Programma: “Lagrime d’amore, sospiri di pietà Arie sacre del secolo 18°”; Gian Battista Pergolesi: Salve Regina; Francesco Durante: S. Antonio di Padova: “Qual nocchier”; W. A. Mozart: Sinfonia n. 29 in la maggiore, KV 201 da La Betulia liberata: “Prigionier che fa ritorno”; da La Betulia liberata: “Parto inerme e non pavento”. Info: www.festivalmusicasacra.it.

7 MERCOLEDÌ Cultura INCONTRO CON NICOLE HUSEL - DUE PAROLE SUL FENOMENO YOUTUBER Borgo Valsugana. Ore 17.30. Auditorium della Comunità di Valle di Borgo Valsugana (Piazzetta Ceschi. Incontro con la youtuber Nicole Husel. Due parole (o forse qualcosina di più) sul fenomeno youtuber. Ingresso libero. Info: APT Valsugana - ufficio di Castello Tesino, Tel. 0461.593322. Musica PAPO CORAL Ore 10.00, Teatro Parrocchiale (Avio): Papo Coral e Allievi di Operaprima [ingresso riservato agli allievi dell’I.C. di Avio]. Ore 20.30, Teatro Monte Baldo (Brentonico): Papo Coral in concerto. Ingresso libero. Musica «ORCHESTRA HAYDN» Rovereto. Ore 21. Chiesa parrocchiale di San Marco. Filippo Mineccia (Controtenore), Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, Marco Mandolini (direzione). In memoriam Andrea Mascagni e Giovanni Ondertoller. Programma: “Lagrime d’amore, sospiri di pietà - Arie sacre del secolo 18°”; Gian Battista Pergolesi: Salve Regina; Francesco Durante: S. Antonio di Padova: “Qual nocchier”; W. A. Mozart: Sinfonia n. 29 in la maggiore, KV 201 da La Betulia liberata: “Prigionier che fa ritorno”; da La Betulia liberata: “Parto inerme e non pavento”. Info: www.festivalmusicasacra.it. Musica MONDI CORALI Trento. Ore 20.30. Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice. Da Bach a Ward Swingle. Coro Liceo Musicale Bon-

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porti direttore principale Lorenzo Donati. Ingresso libero. Info: www.conservatorio.trento.it.

8 GIOVEDÌ Cultura SERATE BENESSERE: (S) PUNTI DI VI(S)TA CastelloTesino. Ore 20.30. Palazzo Gallo. Ingresso libero. Informare, sensibilizzare, educare. Serata con Maria Carla Bonetta, Andrea Facchinelli e altri relatori. Esistono disabilità invisibili e disabilità percepite: esistono dolori e consapevolezze che potranno renderci solo migliori. Testimonianze di fragilità trasformate in resilienza, in forza per il domani. Info: Tel. 338.8317542; www.astrid-onlus. it; info@astrid-onlus.it. Danza EN EL CAFÉ DE CHINITAS LORCA Rovereto. Ore 21. Teatro Zandonai, Corso Bettini. Spettacolo di flamenco con la partecipazione di Miguel Angel Espino, l’attrice Alice Conti, Momi de Cadiz, Antonio Espanadero, Cristiano Costanzo, Giovanni Brecciaroli, Giovanna Carosini, Michela Fossà col gruppo di Ancona, Elisabetta Romanelli col gruppo di Trieste, Adriana Grasselli e Mariella Di Gregorio con la Peña Andaluza, disegno luci di Alice Colla. Musica PAPO CORAL Ronzo Chienis. Ore 20.30. Chiesa Parrocchiale. Concerto con Papo Coral. Ingresso libero. Musica ELECTRONIC OPEN AIR FESTIVAL Rovereto. Piazzale Degasperi. Special Guests: Riva Starr, Phil Weeks, InsideDefect, Neve, Qloom, The Groove e molti altri... Non solo Musica: Food Truck Experience, Il cibo Italiano si racconta. Durante le 3 giornate del Festival il cibo migliore delle nostre regioni. Cucine aperte per pranzo, per l’aperitivo o per cena. Ingresso libero. Info: www.eoaf.eu; info@eoaf.eu.

9 VENERDÌ Enogastronomia 25 SFUMATURE DI BIRRA Baselga di Piné. Dalle ore 19. Birreria Steak Speck Stube sul lago delle Piazze. Viaggio tra sensazioni, emozioni, profumo e cultura. Accostamenti inconfondibili con prodotti tipici locali ed eccezionalmente tutte le mitiche birre Wolhöfer, Reckendolfer e Wagner. Prenotazione obbligatoria entro le 15. Info e prenotazioni: Tel. 0461.557014, 393.0213348, ghimpen@gmail. com, www.ghimpen.it.

Musica ENSEMBLE GHERDËINA, ENSEMBLE GAMBE DI LEGNO Trento. Ore 21. Chiesa San Francesco Saverio. Sonia Tedla & Priska Malsiner, soprano; Gabriella Martellacci, contralto; Alberto Allegrezza, tenore; Guglielmo Bonsanti, basso; Ensemble Gherdëina; Ensemble Gambe di Legno; Francesco Baroni, direzione e organo. Info: www.festivalmusicasacra.it; Tel. 0471.329121; info@ festivalmusicasacra.it. Musica PRIMAVERA IN MUSICA Trento. Ore 17.30. Castello del Buonconsiglio, via Bernardo Clesio 5. Appuntamento dedicato alle edizioni liturgiche (con xilografie, calcografie, legature di pregio e notazione musicale) e alla produzione editoriale legata all’attività di Laurence Feininger. Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Info: www.buonconsiglio.it; Tel. 0461.492811; education@buonconsiglio.it. Musica IN VIAGGIO TRA ITALIA E BRASILE Ala. Ore 18.30. Chiesa di S. Maria Assunta. Concerto con Orchestre, Coro di Voci Biamche e KazzLab di OperaPrima, special guest Papo Coral. Ingresso libero. Musica ELECTRONIC OPEN AIR FESTIVAL Rovereto. Piazzale Degasperi. Special Guests: Riva Starr, Phil Weeks, InsideDefect, Neve, Qloom, The Groove e molti altri... Non solo Musica: Food Truck Experience, Il cibo Italiano si racconta. Durante le 3 giornate del Festival il cibo migliore delle nostre regioni. Cucine aperte per pranzo, per l’aperitivo o per cena. Ingresso libero. Info: www.eoaf.eu; info@eoaf.eu. Teatro SOLIDARIDIAMO Ravina diTrento. Ore 20.45. Sala polifunzionale “Claudi Demattè” - via Belvedere 4. Spettacolo di beneficenza con la collaborazione di Lucio Gardin e associazione Anvolt. Ingresso € 10. Info e prenotazione posto Tel. 0461.232036. Teatro UN VIALE DA MEZZANOTTE ALL’UNA - TRE DONNE TRE STORIE Trento. Ore 20. Centro Kaire. Spettacolo di Pietro Laino. Interpreti: Annalisa Morsella, musiche live di Maria Devigili, regia di Pietro Laino. Organizzano l’Associazione Mafalda Donne Trento Onlus e la Fidapa BPW, sezione Trento. Per prenotazione, Boutique Carol, via del Suffragio 55 - Trento Tel. 0461.235965 - 348.9524223.

10 SABATO Cultura CONVEGNO Trento. Dalle ore 9 alle 17. Teatro Sociale, Trento, via Oss Mazzurana. “Educare alla felicità”. Biglietto d’ingresso € 40. Info: www.melogranotrento.org; Tel. 340.4861156; melograno.trento@gmail.com. Cultura LA GRANDE GUERRA SUI MONTI DELLA VALSUGANA - LA ROCCHETTA, OSSERVATORIO NATURALE Borgo Valsugana. Ritrovo ore 19:45 in piazza Degasperi a Borgo Valsugana. Passeggiata notturna con accompagnatore di media montagna. Partendo dal centro di Borgo Valsugana, facile salita fino al punto panoramico e visita alle strutture militari. Partenza ore 20:00, rientro ore 22:30 circa. Prenotazione obbligatoria presso la Biblioteca comunale di Borgo Valsugana entro il venerdì precedente l’escursione. Info: Tel. 0461.754052; sistemaculturale@ biblio.infotn.it. Cultura CONFERENZA Castello Tesino. Ore 16. Casa di Riposo Suor Agnese. “Ti racconto di agricoltura e montagna” con Mons. Lauro Tisi. Info: Casa di Riposo, Tel. 0461.594166. Danza MICHELE CAFAGGI: FISH & BUBBLES Mezzocorona. Ore 20.30. Piazza della Chiesa. Un giocoliere, un mimo, un pescatore di bolle alla ricerca del posto perfetto per creare la bolla di sapone perfetta, in cui soffiare desideri perfetti. Ingresso gratuito. Spettacolo garantito anche in caso di pioggia. Alle 19.00 pastasciuttata solidale in collaborazione con il gruppo MAB! Tutti i ricavati della serata saranno devoluti in beneficenza alle vittime del terremoto di Amatrice. Durante tutto il pomeriggio intrattenimento per i più piccoli con lavoretti creativi grazie a FantArte. Programma dettagliato su www.solstiziodestate.it. Famiglia IL GIARDINO DELLE MERAVIGLIE Borgo Valsugana. Nel centro storico e nelle vie del paese. i genitori si potranno dedicare a lunghe passeggiate e avranno la possibilità di fare shopping nel nostro centro storico poiché i negozi del paese rimarranno aperti appositamente per questo evento. Tutti i bambini, invece, potranno essere affidati nelle mani esperte dei nostri animatori, i quali provvederanno a creare delle giornate di grande divertimento con numerosi laboratori creativi, musica ed animazioni generali. L’accesso al Giardino delle Meraviglie sarà possibile


trentinoappuntamenti solo con un biglietto che verrà rilasciato dai commercianti associati al Consorzio, il biglietto avrà una durata massima di 1 ora. Per maggiori informazioni: Giacomo Nicoletti 347.3476901M info@visitborgovalsugana.it .

rante le 3 giornate del Festival il cibo migliore delle nostre regioni. Cucine aperte per pranzo, per l’aperitivo o per cena. Ingresso libero. Info: www.eoaf.eu; info@eoaf.eu.

Famiglia LA NOTTE BLU Pergine Valsugana, Calceranica, Levico Terme, Pergine Valsugana, Tenna - tutto il giorno. Una giornata di festa eccezionale con intrattenimenti sorprendenti, concerti, laboratori, eventi, musica, gastronomia, spettacoli, sport. Info: APT Valsugana Tel. 0461.727700.

Musica CORO POLIFONICO DI RUDA, FERDINANDO MUSSUTTO (MAESTRO ACCOMPAGNATORE) Trento. Ore 18. Chiesa di Villazzano. Concerto con il Coro polifonico di Ruda; Ferdinando Mussutto, maestro accompagnatore; Solisti: Raffaele Prestinenzi, Claudio Zinutti, Mathia Neglia; Antonio Merici, violoncello; Giorgio Ziraldo, percussioni; Fabiana Noro, direzione. Info: www.festivalmusicasacra.it.

