ANNO XXII N. 270
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AGOSTO 2014 9 771724 550829
ISSN 1724-5508
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appuntamenti, incontri e attualità trentina
OTTAVA PUNTATA
UNA “GUERRA TRA PARENTI”
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Trento. Contiene i.p.
1914-1918
CENTO ANNI DALL’INUTILE STRAGE
NUOVE PRESENZE ALLE ALBERE LO SCULTORE BRUNO LUCCHI POPOLA CON I SUOI ANDROGINI E MOLTE ALTRE OPERE IL MUSE E IL NUOVO QUARTIERE DI TRENTO
UN SECOLO DI SCARPE LA STORIA DEI DALLAPÉ, PIONIERI DELLA TOMAIA GIUSEPPE FERRANDI, “LA MEMORIA DELLA GRANDE GUERRA, PATRIMONIO DA VALORIZZARE”
DOMENICA 7 SETTEMBRE 2014 ERBE E AROMI DEL TRENTINO PASSEGGIATA TRA VIGNETI E CASTELLI DELL’ALTA VALLAGARINA PER RITROVARE CIBI E VINI DELLA TRADIZIONALE CUCINA TRENTINA
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RING
trentinocommenti
RING di Pino Loperfido
di Tiziana Tomasini
perfidie
a mali estremi L’IMPRESA DI ATTRAVERSARE LE GREGGI DI TURISTI CHE PASCOLANO IN CITTÀ
UGUAGLIANZA E PARITÀ PER LESBICHE E GAY. STESSI DIRITTI DI TUTTI. E STESSE SFIGHE
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lo stesso motivo per il quale non diciamo che Balotelli è un calciatore mediocre, oppure non diamo dell’antipatico a un paraplegico antipatico o non ci permettiamo di dare del farabutto ad un ipovedente farabutto. La stessa forma acuta di buonismo forse ci impedisce di restare obbiettivi di fronte al caso dell’insegnante lesbica salita recentemente agli onori della cronaca trentina. Ma andiamo con ordine. In Italia, ogni giorno vengono a termine migliaia di contratti di lavoro di ogni tipo: annuali, semestrali, subordinati, parasubordinati, a progetto, apprendistato, a chiamata, intermittente, ecc. ecc. Una moltitudine di italiani e di italiane si ritrovano quotidianamente sulla strada senza un lavoro. Di uno di questi italiani in particolare, dunque, si è molto parlato in queste ultime settimane. L’insegnante dell’Istituto Sacro Cuore di Trento alla quale il 30 giugno scorso è scaduto un contratto a tempo determinato. Si è chiesto l’intervento dell’Assessora, della Ministra. (Solo per una questione di conflitto di interessi non è stato chiamato a deporre Nostro Signore...) Tutti contriti, scandalizzati, indignati di fronte alla notizie del “licenziamento”; quindi, qualche giorno dopo, molto meno contriti, scandalizzati, indignati quando hanno scoperto che si trattava dell’ennesimo “mancato rinnovo” di una scuola privata paritaria riconosciuta dallo Stato Italiano. Ma sentite un po’: e se da domani anche il professore di estrema destra, quello vegetariano, la prof testimone di Geova, il nudista, la seguace di Osho, la malata di cohousing, l’iper-salutista di fronte ad un mancato rinnovo del contratto si dichiarassero vittime di una violenta discriminazione ideologica cosa diavolo pensiamo di fare? Di riassumerli tutti quanti in nome di una sciagurata e costosissima parità? Ma tanto per essere “perfidi” fino in fondo: ipotizziamo che la causa del mancato rinnovo sia stata veramente l’orientamento sessuale dell’insegnante. Secondo l’art.4 della Legge 108/1990, istituzioni religiose, sindacati, partiti sono considerati “Imprese di tendenza” e non sono soggetti, in materia di licenziamenti individuali, allo Statuto dei Lavoratori. Chissà perché quando si parla di uguaglianza e di parità per gli omosessuali si guarda sempre e solo a certi importanti diritti e quasi mai alle mille tegole che la vita ti lascia cadere sulla testa, giorno dopo giorno, senza nemmeno chiederti quali siano le tue preferenze in campo sessuale.
lcune estati fa, durante una camminata sui prati delle nostre valli, ero stata sorpresa da un gregge di pecore che procedeva in discesa a velocità sostenuta. Impossibile intuire la traiettoria di ogni animale, impensabile riuscire a muovere un passo: tutto il sentiero era stato letteralmente invaso dai lanosi quadrupedi, nonostante gli sforzi dei cani pastori a contenerne l’andatura. L’unica soluzione per non farsi travolgere era stata quella di rimanere perfettamente immobili, in attesa che l’ondata furiosa scendesse a valle. La medesima sensazione l’ho provata in questi giorni estivi percorrendo la centralissima via Belenzani; gruppi di turisti procedevano verso il Duomo con un unico obiettivo: catturare le immagini più suggestive della città del Concilio. Indiscutibili grandi risorse per l’economia locale, i turisti vogliono solo guardare e fotografare, tutto il resto passa in second’ordine. Schierati ora in gruppi compatti e più spesso in ordine sparso, si muovono zigzagando e deviano improvvisamente il percorso per arretrare e quindi fermare in un fotogramma quel particolare che era sfuggito, avanzano lesti e scattanti per il gusto di conquistare il primato della panoramica rispetto al gruppo o dribblano fulminei il compagno di gita che procede più lento, in una sorta di competizione quasi studentesca. La situazione si complica se a mettere in atto le medesime dinamiche sono i cicloturisti; attrezzate le mountain bike con ingombranti borsoni posteriori e laterali, volteggiano per le vie di Trento con i nasi all’insù, evidentemente troppo coinvolti dalle bellezze storiche ed architettoniche per considerare anche l’esistenza di chi deve semplicemente spostarsi da un luogo all’altro per motivi di lavoro o per sbrigare delle commissioni. Schivarli non è affatto semplice: occorre occhio clinico per intuirne le direzioni e non è assolutamente scontato che la regola del mantenere la destra – principio inoppugnabile, come del resto tante altre norme che dovrebbero essere interiorizzate nel vissuto di ogni cittadino del mondo – faccia parte delle esperienze prioritarie del turista. Trovandomi davanti questo fronte compatto, non appena attraversata piazza Duomo, ho tentato l’avanzata in sella al mio mezzo a due ruote, purtroppo invano. Dopo alcuni metri – che avrebbero messo duramente alla prova anche un esperto di downhill – la resa e l’evidente capitolazione, con la sosta forzata in attesa del passaggio del flusso umano in vacanza. 10
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Foto Arne Schultz
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REINHOLD MESSNER 70 MMM FIRMIAN FIRMIAN
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Bolzano Bozen/Bolzano
Castelbello Kastelbell/Castelbello
Solda Sulden/Solda
Cibiana di di Cadore Cadore Cibiana
LA MONTAGNA INCANTATA
IL MITO DELLA MONTAGNA
FINE DEL MONDO
MUSEO NELLE NUVOLE
The enchanted mountain
Myth of the mountain
End of the world
Museum in the clouds
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CORONES MMM CORONES
Brunico Bruneck/Brunico
Kronplatz/Plan de Corones Plan de Corones
L‘EREDITÀ DELLA MONTAG The mountain heritage NA
OPENING 2014
Opening 2014
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RING di Fiorenzo Degasperi
scempi ed esempi L’URBANITÀ MONTANA A SCAPITO DEI VALORI PIÙ VERI: L’ESEMPIO DELLE MALGHE
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hi l’estate frequenta la montagna trentina riporta sempre la bella sensazione di essere e vivere nella natura, intesa nel senso più ampio del termine. Oltre alla splendida scenografia fatta di montagne, boschi, cielo, acqua, che ci occupa lo sguardo, completa la fotografia la presenza, in quota, dei pascoli. Già da lontano ci accolgono con l’immancabile suono dei campanacci che ogni mucca che si rispetti si fregia con orgoglio. I pascoli sono frequentati da mucche, vitelli, manzi, qualche cavallo e asino e, più in alto, dove l’erba si fa più caparbia e le rocce incombono, capre e pecore scorazzano liberamente, guardando con curiosità gli escursionisti che transitano. Una popolazione variegata, non tutta indigena stando alle aste delle malghe che si tengono in tarda primavera. La maggior parte delle malghe trentine sono affittate ad allevatori veneti o comunque extraprovinciali. Niente da dire – le aste sono aste – se non una piccola riflessione: dove e quante sono le mucche trentine? Non per una questione “razziale”, sicuramente, ma visto che poi ci sono tante di quelle etichette doc, dop, ecc., siamo curiosi di sapere. È vero che da 1957 la Federazione Provinciale Allevatori segue con particolare cura l’economia zootecnica trentina con un occhio di riguardo alla selezione e all’allevamento e valorizzazione di razze autoctone. Però altrettanto, non viene fatto per quanto riguarda la “cultura”, intesa come portatrice di valori, di concezione della terra, di rapporti e relazioni tra Vicini. Eppure il Trentino si fregia, attraverso pagine patinate e foto mirabolanti, di pubblicizzare turisticamente una montagna “viva”, naturale, dove l’animale convive ancora con l’uomo. Basti pensare invece solo ai nostri paesi. Ormai le stalle sono isolate, erette, come tanti capannoni industriali, nelle periferie dei villaggi. Stalle tenute lontane dalle case perché puzzano, attirano le mosche, danno fastidio. Però i turisti impazziscono dalla gioia nei paesi sudtirolesi quando, dietro ad ogni angolo, c’è la sua bella stalla, con il suo odore di terra, di letame, di vita. Lì, sentono lo spessore della vita contadina, di una cultura dove la stalla è, certe volte, più bella della stessa abitazione, con tutte le sue decorazioni fatte di segni apotropaici, beneauguranti, sacri e profani. In Sudtirolo, come in tutti i paesi nordici, i turisti “pagano” per sentirsi parte di un più ampio rapporto con il mondo, in sintonia e in armonia con le cose quotidiane. Da noi ci si vergogna, sembra quasi che tutto ciò che ci riporta ai ricordi dell’ante boom economico – quando la fame attanagliava ogni famiglia contadina – sia da sradicare, da dimenticare, da vergognarsi. Allontanando e isolando gli
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animali si separano anche i valori che a questi sono legati (fatti di storie, leggende, speranze, sogni, delusioni, vita e morte). In diverse di queste malghe vi si possono acquistare i prodotti fatti in loco, con grande fatica, dai casari, pur tra mille regole e divieti normativi che non hanno niente a che fare con la cultura della montagna ma molto con la cultura di una falsa “igiene” urbana. Fino agli anni Sessanta in Trentino c’erano 1056 malghe, modellando il territorio alpino attraverso un’antropizzazione discreta. Oggi, in attività, non ce ne sono nemmeno un centinaio. Erano suddivise in malghe basse, medie, alte, a seconda di come si presentava la stagione, del tempo, della qualità dell’erba, ecc. C’era tutta una strategia secolare di saperi. La salita era scaglionata nel tempo, altrettanto la desmontegata, a fine stagione, la discesa a fondovalle. Però, una volta scesi, tutti questi animali spariscono. Sempre in Sudtirolo – ma anche in certe zone del bellunese, soprattutto nelle aree tedescofone di Sappada, e friulane – le mucche le vedi pascolare fuori casa fin che non nevica, creando così l’ambiente naturale culturale della montagna. In Trentino, al massimo, le fanno uscire dagli stalloni soltanto il giorno della sagra, oppure le vedi in qualche agritur scorazzare in cortile, il sabato e la domenica, all’arrivo degli ospiti. È successo anche nella tarda primavera in Valle dei Laghi. Per una festa importante, poco prima di Stravino, località Berlonga, sono apparse le mucche nei prati. Belle, tranquille, trasmettevano calore, pace, serenità. Quello che ci vuole in questi tempi, la miglior terapia per la mente e per l’anima. Dopo la festa, sparite! Eppure di erba ce n’era ancora e a loro sembrava prelibata rispetto al fieno secco che già mangiavano da mesi. Tant’è. Qual è la morale di tutto ciò? Che la mia cara provincia sempre di più sta viaggiando su di una strada fatta, la maggior parte delle volte, solo di “forma”, di apparenza, di esteriorità, di “urbanità montana”. Una strategia dove i veri valori – comunità, relazioni, attaccamento e difesa del territorio, cura della propria terra come fosse il proprio giardino, ecc. – stanno lentamente ma inesorabilmente sparendo. Di pari passo con l’aumento dell’intolleranza, dell’egoismo, dell’ingordigia, del sapere ormai trasformato in potere.
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trentinoildialettoinforma di RENZO FRANCESCOTTI
il dialetto in-forma IL BASTONE DI SANTI E PELLEGRINI: EL BORDÓN
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l bordone lo trovi in italiano ma anche troncato, in dialetto. Nei secoli scorsi era una parola molto usata perché molto usato era l’oggetto che indicava un “lungo bastone ricurvo e nodoso usato dai pellegrini”. Adesso è una parola di utilizzo colto, utilizzata specialmente da chi parla o scrive di tele dipinte nei secoli scorsi, in cui il bordone è in mano a pellegrini o a santi pellegrini come San Rocco. Non l’ho mai letto da nessuna parte la ragione per cui il bordón sia un bastone così lungo, pesante e scomodo da portarselo dietro; e perché ricurvo, e perché nodoso? E c’era un rinforzo di ferro o un chiodo alla base? Ricurvo come sono i bastoni da anziano o da montagna. Sì, ma lì l’impugnatura curva serve per appogggiarsi; nel bordone – che dove essere lungo due metri e più – uno doveva essere alto tre metri per appoggiarsi sull’impugnatura. Allora la curva non doveva funzionare da impugnatura, ma da rampìn. “Da rampin percossa?”
Per tante cose, prova a pensarci. Ad esempio, sono un pellegrino, vedo un bellissimo ramo carico di frutta pendere sopra la strada, afferro il bordone e…” “…te-te ciavi i pomi: brào, pelegrin ladro”. Niente affatto: la frutta che sporge sulla strada è di tutti. E poi, prendersi sino a tre grappoli dai campi non era (non so adesso) considerato un furto… “Tant che adèss, torse for tre milioni de euro da zerti politizi!” Torniamo al bordone. Poteva essere indispensabile per recuperare dalle acque qualsiasi cosa ti ci fosse caduta. O qualsiasi cosa di utile ci avessi adocchiato. Doveva essere molto utile per superare certi passaggi in montagna. Agganci con il rampino una pianta, una radice e te la toi su. Ho letto di certi alpinisti delle prime scalate eroiche che si sono serviti di qualcosa di simile per superar certi passaggi in parete… “El pol esser anca de aiut nel caso che me suocera…” Lascia stare tua suocera, poverina; santa donna, io la conosco…” “Massa poc… alora fente me cugnada: quela la se la se ciama Barbara: quela l’è Konan la Barbara: altro che el bordón ghe vorìa!” Lasciamo stare i casi personali, andiamo avanti a parlare del bordone: poteva servire magari a salvare la vita a uno che stava per annegare, poteva salvare la tua stessa vita… “Sì, brào: me taco al bordón e el me serve da salvagente…” Cosa c’entra. Il bordone, robusto, nodoso, ricurvo com’è, può essere un’arma micidiale da usare contro chi attacca: puoi tenere a distanza un cane arrabbiato, un animale feroce, un rapinatore, un assassino lo puoi azzoppare, ferire, anche ammazzare se vuoi. Specialmente se ha un rinforzo o una punta di ferro sul fondo. “En bel santo pelegrin te saressi!” Che c’entra: sai quanti santi pellegrini hanno potuto giungere vivi a Roma, a Gerusalemme o a Santiago di Compostela solo perché avevano con loro un bordone e lo avevano saputo usare come un randello? Dicevamo che bordón è una parola importante per tutta la storia che contiene, per i tanti usi affidatigli. E tuttavia è una parola desueta nel dialetto trentino. Ma una parola non è mai morta: è come un seme conservato, che può rifiorire dopo un lungo tempo nelle condizioni favorevoli. Così è accaduto che chi scrive l’abbia fatta rifiorire nel suo poemetto “Cantada disperada “ (1955) nella lirica A Santiago de Compostela in cui il protagonista – a un altro che gli chiede che cosa vada a fare a Santiago se non ha la fede – risponde: Sì. Te g’hai reson, porco can./ Ma mi en dì ciapo el bordón, / la zuca, la scudèla, el gaban / riverò magro come na stèla / dopo ‘n an, ma riverò,/ a Santiago de Compostèla! renzofrancescotti@libero.it
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MUSE en plein air
Bruno Lucchi, sculture Lo spazio abitato
Trento, quartiere Le Albere, maggio-ottobre 2014
Promotori Provincia autonoma di Trento e MUSE - Museo delle Scienze Partner Comune di Trento, APT Trento e Castello SGR
www.brunolucchi.it www.muse.it
trentinodadonnaadonna di LOREDANA CONT
(CERVELLO) CHIUSO PER FERIE
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apete cosa si fa durante le vacanze? Si riposa. Si stacca. Si mangia. Si fa finta di divertirsi. Si legge, si dorme, si dimentica il lavoro, la casa, i parenti, i fiori sul poggiolo destinati a morte certa. Si fa più sesso del solito (e ognuno ha un suo “solito” il che, a qualcuno fa pensare che facendolo due volte la stessa settimana è già oltre la media)…. Ecco: io sono in vacanza, in fase di relax del corpo e della mente. Praticamente il mio cervello ha esposto il cartello “chiuso per ferie”. Così questo mese lascio il foglio in bianco. D’altra parte cosa potrei dire che non sia già stato detto sulle vacanze? E su tutti quegli scogli da superare, e non è facile superare lo scoglio come s’è visto.... Il primo per noi donne, specie se non più esageratamente giovani, è la maledetta prova costume. Vi do un consiglio: mai indossare il bikini davanti allo specchio a tutta altezza! Mettetelo in bagno, poi
spogliatevi in spiaggia: vi sentirete perfette perché, grazie a Dio, abbiamo gli occhi che guardano solo davanti e non possiamo accorgerci che ormai il nostro fondoschiena è così ampio che fa provincia. Per la panza munitevi di idoneo pareo. Lo so: una che sta armeggiando con il pareo sembra una che sta richiudendo un paracadute, ma voi sorvolate: col paracadute si può…. Una cosa suggerisco: su spiagge popolari, entrate in acqua, solo se sapete nuotare o comunque cercate di non avere bisogno del bagnino. I bagnini sono lì, immobili, sulla loro scialuppa di salvataggio, belli, abbronzati dappertutto, anche sotto le ascelle, anche sotto le palme dei piedi!!! Il bagnino, con gli occhiali a specchio come un poliziotto americano, sembra guardare lontano, in realtà guarda le turiste che gli passano davanti e fa selezione. Il bagnino, è risaputo, si precipita in mare più velocemente e più volentieri se ad essere in fase di annegamento è una bionda, per cui, prima di andare al mare passate dalla parrucchiera e fatevi bionda: ci sono più possibilità di sopravvivenza. Se siete in hotel leggete tutte le scritte appese ai muri relative a uscite di sicurezza e situazioni di emergenza. Io l’ho fatto. In un grande albergo all’estero, dove quasi la metà dei turisti è italiana, le indicazioni relative a non usare l’ascensore in caso di incendio sono in inglese, francese, spagnolo, russo. Con disappunto mi sono fidata a dire “e gli italiani?”. E un simpaticone di Napoli mi ha risposto: “A signò, gli italiani lo sanno senza scriverlo che se l’albergo brucia non si prende l’ascensore!” Sono soddisfazioni. Beh, insomma, sono in vacanza, non ho idee, e questo mese non scrivo niente. VOGLIATEVI BENE!
Loredana
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Diretto da: Paolo Curcu [ paolo@trentinomese.it ] In redazione: Pino Loperfido, Cristina Pocher, Gennj Springhetti Hanno collaborato a questo numero: Alberto Folgheraiter, Paolo Chiesa, Silvia Conotter, Lara Deflorian, Fiorenzo Degasperi, Renzo Francescotti, Flora Graiff, Alice Manfredi, Carlo Martinelli, Francesca Negri, Silvia Tarter, Nicola Tomasi, Tiziana Tomasini Grafica: Fabio Monauni Redazione: Via Ghiaie 15 38122 Trento Tel. 0461/362155 Fax 0461/362170 Editrice: Curcu & Genovese Associati S.r.l. Via Ghiaie 15 - 38122 Trento Tel. 0461.362122 Fax 0461.362150 Concessionaria Pubblicità: Südtiroler Studio S.r.l. TRENTO - Via Ghiaie 15 Tel. 0461.934494 Fax 0461.935706 studiotn@bazar.it Direzione pubblicità: Rosario Genovese BOLZANO - Via Bari, 15 Tel. 0471.914776 Fax 0471.930743 Direzione pubblicità: Giuseppe Genovese Stampa: Alcione - Trento Registrazione Tribunale di Trento n. 536 - 4 aprile 1987
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SOMMARIO AGOSTO2014
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8 COMMENTI 12 IL DIALETTO IN-FORMA 15 DA DONNA A DONNA
Attualità
18 UNA GUERRA TRA PARENTI 22 INTERVISTA A GIUSEPPE FERRANDI
24
COLLEZIONO ARMI MA AMO LA PACE
32
PASSIONE BOOKCROSSING
28 36 40 42 44 45 46 48 50 52
DALLAPÉ: DA CENTO ANNI... LAGHI DEL TRENTINO QUANDO IL GARDA ERA UN MARE RISVEGLIO TRA I SAPORI TRENTINI FESTA DI BENEFICENZA MONTAGNA ANIMATA COMUNITÀ VIVA IVAN CAVALLARI TUTTI PAZZI PER LO SWING STEFANIA SIMEONI
Panorama
55 MONDIALI DELLA RISATA 57 IN VIAGGIO CON MOZART 58 ORIENTE OCCIDENTE 60 PIÙ PIANO 2 61 MAGNALONGA 62 ITINERARI FOLK 64 TRA LE ROCCE E IL CIELO
Giorno per giorno
66 MOSTRE 74 APPUNTAMENTI DEL MESE
Scoop&news 86 91 92 93
I MATRIMONI DEL MESE MUSEO DEGASPERI PREMIO MADONNINA “MALEDETTA SIA QUESTA GUERRA...”
Rubriche 94 96 97 98
LIBRI E LIBRERIE VOLTI NELLA STORIA IL RISTORANTE LA VIGNETTA info@trentinomese.it www.trentinomese.it
trentinoattualità 1914-1918 - UNA “GUERRA TRA PARENTI” – 8A PUNTATA
LA DIASPORA IN ITALIA DEGLI “ITALIANI D’AUSTRIA” E LA BEFFA DI CARZANO DEI 360 MILA CHE VIVEVANO IN TRENTINO ALLO SCOPPIO DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE, 70MILA FURONO GLI SFOLLATI E I “RECLUSI” NELLE CITTÀ DI LEGNO DELL’AUSTRIA-UNGHERIA. MA VI FURONO ANCHE 35MILA TRENTINI “POLVERIZZATI” IN 264 COMUNI DEL REGNO D’ITALIA. MENTRE L’AUSTRIA PREPARAVA LA XII BATTAGLIA DELL’ISONZO CHE AVREBBE PORTATO ALLA ROTTA DI CAPORETTO, NELL’ESTATE DEL 1917 UN UFFICIALE SLOVENO OFFRÌ AL COMANDO ITALIANO “LE CHIAVI” PER SUPERARE GLI SBARRAMENTI DELLA VALSUGANA E ARRIVARE A TRENTO. IL “SOGNO DI CARZANO” DIVENNE UN INCUBO E “UN’OCCASIONE PERDUTA” PER L’IMPREPARAZIONE DEI COMANDANTI SABAUDI di Alberto Folgheraiter
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ltre alla carneficina sui due grandi teatri dello scontro fra gli eserciti dell’intesa e dell’alleanza, la prima guerra mondiale coinvolse, nello scenario europeo, il popolo dei “Trentini senza patria”. Come i Giuliano-Dalmati, uomini e donne che parlavano la lingua italiana pur essendo cittadini austriaci. Guardati con sospetto dai cittadini austriaci di lingua tedesca e dalla popolazione italiana ai confini meridionali dell’impero. Nei giorni immediatamente precedenti lo scoppio della guerra con l’Italia, e nei mesi successivi, settantamila trentini furono “esodati” nelle città di legno dell’Austria e della Moravia. Ma altri trentamila finirono “polverizzati” in decine di borghi e di città italiane. Vi fu, pertanto, una duplice diaspora dal Trentino che portò i componenti di una stessa famiglia a essere esuli su fronti opposti. Se i profughi trentini nell’impero d’AustriaUngheria ebbero quali “difensori” gli otto parlamentari di lingua italiana a Vienna (sette popolari e uno liberale), sorte peggiore toccò ai trentacinquemila allontanati dalle zone occupate dai soldati italiani nel primo anno di guerra e dispersi in 264 comuni e 69 prefetture di tutte le regioni 20
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del regno sabaudo. Ad un gruppo di costoro (poco meno di 1500), considerati “austriacanti” toccò, per contrappunto, la stessa sorte dei 1754 “italofili”, internati a Katzenau. Accusati di “sentimenti austrofili” furono confinati a Ventotene, Ponza e in altre località dell’Italia meridionale. Anche sulla loro sorte e sui disagi patiti, per molto tempo fu stesa una coltre di silenziosa omertà. “È stato più facile parlare delle cattive situazioni subite dai profughi in Austria, piuttosto che di quelle, non molto migliori per la verità, in cui si trovarono i profughi in Italia”, scrisse (1998) Manuela Broz, la quale aveva compiuto una ricerca sull’argomento. Insomma, pure in questo caso, una “damnatio memoriae”. I primi a essere evacuati – destinazione Italia – furono circa duemila abitanti della bassa Valle del Chiese. Dopo una sosta nel bresciano furono dirottati in Piemonte. Nell’inverno del 1915-1916, in seguito all’avanzata delle truppe italiane, duemilacinquecento persone furono
allontanate dai comuni di Livinallongo, Canal San Bovo, Torcegno e Brentonico. Tuttavia, la maggior parte dei Trentini finì in Italia in seguito alla controffensiva austriaca del maggio-giugno 1916, chiamata “Strafexpedition”, la spedizione punitiva dei soldati di Vienna contro l’Italia “fe-
Manifesti di propaganda italiani e austriaci
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Profughi della Valsugana a Milano
difraga e bara”. L’evacuazione in Italia colpì le popolazioni della parte alta della Vallarsa (gli abitanti la bassa Valle erano già stati sgomberati e mandati in Austria l’anno precedente), di Santa Margherita e Chizzola di Ala, di Brentonico. Stessa sorte toccò agli abitanti del distretto di Grigno e di Strigno. La popolazione di questa parte della Valsugana fu fatta sgomberare in tutta fretta fra aprile e maggio del 1916. Quelli di Fracena se ne dovettero andare entro due ore, la domenica 21 maggio. Scrisse don Riccardo Pacher che “alle 11 la gente era già sulla via dell’esilio”. Due giorni prima, a Trento, era stato condannato “per alto tradimento” e fucilato nella fossa del Buonconsiglio l’irredentista roveretano Damiano Chiesa. Lo avevano catturato il 17 maggio in una caverna scavata sul Coni Zugna nel corso della “battaglia degli altopiani” cominciata il 15 maggio. Aldo Gorfer (“Terra mia”, 1980) ricordò che “i Frazenàti furono sparsi in Abruzzo, in Piemonte, in Liguria, in Lombardia, nelle Marche, nel Veneto, in Emilia e persino in Campania e in Sicilia. Don Pacher finì a Teramo con la “massima parte della sua gente”. Quando tornarono, nel 1919, trovarono il paese saccheggiato e in rovina. Così come accadde per tutti coloro che furono costretti ad abbandonare abitazioni e animali, campagna e paese. Se la situazione dei profughi in Austria e nelle terre delle duplice monarchia fu denunciata dai deputati trentini Alcide Degasperi (delegato dell’organismo preposto all’assistenza dei “profughi meridionali) e Baldassare Delugan, dei profughi in
Italia si occupò a più riprese il giornalista Ottone Brentari. Nato a Strigno nel 1852, insegnante di lettere e direttore di Ginnasio, lasciò l’insegnamento per dedicarsi al giornalismo. Fu capo della redazione del “Corriere della Sera”. Morì a Rossano Veneto nel 1921. Ottone Brentari, il quale nel corso della guerra si dedicò all’assistenza ai profughi che riparavano a Milano, scrisse articoli roventi sulle condizioni dei profughi trentini in Italia e, finita la guerra, sulle devastazioni nei paesi e nelle valli del Trentino. Il 16 settembre 1919, dieci mesi dopo l’armistizio, Ottone Brentari inviò alcuni reportage dal Trentino al giornale “La Perseveranza” di Milano. (Ne parleremo diffusamente in un prossimo numero). Intanto accontentiamoci di definire i contorni dell’esodo dalla Valsugana dove, allo scoppio della guerra con l’Italia, l’Austria aveva lasciato campo libero alle truppe di Vittorio Emanuele III. Non essendo in grado di difendere il confine orientale del Trentino, i soldati di Vienna (circa tremila uomini) erano arretrati attestandosi sul crinale del Lagorai, fra la Panarotta e il passo Rolle. Per gli italiani fu abbastanza facile conquistare la parte meridionale della Valle del Brenta e i crinali della Cima d’Asta. Nel mese di agosto 1915 i soldati italiani si insediarono a Borgo Valsugana con puntate verso Roncegno e Novaledo. Per mesi la bassa Valsugana fu terra di conquiste e di abbandoni, con ripetuti rovesciamenti di campo. Gli Austriaci bombardarono Borgo, Strigno, Telve e Roncegno. Poi venne maggio del 1916 con l’offensiva austriaca chiamata “Strafexpedition”, avviata dal Capo di Stato maggiore, generale Franz Conrad
von Hoetzendorf. La strategia austriaca voleva aggirare l’esercito italiano, impegnato sul fronte dell’Isonzo, nella Slovenia occidentale, e dilagare nella pianura veneto-friulana. [Per la geografia, il fiume Isonzo, che è lungo 137 chilometri, entra in Italia dopo 96 chilometri di percorso, attraversa la città di Gorizia e sfocia nell’Adriatico vicino a Trieste]. In Valsugana, sotto l’incalzare dei cannoneggiamenti, l’esercito italiano si ritirò sulla linea del torrente Maso e di Ospedaletto. Dopo la rotta di Caporetto (24 ottobre 1917), abbandonata la Valsugana, gli italiani si fermeranno sulla linea del PiaveGrappa-Sette Comuni e Pasubio. Documenterà (1919) il giornalista Ottone Brentari: “In questo andare e venire, i paesi della Valsugana, e specialmente quelli delle conche di Carzano e di Strigno, e cioè sulle rive del Ceggio e del Maso, furono presi e ripresi, restarono sotto il tiro delle opposte artiglierie, e furono più volte bombardati ed incendiati”. Ancora: “Il 24 agosto 1915 gli Austriaci abbandonarono Roncegno; il 29 ed il 30 giunsero nella borgata drappelli di bersaglieri italiani; e per punire gli abitanti dell’accoglienza ad essi fatta, il 31 si iniziò dalla maledetta Panarotta il bombardamento con bombe incendiarie, che distrussero 47 case. Poco dopo rientrarono gli Austriaci, che fecero sgombrare la popolazione, condotta prima a Pergine, e poi in Boemia e a Mittendorf”. Per quanto riguardava Borgo Valsugana, Ottone Brentari ne ripercorse la storia degli ultimi tre anni: “Nelle ore antimeridiane del 17 giugno 1915 l’autorità austriaca ordinò lo sgombero del paese, e durante quella giornata partirono circa 1600 persone, trasportate nell’interno dell’Austria. Verso sera quell’ordine venne poi ritirato, e così la maggioranza della popolazione rimase a casa. Il 24 agosto 1915 le nostre truppe occuparono Borgo. Verso la fine di quell’anno il Comando Supremo nominò sindaco di Borgo il dott. Giuseppe d’Anna, che restò in paese, con soli sei contadini, anche dopo che il 5 ed 8 maggio 1916, alle prime minacce dell’offensiva austriaca, il resto della popolazione fu fatta sgomberare dal nostro Comando militare, e trasportata a Milano ed in altre località del Regno. Le nostre truppe si ritirarono il 23 maggio ed il 24 entravano le truppe austriache, alle quali il generale Dankl concedeva cinque ore di saccheggio. Il dott. d’Anna portava allora la sede del comune a Bassano, e la riportava a Borgo il 4 novembre 1918, e si dimetteva nel 21
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Bersaglieri, in marcia verso Carzano
marzo del 1919, quando tutte le antiche autorità comunali avevano fatto ritorno alla loro sede. Sino dal 15 luglio 1915, quando le nostre pattuglie [gli Italiani n. d. a.] cominciarono a visitare la borgata, gli Austriaci iniziarono dalla Panarotta il bombardamento, regalandole in dieci mesi circa 2500 granate, oltre alle bombe lasciate cadere in cento attacchi di aeroplani. Durante i primi mesi del 1916 scoppiarono in paese cinque incendi, uno dei quali quando non vi erano rimasti che il sindaco d’Anna colle sue sei guardie del sepolcro”. Telve di Sotto: “Il paese fu fatto sgombrare per circa due terzi dagli austriaci il 24 agosto 1915, il resto [dagli taliani] il 7 maggio 1916; e questi ultimi profughi furono portati quasi tutti a Milano”. A Telve di Sopra “il 24 agosto del 1915 la popolazione fu fatta sgombrare, metà verso occidente e l’altra metà verso oriente: cinque giorni appresso questi ritornarono alle loro case; e quando il 12 maggio del 1916 essi furono nella necessità di ripartire, alcuni volevano andare verso le linee austriache, altri verso le italiane; il parroco don Ermenegildo Dalmaso pose il Santissimo in una gerla, se la infilò sulle spalle e si avviò verso le linee italiane; e allora tutti lo seguirono ed andarono dispersi in una quindicina di località del regno, sino che furono tutti riuniti a Corropoli in provincia di Teramo”. Qualche mese prima, a Torcegno, era accaduto un episodio analogo. Protagonista un bambino di sette anni, Almiro Faccenda, poi chiamato il “Tarcisio delle Alpi”. In questo caso la vicenda ebbe grande diffusione letterario-devozionale. Il cappellano di Torcegno, Vito Casari, accusato di essere filo italiano era stato arrestato 22
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dagli Austriaci. Stessa sorte per don Guido Franzelli. Il 19 novembre 1915, sotto l’incalzare delle artiglierie, la popolazione fu costretta ad abbandonare il paese. In vista della partenza, una maestra aveva incaricato il piccolo Almiro, che aveva sette anni e “mani pure”, di distribuire le ostie consacrate del tabernacolo. L’episodio trovò ampia risonanza sulla stampa perché, prima del concilio Vaticano II (1962-1965), la comunione poteva essere distribuita solo dal prete. Passata la guerra, il piccolo Almiro, “travolto” dall’enfasi pubblicistica e dalla devozione di chi gli stava attorno, fu mandato in seminario. Divenne religioso tra gli Oblati di San Giuseppe. Consacrato prete nel 1932, fu parroco nel Lazio. Nato a Torcegno il 21 ottobre 1908, morì il 1° gennaio 1968, cinquantesimo anniversario della conclusione della prima guerra mondiale. Fu sepolto a Roma nel cimitero di Prima Porta. Nella chiesa di Torcegno, un dipinto di Francesco Chiletto (1928) rievoca l’episodio del piccolo “Tarcisio delle Alpi”. In anni recenti (2007) fu girato persino un documentario con la regia di Marcello Baldi, concluso poi da Paolo Ghezzi. La popolazione di Scurelle (che contava 1140 anime) fu evacuata il 19 maggio 1916 “e dispersa fra Saluzzo, Torino, Milano, Ancona e sino nella Sicilia”. Strigno: “Il paese era stato libero dal 15 agosto 1915 al 20 maggio 1916 – scrisse il Brentari - e quella liberazione aveva consacrata in una lapide che fu nascosta in tempo e messa in salvo. Il 20 maggio del 1916, quando cominciò a delinearsi l’offensiva austriaca, la popolazione fu fatta sgombrare; e dal 2 al 6 giugno granate incendiarie e palle di tutti i calibri
provenienti dal Ciolino, dal Salubio, ed anche dallo stradone presso Castelnuovo, ridussero la bella borgata (ampia, ricca, ben fabbricata) ad un mucchio di rovine”. […]”Prima della guerra era stato eretto, in alto del paese, un ampio fabbricato, destinato a caserma; interrotti dalla guerra, i lavori furono ripresi dal nostro esercito nei mesi della libertà; interrotti ancora una volta dall’avanzata austriaca, e dalle cannonate che fecero andare in aria tutta la parte occidentale del tetto, non furono ripresi. E dire che lì dentro si poteva riparare tutta la popolazione del paese”! Castello Tesino “fu bombardato il 28 maggio 1916 e incendiato il successivo 9 giugno. Delle 537 case ne andarono distrutte, assieme colle due chiese, ben 367: la parte centrale e meglio fabbricata del paese che è capoluogo del Comune, (il più popolato dei tre della valle) che contava 2800 abitanti”. Il paese di Carzano, (“delle 101 case ne furono distrutte 99, e le altre due danneggiate”) “fu incendiato nel maggio del 1916 con granate dagli Austriaci che poi si stabilirono, sino a Caporetto, in questa forte posizione, alta sulla destra del torrente. […] E di lassù si vede scorrere giù in basso il Maso, cavalcato dalla passerella rimasta celebre per il combattimento del 18 settembre 1917 che se fosse riuscito, come avrebbe dovuto riuscire, ci avrebbe risparmiato, a quanto si assicura, Caporetto”. Quella tragica notte del 17-18 settembre 1917, a Carzano, morirono 878 bersaglieri italiani e 366 soldati dell’esercito austriaco. Al “sogno di Carzano” ha dedicato una documentata ricostruzione il giornalista Luigi Sardi (Carzano 1917 Curcu&Genovese, 2007). Qualche settimana prima, esattamente il 17 luglio 1917, un giovane ufficiale pluridecorato dell’esercito austriaco, Ludovico Pivko, irredentista slovevo aveva preso contatto con gli italiani che sostavano in una trincea dirimpetto alla propria. Era tornato dalla licenza convinto dai suoi compatrioti che la salvezza sarebbe potuta arrivare solo con il distacco della sua terra dalla duplice monarchia. Pivko, deciso a mettere fine alla guerra, aveva cercato un “abboccamento” con i nemici che si trovavano, manco dirlo, a un tiro di schioppo. Accanto a un capitello,
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CARZANO 1917: L’OCCASIONE PERDUTA
I
Il Maresciallo d’Italia conte Luigi Cadorna
a Spera, nella “terra di nessuno”, aveva incontrato il maggiore Cesare Pettorelli Lalatta Finzi (1884-1969) dell’Ufficio informazioni della 1a Armata. Insomma, un agente segreto dell’esercito italiano. Senza chiedere nulla in cambio, Pivko aveva offerto al rappresentante del Regio Esercito dettagliate informazioni sulle postazioni dell’artiglieria austriaca, sui depositi delle munizioni, sulla dislocazione delle mitragliatrici e persino sui proiettili in dotazione a ciascuna arma. Con la complicità di Pivko sarebbe stato abbastanza facile sfondare le linee austriache in prossimità di Carzano. A quel punto, l’ufficiale italiano aveva prospettato il piano al generale Cadorna il quale aveva affidato l’impresa al generale Donato Etna (1858-1938), figlio naturale di Vittorio Emanuele II. Questi, temendo un’imboscata, non si era fidato completamente dell’ufficiale austriaco che tradiva la sua bandiera. In buona sostanza, anziché mobilitare una buona parte dei 44 mila soldati italiani schierati lungo la linea della Valsugana, il generale aveva mandato a Carzano poco più di ottocento bersaglieri. Fallita la sorpresa (Pivko aveva addormentato i suoi uomini con dell’oppio fornitogli da Pettorelli Lalatta e aggiunto al rancio della sera) i bersaglieri del LXXII, comandati dal maggiore Ramorino, furono trucidati dalla pur tardiva controffensiva austro-ungarica. Cesare Pettorelli Lalatta (“L’occasione perduta, Carzano 1917”) scrisse (1967): “Caddi affranto su una sedia e piansi. Tutto lo sforzo di quegli ultimi mesi, tutte le fatiche, tutte le notti perdute si abbatterono come di schianto sulla mia tenace volontà: la partita era perduta, il sogno svanito. Appena rimessomi, raggiunsi la piazzetta: giungeva in quel momento, portato da
l mancato sfondamento delle linee austriache a Carzano fu variamente interpretato. Tuttavia solo l’anno seguente si seppe ciò che era effettivamente accaduto quella notte del 17 settembre 1917. Due giorni dopo, il Bollettino di guerra austro-ungarico aveva pubblicato il seguente annuncio: “Presso il Gruppo d’esercito del Feldmaresciallo Conrad von Héitzerdorf [ier l’altro] un contrattacco sferrato per la riconquista di un tratto di fronte, momentaneamente ceduto al nemico presso Carzano, ebbe successo completo. Furono fatti prigionieri 6 ufficiali e più di 300 uomini”. Sul Bollettino italiano del 20 settembre 1917 la notizia fu “raccontata” in modo completamente diverso: “In direzione di Carzano (Valsugana) un nostro reparto riusciva a spingersi oltre le linee nemiche del torrente Maso e a catturarvi circa 200 prigionieri”. In Austria furono condotte inchieste e si parlò di Carzano pure alla riapertura, dopo due anni, della Camera dei Deputati (autunno 1917). Soltanto il 5 maggio 1918 il Ministero della Difesa Nazionale austriaco parlò esplicitamente del “tradimento di Carzano”: “Il Paese si deve rallegrare per aver potuto superare, senza letali conseguenze per l’Impero, il grave pericolo che lo aveva minacciato, la cui gravità, basata sul più abbietto tradimento, era tale da sgomentare”. Il 7 maggio 1918, un giornale di Vienna ospitò una riflessione sul mancato sfondamento di Carzano: “La paralisi della nostra difesa nel settore di Carzano offrì agli italiani una rara chance di grande successo. Questo fu offerto agli italiani sul vassoio, e ciò malgrado l’impresa fallì per l’incapacità del comando italiano, giacché gli italiani, stipandosi su un unico passaggio, persero tempo prezioso, non seppero conquistare di sorpresa punti strategicamente vitali. Profittando della sorpresa e dell’oscurità della notte, avrebbero potuto colpirci. È sorprendente che della brigata italiana, che era di riserva, nulla si sia sentito. È evidentemente mancato l’accordo fra il gruppo avanzato d’assalto e la brigata di riserva. Risolutezza ed energia hanno senza dubbio fatto difetto. Forse gli scaglioni retro stanti hanno avanzato con esitazione. Per questo l’operazione andò a rotoli”. Il giorno seguente, infine, sempre sui giornali di Vienna, furono pubblicati nuovi particolari: “Apprendiamo con orrore che la cospirazione durò settimane, che sui prigionieri furono trovate riproduzioni fotografiche e topografiche di tutte le nostre posizioni, esatte in tutti i dettagli, che le nostre truppe vennero perfidamente frodate dei loro più efficaci mezzi di difesa, che lavori di difesa nostri furono appositamente ritardati. Una grande sciagura ci ha sfiorati”.
altri due intercettatori, un mio guardiafili: il soldato Corso. Esangue, disteso sulla barella, con la morte già negli occhi, egli mi sorrise: “Peccato - mormorò - ero cosi felice di essere venuto”. E gli occhi si richiusero per sempre. Trattenni a stento i singhiozzi: tutti i miei intercettatori, a capo scoperto, si raccolsero silenziosamente attorno. “Il nostro bel sogno è crollato - dissi facendomi forza - ma non è intaccata la certezza della vittoria finale. Torniamo alla
diuturna fatica, sono i nostri fanti morti che ce lo comandano. Sia pace e gloria al valoroso caduto”. E lo baciai in fronte”. La notte del 17 settembre 1917, gli italiani avrebbero potuto arrivare facilmente a Trento e vanificare i preparativi in atto per l’offensiva austro-tedesca che di lì a 37 giorni avrebbe portato alla rotta italiana di Caporetto (24 ottobre 1917). PS. Il generale Pettorelli Lalatta, morto nel 1969, per suo espresso desiderio è stato sepolto a Carzano. ■ 23
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CIAK, GUERRA MONDIALE PRIMA! TRA LE INIZIATIVE DEL MUSEO STORICO DEL TRENTINO UNA MOSTRA SUI “TRENTINI NELLA GUERRA EUROPEA”, CHE RESTERÀ ALLESTITA ALLE GALLERIE DEL DOSS TRENTO PER CINQUE ANNI, E UNA RASSEGNA DEI FILMATI SULLA GRANDE GUERRA. INTERVISTA A “TRENTINOMESE” DEL DIRETTORE DELLA FONDAZIONE MUSEO STORICO, GIUSEPPE FERRANDI di Alberto Folgheraiter
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ue colpi di pistola e fu guerra globale. Due rassegne: la prima inaugurata il 28 giugno 2014, a cento anni esatti dal regicidio di Sarajevo; l’altra il 28 luglio, cento anni dopo la dichiarazione di guerra dell’AustriaUngheria alla Serbia. Con tutto ciò che seguì di lì a pochi giorni. Due gallerie. Nel tunnel bianco sotto il doss Trento (sul quale poggia il mausoleo con la tomba di Cesare Battisti) per i prossimi cinque anni si potrà recuperare la memoria di ciò che fu la guerra mondiale, di come vissero (e di come morirono 11.400 Trentini) i 360 mila abitanti del Trentino. Profughi o deportati nelle città di legno o presso comunità sconosciute e ostili. “I Trentini nella guerra europea”, rassegna curata da Quinto Antonelli per la Fondazione Museo Storico del Trentino, è articolata in cinque sezioni, una per anno di guerra. Rievoca gli spostamenti di quel popolo austriaco di lingua italiana che fu trascinato dal Trentino in Boemia, Moravia, Galizia, Serbia, Romania, Russia, Siberia. Per alcuni, poco meno di duemila militari, la mappa della guerra e la geografia del destino si ampliarono fino alla Cina passando per gli Stati Uniti. Da dove, a guerra finita da un pezzo, tornarono a casa. Spiega Giuseppe Ferrandi, direttore del Museo Storico del Trentino che gli eventi segnati su una linea del tempo lungo il muro della galleria bianca rievocano i cinque anni della Grande Guerra “ed è una storia che può essere compresa solo dentro le coordinate di tragedia europea”. “Il 1914 fissa la leva di massa e la parten24
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za dei Trentini verso la Galizia e il fronte orientale. Chi non restò ucciso o ferito, fu fatto prigioniero dai Russi. L’entrata in guerra dell’Italia e l’apertura del fronte italo-austriaco (1915) segnano il dramma dei civili trentini che sono trasformati in profughi nei territori orientali dell’Austria-Ungheria o internati nelle “città di legno”, considerati alla stregua di prigionieri solo se sospettati di simpatie verso l’Italia”. Nel 1916, ai settantamila trasferiti nei territori dell’Austria-Ungheria si aggiunsero trentacinquemila sfollati dal Trentino e inviati nei campi profughi in Italia. “Il Trentino, svuotato dai civili, si riempie di reduci, di soldati amputati o malati. Nella fossa dietro il Buonconsiglio, il 12 luglio è impiccato Cesare Battisti, irredentista, condannato per alto tradimento da un tribunale di guerra austriaco”. La parte dedicata al 1917 si fissa sul fronte trentino. Rievoca la Guerra bianca delle Dolomiti e dell’Adamello, il coinvolgimento nella rivoluzione Russa dei trentini fatti prigionieri sul fronte orientale.
