TrentinoMese dicembre 2018

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ANNO XXV N. 310

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DICEMBRE 2017 9 771724 550805

ISSN 1724-5508

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RING di Pino Loperfido

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I LACCI DA CUI LE TECNOLOGIE DICEVANO DI VOLERCI LIBERARE SONO GLI STESSI CON I QUALI ORA CI STANNO LEGANDO

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ono almeno dieci anni che l’umanità viene tirata per la giacca: da una parte ci stanno l’economia, la Finanza, Wall Street e soci che si strappano i capelli urlando che c’è la crisi, si rendono necessarie austerity, spending review di ogni tipo. Una crisi che ha lavorato ai fianchi lo Stato sociale fino a farlo crollare al tappeto. Dall’altra parte, all’altra estremità della giacca, naturalmente, il mondo fantasmagorico delle nuove tecnologie, il regno di Smartlandia, la Silicon Valley che ci ha promesso la felicità, convincendoci che possiamo avere tutto quello di cui necessitiamo con un solo clic. Immaginiamola, allora, questa umanità, tirata da una parte e dall’altra, che si volta a destra e poi a sinistra, sconcertata, un po’ preoccupata, a volte euforica, a volte un po’ depressa. Sconcertata dal paradosso che permette a gente non ricca di avere privilegi (che sembrano quelli) di persone ricche; preoccupata perché molti servizi fino all’altro ieri garantiti dalle istituzioni pubbliche oggi sono raggiungibili solo con il crowdfunding o la sharing economy; euforica per il fatto di avere a disposizione un’App per ogni necessità, in qualsiasi momento o luogo; depressa, infine, boh, forse a causa dei rarissimi articoli simili a questo che puntano a smorzare l’euforia di cui sopra. Vi ricordate lo spot della Apple del 1984? Quello in cui l’azienda di Cupertino assolda una lanciatrice di martello per colpire dritto in faccia il grande fratello di orwelliana memoria? È pazzesco pensare a come i lacci da cui certe tecnologie dicevano di volerci liberare assomiglino ai lacci con i quali ci stanno attualmente legando, giorno dopo giorno. Professavano la nostra liberazione dal controllo di un potere (politico?) e l’hanno sostituito con un nuovo potere, più subdolo, strisciante, sinistro. Insomma, ci hanno promesso la libertà togliendoncela forse definitivamente. Una svolta epocale che ci ha cambiati culturalmente, facendo terra bruciata di usi e abitudini della nostra passata quotidianità. Tutto questo facendo passare per positive e cool cose che a ben guardare, forse, saranno pure cool, ma proprio positive non sono. Esempio? Vediamo... È di qualche giorno fa una notizia, strombazzata da tutti i media. In Svezia è stata abolita la carta moneta. Capito-come?! Basta con le banconote puzzolenti e macchiate e questi spicciolini che finiscono sempre in lavatrice. Gli svedesi, che civiltà! Loro sì che sono moderni, alti, biondi e l’anno prossimo vanno pure ai 8

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RING mondiali. Scherzi a parte, cosa vuol dire abolire il denaro tangibile? Semplice: che da oggi in Svezia è possibile sapere chi sta spendendo cosa, dove lo sta facendo e quando. Vi sembra poco? Più controllo di così… Ma al caso svedese possiamo aggiungere altre più o meno recenti innovazioni che, stando a quanto ripetono gli slogan e gli uffici stampa, rendono la nostra vita “bellissima”. L’ultima sfornata di smartphone contiene una funzione di riconoscimento facciale; le automobili tendono ormai ad essere dotate di localizzatore gps; i gestionali delle nostre aziende stanno su cloud (cioè sul computer di un altro!); se prendiamo un aereo, compriamo un libro su Amazon, prendiamo un appartamento con Airbnb o un taxi con Uber risparmiamo un bel po’ di soldini ed evitiamo quei seccatori degli intermediari (librai, editori, tassisti, agenti immobiliari, gentaglia, insomma). Ma quanta differenza c’è tra una vita regolata attraverso questi strumenti, “sorvegliata” verrebbe da dire, e quella vissuta con un braccialetto elettronico al polso?! I signori della Silicon Valley dicono di avere a cuore le nostre vite e di desiderare più di ogni altra cosa l’uguaglianza tra le persone. Ispirati dal profeta Steve Jobs e da certe ritualità della religione, costoro si stanno ammantando sempre più di un’aura di democrazia, si fanno portavoce di una libertà di cui però si fatica ad individuare il profilo. Con la nostra gentile, volontaria e non retribuita collaborazione, Facebook, Google, Amazon, Apple – eludendo tra l’altro tasse a go-go – stanno smartificando le nostre vite, stanno cioè traducendo in “dati” ogni nostra azione quotidiana: dalla corsetta mattutina all’apertura del frigorifero, dalla serata al cinema alla musica che ci piace ascoltare. Tutto questo mentre servizi tradizionalmente “pubblici“ come la scuola, la sanità o l’istruzione sono sempre più in crisi ed è spaventoso immaginare come potrebbero trovare una possibile eredità nel parafilantropismo di queste mega aziende private. La stessa politica tradizionale viene messa alle corde dalla cosiddetta “antipolitica” che, guarda caso, (vedi il caso del Movimento Cinque Stelle in Italia) fa della tecnologia il suo sommo, insostituibile, nonché unico strumento di democrazia. Detto questo, tanto per non passare per luddisti della peggior specie, non possiamo certo negare che quella tecnologica resta una rivoluzione, è vero. Ma mentre una rivoluzione sociale o politica è sempre stata un fenomeno di gruppo per la quale è indispensabile relazionarsi con i propri simili, quella tecnologica è una rivoluzione meramente individuale, solipsistica, fomentata da un potere che più che come persone dotate di un’umanità ci vede come utilissimi fornitori di dati: docili galline d’allevamento che covano ognuna con gli occhi ficcati tutto il tempo nel proprio telefono. In attesa di depositare ovetti d’oro nei panieri di Mark Zuckerberg, Jeff Bezos, Tim Cook e tutti gli altri brillanti e magnanimi sovrani dell’innovazione tecnologica.


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RING di Stefano Margheri

caninamente MUSERUOLA OBBLIGATORIA? IN ALCUNI CASI SÌ. E DOBBIAMO ABITUARLO

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mmettiamolo! Far indossare al nostro amico un oggetto in stoffa, o in cuoio, posizionato intorno alla bocca, quasi fosse un “carcerato” senza reato, ci disturba assai. E, ancora di più, ci può turbare il pensiero di obbligarlo ad accettare tutto ciò, già immaginando le sue reazioni di rifiuto e di possibile fuga. Eppure, per quanto possa apparire “contro natura”, vi saranno situazioni in cui al nostro cane sarà richiesto l’impiego della museruola. Infatti, in termini di legge, l’Ordinanza Martini del marzo 2009 ha previsto una serie di adempimenti spettanti ad ogni proprietario per la corretta detenzione del rispettivo cane, tra i quali si ritrova, appunto, l’obbligo di portare e di far assumere la museruola in situazioni in cui potrebbe essere minata l’incolumità pubblica. Più precisamente, la suddetta Ordinanza, non derogabile da leggi a carattere locale, stabilisce che nei luoghi pubblici o aperti al pubblico, il pubblico ufficiale presente potrà richiedere allo stesso proprietario di esibire la presenza della museruola, nonché di farla indossare al proprio cane. Tale disposto non vincola, quindi, a porre sul muso del cane il siffatto strumento ove qualvolta ci trovassimo in luoghi non privati, quanto piuttosto di tenerla con noi per esibirla, se richiesto, e nei casi decisi dall’autorità di competenza, di apporla sul muso del fedele amico. Le eventuali sanzioni saranno, perciò, previste, nei casi di mancata esibizione dell’oggetto, ovvero qualora emerga un rifiuto all’utilizzo. Compresa la natura della normativa vigente, sarà importante conoscere i giusti modi per abituare il nostro cane ad un oggetto così anomalo. In primo luogo, dovremo scegliere la tipologia, essendo presenti in commercio museruole a nastro, in stoffa o nylon, o a “gabbia”, in cuoio o in ferro. Le prime, da apporre attorno alla canna nasale, permetteranno al nostro amico di bere e, limitatamente, di mangiare, mentre le seconde, escluderanno entrambe le operazioni. Qualunque sia la scelta, il primo approccio consterà nell’esibire l’oggetto a terra attendendo che sia il cane a conoscerlo annusando. L’associazione con dei gustosi bocconi potrà essere efficace, mentre il secondo passaggio prevedrà che il cane stesso, mangiando dalle nostre mani, accetti di essere “circoscritto” dallo strano elemento. Per le prime ripetizioni basterà collegare il poter mangiare qualcosa di buono all’avvolgimento attorno al muso, senza stringere troppo, né allacciare dietro al collo. Solo dopo un certo numero di volte, potremo raggiungere l’obiettivo del far

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indossare completamente, premurandoci di camminare con lui senza smettere di premiarlo. Qualora avessimo optato per la museruola a “gabbia”, i bocconi dalle nostri mani potranno essere sostituiti con dell’ottimo patè di carne, o di tonno, spalmato sulla base della grata, potendo così il nostro amico accettare di avere attorno l’armatura leccando beatamente quel bendidio. Per evitare improvvise ritrosie, sarà importante compiere ripetute pause, creando così una sorta di doppia correlazione: museruola addosso/bocconi buoni, museruola tolta/niente bocconi. Passata qualche settimana, avremo ottenuto la possibilità di posizionare l’oggetto attorno al muso del cane a nostro piacimento, soprattutto se ci troveremo in un contesto ove sarà necessario. In alcuni casi, poi, potremo limitarci a porre questo strumento semplicemente attorno al collo, senza apporlo attorno e davanti al muso. Così facendo, il cane si abituerà a camminare con una sorta di “appendice” pendente, quasi si trattasse di un nuovo vestiario da accogliere con indifferenza. Perché tutto ciò risulti “vincente”, ed avvenuto l’accoglimento senza alcun trauma, sarà opportuno proporre il tenere e l’effettivo indossare con adeguata regolarità, ben sapendo che le regole dell’abituazione richiedono, in principale modo, la ripetitività delle esperienze. Saremo così in grado, dinanzi a necessità impellenti, di consentire al nostro amico di accogliere la museruola durante i viaggi in treno, sull’autobus, o dal veterinario qualora risultasse necessario. Quello che, invece, dovremo evitare sarà far indossare un tale arnese per contrastare eventuali comportamenti aggressivi del fedele amico; infatti, con una tale “armatura” addosso, le probabilità di ottenere risposte inadeguate aumenterebbero a dismisura, addirittura anticipando l’azione prima possibile. Meglio, in questi casi, far associare al cane gli stimoli “negativi” a qualcosa di piacevole, come un boccone o un gioco, riuscendo così a modificare il suo stato emozionale e, di conseguenza, i suoi stessi comportamenti. Se tutto questo non risultasse possibile, sarà opportuno allontanarsi da ciò che lo starà preoccupando, proponendo eventualmente l’attivazione di comportamenti conosciuti e piacevoli. Lasciamo, quindi, la museruola alle situazioni di “pubblica normalità”, facendo in modo che in quei precisi momenti tutto questo appaia naturale e spontaneo. Se inizieremo il lavoro di conoscenza fin da cucciolo, le probabilità di un’accettazione senza riserve aumenteranno a dismisura. lamiaellie@gmail.com


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RING di Tiziana Tomasini

di Silvia Tarter

a mali estremi COSA VOGLIO FARE DA GRANDE? MA CHE DOMANDE SCONTATE: LO YOUTUBER!

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enso sia l’incubo di tutta quella generazione di genitori che ha intrapreso studi per così dire “classici” e che magari si illudeva che i figli ne seguissero le orme o quantomeno le cromosomiche inclinazioni al mestiere. E invece no. Oggi dobbiamo fare i conti anche con questo. Capita spesso di vedere i ragazzi assorti, quasi immersi dentro allo schermo liquido del telefono. Al “Cosa stai guardando?!” dell’adulto sospettoso – e rompiscatole – i nativi digitali sciorinano tutta una serie di nomi incomprensibili, fantasiosi mix in cui si ritrovano acronimi, numeri, sigle, soprannomi. Insomma tutti “youtuber”, cioè, letteralmente, coloro che pubblicano (o postano, per essere precisi) sul grande canale di video di Internet. E cosa diavolo ci mettono in questi video? Ho chiamato a rapporto il primo figlio che avevo sottomano e mi sono informata. Si tratta di ragazzi che, in location molto alla buona (come il divano di casa per intenderci) si riprendono mentre commentano una situazione postata da altri, una canzone o un gioco online. Dopo un breve formulario di saluto, tali soggetti seguono un filmato e ci parlano sopra, spesso in maniera molto colorita e disinvolta. I più impegnati commentano situazioni sentimentali e snocciolano consigli; i più studiosi parlano di come affrontare un tema o un esame; la maggior parte dà istruzioni live su come superare il livello di un gioco. Ma qual è lo scopo di tutta questa attività? Chiaro. Ottenere il maggior numero di condivisioni, in attesa che diventino virali. E per diffondere in maniera capillare, si utilizzano tutti gli strumenti più adatti del momento, cioè i social. In un’intervista sul perché del suo successo, uno degli youtuber più noti del momento ha sottolineato la motivazione: in un’epoca in cui i giovani faticano a trovare lavoro, mostrarsi sulla rete significa crearsi molte opportunità di sfondare in questo settore o ad esempio nel mondo della tv. Ma quanto si guadagna? Dipende dalla visibilità; chi ha tanti iscritti può contare su pubblicità e partnership. Certo non mancano i rischi: se calano le condivisioni, cala proporzionalmente anche la popolarità e di conseguenza l’opportunità di successo e guadagno. Per sfondare – dicono – ci vogliono ingegno, fantasia, organizzazione, capacità di aggiornarsi e reinventarsi, sempre sull’onda del momento. Insomma tutte quelle caratteristiche che sarebbero servite anche per intraprendere un buon corso di studi o un percorso professionale. 12

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verde ostinato IL REGALO PIÙ BELLO PER NATALE? SOCIALIZZARE SENZA SOCIAL

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ualche tempo fa ho vissuto un involontario periodo di distacco dal mio smartphone. A dirla tutta avevo già provato a sperimentare una leggera disintossicazione dopo che mia madre, reduce da una serata informativa sulle conseguenze dell’inquinamento elettromagnetico mi aveva sollecitata a spegnere smartphone e computer quando vado a letto e soprattutto a non tenerli in camera durante le ore di sonno. Per curiosità ho quindi provato a fissare un orario, dopo cena, durante il quale staccarmi completamente dai cosiddetti personal devices, e rimandare l’eccitante rivelazione delle notifiche alla mattina seguente. Che fare nel frattempo prima di addormentarsi? Qualche pagina di un buon libro, un po’ di musica, la riscoperta di quache vecchio hobby manuale... L’allontamento forzato dal cellulare è invece avvenuto dopo la rottura dello schermo: ho dovuto portare il telefonino in riparazione e lasciarlo “sotto i ferri” oltre una settimana, senza disporre di telefoni di riserva (tutti mandati a riciclaggio). Qualcuno potrà pensare che sia da pazzi antiquati rimanere una settimana senza cellulare. Invece è stato possibile. Va bene, ci sono sempre mail e facebook... Però, in quella settimana ho potuto provare di nuovo cosa significa attendere l’arrivo di una persona alla stazione del treno, senza sentirla ogni cinque minuti per confermare l’orario di arrivo. E oltre al disagio di essere meno reperibile, ho provato un certo piacevole rilassamento. Superata l’iniziale fase caratterizzata da spasmi impulsivi di mani nelle tasche alla ricerca dell’inseparabile rettangolo nero infatti, ho iniziato a godermi il tempo e a guardarmi di più intorno. Curato il telefonino ho mantenuto questa relazione più equilibrata con lui, meno esclusiva, più indipendente. A dare manforte a questo piccolo, ma significativo cambio d’abitudine, è stata poi una conversazione avuta con uno studente del liceo, che a un certo punto, parlando di telefonini mi ha detto: “A me tutta questa tecnologia dopo un po’ annoia”. La tecnologia che annoia... All’inizio sono rimasta davvero colpita da questa frase, poi ho pensato che per i cosiddetti nativi digitali, la tecnologia è in fondo un’abitudine, sono nati immersi in una realtà fatta di computer, videogiochi, cellulari... tanto da diventare scontata. Spesso accusiamo genericamente i ragazzini di essere tecnologico-dipendenti, ma ce ne sono alcuni che invece hanno già superato questa fase di infantile infatuazione in cui noi adulti invece, che abbiamo vissuto in pieno il transito tra analogico e digitale, siamo ancora immersi. Ora che il Natale è alle porte quindi, auguro a questo ragazzino e a tutti quelli come lui, ma anche a me stessa e a tutte le persone care, un Natale più socievole e meno social.


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RING di Fiorenzo Degasperi

scempi ed esempi OGGI TUTTI PARLANO D’ARTE: PER NOIA, PER SVAGO PER FARSI AMMIRARE DAGLI AMICI

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i sono alcuni ambiti della cultura e aspetti sociali su cui la gente si arroga il diritto di giudicare e dare consigli con grande impeto. C’è lo sport, dove tutti gli italiani, anche quelli non sportivi, sono allenatori e commissari tecnici. C’è l’andare in montagna: basta una passeggiata in un bosco o tra qualche parete rocciosa in estrema sicurezza oppure aggrapparsi a qualche metro di cordino per trasformare una persona in novello Reinhold Messner, e attorno alle tavolate di rifugi e gasthof o nei deschi familiari con gli amici, a voce alta, si sprecano consigli, si vantano voli fantastici su pareti immaginarie, si stroncano le tecniche altrui. Il tutto dietro a sfavillanti abbigliamenti da montagna, dal berretto agli scarponi, tutto rigorosamente firmato. E sono gli stessi che se la domenica è prevista qualche goccia di pioggia non si muovono di casa nemmeno per passeggiare. Eppure il gore-tex dovrebbe essere una garanzia. Forse è meglio così: le montagne sono più libere e meno affollate. E poi capita di vedere in montagna ancora gente con i pantaloni di velluto, magari il sarner e un bel maglione di lana, quello sì veramente caldo. Un altro settore in cui tutti dicono la loro è l’arte. Non tanto su teatro, musica, balletto o opera lirica quanto sulla somma di pittura, scultura, incisione, ecc. Lì ogni pudore svanisce. Eppure nessuno oserebbe discutere, criticare o elargire consigli in ambiti come l’informatica, la medicina, la statistica, l’astronomia, la zoologia, ecc.: lì la consapevolezza della propria ignoranza (intesa come inconsapevolezza o incompetenza, condizione determinata dalla mancanza di istruzione o di educazione) costringe le persone al silenzio. L’arte è uno strumento di conoscenza che permette di liberare la nostra creatività, che fa bene alla salute – una ricerca recente riferisce che chi ama l’arte ha più possibilità di riprendersi dall’ictus –, che migliora l’umore, ecc. ma da questo ad avere il diritto di giudicare e valutare ce ne passa. Siamo un popolo di santi, poeti, navigatori e artisti. Ma nell’assumere tali comportamenti si abbassa notevolmente il grado culturale generale e si inficia la portata e il valore dell’opera stessa. È vero che in questi ultimi vent’anni sono (apparentemente) scomparsi i valori che soggiacevano alla produzione artistica del passato recente. Infatti è difficile leggere, anche sulla stampa specializzata, qualche critico o storico dell’arte che stronchi un’opera con cognizione di causa. Non ci sono più – cioè sono vivi ma esclusi dal mercato artistico – personaggi come Maurizio Calvesi, Germano Celant, Renato Barilli, il

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RING compianto Arrigo Lora Totino, Lea Vergine, Filiberto Menna, ecc., critici che, nelle loro recensioni o nell’organizzazione di eventi e mostre, indicavano la strada – o eventualmente le strade – da seguire e valorizzare per un’arte fulcro, motore e perno della creatività nata dalla cronaca quotidiana, arte di valori, arte progettuale, arte che aveva il coraggio, anche nelle proposizioni più contestative e provocatorie, di affondare le radici nel proprio passato e nel presente affinché il futuro si affacciasse nella nostra vita in modo armonico e poetico. Questo “parlar a vanvera” (“fanfullate” direbbe Fosco Maraini) si legge anche sui giornali e sui quotidiani. Tutti parlano d’arte, mettendo sullo stesso piano l’opera artistica con la A maiuscola con l’opera scaturita da un passatempo, da un approccio terapeutico all’arte, da un qualche cosa d’altro che non ha niente a che fare con la costruzione progettuale di una percezione dell’universo (piccolo o grande esso sia). Mettere tutto in un gran calderone significa annullare, appiattire, conformare ogni stimolo innovatore, ogni linguaggio serio e inedito, vuol dire cancellare i gradini di una scala infinita che portano verso il cambiamento, vuol dire annebbiare lo specchio dove l’individuo e lo spettatore si possono riflettere per rimeditare se stessi e la percezione del mondo che li circonda. La banalità nasce proprio da questo approccio all’arte. Viviamo in un’epoca “banale” perché qualcuno, come in molti altri campi, non ha il coraggio di scegliere, di decidere cosa valga la pena di innalzare all’attenzione del pubblico motivando la scelta e cosa invece è meglio che cada nel dimenticatoio. Gettare nel calderone dove le voci impazzano senza senso vuol dire distruggere una corretta visione della realtà. Allora l’arte non “provoca” più, non sciocca più oppure non fa più riflettere e ragionare, non cattura più lo sguardo affinché si ridiscuta l’esistente. Dedicare lo stesso spazio su un quotidiano o su una rivista ad una vera opera d’arte o ad una scaturita dalla noia e dallo svago o dal desiderio narcisistico di essere ammirato dagli amici vuol dire appiattire tutto, svuotare il potenziale “rivoluzionario” dell’arte. Un consiglio mi sento da dare a chi sproloquia sull’arte: andate, girate, visitate, soprattutto le fiere artistiche perché lì c’è il polso del mercato, di quel mercato intelligente e sapiente che ha il coraggio, anche in tempo di crisi, di sostenere, valorizzare e pubblicizzare la vera arte.


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RING di Denise Fasanelli

di Fabio Peterlongo

lost in glocal NATALE QUANDO ARRIVA, ARRIVA

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ià a novembre la pubblicità ci ha imposto di entrare nel clima natalizio e così, le zucche di Halloween sono state sostituite con velocità fulminea da luci, addobbi e panettoni un po’ ovunque. Qui, al nord, abbiamo l’impressione che il Natale stia diventando una “stagione” più lunga dell’estate e che non sia mai troppo presto per entrare nello spirito della festa più “felice” e forse anche la più sentita dell’anno, in cui massima è l’enfasi sulla bontà e sulla famiglia. Sprechiamo parole su quanto sia diventata una festa commerciale in cui bisognerebbe dare spazio ed occasioni a chi sta peggio, dando libero sfogo ad una retorica ormai collaudata, ma nel contempo ci logoriamo al pensiero dei regali da fare: a chi? sarà sbagliato? inutile? E ci stressiamo in mezzo alla folla, al traffico congestionato tra negozi e centri commerciali dove commessi e commesse passano le settimane ad incartare pacchetti, tra musiche e lucine natalizie che, a fine giornata, di rosso tingono anche gli occhi. E non abbiamo le idee chiare nemmeno sui regali che vorremmo ricevere, temiamo di ritrovarci a scartare l’ennesimo oggetto di tendenza che accoglieremo comunque con un sorriso e l’immancabile “ma che bello!” E mentre qualcuno già ti chiede: “Cosa fai l’ultimo dell’anno?”, anche se ancora non ti sei organizzato il Natale e ti senti inadeguato ad aver snobbato la settimana bianca, ecco che iniziano ad arrivare le prime notifiche di messaggi di auguri in serie o catene su WhatsApp a tema, roba che in poco tempo ha il potere di riempirti la memoria del telefono inchiodandolo e facendoti maledire gli inventori che ancora non sai se inquadrare come burloni incoscienti o delinquenti. A questo si aggiunge la girandola degli inviti per i brindisi coi colleghi, i pranzi e le cene con parenti e amici. Per non parlare dell’ansia nella preparazione del cibo, mentre molti sono già alle prese con l’incubo della bilancia e la paura di ritrovarsi la stessa pancia di Babbo Natale nel giro di qualche settimana. Il Natale non puoi combatterlo, puoi saggiamente arrenderti, lasciare che davvero ti renda più buono, abbandonare le lamentele, accettare un po’ di ansia e stress riscoprendoti negli occhi spalancati e gioiosi dei bambini davanti alle luminarie e agli alberi addobbati, addentrandoti con il giusto spirito nei mercatini di Natale per assaporare gli aromi di cannella e brulè, assaggiare qualche Zelten lasciando riaffiorare i ricordi infantili delle nonne ai fornelli intente in mille preparazioni. E, soprattutto, cercando di mettere nella propria personale letterina qualche richiesta sensata a quel signore panciuto dalla barba bianca che tanto ci ispirava simpatia prima dell’età adulta e prima di vederlo appeso per mesi come un ladruncolo sulle mura di molte case. 16

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blues di provincia PER LAVORO “MISTERIOSO”, CERCASI DISPERATI

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a telefonata che convoca per un colloquio di lavoro ha sempre il sapore di un sorso d’acqua nel deserto. Mi presento nella sovieticamente tetra Trento nord. Non ho ben capito di che lavoro si tratti, la telefonata è stata piuttosto vaga. In sala d’attesa, ho tutta la mia vita in mano: curriculum, portfoglio dei lavori, lettera di raccomandazione di uno zio arcivescovo che non esiste. La porta si apre, il tale fa accomodare. Questi presenta il lavoro a velocità supersonica: «Noi siamo-[non udibile]mansione di-[bava ai lati della bocca]-responsabilità-[rantolo del moribondo]-proattività-[prende fiato, è cianotico]hai capito tutto, cominci domani». Io non avevo capito niente, se non che avevo appena infranto un record, quello dell’assunzione più veloce del mondo senza aver compreso la mansione. L’indomani mi sono recato al “primo giorno”. Attendo l’arrivo di un responsabile, quando vengo travolto da una bordata di musica dance sparata a 210 decibel, mentre diversi cani del vicinato iniziano a ululare. Sento un boato dalla stanza vicina: «Siamo-noi! Siamo-noi! I migliori-e-più-proattivi-siamo-noi!». Erano i colleghi che si davano la carica, nel tentativo di infondersi l’autostima sufficiente a non chiudersi in bagno. La fanfara dura qualche minuto, mentre la segretaria sfugge il mio sguardo pieno di domande arrossendo d’imbarazzo. Escono i derelitti, elegantissimi e carichi come molle. Mi dicono di seguire un tizio dai boccoli biondi con indosso un completo costosissimo. Dove andiamo? Ma sull’autobus, ovviamente, fino al centro storico. Giunti in via del Suffragio, ancora del tutto ignaro del compito, resto raggelato quando vedo il Riccioli d’oro suonare un campanello; poi ne prova un altro; poi un altro e un altro ancora; qualcuno risponde. Il boccoloso fa: «Siamo dell’Enel, apra!». Come a dire: «C’è un’emergenza, mi faccia salire sennò salta per aria il quartiere». Lui fa le scale a quattro a quattro, mentre io rantolo. Non sono ancora pronto per salire le scale del successo. Inizio a sudare e realizzo: sono diventato uno di quei venditori porta-a-porta truffaldini di cui parlano a “Uno mattina”. Gli inquilini ci scacciano a male parole; un esercente quasi ci mette le mani addosso. Adducendo come scusa un infortunio al ginocchio, mi congedo; il biondissimo risponde: «Si vede che questo non è il lavoro per te». No, esatto. Per l’esercizio della truffa servono ginocchia troppo solide. Qualche mese dopo mi trovo in una libreria, per i fatti miei: entra il boccoloso, di nuovo all’attacco. Viene congedato freddamente. Mi rendo conto allora del significato di quella sinfonia techno-trash con cui aprono le giornate: è l’unico modo per reggere un lavoro fatto di disistima universale, da parte di chiunque incontrino e forse anche di loro stessi.


G


trentinocommenti trentinoildialettoinforma di RENZO FRANCESCOTTI

il dialetto in-forma GRÉP

“P

rima de marendar, làvete ben el còl, ché te g’hai su el grép!” È la voce di mia madre giovane, che mi blocca. Che fastidio! Che fastidio, sì, perché io vorrei precipitarmi sulla merenda: spaccata, burro marmellata e tazza di latte con un pizzico di cacao. E invece dovrò perdere tempo a lavarmi, strofinandomi a fondo il collo, perché mia madre mi sorveglia. E se non me lo sono lavato bene lo fa lei, così che il mio collo diventa rosso come i bargigli d’un tacchino, è lei non si ferma, nonostante i miei temefaimal, non si ferma perché ha dichiarato guerra al Grép, una guerra che dura da sempre, senza tregua, giorno per giorno, implacabilmente. Perché El Grép è un cavaliere dal tetro aspetto, dal sozzo mantello, incrostato di polvere e di untume che si deve combattere ogni giorno. Non ci può essere Grép sulla mia pelle, non deve esister Grèp in casa, el Grép è bandito, è un bandito. Potrebbe essere tollerato solo nel cannello di una pipa, (si sa che le pipe sono sempre engrepade e la gromma delle pipe si chiama anche bàgol, che non ha niente a che vedere col bagolàn, che è il guardiano dei giardini di piazza Venezia, quello che gira col bastone perché un po’ zoppica e lo agita contro di noi e ti puoi immaginare se ci può prendere quando avèn fat qualche spiazzarolada), ma in casa nostra niente pipa, un nonno non c’è mai stato: è morto più di vent’anni prima che io nascessi, e mio padre fumava sigarette, troppe, due pacchetti al giorno, ma quelle non hanno il Grèp (però te lo fanno venire sui polmoni...). Si deve sapere intorno, si deve sapere dovunque, grazie a mia madre (che qualcuno chiama la donna-carro-armato) niente Grèp, lei non lo tollera, lei lo odia. E disprezza coloro che invece lo tollerano.

Come la mamma di quella bambina la cui maestra ogni mattina controlla il collo dei ragazzi. E un giorno ha trovato un’alunna con un colletto di Grép e ha scritto a casa alla madre dell’alunna che lavasse meglio il collo di sua figlia (è della stessa stirpe di mia madre, delle Legionarie dell’Antigrép) e la povera bambina l’hanno chiamata Bao. Le legionarie dell’Antigrèp sognano un mondo pulito, profumato, luminoso, meraviglioso. Una grande fede le sostiene: non importa se l’untume si accumula giorno per giorno. Quello che importa è che si può combatterlo, che ci sono i mezzi per combatterlo: l’acqua, il sapone, le spazzole, le scope, el bruschin… ”Il bruschin, quello di legno e setole vegetali durissime non serve per raschiare con la varechina pavimenti e scale di legno?”. “Sì ma, all’occorrenza, serve anche per raschiare le ginocchia dei matelòti, engrostade de grèp”. “Barbarie di una volta: adesso, grazie al cielo, ci sono le docce, ci sono i bagni e gli idromassaggi, c’è la Jacuzzi!” “Perché, tu ce l’hai?”. “No ma, ce l’ha una mia amica e un giorno mi ha lasciato farci il bagno. Una goduria!”. “Anch’io me Ia voglio comprare, a rate s’intende”. “Brào ne vedén tra dese ani quando, te averài finì de pagar le rate. Me la farat provar?”. “Ma neanche pensarci!” “Va ben: vòl dir che mi entant me laverò i dinòci col bruschin…” “Sei pazzo?” “Nò, ma g’ho tant destrani de me pora mama…” renzofrancescotti@libero.it

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trentinocommenti trentinodadonnaadonna di LOREDANA CONT

SEMPRE GIOVANI NONOSTANTE…

E

ccoci qua: un altro anno sta finendo e uno ne comincia. Il che vuol dire che automaticamente abbiamo un anno in più. Nessun problema, per carità, ma sarebbe meglio avere un anno in meno. Però, per fortuna, anche se il tempo scorre, noi continuiamo a pensare che ci sentiamo giovani, che non ci sembra di avere tutti questi anni, ignorando quello che ci dice lo specchio, e ignorando anche doloretti e acciacchi vari che ci piombano addosso. Ad una certa età, molto spesso, all’improvviso ti svegli una mattina e hai male ad una spalla… dopo un po’ di tempo e con qualche antinfiammatorio il male alla spalla passa… e poi ti svegli che ti fa male il ginocchio… Un po’ di pazienza, qualche antidolorifico e anche quello passa. Ma poi ti svegli che hai male alla schiena. Questa è la dimostrazione che ad una certa età i mali non passano: si spostano!

E pensare che io non avevo capito che quando il medico mi diceva “tranquilla che il male al polso passa” intendeva proprio che passava da una parte all’altra! Ah, quanto siamo simpatici noi che insistiamo a sentirci giovani. Ci sono due categorie di “giovani forzati”: quelli che seguono le mode e allora vedi audaci signore settantenni in minigonna, e quelli che per avere l’impressione di avere fermato il tempo mantengono imperterriti la moda e la pettinatura degli anni settanta. No ghè gnente da far: sem sempre zoveni! E pensare che ci sono tanti indicatori che dovrebbero farci capire che proprio ragazzi non lo siamo più. Il primo sintomo che la gioventù è andata è quando ti accorgi che in casa cominci a dire ai figli “sbassa quela radio!” Non si è più giovani quando guardando tua moglie senti ancora quel fuoco dentro, ma è gastrite! Non si è più giovani quando ti rendi conto che per il compleanno devi spendere più di candeline che di torta! E se le accendi tutte insieme scatta l’allarme antincendio! Non si è più giovani quando le donne ti piacciono ancora ma non fai più proposte per paura che ti dicano di si! E per noi donne: non siamo più giovani quando prendiamo atto che una volta, prima di andare a letto prendevamo la pillola anticoncezionale, adesso… prendiamo la pillola per dormire! Ma va benissimo continuare a sentirci giovani. In fondo contano le cose che si fanno e come si fanno. Se poi riusciamo ad adattarci a un mondo che cambia anche per quanto riguarda la tecnologia tanto meglio! E non ha importanza se senti due ragazzini dietro le spalle, mentre stai usando il tuo Ipad, dire “Filippo, guarda che top: la vecchia con il tablet!”. Non ha importanza ma gò ancora da tirarme sù! Detto ciò, auguro a tutti voi lettori, con tutto il cuore, un felicissimo fine d’anno e soprattutto un bellissimo 2018! Vogliatevi bene!

Loredana

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giovedĂŹ 21 dicembre 18.00 Piazza Sissi

Music & Fun 19.00 Piazza Sissi

Estrazione dei pettorali (Top 15 al Mondo)

venerdĂŹ 22 dicembre 15.30 Piazza Sissi

Warm-up

16.30 Canalone Miramonti

OďŹƒcial Opening

Musica, Fan TV e intrattenimento pre-gara 17.45 Canalone Miramonti a

1 Manche Slalom Maschile di Coppa del Mondo 19.00 Piazza Sissi

3Tre Hour

20.45 Canalone Miramonti a

2 Manche Slalom Maschile di Coppa del Mondo dalle 21.30 Piazza Sissi

de sig n fab rik.it

3Tre Party Night


Volt

locale tipico

al

bar - ristorante

Specialità della casa

risotti • lumache alla trentina • selvaggina cucina espressa • tortel di patate con affettati carne di allevamento locale • entrecote e tagliata di angus argentino cucina tipica trentina con diversi prodotti di produzione propria (ortaggi, farina integrale per polenta, patate, ecc...)

Aperto tutti i giorni pranzo e cena. Solo su prenotazione il lunedì sera, il martedì sera, il mercoledì sera e la domenica sera (per gruppi superiori alle 10 persone).

È gradita la prenotazione

Curcu&Genovese Associati s.r.l. - Südtiroler Studio s.r.l. - Riproduzione vietata

CIMONE (Trento) – Via Gazi, 21 Tel. 0461 843278 – Cell. 380 3582158 alvolt@alice.it – www.alvolt.it


Diretto da: Paolo Curcu [ paolo@trentinomese.it ] In redazione: Pino Loperfido, Cristina Pocher, Gennj Springhetti Hanno collaborato a questo numero: Paolo Chiesa, Loredana Cont, Lara Deflorian, Fabio De Santi, Fiorenzo Degasperi, Denise Fasanelli, Renzo Francescotti, Daniele Magagnin, Stefano Margheri, Francesca Mazzalai, Maurizio Panizza, Fabio Peterlongo, Silvia Tarter, Tiziana Tomasini, Daniele Valersi, Giada Vicenzi Progetto grafico: Fabio Monauni Redazione: Via Ghiaie 15 38122 Trento Tel. 0461/362155 Fax 0461/362170 Editrice: Curcu & Genovese Associati S.r.l. Via Ghiaie 15 38122 Trento Tel. 0461.362122 Fax 0461.362150 Concessionaria Pubblicità: Südtiroler Studio S.r.l. TRENTO Via Ghiaie 15 Tel. 0461.934494 studiotn@trentinomese.it Direzione pubblicità: Rosario Genovese BOLZANO Via Bari, 15 Tel. 0471.914776 bazarbz@bazar.it Direzione pubblicità: Giuseppe Genovese Stampa: Litotipografia Alcione Lavis (TN) Registrazione Tribunale di Trento n. 536 4 aprile 1987

SOMMARIO DICEMBRE 2017

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Ring

6 COMMENTI 16 IL DIALETTO INFORMA 18 DA DONNA A DONNA

Attualità 22

MATTEO LUNELLI

30 38 40 44 46 48 52 58 64

CORNIANO, VILLAGGIO ADDORMENTATO L’INGEGNERE E LA MALGA COLLE SAN BIAGIO “SEGUI LE ONDE” BEATRICE SCARTEZZINI PULCHÉRIE CHE FECE L’IMPRESA COSA RESTERÀ DI QUESTI ANNI ‘60 SPECIALE BOLZANO SPECIALE NATALE E REGALI

Panorama

88 LE CAPINERE 91 ANCORA NOMADI 92 IL TAMBURO RITROVATO 94 MARCO PAOLINI 95 GHALI 96 CENERENTOLA E LE ALTRE 97 ORCHESTRA “HAYDN” 98 PALANDRANA E ZAMBERLUCCO 99 GRINGOLTS QUARTET 100 “SÌ, CI SIAMO”: IL LIBRO

Giorno per giorno COME ABBONARSI:

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102 MOSTRE 108 APPUNTAMENTI DEL MESE

Scoop&news 124 128 129 131 132 133

I MATRIMONI DEL MESE FESTA PER JUNTOS EUROMIX FESTEGGIA IL CALENDARIO DELLE CACCIATRICI UN PREMIO PER IL “GALLO CEDRONE” UN CD PER LE PICCOLE COLONNE

Rubriche

134 LIBRI E LIBRERIE 136 LO SAPEVATE CHE... 137 #TRENTINOMESE CONTEST

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trentinoincontri di Pino Loperfido e Paolo Curcu

UN CAFFÈ A CASA DI...

MATTEO LUNELLI: LA MIA VITA A BORDO DI “UN” FERRARI GLI STUDI A MILANO, IL MONDO DELLA FINANZA E POI L’ENTRATA NELL’AZIENDA DI FAMIGLIA, QUELLA DELLE BOLLICINE NOTE IN TUTTO IL MONDO. IL PRESIDENTE DI “CANTINE FERRARI” CI PARLA DELLA SUA GIOVENTÙ, DEL LAVORO, MA ANCHE DELLA FAMIGLIA, DEL MONDO DEL VINO E DEL FUTURO CHE DESIDERA PER I PROPRI FIGLI. UN RACCONTO APPASSIONATO, PERCHÉ È PROPRIO LA PASSIONE – ASSIEME ALLA CURIOSITÀ – IL SENTIMENTO CHE LO GUIDA DA SEMPRE...

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orse per l’occasione avremmo dovuto cambiare il titolo della rubrica, optando per “un calice a casa di”, ma ahinoi sono solo le dieci del mattino e a dire la verità un caffè è proprio quello che ci vuole. L’occasione è quella di essere ospitati a casa di Matteo Lunelli, Presidente di Cantine Ferrari, sì, insom-

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ma – lo sapete – una delle cantine più prestigiose del mondo, quella delle celeberrime bollicine “inventate” a Trento da Giulio Ferrari nel 1902 e poi portate al successo proprio dalla famiglia Lunelli, di cui Matteo rappresenta appunto la terza generazione. Niente bollicine dunque, questa mat-

tina. Intanto, mentre il caffè fuma nella tazzina, ci consoliamo con il brio di Bubble (proprio “bollicina” in inglese), il barboncino che – fresco di bagnetto – scorrazza simpaticamente tra il soggiorno e la cucina. Matteo Lunelli e la signora Valentina ci accolgono con grande cortesia. Tanto per cominciare


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Matteo Lunelli e la signora Valentina sulla terrazza di casa

godiamo della magnifica vista sulla città che l’appartamento offre: la giornata è bellissima, l’aria frizzante, l’occasione è unica e non ce la lasciamo certo sfuggire. Una panoramica a 360 gradi che lascia a tratti senza fiato: la Torre Civica, Torre Vanga, il Doss Trento e tutto il resto. Un palco a teatro di uno spettacolo chiamato “Trento”. Ma è novembre, ahinoi, e dobbiamo rientrare prima che ci vengano compromesse alcune funzioni vitali. E poi siamo qui per sentire la storia di questo elegante ragazzo nato nel 1974 che ha accettato – assieme ai suoi cugini – di portare avanti un sogno che da trentino è presto diventato “italiano”, lo spumante che porta con orgoglio il made in Italy nel mondo. Matteo è figlio di Giorgio Lunelli, uno dei cinque eredi del capostipite Bruno che nel 1952, indebitandosi fino all’osso del collo, acquistò le Cantine Ferrari

dal mitico Giulio, il grande vecchio. Già proprio lui... Diciamo la verità: tra una domanda e una risposta, tra un caffè e un croissant, nell’elegante casa arredata con gusto unico, il cronista ha la sensazione di avvertire a tratti una presenza a cui è difficile però dare corpo. È qualcosa che ha a che fare con la vigna, le botti, l’attesa e il tempo stesso. Come se da uno dei milioni di universi paralleli al nostro qualcuno stesse sbirciando con aria compiaciuta, ascoltando una storia che già conosce molto bene. Una storia trentina quella di Matteo, certo, che però parte un po’ più a ovest, a Milano, nei ruggenti anni Ottanta, al Liceo Carducci, già frequentato da mostri sacri ognuno nel loro campo: Bettino Craxi, Umberto Veronesi, Mario Monicelli, ecc.). Ma che ricordo ha Matteo Lunelli di quegli anni? “Più che la Milano da

bere mi ricordo che ero romanticamente innamorato di quello che studiavo. Erano gli anni della formazione personale e intellettuale…” “Gli anni più belli” suggerisce Valentina con una nota di malinconia, ma il marito la corregge subito: “Gli anni più belli sono quelli che verranno...”. Poi continua: “I miei compagni appartenevano alle estrazioni sociali più varie. Questa è una cosa che mi ha arricchito molto. È lì che ho cominciato ad amare le persone creative e appassionate a quello che fanno”. Durante gli anni universitari conosce Valentina Coralini, la ragazza milanese che diventerà sua moglie. E dopo la laurea (“110 cum magna laude”) alla Bocconi, Matteo intraprende la strada che il lettore impegnato a scorrere questo articolo non si aspetterebbe. “Non era scontato che sarei andato a lavorare alle Cantine Ferrari. D’altra parte mio

Bruno Lunelli davanti alla sua enoteca

Villa Margon. La terza generazione dei Lunelli: Camilla, Marcello, Matteo e Alessandro (Molchen photo) 25

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CHI È

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atteo Bruno Lunelli è Presidente e Amministratore Delegato delle Cantine Ferrari e Presidente di Surgiva, acqua minerale che spicca per la sua leggerezza ed esclusività, proposta solamente nel circuito dell’alta ristorazione. È inoltre Vice Presidente e Amministratore Delegato di Lunelli S.p.A., la holding del gruppo di famiglia alla quale fanno capo, oltre a Ferrari e Surgiva, la distilleria Segnana, le Tenute Lunelli che producono vini fermi in Trentino, Toscana e Umbria e Bisol, marchio di riferimento nel mondo del Prosecco Superiore di Valdobbiadene. Dopo l’acquisizione dell’azienda da parte del gruppo Lunelli, Matteo è diventato Vice Presidente di Bisol. Quarantatré anni, bocconiano, sposato con due figli, prima di entrare nel gruppo di famiglia, ha fatto un’esperienza internazionale lavorando in un team di consulenza finanziaria per la banca d’affari americana Goldman Sachs, a Zurigo, a New York e a Londra. Convinto sostenitore del Made in Italy, è Vice Presidente con delega per il settore alimentare di Fondazione Altagamma, che riunisce le imprese dell’alta industria culturale e creativa italiana con l’obiettivo di creare sinergie tra i grandi marchi del nostro Paese e accrescere la competitività contribuendo alla crescita economica dell’Italia. Appassionato d’arte, ricopre la carica di Vice Presidente del Mart, museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. Siede inoltre nel consiglio di amministrazione della Coster Tecnologie Speciali, gruppo leader nel packaging con un fatturato di oltre 150 milioni di euro. Attivo in Confindustria, è stato Presidente dei Giovani Industriali del Trentino-Alto Adige dal 2011 al 2013. È stato Presidente di The International Wine & Spirits Competition di Londra (IWSC) per l’anno 2016, carica riservata alle figure influenti del mondo del vino e dei liquori. Ha ricevuto negli anni importanti riconoscimenti tra i quali il premio E&Y Imprenditore dell’Anno 2015 nella categoria Family Business.

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padre è l’unico dei figli che ha intrapreso una strada completamente diversa pur restando azionista e rimanendo molto legato al Trentino e alla famiglia. Penso che fosse l’unico che si faceva mandare i quotidiani locali via posta ordinaria... E se li leggeva nel week end. E io con lui”. Insomma, occupare una posizione in Ferrari era un’opportunità e non un dovere. Non era così scontato, insomma. E comunque c’era tempo per fare scelte di quel tipo. Come quando fai invecchiare un vino: occorre attendere la giusta maturazione… Ecco dunque che Matteo prende l’aereo e vola a New York, alla banca d’affari Goldman & Sachs. Il mondo della Finanza lo abbranca e cerca di tenerselo stretto, sottraendolo per il momento alle grinfie dell’enologia. Siamo nel 2000, il nuovo scintillante millennio è appena nato, il web è un cucciolo e la finanza non è ancora il crogiolo di belve feroci e la selva di trappole che sarebbe diventata di lì a poco. “Avevo una grande voglia di fare esperienza all’estero, di mettermi alla prova in un settore che, in un certo senso, allora era alla moda. Ho iniziato subito con entu-

siasmo, lavorando per cinque anni tra gli States, Zurigo e Londra. Anni bellissimi”. Tuttavia il contatto con zio Gino per tutto quel tempo è rimasto, forte, persistente, proprio come il perlage di uno Ferrari Trentodoc. E l’opportunità di fare l’imprenditore nell’azienda di famiglia, passando ad un settore “meraviglioso” come quello del vino: “meraviglioso perché permette di raccontare un territorio, una tradizione, fare qualcosa che ha un sapore tutto particolare”. Insomma, siamo a Londra nei primi mesi del 2003. Matteo e Valentina vi abitano già da due anni e mezzo. Così arriva questa famosa telefonata di zio Gino che decide di rompere gli indugi “Devi decidere cosa vuoi fare da grande: vuoi essere imprenditore o manager?”. Non si trattava di un passaggio facile né dal punto di vista logistico né da quello umano. Eppure… “In brevissimo tempo Trento è diventata la nostra base e casa per la mia famiglia. L’anno dopo è nato Riccardo”. Dalla volatilità dei numeri finanziari, dai tempi infinitesimali degli algoritmi elettronici, dunque, Matteo passa alla len-


Gino, Bruno e Mauro Lunelli

tezza, ad un lavoro cioè che ha come sua prerogativa principale il tempo. Una frenata brusca, “Il vino è lento, giustamente segue il ritmo della stagione, richiede pazienza. Ma lo stesso se vuoi fare le cose bene devi essere veloce, efficiente e dinamico. È un settore lento, ma – diciamo la verità – non ci annoiamo…” sorride. Il nome completo del nostro intervistato è Matteo Bruno e porta dunque nella carta di identità, come una specie di fregio, il nome del nonno. La ritiene una responsabilità in più? “Porto il suo nome perché lui è morto poco prima che nascessi e il suo ricordo era ancora molto forte e vivo in famiglia. Era anche un segno della nostalgia che mio padre provava per la famiglia, dato che era l’unico lontano”.

Imprenditore, dunque, eccolo il nuovo ruolo di Matteo Lunelli. Quello attuale. Ma che approccio ritiene di avere a questa posizione? Parafrasando certa terminologia finanziaria, si ritiene più simile ad un fondo aggressivo, flessibile o ad uno bilanciato? “Li chiamano fondi value. Io credo nella creazione di valore che si fa costruendo solide basi su progetti di lungo periodo. Un po’ l’approccio del famoso Warren Buffet, quello è l’unico modo di fare l’imprenditore. Un mestiere che richiede velocità decisionale, ma non si gioca sullo scatto, bensì sul lungo periodo. Il successo di Ferrari in oltre un secolo di storia è riposto nel restare fedeli ad una visione e a dei valori. Questo permette ad un marchio di diventare espressione di quei valori”. Si deve sempre innovare, certo. È questo il comandamento del Terzo Millennio. Matteo Lunelli quando entra in azienda pensa ogni volta a come e cosa potrebbero fare meglio, qualitativamente, personalmente e come team. L’optimum in qualsiasi attività è il bilanciamento tra Realismo ed Idealismo. Quando ci sono spazi di manovra quanto lei propende il secondo e quanto invece preferisce rimanere ancorato al primo? “Sono un po’ sognatore e romantico. Mi piace pensare in grande, coltivare grandi sogni e condividerli. Avrò tanti difetti, ma uno dei miei pregi è quello di lavorare con passione”. Una passione che si collega direttamente alla curiosità di Matteo, quella stessa curiosità che lo animava negli anni liceali per le strade di Milano, che lo portava ad amare lo studio, l’attualità. “Il vino è emozione – dice Lunelli. Se

Il libro che sta leggendo? “Ricordati di dimenticare la paura” di Niccolò Campriani, il campione olimpico di tiro a segno. Il piatto preferito? Il Pollo ruspante “Locanda Margon” di Alfio Ghezzi, che viene cucinato in una speciale casseruola ispirata a un modello trovato su un libro di cucina del Settecento e realizzata dal Sig. Navarini, un artigiano di Ravina. Il film del cuore? “C’era una volta in America” di Sergio Leone. Cantante, compositore o gruppo preferito? Vasco Rossi, anche se le bollicine che preferisco non sono quelle della Coca Cola… La cosa che le fa più paura? Che possa succedere qualcosa ai miei figli e in generale ciò che non possiamo controllare come le malattie. Il sogno notturno ricorrente? Io sogno sempre anche ad occhi aperti! Questi me li ricordo bene mentre quelli notturni sono più sfuggenti… Se non avesse fatto quello che ha fatto, cosa avrebbe voluto fare? Come ho detto, amo sognare. Ad un certo punto avevo pensato di studiare filosofia, poi, giovane studente di economia, aspiravo a diventare governatore della Banca Centrale. E sin da bambino sognavo di essere un campione di sci e di partecipare alla gara di discesa libera a Kitzbühel. Ho come l’impressione che non ci riuscirò… questa emozione non la proviamo in primis noi che il vino lo facciamo e che lo dobbiamo comunicare diventa davvero tutto più difficile”. Bubble si è accucciato al centro del corridoio, incurante delle nostre chiacchiere su economia e lavoro, facezie di umani, certo. Tuttavia proprio la parola bollicina pare ridestarlo un poco, quando chiediamo al suo padrone in cosa le bollicine sono un vino moderno e in quali aspetti invece richiamano la tradizione. “Sono moderne nel senso che sono in linea con lo stile di vita di oggi. Hanno una serie di elementi quasi magici che 27

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BOTTAeRISPOSTA

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trentinoincontri Nell’ampio living trova spazio anche un calciobalilla

IN BREVE

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errari nasce a Trento nel 1902 per opera di Giulio Ferrari, che per primo intuisce la vocazione della sua terra, il Trentino, per la creazione di bollicine Metodo Classico. Dopo gli studi in Champagne, Giulio Ferrari decide di portare in Trentino delle barbatelle di Chardonnay e di dare avvio ad una piccola produzione di spumante a pochi passi dal Duomo di Trento. Egli ha il sogno di creare in Trentino un vino capace di confrontarsi con i migliori Champagne francesi e ha un culto ossessivo per la qualità: ogni bottiglia deve essere un’opera d’arte. Non avendo eredi, nel 1952 Giulio Ferrari cerca un successore a cui affidare il suo sogno e, tra i vari pretendenti, sce-

Giulio Ferrari

glie Bruno Lunelli, titolare di una piccola enoteca nel centro storico di Trento. Il passaggio di testimone non è istantaneo, Giulio vuole essere sicuro che la sua arte sia custodita alla perfezione così affianca Bruno per molti anni, fino alla sua morte. Grazie alla passione e al talento imprenditoriale, Bruno Lunelli riesce a incrementare la produzione senza mai scendere a compromessi con la qualità e trasmette la propria passione ai figli. Sotto la guida di Franco, Gino e Mauro, Ferrari diventa leader in Italia grazie ad una strategia lungimirante che punta ad accrescere il prestigio del marchio. Oggi l’azienda è guidata dalla terza generazione della famiglia: i cugini Marcello, Matteo, Camilla e Alessandro hanno l’obiettivo di innovare nel solco della tradizione e portano Ferrari nel mondo quale ambasciatore dell’Arte di Vivere Italiana.

permettono loro di essere sinonimo di gioia e di socialità... Noi di Ferrari abbiamo la fortuna di produrre qualcosa che accompagna i momenti più belli nella vita delle persone. Il Trentodoc si adatta alla perfezione ai cibi di oggi che sono più leggeri ed eleganti. E poi piace alle donne…” Il trend è che – in termini di valori assoluti – il consumo di vino sta calando. Si beve meno, è vero, ma si beve meglio. E all’interno di questo meglio si collocano le bollicine. Anche grazie al momento tutto italiano dell’aperitivo. Ritiene che la viticoltura trentina abbia raggiunto un buon livello di eccellenza oppure occorrerà spingere ancora di più in direzione della qualità? “Trentodoc non ha niente da invidiare a nessuno in Italia. In ogni caso bisogna puntare a fare sempre meglio, scordando di puntare solo sulla quantità, sul numero di bottiglie. Siamo un territorio di montagna perciò dobbiamo puntare ad essere sempre di più una nicchia di eccellenza”. Spesso le aziende in Trentino fanno del loro attaccamento al territorio il proprio limite in termini di chiusura e di eccessivo assistenzialismo pubblico. Qual è il limite tra tutela dell’identità territoriale e la partigianeria? “Il legame con il territorio è un valore positivo, ma non deve diventare chiusura verso l’esterno. Un’azienda del vino oggi dev’essere da un lato radicata alla propria terra e dall’altro proiettata nel mondo, lo dico sempre anche agli

altri produttori: l’Italia è una piccolissima frazione del globo, nemmeno l’1%, per questo bisogna guardare oltre confine. Devo ammettere che negli ultimi dieci anni l’ente pubblico ha riconosciuto l’importanza del Trentodoc come eccellenza del Trentino e quindi ha dato disponibilità e supporto, non solo finanziario. Buon dialogo e coesione tra le tre anime dei produttori: aziende come Ferrari, grandi realtà cooperative e piccoli produttori. Il vino riceve dal territorio e restituisce al territorio stesso in termini di promozione, anche turistica. E in questo la tradizione può fare la differenza”. Certo, c’è il vino, ok, ma c’è un mondo tutt’attorno... Ritiene di avere una responsabilità sociale? “Certamente, soprattutto in senso economico e ambientale. Le certificazioni ottenute lo scorso anno lo testimoniano”.