Musica RECITAL D’AUTORE - MARTIN MÜNCH Trento. Ore 21. Sala SOSAT, Via Malpaga 17. Concerto con Martin Münch, pianista e compositore (Germania). Musiche di Martin Münch. Biglietto intero € 6 - Ridotto € 4 (per i soci Ars Modi) - Gratuito per i minorenni. È possibile associarsi gratuitamente prima del concerto, presentandosi in sala almeno 30 minuti prima dell’inizio concerto. Musica MUSICA A 306GRADI. IL DJ PUOI FARLO ANCHE TU Baselga di Piné. Ore 22. Birreria Steak Speak Stube sul lago delle Piazze. Intrattenimento musicale con birra o vino, cibo e tanto divertimento. Info e prenotazioni: Tel. 0461.557014, 393.0213348, ghimpen@gmail.com, www. ghimpen.it . Musica MATRIOSKA: OCCHI ROSSI Mezzocorona. Ore 22. Piazza della Chiesa. ingresso gratuito. Tracce che strizzano l’occhio al consolidato ska-punk, talvolta al rock, si uniscono agli omaggi ai cantautori in ballate d’effetto, per far riprendere il fiato alla platea, fra un salto e l’altro al ritmo di Ska. Spettacolo garantito anche in caso di pioggia. Alle 19.00 pastasciuttata solidale in collaborazione con il gruppo MAB! Tutti i ricavati della serata saranno devoluti in beneficenza alle vittime del terremoto di Amatrice. Nell’ambito di Solstizio d’Estate 2017. Musica SEI CORDE PER TRENTO Trento. Ore 15. Aula Magna conservatorio Bonporti. Maratona chitarristica, evento conclusivo della manifestazione. Studenti del conservatorio di Trento e Riva del Garda. Info: www.conservatorio.tn.it. Musica ELECTRONIC OPEN AIR FESTIVAL Rovereto. Piazzale Degasperi. Special Guests: Riva Starr, Phil Weeks, InsideDefect, Neve, Qloom, The Groove e molti altri... Non solo Musica: Food Truck Experience, Il cibo Italiano si racconta. Du-

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Musica SONATA ISLANDS QUARTET Rovereto. Ore 19.30. Circolo Operaio Santa Maria. Concerto con: Emilio Galante, flauto; Alessandro Bianchini, vibrafono; Stefano Bianchini, contrabbasso; Thomas Samonati, batteria. Il programma in quartetto propone composizioni di Emilio Galante ispirate a grandi autori del Novecento storico come Bartok, Debussy, De Falla e Stravinsky, intervallate da reinvenzioni di autori come Chick Corea e Astor Piazzolla che a quel Novecento si sono ispirati, in perenne bilico fra scrittura e improvvisazione. Ingresso gratuito. Info: www.trentinojazz.com.

12 LUNEDÌ Danza PERFORMANCE TRIENNIO Rovereto. Ore 21. Piazza Erbe. Performance degli allievi e delle allieve del terzo anno del Triennio di Spcializzazione Professionale. Info: www.cdmrovereto.it.

13 MARTEDÌ Musica DUO CLARINETTO PIANOFORTE Roncegno. Ore 21. Casa Raphael - Palace Hotel, Piazza de Giovanni 4. Concerto con: Corrado Orlando, clarinetto; Giacomo Della Libera, pianoforte su musiche di Saint Saens, Debussy, Fauré. Ingresso libero. Info: www.visitvalsugana.it.

14 MERCOLEDÌ Corsi DANZA DEL VENTRE Zambana vecchia. Ore 20.45. c/o Associazione Mana. Per iscrizioni e informazioni: mimosa.2009@ live.it. Musica WE LOVE SURF Strigno. Ore 19.30. Piscina di Castel Ivano, Via Pretorio 55. Concerto dei We love surf. Power

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trentinoappuntamenti duo chitarra-batteria con repertorio originale, Garage rock anni ‘60 (Toscana). Ingresso gratuito. Apericena con degustazione vini e buffet. In caso di maltempo l’evento verrà spostato alla piscina di Borgo Valsugana in Via Gozzer 52.

15 GIOVEDÌ Cultura TRENTINO BOOK FESTIVAL Caldonazzo. Dalle 17. Alcuni tra i più grandi nomi della letteratura e del giornalismo arrivano in riva al Lago di Caldonazzo per la seconda edizione del festival letterario del Trentino. Info e programma completo su www.trentinobookfestival.it. Info: tel. 347.1240383 - 349.3696244. Danza ENSEMBLE ARSTUDIUM Rovereto. Ore 19. Largo via Mercerie. Concerto. Info: www.cdmrovereto.it. Famiglia FESTIVAL DELL’AMBIENTE 2017 Pergine Valsugana. Il progetto si propone di sensibilizzare la cittadinanza sull’acquisizione di comportamenti responsabili e sostenibili in virtù dello sviluppo di una nuova cultura della sobrietà e della solidarietà, contribuendo in questo modo anche alla salvaguardia dell’ambiente. Info e programma dettagliato su festivaldellambiente.blogspot.it. Musica SERESTATE A CIVEZZANO: CONCERTO D’INIZIO ESTATE Civezzano. Ore 20.30. Sant’Agnese. Concerto con i Cantori di Seregnano. Info: Tel. 0461.858516. Musica AMARISSE TRIO RoncegnoTerme. Ore 18. Piscina di Roncegno Terme, Via del Parco 7. Concerto dei Amarisse Trio, Standard jazz (Roma e Trento). gratuito. Apericena con degustazione vini e buffet. In caso di maltempo l’evento non verrà annullato.

Tradizione X-STRADA Riva del Garda. Viale Rovereto. Per il terzo anno consecutivo l’estate di Riva del Garda si veste a festa con X-Strada e regala a tutti, turisti e locali, una serata al mese all’insegna di tanta buona musica e divertimento. Viale Rovereto, punto di riferimento della cittadina gardesana verrà nuovamente chiusa al traffico al calar della sera del 15 giugno, 14 luglio e 15 agosto. Band e DJ dislocati lungo l’intero viale allieteranno una delle zone più frequentate di Riva del Garda, occasione imperdibile per una serata in compagnia. Info: Pro Loco Riva del Garda Tel. 0464.755639.

16 VENERDÌ Cultura TRENTINO BOOK FESTIVAL Caldonazzo. Dalle 16.30. Alcuni tra i più grandi nomi della letteratura e del giornalismo arrivano in riva al Lago di Caldonazzo per la seconda edizione del festival letterario del Trentino. Info e programma completo su www.trentinobookfestival.it. Info: tel. 347.1240383 - 349.3696244. Enogastronomia 25 SFUMATURE DI BIRRA Baselga di Piné. Dalle ore 19. Birreria Steak Speck Stube sul lago delle Piazze. Viaggio tra sensazioni, emozioni, profumo e cultura. Accostamenti inconfondibili con prodotti tipici locali ed eccezionalmente tutte le mitiche birre Wolhöfer, Reckendolfer e Wagner. Prenotazione obbligatoria entro le 15. Info e prenotazioni: 0461.557014, 393.0213348, ghimpen@gmail. com, www.ghimpen.it.

Musica NOMI ON THE ROCK 2017 Nomi. Piazza delle Feste. Sito ufficiale e programma dettagliato: www.nomirock.it.

Famiglia FESTIVAL DELL’AMBIENTE 2017 Pergine Valsugana. Il progetto si propone di sensibilizzare la cittadinanza sull’acquisizione di comportamenti responsabili e sostenibili in virtù dello sviluppo di una nuova cultura della sobrietà e della solidarietà, contribuendo in questo modo anche alla salvaguardia dell’ambiente. Info e programma dettagliato su festivaldellambiente.blogspot.it.

Teatro M.I.N.D.: “LA SCELTA” Giovo. Ore 20.30. Teatro parrocchiale di Verla. Per la Rassegna Culturale M.I.N.D. spettacolo teatrale, realizzato da MC - Teatro Civile, che narra, in modo originale e coinvolgente, quattro storie di eroismo, coraggio e umanità del conflitto bosniaco. Le testimonianze, raccolte dalla dott.ssa Svetlana Broz, sono affidate alla voce degli attori Marco Cortesi e Mara Moschini. Info: 347.3537792, openfestival. mind@gmail.com, http://openfestivalmind.it.

Famiglia CENA BIANCOROSSA Pergine Valsugana. Ore 19. Piazza Garibaldi. Il nuovo evento dell’estate perginese lanciato nel 2014 con grande successo ritorna anche nel 2017 per condividere con altri il piacere di stare a tavola insieme, all’aria aperta. Per regolamento tutti porteranno quanto necessario per la cena dalle stoviglie al cibo e magari un pochino di più per deliziare anche i vicini di tavolo... poi tutto si riporterà a casa. Info: APT Pergine Valsugana Tel. 0461.727760.

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Folklore SIMPOSIO DEL BEGHEL Segonzano. Sevignano. Simposio di scultura dedicato al gufo, per valorizzare le opere di giovani artisti dai 18 ai 29 anni. Info: 328.3697473, 349.3120856, simposiobeghel@gmail.com. Folklore SELEZIONE PROVINCIALE MISS ITALIA Bolzano. Ore 17. Centro Commerciale Twenty. Elezione di Miss Twenty Bolzano. Info: Soleo Show Tel. 0461.239111; www.soleoshow.com. Musica CONCERTO DEL CORO ABETE ROSSO Baselga di Piné. Ore 20.30. Ristorante La Terrazza sul Lago sul lago delle Piazze. Concerto del Coro Abete Rosso di Bedollo. Info e prenotazioni: 0461.557014, 393.0213348, ghimpen@gmail. com, www.ghimpen.it. Musica FAT HONEY LevicoTerme. Ore 19.30. Piscina di Levico Terme, P.zza Dalla Chiesa 1. Concerto dei Fat Honey, duo chitarra-sax ed elettronica (Pergine). Ingresso gratuito. Apericena con degustazione vini e buffet. In caso di maltempo l’evento non verrà annullato. Musica NOMI ON THE ROCK 2017 Nomi. Piazza delle Feste. Sito ufficiale e programma dettagliato: www.nomirock.it.

17 SABATO Cultura TRENTINO BOOK FESTIVAL Caldonazzo. Dalle 11. Alcuni tra i più grandi nomi della letteratura e del giornalismo arrivano in riva al Lago di Caldonazzo per la seconda edizione del festival letterario del Trentino. Info e programma completo su www.trentinobookfestival.it. Info: tel. 347.1240383 - 349.3696244. Famiglia IL GIARDINO DELLE MERAVIGLIE Borgo Valsugana. Nel centro storico e nelle vie del paese. i genitori si potranno dedicare a lunghe passeggiate e avranno la possibilità di fare shopping nel nostro centro storico poiché i negozi del paese rimarranno aperti appositamente per questo evento. Tutti i bambini, invece, potranno essere affidati nelle mani esperte dei nostri animatori, i quali provvederanno a creare delle giornate di grande divertimento con numerosi laboratori creativi, musica ed animazioni generali. L’accesso al Giardino delle Meraviglie sarà possibile solo con un biglietto che verrà rilasciato dai commercianti associati al Consorzio, il biglietto avrà

una durata massima di 1 ora. Per maggiori informazioni: Giacomo Nicoletti 347.3476901M info@visitborgovalsugana.it. Famiglia FESTIVAL DELL’AMBIENTE 2017 Pergine Valsugana. Il progetto si propone di sensibilizzare la cittadinanza sull’acquisizione di comportamenti responsabili e sostenibili in virtù dello sviluppo di una nuova cultura della sobrietà e della solidarietà, contribuendo in questo modo anche alla salvaguardia dell’ambiente. Info e programma dettagliato su festivaldellambiente.blogspot.it. Folklore SIMPOSIO DEL BEGHEL Segonzano. Sevignano. Simposio di scultura dedicato al gufo, per valorizzare le opere di giovani artisti dai 18 ai 29 anni. Info: 328.3697473, 349.3120856, simposiobeghel@gmail.com. Musica MUSICA A 306GRADI. IL DJ PUOI FARLO ANCHE TU Baselga di Piné. Ore 22. Birreria Steak Speak Stube sul lago delle Piazze.Intrattenimento musicale con birra o vino, cibo e tanto divertimento. Info e prenotazioni: Tel. 0461.557014, 393.0213348, ghimpen@gmail.com, www. ghimpen.it. Musica CONCERTO GRUPPO VOCALE “VOCI IGNOTE” Bedollo. Ore 20.30. Nuovo Teatro Comunale di Centrale. Concerto con esecuzione dei maggiori successi dagli anni ‘40 ai ‘60 con il gruppo vocale “Voci Ignote”. Ingresso libero. Info: 0461.556624. Musica NOMI ON THE ROCK 2017 Nomi. Piazza delle Feste. Sito ufficiale e programma dettagliato: www.nomirock.it.