“Un’appendice chiude il percorso espositivo, con il racconto del ritorno a casa dei reduci e l’immediato dopoguerra”. La seconda rassegna, nella galleria nera, aperta il 28 luglio e che si potrà vedere fino al 14 giugno del prossimo anno, propone la “Grande Guerra sul Grande schermo” attraverso le immagini del linguaggio cinematografico. “È una mostra che fa il conto con i linguaggi della modernità e che si avvale di pellicole italiane e straniere. Partner dell’iniziativa – spiega il direttore del Museo storico del Trentino – sono la Cineteca del Friuli, il Museo Nazionale del Cinema di Torino, la Cineteca Nazionale di Roma, l’Istituto Luce di Cinecittà e le teche di Rai Storia”. Nella galleria nera, lunga trecento metri, 46 grandi schermi con la proiezione simultanea di frammenti di sessanta filmati in un percorso cinematografico che va dal 1914 al 2014. Tra le immagini meno conosciute e che si possono vedere fino al 14 giugno 2015: il trasferimento da Sarajevo del cadavere dell’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono d’Austria, si sua moglie, Sofia, e il passaggio del feretro attraverso la città di Trieste; l’inedito di soldati degli Stati Uniti mentre fanno il bagno nelle acque del lago di Garda, sfilate di truppe, vita di trincea, la guerra bianca sulle vette delle Alpi e il ritorno dei soldati dal fronte francese. Dei classici che il cinema ha dedicato alla prima guerra mondiale, ci sono clip tolte da “Hearts of the world” di David Wark Griffith; “La grande illusion” di Jean Renoir; “Uomini contro” di Francesco Rosi; “Paths of Glory” di Stanley Kubrick.
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Sono due delle numerose iniziative che il Museo Storico del Trentino ha in cantiere da qui al 2018, in collaborazione con istituzioni ed enti, non ultimo il museo italiano della Guerra di Rovereto. Giuseppe Ferrandi, decantati i nazionalismi, negli ultimi decenni la ricerca storica ha fatto i conti… con
la storia collocando, per quanto ci riguarda, la vicenda trentina della prima Guerra mondiale nel contesto più ampio della guerra europea. Tuttavia, in questi ultimi mesi, sembrano tornare, tra i banchi della politica, i toni accesi di una lettura partigiana di quella che fu la Grande guerra. “Mano a mano che ci avviciniamo al centenario, essendo questo un momento di uso pubblico della storia, questi filoni di ricerca che sono riusciti a restituire una Storia che non era stata ancora scritta, vengono dimenticati e si assiste alla contrapposizione dei caduti in Galizia con coloro i quali hanno compiuto altre scelte”. Un uso distorto della storia, quindi? “Io percepisco il pericolo che a un nazionalismo di matrice italiana che ha impedito per lungo tempo di leggere la complessità della nostra storia si sostituisca un etnoregionalismo che fa la stessa operazione rovesciata. Poiché questo trasformerebbe il centenario in un momento di sterile contrapposizione, invece che in una riflessione storica, ritengo che dare spazio al mondo della ricerca, alle Istituzioni museali, a chi ha letto questi avvenimenti in modo avvertito e documentato, consenta di stemperare i tentativi di revisionismo. Suggerisco a tutti coloro che vogliono parlare della tragica fine di Cesare
Battisti di leggersi prima la biografia scritta da Klaus Gatterer, nativo di Sesto Pusteria, il quale ha raccontato in modo magistrale la vita di Battisti. Emerge anche la complessità di una visione, perché vivere in una regione di confine come la nostra implicava delle scelte particolari che vanno ricomprese”. Che cosa sta facendo la Fondazione Museo storico del Trentino per restituire alla Comunità una storia meditata e depurata dai veleni delle contrapposizioni ideologiche? “Abbiamo il vantaggio di avere mantenuto e promosso l’archivio della scrittura popolare, principalmente le memorie dei Trentini che furono mandati a combattere in Galizia. Questo spazio archivistico, con le migliaia di pagine scritte dai protagonisti, negli anni Ottanta ha consentito una rilettura della Grande guerra; oggi consente il varo di operazioni per la valorizzazione di questo patrimonio”. Non c’è il pericolo che la politica tenti di appropriarsi degli appuntamenti della memoria? “C’è, eccome. Quando ci sono momenti celebrativi ufficiali tutti sono chiamati a dire la loro su qualche nodo che riguarda la storia comune. L’unico modo per poter vivere questi eventi in modo positivo è garantire che ci sia un buon equilibrio di relatori e tanta onestà intellettuale”. ■
IL TRENTINO NELLA GRANDE
GUERRA LUIGI SARDI
CURCU & GENOVESE
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IL COLLEZIONISTA
di Gianfranco Gramola
COLLEZIONO LA GUERRA, PER PARLARE DI PACE EPIFANIO DELMASCHIO AMA COLLEZIONARE MATERIALE BELLICO ESCLUSIVAMENTE DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE: ARMI, DIVISE, MEDAGLIE, DIARI, LETTERE… “UNA PASSIONE – RACCONTA – CHE MI PORTO DENTRO DALLA NASCITA...
C’
è chi colleziona Barbie, chi i numeri di Tex Willer, le monete, i francobolli, le figurine dei calciatori o le schede telefoniche. Epifanio Delmaschio, di Molveno, ama collezionare materiale bellico esclusivamente della prima guerra mondiale: armi, divise, medaglie, diari, lettere, ecc… “Questa passione – racconta – penso faccia parte del mio Dna e quindi di avercela dalla nascita. Una passione un po’ nascosta che prima o dopo doveva saltare fuori. Ho iniziato presto a raccogliere qualche oggetto della prima 26
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guerra Mondiale che trovavo sulle nostre montagne, ma non avevo il tempo materiale per seguire e approfondire la cosa come volevo io. Lavoravo in falegnameria per mio zio. Poi ho cambiato lavoro... Adesso monto mobili per una ditta di Spormaggiore e ho più tempo libero per poter curare meglio le mostre. Attualmente ha un socio? Girando per le varie mostre, a Mezzocorona, ho conosciuto Roberto Tessadri, anche lui ricercatore e studioso di reperti bellici e ho iniziato a chiedergli informazioni riguardo alla detenzione di reperti
bellici, perché a tutt’ora la legislazione è abbastanza vaga. Perché nei parchi, ad esempio, non si può raccogliere niente, così come sui sentieri e nelle aree archeologiche o nelle zone sacre. Quando ho iniziato a raccogliere reperti bellici. Non c’era tanta informazione su
trentinoincontri questo tipo di collezionismo, ma negli ultimi tempi sono stati pubblicati parecchi libri e con Internet si riesce ad approfondire e conoscere la questione. Noi ci basiamo molto sui mercatini di militaria, sulle mostre, sullo scambio, sul privato che vedendo una nostra mostra ci porta una medaglia del nonno. Con Roberto condividiamo e quindi dedichiamo un giorno alla settimana a questa nostra grande passione. Magari quel giorno andiamo in montagna in cerca di pezzi o andiamo in un mercatino del Veneto. Una volta siamo andati fino a Latina ad una fiera di militaria per cercare qualche pezzo che manca alla nostra collezione. Quante mostre ha fatto finora? Da dieci anni in qua, ne facciamo circa quattro all’anno. Chi sono gli appassionati che arrivano alle vostre mostre? Si tratta di un pubblico variegato. I ragazzini vengono per curiosità, le persone sui 50 anni per sentito dire, mentre gli anziani perché tanti oggetti ricordano loro cose viste, però, nella Seconda guerra mondiale. Poi ci sono molti studenti e amanti della storia. Tempo fa un signore di 85 anni mi ha portato una poesia che ha scritto per Cesare Battisti e ci ha chiesto di esporla nelle nostre mostre. Poi ci sono gli alpini che apprezzano molto le nostre mostre e spesso le richiedono. Quanti oggetti ha raccolto fino adesso? Più di un migliaio. Tutti relativi alla Prima guerra mondiale. Dove ha trovato la maggior parte dei suoi cimeli? Molti li ho trovati in montagna, in zona trentina. Altri nei vari mercatini e anche nelle soffitte di privati. Ci sono persone che conoscendo della mia passione mi
propongono spesso oggetti che trovano in cantina. Ho ricevuto anche molte donazioni dai privati. Quale sono le doti di un buon collezionista? Sulla ricerca senz’altro il fiuto. Poi lo studio, perché devi sapere dove sono accaduti certi eventi. Poi chiaramente ci vuole tanta fortuna. Ma è più importante una buona conoscenza della Storia o una buona preparazione tecnica per un collezionista? Sono importanti tutti e due. A volte trovo dei pezzi sconosciuti, che non si sa a cosa servissero. Utensili o armi misteriose che non sono menzionate nemmeno sui libri. Questi pezzi li portiamo ugualmente alle mostre per vedere se qualche esperto può aiutarci a saperne di più. Abbiamo trovato oggetti di uso militare quotidiano, tipo per scavare le trincee, che sono molto differenti da quelli che pensavamo, forse perché provenivano da altre regioni. A volte, di fronte a questo tipo di oggetti particolari, ci facciamo aiutare dal Museo degli Usi e Costumi di San Michele all’Adige. Ho letto un aneddoto in cui racconta che ha trovato la medaglietta di un disperso in Russia, l’ha comperata per donarla alla sorella. Sì! Riguarda la Seconda guerra mondiale. Un amico mi ha telefonato, dicendomi di aver trovato questa medaglia di riconoscimento di un disperso di Andalo in Russia, tale Marino Ghezzi. L’ho
acquistata su eBay e l’ho regalata alla sorella Luigia. Ma c’è un’altra bella storia che voglio raccontarti. Il pacco con la medaglia me l’hanno spedito in giornata. Era il 15 novembre, esattamente la data di nascita del disperso di Andalo. E mi è arrivata un paio di giorni prima del compleanno della sorella Luigia. Lei, emozionata, mi ha ringraziato e mi ha confessato che era il regalo più bello che aveva ricevuto in vita sua. Su eBay trova molti pezzi da collezione? Qualcosa si trova. Io cerco cose particolari che si possono comprare anche fuori dall’Italia. In Inghilterra, in Germania e in Austria. Ormai il mondo con Internet s’è fatto più piccolo. Puoi arrivare dappertutto con un clic. Ma... attenzione alle fregature. Bisogna stare attenti ad acquistare degli oggetti che non hanno motivo di essere rifatti o riprodotti.
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trentinoattualità trentinoincontri Come collezionista ha un repertorio vario? Certamente. Molti collezionisti si buttano su una sola tipologia di articoli. Io preferisco tenere un po’ di tutto: dall’infermeria, al cibo, al vestiario alle armi, ecc… Conosco collezionisti che si interessano solo di bombe d’artiglieria, o di altri tipi di armi. Tanti raccolgono elmetti e berretti. Anche qui occorre molta attenzione. Se li trovi in una casa sei sicuro che sono originali. Nei mercati invece puoi trovare delle imitazioni o sfacciate riproduzioni. Che valore hanno questi reperti? Come tutte le cose nel commercio la quantità di domanda fa il prezzo. Anche se tanti oggetti, pur essendo poco ricercati, sono straordinariamente interessanti. Il reperto più raro? Un collezionista mi ha procurato una medaglia nominativa che davano agli irredentisti, ossia i nativi delle terre irredente, come Trento, Trieste, ecc.. Di queste medaglie ne sono state assegnate circa 850. È un pezzo abbastanza ambìto, quindi. Un altro cimelio a cui tengo molto è una sorta di sciarpa, con una storia che merita di essere raccontata... Un contadino della val di Non la vide cadere da un aereo austriaco. Su questa stola c’è scritta una poesia dedicata ad una donna, con la data e il nome dell’ufficiale pilota che l’ha scritta. Questo contadino, dopo 18 anni, ha scritto un articolo al Zeitung, il giornale di Vienna, raccontando appunto la storia di questa sciarpa, dicendosi disposto – nel caso in cui il pilota si fosse
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fatto vivo – a restituirla. Io posseggo sia una copia di quel giornale sia la fascia stessa. Mi piacciono molto anche quegli oggettini che i soldati modificavano o adattavano, tipo la gavetta con il manico rotto, sistemato alla ben’e meglio con del filo di ferro, il bicchiere ottenuto dalla scatoletta della carne, un crocifisso fatto con due bossoli a croce, un porta aghi fatto con tre cartucce di spessore differente e incastrate fra di loro, ecc… Tutti oggetti unici, simili, ma non uguali tra loro. Ci sono oggetti che fa fatica ad acquistare o che è impossibile acquisire perché di grosso valore affettivo? Tante volte anche offrire molti soldi non serve, perché i possessori non sono
intenzionati a vendere. E li capisco. Mi metto nei loro panni, del nipote, del parente... e non ci provo nemmeno a concludere l’affare. Per dirne una, nell’ultima mostra un signore mi ha fatto vedere un oggetto che mi piaceva molto, dicendomi che era del fratello di suo nonno. Non l’ho voluto, anzi, gli ho detto di tenerselo caro. Tempo fa un tizio di Spormaggiore mi ha offerto un bauletto: gliel’ho pulito davanti agli occhi, perché tenendolo in cantina era un po’ rovinato, e d’incanto, è comparso il nome di suo nonno. Gli ho consigliato di tenerlo come ricordo di famiglia. L’ho restaurato e adesso lui è contento e lo tiene tutto fiero a casa sua. Qual è stata la sua più bella soddisfazione? L’apprezzamento che dimostra la gente quando viene alle mostre. Durante l’ultima esposizione, ad Andalo, uno ci ha portato una copia del diario del suo nonno. A un signore romano di 95 anni, il cui papà aveva combattuto sul monte San Michele, ho procurato le copie dei giornali che avevamo e che riguardavano proprio quel tragico episodio bellico, dove il gas ha fatto circa cinquemila morti in una notte. Suo padre se l’era cavata miracolosamente perché il suo tenente l’aveva mandato in paese per una commissione. Quando è tornato era finito tutto... ed è stato fatto “solamente” prigioniero. Fra collezionisti esiste la moda dello scambio? Sì, però chiaramente parliamo di doppioni. Con lo scambio si cerca di fare in modo che tutte due le parti siano alla
trentinoincontri fine soddisfatte. Tuttavia se l’oggetto che mi chiedono ha un valore affettivo, di scambiare non se ne parla... Le Istituzioni riconoscono il suo impegno, l’aiutano in qualche maniera? Aiuti dalle istituzioni non ne ricevo. Considero la mia attività a livello di volontariato, perché l’impegno per organizzare e preparare le mostre avrebbe un prezzo troppo alto a volerlo quantificare. Per un’esposizione di tre giorni ce ne vogliono otto di preparazione. A volte, poi, spostando gli oggetti si rompe qualcosa e quindi paghiamo di tasca nostra il successivo restauro. A livello legislativo ci sono norme specifiche che regolano la detenzione di cimeli di guerra? Ho parlato con diverse persone su questo argomento, però tutt’ora sappiamo poco o niente. Sono venuti a vedere le nostre mostre il Questore, il Prefetto, il Senatore Franco Panizza e altre autorità provinciali, ma nessuno ha mai trovato nulla da eccepire in quello che facciamo. Una volta abbiamo interpellato i carabinieri per avere delucidazioni in merito, ma finora non abbiamo avuto una risposta. Le armi che esponiamo sono disattivate e riportano tanto di cartificazione sul loro essere non tanto armi, quanto semplici simulacri d’arma. Quanti collezionisti di questo genere abbiamo attualmente in Italia? Nella nostra associazione di San Donà
di Piave siamo più di 650, poi ci sono collezionisti che non sono associati. Nel Triveneto siamo la compagine più nutrita, ma in Veneto ci sono molte altre realtà associative costituite successivamente. Così in tutta Italia. Moltissime sono le fiere di militaria, in tutte le regioni, anche per due volte l’anno. Naturalmente si tratta di reltà più presenti al nord, perché la Prima Guerra è argomento sentito maggiormente nel Veneto e nel Trentino. Le altre regioni sono state toccate in vite umane, ma non territorialmente e, quindi, culturalmente. Quest’anno ricorre il centenario della Grande Guerra... Il centenario, cioè quello trentino, è datato esattamente 1914-1918, perché in Trentino la guerra è iniziata prima, cioè il 28 luglio 1914 con la dichiarazione di guerra dell’Impero austro-ungarico al Regno di Serbia in seguito all’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando d’Asburgo, erede al trono dell’Impero austro-ungarico, avvenuto il 28 giugno 1914 a Sarajevo, e si concluse oltre quattro anni dopo, l’11 novembre 1918. Il Trentino fu coinvolto sin dalla prima ora perché era sotto la sovranità degli Asburgo sin dal 1363. Per il centenario, il regista Ermanno Olmi sta completando un film sull’altipiano di Asiago, l’istituto LUCE sta rivedendo i luoghi dove si è combattuto, stanno preparando
trasmissioni in Tv, pubblicando libri, ecc… Lei come intende celebrare il centenario? Quest’anno facciamo ben cinque mostre, alcune di queste di tre giorni. Segnalo anche un’esposizione particolare che prepareremo ad Andalo, in sala Civica, dal primo di agosto fino al 13 settembre. Ha mai pensato con il suo socio di allestire un museo che contenga tutti i cimeli? Sono più di 2000 oggetti attraverso i quali il pubblico può approfondire la storia di questo baratro e magari arrivare alla conclusione che la pace è una cosa meravigliosa. Sarebbe bello, ma al momento non c’è l’appoggio e la collaborazione delle Istituzioni. Anche perché viviamo in un momento in cui l’Ente pubblico opera tagli dappertutto, perché mancano soldi e quei pochi che ci sono guardano di investirli in un’altra maniera. Peccato perché la nostra è una collezione molto bella, molto varia e molto apprezzata. Quali sono, dunque, i suoi progetti al momento? Sempre mostre e in giro alla ricerca di nuovi oggetti. Poi si va anche nelle scuole a spiegare non la Storia in sé, ma come si svolgeva la vita dei soldati nelle trincee. Di questo lavoro divulgativo se ne occupa principalmente il mio socio, ■ Roberto Tessadri.
Giordano Pacenza - Pino Loperfido
LA GUERRA BAMBINA
Euro 14.00 104 pagine illustrate www.curcuegenovese.it
CURCU & GENOVESE
La cattura di Cesare Battisti il 10 luglio 1916; Andreas Hofer che passa per Ala il 2 febbraio 1810 e poi davanti al plotone di esecuzione di Mantova il 20 febbraio seguente; Benito Mussolini giornalista, inviato a Susà di Pergine il 10 giugno 1909; Ancora Mussolini e Alcide Degasperi durante un contraddittorio in un bar di Merano, domenica 7 marzo 1909. E ancora, il bombardamento di Trento del 13 maggio 1944, il discusso eccidio di Malga Zonta del 12 agosto 1944. Ma c’è spazio anche per il commovente ritorno di un padre dalla guerra, all’indomani del passaggio del Trentino Alto Adige al Regno d’Italia. La Storia con la esse maiuscola irrompe furiosa nelle piccole storie della gente comune e, in particolare, in quelle dei bambini.
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PREMIATA DITTA
di Pino Loperfido e Paolo Curcu
DA CENT’ANNI... VI FACCIAMO LE SCARPE IL CALZATURIFICIO DALLAPÉ DI STRAVINO DI CAVEDINE: UNA STORIA DAL SAPORE EPICO E PIONERISTICO. È IL 1920 QUANDO I FRATELLI GIULIO E CELESTE DECIDONO DI DIVENTARE ARTIGIANI DELLA SCARPA. MA IL SUCCESSO ARRIVA GRAZIE AD UN PRETE E AD UNA MINIERA...
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l negozio si affaccia sulla strada principale, quella che porta a Stravino. Un negozio come tanti, all’apparenza. Pochi metri quadrati, assortimento medio e un paio di commessi. Ma siccome l’apparenza a volte inganna, ecco che questo non è il “solito” negozio di scarpe di paese, ma la punta dell’iceberg Dallapè, ovvero l’attività al dettaglio che si affianca ad una ben più importante vendita per corrispondenza, ovvero online. Un piccolo negozio postmoderno che nasconde cento anni di storia. Basta dare un’occhiata al laboratorio sul retro, ai macchinari, alle fotografie appese al muro. Assieme al profumo del cuoio, al Da sinistra, Giuliana, Ermanno e Nicoletta Dallapè. Terza generazione di artigiani. 30
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trentinoincontri lezzo delle colle, si respira la fragranza di un tempo che se n’è andato e che non tornerà mai più. E quelli che abbiamo definito commessi non sono tali, ma gli appassionati eredi di questa famiglia virtuosa: Giuliana, Ermanno e Nicoletta, i nipoti dei fondatori. Giulio e Celeste Dallapè, i cui volti sorridono o ci fissano fieri da gigantografie in bianco e nero. Un luogo che ha molti volti appesi alle pareti non può che appartenere ad una famiglia in cui molto amore è stato dato e molto è stato ricevuto. Una famiglia solida e unita, i Dallapè, che ha da poco perso due colonne fondamentali: Giancarlo, il figlio di Giulio, morto nel 2012 e Nerio, figlio di Celeste, morto solo pochi mesi fa. E la nostalgia traspare dalle parole dei nipoti, così come anche qualche lacrimuccia, lasciando comunque spazio alla determinazione e alla voglia di fare che sono oramai un segno distintivo della famiglia. GIULIO E CELESTE: DA NIENTE AD ARTIGIANI E IMPRENDITORI Quante volte abbiamo sentito dire in questi mesi di crisi, specie ai giovani, “Dovrete inventarvi un mestiere... Imparare a fare qualcosa con le mani...” Ebbene, nei primi anni del Novecento, a Stravino di Cavedine, vivono due giovani che non hanno bisogno di sentirselo ripetere. La famiglia Dallapè è contadina, ma è fin troppo evidente che le terre non sono sterminate e non bastano per sfamare tutta la figliolanza. Specie in anni di depressione economica come quelli. Così, molto realisticamente, i fratelli Giulio e Celeste prendono una decisione lucida, perentoria e innovativa: diventare maestri calzolai. Partendo da zero, studiando, apprendendo i primi rudimenti a bottega e poi avanti così. La classica situazione in cui si fa di necessità virtù. Perché – diciamolo francamente – fare i contadini a due personaggi tanto eclettici e creativi (sono anche musicisti...) va veramente stretto. Meglio imparare un mestiere e imparare a farlo bene. Così Giulio Dallapé fa il suo apprendistato a Calavino, da Antonio Pisoni e allo stesso tempo frequenta un corso di ortopedia a Trento. A lui si affianca quasi subito Celeste. Siamo nei primi anni Venti. Costruiscono la casa di famiglia e vi vanno ad abitare nel 1928, assieme ai genitori, suoceri e suocere varie. Tutti assieme appassionatamente, in attesa di una svolta...
Da destra a sinistra, i diversi stadi della fabbricazione, dalla pelle alla scarpa.
TUTTE LE FASI DI UNA SPECIE DI MIRACOLO
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uali sono le fasi della costruzione di una scarpa di montagna? Stiamo parlando di un’arte che era di casa dai Dallapè, almeno fino all’altro ieri, quando è mancato Nerio, l’ultimo che conosceva i segreti del mestiere. 1) Si parte da un pellame di prima qualità, spessore 3 mm, doppia concia;
parti a contatto con il malleolo; 6) Cucitura della fodera assieme alla pelle esterna, che viene messa a rovescio e ingrassata; 7) Si segnano i fori per i lacci sulla tomaia, in cui vengono inserirti gli occhielli metallici; 8) Si predispone il sottopiede;
2) Modello in cartone;
9) Inserimento del puntale;
3) La pelle viene tagliata sulla sagoma;
10) Cucitura della suola, completamento con vibram e tacco.
4) Si prepara la fodera che andrà a rivestire l’interno; 5) Inserimento di gommapiuma per le
Tempo di lavoro: due giorni.
Foto di gruppo con operai a titolari. Il ragazzo al centro è Wilmo Bombardelli, ancora al servizio dell’azienda 31
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trentinoincontri trentinoattualità DALL’ALTO ADIGE ALL’ABRUZZO, AL CATALOGO PER CORRISPONDENZA E la svolta vera e propria arriva negli anni Trenta, quando il valligiano don Cristofolini, cappellano dei minatori a Monteneve, in Alto Adige, comincia a fare pubblicità ai Dallapè. Un agente di commercio ante litteram, con la tonaca perdippiù. Potenza del passaparola (e dell’influenza sociale del curato), in pochissimo tempo, fioccano gli ordinativi. La scarpe – teniamolo a mente – sono fatte a mano e costano all’incirca un mese di paga. Si tratta cioè di un investimento che a quei tempi non ci si poteva permettere di fallire o di
compiere troppo alla leggera. Un po’ come avviene oggi quando si acquista un’automobile. Gli scarponi dovevano essere fatti a regola d’arte, su misura, e, soprattutto, dovevano durare una vita intera. Poi le miniere chiudono, i minatori – quasi tutti abruzzesi – tornano nella terra d’origine e qui comincia l’ascesa del Calzaturificio Dallapè a livello nazionale. Il passaparola di cui sopra dà il suo colpo di coda, con una forza dirompente. I minatori diventano guardie forestali sul Gran Sasso, sulla Maiella e ben pre-
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Wilmo Bombardelli negli anni Quaranta e oggi, un milione di scarpe dopo. Scarpa più, scarpa meno...
sto la fama di quegli scarponi trentini raggiunge la Calabria, la Sardegna: in pratica ogni angolo dello Stivale in cui vi sia un pastore o un sentiero forestale. Perfino durante la guerra, sono molti i giovani che chiedono di inviare al Fronte le rinomate calzature. Insomma, le richieste vanno alle stelle, così alle soglie degli anni Cinquanta si apre il capitolo “vendita per corrispondenza”, prima di Postalmarket, che la signora milanese Anna Bonomi Bolchini proporrà qualche anno dopo. Il catalogo, un listino prezzi e le istruzioni per un’esatta e perfetta misurazione del piede... GLI ANNI SESSANTA: VENTI DIPENDENTI, DOPPI TURNI L’Italia sta per vivere il suo boom economico. Il Calzaturificio Dallapè lo vive già da un pezzo. Negli anni Sessanta sono venti i dipendenti, tra cui molte ragazze, un fatto piuttosto inusuale per il Trentino di quell’epoca. Gli ordinativi sono un numero talmente alto da costringere gli operai ad istituire dei turni supplementari, dopo cena. Sono anni in cui l’opera di ingegno dei fondatori incontra la sua massima realizzazione.
Poi nel mondo deflagrano gli anni Settanta che, oltre a numerose novità in campo musicale, all’ombelico della Carrà e ai quiz di Mike, porta qualcosa di cui ancora non si era percepita l’esistenza, per lo meno in Trentino: la concorrenza industriale. I prezzi di ogni manufatto cominciano a calare vertiginosamente. Fette sempre più ampie della lavorazione vengono affidate a macchine. All’andazzo non si sottraggono le scarpe dei Dallapè. Qualcosa deve cambiare. Subito. Nel frattempo i fondatori sono morti e Nerio e Giancarlo devono interpretare nel giusto verso i tempi che cambiano.
DAI FORESTALI ABRUZZESI AI PASTORI SARDI
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ono tanti gli episodi che testimoniano come ancora forte sia l’apprezzamento per i prodotti Dallapè in giro per l’Italia. Come non citare, ad esempio, la telefonata di un cliente romano che desiderava acquistare un paio di scarponi simili a quelli che usava suo padre quando prestava servizio come forestale al Parco Nazionale d’Abruzzo. Oppure quella volta che Nerio e sua moglie Albina sono andati in gita sul Gran Sasso e su un sentiero hanno incontrato un forestale che calzava lo scarpone trentino: incontro naturalmente terminato a tarallucci e... grappa. Ma restando sul presente, sono molti ancora oggi i pastori sardi che telefonano per ordinare. In sottofondo, il belare senza tempo del gregge.
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PIEDINI E PIEDONI
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anto per ridere, abbiamo chiesto ai Dallapè dei due “estremi”. Quali? Beh, il piede più grande che in tanti decenni di attività artigianale si sono ritrovati a dover servire. Nicoletta ci racconta di un signore con un inquietante numero cinquantuno che ha richiesto una quantità supplementare di materiale. E il piede più piccolo? Quello di una turista lombarda: trentaquattro... Quasi inutile dire che lo fanno alla grande, prendendo l’azienda per mano e conducendola senza grossi scossoni nella modernità degli anni Duemila, dove il trekking e gli sport di montagna sono diventati di moda e la Cina spadella sul mercato prodotti a prezzi ridicoli e dalla qualità risibile. Dopo aver aperto un nuovo punto vendita a Vezzano, si potenzia la vendita
a distanza, che con gli anni Novanta diventa on line. Oggi i clienti sono diverse migliaia e la qualità del prodotto è indiscussa e riconosciuta, in tutti i settori: dal privato allo sportivo, dal professionale al rievocativo. Come dimenticare, infatti, le forniture a numerose compagnie di Schützen, italiane e austriache? Scarpe con fibbia per i membri della compagnia, stivaloni – addirittura – per i comandanti. IL FUTURO? STA SCRITTO NEL PASSATO Certo, le scarpe a mano non si fanno più... Giuliana ci mostra con orgoglio l’ultimo paio costruito da suo papà, conservato a mò di reliquia, ma anche di testimonianza. Così un giorno, quando nessuno crederà più alla storia delle scarpe “fatte a mano”, vi saranno le prove che ciò, in un punto impreciso del passato, è accaduto davvero. Ma prima di congedarci da Ermanno, Giuliana e Nicoletta facciamo la conoscenza di Wilmo Bombardelli,
inizialmente un ragazzo minuto dalla zazzera prominente, con un grembiule portato con nonchalance sopra una camicia bianca. Il ragazzo sta sopra a una foto di gruppo, proprio al centro del gruppo. Quando qualcuno urla il suo nome verso il retro, Wilmo si materializza, questa volta sotto forma di ultraottantenne artigiano che dopo oltre sessant’anni, nonostante la pensione, è ancora lì a collaborare amorevolmente con i Dallapè. Una storia nella storia che potrebbe far riflettere anche i giovani di oggi, spesso così restii a immaginare il proprio futuro in una bottega artigiana. La felicità è inarrivabile secondo qualcuno. Per Wilmo la felicità sta proprio lì, tra le tomaie e le pelli, oggi come sessant’anni fa, sotto lo sguardo invisibile e compiaciuto di Celeste e Giulio Dallapè. ■
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di Alice Manfredi
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uando entri in un locale – un bar, un negozio di abbigliamento, dal parrucchiere, in pasticceria – fai attenzione a quel che vedi su tavolini e mensole. Lo stesso vale per le panchine in stazione dei treni e alla pensilina dell’autobus. Se noti un libro apparentemente abbandonato in questi luoghi, senza nessun “possessore” a distanza ragionevole, non sempre è il caso di sbracciarsi urlando “qualcuno lo ha dimenticato?” Sì perché, forse, quel volume è stato lasciato lì apposta da qualcuno che voleva lo trovassi. La pratica di “liberare libri”, di lasciarli in luoghi pubblici – o comunque frequentati – affinché vengano trovati e comincino un nuovo viaggio, non è affatto nuova. Sono almeno quindici anni che nel mondo le persone si scambiano volumi in questo modo,
MAGIA BOOKCROSSING IN VIAGGIO TRA LIBRI LASCIATI, TROVATI, SCAMBIATI: DAGLI STATI UNITI AL TRENTINO. MA ATTENZIONE CHE LO SCAMBIO SIA EQUO. NON SI PUÒ PRENDERE UN LEOPARDI E LASCIARE UN MOCCIA... prendendoli e posandoli nei luoghi più diversi. Molte iniziative sollecitano continuamente questa pratica, un po’ ovunque nel mondo, dagli Stati Uniti al Trentino. L’idea ha preso velocemente piede perché ha due caratteristiche che la rendono vincente. È semplice e, a suo modo, rivoluzionaria. Come
altro definire, in una società che fa del possesso esclusivo di oggetti acquistati uno dei suoi cardini, la pratica sistematica di donarne alcuni a perfetti sconosciuti? E proprio il non sapere chi troverà il libro in questione e dove lo porterà regala un pizzico di magia a questo fenomeno un po’ anarchi-
co. Fenomeno che è stato e viene chiamato in modi molto diversi, ma è più o meno universalmente conosciuto come bookcrossing, anche abbreviato in BC. L’espressione deriva dall’unione delle due parole inglesi “book”, libro, e “crossing”, incrocio, attraversamento. Un nome alla cui fortuna ha
mobydick Libri & Giocattoli Cose preziose... CALDONAZZO VIA ROMA 8 Tel. 0461.718117 libreria@mobydick.tn.it 34
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Menu di agosto:
certamente contribuito un sito, inaugurato il 17 aprile del 2001, e divenuto in breve una delle star del web. Già nei due anni precedenti quella data, la pratica di lasciare libri in luoghi pubblici, in modo che potessero essere scambiati, era diffusa negli Stati Uniti e in particolare tra gli universitari dell’area di Boston. Ciò che mancava era la possibilità di seguire l’itinerario del libro una volta liberato. Novità che venne appunto introdotta attraverso www.bookcrossing.com, una creazione di Ron Allen Hornbaker. Per il lancio sul web, la moglie di Hornbaker, Kaori, creò un logo divenuto forse anche più famoso del sito: un libro con braccia e gambe all’interno di un segnale giallo di “attraversamento”. Il funzionamento del portale, a parte alcune modifiche non di sostanza,
è variato poco nel tempo e si basa sulla collaborazione degli utenti; quasi una sorta di autogestione. Chi vuole partecipare a questo scambio collettivo, deve registrare i propri dati e quindi quelli del libro che intende liberare. A questo punto il sito gli fornisce un codice, detto BCID – acronimo di BookCrossing Identity – , che potrà essere applicato sul testo con un’etichetta. Anche in questo è lasciato spazio alla creatività: si possono utilizzare i modelli forniti dal sito, oppure lavorare di fantasia e personalizzare il proprio “dono”. L’importante è procedere poi con il rilascio, accompagnato da una “release note” che segnala agli interessati la presenza di un nuovo testo da scovare in una certa zona. Su www. bookcrossing.com vengono elencati diversi modi in
Zabaione al moscato giallo con focaccia, panna acida e caviale di trota *** Tagliatelle ai germogli d’abete con finferli e salsa di licheni ***
Punto bookcrossing in San Martino a Trento
cui è possibile far circolare i libri. Chi vuole mantenere una certa supervisione sul volume, può optare per un rilascio controllato: in questo caso il testo circola tra “bookcrosser” selezionati e quindi torna al possessore iniziale oppure, alla fine del giro, può essere lasciato al suo destino su una panchina o al tavolino di un bar. La vera anima del bookcrossing resta comunque il rilascio detto “into the wild”: fin da
subito soggetto al caso e alla capacità di osservazione di un passante qualsiasi. Esiste infine la possibilità di abbandonare i testi in un luogo pubblico registrato sul sito come OBCZ, Zona Ufficiale di BookCrossing, in cui, quasi sicuramente, qualcuno lo troverà. Una volta rilasciato il libro, il possessore iniziale non potrà far altro che seguirne sul sito gli spostamenti. Se la fortuna lo assiste, infatti, qualcuno lo troverà e, attra-
Lombo di coniglio arrosto con chips di patate, endivia e dressing alle more *** Parfait ai frutti di bosco con biscotto al ginepro e miele di lavanda Prezzo del menù con i vini esclusi: Euro 35,00 Euro 49,00 con i vini abbinati
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L’inaugurazione della Little Free Library di Comano Terme
verso il codice identificativo, potrà segnalarlo sul web. Poi, una volta letto, potrà rilasciarlo nuovamente, aggiungendo un anello alla catena di passaggi di mano in mano. Un meccanismo che, stando a quanto riportato su www. bookcrossing.com, sembra funzionare bene: i membri attivi dichiarati sono 850.000; sette milioni le copie in circolazione. Il fenomeno negli anni è talmente cresciuto da dar vita a comunità locali che organizzano incontri e altre iniziative. Anche in Italia, ben presto, forse pochi mesi dopo gli esordi del sito, si sono moltiplicati i “bookcorsari”, come amano definirsi i “bookcrosser” nostrani. Comprensibilmente sono fin da subito presenti nelle grandi città co-
me Milano e Roma, ma poco tempo dopo anche in centri più piccoli, tra cui Verona, si moltiplicano gli appassionati di questa attività. Lo scambio “selvaggio” di libri non è, ovviamente, appannaggio esclusivo del sito www.bookcrossing.com. Ben presto prendono piede iniziative con caratteristiche comuni e nomi diversi. Solo per fare un esempio, una certa fortuna ebbe il “PassaLibro”, proposto dal programma Farenheit di Radio3, con la conduzione di Marino Sinibaldi. Il 2003 è l’anno in cui vede la luce www.bookcrossing-italy.com: l’intento è quello di diffondere il fenomeno nel nostro paese, tra l’altro supportando l’accesso al sito “madre” che in quegli anni era esclusivamente in inglese
e perciò, per molti, incomprensibile. Negli anni successivi www.bookcrossing. com viene tradotto in diverse lingue tra cui l’italiano, ma questo, forse sorprendentemente, non decreta la fine del nostro “sito spalla”. Anzi, proponendosi come un portale in grado di creare una rete tra i bookcorsari, questo sito è riuscito a farsi beffe della frequente mortalità delle pagine web ed è attivo ancora oggi. Sorte diversa è toccata a www.bookcrossing-italia. com. Costruito come “mirror” del portale americano – in altre parole, una copia esatta in italiano di quest’ultimo - ne consentiva l’accesso in automatico con le stesse funzionalità. Molto frequentato in un primo tempo, venne in breve travolto da polemiche sulla sua gestione e infine cancellato dal suo stesso realizzatore. Anche in Trentino il fenomeno non è nuovo. In un caffè del capoluogo, il Barycentro, da circa due anni è attiva una versione del bookcrossing che potremmo definire di “baratto equivalente”. Tutto ruota attorno ad una piccola libreria che contiene testi di vario genere tra cui romanzi, libri per bambini, raccolte di poesia. L’idea è che gli interessati possano prendere volumi, scambiandoli con altri, considerati equivalenti. “Non è che puoi prendere
un Leopardi e lasciarci un Moccia” spiega Marco Furgeri di Barycentro. Se prendi un classico devi portare un classico, oppure, in alternativa, se ti accaparri un libro di valore puoi magari lasciare due testi invece di uno solo. Questo fa sì che, attraverso il rapporto con chi lavora al Barycentro, la libreria mantenga una certa qualità. “Il sistema funziona – continua Furgeri – anche se non tutti rispettano l’idea del confronto con l’operatore: capita che qualcuno faccia da solo prendendo o più spesso lasciando nuovi libri, ma a noi va bene anche così”. Altro bookcrossing fai da te e in salsa trentina è quello organizzato da Rileggo, negozio che vende libri e dischi usati. In questo caso il concetto cardine è il riciclo, come si può capire fin dal supporto utilizzato per ospitare temporaneamente i libri oggetto dello scambio. Si tratta, infatti, di una bobina di legno fornita da Dolomiti Energia. Qui
info@biereparaise.eu • www.biereparaise.eu
La nostra selezione è vincolata solo alle sensazioni che una certa “biere” può donarci, al piacere di una Pausa che si meriti questo nome, una selezione di “biere” che di tanto in tanto sarà aggiornata, per regalarci diverse esperienze di gusto. Se ti sembrano poche, lasciati trasportare dai pensieri che le caratterizzano per un’altra esperienza birraia e... provale tutte!!
