TrentinoMese febbraio

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appuntamenti, incontri e attualità trentina

Non siamo figli delle stelle Polenta. Cos’altro? Per George Clooney è il caffè, per noi la cucina tradizionale. Perchè ai trentini le Stelle Michelin non interessano. Cosa conta? Chi saranno i nuovi nomi alla Locanda Margon e a Maso Franch? Le ultimissime sullo tsunami della ristorazione trentina? Ecco tutta la verità e le novità nell’inchiesta di TrentinoMese

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2010 febbraio

Polenta. What else?

Paola stelzer L’ultima mecenate. Storia e progetti dell’«erede» morale di Ines Fedrizzi

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L’uomo che sussurrava agli orsi

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La vita è tutta un fumetto


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sommario FEBBRAIO2010

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Diretto da: Paolo Curcu In redazione: Pino Loperfido Hanno collaborato a questo numero: Paolo Chiesa, Luciano Da Canal, Giorgio Dal Bosco, Antonia Dalpiaz, Lara Deflorian, Fiorenzo Degasperi, Fabio De Santi, Alberto Folgheraiter, Massimo Franceschini, Renzo Francescotti, Cleo Fuentes, Alessandro Ghezzer, Gianfranco Gramola, Carlo Martinelli, Gianni Memoria, Francesca Negri, Carlo Recla, Tiziana Tomasini.

Attualità

Grafica: Fabio Monauni

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Panorama

53 Da Euripide a “cats” 54 Fabio Concato in concerto 57 recital al vetriolo 58 Atmosfere imperdibili 60 Abbondanza & bertoni

Bolzano - Via Bari, 15 Tel. 0471.914776 Fax 0471.930743 Direzione pubblicità: Giuseppe Genovese Stampa: Alcione - Trento

COME ABBONARSI:

(un anno, 12 numeri a Euro 20,00) BOLLETTINO POSTALE c/c N. 11492386 Curcu & Genovese Associati - TM Via Ghiaie, 15 38122 TRENTO BONIFICO BANCARIO CASSA RURALE DI TRENTO IBAN IT15 E083 0401 8040 0000 3080 485 CARTA DI CREDITO Telefonando allo 0461.362122 DIRETTAMENTE PRESSO L’UFFICIO ABBONAMENTI Via Ghiaie 15 - Trento Tel. 0461.362107 ufficioabbonamenti@trentinomese.it

I Suoi dati saranno trattati per dar corso al suo abbonamento; il conferimento dei dati è necessario per perseguire la finalità del trattamento; i Suoi dati saranno trattati con modalità manuali, informatiche e/o telematiche e non saranno diffusi. Lei potrà rivolgersi (anche telefonicamente) al Servizio Privacy presso il titolare del trattamento per esercitare i diritti previsti dall’art. 7 del D.lgs 196/03. Titolare del trattamento dei dati è la CURCU & GENOVESE ASSOCIATI S.r.l., Via Ghiaie, 15 – 38122 Trento - Tel 0461.362122 AVVISO AI LETTORI La scelta degli appuntamenti è a cura della redazione. La redazione non è responsabile di eventuali cambiamenti delle programmazioni annunciate.

Fabio oss la vita è tutta un fumetto

30 nel giorno di Valentino patrono 32 s. valentino tra test drive e fantasia 40 Con le ciaspole al ciampedie 42 Nuotare per vivere 44 Viaggio nel tempo, in alta val padana 46 spade e fucili per non dimenticare 50 La vita è una montagna 52 Bottega d’artista

Editrice: Curcu & Genovese Associati S.r.l. Via Ghiaie 15 - 38122 Trento Tel. 0461.362122 Fax 0461.362150

Registrazione Tribunale di Trento n. 536 - 4 aprile 1987

NON SIAMO FIGLI DELLE STELLE

12 L’uomo che sussurrava agli orsi 16 un caffè a casa di... Paola Stelzer 20 il difficile mestiere di Raccontare 24 ARTURO caumo Felice di essere vivo 26 Signori, L’arte è un lampo

Redazione: Via Ghiaie 15 38122 Trento Tel. 0461/362155 Fax 0461/362170

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un trentino a parigi

64 i Giochi sulla neve 65 Magia classica 66 Quel pagliaccio di Don Chisciotte 67 Tutti pazzi per Sissi 68 Il sabato del villaggio 69 Musica antica e moderna

Giorno per giorno 70 Mostre 74 AppuntamenTi

Scoop&news

86 tante notizie ed avvenimenti

Rubriche

93 Libri

95 enogastronomia

97 Fotoromanzo 98 lo scatto del mese

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trentinoattualità di Francesca Negri

NON SIAMO FIGLI DELLE STELLE AI TRENTINI LE STELLE MICHELIN NON INTERESSANO. COSA CONTA? E QUALI SONO LE ULTIME NOVITà DELLO TSUNAMI DELLA RISTORAZIONE TRENTINA? SCOPRILO NELL’INCHIESTA DI TRENTINOMESE

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orpresa. Al grande pubblico trentino, quello che magari non è food lover ma rientra comunque tra i clienti dei ristoranti d’haute cuisine, non importa nulla delle Stelle Michelin. Quello che conta è la qualità dei piatti proposti, la cura del servizio e del locale e una bella carta dei vini. Una posizione chiara e decisa, che sottende, neanche 10

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trentinoattualità tanto celatamente, la sfiducia nei riconoscimenti assegnati dalle guide. «Le Stelle Michelin non sono più quelle di una volta, non sono più garanzia di locali dove fare esperienze uniche. Il perché non lo so, ma certo è che per me non significano più un gran che». A dirlo sono molti trentini intervistati da TrentinoMese, appassionati di enogastronomia e non, a conferma che questo sentiment sta dilagando sempre di più. Fausto Arrighi, capo supremo della Rossa in Italia, non sarà molto contento. Ma sono i clienti dei ristoranti quelli da ascoltare, soprattutto in un momento di tsunami della ristorazione trentina come questo. Cosa è successo Ad aprire le fila della serie di accadimenti che sta facendo tremare il settore dell’enogastronomia di casa nostra è stata Locanda Margon. Il ristorante della famiglia Lunelli, nato come tempio della valorizzazione delle bollicine Ferrari e del TrentoDoc in generale, a novembre scorso è stato freddato dalla Guida Michelin 2010: niente più stella per lo chef patron del locale, Walter Miori. Apriti cielo. Non solo per la maison spumantistica portabandiera del Trentino, ma anche per i colleghi ristoratori, tutti solidali con Miori nel ritenere incomprensibile la scelta di Arrighi e dei suoi esaminatori. Pare che a valutare la Locanda siano andati in quattro, uno addirittura chiamato dalla Francia, e tutti unanimemente rimasti scontenti: «Come è possibile che per quattro volte io abbia sbagliato?», si interroga Miori, che non comprende il motivo che lo ha portato a perdere l’ambito riconoscimento, detenuto dallo chef da oltre dieci anni, prima al Fior di Roccia di Lon di Vezzano, poi alla Locanda Margon. A suo tempo, gli altri stellati trentini rimasti in sette (Maso Franch, Scrigno del Duomo, Osteria Le Due Spade, Orso Grigio, El Molin, Malga Panna e Stube Hermitage) tiravano

TROPPO E SOLO NATURA E NEVE di Luigi Cremona

C’

è la realtà delle cifre: due province, Alto Adige e Trentino, ognuna con circa mezzo milione di abitanti, quindi equivalenti e un numero di Stelle Michelin dove il rapporto 2:1 rischia di diventare 3:1 (se si confermassero i cambiamenti annunciati nei ristoranti trentini più noti). La domanda è ovvia: come mai? L’Alto Adige anni fa non aveva una ristorazione di punta, non aveva nemmeno i prodotti di qualità o meglio pochi. I vini sono cresciuti dietro l’esempio di alcune cantine sociali, i formaggi dietro l’incredibile tenacia di Hansi Baumgartner che ha letteralmente fatto riaprire le malghe migliori. Anche Merano, che dopo Andreas Hellrigl sembrava ricaduta nella mediocrità, forse stimolata dagli eventi del Wine Festival e della Gourmet Arena, ora brilla con ben 4 stelle Michelin! (quasi quanto tutto il Trentino in una pessimistica prospettiva). Questo per dire che la ristorazione altoatesina ha saputo cogliere l’esempio e le sollecitazioni che via via arrivavano. Forse il Trentino ha puntato troppo e solo sulla natura e sulla neve, dimenticando che una fascia importante di clientela (spesso la migliore) gradisce e apprezza la buona tavola e i buoni vini. L’ Alto Adige è pieno di eventi, di manifestazioni enogastronomiche di qualità che stimolano il confronto e contribuiscono non poco alla crescita di una cultura ormai diffusa nel territorio. Non conosciamo così bene il Trentino, qualche segnale positivo l’abbiamo comunque percepito. Ad esempio in Val di Fassa, dove accanto ai noti El Molin e Malga Panna, compaiono nuovi nomi che probabilmente cresceranno: Chimpl di Tamion, il Pael di Canazei, Villa Kofler di Campitello e altri ancora. Esempi che speriamo si moltiplichino nel prossimo futuro.

un sospiro di sollievo. Ma di lì a poco, precisamente i primi di gennaio 2010, arriva un’altra batosta: Maso Franch decide di non rinnovare il contratto allo chef Markus Baumgartner per votarsi a una cucina più semplice e tradizionale. Ovviamente rinunciando a priori alla Stella Michelin, che i proprietari (cioè la Cantina La Vis) un mese prima si erano detti tanto soddisfatti di essere riusciti a riconfermare. Poco prima, un locale non stellato ma con l’ambizione di diventarlo, cioè il ristorante Chiesa di Trento, aveva deciso di chiudere i battenti a Natale per riaprire l’8 febbraio senza più Peter Brunel ai fornelli. Il giovane chef “Miglior scoperta 2010” per la guida di Identità Golose di Paolo Marchi non va più bene alla nuova linea del locale decisa da Sergio ed Alessandro Chiesa, cioè quella di tornare alla cucina della tradizione. L’ultima, speriamo, notizia, è la decisione dello Scrigno del Duomo di tenere aperto a ora di pranzo solo la parte wine bar (abbassando anche i prezzi) e chiudere il sotterraneo ristorante (quello 11

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che ha la Stella ed è capitanato da Alfredo Chiocchetti), mentre la sera saranno proposti solo due menu degustazione, uno di pesce e uno di carne. Risultato? Con ogni probabilità la guida Michelin 2011 non conferirà più la Stella nemmeno allo Scrigno del Duomo. Il patron, Alessandro Bettucchi, e il presidente di Cavit, Adriano Orsi, fugano almeno il dubbio su un rumor insistente: il fatto che Cavit rinunci a supportare il locale di cui è stata fautrice. «Cavit continuerà a sostenerci come ha sempre fatto», afferma Bettucchi. «Per Cavit lo Scrigno del Duomo è un elemento strategico, non abbiamo nessuna intenzione di rinunciarvi», rincara Orsi. Staremo a vedere. A questo punto la saga si è rivolta ai toto-piazzamenti. Dove andrà a finire Peter Brunel? Chi sarà il nuovo chef di Maso Franch? E del Chiesa? E alla Locanda Margon? Tra chef ignari che la proprietà li volesse sostituire e bufale mediatiche, come quella dello chef-star Andrea Berton, di cui era stata annunciata la fantascientifica ipotesi che dal Trussardi di Milano si trasferisse alla Locanda Margon. Stessa destinazione annunciata poco dopo per Enrico Croatti del campigliese Chalet Dolce Vita, pubblicata e poi smentita categoricamente da chef e titolari la situazione attuale è questa: Walter Miori sta ragionando - e non senza amarezza – con la proprietà per capire il futuro della Locanda Margon. Il locale è chiuso per il momento fino al 10 febbraio: rumor accreditati parlano di un cambio di testimone con il talentuoso Alfio Ghezzi, sous chef di Berton ed inse-

gnante alla Scuola alberghiera di Tione. Ghezzi lo scorso autunno voleva aprire un proprio ristorante ad Alba: se le voci di un suo ingaggio alla Locanda Margon trovassero riscontro il suo arrivo a Trento potrebbe rivoluzionare l’offerta cittadina e catturare clienti da fuori regione con proposte assolutamente all’avanguardia. Peter Brunel si è preso qualche mese di riflessione, non andrà alla Locanda Margon, non andrà a Varsavia, non andrà nel nuovo agriturismo della sorella, il Weiss a Tamion, in Val di Fassa, né a Verona o a Milano, almeno per il momento. L’unica cosa certa è che a luglio diventerà papà e lui spera che sia femmina. Al Chiesa, al suo posto, arriva uno dei ragazzi della sua vecchia brigata e Sergio Chiesa tornerà ad affiancare il figlio Alessandro. Markus Baumgartner resterà a Maso Franch almeno fino a Pasqua per poi tornare in Alto Adige, e ancora non si sa il nome del suo successore: smentiti dai vertici di La Vis i nomi di Walter Miori e di Rinaldo Dalsasso, i bene informati danno per certo l’arrivo a Giovo del personal chef Filippo Crippa. Sicuramente, il maso proseguirà sulla strada della qualità e di una proposta di un certo livello, vestendosi però di maggiore territorialità e di un più accentuato protagonismo del vino. Insomma, più prodotti tipici, ma niente polenta e luganega, come ventilato da alcuni articoli apparsi sulla stampa locale. I TRENTINI, LO TSUNAMI E I RISTORANTI Sono in pochi ad aver seguito tutte queste vicende sulla stampa locale perché l’interesse per questo genere di notizia, ha dichiarato il panel di intervistati, è basso. «Le Stelle sono solo un obbligo e mantenere un certo livello non è facile» e «La Stella non è importante, basta che si mangi bene: questa è la

