TrentinoMese novembre 2018

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ANNO XXVI N. 321

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NOVEMBRE 2018 9 771724 550805

ISSN 1724-5508

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appuntamenti, incontri e attualità trentina

ENRICO TETTAMANTI IL “MARINAIO” CHE VIENE DALLA MONTAGNA SPECIALE DISTILLERIE LA GRAPPA TRENTINA ALLA CONQUISTA DEL MERCATO

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UN GIORNO SENZA CELLULARE

CASA & ARREDO 8 PAGINE DEDICATE AL BUON GUSTO, DAL LIVING ALLA CUCINA

VENTIQUATTR’ORE SENZA USARE IL TELEFONINO POSSONO ESSERE UNO STRESS OPPURE UNA LIBERAZIONE. VEDIAMO COME È ANDATA...

FRANCESCA NEGRI “DIMMI CHE VINO BEVI E TI DIRÒ CHI SEI...” DIAVOLO DI UN BIBLIOTECARIO! CURIOSITÀ PER IL ROMANZO DI LORENZO MARTINELLI ASSALTO AL PRESIDENTE 1968: LA CLAMOROSA PROTESTA AL CORTEO DI SARAGAT

FRANCESCO BARNI UN LUNGO VIAGGIO NEL MONDO DEI FUMETTI

1918: LA GUERRA È FINITA SI CHIUDE IL CONFLITTO PIÙ DRAMMATICO DELLA STORIA


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RING di Fiorenzo Degasperi

scempi ed esempi COME IL PATRIMONIO ARTISTICO RIMANE “NASCOSTO” INVECE DI ESSERE UN VOLANO PER IL “TURISMO DEL SILENZIO“

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chi viaggia, soprattutto a piedi, cercando di coniugare l’attività fisica con la conoscenza del territorio, può capitare di trovarsi al cospetto di una tanto desiderata chiesa medioevale – il cui interno racchiude magari preziosi cicli pittorici – di cui si era programmata la visita e di trovarla invece chiusa. Soprattutto le chiese medioevali alpestri, sono per la maggior situate in luoghi isolati, su antichi percorsi di pellegrinaggio o mercantili, un tempo assai frequentati ma oggi caduti in disuso: possiamo comprendere che per motivi di sicurezza queste non siano aperte ma ci meravigliamo quando troviamo chiuse anche chiese al limitar del paese o al centro dello stesso. Con curiosità ci avviciniamo per cercare un avviso affisso che ci comunica che le chiavi si trovano presso qualche famiglia vicina – come succede nel vicino Sudtirolo – ma la maggior parte delle volte c’è scritto di rivolgersi all’Apt (e siamo di sabato o domenica, giorni che di solito si dedicano al girovagare ma che coincidono con la chiusura settimanale di tutti gli uffici pubblici), oppure al parroco (e vista la rarità della loro presenza, alternata su diversi paesi e parrocchie, è diventato quasi impossibile rintracciarli). Risultato: accontentiamoci dell’esterno o di carpirne la ricchezza interna scrutando attraverso vetri sporchi da anni. Così un ricco patrimonio artistico e culturale rimane “nascosto” invece di essere un volano per il turismo del silenzio, quello legato a luoghi sacri, santuari, chiese di montagna, cappelle erette su itinerari di pellegrinaggio, ecc. Ho sempre pensato, chiesto e scritto, di rendere

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RING questi luoghi visitabili, magari utilizzando le famiglie che abitano nei pressi, depositarie delle chiavi – previo pagamento di un biglietto di ingresso, ma tutti i viaggiatoriconoscitori sono disposti a pagare un servizio per ammirare dei capolavori – oppure, a giorni e ore stabiliti, servirsi della collaborazione di qualche pensionato che abbia a cuore la storia del proprio territorio e che sia disposto a dedicare qualche ora ad aprire le porte di questi scrigni d’arte e di cultura. Ebbene, dopo anni di silenzio e di struggimenti malinconici causati dall’impossibilità di ammirare questi tesori – se non preannunciandoci con settimane di anticipo o sfruttando le giornate, solitamente estive, in cui le chiese vengono aperte grazie al volontariato locale o alle guide della benemerita Associazione Anastasia –, qualcosa si sta muovendo. “Buongiorno sono Francesca, la vostra guida turistica“, è lo slogan di un progetto nato per volontà della direttrice dell’APT Pinè-Cembra, Lorenza Biasetto. È un progetto presentato recentemente alle Giornate del Turismo Montano tenutesi in settembre a Trento e che ha visto, in quattro giorni, la presenza di decine di testimonianze, proposte, suggerimenti da parte di esperti e viaggiatori del e sul territorio. Il progetto consiste nella realizzazione di un sistema informativo diffuso mediante totem digitali contenenti una video-audio guida relativa a punti di interesse culturale e turistico. Si tratta – cito dal progetto – di un’applicazione valida anche per smartphone e tablet, che non necessita di download e quindi evita di intasare gli apparecchi degli utenti. La fruizione dei contenuti audio, evidenziati nel supporto video in 3D, avviene in autonomia e comprende la descrizione generale del luogo d’interesse con una serie di approfondimenti, di cui l’utente può godere autogestendo pause, volumi, ripetizioni, ecc. Il primo esempio è stato applicato a quel capolavoro medioevale cembrano che è la chiesa di San Pietro. Digitando http:/www.visitpinecembra.it/Buongiorno-sonoFrancesca/Chiesa-di-San-Pietro – sono stati attivati anche i totem presso la chiesa di S. Leonardo a Lisignago, castello e piramidi di Segonzano, ma altri saranno collocati – ecco apparire, nella lingua a sé più congeniale, storia della chiesa e dell’architettura e, soprattutto, le immagini interne. Non è la stessa cosa che vederle dal vivo, ma meglio che niente; dopo aver camminato per ore, almeno si ritorna a casa con delle immagini ben chiare in testa. Ma il progetto non è finito qui. Prevede il coinvolgimento di “custodi” volontari del luogo che assicurano l’apertura dei monumenti. Si tratta di casalinghe, disoccupati, studenti, anziani o figure in pensione, alle quali viene dato un riconoscimento simbolico, ma anche concreto, grazie alla collaborazione con le Coop locali. Queste ultime metteranno a disposizione dei voucher, per una piccola spesa, assegnati in base ai servizi prestati. In questo modo si crea solidarietà e sensibilità per la cultura. Finalmente un’esperienza diffusa sul territorio per valorizzarlo. Speriamo sia esportata in tutta la nostra provincia.


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RING di Silvia Tarter

verde ostinato ACCESSO PULITO AI PARADISI NATURALI: L'ESEMPIO DEL LAGO DI MOLVENO

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orse non tutti sanno che nel nostro territorio possiamo vantare la presenza di un vero e proprio gioiello naturalistico: il lago di Molveno. Lo scorso anno, infatti, il lago è stato eletto da Legambiente come il lago “più bello d’Italia”. Un motivo di orgoglio, che è stato accolto e valorizzato nel modo giusto. Dall’estate 2017 infatti, nelle acque azzurre del lago, ai piedi del Brenta, sono comparse le barche elettriche, realizzate da un’azienda di Riva del Garda, alimentate da una batteria ricaricabile, che alimenta un motore da un Kwatt, e raggiungono la velocità massima di circa 10 km/h. Una bella iniziativa, per permettere di godere in maniera slow della bellezza del lago nel pieno rispetto del suo ambiente. Queste imbarcazioni infatti, oltre a non rilasciare combustibili inquinanti scaricati nelle acque, sono silenziose e non turbano quindi l’esistenza di pesci e altri animali della fauna lacustre. «Legambiente ci ha premiati per le acque pulite e cristalline del nostro lago e noi, in segno di rispetto per questa meraviglia della natura, il nostro lago lo vogliamo valorizzare ancor di più», era stato in proposito il commento del sindaco. Il punto è proprio questo. Tutelare le meraviglie naturali è fondamentale per poterle preservare tali, e in una terra che vive di turismo come la nostra, mantenere attrattive e pulite le nostre bellezze naturali è indispensabile per mantenere alta la nostra

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RING immagine a livello turistico, e dunque economico. Un ragionamento elementare, ma che si vorrebbe vedere elevato a standard, anche perché ormai la presunta dicotomia che, fino a qualche tempo fa, contrapponeva sostenibilità e profitto, può dirsi superata. In questo caso, per fare solo un esempio, dopo l’introduzione della barca elettrica a Molveno ci sono state file di turisti curiosi di provarla (a 20 € per un’ora di noleggio). Rimanendo in tema di bellezze naturali, ma spostandoci qualche regione più in là, di recente ho avuto il piacere di visitare l’arcipelago della Maddalena, in Sardegna: un paradiso di isole dalle spiagge e dalle acque meravigliose, cristalline, dalle intense e variabili sfumature di blu. Peccato che in certi luoghi l’esclusività di questa bellezza sia in buona parte riservata a chi può permetterselo, ovvero a chi è dotato di mezzi, yacht, gommoni, (oltre alle barche a vela), altrimenti a chi prende un biglietto del traghetto. E questi mezzi, ahimé sono ancora in gran parte irrimediabilmente a motore. Sentire la puzza di diesel che sale, mentre la barca si gira energicamente, tra le acque cristalline di cale e calette sembra ormai anacronistico, oltre che estremamente fastidioso. Com’è possibile infatti inquinare così le acque pure che proprio perché tali vengono scelte come luogo di vacanza? Occorrerebbe una limitazione normativa, per consentire l’accesso a questi luoghi solamente a mezzi sostenibili, quali le barche elettriche (che in fondo non costano più di uno yacht), magari anche a noleggio, e per chi le volesse possedere ben si presterebbero a diventare di moda, desiderabili oggetti per persone “smart” amanti del bello. Ciò costituendo, oltretutto, un’occasione di sviluppo economico dell’industria navale. Una misura che renderebbe ancora più esclusive le nostre bellezze nazionali, ancora più ricercate e apprezzate, e da persone rispettose che ne comprenderebbero davvero il prezioso valore naturale.


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RING di Stefano Margheri

caninamente L’AUTUNNO È LA STAGIONE IDEALE, MA ATTENZIONE AGLI ANIMALI E AGLI SPARI!

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aria diviene quasi rarefatta, le temperature si abbassano il giusto e il bosco si riempie di nuovi colori. Il massimo per i nostri amici, sempre pronti a dedicarsi a corse sfrenate, tra prati, sentieri ed effluvi di ogni genere. Eppure, in queste ripetute scampagnate boschive vi saranno alcuni aspetti da non trascurare, complice la sicurezza di chi ci sta a fianco. Innanzitutto, questa è anche la stagione della caccia e senza entrare nel merito dei “partiti” del pro e del contro, non sarà inusuale incontrare altri cani votati alle attività venatorie, altresì accompagnati dal loro referente umano. E dove vi è caccia, vi potranno essere spari, più o meno ravvicinati a seconda delle circostanze. Per evitare brutte sorprese, dovremo almeno valutare due aspetti: la capacità del nostro cane a starci a portata di vista e la sua stessa tolleranza ai colpi di fucile. Sotto il primo aspetto, non dovremo dimenticarci che la legislazione vigente impone di muoverci in montagna con il cane al guinzaglio, ovvero libero da ogni collegamento ma sempre e comunque “sotto controllo”. Ciò significa che sarà nostra responsabilità controllarne le azioni e le possibili reazioni, chiedendogli di fermarsi se necessario, oppure intimandogli di raggiungerci più in fretta possibile. Diversamente, una fuga verso chissà quale stimolo di interesse potrebbe causare non pochi problemi, il più grave dei quali l’esser scambiato per una potenziale “preda”. Così, se lo vedremo distanziarsi eccessivamente, ci fermeremo d’un tratto per poi chiedergli di aspettarci, o di tornare da noi. Perché ciò abbia effetto, sarà importante stabilire una distanza massima di allontanamento, ad esempio non oltre i venti metri, oltrepassati i quali andremo noi stessi ad intervenire. In breve tempo, il nostro amico sarà riuscito a memorizzare il “confine” immaginario, abituandosi egli stesso a bloccarsi in automatico, in caso di violazione dei limiti prefissati. Perché un tale comportamento possa essere ben appreso, sarà opportuno munirci di gustosi bocconi, così da essere in grado di lodare e premiare ogni scelta di interruzione o di ricongiungimento. Se, poi, la situazione si facesse critica, a causa di strani “odori” presenti nell’aria, potremo evitare ogni problema ritornando a compiere alcuni passi al guinzaglio; così

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RING facendo, il nostro cane avrà avuto la possibilità di abbassare i “bollenti spiriti”, ritornando nelle migliori condizioni per attenderci ed ascoltarci. Addirittura, in queste escursioni fuori porta sarà consigliabile alternare le due fasi, un poco di libertà ed un pò vicino a noi, così da scongiurare che lo stato di eccitabilità divenga troppo elevato. In merito alla questione degli spari, dovremo innanzitutto comprendere le reazioni di ciascun cane a queste “esplosioni” improvvise. Vi sono, infatti, molti individui che, udito il colpo di fucile, riescono a mantenere una sufficiente condizione di equilibrio, quasi si trattasse di una routine da ignorare. Altri cani, invece, potranno esprimere risposte di allerta, timore, paura o addirittura panico. Nel caso dell’attenzione immediata, il richiamo presso di noi potrà rivelarsi sufficiente, mentre nelle situazioni di insicurezza, o persino di perdita del controllo, ogni intervento da parte nostra rischierà di essere vano. In tali ipotesi, infatti, il cane non sarà più in grado di ascoltare alcunché, essendo prevalente l’emozione del disagio. Il pericolo sarà quello di una fuga senza una precisa meta, in equivalenza ad un umano sottoposto ad un vero e proprio attacco d’ansia. Gli effetti di ciò potranno esprimersi nel dirigersi verso zone pericolose, come luoghi impervi o strade attigue, oltre a fuggire così lontano da rendere faticoso il ritrovare la strada maestra. Se sapremo che il nostro amico presenta questo tipo di paura, dovremo fare di tutto per garantirne l’incolumità, facendo in modo che si allontani di poco, oppure decidendo di tenerlo collegato attraverso un apposito guinzaglio lungo. In questo modo, egli potrà dilettarsi tra odori e lunghe camminate, senza incorrere nel pericolo di uno sgradevole spavento. Un altro aspetto da considerare riguarderà la presenza degli animali del bosco; a differenza della stagione estiva, ove gli spostamenti si riducono a causa del caldo, le comparse improvvise saranno certamente più frequenti nel corso dell’autunno. A maggior ragione, se ci troveremo a muoverci alle prime luci dell’alba, o poco prima dell’imbrunire. Meglio, quindi, destinare le scorribande alle ore centrali della giornata, quando tutto potrà essere più calmo e riposante. Non dovremo scordarci che l’improvvisa comparsa di un ungulato, o di una lepre, causerà alla quasi totalità dei cani un intenso desiderio di inseguimento, essendo tale predisposizione presente fin dalla notte dei tempi. Dovremo, così, essere in grado di “leggere” le situazioni più critiche, comprendendo che un naso alzato per un possibile odore, oppure posizionato a terra in modo intenso, imporrà il nostro intervento immediato. Con queste regole di “buon vicinato”, il divertimento autunnale sarà pienamente assicurato! lamiaellie@gmail.com


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RING di Denise Fasanelli

di Pino Loperfido

lost in glocal LAMPI DI MEMORIA

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e finestre sono chiuse?” domandò con un filo di voce mentre si avvicinava al divano con le labbra tese. La nipote capì il disagio dell’anziano e, accogliendo una mano tra le sue, chiese se doveva andarsene. “No, fammi compagnia finché non passa”. Con la voce rotta dalla paura, aggiunse: “Sembra che il cielo stia per dichiarare guerra alla terra, non è un buon momento per andarsene in giro”. Si alzò, affrettandosi a chiudere gli scuri e facendo piombare la casa nel buio quasi totale. Lo faceva ogni volta, appena vedeva il cielo diventare cupo. “Quei maledetti lampi s’infilano ovunque, anche nelle fessure”. Tornò a sedersi, nel tentativo di esorcizzare ogni paura trattenne il fiato fino al primo boato, quando un tremito gli attraversò il corpo. Guardò la nipote e chiuse gli occhi, in attesa del tuono successivo. I ricordi riaffiorarono con immagini nitide nella sua mente: aveva appena 12 anni ed i soldati della Wehrmacht erano arrivati da qualche mese, con i loro modi da conquistatori, maltrattavano la gente sfollata che saliva verso le campagne alla ricerca di un riparo dai bombardamenti. Era troppo giovane per partecipare attivamente come soldato o partigiano, troppo piccolo anche per la vita degli adulti, così passava le giornate sbucciando patate e aiutando come poteva le donne impegnate a mettere in tavola qualcosa per tutti. Rape e pane, rape e patate, minestra di rape, rape lesse. Che incubo la fame, il “torcibudello” come chiamavano quella dolorosa sensazione simile ad una colica. Forse per questo, ancora oggi, nel suo frigorifero ci sono poche cose, mangia poco e non butta mai niente. Improvvisamente, una luce attraversò le stanze, se fosse stato un gatto sarebbe potuto correre sotto il letto a nascondersi pensò, stringendo ancora più forte gli occhi e la mano della nipote, nella speranza di non sentire il boato che sarebbe arrivato presto. Il suo compito, quando suonava l’allarme, dato che i bombardamenti potevano durare tutta la notte e colpivano all'improvviso, era quello di radunare i fratelli e correre verso un riparo. Quante volte aveva sperato di vedere quegli aerei schiantarsi! Prima percepiva il rombo, poi li vedeva arrivare veloci, pareva sfiorassero i tetti e le cime degli alberi. Aveva paura, ogni volta, che potessero distruggere la loro abitazione. Dallo sgancio delle bombe al momento del rientrare a casa tra lampi di luce, polvere, macerie fumanti sembrava passare un’eternità. Quel rombo gli metteva addosso una paura angosciante che riviveva ad ogni temporale. La nipote lo strinse forte, sapeva della guerra dai suoi racconti, lo guardò con dolcezza, come si guardano i bambini spaventati. Grato di non ritrovarsi solo in quelle circostanze, ciononostante imbarazzato, sussurrò: “Si tratta di aspettare che il temporale passi”. 14

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USO, ABUSO, GALATEO E MITOLOGIA FAMIGLIARE DEL FRIGORIFERO

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na delle tante cose utili che bisognerebbe insegnare alle nuove generazioni è che la quantità e varietà di cibo contenuta in un frigorifero rimane la stessa – tutt’al più diminuisce – almeno fino a quando non si va nuovamente a fare la spesa. È una regola antica e immutabile. Invece, quante volte siamo costretti a guardarli 'sti sacramenta, mentre aprono e riaprono lo sportello convinti che se continui a ripetere l'operazione presto o tardi qualcosa di goloso comparirà magicamente tra i comparti dell’elettrodomestico? È questo solo uno dei tanti comportamenti curiosi che noi umani usiamo tenere di fronte a questo totem della modernità. Curiosi e scellerati se pensiamo a quando ci capita di metterci, chessò, un dolce o della frutta senza prima aver messo al sicuro quei puzzolenti formaggi di malga e il gorgonzola avanzato... Sì, perché esiste un galateo anche per il frigorifero. Ci sono cibi che si possono e cibi che non si possono assolutamente mettere lì dentro. Ad esempio, il caffè. O la mozzarella di bufala. Perché, sapete com'è, ci si abitua che ogni cosa andrebbe messa lì dentro per durare (perfino il matrimonio, se solo si potesse ipotizzare una sua perpetua refrigerazione). Voglio dire che si fa strada, dentro noi, la convinzione che i cibi lì dentro durino per sempre o quasi. Salvo poi ritrovarci a raccattare latte cagliato, formaggi divenuti improvvisamente verdi, insalate annerite, il piatto avanzato il giorno prima che trascorre settimane invano al fresco, altro che “non buttarlo che me lo mangio domani...”. Spettacolari, poi, le buste delle mozzarelle che un tot di giorni dopo la scadenza cominciano a gonfiarsi; dopo quindici giorni puoi usarle tranquillamente come pallone di calcetto. Ma quello che a me personalmente fa riflettere è l’uso “esterno“ del frigorifero. Ovvero quel suo fungere da porta-calamite; magneti che a loro volta tengono su appunti di ricette, bollette in scadenza, gli orari del medico, santini, memorie di defunti e chi più ne ha più ne metta. Non sembra nemmeno più un frigorifero, puntellato com’è di gondole, colossei e costiere amalfitane in miniatura. Ce ne sono talmente tanti, di questi aggeggi, che quasi fa paura aprirlo il frigorifero; tante volte si rinuncia a farlo pur di non far correre rischi al magnete dei Sassi di Matera, fatto in vero “sassodimatera“. “Me lo mangio domani il prosciutto, dai... Non voglia il cielo che...”


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RING di Fabio Peterlongo

di Tiziana Tomasini

blues di provincia TRA FURBIZIE, SILENZI E TRASFORMISMI, È L'ORA DEL “SI SALVINI CHI PUÒ”

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iriamo un sospiro di sollievo: la campagna elettorale è finita. Lascia sul terreno i cadaveri di amicizie che sembravano destinate a non finire mai e che invece sono capitolate di fronte a litigi roboanti: legami più forti del sangue cementati da anni di vicissitudini e traversie vissute fianco a fianco sono stati spazzati via da Salvini, o meglio, dagli scontri al calor bianco che la figura del ministro degli Interni scatena. Perché, diciamoci la verità: il neo-presidente Fugatti pare, almeno per il momento, non incline a generare simili trasporti emotivi, ma l'ombra lunga del “Felpato” genera o una totale avversione o un'adorazione cieca stile “Madonna di Lourdes”. Ora, però, è finita: cerchiamo di ricomporci, mettiamo via la sciabola che tenevamo stretta tra i denti come i pirati della Malesia e tentiamo di riallacciare i rapporti umani. Respiriamo profondamente e dimentichiamo le baruffe su Facebook, digitate con la bava alla bocca. Ma al di là degli urlatori e dei fanatici esiste poi un'altra categoria di elettori trentini, più subdoli e difficili da afferrare: i “passivoaggressivi”, quelli che non si espongono mai, che anzi, tendono a dare ragione all'interlocutore di turno: salviniani con i salviniani, savianiani con i savianiani (nel senso di Roberto Saviano, ovviamente). E questo senza comunque eccedere nei toni. Spacciano l’ambiguità per “moderatismo”, come fossero redivivi Alcide De Gasperi. E questa forma di “centrismo” lezioso e un po’ paraculo è piuttosto diffusa tra noi trentini. Meglio stare in guardia verso costoro: non perché sia un obbligo schierarsi, non perché ci sia una gigantesca “emergenza democratica”, ma perché il trasformismo e l'abilità di riciclarsi è il vizio antico di una terra come la nostra, dove ci si tiene pronti a saltare sul carro vincente, col complimento già sulla lingua e il selfie a braccetto pronto ad essere scattato. Vedo quest'attitudine molto diffusa tra gli esponenti del mondo economico e imprenditoriale: quelli che seguono l'antico motto “confindustriale”, “Chiunque governi noi siamo sempre filogovernativi”. Ecco, cerchiamo di mettere alle spalle mesi e mesi di liti velenose: ma non dimentichiamo che se una democrazia è un “teatro delle idee”, nessuno può cambiare il personaggio che interpreta a metà dello spettacolo.

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a mali estremi PRONTO SOCCORSO PASSERELLE SCOLASTICHE: VIETATO GUARDARE INDIETRO…

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i chiama “passerella”. Il nome evoca un po’ il romanzo d’avventura: quei rocamboleschi passaggi su ponti traballanti e sospesi su vuoti da vertigine, sui quali l’eroe di turno corre a perdifiato, cercando ogni appiglio verso la salvezza prima che le ultime corde si sfilino… Su quei pericolanti camminamenti si gioca tutta la sua vita e il finale del romanzo o del film. E che dire degli intrecci che hanno per protagonisti i pirati? Immancabile la famigerata passerella che conduce il condannato ad un salto in pieno mare aperto, con squali sotto a bocca aperta e un destino inesorabilmente segnato. In termini scolastici, sta ad indicare la possibilità per lo studente del primo anno di superiori di provare, temporaneamente, un altro corso di studio dopo una scelta iniziale ritenuta non rispondente alle attitudini o – detta in parole semplici – sbagliata. Si tratta essenzialmente di un periodo di prova in un altro istituto, al termine del quale ci si dovrà poi esprimere, in positivo o in negativo. È una sorta di ancora di salvezza per studenti con le idee non troppo chiare o che si aspettavano altro dalla scelta iniziale. E sì che nel corso della terza media – adesso, in realtà, si comincia già dalla seconda – se ne parla eccome. Il responsabile/referente per l’orientamento (figura presente in ogni istituto comprensivo) entra regolarmente nelle classi a presentare le tipologie dei diversi indirizzi, comunica le date di scuola aperta, chiarisce le idee su quanto, come e dove, coadiuvato e sostenuto dal lavoro dei docenti di classe, che poco prima dei termini di preiscrizione (solitamente febbraio) stilano collegialmente un giudizio orientativo. Eppure si continua a sbagliare scuola. Si dice che i ragazzi siano troppo giovani per decidere responsabilmente ma si vuole che decidano autonomamente, senza ascoltare troppo amici e compagni. Giusto. Ma forse non tutti hanno gli strumenti per decidere in quel determinato momento. E i genitori? Qualche consiglio ma non troppe pressioni. Certo, chi non vorrebbe avere figli votati per lo studio, già orientati su un buon liceo e magari con le idee chiare sul futuro universitario? Purtroppo non sempre le nostre aspettative di adulti rispondono alle inclinazioni dei ragazzi; ci dobbiamo rassegnare a lasciarli andare verso le loro esperienze, limitandoci a farli almeno ragionare sulle reali prospettive e di quello che vorrebbero fare nella vita. E poi c’è sempre la passerella… ma attenzione a non guardare indietro o sotto. Guardare sempre avanti.



trentinocommenti trentinoildialettoinforma di RENZO FRANCESCOTTI

il dialetto in-forma VIVER FELIZE A NAVE SAN FELIZE

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lor, profesor, ’sa me dìselo de San Felize?” “Ho fatto qualche ricerca come mi hai chiesto tu, nei libri della mia biblioteca e su internet, e sono venute fuori delle cose interessanti…”. “Sì, perché mi ai libri no g’h’o mai dat confidenza…”. “Come mai?” ”Perché dai libri te podi ciapar su brute malatie. Conossevo un che l’era deventà orbo e gobo a forza de lézer, l’era sempre malà e l’è mort zóven. El se ciamava Giacomo…”. “E di cognome?”. “L’era na bestia: el gaveva en cognome da bestia... El g’ho chì sula ponta... ah, eco: Leopardi!”. “Ma chi vuoi prendere in giro? Mi vuoi dare da bere che hai conosciuto Giacomo Leopardi?”. “Mi no, ma me bisnono sì…”. “E come si chiamava il tuo bisnonno?“ “Alessandro. L’era el me bisnono materno”. “E come faceva di cognome?” ”El gaveva anca elo en cognome da bestia… El g’ho chì sula ponta dela lengua… Ah, eco: Manzoni: Alessandro Manzoni!” “Ma fammi un piacere!”. “Zerto che ghe ’l fago. Anzi gh’en fago subit ‘n altro disèndoghe anca che mi so come che la se ciamava la donzeleta!” “E come si chiamava?”. “Catina”. “E come lo sai?”. ”Perché, en quinta , quando la maestra la n’ha fat emparar a memoria la poesia dela donzeleta che vien dala campagna con en mazolin de rose e de viole un l’ha dit: ma quela l’è la Catina! E l’ha tacà a cantar ‘quel mazzolin di fiori’. E tuti i gh’è nadi drìo!”. ”Guarda, ti sopporto soltanto perché mi fai ridere con tutte le tue corbellerie, come dicono i toscani…”. ”…monade come disén noi trentini…”. “Bravo. Ma torniamo a San Felice. A quale santo ti riferisci?”. ”Come a quale santo? A San Felize!”

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“Sì, ma di San Felice ce ne sono stati più di uno.” “Quanti?” “Prova a dirlo…” “No so… doi, trei…” “Di più…”. “Quatro, zinque…” “Trentacinque!”. ”Cossa?!” . “Di San Felice nella storia ce ne sono stati ben trentacinque, tra cui tre papi: da San Felice I papa, vissuto nel primo secolo, a San Felice di Nicosia, figlio di un calzolaio e ciabattino lui stesso da giovane, vissuto nel 1700. Tra questa legione di santi…”. ”Tuti santi e felizi…”. “Tutti santi certamente, ma felici non so, almeno sin che erano su questa terra, dato che molti furono martiri. Ma dai santi leggendari, tra cui il più famoso di tutti è la Legenda Aurea di Jacopo da Varazze – libro che come tutti gli altri ti invito fermamente a non leggere per non compromettere la tua salute – si apprendono cose incredibili, surreali, ma affascinanti. Come quella di San Felice da Zurigo, di sua sorella Regola e del loro servo Essuperanzio, che battezzavano nei boschi i pagani dopo averli convertiti e per questo furono catturati e decapitati. Ma si levarono in piedi, raccolsero le loro teste e le portarono sul luogo della sepoltura. È molto probabile che presero esempio da Saint Denis, il francese San Daniele, che l’anno precedente era stato decapitato a Parigi sul colle di Montmartre, il Monte dei Martiri e, raccolta la propria testa, aveva camminato per sei chilometri per portala a Catulla, nobildonna cristiana, che la seppellì dove poi sorse la chiesa di Saint-Denis, e dove successivamente si incoronarono e seppellirono i re della Francia…”. “E San Felize con so sorela e el servo, come avévei fat a saver de San Denis dala testa en man?”. “L’avranno letto…”. “Védé, alor che mi fago ben a no lezer... Mi son de Nave San Felize: no lézo mai gnent se nò magari perdo la testa. E son felize!” renzofrancescotti@libero.it


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Diretto da: Paolo Curcu [ paolo@trentinomese.it ] In redazione: Pino Loperfido, Cristina Pocher [ info@trentinomese.it ] Hanno collaborato a questo numero: Paolo Chiesa, Annalisa Curcu, Lara Deflorian, Fabio De Santi, Fiorenzo Degasperi, Denise Fasanelli, Renzo Francescotti, Luciana Grillo, Mauro Lando, Stefano Margheri, Francesca Mazzalai, Fabio Peterlongo, Silvia Tarter, Nicola Tomasi, Tiziana Tomasini, Daniele Valersi, Giada Vicenzi Progetto grafico: Fabio Monauni

[ fabio@curcugenovese.it ]

Redazione: Trentino Mese Via Ghiaie 15 38122 Trento Tel. 0461.362155 0461.362127 Editrice: Curcu Genovese S.r.l. Via Ghiaie 15 38122 Trento Tel. 0461.362122 0461.362155 Concessionaria Pubblicità: S.E.T.A. Società Editrice Tipografica Atesina S.p.A. Via Ghiaie 15 38122 Trento Tel. 0461.934494 Stampa: Litotipografia Alcione Lavis (TN) Registrazione Tribunale di Trento n. 536 - 21 dicembre 1991

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SOMMARIO NOVEMBRE 2018

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Ring

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6 COMMENTI 16 IL DIALETTO INFORMA

Attualità 20

FRANCESCA NEGRI

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UN CEROTTO SUL CUORE

26 34 38 42 46 48 52 54 56 58 70 85

UNA GIORNATA SENZA CELLULARE ASSALTO AL PRESIDENTE FRANCESCO BARNI ENRICO TETTAMANTI DIAVOLO DI UN “BIBLIOTECARIO” 1918: LA GUERRA È FINITA COLORI DIPINTI DAL FUOCO QUANDO L’ARTE SI “FA DA SOLA” CANTINA DI BOLZANO SPECIALE DISTILLERIE SPECIALE CASA & ARREDO SCUOLA SCI MONTE BONDONE

Panorama

88 JAZZ ’ABOUT 88 IL RACCONTO DEL CERMIS 90 “MACBETH” DI SERENA SINIGAGLIA 94 IN-DANZA 96 ORCHESTRA “HAYDN” 99 SOCIETÀ FILARMONICA 100 TRE VOLTI AL CASTELLO 101 BONDONE #FAMILYVILLAGE

Giorno per giorno

102 MOSTRE 106 APPUNTAMENTI DEL MESE

Scoop&news 116 120 121 122 123 124 125

I MATRIMONI DEL MESE NOVEGRO, CHE PASSIONE! TUTTO SU RADIO RAI DOLOMITI GOLF CLUB MARCHIO TRENTINO IL FESTIVAL DELLO SPORT IL MIGLIOR VIGNETO LAGARINO

Rubriche

126 LIBRI E LIBRERIE 129 #TRENTINOMESE CONTEST info@trentinomese.it www.trentinomese.it 21

tmnovembre


trentinoincontri di Pino Loperfido e Paolo Curcu

UN CAFFÈ CON...

FRANCESCA NEGRI: “DIMMI CHE VINO BEVI E TI DIRÒ CHI SEI...” UNA STORIA CHE TRASUDA VINO E TRASMETTE TENACIA: QUELLA DI UNA RAGAZZA DI PROVINCIA CHE INSEGUE OSTINATAMENTE LE SUE PASSIONI: IL GIORNALISMO E L’ENOGASTRONOMIA, SENZA TRASCURARE LA FAMIGLIA E LA MATERNITÀ. INSOMMA, UNA SPECIE DI MIRACOLO. ADESSO FRANCESCA NEGRI APPRODA ALLA GRANDE EDITORIA CON IL VOLUME “VINO PRÊT-À-PORTER”, EDITO DA RIZZOLI. E PENSARE CHE TUTTO COMINCIÒ CON QUEGLI ANNUNCI AL SETTIMANALE “BAZAR”...

I

trentini che hanno pubblicato per un editore nazionale si contano sulle dita di una mano. Tra quelli che ci sono riusciti con la saggistica al momento ce ne viene in mente solo una: Francesca Negri, giornalista e Donna del Vino, critica enogastronomica, seguitissima blogger di lifestyle su geishagourmet. com. Di suo è infatti da poco in libreria “Vino prêt-à-porter” (Rizzoli), come recitano le note di copertina, “la prima guida facile e completa, dedicata a tutte le wine lover (o aspiranti tali), condita con un pizzico di ironia e tanti consigli pratici”. Non perdiamo tempo e andiamo a trovare Francesca nella sua casa di Trento per farci raccontare i retroscena di questo successo editoriale e – perché no? – anche qualcuno della sua carriera partita – come pochi sanno – anche dalla nostra Casa Editrice. A indirizzarla verso la scrittura è stato il suo papà quando aveva 14 anni, ma galeotto fu anche il tennis. Facciamole spiegare il perché. “Giocavo a tennis a buoni livelli e mi infastidiva vedere che nessuno desse mai i risultati dei vari tornei trentini. Mi presento allora nella redazione di Radio Dolomiti – allora in Via Oriola a Trento – e chiedo una mano…” La immaginiamo, allora, Francesca, mentre nell’ufficio paterno batte a macchina questi piccoli

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trentinoincontri

Con papà Gianfranco e mamma Ester

redazionali di cronaca sportiva. Ai quali affianca ben presto piccoli raccontini che invia ad alcuni concorsi letterari. La prematura morte del papà non ferma questa passione nascente, derivata anche dall’amore per i libri. Ma, come spesso accade, la vita e le aspettative dei genitori indirizzano i fanciulli verso studi non proprio in linea con le proprie aspirazioni più intime. Anche Francesca viene spinta, dopo il diploma in ragioneria, a iscriversi alla Facoltà di Economia (“Mia mamma mi vedeva già dietro una scrivania in banca o all’Itas…”). Basta un mese di lezioni per dissuadere la ragazza che così si mette a cercare lavoro. Lo trova proprio nella Casa Editrice di questa rivista, dove oltre a fare da supporto in amministrazione, scrive annunci economici per il settimanale Bazar. “Questa era la parte più interessante del mio lavoro. Fare la ragioniera mi annoiava a morte...”. Decide di iscriversi a Lettere e, siccome detesta fare la mantenuta, accetta un posto da barista al Bar Veneto, dalle sette di sera a mezzanotte. “Un lavoro a contatto con il pubblico che rifarei an-

che domani… È un ricordo molto bello e anche un po’ triste, perché da dietro al bancone di un bar ti accorgi di quanta gente sola c’è”. L’amore per la scrittura torna a battere sulle porte del cuore di Francesca e lei allora torna alla carica a Radio Dolomiti, dove comincia a fare un po’ più sul serio, con interviste di ogni tipo (“Una volta anche sulla pupù dei cani…”). Ma ahinoi, anzi ahilei, tra le colleghe di redazione serpeggia dell’astio e “invitano” il direttore, Walter Liber, a mettere quella

Campionessa di tennis in gioventù

Elegantissima, a spasso tra i filari

bella tirocinante alla porta. Francesca non si perde certo d’animo, di tenacia ne ha da fornire un esercito, così uscita dalla porta sud dell’edificio di via Missioni Africane, rientra subito dall’entrata posta a est, dove c’è il quotidiano “l’Adige”. Dal microfono alla penna, il passo è breve e forse per lei più vicino alle corde letterarie. A proposito di lettere. La laurea si avvicina, ma per svariati motivi che per mancanza di spazio omettiamo, Francesca si sposta ad Arezzo, sede distaccata

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trentinoincontri A “Detto Fatto" su Rai Due

DOMANDE FISSE Il libro che sta leggendo. "Vino. Assaggi memorabili di quel giorno e di quell’ora", di Paolo Massobrio e Marco Gatti. Il piatto preferito. Tartare di carne alla francese Il film del cuore. “Lezioni di piano”, film del 1993, diretto da Jane Campion. Cantante, compositore o gruppo preferito. Sono onnivora e mi piace cambiare genere a seconda dello stato d’animo, proprio come faccio con il vino... In generale mi piace ascoltare la musica pop, latino americana e jazz. Tiziano Ferro e Vasco Rossi sono sicuramente tra i miei preferiti, ma la lista è lunga. Se non avesse fatto quello che ha fatto, cosa avrebbe voluto fare? La rock star, ma sono talmente stonata che sicuramente non avrei avuto alcuna chance… magari se rinasco… La cosa che le fa più paura. Che mio figlio sparisca nel nulla. Il suo sogno ricorrente. Ora non ne ho. Quando ero piccola, invece, sognavo spessissimo di prendere parte a un safari, di fermarmi in un’oasi e di vedere delle scimmiette che mi salutavano dalla finestra…

Francesca Negri l’incendio che la farà innamorare perdutamente dell’enogastronomia. “C’era questo progetto di una rubrica sulle ricette regionali che nessuno voleva fare… Mi sono offerta io…”. Quel che per l'amato Zanzotto era "il massimo della speranza”, la poesia, la Negri lo riconosce nella passione per la cucina e per il vino, per le storie di persone e di famiglie legate da decenni all’insegna di una storica osteria o all’etichetta di una grande bottiglia. Raccontare la cultura che nasce dal lavoro e che, al contempo, genera e modella il lavoro stesso. Ristoranti e cantine diventano da quel momento il luogo di lavoro per questa ragioniera, innamorata della scrittura, prestata – per sempre – all’enogastronomia. “Quando vedevo stappare una bottiglia – ricorda Francesca – non riuscivo a non pensare a quanto sarebbe stato interessante poter conoscere i produttori di quel vino, poter chiedere loro vita, morte e miracoli di quell’etichetta”. Di lì – siamo oramai nei primi anni Duemila – l’incontro fondamentale con il critico

Edoardo Raspelli, i cui consigli si rivelano decisivi per la carriera di Francesca, che germoglia floridamente attorno alla pubblicazione di alcuni libri con Curcu Genovese: “La storia nel piatto” , “Oro giallo” (ambedue Premio Bancarella della Cucina), “Il Menu del Vino” (Premio Bancarella del vino). Un mondo – quello del vino – che un tempo era davvero esclusivamente maschile? “Attenzione: allora come oggi… Essere una ragazza giovane in un ambiente simile può rivelarsi un’arma a doppio taglio. Da un lato magari ricevi più attenzioni, dall’altro è un po’ più complicato farsi prendere sul serio”. Immaginiamo che una donna sommelier al ristorante sia ancora un animale raro… “Intanto, se sono a cena con un uomo – commenta divertita Francesca – stai tranquillo che la carta del vino la danno a lui… E poi se per sbaglio, invece, ce l’ho tra le mani io, nel giro di qualche secondo arriva il sommelier a chiedermi se ho bisogno di una mano…”. Cose così. Una notte di aprile del 2008, nasce l’idea del blog geishagourmet.com: per quale motivo? “Semplice. Ero stufa di questo giornalista enologico, abbastanza noto, che continuava a riportare i miei articoli sul suo blog. Ho intuito che il web avrebbe avuto un peso rilevante anche nel mio lavoro, nel settore del vino ma anche in altri”. Dopo sono arrivati Facebook, Linkedin, un po’ più tardi Instagram... E geisha nel frattempo è diventato una sorta di marchio di fabbrica per lei e la sua attività. Raccontare un brand o un’azienda con lo storytelling è parso da subito naturale per Francesca, poca tecnica e molti input emozionali, una

dell’Università di Siena. A malincuore deve abbandonare il suo prof di Trento (Corrado Donati, uno dei massimi esperti di Pirandello in Italia), per laurearsi in terra toscana con una tesi sul grande poeta Andrea Zanzotto. Nel frattempo, naturalmente, la nostra laureanda non se ne sta certo con le mani in mano e anche laggiù fa mille lavori: fa perfino l'addetta in un centro di dimagrimento e la valletta in un programma TV su Teletruria. Poi, a laurea ottenuta, dopo alcune specializzazioni, torna in via Missioni Africane, questa volta al secondo piano, dove nel frattempo è stato aperto il dorso trentino del Corriere della Sera. L’allora direttore, Enrico Franco, le ritaglia uno spazio nella cultura. Ma dopo pochi mesi arriva la scintilla che forse scatena in Con Edoardo Raspelli, alla presentazione de “La storia nel piatto”, al “Gallo Cedrone” di Campiglio 24

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All'asilo mentre pigia l’uva nel tino (Francesca è quella col beretto a sx)

tecnica comunicativa e un approccio al racconto davvero innovativi. Così, a furia di narrare, viene tentata anche dalla forma del romanzo che mette in atto con il suo quarto libro “Sex and the wine” sempre per i tipi di Curcu Genovese, come lo definisce lei, romanzo chick lit a sfondo enogastronomico che, ridendo e scherzando, oltre a vincere il "Premio Pavese” suscita un grande interesse e curiosità. Naturalmente, a fianco dell’attività editoriale, continua a esserci quella professionale. Come già sottolineato, Francesca è Donna del Vino, viene invitata ai più importanti eventi di presentazione del settore, press tour e altro ancora, lavora per la sua agenzia di comunicazione CommFabrik (“Il mio lavoro vero!!!”), ma naturalmente non si accontenta e sta lavorando (e studiando) per perfezionare il percorso del prestigioso diploma del Wine & Spirit Education Trust: una sorta di diploma internazionale che apre le porte al titolo di Master of Wine. Cribbio Francesca, ma come fai a conciliare la famiglia e il lavoro?! “Il trucco è avere un marito molto paziente con il quale sincronizzare attentamente l’agenda”, scherza lei. In realtà sa bene e conviene con noi che il suo lavoro si può solo odiare o amare alla follia. “Certo, è un lavoro molto particolare, in cui ci si diverte anche, si frequenta bella gente, si mangia e si beve molto bene, ma è un lavoro che ti costringe a stare molto spesso fuori casa…”. Come è cambiata la tua carriera con la maternità e la nascita del piccolo Leonardo? “Diciamo che sono diventata ancora più selettiva, anche se durante la

gravidanza mi sono fatta la promessa di non smettere di fare le cose che volevo fare. Devo dire che Leonardo si è rivelato abbastanza comprensivo, se così si può dire”. C’è stato un incontro decisivo che ha dato propulsione alla tua verve editoriale? “La svolta è arrivata quando ho conosciuto Allan Bay, il grande giornalista e critico gastronomico, che mi ha avvicinata ad alcuni ambienti molto importanti del settore”. Così dopo i libri per Gribaudo è arrivato “La cucina di montagna" per Ponte alle Grazie. Altra esperienza fondamentale quella con la televisione; wine tutorial nella trasmissione “Detto Fatto” di Rai Due. Come è andata? “Beh, all’inizio volevano che mi mettessi a cucinare vestita in stile Pin up... al che io ho commentato con un sonoro manco morta! Allora ci siamo accordati per qualcosa di decisamente più sobrio e professionale. Esperienza difficile, ma molto bella che mi ha portato anche un nuovo libro, “1001 Vini da bere almeno una volta nella vita” per Newton Compton.. Finché arriviamo al grande salto in Rizzoli, con il già citato “Vino prêt-à-porter”, come lo definiamo, Francesca? “Un manuale pronto da indossare per vestire i panni della wine lover in men che non si dica. Ho cercato di metterci, in chiave divulgativa, qualsiasi curiosità che una donna (o un uomo) potrebbero avere sul mondo del vino: è un libro scritto per le donne, ma che tutti gli uomini dovrebbero leggere…”.