e” La “biereparais sito e m co si propone ce er m m co di ea, del prodotto birr ” re ie “b o meglio
...a new way in living biere... 36
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Lo scaffale di scambio di Gardolo
vengono collocati testi portati alla Rileggo da clienti o amici, ma che non possono essere venduti perché ingialliti o rovinati. Libri che, comunque, come dice la titolare Cristina Pucher, “è un peccato buttare”. Ecco allora che trovano posto sulla bobina affianco a quelli collocati da sconosciuti e da qui partono per viaggi lunghi o brevi. A “partire” sono soprattutto i gialli; vanno
altrettanto forte i libri sulla storia di Trento e del Trentino, forse accaparrati dai turisti. In ogni caso, il gioco vale la candela, se è vero che ogni giorno vengono scambiati in questo modo circa una ventina di testi. Questo risultato fa dire alla titolare di Rileggo che, a dispetto degli allarmismi dilaganti, la passione per il libro sopravvive. “Se, come sostengono gli editori, un calo delle vendite c’è – conclude Cristina Pucher – questo può essere dovuto, non tanto a una forma di disinteresse, quanto piuttosto all’effetto combinato del costo dei libri e della crisi economica”. A un anno dalla sua nascita, uno dei possibili sviluppi dell’iniziativa di Rileggo, potrebbe essere, secondo la titolare, la registrazione come Zona Ufficiale di BookCrossing. In questo modo, il collegamento con il sito internazionale potrebbe far crescere il volume degli scambi e il piacere di far circolare i libri. Anche alcune biblioteche promuovono la pratica del bookcrossing. Scaffali da cui prendere e portare libri
di seconda, terza, ennesima mano, ci sono in molte sedi periferiche della Biblioteca di Trento. A Gardolo, per esempio, come spiega la responsabile Fabrizia Mosca, lo “Scambia Libro” esiste da circa cinque anni: “Su uno scaffale vengono esposti i volumi donati dagli utenti e lo scambio funziona, in particolare in questo periodo, quando le persone vogliono portarsi i testi in spiaggia e tenerli possibilmente per più di un mese”. Anche in questo caso l’iniziativa non è figlia del portale www. bookcrossing.com, ma nulla vieta che gli utenti registrino
autonomamente i libri sul sito prima di lasciarli. Il Trentino è terra accogliente anche per il fenomeno delle “Piccole Biblioteche Libere”, con ben quattro punti registrati sul sito www.littlefreelibrary. org che, per onor di cronaca, si trovano a Gardolo, Lavis, Fiera di Primiero e nel parco delle Terme di Comano. Pure in questo caso, l’iniziativa è di origine statunitense. Stavolta si deve ringraziare il signor Todd Bol che, nel 2009, costruì in onore della madre insegnante, la prima “Little free library” e la collocò nel suo giardino di Hudson, Wisconsin. In concreto era – e così sono le numerosissime sorelle spuntate un po’ ovunque – una cassetta colorata, poco più grande di una bussola per le lettere, aperta e contenente alcuni testi. Il principio è lo stesso: ciascuno può prendere un libro per poi riportarlo, oppure metterne uno in cambio. Insomma, la dinamica, semplice e rivoluzionaria, è sempre simile. E quel che più conta piace molto, nel Wisconsin come nelle Giudicarie. ■
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di Fiorenzo Degasperi
BELLISSIMI LAGHI DEL TRENTINO SI PUÒ BEN DIRE CHE LA LORO PRESENZA COSTITUISCE UNA DELLE PIÙ RILEVANTI REALTÀ NATURALISTICHE DEL TERRITORIO OLTRE CHE SVOLGERE UNA FUNZIONE IMPORTANTE PER LA RISERVA DI ACQUE. 35 KMQ PER OLTRE 6200 KMQ DELL’INTERO TERRITORIO PROVINCIALE
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uecentonovantasette sono i laghi che s’incontrano girovagando per il Trentino. Non c’è valle, montagna, che non ne possieda almeno uno. Perfino una valle ne ha assunto il nome nella propria dicitura: Valle dei Laghi, la valle che da Trento conduce al re degli specchi lacustri, il mediterraneo Garda, l’antico Benaco, terra degli olivi, del sole e della gastronomia d’acqua dolce, incontrando il Lago di 38
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Terlago, quelli glaciali di Lamar, di Cavedine, Lagolo, Bagatol. Un’unica eccezione il lago di Molveno, la cui origine è dovuta a sbarramento morenico a seguito di una ciclopica frana. Si può ben dire che la loro presenza costituisce una delle più rilevanti realtà naturalistiche del territorio oltre che svolgere una funzione importante per la riserva di acque. 35 kmq per oltre 6200 kmq dell’intero territorio provin-
ciale. C’è perfino una catena montuosa, il Lagorai, spina dorsale del Trentino orientale, che di specchi verdi, azzurri, bianchi ne conta a decine, creando degli habitat particolari, frequentati già in età preistorica dai cacciatori mesolitici. Poi ci sono una miriade di piccoli laghetti nati dalla fusione dei ghiacci, se ne possono trovare fino ai 3200 metri di quota. Una visita a questi laghi di alta quota rappresenta una grande occasio-
ne per camminare in ambienti salubri, attraversare folte pinete, superare estensioni di alti pascoli, guadare torrenti e ruscelli, talora attraversare vedrette innevate. I panorami sono sovente “mozzafiato” e cambiano frequentemente a seconda dei versanti: i più alti in quota, già a novembre, sono ricoperti da ghiaccio o neve. Ogni lago porta con sé un bagaglio di leggende e storie narrate ancor oggi. Famoso è il drago del lago di Nambino, al Passo Carlo Magno, creatore dell’uovo del mondo, o le presenze maligne e malefiche dei diavoli e delle streghe nei laghi di Valòrz in val di Rabbi. Nel lago di Tenno, nel basso Sarca, ci sono le magiche gane, al lago di Erdèmolo, in val dei Mocheni, gli spiriti fanno
© Herbert Lorenzoni Smit
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impazzire gli uomini mentre quelli dell’altopiano di Pinè, i laghi di Serraia e delle Piazze, sono la patria della bella Rosalpinae. Nell’arso e lunare gruppo del Catinaccio c’è il solitario lago di Antermoja con la Selvana del mas fosal. Nel Primiero tra le fredde acque del lago di Pisorno, si aggirano draghi e streghe preannunciando, con rumori e sconquassi, i temporali. Lunghe file di turisti e ospiti provenienti dalle fredde terre nordiche – negli ultimi anni si
sono aggiunti quelli curiosi, soprattutto giovani, dei paesi dell’Europa orientale –, calano sul mediterraneo lago di Garda assaporando e pregustando il sole e la terra calda. Tra wind surf, kit surf, vela, mountain bike, ciclismo, free climbing, sub, parapendio e jumping, le rive e le acque del Garda sono sempre agitate, di giorno e di notte. E quando le tavole imbandite invitano ad un temporaneo silenzio, ci pensano i tanti venti che solcano il cielo e la terra a scuotere i pini marittimi; dal
mattutino Peler alla pomeridiana Ora e all’onnipresente Ponale. Fin dagli anni Sessanta queste acque furono solcate da diversi set cinematografici trovando qui la location ideale per piraterie e intriganti storie d’amore. È sulle sue sponde che, alla fine degli anni Sessanta, nacque una breve ma intensa stagione di forte vitalità, richiamando alla mente la ben più famosa vita notturno romana de la “Dolce vita”. Ma ci sono due laghi in par-
ticolare, a cui i cittadini di Trento sono molto legati: il lago di Caldonazzo e quello di Levico, in Valsugana. Fin dagli anni Sessanta i due specchi lacustri vedevano una sempre più ricca presenza domenicale di trentini che raggiungevano i laghi con la ferrovia della Valsugana, corriere e, i più giovani, in autostop. A Levico, al Lido, la gioventù si trovava a ballare nel primo dancing trentino dove potevano incontrare, alle prime armi, il complesso dei Nomadi che
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trentinoattualità solitamente chete e calde si sfidano i dragon boat al suono sincopato dei tamburi. Molte sono le spiagge libere adatte ai più piccoli e i diversi stabilimenti balneari attrezzati offrono servizi come sale giochi, aree per i bambini, noleggio pedalò, servizi bar e ristorante. I quattro club nautici organizzano regate e competizioni a livello nazionale ed internazionale. Le stesse acque sono un invito al tuffo: le temperature medie nel periodo estivo, in giugno, sono di ben 20°, raggiungendo in agosto i 24°. I dintorni – San Cristoforo, Calceranica, Caldonazzo, Tenna, Pergine, Susà – offrono svariate possibilità di passeggiate di carattere naturalistico, artistico e gastronomico. Sulle sue sponde, ogni anno, si tiene il famoso Trentino Book Festival: ogni giugno, per un week end, nelle piazze e nelle vie di Caldonazzo s’incontrano dibattiti, autori, letterati, spettacoli provenienti da tutta Italia. Oggi i due laghi di Levico e di Caldonazzo sono collegati da una splendida pista ciclabile che ci permette, in giornata, di tuffarci in entrambe le acque. Dai due specchi lacustri nasce la Brenta, timido ruscello che diventa ben presto torrente e fiume, collegando idealmente la montagna trentina con la laguna veneta. ■
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intratteneva, ogni domenica, la gioia di vivere dei giovani. Sulle sponde di quel lago, come in quello vicino di Caldonazzo, sono nate storie e leggende, innamoramenti e delusioni, legate alla presenza nei campeggi di una forte, storica, componente turistica olandese, idealizzati per una supposta libertà di costume, più immaginata che reale. Il lago di Levico, il secondo lago della valle, è assurto alle cronache balneari grazie anche alla presenza in loco di una importante stazione termale, già frequentata in passato dall’elite dell’impero austroungarico. Lungo un percorso pedonale che occupa tutta la parte orientale del lago, è possibile, oltre che osservare una varietà eccezionale di uccelli acquatici e non, praticare la pesca grazie alle tante specie che vi abitano. Con la canoa poi il lago svela ogni segreto, tra canneti e biotopi, alberi che nascono dall’acqua e i pesci curiosi che ti guardano. In questi ultimi anni il lago di Caldonazzo – il più grande lago interamente Trentino, conosciuto dai tedeschi con il nome di Gallnötschsee – ha visto apportare diversi e importanti miglioramenti delle infrastrutture, attrezzato con diversi lidi, l’unico dove è possibile praticare lo sci nautico. Qui, sulle acque
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di Nicola Tomasi
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l lago di Garda trasformato nel mare dei Caraibi. Accadeva negli anni Sessanta quando a Peschiera del Garda erano attivi dei veri e propri “studios” galleggianti che per quasi un decennio ospitarono produzioni cinematografiche e televisive. Protagonista di questa straordinaria avventura fu Walter Bertolazzi che, a partire dal 1958, allestì una vera e propria flotta di navi d’epoca che servivano da set per film di ambiente piratesco. Affascinati da questa vicenda, Franco Delli Guanti e Ludovico Maillet, da più di otto mesi stanno lavorando ad un progetto per riportare alla luce e far conoscere alle nuove generazioni una pagina di storia del cinema rimasta per troppi anni chiusa nei cassetti. In attesa di poter rivivere sugli schermi, attraverso un documentario, il decennio della Bertolazzi Film, il prossimo 23 agosto, alle 18, presso la Sala Civica “Craffonara” di Riva del Garda, sarà inaugurata una mostra che presenterà al pubblico fotobuste, locandine, manifesti, fotografie, molte inedite, ed altro materiale recuperato attraverso un
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QUANDO IL GARDA ERA UN MARE RIVIVE ATTRAVERSO UNA MOSTRA, DAL 23 AGOSTO AL 10 SETTEMBRE, L’AVVENTURA DELLA “BERTOLAZZI FILM” DI PESCHIERA DEL GARDA. DA QUESTA “CINECITTÀ SUL LAGO” NEGLI ANNI SESSANTA INIZIÒ LA CARRIERA DI FABIO TESTI certosino lavoro di ricerca in archivi e mercatini e grazie alla collaborazione di decine di persone che hanno messo a disposizione fotografie fino adesso rimaste chiuse negli album di famiglia. A credere nell’iniziativa di Delli Guanti e di Maillet è stato il Centro Culturale “La Firma” di Riva del Garda, che da alcuni anni ha affiancato
alla decennale attività espositiva una sezione dedicata al cinema, insieme alla preziosa collaborazione dell’amministrazione comunale di Peschiera del Garda e di Riva del Garda che hanno patrocinato il progetto. Tutto ebbe inizio nel 1958 quando Walter Bertolazzi fece un’ardita scommessa
con il produttore Dino De Laurentiis. Quest’ultimo possedeva un galeone che era servito per girare il kolossal di Mario Camerini “Ulisse” (1954), ormeggiato da anni a Fiumicino e di cui voleva disfarsi. Bertolazzi, che pensava di trasformare la nave in un ristorante, propose a De Laurentiis un accordo: se fosse riuscito a trasportare
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fino al lago di Garda il galeone non avrebbe pagato un soldo di passaggio di proprietà e la nave sarebbe stata sua. Partì dunque da Fiumicino e, facendo il periplo dell’Italia, giunse in circa quindici giorni a Porto Levante alle foci del fiume Po. Da qui iniziò la parte più difficoltosa del viaggio: con molte difficoltà risalì il fiume Po fino a Mantova; mise quindi la nave su strada con un trasporto speciale per giungere fino all’idroscalo di
Desenzano dove avvenne il varo della nave - ribattezzata nel frattempo “Circe” - nelle acque del Garda . La Romana Film era una piccola casa di produzione molto attiva negli anni ‘50 e ‘60, specializzata in generi popolari quali i film musicali e i film di avventure. Alla fine degli anni ‘50 erano tornati in auge i film di pirati e Fortunato Misiano, produttore della Romana Film, aveva subito messo in cantiere “La scimitarra del saraceno” (1959). Per dirigerlo aveva chiamato un onesto mestierante quale Piero Pierotti e come attori aveva scelto Lex Barker (famoso per i suoi Tarzan hollywodiani degli anni ‘50), la bomba sexi cubana Chelo Alonso e Massimo Serato. Fortunato Misiano chiese di poter utilizzare la nave di Ulisse e, saputo che era stata portata sul lago di Garda, chiese a Bertolazzi di fargli l’allestimento per quel film. Le acque del basso lago di Garda si prestavano bene a “rappresentare” sullo schermo il mar dei Caraibi visto che per la maggior parte dei giorni non si vedeva la costa
dell’altra sponda e si poteva facilmente scambiarlo per mare aperto. Rispetto al mare aveva inoltre il vantaggio di offrire condizioni atmosferiche più stabili provocando meno disagi per attori e tecnici. È doveroso ricordare che su queste produzioni ebbe inizio, quasi per caso, la carriera dell’attore Fabio Testi, che fece la comparsa in molti di questi film. La mostra a Riva del Garda
rimarrà aperta fino al 10 settembre e sarà affiancata dalla proiezione di due film girati sul lago di Garda. Lunedì 25 agosto sarà proiettato “I pirati della Costa” con Lex Barker, Estella Blain e Liana Orfei, regia di Domenico Paolella; lunedì 1 settembre sarà la volta de “Le avventure di Mary Read” con Lisa Gastoni, Jerome Courtland, Walter Barnes, regia di Umberto ■ Lenzi.
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TUTTI I SABATI FINO AL 30 AGOSTO, GRAZIE AD “ALBE IN MALGA”, AL SORGERE DEL SOLE SARÀ POSSIBILE PARTECIPARE ALLA MUNGITURA DI VACCHE E CAPRE E ALLA CURA DEGLI ANIMALI, SEGUIRE LA CASEIFICAZIONE E GUSTARE UNA GENUINA COLAZIONE CON I PRODOTTI DEL TERRITORIO
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i sono luoghi nel Trentino dove autenticità e genuinità si toccano con mano, dove gestualità che si tramandano da generazioni rinnovano la passione per un mestiere tanto antico quanto impegnativo, ma che regala grandi soddisfazioni e che riesce ancora ad attrarre i giovani. Sono numerose le malghe in quota, il regno, vasto quanto può essere un alpeggio, dei malgari e degli animali che pazientemente governano: vacche, capre, cavalli. Lassù, ad un’altitudi44
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ne tra i 900 ed i 2200 metri, la loro giornata è scandita dal percorso della luce, dal sorgere del sole al tramonto, praticamente senza interruzioni. In Trentino ve ne sono 440 in attività, con una superficie riservata a pascolo di circa 40 mila ettari. In 170 di queste si produce il latte, mentre sono 96 le strutture nelle quali viene trasformato in prodotti caseari e circa una trentina vantano anche una proposta di ristorazione. L’interesse per le espressioni più autentiche della vita rurale
rappresenta un trend sempre più marcato e i turisti hanno dimostrato di apprezzare molto la possibilità di vivere direttamente questo tipo di esperienza, di osservare come nascono alcune eccellenze della tavola “a marchio Trentino”. Fra le occasioni di maggiore coinvolgimento c’è «Albe in Malga», una manifestazio-
ne che ha saputo suscitare grande interesse già nella sua prima edizione dello scorso anno. Per questo Trentino Marketing, in collaborazione con le tre Strade del Vino e dei Sapori trentine, le Apt e i Consorzi turistici, ripropone questa esperienza di vita rurale, grazie alla quale anche per l’intero mese di agosto si potranno vivere per qualche
Val di Fiemme - Malga Sadole - Produzione del formaggio FOTOTECA TRENTINO SVILUPPO S.P.A. - FOTO DI DANIELE LIRA
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Val di Fassa - Val Contrin - Malga Contrin - Casaro FOTOTECA TRENTINO SVILUPPO S.P.A. - FOTO DI DANIELE LIRA
IL PROGRAMMA
SABATO 2 AGOSTO Malga Stabolone - Valle del Chiese Info e prenotazioni: Consorzio Turistico Valle del Chiese - Tel. 0465 90 1217- info@visitchiese.it
ora i ritmi della malga, calandosi in una realtà a molti sconosciuta. Per ciascuno il programma propone una passeggiata alle prime luci dell’alba (alle 5 del mattino) con una guida alpina o un accompagnatore del territorio per raggiungere la malga di primo mattino e godersi lo spettacolo del sorgere del sole. Quindi l’incontro con il malgaro, che farà da guida alla scoperta di questo mondo. Verso le 6 del mattino il rito della mungitura coinvolgerà gli stessi partecipanti che successivamente potranno assistere alla caseificazione, oppure ad altre attività come la raccolta delle uova o la cura dei cavalli. Dopo il lavoro sarà servita una genuina colazione, composta da prodotti di malga, ma anche da torte,
confetture, uova, salumi e pane casereccio. Alcuni di questi appuntamenti propongono anche un’escursione condotta dalle guide alpine o dagli accompagnatori di territorio a conclusione della mattinata con pranzo, facoltativo, presso la malga. Nei casi in cui la struttura disponga di posti letto, l’escursione potrà essere organizzata la sera precedente, in modo da offrire ai partecipanti l’opportunità di dormire in quota trovandosi già sul posto all’indomani. La prenotazione è necessaria, telefonando alla locale azienda di promozione turistica. Per informazioni sull’evento e per conoscere il programma è possibile consultare la pagina internet www.visittrentino.it/albeinmalga. ■
Malga Vallorsara – Folgaria Info e prenotazioni: Apt Altipiani di Folgaria Lavarone Luserna -Tel. 0464 724100 - info@folgarialavaroneluserna.it
SABATO 9 AGOSTO Malga Fossernica di Fuori – Valle del Vanoi Info e prenotazioni: Apt San Martino di Castrozza Primiero e Vanoi - Tel. 0439 719041 - infovanoi@sanmartino.com Malga Spora –Dolomiti di Brenta Info e prenotazioni: Apt Dolomiti di Brenta Paganella - Tel. 0461 585836 - info@visitdolomitipaganella.it
SABATO 16 AGOSTO Malga Brigolina – Monte Bondone Info e prenotazioni: Apt Trento Monte Bondone Valle dei Laghi - Tel. 0461 216000 - info@discovermontebondone.it Malga Stabio - Bleggio Superiore Info e prenotazioni: Apt Terme di Comano Dolomiti di Brenta - Tel. 0465 702626 - info@visitacomano.it
SABATO 23 AGOSTO Malga Cengledino – Valli Giudicarie Info e prenotazioni: Consorzio Per il Turismo Giudicarie Centrali - Tel. 0465 323090 -info@visitgiudicarie.it Malga di Coredo - Val di Non Info e prenotazioni: Apt Val di Non -Tel. 0463 830133 info@visitvaldinon.it
SABATO 30 AGOSTO Malga Sasso Piatto - Val di Fassa Info e prenotazioni: Apt Val di Fassa - Tel. 0462 609620 - infocampitello@fassa.com Malga Susine - Monte Baldo Info e prenotazioni: Apt Rovereto e Vallagarina - Tel. 0464 395149 - brentonico@visitrovereto.it Val di Fassa - Val Contrin - Malga Contrin all’alba FOTOTECA TRENTINO SVILUPPO S.P.A. - FOTO DI DANIELE LIRA
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trentinomese
Luigi Bressan, Gino Lunelli e Gianni Benedetti
Ilaria Vescovi e Giorgio Franceschi
Tradizionale incontro a Villa Margon del presidente Ucid, Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti, Gino Lunelli con il mondo del lavoro, alla presenza dell’Arcivescovo di Trento Mons. Luigi Bressan. Ben 30.000 euro sono stati raccolti fra i 130 iscritti all’Associazione e consegnati al “Fondo Straordinario di solidarietà” di Don Corrado Prandi, fondo che assiste i poveri, vecchi e nuovi, affiancandoli nella soluzione dei loro problemi intervenendo direttamente sui creditori. Inoltre, l’Ucid si è impegnata a mettere a disposizione la propria rete di relazioni con i colleghi imprenditori affiancando e sostenendo così il progetto della Curia trentina che mira a trovare collocazione ai disoccupati che la Curia stessa ha selezionato. Lunelli ha tenuto a precisare che “in coscienza credo di poter dire che abbiamo messo in moto qualcosa, ma che è comunque un niente difronte alla vastità del problema. Per questo dovremo impegnarci anche in futuro sul fronte della povertà”.
Daria de Pretis e Giovanni Di Benedetto
Gino Lunelli con Mons. Luigi Bressan
Enrico Zobele
Franco Lunelli saluta Enrico Franco
Lotta alla povertà. Anche l’Ucid in campo a Villa Margon
Don Bruno Tomasi
Paolo Mazzalai, Roberto Busato e Alessandro Lunelli
Francesca Lunelli con Giovanni Amato e consorte
Ermanno Grassi con Giovanni Di Benedetto
trentinotrentinodeibambini
di Silvia Conotter
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n estate le nostre montagne si animano di realtà suggestive, davvero a misura di bambino. Pioniera in questo senso è senz’altro la Val di Fiemme con Latemar Montagna Animata: molto più che un parco giochi e nemmeno un parco avventura, tradizionalmente inteso. Un’area montana, raggiungibile da Predazzo in telecabina, animata da un’insieme di originali iniziative capaci di coinvolgere grandi e piccini in maniera attiva. Quello che attirerà subito l’attenzione dei bambini sarà di certo l’Alpine Coster, la slittovia su monorotaia con elettrizzanti curve e salti che lascerà a bocca aperta anche i più scettici. Divertenti anche i tubby, grandi ciambelle su cui abbandonarsi per un’imprevedibile discesa. Ma c’è molto altro da scoprire e il nostro consiglio è quello di provare subito in squadra il percorso interattivo: una borsa speciale farà attivare sette diverse postazioni disseminate qua e là, che daranno vita ad altrettante prove da superare con intuito e intelligenza per portare a termine la missione assegnata. E all’arrivo un’esperta
MONTAGNA ANIMATA LASSÙ, A QUOTA 1650 METRI, LE POTENTI CREATURE ALATE CHE POPOLANO IL LATEMAR HANNO LASCIATO MOLTEPLICI INDIZI DELLA LORO PRESENZA... “dragologa” controllerà le soluzioni scritte sul libretto e vi consegnerà un simpatico omaggio. Ma non è finita. Lassù, a quota 1650 metri, le potenti creature alate che popolano il Latemar hanno lasciato molteplici indizi della loro presenza: nell’incantevole percorso realizzato nella Foresta dei Draghi (un’ora circa, percorribile anche con il passeggino) vi aspettano tante belle opere d’arte del territorio, tra cui il nido con l’uovo di drago! C’è poi il percorso de Il pastore distratto (un’ora circa, non adatto per i passeggini) dove troverete tutti gli attrezzi che ha lasciato per strada Martìn, il pastorello distratto, ma anche altre opere d’arte, un mulino ad
acqua e perfino un percorso sensoriale da percorrere a piedi nudi. Per i bambini più grandi un’ulteriore percorso: il Sentiero geologico delle Dolomiti, nella versione facile di 3 chilometri e nella versione di media difficoltà di 4 chilo-
metri. Le tabelle espositive racconteranno la storia del Latemar fino a 250 milioni di anni fa attraverso le rocce e i fossili. Tutti e tre i percorsi possono essere vissuti in compagnia di diversi “giocolibri” diversificati in base all’età, che animeranno la passeggiata attraverso quiz, indovinelli e giochi da completare insieme. Per i più piccoli c’è inoltre un parco giochi all’aria aperta, con laboratori, trucca bimbi, attività manuali e la possibilità di lasciarli con personale specializzato che li intratterrà mentre gli adulti potranno effettuare qualche bella escursione. Maggiori informazioni su: www.latemar.it ■
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di Paolo Chiesa
COMUNITÀ VIVA
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schia è una delle frazioni di Pergine Valsugana e si presenta come una comunità molto viva e attiva. Lo si capisce dalle attività svolte sul suo territorio, portate avanti dalle varie associazioni locali e dal loro coinvolgimento anche sul territorio dell’Alta Valsugana. Il Gruppo sportivo Ischia, La Filodrammatica, il Gruppo Donne, il Comitato Mamme sono realtà conosciute e apprezzate. Dal 2011 a loro si è aggiunta anche l’Assoiciazione “Noi per l’Is-cia”. L’ASSOCIAZIONE “NOI PER L’IS-CIA” L’Associazione “Noi per l’Iscia” è nata con il proposito di dare ai bambini, ai ragazzi e ai giovani della frazione un luogo dove incontrarsi e fare delle attività per un modo di stare insieme, diverso da quello imperante, ormai sempre più multimediale. In realtà, in questi tre anni, questo gruppo è diventato qualcosa di più: una specie di collante sociale propositivo di tutta la frazione e della sua popolazione. Il presidente dell’Associazione “Noi per l’Is-cia” è Claudio Angeli, 46 anni, fiduciario della frazione, cioè il rappresentante di Ischia presso il Comune di Pergine. Claudio, di volontariato ne sa qualcosa, perché fa parte in pratica di quasi 48
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L’ASSOCIAZIONE NOI PER L’IS-CIA È NATA CON IL PROPOSITO DI DARE AI GIOVANI UN LUOGO DOVE INCONTRARSI. IN REALTÀ IN QUESTI TRE ANNI QUESTO GRUPPO È DIVENTATO QUALCOSA DI PIÙ... tutte le realtà associative del posto. Ci incontriamo presso i locali a piano terra della Casa Sociale di Ischia, delle stanze molto grandi che fino a pochi anni fa erano solo dei depositi usati dal Comune. Da tre anni a questa parte, questi stessi locali e la piazzetta adiacente, sono diventati il luogo di incontro più frequentato e la sede naturale di quasi tutte le attività del luogo. Claudio ci fa fare un giro nella “Sala giovani” che è stata messa a posto, arredata e migliorata “in proprio”, con un aiuto del Comune e della Cassa Rurale ma per la maggior parte a spese dell’Associazione. Calcetto, tavolo da ping pong, armadi pieni di giochi da tavolo, impianto audio e video con proiettore e telo, tavoli e sedie, ne fanno un posto veramente interessante per chiunque abbia voglia di stare insieme e di socializzare. Un altro portone svela una grande sala dotata di cucina, tavoli e panche. La piazzetta esterna è un’altra ricchezza perché è l’unico posto all’aperto di Ischia che non è diventato un parcheggio e dove il pomeriggio e la
sera i giovani, ma non solo, si incontrano nel perfetto stile paesano di una volta. “È proprio quello che vogliamo”, dice Claudio, “tenere i ragazzi lontani da playstation e telefonini ma anche lontani dai pericoli che incontrerebbero nell’andare sempre in giro in moto o in macchina sulle strade”. Ma come dicevamo, “Noi per l’Is-cia” non è solo un oratorio laico, è un laboratorio sempre attivo, ricco di attività e proposte, da progettare in autonomia o in collaborazione con le altre associazioni. E infatti sono molte le manifestazioni
Il Presidente, Claudio Angeli
e le iniziative organizzate da soli o con la parrocchia, con il Comitato Mamme, con il Gruppo Donne, con la Filodrammatica, con il Gruppo Sportivo Ischia. Il carnevale, la Sagra, Santa Lucia, le serate pubbliche su argomenti vari (l’uso del web, il benessere psicofisico, le piante, la religione), i vari corsi, le giornate ecologiche. Una vera fucina di idee, questa Associazione, che è ripagata dal riscontro dei tesserati. Infatti su 550 abitanti, sono più di 360 le persone che hanno versato una piccola quota di partecipazione e che hanno
trentinoassociazioni
diritto di parola e di voto all’assemblea annuale dei soci. Si tratta del 65% della popolazione, neonati e anziani compresi. E Claudio precisa, con giustificato orgoglio che “ci sono molti tesserati, anche tra i vacanzieri e i loro figli, che ben hanno legato con i coetanei di Ischia”. E qui è davvero possibile, in un modo come si vede sempre meno nei paesi, cioè in piazza e per le strade poco trafficate del paese o nella Sala Giovani che è aperta per loro tre giorni a settimana. E via con le sfide a calcetto e a ping pong, alle feste di compleanno, alle serate interminabili giocando a Monopoli e a Risiko. ISCHIA, LA SAGRA E IL LAGO L’Associazione “Noi per l’Iscia” e in particolare il suo
presidente Claudio Angeli, sono molto attenti e sensibili nei confronti del Lago di Caldonazzo, che ricade per il 75% della sua superficie sotto il Comune Catastale della frazione stessa. “Una volta il lago era una ricchezza non solo dal punto di vista turistico”, dice Claudio, “perché c’erano alcune persone a Ischia che, prima del 1983, quando i diritti di pesca appartenevano ancora alla famiglia Dalmeri, vivevano proprio di questa attività fornendo pesce alla frazione e al circondario”. Ora il lago è sicuramente importante per la comunità e per l’Alta Valsugana in generale ma i vari progetti di riqualificazione, pensati quando le risorse economiche in Provincia erano molto più sostanziose di adesso, chissà se saranno mai at-
tuati. “Per questo, “Noi per l’Is-cia”, in occasione della Sagra annuale dei primi di agosto siamo soliti organizzare un convegno dove si affrontano le tematiche ambientali relative soprattutto alla vita del lago, non solo alle sue spiagge, ma anche ai suoi sentieri, alle passeggiate e alla cura e alla valorizzazione dei terreni che circondano il nostro specchio d’acqua”. E così, oltre all’appuntamento con la Sagra che da venerdì 1 a domenica 3 agosto prevede pranzi e cene in piazza, giochi, tornei, spettacoli, la tombola, la notte in tenda, la mostra fotografica “Laori e ordegni de na volta” e altro ancora, anche quest’anno ci sarà l’iniziativa “Ischiambiente”. Claudio Angeli ci dice di cosa si tratta: “giovedì 31 luglio in
Sala Giovani ci sarà la conferenza – Il Lago di Caldonazzo, risorsa da promuovere… ma anche da tutelare – che vedrà la presenza dell’assessore comunale all’ambiente e al turismo Franco Demozzi e dei presidenti delle associazioni pescatori della zona. Sabato 2 agosto, invece, oltre a un’escursione in barca con pesca sul lago, è previsto un aperitivo con tavola rotonda con l’assessore provinciale al turismo Michele Dallapiccola”. Tanto lavoro, tante iniziative ma anche, va detto, tanto diverimento per quelli di “Noi per l’Is-cia”. L’elemento più importante rimane, però, un grande attaccamento e un grande affetto per la propria frazione, che sono i presupposti principali per promuoverne e tutelarne l’identità. ■
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trentinoincontri trentinoattualità
di Lara Deflorian
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taliano di nascita, ma ben presto divenuto cittadino del mondo, Ivan Cavallari è nato a Bolzano cinquant’anni fa e, come tanti altri artisti del nostro paese, dopo essersi formato alla Scala di Milano e aver vinto una borsa di studio per il Bolshoi di Mosca, solo per poco si ferma e si esibisce in Italia nella compagnia del Teatro alla Scala. Il suo destino lo fa emigrare in Germania dove, nel Balletto di Stoccarda, arriva a danzare come solista e in seguito come primo ballerino. Inizia ad avere la possibilità di mettere in scena le sue prime creazioni, una strada, quella del coreografo, che gli si rivela congeniale e che da Stoccarda lo porta ad Hannover, in Polonia e in Ungheria fino ad arrivare al Royal Ballet di Londra a collaborare alla messa in scena delle opere di John Cranko. Ha creato inoltre coreografie per la compagnia di balletto del Teatro dell’Opera di Vienna e la Galleria di Stato di Stoccarda, che gli ha chiesto di creare un pezzo
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DANZANDO PER IL MONDO INTERVISTA A IVAN CAVALLARI, NATO IN TRENTINO ALTO ADIGE. COME TANTI ALTRI ARTISTI DEL NOSTRO PAESE, DOPO ESSERSI FORMATO ALLA SCALA DI MILANO E AVER VINTO UNA BORSA DI STUDIO PER IL BOLSHOI DI MOSCA È DOVUTO EMIGRARE... in occasione dell’apertura di una mostra di dipinti di Franz Marc. Le numerose collaborazioni artistiche hanno poi visto Ivan Cavallari protagonista in numerosissime e importanti realtà teatrali come, ad esempio, il Balletto Nazionale Ceco di Praga, il Balletto Nazionale Ungherese di Budapest, l’Opera di Roma, il Balletto Reale Svedese, il Balletto Nazionale della Cina, il Balletto universale in Corea e il West
Australian Ballet. Entrando un po’ più nello specifico è sicuramente interessante ricordare la sua parentesi cinese che lo ha portato a creare, nel 2002 a Schenyang, lo spettacolo The Last Imperator and I, un balletto sulla vita dell’ultimo imperatore cinese della dinastia Ch’Ing, realizzato a 43 anni di distanza dalla sua morte e che ha ottenuto diversi riconoscimenti. Nel 2007 Cavallari ha aggiunto un altro significativo tassel-
lo alla sua carriera, diventando direttore artistico del West Australian Ballet, la più antica azienda d’Australia creata nel 1952 da Kira Abrissokova (Bousloff). Dallo scorso anno è infine tornato in Europa a dirigere, in Francia, il Ballet de l’Opera National du Rhin. Ad agosto, tutti gli appassionati di danza potranno conoscerlo e vederlo all’opera in qualità d’insegnante, nell’ambito della 14esima edizione di Trentino Danza Estate, una rassegna che racchiude formazione, spettacolo, divertimento e condivisione. Dal 24 al 30 agosto Ivan Cavallari sarà quindi tra i protagonisti a Tesero, accanto a nomi come Carlotta Zamparo e Barbara Protti, sempre per quanto concerne la danza classica, Caterina Felicioni ed Emanuela Tagliavia, per la danza contemporanea, e tanti altri professionisti della danza moderna, acrobatica, hip hop, della zumba e del musical. In occasione del suo graditissimo ritorno in regione, abbiamo avuto occasione di rivolger a Ivan Cavallari qualche domanda: Da danzatore sei passato ad essere coreografo e oggi direttore artistico. Hai
trentinoincontri avuto una carriera in continua evoluzione, ma cosa ami di più del tuo lavoro e quali sono state le fasi fondamentali? “Amo tantissimi aspetti del mio lavoro, poiché ho avuto il privilegio di scegliere un mestiere che vivo come una missione. Non so come sia nata questa esigenza di voler danzare ed essere creativo, che mi ha portato a divenire direttore artistico, ma so con certezza che se non avessi trovato la via della danza, sarei una persona morta. Il lavoro di direttore artistico è forse la fase più complessa della carriera in un artista e se dovessi riassumerla in una frase, direi che passo la maggior parte del tempo a giostrare l’orgoglio dei politici e degli artisti. In quanto alle fasi fondamentali nella vita di un artista, sono sopratutto le sconfitte e gli insuccessi i momenti più importanti per la nostra crescita.” Come sei arrivato al ruolo di direttore artistico del Balletto dell’Opera National du Rhin? “Dopo sei anni trascorsi in Australia alla testa del West Australian Ballet, cercavo una compagnia in Europa. Mi è stato segnalato il Ballet du Rhin e qua ho avuto la fortuna di essere selezionato.” Ti piacerebbe tornare a lavorare in Italia?
“Non saprei e non immaginerei nemmeno esattamente dove, ma mai dire mai! L’Italia è il paese con i teatri più belli al mondo e una tradizione culturale da far invidia a chiunque. Ho avuto modo di lavorare alla Scala di Milano e all’Opera di Roma. Sono dei teatri con delle strutture enormi e leggi complicate, non semplici da gestire. Inoltre, nella gerarchia delle arti, non sono sicuro che la danza rientri nelle priorità degli enti lirici”. Prossimamente parteciperai, in qualità d’insegnante, alla rassegna Trentino Danza Estate. Cosa ti aspetti e cosa vorresti lasciare? “Mi piace molto insegnare e aiutare i giovani danzatori. Non so esattamente cosa aspettarmi e forse non ha importanza. Se dopo una settimana di lavoro siamo ancora tutti vivi, è un buon segno”. Cosa pensi della situazione della cultura in Italia? “Purtroppo in questo periodo di crisi economica la cultura passa in secondo piano e la danza anche al terzo, se non oltre. Ho lavorato in diversi paesi e girato il mondo, ma collaborare con artisti italiani, compositori, scenografi, costumisti, direttori d’orchestra etc…, è sempre un’esperienza unica. L’Italia ha grandi artisti, tra i migliori al mondo. Ora dipendiamo da decisioni politiche che necessitano di grande discernimento”. Con il tuo lavoro hai girato il mondo: dove torneresti più volentieri e perché? “La Germania mi ha dato molto. I tedeschi sono grandi amanti della cultura, anche se, in linea generale, direi che è stato attraverso l’incontro con artisti e persone che poi sono divenute amicizie valide, che ora mi sento a casa in tante parti del mondo”. Progetti futuri? “Progetti se ne fanno sempre tantissimi, ma non so ancora cosa farò da grande”. ■
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trentinoattualità
di Tiziana Tomasini
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allo importato da Oltreoceano fin dai primi decenni del Novecento, lo swing torna a far parlare di sé e porta in pista anche i trentini. Ed è già un successo, a suon di musica e volteggi. Incontriamo i maestri della Swing Dance Trento in una caldissima mattina estiva, per parlare della loro passione che ha contagiato e sta travolgendo molti appassionati di musica e di ballo del capoluogo. Entusiasti di raccontare e raccontarsi, Paolo e Nienke si distinguono per uno stile particolare, che va dall’atteggiamento elegante e rilassato alla cura dell’abbigliamento vintage – vestito anni Quaranta a fiorellini per lei, maglietta a righe e cappello in paglia per lui – segnali che stanno come a delineare, in sintesi, la propensione ad abbracciare tutto quanto ruota attorno a questo affascinante mondo. Il ballo swing – che non si riferisce ad un singola tipologia di movimento ma raccoglie un insieme di espressioni relative alla danza – è nato negli Stati Uniti dopo la grande depressione, per dare accompagnamento alle orchestre che proponevano musica jazz. Da sottolineare, nel contesto storico, l’importante correlazione tra lo slancio per il ballo e la crisi economica: nei momenti di maggiori difficoltà, è quasi istintivo il desiderio di esorcizzare i periodi bui con la 52
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TUTTI PAZZI PER LO SWING INCONTRIAMO I MAESTRI DELLA SWING DANCE TRENTO, PER PARLARE DELLA PASSIONE CHE STA TRAVOLGENDO MOLTI APPASSIONATI DI MUSICA E DI BALLO DEL CAPOLUOGO musica, lo svago, il ballo. La versione più nota dello swing è senza dubbio il Lindy Hop, che affonda le sue radici nelle caratteristiche sale di Harlem. Raccolta l’eredità di Charleston e Fox Trot, i balli che si possono annoverare sotto la terminologia swing trovano l’apice della loro popolarità nel periodo che ruota intorno al secondo conflitto mondiale, ritrovando poi momenti di rinnovato consenso negli anni Ottanta. Quella che stanno vivendo attualmente – l’apertura della scuola a Trento è recentissima, il primo com-
pleanno cade a settembre – viene definita dai due maestri un’avventura. Una bella avventura, che pone al primo posto l’obiettivo dello stare insieme, del socializzare. Lungi dal proporsi come fenomeno d’elite, riservato a pochi amatori (come invece è stato proposto in altri luoghi d’Italia) lo spirito della Swing Dance Trento è quello di trasmettere il concetto di un ballo soprattutto sociale, che coinvolge e fa coinvolgere. Del resto, le origini parlano chiaro: i balli in questione seguivano il ritmo della musica popolare di allora, quindi l’imprinting è decisa-
mente di tono collettivo e tale da favorire una continua comunicazione tra i ballerini. Le musiche sono preferibilmente quelle originali dei grandi nomi, da Billie Holiday a Duke Ellington, da Glenn Miller a Benny Goodman, solo per citarne alcuni. A metà strada tra il ballo di coppia ed il ballo di gruppo, in quanto prevede un continuo interscambio tra le coppie, lo swing piace anche perché è certamente costruito su passi base, ma prevede un ampio margine di improvvisazione: general-
trentinoattualità mente l’uomo propone e “porta” (come si usa dire nel gergo della danza), conduce cioè la partner, che coglie le intenzioni di realizzazione della figura creando un mix di fluidità e spontaneità pur su base tecnica. Osservando il gruppo impegnato nel ballo, si colgono tutti questi elementi, con l’aggiunta di una componente straordinaria, il divertimento. Complice la musica estremamente coinvolgente – che gioca buona parte del successo di questo ballo – non c’è ombra di dubbio che chi fa swing soprattutto si diverte. Oltre a cogliere le espressioni reali ed immediate di questo piacere e gioia della danza, si percepisce l’effetto quasi terapeutico, confermato nel concreto da casi di ballerini depressi e stressati dai ritmi frenetici quotidiani che ritrovano prontamente nello swing allegria e buon umore. Ma chi sono i ballerini di swing a Trento? È interessante rilevare che chi volteggia nelle sale sui ritmi jazz sono perlopiù persone che svolgono lavori di concetto, ossia insegnanti, informatici, studenti e dottorandi. Di età media sui trent’anni – ma con ampie variazioni che spaziano dai venti ai cinquanta – l’appassionato di swing non necessariamente abbraccia altre esperienze di danza; al contrario, si può affermare che lo swing diventa passione unilaterale, spesso
INFO Per informazioni sui corsi, richieste ed altro: info@swingdancetrento.it; per sapere tutto quello che riguarda il mondo swing a Trento e quanto viene organizzato anche a livello di eventi pubblici, visionare la pagina ufficiale Facebook, che vede la presenza anche di un gruppo sullo stesso social network.
dettata da un amore diretto per la musica jazz. Per questo motivo, oltre alle lezioni settimanali, il gruppo si ritrova in quei locali in cui è consentito il ballo (e sono pochi in quanto la normativa per chi danza prevede che vi siano tutte le caratteristiche di una discoteca in termini di sicurezza) per estendere e prolungare il divertimento anche fuori dalle pareti delle palestre, con l’ebbrezza di vivere l’esperienza swing nelle diverse location musicali. Attenti alle diverse proposte del panorama regionale, nazionale ed estere Paolo e Nienke propongono puntualmente la partecipazione ad eventi che prevedono la presenza di orchestre con musiche dell’epoca, come l’iscrizione a workshop speciali o a festival vintage. Ma se all’estero l’approccio al ballo è più serio ed accademico, l’impronta della Swing Dance Trento si caratterizza per uno spirito più spensierato, senza l’incubo dell’errore del passo ed in chiave decisamente più leggera e goliardica. Tra le curiosità, il fatto che gli uomini (in minoranza rispetto al genere femminile) imparano con maggior lentezza delle donne ma che poi riescono a mettere in atto una progressione costante; oltre a questo fenomeno, la strana equazione che risponde ad una logica davvero singolare: chi ritiene questo ballo “facile” deve fare i conti con quella commistione di energia, movimento ed intuizione che lo rendono non totalmente spontaneo e quindi con varie componenti da considerare al di là del passo; chi invece lo ritiene “difficile”, ben presto si accorge di poter scendere in pista anche senza aver mai ballato. Non resta che provare. Ma attenzione, avvertono i maestri, lo swing crea dipendenza, difficile smettere! E a vedere i ballerini che volteggiano disinvolti in pista, pare proprio una conferma. E qualcosa di ■ più di un’avventura.