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cosa difficile da trovare qui in Trentino», sono i commenti più frequenti. A cui si aggiungono anche riflessioni interessanti e di ampio respiro: «Tornare a fare una cucina tradizionale è una buona cosa. Quando esco a cena non guardo tanto al fatto che un ristorante sia stellato o meno, vado dove mi dicono o so che si mangia bene», è il pensiero di Clara, trentenne impiegata di Trento. La qualità dei piatti è una priorità per tutti e la cucina tipica pare essere la preferita dai trentini, che pensano anche al turismo: «Amo la cucina locale e penso che sia importante proporla soprattutto per i turisti», è il leit motiv di molti. Roberto, imprenditore trentino frequentatore di locali di tutti i generi, aggiunge: «Il problema del Trentino è che non è sufficientemente aperto alla cucina innovativa e che non ha a livello demografico la capacità di sostenere ristoranti di un certo livello». Il conto presentato dai ristoranti stellati è un aspetto fondamentale, ma non determinante per i trentini, che ogni tanto sarebbero anche disposti a spendere cento o più euro per cene da ricordare. Quello che pretendono, però, è sostanza, non estetica. In altre parole, concretezza, gusto, sapori (più genuini possibili). Quanto sono disposti a spendere in media al ristorante? Quaranta euro a testa. «Considerando il fatto che nessuno prende più un menu completo, mi pare una cifra onorevole», sottolinea Luca, 45enne agente di commercio. Sì, perché è opinione comune che oggi come oggi non si esca più per mangiare nel vero senso della parola, ma

Markus Baumgartner

Walter Miori

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RISTORANTI BISTRATTATI Carlo Cracco qualche mese fa annunciava che «ora è il tempo di fare haute cuisine per i grandi numeri». E chi vive questo settore tutti i giorni sa bene che questo trend era già nell’aria da un bel po’ di tempo. Almeno sulla carta. L’epoca dei pochi tavoli e dei conti stellari, infatti, si sapeva che era sul viale del tramonto. Ad accelerare il processo, sicuramente, ci ha messo lo zampino la crisi che ha investito il 2009. Massimiliano Peterlana de l’Osteria Le Due Spade di Trento (una stella Michelin), riassume il sentiment dei colleghi e non manca di scoccare qualche freccia su “bersagli” che ritiene sia venuto il tempo di cambiare. «Sicuramente la crisi che ci si aspettava è arrivata. E ad aiutarla, ci sono state anche le valutazioni sbagliate da parte

SI Può VIVERE SENZA STELLA Ci sono alcuni locali, in Trentino, che per scelta non hanno mai perseguito la Stella Michelin, nonostante abbiano sempre lavorato con l’obiettivo della grande qualità. Un esempio è Nerina, a Malgolo, frazione di Romeno in Val di Non, dal 1969 condotto dalla famiglia Di Nunzio. Per Slow Food è il fiore all’occhiello della provincia di Trento. Per tutti, è sinonimo di cucina curata, che fa uso di prodotti tipici, in un’atmosfera calda ed accogliente e con prezzi “onesti”. Tanti anni di lavoro e di ricerca, ma mai Michelin per la testa: «Il basso profilo è il nostro credo – racconta Sandro Di Nunzio -. Non ci siamo mai interessati alla Stella, non l’abbiamo mai cercata. Cerchiamo di fare bene il nostro

lavoro, autoproducendoci molte cose in casa, usando il territorio, cioè i prodotti delle persone di qua, come il coniglio, i formaggi o i lamponi. Per noi è importante soprattutto il rapporto umano con il produttore. Lo stesso vale per la nostra cantina, io conosco di persona il 90% dei vignaioli che ho in carta». E nonostante sia in Val di Non, terra che non gode tutto l’anno di motivazioni turistiche, Nerina registra presenze costanti, da Trento, Bolzano e, ovviamente, turisti. Il segreto? «Cerchiamo di raccontare quello che facciamo ai nostri clienti, trasmettere loro la nostra passione, ma senza pretenziosità. Siamo qui da quarant’anni cercando di mantenere qualità e curiosità per i nostri clienti che sono molto ripetitivi. Continuiamo a cambiare piatti per incuriosire, riscopriamo vecchie ricette e vecchi prodotti, seguiamo sempre le stagioni, andiamo sempre a caccia di vini nuovi… Così anche noi non ci annoiamo mai». Insomma, si può fare bene anche senza Stella. E il riconoscimento principale non lo danno le guide, lo danno i clienti che tornano e fanno il passaparola. Ma di una stella c’è bisogno: la passione. E quella nessuno te la può dare o insegnare. ■

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Peter Brunel

per stare in compagnia, in un ambiente rilassato, curato, accogliente. Alla luce di questo, il ristorante-pizzeria è la scelta più amata, perché consente maggiore libertà di scelta nell’eterogeneità di gusti del gruppo di amici. Quanto escono a cena i trentini? La media pare essere di almeno tre volte al mese. Se il pubblico trentino sembra essere quasi contento di questo annunciato ritorno alla semplicità della ristorazione trentina, i food lover e gli esperti della regione, invece, si disperano: un disastro, una vergogna, non c’è progettualità, non c’è passione né amore, chissà dove andremo a finire. E non sono gli unici a fare questi pensieri.

delle aziende vinicole, che invece di investire sulla ristorazione che già c’era, hanno voluto - in modo forse arrogante - investire su ristorazione ad hoc creata da loro, che non aveva background e, senza analizzare la domanda, creando un’offerta che il territorio non richiedeva. Inoltre, la possibilità di usufruire di investimenti pubblici, ha drogato il mercato della ristorazione». Ma il problema principale dei ristoranti trentini, secondo Peterlana, è un altro: «Non c’è sinergia tra promozione del territorio, cantine e ristoranti. I nostri locali non sono ancora considerati valore aggiunto sul e per il territorio, sono solo un contorno che c’è ma non viene considerato… Pensare che siamo 1600, con un indotto di circa 20 milioni di presenze, tutti i giorni diamo informazioni su dove andare a dormire, cosa andare a visitare, come muoversi nelle località, ma nessuno ci considera come punto strategico di promozione territoriale». Una ristorazione trentina che Peterlana vede molto in affanno: «Siamo, in generale, molto in difficoltà e non è affatto vero che siamo vicini all’Alto Adige, anche se qualche politico dice di sì. Siamo in difficoltà forse perché non si è investito abbastanza in formazione e perché, come dicevo prima, non c’è sinergia tra territorio e ristorazione. Ho l’impressione che nessuno creda nella ristorazione trentina». Si può intervenire, ma serveno volontà e tempestività. Una riflessione va fatta anche sui prezzi, secondo molti chef della regione. E una cosa è certa: non è più tempo degli chef star, adesso è l’ora degli executive chef stile americano, quelli che oltre alla buona cucina sono impegnati a fare numeri e fatturato.

La famiglia Di Nunzio

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TRA IL 1959 E IL 1960 UN NATURALISTA AUSTRIACO, PETER KROTT, PRESE DUE CUCCIOLi DI ORSO ALLO ZOO DI PRAGA E LI PORTò IN TRENTINO. VOLEVA RESTITUIRLI ALLA LIBERTà DEI BOSCHI E DELLA MONTAGNA. L’ESPERIMENTO FALLì E I DUE ORSETTI, BUMSLI E SEPHA, FINIRONO IN GABBIA A SARDAGNA. QUEL TENTATIVO FU RACCONTATO DA KROTT IN UN LIBRO, RICCO DI IMMAGINI STRAORDINARIE. LE ABBIAMO RITROVATE, RIVEDIAMOLE...

di Carlo Martinelli

L’uomo che sussurrava agli orsi 14

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all’orso di San Romedio ad Jurka – anzi, ai 25 orsi ufficialmente censiti poche settimane fa – le vicende del Trentino si sono spesso incrociate con quelle del plantigrado, animale di rara bellezza e di sicuro fascino, ancorché perennemente in bilico tra le due possibilità nelle quali si è sempre imbattuto. Richiamo certo per i turisti? Pericolo per la popolazione? Non di questo vogliamo qui dibattere. Qui si vuole raccontare di come, giusto mezzo secolo fa, due orsetti furono le “star” indiscusse del Trentino. Non solo. Le immagini di Bumsli e Sepha, questi i loro nomi, fecero il giro del mondo. Oggi le possiamo riproporre, grazie ad una (ri)scoperta editoriale che ha una premessa, altrettanto editoriale. Andiamo con ordine. Andiamo nelle pagine di quella straordinaria enciclopedia di storie, fatti e personaggi che è il “Dizionario trentino” di Mauro Lando edito da Curcu & Genovese. Dal primo corposo volume spunta la voce “Orsi - ripopolamento”. La rileggiamo. “La progressiva diminuzione degli orsi nel territorio trentino ha fatto ipotizzare più volte un ripopolamento tramite l’immissione di esemplari provenienti da altre aree e che potessero insediarsi nell’habitat, in particolare

del gruppo del Brenta. Dopo quattro tentativi mal riusciti, si è arrivati al ripopolamento tramite il Progetto Life Ursus avviato nel maggio 1999 e concluso nel 2002 con l’immissione di dieci plantigradi. Il primo tentativo di ripopolamento della popolazione di orsi avvenne tra il 1950 e 1960 in Val di Genova ad opera del naturalista austriaco Peter Krott che si era trasferito con la famiglia a Cavria di Carisolo in Val Rendena. Nella primavera del 1959 si fece mandare dallo zoo di Praga due cuccioli di orso bruno dei Carpazi, li “battezzò” Bumsli e Sepha e li allevò allo stato di semilibertà nei pressi della sua abitazione. “Studierà gli orsi della val di Genova tramite due plantigradi dei Carpazi” titolò l’Adige del 25 gennaio 1959 nel dare notizia dell’esperimento. Fu però nell’anno successivo che Peter Krott tentò una immissione dei plantigradi nel territorio della Val Genova. “Lì, tra enormi massi di roccia e un mare di cespugli e di lamponi esistono numerose grotte: una potrà servire a Bumsli e Sepha come rifugio invernale”, così scrisse Peter Krott sul numero 7 della rivista “Successo” nel 1960. Le cose andarono ben diversamente, i due orsi non furono in grado di affrancarsi dalla “tutela” dell’uomo e vivere liberamente. Per questo nel

luglio 1960 Bumsli e Sepha vennero trasportati nella fossa per orsi che l’amministrazione comunale di Trento aveva realizzato a Sardagna, poco distante dalla stazione della funivia e dall’Hotel Panorama”. Basterebbe questo a scatenare la postuma curiosità. Ma la monumentale enciclopedia ha anche la voce “Orsi in cattività”. Assai corposa. Per gentile concessione dell’autore, citiamo ancora. Perché la storia assume contorni davvero affascinanti. “Il recinto di Sardagna – scrive Mauro Lando – fu inaugurato il 10 ottobre 1959 alla presenza del conte Gian Giacomo Gallarati Scotti, priore dell’Ordine di San Romedio. “È stata ricavata nella roccia”, scrisse l’Alto Adige, “una grande fossa debitamente cintata e murata” nella quale erano stati collocati tre orsi che il circo di Ferdinando Togni aveva donato al Comune. A lungo furono una vera attrazione anche perché un anno dopo gli orsi diventarono addirittura cinque. Era successo che tra il 1959 e

1960 il naturalista austriaco Peter Krott tra Carisolo in Val Rendena e la Valle di Genova aveva allevato in semilibertà due orsi dei Carpazi nel tentativo di lasciarli poi liberi. L’esperimento non riuscì e così Bumsli e la sua compagna Sepha vennero prelevati e portati nella fossa di Sardagna. Successe però che “a meno di 24 ore dall’ingresso nella nuova residenza” (Alto Adige, 29 luglio 1960), Bumsli si era arrampicato sulle pareti della fossa ed al mattino si era incamminato verso Sardagna. Proprio sulla strada lo trovò il custode che stava portando ai plantigradi un secchio pieno di latte. L’orso gradì il latte, ma proseguì il suo cammino incurante degli incitamenti del custode a tornare in gabbia. Vennero chiamati i vigili e dopo non poche ore l’orso fu ricondotto presso il recinto e finalmente “l’accalappiacani comunale Lino Nicolussi e il vigile urbano Gino Peterlongo sono riusciti a spingere Bumsli nel punto in cui il salto nella fossa è più facile”. A quel punto con “una spinta ben 15

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trentinoattualità data” tutto fu risolto. Anzi, no. Il giorno dopo, la notizia è sull’Alto Adige del 31 luglio 1960, a fuggire fu Sepha, la quale da Sardagna scese fino alla Vela senza che nessuno riuscisse a trattenerla. In gran fretta venne fatto arrivare da Carisolo Peter Krott il quale “si è messo in mezzo alla strada ed ha lanciato un paio di ululati convenzionali che la orsacchiotta conosceva molto bene. Infatti è uscita alla chetichella da un anfratto e si è avvicinata a Krott”. A quel punto “si è lasciata sospingere in gabbia” e riportata a Sardagna. C’è da credere che fu collocato qualche ostacolo in più tutt’attorno alla fossa degli orsi per impedire ulteriori passeggiate. A Sardagna la convivenza tra Bumsli e Sepha con gli altri tre orsi era però difficile per cui l’amministrazione comunale pensò di costruire un’altra gabbia nel parco di Gocciadoro. Il trasferimento dei due plantigradi avvenne nel luglio 1962 e l’Alto Adige (18 luglio 1962) commentò che adesso i due “hanno una gabbia tutta per loro, un parco tutto per loro, con un pubblico di bambini tutto per loro”. Tutto lascia pensare che Bumsli e Sepha non si trovassero male a Gocciadoro e lo dimostra il fatto che (l’Adige, 13, gennaio 1966) nacquero due orsetti”. Fin qui il racconto minuzioso e circostanziato di Lando. Il curioso vorrebbe saperne di più. Ed ecco la sorpresa. Da quel mare ribollente di storie e possibilità che è Internet spunta – previa ovvia e nemmeno tanto difficile ricerca – quel che non ti aspetti. Non ci furono soltanto decine di articoli di giornale e servizi televisivi sui due orsi introdotti dallo svizzero Krott dalle parti di Carisolo. Di più. Peter Krott ha scritto un libro su quella vicenda a suo modo unica. Di più ancora. Lo ha corredato con 34 fotografie, molte a colori, che costituiscono tutt’oggi un documen16

