TrentinoMese settembre 2017

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appuntamenti, incontri e attualità trentina

SETTEMBRE 2017

Foto Apt Fiemme - Alberto Campanile

NICOLA ULIVIERI “IL CANTO È UN ARDUO, BELLISSIMO GIOCO”

Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Trento. Contiene i.p. In caso di mancato recapito inviare al CDM di TRENTO per la restituzione al mittente previo pagamento resi.

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ISSN 1724-5508

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ANNO XXV N. 307

22-23-24 SETTEMBRE Piazza Fiera - TRENTO

EDUCAZIONE CINESE FABIO E IL SUO ANNO AVVENTUROSO AL CONFINE CON LA SIBERIA

TRA ORSI, LUPI E GALERA 1915: LE DISAVVENTURE BELLICHE DI G. DALFOVO I RAGAZZI DEL MURETTO LA SCUOLA TRENTINA DELLA PIETRA A SECCO

AUTUNNO E SAPORI APPUNTAMENTI GOLOSI ALL’INSEGNA DEI PRODOTTI LOCALI DI QUALITÀ FRAGILE & FORTISSIMA GRAZIELLA ANESI SI OCCUPA DEI PROBLEMI DEI DISABILI

I T N E V E O N N U T d’AU

ADA DESMONTEG

A, LIBRI C I S U M I O EP

MOZART, IL “PRECARIO” GENIALE E CARISMATICO. CON UN PADRE AMBIZIOSO...

I BACHI DI AGNESE IL RACCONTO DELLA SETA PER FARNE ANCORA MEMORIA


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Tempo di Desmonteghe in Val di Fiemme

8 - 10 settembre Cavalese Desmontegada de le Caore

Rassegna gastronomia Magnifici prodotti di Fiemme 3-10/9/2017

Suggestiva festa per il rientro a Cavalese delle capre dall’alpeggio estivo ornate con corone di fiori. Il gregge sfila in mezzo alle case accompagnato dai pastori in una splendida festa ricca di colore e tradizione.

7 - 8 ottobre Predazzo Desmontegada de le Vache e Festival del Gusto

LATEMAR PASSO LAVAZE’ PASSO FEUDO

Daiano

Pampeago Varena

Carano

Tesero Val di Cembra

Castello

Capriana

Settimana enogastronomica “Autunno in Tavola 29/9-8/10/2017 Predazzo si affolla di bancarelle, casette e gazebi enogastronomici, paioli di polenta, con gli stand del Mercato Contadino e del Festival del Gusto

Stava Panchià

Cavalese Lago di Tesero Molina

Ziano

Masi

ALPE CERMIS Valfloriana

ALPE LUSIA Predazzo

Bellamonte

PASSO VALLES PASSO ROLLE



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di Silvia Tarter

verde ostinato QUEI MINUSCOLI GRANELLI DI PLASTICA CHE FINISCONO NEI NOSTRI MARI...

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reme, cremine, dentifrici, bagnoschiuma, scrub per la pelle... sono davvero innumerevoli le sostanze che quotidianamente, dalla mattina fino alla sera prima di coricarci, spalmiamo sulla nostra pelle, l’organo che più di ogni altro fa da filtro tra il nostro organismo e l’esterno, e che poi, spesso e volentieri, finiscono per contaminare l’ambiente. Tra tutte le varie sostanze chimiche che utilizziamo, forse con troppa leggerezza, a destare particolare preoccupazione negli ultimi tempi sono i micro granuli, ovvero delle particelle di micro plastica a forma di piccole sfere che sono presenti nella pasta dei dentifrici, negli shampoo, nei rossetti e mascara, nelle schiume da barba, negli scrub per levigare la pelle e in parecchi altri cosmetici usati come trattamenti esfolianti. Queste sostanze, piccole ma molto numerose – basti pensare che nel 2013 in Europa ne sono state impiegate 5.000 tonnellate per i prodotti di bellezza – sono particolarmente dannose per la nostra salute e per l’ecosistema marino. Infatti, per via delle loro dimensioni minuscole, inferiori ai 5 mm, sfuggono anche negli impianti di trattamento e depurazione delle acque, finendo, com’è prevedibile, a inquinare mari e oceani. Per dare un’informazione allarmante, nel corso dell’estate è stata data notizia di

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un’altra isola di plastica nell’Oceano Pacifico oltre alla già nota Pacific Trash Vortex, che è stata chiamata South Pacific Gyre (gyre significa vortice) ed è grande 8 volte e mezzo l’Italia. La plastica riversata nei mari spinta dalle correnti si accumula e i suoi frammenti finiscono poi per rilasciare sostanze nocive e per essere ingoiati da uccelli e pesci, quegli stessi pesci che poi noi troviamo spezzettati e conditi nei tanto amati ristoranti di pesce e di sushi. La plastica purtroppo è arrivata ovunque, anche perché è un materiale prodotto in quantità enormi sul nostro pianeta. I dati recentemente diffusi dalla rivista americana Scienze Advances parlano di una quantità spropositata di plastica prodotta dagli esseri umani dal 1950 ai giorni nostri pari a 8,3 miliardi di tonnellate, di cui solo il 9% è stato riciclato, il restante incenerito, ma per lo più accumulato in discariche o disperso semplicemente nell’ambiente. Di fronte a questi numeri mostruosi qualche provvedimento, anche drastico, fortunatamente c’è stato. Gli Stati Uniti hanno bandito le microplastiche da quest’anno; la Gran Bretagna a fine luglio ha annunciato di mettere al bando le microplastiche da cosmetici quali saponette da bagno, dentifrici e shampoo, in una misura che, se approvata, verrà attivata col 2018. In Italia dall’anno scorso per intervento dell’Associazione Marevivo, che ha lanciato una petizione tuttora aperta, è stata presentata una proposta di legge per l’abolizione di queste microsfere nei prodotti per l’igiene personale dal 1 gennaio 2019. E che cosa possiamo fare noi? È possibile ad esempio sostituire alcuni prodotti con altri più naturali, certamente, alternative di cui ormai si parla da tempo. Magari potremmo anche divertirci a provare a realizzare da noi i nostri cosmetici con ingredienti che tutti conosciamo, come lo yogurt, lo zucchero, il miele, i fondi del caffè, il limone... magari profumeremo un po’ come caramelle alla frutta dopo, ma è sempre meglio che spalmarsi pezzi di plastica in faccia che finiremo col mangiare, non credete?


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RING di Tiziana Tomasini

di Pino Loperfido

a mali estremi BILANCI DI VACANZE, BILANCI DI VITA

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on posso resistere. Ogni fine stagione cado nella trappola dei bilanci. Che si concretizzano in una serie di cartoline immaginarie, da appendere nella grande cucina della vita. La prima – da apporre lì, in alto – parla del grande caldo che ha caratterizzato questi mesi estivi. Torrido, avvolgente, totalizzante. Amato dopo un tuffo nel mare fresco e odiato in quella stanza d’albergo che sembrava un microonde alla massima potenza. Anche di notte. La seconda – non per merito, quanto per sfinimento – la dedico alle canzoni rap imposte dai miei figli adolescenti nell’angusto abitacolo della mia auto. Spero che tutte le mie maledizioni siano arrivate all’acerbo giovanotto autore (presumibilmente) di quei testi demenziali che – con grande rabbia – adesso non riesco a togliermi dalla testa. La terza – da mettere in un angolino, piuttosto verso il basso – è tutta per la mia grande compagna dell’estate, l’insonnia, complici le temperature tropicali ed un bel mix di ansie da ragazzi in crescita da rielaborare, evidentemente, in orario notturno. Ad un livello piuttosto importante vado a fissare alla parete i film di seconda serata: soprattutto thriller e qualche pezzo cult, come “Il laureato” e la sua strepitosa colonna sonora o la serata tutta dedicata a Robert Redford, fin quasi al mattino. Uno spazio lo dedico ai venditori ambulanti da spiaggia, che – a parte le consuete montagne di materiale sulle spalle – non sono più gli stessi… Molti di loro hanno i capelli grigi, procedono piegati dal peso e dall’età, non insistono più, non vantano le qualità della loro merce; non contrattano (e a chi non piaceva, tutto sommato, spuntare un prezzo più basso del vicino d’ombrellone) e hanno ormai prezzi fissi. E a proposito di prezzi, un cenno lo merita l’adeguamento delle tariffe in Croazia, peraltro piuttosto sbilanciato; la bibita in lattina “con tutte quelle bollicine” costa più di un piatto tipico a base di cevapcici, patate e verdure. Insomma l’internazionale si paga caro e allora via con l’acqua locale e la birra del posto. Su un lato della mia parete immaginaria, posso appendere un metro. Certo, perché quest’estate si è realizzato l’inevitabile sorpasso – in altezza – di ben due figli sulla sottoscritta. L’obiettivo adesso è crescere anche con la testa… ma per quello c’è tempo! Al centro dei ricordi colloco lo splendido temporale vissuto nel centro di Trieste. I colori della tempesta sullo sfondo, sopra il quale potenti saette disegnano il cielo. E poi il vento, talmente potente da far volare i tavolini e le sedie dei bar in piena Piazza Unità d’Italia. E noi addossati alle pareti a goderci lo spettacolo.

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DIAGNOSI MEDICHE COL WEB. OVVERO, COME TERRORIZZARSI LEGGENDO IL PEGGIO DEL PEGGIO

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ice: ma come facevano nel 300 avanti Cristo senza Internet? A chi le andavano a chiedere certe cose? Ad esempio, il perché di queste fitte appena sotto lo sterno. Oppure il significato della febbricola che puntualmente mi salta fuori al sabato mattina. O ancora, la ragione profonda per cui l’occhio destro mi lacrima come una fontana. Certo, prima del web c’erano le enciclopedie. Prima ancora prosperavano i cosiddetti oracoli. Alessandro Magno si fece qualcosa come 200 miglia nel deserto libico solo per poter interrogare il motore di ricerca – pardon – l’oracolo di Amon. Tuttavia, narra Plutarco, non si compresero un granché bene. Un po’ il vento del deserto, un po’ la stanchezza, un po’ il cattivo greco dell’oracolo... Quello voleva dire paidion (figlio mio) e invece gli uscì paidios (figlio di Zeus), santificando il condottiero per i secoli dei secoli grazie ad una delle fake news più clamorose di sempre. Questo per dire che fidarsi è bene non fidarsi è meglio. Degli oracoli, ma soprattutto del web quando cerchiamo di dare una ragione ai sintomi di certi malesseri perdippiù immaginari che sovente ci pare di sentire addosso. Cos’è ‘sta storia adesso che facciamo a meno del parere dei luminari? È perché il web è gratuito e immediato e il luminare costa e prevede lunghe liste d’attesa? Veramente tre o quattro ricerche su Google suppliscono all’assenza di laurea in medicina, specializzazione, abilitazione, ecc. ecc.? Che non lo sai che sul web di certe cose ci scrivono esclusivamente i più disperati, gente che un giorno sì e uno no scopre di avere quindici tumori, una dozzina di sindromi e una manciata di morbi? Fateci caso: non trovi mai quello che scrive – chessò – “avevo un mal di schiena terribile e poi ho scoperto che non era nulla, che sciocco...”. No. Ne trovi invece diversi pronti a spaventarti a morte: “mio zio aveva lo stesso mal di schiena, è schiattato dopo 48 ore...” o robe del genere. Ma che affidabilità può avere questo enorme pronto soccorso digitale se a scriverci sono tutti, ma proprio tutti, tranne che i medici? Quelli veri, seri, equilibrati, con lo stetoscopio, un paio di braccia, un volto, umani, insomma. Che poi il risultato alla fine è che di fronte a certe diagnosi rimaniamo terrorizzati, riuscendo a selezionare talentuosamente il peggio del peggio del web, la crème dei paranoici, il gotha degli ipocondriaci, il podio dei monomaniaci. Senza contare che resta altissima la possibilità di capire bisi per fave, di fraintendere, insomma. Come capitò a quel presuntuoso di Alessandro che – aiutato dalla zeppola dell’oracolo di Amon – capì solo quello che in quel momento gli fece comodo capire.


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e comuni limitrofi, per progetti di studio o perfezionamento di alto livello presso Università o Istituzioni italiane o estere. Il bando prevede l’assegnazione di una borsa per ciascuna area tematica: economico-giuridica, tecnico-scientifica, umanistico-artistica.

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RING

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RING di Stefano Margheri

caninamente NON ESISTONO CANI CATTIVI. ESISTE SOLO L’AGGRESSIVITÀ. DOTE O DIFETTO? DIPENDE...

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d intervalli più o meno regolari vengono diffuse notizie su cani che mordono, procurando danni anche seri ad estranei e proprietari e divenendo d’un tratto “mostri” da prima pagina. Questo “gossip cinofilo”, chissà mai diffuso soprattutto nella stagione estiva, porta in sé il rischio di creare nell’opinione pubblica malintesi interpretativi, spesso causa di pericolosi “luoghi comuni”. Innanzitutto, per fare un po’ di chiarezza, potremo affermare che l’aggressività è insita in tutti gli esseri viventi e non per questo essa dovrà essere confusa con la “cattiveria”. L’aggressività è un’espressione “istintiva”, una sorta di “drive”, attraverso la quale un individuo attiva azioni dirette ad eliminare uno stato di competizione prodotto da un altro soggetto, della stessa o di diversa specie. Essere aggressivi significa, quindi, autotutelarsi mediante il compimento di comportamenti “agonistici” diretti ad allontanare, a bloccare, ovvero a scongiurare una possibile e potenziale minaccia. Noi uomini ne sappiamo qualcosa, essendo le guerre e i conflitti massime testimonianze della nostra natura aggressiva. E, come noi, anche un predatore come il cane porterà nei propri geni una certa dose di aggressività, senza la quale nessun individuo potrebbe essere considerato tale. La selezione artificiale, diretta alla costituzione delle cosiddette “razze”, ha avuto infatti lo scopo di ridurre, ovvero di incrementare, determinati tratti aggressivi e ciò in funzione delle mansioni cui i singoli componenti delle medesime razze erano stati destinati. Così, si sarebbero formati i ceppi dei c.d. “molossoidi”, inclini a controllare e difendere le abitazioni e l’uomo; allo stesso modo, i cosiddetti “pastori guardiani” avrebbero dovuto esprimere una certa dose di aggressività verso chiunque si fosse avvicinato alle greggi e agli armenti, mentre altre razze sarebbero state addirittura selezionate per esprimersi in cruenti combattimenti, tanto in guerra, quanto tra gli stessi conspecifici. In questi e in molti altri casi, l’aggressività sarebbe stata considerata dote o qualità caratteriale, nonché diretta espressione della c.d. “memoria di razza”. Addirittura, soggetti votati alle funzioni sopra esposte, che non presentassero risposte di tipo aggressivo dinanzi a possibili pericoli, esprimerebbero un vero e proprio “deficit genetico”,

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non rispondendo appieno allo “standard” di appartenenza. Secondo questo ragionamento, quindi, in tutti i casi in cui un cane attivasse comportamenti aggressivi, in relazione a contesti atti a giustificare questo agire, non farebbe altro che il “proprio lavoro”, dando seguito alle attente e doviziose procedure di selezione. Egli, il cane, farebbe ciò che “madre natura” ha voluto per lui, rispondendo agli stimoli ambientali nei tempi e nei modi sanciti nel suo genoma. Non si potrà parlare, quindi, né di cane “cattivo” e nemmeno di cane “mordace”, intendendo quest’ultima accezione come manifestazione di azioni aggressive ingiustificate e improprie. Certamente, l’aver recato danno ad altri potrà produrre conseguenze di natura sociale e legale ma, al contempo, la domanda potrà essere un’altra: si trova quel cane, con quelle caratteristiche, in un ambiente consono e compatibile con il suo essere cane? Molto spesso, infatti, la risposta non potrà essere che negativa, essendo centinaia di migliaia i cani inseriti in contesti poco ideali per la propensione di razza. In tutti questi casi, l’aggressività non diventerà più dote da apprezzare, quanto piuttosto difetto da eliminare e del quale provare paura. Da come la si voglia vedere, il nostro amico sarà divenuto vittima inconsapevole di una errata collocazione famigliare e sociale, avendo egli predisposizioni che mal si adattano alla nicchia ove si troverà inserito. Non diventerà, per questo, un cane “cattivo”, quanto un individuo incompreso nella sua più profonda essenza “filogenetica”. Come evitare tutto ciò? La ricetta prevedrebbe alcuni ingredienti, come la prevenzione e la conoscenza. Sotto il primo profilo, l’inserimento di un cane in famiglia dovrebbe esigere una attenta valutazione di ciò di cui quella stessa famiglia possa avere “bisogno”, stabilendo una correlazione tra le caratteristiche del nuovo arrivato e le aspettative di coloro che lo adotteranno. In secondo luogo, le razze, i ceppi e le mescolanze che ne derivano, dovrebbero essere conosciute “ab origine”, ben sapendo che non tutti i cani saranno acquistabili o adottabili da chiunque. Un cane pastore dedito alla guardia potrà essere un ottimo ausiliario in un contesto rurale e non certamente in un appartamento di città. Allo stesso modo, un cane dedito al controllo del territorio, o alla difesa della persona, potrà divenire utile in certe e precise circostanze, divenendo una “bomba a mano” se portato al guinzaglio da persone inesperte o non equilibrate. Potranno così nascere due quesiti, in previsione di divenire compagni di vita di un amico a quattro zampe: “Perché un cane?”. E, a risposta certa:” Quale tipo di cane?”. Dall’esito dei riscontri ottenuti potremo evitare complicanze successive, spesso portatrici di tragici effetti. lamiaelle@gmail.com


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RING di Fiorenzo Degasperi

scempi ed esempi LESSINIA TRENTINA, POSTO MERAVIGLIOSO

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uando si frequentano luoghi suggestivi e incontaminati, chi scrive di itinerari, passeggiate e viaggi, si pone la domanda – egoisticamente – se pubblicizzarli oppure no, lasciandoli nel loro silenzio e nella loro bellezza quasi integra (è difficile ormai nel nostro territorio calpestare una terra vergine). Però è anche vero che nel momento in cui si scrive si fa una fotografia dell’esistente, e nel caso in cui questi luoghi venissero alterati dalla frenesia del mordi e fuggi rimarrebbero le fotografie e le parole a testimoniare com’era. E queste pagine si potrebbero sventolare in faccia a chi ha compiuto il misfatto. Scrivere degli ambienti è quindi quasi un dovere morale, a favore della salvaguardia, nella consapevolezza che chi legge è intelligente, attento, responsabile, cultore del bello e dell’inviolato. Uno di questi luoghi, assai appartato per via della lunghezza della impervia – seppur incantevole – strada per arrivarci, è la Lessinia trentina. La lunga stradina asfaltata che sale da Ala s’inoltra per chilometri lungo le dirupate scarpate boscose. Unico respiro a metà strada è la Malga Rondera (m 810), Planum de Redondera veniva chiamato il luogo nel XVI secolo, oggi trasformata in bioagriturismo (www.malgariondera.it). I sentieri impervi per salirvi, da Ala, dalla valle dei Ronchi o da Dolcé, hanno dislivelli e tempi riservati a chi ha un buon fisico; erano frequentati un tempo soltanto dai contrabbandieri della bassa Lagarina – il cui passaggio è rimasto nel toponimo Strada dei ladri, che si affianca all’appellativo Val Matta che indicava la difficoltà e pericolosità del percorrerla e chi lo faceva era considerato matto – dai mandriani che conducevano le mandrie al pascolo o da chi scappava dall’impero austroungarico oppure dalla Serenissima. Qui transitava una delle vie più antiche di collegamento tra la valle dell’Adige e il veronese/vicentino. Non a caso, appena la strada sbuca sulla sommità prativa – un succedersi di alture/pascoli alternate a boschi dai lineamenti dolci e delicati – ci imbattiamo, alla Sega di Ala, nella chiesa di S. Rocco-Ospizio medioevale, nei cui pressi è sorto un albergo. La chiesa risale al 1773 ma probabilmente è stata costruita sopra una chiesa ben 14

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RING più antica. Al suo interno due affreschi rappresentano rispettivamente sant’Antonio Abate e san Valentino vescovo, entrambi protettori degli animali domestici. Qui l’estate, un tempo, si radunavano per la messa i mandriani della zona tirolese e quelli veronesi. Nei pressi l’albergo Monti Lessini offre ottimo cibo e possibilità di pernottamento. Da qui partono diversi percorsi a piedi, scortati a tratti dalla presenza degli antichi cippi confinari che ci guardano meravigliati di questo via vai senza confini. A questi reperti, frutto delle lotte di stati e governi, si affiancano le pietre sacre della religiosità lessinica: capitelli, testine e croci hanno tutte il sapore dell’antico retaggio delle statue preistoriche o di quelle romaniche, con i tratti essenziali, decisi, angolosi. I percorsi sono da effettuare rigorosamente non la domenica, giornata in cui l’unica strada asfaltata di collegamento con la Lessinia veronese si trasforma in un lungo serpente ammorbante l’aria e le orecchie. Fuori dalla festività il silenzio regna incontrastato in queste lande ricche di storia. Non solo camminiamo nelle terre dei cimbri, arrivati qui dalla Vallarsa, dall’alta val Venosta, dalla val d’Ultimo e dalle pianure acquitrinose della Baviera, ma siamo anche accompagnati da un popolo invisibile formato da diavoli, orchi, folletti e anguane. Il tauwal cimbro incarna il male secondo le credenze religiose, come il koke, personaggio fantastico. Poi c’è il sanguinello o salbanello, uno gnomo svelto, malizioso e beffardo, sempre vestito di rosso, derivante dal Silvanus della mitologia romana, del quale ha mantenuto anche il carattere agreste, innocuo e boschereccio. Non bisogna poi dimenticare che tali creature si trovano in questi territori perché sono state scacciate dai luoghi abitati, con decisione presa durante il sacro Concilio di Trento, il quale aveva bandito tutti questi esseri che ricordavano troppo da vicino gli antichi dèi indigeni. Quindi le hanno allontanate nelle valli più solitarie del principato vescovile, dalla val di Genova ai Lessini. Dalla chiesa di S. Rocco diversi sono i percorsi da effettuare. Il più remunerativo sicuramente è la dolce salita al Corno d’Aquilio (m 1545) con un panorama spettacolare a 360° sul lago di Garda, le Dolomiti, i ghiacciai del Carè Alto e della Presanella e, più lontano, le vette sudtirolesi. Giù in basso la pianura Padana e in fondo gli Appennini: la pianura che da piccolo credevo ampissima – la si attraversava in treno – da qui sembra minuscola e, purtroppo, densamente abitata, sovrastata da una cappa di smog. Oppure ci si dirige per l’itinerario circolare delle malghe, d’origine medioevale, Maia, Lavacchione, Cornafessa – sentieri e stradine segnalate –, immergendoci nel mondo alpestre dell’allevamento. Osservando il paesaggio è facile comprendere come i pascoli occupati durante l’alpeggio nei mesi estivi seguano un ordine “antico”: dalle zone più vicine alle stalle alle più lontane, dalle più soleggiate alle più ombreggiate, da dove l’erba cresce prima (bassa quota) a dove cresce dopo (alta quota). Il tutto accompagnato dalla fila interminabile di pietre confinarie infisse nel terreno che, nonostante il caldo, fa pensare all’Irlanda. Ecco un posto meraviglioso, sperando che rimanda tale anche in futuro.


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RING di Denise Fasanelli

di Fabio Peterlongo

lost in glocal DI FINE ESTATE E VENDEMMIE

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a natura non segue il calendario, ti puoi trovare ad agosto dietro il trattore colmo d’uva a dire “ma è già ora di vendemmia?” o al contrario, a settembre inoltrato, a guardare i filari carichi di grappoli a dire “ancora non l’han colta?”. Comunque sia, quel trattore sulla statale dietro cui un mattino ti ritrovi incolonnato è un segnale inconfondibile. Non si riesce mai ad evitarlo ma anche gli automobilisti meno pazienti si rassegnano e si adeguano, dimenticandosi dei clacson. La vendemmia fa parte delle nostre tradizioni più care, è il momento che segna la fine dell’estate e l’esplosione di colori che porta nella stagione fredda, un rito antichissimo celebrato da Bacco e dalla sua sfrenata corte. Nonostante la tecnologia abbia modificato questo processo negli ultimi decenni, resta ancora un vero e proprio evento annuale di condivisione sociale e lavoro. Ed è difficile dimenticare che tutto aveva inizio con il lavaggio delle botti, il cambio di alcuni cerchi che non abbracciavano più le loro doghe, l’affilatura delle forbici, la sistemazione dei setacci, il rivestimento dei trattori, tra i continui scongiuri per il bel tempo dei nostri nonni. Le braccia erano spesso quelle di amici, parenti, vicini o conoscenti che aiutavano in cambio di un fiasco, un sacco di patate o dello stesso aiuto per la loro vigna. E’ ancora vivido il ricordo dei piccoli cesti di vimini poggiati sotto il pergolato in attesa di essere riempiti, dei canestri e delle gerle colorate dall’uva che si spostavano nei campi, degli acini scartati a terra, dei vestiti pitturati di un colore violaceo, dei visi arrossati, delle mani che si incontravano fra il fogliame e qualche canzone popolare che si canticchiava per imbrogliare la stanchezza. Così come è difficile scordarsi delle tinozze in cui i più giovani pestavano l’uva con i piedi in una danza allegra e vivace, una festa di ricchi banchetti alla fine della giornata tra gli ampi grembiuli delle donne, i primi brindisi al vino che sarebbe stato. E quale trentino non ha una nostalgica memoria delle cantine buie e fresche in cui si custodivano le botti su cui ci si affacciava per controllare la fermentazione e dalle quali usciva il profumo del mosto ad ubriacare l’olfatto? Resta il potere aggregante ed il fascino di un evento poetico e simbolico, per cui in molti coltivano la speranza che questa esplosione di sensazioni e questo bagaglio di tradizioni, non si perda. A noi, come era in passato, non rimane che aspettare piacevolmente di versare il novello in occasione della festa di Tutti i Santi, mentre ai più piccoli sarà riservata la letizia dell’uva passa messa ad essiccare, tra una chiacchiera, un bicchiere e la voglia di festeggiare la fine di un periodo particolarmente faticoso, il risultato di tanto lavoro e cura.

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blues di provincia “COSCRITTI”: INCHIOSTRI CHE SBIADISCONO, ANNI CHE PASSANO

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ra le tradizioni da festa campestre che sopravvivono nel Trentino del terzo millennio vi è la bizzarra consuetudine da parte dei diciannovenni, i cosiddetti “coscritti”, d’imbrattare ogni superficie con graffiti raffiguranti a numeri cubitali il proprio anno di nascita. Ed ogni estate è la stessa storia: c’è chi sollecita comprensione verso i virgulti presi da queste paniche frenesie spesso ispirate dalla Musa alcolica e chi pretende reprimende nei confronti degli irresponsabili inzaccheratori. Sorvoliamo sull’istinto archetipico che porta i giovani maschi a segnare il territorio: un rituale che accomuna i mammiferi d’ogni specie, e i giovani neodiplomati di Ravina, della Valle di Cembra, della Val di Non non fanno eccezione. Chi sta scrivendo queste righe ha appena superato i trent’anni, dunque è nella stagione in cui nulla gratifica come prendersela con chi ha la benedizione di avere ancora diciannove anni. E, ve l’assicuro, la tentazione è forte: tuttavia voglio sottoporre alla giuria questo argomento. Le scritte sbiadiranno, così come la loro gioventù. Presto la scritta “1998” farà la stessa fine dell’omologa di undici anni fa, il mio “1987”, di cui non c’è più traccia. Verranno le prove dure della vita, incomparabilmente più complesse della “terza prova” della Maturità. Verrà il lavoro, forse; certamente ci sarà il lungo cammino alla ricerca di una dimensione per sé: un percorso che spesso dura anni, questi sì, indelebili. Anni che non si scrivono sull’asfalto, ma che ti segnano nell’animo. Verrà la frustrazione, l’angoscia, l’incertezza verso il futuro. Il fatto è che loro, i “1998”, non lo sanno ancora: per molti di loro, l’esistenza è una festa, un battito d’ali da cogliere con la leggerezza incredibile dell’irresponsabilità. E loro non lo sanno perché noi e voi, i più grandi, non glielo abbiamo detto: come non l’avevano detto a noi, i figli dei tardi anni ’80, ovvero la generazione più sfigata della storia. Undici anni fa alcuni di noi scrivevano sulle stesse strade allo stesso modo, con lo stesso spirito, un anno diverso: e così avviene da decenni. Vogliamo togliere a questi giovani la magia della loro età che poi non tornerà più? La mia risposta è: sì, chi imbratta un muro, compie un atto di vandalismo e dunque si faccia presente che da maggiorenni si è responsabili della proprie azioni. Ma dobbiamo farlo con la gravità penosa di chi dice: questa è la vita; è dura, cinica, severa. Ma che invidia, avere diciannove anni. Potessimo tornare indietro e imbrattare tutti i muri del mondo.


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trentinoildialettoinforma di RENZO FRANCESCOTTI

il dialetto in-forma CRÀCHESE, ZALINI E CAPÉTE

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on Marco Pola, scomparso a 85 anni nel 1991, anche se separati da una generazione eravamo buoni amici, uniti soprattutto da reciproca stima. Lo conobbi nel 1971 andando a trovarlo per scrivere di lui su una rivista. È noto che Pola si convertì al dialetto nel 1963 con “Le fize de ’l sofà”, pubblicando nei due anni seguenti ”Somenze mate” e “Àneghe tàneghe”, mascherato sotto il nom de plume “Toni Róndola”. Queste prime tre raccolte dialettali di versi di Pola sono le più tradizionali di questo autore (la sua grande poesia in dialetto fiorirà con “Maria Lumeta e altri “pecadi”). Ma per il nostro discorso, imperniato sopra la parola nel dialetto, la parlata di Toni Róndola, così scoppiettante di loquacità vernacola, così sugosa di umori-sapori-odori è il linguaggio ideale. E andiamo a rileggere – in un ricordo affettuoso – una poesia di una certa ampiezza (11 quartine di endecasillabi) “Letera dal paese”, che è la prima scritta in ronzegnaro, ovvero nel dialetto di Roncegno, suo paese natale, dialetto che userà in seguito in alcune sue raccolte di poesie. Quello di Roncegno è un dialetto della Valsugana, in cui si respira aria veneta, non si utilizzano le parole tronche di origine che contraddistinguono il dialetto di Trento, (dal

ritmo celtico) non tagliando la vocale terminale. Dicendo ad esempio capèlo, cavalo, osso, gnente… Oppure toseto invece che putelòt e matelòt; o votu? invece che vòt?; s’ciopo invece che s’ciop; trozi invece che sintéri. E via cantando… Questo l’attacco della poesia in questione: “M’à scrito i me compagni rozegnari / che su en Tesòbo ’l Cianci ei so fradèi / i à visto, Mariasanta, do sforzièi / che i se begava en mezo ai castagnari”. Ma che tempo fiabesco era mai questo, quando – non servendosi del telefono, dei telefonini o di mail – si scriveva all’amico, al paesano emigrato in città, che s’erano visti sopra il paese due galli forcelli che litigavano tra i castagni e che corresse a cacciarli lui prima che lo facessero quelli da Borgo?: “Lassa là tuto! for che le capéte / crompa i zalini, vendi ‘l caregón, / la pena e le scartozze maledete / che ‘l mondo el va lo stesso a svoltolón!” E in questi versi appaiono due parole, una delle quali (zalini), assolutamente oscura anche ai cultori del dialetto, e l’altra (capéte) ancora usata ma in via di sparizione. La prima deriva da tedesco “zahl” (acciaio) e indica gli acciarini e, per esteso, i fucili. La seconda indica le capsule che accendono le cariche dei fucili da caccia; ma era (non credo che ne fabbrichino ancora) anche un nastro rosso di carta, che conteneva piccole quantità di polvere da sparo da usare per le pistole-giocattolo. Ma il poeta risponde di essersi legato ciuco patoco al salesà de Trento, (ovvero ubriaco fradicio al selciato di Trento); dice che è divenuto na cràchesa (così si dice di una vecchia macchina o di una persona malaticcia); dice che ormai ha il fucile arrugginito. Che se li prendano gli amici i due galli forcelli! E a Maria che forse ha ancora i suoi bei riccioli, che forse ancora gli vuole bene, scrive concludendo: “Dighe che i se mete / vezini al botesèlo da spinar,/ dighe che el Toni no ‘l gà pu capéte / che’ l’à finìe a furia de sbarar!” renzofrancescotti@libero.it

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trentinocommenti trentinodadonnaadonna di LOREDANA CONT

PICCOLE QUESTIONI QUOTIDIANE

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ccoci qua, come tutti gli anni, a salutare l’estate che se ne va e a constatare che per lunga che sia è sempre troppo corta. Ma abbiamo davanti settembre, questo bel mese di transizione: non più estate ma non ancora autunno…. “Settembre, andiamo. È tempo di migrare”, diceva il poeta. Fino a qualche anno fa settembre era il tempo di sposare: quanti matrimoni in settembre! Ogni sabato a mezzogiorno si vedevano passare cortei (che non è il plurale dialettale di coltelli!) di macchine strombazzanti, col fiocco bianco sull’antenna che saliva dal cofano, e prima ancora con il garofano bianco ficcato nel tergicristallo…. E il mondo si fermava a guardare questo momento che segnava l’inizio di una nuova vita! Che romantico! Anch’io mi sono sposata in settembre, con l’abito lungo a balze come si usava nel 1977, con in testa un cappello delle dimensioni di un ombrellone da spiaggia. Mio nonno, sempre ironico, vedendomi davanti alla chiesa, nel momento in cui tutti dicono “Che bella la sposa” mi ha detto: “Te pari na mazza de tambur!” Poi ha corretto il tiro e ha precisato “Na bella mazza de tambur!”…. Va beh, pitost che na slòfa...

Adesso con la scusa che ci si sposa sempre meno ci hanno tolto questi sabati settembrini con il piacere di individuare la sposa nella macchina… Comunque, anche se si salta il matrimonio, rimane pur sempre la convivenza, della quale si dovrebbe fare un manuale per chi intende intraprendere questo percorso di vita. Voglio dire che, come il matrimonio in chiesa ha i suoi corsi di preparazione, anche per la convivenza e i matrimoni civili ci vorrebbe quantomeno un vademecum, un breviario, una specie di istruzioni per l’uso, in modo da essere preparati alla condivisione degli spazi vitali e della quotidianità. Perché in fondo l’aspetto determinante è far coincidere le proprie abitudini con quelle dell’altro, che finché non ci stai assieme non sai di preciso com’è, e, come dice la canzone “lo scopriremo soltanto vivendo”... anzi convivendo. Ci sono tante piccole cose, all’apparenza di poco conto, che a lungo andare diventano grandi e insormontabili cose. Nella quotidianità c’è tutto un percorso comune da superare, che mette a dura prova la coppia. Si parte con il risveglio: caffè a letto o alzati? Ed eventualmente chi lo fa? Soluzione: mettere sul comodino la caffettiera elettrica che alla tal ora fa il caffè e sarà l’aroma a svegliarvi. In bagno, l’uso del dentifricio: c’è chi schiaccia il tubetto a partire dal fondo e chi in mezzo: quello che lo schiaccia dal fondo non sopporta di vedere lo schiacciamento al centro. A lungo andare sarà causa di liti non da poco. Soluzione: prendere quei dentifrici che stanno in piedi da soli e si schiacciano dall’alto. Sempre in bagno, c’è la tavoletta del water: c’è chi alla fine la alza e chi rigorosamente abbassa anche il coperchio. Quale è la soluzione giusta? Bisogna trovarla perché alla fine questa è una aggravante nella causa di separazione. C’è poi la questione irrisolta della carta igienica: deve sempre esserci a portata di mano un rotolo di ricambio perché, è inutile negarlo, quando ti accorgi che serve non sei più in grado di andare per casa a cercarla!!! E siamo solo al risveglio mattutino… Poi c’è tutta la giornata… compresi gli spaghetti a pranzo: c’è chi gli spaghetti li spacca a metà, e difronte a tale comportamento i te dà el divorzio senza gnanca far la domanda! Vogliatevi bene

Loredana

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Archimede

L’invenzione che diverte Fino all’8 gennaio 2018

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MUSE - Museo delle Scienze

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MUSE - Museo delle Scienze. Corso del Lavoro e della Scienza, 3. 38122 Trento. www.muse.it

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Diretto da: Paolo Curcu [ paolo@trentinomese.it ] In redazione: Pino Loperfido, Cristina Pocher, Gennj Springhetti Hanno collaborato a questo numero: Paolo Chiesa, Loredana Cont, Lara Deflorian, Fabio De Santi, Fiorenzo Degasperi, Denise Fasanelli, Renzo Francescotti, Daniele Magagnin, Stefano Margheri, Francesca Mazzalai, Maurizio Panizza, Fabio Peterlongo, Silvia Tarter, Tiziana Tomasini, Daniele Valersi

SOMMARIO SETTEMBRE 2017 Ring

6 COMMENTI 17 IL DIALETTO INFORMA 19 DA DONNA A DONNA

Attualità 22 26 30 34

Progetto grafico: Fabio Monauni Redazione: Via Ghiaie 15 38122 Trento Tel. 0461/362155 Fax 0461/362170 Editrice: Curcu & Genovese Associati S.r.l. Via Ghiaie 15 38122 Trento Tel. 0461.362122 Fax 0461.362150 Concessionaria Pubblicità: Südtiroler Studio S.r.l. TRENTO Via Ghiaie 15 Tel. 0461.934494 studiotn@trentinomese.it Direzione pubblicità: Rosario Genovese BOLZANO Via Bari, 15 Tel. 0471.914776 bazarbz@bazar.it Direzione pubblicità: Giuseppe Genovese Stampa: Litotipografia Alcione Lavis (TN) Registrazione Tribunale di Trento n. 536 4 aprile 1987

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NICOLA ULIVIERI EDUCAZIONE CINESE GRAZIELLA ANESI I BACHI DELLA MAESTRA AGNESE

ORSI CHE NON SI LASCIANO ABBATTERE

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I RAGAZZI DEL MURETTO TRA ORSI, LUPI E GALERA MOZART, IL “PRECARIO” SPECIALE BOLZANO SPECIALE SCUOLA

Panorama 58 62 65 72 74 76 77 78 79 80 82 84 85

SAGRA DEI SANTI ANZOI FESTA DELLO SPECK UN AUTUNNO CARICO DI SAPORI ZIGANOFF & FRIENDS FESTIVAL “PIÙ PIANO” RIFLESSI SUL LAGO FRANCESCA MELANDRI CANZONI PER SERGIO BARDOTTI SETTIMANA MOZARTIANA RELAZIONI E MONDI SOT ALA ZOPA SUD SOUND SYSTEM ED È SUBITO “DESMONTEGADA”

Giorno per giorno

86 MOSTRE 92 APPUNTAMENTI DEL MESE

Scoop&news 104 109 110 111

I MATRIMONI DEL MESE TRENTINIAN WOODS UNIVERSITÀ DELLA TERZA ETÀ “LUCI ED OMBRE DEL LEGNO”

Rubriche

112 LIBRI E LIBRERIE 114 #TRENTINOMESE CONTEST

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trentinoincontri di Daniele Valersi

UN CAFFÈ A CASA DI...

NICOLA ULIVIERI: “IL CANTO È UN ARDUO, BELLISSIMO GIOCO” HA GIOCATO CON LA MUSICA FIN DA BAMBINO. PERSONALITÀ IRREQUIETA, PAREVA CHE NIENTE IN PARTICOLARE LO INTERESSASSE, FINCHÉ PAPÀ GIORGIO NON INTUÌ IL SUO TALENTO. ECCELLENZA RICONOSCIUTA AI MASSIMI LIVELLI NELL’INTERPRETAZIONE DI MOZART, BRILLANTE VOCE BELCANTISTICA E ROMANTICA, OGGI È TRA I NOMI CHE CONTANO NEL MONDO DELL’OPERA

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n un caldo pomeriggio estivo si sta bene, al fresco, nel giardino di casa Ulivieri; ci ha aperto la porta il papà, artefice dei primi contatti con la musica di Nicola, basso lirico richiesto nei teatri di tutto il mondo. Cinquant’anni il 3 settembre di quest’anno, nato ad Arco, dove abita in una casa attigua a quella dei genitori Giorgio e Donatella, assieme al fratello maggiore Tommaso, oggi consigliere del Comune di Arco, Nicola ha avuto le prime lezioni di musica dal padre, violinista attivo nelle file dell’Orchestra Haydn per un trentennio e diplomato in canto; il suo talento non si è manifestato nella prima infanzia, ma si è rivelato col tempo. Del resto, i cantanti in generale possono iniziare uno studio sistematico solo quando la voce si è stabilizzata, molto più tardi rispetto agli strumentisti. “Frequentava la Scuola alberghiera, ipotizzando un futuro nel settore turistico,” ricorda papà Giorgio, “ma durante le discussioni che di tanto in tanto avevamo percepivo una certa irruenza nella sua voce. Così, quando era sui diciassette anni, lo proposi a Vito Maria Brunetti, docente di canto al conservatorio di Bolzano; la sua classe era già al completo, ma un posto si liberò presto per la chiamata al servizio militare di un allievo. Fu poi un giorno memorabile quando Vito mi telefonò in preda all’entusiasmo: Devi sentirlo adesso, qualcosa da non credere!”. Nicola ha sempre mantenuto i contatti col suo maestro, che ora sta avendo grande successo internazionale 24

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trentinoincontri In piscina con i suoi tre figli, Michele, Sofia e Lucia

come didatta, è orgoglioso di essere tra i primi della sua scuola. Ricorda ancora il momento della prima audizione, con un brano di Vivaldi piuttosto ibrido, non ben definibile quanto al registro; poi, già alla fine del primo anno di corso, il concerto con l’orchestra, l’aria “Come Paride Vezzoso” da “L’elisir d’amore”. “Brunetti è per me una figura determinante, ancora adesso mi dà la messa a punto. Altra figura fondamentale è mio padre, che non mi ha mai fatto mancare il suo sostegno a ogni recita, anche con la presenza. Poi c’è Ernesto Palacio (attuale direttore artistico del Rossini Opera Festival di Pesaro, n.d.r.), mio agente e consigliere, il miglior mentore che un giovane cantante possa avere. Con lui ho studiato, da lui ho preso la linea musicale, il gusto nel porgere i suoni. Ora ho un altro agente, poiché il suo incarico attuale è incompatibile con questa attività. Una docente molto importante è stata infine Mietta Sighele (ora alla guida di Musica Riva Festival e del Concorso Zandonai, n.d.r.), alla quale devo le vittorie al concorso “Adriano Belli” di Spoleto (1995), al concorso “Zandonai” di Riva del Garda (1996) e alla competizione “Vincerò” di Canale 5 (1997)”. Nel 1995 è iniziata la carriera di Nicola Ulivieri, che dal 1997 ha avuto i primi ingaggi retribuiti; tuttavia vive di canto fin dal 1990, avendo fatto parte del Coro dei Pomeriggi Musicali di Milano, poi di quello dell’Arena di Verona e di quel-

lo del Teatro alla Scala. Ha collaborato con Claudio Abbado nella produzione di “Così fan tutte” per il Teatro Comunale di Ferrara. “Era illuminante il suo modo di giocare seriamente con la musica, di cercare minuziosamente la verità, di cogliere le intenzioni dell’autore. Ho capito che la ricerca interpretativa può essere un bellissimo gioco, ad ogni rappresentazione si viveva lo spirito di questo gioco impegnativo”. Per le sue interpretazioni mozartiane a Nicola Ulivieri nel 2005 è stato conferito il premio della critica musicale italiana “Franco Abbiati” (miglior cantante), una consacrazione nel

novero dei grandi interpreti. Ma la sua vita, benché attualmente sia all’apice di una carriera invidiabile, non è fatta solo di tournée, successi e palcoscenico: vi sono tre figli, Michele, Sofia e Lucia, nati da tre diverse situazioni sentimentali. Il 2012 è stato un anno particolarmente generoso di soddisfazioni: la “Cenerentola” rossiniana a Los Angeles, ancora Rossini con “Le Comte Ory” al Metropolitan di New York e “L’elisir d’amore” di Donizetti a Washington; è anche l’anno in cui è arrivata la sua ultima figlia, una nascita avvenuta mentre papà Nicola era lontano. “Un periodo positivo ma anche malinconico: si comincia a

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trentinoincontri ragionare sulle priorità. Ci si gioca la carriera ogni volta che si apre bocca e inoltre il tempo che si sta lontano dagli affetti è pagato a caro prezzo. Del mio figlio maggiore, cresciuto durante anni di grande fermento, mi rendo conto di essermi perso molte cose. Ora che ho raggiunto una certa maturità cerco di stare più vicino ai miei figli”. Nella carriera di un cantante vi sono anche problemi e contrarietà, che spesso sono insiti nella professione stessa: il nomadismo da una città all’altra, da un albergo all’altro è alienante e comporta la rinuncia a buona parte della vita affettiva. L’attuale compagna di Nicola vive a Vienna, è pianista e lavora con i cantanti presso il Conservatorio. “Le manca molto l’Italia, ma qui non vede prospettive reali di lavoro, così ci vediamo quando possiamo. Quest’anno sono rimasto quasi tre mesi a Copenhagen, un periodo così lungo in un ambiente estraneo, per di più in inverno, ti fa sentire sradicato. Recentemente, ho avuto molti impegni consecutivi a ridosso del concerto di Erl con l’Orchestra Haydn (23 luglio): ho cambiato sette alberghi in sette giorni, non dico altro”. Un altro aspetto è la perdita d’identità, la vita sul palcoscenico spesso nega all’artista la serenità di un’esistenza equilibrata, le parti che interpreta rischiano di soppiantare le relazioni della vita reale: “Faccio fatica a essere presente nei rapporti coi miei cari, a staccare dal lavoro, paradossalmente mi trovo a vivere la parte che incarno come vita vera e percepisco invece la realtà quotidiana

In “Don Giovanni” di Mozart, a Trieste 26

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come inconsistente. Ho sempre dedicato il mio tempo libero a collaborazioni in amicizia, piccoli progetti che sono il sale del nostro mestiere: ti danno la gioia di fare qualcosa solo per farla bene, di sentirti utile, riempiono di entusiasmo più che cantare in un grande teatro. D’ora in poi vi rinuncerò, ho già cominciato a rifiutare qualche impegno: cercherò di stare coi miei figli il maggior tempo possibile”. Per nessun altro artista il corpo è così importante come per un cantante, un ulteriore scoglio da affrontare sono i cambiamenti fisici che sopravvengono nel corso del tempo. Anche le parti che si conoscono meglio devono essere continuamente riviste, molte abilità rischiano di perdersi proprio per via dei cambiamenti cui è soggetto il corpo. I cantanti hanno un’aspettativa di carriera

molto più lunga rispetto a uno sportivo, che a quarant’anni ha già concluso la sua parabola, possono restare in attività, se tutto va bene, anche fino a settant’anni. Un vantaggio ulteriore è il cantare nel registro di basso, poiché il repertorio è più vasto rispetto a quello dei soprani o dei tenori e può arricchirsi seguendo l’assestamento fisico nelle diverse fasce d’età. Si può dire che nella maturità una voce di basso o di baritono addirittura migliora, prende il colore più adatto ai ruoli, così chi mantiene sana la propria voce può ampliare il repertorio andando avanti con gli anni. Dopo i ruoli mozartiani, che Ulivieri ha svolto nei primi dieci anni di attività e che aderivano bene alla sua età, adesso, pur mantenendoli in repertorio, spazia anche nelle opere belcantistiche e romantiche, ha l’età giusta per personaggi come il Conte Rodolfo della “Sonnambula” belliniana, ad esempio. E il repertorio di Nicola Ulivieri è notevole: circa quaranta ruoli differenti in varie opere di Mozart, Bellini, Donizetti, Rossini, Cimarosa, Berlioz, Martin y Soler, Pergolesi, Puccini, Rota, Vacchi. In regione si esibisce volentieri, nel corso della passata stagione sinfonica dell’Orchestra Haydn ha interpretato brani di Maurice Ravel e Jacques Ibert ispirati alla figura di Don Chisciotte, nella ricorrenza dell’anniversario cervantino (i 400 anni dalla morte); in passato si è cimentato anche con la regia curando, nel dicembre del 2012, l’allestimento al Teatro Sociale di Trento del “Dittico”, due atti unici di Nino Rota (La notte di un nevrastenico, dove interpretava anche il ruolo del protagonista) e di Ermanno Wolf-Ferrari (Il segreto di Susanna). “Sono aperto alle proposte che mi vengono fatte, sono in buoni rapporti con le istituzioni musicali locali. Quella della


Amarcord. Da dx, Nicola, Giorgio e Tommaso Ulivieri

Nicola è Oroveso nella “Norma” di Bellini, allo Sferisterio di Macerata

regia è stata un’esperienza bellissima ma molto impegnativa; per portare avanti un simile progetto ci vogliono almeno tre mesi liberi da impegni, si impiegano inoltre molte energie mentali. In quell’occasione ho messo a repentaglio la mia preparazione per “Le Comte Ory”. Vita movimentata, quella del cantante d’opera, l’imprevisto è in agguato anche durante la rappresentazione, dove tutto (o quasi) è programmato e preordinato. Nel 2009, la messa in scena al Teatro alla Scala del “Viaggio a Reims” di Rossini prevedeva che un grosso salvadanaio di terracotta cadesse sul palco e andasse in mille pezzi. Al momento stabilito l’oggetto scenico viene sganciato ma, invece di rompersi, comincia

a rotolare pericolosamente verso la buca dell’orchestra. Ulivieri, impegnato nel ruolo di Don Profondo, anche se colto alla sprovvista cerca di afferrare il coccio e di fermarlo ma, sul bordo del golfo mistico, cade e vi precipita anche lui, atterrando su un trombone. Urla dal pubblico, il terrore dipinto sul volto del direttore Ottavio Dantone, lo spettacolo che si interrompe solo per un momento e riprende poi come se nulla fosse successo. In ogni caso l’intervento del nostro aveva dato agli orchestrali il tempo di mettersi in salvo, evitando almeno le conseguenze fisiche; il giorno dopo arrivarono i ringraziamenti dei colleghi e dell’allora Sovrintendente, Stéphane Lissner, al quale rispose: “Se ha bisogno di uno stuntman, ci sono qua io”. ■

Che libro hai sul tuo comodino? L’ho acquistato in aeroporto l’altro giorno, un libro fondamentale che però non avevo ancora letto, “Se questo è un uomo” di Primo Levi. Per meditare sull’umanità. Ogni tanto ci vuole. Qual è il tuo film preferito? Mi sono rimasti nel cuore i grandi film di Stanley Kubrick ed in particolare Barry Lyndon, insuperabile per accuratezza fotografica e storica. Musica, gruppo o cantante prediletti? Ascolto volentieri Astor Piazzolla e il tango argentino in generale. In qualche modo sento familiare quella gioiosa malinconia Qual è il tuo piatto preferito? Una buona grigliata di pesce è forse la cosa che apprezzo di più. Il tuo sogno ricorrente? Fino a qualche anno fa sognavo spesso di volare, nuotando nell’aria riuscivo a salvarmi da bestie feroci ecc... Non ho più di queste avventure notturne, forse con l’età ho imparato a stare con i piedi per terra anche in sogno Cos’altro ti sarebbe piaciuto fare nella vita? Avrei potuto fare un mestiere qualunque, anche il cameriere, avendo fatto la scuola alberghiera da ragazzo, ma sono sicuro che in qualche modo l’arte farebbe comunque parte della mia vita! Hai delle paure? Ho paura di non arrivare a veder risolta la vita dei miei figli, specialmente della più piccola che ha solo cinque anni. Che cosa non hai mai cantato e ti piacerebbe cantare? Vorrei cantare qualche grande ruolo verdiano come Filippo II nel “Don Carlo” o Silva nell’”Ernani”.