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Foto: Pietro Amorth. Fototeca Trentino Book Festival
trentinobottegad’artista
di Renzo Francescotti
LE METAMORFOSI DI STEFANIA BELLEZZA E FRAGILITÀ, VITALITÀ E VELENO, VITA E MORTE NELLE OPERE DI STEFANIA SIMEONI. SCOPERTA DAL TRENTINO BOOK FESTIVAL E ORA LANCIATA VERSO NUOVI TRAGUARDI “Madre”
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rriva da Caldonazzo – paese della dinasta dei Prati artisti – paese pittorico per eccellenza, Stefania Simeoni. Suo padre Alessandro è docente di musica e pianista. E dunque un vena creativa circola in famiglia. Lei si è diplomata nel 2001 a quell’Istituto d’Arte di Trento che, fondato dal grande Bruno Colorio, tanti artisti bravi e importanti ha sfornato. Poi Stefania è andata a lavorare in un laboratorio d’arte e nel 2008 si è laureata a Trento in Gestione e Conservazione dei Beni culturali. Attualmente lavora al Comune di Trento come educatrice e atelierista curando laboratori per adulti e bambini anche piccolissimi, insegnando loro a scoprire e affinare il rapporto tra l’uomo e la natura. E le sue opere, come vedremo tra poco, indagano appunto il rapporto, lo scambio uomo-natura, in una perenne mutazione metamorfica. Gli inizi della Simeoni pittrice sono sotto il segno della tradizione: paesaggi, nudi femminili, che rivelano una buona mano, un sicuro uso del colo54
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re: opere gradevoli ma niente di più. La sua prima mostra, fresca di diploma, è sottocasa al Centro d’Arte “La Fonte” di Caldonazzo. Seguiranno mostre collettive al famoso Caffè delle Giubbe Rosse di Firenze, a Torre Mirana a Trento. Intanto ricerca una tematica personale, una strada il più possibile sua. E con il 2009 Stefania comincia a “fare su serio”. Rinuncia alle piacevolezze del colore in quadri di
stampo naturalistico a favore di opere in bianco e nero su carta, realizzate a carboncino: lavori che continuano sì ad essere figurativi (l’astratto non sembra interessare questa giovane artista), ma che si caricano di valenze simboliche. Così nell’opera “Madre”, una figura femminile in piedi che a prima vista può apparire avvolta da veli funerei. Ma osservandola meglio, però, si rivela una figura di giovane
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madre al cui interno, come in una radiografia, leggi il feto col minuscolo essere vivo e una sorta di radice, quella della vita (ma che potrebbe essere anche un cordone ombelicale, una spina dorsale) che dal feto va alla testa della madre, al cervello. Un’altra opera coeva, anch’essa a carboncino, ha per titolo “Psiche”, presentando un duplice volto femminile giustapposto e capovolto, un volto e il suo doppio. Quello in alto è sormontato da un mazzetto di anemoni, con una farfalla che esce dalla bocca, simbolo dell’anima che vola via; quello in basso contrassegnato da un mazzetto di belladonna, pianta velenosa che può essere mortale. Insomma, bellezza e fragilità, vitalità veleno, vita e morte. Questo 2014 sembra essere un anno importante per la maturità di questa artista che da poco si è trasferita a Trento nel quartiere di Cristo Re, più vicina, gallerie, musei, spazi espositivi e associazioni artistiche, come la FIDA Trento di cui da poco Stefania è divenuta socia. Importante la sua partecipazione al Trentino Book Fe-
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stival (assieme a Samuel Maranelli Lippitz) con un’esposizione dal titolo “Metamorfosi”, ove Stefania esce allo scoperto con un titolo che contraddistingue tutta la sua ricerca. Partendo da una lunga, suggestiva e poco nota poesia di Guido Gozzano dedicata alla farfalla Parnassus Apollo, la nostra pittrice realizza sei opere che colgono le mutazioni di un corpo femminile da bruco a crisalide, ed infine, a farfalla. Come a dire; non esistono divisioni tra mondo umano e animale, siamo di un’unica sostanza. Originale la tecnica in cui la pittrice intreccia la pittura a pastello con l’antica e, per lungo temo perduta, tecnica dell’encausto, che ”Castello di Wolkenstein”
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mescola due tipi di cera con trementina e pigmenti. Alla fine Stefania ha ripassato il tutto col ferro da stiro (molto femminile…), conferendo ai sei quadri un effetto perlaceo, onirico. Un’artista interessante la nostra giovane Stefania: inquieta senza essere nevrotica, curiosa senza essere morbosa, che penetra nella natura senza vivisezionarla, senza violentarla. Sicuramente questa sua qualità le viene dall’esser cresciuta in campagna, in un luogo che emoziona e “coccola” i pittori, tra lago, boschi, prati, colline, montagne, in un rapporto empatico con le piante, gli animali, le acque, la terra. Le suggestioni della natura possono essere però anche un pericolo. Ma non mi pare il caso di Stefania. Nelle sue opere classicità e modernità si intrecciano anche nelle tecniche utilizzate con notevole abilità: l’encausto (di cui si sono trovate tracce nelle pittura pompeiana) con la fotografia; il carboncino con la carta su tavola. Infine un’importante esposizione organizzata dalla Fida-Trento a Bolzano, alla Galleria Civica, in agosto, e a Castel Roncolo fino a novembre, dal titolo “To build castles in the air”. La Simeoni vi presenterà due opere. La prima dal titolo “Castello in aria”, una tecnica mista su masonite, che sinceramente, non mi pare particolarmente interessante. Notevole invece la seconda (tecnica mista su carta), ”Castello di Wolkenstein”, tecnica mista su carta dalle dimensioni notevoli (alta due metri e larga uno) parte da una foto che riprende la stessa artista, che ha per sfondo una scorza di betulla e la cui veste vira in uno scorcio del castello e nelle rocce su cui sorge. Il tutto raccolto nel corpo femminile e magistralmente dipinto, in un’immagine in cui si miscelano emozionalmente il mondo umano e la sua storia, il mondo vegetale e minerale. ■
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e i Mondiali calcistici qualche delusione l’hanno lasciata, ce ne sono altri che, per fortuna, hanno compensato i crucci dei tifosi, come l’iniziativa che dal giugno scorso ha preso il via a Rovereto presso il River Bar Gelateria. Lo storico locale roveretano totalmente rinnovato, che oltre a bar e gelateria ha ampliato l’offerta alla clientela con numerose ed interessanti proposte per un’ottima pausa pranzo. Si chiama i “Mondiali della risata” la rassegna di cabaret con sei appuntamenti da giugno ad agosto per organizzazione Roaz Eventi e direzione artistica Giulio Piccolroaz, fortemente voluta dal titolare del River Bar, Denis Potrich, non solo per offrire un appuntamento qualificato con il buonumore bensì per creare nel tempo una sorta di “smile point” nella città della
I MONDIALI DELLA RISATA A ROVERETO, AL RIVER BAR GELATERIA, LA RASSEGNA DI CABARET PER UN AGOSTO TUTTO DA RIDERE quercia. Le serate a partire dalle 18.30 con l’apericena hanno ingresso libero con consumazione obbligatoria e prevedono un ricchissimo buffet a disposizione dei presenti mentre lo spettacolo ha inizio verso le 20.30 (infoline 0464.400507). Due gli appuntamenti ancora in cartellone per il mese di Agosto: il primo, venerdì 8 agosto, vedrà esibirsi Andrea di Marco, ex della band comica musicale “Cavalli Marci”, già protagonista di Colorado Cafè Live, Zelig e
molte altre trasmissioni televisive. Il comico, armato della sua inseparabile chitarra acustica, scatenerà l’energia del suo spettacolo quasi al pari di una sorta di musical. Sabato 23 agosto, fra l’altro, giorno di compleanno del River Bar, gran finale targato Zelig con un altro comico appartenente alla storica scuola genovese ovvero Daniele Raco, monologhista inarrestabile, tempi comici perfetti, gran mimica: a detta degli stessi colleghi definito la “champions league” della risata. Ospiti
fissi ai “Mondiali della risata” anche il duo comico dei Comic Soon, alias Matteo Cortelletti e Gabriele De Angelis, “pupilli” di Giulio Piccolroaz (Roaz Eventi) che da qualche anno ha avviato con loro un progetto artistico che li vede protagonisti sui palcoscenici extra regionali e negli ambienti del cabaret milanese. Non resta dunque che attendere il fischio d’avvio dei “Mondiali della risata” per un agosto tutto da ridere presso il River Bar di Rovereto! ■
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ra il 1763 e il 1766 il giovanissimo Wolfgang Amadeus girò l’Europa intera, assieme al padre Leopold, per conoscere il mondo e soprattutto farsi conoscere e far riconoscere il suo eccezionale talento. Esibito da Leopold come fanciullo prodigio per la sua abilità alla tastiera, Wolfgang si dimostrò altrettanto precoce nella composizione, e mise in evidenza la capacità di assorbire con estrema precisione e velocità tutto quello che ascoltava, riutilizzandolo e restituendolo nella propria musica, che nel corso degli anni si nutrirà sempre da un lato del suo personalissimo genio, dall’altro però delle esperienze musicali maturate nel corso dei tanti viaggi. Intorno ai viaggi di Mozart ruota la ventisettesima edizione del “Festival Internazionale W. A. Mozart a Rovereto”, in programma a Rovereto e nella Vallagarina dal 16 al 24 agosto prossimi. Una settimana intensa di appuntamenti musicali e non solo, proposti in palazzi, chiese e cortili. Il sipario si alzerà ufficialmente sabato 16 agosto a Rovereto nel Cortile di Palazzo
IN VIAGGIO CON MOZART È IL TEMA DEL XXVII FESTIVAL INTERNAZIONALE W. A. MOZART IN PROGRAMMA A ROVERETO E NELLA VALLAGARINA DAL 16 AL 24 AGOSTO di Giustizia, con la Theresia Youth Baroque Orchestra diretta da Claudio Astronio. Domenica 17 agosto ci si porta nella piacevole cornice del Giardino Bridi - de Probizer di Rovereto con un concerto di musica popolare nell’Europa del Settecento nell’esecuzione del trio viennese Schickaneders Jugend. Lunedì 18 agosto nel Cortile di Palazzo Alberti in Corso Bettini il viaggio sarà sulla Luna con la consueta parentesi che il festival dedica al cinema. Saranno proiettati i film di George Méliès “Le Voyage dans la Lune” e “Le Voyage à travers l’impossible” con la sonorizzazione dal vivo a cura di Francesca Aste (pianoforte), Vincenzo Vasi (theremin, voce, oggetti vari) e Oppetelà, performance di minicirco e
micromagia in stile Méliès. Martedì 19 agosto, Teatro Rosmini, serata dedicata ai più piccini con uno spettacolo di attori, pupazzi e musica. Protagonisti saranno i Solisti dell’Orchestra Haydn e i pupazzi di Luciano Gottardi, il tutto sotto la regia di Nicoletta Vicentini. Nel cuore dell’estate, mercoledì 20 agosto, Palazzo della Fondazione Caritro, ci si potrà rinfrescare con il Winterreise di Franz Schubert. Patrizia Vaccari accompagnata da Stefania Neonato eseguirà il famoso ciclo di lieder. Nella serata di giovedì 21 agosto, Cortile di Palazzo Alberti, la serata propone le musiche del “barocco latino-americano” dal codice peruviano Martinez Compañon del 1785. L’esecuzione è del gruppo Musica Temprana. Venerdì 22
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agosto il Festival si sposta dinnanzi alla Campana dei Caduti per una serata ricca di suggestioni. Il suono di Maria Dolens si fonderà con quello della Theresia Youth Baroque Orchestra, diretta da Claudio Astronio. Sabato 23 agosto, Cortile di Palazzo Alberti, il Quartetto del Teatro San Carlo di Napoli, proporrà tre celebri quartetti di Mozart. Domenica 24 agosto alle 11.30 nella chiesa dell’Assunta di Villa Lagarina, viaggio per le chiese d’Europa insieme all’organo di Enrico Bissolo e alla voce di Marie Jaermann. Alla sera, Corte del Palazzo di Giustizia, il viaggio del Festival Mozart 2014 avrà termine con un gran finale. Sul palco l’Orchestra Haydn diretta da Gianpaolo Bisanti e Anna ■ Tifu, violino solista.
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di Lara Deflorian
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iunto alla sua 34esima edizione, Oriente Occidente quest’anno esce dal solito tragitto geografico, esplicitato sempre dalla sua stessa denominazione, per abbracciare, nel suo centenario e attraverso una lettura contemporanea, il tema della prima guerra mondiale. Nello specifico, dal 30 agosto all’8 settembre, il Festival presenterà da un lato, come ha spiegato il direttore artistico Lanfranco Cis, “una riflessione sul tema del corpo, in particolar modo del corpo in conflitto in grado di mettere in atto diverse abilità e disabilità, e dall’altro uscirà dai consueti spazi teatrali per stabilire un rapporto sociale con la città, poiché «il posto della danza è nelle case, per le strade, nella vita», proprio secondo quanto afferma Maurice Bejart.” Si partirà quindi con la novità di questa edizione: la community dance che coinvolgerà il territorio e i suoi abitanti, in un’espressione artistica condivisa e per tutti. In primis vedremo nel centro storico di Rovereto e per quasi tutta la durata di Oriente Occidente (dal 30/8 al 6/9), delle azioni di
ORIENTE OCCIDENTE DAL 30 AGOSTO ALL’8 SETTEMBRE IL FESTIVAL PRESENTERÀ UNA RIFLESSIONE SUL TEMA DEL CORPO E DALL’ALTRO USCIRÀ DAI CONSUETI SPAZI TEATRALI PER STABILIRE UN RAPPORTO SOCIALE CON LA CITTÀ danza di comunità: tante piccole danze che coinvolgono circa 150 persone non professioniste, assieme ai danzatori della compagnia inglese Protein, fondata nel 1997 dall’italiano Luca Silvestrini e dalla svizzera Bettina Strickler. A seguire in piazza Rosmini ritroveremo la compagnia francese Retouramont (30/8) impegnata in uno spettacolo aereo, in cui tre danzatrici/acrobate si confrontano con il vuoto, danzando sospese nell’aria a venticinque metri di altezza. Si proseguirà poi ancora al
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Estate in
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di fuori dello spazio teatrale con un happening, alle prime luci dell’alba, alla Campana dei Caduti di Rovereto, in cui il coreografo israeliano Sharon Fridman (31/8) presenterà la prima nazionale di Rizoma, dove 100 persone selezionate, assieme ad una decina di musicisti, daranno vita a una sorta di evocazione dell’origine del mondo. Sempre dall’Israele arriverà la compagnia L-E-V (cuore in ebraico) fondata dalla coreografa Sharon Eyal e dal marito Gai Behar, con il rimontaggio di una creazione sui “conflitti” familiari (31/8). A seguire avremo due rappresentanze africane: la compagnia Baninga diretta dal giovanissimo coreografo congolese DeLaVallet Bidiefono, che presenterà uno “spettacolo politico” di forte impatto emotivo (1/9), e la compagnia sudafricana Via Katlehong Dance, diretta da Vusi Mdoyi, che darà vita a un intreccio di vari tipi di danza, dalla street dance indigena al tip tap, una sorta di musical dai ritmi e colori africani (2/9). A seguire, in settembre, approderanno al Festival il coreografo israeliano con sede in Francia Emanuel Gat (3/9), dall’Italia avremo il Balletto Civile, gruppo nomade capitanato da Michela Lucenti che presenterà un work in progress con l’intrec-
cio di movimenti e musica (4/9), e poi il carismatico, nonché direttore della sezione Danza della Biennale di Venezia, Virgilio Sieni (5 e 6/9). Oriente Occidente proseguirà poi con il coreografo belga Wim Vandekeybus che gioca col contrasto tra attrazione e repulsione (5/9), con la compagnia vincitrice della scorsa edizione del concorso coreografico Danz’è KinesiS Danza (7/9), con il già conosciuto e apprezzato ensemble israeliano Vertigo Dance Company (7/9), e a chiudere l’imperdibile compagnia inglese Candoco Dance Company, che metterà in scena creazioni d’importanti coreografi contemporanei con danzatori abili e danzatori diversamente abili (8/9). Oltre alla consueta sezione di Linguaggi, incontri con giornalisti, economisti e scrittori, con l’arricchimento di proiezioni cinematografiche sul tema “corpi e conflitti”, il Festival allestirà quest’anno il Giardino della danza, “un’opportunità- come ha specificato Lanfranco Cis - per tutto ciò che si muove e danza in Trentino” che vedrà l’allestimento di uno spazio finalizzato alla presentazione e promozione delle realtà trentine che operano nell’ambito della danza. Info: 0464 431660 - www. ■ orienteoccidente.it
Agosto 2014 venerdì 1
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sabato 2
Gara Rampega e cori Bosentino • Vigolana Teatro Ragazzi Centa San Nicolò • Fuochi d’artificio Bosentino
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Bosentin en rebalton - Festa d’estate new edition Bosentino
domenica 3
Veci Saori Vigolani Vigolo Vattaro
martedì 5
Ludobus Campregheri • Vattaro Cinema Vattaro • Vigolana Teatro Ragazzi Vigolo Vattaro
mercoledì 6
Passeggiate agro-gastronomiche in compagnia della natura Bosentino • Bandus Vigolo Vattaro
giovedì 7
Per il Centro sotto le Stelle Vigolo Vattaro
venerdì 8
Uscita Appa Vattaro • Inaugurazione della mostra Waterlife Bosentino
8 - 10
US Vigolana in festa Vigolo Vattaro
8 - 17
Mostra Waterlife Bosentino
sabato 9
Eco dei Portici Vigolo Vattaro • Aperitivo in Vigolana Vattaro
domenica 10
I Suoni della Vigolana Bosentino • Sgalmerada e pranzo con la Pro Loco Vattaro • Concerto organo Vigolo Vattaro
lunedì 11
Il Leprotto Bisestile - Festa dei genitori che lavoravano i giorni di Festa Bosentino • Concerto d’Estate Vattaro
martedì 12
Ludobus Pian dei Pradi • Vattaro Cinema • Inaugurazione della Mostra Ottant’anni che son quassù Vigolo Vattaro • Vigolana Teatro Ragazzi Vigolo Vattaro
12 - 17
Mostra Ottant’anni che son quassù Vigolo Vattaro
mercoledì 13
Passeggiate agro-gastronomiche in compagnia della natura Bosentino
giovedì 14
Per il Centro sotto le Stelle Vigolo Vattaro • Gran concerto di Ferragosto
venerdì 15
Festa degli Alpini e Giochi d’acqua Centa San Nicolò • Calici sotto le stelle Pian dei Pradi • Aperitivo in Vigolana Vattaro
sabato 16
Maccheronata con la Sat Centa San Nicolò
domenica 17
I Suoni della Vigolana Centa San Nicolò • Festa del Bivacco Madonnina
martedì 19
Ludobus Vigolo Vattaro • Vattaro Cinema • Inaugurazione della Mostra Ottant’anni che son quassù Vattaro
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Mostra Ottant’anni che son quassù Vattaro
mercoledì 20
Passeggiate agro-gastronomiche in compagnia della natura Bosentino • Film Sul fronte del ricordo Bosentino
giovedì 21
Per il Centro sotto le Stelle Vigolo Vattaro
venerdì 22
Baby Dance e Trucca Bimbi Bosentino • Aperitivo in Vigolana Vattaro
sabato 23
Cammina e Fotografa Parco Fluviale del Centa
martedì 26
Ludobus Vigolo Vattaro • Vattaro Cinema
giovedì 28
Per il Centro sotto le Stelle Vigolo Vattaro
venerdì 29
Concerto Estate in Musica Castel Vigolo
sabato 30
Premiazione del Balcone Fiorito Centa San Nicolò • Escursione sulle tracce della Grande Guerra
domenica 31
Il Leprotto Bisestile - Festa Riciclona Bosentino
Consorzio Turistico della Vigolana Via San Rocco, 4 - 38049 Vattaro - Tel. 0461.848350 - fax 0461.1866603 info@vigolana.com - www.vigolana.com
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Duo pianistico Cìola-Bruni
di Nicola Tomasi Bruno Canino
“PIÙ PIANO” 2014 IL FESTIVAL OSPITA QUEST’ANNO UN GRANDE NOME DEL PIANISMO INTERNAZIONALE, BRUNO CANINO, GRAZIE ALLA COLLABORAZIONE CON IL FESTIVAL PINÉ MUSICA
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rosegue nel mese di agosto il calendario del Festival Piú Piano, manifestazione concertistica organizzata dall’Associazione Sonora Mente di Trento, che per l´edizione 2014 presenta un programma sempre più ricco e variegato. Nato all´insegna della collaborazione tra le diverse realtá trentine che operano nel campo musicale, il festival riesce ad ospitare quest’anno un grande nome del pianismo internazionale, il napoletano Bruno Canino, proprio grazie alla felice collaborazione con il festival Piné Musica. Bruno Canino si esibirá infatti a Baselga di Piné domenica 3 agosto in versione cameristica con il violinista trentino Gian Paolo Peloso (Palacongressi Pinè Mille, ore 21). Si prosegue quindi martedì 5 in Valsugana con il recital solistico di un altro pianista, il salernitano Paolo Francese (Roncegno, Palace Hotel, ore 21) e mercoledì 6 nelle Valli Giudicarie con il Trio Friedrich (Pinzolo, Paladolomiti, ore 21). In questa seconda parte del calendario verranno presentate anche due serate dal taglio trasversale, dove la musica è chiamata a dialogare con un’altra arte, quest’anno la pittura. Giovedì 7, durante il recital della pianista vene62
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ziana Letizia Michielon, si potranno osservare le tele commissionate a Marco Condler e ispirate alle musiche di Beethoven e Chopin che saranno eseguite (Arco, Palazzo dei Panni, ore 21); mentre martedì 12, in un originale happening artistico, il pianista Edoardo Bruni e il pittore Matteo Boato realizzeranno estemporaneamente un’improvvisazione di suoni e di colori, prendendo spunto l’uno dall’altro, in un’alternanza di sinergie e reciproche ispirazioni (Roncegno, palace Hotel, ore 21). Completano il calendario del Festival Più Piano due concerti cameristici a Cavalese, in Val di Fiemme - venerdì 8 con il Trio Borali e lunedì 11 con il duo pianistico
Letizia Michielon
Paolo Francese
Cìola-Bruni – e il recital del pianista Matteo Costa, che chiude la settima edizione del festival Più Piano mercoledì 13 presso il Paladolomiti di Pinzolo, ad ore 21. Tra le novità di quest’anno, l’Associazione Sonora Mente offre gratuitamente, ai suoi soci,
un’esclusiva visita guidata presso la ditta Ciresa di Tesero per conoscere la storia del legno di risonanza, dalla fondamentale scelta degli abeti nei boschi della Val di Fiemme alla stagionatura delle tavole sino alla loro preparazione per diventare violini, pianoforti, arpe, clavicembali. La visita sarà effettuata il giorno 8 agosto alle ore 16.00. (occorre prenotarsi in anticipo telefonando al numero 349 5251238). Durante la visita guidata sarà possibile conoscere anche le Opere Sonore, l’ultimo innovativo prodotto della Ciresa dove le tavole di risonanza si trasformano in casse acustiche regalando un nuovo modo, naturale ed unico al mondo, di ascoltare la musica a casa propria. ■
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www.lamagnalonga.org
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i snoda su un percorso di 9 chilometri tutti pianeggianti ed adatto a tutti con partenza dal Parco Legat di Volano, passando per Calliano e con arrivo a Besenello. Faranno da cornice alla manifestazione Castel Pietra e Castel Beseno, nonché i vigneti dell’Alta Vallagarina, zone del Moscato DOC Superiore Castel Beseno e del Marzemino Superiore dei Ziresi DOP. La partenza sarà domenica 7 settembre dalle ore 9.30 alle ore 13.30 con partenza a gruppi di 100 partecipanti ogni 10 minuti circa. Lungo tutto il percorso sarà possibile gustare piatti e prodotti tipici trentini, forniti esclusivamente da aziende provinciali. L’abbinamento dei vini è stato affidato alle cantine locali: Cantina Salizzoni di Calliano con Spumante MayBe, Cantina Vivallis di Villagarina con il Moscato Castel Beseno Superiore, Cantina di Aldeno con il Vino San Zeno, Maso Salengo di Volano con il Marzemino, e la Cantina Concilio di Volano. Per l’acqua si ringrazia Pejo Fonte Alpina e per le grappe la Distilleria Marzadro. Il tema scelto quest’anno dalla manifestazione sono “Le Erbe e
MAGNALONGA: PASSEGGIATA TRA I VIGNETI LA TRADIZIONALE PASSEGGIATA ENOGASTRONOMICA DELL’ALTA VALLAGARINA, LA PRIMA E LA PIÙ LONGEVA DEL TRENTINO
gli Aromi del Trentino”. Il percorso si snoderà attraverso i vigneti, che dall’abitato di Volano portano a Castel Pietra, si prosegue poi, costeggiando il Rio Cavallo o Rossbach, fino al centro storico di Calliano. Si proseguirà poi sempre attraverso vigneti, sino all’abitato di Besenello, dove nel parco urbano, sarà allestita una fornita enoteca, dove, oltre a degustare salumi e formaggi della produzione trentina, saranno presenti i vini e le grappe proposti dalle cantine e distillerie. Il tutto sarà animato da musica, mostre artistiche, spettacoli. Ogni anno questa manifestazione porta sul territorio e nel cuore dell’Alta Vallagarina oltre 2300 partecipanti, (la maggior parte provenienti da fuori provincia). Questo è il numero massimo di iscrit-
ti che vengono accettati quest’anno, per poter così garantire la qualità offerta dalla gastronomia. Sarà organizzato un parcheggio per pullman ed auto in zona industriale a Volano, con un servizio di bus navetta gratuito per il rientro da Besenello a Volano. Il Comitato organizzatore, ringrazia i Comuni di Calliano, Volano e Besenello, gli sponsor che sostengono da
anni l’evento, l’Associazione Cuochi del Trentino, nonché i numerosi volontari (oltre 300) che si prodigano non solo durante l’intero arco della giornata della manifestazione, ma già da parecchi mesi lavorano per garantire a tutti il meglio dell’ospitalità che l’Alta Vallagarina sa offrire ai propri ospiti. Il costo è stato fissato in € 22 per gli adulti e di € 10 per i bambini fino a 12 anni. Chi invece provvederà ad iscriversi entro venerdì 30 agosto, potrà usufruire di uno sconto è pagare € 20 per adulti ed € 9 per ogni bambino partecipante. È possibile l’iscrizione anche domenica mattina, ma si consiglia di presentarsi dopo le ore 11.30. Per tutte le altre informazioni e modalità d’iscrizione potere consultate il sito: www. lamagnalonga.org - telefonare al nr 0464 387111 – 346 6859667 oppure inviare mail a: info@lamagnalonga.org ■
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ITINERARI FOLK LA RASSEGNA PROPONE TRE IMPERDIBILI APPUNTAMENTI AD AGOSTO: TITLÁ, ORCHESTRA POPOLARE DELLE DOLOMITI E CRISTINA PATO
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i apre il 4 agosto con lo spettacolo “Paschtaschutta: musica popolare a cavallo delle Alpi” proposto dai Titlá il gruppo più importante e longevo nel panorama della nuova musica folk Sudtirolese. Cinque musicisti che hanno ritrovato le proprie radici musicali
alpine-sudtirolesi passando da esperienze passate con la musica celtica e la musica yiddish. Ci presentano il loro quinto Cd intitolato “Paschtaschutta”, in cui rielaborano antichi brani tradizionali, allargando lo sguardo alle musiche delle regioni dell´arco alpino di lingua italiana. Vi troviamo brani attuali come
la canzone “Siamo tutti fratelli” composta da Francois Castiello seguita da una vecchia canzone popolare della Carinzia “Loss mi bei dir sein”; ballate delle valli bergamasche, canzoni operaie, canti in lingua ladina della Val Badia, polche tedesche o friulane, monfrine bresciane e gighe irlandesi, couren-
te, marce e schottisch in un continuo scollinamento delle Alpi. Gli arrangiamenti, mai banali, rivelano un inconsueto coraggio di contaminare che sono tratti caratteristici di un gruppo vivace dallo spirito anticonvenzionale. Mercoledì 6 le note saranno quelle dell’Orchestra popolare delle Dolomiti con
LAGARINA JAZZ FESTIVAL
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aranno le note di chitarra in alcune delle sue varie declinazioni sonore il filo conduttore della nuova edizione di Lagarina Jazz che si aprirà il 9 agosto con un evento al Mart di Rovereto. Da sottolineare come tutti gli eventi del Festival avranno inizio alle 21 e saranno introdotti da “Lumi sul jazz, due parole con i musicisti”, a cura di Giuseppe Segala. Unica eccezione proprio il concerto del 9 che verrà proposto al Mart dalle 17 e vedrà sul palco i musicisti del “Simone Guiducci Gramelot Trio” che in serata si esibiranno anche al Palazzo Libera di Vulla Lagarina. Questo trio nasce come una sintesi dell’organico più ampio di Gramelot, fondato da Simone Guiducci negli anni Novanta e tutt’ora in attività. Domenica 10 sempre a Villa Lagarina on stage ci saranno Gianluca Petrella, trombone, elettronica e Gabrio Baldacci, chitarre. Il duo, presentatosi lo scorso gennaio a Bologna con un programma intitolato in modo eloquente “Viaggio al centro del Blues”, scaturisce dalla collaborazione di Gabrio Baldacci con Gianluca Petrella all’interno della Cosmic Band, attraverso la quale il trombonista barese ha dato una bella interpretazione dell’eredità musicale lasciata da Sun Ra. Protagonisti del live dell’11 alla Corte del Municipio di Isera saranno Nir Felder, Stefano Senni e Roberto Gatto Trio: di passaggio in Italia come docente di una Masterclass a Siena Jazz, il giovane talento della chitarra Nir Felder approfitta di questo soggiorno per proporre un trio che gli affianca una sezione ritmica italiana di alto livello.
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Mercoledì 13 ad Ala, Palazzo Malfatti-Scherer, spazio al Wolfgang Muthspiel, Klaus Gesing, Yuri Golubev Trio. Tra i chitarristi europei, Wolfgang Muthspiel è uno dei solisti preminenti della scena internazionale. A chiudere Lagarina Jazz, il 18 agosto, a Mori, saranno i Tino Tracanna Acrobats, con Tino Tracanna sax tenore e sax soprano; Mauro Ottolini, trombone; Roberto Cecchetto, chitarre; Paolino Dalla Porta, contrabbasso; Antonio Fusco, batteria. Tino Tracanna si distingue nel panorama italiano ed europeo per la propria intelligenza e coerenza musicale.
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v alle dei mocheni in v etrina ’
uno spettacolo su “Canti e balli dalle Dolomiti del primo Novecento”. A due anni dal suo esordio, proprio ad Itinerari folk, ritorna l’Orchestra popolare delle Dolomiti, un ensemble di musicisti del Triveneto che scommettono sull’importanza di far rivivere una memoria musicale appartenente ai territori dolomitici, riemersa attraverso il ritrovamento di manoscritti del primo Novecento. Oltre alle melodie contenute nei quaderni recuperati da Manuela De Luca Valente nel Comune di S. Vito di Cadore ed arrangiati dal maestro Francesco Ganassin, il repertorio spazia verso le ballate alpine (La Pastora), i brani d’autore come Stelutis alpinis o altre danze caratteristiche provenienti dai diversi territori. Al progetto orchestrale partecipano circa venticinque musicisti, appartenenti a gruppi attivi nell’ambito della musica tradizionale, ma anche di formazione classica. Lunedì 11, sul palco Cristina Pato considerata come la diva della cornamusa galiziana. Nel 1998 Cristina Pato è stata la prima suonatrice di gaita a pubblicare un album come solista e ha in seguito collaborato con artisti della world music, del jazz, classici e sperimentali di tutto il mondo tra cui la Chicago Symphony, Yo-Yo Ma, The Chieftains e Paquito D’Rivera. Cristina Pato unisce influenze della musica latino
americana, del jazz, del pop e della musica contemporanea e utilizza la sua maestria e le sue abilità virtuosistiche per presentare la sua personale visione musicale. A chiudere Itinerari Folk, il 15 agosto, Luca Bassanese & La Piccola Orchestra Popolare con il live “L’amore (è) sostenibile”. Bassanese è un cantautore che colpisce immediatamente per la freschezza delle melodie e l’immediatezza dei suoi testi, utilizza un linguaggio diretto, semplice e popolare. Potrebbe assomigliare ad un cantastorie, se non fosse che con ogni sua canzone non vuole solo raccontare ma soprattutto esprimere valori, idee, e sostenerli in prima persona. Ha dichiarato, in un’intervista, che «a differenza della musica pop, la canzone folk non ha tempo. Non ha una data di scadenza, non va di moda, non andrà mai di moda, ed è questo che mi affascina». “L’amore (è) sostenibile” è il suo nuovo album prodotto da Stefano Florio per Buenaonda Etichetta discografica, in cui tocca i temi del lavoro, della politica, dell’integrazione, del razzismo, dell’amore, della sostenibilità. Una fotografia dei nostri tempi attraverso undici canzoni senza compromessi, tra cui “Ho visto un re” cantato assieme all’attore comico Antonio Cornacchione in omaggio ai grandi Dario Fo ed Enzo Jannacci. ■
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di Nicola Tomasi
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ostre, film, incontri, uscite sul territorio, c onvegni, lab o ratori, concerti, spettacoli, presentazioni di libri arricchiranno i quattro giorni della manifestazione – organizzata dall’associazione culturale Tra le rocce e il cielo in partnership con Accademia della montagna del Trentino – che si svolgerà nel suggestivo e incontaminato ambiente della Vallarsa, all’ombra delle Piccole Dolomiti. L’architettura di montagna e i cambiamenti climatici, l’identità delle etnie respinte, il centenario della Grande Guerra e la relazione tra uomo e natura saranno gli argomenti principali del Festival che si svilupperà su quattro giornate dedicate rispettivamente all’arte e alla vita in montagna, alle lingue madri e alla storia. Tra gli spettacoli proposti ve ne sarà uno dedicato alla Grande Guerra, che metterà
TRA LE ROCCE E IL CIELO IL FESTIVAL DELLA MONTAGNA VISSUTA CON CONSAPEVOLEZZA TORNA IN VALLARSA DAL 21 AL 24 AGOSTO in scena le testimonianze dei soldati trentini nel conflitto.La tensione energetica tra luna e acqua e il rapporto tra la natura e l’uomo verranno indagate in un testo drammaturgico e in una performance di danza curata dall’associazione Elementare. Il concerto “12 canti per 12 lingue” accompagnerà lo spettatore in un appassionante cammino per le strade delle 12 lingue minoritarie della nostra nazione. Il convegno “Abitare la montagna che cambia. Dai mutamenti climatici
ai nuovi modi di vivere i territori alpini” tenterà di spiegare perché il clima sta cambiando e come ne risente la montagna, e indagherà le prassi e le tecnologie per tornare ad abitare, in modo responsabile e sostenibile, in alta quota. Con il meteorologo Luca Mercalli si parlerà degli scenari climatici futuri, e di cosa ognuno di noi può fare per aiutare il nostro pianeta in questa complessa fase di trasformazione dell’ecosistema, mentre nel convegno “Identita’ in bilico. Narrare il mondo con gli occhi
delle etnie respinte” verrà affrontato lo spinoso tema del rapporto conflittuale stato nazione – identità etnica minoritaria. Interverranno esponenti dei gruppi etnici cimbri, mocheni, ladini, occitani e walser, curdi, tibetani, armeni e tedeschi dei Sudeti. Non mancherà una rassegna cinematografica e verranno premiati i vincitori del concorso fotografico “Abitare la montagna”. Vi saranno, inoltre, laboratori per i più piccoli che potranno giocare con le lingue madri e con le ■ energie rinnovabili.
LA VALLE INCANTATA
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copri la Valle incantata con le sue straordinarie bellezze naturali, i pascoli verdeggianti e i boschi di lariceti e pini. Lasciati sorprendere da un paesaggio ancora incontaminato, costellato di piccoli masi di montagna protetti dalla meravigliosa cornice delle vette del Lagorai. Le tradizioni popolari, le miniere, i mulini e le segherie ad acqua rendono la Valle un luogo ricco di scoperte. La Valle dei Mocheni rimane nel cuore per lo straordinario scenario dell’alternarsi dei colori della natura. Un ambiente selvaggio e suggestivo da conoscere seguendo itinerari tra i prati e i boschi, nei dintorni delle abitazioni e fra i masi, da percorrere a piedi in rilassanti passeggiate che portano alle malghe e ai rifugi, oppure avventurandosi in percorsi più impegnativi, con lo sguardo rivolto alle alte vette della superba catena del Lagorai. Tra le passeggiate più interessanti e ricche dal punto di vista paesaggistico troviamo sicuramente le escursioni al Lago di Erdemolo (percorso immerso nella natura incontaminata del Lagorai e con panorami mozzafiato) e al rifugio Sette Selle,
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senza dimenticare il monte di Costalta (straordinaria la vista di 360° su tutti i paesi e le valli circostanti che si ha raggiunta la cima), il Fravort oppure la Feldkapelle (magnifica chiesetta militare della Prima Guerra Mondiale). La Valle comunque è ricca di eventi e manifestazioni anche nel mese di agosto. Infatti, oltre alla tradizionale corsa campestre di ferragosto organizzata dai vigili del fuoco di Sant’Orsola e ai vari appuntamenti con il Ludobus, non mancheranno le famose Microesperienze (SkulturClub, la Nanna al rifugio, la classe degli asini, il buongiorno al maso, cucinare in osteria, sani e in salute, Archeomerenda al Passo.) organizzate dal “Pirlo”. Il “Pirlo” (acronimo di Piccole Imprese Rurali Lavorano Per l’ospite) è un associazione nata con lo scopo di coniugare al meglio i punti di forza della Valle dei Mocheni, creando una collaborazione fra le strutture ricettive presenti sul territorio caratterizzate da requisiti di ospitalità, di genuinità e da una coerenza con le tradizioni, la storia e la cultura locale al fine di garantire al turista un’esperienza di vacanza indimenticabile.
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Provincia autonoma di Trento
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DEVOZIONE A MARIA, TRA MITO E REALTÀ
“I
volti ritrovati di Maria.
La devozione popolare nell’arte mariana”
è una mostra poliedrica sul tema del mito e del
culto di Maria Vergine, curata dall’instancabile e raffinata cultrice Rosanna Cavallini. Visto la profondità del tema trattato e la quantità di materiale espresso sia dal territorio della Valsugana che nell’area tirolese, l’esposizione si dilunga in diverse sedi espositive ognuna con un tema preciso, offrendo agli amanti dell’arte, della devozione, dell’antropologia, uno spaccato della religiosità popolare davvero circostanziato con la possibilità di vedere opere inedite o lavori altrimenti chiusi in musei o in case private.
“ESTATE IN ARTE” A PERGINE VALSUGANA
A
Spazio Event Art dal 26 luglio fino al 8 agosto resta in visione la mostra Estate in Arte con Enrico Tomasi, Claudio Cavalieri, Roberto Piazza, Emma Civallero, Grazia Zuccolotto, Rita Demattio, Claudia Bertera, Cristina Zanella, Renato Marsilli, Paul Sark, Mary Sperti. Dal 3 al 10 agosto alcuni di questi artisti faranno parte del gruppo che andrà in trasferta nel centro congressi di Varzì (PD) con presentazione della curatrice Roberta Mezzadra. Questo contatto Porterà artisti veneti a Pergine in settembre. Ma per agosto l’evento più interessante sarà Parlare alle stelle dal 9 al 22 agosto con serata speciale il 10 agosto e attività multimediali. Per informazioni sugli orari è disponibile l’indirizzo di posta elettronica info@spazioeventart.com.