18 DOMENICA Cultura TRENTINO BOOK FESTIVAL Caldonazzo. Dalle 11. Alcuni tra i più grandi nomi della letteratura e del giornalismo arrivano in riva al Lago di Caldonazzo per la seconda edizione del festival letterario del Trentino. Info e programma completo su www.trentinobookfestival.it. Info: tel. 347.1240383 - 349.3696244. Enogastronomia 25 SFUMATURE DI BIRRA Baselga di Piné. Dalle ore 19. Birreria Steak Speck Stube sul lago delle Piazze. Viaggio tra sensazioni, emozioni, profumo e cultura. Accostamenti inconfondibili con prodotti tipici locali ed eccezionalmente tutte le mitiche birre Wolhöfer, Reckendolfer e Wagner. Prenotazione obbligatoria entro le 15. Info e prenotazioni: 0461.557014,


trentinoappuntamenti 393.0213348, ghimpen@gmail. com, www.ghimpen.it. Escursionismo 23^ SPORTFUL DOLOMITI RACE Ore 07.00 circa. Granfondo ciclistica più dura d’Europa tra le Dolomiti Patrimonio Unesco. Partenza e arrivo a Feltre (BL). Info e iscrizioni: gfsportul.it. Escursionismo DOLOMITI VINTAGE BIKE RACE Ore 9. Inaugurazione del restyling al monumento dedicato a Gino Bartali ed escursione in bici e vestiti d’epoca da Passo Rolle fino alla Baita Segantini tornando poi a Rolle. Partenza e arrivo a Passo Rolle, Monumento Gino Bartali. Info: sanmartino.com. Folklore SIMPOSIO DEL BEGHEL Segonzano. Sevignano. Simposio di scultura dedicato al gufo, per valorizzare le opere di giovani artisti dai 18 ai 29 anni. Info: 328.3697473, 349.3120856, simposiobeghel@gmail.com. Folklore SELEZIONE PROVINCIALE MISS ITALIA Denno. Ore 21. Piazza V. Emanuele. Elezione di Miss Denno. Ingresso libero. Info: Soleo Show Tel. 0461.239111; www.soleoshow.com. Musica LE NUOVE SENSAZIONI Altavalle (Rifugio Potzmauer a Grumes). Ore 11. Concerto di musica anni ‘60 con il gruppo musicale Le Nuove Sensazioni. Info: 333.7771211, 338.7033945, rifugioleo@gmail.com. Musica RASSEGNA BANDISTICA 2017 Cembra-Lisignago. Ore 20.45. Piazzetta Maffei a Cembra. Concerto della Banda Musicale di Egna, diretta dal Maestro Giovanni Dalfovo. Info: 340.7707956, fanfaraalpinacembra@yahoo.it. Musica DI VI KAPPA 3 Rovereto. Ore 19.30. Circolo Operaio Santa Maria. Concerto con: Kathja West voce; Valerio Scrignoli, chitarre, fx; Danilo Gallo basso, chitarra acustica, fx. Ingresso gratuito. Info: www.trentinojazz.com. Musica FUCINA VERDE ARTE SELLA: CANTICO DEI CANTICI Borgo Valsugana. Ore 16. Malga Costa, Val di Sella. Concerto con il Coro del Friuli, Mario Brunello, Padre Enzo Bianchi. Coro del Friuli - blow up percussioni; Mario Brunello - violoncello; Padre Enzo Bianchi - voce narrante. Programma: Sofija Asgatovna Gubajdulina, The Canticle of the Sun of St. Francis of Assisi (1997). Ingresso € 25,00. Prenotazione obbligatoria chiamando il numero 0461.751251

dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 12 ed il giorno dell’evento. Lo spettacolo è garantito anche in caso di maltempo, fino ad esaurimento posti. E verrà effettuato presso la Chiesa Arcipretale di Borgo Valsugana alle ore 16. Info: www. artesella.it.

19 LUNEDÌ Cultura MEZZANO UNO DEI BORGHI PIU’ BELLI D’ITALIA Mezzano di Primiero. Ore 16. Ritrovo presso il Municipio. Visita guidata al borgo. Info: sanmartino.com.

20 MARTEDÌ Musica MARCO DALPANE Roncegno. Ore 21. Casa Raphael - Palace Hotel, Piazza de Giovanni 4. Concerto con Marco Dalpane al pianoforte su musiche di Glass, Dalpane, Duckworth, Otte, Vivier, Lang.Ingresso libero. Info: www. visitvalsugana.it.

21 MERCOLEDÌ Musica TAIO BEST SOUND E FESTA D’APERTURA Strigno. Ore 19.30. Piscina di Castel Ivano, Via Pretorio 55. Concerto dei Taio Best Sound (Trentino) e Festa d’apertura con musica live alla consolle + Dj set. Ingresso gratuito. Apericena con degustazione vini e buffet. In caso di maltempo l’evento verrà spostato alla piscina di Borgo Valsugana in Via Gozzer 52. Tradizione FESTA EUROPEA DELLA MUSICA A PERGINE VALSUGANA Pergine Valsugana, lago di Caldonazzo, Valcanover e S.Cristoforo. Concerti gratuiti, valore del gesto musicale, spontaneità, disponibilità, curiosità, tutte le musiche appartengono alla Festa. Dilettante o professionista, ognuno si può esprimere liberamente. Per maggiori dettagli visitate il sito: www. festadellamusica.beniculturali.it.

22 GIOVEDÌ Musica RENATO SCLAUNICH RoncegnoTerme. Ore 18. Piscina di Roncegno Terme, Via del Parco 7. Concerto con Renato Sclaunich, poeta testo-visuale, con accompagnamento di violino (Gorizia-Bolzano). Ingresso gratuito. Apericena con degustazione vini e buffet. In caso di maltempo l’evento non verrà annullato. Tradizione FESTE VIGILIANE 2017 TRIBUNALE DI PENITENZA Trento. Ore 21.30. Piazza Fiera. Si tratta di uno spettacolo di ta-

glio umoristico che prelude al rito satirico della “Tonca”. Una sorta di istruttoria nel corso della quale il “Giudice Supremo”, coadiuvato da un’improbabile Corte, valuta la gravità e l’effettiva consistenza delle malefatte attribuite ad alcuni personaggi pubblici di cui si sono occupate le cronache cittadine. Al termine di un dibattito dai toni “comicamente accesi” la sentenza sarà rinviata al giorno stabilito per la “punizione esemplare” prevista con l’immersione (tonca) del condannato nelle acque del fiume Adige. Info e programma dettagliato su www.festevigiliane.it.

23 VENERDÌ Cultura CONFERENZA Fai della Paganella. Ore 20.45. Palazzetto. Parleremo di cani, perché vivono con noi, i loro bisogni e come possiamo comunicare al meglio con loro! Serata gratuita aperta a tutti. Escursionismo PASSEGGIATA A 6 ZAMPE Fai della Paganella. Dalle ore 9.30 alle 10.30. Esperienza di comunicazione uomo-cane. Dal lavoro di Turid Rugaas, nascono le passeggiate sociali dove cani e proprietari possono esercitarsi nell’arte della comunicazione uomo-cane e cane-cane. Quota di partecipazione € 10 con card € 15 senza card. Accettati massimo 6 cani per garantire una buona qualità della lezione. Iscrizione obbligatoria entro la sera prima al numero 331.4173245. Famiglia GIOCARE CON IL CANE Fai della Paganella. Dalle ore 16 alle 17. Giochi di stimolazione mentale. Divertiti a stimolare l’intelligenza del tuo cane e ti sorprenderà! Stage aperto a cani di tutte le età. Quota di partecipazione € 10 con card - € 15 senza card. Accettati massimo 6 cani per garantire una buona qualità della lezione. In caso di maltempo l’attività si svolge all’interno. Iscrizione obbligatoria entro le ore 12.00 al numero 331.4173245. Folklore SELEZIONE PROVINCIALE MISS ITALIA Laives. Ore 21. Tendone manifestazioni Laives. Elezione di Miss Laives. Ingresso libero. Info: Soleo Show Tel. 0461.239111; www. soleoshow.com. Musica SAN LEO Levico Terme. Ore 19.30. Piscina di Levico Terme, P.zza Dalla Chiesa 1. Concerto dei San Leo, Power duo chitarra-batteria, Alt Rock (Rimini). Ingresso gratuito. Apericena con degustazione vini e buffet. In caso di maltempo l’evento non verrà annullato.

Musica CONCERTI IN VILLA 2017 Mezzolombardo. Ore 21. Centro Culturale La Corte - Via Damiano Chiesa, 45. Banda cittadina di Mezzolombardo - Dirige il M° Gianni Muraro. Ingresso gratuito. Info: Cell. 339.5655938; www.scuolamusicalegallo.it; info@scuolamusicalegallo.it. Tradizione FESTE VIGILIANE 2017 CORTEO STORICO Trento. Ore 20.30. Castello del Buonconsiglio - Centro Storico. Oltre seicento personaggi in costume sfilano lungo le vie del centro cittadino. Si tratta di una rievocazione storica itinerante alla quale partecipano, accanto ai notabili della città del Concilio, i componenti di gruppi provenienti dall’intera provincia di Trento. Un percorso della memoria che ci conduce dal Medioevo fino alla metà dell’Ottocento. Info e programma dettagliato su www. festevigiliane.it.

24 SABATO Escursionismo PASSEGGIATA A 6 ZAMPE Fai della Paganella. Dalle ore 9.30 alle 10.30. Esperienza di comunicazione uomo-cane. Dal lavoro di Turid Rugaas, nascono le passeggiate sociali dove cani e proprietari possono esercitarsi nell’arte della comunicazione uomo-cane e cane-cane. Quota di partecipazione € 10 con card € 15 senza card. Accettati massimo 6 cani per garantire una buona qualità della lezione. Iscrizione obbligatoria entro la sera prima al numero 331.4173245. Famiglia IL GIARDINO DELLE MERAVIGLIE Borgo Valsugana. Nel centro storico e nelle vie del paese. i genitori si potranno dedicare a lunghe passeggiate e avranno la possibilità di fare shopping nel nostro centro storico poiché i negozi del paese rimarranno aperti appositamente per questo evento. Tutti i bambini, invece, potranno essere affidati nelle mani esperte dei nostri animatori, i quali provvederanno a creare delle giornate di grande divertimento con numerosi laboratori creativi, musica ed animazioni generali. L’accesso al Giardino delle Meraviglie sarà possibile solo con un biglietto che verrà rilasciato dai commercianti associati al Consorzio, il biglietto avrà una durata massima di 1 ora. Per maggiori informazioni: Giacomo Nicoletti 347.3476901M info@ visitborgovalsugana.it. Famiglia GIOCARE CON IL CANE Fai della Paganella. Dalle ore 17 alle 18. Giochi di stimolazione mentale. Divertiti a stimolare l’intelligenza del tuo cane e ti sorprenderà! Stage aperto a cani di tutte le età. Quota di partecipazione € 10 con

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trentinoappuntamenti card - € 15 senza card. Accettati massimo 6 cani per garantire una buona qualità della lezione. In caso di maltempo l’attività si svolge all’interno. Iscrizione obbligatoria entro le ore 12.00 al numero 331.4173245. Musica MUSICA A 306GRADI. IL DJ PUOI FARLO ANCHE TU Baselga di Piné. Ore 22. Birreria Steak Speak Stube sul lago delle Piazze. Intrattenimento musicale con birra o vino, cibo e tanto divertimento. Info e prenotazioni: Tel. 0461.557014, 393.0213348, ghimpen@gmail.com, www.ghimpen.it. Musica EX OTAGO + REBEL ROOTZ Mezzocorona. Ore 20. Cantine Mezzacorona. Concerto degli Ex Otago, in apertura i trentini Rebel RootZ. Nell’ambito della rassegna Solstizio d’estate 2017.

25 DOMENICA Danza INTRAMONTABILI EMOZIONI Roncegno. Ore 15. Casa Raphael. Ballando l’800 a Casa Raphael. Info: trento@societadidanza. it; donatellamase@hotmail.com. Famiglia “AIUTO IL MIO CANE TIRA!” Fai della Paganella. Dalle ore 10 alle 11.30. Stage per imparare a camminare insieme al guinzaglio senza tensioni e stress. Stage aperto a cani di tutte le età. Quota di partecipazione € 10 con card - € 15 senza card. Accettati massimo 6 cani per garantire una buona qualità della lezione. In caso di maltempo l’attività si svolge all’interno. Iscrizione obbligatoria entro le ore 12.00 al numero 331.4173245. Musica BLUE NAIF Rovereto. Ore 19.30. Circolo Operaio Santa Maria. Concerto con: Fabio Rossato, fisarmonica; Mattia Martorano, violino; Andrea Boschetti, chitarra; Alessandro Turchet, contrabbasso.Ingresso gratuito. Info: www.trentinojazz.com. Tradizione FESTE VIGILIANE 2017 PALIO DELL’OCA Trento. Ore 18. Fiume Adige. Una disfida in zattera lungo il fiume Adige che vede in gara i rappresentanti di tutti i rioni e i sobborghi di Trento. Gli equipaggi, ciascuno composto da cinque zatterieri in costume, sono chiamati a superare una serie di prove di abilità che, unite al responso cronometrico della discesa, decretano il vincitore. Info e programma dettagliato su: www.festevigiliane.it. Tradizione FESTE VIGILIANE 2017 - LA TONCA Trento. Ore 20.15. Ponte S. Lorenzo. È la riproposizione in chiave burlesca di un’antica pena che pare fosse praticata tra il XIV e XVII se-

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colo. Era inflitta ai bestemmiatori e prevedeva che il condannato, imprigionato in una gabbia, fosse calato dalla Torre Verde, attigua al Castello del Buonconsiglio, e immerso nelle acque del fiume Adige che, al tempo, lambiva le mura cittadine. Il tutto si è trasferito ora nei pressi del ponte di San Lorenzo e la “Tonca” rappresenta, con l’immancabile condanna, l’atto finale del “Tribunale di penitenza” nel corso del quale erano stati identificati i candidati al “pubblico castigo”. Info e programma dettagliato su www.festevigiliane.it.