Ma, infine, che differenza c’è tra una wine lover donna e il suo omologo maschile? La differenza è un atteggiamento. Quando ne scrivevo dieci anni fa era solo un’intuizione, oggi ci sono dati e studi precisi. La donna è sicuramente molto più curiosa ed emozionale nei confronti del vino. Un uomo è più abitudinario e fa fatica a ordinare bottiglie nuove”. E... tenace, aggiungiamo noi. La donna è molto più tenace. Questa storia – quella di una ragazza di provincia che insegue i suoi desideri e li realizza – ce ■ ne dà una grossa conferma.

Piccola rassegna stampa. A sinistra, con la sua famiglia. 27

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trentinoattualità trentinoattualità CI ABBIAMO PROVATO ED È ANDATA COSÌ COSÌ. VENTIQUATTR’ORE SENZA USARE IL TELEFONO CELLULARE POSSONO ESSERE UNO STRESS OPPURE UNA LIBERAZIONE, DIPENDE DA COME CI SI PONE, E SI FANNO SCOPERTE INTERESSANTI. AD ESEMPIO LE CABINE TELEFONICHE...

UNA GIORNATA (A TRENTO) SENZA CELLULARE di Pino Loperfido

È

ora di alzarsi. È ancora buio, gli occhi chiusi, il braccio si allunga sul comodino, la mano cerca alla cieca il cellulare. A tentoni, si dice così, no? Butto giù un po’ di libri, il quaderno, penne e matite. Decido di accendere la lucina e mi torna in mente che oggi è proprio quel giorno lì, il giorno senza cellulare. Naturalmente si tratta di un giorno lavorativo, altrimenti la sfida non avrebbe molto senso. È un esperimento a cui stavo pensando da tempo e che ora ho deciso di mettere in pratica, per curiosità e per capire quanto sono veramente dipendente da questo strumento. Insomma una sorta di 28

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auto-inchiesta giornalistica in cui il cronista fa da cavia e relatore al tempo stesso. A spingermi in realtà è stato anche un certo allarmismo. In dieci anni – dicono le statistiche – siamo passati da usare il telefono diciotto minuti a circa tre ore al giorno. Secondo recenti ricerche controlliamo lo smartphone in media centocinquanta volte in ventiquattro ore. Uno su tre lo fa di notte, il 12% addirittura sotto la doccia o mentre sta prendendo un bagno nella vasca. C’è pure un 9% di eroici personaggi che consulta le proprie app, mail e WhatsApp durante gli incontri più intimi con il proprio partner.

Ma che dire dei più giovani, veri e propri drogati dei minischermi e della connessione? Tutto ciò sta rendendo più complicati i rapporti non solo tra genitori e figli, ma anche tra gli stessi adolescenti che non comunicano più vis-a-vis, ma mediante la messaggistica istantanea. Una dipendenza, da cui non sappiamo quanto possiamo dirci immuni nemmeno noi, adulti abbastanza vaccinati. Perciò questo lunedì mattina, sul comodino non abbiamo trovato il nostro inseparabile iPhone da consultare come un oracolo e tutto è diventato così diverso... Ad esempio, per sapere che ora è mi devo

alzare e andare in cucina a guardare l’orologio a muro. Niente WhatsApp giunti nottetempo, niente breaking news digitali, per sapere cosa sta succedendo nel mondo dobbiamo accendere la Tv e sintonizzarci su Sky24. Mentre faccio colazione, ho già il primo accenno di astinenza. Batto il piede sul pavimento in maniera compulsi-


COS’È LA NOMOFOBIA

V

iene definito “nomofobia” (acronimo di No mobile fobia) il timore ossessivo di non essere raggiungibili al cellulare, colpisce per lo più giovani tra i 18 e 25 anni, con bassa autostima e problemi relazionali. Chi ne è colpito può arrivare a sperimentare veri e propri attacchi di panico, con tanto di vertigini, tremore, mancanza di respiro e tachicardia in caso di assenza di rete mobile o di cellulare fuori uso. Secondo l'ente di ricerca britannico Yougov, più di 6 ragazzi su 10 tra i 18 e i 29 anni vanno a letto in compagnia dello smartphone, e oltre la metà degli utenti di telefonia mobile (53%) tendono a manifestare stati d'ansia quando rimangono a corto di batteria, di credito o senza copertura di rete. (Ansa)

essere, inutile come il più inutile dei sassetti di tutte le Dolomiti. La tentazione di accenderlo è ardente, brucia sotto la pelle, ma resisto e vado in bagno. Anche qui niente social network... Rimedio un settimanale cartaceo di cui ho letto quasi tutto. Mi mancano giusto un paio di editoriali. Ma l’intestino se la prende a male e s’impigrisce ancora di più.

va, come un batterista un po’ suonato. Ma certo, le mail… Non ho ancora consultato il programma di posta. Per assolvere a questo ennesimo controllo mattutino prendo il portatile e lo accendo. Mentre attendo che si rianimi, vedo lì sulla mensola il mio smartphone spento, morto come solo un cadavere sa

LA CITTÀ SENZA LO SMARTPHONE È COME UNA GIUNGLA Uscire senza lo smartphone addosso regala una sensazione di smarrimento, di provvisorietà. Come se anziché tuffarci nel traffico cittadino ci stessimo inoltrando nella giungla del Borneo senza macete, con tutti quegli animali feroci là attorno, pronti a saltarci addosso e a farci la festa. In auto verso il lavoro, di solito, mi piace ascoltare musica sconosciuta. Solo che Youtube stamane è inibito e l’auto non ha più un lettore CD. Sono costretto dunque a sorbirmi la rassegna stampa e le telefonate degli insopportabili ascoltatori che si lamentano di insopportabili politici. Prima di passare in ufficio devo andare ad un appuntamento in Via Paolo Orsi: me l’ero appuntato sull’agendina tascabile, con la penna biro,

solo che non ho la minima idea di dove si trovi via Paolo Orsi e l’applicazione di Google Maps dorme serena sul ripiano della mia cucina, a chilometri di distanza da qui. Fermo il primo vigile urbano che vedo e gli chiedo l’indicazione. Ma Via Paolo Orsi è astrusa anche per lui, telefona in Centrale e lo ragguagliano. Mi dà due dritte. Sembra abbastanza semplice, ma quando venti minuti dopo ripasso dalla stessa piazza per la terza volta mi rendo conto che non è così. Sento l’ansia da smarrimento offline salire lentamente lungo la schiena, come un brivido di paura. Fermo una signora molto anziana: “Scusi, via Paolo Orsi”? Ironia della sorte, quella mi dice che è la strada in cui siamo in quel momento. Ce l’ho fatta, alla fine.

La cara vecchia cabina telefonica

LA CABINA TELEFONICA, QUESTA SCONOSCIUTA Devo fare un paio di telefonate urgenti. Devo proprio. Non ho il cellulare, d’accordo, ma ci saranno ancora i telefoni pubblici, no? Le care vecchie cabine telefoniche. Ne trovo una in Via Giusti. Mi ci infilo lesto, ma non ho spiccioli. Corro in un bar per prendere un caffè e cambiare un biglietto da venti. Fa davvero uno strano effetto telefonare da una cabina. Intanto ci devi entrare e già questo è quanto di più anti-tecnologico

Abbuffata di smartphone 29

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trentinoattualità

Amici Artisti

I NUMERI DELL’ECCESSO Tra parentesi è indicata la fonte, ove presente

180

I cellulari ci interrompono ogni 180 secondi.

70%

La percentuale di italiani che controlla il cellulare appena svegli al mattino (Ufficio Studi Ancc-Coop).

24'

I lavoratori impiegano 24 minuti per tornare alla concentrazione abbandonata a causa di una notifica (Microsoft).

81%

Percentuale di persone che interrompe un pasto per controllare il proprio smartphone (University of San Diego).

40%

Percentuale di cause di separazione e divorzio causate direttamente o indirettamente da WhatsApp, usato come prova dell’infedeltà (Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani).

3/4

Tre incidenti stradali su quattro sono causati da distrazione, sempre più per colpa dello smartphone. Guardare il telefono vuol dire distrarsi, e guidare bendati, per 10 secondi, 110 metri (Dekra Italia).

68%

Percentuale degli italiani che guardano lo smartphone anche se non ci sono notifiche (Ufficio Studi Ancc-Coop).

12

Un utente su tre controlla WhatsApp 12 volte all’ora, ogni cinque minuti (The social Science Journal).

3/5

Tre utenti su cinque trascorrono più tempo libero con lo smartphone che con il proprio coniuge (Cisco).

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possa esistere. Ma poi una delle cose più curiose è che chi ti risponde lo fa sempre chiedendoti: “Ma da dove stai chiamando?” Invento la scusa di avere il cellulare in riparazione, altrimenti – con le poche monete che mi rimangono – diventerebbe invero problematico spiegare tutto il progetto. Vado verso il centro città, questa volta per una consegna e mi accorgo solo ora dei telefoni pubblici. Prima erano come invisibili all’occhio. Tra Piazza Leonardo da Vinci, Via Torre Verde e la stazione dei treni ne conto una decina. È come se, senza iPhone tra le mani, la capacità di attenzione sia aumentata a dismisura. Il cervello è tutto per me, non è più impegnato a far tacere la voglia di messaggi e notifiche. E poi quel senso di libertà che la consapevolezza di una non-reperibilità regala è davvero gratificante, questo sì. Molto più di un mi piace su Facebook. Tutto ad un tratto fermo l’auto perché ho notato un capannello di persone con telecamere, microfoni, ecc. Sembra una troupe televisiva. Anzi, è una troupe televisiva, più probabilmente cinematografica. Mi fermo a vado a curiosare. Devono essere quelli di cui ho letto ieri (sullo smartphone, ovviamente), del film che stanno girando in Trentino con Riccardo Scamar-

cio. Anzi, l’hanno già girata la scena e, non so come e non so perché, Scamarcio ora è qui, in persona, davanti a me, con la faccia rilassata, un’espressione sul volto che sembra dire non ho niente da fare, sono a disposizione per autografi e selfie, che fai? Non me lo chiedi un selfie?! Ma, sa signor Scamarcio, io sono solo, certo, ma non ho il cellulare. Mi guardo attorno smarrito... Che faccio, rinuncio ad un selfie facile facile con Scamarcio, uno dei miei attori preferiti?! Domando ad un ragazzino che passa di lì se mi fa una foto con il suo Samsung e poi gli do lesto il numero a cui spedirmi la foto. Vabbè, qui ho ceduto. È il primo e unico cedimento della giornata. “FORSE MI HANNO CERCATO”: UN ATTACCO DI NOMOFOBIA A furia di mettermi la mano in tasca alla ricerca dell’iPhone che non c'è, la giacca si sta sformando; sta diventando una specie di palandrana. Solo verso le 13 il tic cessa e la mano si rassegna, abbandonandosi al suo destino di mano. Tuttavia il panino che mangio al bar mi va letteralmente di traverso pensando alla moltitudine umana di cari amici vicini e lontani, conoscenti e parenti che “forse mi hanno cercato”, stanno tentando disperatamente di comunicare con me.



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SENZA TELEFONO LA COSCIENZA SI AFFINA Tutto finito un bel fico secco! Ventiquattr’ore vuol dire che il telefono lo riaccenderò

sacco di altri dettagli nell’arredamento, sul mio viso, sulle piastrelle del bagno, tra i peli arruffati del mio cane che incredibilmente fino a ieri mi erano sfuggiti. Sarà per via di…? Non lo so. Certo sarebbe ben strano se si trattasse solo di una coincidenza. Per dormire, stasera adopererò un oggetto arcaico, i cui segreti ci hanno tramandato i saggi dell'antichità: un libro. Sì, un libro al posto delle newsletter, dei WhatUn selfie con Riccardo Scamarcio, impegnato sul set del film “Il ladro di giorni”, sApp del gruppo dei coscritambientato sulla Spiaggia degli Olivi a Riva (foto di Fabio Galas) ti, delle notifiche di Linkedin, delle chiacchiere di twitter, domattina. La parte più duil basso. Non c'è niente da delle fake news e di tutte le ra dell’esperimento arriva fare: mi sento diverso, ma sai altre inutilità diffuse nel web che c’è? Che forse adesso adesso. A casa, al ritorno da ogni angolo del pianeta. respiro. E percepisco la vita, dall’ufficio, sul divano in atIl mattino dopo, mi sveglio e tesa della cena, che fai se lo spazio e il tempo, il qui ed prima di accendere lo smarnon controllare le millemila ora, in maniera diversa. Vedo tphone mi riprometto di staa app che gridano il tuo nome? cose che gli altri non vedono. re più attento agli eccessi Più tardi, indossando il pigiaMetto su un vinile sul giradigitali. ma, noto finalmente– la trama dischi? Un 78 giriven. sul gram– sab. dom. Il primo messaggio arriva da mofono? Scolpisco una stele del tessuto e la scritta stamun numero sconosciuto. È in giardino? Un bassorilievo pata sulla maglia: sleuna fotografia. Ma certo, il ore “Eat 9–18 mesopotamico?! No. Vado ep rave repeat”. Cosa vuol ragazzino in Piazza Duomo, dire? Non ne ho la minima sul set del film… Ci sono io a farmi un aperitivo al bar, ma anche lì, zac!,venerdì seduto al idea, ma l’ho letto finalmencon Riccardo Scamarcio soche… diamine, banco, mi ritrovo>circondato te. Adesso, come dire, “ne La lunga notte delle orchidee, dalle ore 19:lo una festa per lui è venuto da pollici ad artiglio e occhi ho coscienza”. E come la con gli occhi chiusi. Avessi tutti i sensi. Fatevi incantare da una serata piena di sorprese. secchi che guardano verso scritta del pigiama noto un potuto fare un Collezionisti appassionati ed espositori Vi accompagnerannoselfie... ■

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Qualcuno potrebbe essere in pericolo, aver bisogno di aiuto, di una parola amica, di un consiglio urgente e io che faccio? Ecco, eccolo il previsto attacco di nomofobia... Calmo, devo stare calmo... Me ne sto qui al tavolino del bar di Piazza Duomo a mangiarmi un panino e a guardare per aria in mezzo a decine di uomini e donne che se ne stanno ingobbiti sui loro telefoni cellulari. Va bene il telefono, d’accordo. Ho promesso che per 24 ore sto senza. Ma Internet, cristo. Un giro sul web devo farmelo. Devo controllare la prima pagina del Corriere, di Repubblica, monitorare lo spread Bund-Btp, verificare se ci sono stati attentati, nubifragi, crolli e altre disgrazie indicibili. Sai cosa? Anziché rilassarmi, questa giornata detox, mi sta stressando. Ma, lo so, è solo un picco dell’astinenza. Tra poco sarà tutto finito.

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trentinoassociazioni di Tiziana Tomasini

UN CEROTTO SUL CUORE

L’IMPORTANTE RUOLO DI UN’ASSOCIAZIONE NEL VASTO PANORAMA TRENTINO. UN NOME, UN PROGRAMMA. SOSTENERE E DARE RISPOSTE CONCRETE A BAMBINE E RAGAZZI AFFETTI DA CARDIOPATIE. SENZA DIMENTICARE LE LORO FAMIGLIE...

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uando ci si trova ad affrontare difficili problematiche connesse a problemi di salute, emerge l’esigenza di confrontarsi, di condividere, di collaborare con quanti stanno vivendo situazioni simili. E se l’unione fa la forza, la forza sta proprio nel combattere la malattia e tutto ciò che le ruota intorno insieme a chi la vive o a chi ci è già passato, con il supporto fondamentale degli enti attivi sul territorio, per conoscere tutti gli aspetti del contesto e per sapersi muovere in maniera adeguata e consapevole. È indicativamente su questi principi che nasce nel 2011 “Cerotto sul Cuore”, associazione senza fini di lucro, apolitica e basata soltanto sull’apporto del volontariato. Obiettivo primario è naturalmente il benessere di bambini e adolescenti affetti da cardiopatie e/o malformazioni cardiache. Ma da dove si comincia? Come ci si muove? Cosa si fa? Ferma restando la collaborazione con l’Azienda Provinciale per i Servizi Sa34

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nitari di Trento – e, in particolare, con l’ambulatorio di cardiologia pediatrica – l’associazione si propone di garantire la tutela dei diritti dei giovani cardiopatici, puntando l’attenzione su alcuni fondamenti essenziali. In primis rispondere a dubbi, esaminare le criticità e attivare azioni propositive. Ma non solo. Integrare, ad esempio, le

Il Direttivo dell'Associazione “Il Cerotto sul Cuore“

eventuali carenze delle strutture sanitarie pubbliche. Dalla sua fondazione, “Cerotto sul Cuore” si è impegnata al recupero di fondi per l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari finalizzati all’acquisto di attrezzatura per l’ambulatorio di cardiologia pediatrica dell’ospedale di Trento, nonché di strumentazione e materiale per uso domiciliare; nel mese


trentinoassociazioni

INFO Associazione “CEROTTO SUL CUORE” Via Pomeranos 143 38123 Trento (TN) Iscritto all’Albo delle organizzazioni di volontariato tenuto dalla Provincia Aut. di Trento al n. 210/A dal 6/5/2013 IBAN Sparkasse IT15Z0604534310000000050000 IBAN Cassa Rurale Alto Garda IT25R0801634310000000340036 tel. 335/8446960 www.cerottosulcuore.it info@cerottosulcuore.it

di gennaio 2018 una famiglia della valle di Non ha ricevuto un defibrillatore ad uso domiciliare. Fondamentale anche l’attività di promozione sul territorio: nella giornata del 14 febbraio – giornata mondiale delle cardiopatie congenite – in piazza Cesare Battisti a Trento viene organizzato uno specifico evento (in collaborazione con l’APSS) con l’obiettivo di sensibilizzare sull’argomento. Ma l’informazione non si esaurisce certo in una sola giornata, non finisce qui. Molti i convegni, i dibattiti, gli aggiornamenti scientifi-

ci aventi per oggetto prevenzione, diagnosi precoce, cura e terapia. Numerose le sinergie e le collaborazioni. Da citare assolutamente la “Giornata cardiologie aperte” all’ospedale S. Chiara di Trento, gli “Incontri con la popolazione” promossi dalla Consulta della Salute e dall’Assessorato alla Salute, il recentissimo seminario “Cardiologia pediatrica: dalla diagnosi alla terapia. Integrazione tra territorio, ospedale e centro di terzo livello”. E poi il progetto “Lo sport nel cuore”. Partendo dal concetto che l’attività fi-

sica è basilare per la crescita psicofisica nell’età evolutiva, si è cercato di far fronte al fatto che i cardiopatici congeniti soffrono, ancora oggi, di eccessive restrizioni nella regolare pratica di un’attività fisico/sportiva. Con questo progetto, “Cerotto sul Cuore” ha offerto la possibilità a bambini e ragazzi cardiopatici di partecipare a veri e propri corsi sportivi in totale sicurezza, coadiuvati da personale preparato e competente e sostenuti dal personale medico. Tante le attività in programma: dal golf all’equitazione, dal tiro con l’arco agli sport acquatici. I risultati? Grande entusiasmo e massimo divertimento, anche grazie alla collaborazione delle famiglie. Anche i programmi futuri vanno conosciuti; per il 2019 è prevista l’attivazione del progetto “Uno psicologo per amico”. Un’associazione in continuo divenire, per garantire una crescita serena e armonica. Con la certezza di avere dei punti di riferimento solidi e concreti. ■

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CINQUANT’ANNI E UN MESE

di Mauro Lando

CONTINUA QUESTO MESE IL “RACCONTO” A PUNTATE DI UN ANNO SPECIALE

3 novembre 1968: ecco il momento dell’assalto in via Manci all’auto del Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat diretto al Castello del Buonconsiglio per la commemorazione del cinquantenario della prima guerra mondiale. (Immagine riprodotta da Trentino, 21 marzo 2018)

ASSALTO AL PRESIDENTE SI COMMEMORAVANO I 50 ANNI DALLA FINE DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE E PER TRENTO ERA UNA GIORNATA IMPORTANTE. NON SOLO PER L’ANNIVERSARIO DELLA “REDENZIONE”, MA ANCHE PER LA PRESENZA IN CITTÀ DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIUSEPPE SARAGAT. QUEL GIORNO È INVECE RICORDATO PER L’ ASSALTO ALL’AUTO DEL PRESIDENTE E PER GLI SCONTRI TRA SOCIOLOGI E ALPINI. EPPURE, È RIMASTO UN ALTRO SEGNO: SARAGAT TENNE UN DISCORSO TUTT’ALTRO CHE RETORICO RICORDANDO I LUTTI E LE “TIRANNIE” SEGUITE ALLA GUERRA, IN CIÒ DIMOSTRANDOSI VICINO AL SENTIMENTO DEI CONTESTATORI

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uccesse l’imprevedibile in quel 3 novembre del 1968. Nel giorno in cui, a Trento si commemorava il cinquantenario della fine della prima guerra mondiale, il corteo ufficiale aperto dall’auto del presidente della Repubblica Giuseppe Saragat venne assalito per ben due volte in pieno centro. La prima volta in via Manci di fronte a Galleria Garbari, la seconda poco più avanti in via San Marco. Saragat era in piedi sulla Fla36

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minia del Quirinale, assieme al sindaco Edo Benedetti e, sfidando un po’ di pioggia, salutava la folla che applaudiva. Era partito dal Municipio e si stava dirigendo verso il Castello del Buonconsiglio per rendere omaggio nella Fossa dei Martiri ai cippi di Cesare Battisti, Damiano Chiesa e Fabio Filzi. Nel salone del castello, avrebbe poi tenuto la prolusione. Naturalmente la manifestazione di protesta ebbe origine


trentinostoria

all’interno del movimento studentesco di Sociologia, particolarmente attivo in quell’anno fatidico. Cosa successe quel mattino di mezzo secolo fa? Il primo assalto ebbe come protagonista la studentessa di Sociologia Claudia Rusca che, uscita dal gruppo dei contestatori assiepati sul marciapiede, balzò davanti all’auto tentando di aprire uno striscione con la scritta “Seicentomila morti inutili”. Dopo pochi attimi “la ragazza è stata afferrata dai carabinieri” scrissero i giornali, “e trascinata via. Mentre l’automobile presidenziale ripartiva, altri universitari l’hanno bloccata. Uno si è buttato a terra, un altro si è lanciato verso il radiatore,

ma è stato sospinto da un motociclista”. In questa fase l’avvocato Sandro Canestrini, avvicinatosi all’auto, fu sentito urlare a Saragat: “E tu saresti un socialista?!”. Passati pochi minuti “gli studenti sono stati afferrati, strappati dalla strada e scaraventati sui marciapiedi”. Intanto dalla folla si levavano applausi verso il presidente. Il secondo tentativo di assalto si ebbe poco avanti in via San Marco ma, mentre passava la Flaminia, si trasformò soprattutto in uno scontro fisico di alpini e bersaglieri con gli studenti che si erano raggruppati sui due marciapiedi. Un terzo tafferuglio, il più violento, si ebbe nel pomeriggio nei pressi della stazione ferroviaria dove era prevista

La folla fa ala al passaggio del corteo presidenziale

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trentinostoria trentinoattualità

ARRIVÒ UN’EREDITÀ DI UN “MILIARDO E MEZZO”

L’

arrivo, mezzo secolo fa a Trento, del presidente Giuseppe Saragat, lasciò in eredità al Comune un miliardo e mezzo di lire. Quel capitale “incassato” nel 1968 fu “speso” nel 1985 (17 anni dopo) perché contribuì al finanziamento dell’auditorium cittadino al Centro Santa Chiara. Lo stanziamento fu deciso dal Governo, in occasione delle celebrazioni per i cinquanta anni della fine della prima guerra mondiale, con il passaggio di Trento e Trieste dall’Impero austroungarico al Regno d’Italia. Palazzo Chigi mise a disposizione tre miliardi da dividere tra le due città “redente”. Quel capitale doveva servire per finanziare due opere di rilievo che ricordassero il “Cinquantenario della Redenzione”, questa la denominazione ufficiale. Subito emerse in città l’idea di utilizzare il miliardo e mezzo per l’auditorium, ma naturalmente scoppiarono polemiche ed emersero altre ipotesi. Livia Battisti, figlia di Cesare Battisti, propose di utilizzare quel capitale per risanare le Androne, gli universitari sfilarono con un simulacro di auditorium e lo bruciarono, Italia Nostra chiese che, se costruito, avesse “una gestione e un controllo popolare”, i sindacati vollero un utilizzo dedicato alla piena occupazione, alla casa e alla scuola. Tutto poi tacque, fino al giugno 1975 quando i comitati di quartiere organizzarono l’occupazione del complesso dell’ex ospedale Santa Chiara in via Santa Croce. Si era ipotizzata la sua demolizione e si volle invece mantenerlo, trasformandolo in centro culturale e costruendovi l’auditorium. Il Comune era già orientato verso questa soluzione, per cui, tutto si mise finalmente in moto con l’inaugurazione poi nell’aprile del 1985.

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La partenza da via Belenzani del corteo presidenziale

la cerimonia di commiato del presidente della Repubblica. Gli studenti vi andarono per contestare, ma si era già radunato un bel numero di alpini che iniziarono la caccia al sociologo. È probabile che questa reazione delle penne nere non fosse solo legata all'assalto al corteo presidenziale, ma esprimesse una sorta di insofferenza verso le ripetute manifestazioni studentesche svoltesi in città in quell'anno speciale. Se questo, all’incirca, è quanto successe mezzo secolo fa, è opportuno cercare di spiegarne le ragioni anche perché il tutto avvenne a Trento, in quel momento città simbolo. Si era nel Sessantotto, quando opporsi all’autorità era una prassi. Si è trattato però di un assalto al corteo del Capo dello Stato, il che porta quell’atto oltre i limiti della protesta usuale di quell’anno. Non era però la persona di Saragat l’obiettivo della contestazione, bensì la celebrazione della fine della prima guerra mondiale con la retorica che ad essa si accompagnava. In quell’anno, ed in quel momento, in certi ambienti si era infatti rafforzato uno spirito

particolarmente "patriottico" legato a simboli consolidati in mezzo secolo, mentre in altri ambienti si era levata una interpretazione critica affievolendo l’afflato rinascimentale – patriottico che per decenni aveva caratterizzato il ricordo, in generale, della prima guerra mondiale e della “liberazione” di Trento in particolare. Se di questo contrasto di idealità ha dato testimonianza l’assalto dei sociologi, il discorso del Capo dello Stato in Buonconsiglio è andato oltre, annullando ogni tono retorico tradizionale. Davanti ad uno stuolo di autorità, tra cui il presidente del Senato Giovanni Leone e il presidente della Camera Sandro Pertini (ambedue poi suoi successori al Quirinale) Saragat ricordò le sofferenze della popolazione, i morti ed i martiri, ma affermò anche che la guerra fu “una lotta fratricida” di cui “oggi possiamo misurare appieno ciò che essa rappresentò, il prezzo immane che essa costò (…), gli istinti torbidi della violenza che essa favorì e diffuse come semi maligni, dai quali abbiamo visto germogliare i frutti delle tirannie”. Di tutto quanto accaduto a


trentinostoria

Trento c’era stato un precedente, emerso a Rovereto nei primi giorni di ottobre di quell’anno. Nel capoluogo della Vallagarina aveva fatto scalpore un volantino firmato “Nuova sinistra”, assai polemico, contro le celebrazioni della guerra e della vittoria di mezzo secolo prima. In esso vi era scritto tra l'altro, che “ora la guerra viene celebrata come un mito: in nome di un ricordo comune che si vuole pieno di gloria, si dimenticano le differenze di ieri e di oggi. Bisogna dire che la guerra fu mossa dagli interessi della borghesia industriale e dalla

vanità militaristica. (...) Rifiutiamo l'artificioso collegamento tra lotte della Resistenza e lotte che portarono alla “liberazione di Gorizia, Trento e Trieste e alla frontiera del Brennero” (...) Le celebrazioni della prima guerra mondiale sono giorni di festa per lo Stato, ma per il popolo sono giorni di lutto”. Contro tale volantino si levò la protesta delle associazioni che coltivavano i tradizionali ideali patriottici, anticipando così la contrapposizione emersa poi a Trento. Arrivò poi Saragat e fece capire da che parte stava. ■

Il presidente Saragat nella Fossa dei Martiri al castello del Buonconsiglio (le foto di questo articolo sono tratte dal libro “Trento nel Cinquantenario della Redenzione 1918- 1968”. Edizione Comune di Trento e sono di Flavio Faganello.

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trentinodanza trentinoincontri LA SUA CASA DI PERGINE È UN OMAGGIO ALLA “NONA ARTE”, CIOÈ QUELLA DEL FUMETTO. UN LUOGO DOVE FRANCESCO BARNI, IDEATORE DI PERGINE COMICS, LA PRIMA FIERA TRENTINA DEDICATA A QUESTO MAGICO MONDO, HA TROVATO UN POSTO PER LA SUA FUMETTOTECA E LA SUA VIDEOTECA. IN COMPAGNIA ANCHE DI MILO, IL SUO INSEPARABILE AMICO A QUATTRO ZAMPE, VIAGGIAMO NEL MONDO DEI FUMETTI CHE NON SERVONO SOLO PER DISTRARSI DALLA QUOTIDIANITÀ MA...

Un mondo di fumetti

di Paolo Chiesa

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a casa di Francesco Barni è un piccolo museo della fantasia. Lo circondano infatti migliaia di fumetti, libri, video, manifesti, targhe e memorabilia che riportano ad un mondo, quello della fantasia e dell’immaginario, che molto spesso nella nostra vita, lascia il posto alle cose pratiche che ci si trova a risolvere ogni giorno. Francesco, dopo il Liceo Classico al Prati e una prima

esperienza universitaria a Giurisprudenza, è ora laureando in Lettere e Filosofia nel corso di Letteratura, arte, musica e spettacolo. È molto attivo a Pergine nella Redazione del Notiziario Comunale e come segretario della Lista Prospettiva Futura ma anche nell’organizzazione di eventi e manifestazioni. Ma la sua grande passione, come avrete immaginato, è quella per i fumetti.

“Pergine Comics” 2018 40

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LA SCOPERTA DI TOPOLINO E DUE TAPPE FONDAMENTALI PER I FUMETTI ED IL CINEMA Come per Walt Disney, anche per Francesco tutto è cominciato con un topo. “Ho scoperto i fumetti all’età di undici anni e sono stato un abbonato degli Albi di Topolino dal 1998 al 2007. Quello che trovavo in quelle storie non era un divertimento fine a se stesso ma qualcosa che aveva sempre un fine educativo, con il rispetto per gli altri e per la natura e che trasmetteva sollecitazioni, curiosità e molti insegnamenti anche pratici”. La sua passione è poi proseguita con la scoperta dei fumetti della Marvel (il suo preferito è Capitan America) e dei Manga giapponesi. E da allora Francesco ha iniziato a collezionare i fumetti che lo appassionavano, ma anche i libri che lo avevano colpito oltre ai film della Disney ed a quelli che hanno per protagonisti proprio gli eroi della Marvel. “Ora”, dice Francesco, “dopo vent’anni posso dire di essere sulla strada giusta


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trentinoincontri della realizzazione delle mie personali fumettoteca e videoteca perfette.” Ma come detto, la sua passione per le storie coinvolge naturalmente anche i libri che trovano posto nella sua casa: quello di Ivanhoe di Walter Scott è il suo preferito. Dal racconto di Francesco emergono anche le due tappe fondamentali recenti per gli amanti dei fumetti e del cinema: “nel 2004 c’è stata la riscoperta di Ken il guerriero, protagonista di un Manga giapponese del 1983 che è ritornato alla ribalta con la ripubblicazione del fumetto e il lancio di una trilogia animata. Nel 2008 è stato invece il film Iron Man, che ha rilanciato questo personaggio dal quale la gente non si è più staccata e che ha fatto da traino a tutto il mondo degli Albi della Marvel e del cinema, tratto da questi fumetti. LA CASA DI FRANCESCO E DI MILO Ed eccoci allora, accompagnati dal mitico cane Milo, inseparabile amico di Francesco, compiere un giro della loro casa che è anche un viaggio nel mondo della fantasia. In soggiorno c’è la poltrona da lettura con una piccola libreria dove trovano posto varie enciclopedie ed alcune chicche come la riproduzione del libro di Pinocchio di Collodi con le illustrazioni dell’epoca ma dove c’è anche la televisione con la sua videoteca personale. E qui si trovano i film che hanno appassionato Francesco nella sua vita: si parte da vari film d’azione tradizionali a quelli tratti dai fumetti della Marvel o dalle storie classiche delle storie per ragazzi, in un continuo rimando tra fumetti e libri, che è davvero un viaggio bellissimo nell’immaginazione. In camera da letto trovano posto i manga e gli ultimi albi di Topolino ma anche una vetrina con esposti gli Action Figures, cioè i modellini in scala dei personaggi dei fumetti e dei film della sua collezione. Così il sonno di Francesco è vegliato dai personaggi della saga del “Signore degli Anelli” e da Hulk e Spiderman. E nella sua stanza c’è anche la foto autografata di Cristina D’Avena e alcuni suoi ritratti realizzati dal disegnatore della Disney, Donald Soffritti, e del trentino Maurizio Menestrina. I FUMETTI: DIVERTIMENTO E CULTURA Francesco spende due parole su ogni fumetto che mi fa vedere. “Chi crede che i fumetti siano una cosa poco importante”, spiega, “forse non sa che questo è un mondo pieno di cultura e di riferimenti interessanti. L’Editoriale Co-

smo, ad esempio, ha pubblicato molte Graphic Novel, cioè trasposizioni a fumetti di fatti storici come la serie sulla Guerra di Troia o sulle Grandi battaglie delle storia o la storia di Ivanhoe o dei maggiori fatti di cronaca mondiali”. C’è poi il genere delle trasposizioni favolistiche di fatti storici con finali cambiati ad arte come ad esempio: “La setta di Nazareth” nel quale Gesù, dopo essere stato graziato da Ponzio Pilato guida i suoi fedeli in una guerra nel nome dell’unico Dio; oppure “Effendi Colombo” che ipotizza la scoperta delle Americhe da parte di Abdul Colombo “nel nome di Allah misericordioso.” Mentre mi parla, Francesco tira fuori una serie infinita di fumetti, libri ed oggetti che fanno davvero capire quanto il mondo della fantasia contenga anche cultura, scienza e naturalmente una filosofia di vita. E allora via con le trasposizioni dei libri di Jules Verne che, secondo Francesco, tutti dovrebbero leggere, con gli Albi della Letteratura a fumetti, con i Puffi “la prima società comunista”, con la monografia sul Rebetiko, con i Manga (in particolare quelli di Ken il Guerriero), con i Peanuts e molti altri che Francesco mi fa vedere e sfogliare. E per tutti lui dà una spiegazione, un riferimento, un collegamento con il presente e in generale un’interpretazione filosofica o psicologica che ti fa venir voglia di andarteli a leggere. Interpretazioni che il Nostro illustra sul suo canale Youtube MrCritico87 dove, di volta in volta, affronta un argomento specifico che riguarda la sua passione. Il giro della casa termina in garage dove trovano posto altre centinaia di fumetti, di libri e di Action Figures oltre alle targhe in metallo dei film di animazione della Disney che hanno vinto l’Oscar.

PERGINE COMICS La passione per il mondo dei fumetti ha spinto Francesco a creare Pergine Comics, la “Prima Fiera del Fumetto e del Cosplay in Trentino” che nel 2018 è arrivata alla terza edizione. “Il sogno era quello di portare in Trentino una Fiera del fumetto come quelle che si svolgono annualmente a Lucca, Milano, Bologna, Verona e Mantova”, dice Francesco, “il primo anno c’era il timore che potesse interessare a poche persone ma un po’ alla volta la cosa è diventata sempre più seguita: quest’anno hanno partecipato circa mille persone e molti personaggi noti del mondo del fumetto e la collaborazione di tante Associazioni e Gruppi che si occupano di collezionismo, giochi da tavolo, giochi di ruolo, numismatica ed altro. È l’unica realtà provinciale dedicata alla cultura del fumetto e del Comic-book e che ha la volontà di portare anche qui da noi il fenomeno del “Cosplay”, cioè l’usanza di vestirsi da personaggi provenienti dal mondo della fantasia”. A Pergine Comics Francesco aveva il suo stand espositivo personale con una scelta delle sue collezioni di altissimo valore, anche economico. L’esperienza è riuscita alla grande e proseguirà con la quarta edizione che si terrà il 18 maggio 2019. Chi volesse saperne di più sul mondo di Francesco Barni può seguirlo sul suo Canale Youtube MrCritico87 e sulla Pagina Facebook di Pergine Comics. ■

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trentinoavventura Enrico, il piccolo Kai e la moglie Giulia

ENRICO TETTAMANTI, CLASSE 1975, NATO A POMAROLO, È UNO DEI PIÙ ESPERTI NAVIGATORI ITALIANI CON PIÙ DI 100MILA MIGLIA D’OCEANO D’ESPERIENZA...