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to eccezionale. Raccontano di come, tra la primavera del 1959 e l’estate del 1960, tra i boschi della val Rendena, al cospetto del Brenta, nel cuore delle Dolomiti, due orsetti condivisero casa, letto e cucina con Peter Krott, sua moglie e i due figli della coppia, Martin e Max, che avevano allora rispettivamente cinque e quattro anni. Il curioso è riuscito a procurarsi tanto l’edizione tedesca del libro di Peter Krott (“Ich war eine Bärenmutter”, edizioni Hallwag Verlag, Berna e Stoccarda, 1962) che quella inglese dal titolo “Bears in the family”, edita nel 1963 da Oliver Boyd, Edinburgo e Londra. In quei due titoli (non risulta al curioso che esista una versione italiana di quelle 144 pagine divise in 18 appassionanti capitoli) sta proprio, tutta intera, quella vicenda. “Io ero una mamma orso” e “Gli orsi in famiglia”. Questo racconta Peter Krott. Racconta il suo sogno – mutuato da altre esperienze di naturalisti ed amici degli animali, in giro per il mondo, dalla Scandinavia agli Stati Uniti – di re-


trentinoattualità La scomparsa di fabio osti

ADDIO AL “PAPÀ” DEGLI ORSI TRENTINI

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stituire alla libertà dei boschi e della natura dei plantigradi nati in cattività. Nel Brenta questo esperimento fallì. E nello svolgersi del racconto di Peter Krott c’è la parabola – con inevitabile traccia finale di amarezza e delusione – per quel che non gli riuscì. Andò a prenderli allo zoo Tesin di Praga, i due cuccioli. Avevano pochi mesi, quattro l’uno, sei l’altra. E per mesi furono la gioia della sua famiglia, attirarono la curiosità (e poi l’ostracismo, in parte) della popolazione locale. Furono in particolare i danni (e lo spa-

vento) arrecato dai due orsi ad un gruppo di operai intenti a lavorare nei boschi della valle a scatenare una sorta di rivolta e a costringere Knott a consegnare gli orsi alle autorità e quindi al recinto di Sardagna. E si stagliano nette le sue parole, al momento della “cattura”. Lui avrebbe preferito ucciderli piuttosto che vederli costretti in pochi metri quadrati. Ma quella vicenda conserva momenti unici, toccanti. Le immagini di Bumsli e Sepha che giocano, quasi, con la capra di Candido, un contadino

e ne è andato Fabio Osti, dopo breve malattia. Aveva 61 anni, è stato storica colonna dell’ufficio Parchi della Provincia autonoma di Trento e ha dedicato la sua vita e il suo meticoloso lavoro proprio allo studio degli orsi trentini, quando ancora sul Brenta non erano arrivati i plantigradi sloveni. Aveva appreso l’amore per gli animali durante la giovinezza in Argentina, dove i genitori erano emigrati. Poi rientrarono in Trentino, a Spormaggiore. E là gli hanno dato l’ultimo saluto i molti amici con i quali ha condiviso anni di amore e passione per la natura e per gli animali, studiati ed osservati sempre con rispetto e con scrupolosa, attenta professionalità. Non è esagerato dire che senza Fabio Osti la vicenda legata in particolare agli orsi, in Trentino, avrebbe avuto sviluppi certamente diversi. Certamente non così importanti.

del luogo. Le considerazioni di Knott: “Non avrei cambiato quel posto con nessun altro al mondo. Far colazione con due orsi fra le montagne era la mia idea di paradiso”. E più avanti, amaramente: “Avere a che fare con gli orsi è un gioco da ragazzi rispetto al doversi confrontare con la stupidità umana”. E così, tra Bumsli e Sepha che dimostravano di gradire in particolare la polenta e il salame, le pagine sul letargo invernale, il difficile (impossibile?) adattamento dei plantigradi nel consorzio degli umani (la zona di Carisolo in quei mesi fu attrazione turistica di prim’ordine), i giochi con i figli del naturalista, la casa di Cavria diventata a tutti gli effetti la malga degli orsi, il latte dispensato con il biberon, la dolorosa separazione e persino, più tardi, l’intervento per farli tornare nella gabbia dalla quale erano fuggiti, il racconto di Knott diventa una preveggente anticipazione di temi che il Trentino e gli orsi stessi avrebbero ritrovato,

mezzo secolo dopo. Il curioso chiude il libro e saluta Bumsli e Sepha. E ripensa al finale del racconto appassionato del naturalista austriaco (chissà se tornò poi in Trentino, chissà che fine ha fatto: il curioso pensa sia meglio non indagare, quella storia è già grande per com’è stata). “Cominciammo la discesa verso la valle. Quando vi giungemmo, cominciò a piovere e lentamente il mio paese degli orsi scomparve nella nebbia che saliva”. ■

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trentinoincontri di Francesca Negri

un caffè a casa di...

Paola Stelzer: L’ULTIMA MECENATE storia e progetti dell’«Erede» morale di ines fedrizzi

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aola Stelzer è forse l’ultima mecenate del Trentino. Vegana, amante delle orchidee e della cultura indiana, Paola è nata sotto il segno dell’arte. Nella sua casa, un palazzo del 1500 che si affacciata su Piazza Municipio di Pergine Valsugana, ha ricavato uno spazio per il Teatro delle Garberie, mentre l’ultimo piano ospita un’associazione di donne musulmane e un artista. Nel suo appartamento - vero e proprio salotto letterario, ritrovo di artisti, letterati, musicisti, filosofi e poeti, tra pavimenti in legno, preziose opere d’arte, mobili antichi e di design e libri si cammina scalzi. Una conditio sine qua non che ha sempre fatto in modo che il presidente della Provincia Lorenzo Dellai declinasse i suoi inviti. A Trento, al 24 di via Suffragio, invece, un’altra residenza di sua 18

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proprietà è stata trasformata in UpLoad, uno spazio che mira a dare visibilità a giovani talenti in cerca di luoghi dove potersi esprimere e mettere in mostra. E poi c’è il negozio di tessuti, l’orchestra J.Futura, l’impegno politico per il Partito Democratico. Anfitrione, mecenate e sognatrice, poco importa se per le nipoti è «la zia strana». Per il mondo della cultura trentina, e non solo, è un punto di riferimento. In continuo fermento. Iniziamo con un po’ di storia? Paola si sistema sul divano, si strofina il viso per un attimo, poi aggiusta gli occhiali ed i capelli rossi e inizia. La mia attività è partita in via Suffragio, a Trento, dove negli anni Ottanta aprii una galleria d’arte, che spaziava dal mondo


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Il libro che sta leggendo in questo momento? L’arte di correre di Murakami Haruki. Il piatto preferito? Sono vegana, per cui le verdure in ogni forma e colore. Il film preferito? Vado poco al cinema. A Natale ho visto con mio figlio, e mi è piaciuto molto, Soul Kitchen. Se non avesse fatto quello che ha fatto, cosa avrebbe voluto fare? Il medico chirurgo. Sarei sicuramente andata a lavorare in Africa, avrei fatto qualcosa che aveva a che fare con le situazioni di emergenza. La cosa che le fa più paura? L’ignoranza. Il suo sogno ricorrente? Non ne ho. italiano dell’arte contemporanea a quello internazionale. Per un paio di anni quel luogo fu il ritrovo di artisti e non solo. Il mio lavoro di mercante d’arte mi portò poi via da Trento: per qualche anno, prima di rientrare in regione, vissi a Roma. Una volta a casa, decisi di recuperare un’antica passione che veniva non tanto da una tradizione familiare, bensì dalla passione di mia madre per i tessuti. Lei, nel frattempo, era venuta a mancare e quindi mi sembrò una bella cosa riprendere questo suo grande interesse: sempre in via Suffragio, aprii così uno spazio dedicato al tessuto per l’arredamento, in chiave contemporanea. Non era il classico negozio dove si vendeva il pezzo di stoffa, ma presentavo oggetti di artigiani italiani colti e altre cose dove l’arte è sempre stata il fil rouge. Poi ci fu l’incontro con il Maestro Maurizio Dini Ciacci… Fu proprio in quel periodo. Il Maestro stava accarezzando un sogno, che era quello di costituire un’orchestra giovanile italiana, perché in quel momento sentiva l’esigenza, come docente al conservatorio di Venezia, di dare l’opportunità ai giovani di dare sfogo a quello che era il loro percorso di studio. Un’idea che andava a collocarsi bene in quello che stavo andando a fare. È nata così l’as-

sociazione musicale J.Futura, orchestra composta da strumentisti italiani di età compresa tra i 18 e i 30 anni. Siamo nel 2006. J. Futura è forse la sublimazione di mesi in cui la sua casa si era trasformata in un salotto letterario… Mi guardo in giro e penso alla fortuna di avere così grandi spazi a disposizione, come quelli del raffinato appartamento di Paola. In effetti era il periodo degli appuntamenti “Eroi e poi”, che si tenevano qui, in casa mia. Vi prendevano parte

intellettuali trentini e non, si giocava sull’ambiguità di alcuni temi o parole, con artisti, musicisti, letterati. Quello fu anche il periodo in cui mi avvicinai alla realtà locale di Pergine, che aveva bisogno di spazi. Io ne avevo uno al piano terra di questo palazzo, lo ristrutturai e lo chiamai Teatro delle Garberie, ispirato a una via del paese dedicata ai conciatori di pelle, ma in realtà scelto per l’allusione al porsi con garbo, con raffinatezza. Ho messo insieme alcune associazioni culturali del luogo e abbiamo dato vita ad una serie di spettacoli che si propongono in modo molto autonomo. Questo è quello di cui mi occupo tutt’ora, assieme a J.Futura ed UpLoad, piattaforma per l’arte contemporanea che consente a degli artisti di avere una residenza e uno spazio espositivo. Single e con un figlio, Alessandro, di 22 anni bocconiano ma con un futuro negli studi internazionali, Paola è la più grande di quattro fratelli, tra cui Antonio, proprietario dell’azienda vinicola Maso Martis, e Stefano è imprenditore nel settore meccanica. La sorella di Paola, invece, è architetto. Tutti figli di Giuseppe, l’imprenditore di Nord Vetri, azienda produttrice di bottiglie speciali, nata nel 1974 a Cirè e ora con altri due stabilimenti a Treviso ed Udine e un nome nuovo, Vetri Speciali Spa.

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Una famiglia di artisti, se si considera che vino, architettura e vetro sono sicuramente forme d’arte… Tutti condivideranno con lei i suoi progetti, o sbaglio? A dire il vero, i miei fratelli non condividono con me la passione per l’arte e l’cultura, almeno non nel mio modo. In realtà, io sono un po’ la pecora nera della famiglia e per le mie nipoti sono «la zia strana», che però suscita curiosità. Cosa la muove in questo suo forte impegno culturale? La necessità che io ritengo si abbia al giorno d’oggi di cercare nuovi stimoli per saziare la propria curiosità. Mi piacerebbe essere una stimolatrice, soprattutto per far capire, attraverso le mie relazioni politiche, che quello in cultura è un investimento necessario. Appunto, la politica. A che partito appartiene? Al Partito Democratico. Da quando sono tornata ho sentito la necessità di espormi in prima persona perché sono dell’idea che la politica, se fatta con passione, intelligenza, senso civico ed onestà, è l’unica che potrebbe davvero cambiare le cose. Qual è il suo rapporto con il territorio? Io continuo a stimolarlo e posso dire di avere risposte non soddisfacenti –, perché l’impegno è molto forte – ma discrete. Quando qui l’aria diventa troppo pesante, però, ho la fortuna di potermi 20

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muovere, uscire da Trento, confrontarmi con l’esterno. Ho sempre sostenuto che si deve andare ad imparare dagli altri: in questo il Trentino, invece, è molto autoreferenziale e non ama molto il confronto. Mi capita di accorgermi che la politica, anche in questo periodo, sottovaluta le competenze, le professionalità e la creatività che ci sono sul territorio per andare a cercarle fuori e non capisco quale sia il meccanismo che fa sì che questo accada. Ci sono molte persone che si spendono, che si danno e nel momento in cui potrebbero essere utilizzate,

invece, non vengono nemmeno prese in considerazione. Sto cercando con le mie piccole forze di far capire questo. Leggo risorse che vengono impiegate dalla nostra Provincia per progetti che non so dove vadano a parare e il territorio non ne è coinvolto. Vengono fatte bellissime cose che ci vengono calate dall’alto e noi ci sentiamo frustrati perché ci piacerebbe partecipare, perché per certe cose siamo in grado di competere con chiunque. Cosa c’è di positivo e di negativo in Trentino, quindi? Qui ci sarebbero tutti i presupposti perché il Trentino si proponesse come modello… I punti critici sono poi anche le positività. Siamo una terra dove ci sono bellezze straordinarie, dove ci sono persone straordinarie, impegnate, che lavorano. Credo che sia stata un po’ la politica a creare un sistema tale che non pensiamo di essere in grado di camminare autonomamente. C’è stata questa grande disponibilità economica che ha fatto sì che il Trentino crescesse e si sviluppasse in molti settori velocemente, ma che forse ha impedito o evitato che le persone si fermassero a pensare quello che poteva essere fatto in modo diverso. La politica ha dato delle linee guida così definite, chiare e incanalate negli anni passati che la società trentina le ha accolte senza porsi domande e ora si trova nella condizione di non sapere più come uscire da questa situazione. Sta pensando anche al mondo imprenditoriale? Certo. Se di fronte a ogni problema c è la Provincia che ti aiuta, non sei stimolato a tirare fuori il meglio delle tue capacità…


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In questi momenti di crisi bisogna stare attenti a che aziende si va ad aiutare: salvare sì, ma non tutti, soprattutto non quelle imprese che non sono innovative, cioè quelle che anche senza crisi andrebbero a morire ugualmente. Non nascondo, poi, un certo malumore generalizzato quando si vede che sono sempre certi settori o certi imprenditori o certe zone a ricevere risorse. A sentirla parlare e a vedere tutto quello che fa, viene in mente un’altra trentina, Ines Fedrizzi, che ha fatto tanto per il Trentino, ma poi non è rimasto nulla…

Sono di un’ambizione smisurata. Mi piacerebbe riuscire a consolidare quello che sto facendo e che ci sia qualcuno che prosegua sul mio percorso, in modo che io possa, un giorno, farmi da parte. Sono i progetti che se valgono devono rimanere, non le persone. Quello che manca di più a Trento è proprio la mancanza di luoghi di ritrovo… Li abbiamo persi per la fretta, i sistemi di comunicazione nuovi… Abbiamo perso la voglia di stare assieme. Ed è anche questo che vorrei cercare di recuperare. Cosa rappresentano l’arte e la cultura per lei?

