Trentinomese dicembre 2015

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appuntamenti, incontri e attualità trentina

ANNO XXIII N. 286

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DICEMBRE 2015

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Fra i Mercatini di Natale ce n'è uno solo davvero "Magnifico"

Lasciati inebriare dall’atmosfera natalizia del giardino incantato della Magnifica Comunità di Fiemme. Le romantiche casette di legno ti invitano a curiosare fra pantofole di lana cotta, cose di casa dal sapore antico, spiedini caramellati, formaggi prelibati e tentazioni della tradizione.

Dal 04.12.2015 al 06.01.2016

TESERO E I SUOI Presepi dal 6 dicembre 2015 al 10 gennaio 2016. Dai vicoli di Tesero e dai cortili si affacciano cento presepi artigianali, illuminati fino alle 23. L’evento “Tesero e i suoi Presepi” propone anche rievocazioni di antichi mestieri, esposizioni e momenti di folclore.




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RING di Stefania d’Elia

istruzioni per l’uso TUO FIGLIO NON È ANCORA NATO E HA GIÀ RICEVUTO PIÙ REGALI DI TE

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ei in attesa del tuo primo figlio? Goditi questo Natale. E non perché i prossimi non saranno splendidi; anzi! Babbo Natale tornerà a casa vostra, l’albero sarà pieno di decorazioni hand made, perché le palline di vetro di Murano pagate una follia saranno rinchiuse al sicuro in cantina, o frantumate sul pavimento, e le vostre giornate saranno scandite da feste a scuola e lavoretti. Questo Natale sarà strano, gli ormoni banchetteranno allegramente con le tue cellule cerebrali facendoti ridere senza motivo e piangere... piangere ancora e poi ancora piangere. Troverai commovente qualsiasi cosa; dalla pubblicità del pandoro alle istruzioni del tostapane. Dalle decorazioni per l’albero di Natale “ma ci pensi che è l’ultima volta che lo prepariamo solo noi due?” alla ricetta del vitello tonnato “l’ultima volta che lo abbiamo mangiato non sapevo ancora di essere incinta”. Tra l’altro i prossimi Natali saranno meravigliosi ed indimenticabili, ma questo è l’ultimo Natale (e magari anche il primo di cui hai memoria) in cui tu sarai l’unica, incontrastata star. Quest’anno ogni sguardo sarà per te, ogni sospiro rivolto alla tua pancia, il menù sarà pensato in base ai tuoi gusti e alle tue esigenze; pure il famoso tiramisù di zia Elvira, quello capace di sedare annose faide familiari mettendo tutti in estetico silenzio intorno al tavolo, sarà bandito in tuo onore: se tu non puoi mangiare uova crude le uova crude saranno nemiche di tutti! In questo Natale i pacchetti per te saranno tantissimi, molti dedicati al bambino che arriverà: tutine, scarpette, scarponcini (siamo a Natale, troverai sicuramente chi ti regalerà delle babbuccette termiche “troppo carine per lasciarle lì”, taglia 0 mesi, per tuo figlio che nascerà a luglio), bavaglini ricamati come se piovessero, soprammobili, giocattoli, orsetti, palestrine, girelli (anche se tu hai già detto di essere contraria), biberon (anche se speri di allattare al seno fino al compimento del dodicesimo anno di età), copertine fatte a mano, sciarpette e cappellini di lana per cui vale quanto detto per le babbucce termiche. Insomma tuo figlio non è ancora nato e ha già ricevuto più regali di te, potresti esserne anche un pochino gelosa se non fossi troppo occupata ad essere felice. In questo Natale potresti toglierti un sacco di sassolini dalle ciabatte ehm dalle scarpe, dando la colpa agli ormoni, potresti finalmente dire a tua cugina Francesca 10

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RING che non l’hai mai perdonata per quello che aveva fatto alla tua Barbie quando avevate quattro anni. E potresti anche finalmente dire alla prozia Palmira che hai smesso di apprezzare gli sbuffetti sulle guance intorno ai sei anni. Ma la realtà è che ti senti così piena d’amore verso l’universo che ti senti in grado di perdonare qualsiasi cosa: anche tuo marito che mangia lardo di Colonnata davanti a te come se non ci fosse un domani... forse. La verità è che nonostante indossi le ciabatte perché hai dei piedi talmente gonfi che qualsiasi scarpa ti stringe, che hai messo la felpa da casa di tuo marito e che ormai infili solo leggings perché è l’unico indumento che non ti tira da tutte le parti, nonostante la pelle rossa, i capelli stopposi, la ricrescita sulle gambe che ormai ricordi solo vagamente di avere delle estremità inferiori da curare (lo sai perché indossi le ciabatte). Nonostante l’ascella pezzata perché alterni momenti in cui sudi modello esploratore nel Sahara ad altri in cui tremi per il freddo, ti senti bellissima e fortunata. Insomma... stai per diventare mamma! Quest’anno a Natale sei un’apparizione fugace, più tempo seduta in bagno a fare pipì che seduta a tavola con i tuoi parenti: hai il sospetto non fondato che in una di queste tue “pause” la famiglia si sia riunita per mangiare di nascosto il tiramisù di zia Elvira. Lo sospetti a causa dello sguardo colpevole con cui vieni riaccolta a tavola e a causa degli sbuffi di cacao sul naso di tuo padre. Quest’anno ti ritrovi a guardare con aria di superiorità i figli di tua sorella che saltano sul divano e tirano la coda ad un cane terrorizzato che si nasconde tra le gambe di tuo zio. Li guardi e pensi “io saprò insegnare a mio figlio a comportarsi bene. Mio figlio sarà diverso”. Salvo poi scoprire, una volta nato che tuo figlio sarà quello che si arrampicherà sul lampadario e distruggerà la collezione di statuine a forma di gufo di nonna Carlotta. Questo Natale, il primo in cui ti senti mamma, è un Natale speciale... il primo di tantissimi Natali speciali. Tantissimi auguri!


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RING

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RING di Pino Loperfido

di Tiziana Tomasini

perfidie

a mali estremi

COSE CHE AL GIORNO D’OGGI NON SI FANNO PIÙ: SALIRE SU UN ALBERO

MONELLERIE MODERNE DI DERIVAZIONE TRADIZIONALE: GLI SCHERZI TELEFONICI

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osimo Piovasco di Rondò, protagonista de “Il Barone Rampante” di Italo Calvino, voleva fondarci uno Stato, con tanto di Costituzione. Si era trovato talmente bene che non volle scenderne mai più. In Amarcord di Federico Fellini, lo zio matto (l’indimenticabile Ciccio Ingrassia) sfugge al controllo della famiglia e sale in cima ad un grande albero e si mette a gridare: “Voglio una donna!”. Continua a farlo, nello scandalo generale, sino a quando una suora nana arriva a recuperarlo con una scala e se lo riporta via. Sarà che siamo tutti un po’ ingrassati a causa di zuccheri, grassi e alimentazione sregolata; sarà che il groviglio di leggi che imbrigliano l’agire sociale (e agreste) è sempre più fitto; sarà che siamo diventati più timidi, egocentrici e attenti al giudizio altrui, se ci avete fatto caso nessuno sale più sugli alberi. Eppure fino a vent’anni fa era un gesto abbastanza comune, tra giovani e meno giovani. Ricordate? Si puntava il piede sul tronco, o magari ci si faceva aiutare da un amico con le mani unite a mò di staffa, e si faceva il primo balzo, lassù, nella fronda. Poi si ispezionava il reticolo dei rami, si ipotizzavano piste di salita, si valutava la robustezza o la flessibilità, si individuavano i frutti più maturi e succosi. Quindi, a valutazioni concluse, si partiva verso l’alto. Il mondo restava di sotto, con i suoi problemi e i suoi rumori. Dava un’ebbrezza unica il restarsene lì, accucciati, celati dallo scudo fatto di foglie. A volte ci si passavano lunghi momenti, qualche volta delle ore, interi pomeriggi seduti con le gambe a ciondoloni. Dopo il camminare, l’arrampicare è il verbo che più si confà all’essere umano. Tuttavia per salirci oggi, intanto bisogna essere bravi a trovarne uno di albero che non abbia recinzioni, fili spinati, guardie forestali armate a garantirne l’inviolabilità; ma salirci si metterebbe a rischio la nostra credibilità sociale, a 10 come a 40 o a 60 anni. Anzi qualcuno consiglierebbe un breve colloquio con la psichiatria di turno. E poi – santi numi – non abbiamo più il tempo per simili inutilissimi esercizi. Eppure, se solo riuscissimo per una volta almeno, intanto ci darebbe la misura delle nostre condizioni atletiche; quindi proveremmo la strana sensazione di aver stabilito un collegamento diretto con Madre Natura, e sicuramente, da lassù, per un istante almeno, il mondo ci apparirebbe diverso, più silenzioso, calmo e perfino meno brutto. 12

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om’è andato il viaggio in pullman?” chiedo al figlio di mezzo dopo la trasferta con il gruppo sportivo. Dallo sguardo molto più che furbo, intuisco che devono averla combinata grossa. Indago e scopro che il passatempo preferito dai pestiferi manipolatori di tasti di cellulare consiste attualmente nel fare scherzi telefonici. Incuriosita dagli argomenti, scopro che il telefonista è quasi sempre il più grande del gruppo, quello con la voce più matura, meglio se raffreddato così l’effetto risulta ancora più veritiero. E i destinatari delle telefonate anonime? Moltissimi e tra i più disparati. Le amiche e le compagne di classe, alle quali si comunicano collegamenti in diretta con le band del momento o vincite di fantomatici biglietti omaggio per concerti; i ristoranti giapponesi, ai quali si ordinano tavolate di sushi; i fast food di altre città, dove si prenotano fior di confezioni di panini plastificati. “Ma siete matti?” intervengo già con i brividi lungo la schiena, immaginando le terrificanti conseguenze delle monellate digitali. “Ma noooo! Poi annulliamo! E comunque non succede niente, esiste un modo per nascondere il numero del telefono che sta effettuando la chiamata: devi schiacciare questi tasti… vedi?! ” Ascolto e guardo allibita, a metà tra divertito sbigottimento e doverosa presa di posizione genitoriale. Incuriosita dalle nuove tendenze della risata, vado a sbirciare sulla grande rete e vengo a conoscenza di un’applicazione – naturalmente a pagamento – in grado di creare scherzi telefonici in sicurezza (cioè senza la possibilità di venir subito individuati come mittenti) tramite un numero di centralino, che poi avrà cura di registrare la telefonata, offrendo così l’opportunità di pubblicare il tutto sui social. Terribile. La home page presenta molti esempi, che spaziano dai positivi – vincite favolose, concorsi televisivi, contatti con la ragazza della palestra – ai negativi. Sfilano, in questo secondo girone, botte assicurative, citazioni da automobilisti ipoteticamente danneggiati, bambini che cercano i genitori e molto altro… fino ai più crudeli. Le vittime possono poi condividere con gli amici, sempre che abbiano ancora voglia di scherzare. Visibilmente sconvolta, torno da mio figlio chiedendo quando il gioco in pullman abbia visto la parola fine. “Circa a metà viaggio – risponde lui – quando tutti avevamo il telefono scarico.” Fantastico. La tecnologia ha fatto dei grandi passi in avanti, ma ha ancora dei punti deboli. Dei quali gioisco infinitamente.


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RING di Fiorenzo Degasperi

scempi ed esempi DI COME LO SPETTACOLO DEBORDIANO SI È IMPADRONITO DELLE NOSTRE VITE

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oleva essere una rubrica che si occupasse prevalentemente di “esempi” presenti nella terra trentina da proporre al pubblico, esempi che mettessero in risalto l’armonia tra l’uomo e la natura, tra la civiltà e il “selvaggio”. Invece, purtroppo, questa rubrica si è trasformata sempre più in descrizione degli “scempi” in cui il nostro territorio incorre ormai quasi quotidianamente. E allora la penna si trova a rincorrere le urgenze, a descriverle nell’auspicio che qualche cosa cambi, nella speranza che il giorno seguente la nascita del sole porti con sé un miglioramento del nostro habitat. Invece non è così. Anzi. Gli “scempi” (scempio=sciocco, atto di violenza crudele, distruzione) sono diventati sempre più subdoli, ingannatori, ambigui, viscidi e mimetizzati, ricoperti volgarmente da una patina di cultura, o di natura, o di pedagogica spiccia. Sembra quasi che chi progetta certe cose – dall’urbanistica agli eventi culturali, dalla costruzione di un semplice palazzo alla distruzione della natura, ecc. – parta dal presupposto che ormai, alla gente, si può rifilare di tutto. Arroganza del potere o incapacità e mancanza di ogni controllo sociale? Fino a qualche anno fa c’era una forte componente sociale che si “indignava”, si arrabbiava nei confronti di certe scelte. Si chiamava “opinione pubblica”, termine nato durante l’illuminismo, base di ogni democrazia reale. Oggi l’opinione pubblica, quella vera, culturalmente attrezzata e socialmente dialettica, esente da pregiudizi e da contaminazioni politiche di bassa lega, si è rarefatta, talvolta scomparsa, altre volte addormentata, per la maggior parte delle volte, anestetizzata. Quello che mi spaventa di più è che si sta trasformando tutta la Natura, l’ambiente, ciò che sta fuori di noi e, psicologicamente, dentro di noi, in un grande spettacolo effimero, labile. Si investe moltissimo in termini finanziari non per salvaguardare, valorizzare, incrementare, acculturare (sì, proprio fornire cultura “altra”, “diversa” da quella propinataci quotidianamente dalla politica, dalla televisione, ecc.) ma per ingannare, superficializzare e rendere banale il tutto. Come se le persone non avessero un io pensante, ma dovessero essere guidate per mano, indirizzate, accompagnate nella visione delle cose. Un effimero assai lontano da quello, storicamente, delle grandi feste e delle spirali barocche, delle spettacolari processionicortei settecentesche che attraversavano città e borghi. Si è pienamente concretizzato il disastro che, diversi anni fa, Guy Debord (1931-1994) prevedeva nel suo “La società dello spettacolo” (1967), disperato allarme per una società 14

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RING che sempre di più diventava non una società di uomini, di valori, di esseri, ma di “comparse”: come una sorta di silenziosa Invasione degli Ultracorpi, lo spettacolo si è impadronito delle nostre vite e dei nostri corpi, riducendoli a gusci vuoti. La realtà ormai esiste solo come immagine scrive Carlo Freccero introducendo il libro di Debord. E, l’autore, iniziava il suo breve testo dichiarando che tutto ciò che era direttamente vissuto si è allontanato in una rappresentazione… la specializzazione delle immagini del mondo si ritrova, realizzata, nel mondo dell’immagine resa autonoma, cui il mentitore mente a se stesso. Lo spettacolo in generale, come inversione concreta della vita, è il movimento autonomo del non-vivente. E ciò che fa peggiorare tutto questo, in Trentino, è l’antico quanto idiota modo di pensare che sul mè fago quel che voi. Lo dice il contadino del proprio orto, il politico del proprio villaggio, il politico più grande – in una sorta di feudalesimo autonomista fatto di valvassini, valvassori, ecc. –, il burocrate di fronte ad una pratica insulsa, l’urbanista quando traccia segni sulle mappe senza conoscere il territorio realmente, lo storico quando, ai convegni, parla di Albrecht Dürer e del paesaggio dipinto senza aver compiuto a piedi e aver vissuto lo sguardo panoramico düreriano in prima persona. Lo dicono certe sezioni della Sat, quelle che dovrebbero presiedere in primis alla difesa del proprio territorio e invece si lasciano incantare da false pedagogie frutto solo di una spettacolarizzazione della Natura. Un esempio basta per tutti: l’aver dichiarato patrimonio dell’umanità, da parte dell’Unesco, le Dolomiti. Apriti cielo! Invece che utilizzare questo marchio per ripensare la vita in montagna, si sono spalancate le porte alla più bieca commercializzazione della montagna, con la conseguente moltiplicazioni di poltrone per politici, amministratori, impiegati, ecc. che decidono cosa la gente deve fare su queste montagne. Così può capitare che arrivando al Passo Costalunga dalla parte della Val d’Ega si innalzino davanti a noi gli imponenti pinnacoli del Latemar, oscurati ahimè da un grande manifesto che lì riproduce. Può capitare che si facciano delle pedane – scavando, sollevando, introducendo, umanizzando, ecc. – perché altrimenti non si può cogliere al meglio la Natura che sta davanti a noi. No, bisogna indirizzare, indicare, sottolineare, accompagnare per mano il “popolo bue”. Invece che puntare alla formazione, a partire dalla scuola primaria, degli individui, di fargli vivere in prima persona il contatto con l’ambiente e la Natura – sempre più visite d’istruzione ai musei, sempre meno visite d’istruzione direttamente nel territorio e questo è già indicativo della spettacolarizzazione del mondo –, si preferisce racchiudere lo spettatore-turista-consumatore in una gabbia preformata. Se vai sulla pedana vedi, come al cinema, le cime, i nomi, la geologia, ecc., se ti sposti di un metro sei nessuno, almeno per la società dello spettacolo. Invece è proprio quello che si sposta di un metro che è l’individuo da portare come esempio, è quello che sa, che si è informato prima, che ha studiato, che ha conosciuto.


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RING di Astrid Mazzola

il midollo della vita IL PC AVRÀ ANCHE IL TASTO ANNULLA, MA QUANTO È BELLA L’IMPERFEZIONE DELLA REALTÀ...

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no degli aspetti fantastici della nostra società è che oggi è possibile vivere al contempo immersi nella Natura e a stretto contatto con la tecnologia. Io, che ho iniziato a scrivere i miei romanzi picchiando forte sui tasti della vecchia Olivetti, uso quotidianamente il computer per le più svariate attività; ricordo l’euforia quando anche in Valle di Sella è arrivata l’Adsl. Avere un marito tecnologicamente autarchico mi ha permesso di fare la conoscenza delle più svariate appendici tecnologiche, dagli impianti termici in stile Ritorno al futuro (di cui è impossibile per i comuni mortali indovinare la corretta combinazione di interruttori) alle utilitarie in cui si possono ricaricare cellulare e computer. Non sacrificherei mai la tecnologia sull’altare della libera vita nella Natura. Ma sono consapevole di dover fare attenzione. Il computer mi ha abituata a tal punto alla comodità del comando “annulla” che a volte mi capita di pensare “Accidenti, ho sbagliato: adesso premo Annulla e lo rifaccio” e rendermi conto solo una frazione di secondo dopo che non sto lavorando al computer, ma mi trovo nella “vita reale”. Non si cancella una litigata. Non si cancella un lutto. Il bicchiere caduto di mano è rotto per sempre, l’occasione

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RING persa è persa per sempre. E allo stesso tempo, che bellezza: un pomeriggio con gli amici, una gita in montagna, un pranzo di Natale in famiglia, la nascita di un figlio, una volta che ci sono, ci sono. Nessun calo di corrente, nessun programma che va in crash, nessun file sovrascritto li può cancellare – sono lì, registrati nel nostro disco rigido umano, e invecchiano solo quel tanto che invecchiamo noi. Questa è la pesantezza del reale, che può affannare chi è abituato alla leggerezza con cui si passa per la vita virtuale. Ma anche la sua capacità di avvolgerci, di farci sentire parte di qualcosa che sta accadendo e di darci la responsabilità di ogni azione. Durante questa fine d’autunno, complice il ritorno della mia antica passione per l’illustrazione per bambini, ho ripreso in mano pennelli e matite e sono tornata a scontrarmi con la necessità di fare bozze e prove-colore e a volte rifare intere tavole. Dopo mesi trascorsi in compagnia della tavoletta grafica, ho trovato incredibilmente bello riprendere possesso dell’imperfezione connessa con il lavoro manuale. Perché se è vero che l’errore, quando si opera nel reale, è sempre in agguato, è anche vero che spalanca il campo alle possibilità creative. Quante volte da un errore nasce un nuovo modo di fare le cose! Così un legno scheggiato viene scolpito in modo da trasformare la fenditura in un occhio di animale. Per me il Natale celebra anche questo, la bella imperfezione della realtà e la possibilità che proprio da quest’imperfezione nasca il sublime. Auguro a tutti i miei lettori di essere avvolti da un Natale non virtuale, di essere consapevoli fino in fondo che non c’è un tasto “Annulla”, nel bene e nel male, e di viverlo avvolti nell’abbraccio dell’imperfetta, bellissima vita.


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trentinoildialettoinforma di RENZO FRANCESCOTTI

il dialetto in-forma COSSA GH’É MEIO DEL MÉI DEI MÉI?

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ai mai mangiato la polenta di miglio, la polenta de méi? Io l’ho mangiata e mi è piaciuta. “Anca mi l’ho sagiada: g’ho na sorela vegetariana che la va a binar for le vecie ricete: l’ha m’ha fat la polenta de méi. La m’è piasuda e me son dit: cossa gh’è mèio del méi dei mèi?” Bravo, adesso ascolta. Il miglio, Panicum miliacenum, è una pianta dei cosiddetti cereali minori che nel Meridione viene chiamata “volpicoca” per via della somiglianza alla coda di una volpe. ”E ghe fai anca la polenta? Mai sentì che i teroni i magna polenta. Anzi, lori i ne sfote ciamandone polentoni!” Evidentemente, nel Meridione c’era il miglio – pianta antichissima, preistorica, che viene dall’Asia – a cui avevano dato un loro nome e ci facevano la polenta o qualcosa di simile. Il miglio è una pianta che può arrivare a un metro e mezzo d’altezza. Il frutto è una cariosside lucida e bianca… “Cossa putana èlo la cariosside?!” La cariosside è un frutto secco indeiscente… “Pèzo che pèzo…Vuol dire semplicemente che è un frutto che non si apre spontaneamente per rilasciare il seme. Ma lasciami andare avanti. Il miglio era molto usato dai Romani ed ebbe nel Medioevo la massina diffusione, quando veniva usato in sostituzione della carne nei periodi di astinenza prescritti dalla Chiesa. Gli storici scri-

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vono che, avendo il miglio una grande conservabilità, fu determinante nel salvare i veneziani dalla morte di fame nell’assedio alla loro citta da parte dei genovesi nel 1378. La polenta di miglio era insostituibile nell’Italia Settentrionale, in Lombardia, Veneto e Trentino. In seguito, dopo la scoperta dell’America e la diffusione della farina di mais nel 1600, il miglio decadde, sostituito da altri cereali più produttivi , come, oltre il mais, il frumento, il grano saraceno, la segale. Con tanti saluti alla polenta di miglio. Questo cereale minore dai piccoli grani ora è da noi impiegato più che altro nel miscuglio di grani per l’alimentazione degli uccelli. Ma anche per altro. Per esempio, secondo me, tu ne avresti molto bisogno… ”De cossa?” Il miglio è molto ricco di calcio, ferro, potassio, magnesio, oltre che di niacina, B6 e acido folico. Per cui è molto apprezzato nei prodotti di bellezza. Guàrdati allo specchio: secondo me tu saresti un cliente ideale… “Ma fame en piazér: mi son meio de tanti che i se crede bei omeni: mi son en tipo! Son come el Belmondo “il brutto più affascinante del cinema francese”. Lasciamo perdere. Tu dove sei nato? A Garniga… Allora sei salvo: pitost che miga anca un de Garniga. In ogni caso ti conviene consumare il miglio, un cereale nobile, antichissimo, che merita di essere riscoperto, soprattutto in cucina: è diuretico, combatte lo stress, l’anemia, la depressione, ha un sapore dolce, gradevole e può essere consumato come più aggrada, sotto forma di chicchi, di fiocchi, di farina… “Vago”. Ma dove vai? “Vago a piantar el mèi en tel me ort. ‘Sa gh’è meio del méi? E se ‘l pianto entél me ort, fago de men d’el méi dei mèi!” renzofrancescotti@libero.it


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trentinodadonnaadonna di LOREDANA CONT

SEMBRA FACILE STARE A TAVOLA…

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gni tanto capita di leggere sul giornale le regole del galateo, o di sentire in televisione esperti di bon ton che ci indicano come comportarci nelle occasioni importanti, o qualche signora di sangue blu che ci dà regole indispensabili per non fare brutte figure in società. E se invece di dirci come si tiene il tovagliolo sulle ginocchia o come si dispongono le gardenie recise in un centrotavola facessero qualche lezione di educazione civica? O anche solo di buone maniere da insegnare ai ragazzini? Forse è più importante imparare a cedere il posto in autobus a una persona anziana che sapere come si mangia l’aragosta…. Comunque io, dovendo partecipare ad una cena all’estero a cui ero stata invitata, e sapendo di dovermi sedere a fianco del console italiano (!!) ho cercato di documentarmi per non incorrere in brutte figure. Mi sentivo preparata perché fin da piccola la mamma mi aveva insegnato “l’educazion” e quindi sapevo che a tavola non si appoggiano i gomiti, non si parla con la bocca piena, non si fa il risucchio con il cucchiaio bevendo il brodo, non si addenta il pane. Ammetto di avere difficoltà a scegliere la prima delle quattro forchette da usare ma sono furba: aspetto che inizino gli altri a mangiare: ne individuo uno e lo imito, sperando di aver beccato proprio quello che sa come fare. So che il tovagliolo non va messo a mò di bavaglino intorno al collo e che è vietato pulire il piatto con il pane (la famosa scarpetta)... ma come si fa a lasciare certi ragù di carne nel piatto per colpa del galateo? Comunque sapevo di sapere abbastanza per non fare brutte figure, ma per scrupolo mi sono documentata. Na tragedia! Ho scoperto un sacco di errori che noi, popolino ignaro e ignorante, privo di sangue blu, facciamo di continuo. Prima regola, anzi prima tegola: è vietato augurare buon appetito (io pensavo fosse obbligatorio) e facendo il brindisi guai dire cin-cin! Non si deve chiedere il sale (gnanca se quel che te magni l’è da salar) e fate inorridire il mondo intero se tagliate le uova sode e il formaggio con il coltello: si fa con la forchetta, zotici maleducati!! Quando si mangia minestra, per togliere gli ultimi cucchiai di brodo, il piatto non deve essere sollevato verso di sé come si fa di solito, ma verso il centro della tavola. Il pane va spezzato con le mani e mangiato a piccoli pezzi e, udite udite, prima di bere bisogna pulirsi la bocca con il tovagliolo per non lasciare l’impronta delle labbra sporche sul bordo del bicchiere! Anche dopo aver bevuto è necessario asciugarsi la bocca (el tovaiol da qualcos el doverà pur servir). Non si soffia sul cibo caldo per raffreddarlo, il cucchiaino da caffè serve per mescolare e non va ciucciato, e alla fine del pasto si lascia il tovagliolo sul tavolo alla sinistra del piatto. Capito?? E poi, fondamentale, a tavola, durante il pasto, non si deve 20

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parlare delle quattro esse: sport, salute, soldi, sesso. Ma de cossa parlente allora? De politica, che dopo te resta tutt el disnar sul stomec? Davanti a queste rivelazioni, penso che a gente come noi, che mangiando fa continuamente sfoggio di ignoranza, dovrebbero impedire di andare a tavola! P.S. Volete sapere come è andata la cena, seduta alla destra del console, con il tovagliolo sulle ginocchia, con otto bicchieri e dodici posate, con un numero infinito di piatti-piattini-sottopiatti, con un cameriere piantato dietro le spalle, evitando di parlare di sport-salute-soldi-sesso? Ve la conto n’altra volta. Devo ancora tirarme su. Vogliatevi bene!

Loredana



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Specialità della casa • carne di allevamento locale • entrecote e tagliata di angus argentino • cucina tipica trentina con diversi prodotti di produzione propria • cucina espressa Orari cucina: 12.00-14.00/19.30-21.30 Lunedì sera e mercoledì sera chiuso. Martedì sera solo su prenotazione. È gradita la prenotazione.

Cimone (TN) Via Gazi, 21 Tel. 0461 843278 Cell. 380 3582158 alvolt@alice.it - www.alvolt.it

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• risotti • lumache alla trentina • selvaggina • trippe in brodo • baccalà con polenta • tortel di patate con affettati


Diretto da: Paolo Curcu [ paolo@trentinomese.it ] In redazione: Pino Loperfido, Cristina Pocher, Gennj Springhetti Hanno collaborato a questo numero: Paolo Chiesa, Silvia Conotter, Loredana Cont, Antonia Dalpiaz, Lara Deflorian, Stefania D’Elia, Fabio De Santi, Fiorenzo Degasperi, Renzo Francescotti, Flora Graiff, Gianfranco Gramola, Francesca Mazzalai, Astrid Mazzola, Silvia Tarter, Tiziana Tomasini Progetto grafico: Fabio Monauni Redazione: Via Ghiaie 15 38122 Trento Tel. 0461/362155 Fax 0461/362170 Editrice: Curcu & Genovese Associati S.r.l. Via Ghiaie 15 38122 Trento Tel. 0461.362122 Fax 0461.362150 Concessionaria Pubblicità: Südtiroler Studio S.r.l. TRENTO Via Ghiaie 15 Tel. 0461.934494 studiotn@trentinomese.it Direzione pubblicità: Rosario Genovese BOLZANO Via Bari, 15 Tel. 0471.914776 Fax 0471.930743 bazarbz@bazar.it Direzione pubblicità: Giuseppe Genovese Stampa: Alcione Trento Registrazione Tribunale di Trento n. 536 4 aprile 1987

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SOMMARIO DICEMBRE2015

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Ring

8 COMMENTI 16 IL DIALETTO INFORMA 18 DA DONNA A DONNA

Attualità

S U P M KR A

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ABOULKHEIR BREIGHECHE

STORIA DI NATALE

30 IL RAGAZZO DEI KRAMPUS 34 GRETA GALASSI 36 IL NUOVO LIBRO DI FOLGHERAITER STELLA BIANCA DI CEMBRA

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UBALDO GERVASONI 40 ANNI DI BRONZETTI CECCO BEPPE IN WELSCHTIROL BRUNO COLORIO SPECIALE NATALE

Panorama 70 78 80 82 83 84 86 90 93 94

TUTTO MERCATINI NATALE IN VAL DI FIEMME EL PAES DEI PRESEPI MUMMENSCHATZ CLAUDIO BISIO CAPODANNO A TRENTO CON... LA DANZA NEK & PAOLA TURCI ARTURO BRACHETTI MARIO BIONDI

Giorno per giorno

96 MOSTRE 100 APPUNTAMENTI DEL MESE

Scoop&news 114 116 118 120 121 122

LA LAUREA IN PIAZZA PREMIO GRENZEN FRONTIERE CORI TRENTINI IN ASSEMBLEA “LA SCUOLA SOTTO IL MARE” RESTYLING A “LA GRANDE MELA” UN MESE CONTRO LA VIOLENZA

Rubriche

126 LIBRI E LIBRERIE 128 VOLTI NELLA STORIA 130 LA VIGNETTA info@trentinomese.it www.trentinomese.it

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trentinoincontri di Pino Loperfido e Paolo Curcu

UN CAFFÈ A CASA DI...

ABOULKHEIR BREIGHECHE: “ISLAM SIGNIFICA PACE” ARRIVA IN ITALIA NEL 1966, DA DAMASCO. DIECI ANNI DOPO, È UNO DEI MEDICI PIÙ GIOVANI D’ITALIA, UNO DEI PRIMI STRANIERI. ARRIVA IN TRENTINO, A MEZZOCORONA, DOVE ESERCITA LA PROFESSIONE PER PIÙ DI 20 ANNI. OGGI È IN PENSIONE E GUIDA LA COMUNITÀ ISLAMICA DEL TRENTINO ALTO ADIGE. A RUOTA LIBERA, CI PARLA DELLE NEFANDEZZE COMPIUTE IN SIRIA DAL REGIME DEGLI ASSAD, DELL’ISIS E DELLA FEDE ISLAMICA CHE – DICE L’IMAM BREIGHECHE – È LA RELIGIONE DELLA FRATELLANZA E DELLA PACE

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i fronte ai tragici fatti di Parigi, nemmeno la rivista più leggera e scanzonata può permettersi il lusso di non parlarne. Per questo anche Trentino Mese ha deciso di trovare il modo per parlare di questo scottante tema di attualità. E il modo è stato quello di andare a casa di Aboulkheir Breigheche, medico in pensione, imam del Trentino Alto Adige, nonché responsabile della locale Comunità islamica, con sede a Gardolo, in via Soprassasso 24. Saliamo al sesto piano di questo condominio di Trento nord e veniamo accolti in maniera molto cordiale da un sorridente Breigheche e dalla signora Marim Abla. Per cominciare cerchiamo di chiarire il termine “Imam”. “L’Imam o è volontario incaricato dalla dirigenza di ogni associazione, o svolge la sua funzione come impiegato. Deve avere una buona conoscenza della cultura religiosa, meglio se laureato in teologia e studi islamici, ma anche una buona conoscenza della realtà locale (lingua italiana compresa)”. Quindi proponiamo una ricognizione sulle principali tappe della vita famigliare e professionale. “Sono arrivato in Italia nel 1966, da Damasco, in Siria. A quei tempi, gli stranieri potevano studiare solo a Perugia. C’era un corso di lingua italiana obbligatoria”. 24

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trentinoincontri

“MI FA PAURA L’IGNORANZA” Il libro che sta leggendo? Massimo Campanini, “Storia del medio oriente contemporaneo”. Il piatto preferito? Il maqluba è un piatto della cucina mediorientale a base di riso, agnello e verdure.

Il film del cuore? Voglio segnalare un documentario: “Young Syrian Lenses” di due autori marchigiani, Ruben Lagattolla e Filippo Biagianti. Cantante, compositore o gruppo preferito? Il cantante libanese Maher Zaino. La cosa che le fa più paura? L’ignoranza, intesa come non-conoscenza che genera paura di fronte alla diversità. Il sogno ricorrente? Quando lavoravo sognavo in merito ai miei impegni. Ora che sono in pensione non ho più un sogno ricorrente. Se non avesse fatto quello che ha fatto, cosa avrebbe voluto fare? Avrei sicuramente continuato gli studi, rimanendo sempre in ambito scientifico. L’ingegnere, il fisico, chissà...

Come mai proprio in Italia e non in Francia o in Germania? “Destino. All’inizio volevo andare negli Stati Uniti o in Germania, ma erano richieste troppe formalità burocratiche. Il tempo passava e rischiavo di perdere l’anno accademico. Così un amico mi ha consigliato di venire in Italia”. Passano i primi anni, poi Breigheche si trasferisce a Bologna, dove si laurea nel 1972, senza saltare nemmeno un appello. Rimane in contatto – a fatica – con la famiglia, cinque fratelli e due sorelle, con la quale tiene un rapporto epistolare. Cinque anni di specializzazione a Parma e quindi Endocrinologia nuovamente a Perugia. Lavora e studia. Fa l’assistente a Macerata e il medico di famiglia in provincia di Ascoli Piceno.

Nel frattempo si sposa con Marim, conosciuta in Siria durante uno dei soggiorni in Patria. Ecco allora il Trentino. Breigheche arriva nello studio di Mezzocorona nel 1976. In Trentino c’era una forte richiesta di medici di base. È uno dei medici più giovani e uno dei primissimi non italiani ad esercitare. La gente – ieri come oggi – è un po’ scettica. Fa fatica ad affidarsi ad uno straniero, tanto giovane perdippiù. Ma passa poco tempo per conquistarsi la fiducia dei pazienti rotaliani. Anche i musulmani erano pochissimi all’epoca. “I primi tempi ci trovavamo a casa o da Shangri La di Adel Jabbar, in Via S. Francesco”. La comunità vera e propria nasce nel 1990, parallelamente al boom dei flussi migratori. La guerra in Jugoslavia, la richiesta di manodopera, fanno lievitare velocemente i numeri. “Fornivamo servizi agli immigrati come mediazione culturale, traduzioni; facevamo anche da centro d’ascolto”. Passano gli anni e nel 2012, dopo 39 anni di servizio, il dottor Breigheche va in pensione e si dedica a tempo pieno ai cinque figli e alla comunità. Tante le iniziative. Ad esempio la scuola per insegnare la lingua d’origine alle seconde e terze generazioni che l’arabo non lo parlano quasi più (Trento ospita una sezione dell’associazione Giovani Musulmani d’Italia). “Sono italiani al cento per cento. Hanno sicuramente un rapporto affettivo con il Paese dei propri genitori, ma lì si sentono stranieri”. E chi è rimasto nel mondo arabo che ha atteggiamento ha nei confronti di chi è emigrato? “Vivono con un cer25

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Breigheche e la signora Marim hanno cinque figli e 13 nipoti

to fastidio la nostra integrazione. Ci considerano italiani e di questo si dispiacciono. Così stiamo tra due fuochi. Siamo stranieri qui e stranieri per i nostri connazionali…” “Dall’11 settembre 2001 in poi c’è una certa preoccupazione per noi musulmani. La mia famiglia in Siria teme sempre che io sia odiato e in realtà non è così. Io sono rimasto me stesso eppure ho degli ottimi rapporti con gli italiani.” Secondo Breigheche tra la cultura araba e quella cristiano-occidentale c’è molto

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più rispetto di quel che non si creda o si racconti nei principali media. Rispetto alla libertà di culto, ad esempio, ricorda la situazione che c’era nel Liceo di Damasco dove si è diplomato: “Il 99% degli studenti erano musulmani sunniti, il preside e tre insegnanti erano cristiani, cattolici e ortodossi, eppure la nostra vita era normale…” Aboulkheir Breigheche ci racconta delle nefandezze compiute dagli Assad, padre e figlio; ci descrive le persecuzioni, le prevaricazioni e le limitazioni alla libertà. Oggi? “È un disastro. Gli scontri tra

l’esercito pro Assad e i gruppi dei guerriglieri continuano a combattersi. La vita sociale è compromessa. Una minoranza del 5% – Assad e i suoi – tengono sotto scacco un intero popolo”. E l’Isis? Come si colloca in questo contesto? “L’Isis è una formazione nata molto tardi rispetto alla rivolta siriana, dalla riorganizzazione di uomini di Saddam Hussein. Per la prima volta si è di fronte ad un progetto di uno stato islamico che non segue i confini tradizionali, ma è transnazionale. Ricordiamo che Saddam Hussein e Bashar Assad erano due nemici acerrimi”. In pratica l’Isis sarebbe ciò che oggi rimane di Al Bath, il Partito a cui appartenevano i due leader arabi. Tutto è cominciato all’improvviso: l’Isis ha occupato mezzo Iraq e poi è andata dritta contro Assad. E non è solo in Europa che l’Isis semina terrore. Ovunque vadano, i miliziani di Al Baghdadi, sono temuti. “Poveri ragazzi attirati da questo gruppo così potente. Anche occidentali affascinati da non si sa cosa a combattere sotto l’insegna di una bandiera nera. Non c’è una logica”. Quello che accade condiziona certamente una più esatta comprensione della religione e della cultura islamica. “Purtroppo sì, ma la colpa non è solo di quello che sta succedendo. Anche i mezzi d’informazione hanno le loro responsabilità, distorcendo spesso le proporzioni degli eventi. Il 90% delle vittime del terrorismo nel mondo non


trentinoincontri

Con il Presidente del Consiglio provinciale, Bruno Dorigatti

hanno nulla a che fare con il terrorismo islamico. Eppure la percezione che si ha della situazione è un’altra…” Ci ricorda la strage di Utoya del 2011, Breigheche. “L’oltranzista di destra Ander Behring Breivik che ha ucciso 77 persone non è un terrorista?” Lui lo definiscono pazzo. “E quelli dell’Isis cosa sono? Non sono pazzi? L’Islam è una religione di pace, di accoglienza e di apertura. È anche grazie all’Islam se oggi godiamo di questa civiltà”. Le guerre non sono mai espressione vera di una religione, bensì di una mentalità deviata di quelle persone che pretendono di rappresentare la religione a modo loro. Nel Corano c’è scritto che “non vi è costrizione nella Fede”, eppure l’immagine che dell’Islam si ha è completamente opposta. Parlando di fede, non trova che l’approccio alla religione sia completamente diverso tra l’Islam e le altre Fedi? I cattolici oramai sono dei laici travestiti, il cattolicesimo si va via via secolarizzando. L’Islam appare sempre più monolitico e inattaccabile. E forse è

proprio questo che non lascia tranquillo l’Occidente. Come se la modernità non avesse avuto nessun effetto… “Ma l’Islam è la modernità!” Ma cosa ci dice delle persecuzioni che i cristiani sono costretti a subire in tante parti del mondo? “Che quelle persecuzioni non sono colpa dell’Islam, ma di regimi deviati che opprimono tutti o strumentalizzano e mettono tutti contro tutti per poter rimanere in auge, per durare tanto a lungo devono pur dividere il popolo”. Ma Boko Haram, allora? Non è espressione dell’Islam? “No, è espressione della mentalità deviata di quel determinato gruppo di persone. Ma perché non si parla mai delle persecuzioni che subiscono i musulmani? In Birmania, in Nigeria, in India… Si parla di Palmira, ma non delle tante antiche moschee distrutte.” Aboulkheir Breigheche certamente non

nega le tragedie perpetrate dall’Isis. È vero che esistono questi gruppi criminali che commettono crimini inauditi. Ma non c’è solo questo. Cosa dobbiamo dire ad esempio di cosa avviene ad un musulmano che abbia la sventura di trovarsi in Cina. Non se ne parla. Al centro del dibattito c’è solo lo “scontro di civiltà” paventato dopo l’11 settembre. C’è qualcuno che cerca di alimentare lo scontro. Leghisti compresi, chiediamo? “Quando qualcuno pretende di schedare i propri cittadini, riportando alla memoria il dramma del popolo ebreo…” Ma ritorniamo a parlare di questioni teologiche. Parlando del dubbio ci torna alla mente Giacomo Leopardi quando diceva che “solo chi dubita è”. La dimensione del dubbio è dunque contemplata dalla fede islamica? “Se lei va ad intervistare una serie di musulmani, scoprirà che ognuno ha la sua idea, il suo modo di vivere la spiritualità. Natu-

“Poveri ragazzi attirati a combattere sotto l’insegna di una bandiera nera. Non c’è una logica!”

“Una minoranza del 5% – Assad e i suoi – tengono sotto scacco un intero popolo.”

“Anche in San Pietro vi sono punti in cui noi musulmani non possiamo entrare...”

IPSE DIXIT 27

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ralmente vi sono basi che ci accomunano, però c’è il musulmano più o meno laico, più o meno praticante. Il fatto è che l’islamismo ha una pratica più evidente: nei gesti, nelle liturgie, nelle osservanze, pensiamo al digiuno del ramadan…” Così continuando Breigheche ci parla della pratica della zakat, il terzo pilastro dell’Islam e fra i più importanti doveri religiosi, l’imposta o zakat è, in un certo modo, il debito verso Dio che il musulmano deve saldare per ciò che Egli gli ha dato: in questo modo ci si purifica (za-ka-ha) e si rende legale tutto quello che si possiede. Ogni musulmano deve donare il 2,5% del proprio patrimonio stabile ai bisognosi”. La parola integrazione che senso ha per voi? “Io parlerei più di inter-azione”. Perché l’integrazione ha un doppio senso. Non siamo solo noi a doverci integrare, ma anche le culture che ci accolgono. E così avviene. Ad esempio, il cous-cous è diventato di normale consumo nell’alimentazione occidentale. Ma pensiamo anche ai matrimoni misti, ai nostri che fanno volontariato anche a beneficio di realtà occidentali, ecc.”. Arriva la signora Marim con il caffè e un vassoio con la baklava, un tipico dessert siriano-turco ricco di zucchero (o miele) e frutta secca. Tanta dolcezza non ci impedisce di sfoderare una piccola provocazione in chiusura di intervista. Dottor Breigheche, lei potrebbe andare tranquillamente nella Basilica di San Pietro, ma se noi volessimo andare alla Mecca o a Medina? “Sono territori sacri e per tradizione possono andarci solo i musulmani. Riguardo a S. Pietro vi sono punti in cui noi musulmani non possiamo entrare. Anche nei templi dell’In28

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duismo è così”. Noi non ne siamo del tutto convinti. Se una sua nipote o una sua figlia le dicessero che intendono sposare un cattolico lei come reagirebbe? “Cercherei di spiegare il punto di vista islamico, ma non forzerei la decisione perché non si possono comandare i cuori e le menti delle persone”. Come sono i trentini con gli stranieri? “È questione di conoscersi bene. C’è molto scetticismo all’inizio… Le speculazioni politiche non fanno che aggravare sempre di più tale scetticismo”. Breigheche loda molto il servizio Cinformi della Provincia autonoma di Trento. Tuttavia ci svela alcuni particolari sul progetto di un centro per la formazione degli Imam e delle guide religiose – maschi e femmine – presso la spaziosa sede dell’associazione Islamica Italiana degli Imam e delle Guide Religiose (di cui Breigheche è uno dei principali fondatori), sede già acquistata nel veronese. “Lo scopo è quello di formare queste figure in Italia e non all’estero con un

programma di studi adatto per l’impegno che si dovrà affrontare localmente in Italia, compresi argomenti come la Costituzione Italiana, ecc....” Bene, i seminari chiudono e aprono le scuole coraniche. Le autorità ecclesiastiche sono avvisate? Non lo sappiamo, ma riflettendo su quanto ha appena detto ci riaffiora alla mente una frase scolpita sui libri storia: hic manebimus optime. Salutandoci, Breigheche ci rivela che diversi trentini si sono convertiti alla fede musulmana. Lo afferma con soddisfazione, sottolineando il fatto che queste persone per ora preferiscono non palesarsi. Ringraziamo per il caffè e la disponibilità e ci prepariamo a ridiscendere i sei piani del condominio. In quello stesso momento, mille chilometri più a nord, a Bruxelles, la città è blindata e sotto coprifuoco: qualcuno – evidentemente in nome di un “altro” Allah – sta tentando di compiere l’ennesima, assurda, disumana, inutile strage. ■


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trentinoattualità

STORIA DI NATALE

di Pino Loperfido

UN ARCHITETTO TRENTINO, ANGELO MARIA TELLONE, UN MISTERIOSO BENEFATTORE SICILIANO, SALVATORE CIACCHELLA (93 ANNI), UN ASILO NIDO CHE NASCE IN SICILIA, NEL CARO RICORDO DEI VENTISETTE PICCOLI SCOMPARSI A SAN GIULIANO DI PUGLIA NEL 2002. TUTTO COMINCIA A LUGLIO DI QUEST’ANNO, QUANDO TELLONE TROVA UN CURIOSO MESSAGGIO NELLA SEGRETERIA TELEFONICA...