Il marinaio che viene dalla montagna di Denise Fasanelli

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nrico Tettamanti, classe 1975, nato a Pomarolo, è uno dei più esperti navigatori italiani con più di 100mila miglia d’oceano d’esperienza, svariate traversate dell’Atlantico e del Pacifico, ha doppiato Capo Horn 7 volte e raggiunto l’Antartide. Nel 2002 ha dato vita al suo primo progetto “Kamana” e per 7 anni ha navigato verso i punti più remoti del globo. La filosofia di navigazione di Enrico e del suo equipaggio è particolare, il motto è: “La vela estrema, a portata di tutti”. Nel 2011, il secondo progetto “Kamana Sailing Expedition” ha portato in giro per il mondo, ad ogni latitudine, più di 400 persone di tutte le età, sia marinai esperti sia chi non aveva mai messo piede in barca. Appassionato di alpinismo, freeride ski e pesca subacquea, Enrico, ha un debole per ogni mezzo che si muova nel vento: windsurf, parapendio e kitesurf. “Ho iniziato ad andare in barca da piccolo 44

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grazie alla passione di mio padre per la vela, ed è subito scattata la scintilla anche per me. L’idea di potermi muovere sul mare, grazie alla sola forza del vento, mi ha spinto a studiarne ogni aspetto. A 18 anni ho fatto la mia prima esperienza di traversata atlantica, ho così scoperto l’esistenza di un grande popolo di navi-

L’equipaggio a Fort Ross (Canada) rifugio disabitato per i naviganti

gatori che migravano dall’Europa verso i Caraibi o mete esotiche ancora più lontane e sconosciute. La mia curiosità si è accesa e, dopo 2 anni da insegnante per patenti nautiche, ho deciso di salpare sulla mia barca. Da quel giorno non mi sono più fermato.” Con Kamana ed il suo equipaggio ha conquistato uno dei grandi miti dei navigatori di tutte le epoche: il passaggio a Nord Ovest che collega l’Oceano Pacifico con l’Atlantico, a Nord del Canada, arrivando a Aasiaat in Groenlandia, dopo 33 giorni di dura navigazione e più di 3.500 miglia percorse. È il primo equipaggio italiano a riuscirci. Plum, nome della barca di Kamana Sailing Expedition, è un elegante cutter Solaris 72 dei cantieri Se.Ri.Gi di Aquileia, in vetroresina, lungo 21 metri, largo 5,64. Con Tettamanti (comandante) c’erano sua moglie Giulia Azzalli, il piccolo Kai, di un anno e mezzo (il più giovane navigatore al mondo ad aver compiuto il passaggio), e i compagni di avventura


trentinoavventura

La barca a vela di Kamana tra i ghiacci

Estate 2015 in Indonesia

Davide ed Anna Serra con i quattro figli Sofia, Tommaso, Anita e Filippo tra gli otto e 14 anni. E anche Mafio De Luca, Camilla Rothe e (fino a Cambridge Bay) Marcello Corsi. È stato possibile seguire Kamana Expedition, con il diario di bordo (una delle più belle pagine è proprio quella dove sono i ragazzi a raccontare il passaggio a Nord Ovest dal loro punto di vista), foto, filmati aggiornamenti della navigazione con live-map sul sito http:// kamana.life/ “Ho conosciuto Giulia per caso, proprio poco dopo aver comprato l’ultima barca con la quale abbiamo poi navigato intorno al mondo per 7 anni. Lei all’epoca era ancora una studentessa, non era mai salita prima su una barca a vela, soffriva persino il mal di mare. Si è pero’ subito innamorata di questa vita, essendo uno spirito libero, una persona molto curiosa che si sa adattare facilmente ai cambiamenti. Per me poter condividere questo viaggio/avventura/lavoro con lei, ed ora anche con i miei figli, è ciò che rende tutto magico. Da solo, tutte le emozioni vissute, non avrebbero avuto lo stesso sapore”.

Uno dei problemi principali per la navigazione durante quest’impresa è la nebbia, spesso fitta e persistente ma l’ostacolo più grande, ovviamente, è stato il ghiaccio, fattore principale da tenere costantemente sotto controllo. L’equipaggio ha affrontato un vero e proprio slalom tra iceberg e grawler in una natura stupenda ed incontaminata: orche, delfini, lontre, l’orso bianco. Ormeggiando sotto ghiacciai di 6.500 metri dove la temperatura media è di 0/5° e c’è luce 24 ore al giorno. “Ero piuttosto preparato per la navigazione attraverso il Mare Artico, visto anche i tanti anni passati a navigare in zone estreme del pianeta, dal Polo sud al polo Nord. Onestamente però non mi aspettavo di dover affrontare delle situazioni così complicate. Infatti il 2017, anno in cui abbiamo portato a termine il passaggio, si è rivelato essere stato un anno molto particolare, in cui si è verificato un imprevedibile e sensibile cambio di tendenza della concentrazione dei ghiacci. Prima del 2017 praticamente tutte le barche che si addentravano nel passaggio, riuscivano anche a terminar-

lo, in un senso o nell’altro. E, se il 2017 è stato un anno complesso, il 2018 è stato un anno praticamente impossibile. Delle ventidue imbarcazioni che hanno tentato l’impresa soltanto una di esse è riuscita, con vari problemi, a portarla a termine. Venti sono dovute rientrare e purtroppo una è affondata”. Tettamanti racconta che, in fuga dalla morsa dei ghiacci, i momenti difficili non sono certo mancati. “Il momento peggiore è stato quando abbiamo dovuto forzare la mano per passare in una zona di concentrazione del ghiaccio di 7/10 (rapporto tra ghiaccio/ acqua). Considerando che il massimo rapporto per mantenersi in sicurezza è di 3/10, sapevamo di essere molto oltre al limite. Ho deciso di provarci ugualmente, perchè mi rendevo conto che la situazione stava velocemente peggiorando anche dietro di noi. A poche centinaia di metri davanti a noi, riuscivo a scorgere chiaramente un passaggio libero. Si sono susseguiti dei momenti di altissima tensione, ma alla fine siamo riusciti a passare e a portarci in zone più sgombre”.

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Enrico con il piccolo Kai al timone del Plum

Lassù, dove si perde facilmente la dimensione del tempo e dello spazio, dove non si vedono terre di riferimento all’orizzonte, con il rischio di restare bloccati, con una barca in vetroresina e i bambini a bordo, Enrico ci confessa che: “Ho vissuto tutte le più forti emozioni che una persona possa provare: tensione, paura, felicità, soddisfazione, sorpresa, gioia. Mai come durante il passaggio a Nord Ovest, mi sono reso conto di quanto, noi umani, siamo limitati dinanzi ad una natura che, ancor di più in questa zona geografica, detta legge. E, se è vero che siamo abituati a navigare con bambini a bordo, in questo specifico caso abbiamo adottato varie soluzioni tecniche e di equipaggiamenti speciali per garantire la sicurezza di tutti, in particolare dei più piccoli. Eravamo tutti molto preparati, conoscevo la barca perfettamente, ero sicuro delle sue capacità e di come è stata mantenuta, essendo io a gestire in prima persona i vari interventi. I bimbi sono stati bravissimi ed hanno reso veramente speciale il nostro passaggio. Mio figlio Kai e gli altri 4 bimbi, che conosciamo benissimo ed è come se fossero figli nostri, hanno vissuto intensamente giorno dopo giorno la nostra rotta. Sono certo che questa avventura rimarrà impressa nei loro occhi e nei loro spiriti per sempre. Ciò non toglie che avere 5 bimbi a bordo mi ha fatto stare con il fiato sospeso in molte occasioni… una lunga apnea di 33 giorni!” Il passaggio a Nordovest non è più un progetto su cui fantasticare, è realtà. Il prossimo sogno da realizzare? “Dopo il passaggio a Nord Ovest siamo andati a svernare ai tropici per riscaldarci un po’ e, dopo la traversata dell’Atlantico, la barca è rientrata nel Mediterraneo nell’attesa di un nuovo armatore. Per 46

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noi, questo progetto è finito, dopo sette incredibili anni. Nel frattempo, stiamo già costruendo una nuova barca per poter ripartire presto con un progetto legato alle popolazioni che vivono nei posti più remoti, lungo la fascia tropicale del Pianeta”. Chiediamo ad Enrico quale sia il luogo più bello che abbia mai visitato. E quale il peggior luogo dove sia sbarcato. “È veramente difficile fare graduatorie. Sono più di 20 anni che navigo intorno al mondo, alla ricerca del posto più bello. Credo che la bellezza di ogni posto dipenda anche dagli occhi dell’osservatore e dal suo stato d’animo. Oggi il posto più bello, quello che più mi ha emozionato, potrebbe essere Budi Budi: un mini arcipelago al largo della Papua Nuova Guinea dove le persone non hanno mai avuto contatto con la società moderna. Un vero paradiso incontaminato. Ma come detto, se domani dovessi rispondere a questa domanda, la mia risposta sarebbe forse un’altra. La graduatoria del peggiore invece non ce l’ho proprio. Siamo sicuramente stati in posti poco belli, ma per fortuna è successo sempre qualcosa, un incontro o un evento, che li ha trasformato comunque in un ricordo piacevole”. Durante ogni viaggio ci sono incontri, avvenimenti, luoghi e tante altre cose davvero insolite e memorabili. “La cosa che non dimenticherò mai, prima della nascita di Kai, sono le urla di mia moglie Giulia in Alaska alla vista della caduta in acqua di un intero fronte di un ghiacciaio, che ha sollevato un’onda non indifferente, da cui siamo dovuti scappare rapidamente. Diventato padre, dopo la nascita di Kai, potrei descrivere mille momenti indimenticabili vissuti attraverso di lui, ma senza dubbio vederlo provare a muovere i suoi primi passi sul

ponte di Kamana mi ha riempito il cuore di gioia”. Quando dici "torniamo a casa", non ti chiedi mai "ma quale? Dove è casa realmente?" C’è qualcosa che ti manca quando pensi ad una vita “con i piedi per terra” o un luogo dove metteresti “radici”? “Quando sono partito pensavo che il Trentino fosse un gran bel posto, ora, dopo oltre 20 anni in giro per il mondo, ne ho l’assoluta certezza! Per me casa è tra le nostre montagne e il nostro bellissimo ed insostituibile lago. Sono appassionato di tante cose e vari sport che quando sono in barca non riesco a fare, così appena sono a terra cerco di sfogarmi e mi piace molto, anche se per ora non ho mai pensato ad una vita interamente con i piedi per terra. Il futuro a lungo termine non riesco ad immaginarlo, ma diciamo che l’idea è quella di navigare ancora a lungo, con la mia famiglia”. La vita che conduci non è delle più tradizionali, soprattutto per una famiglia con figli, come speri sarà il loro futuro? “Il nostro primo figlio, nato nel 2016, si chiama Kai che in hawaiano significa Oceano, mentre il nostro secondo figlio, nato 3 mesi fa, si chiama Aua che in lingua Inuit, il fiero popolo che abbiamo avuto la fortuna di conoscere durante il nostro passaggio a Nordovest, significa “piccolo spirito di terra”. Io e mia moglie abbiamo la fortuna di vivere una vita e fare un lavoro legati completamente alle nostre passioni e questo ci rende particolarmente felici. Possiamo solamente augurarci che anche i nostri figli possano fare lo stesso. Da parte nostra, cercheremo di dare loro le migliori opportunità e li incoraggeremo a seguire i loro sogni e passioni, qualsiasi esse siano. La felicità prima di tutto”. ■

Fort Ross, all'uscita di Bello Strait canale che divide l'oceano pacifico da quello atlantico. In cerchio con la bandiera italiana per festeggiare il passaggio


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trentinolibri di Nicola Tomasi

DIAVOLO DI UN BIBLIOTECARIO LORENZO MARTINELLI ESORDISCE ALLE PATRIE LETTERE CON UN ROMANZO DALLE TINTE GIALLE, IN CUI UNO DEI PROTAGONISTI È UN BIBLIOTECARIO DALLA VITA FIN TROPPO TRANQUILLA. UN PERSONAGGIO GOFFO MA A SUO MODO GENIALE, CHE SI METTE SPESSO NEI CASINI E SI AFFIANCA A ZOE, ISPETTRICE DI POLIZIA CHE DEVE CONTINUAMENTE INTERVENIRE IN SUO FAVORE...

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ppena uscito, il suo romanzo d’esordio ha già fatto parlare di sè, per la storia, per il linguaggio usato, per lo stile cinematografico. Al punto da far dichiarare all'autore, Lorenzo Martinelli, che “se venisse realizzata la serie tv de “Il bibliotecario”, qui in Trentino, nelle mie valli (le Giudicarie), sarebbe, oltre a un sogno che si realizza, anche un modo per restituire qualcosa a questo territorio stupendo”. Laureato in Economia e Commercio, Martinelli cogestisce un’attività artigianale e scrive per passione. Oltre a dedicarsi alla narrativa, scrive sceneggiature per cinema e tv, suona la chitarra in un gruppo rock e dipinge. Lo abbiamo incontrato e gli abbiamo posto alcune domande. Martinelli, perché scrivere? Ho sempre amato leggere e inventare, quindi arrivare alla scrittura era in qual48

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che modo inevitabile. Mi piace creare storie. Probabilmente tutti gli atti creativi liberano una sorta di endorfine e danno uno stato di benessere (e per lo scrivere ciò avviene anche quando si scrive una storia che ci scuote o turba). C’è una correlazione tra l’atto creativo e lo stato psicofisico, e se per qualche motivo l’atto creativo si fa difficoltoso, ciò si riflette sullo stato psicofisico, e viceversa. Scrivere inoltre è un modo di vivere e affrontare la vita, ma anche di vivere altre vite. Un viaggio che puoi fare ovunque ti trovi. Poi, pur essendo un atto solitario, scrivere è un modo di creare ponti, ma non solo tra l'autore e il lettore (anche se si scrive per se stessi, si scrive nella speranza che qualcuno ci legga, sperando di lasciargli qualcosa, che sia una propria visione del mondo, una riflessione, o un’emozione, e si è consapevoli che una volta pubblicato il

libro “diventa” di chi lo legge), ma anche tra i lettori stessi. Quando i personaggi e le storie ti si affollano nella testa, scrivere è anche un modo per liberarsene (e liberarsi), perché a volte, fino a quando non te ne liberi, loro stanno lì a reclamare il loro spazio vitale. Allora è un’urgenza creativa, una valvola di sfogo a ciò che si ha dentro. Infine scrivere è anche un modo per strutturare e dare ordine alle cose, per inquadrare la realtà, così complicata. Un modo per sviscerare temi, a livello conscio ma a volte anche inconscio. Insomma, scrivere è tanta roba. Quando ha iniziato a scrivere? I primi tentativi, non andati a buon fine, li ho fatti tra le elementari e le medie. Tra le superiori e l'università ho scritto un po' di racconti, i primi scritti concreti, e un breve romanzo per ragazzi. Poi mi sono appassionato alla sceneggiatura, ho cominciato a scrivere cortometraggi,


trentinolibri lungometraggi e serie tv, di vario genere, dalla commedia all’horror, passando per il dramma. Quando mi sono sentito pronto, dopo i trent'anni, ho cominciato a scrivere anche romanzi. Perché un giallo? Premetto che non sono un giallista. L'idea di questo romanzo, “Il bibliotecario” (è il secondo romanzo che ho scritto ma è il primo che è stato pubblicato), l'ho avuta inizialmente partecipando a un concorso per trame gialle. Sulla base delle trame che avevo scritto (erano tre fasi eliminatorie, ed ero arrivato in finale) ho prima sviluppato un progetto per serie tv e poi ho scritto questo romanzo. Come lettore e autore mi piace spaziare tra i generi, in particolare prediligo la narrativa non di genere, ma mi piacciono anche i gialli e i thriller (e ho qualche progetto al riguardo). Com'è scrivere un libro? Bellissimo. Seguire la vita dei personaggi è elettrizzante. A volte, se qualcuno mi osservasse, mi vedrebbe guardare imbambolato un punto indefinito; in realtà in quei momenti sto guardando il mondo che sto creando, osservo i personaggi e quello che fanno. Spesso sono i personaggi e le storie che si svelano scrivendole, anche all'autore stesso, e in ciò c'è una sorta di parallelismo tra autore-personaggio e tra Dio-uomo, e tutto ciò che riguarda destino e libero arbitrio, che è affascinante. Magari in certi generi, come i gialli e i thriller, l’autore prima di scrivere mette più paletti e punti fissi, ma comunque, anche se come autore sai già come terminerà la storia, a un certo punto i personaggi prendono vita propria. E questo è fonte di continua sorpresa. E poi è bello potersi calare nella vita dei vari personaggi, anche se sono molto diversi da noi, anche se sono personaggi in qualche modo spregevoli. È un bell’esercizio di empatia. Quali sono i suoi autori preferiti? Quale l’ha ispirato e influenzato? Sono cresciuto con la passione per Stephen King (“Il bibliotecario” è ambientato nell'immaginaria cittadina di Rocciacastello, in Trentino, un omaggio alla sua Castle Rock). Poi c'è stata una sorta di svolta, almeno per il genere, con “Il deserto dei tartari” di Dino Buzzati, tuttora il mio romanzo preferito (seguito da “1984” di George Orwell; di Buzzati, inoltre, i suoi “Sessanta racconti” sono la mia raccolta preferita). Da lì ho letto tanta narrativa, sia contemporanea, sia classica. Come detto però mi piace ogni tanto anche leggere gialli e thriller, e ovviamente qualche bel libro del già citato

King. Poi adoro Ian McEwan, ogni suo romanzo è una storia a sé, diversa dalle altre, con temi sempre nuovi, in un ottimo mix di forma e sostanza. Per quanto riguarda invece “Il bibliotecario”, che è un giallo coi toni della commedia, direi che un possibile autore di riferimento, per quanto riguarda il genere, è Marco Malvaldi, e in parte la serie tv “Castle”. Cosa ha di diverso il suo romanzo rispetto ad altri del suo genere? Innanzitutto credo il protagonista, un topo di biblioteca che si improvvisa investigatore. È un personaggio goffo ma a suo modo geniale che si mette spesso nei casini e Zoe, ispettrice di polizia, deve continuamente intervenire in suo favore. Poi il tipo di scrittura: sono capitoli brevi, scorrevoli, molto visivi, in qualche modo cinematografici. È quasi un romanzo scalettato, in cui ogni capitolo è una scena. In fondo nasce come progetto per serie tv. Ma scriverne il romanzo è stato uno spasso.

A chi si è ispirato nella creazione dei personaggi? A nessuno in particolare. Il personaggio di Aldo si è delineato man mano. Quello di Zoe invece l'ho costruito proprio a partire da Aldo, creando il suo opposto. In fondo il gioco degli opposti è uno stratagemma usato spesso nella letteratura e nel cinema, uno stratagemma che funziona sempre. Per gli altri personaggi invece posso aver pescato qua e là da ciò che mi circonda, da ciò che ho letto o sentito, o anche solo immaginato. E, forse, qua è là ci può essere anche qualcosa di me. Altri progetti? Attualmente sto scrivendo il mio terzo romanzo, di narrativa fantastica, e vado avanti con altri progetti di sceneggiatura (sono stato da poco selezionato al Pitch in the day con un mio soggetto per lungometraggio horror). Poi ho altre storie che voglio scrivere, altri personaggi sono già lì che aspettano il loro turno. Più avanti probabilmente scriverò anche un altro episodio sul mio bibliotecario investigatore, ma non voglio fossilizzarmi solo su quello (non mi vedo come uno di quegli autori che scrivono decine di libri sullo stesso personaggio; se invece diventasse una serie tv sarebbe diverso (mi piacerebbe lavorarvi ai soggettisceneggiature, come fa Lucarelli con il suo “L’ispettore Coliandro”). Altri personaggi e altre storie mi chiedono di essere raccontati. Oltre al fronte narrativa e sceneggiatura, inoltre, vado avanti a suonare col mio gruppo rock Animal Soul (con cui suoniamo dal 2003) e a volte dipingo. ■

LA TRAMA DEL ROMANZO

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ldo, bibliotecario di Rocciacastello, è un quarantenne dalla vita routinaria, ordinata e fin troppo tranquilla. Si è invaghito di Marika, la figlia del commissario Giacomoni, ma lei lo considera “SOLO un topo di biblioteca”, uno che le avventure le vive esclusivamente nei libri. Come fare per stupirla? Zoe, ispettrice di polizia nella squadra del commissario Giacomoni, è una trentacinquenne dalla vita incasinata, disordinata e frenetica alla continua ricerca di un proprio equilibrio. Quando una giovane del posto viene uccisa alla Festa della Musica, questi due mondi opposti si intersecano per la prima volta. A seguire il caso è infatti Zoe. Aldo, da parte sua, nella copia di “Delitto e castigo” che Lara, la vittima, aveva preso in prestito pochi giorni prima del suo omicidio, trova un foglietto, usato probabilmente come segnalibro, su cui la ragazza aveva scritto un misterioso indirizzo...

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trentinostoria di Francesca Mazzalai

1918.

LA GUERRA È FINITA!

IL CONFLITTO PIÙ DRAMMATICO CHE LA STORIA RICORDI. UNA GUERRA CHE IN TRENTINO PROVOCHERÀ L’EVACUAZIONE DI OLTRE 100 MILA PERSONE – SOPRATTUTTO DONNE, ANZIANI E BAMBINI - CHE FINISCONO NELLE CAMPAGNE DELLA BOEMIA E DELLA MORAVIA. TANTI VERRANNO RINCHIUSI NEGLI IMMENSI LAGER DI MITTERNDORF E BRAUNAU AM INN, IN QUELLE CHE VERRANNO CHIAMATE LE “CITTÀ DI LEGNO”: GELIDE BARACCHE DOVE IN TANTI MORIRANNO DI FAME E MISERIA

T

rento, 4 novembre 1918. Se proviamo a immaginare cosa accadeva quel lunedì di un secolo fa, è possibile che ci compaia tutto in bianco e nero, proprio come le fotografie dei nostri genitori, nonni (o bisnonni) che abbiamo visto relative a quel periodo. E, se guardiamo bene quegli scatti, ormai sbiaditi dal tempo e ci soffermiamo sui dettagli, non possiamo non notare un altro particolare: la povertà. Quel 4 novembre di cent’anni fa veniva messa la parola fine a una tragedia immensa, ricordata ancora oggi come la Grande Guerra. Un conflitto che ha travolto Europa e il Trentino dall’agosto del 1914 (in l’Italia dal 1915) e che impressiona ancora oggi per il numero di vittime. 16 milioni di morti e più di 20 milioni di feriti, sia militari che civili. Il nostro territorio non fu risparmiato.

Anzi. Dei 60 mila soldati trentini partiti per il fronte della Galizia, oltre 10 mila vi lasciarono la vita. E purtroppo non poterono assistere, a inizio novembre del 1918, alla conclusione di quella terribile pagina di storia. Quando il conflitto era scoppiato, il primo

Soldati lasciano la stazione ferroviaria di Trento 50

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agosto del 1914, nessuno poteva immaginare che sarebbe durato così a lungo. L’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando d’Asburgo (per mano del diciannovenne nazionalista serbo Gavrilo Princip) aveva sì scosso i traballanti equilibri europei, ma nessuna delle nazioni


trentinostoria inizialmente coinvolte sospettava che, quella a cui stavano dando il via si sarebbe trasformata in un’infinita e logorante guerra di trincea. Il racconto di quei cinque anni è troppo noto per essere ripetuto in queste righe. Il nostro obiettivo è un altro: quello che vogliamo ricordare oggi è la fine della guerra e l’inizio (turbolento) della pace. Tutto comincia all’alba del 29 ottobre del 1918, a sud di Lavini di Marco. Quella mattina, le vedette italiane, scorgono in lontananza qualcosa che li sorprende: un trombettiere austriaco sta avanzando fuori dalle linee, suonando il segnale di “cessate il fuoco”. Nella luce che ancora scarseggia, gli italiani notano anche un ufficiale austriaco che muove verso il posto di blocco italiano, accompagnato da una piccola scorta di soldati. Si tratta del capitano di Stato Maggiore Camillo Ruggera, un militare trentino (di Segonzano) dell’esercito Imperiale. È proprio lui ad avviare le richieste di armistizio che l’Austria si è affrettata a chiedere. Già da un mese, infatti, si sta delineando per l’Impero Asburgico una chiara e irreversibile sconfitta. Malgrado la tenacia dei soldati, la crisi militare è ormai innegabile e, oltre alla mancanza di munizioni, anche l’esaurirsi dei viveri (sia al fronte che per la popolazione civile) sta riducendo tutti alla fame.

Tre novembre 1918. L'entrata a Trento del primo squadrone di cavalleria italiana dopo la Vittoria.

A tutto questo si aggiunge adesso la disfatta dell’esercito nella decisiva battaglia di Vittorio Veneto. Non c’era più nulla che si potesse fare. Così si arriva al 28 ottobre, quando il capitano Ruggera si presenta di fronte alle linee italiane spiegando di avere con sé una lettera del generale Victor Weber Edler von Webenaw e di essere stato incaricato da quest’ultimo di iniziare le trattative. Ruggera viene immediatamente portato al Comando della 26esima Divisione, dove viene ricevuto

dal Generale Battistoni. Anche Battistoni è trentino, di Trento per l’esattezza. Ancora una volta, in questa folle guerra, due uomini nati nella stessa terra si trovano a combattere uno contro l’altro e a rappresentare due schieramenti nemici. Da una parte chi, come Ruggera, ha seguito gli ordini dell’Impero austro-ungarico, schierandosi nelle fila dell’esercito austriaco, e dall’altra chi invece, come Battistoni, si è sempre sentito italiano e allo scoppiare del conflitto ha scelto di

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trentinostoria unirsi ai soldati del Regno d’Italia. Ora i due si trovano uno di fronte all’altro, uniti da una responsabilità immensa: mettere fine alla guerra. Ed è quello che accade. A seguito di quel primo contatto infatti, alcuni giorni più tardi, iniziano le trattative ufficiali fra le delegazioni nemiche. Il luogo scelto per discutere l’armistizio è Villa Giusti, a Padova. Nel corso delle sedute gli italiani esigono la resa incondizionata, gli austriaci insistono sull’inserire delle clausole. Le discussioni si dilungano. L’Italia in realtà non ha alcuna fretta di firmare la pace. Sul Piave il suo esercito sta dilagando e l’obiettivo chiaro (anche se non dichiarato) è quello di riuscire a occupare Trento e Trieste prima che la pace le faccia passare come città “cedute” agli italiani. Passano i giorni a Villa Giusti, finchè, finalmente, nel pomeriggio del 3 novembre, alle 15 e 20 esatte, il Generale Weber (capo della Delegazione austriaca) dichiara di “accettare le condizioni di armistizio e le clausole annesse”. La sua voce è quasi un sussurro, l’emozione di quel momento solenne e irrevocabile gli toglie il fiato. È la fine della guerra. O almeno, così dovrebbe essere. Perché per un giorno intero, fino alle ore 15 del 4 novembre, l’ora fissata per l’entrata in vigore dell’armistizio, i soldati di entrambi gli schieramenti continuano la loro danza macabra, rischiando la vita per una guerra che di fatto è già finita. Gli italiani avanzano, guadagnando terreno, mentre gli austriaci si preparano alla ritirata, pregando in cuor loro di non finire prigionieri proprio adesso che manca così poco alla fine. Dell’armistizio imminente sono al corrente praticamente tutti. E in quelle ore, come era stato pianificato, i militari italiani entrano finalmente a Trento. Complice la fuga di massa dei soldati nemici, il Trentino viene letteralmente invaso dagli italiani. La notizia rimbalza sui giornali di tutta la penisola, che improvvisamente scopre l’esistenza di luoghi lontani, che forse a certe latitudini non si erano mai sentiti. “Il nostro tricolore sventola sul Buonconsiglio”, “Rovereto liberata” titola in prima pagina il Corriere delle Puglie. “Centomila austriaci e 2200 cannoni catturati” annuncia il bollettino di Guerra firmato dal generale Diaz. Ma cosa è accaduto esattamente? Sono le 15.15 di domenica 3 novembre quando tre squadroni del Reggimento Cavalleggeri Alessandria, comandati dal Colonnello Ernesto Tarditi, arrivano alle

Sfilata in Piazza Duomo

porte di Trento, preceduti da alcuni ufficiali (tra cui Piero Calamandrei) che hanno raggiunto il castello del Buonconsiglio a bordo di un rombante sidecar. Superato il ponte Fersina (ribattezzato appunto Ponte dei Cavalleggeri), le truppe avanzano – in quella che conosciamo oggi come via 3 Novembre – fino alla stazione ferroviaria, circondati da una folla di persone. Sulla torre del Castello del Buonconsiglio viene prontamente issato il Tricolore. È il colonnello Tarditi in persona a farlo, immortalato da un militare con apparecchio fotografico al seguito. Del resto il Castello non è un luogo scelto a caso. Il Buonconsiglio era stato fino a quel momento il quartier generale della Fortezza di Trento e proprio lì, nella fossa, due anni prima era stato giustiziato Cesare Battisti. In città i soldati italiani non trovano resistenza. Gli austriaci hanno già cominciato la ritirata verso nord. Chi invece è rimasto non ha alcuna intenzione di ingaggiare un’ormai inutile battaglia con l’esercito vincitore. La cronaca di quei giorni febbrili la riporta Il nuovo Trentino, quotidiano che viene dato alle stampe da novembre di quell’anno. Vi si legge: “Il giorno 2 novembre alle 8 del mattino dalla torre del Comando si chiamarono a raccolta gli ufficiali austriaci. Di sessanta se ne presentarono sette. Dopo una breve relazione fatta dal Colonnello Juhsasz, comandante la stazione ufficiali B, sulla fuga precipitosa del Comandante generale e degli altri ufficiali addetti al Comando e del battaglione ungherese, i due colonnelli presenti pregano il cappellano e il capi-

tano Laski, un gentiluomo ungherese, di voler presentarsi quali parlamentari al Comando italiano dell’accampamento per consegnare i magazzini e le stalle e per invocare la protezione tanto per gli ufficiali e i soldati austriaci rimasti, quanto per gli abitanti del vicinato.” La situazione è ormai chiara per tutti: l’Impero asburgico ha perso la guerra e tra i soldati che ancora non sono riusciti a lasciare il Trentino regna il caos. I treni in partenza verso il nord scarseggiano, a bordo gli uomini sono ammassati uno sull’altro con conseguenze drammatiche. I macabri dettagli di quanto accade sono riportati sulle pagine dei quotidiani. Sempre Il nuovo Trentino scrive: “Nei giorni seguenti all’armistizio le persone borghesi non potevano assolutamente salire in treno. I carrozzoni erano tanto affollati che regolarmente venivano occupati tutti i posti, anche il tetto era preso d’assalto e molti furono coloro che perdettero la vita durante il viaggio perché vennero o abbattuti nei tunnels o decapitati dai fili telefonici e telegrafici incrociantisi sopra le linee ferroviarie. In un sol giorno furono fatti passare per Innsbruck quarantamila soldati che venivano dal fronte e in un sol giorno 270 furono i cadaveri trasportati ad Innsbruck dalle adiacenze: cadaveri di soldati morti in questo modo miserando lungo il tragitto ferroviario.” Una sorte tragica che ancora una volta unirà tutti, gli austriaci in viaggio verso nord, e i trentini, di ritorno a casa. È vero, la guerra è finita. Ci vorrà però ancora molto tempo prima di poter tornare alla normalità. ■ Ma questa è un’altra storia. 53

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trentinoarte

Amici Artisti di Renzo Francescotti

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ado a trovare Gianni Anderle nel suo laboratorio a pochi passi dal ponte di Pergine col suo storico albergo. L’atelier è in un loft, immerso nella campagna, sede dismessa di una piccola fabbrica di pianoforti. Anderle, perginese classe 1950, vi si è trasferito da qualche mese, dopo che per molti anni aveva lavorato in un studio ubicato in uno storico edificio nel vicino paesino di Madrano. Scuola grafica agli “Artigianelli” di Trento, 40 anni al giornale l’Adige lavorandovi come grafico addetto soprattutto alla pubblicità, Gianni, andato in pensione nel 2015 ha potuto finalmente dedicarsi interamente all’arte della ceramica a tempo pieno. Negli anni Ottanta aveva il suo studio d’artista nella cittadina natale, sopra il ristorante “Al Volt”; di fronte c’era lo studio del pittore Raffaele Fanton. Al termine della giornata si trovavano di sotto al bar con il giornalista della Rai TV Adriano Morelli, il fotografo

COLORI DIPINTI DAL FUOCO GIANNI ANDERLE, DA GRAFICO PUBBLICITARIO ALL’ARTE. DOPO UN PAIO DI MOSTRE DI PITTURA NELLA SUA CITTADINA A BORGO VALSUGANA, A PRIMA ESPOSIZIONE DI CERAMICHE FU A MADRANO... Flavio Faganello, il giornalista e critico d’arte Rinaldo Sandri; due artisti, due giornalisti (uno dei quali critico d’arte tra i più preparati), un fotografo famoso. Discutevano d’arte, di sport, di politica, d’attualità, con gli astanti che a loro volta si intromettevano,

“La commedia di Mirò” 54

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dicevano la loro. Una gran bella compagnia. Un tempo irripetibile. E il rimpianto per questo gruppo, i cinque amici tutti, tranne Anderle, scomparsi anche prematuramente. “Com’è che lui, da grafico pubblicitario è arrivato all’arte? “All’inizio ero un pittore figurativo; poi mi avvicinai all’astratto. Vi avvertivo un senso di libertà, non condizionato dalle forme esteriori che sono continuamente sotto i nostri occhi. Nel 1996 nacque mia figlia Silvia: dovevo accudirla dando il cambio a mia moglie Giorgia, che lavorava come me al giornale. Non potevo andare nello studio e non potevo dipingere in casa per non infliggere alla bambina gli odori dei colori e dei solventi. Un giorno mi comprai un piccolo pane di argilla, che non sapeva nessun odore, non sporcava. Cominciai a manipolarlo…” Gianni capì che ci sono altri modi di esprimersi, provava e riprovava sbagliando per mancanza di esperienza, di maestri, di ceramisti importanti operanti in loco (l‘unico a cui pote-

va guardare, e lo fece, era il perginese Ivo Fruet). D’altro canto l’argilla messa nel forno è capricciosa, è femmina, non ti perdona… Cresceva in Anderle la passione per la ceramica e cominciò a girare per l’Italia: ”A Bassano facevo domande ai molti ceramisti che vi operano. Ma erano gelosi dei loro segreti di mestiere, svicolavano, mi dicevano che era facile quello che in effetti è molto difficile. Comunque mi rifornivo lì dei colori e delle argille, che si presentano tutte grigiastre, ma cocendo diventano bianche, nere, color mattone. Quelle bianche, per cui Bassano è famosa nel mondo, sono le mie preferite. Andavo a Faenza, in Emilia, dove c’è il più bel museo di ceramiche del mondo; ad Albissola, in Liguria, dove esiste un’importante tradizione e vi hanno lavorato grandi artisti come Lucio Fontana. Oltre a Fontana tanti famosi artisti moderni, come Matisse, Chagall, Picasso, Mirò, Manzù, Burri, Morlotti si sono dedicati alla ceramica…”


trentinoarte Dopo un paio di mostre di pittura nella sua cittadina a Borgo Valsugana, la prima esposizione di ceramiche del nostro artista fu a Madrano, nel 2007: la tenne in quel piccolo paese dove da due anni aveva il suo laboratorio, in un antico edificio, che ha una bellissima trifora sulla facciata e che chiamano anche el Castel de Madran. Non pagava affitto perché lo spazio gli era stato generosamente messo disposizione dalla famiglia Pegoretti. Nello stesso edificio aveva il suo laboratorio anche il pittore Mirko Dematté. Fecero quindi una mostra a due senza la necessità di trasportarla altrove. La mostra ebbe un grande successo: la visitarono in centinaia, giunti da Pergine e dai paesi vicini, anche per la curiosità di entrare in un edificio chiuso da anni e messo in vendita (a tutt’oggi invenduto). Gianni vi esponeva molti lavori in cui, oltre la ceramica, utilizzava altri materiali: metalli come il rame, il ferro, l’alluminio… Negli anni seguenti si fece conoscere in varie personali e collettive. Un anno impor-

“Memorie blu”

tante fu il 2014 quando tenne la sua mostra più ampia e di maggior successo ( anche di vendite) negli spazi dell’Albergo “Al Ponte” di Pergine e fu accettato nella FIDA esponendo a Bolzano a Castel Roncolo e alla Galleria Civica; e a Trento a Torre Mirana. E, sempre nel medesimo anno, pubblicò il suo per ora (ma sta pensando a una monografia che ripercorra tutto il suo itinerario artistico) unico

catalogo, a cura di Alessandro Fontanari Nerofonte. Anderle appare letteralmente affascinato dai piani che si increspano, si piegano, si curvano, si inarcano a onde: in altre parole è attratto da una realtà che – anche se lo può sembrare – non è mai statica, ma in continua mutazione, nel perpetuo “panta rei”. L’artista coglie questa realtà in un’opera del 2014, sul tema nel passaggio dal fluido

alla materia, in una raffinatissima opera sintonizzata sulle cromie bianco-luminoso, oro antico graffiato e verde erba. Ed ecco opere ”a pieghe” come Basic 1, di ceramica bruna, Memorie blu, che sembra muoversi plasticamente, e Negli abissi, danzante in luminose tonalità del verde. Altre volte – pur essendo un eccezionale colorista – rinuncia del tutto al colore optando per il bianco assoluto, moltiplicando le pieghe come in Sudario. Che – coerentemente con un artista che odia ripetersi – è l’esatto opposto di una creazione come La commedia di Mirò, coi suoi rutilanti colori e le sue forme surreali, omaggio a un artista di culto di Gianni. Ma anche quando il tema è la piattezza del deserto, sono i candidi reticoli, le trame sottilissime, le sabbiature, le “grumosità”, a movimentare una topografia che aborre la staticità. Come questo artista, perennemente concentrato a sperimentare nuovi effetti operati dal fuoco sull’argilla, e assieme ad essi tentare di capire il senso della vita. ■

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trentinoarte trentinoattualità

di Fiorenzo Degasperi

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Trento, dal 20 al 23 novembre, a cura della Fondazione Bruno Kessler e dell’Università di Trento, si terrà la 17th International Conference of the Italian Association for Artificial Intelligence, ovvero cosa avviene nei meandri delle Università internazionali a proposito di intelligenza artificiale e dove questa strada ci condurrà in un prossimo futuro che ormai è già presente. Collateralmente ai vari workshops, incontri, seminari e dibattiti, nelle sale della sede FBK di Via Santa Croce 77, sempre a Trento, lunedì 19 novembre ad ore 17.30 si inaugura la mostra d’arte di Roberto Pedrotti, “Non fatto dall’uomo, non pensato dall’uomo”. Reduce dai successi ottenuti presso la Galleria Civica di Bressanone, l’artista trentino ripropone il suo viaggio nell’arte prodotta dalle macchine e dai robot con dei lavori recenti “espulsi” direttamente dalla macchina a calcolo numerico. D’altronde, per l’artista, il futuro dell’arte sta proprio

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QUANDO L’ARTE SI “FA DA SOLA” DA ANNI, ROBERTO PEDROTTI OPERA TRA MATRICI, LEGNO, MACCHINE, CON IL RISULTATO DI FARE UN’ARTE CREATA COMPLETAMENTE AL COMPUTER: ALL’UOMO SPETTA LA CONTEMPLAZIONE in queste macchine e nelle matrici progettuali che stanno alla base di questa produzione artistica, come ha ben chiarito nel suo manifesto “Not Man Made”, non fatto dall’uomo. Non tutti sanno infatti che queste splendide e suggestive opere, le quali sembrano nascere dalla mente degli artisti della Bauhaus – proprio quelli che volevano rivoluzio-

nare la visualità del mondo moderno – affinate dalla razionalità (e utopia) degli operatori degli anni Settanta e Ottanta dei vari movimenti concretisti, sono prodotte da processi di lavorazione sfuggiti al controllo progettuale del programmatore, errori quindi diventati autonomi che offrono visualità e forme inaspettate e spesso geniali. Infatti le matrici che stanno alla base dell’elaborazione della macchina contengono un errore – difficilmente noi umani riusciremmo a scoprire l’inghippo – che avrà delle ricadute nei processi operativi della macchina. Ebbene, i risultati estetici sono a dir poco favolosi. A Roberto Pedrotti non rimane altro che dipingerli – solitamente di rosso o nero –, incorniciarli, appenderli. Sono opere altamente decorative, ricche di rimandi storici in campo artistico ma anche filosofico e, sicuramente, legate allo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Uno sviluppo già in atto ma che l’arte contemporanea non sa ancora cogliere appieno

nelle sue molteplici potenzialità – positive e negative – e che Roberto Pedrotti, precorrendo i tempi, sta già indagando e mettendo a profitto da qualche anno a questa parte, ponendosi all’avanguardia di un “discorso artistico” cibernetico apprezzato dai laboratori e dalle università di ricerca sull’intelligenza artificiale. È una ricerca che nasce dal suo percorso professionale: insegna infatti nella scuola che forma gli operatori del Legno di Trento, dove la tecnologia – la famosa e malefica macchina a calcolo numerico, nella quale si inserisce un programma e lei, super robot, esegue alla perfezione – è ormai parte integrante del paesaggio professionale contemporaneo. Come dire, non ci sono solo la pialla e la raspa: oggi le proiezioni legate al mondo della falegnameria si realizzano a livelli talmente elevati da far rabbrividire, mettendo in gioco la nostra stessa esistenza creativa e culturale. Per l’artista il lavoro non fatto e pensato dall’uomo rap-