Seconda generazione: Gino, Franco e Mauro Lunelli 28

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trentinoincontri È possibile allora fare agricoltura biologica in montagna? “Sì, è difficile ma è possibile. Forse non arriveremo al 100% di uve certificate biologiche, ma desideriamo condividere con tutti i nostri conferenti l’idea che la sostenibilità ambientale è un valore fondamentale”. Stiamo pensando tra noi se i circa 500 conferenti di uve (l’80% della produzione) a Cantine Ferrari siano contenti di dover lavorare di più in nome della sostenibilità. Anzi, dal pensiero passiamo alla parola e lo diciamo proprio a Matteo Lunelli, che sorridendo così risponde: “Stanno comprendendo che è tutto importante per la qualità ma anche per loro; molti vivono in prossimità dei vigneti per cui sono i primi a beneficiare di un’agricoltura più sana”. Ma Lunelli non è solo Cantine Ferrari, non solo bollicine di qualità. Anzitutto ci sono le Tenute Lunelli. La tenuta Margon qui in Trentino, e poi Podernovo in Toscana (dove si produce il Sangiovese), e Castelbuono in Umbria, la tenuta del famoso Carapace di Arnoldo Pomodoro, l’unica opera d’arte al mondo all’interno del quale si lavora e produce (il Sagrantino). Come spiega Matteo Lunelli questa scelta alla luce di una forte identità territoriale trentina e aziendale legata alle bollicine? “Abbiamo iniziato un processo di diversificazione già negli anni 80, iniziando a fare dei vini fermi già in Trentino e poi in centro Italia. Recentemente abbiamo acquisito anche la Bisol, leader italiana del Prosecco e poi chissà in futuro. Crediamo che attorno a Ferrari ci sia la possibilità di creare un gruppo che rappresenti l’eccellenza del bere italiano. E non parlo solo di vino ma anche di acqua, con Surgiva, e di grappa, con la distilleria Segnana”. Cosa dicono i produttori indigeni? Non

Con lo chef Alfio Ghezzi, si brinda alla conferma della doppia stella Michelin

vi vedono un po’ come una sorta di invasori? “No, direi che siamo stati ben accolti”. Qualcuno ha parlato di tradimento del Trentodoc a favore del Prosecco... “Noi vogliamo solo raccontare la diversità del vino italiano. Prosecco e Trentodoc sono due mondi completamente diversi tra loro. Contrariamente a quanto avviene giustamente per i vini fermi, c’è uno strano vizio che porta ad omologare le bollicine”. Già, a pensarci è proprio così: per certa gente tra la bottiglia di spumante dozzinale del pacco natalizio e un Giulio Ferrari non c’è nessuna differenza se non quella del prezzo. Come assimilare la pelle alla finta pelle. A proposito: la Guida Michelin ha da pochi giorni confermato la doppia stella

La signora Valentina gioca con Bubble, Il barboncino-mascotte di Casa Lunelli

della Locanda Margon, il ristorante del Gruppo Lunelli, situato sulle colline attorno a Trento, sopra Ravina. “La Locanda è un progetto a cui tengo moltissimo. Ho l’orgoglio di aver scelto Alfio (Alfio Ghezzi, lo chef, n.d.r.), presentatomi da Andrea Berton a Milano. Ho capito subito che sarebbe stato perfetto per il nostro progetto. Lavora con il mio stesso entusiasmo ed ha un grande talento”. Che il pianeta Terra sia estremamente globalizzato lo si è potuto dedurre in questi ultimi decenni anche dalla curiosa sovrapposizione di grandi marchi aziendali che portano lo stesso nome. Ricordate la querelle tra la Apple di Steve Jobs e l’omonima casa discografica dei Beatles? Beh, in Italia abbiamo un caso che ci riguarda molto da vicino. Quando Giulio Ferrari è tornato dalla Francia con le barbatelle di chardonnay da piantare sul Colle di Tenna di certo non poteva immaginare che uno squattrinato carrozziere modenese avrebbe creato il marchio automobilistico più famoso nel mondo. È così che oggi lo spumante Ferrari se la gioca in termini di notorietà con il brand di Maranello. Certo se proviamo a fare una banale ricerca su Google vediamo subito che non c’è partita, ma… “Sorpassare la notorietà di quella Ferrari è impossibile – ammette Matteo –, ma è bello condividere questo nome romantico con un’azienda che rappresenta un’altra 29

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trentinoincontri eccellenza del made in Italy. Ricordo una bella frase di Enzo Ferrari. Diceva che la Ferrari è la macchina, il Ferrari è lo spumante”. Le campane della città ci dicono che mezzogiorno è giunto, così, non volendo approfittare troppo dell’ospitalità dei padroni di casa ci avviamo a chiudere il nostro cordiale colloquio ponendo questa volta l’intervistato nel ruolo di padre di Riccardo e di Vittoria, adolescenti che frequentano la scuola media. Cosa le piace fare di più con i suoi figli? Chiediamo. “Rispondendo d’impulso mi viene da dire: sciare. Per me è una grande passione e lo è diventata anche per loro. Nei weekend ci piace andare a Madonna di Campiglio, il rifugio della nostra famiglia. In generale, a me e a mia moglie piace molto viaggiare con loro”. Cosa si augura per il loro futuro e cosa, invece, teme? “Mi auguro che nella vita facciano qualcosa in grado di appassionarli e che siano felici trovando la loro vocazione. Mi spaventa, forse, il fatto che siamo in un mondo che sta diventando sempre più complesso, in cui spero riusciremo ad educarli a dovere. Al giorno d’oggi dobbiamo utilizzare strumenti di cui siamo spesso inesperti e affrontare sfide a cui non siamo preparati. Pensiamo ad esempio al mondo dei social media. Spesso mi domando: come possiamo educare loro se nemmeno noi adulti ci sappiamo orientare appieno?! In un mondo che va così veloce, dove le innovazioni sono sempre più incisive dovremmo essere bravi anche noi genitori ad orientarci. Mi ritengo un padre innamorato dei propri figli, un affetto che spero percepiscano. Forse sono poco presente, per ovvi motivi, ma d’altra parte ho la fortuna di avere una moglie che compensa abbondantemente la mia assenza”. Infine, il futuro... Nonno Bruno e anche i suoi figli si sono ritirati relativamente presto, poco dopo aver compiuti i sessant’anni. Matteo Lunelli seguirà lo stesso trend? Come si vede nel 2040? “Conoscendomi, quando arriverà il momento forse avrò un’idea diversa da quell’attuale, non so. Oggi mi sento di dire che è giusto così, perché a un certo punto, in un’azienda, bisogna dare spazio alle nuove generazioni affinché altri possano esprimersi. Un’azienda deve essere sempre in grado di dialogare con i propri consumatori e ingaggiare quelli del futuro: a farlo devono 30

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essere persone in grado di comprenderli. Spero anch’io di avere la forza di dare fiducia a dei giovani in futuro”. Ogni intervista ha i suoi tempi, le sue particolarità. In questa di Casa Lunelli capita che l’intervistato anticipi con precisione le domande, come se avesse mandato a memoria la scaletta che ci siamo preparati. Strano, no?! Così anche sull’ultima domanda. Matteo non ci dà nemmeno il tempo di porla. Eccotela qui la risposta... “Bruno Lunelli ha avuto il merito di portare all’interno di questa piccola realtà artigianale lo spirito imprenditoriale che ha fatto germogliare il successo futuro dell’azienda, che – non dimentichiamolo – è sempre cresciuta tenendosi fedele ad alcuni principi: tra i quali quella del metodo classico e delle uve esclusivamente trentine; capisaldi che non sono mai cambiati in oltre un

secolo di storia. Certo, oggi il vino lo facciamo in modo più moderno, con macchinari all’avanguardia, comunicandolo in tutto il mondo, ma il principio è rimasto lo stesso. Giulio Ferrari sarebbe orgoglioso di quello che stiamo facendo”. Da uno dei milioni di universi paralleli al nostro, sotto le ampie falde di un cappello nero, qualcuno sta annuendo compiaciuto... Mentre Bubble si riappropria del suo padrone, facendogli feste di ogni tipo, salutiamo e, dopo averla ammirata dall’alto, ci rituffiamo nella pancia della città, con la consapevolezza di aver appena ascoltato una grande storia trentina, anzi italiana. Anzi, la storia di due sentimenti umani che sovente muovono le persone e li spingono a fare grandi cose nella vita lavorativa e famigliare: la passione e la curiosità. ■


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Corniano SOLO IL VENTO

BUSSA ALLA PORTA

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di Silvia Tarter


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E

splorare un luogo, un territorio oppure un borgo, fino a poco prima sconosciuto, è una bella sensazione da provare, ancor più in una realtà quotidianamente bombardata di informazioni come quella in cui viviamo, dove poco o nulla può dirsi ignoto. Dà modo di provare, per un attimo, l’effimero senso di conquista del viaggiatore-esploratore, benché sia pienamente consapevole di come pressocché ogni luogo sia ormai conosciuto, descritto e catalogato, e i

dettagli e le informazioni sulla sua storia quasi sempre facilmente reperibili. Ad ogni modo, fortunatamente, anche senza spingersi troppo lontano esistono ancora posti un po’ dimenticati, dove lasciarsi il proprio presente alle spalle per un istante e farsi guidare dal piacere della scoperta... Il primo segnale di indicazione per Corniano, venendo da Trento, lo si trova a Lenzima, percorrendo la ripida strada

che si arrampica su per il paese. Di lì, dopo qualche chilometro nel folto del bosco, si arriva ad un bivio, presso il capitello dedicato a San Rocco, il santo protettore contro peste e colera. Arrivati a questo punto, proseguendo sulla strada principale si raggiunge Nomesino, piccola frazione di Mori; prendendo invece per l’erta via cementata che si inerpica sulla destra verso il monte Biaena si giunge a Corniano, raggiungibile sia a piedi che in automobile. Decidiamo

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Adriana e Rino Bertolini davanti alla loro casetta recentemente rinnovata a Corniano

però di affidare la macchina al buon San Rocco e percorrere quei due chilometri che ci separano dalla mèta a piedi. (Corniano è raggiungibile quindi anche da Nomesino, a cui si arriva dal bivio per la Val di Gresta a Loppio, e a piedi da Manzano, attraverso il Sentiero della Polsa; da Mori vecchio tramite il sentiero della Lasta, oppure prendendo la strada che scende da Passo Bordala passando per malga Somator). Il bello di una strada dove “fare gamba” come questa è che obbliga il camminatore a procedere lentamente, a guardarsi attorno, fermandosi a riprendere fiato e osservare le vallate e le montagne circostanti: la Vallagarina, le Valli del Leno, e più in là anche un pezzetto luccicante di Lago di Garda. Ad un tratto si arriva ad una conca, località Pianezze, contrassegnata da una croce in legno. Si dice che qui un tempo ci fosse un lago; ora l’area è coltivata a ciliegi e poco distante crescono quelle rigogliose verdure di cui la valle è tanto fiera: cavoli cappucci, verze, porri. Ai margini dei ciliegi, accanto a una casetta un cartello ci indica i resti di quello che un tempo era Castel Frassem (Castel Frassino), punto strategico di controllo della zona probabilmente già in epoca romana, che poi passò alla famiglia dei Castelbarco fino a venire distrutto dai bombardamenti dei soldati della Repubblica di Venezia nel ‘400. Ora infatti qui ci sono solo ruderi, nascosti dalla vegetazione del dosso. Continuando il nostro percorso, la prima avvisaglia che ci segnala che ci siamo quasi è una graziosa chiesetta su un 34

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pianoro, la chiesa di S. Agata, che sorge in un punto dove transitava un’antica strada romana che collegava la Val di Gresta con l’Alta Vallagarina, Bordala e Cei. Purtroppo, questa piccola perla di epoca romanica, datata al IX secolo, è stata sconsacrata ed è quindi perennemente chiusa. Ad aprirci e mostrarci le sue bellezze segrete è però la signora Adriana Bertolini, che vive a Mori, e sale quasi tutte le domeniche a Corniano col marito Rino per godere della tranquillità che si respira quassù. E meno male, perché la chiesetta merita certamente una visita. L’edificio ha subìto diversi restauri, anche perché intrusioni e razzie ripetute nel corso degli anni l’avevano

danneggiato. L’ultimo restauro risale al biennio 2006-2007, durante il quale oltre agli scavi archeologici sono stati anche ripuliti i due splendidi affreschi del Cinquecento: nella parete Sud si ritrae una Madonna in trono con Bambino, insieme a S. Leonardo, l’Apostolo Luca, S. Antonio Abate e S. Giuliano; l’affresco di fronte, più rovinato e datato 1537, rappresenta invece un’Ultima Cena. Il restauro degli affreschi ne ha rivelati altri, purtroppo troppo rovinati per riuscire ad identificarli. Al di sotto dell’affresco che raffigura la Madonna col bambino, sono stati trovati addirittura quattro strati precedenti di affreschi, di cui il primo, il più antico, raffigurante delle croci rosse inscritte in circonferenze, dipinte probabilmente nel XIII secolo, in occasione della consacrazione della Chiesa. Un resto di affresco precedente raffigura invece S. Caterina. Un’altra testimonianza dell’antichità di S. Agata è l’acquasantiera in pietra a disegni geometrici, di epoca preromana, rinvenuta all’interno, che è ora conservata al Museo Diocesano di Trento. In questa piccola chiesetta è stato anche trovato un fonte battesimale, (ora in una casa privata a Pannone) a testimonianza di come, a suo tempo, la chiesa fosse piuttosto importante, infatti non in tutte le chiese si poteva battezzare. Ma il particolare forse più interessante e un po’ misterioso di questo gioiellino è la feritoia a croce latina della facciata che guarda ad Est, costruita in modo che i raggi del sole all’alba, nel giorno della ricorrenza di S. Agata, ovvero il 5 febbraio, filtrino attraverso l’apertura per

L’affresco raffigurante la Madonna con Bambino, insieme a S. Leonardo, S. Luca, S. Antonio Abate e S. Giuliano, conservato nella chiesetta di S. Agata


trentinoreportage attraversare la navata ed uscire dalla croce greca che taglia la facciata opposta. Abbiamo incontrato anche qualcuno, tra i passanti a passeggio incrociati in questa domenica, che ogni anno viene qui, a febbraio, apposta per vedere se i raggi di sole rinnovano questa piccola tradizione. Superata la chiesetta, varchiamo finalmente il cartello di legno che ci introduce al paese “Corniano 1000 metri”. Se non fosse domenica, probabilmente qui non ci sarebbe nessuno. Ci spostiamo a osservare il panorama autunnale e arriviamo ad una grande lastra di pietra dove, ci racconta un signore di Manzano a spasso per funghi, si batteva il grano, per separarlo dalla pula. Nelle cavità di questa pietra si mettevano in ammollo i pali con cui si batteva il frumento, perché non si sfilacciassero. Adesso qui vicino ci sono dei giovani che fanno bouldering, ovvero, armati di magnesite, materassini e scarpette, vengono qui ad arrampicare sui grossi massi. Si impiega poco tempo a visitare Corniano, dato che ora il paese è formato da pochissime abitazioni. Dalle testimonianze scritte però, si legge che una volta il borgo arrivava ad avere oltre 800 abitanti e quindi certamente le case erano molte di più. Parecchie hanno finito con l’essere abbattute e le poche rimaste dalla fine del ‘900 hanno visto un rinnovato interesse e sono state quasi tutte ristrutturate nel rispetto dell’originario

Enrico Bertolini sul terrazzo della sua casa a Manzano, piccola frazione di Mori.

stile rustico, da gente che vive nei paesi vicini o in valle, proprio come i signori Bertolini, Adriana e Rino, per venirci la domenica o l’estate, a prendere il fresco. Questo piccolo paese dunque si rianima solo alcuni mesi all’anno. Fino a qualche anno fa però c’era anche un circolo ricreativo, il Circolo S. Agata, che ebbe sede a Corniano dal ’96 al 2004. Un luogo di ritrovo, per giocare alle bocce e alle carte e organizzare gite, ma dove si faceva anche ristorazione. Poi purtroppo, ha finito col chiudere. Troppo

marginale questo luogo e troppo poco frequentato. Peccato però, non si sta affatto male quassù; si prova una piacevole quiete in questo paesello profumato di bosco. Osserviamo i resti di una vecchia fontana, ne vediamo poco distante una nuova, e percorrendo un sentierino che conduce verso l’ultima abitazione, la più nascosta, ci imbattiamo addirittura in un pozzo romano, immerso nell’edera, che si trova accanto all’acquedotto. Proseguendo ancora un po’ più su, salendo per il sentiero nel bosco arriviamo infine

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trentinoreportage a quello che era chiamato “Il Bus de la peste”, un ampio anfratto nella roccia, dove si dice venissero confinati i malati di peste nel 1600, a cui gli abitanti del paese portavano il cibo allungandolo con un bastone per non venire contagiati. Anche qui troviamo un gruppetto di giovani sportivi. Forse non sanno nulla della tragedia della peste che secoli fa colpì anche Corniano e questa valle, ma di certo sono venuti qui apposta, perché conoscevano la maestosa parete rocciosa che sprofonda, liscia, in questo fitto bosco. Scendiamo infine di nuovo in paese per bere un the coi signori Bertolini. Loro sono stati tra i primi, ci raccontano, a tornare a Corniano, dalla fine degli anni ’70. “All’inizio non c’era la luce elettrica e qualcuno non voleva neppure che venisse portata quassù, ma certo è una bella comodità”, ci racconta la signora Adriana. L’elettricità infatti è arrivata soltanto a metà degli anni ’90, ci dice. Ora, insieme al marito Rino lei sale qui spesso, anche perché il marito ha piantato un vigneto di Müller proprio qui. “È uno dei vigneti che crescono più in alto di tutto il Trentino”, ci dice orgoglioso. In questa stagione il paese è un po’ vuoto, aggiungono poi, fatta eccezione per chi viene qui perché ha una seconda casa, ma d’estate ci passano anche turisti e ciclisti, anche stranieri, curiosi di visitare le bellezze di questa valle, anche le più nascoste. Ma perché da qui se ne sono andati tutti? Certo, è un posto piccolo, isolato, ma in fondo neanche così remoto; Mori e Rovereto distano una ventina di minuti in auto. Andiamo a farci dare qualche risposta dal signor Enrico Bertolini, che è un po’ la memoria storica della zona, un gioviale muratore in pensione che vive nella vicina Manzano, frazione di appena 124 abitanti, e che è ben disposto a condividere con noi i suoi ricordi e le storie che gli sono state raccontate su Corniano. “Da Corniano se ne sono andati via tutti per colpa della peste”, ci racconta. Infatti, in vari scritti dove si approfondisce la storia della valle si documentano numerosi episodi di peste, dopo il 1300, tra cui anche la grande epidemia di peste “manzoniana” che nel 1630 colpì anche queste zone. Gli abitanti sopravvissuti quindi, furono costretti ad emigrare verso i paesi vicini di Manzano e Nomesino. Secondo altre fonti, il paese era stato invece abbandonato nel 1440, prima delle rappresaglie dei Veneziani che distrusse36

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La fontana costruita di recente a Corniano, rivolta verso la Val Lagarina e le Valli del Leno

ro anche i castelli di Albano (sul dosso che sovrasta Mori e il suo santuario), e di Nomesino (Castel Frassem). Ad ogni modo, è chiaro che in passato questo piccolo borgo rivestiva una posizione decisamente più rilevante rispetto ad ora ma che è andato via via progressivamente spopolandosi, per vari motivi, e probabilmente, arrivando infine al secolo scorso, anche lo sviluppo economico e industriale del fondovalle ha contribuito al suo definitivo abbandono. Ma ci fu qualcuno che restò anche in epoca più recente? Chiediamo. “L’ultima famiglia che rimase ad abitare a Corniano se ne andò nel 1865, quando ci fu un’enorme nevicata. Si chiamavano Bertolini, come me, racconta Enrico, quell’anno aveva nevicato talmente tanto che il capocomune di Manzano chiamò a raccolta tutti gli abitanti per andare a liberarli, facendo la “rotta” attraverso una vecchia mulattiera per arrivare fino a casa loro. Ci impiegarono due giorni,

El “Bus de la peste”, il buco della peste. Si dice che in questa cavità rocciosa venissero sistemati i malati di peste, per evitare il contagio con gli altri abitanti del paese

per scavare una strada e raggiungerli. Dopodiché, i Bertolini andarono a vivere a Rovereto. Un altro dei motivi che scoraggiarono a rimanere, anche chi qui viveva di pastorizia, era poi la mancanza d’acqua. “Il problema è che a Corniano c’era la siccità. Quando ci mancava l’acqua mandavano noi ragazzini la notte, con la gerla, a riempirla dove c’è il pozzo romano. Ne usciva una goccia alla volta, ci si metteva moltissimo tempo. E poi mancava anche la corrente elettrica. Per farci luce usavamo dei bastoncini di pino rosso resinosi, che chiamavamo tia e che incendiati ci facevano da torcia. Adesso è tutto diverso, ci sono tutti i comfort, la luce e l’acqua corrente. Pensa, io sono stato tra quelli che hanno costruito l’acquedotto lassù, racconta, quel lavoro è stata la mia “scuola superiore”. Racconta ridendo. Ne 1955 infatti venne creato un consorzio per costruire un acquedotto e portare l’acqua a Corniano. Prima di allora qualcun altro aveva provato a credere nella possibilità di far rivivere il paese, tentando altre iniziative. Una famiglia di Manzano infatti aveva provato a dar vita a una calchera, che avrebbe dato lavoro a 5 famiglie una volta avviata, ma alla fine, poiché il terreno sottostante crollò, non se ne fece nulla. La seconda calchera, invece, fu utilizzata per riparare il tetto della chiesa di S. Agata, che nel 1947 era stato danneggiato. Ora qualcosa è cambiato, e il paesaggio appare diverso. Ci sono i tralicci della corrente che lo fendono, c’è l’acqua, qualcuno, seppure per hobby, ha provato



trentinoreportage a coltivare. Enrico guarda con favore al ritorno dell’agricoltura che sembra caratterizzare questi ultimi anni, soprattutto da parte di braccia giovani. “Ci sono tanti giovani che tornano nei campi, fanno biologico, biodinamico, cercano una vita più sana.” La sua stessa nipote, Elisa, gestisce insieme al marito un’azienda agricola a Manzano, coltivando ortaggi biologici. L’agricoltura che viene praticata oggi nei terreni di Corniano però è in misura molto ridotta rispetto a quanto avveniva in passato, ai tempi in cui Enrico, oggi quasi 86enne, era giovane. “Una volta Corniano era un giardino coltivato!”, ricorda. Infatti, dove la natura oggi si è ripresa i suoi spazi con gli arbusti del bosco, si vedono ancora i muretti dei terrazzamenti, che erano destinati alla coltivazione di ortaggi e allo sfalcio per nutrire le bestie. Inoltre è sparita anche la coltura delle noci, che si vendevano a un commerciante veneto, racconta Enrico, ora parecchie di queste vecchie noghère non ci sono più. Ma oltre all’agricoltura, Corniano, seppur disabitato, era sfruttato anche per l’alpeggio, per portare al pascolo le mucche. I ragazzini come Enrico venivano mandati a pascolare, da aprile fino a novembre, sin dalle ore dell’alba, per poi portare le mucche a mungere dalla Maria Bea, Maria Bertolini, la casara del paese. Enrico sorride nel ricordare quella donna autoritaria, una sorta di –“generalessa”, che faceva i formaggi in una delle casette di Corniano. Le mucche andavano munte due volte al giorno, racconta, al mattino e alle tre di pomeriggio. quando era il momento, per richiamare i ragazzini che erano al pascolo a portare il latte, la Maria sparava in aria una granata da un bozzolo di ottone. Allora i ragazzi si precipitavano subito da lei, correndo a perdifiato giù per i prati. La Maria misurava poi il latte appena munto con un bastone di nocciolo, dove aveva intagliato delle tacchette per indicare le varie misure, che poi registrava su di un asse, per segnare quanto latte aveva consegnato ciascun pastorello. I ragazzini dal canto loro venivano ricompensati con il siero, scartato dal latte, che veniva riutilizzato per nutrire i maiali. “Per filtrare il latte si andava a prendere una particolare specie di erica, che cresceva solo sul monte Stivo.” Ricorda ancora Enrico. I ragazzini però non potevano pascolare ovunque, c’erano anche dei luoghi proibiti, ma si sa, la tentazione di andare oltre era forte, e così si spingevano oltre il “confine”, imbottendo con cura le 38

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Il pozzo romano, nascosto da una fitta coltre di edera, lungo il sentiero che da Corniano si inoltra nel bosco

campane delle mucche di erba, affinché nessuno si accorgesse che avevano varcato il confine proibito. I pascoli, benché più numerosi di adesso, continua, non erano comunque abbastanza e a volte bisognava portare le mucche nel bosco a far mangiare loro le foglie. Uno dei motivi che posero poi fine alla tradizione dell’alpeggio da queste parti fu una misura introdotta dalla provincia nel 1992, ovvero i finanziamenti che vennero concessi per macellare le bestie e togliere le stalle. Questo provvedimento, che tutti gli abitanti locali considerano un grosso sbaglio, afferma Enrico, è stato un vero disastro per l’alpeggio, ha fatto sì che da allora non venisse più praticato, di conseguenza i pascoli furono abbandonati. Il tempo in compagnia di Enrico vola, e in un batter d’occhio trascorrono le ore, navigando, senza ordine di tempo, tra i suoi aneddoti. Tra i più curiosi voglio riportare il ricordo che a Corniano transitò nientemeno che Napoleone, che rubò le campane della chiesa di S. Agata. Nel 1770-1775 era infatti accampato nella

I resti dell’antico Castel Frassem, distrutto per rappresaglia dei Veneziani nel 1400

vicina Valle san Felice e qualcuno si ricorda che le campane vennero staccate dal campanile, per poi caricarle su un carro a due ruote e trasportarle verso la stazione dei treni. Di certo, non avrebbero più suonato per scandire messe... Naturalmente, non tutto quello che Enrico racconta lo ha vissuto di persona. Molti dei ricordi e delle testimonianze che riporta sono stati tramandati a lui dal padre, Egidio, e dagli altri abitanti del posto, che discendono dagli abitanti di Corniano poi trasferiti nelle vicine frazioni. Enrico è dunque uno dei portavoce di questa storia, che, giustamente, racconta, molto volentieri perché non venga dimenticata. Anche lui ha una casa a Corniano, rimessa a nuovo, dove torna a volte per festeggiare i compleanni dei nipoti, o l’estate, quando arriva anche altra gente lassù. Quello che manca però rispetto a un tempo, ma che è un po’ una condizione diffusa anche nei paesi perennemente abitati, ammette un po’ mestamente, è lo spirito di comunità. Si rimpiange un po’ quella confidenza, quella voglia di stare insieme, propria della vita di paese. Lasciamo Enrico con grande simpatia, grati che lui abbia condiviso invece con noi i suoi ricordi su questo piccolo affascinante paesino, uno dei tanti borghi che popolano le nostre montagne e rimangono spesso silenziosi testimoni dei loro cambiamenti, del loro abbandono e spopolamento, e quindi del cambiamento economico e sociale che ha toccato le nostre valli. Ora fa buio, qui a Corniano non c’è più nessuno. Chissà, forse un giorno, qualche giovane si spingerà quassù, non solo la domenica, per scalare le rocce e passeggiare nel silenzio, ma per vivere e lavorare; magari decidere di coltivare qualcosa, proprio dove adesso crescono l’erba alta e avanza il bosco. ■



trentinoesperienze di Denise Fasanelli

L’INGEGNERE E LA MALGA MICHELE BERTI CERCA LA FELICITÀ AL RITMO DELLE STAGIONI E NEL 2010 SI TRASFERISCE DALLA METROPOLI ALLE “SUE” MONTAGNE. IL RICHIAMO ALLE RADICI E AD UN’IDEA DI FUTURO A LUNGO TERMINE PIÙ “VIVIBILE” LO PORTANO A MALGA VALLI SUL PASUBIO DA DOVE, L’INGEGNERE AEROSPAZIALE, GUARDA LE STELLE E IL FUTURO CON OCCHI DIVERSI. UNA SFIDA TRA TECNOLOGIA E DECRESCITA, MUSICA E IMPEGNO CIVILE, PROGETTI ECOSOSTENIBILI E CUCINA A KM ZERO

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lasse 1977, vive a Brancolino dove è nato e cresciuto. Il padre vignaiolo, il fratello enologo. Capelli lunghi e barba scura, occhi vivaci, Michele Berti ama progettare, pianificare e risolvere problemi complessi, è affascinato dalla tecnologia e non smette mai di chiedersi “come funziona?”. Per questo, sceglie una strada ben diversa da quella degli altri uomini di famiglia e si iscrive presso l’Istituto tecnico industriale di Sant’Ilario (Rovereto) dove frequenta il biennio, si diploma nel 1996 a Verona come perito aeronautico. Nel 2003 si laurea al Politecnico a Milano, ingegneria aereospaziale, specializzazione in impianti aerodinamici, con una tesi sulle tecnologie da galleria del vento per rotori scalati di elicotteri. Viene subito notato dal titolare di una società di ingegneria milanese, Adriano 40

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Conti della “Soluzioni tecnologiche avanzate” Srl che collabora con il Politecnico di Milano, un ingegnere settantenne che decide di chiamarlo a far parte di un team che segue progetti importanti per diverse industrie tra cui Fincantieri, Pirelli. Si ritrova a lavorare senza soste, in una posizione invidiabile, che lo porta in pochi anni a maturare competenze professionali importanti, anche grazie all’ottimo rapporto di fiducia che il titolare dimostra nei suoi confronti. Dal 2003 al 2010 quando non è a Milano, è spesso in giro per cantieri, fa un lavoro che gli piace e vive una vita frenetica che però gli permette sempre meno di rientrare “alla base”: la casa di famiglia, le sue montagne, il Trentino. Ed è a questo punto che Michele inizia ad ascoltare quella piccola fitta al cuore che chiama “nostalgia” ed immaginarsi il proprio futuro, sentendo

in maniera sempre più forte il bisogno di un’alternativa. Potrebbe scegliere di guadagnare, di impegnarsi totalmente in quel lavoro, fare carriera, dedicarsi alla tecnologia e alle sue applicazioni. Invece no, il richiamo alle radici e ad un’idea di futuro a lungo termine più “vivibile”, lo convince a intraprendere una strada diversa. Sono proprio le sue montagne a regalargli l’occasione per invertire totalmente la rotta. È il 2010, insieme al fratello, si aggiudica la gestione di Malga Valli ed inizia una nuova avventura a 1514 metri sul Pasubio, a picco sulla Val di Terragnolo, tra splendidi panorami sul Gruppo dell’Adamello e del Brenta e le sue cime segnate profondamente dalle vicende belliche della prima guerra mondiale. Un posto magico lo definisce lui, un luogo che ha frequentato sin da bambino e che


trentinoesperienze ora lo vede protagonista. Sperimentando giorno dopo giorno una nuova quotidianità, ritrovando modo e tempo per nutrire le proprie passioni, tra cibo fatto in casa e il duro mestiere di spaccalegna, continua ad esercitare a distanza la propria professione: non tronca completamente i rapporti con la società milanese con cui continua a collaborare “on-line”, quando scende a valle nei periodi di chiusura della Malga. Cerca la felicità al ritmo delle stagioni Michele, dopo essersi buttato in questo progetto con ragionevole follia, arriva anche l’amore e due splendide bambine. In mezzo ai pascoli dove un filo di fumo fa capolino tra il bianco dell’inverno, là potete andarlo a trovare, in un rifugio sicuro dai gustosi piatti caldi della tradizione trentina, tutti preparati con prodotti locali delle malghe della zona e delle aziende agricole bio delle valli del Leno, dove tutto viene condito con un po’ di buona musica, anche improvvisata, riscoprendo i sapori e l’accoglienza di un tempo, ormai così lontani dalla nostra quotidianità. E, forse, solo dopo una giornata passata in questo luogo così vicino alle stelle e alla natura, ai ritmi primordiali, simbolo di un mondo semplice e povero ma comunque tenace ed orgoglioso, un luogo di scambio di saperi e di buone pratiche, vi sarà possibile comprendere e financo condividere la decisione di un brillante ingegnere aerospaziale che ha scelto: “la vita in montagna, con i suoi tempi e le sue fatiche, che rappresentano in ogni momento un confronto serrato tra l’uomo e la natura. Proprio questo continuo interagire è il valore più grande, che diventa inestimabile quando può essere condiviso” sottolinea Michele. Riesce a coniugare i valori tradizionali della montagna con i concetti più mo-

Michele Berti controlla i percorsi in motoslitta

derni di condivisione e partecipazione al fine di promuovere ed incentivare la valorizzazione di un territorio che presenta criticità soprattutto per quanto riguarda la sistemazione dei sentieri e la ricettività turistica. Si tratta di sfide che non si possono affrontare singolarmente, da qui la continua ricerca di collaborazione con le altre realtà presenti sul Pasubio, come Rifugio Lancia, Malga Zocchi e il Masetto. Non smette di fare l’ingegnere progettando soluzioni green ed ecosostenibili nemmeno mentre guarda i tanti ciclisti che fanno tappa alla sua malga quotidianamente e che gli sono stati d’ispirazione per ideare il punto di ricarica per bici elettriche di prossima realizzazione. Un eclettico per definizione, che si interessa e si dedica a svariate attività e passioni, che finalmente riesce a coniugare con l’attività in Malga. Negli anni, fin dai tempi dell’Università, matura lentamente la passione per la politica e l’impegno civile di studio e ricerca, tra convegni, tavole rotonde, comitati e gruppi studio con l’interesse di chi vuol capire ogni cosa, ogni meccanismo per poter cambiare la realtà, riappropriarsi degli spazi e prendere consapevolezza. La Malga diventa così uno spazio a disposizione per organizzare

Chitarre all’interno di Malga Valli

in prima persona incontri e laboratori, presentazioni di libri, spettacoli teatrali e convegni, partecipando come protagonista a Festival ed altre attività per fare rete. Senza dimenticare la passione sfrenata per la musica, quella che negli anni passati nell’hinterland milanese, insieme ad un gruppo di amici e appassionati, lo ha portato a mettere in piedi uno studio di registrazione e l’etichetta discografica indipendente Fragile, distribuita dalla Universal. Oggi, all’esterno della Malga è presente un piccolo palco di assi ad un passo dal cielo, un posto magico dove lasciar partire le canzoni, anche quelle che lo vedono imbracciare una chitarra e cantare De Andrè, in solitudine, davanti ■ ad un tramonto o un’alba.

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trentinoattualità di Paolo Chiesa

Il rendering degli edifici del progetto

DUE PASSI SUL COLLE A LEVICO TERME, SUL COLLE DI SAN BIAGIO NEI PRESSI DELL’OMONIMA CHIESETTA, SI VUOLE REALIZZARE UNA BIO FATTORIA DOVE POTER FARE AGRICOLTURA BIOLOGICA, ALLEVAMENTO DI ANIMALI, TRASFORMAZIONE DI PRODOTTI AGRICOLI, FALEGNAMERIA E VENDITA DI PRODOTTI. IL TUTTO VOLTO ALLA CREAZIONE DI OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO PER PERSONE CON DISABILITÀ FISICA E INTELLETTIVA. SONO PREVISTI ANCHE UN LOCALE POLIFUNZIONALE DEDICATO A SEMINARI E DIDATTICA E UN PALCO SCENICO PER EVENTI NEL PARCO. UN PROGETTO INTERESSANTE IN CUI PERÒ ALCUNI VEDONO ANCHE DELLE CRITICITÀ

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bbiamo incontrato Adriano Prati, giovane socio e portavoce della Società Agricola “Colle San Biagio” per conoscere il progetto che i 33 soci intendono realizzare sul colle che si affaccia sulla città termale e sul lago di Levico. Per farci un’idea precisa della zona saliamo a piedi la strada che parte dai pressi del parcheggio del Ristorante Prime Rose e con le spiegazioni di Adriano cerchiamo di immaginare quello che si vorrebbe realizzare. Arrivati in prossimità della Chiesa secolare di San Biagio, ci fermiamo a dare un’occhiata alle tavole del progetto e poi ridiscendiamo attraversando le varie zone che saranno interessate da questa iniziativa. 42

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Prati parla con entusiasmo di quello che l’Azienda ha in mente di realizzare ed accetta volentieri di esaminare anche le perplessità che sono emerse dalle osservazioni al progetto, mosse dalle minoranze del Consiglio Comunale e da alcuni cittadini, tra i quali il parroco di Levico. IL PROGETTO “COLLE SAN BIAGIO” Il progetto, dopo una variante per pubblica utilità al Piano Regolatore Generale e una deroga ai vincoli urbanistici e ambientali per finalità sociali, prevede la bonifica e la successiva riconversione agricola e forestale dell’area incolta situata sulla sommità del colle di San Biagio.

Oltre all’ampio parco ornamentale aperto al pubblico, è prevista la creazione di orti e frutteti che verranno coltivati senza l’utilizzo di pesticidi e prodotti chimici di sintesi. A garanzia del rispetto di questi principi, l’azienda è stata iscritta al registro delle attività biologiche nel dicembre 2016. “Questa è una cosa a cui teniamo molto”, dice Adriano Prati, “puntiamo a una logica di sostenibilità ambientale, sociale ed economica che possa avere un corretto rapporto tra uomo e natura e avere una gestione responsabile del territorio in modo da preservarlo per le generazioni future. Vogliamo dare un messaggio di sostenibilità ambientale in un periodo nel quale è la Provincia stessa


trentinoattualità

Adriano Prati, socio e portavoce della Società Agricola “Colle San Biagio”, davanti alla Chiesa di San Biagio

Estratto del catasto austro-ungarico del 1845

che spinge per un Welfare generativo che sia in grado di rigenerare le risorse che già ci sono”.

UN OCCHIO AL TURISMO E ALLA VALORIZZAZIONE DEL PAESAGGIO C’è un altro aspetto che la Società Colle San Biagio vuole tenere in considerazione. L’idea è quella di incentivare lo sviluppo del turismo diffuso, creando un nuovo polo di valore naturalistico e di basso impatto ambientale, capace di attrarre visitatori grazie ad un’offerta innovativa e svincolata dalla stagionalità. “Crediamo molto al turismo sostenibile”, spiega Adriano Prati, “e per questo vorremmo ripristinare e valorizzare la rete locale dei sentieri, collegando il Colle

UNA BIO-FATTORIA SOCIALE Parallelamente alle attività proprie di un’azienda agricola, la fattoria della Colle San Biagio Levico Terme vorrebbe offrire anche dei servizi alla persona in un contesto sociale. Le attività proposte punterebbero a coinvolgere Associazioni, Cooperative sociali, Servizi socio-assistenziali ed Enti pubblici. “Con questi progetti”, spiega Prati, “vorremmo dare supporto e creare opportunità di svilup-

po partendo dalle persone con disabilità fisica, intellettiva e sensoriale, dai minori di età e dalle persone con disagio mentale. L’idea è quella di utilizzare la pratica di attività agricole, la relazione con gli animali e la cura di giardini e orti per favorire lo sviluppo psicofisico, il miglioramento delle capacità socio-relazionali delle persone coinvolte e l’acquisizione di prerequisiti necessari all’inserimento lavorativo. Vorremmo anche promuovere azioni mirate per avvicinare la popolazione alle tematiche ambientali, agricole e sociali attraverso corsi, seminari, tirocini formativi ed eventi culturali”.

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che si affaccia sul lago di Levico). Non c’è stato un iter accelerato ma quello consueto per questo tipo di situazioni. Il palco per gli spettacoli non è detto che sarà fisso e comunque verrebbe posizionato distante dalla chiesa e i 100 parcheggi sono quelli previsti per legge dalle tipologie di edifici e di zone a verde progettate”.

PRIMA

DOPO Uno scorcio del Colle di S. Biagio, prima e dopo l’intervento di pulizia

di San Biagio con la città di Levico, il Forte delle Benne, la passeggiata dei pescatori sul lago e con la montagna di Vetriolo e la Panarotta”. All’interno delle proprietà aziendali si vorrebbero anche creare nuovi percorsi accessibili e aperti al pubblico per la visita dei beni archeologici e architettonici presenti e organizzare nel corso dell’anno eventi culturali e sportivi, oltre a corsi di formazione e seminari tematici. LE OSSERVAZIONI AL PROGETTO E LE SPIEGAZIONI DELL’AZIENDA Il progetto, come detto, è stato oggetto di alcune osservazioni da parte delle minoranze del Consiglio Comunale di Levico Terme e di alcuni cittadini. Alcune di queste hanno parlato di un progetto che, oltre ad aver comportato una variante per pubblica utilità al Piano Regolatore Generale e una deroga ai vincoli urbanistici e ambientali per finalità sociali, avrebbe avuto scarsa diffusione di informazioni verso la popolazione. Altri punti sollevati parlano del taglio delle piante esistenti sul colle e della costruzione di edifici che potrebbero rovinare l’estetica del colle, di un possibile aumento del traffico e del palcoscenico che potrebbe disturbare la 44

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zona vicina alla chiesa. “In realtà abbiamo cercato di dare sempre la massima informazione”, dice Prati, “l’Azienda esiste dal 2016 e a dicembre di quello stesso anno il progetto è stato presentato in sala consigliare a Levico Terme. In concomitanza sono stati creati il sito internet e la Pagina Facebook. Abbiamo poi fatto molte serate informative e sono stati scritti numerosi articoli. Sono stati fatti tutti i passi previsti presso le varie sovrintendenze e ne sono state recepite le osservazioni (non si potrà fare ad esempio un pontile previsto sul terreno

Prospettive inedite della chiesa di San Biagio

LA PAROLA ALLA PROGETTISTA, L’ARCHITETTO LICIA PIRAZZI Una volta scesi dal colle, siamo stati con Adriano presso lo Studio dell’Architetto Licia Pirazzi, redattrice del progetto e socia dell’Azienda Colle San Biagio che e ci ha dato la sua versione sul taglio delle piante e sugli edifici che vi sorgeranno: “Si è detto che il Colle è stato deforestato, in realtà sono state tagliate solo le Robinie e si è ripulito il bosco dai rovi e dai cespugli infestanti in un intervento che è stato concertato con la Provincia. Abbiamo lasciato il lariceto riportando lo stato di cose che risulta dalle mappe del Catasto Austro-ungarico del 1845 e che si possono vedere anche da delle foto aeree del 1958 dell’Istituto Geografico Militare Italiano. Per quanto riguarda gli edifici in progetto, si tratta di strutture per metà interrate ed a basso impatto ambientale che sorgeranno nella zona non visibile dal lago”. L’architetto, nella sua spiegazione, ci dice anche che durante i lavori iniziali al terreno sono stati rinvenuti dei reperti archeologici (uno potrebbe essere un castelliere, cioè un insediamento di epoca medievale) che la Sovrintendenza ha detto di coprire in attesa di un suo eventuale intervento. DEI VINCOLI MOLTO STRINGENTI Adriano Prati tiene a far notare che l’Azienda si è data volutamente dei vincoli molto ferrei per manifestare le buone finalità del progetto. “L’area è privata, come privata è la sua manutenzione, ma la nostra intenzione è quella di destinarla ad uso pubblico. Ci siamo dati il vincolo del biologico per mantenere pura una zona che da molti anni non viene trattata chimicamente. Ma non è tutto: la Convenzione con il Comune dice che se la nostra Società non dovesse proseguire per qualche motivo, il terreno potrà essere venduto solo a delle Cooperative Sociali di tipo A o B; se nessuna realtà sociale potesse rilevarlo verrebbe regalato al Comune di Levico; se il Comune non lo volesse noi saremmo costretti a demolire quanto costruito e a ripristinare il terreno com’era prima. ■


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VIAGGIO AL TERMINE DELLO STRESS

di Tiziana Tomasini

SEGUI LE ONDE... QUESTO IL SIGNIFICATO LETTERALE DI “DOLAONDES”: NEL CUORE DELLA VAL DI FASSA, UN CENTRO ACQUATICO ED UN CENTRO BENESSERE DA FAVOLA. MA È TUTTA REALTÀ, CREDETECI. NOI CI SIAMO STATI E VI RACCONTIAMO COM’È…

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alla città di Trento ci vuole un po’ di tempo per raggiungerlo. Quindi andateci in un giorno in cui potete prendervela comoda, senza orologi alla mano e con un solo ed unico obiettivo: il relax per una giornata intera. Certo, perché una volta raggiunta Canazei, nella cornice spettacolare delle Dolomiti, il gioco è fatto. Non serve neanche impostare il navigatore, in quanto la struttura spicca immediatamente, al primo sguardo. E già lì si resta ammirati. Un complesso moderno – il cui nome in ladino significa “segui le onde” – si eleva ai piedi del bosco, ma non è tutto. Un sistema di specchi ambrati, che rivestono molta parte dell’impianto, creano un mix di effetti ottici mirabolanti. 46

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Tali specchi infatti riflettono il verde della valle e le imponenti cime che sovrastano il paesaggio. Grande effetto da fuori ma anche da dentro, ve lo assicuriamo. E una volta dentro, dalla grande e spaziosa zona reception – dalla quale si accede anche ad un gradevolissimo

spazio dedicato alla ristorazione veloce – si apre una duplice direzione, che conduce rispettivamente alla zona “Water & Fun” ed alla zona definita come “Eghes Wellness”. Impossibile non dare un’occhiata alla piscina olimpionica, allo scivolo che sembra non finire [quasi] mai,

alla vasca esterna caldissima e salina, per gustare in acqua le fresche arie di montagna. Visitate tutte le parti del centro, ci immergiamo nell’area wellness. Accolti dal personale esperto e discreto, cominciamo il nostro tour del benessere. E subito ci rendiamo conto che si tratta di un centro piacevolmente particolare, che assomma elementi alpini con evidenti reminiscenze romane e classiche. Sì perché la prima percezione è proprio quella di trovarsi nelle terme del periodo imperiale, che alle tipiche caratteristiche latine, associavano concetti di stampo arabo ed orientaleggiante. Di notevole effetto tutte le cabine – la maggior parte in effetti – che richiamano all’u-


trentinobenessere

mido ed al vapore: il bagno turco (hammam), il calidarium o bagno di vapore caldo, il laconicum (o sudario romano) e l’aromarium, cioè il bagno caldo di vapore con l’aggiunta di essenze. Sembra quindi di tornare indietro nel tempo. Avvolti unicamente nei teli tra un ambiente e l’altro – nella filosofia del senza costume – si gustano le consuetudini romane che consideravano il vapore come elemento salutare per la cura del corpo e il

INFO DOLAONDES – EGHES Streda del Piz, 7 38032 Canazei (Tn) Tel. 0462.601348 Tel. 0462.608891 Tel. 0462.608811 info@dolaondes.it www.dolaondes.it

piacere della mente. E dalle atmosfere caldo umide si passa, dopo doverose pause di riposo nelle aree predisposte al relax, a quelle più secche della biosauna e della finlandese. In quest’ultima si accede, come per magia, ad una scenografia tipicamente dolomitica: le classiche panche in legno sono collocate in una cornice di ritagli lignei che riportano ad una tipica stube; la stufa, rivestita in ceramica chiara e decorata da tasselli nello stile nordico, contribuisce a rafforzare il concetto tipicamente alpino. Quest’alternanza piacevolissima di ambienti, ognuno dei quali dotato di una sua precisa identità contestuale, rende molto apprezzabile il centro wellness. Per chi apprezza anche l’arte del massaggio, è possibile prenotare quelli che prevedono tecniche rilassanti, curative e sportive. Per i turisti e gli appassionati del mondo dello sci, Dolaondes si presenta come una tappa importante ed un naturale proseguimento al termine delle attività sportive e ricreative; per gli amanti della sauna, una tappa obbligata da vivere tutta d’un fiato, senza pensieri. Perché i pensieri e le preoccupazioni si devono lasciare fuori, aprendo le porte alla cura di sé. Nello scenario delle Dolomiti. ■ 47

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trentinoamiciatleti

di Renzo Francescotti

“H

o avuto un’infanzia felice nel nostro maso qui a Seregnano, in mezzo a boschi e campi: con la mia famiglia, mia sorella Stefania, che ha cinque anni più di me, con cui giocare e bisticciare; la baby sitter Emma Dematté, una signora vedova con tre figli, del paesino qui vicino di Roveré, che è stata per me come una seconda madre; con gli animali, capre, conigli, galline, uccellini...; con mio padre, che mi portava in campagna e io ero curiosa dei lavori. Emma mi ha raccontato che a tre anni giravo con la borsetta e se me la facevano aprire scoprivano che dentro non tenevo la barbie ma la fòrbes da le vigne…” A raccontare nel maso Scartezzini (qualche centinaio di metri sopra Seregnano, frazione di Civezzano, Comune di Trento) è la ventitreenne Beatrice Scartezzini, bella ragazza bionda acqua e sapone, alta un metro e settanta, peso forma 63-64 chili, occhi azzurri come il padre (Silvano, gran lettore, colto coltivatore diretto) e il nonno che (guarda caso) si chiamava Celestino, stava scritto che Beatrice finisse “azzurra”: sette volte (per ora) campionessa italiana di kayak, la canoa un tempo usata dal popolo degli Inuit. La passione per lo sport è nel sangue della famiglia: sua madre Chiara Turrini è stata campionessa regionale di maratona e ha corso le maratone di Londra e New York; suo zio Mariano Scartezzini, è stato campione e primatista di livello mondiale dei tremila siepi, due volte vincitore della finale di Coppa Europa e una volta secondo nella finale di Coppa del Mondo. Quanto alla nostra Beatrice, prima di spendersi nello sport, nel48

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BEATRICE “BRACCIA D’ACCIAIO” BEATRICE SCARTEZZINI: SETTE VOLTE (PER ORA) CAMPIONESSA ITALIANA DI KAYAK, LA CANOA DEGLI ANTICHI INUIT. SUO ZIO MARIANO È L’INDIMENTICATO CAMPIONE DI ATLETICA. MA OLTRE IL KAYAK CI SONO ANCHE LA RECITAZIONE (UNA PICCOLA PARTE PER LA CAVANI) E LO STUDIO A LETTERE MODERNE la sua fanciullezza ha avuto occasione anche di recitare, trainata dalla madre attrice in veste di attrice. Così Beatrice è apparsa in TV nazionale: in spot pubblicitari e in film come “L’uomo della speranza” di Liliana Cavani, su Alcide De Gasperi, comparendo e recitando accanto a sua madre. E, terminate le scuole, nella bella stagione andava in barca e nuotava al Lido di Cadonazzo, visibile anche dalle colline di Civezzano. Era lì e aveva otto anni il giorno che Giancarlo Bertoldi le chiese

se voleva provare a remare su una canoa. Lui era marito dell’allenatrice di una squadretta di pallavolo a livello di paese in cui giocava anche Beatrice. Si spostarono di poche decine di metri per arrivare nel Circolo Nautico. E fu l’imprinting. La nostra “Bea” mise su una seconda casa al Lido di Caldonazzo in cui Matteo, il gestore divenne il suo secondo allenatore di ”barca” (come comunemente chiamano il kayak);

il primo allenatore diventò Luciano Parenti, romano venuto a stare a Trento, già campione di C 1 (la sigla con cui viene nominata questa specialità di canoa dove si pagaia in ginocchio; mentre con le K seguite dalle cifre “1”,”2”,”4”, viene contraddistinto il kajak). All’inizio e per qualche anno fu solo divertimento. Con uscite sul lago, a scoprirlo sin dal primo mattino nella sua freschezza, nei verdi profili, nei canneti fruscianti, nei versi degli uccelli acquatici che sfiori con gli scafi e senti complici della tua felicità. Ma a quattordici anni “Bea” dovette cominciare a prenderla su serio. E fu tanto dura che dopo un anno di agonismo decise di smettere: ”Vedevo i miei amici uscire in compagnia e io non potevo. Tra gare, allenamenti e, naturalmente, scuola e compiti il carico mi era diventato insopportabile. Smisi. E fu un errore. Ancora oggi i miei allenatori mi dicono che mi manca


FOTO: LUCIO TONINA

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Ritratto di famiglia, da sx papà Silvano, la sorella Stefania e mamma Chiara

qualcosa perché agonisticamente, all’età del maggior sviluppo, ho avuto un vuoto di tre anni. In quel periodo non stetti senza fare attività sportiva; praticai il nuoto; e la corsa campestre nell’U.S. Cinque stelle di Civezzano, un’associazione sportiva fondata, assieme ad altri, da mio zio Mariano, campione di atletica. Ma “la barca”, con tutto il resto, mi mancava, mi mancava molto. Così decisi di riprendere, sempre nel mio Circolo di Caldonazzo. Fu molto dura, per la seconda volta: arrivavo sempre ultima. Poi un girono arrivai penultima… E cambiò il vento”. Beatrice faceva onore al suo nome: era beata di gareggiare nel K 1, K.2 e K 4, vale a dire nel singolo, nel doppio e nel quartetto del kayak, remando, anzi pagaiando con la

doppia pala. Dopo due anni molto intensi iniziò ad essere selezionata per i raduni nazionali, a Castel Gandolfo, a una ventina di chilometri da Roma. Non però per gridare “Viva il Papa!” al pontefice in villeggiatura, ma per fare le prove là dove c’è la sede della Federazione italiana di canoa. Lì, certe volte ,a salutare i pagaiatori del kayak, arriva la mitica Josefa Idem, atleta tedesco-italiana che ha partecipato ad otto Olimpiadi, ha vinto 38 medaglie olimpiche, mondiali ed europee nel K 1, moglie di Guglielmo Guerrini allenatore della nazionale di specialità. “Bea”, pagaiando in K 2 con la sua compagna di squadra, la trentina Agnese Baroni, gareggia con sempre maggiori soddisfazioni. Finalmente, lo scorso anno, vince nel K 2 con Agnese e nel K 4

i suoi primi titoli italiani: addirittura quattro, sulle distanze dei 1000 metri (la sua distanza preferita), dei 500 e dei 200. Ma è il 2017 l’anno in cui – con le sue braccia di acciaio – letteralmente esplode: vince altri tre titoli italiani nel K 2, venendo selezionata pe i campionati europei e poi per i mondiali: ”Nelle gare internazionali mi hanno accoppiata con un’altra Agnese, Agnese Celestino, siciliana di Palermo. Siamo diventate molto amiche: io sono stata a casa sua e lei è arrivata qui a casa mia: dal Mediterraneo alle Alpi. Gli Europei di Belgrado in giugno sono stati una delle più belle esperienze della mia vita: la mia prima maglia azzurra mi ha dato una grande emozione. E poi i compagni di nazionale, nuove conoscenze, il pubblico internazionale… Un mese dopo in Romania, a Pitesti, remai i 500 metri nel K 4, una specialità olimpica. I risultati sono stati positivi, tenendo presente che per la prima volta partecipavo a campionati europei e mondiali. Ti trovi, scafo contro scafo, con i più forti d’Europa o del mondo. Ti rendi conto che hai ancora tanto da imparare, tanto da remare…” Nonostante i lunghi allenamenti e le trasferte, “Bea” frequenta a Trento la Facoltà di Lettere Moderne. Quest’anno è entrata nel

Nel 2004, con Fabrizio Gifuni sul set di “Alcide Degasperi: l’uomo della Speranza”, film di Liliana Cavani

programma Top Sport, promosso dall’Università di Trento per agevolare gli atleti. Ma a lei mancano ormai solo sei esami alla laurea. Il che vuol dire che, se non sorgono intoppi, tra una anno la dovremo chiamare “dottoressa”. Intanto scrive appunti su un quaderno dalle ampie pagine, in cui i caratteri e le parole sono ordinati con una precisione geometrica, maniacale, sfruttando sino al millimetro gli spazi. Per arrivare a questi risultati, nello sport e nello studio, devi fare severe rinunce, ci vuole una volontà feroce. Lei evidentemente la possiede, celata in una civettuola borsetta femminile. Lì dove, da bambina, non teneva la bambola, ma la fòrbes da le vigne… ■

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trentinoincontri

PROFILI

di Maurizio Panizza

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PULCHÉRIE CHE FECE L’IMPRESA QUESTA È UNA STORIA CHE POTREBBE SEMBRARE INCREDIBILE PER CHI COLTIVA SENTIMENTI CONTRARI PER GLI STRANIERI. LA CLASSICA STORIA CHE NON TI ASPETTI: QUELLA DI CHI ARRIVA DALL’AFRICA PER DARE LAVORO AGLI ITALIANI. CHI, COME PULCHÉRIE HYACINTHE SENE, È VIA DA CASA DA MOLTO TEMPO, SA PERÒ QUANTO SIA DIFFICILE SOLLEVARE IL CUORE DAL PESO DELLA LONTANANZA. PER LEI IL RICHIAMO DELLA TERRA D’AFRICA È SEMPRE LÌ, APPENA DIETRO ALL’ANGOLO. PUÒ NASCONDERSI DAPPERTUTTO. MA FORSE OGGI, NELLA SUA IMPRESA DI PULIZIE CON 50 DIPENDENTI, RIESCE A SENTIRLO MENO...