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BOTTAeRISPOSTA

trentinoincontri


trentinoesperienze FABIO LOPERFIDO, QUASI 18ENNE TRENTINO, STUDENTE AL LICEO “CURIE” DI PERGINE, HA SCELTO DI TRASCORRERE IL QUARTO ANNO SCOLASTICO ALL’ESTERO. COSÍ, DALLO SCORSO AGOSTO A GIUGNO DI QUEST’ANNO, DALLA VALSUGANA È FINITO A HUANAN, A 1500 KM DA PECHINO. IN QUESTA ZONA REMOTA NEL NORD EST DELLA CINA, AL CONFINE CON SIBERIA E COREA DEL NORD, TRA LEZIONI DI CINESE, GIORNATE INTENSE E TEMPERATURE GELIDE HA VISSUTO UN’ESPERIENZA UNICA...

EDUCAZIONE CINESE di Silvia Tarter

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ntercultura è un’associazione presente in 65 paesi del mondo, fondata nel 1955 per iniziativa di alcuni giovani che avevano trascorso un periodo all’estero, trovandolo particolarmente educativo. Lo scopo della ONLUS è promuovere e finanziare programmi scolastici internazionali rivolti agli studenti delle scuole superiori, per favorire l’ interscambio e il dialogo fra le culture. I ragazzi che partecipano hanno quindi l’opportunità di passare una parte del proprio percorso scolastico in un paese straniero, imparando a convivere a tu per tu con una realtà differente, talvolta diversissima dalla propria, ad apprendere o perfezionare un’altra lingua e soprattutto a mettersi alla prova, lontani da casa, per rafforzare la propria autonomia e spirito d’indipendenza. Anche Fabio Loperfido, di

Caldonazzo, ha deciso di aderire al programma per questi motivi. Voleva conoscere una cultura diversa, ci racconta, e aprire i propri orizzonti vivendo un’avventura in una terra lontanissima, da cui tornare più adulto di prima. Fabio, come mai hai scelto proprio la Cina?

I “genitori” cinesi di Fabio Loperfido 28

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In realtà all’inizio pensavo alla Russia. Tuttavia pur di uscire dai miei stretti confini, la mia vita di 17enne in terza superiore, mi sarebbe andato bene qualunque posto. Ho indicato 10 paesi nella scelta, tra questi c’era appunto la Cina. Come hai reagito quando hai saputo la destinazione?

All’inizio ero molto spaventato, perché è un paese molto diverso, con un cultura lontana anni luce dalla nostra. Non sapevi una parola di cinese... Come comunicavi all’inizio? Il mio anno scolastico è stato di fatto un’unica, gigantesca lezione di cinese. Insieme a me c’erano un’italiana (Alessia, 18 anni di Piacenza), 4 thailandesi, e dei britannici più grandi che insegnavano l’inglese ai bambini. All’inizio è stata durissima. Ti senti incompreso: vorresti dire qualcosa, ma vedi che nessuno ti può capire. Può essere davvero frustrante... Il cinese poi, si sa, è una lingua tonale, così non dovevo semplicemente ripetere le frasi, ma stare attento al tono. Racconto un aneddoto. Un giorno, in una classe, mi hanno chiesto che festività abbiamo in Italia. Ho risposto Natale, Pasqua e vo-


trentinoesperienze

Il centro di Huanan a venticinque gradi sotto zero

levo dire “la festa dei morti”, ma ho usato una parola che in cinese significa “persone” e tutti si sono messi a ridere: non capivano perché ci fosse una festa per queste “persone”. Quindi, dopo un’ampia discussione, ho provato a dire una nuova parola e loro hanno finito col capire che in Italia facevamo una sorta di “festival degli autisti!” Quanto hai impiegato per cominciare a destreggiarti un po’ con la lingua? Un paio di mesi di duro lavoro. E poi ho dovuto imparare a scrivere, mandando a memoria i simboli, continuando a studiarli... Sono così tanti che

neanche i cinesi li conoscono tutti. Per l’uso quotidiano ne devi memorizzare almeno 1000. Dove vivevi esattamente a Huanan? Nel collegio della scuola, ma avevo una famiglia di appoggio, dei “genitori” e una “sorella” più grande e i “nonni”, da cui andavo durante le festività, come il Capodanno Cinese. I contatti con la tua famiglia italiana come li hai gestiti? Ci sentivamo una volta alla settimana via WhatsApp. Centellinavo i contatti anche per sfuggire alla nostalgia.

Ho preferito un taglio netto, anche per imparare ad essere autonomo e a gestire le emozioni nel modo più sensato. Come sono stati i rapporti con la gente cinese? È stato facile interagire con loro? Ero il primo occidentale a mettere piede a Huanan, perciò ero una sorta di attrazione. Mi fermavano per strada per un selfie, per toccarmi la faccia: cose così... Sai, i cinesi vedono l’occidentale come una sorta di divinità perché sentono molti racconti sull’Occidente e si aspettano chi sa cosa. Qualcuno non sapeva neppure dove fosse l’Italia, altri invece se ne uscivano coi soliti luoghi comuni: spaghetti e mafia... La giornata scolastica com’era strutturata? La scuola cominciava alle 7.20 e finiva alle 19.20. Ma si badi: l’ho trovata molto meno pesante della scuola in Italia: le lezioni durano 40 minuti e tra una e l’altra si fanno 10 minuti di pausa. Inoltre, ci sono 2 ore libere per il pranzo e

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una e mezza per la cena. Noi di Intercultura poi avevamo orari più flessibili rispetto ai cinesi. Loro infatti iniziavano tutte le mattine alle 5.50 con una corsetta all’aperto, prima delle lezioni, e finivano alle 21. Dodici ore di lezione di cinese: ho capito bene?! Facevamo unicamente lezione di cinese: tieni conto che avevamo l’ascolto, il parlato, lo studio dei caratteri, la lettura delle storie. Poi facevamo anche pittura cinese, calligrafia, lettering, musica... Sì, non era solo un mero studio del cinese.... So che in Cina non esistono i weekend per come li intendiamo noi. Avevate giorni liberi? Gli studenti hanno 20 giorni di vacanza a gennaio, 20 a a luglio e una settimana ad ottobre per la festa di Mao. Durante la settimana si fanno due giorni di pausa ogni quattordici: specie quando sei sotto esame può essere davvero massacrante. Quale tipo di esami hai sostenuto? Hai ottenu-

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trentinoesperienze to delle cer tificazioni? Ho ottenuto un livello intermedio B2. Inoltre, quando sono partito avevo un buona conoscenza di inglese (lingua normalmente parlata tra gli stranieri), ma alla fine mi sono reso conto di conoscere quasi meglio il cinese. Ora ho una mezza idea di andare a sostenere l’esame per il C1, il livello superiore, alla Ca’ Foscari di Venezia. Vedremo. Scusa, ma i cinesi non studiano le lingue straniere? Vivono in una nazione immensa; talmente grande da sapere già da piccoli che – a meno di non diventare campioni dello sport o qualcosa del genere – resteranno per sempre nei loro confini, così a che gli serve studiare le lingue straniere? Il cinese ti basta e avanza per vivere e per lavorare. La loro è una mentalità molto diversa dalla nostra. E poi hanno un forte senso di appartenenza rispetto al loro grande Paese. È di pochi giorni fa la notizia della morte in carcere del dissidente Liu Xiaobo. La gente non si accorge di avere poca libertà? Sin da piccoli la mente dei cinesi viene chiusa in una sorta di recinto: un pensiero chiuso. Lo si vedeva anche a scuola: gli insegnanti si fanno rispettare molto, anche con punizioni corporali, bambini compresi. Devo dire che sono stato costretto ad assistere a scene molto drammatiche. Ricordo un giorno, i bambini erano comprensibilmente stanchi e volevano andare a mangiare. Per questo rumoreggiavano. La maestra ha scelto i più casinisti, li ha messi in fila, e li ha colpiti uno alla volta... Da brividi. Un’educazione molto rigida, in cui si impartisce una dura disciplina sin dalla più tenera età... Il range scolastico va dai 3 ai 18 anni. A partire dal sesto anno di età le lezioni hanno inizio alle 5.50. Se a certi ritmi non ti abitui da piccolo, non

Dopo una gita, Fabio e la sua compagna d’avventura Alessia (di Piacenza) dimenticano lo zaino su un treno. I ferrovieri lo recuperano, ma in cambio chiedono di poter posare con loro

puoi pensare di sopravvivere. Noi occidentali no, di certo... Infatti. Qualunque europeo non resisterebbe più di una o due settimane. Personalmente ho accettato la sfida di tenere i loro ritmi: sveglia alle 4.30, corsa, lezione, ecc. A qualsiasi temperatura. Mi svegliavo, andavo a correre la mattina e poi a scuola... E come è andata? Ho resistito due settimane. Ancora mi domando come facciano loro... In questa sorta di culto della disciplina c’è qualcosa di positivo secondo te? Tre sono le cose che lì si imparano subito: il rispetto, la disciplina e la perseveranza. Con la mente sempre rivolta al positivo. Tanto è vero che quando capita un insuccesso loro non parlano di “fallimento”; in cinese non esiste nemmeno questa parola.

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Loro dicono: “Ho perso, ho sbagliato, ma da oggi lavorerò più duro e avrò di meglio”. Lavorano tutti davvero duramente? Noi europei parliamo tanto di crisi del mercato del lavoro, ecc. Ma pensate alla concorrenza spietata che c’è in Cina, con popolazioni che hanno numeri sterminati. Già dal punteggio con cui escono dall’esame di maturità sanno cosa potranno e non potranno fare nella vita. Non puoi fare il lavoro che desideri se esci con un punteggio basso. Hanno una vita già scritta a quel punto. E la loro vita coincide con il lavoro o poco più. Mi parli un po’ di quella che è diventata la tua città adottiva: Huanan? È una città tutto sommato molto piccola per gli standard cinesi, con circa 400mila abitanti, estesa come Trento ma con una densità quadrupla.

Diverse centrali nucleari e poi contadini e muratori che lavorano in numerosissimi cantieri. Gli stranieri? Non esistono. A Huanan sono una razza aliena. Per questo come ti dicevo a noi ci fermavano per strada: così alti, con gli occhi tondi tondi. È una città sicura? In Cina – almeno la zona dove ero io, a Nord est – tutto è sicuro. Anche perché dalle 19 in poi vige una sorta di coprifuoco volontario. Non ho mai assistito a scene violente, al massimo qualche discussione pacata con la polizia, che è sempre presente e pronta ad intervenire. Un giorno, a scuola, alcuni ragazzi si sono dati degli spintoni. Da noi non ci si sarebbe fatto nemmeno caso. Lì gli insegnanti hanno chiamato la polizia, che li ha portati in centrale. E se ti portano in centrale poi non si sa come va a finire. Il garantismo da quelle parti è un concetto abbastanza vago. Ti sei trovato di fronte a situazioni di povertà? Anche a Huanan c’è una baraccopoli. I poveri sono tanti. È soprattutto gente che ha vissuto di rendita agricola per tutta la vita, e ha vissuto gli anni del “Grande balzo in avanti” di Mao (il piano economico e sociale praticato dalla Repubblica Popolare Cinese dal 1958 al 1961, N.d.r.). Per loro è stato duro sopravvivere. Oggi parecchi si trovano in condizioni disumane. La tua famiglia cinese, invece? Di che estrazione è? Benestante, ma dobbiamo intenderci sul termine... I miei nonni vivono in condominio, in un appartamento piccolissimo, con una base di legno e un sottile materassino a fare da letto. Mio “padre” è guardiano della Peilli School e mia “madre” gestisce un negozio di orologi. Spiace dirlo, ma in Cina mancano due cose molto importanti: la pulizia e la cortesia. Sono molto sporchi, tutti, non


trentinoesperienze

In una zona della Cina in cui il gioco del calcio è ancora pressocché sconosciuto, Fabio è stato scelto dal Preside per formare una squadra con i bambini delle prime classi

hanno nemmeno le docce. All’inizio mi pesava un sacco. E poi faceva molto freddo, la temperatura a volte arrivava anche a meno 30. E non sempre c’era l’acqua calda... E la cortesia? Tralasciando il fatto che i cinesi parlano sempre a voce molto alta, in qualsiasi contesto. Sono molto scortesi, ma è la loro cultura. Se ti urtano per strada, non perdono tempo a chiederti scusa. A me è successo che una signora urtandomi mi ha fatto cadere un gelato... Non si è nemmeno voltata. Uno dei pregiudizi legati alla Cina è quello legato all’alimentazione. Come ti sei adattato al cibo di là? All’inizio è stata dura: riso e carne, carne e riso... Ho risolto mangiando pochissimo, anche se mi rendo conto che non era una soluzione. Quello che mi ha sconvolto sono stati i bioritmi: i cinesi del Nord fanno colazione alle 5.30, pranzano alle 11 e cenano alle 16.30. Dimenticate la prima colazione così come la intendiamo noi, ovviamente. Ho cominciato a farci un po’ il callo da gennaio. A quel punto non mi mancava più così tanto il cibo italiano... Si noti che i cinesi mangiano molto più sano di noi, un sacco di verdure e meno carne, niente McDonald’s e merendine. Alla mensa scolastica preferivo quasi sempre mangiare fuori perchè lì costa tutto pochissimo. Ci sono questi

locali dove spendi tre euro per un pranzo completo. Ora che sei qui cosa ti manca della Cina? Pensi che potresti tornarci? Mi manca la loro attitudine alla diversità: il fatto che, al contrario di noi occidentali, considerano lo straniero non come una minaccia, ma come un’opportunità. Sono chiusi socialmente e patriotticamente, è vero, ma verso di noi sono molto aperti. È un’esperienza che mi ha cambiato molto e sicuramente influenzerà le mie scelte future. Prima volevo iscrivermi a lettere o filosofia dopo il liceo, ora ho pensato anche a una triennale in comunicazione. Comunque mi piacerebbe tornarci già l’anno prossimo, prima dell’università, fare altri dieci mesi come insegnante volontario di inglese. Certo dev’essere una scelta ponderata, la Cina non è dietro l’angolo. Tra pochi giorni Fabio inizierà il quinto anno di liceo. Nel frattempo sta studiando per recuperare il programma scolastico della scuola italiana, messo in secondo piano durante il suo periodo in Cina e contemporaneamente studia anche per prepararsi all’esame di cinese. Dalle sue parole si capisce come questo viaggio lo abbia toccato profondamente, e certamente ciò che ha imparato gli sarà utile nelle sue prossime scelte per il futuro. ■

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una storia bella che ci conviene conoscere, che ci aiuta, che ci fa sentire bene. La “storia” è quella di Graziella Anesi, una donna fragile come una stalattite, ma forte e caparbia come un ariete. Fragile fin dalla nascita – il 3 luglio 1955, per chi ama gli oroscopi – a causa di una grave malattia delle ossa (nome scientifico “osteogenesi imperfetta”) che già nei primi tre anni di vita la costrinse a essere ingessata per ben 23 volte. Forte, per via di quella tempra incredibile che le difficoltà e il tempo hanno conferito al suo carattere. Un ossimoro (fragile-forte) frutto probabilmente di una singolare compensazione di vita che comunque non è di tutti, che non è scontata perché necessita di carattere e di straordinaria forza d’animo. Graziella, costretta a vivere in posizione semi-sdraiata, ci accoglie sorridente nell’ufficio di HandiCrea di Via San Martino, a Trento, mentre attorno a un grande tavolo sta gustando il caffè del pomeriggio con due giovani collaboratrici. Dalla battuta decisa e immediata si sente subito che lei è una donna libera e autonoma, molto più di quello che si potrebbe immaginare, molto più (questo è il “miracolo”) di molte altre donne che noi di solito consideriamo normali. Comunque, che lei non sia “normale” pare evidente, ma, attenzione, non è come si può pensare. Ribaltiamo il concetto: Graziella è “speciale” non perché le sue braccia e le sue gambe siano cresciute troppo poco, né perché per muoversi lei debba necessariamente usare uno strano mezzo a metà strada fra una culla e una carrozzina. No no, non è così. Questa donna non è “normale” - qui sta la differenza fondamentale - proprio 32

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FRAGILE & FORTISSIMA AFFETTA DA UNA RARA MALATTIA GENETICA, GRAZIELLA ANESI SI OCCUPA DI PROBLEMI LEGATI ALL’EMANCIPAZIONE DEI SOGGETTI DISABILI LOTTANDO CONTRO BARRIERE E PREGIUDIZI. PRESIDENTE DI UNA COOPERATIVA SOCIALE, È DA ALCUNI MESI CONSIGLIERA COMUNALE DI BASELGA DI PINÉ per quello che è riuscita a fare di sorprendente nella sua vita, pur con tutti i limiti impostigli dal destino. “Devo il mio ottimismo e la mia forza di carattere alla mia famiglia” - ci confida, quasi a voler ridimensionare i propri meriti. “Una famiglia composta da persone semplici e sagge, capaci di affrontare la mia disabilità con tanto buon senso. Pensando a loro, a cosa hanno saputo fare

per me – aggiunge – cerco di trasmettere alle mamme e ai papà che vivono con angoscia il dramma della disabilità dei loro figli, un approccio simile”. In effetti, quando alla sua nascita i medici suggerirono di affidare Graziella a un istituto, i genitori rifiutarono la proposta e non esitarono a sfidare un futuro incerto, sicuramente irto di ostacoli e di sacrifici, data anche l’epoca non certo generosa nei con-

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fronti dei “diversi”. Fu così che a Baselga di Pinè, dove abitavano gli Anesi, lei iniziò a scoprire il mondo guardandolo dal poggiolo di casa. Più tardi, quando i suoi coetanei iniziarono a frequentare la scuola elementare (scale anche qui in abbondanza!), Graziella trovò nella mamma la sua prima insegnante, mentre in seguito le sarebbe subentrata una maestra per due volte alla settimana. “Sai cosa mi aprì la mente? Il fatto che casa nostra fosse aperta a chiunque, gente che mi spingeva a essere curiosa, a parlare, a capire, a mostrarmi senza timore”. “Poi - rammenta - arrivò l’adolescenza e con essa giunse anche per me un malessere comune a molte altre ragazze: la non accettazione del proprio essere, il sentirmi a disagio in un corpo che non pareva appartenermi”. E in quest’altra sfida, chi fu a salvarti la vita? “Sempre la mia


trentinoincontri Con Papa Francesco nel febbraio 2015

famiglia, per fortuna, mamma e papà e mio fratello Sergio (ex sindaco di Piné, ndr) che mi è sempre stato vicino e lo è tuttora assieme alla sua famiglia. E poi leggevo, leggevo tanto, mi tenevo informata, supplivo alla mia scarsa mobilità spostandomi con la fantasia e con la mente. È da lì, da quella fortunata congiunzione di affetti e di idee, che è nato, si può dire, il mio pensiero positivo”. La svolta decisiva nella sua vita autonoma arrivò, però, nel 1987. Era lo stesso anno in cui, per la prima volta, una donna, Nilde Iotti, veniva eletta Presidente della Camera entrando così nella Storia come una delle tappe fondamentali per l’emancipazione femminile. Nella storia di Graziella, invece, a gennaio entra una carrozzina a motore (“una seconda nascita”) e nell’autunno un amico di viaggio, anche lui portatore di handicap, che avrebbe cambiato i destini suoi e di tutti i disabili del Trentino: Natale Marzari. “Con Natale, una delle persone più intelligenti e creative che abbia mai conosciuto, decidemmo di fondare la “Siarta”, una cooperativa di produzione che organizzava corsi di informatica per dare

lavoro a persone disabili, ma non solo, anche a studenti e a disoccupati. I nostri mezzi - ci racconta Graziella - erano modestissimi, ma la voglia di “rompere” con il passato era tanta. Chi non ha mai provato cosa significa muoversi in carrozzina, non può capire come un marciapiede o un gradino siano ostacoli insormontabili alla vita di relazione, una barriera fisica e al contempo un muro di tremenda esclusione sociale”. Infatti, la battaglia per l’abbattimento delle barriere architettoniche assunse ben presto per loro due la visione del primo orizzonte. Le richieste inviate per adeguare marciapiedi e edifici si sprecavano, ma le risposte provenienti dal Comune di Trento e dagli enti pubblici erano sempre le stesse: silenzio assoluto. Natale, sempre più esasperato, passò così dalle parole ai fatti diventando per i mass-media il “martellatore”, quello che accumulava denunce su denunce per aver infranto gradini davanti agli edifici pubblici. Graziella, suo malgrado, dovette assumere, invece, il ruolo più defilato, ma efficace, di “mediatrice” con le istituzioni. “Attenti a quei due” era il passaparola che la loro azione produsse in quegli anni nell’opinione pubblica. Un’azione dirompente per la tranquilla quotidianità dei trentini i quali – distratti, o meglio impreparati – pareva non volessero ammettere che anche per i disabili valevano i medesimi diritti universali sanciti dalla Costituzione. “È vero, all’inizio fu molto dura far passare quel messaggio, ma finalmente gli handicappati erano usciti di casa. Certo, io cercavo di portare avanti i nostri diritti con altri sistemi, più dialoganti, ma non potrò mai dimenticare ciò che Natale fece per me, come sia stato d’insegnamento quel periodo e quanto bene abbia fatto alla mia formazione”. E poi arrivò la seconda co-

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trentinoincontri operativa? “Già, era il 1994 quando lasciai la Siarta che chiuse definitivamente i battenti poco dopo. L’anno seguente, assieme ad altri 10 soci fondammo HandiCrea. Ora siamo 16 soci con cinque dipendenti, una mole di lavoro enorme, un ufficio che inizia a starci stretto, ma grandi soddisfazioni per tanti progetti realizzati”. Per esempio? “Beh, prima di tutto l’aver reso i disabili che si rivolgono a noi, consapevoli dei loro diritti e delle loro potenzialità. Poi, il fatto che familiari, operatori e tecnici ci cercano per migliorare la qualità di vita. Infine, giusto per dare una misura di grandezza del nostro impegno, possiamo dire che è stato raggiunto il 45% delle fermate del trasporto pubblico di città abilitate all’accesso con carrozzine”. Ottimo! Ma quanto ti è costato in termini di battaglie? “Se mi stai chiedendo quanto sono rompiscatole, ebbene sì, lo devo ammettere: sono una rompiballe, ma sempre per fini nobili”, sorride. Un pregio, dunque. E difetti ne hai? “Come no? A volte do troppa fiducia alle persone, pagandone le conseguenze. Poi, posso diventare pesante con i miei collaboratori (una “petola”, ci dice in buon trentino), soprattutto per via della responsabilità della Cooperativa che sento sulle spalle”. È vero? Chiedo rivolgendomi alle due ragazze, poco distanti. “No, non è proprio così, risponde Elisabetta. “Il fatto è che Graziella punta sempre a far bene ogni cosa. È una perfezionista, ma sa trasmetterti il bello di ciò che ogni giorno facciamo. Per tale motivo ci si innamora di questo posto, qui è come essere in famiglia”. Eleonora annuisce col capo e aggiunge: “E poi dice ciò che pensa: è genuina, vera. Insomma, è sincera”. “Accidenti, sono quasi le cinque!” Graziella mi richiama all’ordine: deve andare a pren-

dere la corriera per tornare a Baselga. Ancora due domande veloci? “Yes!” Dimmi qualcosa del tuo nuovo ruolo di amministratore comunale. “Presto detto. Alle ultime elezioni mi ero candidata in una lista civica, “Piné Futura, ed ero stata la prima dei non eletti. Nei mesi scorsi un nostro consigliere si è dimesso e dunque, eccomi qui, investita di questo nuovo incarico di consigliera di minoranza”. Conoscendoti, immagino che neppure qui starai con le mani in mano. “Certo che no, altrimenti che ci sto a fare?” Mancano alcuni minuti alle cinque. Graziella si prepara: spegne il computer, prende la sua borsetta, saluta affettuosamente le “sue” ragazze. Poi assieme usciamo in strada. Percorriamo appaiati il marciapiede di Via San Martino, io a piedi che schivo pedoni e segnali stradali, lei a tutto gas in carrozzina. Sempre chiacchierando (non le manca la parola, quella no), arriviamo al semaforo di Piazza Sanzio. Attraversiamo. Io purtroppo devo andare in un’altra direzione. La saluto con un abbraccio. Penso: è veramente una bella persona. Lei mi sorride e poi riprende il tragitto. Mi fermo un momento ad osservarla un po’ preoccupato nel vederla scaraccollare su e giù per i passi carrai e mi rendo conto di quanti progressi sono stati portati a termine grazie anche a lei, e quanti siano ancora da fare per la piena dignità e autonomia dei disabili. “La speranza è un rischio da correre” lei ha scritto come massima in apertura della sua pagina Facebook. È proprio così, me ne rendo conto. La stazione delle corriere è ancora molto distante, ma lei prosegue sicura. La scorgo ancora per un po’, poi gli alberi di Via Torre Verde la nascondono alla vista. Buon viaggio, piccola grande donna! ■

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I BACHI DELLA MAESTRA AGNESE di Paolo Chiesa

CURIOSANDO ALLA MOSTRA SULL’ALLEVAMENTO DEI BACHI DA SETA DELLA MAESTRA AGNESE AGOSTINI MENEGONI. CLASSE 1925, LA SIGNORA CI HA RACCONTATO DI COME DAL ‘700 ALL’INIZIO DEL ‘900 QUESTA ATTIVITÀ SIA STATA UNA VERA E PROPRIA COLONNA PORTANTE DELL’ECONOMIA DELLE FAMIGLIE DELLA ZONA. E DI COME LEI RIPRODUCA TUTTORA IL CICLO DEI BACHI DA SETA PER FARLO CONOSCERE AGLI SCOLARI E ALLE PERSONE INTERESSATE

A

gnese Agostini Menegoni di Caldonazzo, classe 1925, è una donna molto conosciuta in riva al lago per essere stata la maestra di generazioni di scolari ma anche per il suo impegno nel volontariato con il Gruppo Folk del paese e per la sua passione per la storia e le usanze della propria terra. Una passione che l’ha spinta a intraprendere ricerche e a studiare il passato per poi pubblicare vari libri, tra i quali “All’ombra della Vigolana”, “Il volto della scuola elementare”, “La Chiesa parrocchiale di Centa San Nicolò” e il più recente “Maso Strada e dintorni”, nel quale ripercorre con cenni autobiografici la storia del Maso al confine con il Comune di Centa San Nicolò dove lei è nata e cresciuta e tuttora risiede. Ma il motivo che ci ha spinto a contattarla è quello che riguarda la sua passione per un’attività che in epoche 36

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passate è stata molto importante per la sussistenza delle famiglie trentine: l’allevamento dei bachi da seta. L’argomento è stato affrontato in libri che ripercorrono le vicende trentine e valsuganotte come quelli di Bepi Toller, Giulio Marchesoni e Francesco Moroni e in alcune esposizioni e mostre all’interno di musei ed iniziative culturali. Però non sempre capita di sentirne parlare da chi tuttora riesce ad allevare bachi da seta per la produzione di filati. L’occasione è quella dell’Esposizione creativa locale, organizzata dall’Associazione pensionati e anziani di Calceranica al Lago, nella quale, con il sottotitolo: “Legno, lana, lego e fantasia” sono stati esposti presso la Scuola Elementare del paese le creazioni di vari appassionati come Andrea Braces, Gabriele Gremes, Leonardo Martinelli, Marco Pasqualini oltre a quelle del Gruppo Pensionati ed Anziani

di Calceranica presieduto da Gilia Fontana. E proprio nella scuola del paese incontriamo la maestra Agnese che, molto gentile e disponibile e con una vena di ironia che non guasta mai, ci ha raccontato dei “suoi” bachi da seta. Sì, perché è dal 2012 che la maestra Agnese, stimolata dall’incontro con una signora di Trento esperta di bachi, alleva e fa conoscere, anche tramite il Gruppo Folk di Caldonazzo, il mondo dei “cavaleri”, come un tempo erano chiamati appunto i bachi da seta. “Fino al ‘500”, spiega la maestra, “l’allevamento dei bachi per la produzione della seta era patrimonio esclusivo della Cina. Fu solo grazie a due monaci che erano al servizio di Giustiniano, imperatore romano d’Oriente, che nel 551 arrivarono in Europa nonostante le dogane cinesi. I monaci, che erano della Congregazione di San Basilio, nell’occasione occultarono i ba-


trentinoattualità

colini nascondendoli nella parte cava dei loro bastoni di bambù”. Da allora questa attività si sviluppò in tutta Europa e in Trentino (e quindi in Valsugana) arrivò nel 1700. “L’epoca d’oro dell’allevamento dei bachi fu proprio dal 1700 fino all’inizio del 1900 quando l’arrivo delle fibre sintetiche sostituì la seta e fece diventare poco remunerativa quest’attività”. La maestra si ricorda di quando, bambina, andava con il padre all’Istituto Bacologico di via Verdi a Trento per comperare un’oncia (circa 30 grammi) di minuscoli bacolini, dai quali si potevano produrre fino a 70, 80 chili di bozzoli o “gallette”. “Ma questa”, ricorda la maestra, “era una cosa che facevano quasi tutte le famiglie della Valsugana: si trattava di una vera e propria colonna portante dell’economia della zona”. Il lavoro era di breve durata (dai primi di maggio fino alla fine di giugno) ma ci voleva un grande impegno per portarlo a termine. Vediamo allora come funzionava la cosa. Nelle case di allora c’era sempre uno spazioso “cameron dei cavaleri” che doveva avere sempre una temperatura costante di 20/22 gradi e dove su dei graticci di cannelle

chiamati “arele” venivano distribuite le foglie dell’albero di gelso (“i morari”) sulle quali si sistemavano i bachi. Questi ultimi crescevano in fretta divorando le foglie e il lavoro quotidiano delle famiglie era quello di ripulire le “arele” dalle nervature delle foglie divorate, dalle cuticole derivanti dalla muta delle larve e dalle deiezioni degli insetti, oltre naturalmente a quello di rifornire di nuove foglie da mangiare i bachi. Dopo circa un mese l’allevatore li copriva con dei rametti secchi (il “bosco”) e da un lenzuolo, sotto al quale i bachi facevano il bozzolo nel quale senza, interventi esterni, si sarebbero trasformati in crisalidi e poi in farfalle. “Chi allevava i bachi”, racconta la maestra Agnese, “bloccava questa metamorfosi, portando i bozzoli al forno essiccatoio o alla filanda che pagava agli allevatori il corrispettivo in base al numero di bozzoli consegnati. I bozzoli venivano poi immersi in apposite bacinelle di acqua a 90° dove, dopo un quarto d’ora, si ammorbidivano diventando un gomitolo di filo disfatto che veniva avvolto sull’aspio, una specie di apposito mulinello. Da ogni bozzolo si ricavava circa un chilometro di filo”. Verso la metà del 1700 a Caldonazzo c’erano 12 filande mentre altre 4 se ne trovavano a Calceranica. Il procedimento di ricavare il filo dei bozzoli si poteva fare anche in casa ed è quello che la maestra Agnese fa da quando ha iniziato a far conoscere con passione questo tipo di attività. Infatti è dal 2012 che la maestra riproduce il ciclo di vita dei bacolini: “quest’anno ho ricavato 500 bozzoli”, precisa lei, portandoli poi nelle scuole e organizzando mostre e occasioni di incontro pubblici per fare conoscere il magico mondo dei bachi da seta. L’iniziativa di Agnese ha suscitato in que-

L’interno di un’antica filanda

sti anni molta curiosità da parte di chi non la conosceva e molti ricordi in chi quel periodo l’ha vissuto. Fatto sta che ora, nei pressi della sede di Caldonazzo della Cassa Rurale dell’Alta Valsugana c’è una bacheca che ricorda proprio questo argomento. Sulla bacheca c’è scritto “Caldonazzo e il baco da seta” e vi è ricostruito il percorso che lega il paese a questa attività. E non può sfuggire il particolare, come ricorda la maestra Agnese, che ai lati della bacheca ci sono due alberi di gelso, le cui foglie erano indispensabili per l’alimentazione del baco. In più, a Caldonazzo, presso la sede del Gruppo Folk del paese, c’è un Museo con oggetti, attrezzi e vestiti di un tempo e dove non poteva mancare una vetrinetta con una piccola esposizione di bachi da seta. Ed a Centa San Nicolò, nell’ex Caseificio, la stessa maestra Agnese ha realizzato un piccolo Museo della scuola dove trovano posto banchi, panche, un pallottoliere ed altro ancora. ■

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trentinomovimenti KARINE FRISINGHELLI VIENE DA LA ROCHELLE IN FRANCIA, È IN ITALIA DAL 2001. È LA PRESIDENTE DEI BLACK BEARS RUGBY CLUB, SQUADRA SPORTIVA DILETTANTE DI BORGO VALSUGANA CHE STA RISCUOTENDO GRANDI CONSENSI E SIMPATIE IN TUTTO IL TRENTINO E ANCHE NEL VICINO VENETO, PATRIA ITALIANA DEL RUGBY. L’OBIETTIVO? FAR GIOCARE E DIVERTIRE I BAMBINI, NEL RISPETTO DELLE REGOLE CHE QUESTO SPORT PRETENDE DA CHI LO PRATICA. PRIME TRA TUTTE L’AIUTO RECIPROCO TRA COMPAGNI E IL RISPETTO DEGLI AVVERSARI

“ORSI” CHE NON SI LASCIANO ABBATTERE di Paolo Chiesa

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a come è nata la passione di Karine per il mondo del rugby? “In Francia avevo praticato tennis, canottaggio e karate”, racconta lei, “e conoscevo anche il rugby. Ma quello che ha fatto scattare la mia passione è successo nel 2009 quando mio figlio Charles aveva cinque anni ma ancora non riusciva a parlare. Un giorno un amico australiano ci regalò una palla ovale ed io iniziai a giocare con Charles in soggiorno. La mattina successiva appena sveglio mi disse: maman (mamma in francese), giochiamo ancora a rugby? Io ero così felice di sentire la sua voce e gli risposi naturalmente di sì. E poi decisi di creare una squadra di rugby”. Con le difficoltà che si possono immaginare visto che in quel periodo (come ora del resto) gli sport più praticati dai trentini erano quelli invernali e della montagna, il ciclismo, gli sport acquatici e il calcio (fonte Servizio Statistica della Provincia di Trento) e quindi creare dal nulla una squadra di rugby non deve essere stata cosa facile. Ma Karine, aiutata dal marito, ci riuscì anche se confessa che a quel tempo non ha trovato molta solidarietà sportiva sul suo cammino. Comunque, nel 2011 quaranta bambini delle scuole elementari di Caldonazzo iniziarono a 38

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conoscere e a praticare lo sport con la palla ovale, prima sul campo di calcio del paese, poi su quello di Levico e sul campo sportivo in località Lochere di Caldonazzo. Lì sono iniziati anche i tornei con squadre di Bressanone, di Pergine e di Lumezzane, quest’ultima allenata dall’ex Coach del Galles Mike Gosling. GLI ORSI NERI DI BORGO “Dal marzo 2014 siamo a Borgo Valsugana”, racconta ora Karine, “sull’ ex campo da calcio in località Valli che ci è stato dato in uso dal Comune tramite l’Associazione Valsugana Sport che lo gestisce. Dopo due anni di attività stabile ora abbiamo una squadra Under 10, una Under 12, una Under 14, una Under 16 e una Under 18. Giochiamo un rugby a 7 giocatori invece che a 15 in collaborazione con altre quattro Società che come noi si trovano nella situazione di non avere abbastanza giocatori per fare l’attività tradizionale ma che vogliono che tutti possano giocare. Giocando in meno ci sono meno contatti ma si corre di più”. Le altre squadre sono la Benacense di Riva del Garda, l’Oltrefersina di Madra-


trentinomovimenti no, e la Rotaliana di Mezzolombardo. In più ci sono anche una squadra veneta e una che viene dalla Lombardia. “Noi siamo i Black Bears Rugby Club, gli Orsi Neri”, dice Karine, “come il colore degli All Blacks però con un tocco di arancione per rendere più allegra la divisa”. Gli Orsi Neri sono solo bambini, alla prima squadra la società ci penserà più avanti, quando i ragazzi saranno pronti e formati sia atleticamente che nella cultura dello sport. La cosa più importante è che tutti possano giocare. Per il momento ci sono 60 bambini nelle varie categorie dai sette ai diciassette anni. “Il 14 maggio scorso abbiamo organizzato un Raggruppamento facendo giocare tutta la fascia di squadre di base dalla Under 6 alla Under 12 di sei società per un totale di 225 bambini. Per fortuna Michele Tessaro di Valsugana Sport ci ha prestato due tendoni sotto i quali abbiamo potuto ospitare per il pranzo sia i piccoli atleti che i loro genitori. Eravamo circa cinquecento!”. E in quell’occasione la soddisfazione per la Società è stata grande anche perché Karine ha ricevuto i complimenti della presidente del comitato di Trento del Coni Paola Mora e quelli della Federazione Trentina Rugby. IL RUGBY: SPORT MA ANCHE EDUCAZIONE ALLA VITA Il Rugby non è solo uno sport e Karine ha le idee chiare in proposito: “La parola più importante è insieme. C’è un gruppo dove il più piccolo è aiutato dal più grande. Siamo tutti diversi ma ugualmente importanti: chi ha le gambe lunghe corre, chi è più robusto spinge. Come nella vita. I genitori sono contenti di portare i figli per il nostro metodo educativo: si arriva puntuali e si va via puntuali; si saluta quando si arriva e quando si va via; non si dicono parolacce. Può succedere che prendi una botta ma questo fa parte di quello che stai praticando. Si deve essere attenti ed allenati. Ci sono delle

Karine Frisinghelli tra gli ex giocatori della nazionale Fabio Faggiotto e Denis Dallan

regole e una certa disciplina che tu devi accettare se vieni da noi. E c’è la collaborazione anche tra genitori: il direttivo è composto da me e da cinque papà che vengono e aiutano e le mamme preparano le torte per il Terzo Tempo”. E come funziona il Terzo Tempo? “Ci sono i due tempi della partita e poi, dopo la doccia, le due squadre si fermano a mangiare insieme con l’arbitro e con i genitori. La partita è finita: che tu abbia vinto o perso è lo stesso. È ovvio che vuoi vincere ma se hai perso cercherai di vincere la prossima volta e ti allenerai per farlo. Ma durante il Terzo Tempo ci si conosce, si parla, ci si confronta e ci si diverte. Sempre insieme. Il rugby è un bellissimo sport dove non c’è violenza, non è come il Football americano. Chi ha il pallone può venire toccato ma senza palla non ci sono contatti. Il fine è quello di fare la meta e non altro: tra bambini non si gioca come giocano le squadre nazionali. Il nostro è semplicemente un gioco motorio con delle regole da rispettare: se ti comporti bene hai l’aiuto dei compagni e la solidarietà degli avversari perché nel rugby si gioca con l’altra squadra non contro l’altra squadra”. UNA GIOCATRICE FUORI CAMPO “Un giorno un arbitro mi ha detto che

sono un giocatore fuori campo perché anche se non ho mai giocato ho lo spirito giusto del rugby. A me basta riuscire a far stare insieme i bambini perché ogni bambino è un tesoro che va valorizzato. Spero di riuscire a far nascere nei nostri bambini la solidarietà che si trova ad esempio tra i velisti e i motociclisti, che si salutano e si aiutano quando si incontrano anche se non si conoscono. La solidarietà che permette a chi indossa una maglietta da rugby di trovare amici anche dall’altra parte del pianeta è una cosa meravigliosa e io spero di riuscire a trasmetterla ai piccoli atleti che vengono da noi”. IL FUTURO “Da settembre avremo un ex giocatore che ci allenerà”, dice Karine, “lui ha l’esperienza e la cultura del rugby e saprà trasmetterla ai nostri atleti. Siamo piccoli ma in piena crescita. Ci saranno più spese che però noi consideriamo come un investimento per il futuro. Speriamo di trovare degli sponsor che ci aiutino in questo progetto. Importante è la collaborazione che ci viene data dai genitori e dalle amministrazioni pubbliche. Abbiamo un grande appuntamento: quello del Raggruppamento che stiamo organizzando a Borgo il prossimo 15 ottobre. Sono molto fiduciosa perché ci dicono che abbiamo fatto molto in così pochi anni e questo ci è di stimolo. Da noi vengono solo bambini che hanno scelto da soli il rugby e che non vogliono giocare a calcio o fare altri sport e questo è bello perché noi vogliamo essere una scelta in più tra gli altri sport”. Chi vuole contattare gli Orsi Neri per avere informazioni può telefonare alla presidente Karine Frisinghelli al numero 348/5729647, scrivere alla mail tatn.blackbears@federugby.it o visitare la Pagina Facebook dei Black Bears Rugby Club. ■

Alcuni under 10 ed under 12 dei Black Bears 39

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trentinoprofessioni di Tiziana Tomasini

I RAGAZZI DEL MURETTO CONSERVARE UNA TRADIZIONE E TRAMANDARLA, DIFFONDENDONE I PRINCIPI FONDAMENTALI. MA NON SOLO: LA SCUOLA TRENTINA DELLA PIETRA A SECCO HA TRA I SUOI OBIETTIVI PRIMARI LA FORMAZIONE. IN NOME DELLA VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO, PER LE GENERAZIONI DI OGGI E DI DOMANI

S

i parla tanto di muri in questo periodo: da quelli esistenti tra uno stato e l’altro ai muri storici che sono caduti; da quelli eretti da poco come barriere di confine fino a quelli che si vorrebbero erigere, in nome di varie ideologie. Ma a prescindere dalla storia e dall’attualità, da sempre l’uomo ha dato vita a delle strutture murarie con la precisa finalità di difendersi e di delimitare i territori. Nel caso del Trentino – e per analogia di tante altre realtà montane italiane ed estere – la costruzione di muri scaturiva anche dal dover delineare sia quelli perimetrali, sia i cosiddetti terrazzamenti, ovvero aree di coltivazione ritagliate su terreni ripidi, sui fianchi delle montagne. Muri “buoni” insomma, pensati per contenere e coltivare in alto, sfruttando ogni zona adatta al settore agricolo; e pensiamo soprattutto ad epoche anche lontane, in cui avere un pezzo di terra significava essenzialmente poter sopravvivere. Un’arte antica quindi, fatta di tecni40

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ca rurale e di sudore, di abilità e di fatica, di massi grossi e pelle dura. Alla “Scuola Trentina della Pietra a Secco” ci raccontano l’evoluzione di questa recente istituzione e ci offrono una panoramica completa ed articolata, anche per immagini. Certo, perché parlare di come si fa un muro di montagna è una cosa; vedere come prende vita è un’altra. Emblematiche tra tutte è la foto che raffigura gli allievi della Scuola seduti sopra un muro di loro costruzione, con le gambe a penzoloni felici e soddisfatti. Insomma tante storie che raccontano di una tecnica che sta riscuotendo enorme successo non solo a livello locale e nazionale, ma anche mondiale. Perfino la prestigiosa testata del “The New York Times” ha dedicato un corposo articolo ai muri a secco italiani, sottolineando il valore dell’istituzione della scuola trentina ad essi dedicata. Ma dove nasce l’idea? Il tutto emerge da un patto d’ambito territoriale della comunità della Vallagarina per il rifacimen-

to di muri perimetrali, che sono quelli che caratterizzano in particolare la valle dell’Adige. Dall’analisi della situazione, risalta subito la difficoltà di trovare qualcuno in grado di saper costruire questi muri; ecco allora il progetto di insegnare, di istruire persone alla costruzione dei muri a secco. Messo insieme un team di tecnici esperti del settore, si comincia a ragionare su come realizzare un percorso di formazione per creare figure competenti in materia. Sorge così la “Scuola Trentina della Pietra a Secco”, che ha il molteplice scopo di valorizzare, preservare e ricostruire tecniche, sensibilizzare la popolazione su quest’arte e collaborare con tutti i soggetti interessati all’acquisizione di questi fondamenti. Si crea quindi un organismo atto a raccogliere tutti questi elementi. E la creazione di questa Scuola, come abbiamo già detto, fa scalpore anche a livello nazionale, con fiumi di richieste di partecipazione ai corsi nonché di consulenze.


trentinoprofessioni

Si avvale del Documento istitutivo, debitamente articolato in elementi di costituzione, scopi, attività, rapporti con altre istituzioni e logo identificativo. Recentissimo il primo festival della Pietra a Secco di Terragnolo, che ha visto una gara di costruzione di muri, che ha riscosso, inutile dirlo, grande successo in termini di partecipazione e di amplificazione: 7 squadre partecipanti, 3 dall’estero e 4 italiane con la vittoria finale dei pugliesi. Tra i temi di valutazione la tecnica, la gestione del cantiere e la pulizia dello stesso. Ma per quale motivo il Trentino – pur in un contesto nazionale che valorizza ed utilizza ampiamente la tecnica della pietra a secco – emerge per importanza? Semplice. Nel nostro territorio l’istituzione si è fatta carico della salvaguardia di questo patrimonio, fattore che altrove è meno evidente. L’assessore all’ambiente Gilmozzi ha collocato i muri a secco come valore storico all’interno della legge sui centri storici, quindi con diritto di contribuzione, come se fossero, per intenderci, una casa del centro

storico. Questo fattore ha costituito la differenza. Con la costituzione anche di una scuola del paesaggio che si occupa di terrazzamenti e del valore paesaggistico degli stessi. Questo ha garantito alle amministrazioni del territorio di poter usufruire di strumenti concreti per intervenire ed ha favorito una cultura generale. Dando peso quindi al valore storico e culturale e ambientale di questi manufatti. Quando si vede un muro a secco – considerando che sono stati costruiti 50, 60, anche 100 anni fa – quello che si deve vedere è quello che ci sta dietro, cioè una fatica immane a costruirli. Il passo successivo alla costituzione della scuola è stato il proporre alle amministrazioni corsi veri e propri di muri a secco. Il primo si è svolto a Vallagarina, considerato che la prima richiesta era partita da lì. Notevole il successo dell’iniziativa – 30 persone iscritte su un massimo di 30 partecipanti – con tanto di rilascio di attestati di partecipazione. Da ciò si capisce che non bastava, che non era sufficiente un corso solo. Nascono così corsi di primo e di secondo livello. Inoltre, rispetto al resto d’Italia, abbiamo riconosciuto la figura di costruttore esperto di muri a secco. Alla base c’è una definizione precisa di corso di formazione, che significa superare i corsi di primo e secondo livello e poi un percorso di certificazione delle competenze; indispensabile anche l’esperienza di due anni nel mondo della pietra e/o dell’edilizia. Riconosciuto questo, sono stati formati i primi diciotto costruttori esperti di muri a secco, con la collaborazione del Dipartimento della conoscenza della Provincia e l’ENAIP. Detto riconoscimento formale è avvenuto proprio presso l’Istituto pro-

fessionale ENAIP da una commissione ad hoc. Quindi è nata una professionalità nuova, un titolo provinciale, in grado di avvalorare in maniera rilevante un’attività. Ad oggi si sono svolti 10 corsi per 10 amministrazioni; per il 2018 ci sono già richieste numericamente importanti. Su ogni corso che viene organizzato, si dà la precedenza ai residenti del comune che organizza per poi aprire ai residenti in Trentino e ai richiedenti su territorio nazionale. A Tre Ville, ad esempio, c’erano l’architetto toscano, due donne bresciane, un piemontese. Insomma ci stanno pregando di partecipare e ci chiedono da ovunque anche consulenze on line. A Terragnolo, dove si è tenuto uno di questi corsi, la vecchia segheria è diventata sede periferica della Scuola Trentina della Pietra a Secco. Ma qual è l’identikit del frequentatore di questi corsi? Giovani e meno giovani, artigiani, donne, tecnici (ingegneri, architetti e geometri), agricoltori e… appassionati. Tra la corposa documentazione scritta e per immagini sull’argomento, spicca “Uomini e pietre” di Michele Trentini, ovvero il manuale di costruzione (composto da un libro e un DVD) che viene dato a tutti i partecipanti dei corsi, ricco di elementi tecnici e storico-locali. Prossimi programmi? Un corso autunnale per l’ordine di geometri, ingegneri e architetti e 3 corsi per il prossimo anno. E per riferimenti e approfondimenti, su Facebook si trovano tante belle immagini e testimonianze. Insomma, utilizzando un gioco di parole, si è costruito bene, è evidente. Dando valore al territorio, ai suoi risultati ed alle sue ancestrali fatiche. Delle quali i trentini si fanno fieri portavoce e costruttori di progetti concreti. ■ Siete curiosi di ammirare la nuova mostra d’arte contemporanea, di gustare i nuovi menù di stagione, di scoprire il programma dei concerti e degli eventi del 2017? TUTTE LE INFORMAZIONI su www.castelpergine.it

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trentinostoria

Agosto 1915. Artiglieri da montana in divisa austroungarica (tra di essi alcuni trentini) reduci dal fronte russo.

di Renzo Francescotti

TRA ORSI, LUPI E GALERA IL TRENTINO GIOVANNI DALFOVO E LE SUE DISAVVENTURE BELLICHE, TRA GLI ORSI E I LUPI IN RUSSIA. RACCONTI RECUPERATI DALLA PAZIENZA DEL NIPOTE MASSIMO E DEL LIBRO “TALIANSKI” DEL 1981. FU KAISERJÄGER, CERCATORE D’ORO E... GALEOTTO

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na necessaria pre messa. N el 19 81, con i Nuovi Sentieri di Bologna, accompagnato da una splendida introduzione dell’indimenticabile Piero Agostini, uscì il mio libro “Talianski” sulla vicenda dei trentini prigionieri in Russia nella Prima guerra mondiale (una nuova edizione accresciuta di nuovi capitoli e fotografie uscirà 13 anni dopo, nel 1994, con l’editore Rossato di Valdagno, sotto il titolo “Italianski”). Da noi, allora, della grande Guerra non ne parlava nessuno e per molti anni si continuò a tacere. Poi c’è stata addirittura un’inflazione. Quel libro, come ha 44

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riconosciuto lo storico Quinto Antonelli, fu pionieristico, e aveva il merito di mettere insieme, oltre ai documenti e alle pubblicazioni, le testimonianze dei sopravvissuti che potevano raccontare la loro storia: il più giovane di coloro che me la raccontarono aveva 84 anni, il più vecchio 92. Il che vuol dire che se avessi aspettato solo pochissimi anni quel libro non sarebbe mai potuto essere scritto. Quanto meno non così, con quelle insostituibili testimonianze. È così accaduto che in molti lo abbiano saccheggiato senza citare la fonte. Citandomi in una riga, dopo però avermi chiesto il permesso,

Giovanni Dalfovo in divisa da Kaiserjäger

ne utilizzò parecchie pagine, diverse storie anche Mario Rigoni Stern, in articoli sul quotidiano La Stampa e in due suoi libri. E, già che siamo nel centenario, voglio recuperare una di quelle storie Giovanni Dalfovo, giovane contadino di Mezzolombardo, un marcantonio sull’uno e novanta e 90 chili ben muscolati, dettò un memoriale al nipote Massimo (che era allora un ragazzino di dodici anni e in seguito sarebbe divenuto giocatore della nazionale di pallavolo: ne abbiamo raccontato le vicende su queste pagine). Giovanni venne arruolato nel 2° Reggimento della III Compagnia


trentinostoria Kaiserjäger, uno dei quarantamila trentini che combatterono in divisa austroungarica. Fu catturato dai russi a Grubiserov durante un’avanzata e assegnato a una famiglia contadina. Tagliavano l’erba e la legna nei boschi in compagnia di orsi e lupi. Poi passò a fare la guardia sui battelli, avendo ai suoi ordini una decina di prigionieri che, a turni di due ore vigilavano le imbarcazioni. I battelli potevano essere attaccati da orsi o lupi, ma alle guardie non era permesso tenere armi: solo bastoni: ”Una notte vidi arrivare un branco di orsi – raccontò Giovanni al nipotino Massimo, che scriveva sotto dettatura in un quaderno di scuola. Cercai nella barca. Guardai da un oblò del battello e mi trovai faccia a faccia con un orso. L’orso, ritto in piedi, a suo volta mi guardava. Stavamo lì guardandoci negli occhi. Era un animale enorme, splendido: poteva pesare sugli otto quintali… Non dimenticherò mai quel momento. Dopo qualche ora, persa la speranza di prendermi, gli orsi si allontanarono.