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presenterà il futuro dell’arte – così si legge nel suo Manifesto redatto alcuni anni fa quando ha fondato il New Movement Contemporary Art – e le innovazioni e ricerche tecnologiche creeranno forme d’intelligenza artificiale con capacità di autoapprendimento superiori a quelle umane. Gli oggetti prodotti da tali intelligenze saranno collezionati dall’uomo come opere d’arte capaci di emozionare e rappresentare un’intera epoca. Cosa rimane da fare all’artista? Diventare collezionista. La creatività e la tecnica saranno interpretate dalla sensibilità del collezionista umano. Come ben si vede il tema è assai interessante perché mette il dito nella piaga, cioè entra nel merito di una contaminazione profonda tra arte e macchina, delegando a quest’ultima il ruolo progettuale di creare le opere d’arte. Sta proprio in queste poche

parole la sperimentabilità dell’arte di Roberto Pedrotti, che si trova un gradino più in alto – o sotto, o di fianco, o insieme – rispetto a quegli artisti che si vedono (ben 16 artisti internazionali) occupare le sale del MAXXI di Roma, racchiusi sotto il titolo di “Low Form. Imaginaries and Visions in the Age of Artificial Intelligence”, mostra a cura di Bartolomeo Pietromarchi (rimane aperta fino al 21 febbraio 2019); un viaggio, quello romano, nell’immaginario tecnologico e surreale che mescola riferimenti analogici tradizionali e conoscenze digitali iperconnesse dei nostri giorni. Ma lì la prerogativa e la firma spettano ancora all’artista, mentre il nostro Pedrotti segue le imperscrutabili vie labirintiche della macchina che ha già messo l’uomo da una parte, alla ricerca di quanto avviene nell’enigmatico e sterminato universo della scienza. ■

11 dicembre 2018 Trento Aula Magna del Liceo “Rosmini”

CONVEGNO Le Compositrici ore 11.00 - 18.00 RELATRICI: Paola Ciarlantini, Teresa Procaccini, Vilma Campitelli, Marina Giovannini, Colette Mourey, Luisa Pachera, Pinuccia Carrer, Barbara Petrucci, Angela Montemurro Lentini

CONCERTO Ensemble Chaminade ore 20.30 MUSICHE DI: Agnes Bashir, Adriana I. Figueroa Mañas, Rae Howell, Dzintra Kurme-Gedroica, Colette Mourey, Edewede Oriwoh, Laura Pettigrew, Teresa Procaccini, Wen Zhang, Marilena Zlatanou

Valido per l’aggiornamento del personale docente della scuola Ingresso libero Con il contributo: PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

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Da sx, Roberto Pedrotti, il direttore della Galleria Civica di Bressanone, Alex Pergher, l'Assessore Claudio Del Piero e il critico Fiorenzo Degasperi

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di Nicola Tomasi

QUALITÀ ELEVATA AL “CUBO” LA NUOVA CANTINA DI BOLZANO PRESENTA PREGEVOLI LINEE ARCHITETTONICHE: COME SE QUALCUNO FOSSE RIUSCITO A TRADURRE IN FERRO E CEMENTO IL MILLENARIO CONNUBIO TRA L’UOMO E LA VITE

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hi dovesse recarsi a visitare la nuova Cantina di Bolzano a S. Maurizio, dovrebbe innanzitutto – prima di mettersi in viaggio – fare piazza pulita di certi luoghi comuni relativi alle cantine vitivinicole, di una certa idea visiva di luoghi in cui l’architettura non c’entra quasi nulla e c’è spazio solo per botti, macchine e operai. Perché quello che colpisce ad un primo impatto sono proprio l’eleganza, l'originalità e la sontuosità del design e delle linee architettoniche così inusuali eppure così famigliari, come se il progettista avesse, utilizzando un antichissimo e segreto dizionario, tradotto in ferro e cemento il millenario connubio tra l’uomo e la vite. Vite che troviamo stilizzata già sull’imponente costruzione a forma di cubo posta al centro di un piazzale con una forma che 58

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potrebbe ricordare un anfiteatro; il tutto sormontato da alcuni arditi vigneti pensili. Perfettamente integrata nel territorio circostante, la nuova Cantina di Bolzano, però, oltre ad essere una gioia per gli oc-

chi è anche un mostro di efficienza e avanguardia tecnica: nuovi macchinari, stabilimento con pareti in vetro (a simboleggiare forse la trasparenza con cui si lavorano le uve e si producono quindi le etichette) e poi l’ingegnoso sistema di produzione verticale che oltre che funzionale e sostenibile, sfruttando la forza di gravità anziché molti kilowattori di energia elettrica, ha il pregio di ne-

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L'enologo, Stephan Filippi

Il Direttore, Klaus Sparer, nell'Enoteca

cessitare di uno spazio perimetrale tutto sommato ridotto, considerate le notevoli potenzialità della Cantina stessa. La visita è resa più godibile del Direttore, Klaus Sparer, in azienda fin dal 1979. Oltre che a spiegarci nel dettaglio materiali, logistica e fasi della lavorazione, ci aiuta anche a ricentrare l’attenzione sul prodotto. Eh già, perché rapiti dalle linee concepite dall’architetto Sylvia Dell’Agnolo e dall'Ing. Egon Kelderer di Bolzano, avevamo messo da parte i protagonisti di questa storia: i vini. Una qualità che viene perseguita fin dalla vigna, dove il lavoro dei conferitori viene attentamente monitorato. Infatti, la filosofia della produzione qui è la seguente: più il vignaiolo lavora bene più viene pagato. Un metodo molto efficace. La Cantina di Bolzano, sorta nel 2001 dalla fusione tra le due storiche cantine di Gries e di Santa Maddalena, produce vini moderni, di una modernità che però non tradisce la tradizione, anzi, riesce a valorizzarla e ad adattarla in modo virtuoso ai gusti del consumatore e dell’appassionato dei giorni nostri, nonché alle mutate consuetudini del consumo stesso. Per intenderci, sono vini premiati a livello internazionale,

si contraddistinguono per la loro tipicità e il carattere inconfondibile. I nettari bianchi sono freschi, fruttati e aromatici, quelli rossi possono essere descritti come nobili, robusti e complessi. Divisa tra una linea classica e una cru (con indicazione della provenienza), l’offerta della Cantina di Bolzano abbraccia tutti i vitigni della tradizione: si va dai cavalli di battaglia, Lagrein e Santa Maddalena, ai Sauvignon, Merlot, Cabernet, Gewürztraminer, Pinot nero, ecc. Ogni etichetta si può comodamente degustare

ed acquistare nell’elegante e spazioso Wineshop, dove personale preparato e cortese è a disposizione per ogni tipo di necessità. Insomma, una volta tanto, che amiate il vino o meno, che siate cultori dell’architettura moderna e amanti della sostenibilità ambientale, cultori della tradizione un motivo per fare un salto dalle parti di S. Maurizio, a Bolzano, lo si trova per forza. C’è da essere sicuri che le probabilità di rimanere delusi sono, questa volta, molto, ma molto vicine allo zero. ■

UN PO’ DI STORIA CANTINA GRIES. Nel 1908, 30 agricoltori di Gries decisero di fondare una cooperativa vitivinicola, raggiungendo ben presto l’obiettivo di vinificare e commercializzare il Lagrein, un vitigno altoatesino autoctono. Al termine della seconda guerra mondiale, la cantina Gries è riuscita ad affermarsi sul mercato tedesco con la produzione del Lagrein Kretzer (rosato). Nonostante i tempi turbolenti degli anni ‘70 e ‘80, difficili per le vendite, questa cantina è riuscita persino ad aumentare il fatturato del Lagrein, suo cavallo di battaglia, e ad affermarlo ulteriormente sul mercato, passando da una produzione quantitativa a una orientata alla qualità. CANTINA SANTA MADDALENA. Nel 1930 a Santa Maddalena, 18 viticoltori si riunirono in una cooperativa vitivinicola al fine di migliorare la commercializzazione dei propri vini. Fino alla fine degli anni ’70, riuscirono con successo a produrre da uve Schiava un vino abbastanza corposo, il Santa Maddalena, divenuto la varietà principale, incrementando notevolmente le esportazioni. Nel 1971, la delimitazione e la rivalutazione del territorio di Santa Maddalena in seguito al disciplinare DOC furono decisive. Con l’inizio della crisi della viticoltura, la Cantina Santa Maddalena ha dovuto intraprendere nuove strade. Nonostante la crisi, il miglioramento costante della qualità ha reso il Santa Maddalena uno dei vini più diffusi in Alto Adige e in tutta l’area germanofona.

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L´essenza preziosa del bosco

“Vedo ovunque nella natura, ad esempio negli alberi, capacitá d‘espressione e, per cosí dire, un‘anima.” V I N C E N T VA N G O G H

Legno Il profumo del legno di cirmolo è particolarmente intenso e molto caratteristico: è resinoso, eppure piú dolce di altri legni di aghifoglie. Il legno è relativamente tenero e quindi facile da lavorare. È stato scientificamente provato che il legno di cirmolo ha effetti salutari. Per questo motivo è sempre pié richiesto per l´arredamento di interni.

Resina

I vecchi cirmoli producono molta meno resina rispetto ai piú giovani che sono ancora pieni di linfa. Il colore della resina va dal giallo al marrone,è vischiosa e appiccicosa. È composta da acido resinico e da numerosi oli essenziali. La resina di cirmolo è particolarmente adatta come incenso. L’incenso di cirmolo crea un ambiente piacevole e accogliente grazie alla sua essenza calda e balsamica.

Trucioli

I trucioli di cirmolo vengono utilizzati per riempire i cuscini. Il profumo del legno e gli oli essenziali in esso contenuto favoriscono il riposo e il rilassamento. I trucioli possono anche essere conservati sul comodino all‘interno di sacchetti di stoffa. I sacchetti con i trucioli sono efficaci anche per frenare lo sviluppo delle tarme negli armadi.


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e proprietá e gli utilizzi del pino cembro sono infinite. Dalla cosmesi, ai rimedi naturali, passando per la cucina e la realizzazione di complementi d‘arredo. L‘aroma intenso, il profumo e il sapore unici e le sue innumerevoli virtú rendono il cirmolo un alleato prezioso per il nostro benessere fisico, mentale e spirituale, ma anche un protagonista speciale in cucina. • Il cirmolo è un albero d‘alta montagna, si trova al limite superior dell’area boschiva. Alberi singoli riescono a crescere addirittura fino a 2700 m.s.l.m.. • Puó raggiungere i 1000 anni, ma in media arriva a 400. • È la specie alpina piú resistente al gelo, sopporta temperature fino a -40°C. • Si adatta a terreni etremamente acidi. • Il legno del cirmolo è ricco di resina, grazie ad essa la pianta ha una grande capacitá di autoguarigione. • La sua crescita è molto lenta, dopo 10 anni misura circa 10 cm. • Nelle paludi della Valle Aurina è stato ritrovato un tronco di cirmolo di 9700 anni.

Lo sapevi che…

…giá i Celti utilizzavano il cirmolo come rimedio e lo veneravano come albero della luce. …Plinio il Vecchio parla dell´utilizzo del cirmolo cotto nel latte per alleviare tosse e disturbi polmonari. …la gente di montagna da millenni vede nel cirmolo uno degli spiriti delle montagne capace di trasmettere tenacia, forza di volontá e perseveranza.

Pigna

Le pigne del pino cembro sono molto ricercate come aroma per i liquori, ma non è facile trovarle perché crescono solo su piante adulte. Una grappa di cirmolo sarà perciò quanto mai rara e pregiata. All´interno della pigna si formano i pinoli, ricchi di sostanze nutritive quali vitamine, minerali e grassi buoni. Oltre a quest’ultime troviamo anche i tannini e gli acidi resinici. I tannini sono antinfiammatori e astrigenti mentre gli acidi resinici hanno un’azione disinfettante e asettica.

Aghi

A differenza di altre specie di conifere, il cirmolo non ha foliazione in fascetti da due aghi, bensí da cinque. Gli aghi del cirmolo sono lunghi e hanno una colorazione dal blu al verde scuro. Gli aghi possono rimanere sui rami fino a 12 anni prima di cadere e contengono una sostanza antisettica detta pinosilvina. Gli aghi del pino cembro vengono utilizzati per molte preparazioni, per aromatizzare il sale, l‘aceto oppure l‘olio (tutte e tre le preparazioni possono essere utilizzate in cucina, nella cosmesi oppure conservate nella farmacia di casa.).

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fili e cordoni intrecciati, che richiamano entrambi gli stili. Questi elementi ornano pouf, lampade e tappeti, personalizzando i dettagli d'arredo. Spazio anche alle tonalità sorprendenti, per farsi notare con tocchi e pennellate esclusive. Basta con l’arredo monotonale e ripetitivo, freddo ed impersonale; l’ambiente di vita va personalizzato e reso unico con i tesori che raccontano ogni vissuto. La storia dell’uomo che è la nostra storia. RACCONTARE IL LIVING Nel mondo dell’interior design spopolano le forme lineari ed essenziali, accompagnate da punti luce che mettono a fuoco lo stile minimal per puntare direttamente sulla luce naturale. Lo spazio è quindi del vetro, corredato di infissi di nuova generazione che corrispondono alle esigenze della moderna architettura. Il gioco di luci e trasparenze impedisce all’occhio di cogliere strutture forti e massicce, lasciando vagare lo sguardo verso effetti visivi di straordinaria purezza stilistica. An-

che le maniglie sono dettagli non trascurabili; di grande effetto quelle perfettamente squadrate ed incastrate direttamente sulla lastra di vetro. L’attenzione del produttore è rivolta anche e soprattutto al risparmio energetico: il triplo vetro, ad esempio, si distingue per isolamento termico anche in quelle strutture abitative costruite con parametri non di ultima generazione. I vetri esistono anche in soluzioni serigrafate, per garantire la privacy. Guardare il mondo attraverso una struttura esteticamente apprezzabile, dall’isolamento garantito e dalle definizioni essenziali significa già essere a casa. BAGNO & BENESSERE Oggi il bagno è una zona della casa che assomiglia sempre di più ad una SPA domestica. Un luogo accogliente ed intimo, nel quale occuparsi del proprio benessere. Lo spazio non è e non deve essere assolutamente un problema: anche in vani limitati si possono realizzare allettanti proposte. Le idee più accattivanti sono


trentinocasa&arredo mentichiamo i dettagli salienti, come i radiatori a parete, che diventano vere e proprie sculture. Il tutto naturalmente multitasking. Secondo le recentissime statistiche nel settore dell’arredo, il bagno e tutto ciò che lo caratterizza è al primo posto nei sogni degli italiani. Un desiderio irrinunciabile, da realizzare subito.

pensate per venir incontro alle esigenze di tutti, consentendo di realizzare un ambiente su misura. Le parole chiave sono il rispetto dell'ecosistema, la tecnologia e lo stile. Come a dire che si può limitare i consumi dell'acqua anche in un'ottica super moderna, senza rinunciare a nulla. E parlando di stile, come non accennare alle vasche nuovissime di gusto vagamente retro, per personalizzare ulteriormente la vostra stanza da bagno? Uno spazio importante è riservato alle docce: proporzioni decisamente XL nelle nuove tendenze, per accogliere saune e bagno turco. Non di-

NUOVI STILI URBANI Le tendenze del momento parlano di habitat che richiamano i materiali tipici dello stile urbano. In prima linea il metallo nero, il legno grezzo e le finiture rese più antiche e combinate a materie che sembrano state create nelle grandi metropoli americane. Sono dettagli che creano uno stile, unico ed inconfondibile. Favolose le lampade da terra in ottone ferro anticati, come le scrivanie in legno e metallo, dalle linee essenziali; imperdibili gli sgabelli con seduta di legno, posizionabili in ogni angolo della casa; eccellente in quanto a funzionalità – ma validissima anche sul versante design – la cassettiera organizer in ferro, zinco e legno di pino. I vantaggi dello stile urban sono anche economici. I costi sono di piena accessibilità, per offrire a tutti dettagli attuali, funzionali e di grande qualità. Senza tralasciare il gusto estetico. Impossibile rinunciare a questo stile: nell’ottica ultramoderna è necessario il tocco urban, per viaggiare con la fantasia. ■

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CHIRURGIA GUIDATA: NUOVI DENTI, SUBITO GRAZIE ALLE TECNOLOGIE DI ULTIMA GENERAZIONE, LO STUDIO SOCIALDENT DI MEZZOLOMBARDO REALIZZA IMPIANTI DENTALI, SENZA PUNTI E SENZA DOLORE CON LA CHIRURGIA GUIDATA un intervento virtuale al computer, pianificando con precisione il posizionamento degli impianti e dalla protesi, evitando le aree a rischio chirurgico e intervenendo in base alla quantità di osso disponibile. Una volta terminata la pianificazione virtuale, una stampante 3D realizza una mascherina chirurgica che, applicata in bocca, permette al chirurgo di inserire gli impianti esattamente come progettato al computer. I PRINCIPALI VANTAGGI La chirurgia guidata è più sicura, perché permette di evitare zone a rischio chirurgico; è più rapida, perché

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permette di panificare prima tutto l’intervento; è meno dolorosa, perché evita l’apertura e chiusura chirurgica del tessuto gengivale. Senza incisioni e suture la fase di riabilitazione è molto più veloce. Grazie alle apparecchiature tecnologiche di ultima generazione, lo staff di Socialdent è in grado di eseguire in studio tutte le tappe della chirurgia guidata e si conferma tra gli studi dentistici più all’avanguardia del Trentino Alto Adige.

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AUTUNNO GOLOSO DA SERAFINI

IL GELATO NON VA IN VACANZA DIVENTA INGREDIENTE DI RICCHE CIOCCOLATE E BRIOCHES CALDE, MA ANCHE DI COCKTAIL ORIGINALI E DI TENDENZA PER SERATE ALL’INSEGNA DEL DIVERTIMENTO

L’

autunno da Serafini ha portato un sacco di sorprese e novità per riscaldare l’atmosfera all’insegna del gusto e del divertimento. Sì, perché il gelato non va in vacanza, anzi. Se possibile, è ancora più buono e goloso, per una ricca merenda o un dopocena e addirittura diventa ingrediente di cocktail originali e irresistibili.

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Vero e proprio tempio del gelato artigianale e di molte altre prelibatezze, il Caffè Gelateria Serafini di Lavis da 19 anni è il punto di riferimento sia per i trentini che per i tanti turisti di passaggio: non solo per il gelato che è stato classificato fra i migliori d’Italia, ma anche per la straordinaria accoglienza e la possibilità di scegliere tra una gamma pressoché infinita di proposte per il drink e il food. Spazi ampi e altrettanto ampia

SERATA EVENTO “DRINK & MORE”


trentinostyle IL PANETTONE AL GELATO SERAFINI Il panettone non può mancare sulla tavola delle feste: la specialità natalizia della Gelateria Serafini è un panettone artigianale di alta pasticceria con glassa alle nocciole farcito di cremoso gelato e confezionato con graziose decorazioni a tema. Un’esperienza sensoriale senza pari. Prenotatelo e ritiratelo entro il 30 novembre: potrete poi conservarlo comodamente in freezer fino al momento di servirlo.

Roberto Serafini

offerta gastronomica rendono il locale il posto adatto per ogni momento e occasione, dalla colazione fino all’after dinner, dal pranzo di lavoro alla serata con gli amici. Protagonisti dell’autunno sono golose e avvolgenti brioche calde con gelato accompagnate da salse al cioccolato, nocciola, confettura di mirtillo rosso e panna montata, waffle con cioccolato e panna, torte, semifreddi, crêpe, fondute, ricche cioccolate calde con panna e gelato, the e tisane. Il gelato è anche ingrediente principale dei “Gelato Drink”, ovvero cocktail originali e di tendenza (anche in versio-

ne analcolica) dai nomi accattivanti: Snowball, Rosa Fumetto, Bora Bora, Havana Ice… Il Gelato Drink è declinato anche in versione “bollicine” e “locale”: abbiamo così il Cembrano e il Rotaliano, dove al gelato Serafini si aggiungono i vini del territorio… E poi i cocktail classici, pre dinner e after dinner, come Mojito, Caipirinha, Americano, Bellini, per non parlare della carta vini: bianchi, rossi e bollicine made in Trentino-Alto Adige, serviti con simpatia e accompagnati da stuzzichini. A un bicchiere ne segue un altro e non c’è da stupirsi se la serata scivola via rapidamente tra chiacchiere e allegria. ■

INFO:

CAFFÈ GELATERIA SERAFINI Via Cembra 27, Lavis Tel. 0461-245148 Aperto dal martedì alla domenica dalle 7.30 a 00.30 www.gelateriaserafini.it Facebook: Gelateria Serafini

Roberto Serafini

16 NOVEMBRE ore 20.00 - MUSICA E FLAMBÈ

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MILLENNIUM CENTER MOLTO PIÙ DI UN CENTRO COMMERCIALE

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on oltre 40 negozi e bar, il Millennium Center è il punto di riferimento per lo shopping, il divertimento e gli incontri mondani, grazie alla posizione strategica, all’ampio parcheggio e a un fitto calendario di eventi speciali.

Fare acquisti divertendosi non è mai stato così facile: al Millennium Center di Rovereto tutto è possibile. Il centro commerciale di via del Garda vi aspetta con tanti negozi di tutte le tipologie e una serie di eventi da non perdere per rendere il momento degli acquisti un’esperienza ogni volta diversa.


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OLTRE 40 NEGOZI

Millennium Center è il punto di riferimento ideale per qualsiasi tipo di spesa: a due passi dall’uscita del casello A22 di Rovereto Sud e con ampia possibilità di parcheggio, è comodo e facile da raggiungere. Inoltre, è proprio sulla strada tra Rovereto e Riva del Garda: la tappa perfetta per fare acquisti al ritorno da una gita al lago o in montagna. Ma sono soprattutto gli oltre 40 negozi a renderlo unico: dalla telefonia alla boutique raffinata, dall’ipermercato alla libreria, dal negozio di scarpe a quello di intimo, passando per lo sport, il fai da te e gli elettrodomestici. Sui due piani del Millennium Center c’è proprio tutto quello che occorre per vestirsi alla moda, per fare la spesa, per appendere un quadro, oppure per fare un regalo speciale, contando sui consigli e sulla cortesia di commessi e personale… una bella comodità! Passeggiare e fare acquisti mette appetito, ma non c’è problema: i bar del Millennium Center accolgono i clienti in ogni momento della giornata, dalla colazione del mattino al pranzo, dalla merenda all’aperitivo. Piatti pronti,

fresche insalate, ottimi caffè e squisiti gelati… ce n’è per tutti i gusti! Millennium Center non è solo un centro commerciale, è un luogo di incontro e di appuntamento per divertirsi in compagnia, imparare cose nuove e fare amicizie. Si può guardare la partita e tifare tutti assieme per la squadra del cuore, frequentare laboratori di fai da te, o ancora degustare i prodotti del territorio con eventi a tema che mescolano sapientemente gusto e tradizione. Ricchissima anche l’animazione per i bambini, che non rischieranno di annoiarsi mentre mamma e papà fanno acquisti… insomma, da Millennium Center ogni acquisto e ogni momento ■ diventa speciale.

INFO CENTRO COMMERCIALE MILLENNIUM CENTER Rovereto (Tn) Via del Garda, 175 www.millenniumcenter.info

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opo un lungo autunno caliente, novembre ci accompagna verso i primi freddi, facendoci pregustare l’inizio di una nuova bianca stagione di sport. È questo il mese ideale per organizzarsi in tempo, sistemando l’attrezzatura e decidendo, per chi ancora non la conosce, dove e come apprendere la meravigliosa arte dello scivolare. Sì, perché solcare con classe la neve, per chi nasce e cresce sulle Dolomiti, dovrebbe essere parte del patrimonio genetico, un istinto naturale da assecondare, per vivere le cime al 100% anche in inverno. Il Monte Bondone, l’Alpe di Trento, montagna di casa, è il campo perfetto per affrontare le prime piste con gli sci o lo snowboard, così come per affinare lo stile. A Vason la Scuola Italiana di Sci Monte Bondone, con la sua ricca squadra di maestri di sci e snowboard, guide alpine, allenatori e istruttori nazionali, accompagna sulla neve bambini e adulti, proponendo ogni tipo di lezione - singola, di coppia o in gruppo - con pacchetti vantaggiosi e offerte flessibili. I più arditi possono testare e migliorare con i maestri le loro doti di freestyler su box, rail e kicker nello splendido Snowpark, mentre chi pre-

L’ARTE DI SCIVOLARE WINTER, FINALLY, IS COMING. È TEMPO DI AFFILARE LE LAMINE E LA TECNICA DI SCI SUL CAMPO SCUOLA PIÙ VICINO E LUMINOSO: A VASON, BACIATI DAL SOLE, LE MAESTRE E I MAESTRI DELLA SCUOLA ITALIANA DI SCI MONTE BONDONE SONO PRONTI A INSEGNARVI COME DOMARE LA NEVE

ferisce scoprire la neve fuori dalle piste battute può seguire maestri e guide alpine in meravigliose esperienze di scialpinismo e freeride. Le proposte per l’apertura di stagione sono le più golose: • SABATO 1 DICEMBRE corso di sci o snowboard SUPER PROMO principianti 2 ore / lezione di gruppo 24 euro a persona attrezzatura gratuita 10.00/12:00 > sci 14:00/16:00 > snowboard (iscrizione entro il 28/11/18) • 9 e 16 DICEMBRE corso di sci o snowboard PRE NATALE 6 ore / minimo 5 persone 60 euro a persona attrezzatura gratuita 10:00/13:00 (iscrizione entro il 2/12/18) Su, quindi, la neve e l’orgoglio montano chiamano! È il momento di archiviare lo spazzaneve e iniziare a spazzare la neve con maestosi colpi di code! ■ Info e prenotazioni: T. 0461 948211 info@scuolascibondonetrento.it 87

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L’IGIENE DENTALE

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Intervista al Dottor Igor Stivala Laurea in Igiene Dentale Università degli Studi di Siena, Master in Terapia Laser e Rigenerazione Gengivale presso Università di Siena, Master in Sbiancamento Laser, Parodontologia primo livello Università di Firenze

La nostra figura professionale nasce dalla fine degli anni ’80 ed inizia ad affermarsi anche se con qualche difficoltà legata alla novità della professione emergente e poco conosciuta. Il dottore in igiene dentale investe molto nella prevenzione insegnando ai pazienti il modo coretto di prendersi cura della propria igiene orale, poiché “prevenire è meglio che curare e fa molto risparmiare”, questo è il nostro motto… Il compito prioritario che abbiamo come Dottori Igienisti è quello di tutelare la salute del cavo orale in ogni fase della vita della persona. Grazie alle nuove conoscenze e agli sviluppi della ricerca nel campo tecnologico siamo diventati interlocutori importanti per il paziente a tutela della sua salute, oltre che essere i professionisti demandati alla gestione della prevenzione delle patologie del cavo orale e della terapia parodontale non chirurgica. Le patologie riguardano per esempio: infiammazioni gengivali, gengiviti, parodontiti, carie, ecc… Riteniamo molto importante informare i lettori che nelle nostre cliniche CAREDENT viene utilizzato, per risolvere alcuni trattamenti parodontali, il LASER che riesce in breve tempo a riportare i tessuti gengivali danneggiati alle normali condizioni fisiologiche e tutto questo senza dolore! Ci occupiamo anche di intercettare 18010203

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Dottore, potrebbe spiegare ai nostri lettori chi è l’igienista dentale e cosa fa?

molte altre problematiche e spesso anche in modo precoce come ad esempio: problematiche relative alla malocclusione dentale o lesioni precancerose, trattamenti relativi alla risoluzione dell’alitosi e trattamenti di cosmesi dentale per esempio lo sbiancamento professionale, molto richiesto nella nostra clinica Caredent. Il nostro lavoro non è basato solamente su trattamenti meccanici ma grande importanza riveste il paziente come persona quindi siamo preparati anche in altre scienze come la comunicazione, la motivazione e l’istruzione alla prevenzione che sono fondamentali per dare consapevolezza ai pazienti affinché ottengano risultati a lungo termine… soprattutto con i “piccoli” pazienti.

presenti nella clinica. Anche l’orario di apertura molto ampio, è un altro punto di forza delle cliniche, infatti, siamo aperti anche per le emergenze dalle 9.00 alle 20.00 dal lunedì al sabato. Infine il fiore all’occhiello delle cliniche dentali è la tessera Caredent, uno strumento che permette ai singoli pazienti e a tutti i componenti del nucleo familiare, di avere diritto a 30 prestazioni gratuite e ad uno sconto immediato del 10% su tutte le prestazioni necessarie entro il periodo di 12 mesi di validità della tessera, ma non solo il paziente può avere inoltre accesso a finanziamenti a tasso zero fino a 24 mesi su tutti i trattamenti o, in alternativa, fino a cinque anni con un modesto tasso di interesse.

Dottor Stivala, quali potrebbero essere le motivazioni per un potenziale paziente a scegliere le cliniche Caredent? Nelle cliniche Caredent, il paziente trova tutti i trattamenti odontoiatrici e un’équipe di odontoiatri specialisti in implantologia, ortodonzia, parodontologia, conservativa, endodonzia, odontoiatria infantile e diagnostica che eseguiamo mediante ortopantomografia digitale e TAC 3D. Inoltre un vantaggio molto importante è dato dalla garanzia di elevata qualità nei servizi offerti, grazie alle moderne tecnologie diagnostiche

Dottor Igor Stivala


Bedouine

di Fabio De Santi

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n elegante esercizio di folk vecchio stile, impercet tibilmente screziato da sfumature esotiche, per una “Brezza bisbigliata all’orecchio” come scrive l’autorevole mensile britannico “Mojo”. È questo lo stile di Bedouine, la cantautrice americana che sarà in concerto il 20 novembre al Teatro Sanbàpolis per la rassegna Transiti. Bedouine potrebbe essere definita come la cantautrice da Green Card. La storia della 33enne Azniv Korkejian è segnata infatti da quel documento, che i genitori – siriani di etnia armena emigrati da Aleppo in Arabia Saudita – ottennero vincendo la lotteria invisa a Trump. Cresciuta professionalmente a Los Angeles come montatrice di dialoghi e musiche per il cinema (ultimo impegno è stato la fortunata commedia “The

JAZZ ’ABOUT TRA LE PROPOSTE DI QUESTO MESE A TRENTO, BEDOUINE, I KNOWER E ARCHIE SHEPP Big Sick”), ha coltivato nel tempo il suo talento espressivo, trovando infine modo di valorizzarlo per mezzo del team Spacebomb, organizzato a Richmond dal produttore Matthew E. White. Con quel marchio ha pubblicato, nel giugno 2017, il disco d’esordio, intestato allo pseudonimo che ha scelto di darsi, simboleggiando l’andamento nomade del proprio cammino esistenziale, e dominato dalla

sua voce calda e confidenziale. Proprio del suo debutto il sito Ondarock scrive: “Nella musica di Bedouine c’è la stessa eleganza di K.D. Lang era“Shadowland” grazie soprattutto a un perfetto controllo delle infatuazioni orchestrali, che in altre mani rischiavano di incoraggiare derive mainstream e invece vestono con classe canzoni armonicamente ardimentose e mai banali (“Mind’s Eye”). E

se tra le fitte trame poetiche e i cristallini accordi chitarristici di “Heart Take Flight” vi sembrerà di scorgere le stesse atmosfere di Nick Drake, non meravigliatevi, la giovane cantante arabo-americana ha molte carte da giocare e senza alcun dubbio ci riserverà altre sorprese in futuro”. Sempre il Centro S. Chiara propone due eventi per la rassegna Jazz’About a partire da quello del 10 all’Audito-

ALE&FRANZ TORNANO A TRENTO

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le e Franz tornano a Trento, dove sono sempre stati accolti da un pubblico entusiasta, il 26 novembre all’Auditorium S. Chiara con il loro nuovo spettacolo “Nel nostro piccolo” in un appuntamento organizzato da Fiabamusic in collaborazione con il Centro Servizi Culturali Santa Chiara. “Nel nostro piccolo” è stato scritto dai due comici, Francesco Villa e Alessandro Besentini, insieme ad Antonio De Santis mentre la regia è affidata ad Alberto Ferrari. Sul palco anche i musicisti Luigi Schiavone (chitarra elettrica/acustica), Fabrizio Palermo (basso e voce), Francesco Luppi (tastiere e voce) e Marco Orsi (batteria). “Nel Nostro piccolo – raccontano Ale e Franz – è un viaggio alla ricerca del nostro punto di partenza, quello che ha mosso la nostra voglia e ricerca di comicità. Ma ridendo. Il racconto di un mondo visto dalla parte di chi ha il coraggio, con le proprie idee, di vedere dentro la vita di ognuno. Raccontare le piccolezze, le sconfitte, le paure che ci accompagnano. Sempre ridendo”. Ale e Franz portano in scena, alla loro maniera, il coraggio di vivere storie non sempre vincenti accanto alla forza di trasmettere emozioni vere: i

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fallimenti di una vita, la delusione degli ideali, la conoscenza profonda di sentimenti penetranti, come l’amore. La gioia della vita mescolata ovviamente alla voglia di riderci su. “Ridendo – spiegano i due comici milanesi – riusciamo a scoprire i nostri difetti. La risata è il nostro veicolo fondamentale per riuscire a parlare di noi senza prenderci troppo sul serio. Nel costruire le tappe di questo percorso ci siamo imbattuti nei nostri punti fermi, che ci hanno, grazie al cielo, condizionato: Giorgio Gaber e Enzo Jannacci. Loro sono stati la scintilla che ci ha permesso di vedere l’uomo come il centro di tutto. Conoscere il suo mondo. Vederlo mentre ci gira intorno”. Un mondo, sofferto e gioioso, colorato e grigio, assolato e buio. Ma sempre, e comunque un mondo vero, reale, senza timori e senza remore. “Ci hanno mostrato – sottolineano Ale e Franz – che chi si muove e vive al nostro fianco, che chi cammina nelle strade, chi respira la nostra stessa aria, sono uomini, persone, uguali a noi. Perché un amore andato male è una storia che abbiamo sentito mille volte, e mille volte ancora sentiremo, perché le emozioni non finiscono mai”.


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Knower

rium Melotti di Rovereto, con la band statunitense dei Knower, composta dal batterista Louis Cole e dalla cantante Geneviève Artadi; la scintilla originaria arriva da Los Angeles, in quella California che in questo momento sta attraversando uno stato di grazia per quanto riguarda le nuove tendenze del jazz (Kamasi Washington su tutti); la loro musica si basa su un’attitudine libera dove non esistono steccati fra generi, un “playground” in cui possono convivere i Massive Attack e James Brown, Natalie Cole e The Prodigy. Il tutto condito da una curiosa passione per la fantascienza anni ’80 e per i primi, pionieristici videogame. In un’intervista rilasciata a LA Weekly, Louis Cole ha dichiarato che la sua Bibbia è James Brown; mentre per Geneviève Artadi fonti di ispirazione sono state Michael e Janet Jackson, Natalie Cole, ma anche i Massive Attack e i Portishead. Archie Shepp, il 30 al Teatro Auditorium di Trento, è considerato una delle leggende del jazz. Carismatico, intensissimo, capace di battaglie artistiche

Archie Shepp

e sociali che hanno davvero cambiato il corso degli eventi nel ventesimo secolo, ancora oggi è un autentico fuoriclasse. D’altro canto aver condiviso palchi, idee e suggestioni con molti dei più grandi jazzisti di sempre (a partire da John Coltrane e Cecil Taylor) ed essersi ritrovato leader di varie formazioni fin dagli anni ’60 gli ha donato un’aura e uno spessore che pochi musicisti viventi – non solo nel jazz – possono vantare. La sua prima esperienza discografica importante, a nome proprio, è quella insieme al gruppo dei New York Contemporary Five. Arrivano poi anche i dischi incisi per l’etichetta Impulse! Records insieme a John Coltrane, che ha per Shepp una profonda ammirazione. Il primo di questi è “Four for Trane” al quale partecipa anche il trombonista Roswell Rudd. Nel 1965 con la pubblicazione di “Ascension”, Shepp e Coltrane diventano gli esponenti di spicco dell’avanguardia newyorchese. Questa situazione diventa emblematica con l’uscita di “New Thing at Newport” in cui una facciata dell’Lp è dedicata a Coltrane e l’altra a Shepp. Nello stesso anno esce anche Fire Music, in cui si leggono i primi segni dell’afrocentrismo di Shepp. Nell’album viene recitata una poesia di Malcolm X, mentre il titolo è preso dalla tradizione della “musica cerimoniale africana”. Si nota che Shepp cerca di uscire dai confini del jazz, ma rimane in qualche modo legato alla tradizione del bebop. Sono notevoli le originali riletture di alcuni standard come The Girl from Ipanema di Jobin. Sono questi i primi lavori di un artista unico che tra la fine degli anni settanta e gli anni ottanta passa continuamente dal suo percorso alla scoperta della musica tradizionale africana al jazz più tradizionale. ■

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Serena Sinigaglia dirige “Macbeth”

di Fabio De Santi

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opo il debutto a fine ottobre si ripropone anche in novembre la prima del Macbeth portato in scena al Teatro Cuminetti, dall’1 all’11, in un nuovo allestimento di un grande classico shakespeariano messo in scena dalla Compagnia Regionale, in prima nazionale. Nasce dal grande amore per il drammaturgo inglese il desiderio della regista Serena Sinigaglia di confrontarsi con il dramma più “oscuro” del Bardo, interpretato da una compagnia di ben quattordici elementi, tra i quali Fausto Russo Alesi e Arianna Scommegna. La drammaturgia è frutto di uno studio attento del testo e delle singole parole, operato con l’intento di sfatare i pregiudizi costruiti intorno alla tragedia secon-

IMMORTALE MACBETH AL CLASSICO SHAKESPEARIANO CON LA COMPAGNIA REGIONALE SEGUONO “LE BARUFFE CHIOZZOTTE” DI GOLDONI, DAL 22 AL 25 AL TEATRO SOCIALE do cui Macbeth e la Lady non sanno gestire la propria ambizione e le conseguenze delle proprie azioni. Il risultato è un “Macbeth” che restituisce la concretezza e

i toni popolari della lingua di Shakespeare, con un’immagine molto più “terrestre” di Macbeth e Lady Macbeth: due protagonisti che vogliono ardentemente possede-

re lo scettro del potere, ma semplicemente «non sono capaci, sono inetti, sono tragicomici buffoni, si agitano sul palcoscenico del potere per pochi istanti e poi svani-

MARIO CAGOL E LA TRAGEDIA DEL CERMIS, 20 ANNI DOPO...

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opo la prima assoluta del 12 ottobre scorso, salutata con entusiasmo dalla critica e dal pubblico (il teatro di Villazzano era sold out), parte la tournèe di "Ciò che non si può dire - Il racconto del Cermis", monologo civile scritto da Pino Loperfido e portato in scena, in una versione tutta nuova, da Mario Cagol, accompagnato sul palcoscenico dalle muscihe dal vivo di Alessio Zeni. La regia è affidata a Mirko Corradini. Scenografie di Gelsomina Bassetti, voce fuoricampo di Massimo Mazzalai. Il 3 febbraio 1998, un aereo Prowler della base militare U.S.A. di Aviano (Pordenone) trancia di netto i cavi della funivia del Cermis, in Trentino; una cabina precipita nel vuoto causando la morte di tutte le venti persone che vi erano a bordo. In questo monologo il racconto è affidato ad un protagonista, il manovratore del vagoncino che saliva

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verso la stazione intermedia, che restò appeso nel vuoto per un tempo indefinito, prima che un elicottero riuscisse a portarlo a terra. Il protagonista, Francesco, è in una posizione “privilegiata”; spettatore unico, un inviato speciale sulla scena del disastro che improvvisa una telecronaca in diretta. “Il racconto del Cermis” è la riproposizione di un disastro che ancora oggi – a vent’anni di distanza – urla vendetta al cielo e ci conferma – se mai ce ne fosse ancora bisogno – quanto gli esseri umani siano spesso vuote pedine in mano al Potere più cieco e prepotente. Queste le prossime date: 7 novembre - Teatro del Centro Scolastico di Borgo Valsugana (TN) - ore 20.45; 17 novembre - Teatro Comunale di Aldeno (TN) - ore 20.45; 30 novembre - Teatro Cuminetti, Trento (TN) - ore 20.45; 15 dicembre - Molin de Portegnach, Faver (TN) - ore 20.45.