L

o scrittore Cesare Pavese sosteneva che un paese “ci vuole” perché significa sapere che in quella gente, in quelle piante, in quella terra c’è qualcosa di tuo che ti appartiene e che anche quando non ci sei, quel paese resta lì ad aspettarti, per sempre. Così è per Pulchérie e per il suo Senegal. Oggi lei è rientrata dopo due mesi di “immersione” africana. È ritornata a Rovereto in quello che Pulchérie considera non un secondo paese, ma il “suo” paese, alla pari di Thiès, in cui è nata, città di 50

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600mila abitanti a 50 chilometri da Dakar. Del resto sono 25 anni che lei è in Italia, la seconda ragazza di colore arrivata a Rovereto quando gli africani in Trentino erano una vera rarità. Pulchérie ci descrive come da molti anni i suoi sentimenti siano divisi in due: una parte senegalese e una italiana. Due spicchi di cuore che si confrontano e si scontrano in continuazione. E il confine – non tanto astratto – è quello di Affi, a sud di Borghetto. Infatti, quando lei arriva lì, la nostalgia africana si manifesta alla vista delle Thiès, città del Senegal di cui è originaria la protagonista di questa storia

prime montagne; quando invece parte, quelle stesse montagne lasciate alle spalle le fanno mancare quel senso di protezione che il paesaggio aperto e indefinito non le sa regalare. L’uno, insomma, è diventato col tempo complementare all’altro.

Prima, però, di arrivare a raccontarci di oggi – del suo lavoro d’imprenditrice di successo nel settore delle pulizie – Pulchérie parte da lontano nel descriverci come lei abbia incontrato l’Italia senza mai avere ipotizzato o sperato in tale evenienza.


trentinoincontri Tutto iniziò per caso nel 1988 a Dakar, quando al matrimonio di una sua cugina era presente pure un giovane trentino giunto in Senegal al seguito di una organizzazione umanitaria. Qui, nel corso della festa, il ragazzo incrociò gli occhi di Pulchérie e per lui fu un colpo di fulmine e l’inizio di una corte serrata. E per te? – chiediamo. “No, per me non fu così. In principio fu quasi un fastidio questo italiano che non parlava né francese, né inglese e che per diversi giorni mi veniva dietro in compagnia di un amico che gli faceva da interprete. Poi la sua educata insistenza convinse mia madre a invitarlo a casa, com’è abitudine di ospitalità dell’etnia Serer, alla quale noi apparteniamo. E qui, con grande sorpresa, lui si dichiarò davanti a tutta la famiglia.” Accidenti, determinato il ragazzo! E poi? “Beh, dopo alcuni giorni lui dovette rientrare in Italia, ma comunque non si arrese. Mi scriveva lettere su lettere e ogni quindici giorni veniva a trovarmi in Senegal”. Scherzi, vero? No

dal

no, non scherzo, è tutto vero. A tal punto che dopo un po’ di mesi, non potendo più ottenere permessi di lavoro, fu lui a chiedermi di venire in Italia. E fu così che nel 1989 arrivai a Rovereto trovando quasi subito un lavoro part-time per due mesi come commessa presso la gelateria “La Torretta” di Corso Rosmini”. L’incredibile storia di cuore, tanto diversa da quelle di migliaia e migliaia di immigrati africani di questi ultimi anni, ci rende impazienti di conoscere il seguito. “La nostra relazione proseguì anche dopo il mio rientro in Africa. Poi, nel 1991, al mio paese facemmo una grande festa di fidanzamento, come è usanza del nostro popolo. L’anno dopo arrivai in Italia per sposarci.” “Andammo ad abitare in Vallarsa, nel paese di mio marito, ma all’arrivo in quella valle chiusa fra strette montagne a precipizio, sinceramente mi parve di arrivare in un altro mondo. Abitandovi, conobbi poi la diffidenza della gente, la paura del diverso, la solitudine. Gente buona, ma non

ancora abituata a confrontarsi con una donna dalla pelle nera. Tutti i giorni, comunque, andavo a lavorare a Rovereto in motorino. Nel 1993 nacque Michel.” Pulchérie si è commossa. Si interrompe per un attimo. Poi riprende con il suo italiano sicuro. Ci racconta di come quella situazione di disagio diventò per lei via via insopportabile a tal punto da contribuire a mettere in crisi il matrimonio e a costringerla, nel 1996, a rientrare in Senegal con il piccolo Michel. Poi, pur-

troppo, arrivò la separazione e al successivo rientro in Italia pure la necessità di trovarsi un alloggio e un lavoro sicuro, anzi più di uno: prima i turni alla Sony e poi, dopo la chiusura della fabbrica, barista alla sera, baby-sitter e donna delle pulizie di giorno. Ed è proprio attraverso quest’ultima esperienza che Pulchérie inizia a intravedere un futuro. Disponendo di un diploma in chimica (uno dei requisiti richiesti dalla legge in alternativa all’esperienza di 5 anni), nel 1997 apre una partita Iva

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Ogni tanto, Pulchérie non disdegna di tornare sui cantieri a lavorare in prima persona come un tempo

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Il libro dello scrittore Mauro Neri dal titolo “Sentieri, luoghi e parole” propone in 52 racconti inediti un viaggio culturale e fantasioso sui luoghi interessati dai sentieri di lunga percorrenza (Frassati, San Vili, Sentiero della Pace…) che attraversano le nostre valli.

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trentinoincontri e grazie a un contributo provinciale di 9 milioni di lire fonda la sua impresa individuale e incomincia a lavorare anche per 15-17 ore al giorno, pulendo giroscale, banche e uffici. All’inizio lavora da sola, poi l’anno successivo assume due collaboratori e poi via via – riuscendo a trovare sempre più commesse – altri ancora. Da allora Pulchérie ne ha fatta di strada e di pulizie! La sua ditta, la P&P, oggi conta poco meno di 50 dipendenti, fra questi, 7 sono africani, mentre i rimanenti sono italiani; è certificata ISO 9001, si è aggiudicata importanti appalti in Enti pubblici in tutta la Regione, lavora in Centri commerciali, Banche e Imprese e dispone di una bella sede a Rovereto. Michel, ora ventiquattrenne, lavora al suo fianco come responsabile delle squadre di pulizia. Anche Marianna, l’altra figlia, seppur ancora studentessa, talvolta aiuta nell’azienda di famiglia, mentre lei – ancora amministratore unico della ditta – non disdegna affatto di tornare sui cantieri a lavorare in prima persona come un tempo. Approfittando del fatto che

Pulcherie con un vestito tradizionale del Senegal 52

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Il logo è lo slogan dell’azienda di Pulcherie

Pulchérie è stata chiamata in un’altra stanza, chiediamo a Isabel, una delle giovani ragazze che si occupano di contabilità e gestione del personale, com’è in ufficio la sua principale . “Io lavoro alla P&P da due anni, non appena uscita dall’Istituto Fontana, per cui non ho termini di paragone con altri datori di lavoro. Posso dire, però, che qui mi sento come a casa mia e che Pulchérie è sempre disponibile. Fin dall’inizio lei mi ha seguito con attenzione, mi ha insegnato cosa dovevo fare mettendosi con pazienza al mio fianco. Certo che poi, una volta imparato il lavoro, lei è esigente. E come lo è con me, così lo è pure con tutti gli altri collaboratori.” Visto che ora non ci sente nessuno, saprebbe dirci in confidenza quali sono i pregi e i difetti di Pulchérie? – domandiamo ancora a Isabel, un po’ sorpresa. “Pregi ne ha molti, lei è sempre pronta a confrontarsi, capisce al volo se a volte ci sono dei problemi e sa venire incontro a chi magari è in difficoltà.” E difetti? “Mi faccia pensare…” Non mi dica che non ha difetti. “Sì, ecco, forse è troppo accentratrice, magari dovrebbe un po’ delegare, ma questo semmai è lei che dovrebbe deciderlo. E poi, sì, un problema c’è” – sorride: “quando è occupata a fare qualcosa, molto spesso non risponde al telefono.

Comunque – prosegue la ragazza, mentre Pulchérie sta ritornando – qui ci sentiamo tutti come in famiglia e lei sa riconoscere i meriti. Per dirle di me, da poco tempo ha trasformato il mio contratto a termine in contratto a tempo indeterminato.” Dunque una bella storia a lieto fine, Pulchérie! Ma quanto ti è costata? “Se alludi a come ho costruito tutto questo, io donna di colore in un Paese che allora non era il mio – risponde – il segreto per un’integrazione felice forse esiste.” Per davvero? Dai dimmi qual è. “Ascolta, ti ripeto una frase che mia madre ha spesso ricordato a noi 10 figli prima che partissimo per il mondo: «Quando vai in un Paese in cui ballano su di una gamba, anche tu devi imparare a ballare con una sola gamba». Con questo, voglio dire che deve esserci sempre in noi la disponibilità a conoscere, a rispettare e a fare proprie le usanze di chi ti ospita”. Oggi sei anche un’attivissima vicepresidente della Comunità Senegalese del Trentino-Alto Adige. Di cosa vi occupate? “Lavoro non ne manca. L’arrivo di nuovi nostri connazionali ci pone davanti a questioni legate più che altro all’integrazione, al lavoro e al sostegno alle famiglie in difficoltà. Ma è pure l’occasione per ritrovarci a fare festa, a mantenere un

legame con le nostre tradizioni e a creare gruppi di acquisto solidale di prodotti e cibi africani.” Pulchérie, con questo accenni al fenomeno migratorio. Tu, come lo vedi? “Oggi parlare di immigrati è un argomento che scotta. Certamente deve esserci una regolamentazione per il bene di tutti. Non so come sarà il futuro, però guardandolo con realismo da un punto di vista sociale ed economico, credo che con il continuo calo delle nascite ci sarà bisogno nei prossimi decenni di altri giovani per sostenere il sistema. Lavori magari poco qualificati, ma comunque utili per mantenere i livelli contributivi e pensionistici in vigore.” Questo è vero, però la gente spesso vede in questi nuovi arrivati un pericolo. “È comprensibile, com’è evidente l’incertezza di noi tutti per quello che sarà il domani. Non pensiamo, però, che i giovani africani siano molto diversi dai nostri giovani italiani” – aggiunge Pulchérie. “Anche loro sono preoccupati per il futuro, anche loro cercano di migliorare la propria vita. Non hanno in mente chissà quali carriere o successi. Partono con un sogno negli occhi e con in testa una massima africana che dice «Tukki wuala torokh», che all’incirca significa: «Viaggia, ragazzo, per non perdere la speranza». ■



trentinoattualità trentinostoria

PASSARONO DI QUI...

di Francesca Mazzalai

COSA RESTERÀ DI QUESTI ANNI ’60? LA CRISI DEI MISSILI DI CUBA, MA ANCHE IL BOOM ECONOMICO, LA PRIMA SPEDIZIONE SULLA LUNA. E ANCORA IL PRIMO ALBUM DEI BEATLES, LO SCANDALO DELLA MINIGONNA, IL FENOMENO “HIPPY”. EPPURE A TRENTO GLI ANNI ’60 SONO SEGNATI DALLA RIVOLTA STUDENTESCA CHE PARALIZZA LE VIE DEL CENTRO. FRA QUEI TURBOLENTI RAGAZZI DEL MOVIMENTO STUDENTESCO TRENTINO C’È ANCHE RENATO CURCIO

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state, 1962. È una calda notte di giugno quando nella stazione ferroviaria di Trento si ferma un treno da cui scende un ragazzo. Il suo nome è Renato Curcio. Ha 21 anni, è disoccupato e ha trascorso i dodici mesi precedenti a Genova, vivendo di espedienti. Si è da poco diplomato all’istituto tecnico e ha una sola certezza: non ha alcuna intenzione di trascorrere la vita sgobbando come operaio. A spingerlo a lasciare Genova per il Trentino è stato un ge54

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ometra ligure che una sera, davanti a un bicchiere di vino, gli ha suggerito di iscriversi a Sociologia, la nuova università di Trento. A quelle parole è come se nella mente di Curcio si fosse accesa una luce. Qualche giorno dopo, quando mette piede in Trentino, Renato capisce di aver fatto la scelta giusta. In un attimo trova alloggio e un lavoro per mantenersi durante gli studi. E un anno dopo, appena vengono aperte le iscrizioni, Curcio si mette in fila per essere Striscioni all’ingresso della facoltà di Sociologia. Foto: Archivio della Provincia Autonoma di Trento


trentinostoria ammesso a Sociologia. In realtà di Sociologia ufficialmente ancora non si parla, visto che in una postilla in fondo al bando di ammissione all’università si legge che “la pratica per il riconoscimento statale è in corso”. Tuttavia per Renato Curcio e gli altri studenti (provenienti da ogni parte d’Italia) non sembra essere un grosso problema. È un rischio che vale la pena correre. Anche perché per insegnare nella neonata facoltà trentina vengono chiamati professori come Gian Enrico Rusconi, Romano Prodi, Giorgio Galli, Francesco Alberoni e Beniamino Andreatta. E poi a spingere tanti ragazzi a iscriversi c’è anche il fatto che per la prima volta all’università sono ammessi non solo gli studenti dei licei ma anche quelli delle scuole tecniche. Come Curcio appunto. Fra coloro che decidono di approfittare di questa opportunità c’è una giovane ragazza trentina di nome Margherita Cagol, che si è appena diplomata in ragioneria. Mora, occhi verdi, il viso minuto, lo sguardo dolce e tenace allo stesso tempo. Margherita ha un’aria molto seria e riservata. È l’autunno del 1964 quando entra a Sociologia, ed è proprio lì che conosce Renato Curcio, il suo futuro marito. I due si incrociano spesso fra le aule della facoltà e iniziano a trascorrere molto tempo insieme. Quando non c’è lezione si ritrovano con altri studenti nella comune dove Curcio vive insieme al suo amico Mauro Rostagno, che per iscriversi a Sociologia ha lasciato la sua città natale, Milano. In quella casa lungo l’Adige è proprio Rostagno l’anima carismatica del gruppo: brillante, istrionico, quasi teatrale nei suoi discorsi. Curcio invece preferisce rimanere ad ascoltare e ammirare il suo amico in silenzio, soprattutto i primi mesi.

Brindisi per i successi della neonata facoltà. Foto tratta da: “Trento 1950-1980. Trent’anni di storia e cronaca” Temi editrice

Insieme a Rostagno ci sono diversi “intellettuali” dell’università che si fanno notare, fra cui Marco Boato, Paolo Sorbi, Marianella Sclavi, Gigi Chiais. “A Trento c’erano tutte persone come me, gli sradicati colti dell’Italia degli anni ‘60” ricorda sorridendo Paolo Sorbi in una video intervista. “Ragazzi che non si trovavano bene nei loro paesi o città perché si sentivano isolati e non potevano fare molta politica”. A Sociologia convergono personalità forti, che hanno già dovuto combattere la loro prima battaglia in famiglia, per convincere i genitori che iscriversi a quella facoltà non ancora prevista dall’ordinamento sia comunque una buona idea. Al momento l’ateneo trentino può rilasciare solo la laurea in “Scienze politiche con indirizzo sociologico”. E se

fino a quel momento nessuno se ne è preoccupato, all’inizio del 1966 la tensione comincia a salire rapidamente. Si avvicina la prima sessione di laurea e del riconoscimento ufficiale della facoltà di Sociologia neanche l’ombra. E adesso? Gli studenti sono in ansia, scalpitano e il 24 gennaio prendono una decisione drastica: trasformare la protesta nella prima storica occupazione della sede di via Verdi. I ragazzi (comprese alcune ragazze) si accampano nelle aule, mentre fuori viene appeso sul palazzo di via Verdi uno striscione con scritta un’unica parola: “SOCIOLOGIA”. Renato Curcio – che è fra i promotori dell’iniziativa – passa in facoltà giorno e notte. La sera si radunano tutti in aula magna, stretti nelle coperte, circondati dai posacenere straripanti di mozziconi

di sigarette. Nel frattempo il Presidente della Provincia Bruno Kessler cerca di tamponare l’emergenza facendo la spola con Roma per trovare una mediazione. Con l’appoggio del democristiano Flaminio Piccoli parte da Trento anche una delegazione di cinque studenti (fra cui Renato Curcio) diretti verso la capitale pigiati in una Cinquecento. “Ricordo che facemmo il giro di tutti i partiti – racconta Curcio – per il Psi ci ricevette De Martino, che era il segretario; per il Pci ci accolsero la Rossanda e Pintor, che era il segretario; Piccoli ci accompagnò nei corridoi del Parlamento presentandoci a chi poteva e perorando la nostra causa. Finalmente qualche mese più tardi arriva la notizia: con la legge n.432 dell’8 giugno il Parlamento accoglie le richieste degli studenti e istituisce la laurea in Sociologia. La rivolta studentesca ha avuto la meglio, la ribellione ha funzionato. Anzi, alcuni di quegli studenti sembrano averci preso gusto. Tanto che un anno più tardi Sociologia viene occupata di nuovo, questa volta per manifestare contro l’intervento americano in Vietnam. È l’autunno del ’67 e le drammatiche notizie sulla guerra nel sud est asiatico stanno facendo il giro del mondo. “Come facoltà di Sociologia

Quaresima 1968: Sorbi e i suoi compagni escono dalla Cattedrale dopo essersi dichiarati “non d’accordo” con la predica. Foto tratta da: “Trento 1950-1980. Trent’anni di storia e cronaca” Temi editrice

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trentinostoria trentinoattualità Tensione in via Manci. Foto Archivio Pat

– spiegherà Renato Curcio – eravamo direttamente collegati a Berkeley e, in sintonia con la rabbia degli studenti californiani, ci mobilitammo.” Inizialmente l’iniziativa raccoglie pochissimi consensi. Si fa presto a contarli: sono sette, contando sia Renato Curcio (nominato “ministro della cultura” del parlamentino universitario) che l’inseparabile Rostagno. Quella sera Curcio e gli altri raggiungono via Verdi e entrano nel palazzo appena prima che il bidello metta la spranga al portone. “Guarda che noi stanotte dormiamo qua” annunciano con decisione, “tu puoi andartene senza nessuna preoccupazione”. “A quelle parole l’inserviente – racconta Curcio – “sbarrò gli occhi come se gli avessimo comunicato che avevamo un’atomica in tasca”. “Università occupata” si legge sullo striscione che viene subito esposto. “Stop the war in Vietnam”. La notizia si sparge in fretta, e gli occupanti da sette diventano un migliaio. È in quei giorni che Renato Curcio prepara la bozza del “Manifesto per una università negativa”. Tre sono gli obiettivi per cui Curcio vuole lottare: l’abolizione totale delle tasse, un salario a tutti gli studenti e un salario “intergrativo” per le famiglie degli studenti che venivano sottratte della “forza-lavoro”. Nell’ateneo

vengono distribuiti (oltre al Manifesto) anche testi sull’America Latina, fra cui alcuni di Che Guevara e Fidel Castro. È l’inizio di un periodo particolarmente turbolento che sembra non avere fine. Di sera i poliziotti cacciano studenti, un attimo dopo l’ateneo è già rioccupato. Fermare la protesta sembra impossibile, è come svuotare un mare. Vengono organizzati controcorsi e occupazioni “bianche” (dove chi vuole può continuare a seguire regolarmente le lezioni). Niente è più come prima. I docenti

Il ministro Ferrari-Agradi all’inaugurazione di Sociologia. – Foto tratta da: “Trento 1950-1980. Trent’anni di storia e cronaca” Temi editrice 56

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seduti in cattedra si ritrovano assediati da studenti che li interrompono continuamente per fare domande. Le lezioni si trasformano in lunghi dibattiti, mentre in un documento stampato in quei giorni gli occupanti spiegano le ragioni che li hanno spinti alla ribellione: “Gli studenti vengono trattati in modo paternalistico, sono intimiditi, vengono ignorati, sono insultati, vengono cacciati fuori a forza dalla facoltà; in concreto si cerca di creare e mantenere il controllo più assoluto sul movimento studentesco attraverso un esercizio autoritario del potere.” Il clima è rovente non solo in Trentino ma in tutta Italia. Il 18 novembre viene occupata l’Università Cattolica di Milano, il 27 novembre è la volta di Torino, a cui seguono Pisa, Roma, Napoli. Come in altre città italiane, a Trento la protesta finisce per coinvolgere anche le scuole superiori. Il 9 marzo sono duemila gli studenti degli istituti trentini a sfilare rumorosi per le vie del centro fra lo stupore dei passanti.

La rivolta raggiunge il culmine martedì 26 marzo. È tempo di Quaresima e nel Duomo di Trento si sta celebrando la messa. Padre Iginio Sbalchiero è nel bel mezzo della predica e sta spiegando ai fedeli il punto di vista del cardinale americano Francis Spellman (schieratosi a favore dell’intervento armato in Vietnam) quando un ragazzo di 26 anni di nome Paolo Sorbi – una delle anime della rivolta studentesca – si alza all’improvviso, salta sui banchi della chiesa e dal mezzo della navata si ribella a gran voce contro quella che gli appare come una chiara presa di posizione a favore della guerra. Sorbi viene accompagnato alla porta, ma il giorno dopo c’è un nuovo colpo di scena. Non appena il predicatore raggiunge il microfono, una quindicina di studenti si alzano e lasciano la chiesa attraversando la navata centrale in segno di protesta. Il giorno dopo ancora – il giovedì – gli studenti sono più di cinquanta. Nelle case, nei bar, in tutta Trento non si parla d’altro. Finchè si arriva al 29 marzo,


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Foto Archivio APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi (D. Mosna, A. Russolo)


trentinostoria trentinoattualità Un corteo in Via Belenzani

il “venerdì nero”, quando tra la gente che passa davanti al Duomo e i ragazzi usciti dalla chiesa (seduti davanti all’ingresso a leggere brani di don Milani e padre Balducci) iniziano le prime schermaglie. Prima un passante che urta uno studente. Poi la sequenza di bestemmie del ragazzo, a cui segue il “Buffoni! Tornate a casa! I trentini non vi vogliono” gridato da chi ha appena assistito alla scena. A quel punto da via Verdi parte un coro di giovani che per sfidare i trentini presenti intona “La Montanara”, levando il pugno nel saluto comunista e tenendo alti indice e mignolo, mimando chiaramente il segno delle corna. In pochi istanti scatta la rissa. Sembra di assistere a una scena di guerriglia. Vola di tutto: dalla frutta marcia alle uova, mentre dal nulla spuntano dei bastoni e addirittura qualche cartello stradale divelto dal terreno. Gli studenti indietreggiano e corrono a barricarsi dentro l’ateneo mentre fuori la gente inferocita strappa lo striscio-

ne dell’occupazione e lo brucia. Passano le ore e la folla non accenna a disperdersi. A mezzanotte sono ancora tutti in via Verdi. Ci vorranno giorni prima che in città torni la pace. A queste “schermaglie” Renato Curcio non assiste. È partito per un viaggio-studio dedicato alle regioni meridionali italiane. Vuole indagare il latifondismo e la riforma agraria, e per farlo si sposta dalla Calabria alla Puglia, alla Sicilia. Vi rimane fino alla fine dell’estate. Al suo ritorno in università Curcio trova un nuovo rettore, Francesco Alberoni, pronto a proporre a lui e agli altri leader del Movimento studentesco qualcosa di rivoluzionario che finalmente metta fine alle proteste e riporti un po’ di pace in università. “Quando nell’autunno del 1968 ho incominciato a svolgere la mia attività – ricorda Alberoni – ho deciso che tutti i programmi dovevano essere discussi e concordati con gli studenti. Era l’unica soluzione. Se non lo avessimo fatto, sarebbero stati contestati”. E infatti, come scrive Renato Una firma perchè sociologia non diventi scienze politiche. Foto tratta da: “Trento 1950-1980. Trent’anni di storia e cronaca” Temi editrice

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Curcio, “nel marzo ’69 (Alberoni) convocò a casa sua Rostagno, Vanni Molinaris, me e altri quattro o cinque ragazzi: ci disse che era venuto il momento di decidere cosa fare da grandi. In sostanza ci offrì la possibilità di insegnare subito, trasformando i nostri seminari in veri e propri corsi universitari, con tanto di esame finale. Accettammo ovviamente con entusiasmo. E in quell’anno io tenni un corso sul concetto di coscienza di classe in Luckàcs che venne seguito da settanta studenti.” La carriera di Renato Curcio sembra avviata. L’insegnamento, il fidanzamento con Margherita, tutto fa pensare che il suo futuro sia in Trentino. Eppure non è così. Sarà un incontro insapettato a cambiare per sempre il corso della sua vita, quello con uno dei più importanti leader del movimento operaio di allora: Raffaello De Mori. De Mori arriva a Trento nella primavera del 1969 insieme a una delegazione del Cub (il Comitato unitario di base) della Pirelli. E proprio ascoltando il suo discorso Renato Curcio comincierà a pensare di intraprendere una nuova strada. Le parole di De Mori lo convincono che i tempi per lo

scontro di classe sono maturi, che il momento della rivoluzione è arrivato. “Voi non lo sapete – incita De Mori – ma per saperlo dovete venire a vedere quello che succede alla Pirelli, alla Fiat e altrove”. E così sarà. Renato Curcio rimette piede a Milano, proprio alla Pirelli, quella stessa fabbrica da cui era fuggito anni prima, turbato dalle condizioni in cui gli operai erano constretti a lavorare. “A Milano riprendemmo subito le nostre discussioni con De Mori – ricorda Curcio – il quale ci spiegò le strategie delle prossime lotte operaie e ci introdusse in un vasto giro di operai e tecnici della Pirelli, della Sit-Siemens e di varie altre fabbriche”. La sua vita è arrivata a un punto di svolta cruciale e fino a quel momento impensato. Insieme a Margherita Cagol (sposata in un mattino d’estate del 1969) Renato Curcio lascerà per sempre il Trentino, rinuncerà in segno di protesta alla laurea in Sociologia e inizierà da quel momento in poi un percorso di lotta armata rivoluzionaria che lo porterà, nel 1970, alla fondazione delle Brigate Rosse, alla clandestinità e al carcere. Ma questa è un’altra storia. ■



SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO

AUTOINDUSTRIALE UN’ECCELLENZA DA QUARANT’ANNI ALOIS BAUMGARTNER RACCONTA L’EVOLUZIONE DI UN’AZIENDA CHE DA OTTO LUSTRI OPERA CON SUCCESSO ALL’INSEGNA DEL MOTTO:“CONDIVIDIAMO CON OGNI NOSTRO CLIENTE LA PASSIONE PER L’AUTOMOBILE” BOLZANO – Ecco la storia di un’azienda che è cresciuta e si è sviluppata all’insegna dell’innovazione e della capacità di leggere il mercato e soddisfare le esigenze della clientela. Sono passati quarant’anni dalla nascita di Autoindustriale, un progetto iniziato nel 1976 con 12 collaboratori e che si conferma oggi, dopo otto lustri, come realtà concreta sia in Alto Adige che in Trentino. Autoindustriale ad oggi conta 220 collaboratori. A fondarla fu Eduard Baumagartner, a condurla è Alois Baumgartner. Il motto è sempre lo stesso, una sorta di filo conduttore dell’azienda: “Condividiamo con ogni nostro cliente la passione per l’automobile”. Dal 1976 Autoindustriale è il tuo punto di riferimento per l’acquisto e la manutenzione di vetture e veicoli commerciali e industriali Mercedes-Benz in Trentino Alto Adige: concessionaria affidabile, moderna e con elevati standard di qualità. Ad Alois “Luis” Baumgartner abbiamo posto una serie di domande per ripercorrere la storia di un’azienda d’eccellenza e per comprendere come è cambiato negli anni il mercato di riferimento. Qual è il ruolo, la collocazione di mercato di Autoindustriale nel settore dell’acquisto e manutenzione di veicoli commerciali e industriali in regio60

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Da sx, Christine Baumgartner, Jakob Baumgartner, Claudio Stenghele, Roberto Busato, Adolfo Cosentino, Ivan Vellucci, Renate Baumgartner, Alois Baumgartner

ne? Autoindustriale è nata nel 1976 come concessionaria per la vendita e la manutenzione dei veicoli commerciali e industriali Mercedes-Benz per la Provincia di Bolzano. Nel 2010 ci è stato affidato il mandato anche per la Provincia di Trento. Mercedes-Benz è il più grande produttore di veicoli commerciali e industriali al mondo, è conosciuto soprattutto per la grande affidabilità e durata nel tempo dei suoi prodotti, Mercedes inoltre produce una delle più vaste gamme di prodotti in questo settore, dal “piccolo” Citan al grande camion

4 assi Arocs, al veicolo per usi speciali UNIMOG e quindi giochiamo un ruolo importante per l’economia anche in regione Trentino-Alto Adige per la fornitura e la manutenzione dei mezzi di trasporto essenziali per tutti i lavori. Com’è cresciuto e si è sviluppato il gruppo Autoindustriale? Autoindustriale, nata nel 1976, è cresciuta molto rapidamente negli anni ottanta come concessionaria veicoli Mercedes-Benz in Alto-Adige, grazie soprattutto all’efficiente servizio di manutenzione sul quale abbiamo sempre considerato una leva

strategica per lo sviluppo della nostra attività e la fidelizzazione del cliente. Nel 1986 è stata integrata la concessionaria vetture Mercedes-Benz e ci siamo trasferiti in una nuova sede costruita su una superficie di 10.000 mq. Nel 1996 è stata inaugurata la nuova filiale di Brunico per la vendita e la manutenzione di tutta la gamma di vetture e veicoli Mercedes-Benz. Nel 2003 abbiamo aperto una nuova sede per la vendita, manutenzione e carrozzeria di soli veicoli commerciali e industriali Mercedes-Benz a Bolzano, nel 2007 è stata rinnovata la vecchia sede cen-


SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO trale che ora ospita la vendita, l’officina, il magazzino e la carrozzeria per vetture, nonché tutta l’amministrazione del gruppo. Nel 2008 poi l’approdo nel Trentino con l’acquisto del ramo d’azienda vendita e manutenzione vetture Mercedes-Benz, con una sede a Ravina di Trento e una a Rovereto, completato nel 2010 con l’acquisizione del mandato anche per veicoli commerciali e industriali per la provincia di Trento. Nel 2010 è stata rinnovata profondamente la sede di Rovereto e per ultimo quella di Trento, inaugurata nel settembre di quest’anno. Nel 2013 è stato acquisito il mandato per la vendita e manutenzione delle vetture Toyota per la provincia di Bolzano. Oggi il gruppo Autoindustriale si presenta con 6 sedi, 4 in provincia di Bolzano e 2 in provincia di Trento, 6 saloni vendita, 7 officine e tre carrozzerie, un fatturato che quest’anno supererà 90 milioni di Euro, 225 collaboratori, più di 1500 vetture e più di 500 veicoli commerciali e industriali vendute nel 2016 in Regione Trentino Alto-Adige. Il mercato dell’auto italiano, ma anche quello europeo e regionale hanno risentito molto della crisi economica. Qual è (o quale è stata) la ricetta per contrastare il calo delle vendite da parte di un’azienda che si inserisce in un segmento di mercato diverso da quello generalista? La crisi economica generale ha frenato anche gli acquisti di vetture del segmento premium, così anche noi abbiamo avuto una forte contrazione dei fatturati di vendita. Fortunatamente ha tenuto il postvendita perché il parco circolante in questi anni è invecchiato ma non diminuito, e quindi il fabbisogno di manutenzioni e riparazioni è aumentato. Abbiamo comunque dovuto adottare tutte le

misure necessarie in una situazione di contrazione del mercato, cioè riduzione dei costi fissi, delle strutture e del personale, misure non sempre facili e popolari, ma necessari per sopravvivere. Il mercato è in ripresa? Certamente sì. Soprattutto è tornata la fiducia nel futuro dell’economia e quindi i clienti hanno di nuovo incominciato a investire e in particolare nell’auto, dove c’era un grande fabbisogno di rinnovare il parco invecchiato. L’Italia presenta il regime fiscale più duro fra i paesi della UE. Uno dei settori su cui questo ha inciso di più è sicuramente il mercato dell’auto. Redditometro e tutta quella serie di provvedimenti penalizzanti per chi possiede un’auto per quanta parte incidono-hanno inciso sul mercato delle vendite? il regime fiscale in Italia ha inciso e incide sempre ancora molto sulle vendite delle auto. In particolare la penalizzazione delle auto aziendali in termini di limitata detraibilità dell’iva e delle spese di gestione come manutenzione, carburanti, assicurazione ecc. fanno sì che il rapporto tra vendita a privati e vendita a aziende 60/40% in Italia sia invertito nei confronti dei maggiori altri stati europei, inoltre naturalmente la supertassa per le così dette “auto di lusso” (oltre 185 KW di potenza) ha fatto sì che in Italia si è ridotto drasticamente la vendita di queste auto di alta gamma (con un conseguente perdita per il fisco a causa del minor introito di IVA). Ormai esistono forme di commercializzazione di un mezzo, commerciale o privato diverse dall’acquisto, quali sono le più gettonate? Le forme di acquisto alternative all’acquisto si stanno affermando in Italia solo lentamente dove ancora viene preferito l’acquisto in

La sede di Autoindustriale a Bolzano. Il gruppo opera dal 1976

proprietà della vettura o del veicolo. Le più usate in particolare nell’acquisto aziendale sono il noleggio a lungo termine o il full leasing con maxirata finale. Quali sono le richieste maggiori della clientela in merito a carburanti “puliti” e motorizzazione ibride, quali alternative alle forme tradizionali? Tutte le case automobilistiche stanno investendo nella ricerca e la progettazione di vetture e veicoli con forme di trazione alternativa al motore a benzina o diesel. Le forme oggi già sul mercato vanno dall’ibrido benzina/elettrico o diesel/elettrico a ibrido plug in (con batteria ricaricabile esternamente) e full elettrico, mentre le vetture a idrogeno esistono al momento solo come prototipi. Una certa rinascita sembra vivere il motore a metano in particolare nei veicoli commerciali e industriali. L’interesse dei clienti per queste forme di trazione alternative oggi è ancora molto basso, più a livello di curiosità che di vera convinzione di acquisto. Il futuro mondiale della pro-

duzione automobilistica si sta indirizzando verso la riduzione dei consumi che, non solo hanno una grande incidenza economica, ma soprattutto ambientale. Alla luce di questo in che direzione si sta muovendo Mercedes? Mercedes già da sempre è stata all’avanguardia nella ricerca e nel perfezionamento dei motori tradizionali e ha già ridotto notevolmente i consumi medi di tutte le vetture e dei veicoli, le misure adottate vanno da miglioramenti della combustione dei motori stessi, ottimizzazione della aerodinamicità delle vetture e dei veicoli, al così detto downsizing, cioè il ridimensionamento dei motori verso cilindrate più basse. In particolare nel campo dei veicoli industriali, dove i consumi giocano un ruolo fondamentale nei costi di gestione del veicolo, Mercedes è bench mark. Quali possibilità offre il nuovo mercato delle motorizzazioni e soprattutto è compatibile con l’immagine di un marchio che ha sempre fatto del motore uno dei propri punti di forza? 61

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Mercedes è sempre stata all’avanguardia su tutte le innovazioni tecnologiche nel campo dell’automobile, ha inventato la prima auto, ha inventato tanti acessori di sicurezza come l’ABS, il sistema antislittamento ASR, l’airbag ecc. e ora sta sperimentando la guida autonoma, è sempre stata protagonista nello sviluppo di nuove forme di trazione, per cui anche nel futuro del mercato, in qualunque direzione si svilupperà, Mercedes sarà e resterà protagonista. Obiettivo di Mercedes è di garantire all’uomo una mobilità individuale di alto valore e per questo investe più di ogni altro produttore in ricerca e innovazione. Questo più di ogni altro elemento è il punto di forza di Mercedes. In un mercato sempre più congestionato è necessario trovare nuove fette da coinvolgere. In questo senso la vs. azienda come si muove? Non sono dell’avviso che il mercato è sempre più congestionato, al contrario, negli ultimi anni il numero delle concessionarie si è ridotto drasticamente. Si è notata una grande concentrazione delle vendite a relativamente pochi gruppi di concessionari con dimensioni più grandi. Conseguentemente anche per noi come Autoindustriale è necessario crescere, siamo

presenza nel segmento delle vetture sportive con il marchio AMG, anche qui con una vasta gamma dalla più piccola A45 alla più potente GT. Non dimentichiamo neanche la nostra Citycar SMART, che non ha rivali nel suo segmento. Con questa vasta scelta di prodotti, quindi, non si può più parlare di un cliente tipo. Ciò che comunque è comune a tutti i nostri clienti è la voglia di acquisto di una vettura entusiasmante, con una grande dotazione di sicurezza, il confort di viaggio e certamente anche una certa dose di lusso. Quanto è importante la fidelizzazione del cliente e i servizi post vendita? È fondamentale, noi come Autoindustriale ci siamo impegnati dagli inizi nel 1976 a servire il cliente a 360° anche dopo la vendita e questo i clienti ce lo hanno confermato con un alto grado di fedeltà, sia con il ritorno in officina per ogni loro esigenza, sia riacquistando una nuova vettura o veicolo. Nel campo dei veicoli industriali o “speciali” quali sono punti di forza e quali le eventuali criticità? I nostri punti di forza nel campo dei veicoli industriali e speciali sono soprattutto il prodotto affidabile, duraturo nel tempo e con un TCO (total cost of ownership) basso,

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già presente in tutto il Trentino-Alto Adige. La crescita può essere realizzata in direzione territoriale o acquisendo mandati di altri marchi, stiamo valutando tutte le possibilità. Qual è la vostra strategia di mercato in Alto Adige e in Trentino? Nell’Alto Adige cerchiamo di consolidare la nostra posizione di concessionaria di riferimento per i prodotti premium, mentre nel Trentino, dove abbiamo una storia meno lunga, cerchiamo di conquistarci questa posizione, ponendo l’accento sulla qualità da offrire al cliente in tutto il nostro operato, nella vendita e nei service. Mercedes è da sempre un marchio che si lega anche all’idea del lusso e del benessere, il vostro cliente di riferimento è ancora l’imprenditore, il professionista, libero professionista o in qualche modo è cambiato anche il profilo del vostro cliente tipo? Con la nuova offensiva di prodotto che Mercedes ha iniziato nei primi anni del 2000 il nostro cliente è soprattutto mediamente più giovane, ma anche la gamma dei prodotti si è allargata, spaziando dalla relativamente economica classe A alla più lussuosa classe S Maybach, ha sviluppato anche la sua

con un alto confort di viaggio e dotato di equipaggiamenti di sicurezza all’avanguardia e un servizio postvendita di riferimento nel settore. Naturalmente prodotti di questo livello hanno anche un prezzo maggiore di altri più semplici e questo per certi clienti particolarmente sensibili al prezzo può essere un ostacolo all’acquisto. Come intravede il futuro prossimo? Ritengo molto interessante il futuro dell’auto in tutte le dimensioni. È chiaro che il fabbisogno di mobilità e di trasporto in futuro può solo aumentare. Ci saranno dei cambiamenti importanti nei sistemi e nelle infrastrutture e conseguentemente anche nei mezzi di trasporto come l’auto e il veicolo. La mobilità individuale rimarrà per lungo ancora una delle componenti fondamentali dei desideri delle persone come il trasporto su strada rimarrà quanto prima una necessità fondamentale in tema di flessibilità nel trasferimento delle merci. Per cui ritengo che il nostro mercato avrà anche in futuro un ottimo sviluppo, evolvendosi certamente in tema di modalità di business di commercializzazione e di tipologia dei prodotti commercializzati. Tocca a noi riuscire a seguire questi cambiamenti. ■


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VOGLIA DI NEVE, VOGLIA DI NATALE Ai piedi delle Pale di San Martino è scattata ufficialmente l’ora X…Mas. A dare il via al carosello di eventi natalizi sarà il Mercatino di Natale di Siror, il più antico del Trentino. Nelle domeniche che precedono il Natale e durante il lungo weekend dell’Immacolata il piccolo borgo di Siror, delizioso paesino della Valle di Primiero, si trasformerà in un suggestivo e romantico Christkindlmarkt. Come da tradizione le caratteristiche casette in legno, ma anche le antiche stalle ed i fienili del centro storico diverranno per sei giorni (26/11 -3,8,9,10,17/12) pittoresche botteghe di artigianato artistico, dove trovare gli ultimi regali da mettere sotto l’albe-

SPECIALE MERCATINI! LA PROVINCIA DI TRENTO OFFRE UNA GRANDISSIMA SCELTA PER TUTTI GLI AMANTI DEI TRADIZIONALI MERCATINI DI NATALE. COME OGNI ANNO, TANTE LE PROPOSTE PER VIVERE N MANIERA SPECIALE E INDIMENTICABILE LA PIÙ BELLA DELLE FESTIVITÀ ro. Più di cinquanta espositori presenteranno al pubblico le loro creazioni, dalle calde sciarpe fatte a mano ai gioielli in lana cotta, dai saponi naturali ai preziosi manufatti in legno, per non parlare delle prelibatezze della gastronomia locale, come il tradizionale

SKI AREA STROZZA A C I D O IN RT A M N SA PASSO ROLLE EVENTI DA NON PERDERE: MERCATINO DI NATALE - CHRISTKINDLMARKT 26 novembre e 3,8,9,10,17 dicembre 2017 Siror

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brazedel. Consigliatissime una visita alla mostra concorso “Il mio albero di Natale”, dove trovare spunti e idee per un abete davvero originale, e una passeggiata lungo l’inedito percorso tra arte e natura “Emozioni di Natale”. La 24° edizione del Mercatino strizzerà l’occhio


trentinomercatini alle famiglie: le neo-mamme avranno a loro disposizione il Punto Bimbo, dove cambiare i propri piccoli e allattare in tutta tranquillità, mentre nella “Tana del Mazarol” i bambini incontreranno i personaggi delle leggende primierotte, protagonisti di sketch teatrali e laboratori creativi. Il Mercatino di Natale di Siror è sicuramente tra gli eventi più attesi del mese di dicembre, ma non è il solo. San Martino di Castrozza inaugurerà la stagione invernale con il tradizionale Benvenuto Inverno (8-910 dicembre) un gustoso mercatino che profumerà il weekend di Sant’Ambrogio, con musica folk, la sfilata dei Krampus e molto altro, mentre La Fiera di Natale (8,9,10 dicembre e dal 29/12 al 7/1) riempirà le vie del centro di Fiera di Primiero di musica, luci e atmosfere natalizie. Ad Imèr tornerà l’Angolo Artigianale Natalizio (8,9,10,16,17,22,23 dicembre), mostra dedicata all’artigianato che si concluderà sabato 23 dicembre con l’originale corsa di Babbo Natale, gara non competitiva per le vie del centro. Nel frattempo il regalo più bello è già arrivato: le abbondanti nevicate delle scorse settimane hanno dato il via alle prime sciate di stagione sulle piste di San Martino di CastrozzaPasso Rolle, dove si scia dal 18 novembre. Maggiori info su sanmartino.com

EL PAÉS DEI PRESEPI A MIOLA DI PINÉ Immaginate di arrivare sull’Altopiano imbiancato di neve, di camminare con passo felpato nel silenzio del paesaggio o tra le vie raccolte di un piccolo paesino di montagna, di ammirare i giochi di luce sul lago ghiacciato... tra i colori soffusi degli antichi avvolti e il calore dei presepi. Con le persone più care. Questa è l’atmosfera del Natale da noi. Qui la Natività si fa cultura, gioia e condivisione. Dall’8 dicembre al 7 gennaio vi avvolgerà l’atmosfera natalizia de El Paés dei Presepi. Nel piccolo borgo di Miola di Piné rivive da più di vent’anni la tradizione dei presepi: se ne incontrano a decine, sparsi negli avvolti, sulle finestrelle e negli antichi portici, alcuni caserecci ed altri di notevole pregio artistico. Dall’Altopiano di Piné, passando per le Piramidi di Terra di Segonzano, la magia si diffonde nelle cantine e distillerie della Valle di Cembra, dove dall’autunno e sino al 12 gennaio 2018 (escluso il 26 dicembre) tutti i martedì e venerdì, gratuitamente con Trentino Guest Card, sarà

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TRADIZIONI e MERCATINI NATALIZI DI PINÉ The Christmas Crib Village

Miola di Piné

8 dicembre 2017 7 gennaio 2018


trentinomercatini Nei giorni 8, 9, 10, 16, 17, 23 dicembre e dal 26 dicembre al 7 gennaio, El Paés dei Presepi prevede una ricco programma per tutta la famiglia: • il grande gioco dei presepi e dell’oggetto misterioso; • un mercatino di Natale con artigianato e enogastronomia locale; • gli animali del presepe; • il fornitissimo punto ristoro de La Grénz de Miola, dove assaggiare le specialità locali e scaldarsi con una bevanda calda; • la piazza e la casa di Babbo Natale, dove Babbo Natale e i suoi aiutanti distribuiscono zucchero filato gratis a tutti i bimbi (14.30 – 15.00) ; • “El Casel”, con l’esposizione di numerosi presepi artigianali il presepe Fontanini, con le preziose statue in resina dipinte a mano; • l’angolo degli Elfi, dedicato ai bambini e ai loro giochi; • il calessino trainato dal pony e condotto a mano dagli Elfi di Babbo Natale; • animazione musicale, spettacoli, laboratori creativi o letture animate per bimbi; • “Punto bimbi” della Croce Rossa Italiana Gruppo Sover, un ambiente riscaldato ed attrezzato per il cambio e l’allattamento degli infanti; • un piccolo “punto ristoro” per gli Amici a 4 Zampe; • il presepe luminoso sul Dosso di Miola e i presepi ospiti di Pineta di Laives; • “Piné con gusto”: rassegna gastronomica a tema (escluso il 31/12 a cena) • “I lavori delle mani e del cuore”: esposizione e vendita di prodotti artigianali sul lungolago di Serraia a Baselga (8, 9, 10, 16, 17, 23, 24, 26, 30, 31 dicembre) e 1, 6, 7 gennaio 14.00 – 18.30); • il mercatino di Natale nel centro storico di Baselga di Piné (8, 9, 10, 16, 17, 23, 24 dicembre e dal 26 dicembre al 7 gennaio 14.00 – 18.00). possibile visitare, su prenotazione, le numerose Aziende aderenti al Consorzio Cembrani D.O.C. e assaggiare i migliori vini e grappe del ter-

ritorio (info: T. 347 3039597 - infocembra@visitpinecembra.it; info@cembranidoc.it). Sarà l’occasione per visitare le numerose mostre di presepi

Miola. Mercatini dall’alto

presenti nei vari paesi della Valle e l’artistico presepio di Antonio Nardon nonché la preziosa chiesa di San Pietro in Cembra, il tutto prenotando il servizio presso l’A.p.T. - Ufficio di Cembra. Domenica 17 dicembre, da non perdere, due eventi natalizi dedicati alla famiglia. A Segonzano, nei caratteristici centri storici, magiche atmosfere, spettacolini e mercatini artigianali saranno gli ingredienti di un evento giunto alla seconda edizione, mentre a Cembra arriverà, a sorpresa per tutti i bambini e, in una veste inedita, Babbo Natale. Il pomeriggio, animato da musiche, giochi e degustazioni, si concluderà con un aperitivo natalizio curato dai Cembrani D.O.C. INFO: I programmi dettagliati, altri eventi e le nostre proposte vacanza, su www. visitpinecembra.it

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MERCATINI DI NATALE DI LEVICO TERME Il Mercatino di Natale di Levico Terme ha il sapore di una favola antica che prende vita nel Parco secolare degli Asburgo, un luogo incantato dove si può ancora godere dell’autentico spirito del Natale. Un’oasi naturale che nel periodo natalizio abbraccia con calore le tradizionali casette di legno nascoste tra gli alberi secolari tinti di bianco dai fiocchi di neve. Le luci soffuse che ricoprono come un mantello gli alberi del parco delle Terme vi faranno da guida lungo i vialetti che vi condurranno a scoprire questo luogo incantato. Un’ambientazione unica di ineguagliabile bellezza dove sentirete risuonare nell’aria le melodie natalizie, sarete catturati dal profumo delle spezie che si fondono con il vin

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brulè, vedrete mani sapienti che con destrezza riportano in vita l’artigianato tradizionale trentino e durante i coinvolgenti eventi potrete degustare i prodotti della nostra terra come la polenta cucinata da esperti “polentari” armati del tipico paiolo di rame o il formaggio di malga lavorato sotto i vostri occhi secondo le antiche usanze. Un Mercatino di Natale per tutti dove famiglie e bambini si sentiranno coccolati e potranno lasciarsi trasportare dalle emozioni. Potrete accarezzare i piccoli animali della fattoria, incontrare Babbo Natale che raccoglierà personalmente le letterine di tutti i bimbi mentre nel Villaggio degli Elfi i suoi aiutanti si daranno da fare per esprimere tutti i vostri desideri... INFO: www.visitlevicoterme.it

PERZENLAND: MERCATINI DI NATALE A PERGINE VALSUGANA Dal 11 novembre al 7 gennaio 2018 Pergine Valsugana celebra la leggenda di gnomi ed elfi che nel periodo Mercatini a Pergine Valsugana

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dell’Avvento scendevano a valle per offrire giochi, preziosi, decori e dolcezze di Natale e i loro migliori prodotti artigianali, in un coloratissimo mercatino sparso nelle vie del centro storico di Pergine. Il mercatino è anche una festa con cori, musici e giocolieri, spettacoli, luci e colori oltre a piccoli laboratori, mostre e degustazioni per le vie del centro. Al Mercatino di Natale anche tanti laboratori artigianali dove verranno creati oggetti unici con diversi materiali, enogastronomia tipica locale, esposizioni e mostre in luoghi d’eccezione, eventi dedicati a grandi e piccoli. INFO: www.visitvalsugana.it

MERCATINI DI NATALE IN VAL DI FIEMME Casette, dolci natalizi, regalini, presepi da scoprire nella stalle, nelle cantine e nel bosco. Ogni paese accende l’incanto dell’attesa. Brilla di più la neve durante le festività natalizie. Tutta la Val di Fiemme si illumina di candore a partire dal Magnifico Mercatino di Natale di Ca-


Val di Fiemme

Neve, amore e fantasia C’è una Valle dedicata ai bambini, ma soprattutto a quei genitori che hanno voglia di sentirli ridere e di stupirli, con nuove esperienze di avvicinamento alla neve, al gioco e allo sci.