Soldati italiani dei “Battaglioni Neri” con due orsetti catturati ai bolscevichi

Faceva un freddo di quaranta gradi sotto zero. Ebbi a che fare con gli orsi un’altra volta: lavoravo presso un contadino che aveva nel suo recinto sette-otto mucche. Un giorno vidi un orso balzare nel recinto e saltare su una mucca: la squarciò da parte a parte, ne tolse il fegato e se ne andò tranquillamente, mangiandoselo. Io assistetti alla scena impotente. Il padrone era andato in città a Vercaturia a fare delle spese e i fucili erano chiusi nella sua stanza…” Questi racconti di Giovanni Dalfovo potrebbero forse suggerire qualche riflessio-

ne particolarmente attuale sulla pericolosità di questi animali selvaggi, sulla capacità, ad esempio, di saltare le recinzioni. Poi anche Giovanni andò a Vercaturia, al confine tra la Russia e la Siberia. Era un giovane avventuroso e animoso, insofferente delle prepotenze e perciò soggetto a cacciarsi nei guai. Lavorò a cercare l’oro nell’Ural e di nuovo sui barconi. Un giorno che era sceso a terra, il padrone del barcone attaccò briga con lui e Giovanni lo scaraventò a terra. Sbarcarono in un centro minerario del ferro

e Dalfovo fu denunciato alla Cancelleria. Per quella volta se la cavò. Passò a lavorare su un vaporetto dove ebbe uno scontro col capitano: gli mostrò un coltello... Questa volta lo chiusero in galera, un’enorme costruzione di tronchi senza finestre dove le pantegane gli camminavano sulla faccia. Liberato, finì su un barcone che caricava la “ruda”, il minerale. Faceva così freddo che non riusciva a parlare perché i baffi erano diventati come pietra e quando pisciava l‘orina calda si ghiacciava in aria. Fece il cuoco per i prigionieri. Ma ne aveva abbastanza di vaporetti e barconi; così se la filò. Cavalcò per cinquanta chilometri e finì a lavorare in una grande fattoria. Naturalmente finì col venire alle mani con qualcuno, questa volta col figlio del padrone. Lo stese con la vanga in un lago di sangue. Se la filò anche dalla fattoria e finì a Omsk, capitale della Siberia. Qui si interrompono le memorie che Giovanni dettò al nipotino Massimo. Lui visse sino al 1973, morendo ■ a novant’anni…

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trentinostoria

PASSARONO DI QUI...

di Francesca Mazzalai

MOZART, IL “PRECARIO” GIOVANE, GENIALE E CARISMATICO. MA SOPRATTUTTO CON UN PADRE AMBIZIOSO E TESTARDO, DECISO A FARE DI TUTTO PERCHÈ IL TALENTO DI SUO FIGLIO WOLFGANG AMADEUS MOZART VENGA RICONOSCIUTO. CHI POTREBBE IMMAGINARE CHE L’ARTISTA CHE OGGI TUTTO IL MONDO CONOSCE NON SIA RIUSCITO A TROVARE UN “POSTO FISSO” NELL’ITALIA DI FINE SETTECENTO? EPPURE, PER CHI CREDE CHE IL TALENTO SIA TUTTO, CHE UN TEMPO LE COSE FOSSERO DIVERSE, CHE IL PASSATO SIA MEGLIO DEL PRESENTE, QUESTA STORIA RISERVA PARECCHIE SORPRESE

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rentino, 1769. È un tardo pomeriggio decisamente freddo quello del 24 dicembre a Rovereto. La luce del giorno sta per lasciare posto alla notte, ma il cielo rimane di un bianco ovattato che fa presagire una nevicata imminente. In quel clima gelido solo due viaggiatori si aggirano per le strade deserte. Si stanno dirigendo verso la locanda Alla Rosa, l’albergo più prestigioso della città (ben conosciuto da tutti i componenti dell’aristocrazia austro-ungarica passati negli anni da quelle parti, tra cui svariati dei numerosi figli della regina Maria Teresa d’Austria, compreso l’Imperatore Giuseppe II, e numerosi altri titolati). 46

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La nostra coppia di viaggiatori è formata da un riccioluto ragazzino biondo di nome Wolfgang Amadeus e da suo padre, Leopold Mozart. Il ragazzino dimostra molto meno dei suoi 13 anni. È piuttosto basso di statura e piuttosto esile. Nel viso pallido spiccano due occhioni di un azzurro chiaro, quasi spento. Negli ultimi tempi il piccolo Amadeus ha dovuto affrontare cinque violenti attacchi di febbre e un pericoloso principio di vaiolo che l’ha quasi lasciato cieco. Eppure niente di tutto questo ha fatto desistere suo padre dal proposito di portarlo con sé in viaggio per farlo conoscere in tutta Europa. Quel ragazzino in effetti possiede delle qualità assoluta-


trentinostoria

Rovereto castello e colli d’Isera in una incisione di Basilio Armani

mente fuori dall’ordinario, che meritano l’attenzione del mondo. Malgrado il suo orecchio sinistro (accuratamente nascosto fra i riccioli) sia diverso da quello dei suoi coetanei – mancando completamente della conca auricolare e del lobo – Amadeus è dotato di un udito musicale straordinario, tanto da fare di lui un talento senza precedenti, in grado a soli quattro anni di suonare il clavicembalo e a cinque di comporre da solo i primi brani. Papà Leopold crede talmente nelle doti del figlio da definirlo “il prodigio che Dio ha fatto nascere a Salisburgo”. Il suo bambino è un predestinato. E pur essendo un intangibile diritto paterno quello di sognare in grande, in questo caso la realtà sta per superare ogni più rosea aspettativa. È il 13 dicembre del 1769 quando Amadeus e suo padre lasciano la famiglia a Salisburgo e partono per l’Italia, diretti a Milano. Attraversano il Tirolo, Innsbruck, Vipiteno, Bolzano, Egna. Arrivano a Trento, dove si concedono una breve sosta, e poi si fermano a Rovereto, dove intendono soggiornare almeno qualche giorno. Leopold annota: “Questo luogo non è molto grande e

tempo fa era un posto malfamato. La laboriosità degli abitanti l’ha molto migliorato. La maggior parte di loro vive del commercio della seta e della coltivazione della vite; attualmente vi sono molte famiglie ricche e tutti sono molto cortesi con i forestieri”. La Rovereto di metà Settecento è una realtà molto piccola, eppure proprio in quegli anni la città vive un entusiasmante boom economico. La popolazione urbana – che arriva a malapena a 5000 abitanti – sta crescendo in fretta. Rovereto è una cittadina fiorente e industriosa, pervasa da un vivace fermento culturale. Parte di questo momento felice si deve anche a Maria Teresa d’Austria (fra i cui territori d’appartenenza rientrano a quell’epoca sia Trento che Rovereto). Era stato suo padre Carlo VI a volerla sul trono, stabilendo che non essendoci figli maschi, dopo la propria morte la corona passasse alla figlia. Una scelta fuori dal comune e che si rivelerà lungimirante. Durante il regno di Maria Teresa infatti vengono apportate numerose riforme sia nel campo dell’amministrazione che della giustizia e si aboliscono i dazi interni. È lei a stabilire che la scuola

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trentinostoria pubblica debba essere obbligatoria per tutti e anche a promuovere a Rovereto l’Accademia degli Agiati, facendo della città l’”Atene del Trentino”. Sono anni di grande sviluppo in diversi campi. La preziosa seta di Rovereto è celebre ovunque e alla seta si sommano la produzione di carta, la coltivazione del tabacco e il commercio del vino. La condizione economica di Rovereto si riflette anche nell’architettura urbana. Fioriscono nuovi palazzi e si affrescano quelli esistenti. Corso Nuovo Grande (il futuro corso Bettini) viene abbellito con maestosi edifici che i Mozart hanno modo di ammirare durante la loro permanenza in città. Per Leopold e Amadeus quello non è il primo viaggio che affrontano insieme. Nel 1762 Leopold ha portato il figlio (che a quell’epoca aveva sei anni) a Monaco di Baviera, per farlo esibire al clavicembalo davanti alla corte di Massimiliano III. La seconda tappa è a Vienna, dove Mozart suona proprio di fronte alla corte di Maria Teresa. Amadeus è un bambino allegro e vivace, per nulla intimorito dalla formalità dei nobili che lo circondano. Tanto che alla sovrana l’enfant prodige salta in grembo per abbracciarla e baciarla, come se la conoscesse da sempre. Anche il suo capitombolo lungo gli scivolosi corridoi (tirati a cera) di Versailles è rimasto nella storia, così come il fatto che ad aiutarlo a rialzarsi sia stata nientemeno che la piccola arciduchessa Maria Antonietta, ringraziata da Amadeus con un “Grazie, quando sarò grande Vi sposerò”. Celebri sono anche le imprese di Mozart al clavicembalo di fronte all’Imperatore Francesco (marito di Maria Teresa) che sfida Amadeus a suonare usando un unico dito e addirittura con una striscia di stoffa appoggiata a coprire la tastiera. Finché

Amadeus e sua sorella Nannerl

alla fine Francesco si deve arrendere, prendendo atto delle inattaccabili capacità di quel “piccolo stregone”. Mozart si esibisce anche a Francoforte, alla presenza dell’allora quattordicenne Wolfgang Goethe. Il futuro scrittore rimane colpito dal piccolo Mozart, e nei suoi ricordi rimarrà per sempre l’immagine di un esserino strano, con l’aspetto da bambino ma l’atteggiamento e gli abiti da adulto, parrucca in testa compresa. Sono molti i ritratti che enfatizzano questa contraddizione: in un quadro eseguito subito dopo il soggiorno a Vienna, Mozart appare piccolo ma già vestito in modo solenne. In un acquerello eseguito in Inghilterra, Amadeus è ritratto seduto al cembalo, su una poltrona da adulti, con le gambette che penzolano senza riuscire a toccare il pavimento. Sono i primi concerti di Amadeus, che in quegli anni si sposta per l’Europa con la famiglia al completo: papà Leopold, la madre Anna Maria, e la sorella maggiore di Amadeus, Narreln. Anche Narreln si è rivelata fin da bambina una promettente musicista e inizalmente Leopold li fa esibire insieme. Eppure, anche se fratello e sorella riscuotono ovunque grande successo, chi lascia tutti stupefatti è sempre e solo lui, Amadeus.

Il piccolo Mozart supera qualunque prova gli venga proposta, comprese improvvisazioni, esecuzioni a prima vista, recite, canto, e addirittura imitazioni dei divi dell’opera italiana, per la quale Amadeus prova un’assoluta ammirazione. È ammirato e applaudito ad ogni singola apparizione. Persino l’incontentabile Leopold sembra soddisfatto. Lui stesso musicista (anche se di modesto valore) comprende perfettamente lo straordinario talento del figlio. Per portarlo al successo Leopold Mozart non lascia nulla al caso. Sotto la sua attenta regia Amadeus lavora senza pausa, affrontando un’infanzia poco convenzionale e dedicata esclusivamente alla musica. E nel 1769, terminato il giro fra le corti d’Europa, è finalmente ora di affrontare il palcoscenico più ambito: l’Italia. Si tratta di una meta obbligata per un artista che secondo i

Maria Teresa d’Austria 48

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piani paterni è destinato a comporre per il teatro operistico. È lo stile italiano infatti a dominare il gusto dell’aristocrazia dell’Europa centrale, e poichè è quella stessa aristocrazia a commissionare le composizioni (e soprattutto a pagarle) i Mozart si rimettono in viaggio. Diretti stavolta a sud delle Alpi. La madre di Amadeus e la sorella rimangono a Salisburgo. Leopold e Amadeus partono da soli, senza alcun servitore al seguito. Per la prima volta, anziché utilizzare la loro carrozza privata, si affidano a una più economica (e scomoda) carrozza a noleggio. “Questa carrozza ci fa proprio schizzar l’anima dal corpo! – commenterà Amadeus nel corso di un altro viaggio simile – “E che sedili! Duri come pietre! Da Wasserburg in poi credevo realmente che non sarei riuscito a portare tutt’intero il mio sedere a Monaco; era dolorante e probabilmente rosso come il fuoco. Mi servirà come lezione per la prossima volta e andrò a piedi piuttosto che con la carrozza della posta!”. Le strade sono un’infinita sequenza di buche. I tempi di percorrenza sono lunghi e sfiancanti. E considerato il fatto che a fine Ottocento la pubblicità di una nuova linea di vetture veloci prometteva di coprire la tratta Milano -Genova in “appena” 18 ore, si può immaginare cosa sia stato per Amadeus e suo padre attraversare l’Europa (Italia compresa) un secolo prima. A bordo delle vetture il posto per il bagaglio è ridicolo e in pochissimo spazio bisogna stipare non solo abiti estivi e invernali, ma anche piatti, posate, carte geografiche, guide turistiche. Oltre naturalmente al voluminoso ma indispensabile elenco sul quale sono riportate le stazioni di posta. Per ripararsi dal freddo dell’inverno la carrozza viene imbottita con sacchi rigonfi di fieno,


trentinostoria mentre a movimentare i periodo estivi ci pensano cimici e pulci in abbondanza. Nelle locande le stanze possono essere ancor meno piacevoli delle strade: sporche, maleodoranti e popolate di insetti. A ciò si aggiunge il rischio tutt’altro che remoto di contrarre una malattia, oppure di finire sgozzati da una banda di rapinatori. Non sorprende che a quell’epoca prima di partire si usasse fare testamento. Leopold è consapevole dei rischi che sta correndo insieme al figlio. Nella sua borsa (a portata di mano) tiene nascosto un piccolo pugnale e una rudimentale pistola. E viaggia sempre con gli occhi bene aperti. Finché, arrivato alla locanda “Alla Rosa”, il signor Mozart può finalmente rilassarsi. Ad accogliere la coppia di viaggiatori ci sono il proprietario dell’albergo Ignazio Lutz e sua moglie, la figlia Rosa e il più piccolo di casa, Jackerl. Poco dopo, informato del loro arrivo, si presenta a salutarli Carlo Andrea Cristani de Rallo

La famiglia Mozart “in azione”

(conosciuto a Salisburgo) invitandoli al pranzo di Natale, il giorno successivo, a casa del fratello di Carlo Andrea, il capitano Giannicolò. Come racconta Leopold in una lettera alla famiglia: “Appena giunti a Rovereto venne a trovarci un certo Cristani che al Collegio Rupertino aveva fatto la parte di donna nella commedia “Il piccolo Catone”. A nome di suo fratello ci invitò a pranzo per il giorno dopo. (…) Non puoi immaginare che piacere abbiamo provato a ritrovarci insieme dopo diciannove, venti e più

anni, e che allegria allietasse il nostro banchetto.” I Mozart sono arrivati a Rovereto muniti di lettere di raccomandazione per le altolocate famiglie Pizzini e Lodron e vengono accolti calorosamente dalla nobiltà locale. A introdurli in società contribuisce anche il barone Giovanni Battista Todeschi che già nel 1762 aveva avuto modo di ascoltare il piccolo Wolfgang esibirsi in concerto, a Vienna. Come il barone sa perfettamente, le famiglie roveretane amano molto far musica e i

Benessere alle terme

…una tradizione di salute

due ospiti, dopo il ricco pranzo natalizio, vengono invitati a Palazzo Todeschi per un’accademia (una serata d’intrattenimento musicale aperta alla nobiltà locale). Ammutoliti di fronte all’abilità del piccolo Mozart, i presenti lo reclamano anche per il giorno successivo, questa volta perché suoni l’organo appena restaurato della chiesa di S.Marco. Il 26 dicembre i Mozart escono dalla locanda Alla Rosa e pranzano a Palazzo Cosmi, ospiti del barone Giovan Battista. Dopodiché risalgono in carrozza per dirigersi alla chiesa di San Marco. Attraversata la città e arrivati a destinazione, si trovano però catapultati in una situazione del tutto diversa da quella che si aspettavano. Riuscire ad esibirsi quel pomeriggio sarà molto più arduo di quanto Amadeus e suo padre Leopold potessero immaginare. Un muro di folla sbarra loro la strada. Entrare in chiesa sembra impossibile. Ma quello che sta per accadere lo scopriremo nella seconda parte della nostra storia. ■

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a cura di Daniele Magagnin

CONCORSO PIANISTICO F. BUSONI Venerdì 1 settembre Bolzano ore 20.15 Teatro Comunale, i tre finalisti del 61° Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni si contenderanno l’ambito primo premio. Con Orchestra Haydn, direttore Arvo Volmer. PLAN DE CORONES SMACH 1-09 settembre San Martino in Badia SMACH, San Martin Art Culture and History, quest’anno è alla sua terza edizione. È una mostra a cielo aperto nelle Dolomiti. Concorso d’arte internazionale. Gli artisti selezionati realizzeranno le loro installazioni in dieci località d’interesse storico-culturale del comune di San Martino in Badia e Marebbe. La tematica di questa edizione è “contrasto”. GIORNATE DELLA MELA DI SILANDRO 1-10 settembre, Val Venosta Le mele che non finiscono in tavola nel cesto della frutta, vengono tagliate e dopo avervi aggiunto zucchero, uvetta e cannella, trasformate in strudel. HEAVY METAL - COME IL RAME CAMBIÒ IL MONDO Dal 2 settembre 2017 al 14 gennaio 2018, Museo Archeologico dell’Alto Adige – Bolzano La scoperta del primo metallo – un passo rivoluzionario per l’umanità – risale a oltre 10.000 anni fa. Qualcuno

DAL CONCORSO BUSONI AL GRAN PREMIO MERANO DI GALOPPO SETTEMBRE IN ALTO ADIGE ALL’INSEGNA DELLA CULTURA E DELL’ARTE, DEGLI EVENTI SPORTIVI, DELLE TRADIZIONALI FESTE AUTUNNALI: TÖRGGELEN, VINO, MELA, PATATA, ZUCCA, CANEDERLI, SPECK E TRANSUMANZA trovò, probabilmente per caso, un pezzo di rame puro e constatò che quel materiale sconosciuto, se battuto a caldo, si lasciava modellare. Una qualche volta si riuscì poi a fondere il minerale di rame a 1000 gradi Celsius e a portarlo alla forma desiderata. Il trionfo di quel metallo pesante che è il rame poteva così cominciare!

STELVIOBIKE PASSO DELLO STELVIO Sabato 2 settembre Passo Stelvio La Giornata della Bici Stelviobike del Passo dello Stelvio, lungo la tappa del Giro d’Italia (Cima Coppi), è uno degli eventi cruciali del ciclismo locale: s potranno superare 48 Tornanti e 1.869 metri di altitudine. La leggendaria

strada per tutto giorno è vietata al traffico motorizzato. SAGRA DELLA VAL SARENTINO 2-4 settembre, Sarentino La festa paesana dura tre giorni ed è molto apprezzata, anche oltreconfine, per la sua vivacità e per i suoi colori. Il lunedì, l’ultimo giorno , si allestisce il mercato: si ammira, si contratta e si ride – e gli accordi vengono ancora siglati con una semplice stretta di mano. FESTA AUTUNNALE DI RIFIANO Domenica 3 settembre Rifiano Ogni anno in autunno si rinnova l’appuntamento con la festa autunnale nel paese di Rifiano. I festeggianti sono accompagnati dalle note musicali di varie bande locali. Il momento clou è il tradizionale corteo di festa nel pomeriggio. Il programma di contorno prevede balli, divertimento, tante delizie gastronomiche e tante sorprese per i piccoli. OTTOARTISTE 5-16 settembre, Chiusa Fino al 16 settembre il Museo

Civico di Chiusa, in collaborazione con la Galleria Forni di Bologna, presenta una rassegna di pittrici e scultrici che lavorano nell’ambito della figurazione contemporanea. Una mostra tutta al femminile in cui otto artiste esprimono la loro creatività con opere di grande spessore artistico. LE GIORNATE DEL VINO 7-8 settembre, Caldaro La 32a edizione delle manifestazione propone vini raffinati ed un vasto programma d’intrattenimento. Come vuole la tradizione, anche quest’anno le rinomate “Giornate Caldaresi del vino”, atteso appuntamento enologico nel centro di Caldaro, si svolgeranno nella pittoresca cornice della Piazza Principale FESTIVAL TRANSART 7-27 settembre, Bolzano Transart è un festival di cultura contemporanea, che propone ad un pubblico aperto e curioso progetti di musica ed arte in luoghi inediti, all’insegna della sperimentazione e della qualità. Nato con un forte carattere multidisciplinare e multimediale, si è 51

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SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO sviluppato grazie a una rete internazionale e ad una ricca piattaforma di sponsorship. GORE-TEX® TRANSALPINE-RUN Venerdì 8 e sabato 9 settembre, Val Venosta (Prato Stelvio, Solda) Le ultime due tappe passeranno dalla Val Venosta, da Scuol (CH) tramite Prato allo Stelvio fino a Solda, attraverso spettacolari salite, gole e percorsi panoramici straordinari. TRANSUMANZA DELLE PECORE A VERNAGO Dal 9 al 10 settembre, Val Senales Da secoli a Vernago, il 9 settembre, si celebra il rientro di oltre 1.000 pecore e 100 capre dalla malga „Niedertal” (A) con partenza di buon mattino. Arrivo delle greggi a Vernago al lago (1700m) tra le ore 12 e le ore 13. Inizio della festa dei pastori alle ore 10 con musica dal vivo, carne di pecora alla griglia ed altre specialità locali. Il 10 settembre il rientro di ca. 3.000 pecore dalla malga “Rofenberg” (A). Attraversamento dei greggi al Giogo Alto nei pressi del rifugio Bella Vista (2845m) verso le ore 11 circa. Arrivo delle pecore a Maso Corto tra le ore 15 e le ore 16. Inizio della festa dei pastori alle 09.30 con una messa e musica tradizionale, specialità alla griglia e dolci tipici della valle. SAGRA DEI CANEDERLI A VIPITENO Domenica 10 settembre Il “Knödel” (canederlo) è uno dei piatti più tradizionali dell’Alto Adige. La 2a domenica di settembre questa pietanza è la grande protagonista della festa nell’antica città mineraria. Su una tavolata lunga 300 metri, allestita tra la Città Nuova e la Città Vecchia, i ristoratori di tutto il circondario propongono settanta tipi diversi di canederli, con musica e il divertimento. 52

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“GASSLTÖRGGELEN” A CHIUSA 16-30 settembre Festa, secondo la secolare tradizione nei caratteristici vicoli di Chiusa. Speck, vino, formaggi e i locali “Törggelen”. SELLARONDA TRAIL RUNNING Sabato 16 settembre Alta Badia Spettacolare gara di corsa in montagna attraverso le valli ladine intorno al massiccio del Sella. I corridori correranno su un tracciato di oltre 53 km con un dislivello di circa 3.400 metri, su strade forestali, attraverso boschi e su salite ghiaiose ed a tratti rocciose. Partenza e arrivo a Canazei. BÖRZ PLOSE BIKE DAY Domenica 17 settembre Il percorso non competitivo del Börz-Plose Bike Day, ca. 51 km di lunghezza e 1.370 metri di dislivello, permette a ciclisti di pedalare intorno alla Plose fin su al Passo delle Erbe. LA GIORNATA DI ÖTZI ALL’ARCHEOPARC SENALES Martedì 19 settembre archeoParc Senales Sono passati già 26 anni da quel fatidico 19 settembre, in cui venne trovato Ötzi. L’archeoParc festeggia il “compleanno” della mummia con ingresso gratuito, visite guidate ogni ora e un piccolo omaggio per i visitatori. MOUNTAINBIKETESTIVAL Dal 21 al 24 settembre Bressanone Organizzato dalla rivista MountainBIKE (Motor Presse Stuttgart) in collaborazione con l’Associazione Turistica di Bressanone. Novità di quest’anno: l’esposizione sarà spostata dalla zona sportiva in Piazza Duomo, l’ingresso è libero per tutti i visitatori e le bici possono essere testate gratuitamente.

FESTA DELLA ZUCCA A LANA DI SOTTO 22-24 settembre La zucca, in tutte le sue forme, i suoi colori e le sue varianti è la protagonista indiscussa di questa festa culinaria a Lana. SETTIMANE MUSICALI MERANESI Fino al 21 settembre Merano Festival internazionale di musica classica ma aperto anche a crossover musicali. Orchestre e solisti di fama mondiale offrono anche quest’anno, nella splendida cornice in stile liberty del Kurhaus, straordinarie emozioni musicali. Luogo dell’evento: Kurhaus & Teatro Puccini. TEMPO DI TÖRGGELEN A CASTELBELLO 23 settembre-30 novembre Castelbello Le cantine e le taverne tipiche (Buschenschank) aprono i loro portoni per il tradizionale Törggelen, una delle usanze più conviviali e piacevoli della provincia. Varie specialità gastronomiche e intrattenimenti a Castelbello, Val Venosta.

MERCATO DEL PANE E DELLO STRUDEL Dal 29 settembre al 1° ottobre Bressanone C’è pane e pane – lo dimostrano i panificatori presenti al mercato del pane e dello strudel in Piazza Duomo a Bressanone. Al centro della manifestazione, che dura tre giorni, ci sono gli svariati tipi di pane con il marchio di qualità altoatesino. Giornalmente i panificatori mostrano come fare tutti i tipi di pane. TÖRGGELEN ORIGINALE Dal 29 settembre al 10 ottobre Sciliar-Alpe di Siusi Vivere la cultura e i piaceri della tavola: durante questa escursione nel paesaggio colorato potrete godere il tradizionale “Törggelen” e i raggi solari d’autunno. L’escursione guidata sul sentiero dei masi oltrepassa gli antichi masi di Aica e alcune osterie contadine, immergendosi in vigneti, castagneti e frutteti.

SAGRA DELLA PATATA DI VILLABASSA 23-24 settembre “Sagra della Patata” in Piazza von Kurz con Mercatino dei Contadini. Piatti tipici con la patata.

FESTA DELLO SPECK IN VAL DI FUNES Dal 30 settembre al 1° ottobre, Val di Funes La produzione di speck è una delle tradizioni più sentite in Alto Adige. In Val di Funes a fine settembre-inizio ottobre un weekend è dedicato a questo importante prodotto di qualità e a tutto quanto ci sta attorno.

GRAN PREMIO MERANO ALTO ADIGE Domenica 24 settembre Ippodromo di Merano La corsa a ostacoli più ricca, prestigiosa e famosa d’Italia. All’ippodromo – vestito a festa – si incrociano scuderie, fantini, cavalli rappresentanti l’ippica italiana, francese, ceca e di altri Paesi europei. Per due giorni, il parterre è un palcoscenico di moda, mondanità ed eleganza. Con anteprima Merano WineFestival.

UNIKA - SCULTORI IN FIERA Fino al 3 settembre Ancora una volta, gli scultori artigiani di UNIKA, associazione che riunisce e certifica gli operatori del settore, veri artisti nella lavorazione del legno, i quali si rifanno ad una tradizione secolare, si riuniscono a Ortisei per dare prova della loro abilità ed esperienza. Lo faranno sotto gli occhi di tutti, producendo davanti al pubblico opere stupende interamente lavorate a mano. ■


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“È DANZA”, DALL’INSEGNAMENTO ALL’ATTIVITÀ DI ALTO LIVELLO

LA SOCIETÀ GUIDATA DALL’INSEGNANTE E COREOGRAFA ELISA DARÙ VANTA OLTRE QUATTROCENTO ASSOCIATI E ABBRACCIA TUTTI I GENERI DELLA DANZA: CREATIVA, MODERNA-CONTEMPORANEA, CLASSICA E HIP HOP, OLTRE A YOGA E FITNESS E ALLA GINNASTICA RITMICA E ARTISTICA NELL’AMBITO DELLA FIG-CONI

L

a danza in Alto Adige non è “solo” il festival internazionale e workshop “Bolzano Danza”, ma è una realtà solida, che poggia le fondamenta nel tempo e che coinvolge migliaia di appassionati e praticanti e le scuole di danza altoatesine e non solo. Tra le società più presenti sul territorio c’è “È Danza“, Società Sportiva Dilettantistica riconosciuta, che vanta oltre quattrocento associati. Nasce nel 2008 ed ha come finalità l’esercizio della danza e di attività sportive, compresa l’attività agonistica ed in particolare la formazione e la preparazione di atleti-allievi dai 4 anni in su, i quali praticano: danza creativa, danza moderna contemporanea e classica, hip hop, ginnastica ritmica, ginnastica artistica (queste ultime due discipline olimpiche gestite dalla FIG-Federginnastica), fitness e yoga. A dirigere l’attività è l’insegnante e coreografa Elisa Darù. La carriera di Elisa si sviluppa tra l’Italia e la Francia. A soli tredici anni durante uno stage viene notata dalla famosa coreografa francese Anne Marie Porras che la vuole con sè nella sua scuola a Montpellier in Francia. Dopo aver superato gli 54

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esami di ammissione in danza moderna, contemporanea e classica, Elisa comincia la sua formazione professionale che dura ben cinque anni, durante i quali ha l’occasione di lavorare con insegnanti prestigiosi, fra i quali, per la danza classica, Rudy Bryans, Dany Bryans, Gerard Wilk, Magali Messac, Frank Freeman, Patricia Ruanne, Norio Yoshida e per la danza moderna e contemporanea Anne Marie Porras, Peter Goss, Rui Horta, Ramon Oller, Alain Gruttadauria, Bruno Agati, Serge Ricci, Jean Sasportes, Anna Sanchez, Ingeborg Liptay, Pedro Berdayes, Rick Odums, Joe Alegado,

Rita Cioffi e tanti altri. A soli quindici anni entra a far parte della compagnia “Ici Maintenant” sotto la direzione di Ingeborg Liptay (ballerina Cie Kurt Joos). Balla a Parigi in creazione mondiale con il musicista contemporaneo Eberhard Weber ed in altri teatri e festival francesi. Nel 1992 entra a far parte della “Danse Théâtre Porras Compagnie“ sotto la direzione di Anne Marie Porras, esibendosi in tutta Europa. Dopo essersi diplomata all’Epsedanse (Ecole Supérieure d’Enseignement de la danse) ed aver ballato come ballerina professionista, nel 1994 rientra in Italia e si dedica

all’insegnamento ed alla coreografia. In poco tempo si fa conoscere per la sua professionalità, il suo stile e la sua energia, ma soprattutto per la sua voglia di trasmettere ai giovani l’amore e la passione per la danza. I suoi allievi da 20 iniziali diventano nel 2008 più di 300, anno in cui decide di trasformare la sua scuola di danza in Società Sportiva Dilettantistica “È Danza”, integrando alla sezione danza anche altre due importanti sezioni: la ginnastica ritmica e la ginnastica artistica. “È Danza svolge attività oltre che a Bolzano anche in tutta la Bassa Atesina, avvalendosi della collaborazione di istruttori qualificati, con certificata esperienza – sottolinea Elisa Darù – La società è riconosciuta a livello regionale per la sua professionalità ed impegno, nonché per i risultati raggiunti sia nella danza che nella ginnastica a livello nazionale ed internazionale, molte ragazze infatti sono approdate a livelli importanti grazie al talento messo in mostra e coltivato nella nostra realtà e ora stanno cogliendo importanti opportunità in realtà prestigiose”. Per la sezione danza moderna e contemporanea per bambini, ragazzi ed adulti


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l’insegnante e coreografa è la stessa Elisa Darù e da quest’anno per la danza contemporanea farà parte dello staff Elisabetta Violante, ballerina professionista della compagnia di Ismael Ivo, sua assistente all’Impuls Tanz di Vienna e a San Paolo (Brasile), ballerina per la biennale di Venezia e per altri eventi in Europa. Per la sezione danza classica l’insegnante è l’ex ballerina professionista Anita Harb (diplomata presso la Staatliche Ballettschule Berlin), Stefania Viale per l’hip hop e Pamela Murgia, entrambe diplomate I.D.A. e Elena Masiero per i corsi di Essential Yoga (diplomata Ryt 200 Yoga Alliance). Per la sezione ginnastica artistica, Elisabeth Soraruf (insegnante di scienze motorie), per la sezione ginnastica ritmica, Emanuela Magi (tecnico e giudice FGI) e Monika Mihailich (giudice e direttore tecnico regionale FGI). “Gli ultimi anni – aggiunge Elisa Darù – hanno riservato momenti ricchi di soddisfazione per i risultati conseguiti, confermando l’alto livello di preparazione dei nostri allievi. Tra i riconoscimenti ottenuti ci sono il primo posto al XII concorso danza Firenze gruppi contemporaneo e il secondo posto categoria

passi a due contemporaneo categoria over. Abbiamo partecipato alla finale del XXI edizione del concorso internazionale DanzaSì tenutosi a Roma e a tante, tantissime gare e concorsi internazionali di prestigio, ottenendo sempre ottimi risultati. Abbiamo collaborato alla creazione dell’ultimo video dell’artista Mia Loto. Oltre ai riconoscimenti nazionali e internazionali la società ha rafforzato le proprie collaborazioni con le realtà territoriali di Ortisei e di San Vigilio di Marebbe,

proponendo due occasioni di Summercamp bilingue italiano e tedesco di danza moderna, intitolato “Laboratorio arte e Lingua”, oltre al camp estivo-sportivo a Laives”. Per tutto l’anno scolastico scorso, “È Danza” è stata impegnata alla realizzazione di un laboratorio sperimentale di Teatromusical organizzato dall’area musicale Vivaldi, con la quale la società positivamente collabora dal 2010. Ogni anno il tradizionale spettacolo presso il Teatro Comunale di Bolzano, evento che prevede l’esibizione di oltre duecento allieve della sezione danza. E poi, oltre a tutti i corsi basi della sezione ginnastica ritmica, l’attività agonistica ad alto livello. “Una ventina di atlete svolgono attività di alto livello e si confrontano costantemente con la massima espressione del movimento a livello nazionale – sottolinea Elisa Darù –. Svolgono allenamenti intensivi e stage nazionali e internazionali, gareggiano nelle più importanti gare nazionali e alcune di loro sono già entrate in ottica nazionale, seguendo le orme di colleghe che sono riuscite

ad approdare ai massimi livelli. Sono guidate da tecnici altamente qualificati della società e da tecnici provenienti da realtà diverse e altamente professionali”. L’attività della società ha una forte valenza sociale. “La società, complessivamente conta oltre 400 tesserati che svolgono con impegno e dedizione l’attività nei settori di riferimento – aggiunge Elisa. L’attività ha una forte valenza e un altrettanto marcato radicamento sul territorio proprio perché coinvolge un numero elevato di appassionati praticanti, dai più piccoli agli adulti e a tutte le persone loro vicine, oltre che ad un numero rilevante di stakeholder”. “Nell’anno in corso – conclude Elisa Darù – ricordiamo in particolare le oltre settanta allieve che presso il teatro Haus der Kultur di Bolzano hanno partecipato alla rassegna delle scuole di danza altoatesine, presentando sei coreografie di danza classica e moderna. Inoltre si sono esibite alla rassegna nazionale “Garda Danza Estate”, presso l’anfiteatro del Vittoriale a Gardone Riviera. A Laives il consueto saggio di fine anno della sezione ginnastica ritmica che ha visto l’esibizione di centoventi allieve. Prosegue la collaborazione con l’istituto musicale Vivaldi per il progetto biennale “Teatromusical 2016 -2017”. La società organizza inoltre due momenti di spettacolo, uno di ginnastica ritmica e uno di danza moderna, come evento di saggio conclusivo dell’anno, nel quale si esibiranno oltre duecento allieve. E poi due momenti formativi di elevato spessore tecnico: lo stage riservato a tutte le ragazze e ragazzi interessati della provincia di Bolzano con i coreografi Roberta Fontana e Stefano Roveda. A fine ottobre lo stage di alto livello tenuto dall’atleta olimpica ucraina Alina Maksimenko”. ■ 55

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! a l o u c s Ritorno a

trentinospecialescuola

È GIUNTA L’ORA DI RISPOLVERARE IL MONDO DELLA SCUOLA (DIMENTICATO PER QUALCHE MESE) CON L’AIUTO DI UNA SEMPLICE QUANTO FUNZIONALE “GUIDA AL RIENTRO”; UN RIENTRO CHE CI AUGURIAMO POSSA ESSERE POSSIBILMENTE SOFT ED INDOLORE...

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erminate le vacanze estive, è giunta l’ora di rispolverare il mondo della scuola (dimenticato per qualche mese) con l’aiuto di una semplice quanto funzionale guida al rientro; un rientro che ci auguriamo possa essere possibilmente soft ed indolore. Per tutti gli addetti ai lavori presentiamo quindi un’esplorazione attraverso le nuove tendenze e gli elementi intramontabili dell’attività che da sempre impegna grandi e piccini per i nove lunghi mesi del periodo scolastico; un prontuario efficace, schematico ed es56

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senziale per ottimizzare tutte le nostre potenzialità e trarne – ce lo auguriamo – buoni risultati, da subito. Se i ricordi delle vacanze sono ancora freschi (si fa per dire) sulla vostra pelle, non lasciatevi affliggere dalla malinconia, ma fatevi tentare dalle varie e diversificate proposte commerciali che il settore propone… A volte, anche la ricerca di novità funzionali, tecnologiche e contemporaneamente gradevoli contribuisce ad accrescere il giusto slancio per ricominciare; così i doveri si alleggeriscono, divenendo addirittura piacevo-

li se affrontati con il giusto spirito. COLAZIONE E DINTORNI Date retta agli esperti della nutrizione e …fate colazione! Infatti dopo il riposo notturno, l’organismo – specie quello dei giovani – ha bisogno di ricaricarsi, per affrontare con l’energia giusta l’impegno scolastico. Nutrizionisti e dietologi sono concordi nell’affermare la fondamentale importanza della prima colazione, per tutti ma specialmente per bambini e ragazzi. Un calibrato apporto di nutrienti facilita la ripresa dell’attività

intellettiva; la colazione ideale deve costituire circa il 20% dell’apporto giornaliero calorico, con precise proporzioni per tutti gli alimenti coinvolti. Un primo pasto esemplare è composto da una bevanda calda - che può essere latte, the o caffè (d’orzo per i più piccoli) – e da carboidrati come pane, biscotti, prodotti da forno; immancabili gli zuccheri, che si trovano nel miele e nella marmellata. L’errore di recarsi a scuola a stomaco vuoto – vuoi per la fretta, vuoi per una presunta inappetenza – porta conseguenze facilmente riscontrabili: disat-


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MATERIALE SCOLASTICO, ARRIVO! Le vetrine sono ormai a tema e la scelta del materiale scolastico sta diventando una sorta di rituale, da fare rigorosamente in compagnia di amici e compagni. Gruppetti di ragazzi e ragazze sciamano per le vie della città o nei centri commerciali a caccia del prodotto più sfizioso ed in voga. Le marche più funzionali per zaini ed astucci presentano novità interessanti, volte a migliorare la fruibilità da parte degli studenti senza tralasciare l’aspetto estetico. Occhio allora a scegliere tessuti resistenti e leggeri (dovranno tenere almeno per tutto l’anno scolastico!) con una certa attenzione nella scelta dei colori e relativamente agli abbinamenti cromatici. Un discorso particolare va fatto per il diario. Conviene scegliere non solo in base ai contenuti umoristici ed all’aspetto puramente divertente, ma valutare principalmente la struttura e l’organizzazione delle settimane, con spazi idonei per annotare giornalmente quan-

FOTO: MARCO PERINI

tenzione, sonnolenza, cali di rendimento. Fondamentale in questa fase mattutina anche l’esempio dei familiari: l’abitudine a sedersi a tavola per una buona prima colazione deve cominciare dagli adulti, esempio costante per i più piccoli.

to assegnato dai docenti delle diverse discipline scolastiche. I quaderni rivestono un altro argomento importante. Insieme ai criteri dettati dalla moda, un’attenzione speciale va dedicata alle formule solidali ed alle produzioni con carta riciclata. Attualmente molte case produttrici di materiale scolastico sono attente alla questione ambientale e mettono in vendita quaderni che “pensano a un mondo più pulito”. Responsabilizzare quindi bambini e ragazzi – che saranno gli adulti di domani, non dimentichiamolo - verso questo tipo di acquisto può essere altamente educativo. E va tenuto presente che esistono anche altri elementi di

cancelleria realizzati in materiale riciclato: pensiamo solo alle penne a sfera ricavate dalle bottiglie di plastica! Di grande valenza educativa anche tutto quel materiale che pensa a parti del mondo disagiate e in difficoltà o a quel diritto allo studio che in molte parti del pianeta non viene purtroppo ancora rispettato e salvaguardato. SCOLARI AUTONOMI E SICURI Uno degli interrogativi che i genitori si pongono nel periodo della scuola è quello di capire quando i bambini sono in grado di recarsi a scuola da soli. Non esiste risposta certa; ogni adulto deve valu-

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tare in primis il grado di maturazione e di responsabilità del figlio, poi considerare la pericolosità del tragitto, che si traduce in attraversamenti pedonali, semafori, marciapiedi idonei a garantire la percorribilità del tracciato. Valutato l’itinerario ideale – che dovrebbe rimanere sempre lo stesso per ovvi motivi di sicurezza – è bene sperimentare il distacco dal genitore per tappe definite, fino alla raggiunta consapevolezza che il bambino è in grado di raggiungere in modo autonomo la sede scolastica. La nostra città ed i centri principali del Trentino – tranne ridotte eccezioni – non presentano intralci architettonici o barriere che


trentinospecialescuola limitano i percorsi che conducono agli edifici scolastici e, sotto questo punto di vista, è abbastanza sicura. Anche le linee degli autobus contribuiscono alla funzionalità ed alla sicurezza dello studente, garantendo fermate limitrofe agli istituti scolastici. OBIETTIVO COMPITI Occupazione caratteristica dello studente di tutte le età, i compiti a casa vanno affrontati in un ambiente calmo e tranquillo, per ottimizzare i tempi di svolgimento e lasciare il giusto spazio alle attività ricreative ed al (meritato) riposo dopo cinque/sei intensi giorni scolastici. L’interrogativo che il genitore si pone è il seguente: è necessario aiutare il bambino o è preferibile lasciarlo solo? La verità sta nel calibrare e misurare la presenza dell’adulto accanto al figlio: è preferibile seguire da vicino – specie nei primi tempi – l’attività di studio, per incoraggiare l’impegno e infondere autostima, lasciando poi graduale spazio all’autonomia di svolgimento. Una presenza/assenza, un essere lì a disposizione per chiarimenti, per eventuali correzioni, per suggerimenti e per sempre ben apprezzati incoraggiamenti. In caso di difficoltà oggettiRenzo Grassi | Studiove, logo di stanchezza eccessiva, 03 di malumori inconcludenti, meglio rimandare a momen-

ti migliori, più produttivi di continue insistenze che non conducono da nessuna parte e che pongono muri invalicabili, compromettendo anche il rapporto tra genitori e figli.

zioni dettate dalla moda possono costituire un problema in ambiente scolastico; meglio essere moderatamente trendy.