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scono, inghiottiti con facilità da gente più abile di loro». È il palco del Teatro Sociale invece ad ospitare, dal 22 al 25, “Le baruffe chiozzotte” lo spettacolo diretto da Paolo Valerio che restituisce al pubblico l’ultimo testo del drammaturgo veneziano Carlo Goldoni, fatta eccezione del suo testo d’addio, “Le ultime sere di Carnevale”, che scrive prima della sua partenza per Parigi. Questa nuova versione de “Le baruffe chiozzotte” regala un affresco del Goldoni più vero e autentico: il gusto per il dialetto veneziano, la musica, il ballo e le risate fanno di quest’opera uno spettacolo divertente, leggero e popolare, tuttavia contornato da un velo di tristezza. In questa

rappresentazione di grande leggerezza e irresistibile divertimento si intravede il colore della malinconia, la sensazione del tempo che fugge. Le donne delle “Baruffe” sono in attesa, hanno una decisa urgenza, quella di non far passare un altro inverno senza essersi maritate. I loro uomini sono pescatori e, presto o tardi, il mare li chiamerà a sé. Poi gli uomini ripartiranno per mare, e torneranno, forse, presto o tardi a Chioggia. E per raggiungere questo scopo, l’anello e il matrimonio, le regole di Chioggia vanno rispettate, e le differenze di censo tra pescatori sono semplici ma chiare. Il mondo femminile, fatto di famiglie e relazioni, di lavoro al merletto e di sogni d’amore, di attesa e di vitalità, è il luogo della strada. Accanto, il canale, il mondo degli uomini del mare che tornano per ripartire. Da qui la scelta di aprire lo spazio, di lasciare liberi corpi e musica: quella musica già raccontata dalle note e dalla cronaca di Renato Simoni e che appartiene alla concertazione di questa lingua, unica e in parte inventata, e questi corpi di uomini e donne che si muovono nello spazio come una squadra, con schemi e disegni precisi per attaccare e difendere, per baruffare e alla fine di nuovo tornare a sorridere. ■

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“Le baruffe chiozzotte” 93

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l completo i posti disponibili per gli espositori, sono state infatti numerose le adesioni da parte degli artigiani trentini del settore che andranno ad occupare gli stand allestiti nell’auditorium del Palalevico, presenti i maggiori leader del settore in regione, dall’artigiano dell’abbigliamento al maestro dell’oreficeria, per i vestiti da sposa e da cerimonia, passando attraverso le più belle location per il banchetto nuziale oppure i servizi di catering. Non mancano le bomboniere, le liste nozze, le carrozze e le macchine d’epoca per il viaggio verso il fatidico “si”. Infine le agenzie viaggi e fotografi per il viaggio di nozze e per immortalare i ricordi di questo magico giorno. Dopo il successo delle passate edizioni, torna quindi questa rassegna dedicata al mondo degli sposi e a tutto quello che serve per non lasciare nulla al caso, affidandosi a veri professionisti. Un percorso unico ed emozionale in cui il visitatore potrà confrontarsi direttamente con professionisti ed esperti pronti a dare consigli pratici, consulenze personalizzate e preventivi su misura. I futuri sposi potranno trovare tante idee originali per organizzare al meglio il matrimonio dei loro sogni e scegliere la soluzione che più si adatta alle loro esigenze. TUTTO PER GLI SPOSI Il salone principale ospita dei veri professionisti alta94

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AL PALALEVICO LA SETTIMA EDIZIONE DI “EXPO DOMANI SPOSI” SIAMO PRONTI PER LA SETTIMA EDIZIONE DI EXPO DOMANI SPOSI, IN PROGRAMMA SABATO 3 E DOMENICA 4 NOVEMBRE 2018, PRESSO IL PALALEVICO A LEVICO TERME, LA FIERA DEDICATA AL GIORNO PIÙ BELLO E INDIMENTICABILE PER OGNI COPPIA. ANCHE PER QUESTA EDIZIONE GLI ORGANIZZATORI HANNO DECISO L’INGRESSO GRATUITO A TUTTO IL PUBBLICO mente qualificati che operano da anni nel raffinato mondo del matrimonio, abiti da sposa, abiti da cerimonia, scarpe, accessori di complemento, tendenze e anteprime su come progettare il matrimonio in ogni dettaglio. Dalla cerimonia al pranzo nuziale, a tutti gli accessori necessari per fare grande e indimenticabile il giorno più bello. Un occhio di riguardo anche alla bellezza e al benessere. Un binomio perfetto per esaudire ogni desiderio ed esigenza delle coppie. Parrucchieri, estetiste, cosmesi, centri estetici. Nel corso delle due giornate

di apertura sono previsti vari momenti di animazione: Benvenuti Sposi: aperitivo di benvenuto e assaggi. Una pietanza offerta dalle migliori aziende di catering presenti in fiera: in due orari prestabiliti per i futuri sposi. Formiamo i talenti del domani: sabato e domenica presente in fiera il Centro Moda Canossiane di Trento. Primo giorno e not te bianca: un susseguirsi di abiti incredibili per un giorno indimenticabile. Con il coordinamento del Centro Moda Canossa di Trento e le aziende presenti in fiera. SABATO ORE 19,00.

Storia da gustare: al termine della serata, verrà servita a tutti i presenti una pietanza storica dei nostri avi per una piacevole degustazione gratuita. Torta nuziale: taglio della torta. L’orario di apertura nei due giorni sarà dalle 10 alle 19. INGRESSO GRATUITO. ■

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ell’ambito della stagione di InDanza le tre città principali della nostra regione, questo mese, avranno il piacere di ospitare tre personalità artistiche di particolare spessore. In primis, il 16 novembre il teatro Comunale di Bolzano vedrà protagonista Les Ballet National de Marseille, storica compagnia fondata nel 1972 dal coreografo francese Roland Petit, che l’ha diretta per anni. A lui si sono poi susseguiti altri grandi nomi come Marie Claude Pietragalla, Frédéric Flamand e, per ultimo, dal duo di artisti del contemporaneo che hanno unito la loro firma dagli anni ’90: Emio Greco, danzatore pugliese, e Pieter Scholten, regista olandese della scena teatrale alternativa. Più volte acclamati in Trentino, soprat-

IN_DANZA IL BALLETTO NAZIONALE DI MARSIGLIA, AAKASH ODEDRA E BLANCA LI tutto nell’ambito del festival Oriente Occidente, sin dall’inizio hanno sviluppato un linguaggio contraddistinto da tensione e sincronicità, che attinge tanto al vocabolario classico quanto alla danza postmoderna. Nel corso della loro carriera Emio Greco e Pieter Scholten hanno

ricevuto numerosi premi e riconoscimenti e da quando, quattro anni fa, sono stati nominati direttori del Balletto di Marsiglia, il loro comune progetto ruota attorno alla tematica del corpo, sotto diverse angolazioni: “il corpo in rivolta”, ossia il posto dell’artista nella società, “il corpo del

balletto”, ossia la ricerca di una nuova forma di balletto contemporaneo. In merito a questo, a Bolzano, Emio Greco e Pieter Scholten presenteranno la coreografia per 17 interpreti Le Corps du Ballet, nuova visione contemporanea del concetto di Corpo di Ballo, in cui il “corpo di ballo” si sostituisce con un “Corpo da ballo” dove, come spiegano gli autori, “si manifesta il desiderio di considerare il gruppo come un corpo uni-

IL CIRCUITO REGIONALE E LA DANZA AL “MUSE“

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nche quest’anno, proseguono gli appuntamenti con la danza, distribuita capillarmente in alcuni teatri dislocati nelle vallate trentine e altoatesine. Il 6 novembre, al Palazzo dei Congressi di Riva del Garda, potremo così conoscere la compagnia torinese EgriBiancoDanza, diretta da Susanna Egri e Raphael Bianco. Nata quasi 20 anni fa, questo ensemble, si caratterizza per una certa versatilità che ha permesso di incontrare il favore di pubblico e critica e di affermarsi come una delle realtà più interessanti della danza italiana. La Fondazione Egri per la Danza si occupa di formazione, promozione e diffusione dell’arte coreutica in Italia e all’estero. A Riva del Garda la compagnia si esibirà in Omaggio a Nijinski, tre coreografie ispirate alle opere e alla vita di Vaslav Nijinski, danzatore nonché coreografo geniale e rivoluzionario dei celebri Balletti Russi d’inizio Novecento. Di Susanna Egri vedremo Jeux (les jeux des sports, les jeux de l’amour), un balletto sulle punte, con spirito moderno, che riprende la versione di Nijinski. Di Raphael Bianco saranno invece Apre midi d’un Faune dove, come nella creazione originale, in sogno appaiono pulsioni e desideri e Labirinto d’ombre, un lavoro realizzato in occasione del trentennale della Legge Bagaglio per la chiusura dei manicomi, centrata sulla malattia psichica di Nijinsky. Di Aakash Odedra, scriviamo qui a fianco. Di tutt’altro genere e per la terza volta avremo poi la possibilità, il 24 e il 25 novembre al MUSE di Trento, di apprezzare la performance Genoma

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Scenico, un progetto site specific realizzato in collaborazione con il Centro Servizi Culturali S. Chiara e il Festival Oriente Occidente / CID Centro Internazionale della Danza centrato sull’unicità, concetto chiave che abbraccia diversi aspetti e che unisce danza e scienza nel segno della genomica e della relazione interattiva con gli spettatori. Il concept di questa performance è del ventottenne artista ferrarese Nicola Galli, da qualche anno dedito e affascinato dall'anatomia umana, la proporzione e il dettaglio. L’idea si basa sulla peculiarità dell'interazione tra gli spettatori e i cinque performer che prendono vita partendo da un dispositivo ludico, liberamente ispirato al funzionamento del genoma umano. Il gesto performativo richiama, inoltre, l’unicità del codice genetico e la sua potenzialità di esprimersi nell’interazione con stimoli esterni e la scelta arbitraria delle tessere è complice in un ambiente “scenico e sociale” relazionale/interattivo. (L.D.)


trentinopanorama

co, con le stesse esigenze e obblighi sociali ed espressivi, dove ogni danzatore non può nascondersi nel gruppo e, a suo modo, è indispensabile; il corpo è sociale anche quando ti impegni a fare interagire le diversità”. L’esibizione di un solo corpo in scena è ciò che potremo invece vedere al teatro Comunale di Pergine Valsugana il 21 novembre e all’Auditorium Melotti di Rovereto il 23, sempre novembre, grazie all’istrionica presenza del danzatore e coreografo britannico, di origini asiatiche e di crescente fama internazionale, Aakash Odedra. Il suo apprendistato è avvenuto con la danza indiana Kathak, per poi evolversi verso altri tipi di danza tra cui il Bharata natyam, l’indo-jazz e la danza contemporanea. Si esibisce quindi in prestigiose compagnie e lavora al fianco di grandi coreografi come Akram Khan, facendo del suo mix di danza tradizionale indiana e di linguaggi del contemporaneo, la sua arma vincente. Rising è il titolo del suo “one man show” nel quale Odedra interpreta quattro diverse coreografie che presentano differenti stili: nel primo, per non dimenticare le sue origini, danza una sua stessa creazione di puro Kathak ispirata anche alla tradizione sufi e al girare vorticoso dei dervisci; nel secondo, firmato da Akram Khan, è addirittura

il subconscio ad affiorare nel tramite del suo corpo; in Cut di Russell Maliphant il suo corpo è psichedelica fusione di movimento e luci, capace di creare nuove dimensioni e illusioni; infine nell’ultimo pezzo, concepito da Sidi Larbi Cherkaoui, il titolo Costellation prende spunto dallo stesso Odedra, il cui nome Aakash in sanscrito significa “cielo”, è immerso in una sorta di galassia stellata. Lo spettacolo a Rovereto sarà preceduto da una breve performance negli spazi museali del Mart. Per finire, al teatro Sociale di Trento, il 28 novembre potremo assistere all’ultima creazione dell’artista andalusa Blanca Li: è stata étoile all'Opera de Paris, poi coreografa e cineasta, ha creato i movimenti per i film di Pedro Almodovar e Michel Gondry e per gli spettacoli-monstre di Beyoncé, Daft Punk, Paul Mc Carthy, Coldplay e per tanti stilisti di successo. Coreografa, danzatrice, attrice, filmaker e quindi anche direttrice di esposizioni interattive, Blanca Li si trova a suo agio dietro le quinte teatrali così come sui set cinematografici. Spagnola di nascita, americana per formazione, dal 1993 il suo lavoro la fa viaggiare tra Germania, Spagna e Francia, dove conosce l’électro, uno stile particolare di danza urbana caratterizzato da una gestualità ultra rapida e sofisticata. Ne rimane colpita e su questa declinazione dell’hip hop, Blanca Li, ha concepito gli spettacoli Elektro Kif (2010), ed Elektrik, l’ultima creazione che potremo vedere in prima nazionale a Trento. Nel 2013 avevamo già ammirato il lavoro di Blanca Li a Bolzano Danza, ora di lei potremo assistere ad una performance in cui otto virtuosi eseguiranno movimenti contorsionistici e fluidi, con una gestualità frenetica delle braccia. Per info: 800.013952, www.centrosantachiara.it. ■ 97

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Stanislav Kochanovsky

di Daniele Valersi

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n direttore di grande autorevolezza, che sta ottenendo l’approvazione unanime anche della critica più esigente sarà sul podio dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento mercoledì 7 novembre: Michele Mariotti dirigerà Tre pezzi dalla Suite lirica di Alban Berg, il Concerto per violoncello e orchestra n. 2 Hob. VII B:2 di Franz Joseph Haydn e la Quinta Sinfonia op 67 di Ludwig van Beethoven; al violoncello, invece, si ascolterà un talento giovane ancorché già affermato, quello di Miriam Prandi. Dopo i concerti di Trento e Silandro (8 novembre, Casa della Cultura), l’orchestra con Mariotti e Prandi sarà al Teatro Verdi di Firenze (9 novembre), ospite della stagione dell’Orchestra Regionale Toscana. Michele Mariotti è Direttore musicale del Teatro Comunale di Bologna dal 2014; pesarese, ha concluso gli studi umanistici e si è diplomato in composizione al conservatorio della sua città, dove ha anche studiato direzione d’orchestra con Manlio Benzi. Contemporaneamente si è diplomato col massimo dei voti e la lode presso l’Accademia Musicale Pescarese con

ORCHESTRA «HAYDN» PER LA STAGIONE UFFICIALE DELL'ORCHESTRA, IL 7 NOVEMBRE, MICHELE MARIOTTI DIRIGERÀ TRE PEZZI DALLA SUITE LIRICA DI ALBAN BERG Donato Renzetti. Nel 2005 ha fatto il suo debutto nel teatro di Salerno dirigendo “Il barbiere di Siviglia”. Nel 2019 debutterà sul podio della Royal Liverpool Philharmonic e della Filarmonica della Scala. L’Associazione Nazionale Italiana Critici Musicali gli ha assegnato il 36° Premio Abbiati come Miglior direttore d’orchestra del 2016. Nel 2014, Miriam Prandi, ha meritato il primo premio assoluto al Rahn Musikpreis di Zurigo; si è imposta inoltre al Concorso Geminiani, aggiudicandosi l’assegnazione di un violoncello di pregio; le è stato inoltre conferito (a Roma) il Premio Muzio Miriam Prandi

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Michele Mariotti

Clementi dell’Associazione Musicale omonima. Si è diplomata al Conservatorio di Mantova ma, prima ancora del diploma (fatto raro), era stata ammessa a frequentare i corsi di Antonio Meneses presso l’Accademia Chigiana di Siena. Si è perfezionata a Fiesole e a Vienna con Natalia Gutman, nel 2014 ha concluso gli studi del Master in “Solismo” alla Hochschule di Berna nella classe di Antonio Meneses. Fondamentale per la sua crescita artistica è stato l'approfondimento tecnico-interpretativo maturato alla scuola di Ivan Monighetti. Il secondo appuntamento di novembre (mercoledì 21) è con il direttore-rivelazione

Stanislav Kochanovsky, bacchetta under-40 salutata al suo debutto dalla stampa specializzata come una delle promesse più interessanti della nuova scena musicale russa. Per la sua prima volta con l’Orchestra Haydn, Kochanovsky propone il Divertimento per archi Sz 113 di Béla Bartók, la Fuga a sei voci BWV 1079/5 di Johann Sebastian Bach (nell’orchestrazione di Anton Webern) la Suite op. 62 da “Il borghese gentiluomo” di Richard Strauss. Nato a San Pietroburgo, Stanislav Kochanovsky si è messo in evidenza per il suo inusuale talento diplomandosi precocemente in organo, composizione, direzione di coro e di orchestra. Nel 2010 è stato nominato Direttore Principale dell’Orchestra Filarmonica di Stato “Safonov”; nel 2012 ha iniziato una stretta collaborazione con l’Orchestra Accademica di Stato “Evgeny Svetlanov”; è del 2014 il suo sensazionale debutto con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Come direttore ospite ha bruciato le tappe, salendo sul podio di tutte le più importanti orchestre e teatri del suo paese. ■


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La cascata del Varone è una vera rarità geologica. Una forra naturale erosa in 20.000 anni dall’acqua proveniente dal lago di Tenno che precipita fragorosamente da un’altezza di quasi cento metri.

Waterfall Varone is a real geological rarity. A natural gorge eroded over 20,000 years by the waters from Lake Tenno which rumble their way down from a height of almost 100 m.

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di Daniele Valersi

L

a stagione della Società Filarmonica di Trento prosegue lunedì 12 novembre (ore 20.30) con il duo formato da Clara Jumi-Kang (violino) e Sunwook Kim (pianoforte); sono in programma musiche di Ludwig van Beethoven (Sonata n. 1 op. 12 n. 1), Ottorino Respighi (Sonata in si minore P110), Robert Schumann (Tre romanze op. 94) e Johannes Brahms (Sonata n. 3 op. 108). Di origine coreana ma nata a Mannheim nel 1987, Clara Jumi-Kang è in carriera con la forza della sua genialità precoce. Già ospite della Filarmonica trentina l’anno scorso (con la Kremerata Baltica), ha lasciato nel pubblico il desiderio di riascoltarla, magari in un programma che meglio ne metta in risalto le doti. Ben due quartetti saliranno sul palco della sala di via Verdi il 23 novembre: Gringolts Quar tet (Ilya Gringolts, Anahit Kurtykian violini, Silvia Simionescu viola, Claudius Hermann, violoncello) e Meta4 Quartet (Antti Tikkanen, Minna Pensola, Atte Kilpeläinen, Tomas Djupsjöbacka), che offriranno la spettacolare

JOSEF SUK PIANO QUARTET TRE I CONCERTI CHE CHIUDONO LA STAGIONE DELLA SOCIETÀ FILARMONICA DI TRENTO. TRA GLI INTERPRETI, IL DUO FORMATO DA CLARA JUMI-KANG (VIOLINO) E SUNWOOK KIM (PIANOFORTE) esecuzione dell’Ottetto per archi op. 20 di Felix Mendelssohn-Bartholdy e dell’Ottetto op. 7 di George Enescu; completa il programma la prima esecuzione italiana di “Play III” di Jaakko Kuusisto, violinista (che nel 2016 debuttò come compositore con un’incisione contenente anche questo brano). Venerdì 30 il Josef Suk Piano Quartet (Radim Kresta violino, Eva Krestová viola, Václav Petr violoncello, Václav Mácha, pianoforte) proporrà il Quartetto KV478 di Mozart, “Quartettsatz” di D’Amico (2017) e il Quartetto op. 87 di Dvorák. La storia artistica dello Josef Suk affonda

nella tradizione più profonda della musica ceca, arrivando, attraverso i maestri dei componenti, direttamente al grande Antonin Dvorák. Comincia nel 2007 come Trio, nel 2012 acquista la forma attuale di quartetto con pianoforte; la maturazione avviene alla scuola storica dei cameristi cechi: da Škampa a Moravec, Veis e Kaska. L’affermazione internazionale giunge con la vittoria nel 2013 del “Premio Trio di Trieste”, alla quale segue (2016) l’affermazione alla “London Grand Virtuoso Competition”. In Italia lo “Josef Suk Piano Quartet” ha già riscosso notevoli successi: chiamato più volte al Teatro

Verdi di Trieste, si è esibito ai Concerti del Quirinale, per Radio3 Rai, alla Biennale di Musica di Venezia, al Bologna Festival, sempre con grandi successi. Sull’onda dei premi guadagnati, l’ensemble ha intensificato significativamente l’attività concertistica, in Europa e negli Stati Uniti. ■

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re mostre, tre grandi motivi di interesse artistico e culturale, oltre che storico, per recarsi al Castello del Buonconsiglio a Trento. Fino al 24 febbraio del 2019. Vediamoli nel dettaglio: DI TERRA E DI FUOCO. IL SAN SEBASTIANO DI ANDREA RICCIO A dieci anni esatti dall’importante rassegna monografica che il Castello del Buonconsiglio dedicò al grande scultore rinascimentale Andrea Briosco, detto il Riccio per la sua capigliatura, il museo proporrà dal 20 ottobre 2018 al 24 febbraio 2019 una nuova mostra che permetterà di ammirare una scultura inedita del famoso artista, nato a Trento nel 1470, raffigurante San Se-

bastiano. Si tratta di un'opera in terracotta realizzata sul finire del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento che, nella tensione del volto, nella modellazione incisiva e grafica dei capelli, nella resa 102

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TRE VOLTI AL CASTELLO IL SAN SEBASTIANO DI ANDREA RICCIO, “SOTTO IL CIELO D’EGITTO“ DI FRANCESCO HAYEZ E LA FASCINOSA MADONNA IN BLU. TUTTO DA SCOPRIRE AL CASTELLO DEL BUONCONSIGLIO DI TRENTO anatomica serrata e precisa del corpo evidenzia i tratti più tipici del fare del Riccio artista formatosi come orafo ma divenuto ben presto famoso plasticatore e bronzista, vero protagonista della scultura rinascimentale. SOTTO IL CIELO D’EGITTO. CAPOLAVORO RITROVATO DI FRANCESCO HAYEZ La mostra, curata da Emanuela Rollandini, è dedicata allo straordinario Riposo durante la fuga in Egitto realizzato nel 1831 da Francesco Hayez, il più grande interprete della pittura romantica in Italia. Recentemente rintracciato in collezione privata, è un dipinto rimasto celato agli sguardi del pubblico da quel lontano anno, quando lo si poté vedere a Milano, esposto alla frequentatissima rassegna dell’Accademia di Brera. Fu commissionato dal trentino Simone Consolati, mecenate e amatore delle belle arti, collezionista di opere contemporanee e di capolavori antichi. In particolare di quelli provenienti dal castello del Buonconsiglio,

salvati dalla dispersione e riconsegnati dai suoi eredi, che legarono così il loro nome alla storia del museo. La pala di Hayez si pone al centro di una trama di rimandi, capaci di restituire la vivacità del contesto culturale trentino che, in età romantica, mantiene un costante legame con Milano, riconosciuta come la “novella Atene delle Arti”. MADONNA IN BLU. UNA SCULTURA VERONESE DEL TRECENTO I recenti restauri, condotti in collaborazione con la Soprin-

tendenza per i Beni Culturali di Trento, le hanno restituito le splendide cromie originali, evidenziando la stesura originale dell'azzurrite e delle decorazioni in oro. Di qui la denominazione di Madonna in blu data alla magnifica scultura. La mostra Madonna in blu. Una scultura veronese del Trecento, curata da Luciana Giacomelli, offre l’occasione, da tempo attesa, di poterla ammirare. A partire dal 22 giugno l’antica effige sarà infatti collocata all'interno del rinnovato percorso museale del Castello del Buonconsiglio, oggetto di una preziosa mostra dossier. “Inaugurerà – anticipa il Direttore del Castello, Laura Dal Prà - una nuova proposta culturale del Buonconsiglio, il progetto “Cammei”, attraverso la quale si proporranno all'attenzione del pubblico singole opere facenti parte del patrimonio museale sino ad oggi trascurate dagli studi. “Cammei” sarà intitolata anche la collana di pubblicazioni che approfondiranno le conoscenze su ciascuna delle opere così ■ indagate”.


Credits: Salvaterra, Roselli.

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opo una settimana a ritmi intensi tra lavoro e scuola, ciò di cui una famiglia ha bisogno non è che di trascorrere un po’ di tempo insieme in tranquillità, divertendosi sulla neve, sulle montagne del nostro bellissimo Trentino. In tutto questo a mezz’ora dalla città di Trento ricordiamo il Monte Bondone. Perché ci piace? Ve lo diciamo subito…. PER LA NEVE GARANTITA grazie ai sistemi di innevamento programmato che coprono la totalità delle piste, garantendo ottime condizioni di sciabilità anche nel caso di assenza di precipitazioni. PER LA RAGGIUNGIBILITÀ e COMODITÀ di avere un paradiso innevato e panorami mozzafiato a meno di mezz’ora dalla città, con aree parcheggio gratuite. PER LA SICUREZZA delle piste larghe e baciate dal sole, mai troppo affollate, nemmeno durante le migliori domeniche di sole, con tempi di attesa agli impianti ridotti quasi a zero. I 70 ettari di piste sono infatti sinonimo di tranquillità anche per i bambini e i principianti che hanno bisogno di acquisire confidenza con lo sci e lo snowboard, impostando la curva senza paura di avere sciatori troppo vicini. Inoltre,

MONTE BONDONE #FAMILYVILLAGE DIVERTIMENTO PER PICCOLI E GRANDI SCIATORI! SCIARE IN FAMIGLIA A MEZZ’ORA DALLA CITTÀ: NEVE GARANTITA, SICUREZZA E UNA MONTAGNA DI SERVIZI il particolare sistema della seduta della nuova e modernissima seggiovia Montesel mette in sicurezza anche i bambini più piccoli. PER I SERVIZI a portata di mano: a pochi passi dalle piste da sci, troviamo i parcheggi gratuiti, i ristoranti, gli skibar, i maestri di sci, i noleggi e depositi sci a disposizione delle famiglie e dei piccoli campioni. PER IL DIVERTIMENTO, con un vero e proprio #familyvillage ricreato sulla piana di Vason, con il Kinderheim dedicato ai bambini più piccoli dai 3 ai 10 anni, la musica l’aggregazione, tutto questo garantito NIGHT&DAY… ogni martedì e giovedì dalle 20.00 alle 22.30, a partire dal 27 dicembre 2018, per unire

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trentinomostre

L’ANIMA ERRANTE DI ORLANDO GASPERINI

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resso la suggestiva chiesa medioevale di San Giacomo a Grigno Valsugana, sabato 10 novembre alle ore 17.00 verrà presentata la mostra in memoria

di Orlando

Gasperini (1954-2008). Infatti

ricorrono vent’anni da quando l’artista ha abbandonato questo mondo – lasciando un vuoto artistico e concettuale infinito – per approdare nell’empireo celeste dove vivono, per la maggior parte, i soggetti che per trent’anni ha dipinto. Con il titolo Passaggi.

L’anima errante

saranno esposte fino alla fine del mese di novembre le opere eseguite in alcuni dei più significativi cicli pittorici dell’artista: “Angeli”, “Esseri mitologici” e il “Bestiario”. Mai titolo fu più significativo per delineare il carattere artistico di questo errabondo uomo di cultura tra il mondo dei simboli, delle metafore,

PANCHERI E “ARTE TIMBRICA” A OSAKA

I

l 16 novembre verrà inaugurata l’esposizione “Trittico” quale primo evento di “Arte Timbrica” a livello internazionale. In collaborazione con il Consolato Generale d’Italia si può definire come la proposta di un nuovo stilema, che già è stata attuata nell’ambito di altre sedi pubbliche e private. È nei propositi dell’Istituto Italiano di Cultura instaurare un dialogo con artisti giapponesi e di altre culture, poiché questo nuovo modo espressivo è multimediale. Il design, la moda, la scultura, la ceramica e qualsiasi altra forma di arte visiva ne possono essere coinvolte. Tutti sappiamo che l’invenzione del timbro risale circa a diecimila anni or sono, ma la novità consiste nell’invenzione di ogni artista di un proprio Copyright grafico che può essere subito identificato da ogni fruitore dell’opera d’arte. Pancheri aveva già iniziato nel 2014 “Arte timbrica” alla Biblioteca Civica G. Tartarotti e Archivi Storici Rovereto nel complesso del Mart un’esposizione con altri 11 artisti, alcuni di chiara fama, che avevano accettato il suo invito. Questa è la prima esposizione personale di arte timbrica in un diverso continente e quindi vuole essere un punto di incontro tra diverse prospettive culturali ed artistiche.

delle allegorie, in continua oscillazione tra sacro e profano. Giustamente Orlando Gasperini non divideva mai il sacro dal profano: fanno parte dello stesso mondo e come tali vanno affrontati, rompendo ogni confine

sono debitore agli angeli de “La vita è meravigliosa” di Frank Capra e de “Il cielo sopra Berlino” di Wim Wenders ma anche del film “Gabriel, la furia degli angeli”, considerato a torto un b-movie). Gli “Angeli” è composto da

ideologico, culturale, teologico,

12 quadri dipinti tra il 2007 e il 2008 ed è un ciclo rimasto

artistico. La dimensione spirituale non

incompiuto; nel ciclo “Bestiario del Cristo” i quadri sono

è mai puramente trascendente, ma

12 e 5 sono invece le opere degli “Esseri mitologici”.

permea la quotidianità, giorno dopo

Come si vede Gasperini operava per “cicli”, come un

giorno, ora dopo ora, minuto dopo

buon artista-artigiano medioevale, laddove per soddisfare

minuto. Ecco il senso del termine

l’esigenza narrativa, prevalentemente concettuale, aveva

“passaggi”: indagine nella terra di nessuno e di tutti, là

bisogno di dilungarsi per “icone” singole finché il discorso

dove la norma, la regola che il confine stabilisce non vale

non sembrava esaurito: come ricorda la figlia Elisabetta

più, la terra selvaggia dove tutto diventa possibile. Questa

Gasperini, nel “suo processo creativo nasce prima l’idea

situazione è materializzata in profonde contaminazioni

del ciclo, dove le singole opere sono subordinate ad una

tra i bestiari medioevali, i trattati di iconologia, le

precisa idea compositiva. I suoi cicli, tuttavia, non narrano

rappresentazioni popolari, l’arte minore, i “santini”, gli ex

storie, ma illustrano concetti e situazioni”. Lavorare per

voto, i reliquiari, la pubblicità e il cinema: gli angeli di Orlando

cicli gli permette di spezzare lo scorrere del tempo: come

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tmnovembre


trentinomostre le stagioni si ripresentano sempre uguali, nulla accade che non sia già accaduto, il futuro perpetua il passato. Un tempo determinato e misurato che – pur legato al contingente come ben dimostrano i suoi uomini, donne, figli, animali, angeli e demoni contaminati dalla quotidianità – offre, per dirla con Platone, l’immagine dell’eternità immobile. Perché i problemi legati all’esistenza sono, in fin dei conti, sempre gli stessi, nonostante la robotizzazione

LUSERNA

RIVA DEL GARDA Mostre NO WAR NO PEACE Apertura: fino a domenica 4 novembre. Museo Riva del Garda, piazza Cesare Battisti 3/a. La mostra No War No Peace intende fermare il pensiero sulle tracce di una guerra che è stata, ponendo in relazione i confini ridisegnati allora con le ferite rimaste aperte nel corso del Novecento e con gli stati di “non pace” dell’oggi. Progetto di Raffaele Crocco. A cura di Andrea Tomasi, Claudia Gelmi. Fotografie di Fabio Bucciarelli. Orario: dal 17 marzo al 4 novembre 2018 ore 1018 (lunedì chiuso). Giugno, luglio, agosto e settembre 2018 aperto tutti i giorni ore 10-18. Info: www. museoaltogarda.it.

nere giarrettiere e dai sinuosi,

Mostre NÅ IN TRITT VON BOLF - IL RITORNO DEL LUPO - DIE RÜCKKEHR DES WOLFES Apertura: fino a domenica 4 novembre. Centro Documentazione Lusérn. Si tratta di un percorso espositivo attraverso il quale si vuole presentare, in modo obiettivo, la vera natura di un canide che, soprattutto negli ultimi anni, sta facendo un lento ma graduale ritorno anche nei territori degli Altipiani Cimbri. La mostra, documentando in termini scientifici “la specie” attraverso una conoscenza razionale della vita quotidiana, del carattere e delle qualità del lupo, presenta l’impatto che, sotto vari aspetti, questo ritorno ha sulla nostra società. La mostra vuole quindi essere un contributo a quello che sarà sicuramente un lungo e impegnativo percorso che, si auspica, possa portare ad una razionale e serena convivenza con il canide. Il percorso espositivo, costituito da pannelli esplicativi ed exhibit a tema, è arricchito da un grande diorama introduttivo, una mostra fotografica messa a disposizione dal biologo Matteo Luciani, nonché da una serie di filmati e interviste. Orario: 1012.30/14-18. Nel mese di agosto con orario: 9.30-12.30/14-18.30. Info: Centro Documentazione Luserna Tel. 0464.789638; info@ lusern.it; www.lusern.it .

come una nota musicale, corpi

PERGINE VALSUGANA

Mostre I TRENTINI NELLA GUERRA EUROPEA 1914-1920 Apertura: fino a domenica 30 dicembre 2018. Le Gallerie, Piedicastello. Una mostra che racconta il dramma dei trentini nel corso del primo conflitto mondiale. Orario: da martedì a domenica ore 9.0018.00 (lunedì chiuso). Ingresso libero. Info: www.fondazione.museostorico.it.

fatti per amare. Di un amore al

Mostre MAURIZIO TAIOLI Apertura: da venerdì 14 settembre a domenica 4 novembre. Vernissage e riflessione giuridica. L’inaugurazione dell’esposizione sarà accompagnata da una breve riflessione da parte di diversi giuristi e da performances fra musica e poesia, sempre deliziate dall’aperitivo preparato dallo chef del Castello Daniele Tomasi. Info: www.castelpergine.it.

Mostre L’ULTIMO ANNO. 1917-1918 Apertura: fino a domenica 4 novembre 2018. Gallerie Piedicastello. Nella Galleria Nera, 300 metri di installazioni, scenografie, approfondimenti, filmati e documentari originali dell’epoca ripercorrono l’ultimo anno della Grande Guerra. Orario: da martedì a domenica, dalle 9.00 alle 18.00. Chiuso lunedì. Ingresso libero. Info: www. museostorico.it; Tel. 0461.230482; info@museostorico.it.

e l’internettizzazione del mondo. Lavorare utilizzando strumenti come la simbologia gli permette di compiere un viaggio nello straordinario mondo della vita umana, delle sue ascese e delle sue cadute, degli inciampi, delle corse in avanti e dei ripiegamenti verso la posizione fetale che rassicura e assicura. Così si vedrà, come ci ricorda Democrito, che è assai difficile conoscere quali siano le reali proprietà delle cose, degli avvenimenti, degli affetti, degli amori, della morte, della malattia. Tutto sfuma nell’indefinito, nel silenzio inteso come luogo privilegiato dove accogliere le sollecitazioni del mondo. E ogni volta che noi spettatori ci imbattiamo in un’opera di Orlando Gasperini siamo come rapiti, sospesi in un tempo dilatato, e i nostri espedienti culturali non bastano mai per carpire i mille segreti di mille verità segrete esposte in evidenza. Lui, esploratore della natura misteriosa e cruciale dell’uomo, ci conduce in territori colti dove l’immagine diventa imitazione e l’imitazione si trasforma in seduzione, anche erotica, dove perfino la morte dischiude il proprio corpo e i propri tentacoli dalle ammalianti e

contempo fisico e spirituale. La mostra è stata fortemente voluta dall’infaticabile raccoglitrice del pensiero di Orlando, la moglie Mariella, sostenuta dalle figlie e dagli amici Massimo Libardi, Claudio Bellin, Carlo Scantamburlo, Gian Luigi Bozza, Fiorenzo Degasperi, Mario Cossali, Fausto Eccher, Alessandro Fontanari e Vittorio Fabris.

LEVICO TERME Mostre BRUNO LUCCHI - PAROLE SCAVATE Apertura: da venerdì 6 aprile a domenica 4 novembre. Nella ricorrenza del Centenario della Grande Guerra, il progetto espositivo di Bruno Lucchi intende proporre una ampia e articolata riflessione sul tema tramite il connubio tra installazioni scultoree e gli spazi così fortemente connotati del Forte delle Benne. Info: www. brunolucchi.it; Tel. 0461.707159 329.8632737.

ROVERETO Mostre MARGHERITA SARFATTI. IL NOVECENTO ITALIANO NEL MONDO Apertura: fino a domenica 24 febbraio 2019. Mart - Corso Bettini, 43. Il Mart di Rovereto inaugura la grande mostra dedicata a Margherita Sarfatti, che rappresenta l’esito di anni di ricerche e approfondimenti e completa il ciclo di esposizioni realizzate nell’ultimo biennio. Il progetto comprende anche un’esposizione a Milano, organizzata dal Museo del Novecento e dalla casa editrice Electa. Ancora una volta, il museo di Rovereto collabora con le maggiori istituzioni della scena nazionale e internazionale, rinnovando l’impegno culturale per il quale è stato fondato. Info e prenotazioni: 800.397760; info@mart.tn.it; www.mart.tn.it/ viaggiointalia.

TRENTO

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tmnovembre


trentinomostre Mostre GENOMA UMANO - QUELLO CHE CI RENDE UNICI Apertura: da venerdì 23 febbraio 2018 a domenica 6 gennaio 2019. Muse - Museo delle Scienze. La mostra Genoma umano affronta interrogativi importanti per tutti e sui quali, oggi, si concentra un settore importante e promettente della ricerca in campo biologico. È un viaggio tra le nuove sfide offerte dalla genomica, sui rischi e le opportunità generati dall’applicazione delle nuove conoscenze ad ambiti sensibili come quello della salute. Grazie a un percorso interattivo e immersivo, attraverso video e multi-proiezioni e con l’aiuto di altri linguaggi come quello artistico, si affrontano tre questioni fondamentali: quanto conta il DNA, quali altri fattori intervengono nella sua definizione (ad esempio ambiente e stili di vita), come e quanto possiamo intervenire per modificarlo. Info: www.muse.it. Mostre FERRO, FUOCO, SANGUE! Apertura: fino a domenica 6 gennaio 2019. Gallerie Piedicastello, piazza di Piedicastello. Dopo l’allestimento a Palazzo Chiericati di Vicenza, arriva ora alle Gallerie una mostra di emozioni, di verità, che fanno realmente “vivere la Grande Guerra”, trasformando una “epopea,” conosciuta dai più solo attraverso i libri di storia, in quello che la guerra in realtà fu: “Ferro, fuoco e sangue”. Attraverso le fotografie di Giuliano Francesconi la mostra ci parla di paura, di fango, di fame, di sete, di freddo, degli orrori vissuti da milioni di uomini scaraventati in prima linea a scoprire un mondo severo e ignoto. Orario: da martedì a domenica 9.0018.00. Ingresso libero. Info: www. museostorico.it; Tel. 0461.230482; info@museostorico.it. Mostre GENERAZIONE ‘68 Apertura: fino a sabato 15 dicembre. Dipartimento di Sociologia e ricerca sociale - via Verdi 26. Il ‘68, l’anno di una generazione. Un racconto tra il contesto trentino e quello internazionale, tra il movimento studentesco e l’immaginario culturale. Orario: da lunedì a sabato 7.40 - 20.45. Domenica e festivi chiuso. Ingresso libero. Info: www.museostorico.it. Mostre STORIE SENZA STORIA. TRACCE DI UOMINI IN GUERRA (1914-1918) Apertura: fino a domenica 4 novembre. Cappella Vantini di Palazzo Thun, Via delle Orne, 1. Nel centenario della conclusione della Prima guerra mondiale sono esposti al pubblico i materiali messi in luce tra il 2012 e il 2017 negli interventi di recupero di resti di soldati della Grande Guerra effettuati a 3000 metri sul ghiacciaio del Presena e alle pendici occidentali del Corno di

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Cavento nel Gruppo dell’Adamello. Orario: da martedì a domenica ore 930-13/14-18. Chiuso il lunedì. Info: uff.beniarcheologici@provincia.tn.it. Mostre GHIACCIAI Apertura: fino a sabato 23 marzo 2019. Muse - Corso del Lavoro e della Scienza 3. La mostra offre una fotografia dei ghiacciai che ricoprono il nostro pianeta da quattro prospettive: l’ambiente naturale glaciale e le dinamiche che lo mantengono in equilibrio; le attività scientifiche e i rilievi che permettono di quantificare lo stato di salute dei ghiacciai e di studiare i cambiamenti climatici degli ultimi secoli; le avventurose esplorazioni sui sentieri glaciologici; le vicende storiche e i miti legati ai luoghi più inospitali dell’ambiente montano. Il visitatore ha la possibilità di scoprire diverse realtà dell’attività glaciologica grazie a contenuti multimediali inseriti in strutture lignee, dalle linee essenziali e curiose. Orario: dal martedì al venerdì 10-18 sabato, domenica e festivi: 10-19. Chiuso il lunedì e il 25 dicembre. Biglietto entrata € 10,00; ridotto € 8,00. Info: www.muse.it; Tel. 0461.270311; museinfo@muse.it. Mostre MAURO PANCHERI ESTERIORE-INTERIORE: LA DIMENSIONE DEGLI ELEMENTI Apertura: da venerdì 19 ottobre a sabato 24 novembre. C/o Centrocolor - Via dei Paradisi, 7. Mostra personale a cura di Gianluigi Rocca e Alessandro Togni. Orario: dal lunedì al venerdì ore 9-12/15-19. Sabato ore 9-12. Mostre DI TERRA E DI FUOCO. IL SAN SEBASTIANO DI ANDREA RICCIO Apertura: fino a domenica 24 febbraio 2019. Castello del Buonconsiglio, via Clesio 5. A dieci anni esatti dall’importante rassegna monografica che il Castello del Buonconsiglio dedicò al grande scultore rinascimentale Andrea Briosco, detto il Riccio per la sua capigliatura, il museo proporrà una nuova mostra che permetterà di ammirare una scultura inedita del famoso artista, nato a Trento nel 1470, raffigurante San Sebastiano. Orario: dalle 10.00 alle 18.00 esclusi lunedì non festivi e 25/12. Aperture straordinarie 1 gennaio dalle 11.00 alle 17.00, 24 e 31/12. Biglietto € 10, ridotto € 8. Info: www.buonconsiglio.it; Tel. 0461.492803. Mostre DONNA: L’ALTRA METÀ DEL CIELO Apertura: da giovedì 25 ottobre a lunedì 12 novembre. Torre Mirana - Via Rodolfo Belenzani, 3. XXVI Rassegna Internazionale di satira e umorismo “Città di Trento”. Orario: ore 10-12/15-19.