26 LUNEDÌ Tradizione FESTE VIGILIANE 2017 - LA MASCHERADA DEI CIUSI E DEI GOBJ Trento. Ore 21. Piazza Fiera. Rievocazione storica di un episodio accaduto nel VI secolo, successivamente ripreso e rappresentato in modi e forme diverse. Secondo i documenti storici, in occasione di alcuni lavori in programma a Trento, tra gli operai locali e le maestranze provenienti dalla città di Feltre nacque una dura disputa per procurarsi i vettovagliamenti. La “Mascherada” si sviluppa attraverso la lotta tra i “Gobj” (i trentini) e i “Ciusi”, (i feltrini) per la conquista della polenta, simbolo della vita che veniva garantita dal cibo quotidiano. Info e programma dettagliato su www.festevigiliane.it. Tradizione FESTE VIGILIANE 2017 PROCESSIONE DI S. VIGILIO E PONTIFICALE SOLENNE Trento. Ore 9.30. Chiesa di S. Maria Maggiore. Dalla chiesa di S. Maria Maggiore partirà la processione che porterà l’urna di S. Vigilio all’interno della cattedrale dove, alle ore 10.00, sarà celebrato il Pontificale solenne da Mons. Lauro Tisi, Arcivescovo di Trento. Durante la funzione saranno benedetti il Pane e il Vino di S. Vigilio, che saranno successivamente distribuiti in Piazza Duomo. Info e programma dettagliato su www. festevigiliane.it. Tradizione FESTE VIGILIANE 2017 FUOCHI DI SAN VIGILIO Trento. Ore 23. Maso Mirabel. Momento conclusivo delle Feste Vigiliane, richiama il pubblico lungo le rive del fiume Adige ai piedi di Maso Mirabel (ex cava Italcementi) al termine della Mascherada dei Ciusi e dei Gobj. Info e programma dettagliato su www.festevigiliane.it.

27 MARTEDÌ Folklore SELEZIONE PROVINCIALE MISS ITALIA Trento. Ore 21. Piazza Fiera. Elezione di Miss Trento. Ingresso libero. Info: Soleo Show Tel. 0461.239111; www.soleoshow.com.

Musica QUARTETTO DI FLAUTI DOLCI MARTINI DI BOLOGNA Roncegno. Ore 21. Casa Raphael Palace Hotel, Piazza de Giovanni 4. Concerto con: Sara Dallolio, flauti dolci; Judit Hantos, flauti dolci; Angela Troilo, canto, percussioni, flauti; Daniele Salvatore, flauti dolci, percussioni, chitarra rinascimentale su musiche di Joplin, Bartòk, Salvatore, Purcell. Ingresso libero. Info: www.visitvalsugana.it.

28 MERCOLEDÌ Danza INDIAN EUROPEAN ETNO JAZZ Marco di Rovereto. Ore 21. Ganesh House con i musicisti Daniele Valle chitarra e Pepé Fiore tabla e multipercussioni. Info: www.cdmrovereto.it. Musica TOBJAH Strigno. Ore 19.30. Piscina di Castel Ivano, Via Pretorio 55. Concerto del cantautore Tobjah, acid folk (Verona). Ingresso gratuito. Apericena con degustazione vini e buffet. In caso di maltempo l’evento verrà spostato alla piscina di Borgo Valsugana in Via Gozzer 52.

29 GIOVEDÌ Musica BRYANT - VALLETTA DUO RoncegnoTerme. Ore 18. Piscina di Roncegno Terme, Via del Parco 7. Concerto del Bryant - Valletta Duo, duo di Danza Kathak e tabla (Trento-Trieste). Ingresso gratuito. Apericena con degustazione vini e buffet. In caso di maltempo l’evento non verrà annullato.

30 VENERDÌ Enogastronomia 25 SFUMATURE DI BIRRA Baselga di Piné. Dalle ore 19. Birreria Steak Speck Stube sul lago delle Piazze. Viaggio tra sensazioni, emozioni, profumo e cultura. Accostamenti inconfondibili con prodotti tipici locali ed eccezionalmente tutte le mitiche birre Wolhöfer, Reckendolfer e Wagner. Prenotazione obbligatoria entro le 15. Info e prenotazioni: Tel. 0461.557014, 393.0213348, ghimpen@gmail.com, www.ghimpen.it. Musica NOIREVE LevicoTerme. Ore 19.30. Piscina di Levico Terme, P.zza Dalla Chiesa 1. Concerto dei Noireve, Folktronica/ glitch pop e Dj set (Trento). Ingresso gratuito. Apericena con degustazione vini e buffet. In caso di maltempo l’evento non verrà annullato. Musica TERRAS / BARBARA CASINI, ROBERTO TAUFIC, ROBERTO RED ROSSI Mori. Ore 20.45. Cantina Mori Colli Zugna. Concerto con Barbara Casini, Roberto Taufic e Roberto Red Rossi. Ingresso € 10.

Musica CONCERTI IN VILLA 2017 Mezzolombardo. Ore 21. Centro Culturale La Corte - Via Damiano Chiesa, 45. Ma noi non (Una storia da raccontare) - Band Tributo ai Nomadi. Ingresso gratuito. Info: Cell. 339.5655938; www.scuolamusicalegallo.it; info@scuolamusicalegallo.it. Musica NOMADI IN CONCERTO Nago Torbole. Ore 21. Via Castel Penede. Info: Apt Nago-torbole Tel. 0464.505177.

GLI APPUNTAMENTI DI LUGLIO 1 SABATO Escursionismo PRIMIERO DOLOMITI MARATHON Seconda edizione della Maratona delle Dolomiti, tre percorsi da 42km, 26km e 6.5 km. Info e iscrizioni primierodolomitimarathon.it.

2 DOMENICA Musica MUSIKKAPELLE BURGSTALL Vigo di Fassa. Ore 13. Ciampediè. Ingresso gratuito. Concerto della Banda musicale di Posta, solista Paolo Trettel, tromba. Il biglietto di andata-ritorno degli impianti di risalita è a carico dei partecipanti. Info: Apt Val di Fassa, Ufficio Turistico Moena, Tel. 0462.609770; infomoena@ fassa.com. In caso di maltempo il concerto si terrà presso il tendone manifestazioni di Vigo alle ore 15.00. Info: www.trentinojazz.com. Musica D.O.V.E. Rovereto. Ore 19.30. Circolo Operaio Santa Maria. Concerto con: Giovanni Perin, vibrafono; Giulio Campagnolo, organo Hammond; Andrea Davì, batteria. Ingresso gratuito. Info: www.trentinojazz.com.

4 MARTEDÌ Musica IN VIAGGIO CON GOETHE Roncegno. Ore 21. Casa Raphael Palace Hotel, Piazza de Giovanni 4. Concerto con: Argit Butzke, soprano; Alessandra Semenzato, pianoforte su musiche di Mozart, Beethoven, Schumann, Schubert, Brahms, Liszt, Mendelssohn, Wolf. Ingresso libero. Info: www.visitvalsugana.it.

5 MERCOLEDÌ Musica SURF TALK Strigno. Ore 19.30. Piscina di Castel Ivano, Via Pretorio 55. Concerto dei Surf Talk, strumentale chitarra e basso (Trento). Ingresso gratuito. Apericena con degustazione vini e buffet. In caso di maltempo l’evento verrà spostato alla piscina di Borgo Valsugana in Via Gozzer 52.


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LA FUNIVIA DI SARDAGNA VA IN TV UNA NUOVA PRODUZIONE TELEVISIVA CON UN FORMAT IN 10 PUNTATE SULLA STORIA DEL MONTE BONDONE, LA MONTAGNA DI CHARLY GAUL

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ell’anno della 12a edizione de “La Leggendaria Charly Gaul – UCI Gran Fondo World Series”, che si disputerà dal 7 al 9 luglio in Trentino, la Fondazione Museo storico del Trentino e l’APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi promuovono con il sostegno della Fondazione Caritro una nuova produzione televisiva con un format in 10 puntate sulla storia del Monte Bondone, la montagna di Charly Gaul. Il programma verrà trasmesso nei mesi di giugno e luglio su History Lab, canale tematico dedicato alla storia della Fondazione Museo storico del Trentino in onda sul 602 del digitale terrestre, e verrà reso disponibile sul canale YouTube dell’APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi. Le 10 puntate del nuovo programma, della durata di circa 15 minuti ciascuna, sono state girate proprio all’interno della funivia. Durante il percorso di andata e ritorno sono

LICIA CAMPI PEZZI

MARIA TERESA CURCU & GENOVESE

stati affrontati i principali argomenti della storia del Monte Bondone e del rapporto tra la città e la montagna nel corso dell’ultimo secolo. Ciascuna puntata si è svolta mediante l’incontro con un protagonista, che è intervenuto sulla tematica culturale presa in oggetto. Gli ospiti delle puntate sono stati scelti tra studiosi, storici, testimoni della storia e figure istituzionali. Tra questi, il giornalista Carlo Martinelli, lo storico Mauro Nequirito, lo studioso Riccardo Decarli, la guida del territorio e geologo Mirko Demozzi, la memoria storica del Monte Bondone Lino Nicolussi e anche il sindaco di Trento Alessandro Andreatta. Le dieci puntante affrontano temi centrali per la storia della montagna: la nascita della funivia di Sardagna e le vie di collegamento, le fortificazioni del periodo austro-ungarico, l’alpinismo e le prime “gite” sul Bondone, le malghe e gli alpeggi nel loro processo di trasformazione, le comunità e le antiche regole del Monte Bondone, la nascita e lo sviluppo del turismo estivo e invernale, le Viote di Monte Bondone e il giardino botanico, la gara automobilistica Trento-Bondone, la storica tappa dell’8 giugno 1956 e La Leggendaria Charly Gaul, che narra l’impresa del funambolo lussemburghese. L’ultima puntata, a chiusura del lavoro, si è svolta con un’intervista al sindaco della città di Trento Alessandro Andreatta attraverso una riflessione sul significato presente, passato e futuro della “montagna di Trento”, insieme alla direttrice dell’APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi Elda Verones, che ha tracciato un quadro complessivo delle attività realizzate con la produzione audiovisiva. Il programma è curato da Alessandro de Bertolini e Luca Caracristi. La regia e la direzione sono di Anna Bressanini e Martin Alan Bressanini. Consulenza di produzione di Matteo Gentilini e Alice Manfredi.