L’ABBIGLIAMENTO IDEALE Cosa mi metto? Elementi chiave per la scelta davanti all’armadio sono essenzialmente comodità e praticità. Quindi, per l’abbigliamento scolastico, occorre pensare di essere sempre a proprio agio, con una particolare attenzione alle mode ed agli accostamenti cromatici, elementi di attenzione fin dalla più tenera età. E se i grembiulini fanno ormai parte del kit per la scuola dell’infanzia, l’età scolare richiede indumenti di facile vestibilità, di portabilità e di intercambiabilità. Tessuti morbidi e senza troppi vincoli, da indossare in modo autonomo – le corse del mattino richiedono praticità più che raffinata perfezione – sembrano la miglior soluzione. Le vetrine autunnali presentano un’ampia gamma di indumenti che piacciono tanto ai giovani, che hanno prezzi per tutte le tasche e che hanno il grande vantaggio della comodità. Felpe, pantaloni ampi ed informali e scarpe da ginnastica costituiscono un classico dello studente moderno. Attenzione agli eccessi: le esagera-

AMICA TECNOLOGIA In alcuni tipi di scuola è già una realtà: il tablet o il portatile hanno totalmente o parzialmente sostituito il libro. Certo è che collegarsi ad Internet e consultare la grande rete per gioco o per lavoro sembra oggi un fatto assolutamente normale, di tutti i giorni. Ma va comunque tenuto conto che se la capacità dell’adulto è, generalmente, quella di selezionare la ricerca delle informazioni e utilizzare razionalmente e con i dovuti tempi ciò che si cerca e ciò che si trova – anche sulla base delle pregresse esperienze di studio “cartaceo” –, per bambini e ragazzi il discorso è più complesso e delicato. L’utilizzo della tecnologia in età scolare è positivo e produttivo se considerato quale calibrata e ben dosata integrazione ed approfondimento delle più tradizionali attività didattiche. La ricerca, la scrittura di testi collettivi, la raccolta di notizie tematiche realizzate con i mezzi informatici apporta un accrescimento significativo e diversificaB. to dei modi più tradizionali di imparare ed apprendere se

considerati supporto e non fondamento. Crea spirito di aggregazione ed incentiva la socializzazione; contemporaneamente consente di prendere sempre maggior confidenza con le nuove tecnologie, che sono parte integrante di ogni attività lavorativa. E per il tempo libero? Quanto e quale spazio lasciare per i giochi al computer? Anche in questo caso sta all’adulto valutare la possibilità di mettere dei freni – cosiddetti “filtri” – ed inserire nel pc dei figli programmi adatti all’età degli utenti. Concordare insieme il tipo di giochi e gli spazi temporali per eseguirli pare ancora la miglior soluzione, per rispettare mode ed idee ma anche per porre i limiti necessari, lasciando altri spazi ad altre ed alternative tipologie ■ di divertimento.

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TEMPO DI SAGRA FINO AL 4 SETTEMBRE A MATTARELLO DI TRENTO. L’ATTESA SAGRA DEI “SANTI ANZOI” È ORMAI UN EVENTO CHE NON SI IMPROVVISA PIÙ...

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ra le feste che animano il Trentino durante la stagione estiva, una delle più antiche, particolari ed attese è quella dei “Santi Anzoi” di Mattarello. Ogni anno la tenacia e l’impegno di tantissimi volontari concorre alla riuscita di questa manifestazione. Quest’anno è stato scelto come tema conduttore “Il viaggio”, un tema universale che richiama suggestioni legate all’espe-

rienza di ciascuno. Si viaggia a piedi e con i mezzi, per andare in vacanza o per andare al lavoro o a scuola, ma anche si viaggia con la sola mente e con il cuore, guardando un film o leggendo un romanzo. Sono particolarmente rilevanti i numeri della sagra capace di coinvolgere trenta associazioni per proporre dieci giorni di spettacolo e quattro giorni di degustazioni. Sono 85 le aziende e una banca che sostengono eco-

nomicamente l’iniziativa. C’è anche un progetto condiviso per la destinazione degli utili della sagra: la realizzazione di una struttura fissa da adibire ad uso cucine preso il parco di Mattarello, da mettere a disposizione di tutta la comunità. Per realizzare la sagra sono impegnati 250 volontari durante tutto l’evento e 22 persone attive nel Comitato organizzatore dal mese di marzo. Ricco il programma – come

ci racconta il presidente del Comitato organizzatore Alessandro Nicolli –, un lungo viaggio che partirà dall’esperienza fatta dalla filodrammatica di Mattarello in Brasile, per passare alla disfida delle contrade fino allo spazio dedicato ai bambini. Insomma, un evento tutto da vivere e da scoprire con curiosità e con tanta voglia di fare comunità, in allegria e spensieratezza. Info dettagliate sul sito www. santianzoi.it.

MEETING CANOA GIOVANI Lago di Caldonazzo 1-3 settembre FESTIVAL DEL MAIS E DEI CEREALI Levico Terme - Vie del centro 1-3 settembre 50° COPPA D’ORO Borgo Valsugana 2-10 settembre FESTIVAL DELL’UVA Levico Terme - Vie del centro 8-10 settembre FESTIVAL DELLA ZUCCA Levico Terme - Vie del centro 15-17 settembre FUCINA ARTE SELLA - FUCINA ROSSA VIVALDISELLA Borgo Valsugana - Val di Sella sabato ore 14 | domenica ore 11 16-17 settembre DAL LAGORAI AL MARE: FESTA DELLA TRANSUMANZA Pieve Tesino 16-17 settembre LA 30TRENTINA GARA INTERNAZIONALE DI CORSA Levico Terme 24 settembre

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estate sta volgendo al termine e come ogni anno bisogna iniziare a fare i conti con il freddo che arriva, i malanni di stagione, i raffreddori, i reumatismi… Quest’anno organizzatevi per tempo! Alle Terme di Levico e Vetriolo da oltre cent’anni ci prendiamo cura della vostra salute e del vostro benessere grazie alle proprietà uniche dell’Acqua Forte: la nostra preziosa acqua termale estremamente efficace per il trattamento di numerose patologie. Cosa offrono le nostre Terme? Balneoterapia: utile per chi è affetto da patologie osteoarticolari e dermatologiche, l’immersione nell’acqua termale contribuisce inoltre a trattare l’ipertiroidismo e a ridurre l’ansia e lo stress. Fangoterapia: i nostri fanghi sono efficaci contro i dolori e le tensioni tipiche di patologie

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come artrosi e reumatismi extra articolari e svolgono un effetto antinfiammatorio che migliora la mobilità di corpo e articolazioni. Cure inalatorie: inalazioni, aerosol e docce nasali sono solo alcuni dei trattamenti di cui potete beneficiare per curare e prevenire le patologie respiratorie e le malattie croniche stagionali. Molto valide anche nei bambini, come trattamento preventivo naturale. Irrigazioni vaginali: indicate nella cura delle affezioni croniche dell’apparato genitale femminile.

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TERME CONVENZIONATE CON IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE (SSN) Alle Terme di Levico e Vetriolo si può accedere in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale: sarà sufficiente quindi presentare l’impegnativa del medico di base per accedere alle cure pagando esclusivamente il ticket. A pagamento è inoltre possibile integrare le terapie termali con dei trattamenti complementari quali kinesiterapia, massofisioterapia, massoterapia e trattamenti beauty. ■

16 SETTEMBRE: TERME APERTE PER LA SALUTE DEL RESPIRO! Supportati da una tradizione secolare, oltre che da studi scientifici pubblicati su riviste mediche internazionali, possiamo tranquillamente affermare che l’efficacia delle cure inalatorie per il trattamento e la prevenzione di alcune patologie respiratorie è indubbia. L’acqua termale è infatti una risorsa molto valida, che aiuta a ridurre gli episodi di riacutizzazione delle patologie croniche e l’uso di antinfiammatori e antibiotici. In questo contesto l’Associazione Terme del Trentino, attiva dal 2016, organizza presso tutti gli stabilimenti del Trentino la “1° giornata Provinciale delle Terme Aperte” un fine settimana dedicato alla salute e alla prevenzione che quest’anno sarà dedicato alle patologie delle vie respiratorie. Sabato 16 settembre lo stabilimento termale di Levico aprirà le porte ai cittadini offrendo visite guidate dei reparti e conferenze informative sul tema della salute e del respiro. Su prenotazione (da effettuare chiamando lo 0461-706077) sarà inoltre possibile effettuare un check-up medico gratuito per valutare il proprio stato di “salute respiratoria”. Il check-up consisterà nella somministrazione di un questionario di valutazione, seguito, ove necessario, dall’esecuzione dell’esame spirometrico, i cui risultati saranno commentati da un medico che darà consigli su un’eventuale terapia medica e riabilitativa.

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RANGE ROVER VELAR IL FUTURO COME NESSUNO LO AVEVA MAI DISEGNATO

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a quando la prima Land Rover è stata creata, nel 1947, il nostro obiettivo è sempre stato quello di realizzare veicoli capaci di affrontare ogni sfida possibile, portando chi li guida a esplorare nuovi territori, a conquistare nuovi mondi. Questo è da sempre lo stile innovativo, lontano dalle convenzioni e audace che ci distingue e ci porta ad andare oltre. Land Rover sa come farti ottenere di più dal tuo mondo, come aiutarti ad andare sempre Above & Beyond. 62

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DESIGN RIVOLUZIONARIO Sofisticata. Intelligente. All’avanguardia. La sua fiera eredità Range Rover è subito riconoscibile, dalla forma imponente della parte anteriore al posteriore dalla linea elegantemente affusolata, uniti da un’armoniosa linea di cintura. La raffinatezza della carrozzeria inferiore, arricchita dalle maniglie delle portiere estraibili, posizionate a filo e perfettamente integrate, testimonia la nostra ossessione per i dettagli.

L’APOTEOSI DEL DESIGN DEGLI INTERNI L’abitacolo di Range Rover Velar esprime elegante semplicità. Il rivoluzionario Touch Pro aumenta la sensazione globale di eleganza e innovazione anche grazie ai due touch screen da 10”, armoniosamente integrati, e agli interruttori dalle linee minimaliste, di serie su tutte le versioni, che permettono di gestire senza problemi le tecnologie a bordo. Tutto è stato progettato e realizzato per assicurare viaggi rilassanti al conducente e ai passeggeri. Il nostro team di specialisti ha sviluppato con meticolosità ogni componente per offrire una raffinata esperienza tattile. I tessuti di alta qualità, realizzati con maestria in collaborazione con il maggiore produttore europeo di tessuti di design, Kvadrat, sono disponibili in alternativa alla pelle. L’altezza della nostra rinomata posizione di guida dominante sportiva offre una visione ottimale della strada e dello spazio circostante, consentendo così di mantenere il controllo in qualsiasi condizione del traffico. TECNOLOGIA PERFETTAMENTE INTEGRATA Il sistema InControl Touch Pro Duo, di serie su tutte le versioni, offre connessione e intrattenimento ottimali. Il nuo-


trentinomesestyle vo touch screen doppio da 10” ad alta risoluzione di serie consente all’utente di visualizzare le informazioni necessarie e contemporaneamente di interagire con altre funzioni, per una maggiore flessibilità ed efficienza di utilizzo. Ad esempio è possibile utilizzare il sistema di navigazione sullo schermo superiore e temporaneamente riprodurre contenuti multimediali su quello inferiore. Per un aspetto di autentica eleganza e semplicità, il volante è dotato di serie dei nuovi interruttori nascosti sensibili al tatto.

e la massima fluidità nelle prestazioni quotidiane. Tutti i motori Diesel e Benzina di Range Rover Velar sono abbinati al cambio automatico a 8 rapporti. Questo tipo di trasmissione assicura la marcia ottimale in ogni momento ottimizzando il consumo di carburante e l’accelerazione. Scendono i consumi e le emissioni. 5,4 l/100km pari a 142 g/km di CO2. Prezzo di listino da 58.800 euro

SOSTENIBILITÀ FIN DALLA PROGETTAZIONE Land Rover si impegna a produrre veicoli con un impiego sempre maggiore di materiali sostenibili, generando meno rifiuti e utilizzando meno risorse naturali nell’ambito dell’approccio all’eccellenza sostenibile. Il processo di sviluppo di Range Rover Velar è basato su una valutazione dell’intero ciclo di vita ed è stato pensato in modo da raggiungere un livello di riciclabilità/utilizzabilità dell’85% e di recuperabilità del 95% alla fine del ciclo di vita del veicolo. L’avanzata e leggera struttura della scocca di Range Rover Velar è realizzata per l’82% in alluminio. Il nostro design innovativo impiega fino al 50% di materiale riciclato a ciclo chiuso dal processo di produzione della lamiera per la scocca, generando significativi vantaggi di prestazioni e minori emissioni di CO2 nell’intero ciclo di vita.

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NUOVE ATTRAZIONI In questa edizione del 2017 si aggiungeranno al già ricco programma delle interessanti novità. La prima di queste è lo stimolante workshop sulle fasi di produzione dello speck e sui suoi molteplici utilizzi in cucina. Un’altra sarà un labo-

LA FESTA DELLO SPECK CELEBRA IL RE DEI SALUMI ALTOATESINI DUE GIORNATE ALL’INSEGNA DEL GUSTO E DEL DIVERTIMENTO: DA SABATO 30 SETTEMBRE A DOMENICA 1° OTTOBRE A SANTA MADDALENA IN VAL DI FUNES AVRÀ LUOGO LA QUINDICESIMA EDIZIONE DELLA FESTA DELLO SPECK ALTO ADIGE. ASSISTITE DA INCANTEVOLI PANORAMI, QUESTE DUE GIORNATE SARANNO DEDICATE AL DIVERTIMENTO, ALLA MUSICA, ALLA BUONA CUCINA E NATURALMENTE AL GUSTO GENUINO DELLO SPECK ALTO ADIGE IGP

BRESSANONE FESTEGGIA IL QUINDICESIMO MERCATO DEL PANE E DELLO STRUDEL ALLA SCOPERTA DELL’ARTE DEI PANIFICATORI ALTOATESINI

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Bressanone, in concomitanza con la Festa dello Speck, da venerdì 29 settembre a domenica 1° ottobre si terrà l’ormai tradizionale Mercato del Pane e dello Strudel. Giunto alla quindicesima edizione, l’evento propone un ricco programma di sapori e molto divertimento legato all’arte della panificazione in Alto Adige. Ogni valle altoatesina ha la propria specialità di pane, caratterizzazione che nasce dalla grande varietà di cereali coltivati, dalle diverse miscele e naturalmente dalle

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ricette segrete dei panettieri, tramandate di generazione in generazione. Il Mercato del Pane e dello Strudel è la migliore occasione per gustare il sapore unico del pane dal Marchio di Qualità Alto Adige. IL PROGRAMMA Saranno ben diciotto i panifici e le pasticcerie che offriranno assaggi e vendita di varie specialità della tradizione gastronomica regionale, tra le quali strudel e pane. Durante l’evento si potrà anche imparare a preparare

quest’ultimo con le proprie mani, seguendo i corsi dell’“Officina del pane” tenuti dai docenti della Scuola alberghiera Emma Hel© Othmar Seehauser

lenstainer. Ai bambini sarà invece dedicato il “Piccolo fornaio”, uno spazio attrezzato in cui i più piccoli potranno divertirsi impastando il pane e assaggiando la propria fragrante creazione una volta sfornata. La musica tradizionale dell’Alto Adige suonata dal vivo sarà il piacevole sottofondo della visita al merca-

© Ingrid Heiss

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visitatori potranno assaporare una ricca proposta gastronomica a base di speck, con prelibatezze come i canederli, le patate arrostite e speck, la più ricercata vellutata di zucca allo speck e ovviamente il famoso tagliere. Mentre ci si delizierà con il gusto aromatico del re dei salumi altoatesini si potrà assistere all’incoronazione della bellissima Regina dello Speck e all’esibizione del famoso Hans Mantinger, detto Gletscherhons, che stupirà i visitatori con la sua incredibile velocità nel taglio di questo prodotto e con la creatività delle sue composizioni culinarie.


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Festa dello Speck Alto Adige Val di Funes © ArtPrint

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ratorio incentrato sui prelibati canederli, il quale si concluderà con la loro preparazione e il successivo assaggio. Si terrà, inoltre, un simpatico gioco a premi e la proiezione di un video realizzato in Virtual Reality. Non mancherà ovviamente il mercatino di prodotti artigianali, come il prelibato miele locale e il delizioso pane fragrante appena sfornato. UN PRODOTTO DI QUALITÀ Lo Speck Alto Adige IGP viene prodotto esclusivamente da 29 aziende facenti parte del Consorzio Tutela Speck Alto Adige. Dall’inconfondibile sato o di un emozionante giro in carrozza nelle incantevoli vie del centro di Bressanone. L’itinerario storico “Dal Grano al Pane” è stato ideato per riscoprire il fascino di antichi mestieri legati alla storia del pane, come il trebbiatore o il mugnaio. Inoltre, sono molte le escursioni proposte durante le giornate del mercato, legate alla cultura e ai prodotti del territorio. L’ultimo giorno, il corteo festivo dei panificatori e pasticceri si dirigerà al Duomo di Bressanone, nel quale verrà celebrata la Messa di ringraziamento. Per l’occasione tutti i negozi di Bressanone rimarranno aperti, non solo il sabato, ma anche la domenica. Il Marchio di Qualità Alto

pore speziato e delicatamente affumicato, è un prodotto indissolubilmente legato alle montagne e alla tradizione dell’Alto Adige. Quest’ultima viene racchiusa nelle antiche ricette tramandate di generazione in generazione e gelosamente custodite dai produttori, i quali aderiscono alle precise regole e ai severi criteri qualitativi del Consorzio di Tutela Speck Alto Adige. Grazie alla sua qualità e genuinità, questo prodotto è da tempo tutelato dall’Unione Europea con il prestigioso marchio IGP (indicazione geografica protetta). ■ Adige conferito al pane altoatesino certifica l’uso di cereali e di ingredienti naturali provenienti dall’Alto Adige, lavorati seguendo rigorosamente metodi tradizionali ed escludendo l’aggiunta di conservanti, aromi o altri additivi chimici. GREEN EVENT Sia la Festa dello Speck Alto Adige che il Mercato del Pane e dello Strudel sono dei Green Events, eventi programmati, organizzati e realizzati seguendo i criteri della massima sostenibilità ambientale. Per questo motivo, si invitano i visitatori, ove possibile, a utilizzare i mezzi di trasporto pubblico per raggiungere i luoghi degli eventi.

Festeggiate con noi il 15° anniversario della Festa dello Speck Alto Adige! E dopo, passate al Mercato del Pane e dello Strudel – comodamente raggiungibile con l’autobus di linea. www.festadellospeck.it

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Fototeca Trentino Sviluppo S.p.A. – C. Baroni

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UN AUTUNNO CARICO DI SAPORI

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IN TRENTINO, APPUNTAMENTI GOLOSI ALL’INSEGNA DEI PRODOTTI LOCALI DI QUALITÀ in tutte le sue declinazioni. Quest’anno la festa, che giunge alla sua 13a edizione, si celebrerà nel pittoresco borgo di Casez, la sua sede storica, animando le viuzze che si snodano tra i

bei palazzi nobiliari con stand di artigiani, angoli dedicati alla ristorazione tradizionale e postazioni dove sperimentare la nuova tendenza del cibo di strada, mentre le corti delle antiche dimore del

borgo ospiteranno laboratori, incontri, mostre e degustazioni. Una festa immersa in una cornice paesaggistica unica, quella di una valle che ha fatto del suo prodotto d’eccellenza un simbolo Fototeca Trentino Sviluppo S.p.A. – P. Geminiani

egli ultimi anni in Trentino anche la stagione autunnale è divenuta sempre più attrattiva, tanto da far registrare un significativo aumento di turisti nella nostra provincia, richiamati dalle sue meraviglie colte nei toni più caldi e romantici della natura. Il 2016 ha mostrato infatti un + 11% di presenze a settembre e un + 22% a ottobre rispetto all’anno precedente. Numeri che segnano un trend in continua crescita, dovuto anche alla ricca offerta di eventi enogastronomici legati alla stagionalità della nostra produzione agricola; momenti di svago che rappresentano un’ottima occasione per degustare i prodotti di qualità che vanta il territorio, scoprendo la loro storia e le tecniche di lavorazione. Ad aprire le danze, il week end del 14-15 ottobre in Val di Non, è Pomaria, “Festa del raccolto, festa dell’incontro”, la manifestazione, che prende il suo nome dalla dea romana Pomona protettice dei frutti, dedicata alla mela

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Fototeca Trentino Sviluppo S.p.A. – D. Lira

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della sua identità e di quella dell’intero Trentino. Per godere dello splendido panorama autunnale delle colline di meleti saranno organizzate inoltre delle piacevoli escursioni guidate. Non mancheranno poi, naturalmente, gli intrattenimenti per i più piccoli, con giochi, fiabe e filmati per divertirsi avvicinandosi alla natura. L’annata del 2017 vedrà una produzione meno abbondante rispetto alle precedenti, a causa delle forti gelate primaverili, la prolungata siccità e le grandinate estive. Quella di questa festa sarà

quindi, al di là del mero intrattenimento gastronomico, anche un’occasione per raccontare e far comprendere ai visitatori il difficile lavoro dell’agricoltore, determinato dalla variabilità delle condizioni metereologiche. Una delle parole chiave di questa edizione sarà infatti l’interazione, il coinvolgimento diretto dei visitatori nelle varie iniziative, per far loro comprendere al meglio la storia, la tradizione della Val di Non e delle materie prime che la rappresentano. Se le mele saranno le protagoniste indiscusse di Pomaria, si

potranno trovare anche altri prodotti d’eccellenza della valle, da sempre vocata all’allevamento e all’agricoltura di montagna, tutti da conoscere e assaporare. In particolare, per la prima volta, tra gli espositori saranno presenti anche dei micro-birrifici trentini, che per la qualità delle loro birre artigianali hanno saputo distinguersi anche nel panorama internazionale. Momento clou della manifestazione sarà però lo showcooking dal vivo insieme al noto chef noneso Cristian Bertol, ospite d’eccezione dalla trasmissione La Prova del Cuoco di Rai 1. Un’altra novità di questa ricca edizione, infine, saranno i laboratori di cucina tradizionale, dove i visitatori potranno cimentarsi, aiutati dagli chef locali, con la preparazione di piatti tipici, come il mitico, golosissimo, tortel de patate e gli gnocchi di patate crude. Tutto in onore dei Marroni, prodotto DOP dell’altopiano di Brentonico, sarà invece il week-end successivo, il 2122 ottobre, con la tradizio-

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nale Festa della Castagna a Castione. Si potranno gustare questi squisiti frutti dal sapore inconfondibile, riconosciuti dal marchio dell’Associazione tutela Marroni di Castione, in innumerevoli versioni; ingredienti versatili per primi e secondi piatti, dolci, birre aromatiche e liquori, sarà davvero varia la proposta di menù dei ristoranti locali aderenti all’iniziativa. Da non perdere inoltre l’appuntamento all’interno della manifestazione “Castagne e vino: l’abbinamento eccellente”, arrivato alla 9a edizione, dove si potranno accompagnare le caldarroste ai vini delle cantine locali, un’accoppiata sempre vincente che crea immediatamente un’atmosfera calda e conviviale. E poi ancora, l’intero borgo si vestirà a festa, dalle sue vie, costellate di stand di artigiani con i loro manufatti, spettacoli musicali, musicisti itineranti ed esposizioni, ai suoi portici, addobati ad hoc per il concorso “Un bell’ottobre”, dove il portico più bello verrà infine decretato vincitore. Ad


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incuriosire i visitatori anche la partecipazione di alcuni scultori, che scolpiranno “in diretta” delle opere d’arte, intagliando il legno di castagno. Anche in quest’occasione l’ospite d’onore sarà poi lo chef noneso Cristian Bertol, che nel corso del suo showcooking regalerà ai presenti qualche preziosa ricetta a

base di Marroni di Castione. A corollario della festa, l’Associazione tutela Marroni di Castione organizzerà inoltre delle visite guidate nei castagneti dei dintorni, per spiegare i segreti della coltivazione dei preziosi frutti autunnali, ammirare le piante secolari e gli intensi colori del bosco in questa stagione. Per tut-

ta la durata dell’evento, da Brentonico verrà messo a disposizione un servizio di Bus Navetta per raggiungere Castione, che partirà ogni 15 minuti. Il mese di novembre si apre invece con la Sagra della Ciuìga a San Lorenzo in Banale, dal 3 al 5 novem-

bre. Nello splendido borgo ai piedi delle Dolomiti di Brenta, uno dei Borghi Più Belli d’Italia, torna il consueto appuntamento dedicato al prodotto locale, la Ciuìga appunto, un salamino di carne di maiale impastato con le rape cotte e sminuzzate, dal sapore particolare e intenso, eletto presidio Slow Food. Anche quest’anno quindi il piccolo borgo sarà teatro di una splendida festa, dove tra i portici e le pareti delle sue case rustiche si potranno trovare numerosi stand dove assaggiare questo salume dal gusto unico e ruspante, abbinato a purè di patate e “capussi”, come vuole la tradizione, o ad altri saporiti contorni. Ma anche i ristoranti del posto renderanno onore alla Ciuìga, proponendo menù ad hoc. A San Lorenzo in Banale l’aria di festa si farà ancor più incantata alla sera, quando le corti del paese, i suoi vicoli e i suoi viottoli si accenderanno di luci, spettacoli, musica e rievocazioni dei vecchi mestieri, e sembrerà quasi di viaggiare indietro nel tempo. Da quest’anno 69

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trentinoeccellenze inoltre c’è una bella novità: l’apertura del Sentiero della Ciuìga, una piacevole passeggiata che dalla frazione di Berghi attraversa i paesi di San Lorenzo e Dorsino, in una tragitto che riscopre luoghi storici come l’antico affumicatoio di Senaso, le piccole piazze delle antiche Ville, i campi e gli orti coltivati con cura dalla gente locale, luoghi che raccontano storie semplici e valori della nostra tradizione contadina.

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Dal 12 al 13 novembre la regina della festa sarà invece la noce. Per le vie di Cavrasto, piccolo borgo immerso nelle valli Giudicarie, è la volta della Festa della Noce, piccolo e prezioso frutto presidio Slow Food, coltivato nei fertili altipiani del Bleggio sin dal XVI secolo. Ancora adesso, attraversando queste terre a partire dal mese di settembre, ci si può imbattere nei contadini che raccolgono le noci manualmente, con il tradizionale metodo della battitura. Le noci così raccolte vengono

lavate e messe a seccare naturalmente sui graticci, nelle soffitte arieggiate delle case, per poi essere vendute direttamente dai produttori. Le noci del Bleggio sono un prodotto davvero unico che caratterizza questi luoghi: leggermente più piccole di quelle comuni, hanno un guscio sottile di forma allungata e una nota speziata nel gusto. Un sapore tutto da provare durante la festa, dove nell’intero paese si potranno trovare in vendita dai contadini, gustare al naturale oppure sotto forma di deliziose torte, pagnotte, salame alle noci o il robusto liquore nocino. Nel corso della manifestazione si potranno anche votare il miglior nocino e la torta di noci più buona e partecipare a laboratori di cucina per grandi e piccoli curati dalla Condotta Slow Food delle Giudicarie. Ma la festa sarà anche l’occasione per approfondire l’affascinante mondo della coltivazione della noce del Bleggio insieme agli esperti della Fondazione Mach. Dulcis in fundo, questa edizione inaugura anche una bella novità: il Sentiero della Noce, una passeggiata che partendo dalla frazione di Santa Croce si snoda tra stretti vicoli dei borghi contadini, stradine di campagna costeggiate da noceti, piccole aziende, prati e ■ campi coltivati.

Fototeca Trentino Sviluppo S.p.A. – M. Simonini

Sempre dal 3 al 5 novembre, un’altra manifestazione accenderà di profumi e sapori l’autunno trentino. A Riva del Garda torna infatti Garda con Gusto, gustoso evento sempre molto atteso che per tre giorni trasforma la splendida cittadina sul lago in una vetrina del cibo di qualità. Una festa nata per celebrare la straordinaria ricchezza di prodotti della zona e di tutto il Trentino, dalle specialità montane e orticole dei dintorni ai morbidi sapori d’acqua dolce regalati dal lago. Un tripudio di golosità per tutti i palati, dove apprezzare la carne salada

e il pesce di lago, ma anche il broccolo di Torbole (presidio Slow Food), le susine di Dro, i marroni di Drena, il tartufo e lo zafferano del Monte Baldo, le verdure biologiche della Val di Gresta, in piatti e ricette esaltate dal tocco delicato dell’Olio Extravergine d’Oliva Dop del Garda Trentino. Non possono poi mancare a corredo vini pregiati come il Nosiola e il Vino Santo, così come le grappe aromatiche. Prelibatezze tutte da assaporare nel Villaggio del Gusto, presso il Palameeting di Riva del Garda, dove per tutte e tre le giornate saranno proposte degustazioni non stop di ricette trentine, interpretate dalla creatività degli chef, e momenti di Show-Cooking, in una fervente contaminazione tra tradizione e innovazione. Anche quest’edizione proporrà inoltre gli incontri con ospiti d’eccezione, che dialogheranno in diretta con il pubblico. Altra fermata d’obbligo per i visitatori è infine il Mercato Gourmet, un mercatino biologico dove si potranno trovare prodotti a km 0 di altissima qualità.


E IL LEGNO

A N E W S PA C E E X P E R I E N C E SOSTITUZIONE FINESTRE? La disinformazione, i luoghi comuni e la capacità di spesa hanno fatto sì che negli ultimi anni il materiale legno fosse sempre più visto come un materiale costoso e necessario di manutenzione. Tuttavia il legno, da sempre materiale da costruzione per antonomasia, rappresenta ancora un sinonimo di solidità, qualità, benessere e calore. NARDIN conosce bene le proprietà di questo materiale eccezionale e si impegna ogni giorno perfezionando i propri prodotti in modo da renderli sempre più duraturi e performanti.

LA MANUTENZIONE Materiale isolante per natura il legno ha la cattiva fama d’essere però un arduo compagno da mantenere; NIENTE DI PIÙ SBAGLIATO! Il legno infatti ha potenzialmente le capacità di durare più di cent’anni senza variare le proprie caratteristiche fisiche e meccaniche e, anche se difficilmente punteremo a mantenere gli stessi serramenti per un tempo così lungo, sappiate che il legno può resistere tranquillamente. La manutenzione, che molti vedono come difficile e complessa, è resa oggi sempre meno impegnativa anche grazie a vernici e olii ecosostenibili che garantiscono la loro immutabilità a lungo. Detto questo un minimo di manutenzione è sempre necessaria e non può che far bene al serramento, di qualunque materiale esso sia.

spesi? Il PVC infatti, sebbene abbia buone qualità isolanti e impermeabili, nasconde molte caratteristiche che difficilmente vengono esposte al potenziale acquirente. Sensibile agli sbalzi di temperatura, alle intemperie e ai raggi solari infatti il PVC tende a perdere le proprie caratteristiche sia meccaniche che estetiche perdendo robustezza e seccandosi e, tornando a parlare di manutenzione, tende ad ingiallire se lasciato privo di manutenzione. I problemi di produzione e smaltimento che affliggono il PVC sono purtroppo talmente complessi e di grande portata da essere spesso ignorati. Ricco di cloro risulta essere un materiale altamente inquinante e gli stabilizzanti utilizzati possono avere effetti molto negativi se rilasciati nell’aria, ad esempio durante un banale incendio domestico. Ecco perché molte prestigiose aziende come Nike, Volvo, AEG, VW e paesi come la Germania, la Danimarca, la Svezia e l’Austria abbiamo iniziato un lento ma inesorabile percorso verso l’eliminazione di questo materiale.

D E F O R E S TA Z I O N E E RICICLO La deforestazione dei continenti, da sempre cavallo di battaglia dei nemici del legno, è un altro dei punti su cui vorremmo far luce. Da oltre dieci anni infatti l’utilizzo delle foreste si è evoluto verso criteri di sostenibilità sempre più elevati che portano ad un corretto taglio delle piante adulte e una sostituzione delle stesse con piante giovani. Molte aziende, come la stessa NARDIN, pongono molta attenzione alle essenze utilizzate nella realizzazione dei propri prodotti scegliendo legnami provenienti da boschi controllati e locali. L’attenzione sempre crescente delle aziende coinvolte nell’ambiente legno è dimostrata da una costante crescita della massa forestale europea. Il legno è infatti la risorsa rinnovabile per eccellenza con cicli di vita che variano da 30 a 100 anni, prodotto, ripristinato, smaltito e riutilizzato in simbiosi con l’ambiente. Una materia nobile dalle caratteristiche tecniche ed estetiche ineguagliabili e sulla quale bisognerebbe sempre puntare, non solamente per noi stessi, ma per il benessere comunque e dei nostri figli.

IL PEGGIOR NEMICO Un fattore che porta sempre più persone a scegliere altri materiali per i propri serramenti è sicuramente di origine finanziaria. Il PVC fra tutti risulta essere il materiale più economico sul quale puntare, ma siamo sicuri che i soldi risparmiati siano realmente ben

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errà presentato a Pergine, il 9 settembre in Piazza Municipio, per la “Festa Granda” organizzato da Slow Food condotta Valsugana Lagorai “Ziganoff and Friends” il nuovo Dvd della Ziganoff jazzmer band. Una formazione che si muove da anni sulla scena regionale (ma non solo) e che ha conquistato l’attenzione degli appassionati di queste sonorità anche per l’attenta ricerca filologica dei brani compiuta dalla formazione guidata da Renato Morelli. Il dvd della Ziganoff jazzmer band contiene tre concerti registrati dal vivo, due al Teatro Gries di Bolzano e uno alla Sala della Filarmonica di Trento, in compagnia di quelli che Renato Morelli definisce come “amici preziosi, fra i più grandi interpreti internazionali della musica klezmer, zingara e manouche. Con loro abbiamo tenuto tre concerti che definisco memorabili come la straordinaria intensità del violino “ucraino” di Igor Polesitsky, e lo stupefacente virtuosismo del cimbalon “ungherese” di Kalman Balogh. Tre concerti che hanno lasciato un segno: un’impronta indelebile che ci ha riempito di gioia e di energia positiva”. Nelle immagini si trova la travolgente energia creativa di Manuel Randi, all’epoca parte integrante della prima formazione della Ziganoff e

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ZIGANOFF & FRIENDS IL NUOVO DVD DELLA ZIGANOFF JAZZMER BAND VERRÀ PRESENTATO A PERGINE, IL 9 SETTEMBRE IN PIAZZA MUNICIPIO

attualmente virtuoso acclamato nei più importanti teatri europei accanto alle intense acrobazie vocali di Claudia Zadra, a cavallo di registri linguistici improbabili, dallo yiddish al russo, dal romeno allo yemenita. “Nel dvd sottolinea Morelli – ci sono quei brani che Igor e Kalman ci hanno insegnato e che abbiamo eseguito per la prima volta in questi concerti: melo-

die “dimenticate” del repertorio klezmer russo-ucraino, della tradizione ebraico-zingara di Moldavia, Galizia e Transilvania”. Formata da musicisti trentini e sudtirolesi la Ziganoff jazzmer band è una delle poche formazioni a livello internazionale, che si dedica sistematicamente alla ricerca dei legami perduti fra la musica klezmer, il primo jazz, e lo swing zingaro manouche, attraverso arrangiamenti originali. Fondata dall’etnomusicologo Renato Morelli nel 2009, la band ha tenuto numerosi concerti, in Italia e all’estero, collaborando a programmi Rai (televisivi e radiofonici), spettacoli teatrali, colonne sonore di film. Accanto alla fisarmonica di Renato Morelli la brigata di strumentisti della Ziganoff comprende Rossana Caldini, violino, Gigi Grata, tuba, Michele Ometto, chitarra, Christian Stanchina, trom-

ba, Fiorenzo Zeni, sax soprano e Hannes Petermair sausaphono mentre gli amici presenti in questo dvd sono il chitarrista, Manuel Randi, accanto a Igor Polesitsky, violino, Kalman Balogh, cimbalom e la cantante Claudia Zadra. Di rilievo proprio la presenza di Polesitsky strumentista ucraino che dal 1983 ricopre il posto di prima viola nell’orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. Oltre alla musica classica, si dedica alla ricerca e all’esecuzione delle musiche popolari dell’Europa dell’Est, in particolare della musica klezmer, nella cui tradizione è cresciuto. Altra figura di spicco è quella del musicista ungherese Kalman Baloghche per la sua grande versatilità e abilità, riesce a suonare con formazioni anche molto diverse fra loro, passando ad esempio dai taraf zingari della Transilvania, alle grandi orchestre sinfoniche di musica classica, fino a gruppi barocchi con strumenti storici, ensemble di gipsy jazz, oltre ovviamente alle migliori folk ■ band ungheresi.


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ll’arrivo degli impianti si trovano sei rifugi, con terrazze panoramiche e gustosi menu della cucina tradizionale. Settembre è un mese splendido per vivere la montagna. Il clima è più fresco, il meteo è stabile, il cielo è limpido ed i colori si caricano delle tonalità autunnali. Ecco che il Catinaccio Rosengarten si presenta in tutto il suo splendore con numerose opportunità di attività: sentieri facili da percorrere anche con il passeggino, escursioni lunghe, trekking di più giorni, vie ferrate, arrampicata. In tutto il gruppo ci sono oltre 20 rifugi e in alcuni è possibile anche pernottare. All’arrivo della funivia si trova un grande parco giochi con servizio di animazione e custodia, curato da personale qualificato (aperto fino al 10/09). Al Ciampedie si trova il percorso FLY LINE Catinaccio Rosengarten (aperta fino al 10/09), una novità esclusiva in Trentino realizzata nel 2015. Un percorso aereo nel bosco, da Ciampedie a Pian Pecei, lungo 1100 metri, sospeso in aria. La discesa si effettua con un carrello a velocità controllata seduti in una comoda imbragatura. Un percorso

UN VIAGGIO NELLA NATURA CIAMPEDIE, GRUPPO DEL CATINACCIO ROSENGARTEN, PATRIMONIO UNESCO. UNA BALCONATA PANORAMICA SULLA VAL DI FASSA E SULLE DOLOMITI RAGGIUNGIBILE IN 5 MINUTI CON LA FUNIVIA DA VIGO DI FASSA (APERTA FINO ALL’8 OTTOBRE) Rosengarten e legate alla tradizione ladina. Fino al 10 settembre potete partecipare a “Vivi la montagna”: un programma settimanale di escursioni accompagnate gratuite in quota con partenza dal Ciampedie. ■ adatto a qualsiasi età. Una volta partiti, bisogna solo godersi sei minuti di discesa sospesi nel bosco. Da Pian Pecei è possibile tornare al punto di partenza con la seggiovia per un’altra inebriante discesa oppure intraprendere il Sentiero delle Leggende. E ancora, i sentieri temati-

ci: Te coa de la Schieràtola (nella tana dello scoiattolo), il Sentiero della Foresta, lungo il sentiero nr. 540 Ciampedie-Gardeccia ed il Sentiero delle Leggende, la strada forestale da Pian Pecei a Gardeccia, dove si trovano i riassunti di alcune leggende ambientate nel Catinaccio

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Letizia Michielon

di Daniele Valersi

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a programmazione del Festival “Più Piano” propone tre appuntamenti, dei quali due al Palace Hotel di Roncegno: il recital della pianista veneziana Letizia Michielon (martedì 19, ore 21) con brani di Fryderyk Chopin e della stessa Michielon, quindi il 24 (ore 21) il flautista Giuseppe Nova con Giorgio Costa al pianoforte (Mozart, Donizetti, Popp, Chaminade, Massenet, Doppler, Borne). Diplomata con lode presso il Conservatorio “B. Marcello” di Venezia a soli sedici anni, Letizia Michielon ha vinto numerosi concorsi nazionali e internazionali. Giuseppe Nova è considerato uno dei più rappresentativi flautisti italiani della sua generazione. Dopo i diplomi in Italia e in Francia (alla scuola del celebre Maxence Larrieu, presso il Conservatorio di Lione), ha esordito nel 1982 come solista con l’Orchestra Sinfonica della Rai. Giorgio Costa si è

“PIÙ PIANO...” LA PIANISTA VENEZIANA SI ESIBIRÀ MARTEDÌ 19 CON BRANI DI CHOPIN E DI SE STESSA. QUINDI IL 24 SPAZIO AL FLAUTISTA GIUSEPPE NOVA CON GIORGIO COSTA diplomato con il massimo dei voti al Conservatorio “Verdi” di Torino nel 1977, si è perfezionato presso l’École Internationale de Piano di Losanna e l’Accademia Chigiana di Siena (nella classe di Riccardo Brengola). Per ampliare i suoi orizzonti di riferimento ha frequentato, dal 1985, i corsi di Fenomenologia della Musica di Sergiu Celibidache all’Università di Magonza. Svolge un’intensa attività concertistica, riscuotendo consensi di pubblico e di critica. Saba-

to 30 a Villa Lagarina (Palazzo Libera, ore 21) il duo formato da Michael Stüve (violino) e Monique Cìola (pianoforte) si esibirà in brani di Francesca Danzi Lebrun (1756-1791), Ignaz A. F. X. Ladurner e Ludwig van Beethoven. Nato in Germania, formatosi in Inghilterra, Austria e negli Stati Uniti, Michael Stüve ha fondato l’ensemble “Musica Ricercata”, col quale ha partecipato a numerosi festival nazionali e internazionali. Ha ideato e coordinato quattro proget-

ti selezionati in programmi culturali della Commissione della Comunità Europea. Diplomata a Trento in Pianoforte (con Antonella Costa) e in Musica da Camera (con Giancarlo Guarino) Monique Cíola si è perfezionata con Michele Campanella a Ravello e presso l’Accademia Musicale Chigiana di Siena (Diploma di Merito). È fondatrice del Trio Chaminade e dell’omonima Associazione, per la divulgazione del repertorio delle donne compositrici. ■

CONCORSO PIANISTICO INTERNAZIONALE “BUSONI”

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l mese della classica inizia con la prova finale con orchestra del Concorso Pianistico Internazionale “Ferruccio Busoni” (1° settembre, Bolzano, Teatro Comunale, ore 20), dove i finalisti saranno accompagnati dall’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento guidata da Arvo Volmer, suo direttore principale. Presiede la giuria del 61° “Busoni” la giapponese Mari Kodama, ne fanno parte Christopher Adler (UK), Bruce Brubaker (USA), Sa Chen (Cina), Kevin Kenner (USA), Pietro de Maria (I), Matthias Naske (A), Walter Ponce (USA), Jorge Luis Prats

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(E). La presenza di ben tre giurati statunitensi rimanda agli anni Sessanta, quando al “Busoni” dominarono solisti quali Jerome Rose (I premio 1961), Michael Ponti (1964), Garrick Ohlsson e Richard Goode (I e II premio nel 1966), Ursula Oppens (1969). L’orchestra regionale, con Alexander Lonquich quale direttore e solista al pianoforte, sarà poi presente il 14 a Rovereto (Teatro Zandonai, ore 20.45, nell’ambito della Settimana mozartiana) e il 15 a Bolzano (Auditorium, ore 20), impegnata in pagine di Wolfgang Amadeus Mozart (Concerti per pianoforte n. 17 K453 e n. 27 K 595) e Joseph Haydn (Sinfonia n. 80). Nato a Trier in Germania e naturalizzato italiano, Alexander Lonquich ha tenuto concerti in Giappone, Stati Uniti e nei principali centri musicali europei; ha ottenuto numerosi riconoscimenti dalla critica internazionale quali il “Diapason d’Or”, il “Premio Abbiati” e il “Premio Edison”. Di speciale rilievo è stato il rapporto mantenuto con Sandor Vègh e la Camerata Salzburg, della quale è tuttora regolare ospite nella veste di direttore e solista. Nel 2009 è stato protagonista di un progetto con l’Orchestra Sinfonica Nazionale RAI con la quale, in cinque differenti concerti, è stata presentata l’integrale delle Sinfonie di Schubert accostate ai Concerti per pianoforte di Beethoven. (D.V.)