MART. HANS BERG & NATHALIE DJURBERG

P

rendete una giovane e bionda ragazza scandinava con un volto angelico e una fantasia illimitata. Unitela a una continua ricerca della perfezione, aggiungete anni passati a stretto contatto con l’arte e il sodalizio con un musicista (anche lui svedese) di musica techno. Mescolate bene il tutto e otterrete (con quel pizzico di “fattore x” che non può mai mancare in una storia di successo) quello che oggi è il duo Djurberg & Berg. A farli incontrare è stato un amico di Nathalie, che (non a torto) pensava che quei due artisti dovessero collaborare. “Questa ragazza realizza video fantastici, lui fa bellissima musica: dovreste mettervi insieme e vedere che cosa succede”. Il risultato lo abbiamo davanti ai nostro occhi ( ma anche nelle orecchie) salendo al secondo piano del Mart, il Museo di Arte Contemporanea che ha sede a Rovereto, al civico 43 dello storico corso Bettini. All’ingresso della mostra, nella presentazione che leggiamo alla nostra sinistra, siamo accolti da un breve

avvertimento (vietato spoilerare quindi naturalmente non ve lo riportiamo). Una semplice frase. Poche scarne parole, che anticipano con lucida esattezza l’atmosfera in cui state per immergervi. All’inizio forse sorriderete dubbiosi, vi scambierete qualche occhiatina con chi vi sta a fianco, e niente più. Eppure nel corso dell’esplorazione delle sale quella frase vi tornerà in mente. Più di una volta. Il Mart con questa mostra sorprende infatti anche i palati più avvezzi alle estrosità dell’arte contemporanea e non si può non applaudire il lavoro di Lena Essling e Gianfranco Maraniello, i curatori della più ampia rassegna dedicata a Djurberg & Berg. La mostra dei due artisti - vincitori già nel 2009 del Leone d’Argento alla Biennale di Venezia sarà ospitata dal Mart fino al 27 gennaio del 2019, per poi riprendere il viaggio verso la Schirn Kunsthalle di Francoforte. Quella a Rovereto è dunque l’unica tappa italiana della rassegna. Nel corso della visita sarete catapultati in un mondo di creature (per qualcuno inquietanti) sospese fra il reale e l’immaginario e vi ritroverete di fronte ad animazioni spinte al limite, realizzate con una tale attenzione ai dettagli da sembrare quasi incredibile (soprattutto sapendo che Nathalie Djurberg fa tutto da sola). La chiamano “videoarte”. Sarà un’esperienza sorprendente, variopinta, a tratti anche fastidiosa. Un’occasione imperdibile per provare il brivido di mettersi alla prova e toccare con mano i nostri limiti, i nostri tabù, le nostre paure più profonde. Inutile (ma forse no) avvisarvi: adults only. (f.m.)


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trentinoappuntamenti

ASPETTANDO L’INVERNO NEL TEPORE DEI TEATRI

T

ornano Ale

e Franz a Trento, dove sono

sempre stati accolti da un pubblico entusiasta, il 26 novembre all’Auditorium S. Chiara con il loro

nuovo spettacolo “Nel nostro piccolo” in un appuntamento organizzato da Fiabamusic in collaborazione con il Centro Servizi Culturali Santa Chiara. Un elegante esercizio di folk vecchio stile, impercettibilmente screziato da sfumature esotiche, per una “Brezza bisbigliata all’orecchio” come scrive l’autorevole mensile britannico “Mojo”. È questa lo stile di

Bedouine la cantautrice americana che sarà in concerto il

PAOLO VALERIO

A

ttore, regista, direttore artistico del Teatro Stabile di Verona. Nel 2008, all’interno del Festival Shakespeariano dell’Estate Teatrale Veronese, cura la regia di Pericle, principe di Tiro. Nel 2007, terzo centenario dalla nascita di C. Goldoni, firma la regia di Amante militare. Nel 2006 cura la regia di Sette piani, da D. Buzzati. Negli anni precedenti ha seguito un percorso shakespeariano con: Giulietta e Romeo, Amleto, Otello, Macbeth, La tempesta. Ha firmato inoltre la regia di La fabbrica dei sogni liberamente ispirato a Una solitudine troppo dolorosa di Bohumil Hrabal e Nel mio principio è la mia fine, ispirato ai Quattro quartetti di T.S. Eliot. Per Fondazione Arena di Verona ha curato la regia di: La fiaba di Aida da G. Verdi; Pierino e il lupo di S. Prokofiev; Histoire du soldat di Stravinskij; Il Principe felice da O. Wilde; Façade di W. Walton, in collaborazione con La Fenice di Venezia; Il sipario dell’anima liberamente ispirato a I dolori del giovane Werther di W. Goethe. È diplomato attore alla Civica Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi” di Milano e laureato in Lettere presso l’Università di Venezia con una tesi sull’Actor’s Studio. Dal 1994 insegna Storia dello Spettacolo presso l’Accademia “G.B. Cignaroli” di Verona e dal 1999 vi insegna Regia.

20 novembre al Teatro Sanbàpolis per la rassegna Transiti. Dopo il debutto a fine ottobre si ripropone anche in novembre la

prima del Macbeth portato in scena al Teatro Cuminetti, dall’1 all’11, in un nuovo allestimento di un grande classico shakespeariano messo in scena dalla Compagnia Regionale, in prima nazionale. È il palco del Teatro Sociale invece ad

e portato in scena in una versione tutta nuova da Mario Cagol, accompagnato sul palcoscenico dalle muscihe dal vivo di Alessio Zeni. Nell’ambito della stagione di InDanza le tre città principali della nostra regione, questo mese, avranno il piacere di ospitare tre personalità artistiche di particolare spessore. In primis, il 16 novembre il teatro Comunale di Bolzano vedrà protagonista Les

Ballet National de

ospitare, dal 22 al 25, Le

Marseille, storica compagnia fondata nel 1972 dal

restituisce al pubblico l’ultimo testo del drammaturgo

Un direttore di grande autorevolezza, che sta ottenendo

veneziano Carlo Goldoni, fatta eccezione del suo testo

l’approvazione unanime anche della critica più esigente

baruffe chiozzotte lo spettacolo diretto da Paolo Valerio che

coreografo francese Roland Petit, che l’ha diretta per anni.

d’addio, “Le ultime sere di Carnevale”, che scrive prima

sarà sul podio dell’Orchestra

della sua partenza per Parigi.

e Trento mercoledì 7 novembre: Michele Mariotti dirigerà

Dopo la prima assoluta del 12 ottobre scorso, salutata

Tre pezzi dalla Suite lirica di Alban Berg, il Concerto per

con entusiasmo dalla critica e dal pubblico (il teatro di

violoncello e orchestra n. 2 Hob. VII B:2 di Franz Joseph

Villazzano era sold out), parte la tournèe di Ciò

che non si può dire - Il racconto del Cermis, monologo civile scritto da Pino Loperfido 108

tmnovembre

Haydn di Bolzano

Haydn e la Quinta Sinfonia op 67 di Ludwig van Beethoven; al violoncello, invece, si ascolterà un talento giovane ancorché già affermato, quello di Miriam

Prandi.


trentinoappuntamenti 1 GIOVEDÌ Enogastronomia CASTAGNATA DEI SANTI Castello tesino. Dalle ore 16.00. Piazza S. Giorgio. Castagne e vin brulè per tutti. Info: www.visitvalsugana.it. Teatro MACBETH Trento. Ore 20.30. Centro Servizi Culturali S.Chiara - Via S. Croce, 67. Un nuovo allestimento di un grande classico shakespeariano messo in scena dalla Compagnia Regionale, in prima nazionale. Spettacolo di William Shakespeare; ttaduzione e adattamento Letizia Russo; con Fausto Russo Alesi, Arianna Scommegna, Mattia Fabris; regia Serena Sinigaglia. Info: www.centrosantachiara.it; numero verde 800.013952; info@ centrosantachiara.it.

2 VENERDÌ Cultura MESE MONTAGNA CRISTOPHE PROFIT Vezzano. Ore 20.45. Palestra Polo Scolastico. Un viaggio ricco di emozioni che parlerà dei diversi modi di vivere la montagna, raccontandola attraverso serate, film, libri, mostre da alpinisti ed esperti internazionali, ma anche attraverso le esperienze di semplici conoscitori o amanti di questo affascinante mondo. Info: APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi Tel. 0461.216000; info@discovervalledeilaghi.it; www.discovervalledeilaghi.it; www.mesemontagna.it. Teatro MACBETH Trento. Ore 20.30. Teatro Cuminetti. Dramma di William Shakespeare, traduzione e adattamento Letizia Russo; con Fausto Russo Alesi, Arianna Scommegna, Mattia Fabris e con Giovanni Battaglia, Gianluca Bazzoli, Noemi Grasso, Paolo Grossi, Sebastiano Kiniger, Pierpaolo Preziuso, Federica Quartana, Sara Rosa Losilla, Maria Giulia Scarcella, Elvira Scorza e Federico Vivaldi. Regia Serena Sinigaglia. Info: www.centrosantachiara.it. Teatro DÌA DE MUERTOS Trento. Dalle ore 15.30. Teatro Sanbàpolis via della Malpensada. Prendendo come spunto la tradizionale festa “Dìa de muertos”, già consolidata presso la cultura latinoamericana e in particolare nel popolo messicano, il Teatro SanbàPolis di Trento ospiterà una serata ricca di spettacolo, intrattenimento e grande musica, con il concerto del celebre trombettista siciliano Roy Paci e Aretuska. Info: www.centrosantachiara.it; n. verrde 800.013952.

3 SABATO Enogastronomia SAGRA DI SAN LEONARDO Castelnuovo. Presso il tendone riscaldato di Viale Venezia, tradizionale appuntamento gastronomico per assaporare le tipiche pezate de agnelo cucinate secondo la ricetta di una volta. Info: APT Valsugana uff. di Borgo Valsugana Tel. 0461.727740; www.visitvalsugana.it. Teatro MACBETH Trento. Ore 20.30. Centro Servizi Culturali S.Chiara - Via S. Croce, 67. Un nuovo allestimento di un grande classico shakespeariano messo in scena dalla Compagnia Regionale, in prima nazionale. Spettacolo di William Shakespeare; ttaduzione e adattamento Letizia Russo; con Fausto Russo Alesi, Arianna Scommegna, Mattia Fabris; regia Serena Sinigaglia. Info: www.centrosantachiara.it; numero verde 800.013952; info@ centrosantachiara.it. Teatro BERTOLDO Trento. Ore 20.45. Teatro S. Marco. Spettacolo di Giulio Cesare Croce, traduzione in dialetto trentino di Camillo Caresia con la Filodrammatica “S. Martino” di Fornace. Nell’ambito della rassegna “Il Concorso - Premio Mario Roat”. Info: Co.Fa.s. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro NE VEDEM AL BAR Riva del Garda. Ore 20.45. Teatro della Comunità di Valle Alto Garda e Ledro. Spettacolo di Massimo Lazzeri con la Compagnia “I Sarcaioli” dell’Alto Garda. Nell’ambito della 23ª edizione di “Ottobre a teatro”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro EN FUGA COL CATETERE Cognola. Ore 20.45. Teatro. Spettacolo di Eva De Rosa e Massimo Canzano con la Filodrammatica “Teatro a Zambana” di Zambana. Nell’ambito della rassegna teatrale “Insieme a teatro sull’Argentario”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro ARMONICAMENTE DAL FRONTE Civezzano. Ore 20.45. Teatro “Luigi Pirandello”. Spettacolo di e con l’Associazione Culturale Teatro-Musica “2 GiGa” di Rovereto. Nell’ambito della 15ª Rassegna Teatrale “Bruno Palaoro”. Ingresso: intero € 6,00, ragazzi fino a 12 anni € 4,00. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www. cofas.it.

Teatro PIRATI DE MONTAGNA Telve. Ore 20.45. Teatro. Spettacolo di Stefano Borile con la “Filolevico” di Levico Terme. Nell’ambito della 12ª Rassegna di teatro amatoriale dialettale Palcoscenico telvato. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro G’HO ‘NA FIOLA BELLISSIMA! Sopramonte. Ore 21. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di Valerio Di Piramo - adattamento dialettale di Valerio Bombardelli con la Filodrammatica di Sopramonte. Nell’ambito della 28ª Rassegna Teatrale a Sopramonte. Info: Co.Fa.s. Tel. 0461.237352; www. cofas.it; info@cofas.it. Teatro LE GALINE DEL SIOR GÜNTHER Ziano di Fiemme. Ore 20.45. Teatro. Spettacolo tratto da “Agenzia Matrimoniale” di Stefano Palmucci con la Compagnia Teatrale “Aldebaran” di Ziano di Fiemme. Info: Co.Fa.s. Tel. 0461.237352; www. cofas.it; info@cofas.it. Teatro ragazzi LA RISCOSSA DEL CLOWN Meano. Ore 17. Teatro, via delle Sugarine 22. Una simpatica e coinvolgente storia di un clown che vuole farsi giustizia! Dopo novant’anni di sfortuna, delusione e scivoloni un vecchio clown torna a cavallo della sua sedia a rotelle per farsi giustizia. Sarà un’impresa impossibile dove renne acrobate, giocolieri miopi e mosche assassine cercheranno di impedirglielo. A colpi di naso rosso farà occhi neri e lotterà fino all’ultimo respiro per difendere la sua dignità. Se ci riuscirà sarà solo grazie al sostegno degli spettatori. Uno spettacolo di circo e teatro al servizio della leggerezza e del divertimento. Un cabaret alla riscossa in un cui il clown trionfa! Info: Tel. 0461.511332; info@teatrodimeano.it.

Tradizione SAGRA DI SAN LEONARDO Castelnuovo. A Castelnuovo, presso il tendone riscaldato di Viale Venezia, tradizionale appuntamento gastronomico per assaporare le tipiche pezate de agnelo cucinate secondo la ricetta di una volta. APT Valsugana uff. di Borgo Valsugana Tel. 0461.727740.

4 DOMENICA Enogastronomia SERATA DI FINE STAGIONE Pergine Valsugana. Castello. Ore 18.30 concerto. Ore 19.30 aperitivo. Ore 20.30 cena. € 50,00, prenotazione obbligatoria. Info: Castel Pergine Tel. 0461.531158; info@castelpergine.it. Teatro MACBETH Trento. Ore 16. Centro Servizi Culturali S.Chiara - Via S. Croce, 67. Un nuovo allestimento di un grande classico shakespeariano messo in scena dalla Compagnia Regionale, in prima nazionale. Spettacolo di William Shakespeare; ttaduzione e adattamento Letizia Russo; con Fausto Russo Alesi, Arianna Scommegna, Mattia Fabris; regia Serena Sinigaglia. Info: www.centrosantachiara.it; numero verde 800.013952; info@ centrosantachiara.it. Teatro ragazzi PERCHÉ GLI ALBERI PERDONO LE FOGLIE Civezzano. Ore 16. Teatro “Luigi Pirandello”. Spettacolo con la Compagnia “Gli alcuni” di Treviso. Nell’ambito della 12ª Rassegna Teatrale per ragazzi “Il grillo parlante”. Ingresso: adulti € 6,00, ragazzi fino a 12 anni € 4,00. Info: Co.Fa.s. Tel. 0461.237352; www. cofas.it; info@cofas.it. Teatro ragazzi GLI AMICI DI PETER Calavino. Ore 16.30. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di e con la Filodrammatica “Vi.Va” di Vigolo Vattaro. Nell’ambito della 16ª Ras-

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trentinoappuntamenti segna Provinciale di Teatro Amatoriale per Ragazzi. Info: Co.Fa.s. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro ragazzi 7 SPOSE PER 7 FRATELLI Cognola. Ore 16.30. Teatro Auditorium. Spettacolo di Lorenza Pallaoro con la Filodrammatica di Laives - “Filopiccola. Nell’ambito della 16ª Rassegna Provinciale di Teatro Amatoriale per Ragazzi. Info: Co.Fa.s. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro ragazzi PINOCHHIO PINOCHIO Trento. Ore 16. Teatro Auditorium, Via S. Croce. Spettacolo di Giuseppe Di Bello, con Teto Andreoli. Biglietto bambini € 4,00 / Adulti € 6,00 / Under 3 gratuito / Oltre il terzo figlio biglietto gratuito. Info: www.centrosantachiara.it. Tradizione SAGRA DI SAN LEONARDO Castelnuovo. A Castelnuovo, presso il tendone riscaldato di Viale Venezia, tradizionale appuntamento gastronomico per assaporare le tipiche pezate de agnelo cucinate secondo la ricetta di una volta. APT Valsugana uff. di Borgo Valsugana Tel. 0461.727740.

5 LUNEDÌ Teatro MACBETH Trento. Ore 20.30. Teatro Cuminetti. Dramma di William Shakespeare, traduzione e adattamento Letizia Russo; con Fausto Russo Alesi, Arianna Scommegna, Mattia Fabris e con Giovanni Battaglia, Gianluca Bazzoli, Noemi Grasso, Paolo Grossi, Sebastiano Kiniger, Pierpaolo Preziuso, Federica Quartana, Sara Rosa Losilla, Maria Giulia Scarcella, Elvira Scorza e Federico Vivaldi. Regia Serena Sinigaglia. Info: www.centrosantachiara.it.

6 MARTEDÌ Cultura CONFERENZA - DISTURBO BIPOLARE Trento. Dalle ore 17 alle 19. Sala conferenze - Fondazione Caritro - via Calepina 1. L’iniziativa è inserita all’interno del progetto “FARe-formarsi assieme responsabilmente” nato nel 2015 con più obiettivi: sensibilizzare e confrontarsi con la cittadinanza sui temi della salute mentale per combattere pregiudizi, promuovere salute e favorire percorsi per migliorare la qualità della vita. Il Servizio di salute mentale dell’Azienda sanitaria di Trento promuove un ciclo di incontri di sensibilizzazione sul disagio psichico. Negli incontri in oggetto a parlare, davanti al pubblico, ci saranno persone che stanno vivendo o hanno vissuto sulla loro pelle il disagio mentale e al loro fianco familiari, operatori e medi-

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ci. Raccontando la loro esperienza diretta, queste persone potranno dimostrare come il percorso di guarigione personale può portare ad un cambiamento e ad un miglioramento della qualità della vita. Info: www.fareassieme.it; Tel. 0461.902884-86; progettofaressmtn@apss.tn.it. Musica I CONCERTI DI CASA RAPHAEL - FESTIVAL INTERNAZIONALE DELL’ARMONICA A BOCCA RoncegnoTerme. Ore 21. Palace Hotel Casa Raphael- Un grande ritorno - Trio Palbert e Duo Albertini-Bruni; Santo Albertini: armonica cromatica; Edoardo Bruni: pianoforte; Ettore Filippi: armonica accordo; Renzo Bressan: armonica basso. Ingresso libero. Info: Palace Hotel Casa Raphael Tel. 0461.772000. Teatro MACBETH Trento. Ore 20.30. Centro Servizi Culturali S.Chiara - Via S. Croce, 67. Un nuovo allestimento di un grande classico shakespeariano messo in scena dalla Compagnia Regionale, in prima nazionale. Spettacolo di William Shakespeare; ttaduzione e adattamento Letizia Russo; con Fausto Russo Alesi, Arianna Scommegna, Mattia Fabris; regia Serena Sinigaglia. Info: www.centrosantachiara.it; numero verde 800.013952; info@ centrosantachiara.it.

7 MERCOLEDÌ Cultura MESE MONTAGNA ALESSANDRO BEBER Vezzano. Ore 20.45. Palestra Polo Scolastico. Un viaggio ricco di emozioni che parlerà dei diversi modi di vivere la montagna, raccontandola attraverso serate, film, libri, mostre da alpinisti ed esperti internazionali, ma anche attraverso le esperienze di semplici conoscitori o amanti di questo affascinante mondo. Info: APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi Tel. 0461.216000; info@discovervalledeilaghi.it; www.discovervalledeilaghi.it; www.mesemontagna.it. Cultura DI STORIE E DI STRADE. LE CITTÀ RACCONTANO. BERLINO Giovo. Ore 20.30. Biblioteca Comunale a Verla. All’interno della rassegna “Di storie e di strade. Le città raccontano”, che approfondisce il tema delle città divise attraverso la letteratura e le arti, viaggio alla scoperta di Berlino con la giornalista Emanuela Macrì. Ingresso libero. Info: Tel. 0461.684735.

Musica «ORCHESTRA HAYDN» Trento. Ore 20.30. Teatro Auditorium Santa Chiara, via Santa Croce 67. Michele Mariotti, Miriam Prandi violoncello su musiche di Alban Berg: Tre pezzi dalla Suite lirica, per archi; J. Haydn: Concerto per violoncello e orchestra n. 2 in re maggiore, Hob. viib: 2; L. v. Beethoven: Sinfonia n. 5 in do minore, op. 67. Info: www.haydn.it; n. verde 800.013952; info@haydn.it. Teatro MACBETH Trento. Ore 20.30. Teatro Cuminetti. Dramma di William Shakespeare, traduzione e adattamento Letizia Russo; con Fausto Russo Alesi, Arianna Scommegna, Mattia Fabris e con Giovanni Battaglia, Gianluca Bazzoli, Noemi Grasso, Paolo Grossi, Sebastiano Kiniger, Pierpaolo Preziuso, Federica Quartana, Sara Rosa Losilla, Maria Giulia Scarcella, Elvira Scorza e Federico Vivaldi. Regia Serena Sinigaglia. Info: www.centrosantachiara.it. Teatro CIÒ CHE NON SI PUÒ DIRE Borgo Valsugana. Ore 20.45. Teatro. Tratto da “Ciò che non si può dire. Il racconto del Cermis” di Pino Loperfido / Regia di Mirko Corradini / Musiche originali in scena Alessio Zeni / Con Mario Cagol.

8 GIOVEDÌ Musica 2° FESTIVAL INTERNAZIONALE DELL’ARMONICA A BOCCA Trento. Ore 21. Sala Fondazione Caritro - Via Calepina, 1. Un grande ritorno: Trio Palbert e due Albertini-Bruni. Info: associazione@armonicaamica.it; Tell. 0461.916010 - 340.5026235; www.armonicaamica.it. Teatro MACBETH Trento. Ore 20.30. Teatro Cuminetti. Dramma di William Shakespeare, traduzione e adattamento Letizia Russo; con Fausto Russo Alesi, Arianna Scommegna, Mattia Fabris e con Giovanni Battaglia, Gianluca Bazzoli, Noemi Grasso, Paolo Grossi, Sebastiano Kiniger, Pierpaolo Preziuso, Federica Quartana, Sara Rosa Losilla, Maria Giulia Scarcella, Elvira Scorza e Federico Vivaldi. Regia Serena Sinigaglia. Info: www.centrosantachiara.it. Teatro CIÒ CHE NON SI PUÒ DIRE Borgo Valsugana. Ore 20.45. Teatro. Tratto da “Ciò che non si può dire. Il racconto del Cermis” di Pino Loperfido / Regia di Mirko Corradini / Musiche originali in scena Alessio Zeni / Con Mario Cagol.

Teatro GEPPETTO E GEPPETTO Pergine Valsugana. Ore 20.45. Teatro Comunale di Pergine, P.zza Garibaldi 5/g. Scritto e diretto da Tindaro Granata, con Alessia Bellotto, Angelo di Genio, Tindaro Granata, Carlo Guasconi, Paolo Li Volsi, Lucia Rea, Roberta Rosignoli; coproduzione Teatro Stabile di Genova, Festival delle Colline Torinesi e Proxima Res. Info: www. teatrodipergine.it.

9 VENERDÌ Cultura MESE MONTAGNA ROSARIO SALA Vezzano. Ore 20.45. Palestra Polo Scolastico. Un viaggio ricco di emozioni che parlerà dei diversi modi di vivere la montagna, raccontandola attraverso serate, film, libri, mostre da alpinisti ed esperti internazionali, ma anche attraverso le esperienze di semplici conoscitori o amanti di questo affascinante mondo. Info: APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi Tel. 0461.216000; info@discovervalledeilaghi.it; www.discovervalledeilaghi.it; www.mesemontagna.it. Teatro MACBETH Trento. Ore 20.30. Teatro Cuminetti. Dramma di William Shakespeare, traduzione e adattamento Letizia Russo; con Fausto Russo Alesi, Arianna Scommegna, Mattia Fabris e con Giovanni Battaglia, Gianluca Bazzoli, Noemi Grasso, Paolo Grossi, Sebastiano Kiniger, Pierpaolo Preziuso, Federica Quartana, Sara Rosa Losilla, Maria Giulia Scarcella, Elvira Scorza e Federico Vivaldi. Regia Serena Sinigaglia. Info: www.centrosantachiara.it. Teatro IL COLPO DELLA STREGA Tesero. Ore 21. Teatro “Lucio Deflorian”. Spettacolo di John Graham, regia di Alessandro Di Spazio, con la Compagnia Luci della ribalta di Bolzano. Nell’ambito della 27a edizione della rassegna “Il piacere del teatro”. Info: www.filotesero.it. Teatro IL VESTITO NUOVO DELL’IMPERATORE Tesero. Ore 21. Teatro Comunale. Commedia brillante di John Graham con l’Associazione “Luci alla ribalta” di Bolzano. Nell’ambito della 27ª edizione di “Il piacere del teatro”. Info: Co.Fa.s. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro LO STRONZO Trento. Ore 21. Teatro Portland, Via Papiria 8. Un’enorme porta chiusa, volutamente anonima, rappresenta tutte le porte, mentali, sociali, culturali o reali che separano il ma-


trentinoappuntamenti schile dal femminile. Luca ha capito che, in fin dei conti, lui è uno stronzo. Spettacolo Teatro delle Temperie, di e con Andrea Lupo. Info: www.info@teatroportland.it; Tel. 0461.924470; info@teatroportland.it. Teatro JENA RIDENS - UNA RAPINA IN DIRETTA Villazzano. Ore 20.45. Teatro. Spettacolo di Alessandro Betti e Paola Galassi, regia di Paola Galassi con Ussi Alzati, Ottavio Bordone, Stefano Chiodaroli, Alfredo Colina. Un direttore di banca, una guardia giurata e due rapinatori pasticcioni si trovano chiusi nel caveau. Se la situazione non fosse abbastanza tesa e scomoda, parte il conto alla rovescia: alla chiusura del portellone, il sistema di aerazione riduce l’emissione d’aria del 70%. Il tempo è prezioso, scorre troppo in fretta, eppure appare lentissimo. Come ingannare l’attesa e distrarsi? Improvvisandosi attori senza nemmeno recitare: i quattro sono ripresi dalle telecamere di sorveglianza e finiscono nell’occhio dei media, concentrati sulla vicenda. Vincerà la fretta di salvarli o la logica cinica e morbosa del grande fratello? Una suspense crescente, carica di risate esplosive, che porterà a un epilogo inatteso. Info: www.teatrodivillazzano. it; Tel. 0461.913706; info@teatrodivillazzano.it.

10 SABATO Teatro MACBETH Trento. Ore 20.30. Centro Servizi Culturali S.Chiara - Via S. Croce, 67. Un nuovo allestimento di un grande classico shakespeariano messo in scena dalla Compagnia Regionale, in prima nazionale. Spettacolo di William Shakespeare; ttaduzione e adattamento Letizia Russo; con Fausto Russo Alesi, Arianna Scommegna, Mattia Fabris; regia Serena Sinigaglia. Info: www.centrosantachiara.it; numero verde 800.013952; info@ centrosantachiara.it. Teatro THE SHOW MUST GO ON Meano. Ore 20.45. Teatro, via delle Sugarine 22. La storia tragicomica di una compagnia teatrale amatoriale che deve debuttare e della loro regista che cerca di mantenere la calma. La storia si svolge in teatro: una compagnia amatoriale formata esclusivamente da donne sta per debuttare con il nuovo spettacolo ma durante la prova generale ne succedono di tutti i colori: riemergono vecchi rancori e personalità a dir poco particolari; la regista cerca di tenere sotto controllo la situazione che sta degenerando, in un contesto tragicomico che sfocia in una clamorosa sorpresa finale! Produzione: Compagnia Filodrammati-

ca Civezzano; di Valerio di Piramo; regia Roberto Claudiani con Daniela Pontalti, Mariacristina Guido, Susanna Caldonazzi, Francesca Berciga, Arianna Ambrosi, Elisabetta Caldonazzi, Aurora Lenzi, Sandro Bampi. Info: Tel. 0461.511332; info@teatrodimeano.it. Teatro L’HOTEL DEL LIBERO SCAMBIO Trento. Ore 20.45. Teatro S. Marco. Spettacolo di Georges Feydeau con la Compagnia “Gustavo Modena” di Mori. Nell’ambito della rassegna “Il Concorso - Premio Mario Roat”. Info: Co.Fa.s. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro EL CONVENTO DEL SANTO SPIRITO Telve. Ore 20.45. Teatro. Spettacolo di e con la Filodrammatica di Telve. Nell’ambito della 12ª Rassegna di teatro amatoriale dialettale Palcoscenico telvato. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro MAREMMA MAIALA!!! Sopramonte. Ore 21. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di Valerio Di Piramo (adattata in dialetto trentino) con il Gruppo “Prove deTeatro” di Calliano. Nell’ambito della 28ª Rassegna Teatrale a Sopramonte. Info: Co.Fa.s. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro EN SO TANTE SUL SOL LEVANTE Sarche. Ore 20.45. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di Andrea Oldani - traduzione dialettale di Ernesto Paternoster con la Filodrammatica “S. Rocco” di Nave S. Rocco. Nell’ambito della 26ª rassegna “Amici del teatro”. Info: Co.Fa.s. Tel. 0461.237352; www. cofas.it; info@cofas.it. Teatro LA SEDIA Gardolo. Ore 20.45. Teatro “Gigi Cona”. Spettacolo di e con Mario Cagol. Nell’ambito della 31ª rassegna di “Alegra ribalta”. Info: Co.Fa.s. Tel. 0461.237352; www. cofas.it; info@cofas.it. Teatro PIRATI DE MONTAGNA Sabbionara d’Avio. Ore 20.45. Teatro. Spettacolo di Stefano Borile con la “Filolevico” di Levico Terme. Nell’ambito del 13° memorial “Alberto Salvetti”.Info: Co.Fa.s. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro ODIO SBIANCHEZAR Pergine Valsugana. Ore 20.30. Teatro Comunale. Spettacolo di Luciano Zendron con la Filodrammatica “ACS Punto 3” di Canale di Pergine. Nell’ambito della 10ª edi-

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trentinoappuntamenti zione di “Autunno a teatro”. Info: Co.Fa.s. Tel. 0461.237352; www. cofas.it; info@cofas.it. Teatro BASTAVA ‘NA BOTA Povo. Ore 21. Teatro “Concordia”. Spettacolo di Loredana Cont con la Filodrammatica “Concordia ‘74” di Povo. Nell’ambito della 31ª rassegna teatrale “Isidoro Trentini”.Info: Co.Fa.s. Tel. 0461.237352; www. cofas.it; info@cofas.it. Teatro LE GALINE DEL SIOR GÜNTHER Castello di Fiemme. Ore 20.45. Teatro. Spettacolo tratto da “Agenzia Matrimoniale” di Stefano Palmucci con la Compagnia Teatrale “Aldebaran” di Ziano di Fiemme. Info: Co.Fa.s. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro BAR DE PAÉS... SEMPRE L’ISTESS Folgaria. Ore 21. Teatro “Paradiso”. Spettacolo di Fabio Valle con il Gruppo Teatrale “La Zinzola” di Folgaria. Info: Co.Fa.s. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro I MORTI NO I PAGA LE TASSE RoncegnoTerme. Ore 20.45. Teatro parrocchiale. Spettacolo teatrale regia di Lina Lisciotto. Associazione Teatrale Strapaes di Laives (BZ). Biglietto intero € 7, ridotto € 6 (minori fino ai 16 anni, tesserati UILT, tesserati NOI oratorio). Info: Tel. 340.7701815. Teatro JENA RIDENS - UNA RAPINA IN DIRETTA Villazzano. Ore 20.45. Teatro. Spettacolo di Alessandro Betti e Paola Galassi, regia di Paola Galassi con Ussi Alzati, Ottavio Bordone, Stefano Chiodaroli, Alfredo Colina. Info: www.teatrodivillazzano.it; Tel. 0461.913706; info@ teatrodivillazzano.it. Teatro ragazzi NIDO OlleValsugana. Ore 16.30. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di e regia Angelo Facchetti con Michele Beltrami e Paola Cannizzaro. Produzione Teatro il Telaio. Età consigliata dai 3 agli 8 anni. Ingresso unico € 3,00. Nell’ambito della rassegna “A teatro con mamma e papà” del Sistema Valsugana Orientale. Info: www.valsuganacultura.it.

11 DOMENICA Teatro MACBETH Trento. Ore 16. Centro Servizi Culturali S.Chiara - Via S. Croce, 67. Un nuovo allestimento di un grande classico shakespeariano messo in scena dalla Compagnia Regionale, in prima nazionale. Spettacolo di William Shakespeare; ttaduzione e adattamento

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Letizia Russo; con Fausto Russo Alesi, Arianna Scommegna, Mattia Fabris; regia Serena Sinigaglia. Info: www.centrosantachiara.it; numero verde 800.013952; info@ centrosantachiara.it. Teatro BAR DE PAÉS... SEMPRE L’ISTESS Folgaria. Ore 21. Teatro “Paradiso”. Spettacolo di Fabio Valle con il Gruppo Teatrale “La Zinzola” di Folgaria. Info: Co.Fa.s. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro PIANTALA, EMMA! Trento. Ore 15.30 e ore 17.30. Teatro San Marco, Via San Bernardino 6. Spettacolo con con Andrea Coppi, Massimo Lazzeri e Adele Pardi. Info: www.teatrosanmarco.it/la-famiglia-va-a-teatro/; Tel. 0461.233522; info@teatrosanmarco.it. Teatro ragazzi IL VESTITO NUOVO DELL’IMPERATORE Calavino. Ore 16.30. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di Gianni Rodari con la Compagnia “Argento Vivo” di Cognola. Nell’ambito della 16ª Rassegna Provinciale di Teatro Amatoriale per Ragazzi. Info: Co.Fa.s. Tel. 0461.237352; www. cofas.it; info@cofas.it. Teatro ragazzi GLI AMICI DI PETER Cognola. Ore 16.30. Teatro Auditorium. Spettacolo di e con la Filodrammatica “Vi.Va” di Vigolo Vattaro. Nell’ambito della 16ª Rassegna Provinciale di Teatro Amatoriale per Ragazzi. Info: Co.Fa.s. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro ragazzi RACCONTO ALLA ROVESCIA Dro. Ore 16.30. Teatro Parrocchiale. Età consigliata: dai 3 anni. Posto unico non numerato: € 4,00. Informazioni: Ufficio Biblioteca comunale Tel. 0464.504444; dro@biblio.infotn.it.

12 LUNEDÌ Musica CONCERTO CLARA JUMI-KANG Trento. Ore 20.30. Via Verdi 30. Clara Jumi-Kang, violino; Sunwook Kim, pianoforte su musiche di L. van Beethoven: Sonata per violino e pianoforte n. 1 in Re magg. op. 12 n. 1; O. Respighi: Sonata in si min. per violino e pianoforte P 110; R. Schumann: Tre Romanze op. 94; Brahms: Sonata n. 3 in re min. per violino e pianoforte, op. 108. Info: www.filarmonica-trento. it; Tel. 0461.985244; info@filarmonica-trento.it.

13 MARTEDÌ Cultura CONFERENZA - DISTURBO DI PERSONALITÀ Trento. Dalle ore 17 alle 19. Sala conferenze - Fondazione Caritro - via Calepina 1. L’iniziativa è inserita all’interno del progetto “FARe-formarsi assieme responsabilmente” nato nel 2015 con più obiettivi: sensibilizzare e confrontarsi con la cittadinanza sui temi della salute mentale per combattere pregiudizi, promuovere salute e favorire percorsi per migliorare la qualità della vita. Il Servizio di salute mentale dell’Azienda sanitaria di Trento promuove un ciclo di incontri di sensibilizzazione sul disagio psichico. Negli incontri in oggetto a parlare, davanti al pubblico, ci saranno persone che stanno vivendo o hanno vissuto sulla loro pelle il disagio mentale e al loro fianco familiari, operatori e medici. Raccontando la loro esperienza diretta, queste persone potranno dimostrare come il percorso di guarigione personale può portare ad un cambiamento e ad un miglioramento della qualità della vita. Info: www.fareassieme.it; Tel. 0461.902884-86; progettofaressmtn@apss.tn.it. Musica I CONCERTI DI CASA RAPHAEL - MELODIE ED ARMONIE SULLE CORDE DELLA CHITARRA Roncegno Terme. Ore 21. Palace Hotel Casa Raphael. Giacomo Parimbelli: chitarra su musiche: Visée, Tarrega, Llobet, Noceti, Ferri. Ingresso libero. Info: Palace Hotel Casa Raphael Tel. 0461.772000. Teatro COMPAGNIA UMBERTO ORSINI: IL GATTO Riva del Garda. Ore 21. Sala Garda, Palazzo dei Congressi. Dall’omonimo romanzo di Georges Simenon. Traduzione e adattamento Fabio Bussotti con Alvia Reale e Elia Schilton. Regia di Roberto Valerio. Info: www.compagniaorsini.it. Teatro AIDA TALLIENTE: AISHA Pergine Valsugana. Teatro Comunale di Pergine, P.zza Garibaldi 5/g. Ore 19.30 Spettacolo su palco. Alle 20.30 cena solidale. Prezzo unico 25 euro per lo spettacolo e la cena. Massimo 90 persone. Per ragioni organizzative è necessaria la prenotazione. Info: www. teatrodipergine.it.

14 MERCOLEDÌ Cultura MESE MONTAGNA ALESSANDRO DE BERTOLINI Vezzano. Ore 20.45. Palestra Polo Scolastico. Un viaggio ricco di emozioni che parlerà dei diversi modi di vivere la montagna, raccontandola attraverso serate, film,

libri, mostre da alpinisti ed esperti internazionali, ma anche attraverso le esperienze di semplici conoscitori o amanti di questo affascinante mondo. Info: APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi Tel. 0461.216000; info@discovervalledeilaghi.it; www.discovervalledeilaghi.it; www.mesemontagna.it. Teatro BUKUROSH, MIO NIPOTE. IL RITORNO DEI SUOCERI ALBANESI Rovereto. Ore 20.45. Teatro Zandonai, Corso Bettini. Viola Produzioni. Spettacolo di Gianni Clementi con Francesco Pannofino, Emanuela Rossi, Andrea Lolli, Silvia Brogi, Maurizio Pepe, Filippo Laganà, Elisabetta Clementi, regia Claudio Boccaccini. Lucio e Ginevra sono appena tornati dall’Albania, reduci insieme a Corrado e Benedetta dal matrimonio riparatore di Camilla con Lushan, di cui è rimasta incinta durante i lavori di ristrutturazione del bagno di casa... Info e biglietti: www.teatro-zandonai.it.

15 GIOVEDÌ Teatro IL GATTO Ala. Ore 21. Teatro G. Sartori, Via Sartori. Compagnia Umberto Orsini. Dall’omonimo romanzo di Georges Simenon. Traduzione e adattamento Fabio Bussotti con Alvia Reale e Elia Schilton. Regia di Roberto Valerio. Info: www. comune.ala.tn.it; www.compagniaorsini.it.

16 VENERDÌ Cultura INCONTRI IN VALSUGANA GIORGIO MORESI Levico Terme. Ore 17.30. Teatro Mons. Caproni. IIl tema del quarto incontro sarà il cambiamento che deriva dall’utilizzo dei dati e delle informazioni che le nuove tecnologie generano. Modera: Linda Stroppa, Giornalista RAI. Info: www.cr-altavalsugana.net. Cultura MESE MONTAGNA - DENIS URUBKO E ELISABETH REVOL Vezzano. Ore 20.45. Palestra Polo Scolastico. Un viaggio ricco di emozioni che parlerà dei diversi modi di vivere la montagna, raccontandola attraverso serate, film, libri, mostre da alpinisti ed esperti internazionali, ma anche attraverso le esperienze di semplici conoscitori o amanti di questo affascinante mondo. Info: APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi Tel. 0461.216000; info@discovervalledeilaghi.it; www.discovervalledeilaghi.it; www.mesemontagna.it.


trentinoappuntamenti Cultura ALL’INIZIO TUTTO ANDAVA BENE Giovo. Ore 20.30. Biblioteca Comunale a Verla. Lettura-spettacolo sulla violenza di genere con Marzia Todero. Quattro storie di donne che si incrociano attraverso tre stadi esistenziali: l’inizio, “quando tutto andava bene”, il poi, quando “qualcosa non ha funzionato” e l’infine, ovvero come queste donne hanno ritrovato se stesse. Lo spettacolo è adattamento drammaturgico per letture-spettacolo dell’omonimo testo, edito dall’Osservatorio sulla violenza di genere, a cura di Marzia Todero con inserti audio e musicali a cura di Graziano Cagol. Ingresso libero. Info: Tel. 0461.684735. Danza BALLETTO DI MILANO: LE VIE EN ROSE... BOLERO Villazzano. Ore 21. Teatro di Villazzano, Via U. Giordano 6. Serata di danza su musiche di Maurice Ravel - canzoni francesi. Coreografie: Adriana Mortelliti. Info: www. teatrodivillazzano.it. Danza IL CANTO DI PENELOPE Trento. Ore 21. Teatro Cuminetti, Via Santa Croce. Spettacolo tratto da The Penelopiad di Margaret Atwood con Michela Embrìaco. Ingresso gratuito. Info e prenotazioni: organizzazione@multiversoteatro.org, Cell. 328.8497693, 328.6591101; www.multiversoteatro.org. Teatro HOTEL SUPRAMONTE Trento. Ore 20.45. Teatro di Meano, via delle Sugarine 22. Info: Tel. 0461.511332; info@teatrodimeano.it.