La sovrana riformatrice che salvò l’impero degli Asburgo

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trentinomatrimoni SOLO PER I NOSTRI LETTORI, QUESTO MESE LE NOZZE DI STEFANIA CON MARCO

IL MATRIMONIO DEL MESE

Lei Nome: Stefania Età: 20 Nata: Silandro (Bz) Residente: Bolzano Vestito e scarpe Shalia Sposa - Arco (Tn) Parrucchiere: “Un diavolo per capello” Bz Truccatore: “Un diavolo per capello” Bz Occupazione: Disoccupata

Lui Nome: Marco Età: 21 Nato: Silandro (Bz) Residente: Bolzano Vestito e scarpe: Baratto - Lavis Barbiere: Hai Gallery - Bolzano Operaio Occupazione: 102

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trentinomatrimoni Matrimonio: Data: Luogo: Invitati: Ricevimento: Torta: Fiori e Bouquet: Anelli: Bomboniere: Intrattenimenti: Viaggio di nozze: Vivranno a:

Religioso 29 aprile 2017 Sala del Regno dei Testimoni di Geova (Bz) 110 Prime Rose - Levico Terme Bronzetti - Lavis Fiorissimi - Bolzano Gioielleria Mosele - Trento Sgarra - Andria (Ba) Paolo e Nicole (Duo) Mauritius, 10 giorni Bolzano

Servizio fotografico: Trintinaglia Wedding Photo www.trintinaglia.com

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UN TRENTINO TRA I POETI MIGLIORI GIOVANI IN CAMMINO… DAL SAPERE AL FARE UNA SERIE DI INCONTRI TRENTINI COORDINATI DALLA F.I.D.A.P.A. BPW – FEDERAZIONE ITALIANA DONNE ARTI PROFESSIONI AFFARI

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a F.I.D.A.P.A. BPW – Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari – Sezione di Trento, con il patrocinio del Comune di Trento e della Provincia Autonoma di Trento, ha proposto alla Dirigente dell’Istituto Tambosi, Marina Poian, per gli studenti del Corso serale, un Corso di Formazione che li informasse sugli aspetti più diversi relativi all’ingresso nel mondo del lavoro. Durante l’affollatissima Conferenza stampa di presentazione, alla quale ha partecipato anche l’Assessora comunale M. Chiara Franzoia, la presidente della Fidapa, Mariarita Melchiori, ha illustrato il programma, sottolineando che il Corso vuole essere un aiuto concreto per giovani – uomini e donne – desiderosi di impegnarsi nel mondo del lavoro o di migliorare la loro posizione lavorativa. A partire dal 2 maggio, per quattro volte, giovani e docenti/ esperti/coach/testimoni si sono incontrati per trattare argomenti interessanti e concretamente utilizzabili, come l’autoconsapevolezza e l’autoefficacia, la comunicazione e l’immagine, gli aspetti giuridici per imprese individuali e societari, gli adempimenti fiscali, assicurativi e burocratici, la web reputation e il web marketing, per concludere con i criteri da conoscere e utilizzare per un’autopresentazione efficace, per la corretta preparazione del curriculum vitae e della lettera di motivazione. Infine, vera ciliegina sulla torta: simulazione di un colloquio di lavoro, con gli studenti che hanno interpretato sia il ruolo del selezionando che quello dei selezionatori. Per realizzare tutto ciò, la Fidapa si è rivolta a esperti e docenti altamente qualificati, dalla psicoterapeuta Paola Taufer alla consulente e coach per il personal brand Fiorenza Caliari, dall’avvocato Claudio Zanolli alla Commercialista Stefania Dallapé,

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all’editrice Cofine di Roma è stata pubblicata l’antologia Dialetto lingua della poesia, a cura di Anita Ciurnelli. “È un’antologia pensata come un convivio letterario – scrive la curatrice nell’introduzione – a cui partecipano poeti di quasi tutta l’Italia con poesie in cui il dialetto parla di sé e racconta il valore e il significato che ha nella vita e nella scrittura, in una ricca e variegata mescolanza di varietà, cadenze e armonie che mai nessuna letteratura, come quella del nostro paese, è stata capace di esprimere.” L’antologia raccoglie poeti di oltre due secoli, iniziando da Carlo Porta per arrivare ai contemporanei Pasolini, Marin, Zanzotto ecc., ognuno corredato da una scheda critica e da una poesia. Cento i poeti antologizzati tra cui due trentini, Marco Pola e Renzo Francescotti. Di questi Ombretta Ciurnelli dice: “Francescotti scrive nel volgare di Trento, un dialetto “duro scabro veramente montanaro” (v. Spagnoletti e Vivaldi), che egli piega ad esprimere sia momenti lirici sia temi di attualità, come la colonizzazione culturale, la difesa dell’ambiente, la denuncia della guerra, sia il canto corale di una narrazione epica, in un’ampia gamma di registri…” È questo un ulteriore riconoscimento per Francescotti poeta in dialetto, già inserito in una serie di prestigiose antologie pubblicate in Italia e all’estero, tra cui spiccano quelle edite dalla Garzanti a cura di Giacinto Spagnoletti e Cesare Vivaldi, nel 1991, e quelle a cura di Franco Loi e Davide Rondoni, nel 2001.

dal consulente bancario Federico Girardi al web team della SEAC, ed ha chiuso gli incontri con Marco Parolini, job trainer competente e convincente. Accanto a loro, i testimoni, giovani che si sono messi alla prova e ce l’hanno fatta, come il blogger e fumettista Giacomo Festi, l’ingegnera Gabriella Pedroni, pilota in pista e rally, la consulente di marketing Eleonora Libera, il titolare di un’azienda bioagricola, Silvano Clementi, l’imprenditore Mauro Ghezzi che, una volta iniziato l’incontro, avendone toccato con mano lo spessore, ha invitato due suoi giovani collaboratori, il selezionatore del personale e il grafico, a raggiungerlo. Sia al primo che all’ultimo incontro ha partecipato la socia della Fidapa, Luciana Grillo, che ha sostenuto l’importanza del sapere, del saper fare e anche del far sapere. Ha invitato i presenti a studiare con gioia, ad impegnarsi con serietà, a coltivare i propri sogni. Alla fine di queste serate, così dense di significato e tanto frequentate, sia la presidente della Fidapa che la dirigente dell’Istituto Tambosi si sono ripromesse di continuare su questa strada, per dare ai giovani un sostegno serio e complesso nel momento in cui essi si preparano ad accedere al mondo del lavoro.


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“PREPARATI ALLE GRANDI SFIDE”: IL VIDEO DA BARACK OBAMA ALLA JUVENTUS: IL MAGGIO D’ORO DI CANTINE FERRARI

TRENTO E LA TRENTINO ROSA PROTAGONISTE DEL NUOVO VIDEO PROMOZIONALE DI ŠKODA FABIA

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utto era cominciato con la cena di gala a Palazzo Clerici a Milano, organizzata l’8 maggio dalla Obama Foundation e orchestrata dalla famiglia Cerea del ristorante Da Vittorio. L’ex Presidente USA era ospite d’onore di Seeds&Chips - The Global Food Innovation Summit, il summit internazionale sulla food innovation ideato da Marco Gualtieri, dove oggi ha parlato di fronte a una platea di 4.000 persone di alimentazione sana, lotta allo spreco e cibo del futuro insieme allo chef Sam Kass. In questa occasione Matteo e Camilla Lunelli delle Cantine Ferrari hanno avuto l’onore di incontrare Obama, che ha ribadito il suo apprezzamento per il Ferrari Maximum Brut, che Francesco Cerea ha proposto in apertura della cena a Palazzo Clerici. Quindi è arrivato il trionfo della Juventus che ha scritto la storia firmandola con fiumi di bollicine Ferrari, che hanno inondato lo spogliatoio al fischio finale della partita con il Crotone allo Juventus Stadium. Per il secondo anno consecutivo Ferrari è infatti il brindisi ufficiale della Juventus, e l’ha accompagnata in tutte le competizioni fino a questa entusiasmante vittoria. La Casa trentina ha voluto dedicare allo storico risultato una bottiglia personalizzata, che riporta lo scudetto numero 35 e l’hashtag #LE6END e che sarà disponibile anche alla vendita, in edizione limitata. (info: enoteca@ferraritrento.it)

ono i tornanti del Monte Bondone ed alcuni dei luoghi più rappresentativi della città di Trento, come il MUSE e il Castello del Buonconsiglio, gli scenari scelti per ambientare il video Škoda realizzato dalla Concessionaria Dorigoni di Trento, che grazie alla collaborazione con Trentino Rosa ha reso le pallavoliste Silvia Fondriest, Francesca Michieletto e Miroslava Kijaková testimonial della nuova versione Twin Color Design Edition di Fabia. Il video, postato su Facebook, è inizialmente ambientato sulla terrazza dello Chalet Rocce Rosse sul Monte Bondone, dove le ragazze condividono il momento dell’aperitivo, per poi svilupparsi lungo i tornanti della montagna, nell’abitato di Sardagna e per le vie della città di Trento su due storie parallele narrate mediante la tecnica cinematografica del “colpo di scena”, con le atlete Fondriest e Michieletto impegnate l’una nella preparazione delle partite di campionato, l’altra in un appuntamento con un amico in centro città. Il video, le cui riprese sono state effettuate dall’azienda trentina 4M Servizi anche con l’ausilio di un drone per valorizzare alcuni degli scorci più panoramici della strada del Monte Bondone, rientra in un progetto promosso dalla Concessionaria Dorigoni che prevede la realizzazione di videoclip virali che promuovano sui social i modelli della gamma contestualizzandoli in luoghi simbolo del Trentino e con personaggi noti.

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UNA VESTE TUTTA NUOVA PER CANTINA LA VIS FELTRO E TESSITURA: UNA MOSTRA CONCORSO A CAVARENO, ISCRIZIONI ENTRO IL 30-6

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è tempo fino al 30 giugno per iscriversi alla Mostra Concorso “Feltro e Tessitura”, organizzato nell’ambito della Fucina dei Mestieri Charta di Regola, in programma a Cavareno dal 2 al 6 agosto prossimi. Scopo della manifestazione è offrire nuovi stimoli agli artigiani e agli artisti del territorio promuovendo l’incontro e lo scambio con artigiani e artisti da tutta Italia e dall’estero. Questa edizione è dedicata al Feltro e alla Tessitura. Il tema è Un abbraccio di bosco. Il bosco abbraccia il paese di Cavareno e, dai tempi più remoti, è stato una preziosa risorsa per i suoi abitanti. Il bosco racchiude in sé una grande molteplicità di significati, basti pensare alle fiabe tradizionali che vedono il bosco come luogo del possibile, dell’incontro, a volte della paura ma anche posto dove vivono gnomi, fate e folletti. Il bosco ospita animali come l’orso, il lupo o lo scoiattolo ma anche innumerevoli varietà di uccelli e insetti, per non parlare dei fiori... dai vellutati anemoni alle immense distese di erica. Non si può pensare al bosco senza vederlo dipinto dalle stagioni che si susseguono e neppure dimenticare la spiritualità “Gli alti alberi del bosco portano in cielo le nostre preghiere e i nostri pensieri” come ha detto qualcuno. Un tema quindi che non mancherà di stimolare la creatività. Raccogliamo quindi l’eredità delle donne custodi di saperi antichi del feltro e del telaio e trasformiamola in un tributo al bosco. Il Concorso è aperto a tutti senza limiti di età con opere che sviluppano la tematica interpretandola in maniera autonoma e personale. Le opere devono essere fatte a mano e riferirsi al tema dato. Non saranno ammessi manufatti realizzati utilizzando semilavorati assemblati. La domanda di iscrizione al Concorso dovrà avvenire entro e non oltre il 30 giugno inviando il modulo a: fucinadeimestieri@gmail.com. Le opere devono essere consegnate alla sede della FUCINA DEI MESTIERI della Charta della Regola in Piazza G. Prati 1 a Cavareno entro il 25 luglio. Info: Tel. 339.3725738.