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pprofondire la conoscenza di se stessi, acquisire consapevolezza e addirittura espandere la propria coscienza e conquistare una percezione più chiara e ampia di quanto avviene dentro e fuori di noi: obiettivi importanti e per nulla scontati, ma che tutti, con un po’ di impegno, possiamo raggiungere; da oggi, anche giocando, da soli o in compagnia di amici e famigliari! Archè non è solo un nuovissimo e avvincente gioco da tavolo, è un vero e proprio strumento per mettersi in gioco, per conoscersi e scoprire il proprio mondo interiore: quello che molto spesso, presi dagli impegni e dalla frenesia della vita quotidiana, trascuriamo o non riusciamo a mettere a fuoco, ricavandone, il più delle volte, senso di frustrazione, ansia e scelte sbagliate. “Lavorando sulla nostra coscienza possiamo davvero trovare una via per stare meglio – spiega Marilena Dallago, ricercatrice in scienze olistiche, in metafisica e ideatrice di Archè –. Grazie ad Archè lo possiamo fare con un percorso leggero e piacevole, che utilizza gli strumenti dei giochi da tavolo classici. Con Archè prima di tutto ci si diverte e si trascorrono momenti di svago, ma al tempo stesso si compie un viaggio interiore, che attraverso un linguaggio simbolico, porta a scoprire aspetti interessanti e a volte inaspettati della propria mente e del proprio cuore”. L’approccio è giocoso, ma le basi sono solide e sintetizzano oltre 30 anni di lavoro di Marilena Dallago nel campo delle scienze olistiche e dello studio della persona. Grafica, colori e testi del piano di gioco, delle carte e della mappa sono

"© FotoStudio Nadia Baldo - Trento

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ARCHÈ: IL GIOCO PER SCOPRIRE SE STESSI MOLTO PIÙ DI UN GIOCO DA TAVOLO: ARCHÈ È UNO STRUMENTO PER SCOPRIRE IL PROPRIO MONDO INTERIORE, RISOLVERE SITUAZIONI DI INCERTEZZA E TROVARE LA STRADA PER LA FELICITÀ opera sua e nulla è lasciato al caso: anche le confezioni e il cofanetto in legno sono realizzati personalmente, utilizzando materiali di recupero. Con Archè non ci sono avversari e nemmeno vincitori, ma ogni partecipante “vince” qualcosa, nel senso che conquista un grado di conoscenza di sé e degli altri compagni che prima non aveva. “Le diverse fasi del gioco – spiega ancora Marilena Dallago – stimolano

il potenziale creativo del proprio bambino interiore a manifestarsi e a suggerire una via di realizzazione. Si può giocare da soli o in compagnia, per divertirsi semplicemente, oppure col preciso scopo di approfondire circostanze e stati d’animo particolari, scoprire le cause di un disagio, risolvere problemi e aprirsi a nuove possibilità”. Attivando l’immaginazione e risvegliando la coscienza creativa, Archè

si rivela, quindi, un prezioso supporto nelle fasi di cambiamento e per la realizzazione di ciò che ci sta più a cuore. Disponibile da qualche settimana anche presso il Bar International di piazza Vicenza a Trento, il gioco Archè viene proposto in tre diverse versioni, di cui una, più leggera, è adatta anche ai bambini. Per chi gioca a casa e vuole sfruttare al massimo le potenzialità di Archè, Marilena Dallago organizza incontri di gioco presso il Bar International e, in collaborazione con l’associazione L.A. F.A.T.A., corsi per approfondire le versioni di gioco e facilitare l’interpretazione dei risultati finali. Il prossimo appuntamento è previsto per domenica 17 settembre presso l’Hotel Villa di Campo a Campo Lomaso (TN). ■

PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI:

Marilena Dallago

Cell. 333.3164525 giocarche@gmail.com GiocArchè

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na sfida letteraria per scrittori di ogni età: è quella proposta dalla prima Edizione del Concorso “Riflessi sul Lago” che si terrà a Riva del Garda il 15, 16 e 17 settembre e avrà come ospiti anche Piergiorgio Pulixi e Sofia Assirelli. “Riflessi sul Lago. Tre giorni d’ispirazione a Riva del Garda” è un’iniziativa dell’associazione Culturale “Siderea acg”, con il patrocinio del Comune di Riva del Garda e in collaborazione con la Biblioteca Civica e il Mag, ed rivolto ai Ragazzi dai 14 ai 18 anni e agli adulti, senza limiti di età, ai residenti e ai non residenti con la partecipazione del tutto gratuita. Come spiegano i promotori questo non è il “solito” concorso letterario: il partecipante infatti avrà tre giorni a sua disposizione da passare a Riva. Durante il primo giorno dovrà esplorarla, cogliere scorci e informazioni, visitare monumenti, ammirare il paesaggio e scattare fotografie, armato solo del suo talento e pervaso dall’ispirazione che Riva non può che suscitare. Il solo limite a ciò che potrà realizzare sarà la sua stessa fantasia e…tre giorni! Oltre al lavoro sul campo dovrà riuscire a

RIFLESSI SUL LAGO PRIMA EDIZIONE DEL CONCORSO LETTERARIO CHE SI TERRÀ A RIVA DEL GARDA IL 15, 16 E 17 SETTEMBRE E AVRÀ COME OSPITI ANCHE PIERGIORGIO PULIXI E SOFIA ASSIRELLI ideare il racconto, “batterlo a macchina” e consegnarlo nei tempi prestabiliti. Esso dovrà essere accompagnato da tre fotografie di Riva che riescano a sottolineare le sensazioni che l’hanno ispirato e che ne completino l’atmosfera suggerendo da dove sia giunta la scheggia d’ispirazione che ha permesso allo scrittore di fissare la sua idea nero su bianco. È una vera propria sfida a tema libero, una corsa contro il tempo, ma la scrittura è anche impegno e duro lavoro. L’intento principale della manifestazione è quello di aggregare gli scrittori in una comunità, anche se per un breve lasso di tempo, alla Piergiorgio Pulixi

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Sofia Assirelli

scoperta di una città come Riva del Garda nella quale mettere alla prova il proprio talento. La sfida in questione è più rivolta a sé stessi, al proprio desiderio di scrivere e creare e alla propria immaginazione, più che alla mera competizione con gli altri partecipanti. Durante i tre giorni della sfida si cercherà di creare aggregazione tra i partecipanti con serate a tema in cui conoscere e incontrare un noto scrittore, lo stesso che premierà i vincitori del concorso. Alla cerimonia di premiazione che si terrà nel pomeriggio del terzo giorno, dopo la consegna degli elaborati e il giudizio insindacabile della giuria, presiederà oltre al suddetto scrittore e il presidente della giuria, l’assessore alla Cultura del comune, il responsabile della

Biblioteca, la stampa locale nonché un fotografo che immortalerà l’evento. Il Concorso prevede come unica categoria la forma letteraria breve del racconto. Non sono quindi ammesse poesie. Le sezioni in gara saranno due, “Ragazzi e Adulti,” divise sotto sezioni, Residenti e Non Residenti. I vincitori saranno due, Primo e Secondo classificato, per ogni sotto sezione in concorso di ogni singola sezione. Inoltre la giuria si riserverà di premiare per ogni sezione un menzionato speciale che con la sua opera abbia colto l’aspetto più originale della città ossia “Lo sguardo più acuto sulla città”. I vincitori, invece, verranno giudicati sia sulla qualità della storia narrata che sul modo usato per narrarla e al contempo verranno prese in esame le tre fotografie proposte. Le opere devono essere inviate via mail entro e non oltre le ore 12.45 di domenica 17 settembre all’indirizzo di posta elettronica isenzatregua@outlook.it , in una copia allegata alla stessa mail insieme alle tre foto. Per ogni dettaglio su “Riflessi sul Lago”: isenzatregua@ outlook.it o 342-7649720. ■


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FRANCESCA MELANDRI

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oi lettori l’abbiamo conosciuta e amata per due romanzi indimenticabili: “Più alto del mare” (finalista al Premio Campiello e vincitore del Premio Rapallo Carige), ma soprattutto per quel “Eva dorme” che è stato tradotto in numerosi paesi europei: una storia di vita e di amore, con sullo sfondo l’Alto Adige. A voler essere precisi, il primo romanzo scritto in Italia che affronta la spinosa questione altoatesina. Stiamo parlando di Francesca Melandri che ha scelto Borgo Valsugana e la partnership del Trentino Book Festival per la prima trentina del suo nuovo libro “Sangue Giusto”, edito sempre per Rizzoli. L’evento – organizza-

PRIMA PRESENTAZIONE TRENTINA PER L’ATTESISSIMO TERZO ROMANZO DELLA SCRITTRICE ROMANA. SI TERRÀ ALL’AUDITORIUM DEL POLO SCOLASTICO DI BORGO VALSUGANA, GIOVEDÌ 21 SETTEMBRE (20.30) to dalla Biblioteca comunale di Borgo Valsugana e dal Sistema Culturale Valsugana Orientale, in collaborazione con la Libreria Il Ponte – si terrà all’Auditorium del Polo Scolastico, via XXIV maggio, giovedì 21 settembre (inizio ore 20.30. Presenta: Pino Loperfido. Letture: Layla Betti. Ingresso libero). In uscita il 7 settembre, e già venduto a svariati editori stranieri, tra cui Gallimard in Francia, “Sangue giusto” è stato definito un grande racconto epico che attraversa un secolo della nostra storia. Un romanzo potente, in cui l’indagine di una figlia sul passato del padre ci mette di fronte alla nostra condizione di occidentali privilegiati e al rapporto tra il passato coloniale e il presente delle migrazioni di massa. Di fronte al mistero dell’incontro con l’Altro - con chi è diverso da noi, ma anche con coloro che amiamo. La vicenda si svolge a Roma, nell’agosto 2010. In un vecchio palazzo senza ascensore, in cui si mescolano i profumi delle cucine di tutto

il mondo, Ilaria Profeti sale i sei piani verso il suo appartamento. Vuole solo lasciarsi alle spalle la città impazzita per la visita di Stato del colonnello Gheddafi. Ad attenderla in cima trova una sorpresa: un ragazzo con la pelle nera che le mostra un passaporto. «Mi chiamo Shimeta Ietmgeta Attilaprofeti» le dice, «e tu sei mia zia». È uno scherzo, pensa Ilaria: Attila è il soprannome di suo padre Attilio, un uomo che di segreti ne ha avuti sempre tanti, ma è ormai troppo vecchio per rivelarli. Shime-

ta dice di essere il figlio del figlio che Attilio ha avuto in Etiopia durante l’occupazione italiana. E se fosse la verità? Quante cose, su suo padre e se stessa, deve ancora scoprire Ilaria? Le risposte sono nel passato di tutti noi: di un’Italia che rimuove i ricordi senza affrontarli mai. Con “Sangue giusto”, Francesca Melandri si conferma un’autrice di rara forza e sensibilità. Il suo sguardo profondo attraversa le contraddizioni del Novecento per raccontarci il cuore della ■ nostra identità.

Maggio 1936. Le camicie nere prendono possesso della stazione di Dire Daua 79

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di Daniele Valersi

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n memoria del paroliere Sergio Bardotti, nel decennale della scomparsa, l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, il Centro Santa Chiara e il Conservatorio “Bonporti” sono partner nel promuovere il convegno di studi “Il poeta per musica, il traduttore, il produttore” (22 settembre, Trento, Conservatorio “Bonporti” dalle ore 9.30 alle ore 18), che vedrà la partecipazione in diretta di Chico Buarque de Hollanda. Seguirà l’evento “No(t)te d’autore: canzoni per te – Sergio Bardotti per voce e orchestra”, concerto presentato da Red Ronnie (con la partecipazione di Pippo Baudo) che avrà luogo il 23 al Teatro Sociale di Trento (ore 21) con Ornella Vanoni, Simone Cristicchi, Roberto Cipelli, Vittorio De Scalzi, Maria Pia De Vito, Paolo Fresu, Petra Magoni, Ferruccio Spinetti e Caterina Cropelli; gli arrangiamenti sono di Armando Franceschini, Danilo Minotti, Paolo Silvestri. Autore di indimenticabili testi per “big” della canzone, Bardotti fu tra i protagonisti di un’epoca che trasformò radicalmente il costume e la società italiana. Abbiamo intervistato Armando Franceschini, che di Bardotti è

CANZONI PER SERGIO UN GRANDE EVENTO PRESENTATO DA RED RONNIE, VOLUTO ANCHE DA ARMANDO FRANCESCHINI, ARRANGIATORE E GRANDE AMICO DEL COMPIANTO PAROLIERE SERGIO BARDOTTI. APPUNTAMENTI IL 22 E 23 SETTEMBRE, A TRENTO stato amico e collaboratore. Perché proprio Trento? C’è qualche legame particolare? Innanzitutto si deve ricordare che Isa, la moglie di Sergio, è trentina. Di Predazzo. Anche l’incontro che ho avuto io (nel 1965) è avvenuto lì, al mitico “Barancio”; dopo che ci siamo conosciuti, le occasioni di rivederci a Trento sono state numerose. Bardotti ha avuto anche un ruolo importante nel formulare la richiesta di istituire presso il nostro Conservatorio la cattedra di “Popular Music”. Quando è venuto a mancare, la famiglia ha donato alla nostra scuola il suo materiale musicale, gesto del quale siamo molto orgogliosi.

Sergio Bardotti e Armando Franceschini in una foto d’epoca

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Ornella Vanoni

Paroliere è un termine forse riduttivo. Si può dire che è stato un grande mediatore culturale? Bardotti non si è limitato a scrivere dei testi. Ha tradotto molti brani di autori stranieri (Charles Aznavour, Jaques Brel, Chico Buarque de Hollanda, Vinicius de Moraes e altri ancora). Anche nell’attività di produttore si può riconoscere il suo valore, il suo impegno, la sua attenzione e un’infinita classe. Sue sono le produzioni di Ornella Vanoni, Sergio Endrigo, i New Trolls, Dario Baldan Bembo, Umberto Bindi e numerosi artisti brasiliani. È stato certo un grande mediatore culturale. Sempre attento,

in prima linea e molto vicino alle problematiche dei giovani. Questo impegno lo ha portato avanti anche quando Pippo Baudo gli affidò la direzione artistica del Festival di Sanremo e di “Domenica In”. È stato inoltre direttore artistico alla Rca di Roma e, per questo, a diretto contatto con moltissimi artisti. Su quale criterio erano orientati i suoi arrangiamenti: fedeltà, libera interpretazione, attualizzazione? Quale organico prediligeva? Gli arrangiamenti che commissionava dovevano esser coerenti con la proposta esercitata. Si andava da una semplice formazione a tre all’impiego di una grande orchestra. Tutto funzionava sempre ed era in linea con l’originalità del brano scritto. Ai suoi collaboratori ha sempre richiesto il massimo, non si accontentava mai. Però aveva il pregio di lasciare libero il pensiero creativo e un occhio sempre attento alla fantasia. In questa occasione proporrò due “medley” che comprendono brani scritti da lui assieme a Lucio Dalla e altri con Sergio Endrigo, che ho realizzato ex novo per l’Orchestra Haydn. ■


trentinopanorama

Alexander Lonquich

www.mozartitalia.org

di Marvi Zanoni

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a ventiseiesima edizione, che si terrà dal 13 al 17 settembre 2017, si incardina sul tema “Mozart e il pianoforte” e propone una intensa carrellata di concerti, alternati ad appuntamenti qualificanti quali il Convegno di studi mozartiani (coordinato nientemeno che da Piero Rattalino), la tradizionale festosa Tafelmusik e una bella mostra di Anna Nezhnaya sul tema “Mozart e la famiglia Lodron” (introdotta dal critico d’arte Maurizio Scudiero). I temi “Il pianoforte di Mozart” e “La famiglia Lodron” s’intrecceranno più volte. Innanzitutto nel Concerto per tre pianoforti e orchestra KV 242 (Lodron-Konzert) che Mozart compose per la contessa Antonia Lodron e le sue figlie Aloisia e Giuseppina. Questo concerto a tre cembali è stato concepito per tre musicisti dalle differenti capacità musicali: non è complesso dal punto di vista compositivo, ma è piacevole per la scorrevolezza. Importanti sono le cadenze del primo e del secondo movimento, dove ricorrono liberamente alcuni spunti tematici dell’esposizione e dello sviluppo. Mozart imposta qui il modello al quale si ispirerà anche nei concerti più “maturi”. Il piacevole e scenografico Lodron-Konzert sarà proposto da tre pianisti fuoriclasse (Roberto Cappello, Alexander Romanovsky, Alberto Nosé) accompagnati dall’Orchestra Giovanile Trentina diretta da Andrea Fuoli a Levico Terme (PalaLevico, venerdì 15 settembre ore 20.30) e a Rovereto (Teatro Zandonai, domenica 17 settembre ore 20.45) Dedicato alla nobile famiglia Lodron è anche il Divertimento KV 287 che sarà proposto

SETTIMANA MOZARTIANA 13-17 SETTEMBRE: DA ALEXANDER LONQUICH AL TRIO CAPPELLO, ALEXANDER ROMANOVSKY, ALBERTO NOSÈ; DAL QUARTETTO M. NOSTITZ AL TRAININI CELLO ENSEMBLE; DALL’ORCHESTRA HAYDN ALL’ORCHESTRA GIOVANILE TRENTINA... nello storico Palazzo Lodron di Nogaredo (sabato 16 settembre ore 17.00) dal Quartetto d’archi boemo M. Nostitz, con la collaborazione di tre giovani promettenti strumentisti trentini: Achille Fait e Lara Eccher ai corni e Davide Sorbello al contrabbasso. Con questo lavoro del 1777, Mozart tocca una vetta che supera in bellezza non pochi lavori precedenti. Gli storici Wyzewa e Saint-Foix hanno confrontato quest’opera di Mozart con un Divertimento di Michael Haydn del 1776: nel dimostrare la prodigiosa facol-

tà di assorbimento del genio salisburghese, hanno dovuto anche sottolineare la vitalità autonoma e lo stile inconfondibile del lavoro mozartiano. Il tema del linguaggio pianistico di Mozart sarà preso in esame da tre prospettive diverse: il concerto per pianoforte e orchestra, il recital su fortepiano, il Convegno di Studi mozartiani. Il Convegno (Rovereto, Sala Conferenze di piazza Rosmini, sabato 16 settembre a partire dalle 9) offrirà un’importante occasione di approfondimento. Illustri relatori (Bolzan, Cle-

Yuko Hisamoto

ricetti, Bizzarrini, Montinaro) presenteranno le loro ricerche sul tema coordinati da un musicologo d’eccezione e dalla comunicativa coinvolgente quale Piero Rattalino (affiancato da Giuseppe Calliari). Una bella raccolta di pagine per pianoforte solo, tra le quali spicca – imperdibile – la Sonata KV 331 nella versione del manoscritto ritrovato nel 2014, sarà proposta sul fortepiano dall’artista giapponese Yuko Hisamoto (Isera, Palazzo de’ Probizer venerdì 15 settembre e Ala, Palazzo de’ Pizzini domenica 17 settembre entrambi alle 17). Il tema dei concerti per pianoforte e orchestra troverà una proposta di straordinario rilievo nelle serate affidate all’Orchestra Haydn con il grande pianista Alexander Lonquich nel duplice ruolo di direttore e di solista (Rovereto -Teatro Zandonai, giovedì 14 settembre ore 20.45 e Bolzano - Auditorium venerdì 15 settembre ore 20). Oltre alla Sinfonia n. 80 di Haydn, la nostra ottima orchestra regionale eseguirà due capolavori assoluti di Mozart: i concerti per pianoforte e orchestra KV 453 e KV 595. ■ 81

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Deborah Colker

trentinopanorama

di Lara Deflorian

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uest’anno il Festival Oriente Occidente più che mai propone, per la sua 37esima edizione, un articolato cartellone che, oltre che a dare spazio alla danza contemporanea di tutto il mondo, si focalizza sulle visioni di una società globalizzata in cui è sempre più inevitabile e necessario il confronto dialogico, artistico e culturale. La ricerca attraverso i diversi linguaggi artistici e le scritture coreografiche mette così al centro il corpo, quale strumento di narrazione e di espressione di senso, in relazione alla società contemporanea multiculturale. In questa edizione di Oriente Occidente (Rovereto dal 30 agosto al 10 settembre), sono tanti i nomi noti e i graditi ritorni: in apertura ritroveremo il francese Abou Lagraa che mette in scena, con la sua compagnia

RELAZIONI E MONDI ORIENTE OCCIDENTE, A ROVERETO DAL 30 AGOSTO AL 10 SETTEMBRE. RICERCA ATTRAVERSO I DIVERSI LINGUAGGI ARTISTICI La Baraka, una danza intima e sociale (teatro Zandonai, 308); rincontreremo Michela Lucenti e il suo Balletto Civile la quale, attraverso una danza inclusiva, presenta un lavoro sulla relazione tra le persone (Melotti, 31-8). Lo Spellbound Contemporary Ballet propone una fusione tra l’italianità della compagnia e il lavoro del coreografo tibe-

tano attivo in Cina Sang Jijia (Zandonai, 1/9). Qua potremo piacevolmente ritrovare anche il giovane artista trentino Giacomo Todeschi. Un gradito ritorno è quello della francese Catherine Berbessou con il suo tango di forte richiamo neo-espressionista; un’artista che sa coinvolgere lo spettatore e proiettarlo in un mondo che va oltre le at-

mosfere delle “milonga”, poiché “il tango – come spiega la stessa Berbessou – ci permette di descrivere l’universo della relazione uomo-donna… quello che ci interessa è la possibilità di creare senza barriere e codici prestabiliti” (Melotti, 2/9). Non c’è dubbio che una delle presenze più importanti in tutta la storia di Oriente Occidente sia stata quella di Pina Bausch, la madre indiscussa del teatro-danza, e del suo Wuppertal Tanzheater di cui ha fatto parte anche il danzatore tedesco Lutz Förster. (Zandonai, 3/9). Dopo essersi

LA DANZA E LA DISABILITÀ A ORIENTE OCCIDENTE

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ltre allo spettacolo di Michela Lucenti e del Balletto Civile (Melotti 31/8), nell’ambito del progetto europeo Moving beyond inclusion che punta a integrare ballerini normodotati e ballerini con disabilità nella creazione di un linguaggio comune, Oriente Occidente presenta due creazioni eseguite dall’inglese Candoco Dance Company (Melotti 9/9). Questo ensemble, fondato nel 1991 dalla danzatrice Celeste Dandeker costretta all’utilizzo della sedia a rotelle in seguito ad un incidente sul lavoro, ha sempre lavorato per riuscire a spostare i confini della danza contemporanea e cambiare la concezione delle persone su cosa è la danza e su chi può danzare. Il fulcro di questa ricerca non è quindi sottolineare la diversità e la compassione per i diversamente abili, ma è la danza e il danzare. A Rovereto la Candoco DC presenta due coreografie: il debutto assoluto della creazione realizzata dall’israeliana Yasmeen Godder sul cambiamento, un’ode alla vita a dispetto di un mondo selvaggio e distorto; e il riallestimento di Set and Reset, uno storico pezzo della modern dance americana firmato da Trisha Brown, scomparsa alcuni mesi fa all’età di 80 anni, fautrice di un sistema di movimento fluido e senza pause, che caratterizza i suoi lavori. Realizzato nel 1983, la musica di Set and Reset è di Laurie Anderson, mentre le scene e i costumi sono di Robert Rauschenberg. La sequenza originale di questa ipnotica coreografia è stata insegnata da Abigail Yager, già danza-

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trice della compagnia di Brown, ai danzatori della Candoco DC, conducendoli poi anche in un articolato processo di improvvisazione basato sulla semplicità nel movimento e sul rapporto visibile-invisibile, proprio come aveva fatto la coreografa americana all’epoca della creazione. La seconda fase del progetto sulla danza inclusiva è finalizzata a scoprire e valorizzare nuove estetiche e, assieme agli spettacoli proposti durante Oriente Occidente, vede la proposta di due workshop rivolti a ballerini abili e con disabilità: un’occasione di riunirsi, sperimentare tecniche e condividere pratiche ed approcci di danza inclusiva. Un’altra azione di Moving beyond inclusion ha portato alla creazione di un network e alla costruzione del primo portale in Italia, che mette in rete e unisce le varie realtà territoriali attive nell’ambito della danza inclusiva. Ne è nato un luogo di scambio e di confronto, visitabile all’indirizzo www.danzabile.provinvia.tn.it. (LaDe)


trentinopanorama formato alla Folkwang Hochschule di Essen nel 1975, ha iniziato a lavorare nella compagnia della Bausch che ha diretto dopo la sua scomparsa dal 2013 al 2016. A Rovereto Lutz Förster presenta un auto-ritratto danzato e recitato, ironico e profondo, che mette in luce il suo percorso e i suoi incontri artistici: inevitabilmente ritroveremo anche la sua lunghissima esperienza con Pina Bausch e la sua gestualità densa di relazioni e del forte bisogno di amore. Oltre ad ospitare uno dei danzatori storici di Pina Bausch, Oriente Occidente durante il Festival coglie l’occasione per presentare anche la mostra fotografica Toï Toï Toï, di Ninni Romeo a cura di Lorenzo Castore, che mette in luce l’identità poetica di Pina Bausch (biblioteca Civica dal 30/8 al 10/9). Un altro gradito ritorno in regione è quello della brasiliana Deborah Colker che, con la sua compagnia, presenta un lavoro in cui possiamo ritrovare il suo marchio di fabbrica riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo in cui, sempre attenta e originale all’allestimento degli spazi scenici, esalta la bellezza e l’energia delle coreografie acrobatiche. Il conosciuto franco-albanese Angelin Preljocaj è un’altra importante, piacevole ed eclettica presenza. Con la sua compagnia, che dirige da 32 anni, si dedica alle diverse forme del contemporaneo e da sempre combatte il pregiudizio che considera la danza un’arte effimera. A Rovereto mette in scena il suo ultimo lavoro ispirato ad un racconto cinese entrando in relazione con l’Oriente e facendo riflettere sul binomio realtà e rappresentazione (Zandonai 8/9). A chiudere il Festival spetta al suggestivo U-Theatre il quale, attraverso il lavoro di RuoYu Liu, travolgerà il pubblico con il ritmo dei grandi tamburi di Taiwan, in una forma scenica fascinosa e quasi mistica

che rasenta la perfezione, in una perfetta sintesi di suono e movimento (teatro Zandonai, 10/9). Fuori dai consueti spazi teatrali anche quest’anno il Festival valorizza alcuni spazi urbani di Rovereto con alcune coreografie di Angelin Preljocaj (p. Battisti 7/9, piazza Erbe (7)), il circo contemporaneo coniugato alla contact improvisation del gruppo francese (Reve)² (p. Malfatti 31/8, 1/9) e la danza verticale in punta dei catalani di Delrevés (progetto Manifatture 2-3/9). E sempre all’aperto viene proposto uno spettacolo/conferenza condotto dal divulgatore scientifico Mario Tozzi, supportato da un apparato tecnologico multimediale e dedicato alla green economy e alle innovazioni sostenibili (progetto manifattura 5/9). Altre proposte del Festival indagano il rapporto tra danza e arte visiva come i francesi Héla Fattoumi e Éric Lamoureux, che fanno dialogare sette sculture biomorfiche con sette danzatori in carne ed ossa, Pietro Marullo, artefice di una “soft sculpture” fluttuante che ci parla di naufragi nella futuristica piazza del Mart; mentre nelle sale del museo Salvo Lombardo installa una “biblioteca” itinerante e interattiva di segni, gesti, parole, suoni raccolti con la complicità dei visitatori. Le proposte di CID Cantieri di alcuni giovani coreografi divenuti associati del Festival per il biennio 2017-2018, fanno da contraltare alle presenze internazionali. Potremo così vedere le creazione di Tommaso Monza, Francesca Penzo, Manolo Perazzi, Pietro Marullo, Collettivo Piratejenny, Irene Russolillo e Salvo Lombardo. Come di consueto Oriente Occidente si completa, infine, con workshop, stage, incontri con gli artisti, presentazione di libri e conferenze su tematiche inerenti lo stesso Festival. ■

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trentinopanorama We are Scientists

di Fabio De Santi

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a nona edizione del festival eco-rock Sot alla Zopa, organizzato dall’associazione Aguaz, quest’anno avrà tra i suoi ospiti di punta gli americani We are Scientists e l’atteso ritorno della carica indie di Zen Circus e Fast Animals and Slow Kids. Fra gli altri artisti ospiti all’evento il dream pop e l’elettronica di LIM, il folk d’eccezione di Wrongonyou e l’electro-rock di The Academy. Il venerdì sera saranno protagonisti i toscani Zen Circus, pronti a far tappa anche in Primiero con il loro tour battezzato “La terza guerra mondiale”. Il sabato sarà invece la volta dei We are Scientists, gruppo indie rock proveniente da New York, con origini californiane. “Helter Seltzer” è il loro sesto album, anticipato dal singolo “Buckle”. Questo lavoro risulta fedele

SOT ALA ZOPA WE ARE SCIENTISTS, ZEN CIRCUS E FAST ANIMALS AND SLOW KIDS: QUESTO IL TRIS SONORO CHE SI GIOCA VENERDÌ E SABATO 15 E 16 SETTEMBRE al sound che li ha fatti conoscere e imporre al pubblico internazionale sin dai primi anni 2000, sul quale però gli We are Scientists di oggi sono intervenuti con accenti più marcatamente pop. Gli americani saranno accompagnati sul palco principale da una delle band alternative rock più acclamate della pe-

nisola, ovvero i perugini Fast Animals and Slow Kids, in tour estivo per la carismatica presentazione del nuovo disco di inediti “Forse non è la felicità”. Quest’anno gli organizzatori del festival grazie alla piattaforma Musicraiser, hanno anche realizzato una campagna di crowdfunding: una raccolta fondi collettiva,

dove i donatori verranno ringraziati con delle ricompense speciali. Il biglietto d’entrata al SotAlaZopa costa 7 euro per la giornata di venerdì e 10 euro per i concerti del sabato sera. Mentre eventi pomeridiani previsti per il sabato in centro storico sono invece gratuiti. Programma completo su 2017.sotalazopa.it. ■

I MARTEDÌ DELLE BAND: ULTIMI TRE APPUNTAMENTI

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i chiude a settembre con tre appuntamenti al Giardino S.Chiara con inizio alle ore 20.45, la rassegna I Martedì delle Band promossa dal Centro Servizi Culturali S. Chiara, Il 5 on stage i From these Wounds, una band molto giovane, dal momento che sono attivi solamente dallo scorso settembre. Si tratta un gruppo di cinque ragazzi provenienti da Trento con la passione per la musica, nello specifico metalcore. Sul palco propongono brani inediti. Una nuova generazione con sonorità dissonanti, violente e rabbiose. Queste sono le caratteristiche dei Prologue of a New Generation, gruppo trentino formato da cinque ragazzi con diverse realtà musicali alle spalle. Una band caratterizzata da un genere che unisce Djent e progressive, chitarre distorte, urla e ritmi sincopati che lasciano spazio a ritornelli melodici. Nel giugno del 2016 accedono alla finale del Centro Musica Awards, aprendo il concerto di Francesco Gabbani. Nel marzo del 2017 esce il loro primo EP Mediterraneo. La band è formata da Luca Scartezzini (chitarra e voce), Giorgio Santolini (chitarra e voce), Giulio Di Venosa (basso) e Andrea Pedron (batteria). Opening band i Subcutanea gruppo nato nel gennaio del 2016 e composto da Alessio (chitarra e voce), Luca (basso) e Gianmaria (batteria e percussioni). Il loro genere è il grunge-rock, mescolando sonorità più grezze e classiche del rock anni 90’ con influenze più moderne e psichedeliche.

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Atto finale quello del 26 con Giovanni Dallapé, giovane cantautore trentino, si appassiona alla musica in tenera età, iniziando ben presto a cantare. Dopo essersi diplomato come cantante presso l’Accademia Vocal Power Italia, prende parte a molteplici concorsi locali e nazionali. A novembre 2015 esce il primo EP “Pensatempo”. Ad introdurre Dallapè saranno le note di Giordano Cova, in arte Joe Cova, è un cantautore proveniente dalla Val di Non. Ben presto si appassiona alla musica blues e folk, iniziando a suonare la chitarra e l’armonica a bocca. Le sue canzoni racchiudono testi che spaziano dalla politica alla vita. Giovanni Dallapé


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UN SETTEMBRE PER TUTTI I GUSTI

© Marco Zennaro

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i inizierà con la Festa del Canederlo, il 2 e 3 settembre ad Imèr di Primiero. Quella targata 2017 sarà ricordata come un’edizione da guinness: in occasione della Knödelfest verrà consegnato l’attestato ufficiale con cui il paese entrerà nel Guinness World Record per aver realizzato il canederlo più grande del mondo, oltre 77 kg di pura bontà. A fare da contorno un carosello di iniziative e tanto divertimento, 20 varietà diverse di canederli e laboratori per imparare a cucinarli, musica tirolese e l’elezione di Miss e Mister Canederlo. Tra le novità I Knödel Rundtour, escursioni guidate alla scoperta del territorio con immancabile tappa gastronomica. Il weekend successivo a Caoria, nella Valle del Vanoi, si celebrerà la Festa delle Brise, un evento tutto dedicato al pregiato fungo porcino. Dall’8 al 10 settembre ver-

UN SUSSEGUIRSI DI EVENTI DEDICATI ALLA TRADIZIONE E ALLA GASTRONOMIA DELLE DOLOMITI AI PIEDI DELLE PALE DI SAN MARTINO ranno organizzate escursioni in compagnia di esperti micologi per imparare a riconoscere il Boletus edulis. Sarà inoltre possibile assaggiare gustosi piatti, naturalmente a base di funghi, e non mancheranno i mercatini dell’artigianato, la mostra micologica e il concorso che premierà la “brisa” più pesante. Dal 21 al 24 settembre Primiero saluterà la fine dell’estate con la Gran Festa del Desmontegar, un viaggio

lungo quattro giorni per festeggiare il rientro degli animali dall’alpeggio estivo. La sfilata di domenica, la Desmontegada vera e propria, colorerà a festa l’intera valle e sarà preceduta da molti altri imperdibili eventi. La manifestazione prenderà il via giovedì con la Mostra Concorso Bovina, per poi proseguire il giorno seguente con El Marendòl Del Mazarol e Agritur in Piazza. Sabato sarà invece tutto dedicato a En dì al Maso, passeggiata guidata

con degustazioni tra i rustici e i prati della Val Canali. Gli organizzatori della Gran Festa del Desmontegar hanno voluto esprimere amicizia e affetto alle popolazioni colpite dal recente terremoto, invitando una decina di aziende agricole di Norcia e dintorni a prendere parte all’evento. Anche diversi hotel e ristoranti hanno deciso di aderire all’iniziativa Il Gusto della Solidarietà, inserendo nei loro menù i prodotti delle aziende umbre coinvolte. ■

PALE DI SAN MARTINO

tra gusto e tradizione

FESTA DEL CA NEDERLO Im èr, 2 - 3 settem

bre

ISE FESTA DELLE BR embre

Caoria, 8 - 10 sett

www.sanmartino.com

“LA DESMONTEGADA” Primiero, 21 - 24 settembre

Il mese del gusto è su #aptsmart

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trentinopanorama

di Fabio De Santi

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on una discografia fatta di dieci album alle spalle e tutta l’energia del calore salentino i Sud Sound System sono diventati negli anni un vero must in Italia per gli appassionati del reggae mediterraneo. Dopo il tour che li ha portati nelle maggiori capitali europee e a tre anni dal loro ultimo lavoro i Sud Sound System sono tornati con “Eternal Vibes” il loro decimo disco che è stato pubblicato proprio a fine giugno. Un lavoro che sarà il cuore del live che la band salentina terrà il 30 settembre alle Lochere di Caldonazzo nell’ambito di un concerto che verrà aperto dal set dei Rebel Rootz, la più nota formazione reggae della nostra regione impegnata in questi mesi nella registrazione del suo nuovo album sempre segnato dalla voce di Max Fontanari. L’album “Eternal

SUD SOUND SYSTEM LA BAND SALENTINA SUONERÀ IL 30 SETTEMBRE ALLE LOCHERE DI CALDONAZZO. IL CONCERTO SARÀ APERTO DAI REBEL ROOTZ Vibes” contiene 16 tracce cariche di messaggi che li confermano ambasciatori del reggae e rappresentanti delle inconfondibili sonorità «Made in Salento». L’album rivela la doppia faccia degli artisti, che si identificano con i briganti: ribelli, arrabbiati e allo stesso tempo sognatori e innamorati, alla ricerca di un equilibrio

nella società attuale. «Eternal Vibes» è un invito a liberarsi dalle bugie del sistema e a mettere in discussione retoriche e luoghi comuni. Un album di denuncia sociale, contro l’indifferenza delle istituzioni alle problematiche giovanili (“Alle pezze”, “Cose de pacci”), contro lo strapotere di banche e multinazionali

e più in generale contro le violenze di oggi, celate dall’ipocrisia della chiesa e delle religioni istituzionalizzate (“A nume de Diu”). Allo stesso tempo è un disco di ballate d’amore e di riscoperta della propria terra, ricco di collaborazioni tra cui Enzo Avitabile, U-Roy, Anthony B, Freddy Mc Gregor e Wild Life. ■

TRAMONTO MUSICALE TRA I MONTI, OVVERO: TRAMONTI.

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ramonto musicale tra i monti, ovvero: TraMonti. Si chiamerà così la prima rassegna musicale che l’APT Terme di Comano Dolomiti di Brenta proporrà nella prima metà di settembre in alcune location assolutamente inedite. Tre gruppi di giovani artisti fra i migliori della nostra regione saranno protagonisti della rassegna: l’8 di settembre al B&B Casariga di Poia (frazione di Comano Terme) si esibirà la cantante bolzanina Greta Marcolongo con il chitarrista Mattia Mariotti; il 10 settembre presso i ruderi di Castel Mani, a San Lorenzo in Banale, concerto del trio di Martina Iori, raffinata cantautrice fassana in versione cantautorale pop-jazz. Il il 15 settembre i ruderi di Castel Restor, presso Vergonzo frazione di Comano Terme suonerà il giovanissimo duo etno-jazz composto dal chitarrista trentino Jacopo Lhos e dal fisarmonicista bolzanino Tommaso Zamboni. L’obiettivo è quello di aggiungere al ricco cartellone di eventi dell’estate giudicariese una rassegna musicale di qualità in una cornice speciale: spazi all’aperto mai esplorati e in un orario strategico, quello del tramonto che consentirà di abbinare il con-

certo (alle 17.30) ad un “apericena” puntando anche sullo “spleen” del crepuscolo. Greta Marcolongo, protagonista del primo evento, da una decina d’anni mette la sua voce duttile e raffinata al servizio della migliore canzone d’autore, esplorando con vari progetti prima le canzoni d’amore degli ultimi cent’anni, poi il repertorio dedicato a Parigi. Martina Iori si esibirà domenica 10 con il suo trio composto anche dal contrabbassista Marco Stagni e dal batterista Enrico Tommasini. Presenterà i brani del suo primo album “Amore e buscofen”, imbracciando la chitarra anziché l’amato violino che studia al Conservatorio di Bolzano. Infine, il 15 settembre, niente voci umane ma invece quelle della chitarra e della fisarmonica del duo Lhos-Zamboni, per un viaggio fra musica jazz ed etnica, spaziando dal klezmer al tango in atmosfere soprattutto jazz che i due musicisti frequentano studiando entrambi al Cdm di Rovereto. In caso di maltempo ci saranno delle location alternative, alla stessa ora: capienza limitata, è consigliata la prenotazione dei posti telefonando all’APT Terme di Comano 0465 702626 o inviando mail a: info@visitacomano.it. Martina Iori

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www.visitfiemme.it

© Pavel Hanuska

LA DESMONTEGADA DELLE CAPRE Si entra nello spirito della “Desmontegada de le caore” mercoledì 6 settembre con “Prepariamoci alla Desmontega”, una divertente passeggiata con le caprette e un laboratorio per imparare a fare le decorazioni floreali alle amiche a quattro zampe. Prosegue poi giovedì 7 settembre, con una passeggiata a Malga Agnelezza, un pranzo, una mungitura di capre e una caserada (lavorazione del formaggio). Venerdì 8 settembre c’è una “Pedalata Golosa” che sa di burro, miele e formaggio. Sempre venerdì, ci sarà un aperitivo sul tema della “ca-

ED È SUBITO… “DESMONTEGADA”

© Pavel Hanuska

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iente depressione post-ferie per le mucche e le capre che tornano dai pascoli alti della Val di Fiemme, per trascorre l’inverno in una stalla accogliente. In forma smagliante, dopo aver gustato erba fresca e fiori profumati per un’intera estate, sfilano per le vie di Cavalese e Predazzo, fra gli applausi di migliaia di fan. Le feste delle Desmontegade di Cavalese (10 settembre) e Predazzo (8 ottobre) ringraziano le regine dei pascoli per aver donato la materia prima di prodotti caseari genuini e gustosi. Capre e mucche attraversano i paesi con i loro pastori, fra carri di fieno, cavalli, conigli, galline, lama, gruppi folcloristici e musicali.

LA VAL DI FIEMME APPLAUDE LE “DONATRICI” DI LATTE E FORMAGGIO CHE TORNANO IN SPLENDIDA FORMA DALLE VACANZE AL PASCOLO © Alberto Campanile

pra” al nuovo Bar Cicchetteria Roma. Albe in Malga, inoltre, invita a trascorrere una notte a Malga Sadole (Ziano) per svegliarsi fra le mucche sabato 9 settembre. Sabato pomeriggio il romantico tour a piedi “Entorno par Cavales” accompagna alla scoperta di angoli nascosti. Segue, in piazza Dante, l’aperitivo e la cena “Polenta Biota”, a base di polenta, prelibatezze della cucina fiemmese, musica e folclore. Domenica 10 settembre, dalla mattina, il paese si prepara ad accogliere 350 caprette, tra danze popolari, gite sui carri trainati dai cavalli, il Mercato e il Tour de la Desmontegada e curiose rievocazioni di antiche lavorazioni della lana e del legno. I bimbi, intanto, partecipano ai laboratori “Le mani in pasta”, per preparare la tosèla e i canederli. Alle 14.00, quindi, la

folla si accalca per acclamare le capre con le loro eccentriche decorazioni floreali. Fra le novità, il Concorso fotografico “Scatta la capra” dall’1 al 30 settembre, con palio tre soggiorni in B&B (regolamento: visitfiemme.it). LA DESMONTEGADA DE LE VACHE Predazzo, domenica 8 ottobre 2017 Domenica 8 ottobre a Predazzo entrano in scena le mucche, agghindate con rami di abete e fiori per la “Desmontegada de le vache”. Alle 11 inizia la sfilata delle mucche. Il corteo, annunciato da lontano dai campanacci, riempie il paese di scampanii e muggiti. Quindi si festeggia tutto il giorno, con un pranzo tipico, aperitivi e degustazioni. La Desmontegada di Predazzo si celebra infatti in

una cornice particolarmente appetitosa. Il paese si affolla di casette e gazebi enogastronomici, fra laboratori per piccoli casari, serate musicali e un vivace Mercato Contadino. Già da sabato 7 ottobre va in scena anche il quarto Festival del Gusto, con incontri, show-cooking, mostre e un Treno del Gusto che attraversa le vie del centro. DUE RASSEGNE GASTRONOMICHE E DUE OKTOBERFEST In vista della “Desmontegada de le caore” di Cavalese, da domenica 3 a domenica 10 settembre la rassegna gastronomica i “Magnifici Prodotti di Fiemme” coinvolge i ristoranti e gli agriturismi della Strada dei Formaggi delle Dolomiti, ma anche i produttori e le botteghe che aprono le porte dei propri laboratori. A Predazzo, aspettando la “Desmontegada de le vache”, dal 29 settembre all’8 ottobre, la rassegna gastronomica “Autunno in tavola” stuzzica il palato con i prodotti genuini cucinati da alcuni ristoranti e rifugi della Val di Fiemme. Sabato 7 e domenica 8 ottobre prende vita anche la celebre Oktoberfest di Predazzo, che tornerà il 14 e il 15 ottobre. ■ 87

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trentinomostre

RELAZIONI, CONOSCENZE, RAPPORTI E LEGAMI

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etti quattro artisti che operano assieme nella e con la natura già da più di quindici anni, con fantasia e creatività, ed offri loro alcuni spazi

all’aperto su cui costruire delle opere d’arte. Il risultato, assai apprezzato anche dalla gente, lo si può vedere già da qualche mese negli spazi verdi delle Aziende pubbliche di servizi alla persona di Taio e di Santa Maria a Cles. Due lavori voluti dall’assessore e vicepresidente della Comunità della Val di Non Carmen Noldin e dal direttore dei Servizi di Taio, Fausto Flaim. Gli artisti, Giuseppe Dondi, Alberto Larcher, Roberto Rossi e Fabio Seppi lavorano sotto l’etichetta di “Gruppo

Terrae”, per

rimarcare il loro approccio con il mondo dell’arte realizzato attraverso la natura intesa come luogo privilegiato dove far confluire relazioni, conoscenze, rapporti e legami. Ed

è appunto la parola Legami il filo d’Arianna delle due installazioni tese a creare una frattura nel fluire del tempo e a materializzare, per qualche anno – il tempo che durano le opere rigorosamente assemblate con legni ricavati nei boschi vicini –, delle idee diventate proposte di ricerca.

QUATTRO ARTISTI OMAGGIANO ACONCIO

C’

è tempo fino al 17 settembre per ammirare nel castello di Ossana le opere di quattro artisti delle valli del Noce che raccontano la filosofia “tra eresia e tolleranza”di Jacopo Aconcio. Patrizio Cavallar, Diego Rudellin, Elvira Tevini ed Elisa Zeni hanno accolto con entusiasmo l’invito dell’amministrazione comunale di Ossana e proposto sculture e dipinti di grande impatto emotivo, accentuato dalla inusuale cornice espositiva posta all’interno del castello. Un progetto promosso in primo luogo dall’assessore alla cultura Laura Marinelli, che nel corso della inaugurazione della mostra ha espresso la propria soddisfazione per un evento culturale di alto livello, inserito nel programma aconciano che arriverà fino a ottobre con il convegno scientifico di chiusura. Il sindaco Luciano Dell’Eva ha assicurato un costante impegno nella valorizzazione del castello che, proprio il 20 agosto, come annunciato dal presidente della Fondazione San Vigilio Tommaso Bezzi, ha visto l’ingresso del visitatore numero 10.000. Infine, il direttore dell’APT della Val di Sole Fabio Sacco ha sottolineato il valore di manifestazioni culturali di spessore per garantire all’esperienza turistica offerta dalla Valle quella qualità e profondità sempre più ricercata dai turisti. La mostra rimane aperta al castello fino al 17 settembre, dalle 10 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.

Ovvero relazioni, legami, tra il passato e l’oggi, tra la storia e la cronaca, storia personificata dagli anziani ospiti delle

rispettive strutture che sono stati coinvolti in un progetto in cui il partecipare è funzionale al costruire assieme un’opera d’arte che racchiuda al proprio interno gli echi del mondo trascorso e che allo stesso tempo possa seguire i ritmi della natura: nata dalla terra alla terra ritornerà. Gli anziani quindi come testimoni, come autori di una realtà ormai eclissata. Contadini, fabbri, allevatori. Molti di loro, o i loro parenti, hanno portato gli strumenti e gli attrezzi del proprio lavoro, con le loro storie e la loro vita quotidiana diventata ricordo. Gli artisti hanno raccolto questi elementi e li hanno “intrappolati” in due grandi figure simboliche, ognuna delle quali occupa uno spazio: il serpente sentiero e il sacro cerchio. Nel compiere questo, gli artisti ci aiutano a sottrarci all’imperativo del tempo ordinario, quello dell’anonima Storia con la esse maiuscola dimentica

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trentinomostre dei piccoli accadimenti e impoverita degli spazi della quotidianità. Ci immettono quindi in un sentiero magico, un tempo dilatato, un oltre-tempo. A Taio quindi incontriamo Il serpente sentiero. Loro hanno intrecciato, legato e arrotolato i legni, creando forme geometriche: il cerchio perfetto, un quadrato slabbrato esterrefatto dei propri angoli sformati, una linea a zig zag che si accolla il diritto di non essere retta. In questo serpente sentiero hanno appeso, appoggiato e incastrato scale di legno, forche, el zapin, el segon, fruste, la maza, la tinozza, la ruota di un carro, el rastrel, un aratro, ecc., oggetti della tradizione arrivati fino a noi carichi di detti e di proverbi che gli anziani sanno ancora riportare. E mentre gli artisti creavano l’installazione, le parole correvano fluenti, diventando eco, incorporandosi nella materia. Perché questo tipo di tradizione è prevalentemente orale, non erudita e non scritta, trasmessa tramite il fare concreto. Ogni oggetto porta con sé il significato di un patrimonio di valori, tecniche ed usanze trasmessi da genitore a figlio, attraverso generazioni, in seno a modi di vita sostanzialmente condivisi e collettivi. A Cles l’impresa era più difficile. A pochi metri sorge uno dei luoghi sacri più importanti del Trentino: i Campi Neri, con la via sacra di collegamento tra il villaggio, la città dei morti e un suggestivo tempio retico a cielo aperto. Quindi non poteva essere che un cerchio il simbolo che racchiudesse l’intervento artistico: ecco quindi Il sacro cerchio. Gli artisti, questo cerchio infinito che non conosce inizio né fine, lo hanno voluto realizzare anche qui in legno, la materia dei boschi che circondano la valle. Un cerchio fatto di intrecci, di trame, di tessuti lignei che a tratti si presentano nelle loro svariate sfumature cromatiche: legno integro e legno a cui è stata tolta la pelle-corteccia, permettendo quindi all’intera struttura di assumere dinamicità e plasticità. Legno appuntito e legno contorto, attorcigliato come un serpente. Un cerchio che viene interrotto da tre aperture asimmetriche, collocate tutte tra l’est e il sud: sono i varchi che le tre religioni monoteiste hanno aperto verso l’oriente, verso i centri della loro fede così materialmente lontani ma così idealmente vicini da sovrapporsi quasi. Aperture che rappresentano la storia di questa terra che ha visto la presenza di piccole comunità ebraiche – rimaste nel ricordo dei cognomi e dei nomi –, l’esistenza del cristianesimo cattolico e la timida e appartata realtà musulmana. Anche qui gli artisti hanno inserito una serie di oggetti che provengono dal lavoro di un tempo. Il tutto è stato raccolto in un esaustivo catalogo.

ALA Mostre IL VIAGGIO DI G. MASTORNA - IL SOGNO DEL FILM DI FEDERICO FELLINI MAI REALIZZATO Apertura: da venerdì 1 settembre a domenica 15 ottobre. Palazzo ex Ginnasio - via Roma, 27. Progetti scenografici e bozzetti dei costumi del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Mostra a cura di Alessandro Romanini e Francesco Frigeri. Info: Comune di Ala Tel. 0464.674068; www.comune. ala.tn.it; cultura@comune.ala.tn.it.

ARCO Mostre SEGANTINI E I SUOI CONTEMPORANEI. TEMI E FIGURE DELL’OTTOCENTO Apertura: da sabato 15 luglio a domenica 5 novembre. MAG Arco, Galleria Civica G. Segantini. Mostra a cura di Alessandra Tiddia, Mart. Info: www.museoaltogarda.it.

BASELGA DI PINÉ Mostre VIVERE IN UN PAESAGGIO SCAVATO Apertura: da martedì 12 a sabato 23 settembre. Sala mostre ex-poste. Mostra sulle mieniere e le cave in Alta Valsugana, Valle dei Mòcheni e Monte Calisio. Orario: da martedì a sabato dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19. Ingresso libero. Info: Tel. 0461.557951.