L

e notizie che apprendiamo dalla tv e da Internet sono generalmente negative, specie in questi tempi di terrorismo e fanatismi vari. Di tanto in tanto, però, una notizia lieta, simpatica squarcia il drappo di pessimismo che avvolge la nostra società. Leggete un po’ questa storia perché è una di quelle che riesce ad allietare e a gonfiare il cuore di speranza. Un’autentica storia di Natale. Siamo nel luglio scorso, quando l’architetto Angelo Maria Tellone di Trento torna dalle vacanze. Accende la segreteria telefonica e quella sciorina gli usuali messaggi di lavoro: appuntamenti, saluti, accordi, ecc. Ma la segreteria ha in serbo una sorpresina. La voce sembra provenire da molto lontano e, a un primo ascolto, non appartiene a nessuno che Tellone conosca. Gli chiede di “richiamarlo appena possibi30

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le”. Così l’architetto trentino lo fa subito. Una voce giovanile risponde dalla Sicilia, da Catania, per la precisione. Trattasi di tale signor Ciacchella Salvatore, ex imprenditore di successo nel settore delle attrezzature sanitarie che, alla bella

Salvatore Ciacchella: un selfie con Maria Laura e Stefano, i due nipoti che oggi dirigono l’azienda

età di 93 anni ha deciso di restituire qualcosa alla società. Nella fattispecie un asilo. Proprio così: intende regalare un asilo nido alla città di Catania. Sì ma che c’entra il Trentino? La colpa o il merito è tutta di mister Google: è stato lui a indirizzare le ricerche di Ciacchella verso la città del Concilio. Con una veloce ricerca sul motore di ricerca si è scoperto che Tellone ha progettato un asilo a Oltrecastello di Povo, Trento: manufatto che pare possedere tutte le caratteristiche che Ciacchella cerca; ovvero, classe energetica ottima, bioedilizia eccellente, bonifica del radon effettuata e struttura antisismica. E su questo ultimo punto Ciacchella si mostra particolarmente sensibile. Sì, perché il pensiero che lo muove, oltre alla generosità tout court, è quello degli Angeli di San Giuliano, i 27 poveri bambini rimasti uccisi con la


trentinoattualità

Catania. L’area su cui sorgerà l’asilo nido donato da Ciacchella

L’architetto trentino Angelo Maria Tellone

loro insegnante a San Giuliano di Puglia, nel crollo dalla loro scuola, durante il terremoto del Molise del 2002. E tra l’altro per ricordare gli Angeli, un architetto che si chiama Angelo Maria non può che essere l’ideale... Insomma, questo signore siciliano d’altri tempi ha visto i disegni e le fotografie dell’asilo di Oltrecastello e gli sono piaciuti. L’architetto Tellone è colpito piacevolmente dalla scelta. Accetta entusiasticamente, predispone uno studio di fattibilità, anche se si rende conto di brancolare un po’ nel buio. La Sicilia è lontana e il committente, come unica condizione, ha chiesto di coinvolgere uno Studio di Progettazione di Ca-

tania. (“Mi userebbe la cortesia di trovare un referente in loco?”) Così Angelo Maria Tellone chiede aiuto ad un amico siciliano di Trento, Gianni Gravante, che tra le sue conoscenze ha diversi parlamentari. Ecco allora che lo mette in contatto con il senatore Fabio Fatuzzo, il quale a sua volta indirizza verso lo studio dell’ingegner Vito Carmelo La Verde e di sua figlia, ing. arch. Oriana. Parte così la ricerca del terreno. L’idea di Ciacchella comincia a prendere veramente corpo quando, dopo diverse ricerche, Oriana ne parla con il professor ing. Fianchino Corrado, docente di architettura tecnica, di cui lei è assistente, presso la facoltà di ingegneria e architettura dell’Università di Catania. Il professore ne parla con il rettore dell’Università che rimane entusiasta dell’idea e decide i passi per cedere l’area necessaria. Vi è un’area molto vasta – 10mila mq. – che potrebbe fare al caso di Tellone e La Verde. E il bello è che non bisognerebbe nemmeno acquistarlo quel terreno, perché l’Università lo cederebbe in comodato, in cambio di un nido utilizzabile per i figli dei dipendenti dell’Università stessa. Il 30 ottobre viene emanata la delibera

per la cessione del terreno. È fatta. Ciacchella esulta. Gli Angeli di S. Giuliano stanno per avere una casa tutta dedicata a loro. Una struttura di 600 mq che accoglierà inizialmente trenta bambini, apertura prevista per l’inizio del 2017, gestione affidata con tutta probabilità ad una Fondazione di nuovissima costituzione. La linea è molto “trentina”, con tanto legno lamellare a corredo. Infatti è stato richiesto esplicitamente che il legno lamellare sia di provenienza trentina così come la posa in opera e che la direzione lavori vengo condotta in sinergia tra il progettista Tellone e i La Verde. Sono stati inoltre previsti degli ampliamenti successivi, dato che l’asilo è stato progettato all’uopo con una soluzione modulare. Il Natale si avvicina. Ecco che una storia come questa, in cui una persona decide di dedicarsi al prossimo senza pensare ad un proprio tornaconto personale, se non quello di essere ricordato dalla posterità per la propria generosità. Una storia che unisce l’Italia in un abbraccio ideale, fatto di speranza per il futuro. Il Sud incontra il Nord, e trova subito un accordo. Certamente – chissà come e chissà dove – grazie alla mediazione di ventisette piccoli angeli. ■ Il prospetto nord del progetto dell’arch. Tellone

L’ingegnere e architetto Oriana La Verde 31

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KRAMPUS KRAMPUS

MASCHERE, CORNA, DEMONI,

LUCA POJER RIDÀ VITA AL POPOLO DELLA NOTTE, TRASFORMANDO IL LEGNO IN MASCHERE DEMONIACHE. AFFINCHÉ LA NOTTE DEL 5 DICEMBRE IL MALE SI MATERIALIZZI IN ATTESA DI SAN NICOLÒ, PORTATORE DELLA LUCE...

I

giorni che vanno dalla vigilia di Natale, il 24 dicembre, all’Epifania, il 6 gennaio, le cosiddette Dodici Notti, nonostante le feste, i riti, i regali, i pranzi e i cenoni, sono giorni considerati della paura, del terrore. E’ il tempo del solstizio invernale, il tempo in cui possono irrompere forze oscure, in cui potranno accadere cose che normalmente non accadono: gli animali parlano e v’è chi ne intende il linguaggio, i fiori sbocciano sotto la neve, nelle fontane l’acqua si muta in vino, le briciole di pane non si seccano, i morti si agitano… La Vecchia verrà il 6 febbraio assieme ai Re 32

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Magi ma prima, prima ancora della nascita di colui che morirà per l’uomo, dell’arrivo del Bambinello, anticipando le Notti della paura, arriveranno i diavoli, i krampus, un tempo chiamati Klaubauf. Per quanto San Nicolò, con il suo asino bianco, accompagnato dai piccoli cantori dal viso nero ma vestiti di bianco, arriverà a scacciarli, a mandarli via, a liberare bambini e giovanette in attesa di fidanzamento, i krampus hanno avuto il tempo, nella sera e nella notte del 6 dicembre, di terrorizzare grandi e piccini. Dall’oscurità della sera, accompagnato da mille paurosi rumori, entra nelle case

di Fiorenzo Degasperi


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schera, di trasformarsi completamente in un altro essere, in uno spirito, in un mitico avo, un animale o una vecchia? Un giovane ventiduenne di Salorno – è nato a Bolzano il 3 del 3 del ‘93, e già queste date sono un programma magico –, Luca Pojer, è uno dei rari costruttori di maschere per krampus esistenti nella nostra regione. Lui permette ancora di far svanire il confine tra

maschera e mascherato, di far sì che la maschera sia il volto perché la maschera rivela, perché, come di dice Ralf Beil, la maschera disvela occultando e occulta mostrando, essa tocca le radici dell’umano e della vita stessa. Luca Pojer è un artista/artigiano che non smette di imparare, con gli occhi azzurri e i capelli biondi che non riescono a star fermi. Dopo aver compiuto

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il santo mitrato circondato da terrificanti esseri mascherati dalle lunghe corna, i krampus. Tutto questo avviene nei paesi di lingua tedesca, dal Sudtirolo al Tirolo oppure nei territori dove l’influenza nordica è forte, come in buona parte del Friuli Venezia Giulia, in val di Fassa e in alcuni paesi del Veneto di lingua tedesca (Sappada, Timau). Ovvero, avveniva. Dagli anni Settanta del Novecento in Tirolo, ad esempio, il Krampus non accompagna più San Nicolò nelle visite alle famiglie ed è stato bandito dalle scuole materne. Troppo terrore dicono i pedagogisti. Le maschere, le doppie facce, l’alter ego di noi stessi, il nostro inconscio risalito in superficie per una sera o per una notte, fa troppa paura, spaventa, terrorizza. Non è più tempo di una pedagogia basata sulla paura. Ma anche a Vipiteno e a Brunico, da qualche anno, si costringono i krampus a non tormentare, a non frustare i giovani e le giovinette, a non portar via i bambini. I turisti, soprattutto quelli italiani, si sono lamentati, hanno paura di essere sporcati dal nerofumo delle mani di questi diavoli infernali, di confrontarsi con il loro doppio notturno, che i loro pargoli subiscano traumi (sic!) infernali…. Ma chi costruisce queste maschere, emblema dell’arte popolare? Chi permette ancora a chi indossa una ma-

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gli studi all’Istituto d’Arte di Trento, si iscrive all’Accademia Cignaroli di Verona, passando dalla pittura alla modellazione plastica. La materia lo attira, lo affascina. La materia è viva, si muove, si agita. Inizia a studiare le tradizioni e il folklore della propria terra, comincia a scolpire, a trarre dal legno visi e facce di diavolo, con un occhio di riguardo per le facere da burt fassane. La sua tesi veronese sarà proprio La maschera. Il volto, la maschera, l’anima. Lo avevamo conosciuto qualche anno fa nelle meravigliose sale (il giorno) e negli oscuri sotterranei (la notte) del Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme, assieme a quel popolo fantasmatico di krampus che, nel frattempo, aveva creato. Nel suo studio di Salorno ci sono andato qualche

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giorno fa, per capire, per osservare, per cercare di entrare, grazie a lui, nel magico mondo degli esseri fatati, siano essi “belli” come gli Elfi o “terrificanti” come i diavoli. E così ho scoperto che trovarlo è stato una fortuna. Lui è già volato a Carrara, a studiare il marmo, le tecniche di lavorazione, iscritto al I anno di Accademia di Belle Arti, frequentando studi e laboratori di artisti arrivati qui da mezzo mondo. Nel suo studio ritorna soltanto per affinare la tecnica nella creazione delle maschere perché le maschere devono essere realistiche, mi interessa soprattutto lo studio, il progetto, racconta con calore. La maschera è finita quando si indossa, quando crea emozioni. Alla mia laurea ho fatto vestire il mio amico con una maschera da krampus, così i professori hanno capito il senso magico e totalizzante della maschera. Andate a vedere il suo profilo facebook: entrarvi è come entrare in un altro mondo parallelo. Anche se la poesia si è persa nei meandri della spettacolarità hollywoodiana, noi pensiamo ancora che essere catturati dal demonio sia un’avventura che comunque va provata e va vissuta nella notte magica del 6 dicembre. Dobbiamo farci “frustare”, sporcare, annerire, da questi uomini pelosi (orsi) dalle lunghe corna. E a proposito di corna, diventano sempre più lunghe. Sì, è vero, e sempre più pesanti. Utilizzo i corni di stambecco, ma sono rari perché è un animale protetto. E poi costano. E costano anche i corni africani di antilope. E pesano anche duetre kg ognuno. Portarli, correre, non è facile, ti spezza il collo. Adesso li creo io, in resina, sono più leggeri, si può danzare con facilità, rincorrere, scappare. E lui è il primo ad indossare ed avvolgersi nella seconda pelle, bianca, e ad indossare la maschera, partecipando alle sfilate indiavolate di Termeno, di Salorno, nei paesi della Val di Fassa. Porta ancora, lungo le buie strade, i “portici” e gli angoli che nascondono i più paurosi, la personificazione di Paradiso e Inferno, di Bene e Male, di ricompensa e punizione. Come Belial, il diavolo dei matrimoni, Luca Pojer mette in scena l’antica arte della maschera teatrale che è anche quella delle danze sacre, manifestazio-

ne del Sé universale. Nelle sue paurose maschere lignee rivivono i miti che spiegano le origini dei costumi quotidiani, rigenerano il tempo e lo spazio. Indossarne una è un vero e proprio spettacolo catartico, nel corso del quale l’uomo prende coscienza del suo posto nell’universo, vede la sua vita e la sua morte inscritti in un dramma collettivo ■ che dà loro un senso.



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UNA TRENTINA A MISS MONDO di Silvia Tarter

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alla tranquilla Rovereto alla Cina, nella splendida isola di Sanya, per vivere un’esperienza unica e indimenticabile come partecipare a Miss Mondo, il concorso che ogni anno elegge la ragazza più bella del pianeta tra 140 candidate giunte da paesi diversi. Un sogno che Greta Galassi, 17enne di Rovereto, sta vivendo con grande gioia, e, certamente, con un’enorme emozione, tradita nella naturalezza delle sue parole: “È cominciato tutto come un gioco, il mondo della moda e dello spettacolo mi hanno sempre affascinato, ma quando ho deciso di iscrivermi ai concorsi di bellezza, inizialmente locali, l’ho fatto solamente 36

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trentinoincontri GRETA GALASSI, 17 ANNI, UN VOLTO NOSTRANO ALLE FINALI DEL CELEBRE CONCORSO INTERNAZIONALE CHE SI SVOLGE SULL’ISOLA CINESE DI SANYA. IL SUO MODELLO DI MISS? BIANCA BALTI per divertirmi e conoscere persone nuove.” Un gioco però che si è fatto via via sempre più serio e lo scorso agosto, alla finale di Miss Italia a Gallipoli, dove ha partecipato con la fascia Miss Trentino Alto Adige, l’ha portata ad essere eletta Miss Mondo Italia 2015, e diventare, lei, la giovane trentina, la prescelta a rappresentare la bellezza italiana nel mondo, un titolo che il nostro paese non ha mai conquistato. “Sarà un’esperienza bellissima, che porterò dentro per tutta la vita, – ci ha raccontato prima di partire – potrò imparare molte cose, mettermi in gioco, ma anche conoscere tante ragazze e osservare dei canoni di bellezza completamente diversi.” Per Greta, studentessa al quarto anno del liceo linguistico a Trento, dove studia l’inglese, il tedesco e lo spagnolo, questa è anche un’ottima occasione per praticare un po’ le lingue straniere e vivere un periodo all’estero.

“Non sono mai stata in un paese così lontano, e neppure per così tanto tempo”. Confessa. Il suo viaggio, inziato il 20 novembre, durerà infatti un mese, fino alla finale del 19 dicembre, quando tra tutte le partecipanti verrà proclamata la più bella del mondo. Ad accompagnare Greta sarà la madre, Patrizia, che non potrà vederla tutti i giorni, ma saperla vicina le sarà di conforto in questa prova. Così come da lontano, la sosterranno il papà, il fratello più grande, Giacomo, e gli amici. Greta è una ragazza solare e spontanea e racconta con semplicità delle sue passioni e dei suoi desideri. “Sono molto sportiva, dice, vado in palestra almeno due volte a settimana; ci tengo alla mia forma fisica e cerco anche di mangiare sano. L’inverno poi mi piace andare a sciare.” Le è sempre piaciuto anche cantare, ma dopo l’esperienza a Miss Italia ha deciso di frequentare dei corsi per perfezionarsi, così come nel ballo. In questi mesi si è anche esercitata a sfilare in passerella. Una volta rientrata dalla Cina, infatti, vorrebbe terminare gli studi, ma ammette che le piacerebbe anche lavorare a tutti gli effetti nel mondo della moda: “Vorrei diventare una modella” confessa “ammiro molto Bianca Balti, per la sua bellezza e soprattutto la sua semplicità. “Secondo me la semplicità è sempre un’arma vincente”, afferma sorridendo. ■

Auguriamo a tutti un Buon Natale ed un sereno 2016! ... e Vi aspettiamo per assaporare le nostre specialità di stagione

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NON SOLO CAMINI SPENTI NEI “VILLAGGI DAI RAMI DI ROVO” EDITO DA CURCU&GENOVESE È IN LIBRERIA DAL 20 NOVEMBRE L’ULTIMO VOLUME DELLA TRILOGIA DEI VILLAGGI. CON “I VILLAGGI DAI RAMI DI ROVO” IL GIORNALISTA ALBERTO FOLGHERAITER E IL FOTOREPORTER GIANNI ZOTTA HANNO CONCLUSO UN VIAGGIO COMINCIATO CINQUE ANNI FA E CHE HA ATTRAVERSATO L’INTERO TERRITORIO DEL TRENTINO ALLA RICERCA DELLA GEOGRAFIA MINORE. CONTEMPORANEAMENTE ALL’USCITA DEL TERZO VOLUME, L’EDITORE HA RISTAMPATO PER LA TERZA VOLTA (CON I DOVEROSI AGGIORNAMENTI) IL PRIMO VOLUME DEI “VILLAGGI DAI CAMINI SPENTI” CHE AVEVA ESAURITO, DA TEMPO, DUE EDIZIONI. PROPONIAMO AI LETTORI DI “TRENTINOMESE” L’INTRODUZIONE DEL VOLUME “I VILLAGGI DAI RAMI DI ROVO” di Alberto Folgheraiter

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endono casa o spostano la residenza. È il fenomeno, all’apparenza incongruente, che ha attraversato i villaggi di montagna del Trentino tra la fine del 2013 e l’autunno del 2015. Si vende, perché la casa delle radici non ha più eredi o ne ha troppi, per cui nessuno ne può godere interamente i frutti. Oppure, si sposta la residenza dalla città nel villaggio che un tempo fu teatro dell’abbandono, perché la fiscalità senza fondo chiude gli occhi soltanto di fronte alla casa di abitazione: la prima. In tal modo si assiste pure a un altro fenomeno: coppie che si separano non già o non solo 38

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in nome di un rapporto usurato, ma per dimostrare, carte alla mano, residenze differenti. Unica scappatoia per aggirare la tassa di possesso dell’abitazione. Che poi siano residenti effettivi o per qualche settimana all’anno, è un altro discorso. Quelle dimore che un tempo furono sprangate per un’emigrazione (nelle intenzioni: definitiva) sul fondovalle, nel corso dei decenni videro nuovi acquirenti o il ritorno degli eredi dell’abbandono. Quei muri anneriti e poi sbiancati e poi ancora anneriti, passarono di mano. Altri caddero in rovina, lasciando spazio ai cespugli e alle piante spontanee che in un baleno infestavano gli incolti.

Non più e non solo “camini spenti” nel Trentino del Terzo millennio. Nei “villaggi dai rami di rovo” si tagliano rami e si estirpano rovi. Riaprono stanze, si spalancano finestre… e si sprangano porte. Nel Trentino post globalizzato, crescono staccionate e fioriscono cartelli con la scritta “proprietà privata”. È riandare ai secoli andati, a prima che i “Vicini” diventassero tali e si aggregassero in comunità. A quel tempo, ogni “vicino” era lontano e doveva difendersi dall’intrusione della fame, dello straniero e magari pure dell’orso. È il ritorno all’antico, alla solitudine e ai silenzi, mentre


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CINQUE ANNI DI LAVORO PER UNA FOTO-INCHIESTA

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tutto intorno il nord del mondo assiste impotente e con le braccia incrociate a migrazioni bibliche, alla fuga senza fine dei disperati di oltre mare. Questa terzo segmento di un lungo “viaggio nel Trentino del Terzo millennio” ha raccolto immagini e testimonianze in villaggi e paesi che, trenta, cinquanta, sessant’anni fa, furono al centro della cronaca. Una cronaca scivolata nella storia, che si ripropone qui, per una memoria condivisa, a coloro i quali di quei fatti hanno sentito vagamente il racconto dei nonni o non ne hanno sentito nemmeno parlare. È così per Zambana che fu soffocata dalla ghiaia e dalle frane della Paganella, con la popolazione costretta all’esodo nella primavera del 1956.

l terzo volume sui “villaggi” conclude un lungo “viaggio nel Trentino del terzio millennio”, durato cinque anni (2011-2015). Un’inchiesta schiettamente giornalistica, un itinerario sulla porta di casa, considerato che gli autori vivono a Trento. Eppure, si è rivelato un tragitto ricco di spunti e di sorprese. Le Valli del Trentino - lo avevano compreso molto meglio e molto prima di Alberto Folgheraiter e Gianni Zotta gli impareggiabili Ottone Brentari, Cesare Battisti, Aldo Gorfer - sono una miniera inesauribile di incontri, di paesaggi, di storia e di racconti. Non servivano la dinamite o il piccone per far emergere questi tesori. Bastavano i piedi e il cuore. Tutto il resto è venuto da sé. Se i primi due volumi hanno ruotato attorno ai “Villaggi dai camini spenti”, vale a dire quei luoghi nei quali l’esodo della seconda metà del Novecento aveva lasciato molte stanze vuote, il terzo volume si è fissato su paesi e località segnate tragicamente dalla storia e dagli anniversari ad essa legati. Insomma, molti rovi e tante spine, ma non più o non soltanto camini spenti. Centotrentacinque persone avvicinate; 535 fotografie, molte delle quali inedite e sorprendenti, per l’ultima parte del “viaggio” che si è snodato nel corso di due anni. In precedenza, i due cronisti trentini avevano scandagliato (“I villaggi dai camini spenti”, volume 1, 2011, 340 pagine): Corniano e Nomesino in Val di Gresta; Rabbi; Pejo e Comasine; le frazioni di Valfloriana; Gresta, Gaggio, Quaràs e Prà di Segonzano; Vallarsa; Terragnolo; Luserna; Masi di Roncegno; Val dei Mocheni; Sagron-Mis; Cainari, Roa e Coronini di Castel Tesino; Ledro; Riccomassimo di Storo; Margone e Ranzo di Vezzano; Braila e Troiana di Arco; Medìl di Moena; Verra di Canazei. La sintesi del primo volume: nove mesi di lavoro, duemila chilometri percorsi, duecentocinquanta persone incontrate, seicento fotografie. Con “I villaggi dai camini spenti”, (volume 2, 2013, 240 pagine) il cronista e il fotoreporter si sono occupati di Iron e Cerana di Ragoli; S. Antonio di Mavignola; Moline e Deggia di Banale; Por di Pieve di Bono; Vacil di Storo; Tignerone e Cillà di Bleggio; Masi di Sopramonte; Palù del Fersina; Carnedo e Montalt di Sover; Masi di Grumes; Bornie di Valda; Barco di Albiano; Tregiovo e Lauregno; Ortisé e Menàs; Masi di Vermiglio. In questo secondo volume figurano: 151 persone intervistate, 456 fotografie. Il primo dei tre volumi, “I villaggi dai camini spenti” n. 1, ha vinto il primo premio “Leggimontagna” (2012) a Tolmezzo. Inoltre, esaurite due edizioni, torna in libreria assieme a “I villaggi dai rami di rovo”. Alberto Folgheraiter (1952), giornalista dal 1971, ha pubblicato una ventina di titoli (tre solo nel 2015), quindici dei quali con Curcu&Genovese. Alcuni sono stati tradotti e pubblicati in inglese-americano. Gianni Zotta (1950) fotoreporter dal 1971, ha compiuto un milione di scatti. Le sue immagini accompagnano decine di pubblicazioni e tutte quelle cofirmate con Alberto Folgheraiter. Dal 1974 è il fotoreporter del settimanale diocesano “Vita Trentina”.

Stesso epilogo per Rover di Capriana che fu abbandonato sotto l’incalzare delle piogge, nel novembre del 1966, e dopo che una frana aveva polverizzato un’abitazione provocando la morte di tre persone. Dieci anni prima, quello stesso villaggio 40

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aveva ospitato le baracche dell’impresa incaricata di forare la montagna e di costruire una diga per scopi idroelettrici. Il lago artificiale che fu creato cancellò in pochi giorni un intero paese: Stramentizzo. La dinamite aveva agevolato l’operazione.


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Poi ci fu Stava, con il suo spaventoso carico di vittime: 268, spazzate via dalla vita e dalla storia di una valle, la valle di Fiemme, un giorno d’estate, il 19 luglio 1985. Molti anni prima, la guerra dell’Italia all’Austria, con il Trentino frontiera e fronte dei combattimenti, aveva costretto all’abbandono di villaggi e di vallate una moltitudine di 110 mila persone. Settantacinquemila finirono nelle “città di legno” dell’Austria e della Boemia; trentacinquemila furono “polverizzate” in 168 comuni in Italia. Fra i tanti villaggi coinvolti nell’esodo abbiamo scelto Piccoli e Masetti di

Lavarone, Pozzacchio di Trambileno, Valmorbia di Vallarsa, Geroli di Terragnolo. Un secolo dopo, le cicatrici di quell’insensata mattanza che fu la Grande Guerra sono ancora visibili, perfino rispolverate in coincidenza con l’anniversario. Sopravvisse alla guerra e pure alla peste che per tre secoli almeno, spopolò città e paesi, sterminò uomini e donne e atterrì l’umanità intera, Sevror, minuscola comunità nella Pieve di Bono. A Valcava di Segonzano lo spopolamento si è fermato e la ruota del “molinèl” ha ripreso a girare. In val di Sole, Montés di Malé vive gli inverni con l’incubo delle valanghe. Nel frattempo, la solitudine fa compagnia al “solitario” di Pimont, tra Pinzolo e Mavignola, nelle cui pertinenze, a Fogajard, arriva invece chi è disposto a pagare per una tregua dai rumori, nei silenzi del Brenta. Nel silenzio e probabilmente nell’indifferenza della secolarizzazione, si consuma l’ultima vendemmia dei frati con la chiusura dei conventi, soprattutto fra gli ordini mendicanti. Quegli stessi frati che, per novant’anni, hanno assicurato una messa, la domenica, alla minuscola comunità di Lamar di Gardolo. Cinque fabbricati, una cappella e molti capannoni commerciali nella periferia cittadina “schiacciata” fra la statale del Brennero e la montagna. Ognuno di questi luoghi cerca di interpretare la propria origine così come, nella “Valle del vento”, la Val di Cavedine, il recupero dell’identità si salda nel ritorno alla terra. Per contrappasso, il silenzio dietro una

grata sembra attrarre giovani donne. Al punto che il monastero delle Clarisse, a Borgo Valsugana, nell’autunno del 2015 ha inglobato pure il convento dei Francescani ormai ridotti al lumicino. È il riscatto di un protagonismo femminile che fatica ancor oggi a farsi spazio all’interno di una Chiesa ostinatamente maschilista. Con orgoglio, “prigioniere di Dio”. Sono storie minime, testimonianze di vita, documentate nel corso di due anni. Quello che intraprendemmo nel 2011, col primo di tre volumi sui villaggi della “geografia minore”, è un viaggio che potrebbe proseguire all’infinito. Perché ogni persona ha una storia da raccontare; ogni famiglia una storia da rivelare; ogni comunità una storia da scrivere. Per evitare che tutto questo vada perduto, affidiamo anche il terzo volume alla ■ benevolenza dei lettori.

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di Alberto Folgheraiter

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orreva l’anno 1980, la Val di Cembra era ancora periferia dell’impero (sanitario), l’unico mezzo di soccorso era affidato allo “Sdravèla” da Sover. Una vecchia, scassata, ambulanza con la croce rossa bene in vista. Pochi volontari, qualche vigile del fuoco (volontario pure lui), tant’è che quando ci fu da soccorrere una donna di Quaràs, che s’era sentita male a Stedro di Segonzano, lo “Sdravèla” arrivò dopo un’ora, da solo e trafelato. Prese la povera donna come un sacco di patate e la infilò nell’ambulanza. Alla scena aveva assistito un giovane Egidio Petri (oggi celebre scultore) il quale si disse, e disse poi ad altri compaesani, che in qualche modo si doveva risolvere il problema del soccorso a Segonzano e in val di Cembra. Maria Giacomozzi Petri, (1929) la “nonna” della Stella Bianca di Segonzano, ricorda che i “fondatori” del sodalizio furono: “l’Egidio, el Giorgio dal Rio Sec (Andreat-

UNA “STELLA BIANCA” NEL CIELO DI CEMBRA SONO STATI CELEBRATI A METÀ OTTOBRE, IN VAL DI CEMBRA, I 35 ANNI DELLA ASSOCIAZIONE “STELLA BIANCA”, UN’ORGANIZZAZIONE DI VOLONTARIATO CAPILLARE CHE IN SETTE LUSTRI HA COMPIUTO MIGLIAIA DI INTERVENTI DI SOCCORSO E VANTA PIÙ DI CENTO VOLONTARI. I FONDATORI? UNA FAMIGLIA DI SEGONZANO, CON A CAPO LA MAMMA, MARIA GIACOMOZZI PETRI, CHE OGGI HA 86 ANNI ta), e ‘l Claudio Fabian”. E poi lei, naturalmente, la colonna portante dell’intera operazione. “I ha scominzià chi a me casa perché éren coinvolti tuti quattro noi altri: mi, la Cristina, l’Egidio e ‘l Danilo”,

I volontari della “Stella bianca” della Val di Cembra, in occasione della festa per i 35 anni dell’associazione (Foto: S. Giacomozzi)

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vale a dire lei e i suoi tre figli. Racconta Egidio Petri: “Mi, el Giorgio dal rio Sec, so fradèl l’Aldo, el Claudio “Carozza”, l’Ornella da Sevegnàn, néven a Vigo de Fassa a far corsi con la Croce Rossa”. L’idea

era quella di aggregarsi alla potente Croce Bianca dell’Alto Adige che aveva un paio di “filiali” nelle valli dolomitiche. Ma era come dare una connotazione “Sudtirolese”, pertanto una colorazione “politica”, a un’associazione che non aveva altro scopo se non quello dell’impegno nell’emergenza. Quando si trattò di ottenere la personalità giuridica dell’Associazione di volontariato si dovette scegliere un nome. Ci fu un momento di panico. Ricorda Egidio Petri: “Croce rossa non si poteva perché c’era già a Sover; Stella rossa no, perché richiamava l’Unione Sovietica. Con la Croce Bianca di Trento non volevamo rapporti perché qualcuno aveva rubato benzina, c’erano stati degli scandali… e a quel punto mi ricordai che da piccolo, mentre ero in montagna con le capre, avevo visto arrivare la Jeep degli Zancanella. Era una Willys americana con la stella bianca sul cofano”.


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Ecco “Stella bianca”, buttò lì Egidio Petri. “Bel nome”, annuirono i presenti e, in tal modo tutti furono concordi: Stella Bianca, inquartata con i colori dello stemma del comune di Segonzano. Per-

ché la Stella bianca, al principio, era tutta concentrata sulla sinistra Avisio, anche se c’erano volontari di Cembra e di altri paesi. Quando si pensò a una sede, il municipio fu scartato perché faceva orari d’ufficio; dal “Giacomozzi” no, perché era un bar-ristorante e doveva provvedere ai clienti; la canonica nemmeno perché non sempre il parroco era presente. Alla fine la Maria disse: “Vegnì chi a casa”. E con la Stella Bianca sono cominciate le notti… in bianco. Del resto in casa Petri erano nate e avevano trovato sede provvisoria numerose associazioni del paese: dagli Alpini in congedo al gruppo dei Fotoamatori. Cominciò così, un po’ alla garibaldina. Poi furono aperte sedi della Stella Bianca a Cembra, ad Albiano, a Grumes e Grauno. E furono avviati corsi di preparazione al soccorso con medici specialisti: il dott. Graziano Villotti, il dott. Maurizio Virdia

e l’anestesista-rianimatore dot t. Alber to Mat tedi. Sul tetto di casa Petri, a Stedro di Segonzano svetta ancora la lunga antenna che serviva per captare le chiamate radio con il “baracchino” dei CB, i radioamatori. Per sedici anni, dice la Maria, “ho fat la guardia dì e not”. Prendeva le chiamate, rispondeva, indirizzava i soccorsi, allertava carabinieri, i vigili del fuoco e persino l’ospedale. Il 112 no, lo aveva scomodato al principio poi si è arrabbiata e non ha più chiamato quel numero. “Ciamàvo el 113”, dice. Accadde una sera, quando un ragazzo di Sevignano perse la vita con la moto. Quelli del 112, cioè i carabinieri di Trento, l’avevano mandata da Erode a Pilato, tant’è che alla fine erano dovuti intervenire, ma dopo molte ore, i carabinieri di Segonzano i quali al momento del tragico schianto si trovavano a San Martino di Castrozza. La Maria segnava ogni chiamata, annotava la spesa di 20 lire a telefonata, riportava il nome dell’infortunato e i chilometri percorsi dall’ambulanza. Rispondeva alle richieste di soccorso anche quando era fuori casa. Aveva un apparecchio telefonico mobile, che “el pesava ‘na carga”. Se lo prendeva sulle spalle assieme alla radio ricetrasmittente. “Ero cargàda come en àsen”, caricata come un asino, ricorda. Forse è per questo che nel decennale di fondazione della “Stella Bianca”, nel 1990, la Maria fu nominata… Cavaliere della Repubblica italiana. Quando, la domenica, andava a messa, si inginocchiava nel banco in fondo alla chiesa. Se arrivava una chiamata, usciva all’esterno e provvedeva ad allertare i soccorsi. Ai suoi figli, ma non soltanto a loro, raccomandava: “Coré, moveve, fé prest, ma né pian”. Come facessero a correre andando piano resta un mistero anche dopo 35 anni, tuttavia

i soccorsi sono sempre stati celeri. E gli incidenti, per fortuna, minimi. Forse grazie anche alla speciale benedizione che, sempre nel decennale, arrivò alla Maria direttamente dal papa Giovanni Paolo II, oggi Santo. Racconta suo figlio, Danilo, che la prima autoambulanza in dotazione alla Stella Bianca era un rottame da Terzo mondo. Tanto è vero che nel bel mezzo di un viaggio di ritorno da Trento in val di Cembra, con tre dializzati a bordo, il motore prese fuoco. Lui, che era anche pompiere, non si perse d’animo. Spalancò la portiera posteriore e senza tanti preamboli disse ai pazienti attoniti: “Ciapà le vosse strace e scampà”. Questa era l’emergenza al tempo dei pionieri. ■

Maria Giacomozzi Petri e il figlio Egidio, fondatori della Stella Bianca 43

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di Renzo Francescotti

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ono in un bar di Arco, nei pressi del Convento delle Grazie, a parlare con Ubaldo Gervasoni che racconta: “Ero in Nicaragua da tre anni girando tra le montagne per spiegare ai campesinos gli accordi di pace tra i sandinisti rivoluzionari e i controrivoluzionari. Ma era dura riuscire a spiegargli come dovevano deporre le armi dopo dieci anni di lotta, senza che loro ne avessero tratto alcun vantaggio. Poi i Contras mi catturarono. Mi stavano portando in Honduras dove mi avrebbero interrogato e dove potevo essere anche torturato e condannato a morte. Durante il trasferimento avevamo fatto tappa in una fattoria tra le montagne. Fu allora che vidi un corteo che si arrampicava su per i sentieri, un serpentone di gente, composto dai giovani delle comunità cattoliche. Arrivarono cantando ”Hombre libre que vas caminando por los camins de la vida” e, giunti nei pressi, si misero a correre facendo irruzione nel posto in cui ero custodito, sorprendendo le guardie e liberandomi. ”Per capire il senso di quello che era accaduto bisogna dare qualche informazione storica. Nel Nicaragua occupato dagli USA, tra il 1927 e il 1933 si era sviluppato

STORIA DI FEDE E D’ANARCHIA UBALDO GERVASONI, DAL NICARAGUA ALLE BORGATE ROMANE RACCONTATE DA PIER PAOLO PASOLINI. PRETE CONTADINO, POETA. SOSPESO “A DIVINIS” DA KAROL WOJTYLA. DUE ANNI DOPO, SPOSA CLAUDIA CHE GLI DÀ DUE FIGLI un movimento di guerriglia con a capo César Sandino. Le truppe del governo erano comandate da Anastasio Somoza che alla fine, nel 1934, sconfisse Sandino e lo assassinò. Somoza diede inizio a una dittatura di famiglia che dominò il Nicaragua per oltre quarant’anni, dal 1936 al ’79, una dittatura che attraversò la Seconda guerra mondiale passando da lui ai suoi due figli, Luis e il giovane Anastasio. Nel 1961 si era costituito il Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale (FSLN); a sua volta la destra organizzò i Contras, gruppi di controrivoluzionari che attaccavano

Al Casale Boccaleone occupato 1976: Roma Tiburtina 44

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obiettivi civili quali fattorie, ospedali, chiese, compivano stupri, torture, violenze, massacri indiscriminati contro civili, finanziati dalla CIA e dal commercio della droga. Dopo una sanguinosa lotta i sandinisti riuscirono nel 1979 a sconfiggere il terzo dei Somoza dittatori e ad andare al governo, avviando una serie di radicali riforme sul modello della rivoluzione cubana. Nel 1988, quando Gervasoni era stato catturato e poi liberato, i sandinisti erano ancora al governo. Due anni dopo furono battuti alle elezioni e andò al potere un partito di destra.

Ma chi era Ubaldo Gervasoni e come era arrivato lì in Nicaragua? Lui è nato nel 1944 a Baresi di Roncobello in provincia di Bergamo, laureato a Roma in Teologia presso la Pontificia Università Lateranense in Sociologia presso l’Università la Sapienza di Roma. Già come studente universitario e seminarista, nel clima del Concilio Vaticano II, Ubaldo va a fare catechesi in periferia a Borgo Palazzo. Divenuto prete lo mandano in un paesino della Bergamasca, Dossena, a fare il collaboratore di un parroco alcolista (a quanto pare, tre litri di bianco al giorno),

Con il presidente Ortega e il segretario del Frente Sandinista Ortìz: 1988 Nicaragua


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Festa paeesana al novello sacerdote Ubaldo:1969, Baresi. Bergamo

che tornavo in canonica un gruppo di loro mi gridò ‘a froscio!’. E io di rimando ‘a ladroni!’ Riuscii a aggiungere di corsa il cancello della canonica e a chiudermelo alle spalle prima che mi raggiungessero menandomi…” Gervasoni racconterà le sue esperienze nel quartiere in un libro, ”S. Basilio: una borgata romana” (1985). Nel 1974, dopo il referendum sul divorzio nel quale si era schierato a favore, aveva lasciato la parrocchia per fare il prete operaio, anzi il prete contadino, per quattro anni lavorando come bracciante in un’azienda agricola di Frascati. Come non ricordare l’occupazione, nel 1976, del Casale Boccaleone sulla Tiburtina: un fatto politico di cui Osvaldo era stato uno dei promotori, come parte del Coordinamento provinciale per il Censimento e l’Occupazione delle Terre Incolte. Seguirono quattro anni esaltanti e durissimi. Finì male, con lo sgombero a opera di 50 soldati in tenuta antisommossa. Gli obiettivi in atto furono due: lotta occupazionale giovanile, integrazione degli emarginati urbani. Dieci anni dopo, a sue spese, per conto dei Francescani di Aiquile, Ubaldo era stato in Bolivia per impiantare lì una cooperativa agricola: ma la cosa non si poté fare per

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Foto Archivio APT TN, Boniccioli

esiliato lassù. Vi rimase due anni, scegliendo poi di andare con un gruppo di preti in comunità pastorale a Roma, nella periferia delle borgate romane come San Basilio, Tiburtino e Anagnino. Erano gli anni in cui il salesiano padre Giulio Girardi (in seguito espulso dai salesiani e sospeso a divinis dalla Chiesa) scriveva “Marxismo e cristianesimo” e fiorivano comunità progressiste di simpatie marxiste; come quella dell’Isolotto a Firenze, di don Enzo Mazzi; o quella di San Paolo fuori le Mura a Roma di don Franzoni (in seguito dimesso dallo stato ecclesiale). Le borgate romane, dodici (tra le più note, quelle di San Basilio, Primavalle, Pietralata, Tiburtino, Quarticciolo, Tor Marancia) erano state costruite dal Regime tra il 1924 e il ’37, per sfollare il centro storico di Roma sventrato e restaurarvi i Fori Imperiali. Pier Paolo Pasolini le aveva rese protagoniste nella letteratura e nel cinema in romanzi come ”Ragazzi di vita”(1955), “Una vita violenta” (1959), o in film come “Accattone” (1962). “San Basilio era allora una borgata di case popolari di cinquantamila abitanti, a una ventina di chilometri dal centro storico” racconta Ubaldo. Politicamente era egemonizzata da Lotta Continua, socialmente da un gruppo di malavitosi chiamati “Ladroni”. Una sera

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In una cooperativa del caffè, 1997 Jinotega

Battesimo di Francesco con Alex Zanotelli, 2002 Spera Valsugana

l’opposizione dei due vescovi, come si legge nel suo libro “Mille voci e una lacrima” (1985). Quel suo viaggio in Bolivia anticipa di un anno il suo settennato in Nicaragua che descriverà in un saggio autobiografico come “Nicaragua dal vivo”(1987) e “Poesie d’amor politico“, 2007. Scrive Gervasoni: ”Perché in Nicaragua, dunque? Perché la Revolucion Popular Sandinista ‘victoriosa’ rappresentava un’alba nuova per una nuova società, un hombre nuevo dove anche i bambini erano chiamati ninos hombres! Non ho mai portato un’arma e forse proprio questa è stata la mia salvezza portando a casa la pelle. ”Dalla sua parrocchia di Waslala tra le montagne, il 15 agosto 1987 è datata una sua poesia che così inizia: ”Sono cristiano perché Cristo è mio fratello, / sono rivoluzionario perché il socialismo è uma-

Ernesto Cardenal, preti come lui, poeti di ispirazione civile, come lui. Viene sospeso a divinis per motivi politici nel 1989, perchè prete e teologo della liberazione in Nicaragua, sequestrato sulle montagne dai Contras, liberato dai campesinos, minacciato poi direttamente di morte dai Contras e sospeso da Wojtyla (secondo Ubaldo, perché il Vaticano era alleato di Reagan, presidente degli USA). Rientra a Roma e due anni dopo conosce Claudia nei viaggi di solidarietà compiuti anche in Trentino. Ubaldo sposa la maestra di Arco, e presto arrivano anche due figli, Samuele e Damiano. Ma l’inquietudine esistenziale, il bisogno di rendersi utile a chi è devastato dallo sfruttamento, lo porta nel’77 in Palestina, attivo nel commercio equo e solidale, come visore di programmi agricoli di export. Ritorna in quella terra

no. / Sono povero; / a nessuno vendo la mia ricchezza: / la regalo, come messaggio all’uomo nuovo…” La vita e la sua attività in Nicaragua, è cantata in poesie come “La mia trincea”: “A quarant’anni scavo trincee, / le trincee di Waslala, / curvo, / con pico y pala / con il campesino liberato/ con il futuro nella mani…”. O in Nica la campesina “( “Come silvestre generosa orchidea / mi appari sopra la schiuma dell’oceano…”. O in “Fernando” dove viene ricordato un guerrigliero rimasto ferito e accecato dallo scoppio di una mina, che Ubaldo accompagna oltre la frontiera del Salvador verso Cuba, nel tentativo di salvargli almeno un occhio: “Io ti accompagno / tu mi conduci / guerrigliero del Frente…” Sono poesie che hanno come modello quelle del grande cileno Neruda, dell’italiano Padre Turoldo, del nicaraguegno

Al campo profughi , maratona con il popolo Saharaoui 2005 Tindouf Algeria 46

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lacerata nel 2005, scrivendovi delle poesie che ci appaiono più pessimiste, più amare, più disperate di quelle scritte in Nicaragua. In versi scrive: “Ma quando si spegnerà in me, pacifista occidentale/ il desiderio dell’utopia?/ Il sogno di una Palestina unificata e interculturale?” In prosa scrive: “I palestinesi vivono in una terra che viene loro sottratta giorno per giorno: filo spinato, insediamenti ebraici, muro dell’apartheid, carriarmati e bulldozer, motoseghe che tagliano i secolari olivi. Il popolo palestinese sopravvive al 93% di elemosine internazionali. Questo non è accettabile, non è democratico, è la distruzione di un popolo.” Ora Osvaldo Gervasoni vive ad Arco, in pensione. Ha varcato la boa dei settant’anni di una vita vissuta in un rovente impegno umano. Più che una vita, un romanzo civile. ■

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Immergersi nel bianco e nel calore del Natale A pochi minuti da Trento, il Monte Bondone offre fantastiche opportunità per una vacanza a misura di famiglia! Hotel, Kindergarten e skibar direttamente sulle piste, scuole sci, noleggi, campo “primi passi”, baby cross, animazione, uno snowpark fra i migliori d’Europa, chilometri di piste per gli amanti dello sci alpino e dello sci nordico, ciaspole, nordic walking, centri benessere e tanto divertimento. Ai piedi del Monte Bondone, magia e tradizione riscaldano Trento con il Mercatino di Natale e le iniziative di Trento, Città del Natale. A Santa Massenza in Valle dei Laghi torna Spirito Artigiano nel borgo della grappa per rivivere l’antica tradizione distillatoria nella culla della grappa trentina con La notte degli alambicchi accesi. Da non perdere il ricco programma di Vite di Luce, la visita alla Centrale idroelettrica di S. Massenza, il Presepe Vivente, il Mercatino tradizionale di Cavedine e Castel Madruzzo.