Anzitutto, credo che non siano appannaggio solo delle persone ricche, come invece spesso si tende a credere. Piuttosto, penso che siano per tutti uno strumento per capire la realtà, per integrarsi tra popoli diversi, talvolta anche per trovare soluzione a problemi. Il mondo della cultura in Italia dà lavoro e darebbe lavoro, se fatto in un certo modo, a migliaia di persone. A Bolzano sì che si fa vera cultura, forse perché l’influenza germanica predispone al fatto che arte, musica, letteratura, facciano parte del quotidiano. Mentre si aggira per il suo appartamento per mostrarci pezzi d’arte e di design, Paola parla della sua Pergine, «un luogo dall’energia estremamente positiva». Tanto che, racconta, pare che l’amuleto di Winston Churcill fosse fatta proprio con pietra perginese. Progetti nel cassetto? Mi piacerebbe proporre per il Festival dell’economia un evento che mischi arte e musica, mentre per Pergine sto pensando di proporre un progetto in cui i giovani sarebbero la base su cui partire e lavorare. Con Paola ci salutiamo, ma non prima di aver dato una sbirciatina al suo Teatro delle Garberie, un piccolo gioiellino dove trovano spazio compagnie teatrali locali e nazionali. Due attori stanno provando le loro parti di uno spettacolo che sarà rappresentato a Trento e poi in molte altre città d’Italia. Perchè come dice Paola «il Trentino è perfettamente all’altezza di esportare cultura, non solo d’importarla». E questa, se ce n’era bisogno, ne è ■ la riprova. 21

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trentinoattualità di Pino Loperfido

il difficile mestiere di Raccontare il trentino seconda parte

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media sono lo specchio della società nel senso che inseguono i gusti della gente per massimizzare l'audience e quindi ne sono il riflesso oppure li determinano e plasmano la società secondo delle direttive precise? In parole povere suonano la musica o vengono suonati? Con questa bella domandina cominciamo la seconda parte della nostra escursione nel mondo dell’informazione trentina, partita sul numero scorso di TrentinoMese. Questa volta, niente giornaloni quotidiani, ma grandi realtà regionali come Radio Nbc e poi piccole redazioni, molto attive, che – contrariamente a quanto si potrebbe sospettare – fanno giornalismo ancora in un modo molto tradizionale. In mezzo, anche casi particolari, come Radio Italia Anni 60 che fa delle sette note e della melodia il suo pane quotidiano. Le domande sono ancora le stesse: dove va l’informazione dopo la rivoluzione

Internet, quali le misure per tutelare la qualità del servizio, il rapporto con i trentini e con il territorio. Cambiano le dimenzioni dei mezzi informativi, ma non le risposte. E poi è davvero bello scoprire come in un territorio tanto piccolo com’è quello della nostra regione ci sia ancora voglia di fare i “giornalisti dal volto umano”: quelli, cioè, che hanno a cuore la gente e la terra di cui danno notizia tuttii giorni. Mario Bertoldi - Radio Nbc anzitutto, Far capire alla gente quanto viene detto Bello. Molto bello e affascinante il web, ma a livello commerciale siano ancora agli albori. È molto disilluso

riguardo alla Rete, Mario Bertoldi, direttore di Radio Nbc. “Per dire, il nostro sito internet inizialmente era una vetrina, ora vuole essere uno strumento di colloquio con il pubblico”. Radio Nbc è un’emittente con ascolti molto importanti; in pratica in Trentino Alto Adige una persona su tre la ascolta regolarmente. E poi ha una specificità dirompente: è “regionale” e, in quanto tale, aspira a fare da ponte tra due diverse (molto diverse) culture. “In questa ottica, siamo molto contenti della sede aperta da pochi anni a Trento. Ci ha aiutati a bilanciare la nostra mission”. E la qualità? Come siamo messi da quelle parti, direttore? “Le dico solo una cosa: noi siamo gli unici che

la seconda parte della nostra escursione nel mondo dell’informazione trentina, cominciato sul numero scorso di TrentinoMese. Questa volta, niente quotidiani, ma grandi realtà regionali come Radio Nbc e piccole redazioni, molto attive, che – contrariamente a quanto si potrebbe sospettare – fanno giornalismo ancora in un modo molto tradizionale. In mezzo, anche casi particolari, come “Radio Italia Anni 60” che fa delle sette note il proprio pane quotidiano 22

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Mario Bertoldi

hanno un giornalista dipendente assunto con contratto Fieg, Mauro Keller. Perché la nostra preoccupazione è anche e soprattutto far capire alla gente quanto viene detto”. La radio è essenzialmente “servizio” e questo, Bertoldi – che lo ricordiamo è anche caporedattore del giornale “Alto Adige” – lo sa bene. La propensione della gente a voler dire la propria su tutto è un fenomeno conosciuto. L’importante che non sia l’Istituzione a pretendere di dire la propria, no? “Il rischio di un condizionamento da parte della Provincia esiste; tra l’altro nel nostro caso i referenti sono ben due. Si tratta di u confine molto sottile... Quello che possiamo fare è cercare di non avere mai una posizione di vera rottura”. Altrimenti quegli altri si mettono a rompere loro. Cristian Zurlo lavocedelnordest.it Da atlanta a imer, cnn del nord-est Il caso de “La voce del nordest” è strano, ma strano davvero. Solitamente i gior-


trentinoattualità abbastanza differenti come quella trentina, quella veneta e la friulana”. Zurlo, che ha un trascorso americano: un’eserienza addirittura alla CNN di Atlanta, non nasconde di avere un piccolo sogno: “Quello di contribuire ad avvicinare i tre governatori e farli dialogare come si deve”.

Cristian Zurlo

nali nascono, o sono nati, in versione cartacea prima di sfociare sul web. In Primiero – questo il luogo di nascita – le cose funzionano diversamente. “Mah, sai – confessa Christian Zurlo, il fondatore – Internet è anche un po’ un mito”. In che senso? “Nel senso che bisogna fare i conti anche con certi limiti tecnici. Qui da noi c’è la situazione paradossale di una fibra ottica posizionata, senza però la disponibilità della banda larga”. Ha ragione Zurlo, fare informazione a 56k dev’essere un po’ avvilente. Forse è anche per questo che poco tempo dopo l’attivazione del sito ha pensato di buttar fuori il giornale cartaceo che oggi stampa diecimila copie. “Più che un giornale locale, lo definirei glocale. Noi siamo una testata sovraregionale, cerchiamo di rilevare realtà

Alberto Mosca Nos Magazine ORGOGLIO NONESO su carta patinata L’iniziativa editoriale è partita nel 1995. L’idea era quella di fare un mensile che seguisse quanto accade nelle valli del Noce, con un occhio ai problemi concreti e alle diatribe che spesso si scatenano in questi piccoli ambiti di provincia. Ne parliamo con Alberto Mosca, direttore del mensile. “In valle siamo molto conosciuti e apprezzati per la nostra sempliciAlberto Mosca

Alessandro Raffaelli Radio Italia Anni 60

LA RADIO DEI RICORDI. E DEI GRANDI EVENTI

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a musica, naturalmente, scorre in sottofondo mentre facciamo quattro chiacchiere con Alessandro Raffaelli, inventore di Radio Italia Anni 60, network nazionale che ha a Trento la sua centrale operativa. Le note di una vecchia canzone – Amedeo Minghi, ci pare –, che fanno assumere un aspetto sognante al cronista. Raffaelli non si lascia sfuggire l’occasione… “Ecco, vede: questo è quello che indica il nostro slogan, la radio dei ricordi. Ogni canzone è legata ad un momento della vita”. Un ritorno alla melodia, alla ricerca di emozioni nascoste nelle onde radio, un po’ come avveniva ai tempi dei esperimenti radiofonici fatti nei garage e nelle cantine. Secondo Raffaelli la radio generalista è messa in discussione dalla richiesta di specializzazione avanzata dagli ascoltatori. “Solitamente non si accende la radio per ascoltare un dibattito su questo o su quell’altro argomento. La musica è di presa immediata”. Poi ci sono le nuove tecnologie. “Il nostro sito – dice il direttore con una punta di orgoglio – ha qualcosa come 200mila page-per-view al mese. Ciononostante io dico che la radio tradizionale non morirà mai. Certo, deve migliorare tecnicamente. Questo sì.” Musica, musica e ancora musica. Ma Radio Italia Anni 60 fa anche informazione, vero? “Certamente, sia nazionale che locale. Abbiamo una nostra redazione giornalistica”. Gli ingredienti per fare una radio di qualità sono sempre gli stessi: impegno, professionalità, un ottimo staff e un pizzico di fortuna. “Infine, mi lasci ricordare che la nostra radio è anche un’organizzatrice di eventi. Basti ricordare manifestazioni di successo come Note italiane nel mondo o il Capodanno in piazza”. Beh, complimenti, allora.

Francesca Merz, Patrizia Orsingher e Arianna Mairer di Radio NBC 23

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trentinoattualità Marco zeni, nuovo direttore

Un laico cristiano alla guida di “Vita Trentina”

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veva tutta l’intenzione di godersi in pieno la pensione di giornalista della RAI; di dedicarsi alla caccia (e alla Federazione dei cacciatori, posto che era in lizza per la presidenza); di dare una mano all’organizzazione di volontariato con la Georgia e magari di passare pure qualche ora in famiglia. Invece, a sorpresa e con gran gioia degli ungulati che forse cominceranno a respirare, l’arcivescovo Bressan lo ha nominato direttore del settimanale “Vita Trentina” e della radio Studio Sette. La scelta è stata determinata dal trasferimento a Roma, quale vicedirettore dell’ufficio stampa e comunicazione della CEI (la conferenza episcopale italiana) di don Ivan Maffeis. Era direttore del settimanale della diocesi da oltre dieci anni dopo averne lavorati otto come vicedirettore. Marco Zeni, 63 anni, una laurea in Sociologia, giornalista all’Adige poi alla RAI, è il primo direttore laico del settimanale della diocesi di Trento. Dice di aver accettato la nomina “per spirito di servizio alla Diocesi”. Nell’editoriale del numero di VT che porta la data del 10 gennaio, ha promesso una linea di continuità con il suo predecessore. “Basta seguire il corso tracciato nel campo, dicevano i nostri vecchi al momento dell’aratura. Il settimanale continuerà dunque ad essere voce per chi non ha voce, attento alle istanze di tutti i cittadini, ma soprattutto dei più deboli, degli emarginati ed indifesi, dei giovani e della terza e quarta età. Conferma la sua adesione alla mondialità lungo il cammino di uomini di frontiera come i sacerdoti, i religiosi e le religiose in terra di missione e di gruppi e movimenti laici che si sono fatti portabandiera, accanto a loro, nella realizzazione di progetti di sviluppo nel mondo impoverito. Resta aperto il dialogo e il confronto con le pubbliche istituzioni, con i partiti, con le varie realtà sociali, con il grande patrimonio del volontariato organizzato in tutti i settori, ponendo attenzione al nuovo che avanza anche oltre i confini strettamente diocesani, alle autonomie minori, quelle dei più lontani villaggi, soffocate dall’invadenza del potere centrale”. Intanto, per cominciare ha subito varato una pagina chiamata “Isole”. Ogni settimana si occuperà dei Trentini delle minoranze (Ladini, Mocheni e Cimbri) con articoli e commenti scritti nelle tre lingue. Poi, nel terzo numero del settimanale (24 gennaio) ha affidato l’articolo di fondo a don Marcello Farina. Il prete-filosofo, amato dall’intellighentia cattolica in misura inversamente proporzionale al prurito causato ai benpensanti, non aveva mai avuto l’onore della prima pagina su Vita Trentina. Altre novità seguiranno nei prossimi mesi. Scrive ancora Marco Zeni nel primo editoriale: “C’è una sorta di emergenza morale e culturale che attraversa la comunità civile e che interroga, a volte radicalmente, anche quella ecclesiale. La stessa nostra terra non è certo esente da domande alle quali occorre cercare di offrire una risposta. L’autonomia rischia di essere una mera distribuzione di risorse se non trova dentro sé stessa un’anima capace di alimentare un autentico senso di responsabilità e di partecipazione. Chi mi ha preceduto mi ha in un certo senso insegnato che davanti alle difficoltà e all’indifferenza della maggioranza c’è una sola via: rispondere con l’impegno che è possibile migliorare il mondo non uccidendo o schiacciando l’altro, ma offrendogli una mano e una speranza”. La conclusione, mutuata dal cardinale di Milano Tettamanzi, rispecchia bene il carattere e l’impegno del nuovo direttore: “È meglio essere cristiani senza dirlo, che proclamarlo senza esserlo”. (A.F.) tà. Tentiamo di dare voce a tutte le espressioni. E non disdegniamo di fare un po’ di opinione”. Ricordiamo, infatti, una recente inchiesta sull’alcolismo giovanile che ha creato un po’ di subbuglio. “Non tutti gli esercenti l’han-

no presa bene…” confessa Mosca a mezza voce. E il web? “Beh, qualche esperimento lo stiamo facendo. Ad esempio abbiamo creato la pagina su facebook”. Per quanto piccolo possa essere il giornale, la gente non perde

Da sx: Alessandro Togni (collaboratore-esperto d’arte), Alberta Voltolini, Roberto Bertolini e Matteo Ciaghi

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tempo a caricarti di responsabilità. A Mosca pesa tutto ciò? “No, in fondo il nostro lavoro è proprio quello”. Alberta Voltolini Giornale delle Giudicare NOTIZIE SULL’USCIO DI CASA Altro esempio di giornale di valle è il “Giornale delle Giudicarie”, sorto nel 2003 per iniziativa degli ex consiglieri provinciali Adelino Amistadi e Tiziano Salvaterra. Domandiamo ad Alberta Voltolini (collaboratrice assieme a Roberto Bertolini e altri ancora) se si tratta, dunque, di un giornale di partito. “Lo definirei prima di tutto un punto di riferimento per tutte le realtà culturali e associazionistiche delle

valli Giudicare. Diamo voce a quaranta comuni trentini e garantiamo un dibattito molto vivo sui temi più diversi”. Quindicimila copie che sono espressione di un territorio, un mezzo che la gente aspetta e legge. Non solo per vedere cosa è accaduto sotto l’uscio di casa, ma anche per riconoscersi in un punto di vista o in un’opinione. “Per questo motivo – dice la Voltolini – lo staff del Giornale delle Giudicarie cerca di essere sempre più preciso e puntuale”. Certo si fa molto affidamento sul volontariato e sulla passione dei singoli; nella speranza che un giorno l’hobby possa lasciare lo spazio alla professione vera e propria. ■


CAVALESE VALLE DI FIEMME

L’

Agritur Pianrestel sorge in una zona ideale per gli amanti della tranquillità e della natura. Azienda agricola - agrituristica con allevamento di bovini, espressione della millenaria tradizione contadina Fiemmese, aperto a dicembre 2009. L’agriturismo è ben raggiungibile; si trova ad 1 km dal centro di Cavalese e a circa 800 metri dalla partenza degli impianti dell’Alpe Cermis. Offre ai suoi gentili ospiti un trattamento a gestione familiare, assicurando massimo relax e professionalità.

www.agriturpianrestel.com lasalera@libero.it

L’

Agritur Pianrestel effettua un servizio camera e prima colazione, con la possibilità di usufruire di una sala ristorazione per chi vuole degustare, solo su prenotazione, una cucina casalinga, con prodotti tipici della terra Trentina. Inoltre offriamo ai nostri gentili ospiti un nuovo centro wellness, dove trascorrere pomeriggi all’insegna del relax, anche questo servizio si effettua su prenotazione.