Inoltre l’ospite della terra dei laghi, o chi vi transita, potrà cogliere l’occasione per visitare luoghi e siti della valle altrimenti oltrepassati con velocità superficiale. La figura di Maria Vergine rappresenta, per la cultura alta e per quella popolare, il culmine della perfezione femminile, il modello, il rifugio, l’esempio, l’immagine più bella e sublime dell’aspirazione dell’uomo al bene e alla purezza. È una delle poche figure femminili ad aver raggiunto lo stato del mito, un mito che da quasi duemila anni percorre la nostra cultura, profondamente e spesso impercettibilmente come un fiume sotterraneo. Per lei
donne si sono chiuse dietro grate separandosi dal mondo – quanti lavori artistici sono usciti da quelle buie celle –, altre si sono trincerate nella preghiera per difendersi dal mondo, quello esterno e quello familiare. Migliaia di fedeli si sono messi in viaggio, soffrendo e patendo, per poter “toccare” la sua immagine in qualche santuario della valle o ancora più lontano, per invocarla, chiedere che intercedesse presso suo Figlio. I volti ritrovati di Maria sono quindi l’occasione per incontrare il nostro passato e il nostro presente, per capire la cultura di una terra, le speranze e i sogni, le illusioni e le maledizioni. Per comprendere i sottili legami che hanno usato la sacra immagine al potere. Scavando nella sua storia, nella sua iconografia, emergono le antiche sopravvivenze. Non è un mistero
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trentinomostre che nella figura della Madonna vivono immagini di divinità materne dell’antichità – valga una per tutte, la statuetta di Iside con il piccolo Horus che viene allattato, diventata una
La soluzione per i Vostri rifiuti di cantiere!
“Madonna del Latte” –, e anche nei manufatti, i più svariati, raccolgono l’anima e il cuore di antichi procedimenti e legami tra la terra e il cielo (ricami, stampe, oggetti in cera, santini, erbe). Rainer Maria Rilke che da un’infanzia cattolica uscì con una sorta di ostilità verso il Cristo e con uno speciale gusto per l’icona della Madonna, disse che gli uomini scelgono il destino, mentre le donne scelgono la vita, ovvero la figura maschile è bloccata in una sequenza di lineamenti e di eventi, invece quella femminile è perennemente disponibile al mutamento. Curcu & Genovese Associati S.r.l. - Südtiroler Studio S.r.l. - riproduzione vietata
A Borgo Valsugana, Spazio Klien, sono illustrati i percorsi degli antichi pellegrinaggi ai santuari della Valsugana, alcuni esempi delle pitture devozionali in capitelli e facciate di case, i fogli volanti con le immagini mariane diffuse dai venditori ambulanti. Sempre a Borgo, presso la Cappella di San Michele nell’Oratorio di San Rocco, sono esposte le statue lignee, le Madonne vestite e i simulacri di Maria Bambina. Nella vicina e silenziosa Olle, all’entrata della val di Sella, presso Casa Andriollo, si possono vedere i preziosi manufatti e ricami monastici del XVIII e XIX secolo. Infine, a Castel Ivano, ci accolgono le statue mariane della collezione privata del castello mentre, nei giardini, si possono ammirare l’installazione dell’Hortus conclusus, il giardino dello spirito, simbolo della Verginità di
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Maria, con le erbe dedicate alla Madonna. Le mostre chiuderanno il 20 agosto (info 0461 754052). Borgo, Spazio Klien e Oratorio di S. Rocco, ingresso libero, martedì/sabato 10-12, 16-19, domenica 10-12, chiuso il 15 agosto; Olle, Casa Andriollo, ingresso € 3, venerdi/sabato e domenica 10.30-12, 15-19, oppure su prenotazione 340.7777274; Ivano Fracena, Castel Ivano: ingresso € 5, venerdì, sabato, domenica 10.30, 14:30, 16:30, visite su prenotazione 0461.763432/334.7425960.
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ARTISTI RUSSI ED UZBECHI A MALÈ, CAPPELLA DI S. VALENTINO
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na suggestiva mostra di pittura d’arte contemporanea e di sculture create dalla natura, Avrà luogo dal 2 al 17 agosto a Malè nella Cappella di S. Valentino (orario 10-13 e 17-23 tutti i giorni entrata libera). Partecipano Carmine Favullo, Gemma Verchi, Andrey Levitin, Fabio Nones, Emiliano Gentilini, Rustam Liyodullayev abdullaev Muzaffaryev, Dino Stanchina. La mostra ha carattere internazionale e in particolare ospita artisti russi ed uzbechi. (Dino Stanchina)
ALTOPIANO DI PINÈ Mostre TRENTINOIMMAGINI 2014 Apertura: da sabato 19 luglio a domenica 31 agosto. L’ottava edizione del festival di fotografia “TrentinoImmagini” conserva le caratteristiche storiche delle mostre itineranti nei centri storici, della lettura di portfolio, delle proiezioni cinematografiche, dei concerti per portare arte e grande fotografia in mezzo alla gente. Fino alla fine di agosto, questo angolo di Trentino torna ad essere una grande sede espositiva a cielo aperto, con oltre quindici mostre, sul tema dei conflitti: ricerche fotografiche molto diverse per stile e contenuti, allo scopo di riflettere sulla storia, sull’attualità, sugli eventi mondiali, ma anche sui percorsi intimi di ciascuno di noi. Accanto ai grandi autori come Letizia Battaglia, Marco Longari, Massimo Berruti, Alfredo Covino e Giuseppe Chiantera, tanti fotografi emergenti nella nuova sezione “SALVA_CON_NOME”,le cui immagini faranno da cornice ai concerti da camera dei giovani autori del festival da camera “Piné Musica”.
BASELGA DI PINÉ Mostre ANNA MARTANI Apertura: da martedì 29 luglio a domenica 10 agosto. Sala esposizioni in Corso Roma. Mostra delle opere dell’artista Anna Martani. Info: Biblioteca Tel. 0461.557951.
FIDA - Trento Federazione Italiana Degli Artisti & gli Artisti di Bolzano
TO BUILD CASTLES IN THE AIR MOSTRA D’ARTE TO BUILD CASTLES IN THE AIR (COSTRUIRE CASTELLI IN ARIA), 15 ARTISTI DI TRENTO E 15 DI BOLZANO A cura di: Paolo Zammatteo
05.08.2014 - 30.08.2014 BOLZANO, GALLERIA CIVICA Orario: lun-sab ore 10-13 e 16-19. Domenica chiuso 05.08.2014 - 02.11.2014 CASTEL RONCOLO, BOLZANO Orario: martedì-domenica ore 10-18. Lunedì chiuso
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Mostre SORRIDETE AL FUTURO Apertura: da martedì 19 a domenica 31 agosto. Sala esposizioni in Corso Roma. Mostra di vignette umoristiche a cura dello Studio d’Arte Andromeda di Trento. Info: Biblioteca Tel. 0461.557951.
CASTELLO DI S. GIOVANNI DI BONDONE Mostre QUATTRO PASSI NEL FIUME CONNESSIONI DI PAESAGGI NELLA VALLE DEL CHIESE Apertura: fino a domenica 31 agosto. Orario: Fino al 31 agosto 14-18 tutti i giorni; dal 20 luglio al 20 agosto 2014: 9-12/14-18 tutti i giorni. Info: Villino Campi Centro di valorizzazione scientifica del Garda Tel. 061.493763; villino.campi@ provincia.tn.it; Centro Studi Judicaria Tel e Fax 0465.322624; centrostudi@judicaria.it.
CAVALESE Mostre CARLO BELLI - RICCARDO SCHWEIZER - SENTIERI DELLO STILE Apertura: da domenica 13 luglio a domenica 31 agosto. Centro Arte Contemporanea - Piazzetta Rizzoli, 1. Le opere metteranno in evidenza da un lato la trasmissione dello stile e la sua interpretazione da parte dei nuovi maestri secondo le diverse sensibilità, dall’altro l’influenza del particolare territorio in cui essi vivono ed operano. Uno sguardo su un “fare arte” diverso, quasi “di bottega”, rispetto all’attuale situazione di frammentazione della scena artistica dove la ricerca della novità e la scomparsa delle correnti artistiche rende il succedersi delle esperienze ed il loro tramandarsi una pratica quasi scomparsa. Apertura: tuti i giorni tranne il lunedì. Orario: dalle 15.30 alle 19.30. Venerdì e sabato apertura serale dalle 21 alle 23. Info: Tel. 0462.235416; info@artecavalese.it; www.artecavalese.it.
BORGO VALSUGANA Mostre I VOLTI RITROVATI DI MARIA. LA DEVOZIONE MARIANA NELL’ARTE POPOLARE Apertura: fino a mercoledì 20 agosto. Spazio Klien: “I percorsi della devozione”; Oratorio di S. Rocco: “Le Madonne vestite”. Ingresso libero dal martedì al sabato ore 1012 e 16-19, domenica ore 10-12 (chiuso il 15 agosto). Olle - Casa Andriollo: “Le Produzioni monastiche” Ingresso euro 3, venerdì ore 15-19, sabato e domenica ore 10.30-12 e 15-19, visite fuori orario su prenotazione tel. 340.7777274. Ivano Facena - Castel Ivano: “Le Madonne del castello, le erbe mariane”. Ingresso euro 5 (compresa visita guidata al castello), venerdì, sabato e domenica ore 10.30, 14.30 e 16.30, visite su prenotazione tel. 0461.763432. Info: Sistema Culturale Valsugana Orientale Tel. 0461.754052; www. valsuganacultura.it.
Mostre MAGNIFICI CONTEMPORANEI 2 sabato. Di arte in arte. Di mostra in mostra. Di palazzo in palazzo. L’epilogo di una stagione estiva ricca di eventi sarà la conferma della collaborazione culturale tra il Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme e il Centro Arte Contemporanea di Cavalese. Si proporranno visite guidate alle mostre temporanee, attivi-
trentinoappuntamenti tà per le famiglie, laboratori d’arte e incontri di Arte e Gusto. Tutti potranno aderire alle iniziative gratuitamente e visitare, anche in modo autonomo, gli spazi espositivi. Info: Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme Tel. 0462.340812; palazzo@mcfiemme.eu; Centro Arte Contemporanea Cavalese Tel. 0462.235416; info@artecavalese. it: Ingresso libero.
CEMBRA Mostre LEGAMI FRAMMENTI. SIMPLY BEAUTY Apertura: da venerdì 1 a domenica 17 agosto. Palazzo Maffei. Mostra fotografica personale di Claudio Gottardi. Info: Comune di Cembra Tel. 0461 683018. Mostre LEGAMI FRAMMENTI. PROSPETTIVE D’ARTE CEMBRANA Apertura: da venerdì 22 a domenica 31 agosto. Palazzo Maffei. Mostra personale delle opere degli artisti Rosanna Rizzoli, Stefano Monauni e Paola Burzio. Info: Comune di Cembra Tel. 0461.683018.
CLES Mostre BURATTO,FILI, BASTONI MARIONETTE E BURATTINI DAL CINQUECENTO ALL’ARTE CONTEMPORANEA Apertura: fino a domenica 28 settembre. Palazzo Assessorile. L’esposizione è curata da Pietro Weber e Marcello Nebl, con la collaborazione dei collezionisti Vittorio Zanella e Rita Pasqualini. “Buratto, fili, bastoni” presenta una selezione di oltre cinquecento pezzi da una delle principali raccolte mondiali di marionette e burattini, la collezione Zanella/Pasqualini dal Museo di Budrio (Bo). In esposizione non solo marionette, burattini e pupi delle principali dinastie di burattinai italiane, ma anche scenografie, preziosi teatrini come quello regio appartenuto a Vittorio Emanuele II, antichi bagagli da lavoro di burattinai, case giocattolo, ombre ed oggetti di scena. Orario: ore 10-12/15-19. Aperture serali, dalle 20 alle 22, durante le manifestazioni di piazza. Chiuso il lunedì. Info: Tel. 0463.662091 / 0463.421376; www.comune. cles.tn.it.
DRENA Mostre SPAZIO CONTEMPORANEO Apertura: da sabato 14 giugno a domenica 17 agosto. Castello. “Dimensione verticale” sculture e installazioni di Gabriella Bais, Nicola Cozzio, Florian Grott, Goghi & Goghi, Andrea Benuzzi, Cristina di Cristina, Giovanni Bailoni, Paolo Pisetta, Antonella Zambelli, Claudia Petroni. “Il lato oscuro” Selena Leardini, “Colore assoluto” Claudia Mangeli, “Social” - Istituto d’Arte A. Vittoria di Trento, classe IV b, corso di Arti Figurative con la collaborazione delle docenti Gloria Zeni, Renata Mariotti, Monica Huez. Apertura Castello: 10-19 (luglio-agosto) dal martedì alla domenica. Info: www. associazioneandromeda.com.
FOLGARIA Mostre A COLPI DI MATITA LA GRANDE GUERRA NELLA CARICATURA Apertura: da sabato 19 luglio a domenica 7 settembre. Maso Spilzi. Mostra a cura di a cura di Danilo Curti-Feininger e RodolfoTaiani. Orario: da martedì a venerdì 16-19; sabato e domenica 10-12 e 16-19. Lunedì chiuso. Info: Fondazione Museo storico del Trentino Tel. 0461.230482; info@museostorico.it.
GRIGNO Mostre ORLANDO GASPERI - LA VITA LIEVE LA VITA BREVE - LA VITA ETERNA - LA VITA INQUIETA Apertura: da sabato 26 luglio a domenica 17 agosto. Orario: da martedì a domenica 10-12/15-18. Lunedì chiuso.
JAVRÈ Mostre I BASCHENIS DA SANTA BRIGIDA ALLA VAL RENDENA Apertura: da domenica 20 luglio a mercoledì 20 agosto. Casa Guste. Mostra fotografica degli affreschi realizzati dai Baschenis de Avera nelle Chiese di Renda. Apertura: mercoledì e venerdì dalle 14.30 alle 18.30; sabato e domenica dalle 16 alle 19; venerdì 15 agosto dalle 16 alle 19. Info: Centro Studi Judicaria Tel. 0465.322624; centrostudi@judicaria.it.
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trentinoappuntamenti LEVICO TERME Mostre FORTE, PURA, SALUBRE ACQUA Apertura: fino a domenica 28 settembre. lla Paradiso nel Parco delle Terme. Mostra sul turismo termale nell’arco alpino. Info: APT Valsugana, ufficio di Levico Terme Tel. 0461.727700.
LUSERNA Mostre LA FAUNA DELLE ALPI - IL RITORNO DEI GRANDI PREDATORI Apertura: fino a domenica 2 novembre. Centro Documentazione Luserna - Via Trento, 6. Con la mostra annuale la Fauna delle Alpi - il ritorno dei grandi predatori, curata da Thomas Conci della THC Design & Exhibit , il Centro Documentazione vuole promuovere una maggiore conoscenza dell’ambiente alpino approfondendo, non solo il rapporto tra la natura (paesaggio, ambiente, fauna, flora) e la comunità locale, ma soprattutto il tema dei grandi predatori (lince, orso, lupo, ...) che stanno tornando sulle montagne alpine. La mostra, che occuperà sia il secondo che il terzo piano del museo, sarà allestita attraverso numerose ricostruzioni di ambienti naturali, complete di animali tassidermizzati caratteristici delle Alpi, e di pannelli illustrativi bilingui. Una sala a piano terrà ospiterà una mostra fotografica di animali selvatici degli Altipiani Cimbri di Mirco Dalprà. Una serie di pannelli illustreranno le leggende cimbre relativi al rapporto con gli abitanti delle foreste. Orario: 10-12.30 e 14-18. Info: www.lusern.it.
(di ventisei nazioni diverse) che ha partecipato al conflitto. Info: www.lusern.it.
MALÉ Mostre MOSTRA DI PITTURA D’ARTE CONTEMPORANEA E DI SCULTURE CREATE DALLA NATURA Apertura: da sabato 2 a domenica 17 agosto. Cappella di S. Valentino. Partecipano Carmine Favullo, Gemma Verchi, Andrey Levitin, Fabio Nones, Emiliano Gentilini, Rustam Liyodullayev abdullaev Muzaffaryev, Dino Stanchina. La mostra ha carattere internazionale e in particolare ospita artisti russi ed uzbechi. Orario: 10-13 e 17-23 tutti i giorni; entrata libera.
MOENA Mostre 1914-1918 “LA GRAN VERA” LA GRANDE GUERRA: GALIZIA, DOLOMITI Apertura: da domenica 13 luglio a lunedì 1 settembre. Teatro Navalge. La mostra tematica sulla Grande Guerra, farà riferimento al fronte austro-russo, alla guerra in montagna sulle Dolomiti di Fassa e al suo impatto sulle popolazioni locali. Verrà esposta al pubblico la collezione “Fedespiel-Caimi” che comprende uniformi, cimeli, reperti, album fotografici, arricchita da ulteriori reperti appartenenti a collezioni private. Orario: tutti i giorni 10-12.30/15-19; giovedì e domenica anche 21-23. Info: www. istladin.net.
PERGINE VALSUGANA Mostre ALFABETO DELLA GRANDE GUERRA - 26 LETTERE PER NON DIMENTICARE Apertura: fino a domenica 2 novembre. Centro Documentazione Luserna - Via Trento, 6. Mostra curata dall’arch. Roberto Festi, per ricordare e far riflettere sull’immane conflitto mondiale di un secolo fa, che ha comportato la perdita della vita di milioni di soldati di ogni nazione, ma anche di vittime civili. Ventisei bare (tante quante le lettere dell’alfabeto) si trasformano in vetrine che contengono 26 oggetti originali legati al tema della guerra; e ogni bara è dedicata, in ordine alfabetico, ad un soldato
Mostre FORME IN FERRO FORGIATE DA PAOLO BELLINI Apertura: da sabato 26 aprile a domenica 2 novembre. Castel Pergine. Più di trenta opere dell’artista lungo un percorso tra le due cinta murarie, nel giardino interno, nella sala d’entrata, nella Cantina Rosa, nella Prigione della Goccia e nella Sala del Trono. Inoltre alcuni dipinti si trovano nella sala da pranzo. Info: Castel Pergine - www.castelpergine.it. Mostre ESTATE IN ARTE Apertura: da sabato 26 luglio a venerdì 8 agosto. Spazio Event Art. Mostra con Claudia Bertera, Claudio Cavalieri, Emma Civallero, Rita Demattio,
L’ULTIMO GIORNO DI PACE. 27 LUGLIO 1914
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ome sono i normali “giorni di pace” visti attraverso le lenti della guerra? Come si deforma il ricordo della quotidianità dopo un drammatico trauma? E più concretamente: cos’era il Trentino nel luglio del 1914, prima che l’imperatore Francesco Giuseppe firmasse la dichiarazione di guerra alla Serbia e la mobilitazione generale dei sudditi della Monarchia? La Società di Studi Trentini di Scienze Storiche, in collaborazione con la Presidenza del Consiglio della Provincia autonoma di Trento, ha scelto questo punto di vista per riflettere sulla Grande Guerra e sul suo impatto sul territorio trentino, a cento anni di distanza. Una mostra – che si terrà negli spazi espositivi di Palazzo Trentini, in via Manci a Trento, dal 25 luglio al 12 ottobre 2014 – racconterà di un Trentino del 1914 vivace e complicato, ricco di problemi e di speranze, congelato da una guerra non attesa e non voluta. Il leitmotiv di questa rappresentazione è costituito dai giornali del luglio 1914. Sono loro a raccontarci di un’economia ancora per lo più agricola, impoverita e sostenuta al tempo stesso da una massiccia emigrazione all’estero; di una società ordinata e controllata dallo Stato austriaco e dalla Chiesa, ma capace di divertirsi e di fare polemica politica e culturale; di un turismo alle prime armi e di una scolarizzazione incerta. Le cose che succedono sono raccontate attraverso oggetti simbolici di grande impatto emotivo, dall’enorme bandiera degli studenti tridentini disegnata da Luigi Bonazza al busto di Giovanni Canestrini mutilato della punta del naso. E poi da una straordinaria selezione di titoli e di immagini d’epoca, che restituiscono tutta la vitalità del territorio. Immergendosi nel cunicolo della mobilitazione, si raggiungerà, sottoterra, lo spazio della guerra: il grigiore del fronte galiziano, dove combattevano e morivano 60.000 trentini strappati da un giorno all’altro alla loro vita e ai loro affetti, si contrappone ai colori vivaci, esaltati e falsificati dalla memoria, di un Trentino non più vissuto, ma ricordato e rievocato. All’ingresso, un altro cartone di Luigi Bonazza mostra un progetto di decorazione del 1914. Lavoro e Progresso portano alla Pace: una tragica illusione che restituirà un Trentino e un’Europa profondamente cambiati. Prof. Marcello Bonazza L’ULTIMO GIORNO DI PACE. 27 LUGLIO 1914 Trento, Palazzo Trentini Via Manci 27 25 luglio – 12 ottobre 2014 lunedì – venerdì 10-18 sabato 9-12. Ingresso libero
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trentinoappuntamenti Renato Marsilli, Roberto Piazza, Paul Sark, Mary Sperti, Enrico Tomasi, Cristina Zanella, Grazia Zuccolotto. Orario: dal mercoledì al sabato ore 1619. Info: www.spazioeventart.com; info@spazioeventart.com.
PIEDICASTELLO Mostre LA GRANDE GUERRA SUL GRANDE SCHERMO Apertura: da lunedì 28 luglio 2014 a domenica 14 giugno 2015. Le Gallerie. Due gallerie, una bianca e una nera, due tunnel stradali in disuso. Una superficie di oltre 6.000 metri quadrati diventata sede espositiva originale e suggestiva gestita dalla Fondazione Museo storico del Trentino. Info: www.museostorico.it.
Mostre QUANDO IL GARDA ERA UN MARE Apertura: da sabato 23 agosto a mercoledì 10 settembre. Sala Civica “G. Craffonara” Giardini di Porta Orientale. Mostra dedicata alla splendida avventura della “Bertolazzi Film” di Peschiera del Garda a cura di Franco Delli Guanti e Ludovico Maillet. Orari: tutti i giorni 10-13.30/17-20.30. Info: Franco Delli Guanti, 330 239131, info@mediaomnia.it.
RIVA DEL GARDA Mostre AREONATURA. LO SGUARDO DI TULLIO PERICOLI SUL PAESAGGIO DELL’ALTO GARDA Apertura: da sabato 22 marzo a domenica 2 novembre. MAG Piazza C. Battisti, 3/A. A bordo di un aereo da turismo Tullio Pericoli ha sorvolato, in una mattina di fine novembre 2013, il territorio dell’Alto Garda, con l’intento di cogliere, per la prima volta dal cielo, la forma che il paesaggio gli avrebbe potuto restituire da quel particolare punto di vista. Durante il volo sono state scattate numerose fotografie di quella zona che dalla Valle dei Laghi si estende fino alle rive settentrionali del Garda. È attraverso la personale suggestione “aerea” e l’aiuto delle immagini fotografiche che Pericoli - nei mesi successivi - ha creato un ciclo di tavole che saranno esposte al MAG dalla primavera all’autunno prossimi. Si tratta di circa sessanta opere su carta di diverse dimensioni e tecniche (olii, acquerelli e matite). Il titolo della mostra, Areonatura, è un neologismo ideato dall’artista per raccontare l’esperienza di un volo fatto per meglio decifrare la forma di quel particolare paesaggio. Info: www.museoaltogarda.it. Mostre LA MONTAGNA INTERIORE MAURO BERLANDA Apertura: da sabato 2 a mercoledì 20 agosto. Galleria Civica «Craffonara» Giardini di Porta Orientale. Mostra personale di Mauro Berlanda. Apertura al pubblico tutti i giorni dalle 10 alle 13.30 e dalle 17 alle 20.30, con ingresso libero.
ROVERETO Mostre LUIGI SENESI LA DONAZIONE AL MARTA Apertura: fino a domenica 31 agosto. Alle platee, piano magazzino. A trentacinque anni dalla scomparsa di Luigi Senesi, il Mart rende omaggio all’artista trentino attraverso una pubblicazione e una mostra. Mostra a cura di Nicoletta Boschiero. Orari: mar-dom 10-18; ven 10-21. Lunedì chiuso. Info: Tel. 0464.438887; info@mart.trento.it; www.mart.trento.it.
Mostre TAVOLARA E DEPERO - LA MANIFATTURA DELLE CASE D’ARTE Apertura: fino a domenica 14 settembre. Casa d’Arte Futurista Depero - Via Portici, 38. Mostra a cura di Nicoletta Boschiero e Manolo De Giorgi. Orario: martedì/domenica ore 10-18. Luned’ chiuso. Info e prenotazioni: 800.397760 - Tel. 0464.431813; info@mart.trento. it - www.mart.trento.it. Mostre ALVARO SIZA - INSIDE THE UMAN BEING Apertura: da venerdì 4 luglio 2014 a domenica 8 febbraio 2015. Mart. La mostra è a cura di Roberto Cremascoli, con la partecipazione di Álvaro Siza e di Chiara Porcu, responsabile da oltre vent’anni dell’Archivio dell’architetto portoghese, e con il progetto di allestimento firmato
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dallo studio Cremascoli, Okumura, Rodrigues Arquitectos. Il percorso espositivo racconta l’itinerario artistico e professionale dell’architetto a partire dalle vicende storiche del suo paese, il Portogallo uscito da un lungo periodo di dittatura. Info: Mart Rovereto Tel. 0464.438887; www.mart.trento.it/alvarosiza Mostre SCENARIO DI TERRA Apertura: da venerdì 4 luglio 2014 a domenica 8 febbraio 2015. Mart. Scenario di terra è il nuovo progetto che il Mart dedica al paesaggio, inteso come uno dei luoghi d’elezione dell’esperienza umana. Sviluppata dai curatori del Museo, l’esposizione poggia su un nucleo di opere provenienti dalla collezione permanente e su una selezione di materiali dai fondi archivistici del Mart, completati da prestiti e produzioni inedite. Info: Mart Rovereto Tel. 0464.438887; www.mart.trento.it/scenarioditerra. Mostre VERSANTI Apertura: da mercoledì 30 luglio a giovedì 14 agosto. Sala Espositiva Roberto Iras Baldessari - Viale Portici, 25. Mostra di pittura di Tiziana Ciaghi e Claudio Menegazzi. Orario: martedì-venerdì ore 17-21; sabato e domenica 10-12/17-21; chiuso lunedì. Info: Tel. 0464.434875. Mostre MOSTRA DI ARTE AFRICANA Apertura: da sabato 30 agosto a sabato 6 settembre. Sala Espositiva Roberto Iras Baldessari - Viale Portici, 25. Mostra a cura Associazione Comunità Senegalese del Trentino. Orario: martedì-venerdì ore 17-21; sabato e domenica 10-12/17-21; chiuso lunedì. Info: Tel. 0464.434875. Mostre TRANSUMANZE Apertura: da martedì 9 a martedì 23 settembre. Sala Espositiva Roberto Iras Baldessari - Viale Portici, 25. Mostra a cura di Fabio Vettori. Orario: martedì-venerdì ore 17-21; sabato e domenica 1012/17-21; chiuso lunedì. Info: Tel. 0464.434875.
TELVE VALSUGANA Mostre BAESSA 1310 - LAGORAI FOTOGRAFATO Apertura: da sabato 19 luglio a domenica 31 agosto. In mostra le fotografie di quattro giovani artisti, protagonisti del progetto di residenza Baessa 1310 Info: APT Valsugana, ufficio di Borgo Valsugana - Tel. 0461.727740.
TERLAGO Mostre MOSTRA DI PITTURA - 2 ARTISTI DELLA VALLE DEI LAGHI Apertura: da venerdì 25 luglio a sabato 2 agosto. Presso Ex Segheria. Mostra di pittura: Pierluigi
Dalmaso e Mario Colombelli. Orario dì’apertura: da lunedì a venerdì ore 20-22; sabato ore 16-22; domenica ore 10-12/16-22.
TRENTO Mostre ARTE E PERSUASIONE. LA STRATEGIA DELLE IMMAGINI DOPO IL CONCILIO DI TRENTO Apertura: da venerdì 7 marzo a lunedì 29 settembre. Museo Diocesano Tridentino. Mostra interamente dedicata al rapporto tra il concilio di Trento (1545-1563) e le arti figurative. La strategia delle immagini dopo il concilio di Trento, ripercorre due secoli di arte in Trentino e mette a fuoco le principali funzioni assunte dalle immagini sacre, alle quali veniva assegnato il compito di informare, convincere, catturare l’attenzione e commuovere. Una storia sul potere della comunicazione visiva attraverso le opere di grandi artisti del passato. Info: Tel. 0461.234419; www.museodiocesanotridentino.it. Mostre MOSTRA COLLETTIVA ARTISTI TRENTINI Apertura: da giovedì 15 maggio a domenica 14 settembre. Via Madruzzo n. 33. Artisti in mostra: Orazio Gaigher, Fortunato Depero, Roberto Iras Baldessari, Guido Polo, Ernesto Giuliano Armani, Riccardo Schweizer, Luigi Bonazza, Piero Coelli, Eraldo Fozzer, Bruno Colorio, Umberto Moggioli, Winkler Othmar, Remo Wolf, Camillo Rasmo, Ernesto Piccoli, Metodio Ottolini, Ines Fedrizzi, Regina Disertori, Gianfranco Campestrini, Alcide Davide Campestrini, Ernesto Alcide Campestrini, Elmo Ambrosi, Giuseppe Angelico Dallabrida. Info: info@sbadige.com. Mostre LINGUAGGI PLASTICI DEL XX SECOLO Apertura: da sabato 24 maggio a domenica 21 settembre. Galleria Civica - via Belenzani, 44. Mostra collettiva in cui saranno esposte diverse opere dello scultore Mauro De Carli, a cura di Michelangelo Lupo. Info: www.mart.trento.it. Mostre PHILIP TAAFEE - RANGAVALLI 1989/2014 Apertura: da giovedì 29 maggio a martedì 30 settembre. Studio d’Arte Raffaelli. La mostra raccoglie opere liberamente ispirate alla tradizione indiana. Info: www.studioraffaelli.com; studioraffaelli@tin.it. Mostre BIODIVERSITART - MAURIZIO BOSCHERI Apertura: fino a domenica 7 settembre. MUSE. L’esposizione rappresenta un approccio insolito per conoscere la vita animale e la biodiversità su un orizzonte planetario. Fra le tavole esposte
trentinoappuntamenti sarà possibile ammirare animali tipici delle foreste del Bhutan, i lemuri del Madagascar, giaguari e uccelli del Paradiso, i colorati turachi africani, il gigantesco cobra reale, e la foresta pluviale primeva di Sinharaja in Sri Lanka, un luogo antichissimo, intatto e ricco di specie endemiche. Ma anche i nostri galli forcelli delle montagne, i martin pescatori, i lupi grigi che stanno tornando a popolare le nostre montagne, nonché un’alba sulle Alpi con cervi maestosi al pascolo sui prati. Orario: martedìvenerdì: 10-18; sabato-domenica: 10-19. Info: www.muse.it. Mostre INFINITO PRESENTE. ELOGIO DELLA RELAZIONE Apertura: da lunedì 23 giugno a lunedì 10 novembre. Museo Diocesano Tridentino - Palazzo Pretorio - Piazza Duomo, 18. Mostra a cura di Andrea Dall’Asta, Domenica Primerano, Riccarda Turrina. Orari: dal 23 giugno al 30 settembre: lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì: 9.3012.30/14.30-18.00; sabato e domenica: 10.00-13.00/14.00-18.00. Dal 1 ottobre al 10 novembre: lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato: 9.30-12.30/14.00-17.30; domenica: 10.00-13.00/14.00-18.00. Giorni di chiusura: ogni martedì, 26 giugno, 15 agosto, 1 novembre. Info: Tel. 0461.234419;info@museodiocesanotridentino.it; www.museodiocesanotridentino.it.
nerdì: 10-12|15-18. Sabato: 10-18. Domenica e lunedì chiuso. Info: Soprintendenza dei Beni storicoartistici della Provincia Autonoma di Trento Tel. 0461.492101; Palazzo Roccabruna - Camera di Commercio Tel. 0461.887101. Mostre RINASCIMENTI ECCENTRICI Apertura: da sabato 12 luglio a domenica 2 novembre. Castello del Buonconsiglio. Dosso Dossi al Castello del Buonconsiglio. Orario: chiuso il lunedì, 10.00-18.00. Info: www.buonconsiglio.it. Mostre L’ULTIMO GIORNO DI PACE 27 LUGLIO 1914 Apertura: da venerdì 25 luglio a domenica 12 ottobre. PalazzoTrentini. Orario: lunedì-venerdì ore 10-18; sabato ore 9-12. Ingresso libero. Info: Società di Studi Trentini di Scienze Storiche Tel. 0461.314208; segreteria@studitrentini.it. Palazzo Trentini Tel. 0461.213219; presidenza@consiglio.provincia.it. Mostre PERCORSO D’ARTISTA... Apertura: da mercoledì 30 luglio a mercoledì 13 agosto. Cantine di Torre Mirana (Palazzo Thun), Via Belenzani 3, angolo via Manci 2. Strada in salita per artista per una donna del 1931. Temi: autoritratti, astratto, colori dell’acqua, bestiario, cartoline varie, recensioni, fotografie, arazzi a tecniche miste. Orario: 10-12.30 e 16-20. Ingresso libero.
VALLARSA
Mostre PADIGLIONE URUGUAYO... Apertura: fino a sabato 30 agosto. Galleria d’Arte Argo, Via II Androna 3. Rielaborazioni ed esposizione di oggetti d’artista uruguaiani conservati in una scatola per un decennio. Orario: lunedì 16-19; martedì-venerdì 10-12/16-19; sabato 10-12, pomeriggio solo su appuntamento. Ingresso libero. Info: Galleria d’Arte Argo Tel. 0461.984581. Mostre TRENTINO IN POSA. FOTOGRAFIE DI GIOVANNI PEDROTTI ALLA VIGILIA DELLA GRANDE GUERRA Apertura: fino a domenica 12 ottobre. Torre Vanga e Palazzo Roccabruna. Il Trentino come appariva prima della Grande Guerra nelle immagini scattate da Giovanni Pedrotti. Orari Torre Vanga: 10-18. Lunedì chiuso. Orari Palazzo Roccabruna: dal martedì al ve-
Mostre FIGURE BAMBINE LA GRANDE GUERRA NELLE ILLUSTRAZIONI E NEI FUMETTI TRA PROPAGANDA E MEMORIA Apertura: da sabato 2 a domenica 31 agosto. La mostra racconta grazie a cartoline, libri illustrati, fiabe a quadretti come i bambini di tutta Europa furono prima coinvolti nel conflitto e poi come questi fu loro ricordato attraverso le nuvole dei fumetti. La mostra della Fondazione Museo Storico di Trento è curata da Nicola Spagnolli. Una parte è dedicata al mondo dell’illustrazione - cartoline, libri illustrati, manifesti - avente per soggetto, o per destinataria, principalmente l’infanzia, con un confronto soprattutto tra l’esperienza italiana e quella germanico-austriaca. Un’altra si concentra sul racconto a fumetti della Grande Guerra nella seconda metà del Novecento e su come questo sia cambiato nel corso degli anni a seconda dei mutamenti delle prospettive storico culturali su di essa. Info: tralerocceeilcielo@gmail.com.
Mostre ABBASSO LA GUERRA PERSONE E MOVIMENTI PER LA PACE DALL’800 AD OGGI Apertura: da sabato 2 a domenica 31 agosto. La mostra racconta grazie a testi, documenti, immagini il movimento pacifista in Italia. Curata da Francesco Pugliese l’esposizione ha il patrocinio della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, l’adesione della Fondazione Museo Storico del Trentino, dell’Istituto di istruzione superiore don Milani di Rovereto, del Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani. Vuole sostenere la memoria storica dell’opposizione e degli oppositori alla guerra e agli armamenti e sensibilizzare sul tema della pace. Info: tralerocceeilcielo@gmail.com. Mostre LA VALLARSA DI CARTA. LE IMMAGINI DEL TERRITORIO NELLA GRANDE GUERRA SULLE MAPPE DEL GENIO MILITARE ITALIANO Apertura: da sabato 2 a domenica 31 agosto. La mostra è curata della Gruppo Alpini Vallarsa che mette in mostre le mappe con le quali i vertici dell’esercito del Ragno d’Italia preparavano linee difensive e tattiche offensive, progettavano la costruzione di mulattiere e strade, gallerie e depositi, baracche per i soldati e teleferiche. Info: tralerocceeilcielo@gmail.com. Mostre SENTIERO DI PACE. 19142014. VIAGGIO LUNGO IL FRONTE RESTITUITO ALLA NATURA GRAZIE ALLE FOTOGRAFIE Apertura: da sabato 2 a domenica 31 agosto. La mostra di Massimo Falqui Massidda racconta un percorso lungo quello che, allo scoppio del primo conflitto mondiale, era il confine tra Impero Austroungarico e Regno d’Italia. Un trekking per trasformare il fronte immobile, da luogo di violenza ed orrore, in un viaggio nella meraviglia del paesaggio montano. 58 giorni di cammino. 1.060 chilometri percorsi da Livigno attraverso le catene montuose di Lombardia, Trentino, Veneto, Friuli, il tratto dell’alto Isonzo in territorio sloveno, fino al mare di Monfalcone. Info: tralerocceeilcielo@gmail.com.
VERMIGLIO Mostre MICHELANGELO GALLIANI / ANDREW GILBERT - FORTE COMUNE 1914/2014 Apertura: da sabato 19 luglio a domenica 28 settembre. Forte Strino. A cent’anni dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale, a Forte Strino si inaugura una doppia personale, in collaborazione con le gallerie trentine Buonanno Arte Contemporanea e Studio d’Arte Raffaelli, che presentano quest’estate gli artisti Michelangelo Galliani e Andrew Gilbert. L’intento comune è proprio quello di rappresentare il dolore, il senso di precarietà, la memoria e la speranza che sono parte dell’esperienza di guerra, attraverso una visione giovane e tuttavia già matura. Orario: giugno, luglio, settembre 9.30-12.30/14.3017.30. Dal 19/07 al 31/08 orario continuato 9.30-18.30. Info: info@vermigliovacanze.it; buonannoac@virgilio.it; studioraffaelli@ tin.it; www.vermigliovacanze.it; www.buonannoac.com; www. studioraffaelli.com.
VIGO DI TON Mostre LA SEDUZIONE DEL CLASSICISMO - GIUSEPPE GRAFFONARA NELLE COLLEZIONI DEL CASTELLO DEL BUONCONSIGLIO Apertura: da sabato 19 luglio a domenica 9 novembre. Castel Thun. L’esposizione esplora l’opera dell’artista trentino, ripercorrendone la storia, dal laboratorio neoclassico della Roma canoviana, fino alle lungimiranti scelte delle acquisizioni pubbliche trentine dal XIX secolo ad oggi. Orario: 10-18. Info: www.buonconsiglio.it oppure Castel Thun Tel. 0461.492829.
Mostre LA GRANDE GUERRA E LA MEMORIA DEL TERRITORIO SUL SENTIERO DELLA PACE Apertura: da sabato 2 a domenica 31 agosto. Gli scatti di Claudio Fabbro ripercorrono la via del fronte alla ricerca dell’eco di quell’apocalittico evento che ha sconvolto territorio uomini e coscienze lungo l’itinerario di 520 chilometri che collega il Passo del Tonale alla Marmolada. Info: tralerocceeilcielo@gmail.com.
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L’INVASIONE DI LUCCHI AL MUSE
L
mezzo dell’aria, lo proietta già in una dimensione alchemica di trasformatore e mutatore di materia in spirito. La terra è da sempre l’oggetto della sua attenzione, da cui nascono le sue figure che, mediante il rito del fuoco, lui trasforma
o scorso mese il Muse ha festeggiato il suo primo
in terracotta nel suo atelier, modificandola poi in bronzi e
anno di vita. Grande festa di pubblico, proveniente
porcellane; ultimamente la sua innata curiosità lo ha spinto a
da svariate parti d’Italia. Per chi si aggira ancor
interessarsi ad altri materiali, come l’acciaio Corten, utilizzato
oggi negli ampi spazi verdi che intervallano il Muse e
l’appresso complesso delle Albere – prati, vialetti,
da solo o abbinato al semirefrattario per la realizzazione di gigantesche installazioni, e il mosaico, un’antichissima
piazze dove il tempo sembra essere sospeso per via di
tradizione che lui ha rinnovato in versione contemporanea.
quella sottile atmosfera metafisica –, s’imbatte in diverse
Un’attenzione particolare ai grandi temi legati alla Madre
opere artistiche che sembrano nascere dalla terra. Sono
Terra, alle figure mitologiche, hanno fatto si che, nel corso
64 in tutto, i lavori che segnano questo territorio. L’autore
degli anni, l’artista levicense si sia posto all’attenzione degli
è Bruno
Lucchi e le sue installazioni e sculture,
amanti dell’arte – gallerie private, pubbliche, collezionisti,
tra cui la recentissima ed inedita Naiadi, le ninfe dei laghi,
ecc. – di buona parte d’Europa. Tra i pezzi proposti svetta un
realizzata appositamente per l’occasione, formano la prima
gruppo di figure androgine, la Foresta degli oracoli, proiettate
mostra che mette radici in questo spazio “aperto” tra fiume,
verso il cielo su alti supporti in corten ruvidi e rugginosi, che
città, terra e cielo. Altre esposizioni seguiranno, arricchendo
vanno a creare un contrasto cromatico e di materiali affidato
l’offerta museale del Muse, mostre che dovranno seguire
all’azione della natura. Alla verticalità stilizzata degli androgini,
e attenersi ad un filo d’Arianna invisibile unendo la
Lucchi oppone, adagiata ai bordi delle vie d’acqua, una delle
funzione scientifica del museo di scienze naturali con la
sue Perle, veneri contemporanee che rivisitano i primordi
sperimentazione artistica legata a temi “naturali”, quali la
della civiltà per recuperare il senso perduto della gioia di
materia, la percezione, le forme, ecc.
vivere, nel libero contatto con la natura, spiega la curatrice
A Bruno Lucchi il compito di dare il là a quella che dovrebbe
Carmela Perrucchetti, presente al vernissage.
essere la prima tappa di una lunga serie che impreziosirà
Le sue sculture, le sue donne, le sue tante Gea, i suoi
non solo il Muse, ma la stessa città di Trento. E miglior
Androgini, della terra ne cantano i sapori prima ancora di
partenza non poteva esserci e le opere lo dimostrano.
affidare alla fantasia le idee e i racconti.
Una certosina ricerca del materiale – terracotta, bronzo,
Anche sulle sculture dell’artista bisogna far scorrere le
acciaio corten, porcellana –, nato dal fuoco e solidificato per
mani, assaporarne ogni piega, ogni precipizio e ogni altura. Le forme di questi personaggi nati dal forno/cucina/utero di fuoco sono quelle orgogliose di un vecchio che non ha tempo e per questo è sempre giovane. Forme e posture classiche, di chi medita e di chi osserva, di chi capisce e di chi parla sapendo quello che dice. Anche quando si tratta di porcellane, delle figure che oltrepassano la materialità per diventare aria, luce, candida pelle che si confonde con la spuma dell’acqua cristallina di una Pafo che ha dato i natali a Venere, il ritmo e la sapienza manipolatoria ne emerge come un soffio vitale. L’esposizione invita alla passeggiata e il camminare è il miglior modo per gustare appieno queste opere, presenti in questi spazi fino alla fine di ottobre.