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a pasticceria Bronzetti di Lavis spegne quaranta candeline. Un traguardo di successi tutto da festeggiare per il proprietario Marco, la moglie Franca e i figli, che racchiude la storia di una grande passione, quella per un lavoro artigianale svolto con pazienza e impegno, per creare ogni giorno una miriade di prelibatezze da gustare. Tutto comincia quando Marco Bronzetti, nato a La-

40 ANNI DI DOLCEZZA PASTICCERIA BRONZETTI A LAVIS: STORICO ANNIVERSARIO PER LA RINOMATA AZIENDA TRENTINA vis, dopo anni di lavoro come apprendista presso alcune pasticcerie di Rovereto, Madonna di Campiglio e Lavis decide di lanciarsi nella gestione di un’attività tutta sua. Il 4 dicembre 1975, a soli 23 anni, con l’aiuto di mamma Angelina e papà Silvio (a

cui sarà sempre riconoscente per la collaborazione...), si mette all’opera per realizzare il suo sogno aprendo sotto casa un laboratorio di pasticceria artigianale. Dopo il quarto anno d’apertura, anche il fratello Mariano vi inizia a lavorare. Tutte le mattine,

da quel piccolo locale di via Rosmini usciva un invitante profumo di brioches, dolci e pasticcini, destinati a rifornire i bar dei dintorni e in Valle dell’Adige. Nel frattempo ha conosciuto Franca, una ragazza che lo aiutava nei fine settimana, che diven-

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Mamma Angelina e papà Silvio

Da sinistra: Mariano, Marco, Gianluca, Franca, Federica, Milena, Luca, Annalisa, Lorenza, Grazia, Lina

terà sua moglie, scegliendo di accompagnarlo a tempo pieno nel suo splendido progetto. L’attività cresce in pochi anni, tanto che nel ’90 Marco pensa di trasferirsi in un locale più grande e in una zona più visibile. Acquista così un terreno in via Cembra per costruire il nuovo laboratorio dove si trova attualmente la pasticceria. Da allora la storia della pasticceria è andata avanti collezionando innumerevoli soddisfazioni e trasformandosi in un’impresa artigianale a cui collabora tuttora l’intera famiglia. Insieme a Marco e Franca, infatti, oltre agli 8 dipendenti, vi lavora il figlio Gianluca, 23enne, diplomato pasticcere all’Istituto di Formazione professionale alberghiero di Rovereto, e danno una mano anche le figlie più grandi, Federica e Marika. Mandare

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avanti una pasticceria è un lavoro intenso, che richiede sempre molto impegno ed attenzione, oltre ad un aggiornamento continuo, necessario per assecondare i gusti della gente che nel corso degli anni sono cambiati parecchio. Negli ultimi due anni Marco ha frequentato il corso per diventare maestro artigiano che si è concluso a novembre. Ma la pasticceria Bronzetti riesce sempre ad accontentare tutti, anche i più esigenti, con la sua vasta gamma di prodotti artigianali per tutte le stagioni, preparati in buona parte con ingredienti locali: panettoni e colombe con impasto a lievitazione naturale,

biscotti, pasticcini, torte, semifreddi e specialità al cioccolato, oltre, naturalmente, ai dolci della tradizione come strudel, treccia mochena e zelten. Marco e Franca sono sempre attenti anche a cavalcare nuove tendenze dettate dalla “moda” pasticcera, come il cake design, molto richiesto per creare dolci sempre più personalizzati. Tra le ultime specialità firmate Bronzetti ci sono poi i dolci in abbinamento con il vino: il dolce d’Autunno con il vino passito Elios e il panettone al Vino Merlino, squisita ricetta che scioglie in bocca un elegante connubio di sapori. Le idee non mancano insomma e neppure il lavoro,

che in questo settore continua a crescere, tanto che le richieste di torte e dolci sono aumentate, specialmente per festeggiare occasioni particolari come compleanni, lauree, e adeguandosi alle nuove festività sempre più sentite anche nella nostra regione, come la festa di Halloween. Non mancano i classici eventi in cui condividere un momento di dolcezza, come battesimi, cresime e matrimoni. La pasticceria si occupa infatti anche delle consegne di torte nuziali in locali e ristoranti, e, su ordinazione, sforna anche gustosi prodotti di pasticceria salata. In questi quarant’anni Marco, insieme a Franca, è riuscito a costruire un piccolo paradiso dei dolci, che potrà contare ora su un valido seguito: la gestione dell’attività è ora passata in mano al figlio Gianluca, aiutato dalla sorella Federica, si prepara ad affrontare un altro promettente capitolo di questa dolcissima storia. ■


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di Francesca Mazzalai

La partenza di Francesco Giuseppe da Trento

CECCO BEPPE IN WELSCHTIROL DIVISO TRA GLI OBBLIGHI DEL SUO RUOLO DI IMPERATORE E L’AMORE PER LA SUA SFUGGENTE E BELLISSIMA MOGLIE SISSI, AL SECOLO ELISABETTA, FU A TRENTO NEL 1894. DURANTE I SUOI 68 ANNI DI REGNO (E 86 DI VITA) FRANCESCO GIUSEPPE D’ASBURGO ASSISTERÀ AL CAMBIAMENTO DEL MONDO CHE CONOSCEVA E ALL’INIZIO DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE. UN CONFLITTO INIZIATO CON UN ATTO DI GUERRA ALLA SERBIA DA LUI STESSO FIRMATO, MA DI CUI NON FARÀ IN TEMPO A VEDERE LA FINE

T

rento, 1894. È il 30 giugno, un sabato particolarmente caldo per chi ha deciso di rimanere in città. La temperatura già prima di mezzogiorno ha raggiunto livelli quasi insopportabili. Eppure, nonostante il clima infuocato, da alcuni giorni c’è grandissimo fermento. Come se da un momento all’altro stesse per accadere il finimondo. La polizia è ovunque e si aggira attenta e severa per le vie del centro, alla ricerca di forestieri non identificati. 52

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Anche i negozianti hanno il loro bel daffare. I depositi di stoffe sono stati presi d’assalto e hanno esaurito le scorte. Tutte le tintorie della città lavorano giorno e notte per tingere le tele di giallo-nero, ma anche di bianco-rosso e ancora di giallo e azzurro. Ovunque le case appaiono addobbate con ricchi festoni verdi e gigantesche bandiere. Ormai è quasi tutto pronto. Il mistero di tutta quest’agitazione sta per essere svelato. Fin dall’ora di pranzo di quel fatidico sabato la folla inizia

ad accalcarsi nel piazzale della stazione ferroviaria. Gente accorsa non solo da ogni angolo della città, ma anche dalle valli circostanti. L’occasione è imperdibile. La polizia, i gendarmi, le guardie municipali e persino i pompieri vengono chiamati a tentare di contenerne l’impeto. Finché, dopo lunghe ore di soffocante attesa sotto il sole, ecco arrivare il treno. Puntuale, alle 19.45, come da programma. Mentre le carrozze si fermano sbuffando sui binari, dal


trentinostoria Doss Trento le batterie di cannone preparate per l’occasione sparano 33 colpi a salve. Tutte le campane della città iniziano a suonare, e dai paesi vicini rispondono gli spari dei mortaretti. Migliaia di occhi curiosi sono tesi in un’unica direzione. Tutti si accalcano per riuscire a vederlo. E quando infine appare, con l’uniforme di colonnello dei cacciatori che portano il suo nome, la folla esplode in grida di saluto, mentre la banda suona festante. Sua Maestà l’Imperatore d’Austria Francesco Giuseppe è finalmente arrivato a Trento. L’evento è certamente memorabile. Esclusa una visita fugace in Trentino nel 1871, Francesco Giuseppe non ha mai messo piede a Trento. In parte a causa dei numerosi impegni per governare il suo grande regno, in parte anche per un certo timore, diffuso a gran voce dalla stampa austriaca, che i trentini fossero tutt’altro che pacifici nei suoi confronti. Alla corte di Vienna si vocife-

IL LIBRO

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n questo libro, corredato da un capitolo per ricostruire i luoghi della presenza in Trentino Alto Adige di Francesco Giuseppe e Carlo, la storia pubblica e privata degli ultimi Asburgo, ricostruita dall’autrice della fortunata biografia “Sissi. La regina delle Dolomiti”, ci consente di ritrovare le radici storiche e culturali del nostro territorio. Licia Campi Pezzi Francesco Giuseppe Una dinastia al tramonto I soggiorni dell’Imperatore in Trentino Alto Adige Curcu & Genovese pag. 312 Euro 16 www.curcuegenovese.it

rava addirittura intorno a un ipotetico rischio di attentati alla sua vita. L’Imperatore Francesco Giuseppe ha però scelto di non dare peso a ipotesi così funeste, e quel 30 giugno fa la sua apparizione a Trento in uniforme, ostentando un atteggiamento particolarmente risoluto. La fronte stempiata e i favoriti ormai bianchi tradiscono

i suoi 63 anni, ma il carattere deciso è quello di sempre. D’altronde Franz Joseph, come è chiamato a Vienna, non è mai stato un tipo vanesio. Fin da piccolo la sua educazione è stata improntata allo studio e alla disciplina ferrea. Per un bambino destinato a diventare Imperatore non c’è tempo per oziare. Così almeno ha sempre pensato

sua madre, la cattolicissima arciduchessa Sofia. Già dai suoi primi anni di vita Francesco Giuseppe deve mettere da parte i giochi e prepararsi a un destino da sovrano. E così nelle sue giornate a palazzo le lezioni si susseguono senza sosta: esercitazioni militari (le preferite dal piccolo “Franz”, come lo chiama la madre), storia, astronomia,

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trentinostoria filosofia, le numerose lingue parlate dai popoli dell’Impero, e ahimè anche (l’odiata) matematica. Sottomesso ad una madre onnipresente e quasi onnipotente, il futuro imperatore impara ad ubbidire ancor prima che a comandare. Ciò che l’arciduchessa Sofia ordina è legge. Sempre e comunque. Tranne che in un’unica fondamentale occasione. È il 16 agosto 1853. Francesco sta per compiere 23 anni. L’erede al trono è giovane e bello. E pieno di amanti desiderose di accasarsi. Così, per distoglierlo dalle inevitabili passioni che gli ormoni scatenano in un giovane di quell’età, Sofia decide di trovargli moglie. La donna si mette subito alla ricerca di una degna compagna per Franz. Le caratteristiche dell’aspirante moglie sono poche ma imprescindibili: la fanciulla dev’essere di religione cattolica, appartenere a una famiglia reale fedele agli Asburgo, e possibilmente, oltre che graziosa, dimostrarsi docile e ubbidiente con la futura suocera. Per trovare questa mirabile perla di virtù, Sofia interpella prima di tutto sua sorella Lu-

dovica, duchessa in Baviera, la quale è madre di ben otto figli, di cui cinque femmine. Tra queste, la dicianovenne Elena, la maggiore tra le sorelle, sembra proprio corrispondere alle richieste di Sofia. Elena viene dunque invitata a corte per conoscere il giovane futuro sposo (nonché cugino di primo grado). Raggiante di felicità la fanciulla giunge a Vienna accompagnata dalla madre e dalla sorella minore, la piccola e ribelle Sissi.

E qui accade l’imprevisto. Certo, il futuro imperatore si innamora. Anzi si potrebbe dire un vero e proprio colpo di fulmine. Peccato che la prescelta di Francesco Giuseppe non sia affatto Elena, bensì la sorellina, Sissi. Di fronte all’imprevista evoluzione degli eventi l’arciduchessa rimane di sasso. E inizialmente rifiuta categoricamente il suo consenso. È innammissibile. L’etichetta non ammette un simile camAll’asilo Zanella di Trento

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bio di programma. Franz deve assolutamente rendersene conto. Lei stessa prende da parte il figlio, tempestandolo di obiezioni. Finchè, resasi conto che il ragazzo non ha alcuna intenzione di cambiare idea, è costretta ad arrendersi e acconsentire al matrimonio con Sissi. Se dobbiamo dar retta alle biografie che lo ritraggono, questo è forse il primo e unico colpo di testa di Francesco Giuseppe, un Imperatore che arriverà ad autodefinirsi “il primo impiegato al servizio del Regno”. Per il resto della sua vita (e ben 68 anni di regno) tutto seguirà una collaudata routine. Le giornate di Francesco Giuseppe cominciano alle cinque del mattino con la recita delle preghiere, poi la colazione e subito al lavoro alla sua scrivania, fino all’ora di pranzo, e poi ancora, fino alla cena consumata con tutta la famiglia. Insomma la vita di corte si rivela ben poco divertente. Sono gli anni delle rivendicazioni nazionalistiche, dei moti rivoluzionari, del declino dei regimi monarchici. Francesco Giuseppe, Impera-


VINI DI

AVIO


trentinostoria tore tra il 1848 al 1916, tenta in ogni modo di mantenere unito il suo regno. Ma le spinte indipendentiste si fanno ovunque sempre più forti. È certo un Impero dove non ci si annoia. Infatti, seppur di malavoglia in esso convivono qualcosa come 12 etnie e ben 5 religioni diverse. Basti pensare che la disgregazione dell’Impero darà vita a 13 attuali nazioni europee. Francesco Giuseppe è anche un uomo solo. Il matrimonio per il quale ha tanto lottato è ormai più in crisi del suo stesso Impero. Sissi, con grande dispiacere ma anche un pizzico di delusione del marito, non ha mai sopportato gli obblighi istituzionali dovuti al ruolo di Imperatrice. Lui l’avrebbe certamente voluta più spesso al suo fianco, a sostenerlo, a confortarlo. E ora che gli anni sono passati, il distacco tra i coniugi si è fatto sempre più profondo. La recente morte del loro unico figlio maschio, Rodolfo, è stata un’ulteriore dura prova per entrambi. Così Francesco non può far altro che lasciarla libera di viaggiare e ritrovare

Al Castello del Buonconsiglio

un po’ di pace e serenità. Almeno lei. Raramente Francesco Giuseppe l’accompagna. Ma in quella famosa estate del 1896 le cose vanno diversamente. L’Imperatore sente il profondo bisogno di stare con la moglie, e decide di lasciare Vienna per un po’. Sissi in quel periodo si trova a Madonna di Campiglio e così l’Imperatore prima di raggiungerla in montagna coglie l’occasione per una visita ufficiale a Trento. Dunque sabato 30 giugno tutto è pronto per il suo

arrivo. Nulla in città è stato lasciato al caso. Sua Maestà rimarrà in città solo i prossimi due giorni, e la sua agenda è a dir poco fitta di impegni. Già la sera stessa del suo arrivo, l’Imperatore viene condotto in teatro dove si sta rappresentando il Falstaff di Giuseppe Verdi. Al mattino successivo, alle otto in punto, Francesco Giuseppe è in Duomo per la messa, a cui assiste, secondo la cronaca dei quotidiani dell’epoca, con “devozione esemplare”.

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Terminata la funzione cominciano le udienze. Dopo pranzo seguono le visite: al Castello, al Tribunale, al Ginnasio, all’orfanotrofio, all’Istituto dei Sordomuti, fino a concludere la giornata con una grande festa in piazza d’Armi, con la folla che festante intona all’unisono Viva L’Imperatore, la banda che suona l’Inno dell’Impero e il cielo scoppiettante di giochi pirotecnici. Una breve notte di riposo e l’indomani il circo ricomincia. All’alba tutti di nuovo in piazza per la rassegna delle truppe d’ogni arma, poi la gita al Forte di Civezzano, con il gioioso saluto da parte degli operai schierati lungo la ferrovia della Valsugana in costruzione, e poi giù di nuovo alle Caserme, l’ospedale militare, l’Esposizione permanente, il Palazzo municipale, il Museo Civico, il Palazzo scolastico, l’Istituto bacologico e naturalmente, il Doss Trento, dove si conclude infine il suo tour de force. I giornali dell’epoca danno ampio risalto all’evento, intere facciate dei quotidiani

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sono dedicate alla visita. “SUA MAESTA` L’IMPERATORE A TRENTO” titola a caratteri cubitali la Gazzetta di Trento. “...giorni faustissimi che ci si preparavano e che tanto lietamente, ahi! Troppo fugacemente ora per noi trascorrono” prosegue l’articolo riportando nei minimi dettagli il programma di impegni di Francesco Giuseppe in città. È martedì 3 luglio quando Francesco Giuseppe alle otto del mattino si mette in carrozza per raggiungere Sissi a Madonna di Campiglio, dove arriva intorno alle cinque del pomeriggio. Davanti a lui, per verificare che tutto fosse in ordine, ha viaggiato il signor Osterreicher, proprietario dello stabilimento Des Alpes dove soggiorna l’Imperatrice Sissi. Ed è proprio dinnanzi all’albergo che la carrozza imperiale viene fatta fermare per far scendere Francesco Giuseppe. Come i quotidiani riportano, Sissi lo attende ai piedi della scala. l’Imperatore “abbracciò e baciò cordialissimamente due volte l’augusta sua consorte”, dopodiché, i sovrani si ritirano nei loro appartamenti. Come racconta Licia Campi Pezzi in Sissi la regina delle Dolomiti, “..si trattava di una suite detta

Kaiserappartament, oggi scomparsa.” Francesco rimane a Campiglio dieci giorni, trascorsi in un ritiro quasi monastico. Nessun ballo o banchetto, sebbene in loro onore ne siano stati organizzati numerosi. Solo lunghe camminate in montagna, dove Francesco Giuseppe non fatica a stare al passo con l’instancabile Sissi, mentre il seguito si alterna esausto a dorso di mulo. Presto però anche le escursioni vengono interrotte. Il maltempo di quei giorni costringe Francesco Giuseppe e Sissi all’ozio. Naturalmente anche a Campiglio i giornali seguono le giornate della coppia imperiale ora per ora, finchè, alla partenza dell’Imperatore, fissata il 12 luglio, l’at tenzione mediatica poco a poco si spegne. Tante sono le notizie che affollano ora i quotidiani. Il 1894 è un anno movimentato. Il 22 ottobre una legge decreta lo scioglimento del Partito Socialista e delle associazioni operaie, mentre al Teatro Nuovo di Napoli fa il suo esordio un tenore destinato a un grande successo, Enrico Caruso. Quello stesso anno l’anarchico italiano Sante Caserio assassina con un pugnale il Presidente della Repubblica francese Sadi Carnot. Una morte drammatica, la stessa che qualche anno più tardi farà anche l’Imperatrice Sissi, uccisa sempre per mano di un anarchico di nome Luigi Lucheni, il 10 settembre 1898. “Nessuno saprà mai quanto l’ho amata” saranno le parole di Francesco Giuseppe, che le sopravvivrà altri 18 anni. Morirà il 21 novembre del 1916, nel pieno della prima guerra mondiale, scoppiata anch’essa a causa di un attentato, in cui a trovare la morte è proprio suo nipote, l’erede al trono Francesco Ferdinando. Ma questa è un’altra storia. ■

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di Renzo Francescotti

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ra una persona di buona statura, atletico, bruno come il suo nome, con una barba battistiana, ancora un bell’uomo quando lo conobbi all’inizio del 1982 quando aveva 71 anni. Ero andato a trovarlo nella nella sua villetta a Gocciadoro di Trento per scrivere su di lui un breve saggio, apparso nell’aprile di quell’anno sulla rivista “U.C.T”, sotto il titolo “Cinquant’anni di pittura di Bruno Colorio”. Da allora, benché anagraficamente separati da una generazione, rimanemmo amici per quindici anni, sino alla sua morte. E su di lui ebbi a scrivere diverse altre volte (su “Trentino Mese”, nel ’96 su un catalogo per una mostra alla Galleria Argo di Trento nel ’97, sul catalogo per la grande mostra a

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BRUNO COLORIO È ’UNICO ARTISTA TRENTINO A POTER VANTARE BEN QUATTRO BIENNALI. QUANDO LO CONOBBI ALL’INIZIO DEL 1982, AVEVA 71 ANNI. UN GRANDE AMICO, IL CUI RICORDO ANCORA EMOZIONA Palazzo Trentini del 1997, poco prima della sua morte. E soprattutto nel volume “Una vita per la cultura”, edito nel 1992, in un saggio di venticinque pagine. Bruno era nato a Trento nel 1911. Suo padre aveva un nome omerico, Priamo, ed era un irredentista. Sua madre Luigina Dallaporta era di Cembra, paese in cui Bruno sfollò a tre anni con la famiglia. Colorio frequentò l’Istituto Industriale a Trento avendo come insegante di disegno il

pittore Camillo Bernardi. Poi andò a Roma per il servizio militare, iscrivendosi all’Accademia di Belle Arti, venendo a contatto con i pittori della Suola Romana come Mario Mafai, dipingendo le sue prime tele, di influssi cézanniani filtrati dalla Scuola Romana, andate distrutte nel bombardamento della Portèla. Nel 1935-36, Bruno partecipa alla Guerra d’Etiopia: è affascinato dal paesaggio abissino di rocce e sabbie. Inciderà quei paesaggi nel 1938, in

una spettacolosa xilografia dal titolo “La Carovaniera di Gondar” che finirà due anni dopo alla XXII Biennale di Venezia, la prima delle sue quattro Biennali (le altre tre sono del ‘48, del ’52 e del ’56). Assieme a Remo Wolf, Colorio è l’unico artista trentino a poter vantare ben quattro Biennali! Bruno mi ha regalato quell’incisione con una dedica “con sincera amicizia”. Tra le tante opere che i miei amici artisti mi hanno regalato è una di quelle a


trentinoamiciartisti

cui sono più attaccato e, nonostante le offerte, non l’ho mai voluta cedere. In quell’incisione, del 1938, (non del 1936 come appare sul catalogo della mostra a Palazzo Trentini, del 2011/12) io ho voluto vedere la premessa con trent’anni di anticipo delle pareti, dei canaloni “quasi-astratti”, che sono le cose più belle e avanzate di questo pittore, uno dei più magistrali artisti trentini del secondo Novecento. Dopo di

che qualcun altro l’ha scritto, con l’aria di aver fatto lui la scoperta… Un’altra testimonianza dell’amicizia di Bruno nei miei confronti sono le undici tavole (dieci a carboncino e quella di copertina a pastelli colorati) che lui ha disegnato per il mio poemetto in dialetto “Marochi & Marochini”, edito nel 1991. Il poemetto è ambientato nelle cava di porfido della Val di Cembra e racconta liricamente la storia dell’amicizia tra un cavatore trentino e uno marocchino, quando nel Trentino la presenza di questi extracomunitari era minimale e dei problemi degli immigrati assolutamente non si parlava. Ebbene, Colorio dipinse le cave cembrane come le pareti rocciose delle sue tele quasi-astratte. Sei anni dopo, nel 1997, stavamo preparando la mostra a Palazzo Trentini. Stavo parlando con Bruno nella mansarda di casa sua, dove aveva raccolto le sue grandi tele. Mi aveva detto che sua moglie Fiammetta da qualche tempo non stava bene ed era venuta una parente suora a vigilarla. Im-

provvisamente apparve la suora, visibilmente agitata, ad annunciare che Fiammetta era caduta in bagno. Accorremmo. La donna era a terra: aveva gli occhi vitrei. Mi accorsi che era morta. Bruno la voleva sollevare: gli dissi di non muoverla, di chiamare un medico. Dal vicino ospedale accorse la nuora dottoressa. Constatò il decesso.

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IL TRENTINO DEI CAMPIONI: DUE MESI DI EMOZIONI

3TRE DI MADONNA DI CAMPIGLIO, LO SPETTACOLO DIVENTA ANNUALE Un grande ritorno: dopo due edizioni di grande successo, nel 2012 e 2014, la 3Tre di Madonna di Campiglio rientra a tutti gli effetti nel novero delle grandi classiche del circuito di Coppa del Mondo di sci alpino. Sicuramente fino al 2018 la più antica gara italiana del Circo Bianco

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farà parte stabilmente del circuito Audi Fis Ski World Cup. Il palcoscenico di Madonna di Campiglio ospiterà la 3Tre martedì 22 dicembre 2015. Lungo i pali stretti del Canalone Miramonti, la storica pista della “Regina delle nevi”, una tra le più tecniche ed impegnative al mondo, si rinnoverà la sfida in notturna tra i migliori slalomisti del pianeta di fronte a oltre 12mila spettatori. Lo spettacolo è

garantito: la lotta per salire sul gradino più alto del podio, obiettivo centrato lo scorso anno dal tedesco Felix Neureuther, sarà come sempre serrata. Il 22 dicembre, nella Skiarea Campiglio, lo spettacolo sarà memorabile. Tante, infatti, sono le attività che faranno da contorno alla gara: si comincerà con il 3Tre Hour nelle vie e nelle piazzette del centro con musica e gustosi aperitivi e si

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proseguirà, dalle 21.30, con il 3Tre Party. Per informazioni è possibile consultare il sito internet www.3trecampiglio.it. I biglietti possono essere acquistati online in prevendita o, a partire dal 5 dicembre, presso le biglietterie della funivie a Campiglio e a Pinzolo.

Fiemme, teatro, come da tradizione, della tappa conclusiva dell’evento. Sabato 9 in programma la 10 km femminile e la 15 km maschile a tecnica classica. La gran chiusura, come da copione, spetta alla scalata dell’Alpe del Cermis, in programma domenica 10.

COPPA EUROPA DI SCI ALPINO: GIOVANI EMERGENTI A POZZA DI FASSA E FOLGARIA Interessante anticipazione della 3Tre sarà la tappa fassana della Coppa Europa maschile: il 21 dicembre è infatti in programma uno slalom speciale sotto le luci dello “Ski Stadium Aloch” di Pozza. A contendersi il gradino più alto del podio ci saranno i migliori giovani emergenti, desiderosi di raggiungere i vertici delle classifiche. La massima rassegna continentale tornerà nella nostra provincia anche a gennaio, questa volta sull’Alpe Cimbra. Folgaria sarà infatti teatro martedì 12 e mercoledì 13 gennaio di uno slalom gigante e di uno slalom speciale maschile.

SNOWBOARD: IN VAL DI FASSA LA TAVOLA È IRIDATA Pochi giorni prima la Val di Fassa ospiterà anche due tappe della Coppa del Mondo di snowboard. Sabato 12 dicembre, infatti, i migliori specialisti internazionali della tavola si sfideranno sulla soleggiata pista Pra dei Tori, al Passo Costalunga. Il programma prevede anche numerosi eventi d’intrattenimento, come concerti, show e spettacoli pirotecnici.

FONDISTI IN ERBA IN VETRINA AL TROFEO TOPOLINO Spazio ai giovani talenti mondiali dello sci nordico: il 23 e 24 gennaio a Lago di Tesero, in Val di Fiemme, andrà in scena il Trofeo Topolino. Questa sarà la 33ª edizione del “mondialino” giovanile, al quale prenderanno parte un migliaio di atleti di età compresa fra 8 e 16 anni. I bisonti degli sci stretti si contendono la Marcialonga Il 31 gennaio toccherà invece ai “bisonti” degli sci stretti. È questa la data della Marcialonga numero 43: settanta chilometri di neve tracciati tra Moena e Cavalese la rendono la regina delle granfondo di sci nordico. La competizione sarà ancora prova della FIS Marathon Cup, la Coppa del Mondo delle lunghe distanze. Info: www.visittrentino.it

LA REGINA DELLE CIASPOLE NEL GIORNO DELLA BEFANA Il 6 gennaio, in Alta Val di Non, i riflettori si accenderanno sulla Ciaspolada. Regina tra gli eventi popolari d’Italia sulla neve, rappresenta il principale appuntamento a livello europeo per gli amanti delle racchette da neve, capace di richiamare annualmente oltre seimila partecipanti tra agonisti e amatori. L’Alpe Cermis “arbitro” del Tour de Ski Il 9 e 10 gennaio lo spettacolare Tour de Ski di sci nordico approderà in Val di 61

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n regalo di Natale deve essere innanzitutto prezioso per chi lo riceve! Dietro al semplice regalo si nasconde tutta l’attenzione che si è messa per donare quel piccolo pensiero! Ecco allora tante idee per creare il vostro regalo di Natale perfetto! Nelle pagine che seguono ci sono tantissime proposte per tutti i gusti e tutte le tasche. Di Natale ce n’è uno solo e non si può correre il rischio di sbagliare dono, deludendo le aspettative dei nostri cari. Senza bisogno di ricorrere al personal shopper, con un po’ di attenzione ci si accorgerà che le idee anche quest’anno non mancano, per trovare il regalo giusto per tutti. Per i tipi più al passo con la tecnologia, un accessorio per l’iPhone, prodotti per la salute iHealth oppure delle splendide lampade a led Elgato. Ma pensando all’abbigliamento, perché non andare sull’alternativo anche per garantire meglio il proprio benessere? Stiamo parlando di vestiti e accessori eco-sostenibili in bambù. Oppure restare su un abbigliamento tradizionale con giacche uomo e donna e sciarpe. E poi valigeria e pelletteria per tutte le occasioni, per essere sempre trendy, anche nelle occasioni meno formali. Tante, infinite le proposte per la vita casalinga, per renderla ancora più confortevole e colorata: dalle tazze in porcellana, ai piccoli casalinghi dalle linee moderne e sempre più originali agli oggetti di design come dei coloratissimi sgabelli. Ma regalare un orologio, no? Quale oggetto meglio di un orologio di classe può assegnare un voto in più alla personalità di ognuno? E cosa può fare più piacere di un gioiello, che si può indossare sempre? Un bell’orologio, un bracciale, una collana, magari personalizzata con un messaggio scritto da noi, per rendere il nostro dono ancora più unico e indimenticabile. E per i bambini e per i vostri ragazzi? Che ne dite di un sorprendente drone per una nuova esperienza ludica, ma anche istruttiva? O una divisa di calcio per indimenticabili partite con gli amici? Una bella mountain bike per le loro gite fuoriporta? Per chi ama gli animali, cani o gatti che siano, quanto è bello ricevere un collare, una pettorina o una cuccia per il proprio piccolo e fedele amico! Infine, se si vuole essere originali fino in fondo, abbiamo cornici, dipinti, vasi da collezione, libri d’autore e preziosi volumi fotografici, addobbi artigianali per il vostro Natale. Insomma, ce n’è per tutti. Cominciamo a sfogliare...

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di Nicola Tomasi IL NATALE DEI POPOLI: VERSO UN ORIZZONTE DI PACE Nel suo essere “terra di confine” la città di Rovereto ci ha infatti abituato ad essere città aperta, che sa accogliere, che è capace di dialogare con l’altro. Si rinnova quindi il dialogo con altre culture, che quest’anno vive sulla multiculturalità dei paesi di provenienza dei profughi che sono ospitati a Rovereto e dintorni. L’albero di Natale in Piazza Rosmini sarà quest’anno accompagnato dalla Natività in legno realizzato dagli artigiani di S. Cristina in Val Gardena, in una città che vivrà l’atmosfera del Natale anche grazie agli allestimenti luminosi nelle vie del centro. Proprio in coincidenza dell’accensione dell’albero, il 28 novembre, la città ospiterà un grande evento legato ai temi della solidarietà e dell’accoglienza. Uno spettacolo teatrale, “Aylan”, pensato in memoria del bambino di Kobane ma che vuole dedicare un pensiero a tutti i profughi, specialmente quelli ospitati in Vallagarina che proprio in questo spettacolo calcheranno il palco del Teatro Zandonai.

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La sera di lunedì 7 dicembre, il Natale roveretano si illumina grazie ad una delle stelle della musica soul e jazz: la voce calda di Mario Biondi risuona sotto la cupola del Mart in un concerto gratuito offerto alla città da Comune di Rovereto, Fondazione

Caritro con il concorso di Dolomiti Energia e la collaborazione di Apt e Comunità della Vallagarina (supporto tecnico Radio Italia Anni ‘60 e Showtime). “Lo abbiamo collocato al Mart in una zona della città che rischia di rimanere al margine delle luci

e dei percorsi dei mercatini, proprio per vitalizzare Corso Bettini. Siamo convinti che sarà una festa e verrà tantissima gente da tutta Italia. Abbiamo scelto una star internazionale in una data strategica, quella del Ponte dell’Immacolata” ha sottolineato il sindaco Valduga. Lo spirito del Natale rivivrà inoltre nel percorso dei presepi in centro storico. Una serie di opere che ricordano la Natività e che si potranno ammirare in molte zone del centro storico, partendo dal quartiere di Santa Maria. Questo percorso, realizzato

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che oltre a numerosi oggetti souvenir in legno, ceramica e vetro propongono una vasta gamma di piccoli presepi artigianali. Troviamo inoltre anche quest’anno una casetta dedicata agli oggetti in legno d’ulivo provenienti da Betlemme. Un messaggio di plauso è venuto anche dal Decanato attraverso don Sergio Nicolli ed il direttore della Caritas Roberto Ferrari i quali hanno richiamato il significato cristiano della festa che – non va dimenticato – rappresenta nella nascita di Gesù, valori

condivisi in tutto il mondo. Infine il grazie del Cinformi per essere stato coinvolto nel programma: ha collaborato a rendere il Natale davvero inclusivo con la partecipazione concreta di 50 profughi ospiti a Marco. MERCATINI DI NATALE DELLA VALSUGANA Il Natale 2015 si presenta particolarmente ricco in Valsugana quest’anno si aggiunge anche la proposta di Borgo Valsugana. Il primo a partire è stato “il Villaggio delle Meraviglie” - il

Mercatino di Natale di Pergine Valsugana che aprirà al pubblico sabato 14 novembre nel centro storico della località con le tipiche casette natalizie addobbate a festa, dove poter scoprire i profumi e i sapori della tradizione. Anche per il 2015 il filo conduttore sarà quello delle minoranze linguistiche con una speciale proposta gastronomica ad esse dedicata, mentre la terza edizione della rassegna “Mondi Invisibili” si concentrerà sul mondo delle fiabe. Il 7 dicembre è in programma la “Feuernacht” (Notte del Fuoco) con giochi di luce, musica e fuochi d’artificio sparati dal Castello di Pergine. Il suggestivo Mercatino di Natale di Levico Terme, inserito nella cornice naturale unica del secolare Parco degli Asburgo, aprirà sabato 21 novembre con la proposta di tanti oggetti d’artigianato e prodotti del territorio. Il ricco programma di animazione prevede momenti musicali, spettacoli pirotecnici e feste gastronomiche all’insegna di polenta e formaggi di malCurcu&Genovese Associati S.r.l. - Südtiroler Studio s.r.l. - Riproduzione vietata

in collaborazione con la Caritas completerà l’offerta dei presepi che storicamente accompagnano la città di Rovereto: il presepe della Natività di Betlemme, il presepe costruito con il legno delle barche di Lampedusa ed il presepe proveniente dal Museo Storico di Cracovia. Anche nel giardino di casa Cobelli, nel cuore dei mercatini di Natale in Via Roma, sarà allestito uno splendido presepe con alcune novità tutte da scoprire. A proposito del tradizionale mercatino di Natale, è riconfermata anche quest’anno la location in centro storico con il cuore pulsante in Via Roma. Sarà composto da circa cinquanta casette che quest’anno puntano sull’originalità e la qualità dei prodotti. Nella sezione dedicata all’oggettistica, importante la presenza del Monastero di Santa Elisabetta di Minsk (Bielorussia) con icone dipinte a mano e articoli religiosi; aziende di artigianato artistico gardenese con statuine per il presepe e articoli in legno; tante piccole botteghe

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trentinomercatini ga. Gli Elfi intratterranno i bambini con fiabe e piccole creazioni realizzate in occasione di speciali laboratori, mentre una carrozza trainata da cavalli collegherà il vicino centro di Levico dove si svolgerà una mostra sui presepi artigianali e gli scultori lavoreranno il legno. Novità 2015, a Borgo Valsugana verrà presentato a partire da sabato 28 novembre “Un fiume di doni”, un Mercatino di Natale organizzato intorno ai portici del Fiume Brenta - che attraversa il centro storico della località - con casette e bancarelle con prodotti artigianali e gastronomici. Verranno inoltre proposti uno snow park per bambini e ragazzi, una fattoria con gli animali, laboratori connessi agli antichi mestieri, mostre fotografiche, spettacoli teatrali e rievocazioni in costume di figure natalizie. Mercatino di Natale di Pergine Valsugana dal 14 novembre al 6 gennaio www.ilvillaggiodellemeraviglie.com Mercatino di Natale di Levico Terme dal 21 novembre al 6

gennaio, www.visitlevicoterme.it Mercatino di Natale di Borgo Valsugana dal 28 novembre al 20 dicembre www.borgounfiumedidoni.it www.visitvalsugana.it MERCATINI D’ALTRI TEMPI, DOVE IL NATALE È PIÙ VERO Si salgono i tornanti dell’altopiano del Bleggio, ed ecco Rango, uno dei Borghi più belli d’Italia. Compare all’improvviso, immerso nel silenzio, scolpito nella montagna come un’opera d’arte. Tutto tace,

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il tempo si è fermato in questo pugno di case addossate le une alle altre e ben conservate. È qui che per tutti i fine settimana di dicembre si alza il sipario sul Natale più autentico, dove regna sovrana la tradizione. Qui ogni pietra, ogni trave, ogni soglia trasuda di atmosfere antiche che a Natale si riscaldano di un nuovo tepore. Nessuna casetta prefabbricata: è tutto il borgo che si accende delle luci della festa più bella dell’anno. È la magia di un mercatino unico e originale,

ospitato negli stretti vicoli in salita, negli ampi androni, nelle legnaie e nelle piazzette inattese, nei cortiletti e nei porticati. Le bancarelle cariche di specialità gastronomiche e di artigianato locale sono espressione autentica di tradizioni gelosamente tramandate. Profumi e sapori di festa si uniscono alla bellezza di questo borgo contadino, dove riscoprire l’anima più vera della gente di montagna e rintracciare usanze e costumi altrove dimenticati. Una tradizione rinomata, che attira turisti e visitatori, affascinati dallo spettacolo suggestivo dei volti illuminati. Una tradizione che trova spazio anche in cucina, con i sapori rustici e genuini di questa terra: nelle osterie del borgo si degustano piatti tipici e le migliori specialità della tradizione contadina trentina. Regina del borgo è la noce del Bleggio, da gustare al naturale o come ingrediente della classica torta o di saporite pagnotte. Ai Mercatini di Natale si possono acquistare direttamen-

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Un mondo di golosità... per il vostro Natale! LAVIS (TN) - Via Cembra, 1 Tel. 0461.240102 www.pasticceriabronzetti.com Orario: lun-merc-gio-ven-sab 7.30-12.30/15.00-19.30 Domenica: 7.30-12.30. Chiuso il martedì


NEL BORGO DI RANGO IN TRENTINO

5, 6, 7, 8, 12, 13, 19, 20, 26 E 27 DICEMBRE A Rango profumi e colori di festa si uniscono alla bellezza di uno dei Borghi più belli d’Italia, dove riscoprire l’anima vera del Natale. Nelle vecchie case contadine si trovano le bancarelle con i prodotti della terra e le meraviglie dell'artigianato locale. Nelle osterie del borgo si gustano i piatti tipici della tradizione trentina.

13 dicembre, ore 16.00 arriva in piazza Santa Lucia 20 dicembre, ore 16.30 arriva in piazza Babbo Natale 27 dicembre, ore 14.00 rappresentazione arrivo della Stella e dei Magi

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te dai contadini, ma anche nella Bottega dei Pòpi, un volt gestito in autonomia dai giovani di Rango, dove oltre alla noce si possono trovare altri prodotti della terra, come mele, patate e pannocchie. Perché a Rango il Natale è dei bambini. Un borgo da fiaba tutto da scoprire, per farsi conquistare dalla magia della festa più bella dell’anno. Il 13 dicembre arriva sull’asinello Santa Lucia, con doni e dolcetti per tutti. Il 20 dicembre è la volta di Babbo Natale, con un cesto carico di doni golosi. Gran finale il 27 dicembre con l’arrivo della Stella e la venuta dall’Oriente dei Magi che percorreranno le vie del borgo accompagnati da un corteo di pastori, donne, bambini e animali, alla luce delle lanterne e al sottofondo di musiche e canzoni di Natale. Ai Mercatini Rango diventa ancora più bello, animato da luci sfavillanti delle decorazioni e invaso dai profumi dei sapori della tradizione. Ed è proprio vero, ai Mercatini di Natale di Rango ci si lascia il cuore! Info: www.visitacomano.it – telefono 0465 702626 IL NATALE IN VAL DI SOLE A Ossana, nel centro storico e a Castel San Michele, dal 4 al 12 dicembre si potrà vivere la magia del Natale in Val di Sole: 100 presepi artigianali, concerti e mercatini, degustazioni. Lontano dai frenetici ritmi Il percorso dei 100 presepi, segnalato da un parallelo e suggestivo percorso di luce, è visitabile fino al 10 gennaio 2016, dalle 10.00 alle 22.00. Poi ci sono due weekend ricchi di appuntamenti, il 4 e 5 dicembre e il 11 e 12 dicembre, con 100 presepi artigianali, concerti dei cori di montagna, mercatini di Natale e degustazioni dolci tipici e vin brulè.

Questo il dettaglio: venerdì 4 e venerdì 11 dicembre si potràrespirare la tipica atmosfera natalizia ascoltando i canti del Coro di montagna “Sasso Rosso Val di Sole” e le musiche della band “Nos Brass Quintet”, che insieme si esibiranno in un’insolita serata concertistica nella chiesa San Vigilio di Ossana. Sabato 5 e sabato 12 dicembre è consigliata una passeggiata pomeridiana alla scoperta del percorso dei 100 Presepi. Punto di partenza e di arrivo Castel San Michele dove potrai visitare il presepe appositamente realizzato in occasione del Centenario della Grande Guerra e, dall’alto, godere un’eccezionale vista panoramica su tutta la valle. E per finire... all’ingresso del Castel San Michele c’è il Mercatino di Natale ed una casetta dedicata ai piaceri del palato: dolci tipici natalizi e vin brulé! Info: Apt Val di Sole allo 0463-901280 o marketing@ valdisole.net MERCATINO DI NATALE DI TRENTO L’atmosfera delle feste e il candore della neve uniti all’unicità delle produzioni artigiane e ai sapori dell’enogastronomia. E’ la nostra formula per regalarvi una vacanza speciale nelle settimane del Natale e farvi vivere i nostri famosissimi Mercatini. È magia... non la troverete dappertutto. Luci calde e profumi, le casette in legno e l’atmosfera fiabesca del Natale. Inoltre quest’anno Trento ospiterà due Mercatini: uno in Piazza Fiera con 70 casette tradizionali e uno in Piazza Battisti con circa 20 casette in legno, per un totale di 92 casette. Da segnalare, per la prima volta, la presenza di una casetta per la somministrazione di prodotti senza glutine, dislocata in piazza Battisti, e un “Punto Bimbi” per la pulizia e l’allattamento dei


trentinomercatini propri figli, in piazza Fiera. Dunque un vera e propria immersione nel cuore del Trentino e delle sue meraviglie, che oltre ai tesori di Trento sarà un’occasione per scoprire luoghi e tradizioni della Valle dei Laghi grazie ai suoi numerosi appuntamenti: da VITE DI LUCE nel borgo di Santa Massenza a LA NOTTE DEGLI ALAMBICCHI ACCESI (degustazioni in distillerie storiche e un originale spettacolo di teatro itinerante per scoprire fascino e segreti di una tradizione antica), fino agli splendidi PRESEPI di Vezzano e di Castel Madruzzo e al PRESEPE VIVENTE DI CALAVINO. Uno scenario indimenticabile dove anche quest’anno si celebrano la cultura, la tradizione, l’arte del teatro, i prodotti tipici e la storia di S. Massenza e della Valle dei Laghi. Piazza Fiera e Piazza Battisti - Trento. Dal 21 novembre 2015 al 06 gennaio 2016. Tutti i giorni dalle 10 alle 19.30; 25 dicembre chiuso, 26 dicembre dalle 14 alle 19.30. www.discovertrento.it

ARCO: OMAGGIO A SEGANTINI Quest’anno il mercatino è dedicato al grande pittore arcense Giovanni Segantini: un omaggio sottolineato da 18 gigantografie di suoi celebri dipinti esposti nelle vie del centro, da piazzale Segantini (punto centrale del mercatino) fino alla Galleria Civica*, dove sarà possibile visitare il rinnovato allestimento e il programma espositivo e di ricerca «Segantini e Arco». Lunedì 7 dicembre apertura straordinaria dalle 10.00 alle 21.30. Martedì 8 dicembre

10.00-19.00; 21,22, 23, 28, 29, 30 dicembre 14.00 19.00; giovedì 24 e giovedì 31 dicembre 10.00-17.00; 1, 4 & 5 gennaio 14.00-19.00; martedì 6 gennaio 10.0019.00 Quasi quaranta casette allestite nelle piazze del centro offrono la possibilità di acquistare articoli regalo e prodotti tipici del Natale. Per chi è in cerca di souvenir tipicamente natalizi ci sono presepi di ogni genere, ma anche candele e prodotti naturali. E se il freddo dell’inverno comincia a preoccupa-

re, al Mercatino si possono acquistare pantofole in stile tirolese, maglioni d’alpaca, caldissime sciarpe in pura lana, guanti e cappelli. La gastronomia è protagonista anche nel Mercatino: si può sorseggiare un caldo brulè di mele mentre si passeggia tra le bancarelle, oppure fare merenda con le caldarroste e gli strauben, o perché no, optare per un regalo goloso come i prodotti tipici, i formaggi e le confetture. Come ogni anno, anche gli animali saranno ospiti del mercatino di Arco: caprette, asinelli e animali da cortile si faranno conoscere ed accarezzare da bambini e adulti. Ogni fine settimana sono previsti diversi appuntamenti: visite guidate nel centro storico della città di Arco, mostre di presepi, giri del centro a bordo del trenino, spettacoli musicali, concerti natalizi e tanto altro. Inoltre il giorno 7 dicembre, il Mercatino rimane aperto fino alle 21.30 e il Castello di Arco sarà illuminato da un meraviglioso spettacolo pirotecnico. ■

PINETA RISTORANTE - BAR E TAVERNA Per info: 338.9116609 Danilo a Caldonazzo Orario: 11.00-23.00

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Menu operai ci trovate su Facebook “Pineta Ristorante”

PROSSIMA APERTURA LOCALE Inaugurazione il 13 dicembre 2015 ore 14.30 Il locale Pineta vi accoglierà con la sua area bar dove verranno serviti piatti freddi, panini, dolci casalinghi e con il ristorante dove verranno preparati piatti tipici trentini abbinati a vini esclusivi. Avremo una particolare attenzione ai bambini, alle intolleranze e ai gusti dei vegetariani. Nella zona taverna della Pineta si gusterà un’ottima birra e si potrà assistere a numerosi concerti dal vivo. Il locale PINETA ha un’ampia area verde ludico-ricreativa, una sala polifunzionale, il tutto collegato alle attrattive del luogo, riqualifica le aree circostanti ed i percorsi nel verde, ha ampio parcheggio e giardino.