17 SABATO Cabaret PUCCI - IN TOLLERANZA.... ZERO! LevicoTerme. Ore 21. Palalevico. “In... tolleranza zero” è il nuovo spettacolo in cui Andrea Baccan, (in arte PUCCI), rende esilarante la fatica di vivere di chi, a 50 anni, si trova ad interagire con nuove e incomprensibili mode, nuove tecnologie, con la scuola della figlia e le devastanti e dispendiose attività extrascolastiche senza tralasciare gli acciacchi del mezzo secolo che si porta sulle spalle, costretto ad esami clinici ed esercizi fisici, per rimanere vitale in un mondo dove sono diventate indispensabili cose fino a poco tempo fa inutili e ridicole.. Cultura VISITA ALL’OSSERVATORIO ASTRONOMICO DI CELADO Castello Tesino. Dalle ore 21 alle 23. È attivo a Castello Tesino l’Osservatorio Astronomico del Celado, un’occasione unica per ammirare il cielo stellato e la luna

assieme all’Unione Astrofili del Tesino e della Valsugana. Ritrovo direttamente presso l’Osservatorio di Celado alle ore 20.45. Prenotazione obbligatoria entro le ore 12 del giorno dell’osservazione presso: APT Valsugana - Ufficio di Castello Tesino - Tel. 0461.727730; Ingresso € 5,00. Bambini fino ai 5 anni gratis. Ragazzi dai 6 ai 17 anni: € 3,00. Info: www.osservatoriodelcelado.net. Musica LO SCHIACCIANOCI MINIFILARMONICA Trento. Ore 17.30. Via Verdi 30. La storia di un mondo fatato raccontata con suoni meravigliosi creati da uno dei più straordinari musicisti della storia il russo Ciaikovski. Per Orchestra e voce recitante. Arrangiamento di Sebastiano Evangelista; voce recitante: Aurora Pontalti e Letizia Moser. Orchestra Junior. Franco Evangelista: direttore. Info: www.filarmonica-trento.it; Tel. 0461.985244; info@filarmonica-trento.it. Musica MORS STUPEBIT ET NATURA - MUSICANTICA Trento. Ore 21. Badia di San Lorenzo. Il Gruppo vocale Laurence K. J. Feininger, diretto da Roberto Gianotti in un itinerario tra laude e canti gregoriani con intermezzi e contrappunti “al sax” a cura di Gavino Murgia. Info: www.centrosantachiara.it; Tel. 0461.213811; n. verde 800.013952; info@centrosantachiara.it. Teatro CIÒ CHE NON SI PUÒ DIRE Aldeno. Ore 20.45. Teatro. Tratto da “Ciò che non si può dire. Il racconto del Cermis” di Pino Loperfido / Regia di Mirko Corradini / Musiche originali in scena Alessio Zeni / Con Mario Cagol. Teatro ISABELLA, TRA CARAVELLE E UN CACCIABALLE Trento. Ore 20.45. Teatro S. Marco. Spettacolo di Dario Fo con T.I.M. Teatro Instabile Meano. Nell’ambito della rassegna “Il Concorso - Premio Mario Roat”. Info: Co.Fa.s. Tel. 0461.237352; www. cofas.it; info@cofas.it.

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Teatro RUMORI FUORI SCENA Cognola. Ore 20.45. Teatro. Spettacolo di Michael Frayn con la Filodrammatica “Don Bosco” di Pergine. Nell’ambito della rassegna teatrale “Insieme a teatro sull’Argentario”. Info: Co.F.As. Societa’ soggetta di all’attivita’ di edirezione e coordinamento di Gruppo SpaGiotto via Giotto – 39100 Bolzano.Das DasUnternehmen Unternehmen unterSocieta’ soggetta all’attivita’ direzione coordinamento da partedadiparte Gruppo SantiniSantini Spa via 4/a 4/a – 39100 Bolzano. unterTel. 0461.237352; info@cofas.it; steht und der Leitung und Koordination derSantini GruppeAG Santini • CF &02754960215 P.IVA 02754960215 & MwSt.Nr. 500.000i.vi.v v.e.Gesellschaftskapital Gesellschaftskapital steht der Leitung Koordination der Gruppe • CFAG & P.IVA St.Nr.St.Nr. & MwSt.Nr. Cap.Cap. soc.soc. 500.000 - -v.e. Ufficio Registro imprese: CCIAA BZ,diNumero di iscrizione 02754960215 • Eintragung inHandelskammer die Handelskammer Bozen, Eintragungsnummer 02754960215 02754960215 Ufficio Registro imprese: CCIAA BZ, Numero iscrizione 02754960215 • Eintragung in die Bozen, Eintragungsnummer www.cofas.it.

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Teatro PIRATI DE MONTAGNA Civezzano. Ore 20.45. Teatro “Luigi Pirandello”. Spettacolo di Stefano Borile con la “Filolevico” di Levico Terme. Nell’ambito della 15ª Rassegna Teatrale “Bruno

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tmnovembre Societa’ soggetta all’attivita’ direzione e BZ, coordinamento da parte di Gruppo•Santini Spainvia 4/a – 39100 Bolzano. Das Unternehmen unterUfficio Registro di imprese: CCIAA Numero di iscrizione 02754960215 Eintragung dieGiotto Handelskammer Bozen, Eintragungsnummer 02754960215 steht der Leitung und Koordination der Gruppe Santini AG • CF & P.IVA 02754960215 St.Nr. & MwSt.Nr. Cap. soc. 500.000 i.v - v.e. Gesellschaftskapital Ufficio Registro imprese: CCIAA BZ, Numero diCFiscrizione 02754960215St.Nr. • Eintragung in die Handelskammer Banca Bozen,Cassa Eintragungsnummer & P.IVA 01713030219 & MwSt.Nr. Rurale di Bolzano02754960215


trentinoappuntamenti Palaoro”. Ingresso: intero € 6,00, ragazzi fino a 12 anni € 4,00. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it.

Cont con la Filodrammatica “Concordia ‘74” di Povo. Info: Co.Fa.s. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it.

Teatro EL CONVENTO DEL SANTO SPIRITO Telve. Ore 20.45. Teatro. Spettacolo di e con la Filodrammatica di Telve. Nell’ambito della 12ª Rassegna di teatro amatoriale dialettale Palcoscenico telvato. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

Teatro BIANCA COME I FINOCCHI IN INSALATA Trento. Ore 21. Bottega delle Arti, Passaggio Teatro Osele, Via Suffragio 53. Testo e regia di Silva Marchetti con Andrea Ramosi, Produzione Compagnia del Calzino. Ingresso riservato ai tesserati Emit Flesti - tesseramento gratuito in loco. Info e prenotazioni: tel. 391.3100779, info@raumtraum.it o facebook.

Teatro L’HOTEL DEL LIBERO SCAMBIO Sabbionara d’Avio. Ore 20.45. Teatro. Spettacolo di Georges Feydeau con la Compagnia “Gustavo Modena” di Mori. Nell’ambito del 13° memorial “Alberto Salvetti”. Info: Co.Fa.s. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro QUEI DE MOLINA Pergine Valsugana. Ore 20.30. Teatro Comunale. Spettacolo di Giorgio Clementi con la Compagnia “Argento Vivo” di Cognola. Nell’ambito della 10ª edizione di “Autunno a teatro”. Info: Co.Fa.s. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro EL CAMP DEI FRATI Povo. Ore 21. Teatro “Concordia”. Spettacolo di Silvio Castelli con il Gruppo “Amici del Teatro” di Serravalle. Nell’ambito della 31ª rassegna teatrale “Isidoro Trentini”.Info: Co.Fa.s. Tel. 0461.237352; www. cofas.it; info@cofas.it. Teatro EN FUGA COL CATETERE Nave S. Rocco. Ore 20.30. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di Eva De Rosa e Massimo Canzano con la Filodrammatica “Teatro a Zambana” di Zambana. Nell’ambito della rassegna teatrale a Nave S. Rocco. Info: Co.Fa.s. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro MEGLIO SOLE CHE MALE ACCOMPAGNATE Besenello. Ore 20.30. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di Luisa Pachera con l’Associazione Culturale “Grenzland” di Avio. Info: Co.Fa.s. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro BAR DE PAÉS... SEMPRE L’ISTESS Pomarolo. Ore 21. Auditorium. Spettacolo di Fabio Valle con il Gruppo Teatrale “La Zinzola” di Folgaria. Info: Co.Fa.s. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro BASTAVA ‘NA BOTA Ziano di Fiemme. Ore 20.45. Teatro. Spettacolo di Loredana

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Teatro ragazzi RACCONTO ALLA ROVESCIA Trento. Ore 17. Teatro di Meano, via delle Sugarine 22. Il racconto alla rovescia è un conto alla rovescia, metafora del tempo che scorre e scandisce la vita in desideri e appuntamenti importanti. I personaggi della storia sono: Arturo, che è molto curioso, e la Morte, che è la regina dei conti alla rovescia. Nel giorno del suo compleanno Arturo schiaccia i piedi alla Morte. La Morte passava di lì perché aveva perso la sua farfalla. Ogni mattina, infatti, la Morte si mette una farfalla tra i capelli e la sera la farfalla vola via. La Morte regala ad Arturo 6 pacchetti. Ogni pacchetto contiene una sorpresa e corrisponde a un quadro dello spettacolo. Spettacolo di e con Claudio Milani; musiche originali Andrea Bernasconi, Emanuele Lo Porto, Debora Chiantella. Info: Tel. 0461.511332; info@teatrodimeano.it. Teatro ragazzi TEATRO PERDAVVERO: RE TUTTO CANCELLA - OVVERO COME NACQUERO LE PAROLE Trento. Ore 16. Teatro Cuminetti, Via S. Croce. Spettacolo di e con Marco Cantori, video e suoni Diego Gavioli, musiche Marco Cantori e Diego Gavioli, produzione Teatro Perdavvero. Età: 4-8 anni. Info: Bambini € 4,00, adulti € 6,00. Under 3 gratuito. Oltre il terzo figlio biglietto gratuito. Info: www.teatroperdavvero.it; www. centrosantachiara.it.

18 DOMENICA Teatro STORIE DI GIANNI Villazzano. Ore 16. Teatro di Villazzano, Via Giordano 6. Teatro delle Quisquilie. Spettacolo tr, atto da “Favole al telefono” di Gianni Rodari, luci e scene Andrea Coppi; drammaturgia, canzoni, arrangiamenti, interpretazione e regia Massimo Lazzeri. Info: www.teatrodivillazzano.it Tel. 0461.913706; info@teatrodivillazzano.it.

Teatro BIANCA COME I FINOCCHI IN INSALATA Trento. Ore 18. Bottega delle Arti, Passaggio Teatro Osele, Via Suffragio 53. Testo e regia di Silva Marchetti con Andrea Ramosi, Produzione Compagnia del Calzino. Ingresso riservato ai tesserati Emit Flesti - tesseramento gratuito in loco. Info e prenotazioni: tel. 391.3100779, info@raumtraum.it o facebook. Teatro ragazzi HÄNSEL E GRETEL Civezzano. Ore 16. Teatro “Luigi Pirandello”. Spettacolo di burattini con “I Burattini” di Luciano Gottardi. Nell’ambito della 12ª Rassegna Teatrale per ragazzi “Il grillo parlante”. Ingresso: adulti € 6,00, ragazzi fino a 12 anni € 4,00. Info: Co.Fa.s. Tel. 0461.237352; www. cofas.it; info@cofas.it. Teatro ragazzi W ROBIN! Calavino. Ore 16.30. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di Gigliola Brunelli con la Filodrammatica “S. Genesio - Junior” di Calavino. Nell’ambito della 16ª Rassegna Provinciale di Teatro Amatoriale per Ragazzi. Info: Co.Fa.s. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro ragazzi IL VESTITO NUOVO DELL’IMPERATORE Cognola. Ore 16.30. Teatro Auditorium. Spettacolo di Gianni Rodari con la Compagnia “Argento Vivo” di Cognola. Nell’ambito della 16ª Rassegna Provinciale di Teatro Amatoriale per Ragazzi. Info: Co.Fa.s. Tel. 0461.237352; www. cofas.it; info@cofas.it. Teatro ragazzi SIRENETTA STORY Vigolo Vattaro. Ore 16. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di Michele Pandini con l’Associazione Culturale “LupusinFabula” di Volano. Nell’ambito della 16ª Rassegna Provinciale di Teatro Amatoriale per Ragazzi. Info: Co.Fa.s. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro ragazzi I CUOCHI PASTICCIONI Trento. Ore 15.30 e ore 17.30. Teatro San Marco, Via San Bernardino 6. Precisi, puntuali e affidabili. Così bisogna essere quando si fa un lavoro di squadra! E, in cucina, il lavoro di squadra è fondamentale. E poi bisogna avere la buona volontà e la pazienza di ascoltare e capire i consigli di chi è più esperto. Secondo voi, un apprendista cuoco che si chiama Pasticcione, quali di queste caratteristiche ha? Sarà un orecchio attento o prenderà fischi per fiaschi? Saranno buoni i biscotti che preparerà? Avrete il coraggio di assaggiarli? Compagna ReBibo, di e con R. Cenedese e F. Fossa. Info:

www.teatrosanmarco.it/la-famiglia-va-a-teatro; Tel. 0461.233522; info@teatrosanmarco.it. Teatro ragazzi TEATRO PERDAVVERO: RE TUTTO CANCELLA - OVVERO COME NACQUERO LE PAROLE Trento. Ore 16. Teatro Cuminetti, Via S. Croce. Spettacolo di e con Marco Cantori, video e suoni Diego Gavioli, musiche Marco Cantori e Diego Gavioli, produzione Teatro Perdavvero. Età: 4-8 anni. Info: Bambini € 4,00, adulti € 6,00. Under 3 gratuito. Oltre il terzo figlio biglietto gratuito. Info: www.teatroperdavvero.it; www. centrosantachiara.it. Teatro ragazzi TIB TEATRO: C’ERA DUE VOLTE UN CUORE Pergine Valsugana. Ore 16. Teatro Comunale di Pergine, P.zza Garibaldi 5/g. Regia di Daniela Nicosia con Susanna Cro e Labros Mangheras, Solimano Pontarollo, produzione Tib Teatro.Età consigliata: dai 3 anni. Info: www. teatrodipergine.it.

20 MARTEDÌ Cultura CONFERENZA - PSICOSI Trento. Dalle ore 17 alle 19. Sala conferenze - Fondazione Caritro - via Calepina 1. L’iniziativa è inserita all’interno del progetto “FARe-formarsi assieme responsabilmente” nato nel 2015 con più obiettivi: sensibilizzare e confrontarsi con la cittadinanza sui temi della salute mentale per combattere pregiudizi, promuovere salute e favorire percorsi per migliorare la qualità della vita. Il Servizio di salute mentale dell’Azienda sanitaria di Trento promuove un ciclo di incontri di sensibilizzazione sul disagio psichico. Negli incontri in oggetto a parlare, davanti al pubblico, ci saranno persone che stanno vivendo o hanno vissuto sulla loro pelle il disagio mentale e al loro fianco familiari, operatori e medici. Raccontando la loro esperienza diretta, queste persone potranno dimostrare come il percorso di guarigione personale può portare ad un cambiamento e ad un miglioramento della qualità della vita. Info: www.fareassieme.it; Tel. 0461.902884-86; progettofaressmtn@apss.tn.it. Musica 2° FESTIVAL INTERNAZIONALE DELL’ARMONICA A BOCCA Roncegno. Ore 21. Palace Hotel - Piazza de Giovanni. Concerto finale di chiusura del festival con gli amici dell’Armonica a bozza. Nel Salone delle Feste con oltre 25 armoniche e numerosi altri stumenti di sostegno. Info: associazione@armonicaamica.it;


trentinoappuntamenti Tell. 0461.916010 - 340.5026235; www.armonicaamica.it. Musica CONCERTO - STORYVILLE STORY Borgo Valsugana. Ore 20.45. Teatro del Centro Scolastico. Mercurio Management. Mario Ottolini, trombone; Fabrizio Bosso, tromba; Vanessa Tagliabue Yorke, voce; Paolo Birro, pianoforte; Glauco Benedetti, sousaphone; Paolo Mappa, batteria. Info: www.trentinospettacoli.it. Teatro BEDOUINE Trento. Ore 21. Teatro SanbàPolis Via della Malpensada, 80-88. Biglietto Posto unico non numerato intero € 10, ridotto under 26 € 8, ridotto univeristari € 5 . Nell’ambito della rassegna “Transiti”. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 80013952.

21 MERCOLEDÌ Cultura MESE MONTAGNA STEFANO TORRIONE Vezzano. Ore 20.45. Palestra Polo Scolastico. Un viaggio ricco di emozioni che parlerà dei diversi modi di vivere la montagna, raccontandola attraverso serate, film, libri, mostre da alpinisti ed esperti internazionali, ma anche attraverso le esperienze di semplici conoscitori o amanti di questo affascinante mondo. Info: APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi Tel. 0461.216000; info@discovervalledeilaghi.it; www.discovervalledeilaghi.it; www.mesemontagna.it. Danza AAKASH ODEDRA COMPANY: RISING Pergine Valsugana. Ore 20.45. Teatro Comunale di Pergine, P.zza Garibaldi 5/g. Coreografia Aakash Odedra. Ammalia con il suo mix di danza tradizionale indiana, kathak e bharata natyam, e linguaggi del contemporaneo Aakash Odedra, interprete e coreografo britannico di origini indiane di crescente fama internazionale. Rising è il suo spettacolo-culto, quello che l’ha rivelato e gli è valso numerosi premi. Quattro diverse coreografie nate su di lui, sul suo corpo minuto eppure potentissimo e ammaliante sulla scena firmate da tre grandi come Akram Khan, Russell Maliphant, Sidi Larbi Cherkaoui, a cui si aggiunge un vorticoso brano di kathak. Info: www.teatrodipergine.it. Musica «ORCHESTRA HAYDN» Trento. Ore 20.30. Teatro Auditorium Santa Chiara, via Santa Croce 67. Stanislav Kochanovsky; Bela Bartok su ,musiche: Divertimento per archi, Sz 113; J.S. Bach: Fuga (ricercata) a sei voci, bwv 1079/5; Orchestrazione di Anton Webern; R. Strauss: Il borghese gentiluomo: Suite, op. 60. Info: www.

haydn.it; n. verde 800.013952; info@haydn.it.

22 GIOVEDÌ Teatro LE BARUFFE CHIOZZOTTE Trento. Ore 20.30. Centro Servizi Culturali S.Chiara - Via S. Croce, 67. Lo spettacolo diretto da Paolo Valerio restituisce al pubblico l’ultimo testo del drammaturgo veneziano Carlo Goldoni, fatta eccezione del suo testo d’addio, “Le ultime sere di Carnevale”, che scrive prima della sua faticosa partenza per Parigi. Questa nuova versione de “Le baruffe chiozzotte” regala un affresco del Goldoni più vero e autentico: il gusto per il dialetto veneziano, la musica, il ballo e le risate fanno di quest’opera uno spettacolo divertente, leggero e popolare, tuttavia contornato da un velo di tristezza. In questa rappresentazione di grande leggerezza e irresistibile divertimento si intravede il colore della malinconia, la sensazione del tempo che fugge. Le donne delle “Baruffe” sono in attesa, hanno una decisa urgenza, quella di non far passare un altro inverno senza essersi maritate. I loro uomini sono pescatori e, presto o tardi, il mare li chiamerà a sé. Info: www.centrosantachiara. it; n. verde 800.013952; info@centrosantachiara.it. Teatro LUDUS IN FABULA: SEPARAZIONE Pergine Valsugana. Ore 20.45. Teatro Comunale di Pergine, P.zza Garibaldi 5/g. Spettacolo di Tom Kempinski, regia e traduzione Marina Thovez con Marina Thovez e Mario Zucca, produzione Ludus in Fabula. Info: www.teatrodipergine.it.

23 VENERDÌ Cultura MESE MONTAGNA - SIMONE MORO Vezzano. Ore 20.45. Palestra Polo Scolastico. Un viaggio ricco di emozioni che parlerà dei diversi modi di vivere la montagna, raccontandola attraverso serate, film, libri, mostre da alpinisti ed esperti internazionali, ma anche attraverso le esperienze di semplici conoscitori o amanti di questo affascinante mondo. Info: APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi Tel. 0461.216000; info@discovervalledeilaghi.it; www.discovervalledeilaghi.it; www.mesemontagna.it. Danza AAKASH ODEDRA COMPANY: RISING Rovereto. Ore 20. Auditorium Melotti, Corso Bettini. Coreografia Aakash Odedra. Ammalia con il suo mix di danza tradizionale indiana, kathak e bharata natyam, e linguaggi del contemporaneo Aakash Odedra, interprete e coreo-

grafo britannico di origini indiane di crescente fama internazionale. Rising è il suo spettacolo-culto, quello che l’ha rivelato e gli è valso numerosi premi. Quattro diverse coreografie nate su di lui, sul suo corpo minuto eppure potentissimo e ammaliante sulla scena firmate da tre grandi come Akram Khan, Russell Maliphant, Sidi Larbi Cherkaoui, a cui si aggiunge un vorticoso brano di kathak. Info: www. centrosantachiara.it.

applausi in tutto il mondo e ha fatto scatenare il pubblico con le mitiche canzoni degli Abba: quasi 10 anni dal film con Meryl Streep, arriva in Italia una nuovissima versione di “Mamma Mia! “ che per la prima volta sarà realizzata da una grande produzione tutta italiana, con protagonisti tre attori amatissimi dal grande pubblico come Luca Ward, Paolo Conticini e Sergio Muniz. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952; info@centrosantachiara.it.

Musica CONCERTO META4 E GRINGOLTS QUARTETS Trento. Ore 20.30. Via Verdi 30. Concerto su musiche di F. Mendelssohn: Ottetto in Mi bem. magg. per archi op. 20; J. Kuusisto: Play III (prima esecuzione italiana); G. Enescu: Ottetto in Do magg. per archi op. 7. Info: www.filarmonica-trento.it; Tel. 0461.985244; info@filarmonica-trento.it.

Teatro COMPAGNIA LUHA-ART SURVIVAL KIT: LA SCELTA DI ANDREA Arco. Ore 21. Centro Giovani Cantiere 26, Loc, Prabi. Spettacolo finale progetto “Con gli occhi di mia madre”.Testo di Carolina de la Calle Casanova. Regia di Carolina de la Calle Casanova e Ornela Marcon con Davide Azzolini, Patrizia Canazza, Lisa Comai, Lavinia Frasca, Sara Gazzini, Luca Giommi, Matteo Moncalieri, Pelagie Nyakokpa, Liana Penner, Elisa Salvini, Paolo Scottini, Saverio Sculli, Valeria Simonini. Info: www.facebook.com/ LuHaArtSurvivalKit/.

Teatro MEGLIO SOLE CHE MALE ACCOMPAGNATE Mori. Ore 20.30. Teatro “Gustavo Modena”. Spettacolo di Luisa Pachera con l’Associazione Culturale “Grenzland” di Avio. Info: Co.Fa.s. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro NÉ SERVA NÉ PADRONA SPETTACOLO TEATRALE BorgoValsugana. Ore 20.45. Teatro del Centro Scolastico. Confessione buffa sulle donne della Commedia dell’Arte, di e con Claudia Contin Arlecchino. In occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Ingresso gratuito. Info: www.trentinospettacoli.it. Teatro TUTTO SCORRE Trento. Ore 21. Teatro Portland, Via Papiria 8. Lasciarsi scorrere la pipì tra le gambe è l’unico modo che una ragazza disabile ha per proteggersi dal mondo. Una critica grottesca sulla superficialità del nostro mondo.Spetaccolo con il Teatro Popolare dell’Arte, Di Massimo Sgorbani, Con Rosanna Gentili e Gilberto Colla. Regia Gianfranco Pedullà e Massimo Sgorbani. Info: www.info@teatroportland.it; Tel. 0461.924470; info@teatroportland.it. Teatro LE BARUFFE CHIOZZOTTE Trento. Ore 20.30. Centro Servizi Culturali S.Chiara - Via S. Croce, 67. Spettacolo di Carlo Goldoni, regia Paolo Valerio con il Teatro Stabile del Veneto. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952; info@centrosantachiara.it. Teatro MAMMA MIA! Trento. Ore 21. Auditorium Santa Chiara, Via Santa Croce 67. Forse la più celebre commedia musicale degli anni 2000 che ha strappato

Teatro LUCILLA GIAGNONI: DONNE Arco. Ore 21. Centro Giovani Cantiere 26, Loc, Prabi. Racconti di piccole donne scritti da grandi donne poesie, letture e storie intrecciate e raccontate da Lucilla Giagnoni. Info: www.lucillagiagnoni.it.

24 SABATO Cultura MESE MONTAGNA NICOLE ORLANDO E ANNA TORRETTA Vezzano. Ore 20.45. Palestra Polo Scolastico. Un viaggio ricco di emozioni che parlerà dei diversi modi di vivere la montagna, raccontandola attraverso serate, film, libri, mostre da alpinisti ed esperti internazionali, ma anche attraverso le esperienze di semplici conoscitori o amanti di questo affascinante mondo. Info: APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi Tel. 0461.216000; info@discovervalledeilaghi.it; www.discovervalledeilaghi.it; www.mesemontagna.it. Teatro ANIMA TRENTINA CERCASI TRENTINO S’CET Trento. Ore 20.45. Teatro S. Marco. Spettacolo di Antonia Dalpiaz con “Filobastia” di Preore. Nell’ambito della rassegna “Il Concorso - Premio Mario Roat”. Info: Co.Fa.s. Tel. 0461.237352; www. cofas.it; info@cofas.it. Teatro SU CO LE RECE Sopramonte. Ore 21. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di e con Loredana Cont. Nell’ambito della 28ª Rassegna Teatrale a Sopramonte. Info: Co.Fa.s. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it.

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trentinoappuntamenti Teatro LA PAZIENZA DEL SIGNOR PREVOSTO Sarche. Ore 20.45. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di Luigi Galli con la Filodrammatica “Arcobaleno” di Arco. Nell’ambito della 26ª rassegna “Amici del teatro”. Info: Co.Fa.s. Tel. 0461.237352; www. cofas.it; info@cofas.it. Teatro PIAZZA ROSSA Gardolo. Ore 20.45. Teatro “Gigi Cona”. Spettacolo di Claudio Morelli con la Filodrammatica di Canezza. Nell’ambito della 31ª rassegna di “Alegra ribalta”. Info: Co.Fa.s. Tel. 0461.237352; www. cofas.it; info@cofas.it. Teatro CANTIERE A LUCI ROSSE Sabbionara d’Avio. Ore 20.45. Teatro. Spettacolo di Igino Dalle Vedove con la Compagnia “Teatro dell’Attorchio” di Cavaion (VR). Nell’ambito del 13° memorial “Alberto Salvetti”. Info: Co.Fa.s. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro ATTENTI AL PARROCO! Pergine Valsugana. Ore 20.30. Teatro Comunale. Spettacolo di Ernesto Paternoster con la Filodrammatica “La Grinta” di Arco. Nell’ambito della 10ª edizione di “Autunno a teatro”. Info: Co.Fa.s. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro ONESTI SE NASSE, FURBI SE DEVENTA Povo. Ore 21. Teatro “Concordia”. Spettacolo di Loredana Cont con la Filodrammatica “Nino Berti” di Rovereto. Nell’ambito della 31ª rassegna teatrale “Isidoro Trentini”.Info: Co.Fa.s. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro ME TOCA NAR A MAR...TIRIO Ziano di Fiemme. Ore 20.45. Teatro. Spettacolo di Giorgio Clementi con la Compagnia “Argento Vivo” di Cognola. Info: Co.Fa.s. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro VALAMOR Roncegno Terme. Ore 20.45. Teatro parrocchiale. Spettacolo teatrale regia di Loreta Fruet con il Gruppo Culturale Zivignago 87 di Zivignago. Biglietti: intero 7 €; ridotto 6 € (minori fino ai 16 anni, tesserati UILT, tesserati NOI oratorio). Info: 340.7701815 . Teatro LE BARUFFE CHIOZZOTTE Trento. Ore 20.30. Centro Servizi Culturali S.Chiara - Via S. Croce, 67. Spettacolo di Carlo Goldoni, regia Paolo Valerio con il Teatro Stabile del Veneto. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952; info@centrosantachiara.it.

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Teatro MAMMA MIA! Trento. Ore 17 e ore 21. Auditorium Santa Chiara, Via Santa Croce 67. Forse la più celebre commedia musicale degli anni 2000 che ha strappato applausi in tutto il mondo e ha fatto scatenare il pubblico con le mitiche canzoni degli Abba: quasi 10 anni dal film con Meryl Streep, arriva in Italia una nuovissima versione di “Mamma Mia! “ che per la prima volta sarà realizzata da una grande produzione tutta italiana, con protagonisti tre attori amatissimi dal grande pubblico come Luca Ward, Paolo Conticini e Sergio Muniz. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952; info@centrosantachiara.it. Teatro I CROCEVIA DELLE COSCIENZE. STORIA DI UN DISERTORE Rovereto. Ore 20.45. Teatro Zandonai, Corso Bettini. Associazione Tra le Rocce e il Cielo, ideazione e regia Paolo Fanini, testi Micaela Vettori e Paolo Fanini con Elisa Amistadi voce, Luca Tocco voce e chitarre, Michele Fanini chitarre, Michele Bazzanella basso elettrico e programmazioni, Carlo Nardi tastiere, mandolino e programmazioni. Coro Pasubio di Vallarsa diretto da Ivan Cobbe. Compagnia Artedanza per le coreografie di Fabrizio Bernardini. Già presentato nel 2015 nell’Anfiteatro della Campana dei Caduti, modificato in alcuni passaggi rispetto alla sua prima versione, “I Crocevia delle Coscienze - storia di un disertore” si propone idealmente a chiusura del triennio di celebrazioni per il centenario della prima guerra mondiale. Info: www.teatro-zandonai.it. Teatro ragazzi IL VESTITO NUOVO DELL’IMPERATORE Vigolo Vattaro. Ore 20.30. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di Gianni Rodari con la Compagnia “Argento Vivo” di Cognola. Nell’ambito della 16ª Rassegna Provinciale di Teatro Amatoriale per Ragazzi. Info: Co.Fa.s. Tel. 0461.237352; www. cofas.it; info@cofas.it. Teatro ragazzi MOMO, UN EROE BAMBINA Meano. Ore 17. Teatro di Meano, via delle Sugarine 22. Tratto dal romanzo di Michael Ende, regia di Luciano Gottardi; drammaturgia Veronica Risatti, in scena Laura Mirone, Veronica Risatti. Info: Tel. 0461.511332; info@teatrodimeano.it. Teatro ragazzi STORIA DI UN UOMO E LA SUA OMBRA Ospedaletto. Ore 16.30. Teatro Comunale. Spettacolo con Giuseppe Semeraro, Dario Cadei, Leone Marco, Bartolo Semeraro. Regia di

Giuseppe Semeraro. Produzione Principio Attivo Teatro. Età consigliata dai 5 anni. Nell’ambito della rassegna “A teatro con mamma e papà” del Sistema Valsugana Orientale. Info: www. valsuganacultura.it; www.principioattivoteatro.it. Tradizione SFILATA DELLA CORTE ASBURGICA E GRAN BALLO DI CORTE Levico Terme. Dalle ore 14 alle ore 16. Parco secolare degli Asburgo. Sfilata della Corte Asburgica e ballo di inaugurazione del Mercatino per tornare indietro nel tempo e ammirare la famiglia asburgica nella splendida cornice del parco. Info: www.visitlevicoterme. it; info@levicotermeincontra.com; Azienda per il Turismo Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it.

25 DOMENICA Enogastronomia FESTA DEL FORMAI DE MALGA Levico Terme. Ore 15. Parco Asburgico. Festa del formai de malga con la dimostrazione della lavorazione del latte e degustazione del formaggio locale lavorato sotto i vostri occhi e secondo le antiche usanze. Info: Consorzio Levico Terme in Centro; www.visitlevicoterme.it; info@levicotermeincontra.com; Azienda per il Turismo Valsugana Tel. 0461.727700; info@ visitvalsugana.it. Teatro LE BARUFFE CHIOZZOTTE Trento. Ore 16. Centro Servizi Culturali S.Chiara - Via S. Croce, 67. Spettacolo di Carlo Goldoni, regia Paolo Valerio con il Teatro Stabile del Veneto. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952; info@centrosantachiara.it. Teatro MAMMA MIA! Trento. Ore 17. Auditorium Santa Chiara, Via Santa Croce 67. Forse la più celebre commedia musicale degli anni 2000 che ha strappato applausi in tutto il mondo e ha fatto scatenare il pubblico con le mitiche canzoni degli Abba: quasi 10 anni dal film con Meryl Streep, arriva in Italia una nuovissima versione di “Mamma Mia! “ che per la prima volta sarà realizzata da una grande produzione tutta italiana, con protagonisti tre attori amatissimi dal grande pubblico come Luca Ward, Paolo Conticini e Sergio Muniz. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952; info@centrosantachiara.it. Teatro NELLA VECCHIA FATTORIA Trento. Ore 15.30 e ore 17.30. Teatro San Marco, Via San Bernardino 6. Spettacolo con A. Coppi, A. Lazzeri, M. Lazzeri. Info: www.te-

atrosanmarco.it; Tel. 0461.233522; info@teatrosanmarco.it. Teatro ragazzi W ROBIN!! Cognola. Ore 16.30. Teatro Auditorium. Spettacolo di Gigliola Brunelli con la Filodrammatica “S. Genesio - Junior” di Calavino. Nell’ambito della 16ª Rassegna Provinciale di Teatro Amatoriale per Ragazzi. Info: Co.Fa.s. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro ragazzi FONDAZIONE AIDA: IL MAGICO ZECCHINO D’ORO Pergine Valsugana. Ore 16. Teatro Comunale di Pergine, P.zza Garibaldi 5/g. Spettacolo con Gennaro Cataldo, Stefano Colli, Enzo Forleo, Maddalena Luppi, Giada Maragno e Rebecca Pecoriello, regia e drammaturgia Raffaele Latagliata e Pino Costalunga. Biglietti: 10 € intero; 8 € ridotto. Info: www. teatrodipergine.it.

26 LUNEDÌ Teatro CHEF A TEATRO Trento. Ore 20. Teatro SanbàPolis, Via della Malpensada 82. Il progetto coinvolge i ragazzi di The Staff del Teatro Valle dei Laghi, giovani con disabilità che diventeranno aiuto cuochi e camerieri per la serata, cimentandosi così in una nuova, emozionante sfida. I ragazzi affiancheranno chef di alto livello, provenienti da ristoranti del Trentino, che si sono distinti per originalità e ricerca del dettaglio. Spettacolo con Federico Parolari (chef) e con Matteo Mirandola e Enrico Ferrari. Info: www.associazioneatti.it; Cell. 348.2875130; info@associazioneatti.it. Teatro ALE E FRANZ: NEL NOSTRO PICCOLO Trento. Ore 21. Teatro Auditorium, Via S. Croce. Nel “Nostro piccolo” è un viaggio alla ricerca del nostro punto di partenza, quello che ha mosso la nostra voglia e ricerca di comicità. Ma Ridendo“.Info: www. fiabamusic.it.

28 MERCOLEDÌ Cultura MESE MONTAGNA - TOMAS FRANCHINI, MATTEO FALETTI, FABRIZIO DELLAI Vezzano. Ore 20.45. Palestra Polo Scolastico. Un viaggio ricco di emozioni che parlerà dei diversi modi di vivere la montagna, raccontandola attraverso serate, film, libri, mostre da alpinisti ed esperti internazionali, ma anche attraverso le esperienze di semplici conoscitori o amanti di questo affascinante mondo. Info: APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi Tel. 0461.216000; info@discovervalledeilaghi.it; www.discovervalledeilaghi.it; www.mesemontagna.it.


trentinoappuntamenti Cultura CINEMA, STORIE, LINGUAGGI Trento. Dalle ore 19 alle 22. Cinema Astra. “Più o meno Woody. Dieci cose da sapere sul cinema di Woody Allen” con Stefano Brenna, autore di “Woody Allen. Guida a un uso responsabile” (BookTime Milano). Oggetti, strade, città; nevrosi, disincanti e universi dilatati. Dieci cose fondamentali per entrare nel cinema di Woody Allen, prendersi uno stacco dalla realtà e tornare migliori nel caos di tutti i giorni. Ingresso libero e gratuito fino a esaurimento posti. Info: https://smtc.tsm.tn.it; Tel. 0461.020074 - 0461.020064.

Cultura MESE MONTAGNA - HANS KAMMERLANDER Vezzano. Ore 20.45. Palestra Polo Scolastico. Un viaggio ricco di emozioni che parlerà dei diversi modi di vivere la montagna, raccontandola attraverso serate, film, libri, mostre da alpinisti ed esperti internazionali, ma anche attraverso le esperienze di semplici conoscitori o amanti di questo affascinante mondo. Info: APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi Tel. 0461.216000; info@discovervalledeilaghi.it; www.discovervalledeilaghi.it; www.mesemontagna.it.

Danza BLANCA LI/ELEKTRIK Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale, via Oss Mazzurana 19. Direttore artistico e coreografie Blanca Li; assistente coreografo Glyslein Lefever e Rafael Linares. Una produzione Compagnia Blanca LI /Coproductions : Maison des Arts de Créteil & MA, scène nationale du pays de Monbéliard. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952; info@centrosantachiara.it.

Danza RICCARDO ZANDONAI E IL FLAMENCO Rovereto. Ore 20.45. Teatro Zandonai, Corso Bettini. La Pena Andaluza con Miguel Angel e Charo Espino, voce di Momi de Cadiz, chitarra Antonio Espanadero, percussione Rafael Garcia Fontaina. Danzatrici della Peña Andaluza di Rovereto con Adriana Grasselli e di Zambramora di Ancona con Michela Fossà. Info: www.teatro-zandonai.it.

29 GIOVEDÌ Cultura PRESENTAZIONE LIBRO Tione di Trento. Ore 20.30. Sala riunioni Municipio - Piazza C. Battisti, 1. Presentazione del libro: “Il bibliotecario” di Lorenzo Martinelli, ed. Curcu Genovese. Info: www. curcugenovese.it. Musica LA SERATA MACABRA Trento. Ore 20.30. Teatro Auditorium Santa Chiara - via Santa Croce 67. Spettacolo musicale con Stefan Milenkovich (violino solista); Rohan de Silva (pianoforte). Coro e Orchestra del Conservatorio Bonporti di Trento. Biglietti con posto numerato: - interi 15 € - ridotti 10 € (per giovani sotto i 25 anni: max 100 posti disponibili a questa tariffa). Info: www.centrosantachiara.it. Teatro TABACO TOSEGO MORTE SICURA S. Cristoforo al Lago. Ore 19.30. Ristorante “La Darsena”.Cena con delitto con la Compagnia “GAD Città di Trento”. Info: Co.Fa.s. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro PAPERO SRL: LA DIVINA COMMEDIOLA Pergine Valsugana. Ore 20.45. Teatro Comunale di Pergine, P.zza Garibaldi 5/g. Reading de l’Inferno tratto dalla Divina Commedia di Ciro Alighieri con Giobbe Covatta, produzione Papero srl. Info: www. teatrodipergine.it.

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Musica ARCHIE SHEPP IN CONCERTO Trento. Ore 21. Teatro Auditorium via Santa Croce 67. Uno dei veri giganti del jazz. Carismatico, intensissimo, capace di battaglie artistiche e sociali che hanno davvero cambiato il corso degli eventi nel ventesimo secolo, ancora oggi è un autentico fuoriclasse. D’altro canto aver condiviso palchi, idee e suggestioni con molti dei più grandi jazzisti di sempre (a partire da John Coltrane e Cecil Taylor) ed essersi ritrovato leader di varie formazioni fin dagli anni ‘60 gli ha donato un’aura e uno spessore che pochi musicisti viventi - non solo nel jazz - possono vantare. Nell’ambito della rassegna musicale “Jazz’about”. Biglietto posti Numerato al Teatro Auditorium intero € 22, ridotto under 26 € 20. Biglietto acquistato la sera dello spettacolo oppure online dalle ore 19 € 25. Info: www.centrosantachiara. it; n. verde 800.13952. Musica CONCERTO JOSEF SUK PIANO QUARTET Trento. Ore 20.30. Via Verdi 30. Concerto con Radim Kresta, violino; Eva Krestová, viola; Václav Petr, violoncello; Václav Mácha, piano su musiche di W. A. Mozart: Quartetto con pianoforte in sol min. KV 478; F. D’Amico: Quartettsatz (2017); A. Dvorak: Quartetto per pianoforte in Mi bem. magg. op. 87. Info: www.filarmonica-trento. it; Tel. 0461.985244; info@filarmonica-trento.it.