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trentinoappuntamenti 1 VENERDÌ Cultura DRODESERA Dro. Centrale Idroelettrica di Fies. Performing Art Festival - le ultime produzioni di realtà artistiche emergenti del nuovo teatro italiano. Giunge a 33 anni di attività drodesera FIES e il festival, da sempre una vera e propria fabbrica dell’arte, dà spazio alle ultime produzioni di realtà artistiche emergenti del nuovo teatro italiano. Per programma dettagliato visitate il sito www.centralefies.it. Cultura INCONTRI SULLA FITOTERAPIA Baselga di Piné. Ore 16-18. Saletta incontri al 1° piano della Farmacia Morelli. Consulenza sanitaria nel campo della medicina tradizionale e dell’erboristeria a cura del dott. Morelli. Partecipazione gratuita. Info: Farmacia Morelli Tel. 0461.557026, A.p.T. 0461.557028 . Cultura TRENTINO D’AUTORE Comano. Ore 17. Palazzo delle Terme. Presentazione del libro di Nives Meroi e Vito Mancuso: “Sinai” - La montagna sacra raccontata da due testimoni d’eccezione. Fabbri Editori.Ingresso libero. Info: Tel. 0465.702626; www. visitcomano.it. Famiglia CARNEVALESTATE Arco. Ore 21. Centro storico. Carri allegorici con musica, artisti di strada e intrattenimento per i bambini. Info: Ingarda Trentino Tel. 0464.554444; info@gardatrentino.it. Musica TUTTA MIA LA CITTÀ - 1974... 2014 - QUARTANT’ANNI PORTATI BENE Rovereto. Ore 19-23.30. Cortile Urbano, Via Roma. Anima mia dei Cugini di Campagna, Bella senz’anima di Cocciante, Knockin’ on Heavens’s Door di Bob Dylan, Angie dei Rolling Stones e Prisencolinensinainciusol di Celentano, canzoni che continuano ad essere suonate, cantate ed apprezzate dai nostalgici degli anni ‘70 ma anche dai giovani. Tanta musica ma anche mostre, cucina, curiosità ed altre sorprese per rivivere, per chi li ha “percorsi” e per raccontare, a chi non li ha “frequentati”, i mitici anni ‘70. Info: Comune di Rovereto Tel. 0465.452253 - 452256; cultura@ comune.rovereto.tn.it; www.comune.rovereto.tn.it. Musica PINÉ MUSICA: BONPORTI SUMMER PIANO_LAB Baselga di Piné. Ore 21. Centro Congressi Piné 1000. All’interno di Piné Musica concerto pianistico. Ingresso libero. Direzione artistica di Antonella Costa. Info: A.p.T. Tel. 0461.557028.
Musica 31° MUSICARIVAFESTIVAL Riva del Garda. Ore 21.30. Cortile della Rocca. Arte Nell’arte, nella Notte dei Musei Mietta Sighele presenta la sua Masterclass in concerto. Info e programma dettagliato su www. musicarivafestival.com. Musica WALKIN’ JAZZ QUARTET Moena. Ore 14.30. Agritur El Mas. Walter Civettini tromba e flicorno; Stefano Raffaelli pianoforte; Flavio Zanon contrabbasso; Enrico Tommasini batteria. Info: www.trentinojazz.com. Per i più piccoli NOTTE AL MUSEO - MUSEO DELLA MUSICA. CORO SANT’OSVALDO Roncegno Terme. L’attività è rivolta a ragazzi di età compresa fra 6 anni compiuti e i 16 anni per un numero massimo di 15 partecipanti. L’orario di permanenza al Museo è dalle 20:00 alle 9:00 del giorno successivo. I venerdì avranno tematiche differenti, a rotazione mensile, seguendo l’ordine delle sale del museo (Sala Europa, Africa, Roncegno, Asia-America-Oceania). Per informazioni e iscrizioni: inviare una mail, indicando la data scelta, a accademia@corosanosvaldo.com oppure telefonare al numero 345.8714426 . Teatro VIGOLANA TEATRO D’ESTATE Bosentino. Teatro. Per maggiori informazioni consultate il sito www.vigolana.com. Teatro STERNIGO SOTTO I PORTICI Baselga di Piné. Ore 21. Sternigo. Recital di poesie dialettali intercalate da musica e canzone in compagnia dei poeti de Il Cenacolo. Info: Biblioteca Tel. 0461.557951.
2 SABATO Cultura DRODESERA Dro. Centrale Idroelettrica di Fies. Performing Art Festival - le ultime produzioni di realtà artistiche emergenti del nuovo teatro italiano. Giunge a 33 anni di attività drodesera FIES e il festival, da sempre una vera e propria fabbrica dell’arte, dà spazio alle ultime produzioni di realtà artistiche emergenti del nuovo teatro italiano. Per programma dettagliato visitate il sito www.centralefies.it. Cultura AMERICAN HEROES CASTELLANO 11 NOVEMBRE 1944 Castellano. Ore 10.30. Cappella dei caduti. Cerimonia in ricordo degli avieri americani precipitati l’11 novembre 1944 nei pressi dell’abitato di Castellano. Info: www. comune.villalagarina.tn.it.
Famiglia CARNEVALESTATE Arco. Ore 21. Centro storico. Carri allegorici con musica, artisti di strada e intrattenimento per i bambini. Info: Ingarda Trentino Tel. 0464.554444; info@gardatrentino.it. Musica TUTTA MIA LA CITTÀ - 1974... 2014 - QUARTANT’ANNI PORTATI BENE Rovereto. Ore 19-23.30. Cortile Urbano, Via Roma. Info: Comune di Rovereto Tel. 0465.452253 - 452256; cultura@comune.rovereto.tn.it; www.comune.rovereto.tn.it. Musica PINÉ MUSICA: MARIANGELA VACCATELLO E SOFYA GULYAK Baselga di Piné. Ore 21. Centro Congressi Piné 1000. All’interno di Piné Musica concerto di Mariangela Vacatello e Sofya Gulyak, duo pianistico, che eseguiranno musiche di Beethoven e Chopin. Ingresso a pagamento. Info: A.p.T. Tel. 0461.557028. Musica 31° MUSICARIVAFESTIVAL Riva del Garda. Ore 21.30. Piazza III Novembre. Orquesta Reino de Aragón. Isaac Karabtchevsky, direttore; Park Seyoung, soprano
(Primo Premio e Premio Musica Riva Festival al Concorso “Zandonai” 2014); Shin Je Bang, mezzosoprano (Premio Musica Riva Festival al Concorso “Zandonai” 2014); Oh Youngmin, tenore (Premio Musica Riva Festival al Concorso “Zandonai” 2014); Coro Renata Tebaldi Sebastiano Rolli, maestro del coro. Ouverture da opere di Rossini e Verdi, arie e cori da opere di Verdi e Puccini. Info e programma dettagliato su www. musicarivafestival.com. Teatro ragazzi VIGOLANA TEATRO RAGAZZI Centa S. Nicolò. Ore 17. Teatro. Per maggiori informazioni consultate il sito www.vigolana.com. Tradizione ALL’ARMI ALL’ARMI DICASTELLOINCASTELLO Castel Beseno. Dalle 10 alle 23. Il classico appuntamento con i gruppi europei di rievocazione storica quest’anno sarà caratterizzato dalla presenza di armi e macchine da guerra inventate da Leonardo da Vinci, il genio in cui le esperienze maturate in precedenza trovano per la prima volta una legittimazione teorica. Sarà inoltre ricostruita la vita castellana del Rinascimento e i bambini saranno coinvolti in laboratori che li aiuteranno, attraverso la costruzione di semplici oggetti, a sfidare la gravità e ad immaginare di
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trentinoappuntamenti volare. Info: Tel. 0461.213834; nr. verde 800.013952.
3 DOMENICA Famiglia LA BANDA DELLE PALAFITTE Ledro. A partire dalle ore 14. Museo delle Palaffitte del Lago di Ledro. Pomeriggio dedicato alla scoperta del miele dalla preistoria al giorno d’oggi, incontro con i produttori locali, cena preistorica tra le capanne e lettura di un racconto per bambini. Per informazioni e prenotazione rivolgersi al Museo di Ledro, Tel. 0464.508182. Folklore STORICÀNTA Sover. Dalle 20.30. Centro storico. La suggestione della rievocazione storica, delle curiosità della storia locale, il ritmo della danza folk del Trentino, il canto popolare affiancato alla recitazione, le suggestioni del centro storico medievale di Sover fra luci, immagini e musica: lo spettacolo del Coro La Valle trasformerà Sover in un grande palcoscenico. Info: Ottavio Bazzanella 333 9856590, www.corolavalle.com. Musica TUTTA MIA LA CITTÀ - 1974... 2014 - QUARTANT’ANNI PORTATI BENE Rovereto. Ore 19-23.30. Cortile Urbano, Via Roma. Info: Comu-
ne di Rovereto Tel. 0465.452253 452256; cultura@comune.rovereto. tn.it; www.comune.rovereto.tn.it. Musica LA DIVINA COMMEDIA Campo Lomaso. Ore 17.30. Chiostro del convento francescano. Recita di canti della Divina Commedia con Tony Sartori. Partecipazione libera. Info e prenotazioni: Terme di Comano www.visitacomano.it. Musica PINÉ MUSICA: GIANPAOLO PELOSO E BRUNO CANINO Baselga di Piné. Ore 21. Centro Congressi Piné 1000. All’interno di Piné Musica concerto di Gianpaolo Peloso, violino, e Bruno Canino, pianoforte, che eseguiranno musiche di Mozart, Debussy, Ravel e Strauss. Ingresso a pagamento. Info: A.p.T. Tel. 0461.557028. Musica A BANDA LARGA - CORO MONTE ZUGNA IN CONCERTO Trento. Ore 21. Giardino S. Chiara. Nato a Lizzana nel 1984, prende il nome dalla montagna sovrastante Rovereto che, per la sua rilevanza strategica, fu teatro di aspri scontri nel corso della Grande Guerra. Il M° Massimo Simoncelli lo guida nell’’esecuzione di un repertorio che spazia dai canti trentini tradi-
zionali alle composizioni d’’autore di ispirazione popolare, ai motivi del folklore nazionale e internazionale. Ingresso libero. Info: Centro Servizi Culturali S. Chiara Tel. 0461.213834, n. verde 800.013952; Musica XXXIII RASSEGNA ORGANISTICA E STRUMENTALE Arco. Ore 21. Chiesa di Bolognano. Concerto con il ‘Duo Delama’: musiche di Baur, Respighi, Gounod, Ravanello e Mozart. Info: Ingarda Trentino Tel. 0464.554444; info@gardatrentino.it. Comicità LUCIO GARDIN: NON CI RESTA CHE RIDERE Malgone di Candriai. Ore 21. Una seata all’insegna della leggerezza. Ingresso grauito su prenotazione fino ad esaurimento posti. Info: Tel. 0461.947128
4 LUNEDÌ Cultura ELISIR DELLA SALUTE Baselga di Piné. Ore 21. Centro Congressi Piné 1000. Serata con il dott. Paolo Lazzaro sul tema “Malattia da reflusso gastroesofageo”. Coordina il dott. Morelli che parlerà delle proprietà medicinali dell’angelica. Ingresso libero. Info: A.p.T. Tel. 0461.557028.
Folklore FINALE REGIONALE MISS ITALIA Fiera di Primiero. Ore 21. Piazza del Municipio. Info: Soleo Show Tel. 0461.239111; www.soleoshow.com. Musica CONCERTO Rovereto. Ore 20.45. Piazza San Marco. Musica Cittadini Riccardo Zandonai. Info: Comune di Rovereto Tel. 0465.452253 - 452256; cultura@comune.rovereto.tn.it; www.comune.rovereto.tn.it. Musica ITINERARI FOLK - TITLÀ Trento. Ore 21. Giardino S. Chiara. I Titlà hanno ritrovato le proprie radici musicali alpine-sudtirolesi dopo le esperienze passate con la musica celtica e la musica yiddish. Nel loro Cd “Paschtaschutta” rielaborano antichi brani tradizionali, allargando lo sguardo alle musiche delle regioni dell’’arco alpino di lingua italiana. Vi troviamo ballate delle valli bergamasche, canzoni operaie, canti in lingua ladina della Val Badia, polche tedesche o friulane, monfrine bresciane e gighe irlandesi. Gli arrangiamenti rivelano un inconsueto coraggio di contaminare, tratto caratteristico di un gruppo vivace dallo spirito anticonvenzionale. Info: Centro Servizi Culturali S. Chiara www.centrosantachiara.it.
RIVENDITE AUTORIZZATE BIGLIETTI, CONCERTI, SPETTACOLO, SPORT & CULTURA
TRENTO – Via Ghiaie 15 Tel. 0461 362111 – annunci@bazar.it
Orario: lunedì-venerdì 8.30-12.30/14.00-18.00
PINO DANIELE
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LAURA PAUSINI
BOLZANO – Via Bari 15 Tel. 0471 930993 – bazarbz@bazar.it
Orario: lunedì-venerdì 8.30-12.30/14.30-18.30
FRANCESCO RENGA
All’Arena di Verona andrà in scena un concerto-evento, in cui Pino Daniele porterà sul palco la formazione originale del 1980: James Senese (sax), Gigi De Rienzo (basso), Agostino Marangolo (batteria), Ernesto Vitolo (piano e tastiere), Rosario Jermano (percussioni) e Tony Cercola (bongos), con l’aggiunta di 50 elementi dell’orchestra sinfonica “Roma Sinfonietta” diretta dal M° Gianluca Podio.
Per festeggiare il ventennale di carriera, dopo l’uscita di 20 The Greatest Hits (Atlantic Warner Music), Laura ritorna con lo spettacolo che l’ha portata sui palchi più prestigiosi di tutto il mondo, impreziosito dalla presenza sul palcoscenico di ben 40 musicisti e 6 ballerini.
Sul palco Francesco Renga ha una straordinaria presenza, fisica e vocale. Procede spedito attraverso cambi di registro, passaggi vocali complicatissimi ed emozionanti momenti di spettacolo. Dopo i concerti di maggio, in autunno arriva Tempo Reale Tour, prodotto da F&P Group con date in tutta la penisola.
VERONA Arena 1 settembre 2014 ore 21
VERONA Arena 9 settembre 2014 ore 21
TRENTO Teatro Auditorium S. Chiara 24 ottobre 2014 ore 21.00
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CESARE CREMONINI Quattordici concerti da ottobre a novembre in tutta Italia, durante i quali Cesare riproporrà al pubblico molti dei suo maggiori successi dal 1999 ad oggi e i brani del nuovo lavoro “Logico”, il sesto album di inediti in uscita il 6 maggio, anticipato da “Logico #1” attualmente il brano più trasmesso dalle radio italiane.
TRENTO Palatrento 25 novembre 2014 ore 21
trentinoappuntamenti Musica I SUONI DELLE DOLOMITI MARIO BRUNELLO, ISABELLE FAUST, DANUSHA WASKIEWICZ Dolomiti di Brenta. Ore 14. Rifugio Tosa Pedrotti. Dopo il trekking del 2012 sul Cevedale, Mario Brunello e Isabelle Faust sono di nuovo insieme per condividere un’altra appassionante avventura musicale. Questa volta c’è con loro la violista tedesca Danusha Waskiewicz, alla sua prima esperienza concertistica sulle Dolomiti. Il trio si cimenta in una affascinante impresa: l’esecuzione delle celebri Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach. Info: Tel. 0461.585836 - 586924; www.visitdolomitipaganella.it. Musica LE OPERE ARTISTICHE DELLA CHIESA DI SAN ROCCO Baselga di Piné. Ore 20.30. Chiesa di San Rocco di Miola. In occasione del centenario della chiesa di San Rocco conferenza sulle opere artistiche della chiesa e a seguire concerto del Coro Costalta. Ingresso libero. Info: A.p.T. Tel. 0461.557028.
5 MARTEDÌ Folklore FINALE REGIONALE MISS ITALIA Pinzolo. Ore 21. Piazza Carera. Info: Soleo Show Tel. 0461.239111; www.soleoshow.com. Musica TEDDY PILCHARDS IN CONCERTO Trento. Ore 21. Giardino S. Chiara - Via S. Croce, 67. Nell’ambito della rassegna “I martedì delle band”.Ingresso libero. Info: www. centrosantachiara.it. Musica ITALIAN WONDERBRASS Trento. Palazzo Thun, via Belenzani 19. Cinque giovani virtuosi dalla musicalità prorompente in concerto per entusiasmare gli amanti degli ottoni e conquistare chi non conosce ancora le potenzialità di questi strumenti su musiche di J. Strauss, L. Marenzio, G. Gabrieli, J. S. Bach, A. Civil, P. Mascagni, R., Leoncavallo, F. Fiorenzani, L. Paul. Info: 800.017615; www.trentocultura.it. Musica SOLO... PIÙ PIANO Roncegno. Ore 21. Palace Hotel. Paolo Francese, pianoforte “Racconti poetici e fantastici” su musiche di Brahms, Chopin, Scarlatti, Scriabin, Liszt. Musica CLAUDIO FASOLI FOUR Pozza di Fassa. Ore 14. Buffaure. Claudio Fasoli sax tenore e soprano; Michele Calgaro chitarra elettrica; Lorenzo Calgaro contrabbasso; Gianni Bertoncini batteria. Info: www.trentinojazz.com.
Teatro ragazzi VIGOLANA TEATRO RAGAZZI Vigolo Vattaro. Ore 21. Teatro. Per maggiori informazioni consultate il sito www.vigolana.com.
6 MERCOLEDÌ Famiglia CIRCO E D’INTORNI... Trento. Ore 16.30. Castello del Buonconsiglio, via Bernardo Clesio 5. Il gruppo CircOfficina porterà a castello l’atmosfera allegra e sorprendente propria del mondo del circo. “In pista” insegnanti e allievi della scuola di circo “Bolla di Sapone” che proporranno, in chiave rinnovata, le discipline classiche dell’arte circense: giocoleria, equilibrismo, acrobatica aerea, funambolismo e teatro comico. Allo spettacolo si accede pagando il biglietto per la visita a castello. Info: www.buonconsiglio.it. Musica CONCERTO IN ONORE DI MARIA AUSILIATRICE Rovereto. Ore 20.45. Chiesa di S. Marco. Concerto con Ensemble Vocale Barocco dell’Accademia di Musica Antica. Direttore Romano Vettori su musiche di C. Monteverdi, A. Melani, A. Scarlatti, D. Pasqui. Info: Comune di Rovereto Tel. 0465.452253 - 452256; cultura@comune.rovereto.tn.it; www. comune.rovereto.tn.it. Musica ITINERARI FOLK - CRISTINA PATO Trento. Ore 21. Cortile Palazzo Thun. Cristina Pato ha tracciato nuove, storiche strade per la cornamusa galiziana. E’ stata la prima suonatrice di gaita a pubblicare un album come solista e ha collaborato con artisti della world music, del jazz, classici e sperimentali di tutto il mondo. Il suo stile unico e potente, pieno di passione ed energia è stato elogiato dalla BBC che l’ha definita «la diva della cornamusa galiziana». Cristina Pato unisce influenze della musica latino americana, del jazz, del pop e della musica contemporanea e utilizza la sua maestria e le sue abilità virtuosistiche per presentare la sua personale visione musicale. Info: Centro Servizi Culturali S. Chiara www.centrosantachiara.it. Musica I SUONI DELLE DOLOMITI - RIVIÈRE NOIRE CON LA PARTECIPAZIONE DI KASSÉ MADY DIABATÉ Monte Vignola. Ore 14. Rivière Noire è la storia dell’incontro fra il cantante brasiliano Orlando Morais, il chitarrista della Guadalupa Pascal Dnae e il bassista e produttore francese Jean Lamoot. Con loro un ospite davvero speciale: Kassé Mady Diabaté, una delle più grandi voci del Mali e di tutta l’Africa Occidentale. Rivière Noire getta un ponte tra le sponde dell’Africa
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e del Brasile, tra rock e canti griot, tra chitarre elettriche e tamburi africani. Info: Tel. 0464.395149; www.visitrovereto.it. Musica XVIII RASSEGNA ORGANISTICA DI FIEMME Molina di Fiemme. Ore 21. Chiesa “S. Antonio da Padova”.Concerto per soprano e organo. Soprano: Maria Gaia Pellegrini - Organo: Gabriele Giacomelli. Musica CHITARRE CEMBRANE Cembra. Ore 20.30. Piazzetta Vicolo Maffei. Quinta edizione della manifestazione con i chitarristi della Valle di Cembra, appassionati della chitarra folk, che propongono nuovi brani della musica folk tradizionale e brani classici di cantautori italiani. Info: Comune di Cembra Tel. 0461.683018. Musica CLARINETTO E VIOLINO... PIÙ PIANO Pinzolo. Ore 21. Paladolomiti. Trio Friedrich su musiche di Schumann, Bruch, Piazzolla. Tradizione PINÉ SOTTO LE STELLE 2014 Baselga di Piné. Ore 21. Corso Roma. Negozi aperti, spettacoli e intrattenimenti per tutti per una serata all’insegna del divertimento. In caso di maltempo i programmi potranno subire variazioni. Info: A.p.T. Tel. 0461.557028.
7 GIOVEDÌ Cultura SANI E IN SALUTE Sant’Orsola Terme. Ore 20.30. Sala Pluriservizi di Mala. Controllare le emozioni con i fiori di Bach. Ingresso libero. Serate culturali a cura della dott.ssa Alessandra Capriani Biologa Nutrizionista Naturopata Iridologa. Info: Alessandra 331.6278206.
Cultura TRENTINO D’AUTORE Comano. Ore 17. Palazzo delle Terme. Presentazione del libro di Andrea Vitali: “Premiata ditta sorelle ficcadenti”. Rizzoli. Ingresso libero. Info: Tel. 0465.702626; www.visitcomano.it. Cultura INCONTRO CON L’AUTORE Riva del Garda. Ore 20.30. Loc. Pasina, 83 - Serra dei cedri c/o Vivaio Frizzi. Presentazione del libro: “Cambiamente - spunti di riflessione per imparare il mestiere di vivere” di Corrado Ceschinelli ed. Curcu&Genovese. Famiglia PIE’ ZOPPI, MAN DI FATA... LE MERAVIGLIE DI VULCANO Fiavè. Ore 15.30. Museo Palafitte. Spettacolo per bambini e famiglie a cura di Emit Flesti. Partecipazione gratuita. Prenotazione obbligatoria: tel: 0465/735019 - max 46 partecipanti. Info: Terme di Comano www.visitacomano.it. Famiglia ST’ART. ITINERARI ARTISTICI NEI BORGHI: PRATI INCONTRA SHAKESPEARE Fiavè. Ore 21. Piazza San Zeno. Spettacolo teatrale dedicato al Sogno di una Notte di Mezza Estate e a... Giovanni Prati. Info: Terme di Comano www.visitacomano.it. Musica I SUONI DELLE DOLOMITI RED4QUARTET Dolomiti di Fassa. Ore 14. Rifugio Contrin. Marléne Prodigo (violino), Lavinia Morfelli (violino), Sara Gentile (violoncello) e Anita Mazzantini (contrabbasso) suonano nell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Tra una prova e l’altra, tra un concerto e l’altro hanno deciso di intraprendere insieme un nuovo percorso musicale, spaziando dal repertorio antico al moderno, da trascrizioni a brani scritti espressamente per il loro particolare organico. Info: Tel. 0462.609620; www.fassa.com.
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trentinoappuntamenti Musica PITTURA... PIÙ PIANO Arco. Ore 21. Palazzo dei Panni. Marco Condler, pittore; Letizia Michielon, pianoforte su musiche di Beethoven e Chopin. Teatro IL VOLPONE OVVERO L’AVARO Rovereto. Ore 21. Ostello della Gioventù. Spettacolo presentato da Kalambur teatro e Experia liberamento tratto dall’Avaro di Goldoni. Info: Comune di Rovereto Tel. 0465.452253 - 452256; cultura@ comune.rovereto.tn.it; www.comune.rovereto.tn.it. Teatro OPERA: LA CENERENTOLA DI GIOACCHINO ROSSINI Castel Tesino. Ore 21. Cinema Teatro San Giorgio. Info: APT Valsugana, ufficio di Castello Tesino - Tel. 0461.727730. Teatro ragazzi IL LUPO E I SETTE CAPRETTI... Trento. Giardino Santa Chiara, via Santa Croce 67. Spettacolo di attore e pupazzi comico e divertente, ricco di canzoni, momenti esilaranti e poetici. Info: www. centrosantachiara.it.
8 VENERDÌ Cultura MALGHE D’AUTORE Malga Rolle. Ore 10.30. Presentazione del libro: “Bambini si parte... zaino in spalla” ed. Curcu&Genovese. La guida di Andrea Gilli, con una prefazione del noto pediatra neonatologo Dino Pedrotti, raccoglie 40 itinerari per famiglie in Trentino-Alto Adige. Si tratta di percorsi sperimentati dall’autore insieme ai suoi bambini ed adatti a tutti, una guida pratica per organizzare gite in montagna ed avvicinare il lettore all’escursionismo. Info: www. sanmartino.com.
Cultura ALTROTEMPO - PAROLE DI PIOMBO Valle del Chiese. Nell’anno dedicato alla commemorazione del centenario della Grande Guerra, lo sguardo dell’evento organizzato da ormai tre anni dall’Ecomuseo e dal Consorzio Turistico Valle del Chiese, abbraccia le Giudicarie intere, affrontando il tema del rapporto tra guerra e informazione. Per programma dettagliato consultare il sito www.visitchiese.it. Danza LA BELLA ADDORMENTATA Pinzolo. Ore 21. Paladolomiti. Sulla musica di Cajkovskij, il coreografo Fredy Franzutti trasferisce nel sud Italia le disavventure della protagonista della celebre fiaba di Perrault. E così la principessa Aurora si trasforma in una fresca ragazza mediterranea a cui una vecchia maga predice un atroce destino. Sulle orme della leggenda, saranno la magia di una zingarella e il bacio d’’amore di un principe-antropologo a destare la fanciulla dal sonno centenario causatole però non dal classico fuso, ma dal morso di una tarantola. Un balletto di realizzato con genialità ed essenzialità drammaturgica che, per l’’efficacia dell’’ambientazione e per la viva caratterizzazione dei personaggi ha raccolto, fin dalle prime rappresentazioni, la piena adesione di pubblico, affascinato dalla bravura dei danzatori e dalla brillante realizzazione delle scene più festose. Info: Prevendite Casse Rurali del Trentino. Famiglia I BURATTINI DI LUCIANO GOTTARDI Montagnaga di Piné. Ore 21. Spettacolo: “Il Bandito Polenta”. Info: www.burattini.it.
Cultura INCONTRI SULLA FITOTERAPIA Baselga di Piné. Ore 16-18. Saletta incontri al 1° piano della Farmacia Morelli. Consulenza sanitaria nel campo della medicina tradizionale e dell’erboristeria a cura del dott. Morelli. Partecipazione gratuita. Info: Farmacia Morelli Tel. 0461.557026, A.p.T. 0461 557028.
Musica MUSICA NEL CENTRO STORICO Rovereto. Ore 21. Cortesela Bontadi - Vicolo del Messaggero. Le triosonate per fiati nel barocco italiano, tedesco e francese. Concerto del Gruppo strumentale R. Dionisi su musiche di Loeillet, Vivaldi, Telemann, Galuppi, Platti, Haendel. Info: Comune di Rovereto Tel. 0465.452253 - 452256; cultura@comune.rovereto.tn.it; www. comune.rovereto.tn.it.
Cultura TRENTINO D’AUTORE Comano. Ore 17. Palazzo delle Terme. Presentazione del libro di Juan Carlos Suàrez Villegas: “La maternità maschile e altri saggi sull’uguaglianza tra donne e uomini da un altro punto di vista”. Il Sextante. Ingresso libero. Info: Tel. 0465.702626; www.visitcomano.it.
Musica IL MAESTRO, MARGHERITA E LA SONATA OP.147 Stenico. Ore 21. Castello. Musica da camera con il soprano Raffaella Angeletti , Marino Nicolini pianoforte. Musiche di C. Schumann, G. Tailleferre, F. Schubert, P. I.Ciajkoswy, R. Strauss, A. Berg. Ingresso libero. Info: Terme di Comano www.visitacomano.it.
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Musica I SUONI DELLE DOLOMITI HABIB KOITÈ & BAMADA Valle del Chiese. Ore 14. Forte Corno. È uno dei più noti cantanti e musicisti del Mali. Discendente dei griots Khassonké, Habib Koité è cresciuto insieme a 17 tra fratelli e sorelle e ha ereditato la passione per la musica dal nonno paterno, che suonava il kamele n’goni, strumento a corde associato ai cacciatori della regione Wassolou. Le sue radici sono dunque ben piantate nella tradizione, rivitalizzata a contatto con gli umori della modernità. Info: Tel. 0465.901217; www.visitchiese.it. Musica PINÉ MUSICA: ORCHESTRA HAYDN DI TRENTO E BOLZANO Baselga di Piné. Ore 21. Centro Congressi Piné 1000. Concerto dell’Orchestra Haydn di Trento e Bolzano diretta da Francesco Angelico con Rodolfo Leone, pianoforte e Bertold Stecher, tromba. Ingresso a pagamento. Direzione artistica Antonella Costa. Info: A.p.T. Tel. 0461.557028. Musica CLARINETTO E VIOLINO... PIÙ PIANO Cavalese. Ore 21. Palazzo della Magnifica Comunità. Trio Borali su musiche di Bartok, Piazzolla, Bazzini, Kreisler, Liszt, Sarasate, Mangani, Strauss. Musica MODERN SAXOPHONE QUARTET Moena. Ore 14.30. Malga Passo San Pellegrino. Enrico Dellantonio sax soprano; Angel Ballestrer V. sax contralto; Stefano Menato sax tenore; Giorgio Beberi sax baritono. Info: www.trentinojazz.com. Per i più piccoli NOTTE AL MUSEO - MUSEO DELLA MUSICA. CORO SANT’OSVALDO Roncegno Terme. L’attività è rivolta a ragazzi di età compresa fra 6 anni compiuti e i 16 anni per un numero massimo di 15 partecipanti. L’orario di permanenza al Museo è dalle 20:00 alle 9:00 del giorno successivo. I venerdì avranno tematiche differenti, a rotazione mensile, seguendo l’ordine delle sale del museo (Sala Europa, Africa, Roncegno, Asia-America-Oceania). Per informazioni e iscrizioni: inviare una mail, indicando la data scelta, a accademia@corosanosvaldo. com oppure telefonare al numero 345.8714426. Teatro ANIMALI DA FAVOLA Palù del Fersina,Val dei Mocheni. Ore 15. Animali da favola all’Acqua Fredda: la cicala e la formica, la volpe e la tartaruga. Spettacolo teatrale a cura di Emit Flesti e
visita guidata a cura dei Servizi educativi dell’Ufficio Beni archeologici. Partecipazione gratuita. Info: 0461.492150; www.valledeimocheni.it.
9 SABATO Cabaret COMIC SOON - COMICI A PARTE Lizzana. Ore 21. Piazza Guella. Con i suoi nove sketch è uno spettacolo fresco, veloce leggero, che coinvolge e diverte lo spettatore. I rapidi cambiamenti di scena e personaggi, che si incastrano nelle situazioni più assurde, rende lo show adattabile a qualsiasi tipo di situazione. Il duo è formato da Matteo Cortelletti e Gabriele De Angelis. I due attori, non ancora trentenni, si incontrano nel ‘99 ed insieme cominciano un percorso di formazione che li porta nel 2009 a fondare il duo comico “Comic Soon”. Info: Comune di Rovereto Tel. 0465.452253 - 452256; cultura@comune.rovereto.tn.it; www. comune.rovereto.tn.it. Cabaret FABRIZIO CASALINO - POCHI MALEDETTI E SUBITO Lizzana. Ore 21. Piazza Guella. È un one man show pieno di ritmo in cui il monologo si alterna alla musica, la parodia allo sketch. Dai paradossi di Voyager alla poetica di Battiato, dall’evoluzione del cane alla sigla di Heidi, Fabrizio Casalino spazia allegramente cambiando registro, giocando sui cliché della musica, della televisione, della società. Info: Comune di Rovereto Tel. 0465.452253 - 452256; cultura@comune.rovereto.tn.it; www.comune.rovereto.tn.it. Cultura ALTROTEMPO - PAROLE DI PIOMBO Valle del Chiese. Nell’anno dedicato alla commemorazione del centenario della Grande Guerra, lo sguardo dell’evento organizzato da ormai tre anni dall’Ecomuseo e dal Consorzio Turistico Valle del Chiese, abbraccia le Giudicarie intere, affrontando il tema del rapporto tra guerra e informazione. Per programma dettagliato consultare il sito www.visitchiese.it. Cultura PRESENTAZIONE LIBRO Sarnonico. Ore 18. Piazzetta Palazzo Moremberg. Presentazione del libro: “Dagli occhi di Mia: un cane si racconta. L’autobiografia di un cane realmente vissuto, tra esperienze, emozioni e conoscenze. Un modo suggestivo per capire ed amare il nostro migliore amico” di Stefano Margheri ed. Curcu&Genovese. Info: www. curcu&genovese.it
trentinoappuntamenti Musica CONCERTO E BALLO CON MAURIZIO DIAMANTINI E LA FOLKBANDA Rovereto. Ore 21. Piazza Malfatti. Spettacolo a cura dell’Associazione di Promozione sociale Danzare la Pace in collaborazione con la Circoscrizione Rovereto centro. Info: Comune di Rovereto Tel. 0465.452253 - 452256; cultura@ comune.rovereto.tn.it; www.comune.rovereto.tn.it. Musica GARDA JAZZ FESTIVAL - NICK THE NIGHTFLY QUINTET Arco. Ore 21. Castello. Concerto Jazz. Info: Ingarda Trentino Tel. 0464.554444; info@gardatrentino.it. Musica SIMONE GUIDUCCI GRAMELOT TRIO Rovereto. Ore 17 e ore 21. Mart. Fausto Beccalossi, fisarmonica; Simone Guiducci, chitarra; Achille Succi, clarinetto e sax. Ingresso gratuito. Info: www.trentinojazz.com. Tradizione STARS ON ICE Baselga di Piné. Ore 21. Stadio del Ghiaccio. Grande spettacolo corale di pattinatori ed artisti di fama internazionale, che terranno col fiato sospeso tutto il pubblico. Partecipazione a pagamento. Info: Ice Rink Piné Tel. 0461.554167. Tradizione FESTA DELLE ERBE OFFICINALI Roncegno Terme. Vie del centro. Info: APT Valsugana, ufficio di Roncegno Terme - Tel. 0461.727765.
10 DOMENICA Cultura ALTROTEMPO - PAROLE DI PIOMBO Valle del Chiese. Nell’anno dedicato alla commemorazione del centenario della Grande Guerra, lo sguardo dell’evento organizzato da ormai tre anni dall’Ecomuseo e dal Consorzio Turistico Valle del Chiese, abbraccia le Giudicarie intere, affrontando il tema del rapporto tra guerra e informazione. Per programma dettagliato consultare il sito www.visitchiese.it. Escursionismo BRINDIAMO SOTTO LE STELLE Rovereto. Ore 18.30. Ritrovo presso La Baita “Damiano Chiesa” in Costa Violina. Notte di San Lorenzo sul Cengio Alto. Obbligatoria la dotazione di frontalino o torcia elettrica il rientro avverrà la notte, si consiglia adeguato equipaggiamento per escursione in notturna (cena al sacco). Info: Comune di Rovereto Tel. 0465.452253 - 452256; cultura@comune.rovereto.tn.it; www. comune.rovereto.tn.it.
Folklore FINALE REGIONALE MISS ITALIA San Lorenzo in Banale. Ore 21. Tendone. Info: Soleo Show Tel. 0461.239111; www.soleoshow.com. Musica SPECIALE ST’ART. ITINERARI ARTISTICI NEI BORGHI: IN UNA NOTTE DI LUNA PIENA Stenico. Ore 21. partenza BoscoArteStenico. Spettacolo di musica e arte acrobatica nella suggestiva atmosfera del Bosco Arte Stenico sotto la luna piena. Info: Terme di Comano www.visitacomano.it. Musica I SUONI DELLA VIGOLANA Bosentino. Tornano ad allietarci gli appuntamenti de “I Suoni della Vigolana”, che riprende il percorso dei ben più famosi Suoni della Dolomiti, esaltando la natura con la musica e viceversa. Info: www. vigolana.com. Musica A BANDA LARGA - CORO VOCI DEL BONDONE IN CONCERTO Trento. Ore 21. Giardino S. Chiara. Nato nel solco della tradizione musicale tracciata negli anni Settanta dal Coro Bonte Bondone di Sopramonte, è attivo nell’’attuale formazione dal 2004. Diretto dal M° Maurizio Postai, propone al pubblico i canti “storici” della tradizione trentina, melodie popolari d’’autore, oltre a brani del repertorio sacro di ispirazione classica. Info: Centro Servizi Culturali S. Chiara Tel. 0461.213834, n. verde 800.013952; www.centrosantachiara.it. Musica GARDA JAZZ FESTIVAL - MAURO NEGRI BUDS QUARTET Drena. Ore 18. Castello. Concerto Jazz. Info: Ingarda Trentino Tel. 0464.554444; info@gardatrentino.it. Musica XXXIII RASSEGNA ORGANISTICA E STRUMENTALE Arco. Ore 21. Chiesa di Bolognano. Concerto con ‘Ensemble Harmonia Etherea’: Musiche di Telemann, Bach, Haendel, Vivaldi. Info: Ingarda Trentino Tel. 0464.554444; info@gardatrentino.it. Musica CONCERTO Villa Lagarina. Ore 21. Palazzo Libera. Gianluca Petrella, trombone, elettronica; Gabrio Baldacci, chitarre. Ingresso € 8. Info: www. trentinojazz.com.
Tradizione FESTA DELLE ERBE OFFICINALI Roncegno Terme. Vie del centro. Info: APT Valsugana, ufficio di Roncegno Terme - Tel. 0461.727765.
11 LUNEDÌ Folklore FINALE REGIONALE MISS ITALIA Folgaria. Ore 21. Piazza delle Scuole. Info: Soleo Show Tel. 0461.239111; www.soleoshow. com. Musica I SUONI DELLE DOLOMITI GINEVRA DI MARCO Val Rendena, Adamello. Ore 14. Malga Rosa. Una delle più interessanti voci femminili italiane esplora in modo personale il mondo della canzone d’autore e popolare. Ginevra Di Marco canta canzoni legate all’anima, intimiste, spirituali. Ma affronta anche altre tematiche: l’amore, la felicità, la difesa dei più deboli. C.S.I., P.G.R., Fabrizio De André, Battiato, classici della tradizione toscana e yiddish sono riletti con sensibilità e partecipazione emotiva. Info: Tel. 0465.501007; www.campigliodolomiti.it. Musica GARDA JAZZ FESTIVAL JAZZ CAFÈ Riva del Garda. Ore 18. Feeling Hotel Luise. Concerto con “Dominorè acoustic trio”. Info: Ingarda Trentino Tel. 0464.554444; info@ gardatrentino.it. Musica PIANO... PIÙ PIANO Cavalese. Ore 21. Palazzo della Magnifica Comunità. Monique Ciola e Edoardo Bruni, duo pianistico; Mosaico di Danze su musiche di Dvorak, Moszkowski, Brahms, Bruni, Wagner Musica CONCERTO Isera. Ore 21. Palazzo Municipale. Nir Felder, chitarre; Stefano Senni,
Roberto Gatto, batteria. Ingresso € 8. Info: www.trentinojazz.com.
12 MARTEDÌ Folklore FINALE REGIONALE MISS ITALIA Andalo. Ore 21. Palacongressi. Info: Soleo Show Tel. 0461.239111; www.soleoshow.com. Musica PINÉ MUSICA: I CONCERTI DEL SAGRATO. CELLO TREKKING Baselga di Piné. Ore 21. Centro Congressi Piné 1000. All’interno di Piné Musica trekking musicale alla scoperta delle chiese dell’Altopiano. Alle 9.30 concerto nella chiesetta di Ricaldo. Alle 11 concerto nell’Antica Pieve dell’Assunta e alle 17 concerto nella chiesa di Vigo. Direzione artistica di Antonella Costa. Info: A.p.T. Tel. 0461.557028. Musica GRUPPO MUSICALE DAL “CENTRO MUSICA AWARDS” Trento. Ore 21. Giardino S. Chiara - Via S. Croce, 67. Nell’ambito della rassegna “I martedì delle band”.Ingresso libero. Info: www. centrosantachiara.it. Musica I SUONI DELLE DOLOMITI - I VIRTUOSI ITALIANI, GIANLUIGI TROVESI Valli Giudicarie, Adamello-Presanella. Ore 14. Malga d’Arno. Una delle più versatili orchestre italiane e uno dei più originali esponenti del jazz europeo: entrambi si nutrono di suoni e materiali diversi del passato e del presente. Il concerto che vede fianco a fianco I Virtuosi Italiani e Gianluigi Trovesi ruota attorno a due composizioni dello stesso clarinettista e sassofonista bergamasco, rispettivamente ispirate dall’Orfeo di Monteverdi e a La Montagna Incantata di Thomas Mann. Info: Tel. 0465.323090; www.visitgiudicarie.it.
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trentinoappuntamenti Musica PITTURA... PIÙ PIANO Roncegno. Ore 21. Palace Hotel. Matteo Boato, pittore; Edoardo Bruni, pianoforte. Musica BLUJOB Alba di Canazei. Ore 14. Ciampac. Davide Garattoni voce, basso elettrico; Massimiliano Canneto violino; Giancarlo Bianchetti chitarra elettrica; Marco Frattini batteria. Info: www.trentinojazz.com. Teatro ragazzi VIGOLANA TEATRO RAGAZZI Vigolo Vattaro. Teatro. Per maggiori informazioni consultate il sito www.vigolana.com.