CANAZEI Mostre MOSTRA PERMANENTE DELLA GRANDE GUERRA AL PASSO PORDOI Apertura: fino a domenica 8 ottobre. Passo Pordoi. Centro CAI. Dalle 10.00 alle 17.30. Mostra fotografica e di cimeli storici “Col di Lana - Monte di sangue” per commemorare i 100 anni dallo scoppio del Primo Conflitto Mondiale. Info: APT Val di Fassa Tel. 344.1413043 - 0462.609600; www.fassa.com. Mostre FUTURISTIC ARCHAEOLOGY Apertura: da lunedì 18 a domenica 17 settembre. Passo Fedaia, Pian dei Fiacconi. Mostra fotografica all’aperto dell’artista coreano Daesung Lee ai piedi del più grande ghiacciaio delle Dolomiti. Info: Rifugio Pian dei Fiacconi - Marmolada Tel. 328.1218738; www. piandeifiacconi.com.

CASTEL IVANO Mostre L’ALTRA GUERRA. ARTISTI E SCRITTORI IN TIROLO NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE Apertura: fino a sabato 30 settembre. Castello. Mostra organiz-

zata da Fernando Orlandi e Massimo Libardi. Nella mostra sono esposte opere di: John Quincy Adams, Ferdinand Andri, Hugo von Bouvard, Josef Durst, Albin Egger-Lienz, Karl Fahringer, Paul Grabwinkler, Julius von Kaan-Albest, Luigi Kasimir, Hans Kramer, Attilio Lasta, Maximilian Lenz, Karl Ludwig Prinz, Luigi Ratini, Thomas Riss, Francesco Ferdinando Rizzi, Karl Sterrer, Albert Stolz, Ignaz Stolz, Rudolf Stolz, Ludwig Karl Strauch, Karl Truppe, Hans Josef Weber-Tyrol, Hans Beat Wieland, Augusto Zampiero. Orario: 10-12, 15-19. Chiuso il lunedì. Info: www. laltraguerra.net.

CIVEZZANO Mostre CIVEZZANO NELLA GRANDE GUERRA. IL FORTE DI CIVEZZANO E L’AEROPORTO AUSTROUNGARICO DEL CIRÉ Apertura: da venerdì 1 settembre a martedì 31 ottobre. Tagliata Superiore di Civezzano - Forte. Mostra fotografica sul Forte di Civezzano, che si trova sulla strada che collega Civezzano a Cognola e posto a controllo delle strade che dalla Valsugana portavano a Trento, e sull’aeroporto del Ciré, uno dei più importanti aeroporti militari austroungarici del fronte meridionale durante la Grande Guerra. Orario: da martedì a venerdì dalle 15 alle 19, sabato e domenica dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 19. Ingresso libero. Info: Tel. 0461.858400, 335.6514145, civezzano@biblio. infotn.it, info@ecoargentario.it.

DRENA Mostre “FIGLIA DEL VENTO... IO SONO FIGLIA DEL VENTO” Apertura: da martedì 5 a sabato 30 settembre. Un momento artistico che lega mondi diversi, che spaziano dalla porcellana, sartoria, gioielli, fotografia, incontri, sculture, riciclo, lavorazione del legno, bambole, giochi, studio della natura, musica, divertimento per piccoli...che tra loro interagiscono in emozioni e sogni da vivere all’interno del maniero del Castello di Drena. Il castello è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 18. Chiuso il lunedì.

FAI DELLA PAGANELLA Mostre M.A.S. - MUSEO DELLE ARTI E DEI SAPERI Apertura: da martedì 4 luglio a sabato 2 settembre. Fraz. Cortalta. Gli oggetti presenti prendono nuova vita, riemergono da depositi polverosi e abbandonati, recuperano il loro valore per raccontare al visitatore la loro storia in un susseguirsi emozionante di luci ed ombre... Attori principali saranno gli stru89

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trentinomostre

DISCOVER TRENTINO ALTO ADIGE Foto di Andreas Tamanini, quadri di Barbara Tisocco; allestimenti di Caterina Sega. Coordinatrice ideatrice Martina Boschi

L’

anno scorso con la mostra fotografica “Mattarello Da Vivere” hanno raccontato con alcuni scatti fotografici scorci, paesaggi del paese attraverso la nostra visione. Quest’anno gli organizzatori volevano viaggiare con la macchina fotografica di Andreas Tamanini all’interno del territorio regionale, far rivivere con alcuni scatti i ricordi del passato, far conoscere alcuni luoghi magari ad alcuni sconosciuti o non raggiungibili per diverse problematiche, far vivere all’interno di ognuno quel senso di appartenenza a questo magnifico territorio. Raccontare le proprie sensazioni attraverso l’obiettivo. Viaggiare per ammirare ma con il desiderio poi di tornare nell’amato paese. La fotografia è arte e non può esser regolamentata ma deve seguire il proprio istinto, intuito. Proprio per questo possono nascere delle collaborazioni, analogie con altre forme di arte. Interpretare il viaggio attraverso la pittura e la fotografia per trasmetter lo stesso messaggio di vita! Da qui nasce la collaborazione con Barbara Tisocco, pittrice di Levico Terme. Mentre sarà compito dell’ allestitrice Caterina Sega, trovare la giusta armonia espositiva in modo da rendere ancor più suggestivo l’allestimento. Il tutto sapientemente coordinato da Martina Boschi. Ognuno ha diritto di vivere la vita ed è nostro compito renderla meno triste a quelle persone meno fortunate di noi. Anche quest’anno il ricavato andrà in beneficenza per appoggiare l’associazione Un Sogno Per Vincere in ricordo di Maurizio Boschi, ambasciatore di felicità e tenacia per il borgo di Mattarello. MATTARELLO - SALA DEL PARCO (sopra al bar) Fino al 4 settembre. Orario: 20-22 giovedì, venerdì e lunedì; 10-22 sabato e domenica.

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menti attraverso i quali la gente del paese organizzava e svolgeva il lavoro quotidiano. Un antico mulino, un alambicco per la produzione della grappa, una teleferica per il trasporto del legname, una carrozza d’epoca, uno spazio dedicato ad immagini del passato sono solo alcuni esempi di quanto il visitatore potrà vedere. L’intento di questa iniziativa è quello di avviare un progetto di raccolta di frammenti sparsi della storia di singole famiglie per unirli e formare una memoria condivisa. Un sentire comune, che da una parte rafforzi il carattere d’identità del paese e dall’altra offra al visitatore la possibilità di una valutazione più critica dell’attuale stile di vita. Orario: martedì, mercoledì, sabato ore 10-12/16-18; giovedì e venerdì ore 16-18. La visita al museo parte ogni ora con la guida. È gradita la prenotazione Apt Fai tel. 0461-583130. Biglietto: fino a 7 anni gratis; intero € 5. Contatti per gruppi e/o aperture straordinarie 333.1276483 o 349.7353476.

LEVICO TERME Mostre L’ALBA DELLA GRANDE GUERRA Apertura: fino a martedì 31 ottobre. Forte Colle delle Benne. Mostra Storica realizzata dal centro di documentazione Luserna. Orari: dal martedì alla domenica 10-12.30 e 14-18; Lunedì chiuso. Info: Apt Valsugana Tel. 0461.727700; info@ visitvalsugana.it.

LUSERNA Mostre DINOMITI: RETTILI, FOSSILI E DINOSAURI NELLE DOLOMITI Apertura: fino a domenica 5 novembre. Centro Documentazione Luserna. L’obiettivo principale della mostra è far conoscere, ad un vasto pubblico, reperti di eccezionale importanza, non solo per bellezza, ma soprattutto per significato scientifico e rarità. Attraverso questi fossili, composti in prevalenza da resti scheletrici e impronte, è possibile presentare la storia dell’evoluzione dei rettili nelle Dolomiti dalle prime tracce risalenti al Carbonifero-Permiano, fino alla scomparsa dei dinosauri alla fine del Cretaceo. Una sezione della mostra consente, inoltre, un approfondimento della storia geologica degli Altipiani Cimbri, con l’individuazione dei siti di particolare rilevanza e loro presentazione. Orario: tutti i giorni con orario: 1012.30 e 14-18 (nel mese di agosto con orario 9.30-12.30 e 14-18.30). Info: www.lusern.it.

Mostre GRANDE GUERRA E SATIRA - CARTOLINE AUSTROUNGARICHE DALLA COLLEZIONE DI ROLANDO PASQUALINI Apertura: fino a domenica 5 novembre. Centro Documentazione Luserna. mostra, che si compone di 64 cartoline presentate cronologicamente, consente di cogliere, attraverso questo eccezionale e rapido mezzo di comunicazione, i cambiamenti che avvennero nella satira di propaganda in funzione degli eventi bellici e politici che andavano via via compiendosi negli anni della Grande Guerra. A cura dell’Associazione Culturale Chiarentana. Orario: tutti i giorni con orario: 10-12.30 e 14-18 (nel mese di agosto con orario 9.30-12.30 e 14-18.30). Info: www.lusern.it.

MATTARELLO Mostre DISCOVER TRENTINO ALTO ADIGE - VIAGGIO - VIVERE RACCONTARE Apertura: da giovedì 31 agosto a lunedì 4 settembre. Sala del Parco (sopra al Bar). Foto di Andreas Tamanini, quadri di Barbara Tisocco, allestimenti di Caterina Sega, Coordinatrice ideatrice Martina Boschi. Orario: giovedì, venerdì e lunedì ore 20-22; sabato e domenica ore 10-22.

OSSANA Mostre QUATTRO ARTISTI OMAGGIANO JACOPO ACONCIO Apertura: da venerdì 1 a domenica 17 settembre. Castello. Patrizio Cavallar, Diego Rudellin, Elvira Tevini ed Elisa Zeni hanno accolto con entusiasmo l’invito dell’amministrazione comunale di Ossana e proposto sculture e dipinti di grande impatto emotivo, accentuato dalla inusuale cornice espositiva posta all’interno del castello. Un progetto promosso in primo luogo dall’assessore alla cultura Laura Marinelli, che nel corso della inaugurazione della mostra ha espresso la propria soddisfazione per un evento culturale di alto livello, inserito nel programma aconciano che arriverà fino a ottobre con il convegno scientifico di chiusura. Il sindaco Luciano Dell’Eva ha assicurato un costante impegno nella valorizzazione del castello che, proprio il 20 agosto, come annunciato dal presidente della Fondazione San Vigilio Tommaso Bezzi, ha visto l’ingresso del visitatore numero 10.000. Orario: ore 10-12.30/14.30-18.


trentinomostre PERGINE VALSUGANA Mostre ROGER RIGORTH - SENSE OF BELONGING Apertura: da sabato 22 aprile a domenica 5 novembre. Castello. Mostre di sculture di Roger Rigorth a cura di Theo Schneider e Verena Neff, coordinatore Riccardo Cordero. Saranno esposte circa 20 opere. Orario: da martedì a domenica dalle 10.00 alle 22.00, lunedì dalle 17.00 alle 22.00. Info: Castel Pergine Tel. 0461.531158; verena@castelpergine.it; www. castelpergine.it.

POZZA DI FASSA Mostre MOSTRA MINERALOGICA Apertura: fino a domenica 3 settembre. Ciasa de Noscia Jent. Ore 16-18.30 e 20.30-22. Minerali delle Dolomiti in mostra. Info: APT Val di Fassa Tel. 0462.609670; www. fassa.com.

RIVA DEL GARDA Mostre NUOVI SGUARDI GARDESANI Apertura: da sabato 1 luglio a domenica 5 novembre. Museo. Saranno esposte le opere di Edoardo Delille, Gabriele Galimberti e Paolo Woods, curate dalla storica della fotografia e photo-editor Giovanna Calvenzi. Info: www.museoaltogarda.it; info@museoaltogarda.it.

ROVERETO Mostre UN’ETERNA BELLEZZA - IL CANONE CLASSICO NELL’ARTE ITALIANA DEL PRIMO NOVECENTO Apertura: da domenica 2 luglio a domenica 5 novembre. Mart. Mostra a cura di Beatrice Avanzi e Daniela Ferrari. Attraverso capolavori assoluti del primo Novecento, Un’eterna bellezza propone un percorso tra le opere dei maestri dell’arte italiana che guardano al passato e al canone classico come fonti di ispirazione. Il percorso espositivo è articolato in sette sezioni: Metafisica del tempo e dello spazio; Evocazione dell’antico; Ritorno alla figura. Il ritratto; Il nudo come modello; Paesaggi; Poesia degli oggetti; Le stagioni della vita. In mostra oltre cento opere di alcuni tra i più significativi protagonisti dell’arte italiana: Carrà, Casorati, de Chirico, de Pisis, Savinio, Severini, Sironi ma anche Bucci, Cagnaccio, Donghi, Dudreville, Funi, Malerba, Marini, Martini, Marussig, Oppi e Wildt. Orario: martedì-domenica 10-18; venerdì 10-21. Lunedì chiuso. Info: www.mart.tn.it. Mostre EMILIO DE PILATI. TRENTINO, GALIZIA, DOLOMITI. IMMAGINI DI UNA GIOVINEZZA Apertura: fino a domenica 8 ottobre. Castello. Museo della Guerra.

Mostra fotografica. L’esposizione presenta immagini familiari sul monte di Mezzocorona o nel giardino di casa, le prime escursioni in montagna, ritratti in divisa e con i commilitoni, pranzi e gite con i colleghi universitari a Monaco, momenti di svago e divertimento con gli amici trentini, scatti dalla Galizia e dal fronte italiano. Orario: da martedì a domenica ore 10-18. Info: info@museodellaguerra.it. Mostre TUTTI GLI “ISMI” DI ARMANDO TESTA Apertura: fino a domenica 15 ottobre. Mart. Mostra che, nel centenario della nascita, rende omaggio al più grande pubblicitario italiano. L’esposizione si concentra sulle narrazioni, sui riferimenti visivi, sui temi formali, sulla capacità di costruire mondi. A cura di Gianfranco Maraniello con Gemma De Angelis Testa. Info: www.mart.tn.it.

SAN MICHELE ALL’ADIGE Mostre LIBERIO FURLINI CONTRASTI CROMATICI Apertura: da giovedì 28 settembre a lunedì 2 ottobre. Sala Polifunzionale Municipale - Via Francesco Biasi, 1. Mostra personale.

SANZENO Mostre I SAPORI DELL’ARTE Apertura: da sabato 29 luglio a domenica 15 ottobre. Casa de Gentili - Centro Culturale d’Anaunia. Arte a confronto con il colore e la bellezza del cibo, da de Chirico al contemporaneo. Il nucleo centrale della mostra vede pezzi creati appositamente da artisti trentini emergenti e da artisti italiani di fama nazionale ed internazionale invitati a partecipare. Il cibo e la cucina sono i temi primari delle opere proposte, con particolare attenzione alla tradizione culinaria o alle caratteristiche dell’attuale produzione trentina, dalle mele ai piccoli frutti, dai salumi ai formaggi. Aperture: Fino al 17/09 tutti i giorni ore 10-12 e 15-19. Dal 18/09 al 15/10: dal venerdì alla domenica ore 10-12 e 15-19. Entrata libera. Aperture serali durante gli eventi. Per info sugli eventi del gusto: Tel. 0463.421584; info@stradadellamela.it; www.centroculturaledanaunia.it; centro.culturale. danaunia@gmail.com.

TENNA Mostre QUANDO L’ARTE INVADE IL PAESE - LEONARDO LEBENICNIK Apertura: da sabato 1 luglio a sabato 30 settembre. Esposizione di opere scultoree lungo le vie. Visite guidate tutti i giorni. Prenotazione entro il giorno precedente, al n. 0461.727700 (minimo 5 persone). Info: www.visitvalsugana.it; Tel. 0461.727700.

“IL NOBILE SAPORE” DI UNA MOSTRA D’ARTE A SANZENO IN VAL DI NON

L

a Val di Non è una valle ricca di cose gustose da fare! Percorsi naturalistici, culturali ed artistici come la succulenta mostra ospitata negli spazi dell’antica dimora gentilizia Casa de Gentili a Sanzeno. La storica struttura, oggi sede dell’omonimo Centro Culturale d’Anaunia (www.centroculturaledanaunia.it), si erge imponente nella piazza centrale del paese all’imbocco della strada che conduce in direzione del suggestivo Santuario di San Romedio, a due passi dalla splendida Basilica dei Santi martiri Sisinio, Martirio e Alessandro e a tre (passi) dal Museo Retico di Sanzeno dal quale parte il vertiginoso sentiero nella roccia che porta ai piedi dell’Eremo. Un punto nevralgico ricco di storia ma aperto verso il linguaggio contemporaneo se si pensa che, al secondo piano di Casa de Gentili, vi sono una quarantina di opere raccolte in collezioni private e raggruppate dal curatore, Marcello Nebl, attorno ad un’unica, saporita, tematica: il sapore. “I Sapori dell’arte” è il titolo della mostra che fino a domenica 15 ottobre 2017 offre al visitatore un’inedita ricetta, una serie di lavori realizzati da autori del panorama artistico del Novecento quali, ad esempio, Giorgio de Chirico, Roy Lichtenstein, Daniel Spoerri ma anche Umberto Moggioli, Fortunato Depero, Carlo Bonacina… Accanto a questi autorevoli nomi anche quelli di rinomati artisti trentini e non, interrogati sul binomio arte e cibo. Il percorso espositivo è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19 fino al 17 settembre. Dal 22 settembre aperto nei fine settimana dal venerdì alla domenica sempre nello stesso orario. Per maggiori info visita il sito internet del Centro Culturale d’Anaunia o Facebook/Centro Culturale d’Anaunia Casa de Gentili. Attenzione! A piano terra del palazzo la Val di Non Multimediale presenta il territorio in maniera alternativa, ludica e, soprattutto, utile!

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trentinomostre TRENTO Mostre I TRENTINI NELLA GUERRA EUROPEA 1914-1920 Apertura: fino a domenica 30 dicembre 2018. Le Gallerie, Piedicastello. Una mostra che racconta il dramma dei trentini nel corso del primo conflitto mondiale. Orario: da martedì a domenica ore 9.00-18.00 (lunedì chiuso). Ingresso libero. Info: www.fondazione.museostorico.it. Mostre IL GIGANTE INCATENATO Apertura: fino al 10 settembre. MUSE - Museo delle Scienze, corso del Lavoro e della Scienza 3. La mostra si compone di venti scatti che testimoniano gli effetti della costruzione, lungo il corso del fiume Mekong, di trentanove mega-dighe. Nessuna di queste imponenti strutture è stata realizzata conducendo indagini d’impatto ambientale e la mostra racconta le conseguenze di questi colossi sulla natura, sulle persone, e sulla sicurezza alimentare di un’intera regione. Realizzata dai fotografi del collettivo Ruom, composto dal trentino Thomas Cristofoletti e Nicolas Axelrod, insieme a Emanuele Bompan, ideatore del progetto “Watergrabbing”, la mostra è inserita nel progetto “Capitali Trentini - Trentino Global Network” per valorizzare le esperienze dei trentini all’estero ed

è sostenuta dalla Provincia autonoma di Trento – Ufficio emigrazione. Info: Tel. 0461. 270311; museinfo@muse.it

tura, di affidamento, totale accettazione e compimento continuo. Info: www.arteboccanera.com.

Mostre LEGNO | LËN | HOLZ Apertura: fino a domenica 17 settembre. Galleria Civica, Via Belenzani 44. Nel cuore delle Dolomiti, in un’area tra tre regioni, un gruppo di artisti contemporanei scolpisce il legno. A cura di Gabriele Lorenzoni. In mostra opere di Livio Conta, Giorgio Conta, Fabiano de Martin Topranin, Aron Demetz, Gehard Demetz, Peter Demetz, Arnold Holzknecht, Walter Moroder, Hermann Josef Runggaldier, Andreas Senoner, Peter Senoner, Matthias Sieff, Adolf Vallazza, Willy Verginer e Bruno Walpoth. Orario: 10-13/14-18. Info: Tel. 0461.985511; civica@mart.tn.it.

Mostre IL MONTE BONDONE: STORIE E MEMORIE DELL’ALPE DI TRENTO A 60 ANNI DALL’IMPRESA DI CHARLY GAUL Apertura: da sabato 1 luglio a sabato 30 settembre. Mostra dedicata alla storia del Monte Bondone, dai primi insediamenti alla nascita del turismo, dalla guerra allo sviluppo dele vie di comunicazione, dai primi impianti di risalita ai grandi eventi sportivi fino alla mitica tappa del Giro d’Italia del 1956. Orario: da martedì a domenica, ore 9.00-18.00. Chiuso il lunedì. Ingresso libero. Info: Apt Trento Monte Bondone Valle dei Laghi Tel. 0461.216000; info@discovertrento.it.

Mostre DIDO FONTANA - AMEN Apertura: da venerdì 30 giugno a venerdì 1 settembre. Boccanera Gallery, via Alto Adige, 176. L’esposizione che Dido Fontana presenta presso Boccanera Gallery contiene qualcosa di ardente e violento, una tensione vitale colma di passione. Amen. La titolazione è già promessa di un paesaggio specifico. Un’allegoria concettuale che, travestita da attraente provocazione, rappresenta i desideri, le ambizioni, l’idea di volontà di potenza che necessita per sua stessa na-

Mostre VIAGGI E INCONTRI DI UN ARTISTA DIMENTICATO - IL RINASCIMENTO DI FRANCESCO VERLA Apertura: da sabato 8 luglio a lunedì 6 novembre. Museo Diocesano Tridentino. Il percorso espositivo presenta gran parte delle opere mobili di Francesco Verla, alcune delle quali restaurate per l’occasione: si tratta di dipinti a tema religioso - soavi pale d’altare e graziosi quadri votivi - e di alcuni pannelli a grottesca, una tipologia ornamentale all’epoca richie-

stissima e per la quale Verla era molto versato. L’esposizione avrà un’articolazione sul territorio con rimandi ai cicli affrescati da Verla nella chiesa di San Pantaleone a Terlago e sui prospetti esterni di Casa Wetterstetter a Calliano. Orario: lun, mer, giov, ven, sab, dom: 10.00-13.00 / 14.00-18.00 giorni di chiusura: ogni martedì, 15 agosto, 1 novembre. Biglietto € 5 intero (€ 4 residenti), € 3 ridotto. Ingresso gratuito ogni prima domenica del mese. Info: www.museodiocesanotridentino.it; Tel. 0461.234419. Mostre VENERECONTRAVENERE Apertura: da venerdì 1 a martedì 26 settembre. Palazzo Trentini. Opere di Carla Bertoldi e Annalisa Filippi. A cura di Giuseppe Calliari, Danilo Curti e Giorgio Speranda. Ingresso libero. Orario: dal lunedì al venerdì ore 10-18; sabato ore 9-12. Domenica e festivi chiuso.

VIGO DI FASSA Mostre I GIOCHI DI UN TEMPO PER I BAMBINI DI OGGI Apertura: da martedì 22 agosto a martedì 5 settembre. Museo Ladin de Fascia (loc. San Giovanni). Ogni martedì ore 17.00. Scopriamo i giochi di un tempo al Museo Ladino di Fassa. Info: Museo Ladin de Fascia Tel. 0462.760182; www.istladin.net.

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CAPAREZZA

RUSSIAN STARS - LO SCHIACCIANOCI

Dopo «Liga Rock Park» dello scorso settembre e la pubblicazione del nuovo disco “Made in Italy» a novembre, ha preso il via con un sold out al Pal’Art Hotel di Acireale (CT) l’atteso tour «Made in Italy - Palasport 2017» di Luciano Ligabue. Il rocker di Correggio sarà protagonista in tutta Italia con oltre 50 date per presentare il suo undicesimo disco e riproporre i grandi successi della sua carriera.

Beppe Grillo, il più popolare comico italiano, nasce a Genova nel 1948. Scopre il proprio talento nei locali della sua citta’, ma il vero successo lo trova a Milano quando si esibisce in un provino di fronte ad una commissione RAI (presente anche Pippo Baudo) improvvisando un monologo. Da questa esperienza scaturiscono le sue prime partecipazioni a trasmissioni televisive (Secondo Voi 1977-78 e Luna Park 1979) imponendosi subito con i suoi monologhi di satira di costume e rompendo, con l’improvvisazione, quelli che erano gli schemi «professionali» della televisione.

Caparezza torna live con un nuovo tour nei palazzetti

Per la prima volta in Italia, arrivano i Russian Stars: alcune stelle della danza classica russa si aggiungono all’organico del Moscow State Classical Ballet: Olga Pavlova, Alexey Konkin, Sergei Skvortsov, Olga Doronina, Sergei Fedorkov. Artisti eclettici, formati in patria e scelti accuratamente dalla maestra, etoilè e produttrice Liudmila Titova, che sarà la loro capofila e impreziosirà il cast con le sue performance.

BOLZANO Palaonda 7 ottobre 2017 ore 21

TRENTO Auditorium S. Chiara 20 ottobre 2017 ore 21

PADOVA Kioene Arena (ex PalaFabris) 2 dicembre 2017 ore 21.30

TRENTO Teatro Auditorium Santa Chiara 4 gennaio 2018 ore 21

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trentinoappuntamenti

MUSICA SENZA ETÀ: DA MOZART A CRISTICCHI

L

a programmazione del Festival “Più

Piano”

propone tre appuntamenti, dei quali due al Palace Hotel di Roncegno: il primo, il recital della pianista

veneziana Letizia Michielon (martedì 19, ore 21) con brani di Fryderyk Chopin e della stessa Michielon. Segnaliamo l’evento “No(t)te d’autore: canzoni per te –

Sergio Bardotti per voce e orchestra”, concerto

presentato da Red Ronnie (con la partecipazione di Pippo Baudo) che avrà luogo il 23 al Teatro Sociale di Trento (ore 21) con Ornella

Vanoni, Simone

Cristicchi, Roberto Cipelli, Vittorio De Scalzi, Maria

Pia De Vito, Paolo Fresu, Petra Magoni, Ferruccio Spinetti e Caterina Cropelli; gli arrangiamenti sono di Armando Franceschini, Danilo Minotti, Paolo Silvestri. La ventiseiesima edizione della Settimana

Mozartiana, che si terrà dal 13 al 17 settembre,

SERGIO BARDOTTI

N

el 1966 diventa direttore artistico della sotto-etichetta ARC, specializzata nello scoprire e lanciare nuovi talenti: fra essi Lucio Dalla, The Rokes, Mal & The Primitives, (album Blow up), Dino, che incise come secondo disco la sua Te lo leggo negli occhi, Ricky Shayne e molti altri. Altre sue collaborazioni artistiche in campo musicale furono quelle con Luigi Tenco, Gino Paoli e Sergio Endrigo, cui affidò uno dei suoi primi motivi di grande successo, Canzone per te, vincitore del festival di Sanremo 1968 (nel 1969 non gli riuscì di bissare il successo nonostante la buona canzone Lontano dagli occhi cantata da Endrigo in coppia con la cantante inglese Mary Hopkin e arrivata peraltro seconda). Ha poi rivinto il festival sanremese nel 1989 con il brano Ti lascerò eseguito dal duo Anna Oxa-Fausto Leali. Bardotti ha scritto poi innumerevoli testi per altri cantanti, molti dei quali da lui stesso prodotti, fra cui Mina, Lucio Dalla e Patty Pravo (sua hit maggiore Se perdo te), Michele, Anna Identici, Ron, Ricchi e Poveri e Mal and The Primitives. Insieme ad Antonello Venditti ha composto l’inno della squadra di calcio della Roma. Successivamente, con la trasformazione del mercato discografico intervenuta negli anni settanta è diventato uno primi sostenitori della forma del concept album. Sotto questo profilo, particolarmente interessanti sono risultate le sue collaborazioni con artisti quali i citati Dalla (Storie di casa mia, 1970), i New Trolls (Aldebaran, 1978, e l’album dell’anno successivo New Trolls), e Fabrizio De André per il quale produsse l’album Non al denaro non all’amore né al cielo insieme a Roberto Dané. Muore l’11 aprile del 2007.

si incardina sul tema “Mozart e il pianoforte” e propone una intensa carrellata di concerti,

inevitabile e necessario il confronto dialogico, artistico e

alternati ad appuntamenti

culturale.

qualificanti quali il Convegno di studi mozartiani (coordinato nientemeno che da Piero Rattalino), la tradizionale festosa Tafelmusik e una bella mostra di Anna Nezhnaya sul tema “Mozart e la famiglia Lodron” (introdotta dal critico d’arte Maurizio Scudiero).

Per la danza, quest’anno il Festival

Oriente

Occidente più che mai propone, per la sua 37esima

Infine, segnaliamo due eventi legati ai libri. Una sfida letteraria per scrittori di ogni età: è quella proposta

dalla prima Edizione del Concorso “Riflessi sul Lago” che si terrà a Riva del Garda il 15, 16 e 17 settembre e avrà come ospiti anche Piergiorgio Pulixi e Sofia Assirelli. Prima presentazione trentina per l’attesissimo terzo romanzo della scrittrice romana Francesca

edizione, un articolato cartellone che, oltre a dare spazio

Melandri, indimenticata autrice di “Eva dorme”,

alla danza contemporanea di tutto il mondo, si focalizza

si terrà all’Auditorium del Polo Scolastico di Borgo

sulle visioni di una società globalizzata in cui è sempre più

Valsugana, giovedì 21 settembre (20.30), ingresso libero.

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trentinoappuntamenti 1 VENERDÌ Cultura TRENTINO D’AUTORE UGO MORELLI Terme di Comano. Ore 17. Palazzo delle Terme di Comano. Presentazione del libro: “Noi infanti planetari - Psicoantropologia del tempo presente” - Meltemi. Conduce la giornalista Fausta Slanzi. Ingresso libero. Info: Terme di Comano Dolomiti di Brenta info@visitacomano.it; www.visitacomano.it. Famiglia FAI SOTTO LE STELLE Fai della Paganella. Ore 16-22. Tanti espositori con i loro lavori fatti a mano sono in mostra nel Giardino della Piazza Centrale. Artisti di strada e musicanti allieteranno pomeriggi e serate. Info: www. visitdolomitipaganella.it. Famiglia A TU PER TU CON LE STELLE Monte Bondone. Ore 21-23. Terrazza delle Stelle. Grazie a potenti telescopi e alla guida di esperti operatori, le finestre dell’Universo si aprono a tutti. Tariffa: intero € 3,5 - ridotto € 2,5. Info: Viote del Monte Bondone - Trento Tel. 0461.270311 astronomia@muse.it; www2.muse.it/terrazzadellestelle. Famiglia SAGRA DELLA LUMACA Varone. Parco Pernone. Tradizionale Sagra della Lumaca al Parco del Pernone a Varone di Riva del Garda, nella serata è possibile degustare la tradizionale cucina con prodotti tipici locali (e lumache), musica e altri spettacoli. Info: Gruppo iniziative Varone Tel. 320.0448614 www.gruppoiniziativevarone.it. Famiglia FASSA HAPPY MILK Pozza di Fassa. Caseificio Sociale Val di Fassa - Pera di Fassa. Settimana gastronomica dedicata alle prelibatezze del Caseificio Sociale Val di Fassa. Info: Strada dei Formaggi delle Dolomiti Tel. 349.5499902 - 347.6590883; www.stradadeiformaggi.it. Famiglia FASSA FUORI MENU’ Canazei e Moena. Ore 16.30. Moena. Piaz G. Marconi - Piaz de Ramon. Terza edizione della rassegna gastronomica in Val di Fassa. Doppio appuntamento con il gusto nelle piazze di Canazei e Moena. Info: APT Val di Fassa Tel. 0462.609500; www.fassa.com. Folklore UVA E DINTORNI Sabbionara d’Avio. Centro storico. Spettacoli, percorsi enogastronomici con degustazioni, visite guidate del territorio. Info: Comitato Uva e dintorni tel. 320.0533005; uvaedintorni@virgilio.it. Per programma dettagliato visitate il sito www.uvaedintorni.com.

Musica ABOVE THE TREE: MUSICA CONCRETA, FOLK E BLUES PSICHEDELICO Levico Terme. Ore 19.30. Piscina, P.zza Dalla Chiesa 1. Ingresso gratuito. Apericena con degustazione vini e buffet. In caso di maltempo l’evento non verrà annullato. Info: Rari Nantes Valsugana Tel. 0461.700373, e-mail ufficio stampa giusyl@teletu.it. Musica CONCERTO CORO CASTEL SAT SEZIONE ARCO Arco. Ore 21. Piazza S. Giuseppe. Ingresso gratuito. Info: Coro Castel Sat sez. Arco. Tel. 0464.519206 www.corocastelarco.weebly.com. Tradizione FESTIVAL DEL MAIS E DEI CEREALI Levico Terme. Vie del centro storico. Alla scoperta di colori, profumi e tradizioni legate al mais e alle farine autoctone, in un weekend dedicato all’ingrediente base di uno dei piatti più rappresentativi del nostro territorio: la polenta. Per maggiori informazioni: APT Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Tradizione SAGRA DEI SANTI ANZOI 2017 Mattarello. Info e programma dettagliato sul sito www.santianzoi.it.

2 SABATO Cultura VISITA GUIDATA ALLA CHIESA DEL SS. REDENTORE LevicoTerme. Visita guidata della Chiesa del SS. Redentore. Ritrovo alle ore 10.00 presso l’atrio della Chiesa. Visita gratuita. Cultura FIERA DEL FUNGO: “FUNGHI E SOTTOBOSCO: AMBIENTI E ATMOSFERE” Baselga di Piné. Piazzale Costalta. Mostra fotografica con esposizione delle foto finaliste del concorso “Funghi e sottobosco: ambienti e atmosfere” a cura di Co.Piné. Orario: 9-12 e 15-18. Info: Tel. 0461.557028. Enogastronomia CENA IN VIOLET Dro. Ore 19. Cena servita per le vie del centro storico di Dro, con menu a base del prodotto tipico locale la Susina di Dro. Proiezione di filmati storici sulla raccolta della Susina di Dro, con intrattenimento musicale. Info: Dro Turismo Tel. 333.1680964; www.droturismo.it. Famiglia SAGRA DELLA LUMACA Varone. Parco Pernone. Tradizionale Sagra della Lumaca al Parco del Pernone a Varone di Riva del Garda, nella serata è possibile degustare la tradizionale cucina con prodotti tipici locali (e luma-

che), musica e altri spettacoli. Info: Gruppo iniziative Varone Tel. 320.0448614 www.gruppoiniziativevarone.it. Famiglia FASSA HAPPY MILK Pozza di Fassa. Caseificio Sociale Val di Fassa - Pera di Fassa. Settimana gastronomica dedicata alle prelibatezze del Caseificio Sociale Val di Fassa. Info: Strada dei Formaggi delle Dolomiti Tel. 349.5499902 - 347.6590883; www.stradadeiformaggi.it. Folklore UVA E DINTORNI Sabbionara d’Avio. Centro storico. Spettacoli, percorsi enogastronomici con degustazioni, visite guidate del territorio. Info: Comitato Uva e dintorni tel. 320.0533005; uvaedintorni@virgilio.it. Per programma dettagliato visitate il sito www.uvaedintorni.com. Folklore KNÖDELFEST - FESTA DEL CANEDERLO Imer. Centro Paese. XI^ edizione della festa dedicata ai canederli: salati o dolci, in brodo o al burro, con carne, formaggio o verdure, piccoli o grandi, degustazioni, intrattenimenti, ma anche stage per imparare a fare i canederli il tutto accompagnato dalla musica tirolese. Info: www.sanmartino.com. Folklore A CENA CON... Cicona. Ore 19. Albergo Cima D’Asta. Gianni Gentilini, dottore e storico, scrittore di “Ginnasiali in trincea” e “La guerra degli altri. Il primo conflitto mondiale in una terra di confini”. Prenotazione obbligatoria ApT Canal San Bovo, Tel. 0439.719041. Info: www.sanmartino.com. Musica ARTCHIPEL ORCHESTRA Andalo. Ore 17. Biblioigloo, Prati di Gaggia. Nell’ambito della rassegna “Suoni d’acqua suoni di vini”. Info: info@trentinojazz.com;

www.trentinojazz.com/page/acquadolce.html. Musica MUSICA A 360GRADI. IL DJ PUOI FARLO ANCHE TU Baselga di Piné. Ore 22. Birreria Steak Speak Stube sul lago delle Piazze. Intrattenimento musicale con birra o vino, cibo e tanto divertimento. Info e prenotazioni: Tel. 0461.557014, 393.0213348, ghimpen@gmail.com, www. ghimpen.it. Tradizione FESTIVAL DEL MAIS E DEI CEREALI Levico Terme. Vie del centro storico. Alla scoperta di colori, profumi e tradizioni legate al mais e alle farine autoctone, in un weekend dedicato all’ingrediente base di uno dei piatti più rappresentativi del nostro territorio: la polenta. Per maggiori informazioni: APT Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Tradizione 50^ COPPA D’ORO Borgo Valsugana. Si rinnova anche per il 2017 uno degli appuntamenti più importanti del panorama ciclistico italiano a Borgo Valsugana, il Gran Premio dei Direttori Sportivi d’Italia. Info: www. coppadoro.it; posta@coppadoro.it; APT Valsugana - Ufficio di Borgo Valsugana Tel. 0461.727741; borgovalsugana@visitvalsugana.it. Tradizione MENADOR NIGHT LevicoTerme. ore 18.30 ritrovo in Piazza a Levico. ore 19.00 partenza per il Menador. Edizione serale del Menador night, pedalata serale al chiaro di luna. Necessario essere muniti di frontalina e luci posteriori rosse ben visibili. Info: APT Valsugana - Ufficio di Levico Terme Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Tradizione ABBRACCIO ALPINO Pieve Tesino. Ore 18. Festa di Chiusura della Malga. Per infor-

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trentinoappuntamenti mazioni contattare il numero 347.6875357.

maggiori dettagli su www.museodiocesanotridentino.it.

di Fassa Tel. 0462.609700; www. entornvich.com.

320.0448614 www.gruppoiniziativevarone.it.

Tradizione SAGRA DEI SANTI ANZOI 2017 Mattarello. Info e programma dettagliato sul sito www.santianzoi.it.

Cultura FORTE POZZACCHIO Trambileno. Forte Pozzacchio. Ore 14.00 visita guidata con ACR Il Forte (consigliata prenotazione 3451267009). Ore 16.00 “La fine del mondo” presentazione del diario di guerra di Domizio Curti, Galizia 1914 - Trentino 1916. Una pubblicazione della Fondazione Museo Storico del Trentino a cura di Guido Pellizzari e Quinto Antonelli e con la partecipazione del Coro Città di Ala. Ore 17.00 visita guidata con ACR Il Forte (consigliata prenotazione 345-1267009).

Famiglia LA GANG DELL’ORTO Monte Bondone. Ore 11. Giardino Botanico Alpino Viote. Una stravagante ortolana dà voce alla signorina Cipolla, a Mrs. Pera Williams e a tanti altri amici, alla scoperta del mondo dell’orto. Per famiglie con bambini età 3-10. Tariffa: € 2,5 (oltre al biglietto d’ingresso). Info: Viote del Monte Bondone - Trento Tel. 0461.948050 o 0461.270311; giardino.botanico@muse.it; www2. muse.it/giardinobotanico.

Famiglia FASSA HAPPY MILK Pozza di Fassa. Caseificio Sociale Val di Fassa - Pera di Fassa. Settimana gastronomica dedicata alle prelibatezze del Caseificio Sociale Val di Fassa. Info: Strada dei Formaggi delle Dolomiti Tel. 349.5499902 - 347.6590883; www.stradadeiformaggi.it.

3 DOMENICA Cultura FIERA DEL FUNGO: “FUNGHI E SOTTOBOSCO: AMBIENTI E ATMOSFERE” Baselga di Piné. Piazzale Costalta. Mostra fotografica con esposizione delle foto finaliste del concorso “Funghi e sottobosco: ambienti e atmosfere” a cura di Co.Piné. Orario: 9-12 e 15-18. Info: Tel. 0461.557028. Cultura INGRESSO GRATUITO AL MUSEO DIOCESANO TRIDENTINO Trento. Il Museo DiocesanoTridentino partecipa all’iniziativa #Domenicalmuseo proponendo l’ingresso gratuito alla sede di Palazzo Pretorio in piazza Duomo a Trento. La gratuità è estesa anche alla mostra Viaggi e incontri di un artista dimenticato. Il Rinascimento di Francesco Verla. Alle ore 16.00 è in programma una visita guidata gratuita all’esposizione. Info e

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Danza DUO FLAMENCO Levico Terme. Ore 20.30. Grand Hotel Imperial. Duo Flamenco “Pasiòn del Sur”. Con la collaborazione di Civica Società Musicale Caldonazzo, Comune di Caldonazzo e Comune di Levico. Info: APT Valsugana Tel. 0461.727700; info@ visitvalsugana.it. Enogastronomia ENTORN VICH - IN GIRO PER LE STRADE DI VIGO DI FASSA Vigo di Fassa. Ore 20. Manifestazione gastronomica con intrattenimento musicale e antiche tradizioni lungo il centro del paese. Info: Comitato Manifestazioni Vigo

Famiglia #DOMENICALMUSEO Riva e Arco. Il MAG aderisce all’iniziativa del Mibact #domenicalmuseo, per cui ogni prima domenica del mese è previsto l’ingresso gratuito a entrambe le sedi espositive del MAG, il Museo di Riva del Garda e la Galleria Civica G. Segantini di Arco. Info: MAG - Museo Alto Garda. Tel. 0464.573869. Famiglia SAGRA DELLA LUMACA Varone. Parco Pernone. Tradizionale Sagra della Lumaca al Parco del Pernone a Varone di Riva del Garda, nella serata è possibile degustare la tradizionale cucina con prodotti tipici locali (e lumache), musica e altri spettacoli. Info: Gruppo iniziative Varone Tel.

Folklore UVA E DINTORNI Sabbionara d’Avio. Centro storico. Spettacoli, percorsi enogastronomici con degustazioni, visite guidate del territorio. Info: Comitato Uva e dintorni tel. 320.0533005; uvaedintorni@virgilio.it. Per programma dettagliato visitate il sito www.uvaedintorni.com. Folklore KNÖDELFEST - FESTA DEL CANEDERLO Imer. Centro Paese. XI^ edizione della festa dedicata ai canederli: salati o dolci, in brodo o al burro, con carne, formaggio o verdure, piccoli o grandi, degustazioni, intrattenimenti, ma anche stage per imparare a fare i canederli il tutto accompagnato dalla musica tirolese. Info: www.sanmartino.com.


trentinoappuntamenti Musica INCANTO A CASTELLO Trento. Ore 17. Castello del Buonconsiglio. Concerto con il Coro Negritella di Predazzo e l’ Ensemble vocale Nicolò d’Arco di Pergine Valsugana. Info: www.federcoritrentino.it. Musica ARTCHIPEL ORCHESTRA Lagolo. Ore 17. Parco delle Feste. Nell’ambito della rassegna “Suoni d’acqua suoni di vini”. Info: info@ trentinojazz.com; www.trentinojazz.com/page/acquadolce.html. Musica DOMENICASTELLO SUNDAY AFTERNOON MUSICAL GROOVE Pergine Valsugana. Ore 17.30. Castello. Duo Maclé - Luoghi e identità. Sabrina Dente Annamaria Garibaldi pianoforte a 4 mani su musiche di Johannes Brahms, Sergei Rachmaninoff, Astor Piazzolla e George Gershwin. Costo € 10,00. Ragazzi sotto ai 16 anni gratis. Info: Castel Pergine Tel. 0461.531158. Tradizione FESTIVAL DEL MAIS E DEI CEREALI Levico Terme. Vie del centro storico. Alla scoperta di colori, profumi e tradizioni legate al mais e alle farine autoctone, in un weekend dedicato all’ingrediente base di uno dei piatti più rappresentativi del nostro territorio: la polenta. Per maggiori informazioni: APT Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Tradizione 50^ COPPA D’ORO Borgo Valsugana. Si rinnova anche per il 2017 uno degli appuntamenti più importanti del panorama ciclistico italiano a Borgo Valsugana, il Gran Premio dei Direttori Sportivi d’Italia. Info: www. coppadoro.it; posta@coppadoro.it; APT Valsugana - Ufficio di Borgo Valsugana Tel. 0461.727741; borgovalsugana@visitvalsugana.it. Tradizione ABBRACCIO ALPINO Pieve Tesino. Ore 9. Celebrazione religiosa nei pressi del monumento ai caduti sito all’interno del cimitero della Grande Guerra a Malga Sorgazza. Per informazioni contattare il numero 347.6875357. Tradizione FESTA DEL BOSCAIOLO Molina di Fiemme. Ore 9.30. Taglio del tronchetto con l’accetta, abbattimento del palo con la motosega, strascico del tronco con lo zappino. Sembra la giornata tipo di un boscaiolo d’altri tempi, invece è un vero e proprio programma di gara che coinvolgerà molti taglialegna. Alla mattina: S. Messa, Concerto della Banda di Molina di Fiemme, pranzo alpino. Nel pomeriggio: gara di abilità di taglio e scortecciatura e a segui-

re musica e balli. Info: Apt Val di Fiemme Tel. 0462.241111; www. visitfiemme.it. Tradizione SAGRA DEI SANTI ANZOI 2017 Mattarello. Info e programma dettagliato sul sito www.santianzoi.it.

4 LUNEDÌ Famiglia UN BOSCO DI EMOZIONI Pozza di Fassa. Ore 9.30. Buffaure. Escursione animata per famiglie con bambini. Info: APT Val di Fassa Tel. 0462.609670; www. regnodelsalvan.it. Famiglia VISITA GUIDATA ALLE COLTIVAZIONI BIOLOGICHE Cavalese. Ore 10. Vivaio forestale Lagorai a Masi di Cavalese. Accompagnati da chi ci lavora, alla scoperta di un metodo di coltivazione naturale, che non usa prodotti chimici. Info: Apt Val di Fiemme Tel. 0462.241111; www. visitfiemme.it. Musica CONCERTO DEL CORO ENROSADIRA DI MOENA Moena. Ore 21. Repertorio di canti di montagna. Info: APT Val di Fassa Tel. 0462.609770; www. coroenrosadira.it. Tradizione 50^ COPPA D’ORO Borgo Valsugana. Si rinnova anche per il 2017 uno degli appuntamenti più importanti del panorama ciclistico italiano a Borgo Valsugana, il Gran Premio dei Direttori Sportivi d’Italia. Info: www. coppadoro.it; posta@coppadoro.it; APT Valsugana - Ufficio di Borgo Valsugana Tel. 0461.727741; borgovalsugana@visitvalsugana.it. Tradizione SAGRA DEI SANTI ANZOI 2017 Mattarello. Info e programma dettagliato sul sito www.santianzoi.it.

5 MARTEDÌ Cultura CON KAFKA ATTRAVERSO RIVA Riva del Garda. Ritrovo: ore 9.00, lungolago d’Annunzio. Ricostruzione del racconto “Il Cacciatore Gracco” sui luoghi ispiratori: attraverso un’appassionata ricognizione letteraria il professor Franco Farina, ideatore e performer, farà rivivere in tutto il suo fascino la Riva d’inizio Novecento, quando sul Garda «non si parlava ancora di guerra». € 8,00. Prenotazioni: entro le h. 17.00 del giorno precedente l’escursione. Info: APT Garda Trentino Tel. 0464.554444; www.gardatrentino.it.

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trentinoappuntamenti Famiglia PIANTE OFFICINALI, COMMESTIBILI E VELENOSE - VISITA GUIDATA Monte Bondone. Ore 11. Giardino Botanico Alpino Viote. Un percorso tra erbe officinali, specie alpine mangerecce e insospettabili piante velenose: dai rimedi erboristici tradizionali fino alla moderna fitoterapia. Tariffa € 1 (oltre al biglietto d’ingresso). Info: Viote del Monte Bondone - Trento Tel. 0461.948050 o 0461.270311; giardino.botanico@muse.it; www2.muse.it/giardinobotanico. Musica I MARTEDÌ DELLE BAND - PROLOGUE OF A NEW GENERATION Trento. Ore 20.45. Giardino S. Chiara. Serata metalcore. Opening band: From these Wounds. Ingresso libero. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952. Musica LA STRAGHENGA QUARTETTO A PLETTRO CON CONTRABBASSO Roncegno. Ore 21. Casa Raphael, Palace Hotel, Piazza de Giovanni 4. Concerto con: P. Zanghellini, S. Rigon, mandolini; F. Paternolli, G. Dorigatto, chitarre; A. Sandri, contrabbasso su musiche: Prati, Agostini, Shawsky, Sartori, Radaelli, Bixio, Di Lazzaro, Casadei. Ingresso libero. Info: info@arsmodi. it; www.arsmodi.it/casa-raphael/. Musica I CONCERTI CASA DI SALUTE RAPHAEL - LA STRAGHENGA RoncegnoTerme. Ore 21. Casa di Salute Rapahel. Quartetto a plettro con contrabasso con P. Zanghellini, S. Rigon: mandolini; F. Paternolli, G. Dorigatto: chitarre; A. Sandri: contrabasso su musiche di Prati, Agostini, Shawsky, Sartori, Radaelli, Bixio, Di Lazzaro, Casadei... Info: Palace Hotel Casa Raphael Tel. 0461.772000. Musica CONCERTO E SFILATA DELLA BANDA COMUNCALE DI MOENA Moena. Ore 21. Serata musicale con la banda nei rioni di Moena. Info: Banda Comunale di Moena Tel. 0462.609770; www.bandacomunalemoena.it. Musica MUSICA E TRADIZIONI Vigo di Fassa. Ore 21. Strada Rezia - Padiglione Manifestazioni. Sfilata e concerto di una banda musicale. Info: APT Val di Fassa Tel. 0462.609700; www.fassa.com. Tradizione 50^ COPPA D’ORO Borgo Valsugana. Si rinnova anche per il 2017 uno degli appuntamenti più importanti del panorama ciclistico italiano a Borgo Valsugana, il Gran Premio dei Direttori Sportivi d’Italia. Info: www.