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valese, fino ai cento presepi di Tesero e al Villaggio sotto l’Albero di Predazzo. C’è anche un Natale da vivere nella natura: Ziano di Fiemme invita a percorrere una passeggiata nel bosco fra i presepi, mentre un prato di Varena si trasforma in una piccola Betlemme. Intanto sulle piste da sci, nei pub e nei locali dei paesi esplode la musica della festa Ski Opening. CAVALESE, IL MAGNIFICO MERCATINO DI NATALE 1 dicembre - 7 gennaio Si chiama Magnifico, non solo per una ragione squisitamente estetica, ma anche perché incornicia l’antico Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme a Cavalese. Nel Magnifico Mercatino di Natale si passeggia in un giardino incantato, illuminato dalle candele e animato da spettacoli, laboratori d’arte e weekend tematici che riscoprono antiche tradizioni come le lavorazioni di lana, legno, erbe e miele, ma anche le danze popolari, i krampus e i costumi d’epoca. Le romantiche casette invitano a curiosare tra pantofole di lana cotta, cose di casa dal sapore antico, creazioni artistiche di legno, vetro e rame, vasi di ceramica con manici di legno, strudel, spiedini caramellati, waffel, succhi di mela e di mirtillo, e tentazioni della tradizione. TESERO E I SUOI PRESEPI 8 dicembre - 7 gennaio Dai vicoli di Tesero e dalle corte si affacciano cento pre-

sepi artigianali, illuminati fino alle 23.00. L’evento “Tesero e i suoi Presepi” propone anche mostre, concerti itineranti, racconti teatralizzati e momenti di folclore. Nel frattempo Piazza Nuova, con lo storico grande presepio da sfondo e le casette in legno del mercatino natalizio, invita a tuffarsi nelle degustazioni di prodotti tipici. Qui l’evento “Una Piazza Nuova... per il Natale di sempre” propone anche esposizioni di artigianato artistico. La mostra “La Natività e la fantasia nell’arte popolare” prende vita nella storica Casa Jellici. Da venerdì 8 dicembre a domenica 7 gennaio tutti possono esplorare il percorso nelle “corte” per scoprire i presepi passeggiando fra viuzze, cortili, stalle, legnaie, finestrelle e cantine. PREDAZZO, IL VILLAGGIO SOTTO L’ALBERO 6 dicembre - 6 gennaio L’atmosfera natalizia a Predazzo si vive nel Villaggio sotto l’Albero, allestito nella piazza centrale del paese, dove ci si riscalda tra falò, bevande calde e musica. La piazza Santi Apostoli si trasforma in un piccolo villaggio di montagna con tipiche casette in legno illuminate e decorate a festa, un boschetto di abeti profumati e il maestoso abete natalizio. Passeggiando fra una casetta e l’altra si scoprono simpatici oggetti della tradizione e prodotti tipici della gastronomia locale. Ogni pomeriggio si accendono i falò per creare un’atmosfera unica ed accogliente. È un’occasione per incontrare vecchi amici, fare nuove conoscenze o, semplicemente, ritrovare il piacere di stare insieme. Sotto l’Albero di Predazzo quest’anno nasce anche una pista di ghiaccio per pattinare. ZIANO, PRESEPI NEL BOSCO 9 dicembre-18 marzo Una passeggiata nel bosco dedicata al Natale. Una cin-

quantina di presepi si affacciano su un sentiero ad anello sopra l’abitato di Ziano, nella frazione Zanolin. Sono stati creati dagli abitanti di questo paesino per invitare a respirare l’atmosfera natalizia a contatto con la natura. Lungo la passeggiata dei presepi i visitatori hanno la sensazione di camminare fra migliaia di “alberi di Natale”, visto che il sentiero parte da via Cavelonte e si inoltra in un bosco di abeti e larici. Le cartine del percorso sono disponibili negli uffici turistici della Valle. I presepi restano allestiti per tutto l’inverno, regalando così l’occasione di una bella passeggiata su un tracciato normalmente poco battuto. VARENA, UNA PICCOLA BETLEMME 7 dicembre-10 gennaio Il paese di Varena si trasforma in una piccola Betlemme con un grande presepio illuminato la sera. Un chilometro di sentieri conduce alla scoperta di novanta personaggi, alti un metro, e un centinaio animali. La capanna di Gesù Bambino è circondata da un piccolo paese con la locanda, la stalla, il forno e le botteghe degli artigiani. “La Via di Betlemme” rievoca mestieri antichi come la tosatura delle pecore, la filatura della lana, il recupero della legna, la battitura del grano. L’enorme Presepio viene sistemato sul prato innevato che costeggia via Alpini e occupa 2500 metri quadrati. Quando scende la notte, 200 punti luce illuminano la Natività creando un’atmosfera incantata. SKI OPENING, FESTA DI INIZIO STAGIONE 10-17 dicembre 2017, Settimana di musica e neve Ski Opening saluta la nuova stagione sciistica della Val di Fiemme, con una settimana di musica e neve dal respiro europeo. Dai rifugi e dai locali notturni si affacciano deejay, attori e campioni di diverse nazionalità. Performance deejay, aperitivi

© Orler images

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e feste goliardiche scatenano gli sciatori di ogni nazionalità nei rifugi del Comprensorio Fiemme-Obereggen e nei disco pub di Cavalese e Pampeago. Culture diverse scendono in pista parlando due lingue comuni: quella della musica e quella dello sport. INFO: www.visitfiemme.it

MERCATINI DI NATALE IN VAL DI FASSA: IN PIAZZA E AL LAGO Nelle pittoresche piazzette di Campitello e Vigo e sulle sponde del vicino Carezza, ecco dove fare gli acquisti per le Feste dai primi di dicembre. Uno dei paesi più caratteristici della valle attende, in un clima natalizio doc, gli appassionati di acquisti per le Feste. Giovedì 8 dicembre Campitello di Fassa (1448 metri) inaugura, per la prima volta, anche con alcuni volti noti dello spettacolo il Mercatino di Natale per veri intenditori d’atmosfere in equilibrio tra la poesia del presepe e l’incanto. La dozzina di casetta lignee, che propongono manufatti, prodotti artistici e artigianali e gastronomici tipici delle Dolomiti, è distribuita con attenzione in un piacevole circuito che porta da Piaz de Ciampedel a Piaz Veie. Il mercatino è aperto tutti i giorni dall’8 all’11 dicembre, quindi dal 17 al 18 dicembre e, infine, dal 24 dicembre al 6 gennaio (ore 14-16 e 20.30-23). Torna, poi come in passato, il grazioso Mercatino di Nata77

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Lago di Carezza

le nel cuore di Vigo di Fassa, con le casette che offrono agli avventori prodotti tipici della valle e non solo e ottime idee regalo. Ci si può divertire a fare acquisti, tra le bancarelle ammantate di neve dall’8 all’11 dicembre, il 17 al 18 dicembre e pure dal 24 dicembre al 7 gennaio (ore 15-19). E chi, dopo aver visitato i mercatini di Campitello e Vigo, vuole continuare a vivere appieno l’aspetto più seducente delle Feste, tra calde luci, profumi di muschio e sapor di cannella, la prima neve e tutta la gioia di scegliere i doni per le persone care, può raggiungere le rive del mitico lago di Carezza, che i ladini chia-

mano “L lech de l’ercabuan” (il lago dell’arcobaleno, per le splendide sfumature delle sue acque che si colgono bene dalla primavera all’autunno). Appena superato il valico del Carezza, a pochi chilometri da Vigo di Fassa, sulle sponde di uno degli specchi d’acqua più famosi delle Dolomiti si trova il mercatino di Natale caratterizzato da grappoli di bancarelle, dalla forma di grandi lanterne, aperte 3 e 4 dicembre, dall’8 all’11 dicembre e, infine, il 17 e 18 dicembre (ore 10-20). Passeggiando attorno al lago si fanno acquisti di oggetti d’artigianato locale e prodotti tradizionali, tra sculture di ghiaccio e neve, che rievocano le leggende dolomitiche, un presepio a grandezza naturale e diverse stufe a legna per riscaldarsi lungo l’affasciante percorso. Tre occasioni, quindi, per vivere esperienze uniche in contesti straordinari che aggiungono meraviglia ad uno dei periodi più emozionanti dell’anno. INFO: www.fassa.com

A FAEDO IL PIÙ GRANDE PRESEPE DEL TRENTINO Per il secondo anno viene riproposto a Faedo, da parte della Pro Loco, il più grande presepe del Trentino, una proposta creativa che certamente stupirà i visitatori per la sua originalità. Non appena si entra nel cuore di Faedo, in un magico scenario fatto di un intreccio di portici, stradine ed avvolti, ci si trova immersi in un grande presepe: più di 70 statue a grandezza naturale, raffiguranti persone intente a svolgere i lavori tipici della vita di un tempo, sembrano animare l’atmosfera natalizia del piccolo e caratteristico borgo che sovrasta la Piana Rotaliana. Passo dopo passo, si è portati a scoprire le varie scene, curate in ogni minimo dettaglio ed allestite negli angoli più caratteristici del paese, sotto i “vólti”, dove ancora si possono assaporare antichi sapori. Nascerà quindi un intreccio particolare tra i personaggi, realizzati con manichini che indossano abbigliamenti del luogo e dell’epoca della

Il presepe con statue a grandezza naturale a Faedo

nascita di Gesù, e l’identità del paese di Faedo che si esprime attraverso una tipologia insediativa particolare, fatta di strade strette, vòlti e portici. Così nel “paese del presepe”, si troveranno uomini intenti nei lavori con la legna, con il vino, accanto al falegname e alle donne che lavorano la lana, che fanno il pane, che comprano stoffe e verdura al mercato, ma anche bambini che giocano e che ascoltano storie. Ci sarà la stalla con gli animali, ricreata in un antico avvolto destinato un tempo proprio agli animali. Tutti i personaggi animeranno un fantastico borgo, al centro del quale, nella piazza, si trova la scena principale con la

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La Pasticceria Bronzetti, propone una vasta gamma di dolcissime specialità artigianali realizzate con materie prime altamente selezionate per offrirvi solo il meglio dell'arte pasticcera italiana, come i nostri panettoni tradizionali, ai frutti di bosco, al cioccolato, al vino Merlino e farciti...

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Mercatini di Natale a Faedo

Sacra Famiglia in una piccola, intima, capanna. La sera del 5 gennaio, questa esperienza unica culmina con la tradizionale ”Canta della Stella”, in cui un lungo corteo di figuranti, con i Re Magi, fa tappa ad ogni scena, intonando i canti natalizi di un tempo. La novità di quest’anno è rappresentata dal “Mercatino della Stella”, un mercatino artigianale allestito tra le varie scene del presepe, all’interno di antiche cantine e stalle, aperto durante tutti i fine settimana di dicembre, dalle 10 alle 18. Di sicuro effetto e suggestione durante le ore notturne, il presepe è visitabile tutti i giorni, a qualsiasi ora, da sabato dicembre a domenica 7 gennaio. Maggiori informazioni sulla pagina Facebook della Pro Loco di Faedo o su www.viverefaedo.it

MERCATINO DI NATALE DI ARCO

© Fabio Staropoli

Il Mercatino di Natale di Arco è un susseguirsi di iniziative che racchiudono lo spirito del Natale.

Mercatini di Natale ad Arco 80

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La gioia del Natale, giorno dopo giorno, espressa in frammenti di magica letizia in una delle località più belle di tutto il Trentino. Una meta famosa fin dai tempi degli Asburgo che proprio in Arco avevano la loro personale residenza per le vacanze. Una, dieci, cento. Sono infinite le possibilità e le idee che troverete nelle varie casette del Mercatino di Natale di Arco. In ognuna di esse la magia del Natale, la passione di un artigiano, l’amore di un agricoltore, il sogno di un artista. Passeggiando scoprirete mondi diversi, colorati, profumati: unici. Natale è una passeggiata di gioia animata dalle calde atmosfere natalizie suscitate dai prodotti dell’artigianato e dell’enogastronomia e sospinta dagli antichi mestieri mentre ci si immerge in uno scorcio di cultura fra il Castello, Palazzo Marchetti e i giardini asburgici. L’occasione d’oro si fa il 9 dicembre con lo spettacolo Moonlight e i fuochi d’artificio, in un gioco di luci che illuminerà il mercatino e il centro storico della città. Arco e i suoi Mercatini di Natale con alle spalle oltre 20 anni di esperienza sapranno accogliervi con amore rispondendo alle vostre più specifiche richieste. Sul sito internet dedicato avrete modo di trovare i parcheggi più vicini, le zone camper, gli hotel e i ristoranti oltre che farmacie, bancomat e l’indispensabile piantina con gli orari dei vari eventi. Un Natale alternativo e una magia unica la troverete solo nella piccola comunità arcense, arroccata ai piedi del Castello, cocuzzolo dominante il Garda Trentino, dalla valle del Sarca al lago di Garda.

MERCATINO DI NATALE DI TRENTO

ma Trento in una città piena di luci, di suoni e di eventi pensati per accompagnare cittadini e turisti, grandi e piccoli, nell’attesa di questa festa che parla più di tutte le altre di famiglia, di calore e di voglia di stare assieme. L’atmosfera delle feste e il candore della neve uniti all’unicità delle produzioni artigiane e ai sapori dell’enogastronomia. È la nostra formula per regalarvi una vacanza speciale nelle settimane del Natale e farvi vivere i nostri famosissimi Mercatini. È magia... non la troverete dappertutto. Luci calde e profumi, le casette in legno e l’atmosfera fiabesca del Natale. Inoltre quest’anno Trento ospiterà due Mercatini: uno in Piazza Fiera e uno in Piazza Battisti per un totale di oltre 90 casette. Dunque un vera e propria immersione nel cuore del Trentino e delle sue meraviglie, che oltre ai tesori di Trento sarà un’occasione per scoprire luoghi e tradizioni della Valle dei Laghi grazie ai suoi numerosi appuntamenti: da “Vite Di Luce” nel borgo di Santa Massenza a “La Notte Degli Alambicchi Accesi (degustazioni in distillerie storiche e un originale spettacolo di teatro itinerante per scoprire fascino e segreti di una tradizione antica), fino agli splendidi presepi di Vezzano e di Castel Madruzzo e al presepe vivente di Calavino. Uno scenario indimenticabile dove anche quest’anno si celebrano la cultura, la tradizione, l’arte del teatro, i prodotti tipici e la storia di S. Massenza e della Valle dei Laghi. Non lasciatevi sfuggire infine gli speciali menu di Natale a tavola 2017, proposte enogastronomiche di osterie tipiche, ristoranti e pizzerie della città, valide per tutto il periodo del mercatino, dal 18.11 al 06.01.2018.

Torna anche quest’anno la magia del Natale, che trasfor-

INFO: www.discovertrento.it

INFO: www.mercatininatalearco.com

Mercatini di Natale a Trento

NATALE DEI POPOLI – MERCATINO A ROVERETO Un percorso lungo le vie del centro storico tra presepi napoletani e atmosfere mediterranee con attività e laboratori per bambini. A Rovereto si respira un Natale speciale, un Natale che unisce le tipiche atmosfere della festa all’invito al dialogo con altri paesi e culture. Ospiti di questa edizione i Presepi, realizzati dai mastri presepai di San Gregorio Armeno a Napoli, dagli artigiani di Greccio, cittadina rietina dove, grazie a San Francesco, nacque il primo presepe vivente, e dagli artisti gardenesi. Partendo da Palazzo del Podestà fino a raggiungere il Mart, passando lungo via Portici e le piazze del centro storico, un immaginario filo di seta ci accompagna in un suggestivo itinerario che accoglie numerose rappresentazioni della Natività, come il presepe di Lampedusa, costruito con i legni delle barche degli immigrati, e quello proveniente dal lontano Museo Internazionale della Natività di Betlemme. Il centro storico di Rovereto si veste così di colori, atmosfere e vivaci suggestioni, espressione del mondo mediterraneo. Un incontro di tradizioni, ma anche di confronti sul piano musicale, gastronomico e artigianale. Tra gli eventi più magici del Natale roveretano il Mercatino che, con le sue ca-



trentinoattualità trentinomercatini

Il Mercatino di Natale a Rovereto

ratteristiche casette in legno, offre il meglio delle delizie culinarie e dell’artigianato locale, nazionale e internazionale. Un percorso tra le proposte più diverse: dall’oggettistica all’abbigliamento, dai dolci ai prodotti tipici, in un itinerario che attraversa il centro storico della città e permette così di scoprire palazzi sei-settecenteschi, bastioni medievali e, ancora, musei e piazze dal sapore contemporaneo. Tra le numerose proposte: le icone dipinte nel Monastero di S. Elisabetta di Minsk in Bielorussia; le statuine e gli articoli in legno della Val Gardena; una vasta scelta di piccoli presepi artigianali; gli oggetti in legno d’olivo provenienti da Betlemme. INFO: www.visitrovereto.it

MERCATINI DI NATALE A RANGO Il Mercatino di Natale del borgo contadino di Rango di Bleggio offre la possibilità di vivere la magia più autentica del Natale in Trentino, avvolti in un’atmosfera unica. A pochi chilometri dal Lago di Garda, dalle Terme di Comano e da Madonna di Campiglio, Rango è un piccolo borgo scolpito nella mon-

Mercatini di Natale a Rango 82

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tagna, dove il tempo sembra essersi fermato. Inserito nel prestigioso Club de I Borghi più belli d’Italia, è un magico pugno di case sapientemente conservate, collegate da androni, portici e stretti vicoli. Solo qui i Mercatini di Natale sono ambientati nelle vecchie case contadine, eccezionalmente aperte per l’occasione. Nelle cantine, nelle vecchie stalle, nei portici e nelle soffitte si incontrano bancarelle colme di prodotti tipici locali e delle meraviglie dell’artigianato locale. Ma anche osterie dove gustare piatti tipici e le migliori specialità gastronomica della tradizione contadina trentina. INFO: www.mercatinidirango.it

MERCATINI DI NATALE A CIMEGO IN VALLE DEL CHIESE Nella suggestiva atmosfera del piccolo Borgo di Cimego, in Valle del Chiese a pochi Km dal lago di Idro, si svolge la festa dedicata al Natale ricca di colori, musica e decorazioni luminose. Per l’occasione, cortili, cantine e androni vengono addobbati a festa alimentando così la suggestiva atmosfera già molto affascinate di questo borgo, costellato di piccoli angoli caratteristici come la Casa Museo Marascalchi e la Chiesetta di Sant’Antonio. Per i più golosi, in occasione dei Mercatini di Natale, vengono proposti variegati piatti tipici come le Polente tipiche della Valle del Chiese, minestre, zuppe e dolci natalizi. Alcune delle specialità saranno proposte saranno disponibili anche gluten

Mercatini di Natale a Cimego

free. Anche i più piccoli prendono parte a questo evento, in una struttura loro dedicata, vengono coinvolti con laboratori, giochi e spettacoli, nella magica attesa di Santa Lucia e Babbo Natale. INFO: www.mercatinicimego.it

MERCATINI DI NATALE A TIONE A Tione di Trento, nel cuore delle Valli Giudicarie, in una magica atmosfera di luci, colori, sapori e musica dal vivo, vi attende il Mercatino di Natale di Tione. Nella cornice del suggestivo Parco Ville recentemente rinnovato, vi attendono 30 casette di legno addobbate come da tradizione natalizia che propongono prodotti ed oggetti artigianali, tanti dei quali realizzati a mano, dolciumi tipici, prodotti caseari e di salumeria, oltre ad un ventaglio di prodotti in legno, cera e stoffe. I sapori tipici, protagonisti del mercatino, vengono rivisitati e presentati in diversi appuntamenti gastronomici dal carattere autenticamente trentino. Completa l’evento un ricco programma di attività collaterali per tutti i gusti e l’età: giochi, fiabe animate, laboratori creativi e cori natalizi per rendere speciale il vostro Natale. Il mercatino sarà quindi il cuore pulsante di un paese che si trasformerà nel fiabesco villaggio degli Elfi, dove vi sentirete avvolti dall’autentica magia del Natale. INFO: www.mercatinodinataletione.com

Mercatini di Natale a Tione

Mercatini di Natale a Ossana

MERCATINO DI NATALE DI OSSANA Il piccolo paese di Ossana in Val di Sole, dal 1 dicembre al 7 gennaio nel Castello di San Michele, ospita un caratteristico Mercatino di Natale e, lungo le vie del centro, un suggestivo Percorso dei presepi, inseriti nella manifestazione “Incontri d’inverno…magie sotto la neve”. Il Mercatino di Natale di Ossana è composto da piccole casette di legno studiate per integrarsi al meglio all’interno delle mura del castello, nelle quali vengono esposti i migliori prodotti agricoli ed artigianali locali. A fare da contorno alla manifestazione, tanti appuntamenti, come l’arrivo di Babbo Natale, giri in pony, falò, concerti e cori natalizi, e uno stand gastronomico dove degustare prodotti tipici locali e riscaldarsi con un buon vin brulé. All’interno del castello verrà inoltre allestito un nuovo presepio di 25 mq circa che riproporrà tra trincee e soldati episodi realmente accaduti in una notte di Natale di 100 anni fa quando in Val di Sole dilagava la Prima Guerra Mondiale. Punto di forza del mercatino è sicuramente il Percorso dei Presepi, visitabile dal 1 dicembre al 7 gennaio: guidati da tante piccole luci, potrete ammirare gli oltre 100 creativi presepi realizzati con stoffa, legno, foglie di granturco e altri materiali. INFO: www.valdisole.net T. 0463.901280



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trentinopanorama Corsiste/i e Docenti del Laboratorio musicale di SMG per chi ha Bisogni Educativi Speciali

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a Scuola Musicale Giudicarie promuove la formazione musicale e artistica nelle Giudicarie, collaborando con i corpi bandistici, con gli Istituti Comprensivi, con le Scuole materne, con i Centri diurni per anziani, con il Centro salute mentale, con l’Anffas e la Comunità Handicap. Accanto alla parte didattica, esiste infine un comparto dedicato alla realizzazione di eventi culturali, soprattutto musicali, realizzati sul territorio delle Giudicarie e non solo. La Scuola è impegnata, a titolo esemplificativo, nell’organizzazione della Stagione concertistica dell’Orchestra Haydn a Tione e nell’organizzazione di stagioni concertistiche estive per i Comuni che ne fanno richiesta. Anche quest’anno, a Storo, viene realizzato il laboratorio che coinvolge 12 ragazze/i con Bisogni Educativi Speciali e ogni settimana Carlo Salvaterra, docente di SMG, svolge le lezioni di musica di insieme, adottando il metodo Figurenotes che consente di imparare a suonare senza l’utilizzo della notazione convenzionale. Durante le lezioni i partecipanti, divisi in due gruppi, suonano i brani preferiti, appartenenti al repertorio della musica pop, utilizzando vari strumenti musicali, in modo da stimolare sia l’aspetto ritmico che melodico e di accompagnamento. Alma spa, Agenzia per il Lavoro, consapevole della valenza formativa della musica per l’individuo, in particolare per i giovani e considerando la diversità un valore e non un limite, sostiene a Storo, per il secondo anno consecutivo, il laboratorio musicale per chi ha Bisogni Educativi Speciali.

ALMA SOSTIENE LA MUSICA ALMA SPA, AGENZIA PER IL LAVORO, SOSTIENE A STORO, PER IL SECONDO ANNO CONSECUTIVO, IL LABORATORIO MUSICALE DI SCUOLA MUSICALE GIUDICARIE PER CHI HA BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Il signor Giuseppe Gallo, procuratore speciale di Alma spa Agenzia per il Lavoro, conosce SMG perché i suoi figli sono allievi della Scuola e da genitore ha assistito ai saggi e ai concerti organizzati e in quelle occasioni ha visto come la Scuola abbia docenti preparati e formati per impartire delle lezioni strumentali anche a coloro che hanno Bisogni Educativi Speciali, attraverso l’adozione del metodo Figurenotes. Con sensibilità e generosità ha dunque deciso di finanziare la realizzazione di un corso specifico. “Alma promuove l’impegno sociale con lo stesso spirito con cui svolge quotidianamente il proprio lavoro, ispirato dagli stessi valori e principi. Oltre

all’integrazione all’interno della comunità, il risultato al quale tende questa iniziativa, è dare l’opportunità ai ragazzi di Storo e dell’intera valle, di poter esprimere le proprie emozioni e capacità, anche attraverso la musica. Finanziando la seconda edizione del laboratorio musicale per chi ha Bisogni Educativi Speciali si vuole partecipare all’evoluzione dello stato sociale in un concreto spirito di solidarietà e sussidiarietà, mettendo in campo sensibilità e risorse”, così afferma il signor Gallo, consapevole che il gesto della sua impresa è purtroppo isolato e con la speranza che altri lo imitino investendo in cultura e sostenendo le molte attività esistenti sul territorio.

“Mi piace ricordare la celebre frase di John F. Kennedy: “Non chiederti cosa può fare il tuo paese per te, chiediti cosa puoi fare tu per il tuo paese”. Noi abbiamo fatto semplicemente la nostra piccola parte e se ognuno facesse la propria, si potrebbero realizzare tantissime iniziative interessanti”, così continua Gallo. “SMG è riconoscente al Signor Gallo e alla società Alma. Lo ringrazia per la sensibilità e la generosità. Il finanziamento consente, infatti, non solo di coprire i costi del docente che si occupa di gestire il laboratorio, ma anche di acquistare gli strumenti necessari per lo svolgimento del corso.” Così afferma la direttrice di SMG, Gabriella Ferrari e continua: “Speriamo che l’esempio del Signor Gallo non rimanga un bel gesto isolato, ma che serva da stimolo ad altri ■ privati”.

INFO CORSI

Scuola Musicale Giudicarie Tione di Trento Tel: 0465.322921 info@scuolamusicalegiudicarie.it - www.scuolamusicalegiudicarie.it

INFO ALMA SPA

Agenzia per il Lavoro Filiale di Storo Tel: 0465.684080 trentino@almasolutions.it www. almasolutions.it A sx, Giuseppe Gallo, procuratore speciale di Alma spa Agenzia per il Lavoro, con Florence Marty, docente di canto e di ecucazione musicale speciale

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CLASSE X IL PICK-UP MERCEDES-BENZ, DOVE MONDI DIVERSI SI UNISCONO DA UN LATO IL POTENTE MEZZO DA LAVORO, IL ROBUSTO VEICOLO OFF-ROAD. DALL’ALTRO ELEMENTI DI DESIGN ALL’AVANGUARDIA, CHE FANNO DI CLASSE X EMBLEMA DI RAFFINATA MODERNITÀ METROPOLITANA

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a Classe X porta Mercedes-Benz al debutto nel settore dei pick-up. Il modello offre design, finiture e accessori in linea con gli standard del marchio tedesco, distinguendosi così dalla maggior parte della concorrenza. LE VERSIONI PURE, PROGRESSIVE E POWER La Classe X trova nella coda e soprattutto nel frontale i suoi elementi caratterizzanti. La calandra con la Stella e la doppia nervatura sul cofano sono elementi distintivi, ma anche i gruppi ottici a Led contribuiscono a rendere unico il modello. Si potrá scegliere fra tre diverse varianti: la robusta Pure, l’elegante Progressive e la sportiva urbana Power. Per distinguere questi modelli sono previste differenti finiture esterne: paraurti grezzi per la Pure, verniciati per la Progressive e con profili cromati per la Power. L’INTERNO IN PURO STILE MERCEDES-BENZ E GLI ACCESSORI Il design dell’abitacolo con la strumentazione analogica e il tablet centrale (fino a 8,4 pollici per il Comand Online con na-

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trentinomesestyle vigazione 3D e Live Traffic Information) riprende lo stile delle vetture MercedesBenz, mentre la console centrale ospita le inedite doppie bocchette di aerazione e i comandi secondari, inclusa la leva tradizionale del cambio automatico e il comando rotante con touchpad dell’infotainment. Sono previsti diversi livelli di finitura e varie combinazioni cromatiche in base all’allestimento, inclusi i rivestimenti di pelle, con una gamma di

per il vano posteriore e anche un hardtop specifico. Completa pure la dotazione di dispositivi di assistenza alla guida come l’Active brake assist, il Lane keeping assist, il Trailer stability assist e il Traffic sign assist. DIESEL 4 E 6 CILINDRI La Mercedes-Benz Classe X è disponibile fin da subito nelle versioni 2.3 diesel X 220d da 163 CV e X 250d da 190 CV, di regolazioni specifiche dell’assetto con sospensioni indipendenti, così da offrire un livello di confort in linea con gli standard Mercedes-Benz. A richiesta sarà inoltre possibile ottenere una variante rialzata di ulteriori 20 mm UN EURO-PALLET NEL CASSONE E 3,5 TONNELLATE DI TRAINO La portata della Classe X è pari a 1,1 tonnellate, mentre la capacità di traino raggiunge le 3,5 tonnellate. Il passo di 3.150 mm consente inoltre di bilanciare il confort a bordo e lo spazio nel vano posteriore. Il vano posteriore può ospitare un Euro-Pallet ed è dotato di illuminazione e di una presa standard da 12 Volt. UN TESTDRIVE EMOZIONANTE Presso le sedi di Trento e Rovereto della Concessionaria Ufficiale MercedesBenz Autoindustriale è possibile prenotarsi per una prova su strada della nuova Classe X.

opzioni molto superiore alla media del segmento. Le versioni Progressive e Power possono inoltre contare su diverse opzioni specifiche, sia per le finiture che per gli accessori a richiesta, tra i quali troviamo Style Bar, Side Bar, coperture

mentre il V6 diesel sarà introdotto nel corso del 2018. La trazione integrale è la ormai collaudata 4Matic con ridotte. È prevista la scelta tra cambio manuale a sei marce e automatico a sette rapporti. Per tutte le versioni è prevista l’adozione

Info: Autoindustriale TRENTO – Via Stella, 13 Tel. 0461.1735300 ROVERETO – Via Brennero, 25 Tel. 0464.024400 www.autoindustriale.com

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trentinopanorama a cura di Giulia Moser e Nicola Condini www.icerinkpine.it

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anello Olimpico, centro federale del pattinaggio di velocità, ospiterà per tutta la stagione gli allenamenti della Nazionale Italiana di pattinaggio di velocità in vista delle olimpiadi Invernali che si terranno a Pyongyang in Corea del Sud. Ad allenarli anche quest’anno saranno l’esperto Maurizio Marchetto e i collaboratori tecnici Matteo Anesi ed Enrico Fabbris. Numerose sono le manifestazioni sportive che si alterneranno nel compendio sportivo dello Stadio del Ghiaccio di Baselga di Pinè. Hockey, velocità, artistico short track e Broomball si alternano tutti i giorni nella pista 30x60 e l’anello 400m. La prima grande manifestazione di ampio respiro internazionale, è quella che si terrà dal 19 al 21 gennaio 2018, ovvero il 27° Master Internazional All Round Games che vedrà gareggiare sul ghiaccio pinetano circa 200 atleti provenienti da tutto il mondo (Canada, Stati Uniti, Australia, Austria, Russia, Olanda, Polonia,Germania, Norvegia, Francia). La sportiva ghiaccio Trento ASD organizzerà il 3 e 4 febbraio 2018 il 57° Trofeo Alberto Nicolodi, gara in-

Ice Rink Piné IL GHIACCIO INTERNAZIONALE DI BASELGA DI PINÉ ternazionale di pattinaggio veloce sul ghiaccio “short track”, riservata alle categorie giovanili. L’Ice Rink Pinè avrà l’orgoglio di ospitare la prestigiosa competizione che registra ogni anno la partecipazione di 200 giovani pattinatori in rappresentanza di nazionali e società sportive italiane e straniere (Gran Bretagna, Sagna, Francia, Olanda, Belgio, Germania, Slovenia, Ungheria). Al Trofeo Nicolodi è stata riconosciuto dall’organizzazione Guinnes World Record, la prestigiosa etichetta di “Manifestazione internazionale di pattinaggio veloce più antica del mondo” e si tratta della più vecchia della provincia che si svolge in due giornate di gara. In attesa dei risultati delle olimpiadi di Pyongyang, dal 1 al 3 marzo si terranno i campionati italiani assoluti di velocità, dove i migliori atleti si contenderanno il trono di

miglior pattinatore italiano. Per la prossima stagione invernale, dal 15 al 17 febbraio 2019, il nostro anello è stato scelto per ospitare la “Isu Junior World Speed Skating Championships 2019”, per la quale è già stato creato un comitato apposito, che si sta già occupando di organizzare questa grandissima manifestazione, che porterà ancora più prestigio al nostro territorio e a tutto l’Altopiano di Pinè. Il comitato si chiama “C.O. Pinè Grandi Eventi” ed è composto dalle tre realtà locali che gestiranno direttamente la manifestazione sportiva quali Ice Rink Pinè srl, l’Azienda per il Turismo Altopiano di Pinè e Valle di Cembra e il Circolo Pattinatori Pinè ASD. Dopo il grande successo dell’edizione del 2016, grande ritorno allo Stadio del Ghiaccio di Baselga di Pinè il “Festival della Canzone

Europea” organizzato dalle Piccole Colonne. Il 28 e il 29 aprile 2018 si terrà la 14° edizione del festival che conta fra gli autori 11 classi che hanno superato il turno tra gli oltre 250 testi pervenuti. Tra i testi selezionati ne troviamo uno proveniente dalla Slovenia, e uno addirittura dall’Argentina. Ricordiamo inoltre che dal 1° novembre lo stadio è aperto al pubblico tutti i giorni dalle 14:00 alle 16:30 e il sabato anche la sera dalle 20:00 alle 22:00 con noleggio pattini, tutor e Ice Bar aperto. Inoltre, durante le vacanze natalizie l’Ice Rink Pinè ospiterà uno dei presepi che fanno parte della manifestazione del Paes dei Presepi. Il Presidente Enrico Colombini e tutto lo staff dell’Ice Rink Pinè, vi invitano calorosamente a passare le vacanze di Natale con noi e vi augurano un ■ Buon Natale.

di Ferrai Bellucco Alessandra Dal 1765...

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BUONE FESTE!

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trentinopanorama

di Salvatore Mercurio

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aggiungere il traguardo dei novanta anni, non è un obiettivo che tutti riescono a cogliere, sia nell’ambito della vita, sia nel mondo dell’associazionismo in genere. E invece, ad Albiano, comune della Val di Cembra, opera senza soluzione di continuità, il Corpo Bandistico, sin dal lontano 1927. Per il Comune, e per tutta la valle, la banda, è una vera e propria istituzione e per i suoi primi novanta anni, il Corpo Bandististico presieduto da Ruggero Odorizzi, e diretto dal maestro di fama nazionale Marco Sommadossi, non ha badato a spese, e non ha voluto escludere nessuno dai festeggiamenti, organizzando tre eventi per celebrare il novantesimo. A marzo, ha organizzato a Cembra, il 1° festival delle Bande della Val di Cembra,

LA BANDA FESTEGGIA CON LE “CAPINERE” IL 10 DICEMBRE, IL CORPO BANDISTICO DI ALBIANO FESTEGGIA I PRIMI 90 ANNI DELLA PROPRIA STORIA CON LO SPETTACOLO DI UN TRIO TUTTO DA SCOPRIRE includendo i quattro comuni vale a dire Faver, Albiano, Verla e Cembra, nessun vincitore ma un confronto sulle proprie abilità strumentali e non. Il secondo evento si è svolto a giugno ad Albiano, presso la Casa Museo del Porfido, ed è stato un concerto di ringraziamento ai

“Biani” gli abitanti di Albiano. Il terzo appuntamento sarà una chiusura con il botto, per il Corpo Bandistico di Albiano, si svolgerà il 10 dicembre, alle 17 all’auditorium Santa Chiara di Trento. Stiamo parlando del concerto con il “Trio Le Capinere” composto da Maria

A TRENTO ARRIVA IL “GRANDE LEBOWSKI”

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evento è previsto per l’8 dicembre a Trento, al Details design store di Via Suffragio. Alle 18 ci sarà la presentazione del libro pensato e realizzato da Francesco Ciaponi per la sua piccola casa editrice – le Edizioni del Frisco – che raccoglie le opere di artisti provenienti da tutto il mondo: “The Big Lebowski Art Collection”. A seguire aperitivo musicale con dj perché la serata diventa occasione per tutti gli amici di Details design store per farsi gli auguri per le imminenti feste natalizie. “The Big Lebowski Art Collection” nasce dalla partecipazione spontanea di artisti che hanno risposto alla chiamata di Francesco Ciaponi per la creazione di un volume che partendo dall’amore ancora vivo per il film Il grande Lebowski arriva a raccogliere 68 opere grafiche provenienti da 22 stati diversi, tra cui quella di Laurina Paperina. Il libro diventa così un viaggio unico in cui il tema centrale – il film ed i suoi personaggi – vengono declinati in infiniti stili, tecniche e punti di vista mantenendo come uniche costanti l’originalità e l’amore per questa pellicola. Le Edizioni del Frisco sono una piccola casa editrice indipendente nata nel 2016 che produce prodotti editoriali e promuove le arti grafiche in Italia e all’estero.

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Letizia Beneduce, violino, mandolino, voce narrante e autrice del progetto, Fabiola Battaglini, fisarmonica, percussione e voce, Sara Cresta, voce. Le Capinere, sapranno coinvolgere e trasportare il pubblico di tutte le età, in un viaggio “Variegato”, ricco di emozioni e di simpatia, grazie alle grandi doti artistiche che evidenziano le qualità istrioniche e specifiche delle tre Capinere in scena. Lo spettacolo è intitolato “Variegato” ed è una innovativa formula di “concerto rappresentato”. Si colloca a metà tra l’idea tradizionale di concerto e quella di rappresentazione teatrale, senza essere altresì confusa, con quella del Varietà tradizionale. Ambientato negli anni ’30 e ’40, questo spettacolo, ripercorre attraverso l’escamotage scenica della sua protagonista iniziale, Mariù, alcune delle canzoni più significative di quell’epoca, non raccontando semplicemente una storia ma, ponendo il pubblico al centro della scena attraverso una riflessione intima e corale sul significato e la collocazione dell’Amore, tema intramontabile nonostante il tempo a ■ cui appartiene.


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È

davvero un regalo di Natale quello che i Nomadi fanno ai loro tantissimi fan trentini. La band guidata da Beppe Carletti infatti sarà in concerto a Levico il 26 dicembre, alla 21.30, al PalaLevico nell’ambito del tour di presentazione del nuovo album uscito a fine ottobre. Da sempre con la nostra provincia i Nomadi hanno un rapporto speciale ma è proprio con Levico e la Valsugana che la formazione emiliana intreccia la sua storia come gruppo musicale fin dalle origini negli anni ‘60 e poi con l’epopea legata alla poetica di Augusto Daolio. Il nuovo capitolo discografico dei Nomadi si intitola “Nomadi dentro” ed è stato anticipato dal singolo “Decadanza” con un testo di Marco Rettani, Marco Petrucci e Massimo Vecchi, e la musica di Beppe Carletti e Francesco Ferrandi “Decadanza” è anche il primo brano inedito dei Nomadi cantato da Yuri Cilloni, nuova voce della band, insieme a Massimo Vecchi. Una canzone che apparirà nella tracklist di un album che contiene, tra gli altri, un brano firmato da Alberto Salerno ed uno da Francesco Guccini. Nati nel 1963 fra Modena e

ANCORA NOMADI LA STORICA BAND, IL 26 DICEMBRE, ALLA 21.30, TORNA A LEVICO TERME, PALALEVICO, NELL’AMBITO DEL TOUR DI PRESENTAZIONE DEL NUOVO ALBUM Reggio Emilia con il tastierista Beppe Carletti e il cantante Augusto Daolio, i Nomadi hanno pubblicato fino al 2015 quarantadue album tra dischi registrati in studio o dal vivo e con le raccolte sono 79 album, per un totale di oltre 15 milioni di copie vendute. Oltre a essere una fra le più longeve band, sia a livello nazionale sia internazionale. Da qui si comprende anche la sigla data al loro ultimo tour «Nomadi in concerto la storia continua» affrontato con una line up che accanto a Beppe Carletti, rimasto l’unico componente della band originale, vede Cico Falzone, Daniele Campani, Massimo Vecchi, Sergio Reggioli e la new entry Yuri Cilloni. Qua-

La Calzoleria

rantaquattro anni, modenese, Cilloni con i Nomadi ha una lunga frequentazione: da anni è il cantante della cover band modenese dei Nomadi, Lato B, fondata nel 1992. Fra l’altro è succeduto al padre, il primo cantante della stessa band, comparso anche nella fotografia di copertina del doppio live dei Nomadi «Ma che film la vita», del 1992. Un destino quasi scritto quello di Cilloni che su questa sua svolta artistica in un’intervista ha raccontato: «Ho accettato la proposta dei Nomadi per realizzare un sogno. In che altro modo si può chiamare, infatti, l’avventura di passare da una cover band dei Nomadi, come sono i Lato B ai No-

madi stessi.”. Una famiglia che nel 1965 ha pubblicato il suo primo 45 giri dal titolo “Donna la prima donna” e un anno dopo inizia la collaborazione con un allora sconosciuto Francesco Guccini. Da questo sodalizio nascono canzoni che segneranno una tappa fondamentale nel panorama musicale italiano: Noi non ci saremo e Dio è morto, diventeranno dei veri e propri stendardi per milioni di giovani. E nel 72 Io Vagabondo ancora oggi canzone simbolo della band e inno per diverse generazioni. I biglietti per il concerto di Levico sono disponibili alle seguenti condizioni: centrali 43,70 euro; laterali 34,50 euro; platea alta 25,30 euro. ■

RIPARAZIONE calzature e articoli in pelle

di Agostini Luca

le Service ufficia E» «SAMSONIT per il dige Trentino-Alto A

ORARIO DI APERTURA: Lunedì-venerdì 8.30-12.00/14.30-19.00 Sabato 8.30-12.00

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trentinopanorama

di Lara Deflorian

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er la Banda sociale Erminio Deflorian di Tesero il 2017 è stato sicuramente impegnativo e importante, poiché quest’anno ha festeggiato con stile e grande impegno 200 anni di vita e di tanta musica. Tra i numerosi eventi che ha organizzato, come il concerto del bicentenario diretto dal conosciuto maestro Franco Cesarini, e a chiudere i battenti del prestigioso anniversario, a fine mese sarà riproposto al grande pubblico Il Tamburo Ritrovato, il primo musical per banda nonché, come è stato definito, il grande “musical made in Fiemme”. Presentata a luglio dello scorso anno al Centro del Fondo di Lago di Tesero, all’aperto e a una bassa temperatura che ha messo a dura prova il pubblico presente (si ricordano 8° gradi), questa nuova produzione nelle tre serate “estive” è stata vista da più di 2.000 persone. Un risultato più che soddisfacente, che ha ben ripagato lo sforzo di tutti i protagonisti della grande macchina organizzativa, che ha visto il coinvolgimento di 200 persone. Tranne qualche eccezione, i protagonisti in scena sono tutti volontari accomunati dalla grande passione per la musica e le arti sceniche in generale. Il risultato finale è sicuramente degno di nota, non perfetto e quindi senz’altro migliorabile, ma a tratti emozionante e in generale di forte impatto. L’impegno della Banda sociale di Tesero è ammirevole e ciò che è degno di nota è il coinvolgimento, la collaborazione e il coordinamento tra le diverse realtà associative e artistiche della zona: oltre ai 70 elementi della Banda, hanno partecipato a questo musical la Filodrammatica 94

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IL TAMBURO RITROVATO LA BANDA DI TESERO PROTAGONISTA DEL MUSICAL: IL 26 DICEMBRE A TRENTO, A CAPODANNO E IL 2 GENNAIO AL PALAFIEMME DI CAVALESE Lucio Deflorian di Tesero, il Centro Danza Tesero 2000, il Comitato Rievocazioni Storiche Cavalese e un ensemble formato da coristi provenienti da ben 13 realtà corali delle valli di Fiemme e Fassa. E così ora Il Tamburo Ritrovato, con il patrocinio della Federazione dei Corpi Bandistici del Trentino, sarà riproposto il 26 dicembre all’Auditorium S. Chiara di Trento, a capodanno e il 2 gennaio al PalaFiemme di Cavalese. Questo progetto, unico per ora nel suo genere a livello nazionale, si pone come obiettivo quello di riportare alla luce la storia di Fiemme

nel periodo che sancì la fine della secolare autonomia politica della Magnifica Comunità di Fiemme. La storia è narrata su due piani temporali: nell’oggi un ragazzo e la zia dialogano fra loro e così il racconto storico si anima in scena. Ciò che unisce questi due livelli paralleli è la scoperta in soffitta di un vecchio tamburo, che porterà di nuovo in vita vicende drammatiche accadute più di duecento anni prima e una storia di speranza, solidarietà e determinazione di un popolo, durante le invasioni napoleoniche nel Principato Vescovile di Trento e nella Contea del Tirolo.