13 MERCOLEDÌ Cultura VIAGGIO DELL’EMOZIONE: L’EDMENEGARDA Ponte Arche. Ore 16. Stazione Autocorriere di Ponte Arche; ore 16.10, fermata dei pullman stabilimento termale. Un vero e proprio viaggio a ritroso nel tempo guidato da una cantastorie per conoscere l’opera più famosa del Prati, L’Edmenegarda: una storia di amori e intrighi nell’incantevole cornice della zona del Lomaso. Info
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e prenotazioni: Terme di Comano www.visitacomano.it. Musica POETICALL MUSICKE Rovereto. Ore 20.45. Sala San Giuseppe - Vicolo S. Giuseppe. ArtSemble Joanna Klisowska, soprano; Pietro Prosser, liuto - Giuliano Eccher, viola da gamba su musiche di J. Dowland, J. Danyell, T. Hume. Info: Comune di Rovereto Tel. 0465.452253 - 452256; cultura@comune.rovereto.tn.it; www. comune.rovereto.tn.it. Musica ORCHESTRA FUORI TEMPO Ponte Arche. Ore 21. Teatro Tenda. Esibizione dell’orchestra Fuoritempo, composta da bambini e ragazzi. Partecipazione libera. Info: Terme di Comano www.visitacomano.it. Musica CONCERTO DI FERRAGOSTO Cembra. Ore 20.30. Piazzetta Vicolo Maffei. Tradizionale concerto di Ferragosto del Coro Castion. Info: Gino Paolazzi 336.452252, corocastion@libero.it, www.corocastion.it.
Musica I SUONI DELLE DOLOMITI PAOLA TURCI, MARINA REI Trento. Ore 14. Monte Bondone - Viote Marocche. Paola Turci e Marina Rei da sole, con le proprie voci e i propri strumenti. Un concerto ma soprattutto un incontro fra due artiste cui piace uscire dagli schemi e che per l’occasione si “confessano” in pubblico l’una all’altra, attraverso canzoni e racconti inediti. Un equilibrato mix di delicatezza ed energia, emozione e passione. Info: Apt Trento Tel. 0461.216000-947128; www.discovertrento.it. Musica GARDA JAZZ FESTIVAL PAOLO BIRRO PIANO SOLO Torbole sul Garda. Ore 18. Forte Superiore. Concerto Jazz - “Dal Ragtime a Monk”. Info: Ingarda Trentino Tel. 0464.554444; info@gardatrentino.it. Musica SOLO... PIÙ PIANO Pinzolo. Ore 21. Paladolomiti. Matteo Costa, pianoforte su musiche di Beethoven, Bach- Busoni, Mendelssohn.
Musica FRANCO D’ANDREA DUO Ziano di Fiemme. Ore 21. Teatro Parrocchiale. Franco D’Andrea pianoforte; Zeno De Rossi batteria. Info: www.trentinojazz.com. Musica CONCERTO Ala. Ore 21. Palazzo Malfatti-Scherer.Wolfgang Muthspiel, chitarre; Klaus Gesing, ance; Yuri Goloubev, contrabbasso. Info: www.trentinojazz.com. Tradizione PINÉ SOTTO LE STELLE 2014 Baselga di Piné. Ore 21. Corso Roma. Negozi aperti, spettacoli e intrattenimenti per tutti per una serata all’insegna del divertimento. In caso di maltempo i programmi potranno subire variazioni. Info: A.p.T. Tel. 0461.557028.
14 GIOVEDÌ Cultura I GIOVEDÌ DELLA BIBLIOTECA: METODO PER L’ARMONICA A MANTICE DI DON GIUSEPPE GREGGIANTI Baselga di Piné. Ore 21. Biblioteca. Conferenza sull’armonica a mantice ed esecuzione di brani esemplari a cura di Attilio Amitra-
trentinoappuntamenti no. Ingresso libero. Info: Biblioteca Tel. 0461.557951. Folklore FINALE REGIONALE MISS ITALIA Cavalese. Ore 21. Piazza. Info: Soleo Show Tel. 0461.239111; www. soleoshow.com. Musica XVIII RASSEGNA ORGANISTICA DI FIEMME Cavalese. Ore 21. Chiesa “S. Maria Assunta”. Concerto d’organo. Organista: Nicolò Sari. Musica I SUONI DELLE DOLOMITI PAOLO JANNACCI Val di Non, Altopiano della Predaia. Ore 14. Rifugio Predaia ai Todes-ci. Uno spettacolo pieno di energia poetica e musicale: Paolo Jannacci ricorda il padre, facendo rivivere la sua pungente ironia e il suo amore per il jazz accompagnato da Daniele Moretto (tromba e flicorno), Marco Ricci (basso) e Stefano Bagnoli (batteria). Musica senza tanti fronzoli che arriva al cuore di chi la ascolta, di chi ama l’arte di Enzo Jannacci o di chi ancora non la conosce. Info: Tel. 0463.830133 - 536499; www. visitvaldinon.it. Musica GARDA JAZZ FESTIVAL REMO ANZOVINO PIANO SOLO Torbole sul Garda. Ore 22. Forte Superiore. Concerto Jazz. Info: Ingarda Trentino Tel. 0464.554444; info@gardatrentino.it.
15 VENERDÌ Cultura INCONTRI SULLA FITOTERAPIA Baselga di Piné. Ore 16-18. Saletta incontri al 1° piano della Farmacia Morelli. Consulenza sanitaria nel campo della medicina tradizionale e dell’erboristeria a cura del dott. Morelli. Partecipazione gratuita. Info: Farmacia Morelli Tel. 0461.557026, A.p.T. 0461.557028. Danza LIBER&TANGO Madonna di Campiglio. Ore 21. PalaCampiglio. Sabrina Rinaldi e Marcello Algeri danzano coreografie che uniscono la danza moderna allo spirito e al linguaggio del tango per riuscire a creare atmosfere che parlano al femminile. Info: Prevendite Casse Rurali del Trentino. Musica ITINERARI FOLK - LUCA BASSANESE E LA PICCOLA ORCHESTRA Trento. Ore 21. Giardino S. Chiara. Luca Bassanese è un cantautore che colpisce per la freschezza delle melodie e l’immediatezza dei suoi testi. Potrebbe assomigliare ad un cantastorie, se non fosse che
con ogni sua canzone non vuole solo raccontare, ma soprattutto esprimere valori, idee, e sostenerli in prima persona. «L’’amore (è) sostenibile» è il suo nuovo album in cui tocca i temi del lavoro, della politica, dell’’integrazione, del razzismo, dell’’amore, della sostenibilità. Undici canzoni senza compromessi, tra cui anche il singolo Ho visto un re cantato assieme all’’attore comico Antonio Cornacchione in omaggio a Dario Fo ed Enzo Jannacci. Info: Centro Servizi Culturali S. Chiara www. centrosantachiara.it. Musica GARDA JAZZ FESTIVAL REMO ANZOVINO & BAND Arco. Ore 21. La Rocca. Concerto Jazz. Info: Ingarda Trentino Tel. 0464.554444; info@gardatrentino.it.
16 SABATO Musica ORCHESTRA THERESIA Rovereto. Ore 21. Corte Palazzo di Giusizia. Concerto con il direttore Claudio Astronio su musiche di W.A. Mozart, J. Stamitz e J.M. Kraus a cura del Festival Internazionale W.A. Mozart a Rovereto. Info: Comune di Rovereto Tel. 0465.452253 - 452256; cultura@ comune.rovereto.tn.it; www.comune.rovereto.tn.it. Musica PINÉ MUSICA: ORCHESTRA HAYDN DI TRENTO E BOLZANO Baselga di Piné. Ore 21. Centro Congressi Piné 1000. Concerto dell’Orchestra Haydn di Trento e Bolzano diretta da Benjamin Bayl e con il soprano Rebecca Bottone. Direzione artistica Antonella Costa. Info: A.p.T. Tel. 0461.557028. Musica GARDA JAZZ FESTIVAL BIFUNK Dro. Ore 21. Piazza della Repubblica. Concerto Jazz. Info: Ingarda Trentino Tel. 0464.554444; info@ gardatrentino.it.
17 DOMENICA Cultura INCONTRO CON L’AUTORE Carisolo. Ore 20.30. Casa del Parco Geopark di Carisolo. Presentazione del libro: “Cambiamente spunti di riflessione per imparare il mestiere di vivere” di Corrado Ceschinelli ed. Curcu&Genovese. Famiglia LA PITTURA DEGLI SCIAMANI Grigno. A partire dalle ore 14. Riparo Dalmeri, Piana di Marcesina. Ritrovo ore 10 presso il rifugio Barricata. Visita al sito archeologico (distante circa 30 min a piedi), lettura di un racconto per bambini, creazione di un ornamento preistorico, iniziazione e pittura delle
pietre con ocra sotto la guida dello sciamano del villaggio. Pranzo al sacco. Quota di iscrizione: € 3 (bambini fino a dodici anni gratis). Per informazioni e prenotazioni rivolgersi al Muse-Museo delle Scienze, Tel. 0461.270311. Musica SCHICKANEDERS JUGEND Rovereto. Ore 17.30. Giardino Bridi. L’incontro tra musica colta e musica popolare nelle tradizioni europee a cura del Festival Internazionale W.A. Mozart a Rovereto. Info: Comune di Rovereto Tel. 0465.452253 - 452256; cultura@ comune.rovereto.tn.it; www.comune.rovereto.tn.it. Musica I SUONI DELLA VIGOLANA Centa S. Nicolò. Tornano ad allietarci gli appuntamenti de “I Suoni della Vigolana”, che riprende il percorso dei ben più famosi Suoni della Dolomiti, esaltando la natura con la musica e viceversa. Info: www.vigolana.com. Musica GARDA JAZZ FESTIVAL - ZIFARELLI, MARTHE & LASSUS Arco. Ore 21. Piazzale Segantini. Concerto Jazz. Info: Ingarda Trentino Tel. 0464.554444; info@ gardatrentino.it. Comicità LOREDANA CONT: NON CI RESTA CHE RIDERE Malgone di Candriai. Ore 21. Una seata all’insegna della leggerezza. Ingresso grauito su prenotazione fino ad esaurimento posti. Info: Tel. 0461.947128
18 LUNEDÌ Cultura ELISIR DELLA SALUTE Baselga di Piné. Ore 21. Centro Congressi Piné 1000. Serata con il dott. Giuseppe Morelli sul tema “La medicina e la fitoterapia in epoca napoleonica”. Ingresso libero. Info: A.p.T. Tel. 0461.557028. Cultura TRENTINO D’AUTORE Comano. Ore 17. Palazzo delle Terme. Presentazione del libro di Massimo Nava: “Infinito amore” - La passione segreta di Napoleone. Mondadori. Ingresso libero. Info: Tel. 0465.702626; www.visitcomano.it. Musica VOYAGE DANS LA LUNE E VOYAGE À TRAVERS L’IMPOSSIBLE Rovereto. Ore 21. Cortile Palazzo Alberti. FILM di George Melies con commento sonoro dal vivo di Francesco Aste a cura del Festival Internazionale W.A. Mozart a Rovereto. Info: Comune di Rovereto Tel. 0465.452253 - 452256; cultura@comune.rovereto.tn.it.
Musica I SUONI DELLE DOLOMITI - GIUSEPPE CEDERNA, ALBERTO CAPELLI, MAURO MANZONI Val di Sole, Cevedale. Ore 14. Forte Zaccarana. Memorie, poesie, racconti, lettere dal fronte: i pensieri, le preghiere, le illusioni, i desideri, le emozioni e le paure, l’umanità e gli orrori della Grande Guerra raccontati da Giuseppe Cederna, con l’accompagnamento musicale di Alberto Capelli (chitarre) e Mauro Manzoni (sax e flauto). Un viaggio in un’ “altra storia”, anche attraverso la poesia di Marinetti, Gadda, Ungaretti, Trilussa, Zanzotto. Info: Tel. 0364.903838 0463.758200; www.valdisole.net. Musica TINO TRACANNA ACROBATS Mori. Ore 21. Piazzetta ex Municipio. Tino Tracanna sax tenore, sax soprano; Mauro Ottolini, trombone; Roberto Cecchetto, chitarre; Paolino Dalla Porta, contrabbasso; Antonio Fusco, batteria). Info: www.trentinojazz.com.
19 MARTEDÌ Famiglia I BURATTINI DI LUCIANO GOTTARDI Rovereto. Ore 21. Sala della Filarmonica. Spettacolo: “Mozart il piccolo stregone della musica”. Info: www.burattini.it. Musica MOZART: IL PICCOLO STREGONE DELLA MUSICA Rovereto. Ore 21. Teatro Rosmini. Spettacolo con attori, pupazzi e musica Regia di Nicoletta Vicentini, pupazzi di Luciano Gottardi, solisti dell’Orchestra Haydn a cura del Festival Internazionale W.A. Mozart a Rovereto. Info: Comune di Rovereto Tel. 0465.452253 - 452256; cultura@comune.rovereto.tn.it; www.comune.rovereto.tn.it. Musica (HO) I VERMI IN CONCERTO Trento. Ore 21. Giardino S. Chiara - Via S. Croce, 67. Nell’ambito della rassegna “I martedì delle band”.Ingresso libero. Info: www. centrosantachiara.it. Musica TONOLO & BIANCHETTI DUO Pozza di Fassa. Ore 14. Buffaure. Pietro Tonolo sax tenore e soprano; Giancarlo Bianchetti chitarra. Info: www.trentinojazz.com.
20 MERCOLEDÌ Cultura TRENTINO D’AUTORE Comano. Ore 17. Palazzo delle Terme. Presentazione del libro di Gianna Schelotti: “Le rose che non colsi”. Mondadori. Ingresso libero. Info: Tel. 0465.702626; www.visitcomano.it.
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trentinoappuntamenti Famiglia IL LUPO E I 7 CAPRETTI Ponte Arche. Ore 21. Teatro Tenda. Spettacolo per bambini e famiglie a cura del Teatrino dell’Erbamatta. Partecipazione libera. Info: Terme di Comano www.visitacomano.it. Musica WINTERREISE DI F. SHUBERT Rovereto. Ore 21. Sala Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, Piazza Rosmini. Patrizia Vaccari, voce e Stefania Neonato, pianoforte a cura del Festival Internazionale W.A. Mozart a Rovereto. Info: Comune di Rovereto Tel. 0465.452253 - 452256; cultura@ comune.rovereto.tn.it; www.comune.rovereto.tn.it. Musica XVIII RASSEGNA ORGANISTICA DI FIEMME Carano. Ore 21. Chiesa Parrocchiale “San Nicolò”. Concerto per tromba e organo. Tromba: Luca Pieraccini - Organo: Stefania Mettadelli. Musica I SUONI DELLE DOLOMITI MAURO PAGANI Altopiano del Tesino. Ore 14. Arboreto, Giardino d’Europa De Gasperi. A trent’anni dalla sua prima pubblicazione, il capolavoro di Fabrizio De André scritto a quattro mani con Mauro Pagani, rivive in un luogo simbolo del dialogo fra i popoli. A riproporlo è lo stesso musicista di origine bresciana, il cui nome è legato anche a molte altre importanti vicende artistiche italiane, ad iniziare dalla PFM. Il grande viaggio tra i mille suoni di Creuza de mä continua. Info: Tel. 0461.727730-593322; www.visitvalsugana.it. Musica GARDA JAZZ FESTIVAL - TRA CIELO E TERRA Torbole sul Garda. Ore 21. Piazza Lietzmann. Arsene Duevi Quartet & Giovanni Falzone in concerto. Info: Ingarda Trentino Tel. 0464.554444; info@gardatrentino.it. Musica SCIENZA E ARTE DEL DANZARE... Trento. Ore 21. Castello del Buonconsiglio, via Bernardo Clesio 5. Leonardo da Vinci oggi gode di fama universale come pittore e geniale inventore, ma nel suo tempo fu altrettanto rinomato come musicista di talento. Suonatore di liuto e di una lira da braccio da lui stesso inventata, certamente sapeva anche di danza. Il gruppo rinascimentale “La Rossignol” propone un viaggio ideale nella musica e nella danza in uso nei luoghi in cui Leonardo visse e creò i suoi capolavori. Info: www.buonconsiglio.it; n. verde 800.013952.
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Tradizione PINÉ SOTTO LE STELLE 2014 Baselga di Piné. Ore 21. Corso Roma. Negozi aperti, spettacoli e intrattenimenti per tutti per una serata all’insegna del divertimento. In caso di maltempo i programmi potranno subire variazioni. Info: A.p.T. Tel. 0461.557028.
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Musica GARDA JAZZ FESTIVAL HOBBY HORSE Riva del Garda. Ore 21. La Rocca. Concerto Jazz - Dan Kinzelman, Joe Rehmer & Stefano Tamborrino. Info: Ingarda Trentino Tel. 0464.554444; info@gardatrentino.it.
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Cultura SANI E IN SALUTE Sant’Orsola Terme. Ore 20.30. Sala Pluriservizi di Mala. Naturopatia: vivere sani ed in equilibrio. Ingresso libero. Serate culturali a cura della dott.ssa Alessandra Capriani Biologa Nutrizionista Naturopata Iridologa. Info: Alessandra 331 6278206.
Cultura INCONTRI SULLA FITOTERAPIA Baselga di Piné. Ore 16-18. Saletta incontri al 1° piano della Farmacia Morelli. Consulenza sanitaria nel campo della medicina tradizionale e dell’erboristeria a cura del dott. Morelli. Partecipazione gratuita. Info: Farmacia Morelli Tel. 0461.557026, A.p.T. 0461.557028.
Cultura TRA LE ROCCE E IL CIELO Vallarsa. Mostre, film, incontri, uscite sul territorio, convegni, laboratori, concerti, spettacoli, presentazioni di libri arricchiranno i quattro giorni della manifestazione. Giornata dell’Arte della Montagna. Per ulteriori informazioni e programma dettagliato consultare il sito: www.tralerocceeilcielo.it.
Cultura TRENTINO D’AUTORE Comano. Ore 17. Palazzo delle Terme. Presentazione del libro di Carlo Zambotti: “Servirà qualcuno che ci legga, alla fine” Gorilla Sapiens. Ingresso libero. Info: Tel. 0465.702626; www.visitcomano.it.
Musica MUSICHE DEL “BAROCCO LATINO-AMERICANO” Rovereto. Ore 21. Cortile Palazzo Alberti. Dal codice Martinez Compañon (Perù, ca. 1785) Musica Temprana, direttore A. van der Spoel a cura del Festival Internazionale W.A. Mozart a Rovereto. Info: Comune di Rovereto Tel. 0465.452253 - 452256; cultura@ comune.rovereto.tn.it; www.comune.rovereto.tn.it. Musica XVIII RASSEGNA ORGANISTICA DI FIEMME Ziano di Fiemme. Ore 21. Chiesa Parrocchiale “Madonna di Loreto”. Concerto per corno e organo. Corno: Danilo Marchello - Organo: Enrico Zanovello. Musica I SUONI DELLE DOLOMITI: MARK HARRIS Grumes. O re 1 4 . Rifugio Potzmauer. La suggestiva cornice del Rifugio Potzmauer diventa lo scenario per uno degli eventi della famosa rassegna “I Suoni delle Dolomiti”. L’edizione 2014 ospita il concerto di Mark Harris, polistrumentista e compositore, che ha collaborato con numerosi musicisti tra i quali il grande Fabrizio De Andrè. In occasione del concerto è possibile effettuare gratuitamente un’escursione con gli Accompagnatori di Territorio del Trentino. Info: A.p.T. Tel. 0461.683110.
Cultura TRA LE ROCCE E IL CIELO Vallarsa. Mostre, film, incontri, uscite sul territorio, convegni, laboratori, concerti, spettacoli, presentazioni di libri arricchiranno i quattro giorni della manifestazione. Giornata delle LIngue madri. Per ulteriori informazioni e programma dettagliato consultare il sito: www.tralerocceeilcielo.it. Musica ORCHESTRA THERESIA Rovereto. Ore 20.45. Colle di Miravalle - Campana dei Caduti. Concerto con il direttore Claudio Astronio su musiche di Mozart, Jommelli, Traetta a cura del Festival Internazionale W.A. Mozart a Rovereto. Info: Comune di Rovereto Tel. 0465.452253 - 452256; cultura@comune.rovereto.tn.it; www.comune.rovereto.tn.it. Musica GARDA JAZZ FESTIVAL ENCUENTRO LATINO Riva del Garda. Ore 21. Hotel Du Lac et Du Parc. Natalio Mangalavite & Juan Carlos Abelo. Info: Ingarda Trentino Tel. 0464.554444; info@gardatrentino.it. Per i più piccoli NOTTE AL MUSEO - MUSEO DELLA MUSICA. CORO SANT’OSVALDO Roncegno Terme. L’attività è rivolta a ragazzi di età compresa fra 6 anni compiuti e i 16 anni per un numero massimo di 15 partecipanti. L’orario di permanenza al Museo è dalle 20:00 alle 9:00 del giorno successivo. I venerdì avranno tematiche differenti, a rotazione mensile, seguendo l’ordine delle
sale del museo (Sala Europa, Africa, Roncegno, Asia-America-Oceania). Per informazioni e iscrizioni: inviare una mail, indicando la data scelta, a accademia@corosanosvaldo.com oppure telefonare al numero 345.8714426 .
23 SABATO Cultura TRA LE ROCCE E IL CIELO Vallarsa. Mostre, film, incontri, uscite sul territorio, convegni, laboratori, concerti, spettacoli, presentazioni di libri arricchiranno i quattro giorni della manifestazione. Giornata della vita in mpntagna. Per ulteriori informazioni e programma dettagliato consultare il sito: www.tralerocceeilcielo.it. Musica QUARTETTO D’ARCHI DEL TEATRO S.CARLO Rovereto. Ore 21. Cortile Palazzo Alberti. Concerto su musiche di W.A. Mozart e J.M. Kraus a cura del Festival Internazionale W.A. Mozart a Rovereto. Info: Comune di Rovereto Tel. 0465.452253 - 452256; cultura@comune.rovereto.tn.it; www.comune.rovereto.tn.it. Musica PINÉ MUSICA: THERESIA YOUTH BAROQUE ORCHESTRA Baselga di Piné. Ore 21. Centro Congressi Piné 1000. All’interno di Piné Musica concerto della Theresia Youth Baroque Orchestra, diretta da Claudio Astronio. Ingresso a pagamento. Direzione artistica di Antonella Costa. Info: A.p.T. Tel. 0461.557028. Musica I SUONI DELLE DOLOMITI - EDMAR CASTANEDA, GABRIELE MIRABASSI San Martino di Castrozza, Pale di San Martino . Ore 14. Prati Col. Due musicisti che, lasciati in angolo i virtuosismi di cui sono pure capaci, si lasciano andare al flusso di sonorità poetiche, incantevoli. Edmar Castaneda suona l’arpa diatonica originaria della sua terra, la Colombia, attingendo alla musica tradizionale sudamericana ma anche al jazz. Gabriele Mirabassi soffia nel clarinetto come pochi altri oggi al mondo. Due musicisti versatili, capaci di tessere un dialogo profondo. Info: Tel. 0439.768867; www.sanmartino.com. Musica GARDA JAZZ FESTIVAL - THE GREAT VOICES OF HARLEM Riva del Garda. Ore 21. Palazzo dei Congressi. Mansur Scott, Mavis ‘Swan’ Poole & Paul Zauner’s Blue Brass. Info: Ingarda Trentino Tel. 0464.554444; info@ gardatrentino.it.
trentinoappuntamenti Tradizione PALIO DELA BRENTA 2014 Borgo Valsugana. Eventi e rievocazioni storiche per le vie del centro. FIno al 31 agosto. Info: APT Valsugana, ufficio di Borgo Valsugana - Tel. 0461.727740.
24 DOMENICA Cultura TRA LE ROCCE E IL CIELO Vallarsa. Mostre, film, incontri, uscite sul territorio, convegni, laboratori, concerti, spettacoli, presentazioni di libri arricchiranno i quattro giorni della manifestazione. Giornata della Storia. Per ulteriori informazioni e programma dettagliato consultare il sito: www. tralerocceeilcielo.it. Musica APERITIVO IN MUSICA Rovereto. Ore 18.30. Sala Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto. Concerto con i corsisti della masterclass. Lieder e canzoni sul tema del viaggio, a cura del Festival Internazionale W.A. Mozart a Rovereto. Info: Comune di Rovereto Tel. 0465.452253 - 452256; cultura@comune.rovereto.tn.it; www.comune.rovereto.tn.it. Musica ORCHESTRA HAYDN Rovereto. Ore 21. Corte Palazzo di Giustizia. Concerto su musiche di W.A. Mozart, Carl Philipp Emmanuel Bach, N. Jommelli a cura del Festival Internazionale W.A. Mozart a Rovereto. Info: Comune di Rovereto Tel. 0465.452253 - 452256; cultura@comune.rovereto.tn.it; www.comune.rovereto.tn.it. Musica A BANDA LARGA GINGURUBERÙ Trento. Ore 21. Giardino S. Chiara. “Ginguruberù Compagnia cantante”, nata a Rovereto nel 2004, è un gruppo vocale di pochi elementi che si avvale anche dell’accompagnamento di strumenti acustici. Il repertorio spazia dal musical alle canzoni classiche, dal canto spiritual e gospel alla musica sacra, dai brani della tradizione popolare al ritmo standard jazz. Il coordinatore musicale è il M° Roberto Garniga. Info: Centro Servizi Culturali S. Chiara Tel. 0461.213834, n. verde 800.013952; www.centrosantachiara.it. Tradizione IL TASSO A SPASSO: STORIE STRAMBE E RAMINGHE Arco. Ore 18. Castello. La Compagnia “Teatri soffiati” presenta le divagazioni eccentriche di due bizzarri narratori girovaghi, in cammino alla volta della gran festa a corte. Incontri straordinari e misteriosi accadimenti tra racconti, musica, canti, magie, improbabili allegorie, filastrocche nonsense e riflessioni semiserie, poetiche e surreali. In un gioco di specchi e
di scatole magiche, si delinea il ritratto di due incredibili perdigiorno innamorati della vita, dell’amicizia, delle strade che portano lontano e delle storie che non hanno fine .
25 LUNEDÌ Cultura ELISIR DELLA SALUTE Baselga di Piné. Ore 21. Centro Congressi Piné 1000. Serata con il dott. Roberto Cappelletti sul tema “Salute e ambiente: cosa c’è di nuovo e quali sfide per il futuro”. Coordina il dott. Morelli che parlerà delle proprietà medicinali del vischio. Ingresso libero. Info: A.p.T. Tel. 0461.557028. Musica I SUONI DELLE DOLOMITI - QUARTETTO D’ARCHI DI TORINO, QUARTETTO PROMETEO Val di fiemme, Alpe di Pampeago. Ore 14. Buse de Tresca. Eccezionalmente insieme, due quartetti d’archi, diversi per età anagrafica dei rispettivi componenti e impronta stilistica, affrontano uno dei capolavori giovanili di Felix Mendelssohn, l’”Ottetto in mi bemolle maggiore per archi, op. 20”.Le rare occasioni di ascolto dal vivo di questa importante pagina cameristica, rendono il concerto un appuntamento imperdibile per gli appassionati di musica classica. Info: Tel. 0462.241111; www.visitfiemme.it.
26 MARTEDÌ Musica CONCERTO A RICORDO DEL M° RENATO DIONISI Borgo Sacco. Ore 21. Chiesa. Nell’occasione sarà ricordato anche il compositore Renato Chiesa, suo allievo, con l’esecuzione di un suo brano composto nel 2005 per il Gruppo strumentale R. Dionisi. Con il Gruppo Strumentale R. Dionisi su musiche di R. Dionisi, R. Chiesa, W.A. Mozart, F.J. Haydn. Info: Comune di Rovereto Tel. 0465.452253 - 452256; cultura@ comune.rovereto.tn.it; www.comune.rovereto.tn.it. Musica CHAOS FACTORY IN CONCERTO Trento. Ore 21. Giardino S. Chiara - Via S. Croce, 67. Nell’ambito della rassegna “I martedì delle band”.Ingresso libero. Info: www. centrosantachiara.it. Musica ORCHESTRA HAYDN DI BOLZANO E TRENTO - MARCO PIEROBON, DIRETTORE Trento. Palazzo Thun, via Belenzani 19. A Gershwin Night: un omaggio alla musica del grande compositore americano in cui si incontrano sonorità classiche e jazz, interpretate e arrangiate dal direttore
e trombettista Marco Pierobon su musiche di G. Gershwin Info: 800.017615; www.trentocultura.it. Musica I SUONI DELLE DOLOMITI ARISA Val di Fassa, Dolomiti. Ore 14. Rifugio Fuciade. Si chiama Rosalba ma tutti la conoscono col suo nome d’arte, soprattutto ora che ha vinto il festival della canzone italiana, dove si era già imposta tra i giovani, nel 2009: da quella prima affermazione la sua carriera non ha conosciuto sosta, fra musica, televisione, anche cinema. “Controvento”, la canzone trionfatrice di Sanremo 2014, parla di disagi ai quali non sempre è facile far fronte. Al resto ci pensa la bella voce di Arisa. Info: Tel. 0462.609770; www.fassa.com. Musica WALKIN’ JAZZ QUARTET Alba di Canazei. Ore 14. Ciampac. Walter Civettini tromba e flicorno; Stefano Raffaelli tastiere; Flavio Zanon contrabbasso; Enrico Tommasini batteria. Info: www. trentinojazz.com. Teatro ragazzi ZUPPE DI FAVOLE Rovereto. Ore 17.30. Parco Ferrari - Via Benacense. Un insolito minestrone di personaggi delle favole, dalle più classiche a quelle meno note, un gioco in cui piccoli spettatori dovranno riconoscere e riconoscersi nei personaggi, interagendo in maniera divertente nella narrazione della storia. Una gustosa zuppa insaporita di giocoleria, equilibrismo, acrobazie e un pizzico di magia. E come in tutti i migliori banchetti, un dolcissimo finale per tutti i bambini! Info: Comune di Rovereto Tel. 0465.452253 - 452256; cultura@ comune.rovereto.tn.it; www.comune.rovereto.tn.it.
27 MERCOLEDÌ Cultura SERATA DI POESIA Rovereto. Ore 20.30. Sala Conferenze Palazzo della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, Piazza Rosmini. Serata presentata da Giuliana Bonassi. Info: Comune di Rovereto Tel. 0465.452253 - 452256; cultura@ comune.rovereto.tn.it; www.comune.rovereto.tn.it. Cultura VIAGGIO DELL’EMOZIONE: L’EDMENEGARDA Ponte Arche. Ore 16. Stazione Autocorriere di Ponte Arche; ore 16.10 fermata dei pullman stabilimento termale. Un vero e proprio viaggio a ritroso nel tempo guidato da una cantastorie per conoscere l’opera più famosa del Prati, L’Edmenegarda: una storia di amori e intrighi nell’incantevole cornice della zona del Lomaso. Info e prenota-
zioni: Terme di Comano www.visitacomano.it. Cultura TRENTINO D’AUTORE Comano. Ore 17. Palazzo delle Terme. Presentazione del libro di Giuseppe Gottardi e Il Furore dei Libri: “Leggere giova gravemente alla salute (mentale)”.Conversazioni con un medico bibliofilo. Ingresso libero. Info: Tel. 0465.702626; www.visitcomano.it. Musica ALTRI SUONI Rovereto. Ore 21.30. Piazza Loreto. L’alchimia che si crea tra la voce di Annika Borsetto, la chitarra di Stefano Nicli e le percussioni di Christopher Sacchin, dà vita ad un mood che lascia lontano da sé quello dei brani originali. Il gioco di dinamiche, di groove e di colori definisce il suono del trio, donandone un’identità chiara di stile e di espressione. Info: Comune di Rovereto Tel. 0465.452253 - 452256; cultura@comune.rovereto.tn.it; www.comune.rovereto.tn.it. Musica I SUONI DELLE DOLOMITI NOEMI Val Rendena, Dolomiti di Brenta. Ore 14. Camp Centener. Il suo talento è stato scoperto dalla televisione. E in televisione, dopo l’affermazione, ci è tornata dall’altra parte della barricata, come giurata di “The Voice”. Lei, di voce ne ha parecchia, graffiante al punto da venire paragonata a quella di una popstar come Anastacia. In concerto Noemi canta le canzoni di Made In London, album dall’inequivocabile sound e respiro internazionali. Info: Tel. 0465.447501; www.campigliodolomiti.it. Tradizione PINÉ SOTTO LE STELLE 2014 Baselga di Piné. Ore 21. Corso Roma. Negozi aperti, spettacoli e intrattenimenti per tutti per una serata all’insegna del divertimento. In caso di maltempo i programmi potranno subire variazioni. Info: A.p.T. Tel. 0461.557028.
28 GIOVEDÌ Musica ANTEPRIMA “1914 TERRA DI NESSUNO” Rovereto. Ore 21. Cortile Urbano - Via Roma. Si tratta dell’anteprima di uno spettacolo più corposo preparato per il prossimo autunno; si ascolteranno passi tratti da diari e canti, accompagnati da immagini, che andranno a raccontare lo scoppio della Grande Guerra e la partenza dei giovani trentini verso il fronte russo. Info: Comune di Rovereto Tel. 0465.452253 - 452256; cultura@comune.rovereto.tn.it; www.comune.rovereto.tn.it.
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trentinoappuntamenti Musica I SUONI DELLE DOLOMITI - URI CAINE CON LA PARTECIPAZIONE DI MARIO BRUNELLO Valsugana, Val di Sella. Ore 14. Malga Costa. Dopo aver scritto nel 2009 Summer Lightning, vera e propria Dolomiti Suite, Uri Caine torna in Trentino per esibirsi nel museo a cielo aperto di Arte Sella. Occasione per proporre pezzi vecchi e nuovi che riflettono un estro creativo che si nutre sia di jazz che di musica classica. Ospite del concerto Mario Brunello: un assaggio del tour che il pianista americano e il violoncellista italiano intraprenderanno insieme l’anno prossimo. Info: Tel. 0461.751251; www.artesella.it.
29 VENERDÌ Cultura INCONTRI SULLA FITOTERAPIA Baselga di Piné. Ore 16-18. Saletta incontri al 1° piano della Farmacia Morelli. Consulenza sanitaria nel campo della medicina tradizionale e dell’erboristeria a cura del dott. Morelli. Partecipazione gratuita. Info: Farmacia Morelli Tel. 0461.557026, A.p.T. 0461 557028. Cultura TRENTINO D’AUTORE Comano. Ore 17. Palazzo delle Terme. Presentazione del libro di Ugo Morelli: “Erba cedra e segreti amori”. Zandonai. Ingresso libero. Info: Tel. 0465.702626; www.visitcomano.it. Musica LA MAGIA DEL BAYAN... Trento. Ore 20. Castello del Buonconsiglio, via Bernardo Clesio 5. Spettacolo di e con Vladimir Denissenkov. Virtuoso della fisarmonica russa (il bayan), è stato per anni solista nell’Orchestra di Moni Ovadia. Vladimir Denissenkov è però anche un abilissimo intrattenitore, capace di coinvolgere il pubblico con il racconto delle esperienze artistiche vissute anche al fianco di Fabrizio De André e, più recentemente, del duo comico “Ale & Franz”.I ngresso gratuito. Info: www.buonconsiglio.it. Per i più piccoli NOTTE AL MUSEO - MUSEO DELLA MUSICA. CORO SANT’OSVALDO Roncegno Terme. L’attività è rivolta a ragazzi di età compresa fra 6 anni compiuti e i 16 anni per un numero massimo di 15 partecipanti. L’orario di permanenza al Museo è dalle 20:00 alle 9:00 del giorno successivo. I venerdì avranno tematiche differenti, a rotazione mensile, seguendo l’ordine delle sale del museo (Sala Europa, Africa, Roncegno, Asia-America-Oceania). Per informazioni e iscrizioni: inviare una mail, indicando la data scelta, a accademia@corosano-
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svaldo.com oppure telefonare al numero 345.8714426 .
30 SABATO Danza ORIENTE OCCIDENTE Rovereto. Ore 20.30 e 23. Piazza Rosmini. Vide Accordé - Compagnie Retouramont. Per informazioni dettagliate visitate il sito www. orienteoccidente.it. Famiglia LA CARICA DEI NEOLITICI Martignano. A partire dalle ore 14. Riparo Gaban. Ritrovo ore 10 a Martignano presso la Piazzetta dei Canopi. Passeggiata fino al sito archeologico (distante circa 30 min a piedi), introduzione a cura della prof. Annaluisa Pedrotti (Università di Trento), dimostrazione di lavorazione della pietra verde e del legno, lettura di un racconto per bambini, laboratorio di modellazione dell’argilla. Pranzo al sacco. Quota di iscrizione: € 3 (bambini fino a dodici anni gratis). Per informazioni e prenotazione rivolgersi all’Ecomuseo dell’Argentario, Cell. 335.6514145, info@ecoarge.net. Musica ELIAS NARDI QUARTET Rovereto. Ore 21. Cortile Urbano - Via Roma. Un concept album ispirato ai 22 Tarocchi dell’Arcana Maggiore e all’opera dell’artista Franco-Americana Niki de Saint Phalle, “The Tarot Album” è un’esperienza musicale unica nel suo genere, intima ma allo stesso tempo coinvolgente, un ascolto emozionale. Il suono diventa simbolo, trasformando così la coscienza immaginata, percepita ed ascoltata in una tempesta armonica, senza vento. Info: Comune di Rovereto Tel. 0465.452253 - 452256; cultura@comune.rovereto.tn.it; www. comune.rovereto.tn.it. Musica XXXIII RASSEGNA ORGANISTICA E STRUMENTALE Arco. Ore 21. Chiesa di Bolognano. Concerto con Ensemble barocco ‘Artes’: musiche di Gabrieli, Purcell, Pachelbel, Vivaldi. Info: Ingarda Trentino Tel. 0464.554444; info@gardatrentino.it.
31 DOMENICA Danza ASPETTANDO L’ALBA CON SHARON FRIDMAN Rovereto. Ore 06. Colle di Miravalle - Campana dei Caduti. Per la rassegna Oriente Occidente. Rizoma. Performance di danza collettiva, coreografia “ecofriendly” Compañía Sharon Fridman (Israele-Spagna) che utilizza elementi naturali del luogo in cui prende vita aspirando all’armonia tra spazio e tempo. Ingresso libero. Info: Comune di Rovereto Tel. 0465.452253 - 452256; cultura@
comune.rovereto.tn.it; www.comune.rovereto.tn.it. Danza HOUSE Rovereto. Ore 21. Auditorium Melotti. Per la rassegna Oriente Occidente. SHARON EYAL E GAI BEHAR. L-E-V (Isreale). Info: Comune di Rovereto Tel. 0465.452253 - 452256; cultura@ comune.rovereto.tn.it; www.comune.rovereto.tn.it. Danza ORIENTE OCCIDENTE Rovereto. Ore 6. Campana dei caduti. Rizoma - Compañía Sharon Fridman. Per informazioni dettagliate visitate il sito www.orienteoccidente.it. Danza ORIENTE OCCIDENTE Rovereto. Ore 21. Auditorium Melotti. House - L-E-V. Per informazioni dettagliate visitate il sito www.orienteoccidente.it. Musica ENNIO MORRICONE VS. JOHN WILLIAMS Marco di Rovereto. Ore 21. Piazza della Chiesa. Esecuzione dei brani più celebri dei due compositori, colonne sonore di alcuni film fra i più famosi. Un viaggio nella fantasia, dal western ai viaggi spaziali. Con l’Orchestra Fiati Liceo A. Rosmini. Info: Comune di Rovereto Tel. 0465.452253 - 452256; cultura@comune.rovereto.tn.it; www.comune.rovereto.tn.it. Musica A BANDA LARGA - CORPO MUSICALE CITTÀ DI TRENTO Trento. Ore 21. Giardino S. Chiara. Rappresenta la formazione bandistica istituzionale della città. Fondato nel 1801, vanta la più lunga storia tra le bande trentine. L’’organico, composto da oltre settanta elementi, è costituito prevalentemente da giovani. La direzione artistica è affidata al M° Michele Cont che ha raccolto l’’eredità del trombettista Lele Lauter, recentemente scomparso. Il variegato repertorio comprende, oltre a partiture tratte dalla tradizione bandistica tradizionale e popolare, anche trascrizioni di autori classici, musica da film e musica di derivazione militare. Info: Centro Servizi Culturali S. Chiara Tel. 0461.213834, n. verde 800.013952; www.centrosantachiara.it.
GLI APPUNTAMENTI DI SETTEMBRE 1 LUNEDÌ Danza DANZE DI VITA QUOTIDIANA Rovereto. Ore 18. Giardino ex-dame inglesi. Spettacolo con Franca Zagatti. Info: Comune di Rovereto Tel. 0465.452253 - 452256; cultura@comune.rovereto.tn.it; www. comune.rovereto.tn.it.
Danza ORIENTE OCCIDENTE Rovereto. Ore 18. Centro Internazionale della Danza. Gaga Dance Workshop condotto da Keren Lurie Pardes, Rebecca Hytting e Sharon Eyal. Per informazioni dettagliate visitate il sito www.orienteoccidente.it. Danza ORIENTE OCCIDENTE Trento. Ore 21. Teatro Sociale. Audelà con la Compagnie Baninga. Per informazioni dettagliate visitate il sito www.orienteoccidente.it.
2 MARTEDÌ Danza DANZE DI VITA QUOTIDIANA Rovereto. Ore 18. Giardino ex-dame inglesi. Spettacolo con Franca Zagatti. Info: Comune di Rovereto Tel. 0465.452253 - 452256; cultura@comune.rovereto.tn.it; www. comune.rovereto.tn.it. Danza VUSI MDOYI Rovereto. Ore 21. Auditorium Melotti. Via Sophiatown - Via Katlehong Dance (Sudafrica). Per la rassegna Oriente Occidente. Info: Comune di Rovereto Tel. 0465.452253 - 452256; cultura@ comune.rovereto.tn.it; www.comune.rovereto.tn.it. Danza ORIENTE OCCIDENTE Rovereto. Ore 21. CID-Centro Internazionale della Danza. Workshop di Danza Africana Contemporanea condotto da DeLaVallet Bidiefono. Per informazioni dettagliate visitate il sito www.orienteoccidente.it. Musica HUMUS IN CONCERTO Trento. Ore 21. Giardino S. Chiara - Via S. Croce, 67. Nell’ambito della rassegna “I martedì delle band”.Ingresso libero. Info: www. centrosantachiara.it. Musica SHAMANES CARLOS SANTANA TRIBUTE BAND Alba di Canazei. Ore 14. Ciampac. Bruno Festini voce; Michele Ometto chitarra; Roberto Gorgazzini tastiere; Maurizio Conta basso; Sandro Giudici batteria; Jesus Alvarez percussioni e voce; Ray El Molinero percussioni e voce; Ivo Cestari percussioni. Info: www. trentinojazz.com.
3 MERCOLEDÌ Danza ORIENTE OCCIDENTE Trento. Ore 21. Teatro Sociale. Plage Romantique con Emanuel Gat Dance. Per informazioni dettagliate visitate il sito www.orienteoccidente.it.
trentinoappuntamenti 4 GIOVEDÌ Danza MICHELA LUCENTI Rovereto. Ore 21. Auditorium Melotti. Balletto Civile (Italia). Per la rassegna Oriente Occidente. Info: Comune di Rovereto Tel. 0465.452253 - 452256; cultura@comune.rovereto. tn.it; www.comune.rovereto.tn.it.