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coppadoro.it; posta@coppadoro.it; APT Valsugana - Ufficio di Borgo Valsugana Tel. 0461.727741; borgovalsugana@visitvalsugana.it.

6 MERCOLEDÌ Enogastronomia ANDAR PER MALGHE Valfloriana. Ore 9. Malga Sass. Escursione per gustare prodotti genuini e golosi e conoscere la vita di malga. Prenotazione obbligatoria al numero 331.9241567 entro le 18.30 del giorno precedente. Info: Apt Val di Fiemme www.visitfiemme.it. Escursionismo INTERPRETARE IL PAESAGGIO. POZZOLAGO, CENTRALE IDROELETTRICA Valle di Cembra. Ore 14.30-18. Cembra o Lona. Passeggiata tra i vigneti fino al torrente Avisio, per scoprire, attraverso un giro di carte illustrate, le forme dell’energia determinate dalla forza motrice dell’acqua che ha azionato le ruote dei mulini e delle segherie e ha fluitato il legname fino all’utilizzo odierno per la produzione di energia idroelettrica. Info e iscrizioni: Tel. 0461.683110. Famiglia VISITA TEATRALIZZATA: IL SENTIERO INCANTATO Pozza di Fassa. Buffaure. Escursioni lungo il Sentiero Incantato con narratori in costume, che ci accompagneranno alla scoperta della natura locale. Info: APT Val di Fassa Tel. 0462.609670; www. regnodelsalvan.it. Musica FEDERICO ROSSI: LIVE COUNTRY MUSIC Strigno. Ore 17. Piscina, Castel Ivano, Via Pretorio 55. Ingresso gratuito. Festa con degustazione vini e buffet. In caso di maltempo l’evento verrà spostato alla piscina di Borgo Valsugana in Via Gozzer 52. Info: Rari Nantes Valsugana Tel. 0461.700373, e-mail ufficio stampa giusyl@teletu.it. Per i più piccoli UN SALTO AL PARCO RACCONTI BIBLICI AL PARCO Pergine Valsugana. Ore 15.30. Presso Parco Canopi. Lettura, conversazione e attività ludiche su episodi della Bibbia. Attività adatta ai bambini da 3 a 10 anni e anche per famiglie. In caso di pioggia, l’evento viene annullato. Partecipazione libera e gratis.Info: testimonidigeova.pergine@gmail.com. Tradizione 50^ COPPA D’ORO Borgo Valsugana. Si rinnova anche per il 2017 uno degli appuntamenti più importanti del panorama ciclistico italiano a Borgo Valsugana, il Gran Premio dei Direttori Sportivi d’Italia. Info: www. coppadoro.it; posta@coppadoro.it; APT Valsugana - Ufficio di Borgo

Valsugana Tel. 0461.727741; borgovalsugana@visitvalsugana.it.

7 GIOVEDÌ Musica VICENZA CASERTA Roncegno Terme. Ore 18. Piscina Comunale. Calabria, recital pianistico con repertorio di Bach, Chopin e Schumann + Brevi letture di Piero Berizzi (Piano recital, compositions by Bach, Chopin and Schumann + reading by Piero Berizzi). Aperitivo con degustazione vini e buffet (In caso di maltempo l’evento non verrà annullato). Ingresso libero. Info Nicola: Tel. 347.080963; giusyl@teletu.it oppure Tel. 0461.700373. Teatro SERESTATE A CIVEZZANO: LA STORIA INFINITA Civezzano. Ore 20.30. Giardino Borsieri. Musical con A.S.D. Progetto Danza. In caso di maltempo lo spettacolo avrà luogo presso il Teatro Luigi Pirandello. Info: Tel. 0461.858516. Tradizione 50^ COPPA D’ORO Borgo Valsugana. Si rinnova anche per il 2017 uno degli appuntamenti più importanti del panorama ciclistico italiano a Borgo Valsugana, il Gran Premio dei Direttori Sportivi d’Italia. Info: www. coppadoro.it; posta@coppadoro.it; APT Valsugana - Ufficio di Borgo Valsugana Tel. 0461.727741; borgovalsugana@visitvalsugana.it. Tradizione FESTA GRANDA Pergine Valsugana. Piazza Municipio, vie del Centro storico e Teatro Comunale di Pergine. Per programma dettagliato info: APT Pergine Tel. 0461.727760; Pro Loco Pergine Facebook.

8 VENERDÌ Cultura TRENTINO D’AUTORE ANTONELLA BELLUTTI Terme di Comano. Ore 17. Palazzo delle Terme di Comano. Presentazione del libro: “La vita è come andare in bicicletta... Autobiografia di una vegatleta” - Sonda. Conduce la giornalista Fausta Slanzi. Ingresso libero. Info: Terme di Comano Dolomiti di Brenta info@visitacomano.it; www.visitacomano.it. Cultura ALLA SCOPERTA DI TRIDENTUM. LA CITTÀ SOTTERRANEA Trento. Alla scoperta di Tridentum. La città sotterranea è un itinerario archeologico nel centro di Trento che porterà alla scoperta dei principali siti archeologici dell’antica Tridentum romana. L’iniziativa è a cura dei Servizi Educativi della Soprintendenza per i Beni librari, archivistici e archeologici della Provincia autonoma di Trento e

del Museo Diocesano Tridentino. Il ritrovo è alle ore 15.30 presso il S.A.S.S., lo Spazio Sotterraneo Archeologico del Sass, in piazza Cesare Battisti. Partecipazione 4 euro, prenotazione obbligatoria entro le ore 12 del giorno dell’iniziativa tel. 0461.230171, max 35 partecipanti. Info e maggiori dettagli su www.museodiocesanotridentino.it. Famiglia A TU PER TU CON LE STELLE Monte Bondone. Ore 21-23. Terrazza delle Stelle. Grazie a potenti telescopi e alla guida di esperti operatori, le finestre dell’Universo si aprono a tutti. Tariffa: intero € 3,5 - ridotto € 2,5. Info: Viote del Monte Bondone - Trento Tel. 0461.270311 astronomia@muse.it; www2.muse.it/terrazzadellestelle. Folklore 15^ FESTA DELLE BRISE Caoria. Tre giorni in cui il protagonista è il Boletus Edulis, il pregiato fungo porcino che cresce abbondante nei boschi del Vanoi. Tre giorni di escursioni con esperti micologi, mostra micologica, mercatini di prodotti tipici e artigianali, sfilata di gruppi folkloristici, stand gastronomici con specialità di funghi, esibizioni dei gruppi folk e premiazioni. Info: www.sanmartino.com. Musica THE BLACK BEAT Levico Terme. Ore 19.30. Piscina Comunale. Treviso, chitarra - basso - synth, apocalyptic pop (guitar - bass - synth, apocalyptic pop). Aperitivo con degustazione vini e buffet (In caso di maltempo l’evento non verrà annullato). Ingresso libero. Info Nicola: Tel. 347.080963; giusyl@teletu.it oppure Tel. 0461.700373. Musica CORTILI DI NOT(T)E 2017 CORO VALBRONZALE Ospedaletto. Ore 20.30. Santuario della Madonna della Rocchetta. Concerto del Coro Valbronzale e letture curate dal Gruppo Teatrale Tarantâs. Info: APT Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Musica ESSERE O NON ESSERE Grigno. Ore 20.30. Antica Pieve SS. Giacomo e Cristoforo. Spettacolo di musica e poesia nel quarto centenario della morte di William Shakespeare: monologhi dal suo teatro con interventi musicali tratti dal repertorio inglese del 16001700 con l’Ensemble “Girolamo Frescobaldi”: Mario Caldonazzi, tromba; Fabio Mattivi, trombone; Antonio Camponogara, organo; Alfonso Masi, voce recitante su musiche di J.S. Bach, G:F Haendel, H. Purcell, C. Gounod, C. Franck. Info: APT Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it.


trentinoappuntamenti Musica SERATA DI CANTI Soraga di Fassa. Ore 21.15. Sala polivalente La Gran Ciasa. Esibizione di un coro di montagna. APT Val di Fassa Tel. 0462.609750; www. fassa.com. Musica TRAMONTI Comano terme. Ore 17.30. Casa Riga di Poia. Concerto con Greta Marcolongo e il chitarrista Mattia Mariotti. Apericena a cura dell’Agritur Casa Riga. Per prenotazioni: APT Tel. 0465.702626; info@ visitacomano.it. Tradizione 50^ COPPA D’ORO Borgo Valsugana. Si rinnova anche per il 2017 uno degli appuntamenti più importanti del panorama ciclistico italiano a Borgo Valsugana, il Gran Premio dei Direttori Sportivi d’Italia. Info: www. coppadoro.it; posta@coppadoro.it; APT Valsugana - Ufficio di Borgo Valsugana Tel. 0461.727741; borgovalsugana@visitvalsugana.it. Tradizione FESTA GRANDA Pergine Valsugana. Piazza Municipio, vie del Centro storico e Teatro Comunale di Pergine. Per programma dettagliato info: APT Pergine Tel. 0461.727760; Pro Loco Pergine Facebook. Tradizione FESTIVAL DELL’UVA Levico Terme. Cantine in piazza a Levico Terme per un viaggio nel cuore dei vini trentini. Indiscussa protagonista della festa è l’uva, accompagnata da un mix di tradizione, musica, intrattenimento, vino e buon cibo lungo le vie del centro di Levico Terme. Info: APT Valsugana - Ufficio di Levico Terme Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Tradizione LA DESMONTEGADA DE LE CAORE Cavalese. Ore 14. Suggestiva festa per il rientro a Cavalese delle capre dall’alpeggio estivo ornate con corone di fiori. Il gregge sfila in mezzo alle case accompagnato dai pastori in una splendida festa ricca di colore e tradizione. Info: Apt Val di FiemmeTel. 0462.241111; www. visitfiemme.it. Tradizione ALBA IN MALGA: SPECIALE DESMONTEGADA DE LE CAORE, MALGA SADOLE Ziano di Fiemme. Malga Sadole. La vera vita di malga inizia al risveglio. Un’opportunità per dormire in malga, vivendo un’esperienza completa. Un’edizione speciale quella in programma in questo weekend, legata alla Desmontegada de le caore. Info: Apt Val di Fiemme Tel. 0462.241111; www. stradadeiformaggi.it.

9 SABATO Escursionismo A GRANDE GUERRA SUI MONTI DELLA VALSUGANA CROZ DI PRIMALUNETTA Borgo Valsugana. Ritrovo ore 06:45 in piazza Degasperi a Borgo Valsugana e trasferimento con mezzi propri alla località Primaluna. Escursione con accompagnatore di media montagna. Partendo dalla località Primaluna, salita al Croz di Primalunetta e visita guidata alle strutture militari. Partenza ore 07:00, rientro ore 16:00 circa. Prenotazione obbligatoria presso la Biblioteca comunale di Borgo Valsugana entro il venerdì precedente l’escursione. Tel. 0461 754052 - sistemaculturale@biblio.infotn.it. Escursionismo LANTERNATA SUL LAGO DI CALDONAZZO Caldonazzo. Dalle ore 17.30. Lungo lago. Info e maggiori dettagli: APT Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Escursionismo TREKKING SULLA ROCCHETTA IN NOTTURNA Borgo Valsugana. Ore 20.30: ritrovo in Piazza Degasperi con l’accompagnatore di media montagna e partenza per il sito storico della Rocchetta. Info e prenotazioni: Prenotazioni entro le ore 12.30 del giorno dell’attività presso l’APT Valsugana Ufficio di Borgo Valsugana - Tel. 0461.727741; borgovalsugana@visitvalsugana.it. Folklore 15^ FESTA DELLE BRISE Caoria. Tre giorni in cui il protagonista è il Boletus Edulis, il pregiato fungo porcino che cresce abbondante nei boschi del Vanoi. Tre giorni di escursioni con esperti micologi, mostra micologica, mercatini di prodotti tipici e artigianali, sfilata di gruppi folkloristici, stand gastronomici con specialità di funghi, esibizioni dei gruppi folk e premiazioni. Info: www.sanmartino.com. Musica CANTANDO IL LAGORAI Roncegno Terme. Ore 11.30. Rifugio Serot. Ammirare gli splendidi paesaggi ascoltando le voci della montagna. Concerto con il Coro Sos Astores Golfo Aranci. Ingresso libero. Info: APT Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Musica MUSICA A 360GRADI. IL DJ PUOI FARLO ANCHE TU Baselga di Piné. Ore 22. Birreria Steak Speak Stube sul lago delle Piazze. Intrattenimento musicale con birra o vino, cibo e tanto divertimento. Info e prenotazioni: Tel. 0461.557014, 393.0213348, ghimpen@gmail.com, www. ghimpen.it.

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trentinoappuntamenti Musica AL CINEMA CON LA BANDA Riva del Garda. Ore 21-23. Cortile della Rocca. Concerto-spettacolo multimediale con il Corpo Bandistico. Le colonne sonore più interessanti e famose, riproposte in abbinamento alle immagini dei film di cui sono state la “voce narrante”, come solo la musica sa essere: una narrazione empatica ed emozionante attraverso una delle formazioni bandistiche più premiate della regione. Ingresso gratuito. Info: Corpo Bandistico Riva del Garda Tel. 0464.554800. Musica CONCERTO CORO CASTEL SAT SEZIONE ARCO Drena. Ore 19. Castello. Ingresso gratuito. Info: Coro Castel Sat sez. Arco. Tel. 0464.519206 www.corocastelarco.weebly.com. Musica APPARIZIONI BEAT Riva del Garda. Ore 17. Festa finale in stile Beat/Vintage con musica live, vynil Dj Set, mostra fotografica e molto altro. Ingresso gratuito. Info: Compagnia delle Nuvole Tel. 0464.543116. Tradizione 50^ COPPA D’ORO Borgo Valsugana. Si rinnova anche per il 2017 uno degli appuntamenti più importanti del panorama ciclistico italiano a Borgo Valsugana, il Gran Premio dei Direttori Sportivi d’Italia. Info: www. coppadoro.it; posta@coppadoro.it; APT Valsugana - Ufficio di Borgo Valsugana Tel. 0461.727741; borgovalsugana@visitvalsugana.it. Tradizione FESTA GRANDA Pergine Valsugana. Piazza Municipio, vie del Centro storico e Teatro Comunale di Pergine. Per programma dettagliato info: APT Pergine Tel. 0461.727760; Pro Loco Pergine Facebook. Tradizione FESTIVAL DELL’UVA Levico Terme. Cantine in piazza a Levico Terme per un viaggio nel cuore dei vini trentini. Indiscussa protagonista della festa è l’uva, accompagnata da un mix di tradizione, musica, intrattenimento, vino e buon cibo lungo le vie del centro di Levico Terme. Info: APT Valsugana - Ufficio di Levico Terme Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Tradizione LA DESMONTEGADA DE LE CAORE Cavalese. Ore 14. Suggestiva festa per il rientro a Cavalese delle capre dall’alpeggio estivo ornate con corone di fiori. Il gregge sfila in mezzo alle case accompagnato dai pastori in una splendida festa ricca di colore e tradizione. Info: Apt Val di FiemmeTel. 0462.241111; www. visitfiemme.it.

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Tradizione ALBA IN MALGA: SPECIALE DESMONTEGADA DE LE CAORE, MALGA SADOLE Ziano di Fiemme. Malga Sadole. La vera vita di malga inizia al risveglio. Un’opportunità per dormire in malga, vivendo un’esperienza completa. Un’edizione speciale quella in programma in questo weekend, legata alla Desmontegada de le caore. Info: Apt Val di Fiemme Tel. 0462.241111; www. stradadeiformaggi.it.

10 DOMENICA Famiglia A OCCHI CHIUSI AL GIARDINO - VISITA GUIDATA Monte Bondone. Giardino Botanico Alpino Viote. Alla scoperta dell’universo botanico solo con olfatto, tatto e gusto e l’ausilio di bende oscuranti per gli occhi. Tariffa € 1 (oltre al biglietto d’ingresso). Info: Viote del Monte Bondone - Trento Tel. 0461.948050 o 0461.270311; giardino.botanico@muse.it; www2. muse.it/giardinobotanico. Folklore RITROVO DOLOMITICO DI 500 E DERIVATE Mezzano di Primiero. Centro Paese. 2^ edizione! Alle ore 08.00 ritrovo, consegna gadget e colazione. Sfilata in fondovalle, rinfresco a Siror e pranzo a Maso Col a San Martino di Castrozza. A seguire, premiazioni e lotteria. Iscrizioni al 346-3909498. Info: www.sanmartino.com. Folklore 15^ FESTA DELLE BRISE Caoria. Tre giorni in cui il protagonista è il Boletus Edulis, il pregiato fungo porcino che cresce abbondante nei boschi del Vanoi. Tre giorni di escursioni con esperti micologi, mostra micologica, mercatini di prodotti tipici e artigianali, sfilata di gruppi folkloristici, stand gastronomici con specialità di funghi, esibizioni dei gruppi folk e premiazioni. Info: www.sanmartino.com. Musica MACK Lagolo. Ore 17. Parco delle Feste. Concerto con: Federico Squassabia, tastiere, elettronica; Marco Frattini, batteria, elettronica; Federico Pierantoni, trombone. “Mack” è un vortice di hip hop, neo soul, jazz e avanguardia, creato da tastiere galleggianti, bassi profondi , un trombone urlante e intense tessiture ritmiche. L’approccio estremamente creativo e la presenza costante di groove sono un tratto distintivo del gruppo. Nell’ambito della rassegna “Suoni d’acqua suoni di vini”. Ingresso gratuito. Info: info@trentinojazz.com; www.trentinojazz.com/page/acquadolce.html.

Musica BANDE IN VETTA - CORPO BANDISTICO VIGO CORTESANO Molveno. Ore 12. Rifugio Croz dell’Altissimo. Info e programma dettagliato: www.federbandetrentine.it. Musica BANDE IN VETTA - BANDA SOCIAKLE PIEVE DI BONO Giustino. Ore 12. Rifugio Segantini. Info e programma dettagliato: www.federbandetrentine.it. Musica BANDE IN VETTA - CORPO BANDISTICO “G. VERDI” CONDINO Molveno. Ore 12. Rifugio Montanara. Info e programma dettagliato: www.federbandetrentine.it. Musica BANDE IN VETTA - BANDA COMUNALE CADERZONE TERME Villazzano. Ore 12. Rifugio Maranza. Info e programma dettagliato: www.federbandetrentine.it. Musica BANDE IN VETTA - THE NAUTILUS BAND NAVE S. ROCCO Vigo di Fassa. Ore 12. Rifugio Roda di Vael. Info e programma dettagliato: www.federbandetrentine.it. Musica 9^ GRAN FESTA DELLA FISARMONICHE Altavalle (Rifugio Potzmauer a Grumes). Dalle ore 11. Giornata fra artisti e appassionati di fisarmonica. Info: 333.7771211, 338.7033945, rifugioleo@gmail. com. Musica TRAMONTI San Lorenzo in Banale. Ore 17.30. Castel Mani. Concerto del trio di Martina Iori. Apericena a cura dell’Hotel Castel Mani. Per prenotazioni: APT Tel. 0465.702626; info@visitacomano.it. Tradizione 50^ COPPA D’ORO Borgo Valsugana. Si rinnova anche per il 2017 uno degli appuntamenti più importanti del panorama ciclistico italiano a Borgo Valsugana, il Gran Premio dei Direttori Sportivi d’Italia. Info: www. coppadoro.it; posta@coppadoro.it; APT Valsugana - Ufficio di Borgo Valsugana Tel. 0461.727741; borgovalsugana@visitvalsugana.it. Tradizione FESTA GRANDA Pergine Valsugana. Piazza Municipio, vie del Centro storico e Teatro Comunale di Pergine. Per programma dettagliato info: APT Pergine Tel. 0461.727760; Pro Loco Pergine Facebook.

Tradizione FESTIVAL DELL’UVA Levico Terme. Cantine in piazza a Levico Terme per un viaggio nel cuore dei vini trentini. Indiscussa protagonista della festa è l’uva, accompagnata da un mix di tradizione, musica, intrattenimento, vino e buon cibo lungo le vie del centro di Levico Terme. Info: APT Valsugana - Ufficio di Levico Terme Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Tradizione FESTA GRANDA A SAN VALENTINO Caldonazzo. Tutto il giorno, chiesetta San Valentino. Sagra a cura del gruppo Alpini di Caldonazzo. Info: APT Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Tradizione LA DESMONTEGADA DE LE CAORE Cavalese. Ore 14. Suggestiva festa per il rientro a Cavalese delle capre dall’alpeggio estivo ornate con corone di fiori. Il gregge sfila in mezzo alle case accompagnato dai pastori in una splendida festa ricca di colore e tradizione. Info: Apt Val di FiemmeTel. 0462.241111; www. visitfiemme.it.

11 LUNEDÌ Famiglia VISITA GUIDATA ALLE COLTIVAZIONI BIOLOGICHE Cavalese. Ore 10. Vivaio forestale Lagorai a Masi di Cavalese. Accompagnati da chi ci lavora, alla scoperta di un metodo di coltivazione naturale, che non usa prodotti chimici. Info: Apt Val di Fiemme Tel. 0462.241111; www. visitfiemme.it.

12 MARTEDÌ Cultura PER ACQUA E PER TERRA SUI PASSI DI J.W. GOETHE Riva del Garda. Ritrovo: ore 8.55 - Riva del Garda, stazione pullman. Lungo l’antica Strada di Santa Lucia, il prof. Franco Farina racconterà il paesaggio gardesano con le parole di Goethe. € 10,00. Prenotazioni: entro le h. 17.00 del giorno precedente l’escursione. Info: APT Garda Trentino - Tel. 0464.554444; www.gardatrentino.it. Famiglia MINERALE O FOSSILE? SCOPRIAMO LA GRANDE GEODIVERSITÀ DELLE DOLOMITI Predazzo. Ore 17. Museo Geologico delle Dolomiti. Laboratorio per famiglie. Magma solidificato, minerali, rocce composte da sabbia, molluschi intrappolati da milioni di anni sono questi i fenomeni racchiusi nei campioni più rappresentativi della geodiversità delle Dolomiti. Impariamo a distinguerli. A cura di Alessia Soraruf,


trentinoappuntamenti Museo Geologico delle Dolomiti di Predazzo. Info: Apt Val di Fiemme www.visitfiemme.it. Musica I CONCERTI CASA DI SALUTE RAPHAEL - DUO VIOLINIPIANOFORTE RoncegnoTerme. Ore 21. Casa di Salute Raphael. Roberto Arnoldi: violino; Gabriele Rota: pianoforte su musiche di Debussy, Brahms. Info: Palace Hotel Casa Raphael Tel. 0461.772000.

13 MERCOLEDÌ Musica SETTIMANA MOZARTIANA Villa Lagarina. Ore 17. Palazzo Libera. Apertura mostra “Mozart e la famiglia Lodron” di Anna Nezhnaya. Presentazione a cura di Maurizio Scudiero. Interverrà Thomas Bodmer (Comitato scientifico Mozarteum Salzburg). Intermezzi musicali a cura dei solisti del Trainini Cello Ensemble su musiche di W.A. Mozart e J.S. Bach. Info: Associazione Mozart Italia Tel. 0464.422719; infoami@mozartitalia.org; www.mozartitalia.org. Musica SERATA CON GRUPPO FOLCLORISTICO Pozza di Fassa. Ore 21. Piaz de Comun. Alla scoperta delle tradizioni ladine a ritmo di musica. Info: APT Val di Fassa Tel. 0462.609670; www.fassa.com.

14 GIOVEDÌ Musica SETTIMANA MOZARTIANA Rovereto . Ore 20.45. Teatro Zandonai. Orchestra Haydn di Bolzano e Trento con Alexander Lonquich - direttore e pianoforte solista su musiche di W.A. Mozart: KV 453 e KV595; J. Haydn: Sinfonia n. 80. Info: Associazione Mozart Italia Tel. 0464.422719; infoami@mozartitalia.org; www.mozartitalia.org. Musica SETTIMANA MOZARTIANA Isera. Ore 17. Palazzo dei Probizer. Yuko Hisamoto fortepiano su musiche di W.A. Mozart: KV 397, KV 352, KV 331, KV 332, KV 333. Info: Associazione Mozart Italia Tel. 0464.422719; infoami@mozartitalia.org; www.mozartitalia.org. Musica SETTIMANA MOZARTIANA Levico Terme. Ore 20.30. Palalevico. Concerto con l’Orchestra Giovanile Trentina - direttore Andrea Fuoli con Roberto Cappello, Alexander Romanovsky e Alberto Nosé, pianoforte su musiche di W.A. Mozart: Concerto per tre pianoforti e orchestra KV 242. Info: Associazione Mozart Italia Tel. 0464.422719; infoami@mozartitalia.org; www.mozartitalia.org.

Musica SETTIMANA MOZARTIANA Rovereto. Ore 20.45. Sala Filarmonica. Trainini Cello Ensemble, direttore Roberto Trainini su musiche di W.A. Mozart, C.A. Piatti, K. Popper, N. Paganini, G. Faurè. Info: Associazione Mozart Italia Tel. 0464.422719; infoami@mozartitalia.org; www.mozartitalia.org.

15 VENERDÌ Cultura RIFLESSI SUL LAGO Riva del Garda. Ore 20. Biblioteca civica, bar La Paz e Cortile della Rocca. Prima Edizione del Concorso-Sfida Letteraria per scrittori di tutte le età. L’Associazione Culturale “Siderea acg”,con il patrocinio del Comune di Riva del Garda e in collaborazione con la Biblioteca Civica e il Mag indice la Prima Edizione del Concorso-Sfida Letteraria “Riflessi sul Lago”. Il Concorso è rivolto ai Ragazzi dai 14 ai 18 anni e agli Adulti, senza limiti di età, ai residenti e ai non residenti. La partecipazione è gratuita. Info: Associazione culturale Siderea a.c.g Tel. 349.0777013; www.concorsiletterari.net. Famiglia A TU PER TU CON LE STELLE Monte Bondone. Ore 21-23. Terrazza delle Stelle. Grazie a potenti telescopi e alla guida di esperti operatori, le finestre dell’Universo si aprono a tutti. Tariffa: intero € 3,5 - ridotto € 2,5. Info: Viote del Monte Bondone - Trento Tel. 0461.270311 astronomia@muse.it; www2.muse.it/terrazzadellestelle. Musica CONCERTO ASSOCIAZIONE MOZART ITALIA Riva del Garda. Ore 20.30. Cortile della Rocca. Concerto per 3 pianoforti e orchestra. Info: Associazione Amici della Musica Riva del Garda Tel. 0464.555325. Musica SETTIMANA MOZARTIANA Rovereto. Ore 9. Sala Conferenze Palazzo Fondazione Cassa Risparmio di trento e Rovereto. Convegno di studi mozartiani “Mozart e il Pianoforte” - Coordinatori Piero Rattalino e Giuseppe Calliari. Relatori: P. Rattalino, C. Bolzan, M. Bizzarini, G. Clericetti, A. Montinaro con la partecipazione straordinaria di Alexander Lonquich. Info: Associazione Mozart Italia Tel. 0464.422719; infoami@mozartitalia.org; www.mozartitalia.org. Musica SETTIMANA MOZARTIANA Nogaredo. Ore 17. Palazzo Lodron. Quartetto M. Nostitz con la collaborazione di Davide Sorbello, contrabbasso e Lara Eccher, Achille Fait, corno su musiche di W.A. Mozart: KV 458 e KV 287. Info: Associazione Mozart Italia Tel. 0464.422719; infoami@mozartitalia.org; www.mozartitalia.org.

Musica TRAMONTI Comano terme. Ore 17.30. Castel Restor. Concerto del Duo Lohs Zamboni. Apericena a cura dell’Associazione produttori locali DEGES. Per prenotazioni: APT Tel. 0465.702626; info@visitacomano.it. Musica SOT ALA ZOPA - MOUNTAIN ROCK FESTIVAL Tonadico. Il SAZ è un Festival rock con campeggio gratuito che ogni anno raduna alcune band di rilievo nel panorama alternative italiano sui prati di Primiero per salutare i primi colori dell’autunno e concludere in festa la stagione estiva. SotAlaZopa è un festival diverso perché è eco-sostenibile, coniuga la buona musica con l’amore per la natura ed è immerso nel verde. Per programma dettagliato consultate il sito 2017.sotalazopa.it o l’evento Facebook dedicato. Tradizione FESTIVAL DELLA ZUCCA Levico Terme. Lungo le vie del centro. Le zucche in tutte le loro sfaccettature: dalle infinite varietà con colori, forme e gusti diversi ai diversi modi per lavorarle e dipingerle fino a farle diventare dei simpatici oggetti... Anche in questa occasione laboratori tematici, dimostrazioni di cucina e intrattenimento ruoteranno attorno all’ortaggio protagonista del festival. Info: APT Valsugana - Ufficio di Levico Terme Tel. 0461.727700. Tradizione PARATA NAZIONALE DELLA BANDIERA Riva del Garda. Ore 9. Piazza della Costituzione e Palagarda. 36esima parata nazionale degli sbandieratori, stand enogastronomici e musica. In caso di maltempo le gare si svolgeranno presso il Palagarda. Ingresso gratuito. Info: Lega Italiana Sbandieratori Tel. 347.4322164; www.sbandieratoririva2017.it.

16 SABATO Cultura RIFLESSI SUL LAGO Riva del Garda. Ore 20. Biblioteca civica, bar La Paz e Cortile della Rocca. Prima Edizione del Concorso-Sfida Letteraria per scrittori di tutte le età. L’Associazione Culturale “Siderea acg”,con il patrocinio del Comune di Riva del Garda e in collaborazione con la Biblioteca Civica e il Mag indice la Prima Edizione del Concorso-Sfida Letteraria “Riflessi sul Lago”. Il Concorso è rivolto ai Ragazzi dai 14 ai 18 anni e agli Adulti, senza limiti di età, ai residenti e ai non residenti. La partecipazione è gratuita. Info: Associazione culturale Siderea a.c.g Tel. 349.0777013; www.concorsiletterari.net.

Cultura VISITA GUIDATA GRATUITA ALLA CHIESA DI SAN PANTALEONE A TERLAGO Terlago. In occasione della mostra Viaggi e incontri di un artista dimenticato. Ritrovo presso la chiesa. Info e maggiori dettagli su www.museodiocesanotridentino.it. Escursionismo MUCCANDANDO Valle del Lozen. Ore 9. Passeggiata guidata per accompagnare il rientro delle mandrie dall’alpeggio di Malga Lozen fino a Mezzano, lungo sentieri e strade forestali; merende genuine in Loc. Camp e rientro a Malga Lozen con bus verso le ore 13.00. Possibilità di pranzo presso l’Agritur. Prenotazioni ApT Canal San Bovo, Tel. 0439.719041. Info: www.sanmartino.com. Musica LIKE SONNY Val di Non. Ore 15. Castel Thun. Concerto con: Federico Squassabia, tastiere, elettronica; Marco Frattini, batteria, elettronica; FeDiego Borotti, sax; Fulvio Albano, sax; Emilio Galante, flauto; Alberto Marsico, hammond; Mirko Pedrotti, vibrafono; Enrico Tommasini, batteria. Ingresso gratuito. Info: info@trentinojazz.com; www.trentinojazz.com/page/acquadolce.html. Musica FUCINA ARTE SELLA - FUCINA ROSSA VIVALDISELLA Borgo Valsugana. Ore 14. Malga Costa, Val di Sella. La natura cantata: A. Vivaldi, Le quattro stagioni; Concerti per violino e archi; La tempesta di Mare; Il Gardellino; La Pastorella con Giuliano Carmignola - violino; Sonatori de la Gioiosa Marca. Info, costi e prenotazione (obbligatoria): Tel. 0461.751251 (dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12 ed il giorno del concerto) www.artesella.it. Ingresso: € 25. Lo spettacolo è garantito anche in caso di maltempo, fino ad esaurimento posti. Musica MUSICA A 360GRADI. IL DJ PUOI FARLO ANCHE TU Baselga di Piné. Ore 22. Birreria Steak Speak Stube sul lago delle Piazze. Intrattenimento musicale con birra o vino, cibo e tanto divertimento. Info e prenotazioni: Tel. 0461.557014, 393.0213348, ghimpen@gmail.com, www. ghimpen.it. Musica XXVII RASSEGNA ANTICHI ORGANI E STRUMENTI DELLA VALSUGANA: ORGANO BONATTI 1708 Civezzano. Ore 20.30. Chiesa di S. Maria Assunta. All’interno della rassegna a cura dell’Ensemble

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trentinoappuntamenti Frescobaldi, concerto di Paolo Bougeat, organo, accompagnato dalla Corale di Calceranica al lago, diretta dal Maestro Gianni Martinelli. Verranno eseguite di Dupuis, Paradies, Pietti e repertorio corale. Info: info@ensemblefrescobaldi. it, www.ensemblefrescobaldi.it. Musica 61ª STAGIONE CONCERTISTICA AMICI DELLA MUSICA Riva del Garda. Ore 20.45. Auditorium Conservatorio “F.A. Bonporti”. Recital pianistico del vincitore del Concorso internazionale Premio Roberto Melini edizione 2017. A pagamento. Info: Associazione Amici della Musica Tel. 0464.554444. Musica SETTIMANA MOZARTIANA Rovereto. Ore 20.30. Ristorante Novecento. Tafelmusik con il Quintetto Indaco, Margriet Buchberger, soprano; Davide Giangregorio, basso baritono; Corrado Ruzza, pianoforte. Info: Associazione Mozart Italia Tel. 0464.422719; infoami@mozartitalia.org; www. mozartitalia.org. Musica SETTIMANA MOZARTIANA Borgo Valsugana. Ore 20.45. Teatro Parrocchiale. Trainini Cello Ensemble, direttore Roberto Trainini su musiche di W.A. Mozart, C.A. Piatti, K. Popper, N. Paganini e G. Fauré. Info: Associazione Mozart Italia Tel. 0464.422719; infoami@mozartitalia.org; www. mozartitalia.org. Musica CONCERTO D’AUTUNNO Tesero. Ore 20.30. Sala Bavarese. Concerto d’autunno dell’Associazione Giuliano per l’Organo di Tesero. Info: Apt Val di Fiemme www.visitfiemme.it.

intrattenimento ruoteranno attorno all’ortaggio protagonista del festival. Info: APT Valsugana - Ufficio di Levico Terme Tel. 0461.727700. Tradizione DAL LAGORAI AL MARE: FESTA DELLA TRANSUMANZA PieveTesino. Una grande festa in occasione dell’arrivo in Tesino delle pecore dopo l’alpeggio estivo tra i ricchi pascoli sulle montagne del Lagorai, che scendono per poi spostarsi verso il mare. Info: APT Valsugana, Ufficio di Castello Tesino Tel. 0461.593322; castellotesino@visitvalsugana.it. Tradizione FESTIVAL ARTI MARZIALI Cinte tesino. Ore 15. Tempio buddista. Info: APT Valsugana Castello Tesino Tel. 0461.727730; castellotesino@visistvalsugana.it. Tradizione PARATA NAZIONALE DELLA BANDIERA Riva del Garda. Ore 9. Piazza della Costituzione e Palagarda. 36esima parata nazionale degli sbandieratori, stand enogastronomici e musica. In caso di maltempo le gare si svolgeranno presso il Palagarda. Ingresso gratuito. Info: Lega Italiana Sbandieratori Tel. 347.4322164; www.sbandieratoririva2017.it. Tradizione LA DESMONTEGAD DI DAIANO Daiano. Ore 12. Località Pozal, campo sportivo. Discesa dall’alpeggio delle mucche. A seguire pranzo alpino e ballo con il gruppo “Pazedins”. Info: Apt Val di Fiemme www.visitfiemme.it.

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Musica SOT ALA ZOPA - MOUNTAIN ROCK FESTIVAL Tonadico. Il SAZ è un Festival rock con campeggio gratuito che ogni anno raduna alcune band di rilievo nel panorama alternative italiano sui prati di Primiero per salutare i primi colori dell’autunno e concludere in festa la stagione estiva. SotAlaZopa è un festival diverso perché è eco-sostenibile, coniuga la buona musica con l’amore per la natura ed è immerso nel verde. Per programma dettagliato consultate il sito 2017.sotalazopa.it o l’evento Facebook dedicato.

Cultura RIFLESSI SUL LAGO Riva del Garda. Ore 20. Biblioteca civica, bar La Paz e Cortile della Rocca. Prima Edizione del Concorso-Sfida Letteraria per scrittori di tutte le età. L’Associazione Culturale “Siderea acg”,con il patrocinio del Comune di Riva del Garda e in collaborazione con la Biblioteca Civica e il Mag indice la Prima Edizione del Concorso-Sfida Letteraria “Riflessi sul Lago”. Il Concorso è rivolto ai Ragazzi dai 14 ai 18 anni e agli Adulti, senza limiti di età, ai residenti e ai non residenti. La partecipazione è gratuita. Info: Associazione culturale Siderea a.c.g Tel. 349.0777013; www.concorsiletterari.net.

Tradizione FESTIVAL DELLA ZUCCA Levico Terme. Lungo le vie del centro. Le zucche in tutte le loro sfaccettature: dalle infinite varietà con colori, forme e gusti diversi ai diversi modi per lavorarle e dipingerle fino a farle diventare dei simpatici oggetti... Anche in questa occasione laboratori tematici, dimostrazioni di cucina e

Cultura VISITA GUIDATA ALLA MOSTRA “VIAGGI E INCONTRI DI UN ARTISTA DIMENTICATO. IL RINASCIMENTO DI FRANCESCO VERLA” Trento. Viaggi e incontri di un artista dimenticato. Il Rinascimento di Francesco Verla è la prima mostra

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mai dedicata a questo singolare pittore, noto per lo più agli studiosi, ma poco al grande pubblico. Un invito a riscoprire l’artista attraverso le sue opere, alcune delle quali restaurate per l’occasione: soavi dipinti ispirati al celebre Pietro Perugino e bizzarri fregi a grottesche popolati da creature fantastiche e misteriose. L’appuntamento è fissato per le ore 16.00 presso la biglietteria del Museo Diocesano. La partecipazione è libera e non necessita di prenotazione. Costo compreso nel biglietto d’ingresso al Museo. Info e maggiori dettagli su www.museodiocesanotridentino.it. Enogastronomia SPÄTZLI IN PIAZZA Canal San Bovo. Ore 9.30. Centro Paese. Degustazione di vari tipi di spätzli e dolci della tradizione. Musica dal vivo e mercatino di prodotti tipici. Info: www.sanmartino.com. Famiglia A OCCHI CHIUSI AL GIARDINO - VISITA GUIDATA Monte Bondone. Giardino Botanico Alpino Viote. Alla scoperta dell’universo botanico solo con olfatto, tatto e gusto e l’ausilio di bende oscuranti per gli occhi. Tariffa € 1 (oltre al biglietto d’ingresso). Info: Viote del Monte Bondone - Trento Tel. 0461.948050 o 0461.270311; giardino.botanico@ muse.it; www2.muse.it/giardinobotanico. Musica LIKE SONNY Pergolese. Ore 16. Cantina Pisoni. Concerto con: Federico Squassabia, tastiere, elettronica; Marco Frattini, batteria, elettronica; FeDiego Borotti, sax; Fulvio Albano, sax; Emilio Galante, flauto; Alberto Marsico, hammond; Mirko Pedrotti, vibrafono; Enrico Tommasini, batteria. Ingresso gratuito. Info: info@trentinojazz.com; www.trentinojazz.com/page/acquadolce.html. Musica CANTANDO IL LAGORAI Scurelle. Ore 11.30. Rifugio Caldenave. Ammirare gli splendidi paesaggi ascoltando le voci della montagna. Concerto con il Coro Val Bronzale. Ingresso libero. Info: APT Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Musica FUCINA ARTE SELLA - FUCINA ROSSA VIVALDISELLA Borgo Valsugana. Ore 11. Malga Costa, Val di Sella. La natura cantata: A. Vivaldi, Le quattro stagioni; Concerti per violino e archi; La tempesta di Mare; Il Gardellino; La Pastorella con Giuliano Carmignola - violino; Sonatori de la Gioiosa Marca. Info, costi e prenotazione (obbligatoria): Tel. 0461.751251 (dal lunedì al venerdì dalle 8 al-

le 12 ed il giorno del concerto) www.artesella.it. Ingresso: € 25. Lo spettacolo è garantito anche in caso di maltempo, fino ad esaurimento posti. Musica CORALE ALTRE TERRE Altavalle (Rifugio Potzmauer a Grumes). Ore 11. Musica e spettacolo con la Corale Altre Terre. Info: 333.7771211, 338.7033945, rifugioleo@gmail.com. Musica SETTIMANA MOZARTIANA Ala. Ore 17. Palazzo de Pizzini. Yuko Hisamoto, fortepiano su musiche di W.A. Mozart: KV 397, KV 352, KV 331, KV 332, KV 333. Info: Associazione Mozart Italia Tel. 0464.422719; infoami@mozartitalia.org; www.mozartitalia.org. Musica SETTIMANA MOZARTIANA Rovereto. Ore 20.45. Teatro Zandonai. Concerto con l’Orchestra Giovanile Trentina con Andrea Fuoli, direttore; Roberto Cappello, Alexander Romanovsky e Alberto Nosè, pianoforte su musiche di W.A. Mozart: Concerto per tre pianoforti e orchestra KV 242. Info: Associazione Mozart Italia Tel. 0464.422719; infoami@mozartitalia.org; www.mozartitalia.org. Tradizione FESTIVAL DELLA ZUCCA Levico Terme. Lungo le vie del centro. Le zucche in tutte le loro sfaccettature: dalle infinite varietà con colori, forme e gusti diversi ai diversi modi per lavorarle e dipingerle fino a farle diventare dei simpatici oggetti... Anche in questa occasione laboratori tematici, dimostrazioni di cucina e intrattenimento ruoteranno attorno all’ortaggio protagonista del festival. Info: APT Valsugana - Ufficio di Levico Terme Tel. 0461.727700. Tradizione DAL LAGORAI AL MARE: FESTA DELLA TRANSUMANZA PieveTesino. Una grande festa in occasione dell’arrivo in Tesino delle pecore dopo l’alpeggio estivo tra i ricchi pascoli sulle montagne del Lagorai, che scendono per poi spostarsi verso il mare. Il gregge accompagnato dai pastori si avventura in mezzo alle vie di Pieve Tesino in una splendida festa fatta di semplicità, colore e genuinità, dove si può ritrovare la gioia di vivere della gente di montagna. Info: APT Valsugana, Ufficio di Castello Tesino Tel. 0461.593322; castellotesino@visitvalsugana.it. Tradizione FESTIVAL ARTI MARZIALI Cinte tesino. Ore 15. Tempio buddista. Info: APT Valsugana Castello Tesino Tel. 0461.727730; castellotesino@visistvalsugana.it.


trentinoappuntamenti Tradizione LA DESMALGADA Bedollo. Dalle ore 10.. Centro Polifunzionale di Centrale. Festa il rientro in stalla del bestiame che ha passato l’estate in malga. Da non perdere la sfilata con le mucche addobbate a festa! Inoltre prodotti caseari, tipici e artigianali, gustosi piatti e musica folkloristica. Programma dettagliato sul sito www.visitpinecembra.it. Info: 0461 557028. Tradizione PARATA NAZIONALE DELLA BANDIERA Riva del Garda. Ore 9. Piazza della Costituzione e Palagarda. 36esima parata nazionale degli sbandieratori, stand enogastronomici e musica. In caso di maltempo le gare si svolgeranno presso il Palagarda. Ingresso gratuito. Info: Lega Italiana Sbandieratori Tel. 347.4322164; www.sbandieratoririva2017.it.

18 LUNEDÌ Famiglia VISITA GUIDATA ALLE COLTIVAZIONI BIOLOGICHE Cavalese. Ore 10. Vivaio forestale Lagorai a Masi di Cavalese. Accompagnati da chi ci lavora, alla scoperta di un metodo di coltivazione naturale, che non usa prodotti chimici. Info: Apt Val di Fiemme Tel. 0462.241111; www. visitfiemme.it.

19 MARTEDÌ Cultura RILKE PROMENADE Arco. Ritrovo: Ore 9. Palazzo Panni. Passeggiata letteraria “fuori dal tempo” con Rainer Maria Rilke sulla rupe di Castel d’Arco: il Professor Franco Farina, ideatore e performer, ricreerà le emozionanti atmosfere del Kurort suggerite dai versi primaverili di Rainer Maria Rilke concepiti ad Arco sullo scorcio dell’Ottocento. € 8,00. Prenotazioni: entro le h. 17.00 del giorno precedente l’escursione. Info: APT Garda Trentino Tel. 0464.554444; www.gardatrentino.it. Famiglia PIANTE OFFICINALI, COMMESTIBILI E VELENOSE - VISITA GUIDATA Monte Bondone. Ore 11. Giardino Botanico Alpino Viote. Un percorso tra erbe officinali, specie alpine mangerecce e insospettabili piante velenose: dai rimedi erboristici tradizionali fino alla moderna fitoterapia. Tariffa € 1 (oltre al biglietto d’ingresso). Info: Viote del Monte Bondone - Trento Tel. 0461.948050 o 0461.270311; giardino.botanico@muse.it; www2.muse.it/giardinobotanico.

Musica I MARTEDÌ DELLE BAND MAUDE Trento. Ore 20.45. Giardino della Predara. Serata rock. Opening band: Subcutanea. Ingresso libero. Info: www.centrosantachiara. it; n. verde 800.013952. Musica SOLO... PIÙ PIANO RoncegnoTerme. Ore 21. Palace Hotel, Salone delle Feste. Letizia Michielon, pianoforte su musiche di Chopin, Beethoven, Michielon. Ingresso gratuito. Info e maggiori dettagli su www.piupiano.it.

21 GIOVEDÌ Cultura - Libri FRANCESCA MELANDRI Borgo Valsugana, Auditorium del Polo Scolastico. La scritrice romana presenta in anteprima il suo nuovo romanzo “Sangue giusto” (Rizzoli). Presenta: Pino Loperfido. Info: tel. 3282160471. Folklore GRAN FESTA DEL DESMONTEGAR - MOSTRA BOVINA Fiera di Primiero. Stazione delle Corriere, dal mattino. Il lungo fine settimana della Gran Festa del Desmontegar, che permette di scoprire usi tradizioni di un tempo passato, inizia con la Mostra Concorso Bovina in cui gli Allevatori di Primiero e Vanoi portano in piazza le loro bovine più belle. Non solo mucche e vitellini ma anche imponenti cavalli di razza Noriker e dolci Avelignesi. Info: www.sanmartino.com.