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a prima neve in Val di Fiemme profuma di cannella e leccornie natalizie. Delizie da degustare nel Magnifico Mercatino di Natale di Cavalese dal 4 dicembre. Il 6 dicembre, mentre San Nicolò scende in tutte le piazze, Tesero illumina i suoi cento presepi. Il 13 dicembre Varena si trasforma in una piccola Betlemme. Quest’anno l’inizio della stagione invernale si festeggia anche sulle piste da sci, con l’evento Ski Opening, dal 9 al 13 dicembre 2015. Sono, poi, le streghe di Cavalese a salutare il nuovo anno sabato 2 gennaio. SAN NICOLÒ – domenica 6 dicembre 2015 Il 6 dicembre 2015 c’è la festa di San Nicolò che scende nelle piazze dei paesi della Val di Fiemme con il suo asinello carico di dolci e piccoli doni per i bambini. MAGNIFICO MERCATINO DI NATALE – dal 4 dicembre 2015 al 10 gennaio 2016 Si chiama Magnifico, non solo per una ragione squisitamente estetica, ma anche perché incornicia l’antico Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme. Nel Magnifico Mercatino di Natale, a Cavalese, si passeggia in un giardino incantato, illuminato a lume di candela, animato da concerti, spettacoli, mostre, laboratori d’arte e weekend tematici. Le romantiche casette invitano a curiosare tra pantofole di lana cotta, cose di casa dal sapore antico, creazioni artistiche, creme cosmetiche naturali, spiedini caramellati, waffel e tentazioni della tradizione. Il mercatino è aperto nei weekend dal 4 al 19 dicembre 2015 e tutti i giorni dal 19 dicembre 2015 al 10 gennaio 2016. TESERO E I SUOI PRESEPI – dal 6 dicembre 2015 al 10 gennaio 2016 80

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VAL DI FIEMME, BUONA LA PRIMA… NEVE LA PRIMA NEVE PERMETTE DI ASSAPORARE L’ATMOSFERA PRENATALIZIA CREATA DA MUSICA, ZELTEN, VIN BRULÉ E SPUMANTE TRENTODOC, CURIOSANDO FRA LE CASETTE, A LUME DI CANDELA, DEL MAGNIFICO MERCATINO DI NATALE Dai vicoli di Tesero e dai cortili si affacciano cento presepi artigianali, illuminati fino alle 23. L’evento “Tesero e i suoi Presepi” propone anche rievocazioni di antichi mestieri, esposizioni e momenti di folclore. Si passeggia dal grande presepio nella piazza centrale, che quest’anno compie 50 anni, al percorso nelle “corte” del centro storico, per addentrarsi poi alla scoperta delle mostre sul tema della Natività, con opere d’autore e originali manufatti. Le case, costruite a ridosso l’una dell’altra, gli archi e le volte, le strette viuzze, i pertugi e i cortili delle case, le stalle e le cantine sembrano essere parte di un unico grande presepio. La manifestazione che anima il centro storico di Tesero, organizzata dall’associazione Amici del Presepio, aggiunge un’atmosfera unica al periodo delle festività di fine anno. SKI OPENING, LA PRIMA NEVE IN MUSICA – dal 9 al 13 dicembre 2015 La Val di Fiemme festeggia la nuova stagione dello sci in un clima internazionale, fra le note di celebri deejay e l’entrata in scena di personaggi tedeschi e cechi conosciuti anche in Italia. La prima edizione di Ski Opening ospita star della radio, della canzone

e del cinema della Cèchia e della Germania. Performance deejay, aperitivi e feste goliardiche scatenano gli sciatori di ogni nazionalità nei rifugi del Comprensorio Fiemme-Obereggen e nei disco pub di Cavalese e Pampeago. La festa si accende anche sul ghiaccio, con una partita amichevole di hockey, fra vecchie glorie e professionisti della Val di Fiemme e della Repubblica Ceca. Aprono così la stagione della neve cinque giorni goliardici che abbracciano l’Europa. Culture diverse scendono in pista parlando due lingue comuni: quella della musica e quella dello sport. VARENA COME BETLEMME dal 13 dicembre 2015 al 10 gennaio 2016 Il paese di Varena si trasforma in una piccola Betlemme, con un grande presepio illuminato la sera. Un chilometro di sentieri conduce alla scoperta di novanta personaggi, alti un metro, fra un centinaio animali. La capanna di Gesù Bambino è circondata da un piccolo paese con la locanda, la stalla, il forno e le botteghe degli artigiani. “La Via di Betlemme” rievoca mestieri antichi come la tosatura delle pecore, la filatura della lana, il recupero della legna, la battitura del grano. L’e-

norme Presepio, adagiato sul prato innevato che costeggia via Alpini, occupa 2.500 metri quadrati. Quando scende la notte, duecento punti luce illuminano la Natività, creando un’impagabile atmosfera di fascino. IL PROCESSO ALLE STREGHE DI CAVALESE – sabato 2 gennaio 2016 Un corteo storico, con 100 comparse in costume, rievoca “Il processo alle Streghe”. Lungo le vie del centro a Cavalese e al Parco della Pieve vengono ripercorsi i dolorosi avvenimenti che videro, all’alba del 500, alcune donne prima accusate e poi condannate per aver legato un patto con il demonio. Alle 20.00, davanti al Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme, si apre la rievocazione con l’uscita delle sventurate sulla “pubblica piazza”. Dopo la lettura dei capi d’accusa, un lungo corteo raggiunge il Banco de la Reson, dove viene celebrato il processo e dove si attende la tremenda sentenza. Conclude la manifestazione un grande rogo nel cuore del parco. INFO: APT VAL DI FIEMME, tel. 0462 241111 info@visitfiemme.it ■ www.visitfiemme.it



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a storia del presepio trae le origini da quello vivente realizzato da San Francesco di Assisi nel 1223; a partire dal XVI secolo fece la sua apparizione nelle chiese e successivamente nelle case di tutto il mondo cristiano: in argento, in legno, in creta, in zucchero, con gli occhi a mandorla, con la pelle dorata… Fino al XIX secolo, quando l’ albero di Natale non era ancora così diffuso, era proprio il presepe il punto fermo del Natale. In ogni luogo del mondo i popoli festeggiano la Natività adattando la tradizione alla propria cultura, al mare come in montagna. Così, riprendendo una consuetudine praticata da secoli, da oltre vent’anni il paese di Miola, sull’Altopiano di Piné, si trasforma a Natale in un grande presepio, fatto di tantissime piccole opere realizzate da artisti-artigiani e dalle mani di tutta la famiglia, negli antichi portici, negli avvolti, alle finestrelle

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EL PAÉS DEI PRESEPI TRA I COLORI SOFFUSI DEGLI ANTICHI AVVOLTI E IL CALORE DEI PRESEPI, CON LE PERSONE PIÙ CARE, QUESTA È L’ATMOSFERA DEL NATALE SULL’ALTOPIANO DI PINÉ, DOVE LA NATIVITÀ SI FA CULTURA, GIOIA E CONDIVISIONE delle stalle, sulle storiche fontane. Qui lo spirito del Natale si respira ad ogni passo, nel genuino coinvolgimento dell’intera comunità che, di anno in anno, rivive il Natale come un’occasione sincera di riflessione e condivisione con gli ospiti che scelgono l’Altopiano come meta di vacanza invernale. Ogni scorcio del caratteristico borgo diventa una cartolina. Dal 5 dicembre al 6 gennaio, Miola si animerà di concerti itineranti, giochi, laboratori per bambini, spettacoli folcloristici e musicali, mentre nella piazza di Babbo Natale un mercatino di prodotti enogastronomici, dolci natalizi

e artigianato artistico colorerà le feste più belle dell’anno. Il tour nel centro storico, tutto da scoprire tra presepi e dolci atmosfere, da trascorrere tra amici e le persone più care, potrà concludersi con la cena a lume di candela nei tradizionali ristoranti del centro aderenti alla rassegna “Piné con Gusto”. In Valle di Cembra si potrà visitare il Presepe artigianale del Toni Nardon e le Natività in bella mostra nei piccoli borghi, dove sarà d’obbligo una sosta per una visita guidata con degustazione presso le numerose Aziende viticole e distillerie della zona immerse nell’inedito paesaggio

terrazzato invernale. Inoltre, quest’anno, vi proponiamo un itinerario speciale, il bus organizzato “Cometa Trentino”. Partendo da Trento, con i famosi mercatini, si passa per l’Altopiano di Piné per cimentarsi nel “grande gioco dei presepi”, si prosegue con destinazione Tesero con i suoi famosi presepi artistici sostando a Cavalese per gustare le leccornie del Mercatino Magnifico e raggiungere infine Rango, uno dei Borghi più belli d’Italia. La proposta vacanza (3 giorni/2 notti in hotel *** a partire da € 152,00) e tutto il programma su www.visitpinecembra.it ■

Foto Archivio A.p.T. Piné Cembra PH. D. Lira.

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Tourist Guide Piné Cembra

Cari amici del Trentino, vi aspettiamo per un Natale di tradizioni antiche e sapori autentici. Qui la Natività si è fatta cultura, di saperi artistici e Comunità. Atmosfere genuine, dove la condivisione è momento di sincera gioia. Inoltre, quest’anno, vi proponiamo un itinerario speciale, il bus organizzato “Cometa Trentino”. Partendo da Trento, con i famosi mercatini, si passa per l’Altopiano di Piné, dove il “grande gioco dei presepi” rinnova lo spirito di una tradizione ventennale, per arrivare a Tesero e ammirare i famosi presepi artistici, sostando a Cavalese per gustare le leccornie del Mercatino Magnifico, e raggiungere infine Rango, uno dei Borghi più belli d’Italia.

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di Lara Deflorian

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alla svizzera arriveranno a Trento a chiudere l’anno e a iniziare quello nuovo i Mummenschanz, noti in tutto il mondo per il loro teatro visivo di movimento misto a recitazione, mimica, danza e magia, che non conosce limiti linguistici e culturali. Abbiamo avuto modo 11 anni fa di conoscerli e apprezzarli a Trento ed ora torneranno, al teatro Sociale la sera del 31 dicembre e in replica il pomeriggio dell’1 gennaio, con lo spettacolo The musicians of silence, ovvero “I musicisti del silenzio”, titolo che definisce il loro agire senza accompagnamento musicale. “La nostra musica – spiega la leader del gruppo Floriana Frassetto – sono le reazioni del pubblico. È il pubblico a fare da direttore d’orchestra. Noi ci sintonizziamo con le emozioni, con il sentire degli spettatori e con la loro capacità di lasciarsi andare e stupirsi in questo viaggio nel mondo della fantasia tra bambole giganti, figure grottesche, oggetti multiformi.” I Mummenschanz possono essere definiti degli ever green entrati nella storia del teatro e della danza. Nati a

MUMMENSCHANZ NOTI IN TUTTO IL MONDO PER IL LORO TEATRO VISIVO DI MOVIMENTO, MISTO A RECITAZIONE, MIMICA, DANZA E MAGIA. CHIUDERANNO L’ANNO AL TEATRO SOCIALE DI TRENTO Parigi nel 1972 per opera di Andres Bossard (prematuramente scomparso nel 1992), Floriana Frassetto e Bernie Schürch, ad ora rimangono il punto di riferimento mondiale di questo genere teatrale inclassificabile, frutto della sperimentazione tra danza e teatro di figura, mimo e arti plastiche. Il prestigio e la bravura di questo gruppo li hanno fatti rimanere in cartellone a Broadway per tre intere stagioni dal 1977 al 1980, dove hanno continuato senza arresti creativi a incantare grandi e piccini del globo intero.

Un altro aspetto affascinante di questo ensemble riguarda la loro denominazione, “Mummenschanz”, che risale al Medioevo ed è riferita al nome della maschera utilizzata dai cortigiani nel gioco degli scacchi, per impedire di mostrare all’avversario le espressioni facciali. Ed è proprio ciò che accade in scena, poiché il pubblico non vedrà i volti e i corpi dei cinque interpreti, Giovanni Colombo, Philipp Egli, Pietro Montandon, Raffaella Mattioli e Floriana Frassetto, avvolti nel nero assoluto delle loro tute

e della scena. Ciò che sarà visibile saranno le forme, tra le più disparate, che definiscono paesaggi immaginifici, luoghi dell’onirico e dello stupore. Seppur in assenza di una scenografia, il teatro dei Mummenschanz non è vuoto, ma carico e utile a liberare la mente dello spettatore che potrà viaggiare con la fantasia trovandosi lui stesso a creare, nel proprio immaginario e secondo gli stimoli visivi ricevuti, storie spontanee e libere associazioni. Info: numero verde 800 013952 - www. centrosantachiara.it. ■

HARLEM GOSPEL CHOIR: IL 15 DICEMBRE A TRENTO

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anno cantato per il Premio Nobel Nelson Mandela, per i due presidenti degli Stati Uniti quali Carter e Obama ma anche per i pontefici Papa Giovanni Paolo II e Papa Benedetto XVI senza dimenticare le loro collaborazioni con alcuni big del rock e del pop internazionale come Bono degli U2, Keith Richards dei Rolling Stones, Diana Ross, Ben Harper e Pharrell Williams. Sono queste le credenziali degli Harlem Gospel Choir, considerati da molti come il più famoso coro gospel del mondo e il primo d’America con oltre venticinque anni di musica dietro le spalle. Una formazione che arriverà in Italia il prossimo dicembre per un tour nei principali teatri della Penisola che toc-

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cherà anche Trento per il concerto in programma martedì 15 dicembre all’Auditorium Santa Chiara. Fondato nel 1986 è composto dalle più raffinate voci e dai migliori musicisti delle chiese nere di New York gli “Angeli di Harlem” condividono da oltre 25 anni di gloriosa carriera il loro messaggio di amore, pace ed armonia con migliaia di persone e di culture diverse di tutte le nazioni del mondo. Il loro repertorio comprende gospel tradizionali e contemporanei, jazz e blues. La partecipazione del pubblico è parte integrante dell’eccitante esibizione dal vivo del coro. Il tema di ogni esibizione è “mettere i popoli e le nazioni insieme, restituendo loro qualcosa”.


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di Antonia Dalpiaz

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avoro di impegno civile dal titolo “Magazzino 18” quello che Simone Cristicchi propone da giovedì 3 a domenica 6 dicembre al Teatro Sociale. Scritto in collaborazione con Jan Bernas e diretto da Antonio Calenda, lo spettacolo affronta in un percorso di parole e musica, un pagina dolorosa del Novecento ovvero l’esodo giuliano dalmata del 1947. Al Melotti di Rovereto spazio al musical con “My fair lady” il 4 dicembre. Ad allestirlo la compagnia di Corrado Abbati che metterà in scena le vicende della fioraia Eliza che si trasforma in dama. Sabato 5 dicembre al Teatro S. Marco chiusura della rassegna Palcoscenico Trentino con lo spettacolo “Il naso” della Compagnia Italo Varner e premiazioni del Concorso Mario Roat. A Rovereto, il 9 dicembre, replica de “La scelta di Cesare” di Pino Loperfido con Andrea Castelli diretto da Andrea Brandalise (lavoro tratto dal romanzo omonimo edito da Curcu & Genovese). Il lavoro sarà replicato il 10 dicembre alla Stagione di Prosa di Pergine. L’11 dicembre al Teatro Portland è di scena il Teatro La Ribalta con “Personag-

FATHER & SON UNA SCELTA VARIEGATA PER LE PROPOSTE DI DICEMBRE DEL TEATRO REGIONALE. SI VA DALLE REPLICHE DALL’ACCLAMATO “LA SCELTA DI CESARE” A “FATHER & SON” CON CLAUDIO BISIO

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gi”, liberamente ispirato a “Sei personaggi in cerca d’autore” di Pirandello per la regia di Antonio Viganò. In scena il gioco pirandelliano dell’incomunicabilità, delle maschere sociali, del ruolo

delle forme apparenti che si trasformano in continuazione. A Pergine il 14 dicembre appuntamento con “Cyrano De Bergerac” di Rostand con Antonio Zavattieri per la regia di Matteo Alfonso e Carlo Sciaccaluga. Al Teatro Sanbapolis la Compagnia Evoè Teatro di Rovereto mette in scena il 15 dicembre “(I am) Anfitrione!”. Prendendo spunto dall’Anfitrione di Molière il progetto indaga il tema del doppio in amore. Il 16 ed il 17 dicembre a Rovereto spazio al “Cabaret” basato sulla commedia di John Van Druten, con Giampiero Ingrassia, regia di Saverio Marconi. Il titolo è famoso grazie

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all’omonimo film del 1972 che consacrò Liza Minelli. A Trento al Sociale dal 17 al 20 dicembre Claudio Bisio è il protagonista di “Father and son” di Michele Serra, per la regia di Giorgio Gallione. È il racconto di un rapporto padre/figlio radiografato senza pudori ed un linguaggio in continua oscillazione tra l’ironico ed il doloroso. Sempre al Teatro Sociale il 31 dicembre e l’1 gennaio appuntamento con “Mummenschanz”, un collage di danza, teatro, circo e molto di più, visto che si plasma in un racconto di storie di immagini attraverso forme in continua metamorfosi, adatto ad ogni età. ■

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ono quattro gli eventi, in quattro diversi teatri, a Trento e Rovereto, per un totale di dieci rappresentazioni, proposti dal Centro Servizi Culturali S. Chiara per il periodo delle feste di Natale e Capodanno. Sarà in scena al Teatro Sociale dal 24 al 28 dicembre di Trento una doppia proposta di respiro internazionale con gli irresistibili clown del Teatr’ Semianyki che in russo, vuol dire “famiglia”. Ma questa famiglia non ha per la verità nulla di ordinario in quanto è composta da sei artisti, eredi del primo leggendario teatro russo di clown e mimi fondato da Slava Polunin. Acrobati, musicisti e giocolieri, in questo spettacolo invitano il pubblico a scoprire, nella sua versione più esilarante e corrosiva, la vita quotidiana a tratti rude di una famiglia russa, nel tentativo di venire a capo delle assurde esistenze dei suoi componenti. Per la serata del 31 dicembre – S. Silvestro – e per aprire nel pomeriggio del primo gennaio il nuovo anno, tornano a Trento i Mummenschanz. Il

TEATR’ SEMIANYKI DAL 24 AL 28 DICEMBRE, AL TEATRO SOCIALE DI TRENTO, UNA DOPPIA PROPOSTA DI RESPIRO INTERNAZIONALE CON GLI IRRESISTIBILI CLOWN pubblico trentino potrà salutare la fine dell’anno e l’inizio del 2016 con l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento diretta dal tedesco Ekhart Wycik in concerto all’Auditorium. Il programma comprende proposte di riconosciuto valore musicale, nel solco della tradizione mitteleuropea: saranno eseguiti valzer e marce di Richard Strauss, arie dalle operette Il paese del sorriso o La principessa della Czarda, celebri pagine sinfoniche (Danza delle ore di Ponchielli) oppure danze ispirate dal folklore popolare

(Bartók e Dvorák). Al fianco dei musicisti dell’Orchestra vi sarà la voce della soprano Susanne Geb, straordinaria interprete del teatro d’operetta. All’Auditorium “Fausto Melotti” di Rovereto l’Ensemble Vocale Continuum e la New Project Orchestra saranno insieme il 23 dicembre per un augurare con le loro musiche “Un Natale di Pace”, in un itinerario musicale moderno e originale di brani per voci e strumenti di autori contemporanei. Una serata musicale unica e di grande intensità passando

dai brani di compositori celebri come l’americano Karl Jenkins, a giovani emergenti come il norvegese Ola Gjeilo e l’inglese Philip Stopford. Non mancheranno le versioni rielaborate di brani originali e tradizionali conosciuti di autori noti quali John Rutter, Peteris Vasks e Bob Chilcott. Nella programmazione “natalizia” del Centro Servizi Culturali S. Chiara figura anche lo spettacolo per bambini e ragazzi «Buon Natale Babbo Natale” in scena il 19 e 20 dicembre a Trento al Teatro “Cuminetti”. ■

ROY AYERS IL 3 DICEMBRE AL MELOTTI DI ROVERETO

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n artista che ha un approccio felice, libero con la musica, che si diverte ad intrecciare senza gerarchie le coordinate di jazz, soul e funk. Un approccio che dal vivo diventa, immancabilmente, ad ogni concerto, meraviglia e gioia. Lui è Roy Ayers protagonista del terzo appuntamento, giovedì 3 dicembre al Melotti di Rovereto, per la rassegne Jazz’About. È “Everybody Loves The Sunshine” la composizione che ha consegnato Roy Ayers all’immortalità. C’è tutto, in questa traccia: la classe, l’espressività, la malinconia, la gioia, la cura certosina dei particolari, la capacità di giocare compositivamente parlando con cambi e soluzioni d’alta scuola senza perdere nulla in immediatezza, in efficacia, in magia. Ma il mondo di Roy Ayers va ben oltre una canzone,

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per quanto sensazionale: un repertorio il suo pieno di gemme che ancora oggi, nella sua vastità, viene apprezzato, ammirato e soprattutto saccheggiato dalle giovani generazioni (la scena hip hop ha largamente fatto uso delle sue composizioni, da Kendrick Lamar agli A Tribe Called Quest passando per Notorious B.I.G.), un repertorio che gli ha guadagnato l’ammirazione di musicisti che hanno segnato e stanno segnando la contemporaneità della musica black (Erykah Badu lo ha incoronato, in un’intervista, come “Il Re”). Il mix di Roy di veloci e fluide improvvisazioni, ritmi dance ammiccanti e carisma da palco, lo determinarono leader della scena. Un successo il suo proseguito nei decenni successivi che lo hanno consacrato tra i big del jazz più contaminato e creativo.


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ullia Stocchetti ha cominciato come pittrice, trent’anni fa, appena diplomata al “Vittoria”. Oggi il suo lavoro consiste nel suscitare emozioni. No, non è una figura retorica, ma una realtà che chiunque può sperimentare facendo un salto da La Coccinella. In un’epoca in cui, bombardati quotidianamente da stimoli digitali di ogni tipo, emozionarsi pare davvero diventato impossibile, ecco qui una vera artista che ha sfatato questo cliché postmoderno, attraverso una pluriennale ricerca artistica che spazia dalla decorazione di ceramiche e stoffe al rifacimento di fregi, dal trompe l’oeil ai paesaggi tradizionali.

MAGICHE E UNICHE INCISIONI Non solo vetro, ma anche metallo, acciaio, cristallo: non esiste materiale che possa sfuggire all’incisione di Tullia Stocchetti. Un lavoro certosino, attento e scrupoloso, compiuto esclusivamente a mano. È il talento a sostituire il pantografo. E solo così – da La Coccinella – ogni pezzo prodotto diventa unico e inimitabile. Pensate alla gioia di ricevere in dono qualcosa di dedicato solo a noi. Cosa? Un bicchiere, una tazza, una penna, una vetrata: qualsiasi oggetto può diventare unico ed eterno nelle mani di Tullia. Perfino i vetri di una porta-finestra. Unici prodotti, uniche emozioni.

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di Lara Deflorian

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uello di dicembre sarà un mese molto ricco per quanto concerne il cartellone della danza in regione. Partiamo con la stagione dei teatri principali, dove l’8 dicembre al Comunale di Bolzano ritroveremo la coreografa sudafricana Dada Masilo e la sua compagnia con Carmen. Lo scorso anno ci aveva affascinato a Trento con la sua moderna e alquanto originale versione del Lago dei cigni, mentre quest’anno si ripresenta al nostro pubblico assieme ai 12 suoi ballerini, con la rivisitazione di un altro classico che ha per protagonista la gitana Carmen. A tal proposito Masilo spiega: “Con la danza mi piace raccontare delle storie, che abbiano un rapporto con il presente della nostra vita: i classici danno questa opportunità.” Il suo lavoro si caratterizza per la fusione della danza contemporanea con quella tradizionale africana e il balletto classico. In Carmen, Dada Masilo aggiunge questa volta anche l’energia e la forza del flamenco e partendo dall’opera di Georges Bizet racconta come la sua creazione si concentri sullo “svelare Carmen, cercando

DADA MASILO LA COREOGRAFA SUDAFRICANA SI RIPRESENTA AL NOSTRO PUBBLICO ASSIEME AI 12 SUOI BALLERINI, CON LA RIVISITAZIONE DI UN ALTRO CLASSICO CHE HA PER PROTAGONISTA LA GITANA CARMEN la donna che si nasconde nelle pieghe del balletto e dell’opera, per trovarne le debolezze dietro la superficie fredda e impenetrabile.” Per quanto concerne le scelte musicali non ritroveremo Bizet, bensì la suite per balletto che Rodion Šcedrin ha composto su temi e musiche dell’originale aggiungendovi la Habanera interpretata da Maria Callas e due brani del Lamentate di Arvo Pärt. Per quanto concerne il circuito regionale sono ben sei gli spettacoli di danza proposti in questo mese. E così l’1 dicembre al Palacongressi

di Riva del Garda potremmo vedere in scena il duo di casa Abbondanza Bertoni protagonista di Esecuzioni, una libera interpretazione creata quattro anni fa di due “esecuzioni” che principalmente si compongono di assoli, che arrivano a incrociarsi fino ad aggrapparsi l’un l’altro. “Siamo forme che in un tempo attraversano uno spazio”, scrive Antonella Bertoni che in conclusione pone l’interrogativo: “L’altro è un fine o un mezzo?”. Av vicinandosi al Natale non poteva mancare il 4 dicembre, questa volta al

teatro Cristallo di Bolzano con l’interpretazione della compagnia Almatanz, Lo Schiaccianoci nella versione tradizionale coreografica di Marius Petipa, con la regia di Luigi Martelletta, sulle splendide musiche di Ciaikovski e con la partecipazione di Vittorio Galloro e Arianne Lafita Gonzalvez, étoiles del Balletto Nacional de Cuba. Il 13 dicembre, al Palafiemme di Cavalese, la compagnia Naturalis Labor fondata e diretta da Luciano Padovani, metterà in scena Naveneva di Silvia Bertoncelli, un gioco di parole che

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il regalo giusto?

trae spunto da Gianni Rodari per presentare l’immaginario marino raccontato ai ragazzi attraverso la danza. Il 20 dicembre invece al Palanaunia – Sala del Bosco di Fondo – ritroveremo la compagnia Fabula Saltica protagonista delle avventure di Pinocchio, sulle musiche di Edoardo Bennato e le coreografie di Claudio Ronda, il tutto vivacizzato dai costumi di Ivan Stefanutti, ispirati alle illustrazioni di Benito Jacovitti. Ancora a Fondo, sempre al Palanaunia - Sala del Bosco, il 28 dicembre la

Compagnia Cosi Stefanescu proporrà un Gala di balletto composto da pezzi del repertorio classico e altri creati appositamente su musica sinfonica di più recente creazione, passando dal genere classico al neo-classico, fino al moderno. E ancora il 29 dicembre al Palacongressi di Riva del Garda, potremmo ritrovare l’eVolution dance theater interprete di Black&Light, il meglio di questa compagnia che da sette anni lavora sulla fusione di atletismo e visionarità, coniugando una pluralità di ricerche legate alla tecnologia, alla danza, al suono e al colore, artefice di un “viaggio incentrato sul sogno e la fantasia”. Infine, oltre agli spettacoli del circuito regionale, nell’ambito delle serate di “Anticorpi eXpLo”, il network indipendente italiano dedicato alla giovane danza d’autore italiana accompagnata verso un dialogo con gli operatori di settore, potremmo assistere l’11 dicembre all’Auditorium Melotti di Rovereto, a tre creazioni contemporanee: This is not a show di Annalì Rainoldi, La medesima ossessione: il corpo di Stellario Di Blasi e Tristissimo di Carlo Massari & Chiara Taviani / C&C Company. Info: numero verde 800 013952 www.centrosantachiara.it. ■ 89

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a fine dell’anno si avvicina ed è tempo di bilanci per il Big Stop Bike, che può salutare il 2015 con il segno più. Aperto la scorsa primavera di fronte al Muse, il negozio di assistenza, rivendita e noleggio di biciclette, è riuscito in poco tempo a farsi conoscere e apprezzare dai cittadini di Trento, e non solo. “Siamo diventati il punto di riferimento della zona per le bici elettriche” afferma soddisfatto il titolare, “tanto che i clienti arrivano anche da fuori città, perché siamo gli unici davvero esperti in questo servizio”. Un obiettivo questo, che lui aveva ben chiaro sin dall’apertura, e che è riuscito a raggiungere superando tutte le aspettative. E infatti sono queste, le e-bike, il vero pezzo forte dell’attività. Fino a pochi anni fa non erano troppo conosciute dai trentini – e dagli italiani in generale – ma ora sono sempre più utilizzate da famiglie, ragazzini e anche dalle persone anziane, perché consentono a tutti, anche ai meno allenati, di pedalare riducendo lo sforzo grazie alla pedalata assistita, e di affrontare così anche le salite più impervie, per raggiungere splendide località prima impensabili sulle due ruote. Oltre a noleggiare e vendere biciclette infatti, il Big Stop Bike dalla scorsa estate organizza regolarmente dei tour di diversa lunghezza, accompagnati da guide di mountain bike certificate. “Tra i nostri itinerari prediletti ci sono il Monte Bondone e diverse mete vicino alla città, come il Calisio o la Maranza, spiega Silvano, una delle guide, “Molte delle persone che partecipano sono trentini residenti in città che però non hanno mai visto questi luoghi, che in questo modo

BIG STOP BIKE LA RIVENDITA-NOLEGGIO DI BICI DEL QUARTIERE DELLE ALBERE PROPONE PRODOTTI, MA ANCHE TANTISSIMI CONVENIENTI SERVIZI hanno occasione di conoscere. Ci sono davvero dei bellissimi posti anche qui vicino.” Uscendo dai confini di Trento, si organizzano gite anche verso il Garda, in valle di Cembra, oppure in Alto Adige, dove i gestori dei rifugi sono particolarmente organizzati, abituati ad accogliere gruppi di ciclisti in viaggio con le bici elettriche, che vengono ricaricate durante il momento di ristoro. La novità è piaciuta tanto che il Big Stop Bike nel giro di qualche mese ha assunto altre tre guide, oltre a Silvano: Giorgio, Franco e Marta, che accompagnano di volta in volta gruppetti di 10-15 persone, a scoprire in modo alternativo le meraviglie della nostra regione. Una forma di turismo innovativa molto gradita anche dai turisti stranieri. “Abbiamo avuto tedeschi e olandesi, ma anche siriani e arabi” racconta Cristian, in generale, gli stranieri sono più avventurosi, cercano il fun, il divertimento e sono

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quindi più propensi ad accettare i nostri suggerimenti e le nostre proposte.” Un aspetto importante di questo lavoro, che riesce a regalare molte soddisfazioni al titolare è proprio il rapporto con la clientela. I clienti ormai lo conoscono, si fidano, e si rivolgono a lui anche per ricevere un semplice consiglio, sapendo di poter contare sulla sua professionalità. “Vedere che la gente torna, che mi chiama perché deve aggiustare la bicicletta, oppure anche solo mi scrive un messaggio per dirmi che il tour è stato bellissimo, per me vale molto.” Un rapporto di amicizia e fiducia, che ha saputo instaurare anche grazie alla garanzia di un’assistenza continua, oltre a un’offerta di prodotti di altissimo livello che vengono noleggiati a prezzi competivi. Insomma, per quest’anno Cristian può dirsi contento e tirare i remi in barca, ma sta già pensando alle attività del prossimo anno. In ballo c’è infatti un’importante collaborazione con una nota azienda produttice di abiti tecnici per sportivi, un’ottima occasione per aumentare il prestigio del Big Stop Bike, anche se per ora non si può svelare di più. Ma neppure l’inverno con le

“Nei nostri tour si fanno anche incontri molto particolari...”

sue fredde giornate, intanto, può fermare Cristian e come lui tutti gli appassionati di bici. Infatti, per questa stagione, il Big Stop Bike ha in previsione delle uscite sulla neve in sella alle fat bike, un’evoluzione della mountain bike, dotata di pneumatici e cerchi molto larghi e adatta anche ai percorsi innevati. A gennaio inoltre, il Big Stop Bike parteciperà al Free Mountain Bike, sull’altopiano di Pinè, un raduno di ciclisti che partendo dal passo del Redebus pedaleranno in sella alle loro mountain Bike per una due giorni di solo bici. ■ 91

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oglio molto bene a questo disco perché penetra ancora più profondamente nella mia vita privata. Ogni canzone ha un aspetto autobiografico: anche brani come “Credere amare resistere” in cui mi faccio portavoce delle sofferenze reali di persone che ho conosciuto. In questo album mi sento più coinvolto rispetto alle precedenti produzioni, perché oltre alle musiche ho partecipato più attivamente ai testi. Non si finisce mai di imparare: io mi sto capendo meglio e sento che sto evolvendo sempre più. Il merito è anche del mio nuovo team di lavoro: da Luca Chiaravalli, che ha prodotto l’album assieme a me, a tutti gli altri autori. Per me il lavoro di squadra è sacro: la condivisione mi stimola e grazie all’entusiasmo con cui abbiamo collaborato, mi sono riscoperto ancora più amante

NEK A TRENTO IL SUO ULTIMO ALBUM, “PRIMA DI PARLARE”, SARÀ IL CUORE DEL CONCERTO DEL CANTAUTORE EMILIANO IN CARTELLONE IL 6 DICEMBRE ALL’AUDITORIUM DEL CAPOLUOGO del mio lavoro. L’energia che si è creata fra noi è così forte, che sono già al lavoro sul prossimo disco”. Sono queste le parole che Nek usa per definire il suo ultimo album “Prima di parlare” che sarà il cuore del concerto del cantautore emiliano in cartellone il 6 dicembre all’Auditorium S. Chiara di Trento organizzato dalla Showtime. Il “Prima di Parlare Live 2015” è iniziato lo scorso ’11 ottobre

e farà tappa nei teatri delle principali città italiane per quello che è un ritorno live attesissimo dai numerosi fan dell’artista di Sassuolo, che torna ad esibirsi dal vivo nei più importanti teatri italiani, a distanza di quattro anni dall’ultimo tour. Filippo Neviani, in arte Nek, porterà dal vivo i nuovi brani del suo ultimo lavoro discografico, oltre alle grandi canzoni che hanno segnato la sua brillante

carriera, dal debutto ad oggi. Ad anticipare questo lavoro, uscito su Warner Music e già certificato album di platino è stato il singolo “Fatti Avanti Amore”, con il quale l’artista si è piazzato al secondo posto nella categoria Big” all’ultimo Festival di Sanremo. “Prima di parlare“ contiene 11 brani inediti e la rilettura di “Se telefonando” prodotti da Nek e da Luca Chiaravalli, tutti potenziali singoli in grado di

C’È PAOLA TURCI AL TEATRO VALLE DEI LAGHI DI VEZZANO

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è anche quella del 5 dicembre al Teatro Valle dei Laghi di Vezzano fra le date del nuovo tour teatrale di Paola Turci durante il quale la cantautrice si esibirà in una dimensione più intima e raccolta, a contatto diretto con il suo pubblico. Al centro di questo suo set le canzoni dell’album “Io sono”, in cui la cantautrice romana celebra i primi trent’anni di carriera affiancando dodici canzoni del passato completamente riviste in un’inedita veste acustico-elettronica a tre brani inediti fra cui “Questa non è una canzone” diventato uno dei singoli che hanno ottenuto più attenzione anche a livello radiofonico. «Quando ho registrato “Io sono”, il mio ultimo album, avevo in mente un disco intimo e minimale, adatto a essere suonato in teatro – racconta l’artista – Il disco è poi uscito invece in primavera, prima di una lunga estate che ci ha portato a suonare molto e in posti assai diversi tra loro, alcuni molto raccolti, altri decisamente più grandi e adatti ad un concerto elettrico. Queste prime date in teatro mi offrono la possibilità di realizzare il mio desidero e proporre finalmente il disco nella veste in cui è nato, riportandomi in uno spazio che non smette mai di sorprendermi e affascinarmi”. Sul palco con Paola Turci ci saranno Fernando Pantini alla chitarra, Pierpaolo Ranieri al basso e Fabrizio Fratepietro alla batteria. Riguardo alla sua

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dimensione di artista Paola Turci ha spiegato: “Nelle mie canzoni si trovano sempre, in maniera differente, parti di me, il perché delle scelte che ho fatto, i momenti difficili che ho dovuto superare. Questo senza mai dimenticare di essere una persona libera senza dimenticare che ci sono stati momenti, intendo all’inizio del mio percorso di artista, quando ero ventenne, in cui sono stata condizionata a fare delle scelte che non erano mie”. Lo scorso anno Paola Turci ha pubblicato anche (per Mondadori) un libro autobiografico “Mi amerò lo stesso” e sulle motivazioni che che l’avevano spinta a lanciarsi in questa avventura legata alla scrittura aveva spiegato: “Ho raggiunto l’età nobile dei cinquant’anni e ho pensato che questo fosse il momento per un bilancio, per mettere in qualche modo un punto fermo da cui ripartire”.


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entrare nella galleria dei successi di una carriera ultraventennale da popstar internazionale con oltre 8 milioni di dischi venduti. Tutte le tracce dell’album sono in bilico tra autobiografia e osservazione della realtà e sono accompagnate da un suono nuovo.”Questo è un disco luminoso – racconta Nek – l’antitesi del precedente, che era più essenziale, più rock, più tetro. Io ho suonato quasi tutti gli strumenti, poi abbiamo aggiunto un quartetto archi e c’è l’avvento dell’orchestra. Abbiamo unito classico ed elettronica per dare una chiave di lettura alternativa al mio modo di fare pop. Una delle caratteristiche principali di questa produzione è la filosofia da live con cui abbiamo approcciato tutte le canzoni, che sono state messe a fuoco direttamente in fase di registrazione grazie all’alchimia e al grande pathos che si è creato nel gruppo». Le tracce inedite dell’album “Prima di parlare” sono in bilico fra autobiografia e osservazione della realtà. Il singolo sanremese “Fatti avanti amore” è un inno al sentimento più alto e nobile che nasce dentro sé e si espande agli altri per

esortarli a non abbandonare l’amore di fronte alle difficoltà quotidiane. «Non esiste nulla di più sublime per un essere umano dell’amare gli altri. Meno autobiografico ma drammaticamente reale è il brano “Credere Amare Resistere”, nel quale Filippo manifesta la sua vicinanza alle persone che soffrono per l’impossibilità di tentare cure alternative per i loro cari gravemente malati. «La realtà è ben diversa da quella raccontata in certi dischi. Io scrivo perché osservo. E non osservo solo i miei amici o quel che accade nei miei confini. Vado dove mi porta il cuore, l’interesse, il desiderio. Sono una persona uguale a tante altre, seppure più fortunato di molti. E mi sento parte di cose di fronte alle quali non si può restare indifferenti. “Credere Amare Resistere” è lo slogan usato dai genitori di Sofia, una bambina affetta da una grave malattia degenerativa, per portare avanti la loro lotta per la libertà di cura. Il loro dramma non è un caso unico e stiamo parlando del peggior dolore che un essere umano possa provare: vedere il proprio figlio spegnersi ogni giorno senza avere la possibilità di tentare strade intentate”. Ascoltando una dopo l’altra le tracce del cd “Prima di parlare” prende forma una sorta di concept album. Alla base della riflessione di “Invisibile” c’è la fede di Filippo Neviani: “La vita insegna che le cose realmente importanti sfuggono all’occhio umano. Io sono credente e sono consapevole che esistono cose necessarie che non necessariamente si vedono. La fede e l’anima non sono visibili, ma nessuno può negare la loro esistenza e importanza. Anche l’amore è invisibile, però è il sentimento primario che dovrebbe regolare il comportamento di tutte le persone in tutto il ■ mondo”. 93

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di Nicola Andreatta

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ettiamoci la continua ricerca di prodotti genuini a chilometri zero, dei quali questo territorio è ricco e orgoglioso. Aggiungiamoci la profonda conoscenza e il rispetto della tradizione culinaria trentina, con un pizzico di rielaborazione, per accontentare anche i palati più esigenti. Sommiamoci la fantasia con cui vengono pensate le pizze, famose per gli accostamenti coraggiosi. Mischiamo il tutto con una buona dose di cordialità e di esperienza: questo è Il Giardino delle Spezie, che anche quest’anno si propone di portare in trionfo l’inverno culinario della Valle dei Laghi. Da sempre l’obiettivo del ristorante di Padergnone è quello di accompagnare le famiglie trentine nei loro momenti più gioiosi, e questo desiderio viene esaltato proprio durante il periodo natalizio. Come ben sanno

UN INVERNO TUTTO DA MANGIARE AL GIARDINO DELLE SPEZIE, SITUATO LÌ DOVE IL LAGO DI TOBLINO SI FONDE CON QUELLO DI SANTA MASSENZA, LA STAGIONE PIÙ FREDDA HA TUTTO UN SUO SAPORE, DA GUSTARE A TAVOLA CON I PROPRI CARI gli affezionati clienti, il menù segue il ritmo cadenzato delle stagioni, ognuna delle quali racchiude in sè ingredienti e combinazioni uniche ed irresistibili. Ed è proprio con questo spirito che per il pranzo di Natale è stato elaborato uno speciale menù tutto da scoprire, per affiancare ai festeggiamenti un superbo itinerario gastronomico. Ma se vogliamo parlare di creatività culinaria, è d’obbligo volgere

uno sguardo alla pizzeria del Giardino delle Spezie: ogni mese una nuova tripletta di pizze viene sfornata dalla scoppiettante mente dei pizzaioli, per assicurare ai clienti una scelta sempre diversa. Abbiamo appena gustato la pizza vegana Valentino Rossi, osteggiata dalla pizza Jorge Lorenzo, con tanto di baccalà: cosa mangeremo a Natale? Per ora nessuno lo sa. Quel che è certo è che le nuove pizze saranno

accompagnate dalle immancabili birre di Natale, per brindare insieme agli amici con sommo gusto. E se le birre natalizie sono un accorgimento per i più grandi, il Giardino delle Spezie non poteva esimersi dal regalare delle serate speciali anche ai più piccoli: tutti i sabati di dicembre, a partire dalle 19, il ristorante scoppierà di allegria grazie all’intrattenimento degli animatori Trucchetta e Palloncio. ■

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di Fabio De Santi

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n caleidoscopio di personaggi realizzati con grandi costumi o solo con pochi oggetti, per ricordarci che “con poco si può fare tutto, basta lasciarsi andare alla fantasia”. Sono quelli frutto della fantasia di Arturo Brachetti che porterà a Trento il suo nuovo show “Brachetti che sorpresa!” al Teatro Auditorium S. Chiara martedì 8 e mercoledì 9 dicembre. Dopo l’incredibile successo di L’Uomo dai Mille Volti e di Ciak si gira e il trionfo in Canada e Francia di Comedy Majik Cho, il “ciuffo più famoso d’Italia” ritorna con i suoi amici nei teatri italiani, con uno straordinario e imprevedibile varietà magico di illusionismo contemporaneo. Filo conduttore è l’illusionismo, che l’artista torinese, interpreta in chiave contemporanea: un sorprendente viaggio nella fantasia in cui come un cicerone, condurrà il pubblico per mano. L’obiettivo di Brachetti, considerato come il più grande trasformista al mondo, entusiasma il suo pubblico e propone il meglio del quick change, quell’arte da lui stesso reinventata che lo ha reso celebre e acclamato ai quattro angoli del piane-

BRACHETTI CHE SORPRESA! A TRENTO IL NUOVO SHOW DELL’ECLETTICO ARTISTA TORINESE, AL TEATRO AUDITORIUM S. CHIARA MARTEDÌ 8 E MERCOLEDÌ 9 DICEMBRE ta: in un battito di ciglia (forse due) si trasforma davanti agli occhi degli spettatori dal cappello alle scarpe, cambiando abito ma soprattutto anima. Artista a 360°, Arturo è capace di passare dalla trasformazione ad altre performance che lasceranno il pubblico a bocca aperta: il fascino delle ombre cinesi, l’emozione del sand painting, il divertimento del fumetto western vivente e altro ancora. Compagni di avventura sul palco i suoi eclettici e insoliti amici: Luca Bono, “l’enfant prodige della magia”, giovane talento dell’illusionismo internazionale con l’impossibile tra le mani; Luca&Tino, artisti esilaranti e stralunati, definiti dal prestigioso quotidiano

francese Le Figaro i “Laurel e Hardy italiani”; Francesco Scimemi, illusionista comico tanto geniale quanto imprevedibile, Kevin Michael Moore, fantomatico alter ego del protagonista. Due le novità tecniche assolute di questo show che è stato applaudito finora in Italia da oltre 90.000 spettatori in 70 repliche. Il laser, manipolato e utilizzato durante la narrazione, e la scenografia sono realizzati con l’innovativa tecnica del video mapping, per la prima volta utilizzata in Italia in uno spettacolo di varietà. Su “Brachetti che sorpresa!” quello che è considerato come il più grande trasformista del mondo che impiega un secondo e mez-

zo a cambiare i suoi abiti di scena ha raccontato: “La sorpresa più grande forse per chi ha visto il one-man-show anni fa, è che non sono da solo in scena. Ho dei colleghi straordinari, Luca Bono, l’enfant prodige della magia italiana, Francesco Scimemi, che è un mago comico ruspante palermitano-romano. E il duo Luca&Tino, che sono comici surrealisti un po’ strampalati che rappresentano le diverse facce di Arturo, questo qua, che ovviamente fa la parte del Leone, perché mi trasformo naturalmente, faccio magie, sparisco, volo, come sempre, ma faccio anche cose nuove, tra cui manipolazioni di luci e laser e disegni sulla sabbia”. ■

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www.comune.rovereto.tn.it

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evento è stato presentato il 12 novembre a Rovereto a palazzo Del Bene, sede di Fondazione Caritro, dal Sindaco Francesco Valduga insieme agli sponsor che lo hanno reso possibile. Il Comune di Rovereto è riuscito nell’operazione grazie ad un intervento finanziario di Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto che è main-sponsor. Tra gli sponsor c’è anche Dolomiti Energia che concorre alla copertura delle spese insieme a Comunità di Valle e Apt di Rovereto e della Vallagarina. L’organizzazione è stata affidata a Radio Italia Anni 60 e Showtime Agency. “Ci auguriamo che il concerto produca una benefica azione di attrazione nella piazza del Mart, funzionale ad ampliare la presenza di pubblico in occasione del natale dei Popoli e dei mercatini” afferma il Sindaco Francesco Valduga. “Sarà soprattutto una festa per questo abbiamo deciso per un evento gratuito”. “Siamo orgogliosi di far parte dei promotori” ha dichiarato la vice presidente di Fondazione Caritro Silvia Arlanch “ogni anno eroghiamo circa 5 milioni al territorio in eventi culturali, questa è un’occasione straordinaria proprio per la ricaduta sul territorio. Ringrazio il nostro direttore generale Mariano Marroni che ci ha segnalato con tempestività questa opportunità” ha concluso. Anche il Presidente di Dolomiti Energia Rudi Oss ha evidenziato l’importanza dell’evento per la città e la sua promozione. Alessandro Raffaelli e Roland Barbacovi rispettivamente di Radio Italia Anni 60 e Showtime Agency hanno illustrato alcuni dettagli tecnici: concerto per tutti, free, posti in piedi, si prevedono

MARIO BIONDI UN CONCERTO GRATUITO PER LA POPOLAZIONE CHE CADE NEL CUORE DEL PONTE DELL’IMMACOLATA, IL 7 DICEMBRE A ROVERETO, A MERCATINI DI NATALE APERTI E CON UNA STAR INTERNAZIONALE DEL CALIBRO DEL CROONER SICILIANO

almeno 3000 persone, nessuna prenotazione, l’acustica sarà in testa alle priorità dei fonici, un team di professionisti collaudatissimo che peraltro accompagna Mario Biondi da tempo. “La piazza del Mart a volte può presentare problemi, ma va gestita dai professionisti e del resto è il miglior palcoscenico che si potesse avere”.