Agritur

Pianrestel

AGRITURISMO PIANRESTEL via Gastaldo, Cavalese (Tn) - Tel. 0462.340960


trentinoattualità

di Giorgio Dal Bosco

ARTURO caumo Felice di essere vivo Artuto caumo non è “un vecio cargà de ani”, eppure, fortunatamente, è qui, vivo. Era prigioniero della sua libertà e libero dalla prigionia delle convenzioni sociali e con ciò bersaglio di qualsiasi pericolo. Che triste, ma anche che piacere, adesso, sapere che Arturo non finirà i suoi giorni come certi barboni delle metropoli...

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venerdì, primo pomeriggio del quindici gennaio. La piazza di Nomi, deserta, è sotto il mantello di una gelida brezza che ai raggi radenti del sole fa brillare il pulviscolo nevoso a terra. La casa di riposo “Opera Romani”, a un tiro di schioppo, è immersa nel silenzio. Sul terrazzino in cima alle due rampe di scale simmetriche e convergenti davanti alla porta d’ingresso, in pieno sole, c’è lui, Arturo Caumo. Mi stava aspettando perché ero stato invitato alla festa del suo sessantesimo compleanno: torta e musica con alcuni altri ospiti della casa di riposo. In cenno di saluto alza il bastone che lo aiuta nel cammino per via di quella maledetta gamba che qui sono riusciti a curare al meglio anche se non a guarirla. È un freddo cane, ma Arturo, al solito, non lo teme. È quasi elegante, pulitissimo, ha addosso solo un maglioncino. Così al sole, Arturo sembra una lucertola che si gode i primi tepori. Quanti ricordi “cittadini”, a proposito di freddo, fa venire in mente quest’uomo. Mentre salgo le scale e gli vado incontro mi ricordo di quella volta che – mi raccontò un volontario della Croce Bianca – Arturo fu trovato riverso bocconi, alle sei di mattina con qualche grado sotto lo zero, pressoché sepolto dalla neve in uno spiazzo dietro il Doss Trento. “Questa

volta è morto”, si allarmarono pietosamente i soccorritori girandolo lentamente viso all’aria. Li raggiunse, al contrario, uno dei suoi soliti, fintamente rabbiosi, lamenti che stavano magari a significare un ”ma lasciatemi stare”. E mi ricordo anche di quella volta, quasi venti anni fa, quando lo intervistai su una panchina di piazza Dante: tremava, socchiudeva spesso gli occhi. Ad un certo punto aprì la bocca in un ghigno sghembo con cui mostrò il suo unico dente superstite, nero e traballante. Quindi con la sua voce aspra rispose: “Sta volta ciapo la doia e


trentinoattualità

no so se riesso a passar fora l’inverno.” La voce è rimasta quella d’un tempo: appunto, aspra e un po’ gorgogliante. Anche l’espressione del viso, adesso ben rasato, non è cambiata: timida ed amichevole. Gli faccio domande scontate una più dell’altra (la più originale è: “Come te vala?”), ma gli faccio anche i complimenti per la sua eleganza e per la dentiera. Dalla camicia azzurra con il colletto aperto affiora la maglietta intima, blu, su cui poggia una catenina d’oro con un ciondolo. Entriamo. Che tristezza, però, camminare lungo i corridoi di una casa di riposo dove, seduti sulle sedie a rotelle e con gli occhi bagnati dalla vita, malati di morte, sostano i vecchi che sembrano tanti olivi nodosi, spogli, con quelle poche foglioline rimaste che luccicano come fossero velate da una argentea rugiada. Mi torna alla memoria un brano di una splendida poesia di Bruno Groff: “…Tre veci cargadi de ani, /tre pori ‘nfelizi /zamai condanadi/ en t’el let de n’ospizi/ coi pezo malani/ i prega el Signor/che ‘l li toga/ ma ‘l par/ che Lu no ‘l voga/ che i deve spetar/, che i deva patir/ Podente capir?...” Arturo non è “un vecio cargà de ani”, eppure, fortunatamente, è qui. Vivo. Era prigioniero della sua libertà e libero dalla prigionia delle convenzioni sociali e con ciò bersaglio di qualsiasi pericolo. Che tristezza, ma anche che piacere, adesso, sapere che Arturo non finirà i suoi giorni come li chiudono certi barboni delle metropoli che, assiderati in uno scatolone, muoiono di una morte progressiva e perfino dolce. No, speriamo che Trento non permetta mai una simile conclusione. Seduto accanto a due infermiere che lo accudiscono, appoggia il bastone su una gamba e fa parlare entrambe le mani dimagrite che ora danzano in aria ed ora si appoggiano sulle ginocchia quasi in segno di resa. “Arturo, no te me dirai miga che te fai ancora la bala?” mi

stupisco fingendo, eventualmente, di rivorgergli un rimbrotto. Guarda in faccia l’infermiera Maria per vedere se può dire una bugia. “Noooo”, scrolla la testa strascicando la voce. Lo sa, infatti, che, se esce da solo in paese, deve tornare perfettamente savio, chè, altrimenti, il giorno dopo non potrà uscire. Tornare a Trento? Verrebbe di corsa, ma sa che non potrebbe avere l’assistenza che ha qui a Nomi. Il bilancio della sua vita è una nostalgia, quasi masochistica, dei giorni in libertà sprofondato nei giacigli notturni, sentendo addosso l’affetto di tanti, degli infermieri e medici dell’ospedale Santa Chiara, ma soprattutto di don Dante, di don Tullio, di Paolo Cavagnoli (lui, il suo tutore, è riuscito a salvarlo), di Tullia, la sua madre adottiva che è morta, di Tullio Angeli, clochard

compagno di panchina morto pure lui. Con un sospirone che tradisce commozione, Arturo smette di parlare e Maria, l’infermiera, per non tradire la propria di commozione, volge improvvisamente lo sguardo fuori dalla finestra. Bene, adesso arriva nella sala la torta con la scritta “auguri”. Luciano, l’ospite musicante, comincia trionfante a suonare con la sua fisarmonica motivetti allegri. Spresa, Marco, Monica, gli infermieri, distribuiscono le fette di torta che via via Ornella, l’animatrice della casa di riposo, taglia. Qualcuno di questi anziani deve essere imboccato, quasi tutti sono tristi nonostante la musica. Arturo li guarda uno ad uno, pure lui un po’ triste. Soltanto per la foto di rito riesce a sorridere. No, lui non è “cargà de ani”, ■ ma è vivo e contento di esserlo.

Quella copertina di tanti anni fa

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uesta è una foto di Arturo scattata diciotto anni fa da Silvio Dal Bosco. È stata l’immagine di copertina di questo mensile a corredo di un ritratto del “famoso” clochard di Trento, benvoluto da tutti i trentini, giovani e anziani, ricchi e poveri. Era dicembre del 1992 e TrentinoMese decise, anche in clima natalizio ma con uno stile non stereotipato, di dedicare a questo uomo l’articolo più “importante”, la cosiddetta “apertura”, sei pagine con altrettante foto. Il ritratto piacque tanto che vinse un importante premio giornalistico. Quel numero della rivista andò a ruba e in città, di quei tempi, si parlò volentieri e con ammirazione del coraggio giornalistico di mettere in copertina, con grande dolcezza, una realtà così amara. Dopo tanti anni ne siamo ancora orgogliosi.

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trentinoattualità

di Gianni Memoria www.valentinamiorandi.com

Signori, L’arte è un lampo

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l suo primo amore è stata la satira, tanto è vero che uno dei suoi video compare niente meno che nel cliccatissimo blog di Sabina Guzzanti, la regina incontrastata della comicità satirica italiana. Valentina Miorandi è nata solo nel 1982, ma ha già al suo attivo un pedigree artistico di tutto rispetto. Più volte all’estero, grazie anche ad alcune provvidenziali borse di studio messe in palio dal Comune di Trento, Valentina si è tuffata in tempi relativamente recenti nel vasto

oceano dell’arte contemporanea: un microcosmo senza confini, spesso oggetto di critiche (e di qualche risatina sarcastica) che però riesce sempre a far parlare di sé, nel bene e nel male. I video e le istantanee fotografiche di Valentina Miorandi sono piaciute molto a Giorgia Lucchi, brillante talent scout dell’arte trentina, che non è rimasta indifferente trovandosi di 28

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Le intuizioni visive di Valentina Miorandi, giovane artista trentina che sta bruciando le tappe della notorietà

fronte all’entusiasmo della giovane artista. La mostra “Numerabilis” porta le intuizioni della Miorandi alla galleria Arte Boccanera Contemporanea di Trento, ma non è la prima volta. Già due anni prima, l’aveva ospitata con “W.P.N. 114”. Un sodalizio, quello tra la Lucchi e Valentina, che trova una conferma nel progetto “Happy New Fear”, una mostra curata da Federica Bianconi che ha visto come scenario il prestigioso Hotel Garnì Aquila d’Oro di Trento. “I video sono delle storie” dice Valentina, “ma spesso li uso come strumenti di rottura rispetto ai consueti canoni narrativi”. Parola di

una ragazza che acchiappa la realtà, la fagocita e sente subito l’irresistibile necessità di tradurla nel suo linguaggio. A tutta velocità, dalla percezione all’interpretazione, pochi minuti soltanto da casello a casello. “Le mie opere nascono come intuizioni misteriose, può accadere in qualsiasi momento della giornata. Questo, ad esempio, mi è venuto mentre ero sull’autobus”. Valentina ci mette sotto al naso un calendario un po’ sui generis, molto miorandiano. In realtà si tratta di “Marilyn 2010”, interpretazione grafica della mitica attrice americana, in cui Valentina “salva” solo il celeberrimo neo.

“L’arte è un lampo” sussurra la giovane. “La funzione dell’arte è quella di far capire, sia all’artista che agli utenti finali, cose incredibili guardando la realtà da un altro punto di vista”. L’arte deve essere in grado di aprire spiragli, far vedere una cosa banale nell’attimo stesso in cui si espande. Un lampo, appunto. Un flash – direbbero i giovanissimi – da cui bisogna essere disposti a lasciarsi abbagliare. Per meglio vedere. I video e le fotografie della Miorandi sono così: duri, curiosi, prepotenti, interroganti. Prendiamo, ad esempio, l’opera dal titolo chilometrico che tradotto in italiano sta per “Fare i conti con la Storia”. Un autoritratto in cui Valentina, con l’aiuto di un innocuo pezzo di nastro adesivo, presenta le sembianze dell’Adolf più famoso della Storia. Non manca la critica sociale nei lavori della giovane trentina che si spinge anche a provocare laddove si lambiscono le delicate sponde del trascendente. In “Numerabilis”, un sacerdote di verde vestito distribuisce particole consacrate, confortato dal regolare beep del lettore di codici a barre ogni qualvolta il corpo del Redentore si posa sulla lingua del fedele. Arte semplice fatta di idee complesse. Ma le idee stesse sono arte, dunque. Sta all’artista saperle rappresentare nella maniera giusta. ■


trentinoincontri di Carlo Martinelli

Il collezionista

Fabio oss la vita è tutta un fumetto NON C’È ALBO E NON C’È “GIORNALINO” CHE NON SIANO PASSATI PER LE SUE MANI. DA JUMBO AL “VITTORIOSO”, DA “PINOCCHIO” AI GIRI DELL’OCA, LA STORIA DI UN PROTAGONISTA DELLA CULTURA ILLUSTRATA IN ITALIA

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a cosa buffa, per chi ha la fortuna di accedere alla corte di carta – o al regno dei fumetti, fate voi –, di Fabio Oss, è che viene presto informato del fatto che tutto quel bendiddio fatto di albi, giornali, giornalini, libri e manifesti (per non dire dei Giro dell’Oca...) che gli si para davanti, non è, ormai, che una parte (diciamo un terzo?) di quel che è stata, nei decenni scorsi, la sua incredibile collezione. Già. Fabio Oss, morso da bambino dalla magica passione dei

fumetti e delle avventure, non è mai guarito (e ci mancherebbe) da questa travolgente passione. Ed ha comprato e venduto fumetti a più non posso. Ad un certo punto (forse perché c’era da ampliare la casa sua e dei figli?) ha deciso di “disfarsi” di molti pezzi pregiati. Cerchiamo di capirci. Stiamo parlando di quintali di carta. Stiamo parlando di quella volta che da Palermo gli sono arrivati 65 scatoloni di fumetti. Stiamo parlando di sedici furgoni carichi di Tex,

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trentinoincontri

PASSIONE TOTALE E PRECOCE

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ominciò all’asilo, Fabio Oss. Copiava su fogli di carta i fumetti che trovava in giro. Poi, quando fu alle elementari, decise di cimentarsi nell’impresa e disegnò un fumetto intero. Si intitolava “I ribelli del Colorado”, trovò spazio su di un quaderno dalla copertina azzurra. Quell’albo davvero unico c’è ancora e lo conserva gelosamente. Preziosa testimonianza di una fantasia che non ha mai smesso di galoppare. Non basta. Nel 1946 Oss sceneggiò una storia dal titolo “ll vendicatore” e la spedì ad una casa editrice di fumetti di Milano. Gliela pubblicarono e fu ricompensato con 200 lire (un albo a fumetti, allora, ne costava 7). Unico problema: quel fumetto non arrivò mai nelle edicole di Trento. Dovette farselo mandare a casa, non senza difficoltà.