Michele Longo, Massimo Cristel, Alessandro Arici, Luciano Feliciani, Fabrizio Zanon e Alberto Zeni

Avvalendosi d’interessanti contributi multimediali inediti che proiettano il pubblico nel cuore delle vicende belliche e umane fra il 1796 e il 1813, sul palcoscenico si alternano bandisti, attori, cantanti-attori, coristi, voci bianche, danzatrici e comparse. La sceneggiatura è frutto di un lavoro svolto dal direttore della Banda di Tesero Fabrizio Zanon e dal regista Michele Longo, che si sono avvalsi della collaborazione di Alessandro Arici e Luca De Marco. Le musiche sono state invece composte da Luciano Feliciani, che ha saputo ricreare per questo Tamburo Ritrovato le atmosfere e i sentimenti dell’epoca con uno stile contemporaneo. Il coro è stato preparato dal maestro Alberto Zeni, mentre il corpo di ballo è stato diretto da Angela Deflorian, artefice anche delle stesse coreografie. Il coordinamento di tutto il progetto è stato curato da Massimo Cristel, presidente della Banda di Tesero la quale, con questo grande show, cala il sipario sui festeggiamenti dei suoi primi 200 anni di attività! Biglietti e info: www. bandatesero.it ■



trentinopanorama

di Fabio De Santi

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ono Raoul Bova, Chiara Francini e Marco Paolini le tre “stelle” di questo mese di dicembre legato alla stagione della Grande Prosa nel cartellone del Centro Santa Chiara. Il Teatro Sociale, da giovedì 7 a domenica 10, ospita “Due” di Luca Miniero e Astutillo Smeriglia per la regia dello stesso Miniero e le interpretazione di Raoul Bova e Chiara Francini. Sul palco due attori di grande successo, assai noti per le loro apparizioni sul grande e piccolo schermo per uno spettacolo di irresistibile comicità che, nell’approssimarsi delle festività natalizie, intende regalare al pubblico trentino una parentesi di godibile intrattenimento. In “Due” il regista cinematografico Luca Miniero (Benvenuti al Sud, Benvenuti al Nord, Un boss in salotto, Non c’è più religione)

MARCO PAOLINI RACCONTA IL FUTURO DAL 14 AL 17 DICEMBRE, SUL PALCO “LE AVVENTURE DI NUMERO PRIMO”. MA PRIMA IN CALENDARIO C’È SPAZIO PER RAOUL BOVA E CHIARA FRANCINI CHE PROPONGONO “DUE” DI LUCA MINIERO si confronta per la prima volta con il teatro, affiancato nella stesura drammaturgica del testo da Astutillo Smeriglia, per raccontare le mille paure di una coppia in procinto di sposarsi. “La scena – racconta nelle note di regia Luca Miniero – è una stanza vuo-

ta. L’occasione è l’inizio della convivenza che per tutti gli essere umani, sani di mente, è un momento molto delicato. Che siano sposati o meno, etero oppure omo. Marco è alle prese con il montaggio di un letto matrimoniale, Paola lo interroga sul loro futuro di

coppia. Sapere oggi come sarà Marco fra 20 anni, questa è la sua pretesa. O forse la sua illusione. La diversa visione della vita insieme emerge prepotentemente nelle differenze fra maschile e femminile”. Entrambi i due giovani evocheranno facce e

“I MUSICI DI FRANCESCO GUCCINI” A CLES IL 3 DICEMBRE

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ono passati già alcuni anni dall’annuncio di Francesco Guccini di abbandonare il palcoscenico. Niente concerti, poche apparizioni in pubblico se non legate alla lettura dei suoi libri, insomma Guccini ha detto stop ad un certo modo di essere artista e musicista confrontandosi con il peso delle primavere nel segno di quella schiettezza e onestà che da sempre lo contraddistingue. È nato così il progetto “I Musici di Francesco Guccini” che, per la prima volta, suoneranno in Trentino nel concerto in programma domenica 3 dicembre

I Musici di Francesco Guccini

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(ore 17) all’Auditorium del Polo Scolastico di Cles. Un evento che rientra nell’ambito della nona edizione del Festival Spaziozeronove organizzato dall’Associazione «Perché» con la direzione artistica di Matteo Lorenzoni e la regia di Nicola Zuech. Come è noto, il cantautore ha lasciato proprio ai «Musici» il compito di eseguire i suoi più grandi successi, ricordando i suoi brani più famosi ed emozionando il pubblico riproponendo, sui vari palchi d’Italia, le sue canzoni. Ne è nato uno spettacolo durante il quale si ascoltano tutti i grandi classici di Guccini da «Il vecchio e il bambino», «La locomotiva», «Autogrill» e «L’Avvelenata» passando per «Auschwitz», «Dio è morto» fino ad arrivare a brani come «Noi non ci saremo», «Canzone per un’amica» e «Vedi cara e Cyrano». Per rendere il live ancora più coinvolgente I Musici, leggasi Juan Carlos Biondini (voce e chitarra), il maestro Vince Tempera (tastiere), Pierluigi Mingotti (basso elettrico), Antonio Marangolo (sassofono) e Ivano Zanotti (batteria) racconteranno durante lo spettacolo aneddoti sulle esperienze e sui tanti momenti vissuti al fianco di Guccini. Una formazione di strumentisti di altissimo livello a partire da quel Juan Carlos Biondini, in arte «Flaco», che è stato anche il chitarrista che ha affiancato Francesco Guccini sin dal 1976, anno di registrazione dell’album «Amerigo».


trentinopanorama personaggi del loro futuro e del loro passato: “Genitori, amanti, figli, amici – spiega il regista – che, come in tutte le coppie, turberanno la loro serenità. Presenze interpretate dagli stessi due protagonisti che accompagneranno fisicamente in scena dei “cartonati” con le varie persone evocate dal loro dialogo. Alla fine il palco sarà popolato da tutte queste sagome e dai due attori: l’immagine stilizzata di una vita di coppia reale, faticosa e a volte insensata. Perché non sempre ci accorgiamo che in due siamo molti di più. E montare un letto con tutte queste persone intorno, anzi paure, non sarà mica una passeggiata”. Sempre il Sociale ospiterà dal 14 al 17 dicembre “Le avventure di numero primo” di Gianfranco Bettin e Marco Paolini interpretato dal funambolico attore veneto. “Le avventure di numero primo” è un esperimento di fantascienza narrata a teatro, anche se agli autori non piace chiamarlo così. Spettacolo di grande successo dove si ride e si pensa, come sempre avviene quando è in scena Marco Paolini. È una storia che racconta di un futuro probabile fatto di cose, di bestie e di umani rimescolati insieme come si fa con le carte prima di giocare. Ma Numero Primo è anche il soprannome del

protagonista. Marco Paolini e Gianfranco Bettin, coautori di questo lavoro, sono partiti da alcune domande: Qual è il rapporto di ciascuno di noi con l’evoluzione delle tecnologie? Quanto tempo della nostra vita esse occupano? Quali domande ci poniamo, e quali invece no, a proposito del ritmo di adeguamento che ci impongono per stare al loro passo? E quanto sottile è il confine tra intelligenza biologica e intelligenza artificiale? Il primo momento di questo “album a puntate” è una storia sulla paternità che analizza il rapporto fra un adulto e un bambino e si interroga sul ruolo che la tecnologia potrà ricoprire nel nostro futuro. Paolini sulla scena indossa i panni di Ettore, un fotografo della vecchia guardia in crisi di fronte a un ragazzino intelligentissimo e un po’ misterioso. “Ho un’età – ha raccontato Paolini – in cui non sento il bisogno di guardare indietro, di ricostruire, preferisco sforzarmi di immaginare il futuro, così farò un Album con nuovi personaggi. Parlerò della mia generazione alle prese con una pervasiva rivoluzione tecnologica. Parlerò di biologia e altri linguaggi, ma lo farò seguendo il filo di una storia più lunga che forse racconterò a puntate come ho fatto con i primi Album”. ■

IL 16 DICEMBRE C’È GHALI

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Raoul Bova e Chiara Francini

l nome di Ghali è uno dei più gettonati sul fronte musica di questo 2017 dai giovani italiani, sull’onda dei singoli “Pizza Kebab” e “Happy Days” come dimostra anche l’attesa che circonda il suo show di sabato 16 dicembre, alle 21.30, al Palameeting di Riva del Garda, per iniziativa di Riva del Garda Fierecongressi. Prevendite a gonfie vele infatti per la prima volta assoluta in Trentino di questo rapper che rappresenta, come sottolineato, senza alcun dubbio uno dei fenomeni musicale dell’anno nel Belpaese. Ghali, 24 anni, è nato a Milano da genitori tunisini ed è inizialmente arrivato al successo attraverso la pubblicazione su Youtube dei suoi brani. L’enorme popolarità di cui oggi gode rappresenta una significativa rivoluzione nel panorama musicale italiano in virtù del linguaggio estremamente diretto dei suoi testi oltre che di uno stile musicale ricercato ed innovativo. Nelle sue canzoni ci sono influenze rap, etniche e soul e nei suoi testi c’è il sapore delle sue origini arabe mescolato con lo slang della periferia. Ad oggi il suo canale Youtube conta 280 milioni di visualizzazioni. La fama di Ghali ormai travalica anche il confine della musica, infatti recentemente è stato protagonista del trailer di presentazione del videogioco Assassin’s Creed Origins e ha prestato voce e viso ad una nuova ed accattivante campagna pubblicitaria di Vodafone. Dopo l’eclatante successo ottenuto con la pubblicazione dei primi due singoli, “Ninna Nanna”, hit multiplatino che vanta ad oggi 70 milioni di visualizzazioni su YouTube, e “Pizza Kebab”, disco di platino e già record di streaming in un giorno su Spotify Italia, Ghali ha pubblicato il 26 maggio di quest’anno il suo primo disco con il titolo «Album», tornando protagonista su Spotify in Italia e stabilendo nuovi record. Il suo primo disco, pubblicato per la Believe/Sto Records, etichetta fondata da lui, è stato record di streaming su Spotify Italia. Il disco all’uscita ha raggiunto subito il primo posto nella classifica di iTunes e dopo appena due settimane è stato certificato disco d’oro da FIMI/GFK. Nella prima settimana dal momento del lancio, infatti, l’album del giovane rapper è stato ascoltato in streaming sulla piattaforma più di 7 milioni di volte, oltre un milione di volte al giorno, superando il precedente record detenuto da Ed Sheeran.

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“Cenerentola”

di Lara Deflorian

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nche per questo ultimo mese del 2017 gli appuntamenti con la danza in regione sono davvero molteplici. S’inizierà con la grande danza classica proposta dal Balletto di San Pietroburgo il quale il 2 dicembre, all’Auditorium S. Chiara di Trento, sarà protagonista della versione storica de Il lago dei cigni sulle struggenti musiche di P.I. Ciaikovski e con le coreografie originali di Marius Petipa. Naturalmente, al di là dell’auspicio di vedere in scena interpreti all’altezza di un’opera di tale portata, il problema spesso sono gli allestimenti che, purtroppo, a causa dei riadattamenti dovuti alla mancanza di spazi, spesso deludono senza riuscire a creare l’illusione e la magia che un grande balletto del repertorio classico come Il lago dei cigni meriterebbe di far vivere. La programmazione della danza organizzata dal C.S.C. S. Chiara di Trento propone nove spettacoli, soprattutto all’insegna del contemporanea. Il 5 dicembre al Palacongressi di Riva del Garda andrà in scena un altro classico della danza, anche se tale solo nel titolo poiché, quello interpretato dalla compagnia Kaos – Balletto di Firenze, sarà una versione moderna di Cenerentola in cui i due coreografi, Roberto Sartori e Christian Fara, oltre ad intercalare le musiche poetiche di S. Prokofiev a quelle melodrammatiche di G. Rossini, presentano una Cenerentola disagiata ed emarginata dalla società per i suoi modi, creando un’opera poetica e al contempo scherzosa e ironica nei toni. Il 6 dicembre al teatro Puccini 98

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CENERENTOLA E LE ALTRE A DICEMBRE TANTI CLASSICI DELLA DANZA: DAL LAGO DEI CIGNI ALLA BELLA ADDORMENTATA di Merano e il 9 dicembre al teatro Comunale di Vipiteno sarà la volta della compagnia Tango Brujo, diretta dalla coreografa e pedagogista padovana Laura Pulin, la quale, coniuga la danza contemporanea alla passione del tango argentino. Nelle due tappe altoatesine presenterà Dolores Hotel – Tango e altre storie, in cui otto interpreti sono i

“La Bella Addormentata”

pittoreschi e chimerici ospiti che si incontrano nelle atmosfere soffuse di un albergo. A seguire in regione si potrà ritrovare il 16 dicembre all’Auditorium Alma Bertotti di Egna e il 17 dicembre alla Sala Michael Pacher di Brunico la compagnia Naturalis Labor, fondata e diretta da Luciano Padovani, impegnata nella messa in scena di Na-

veneva di Silvia Bertoncelli, creatrice di un gioco di composizione e scomposizione che prende spunto anche dal Binomio fantastico di Gianni Rodari, per presentare l’immaginario marino raccontato ai ragazzi attraverso la danza. Il 19 dicembre al teatro Zandonai di Rovereto, il 20 dicembre al teatro Comunale di Pergine Valsugana e il 21 sempre dicembre al teatro Cristallo di Bolzano sarà la volta di un altro classico, seppur in chiave contemporanea, eseguito dal più che convincente Junior Balletto di Toscana, la compagnia under 21 diretta da Cristina Bozzolini. Il coreografo emergente Diego Tortelli presenta la sua nuovissima versione della Bella Addormentata sulla partitura di P. I. Ciaikovski, in cui i 16 danzatori sono immersi nella frenesia di una metropoli immaginaria, con un uomo che trova conforto nei propri sogni e immaginazione, in un ambiente di pura fantasia. Sempre sulle note di Ciakovski il 22 dicembre al teatro Parrocchiale di Cles la compagnia Ariston Proballet si esibirà in Schiaccianoci Suite, una versione modernizzata del celebre balletto natalizio che pone l’accento su temi di grande attualità come la differenza di razza, il ruolo della famiglia e la conservazione dei grandi valori. Info: numero verde 800 013952 www.centrosantachiara.it ■


trentinopanorama di Daniele Valersi www.haydn.it

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a stagione sinfonica dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento ha in cartellone due appuntamenti di rilievo: il 13 dicembre Valentin Uryupin, in qualità di direttore e di solista al clarinetto, interpreta “Con brio” di Jörg Widmann, il Concerto per clarinetto e orchestra K622 di Wolfgang Amadeus Mozart e la Sinfonia n. 2 op. 36 di Ludwig van Beethoven; mercoledì 20 sarà la volta di Andris Poga, che dirigerà la compagine regionale in “Malediction” S121 di Franz Liszt, nelle “Variazioni sinfoniche” per pianoforte e orchestra di César Franck e nella Sinfonia n. 4 op. 90 “Italiana” di Felix Mendelssohn-Bartholdy, con Michele Campanella quale solista al pianoforte (Trento, Auditorium, ore 20.30). Vincitore del primo premio all’ottavo Concorso Internazionale di direzione “Sir Georg Solti” di Francoforte (2017), Cam-

VALENTIN URYUPIN DIRETTORE E CLARINETTO SOLISTA, SI ESIBIRÀ IL 13 DICEMBRE. A LUI SEGUIRANNO, IL 20, ANDRIS POGA CHE DIRIGERÀ MICHELE CAMPANELLA AL PIANOFORTE panella è considerato internazionalmente uno dei maggiori virtuosi e interpreti lisztiani; in oltre cinquant’anni di attività ha affrontato molte tra le principali pagine della letteratura pianistica. Valentin Uryupin, invece, è originario dell’Ucraina. Premiato anche al prestigioso concorso di direzione “Gustav Mahler” di Bamberg, dal 2015 è direttore principale e

direttore artistico della Rostov Philarmonic Orchestra. È inoltre direttore stabile della Perm Opera House, dell’orchestra “MusicAeterna” e direttore principale ospite della “Belorussian Radio and Tv Orchestra”. Uryupin è attivo come clarinettista solista, vincitore di circa venticinque concorsi clarinettistici, tra i quali i più prestigiosi: Ginevra, Monaco, Gent, Pechino, Pre-

toria. Nato nel 1980, Andris Poga si è diplomato presso la Jazeps Vitols Academy of Music di Riga. Allievo di Uroš Lajovic a Vienna per la direzione d’orchestra, ha partecipato a masterclass con direttori quali Seiji Ozawa, Mariss Janssons e Leif Segerstam. Fondatore della Konsonanse Chamber Orchestra, dal 2007 dirige l’orchestra sinfonica nazionale lettone. ■

QUINTETTO D’ARCHI E QUARTETTO GUADAGNINI

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a Società Filarmonica di Trento invita il suo pubblico Lunedì 11 dicembre (Sala della Filarmonica, ore 20.45) all’appuntamento con il Quintetto d’archi formato da Baiba Skride, Gergana Gergova (violino), Brett Dean, Amihai Grosz (viola), Alban Gerhardt (violoncello); saranno eseguiti i quintetti K 515 di Wolfgang Amadeus Mozart, op. 104 di Ludwig van Beethoven e n. 2 op. 111 di Johannes Brahms. Sempre più i grandi solisti dedicano gran parte della loro attività alla musica da camera quale momento personale di un perfezionamento non più tecnico ma estetico, emozionale e, non secondariamente, affettivo. La violinista lettone Baiba Skride (nata a Riga nel 1981) si è affermata collaborando con orchestre prestigiose quali i Berliner Philharmoniker o la Boston Symphony nel grande repertorio formato dalle pagine di Brahms, Caikovsky, Beethoven, Sibelius. A Trento Baiba Skride giunge con un quintetto di questi tanti amici artisti frequentati da anni, riuniti per la realizzazione di un programma di raro ascolto e particolarmente raffinato attorno al timbro esclusivo degli archi.

Martedì 19 sarà quindi la volta del Quartetto Guadagnini (Fabrizio Zoffoli, Cristina Papini, Matteo Rocchi, Alessandra Cefaliello) con Avi Avital al mandolino. Il programma comprende una Ciaccona di J. S. Bach, “Cymbeline” di David Bruce, il Quartetto n. 2 di Aleksandr Borodin, il Quartetto op. 18 n. 4 di Ludwig van Beethoven e “Première Burlesque” per mandolino e quartetto d’archi di Paolo Ugoletti, brano commissionato dalla Società Filarmonica di Trento ed eseguito in prima assoluta in questa occasione. Il fascino popolare del mandolino viene elevato all’ennesima potenza grazie a un musicista carismatico, dotato di un temperamento capace di lasciare un segno indelebile, quale l’israeliano Avi Avital. Nato nel 1978 a Be’er Sheva, si è diplomato al conservatorio di Gerusalemme e quindi in Italia, a Padova, con Ugo Orlandi. Con l’obiettivo di definire in maniera nuova il repertorio (al pari di Segovia con la chitarra) ha lavorato con la musica klezmer, barocca e contemporanea arrivando, nel 2010, a conquistare (primo mandolinista in assoluto) una candidatura al Grammy Award. (d.v.) Quartetto Guadagnini 99

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trentinopanorama

di NicolaTomasi

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l 6 e 7 dicembre l’Associazione Labirinti Armonici di Trento metterà in scena a Borgo Valsugana presso il teatro parrocchiale e a Trento presso il teatro Cuminetti, l’operina barocca dal titolo “Intermezzi fra Palandrana vecchia vedova e Zamberlucco giovine da bravo” su musica del cavaliere Alessandro Scarlatti (1660 -1725), compositore italiano di musica barocca, particolarmente famoso per le sue opere e considerato uno dei fondatori della scuola musicale napoletana. Questa rappresentazione è il frutto di un lavoro di ampio respiro che, attualmente, è proiettato fino al 2019 e vedrà la riscoperta di altre pagine per lo più sconosciute ed inedite in tempi moderni. Questo lavoro si presenta come l’“Accademia dell’ intermez-

PALANDRANA E ZAMBERLUCCO IL 6 DICEMBRE A BORGO E IL 7 A TRENTO, L’OPERINA BAROCCA DI ALESSANDRO SCARLATTI CON “I LABIRINTI ARMONICI” zo barocco”, un’idea a lungo raggio e unica che prevede il recupero e la valorizzazione dell’intermezzo barocco, ovvero di quelle “operine” che i compositori scrivevano come breve momento comico da rappresentarsi tra un atto e l’altro di un’opera seria. Il successo di queste operine fu talmente grande

che rappresentarono la rivincita dell’opera comica su quella seria. Spesso infatti gli intermezzi sono passati alla storia mentre le opere serie che accompagnavano sono andate nel dimenticatoio. La trama di “Palandrana e Zamberlucco” è quella del tipico canovaccio della Commedia dell’Arte con equivoci,

inganni e travestimenti tra personaggi popolareschi più o meno abili nell’arte di “arrangiarsi” per sopravvivere. L’esecuzione di queste pagine avverrà nel rispetto della prassi esecutiva dell’epoca che oramai da anni contraddistingue l’Associazione Labirinti Armonici. Valore aggiunto infine è la scelta dei cantanti all’interno dei corsi di alto perfezionamento curati da quindici anni da Barocco Europeo a Sacile sotto l’egida di Sara Mingardo (riconosciuta il miglior contralto al mondo). ■

SOUTH CAROLINA MASS CHOIR, SOTTO IL SEGNO DEL GOSPEL

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uella legata agli eventi gospel natalizi è diventata ormai una tradizione natalizia per il pubblico del capoluogo. Una tradizione che si rinnova con il concerto del South Carolina Mass Choir protagonista dell’evento in cartellone giovedì 21 dicembre, alle 21, all’Auditorium Santa Chiara con i biglietti per lo spettacoloin vendita sui circuiti Primiallaprima e Geticket. Il South Carolina Mass Choir propone i grandi inni della tradizione gospel accanto agli spirituals che affondano le loro radici nel cuore dell’America nera, La formazione statunitense è infatti fra le corali gospel più prestigiose in circolazione: si formano sul finire degli anni ‘90 nella Carolina del Sud su iniziativa e sotto la direzione di Michael Brown. L’intento primario del South Carolina è quello di dare spazio ai molti giovani appassionati di gospel che cercano un’occasione per esprimere il proprio talento ed anche una possibile carriera nel mondo

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della musica gospel, soul e r&b. Negli anni la formazione cresce anche per numero di componenti arrivando a contare ben quarantacinque elementi per entrare una delle formazioni giovanili più interessanti ed acclamate di gospel di oggI. Sotto la sapiente guida di Michael Brown inizia un’intensa attività di studio e di approfondimento della cultura gospel e spirituals, dalle origini ai giorni nostri. Un lavoro che porta il gruppo ad interpretare anche quelle più tradizionali conosciute e cantate dai lori avi. La particolarità di questa corale consiste nel sapere mischiare ritmi moderni a quelli tradizionali, raggiungendo un equilibrio musicale di grande spessore artistico. Nella loro musica si possono trovare canti tradizionali rivisitati con gusto e creatività in linea con le nuove tendenze contemporanee e il sound sa essere trascinante ma anche carico di sfumature e suggestioni celestiali tipiche della più genuina tradizione gospel afroamericana.


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di Daniele Valersi

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er l’Associazione Filarmonica di Rovereto venerdì 1° dicembre è in programma il recital chitarristico di Giulio Tampalini (Sala Filarmonica, ore 20.45), che proporrà pagine di Joaquín Rodrigo (Tiento Antiguo, Tres piezas españolas, Adagio dal “Concierto de Aranjuez, Toccata) e Francisco TÁRREgA (Capricho Arabe, Adelita, Marieta, Recuerdos de la Alhambra, Fantasia sobre la Traviata de Verdi, Variaciones sobre el Carnaval de Venecia de Paganini, Gran Vals). Giulio Tampalini è oggi uno dei più carismatici chitarristi classici europei. Vincitore del Premio delle Arti e della Cultura nel 2014, si è imposto in alcuni dei maggiori concorsi, a cominciare dal primo premio al Concorso Internazionale “Narciso Yepes” di Sanremo (presidente della giuria Narciso Yepes), al T.I.M. di Roma nel 1996 e nel 2000 al “De Bonis” di Cosenza, fino alle affermazioni al “Pittaluga” di Alessandria, al “Fernando Sor” di Roma e al prestigioso “Andrés Segovia” di Granada. Tiene concerti da solista e accomRenzo Grassi | Studiopagnato logo da orchestre sinfo03 niche in tutta Italia, Europa, Asia e America. Tra le sue

GRINGOLTS QUARTET CONCERTO DA NON PERDERE L’1 DICEMBRE ALLA FILARMONICA DI ROVERETO. ILJA GRINGOLTS, ANAHIT KURTIKYAN, SILVIA SIMIONESCU, CLAUDIUS HERRMANN numerose collaborazioni si ricordano quelle con le prime parti dell’orchestra del Teatro alla Scala di Milano. La registrazione delle opere complete per chitarra di Francisco Tárrega gli è valsa il premio “Chitarra d’Oro” al Convegno Internazionale di Chitarra di Alessandria. Lunedì 11 sarà quindi la volta del Gringolts Quartet (Ilja Gringolts, Anahit Kurtikyan, Silvia Simionescu, Claudius Herrmann) con il Quartetto op. 76 n. 1 di Joseph Haydn, il Quartetto n. 3 di Béla BartÓk e il Quartetto op. 41 n. 1 di Robert Schumann. Il Quartetto Grin-

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golts è il punto d’incontro di quattro personalità artistiche provenienti da ambiti culturali ed esperienze professionali diverse: il russo Ilja Gringolts (primo premio al concorso “Paganini” di Genova), l’armena Anahit Kurtikyan (prima parte nell’Orchestra dell’Opera di Zurigo) la rumena Silvia Simionescu (primo premio ai Concorsi di Brescia e di Osaka), il tedesco Claudius Hermann (primo violoncello dell’Opera di Zurigo), accomunati da una comune passione per il quartetto d’archi. Nel corso delle recenti B. stagioni il Quartetto è stato ospite di importanti istituzio-

ni musicali europee quali il Festival di Lucerna, l’Oleg Kagan Musikfest di Kreuth, la Filarmonica di San Pietroburgo, la Società dei Concerti di Milano, il Menhuin Festival di Gstaadt e il Festival di Salisburgo. I quattro artisti suonano preziosi strumenti italiani: uno Stradivari del 1718, un Camillo Camilli del 1733, una viola di Jacobus Januarius del 1660 e uno straordinario violoncello Maggini del 1600, appartenuto al Principe Galitzin, intimo amico di Beethoven, che per primo eseguì gli ultimi quartetti del grande compositore tedesco su questo strumento. ■

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di Margherita Cogo

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questo numero di Trentino Mese viene allegata una pubblicazione “Sì, ci siamo. Siamo sempre state pronte: crediamoci e vogliamolo!”, con la Prefazione di Ilaria Vescovi, già Presidente di Confindustria e Amministratore delegato di Tecnoclima SPA e l’Introduzione di Isa Maggi, Coordinatrice degli Stati Generali delle Donne. Si tratta, naturalmente, della “questione femminile”. I vari rapporti internazionali e nazionali confermano l’esistenza, in Italia, di un divario di genere significativo. Il rapporto Ocse 2017 ricorda che “L’uguaglianza di genere non è unicamente un diritto umano fondamentale, ma è anche la pietra angolare di una economia prospera e moderna, che punta a una crescita sostenibile e inclusiva, in cui uomini e donne possono dare il loro pieno contributo a casa, sul lavoro e nella vita pubblica. A beneficio dell’economia e della società nel suo complesso.” Risolvere il gap esistente in campo economico impone un insieme di scelte politiche importanti, quali ad esempio la capillare offerta di asili nido, parificati al costo delle scuole materne o la decontribuzione per le assunzioni delle donne, solo per indicare due misure importanti. Relativamente al gap di rappresentanza va detto che, a fronte di norme che impongono le candidature di entrambi i generi, serve la volontà di esserci, con la consapevolezza che il potere va conquistato, perché nessuno è disposto a cederlo. Sarà interessante vedere come si comporteranno i partiti in occasione dei prossimi appuntamenti elettorali ed in particolare delle ormai prossime elezioni politiche. 102

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“SÌ, CI SIAMO!” IL LIBRO, ALLEGATO A QUESTA RIVISTA IN EDICOLA, ESPLORA ATTENTAMENTE LA QUESTIONE FEMMINILE La nuova legge elettorale, nota come Rosatellum bis, non permette più, esclusivamente candidature maschili, ma stabilisce che nel suo complesso ogni genere non può superare il 60% delle candidature stesse. Non c’è dubbio che i partiti e i candidati uomini cercheranno di ridurre al minimo il “danno” e si applicheranno in due direzioni, scegliere loro le donne da candidare e rifilare loro i collegi più a rischio. Il gioco riuscirà se le donne lo permetteranno e lasceranno fare. In ogni schieramento politico già si stanno ipotizzando le “inevitabili” candidature femminili e si può immaginare che sia lusingante essere nella lista, per ora solo abbozzata, e alcune cercheranno di non essere troppo “ambiziose” e di tenere un profilo basso, per non farsi considerare inadeguate. Eh sì, le donne rischiano sempre il “double-bind”: quelle con una personalità forte sono penalizzate perché non si comportano “come donne” e coloro che invece hanno tendenze opposte e cercano di mostrare tratti tipicamente femminili vengono penalizzate perché considerate deboli. Gli uomini invece, con vari mezzi, alzano il livello dello scontro e spesso adducono improbabili “ragion di stato” per l’avanzamento della loro carriera. La frase più abusata

e simpatica è che si mettono a disposizione per il bene del partito, del Paese o del Mondo intero, insomma con spirito di sacrificio e di grande responsabilità occupano tutti i posti possibili. Le donne, invece, sono più prudenti perché sanno di non poter usare gli stessi argomenti, temono infatti non solo il ridicolo, ma il sicuro sarcasmo di uomini, donne e mezzi d’informazione. Ma tornando alle prossime elezioni, alcuni candidati maschi hanno programmato per tempo la propria candidatura o la propria riconferma, in modo abile davvero. Le donne invece sono silenti, quasi consapevoli che molti attendono solo che provino ad alzare la testa, per troncare ogni loro pur legittima aspirazione. In questa fase, infatti, il toto candidature femminili è pericoloso e generalmente suscita la reazione di altre donne che affermano che ci vuole un rinnovamento e che non si possono candidare i soliti noti, per non dire le solite note. In realtà, per essere elette bisogna essere conosciute, solo il M5S riesce a candidare ed eleggere dei perfetti sconosciuti ( essere un movimento anti-sistema, con la convinzione che “uno-vale-uno” consente ciò), ma negli altri schieramenti non funziona così e dunque è piuttosto logico pensare di candidare

donne che un ruolo e una preparazione la possiedono già. Non una voce si è finora alzata per dire che sarebbe tempo ed ora che la quota del 40% fosse riservata agli uomini e che sarebbe tempo di una bella infornata di candidature femminili. Infine, ricordate Lisistrata? colei che propose lo sciopero del sesso per indurre gli uomini a cessare la guerra del Peloponneso! Ecco l’idea dell’unità delle donne per condurre gli uomini a miti consigli, non è da scartare e con una legge che aiuta le candidature femminili varrebbe la pena utilizzarla. Il problema è che ci vuole una Lisistrata che ci metta la faccia e che abbia il coraggio di proporre un patto trasversale alle donne impegnate nei vari partiti politici e che ponga degli aut-aut, quali ad esempio: più candidature femminili di quante la legge non preveda e nei collegi migliori, altrimenti ci si rifiuta tutte di candidare! In fondo gli uomini sono, per definizione loro, i migliori e dunque con cavalleresco stile potrebbero fare qualche passo “di lato”. ■

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Leggi il Libro in formato digitale sul Blog di Margherita Cogo: www.margheritacogo.it



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DIPINGENDO (E SCRIVENDO) TRA LE BOMBE

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opo il successo ottenuto l’anno scorso con la grande mostra “Qualcosa di immane. L’arte e la Grande Guerra” (a cura di Massimo Libardi,

Fernando Orlandi e Maurizio Scudiero), Libardi e Orlandi intriganti svisceratori di storie inedite o poco note - tornano quest’anno ad indagare il rapporto tra la I guerra mondiale e il mondo dell’arte. “Bolzano

1917. Scrittori e artisti nella grande guerra” è il nuovo

appuntamento artistico che vede una ricca documentazione composta da testi, quadri, immagini fotografiche, ecc., esposta prima a Castel Ivano e quindi, fino al 4 febbraio 2018, presso le sale del Museo Civico di Bolzano. Questa mostra è la storia per immagini della “Tiroler Soldaten-Zeitung” (poi Soldaten Zeitung), un giornale di trincea scritto dai soldati per i soldati, illustrato da valenti grafici e artisti, quest’ultimi inquadrati come Kriegsmaler,

JANA MÜLLER. ON ROUGH DIAMONDS...

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hiude il 16 dicembre la mostra “Jana Müller. On rough diamonds solo show” proposta dalla Paolo Maria Deanesi Gallery di Vicolo dell’Adige a Trento. Si tratta di un progetto che coinvolge l’intero spazio espositivo attraverso una serie di lavori che vanno a comporre un unica grande installazione giocata sui temi cari all’artista tedesca, quelli della ricerca d’archivio, dell’attività investigativa, in una pratica dal sapore criminologico e forense. La mostra porta il visitatore dentro un’ipotetica scena del crimine attraverso oggetti e immagini che appaiono come misteriose evidenze indiziali, tracce che richiedono all’osservatore di essere liberamente messe in relazione nella ricostruzione di una verità, reale o presunta, che si cela dietro ad esse. Jana Müller sembra essere attratta dal lato più oscuro dell’uomo e della società, come anche da tutte le manifestazioni dell’inconscio e dello sconcertante, specialmente quando si rivelano inaspettatamente sotto una facciata di normalità. Catastrofi sociali, minacce urbane e paure collettive nella loro relazione con i media alimentano il suo lavoro che appare come un’inchiesta su misteriosi eventi che oscillano tra realtà e finzione. Info: www.paolomariadeanesi.it

pittori di guerra, alle dipendenze del viennese Quartier della stampa di guerra. Il giornale venne stampato dal giugno 1915 all’aprile 1917. Il grande scrittore austriaco Robert

per farsi conoscere. Erano tutti comunque dei combattenti al

Musil, all’epoca già famoso in tutta Europa per il romanzo I

fronte. Questi artisti venivano incoraggiati dai loro superiori

turbamenti del giovane Törless, ne fu prima collaboratore e poi, dall’ottobre 1916, direttore. A disegnare, dipingere e scrivere c’erano pittori famosi così come pittori autodidatti o artisti che coglievano l’occasione

e, quando le azioni di guerra lo permettevano, dipingevano ritratti dei loro commilitoni, scene della vita militare di ogni giorno, quadri di paesaggi e postazioni militari. Scorrendo le opere in mostra un elemento emerge: i toni sono spesso idilliaci, a volte malinconici, quasi mai suscitano orrore o angoscia. Pensiamo ad un artista come il lagarino Attilio Lasta, che nella sua pittura si dedicò alla documentazione di aspetti naturalistici e architettonici dei vasti territori orientali dell’Impero oppure dipinse gli interni della sua camera a Wels, stando attento all’impostazione cromatica e artistica: sono di questo periodo le sue opere forse più importanti. Nel 1918 espone i suoi lavori, assieme agli artisti appartenenti all’Ersatzbataillon, nella Volkshalle di Wels. Lo stesso discorso vale per Ernst Nepo, che descrive la costruzione di strade, scale, vie ferrate, baracche. Anche Albin EggerLienz segue questa impostazione, aggiungendo scorci di vita quotidiana nelle trincee e nelle baracche. Eccezionale è la documentazione del fassano Francesco Ferdinando Rizzi: le

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trentinomostre sue opere eseguite con carboncino, grafite e biacca su carta bruna sono dei veri e propri capolavori di maestria grafica. Il pittore itinerante seppe cogliere con profondi accenti grafici l’esilità della vita quotidiana in tempo di guerra. Anche lui partecipa, nel 1916 e 1917, alle collettive dei pittori di guerra di Innsbruck e Vienna. Dal 1915 al 1917 Rizzi si dedica con continuità alla raffigurazione di soggetti militari sul fronte tirolese, in Val di Fassa, nei pressi di Riva e nell’alto Garda e nell’ambito d’azione del 159° battaglione di fanteria dei Landsturm, la milizia territoriale, concentrandosi su una riproduzione dettagliata e fedele, quasi “fotografica”. Inoltre in mostra c’è tutta una documentazione tesa a testimoniare le attività della propaganda di guerra, a partire dalla pubblicazione dei “Griegs Almanach” fino ai manifesti che pubblicizzavano i prestiti di guerra. Le opere degli artisti vengono anche riprodotte su cartoline, esemplificate nell’esposizione bolzanina da alcuni lavori di Albin Egger-

ALBIANO Mostre 20A MOSTRA DI PRESEPI ARTIGIANALI Apertura: da sabato 16 dicembre 2017 a sabato 6 gennaio 2018. Casa della Cultura. Tradizionale mostra di presepi artigianali. I presepi esposti sono circa 80 e sono realizzati dagli abitanti e dai ragazzi di Albiano. Sabato 16 alle 19 fiaccolata per le vie del paese con partenza dal piazzale della Chiesa per raggiungere il Museo del Porfido, dove si svolgerà una rappresentazione natalizia. Orario: 15-18. Ingresso libero. Info: Tel. 0461.683110.

BASELGA DI PINÉ Mercati MERCATINO DI SANTA LUCIA Apertura: da giovedì 7 a mercoledì 13 dicembre. Casa frazionale di Tressilla. Mercatino natalizio con prodotti artigianali creati con maestria dalle sapienti mani femminili del Gruppo Donne di Tressilla. Il ricavato del mercatino sarà devoluto in beneficenza. Orario: 9-12 e 14-18. Info: Tel. 0461.557028.

BORGO VALSUGANA

Lienz ed Egon Schiele. Nel 1917 si tiene a Bolzano una delle grandi mostre organizzate dal Kriegspressequartier: in quattro grandi sale della Elisabethschule venne infatti allestita la Kriegsbilderaustellung k.u.k. Armeeoberkommando. Poco dopo seguì la mostra dei pittori di guerra organizzata dai Kaiserjäger. Per l’inaugurazione di questa seconda esposizione, il 22 aprile 1917, vennero in visita a Bolzano l’imperatore Carlo e l’imperatrice Zita. Nella mostra del Kriegspressequartier vi erano 373 opere di artisti, tra i quali Albin Egger-Lienz, Franz Ferdinand Rizzi, i fratelli Albert e Ignaz Stolz, Hans Weber Tyrol, Ferdinand Andri, Josef Durst, Rudolf Glotz, Luigi Kasimir e Karl Sterrer. Come per tutte le mostre dei Kriegsmaler venne pubblicato un catalogo. A Bolzano l’esposizione allestita caratterizzerà l’appuntamento di inizio dicembre della Lunga Notte dei Musei. Il catalogo, ricco di approfondimenti e con un apparato iconografico talvolta inedito, è edito dalla Biblioteca Archivio del CSSEO e da Silvy Edizioni.

Mercati NATALE A BORGO VALSUGANA Apertura: da sabato 25 novembre a domenica 31 dicembre. Presso Piazzale D. Alighieri, Piazzetta Ceschi e Piazza Martiri. Stand commercio: sabato, domenica e festivi. Ore: 10-19.00. Stand gastronomia: sabato e domenica. Ore 10-22.30. Anche Borgo Valsugana, come gli anni scorsi, proporrà i propri mercatini di Natale: bancarelle per la presentazione dei prodotti gastronomici della tradizione e la loro vendita e passeggiate dedicate alla scoperta dei Presepi, creati appositamente per la manifestazione. Inoltre, ci sarà a disposizione una pista di pattinaggio, in modo da poter praticare una delle più famose attività natalizie con la propria famiglia. Per maggiori informazioni: Giacomo Nicoletti 347.3476901; info@visitborgovalsugana.it.

CAVALESE Tradizione MAGNIFICO MERCATINO DI NATALE Cavalese. Apertura: da venerdì 1 dicembre 2017 a sabato 6 gennaio 2018. Si chiama Magnifico, non solo per una ragione squisitamente estetica, ma anche perché incornicia l’antico Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme. Nel Magnifico Mercatino di Natale, a Cavalese, si passeggia in un giardino incantato, illuminato dalle candele e animato da spettacoli, laboratori d’arte e weekend tematici che riscoprono antiche tradizioni come le lavorazioni di lana, legno, erbe e

miele, ma anche le danze popolari, i krampus e i costumi d’epoca. Le romantiche casette invitano a curiosare tra pantofole di lana cotta, cose di casa dal sapore antico, creazioni artistiche di legno, vetro e rame, vasi di ceramica con manici di legno, strudel, spiedini caramellati, waffel, succhi di mela e di mirtillo, e tentazioni della tradizione. Info: www.visitfiemme.it.

CIVEZZANO Mostre IL BOSCO NEI LIBRI Apertura: da venerdì 1 dicembre 2017 a venerdì 26 gennaio 2018. Biblioteca comunale. Mostra di libri sul tema del bosco per ragazzi da 0 a 12 anni. Ingresso libero. Orario: dal lunedì al venerdì dalle 14.30 alle 18.30, martedì anche dalle 10 alle 12.30. Info: Tel. 0461.858400. Mostre 4^ MOSTRA DI PRESEPI Apertura: da domenica 10 dicembre 2017 a domenica 7 gennaio 2018. Vie del centro e frazioni. Mostra di presepi artigianali lungo le vie del centro e nei portici di Civezzano e frazioni. Info: 338.6085771, 333.3082881, 346.6344884, ravgia@alice.it.

FORNACE Mostre I PRESEPI DE FORNAS Apertura: da domenica 17 dicembre 2017 a domenica 7 gennaio 2018. Vie del paese. Da oltre dieci anni negli scorci più suggestivi del paese vengono realizzati dei presepi artigianali. Caratteristico anche il presepe nella chiesa di San Martino e gli oltre 40 presepi presenti al “Volt”, visitabili dalle 8 alle 20. Seguendo un percorso indicato dalle frecce che parte dal “Volt” è possibile immergersi in un’atmosfera natalizia particolare fatta da luci e colori. Info: 347.3104518.

ISERA Mostre SCOPRIRE MONDI Apertura: da sabato 11 novembre a domenica 3 dicembre. Mostra degli artisti Gaio-Giovanazzi curata da Claudio Mattè. Orario: 1214 / 18-21.

LEVICO TERME Mostre SCULTORI DEL LEGNO Apertura: da giovedì 7 a domenica 10 dicembre. Vie del centro storico di Levico. Info: APT Valsugana - uff. di Levico Terme Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Mostre FIERA MINERALI FOSSILI E BIGIOTTERIA Apertura: da sabato 9 a domenica 10 dicembre. Palalevico Viale Lido. Progetti Laboratori per ragazzi/e. 105

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trentinomostre Orario: sabato ore 9-19; domenica ore 9-18. Info: Gruppo Mineralogico Paleontologico di Trento www. fieramineralilevico.org.

Mostre PAROLE SCAVATE Apertura: da sabato 25 novembre 2017 a domenica 4 novembre 2018. Nella ricorrenza del Centenario della Grande Guerra, il progetto espositivo di Bruno Lucchi intende proporre una ampia e articolata riflessione sul tema tramite il connubio tra installazioni scultoree e gli spazi così fortemente connotati del Forte delle Benne. Apertura invernale in occasione dei mercatini: 25, 26 novembre 2017; 2, 3,

CATTANI E VOLKOV “TRA SEGNO E PITTURA”

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li artisti Silvio Cattani, trentino e Andrey Volkov di Mosca, esporranno a Trento, Palazzo Trentini, dal 15 dicembre (inaugurazione alle 18) al 12 gennaio. Si sono incontrati un’anno fa a Venezia e da subito hanno condiviso da pittori, attenti quali sono alle vicende dell’arte contemporanea e dotati di un ricco bagaglio di esperienze creative e tecniche, l’interesse per l’astrazione. Da questa condivisione per l’arte astratta è scaturita una ricerca che, traendo origine dai grandi protagonisti americani ed europei, da Gorky a Rothko, da Pollock a Sam Francis, da Motherwell, Frankenthaler e Guston, da Kline, Burri e Vedova, sviluppa un proprio percorso espressivo, una propria via poetica. Un dialogo basato sul confronto e sulla discussione; su precise e diverse visioni entrambe coniugate in questo affascinante e vitale alveo della pittura. Artisti uniti dalla fascinazione astratta, dall’amore per il segnocolore che contraddistingue tutta la loro opera basata su cromie squillanti che trasmigrano in un lento crepuscolo o in una violenta profonda notte. Sempre modulati dalla voglia di coinvolgere appassionatamente, di richiamare i visitatori dell’esposizione, in un mondo di dolci rimembranze visive, di scenari primordiali, di antiche materie e di tracce del nostro complesso presente.

8, 9, 10, 16, 17, 23, 24, 26, 30, 31 dicembre 2017; 1, 6 e 7 gennaio 2018. Apertura 2018: 31 marzo al 4 novembre.

PERGINE VALSUGANA Mercati PERZENLAND: MERCATINI DI NATALE A PERGINE VALSUGANA Apertura: da sabato 11 novembre 2017 a domenica 7 gennaio 2018. Vie del centro storico, sabato e domenica dalle 10 alle 19. Pergine Valsugana celebra la leggenda di gnomi ed elfi che nel periodo dell’Avvento, scendevano a valle per offrire giochi, preziosi, decori e dolcezze di Natale. Il mercatino è anche una festa con cori, musici e giocolieri, spettacoli, luci e colori oltre a piccoli laboratori, mostre e degustazioni per le vie del centro. Info: www.visitvalsugana.it.

ROVERETO Mostre FOCUS - LA RIVISTA COME LUOGO DI RICERCA ARTISTICA: IL PORTALE CAPTI Apertura: fino a domenica 28 gennaio 2018. Mart. Una mostra dedicata alle principali riviste sperimentali del secondo Novecento conservate nell’Archivio del ‘900 del Mart, digitalizzate e consultabili sul portale Capti. A corredo delle riviste sono esposti numerosi documenti provenienti dagli archivi personali dei protagonisti dell’editoria sperimentale del secondo Novecento, come Enrico Baj e Stelio Maria Martini: lettere, componimenti, manoscritti e dattiloscritti preparatori, fotografie e menabò originali, nonché materiali a meta strada tra documento e opera d’arte. Info: www.mart.tn.it/focuscapti. Mostre FERITI. IMMAGINI DELLA GRANDE GUERRA Apertura: da domenica 29 ottobre 2017 a domenica 25 febbraio 2018. Rovereto. In 25 immagini, che fanno parte dell’archivio fotografico del Museo della Guerra, viene offerto uno spaccato degli effetti devastanti degli scontri e delle esplosioni sul corpo dei soldati sia dell’esercito italiano che di quello austro-ungarico impegnati sul fronte italo-austriaco. Orario: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18. Info: www.museodellaguerra.it. Mostre REALISMO MAGICO L’INCANTO NELLA PITTURA ITALIANA DEGLI ANNI VENTI E TRENTA Apertura: da domenica 3 dicembre 2017 a lunedì 2 aprile 2018. Mart. Mostra a cura di Gabriella Belli e Valerio Terraroli. Provenienti da prestigiose collezioni pubbli-

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che e private, le oltre 70 opere in mostra descrivono una parabola dell’arte significativamente legata agli eventi politici e culturali, tra gli anni Venti e Trenta. Contorni netti e volumi solidi non contrastano con la magia delle pitture in mostra, realizzate da diversi artisti tra i quali spiccano Cagnaccio di San Pietro, Felice Casorati, Antonio Donghi, Achille Funi, Carlo Levi e Ubaldo Oppi. Info: www.mart.tn.it.

SANTA MASSENZA Mercati VITE DI LUCE Apertura: da sabato 2 a domenica 17 dicembre. Atmosfera natalizia, mercatini artigianali, distillerie aperte, spettacoli in strada e intrattenimento per bambini. 2 dicembre ore 14-20; 03 dicembre ore 1020, 10-17 dicembre ore 10-20; 0809 dicembre ore 10-21; 16 dicembre ore 10-20. Info: Consorzio Pro Loco Valle dei Laghi Trento Monte Bondone Tel. 0461.864400; info@ valledeilaghiturismo.it; www.valledeilaghiturismo.it.

SOVER Mostre I PRESEPI DE MONT Apertura: da venerdì 22 dicembre 2017 a domenica 7 gennaio 2018. Mostra di oltre 40 presepi artigianali per le vie del paese di Montesover. Gli abitanti costruiscono all’esterno delle loro abitazioni dei presepi artigianali, che decorano le vie del centro. All’inizio della gradinata della chiesa sarà presente una mappa, che vi farà da guida per trovare anche i presepi più nascosti. Info: Tel. 0461.683110.

TIONE DI TRENTO Mostre STEFANIA RICCADONNA Apertura: da sabato 9 dicembre 2017 a domenica 7 gennaio 2018. Centro Studi Judicaria. Mostra personale. Apertura: tutti i giorni 1618.30; domeniche 10.30-12.30/1618.30. Chiuso 25 dicembre (S. Natale); 26 dicembre (S. Stefano), 1 gennaio 2018 e 6 gennaio 2018 (Epifania). Info: centrostudi@judicaria.it; Tel. 0465.322624.

TONADICO Mostre FOTOGRAFIE, STORIE, RACCONTI Apertura: fino a venerdì 15 dicembre. Casa del Cibo di Palazzo Scopoli. A Tonadico il progetto dedicato alla vita e alle opere di Angelo Lenzi che danno voce e volti alla storia e alla cultura di Primiero. Orario: da mercoledì a domenica, dalle ore 16.00 alle ore 19.00. Per ulteriori informazioni riguardanti le attività programmate è possibile visitare il sito della Casa del Ciboall’indirizzo cibo.casediprimiero.it, oppure scrivere all’indirizzo mail info@cibo.casediprimiero.it.


trentinomostre TRENTO Mercati MERCATINO DI NATALE 2017 Apertura: fino a sabato 6 gennaio 2018. Piazza Fiera e Piazza Cesare Battisti. Tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.30. 8 dicembre: fino alle 23.00. 9 e 10 dicembre: fino alle ore 20.30. Nelle tipiche casette in legno, addobbate a tema, gli espositori offrono l’eccellenza della loro produzione artigianale e artistica per suggerire un piccolo dono da regalare o, perché no, da regalarsi. A rendere ancora più speciale il Mercatino di Natale, un itinerario enogastronomico tra le casette propone la degustazione dei più tipici prodotti del Trentino. Info: www.mercatinodinatale.tn.it. Mostre I TRENTINI NELLA GUERRA EUROPEA 1914-1920 Apertura: fino a domenica 30 dicembre 2018. Le Gallerie, Piedicastello. Una mostra che racconta il dramma dei trentini nel corso del primo conflitto mondiale. Orario: da martedì a domenica ore 9.0018.00 (lunedì chiuso). Ingresso libero. Info: www.fondazione.museostorico.it. Mostre SUL SET Apertura: da venerdì 8 settembre a domenica 10 dicembre. Palazzo delle Albere. Fotoromanzi, genere e moda nell’archivio di Federico Vender. Mostre SPACE GIRLS, SPACE WOMAN. LO SPAZIO VISTO DALLE DONNE Apertura: da domenica 24 settembre 2017 a domenica 7 gennaio 2018. Museo Caproni, via Lidorno. A Trento, mostra fotografica su chi sogna il proprio futuro nello spazio e chi oggi contribuisce alla realizzazione dei programmi spaziali. Orario: da martedì a venerdì: 10-13 / 14-18. Sabato e festivi: 1018. Lunedì chiuso.

Mostre ARCHIMEDE. L’INVENZIONE CHE DIVERTE Apertura: da domenica 1 ottobre 2017 a domenica 7 gennaio 2018. Muse - Museo delle Scienze, corso del Lavoro e della Scienza 3. Tra exhibit interattivi, ricostruzioni di macchinari e video multimediali,

il percorso al museo racconta le intuizioni di Archimede, geniale inventore e matematico della classicità, nel campo della tecnologia meccanica - tanto fenomenali da renderlo l’antesignano del genio e dell’inventore - e offre testimonianze della civiltà tecnico-scientifica del III secolo a.C., periodo durante il quale visse lo scienziato: sullo sfondo, le relazioni tra Siracusa e Alessandria d’Egitto, la città in cui Archimede e numerosi uomini di cultura soggiornarono in quell’epoca. Dopo un excursus storico e un focus sulle principali invenzioni e ricerche, l’esposizione approfondisce anche la seconda rinascita di Archimede, che avviene a partire dal XIII secolo con la progressiva riscoperta dei suoi scritti, e l’influenza esercitata su studiosi e geni rinascimentali del calibro di Leonardo da Vinci e galileo Galilei. Orario: da martedì a venerdì 10-18; sabato e domenica 10-19. Biglietto intero € 10, ridotto € 8. Info: museinfo@muse.it; Tel. 0461270311. Mostre JANA MÜLLER. ON ROUGH DIAMONDS Apertura: fino a sabato 16 dicembre. c/o Paolo Maria Deanesi Gallery - Vicolo Adige. Mostra personale. Orario: mer-gio-ven-sab 1519; altri giorni su appuntamento. Info: www.paolomariadeanesi. it; gallery@paolomariadeanesi.it. Mostre JACOPO MAZZONELLI - TO BE PLAYED AT MAXIMUM VOLUME Apertura: fino a domenica 14 gennaio 2018. Galleria Civica. Mostra personale. La musica incontra le arti visive in un’ampia mostra personale dedicata al giovane artista trentino. A cura di Margherita De Pilati e Luigi Fassi. Orario: martedì - domenica 10.00-13.00/ 14.00 - 18.00. Lunedì chiuso. Ingresso € 2,00. Info: www.mart.tn.it. Mostre DENTRO. LA TRASFORMAZIONE DELLE PRIGIONI DI TRENTO NELL’OTTOCENTO Apertura: fino a sabato 13 gennaio 2018. Palazzo di Giustizia di Trento - largo Pigarelli, 1. L’esposizione racconta uno dei grandi cambiamenti che investono la città nelle seconda metà dell’Ottocento: il mutamento nell’amministrazione della giustizia e nella progettazione delle carceri sono tasselli di una serie di importanti modificazioni istituzionali e urbanistiche. L’allestimento si presenta al visitatore in modo suggestivo: otto alte “torri” scure propongono, al loro interno, materiali originali e testi che aiutano a comprendere il cambiamento in atto in città nel corso del XIX secolo. Ogni installazione offre una stretta finestra, una sorta di feritoia, da cui è pos-

LE “OPERE RECENTI” DI IVO FRUET

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arà il Grand Hotel Trento ad ospitare dal primo dicembre al 7 febbraio 2018 l’esposizione di Ivo Fruet intitolata “Opere recenti”. Una mostra, allestita a cura di Nicola Cicchelli, che riguarda le opere recenti anzi recentissime in quanto sono quasi tutti lavori di quest’anno. I dipinti sono all’incirca venti di diversi formati, alcuni di formato medio ed altri di formato decisamente grande. Si tratta di acrilici su tela o su cartoncino, Come scrive Paolo Tomio nella brochure che correda la mostra : “ I lavori di Fruet sono un condensato di forza e vitalità istintive che si manifestano sia nell’uso radicale e audace di tutte le gamme di colori, nessuna esclusa, sia nel gioco sapiente tra vuoti e pieni enfatizzato dalle nervose e dinamiche tracce nere delle pennellate che dilatano e fanno vibrare lo spazio.” Come scriveva Danilo Eccher nel 1989: “In ogni caso la sperimentazione di Ivo Fruet si è sempre mossa in territori di una espressività interiore agli elementi costitutivi della pittura e della scultura. Quel suo insistere ossessivo e quasi maniacale sulle minime variazioni tecniche, non è quindi il frutto di una logica artigianale o la banale pedanteria di un mestierante, bensì l’esito coerente e consapevole di un raffinato percorso artistico, tutto proteso alla ricerca dell’anima profonda della pittura”. Ivo Fruet non è uno sconosciuto nel mondo dell’arte. Dopo essersi diplomato all’ Istituto d’arte di Trento, prosegue negli anni successivi all’Accademia di Belle Arti di Roma avendo come insegnanti Gentilini e Maccari. Sono gli anni in cui frequenta l’atelier di Aldo Caron, è attento spettatore delle nuove tendenze e correnti artistiche romane e americane. Nel corso del tempo ottiene molti riconoscimenti, anche a livello internazionale e vogliamo qui ricordare, nel 1960 il primo premio al concorso delle Accademie d’Italia al Palazzo dell’esposizioni di Roma.