La questione - è stato detto a più riprese - sarà gestire la massa, dal momento che questa data è inserita nel tour ufficiale di Mario Biondi BEYOND partito da Napoli in ottobre con il sold-out ed è l’unica tappa gratuita, tra l’altro posizionata su un asse geografico che catalizzerà molto pubblico da Nord a Sud del Trentino Alto Adige.

Quello del 5-8 dicembre prossimi a Rovereto sarà dunque un Ponte dell’Immacolata davvero speciale e stando ai dati dell’APT le prenotazioni alberghiere stanno già arrivando numerose. La tappa di Rovereto rientra nel tour ufficiale dell’artista siciliano (ma ormai emiliano d’adozione visto che vive da anni a Parma) di presentazione dell’album “Beyond” ma in questa occasione accanto ai tanti successi che lo hanno reso celebre nel mondo soul e funky presenterà, visto il contesto natalizio, brani tratti dall’album “Mario Christmas” uscito a fine 2014. “On stage” con Biondi ci saranno Alessandro Lugli alla batteria, Federico Malaman al basso, Massimo Greco alle tastiere e programmazione, David Florio alle chitarre, Marco Scipione al sax e Fabio Buonarota alla tromba. ■

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RICOSTRUIRE IL FUTURISMO E L’UNIVERSO AL MART

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i sono momenti, nella storia delle idee, in cui l’obiettivo è distruggere, azzerare l’esistente per ripartire da capo per una nuova avventura. Diverse

correnti artistiche nate tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento percorrono questa strada, corrono veloci verso la fine degli dèi, il Ragnarök nordico, cercando di distruggere l’esistente considerato stantio, immobile, passatista, cadaverico. Ecco allora i futuristi della prima ondata lanciarsi a spada tratta contro un’Italia impantanata, periferica, paludosa, invasa da ”piccole cose di pessimo gusto”, scrive Guido Gozzano. Ma dopo gli strali, le maledizioni, le provocazioni, gli azzeramenti, viene il momento della ricostruzione, dei ripensamenti, dei tentativi di ritagliarsi in questo mondo un mondo altro, diverso, soggettivo che corrisponda ai propri ideali. Questo è successo con il surrealismo e, prima ancora, con il futurismo, non con il distruttivo e nichilista dadaismo. Da questo ripensamento sulla possibilità di un mondo diverso, nasce, nel

MATTEO BOATO AL GRAND HOTEL TRENTO

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atteo Boato (Trento, 1971), ha un passato di chitarrista classico ed uno come ingegnere civile e bioarchitetto, ma nel 2001 decide improvvisamente di intraprendere la via della pittura. Da Trento si sposta a Londra e poi a Barcellona per tornare in terra natale e viverci in forma stabile, nel 2006. Fin dai primi anni di attività adotta una tecnica particolarissima, inusuale, lenta fino all’esasperazione, una tecnica che si definisce “olio su tela” ma con una matericità esecutiva che richiede un anno abbondante per l’asciugatura. Un quadro diventa un vino per certi versi e il risultato è un lavoro pittorico spesso quasi tridimensionale, pastoso e intrigante. Il suo tema primario, fin da subito, è il luogo urbano: piazze, luoghi e palazzi medioevali prevalentemente italiani che danzano attorno al fuoco sacro della socialità (il titolo di questa serie è “Le Case Danzanti”). Con gli anni i temi affrontati aumentano dando voce ad altre serie di lavori: sul corpo (dal titolo “Il Cerchio”), sul bosco, sul paesaggio extraurbano (come “Terra”), sulla figura femminile, sua coppia (“Insogno”), sugli animali, sulla musica come “A mani nude” e come ultimo il ciclo titolato “Archi”. In mostra al Grand Hotel Trento, fino al 10 gennaio, verranno esposti lavori scelti all’interno di questo lungo percorso suggerendo un dialogo tra gli estremi di questo viaggio pittorico cioè tra “Archi e Architetture”, che è anche il titolo dell’esposizione.

1915, il Manifesto della Ricostruzione futurista dell’Universo, redatto da Giacomo Balla e Fortunato Depero, che va ad innestarsi, a sei anni di distanza, sul provocatorio Manifesto Futurista pubblicato il 20 febbraio 1909 sul quotidiano parigino Le Figaro. Ricostruire quindi, cercare di porre le basi per un nuovo mondo, estetizzare ogni ambito della società, dalla pittura all’architettura, dalle arti applicate al teatro, alla pubblicità, ecc. A guardar bene questo manifesto è sicuramente innovativo così come il primo manifesto era sicuramente rivoluzionario. Pensiamo soltanto che tra il 1914 e il 1915 Severini, Carrà, Balla e Depero inventano l’onomalingua, una singolare forma di linguaggio sperimentale che diventa segno, equivalente di

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molte esperienze pittoriche e visive prodotte nello stesso torno di tempo. E’ il tentativo di “ricostruire”, attraverso un nuovo linguaggio, un castello linguistico in sintonia con le grandi scoperte scientifiche, tecniche e culturali degli anni antecedenti la grande guerra. Su questo tema della ricostruzione futurista dell’universo il Mart di Rovereto torna a fare il suo lavoro – abbandonato da troppo tempo – di ricercatore e propagatore del movimento futurista. E lo fa sfruttando l’unicum della Casa D’Arte Futurista Depero, a Rovereto, in Via dei Portici 38, allestendo la mostra Manifesto

100. Ricostruzione futurista dell’universo, a cura di Nicoletta Boschiero e


trentinomostre Federico Zanoner. Il manifesto rispecchia il tentativo di mettere in scena un’arte totale che influenzi tutti gli aspetti dell’esistenza attraverso una radicale trasformazione dell’ambiente: dall’arredo alla moda, dal cinema al teatro, dalla musica alla danza, dal manifesto pubblicitario alla progettazione dell’oggetto d’uso: Noi futuristi, Balla e Depero, vogliamo realizzare questa fusione totale per ricostruire l’universo rallegrandolo, cioè ricreandolo integralmente … Giacomo Balla con la sua casa d’arte aveva progettato e realizzato l’intero arredamento, Fortunato Depero invece con la produzione di arazzi e cuscini crea uno spazio per realizzare oggetti d’arte, mobili, giocattoli, maquettes caratterizzati da strutture essenziali e da linee dinamiche. Questo intervento sulla realtà si concretizza attraverso un nuovo oggetto artistico proposto nel manifesto e denominato complesso plastico, costituito dai materiali più diversi e più comuni (legno, carta, fili di metallo, stoffa, ecc), che scaturisce da un accostamento di tante pratiche artistiche diverse. Il complesso plastico non è l’unico frutto del manifesto. I campi della ricerca sembrano illimitati. Anche nel campo della moda e dell’abbigliamento i futuristi imposero il loro segno distintivo, a partire dalle prime celebri “serate”, durante le quali gli artisti–autori-declamatori indossavano abiti da loro stessi disegnati e maschere che suggerivano la robotizzazione e meccanizzazione dell’uomo, per arrivare alla vera e propria rivoluzione dell’abbigliamento proposta nella teoria e nella pratica da Giacomo Balla. L’idea di autopromozione prende piede grazie all’editoria e alla corrispondenza, testimoniata in mostra attraverso documenti e fotografie che mostrano la genesi di un manifesto che cambia per sempre il senso di marcia del movimento futurista, orientato verso un’attività ricostruttiva, operosa, lontana dalla pars destruens della prima fase futurista. La mostra chiude il 3 aprile 2016, www.mart. trento.it.

ALBIANO Mostre MOSTRA DI PRESEPI ARTIGIANALI Apertura: da sabato 19 a giovedì 31 dicembre. Casa della Cultura. Tradizionale mostra di presepi artigianali. I presepi esposti sono circa 80 e sono realizzati dagli abitanti e dai ragazzi di Albiano. Orario: 15-18. Ingresso libero. Info: A.p.T. Tel. 0461.683110.

ARCO Mostre SEGANTINI E ARCO Apertura: fino a giovedì 31 dicembre. MAG Arco, Galleria Civica G. Segantini. Mostra a cura di Alessandra Tiddia, Mart. Info: www. museoaltogarda.it.

BORGO VALSUGANA Mercati MERCATINI DI NATALE A BORGO VALSUGANA Apertura: da sabato 28 novembre a domenica 20 dicembre. Intorno ai portici del fiume Brenta, casette e bancarelle con prodotti artigianali ed enogastronomici di pregio creano un’atmosfera di grande suggestione, unica nel suo genere. In questa occasione potrete divertirvi alla fattoria con gli animali, con i laboratori connessi agli antichi mestieri, allo snow park per bambini e ragazzi, alle mostre fotografiche, agli spettacoli teatrali itineranti, con le rievocazioni in costume di figure natalizie, ai concerti... e tanto altro. Per ulteriori dettagli visitate il sito: www. borgounfiumedidoni.it.

CAVALESE Mercati MAGNIFICO MERCATINO DI NATALE Apertura: da venerdì 4 dicembre 2015 a domenica 10 gennaio 2016. Nel Magnifico Mercatino di Natale, a Cavalese, si passeggia in un giardino incantato, illuminato a lume di candela, animato da concerti, spettacoli, mostre, laboratori d’arte e weekend tematici. Le romantiche casette invitano a curiosare tra pantofole di lana cotta, cose di casa dal sapore antico, creazioni artistiche, creme cosmetiche naturali, spiedini caramellati, waffel e tentazioni della tradizione. Il mercatino è aperto nei weekend dal 4 al 19 dicembre 2015 e tutti i giorni dal 19 dicembre 2015 al 10 gennaio 2016. Info: www.visitfiemme.it

FORNACE Mostre I PRESEPI DE FORNAS Apertura: da sabato 19 a giovedì 31 dicembre. Vie del paese. 11^ edizione della mostra di presepi per le vie del paese di Fornace. Inol-

tre una quarantina di presepi saranno allestiti all’interno del “volt”. Per poter visitare tutti i presepi del paese si potrà ritirare una cartina presso il tabacchino Da Serena o presso El Volt. I presepi del “volt” si potranno visitare dalle 9 alle 20. Info: Marco Antonelli 347.3104518.

LEVICO TERME Mercati EL PRESEPE VIZIN A CÀ Apertura: da sabato 21 novembre 2015 a mercoledì 6 gennaio 2016. Vie del centro. Oltre cento presepi di artigianato locale e nazionale saranno raccolti in una suggestiva mostra e negli angoli più caratteristici di Levico verranno allestite numerose raffigurazioni “El Presepe vizin a cà”. Per ulteriori informazioni: Consorzio Levico Terme in Centro www.visitlevicoterme. it; info@levicotermeincontra.com. Azienda per il Turismo Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Mercati MERCATINI DI NATALE A LEVICO TERME Apertura: da sabato 21 novembre 2015 a mercoledì 6 gennaio 2016. Parco secolare degli Asburgo. Un’oasi naturale che nel periodo natalizio abbraccia con calore le tradizionali casette di legno nascoste tra gli alberi secolari tinti di bianco dai fiocchi di neve. Le luci soffuse che ricoprono come un mantello gli alberi del parco vi faranno da guida lungo i vialetti che vi condurranno a scoprire questo luogo incantato. Per ulteriori dettagli visitate il sito: www. visitlevicoterme.it. Mostre ENCONTRARTE Apertura: da venerdì 4 a mercoledì 9 dicembre. Vie del centro. Encontrarte vi darà la possibilità di vedere all’opera gli scultori del legno che con mani sapienti riporteranno in vita l’artigianato tradizionale. Info: Consorzio Levico Terme in Centro www.visitlevicoterme. it; info@levicotermeincontra.com; Azienda per il Turismo Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it.

PERGINE VALSUGANA Mercati MERCATINI DI NATALE A PERGINE VALSUGANA Apertura: da sabato 14 novembre 2015 a mercoledì 6 gennaio 2016. Il mercatino è una festa con cori, musici e giocolieri, spettacoli, luci e colori oltre a piccoli laboratori, mostre e degustazioni per le vie del centro. Al Mercatino di Natale del Villaggio delle Meraviglie anche tanti laboratori artigianali dove verranno creati oggetti unici con diversi materiali, enogastronomia tipica locale, esposizioni e mostre in luoghi d’eccezione, eventi dedicati a grandi e piccoli

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trentinomostre e una sezione dedicata alle associazioni no-profit: il Natale è anche solidarietà! Info: www.ilvillaggiodellemeraviglie.com.

PREDAZZO Mercati VILLAGGIO SOTTO L’ALBERO Una proposta molto apprezzata sia dai locali che dai tanti turisti presenti in valle nel periodo natalizio, un piacevole punto d’incontro nella piazza centrale del paese dove potersi riscaldare intorno ad uno dei tanti falò, bere qualcosa di caldo, ascoltare musica, rivedere vecchi amici e fare nuove conoscenze, o semplicemente ritrovare il piacere di stare insieme. Il villaggio è aperto tutti i giorni dal 26 dicembre al 9 gennaio dalle 16.30 alle 19.00, vi aspettiamo! Info: www. visitfiemme.it.

RANGO E CANALE DI TENNO Mercati MERCATINI DI NATALE A RANGO, NEL BLEGGI E CANALE DI TENNO Apertura: da sabato 5 a domenica 20 dicembre. Natale a Rango: 5, 6, 7, 8, 12, 13, 19, 20 dicembre - apertura straordinaria: 26 e 27 dicembre. Canale di Tenno: 5, 6, 7, 8, 12, 13, 19, 20, 24 e 26 dicembre. Luci, profumi, sapori e colori che conquistano il cuore! Mercatini nelle antiche case contadine un’atmosfera unica, con piccole meraviglie di artigianato e specialità gastronomiche!. Info e programma: www.visitacomano.it; Tel. 0465.702626.

ROVERETO Mostre MORIRE PER TRENTO Apertura: fino a domenica 31 gennaio 2016. Museo Storico Italiano della Guerra - Castello di Rovereto. Soldati Italiani ed austro-ungarici sul fronte trentino della Prima guerra mondiale. Orario: da martedì a domenica ore 1018. Info: Museo Storico Italiano della Guerra - Via Castelbarco,. 7 Tel. 0464.438100; www.museodellaguerra.it. Mostre DONNE IN GUERRA Apertura: fino a domenica 24 gennaio 2016. Torrione Malipiero del Castello di Rovereto. L’esposizione è composta da 16 scatti con al centro la figura femminile, tassello imprescindibile per comprendere la complessità della Prima guerra mondiale. Orario: dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle 18. Info: www.museodellaguerra.it. Mostre DEVALLE (1940-2013) Apertura: da venerdì 16 ottobre 2015 a domenica 14 febbraio 2016. Mart. Mart la prima retrospettiva su Beppe Devalle presenta, attraverso

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un excursus completo nel percorso creativo dell’artista, uno dei protagonisti del nostro tempo, grande maestro della pittura italiana. Orario: mar-dom 10-18; ven. 10-21. Lunedì chiuso. Info: www.mart.trento.it. Mostre GLI SPOSTATI. PROFUGHI, FLÜCHTLINGE, UPRCHLÍCI.1914-1919 Apertura: fino a domenica 3 aprile 2016. Palazzo Alberti Poja. Una mostra dedicata alla vicenda dei profughi trentini nella Prima guerra mondiale. Orario: chiuso il lunedì, il 25 dicembre e il 1° gennaio; da martedì a domenica 9-12/15-18. Ingresso gratuito. Info: www.fondazionemcr.it; Tel. 0464.452800.

TESERO Mostre TESERO E I SUOI PRESEPI Apertura: da domenica 6 dicembre 2015 a domenica 10 gennaio 2016. Dai vicoli di Tesero e dai cortili si affacciano cento presepi artigianali, illuminati fino alle 23. Si passeggia dal grande presepio nella piazza centrale, che quest’anno compie 50 anni, al percorso nelle “corte” del centro storico, per addentrarsi poi alla scoperta delle mostre sul tema della Natività, con opere d’autore e originali manufatti. Le case, costruite a ridosso l’una dell’altra, gli archi e le volte, le strette viuzze, i pertugi e i cortili delle case, le stalle e le cantine sembrano essere parte di un unico grande presepio. Info: www. visitfiemme.it.

TRENTO Mercati MERCATINO DI NATALE DI TRENTO Apertura: fino al 6 gennaio. Tutti i giorni dalle 10 alle 19.30; 25 dicembre chiuso, 26 dicembre dalle 14 alle 19.30. Luci calde e profumi, le casette in legno e l’atmosfera fiabesca del Natale. Inoltre quest’anno Trento ospiterà due Mercatini: uno in Piazza Fiera con 70 casette tradizionali e uno in Piazza Battisti con circa 20 casette in legno, per un totale di 92 casette. Da segnalare, per la prima volta, la presenza di una casetta per la somministrazione di prodotti senza glutine, dislocata in piazza Battisti, e un “Punto Bimbi” per la pulizia e l’allattamento dei propri figli, in piazza Fiera. Info: www.discovertrento. it; Tel. 0461.216000; info@discovertrento.it. Mercati LA CASETTA DEGLI ELFI Apertura: fino a venerdì 4 dicembre. Dalle ore 15 alle 17. Piazza Dante. Per i bambini è stato creato un suggestivo allestimento nei giardini di piazza Dante: un piccolo villaggio di casette posizionate attorno al monumento a Dante con l’albero di Natale illuminato e la

giostra dei cavalli. Info: www.discovertrento.it; Tel. 0461.216000; info@discovertrento.it. Mostre I TRENTINI NELLA GUERRA EUROPEA 1914-1920 Apertura: fino a domenica 30 dicembre 2018. Le Gallerie, Piedicastello. Una mostra che racconta il dramma dei trentini nel corso del primo conflitto mondiale. Orario: da martedì a domenica ore 9.0018.00 (lunedì chiuso). Ingresso libero. Info: www.fondazione.museostorico.it. Mostre CITTÀ FORTEZZA: TRENTO 1915-1918 Apertura: fino a domenica 10 luglio 2016. Le Galleria di Piedicastello. La mostra “Città fortezza. Trento 1915-1918” è curata da Elena Tonezzer e racconta la vita di chi è rimasto a Trento durante la prima guerra mondiale ma vede cambiare completamente la geografia della sua città. Orario: martedì-doemnica ore 9-18. Ingresso libero. Info: Fondazione Museo storico delTrentino Tel. 0461.230482; info@museostorico.it; www.museostorico.it. Mostre EX AFRICA. ESPLORAZIONI TRA ARTE E SCIENZA DI JONATHAN KINGDON Apertura: fino a domenica 10 gennaio 2016. Muse. Corso del Lavoro e della Scienza, 3. La mostra racchiude la lunghissima esperienza di ricerca e produzione scientifica e artistica del massimo esperto di mammiferi africani, Jonathan Kingdon, dall’iniziale approccio documentativo di morfologie ed anatomie, all’indagine sulla comunicazione visiva negli animali, alla libera interpretazione artistica. Info: Muse Tel. 0461.270311; prenotazioni@muse.it. Mostre FRANCESCA LIBARDONI - QUANDO IL CUORE S’ESPONE AL VENTO Apertura: sabato 12 e 19 dicembre 2015, sabato 16, 23 e 30 gennaio 2016. Esposizione Sale “Centro Percorsi”.Via SS. Trinità, 4. Mostra a cura di Laura Dondè. Orario: 1518. Ingresso gratuito. Info: www. centropercorsi.it Mostre MARI E CIELI DI BALBO Apertura: fino a domenica 10 gennaio 2016. Museo dell’aeronautica Gianni Caproni, Via Lidorno, 3. La mostra, un viaggio sospeso tra cielo e mare, espone cimeli del Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni e si compone di quindici tavole in tecnica mista del noto pittore italiano Nani Tedeschi, accompagnate da altrettanti testi di Alberto Guarnieri, giornalista e scrittore, che ha immaginato di far parlare Italo Balbo in prima persona da un aldilà, oltre il tempo e la storia. Orario: dal martedì

al venerdì 10-13 e 14-18; sabato, domenica e festivi, 10-18 (chiuso lunedì non festivi). Info: www.museocaproni.it; Tel. 0461.944888; museo.caproni@muse.it. Mostre MIO DOLCE PAESE, DOVE SEI? IDENTITÀ PERDUTE DA ROUAULT AI CONTEMPORANEI Apertura: fino a lunedì 11 gennaio 2016. Museo Diocesano Tridentino, Palazzo Pretorio, Piazza Duomo 18. Mostra a cura di Domenica Primerano e Riccarda Turrina. La mostra espone per la prima volta a Trento il celebre Miserere di Georges Rouault (Parigi, 1871 - 1958). Orario: lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato 9.30-12.30 e 14-17.30; domenica 10-13 e 1418. Ingresso Euro 3,00 (ingresso gratuito ogni prima domenica del mese). Info: Museo Diocesano Tridentino www.museodiocesanotridentino.it. Mostre OSTRICHE E VINO. IN CUCINA CON GLI ANTICHI ROMANI Apertura: da martedì 22 settembre 2015 a venerdì 8 gennaio 2016. Area archeologica di Palazzo Lodron. Orario: da martedì a domenica ore 10-12.30 e 14.30-17; chiuso nei giorni festivi. Ingresso gratuito. Info: Area archeologica di Palazzo Lodron Tel. 0461.492161. Mostre DRIFTERS - AVVENTURE ALPINE NON EUCLIDEE Apertura: da sabato 3 ottobre a sabato 5 dicembre. Boccanera Gallery. Mostra di Valentina Miorandi e Sandrine Nicoletta. Info: Boccanera Gallery - Via Milano, 128. Tel. 0461.984206; www.arteboccanera.com. Mostre IL CIBO CONTA! Apertura: fino a domenica 17 gennaio 2016. Museo delle Scienze, corso del Lavoro e della Scienza 3. Una mostra sui numeri del cibo. I temi della mostra: contiamo il cibo; come siamo arrivati a questo punto?; a chi troppo, a chi niente; il cibo pesa (sul pianeta): sopra e sotto il mare; appuntamento al 2050. Biglietto intero € 10, ridotto € 8. Info: www.muse.it; Tel. 0461.270311; museinfo@muse.it. Mostre BLACK AND WHITE DONALD BAECHLER Apertura: fino a domenica 28 febbraio 2016. Studio d’Arte Raffaelli - Palazzo Wolkenstein - Via Livio Marchetti, 17. Mostra personale dell’artista. Protagonisti assoluti dell’esposizione sono eleganti fiori in bianco e nero su carta e su tela, nuova e riuscita proposizione di un tema già caro all’artista. Inoltre, per la prima volta in Italia, in esclusiva per lo Studio d’Arte Raffaelli, saranno in mostra alcune scultu-


trentinomostre re di bronzo, raffinata espressione a tutto tondo del vocabolario artistico di Baechler. Info: Studio d’Arte Raffaelli Tel. 0461.982595; studioraffaelli@tin.it. Mostre NATURE ARTE ED ECOLOGIA Apertura: fino a domenica 31 gennaio 2016. Galleria Civica, via Belenzani 44. In mostra circa 50 opere di artisti internazionali come Matthew Barney, Joseph Beuys, Christo, Tony Cragg, Olafur Eliasson, Petrit Halilaj, Ibrahim Mahama, Antoni Tàpies e di grandi italiani tra i quali Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Mario Schifano, Willy Verginer e i più giovani Stefano Cagol, Davide Coltro, Francesco Matuzzi, Arcangelo Sassolino e Elisa Sighicelli. Orario: da martedi a domenica 10-13 e 1418. Biglietto Euro 2,00. Info: www. mart.trento.it/galleriacivica; Tel. 0461.985511; civica@mart.tn.it. Mostre LA RIVOLUZIONE DELLA VOCE Apertura: fino a giovedì 14 gennaio 2016. Gallerie di Piedicastello. La mostra propone un percorso multimediale e interattivo di esplorazione e scoperta delle fonti orali come strumento di ricerca storiografica in Italia. Orario: da martedì a domenica 9-18 (chiuso il lunedì, il 25 dicembre e il 1° gennaio). Ingresso libero. Info: fondazione. museostorico.it; Tel. 0461.230482. Mostre 35-45: GUERRE E TOTALITARISMI IN UNA REGIONE DI CONFINE Apertura: fino a lunedì 5 settembre 2016. Gallerie di Piedicastello. La mostra 35-45: Guerre e totalitarismi in una regione di confine propone una lettura del periodo 1935-1945 in un’ottica locale, evidenziando gli effetti che questo decennio produsse nelle province di Trento, Bolzano e nel Land Tirol. Orario: da martedì a domenica 9-18 (chiuso il lunedì, il 25 dicembre e il 1° gennaio). Ingresso libero. Info: fondazione.museostorico.it; Tel. 0461.230482; info@museostorico.it. Mostre MATTEO BOATO ARCHI E ARCHITETTURE Apertura: da venerdì 27 novembre 2015 a domenica 10 gennaio 2016. c/o Grand Hotel Trento. Info: www.matteoboato.net. Mostre GUSTO PER IL RAME DAL 1700 TRA ARTE E CUCINA Apertura: fino a domenica 10 gennaio 2016. Sala Thun di Torre Mirana, via Belenzani 3. Orario: da martedì a domenica ore 10-18. Chiuso il lunedì tranne lunedì 7 dicembre, Natale e Capodanno. Ingresso libero. Info: Tel. 0461,216000; ufficio_cultura@comune.trento.it.

Mostre MOSTRA MERCATO DI NATALE Apertura: fino a martedì 8 dicembre. via Garibaldi - Fondazione Caritro. Mostra organizzata dalla Croce Rossa Italiana Comitato Locale Trento Onlus Area 2 Supporto e Inclusione Sociale Gruppo di Trento - tel. 0461 232050. Orario: dal lunedì al venerdì dalle 15.00 alle 18.30 sabato e domenica dalle 10.00 alle 18.30. Info: www.discovertrento.it; Tel. 0461.216000; info@discovertrento.it.

“GLI SPOSTATI” IN MOSTRA A ROVERETO

Mostre AUGUSTO MURER Apertura: da martedì 1 a giovedì 31 dicembre. c/o Ritrovo degli Artisti, quartiere residenziale “Le Albere” - Via Olivetti, 16. Orario: 10-12/1518 martedì, mercoledì, giovedì, venerdì; ore 10-18 sabato e domenica, chiuso il lunedì. Info per appuntamento: Cell. 334.1028483. Mostre SPAZIONATALE DI EMERGENCY Apertura: da sabato 12 a giovedì 24 dicembre. Via Garibaldi - Fondazione Caritro. Negli spazi di Natale di Emergency sarà possibile trovare informazioni, fare donazioni, comprare regali per Natale, vedere mostre e conoscere i volontari. Orario: dal lunedì al venerdì dalle 14.00 alle 19.00 sabato e domenica dalle 12.00 alle 19.00. Info: www.discovertrento. it; Tel. 0461.216000; info@discovertrento.it. Mostre HELMUT PIZZININI Apertura: da sabato 19 dicembre a sabato 31 gennaio. c/o Le Albere. Mostra personale. nfo: Cell. 338.5865987. Mostre A COLPI DI MATITA Apertura: da sabato 19 dicembre a giovedì 15 gennaio. Le Gallerie, Piedicastello. La Grande Guerra raccontata nella caricatura. Orario: da martedì a domenica 9-18 (chiuso lunedì 1° gennaio). Ingresso libero. Info: fondazione.museostorico.it; Tel. 0461.230482; info@ museostorico.it.

VARENA Mercati VARENA COME BETLEMME Apertura: fino a domenica 10 gennaio 2016. Il paese di Varena si trasforma in una piccola Betlemme, con un grande presepio illuminato la sera. Un chilometro di sentieri conduce alla scoperta di novanta personaggi, alti un metro, fra un centinaio animali. “La Via di Betlemme” rievoca mestieri antichi come la tosatura delle pecore, la filatura della lana, il recupero della legna, la battitura del grano. L’enorme Presepio, adagiato sul prato innevato che costeggia via Alpini, occupa 2.500 metri quadrati. Info: www.visitfiemme.it.

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Rovereto, a Palazzo Alberti Poja, è in corso la mostra fotografica e documentaria “Gli Spostati. Profughi, Flüchtlinge, Uprchlíci 1914-1919” curata dal Laboratorio di storia di Rovereto in collaborazione con il Museo della Guerra, la Fondazione Museo Civico e con il contributo della Provincia autonoma di Trento, del Comune di Rovereto e della Comunità della Vallagarina. Si tratta di uno dei più importanti appuntamenti di questo Centenario, che chiude un lungo percorso di ricerca e di studio sul tema che ha avuto nel convegno internazionale, tenutosi a Rovereto dal 4 al 6 novembre, e nell’opera editoriale Gli spostati. Profughi, Flüchtlinge, Uprchlíci 1914-1919 del Laboratorio di storia di Rovereto, con il contributo della Presidenza del Consiglio provinciale, le altre articolazioni. La mostra prende le mosse proprio dai due volumi de Gli spostati, ne segue lo sviluppo tematico, ne utilizza la documentazione fotografica e memorialistica, ne diffonde gli approfondimenti storiografici. In più, essa ha la profondità che le pagine scritte non possono avere, la materialità che solo gli oggetti offrono e il racconto di alcune storie emblematiche attraverso l’artificio di teatrini. E proprie queste ultime sono le vere novità, rese possibili dal fatto che la ricerca delle tracce lasciate dall’esperienza dell’esilio è andata più in profondità, potendo contare sulla collaborazione di decine e decine di informatori, mediatori e prestatori. Al Laboratorio di storia di Rovereto è spettato poi riordinare i tasselli di questa memoria in un racconto pubblico e collettivo; all’architetto Giovanni Marzari e al grafico Giancarlo Stefanati trasformarlo in mostra. La Mostra rimarrà aperta fino al 3 aprile 2016, dal martedì alla domenica dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18 (chiusa il 25 dicembre e l’1 gennaio). L’ingresso è gratuito. Per info: tel. 0464 452800.

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trentinoappuntamenti

BUONE PROSSIME, SPETTACOLARI FESTIVITÀ

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a Rovereto a Trento, da Arco a Rango, fino alla Val di Sole e alla Valsugana i Levico Terme e di Pergine. Ogni paese ha un suo modo colorato

e suggestivo per celebrare il magico periodo delle feste natalizie, con i Mercatini

di Natale.

Una scelta variegata anche per le proposte di dicembre del teatro regionale. Si va dalle repliche dall’acclamato “La scelta di Cesare” di Andrea Castelli a “Father & Son” con Claudio

Bisio

Dalla svizzera arriveranno a Trento a chiudere l’anno e a iniziare quello nuovo i Mummenschanz, noti in tutto il mondo per il loro teatro. torneranno, al teatro Sociale la sera del 31 dicembre e in replica il pomeriggio dell’1 gennaio, con lo spettacolo The musicians of silence, ovvero “I musicisti del silenzio”, titolo che definisce il loro agire senza accompagnamento musicale. Sono quattro gli eventi pensati per le Festività in città, in quattro diversi teatri, a Trento e Rovereto,

CLAUDIO BISIO

L

a sua prima apparizione significativa in televisione è la partecipazione al programma Zanzibar (1988), una sorta di sitcom ante litteram in cui compare tra gli altri anche David Riondino, già lanciato da alcuni riusciti tormentoni musicali al Maurizio Costanzo Show, Gigio Alberti, Antonio Catania, Angela Finocchiaro, Karina Huff, Silvio Orlando. Il suo ruolo è quello di Italo, un cliente, meccanico, comunista e milanista. Dopo alcune partecipazioni a programmi televisivi ideati da Paolo Rossi (Su la testa! e Cielito lindo), insieme a degli esordienti di talento come Antonio Albanese, Maurizio Milani e Aldo Giovanni e Giacomo, al principio degli anni novanta Bisio ottiene un sorprendente successo come cantante sui generis o rapper alla casseoula con la geniale Rapput, scritta a quattro mani con Rocco Tanica, a cui seguirà l’esilarante album Paté d’animo, dove comunque Bisio si dimostra del tutto all’altezza anche come cantante vero e proprio. Claudio Bisio alla 48ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia (1991). Nel 1978 lavora nel progetto NBA in Italy, giocando nella squadra Palse&Fish e diventando uno dei migliori schiacciatori italiani, l’anno seguente vince anche un trofeo, il GoldenLobe. Contemporaneamente, si trova a giocare nella squadra vincente di Salvatores che vince l’Oscar con Mediterraneo, riproponendosi poi in un eccezionale duetto interpretativo con Diego Abatantuono in Puerto Escondido, con cui si toglie lo sfizio di smentire la sua insegnante del “Piccolo” con un ruolo che sarebbe riduttivo etichettare come comico, ancora più incisivo e asciutto in contrapposizione ai ben noti gigioneggiamenti del partner (Bisio era già apparso nel secondo film di Salvatores, Kamikazen - Ultima notte a Milano)...

per un totale di dieci rappresentazioni, proposti dal Centro

C’ è anche quella del 5 dicembre, al Teatro Valle dei

Servizi Culturali

Laghi di Vezzano, fra le date del nuovo tour teatrale

S. Chiara per il

di Paola

Turci durante il quale la cantautrice

periodo delle feste di Natale e Capodanno. Sarà in

si esibirà in una dimensione più intima e raccolta, a

scena al Teatro Sociale dal 24 al 28 dicembre di Trento

contatto diretto con il suo pubblico.

una doppia proposta di respiro internazionale con gli

Un caleidoscopio di personaggi realizzati con grandi

irresistibili clown del Teatr’

Semianyki. Grande musica d’autore con Nek e il suo ultimo

album “Prima di parlare” che sarà il cuore del concerto

costumi o solo con pochi oggetti, per ricordarci che “con poco si può fare tutto, basta lasciarsi andare alla

fantasia”. Sono quelli frutto della fantasia di Arturo

del cantautore emiliano in cartellone il 6 dicembre

Brachetti che porterà a Trento il suo nuovo show

all’Auditorium S. Chiara di Trento organizzato dalla

“Brachetti che sorpresa!” al Teatro Auditorium S. Chiara

Showtime.

martedì 8 e mercoledì 9 dicembre.

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trentinoappuntamenti 1 MARTEDÌ Cabaret LA PROVOLA CHE CI PROVAVA, CON LUCIO GARDIN Trento. Ore 20.30. Via della Malpensada, 82/a. Info: circoscrizione_oltefersina@comune.trento.it. Cultura CONFERENZA SPETTACOLO Trento. Ore 20.30. Sala Falconetto, Palazzo Geremia, via Belenzani 20. Consultorio familiare UCIPEM: una storia, tante storie. Ingresso libero. Musica RELENDO VILLA LOBOS Trento. Ore 21. Well Cafè, via Santa Croce 67. Una rilettura in bossanova del grande compositore brasiliano. Sonata Islands (Cristina Renzetti, Gabriele Zanchini, Michele Francesconi, Emilio Galante). Concerto crossover fra musica classica e contemporanea, fra musica scritta e improvvisata, dedicato a Villa Lobos, sicuramente il compositore colto brasiliano internazionalmente più conosciuto. Info: www.trentinojazz.com; Cell. 392.6911279; info@trentinojazz.com. Musica SELMER SAXHARMONIC IN CONCERTO Trento. Ore 20.45. Sala Filarmonica, Via Verdi 30. Selmer Saxharmonic Milan Turkovic, direttore; Adrian Tully, sopranino; Jan Schulte-Bunert, Frank Schüssler, soprani; Christian Segmehl, Junko Kurimoto, Arend Hastedt, contralti; Christoph Enzel, Udo Schmid, Lutz Koppetsch, tenori; Thomas Tomaschek, Markus Maier, baritoni; Lars Niederstrasser, basso su musiche di A. Dvorak: Danze Slave op. 46 n. 1-7-8; D. Milhaud: Scaramouche; D. Sostakovic: Jazz-Suite n. 2 (selezione); H. Zimmer: He´s a Pirate (dal film Pirati dei Caraibi, arr. di C. Enzel); H. Eisler: Dans les Rues (arr. di C. Enzel); E. Morricone: C’era una volta il West (arr. di

C. Enzel); M. Nyman: Hotel de la Ville; N. Rota: Rota-Suite (arr. di C. Enzel); J. Williams: Star Wars (arr. di C. Enzel). Biglietto intero € 25,00, ridotto € 18,00 (fino a 25 anni e oltre 65). Info: www.filarmonica-trento.it; Tel. 0461.985244; info@filarmonica-trento.it. Musica I CONCERTI CASA DI SALUTE RAPHAEL Roncegno Terme. Ore 21. Casa di Salute Raphael. “Suona con noi l’armonica. Concerto Saggio finale degli “Amici dell’armonica a bocca”. Per info: Palace Hotel Casa Raphael Tel. 0461 772000 oppure visitate il sito www.visitvalsugana.it. Musica VOCI BERIO MUSICA MACCHINA Rovereto. Ore 20.45. Auditorium Melotti. Spettacolo con Ensemble vocale L’Homme armé: Fabio Lombardo, direttore; Gabriella Cecchi, Giulia Peri, Monica Benvenuti, Patrizia Scivoletto, Giovanni Biswas, Luca Dellacasa, Gabriele Lombardi, Matteo Bellotto. Info: www. centrosantachiara.it; n. verde 800.013952.

2 MERCOLEDÌ Corsi DANZA DEL VENTRE Zambana vecchia. Ore 20.45. c/o Associazione di volontariato “Mana”. Per informazioni: mimosa.2009@live.it. Per i più piccoli STORIE, RACCONTI E FIABE PER I BAMBINI Meano. Ore 16.30. Via delle Sugarine, 26. Info: www.bibcom. trento.it; Tel. 0461.889521; info@ bibcom.trento.it.

3 GIOVEDÌ Musica ROY AYERS Rovereto. Ore 21. Teatro Melotti. Per la rassegna Jazz ‘About. Info:

Festeggiate Capodanno all’Hotel Adige! Contattateci per scoprire il programma del 31 dicembre 2015! TRENTO Via Pomeranos, 10 Loc. Mattarello – T. 0461.944545 www.adigehotel.it

www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952. Musica DARK NOTES CHRISTMAS EDITION - FREEDOM GOSPEL CHOIR Trento. Ore 20. Sala Rossa Cooperativa IRIFOR, via della Malvasia 15. La Cooperativa IRIFOR propone un’edizione natalizia dei concerti al buio, con tre formazioni corali. I concerti al buio sono un’esperienza unica, capace di trasmettere sensazioni, emozioni e suggestioni indelebili al pubblico, che nel buio potrà cogliere nuove sfumature musicali. I partecipanti avranno la possibilità di conoscere ed avvicinarsi alla disabilità sensoriale visiva ma anche di godere dell’espressione creativa trasmessa dalla musica in una situazione di buio totale. Gli artisti vedenti sperimenteranno in prima persona possibilità e ricchezza nel limite visivo. Ingresso ad offerta libera con prenotazione obbligatoria al numero 0461.1959595. Teatro MAGAZZINO 18 Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale. Uno spettacolo di e con Simone Cristicchi, scritto con Jan Bernas, regia Antonio Calenda. In «Magazzino 18» Cristicchi interpreta vari personaggi e canta i brani inediti scritti per questo spettacolo che è una sorta di “musical-civile”, un’ opera di “educazione alla memoria”: un tributo alle vittime e, nello stesso tempo, la visione di un futuro possibile. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952.

4 VENERDÌ Cultura CONFERENZA Trento. Dalle ore 9 alle 13. Via Belenzani, 20 - Palazzo Geremia. “Barriere architettoniche e trasporti: risposte diverse per l’autonomia”. Info: www.handicrea. it; Tel. 0461.239396; handicrea@ trentino.net.

Famiglia FESTIVAL DELLA FAMIGLIA Riva del Garda. Centro Congressi. Il Festival quest’anno indagherà il tema delle “Comunità educanti per il benessere sociale e la competitività dei territori”. Partendo dalla premessa che l’educazione è elemento vitale delle relazioni umane e punto di partenza per costruire il futuro del Paese, e che serve una nuova alleanza educativa sul territorio in cui tutti possano contribuire alla costruzione del benessere individuale e collettivo, si articoleranno le quattro sessioni del Festival. Per il programma completo visitare il sito: www. festivaldellafamiglia.eu. Musica #10ANNIALAKA Arco. Dalle ore 14. Cantiere 26, Via Caproni Maini. Concerti di The Usual Suspects, My Light Bones, BaseMents, The Mugshots + Dj Set. Ospiti: Antonio Tony Face Bacciocchi, musicista (Not Moving, Lilith, Link Quartet ), scrittore, produttore discografico, che presenterà il libro “L’Uomo Cangiante” e Gianni Della Cioppa, critico musicale, che presenterà il libro 33 Racconti Rock. Ingresso libero. Info: www.facebook.com/ cantiere26arco. Per i più piccoli STORIE, RACCONTI E FIABE PER I BAMBINI Gardolo. Ore 16.30. Piazza Lionello Groff, 2. Info: www.bibcom. trento.it; Tel. 0461.889521; info@ bibcom.trento.it. Per i più piccoli STORIE, RACCONTI E FIABE PER I BAMBINI Trento. Ore 16.30. Palazzina Liberty - via Alfieri. Info: www.bibcom. trento.it; Tel. 0461.889521; info@ bibcom.trento.it. Per i più piccoli STORIE, RACCONTI E FIABE PER I BAMBINI Mattarello. Ore 16.30. Via Guido Poli, 6. Info: www.bibcom.trento.