Avventuroso, Grand Hotel, Audace, Gim Toro e chi più ne sa più ne immagini, che da Trento hanno preso la via di Milano. Il mondo del collezionismo è tutto particolare, lo si sa bene. Quello dei collezionisti di fumetti – e nel caso di Fabio Oss, classe 1933 – l’ambito va esteso in parte anche a libri e riviste, lo è ancora di più. Sta di fatto che una capatina nelle stanze dove comunque resistono ancora pezzi rari, rarissimi, è un viaggio in un mondo che profuma di calzoncini corti, paghette settimanali, scambi di figurine con gli amici, capatina all’edicola nel30

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la fremente attesa del nuovo numero dell’albo preferito. Insomma, tutto quel magico mondo che viene “prima” della televisione. Ad un certo punto della sua vita, poi, i fumetti sono diventati anche lavoro. Sì, perché dopo essere stato motorista in Aeronautica, per 22 anni Fabio Oss ha lavorato alla Michelin, come impiegato. Sempre coltivando la passione dei fumetti che gli è riconosciuta a livello nazionale. Basti pensare che a Roma, alle celebrazioni per i cento anni del fumetto in Italia, è stato uno dei 50 a ricevere il diploma che lo qualifica come amico del fumetto nel nostro Paese. Glielo ha assegnato l’ANAF, l’associazione nazionale della quale è stato fiduciario per 20 anni. Dicevamo del lavoro. Nel 1985 lascia la Michelin e apre, nel centro di Trento, in via Mazzini, la Libroteka. Un negozio di fumetti – compresi quelli giapponesi, i manga, che ha venduto a quintali e che pure non è mai riuscito ad amare come quelli della sua giovinezza, c’è poco da fare – che gestirà fino al 2000. Gli subentrerà Claudio Fattoretti, che oggi continua quella presenza di storie a strisce (e di libri usati, anche) che resta del tutto particolare. È una passione coltivata e documentata quella di Fabio Oss. Lo sanno bene i lettori di “Bazar”, il settimanale di annunci gratuiti del Trentino Alto Adige che dal 2003, ogni sette

giorni, trovano immancabilmente una sua rubrica dedicata proprio alla storia e ai personaggi del colorato mondo dei fumetti. Il giorno che tutte le puntate del suo viaggio ricco di nomi, date e curiosità troveranno spazio in un volume (e succederà, vedrete che succederà...) avremo a disposizione una autentica enciclopedia del fumetto a suo modo “made in Trento”. D’altronde, la passione per il mondo messo su carta – che divide con il fratello Giuseppe, con il quale è periodico e costante il confronto e il viaggio a ritroso nel tempo alla riscoperta dei tanti eroi conosciuti su giornali e giornalini – trasuda da ogni albo mostrato, da ogni particolare raccontato. Persino dalle tavole del “Giro dell’Oca”. Sì, Fabio Oss ha collezionato anche cen-


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MOSCHETTIERI VERSO PERGINE

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943. Dopo l’8 settembre la situazione precipita. Il fascismo è in rotta, arrivano i tedeschi nelle città del Nord. Anche Trento è nella bufera e così succede che i genitori di Fabio Oss decidono di mandare i figli a casa dei nonni, nella vicina Pergine. Là, in una zona più rurale ed appartata, i rischi sono minori. Sarà un carro, trainato da buoi, a condurre il piccolo Fabio, dieci anni, in Valsugana. Ma, alla partenza, nei pressi dell’attuale stazione delle autocorriere, in un via vai che si può facilmente intuire, c’è il tempo di un piccolo regalo che possa tenerlo buono durante il viaggio. Cosa di meglio di un albo a fumetti? Così, a fare compagnia lungo quel tragitto, via dalla guerra, per quanto possibile, è un albo che racconta a fumetti le avventure dei Tre Moschettieri. Fabio Oss lo conserva ancora, gelosamente. E possiamo essere cer ti che di quel r i c o rd o n o n ha mai avuto nemmeno la tentazione di disfarsene, gli avessero pure offerto chissaché.

tinaia di quei cartelloni sui quali milioni di piccini (e non pochi grandi) hanno inseguito a colpi di dado la corsa lungo le caselle per arrivare primi al traguardo. È arrivato ad averne 400, il nostro, l’uno diverso dall’altro. Adesso conserva qualche pezzo raro, come il Giro dell’Oca del Balilla, anni Trenta. Ma i fumetti... Il “Jumbo” del 1930, pezzo rarissimo, di fatto il primo albo in Italia. O un altrettanta rara collezione di “Pinocchio” del 1937 o la “Pagina domenicale”, un foglio a fumetti che veniva dato come resto dagli edicolanti, nell’immediato dopoguerra, quando mancavano gli spiccioli. Poi, osservando quella che fu una testata storica, “Il Vittorioso”, impossibile non ricordare. Dice Oss: “Nel 1966 l’alluvione causò non pochi problemi. Mi ritrovai con una annata intera della rivista tutta bagnata. Passai parecchie serate al ferro da stiro, ad asciugare le pagine, una alla volta, per togliere l’umidità e recuperarle interamente. Una faticaccia, ma ci sono riuscito”. Di questa vita a fumetti, accanto agli

armadi ancora stracolmi di raccolte (si può dire che non ci sia stato numero uno di giornale, rivista o albo a fumetti in Italia che Fabio Oss non abbia avuto in casa) restano appunto diplomi e riconoscimenti ufficiali e le tavole che i grandi del fumetto incontrati a convegni, fiere e mercati (da Manara a Jacovitti, da Alessandrini a Mordillo) gli hanno dedicato. Infine, nel suo studio, anche un albero genealogico, quello della sua famiglia, che Fabio Oss ha pazientemente ricostruito arrivando a ritroso fino al 1500. Per scoprire che quel cognome ha a che fare con Hase, Hese (lepre, dunque) e la val dei Mocheni. Una lepre sempre di corsa e mai stanca, in un labirinto di libri (dimenticavamo la sua collezione di libri per ragazzi degli anni Trenta e Quaranta: una chicca) e fumetti nel quale perdersi è stato, lo si può ben dire, una avventura emozionante. ■

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trentinoattualità di Alberto Folgheraiter

Devozione e baci nel giorno di Valentino patrono

Invocato nel mondo contadino quale protettore degli animali e come baluardo contro talune malattie (tra le più temute l’epilessia. Nel XX secolo, per la gioia di fioristi e commercianti, S. Valentino è stato proclamato patrono degli innamorati. Non sarà Cupido, ma aiuta (e molto) a far quadrare i conti. In tempi di crisi è già un miracolo. 32

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a svalutazione e il cambio delle monete, l’affluenza dei devoti e il meteo del 14 febbraio, sono fissati, da mani diverse, nel libro missarum nella sagrestia del santuario di S. Valentino a Vezzano. Uno dei luoghi di culto che la devozione popolare ha titolato a quello che, a torto, è ritenuto “patrono degli innamorati”. Nel giorno del patrocinio, il 14 febbraio, la messa del mattino è partecipata ormai da persone un po’ avanti con gli anni. Non è festa patronale. Quando cade in giorno feriale, gli scolari e gli studenti vanno regolarmente a lezione. Restano a casa i bambini della scuola materna. Chiude il municipio; la Cassa Rurale abbassa le saracinesche e, per tradizione di famiglia, non si lavora nella falegnameria di Giuseppe Gentilini (produce telai di legno per divani) e dal gommista Rena-

to Leonardi. Quest’anno, 14 febbraio 2010, S. Valentino cade di domenica. Facile prevedere un afflusso maggiore rispetto ai giorni infrasettimanali. La devozione è mantenuta prevalentemente da pensionati e donne avanti con l’età poiché a S. Valentino, patrono degli innamorati, i giovanotti non ricorrono proprio. E se ci credono, nel senso che sono “schiavi” dell’amore, è perché, in quei giorni, la pubblicità diventa martellante: “Ditelo coi fiori”, “Oggi più di ieri, meno di domani”, “Un diamante è per sempre”, e via discorrendo. Fiorai, gioiellieri e negozianti fanno gli straordinari. In nome dell’amore e di un santo del quale, francamente, a loro interessa poco. Se andate su un “motore di ricerca”, alla voce “S. Valentino” non troverete invocazioni e devozioni, ma frasi, sms, regali, auguri, idee, poesie e ricette.


trentinoattualità Del resto, che sia il protettore dell’amore la Chiesa cattolica non lo ha mai codificato. Del bestiame e di talune malattie, come l’epilessia, questo sì. Passi la cristianizzazione dei riti pagani della fecondità ma immaginate S. Valentino, il vescovo di Terni martirizzato nel III secolo, con l’arco e la freccia di Cupido? Francamente no. Ad assegnare proprietà taumaturgiche in faccende di innamorati al santo del 14 febbraio furono gli americani del secolo scorso. Mitizzarono la figura di Rodolfo Valentino, celebre quanto bell’attore del cinema muto, il quale assunse il ruolo di Paraninfo. Dagli altari dello star sistem all’altare della “devozione” tout-court. Il santuario di Vezzano, isolato in fondo alla campagna dove la piana precipita nel sottostante vallone di Padergnone e S. Massenza, è ingabbiato dai tralicci dell’alta tensione. Paradossalmente, la cappella non è allacciata alla rete elettrica. Per la ricorrenza del patrono si porta un piccolo generatore a gasolio che assicura l’illuminazione interna. Serve pure per l’altoparlante e per l’organetto del coro parrocchiale. Non c’è illuminazione costante e non ci può essere quindi un decente impianto antifurto. Anche se, in verità, in questo santuario di campagna resta ben poco da rubare ormai. Si è fatto bottino a ripetizione. Al principio degli anni Sessanta del secolo scorso, la cappella fu spogliata a più riprese di tutte le suppellettili, delle pale d’altare e di statue molto antiche. Si salvò la statua del titolare che fu portata in canonica e che, a ogni anniversario, fa la spola tra la borgata e la cappella. Adesso, per non intralciare i tralicci dell’alta tensione, si è fatta piazza pulita di tutti gli alberi e le piante di alto fusto che crescevano attorno al santuario. La zona pare ancora più spoglia nel paesaggio con le stimmate della modernità. Da qualche anno, a conclusione della messa del 14 febbraio, alcune donne del gruppo “Insieme con ago e filo” offrono una rosa e un pizzico di “terra di S. Valentino”. Recuperano in tal modo un’antica consuetudine, dimenticata da anni, quando le nonne ponevano quella terra sotto il cuscino dei nipoti per preservarli dalle malattie, segnatamente la più temuta: l’epilessia. Del resto, pur non facendo parte dei 14 “santi ausiliatori”, S. Valentino fu sempre considerato un attendibile “guaritore”. In tutta Europa era invocato da chi

soffriva di “mal caduco”, di convulsioni e di dolori alle articolazioni. In una “Preghiera devotissima”, stampata a Ala nel 1826, risaltava proprio questa caratteristica: l’intercessione del Santo per “la sanità alle creature cagionevoli oppresse dal mal Caduco, o d’apoplessia, o da Febbre o da altri gravissimi mali” e per le “Bestie, specialmente Bovine”. Il santuario sul colle dei Marani di Ala, con quello di Vezzano e del colle di Brenta, è uno dei tre luoghi di culto principali che si animano nella ricorrenza del 14 febbraio. Tuttavia, numerose altre località vantano chiese e cappelle nel nome di S. Valentino (vedi scheda). Come Palù di Giovo dove il 14 febbraio

ne portano ancora la statua in processione. Inoltre, in tempo di siccità, si delegano a S. Valentino interventi sulle nuvole e nelle precipitazioni. Ne trarrà beneficio la campagna e pure qualche “innamorato” timido timido. Con la scusa di porgere l’ombrello… ■

Tutte le località con S. Valentino

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a diffusione del culto a S. Valentino, nel Trentino-Alto Adige è piuttosto radicata tanto che i vecchi Cataloghi del clero, riferiti alla diocesi di Trento prima del 1964 (quando comprendeva parte della provincia di Bolzano), enumerano 37 tra chiese e cappelle dedicate a tale nome. La cappella Zenoburg (Merano) del 723, la chiesa di Verdines (Merano) del 1300, di campo S. Valentino a Chiusa (1300 circa), di Andriano (Terlano) del 1538, di Gummer (Nova Ponente) del 1519, di Schlaneid (Meltina) del 1236, sono dedicate a S. Valentino vescovo e confessore. Poiché si celebra la festa del titolare il 7 gennaio dovrebbe trattarsi di S. Valentino vescovo di Terni. Se il santo venerato ad Ala è il Valentino prete e martire che i martirologi ricordano il 14 febbraio, c’è pure, nel Trentino, la memoria di un S. Valentino vescovo della Rezia. La questione si fa complicata, anche perché i vari martirologi Romani citano ben otto santi che portano il nome di Valentino e sono tutti martiri tranne uno. Scrive Iginio Rogger, autorevole storico della Chiesa di Trento: “La Passio leggendaria del VI secolo, che data la sua morte all’anno 259 al tempo dell’imperatore Claudio Gotico, delinea la sua figura e fornisce la trama di tutte le narrazioni successive. Per l’agiografia critica, il caso di S. Valentino è uno dei più intricati, perché s’intreccia con quello di un Valentino vescovo e martire di Terni, che forse s’identifica con lui in un’unica persona. La complicazione diventa poi maggiore nella regione tridentina, dove certamente s’inserisce un terzo S. Valentino, molto diverso, che fu vescovo missionario delle due Rezie nel V secolo, fu sepolto e venerato in Castel S. Zeno sopra Merano e venne trasferito a Trento dai Longobardi durante gli anni 748-763. Solo riferendosi a quest’ultimo si spiega la stragrande diffusione del culto di S. Valentino nella vecchia diocesi di Trento, dove si contano almeno 34 chiese a lui dedicate, mentre il culto è quasi assente nelle limitrofe diocesi di Feltre, Padova, Vicenza, Verona e Brescia”. Ecco le altre chiese o cappelle dedicate a S. Valentino: Maia Bassa (Merano) del secolo VIII; Vezzano (S. Valentino in agro) del 860; S. Genesio Nobels (1186), Panchià (1190), Caldonazzo (1259), Maia Alta (Merano) del 1273, Villnöss Funés (Chiusa) del 1303, Ala (1329), Termeno (1376), Vignole di Arco (1400), Iavrè (1405), Bolentina (1474), Carpaneda di Folgaria (1490), Scurelle (1517), Sopramonte (1537 ca.), Gazzano di Civezzano (1537 ca.), Cagnò (1537), Vasio (1537), Piano di Banco (prima del 1537), Levico, ospedale (1545), S. Paolo di Appiano (1579), Sarentino (1584), Matassone (1631), Noarna (1636), Chienis (1700 ca.), Palù di Giovo (1630 ca.), Mama di Avio (1750), Sorni di Lavis (1749), Valsorda di Mattarello (1768), Vanza e Pozzacchio (1850), Villa Grezzel di Trento (1863).