Teatro CIÒ CHE NON SI PUÒ DIRE Trento. Ore 20.45. Teatro Cuminetti. Tratto da “Ciò che non si può dire. Il racconto del Cermis” di Pino Loperfido / Regia di Mirko Corradini / Musiche originali in scena Alessio Zeni / Con Mario Cagol. Teatro NOTE NELLA TEMPESTA Trento. Ore 20.45. Teatro S. Marco. Spettacolo di e con Mabò Band e Valter Rado. Serata finale e delle premiazioni. Spettacolo fuori concorso. Nell’ambito della rassegna “Il Concorso - Premio Mario Roat”. Info: Co.Fa.s. Tel. 0461.237352; www.cofas.it; info@cofas.it. Teatro UNA MANO MOZZATA A SPOKANE Pergine Valsugana. Ore 20.45. Teatro Comunale di Pergine, P.zza Garibaldi 5/g. Spettacolo di Martin McDonagh, egia Carlo Sciaccaluga con Alice Arcuri, Denis Fontanari, Carlo Sciaccaluga, Maurizio Bousso. Produzione ariaTeatro. Info: www.teatrodipergine.it.

GLI APPUNTAMENTI DI DICEMBRE 1 SABATO Cultura GIORNATA INTERNAZIONALE DI STUDI “FONTI D’ARCHIVIO DI ETÀ MEDIEVALE E MODERNA PER LA STORIA MINERARIA DELLE ALPI” Pergine Valsugana. Ore 9-18. Auditorium delle scuole elementari Don Milani, via Monte Cristallo 2. La partecipazione è gratuita con iscrizione obbligatoria entro il 21 novembre inviando il modulo di partecipazione compilato a: info@ ecoargentario.it. I moduli di partecipazione cartacei sono disponibili anche presso la Biblioteca Comunale di Pergine Valsugana (Piazza Serra 11), dove possono anche essere riconsegnati una volta compilati. Per informazioni: Lara Casagrande: 335.6514145, info@ ecoargentario.it; Katia Lenzi Tel. 328.9481390, lenkatia@yahoo.it. Danza LA BELLA ADDORMENTATA Trento. Ore 17.30 e ore 20.30. Teatro Auditorium Centro Santa Chiara - via Santa Croce 67. Tra i capolavori ballettistici dell’Ottocento, La Bella Addormentata rappresenta il massimo dell’espressione classica, in un clima di astrazione teatrale, con più risalto alla danza pura rispetto alle vicende narrative. Un fiore all’occhiello per il Balletto di San Pietroburgo con le favolose e incantate scenografie e costumi e le stupende musiche di P.I. TCajkovskij e su coreografie di Marius Petipa, La bella addormentata nel bosco è considerato uno dei più grandi balletti della Russia imperiale. Info: www.centrosantachiara.it.

Folklore SPETTACOLO DI FUOCHI D’ARTIFICIO Levico Terme. Ore 21.30. Il Mercatino di Natale di Levico Terme ha il sapore di una favola antica che prende vita nel Parco secolare degli Asburgo, un luogo incantato dove si può ancora godere dell’autentico spirito del Natale. Un’oasi naturale che nel periodo natalizio abbraccia con calore le tradizionali casette di legno nascoste tra gli alberi secolari tinti di bianco dai fiocchi di neve. Le luci soffuse che ricoprono come un mantello gli alberi del parco vi faranno da guida lungo i vialetti che vi condurranno a scoprire questo luogo incantato. Info: Consorzio Levico Terme in Centro www.visit-levico. it; info@levicotermeincontra.com; Azienda per il Turismo Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Teatro UNA MANO MOZZATA A SPOKANE Meano. Ore 20.45. Teatro di Meano, Via delle Sugarine 22. Spettacolo di Martin McDonagh, egia Carlo Sciaccaluga con Alice Arcuri, Denis Fontanari, Carlo Sciaccaluga, Maurizio Bousso. Produzione ariaTeatro. Info: Info n. 0461.511332 (mar-ven 17-20 e sab 10-13), info@teatrodimeano.it .

2 DOMENICA Enogastronomia MERCATINO DI NATALE: FESTA DELLA POLENTA LevicoTerme. Ore 15. Parco secolare degli Asburgo. Per informazioni: Consorzio Levico Terme in Centro www.visit-levico.it; info@levicotermeincontra.com; Azienda per il Turismo Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Teatro FILOCIRCUS SHOW Tesero. Ore 17. Teatro “Lucio Deflorian”. Spettacolo con la Filodrammatica di Laives. Spettacolo per bambini e famiglie. Nell’ambito della 27a edizione della rassegna “Il piacere del teatro”. Info: www.filotesero.it. Teatro ragazzi POLLICINO Trento. Ore 15.30 e ore 17.30. Teatro San Marco, Via San Bernardino 6. Spettacolo con Polpetta e Caramella. Info: www.teatrosanmarco.it; Tel. 0461.233522; info@ teatrosanmarco.it.

4 MARTEDÌ Musica CONCERTO LUKÁ VONDRÁ EK Trento. Ore 20.30. Via Verdi 30. Luká Vondrá ek, Pianoforte su musiche di F. Chopin: Polonaise-Fantasie in La bem. magg. op. 61; L. v. Beethoven: Sonata per pianoforte n. 30 in Mi magg. op. 109; F. Schubert: Sonata n. 21 in Si bem. magg. D 960. Info: www.filarmonica-trento.it: Tel. 0461.985244; info@filarmonica-trento.it.

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trentinomatrimoni SOLO PER I NOSTRI LETTORI, QUESTO MESE LE IMMAGINI DELLE NOZZE DI SILVIA CON ALAN E DI CECILIA CON MICHELE

I MATRIMONI DEL MESE Lei Nome: Silvia Anni: 31 Nato a: Urbino Residente a: Sen Jan di Fassa Vestito: Stefania Spose Ostra Vetere Scarpe: Stefania Spose Ostra Vetere Parrucchiere: Fascino Coiffeur - Pera (Tn) Truccatrice: Beauty Jen - Predazzo Occupazione: Estetista

Lui Nome: Alan Anni: 31 Nato a: Montebelluna Residente a: Sen Jan di Fassa Vestito: Baratto - Lavis Scarpe: Baratto - Lavis Barbiere: Fascino Coiffeur - Pera (Tn) Occupazione: Commesso

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trentinomatrimoni Servizio fotografico: Macaria Ciprian Iohan www.macaria.it

Matrimonio: Data: Luogo: Fiori e bouquet: Anelli: Banchetto: Numero invitati: Torta: Bomboniere: Lista di nozze: Viaggio di nozze: Video: Vivranno a:

Religioso 6 ottobre 2018 Sen Jan di Fassa Fioreria Brunel - Cavalese Gioielleria Obbletter - Sen Jan Wellness Resort Vidor - Sen Jan 75 Pasticceria Elisiana - Tesero Foto Tecla - San Lorenzo in Campo Agenzia Viaggio - Moena Giappone, Thailandia, 18 giorni Macaria Ciprian Iohan Sen Jan di Fassa

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trentinomatrimoni Matrimonio: Data: Luogo celebrazione: Fiori e bouquet: Anelli: Banchetto: Catering: Torta: Invitati: Bomboniere: Intrattenimenti: Curiosità: Viaggio di nozze: Vivranno a:

Religioso 9 giugno 2018 Duomo di Trento Fioreria da Aldo - Trento Gioielleria Bernardi - Trento Castel Valer - Tassullo Moresco Service Pasticceria Bologna - Mori 100 Fatte a mano dagli sposi con carta artigianale di Bevagna Coro “Del Noce”, diretto dallo sposo Intrattenimento musicale a cura dei famigliari degli sposi, tra cui “Duo Alma”, pianoforte e violoncello” Sud Africa, 20 giorni Malè

Servizio fotografico: That’s Amore – dream life photography di Giorgia Cristelli e Alessandro Zanon

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Lei

Lui

Nome: Cecilia Anni: 26 Nata a: Trento Residente a: Terlago Vestito: Gadotti Moda Design - Trento

Nome: Michele Anni: 32 Nato a: Cles Residente a: Malè Vestito: Baratto - Lavis Scarpe: Baratto - Lavis Barbiere: Remo Angeli - Malè Occupazione: Igienista dentale

(Fatto a mano dalla mamma della sposa con Anna Gadotti)

Parrucchiere: Truccatrice: Occupazione:

Immagine Donna - Oltrecastello Elena, amica della sposa Dottoranda Università Trento

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UNA NUOVA AVVENTURA TEAM TRENTINO GRESINI NOVEGRO, CHE PASSIONE! TORNA IL 9-10 ED 11 NOVEMBRE LA MOSTRA SCAMBIO DI AUTO, MOTO E CICLI D'EPOCA, AMATA ANCHE DA TANTI TRENTINI

È

arrivato l'autunno e con esso il profumo del Novello delle castagne e dei funghi. Ma per una sempre più folta schiera di collezionisti, intenditori ed appassionati delle due e quattro ruote d'epoca, il mese di Novembre è portatore di un appuntamento da non perdere. Anche quest'anno, infatti, nelle giornate del 9-10 ed 11 novembre, si svolgerà al Parco Esposizioni Novegro, la Mostra Scambio di auto, moto e cicli d'epoca. Alla manifestazione aderiranno Club, Registri Storici, collezionisti ed espositori, si potranno ammirare mezzi di ogni età e di ogni nazionalità. Dai più famosi marchi del

fuoristrada degli anni '70/'80 come Ktm, Puch, Swm, ai “cinquantini” che han fatto sognare generazioni come Fantic, Gilera, Beta e tanti altri. Non da meno saranno le presenze “stradali” con le “Four” Honda, le demonizzate Kawasaki a due tempi e quattro tempi, Ducati di ogni età, Morini, Mv Agusta, Gilera, Laverda e Moto Guzzi. E proprio in questa occasione verrà allestita, nel padiglione centrale, una grande mostra 122

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nizia una nuova era nel mondo delle due ruote e la Gresini Racing non poteva mancare a questo appuntamento con il futuro: a Trento il 10 ottobre scorso, al Palazzo delle Albere, è stato presentato il nuovo progetto MotoE che conterà anche di una partnership con il Trentino. Questa nuova World Cup, che affiancherà le categorie del mondiale MotoGP, sarà caratterizzata da motociclette in grado di generare quantità minime di rumore e zero emissioni gassose, senza contare sul fatto che l’energia immagazzinata nelle batterie proviene interamente da sorgenti rinnovabili. Una sfida all’insegna della tecnologia e con un occhio di riguardo alla eco-sostenibilità, che coincide perfettamente con gli obiettivi di Trentino, da tempo impegnato in azioni green a livello di mobilità, turismo e marketing internazionale, e che il neonato Team Trentino Gresini MotoE affronterà nella prossima stagione insieme a Matteo Ferrari, primo pilota confermato. Già Campione europeo Moto3 nel 2012, tante presenze nel mondiale e attualmente nella categoria superbike del CIV, Ferrari è il classico giovane di affidamento, su cui Fausto Gresini punta con decisione.

tematica dedicata ai cinquant'anni delle bicilindriche di Mandello, portando all'attenzione degli appassionati i modelli più celebri della serie V7, dalla 700 cc in su. La genesi della V7 ha segnato un capitolo fondamentale nella storia del motociclismo, rappresentando una vera e propria svolta per la Moto Guzzi. Sono passati 50 anni da quando le prime motociclette dotate di motore a V trasversale sono entrate dai concessionari e da allora il bicilindrico nazionale è diventato un emblema, così come il “boxer” per la BMW ed il V longitudinale per la Harley Davidson. Il bicilindrico a V non è mai stato abbandonato dagli uomini di Mandello, ne è diventato il “marchio di fabbrica” ed è andato ad equipaggiare un'infinità di modelli, turistici, sportivi, custom e naked, apprezzati ovunque. E l'Aquila di Mandello festeggia orgogliosa un nuovo traguardo.


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LE TENUTE LUNELLI PRESENTANO AURITEA AEROMODELLISMO SULL’ALPE CIMBRA LA FAMIGLIA RECH DI COSTA DI FOLGARIA, È UN PUNTO DI RIFERIMENTO

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a Rubrica Provinciale “VivinTrentino” in onda domenica 4 novembre ore 9.15 su RAI3 prevede in apertura: “Bondone, tra i borghi più belli”. Il Trentino conquista una sesta stella nel club dei Borghi più belli d’Italia. È Bondone, 700 abitanti su un pianoro che domina il Lago d’Idro e la parte meridionale della Valle del Chiese. A seguire: ”Il tesoro della montagna”. Il territorio di Albiano è plasmato dal lavoro dell'uomo, che è riuscito nel tempo a modellare persino le montagne. La Rubrica Provinciale “VivinTrentino” in onda domenica 11 novembre ore 9.15 si apre con “Primo: tutelare. la tutela dell’ambiente in Trentino”. Monitoraggio e interventi di difesa del suolo e dei bacini montani, protezione del patrimonio boschivo e della fauna di montagna, misurazione della qualità dell’aria per il benessere della comunità: l’APPA, le tante facce della tutela dell’ambiente in Trentino. Quindi, rieccoci con “Tapis Roulant”: “Alla scoperta del Trentino. luoghi e simboli del territorio”. A seguire: “1916-2016 ZUGNA E PASUBIO”. Infine: “DIARI DELLA PIAZZA”, galleria di personaggi trentini d’attualità, è dedicato a Letizia Paternoster, giovane ciclista professionista di successo. “VivinTrentino” torna domenica 18 novembre con “LA MEDIAZIONE CIVILE”. Per risolvere controversie civili e commerciali non sempre è necessario arrivare a una fase giudiziale. Domenica 25 novembre è la volta di “IL SENTIERO DELL’ACQUA A FOLGARIA”. Sull’Alpe Cimbra, nell’Oltresommo, territorio di Folgaria, c’è un sentiero tematico che ha l’acqua come assoluta protagonista e che in autunno offre una natura dai colori spettacolari.

LA RAFFINATA ETICHETTA, NATA DALLA COLLABORAZIONE CON LUCA D’ATTOMA, HA DEBUTTATO ALLA MILANO WINE WEEK

È

stato presentato, in occasione della Milano Wine Week, Auritea, Cabernet Franc in purezza, che fin da subito si posiziona al vertice della produzione toscana delle Tenute Lunelli. Podernovo, dove Auritea nasce, è uno splendido poggio vitato sulla Costa Toscana, che gode di un microclima ideale per la creazione di vini rossi di pregio, grazie alla brezza marina che rinfresca le calde giornate estive. Il vigneto “Olmo”, situato sul lato est della collina di Podernovo, produce un Cabernet Franc di particolare freschezza, grazie alla posizione, che garantisce l'esposizione al sole del mattino e il riparo dai forti raggi pomeridiani; il terreno presenta strati ricchi di minerali, sia in profondità che in superficie, tanto che camminando nel vigneto si possono ritrovare conchiglie fossili dell’era pliocenica. È qui che nasce il nuovo, esclusivo vino, frutto della collaborazione con Luca D'Attoma, enologo di grande esperienza, soprattutto su questo tipo di vitigno, e da alcuni anni consulente enologico delle Tenute Lunelli. A lui si deve la creazione di tutti i vini toscani e umbri della famiglia Lunelli, fra cui lo Ziggurat, il Montefalco Rosso appena insignito dei Tre Bicchieri dalla Guida del Gambero Rosso. “Tapis Roulant” dello stesso giorno, apre con “ALLA SCOPERTA DEL TRENTINO. LUOGHI E SIMBOLI DEL TERRITORIO”. A seguire: “AEROMODELLISMO SULL’ALPE CIMBRA”. Folgaria è sempre stato considerato un luogo vocato per il volo, non solo con il deltaplano e il parapendio, ma anche per l’aeromodellismo, passione che vede i suoi primi artefici in Willi Rech che fin da bambino si dedicava alla costruzione di piccoli modelli. Oggi la famiglia Rech di Costa di Folgaria, è diventata punto di riferimento per gli aeromodellisti di tutto il mondo. A muovere questa passione radicata nel cuore è l’ingegnosità, l’amore per i vecchi aeroplani ricostruiti in scala e la voglia di comunicare ad altri la magia del volo. Infine: “TRENTINOLOGIA. COME SIAMO E COME ERAVAMO”. Il trentino è terra di castelli. Ce ne sono tanti e molto diversi fra loro, sorvegliano valli, o stanno a guardia di passi montani. La nostra "Trentinologia" vuole raccontarli in maniera diversa, in un excursus storico in cui fantasia e realtà si mescolano, rendendo affascinanti storie di altri tempi, che ancora oggi affascinano i visitatori. 123

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CONCLUSO IL CIRCUITO “DOLOMITI GOLF CUP” “ABBINARE IL SOGNO CON FANTASIA E AMORE“

VINCONO GASPARINI DI FOLGARIA E GUBERT DEL BREAK POINT

PER GIUSEPPINA FESTA IN MONTAGNA IN QUEL DI FOLGARIA, ALLA CALKERA

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a mamma di Giuseppina diceva che per essere felici e volare sempre più in alto bisogna abbinare il sogno con la fantasia e con l’amore, immagazzinando il tutto nella mente e nel cuore, ricordando di onorare il miracolo della vita. Per dare l'addio all'estate la Nostra ha organizzato, con alcune amiche, una festa in montagna in quel di Folgaria nel ristorante la Calkera, dove la sua pupilla Angela, con dolce sorriso, ha ricevuto gli ospiti, presentando dei buoni manicaretti e portate di carni a chilometro zero. Poi, usciti sul terrazzo, ecco apparire un arcobaleno: in suo onore, con tutto lo staff abbiamo alzato i calici e il musicale tintinnio cristallino è stata l'espressione simbiotica di eleganza, humour e felicità.

Dall'alto, Giuseppina con lo staff della Calkera; Giuseppina e due amiche; con Elisabetta di Tele Arena; con Laura di Tele Padova e poi con altre due amiche 124

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l Circuito Dolomiti Golf Cup si è articolato in 17 tappe da aprile a settembre nei golf del Trentino, Sudtirolo, Veneto, Lombardia e Liguria facendo conoscere le Dolomiti attraverso il patrocinio della Fondazione Dolomiti-UNESCO, del CONI, della Federazione Italiana Golf, con i manifesti di Franz J. Lenhart. Al Circuito 2018 hanno partecipato più di 1.500 golfisti in sei mesi e in questi 27 anni ha fatto giocare più di 36mila golfisti in 379 tappe tenutesi in 10 regioni. Il 29 settembre si è tenuta la Finale del Circuito al Golf Club Verona con un tempo ottimo e la partecipazione di 100 golfisti. La Finale si è giocata sulla lunghezza delle 18 buche, tre Categorie, formula Stableford. Paolo Gasparini del golf Folgaria con 30 punti, ha vinto il Circuito Dolomiti Golf Cup 2018, aggiudicandosi il 1° Lordo assieme a Michel Gubert del Break Point che, con 33 punti, ha conquistato il 1° Netto di 1ª Categoria, mentre, con lo stesso punteggio, Aleardo Masè, del golf Rendena, si è aggiudicato il 2° Netto e Daniel Fuchsberger di Lana, ha vinto il 3° Netto con 31 punti. Siegfried Sepp del golf Lana ha vinto il 1° netto di 2ª categoria con 37 punti superando di due punti il 2° classificato Andrea Russiello del Golf Sanremo, mentre Sivio Tomasi, Presidente del Golf Tesino, con lo stesso punteggio, 35 punti, ha vinto il 3° Netto. Enrico Inferrera del golf Folgaria si è aggiudicato con 35 punti il 1° Netto di 3ª Categoria, superando di un solo punto Andrea Chignoli di Terre del Po’ classificatosi 2° e anche Fabio Porcellini di Cervia che sempre con 34 punti si è guadagnato il 3° Netto. Primo Senior con 34 punti Giorgio Giglio del Golf le Vigne, mentre Olga Heidegger del golf Eppan ha vinto la 1ª Lady e Sergio Costa, del Golf Club Verona, ha vinto il 1° Porsche. Hanno fatto gli onori di casa Gustavo Bussinello, Presidente del Golf Verona assieme alla Direttice Katia Trentin, Bruno Amlesu Ad di Toshiba, Andrea Zacchigna di Argentea e Sergio Costa organizzatore del Circuito. Sono stati messi anche ad estrazione tablets, un soggiorno all’Hotel Montana sul Monte Bondone, cassette di vino pregiato e molti prodotti della Menz & Gasser in allettanti cestini di vimini.


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IL MARCHIO QUALITÀ SI ALLEA CON GLI SPORTIVI BIOLIFE 2018: IL MONDO DEL BIO VA IN SCENA ALLA FIERA DI BOLZANO A PARTIRE DAL 23 NOVEMBRE

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iolife porta a Bolzano produttori selezionati dei migliori prodotti biologici di qualità certificati di tutta Italia, costituendo un punto di incontro unico per tutti coloro che desiderano assaggiare, confrontare e acquistare prodotti sostenibili, sani e innovativi. In occasione di Biolife, oltre 250 piccole e medie imprese da tutta Italia presenteranno con oltre 2.500 prodotti l’ampia offerta del fiorente mercato del biologico, dalle specialità alimentari, ai cosmetici naturali, ai tessuti ecologici. Il pubblico è composto da professionisti come chef, gastronomi e albergatori, ma anche da molti consumatori consapevoli. Inoltre, per questa edizione, Biolife propone due novità nel suo programma eventi: venerdì 23 novembre, il primo convegno “Organic2030” con un focus su tre paesi chiave per il settore del biologico: Italia – Austria e Germania e lunedì 26 novembre, il primo Bio Wine Festival, un contest all’interno della manifestazione dedicato alla degustazione di vini esclusivamente biologici e biodinamici dell’Alto Adige. Quest'anno, per la prima volta, si terrà un esclusivo evento enologico alla fiera Biolife: il 1° Bio Wine Festival in Alto Adige. Qui, i vignaioli altoatesini che si sono dedicati alla coltivazione biologica o biodinamica presentano i loro migliori vini ad un pubblico professionale esperto. La 15a edizione di Biolife si svolgerà nuovamente nell’arco di quattro giorni, da venerdì 23 a lunedì 26 novembre dalle ore 9:30 alle 18:30, in contemporanea con la tradizionale Fiera d’Autunno. Ingresso gratuito venerdì e lunedì!

LA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE DEI PRODOTTI TRENTINI DI ECCELLENZA AVRÀ PER TESTIMONIAL 7 GIOVANI CAMPIONI DI CASA NOSTRA

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ome il primo Festival dello Sport anche la nuova campagna di comunicazione, ideata per promuovere l’utilizzo dei prodotti a Marchio Qualità Trentino, è ai blocchi di partenza. E l’accostamento con lo sport non è affatto casuale. La nuova campagna avrà, infatti, il volto di sette giovani campioni, che già portano il nome del Trentino in giro per il mondo. Eccellenze dello sport trentino daranno voce ad altrettante eccellenze enogastronomiche espresse entrambe dallo stesso territorio. La nuova campagna, programmata a partire da venerdì 12 ottobre a fine gennaio 2019, nasce in continuità con il lavoro svolto negli ultimi anni e in grande sintonia con i produttori dei diversi comparti come sottolinea Maurizio Rossini, CEO di Trentino Marketing. “Nel 2016, spiega Rossini, abbiamo messo in luce i valori legati ai prodotti che si fregiano del marchio, quest’anno abbiamo pensato di coinvolgere alcuni giovani campioni dello sport trentino, ognuno dei quali diventa un vero e proprio portavoce delle qualità di altrettanti prodotti, in modo da creare un binomio tra “qualità nello sport” e “qualità nei prodotti” che, in entrambi i casi, esprimiamo come territorio". Attualmente gli sportivi nuovi “testimonial” del Marchio QT sono: Bruno Martini di Rovereto: Campione Italiano Slalom Windsurf 2016; Letizia Paternoster di Revò: (Pluri) Campionessa del Mondo di ciclismo su Pista (cat. Juniores); Yeman Crippa di Tre Ville: Campione Europeo atletica leggera su pista (Under 23), medaglia di bronzo europea assoluta 10.000 mt su pista; Giacomo Bertagnolli con Fabrizio Casal di Cavalese: Campione Paralimpico di Sci Alpino (2 ori, 1 argento, 1 bronzo); Ruggero Tita di Trento: Campione del Mondo di Vela classe Nacra 17 (anno 2018); Davide Magnini di Vermiglio: Campione del Mondo di Sci Alpinismo. Laura Pirovano di Spiazzo: Campionessa Mondiale Juniores Slalom Gigante (anno 2017)

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SUCCESSO PER IL PRIMO FESTIVAL DELLO SPORT PIÙ DI 200 OSPITI DA TUTTO IL MONDO, 130 APPUNTAMENTI CHE HANNO ENTUSIASMATO IL PUBBLICO: 50MILA PRESENZE AGLI EVENTI

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stato davvero il festival del record, grazie all’impressionante sfilata di campioni di tutte le specialità arrivati dal mondo intero: dall’11 al 14 ottobre Il Festival dello Sport ha portato a Trento oltre 200 ospiti che hanno preso parte a 130 appuntamenti, tutti gratuiti, che per quattro giorni hanno elettrizzato la città con uno spettacolo non stop. Organizzato da La Gazzetta dello Sport e dal Trentino (Provincia Autonoma di Trento, Comune di Trento, Trentino Marketing, Apt di Trento), con il patrocinio del Coni e del Comitato italiano paralimpico, Il Festival dello Sport ha totalizzato 50mila presenze agli eventi, senza contare le migliaia e migliaia di persone che hanno riempito la città, partecipando alla grande festa dello sport. Sale gremite, tantissima gente a guardare gli animatissimi camp nelle piazze e a seguire le dirette sul maxischermo in piazza Duomo. Altissima la qualità di contenuti, come dimostra anche il grande interesse della stampa, con oltre 500 giornalisti accreditati. Gli ospiti e i loro racconti hanno tenuto viva l’attenzione anche grazie agli streaming in diretta offerti da Gazzetta.it e dal sito ilfestivaldellosport.it, e alle dirette Facebook. 126

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Dice Urbano Cairo, presidente di RCS MediaGroup: “Siamo felici di aver organizzato il Festival dello Sport: è stata una magnifica festa di popolo, con centinaia di momenti appassionanti, tutti gratuiti, straordinariamente partecipati. L’idea chiave di questo successo è quella di portare direttamente alle persone le grandi emozioni dello sport, un’impresa che La Gazzetta dello Sport ha saputo realizzare e che il territorio del Trentino ha accolto al meglio”. Maurizio Rossini, Ceo di Trentino Marketing, dice: “È stata una grande, prima edizione. La comunità trentina ha partecipato con entusiasmo agli incontri con i campioni e alle diverse attività del Festival, condividendo la passione per lo sport con migliaia di ospiti provenienti da tutta Italia. È stato un piacere organizzare con Gazzetta tutto questo e contribuire a diffondere i valori dello sport tra i tantissimi ragazzi e appassionati che hanno vissuto con noi queste giornate”. Conclude Gianni Valenti, vicedirettore vicario de La Gazzetta dello Sport e direttore scientifico de Il Festival dello Sport: “Era un Festival per la gente, per gli appassionati. E le migliaia e migliaia di persone che sono venute agli eventi testimoniano meglio di ogni altra cosa che l’obiettivo è stato centrato in pieno. L’altro dato importante è che tutti i campioni, dirigenti o personaggi del mondo dello sport che sono venuti a Trento nello scorso weekend sono rimasti entusiasti di aver partecipato alla nostra kermesse”. Tutto il racconto del festival, con le gallery fotografiche e i video, resta disponibile sul sito ilfestivaldellosport.it.


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IL MIGLIOR VIGNETO DELLA VALLAGARINA UNA BEN RIUSCITA CASTAGNATA ALLA BUSA

È QUELLO DI FRANCO SCRINZI IN LOCALITÀ CORÈ A MARANO DI ISERA

ORGANIZZATA DALLA CIRCOSCRIZIONE DI SAN GIUSEPPE-SANTA CHIARA

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na splendida giornata di ottobre ha salutato la ormai tradizionale Castagnata alla Busa. Organizzata dalla Circoscrizione di San Giuseppe-Santa Chiara nel più piccolo rione antico di Trento, con una numerosa partecipazione di pubblico, c’è stata la consueta distribuzione di castagne arrosto e vin brulè, lo scambio di libri usati e soprattutto due momenti unici: una recita di poeti dialettali blasonati, tutti con al loro attivo libri di versi e premi importanti; e la visita guidata del rione condotta da Renzo Francescotti, che della Busa aveva cominciato a scrivere nei suo libri ancora quarant’anni fa. Cinque i poeti, calorosamente applauditi, che hanno letto con bravura professionale ognuno quattro poesie: in ordine alfabetico Antonia Dalpiaz, Fabrizio da Trieste, Renzo Francescotti, Clara Kaisermann e Lilia Slomp Ferrari. È poi iniziata la visita al quartiere. Francescotti ha spiegato come esso sia stato il primo quartiere artigianale-industriale, creato dal principe vescovo Bernardo Clesio nel 1534, deviando dal Fèrsina la Roggia Grande che forniva forza idrica a tua la città. E come nel rione sia stata inaugurata nel 1890, dal sindaco Paolo Oss Mazzurana, la prima centrale idroelettrica del Trentino, che è anche una delle prime d’Italia. Infine ha parlato di questo minuscolo quartiere operaio nel Ventennio considerato un “rione rosso”, dove furono pestati a morte dagli squadristi due ventenni della Busa, Rodolfo Belante e Enrico Zancanella.

conclusione de “La Vigna Eccellente...ed è subito Isera”, evento organizzato dal Comune di Isera con il supporto della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino, nell'ambito delle manifestazioni enologiche provinciali e con la collaborazione dell’APT Rovereto e Vallagarina, che ha visto una tre giorni di spettacoli, degustazioni, laboratori ed incontri di approfondimento, domenica 14 ottobre, a Isera, si è svolta la premiazione del miglior vigneto del vitigno simbolo della Vallagarina. Dei 47 vigneti in concorso, portati all'attenzione della giuria da 35 agricoltori per il primo e unico premio in Italia dedicato a valorizzare il lavoro in campagna e la cura delle vigne, si è distinto quello di Franco Scrinzi in località Corè a Marano di Isera. Un vigneto a pergola doppia su terreno morenico-fluvioglaciale decisamente adatto per la coltivazione del Marzemino. A premiare il viticoltore, lo straordinario equilibrio vegeto-produttivo con completa sanità delle foglie che sicuramente – come ha ricordato il tecnico della Fondazione Edmund Mach Bruno Mattè – non è il risultato del solo lavoro 2018 ma è frutto di anni di impegno e dedizione. Ad analizzare i vigneti, sotto il profilo agronomico, sanitario ed estetico - qualitativo, una giuria di qualità, presieduta dal Professor Attilio Scienza, Docente di Viticoltura alla Facoltà di Agraria dell’Università di Milano, e composta da Marco Stefanini, Duilio Porro e Bruno Mattè, tecnici della Fondazione Edmund Mach, dal giornalista Nereo Pederzolli, dal giornalista e Gran Maestro della Confraternita della Vite e del Vino di Trento Enzo Merz, da Carlo Rossi che, nel 2001, ha tenuto a battesimo il concorso in qualità di Sindaco di Isera, da Franco Nicolodi e Paolo Benvenuti, rispettivamente coordinatore regionale e direttore dell’Associazione Italiana Città del Vino.

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IL LIBRO DEL MESE

RICCHEZZA DI VERSI, “IN UMILTÀ DI SPIRITO” PRESENTATE LE POESIE DI ITALO BONASSI AL CENTRO “ROSMINI”

UN ROMANZO TRENTINO ISPIRATO ALLA CULTURA GRUNGE, IL DIALETTO E LA TRADIZIONE SI INCONTRANO CON LA MODA GIOVANILE. LA STORIA SCRITTA DA ILARIA SENTER È AVVINCENTE E PARLA DI DIVERSITÀ MA ANCHE DI STORIA. ANCHE LA LINGUA, NUTRITA DI VOCABOLI DIALETTALI E QUALCHE PAROLA INGLESE E FRANCESE QUA E LÀ, PARE SUGGERIRE COME, PUR SENZA ABBANDONARE LE NOSTRE ORIGINI, POSSIAMO TUTTI IN FONDO SENTIRCI UN PO’ FORÈSTI

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n racconto lungo che sin dalla prima pagina richiama alla mente immagini note, che suscitano immediatamente simpatia e familiarità questo romanzo che si legge in poche ore. Chiunque abbia vissuto la propria infanzia negli anni ’90, non può non ritrovarsi in certe dinamiche tipiche dei paesini trentini, quando ogni domenica la messa era d’obbligo a scandire la giornata festiva, quando si accompagnava la nonna al cimitero, o a chiacchierare davanti a una “chìchera” di caffè

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ella Sala del Centro “Rosmini“ a Trento la “Pro Cultura” ha aperto la sua nuova stagione, presentando l’ultima raccolta di versi di Italo Bonassi, “In umiltà di spirito”: relatore il poeta critico Renzo Francescotti. Dopo aver ricordato che la” Pro Cultura” aveva presentato anche il precedente libro di poesie di Bonassi, “La parola taciuta”, nel 2013 nella stessa sede, con lo stesso relatore e gli stessi lettori, Francescotti ha parlato di questo poeta nato, nel 1932, a Gais nei pressi di Brunico, dove suo padre che se n’era venuto via dall’Istria nel 1941, faceva il segretario comunale. Laureato in Scienze forestali a Padova ha lavorato in Alto Adige, nel 1978 trasferendosi poi a Rovereto dove ha fondato il Gruppo di Poesia ’83. Ha al suo attivo molti premi letterari vinti, la presenza in numerose giurie letterarie e la pubblicazione di dieci libri di poesia. Questo ”In umiltà di spirito“ (Mercurio) raccoglie 150 poesie. Francescotti ha parlato della varietà di registri letterari di questo poeta altoatesino-trentino: c’è quello del quotidiano, quello del fantastico, quello ironico, quello surreale. E infine un registro che il critico trentino ha connotato come fantasmatico o sonnanbolico. Bonassi è il poeta dei “visibili non visibili”, come recita il titolo di una sua raccolta del 1988, ovvero della concezione di due mondi paralleli che si toccano, si sfiorano senza mai compenetrarsi. Di qui lo sfuggire della realtà verso una dimensione misteriosa espressa nel registro, che è il più rappresentativo di questo poeta. La lettura professionale di Arrigo Dalfovo del Gruppo ”Neruda” e di Giuliana Raffaelli del Gruppo 83 ha arricchito l’applaudita serata. 128

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trentinolibreria Christian Lavarina - Elisa Piras Terra Il Margine Fra gli umani è ormai diffusa la convinzione che non siamo unici nell’infinità dei mondi. Esiste certamente, e presto lo scopriremo, un pianeta che abbia reso possibile una vita e un’intelligenza analoga alla nostra. Peraltro, le caratteristiche astronomiche del pianeta Terra condizionano, dall’alba dei tempi, i nostri modi di pensare, di organizzare le espressioni e i ritmi della vita: la notte e il giorno, le stagioni e i loro cicli, le variazioni climatiche nella lunga scala temporale. La prospettiva astronomica connota la visione umana dello spazio inteso come universo, sollecita e provoca la sete di conoscere e di capire l’ignoto e gli infiniti mondi. Quest’ultima aspirazione è ora però messa alla prova dai timori provenienti da alcune trasformazioni del pianeta Terra che preoccupano i suoi abitanti.

Paolo Martini Bambole di pietra. La leggenda delle Dolomiti Neri Pozza Il volumetto parte dalle origini delle esplorazioni dolomitiche con Deodat de Dolomieu (1792), geologo, filosofo, pittore e viaggiatore che le scoprì e dalle quali presero il nome, per passare quindi in rassegna, attraverso un efficace espediente letterario, personaggi che scrissero, operarono, dipinsero e perfino sacrificarono la propria vita per amore di un territorio straordinario, come l’eroe irredentista Cesare Battisti, Andreas Hofer, per arrivare a Dino Buzzati fino alla filmografia di montagna di Luis Trenker. Bambole In questo libro/intervista, in cui per la di pietra, di un territorio fragile primacome volta metafora ricordi biografici si intrecciano abbiamo chiesto all’autore? “Il titolo deriva con riflessioni sull’esistenza e sul dapresente una famosissima del mo leggenda del Latemar – dichiara con disincanto Martini – perché le Dolomiti non sono solo montagne, l’azione dell’uomo ha generato un contesto culturale di grandissima portata: pensiamo soltanto alle opere dei pittori Baschenis in Val Rendena, un unicum dal valore inestimabile, ma anche trasformazioni epocali.

in casa di qualche parente, dove ascoltare storie sentite mille volte, accolte con noia sempre più affettuosa. Una storia, quella raccontata in queste pagine, che si vuole semplice, a tratti riflessiva e divertente. Una vicenda dove la quotidianità della protagonista, una ragazzina che vive a Schivazappa, erto paesino tra le montagne ma non troppo turistico, si alterna tra casa, scuola, l’amica del cuore, l’amica straniera e il moroso, ma soprattutto due figure determinanti per la sua crescita: la nonna e il prozio, detto zio. La nonna è una donna buona ma spigolosa, dai principi saldi, che fa mistero di alcuni episodi del suo passato, esperienze vissute, spesso per necessità, durante la guerra. Lo zio è forse un personaggio ancora più affascinante, una sorta di ribelle. Un uomo, ormai anziano quando lo visita la protagonista, che non si è mai sposato, che non ha mai voluto indossare nessuna divisa, e che non si reca a messa come gli altri vecchi, tutto dedito alla cura del suo grande amore: l’orto. Un uomo segnato fortemente dalla sua esperienza di migrante in Francia a cercare fortuna. La sua storia viene restituita in maniera frammentaria, così come quella della nonna, alternando momenti di presente, scanditi dalle crescenti pulsioni adolescenziali della ragazzina protagonista, intervallate dalla musica grunge dei Nirvana e dalle prime sigarette..., a flashback sul passato, sulle paure, gli incontri, talvolta fatali e salvifici, vissuti da questi due personaggi di famiglia. Le difficoltà sperimentate in particolare dallo zio, che tenta di emigrare in Francia, sono le difficoltà

A cura di Lino Beber, Mario Cerato e Claudio Morelli Associazione Amici della storia Pergine La Fersina, antica signora della Valle Publistampa Non si può non amare un fiume o un torrente, l’acqua che scorre, carica di simbologie, miti, paure, demoni, streghe e fate; l’acqua che scorre è vitale, ma è anche lotta dell’uomo per sopravvivere, per domare la sorte e la terra che calpesta. La vitalità dell’acqua fa della Fersina natura pura. Chi ha scritto queste pagine ha amato la Fersina, l’ha vista, l’ha vissuta da bambino, l’ha percorsa dalla sorgente alla foce, l’ha studiata, l’ha personificata, l’ha raccontata dal punto di vista storico, geografico, antropologico, scientifico, ingegneristico, letterario e iconico. Tre sono gli autori, che ci consegnano un appassionante volume, in realtà fatto di tanti libri, che possono essere letti in ordine sparso, perché i temi sono vari, ma allo stesso tempo sono autonomi, si intersecano, si rimandano uno all’altro, perché la protagonista è lei, l’antica signora della Valle.

di un forèst, un forestiero. La sua vicenda vuole suggerire un parallelismo con le vicende spesso travagliate dei forèsti di tutti i tempi, di ieri, e di oggi, di qualunque paese siano. Ma vuole mostrare anche come l’essere straniero, emigrato, possa mutare nel tempo. La protagonista diventa lei stessa un’immigrata. Parla il francese, ottiene un buon lavoro a Parigi... e finirà con l’apparire una forestiera agli occhi dei suoi vecchi paesani, che sono quasi in soggezione nel rapportarsi a lei, come spesso accade a chi ritorna, anche brevemente, nel proprio paese dopo una lunga assenza. Quella contenuta in questo breve e piacevole racconto è quindi una riflessione sull’essere straniero in un altro paese, ma anche sul trascorrere del tempo, sui cambiamenti che si avvicendano nel passare da una generazione all’altra, conservando però quasi una nostalgia per quel modo semplice di parole in dialetto e rituali severi e senza fronzoli dei tempi passati. Anche la lingua, nutrita di vocaboli dialettali e qualche parola inglese e francese qua e là, pare suggerire come, pur senza abbandonare le nostre origini, possiamo tutti in fondo essere e sentirci un po’ forèsti.

Ilaria Senter

Forèst Romanzo Curcu Genovese (Euro 15,00)

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Comune di Rovereto

festivalmeteorologia #festivalmeteorologia #festivalmeteo18


# trentinomese

#TRENTINOMESE CONTEST: QUANTO È BELLO IL PASSO SELLA OGNI MESE, LE TRE FOTOGRAFIE PIÙ VOTATE VERRANNO PUBBLICATE QUI. PARTECIPA ANCHE TU AL CHALLENGE DEL NOSTRO MAGAZINE

@stefygiatti Al secondo posto: Cima Madonna - Rifugio Velo della Madonna, Pale di San Martino di Castrozza

@ralfbrunel

@terrybattaglioni

Al terzo posto: Passo San Pellegrino, Val di Fassa

Al primo posto: Passo Sella

IL REGOLAMENTO DEL NOSTRO CONCORSO

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eguire la pagina @trentinomese su Instagram; la foto vincitrice sarà pubblicata sulla nostra rivista cartacea il mese seguente alla pubblicazione online; per decretare la foto vincitrice si terrà conto dei “mi piace” ricevuti, dal primo del mese al venti del mese (per esigenze di stampa); solo le foto che saranno selezionate da noi e

pubblicate sulla nostra pagina Instagram @trentinomese potranno partecipare al concorso; per esser selezionati vi ricordiamo di utilizzare il nostro hashtag; ricordatevi di segnalare il luogo o localizzare la foto, saranno valide solamente le foto scattate in Trentino Alto Adige. Grazie a tutti anticipatamente!

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