5 VENERDÌ Cultura ECHI DI PACE Rovereto. Ore 20. Colle di Miravalle - Campana dei Caduti. Con il grugppo “Trentino Storia Territorio”. Percorso per immagini ed emozioni che racconta e suggerisce esperienze dinamiche da un territorio travolto da una a cento guerre. Ingresso libero. Info: Comune di Rovereto Tel. 0465.452253 - 452256; cultura@comune.rovereto.tn.it; www.comune.rovereto.tn.it. Danza ANNUNCIO DELL’ANGELO ULTIMA CENA Rovereto. Ore 18. Mart. Virgilio Sieni. Per la rassegna Oriente Occidente. Info: Comune di Rovereto Tel. 0465.452253 - 452256; cultura@comune.rovereto.tn.it; www. comune.rovereto.tn.it. Danza ORIENTE OCCIDENTE Rovereto. Ore 17-21. CID-Centro Internazionale della Danza. Masterclass la Zattera di Nessuno condotto da Piera Principe. Per informazioni dettagliate visitate il sito www.orienteoccidente.it. Danza ORIENTE OCCIDENTE Trento. Ore 21. Teatro Sociale. What the Body Doen Not Remember con Ultima Vez. Per informazioni dettagliate visitate il sito www.orienteoccidente.it. Danza ORIENTE OCCIDENTE Rovereto. Ore 18. Mart. Annuncio dell’angelo / Ultima cena; progetto Vangelo secondo Matteo. Per informazioni dettagliate visitate il sito www.orienteoccidente.it.
no tematiche differenti, a rotazione mensile, seguendo l’ordine delle sale del museo (Sala Europa, Africa, Roncegno, Asia-America-Oceania). Per informazioni e iscrizioni: inviare una mail, indicando la data scelta, a accademia@corosanosvaldo.com oppure telefonare al numero 345.8714426 . Tradizione PALIO DELLE CONTRADE RIEVOCAZIONE STORIA E SFIDA ARCHIERISTICA Trento. A ricordo dei festeggiamenti che seguirono la Battaglia di Calliano, quando - il 10 agosto 1487 - ai piedi di Castel Beseno il Principato Vescovile di Trento e le connesse forze della Confederazione Tirolese ottennero una storica vittoria sulla Serenissima Repubblica di Venezia, arrestandone definitivamente l’espansione versoTrento. Info: Associazione Culturale Amici della Città di Trento| tel. 331 1738849; www.amicitta.com.
6 SABATO Danza ESERCIZI DI PRIMAVERA Rovereto. Ore 21. Auditorium Melotti. Virgilio Sieni. Per la rassegna Oriente Occidente. Info: Comune di Rovereto Tel. 0465.452253 452256; cultura@comune.rovereto. tn.it; www.comune.rovereto.tn.it.
Danza ORIENTE OCCIDENTE Rovereto. Ore 09-13. CID-Centro Internazionale della Danza. Masterclass la Zattera di Nessuno condotto da Piera Principe. Per informazioni dettagliate visitate il sito www.orienteoccidente.it. Danza ORIENTE OCCIDENTE Rovereto. Ore 21. Auditorium Melotti. Esercizi di primavera con la Compagnia Virgilio Sieni. Per informazioni dettagliate visitate il sito www.orienteoccidente.it. Musica LA SBANDATA 2014 Lizzana. Oratorio. Spettacoli di musica e majorettes organizzati dal Corpo Bandistico “don G. Pederzini” di Lizzana. Per il programma dettagliato www.bandalizzana.it. Info: Comune di RoveretoTel. 0465.452253 - 452256; cultura@comune.rovereto.tn.it; www. comune.rovereto.tn.it. Musica ROVERETO MOZARTIANA Rovereto. Ore 16. Piazza Rosmini, Loggia Cassa di Risparmio. Visita guidata a cura del M° Fulvio Zanoni e del Dott. Giorgio Raponi. La visita guidata permetterà di riscoprire alcuni tratti suggestivi e sorprendenti di una piccola città che ha saputo coniugare modernità e memoria. Info: Comune di Rovereto Tel. 0465.452253
- 452256; cultura@comune.rovereto. tn.it; www.comune.rovereto.tn.it. Musica CONCERTO D’AUTORE DI PAOLA ARIANO Rovereto. Ore 18. Casa Mozart - Palazzo Diamanti, Via della Terra, 48. Immagini in volo è il titolo del CD, che raccoglie parte delle opere della pianista e compositrice Paola Ariano e che esprime gli angoli più nascosti di una sensibilità raffinata e appassionata che parte dall’esperienza della musica classica per approdare ad un uso del sistema tonale e modale assolutamentepersonale. Info: Comune di Rovereto Tel. 0465.452253 - 452256; cultura@comune.rovereto. tn.it; www.comune.rovereto.tn.it. Musica CONCERTO Pergine Valsugana. Ore 21. Teatro. FaRe Jazz Big Band di Pergine - Omaggio a Attilio Donadio già Direttore della stessa Big Band. Info: www.trentinojazz.com. Tradizione PALIO DELLE CONTRADE RIEVOCAZIONE STORIA E SFIDA ARCHIERISTICA Trento. A ricordo dei festeggiamenti che seguirono la Battaglia di Calliano. Info: Associazione Culturale Amici della Città di Trento| tel. 331 1738849; www.amicitta.com.
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Musica LA SBANDATA 2014 Lizzana. Oratorio. Spettacoli di musica e majorettes organizzati dal Corpo Bandistico “don G. Pederzini” di Lizzana. Per il programma dettagliato www.bandalizzana.it. Info: Comune di Rovereto Tel. 0465.452253 - 452256; cultura@comune.rovereto. tn.it; www.comune.rovereto.tn.it. Per i più piccoli NOTTE AL MUSEO - MUSEO DELLA MUSICA. CORO SANT’OSVALDO Roncegno Terme. L’attività è rivolta a ragazzi di età compresa fra 6 anni compiuti e i 16 anni per un numero massimo di 15 partecipanti. L’orario di permanenza al Museo è dalle 20:00 alle 9:00 del giorno successivo. I venerdì avran-
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trentinomatrimoni PER I NOSTRI LETTORI, LE NOZZE DI CRISTINA E LUCA E DI SILVIA E GIANLUCA
I MATRIMONI DEL MESE
Lei Nome: Cristina Anni: 24 Nata a: Trento Residente a: Pressano Occupazione: Impiegata Parrucchiere: Amica della sposa Vestito: Atelier Marianna - Verla Scarpe: Clan Boutique - Trento
Lui Nome: Luca Anni: 31 Nato a: Trento Residente a: Sopramonte Occupazione: Impiegato Vestito: Niccolini - Trento Scarpe: Boggi - Trento Barbiere: Salone Lei&Leo - Sopramonte 88
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trentinomatrimoni
Servizio fotografico a cura di: Roberta Pisoni www.robertapisoni.it
Matrimonio: Data: Luogo: Invitati: Ricevimento: Lista nozze: Bouquet: Bomboniere: Torta: Intrattenimenti per gli invitati: Viaggio: Durata: Vivranno a:
Religioso 14 giugno 2014 Chiesa di S. Felice da Nola - Pressano 100 Maso Poli - Pressano Franzinelli - Trento Fioreria Stella - Trento Fai da te Pasticceria Bronzetti - Lavis Erv & Yhe Pink Wheels Val Ridanna - Alto Adige 7 giorni Lavis
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Servizio fotografico a cura di: Lucio Tonina www.fototonina.com
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Matrimonio: Data: Luogo: Invitati: Ricevimento: Bouquet: Bomboniere: Torta: Intrattenimenti per gli invitati: Viaggio: Durata: Vivranno a:
Religioso 12 luglio 2014 Dermulo 74 Il Falchetto - Regole di Malosco Fai da te Fai da te Pasticceria Erlicher - Fondo Fabio Librardi e amici “Soci Bella Vita� Sardegna + New York 15 giorni Dermulo
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Lei Nome: Silvia Anni: 27 Nata a: Cles Residente a: Dermulo Occupazione: Impiegata Parrucchiere: Salone Armonie - Cles Vestito: Sartoriale Scarpe: Chistè Calzature - Cles
Lui Nome: Gianluca Anni: 31 Nato a: Trento Residente a: Trento Occupazione: Ingegnere Vestito: Baratto - Lavis Scarpe: Chistè Calzature - Cles Barbiere: Salone Quattro - Lavis
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TRENTINO D’AUTORE A COMANO TERME MAURIZIO PAGANELLI VINCE IL XXXI PREMIO ”ALICANTE” ORGANIZZATO DALLA BIBLIOTECA INTERCOMUNALE DI VIGOLO VATTARO Da sinistra, Michela Pacchielat, Renzo Francescotti e Maurizio Paganelli
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ato in sordina a Vigolo Vattaro, trentuno anni fa, il Premio poesia “Alicante”, organizzato dalla Biblioteca intercomunale diretta da Franca Rigotti, alternativamente in italiano e in dialetto, questo premio divenuto nazionale è cresciuto negli anni sino divenire il più bel premio di poesia del Trentino- Alto Adige, uno dei più importanti premi di poesia del Triveneto, conquistando una notorietà anche in campo nazionale. Diverse le componenti che hanno contribuito al suo successo: il sostegno del Comune e della Biblioteca, l’interesse del pubblico e, non ultima, una prestigiosa Giuria composta da cinque poeti di quattro province e tre regioni diverse: Renzo Francescotti (presidente), Giovanni Benaglio (Verona), Mario Meneghini (Vicenza), Lilia Slomp Ferrari (Trento), Umberto Zanetti (Bergamo). A sottolineare l’importanza del concorso, che ha visto quest’anno la partecipazione di quasi duecento poeti, ognuno con tre componimenti, da tutta Italia hanno partecipato alla premiazione il sindaco Michela Pacchielat, il vicesindaco Stefano Forti, l’assessore alla cultura Lucia Osele e l’ex sindaco Walter Kaswalder, ora consigliere provinciale. Questi poeti premiati e segnalati: primo premio a Maurizio Paganelli di Milano con ”L’omo di pietra”; secondo premio 92
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TRA GLI OSPITI, PIERO BADALONI E ANDREA VITALI
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nche quest’anno, torna a “fiorire” Trentino d’Autore, con i suoi colori, i suoi profumi, soprattutto con le sue parole: a raccontare i romanzi, ancora una volta, saranno direttamente gli scrittori, testimoni di viaggi di carta e d’inchiostro, protagonisti di stagioni intense e imprevedibili, narratori di un tempo vicino o lontano, reale o immaginario. Dalle Terme di Comano sono passati centinaia di scrittori di fama nazionale ed internazionale: da Giovanni Spadolini a David Grossman, da Dacia Maraini a Fulvio Tomizza, da Beppe Severgnini ad Antonio Caprarica, da Marco Malvaldi a Maria Rita Parsi, a Antonio Lubrano, a Marco Buticchi e moltissimi altri. Hanno parlato, hanno risposto alle domande, hanno reso ancora una volta il libro un biglietto per un viaggio che val sempre la pena di intraprendere. Il primo agosto, Nives Meroi e Vito Mancuso presenteranno “SINAI. La montagna sacra raccontata da due testimoni d’eccezione”. Appuntamento successivo, quello con Andrea Vitali e il suo romanzo “Premiata Ditta Sorelle Ficcadenti”, il 7 agosto. Tra gli appuntamenti di agosto, segnaliamo quello di giovedì 14 agosto, con Piero Badaloni che propone: “In nome di Dio e della Patria. I bambini rubati dal regime franchista”. Altro evento di rilievo, mercoledì 20 agosto, Gianna Schelotto e il suo ultimo libro, “Le rose che non colsi”. C’è anche Carlo Martinelli, giornalista trentino, che il 28 agosto propone al Castello di Stenico, Un itinerario curioso e sorprendente intitolato “Un libro ogni trenta secondi”. Gli incontri di Comano si tengono alle 17 e sono moderati da Alberto Faustini e Fausta Slanzi. a Giovanni Caso di Siano (Salerno) con “Polvere e luce”; terzo premio a Anna E. De Gregorio di Ancona con “Il non dell’ultimo minuto”. Si sono difesi bene i poeti trentini piazzando due segnalati: Sergio Balestra di Sant’Orsola con “E come posso canto” e Francesca Candotti, trentina che abita a Brindisi, con “Ritorno”. Gli altri due segnalati sono stati Barbara Cannetti di Corlo (Ferrara) con la poesia “I bambini di Collegno” e Tiziana Monari di Prato con la lirica “La farfalla rossa (Palestina 1957)”. A conclusione alcune canzoni molto applaudite di Francesco Camin, giovane cantautore di Vigolo Vattaro, premiato in campo nazionale.
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RENDEZ VOUS ARTISTICO IN QUEL DI MALOSCO DEGASPERI: UN’EREDITÀ DI SESSANT’ANNI”
PER RICORDARE I VENT’ANNI DELLA MANIFESTAZIONE
“TAPIS ROULANT” IN ONDA ALLA DOMENICA SU RAI3
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i parte domenica 10 agosto, con “Degasperi: un’eredità di sessant’anni”. A Pieve Tesino sorge la Casa Museo Alcide De Gasperi, nello stesso edificio dove ebbe i natali il 3 Aprile 1981 colui che sarebbe stato uno dei grandi statisti europei del Novecento. La struttura di Programmazione della Sede Rai di Trento ha visitato questa Casa culturale dedicata a De Gasperi, con la guida esperta di Giuseppe Zorzi, Direttore della fondazione. A Trento, nelle due sedi di Palazzo Roccabruna e Torre Vanga è in corso la mostra fotografica Trentino in posa. Organizzata dalla Soprintendenza per i Beni storico-artistici, librari e archivistici, l’esposizione raccoglie una selezione di immagini realizzate tra il 1899 e il 1914 da Giovanni Pedrotti, esponente di primo piano della ricca borghesia trentina di fine Ottocento. In concomitanza con la mostra, è stato realizzato: ”L’occhio borghese “, un filmato che dà una lettura attenta e contemporanea delle immagini di un Trentino, allora ignaro dell’incombente tragedia della Prima Guerra Mondiale, attraverso le stampe e le lastre di un ricco e colto borghese, affascinato dalla nuova arte fotografica. Continua, infine, l’appuntamento con le originarie ricette del trentino, raccontate, riproposte e reinterpretate. “Involtini di trota trentina all’orzo” è la ricetta presentata dallo chef Claudio Aversano. Il secondo appuntamento, domenica 24 agosto, si apre con la terza puntata del ciclo dedicato alla “Grande Guerra in Trentino”, dal titolo: “I dimenticati della grande Guerra”, a cent’anni esatti verrà riproposta la triste vicenda di quel luglio 1914, con la partenza dei soldati trentini per il fronte della guerra in Galizia. Con la collaborazione di
estoso anniversario con l’arte al Bel Soggiorno di Malosco per ricordare i vent’anni di una manifestazione che è diventata un indovinato e felice abbinamento tra arte, amicizia e turismo. Vent’anni fa, appunto, un indimenticato Renzo Baldessarelli, meranese ed amante dell’arte e della Valle di Non, di Malosco in particolare, decise di trasferire in quota un’iniziativa che aveva già registrato un positivo collaudo a Caldaro. Il rendez-vous non fece alcuna fatica a crescere costantemente, anno per anno, per raggiungere risultati oltremodo positivi, che si concretizzavano con l’aumento di adesioni di “allievi artisti” provenienti non solo dall’Italia, ma anche da Austria e Germania. Un ambiente ideale, una squisita ospitalità da parte della famiglia Marini del Bel Soggiorno, le collaudate esperienze artistiche nell’acquerello, come nel disegno delle insegnanti hanno contribuito ad archiviare con successo la ventesima edizione di questa iniziativa con un signorile buffet ed una piacevole passeggiata nella galleria dell’hotel per ammirare le opere realizzate durante i corsi che spaziavano dai soggetti floreali agli scorci paesaggistici nei quali ogni artista è riuscita a metterci pezzi di poesia con la musica del colore e della fantasia. Erano presenti le “maestre” Tina Stremlau, Philomena Orlik e Luisa Cermignani. (C.R.)
Quinto Antonelli, ricercatore presso il Museo, ed autore di una pubblicazione sul tema, verrà riproposto il dramma dei trentini, molti dei quali si trasformarono in fuoriusciti, profughi, internati, combattenti nell’esercito austriaco sul fronte galiziano, soldati volontari nell’esercito italiano, spesso dimenticati in una grande guerra vissuta su un vastissimo scenario. A chiudere, Lucio Gardin, nella cucina di Palazzo Roccabruna, intrattiene e presenta alcuni tra gli chef più significativi del territorio. Oggi è la volta dello chef Gianluca Bronzetti e della ricetta: “Strudel con cioccolato”. 93
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SUCCESSO PER IL DOLOMITI FESTIVAL CONCORSO DI PITTURA “LA MADONNINA”
IN VALLE DI PRIMIERO OLTRE 250 MUSICISTI, PER UN TOTALE DI 14 CONCERTI
IL CONCORSO È STATO VINTO DA ROSANNA PELLEGRINI DI GIOVO CON L’OPERA “THE LAST PRAY”
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i è conclusa felicemente con la premiazione a Casa Campregher di Centa San Nicolò il Concorso di Pittura “La Madonnina”. Organizzato dal Consorzio Turistico della Vigolana, che unisce i quattro Comuni di Vigolo Vattaro, Vattaro, Bosentino e Centa San Nicolò e prende nome da una caratteristica guglia della Vigolana. Il Concorso nato da un’idea del pittore Franco Benassi, ha visto la partecipazione record di 51 artisti di molte province italiane. 35 i pittori infine selezionati, esposti in mostra per due settimane a Casa Campregher e giudicati da una Giuria importate, presieduta da Renzo Francescotti, scrittore e critico d’arte, composta inoltre dai pittori Anita Anibadi, Tullia “Lula” Fontana, Luigi Bevilacqua e da Annalisa Campregher, assessore comunale alla Cultura di Centa San Nicolò. Cinque gli artisti segnalati in ordine alfabetico: Luca Bottura di Besenello con “Nubi tra le vette”; Luciano Grapeggia di Venezia con “Paesaggio montano”; Gloriano Orvieto di Trento con “A bocca aperta (incredibile natura)”; Nunzio Tardivo di Brentonico con “Leggenda scarlatta”; Claudia Fabbri di Caldonazzo con ”Still point- punto di quiete”. Il concorso è stato vinto da Rosanna Pellegrini di Giovo con l’opera “The last pray”. Al secondo posto Andrea Anderle di Zivignago con “Una lacrima dal muschio”, cui è andato anche il premio della votazione popolare. Al terzo posto Deborah Trentin di Bolzano con ”Il diario di una vita”. 94
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i chiude con un grandissimo successo di pubblico la nona edizione del Primiero Dolomiti Festival Brass, rassegna trentina dedicata alla musica per ottoni, che quest’anno ha letteralmente invaso di suoni e colori dal 30 giugno al 5 luglio la Valle di Primiero, al cospetto delle Pale di San Martino di Castrozza nel cuore del Parco Naturale Paneveggio – Pale di San Martino. La manifestazione, con la direzione artistica del M° Renato Pante, organizzata dalla Scuola Musicale di Primiero con il contributo dell’Azienda per il Turismo di San Martino di Castrozza, Passo Rolle, Primiero e Vanoi, ha portato in valle nella prima settimana di luglio oltre 250 musicisti provenienti dall’Italia, dalla Svizzera e dal Regno Unito, per un totale di 14 concerti ufficiali con tanti interventi musicali a sorpresa fuori programma lungo il centro pedonale di Fiera di Primiero e a San Martino di Castrozza. “Siamo molto soddisfatti di questa edizione – commenta Paolo Scalet, direttore della Scuola Musicale di Primiero – la partecipazione del pubblico è stata davvero sorprendente, superiore alle precedenti edizioni. Basti pensare al concerto del Millennium Drum&Bugle Corp al campo sportivo di Mezzano, al quale hanno assistito circa 200 persone, o a quello finale con Steven Mead & la Dolomiti Wind Orchestra, con gli stessi numeri. Questo ci fa pensare che il Primiero Dolomiti Festival si sia guadagnato negli anni un posto importante nella girandola di manifestazioni che colorano l’estate trentina. Stiamo già pensando all’edizione 2015, una grande festa per i 10 anni della manifestazione e i 20 della Scuola Musicale di Primiero”.
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GLI “AMICI DELL’ARTE” DI BOLZANO A RONZONE “…MALEDETTA LA SIA QUESTA GUERRA…”
FINO AL 17 AGOSTO
IL CORO FILARMONICO TRENTINO A “IMAGO SLOVENIAE 2014”
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cento anni dall’inizio di quella che Benedetto XV definì “L’inutile strage”, molti progetti si stanno realizzando per ricordare e commemorare la grande tragedia umana che, nella storia, è iscritta come “Prima Guerra Mondiale”. In questo spirito, il Coro Filarmonico Trentino ha partecipato, nella sua sezione maschile, all’esecuzione di tre concerti all’interno del Festival “Imago Sloveniae 2014”, assieme all’Orchestra Filarmonica Slovena e all’Accademia Vocale di Lubjana dirette da Stojan Kuret, sloveno, docente presso il Conservatorio di Trieste, noto direttore d’orchestra e di coro, esperto membro di giurie e concorsi internazionali. Il Coro Filarmonico Trentino è stato fondato nel 2007 per svolgere un’attività concertistica a progetto, cioè partecipare a manifestazioni di rilievo con l’adesione di coristi esperti, appartenenti anche a diverse formazioni corali. Direttore è Sandro Filippi, diplomato in composizione polifonica e vocale, titolare della cattedra di direzione corale per la scuola di didattica della musica presso il Conservatorio di Bolzano. Fra il 4 ed il 6 luglio, il primo concerto si è tenuto nella Cattedrale dell’isola di Krk, inserita nell’imponente complesso architettonico del quale fa parte anche il Castello e che domina dall’alto la città. Di origine antichissima, più volte rimaneggiata, fu dedicata all’Assunzione della Vergine. Di seguito a Lubjana, nella Chiesa di San Giacomo, bel edifico gotico, ristrutturato nel Settecento ad opera principalmente di artisti veneziani dell’epoca, ricco di decorazioni a stucco. Infine, nella suggestiva cornice del parco del Castello Kromberk, - l’edificio attuale ha un aspetto tipicamente rinascimentale ma sorse nel 1200 sulle alture di Nova Gorica ha avuto luogo l’ultimo concerto. Di Kurt Weill è stato eseguito il Berliner Requiem (1929). Di Ambroz Copi, la Missa pro Pace. Di Brohuslav Martinu la Messa da campo/ Polni Mse (1939). Ambroz Copi (1973) è un giovane compositore sloveno contemporaneo, già affermato soprattutto come educatore e compositore di opere corali. Kurt Weill (1900-1950) ha conquistato una posizione particolare all’interno della produzione del Novecento. Brohuslav Martinu (1890-1959) è un compositore ceco naturalizzato statunitense.
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e emozioni, i colori, gli scorci paesaggistici, le nature morte danno vita alla seconda collettiva dell’estate nelle sale dei musei di Ronzone in Val di Non. Dopo gli acquarellisti trentini, ecco gli “Amici dell’arte” di Bolzano che mettono in bella mostra le loro opere fino al 17 agosto. Opere che spaziano nelle varie tematiche che vivacizzano la rassegna estiva raggiungendo risultati in grado di esprimere concetti, sentimenti profondi e differenti in un’arte pulita e fruibile a tutti. I pensieri degli artisti del presidente Amedei Masetti si materializzano ed acquistano forma e sostanza in soggetti che sono espressioni di una pittura estremamente piacevole, radicata alla realtà delle cose, alla purezza dei paesaggi. È quella nei Musei di Ronzone, una passeggiata piacevole nell’arte, dagli effetti suggestivi che sanno dare vita alla forma e luce al colore. Una passeggiata diversa e interessante, resa tale anche dalla presenza di un’esposizione originale come quella dei presepi, fuori stagione, senza dubbio, ma in grado di suscitare interessi ed emozioni (c.r.) Musica, quindi, metafora di violente emozioni: distruttive, dolorose, come quelle che la guerra porta inevitabilmente con sé; musica in parte percorsa da morbidi e gradevoli accordi, improvvisamente interrotti, squassati dalla disarmonia, dai singhiozzi degli strumenti e delle voci. Come gli animi e la carne straziati dal dolore, dalla paura e dalla morte. Come la disperazione che porta alla follia, provocata dagli appetiti di governanti esosi, gretti, obsoleti sostenuti da eserciti inadeguati, per lo più comandati da personaggi spocchiosi e brillanti per “dotta imbecillità”. Notevole è stato l’afflusso in tutte e tre le occasioni. Il pubblico ha partecipato con grande attenzione. Gli applausi non erano certo di circostanza. La speranza è che, per completare il progetto, sarà possibile restituire l’ospitalità davvero generosa e proporre così al pubblico trentino la stessa manifestazione. Anche il nostro territorio e la nostra gente sono stati massacrati da quegli eventi. La Musica – arte immateriale per eccellenza – è il mezzo più consono ed efficace per esprimere il rispetto e sostenere la memoria, per coinvolgere vincitori e vinti in un abbraccio senza giudizio. Elisabetta Postal 95
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IL LIBRO DEL MESE
CONCLUSO IL XVI CORSO DI POESIA SULLA COLLINA DI TRENTO, A VILLA SANT’IGNAZIO
IL NUOVO ROMANZO STORICO DI ETTORE FRANGIPANE CHE CI IMMERGE NELLE ATMOSFERE CUPE DELLA METÀ DELL’OTTOCENTO. A BOLZANO, SCORRE LA SONNACCHIOSA VITA DI UNA PICCOLA CITTÀ DI PROVINCIA, MENTRE SI AVVICINA LA TEMPESTA. E GIUSEPPE GARIBALDI VORREBBE RAGGIUNGERE LO STELVIO...
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on una Festa della poesia, sulla collina di Trento a Villa S. Ignazio, si è felicemente concluso il XVI Corso di Poesia-lettura e scrittura. Il corso – gratuito ma selettivo, con un numero chiuso di 20 – è stato come sempre condotto dal poeta Renzo Francescotti. Sono stati diciannove gli appassionati di poesia che hanno concluso il corso, che ha visto sedici appuntamenti distribuiti settimanalmente. Questi i loro nomi: Anita Anibaldi, Giuliana Bazzanella, Gabriella Bonvecchio Beber, Lia Brandolese, Giorgio Brentari, Mirta Cantonati, Barbara Cappello, Flavio Conci, Fabrizio Costanzo, Flavio Dalla Torre, Sergio Ferretti, Francesca Giovannini Conci, Clara Kaisermann, Diego Luchi, Laura Moser, Luisa Palloro, Luigi Ramponi, Maria Santuari e Riccardo Zandonini. Tra di essi, semplici appassionati di poesia; altri che sono stati premiati a concorsi di poesia (in italiano e dialetto); altri infine (come Costanzo, la Anibaldi, la Kaisermann) che hanno già pubblicato raccolte di poesie. In ogni caso tutti i corsisti hanno visto pubblicato una loro poesia (quest’anno sul tema “Scogli”) in un libriccino in “trenta copie numerate a mano”, illustrato da quattro corsiste (Anibaldi, Bonvecchio Bebber, Cappello e Giovannini Conci). Alla festa conclusiva hanno partecipato alcuni ospiti: ha portato il suo saluto e il suo compiacimento il “padrone di casa”, Padre Livio Passalacqua, con la preziosa collaboratrice Giuseppina. E ha fatto il suo intervento anche un ospite d’onore: il poeta, scrittore, alpinista, esploratore Massimo Maggiari, professore all’Università di Charleston, negli Usa, che ha presentato il suo libro “Passaggio a nord ovest”.
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el 1859 si combatté la seconda guerra per l’indipendenza italiana e Garibaldi arrivò ai confini del Tirolo. Con i suoi “Cacciatori delle Alpi” era partito dal Piemonte e s’era incuneato nelle valli settentrionali della Lombardia. Comandava 3.000 volontari, che erano saliti ad oltre 9.000. Mentre nella val Padana i franco-piemontesi, agli ordini di Vittorio Emanuele II e di Napoleone III, avanzavano fino a raggiungere Verona, Garibaldi avrebbe raggiunto la Valtellina e sarebbe salito verso lo Stelvio. A Bolzano, cittadina di poco più di 7.000 abitanti, ci si rese ben presto conto che la sconfitta piemontese del 1849, quando Carlo Alberto di Sardegna fu costretto all’esilio, non era stata un episodio definitivo. In Lombardia, in Veneto, anche in Trentino (allora definito “Südtirol” o “Welschtirol”) c’erano non pochi scontenti che sognavano un’Italia unita. Nella piccola Bolzano la eco
trentinolibreria Marco Weber I colori del mondo Doppio Wu poesia
Rocco Sestito Il tarlo di Ruth Leonida Edizioni
Gianni Bodini Via Claudia Augusta Arunda
“Nelle sue poesie Marco usa le parole come fossero pezzi unici, ritagliate dal tessuto del linguaggio e fermate nel tempo, ricercate con cura perché collimino perfettamente in uno spazio ridotto e denso di significato; ma nello stesso tempo usa le parole come fossero un gioco, accostando suoni e sensi che ne rivelano le svariate facce, lasciando infine al lettore il gusto di assaporarle e di scoprirne la profondità, fino a restituire risonanze che si adattano alle diverse sensibilità di chi le riceve. Ogni sua poesia diventa così uno strumento, capace di creare una musica che fa danzare le parole.” (Claudia Paternoster) Marco Weber è nato nel 1959 a Mezzolombardo. Suona il sax nella banda del suo paese. Lavora come promotore finanziario e collabora con il quotidiano “Trentino”. Questo è il suo secondo libro di versi.
“Mi chiamo Ruth. Ho trentasei anni. E sono malata. Cioè, penso di avere una malattia rara, e d’altronde non saprei come altrimenti definirla: sono una visionaria. Ogni persona che incontro e che abbia un qualcosa, anche d’insignificante, che attiri la mia attenzione, stimola la mia immaginazione e mi fa inventare delle storie. Anzi, più che inventare, le vivo, letteralmente. Secondo alcuni è una dote, ma per me è una condanna, un tarlo che, pian piano, si sta divorando la mia salute mentale...”
46 scatti d’autore per raccontare una storia lunga 600 km. Parliamo dell’ultima fatica fotografica e editoriale di Gianni Bodini: uno splendido numero monografico di 145 pagine dedicato al bimillenario della strada romana Claudia Augusta Altinate, collegamento diretto e veloce tra l’allora zona portuale di Altino, in Veneto e la roccaforte, all’estremo nord, sul limes, di Augusta Vindelicorum. I colori, le forme, i segni raccontati da Bodini non parlano soltanto di storia ma anche di sensazioni, pensieri, sogni, speranze. Una strada che attraversa diversi paesi non può essere altro che un filo d’Arianna potenziale per unire e non per separare. Come dimostrano i tanti testi che scorrono nel libro alternandosi a fotografie, documenti, foto d’epoca, ritratti, ecc. Testi raccontati dai molti autori – “pescati nelle varie regioni” – che hanno affrontato la “strada” da punti di vista inediti, storici, letterari, archeologici, turistici, professionali, naturalistici.
di situazioni di disagio, di repressioni giungeva ovattata dalla distanza. Ma lo studente Luis Brunner, nella sua dedizione al Kaiser, Francesco Giuseppe, col tempo iniziò ad interessarsi alla situazione fino a partire – anche lui – alla volta del confine, per la difesa del Tirolo. In questo racconto si condensano gli avvenimenti di quegli anni d’attesa: la morte a Bolzano degli Arciduchi già viceré del Lombardo-Veneto, l’arrivo della strada ferrata, l’epidemia di colera con migliaia di morti, le grandi e piccole notizie di cronaca puntualmente rilevate dalla lettura dei giornali dell’epoca. In queste pagine si tratteggia così con riferimenti accurati e precisi la vita in una piccola città di provincia, mentre si avvicina la tempesta. Ettore Frangipane è nato a Bolzano nel 1934. Studi classici, laurea in giurisprudenza, ha iniziato la sua attività giornalistica nel 1955 alla RAI, uscendone nel 1995 con la qualifica di radio-telecronista e inviato speciale (11 Olimpiadi). È noto anche come vignettista (giornali e riviste locali e nazionali, libri).
L’autore del libro, Rocco Sestito, è un noto regista e scrittore di Trento.
Ha pubblicato 28 libri su temi vari, dalla vignetta, allo sport, alla narrativa, alla saggistica. In quanto giornalista interessato alle vicende altoatesine, e più specificamente bolzanine, dall’anno del pensionamento (1995) ha pubblicato “Solo per Sport” (Ed. Provincia Bolzano, 1997), “I 200 anni di piazza Walther” (Ed Raetia, 2008), “Bolzano Scomparsa 1” (Ed. Praxis 3, 2009), “Bolzano Scomparsa 2” (Ed. Praxis 3, 2010), “Bombe su Bolzano” (Ed. Athesia, 2011), “Bolzano Scomparsa 3” (Ed. Curcu&Genovese, 2011), “Bolzano Scomparsa 4” (Ed. Curcu&Genovese, 2012), “Bolzano Scomparsa 5” (Ed. Curcu&Genovese, 2013), “Requiem a Bolzano” (Ed. Curcu&Genovese, 2013), “Fame a Bolzano” (Ed. Athesia, 2013). Ha ottenuto premi sia come giornalista che come vignettista. Scrive settimanalmente articoli sulle vecchie cronache di Bolzano per la stampa altoatesina (attualmente per il giornale “Alto Adige”). È titolare del sito www.bolzano-scomparsa.it, aperto nel marzo 2011, che propone le cronache bolzanine dal 1850 al 1950, tuttora in costruzione. Altro suo sito: www. frangipane.it. È presente in facebook. È stato presidente del Rotary Club Bolzano.
Ettore Frangipane
Garibaldi sullo Stelvio
Romanzo storico Curcu & Genovese (Euro 18,00)
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trentinolosapevateche?
Volti nella Storia
la frase
Per saperne di più:
“Sono diventata attrice perché a 4 anni, nel Duomo di Trento, ero convinta che tutti guardassero me: mi sentivo una regina...”
sul web Sito ufficiale www.annaproclemer.it Wikipedia it.wikipedia.org/wiki/Anna_Proclemer File audio su: www.antoniogenna.net/doppiaggio/voci/vociapro.htm
ANNA PROCLEMER (1923-2013) ETÀ
DOPPIAGGIO
Nasce a Trento, il 30 maggio del 1923 e muore a Roma pochi giorni prima di compiere novant’anni.
Ha svolto anche l’attività di doppiatrice, prestando la sua voce ad altre attrici, sia in film italiani sia in film stranieri. Tra esse possiamo ricordare Yvonne Sanson, Deborah Kerr e Anne Bancroft.
BRANCATI
Nel 1946 si sposa con lo scrittore Vitaliano Brancati, che scrive per lei il testo teatrale La governante e dal quale si separa poco prima della morte di lui, nel 1954. Dal matrimonio nasce una figlia, Antonia, il 6 maggio 1947.
ALBERTAZZI
Un legame profondo quello con Giorgio Albertazzi: affettivo e professionale durato oltre 20 anni. E cominciato sul palcoscenico nel 1955. Si amarono, fuggirono, scrissero la storia del teatro italiano interpretando insieme dall’Amleto a Un cappello pieno di pioggia, da Spettri a Caro bugiardo.
TEATRO
Durante la guerra recita con il Teatro delle Arti di Anton Giulio Bragaglia, in seguito con la compagnia dell’IDI, la compagnia Pagnani-Cervi e quella di Ricci. Lavora con Vittorio Gassman e Luigi Squarzina al Teatro d’Arte e, ancora, al Piccolo Teatro di Milano, diretta da Giorgio Strehler.
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EUTANASIA Con Vittorio Gassman in Kean 1955
CINEMA
Al cinema è protagonista di circa 15 film. Successivamente interpreta ruoli da non protagonista, ma nel contempo viene scelta da Alberto Lattuada come doppiatrice di Yvonne Sanson ne Il delitto di Giovanni Episcopo. Darà voce anche ad Anne Bancroft in Anna dei miracoli, interpretandone successivamente il ruolo in una famosa riduzione televisiva andata in onda nel 1968 e più volte replicata. Prima di queste due esperienze è stata protagonista di Anna dei miracoli in teatro, nella stagione 1960-’61, al fianco dell’esordiente Ottavia Piccolo.
Albertazzi ha rivelato che, negli ultimi anni di vita, più volte Anna gli chiese di aiutarla a morire. Lui si è sempre rifiutato di farlo. Non perché contrario all’eutanasia, ma per un gesto egoistico. “Volevo vederla viva” ha detto.
ONORIFICENZE
Diventa Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana «per iniziativa del Presidente della Repubblica», il 26 giugno 1996.
L’ULTIMO FILM
Ultima apparizione, nel 2012, è stata nel film “Magnifica Presenza” di Ferzan Ozpetek. Il regista le chiese di partecipare anche al film successivo, ma l’attrice declinò l’invito, sentendosi stanca. Ozpetek non la sostituì, ma cancellò la parte dalla sceneggiatura.
PREMI
Nel 2010 le è stato assegnato il Premio Gassman alla carriera per il teatro e nel 2011 il Premio Alabarda d’oro.
hanno detto di lei «Anna! Qualsiasi definizione o ricordo sarebbe riduttivo. E’ stata un monumento del teatro, interprete dal fortissimo temperamento, dotata di grande fascino ed espressività. L’ho diretta in Cadaveri Eccellenti in un ruolo non da protagonista, ma cui lei, solo come le grandi attrici sono in grado di fare, ha dato un’impronta unica e fondamentale. Sono davvero addolorato, il mondo del teatro e del cinema è oggi più povero...» (Il regista Francesco Rosi all’indomani della scomparsa).
trentinoristorante
Il ristorante
IN OGNI NUMERO trentinomese VI PROPONE UN RISTORANTE PROVATO PER VOI Il ristorante presentato in questa rubrica è una libera scelta redazionale. Il nostro giudizio anche se critico, è espresso in “cuori” perchè, comunque, il difficile lavoro del ristoratore merita rispetto.
Segnalazioni e commenti: info@trentinomese.it
AGRITURISMO “LA STROPAIA” L’ELEGANZA E IL GUSTO DELLA SEMPLICITÀ Daniele e Sara sono due giovani pieni di entusiasmo. Amano la terra, anche se costa fatica, e cercano di proporre le cose più genuine possibili ai propri ospiti che tutti i fine settimana possono accomodarsi nelle belle sale della loro casa in legno in stile tipico montano, arredata con molto gusto sui toni del beige e del bianco, che si trova a due passi dallo stadio del ghiaccio di Miola di Pinè. Legno e cotone sono i materiali predominanti. Insieme, la giovane coppia coltiva i due ettari di campagna: piccoli frutti, ortaggi, mais e segale per fare la farina e ora anche un piccolo fazzoletto di campo per sperimentare la coltura dell’orzo per fare il caffè. Il venerdì e il sabato a cena e la domenica a pranzo, l’agritur accende i fuochi della cucina per proporre pietanze semplici, veramente genuine, che Sara prepara con molta passione coadiuvata dalla mamma Nadia. Daniele invece dirige la sala con un garbo e un sorriso che fanno sentire subito a casa. L’ambiente “coccolo”, l’atmosfera cordiale, il paesaggio bucolico e le materie prime davvero di qualità e a km zero fanno chiudere un occhio se, ogni tanto, qualche piatto presenta qualche imperfezione. Tra i piatti forti abbiamo carne e polenta, per non parlare del pane e dei grissini, tutti fatti in casa e molto ben riusciti. Il menu a filiera trentina può essere scelto per interno (28 euro) o solo i piatti che si preferiscono: il giorno
TE EDIZRI ZA ONE
della mia visita, una domenica a pranzo di luglio, la carta proponeva fortaietta di segale ripiena di ricotta e zucchine (un po’ troppo delicata per i miei gusti); un rotolo di canederlo alle verdure cotto al vapore con finferli e salsiccia (immaginate un salame di cioccolato tagliato a fette: simpatica l’idea, ma forse il nome andrebbe cambiato, perché di canederlo ha ben poco); polenta di mais spin e spezzatino al sugo (buonissimo); meringata fatta in casa con i nostri frutti di bosco (deliziosa). In carta anche carne salada cotta e cruda con contorno, formaggi e salumi, e un menu interamente dedicato ai bambini: speck cotto e formaggio, tagliatelle burro e formaggio Grana o pomodoro oppure un secondo in piccole porzioni. Scegliete il vino della casa, perché merita di essere bevuto (e costa 7 euro a bottiglia). Non venite via senza aver prima acquistato un po’ di piccoli frutti coltivati in agriturismo e le confetture di Sara, imperdibili (splendido anche come le confezionano). LA STROPAIA Via della Prestala, 20 Miola di Baselga di Pinè (Tn) tel. 3495703243 www.lastropaia.it
CIBO ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ AMBIENTE ♥ ♥ ♥ ♥ PREZZO ♥ ♥ ♥ ♥ ♥
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Il Mondo di Kako / Dizionario della crisi
S COME “SPREAD” Spread è il termine che in economia indica il differenziale tra il tasso di rendimento dei Btp (Buoni poliennali del Tesoro) decennali e i Bund tedeschi di pari durata. Si tratta di una cifra con cui investitori e risparmiatori “misurano” ogni giorno la capacità di una nazione a rimborsare il proprio debito pubblico in relazione a quello della Germania, il paese europeo ritenuto più solido. Più uno Stato è percepito meno affidabile dal mercato, più lo spread è elevato. In altre parole: per dare in prestito i loro soldi sotto forma di acquisto di titoli pubblici, i sottoscrittori pretendono un “premio di rischio”, ossia interessi più alti per compensare l’incertezza di riavere il capitale. Il picco dello spread, 575 punti è stato toccato il 9 novembre del 2011 quando era premier Berlusconi. Con Monti primo ministro lo spread è sceso sotto i 300 e ora sembra essersi stabilizzato intorno ai 150 punti.
FLORA GRAIFF
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artoonist e giornalista pubblicista, vive fra Merano e Trento. Dopo aver studiato restauro a Firenze e xilografia con Remo Wolf, crea Kako, impertinente bimbo protagonista di una strip seriale lanciata dalle riviste “Linus” e “Snoopy”e poi approdata nel web. Due iBooks di Kako da un anno stazionano nella top ten della
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tmagosto
classifica dei comics che si possono scaricare gratis su iTunes. Artista eclettica, ha al suo attivo anche radiodrammi scritti per la Rai e pastelli eseguiti per plaquettes di poesie inedite di Alda Merini, Ezra Pound, Salvatore Quasimodo e Marina Cvetaeva. Le sue ultime sfide professionali comprendono favole illustrate e biglietti d’auguri con protagonista Kako.
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ALBIANO DI TRENTO – Via Roma, 132 – Tel. 0461 689757 www.nordsalottotn.it – chiuso la domenica e il lunedì mattina
AGENZIA DI LAVIS Agenti Romedio e Stefano Fattor Via F. Filzi, 27 - Tel. 0461 241525 agenzia.lavis@gruppoitas.it Subagenzie: Albiano Via Roma, 120 - Tel. 0461 687141 Cembra Via Roma, 3 - Tel. 0461 680138 Zambana Corso Roma, 3/A - Tel. 0461 245635
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