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trentinoattualità

di Cleo Fuentes

san valentino tra test drive e fantasia per festeggiare il giorno degli innamorati trentinomese ha selezionato per voi i regali più cool e i posti più romantici dove cenare o fare una fuga d’amore

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trentinoattualità

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n principio erano i Lupercali, non San Valentino. Per gli antichi Romani febbraio era il mese in cui ci si preparava all’arrivo della stagione della rinascita, la primavera, con i riti di purificazione. Poi, verso la metà del mese, iniziavano le celebrazioni di Luperco, il dio della fertilità. I Luperici, l’ordine di sacerdoti addetti a questo culto, il 15 febbraio si recavano nella grotta sul colle Palatino in cui, secondo la leggenda, la lupa aveva allattato Romolo e Remo, e qui compivano i sacrifici propiziatori. Il sangue degli animali veniva poi sparso lungo le strade della città, come segno di fertilità. L’evento clou dei Lupercali per la gioventù romana era però una specie di lotteria dell’amore: i nomi delle donne e degli uomini che adoravano questo Dio venivano messi in un’urna, mescolati e quindi estratti da un bambino. Le coppie che così si sarebbero formate, per un intero anno avrebbero vissuto in intimità affinchè il rito della fertilità fosse concluso. L’anno successivo sarebbe poi ricominciato nuovamente con altre coppie. Lascivi, lussuriosi, liberi, estremamente gogliardici, questi Lupercali. Non c’è da stupirsi, quindi, che nel 496 d.C. Papa Gelasio decida di annullare questa festa pagana, sostituendola con quella di San Valentino vescovo di Terni, martirizzato il 14 febbraio 273 dall’imperatore Claudio II perché si rifiutò di rinunciare alla sua fede cristiana, ma anche per via del fatto che univa in matrimonio giovani coppie alle quali l’imperatore aveva negato il consenso. Da allora, San Valentino è la festa in cui si celebra il Vero Amore. Se siete tra quelli che se ne fregano dei proclami consumistici e non siete allergici alle feste comandate, ecco qui alcune idee regalo per stupire il Re o la Regina del vostro cuore. ■

Bella quanto costosa questa collana di Lanvin con il ciondolo a forma di cuore, circondato da rubini, un fiocco nero, un cuore di cristalli e una freccia con brillanti.

Tempesta di cuori per la “Party Girl“ firmata Mark Jacobs, disponibile nei colori nero e propora. Kich, ma chic. Costa 172 euro.

Questo casco di Axo, azienda leader nella produzione di accessori per motociclisti, non ti pare perfetto per la tua Valentina? Ha la calotta in abs, mentre gli interni sono in eps ad elevata capacità di assorbimento degli urti. La visiera antigraffio è removibile. Costa 80 euro.

Fixdesign, in occasione di San Valentino, propone una bella borsa dedicata ad uno dei personaggi più affascinanti di Alice nel paese delle meraviglie, la Regina di Cuori. La borsa, con l’immagine della Regina di Cuori, fa parte della collezione primavera/estate 2010 Alice in Wonderland firmata Fixdesign. Non poteva inoltre mancare uno charm a forma di cuore, disponibile nella variante bianco/nero. È vostra con 150 euro.

Piloti per un giorno a bordo di una vettura da F1, una Ferrari o una Lamborghini? Se il sogno del vostro fidanzato è questo lo potete far diventare realtà regalandogli un’esperienza unica che potrete immortalare anche con un video ad hoc. Il drive day parte da 199 euro e lo comperi su http://www.italia-driving.com.

TOCCATA E FUGA… D’AMORE

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esteggiare San Valetino scappando dalla routine e facendosi coccolare in qualche struttura alberghiera sulle piste da sci oppure votata al wellness? Perché non farlo restando in Trentino? Ha appena aperto i battenti l’hotel Norge, sul Monte Bondone: non solo sci, ma anche wellness e un reparto beauty dove potervi lasciare andare e scoprire tutti i benefici dell’ayurveda. In Val di Non, invece, uno degli indirizzi più gettonati per una fuga d’amore all’insegna del benessere e della buona tavola è il Pineta Hotel, con il suo ampissimo centro wellness ed il suo ristorante che fa parte delle Osterie tipiche trentine. E a proposito di gourmet hotel, a Ronzone c’è l’Orso Grigio: una stella Michelin il ristorante e poche, lussuosissime suite per altrettanto pochi fortunati. Adagiato sulla sommità di una sporgenza rocciosa, l’Hotel Torbole Forte Charme Hotel, altro indirizzo giusto per chi vuole una spettacolare vista mozzafiato sul Lago di Garda. Chi vuole rifugiarsi lontano da tutto e da tutti, invece, deve prenotare al nuovissimo agriturismo Weiss di Tamion, in Val di Fassa: tutto legno e cuori, in una vera e propria fattoria.

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trentinoattualità Cosa c’è di più romantico che passeggiare abbracciati sotto la pioggia o la neve? Farlo con l’ombrello a forma di cuore Heart Umbrella. Costa 21 euro e lo trovi in vendita su www.ubrellaheaven.com nei colori rosso, viola, giallo, bianco e nero.

Per lei ma anche per lui, perché ormai sempre più uomini indossano diamanti. Anzi, bianchi o neri sono uno dei pezzi più chic del mondo degli accessori maschili. Amin è un diamante da 1.14 carati, inserito in una confezione elegante e di lusso nelle tonalità del nero e del bianco, con tanto di certificato e di garanzia che la pietra non proviene dai paesi in guerra.

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Buisson Rose Tote è la romantica borsa firmata Valentino. Un tripudio di rose in raso rosso con petali decorati con cristalli, non alla portata di tutti. La Buisson costa, infatti, 4mila euro.

Glamour, raffinato, romantico. È il portamonete a forma di cuore di Luois Vuitton, disponibile in due toni di rosso, in pelle Monogram Vernis. Si può anche agganciare agli anelli presenti all’interno di molti modelli LV oppure all’esterno della borsa, come dettaglio ultra-chic. Lo trovi nelle boutique della casa di moda francese, ma anche sul sito online del brand. Costa 295 euro.

MENU A LUME DI CANDELA

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na cenetta romantica è quasi un must per il 14 febbraio. Ma come districarsi tra i tanti ristoranti trentini? Ecco alcuni indirizzi “giusti” scelti per voi da TrentinoMese. Nella zona di Trento e dintorni, potete andare sul sicuro prenotando un tavolo all’Antico Pozzo (Via Giannantonio Manci 45, tel. 0461/263657) dove spenderete circa 50 euro a testa vini inclusi. A Cognola potrete mettere alla prova il Rebuffo, locale dal suggestivo contesto (ex cava dei canopi). Se volete una cena “stellata”, invece, nel capoluogo andate sul sicuro allo Scrigno del Duomo (Piazza Duomo, tel. 0461/220030) e all’Osteria le due spade (Via Don Arcangelo Rizzi, 11, tel. 0461/234343). A due passi da Trento, c’è invece Maso Franch (Giovo, tel. 0461/245533 ): vista l’imminente dipartita dello chef stellato Markus Baumgartner, potrebbe essere una buona occasione per godere per l’ultima volta della sua cucina nell’antico maso tra le vigne della Val di Cembra. E sempre parlando di haute cuisine, non vi deluderà El Molin di Cavalese (Piazza Cesare Battisti 11, tel. 0462/241111), nella splendida location di un antico mulino, dove gustare le creazioni di Alessandro Gilmozzi. Per gli amanti delle osterie, invece, l’indirizzo giusto è da Nerina a Romeno (Loc. Malgolo, tel. 0463/510111, costo medio 40 euro), tempio di sapori tipici e genuinità. A tutto pesce, di mare e di lago, invece, sarà il menu proposto da La Terrazza di Torbole (via Benaco 14, tel. 0464/506083, calcolate una spesa di 60 euro circa), ma non è niente male nemmeno la cucina delle Terrazze della luna a Nago (tel. 0464/505301). A Pinè El Filò vi promette splendide grigliate e dolci da capogiro (via Miralago 43, Fraz. Sternigo, tel. 0461/553156), mentre la Casa del vino di Isera è il posto giusti per gli amanti del buon bere (e con tanto di servizio taxi gratuito da casa vostra al ristorante e ritorno. Piazza S.Vincenzo 1, tel. 0464/486057). Infine, quattro indirizzi per chi è in zona Madonna di Campiglio: romanticismo a go go e cucina afrodisiaca a Il Gallo Cedrone, taverna dell’Hotel Bertelli (Via Cima Tosa 80, tel. 0465/441013), al Dolomieu dello Chalet Dolce Vita (Via Castelletto Inferiore 10, tel. 0465/443191) e dallo sciupafemmine declinato in senso culinario, Paolo Cappuccio, chef dello stellato Stube Hermitage (via Castelletto Inferiore 69, tel.0464/441558). Gli amanti della polenta, invece, dovranno andare al ristorante Aurora di Cimego (tel.0465/621064). Siete anticonvenzionali anche a tavola? Allora il posto giusto che fa per voi a San Valentio è il Boivin di Levico, che per l’occasione proporrà una serata a champagne e finger food, dalle wadas e pakora indiane alle french fries statunitensi, dal sushi alla tempura.


Buon

San Valentino

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trentinoattualità

Tra i tanti gioielli a forma di cuore che potrete acquistare in gioielleria, sicuramente questo di Cartier è tra i più raffinati. Per donne dallo stile inconfondibile. [Viste da Gioielleria Tomasi, Trento]

Il vostro fidanzato (o fidanzata, ovviamente!) è un amante della letteratura e della scrittura? Il regalo giusto, allora, è la Writers Edition di Montblanc, una collezione ad edizione limitata che la prestiogiosa maison dedica ai grandi della letteratura: da Cervantes ad Agatha Christie, da Oscar Wilde a Marcel Proust. [Viste da Eurocart, Trento]

Jean Paul Gautier Classique: il più malizioso profumo da donna. Un grande classico imbottigliato con la spregiudicatezza del suo creatore. [Visto da Profumerie Douglas, Trento]

Prezioso gioiello di Zoccai [Visto da Obrelli, Lavis]

Il profumo più sexy per il tuo lui? Oltre al classico dei classici Fahrenheit di Christian Dior ora c’è He Wood di Dsquared. Impossibile resistergli. [Visto da Profumerie Douglas, Trento]

Un gioiello iper chic?Le campanelle Chantecler, simbolo di grande classe e ricercatezza. Uno status symbol che ora diventa un po’ più abbortabile nella versione silver: le famose campanelle, ma anche i cornetti e altri charms, infatti, vengono proposti dalla maison d’alta gioielleria caprese in alcune versioni argento. Collane, portachiavi, bracciali, a partire da 80 euro. [Viste da Gioielleria Tomasi, Trento]

Due cuori, un piatto. Trovatevi un complice, ed infilate le mani nel sacco! Per San Valentino invitate la persona giusta (non dovra’ essere troppo schizzinosA) e veniteci a trovare. Metteremo in tavola il meglio del finger food o come si diceva una volta, del cibo di strada, da tutto il mondo: dalle wadas e pakora indiane alle french fries USA, dal sushi alla farinata ligure e toscana, dalla tempura ai pesatei...

Il menu degustazione, accompagnato dallo champagne Charles Le Bel, costerà 40,00 euro (35,00 senza vino)

LEVICO TERME - VIA GARIBALDI, 9 Tel. 0461.701670

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trentinoattualità Se la domenica la lasciate sempre sola per andare a vedere la partita di pallone, il regalo ideale, soprattutto se la vostra fidanzata è un tipo molto focoso, è un sexy toys. Quelli che vedete qui sono solo alcuni dei gadget che troverete su www.1969.fr, e se siete fortunati li troverete anche in sconto. Si parte da 10 euro.