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UN NUOVO MARCHIO, E L’ARRIVO DI CESARINI SFORZA RISERVA 1673

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on molta concretezza Pietro Patton e Massimo Benetello, insediati alla guida di La-Vis circa un anno fa, si erano trovati subito d’accordo nell’indicare come linea guida la continuità in termini di valorizzazione di quel saper fare vinicolo che ha portato a grandi livelli qualitativi la Cantina. L’obiettivo fin dall’inizio era quello di recuperare i valori positivi, ponendo solide basi per il futuro dell’azienda. Il volto completamente nuovo, declinato con coerenza in tutta l’immagine coordinata con cui La-Vis si è presentata al pubblico in occasione dell’ultimo Vinitaly è la sintesi più evidente delle diverse azioni di profonda revisione messe in atto nei mesi scorsi. Non soltanto un nuovo marchio capace di rappresentare meglio l’identità e i valori fondanti della cooperativa, ma anche una completa ridefinizione del portafoglio prodotti e dell’immagine dei vini, per essere interpreti sempre migliori del territorio, del saper fare dei soci-conferitori e di un dna enologico pluridecennale che è il patrimonio più grande e prezioso di La-Vis. Quindi da citare il ritorno di Ritratto, annata 2013, il rosso icona dell’azienda che non veniva prodotto dal 2009. Ma soprattutto l’arrivo di Riserva 1673 che rende omaggio all’anno di nascita ufficiale del casato Cesarini Sforza grazie al matrimonio tra la duchessa Livia Teresa Cesarini, ultima discendente della omonima nobile famiglia romana e il fascinoso e raffinato Federico Sforza di Santa Fiora, ramo toscano del grande casato degli Sforza. Prodotto con le migliori uve Chardonnay provenienti dai vigneti d’altura più vocati della Valle di Cembra, la Riserva 1673 è apprezzatissimo ambasciatore della qualità Cesarini Sforza. L’importante escursione termica contribuisce a concentrare nei grappoli i tipici e ricercati aromi fruttati. Il terreno sabbioso, profondo, di porfido gli dona un’invidiabile sapidità e una mineralità persistente. La raccolta manuale, il conferimento in piccoli contenitori, la pressatura soffice permettono di ottenere un prodotto unico, caratterizzato dall’equilibrio e l’armonia gustativa innata tipica degli spumanti metodo classico Trentodoc. Fine al naso e ricco al palato, rappresenta uno dei migliori risultati che il Trentino vitivinicolo ha da offrire.


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UN NUOVO DIRETTIVO PER LA COOP. IRIFOR BEPI ZANON, PITTORE DELLA NATURA SELVAGGIA A TESERO, PRESENTATA LA MONOGRAFIA DEDICATA AL PITTORE

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Tesero, suo paese natale in cui il pittore è scomparso poco più di dieci anni fa, è stata presentata la monografia “Bepi Zanon, pittore della natura selvaggia” di Renzo Francescotti. La manifestazione organizzata dalle due Associazioni “Bepi Zanon” e “Astrofili delle Val di Fiemme”, si è svolta Nell’Osservatorio Astronomico di Tesero davanti a un pubblico di una novantina di persone, il massimo che potesse contenere la sala. Erano presenti la moglie di Bepi Zanon, Valeria (che la ritrasse alla maniera di Francesco Hayez, in costume aristocratico), i quattro figli dell’artista, Paola, Miriam, Renata ed Ernesto, anch’essi ritratti a suo tempo dal padre pittore così come i nipotini Alessia, Anita ed Enrico. (In cambio, in una memorabile serata, autentico evento notata l’assenza totale delle autorità, a cominciare dal sindaco…). Ha introdotto la serata Mario Vinante, presidente dell’Associazione Astrofili della Val di Fiemme, che ha ricordato la passione per la scienza e per gli astri di Zanon. La manifestazione, che ha comportato una complessa organizzazione durata molti mesi, prevedeva oltre agli interventi dell’autore della monografia, la lettura di poesie, l’esecuzione di brani di musica classica, la proiezione di splendide immagini, l’esposizione di alcune opere di Zanon. Le poesie sono state lette da Daria Deflorian, originaria di Tesero, importate attrice e autrice di teatro che risiede a Roma; da Renzo Francescotti, nella sua veste di lettore del Gruppo “Neruda”; e dal giovane molto promettente Enrico Vinante, nipote dell’artista. Interpreti musicali molto applauditi Carlo Deflorian e Federico Delladio. Tecnici dei suoni e delle luci Michele Longo, Antonietta Piazzi ed Elia Degodenz. Nei suoi interventi che si sono alternati con le letture, le musiche e

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n occasione dell’Assemblea dei Soci della Cooperativa IRIFOR tenutasi il 9 maggio scorso è stato eletto il nuovo Consiglio di Amministrazione che resterà in carica per i prossimi tre anni. Il 15 maggio, il nuovo CdA si è riunito per eleggere il presidente, riconfermando in questo importante ruolo Fernando Cioffi, mentre alla vicepresidenza è stata eletta Luciana Brida, unica componente femminile del CdA. Gli altri membri del Consiglio, eletti dall’assemblea dei soci, sono (in ordine alfabetico): Lorenzo Andreatta, Ferdinando Ceccato, Giuseppe Fratea e Maurizio Ratti. Il nuovo CdA, che tra conferme e new entry procederà con il lavoro iniziato nel 2008, anno di fondazione della Cooperativa, per offrire servizi sempre più efficaci a ciechi e ipovedenti e per sensibilizzare la popolazione, in modo da contribuire alla creazione di una società pronta ad accogliere la disabilità e la diversità in termini positivi e propositivi. la proiezione di immagini dei più bei quadri di Zanon, Renzo Francescotti ha parlato del pittore teserano come di un autentico talento naturale che è riuscito da autodidatta, con incredibile tenacia, a costruirsi una profonda cultura non solo pittorica (con citazioni da Caravaggio, Segantini Pelizza da Volpedo, dai Fiamminghi ecc.) ma anche fondata sulla conoscenza della scienza e della poesia. Ottimo ritrattista, autore di spettacolose nature morte, è soprattutto nella pittura di animali colti nella natura selvaggia che Bepi Zanon ha dato il meglio di sé, rivaleggiando con i pittori di animali più bravi del mondo, ha concluso l’autore della monografia. Dalla metà luglio a ferragosto sarà visibile a Palazzo Trentini a Trento, una grande esposizione delle opere di questo eccezionale maestro. Un’esposizione che ci si augura possa essere portata anche fuori dei confini regionali. 107

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A WASHINGTON CON LE CASSE RURALI TRENTINE TRENTO: LA LUNGA FESTA DEI 446 NEODOTTORI

PER L’ITALIA ALLA PRIMA EDIZIONE DELLA FIRST GLOBAL NET

Fotoservizio ©GiuliaAdami.com per Università di Trento

IN PIAZZA DUOMO LA QUARTA EDIZIONE DELLA CERIMONIA PUBBLICA DI LAUREA

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na festa per i 446 neodottori e neodottoresse, tra cui un gruppo di 15 formato dai migliori neodottori e dalle migliori neodottoresse di ricerca di ogni corso di dottorato dell’Ateneo. Il 13 maggio scorso alla cerimonia delle lauree in Piazza Duomo c’erano i 431 laureati e laureate (che hanno sostenuto l’esame di prova finale nel periodo ottobre 2016-marzo 2017) dei corsi di laurea di primo ciclo del CIBIO - Centro di Biologia integrata e dei dipartimenti di Economia e Management; Ingegneria civile, ambientale e meccanica; Ingegneria e Scienza dell’Informazione; Ingegneria industriale; Fisica; Matematica; Psicologia e Scienze cognitive; Lettere e Filosofia; Sociologia e Ricerca sociale. Con loro familiari e amici, generosi di applausi, che hanno affollato Piazza Duomo. Il programma si è aperto pochi minuti prima delle 11 con il corteo accademico che è partito dal Rettorato per raggiungere Piazza Duomo. A segnare l’avvio della cerimonia l’Inno nazionale e il benvenuto del rettore dell’Università di Trento, Paolo Collini. Quindi i saluti istituzionali. Il rettore Paolo Collini nel suo intervento ha chiesto di non temere le novità,

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ei studenti dell’ITT M. Buonarroti sono in partenza per gli Stati Uniti. A Washington DC rappresenteranno l’Italia alla prima edizione della First Global Net, dal 14 al 20 Luglio prossimi. Una competizione internazionale sulla robotica in cui si sfideranno con progetti di meccanica, elettronica e informatica ragazzi provenienti da oltre 140 Paesi. L’11 maggio scorso in Cassa Centrale Banca, il Responsabile dell’Ufficio Marketing Giuseppe Armani ha consegnato agli studenti del Buonarroti con altrettante carte prepagate oom+ che rappresentano il sostegno delle Casse Rurali Trentine a questa avventura. “Riconosciamo il vostro impegno e valorizziamo le competenze”. La partenza arriva al termine di un percorso sperimentale e innovativo coordinato dai Professori Alberto Girardi, Paola Bosco e Cristina Arlati. A Washinghton la squadra dei ragazzi trentini è chiamata a realizzare un robot che dovrà essere in grado di compiere operazioni complesse.

ha lanciato un messaggio di fiducia e di incoraggiamento: «La scelta dell’università è una scelta di vocazione che condiziona il futuro della propria vita. Mi auguro che stando a Trento sia cresciuta in voi la curiosità, che è il motore della conoscenza. Siete diventati capaci di affrontare la realtà, parte di una comunità che vi accompagnerà attraverso il senso di appartenenza». Al suono delle campane del mezzogiorno è iniziata la consegna dei 446 diplomi da parte del rettore Paolo Collini e del prorettore vicario Flavio Deflorian. Si è cominciato con le 15 pergamene ai migliori neodottori e alle migliori neodottoresse di ricerca di ogni corso di dottorato.


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UNA NUOVA MONOGRAFIA PER ANNAMARIA GELMI “RIGORE E PASSIONE NELLA MISURA DEL MONDO” È IL TITOLO DEL VOLUME CURATO DA KATIA FORTAREL

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è un momento nella vita di un artista in cui esso abdica alla propria arte per delegare alla carta la summa del proprio pensiero estetico. Non tutti hanno la possibilità di compiere questo passo. Stampare un catalogo che racconti i propri passi nel mondo dell’arte, in tempi come questi, non è cosa da poco. Annamaria Gelmi ci è riuscita. Dopo tanti frammenti cartacei che l’hanno accompagnata nel corso di un’attività più che quarantennale – la prima mostra personale risale al 1970, presso la Galleria d’Arte Mirana di Trento –, raccontandone la cronaca di mostre personali e collettive, è arrivato il momento di affidare alla penna (di critici, scrittori, giornalisti) e alle fotografie il proprio “vissuto d’arte”. In 300 pagine Katia Fortarel ha saputo destreggiarsi tra i numerosi cicli che l’artista trentina ha sviluppato nel corso della propria produzione. Rigore e passione ANNAMARIA GELMI nella misura del mondo vuol raccontare una donna dell’arte che ha saputo sempre rinnovarsi grazie ad un’innata propensione per la sperimentazione con diversi materiali pur rimanendo fedele ad una solida matrice di fondo che ha permesso di riconoscere continuità e coerenza all’interno di un così ampio ventaglio di scelte espressive adottate. Dagli esordi tinteggiati dalla pop art approda ben presto alla scoperta del plexiglas (1973), quindi alla materia, quindi alla luce. Grazie a questa nuova via l’artista abbandona la figurazione e fa il grande salto nel mondo delle forme, dei volumi, delle silenziose presenze materiali. Da lì in poi è un susseguirsi ondeggiante di scatti in avanti e di ritorni, di recuperi e innovazioni di materiali, linguaggi e presenze, toccando diversi accadimenti artistici – gli storici li chiamano “stili” o “correnti” – che negli stessi anni si imponevano nella roboante società dell’arte europea. Annamaria Gelmi è, da sempre, una donna “errante”. La si trova lì dove gli artisti e l’arte decretano la cronaca quotidiana. Da Milano a Mestre, da Innsbruck a Namur (Belgio) a Enschede (Olanda), Bologna, Ascoli Piceno, Bolzano, ovviamente Trento, Bruxelles, Monaco di Baviera, Pergine, ecc. l’artista vaga di mostra in mostra scrutando e conoscendo, assorbendo e digerendo per poi distillare le proprie opere. Nascono così progetti e situazioni, cicli pittorici e grafici, poesie visive e strutture. Katia Fortarel ricostruisce ogni avvenimento, ogni passaggio: lo descrive con cognizione di causa riallacciando i fili con le esperienze che nel frattempo esplodevano ed implodevano nel mondo dell’arte, contestualizzando ogni Rigore e passione nella misura del mondo

“I pensieri dell’artista sono insondabili, come quelli delle pizie e dei profeti: all’artista tocca solo dire, agli altri tocca leggere e interpretare”

Pierangelo Schiera

www.wasabi.eu

Monografia Autore: Katia Fortarel Formato: 215 x 280 mm Pagine: 304 Fotografie: 401 Prezzo: ¤ 60,00 Isbn: 978-88-99346-08-9