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L’INCANTO NELLA PITTURA ITALIANA

sibile ammirare e leggere i materiali conservati all’interno. Orario: dal lunedì al venerdì dalle 10.0018.30; sabato 10.00-14.00; chiuso domenica e festivi. Ingresso libero. Info: www.museostorico. it; Tel. 0461.230842; comunicazione@museostorico.it. Mostre L’ULTIMO ANNO. 1917-1918 Apertura: fino a domenica 4 novembre 2018. Gallerie Piedicastello. Nella Galleria Nera, 300 metri di installazioni, scenografie, approfondimenti, filmati e documentari originali dell’epoca ripercorrono l’ultimo anno della Grande Guerra. Orario: da martedì a domenica, dalle 9.00 alle 18.00. Chiuso lunedì. Ingresso libero. Info: www. museostorico.it; Tel. 0461.230482; info@museostorico.it.

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rima tappa dell’esposizione che approderà nel 2018 all’Ateneum Art Museum di Helsinki e al Folkwang Museum di Essen, la grande mostra della stagione invernale del Mart (dal 3 dicembre al 2 aprile 2018) ripercorre le vicende del Realismo Magico in Italia attraverso una selezione di capolavori pittorici provenienti da importanti collezioni pubbliche e private. Coniata dal critico Franz Roh in un celebre saggio dedicato alla pittura contemporanea (1925), la definizione Realismo Magico descrive una stagione artistica internazionale che ha conosciuto la sua fase più creativa e originale tra gli anni Venti e gli anni Trenta del Novecento. Si tratta di un periodo successivo alle vicende delle Avanguardie storiche, segnato dal recupero della tradizione pittorica e scultorea. La rappresentazione oggettiva che il termine “realismo” evidenzia si accompagna, in questa espressione, a un aggettivo che evoca le atmosfere sospese e surreali caratteristiche di questa corrente. La realtà è infatti punto di partenza di una trasfigurazione che passa attraverso l’immaginazione e la meraviglia, messa in atto da un gruppo di artisti tra cui spiccano Cagnaccio di San Pietro, Felice Casorati, Antonio Donghi, Achille Funi, Carlo Levi e Ubaldo Oppi. Accanto agli interpreti più noti operano alcuni artisti attivi nelle realtà più locali dell’arte veneziana, triestina, torinese e romana, a conferma della trasversalità di temi e stili su cui converge l’esperienza pittorica italiana di quei decenni. Tra questi Mario e Edita Broglio, Leonor Fini, Arturo Nathan, Carlo Sbisà, Gregorio Sciltian, Carlo Socrate e Cesare Sofianopulo. Il percorso espositivo, che indaga la complessità delle fonti di ispirazione e le diverse declinazioni di ambito italiano, fa luce sulle novità interpretative che il Realismo Magico mette in campo rispetto ad alcuni generi della tradizione pittorica. Massimo Bontempelli

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Mostre TRENTO FILM FESTIVAL. I MANIFESTI 1952-2017 Apertura: fino a sabato 6 gennaio 2018. Palazzo Roccabruna, Via Santissima Trinitá 24. Una mostra dedicata ai manifesti del Trento Film Festival (dal 1952 al 2017). L’iniziativa è promossa dal Film Festival in collaborazione con le Camere di Commercio di Trento e di Bolzano. Orario: martedì e mercoledì 8.30-12 e 14-17; giovedì e venerdì 8.30-12 e 14-20, sabato 17-20. Dal 16 novembre al 10 dicembre, sabato e festivi 11-22, domenica 11-19. Info: www.palazzoroccabruna.it; Tel. 0461.887101; info@ palazzoroccabruna.it. Mostre UMANITÀ DENTRO E FUORI LA SIRIA: MOSTRA FOTOGRAFICA DI IBRAHIM MALLA Apertura: fino a domenica 17 dicembre. Gallerie Piedicastello. Questa mostra si propone di sondare e far conoscere il mondo del volontariato e del suo impegno in favore delle popolazioni colpite in ogni parte del mondo da conflitti, calamità naturali, crisi sanitarie. L’attività si è concentrata sulla raccolta di video testimonianze e documentazione fotografica, nonché sull’elaborazione di un calendario di eventi espositivi e incontri pubblici. Da martedì a domenica, dalle 9.00 alle 18.00. Chiuso lunedì. Ingresso libero. Info: www.museostorico.it; Tel. 0461.230482; info@ museostorico.it. Mostre PAESAGGI D’ARTE Apertura: fino a domenica 3 dicembre. Cantine di Torre Mirana, via Belenzani 3. Esposizione di acquerelli raffiguranti paesaggi artistici. Opere di Darma Pessata. Orario: 10-12 e 16.30-19. Mostre VERRÀ NELLO SPLENDORE DELLA GLORIA Apertura: da sabato 25 novembre 2017 a venerdì 2 febbraio 2018.

Aula San Giovanni - Cattedrale di San Vigilio. Sculture di Lino Sanzeni. Orario: ore 9-12/14.30-20. Mostre GIARDINO INCANTATO AL CASTELLO DEL BUONCONSIGLIO Apertura: da sabato 25 novembre 2017 a sabato 6 gennaio 2018. Castello del Buonconsiglio - via Bernardo Clesio, 5. La magia del Natale avvolge nel periodo delle festività anche il Castello del Buonconsiglio e il giardino di Castelvecchio si trasforma in un magnifico spazio natalizio. L’atmosfera di festa e la magnifica cornice architettonica del castello diventano così un luogo magico da cui lasciarsi affascinare. Orario: dalle 9.30 alle 17.00. Chiuso i lunedì non festivi, il 25 dicembre e il 1° gennaio. Ingresso libero nei giardini. Info: www.buonconsiglio. it; Tel. 0461.233770; info@buonconsiglio.it. Mostre OPERE RECENTI - IVO FRUET Apertura: da venerdì 1 dicembre 2017 a mercoledì 7 febbraio 2018. Grand Hotel Trento, Piazza Dante 20. Mostra personale. Allestimento a cura di Nicola Cicchelli. Mostre LUPI IN CITTÀ Apertura: da venerdì 1 dicembre 2017 a domenica 7 gennaio 2018. Nelle vie della città. È una mostra open air frutto di un concorso di idee per 8 progetti artistici, rivolto a giovani artisti italiani che si sono messi alla prova con un tema nuovo e di sferzante attualità: il rapporto uomo - lupo. Info: www. muse.it; Tel. 0461.270311; museinfo@muse.it. Mostre ELENA FIA FOZZER: FORMA COLORE LUCE Apertura: da giovedì 7 a sabato 30 dicembre. Sala Thun, Torre Mirana, Via Belenzani 3. Passeggiata nell’Arte di respiro internazionale di un’Artista trentina. Orario: 10-12 e 14-19. Ingresso libero.

Mostre TRA SEGNO E PITTURA SILVIO CATTANI - ANDREY VOLKOV Apertura: da venerdì 15 dicembre 2017 a venerdì 12 gennaio 2018. Palazzo Trentini. Mostra personale.


01.12.2017 02.12.2018

1918 Soldato austroungarico Design: xycomm - Milano

Piedicastello – Trento Ingresso libero Martedì – Domenica: 09:00 \ 18:00 Info +39 0461 230 482 www.museostorico.it


trentinoappuntamenti

ASPETTENDO IL NATALE, NEL TEPORE DEI TEATRI

È

davvero un regalo di Natale quello che i

Nomadi fanno ai loro tantissimi fan trentini.

La band guidata da Beppe Carletti infatti sarà in

concerto a Levico il 26 dicembre, alla 21.30, al PalaLevico nell’ambito del tour di presentazione del nuovo album uscito a fine ottobre.

I Musici di Francesco Guccini che,

per la prima volta, suoneranno in Trentino nel concerto in programma domenica 3 dicembre (ore 17) all’Auditorium del Polo Scolastico di Cles.

Il nome di Ghali è uno dei più gettonati sul fronte musica di questo 2017 dai giovani italiani, sull’onda dei singoli “Pizza Kebab” e “Happy Days” come dimostra anche l’attesa che circonda il suo show di sabato 16 dicembre, alle 21.30, al Palameeting di Riva del

RAOUL BOVA

N

asce a Roma il 14 agosto del 1971 da genitori di origini calabresi. Esordisce sul grande schermo nel 1992 scelto da Fiorenzo Senese con una piccola parte nel film Mutande pazze per la regia di Roberto D’Agostino. Nello stesso anno lavora nella miniserie tv di Rai Uno Una storia italiana, diretta da Stefano Reali, biografia dei fratelli Giuseppe e Carmine Abbagnale, glorie del canottaggio italiano. Sempre nello stesso anno appare anche nel film Quando eravamo repressi, per la regia di Pino Quartullo. Il primo ruolo da protagonista lo ottiene con il film del 1993 di Carlo Vanzina, Piccolo grande amore, in cui ha il ruolo di Marco, un maestro di surf che conquista la bella principessa straniera, interpretata da Barbara Snellenburg. Nel 1996 è protagonista del cult poliziesco diretto da Claudio Fragasso Palermo Milano solo andata, in cui ha ruolo del commissario “Nino Di Venanzio” e con il quale ottiene grande popolarità e successo a livello nazionale e internazionale, con Giancarlo Giannini e del film La lupa con Monica Guerritore, tratto dall’omonima novella di Verga e diretto da Gabriele Lavia. Interpreta poi il ruolo del vice commissario Breda nella fiction La piovra 7, e successivamente quella del capitano dei carabinieri Roberto Di Stefano, detto Ultimo nell’omonima miniserie televisiva del 1998 e nel sequel Ultimo - La sfida del 1999. Nel 2001 è protagonista dello sceneggiato Il Testimone.

Garda.

Sono Raoul

Bova, Chiara Francini e Marco Paolini

le tre “stelle” di questo mese di dicembre legato alla stagione della Grande Prosa nel cartellone del Centro Santa Chiara. Il Teatro Sociale, da giovedì 7 a domenica 10, ospita “Due” di Luca Miniero e Astutillo Smeriglia per la regia dello stesso Miniero e le interpretazioni di Raoul Bova e Chiara Francini. Sempre il Sociale ospiterà dal 14 al 17 dicembre “Le avventure di numero primo” di Gianfranco Bettin e Marco Paolini

all’Auditorium S. Chiara di Trento, sarà protagonista della versione storica de Il lago dei cigni sulle struggenti musiche di P.I. Ciaikovski e con le coreografie originali di Marius Petipa.

La stagione sinfonica dell’Orchestra

Haydn

di Bolzano e Trento ha in cartellone due appuntamenti di rilievo: il 13 dicembre Valentin

Uryupin, in

qualità di direttore e di solista al clarinetto, interpreta “Con brio” di Jörg Widmann, mercoledì 20 sarà la volta di Andris Poga, che dirigerà Michele pianoforte.

Campanella al

Il 6 e 7 dicembre l’Associazione

Labirinti

interpretato dal funambolico attore veneto.

Armonici di Trento metterà in scena a Borgo

Anche per questo ultimo mese del 2017 gli appuntamenti

Valsugana presso il teatro parrocchiale e a Trento presso

con la danza in regione sono davvero molteplici. S’inizierà

il teatro Cuminetti, l’operina barocca dal titolo “Intermezzi

con la grande danza classica proposta dal Balletto

di San Pietroburgo il quale il 2 dicembre, 110

tmdicembre

fra Palandrana vecchia vedova e Zamberlucco giovine da bravo” su musica del cavaliere Alessandro Scarlatti.


trentinoappuntamenti 1 VENERDÌ Cultura STORIA DELLA GERMANIA PRESENTAZIONE Levico Terme. Ore 20.30. Sala consiliare del Comune. Gustavo Corni, tra i più importanti storici del nazismo e specialista di storia della Germania nel XX secolo, presenta in dialogo con lo storico Gabriele D’Ottavio la nuova edizione, riveduta e aggiornata edita da Il Saggiatore, 2017. Info: Biblioteca comunale Via Marconi, 6 - Tel. 0461.710206; levico@ biblio.infotn.it. Teatro JA Rovereto. Ore 18. Auditorium Melotti. Installazione performativa ispirata da Josef Albers, l’artista tedesco che ha avuto un ruolo di primo piano nel trasmettere i principi del design moderno del Bauhaus negli Stati Uniti. Il pubblico sarà posto a confronto con uno spazio senza attori attraverso tredici esperimenti visivi e sonori. Info: www.centrosantachiara.it. Teatro CON ME IN PARADISO Trento. Ore 21. Teatro Portland. Spettacolo di Mario Bianchi con la Compagnia Teatro periferico. Nell’ambito della Rassegna Teatrale “La bella stagione 2017/2018”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro LA PRINCIPESSA GIASENA Levico Terme. Ore 20.45. Teatro “Mons. Caproni”. Spettacolo di e con Claudio Pasquini. Nell’ambito della 16ª Rassegna Teatrale “Franco&Daniela”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

2 SABATO Danza IL LAGO DEI CIGNI, BALLETTO DI SAN PIETROBURGO Trento. Ore 21. Teatro Auditorium. Il lago dei cigni, oggi forse il balletto più famoso del mondo, continua a mantenere intatto tutto il suo fascino per l´atmosfera lunare che accompagna l´apparizione di Odette, per il doppio ruolo di Odette-Odile, cigno bianco e cigno nero, per l´eterna lotta fra il Bene e il Male. Un fiore all’occhiello per il Balletto di San Pietroburgo con le favolose e incantate musiche di P.I. TCajkovskij e su coreografie di Marius Petipa. Info: www.centrosantachiara.it. Enogastronomia SAGRA DI SANT’ ANDREA Siror. Ore 19. Centro Civico. Tradizionale Sagra di San Andrea. Cena tipica, ricca lotteria e a seguire serata danzante con la Spritz Band! Info: www.sanmartino.com.

Famiglia AI CONFINI DELL’UNIVERSO. VISITA AL PLANETARIO Trento. Ore 11.30 e 14.30. MUSE - Museo delle Scienze, corso del Lavoro e della Scienza 3. Sotto la cupola del planetario per osservare stelle, comete, galassie, pianeti e avvicinarsi alle meraviglie dell’Universo. Biglietto € 3,00 (oltre al biglietto d’ingresso: intero € 10, ridotto € 8). Info: www.muse.it; Tel. 0461.270311; museinfo@muse.it. Musica FIATO AL NOVECENTO! / QUINTETTO OROBIE & PATRIZIA SALVINI Trento. Ore 17.30. Sala SOSAT, Via Malpaga 17. Concerto con: Patrizia Salvini, pianoforte; Valentina Noris, flauto; Davide Bresciani, oboe; Santo Manenti, clarinetto; Alessandro Valoti, corno; Martina Lando, fagotto su musiche di Ligeti, Poulenc, Rota. Intero € 6 Ridotto € 4 (per i soci Ars Modi) - Gratuito per i minorenni. Info: www.arsmodi.it/katharsis-2017. Musica NOTE DI NATALE 2017 Mezzolombardo. Ore 20.30. Sala Civica. “Coro de Villancicos Miel y Limòn”, brani e canti natalizi della tradizione flamenca e gitano-andalusa a cura dell’Associazione Flamenco Miel y Limón Trento Serata proposta dalla Biblioteca Intercomunale di Mezzolombardo. Info: Scuola Musicale Guido Gallo Cell. 339 5655938; www.scuolamusicalegallo.it; Scuola di Musica Celestino Eccher Tel. 0463.424310; www.scuoladimusicaeccher.it. Musica BAGHET BANIATICA ENSEMBLE Trento. Ore 17. Partenza da Piazza S. Maria Maggiore. Le vie del centro città accoglieranno i concerti itineranti che con i loro costumi e le loro melodie renderanno emozionante e speciale l’atmosfera del Natale. Musica INCANTO SOTTO LA NEVE RASSEGNA CORALE LevicoTerme. Ore 17. Vie del centro storico. Info: APT Valsugana - ufficio di Levico Terme Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Teatro JA Rovereto. Ore 18. Auditorium Melotti. Installazione performativa ispirata da Josef Albers, l’artista tedesco che ha avuto un ruolo di primo piano nel trasmettere i principi del design moderno del Bauhaus negli Stati Uniti. Il pubblico sarà posto a confronto con uno spazio senza attori attraverso tredici esperimenti visivi e sonori. Info: www.centrosantachiara.it. Teatro TANGO, MONSIEUR? Villa Lagarina. Ore 21. Teatro “Caro Baldessari”. Spettacolo di Aldo

Lo Castro con la Filodrammatica di Ora. Info: Co.F.As.Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro DON CHISCIOTTE TRAGICOMMEDIA DELL’ARTE Trento. Ore 20.45. Teatro S. Marco. Spettacolo fuori concorso - serata finale e delle premiazioni - di e con la Compagnia “StivalaccioTeatro” di Scorzè (VE). Nell’ambito della 21ª edizione di “Palcoscenico Trentino, fase il concorso - Premio Mario Roat”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro MASSA VECIO PER ME FIOLA Pergine Valsugana. Ore 20.30. Teatro Comunale. Spettacolo di Loredana Cont con la Compagnia “Filogamar” di Cognola. Nell’ambito della 9ª Rassegna di teatro amatoriale “Autunno a Teatro”.Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro LE SORELLE TRAPUNTA Povo. Ore 20.30. Teatro “Concordia”.Spettacolo di Giuseppina Cattaneo con la Filodrammatica di Viarago. Nell’ambito della 30ª Rassegna di Teatro amatoriale “Isidoro Trentin”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro COSSÌ NO’L VAL Nave S. Rocco. Ore 20.45. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di Luciano Lunghi con la Filodrammatica “Toblino” di Sarche. Nell’ambito della Rassegna Teatrale a Nave S. Rocco. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro RIDI E LASSA RIDER Arco. Ore 21. Auditorium “Giovanni Paolo II”. Spettacolo di e con Loredana Cont. Nell’ambito della Rassegna Teatrale “Su e zo dal palco”.Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

Teatro CAMERA AD ORE Avio. Ore 20.45. Teatro. Spettacolo di Fritz Wempner con la Compagnia “Amici del Teatro” di Cavaion Veronese. Nell’ambito del 12° “Memorial Alberto Salvetti”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro M’ENSONIAVI LA MERICA STORIE DI MIGRANTI VERSO LA TERRA PROMESSA Tuenno. Ore 21. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di Francesco Leonardi con il Gruppo Teatrale Tuenno. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro È TUTTO LORO QUELLO CHE LUCCICA Altavalle. Ore 21. Molin de Portegnach a Faver. Spettacolo di teatro civile, tanto intimo quanto politico, l’occasione che ognuno di noi vorrebbe avere almeno una volta nella vita. Ingresso: € 10,00. Info: info@sorgente90.org, www. sorgente90.org. Teatro TEMPO ORFANO RoncegnoTerme. Ore 20.45. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di e con Chiara Benedetti. L’attrice in scena è accompagnata da musiche eseguite dal vivo. Info: www. trentinospettacoli.it. Tradizione SPETTACOLO DI FUOCHI D’ARTIFICIO Levico Terme. Ore 21.30. Parco delle Terme di Levico. Info: Consorzio Levico Terme in Centro www. visit-levico.it; info@levicotermeincontra.com.

3 DOMENICA Cultura PAROLA E ARTE Trento. Ore 17.15. Cattedrale. Mons. Lodovico Maule commenta la liturgia del giorno.

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trentinoappuntamenti sua musica di rinascere ancora dal vivo. La band è composta da figure di spessore del panorama musicale italiano: il direttore d’orchestra Vince Tempera (tastiere), Juan Carlos “Flaco” Biondini (voce e chitarra), che ha affiancato Guccini sin dal 1976 firmando diverse sue composizioni, Pierluigi Mingotti (basso elettrico), Antonio Marangolo (sassofono) e Ivano Zanotti (batteria). Biglietti: intero: € 10,00, ridotto (giovani da 14 a 24 anni e pensionati over 65) € 5,00, ridotto (bambini e ragazzi fino a 14 anni) € 3,00. Info: spaziozernove@virgilio.it; Cell. 347.4410570; 327.2946240. Teatro JA Rovereto. Ore 18. Auditorium Melotti. Installazione performativa ispirata da Josef Albers, l’artista tedesco che ha avuto un ruolo di primo piano nel trasmettere i principi del design moderno del Bauhaus negli Stati Uniti. Il pubblico sarà posto a confronto con uno spazio senza attori attraverso tredici esperimenti visivi e sonori. Info: www.centrosantachiara.it.

Cultura PRESENTAZIONE LIBRO Trento. Ore 15. Mondadori Bookstore - Via San Pietro, 19. Presentazione del libro: “Gente Libera” di Roberto Corradini, ed. Curcu&Genovese. Info: www.curcuegenovese.it. Enogastronomia FESTA DEL FORMAI DE MALGA Levico Terme. Ore 15. Parco secolare degli Asburgo. Festa del formai de malga con la dimostrazione della lavorazione del latte e degustazione del formaggio locale lavorato sotto i vostri occhi e secondo le antiche usanze. Info: Consorzio Levico Terme in Centro www.visitlevicoterme.it; info@levicotermeincontra.com. Famiglia AI CONFINI DELL’UNIVERSO. VISITA AL PLANETARIO Trento. Ore 11.30 e 14.30. MUSE - Museo delle Scienze, corso del Lavoro e della Scienza 3. Sotto la cupola del planetario per osservare stelle, comete, galassie, pianeti e avvicinarsi alle meraviglie dell’Universo. Biglietto € 3,00 (oltre al biglietto d’ingresso: intero € 10, ridotto € 8). Info: www.muse.it; Tel. 0461.270311; museinfo@muse.it. Musica STOPPING TRIO Rovereto. Ore 19.30. Circolo Operaio Santa Maria, Via Santa Maria 18. Andrea Burani, batteria; Gia-

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como Marzi, contrabbasso; Giulio Stermieri, piano Rhodes. Ingresso libero. Info: www.trentinojazz.com. Musica ROMANIA MIA Pergine Valsugana. Teatro Comunale, Piazza Garibaldi 5/g. Ore 16.00 inaugurazione mostra, ore 17.00 concerto musica klezmer, balcanica e romena. Ingresso: € 12 intero, € 10,50 ridotto, € 9 ridotto Amici del teatro. Info: www.teatrodipergine.it. Musica BACK TO BACH. QUANDO IL POP COPIA LA CLASSICA Trento. Ore 16. Museo S.A.S.S. Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, piazza Cesare Battisti. Gruppo Caronte: Gianfranco Cerreto voce, Alberto Martinelli violino, Gabriele Miglioli violoncello, Elena Trovato arpa, Luigi Signori pianoforte. L’iniziativa sarà preceduta alle ore 15 da una visita guidata al sito archeologico. Partecipazione gratuita. Info: Soprintendenza per i beni culturali, Ufficio beni archeologici Tel. 0461.230171; uff.beniarcheologici@provincia.tn.it. Musica “I MUSICI” DI FRANCESCO GUCCINI Cles. Ore 17. Auditorium del Polo Scolastico. Dopo l’addio di Guccini ai palcoscenici, saranno i musicisti che lo hanno accompagnato in quarant’anni di carriera a raccoglierne l’eredità e permettere alla

Teatro ragazzi NICO CERCA UN AMICO Canal San Bovo. Ore 16.30. Teatro Don Bosco. Spettacolo con testo di Liliana Letterese; regia di Andrea Lugli; con Liliana Letterese e Andrea Lugli. Età consigliata dai 3 anni. Costo: bambini €4,00, adulti €6,00. Info: www. sanmartino.com.

4 LUNEDÌ Cultura NATALE TRA LE PAGINE Cognola. Ore 16.30. Biblioteca Argentario - Centro Civico di Cognola Piazza dell’Argentario, 2. Letture a cura dei volontari in Servizio Civile Universale Provinciale: Fiammetta Terreri, Kelly Susat, Mattia Chianchiano, Valentina Zampol. Info: www.bibcom.trento.it; Tel. 0461.889521; info@bibcom.trento.it.

5 MARTEDÌ Cultura 501 DISEGNI A SEI MANI PER 500 ANNI VENEZIANI (VENEZIA, TUNISI, RABAT, HEWITT) Trento. Ore 11. Casa Circondariale. Interverranno Valerio Pappalardo (Dirigente penitenziario Casa Circondariale di Trento), Enrico Sbriglia (Provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria per il Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia), Alessandro Andreatta (Sindaco di Trento), Mariacristina Gribaudi (Presidente Fondazione Musei Civici di Venezia), Gabriella Belli (Direttore Fondazione Musei Civici di Venezia), Monsignor Lauro Tisi (Vescovo di Trento), Rabbi Yosef Y. Labi (Rabbi-

no di Verona e Vicenza), Inam Isa Abd Al-Haqq Benassi (rappresentante Co.Re.Is), Nadia De Lazzari (responsabile Associazione di Volontariato Venezia: Pesce di Pace. Musica QUARTETTO KUSS E AVI AVITAL Trento. Ore 20.45. Sala Filarmonica, Via Verdi 30. Concerto su musiche di J. S. Bach: Ciaccona; P. Ugoletti: Premiere Burlesque per mandolino e quartetto d’archi (Prima assoluta su commissione della Società Filarmonica di Trento); D. Bruce: “Cymbeline “ per mandolino e quartetto d’archi. Biglietto intero € 25, ridotto € 18, universitari € 8. Info: www.filarmonica-trento. it; Tel. 0461.985244; info@filarmonica-trento.it. Per i più piccoli STORIE D’INCANTO E DI MUSICA (DAI 6 ANNI) Trento. Ore 17. Biblioteca ragazzi - palazzina Liberty. Letture dalle fiabe dei fratelli Grimm a cura di Chiara Turrini. Commento musicale del duo viola pianoforte Lorenzo Bertoldi e Marino Nicolini su musiche di Robert Schumann, Märchenbilder. Info: www.bibcom.trento.it; Tel. 0461.889521; info@bibcom.trento.it. Teatro L’ORA DI RICEVIMENTO Rovereto. Ore 20.45. Teatro Zandonai. Spettacolo di Stefano Massini con Fabrizio Bentivoglio, regia Michele Placido. Il professor Ardeche è un insegnante di materie letterarie. Un disilluso, un cinico, uno spietato osservatore e un lucidissimo polemista. Fra le sue passioni svettano Rabelais e il Candide di Voltaire. Peccato che la sua classe si trovi nel cuore dell’esplosiva banlieue di Les Izards, ai margini dell’area metropolitana di Tolosa: un luogo in cui la scuola, al di là di Rabelais e di Voltaire, è una trincea contro ogni forma di degrado. Info: Tel. 0464.452255; www. comune.rovereto.tn.it; www.teatro-zandonai.it.

6 MERCOLEDÌ Per i più piccoli NATALE TRA LE PAGINE Ravina. Ore 16.30. Biblioteca Ravina - Centro Civico - Via Val Gola. Letture a cura dei volontari in Servizio Civile Universale Provinciale: Fiammetta Terreri, Kelly Susat, Mattia Chianchiano, Valentina Zampol. Info: www.bibcom. trento.it; Tel. 0461.889521; info@ bibcom.trento.it. Per i più piccoli NATALE TRA LE PAGINE Trento. Ore 17.30. Biblioteca Clarina - Via Clarina, 2/1. Letture a cura dei volontari in Servizio Civile Universale Provinciale: Fiammetta Terreri, Kelly Susat, Mattia Chianchiano, Valentina Zampol. Info: www.


trentinoappuntamenti bibcom.trento.it;Tel. 0461.889521; info@bibcom.trento.it. Teatro L’ORA DI RICEVIMENTO Rovereto. Ore 20.45. Teatro Zandonai. Spettacolo di Stefano Massini con Fabrizio Bentivoglio, regia Michele Placido. Il professor Ardeche è un insegnante di materie letterarie. Un disilluso, un cinico, uno spietato osservatore e un lucidissimo polemista. Fra le sue passioni svettano Rabelais e il Candide di Voltaire. Peccato che la sua classe si trovi nel cuore dell’esplosiva banlieue di Les Izards, ai margini dell’area metropolitana di Tolosa: un luogo in cui la scuola, al di là di Rabelais e di Voltaire, è una trincea contro ogni forma di degrado. Info: Tel. 0464.452255; www. comune.rovereto.tn.it; www.teatro-zandonai.it. Teatro IL SENSO DELLA VITA DI EMMA Pergine Valsugana. Ore 20.45. Teatro comunale. Il senso della vita di Emma, un romanzo teatrale di una famiglia degli anni sessanta. Iniziativa del Teatro Stabile di Bolzano, il Centro Servizi Culturali S. Chiara di Trento e il Coordinamento Teatrale Trentino, volta a una dare vita a una compagnia teatrale professionale della regione Trentino Alto Adige attraverso il confronto con i grandi nomi del teatro contemporaneo. Info e biglietti: Tel. 0461.511332; info@teatrodipergine.it; www.teatrodipergine.it.

7 GIOVEDÌ Cultura CRASH: IL DISEGNO CHE IRROMPE Borgo Valsugana. Ore 20.30. Sede dell’Associazione Mosaico. Incontro: Gulp, Gasp, Mumble Mumble: che cos’è il fumetto?. Enogastronomia PAELLA & SANGRIA CON MUSICA LATINA Baselga di Piné. Dalle 19. Ristorante Al Lago sul lago delle Piazze. Cena, con particolare attenzione anche ai celiaci, con accompagnamento musicale. Prenotazione entro le 15. Info e prenotazioni: Tel. 0461.557014, 393.0213348, ghimpen@gmail.com, www. ghimpen.it. Musica NOTE DI NATALE 2017 Grumo San Michele. Ore 20.30. Chiesa di Grumo. “Concerto Natalizio Coro Incanto” dei bambini dell’Oratorio di San Michele all’Adige serata proposta dall’Assessorato alla Cultura del Comune di San Michele all’Adige. Info: Scuola Musicale Guido Gallo Cell. 339 5655938; www.scuolamusicalegallo.it; Scuola di Musica Celestino EccherTel. 0463.424310; www. scuoladimusicaeccher.it.

Musica INTERMEZZI TRA PALANDRANA VECCHIA VEDOVA E ZAMBERLUCCO GIOVANE DA BRAVO Trento. Ore 20.30. Teatro Cuminetti, via Santa Croce 67. Operina barocca su musica del cavaliere Alessandro Scarlatti (Palermo 1660 - Napoli 1725) compositore italiano di musica barocca, particolarmente famoso per le sue opere e considerato uno dei fondatori della scuola musicale napoletana. Musica di Alessandro Scarlatti (1660 - 1725) Soprano - Baritono e Enemble “Labirinti Armonici”: Andrea Ferroni Maestro del Concerto; Dontalle Busetto clavicembalo. Ingresso Libero. Info: APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi www.discovertrento.it; Tel. 0461.216000. Per i più piccoli NATALE TRA LE PAGINE Sopramonte. Ore 16.30. Biblioteca Sopramonte - Via di Revòlta, 4. Letture a cura dei volontari in Servizio Civile Universale Provinciale: Fiammetta Terreri, Kelly Susat, Mattia Chianchiano, Valentina Zampol. Info: www.bibcom.trento.it; Tel. 0461.889521; info@bibcom.trento.it. Per i più piccoli NATALE TRA LE PAGINE Gardolo. Ore 16.30. Biblioteca Gardolo - Piazzale Lionello Groff, 2. Letture a cura dei volontari in Servizio Civile Universale Provinciale: Fiammetta Terreri, Kelly Susat, Mattia Chianchiano, Valentina Zampol. Info: www.bibcom.trento.it; Tel. 0461.889521; info@bibcom.trento.it. Teatro DUE Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale. Il racconto delle mille paure di una coppia in procinto di sposarsi, affidato a due attori di grande successo, soprattutto sul grande schermo e in televisione. Lui è Marco, interpretato da Raoul Bova che ritorna su un palco dopo quasi vent’anni, e lei è Paola, un’esplosiva Chiara Francini. Spettacolo di irresistibile comicità, è il botta e risposta di una coppia di oggi che prova a riflettere con coinvolgente autoironia sulla vita in comune. In una stanza vuota, dove Marco è alle prese con il montaggio di un letto matrimoniale, i due giovani evocano facce e personaggi del loro futuro e del loro passato. Info: www.centrosantachiara.it.

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trentinoappuntamenti natura. Una foresta popolata di presenze provenienti dal passato di cui la donna non riesce - non vuole - liberarsi. Due anime della stessa persona: una madre di sessant’anni, malata, e un figlio di quarant’anni costretto a vivere nell’ombra della donna, vittima innocente di una spirale di dolore. Solo il coraggio dell’abbandono potrà chiudere la porta della follia e mostrare la possibilità della speranza. Info: www.teatrodivillazzano.it; Tel. 0461.913706; info@ teatrodivillazzano.it. Tradizione KRAMPUS Levico Terme. Ore 16. VIe del centro storico. Arrivano i Krampus, i diavoli di San Nicolò! Bambini avete fatto i bravi? Info: Consorzio Levico Terme in Centro www. visitlevicoterme.it; info@levicotermeincontra.com.

8 VENERDÌ CONCERTO DELL’IMMACOLATA Baselga di Piné. Ore 20.30. Chiesa di S. Anna a Montagnaga. Tradizionale concerto dell’Immacolata del Coro Costalta e di un coro ospite. Ingresso libero. Info: Tel. 0461.557028.

Cultura PAROLA E ARTE Trento. Ore 17.15. Cattedrale. Mons. Lodovico Maule commenta la liturgia del giorno. Enogastronomia EL PAÉS DEI PRESEPI: PINÉ CON GUSTO Baselga di Piné e Bedollo. Dalle 12 e 18.30. Rassegna gastronomica su misura per la famiglia al prezzo di € 18,00 per gli adulti e di € 12,00 per i bambini fino ai 10 anni di età, bevande incluse. Organizza: A.p.T. con Ristorante Alla Comparsa, Ristorante Al Lago, Ristorante Italia, Ristorante La Scardola, Ristorante Miramonti, Ristorante Olimpic, Ristorante Ostaria del Maestro, Ristorante Pizzeria Cané in Fiore, Ristorante Pizzeria Maso Sveseri e Ristornate Steak Speck Stube. Prenotazioni presso i ristoranti. Info: Tel. 0461.557028. Enogastronomia NOTTE BIANCA Trento. Ore 18.00-04.00. Apertura prolungata dei Mercatini di Natale fino alle 23.00. Piazza Cesare Battisti ore 18.00: concerto di Lorena Michelon (pop-rock). Piazza Fiera ore 20.00: concerto dei Radioottanta (cover anni ‘80). Piazza S. Maria Maggiore ore 20.00: concerto del Coro Paganella presso la Basilica di S. Maria Maggiore. Dalle

ore 23.00 alle 4.00 del mattino la musica continua presso lo spazio di Trento Fiere in via Bomporto con DJ e animazione di Matteo Molinari. I bar e i locali della città possono proporre musica e spettacoli fino alle ore 23.00 in esterno e fino alle ore 2.00 all’interno. Enogastronomia SAGRA DEL MANDORLATO A STRIGNO Strigno. Centro storico, tutto il giorno. In occasione della Festa dell’Immacolata, Strigno propone la tradizionale sagra più dolce che c’è! Tante bancarelle di dolci e torrone (mandorlato) e non solo... Info: Comune di Strigno Tel. 0461.780010. Enogastronomia FESTA DEL MIELE Levico Terme. Ore 15. Parco Asburgico delle Terme di Levico. Per assaggiare le diverse varietà locali. Info: Consorzio Levico Terme in Centro www.visitlevicoterme. it; info@levicotermeincontra.com. Musica EL PAÉS DEI PRESEPI: CORO CASTEL ROCCA Baselga di Piné. Ore 15. Piazza S. Rocco a Miola. Concerto del Coro Castel Rocca di Madrano. Info: Tel. 0461.557028.

Musica NOTE DI NATALE 2017 Mezzolombardo. Ore 15.30. Piazza Erbe e dintorni. “Natale Magico” eventi a cura della Pro Loco Mezzolombardo. Info: Scuola Musicale Guido Gallo Cell. 339 5655938; www.scuolamusicalegallo.it; Scuola di Musica Celestino EccherTel. 0463.424310; www. scuoladimusicaeccher.it. Musica NOTE DI NATALE 2017 Mezzolombardo. Ore 20.30. Chiesa dei Frati Francescani. “Coro da Camera Trentino” a cura della Scuola Musicale G. Gallo in collaborazione Gruppo Alpini Mezzolombardo. Info: Scuola Musicale Guido Gallo Cell. 339 5655938; www.scuolamusicalegallo.it. Musica CORPO MUSICALE “CITTÀ DI TRENTO” Trento. Ore 10.15. Partenza da Piazza Dante. La domenica mattina i corpi bandistici si esibiscono lungo le vie di Trento con il meglio del loro repertorio natalizio. Musica MAX GAZZÈ IN CONCERTO Rovereto. Ore 21. Mart. Esibizione di Max Gazzè, preceduta da un’esibizione della band trentina The Bastard Sons Of Dioniso nell’ambito del “Concerto

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Importantissima tappa a Verona della grande mostra internazionale multimediale Van Gogh Alive – The Experience che celebra il grande pittore, ritenuto a giusto titolo padre fondatore dell’arte moderna. La visita della mostra consente di immergersi in un ambiente illuminato esclusivamente dalle immagini delle opere del grande maestro, così nitide e reali da coinvolgere emotivamente il visitatore e farlo sentire totalmente inserito nel contesto delle opere (effetto immersivo).

Caparezza torna live con un nuovo tour nei palazzetti

Per la prima volta in Italia, arrivano i Russian Stars: alcune stelle della danza classica russa si aggiungono all’organico del Moscow State Classical Ballet: Olga Pavlova, Alexey Konkin, Sergei Skvortsov, Olga Doronina, Sergei Fedorkov. Artisti eclettici, formati in patria e scelti accuratamente dalla maestra, etoilè e produttrice Liudmila Titova, che sarà la loro capofila e impreziosirà il cast con le sue performance.

Gene Gnocchi, dopo lunghi anni di ricerche nei suoi laboratuàr, è riuscito a individuare l’unica via di salvezza che ci rimane in questo momento contorto: perseguire in modo sistematico la deficienza. Ecco perché sta viaggiando nel mondo per portare questa ricetta miracolosa a domicilio con una conferenza pagata un filo meno di quelle di Obama ma che in compenso ti lascia con l’amaro in bocca...

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trentinoappuntamenti dell’Immacolata”. Info: www.visitrovereto.it. Teatro DUE Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale. Il racconto delle mille paure di una coppia in procinto di sposarsi, affidato a due attori di grande successo, soprattutto sul grande schermo e in televisione. Lui è Marco, interpretato da Raoul Bova che ritorna su un palco dopo quasi vent’anni, e lei è Paola, un’esplosiva Chiara Francini. Spettacolo di irresistibile comicità, è il botta e risposta di una coppia di oggi che prova a riflettere con coinvolgente autoironia sulla vita in comune. In una stanza vuota, dove Marco è alle prese con il montaggio di un letto matrimoniale, i due giovani evocano facce e personaggi del loro futuro e del loro passato. Info: www.centrosantachiara.it. Teatro BABBO NATALE E LA POZIONE DELLE 13 ERBE Pergine Valsugana. Ore 16. Teatro Comunale. Fondazione Aida propone una nuova fiaba natalizia in musica pensata per grandi e piccini. Una girandola di avventure e colpi di scena per un vero e proprio Fantasy in stile musical, divertente ed emozionante. Uno spettacolo dedicato a tutta la famiglia con una trama e con canzoni completamente originali ma sempre nel rispetto della tradizione e della magica atmosfera del Natale. Info: Tel. 0461.577332; info@teatrodipergine.it; www.teatrodipergine.it. Tradizione LA NOTTE DEGLI ALAMBICCHI ACCESI Santa Massenza. Ritrovo in piazza a S. Massenza alle ore 16.30 e 20.30. Le distillerie storiche di Trentino Grappa al centro di uno spettacolo itinerante nelle vie del borgo di S. Massenza. Ingresso € 9 a persona. Prenotazione obbligatoria e ritiro cuffie un’ora prima dello spettacolo. € 6 per i ragazzi dai 6 ai 17 anni. Info: 0461.216050 - 0461.216000. Tradizione MERCATINO DI NATALE DI CAVEDINE Cavedine. Piazza Italia. Le associazioni del Comune di Cavedine e gli amici tedeschi di Eggolsheim proporranno le loro specialità gastronomiche, i visitatori saranno allietati da cori e dalla Banda sociale di Cavedine. Info: www.comune.cavedine.tn.it. Tradizione BENVENUTO INVERNO! San Martino di Castrozza. Piazzale del Palazzo Sass Maor. Anche quest’anno San Martino di Castrozza accoglierà l’inverno con un mercatino dove grandi e piccini potranno gustare le delizie della nostra tradizione sulle note della

musica folk delle nostre montagne. Oario: 16-20. Info: www. sanmartino.com.

9 SABATO SOUL T - ONE MAN BAND LIVE” E “THE MATT PROJECT FEAT. Altavalle. Ore 21.30. Molin de Portegnach a Faver. Concerto di Soul T, Luca Tocco tra soul, funk e blues e musica live con il gruppo The Matt Project Feat., con brani originali e cover. Ingresso libero. Info: info@sorgente90.org, www. sorgente90.org. Enogastronomia EL PAÉS DEI PRESEPI: PINÉ CON GUSTO Baselga di Piné e Bedollo. Dalle 12 e 18.30. Rassegna gastronomica su misura per la famiglia al prezzo di € 18,00 per gli adulti e di € 12,00 per i bambini fino ai 10 anni di età, bevande incluse. Organizza: A.p.T. con Ristorante Alla Comparsa, Ristorante Al Lago, Ristorante Italia, Ristorante La Scardola, Ristorante Miramonti, Ristorante Olimpic, Ristorante Ostaria del Maestro, Ristorante Pizzeria Cané in Fiore, Ristorante Pizzeria Maso Sveseri e Ristornate Steak Speck Stube. Prenotazioni presso i ristoranti. Info: Tel. 0461.557028. Enogastronomia FESTA DELLA PATATA Levico Terme. Ore 15. Parco Asburgico. Per assaggiare un classico alimento nelle sue varianti più golose. Info: Consorzio Levico Terme in Centro www.visitlevicoterme.it; info@levicotermeincontra.com. Famiglia NOTTE AL MUSE Trento. MUSE Museo delle Scienze. Il Museo delle Scienze di Trento propone un momento di intrigante coinvolgimento del solo pubblico adulto in orario serale. L’evento, con inizio alle 20.00, offre l’esclusiva opportunità di vivere gli spazi e gli allestimenti in orario non ordinario, pernottando per un’intera notte al museo, accompagnati da esperienze di commistione di arte, scienza e sport. Tutte le info sul sito www.muse.it, o al numero 0461.270311. Musica EL PAÉS DEI PRESEPI: SCHÜTZENKOMPANIE PINÉ SOVER E MUSIKKAPELLE KALISBERG Baselga di Piné. Ore 15. Piazza S. Rocco a Miola. Sfilata della Schützenkompanie Piné Sover, accompagnata dal concerto della Musikkappelle Kalisberg di Civezzano. Info: Tel. 0461.557028. Musica CONCERTO DEL CORO PAGANELLA Trento. Ore 17.30. Piazza Fiera. Esibizione del Coro Paganella.

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trentinoappuntamenti Musica INCANTO SOTTO LA NEVE RASSEGNA CORALE Levico Terme. Ore 17. Vie del centro storico. Info: APT Valsugana - ufficio di Levico Terme Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Musica GIOVANI MUSICISTI IN CONCERTO Fiera di Primiero. Ore 20.30. Palestra Vallombrosa. Orchestra Giovanile Bellunese - Direttore: Matteo Andri; Orchestra Giovanile di Primiero - Direttore: Ivan Villanova. Nell’ambito di Primiero Dolomiti Festival - XII Edizione. Ingresso ad offerta libera. Info: www.sanmartino.com. Teatro DUE Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale. Il racconto delle mille paure di una coppia in procinto di sposarsi, affidato a due attori di grande successo, soprattutto sul grande schermo e in televisione. Lui è Marco, interpretato da Raoul Bova che ritorna su un palco dopo quasi vent’anni, e lei è Paola, un’esplosiva Chiara Francini. Spettacolo di irresistibile comicità, è il botta e risposta di una coppia di oggi che prova a riflettere con coinvolgente autoironia sulla vita in comune. In una stanza vuota, dove Marco è alle prese con il montaggio di un letto matrimoniale, i due giovani evocano facce e personaggi del loro futuro e del loro passato. Info: www.centrosantachiara.it. Teatro UNA STORIA SOTTOSOPRA Trento. Ore 16. Teatro Sanbàpolis. Spettacolo di Andrea Buzzetti, Enrico Montalbani, Carlotta Zinicon Andrea Buzzetti, Carlotta Zini. Due personaggi surreali abitano su piani diversi, si muovono su lati opposti e osservano le cose da due diversi punti di vista. Ognuno vive la propria vita abitudinaria con le proprie certezze, le proprie paure, con il timore e la curiosità di incontrare gli altri. Poi, un bel giorno, l’incontro. Complice un gatto rossiccio che “abita” entrambi i piani e li mette, loro malgrado, in una indiretta comunicazione, gli spazi si capovolgono e i punti di vista si incrociano in uno spazio rovesciato, nuovo, condiviso, in cui parole raccontate con gli occhi e parole disegnate su fogli di carta bianca diventano storia. Un spettacolo in continua trasformazione visiva, dove gli oggetti e gli spazi cambiano aspetto a seconda degli occhi di chi guarda. Età consigliata: dai 2 anni. Info: www. centrosantachiara.it. Teatro CUPIDO SFORZÀ, REABLTON ASSICURÀ Sarche. Ore 20.45. Teatro Parrocchiale. Rielaborazione testo di Riccardo Gottardi con la Filodram-

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matica “Doss Caslir” di Cembra. Nell’ambito della 25ª Rassegna Teatrale “Amici del Teatro”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro VAGO MA... TORNO! Civezzano. Ore 20.45. Teatro “Luigi Pirandello”.Spettacolo tratto da “I tre testamenti” di Giuseppina Cattaneo - trad. e adattam. di Giusy Zanvettor con la Compagnia “Aldebaran” di Ziano di Fiemme. Nell’ambito della Rassegna “Bruno Palaoro”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro L’HOTEL DEL LIBERO SCAMBIO Preore. Ore 20.45. Teatro “Casa Mondrone”. Spettacolo di Georges Feydeau con la Compagnia “Gustavo Modena” di Mori. Nell’ambito della 13ª Rassegna di “Preore a Teatro”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro LE SORELLE TRAPUNTA Bedollo. Ore 20.45. Teatro Nuovo. Spettacolo di Giuseppina Cattaneo con la Filodrammatica di Viarago. Nell’ambito della 10ª Rassegna Teatrale “Foie de Bedol”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro EL POR PERO Sopramonte. Ore 21. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di Achille Campanile con la Compagnia Teatrale “Strapaes” di S. Giacomo di Laives. Nell’ambito della 27ª Rassegna Teatrale a Sopramonte. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro BASTAVA ‘NA BOTA Pergine Valsugana. Ore 20.30. Teatro Comunale. Spettacolo di Loredana Cont con la Filodrammatica “Concordia ‘74” di Povo. Nell’ambito della 9ª Rassegna di teatro amatoriale “Autunno a Teatro”.Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro BERTOLDO Povo. Ore 20.30. Teatro “Concordia”. Spettacolo di Giulio Cesare Croce - libero adatta. In dial. trentino di Camillo Caresia con la Filodrammatica “S. Martino” di Fornace. Nell’ambito della 30ª Rassegna di Teatro amatoriale “Isidoro Trentin”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro RIDI E LASSA RIDER Gardolo. Ore 20.45. Teatro “Gigi Cona”. Spettacolo di e con Loredana Cont. Nell’ambito della 30ª edizione de “L’alegra ribalta”. Info:

Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro LA SALUTE L’È TUT Avio. Ore 20.45. Teatro. Spettacolo di Gabriele Bernardi con l’Associazione Teatrale “Dolomiti” di S. Lorenzo in Banale. Nell’ambito del 12° “Memorial Alberto Salvetti”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro ragazzi OUVERTURE DES SAPONETTES Meano. Ore 20. Teatro di Meano, via delle Sugarine 22. Un concerto per bolle di sapone - produzione Studio TA-DAA! di e con Michele Cafaggi. Regia Davide Fossati. Uno spettacolo che sa incantare tutti, dai più piccoli ai più grandi e che mette in moto la fantasia e la spensieratezza. Età consigliata dai 2 anni. Biglietto € 6,00. Info: www.teatrodimeano.it; Tel. 0461.511332; info@teatrodimeano.it. Tradizione TRENTO CITTÀ DEL NATALE FIERA DI SANTA LUCIA Trento. Tradizionale Fiera di S. Lucia: dalle 7 alle 19 il centro storico di Trento sarà invaso dalle bancarelle. Info: APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi Tel. 0461.216000; info@discovertrento.it. Tradizione LA NOTTE DEGLI ALAMBICCHI ACCESI Santa Massenza. Ritrovo in piazza a S. Massenza alle ore 16.30 e 20.30. Le distillerie storiche di Trentino Grappa al centro di uno spettacolo itinerante nelle vie del borgo di S. Massenza. Ingresso € 9 a persona. Prenotazione obbligatoria e ritiro cuffie un’ora prima dello spettacolo. € 6 per i ragazzi dai 6 ai 17 anni. Info: 0461.216050 - 0461.216000. Tradizione MERCATINO DI NATALE DI CAVEDINE Cavedine. Piazza Italia. Le associazioni del Comune di Cavedine e gli amici tedeschi di Eggolsheim proporranno le loro specialità gastronomiche, i visitatori saranno allietati da cori e dalla Banda sociale di Cavedine. Info: www.comune.cavedine.tn.it. Tradizione SPETTACOLO DI FUOCHI D’ARTIFICIO Levico Terme. Ore 21.30. Parco delle Terme di Levico. Info: Consorzio Levico Terme in Centro www. visit-levico.it; info@levicotermeincontra.com. Tradizione SFILATA DELLA CORTE ASBURGICA LevicoTerme. Ore 16. Sfilata della Corte Asburgica per tornare indietro nel tempo e ammirare la famiglia asburgica nella splendida

cornice del parco. Info: Consorzio Levico Terme in Centro www.visitlevicoterme.it; info@levicotermeincontra.com. Tradizione BENVENUTO INVERNO! San Martino di Castrozza. Piazzale del Palazzo Sass Maor. Anche quest’anno San Martino di Castrozza accoglierà l’inverno con un mercatino dove grandi e piccini potranno gustare le delizie della nostra tradizione sulle note della musica folk delle nostre montagne. Oario: 16-20. Info: www. sanmartino.com. Tradizione KRAMPUS San Martino di Castrozza. Ore 16. Centro Paese. I Krampus sono dei mostruosi e scatenati uomini-caproni che si aggirano per le strade alla ricerca dei bambini “cattivi”, provocando rumori con campanacci e corni e spaventando tutti coloro che si troveranno sulla loro strada. Anche quest’anno si aggireranno nell’oscurità delle vie di San Martino di Castrozza, siete pronti ad incontrarli? Info: www. sanmartino.com.