22 VENERDÌ Cultura ALLA SCOPERTA DI TRIDENTUM. LA CITTÀ SOTTERRANEA Trento. Alla scoperta di Tridentum. La città sotterranea è un itinerario archeologico nel centro di Trento che porterà alla scoperta dei principali siti archeologici dell’antica Tridentum romana. Partecipazione 4 euro, prenotazione obbligatoria entro le ore 12 del giorno dell’iniziativa tel. 0461.230171, max 35 partecipanti. Info e maggiori dettagli su www.museodiocesanotridentino.it. Enogastronomia GRAN FESTA DEL DESMONTEGAR - EL MARENDOL DEL MAZAROL San Martino di Castrozza. Centro paese, dal mattino. Colazione golosa sotto le Pale di san Martino con buffet sul Piazzale Sass Maor a base di prodotti genuini, benvenuto e racconto della leggenda del Mazaròl. Si prosegue con “Uomini e bestie in cammino”, passeggiata letteraria con l’autore Giancarlo Ferron nei dintorni del paese e rientro in Piazzatta la Crodaroi

dove ci sarà un Cheesenic a “pan e formai” con verdure, formaggi, salumi, dove ognuno si prepara il proprio “panino del malgaro” secondo i propri gusti. Info e prenotazioni: Tel. 0439.768867. Info: www.sanmartino.com. Enogastronomia GRAN FESTA DEL DESMONTEGAR - AGRITUR IN PIAZZA Transacqua. Dalle 16.30 alle 19.30. Il caratteristico mondo degli agriturismi scende a Primiero tra le vie del borgo di Transacqua, dove per l’occasione si possono vedere gli animali della stalla e dell’aia, osservare come avviene la mungitura delle mucche e scoprire il magico mondo del latte e dei formaggi. Protagonisti quest’anno saranno i salumi. Ad Agritur in Piazza sono presenti anche piccole aziende agricole e artigianali locali che presentano e raccontano i prodotti di propria produzione. Ospiti speciali di Agritur in Piazza saranno le Aziende agricole di Norcia e dintorni. Info: www.sanmartino.com. Famiglia A TU PER TU CON LE STELLE Monte Bondone. Ore 21-23. Terrazza delle Stelle. Grazie a potenti telescopi e alla guida di esperti operatori, le finestre dell’Universo si aprono a tutti. Tariffa: intero € 3,5 - ridotto € 2,5. Info: Viote del Monte Bondone - Trento Tel. 0461.270311 astronomia@muse.it; www2.muse.it/terrazzadellestelle. Laboratorio LAVALI CON L’ACQUA? LEVALI DALL’ACQUA! Levico Terme. Autoproduzione di sapone e detergenti per la persona e per una casa più naturale ed ecologica. Cosa portare: barattolo plastica (tipo ricotta o yogurt). A cura di Michela Luise. Ritrovo presso la serra del Parco, dalle ore 15.30 per circa 2,5 ore. Partecipazione gratuita e frequenza libera. Massimo 15 partecipanti. Iscrizioni entro il giorno prima dell’inizio del corso presso uffici APT Valsugana Te l . 0 4 6 1. 7 2 7 7 0 0 - Te l . 0461.706824; info@visitvalsugana.it. Musica CONCERTO CORO CASTEL SAT SEZIONE ARCO Arco. Ore 21. Cantina Marchetti. Ingresso gratuito. Info: Coro Castel Sat sez. Arco. Tel. 0464.519206 www.corocastelarco.weebly.com. Tradizione CHIESA DELLA NATIVITÀ DI MARIA Borgo Valsugana. Ore 20.30. Chiesa della natività di Maria. Sandro Carnelos, organo Coro Schola Ausuganea, direttore Attilio Zottele su musiche di Moretti, Opel, Dubois, Parker, Canto Gregoriano. Per informazioni: APT

Valsugana - Tel. 0461.727740; borgovalsugana@visitvalsugana.it.

23 SABATO Cultura GIORNATA EUROPEE DEL PATRIMONIO Trento. Durante la giornata di sabato 23 settembre il museo sarà aperto con orari e costi ordinari (10.00 - 13.00 e 14.00 - 18.00). La partecipazione alla visita è compresa nel biglietto d’ingresso e non serve la prenotazione. Info e maggiori dettagli su www.museodiocesanotridentino.it. Cultura FORTE POZZACCHIO Trambileno. Forte Pozzacchio. Ore 15.30 visita guidata famiglie con ACR Il Forte (consigliata prenotazione 345-1267009). Enogastronomia MENU LEDRO AUTUNNO Val di Ledro. Viola, la patata della Valla di Ledro. Menu Ledro è un iniziativa promossa dal Consorzio per il Turismo Valle di Ledro e dai ristoratori della Valle per fa conoscere i sapori e i piatti della cucina locale cucinati dai nostri chef con prodotti locali o trentini. I ristoratori che aderiscono garantiscono una cucina casalinga e di qualità, oltre all’uso di prodotti della Valle di Ledro e del Trentino. Info: Consorzio Valle di Ledro Tel. 0464.591222; www.vallediledro.com/ledrofood. Escursionismo GRAN FESTA DEL DESMONTEGAR - EN DI’ AL MASO Val Canali. Villa Welsperg, dal mattino. Passeggiata guidata con partenza alla Villa Welsperg sede del Parco di Paneveggio Pale di San Martino attraverso i masi ed i prati della Val Canali. Lungo il tragitto verranno predisposti ambienti agresti, lavorazioni tradizionali degustazioni di prodotti tipici laboratori per grandi e piccini e tante sorprese ancora. Prenotazione obbligatoria Tel. 0439.62407. Info: www.sanmartino.com. Musica MUSICA A 360GRADI. IL DJ PUOI FARLO ANCHE TU Baselga di Piné. Ore 22. Birreria Steak Speak Stube sul lago delle Piazze. Intrattenimento musicale con birra o vino, cibo e tanto divertimento. Info e prenotazioni: Tel. 0461.557014, 393.0213348, ghimpen@gmail.com, www. ghimpen.it. Tradizione 60^ FESTA DELL’UVA Giovo. Loc. Verla. 3^ edizione della Gibostorica, la ciclo storica dedicata al campione Gilberto Simoni e al paesaggio della Valle di Cembra. Info: info@festadelluva. tn.it, www.festadelluva.tn.it, Tel. 0461.683110.

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trentinoappuntamenti 24 DOMENICA GRAN FESTA DEL DESMONTEGAR Primiero. La discesa del bestiame dagli alpeggi estivi era un tempo una sorta di rito collettivo. Questo orgoglio contadino forte e radicato viene ancora oggi celebrato con una grande sfilata, un lungo e colorato corteo che attraversa i centri storici di Primiero. E la festa prosegue anche nel pomeriggio con premiazioni, musica, mercatini e visite guidate. Info: www. sanmartino.com. Cultura GIORNATA EUROPEE DEL PATRIMONIO Trento. Nel corso della giornata il museo sarà aperto con orari e costi ordinari (10.00 - 13.00 e 14.00 - 18.00). Alle ore 16.00 è prevista una visita guidata alle collezioni del museo e alla mostra Viaggi e incontri di un artista dimenticato. La partecipazione alla visita è compresa nel biglietto d’ingresso e non serve la prenotazione. Info e maggiori dettagli su www.museodiocesanotridentino.it. Cultura FORTE POZZACCHIO Trambileno. Forte Pozzacchio. Ore 14.00 visita guidata con ACR Il Forte (consigliata prenotazione 345-1267009). Ore 16.00 visita guidata con ACR Il Forte (consigliata prenotazione 345-1267009). Enogastronomia MENU LEDRO AUTUNNO Val di Ledro. Viola, la patata della Valla di Ledro. Menu Ledro è un iniziativa promossa dal Consorzio per il Turismo Valle di Ledro e dai ristoratori della Valle per fa conoscere i sapori e i piatti della cucina locale cucinati dai nostri chef con prodotti locali o trentini. I ristoratori che aderiscono garantiscono una cucina casalinga e di qualità, oltre all’uso di prodotti della Valle di Ledro e del Trentino. Info: Consorzio Valle di Ledro Tel. 0464.591222; www.vallediledro.com/ledrofood. Escursionismo ALL’IDEA DI QUEL METALLO Bedollo. Ore 14.30. Loc. Acqua Fredda. Visita guidata al sito e attività di archeologia sperimentale per bimbi e adulti con l’archeometallurgo Enrico Belgrado, per scoprire i segreti della lavorazione dei metalli. A seguire visita alla riserva naturale circostante con Paola Barducci. Partecipazione gratuita. Info e iscrizioni: Tel. 0461.557028. Famiglia A OCCHI CHIUSI AL GIARDINO - VISITA GUIDATA Monte Bondone. Giardino Botanico Alpino Viote. Alla scoperta dell’universo botanico solo con olfatto, tatto e gusto e l’ausilio di bende oscuranti per gli occhi. Tariffa € 1 (oltre al biglietto d’ingresso). Info: Viote del Monte Bon-

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done - Trento Tel. 0461.948050 o 0461.270311; giardino.botanico@ muse.it; www2.muse.it/giardinobotanico. Montagna LA 30 TRENTINA - GARA INTERNAZIONALE DI CORSA Levico Terme. Ore 10. Partenza da V. Emanuele. Gara internazionale su strada di 30 km e gara di staffetta Duo Half 2x15 km. L’emozione di correre per 30 km sulle rive dei due laghi della Valsugana, circondati da fantastici paesaggi trentini. Info e iscrizioni: www.latrentatrentina.com; info@latrentatrentina.com. Musica BANDE IN VETTA - CORPO MUSICALE DI GARDOLO Scurelle. Ore 12. Val Campelle Rifugio Conseria. Info e programma dettagliato: www.federbandetrentine.it. Musica BANDE IN VETTA - BANDA MUSICALE S. LORENZO E DORSINO Pozza di Fassa. Ore 12. Rifugio Gardeccia. Info e programma dettagliato: www.federbandetrentine.it. Tradizione FESTA DELL’UVA: GRANDE SFILATA DEI CARRI ALLEGORICI Giovo. Ore 14.30. Loc. Verla. Corteo dei carri allegorici in concorso, accompagnati da gruppi musicali e folkloristici. La sfilata sarà aperta dai ciclo-storici della Gibostorica con mezzi d’epoca e figuranti. Info: info@festadelluva.tn.it, www. festadelluva.tn.it,Tel. 0461.683110.

25 LUNEDÌ Famiglia VISITA GUIDATA ALLE COLTIVAZIONI BIOLOGICHE Cavalese. Ore 10. Vivaio forestale Lagorai a Masi di Cavalese. Accompagnati da chi ci lavora, alla scoperta di un metodo di coltivazione naturale, che non usa prodotti chimici. Info: Apt Val di Fiemme Tel. 0462.241111; www. visitfiemme.it. Tradizione RADUNO D’AUTO D’EPOCA Riva del Garda. Piazza Tre Novembre. Il Lago di Garda, uno degli angoli più belli del mondo, sarà lo scenario di ADAC Gardasee Klassik, evento internazionale proposto all’esclusivo mondo degli appassionati di auto d’epoca di molte nazioni europee. Info: www. gardasee-klassik.de.

26 MARTEDÌ Famiglia CASCATA VARONE SULLE ORME DI THOMAS MANN Varone. Visita alla Cascata del Varone. Il prof. Franco Farina, ispirandosi alle parole di Thomas Mann, farà rivivere ai partecipanti le emozioni dell’autore tedesco davanti a questo spettacolo della natura davvero mozzafiato. € 10,00. Prenotazioni: entro le h. 17.00 del giorno precedente l’escursione. Info: APT Garda Trentino Tel: 0464554444 www.gardatrentino.it. Musica I MARTEDÌ DELLE BAND GIOVANNI DALLAPÉ Trento. Ore 20.45. Giardino della Predara. Serata cantautorato. Opening band: Joe Cova. Ingresso libero. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952. Musica FLAUTO... PIÙ PIANO Roncegno Terme. Ore 21. Palace Hotel, Salone delle Feste. Con Giuseppe Nova, flauto e Giorgio Costa, pianoforte su musiche di Cécile Chaminade, Donizetti, Rossini. Ingresso gratuito. Info e maggiori dettagli su www.piupiano.it. Tradizione RADUNO D’AUTO D’EPOCA Riva del Garda. Piazza Tre Novembre. Il Lago di Garda, uno degli angoli più belli del mondo, sarà lo scenario di ADAC Gardasee Klassik, evento internazionale proposto all’esclusivo mondo degli appassionati di auto d’epoca di molte nazioni europee. Info: www. gardasee-klassik.de.

27 MERCOLEDÌ Tradizione RADUNO D’AUTO D’EPOCA Riva del Garda. Piazza Tre Novembre. Il Lago di Garda, uno degli angoli più belli del mondo, sarà lo scenario di ADAC Gardasee Klassik, evento internazionale proposto all’esclusivo mondo degli appassionati di auto d’epoca di molte nazioni europee. Info: www. gardasee-klassik.de.

28 GIOVEDÌ Tradizione RADUNO D’AUTO D’EPOCA Riva del Garda. Piazza Tre Novembre. Il Lago di Garda, uno degli angoli più belli del mondo, sarà lo scenario di ADAC Gardasee Klassik, evento internazionale proposto all’esclusivo mondo degli appassionati di auto d’epoca di molte nazioni europee. Info: www. gardasee-klassik.de.

29 VENERDÌ Famiglia A TU PER TU CON LE STELLE Monte Bondone. Ore 21-23. Terrazza delle Stelle. Grazie a poten-

ti telescopi e alla guida di esperti operatori, le finestre dell’Universo si aprono a tutti. Tariffa: intero € 3,5 - ridotto € 2,5. Info: Viote del Monte Bondone - Trento Tel. 0461.270311 astronomia@muse.it; www2.muse.it/terrazzadellestelle. Teatro MOENA “LA GRAN VERA” CATERINA Moena. Ore 21. Teatro Navalge. Spettacolo di narrazione e canto sul tema della Grande Guerra. Info: Moena Perla Alpina Tel. 0462.565038; www.visitmoena.it.

30 SABATO Cultura FORTE POZZACCHIO Trambileno. Forte Pozzacchio. Ore 16.00 inaugurazione progetto fotografico “sillabario per una guerra” di Antonio Cunico. Famiglia VICOLRAN Arco. Ore 16. Prenderà il via da piazzale Segantini la terza edizione della Vicolran, passeggiata rigorosamente non competitiva, di 3,333,33 chilometri (gli ultimi 30 cm vanno coperti con un balzo) con percorso interamente ricavato tra le vie del centro storico. La lunghezza non è casuale e prende ironicamente spunto dalla “Run 5.30” che si svolge l’estate a Riva. Al termine Oktoberfest con panini e birra. Info: Gruppo Costruttori Associati Arco Tel. 0464.554444. Musica VIOLINO... PIÙ PIANO Villalagarina. Ore 21. Palazzo Libera. Con Michael Stüve, violino e Monique Cìola, pianoforte su musiche di Franziska Lebrun, Ladurner, Beethoven. Ingresso gratuito. Ingresso gratuito. Info e maggiori dettagli su www.piupiano.it. Musica MUSICA A 360GRADI. IL DJ PUOI FARLO ANCHE TU Baselga di Piné. Ore 22. Birreria Steak Speak Stube sul lago delle Piazze. Intrattenimento musicale con birra o vino, cibo e tanto divertimento. Info e prenotazioni: Tel. 0461.557014, 393.0213348, ghimpen@gmail.com, www. ghimpen.it. Musica CONCERTO CORO CASTEL SAT SEZIONE ARCO Arco. Ore 20.30. Casinò. Ingresso gratuito. Info: Coro Castel Sat sez. Arco. Tel. 0464.519206 www.corocastelarco.weebly.com. Musica SUD SOUND SYSTEM IN CONCERTO Caldonazzo. Ore 20.45. Loc. Lochere. Apertura concerto con i Rebel Rootz.


PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

COMUNE DI TRENTO

22-23-24 SETTEMBRE 2017 TRENTO PIAZZA FIERA

ore 10.00-22.00 - INGRESSO LIBERO

Editori, autori e librai incontrano i lettori VENERDÌ 22 SETTEMBRE Ore 10.00 Ore 11.00 Ore 12.00 Ore 15.00 Ore 16.00

Ore 17.00 Ore 18.00 Ore 19.00 Ore 20.30 Ore 22.00

Apertura mostra INAUGURAZIONE UFFICIALE BRINDISI INAUGURALE CURCU & GENOVESE presenta “L’ombrello vagamondo” di Fabio Peterlongo. PUBLISTAMPA presenta Un’altra educazione è possibile” di Daniela Scandurra. Presenta Violetta Plotegher, Assessora Provinciale e Vicepresidente del Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani. IL MARGINE presenta “Lo schiaffo di don Milani” di Piergiorgio Reggio. Dialogano con l’autore Alberto Conci, insegnante, e Lorenzo Dellai, gruppo Milani. REVERDITO presenta CYBERBULLISMO di Mauro Berti, Serena Valorzi, Michele Facci. VITA TRENTINA presenta “Cinque pani d’orzo” di Fraternità “Gesù Risorto” di Tavodo. Dialoga con gli autori Diego Andreatta, direttore di Vita Trentina. I LIBRI DI MEDITA IN 30 SECONDI Viaggio scanzonato tra le novità della Mostra (e non solo) in compagnia di Carlo Martinelli Chiusura mostra

SABATO 23 SETTEMBRE Ore 10.00 Apertura mostra Ore 10/12 LABORATORIO DI DISEGNO con FABIO VETTORI. Fabio Vettori racconterà la sua storia artistica e professionale, disegnerà per voi le sue mitiche formiche e insegnerà anche a voi a disegnarle! Sarà fornita gratuitamente una teca con matite colorate e diploma di partecipazione. Dai 6 anni in su. Massimo 25 posti. Iscrizione gratuita presso la cassa della mostra venerdì 22 settembre dalle ore 11 alle ore 20, fino ad esaurimento posti. Non è ammessa alla stessa persona l’iscrizione ai due laboratori. Ore 15.00 FONDAZIONE MUSEO STORICO presenta ”Concreta proletaria solidale: la sinistra trentina e la questione autonomistica nelle fonti giornalistiche (1945-1948)” di Lorenzo Gardumi. Presentano: Vincenzo Calì e Roberto Colletti. Ore 16.00 VALENTINA TRENTINI, EDITORE presenta “Quando le favole di danzano in testa” di Francesca Gozzi. Illustrazioni di Antonia Battaglia.

Ore 17.00 Ore 18.00 Ore 19.00

Ore 20.30 Ore 22.00

VALENTINA TRENTINI, EDITORE presenta “Quasi poesie, ma soprattutto d’amore” di Massimo Lazzeri. CURCU & GENOVESE presenta “Maria Teresa d’Austria” di Licia Campi Pezzi. FONDAZIONE MUSEO STORICO presenta”La stabilità dell’equilibrio: l’ingegnere Giuseppe Maria Ducati e il tema della difesa del suolo in area trentina nel corso dell’Ottocento” di Mario Cerato. Presenta: Luigi Blanco. I LIBRI DI MEDITA IN 30 SECONDI Viaggio scanzonato tra le novità della Mostra (e non solo) in compagnia di Carlo Martinelli Chiusura mostra

DOMENICA 24 SETTEMBRE Ore 10.00 Apertura mostra Ore 10/12 LABORATORIO DI DISEGNO con FABIO VETTORI. Fabio Vettori racconterà la sua storia artistica e professionale, disegnerà per voi le sue mitiche formiche e insegnerà anche a voi a disegnarle! Sarà fornita gratuitamente una teca con matite colorate e diploma di partecipazione. Dai 6 anni in su. Massimo 25 posti. Iscrizione gratuita presso la cassa della mostra venerdì 22 settembre dalle ore 11 alle ore 20, fino ad esaurimento posti. Non è ammessa alla stessa persona l’iscrizione ai due laboratori. Ore 16.00 IL MARGINE presenta “ Trento città del coniglio” di Giorgio Antoniacomi. Con l’autore dialoga Paolo Ghezzi, casa editrice Il Margine Ore 17.00 REVERDITO presenta FEMMINICIDIO di Marco Monzani, Marcello Paiar. Maristella Paiar. Ore 18.00 PUBLISTAMPA presenta A casa nel mondo di Nadia Beber. Presenta Marcello Farina La presentazione di questo libro sarà preceduta da una breve illustrazione di “A”, silent book di Pavel Čech. Quest’ultima sarà a cura di Libera Gabriele, insegnante Ore 22.00 Chiusura della sesta edizione

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trentinomatrimoni SOLO PER I NOSTRI LETTORI, QUESTO MESE LE NOZZE DI SILVIA CON MATTIA E ENRICA CON MATTEO

I MATRIMONI DEL MESE

Lei Nome: Silvia Età: 35 Nata: Trento Residente: Trento Scarpe: Voodoo - Trento Parrucchiere: Hair Lab Creation - Rovereto

Lui Nome: Mattia Età: 37 Nato: Trento Residente: Trento Vestito: Sorelle Ramonda - Trento Barbiere: Figaro Salone Uomo Scarpe: Calz. Pedrotti - Trento 106

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trentinomatrimoni Matrimonio: Data: Luogo: Invitati: Ricevimento: Catering: Torta: Fiori e Bouquet: Video: Viaggio di nozze:

Religioso 2 giugno 2017 SS. Pietro e Paolo - Trento 80 Cantine Endrizzi - S. Michele A/A Livio Catering Pasticceria Bertelli - Trento Flaviana’s Creations E. Santinelli - Riva del Garda Giappone, 12 giorni

Servizio fotografico: Roberta Pisoni www.robertapisoni.it

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trentinomatrimoni Matrimonio: Data: Luogo: Ricevimento: Catering: Invitati: Anelli: Fiori e bouquet: Torta: Intrattenimenti: Viaggio di nozze: Vivranno a:

Civile 23 luglio 2017 Castel Pietra - Calliano Castel Pietra - Calliano Buonissimo - Davide Martini 100 Omodeo - Rovereto Giardino - Borgo Sacco Bologna - Mori A. Righetti + Mago Magico Camillo vedremo... Già convivono a Cornalè

Servizio fotografico: Antonella Trinco

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trentinomatrimoni

Lei

Lui

Nome: Enrica Anni: 25 Nato a: Rovereto Residente a: Cornalè d’Isera Vestito e scarpe: Primula Sposa - Rovereto Parrucchiere: Salone Claudio - Rovereto Truccatore: Belle Naturalmente - Rovereto Occupazione: Commessa

Nome: Matteo Anni: 39 Nato a: Milano Residente a: Cornalè d’Isera Barbiere: Antonio Tomasi HLC - Rovereto Occupazione: Tabaccaio

Figli

Giulia (9), Giulia (5) e Niccolò (2)

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UNA GRANDISSIMA FESTA IN UNA PICCOLISSIMA CASA CON LA GIUSEPPINA

MONCLASSICO, EVA ESTER GIOVANNINI E LE SUE POESIE Eva Ester Giovannini e il lettore Aurelio Micheloni

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olto divertente e di sano spirito giocoso è stata la festa in casa di Giuseppina che, per ricambiare gli inviti degli amici dell’alta moda nelle loro lussuose ville con immensi giardini e splendide piscine, ha deciso di invitarne dieci alla volta nella sua piccola casa colma di amore. Appena entrati in casa, in coro unanime, gli ospiti hanno esclamato: “Non sono mai stato in una casa così piccola”. Giuseppina li ha condotti sul terrazzino, spiegando che quello è il suo giardino. Ha poi mostrato una bacinella d’acqua precisando che quella è la sua piscina, ed è stato tutto un coro di risate. Infine, ha concluso che il segreto della felicità è che bisogna sapersela costruire, accontentandosi del poco che si possiede, come spesso dice don Andrea, parroco del Duomo di Trento: “Il nostro ruolo è essere annunciatori della speranza e con essa e con il sorriso si riesce ad andare sempre avanti”.

1. Clara, Michela, Sonia, Giuseppina, Franca, Laura, Nicole e Karin; 2. Katherine e Giuseppina; 3. Lena, Giuseppina e Gioia; 4. Angie, Giuseppina e Adela. 110

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a bella cornice del paese di Monclassico ha ospitato, all’hotel Holiday, recentemente un gruppo di pensionati di San Giuliano Milanese. Dopo le visite alle oltre 50 meridiane del paese, al laghetto biologico, qualche gita organizzata per Bolzano e Merano, le serate musicali, le partite di scopone o di briscola, quest’anno è stata data la possibilità all’ASTAA di presentare il secondo volume di poesie, racconti, aforismi della scrittrice e pittrice Eva Ester Giovannini: autrice con un blasone documentato per aver vinto premi, presentato autori, organizzate sue mostre di quadri, partecipato a rassegne di teatro per i coetanei. Da anni partecipa ai concorsi nazionali della Fenacom 50 & PIU’ di Roma con poesie e racconti, altre volte con suoi dipinti. “Ho sempre costruito l’Amore” è il titolo del voluminoso suo secondo libro che raccoglie pure foto delle diverse tappe della “carriera artistica” al seguito prima dei corsi associativi, poi di pittori come Giosuè Lombardi, Alberto Valfredi, Ruggero Marzatico, ultimamente anche in Valsugana, sui prati e nei boschi del Lagorai. Grande lettrice ha conosciuto diversi scrittori fra i quali Vittoria Lupi, Maria Luisa Spaziani, Emilio Pecora. Per l’ASTAA, a cui è associata, Luciano De Carli, che da anni conosce la turista reggiano-lombarda, ha spiegato le motivazioni di questa nuova impresa della Giovannini, mentre Aurelio Micheloni ha prestato la sua voce per la lettura di numerose liriche di sincera e personalissima ispirazione, valorizzando così contenuti e sentimenti espressi nei versi. Gli intermezzi musicali sono stati forniti dalla violinista Paola Giusti e dal chitarrista Roberto Murari, che hanno sottolineato con “Vaia con Dios”, “Bang Bang”, “Gypsy Fidaler”, “Sonnenhaus”, “Stelle di campagna”, “Stardust” e altri motivi folcloristici, la bellezza dei versi e dei testi. Accanto alle poesie sono stati presentati i racconti biografici dell’Autrice, di quando era bambina nel Reggiano, adolescente in istituto, nonché sui lavori, decorazioni, foto di sue partecipazioni ai gruppi teatrali dei pensionati o nonna per i suoi nipoti, ma anche per gli scolari di san Giuliano Milanese. (LDC)


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CIRCUITO DOLOMITI GOLF CUP 2017 TRENTINIAN WOODS: EVVIVA IL LEGNO TRENTINO SEMPRE INTERESSANTI GLI SPECIALI PROPOSTI DA RAI REGIONE.

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omenica 3 settembre torna il contenitore Rai “Tapis Roulant” (ore 9.45, su RAI 3, ed in replica sul canale 103 del Digitale Terrestre alle ore 22.30,). “Tutti al Parco” è dedicato al Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino, che occupa l’area del Trentino Orientale con il gruppo delle Pale. La regia è di Daniele Torresan. Segue, “Cavalese: pieve di santa Maria Assunta e biblioteca muratori”. Patrizia Orsingher ci accompagna in un’escursione, con uno sguardo particolare all’interno della chiesa dove i restauri in seguito ad un incendio, hanno riportato alla luce una serie di affreschi di cui non si aveva alcuna memoria. La regia è di Flavio Pedrotti. In “TRENTINIAN WOODS” si parla di legno, nella valle del Primiero, è più che un semplice combustibile per riscaldare le abitazioni. Per le vie di Mezzano troverete una variopinta serie di installazioni che abbelliscono il contesto urbano.

Con la sua quiete, la sua ospitalità e con la voglia di far conoscere la propria storia, questa comunità ha sedotto la New York Music Academy che ha deciso di fare di Mezzano la sede dei suoi corsi estivi di perfezionamento. La regia è di Giuseppe D’Agostino. A chiudere “Il disegno nel piatto”, programma, che si propone di esplorare le più recenti tendenze estetiche nel campo della cucina d’autore, trasformando ricette tradizionali in capolavori del gusto e della vista, ha per protagonista lo chef Stefano Ghetta e una sua opera d’arte. Domenica 17, ci spostiamo al Parco Naturale Adamello Brenta. L’Ente parco si distingue anche per la presenza di molte strutture didattiche ed informative, come il GeoPark di Strembo, dove si possono ammirare reperti geologici in una modernissima struttura museale. La regia è di Daniele Torresan. Quindi si parla del “16^ SIMPOSIO LUCI E

ULTIME TAPPE E FINALE DELLA VENTISEIESIMA EDIZIONE

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abato 30 settembre si terrà l’attesa finale nazionale che incoronerà i due più forti giocatori del Circuito, ma non solo. Prima di arrivare alla Finale del Circuito, sono previste ancora due tappe che daranno l’opportunità di qualificarsi a 18 golfisti: domenica 3 e 10 settembre rispettivamente al Golf Club degli Ulivi a Sanremo con la Coppa del Consiglio e al Dolomiti Golf Club in Alta Valle di Non con il trofeo Toshiba. Questa finale sarà dedicata a due amici golfisti che hanno partecipato assiduamente sin dai primi anni alla Dolomiti Golf Cup. Non sono più con noi a condividere le gioie e i dolori di questa antica disciplina: Haig Uluhogian di Parma e Carla Ferraro Paniz di Padova. Ci piace immaginarli giocare tra i prati e le nuvole del Cielo. La Dolomiti Golf Cup in questi 26 anni ha fatto giocare più di 34 mila golfisti in 362 tappe tenutesi in 10 regioni. Quest’anno 12 tappe, compresa la finale, che si terrà sabato 30 settembre a Sommacampagna al Golf Club Verona. Data ambita da tutti i 99 golfisti che si saranno qualificati. Da ricordare che il Circuito anche quest’anno ha ottenuto tre patrocini, quello della Fondazione Dolomiti-UNESCO, unico nel suo genere, quello del CONI e quello della FIG (Federazione Italiana Golf), grazie ai due delegati di Trento e Bolzano. I campioni da battere quest’anno saranno i vincitori della passata edizione: Paolo Colombini del Break Point di Trento e Riccardo Berton di Sanremo. I principali sponsor che hanno consentito lo svolgimento del Circuito sono stati Toshiba, Viris, Wall Street English, Menz & Gasser, Hotel Monte Bondone, Mirò e Filcasa.

OMBRE DEL LEGNO”. Sotto le mani e gli strumenti di artisti capaci il legno diventa opera d’arte. La regia è di Giuseppe D’Agostino. Ma a settembre c’è anche la Rubrica Provinciale “VivinTrentino” che il 3 settembre (ore 9.15 su RAI3) prevede: “DEVOZIONE A SAN ROMEDIO”. Dove presso il santuario è stato allestito un nuovo percorso espositivo permanente dedicato agli ex-voto. Cinquecento anni di arte, fede, invocazioni, grazie ricevute. A seguire: “IN VALLE DI LEDRO PER VIAGGIARE NEL TEMPO, dove un viaggio a ritroso ci porterà dall’installazione di Ledro Land Art alle palafitte del neolitico, senza dimenticare la storia di un lago che ha vissuto autentici momenti di gloria. Il 10 settembre, in apertura: “ALIMENTI DI LUNGA VITA: LA RICERCA DELLA FONDAZIONE MACH”. E poi tante altre proposte per le domeniche successive. Sintonizzatevi! 111

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UN’OPPORTUNITÀ BASATA SULLA CONOSCENZA

CONCLUSO A FRAPPORTA IL CORSO DI PITTURA ESTEMPORANEA

LE NOVITÀ DELL’UNIVERSITÀ DELLA TERZA ETÀ E DEL TEMPO DISPONIBILE

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uasi 40 anni di vita hanno consentito all’Università della terza età e del tempo disponibile (Utetd) di crescere sempre più con la consapevolezza che la conoscenza è uno strumento che permette di migliorare la qualità della vita. Frutto di un lavoro continuo di lettura della società contemporanea, la proposta culturale dell’Utetd punta ad un rinnovamento costante per far fronte alla dinamicità dei contesti in cui viviamo, fornendo strumenti di elaborazione per la costruzione di un pensiero critico ed autonomo. Attraverso lezioni, laboratori, esperienze socio-culturali, i partecipanti possono così conoscere cose nuove, confrontarsi e dialogare con gli altri, maturare come persone nel modo di porsi di fronte alla realtà, sviluppare delle competenze e crescere nella partecipazione per essere cittadini protagonisti. Oltre alle proposte consolidate di corsi, laboratori, conferenze, attività motorie e attività laboratoriali d’approfondimento in svariate discipline come l’informatica, le lingue straniere, l’espressività corporea, la psicologia e la salute (anche in collaborazione con l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari), a Trento le novità di questo nuovo anno accademico toccano moltissimi temi. Ai percorsi tradizionali si è aggiunta inoltre negli ultimi anni l’area laboratori di interdisciplinarità, che raccoglie le tematiche trasversali ai percorsi con il fine di sviluppare argomenti che toccano diverse tipologie formative. Il tema di quest’anno sarà “la Terra”. Questa metodologia coinvolge anche le 77 sedi periferiche dislocate su tutto il territorio provinciale (www.fdemarchi. 112

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Frapporta, minuscolo paese dall’aspetto medievale, con una cinquantina di abitanti, posto alle spalle del Castello di Tenno nell’Alto Garda, si è svolta la seconda edizione del premio di pittura estemporanea ”Scorci di Storia”. Significativo il fatto che la manifestazione sia stata organizzata da un gruppo di giovani del Tennese, non solo quindi solo di Frapporta ma anche dei paesi vicini. La Giuria del Premio era formata da Renzo Francescotti, scrittore e critico (presidente), Franco Chiarani, pittore, Livio Tasin, scultore, Roberto Piazza, artista, Nicoletta Tamanini, critico d’arte. I 12 artisti che hanno partecipato al Premio, giunti da varie province, si sono posizionati all’aperto in varie postazioni del paese e hanno avuto a loro disposizione circa otto ore per dipingere il loro quadro. Dopo un’appassionata discussione queste le decisioni della Giuria: Primo premio a Donato Ciceri con un’opera che ”coglie uno scorcio del paese dimostrando una notevole perizia prospettica e un’immagine che sa giocare abilmente con i cromatismi”: Secondo premio a Romano Bertelli di Ostiglia (Mantova), già vincitore lo scorso anno. Terzo premio ad Antonella Toccoli di Arco. Quarto premio a Guglielmo Tonni, artista lombardo. Quinto premio a Stefania Riccadonna di Preore. it/ita/Utetd/Sedi-e-attivita2), dove sono stati proposti i laboratori interdisciplinari, finalizzati allo sviluppo di tematiche, come il “Conflitto – l’integrazione”, che saranno scomposte dalle varie discipline per essere ricostruite grazie al contributo del gruppo, in modo che ognuno possa identificarle con un nuovo ed articolato significato. In questo percorso sarà presente un “facilitatore”, con il compito di raccogliere ed organizzare i contributi di tutti. L’Università della terza età e del tempo disponibile è un’opportunità che si rivolge a tutti gli adulti che hanno compiuto 35 anni di età, interessati a mantenere giovane il corpo e la mente, a conoscere la realtà che ci circonda e a compiere scelte consapevoli, dando valore al proprio tempo. In tutte le sedi le attività si svolgono nell’arco della settimana dal lunedì al venerdì al mattino e al pomeriggio, la frequenza è libera e il linguaggio utilizzato dai docenti mira alla semplicità per stimolare l’attenzione e il coinvolgimento dei partecipanti. Per informazioni telefonare allo 0461.273629 oppure consultare il sito www.fdemarchi.it.


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ZANOL VINCE IL 34° CONCORSO “ALICANTE” ALESSANDRO PRETTO VINCE IL SIMPOSIO “LUCI ED OMBRE DEL LEGNO”

EDIZIONE RISERVATA AI DIALETTI DEL TRIVENETO SBARAGLIATA DAL POETA DI CAPRIANA

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el gremito teatro di Castello Tesino, si è svolta la premiazione del XVI Simposio internazionale “Luci ed ombre del legno”, organizzato dal Centro di Documentazione sul lavoro nei Boschi. I 24 artisti di scultura lignea selezionati per il Simposio, provenienti da Italia, Cina, Giappone, Iran, Spagna e Romania, dislocati nelle postazioni dei tre Comuni del Tesino, di Bieno e Castel Ivano hanno realizzato le loro sculture in cinque giorni sotto gli occhi curiosi e attenti del pubblico. La Giuria era composta da Renzo Francescotti, presidente, e da Gabriele Bertacchini, Antonio Brunori, Gianantonio Busana, Lorenzo Menguzzato (Lome), Paolo Milani, Eleonora Mezzanotte, Carlo Scantamburlo, Nicoletta Tamanini, Remo Tomasetti. Alla fine, dopo un confronto particolarmente impegnativo data l’alta qualità dei partecipanti, la Giuria ha designato gli artisti premiati e

segnalati. Il primo premio è andato a un nome nuovo, quello di Alessandro Pretto di Valdastico (Vicenza) con l’opera “Senza luce”, definita nella motivazione “un’opera postmoderna: una figura femminile di ascendenza classica vista da un lato, che diventa, sul lato opposto, uno svuotamento inquietante ad evidenziare le antinomie drammatiche dell’epoca in cui viviamo”. C’è da dire che Pretto ha vinto anche il premio del pubblico, a conferma di quanto il pubblico del Simposio sia cresciuto in questi anni. Al secondo posto è stata classificata l’opera di Lara Steffe di Moena (Trento) “Oltre l’orizzonte”. Il terzo premio se lo è aggiudicato Aldo Pallaro di Piombino Dese con l’opera “Geometrie del Tempo. Artisti segnalati Dino Damiani di Grignasco (Novara), con “Guardiani del destino”; Antonio Venzo di Bassano del Grappa; e Maria Fresneda Gutierrez di Siviglia (Spagna) con ”Articolo 1”. Conduttrice della premiazione (a cui hanno partecipato varie autorità tra cui il sindaco di Castello Tesino Ivan Boso) è stata la tesina Eleonora Mezzanotte, già miss Trentino nonché componente della Giuria.

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a 34ma edizione del Premio Alicante, riservata ai dialetti del Triveneto, ha visto il primo premio assegnato al trentino Corrado Zanol, di Capriana. La Giuria era formata da Renzo Francescotti (presidente), Giovanni Benaglio (Verona), Mario Meneghini (Vicenza), Lilia Slomp Ferrari (Trento), Umberto Zanetti (Bergamo). La premiazione di questo concorso di poesia, il più longevo della regione nonché uno dei più importanti del Triveneto, è avvenuta nell’Auditorium di Vigolo Vattaro, davanti a un pubblico che gremiva la sala. A fare da quinte alla premiazione i quadri di Luigi Hages, pittore italo germanico, il 24° artista esposto negli anni nell’ambito del Premio. Zanol ha vinto con la poesia nel dialetto di Capriana, un dialetto cembrano-fiemmese, “Come la bólp”, sul tema di grande attualità dell’inquinamento globale dei cervelli. Al secondo posto un nome nuovo, anch’esso trentino, quello di Giuliano Natali con “Orbo”. Al terzo posto Eliana Olivotto di Belluno con ”Oci strusàdi”. Tre i poeti segnalati: la trentina Anita Anibaldi con “Na candelina”, Gian Citton di Feltre con “La serenada encastrada “ e Nerina Poggese di Cerro Veronese con “Guera de neve”. Nell’introduzione della serata il sindaco dell’Altopiano della Vigolana, David Perazzoli, ha sottolineato l’importanza socio-culturale del premio Alicante per la comunità della Vigolana, del Trentino e non solo. Dal canto suo il presidente Renzo Francescotti ha affermato come ”il dialetto sia una pianta sempre più fragile da proteggere con ogni mezzo.” Hanno arricchito la serata l’attrice Chiara Turrini del Gruppo ”Neruda” con la lettura della traduzione italiana delle poesie in dialetto e il pianista Michele Calzà, calorosamente applauditi.

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trentinolibreria

IL LIBRO DEL MESE

PRESENTATO A LEVICO IL LIBRO DI MANGANARO “DI MAMMA CE N’È UNA SOLA (GRAZIE AL CIELO” DI CURCU E GENOVESE

ANDREA GILLI CI PROPONE LA MONTAGNA BELLA IN TUTTE LE STAGIONI. 44 ITINERARI DA CONDIVIDERE ED AFFRONTARE IN COMPAGNIA DI FAMILIARI ED AMICI SULLE SPLENDIDE MONTAGNE DEL TRENTINO ALTO ADIGE

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Da sx, l’editore Paolo Curcu, Renzo Francescotti e Marina Manganaro

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ata a Bolzano, laureata in sociologia, per 30 anni presidente del “Centro di documentazione e informazione della donna”, autrice di numerosi articoli di fondo sul quotidiano “Alto Adige”, per 13 anni programmista alla RAI di Bolzano, autrice del pamphlet “Dell’invecchiare. Percorsi consigliati a chi ha la fortuna ambigua di vivere la terza età”, Marina Manganaro è arrivata al suo primo libro di narrativa. Si tratta di “Di mamma ce n’è una sola (grazie al cielo)”, edito da Curcu & Genovese. Il libro è stato presentato a Levico Terme (cittadina natale delle, madre della Manganaro), nella sala delle Terme, da Renzo Francescotti, scrittore e critico. Il presentatore ha dichiarato che è stata per lui una lieta sorpresa leggere quest’opera. Innanzitutto per la capacità umoristica dell’autrice che riesce ad alleggerire anche la materia più impegnativa con l’ironia. Poi per l’abilità descrittiva che l’autrice rivela rievocando la Bolzano della sua infanzia coi suoi quartieri popolari costruiti dal fascismo e quelli medio-borghesi cresciuti nel dopoguerra, con le sue comunità sudtirolesi, trentine, rodigine e meridionali (lei stessa è figlia di un siciliano e di una trentina). Infine per la capacità di analisi psicologica dei personaggi, in particolare per il sofferto rapporto con la madre, a cui sono dedicate pagini indimenticabili del libro. La serata si è svolta, attraverso un intenso “pingpong” tra il presentatore e l’autrice, molto apprezzato dal pubblico. 114

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uesta guida, pensata soprattutto per le famiglie, può esser da spunto anche per gruppi di amici, scout, scolaresche, parrocchie, insomma per tutte quelle persone che cercano un’idea per trascorrere una giornata diversa al cospetto di vere e proprie meraviglie. Partendo dalla premessa che per goderci gli spettacoli che la montagna ci offre e che una piacevole domenica non si trasformi in una faticaccia, bisogna sempre cercar di motivare ed incuriosire i nostri bambini. Un viaggio in un canyon, la lettura di una leggenda, la scoperta di un castello, la ricerca di tabelle informative nel bosco… sono solo alcuni spunti per far diventare una giornata piacevole in una domenica indimenticabile. Pertanto organizzare, programmare e rendere di graduale difficoltà le vostre gite


trentinolibreria Paolo Pombeni La Grande guerra e la dissoluzione di un Impero multinazionale FBK Press

Daniela Scandurra Un’altra educazione è possibile.

La dissoluzione dell’Impero asburgico a seguito delle vicende della Prima guerra mondiale costituisce un fenomeno storico di grande interesse. Al contrario di altri imperi che si dissolsero con la vicenda bellica (l’Impero zarista o quello ottomano), la compagine imperiale degli Asburgo non appariva vittima di un mancato adeguamento alla modernizzazione, anche se da più parti si notavano le contraddizioni con cui questo fenomeno era stato gestito. Anche la sua natura di Stato multinazionale era percepita come un dato di ambiguità: da un lato i richiami alle identità nazionali si erano andati rafforzando fra fine del XIX e inizi del XX secolo, dall’altro sembravano tenere le tradizionali legittimazioni che coniugavano moderati mantenimenti delle identità etniche con connessioni alla figura patriarcale dell’imperatore e alla neutralità burocratica del governo di Vienna.

“Attraverso un linguaggio accessibile ed esempi attinti dalla quotidianità, questo libro indica strade da seguire, individualmente e collettivamente. Mostra a madri e padri (e magari a educatrici ed educatori, maestri e professori) come osservare e rispettare fin dalla nascita il tempo unico e non rinviabile di ogni bambino, come onorarne la crescita anziché imporre e programmare al suo posto. È un dono, che ti fa comprendere che Montessori non è un metodo, ma uno stile di vita.” (Tiziana Valpiana). Daniela in Scandurra In questo libro/intervista, cui per laè una pedagogista, il cui interesse diversi anni prima volta ricordi biografici da si intrecciano ècon rivolto al mondo dell’educazione riflessioni sull’esistenza e sul e della prima infanzia (0-6). Laureata all’Università presente del mo degli Studi di Verona, specializzata nella pratica psicomotoria presso il CISERPP di Verona, nel Massaggio Infantile con l’ A.I.M.I. ha conseguito il Master in Clinica della Formazione sotto la Direzione Scientifica del Prof. Angelo Franza (Alma Mater Studiorum, Università di Bologna).

La risposta montessoriana ai bisogni dei bambini

Publistampa

sarà di fondamentale importanza per la riuscita delle vostre domeniche. Avvicinare i nostri figli alla montagna credo sia sempre più importante per assaporare i veri valori che essa trasmette: dalla fatica nel raggiungerla alla bellezza nel contemplarla. Ho voluto raccontare in questa nuova guida le nostre domeniche e le nostre gite durante tutto l’anno perché la nostra regione, le nostre montagne, i nostri sentieri, il nostro territorio offrono degli spettacoli e delle immagini uniche durante tutte le stagioni, ognuna con le sue caratteristiche, il suo fascino, i suoi sapori e colori. Durante l’estate le giornate sono più lunghe, si ha la possibilità di salire più in alto verso le vette, di scorgere qualche capriolo o marmotta dietro i sassi, di trovare lungo il sentiero delle stelle alpine, di veder volteggiare sopra di noi l’aquila reale. Il bel tempo ci permette anche di consumare in compagnia un bel pranzo al sacco, di fermarci più a lungo a contemplare le bellezze che mamma natura ci ha regalato, di staccare quella spina che la vita frenetica di tutti i giorni ci impone. Un momento per ascoltare e comprendere i silenzi della montagna, per ritrovare il nostro io più profondo insieme ai nostri cari e, perché no, sentirsi anche più vicini a Dio. Ma adesso basta, non vorrei annoiarvi troppo con le mie riflessioni pseudo spirituali…ed invece vorrei

Mario Cerato La stabilità dell’equilibrio

L’ingegnere Giuseppe Maria Ducati e il tema della difesa del suolo in area trentina nel corso dell’Ottocento.

Fondazione Museo Storico Le attività di bonifica e difesa idrauliche hanno conosciuto verso la fine del Settecento un’importante evoluzione tecnico-organizzativa. In Trentino, questi cambiamenti hanno trovato piena applicazione solo un secolo dopo, grazie a un modello organizzativo rimasto sostanzialmente valido fino ai giorni d’oggi. Vi hanno contribuito in modo determinante gli eventi, ma anche le scelte operate nel corso della prima metà del secolo XIX. Fra i protagonisti di questa fase vi è da annoverare sicuramente Giuseppe Maria Ducati (17761858), ingegnere circolare presso il Capitanato circolare di Trento. Giuseppe Maria Ducati, nel corso della sua intensa vita professionale, ha contribuito a introdurre alcuni principi che saranno i cardini sui quali s’affermerà poi la ‹rivoluzione› tecnica di fine secolo.

raccontarvi delle nostre passeggiate autunnali. Forse le preferite dalla nostra famiglia perché non troppo lunghe ed impegnative, ricche di colori e profumate di sapori. Guardarsi attorno nel bosco mentre la natura cambia colore è davvero uno spettacolo affascinante. Lasciarsi conquistare dai colori decisi, dai profili delle montagne così ben delineati a causa della freschezza dell’aria e del tempo più stabile, è davvero una cosa imperdibile. Se poi vogliamo aggiungere alle passeggiate un tocco gastronomico come non farci attrarre dai sapori e dalle specialità del Torggelen? Così viene chiamata in Alto Adige un’antica usanza dove i contadini festeggiavano il termine della vendemmia con una festa, degustando il vino novello o mosto, insieme alle castagne, allo speck e a dolci tipici quali Strauben Schlutzkrapfen, Tirtlen e Krapfen. Si festeggia soprattutto lungo la val d’Isarco e la Strada del Vino nei mesi di ottobre e novembre ed allora perché no? Lasciati affascinare da questa festa che riempie il cuore di buon umore e la pancia di ottime specialità altoatesine. (a.g.)

Andrea Gilli

Una Montagna di emozioni ...per tutte le stagioni! Curcu & Genovese (Euro 14,00)

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trentinoscoop&news # trentinomese

#TRENTINOMESE CONTEST: MOLVENO, UN GIRO IN PAGANELLA OGNI MESE, LE TRE FOTOGRAFIE PIÙ VOTATE VERRANNO PUBBLICATE QUI. PARTECIPA ANCHE TU AL CHALLENGE DEL NOSTRO MAGAZINE

@alessia_b71 Al secondo posto: Tre Cime di Lavaredo, Dolomiti.

@chiaarapancheri

@albertoconcini

Al primo posto: Molveno, Altopiano della Paganella.

Al terzo posto: Lago di Tovel, Val di Non.

IL REGOLAMENTO DEL NOSTRO CONCORSO

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eguire la pagina @trentinomese su Instagram; la foto vincitrice sarà pubblicata sulla nostra rivista cartacea il mese seguente alla pubblicazione online; per decretare la foto vincitrice si terrà conto dei “mi piace” ricevuti, dal primo del mese al venti del mese (per esigenze di stampa); solo le foto che saranno selezionate da noi e

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pubblicate sulla nostra pagina Instagram @trentinomese potranno partecipare al concorso; per esser selezionati vi ricordiamo di utilizzare il nostro hashtag; ricordatevi di segnalare il luogo o localizzare la foto, saranno valide solamente le foto scattate in Trentino Alto Adige. Grazie a tutti anticipatamente!


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