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trentinoappuntamenti it; Tel. 0461.889521; info@bibcom. trento.it.

completo visitare il sito: www. festivaldellafamiglia.eu.

Teatro MY FAIR LADY Rovereto. Ore 20.45. Teatro Civile. Testi e liriche di Alan Jay Lerner, musiche di Frederick Loewe, scene Stefano Maccarini, costumi Artemio Cabassi, coreografie Giada Bardelli, direzione musicale Marco Fiorini, adattamento e regia Corrado Abbati esclusiva nazionale su licenza di Tams-Witmark Music Library, inc., produzione Compagnia Corrado Abbati. Info: www. comune.rovereto.tn.it; www.teatro-zandonai.it.

Famiglia EL PAÉS DEI PRESEPI. BEFFE MEDIEVALI: NARRAZIONI LIBERAMENTE ISPIRATE DA BOCCACCIO ... E DINTORNI Baselga di Piné. Ore 16. Piazza San Rocco a Miola. Spettacolo medievale con intermezzi di canti natalizi. Info: Tel. 0461.557028.

Teatro MAGAZZINO 18 Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale. Uno spettacolo di e con Simone Cristicchi, scritto con Jan Bernas, regia Antonio Calenda. In «Magazzino 18» Cristicchi interpreta vari personaggi e canta i brani inediti scritti per questo spettacolo che è una sorta di “musical-civile”, un’ opera di “educazione alla memoria”: un tributo alle vittime e, nello stesso tempo, la visione di un futuro possibile. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952.

5 SABATO Cultura FIEMME E FASSA PER IL NEPAL Cavalese. Ore 20.30. PalaFiemme. Per la prima volta le sezioni CAI-SAT di Cavalese, Predazzo, Tesero, Moena, Pozza e Canazei organizzano a forze congiunte una serata in cui verranno discussi temi di grande importanza e attualità, riguardanti la montagna e solidarietà a sostegno della comunità nepalese. Ospite speciale della serata sarà il noto alpinista Fausto De Stefani, accompagnato dalla guida alpina Denny Zampiccoli, dal fotografo naturalista Giampaolo “Trota” Calzà e dal Coro Slavaz di Tesero. De Stefani in particolare parlerà della situazione attuale del Nepal dove, anche se i problemi conseguenti al terremoto sono ancora evidentemente presenti e molto sentiti, l’attenzione internazionale è pressoché svanita. Info: www. visitfiemme.it. Famiglia FESTIVAL DELLA FAMIGLIA Riva del Garda. Centro Congressi. Il Festival quest’anno indagherà il tema delle “Comunità educanti per il benessere sociale e la competitività dei territori”. Partendo dalla premessa che l’educazione è elemento vitale delle relazioni umane e punto di partenza per costruire il futuro del Paese, e che serve una nuova alleanza educativa sul territorio in cui tutti possano contribuire alla costruzione del benessere individuale e collettivo, si articoleranno le quattro sessioni del Festival. Per il programma

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Musica INCANTO SOTTO LA NEVE LevicoTerme. Ore 17. Vie del centro. Una rassegna di musica dove i cori del Trentino si esibiscono in un concerto itinerante immersi nella magica atmosfera natalizia. Info: Consorzio Levico Terme in Centro www.visitlevicoterme.it; info@levicotermeincontra.com; Azienda per il Turismo Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Musica CHRISTMAS BAND Levico Terme. Dalle ore 14 alle 18. Parco secolare degli Asburgo. La Christmas Band intonerà le più tradizionali melodie natalizie. Grandi e piccoli potranno accarezzare gli animali della fattoria e fare un giro sulla carrozza trainata dai cavalli, in compagnia dei simpatici pony o sul piccolo trenino di Natale. Babbo Natale sarà pronto a raccogliere le letterine di tutti i bambini e donare loro qualche dolcetto. I più curiosi potranno invece visitare il Bosco degli Elfi, che intratterranno i più piccoli con storie fantastiche e graziosi oggetti natalizi che creeranno con le loro mani. Info: Consorzio Levico Terme in Centro www.visitlevicoterme.it; info@levicotermeincontra. com; Azienda per il Turismo Valsugana Tel. 0461.727700; info@ visitvalsugana.it. Musica PAOLA TURCI “IO SONO” TOUR IN TEATRO Vezzano. Ore 20.45. Teatro Valle dei Laghi - Via Stoppani, località Lusan. Info: www.teatrovalledeilaghi.it. Musica LA VALLE DI SOVER Trento. Ore 17. Partenza da Piazza Dante. Con canti tipici della tradizione trentina e brani natalizi internazionalmente più conosciuti tornano anche quest’anno gli spettacoli itineranti: gruppi musicali in costume regalano toccanti emozioni per rendere ancora più speciale l’atmosfera del Natale. Info: www.discovertrento. it; Tel. 0461.216000; info@discovertrento.it. Musica CORO LA COROLLA E I PICCOLI FIORI Trento. Ore 15. Piazza Dante. Nello splendido allestimento dedicato al Natale dei più piccoli, in

piazza Dante, i Cori Voci Bianche propongono il loro repertorio prettamente natalizio. Info: www.discovertrento.it; Tel. 0461.216000; info@discovertrento.it. Musica #10ANNIALAKA Arco. Dalle ore 10. Cantiere 26, Via Caproni Maini. Concerti di Horrible Snack, Mat Cable, The Bankrobber, Dance With The Bear + Dj Set. Ospiti: Francesco Bommartini Presenta il libro: “Fuori dalla Riserva Indipendente - Dietro le quinte degli anni dieci” e Paolo Mazzucchelli, che presenta “I Vestiti della Musica - Viaggio fra le meraviglie delle copertine dei dischi”.Ingresso libero. Info: www.facebook.com/ cantiere26arco. Teatro IL NASO Trento. Ore 20.45. Teatro “S. Marco”. Per la 19ª edizione di “Palcoscenico Trentino” fase “Il concorso - Premio Mario Roat”. Serata finale e delle premiazioni. Spettacolo fuori concorso, liberamente tratto da un racconto di Nikolaj Vasil’evi Gogol con la Filodrammatica “Italo Varner” di Lavis. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro PILLOLE, AMORE E FRENESIA Civezzano. Ore 20.45. Teatro “Luigi Pirandello”. Spettacolo tratto da “Mio suocero in rodaggio” di Arnaldo Boscolo - trad. e adattamento dialettale di Stefano Giacomini. Per la rassegna teatrale “Bruno Palaoro” 2015. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro CELULARI DELA MALORA Bedollo. Ore 20.30. Teatro Nuovo. Spettacolo di Gloria Gabrielli con la Filodrammatica “Segosta ‘90” di Bedollo. Per l’8ª edizione di “Foie de Bedol”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro EN VEDOF ALEGRO Gardolo. Ore 20.45. Teatro “Gigi Cona”.Spettacolo di Moreno Burattini con la Filodrammatica “Toblino” di Sarche. Per la 28ª edizione de “L’Alegra Ribalta”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro TUTI BONI DE CIACERAR Sopramonte. Ore 21. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di Loredana Cont con la Filodrammatica “Nino Berti” di Rovereto. Per la 25ª Rassegna Teatrale a Sopramonte. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro MISSION DAL PARADIS Pergine Valsugana. Ore 21. Teatro Comunale. Spettacolo di Antonella Zucchini con la Filodram-

matica di Viarago. Per la Rassegna Teatrale “Autunno a Teatro” 2015. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro TANGO, MONSIEUR? Rallo. Ore 21. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di Aldo Lo Castro con la Filodrammatica di Ora. Per la 6ª Rassegna Teatrale “TeatRallo”.Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro PER QUEL TEMPORAL SUL BRENTA Povo. Ore 20.45. Teatro “Concordia”.Spettacolo con adattamento e trad. dialettale di Riccardo Gottardi e con la Filodrammatica “Doss Caslir” di Cembra. Per la 28ª edizione di “Isidoro Trentin - Festival del teatro umoristico” 2015. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro MASSA VECIO PER ME FIOLA Nave S. Rocco. Ore 20.45. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di Loredana Cont con la Compagnia “Filogamar” di Cognola. Per la Rassegna Teatrale a Nave S. Rocco. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro MENZOGNE DELLA MENTE Roncegno. Ore 20.30. Teatro. Spettacolo di Sam Shepard - traduzione di Rossella Bernascone con la Compagnia “GAD - Città di Trento”.Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro NOVECENTO Levico Terme. Ore 20.45. Teatro Monsignor Caproni. Spettacolo tratto dal romanzo di A. Baricco, diretto da Corrado D’Elia. Info: Biblioteca di Levico Terme Tel. 0461.710205; www.comune.levico-terme.tn.it. Teatro LA SCELTA DI CESARE Grigno. Ore 20.45. Teatro Comunale di Tezze Valsugana. Spettacolo di Pino Loperfido con Andrea Castelli. Regia di Andrea Brandalise. Ingresso a pagamento. Info: www. valsuganacultura.it. Teatro RUGGINE, STORIA DI UN PARTIGIANO AL GIORNO D’OGGI Faver. Ore 21. Molin de Portegnach. Spettacolo teatrale. Ingresso: € 8,00. Info: info@sorgente90.org, www.sorgente90.org. Teatro VOGLIO LA LUNA Trento. Ore 16. Teatro Cuminetti. Spettacolo con la Compagnia ATGTP Associazione Giovani - Teatro Pirata, di Simone Guerro e Lucia Palozzi con Diego Pasquinelli, Fabio Spadoni e Simone Guerro. Età consigliata dai 4 anni. Info: www.


trentinoappuntamenti centrosantachiara.it; n. verde 800.013952. Teatro MAGAZZINO 18 Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale. Uno spettacolo di e con Simone Cristicchi, scritto con Jan Bernas, regia Antonio Calenda. In «Magazzino 18» Cristicchi interpreta vari personaggi e canta i brani inediti scritti per questo spettacolo che è una sorta di “musical-civile”, un’ opera di “educazione alla memoria”: un tributo alle vittime e, nello stesso tempo, la visione di un futuro possibile. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952. Tradizione SPETTACOLO PIROTECNICO Levico Terme. Parco secolare degli Asburgo. Spettacolo pirotecnico nella suggestiva location del Mercatino di Natale dove le tipiche casette in legno saranno illuminate dallo scintillio delle luci colorate dei fuochi d’artificio creando un’atmosfera incantata. Info: Consorzio Levico Terme in Centro www.visitlevicoterme.it; info@levicotermeincontra.com; Azienda per il Turismo Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it.

6 DOMENICA PILLOLE, AMORE E FRENESIA Grumes. Ore 16.30. Teatro Le Fontanelle. Rappresentazione teatrale presentata dalla Filo Bastia di Prore. Ingresso: intero € 7,00, ridotto € 6,00 (ragazzi fino a 12 anni). Info: liberoteatrogrumes@ gmail.com. Enogastronomia FESTA DELLA POLENTA LevicoTerme. Parco secolare degli Asburgo. Festa della polenta con degustazione del nostro piatto più tipico cucinato da esperti “polentari” armati del tipico paiolo di rame. Info: Consorzio Levico Terme in Centro www.visitlevicoterme.it; info@levicotermeincontra. com; Azienda per il Turismo Valsugana Tel. 0461.727700; info@ visitvalsugana.it. Famiglia KRAMPUS Levico Terme. Ore 20.30. Parco secolare degli Asburgo. Info: Consorzio Levico Terme in Centro www.visitlevicoterme.it; info@levicotermeincontra.com; Azienda per il Turismo Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Folklore EL NADAL DELE CASE NOVE Caldonazzo. Ore 10. Via Roma. Eventi natalizi e negozi aperti. Musica CONCERTO Vallarsa. Ore 16. Teatro Sant’Anna. Musikanten di Finisterrae Teatri. Per maggiori info e prenotazioni: teatro@spazioelementare.it.

Musica CHRISTMAS BAND Levico Terme. Dalle ore 14 alle 18. Parco secolare degli Asburgo. La Christmas Band intonerà le più tradizionali melodie natalizie. Info: Consorzio Levico Terme in Centro www.visitlevicoterme. it; info@levicotermeincontra.com; Azienda per il Turismo Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Musica VENI VENI EMMANUEL Fornace. Ore 20.30. Chiesa di Martino. Concerto d’avvento della Corale Polifonica di Fornace. Ingresso libero. Info: A.p.T. Tel. 0461.557028. Musica MOMENTI MUSICALI PER IL TEMPO DI AVVENTO Trento. Dalle ore 17.15 alle 18. Duomo. Concerto con l’organista Matteo Enrico Balatti. Info: www. associazionerenatolunelli.org. Musica NEK IN CONCERTO Trento. Ore 21. Auditorium S. Chiara. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952. Per prevendite e acquisto biglietti potete rivolgervi alla sede di Trentinomese - Via Ghiaie, 15 - Trento. Musica GRUPPO BANDISTICO FOLK PINETANO Trento. Ore 10.45. Partenza da piazza Dante. I corpi bandistici offrono il meglio del loro repertorio natalizio nel centro storico della città. Info: www.discovertrento. it; Tel. 0461.216000; info@discovertrento.it. Musica CORO MONTE CALISIO Trento. Ore 11. Palazzo Thun - via Belenzani, 19. Nella prestigiosa sede di Palazzo Thun si tengono i concerti dei cori di montagna con le più belle musiche natalizie all’insegna della passione per il canto popolare. Info: www.discovertrento.it; Tel. 0461.216000; info@ discovertrento.it. Musica ZAMPOGNAGO LAGARO Trento. Ore 17. Partenza da Piazza Dante. Con canti tipici della tradizione trentina e brani natalizi internazionalmente più conosciuti tornano anche quest’anno gli spettacoli itineranti: gruppi musicali in costume regalano toccanti emozioni per rendere ancora più speciale l’atmosfera del Natale. Info: www.discovertrento. it; Tel. 0461.216000; info@discovertrento.it. Teatro STORIE D’OMBRE Taio. Ore 16.30. Teatro Comunale. Spettacolo di Michele Comite con la Compagnia “Argento Vivo” di Cognola. Per la 13ª Rassegna Teatrale di Teatro Amato-

Orario Vinoteca da Lunedì a Sabato: 8.00 - 12.00 / 14.00 - 19.00 - Aperto tutti i giorni fino a Natale -

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trentinoappuntamenti riale per Ragazzi. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro CIRCOPIZZA XXL (OVVERO EXTRALARGE)” Calceranica. Ore 16.30. Teatro “S. Ermete”. Spettacolo di Giuseppe Marazzi con Filocirus-Laives & Arteviva (Filodrammatica di Laives). Per la 13ª Rassegna Teatrale di Teatro Amatoriale per Ragazzi. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro LA REGINA DELLA NEVE Calavino. Ore 16.30. Teatro Parrocchiale. Spettacolo tratto dalla storia di Hans di Cristian Andersen con “I Cuccioli” de La Logeta di Gardolo. Per la 13ª Rassegna Teatrale di Teatro Amatoriale per Ragazzi. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro LE AVVENTURE DI MOMO Ischia di Pergine. Ore 16.30. Teatro Comunale “Mario Roat”. Spettacolo con la Filodrammativa “Vi. Va.” di Vigolo Vattaro. Per la 13ª Rassegna Teatrale di Teatro Amatoriale per Ragazzi. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro LA LETTERINA A BABBO NATALE Moena. Ore 16. Teatro Parrocchiale. Spettacolo per bambini di e con l’Associazione Culturale “Bakim Baum” di Trento. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro VOGLIO LA LUNA Trento. Ore 16. Teatro Cuminetti. Spettacolo con la Compagnia ATGTP Associazione Giovani - Teatro Pirata, di Simone Guerro e Lucia Palozzi con Diego Pasquinelli, Fabio Spadoni e Simone Guerro. Età consigliata dai 4 anni. Info: www. centrosantachiara.it; n. verde 800.013952. Teatro MAGAZZINO 18 Trento. Ore 16. Teatro Sociale. Uno spettacolo di e con Simone Cristicchi, scritto con Jan Bernas, regia Antonio Calenda. In «Magazzino 18» Cristicchi interpreta vari personaggi e canta i brani inediti scritti per questo spettacolo che è una sorta di “musical-civile”, un’ opera di “educazione alla memoria”: un tributo alle vittime e, nello stesso tempo, la visione di un futuro possibile. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952. Teatro ragazzi I MUSICANTI DI BREMA Pergine Valsugana. Ore 16. Teatro. Lo spettacolo, tratto dalla celebre favola dei Fratelli Grimm, diventa lo spunto per una rilettu-

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ra della storia, attraverso gli occhi umanizzati dei suoi protagonsti. Spettacolo di Daniele Debernardi, scene di Luigi Paletti, pupazzi di Rosalba Marsala, costumi di Lorella Lionella e musiche di Daniele Debernardi. Età consigliata: dai 3 anni in su. Info: Teatro di Pergine Tel. 0461.511332.

7 LUNEDÌ Folklore EL NADAL DELE CASE NOVE Caldonazzo. Ore 10. Via Roma. Eventi natalizi e negozi aperti. Tradizione SFILATA DELLA CORTE ASBURGICA E GRAN BALLO DI CORTE Levico Terme. Ore 20.30. Parco secolare degli Asburgo. Sfilata della Corte Asburgica e gran ballo di Corte per tornare indietro nel tempo e ballare il valzer con un membro della famiglia asburgica nella splendida cornice del parco. Info: Consorzio Levico Terme in Centro www.visitlevicoterme.it; info@levicotermeincontra.com; Azienda per il Turismo Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it.

8 MARTEDÌ Famiglia IN STAZIONE FS DI TRENTO MODELLINI FERROVIARI DA GUIDARE Trento. Dale ore 10-12/14.30-18. Stazione FS - sala Mazzoni - piazza Dante. Info: www.discovertrento. it; Cell. 349.0725252; info@discovertrento.it. Musica MOMENTI MUSICALI PER IL TEMPO DI AVVENTO Trento. Dalle ore 17.15 alle 18. Duomo. Concerto con Paolo Delama, Violoncellista Alberto Delama. Info: www.associazionerenatolunelli.org. Musica ARTURO BRACHETTI BRACHETTI CHE SORPRESA! Trento. Ore 21. Auditorium S. Chiara. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952. Per prevendite e acquisto biglietti potete rivolgervi alla sede di Trentinomese - Via Ghiaie, 15 - Trento. Musica CORO VOCI DEL BONDONE Trento. Ore 11. Palazzo Thun - via Belenzani, 19. Nella prestigiosa sede di Palazzo Thun si tengono i concerti dei cori di montagna con le più belle musiche natalizie all’insegna della passione per il canto popolare. Info: www.discovertrento.it; Tel. 0461.216000; info@ discovertrento.it.

Musica CORO I PASTORI DEL CALISIO Trento. Ore 17. Partenza da piazza Dante. Con canti tipici della tradizione trentina e brani natalizi internazionalmente più conosciuti tornano anche quest’anno gli spettacoli itineranti: gruppi musicali in costume regalano toccanti emozioni per rendere ancora più speciale l’atmosfera del Natale. Info: www.discovertrento. it; Tel. 0461.216000; info@discovertrento.it. Musica CORPO BANDISTICO VIGO CORTESANO Trento. Ore 10.45. Partenza da piazza Dante. I corpi bandistici offrono il meglio del loro repertorio natalizio nel centro storico della città. Info: www.discovertrento. it; Tel. 0461.216000; info@discovertrento.it. Musica CORO PAGANELLA DI TERLAGO Trento. Dalle ore 17. Chiesa di Santa Maria Maggiore - P.zza Santa Maria Maggiore. Info: www.discovertrento.it; Tel. 0461.216000; info@discovertrento.it. Tradizione SAGRA DEL MANDORLATO A STRIGNO Strigno. In centro, tutto il giorno. In occasione della Festa dell’Immaccolata, Strigno propone la tradizionale sagra più dolce che c’è! Tante bancarelle di dolci e torrone (mandorlato) e non solo... Info: Comune di Strigno Tel. 0461.780010.

9 MERCOLEDÌ Musica SKI OPENING, LA PRIMA NEVE IN MUSICA Val di Fiemme. La Val di Fiemme festeggia la nuova stagione dello sci in un clima internazionale, fra le note di celebri deejay e l’entrata in scena di personaggi tedeschi e cechi conosciuti anche in Italia. La prima edizione di Ski Opening ospita star della radio, della canzone e del cinema della Cèchia e della Germania. Performance deejay, aperitivi e feste goliardiche scatenano gli sciatori di ogni nazionalità nei rifugi del Comprensorio Fiemme-Obereggen e nei disco pub di Cavalese e Pampeago. La festa si accende anche sul ghiaccio, con una partita amichevole di hockey, fra vecchie glorie e professionisti della Val di Fiemme e della Repubblica Ceca. Aprono così la stagione della neve cinque giorni goliardici che abbracciano l’Europa. Culture diverse scendono in pista parlando due lingue comuni: quella della musica e quella dello sport. Info: www.visitfiemme.it.

Musica ARTURO BRACHETTI BRACHETTI CHE SORPRESA! Trento. Ore 21. Auditorium S. Chiara. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952. Per prevendite e acquisto biglietti potete rivolgervi alla sede di Trentinomese - Via Ghiaie, 15 - Trento. Musica SKIOPENING, LA PRIMA NEVE IN MUSICA Val di Fiemme. Una festa lunga cinque giorni saluta la prima neve, con musica e intrattenimenti nei rifugi e nei locali notturni. L’evento di inizio stagione è dedicato ai fan dello sci e delle piste del Comprensorio Fiemme-Obereggen. Per info dettagliate visitate il sito: www.visitfiemme.it. Per i più piccoli STORIE, RACCONTI E FIABE PER I BAMBINI Romagnano. Ore 14.30. Via alle Sette Fontane, 1. Info: www.bibcom.trento.it; Tel. 0461.889521; info@bibcom.trento.it.

10 GIOVEDÌ Cultura PRESENTAZIONE LIBRO Trento. Ore 18. c/o I am bambù - Via Giovanni a Prato, 4. Presentazione libro “Le felicità possibili” di Irene Binaghi, Anna Galante Transeuropa Edizioni 2015. Seguirà aperitivo vegano e libro in omaggio fino ad esaurimento scorte. Info: 347.2725345; angelamaria. marchetti@ambesas.it. Musica SKIOPENING, LA PRIMA NEVE IN MUSICA Val di Fiemme. Una festa lunga cinque giorni saluta la prima neve, con musica e intrattenimenti nei rifugi e nei locali notturni. L’evento di inizio stagione è dedicato ai fan dello sci e delle piste del Comprensorio Fiemme-Obereggen. Per info dettagliate visitate il sito: www.visitfiemme.it. Per i più piccoli STORIE, RACCONTI E FIABE PER I BAMBINI Cognola. Ore 16.30. Piazza dell’Argentario, 2. Info: www.bibcom.trento.it; Tel. 0461.889521; info@bibcom.trento.it. Per i più piccoli UN LIBRO (PER NATALE) OGNI TRENTA SECONDI Trento. Ore 17.30. Sala Affreschi via Roma, 55. Info: www.bibcom. trento.it; Tel. 0461.889521; info@ bibcom.trento.it. Teatro LA SCELTA DI CESARE Pergine Valsugana. Ore 20.45. Teatro Comunale di Tezze Valsugana. Tredici anni dopo il grande successo di pubblico e critica delle cento recite di “Ciò che non si può dire. Il racconto del Cermis”,


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Teatro ROMEO & JULIET... MAYBE! Trento. Ore 10. Teatro Cuminetti, via Santa Croce 67. Spettacolo in lingua inglese dagli 11 ai 15 anni. Ingresso € 5,00. Info: www. centrosantachiara.it; n. verde 800.013952.

11 VENERDÌ Cultura CONFERENZA Trento. Dalle ore 9 alle 13. Via Belenzani, 20 - Palazzo Geremia. “L’accesso ai luoghi, una questione di cultura e di pari opportunità”. Info: www.handicrea.it; Tel. 0461.239396; handicrea@ trentino.net. Musica SKIOPENING, LA PRIMA NEVE IN MUSICA Val di Fiemme. Una festa lunga cinque giorni saluta la prima neve, con musica e intrattenimenti nei rifugi e nei locali notturni. L’evento di inizio stagione è dedicato ai fan dello sci e delle piste del Comprensorio Fiemme-Obereggen. Per info dettagliate visitate il sito: www.visitfiemme.it. Per i più piccoli STORIE, RACCONTI E FIABE PER I BAMBINI Villazzano. Ore 16.30. Via Villa, 3. Info: www.bibcom.trento.it; Tel. 0461.889521; info@bibcom. trento.it. Per i più piccoli BIBLIOTECA RAGAZZI LETTURE Trento. Ore 16.30. Palazzina Liberty - via Alfieri. I luminosi spazi della nuova sede nella palazzina Liberty sono pronti ad accogliere i piccoli lettori. Per il periodo natalizio, oltre alla ricerca di libri da leggere e alla esplorazione di sale e spazi mai visti, sarà possibile ascoltare storie e fiabe lette ad alta voce nella bellissima sala degli incontri situata al piano terra. Info: www. bibcom.trento.it;Tel. 0461.889521; info@bibcom.trento.it.

Teatro I NIPOTI DOLENTI POSERO Moena. Ore 20.30. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di Giorgio Dell’Antonia con la Compagnia Teatrale “I Bontemponi” di Fassa. Per la Rassegna Teatrale “Uton da grignar”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

La soluzione per i Vostri rifiuti di cantiere!

Teatro PERSONAGGI Trento. Ore 21. Teatro Portland. Spettacolo liberamente ispirato a “Sei personaggi in cerca di autore” di Luigi Pirandello con il Teatro “La Ribalta” di Bolzano. Per “La Bella Stagione del Teatro Portland”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it.

12 SABATO Danza WORKSHOP DI DANZA CONTEMPORANEA CON GERMAN JAUREGUI Rovereto. Durante il workshop German Jauregui affronterà ed insegnerà il vocabolario coreografico di diversi spettacoli della Compagnia belga Ultima Vez, al fine di comprendere e apprendere gli aspetti e le caratteristiche più importanti di queste performance. Info: cid@centrodelladanza.it. Enogastronomia BORGO CON GUSTO 2015 Borgo Valsugana. Dalle ore 10. Lungo le vie del centro storico. Giorno dedicato al gusto e al divertimento con un percorso turistico enogastronomico che si sviluppa tra le vie del centro storico alla scoperta di palazzi, case, angoli caratteristici, portici dove troveranno spazio gli stand affidati alla gestione di associazioni che operano volontariamente nella nostra comunità. Info: Azienda per il Turismo Valsugana ufficio di Borgo Tel. 0461.727740; borgovalsugana@visitvalsugana.it. Famiglia LA STROZEGADA DI SANTA LUCIA Levico Terme. Ore 17.30. Lungo le vie del centro. La Strozegada di Santa Lucia coinvolge centinaia di allegri bambini che sfilano lungo i vicoli e le strade di Levico mentre trascinano le rumorose strozeghe per richiamare l’attenzione di Santa Lucia. Info: Consorzio Levico Terme in Centro www.visitlevicoterme.it; info@levicotermeincontra. com; Azienda per il Turismo Valsugana Tel. 0461.727700; info@ visitvalsugana.it. Folklore EL NADAL DELE CASE NOVE Caldonazzo. Ore 10. Via Roma. Eventi natalizi e negozi aperti. Musica INCANTO SOTTO LA NEVE LevicoTerme. Ore 17. Vie del centro. Una rassegna di musica dove

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Andrea Castelli e Pino Loperfido tornano a collaborare in un nuovo spettacolo dedicato ai rapporti tra un padre e un figlio di oggi, dietro ai quali si aggira il fantasma di Cesare Battisti, una figura storica importante e contraddittoria della storia del Trentino, alla vigilia della ricorrenza del centenario della morte. Questo nuovo testo teatrale inizia come una divertente commedia sui battibecchi quotidiani tra genitori e figli adolescenti, prosegue nella parte centrale ricordando Battisti e i diversi punti di vista che ne interpretano la vita e le opere e si chiude con un colpo di scena del tutto inaspettato in un finale drammatico e ricco di pathos. Regia di Andrea Brandalise. Info: Teatro di Pergine Tel. 0461.511332.

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trentinoappuntamenti i cori del Trentino si esibiscono in un concerto itinerante immersi nella magica atmosfera natalizia. Info: Consorzio Levico Terme in Centro www.visitlevicoterme.it; info@levicotermeincontra.com; Azienda per il Turismo Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Musica CHRISTMAS BAND Levico Terme. Dalle ore 14 alle 18. Parco secolare degli Asburgo. La Christmas Band intonerà le più tradizionali melodie natalizie. Info: Consorzio Levico Terme in Centro www.visitlevicoterme. it; info@levicotermeincontra.com; Azienda per il Turismo Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Musica 19 ° NATALE IN ARMONIA Civezzano. Ore 20.30. Chiesa parrocchiale. Concerto del Coro Abete Rosso, del Coro San Biagio di Albiano e della Banda Sociale di Civezzano. Ingresso libero. Info: A.p.T. Tel. 0461.557028. Musica CONCERTO DI SANTA LUCIA Trento. Ore 20.30. Badia di San Lorenzo, via Andrea Pozzo 2. Concerto con Il Nuovo Gregoriano - Missa Benedicite Gentes di Cecilia Vettorazzi. Dirige Alessandro Arnoldo. Ensemble vocale Ad Maiora Quintetto d’archi: Sergio La Vaccara violino primo; Mauro Marino Suarez violino secondo; Oscar Grassi viola; Matteo Rinaudo violoncello; Mauro Tomedi contrabbasso. Info: admaiora. musica@gmail.com. Musica 2GIGA Trento. Ore 17. Partenza da piazza Dante. Info: www.discovertrento. it: Tel. 0461.216000; info@discovertrento.it. Musica CORO PAGANELLA DI TERLAGO Trento. Ore 15. Piazza Cesare Battisti presso il Mercatino di Natale. Info: www.discovertrento. it; Tel. 0461.216000; info@discovertrento.it. Musica SKIOPENING, LA PRIMA NEVE IN MUSICA Val di Fiemme. Una festa lunga cinque giorni saluta la prima neve, con musica e intrattenimenti nei rifugi e nei locali notturni. L’evento di inizio stagione è dedicato ai fan dello sci e delle piste del Comprensorio Fiemme-Obereggen. Per info dettagliate visitate il sito: www.visitfiemme.it. Musica DOUBLESEX / ORATORIO PER VOCE RECITANTE, CORO FEMMINILE E JAZZ TRIO Rovereto. Ore 16. Mart, Corso Bettini. Ideazione e testo di An-

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tonia Sorce / Musica di Emilio Galante / Immagini di Enzo Patti / voce recitante Mara Pieri / Coro Celestino Eccher diretto da Chiara Biondani / Sonata Islands Trio (Emilio Galante - Andrea Dulbecco - Salvatore Maiore). Liberamente ispirato a Middlesex di Jeffrey Eugenides racconta liricamente la vita di un ermafrodito. Il tema invita alla riflessione su un aspetto della sessualità da sempre esistito ed oggi rimosso. Info: www. trentinojazz.com. Teatro CARRIOLE D’AMORE Povo. Ore 20.45. Teatro “Concordia”. Spettacolo di Claudio Morelli con la Filodrammatica di Canezza. Per la 28ª edizione di “Isidoro Trentin - Festival del teatro umoristico” 2015. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro TUTA COLPA DEL RAFREDOR Sarche. Ore 20.45. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di e con la Compagnia “S. Siro” di Lasino. Per la 23ª Rassegna Teatrale “Amici del Teatro”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro IL CAMICE NON FA IL MEDICO Mezzocorona. Ore 20.45. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di e con “Pantafarmaco” i ragazzi dell’Oratorio di Mezzocorona. Per la Rassegna Teatrale a Mezzocorona. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro SPETTACOLO TEATRALE IL RE SOLOSOLETTO Ravina. Ore 20. Sala delle Associazioni - via Filari Longhi. Info: www.discovertrento.it; Tel. 0461.889780; circoscrizione_ravina@comune.trento.it. Tradizione SPETTACOLO PIROTECNICO LevicoTerme. Parco secolare degli Asburgo. Spettacolo pirotecnico nella suggestiva location del Mercatino di Natale dove le tipiche casette in legno saranno illuminate dallo scintillio delle luci colorate dei fuochi d’artificio creando un’atmosfera incantata. Info: Consorzio Levico Terme in Centro www. visitlevicoterme.it; info@levicotermeincontra.com; Azienda per il Turismo Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Tradizione FIERA DI SANTA LUCIA Trento. Dalle 7.00 alle 19.00. Il centro storico di Trento sarà invaso dalle bancarelle. Per ulteriori dettagli visitate il sito: www.discovertrento.it

13 DOMENICA Danza WORKSHOP DI DANZA CONTEMPORANEA CON GERMAN JAUREGUI Rovereto. Durante il workshop German Jauregui affronterà ed insegnerà il vocabolario coreografico di diversi spettacoli della Compagnia belga Ultima Vez, al fine di comprendere e apprendere gli aspetti e le caratteristiche più importanti di queste performance. Info: cid@centrodelladanza.it. Danza NAVENEVA Cavalese. Ore 17. PalaFiemme. Spettacolo di danza interpretato e ideato da Silvia Bertoncelli, Chiara Guglielmi e Paolo Ottoboni. L’immaginario marino raccontato ai ragazzi attraverso la danza. Con marinai, capitani e pirati, ma anche gabbiani, pesci, pescatori e sirene. Info: www.visitfiemme.it. Enogastronomia BORGO CON GUSTO 2015 Borgo Valsugana. Dalle ore 10. Lungo le vie del centro storico. Giorno dedicato al gusto e al divertimento con un percorso turistico enogastronomico che si sviluppa tra le vie del centro storico alla scoperta di palazzi, case, angoli caratteristici, portici dove troveranno spazio gli stand affidati alla gestione di associazioni che operano volontariamente nella nostra comunità. Info: Azienda per il Turismo Valsugana ufficio di Borgo Tel. 0461.727740; borgovalsugana@visitvalsugana.it. Folklore EL NADAL DELE CASE NOVE Caldonazzo. Ore 10. Via Roma. Eventi natalizi e negozi aperti. Musica CHRISTMAS BAND Levico Terme. Dalle ore 14 alle 18. Parco secolare degli Asburgo. La Christmas Band intonerà le più tradizionali melodie natalizie. Info: Consorzio Levico Terme in Centro www.visitlevicoterme. it; info@levicotermeincontra.com; Azienda per il Turismo Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Musica MOMENTI MUSICALI PER IL TEMPO DI AVVENTO Trento. Dalle ore 17.15 alle 18. Duomo. Concerto con l’organista Adriano Dallapé. Info: www.associazionerenatolunelli.org. Musica CORO SINFONICO CONCENTUS CLIVI Trento. Ore 17. Partenza da piazza Dante. Info: www.discovertrento. it; Tel. 0461.216000; info@discovertrento.it.

Musica SKIOPENING, LA PRIMA NEVE IN MUSICA Val di Fiemme. Una festa lunga cinque giorni saluta la prima neve, con musica e intrattenimenti nei rifugi e nei locali notturni. L’evento di inizio stagione è dedicato ai fan dello sci e delle piste del Comprensorio Fiemme-Obereggen. Per info dettagliate visitate il sito: www.visitfiemme.it. Teatro IL TESORO DEI NANI Taio. Ore 16.30. Teatro Comunale. Spettacolo di burattini di Luciano Gottardi. Per la 13ª Rassegna Teatrale di Teatro Amatoriale per Ragazzi. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro IL CAMICE NON FA IL MEDICO Mezzocorona. Ore 20.45. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di e con “Pantafarmaco” i ragazzi dell’Oratorio di Mezzocorona. Per la Rassegna Teatrale a Mezzocorona. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Tradizione FESTA DEL FORMAI DE MALGA LevicoTerme. Parco secolare degli Asburgo. Festa del formai de malga con la dimostrazione della lavorazione del latte e degustazione del formaggio locale lavorato sotto i vostri occhi e secondo le antiche usanze. Info: Consorzio Levico Terme in Centro www.visitlevicoterme.it; info@levicotermeincontra.com; Azienda per il Turismo Valsugana Tel. 0461.727700; info@ visitvalsugana.it. Tradizione FIERA DI SANTA LUCIA Trento. Dalle 7.00 alle 19.00. Il centro storico di Trento sarà invaso dalle bancarelle. Per ulteriori dettagli visitate il sito: www.discovertrento.it

14 LUNEDÌ Famiglia LA CASETTA DI BABBO NATALE Trento. Dalle ore 15 alle 17. Piazza Dante. Per i bambini è stato creato un suggestivo allestimento nei giardini di piazza Dante: un piccolo villaggio di casette posizionate attorno al monumento a Dante con l’albero di Natale illuminato e la giostra dei cavalli. Info: www.discovertrento.it; Tel. 0461.216000; info@discovertrento.it. Musica BEATRICE RANA IN CONCERTO Trento. Ore 20.45. Sala Filarmonica, Via Verdi 30. Concerto con Beatrice Rana, pianoforte su musiche di J.S. Bach: Partita n. 2 in do min. BWV 826; C. Debussy:


trentinoappuntamenti Pour le piano L 95; L. Dallapiccola: Sonatina Canonica su Capricci di Paganini; J. Brahms: Variazioni in la min. su un tema di Paganini op. 35 (libro I e II). Biglietto: intero € 25,00, ridotto € 18,00 (fino a 25 anni e oltre 65). Info: www.filarmonica-trento.it; Tel. 0461.985244; info@filarmonica-trento.it. Per i più piccoli STORIE, RACCONTI E FIABE PER I BAMBINI Povo. Ore 16.30. Via don Tommaso Dallafior, 5. Info: www.bibcom. trento.it; Tel. 0461.889521; info@ bibcom.trento.it. Teatro CYRANO DE BERGERAC Pergine Valsugana. Ore 20.45. Teatro. Cyrano de Bergerac è la storia di un uomo che ama una cosa sopra tutte le altre, la libertà. In un mondo in cui o si è dei potenti o ci si lega a dei potenti, Cyrano si rifiuta di legarsi a qualcuno, vuole essere libero, non vuole padroni. La forza dirompente di un uomo che non si vuole piegare a nessuno e continuamente lotta e scalcia per affermare la propria indipendenza e unicità rende il Cyrano de Bergerac una commedia realmente universale. Spettacolo con la Compagnia Gank - Teatro degli Incamminati; di Edmond Rostand - traduzione di Mario Giobbe con Antonio Zavatteri, Alberto Giusta, Alice Arcuri, Marco De Gaudio, Roberto Serpi, Cristiano Dessì, Matteo Alfonso, Lorenzo Terenzi, Sarah Pesca e Davide Gagliardini; regia di Matteo Alfonso e Carlo Sciaccaluga. Info: Teatro di Pergine Tel. 0461.511332.

15 MARTEDÌ Famiglia LA CASETTA DI BABBO NATALE Trento. Dalle ore 15 alle 17. Piazza Dante. Per i bambini è stato creato un suggestivo allestimento nei giardini di piazza Dante: un piccolo villaggio di casette posizionate attorno al monumento a Dante con l’albero di Natale illuminato e la giostra dei cavalli. Info: www.discovertrento.it; Tel. 0461.216000; info@discovertrento.it. Musica HARLEM GOSPEL CHOIR Trento. Ore 21. Auditorium S. Chiara. ‘Harlem Gospel Choir è il coro gospel più famoso d’America e uno dei più celebri in tutto il mondo. È stato fondato nel 1986 da Allen Bailey per le celebrazioni in onore di Martin Luther King. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952. Per i più piccoli STORIE, RACCONTI E FIABE PER I BAMBINI Sopramonte. Ore 16.30. Via di Revòlta, 4. Info: www.bibcom. trento.it; Tel. 0461.889521; info@ bibcom.trento.it.

Teatro L’ESAME Volano. Ore 20.30. Teatro. Spettacolo di Andy Hamilton con il Gruppo Giovani della Filodrammatica “S. Genesio” di Volano. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro (I AM) ANFITRIONE! Trento. Ore 21. Teatro Sanbàpolis, via della Malpensada 82. Spettacolo con Evoè Teatro (Rovereto). L’eterna lotta tra amore vissuto e amore immaginato. Prendendo spunto dall’Anfitrione di Moliere, il progetto intende indagare il tema del doppio in amore, attraverso l’uso della maschera combinato con video e nuove tecnologie. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952.

16 MERCOLEDÌ Corsi DANZA DEL VENTRE Zambana vecchia. Ore 20.45. c/o Associazione di volontariato “Mana”. Per informazioni: mimosa.2009@live.it. Famiglia LA CASETTA DI BABBO NATALE Trento. Dalle ore 15 alle 17. Piazza Dante. Per i bambini è stato creato un suggestivo allestimento nei giardini di piazza Dante: un piccolo villaggio di casette posizionate attorno al monumento a Dante con l’albero di Natale illuminato e la giostra dei cavalli. Info: www.discovertrento.it; Tel. 0461.216000; info@discovertrento.it. Musica DANIELE GIORGI E TRIO GREIFER CETRE IN CONCERTO Trento. Ore 20.30. Teatro Auditorium, via Santa Croce 67. Daniele Giorgi, direttore; Trio Greifer, cetre su musiche di Hannes Kerschbaumer legno.debris; prima esecuzione assoluta (Opera commissionata dalla Fondazione Haydn); Zoltán Kodály - Danze di Galánta e Johannes Brahms - Serenata n. 1 in re maggiore, op. 11. Biglietto: intero € 25, ridotto over 65 € 15, ridotto under 26 € 5. Info: www. haydn.it; info@haydn.it. Per i più piccoli STORIE, RACCONTI E FIABE PER I BAMBINI Ravina. Ore 16.30. Via Val Gola, 2. Info: www.bibcom.trento.it; Tel. 0461.889521; info@bibcom. trento.it. Per i più piccoli STORIE, RACCONTI E FIABE PER I BAMBINI Trento. Ore 17.30. Via Clarina, 2/1. Info: www.bibcom.trento.it; Tel. 0461.889521; info@bibcom. trento.it.

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trentinoappuntamenti Teatro TORNO INDIETRO E UCCIDO IL NONNO Tesero. Ore 21. Teatro Comunale. In modo umano, tenero e delicato si affronta il tema dello scorrere del tempo. Spettacolo di Andrea Brunello, con Roberto Abbiati e Andrea Brunello. Info: www.visitfiemme.it.

17 GIOVEDÌ Famiglia LA CASETTA DI BABBO NATALE Trento. Dalle ore 15 alle 17. Piazza Dante. Per i bambini è stato creato un suggestivo allestimento nei giardini di piazza Dante: un piccolo villaggio di casette posizionate attorno al monumento a Dante con l’albero di Natale illuminato e la giostra dei cavalli. Info: www.discovertrento.it; Tel. 0461.216000; info@discovertrento.it. Musica DARK NOTES CHRISTMAS EDITION - CORO VIGOLANA Trento. Ore 20. Sala Rossa Cooperativa IRIFOR, via della Malvasia 15. La Cooperativa IRIFOR propone un’edizione natalizia dei concerti al buio, con tre formazioni corali.

I concerti al buio sono un’esperienza unica, capace di trasmettere sensazioni, emozioni e suggestioni indelebili al pubblico, che nel buio potrà cogliere nuove sfumature musicali. I partecipanti avranno la possibilità di conoscere ed avvicinarsi alla disabilità sensoriale visiva ma anche di godere dell’espressione creativa trasmessa dalla musica in una situazione di buio totale. Gli artisti vedenti sperimenteranno in prima persona possibilità e ricchezza nel limite visivo. Ingresso ad offerta libera con prenotazione obbligatoria al numero 0461.1959595. Musica THE BASTARD SONS OF DIONISO IN CONCERTO Pergine Valsugana. Ore 20.45. Teatro Comunale. Piazza Garibaldi, 5. Dopo più di 500 concerti fatti nei maggiori festival italiani e in importanti aperture (Ben Harper, Robert Plant, Green Day), numerosi riconoscimenti (tra cui M.E.I. e A.F.I. come miglior band e disco dell’anno) e una esposizione mediatica impressionante,The Bastard Sons of Dioniso per la prima volta al Teatro comunale, per presentare in anteprima il loro attesissimo settimo album. Biglietto: biglietti: € 15 intero, € 13,50 ridotto, € 12 amici del teatro. .

Per i più piccoli BIBLIOTECA RAGAZZI LETTURE Trento. Ore 16.30. Palazzina Liberty - via Alfieri. I luminosi spazi della nuova sede nella palazzina Liberty sono pronti ad accogliere i piccoli lettori. Per il periodo natalizio, oltre alla ricerca di libri da leggere e alla esplorazione di sale e spazi mai visti, sarà possibile ascoltare storie e fiabe lette ad alta voce nella bellissima sala degli incontri situata al piano terra. Info: www. bibcom.trento.it;Tel. 0461.889521; info@bibcom.trento.it. Per i più piccoli STORIE, RACCONTI E FIABE PER I BAMBINI Trento. Ore 17.30. Via Clarina, 2/1. Info: www.bibcom.trento.it; Tel. 0461.889521; info@bibcom. trento.it. Teatro FATHER AND SON Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale, via Oss Mazzurana 19. Ispirato alle opere di Michele Serra “Gli Sdraiati” e “Breviario comico”,«Father and son» è il racconto di un rapporto padre/figlio radiografato senza pudori e con un linguaggio in continua oscillazione tra l’ironico e il doloroso, tra il comico e il tragico. E’ una riflessione sul nostro

tempo inceppato e sul futuro dei nostri figli, sui concetti di libertà e di autorità, che rivela in filigrana una società spaesata e in metamorfosi, ridicola e zoppa, verbosa e inadeguata. Con Claudio Bisio. Regia Giorgio Gallione. Biglietti da € 10 a € 25. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952.