Storica immagine del 1970, ripresa alla Galleria Mirana di Trento. Da sinistra in piedi: Giancarlo Gardumi, Aldo Schmid, Annamaria Gelmi, Romano Peli, Luigi Serravalli, Luigi Senesi. In basso, Ines Fedrizzi e Berty Skuber

opera e ogni pensiero. Il pubblico si trova così in mano non soltanto un “catalogo generale” ma uno spaccato di ciò che in questi quarant’anni è accaduto nel magmatico fiume dell’arte. Tra tutti i cicli che Annamaria Gelmi ha proiettato sul palcoscenico della vita, sicuramente ci affascina quello che, forse impropriamente, ci piace chiamare delle “ombre” ovvero dei “doppi”. Siamo negli anni Settanta e l’artista, frequentatrice del gruppo mestrino di Verifiche 8+1, si avvicina al costruttivismo. Ma lo fa con garbo, poeticamente, inserendo talvolta citazioni da poeti (An Gel Dy e Proiezioni), altre volte rispecchiando i segni in una sorta di caleidoscopio in bianco e nero. Filosoficamente il “doppio” è un mondo particolare, le sue opere si aprono sul mondo razionale con un pizzico di irrazionalità. Il discorso delle ombre ci porterebbe lontani ma è arrivato anche il tempo di un bisogno estremo di colore. Dopo anni di bianco e nero esplode il cromatismo. Le esplosioni avvengono in maniera calibrata, all’interno di una cornice citazionista allora in voga. Si cita il passato, si strizza l’occhio all’archeologia, al ruderismo, ai segni che piano piano diventano simboli di un mondo che, forse, la accompagnerà lentamente ma continuamente, talvolta in superficie, altre volte sotterraneamente, fino all’approdo ad opere-installazioni come “Leukos” (2016) al Museo Diocesano Tridentino e “Oltre il Sacro” – installazione, plexiglas specchio e led – nel duomo di San Giacomo ad Innsbruck. Il suo andirivieni nelle grandi strutture ferrose e di acciaio corten, nei perimetri di acciaio e ottone, è soltanto un preludio, una variante al lungo percorso tutto immerso in una “spiritualità” laica e profana, forse difficile da capire, più facile da mettere in scena. È nella “Torre di Babele” (1982) e nei “Labirinti” (1989) – dove affronta il tema dell’architettura attraverso l’uso della carta di seta giapponese intelata e il colore soffiato e poi manipolato con delicatezza – che Annamaria Gelmi ci offre le visioni di un mondo altro, immergendoci in una pittura nostalgica di un passato eroico e mitologico che noi ben presto abbiamo dimenticato. Fiorenzo Degasperi 109

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È NATA L’ASSOCIAZIONE “AMICI DELLA LIUTERIA” UN LUOGO DI VALORIZZAZIONE DELLE BELLEZZE NATURALI TRENTINE E DELL’ARTE LIUTARIA

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ati 11 anni fa da un sogno di Remo Tomasetti e dall’energia creativa e organizzativa di Paola Conci, i corsi di liuteria hanno acquisito, nel corso di questi anni, fama e rinomanza e non solo in Italia. Ai corsi, che attualmente si svolgono a Trento, presso la sede di Villazzano dell’Istituto di Formazione Professionale “Pertini”- Servizi alla Persona e del Legno, aperti non solo ad esperti, ad amanti o conoscitori della musica, ma a persone ricche di curiosità, conoscenze, disposte ad imparare, a mettere in moto abilità che poi i Maestri liutai insegneranno a utilizzare in modo corretto e che desiderano costruire con le proprie mani una chitarra, un violino o un violoncello da tenere per sé o da regalare a figli, nipoti, amici, hanno partecipato in questi anni quasi 200 allievi in prevalenza trentini. Sono persone, le più diverse che operano in vari campi: medici, amministrativi, artigiani, non solo del legno, insegnanti, cuochi, commercianti, educatori, professori, dirigenti scolastici elettricisti, ma anche studenti e pensionati. Annualmente, ad ognuno dei due corsi partecipano dalle 15 alle 20 persone. I corsi si svolgono ogni sabato per complessive 200 ore per la costruzione del violino e 130 per la realizzazione della chitarra. Per non disperdere il patrimonio umano, culturale e amicale che ha contraddistinto la partecipazione molto appassionata ai corsi, si è ritenuto utile costituire un’apposita Associazione per mantenere costantemente attivo l’entusiasmo e l’interesse che la partecipazione ha sviluppato nel corso degli anni. Evento concertistico anche con strumenti costruiti dai corsisti, nella foresta di Paneveggio, ricca dei preziosi legni di risonanza che, anche Stradivari, si dice, venisse a ricercare. Info: 335.5336517 info@detto-fatto.com. 110

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TONCO DE PONTESEL: SI LAUREA CAMPIONE KONGIRA MUHAMMED SABATO 27 MAGGIO AL MAS DELA FAM SI È SVOLTA LA SINGOLAR TENZONE A COLPI DI FORCHETTA

Non c’è due senza tre e per il terzo anno di fila lo scorso 27 maggio la Confraternita del Tonco de pontesel ha portato in scena al ristorante Mas dela Fam di Ravina la Gran Tenzone del “Tonco de Pontesel”. Vincitore della golosa disfida e quindi “Principe del Tonco de Pontesel de Trento anno 2017” è stato Kongira Muhammed, un cuoco Senegalese che si è appassionato alla cucina Italiana e in particolare Trentina, seguito al secondo posto dallo Chef William Eccher pari merito con Vincenzo Mangiafico e al terzo posto da Igor Massez dell’Ass. Cuochi Trentini. In palio per il primo classificato c’era un buono acquisto di 100 euro da utilizzare presso Metro Trento. Oltre all’armonia dei sapori e alla genuinità dei piatti in gara, sono state oggetto di valutazione la provenienza locale degli ingredienti e l’originalità. A questa insolita disfida a colpi di pentole e posate hanno preso parte ristoranti e aziende agrituristiche della provincia di Trento, ma anche privati cittadini desiderosi di mettere alla prova le proprie capacità culinarie, perché l’oggetto finale della Tenzone era quello di riscoprire e valorizzare uno dei capisaldi dell’identità gastronomica trentina, ovvero il “tonco de pontesel”, che tradotto in italiano diventa “intingolo di poggiolo”. Un nome curioso, sul cui significato ci sono svariate interpretazioni, tante quante sono le varianti tramandate dai ricettari di famiglia per la sua preparazione. E proprio per riscoprire questo inestimabile patrimonio di conoscenza la Confraternita del Tonco de Pontesel, guidata dal rinomato chef trentino Andrea Bassetti, propone ogni anno questo delizioso appuntamento. Nel corso della manifestazione è stato ricordato un caro amico e oste mancato un anno fa: Fabio Decarli. L’iniziativa si è conclusa con una grande festa e il Pranzo con lo popolo: il pubblico presente ha potuto assaggiare le pietanze preparate, accompagnate da un calice di vino della Cantina LaVis e da assaggi di formaggio e salumi del Rifugio Crucolo.


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BONDONE DAY PARTECIPAZIONE E SOSTENIBILITÀ PER UNA MONTAGNA PIÙ PULITA

“IL DISEGNO NEL PIATTO” SU RAI REGIONE PER PROTAGONISTA LO CHEF MAURIZIO TAIT E UNA SUA “OPERA D’ARTE”

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nche a giugno, sono tante le proposte di “Tapis Roulant”, contenitore televisivo della Rai Regionale (in onda domenica 11 giugno alle 9.45 su RAI3 ed in replica sul canale 103 del Digitale Terrestre alle ore 22.30) Si parte con “Alla scoperta del Trentino” che ci porterà lungo le antiche vie di comunicazione, per scoprire la storia dei mezzi di trasporto, dai più antichi a quelli più moderni. Francesca Mazzalai e Franco Marzatico, ci guideranno in un viaggio sulle ali del tempo, per poi parlare dei confini geografici, quelle linee tracciate sulla carta capaci di delimitare un territorio, ma non di frenare il diffondersi della cultura e della conoscenza, spesso luoghi di morte durante sanguinosi conflitti, ma ancor più di scambio tra popoli diversi. La regia è di Stefano Uccia. “Il disegno nel piatto” si propone invece di esplorare le più recenti tendenze estetiche nel campo della cucina d’autore, trasformando ricette tradizionali in capolavori del gusto e della vista, ha per protagonista lo chef Maurizio Tait e una sua opera d’arte. Arriva anche lo speciale dedicato al “Trentino Book Festival”, la manifestazione, arrivata alla settima edizione, incontra a Caldonazzo , nelle giornate dal 16 al 18 giugno p.v., i protagonisti del panorama letterario e giornalistico italiano. Testimonianze, impressioni, riflessioni ed idee, come espressione della creatività e della inventiva letteraria. Nella seconda puntata, il 25 giugno, abbiamo “100 classi in montagna” in cui vedremo come gli studenti se la caveranno una volta lasciati in mezzo ai boschi, muniti di una mappa e di qualche indicazione per l’orientamento, cimentandosi in questa nuova disciplina sportiva che in Italia è gestita dalla Federazione Italiana Sport Orientamento (F.I.S.O.). Gli studenti, saranno poi guidati a scoprire anche altri aspetti storico-culturali presenti nei centri più importanti della terra solandra, come ad esempio il MMAPE, Mulino Museo dell’ape a Croviana, e il “Fattore Legno“, percorso interattivo alla scoperta del legno, vero e proprio percorso didattico sulla filiera del Legno. La regia è di Daniele Torresan.

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omenica 14 maggio, il bel tempo ha baciato i numerosi volontari accorsi sul Monte Bondone per la seconda edizione del Bondone Day. La giornata ecologica dedicata alla sostenibilità e al riciclo, organizzata dalla Pro Loco del Monte Bondone, si è svolta in un clima di entusiasmo e partecipazione attiva, grazie alla sinergia tra operatori del Monte Bondone, istituzioni e volontari. I partecipanti, chiamati a raccolta da Comune, Dolomiti Ambiente e operatori, hanno recuperato rifiuti di ogni tipo e ripulito alcune aree delle località di Vason e Vaneze. La primavera , infatti, è il periodo ideale per risistemare la zona – come hanno tenuto a precisare i rappresentanti istituzionali – perché in inverno la neve ricopre tutto, ma nei mesi primaverili è giusto ripristinare il decoro dell’Alpe di Trento in vista dell’imminente stagione estiva. Molte persone sono salite in Bondone da Trento appositamente per la giornata ecologica, con bambini e ragazzi, e alcune hanno partecipato all’iniziativa per la prima volta – a dimostrazione dell’affetto che i trentini provano per il Bondone e dell’attenzione sempre maggiore che la popolazione dimostra per le tematiche ambientali e la sostenibilità. I volontari di ogni età, divisi in squadre, hanno lavorato per tutta la mattinata, raccogliendo rifiuti e oggetti, anche ingombranti, che sono stati stoccati al punto di raccolta a Vason, per poi essere differenziati e smaltiti correttamente. Alla manifestazione erano presenti, oltre ai volontari e agli amici del Monte Bondone, Lucia Coppola, presidente del Consiglio comunale, Dario Maestranzi, consigliere comunale delegato al Bondone, e Sergio Costa, presidente della Pro Loco. L’ottima riuscita della seconda edizione del Bondone Day fa ben sperare e guardare con entusiasmo ed energia alla terza edizione, che non mancherà di essere realizzata nel 2018!

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IL LIBRO DEL MESE

I SEGRETI DELLA VIA CLAUDIA AUGUSTA PRESENTATA L’INTERESSANTE GUIDA DI FIORENZO DEGASPERI

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n un’affollata sala di Palazzo Roccabruna a Trento, giovedì 4 maggio il Filmfestival della Montagna ha presentato l’ultima fatica letteraria di Fiorenzo Degasperi: La Via Claudia Augusta in bicicletta, (Edizioni Curcu & Genovese) ovvero il racconto del viaggio in bicicletta sulle tracce dello storico tracciato, seguendo la via adriatica di Altino e quella padana che termina ad Ostiglia sul Po, il mitico Dardano, partendo dalle nebbiose terre bavaresi. A presentare l’autore due personaggi d’eccezione: Carlo Ancona, giudice e socio Sat, e l’effervescente giornalista nonché scrittore Carlo Martinelli. Il primo ha approfondito la viabilità romana narrando, con incursioni nell’antica lingua latina, ciò che presiedeva alla costruzione delle stesse, oscillando tra citazioni colte e spunti tratti dal libro edito da Curcu&Genovese. Martinelli ha duellato con i ricordi di un Fiorenzo Degasperi conosciuto più di trent’anni fa in redazione all’allora quotidiano “Alto Adige”, inquadrando il libro all’interno di un modus operandi dell’autore in bilico tra realtà, storia, mito e leggenda. Ne è uscita una bellissima e frizzante serata, scorsa lungo strade e sentieri della storia ricordando la Via Claudia Augusta che da Donauwörth sul Danubio approda alle assolate terre mediterranee, qui suddivisa in 22 tappe, più le varianti alpine.