10 DOMENICA Cultura PAROLA E ARTE Trento. Ore 17.15. Cattedrale. Mons. Lodovico Maule commenta la liturgia del giorno. Enogastronomia EL PAÉS DEI PRESEPI: PINÉ CON GUSTO Baselga di Piné e Bedollo. Dalle 12 e 18.30. Rassegna gastronomica su misura per la famiglia al prezzo di € 18,00 per gli adulti e di € 12,00 per i bambini fino ai 10 anni di età, bevande incluse. Organizza: A.p.T. con Ristorante Alla Comparsa, Ristorante Al Lago, Ristorante Italia, Ristorante La Scardola, Ristorante Miramonti, Ristorante Olimpic, Ristorante Ostaria del Maestro, Ristorante Pizzeria Cané in Fiore, Ristorante Pizzeria Maso Sveseri e Ristornate Steak Speck Stube. Prenotazioni presso i ristoranti. Info: Tel. 0461.557028. Enogastronomia EL PAÉS DEI PRESEPI: FESTA DEL TORTEL Baselga di Piné. Piazza San Rocco a Miola. Per chi vuole assaporare la cucina e la tradizione locale La Grénz de Miola vi aspetta per gustare il tipico “tortel de patate”. Orario: 10-18. Info: Tel. 0461.557028. Enogastronomia FESTA DELLA POLENTA Levico Terme. Ore 15. Parco Asburgico. Festa della polenta con degustazione del nostro piatto più tipico cucinato da esperti “polentari” armati del tipico paiolo di rame. Info: Consorzio Levico Terme


trentinoappuntamenti in Centro www.visitlevicoterme. it; info@levicotermeincontra.com. Musica EL PAÉS DEI PRESEPI: MINICORO LA VALLE Baselga di Piné. Ore 15. Piazza S. Rocco a Miola. Concerto del Minicoro La Valle. Info: Tel. 0461.557028. Musica CONCERTO CON IL “TRIO LE CAPINERE” Trento. Ore 17. Auditorium S. Chiara. Concerto con il “Trio Le Capinere” composto da Maria Letizia Beneduce, Violino, mandolino, voce narrante e autrice del progetto, Fabiola Battaglini, fisarmonica, percussione e voce, Sara Cresta, voce. Info: www.centrosantachiara.it. Musica NOTE DI NATALE 2017 Mezzolombardo. Ore 11. Sala Spaur. Inaugurazione mostra “I Presepi dal Mondo” a cura dell’Associazione NOI Oratorio Mezzolombardo. Info: Scuola Musicale Guido Gallo Cell. 339 5655938; www.scuolamusicalegallo.it. Teatro DUE Trento. Ore 16. Teatro Sociale. Il racconto delle mille paure di una coppia in procinto di sposarsi, affidato a due attori di grande successo, soprattutto sul grande schermo e in televisione. Lui è Marco, interpretato da Raoul Bova che ritorna su un palco dopo quasi vent’anni, e lei è Paola, un’esplosiva Chiara Francini. Spettacolo di irresistibile comicità, è il botta e risposta di una coppia di oggi che prova a riflettere con coinvolgente autoironia sulla vita in comune. In una stanza vuota, dove Marco è alle prese con il montaggio di un letto matrimoniale, i due giovani evocano facce e personaggi del loro futuro e del loro passato. Info: www. centrosantachiara.it. Teatro UNA STORIA SOTTOSOPRA Trento. Ore 16. Teatro Sanbàpolis. Spettacolo di Andrea Buzzetti, Enrico Montalbani, Carlotta Zinicon Andrea Buzzetti, Carlotta Zini. Due personaggi surreali abitano su piani diversi, si muovono su lati opposti e osservano le cose da due diversi punti di vista. Ognuno vive la propria vita abitudinaria con le proprie certezze, le proprie paure, con il timore e la curiosità di incontrare gli altri. Poi, un bel giorno, l’incontro. Complice un gatto rossiccio che “abita” entrambi i piani e li mette, loro malgrado, in una indiretta comunicazione, gli spazi si capovolgono e i punti di vista si incrociano in uno spazio rovesciato, nuovo, condiviso, in cui parole raccontate con gli occhi e parole disegnate su fogli di carta bianca diventano storia. Un spettacolo in continua trasforma-

zione visiva, dove gli oggetti e gli spazi cambiano aspetto a seconda degli occhi di chi guarda. Età consigliata: dai 2 anni. Info: www. centrosantachiara.it. Teatro TUTI BONI DE CIACERAR Pergine Valsugana. Ore 20.30. Teatro Comunale. Spettacolo di Loredana Cont con la Filodrammatica “Nino Berti” di Rovereto. Nell’ambito della 9ª Rassegna di teatro amatoriale “Autunno a Teatro”.Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro TOAVARISC - MILIARDARI SENZA UN SOLDO Grumes. Ore 16. Teatro “Le Fontanelle”. Spettacolo di Jacques Deval - trad. di Luigi Lunari con la Compagnia “GAD - Città di Trento”. Nell’ambito della 12ª Rassegna Teatrale a Grumes 2017-2018. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Tradizione TRENTO CITTÀ DEL NATALE FIERA DI SANTA LUCIA Trento. Tradizionale Fiera di S. Lucia: dalle 7 alle 19 il centro storico di Trento sarà invaso dalle bancarelle. Info: APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi Tel. 0461.216000; info@discovertrento.it. Tradizione LA NOTTE DEGLI ALAMBICCHI ACCESI Santa Massenza. Ritrovo in piazza a S. Massenza alle ore 16.30. Le distillerie storiche di Trentino Grappa al centro di uno spettacolo itinerante nelle vie del borgo di S. Massenza. Ingresso € 9 a persona. Prenotazione obbligatoria e ritiro cuffie un’ora prima dello spettacolo. € 6 per i ragazzi dai 6 ai 17 anni. Info: 0461.216050 - 0461.216000. Tradizione MERCATINO DI NATALE DI CAVEDINE Cavedine. Piazza Italia. Le associazioni del Comune di Cavedine e gli amici tedeschi di Eggolsheim proporranno le loro specialità gastronomiche, i visitatori saranno allietati da cori e dalla Banda sociale di Cavedine. Info: www.comune.cavedine.tn.it. Tradizione BENVENUTO INVERNO! San Martino di Castrozza. Piazzale del Palazzo Sass Maor. Anche quest’anno San Martino di Castrozza accoglierà l’inverno con un mercatino dove grandi e piccini potranno gustare le delizie della nostra tradizione sulle note della musica folk delle nostre montagne. Oario: 10-13. Info: www. sanmartino.com.

11 LUNEDÌ Musica QUINTETTO D’ARCHI Trento. Ore 20.45. Sala Filarmonica, Via Verdi 30. Baiba Skride, violino Geri Gergana, violino; Brett Dean, viola; Amihai Grosz, viola; Alban Gerhardt, violoncello su musiche di W.A.Mozart: Quintetto in Do magg. KV 515; L.v. Beethoven: Quintetto in do min. op.104; J. Brahms: Quintetto n. 2 in Sol magg. op.111. Biglietto intero € 25, ridotto € 18, universitari € 8. Info: www.filarmonica-trento.it; Tel. 0461.985244; info@filarmonica-trento.it. Per i più piccoli NATALE TRA LE PAGINE Meano. Ore 16.30. Biblioteca Meano - Via delle Sugarine, 26. Letture a cura dei volontari in Servizio Civile Universale Provinciale: Fiammetta Terreri, Kelly Susat, Mattia Chianchiano, Valentina Zampol. Info: www.bibcom. trento.it; Tel. 0461.889521; info@ bibcom.trento.it.

12 MARTEDÌ Cultura PRESENTAZIONE LIBRO Rovereto. Ore 19. Libreria Arcadia, via F.lli Fontana. Presentazione del libro: “Ballata senza nome” di Massimo Bubola, editore Frassinelli 2017. Sarà presente l’autore. A cento anni dalla battaglia di Caporetto, Massimo Bubola dà voce ad una vera e propria “Antologia di Spoon River” della prima guerra mondiale.

Musica QUO VADIS - STORIE DI MIGRANTI Trento. Ore 20.30. Piazza Santa Maria Maggiore. Spettacolo musicale a cura di Fernando Ianeselli e Blood Rockers Band. Musica UN CANTO DI NATALE PER TRENTO Trento. Ore 17. Biblioteca Comunale, Sala degli affreschi, Via Roma 55. E’ la storia dell’avaro e cinico Scrooge e della sua sorprendente trasformazione raccontata da due stravaganti orfanelli. Il famoso racconto di Charles Dickens diventa un evento spettacolo per bambini e adulti. A cura di Finisterrae Teatri in collaborazione con I Teatri Soffiati. Per i più piccoli NATALE TRA LE PAGINE Povo. Ore 16.15. Biblioteca Povo - Via don Tommaso Dallafior, 5. Letture a cura dei volontari in Servizio Civile Universale Provinciale: Fiammetta Terreri, Kelly Susat, Mattia Chianchiano, Valentina Zampol. Info: www.bibcom.trento.it; Tel. 0461.889521; info@bibcom.trento.it. Per i più piccoli NATALE TRA LE PAGINE Mattarello. Ore 16.30. Biblioteca Mattarello - Centro S. Vigilio via Guido Poli, 6. Letture a cura dei volontari in Servizio Civile Universale Provinciale: Fiammetta Terreri, Kelly Susat, Mattia Chianchiano, Valentina Zampol. Info: www.bibcom.trento.it; Tel. 0461.889521; info@bibcom.trento.it.

Famiglia CHI È SANTA LUCIA? Trento. Ore 17.30. Museo Diocesano Tridentino - piazza Duomo, 18. 5 sensi in gioco per conoscere la sua storia. Attività rivolta ai bambini dai 3 ai 5 anni. Info: www. museodiocesanotridentino.it; Tel. 0461.234419; info@museodiocesanotridentino.it.

Per i più piccoli CANTO DI NATALE PER TRENTO (PER TUTTE LE ETÀ) Trento. Ore 17. Biblioteca centrale (sala affreschi) via Roma. Spettacolo di Alessio Kogoj e Giacomo Anderle da Chrismas Carol, C. Dickens. Info: www.bibcom. trento.it; Tel. 0461.889521; info@ bibcom.trento.it.

Famiglia LA STROZEGADA DI SANTA LUCIA Levico Terme. Ore 17.30. Vie del centro storico. La Strozegada di Santa Lucia coinvolge centinaia di allegri bambini che sfilano lungo i vicoli e le strade di Levico mentre trascinano le rumorose strozeghe per richiamare l’attenzione di Santa Lucia. La serata è resa ancora più magica dall’arrivo della Santa con il suo asinello, pronta a distribuire piccoli regali a tutti i bambini. La sera del 12 dicembre vigilia di Santa Lucia, ci si ritrova in centro a Levico per percorrere vie e piazza trascinando le “strozeghe”, in attesa che Santa Lucia richiamata dal frastuono porti i doni ai bambini. Info: Consorzio Levico Terme in Centro www.visitlevicoterme.it; info@levicotermeincontra.com.

Teatro IL SENSO DELLA VITA DI EMMA Rovereto . Ore 20.45. Teatro Zandonai. Spettacolo di Fausto Paravidino, con Fausto Paravidino, Iris Fusetti, Angelica Leo, Jacopo Bicocchi e con Gianluca Bazzoli, Eva Cambiale, Giuliano Comin, Marianna Folli, Emilia Piz, Sara Rosa Losilla, Maria Giulia Scarcella, Giacomo Dossi, Veronika Lochmann. Regia Fausto Paravidino. Romanzo teatrale di una famiglia che va dagli anni sessanta - quando i genitori di Emma si conoscono - fino ai giorni nostri. Una fitta rete di relazioni tra due famiglie di amici tracciano l’affresco di quattro decenni di vita italiana. Info: Tel. 0464.452255; www. comune.rovereto.tn.it; www.teatro-zandonai.it.

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trentinoappuntamenti 13 MERCOLEDÌ Enogastronomia VIA GUSTIS Baselga di Piné. Dalle ore 18.30. Tressilla. In occasione della festa di Santa Lucia, patrona del paese di Tressilla, percorso gastronomico nel centro del paese, illuminato dalle statue di luce, per assaporare le specialità tipiche locali all’interno dei tradizionali “volti”. Punti ristoro a pagamento. In caso di maltempo la manifestazione potrà subire variazioni. Info: Tel. 333.8140260. Musica «ORCHESTRA HAYDN» Trento. Ore 20.30. Teatro Auditorium Santa Chiara, via Santa Croce 67. Valentin Uryupin, direttore e clarinetto solista su musiche di J. Widmann: Con brio; W.A. Mozart: concerto per clarinetto e orchestra in la maggiore, K 622; L. van Beethoven: Sinfonia n. 2 in re maggiore, op. 36Biglietto intero 25 €, ridotto over 65 15 €, ridotto under 26 5 €. Info: www.haydn.it. Musica NATALE IN MUSICA Fiera di Primiero. Ore 20. Chiesa Arcipretale. Appuntamento da ricordare con gli allievi della Scuola Musicale di Primiero. L’iniziativa è inserita nell’ambito “Notte di Luce”,serata benefica a sostegno della sezione Lega Tumori di Primiero. Info: www.sanmartino.com.

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Teatro LA FABBRICA DEI PRETI Pergine Valsugana. Ore 20.45. Teatro Comunale. È l’ultimo lavoro di indagine e scrittura di Giuliana Musso. Uno spettacolo che intreccia tre diverse forme di racconto assolutamente da non perdere! Info: Tel. 0461.511332; info@teatrodipergine.it; www.teatrodipergine.it.

14 GIOVEDÌ Cultura CRASH: IL DISEGNO CHE IRROMPE Borgo Valsugana. Ore 20.30. Sede dell’Associazione Mosaico. Incontro: Gulp, Gasp, Mumble Mumble: che cos’è il fumetto?. Enogastronomia PAELLA & SANGRIA CON MUSICA LATINA Baselga di Piné. Dalle 19. Ristorante Al Lago sul lago delle Piazze. Cena, con particolare attenzione anche ai celiaci, con accompagnamento musicale. Prenotazione entro le 15. Info e prenotazioni: Tel. 0461.557014, 393.0213348, ghimpen@gmail.com, www. ghimpen.it. Musica CONCERTO DI NATALE Trento. Ore 20.30. Chiesa di S. Maria Maggiore, Piazza Santa Maria Maggiore. Concerto con il Coro da Camera Trentino.

Musica MUSICA ALTROVE Trento. Ore 20.45. Museo Diocesano Tridentino, Piazza Duomo. Musica altrove è un evento che intende abbinare arte, musica e solidarietà internazionale. Organizzato dall’Associazione Asia Trento in collaborazione con il Museo Diocesano Tridentino, si compone di due appuntamenti e rappresenta un’opportunità per far conoscere al pubblico i numerosi e diversi talenti musicali che si sono formati sul nostro territorio. Il concerto è affidato a giovani musicisti emergenti. Si esibirà il Quintetto Aeris: Sebastian Cañas, clarinetto, Giordana Ciampalini, flauto, Ivo De Ros, fagotto, Giacomo Piccioni, oboe, Nicola Sartori, corno. L’ingresso è a offerta libera e il ricavato andrà a favore dei progetti di ASIA Onlus. Info: www.museodiocesanotridentino. it; Tel. 0461.234419; info@museodiocesanotridentino.it. Per i più piccoli NATALE TRA LE PAGINE Villazzano. Ore 16.30. Biblioteca Villazzano - Via Villa, 3. Letture a cura dei volontari in Servizio Civile Universale Provinciale: Fiammetta Terreri, Kelly Susat, Mattia Chianchiano, Valentina Zampol. Info: www.bibcom.trento.it; Tel. 0461.889521; info@bibcom. trento.it.

Per i più piccoli NATALE TRA LE PAGINE Trento. Ore 16.30. Biblioteca ragazzi - palazzina Liberty. Letture a cura dei volontari in Servizio Civile Universale Provinciale: Fiammetta Terreri, Kelly Susat, Mattia Chianchiano, Valentina Zampol. Info: www. bibcom.trento.it; Tel. 0461.889521; info@bibcom.trento.it. Teatro LE AVVENTURE DI NUMERO PRIMO Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale. Spettacolo di grande successo dove si ride e si pensa, come sempre avviene quando è in scena Marco Paolini, racconta di un futuro probabile fatto di cose, di bestie e di umani rimescolati insieme come si fa con le carte prima di giocare. Ci farà divertire, ma anche pensare e riflettere. Info: www.centrosantachiara.it.

15 VENERDÌ Musica NOTE DI NATALE 2017 Mezzolombardo. Ore 20.30. Teatro San Pietro. Concerto sotto l’Albero di «The River Boys». Info: Scuola Musicale Guido Gallo Cell. 339 5655938; www.scuolamusicalegallo.it. Per i più piccoli NATALE TRA LE PAGINE Madonna Bianca. Ore 16. Biblioteca Madonna Bianca - Piazzale


trentinoappuntamenti Europa, 11. Letture a cura dei volontari in Servizio Civile Universale Provinciale: Fiammetta Terreri, Kelly Susat, Mattia Chianchiano, Valentina Zampol. Info: www.bibcom.trento.it; Tel. 0461.889521; info@bibcom.trento.it. Per i più piccoli NATALE TRA LE PAGINE Clarina. Ore 17.30. Biblioteca Clarina - Via Clarina, 2/1. Letture a cura dei volontari in Servizio Civile Universale Provinciale: Fiammetta Terreri, Kelly Susat, Mattia Chianchiano, Valentina Zampol. Info: www. bibcom.trento.it;Tel. 0461.889521; info@bibcom.trento.it. Per i più piccoli BIBLIOTECA BAMBINI: LETTURE E LABORATORI Caldonazzo. Ore 16.30. Casa della Cultura. Organizza la Biblioteca Comunale con il Gruppo “Letturando...Leggere Giocando”. Info: Comune di Caldonazzo Tel. 0461.723123; ufficio.segreteria@ comune.caldonazzo.tn.it . Teatro LE AVVENTURE DI NUMERO PRIMO Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale. Spettacolo di grande successo dove si ride e si pensa, come sempre avviene quando è in scena Marco Paolini, racconta di un futuro probabile fatto di cose, di bestie e di umani rimescolati insieme come si fa con le carte prima di giocare. E’ una storia sulla paternità che analizza il rapporto fra un adulto e un bambino e si interroga sul ruolo che la tecnologia potrà ricoprire nel nostro futuro. Paolini sulla scena indossa i panni di Ettore, un fotografo della vecchia guardia in crisi di fronte a un ragazzino intelligentissimo e un po’ misterioso. Ci farà divertire, ma anche pensare e riflettere. Info: www.centrosantachiara.it. Teatro MONTAGNE RUSSE Trento. Ore 21. Teatro Portland. Spettacolo di Eric Assous (trad. Giulia Serafini) con la Compagnia “Eccentrici Dadarò/Progetto laGare”.Nell’ambito della RassegnaTeatrale “La bella stagione 2017/2018”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

16 SABATO Enogastronomia EL PAÉS DEI PRESEPI: PINÉ CON GUSTO Baselga di Piné e Bedollo. Dalle 12 e 18.30. Rassegna gastronomica su misura per la famiglia al prezzo di € 18,00 per gli adulti e di € 12,00 per i bambini fino ai 10 anni di età, bevande incluse. Organizza: A.p.T. con Ristorante Alla Comparsa, Ristorante Al Lago, Ristorante Italia, Ristorante La Scardola, Ristorante Miramonti, Ristorante Olimpic, Ristorante Ostaria del Maestro, Ristorante Pizzeria

Cané in Fiore, Ristorante Pizzeria Maso Sveseri e Ristornate Steak Speck Stube. Prenotazioni presso i ristoranti. Info: Tel. 0461.557028. Famiglia AI CONFINI DELL’UNIVERSO. VISITA AL PLANETARIO Trento. Ore 11.30 e 14.30. MUSE - Museo delle Scienze, corso del Lavoro e della Scienza 3. Sotto la cupola del planetario per osservare stelle, comete, galassie, pianeti e avvicinarsi alle meraviglie dell’Universo. Biglietto € 3,00 (oltre al biglietto d’ingresso: intero € 10, ridotto € 8). Info: www.muse.it; Tel. 0461.270311; museinfo@muse.it. Musica CONCERTO DI NATALE Cembra-Lisignago. Ore 20.45. Oratorio di Cembra. Tradizionale concerto natalizio della Fanfara Alpina di Cembra. Ingresso libero. Info: fanfaraalpinacembra@yahoo.it. Musica CONCERTO NATALIZIO Giovo . Ore 20.30. Chiesa parrocchiale di Verla. Concerto natalizio con il Gruppo Vocale “Voci nel Vento” di Verla di Giovo, il Coro “Castel Penede” e il Coro Parrocchiale di Mosana. Ingresso libero. Info: Tel. 0461.557028. Musica NOTE DI NATALE 2017 Mezzolombardo. Ore 20.30. Dalle ore 15.15 alle 15.45 - Centro Storico; alle ore 16.00 - Sala Civica. “Cantando il Natale” con gli Allievi della Scuola Musicale G. Gallo e i bambini della Scuola Primaria C. Darwin che hanno aderito al laboratorio corale a cura della Scuola Musicale G.Gallo. Info: Scuola Musicale Guido Gallo Cell. 339 5655938; www.scuolamusicalegallo.it. Musica THE SNOWMAN. UN’AMICIZIA CHE FA VOLARE... Trento. Ore 17.30. Sala Filarmonica, Via Verdi 30. Voce narrante: Annalia Nardelli. Orchestra: I Minipolifonici. Dir.: Stefano Chicco. Biglietto adulti 3 €, bimbi 1 €. Info: www.filarmonica-trento.it; Tel. 0461.985244; info@filarmonica-trento.it. Musica CONCERTO DI NATALE Trento. Ore 20.30. Coro della Scuola di Musica “I Minipolifonici” con il Coro delle Voci Bianche del Conservatorio di Torino nella Basilica di S. Maria Maggiore. Musica CONCERTO DI NATALE BANDA SOCIALE DI PERGINE Pergine Valsugana. Ore 18. Teatro Comunale. Maestro Claudio Dorigato. Musiche di repertorio natalizio. Biglietti € 5 intero; € 4 ridotto. Info: Teatro Comunale di Pergine Tel. 0461.511332; info@

teatrodipergine.it; www.teatrodipergine.it. Musica GHALI IN CONCERTO Riva del Garda. Ore 21.30. Il giovane musicista rap italo-tunisino si esibisce al Palameeting con i suoi maggiori successi. Prevendita biglietti presso la sede di Trentinomese - Via Ghiaie, 15. Musica CONCERTO DI FISARMONICA CLASSICA Transacqua. Ore 20.30. Sala Concerti della Scuola Musicale. Concerto di Fisarmonica Classica con Andrej Pintar. Nell’ambito di Primiero Dolomiti Festival - XII Edizione. Ingresso ad offerta libera. Info: www.sanmartino.com. Teatro LE AVVENTURE DI NUMERO PRIMO Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale. Spettacolo di grande successo dove si ride e si pensa, come sempre avviene quando è in scena Marco Paolini, racconta di un futuro probabile fatto di cose, di bestie e di umani rimescolati insieme come si fa con le carte prima di giocare. E’ una storia sulla paternità che analizza il rapporto fra un adulto e un bambino e si interroga sul ruolo che la tecnologia potrà ricoprire nel nostro futuro. Paolini sulla scena indossa i panni di Ettore, un fotografo della vecchia guardia in crisi di fronte a un ragazzino intelligentissimo e un po’ misterioso. Ci farà divertire, ma anche pensare e riflettere. Info: www.centrosantachiara.it. Teatro LE ALEGRE COMARI DE... Meano. Ore 20.45. Teatro. Spettacolo di William Shakespeare (trad. e adattam. dialettale di Giorgio Clementi) con la Compagnia “Argento Vivo” di Cognola. Nell’ambito della Rassegna Teatrale TAM TAM. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro BON DÌ BON AN, DAME NA BONA MAN Villa Lagarina. Ore 21. Teatro “Caro Baldessari”.Spettacolo tratto da “Buon anno porco mondo” di Corrado Vallerotti con la “Filobastia” di Preore. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro EN MORT EN CASA Avio. Ore 20.45. Teatro. Spettacolo con la Filodrammatica “I Rusteghi” di Avio. Nell’ambito del 12° “Memorial Alberto Salvetti”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro NO VE CAPISSO PÙ Viarago. Ore 20.30. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di Loredana Cont

con la Filodrammatica di Telve Valsugana. Nell’ambito della 6ª Rassegna Teatrale “Viarago a Teatro”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro TOVARISH - MILIARDARI SENZA UN SOLDO Valforiana di Casatta. Ore 20.30. Teatro Comunale. Spettacolo di Jaques Deval (trad. Luigi Lunari) con la Compagnia “GAD - città di Trento”.Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Tradizione SPETTACOLO DI FUOCHI D’ARTIFICIO Levico Terme. Ore 21.30. Parco delle Terme di Levico. Info: Consorzio Levico Terme in Centro www. visit-levico.it; info@levicotermeincontra.com. Tradizione SFILATA DELLA CORTE ASBURGICA LevicoTerme. Ore 16. Sfilata della Corte Asburgica per tornare indietro nel tempo e ammirare la famiglia asburgica nella splendida cornice del parco. Info: Consorzio Levico Terme in Centro www.visitlevicoterme.it; info@levicotermeincontra.com.

17 DOMENICA Cultura PAROLA E ARTE Trento. Ore 17.15. Cattedrale. Mons. Lodovico Maule commenta la liturgia del giorno. Enogastronomia EL PAÉS DEI PRESEPI: PINÉ CON GUSTO Baselga di Piné e Bedollo. Dalle 12 e 18.30. Rassegna gastronomica su misura per la famiglia al prezzo di € 18,00 per gli adulti e di € 12,00 per i bambini fino ai 10 anni di età, bevande incluse. Organizza: A.p.T. con Ristorante Alla Comparsa, Ristorante Al Lago, Ristorante Italia, Ristorante La Scardola, Ristorante Miramonti, Ristorante Olimpic, Ristorante Ostaria del Maestro, Ristorante Pizzeria Cané in Fiore, Ristorante Pizzeria Maso Sveseri e Ristornate Steak Speck Stube. Prenotazioni presso i ristoranti. Info: Tel. 0461.557028. Enogastronomia FESTA DEL FORMAI DE MALGA Levico Terme. Ore 15. Parco secolare degli Asburgo. Festa del formai de malga con la dimostrazione della lavorazione del latte e degustazione del formaggio locale lavorato sotto i vostri occhi e secondo le antiche usanze. Info: Consorzio Levico Terme in Centro www.visitlevicoterme.it; info@levicotermeincontra.com.

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trentinoappuntamenti Con il patrocinio del

www.progema.it

Hobby

Oldani - trad. dial. e adattam. di Ernesto Paternoster con la Filodrammatica “S. Rocco” di Nave S. Rocco. Nell’ambito della Rassegna Teatrale a Nave S. Rocco. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro LA SCUOLA DEI CATTIVI Calceranica. Ore 16.30. Teatro “S. Ermete”. Spettacolo di Giuliana Germani con la Compagnia “Argento Vivo” di Cognola. Nell’ambito della Rassegna Teatrale Amatoriale per ragazzi. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

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Mercatino dei Creativi 17 DICEMBRE 2017

TRENTO FIERE

ORARIO: 10.00 - 18.00 INGRESSO GRATUITO avisio S.r.l.

HOBBYSOTTOLALBERO.IT Famiglia AI CONFINI DELL’UNIVERSO. VISITA AL PLANETARIO Trento. Ore 11.30 e 14.30. MUSE - Museo delle Scienze, corso del Lavoro e della Scienza 3. Sotto la cupola del planetario per osservare stelle, comete, galassie, pianeti e avvicinarsi alle meraviglie dell’Universo. Biglietto € 3,00 (oltre al biglietto d’ingresso: intero € 10, ridotto € 8). Info: www.muse.it; Tel. 0461.270311; museinfo@muse.it. Musica EL PAÉS DEI PRESEPI: GRUPPO BANDISTICO FOLK PINETANO Baselga di Piné. Ore 15. Piazza S. Rocco a Miola. Concerto del Gruppo Bandistico Folk Pinetano. Info: Tel. 0461.557028. Musica NOTE DI NATALE 2017 Roverè della Luna. Ore 17. Sala Polifunzionale dell’Oratorio. “Dolci note per Natale” del Corpo Bandistico di Roverè della Luna. Info: Scuola Musicale Guido Gallo Cell. 339 5655938; www.scuolamusicalegallo.it. Musica CONCERTO DI NATALE Caldonazzo. Ore 20. Canti tradizionali natalizi Soprano e Arpa. Info: Comune di Caldonazzo Tel. 0461.723123; ufficio.segreteria@ comune.caldonazzo.tn.it.

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Teatro LE AVVENTURE DI NUMERO PRIMO Trento. Ore 16. Teatro Sociale. Spettacolo di grande successo dove si ride e si pensa, come sempre avviene quando è in scena Marco Paolini, racconta di un futuro probabile fatto di cose, di bestie e di umani rimescolati insieme come si fa con le carte prima di giocare. E’ una storia sulla paternità che analizza il rapporto fra un adulto e un bambino e si interroga sul ruolo che la tecnologia potrà ricoprire nel nostro futuro. Paolini sulla scena indossa i panni di Ettore, un fotografo della vecchia guardia in crisi di fronte a un ragazzino intelligentissimo e un po’ misterioso. Ci farà divertire, ma anche pensare e riflettere. Info: www.centrosantachiara.it. Teatro COSSÌ NO’L VAL Sarche. Ore 16.30. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di Luciano Lunghi con la Filodrammatica “Toblino” di Sarche. Nell’ambito della 25ª Rassegna Teatrale “Amici del Teatro”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro EN SO TANTE SUL SOL LEVANTE Nave S. Rocco. Ore 20.45. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di Andrea

Cultura CHIESA APERTA: IL VANGELO IN PIAZZA Trento. Ore 16.30. Basilica di S. Maria Maggiore, Piazza Santa Maria Maggiore. Con animazione e canti di Natale. Per i più piccoli NATALE TRA LE PAGINE Cognola. Ore 16.30. Biblioteca Argentario - Centro Civico di Cognola Piazza dell’Argentario, 2. Letture a cura dei volontari in Servizio Civile Universale Provinciale: Fiammetta Terreri, Kelly Susat, Mattia Chianchiano, Valentina Zampol. Info: www.bibcom.trento.it; Tel. 0461.889521; info@bibcom.trento.it. Teatro TUTA COLPA DEL RAFREDOR Nave S. Rocco. Ore 17. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di e con la Compagnia Teatrale “S. Siro” di Lasino. Nell’ambito della Rassegna Teatrale a Nave S. Rocco. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro EN SO TANTE SUL SOL LEVANTE Nave S. Rocco. Ore 17. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di Andrea Oldani - trad. dial. e adattam. di Ernesto Paternoster con la Filodrammatica “S. Rocco” di Nave S. Rocco. Nell’ambito della Rassegna Teatrale a Nave S. Rocco. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

19 MARTEDÌ Per i più piccoli NATALE TRA LE PAGINE Povo. Ore 16.15. Biblioteca Povo - Via don Tommaso Dallafior, 5. Letture a cura dei volontari in Servizio Civile Universale Provinciale: Fiammetta Terreri, Kelly Susat, Mattia Chianchiano, Valentina Zampol. Info: www.bibcom.trento.it; Tel. 0461.889521; info@bibcom.trento.it.

Per i più piccoli NATALE TRA LE PAGINE Mattarello. Ore 16.30. Biblioteca Mattarello - Centro S. Vigilio via Guido Poli, 6. Letture a cura dei volontari in Servizio Civile Universale Provinciale: Fiammetta Terreri, Kelly Susat, Mattia Chianchiano, Valentina Zampol. Info: www.bibcom.trento.it; Tel. 0461.889521; info@bibcom.trento.it.

20 MERCOLEDÌ Danza BELLA ADDORMENTATA Pergine Valsugana. Ore 20.45. Teatro Comunale. Uno dei più famosi e acclamati balletti indagato attraverso la danza contemporanea. Una nuova produzione per 16 danzatori. Info: Tel. 0461.511332; info@teatrodipergine.it; www.teatrodipergine.it. Enogastronomia NON LA SOLITA MINESTRA: “SENZA FAR RUMORE. EMIGRANTI IN VALLE DI CEMBRA IERI E OGGI” Altavalle. Inizio della cena alle 19.30. Molin de Portegnach a Faver. Cena con minestra o zuppa e proiezione del docufilm “Senza far rumore: Emigranti ieri e oggi in Valle di Cembra”, nato da un’idea progettuale di Barbara Fruet e Stefania Viola. Costo: € 6,00, prenotazione obbligatoria. Inizio proiezione alle 21. Ingresso a ingresso libero. Info e prenotazioni: info@sorgente90. org, www.sorgente90.org. Musica «ORCHESTRA HAYDN» Trento. Ore 20.30. Teatro Auditorium Santa Chiara, via Santa Croce 67. Andris Poga, direttore; Michele Campanella, pianoforte su musiche di F. Liszt: Malédiction per pianoforte e archi, S 121; César Franck: Variazioni sinfoniche per pianoforte e orchestra; Felix Mendelssohm Bartholdy: Sinfonia n. 4 in la maggiore, op. 90 “Italiana”. Biglietto intero 25 €, ridotto over 65 15 €, ridotto under 26 5 €. Info: www.haydn.it. Per i più piccoli NATALE TRA LE PAGINE Clarina. Ore 17.30. Biblioteca Clarina - Via Clarina, 2/1. Letture a cura dei volontari in Servizio Civile Universale Provinciale: Fiammetta Terreri, Kelly Susat, Mattia Chianchiano, Valentina Zampol. Info: www. bibcom.trento.it;Tel. 0461.889521; info@bibcom.trento.it.

21 GIOVEDÌ Cultura CRASH: IL DISEGNO CHE IRROMPE Borgo Valsugana. Ore 20.30. Sede dell’Associazione Mosaico. Incontro: Gulp, Gasp, Mumble Mumble: che cos’è il fumetto?.


trentinoappuntamenti Enogastronomia PAELLA & SANGRIA CON MUSICA LATINA Baselga di Piné. Dalle 19. Ristorante Al Lago sul lago delle Piazze. Cena, con particolare attenzione anche ai celiaci, con accompagnamento musicale. Prenotazione entro le 15. Info e prenotazioni: Tel. 0461.557014, 393.0213348, ghimpen@gmail.com, www. ghimpen.it. Musica NOTE DI NATALE 2017 Mezzocorona. Ore 20.45. Piazza della Chiesa. “Scintille di Natale” Coro Piccolo Colonne in concerto a cura della Pro Loco di Mezzocorona. Info: Scuola Musicale Guido Gallo Cell. 339 5655938; www. scuolamusicalegallo.it. Musica SOUTH CAROLINA NASSO CHOIR IN CONCERTO Trento. Ore 21. Auditorium S. Chiara. I grandi inni della tradizione gospel e gli spirituals che affondano le loro radici nel cuore dell’America nera, proposti da una delle corali più famose al mondo. Info: www.centrosantachiara.it. Per i più piccoli NATALE TRA LE PAGINE Villazzano. Ore 16.30. Biblioteca Villazzano - Via Villa, 3. Letture a cura dei volontari in Servizio Civile Universale Provinciale: Fiammetta Terreri, Kelly Susat, Mattia Chianchiano, Valentina Zampol. Info: www.bibcom.trento.it; Tel. 0461.889521; info@bibcom. trento.it. Per i più piccoli NATALE TRA LE PAGINE Ravina. Ore 16.30. Biblioteca Ravina - Centro Civico - Via Val Gola. Letture a cura dei volontari in Servizio Civile Universale Provinciale: Fiammetta Terreri, Kelly Susat, Mattia Chianchiano, Valentina Zampol. Info: www.bibcom. trento.it; Tel. 0461.889521; info@ bibcom.trento.it. Teatro LA MIA ILIADE Pergine Valsugana. Ore 20.45. Teatro Comunale. Un sogno-progetto tenuto nel cassetto per anni: raccontare l’Iliade. Prima di Baricco e dopo un grande professore che alle medie, negli anni sessanta, fece innamorare di Omero il timido Castelli: l’amato-temuto prof. Antonio Clauser. Di e con: Andrea Castelli. Info: Tel. 0461.511332; info@teatrodipergine.it; www.teatrodipergine.it.

22 VENERDÌ Musica NOTE DI NATALE 2017 Mezzolombardo. Ore 20.30. Teatro San Pietro. “La Fabbrica di Stelle” Recita di Natale. Il Piccolo Teatro dell’Oratorio ed il Coro Osanna. Info: Scuola Musicale

Guido Gallo Cell. 339 5655938; www.scuolamusicalegallo.it. Per i più piccoli NATALE TRA LE PAGINE Gardolo. Ore 16.30. Biblioteca Gardolo - Piazzale Lionello Groff, 2. Letture a cura dei volontari in Servizio Civile Universale Provinciale: Fiammetta Terreri, Kelly Susat, Mattia Chianchiano, Valentina Zampol. Info: www.bibcom.trento.it; Tel. 0461.889521; info@bibcom.trento.it. Teatro SEI FRAZIONI IN CERCA DI UNA CIRCOSCRIZIONE Meano. Ore 20.45. Teatro di Meano, via delle Sugarine 22. Per una drammaturgia comunitaria in salsa pirandelliana - regia di Mirco Michelon. Sulla scia dei festeggiamenti per il centocinquantesimo anniversario della nascita di Luigi Pirandello, il progetto “Sei frazioni in cerca di una circoscrizione” (travestimento e parodia in salsa pirandelliana del celebre “Sei personaggi in cerca d’autore”) vuole essere un momento teatrale-comunitario per valorizzare e risaltare il senso di appartenenza al territorio di ciascuno di noi. Ingresso gratuito. Info: www.teatrodimeano.it; Tel. 0461.511332; info@teatrodimeano.it.

23 SABATO Enogastronomia EL PAÉS DEI PRESEPI: PINÉ CON GUSTO Baselga di Piné e Bedollo. Dalle 12 e 18.30. Rassegna gastronomica su misura per la famiglia al prezzo di € 18,00 per gli adulti e di € 12,00 per i bambini fino ai 10 anni di età, bevande incluse. Organizza: A.p.T. con Ristorante Alla Comparsa, Ristorante Al Lago, Ristorante Italia, Ristorante La Scardola, Ristorante Miramonti, Ristorante Olimpic, Ristorante Ostaria del Maestro, Ristorante Pizzeria Cané in Fiore, Ristorante Pizzeria Maso Sveseri e Ristornate Steak Speck Stube. Prenotazioni presso i ristoranti. Info: Tel. 0461.557028. Famiglia AI CONFINI DELL’UNIVERSO. VISITA AL PLANETARIO Trento. Ore 11.30 e 14.30. MUSE - Museo delle Scienze, corso del Lavoro e della Scienza 3. Sotto la cupola del planetario per osservare stelle, comete, galassie, pianeti e avvicinarsi alle meraviglie dell’Universo. Biglietto € 3,00 (oltre al biglietto d’ingresso: intero € 10, ridotto € 8). Info: www.muse.it; Tel. 0461.270311; museinfo@muse.it. Musica EL PAÉS DEI PRESEPI: CORO NOVO SPIRITU Baselga di Piné. Ore 15. Piazza S. Rocco a Miola. Concerto del Coro Novo Spiritu. Info: Tel. 0461.557028.

Musica CONCERTO DI NATALE Altavalle. Ore 20.30. Chiesa di Faver. Tradizionale concerto natalizio con il Coro Castion. Ingresso libero. Info: corocastion@libero.it. Musica NOTE DI NATALE 2017 Mezzolombardo. Ore 20.30. Teatro San Pietro. “La Fabbrica di Stelle” Recita di Natale. Il Piccolo Teatro dell’Oratorio ed il Coro Osanna. Info: Scuola Musicale Guido Gallo Cell. 339 5655938; www.scuolamusicalegallo.it. Musica IL PICCOLO PRINCIPE Meano. Ore 20.30. Teatro di Meano, via delle Sugarine 22. Si tratta di uno spettacolo musicale ispirato al famoso scritto di Antoine de Saint-Exupéry, “Il piccolo principe”. La parte musicale sarà affidata al corpo bandistico Vigo Cortesano congiuntamente alla formazione giovanile Jo’ Band Cesare Saltori e sarà alternata da letture e parti recitate affidate ad attori. Ingresso gratuito. Info: www.teatrodimeano.it; Tel. 0461.511332; info@teatrodimeano.it. Musica I PASTORI DEL CALISIO Trento. Ore 17. Partenza da Piazza S. Maria Maggiore. Le vie del centro città accoglieranno i concerti itineranti che con i loro costumi e le loro melodie renderanno emozionante e speciale l’atmosfera del Natale. Musica CONCERTO Martignano. Ore 20.30. Chiesa parrocchiale. Rassegna di canti natalizi e popolari. Info: Tel. 0461.889790; circoscrizione_argentario@comune.trento.it. Musica CONCERTO AL FORTE COLLE DELLE BENNE - NATALE 2017 Levico Terme. Ore 13.30. Forte delle Benne. Sheba “Destrani De Nadal” - Concerto. Armonie e suggestioni della tradizione corale trentina riarrangiate per strumenti e voce, accompagnate con monologhi originali. Uno sguardo al Passato, al Natale e alla Grande Guerra. Info: APT Valsugana - ufficio di Levico Terme Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Musica INCANTO SOTTO LA NEVE RASSEGNA CORALE Levico Terme. Ore 17. Vie del centro storico. Info: APT Valsugana - ufficio di Levico Terme Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it.

Musica CONCERTO DI NATALE Imer. Ore 20.30. Chiesa Parrocchiale. Concerto di Natale - Ensemble “En Chamade” Quartetto d’Ottoni e Organo. Alberto Frugoni: tromba; Renato Pante: tromba; Mauro Piazzi: trombone; Davide Ventura: trombone; Stefano Rattini: organo. Nell’ambito di Primiero Dolomiti Festival - XII Edizione. Ingresso ad offerta libera. Info: www.sanmartino.com. Teatro SERATA REVIVAL Viarago. Ore 20.30. Teatro Parrocchiale. Spettacolo a cura della Filodrammatica di Viarago. Nell’ambito della 6ª Rassegna Teatrale “Viarago a Teatro”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Tradizione EL PAÉS DEI PRESEPI: TRADIZIONI NATALIZIE A MIOLA DI PINÉ Baselga di Piné. Ore 14-18. Centro di Miola. Nel periodo natalizio Miola si trasforma in un grande presepe con oltre 100 presepi artigianali, spettacoli natalizi, animazione, laboratori e letture per bambini, il gioco dell’oggetto misterioso, gli animali del presepe, il presepe mobile di Mario e Chiara Anesin, un mercatino dell’artigianato e dell’enogastronomia locale, un punto ristoro, la piazza di Babbo Natale, il presepe luminoso sul Dosso di Miola, il calessino natalizio e una rassegna gastronomica nei ristoranti locali. Info: Tel. 0461.557028. Tradizione SFILATA DELLA CORTE ASBURGICA LevicoTerme. Ore 16. Sfilata della Corte Asburgica per tornare indietro nel tempo e ammirare la famiglia asburgica nella splendida cornice del parco. Info: Consorzio Levico Terme in Centro www.visitlevicoterme.it; info@levicotermeincontra.com. Tradizione TRADIZIONALE FIACCOLATA DI NATALE Siror. Per i partecipanti alla fiaccolata, ritrovo in Piazza Centrale a Siror alle ore 20.00. Lo scambio degli auguri sarà accompagnato da vin brulé e “sémeli”, un dolce che a Siror si mangia nel periodo di Natale. Info: www.sanmartino.com.

24 DOMENICA Cultura PAROLA E ARTE Trento. Ore 17.15. Cattedrale. Mons. Lodovico Maule commenta la liturgia del giorno.

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trentinoappuntamenti Famiglia AI CONFINI DELL’UNIVERSO. VISITA AL PLANETARIO Trento. Ore 11.30 e 14.30. MUSE - Museo delle Scienze, corso del Lavoro e della Scienza 3. Sotto la cupola del planetario per osservare stelle, comete, galassie, pianeti e avvicinarsi alle meraviglie dell’Universo. Biglietto € 3,00 (oltre al biglietto d’ingresso: intero € 10, ridotto € 8). Info: www.muse.it; Tel. 0461.270311; museinfo@muse.it. Famiglia PRESEPE VIVENTE LevicoTerme. Ore 15. Sfilata lungo le vie del centro fino al Mercatino di Natale. Info: Consorzio Levico Terme in Centro Tel. 346.5149276; info@levicotermeincontra.com. Musica CONCERTO DELLA VIGILIA Baselga di Piné. Ore 22.30. Chiesa di S. Maria Assunta. Concerto del Gruppo Bandistico Folk Pinetano prima della S. Messa di mezzanotte. Ingresso libero. Info: Tel. 0461.557028. Musica NOTE DI NATALE 2017 Nave S. Rocco. Ore 22. Palestra Comunale. “Aspettando Mezzanotte” organizzato da «The Nautilus Band» in collaborazione con il Comune di Nave S. Rocco. Info: Scuola Musicale Guido Gallo Cell. 339 5655938; www.scuolamusicalegallo.it. Tradizione PRESEPE ALPINO Civezzano . Oratorio in piazza S. Maria. Presepe artigianale alpino, realizzato dall’artista Giuseppe Sardagna. Il presepe è visitabile dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19. Ingresso libero. Info: www.anacivezzano.com.

25 LUNEDÌ Musica NOTE DI NATALE 2017 Mezzocorona. Ore 18.30. Palarotari (Cittadella del Vino). “Concerto di Natale” della Banda Musicale Mezzocorona. Info: Scuola Musicale Guido Gallo Cell. 339 5655938; www.scuolamusicalegallo.it. Tradizione PRESEPE ALPINO Civezzano . Oratorio in piazza S. Maria. Presepe artigianale alpino, realizzato dall’artista Giuseppe Sardagna. Il presepe è visitabile dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19. Ingresso libero. Info: www.anacivezzano.com.

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26 MARTEDÌ Enogastronomia EL PAÉS DEI PRESEPI: PINÉ CON GUSTO Baselga di Piné e Bedollo. Dalle 12 e 18.30. Rassegna gastronomica su misura per la famiglia al prezzo di € 18,00 per gli adulti e di € 12,00 per i bambini fino ai 10 anni di età, bevande incluse. Organizza: A.p.T. con Ristorante Alla Comparsa, Ristorante Al Lago, Ristorante Italia, Ristorante La Scardola, Ristorante Miramonti, Ristorante Olimpic, Ristorante Ostaria del Maestro, Ristorante Pizzeria Cané in Fiore, Ristorante Pizzeria Maso Sveseri e Ristornate Steak Speck Stube. Prenotazioni presso i ristoranti. Info: Tel. 0461.557028. Famiglia EL PAÉS DEI PRESEPI: MISTÉRI EN STRADA Baselga di Piné. Ore 10-18. Vie del paese di Miola. Una genuina quanto suggestiva rievocazione storica: le vie e le piazze di Miola si animano a festa, tuffandosi in un passato contadino ri-vissuto nelle attività di un tempo. Protagonisti sono gli antichi mestieri: fabbro, maniscalco, falegname, cestaio, filatrice e molto altro. Nel pomeriggio, alle 15, il tutto sarà accompagnato dalla musica del Gruppo Raìs Pinaitere. Info: Tel. 0461.557028. Famiglia AI CONFINI DELL’UNIVERSO. VISITA AL PLANETARIO Trento. Ore 11.30 e 14.30. MUSE - Museo delle Scienze, corso del Lavoro e della Scienza 3. Sotto la cupola del planetario per osservare stelle, comete, galassie, pianeti e avvicinarsi alle meraviglie dell’Universo. Biglietto € 3,00 (oltre al biglietto d’ingresso: intero € 10, ridotto € 8). Info: www.muse.it; Tel. 0461.270311; museinfo@muse.it. Famiglia SFILATA DEI BOVARI SVIZZERI Trento. Ore 16. Partenza da piazza Fiera. Sfilata dei bovari svizzeri del Trentino Alto Adige/Sudtirol. Famiglia PRESEPE VIVENTE LevicoTerme. Ore 15. Sfilata lungo le vie del centro fino al Mercatino di Natale. Info: Consorzio Levico Terme in Centro Tel. 346.5149276; info@levicotermeincontra.com. Famiglia INTORNO PAR I COLMEI DE RONC Ronco Chiesa. Ore 14. Si tratta dell’annuale appuntamento fra Natale e fine anno in cui, con una passeggiata in compagnia, un bicchiere di caldo brulè e una fetta di pandoro ci si scambia gli auguri di buone feste. Per informazioni e prenotazioni: ApT Canal San Bovo, Tel. 0439.719041.

Musica EL PAÉS DEI PRESEPI: RAÌS PINAITRE Baselga di Piné. Ore 15. Piazza S. Rocco a Miola. Concerto del Gruppo Raìs Pinaitre. Info: Tel. 0461.557028. Musica CONCERTO DEI NOMADI Levico Terme. Ore 21.30. Palalevico. Concerto in occasione del tour di presentazione del nuovo album, in uscita il 27 ottobre. Biglietti: Posti centrali € 43,70 - Posti laterali € 34,50 - Platea alta € 25,30. Info: InfoLine 320.0437637.

27 MERCOLEDÌ Enogastronomia EL PAÉS DEI PRESEPI: PINÉ CON GUSTO Baselga di Piné e Bedollo. Dalle 12 e 18.30. Rassegna gastronomica su misura per la famiglia al prezzo di € 18,00 per gli adulti e di € 12,00 per i bambini fino ai 10 anni di età, bevande incluse. Organizza: A.p.T. con Ristorante Alla Comparsa, Ristorante Al Lago, Ristorante Italia, Ristorante La Scardola, Ristorante Miramonti, Ristorante Olimpic, Ristorante Ostaria del Maestro, Ristorante Pizzeria Cané in Fiore, Ristorante Pizzeria Maso Sveseri e Ristornate Steak Speck Stube. Prenotazioni presso i ristoranti. Info: Tel. 0461.557028. Musica EL PAÉS DEI PRESEPI: CORO AMIZI DE LA MONTAGNA Baselga di Piné. Ore 15. Piazza S. Rocco a Miola. Concerto del Coro Amizi de la Montagna. Info: Tel. 0461.557028. Musica 12^ RASSEGNA “NATALE IN MUSICA” Sover. Ore 20.30. Chiesa di S. Lorenzo. Rassegna corale natalizia con il Coro La Valle, il Minicoro La Valle, il Coro San Floriano di Valfloriana e un gruppo strumentale ospite. Ingresso libero. Info: 333.9856590, www.corolavalle.com. Musica UN CANTO DI NATALE PER TRENTO Trento. Ore 15. Piazza Santa Maria Maggiore. È la storia dell’avaro e cinico Scrooge e della sua sorprendente trasformazione raccontata da due stravaganti orfanelli. Il famoso racconto di Charles Dickens diventa un evento spettacolo per bambini e adulti. A cura di Finisterrae Teatri in collaborazione con I Teatri Soffiati. Ingresso libero.

28 GIOVEDÌ Enogastronomia EL PAÉS DEI PRESEPI: PINÉ CON GUSTO Baselga di Piné e Bedollo. Dalle 12 e 18.30. Rassegna gastronomica su misura per la famiglia al prezzo di € 18,00 per gli adulti e di € 12,00 per i bambini fino ai 10 anni di età, bevande incluse. Organizza: A.p.T. con Ristorante Alla Comparsa, Ristorante Al Lago, Ristorante Italia, Ristorante La Scardola, Ristorante Miramonti, Ristorante Olimpic, Ristorante Ostaria del Maestro, Ristorante Pizzeria Cané in Fiore, Ristorante Pizzeria Maso Sveseri e Ristornate Steak Speck Stube. Prenotazioni presso i ristoranti. Info: Tel. 0461.557028. Enogastronomia PAELLA & SANGRIA CON MUSICA LATINA Baselga di Piné. Dalle 19. Ristorante Al Lago sul lago delle Piazze. Cena, con particolare attenzione anche ai celiaci, con accompagnamento musicale. Prenotazione entro le 15. Info e prenotazioni: Tel. 0461.557014, 393.0213348, ghimpen@gmail.com, www. ghimpen.it. Musica EL PAÉS DEI PRESEPI: JUST MELODY Baselga di Piné. Ore 15. Piazza S. Rocco a Miola. Concerto del Gruppo Just Melody. Info: Tel. 0461.557028. Musica UN CANTO DI NATALE PER TRENTO Trento. Ore 11 e ore 16. Castello del Buonconsiglio (sala delle Marangonerie), Via Clesio 5. È la storia dell’avaro e cinico Scrooge e della sua sorprendente trasformazione raccontata da due stravaganti orfanelli. Il famoso racconto di Charles Dickens diventa un evento spettacolo per bambini e adulti. A cura di Finisterrae Teatri in collaborazione con I Teatri Soffiati. Ingresso libero. Musica UN CANTO DI NATALE PER TRENTO Trento. Ore 11 e ore 16. Museo Diocesano Tridentino, piazza Duomo 18. È la storia dell’avaro e cinico Scrooge e della sua sorprendente trasformazione raccontata da due stravaganti orfanelli. Il famoso racconto di Charles Dickens diventa un evento spettacolo per bambini e adulti. A cura di Finisterrae Teatri in collaborazione con I Teatri Soffiati. Ingresso libero. Musica CONCERTO DI NATALE Caldonazzo. Ore 20. Chiesa di San Sisto. Concerto di Natale del Corpo Bandistico di Caldonazzo. Info: Apt Valsugana Tel. 0461.727752; caldonazzo@visitvalsugana.it.


trentinoappuntamenti 29 VENERDÌ Enogastronomia EL PAÉS DEI PRESEPI: PINÉ CON GUSTO Baselga di Piné e Bedollo. Dalle 12 e 18.30. Rassegna gastronomica su misura per la famiglia al prezzo di € 18,00 per gli adulti e di € 12,00 per i bambini fino ai 10 anni di età, bevande incluse. Organizza: A.p.T. con Ristorante Alla Comparsa, Ristorante Al Lago, Ristorante Italia, Ristorante La Scardola, Ristorante Miramonti, Ristorante Olimpic, Ristorante Ostaria del Maestro, Ristorante Pizzeria Cané in Fiore, Ristorante Pizzeria Maso Sveseri e Ristornate Steak Speck Stube. Prenotazioni presso i ristoranti. Info: Tel. 0461.557028. Musica EL PAÉS DEI PRESEPI: CORO NOVO SPIRITU Baselga di Piné. Ore 15. Piazza S. Rocco a Miola. Concerto del Coro Novo Spiritu. Info: Tel. 0461.557028. Musica 14^ RASSEGNA DI NATALE Fiera di Primiero. Ore 20.45. Chiesa Arcipretale. Quattordicesima rassegna di Natale con la partecipazione di tre prestigiosi cori: Coro Sass Maor di Primiero (TN), diretto da Marco Gubert; Contoria Sine Nomine di Castelnuovo (TN), diretto da Carlo Andriollo; Coro G.A.M. di Carmignano di Brenta (PD), diretto da Romeo Bazzega . Info: www.sanmartino.com. Teatro BETLEHEM ANNO ZERO Civezzano. Ore 20.30. Palestra polifunzionale. Musical con canzoni di Giampaolo Belardinelli e copione teatrale di Daniela Cologgi. Una commedia brillante, con vivaci scenografie, brani cantati dal vivo, per uno spettacolo dove atmosfere antiche si fondono con ritmi e suoni contemporanei. Info: 380.2552340, elisacortivo@ yahoo.it.