18 VENERDÌ Per i più piccoli STORIE, RACCONTI E FIABE PER I BAMBINI Trento. Ore 17.30. Via Clarina, 2/1. Info: www.bibcom.trento.it; Tel. 0461.889521; info@bibcom. trento.it. Teatro FATHER AND SON Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale, via Oss Mazzurana 19. Ispirato alle opere di Michele Serra “Gli Sdraiati” e “Breviario comico”,«Father and son» è il racconto di un rapporto padre/figlio radiografato senza pudori e con un linguaggio in continua oscillazione tra l’ironico e il doloroso, tra il comico e il tragico. E’ una riflessione sul nostro tempo inceppato e sul futuro dei nostri figli, sui concetti di libertà e di autorità, che rivela in filigrana una società spaesata e in metamorfosi, ridicola e zoppa, verbosa

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Dopo l’incredibile successo di L’Uomo dai Mille Volti e di Ciak si gira e il trionfo in Canada e Francia di Comedy Majik Cho, il “ciuffo più famoso d’Italia” arriva con i suoi amici nei teatri che più ama, quelli italiani, con un nuovo straordinario e imprevedibile varietà.

Un ritorno live attesissimo dai numerosi fan dell’artista di Sassuolo, che torna ad esibirsi dal vivo nei più importanti teatri italiani, a distanza di quattro anni dall’ultimo tour. Filippo Neviani in arte NEK porterà dal vivo i nuovi brani del suo ultimo lavoro discografico, oltre alle grandi canzoni che hanno segnato la sua brillante carriera, dal debutto ad oggi.

Le melodie indimenticabili dell’era della dinastia Strauss offriranno al pubblico l’occasione unica di sentirsi trasportato nell’Impero Austriaco dell’800.

TRENTO Auditorium S. Chiara 8 e 9 dicembre 2015 ore 21

TRENTO Auditorium S. Chiara 6 dicembre 2015 ore 21

TRENTO Auditorium S. Chiara 26 gennaio 2016 ore 21

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MARCO TRAVAGLIO Nel suo nuovo recital teatrale, tutto da ridere per non piangere, Marco Travaglio - con l’aiuto dell’attrice Giorgia Salari, per la regìa di Valerio Binasco - racconta come i giornalisti, gli intellettuali e gli opinionisti più servili del mondo hanno beatificato, osannato, magnificato, propagandato e smarchettato la peggior classe dirigente del mondo, issando sul piedistallo politici incapaci di ogni colore, ma(g) nager voraci, (im)prenditori falliti che hanno quasi distrutto l’Italia e stanno completando l’opera. TRENTO Auditorium S. Chiara 11 marzo 2016 ore 21


trentinoappuntamenti e inadeguata. Con Claudio Bisio. Regia Giorgio Gallione. Biglietti da € 10 a € 25. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952.

19 SABATO Corsi COSTELLAZIONI FAMILIARI METODO BERT HELLINGER Zambana vecchia. Dalle 15 alle 18. c/o Associazione di volontariato “Mana”. Con Julijana Osti. Info: julijana.osti@libero.it; Cell. 320.0790075. Enogastronomia NADALE SOTO I PORTEGHI 20^ EDIZIONE Grigno. Centro paese. Degustazione di piatti tipici locali preparati dalle associazioni del paese. Un modo simpatico e “buonissimo” per aspettare il Natale. Info: Comune di Grigno Tel. 0461.775111. Esposizione MERCATINO DEL RIUSO E DELLA CREATIVITÀ Trento. Dalle ore 10 alle 19. Contrada Santa Maria Maddalena. (Via L. Marchetti - Via santa Maria Maddalena - Via Dietro Le Mura B - Via F. Ferruccio - Vicolo santa Maria Maddalena). Mercatino riservato ai privati con l’oggetto principale di promuovere le arti, la creatività e l’artigianato domestico che non svolgono attività con carattere di impresa e che intendono esporre o vendere oggetti usati e da collezione, prodotti di artigianato hobbistico ed opere d’arte da loro realizzate. I partecipanti non potranno essere commercianti, né titolari di partita iva nell’ambito del commercio, né ambulanti, né antiquari. Info: www.amicitta.com. Musica INCANTO SOTTO LA NEVE LevicoTerme. Ore 17. Vie del centro. Una rassegna di musica dove i cori del Trentino si esibiscono in un concerto itinerante immersi nella magica atmosfera natalizia. Info: Consorzio Levico Terme in Centro www.visitlevicoterme.it; info@levicotermeincontra.com; Azienda per il Turismo Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Musica CHRISTMAS BAND Levico Terme. Dalle ore 14 alle 18. Parco secolare degli Asburgo. La Christmas Band intonerà le più tradizionali melodie natalizie. Info: Consorzio Levico Terme in Centro www.visitlevicoterme. it; info@levicotermeincontra.com; Azienda per il Turismo Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Musica INCANTO SOTTO LA NEVE LevicoTerme. Ore 17. Vie del centro. Una rassegna di musica dove i cori del Trentino si esibiscono in un concerto itinerante immersi

nella magica atmosfera natalizia. Per ulteriori informazioni: Consorzio Levico Terme in Centro www. visitlevicoterme.it; info@levicotermeincontra.com; Azienda per il Turismo Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Musica 19 ° NATALE IN ARMONIA Bedollo. Ore 20.30. Chiesa di Brusago. Concerto del Coro Abete Rosso, del Gruppo Bandistico Folk Pinetano e de’ I Musici Cantori. Ingresso libero. Info: A.p.T. Tel. 0461.557028. Musica CONCERTO DI NATALE Civezzano. Ore 20.30. Chiesa parrocchiale. Concerto con la Corale Altreterre. Ingresso libero. Info: Tel. 0461.858274. Musica MAGICA ATMOSFERA ASPETTANDO IL NATALE Faver. Ore 20. Chiesa parrocchiale. 7^ rassegna corale natalizia con il Coro Castion di Faver. Ingresso libero. Info: A.p.T. Tel. 0461.683110. Musica CONCERTO Faver. Ore 21.30. Molin de Portegnach. Concerto live di Noireve e Exercoma. Ingresso libero. Info: info@sorgente90.org, www.sorgente90.org. Musica CANTO DI NATALE Segonzano. Ore 16. Teatro. Spettacolo di canto e recitazione, basato sul racconto di Charles Dickens, con il Minicoro La Valle. Ingresso libero. Info: 333 9856590, www. corolavalle.com . Musica CONCERTO Trento. Ore 17. Chiesa di Santa Maria Annunziata - Via Belenzani. Concerto dedicato al Natale. Info: www.labirintiarmonici.it. Musica ASSOCIAZIONE EMUS Trento. Ore 17. Partenza da Piazza Dante. Concerto itinerante. Info: www.discovertrento.it; Tel. 0461.216000; info@discovertrento.it. Musica MINICORO CAMP FIORÌ Trento. Ore 15. Piazza Dante. Nello splendido allestimento dedicato al Natale dei più piccoli, in piazza Dante, i Cori Voci Bianche propongono il loro repertorio prettamente natalizio. Info: www.discovertrento.it; Tel. 0461.216000; info@discovertrento.it. Musica RASSEGNA DI CANTI NATALIZI E POPOLARI Martignano. Ore 20.45. Chiesa parrocchiale. Per la Rassegna Natale nelle circoscrizioni. Info: www.discovertrento.it; Tel. 0461.889790; circoscrizione_argentario@comune.trento.it.

Musica CONCERTO DI NATALE Cognola. Ore 20.30. Chiesa parrocchiale. Per la Rassegna Natale nelle circoscrizioni. Info: www.discovertrento.it; Tel. 0461.889790; circoscrizione_argentario@comune.trento.it. Teatro LA NEF DEL ZIO ANSELMO Nave S. Rocco. Ore 20.45. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di Valerio Di Piramo con la Filodrammatica “S. Rocco” di Nave S. Rocco. Per la RassegnaTeatrale a Nave S. Rocco. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro NUDA E PER POCHI SOLDI Preore. Ore 20.45. Teatro “Casa Mondrone”.Spettacolo di Loredana Cont con la Filodrammatica “Ce. Dro” di Dro. Per l’11ª edizione di “Preore a Teatro”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro MASSA VECIO PER ME FIOLA Valfloriana. Ore 20.30. Teatro Comunale. Spettacolo di Loredana Cont con la Compagnia “Filogamar” di Cognola. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro FATHER AND SON Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale, via Oss Mazzurana 19. Ispirato alle opere di Michele Serra “Gli Sdraiati” e “Breviario comico”,«Father and son» è il racconto di un rapporto padre/figlio radiografato senza pudori e con un linguaggio in continua oscillazione tra l’ironico e il doloroso, tra il comico e il tragico. E’ una riflessione sul nostro tempo inceppato e sul futuro dei nostri figli, sui concetti di libertà e di autorità, che rivela in filigrana una società spaesata e in metamorfosi, ridicola e zoppa, verbosa e inadeguata. Con Claudio Bisio. Regia Giorgio Gallione. Biglietti da € 10 a € 25. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952. Teatro ragazzi BUON NATALE, BABBO NATALE Trento. Ore 16. Teatro Cuminetti, via Santa Croce 67. Spettacolo di Fondazione Aida, Alce Nero e Comune di Verona - Assessorato all’Istruzione. Regia di: Raffaele Latagliata. Testo di: Pino Costalunga e Nicoletta Vicentini. Con Pino Costalunga, Greta Magnani, Matteo Ferrari, Jessica Grossule. Ensemble: Sebastiano Visparelli, Mattia Bignardi, Chiara Bonassina. Biglietto intero € 6, ridotto bambini 3-12 anni € 4, omaggio da 0-3 anni e dal 4 figlio. Età consigliata dai 4 anni. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952.

Tradizione SFILATA DELLA CORTE ASBURGICA E GRAN BALLO DI CORTE Levico Terme. Ore 20.30. Parco secolare degli Asburgo. Sfilata della Corte Asburgica e gran ballo di Corte per tornare indietro nel tempo e ballare il valzer con un membro della famiglia asburgica nella splendida cornice del parco. Info: Consorzio Levico Terme in Centro www.visitlevicoterme.it; info@levicotermeincontra.com; Azienda per il Turismo Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it.

20 DOMENICA Enogastronomia FESTA DELLA POLENTA LevicoTerme. Parco secolare degli Asburgo. Festa della polenta con degustazione del nostro piatto più tipico cucinato da esperti “polentari” armati del tipico paiolo di rame. Info: Consorzio Levico Terme in Centro www.visitlevicoterme.it; info@levicotermeincontra. com; Azienda per il Turismo Valsugana Tel. 0461.727700; info@ visitvalsugana.it. Famiglia IN STAZIONE FS DI TRENTO MODELLINI FERROVIARI DA GUIDARE Trento. Dale ore 10-12/14.30-18. Stazione FS - sala Mazzoni - piazza Dante. Info: www.discovertrento. it; Cell. 349.0725252; info@discovertrento.it. Musica CHRISTMAS BAND Levico Terme. Dalle ore 14 alle 18. Parco secolare degli Asburgo. La Christmas Band intonerà le più tradizionali melodie natalizie. Info: Consorzio Levico Terme in Centro www.visitlevicoterme. it; info@levicotermeincontra.com; Azienda per il Turismo Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Musica MOMENTI MUSICALI PER IL TEMPO DI AVVENTO Trento. Dalle ore 17.15 alle 18. Duomo. Concerto con l’organista Erwin Costa. Info: www.associazionerenatolunelli.org. Musica BANDA SOCIALE DI CAVEDINE Trento. Ore 10.45. Partenza da piazza Dante. Concerto itinerante. Info: www.discovertrento.it; Tel. 0461.216000; info@discovertrento.it. Musica CONFRATERNITA STELLARI DI FAEDO Trento. Ore 17. Partenza da piazza Dante. Concerto itinerante. Info: www.discovertrento.it; Tel. 0461.216000; info@discovertrento.it.

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trentinoappuntamenti Musica CORO DOLOMITI Trento. Ore 11. palazzo Thun - via Belenzani, 19. Nella prestigiosa sede di Palazzo Thun si tengono i concerti dei cori di montagna con le più belle musiche natalizie all’insegna della passione per il canto popolare. Info: www.discovertrento.it; Tel. 0461.216000; info@ discovertrento.it. Musica SING THE GLORY: CONCERTO GOSPEL DI NATALE Vezzano. Ore 18. Teatro Valle dei Laghi, via Stoppani, località Lusan. Da 20 anni, passo dopo passo, il coro offre un piccolo spaccato della musica gospel e spiritual che, in una originale cornice fatta di luci, coreografie, voci e strumenti musicali accompagna il pubblico alla scoperta della profonda religiosità del popolo nero americano che, pur avvinto dalle catene delle schiavitù, è rimasto sempre animato dalla speranza nella salvezza divina. Info: www. teatrovalledeilaghi.it. Teatro LA NEF DEL ZIO ANSELMO Nave S. Rocco. Ore 17. Teatro Parrocchiale. Spettacolo di Valerio Di Piramo con la Filodrammatica “S. Rocco” di Nave S. Rocco. Per la Rassegna Teatrale a Nave S. Rocco. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro OUVERTURE DES SAPONETTES - UN CONCERTO PER BOLLE DI SAPONE Pergine Valsugana. Ore 16. Teatro. Direttore senza orchestra, musicista senza strumenti, cantante senza fiato, un concerto anomalo, per pensieri fragili, per pensieri fragili, per pensieri leggeri, per pensieri silenziosi. Come bolle di sapone. Un racconto visuale senza parole che trae ispirazione dalle atmosfere circensi e del varietà, un magico spettacolo di clownerie, pantomima e musica che, nato per i più piccoli, finisce per incantare il pubblico di qualsiasi età. Spettacolo di e con Michele Cafaggi; regia di Davide Fossati. Info: Teatro di Pergine Tel. 0461.511332. Teatro FATHER AND SON Trento. Ore 16. Teatro Sociale, via Oss Mazzurana 19. Ispirato alle opere di Michele Serra “Gli Sdraiati” e “Breviario comico”,«Father and son» è il racconto di un rapporto padre/figlio radiografato senza pudori e con un linguaggio in continua oscillazione tra l’ironico e il doloroso, tra il comico e il tragico. È una riflessione sul nostro tempo inceppato e sul futuro dei nostri figli, sui concetti di libertà e di autorità, che rivela in filigrana una società spaesata e in metamorfosi, ridicola e zoppa, verbosa e inadeguata. Con Claudio Bisio.

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Regia Giorgio Gallione. Biglietti da € 10 a € 25. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952. Teatro IL VENTAGLIO DI CARLO GOLDONI Predazzo. Ore 21. Auditorium Casa della Gioventù. Divertente commedia di C. Goldoni proposta dalla Filodrammatica “R. Dellagiacoma” di Predazzo. Info: www.visitfiemme.it. Teatro ragazzi BUON NATALE, BABBO NATALE Trento. Ore 16. Teatro Cuminetti, via Santa Croce 67. Spettacolo di Fondazione Aida, Alce Nero e Comune di Verona - Assessorato all’Istruzione. Regia di: Raffaele Latagliata. Testo di: Pino Costalunga e Nicoletta Vicentini. Con Pino Costalunga, Greta Magnani, Matteo Ferrari, Jessica Grossule. Ensemble: Sebastiano Visparelli, Mattia Bignardi, Chiara Bonassina. Biglietto intero € 6, ridotto bambini 3-12 anni € 4, omaggio da 0-3 anni e dal 4 figlio. Età consigliata dai 4 anni. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952.

22 MARTEDÌ Musica DARK NOTES CHRISTMAS EDITION - CORO PIRAMIDI DI SEGONZANO Trento. Ore 20. Sala Rossa Cooperativa IRIFOR, via della Malvasia 15. La Cooperativa IRIFOR propone un’edizione natalizia dei concerti al buio, con tre formazioni corali. I concerti al buio sono un’esperienza unica, capace di trasmettere sensazioni, emozioni e suggestioni indelebili al pubblico, che nel buio potrà cogliere nuove sfumature musicali. I partecipanti avranno la possibilità di conoscere ed avvicinarsi alla disabilità sensoriale visiva ma anche di godere dell’espressione creativa trasmessa dalla musica in una situazione di buio totale. Gli artisti vedenti sperimenteranno in prima persona possibilità e ricchezza nel limite visivo. Ingresso ad offerta libera con prenotazione obbligatoria al numero 0461.1959595. Per i più piccoli STORIE, RACCONTI E FIABE PER I BAMBINI Trento. Ore 16.30. Piazzale Europa, 11. Info: www.bibcom.trento. it; Tel. 0461.889521; info@bibcom. trento.it. Per i più piccoli STORIE, RACCONTI E FIABE PER I BAMBINI Trento. Ore 16.30. Piazzale Europa, 11. Info: www.bibcom.trento. it; Tel. 0461.889521; info@bibcom. trento.it.

24 GIOVEDÌ CONCERTO DI NATALE Baselga di Piné. Ore 22.45. Chiesa di S. Maria Assunta. Concerto del Gruppo Bandistico Folk Pinetano prima della S. Messa di mezzanotte. Prima di ogni brano sarà letto un piccolo incipit tratto dalle Sacre Scritture. Ingresso libero. Info: A.p.T. Tel. 0461.557028. Famiglia PANETTONE E VIN BRULÈ SOTTO L’ALBERO CastelTesino. Ore 23. Piazza San Giorgio. Tradizionale appuntamento per lo scambio degli auguri sotto l’albero di Natale allestito in piazza San Giorgio. Distribuzione gratuita di panettone e vin caldo a cura dei Vigili del Fuoco di Castello Tesino. Info: APT Valsugana ufficio di Castello Tesino Tel. 0461.593322. Folklore MERCATINO MAGNIFICO Cavalese. Ore 16.30. Le musiche della tradizione animeranno il mercatino e le vie del centro. Info: www.visitfiemme.it.

26 SABATO Musica INCANTO SOTTO LA NEVE LevicoTerme. Ore 17. Vie del centro. Una rassegna di musica dove i cori del Trentino si esibiscono in un concerto itinerante immersi nella magica atmosfera natalizia. Info: Consorzio Levico Terme in Centro www.visitlevicoterme.it; info@levicotermeincontra.com; Azienda per il Turismo Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Musica CHRISTMAS BAND Levico Terme. Dalle ore 14 alle 18. Parco secolare degli Asburgo. La Christmas Band intonerà le più tradizionali melodie natalizie. Info: Consorzio Levico Terme in Centro www.visitlevicoterme. it; info@levicotermeincontra.com; Azienda per il Turismo Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Musica 19^ NATALE IN ARMONIA Baselga di Piné. Ore 20.30. Chiesa di Miola. Concerto de’ I Cantori di Seregnano, del Coro La Sorgente e della Corale Polifonica Novo Spiritu di Cembra. Ingresso libero. Info: A.p.T. Tel. 0461.557028. Musica SAXOPHONE QUARTET Trento. Ore 17. Partenza da Piazza Dante. . Concerto itinerante. Info: www.discovertrento.it; Tel. 0461.216000; info@discovertrento.it. Teatro ragazzi GOBBO IL RE, STORATA LA REGINA Ischia. Ore 20.30. Teatro Comunale “Mario Roat”.Spettacolo di Aquilino con I Giovani attori del Circolo

Culturale Filodrammatico di Ischia. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

27 DOMENICA Danza EL PAÉS DEI PRESEPI: ARTEDANZA CHRISTMAS TIME Baselga di Piné. Ore 16. Piazza San Rocco a Miola. Spettacolo di danza moderna, ambientato al capolinea dell’autobus di una città che si prepara alle feste natalizie. Popolata da personaggi di passaggio, la pensilina è un luogo, nel quale si resta coinvolti nelle situazioni più svariate: teneri incontri a due, personaggi grotteschi, interazioni di gruppo. Tutti sono legati dallo stesso motivo: partire o tornare per festeggiare il Natale. Info: Tel. 0461.557028. Famiglia IN STAZIONE FS DI TRENTO MODELLINI FERROVIARI DA GUIDARE Trento. Dale ore 10-12/14.30-18. Stazione FS - sala Mazzoni - piazza Dante. Info: www.discovertrento. it; Cell. 349.0725252; info@discovertrento.it. Musica CONCERTO NATALIZIO Viarago. Ore 20.30. Chiesa Parrocchiale. Concerto con il Coro “Costalta” di Baselga di Pinè. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Musica CHRISTMAS BAND Levico Terme. Dalle ore 14 alle 18. Parco secolare degli Asburgo. La Christmas Band intonerà le più tradizionali melodie natalizie. Info: Consorzio Levico Terme in Centro www.visitlevicoterme. it; info@levicotermeincontra.com; Azienda per il Turismo Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Musica CONCERTO CON I MUSICANTI CastelloTesino. Ore 20.30. Palazzo Gallo. Info: Biblioteca di Castello Tesino Tel. 0461.593232. Musica CONCERTO PER OTTONI E ORGANO Civezzano. Ore 17.30. Chiesa Arcipretale. Tradizionale concerto di Natale con musiche barocche, classiche e tradizionali eseguite dagli ottoni dell’Ensemble “G. Frescobaldi” e con lo storico organo Bonatti. Ingresso libero. Info: info@ensemblefrescobaldi.it. Musica CONCERTO DI NATALE Civezzano. Ore 20.30. Palestra Comunale. Concerto natalizio della Banda Sociale di Civezzano. Ingresso libero. Info: A.p.T. Tel. 0461.557028.


trentinoappuntamenti Musica NATALE IN MUSICA Sover. Ore 20.30. Chiesa. Rassegna di canti natalizi con il Coro e il Minicoro La Valle, un coro ospite e con la partecipazione del Gruppo Musicale “Amici dell’Armonica a Bocca” di Trento. Ingresso libero. Info: 333 9856590, www. corolavalle.com.

1504-1506. Relatore Italo Giordani. Info: www.visitfiemme.it.

Musica BANDA SOCIALE DI DRO E CENIGA Trento. Ore 10.45. Partenza da Piazza Dante. Concerto itinerante. Info: www.discovertrento.it; Tel. 0461.216000; info@discovertrento.it.

Teatro ragazzi IL MAGO DI OZ Tesero. Ore 16.30. Teatro Comunale. Spettacolo per bambini: il viaggio di Dorothy nel meraviglioso Regno di Oz. Con Barbara Scalso, Paolo Bergamo, Rita Lelio, Daniela Zamperla e Francesco Corona. Info: www.visitfiemme.it.

Musica CHRISTMASS BRASS Trento. Ore 17. Partenza da Piazza Dante. Concerto itinerante. Info: www.discovertrento.it; Tel. 0461.216000; info@discovertrento.it. Musica CORO AMIZI DE LA MONTAGNA Trento. Ore 11. Palazzo Thun - via Belenzani, 19. Rassegna cori di montagna. Info: www.discovertrento.it; Tel. 0461.216000; info@ discovertrento.it. Musica CONCERTO DI NATALE Ledro. Ore 21. Centro Culturale, Locca. Concerto con Tiziana Ghiglioni (Voce), Tino Tracanna (Tenore e soprano sax), Massimo Colombo (Pianoforte), Attilio Zanchi (Contrabbasso), Tommaso Bradascio (batteria). Info: www.ledroinmusica.it. Teatro REPARTO PATERNITÀ Grumes. Ore 16.30. Teatro Le Fontanelle. Rappresentazione teatrale del testo di Ray Cooney, tradotto da M.T. Petruzzi, presentato dalla Filo S. Martino di Fornace. Ingresso: intero € 7,00, ridotto € 6,00 (ragazzi fino a 12 anni). Info: liberoteatrogrumes@gmail.com. Teatro IL VENTAGLIO DI CARLO GOLDONI Predazzo. Ore 21. Auditorium Casa della Gioventù. Divertente commedia di C. Goldoni proposta dalla Filodrammatica “R. Dellagiacoma” di Predazzo. Info: www.visitfiemme.it. Teatro TESORI Valfloriana. Ore 16.30. Teatro Comunale. Commedia in italiano, spettacolo dedicato ai bambini. Info: www.visitfiemme.it.

28 LUNEDÌ Cultura CONFERENZA Cavalese. Ore 20.30. Palazzo Magnifica Comunità. I processi per stregoneria in Val di Fiemme 1501,

Musica CONCERTO NATALIZIO Panchià. Ore 21. Chiesa parrocchiale. Concerto natalizio del Coro Rio Bianco di Panchià, voci maschili e femminili. Info: www. visitfiemme.it.

Benessere CORSO DI REIKI (PRIMO LIV.) Sala circoscrizionale del Brione, in via Silvio Pellico a Rovereto, si tiene il corso di Reiki primo livello secondo il metodo Usui. Il corso è condotto dalla dott.ssa Valentina Franchi. franchi.v7876@libero. it. Cell. 389-1726470.

29 MARTEDÌ Musica CONCERTO CON “GLI AIRES” E LETTURA DI POESIE CastelTesino. Ore 20.30. Palazzo Gallo. Info: Biblioteca di Castello Tesino Tel. 0461.593232. Musica FUCINA BIANCA ARTE SELLA Borgo Valsugana. Ore 14 e ore 18. Malga Costa - Arte Sella. Con Mario Brunello, Andrea Lucchesini, Lorenza Borrani. Lo spettacolo è garantito anche in caso di maltempo, fino ad esaurimento posti. Ingresso € 20 a persona. Prenotazione obbligatoria chiamando il numero 0461.751251 da lunedì al venerdì, dalle 8 alle 12 ed il giorno del concerto. Musica CONCERTO DI NATALE Cavalese. Ore 21. PalaFiemme. Concerto della Banda Sociale di Cavalese che riscalda l’atmosfera delle festività. Info: www.visitfiemme.it. Benessere CORSO DI REIKI (PRIMO LIV.) Sala circoscrizionale del Brione, in via Silvio Pellico a Rovereto, si tiene il corso di Reiki primo livello secondo il metodo Usui. Il corso è condotto dalla dott.ssa Valentina Franchi. franchi.v7876@libero. it. Cell. 389-1726470.

30 MERCOLEDÌ Corsi DANZA DEL VENTRE Zambana vecchia. Ore 20.45. c/o Associazione di volontariato “Mana”. Per informazioni: mimosa.2009@live.it.

Musica CONCERTO GOSPEL SING THE GLORY Bellamonte. Ore 21. Centro servizi. Concerto del coro gospel “Sing the Glory”. Info: www.visitfiemme.it.

31 GIOVEDÌ Famiglia CAPODANNO IN PIAZZA Predazzo. Ore 22. Piazza SS. Filippo e Giacomo. Festa in piazza e musica con dj. Info: www.visitfiemme.it. Musica «ORCHESTRA HAYDN» Trento. Ore 18.30. Auditorium Via S. Croce. È una festa ormai di lunga tradizione e per gli appassionati del genere rappresenta un appuntamento davvero irrinunciabile. Il pubblico trentino potrà salutare la fine dell’anno e l’inizio del 2016 con l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento diretta dal tedesco Ekhart Wycik. Il programma comprende proposte di riconosciuto valore musicale, nel solco della tradizione mitteleuropea: saranno eseguiti valzer e marce di Richard Strauss, arie dalle operette Il paese del sorriso o La principessa della Czarda, celebri pagine sinfoniche (Danza delle ore di Ponchielli) oppure danze ispirate dal folklore popolare (Bartók e Dvo ák). Al fianco dei musicisti dell’Orchestra vi sarà la voce della soprano Susanne Geb, straordinaria interprete del teatro d’operetta. Info: www.haydn.it. Teatro MUMMENSCHANZ - I MUSICISTI DEL SILENZIO Trento. Ore 21. Teatro Sociale. Spettacolo con la compagnia Giovanni Colombo, Philipp Egli, Floriana Frassetto, pietro Montandon, Rafaella Mattioli. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952. Tradizione BRUSAR LA VECIA Levico Terme. Lungo le vie del centro. Accorrete tutti alla fiaccolata dei quartieri, il processo teatrale di fine anno e il tradizionale appuntamento “Brusar la Vecia”. Info: Consorzio Levico Terme in Centro www.visitlevicoterme.it; info@levicotermeincontra.com; Azienda per il Turismo Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Tradizione FESTA DI CAPODANNO E FUOCHI D’ARTIFICIO LevicoTerme. Ore 22. Giardini Salus. Sin dal pomeriggio a Levico, lungo le vie del centro, si festeggia la conclusione del vecchio anno e l’arrivo di quello nuovo. Tre sono gli appuntamenti ai quali non dovete assolutamente mancare: la suggestiva fiaccolata dei Quartieri, il tradizionale processo teatrale di

Fine Anno e il rito di Brusar la vecia durante il quale una strega di pezza, che impersona simbolicamente tutto quanto di brutto e spiacevole è accaduto durante l’anno che sta per chiudersi, viene fatta bruciare su di un falò. A conclusione della giornata da non perdere la festa di Capodanno con musica e fuochi d’artificio. Info: Consorzio Levico Terme in Centro www.visitlevicoterme.it; info@levicotermeincontra.com; Azienda per il Turismo Valsugana Tel. 0461.727700; info@ visitvalsugana.it.

GLI APPUNTAMENTI DI GENNAIO 1 VENERDÌ Musica CONCERTO DI CAPODANNO Borgo Valsugana. Ore 17. Teatro del Centro Scolastico. Salonorchester Labirinti Armonici. Auf den Wellen der Donau - Sulle onde del Danubio su musiche di J. Strauss, F. Lehar, C.M. Ziehrer, F. von Suppe, I. Ivanovici. Andrea Ferroni violino principale. Ingresso a pagamento. Info: www.valsuganacultura.it. Musica CONCERTO DELLE PICCOLE COLONNE Levico Terme. Parco degli Asburgo. Info: Consorzio Levico Terme in Centro www.visitlevicoterme. it; info@levicotermeincontra.com; Azienda per il Turismo Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Per i più piccoli IL CAPODANNO DEI BAMBINI Trento. Dalle ore 14 alle 17. Trento Piazza Dante. La piazza dei bambini. Info: www.discovertrento. it; Tel. 0461.216000; info@discovertrento.it. Teatro MUMMENSCHANZ - I MUSICISTI DEL SILENZIO Trento. Ore 18. Teatro Sociale. Spettacolo con la compagnia Giovanni Colombo, Philipp Egli, Floriana Frassetto, pietro Montandon, Rafaella Mattioli. Info: www.centrosantachiara.it; n. verde 800.013952.

2 SABATO Danza TRAVIATA Cavalese. Ore 21. PalaFiemme. Spettacolo di Monica Casadei. Il progetto traduce in danza i melodrammi più celebri del più amato compositore italiano. Info: www. visitfiemme.it.

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trentinomatrimoni SOLO PER I NOSTRI LETTORI, LE IMMAGINI DELLE NOZZE DI ANGELA CON MAURO

IL MATRIMONIO DEL MESE Lei

Nome: Angela Anni: 32 Nata a: Trento Residente a: Trento Vestito: Bermax - Trento Scarpe: Pittarello - Trento Parrucchiere: Roberta Decarli - Terlago Occupazione: Segretaria

Lui

Nome: Mauro Anni: 38 Nato a: Trento Residente a: Trento Vestito: Baratto - Lavis Scarpe: Pittarello - Trento Occupazione: Autista

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trentinomatrimoni Servizio fotografico: Roberta Pisoni www.robertapisoni.it

Matrimonio: Data: Luogo: Invitati: Ricevimento: Fiori e bouquet: Bomboniere: Anelli: Torta nuziale: Vivranno a:

Religioso 22 agosto 2015 Lon di Vezzano 100 Hotel Campagnola - La dolce vita Tiziana Frizzera - Vezzano Apicoltura Angelini Bruno - Vezzano Oreficeria Nuova - Trento Pasticceria Tre Rose - Arco Trento

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L’APPLAUSO DELLA PIAZZA PER I LAUREATI DELL’UNIVERSITÀ DI TRENTO UNA FESTA PER LA CITTÀ, UN AUGURIO PER IL FUTURO. PRIMA CERIMONIA DI PROCLAMAZIONE PUBBLICA PER QUASI 400 NEODOTTORI DELL’ATENEO TRENTINO. A INIZIO CERIMONIA UN MOMENTO DI RACCOGLIMENTO PER I FATTI DRAMMATICI DI PARIGI

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na cerimonia per la città, un augurio per il futuro. Un momento di visibilità pubblica per i neodottori dell’Università di Trento, ma anche una grande soddisfazione per tutta la comunità locale. Una festa di piazza dove però è arrivata l’eco dei drammatici eventi delle ultime ore a Parigi. «Il nostro cuore e la nostra ragione sono oggi provati», ha esordito il rettore Paolo Collini nel dare il benvenuto ai 366 i neolaureati dell’Università di Trento che oggi sono stati protagonisti della prima cerimonia pubblica di Ateneo in piazza Duomo. «Come cittadini europei siamo costernati di fronte alle notizie che ci arrivano da Parigi. Ma dobbiamo cercare di tener vivo in noi anche in questa occasione l’orgoglio di appartenere ad una grande cultura e, allo stesso tempo, sforzarci di rimanere aperti al mondo. Dobbiamo saper combinare la comprensione delle ragioni di chi guarda al nostro Paese con speranza - e il pensiero va ai molti migranti che bussano ogni giorno alle nostre porte in cerca di salvezza da guerre e difficoltà economiche ma anche per entrare nella nostra vita sociale - con l’attenzione alla sicurezza delle nostre comunità». I laureati dell’Università di Trento, che hanno sostenuto la prova finale del proprio corso di laurea nei mesi di luglio e settembre, oggi in piazza hanno ricevuto la pergamena e sono stati proclamati “dottori”. 116

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Il Corteo accademico è partito alle 10.50 dal Rettorato per raggiungere Piazza Duomo, dove alle 11 ha avuto inizio la cerimonia ufficiale. A dare il benvenuto a neolaureati e familiari in questa prima occasione pubblica in Piazza Duomo è stato il rettore. Dopo il momento iniziale di raccoglimento e l’inno nazionale, il pensiero di tutti è andato subito a loro, i protagonisti di questa cerimonia: gli studenti. Molti resteranno a Trento per proseguire la propria formazione con la laurea magistrale. Altri conserveranno questa esperienza di crescita personale e professionale nel cassetto dei ricordi e magari torneranno in Trentino per dar vita qui a progetti professionali e di vita. Una festa che oggi non è soltanto la loro, perché se hanno potuto iscriversi all’università e oggi laurearsi, lo devono ai propri sforzi ma anche ai sacrifici delle loro famiglie e agli investimenti in infrastrutture e conoscenza che la comunità trentina ha garantito. La cerimonia ha quindi preso il via con i saluti istituzionali. Verso le 11.45, poi, nella piazza è risuonato l’Inno dell’Unione europea ed è iniziata la consegna delle pergamene ai neolaureati e la proclamazione dei neodottori. Il momento ufficiale si è concluso con il lancio del tipico cappello, il tocco, sulle note dell’inno universitario internazionale “Gaudeamus Igitur”.



’NA POESIA PER EL NEPAL CON DORIGONI L’AUTORE DI “LA TOR DE BABELE” DONA I PROVENTI AL NEPAL

FRONTIERE GRENZEN, ECCO I VINCITORI DELL’OTTAVA EDIZIONE TRA I SEGNALATI, LA COLLABORATRICE DI TRENTINOMESE, FLORA GRAIFF

U FOTO: MARIANO TURRA

n pomeriggio intimo e molto partecipato quello del 5 novembre, alla sala polivalente dell’APSP “Fondazione Montel” di via Marconi a Pergine Valsugana. All’evento “’Na poesia per el Nepal” erano presenti i residenti della struttura, parenti, operatori ed esterni. A fare gli onori di casa il direttore della struttura, Giovanni Bertoldi che ha introdotto l’iniziativa. Sono intervenuti il vice sindaco di Pergine Valsugana, Daniela Casagrande, Alberto Frisanco Comunità di Valle e il consigliere provinciale Lorenzo Baratter che hanno avuto parole di elogio. Lo scrittore-poeta Massimo Dorigoni ha letto qualche poesia ed ha parlato del significato del titolo della sua ultima fatica letteraria “La tor de Babele” il cui ricavato sarà devoluto ai popoli nepalesi: Amicizia e Solidarietà contraddistinguono ancora le piccole comunità nonostante i cambiamenti della società e le guerre nel mondo. È stato infine proiettato un filmato sull’attività dell’associazione Ciao-Namastè da parte del presidente della stessa, Mario Corradini, a cui sono stati donati 1000 euro che porterà personalmente in Nepal al fine di aiutare i terremotati.

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Schiavon (Aosta), “Ora che il tempo mi è alle spalle” di Elisabetta Curzel (Trento), “Grassfinger“ di Andrea Dallapina (Verbania), “Das verschwinden der Welt” di Helwig Brunner (Graz), “Ich habe nie auf Deutsch geträumt” di Katharine Howlett-Jones (Graz), “Heim” di Inga Katharina Wagner (Trieste), “Valentina e il bosco alfabetico” di Flora Graiff (Merano, vedi foto con Joseph Zoderer). FOTO: MARIANO TURRA

rontiere Grenzen, il premio letterario delle Alpi, tiene fede alla sua denominazione. La conferma oggi, presso la sede della Comunità, a Tonadico di Primiero, dove il 14 novembre si è svolta la cerimonia di premiazione dell’ottava edizione. Una edizione che ha registrato una buona partecipazione nella sezione inediti (117 i racconti in lizza) e ottima negli editi (39, il triplo rispetto a due anni fa) e contrassegnata da una qualità letteraria sottolineata dalla giuria. I racconti sono arrivati, oltre che dall’Italia, soprattutto da Austria e Svizzera, ma anche da Germania e Slovenia. La giuria è stata chiamata ad una scelta non facile, confermata dalla decisione di assegnare ex aequo il premio nella sezione Editi, che è così andato allo svizzero Alberto Nessi con “Male Ombre” e alla altoatesina, trapiantata a Vienna, Tanja Raich con “Kontinente”. Sia Nessi che Raich vantano un curriculum di tutto rispetto – Nessi è tra gli autori più conosciuti e affermati della Svizzera italiana – a conferma del fatto che nella sezione Editi il premio si sta ritagliando uno spazio del tutto particolare nel panorama letterario non solo nazionale. Nella sezione inediti il primo premio è andato alla friulana Paola Cicuttini con “Mi smo preklete, duje krivapete”; al secondo posto Minu Ghedina di Innsbruck con “Kleine Abschiede” e al terzo la sedicenne Caterina De Marchi (trentina, vive a Torcegno, in Valsugana) con “Sospeso”. Il premio speciale Cassa Rurale Valli di Primiero e Vanoi è andato a Mario Rumor (Feltre) con “Dall’altra parte”. La giuria – Carlo Martinelli (presidente), Lisa Ginzburg (oggi assente: vive a Parigi e non è riuscita a lasciare la capitale dopo i terribili avvenimenti di venerdì 13 novembre), Pietro De Marchi, Peter Oberdörfer, Joseph Zoderer – ha poi segnalato sette racconti della sezione inediti. Si tratta di “Precitevolissimevolmente“ di Davide

Flora Graiff con Joseph Zoderer 118

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I 115 ANNI DELLA “PRO CULTURA” IL PREMIO SURGIVA AI SOMMELIER DI NAPOLI SEGNALAZIONI DELLA GIURIA PER LE DELEGAZIONI DI TRIESTE E FROSINONE

LA STORICA ASSOCIAZIONE HA RIPERCORSO A TRENTO I SUOI 115 ANNI DI VITA, PRESENTANDO UN LIBRO DI CIRCA 120 PAGINE

Marcello Lunelli, Tommaso Luongo delegato di Napoli, Luisa Cacciotti delegato di Frosinone, Roberto Filipaz delegato di Trieste e Antonello Maietta presidente AIS

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a terza edizione del premio Surgiva va alla delegazione di Napoli dell’Associazione Italiana Sommelier. La giuria ha deliberato in tal senso per la particolare attenzione alla sfera sociale dimostrata dai sommelier partenopei che hanno coinvolto ragazzi diversamente abili iscritti alle scuole alberghiere attraverso attività mirate a favorire percorsi di autonomia e, al contempo, l’integrazione tra ragazzi normotipici. Si segnala inoltre un percorso dedicato al servizio del vino, con l’inserimento di ragazzi affetti dalla sindrome di Down nella brigata di servizio attiva durante le manifestazioni AIS. È stato inoltre apprezzato l’intento multidisciplinare di alcune attività, come gli appuntamenti che coinvolgono l’arte e il vino, senza dimenticare le modalità originali con cui vengono comunicati gli eventi. Le altre due Delegazioni finaliste sono state Frosinone, apprezzata per la qualità degli eventi, in particolare per il Gran Galà AIS VITIS, manifestazione annuale inserita nel progetto “Qualità & Comunicazione”, e Trieste, per le frequenti attività di incontro tra produttori del Carso e delle vicine aree di Slovenia e Croazia. Un vero e proprio trampolino culturale verso la Mitteleuropa. La proclamazione dei vincitori è avvenuta il 14 novembre nel corso del Congresso Nazionale Ais che si è tenuto a Milano presso The Mall e durante il quale si è celebrato anche l’importante traguardo dei 50 anni dei Sommelier italiani. Il premio, consegnato dal presidente AIS, Antonello Maietta, e da Marcello Lunelli in rappresentanza di Surgiva, consiste in un’artistica scultura in vetro, nella fornitura gratuita per un anno di Surgiva e in una visita, per i vertici della delegazione, tra il Parco Adamello Brenta, dove nasce la Surgiva, e Trento, dove si trovano le Cantine Ferrari e la Locanda Margon, che come l’acqua fanno capo alla famiglia Lunelli.

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ella Sala Falconetto di Palazzo Geremia a Trento, in una manifestazione col patrocinio del Comune, la storica ”Pro Cultura” ha ripercorso i suoi 115 anni di vita, presentando un libro di circa 120 pagine scritto da quattro autori: Renzo Francescotti, scrittore, poeta e critico, presidente dell’Associazione; Elio Fox, scrittore, saggista e commediografo, già vicepresidente e ora presidente onorario; Renzo Luca Carrozzini, psicologo e vicepresidente; Mauro Neri, scrittore e Giuseppe Calliari, musicologo, componenti del Direttivo. Davanti a un pubblico molto numeroso hanno parlato del libro e della storia della “Pro Cultura” Alessandro Franceschini, giornalista e critico e lo stesso Francescotti. Dai loro interventi che si sono svolti anche sotto forma di dialogo, è emersa a tutto tondo la storia e la funzione della “Pro Culura”, una delle più antiche e prestigiose associazioni del Trentino, fondata da Cesare Battisti nell’anno 1900 in un clima di grande rigoglio culturale. Interrotta negli anni della Grande Guerra, ripresa per essere azzerata dal regime fascista, risorta nel secondo dopoguerra, protagonista di conferenze con personaggi di notorietà nazionale, di grandi dibattiti, di manifestazioni prestigiose come 23 edizioni del Premio Nazionale “Pavanello” per giovani cantautori, di presentazioni di libri, recital di poesia, consegna della targa della “Pro Cultura” ai maggior artisti trentini. In conclusione Lucia Maestri, consigliere provinciale e Paolo Basoli vicesindaco di Trento hanno portato il loro saluto e il loro apprezzamento per la storica Associazione. Un copia del libro, ricco di storiche fotografie è stato omaggiato a tutti gli intervenuti.