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DOPO IL SUCCESSO DE “IL SANGUE E L’INCHIOSTRO”, ROBERTO CORRADINI TORNA CON UN NUOVO ROMANZO EPISTOLARE: LE VICENDE POPOLARI CHE SI INTERSECANO CON LA GRANDE STORIA DEL NOVECENTO È stato presentato ufficialmente sabato 20 maggio (Sala Cassa Rurale di Trento, Via Belenzani a Trento) il nuovo romanzo di Roberto Corradini, intitolato “Gente Libera”. Dopo il successo de “Il sangue e l’inchiostro” è sempre la formula del romanzo epistolare quella utilizzata dall’autore per raccontare vicende popolari che si intersecano con la Grande Storia del Novecento. DONATO LIBERA nasce ad Ala di Trento nel 1844, dunque suddito austriaco. Orfano di padre, a 10 anni di età è affidato dalla madre morente a un compaesano in partenza per il Lombardo Veneto. È accolto a Verona in un convitto gestito da religiosi. Impara da loro a leggere e scrivere. Lavora come fabbro. A 20 anni è chiamato a combattere con la divisa dell’Austria. Sopravvive alla battaglia di Sadowa contro i prussiani. Torna nel suo paese natale dopo 12 anni di assenza. Non trova nessuno che lo conosca. Il nuovo parroco gli consegna però una busta che contiene alcune lettere. Da esse risulta che...


trentinolibreria Mario Antolini e Marco Zulberti ‘L vecio e ‘l bocia-Dialoghi sulle rive della Sarca e del Chiese L’interessante scritto verte sulla situazione vissuta dalle antiche Comunità montane delle Giudicarie e non solo. L’immaginifica conversazione si basa, nel volere degli autori, sugli statuti medioevali che reggevano il nostro territorio, sulle vicende storiche dell’Ottocento e sui provvedimenti amministrativi attuali orientati al futuro. Un saggio, dunque, che mette in relazione due epoche diverse, ma con lo sguardo proiettato al domani. Nel libro si potranno apprezzare le fotografie scattate da Stefano Radoani alla Sarca e al Chiese che, come dice il titolo, fungono da filo conduttore all’opera. Mario Antolini (al quale lo stesso aggiunge il soprannome Muson), classe 1920, insegnante, giornalista, esperto in lingue e comunicazioni orientali e Marco Zulberti, classe 1961, funzionario di banca a Milano (dove vive a scavalco con Cimego), economista, ricercatore e saggista, sono ben lieti di intervenire per esporre il loro punto di vista.

Nadia Beber A casa nel mondo Publistampa

Urs Widmer Il libro di mio padre Keller Editore

“Ho voluto dar vita a questo libro con l’intento di pensare insieme ad Arendt ma andando oltre Arendt, per cogliere le sfide che oggi il mondo, in parte diverso dal suo, ci sta ponendo. Solo così, sono convinta, possiamo “onorare” l’eredità arendtiana e celebrare la sua grandezza di pensatrice per la quale il senso della realtà supera e scompagina costantemente i progetti che la teoria ha su di essa. Proprio per questo motivo, nelle considerazioni introduttive ho voluto parlare soprattutto del momento In questo libro/intervista, cui per la attuale e lasciare ai capitoliinsuccessivi prima ricordi biograficidei si temi intrecciano del librovolta l’approfondimento con riflessioni sull’esistenza e sul quali totalitarismo, Shoah, banalità presente del mo nell’intenzione di del male. E questo stimolare nel lettore un’interpretazione personale e il collegamento delle tragedie novecentesche con il momento storico che stiamo vivendo, confidando con arendtiana fiducia sull’individuale e unica capacità critica di cui dispone ogni singola persona”. (Dalla prefazione dell’autrice)

Al compimento dei dodici anni il giovane Karl riceve in dono un libro con le pagine bianche che – come vuole la tradizione di famiglia – riempirà, giorno dopo giorno, per il resto della propria vita. Nessuno potrà leggerlo, nessuno saprà cosa c’è scritto se non dopo la sua morte. Quando questa si verifica però del libro si perdono le tracce. Sarà il figlio, in uno straordinario esercizio di narrazione, a porre rimedio alla perdita raccontando l’esistenza del padre, regalandoci il ritratto di un uomo carismatico e passionale, dominato da un grande amore per i libri e da una profonda sensibilità per la cultura in ogni sua forma. Il suo mondo interiore si ciba di Villon, Diderot, Stendhal e di molti altri autori che colleziona e traduce, ma Karl è affascinato anche dall’esuberante energia di giovani artisti – molto diversi nello stile, uniti dagli ideali antifascisti e dalla condanna delle inquietanti ombre che affliggono l’Europa degli anni Trenta. Il libro di mio padre è omaggio e memoria.

La figlia di Donato Libera, VALERIA, nasce ad Avio nel 1884. A 15 anni entra in servizio presso una famiglia di Trento. Valeria non è una “irredentista”, ma nel 1914 segue a Firenze i suoi padroni, che sono amici di Cesare Battisti. Poiché è suddita austriaca ed è andata a vivere “in una Nazione nemica”, le è impedito – per cinque anni – ogni contatto postale con la cognata di Trento e con il fratello soldato in Galizia. Nell’immediato dopoguerra presta servizio presso la stessa famiglia, ma questa volta a Roma. E’ testimone della metamorfosi politica del suo datore avvocato, diventato fascista dopo essere stato un socialista. Subisce poi un trauma psicologico conseguente al suicidio di una collega. In seguito avviene che...

L’altro figlio di Donato Libera, GIOVANNI BATTISTA, nasce ad Avio nel 1887. Nel 1909, mentre lavora come operaio in ferrovia, ha modo di conoscere a Trento Benito Mussolini. Suddito di Francesco Giuseppe, nel 1914 è spedito soldato in Galizia. Mentre la guerra ancora infuria, è congedato dall’Austria perché ferito. Tornato a Trento, Giobatta non può riprendere il suo lavoro perché risulta “milite leso”. Nel novembre 1918, diventato suddito di Vittorio Emanuele III di Savoia, si ripresenta alla stazione di Trento; ma questa volta è respinto in quanto “ex combattente nell’esercito nemico”. Trova lavoro presso la fabbrica di un ex “ardito”, ma già nell’ottobre 1922 viene licenziato perché rifiuta di marciare con il padrone in un corteo fascista. Giobatta emigra da solo in Argentina; vi trova un contesto ideale ed invita la moglie a raggiungerlo con i due figlioli. Succede che...

Roberto Corradini

Gente Libera

Curcu & Genovese (Euro 16,00)

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Volti nella Storia

La frase

Per saperne di più:

“Se ogni storia è maestra della vita, tanto maggiormente lo sarà quella del luogo dove siamo nati e viviamo. La storia della nostra parrocchia che, più di ogni altra, è vera storia patria...”

Il contributo di S. Weber agli studi archeologici del Trentino, di G. Ciurletti, in Eredità culturale di Weber, Trento, 2010. L’eredità culturale di Simone Weber (1859-1945), atti della giornata di studi, Denno, 14 novembre 2009, a cura di Roberto Pancheri, Trento, Società di studi trentini di scienze storiche, 2010.

SIMONE WEBER (1859-1945) ETÀ

LA SECONDA EDIZIONE

Simone Weber nacque l’11 novembre del 1859 a Denno.

Poiché il suo lavoro non venne ritenuto concluso, collaborò con il Künstlerlexicon, un voluminoso lavoro di raccolta di biografie degli artisti uscito in più volumi a Lipsia, e diede alle stampe la seconda edizione del suo dizionario, nel 1944 rivista ed integrata. Verrà poi ripubblicato nel 1977 dal noto storico dell’arte italiana Nicolò Rasmo.

PROFESSIONE SACERDOTE Nel 1884 venne ordinato sacerdote e, poco tempo dopo fu nominato cooperatore parrocchiale, prima a Vermiglio, in seguito a Baselga di Pinè e poi diventò curato a Cavedago. Nel 1894 infine iniziò la sua avventura come priore della Chiesa di S. Martino a Trento dove rimase fin quasi alla fine dei suoi anni.

L’INTERESSE PER LA CULTURA Oltre alle attività legate alla gestione della parrocchia, mosso da una forte curiosità, Simone Weber si mise ad esplorare gli archivi, rimanendo impressionato dall’enorme quantità di notizie, molte delle quali sconosciute, contenute. Cominciò così a collaborare con i periodici locali, quali gli “Studi Trentini” di Giuseppe Gerola, dove pubblicava notizie di interesse storico e artistico, oltre che religioso. Lui

stesso fondò poi un suo giornale, il periodico “L’amico delle famiglie”.

LE OPERE Pioniere degli studi di storia dell’arte trentina, Simone Weber diede alle stampe parecchi scritti nel corso dei suoi anni da priore, oltre 200 tra monografie, saggi, articoli. Tra i testi più degni di nota si ricordano gli articoli su eremi e eremiti del trentino, la monografia dedicata ai vescovi suffraganei di Trento, le Memorie del borgo e della Chiesa di S. Martino in Trento e i 3 volumi dedicati alle chiese della valle del Noce, che rimangono ancora oggi valido materiale di ricerca.

IL DIZIONARIO Avendo accumulato parecchio materiale sugli artisti trentini all’estero, pensò di riunirlo per scrivere un dizionario, quando ormai era già arrivato ai 70 anni di età, ricostruendo da sè con attente ricerche le biografie dei singoli artisti. Si mise quindi a lavorare intensamente, e nel 1933 uscì il suo lavoro, la prima edizione del “Dizionario degli artisti trentini”.

S. MARTINO BOMBARDATA Il 13 maggio del 1944 gli alleati bombardarono il quartiere di S. Martino e la chiesa venne danneggiata. La Sovrintendenza dei Beni Culturali ordinò quindi di rimuovere la pala d’altare opera di Giambettino Cigneroli raffigurante la morte di S. Martino, per portarla in salvo, ma il Weber, che nei suoi studi aveva ricostruito attentamente le vicende storico artistiche della chiesa e vi era molto affezionato si oppose, ottenendo così che la pala venisse lasciata al suo posto.

LA FINE Dopo che la sua chiesa e la sua parrocchia erano state bombardate, Simone Weber decise di ritirarsi nel suo paese natale, a Denno, dove morì il 5 aprile del 1945.

Hanno detto di lui: “La sua vastissima produzione riguardò la storia civile e religiosa del suo Trentino”

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#TRENTINOMESE CONTEST: ANDIAMO IN VAL GARDENA? OGNI MESE, LE TRE FOTOGRAFIE PIÙ VOTATE VERRANNO PUBBLICATE QUI. PARTECIPA ANCHE TU AL CHALLENGE DEL NOSTRO MAGAZINE

@stefygiatti Al secondo posto: San Martino di Castrozza, Primiero, Trentino Alto Adige, Italy.

@pichler.christine

@marconi_elisabetta

Al primo posto: Ortisei, Val Gardena, Dolomiti, Trentino Alto Adige, Italy.

Al terzo posto: Rifugio delle Odle, Val di Funes, Dolomiti, Trentino Alto Adige, Italy.

IL REGOLAMENTO DEL NOSTRO CONCORSO

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eguire la pagina @trentinomese su Instagram; la foto vincitrice sarà pubblicata sulla nostra rivista cartacea il mese seguente alla pubblicazione online; per decretare la foto vincitrice si terrà conto dei “mi piace” ricevuti, dal primo del mese al venti del mese (per esigenze di stampa); solo le foto che saranno selezionate da noi e

pubblicate sulla nostra pagina Instagram @trentinomese potranno partecipare al concorso; per esser selezionati vi ricordiamo di utilizzare il nostro hashtag; ricordatevi di segnalare il luogo o localizzare la foto, saranno valide solamente le foto scattate in Trentino Alto Adige. Grazie a tutti anticipatamente!

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