30 SABATO Cultura CONFERENZA Folgaria. Ore 17-18. In occasione della donazione alla biblioteca del Post Hotel di Folgaria della trilogia dedicata al mondo alpino: “Nullo nodo, di casa in casa, il pacciaovo” l’autrice Maria Vittoria Cavina Saporetti sarà lieta di incontrare amici bibliofili. Info: info@bolognainsieme.it. Enogastronomia EL PAÉS DEI PRESEPI: PINÉ CON GUSTO Baselga di Piné e Bedollo. Dalle 12 e 18.30. Rassegna gastronomica su misura per la famiglia al prezzo di € 18,00 per gli adulti e di € 12,00 per i bambini fino ai 10 anni di età, bevande incluse. Organizza: A.p.T. con Ristorante Alla

Comparsa, Ristorante Al Lago, Ristorante Italia, Ristorante La Scardola, Ristorante Miramonti, Ristorante Olimpic, Ristorante Ostaria del Maestro, Ristorante Pizzeria Cané in Fiore, Ristorante Pizzeria Maso Sveseri e Ristornate Steak Speck Stube. Prenotazioni presso i ristoranti. Info: Tel. 0461.557028. Enogastronomia EL PAÉS DEI PRESEPI: FESTIVAL DEI FORMAGGI TRENTINI Baselga di Piné. Ore 14-18. Piazza San Rocco a Miola. L’Azienda Agricola Le Mandre vi aspetta per farvi scoprire i formaggi del Trentini. Potrete assistere alla caseificazione del formaggio e scoprire tutti i segreti della sua realizzazione. Info: Tel. 0461.557028. Musica EL PAÉS DEI PRESEPI: “VOCI NEL VENTO” Baselga di Piné. Ore 15. Piazza S. Rocco a Miola. Concerto del Gruppo Vocale “Voci nel Vento”. Info: Tel. 0461.557028. Musica CONCERTO DI FINE ANNO Baselga di Piné. Ore 18. Chiesa di S. Rocco a Miola. Concerto del Gruppo Vocale “Voci nel Vento” di Verla di Giovo. Ingresso libero. Info: Tel. 0461.557028. Musica NOTE DI NATALE 2017 San Michele all’Adige. Ore 20.30. Sala Polifunzionale del Municipio. “Concerto di Fine Anno” della Banda Musicale di Faedo in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di S. Michele all’Adige. Info: Scuola Musicale Guido Gallo Cell. 339 5655938; www. scuolamusicalegallo.it. Musica CONFRATERNITA “STELLARI DI FAEDO” Trento. Ore 17. Partenza da Piazza S. Maria Maggiore. Le vie del centro città accoglieranno i concerti itineranti che con i loro costumi e le loro melodie renderanno emozionante e speciale l’atmosfera del Natale. Musica CONFINI: CONCERTO SINFONICO DI FINE ANNO Villazzano. Ore 20.45. Teatro di Villazzano, via U. Giordano 6. Confini - Concerto sinfonico di fine anno. Associazione musicale Aurona - Orchestra Aurona. Direttore Claudio Vadagnini. Nel secondo appuntamento del nostro percorso legato alla lirica, vogliamo porre l’attenzione su un elemento musicale fondamentale. L’orchestra Aurona, nella sua versione più ampia, presenterà una serie di brani del repertorio strumentale operistico, dalla sinfonia, agli intermezzi, con una sorpresa finale. Info: www.teatrodivillaz-

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trentinoappuntamenti zano.it; Tel. 0461.913706; info@ teatrodivillazzano.it. Musica UN CANTO DI NATALE PER TRENTO Trento. Ore 11 e ore 16. Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, piazza Cesare Battisti. È la storia dell’avaro e cinico Scrooge e della sua sorprendente trasformazione raccontata da due stravaganti orfanelli. Il famoso racconto di Charles Dickens diventa un evento spettacolo per bambini e adulti. A cura di Finisterrae Teatri in collaborazione con I Teatri Soffiati. Ingresso libero. Musica FUCINA ARTE SELLA FUCINA BIANCA - IL CANTO DELLA NATURA Borgo Valsugana. Ore 14 e 17.30. Malga Costa, Val di Sella. “La natura cantata” su musiche di J. Brahms, Lieder Op. 91, C. Debussy, Syrinx, G. Crumb, Vox Balaenae, M. Ravel, Chansons Madécasses. Cristina Zavalloni, canto; Mario Brunello, violoncello; Andrea Oliva, flauto; Andrea Rebaudengo, pianoforte. Ingresso € 25. I Lo spettacolo è garantito anche in caso di maltempo, fino ad esaurimento posti. Info, costi e prenotazione (obbligatoria): Tel. 0461.751251 (dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12 ed il giorno del concerto); www.artesella.it. Musica CONCERTO DI NATALE Valle del Vanoi. Ore 16.30. Piazza Prade. Concerto di Natale con Jimi Trotter e la sua Cantina Mixteca. Info: www.sanmartino.com. Teatro LE SORELLE TRAPUNTA Nave S. Rocco. Ore 20.45. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di Giuseppina Cattaneo con la Filodrammatica di Viarago. Nell’ambito della Rassegna Teatrale a Nave S. Rocco. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro BETLEHEM ANNO ZERO Civezzano. Ore 17 e 20.30. Palestra polifunzionale. Musical con canzoni di Giampaolo Belardinelli e copione teatrale di Daniela Cologgi. Una commedia brillante, con vivaci scenografie, brani cantati dal vivo, per uno spettacolo dove atmosfere antiche si fondono con ritmi e suoni contemporanei. Info: 380.2552340, elisacortivo@ yahoo.it. Tradizione SFILATA DELLA CORTE ASBURGICA LevicoTerme. Ore 16. Sfilata della Corte Asburgica per tornare indietro nel tempo e ammirare la famiglia asburgica nella splendida cornice del parco. Info: Consorzio Levico Terme in Centro www.visitlevicoterme.it; info@levicotermeincontra.com.

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31 DOMENICA Enogastronomia EL PAÉS DEI PRESEPI: PINÉ CON GUSTO Baselga di Piné e Bedollo. Dalle 12 e 18.30. Rassegna gastronomica su misura per la famiglia al prezzo di € 18,00 per gli adulti e di € 12,00 per i bambini fino ai 10 anni di età, bevande incluse. Organizza: A.p.T. con Ristorante Alla Comparsa, Ristorante Al Lago, Ristorante Italia, Ristorante La Scardola, Ristorante Miramonti, Ristorante Olimpic, Ristorante Ostaria del Maestro, Ristorante Pizzeria Cané in Fiore, Ristorante Pizzeria Maso Sveseri e Ristornate Steak Speck Stube. Prenotazioni presso i ristoranti. Info: Tel. 0461.557028. Famiglia CAPODANNO AL RIFUGIO Altavalle. Rifugio Potzmauer a Grumes. Per un Capodanno insolito, cenone al Rifugio. Partecipazione a pagamento. Organizza: Rifugio Potzmauer. Info e prenotazioni: 333.7771211, 338.7033945, rifugioleo@gmail.com. Tradizione CAPUSATI SCALDATI “WINTER FEST 2017” Bedollo. Dalle ore 22. Centro Polifunzionale di Centrale. Torna l’evento di Capodanno che da anni è nella tradizione dell’Altopiano di Piné. Durante la serata musica live, Dj Set, ballo e divertimento per tutti. Ingresso a pagamento. Vendita biglietti in prevendita. Info: icapusati@libero.it, www.icapusati.com. Tradizione UN BRINDISI A TEMPO DI VALZER Trento. Ore 18.30. Auditorium Santa Chiara, Via S. Croce 67. Concerto di fine anno con musiche della famiglia Strauss - Orchestra Haydn di Bolzano e Trento - Erich Polz direttore; Romana Amerlig soprano. Ingresso a pagamento. Info: www.centrosantachiara.it. Tradizione CAPODANNO IN PIAZZA Trento. Ore 23. Piazza Duomo. Spettacolo musicale per tutti con la Divina Band - Musica anni ‘80 e non solo... Uno spettacolo coinvolgente in cui le coreografie ed i costumi fanno da contorno ad una scaletta di famosi successi musicali. Tradizione CAPODANNO A LEVICO E FUOCHI D’ARTIFICIO LevicoTerme. Sin dal pomeriggio a Levico, lungo le vie del centro, si festeggia la conclusione del vecchio anno e l’arrivo di quello nuovo. Tre sono gli appuntamenti ai quali non dovete assolutamente mancare: la suggestiva fiaccolata dei Quartieri,il tradizionale processo teatrale di Fine Anno e il rito di Brusar la vecia durante

il quale una strega di pezza, che impersona simbolicamente tutto quanto di brutto e spiacevole è accaduto durante l’anno che sta per chiudersi, viene fatta bruciare su di un falò. Dopo la mezzanotte si brinda assieme al nuovo anno, tutti con il naso all’insù per ammirare lo spettacolo pirotecnico di Capodanno. Info: Consorzio Levico Terme in Centro www.visitlevicoterme. it; info@levicotermeincontra.com. Tradizione CAPODANNO A SAN MARTINO DI CASTROZZA! San Martino di Castrozza. Piazzale Madonna. Festeggiamo insieme l’anno passato ed accogliamo l’anno nuovo! Concerto di Capodanno Dj e tanta allegria a San Martino di Castrozza! Info: www.sanmartino.com. Tradizione CAPODANNO 2018 NEW YEAR PARTY San Martino di Castrozza. Ore 20. Rifugio Colverde. Capodanno sulle nevi di San Martino di Castrozza Capodanno 2018 Anche quest’anno, come tutti gli anni Rifugio Colverde vi aspetta per festeggiare insieme con un fantastico party di Capodanno tra il suggestivo scenario delle Pale di San Martino. Info e prenotazioni info@ rifugiocolverde.it Tel. 0439.68168 - 335.5726558.

GLI APPUNTAMENTI DI GENNAIO 2018 1 LUNEDÌ Famiglia AI CONFINI DELL’UNIVERSO. VISITA AL PLANETARIO Trento. Ore 11.30 e 14.30. MUSE - Museo delle Scienze, corso del Lavoro e della Scienza 3. Sotto la cupola del planetario per osservare stelle, comete, galassie, pianeti e avvicinarsi alle meraviglie dell’Universo. Biglietto € 3,00 (oltre al biglietto d’ingresso: intero € 10, ridotto € 8). Info: www.muse.it; Tel. 0461.270311; museinfo@muse.it. Famiglia CAPODANNO DEI BAMBINI Trento. Ore 14.30-17. Piazza Santa Maria maggiore. Laboratori, animazione e spettacoli per bambini nella cornice de “La magica fabbrica del Natale”. Ingresso gratuito. Musica NOTE DI NATALE 2017 Mezzolombardo. Ore 20.30. Teatro San Pietro. “Concerto di Capodanno” della Banda Cittadina di Mezzolombardo. Info: Scuola Musicale Guido Gallo Cell. 339 5655938; www.scuolamusicalegallo.it.

4 GIOVEDÌ Danza LO SCHIACCIANOCI BALLETTO IN 2 ATTI Trento. Ore 21. Teatro Auditorium, Centro Servizi Culturali S. Chiara, via Santa Croce, 67. Per la prima volta in Italia, arrivano i Russian Stars: alcune stelle della danza classica russa si aggiungono all’organico del Moscow State Classical Ballet: Olga Pavlova, Alexey Konkin, Sergei Skvortsov, Olga Doronina, Sergei Fedorkov. Artisti eclettici. Info: www.centrosantachiara.it; info@centrosantachiara.it.

5 VENERDÌ Cultura CONFERENZA Folgaria. Ore 17-18. Biblioteca del Post Hotel. In occasione della donazione alla biblioteca del libro “senza rete” l’autrice Maria Vittoria Cavina Saporetti sarà lieta d’incontrare amici bibliofili. Info: info@bolognainsieme.it. Musica NOTE DI NATALE 2017 Faedo. Ore 17. Centro Storico. “Canta della Stella” a cura della Pro Loco di Faedo. Info: Scuola Musicale Guido Gallo Cell. 339 5655938; www.scuolamusicalegallo.it.

6 SABATO Musica NOTE DI NATALE 2017 San Michele all’Adige. Ore 15. Sala Polifunzionale del Municipio. “Concerto dei Re Magi” Canti della Montagna a cura della Sezione SAT di San Michele all’Adige. Info: Scuola Musicale Guido Gallo Cell. 339 5655938; www.scuolamusicalegallo.it. Musica NOTE DI NATALE 2017 Roveré della Luna. Ore 20.30. Chiesa di S. Caterina d’Alessandria. “Chorus Band in Concerto” a cura della Pro Loco e dell’Amministrazione Comunale di Roverè della Luna. Info: Scuola Musicale Guido Gallo Cell. 339 5655938; www. scuolamusicalegallo.it.

7 DOMENICA Musica NOTE DI NATALE 2017 Mezzolombardo. Ore 15.30. Chiesa dei Frati Francescani. “Concerto per il Nuovo Anno” Coro Voci Bianche G. Gallo - Coro Giovanile G. Gallo Gruppo Vocale G. Gallo - Ensemble d’archi G. Gallo-C. Eccher in collaborazione Gruppo Alpini Mezzolombardo. Info: Scuola Musicale Guido Gallo Cell. 339 5655938; www.scuolamusicalegallo.it.



trentinomatrimoni SOLO PER I NOSTRI LETTORI, QUESTO MESE LE NOZZE DI ROMINA CON DIEGO E GLORIA CON DAVIDE

I MATRIMONI DEL MESE Lei Nome: Romina Età: 44 Nata: Trento Residente: Terlago Vestito: Fashion Gallery - Trento Scarpe: Due Leoni - Trento Parrucchiere: Metamorfosi - Trento Truccatore: Salone Lisa - Terlago Occupazione: Operatore socio-sanitario

Lui Nome: Diego Età: 33 Nato: Trento Residente: Cadine Vestito: Baratto - Lavis Scarpe: Pittarello - Trento Barbiere: Lei & Leo - Sopramonte Occupazione: Commesso

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trentinomatrimoni Matrimonio: Data e Luogo: Invitati: Ricevimento: Fiori e Bouquet: Anelli: Torta: Musica: Video: Lista di nozze: Viaggio di nozze: Vivranno a:

Religioso 27 maggio 2017, Terlago 75 Hotel Olympic - Vigo di Fassa Ghidini Fiori - Trento Obrelli - Trento Reinhard - Vigo di Fassa Dj Chrys 4M Servizi - Trento Tutti a bordo - Trento Tenerife, 8 giorni Cadine

Servizio fotografico: Roberta Pisoni www.robertapisoni.it

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trentinomatrimoni Servizio fotografico: Trintinaglia Wedding Photo www.trintinaglia.com

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Matrimonio: Data: Luogo: Ricevimento: Invitati: Torta: Bomboniere: Musica: Intrattenimenti: Viaggio di nozze: Vivranno a:

Religioso 22 ottobre 2017 Tezze di Grigno Prime Rose - Levico Terme 80 Pasticceria Cristo d’oro - Samone La Bomboniera - Borgo Valsugana Dj Francesco Dandrea Photo Booth Trintinaglia Messico e Caraibi, 7 giorni Borgo Valsugana


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Lei

Lui

Nome: Gloria Anni: 19 Nato a: Trento Residente a: Borgo Valsugana Parrucchiere: Bio Shampoo - Borgo Valsugana Truccatore: Bio Shampoo - Borgo Valsugana Occupazione: Parrucchiera

Nome: Davide Anni: 21 Nato a: Trento Residente a: Borgo Valsugana Barbiere: Salone Fast Look - Borgo Valsugana Occupazione: Macellaio

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SOLI SI VA VELOCI, INSIEME SI VA PIÙ LONTANO GRAZIA BRIDI FESTEGGIA LA PENSIONE CON UNA LODEVOLE INIZIATIVA Lucia Zambelli, rappresentante dell’Ass. Creceremos Juntos, con Grazia

C

i sono giorni nella vita di una persona un po’ più speciali di altri. Come il giorno in cui puoi andare in pensione. Che non è perché non ti piace più il tuo lavoro o ti è venuto a noia o per troppa fatica nel fare quello che per tanti anni, ogni giorno, hai affrontato. No, capisci che hai bisogno di tempo per te stesso, per dedicarti a qualcosa che adesso puoi fare con più dedizione e meno stress. Dopo 41 anni 11 mesi e 15 giorni, Grazia Bridi ha salutato i suoi alunni e la sua scuola ed è ufficialmente andata in pensione. Visti i tempi sembra un traguardo invidiabile. Così ha pensato che questo momento andava sottolineato in un modo particolare. Ha voluto festeggiarlo con tutti (o almeno tanti) i cari amici, i familiari e le colleghe. Lasciare la scuola per la maestra Grazia non è stato facile perché per lei i bambini sono fonte di gioia, divertimento, magia. Ma dopo tanti Giulia e Lele col biglietto che accompagnerà anni di insegnamento ha deciso di dedicarsi con i fondi raccolti più tempo ad una sua grande passione: recitare in teatro. Infatti lei fa parte di una compagnia amatoriale il TIM (Teatro Instabile di Meano). Per festeggiare questo “passaggio” Grazia ha voluto organizzare una serata, un momento gioioso da condividere con le persone a cui vuole bene, le persone che fanno parte della sua vita. Per fare questo si è avvalsa del prezioso aiuto delle sue amiche; in primis del gruppo delle amiche di “Madonna Bianca” old anzi meglio “gold “(Luisa, Giuliana, Oliva,

Grazia con le colleghe di scuola

Palma, Giusy, Lina) e delle amiche ”Bondonere” (Gisella, Lucia, Jole). Uno staff di donne infaticabili e grintose che si sono date un gran daffare sia nei preparativi sia nel cucinare un gustoso e abbondante buffet, lì nella baita in Folgaria dove si è svolta la festa. Contornata da tanti amici e colleghe (in tutto una ottantina) Grazia quella sera dell’11 novembre mostrava tutta la sua gioia nel vedere realizzato un suo piccolo sogno: riunire tutti gli amici in un unico abbraccio festeggiando in allegria un momento tanto importante della vita. Per Grazia la scuola (e non solo la scuola di Madonna Bianca dove ha fatto la maestra per ben 39 anni) è un qualcosa di molto importante perché lei crede fermamente che la scuola debba e possa fornire quegli strumenti che aiutano i bambini a diventare persone consapevoli e capaci. Nel lasciare il mondo della scuola così ha voluto pensare ad un’altra scuola lontana, piena di valori ma con poche risorse materiali. Per questo ha voluto coinvolgere tutti gli amici in un progetto a cui tiene molto: fornire un contributo concreto ai bambini di una scuola in Ecuador, nella città di Babahoyo, attraverso l’associazione trentina “Creceremos juntos“; tutti i partecipanti hanno contribuito ad una raccolta di fondi da donare a questa scuola. Le colleghe di Grazia hanno dato il loro contributo di allegria e simpatia e la poetessa Antonia Dalpiaz, sua amica da sempre, ha letto e dedicato alla festeggiata due sue deliziose poesie, mentre il gruppo musicale LEM di Rovereto ha intrattenuto l’allegra comitiva per tutta la serata con musiche e canzoni indimenticabili e coinvolgenti. Tutti seguivano le canzoni cantando e ballando. Mentre dentro si ballava e cantava, fuori, nella notte di San Martino, le lanterne accese e poste lungo la stradina che porta alla baita, muovevano le loro fiammelle al ritmo della musica. Ma Grazia ha sottolineato che la fiamma più luminosa è quella dell’amicizia, dell’affetto e della generosità. Associazione Creceremos Juntos via Bolghera 6 Trento per un eventuale sostegno alla scuola di Babahoyo (Ecuador) C/C IBAN n° IT75Y0830401810000010322468 presso CR di TN per il 5x1000 il cf 96057690222

Lo staff di amiche che preparano delizie per il palato 130

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trentinoscoop&news Primo a sinistra, il titolare Stefano Bonetti, ultimo a destra, il figlio Marco, assieme ad alcuni collaboratori.

A TRENTO, EUROMIX MOTORS FESTEGGIA TRIPLICANDO GLI SPAZI LA CONCESSIONARIA TRENTINA INAUGURA IN GRANDE STILE

È

stata una grande festa quella che sabato 18 novembre ha inaugurato a Gardolo di Trento la nuova sede della concessionaria Euromix Motors, che dal 1995 è punto di riferimento per tutti i trentini amanti dei fuoristrada, dei suv e delle auto sportive dalle alte performance. Non solo un ampliamento degli spazi di vendita e officina, che sono addirittura triplicati arrivando a 4mila metri quadri, ma un restyling completo, pensato per rinnovare l’immagine della concessionaria e portarla al livello alto dei suoi due

marchi di punta: Jaguar e Land Rover. Oltre all’ampio salone espositivo, che ospita tutti i modelli di Land Rover e Jaguar (comprese le ultime novità e l’usato certificato), Euromix Motors offre una gamma di servizi completa e un’attenzione al cliente continua, dalla scelta fino all’acquisto e alla manutenzione dell’auto dei sogni, supportata anche dalla realtà virtuale: il cliente può “guidare” le auto in vendita con l’ausilio di un visore Oculus. Range Rover Evoque, Range Rover Sport, Discovery Sport, Jaguar F-Pace, F-Type e le nuovissime Range Rover Velar e Jaguar E-Pace sono solo alcuni dei modelli delle celebri case automobilistiche disponibili presso Euromix Motor, che si sta preparando anche alla vendita di auto elettriche. Nei prossimi anni almeno 6 modelli saranno completamente elettrici e tutte le auto saranno disponibili in versione ibrida. Aggiornamento continuo e innovazione sono le parole d’ordine dei titolari, i fratelli Stefano e Andrea Bonetti, affiancati nell’attività dai giovani figli Marco e Stefano: un passaggio generazionale significativo per un’azienda che guarda al futuro e alle ultime novità nel mercato delle auto più prestigiose e affidabili, per proporre ai suoi clienti solo il meglio.

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trentinoscoop&news

PARLA DELL’ACQUA: “CIALENDER NONES” 2018 ENRICO TETTAMANTI IN RAI: “UN TRENTINO TRA GLI OCEANI”

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a Rubrica Provinciale “VivinTrentino” in onda domenica 3 dicembre ore 9.15 su RAI3 prevede in apertura Progetto “OLTRE”: Solidarietà e impegno per 160 allievi degli istituti alberghieri di Levico e Rovereto. Domenica 10 dicembre si apre con “FESTA DELLA FAMIGLIA”. «Interconnessioni territoriali e sviluppo locale. Il capitale generato dalle reti». A seguire “MISS ITALIA: IN VALLARSA È FIORITA UNA STELLA ALPINA”. È Alice Arlanch, Miss Italia 2017: una ventenne con le idee molto chiare, che non ha paura di sognare in grande. Alle 9.45, ed in replica sul canale 103 del Digitale Terrestre alle ore 22.30, “Tapis Roulant” offre “BIANCO & NERO”, prima puntata di un ciclo dedicato alla divulgazione di tematiche relative agli sport invernali nella provincia di Trento. Segue, “NEL GOMITOLO DI STRADE…”. È sicuramente datato e saturo di deja-vù ma la magia dei Mercatini di Natale nella valle del Bleggio, nei borghi di Rango e Canale di Tenno (tra i Borghi più Belli d’Italia del Trentino) poco distanti uno dall’altro, offrono nel periodo natalizio una serie di eventi davvero affascinanti. Appuntamenti nelle tradizioni e nei sapori tra stradine, vòlti, e piazzette antiche… Non ci sono solo le solite casette di legno ma è il Borgo stesso ad essere protagonista. Patrizia Orsingher ci accompagna in un safari natalizio nel cuore di piccoli gioielli di architettura, di atmosfere fiabesche, dove cortili, cantine e androni vengono addobbati a festa alimentando così la suggestiva atmosfera già molto affascinate di questi borghi. “VivinTrentino” del 17 dicembre ricorda “PAOLO PRODI”, storico e docente universitario, primo rettore dell’Università di Trento dal 1972 al 1978. Domenica 24 dicembre ecco “PRESEPI FIEMMESI”. Alle 9.45, sempre su “Tapis Roulant”, “UN TRENTINO TRA GLI OCEANI”, Enrico Tettamanti, sin da ragazzo pratica il mondo della navigazione a vela, anche grazie all’aiuto della famiglia che nutre la passione di alberi, timoni, rande e fiocchi. Una passione che nel tempo è diventata totalizzante, una ragione di vita. Di anno in anno è cresciuto, fino a diventare un navigatore di straordinarie capacità . Non si contano le sue traversate oceaniche, le esplorazioni in tutti i mari del mondo, i suoi viaggi tra ghiacci, ma anche in acque caraibiche, sino ad arrivare a compiere

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a goza… doi goze… en colp de sanglot… la vecla fontana lè’ morta stanot”. Già questi versi assai significativi con i quali un famoso poeta dialettale come Fabrizio da Trieste apriva la sua poesia per descrivere la distruzione di una delle tante fontane che nel passato ormai dimenticato, in ogni paese raccontavano momenti di vita, di incontri quando “scoutava le vecle femnate che alegre babava (durante il bucato) che chieta spiegava la storia pasada dei di bei e bruti de tut la contrada”. Quante vecle fontane sono sparite, gioielli di un tempo violato da una ventata di modernismo talvolta incontrollato. L’acqua, bene sempre più prezioso, è il motivo dominante della nuova edizione dell’ormai tradizionale“cialènder nònes” che la Charta della Regola di Cavareno ha rinnovato per il 2018 proponendo una serie di fotografie d’epoca, frutto di una attenta ricerca da parte di Stefano Battocletti. L’acqua per lavare i panni ma anche gli “ordegni da cosina” e poi l’abbeveraggio delle bestie e quella che manda avanti il mulino, o le vecchie segherie e più recentemente le centrali, gli impianti di irrigazione. Insomma una realizzazione, quella della Charta della Regola, che rappresenta un “amico” atteso anno per anno, un pezzo di assoluto interesse e quindi un immancabile oggetto da collezione per rivivere la Val di Non sotto un altro aspetto, per ricordare come eravamo e quindi le nostre tradizioni, grazie ancora una volta all’ impegno non certo facile che la Charta della Regola di Cavareno si è assunta per un regalo del genere. (c.r.) un’impresa straordinaria: il passaggio a Nord-Ovest fatto in senso contrario a quello che usualmente viene affrontato da altri navigatori. Vive queste esperienze con la famiglia e con amici-clienti, trasmettendo loro passione per queste fantastiche avventure. Ancora, “IL DISEGNO NEL PIATTO” con lo chef Stefano Bertoni ed una sua opera d’arte. Infine, domenica 31 dicembre, “BOLLICINE DI MONTAGNA”. In Trentino ha una lunga tradizione la vinificazione a base spumante con il metodo classico di montagna. Bollicine in quota, che racchiudono esperienza, saper fare, identità dei territori di produzione. Testimonianze e racconti quindi di una realtà quanto mai frizzante!


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IL CALENDARIO 2018 DELLE CACCIATRICI TRENTINE IL TEMA È “I GIOCHI DI UNA VOLTA”. MA CI SARÀ ANCHE UN RADUNO INTERNAZIONALE DELLE CACCIATRICI

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giochi di una volta” è il tema che accompagnerà i mesi del nuovo anno nel calendario delle Cacciatrici Trentine che si apprestano a celebrare il 2018 con tante novità. Le Cacciatrici Trentine, infatti, nel 2018 festeggeranno 10 anni di attività. “Il Gruppo è cresciuto e si è consolidato nel tempo – dice la presidente Eddi Titta –. Unico esempio nell’ambito venatorio femminile italiano, si è strutturato e organizzato con un proprio statuto e direttivo, impegnato da un decennio nella promozione di una caccia sana e pulita, anche attraverso laboratori e iniziative didattiche, sicuramente lontano da quei luoghi comuni che dipingono i cacciatori come mostri crudeli. Senza rispetto per gli animali e per la natura non ci può essere caccia. Non siamo bracconieri”. Il calendario è stato presentato alla Palazzina Liberty in Piazza Dante a Trento. “Una location scelta non a caso – continua Titta –. Come i cittadini devono riprendersi la propria città e salvarla dal degrado, così le cacciatrici vogliono riprendersi la dignità di dire, a testa alta, che parole come salvaguardia ambientale e natura hanno un profondo significato. Chiediamo più rispetto per la nostra passione.

Quando cacciamo lo facciamo rispettando regole ben precise!”. Una serie di foto inedite delle cacciatrici, impegnate nei giochi di una volta e all’aria aperta, scandiscono i mesi dell’anno: dalla ruota alle carte, dal tiro alla fune alla piramide passando per la morra trentina e la corsa con i sacchi. Ma il calendario 2018 non è l’unica iniziativa del Gruppo. “Per celebrare i nostri dieci anni – spiega la presidente – stiamo organizzando il Raduno internazionale delle cacciatrici. Si terrà il prossimo autunno a Trento”. Sul tavolo anche un Concorso Artistico Letterario che coinvolgerà due fasce d’età: fino ai 16 anni e over 16. Il tema “PREDATORI... LE INTEMPERIE CANCELLERANNO LE NOSTRE IMPRONTE”. Già individuata la commissione che si dovrà occupare di valutare gli elaborati. Presidente onorario: Rolando Stengherle, figura nota a livello nazionale nel campo dei conduttori di cani da recupero. Membri di Giuria: Giulio Tasca (pittore-naturalista), Sandro Flaim (presidente UNZCA), Claudio Eccher (medico chirurgo), Giuseppe Loschi (giornalista, collaboratore della rivista Weidmannsheil), Linda Pisani (giornalista).

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IL “GALLO CEDRONE” PREMIATO DA BIBENDA

UNA CERTIFICAZIONE PER CANTINA DI LA-VIS E VALLE DI CEMBRA PRODUZIONE INTEGRATA DI UVE E VINO CON IL MARCHIO SQNPI

IL FOOD STELLATO DI MADONNA DI CAMPIGLIO “RISTORANTE DELL’ANNO”

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l ristorante Il Gallo Cedrone, Taverna dell’Hotel Bertelli di Madonna di Campiglio ha vinto il premio Ristorante dell’Anno per la Guida Bibenda 2018. La cerimonia di premiazione si è tenuta al Rome Cavalieri di Roma sabato 18 novembre, in occasione della Grande Festa del Vino e della Migliore Ristorazione Italiana, durante la quale è stata presentata la ventesima edizione della guida Bibenda 2018, che raccoglie 2.100 aziende, 27.000 vini, 2.000 ristoranti di qualità, 200 aziende di olio e 50 produttori di grappa. «Siamo entusiasti di questo riconoscimento – commenta il patron de Il Gallo Cedrone, Marco Masè –. Ogni anno i ristoranti insigniti da Bibenda cambiano in numero e provenienza geografica e aver portato questo premio in Trentino ci onora e ci fa iniziare la nuova stagione invernale con grande entusiasmo, anche alla luce della conferma della Stella Michelin per il 2018». Insomma, un pieno di riconoscimenti per il tempio dei gourmet della perla delle Dolomiti, Marco Masè dove si preannuncia una stagione sciistica da non perdere per i golosi e sciatori italiani e stranieri visto che impianti di risalita e piste sono già aperti da un pezzo! Ma Il Gallo Cedrone non è solo food stellato guidato dallo chef Sabino Fortunato: la sua cantina conta su una selezione di 1.000 etichette, dalle più blasonate alle più ricercate, e il ristorante è anche Depositaire Dom Pérignon.

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vini della Cantina di La-Vis e Valle di Cembra rappresentano una tradizione vitivinicola che lega la natura alla tecnica, in un contesto di montagna unico nel suo genere. Una filosofia di produzione a cui oggi si aggiunge anche la garanzia del marchio SQNPI che contribuisce alla salvaguardia della biodiversità e alla bellezza di una terra che da secoli custodisce paesaggi vitati. Un impegno condiviso con il Consorzio di tutela vini del Trentino, il Ministero per le politiche agricole e forestali, l’Istituto Superiore di Sanità e la Fondazione E. Mach, impegnati tutti insieme per la riduzione dell’impiego dei fitosanitari di sintesi nella coltivazione delle uve e per la salvaguardia dell’equilibrio tra agricoltura, tutela dell’ambiente e sicurezza della salute del consumatore e del socio viticoltore. In Cantina di La-Vis e Valle di Cembra il primo anello di una lunga filiera è il socio viticoltore. Professionalità e preparazione sono il punto di partenza della difesa integrata, messa in pratica da tutti i soci viticoltori i quali: adottano sistemi di monitoraggio per la valutazione delle condizioni fitosanitarie delle coltivazioni; promuovono la difesa fitosanitaria attraverso metodi biologici, biotecnologici, fisici, agronomici in alternativa alla lotta chimica; limitano l’esposizione degli operatori ai rischi derivanti dall’uso dei prodotti fitosanitari; razionalizzano la distribuzione dei prodotti fitosanitari limitandone la quantità, lo spreco e le perdite per deriva; partecipano alla formazione sui sistemi di coltivazione rispettosi dell’ambiente e della biodiversità; limitano gli inquinamenti derivanti da una non corretta preparazione delle soluzioni e dallo smaltimento delle stesse; smaltiscono adeguatamente i contenitori dei prodotti fitosanitari. Cantine di La-Vis e Valle di Cembra sono oggi la migliore testimonianza di un risultato eccellente ottenuto in piena armonia con i viticoltori che lo producono e l’ambiente che li circonda.


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UN’APP PER AVVICINARSI ALLA MONTAGNA UN CD PER CELEBRARE LE PICCOLE COLONNE ERA L’8 DICEMBRE DEL 1987 QUANDO DEBUTTAVA, NEL TEATRO DI POVO...

IL CLUB ALPINO LANCIA “CAI ADVENTURE”, PER FAR CONOSCERE AI GIOVANI LE TERRE ALTE

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n videogioco intelligente e divertente per educare i giovani alla conoscenza della montagna, alla sicurezza e al rispetto dell’ambiente. Vuole essere questo “CAI Adventure”, app disponibile gratuitamente per Android e iOS e funzionante su qualsiasi dispositivo (computer, tablet, smartphone). Realizzato da Grifo Multimedia, il gioco intende far scoprire ai ragazzi l’escursionismo, l’alpinismo, il trekking e le tante attività che si praticano in montagna, indicando loro anche le attrezzature e gli strumenti indispensabili per una corretta frequentazione, perché possano esserne invogliati, ma con la consapevolezza delle proprie capacità e dei propri limiti. “CAI Adventure vuole rappresentare un nuovo strumento attraverso il quale veicolare i contenuti e i valori delle attività del CAI, con finalità non solo di intrattenimento, ma anche, e soprattutto, educative. E sappiamo bene che oggi il linguaggio tecnologico è quello più utilizzato dai giovani”, afferma il Vicepresidente generale del CAI Antonio Montani, l’animatore di questa iniziativa.

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ra l’8 dicembre del 1987 quando debuttava, nel teatro di Povo, un gruppo di bimbi dal nome “LE COLONNE”. Da quell’esperienza nacquero, dopo pochi mesi, le Piccole Colonne. Sono così passati 30 anni nel corso dei quali il coro si è ritagliato, a livello nazionale, uno spazio ben preciso grazie alla produzione di nuove canzoni per bambini nate dal concorso “Un Testo per noi”. Ma per celebrare adeguatamente un evento così importante come il traguardo dei 30 anni è stato realizzato un CD “diverso” registrando brani come “Ave Maria” di Schubert, “Magnificat” di Frisina, “Panis Angelicus” di Frank e la notissima “Adeste fideles”. Quattro brani in latino che i bimbi del coro, dopo un attimo di perplessità, hanno affrontato con grande entusiasmo. Entusiasmo ed impegno che non sono mancati nemmeno in un brano, non certo facile, come “Hail Holy Queen” (Salve Regina) tratto dal famoso film musicale “Sister act”. Non poteva infine mancare un omaggio a Mariele Ventre la grande maestra del coro dell’Antoniano scomparsa nel 1995 e a Padre Berardo Rossi direttore dell’Antoniano per 40 anni ed autore di testi bellissimi come “Se per miracolo” su musica di Chopin e “Scendono gli Angeli”, musicata da Mariele Ventre.

Completano il CD “What a wonderful world”, “Se la gente usasse il cuore” e “The prayer”. Titolo del CD? Bhè, non poteva essere altro che “Meraviglioso mondo”: meraviglioso come il mondo della coralità infantile, il mondo della musica sacra, il mondo di questi 30 anni di “Piccole Colonne”. Il CD può essere acquistato a Trento in Via Olmi, 26 presso la sede del coro o richiesto tramite mail direttamente a coro@piccolecolonne.it. Inoltre è in vendita a Trento presso la libreria Ancora (Artigianelli) in Via S. Croce, e presso i negozi del gruppo LEONARDELLI a Pergine Valsugana, Borgo Valsugana, Arco, Riva del Garda, Rovereto, Bolzano e Bressanone. L’8 dicembre si apriranno i festeggiamenti per i 30 anni con la presentazione del nuovo cd durante la S. Messa presso la chiesa di S. Carlo a Trento alle 18.30. Le Piccole Colonne accompagneranno la funzione con alcuni brani e canteranno gli altri a fine della S. Messa. 135

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IL LIBRO DEL MESE

“RITORNA” L’APOSTOLO DEI MIGRANTES PRESENTATO ALLA “SOSAT” “KINO”, IL NUOVO ROMANZO DI MAURO NERI

IL LIBRO DI LUCA RAUZI È UNA CHIACCHIERATA CHE TOCCA ALCUNI ASPETTI DELLA NOSTRA RELAZIONE CON I CANI. UNA CHIACCHIERATA CHE POTREBBE FUNGERE DA STIMOLO PER RIFLETTERE SUI NOSTRI COMPORTAMENTI

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ella bella sala affrescata della Sosat, la ”Pro Cultura “di Trento ha presentato l’ultima opera di Mauro Neri, in una manifestazione fitta di interventi. Renzo Luca Carrozzini vicepresidente della “Pro Cultura” ha introdotto e coordinato la serata. P. Livio Passalacqua, arrivato da Milano dove da poco è stato purtroppo trasferito, autore della suggestiva prefazione, ha sottolineato l’attualità del grande gesuita trentino, al secolo Eusebio Chini. Silvia Vernaccini, autrice dell’appendice storico-biografica ha spiegato quanto sia appassionante e intrigante la figura di Kino. Augusto Cavazzani, cartografo, ha spiegato il funzionamento degli strumenti di osservazione di cui poteva avvalersi il grande esploratore. Andrea Robol, assessore comunale alla Cultura, ha sottolineato quanto il libro continui a essere fondamentale strumento di scultura. Infine, Mauro Neri ha letto tre brani del romanzo, supportato dal violino del giovane musicista Andrea Scarpari. Il romanzo di Neri intreccia tre storie ambientate in tre epoche diverse. La Prima, si svolge nel 1687 ed è narrata dallo stesso Kino. La seconda, ambientata nel 1945, racconta di Ira Hayes, marine degli indiani Pima, prediletti da Padre Kino, combattente a Iwo Jima nella Seconda guerra mondiale. La terza, la più drammatica, narra la traversata del deserto di Sonora da parte di Angel e Farina, migranti clandestini dei messicani Puebla, in balia dei trafficanti di carne umana. Sono storie di intenso coinvolgimento in cui, una volta di più Muro Neri, ci conferma le sue notevoli capacità di narratore popolare. 136

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l desiderio di scrivere queste pagine nasce da un sentimento di gratitudine per quello che mi hanno regalato i miei cani e tutti i cani con cui ho avuto una relazione. Un piccolo tributo di riconoscenza alla loro sincerità e “onestà intellettuale” e alle loro altre molteplici qualità che supportano e migliorano la nostra esistenza. Il tentativo è quello di fare una chiacchierata che tocca alcuni aspetti, secondo me importanti, della nostra relazione con i cani e che spero possa fungere da stimolo per riflettere sui nostri comportamenti. Sottolineo l’importanza di imparare a osservare il comportamento canino, ma spero soprattutto di riuscire a stimolare uno spirito autocritico e di auto-osservazione da parte nostra. La consapevolezza dei nostri comportamenti è un elemento fondamentale per superare quel confine di incomunicabilità


trentinolibreria Riccardo Petrella Nel nome dell’umanità Un patto sociale mondiale tra tutti gli abitanti della Terra Il Margine Il filo rosso del nuovo libro di Riccardo Petrella, una delle voci più autorevoli a livello internazionale sui beni comuni e in particolare sul diritto all’acqua, è questo: l’umanità ha bisogno di un nuovo patto sociale mondiale, fondato sulla fine della globalizzazione guerriera, sulla cessazione di una economia predatrice della vita sulla Terra, sullo sradicamento delle cause strutturali dell’ineguaglianza e dell’impoverimento dei più. Come? Il libro è ricco di fatti, di analisi, e di proposte di soluzioni realizzabili. L’autore chiama l’umanità a liberarsi dalla paura e dal pragmatismo cinico, a essere audace. Utopica, cioè costruttrice. Petrella non è solamente un lanciatore di allerte, è anche un lanciatore d’idee che potrebbero cambiare il mondo (Bernard Cassen, «Le monde diplomatique»)

Andrea Contrini Echi nel silenzio. Paesaggi della Grande Guerra dal Garda al Pasubio Publistampa

Maria Paola Cordella, Saba Bertolla, Isabella Chirico e Floriana Grieco Genitori online Reverdito

Il Trentino meridionale fu una delle zone più contese del fronte italiano-austriaco durante la Prima guerra mondiale. A un secolo di distanza, le tracce dei combattimenti segnano ancora il paesaggio, echeggiando il dramma del passato nel silenzio della natura. Ispirandosi a memorie In questo libro/intervista, in cui per la di combattenti italiani e austro-ungarici, prima volta ricordi biografici si intrecciano Contrini ha intrapreso un viaggio con riflessioni sull’esistenza e sulalla scoperta presente di delquel motratto di fronte, mostrando attraverso la fotografia come lo scorrere del tempo ha trasformato i campi di battaglia in luoghi di pace. Echi nel silenzio crea un ponte tra memoria storica e paesaggio attuale, sviluppando così una prospettiva nuova nell’ambito del Centenario della Grande Guerra.

I genitori nei gruppi social danno il meglio – e il peggio – di sé. Anche se il vostro istinto è di starne lontani, prima o poi (dal nido alle elementari, in base al livello tecnologico degli altri genitori) rimarrete intrappolati nella rete: è meglio che ci arriviate preparati! Maria Paola, Saba, Isabella e Floriana – mamme, lavoratrici e amministratrici del gruppo Facebook “Genitori a Trento e dintorni” – vi accompagnano in questo strano mondo fatto di post, immagini, pollici alzati, faccine, e strani vocaboli (O.T., emoticon, shitstorm, loggare). E – dietro gli schermi – di dita che picchiettano tastiere e touch screen, di teste pensanti e di persone con emozioni e sentimenti. Un manuale autobiografico che racconta perché e come nascono i gruppi di genitori (Facebook e Whatsapp), come funzionano, e in che modo potrebbero diventare luoghi sempre più utili e piacevoli.

che può esserci tra specie diverse, anche se affini. Non accontentiamoci di portare i cani nel nostro mondo, ma cerchiamo di essere noi a entrare nella loro fantastica dimensione. Il cane, che ha stretto un sodalizio con l’uomo diverse migliaia di anni fa, ha cominciato da allora, attraverso il processo di domesticazione, un’evoluzione propria che lo ha distinto parzialmente dal progenitore lupo. L’uomo, dal canto suo, approfittando anche dell’ampia variabilità genetica del lupo, ha operato una pressione selettiva atta a dividere, isolare, incrementare o inibire le caratteristiche funzionali all’utilizzo del cane come ausiliario. Che svolgesse mansioni di guardiano, cacciatore o pastore ha sempre offerto un’utilità di tipo pratico: cane ausiliario, cane da lavoro e c’era poco spazio per altro. Ma negli ultimi decenni, di pari passo con l’evoluzione della società moderna, si è affacciato sulla scena, particolarmente nel contesto urbano, un nuovo cane, o meglio, un nuovo ruolo per esso: il cane sociale, da compagnia, d’affezione, il “portatore di benessere”. Oggi è risaputo, su base scientifica, che il contatto con il cane determina delle reazioni positive e benefiche da parte del nostro organismo e il movimento all’aria aperta che ci induce a fare è un contributo positivo per la nostra salute. Il ruolo di portatore di benessere esercitato dal cane va però oltre la chimica e abbraccia una sfera più ampia della nostra esistenza.

Tanto più ci snaturiamo e ci allontaniamo da tempi, ritmi, relazioni e qualità “umane”, e questo è avvenuto molto velocemente negli ultimi anni, quanto più abbiamo bisogno di un aiuto per non perdere il collegamento e la percezione di ciò che realmente ci circonda. Il cane può offrirci anche questo. Sappiamo quali sensazioni può dare una camminata nel bosco o in un contesto naturale in compagnia di un cane che si integra perfettamente, senza risultare mai un corpo estraneo all’ambiente, ma rimanendo al contempo in collegamento, in comunicazione con noi. Egli funge da ponte tra noi e l’ambiente naturale, portandoci così a sentirci meno estranei al contesto. Inoltre è un punto fermo: nonostante la sua evoluzione lo si potrebbe definire sempre uguale a sé stesso. Inconsapevole terapista dell’epoca moderna egli accompagna le diverse fasi della nostra esistenza. Durante l’infanzia, dove ci è dato di vivere pienamente la dimensione dei sogni e delle fantasie, la sua presenza non è mai inadeguata. Il cane, con il suo modo di essere perennemente infantile, possiede le chiavi per entrare nel mondo dei bambini e farne parte a buon diritto. (l.r.) Luca Rauzi

Camminando insieme Chiacchiere e riflessioni sui cani e sulla nostra relazione con loro Curcu & Genovese (Euro 12,00)

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Volti nella Storia

La frase

Per saperne di più:

“Avrei dovuto assistere come interprete il sottocapo di Stato Maggiore S.E. Badoglio nelle trattative. Il mattino seguente fui chiamato da S.E. Diaz che volle dirmi come il Capo di Stato avesse chiamato proprio me...”

Attività scientifica e impegno civico di Giovanni Battista Trener, di Mario Ferrari, Studi trentini di scienze naturali. Acta geologica, Trento, V.54 (1977), XXXV Giovanni Battista Trener, di Cesare Conci, in Rassegna speleologica italiana. - A.VII, fasc.1-2 (giu. 1955) ; p. 2-3

GIOVANNI BATTISTA TRENER (1877- 1954) ETÀ Geologo e naturalista, nacque il 7 gennaio 1877 a Fiera di Primiero, da una famiglia di origini roveretane.

Per i suoi meriti di guerra ottenne una medaglia d’argento al valore militare, la croce di guerra e un’alta distinzione elevata per atti eroici.

solida dell’Avisio (nel Trentino) del 1923 e La scoperta delle sorgenti radioattive di Merano: metodi e risultati del 1937.

GLI STUDI

INTERPRETE

Nel 1930 fu tra gli organizzatori del Congresso internazionale delle scienze, promosso dalla SIPS, la Società italiana per il progresso delle scienze, che si tenne a Trento e venne presieduto da Guglielmo Marconi.

Dopo il liceo a Trento frequentò, come di consueto all’epoca, l’Università a Vienna, dove si laureò in scienze chimiche e scienze geologiche, allievo dei noti geologi Eduard Suess e Albrecht Penk.

COGNATO DI BATTISTI Sposò Irene Bittanti, sorella di Ernesta, e divenne quindi cognato di Cesare.

LAVORO IN TRENTINO Dopo la laurea lavorò fino al 1911 all’Istituto geologico di Vienna. In seguito passò al Magistrato delle acque a Padova e gli fu affidato l’incarico di effettuare dei rilievi geologici in Trentino. Studiando l’orientamento dei quarzi nelle rocce metamorfiche promulgò la cosiddetta “Regola di Trener” che divenne fondamentale nello studio della petrografia.

“TRIDENTUM” Rimanendo in Trentino, potè collaborare spesso anche con Cesare Battisti, prestando il suo contributo alla sua rivista di studi Tridentum, fondata nel 1898.

VERSO IL CONFLITTO Nel 1913 entrò a far parte dell’Accademia degli Agiati di Rovereto; l’anno dopo invece entrò nell’esercito italiano, fu promosso primotenente e raggiunse poi il grado di capitano. Allo scoppio della Grande Guerra si arruolò nel Battaglione dei volontari di Padova, partendo per il fronte nella X e poi nella IV Divisione.

GUERRA Personaggio umile e modesto, non era però restio a compiere atti di coraggio. 138

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Il Comandante Armando Diaz lo scelse come interprete del generale Pietro Badoglio, nell’ambito delle trattative di armistizio con l’Austria a Villa Giusti, vicino a Padova, nel 1918. In seguito, presterà il suo servizio per il generale Luigi Amantea nel corso del primo periodo di dominio italiano di Trentino e Alto Adige, occupandosi di risolvere i problemi delle popolazioni di lingua tedesca.

STORIA NATURALE Nel 1922 fu tra i fondatori del Museo di Storia Naturale (ex Museo di via Calepina) che diresse per 17 anni, dal ’22 al ’32, per poi essere allontanato in epoca fascista. Riprese la direzione del Museo nel 1946 e la manterrà fino all’anno della morte, il 1954. Nel 1946, presso il Museo istituì anche il Centro di Studi Alpini, sezione del Consiglio delle Ricerche.

PROLIFICO STUDIOSO Collaborò con diverse riviste come Natura alpina e Studi trentini di scienze naturali, dove apparvero molti suoi studi scientifici in svariati ambiti: geologia, chimica, geomorfologia, mineralogia, geofisica, stratigrafia, limnologia, geologia dinamica. Tra i suoi scritti ricordiamo: Osservazioni geologiche sulla portata

CONGRESSO SIPS

VALIDO CARTOGRAFO Da non trascurare anche i suoi studi di cartografia su varie zone del Trentino, come il Primiero, le Giudicarie, La Cima d’Asta, l’Adamello, molto validi oggi.

ECLETTISMO Si appassionò molto anche alla storia trentina, facendosi promotore dell’edificazione dei monumenti dedicati a Padre Eusebio Chini e all’ingegnere Luigi Negrelli nel parco di Piazza Dante, ma si interessò anche di archeologia economica locale, arte antica trentina, fotografia scientifica, studi climatici e terremoti, e scrisse anche alcune biografie di illustri personaggi trentini, come Gino Fogolari e lo stesso Cesare Battisti geografo.

LA FINE Giovanni Battista Trener morì a Trento il 5 maggio del 1954. La grotta del Calgeron, in Valsugana, è stata intitolata in suo onore “grotta G.B. Trener”, e anche una via di Trento porta il suo nome.

Hanno detto di lui: “Quando Trener mi passa davanti, rivedo Cesare Battisti, più basso di lui, ma bruno e adusto come era lui, col pizzo nero che aveva lui. Tutto ritorna” Ugo Ojetti, storico


# trentinomese

#TRENTINOMESE CONTEST: BELLISSIMA BAITA SEGANTINI OGNI MESE, LE TRE FOTOGRAFIE PIÙ VOTATE VERRANNO PUBBLICATE QUI. PARTECIPA ANCHE TU AL CHALLENGE DEL NOSTRO MAGAZINE

@alessia_b71 Al secondo posto: Lago di Resia, Val Venosta

@andreastamanini

@rossetto__michele

Al primo posto: Baita Segantini , Pale di San Martino, Dolomiti

Al terzo posto: Malga Revò, Val di Non

IL REGOLAMENTO DEL NOSTRO CONCORSO

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eguire la pagina @trentinomese su Instagram; la foto vincitrice sarà pubblicata sulla nostra rivista cartacea il mese seguente alla pubblicazione online; per decretare la foto vincitrice si terrà conto dei “mi piace” ricevuti, dal primo del mese al venti del mese (per esigenze di stampa); solo le foto che saranno selezionate da noi e

pubblicate sulla nostra pagina Instagram @trentinomese potranno partecipare al concorso; per esser selezionati vi ricordiamo di utilizzare il nostro hashtag; ricordatevi di segnalare il luogo o localizzare la foto, saranno valide solamente le foto scattate in Trentino Alto Adige. Grazie a tutti anticipatamente!

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