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APPUNTAMENTO DA “I AM BAMBÙ” I CORI TRENTINI “CHIAMANO” I GIOVANI UN APPELLO AL COINVOLGIMENTO DELLE GIOVANI GENERAZIONI ALL’ULTIMA ASSEMBLEA DELLA FEDERAZIONE CORI DEL TRENTINO

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l consueto appuntamento autunnale con la relazione programmatica e il bilancio di previsione – tenutosi a Romagnano il 14 novembre scorso – conferma la piena salute della Federazione cori del Trentino, testimoniata dalla ampia presenza di rappresentanze dei vari sodalizi nella sala congressi della SFT di Romagnano. Anche dal punto di vista finanziario la Federazione rafforza la propria gestione virtuosa, che vede ben il 42% di autofinanziamento su un totale di 235.000,00 euro a bilancio per il 2016. Ma, soprattutto, conferma un forte attivismo nella direzione della formazione e aggiornamento dei coristi e dei direttori, nella promozione di eventi, momenti di incontro finalizzati alla costante crescita del livello qualitativo generale, della capacità dei cori essere ambasciatori del territorio, del coinvolgimento dei giovani e delle scuole per assicurare un futuro a questo movimento. Accanto a questi momenti di stimolo, la Federazione garantisce agli associati importanti servizi di assistenza burocratica, assicurativa e fiscale, sempre più significativi per accompagnare i cori nella propria attività quotidiana, dalle prove ai concerti. «Diversamente dal solito – spiega il presidente della Federazione Sergio Franceschinelli – per il 2016 non abbiamo inserito progetti “speciali” o grandi eventi, poiché le cariche sociali sono in scadenza a fine anno e non vogliamo vincolare il prossimo direttivo». A questo proposito Franceschinelli ha lanciato un appello ai giovani in sala ad impegnarsi direttamente nella gestione della Federazione, mettendosi in gioco «con spirito di servizio». In ogni caso, la Federazione ha gettato le basi per

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etti un giorno di dicembre, la presentazione di un libro in un negozio di abbigliamento molto particolare. Stiamo parlando dell’appuntamento di giovedì 10 dicembre (alle 18) presso I am bambù in via Giovanni a Prato, 4 a Trento. Il libro è “Le felicità possibili” di Irene Binaghi e Anna Galante (Transeuropa Edizioni 2015). Si tratta di una raccolta di 30 racconti brevi e 30 immagini che invitano alla ricerca della felicità qui ed ora, con leggerezza, verso temi quali il contatto e il rispetto della natura, la cultura bene comune, la tolleranza, la creatività, l’armonia mente-corpo-ambiente-altre persone, il valore conoscitivo dell’istinto, l’alimentazione consapevole, le pari opportunità. Durante l’incontro saranno messe a confronto storie e atmosfere con uno stile per i racconti che parlano di artificiale ed uno stile per i racconti che ritraggono il naturale. Rumori meccanici, bagliori elettrici caratterizzano le situazioni per le prime, il ritmo del respiro, del battito cardiaco identificano le seconde. La voce narrante è quella di una pantera nera, emblema dell’istinto. Il grande felino si aggira da una situazione all’altra, svelandosi solo a chi, tra i personaggi, ha la forza di guardarla negli occhi. Lascia le sue impronte in evidenza per chi ha voglia di distinguerle. Nella stesura di questo libro si sono susseguiti incontri con persone che lo hanno reso reale. Tra queste Angela Maria Marchetti, anima di I am bambù, un’azienda artigianale, made in Italy, produttrice di capi d’abbigliamento in bambù, che ha sponsorizzato le felicità possibili, credendoci. Seguirà aperitivo vegano e libro in omaggio fino ad esaurimento scorte. Info: 347.2725345, angelamaria.marchetti@ambesas.it progettare iniziative che vedono i cori esibirsi nei castelli e nell’ambito delle proposte legate al Centenario Grande Guerra. Così come ad inserire, anche per l’anno prossimo, alcune novità, che si affiancano all’attività istituzionale, come ad esempio la promozione di una “Notte bianca dei cori” da fare nel primo giorno d’estate oppure il sostegno ad un’iniziativa proposta dal coro Musici Cantori in occasione dei 50 anni dall’alluvione del 1966. Presente ai lavori anche l’arch. Pedri che ha illustrato i lavori di restauro della Grotta dell’Annunciazione a Nazareth, da parte di restauratori trentini. I cori trentini hanno garantito l’impegno di una raccolta fondi per salvare la Santa Grotta, in collaborazione con il Comitato “Un listello per Cafarnao” (che opera con il supporto della Custodia di Terra Santa e della Diocesi di Trento). Serve un finanziamento di circa € 65.000 e durante il periodo natalizio la coralità trentina dedicherà concerti a favore di questo progetto affinché anche le generazioni future possano visitare il luogo in cui l’Arcangelo Gabriele annunciò a Maria la nascita di Gesù.


Progettiamo con passione.


“LA SCUOLA SOTTO IL MARE”: DIVERTIRSI SCRIVENDO BELLA ESPERIENZA DI SCRITTURA CREATIVA PER RAGAZZI CURATA DA TIZIANA TOMASINI

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a grande aula video della scuola secondaria di primo grado “Ora e Veglia” di Borgo Valsugana è pronta. Tavoli disposti a gruppi di tre/quattro posti, proiettore acceso e collegato al pc, prova microfono, libri e materiale cartaceo a portata di mano. Ci siamo. Arrivano i ragazzi delle terze A e B, accompagnati dalle professoresse di lettere Fausta Scotton e Milena Gabrielli, che hanno promosso e realizzato il progetto con il supporto e l’autorizzazione delle dirigenti scolastiche degli Istituti Comprensivi di Borgo Valsugana e di Aldeno – Mattarello. I giovani prendono posto e si pongono all’ascolto. Il ghiaccio si rompe alla prima lettura, tratta da “Il bar sotto il mare” di Stefano Benni, al quale il titolo del corso si ispira. Un luogo misterioso, nel quale poter raccontare e scrivere delle storie per il piacere di farlo. Lontano dagli obblighi e dai vincoli ma funzionali anche all’attività scolastica, per affrontare ed esercitare nel modo più naturale possibile la scrittura, spontanea o vincolata che sia. Tre incontri – diluiti in tre settimane consecutive – così pensati e calendarizzati per creare un concentrato fluido e continuativo ma anche facilmente digeribile, senza incorrere nel rischio di caricare in modo eccessivo argomentazioni che hanno sicuramente il bisogno di essere metabolizzate. Lentamente. Nello scorrere rapido dei venerdì della scrittura si sono alternati momenti di lettura, si sono aperte finestre di teoria ed hanno trovato spazio frammenti di produzione. Le tematiche? Quelle aderenti alla realtà come l’adolescenza, i rapporti con i genitori, la passione per uno sport; ma anche quelle velatamente surreali, sovente infarcite di umorismo. Molto apprezzati dai ragazzi gli esperimenti di stile: data una breve quanto neutra situazione, ogni piccolo gruppo doveva poi personalizzare quanto esposto utilizzando toni e forme particolari, facendo parlare personaggi molti diversi tra loro. Condivisa anche la strategia di leggere un’immagine – fotografica o d’autore – traducendola in parole, immaginando

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MATTEO LUNELLI È IMPRENDITORE DELL’ANNO 2015

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l Presidente delle Cantine Ferrari, Matteo Lunelli, è il vincitore del Premio “L’imprenditore dell’Anno 2015” per la categoria Family Business. Lo ha decretato la Giuria del Premio EY, composta da importanti personalità del mondo finanziario, imprenditoriale e istituzionale, sottolineando “la particolare attenzione che, da oltre un secolo, la famiglia Lunelli dedica al territorio e alla continua ricerca dell’eccellenza. È un’azienda che ha saputo crescere costantemente, rappresentando oggi la Cantina di Metodo Classico leader in Italia e ambasciatore dell’arte di vivere italiana nel mondo.” Il Premio Family Business riconosce il lavoro di Matteo inserendolo nel contesto dell’azienda di proprietà della famiglia Lunelli dal 1952 e con una storia ultracentenaria alle spalle. Una storia in cui passione, legame con il territorio e ricerca dell’eccellenza sono i capisaldi con cui confrontarsi per vincere nuove sfide, dalla conversione al biologico dei vigneti alla crescita a livello internazionale.“Questo premio è motivo di grande orgoglio per me e per tutta la mia famiglia – ha commentato Matteo Lunelli. Proprio la nostra coesione e la condivisione di valori ci permettono di adottare strategie di lungo periodo e di costruire progetti che guardano alle future generazioni. Dedico questo riconoscimento a tutti gli uomini e le donne del Gruppo Lunelli perché grazie al loro impegno e alla loro professionalità portiamo avanti il sogno di creare in Trentino un vino capace di regalare emozioni uniche”. un contesto e mettendo in campo la fantasia. Nelle diverse fasi di lavoro i ragazzi si sono mostrati sempre molto disponibili a mettersi in gioco, a provare ed a tradurre concretamente quanto illustrato e quanto ascoltato. È stato appagante girare tra i tavoli e confermare qualche bella idea, rafforzare qualche concetto, incoraggiare a procedere lungo un percorso. È stato piacevole ascoltare al microfono le loro storie, che a volte divertivano, a volte commuovevano. È stato di grande soddisfazione sentirsi richiedere direttamente qualche consiglio o qualche curiosità sull’attività di insegnante e di giornalista. Tanti i momenti emozionanti: dalle strette di mano ai complimenti, dalle richieste di approfondimenti agli applausi. In un baleno siamo giunti alla fine. Sta per suonare il campanello dell’ultimo incontro. Si raccolgono i fogli da ricopiare e conservare; siamo pronti per la foto di gruppo. Ecco, ci siamo tutti. La scuola sotto il mare c’è.


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LA GRANDEMELA SI RIFÀ IL TRUCCO IL CENTRO COMMERCIALE PRESENTA IL PROGETTO DI RESTYLING IN OCCASIONE DEL 20° ANNIVERSARIO

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opo un periodo di intensi lavori, si è conclusa la prima delle tre fasi del progetto che porterà al totale restyling architettonico esterno del Centro Commerciale La GrandeMela Shoppingland, il cui termine è previsto per il 2016, anno in cui La GrandeMela celebrerà il suo 20esimo Anniversario. L’opera, ideata e progettata dallo studio di Architettura Iglis Zorzi di Verona, e resa possibile grazie all’impegno congiunto dei Proprietari e del Consiglio di Amministrazione del Centro, supportati dalla società di gestione Cogest Retail, sarà l’atto conclusivo di un percorso iniziato e realizzato nel 2010 con il restyling totale delle gallerie interne del Centro. Obbiettivo del progetto: assicurare al complesso un’immagine giovane e attuale, all’avanguardia nel concept e nei materiali utilizzati, per offrire ai milioni di clienti fidelizzati che frequentano La GrandeMela un luogo accogliente e sicuro di incontro, shopping e svago. L’intervento ha altresì l’obbiettivo di preservare il valore immobiliare della struttura e di garantire la giusta redditività alla molteplicità di Proprietari immobiliari che negli anni hanno deciso di investire nel Centro. Il concept porterà un radicale cambiamento dell’immagine del Centro che sarà incluso in una struttura di rivestimento, sagomata in acciaio zincato a doppia lama e predisposta per l’applicazione di illuminazione led a luce riflessa. Opportunamente distanziata dal corpo principale, questa struttura non graverà sull’edificio e consentirà la giusta illuminazione. Sulla stessa saranno applicate aste diagonali realizzate in alluminio, ancorate tra di loro con nodi sferici filettati, per conferire alla struttura maggior forza e rendere ancora più attuale il disegno esterno. Nella parte superiore dell’edificio saranno applicate lamiere

in acciaio forate a disegno, sagomate e calandrate che serviranno a “coprire” la struttura esistente, senza però inficiare la visibilità del Centro stesso. Farà da sfondo una nuova tinteggiatura del complesso commerciale, sfumata dal blu al blu chiaro, così da riprendere le tonalità del logo del Centro Commerciale e del cielo sovrastante. In previsione dei lavori strutturali, è stato effettuato anche un restyling del format di comunicazione optando per una grafica estremamente contemporanea. Una scelta che punta a enfatizzare l’innovazione del Centro Commerciale, anche con lo scopo di differenziare il progetto e l’offerta dalla concorrenza. In parallelo si è agito anche con l’aggiornamento dell’immagine web de La GrandeMela, con la messa on-line del nuovo sito che si propone in una versione accattivante, contemporanea, coinvolgente e attenta alle esigenze dei clienti. Il sito sarà disponibile in più lingue, per le esigenze di una clientela sempre più internazionale. È previsto anche un ricco palinsesto eventi dedicato ai festeggiamenti per il 20esimo anniversario, ma per ora non vogliamo ancora svelare nulla… stay tuned ;-). La GrandeMela Shoppingland rappresenta il primo complesso polifunzionale aperto in Italia (nel 1996) e offre oggi, su una GLA (superficie lorda affittabile) di 49.400 mq. 120 negozi, cinema multiplex, bowling con 20 piste, sala biliardo, baby area e una ricca food court. È stato anche il primo centro a lanciare una carta fedeltà condivisa da tutti gli operatori della galleria, e tra i primi a proporre la propria gift card: “MELAREGALI” dal valore di 50 €.

INFO: Direzione Centro Commerciale La GrandeMela Via Trentino, 1 – Lugagnano di Sona (VR) Tel. 045.6081815 Fax 045.6081860 direzione@lagrandemela.it

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LE DOLCI RENNE DI NONNA DONATELLA NOVEMBRE, UN MESE CONTRO LA VIOLENZA

CON BABBO NATALE A MEZZOCORONA

RIFLESSIONI E CONVEGNI PER SENSIBILIZZARE SUL TEMA, GRAZIE AL SOROPTIMIST CLUB DI TRENTO

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on basta una giornata per informare ed educare a comportamenti rispettosi chi usa violenza contro le donne; né basta una giornata per sensibilizzare l’opinione pubblica, spesso distratta. Perciò il Soroptimist club di Trento da tre anni allestisce il “Posto Occupato” in occasione di manifestazioni aperte al pubblico e propone un allestimento permanente in luoghi sensibili come il Pronto Soccorso dell’ospedale, la Biblioteca comunale, l’Università degli Studi, il Palazzo della Provincia, i Teatri cittadini, il Muse – ultima “conquista” datata 14 u.s.. Altro “Posto Occupato” è ben visibile nell’atrio dell’ITT Buonarroti, scuola ad indirizzo tecnico frequentata da più di 1000 studenti e da circa 200 studentesse. Qui, al Posto Occupato sono state aggiunte altre attività che aiutino le studentesse ad acquistare sicurezza e autostima e gli studenti a capire il mondo femminile. A partire dal mese di ottobre, il Soroptimist ha offerto la possibilità di esporre alcune tavole di forte impatto emotivo che hanno per tema la violenza contro le donne; il dirigente, veramente illuminato, prof. Paolo Dalvit, e le docenti hanno accettato con grande disponibilità ed hanno guidato gli studenti di otto classi ad una visita consapevole di questi disegni, generosamente offerti dall’autore, Lelio Bonaccorsi, docente alla Scuola del fumetto di Palermo, i cui fumetti raccontano il suo impegno sociale e la capacità di affrontare argomenti difficili e scomodi con immagini. Il Soroptimist ha predisposto un libretto che riporta i disegni e che invita gli studenti a commentarli, anche con poche parole, purché sincere. Il 9 novembre, un nutrito gruppo di soroptimiste trentine è stato accolto dal Dirigente ed ha visitato la Mostra, guidato dalle studentesse che hanno spiegato ciascuna tavola, secondo la loro interpretazione e

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lettori di “Trentino mese” la conoscono bene. Lei, Donatella Masè, è la vulcanica “nonna delle renne”. E quest’anno è il suo il nuovo arrivo, colorato e allegro, negli spazi suggestivi di “Babbo Natale a Mezzocorona”, a Palazzo Martini (aperta tutti i sabati e domeniche, i giorni 5 - 6- 7 - 8 dicembre e la Vigilia di Natale dalle ore 10 alle ore 19). Qui, dopo i successi degli scorsi anni in altre località del Trentino - sarà possibile ammirare parte della straordinaria collezione di Donatella Masè​. ​Quello che i visitatori hanno l’opportunità di compiere è un vero e proprio viaggio tra i mille modi nei quali la renna, animale simbolo natalizio per eccellenza (e il mezzo di trasporto preferito di Babbo Natale...) è stata raffigurata. Pupazzi, peluches, giochi, quadri, soprammobili, utensili domestici, souvenir, tessuti, libri, figurine, giocattoli: si stenta a credere in quanti modi la renna sia stata mostrata e raffigurata. E Donatella Masè, da oltre quindici anni, colleziona renne, in tutte le salse. Ne possiede migliaia e a Mezzocorona le mette in mostra, per la gioia di grandi e piccini, in un’atmosfera di fiaba e di sogno. C ​ on “Babbo Natale a Mezzocorona” le renne di “nonna Donatella” si sentono più che mai... a casa. che hanno letto brani particolarmente significativi. Il 13 novembre, presso la Facoltà di Sociologia della nostra Università, il Soroptimist ha invitato la cittadinanza ad un confronto e ad una riflessione sulla violenza di genere, organizzando il convegno “Un Posto per dire no alla violenza sulle donne”: Marilena Guerra, direttrice di TrentinoTv, ha salutato, tra gli altri, la Vicepresidente Nazionale del Soroptimist Carla Zanfrà, il Presidente del Consiglio Provinciale Bruno Dorigatti, l’Assessora Provinciale Sara Ferrari e numerose consigliere e assessore comunali e provinciali presenti in sala. Ha poi dato la parola all’Assessora Ferrari, che ha dichiarato apprezzamento e sostegno all’opera del Soroptimist, ha presentato le relatrici e coordinato gli interventi. Si sono avvicendate Donata Gafforio, presidente del Soroptimist club di Trento, che ha raccontato l’impegno del club e le buone pratiche messe in opera; Barbara Poggio, Prorettrice alle politiche di equità e diversità dell’Università di Trento, che ha delineato un quadro allarmante ed ha evidenziato le difficoltà che


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BOTTEGA D’ARTISTA 2 A FERRARI INCONTRI L’ULTIMA FATICA EDITORIALE DI RENZO FRANCESCOTTI

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incontrano le donne che denunciano; Laura Castegnaro, Direttrice dell’Ufficio Innovazione e Valutazione della P.A.T., che ha presentato i dati statistici relativi alla nostra provincia, allarmanti anche questi. Ospite d’onore, Maria Andaloro, ideatrice del “Posto Occupato”, che ha individuato nei tutori dell’ordine e nei sacerdoti/confessori i punti di riferimento per le donne abusate. Non sempre essi sanno comprendere e sostenere, spesso si invita alla pazienza, al sacrificio; raramente si suggerisce di adire le vie legali. Maria Andaloro ha ricordato l’episodio ormai lontano di Franca Viola che, benché abusata, non volle il matrimonio riparatore e sporse denuncia, mentre i suoi compaesani la sbeffeggiavano. Dopo tanti anni, c’è chi ha capito, chi ha dimenticato, persino chi ancora la offende! A conclusione di questo incontro, in un’aula strapiena con molta gente in piedi, invitato dalla Guerra ha preso la parola il papà di Carmela, la giovane donna uccisa a colpi di coltello e roncola dal marito, sotto gli occhi terrorizzati dei figli: quella stessa mattina era stata emessa la sentenza che condannava l’assassino a trenta anni di detenzione e alla perdita della potestà genitoriale. Il papà ha manifestato il suo dolore, e a chi gli chiedeva se fosse soddisfatto della condanna, ha risposto che la giustizia aveva fatto il suo corso, ma che nessuno riporterà sua figlia in vita. Pubblico attentissimo e partecipe, qualche breve intervento ha chiuso la serata. Ma il Soroptimist non si è fermato qui: il giorno dopo Maria Andaloro, la presidente Gafforio e alcune socie si sono recate al Buonarroti per un incontro con gli studenti e successivamente al Muse per allestire nel nuovo tempio della scienza il Posto Occupato, un pensiero, un omaggio, un ricordo di donne uccise da chi diceva di amarle. Luciana Grillo

lle Cantine Ferrari di Ravina di Trento, davanti ad un pubblico che affollava l’ampia sala, in cui figuravano gran parte degli artisti che sono i protagonisti della pubblicazione (Ed. Curcu & Genovese) è stata presentata ”Bottega d’artista 2. Settanta nuovi profili dei pittori e scultori trentini”, opera di Renzo Francescotti. Si tratta di una splendida pubblicazione di 170 grandi pagine, che raccoglie i ritratti di artisti trentini pubblicati mensilmente in questi ultimi sei anni su “Trentino Mese”. Ha introdotto la presentazione, facendo gli onori del padrone di casa, Franco Lunelli, amico di lunga data dell’autore. Il presentatore critico d’arte Mario Cossali, autore della prefazione, ha ricordato il lavoro di documentazione degli artisti trentini che il MART da anni sta realizzando. Ma la fatica che Francescotti sta conducendo attraverso gli anni è del tutto originale, autonoma e capillare. Il libro presentato è infatti la continuazione dell’altra opera con lo stesso titolo uscita sei anni fa, anch’essa raccoglieva 70 profili di artisti trentini. Sono dunque 140 i profili biografico-critici che Francescotti ha portato a termine in questi dodici anni: un lavoro imponente, unico, che documenta – come ha detto Cossali – la ricchezza di artisti che anche un territorio ai margini come il Trentino ha saputo esprimere. Renzo Francescotti, poeta in dialetto e in lingua nazionale, narratore, autore di saggi storici, letterari e artistici ha chiarito come la sua attività di storico dell’arte sia tutt’altro che marginale rispetto ai suoi altri registri letterari: oltre trenta monografie e cataloghi d’arte su artisti trentini, ma non solo, sono lì a dimostrarlo. Ha poi fornito alcuni dati: 18 (un quarto nel complesso) sono le artiste donne, 11 gli scultori, 8 gli artisti trentinizzati, tre dei quali di origine straniera. Accanto ad artisti noti anche all’estero, figurano nel libro altri quasi sconosciuti, ma tutti con qualcosa di loro da dire. Infine Francescotti ha dichiarato di avere da sempre rifiutato il “critichese” (in gran parte responsabile, a suo dire, dell’allontanamento del pubblico dall’arte moderna), per adottare un stile in cui confluiscono le sue collaudate qualità di poeta e narratore, a tutto vantaggio della limpidezza e della suggestione dei suoi testi.

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FOLGARIA IL JOHN CAFÉ SI RIFÀ IL VESTITO NARCISO. DIETRO AI CANNONI, DAVANTI AI MULI

ATTESA PER VENERDÌ 4 DICEMBRE LA CONFERENZA DI INAUGURAZIONE

A “TAPIS ROULANT” IN ONDA ALLA DOMENICA SU RAI 3 REGIONALE

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i comincia domenica 13 dicembre (ore 9.40 circa su RAI3 ed in replica sul canale 103 del Digitale Terrestre alle ore 22.30), con “Alla scoperta del Trentino, luoghi e simboli del territorio”. Dalle strutture più moderne ai primi passi dell’uomo nelle alpi, continua il viaggio alla scoperta del Trentino e dei luoghi simbolo del territorio. Nella quarta puntata, andremo a scoprire quelli che per molto tempo furono considerati i secoli bui, cioè il medioevo. Un periodo di grandi rivoluzioni sociali, economiche e culturali, che ha preparato l’umanità a quel grande balzo in avanti che fu il rinascimento e che tanto ha dato al Trentino. Il programma, condotto da Francesca Mazzalai, è realizzato dalla Struttura Programmi della Sede Rai in collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento – Servizio Attività Culturali. La regia è di Stefano Uccia. A seguire, “L’oro verde del Kosovo”: al vederli salire,

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i rifarà il vestito, il John Café di Folgaria, ma la sostanza – simpatia, ottima location, servizio curato – resterà la stessa. L’inaugurazione del John caffè di Folgaria comincia con una conferenza stampa di presentazione, venerdì 4 dicembre alle 11.30 nel locale medesimo. Il John Caffè, locale storico, ed uno dei più rinomati ritrovi del Trentino ha dunque cambiato look. I temi salienti del rinnovo, oltre al grande camino ed al pianoforte a coda bianco dietro alle grandi vetrate della veranda sulla via principale del paese, sono la spasmodica ma misurata ricerca delle tradizioni locali nei prodotti offerti. Alla cerimonia saranno presenti il maestro pasticcere Luigi Biasetto, che ha creato una linea apposita per John Caffè, e Matteo Lunelli, titolare delle Cantine Ferrari. chiunque si domanderebbe che cosa ci facciano, in ferrata, su quelle montagne: si tratta degli alpinisti della Sat del Trentino, ma questa volta il loro percorso si snoda in Kosovo. È la prima via ferrata che sia mai stata realizzata sulle Alpi albanesi. Il progetto, finanziato dall’Associazione Trentino coi Balcani e costruito con il supporto di conoscenze e materiali della Società degli alpinisti tridentini, ha coinvolto i giovani e le comunità locali. Domenica 27 dicembre, ecco “Narciso. Dietro ai cannoni, davanti ai muli”. Ciso, vecchio burbero ma dal cuore buono, vive in un piccolo centro della Valsugana, sulle Alpi. Rimasto da solo dopo l’abbandono del figlio Tommaso, ha continuato a lavorare come malgaro finché un giorno, dopo vent’anni di silenzio, la sua vita viene scossa dal ritorno improvviso di Tommaso, che porta con sé la sua compagna indiana e il figlioletto Samir. Travolto dal forte legame che instaura con il nipotino, Ciso si ripropone di tramandargli le antiche tradizioni alpine e il rispetto per i sacrifici che la vita di montagna comporta, mentre l’intero paese è attraversato da una serie di contrasti nei confronti della nuora Aruna, considerata diversa per via delle sue origini musulmane. Il film è diviso in due tempi. La seconda parte andrà in onda il 10 gennaio p.v.


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BOCCE DI SOLIDARIETÀ CON L’U.S. RONZONE PRANZO IN MALGA CON “OPERA DI BENE” È CONTAGIOSA LA GIOIA DELLA NOSTRA GIUSEPPINA

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n una delle ultime calde giornate d’autunno, radiose e solari, Giuseppina ha coinvolto alcune amiche in un pranzo in Malga, proponendo anche di accentuare un po’ l’eleganza. Passeggiare nel bosco, con gridolini per qualche bel fiorellino trovato, o un piccolo porcino. Perfino chi indossava i guanti per raccogliere le ortiche avrebbe cotto a sera un buon risotto. Circondati dal verde e dall’aria pura e fresca ad alcune sembrava di essere in Paradiso. Durante il pranzo ci si è accorti che una signora giovane era un pochino triste, allora alla nostra Giuseppina è tornata in mente una citazione di un vecchio saggio, che recita così: ”Non essere triste anche le nuvole nere diventano bianche”. Nell’udire ciò, la giovane ha abbozzato un sorriso e come sempre, tutte felici, si sono tenute per mano confermando che è bello volersi bene.

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ono andati alla Fondazione Trentina per l’Autismo i proventi dell’edizione 2015 della “maratona bocciofila”, la ormai tradizionale e popolare manifestazione sportiva organizzata dall’ US Ronzone Sportinsieme per il 35esimo anno consecutivo. La chiusura della kermesse è avvenuta in una affollata sala dell’Hotel Bel Soggiorno di Malosco alla presenza, tra gli altri, del presidente della Fondazione Giovanni Coletti e della sua collaboratrice Antonia De Luca, di Silvano Dominici presidente della Comunità di Valle, e di Giorgio Torgler presidente del CONI Provinciale, di Bruna Pellegrini sindaco di Amblar, di Loretta Springhetti del Comitato Bocce Trento. Nel corso dell’intensa giornata, dopo la consegna a Giovanni Coletti di un assegno di 4000 euro, frutto delle quote di partecipazione alle varie gare, sono stati premiati con le targhe della FIB Federazione Italiana Bocce i campioni sociali Bruna Zatta, Lorenzo Chemoli e Bruno Tomini e con le targhe speciali dell’US Ronzone Lidia Tomini, Carla Susat, Fernanda Liotto, Eugenio Donegà e Romano Brusco (c.r.)

2200 VISITATORI NEI MUSEI DI RONZONE

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Dall’alto, Irisi, Giusy, Franci, Roberta, Carla; Lara, Giusy, Ingrid; Giusy e Fernando; Astrid e Giusy; Giorgia, Franco, Mery, Giusy, Anna, seduto Alex

tagione particolarmente soddisfacente per i Musei di Ronzone che hanno chiuso l’attività estivo autunnale con 2200 visitatori. Iniziata con la personale della pittrice trentina Annamaria Rossi Zen, proseguita poi con l’esposizione delle opere di Candido Marches, con la collettiva degli artisti del Gruppo Trento e infine con le realizzazioni di Danilo Zucal la lunga stagione si è conclusa con le opere di Fabio Valentini di Tassullo, noto in valle come “il signore dei castelli”. Opere certamente tra le più fotografate dai visitatori assieme alla ricostruzione di un aula scolastica, piena di ricordi della sala dello sport che presenta il fulgido passato organizzativo di Ronzone, e delle interessanti rassegne facenti parte della ricca collezione di Luciana Recla. Valentini ha presentato a Ronzone suggestivi presepi che richiamano il fascino della Natività e Castel Valer, il suo primo lavoro spicca per la minuziosa attenzione nella precisione di un lavoro di sicuro effetto. Da sottolineare che la stagione 2015 dei Musei per quanto concerne il settore espositivo artistico ha alla base opera di volontariato senza il quale sarebbe impossibile arrivare a proporre ogni anno queste iniziative che ricevono il plauso dei visitatori, particolarmente dei turisti e degli ospiti in genere. (c.r.)

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IL LIBRO DEL MESE

“UN POPOLO, DUE PATRIE” A CALDONAZZO SUCCESSO PER LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI ALBERTO FOLGHERAITER SULLA GRANDE GUERRA IN TRENTINO

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ubblico delle grandi occasioni alla Casa della Cultura di Caldonazzo, per la presentazione del libro di Alberto Folgheraiter, “Un popolo, due patrie. Il Trentino nel vortice della grande guerra (19141918)”, edito da Curcu & Genovese. Erano presenti il sindaco, diversi assessori e consiglieri comunali e molte persone interessate. Folgheraiter ha saputo spiegare in un modo efficace e chiaro la specificità della situazione Trentina e la sua posizione complessa sia verso l’AustriaUngheria, sia poi verso l’Italia. È emersa la difficile posizione di confine di questa terra che ha reso i Trentini, come ha detto Quinto Antonelli, “troppo austriaci per essere italiani, troppo italiani per essere austriaci”. A moderare l’incontro, il prof. Pierluigi Pizzitola.

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NEL ROMANZO EPISTOLARE DI ROBERTO CORRADINI, “IL SANGUE E L’INCHIOSTRO”, LE VITE PARALLELE DI DUE FRATELLI TRENTINI CHE VEDONO TRASCORRERE GLI ANNI DELL’EMIGRAZIONE DI FINE OTTOCENTO DALL’EUROPA ALL’AMERICA

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protagonisti di questo romanzo, ambientato nel periodo compreso tra la fine dell’Ottocento e i primi trent’anni del Novecento, sono due fratelli di Trento, nati sudditi austriaci ma di madrelingua italiana. Per i primi vent’anni della loro vita, ENRICO (n. nel 1871) e GIOVANNI (n. nel 1872) hanno condiviso gli affetti familiari, i giochi con i coetanei e le compagnie giovanili; hanno frequentato assieme la scuola elementare, la chiesa e l’oratorio; hanno lavorato, gomito a gomito, presso la falegnameria del padre. Poi, spinto più dallo spirito di avventura che dalla necessità, il più giovane dei due ha lasciato la casa paterna per emigrare dapprima in Brasile e poi negli Stati Uniti. I due fratelli, sebbene separati dall’oceano Atlantico e benché molto diversi per temperamento ed inclinazioni professionali, hanno voluto però mantenersi in contatto, coltivando la


trentinolibreria Piergiorgio Cattani Guarigione Un disabile in codice rosso Il Margine Il sottile confine tra la vita e la morte è l’orizzonte in cui si colloca il racconto in prima persona della degenza in ospedale dell’autore, disabile grave. La relazione con il personale sanitario, l’arduo cammino verso un ascolto reciproco, le scelte drammatiche prese in pochi minuti, l’autocomprensione di sé sono lo sfondo per una narrazione sospesa tra il buio e la luce, densa di sentimenti, capace di arrivare al cuore dell’esistenza di ognuno. Una testimonianza profonda e coinvolgente di una particolare «guarigione», giunta inaspettata affrontando con tenacia le avversità, accettando con serenità i propri limiti. “Aggiungere qualcosa a questo libro mi sembrerebbe quasi di profanarlo: non ci si può entrare completamente dentro e si è costretti a rimanere all’esterno di un’esperienza che viene qui offerta in condivisione”...

Paolo Ghezzi, Emanuela Artini Filololò rema nell’aria Storia di Alessia Erickson Un libro suggestivo e sorprendente perché strana è la protagonista, una ragazza con un cervello molto speciale (dalla nascita), che vede poco, non sa leggere né camminare da sola, ma inventa frasi surreali e conia parole (come l’autobiografica Filololò del titolo) e sa a memoria centinaia di brani musicali. Due voci, quelle della madre e del padre, fanno canto e controcanto (ora intimo, ora quasi filosofico) alla storia straordinaria di Filololò che rema nell’aria. Un libro un po’ matto, poetico e surreale, sulla storia di una signorina dolce e sghemba. Per tutti quelli che restano convinti che si legge con il cuore e si aprono all’interpretazione di una voce misteriosa. Alessia è clinicamente una paziente con esiti permanenti da meningoencefalocele occipitale, tecnicamente una disabile con handicap gravissimi, sanitariamente una persona non autosufficiente...

speranza di riabbracciarsi di nuovo. Confidando sempre nell’incerto e intermittente servizio postale di allora, si sono scritti per più di 40 anni. Hanno saputo così trasformare il loro rapporto di sangue in un rapporto d’inchiostro. Nel periodo considerato (1892-1937), Enrico e Giovanni non si sono scritti con regolarità: si sono scambiati un po’ di cartoline, qualche fotografia e una manciata di lettere a testa; in tre o quattro occasioni si sono scritti addirittura per interposta persona. Eppure, quando intingevano il pennino e vergavano poi sulla carta, scrivevano entrambi pagine dense di notizie, profonde nei sentimenti e accorate nei toni. Non avevano altro modo di tener vivo un rapporto fraterno che, altrimenti, sarebbe stato annientato dall’enorme distanza geografica. Durante la loro infanzia e adolescenza, i due fratelli parlarono soltanto il dialetto trentino, ma furono i primi della loro famiglia a frequentare regolarmente le scuole elementari. Impararono a leggere e a scrivere in lingua italiana soprattutto per merito dei padri Stimmatini, ovvero i seguaci di don Gaspare Bertoni, giunti a Trento da pochi anni e loro vicini di casa. Quel gruppo di sacerdoti, officianti in via San Bernardino benché non avessero ancora a disposizione una chiesa vera e propria, riuscirono a coinvolgere gli adolescenti della contrada anche in attività diverse da quelle connesse alle funzioni religiose. Infatti, organizzarono per loro le prime gite sui monti vicini, il primo coro, le prime esperienze di recitazione in brevi commedie; organizzarono soprattutto degli appuntamenti settimanali dedicati alle buone letture e ai giochi linguistici (tipo sciarade, rebus, indovinelli e

Carmine Abate La felicità dell’attesa Mondadori «Il primo a partire fu Carmine Leto, il nonno paterno di cui porto il nome.» Comincia così la nuova saga di Carmine Abate che abbraccia quattro generazioni della famiglia Leto, più di un secolo di storie e tre continenti. Come La collina del vento era la storia di una famiglia che rimane e resiste, così La felicità dell’attesa racconta i destini – più che mai attuali – di quanti lasciarono le sponde del Mediterraneo per cercare fortuna altrove, approdando nella “Merica Bona”: una terra dura eppure favolosa, di polvere e grattacieli, sfide e trionfi È qui, negli States, che un ragazzo partito nel 1903 dal paese arbëresh di Carfizzi, la mitica Hora di Abate, può diventare un campione di bowling noto in tutto il mondo: Andy “The Greek” Varipapa. Proprio lui è il mentore di Jon Leto, l’uomo che parte tre volte: per vendetta, per amore e per lavoro. A Los Angeles, grazie a Andy, Jon incontrerà una giovane donna circonfusa di un fascino magnetico...

ricerche di parole in rima). Cosicché, i ragazzi più assidui a frequentare i “Bertoniani” ebbero modo di arricchire ben presto il loro personale vocabolario italiano. Al di là della stessa sensibilità, del tipo di educazione ricevuta e dell’identico livello di padronanza dell’italiano, i due fratelli non avevano, però, tanto altro in comune. ENRICO, detto anche “BORTOLO”, era un tipo solido e passionale, concreto e prevedibile nelle sue pulsioni. Lavorava con attitudine e motivazione nella falegnameria di famiglia. Assecondava il padre con naturalezza e devozione. Anche lui era diventato un “caporale”, nello stesso “Civico Corpo Pompieri”. Aveva sposato una giovane donna che conosceva fin dagli anni d’infanzia. Da lei ebbe ben 10 figli. Gli piacevano i balli e le opere liriche. Adorava soprattutto Verdi e Puccini. Non si sarebbe mai mosso da Trento. Era stato costretto a lasciarla soltanto una volta, per andare soldato in Galizia. Molti anni dopo, accadde un evento che cambiò la sua vita… GIOVANNI era invece un tipo irrequieto e sognatore, inafferrabile e imprevedibile. Si sentiva un “artista incompreso”. Lavorò soltanto un anno nella falegnameria di famiglia, deludendo subito le attese del padre. Alla fine del 1891, a vent’anni di età e con un po’ di soldi in tasca, lasciò la famiglia di origine per emigrare in Brasile. R.C.

Roberto Corradini

Il sangue e l’inchiostro

Curcu & Genovese (Euro 15,00)

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trentinolosapevate

Volti nella Storia

la frase

Per saperne di più:

«Sono sempre stata così, mezza intelligente e mezza stupida! Ho sempre fatto le cose in cui credevo, d’istinto...»

Bibliografia: Un’attrice allo specchio: Edda Albertini, Marcella Uffreduzzi, a cura di Laura Mansini, Trento, 1989. Ariste trentine: Edda Albertini, Anna Proclemer, Mimj Merlina, Anna Maestri, Trento, 1950.

EDDA ALBERTINI (1926-1988) ETÀ Edda Albertini nacque il 31 maggio del 1926 a Trento, in una famiglia modesta.

Con Giorgio Albertazzi ne “Gli Spettri” di Ibsen

L’AMICIZIA CON NEDDA Durante gli anni delle scuole medie fu allieva della poetessa Nedda Falzolgher, che la incoraggiò verso la strada della recitazione, aiutandola a formarsi una cultura generale. Le due donne rimarranno amiche per tutta la vita.

PRIMA PROVA All’età di 14 anni si fece notare dalla docente dell’Accademia d’arte drammatica Wanda Capodoglio, che rimase stupita di come una ragazzina così giovane manifestasse un simile talento.

ALL’ACCADEMIA Troppo piccola per potersi iscrivere ai corsi dell’Accademia, dovrà attendere un paio d’anni, fino al 1942, per poter frequentare, diplomandosi nel 1945. Tra i suoi compagni di studi, in quel periodo, c’erano molti futuri volti noti del teatro e dello spettacolo, come Gassman, Manfredi, Pannelli, Salce e Squarzina.

FINALMENTE ATTRICE Il suo debutto sul palco avvenne all’età di 18 anni, recitando in “L’ombra e la sostanza” di Carrol. Entrò poi a far parte di varie compagnie teatrali come il Piccolo Teatro, con Strehler, legandosi artisticamente a Gassman, che affiancò in molte opere. Nella sua carriera, lavorerà spesso anche con Cervi e Albertazzi.

“NO” A VISCONTI Finita la guerra, decise di rifiutare la proposta di uno dei maggiori registi dell’e-

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APICE DEL SUCCESSO Nel 1956 Luchino Visconti si ricordò di lei, chiamandola a recitare ne “Il crogiolo” di Arthur Miller. In questo spettacolo la Albertini raggiunse forse il punto più alto della sua carriera.

SCELTA DOLOROSA

poca, Luchino Visconti, che le aveva offerto di interpretare il ruolo di Estella nel dramma di Sartre “A porte chiuse”. Sentiva infatti che quel personaggio e quella storia non le si addicevano.

LAVORO NEL CINEMA Nel frattempo, Edda Albertini lavorò anche nel mondo del cinema, in pellicole come “Biraghin” di Gallone (1946); “Davanti a lui tremava tutta Roma (1946) e “La regina di S a b a”(19 5 2 ). Quell’ambiente in realtà non le piaceva, così decise di tornare al palcoscenico, con la compagnia Albertazzi-Proclemer nel 1958.

PROSA TELEVISIVA Attrice versatile e sempre all’altezza dei ruoli, Edda Albertini lavorò anche per il piccolo schermo, recitando per la Rai.

Nel privato l’attrice ebbe invece una vita molto travagliata. Il suo matrimonio fallì e il suo unico figlio divenne tossicodipendente. Per assisterlo, Edda Albertini decise di abbandonare la carriera per dedicarsi interamente a lui.

RITORNO AL TEATRO Nel 1984, con il miglioramento delle condizioni del figlio, cominciò per lei una nuova vita professionale.

Con Salvo Randone

LA FINE La sua compagnia teatrale la portò fino in Russia e in Cina per una tournée; quello fu il suo ultimo viaggio. Nel 1988 infatti, il 15 gennaio, Edda morì per un attacco di cuore, all’età di 62 anni.

Hanno detto di lei «Fu una delle più belle attrici del teatro italiano, nel senso più completo del termine.» (Laura Mansini)


trentinoscoop&news

“VINCI CON ALLIANZ” SI CONCLUDE A TRENTO “BEPPI CRISMAS”, CON LUCIO ED ELIO UN CD NATALIZIO PER IL DUO FORMATO DAL COMICO ROVERETANO LUCIO GARDIN E DA ELIO VOLTOLINI

CONSEGNA DELL’ULTIMA MINI ONE IN PALIO ALL’OMBRA DEL NETTUNO

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a fortuna ha raggiunto Trento per la consegna della MINI One, il super-premio mensile in palio nel grande concorso Vinci con Allianz. L’iniziativa, aperta a tutti i clienti e che ha coinvolto gli agenti della Compagnia su tutto il territorio, ha raccolto un grandissimo successo, “certificato” da numeri record: oltre 270.000 clienti hanno partecipato alle estrazioni e di questi oltre 3.800 sono stati i fortunati vincitori dei premi in palio: oltre alle dodici MINI ONE, sono stati sorteggiati ogni giorno Tablet Samsung Galaxy Tab 4 e borsoni Fitness Allianz. A Trento la signora Romina Natale, cliente dell’Agenzia Allianz Pergine Valsugana, è stata festeggiata ieri sera presso la concessionaria Activa alla presenza degli agenti Silvia Vendraimin e Marco Zuppel, insieme a tutto il personale di Agenzia. Per la Compagnia erano presenti Sara Colonna e Ilaria Zucchero della Direzione Market Management e l’Area manager Giorgio Ghezzi della Direzione Commerciale. La vincita è stata celebrata con un brindisi e un ricco buffet per tutti i presenti.

Elio Voltolini e Lucio Gardin

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l titolo è già tutto un programma “Beppi Crismas” ovvero “la prima raccolta di canzoni natalizie trentine” e se poi si aggiunge che dietro questo progetto c’è il duo formato dal comico roveretano Lucio Gardin e dal produttore di Trento Elio Voltolini si comprendono le potenzialità di questa strenna natalizia. “Beppi Crismas” contiene 17 tracce registrate da Elio Voltolini nei suoi Screen Studio a Trento e raccoglie molti dei più celebri brani di Natale, adattati al dialetto trentino, con testi esilaranti. Fra i brani di questo cd anche Bianco Natale che diventa “Nadal en bianc”, Astro del Ciel trasformata in un omaggio ad uno dei cinema storici del capoluogo nelle note di “Astra de Trent” e “Oh happy Day” mutata in “Oh Beppi vei” senza dimenticare “Silent Night” che diventa “Skipass partout” senza dimenticare l’unico pezzo che i due autori definiscono “serio”: la poesia “L’ha scritt sat” recitata da Emma, la bimba di quattro anni e mezzo di Elio Voltolini. Il duo ha manipolato il repertorio di Natale con il massimo rispetto per il Natale “Le parole sono divertenti – racconta Lucio Gardin – ma mai irrispettose verso il Natale. Anzi, se ascolti i testi, trovi in ogni canzone una morale, perché si può sorridere su un tema senza però irridere quel tema. A quanto so, è la prima volta che qualcuno azzarda un progetto simile”. Proprio il dialetto trentino è adatto a questo scopo: “La nostra lingua è sicuramente il mezzo migliore per descrivere le situazioni comuni o quei personaggi che tutti conosciamo e che fanno parte delle nostre storie personali. Non mi riferisco a noi due in particolare ma a tutti gli abitanti del nostro territorio che, chi più chi meno, hanno conosciuto delle persone che si avvicinano alle storie

raccontate nei testi. Rimane chiaro che la fantasia e, a volte, il “calcare la mano” fa gioco alla riuscita di storie esilaranti”. Elio Voltolini e Lucio Gardin stavano accarezzando da tempo l’idea di realizzare questo particolare cd natalizio: “La cosa era nell’aria già da un paio d’anni. racconta Voltolini. Infatti Lucio mi sottopose i testi diverso tempo fa e pensai alla realizzazione di questo disco che doveva uscire il Natale scorso. Non so se Lucio pensasse che l’avrei trascinato davanti al microfono, ma così è stato”. Lucio Gardin torna sull’idea di proporre appunto composizioni in trentino style: “Io non sono un maestro del dialetto – racconta il comico roveretano – in questo Elio è molto più ferrato di me. Ma credo che qualsiasi dialetto sarebbe andato bene, basta scegliere le parole più adatte per metrica e per intenzione. Abbiamo scelto il trentino per risparmiare, essendo per noi un dialetto a KM zero”. 131

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Le lune di Kako / di Flora Graiff Gesù si accontentò di 12 apostoli. Alessandro Manzoni scriveva per 25 lettori. Altri tempi, altri personaggi. Oggi, invece, con i nostri profili Twitter aspiriamo a migliaia di followers e se ogni “post” su Facebook non ottiene un bel po’ di likes ci restiamo male. Eh, sì: il mondo cambia in continuazione, ma stavolta sembra essere cambiato troppo in fretta, al punto che il virtuale ha più peso del reale, come dimostra l’enorme tempo, poco meno di 3 ore al giorno, dedicato agli “amici” dei social network che non incontreremo mai. Ma siamo veramente sicuri che non li incontreremo mai?

FLORA GRAIFF Cartoonist e giornalista

pubblicista, vive fra Merano e Trento. Dopo aver studiato restauro a Firenze e xilografia con Remo Wolf, crea Kako, bimbo protagonista di una strip seriale lanciata dalle riviste Linus e Snoopy e poi approdata sul web. Artista eclettica, ha al suo attivo anche radiodrammi per la Rai, vignette satiriche per quotidiani,

tavole per l’Atlante delle Guerre e pastelli per plaquettes di poesie inedite di Alda Merini, Ezra Pound, Salvatore Quasimodo e Marina Cvetaeva. Tra i critici che hanno scritto di lei Enrico Crispolti e Luca Beatrice.


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