CENA DI SAN VALENTINO

...DALLA TERRA

duetto di Tartara di Angus e marinata spagnola con agrodolce di Borretane fazzoletto di farro con farcia di trevigiano al teroldego mele renette e provola filetto mignon di Angus tortino rosa e porri stufati

...DAL MARE

rosa di tonno e spada affumicati con pan brioches agli agrumi Carnaroli “La Pila” con zafferano e gamberoni alla ligure filetto di trota salmonata alla scozzese con fascine di fagiolini e purea di patate in cestino di trentingrana dessert “MON AMOUR”

Valentini amanti del vino? Niente di meglio, allora, che una bella bottiglia di bollicine oppure qualche particolare decanter o accessorio, come questo di Centellino, il decanter da vino monodose. Costa circa 40 euro [Vini e decanter&co visti da Grado 12, Trento]

Regalarle un fiore ad ogni ora del tè? Oggi è possibile con la prestigiosa casa francese Dammann e i suoi Fleur de la pagode, piccole palline che immerse nell’acqua bollente si schiudono diventando un fiore, che contiene varie essenze di tè. Per lui, c’è la versione a forma di drago. [Visto da Exquisita, Rovereto]

Acqua di Parma è uno dei marchi del made in Italy tra i più noti al mondo. Deve la sua fortuna soprattutto alla ricercatezza del prodotto, che ancor oggi viene per gran parte prodotto in modo artigianale. Acqua di Parma è diventata quindi uno status symbol, una fragranza che subito accosta chi la porta ai personaggi famosi che l’hanno scelta nel passato, come Cary Grant. Puoi scegliere tra profumazioni uniserx, oppure male o famale. Spendi attorno agli 85 euro. [Visti da Sephora, Trento]

Info prenotazioni: tel. 0461 265932 cell. 327 7015570 www.rebuffo.eu 40

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Ristorante Rebuffo Via alle Coste 12/A

(nel Parco delle Coste) Cognola (TN) chiuso martedì



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a Vigo di Fassa, il paese nella posizione più soleggiata e panoramica della Val di Fassa, con la funivia si raggiunge la balconata del Ciampedie. Da qui è possibile vivere la montagna invernale nel più classico degli stili, con gli sci ai piedi, oppure si può godere la natura imbiancata recuperando un attrezzo dalle origini antiche e camminare sulla neve come i veri pionieri. Parliamo delle racchette da neve o “ciaspole” strumenti indispensabili per muoversi sulla neve già dai tempi remoti e utilizzate soprattutto da popolazioni residenti nelle zone artiche. Questi attrezzi hanno una lunga tradizione anche in Trentino dove in passato erano indossate da cacciatori, contadini e militari per muoversi più agevolmente sulla neve. Alla fine dell’ottocento i nuovi mezzi di mobilità fecero scomparire l’uso delle racchette che caddero in dimenticanza. Negli ultimi anni c’è stato però un grande ritorno alle racchette anche sulle montagne, dove non erano quasi più utilizzate, dato l’abbandono delle attività in cui erano necessarie, come la caccia o i trasferimenti in zone non percorse da strade, e dopo il grande impiego durante la prima guerra mondiale da parte degli alpini. Così le escursioni sulla neve sono tornate di moda e le racchette, particolarmente adatte, sono state riscoperte ed estendono l’escursionismo estivo ai mesi invernali. A partire dagli anni Settanta vi è stata una costante evoluzione di questo attrezzo. Sono cambiati radicalmente i materiali. In origine le ciaspole erano costituite da strisce di cuoio incorniciate da un cerchio di legno legate alle 42

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Con le ciaspole al ciampedie Camminare con le racchette da neve non è altro che la versione dell’escursionismo estivo. Su percorsi facili e sicuri è un’attività alla portata di tutti, anche dei bambini di 8-10 anni scarpe da una cinghia. Quelle moderne sono costruite con metalli leggeri, plastiche hitech e leghe al titanio e sono ovviamente molto più leggere e performanti. I progressi tecnologici e del design sono stati notevoli ma il loro scopo è immutato nel tempo: spostarsi agevolmente a piedi sulla neve senza sprofondare. Camminare con le racchette da neve non è altro che la prosecuzione dell’escursionismo estivo. Su percorsi facili e sicuri è un’attività alla portata di tutti, anche dei bambini di 8-10 anni. Allacciati gli attacchi, l’avventura può avere inizio per andare alla scoperta di un modo straordinario di vivere la montagna d’inverno. È molto simile al passeggiare in montagna; bastano scarponcini impermeabili, bastoncini e le ciaspole. Alcune idee di percorsi facili con partenza dal Ciampedie: Un primo percorso consente di compiere un tragitto circolare attorno all’altipiano del Ciampedie passando attraverso il bosco e con scorci panoramici davvero unici sui paesi della Val di Fassa e sui massicci Dolomitici. Il percorso inizia dietro il grande parco giochi e segue poi il sentiero al limitare del bo-

sco. Il tempo di percorrenza è di circa due ore. Uscite con accompagnatore sono organizzate dalla Scuola di Sci di Vigo di Fassa. Un altro percorso segue i sentieri di una facile passeggiata estiva che dal Ciampedie conduce alla conca di Gardeccia e da qui, volendo, fino al Rifugio Vajolet e al Passo Principe. Dall’arrivo della funivia Vigo-Ciampedie, si scende fino alla loc. Pian Pecei seguendo il sentiero nel bosco oppure con la seggiovia Pian Pecei-Ciampedie. Nel pianoro di Pian Pecei, si aggira la stazione della seggiovia Pra Martin e dopo po-

co si imbocca sulla destra il “Sentiero delle leggende” lungo una strada forestale. Lungo il percorso si trovano delle sagome rappresentanti Re Laurino dove leggere dei sunti di alcune leggende, con l’aggiunta di spunti naturalistici. È un itinerario unico, perché le sei leggende che si trovano lungo il percorso parlano dei luoghi che si attraversano: Ciampedie, Mugoni, Catinaccio, Laghetto d’Antermoia, Dirupi di Larséc. Il sentiero sbocca alla loc. Gardeccia dove si trovano dei punti di ristoro aperti. Da qui, ma il percorso si fa più impegnativo, si può proseguire lungo il sentiero estivo nr. 546 che conduce da Gardeccia ai Rifugi Vajolet e Preuss e da qui è possibile salire fino al Passo Principe lungo il percorso del sentiero nr. 584. Queste due ultime varianti sono però più impegnative ed è bene affidarsi all’esperienza e professionalità di una guida alpina. In ogni caso, saranno emozioni indelebili, sarà il ricordo di un momento di grande sintonia con voi stessi e con la natura, alla ricerca di tracce di animali selvatici. Sarà l’emozione di camminare in mezzo ad un bosco imbiancato a contatto ■ con la natura.

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di Tiziana Tomasini

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uotare è vita. E la vita, in particolari situazioni emotive, ci spinge a superare i limiti, a sfidare l’ignoto, a mettere in gioco noi stessi. E talvolta, per alcuni di noi, queste sfide interiori si concretizzano fisicamente, trasformandosi in imprese straordinarie. Sintetizzerei così la favolosa avventura della nuotatrice di acque libere Giorgia Polese, giunta alla notorietà con la celebre traversata del lago di Garda dell’agosto 2006. La prima donna ad averla compiuta, la prima donna ad aver avuto il coraggio di rituffarsi dopo due tentativi falliti. E la donna che continua tuttora a collezionare primati nei principali laghi d’Italia. È un onore per chi scrive, appassionata e praticante del nuoto, incontrare Giorgia e poter parlare con lei della sua passione ma anche della sua vita normale, di tutti i giorni. Ci incontriamo alla piscina “Enrico Meroni” di Riva del Garda, naturalmente. La giornata è splendida e gli ulivi ondeggiano dolci e docili, per salutarci. Giorgia mi accoglie con un sorriso e subito facciamo amicizia. L’impressione di una personalità decisa è confermata da un tono di voce piacevolmente basso e da due occhi vivaci, che si illuminano quando mi parla di se stessa e dei suoi affetti. E dell’acqua. Dice con fierezza che di professione è cameriera stagionale, che da poco ha concluso il

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Nuotare per vivere suo lavoro a Limone, pronta a riprendere ai primi tepori gardesani. Classe 1975, è di origini friulane ma abita felicemente a Riva del Garda. Trova che la città, sospesa tra lago e terra, sia un luogo perfetto per vivere, aperto e di ampi orizzonti rispetto alla chiusura montuosa dei luoghi natii. In questa parte del Trentino ha lottato per realizzare i suoi sogni. Sportivamente poliedrica, alterna le bracciate a stile libero alla bicicletta, alla palestra e alle lunghe passeggiate, anche in montagna. Racconta che ama le cose difficili e che l’angusto spazio di una piscina, al quale è peraltro costretta nel periodo invernale, sia un limite alla voglia di andare senza avere niente davanti, senza confini e barriere. Certo, ha sperimentato anche le “normali” competizioni a livello agonistico, ma trova che sui blocchi di partenza la tensione sia angosciante e che comunque la classica gara di nuoto non sia minimamente paragonabile al senso di libertà che si prova nuotando in acque libere, anche fino allo stremo delle forze. Giorgia sembra non mettere

la favolosa avventura della nuotatrice di acque libere Giorgia Polese, giunta alla notorietà con la celebre traversata del lago di Garda

Da sin Franco Daniele maestro internazionale di salvamento, Giorgia Polese, dr. Giorgio Martini che ha curato l’alimentazione ed integrazione durante gli allenamenti e l’attraversata .Conferenza stampa a Luino

in conto la fatica e nuotare la rilassa, è il veicolo per risolvere i problemi più o meno importanti della vita di tutti i giorni. E aggiunge: “Pensa che l’altro ieri sono arrivata in piscina che facevo scintille e

poi… tutto è passato alle prime bracciate, ed ho trovato calma ed equilibrio”. Quando le chiedo i suoi più intimi pensieri nei lunghi percorsi natatori, capisco che la sua passione sportiva diventa an-


trentinoattualità

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PROFESSIONALITà VENTENNALE Intervistata all’arrivo ad Ascona

che introspezione. È dentro di lei che si trovano le motivazioni, in simbiosi con il suo mondo. Ed emergono così i suoi affetti, le amicizie, il suo amore. Ma ci sono anche le cose concrete della vita, come il cibo. Giorgia adora mangiare e cucinare, e prepara mentalmente le ricette anche mentre nuota, svelando così il lato pratico tipico di ogni donna. E poi la lettura, che occupa un posto determinante nella sua mente di nuotatrice. “…E leggo. Mentre nuoto, leggo e immagino i finali dei libri…” Naturalmente nella vita esiste anche le ombre, qualche aspetto negativo che talvolta pervade e oscura le ottimistiche visioni di ognuno di noi. Riferisce l’incubo ricorrente del crampo e qualche secondo di pura paura durante la traversata del Garda, di notte. Ma poi ritorna a sorgere il sole, è già giorno e si può proseguire con rinnovato ottimismo. Ecco la terraferma. In prossimità dell’arrivo a Sirmione racconta di essersi sentita come Cristoforo Colombo e di aver gridato “Terra!” con quel poco di forze che le rimanevano in corpo. Dal modo in cui espone, sempre più apertamente, le

sue esperienze, capisco che vive la notorietà con una disinvoltura disarmante, e in modo assolutamente speciale. E tra le amicizie “speciali” cita quella con Gianni Torboli, skipper rivano e velista di fama internazionale: ”È diventato un grande amico, sempre prodigo di consigli, una persona fantastica!” Un amico aperto e immediato, come quando le ha detto senza peli sulla lingua…”tu con quella tutina non vai da nessuna parte!” Ed è effettivamente giunta con la muta bucata in più parti. E mentre ora nuota attrezzata con materiali super tecnologici, studiati e testati per le sue caratteristiche e specifiche finalità, quella muta bucata la conserva ancora, per ricordo. Con il suo affiatato gruppo di supporto, che la segue fisicamente e psicologicamente, ha in programma, in un futuro non troppo lontano, la traversata del lago di Lugano. E, più in là, ancora oltre, forse… il mare. È questo il fantastico mondo di Giorgia Polese, che mi saluta con allegria, mi offre il caffè, mi propone una nuotata insieme. E conclude dicendomi che nuota per vivere. Ma ■ questo lo sapevo già.

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Viaggio nel tempo, in alta val padana Brescia è tra le più belle città del nord Italia e merita certamente una visita, soprattutto in concomitanza con la grande mostra sul popolo Inca presententata al Museo di Santa Giulia

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pesso la si guarda dall’autostrada, la Leonessa d’Italia, accovacciata sulla sua pianura padana. Stiamo parlando di Brescia, città che invece è tra le più belle del nord Italia e merita certamente una visita, soprattutto in concomitanza con la grande mostra sul popolo Inca presententata al Museo di Santa Giulia. Attraverso una panoramica di splendidi reperti, l’esposizione ripercorre le tappe principali delle civiltà che si sono susseguite in Perù e documenta le loro straordinarie realizzazioni. Sono presentati oltre duecentosettanta reperti: grandi opere in ceramica, raffinate lavorazioni in oro, turchese, legno, nonché tessuti con 46

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applicazioni di penne, in una straordinaria varietà di espressioni artistiche. È un percorso ricco e articolato, un viaggio alla scoperta della visione sacra del mondo che caratterizzò le culture dell’antico Perù. La mostra evoca la magia e il mistero che ancora avvolge queste civiltà, svelando i riti e le celebrazioni che ne hanno ritmato la vita. Scopriamo il profondo rapporto che legava i popoli preispanici alla natura che li circondava e che essi osservavano, rispettavano e veneravano. Emerge la spiritualità quale elemento portante di queste civiltà intimamente legate alle forze che controllavano l’ordine dell’universo e che garantivano la stessa sopravvivenza dell’uomo. Di tutto questo la mostra è un racconto per immagini. Un’occasio-

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trentinoattualità trentinodatrentoa

ne unica per vedere riuniti insieme tumi (coltelli) sacrificali, maschere funerarie, narigueras, orecchini, collari, diademi e vestiti ricoperti di placche dorate. I reperti esposti richiamano le celebrazioni, i riti, le musiche e le danze che accompagnavano i momenti salienti della vita di questi popoli. Tra le sale espositive risuona un senso del sacro irriducibilmente “altro” ma, al contempo, sorprendentemente vicino, in un dispiegarsi di materiali di rara bellezza. Così le civiltà dell’oro si svelano in tutto il loro splendore: un tripudio di espressioni, forme, stilemi, simboli per sempre capaci di affascinare.

INFO INCA. Origine e misteri delle civiltà dell’oro Brescia, Museo di Santa Giulia Via Musei 81/b Apertura: Da lunedì a giovedì, ore 9-19. Da venerdì a domenica, ore 9-20. Informazioni: Tel. 02.433403 press@clponline.it Prezzi: Adulti € 12, ridotto € 9.


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Ma l’esposizione è anche occasione per visitare la città. Il centro di Brescia è di particolare interesse storico e artistico. Sviluppatosi intorno a quattro piazze (Piazza del Mercato, Piazza della Vittoria, Piazza della Loggia e Piazza Paolo VI), vicino al principale Corso Palestro, raccoglie il cuore culturale della città. Piazza del Mercato ci offre un interessante e caratterestico mercato con piccoli negozi che da sotto i portici si sono storicamente attrezzati nella vendita di prodotto locali come salami e formaggi. Piazza della Vittoria ci rimanda indietro all’austerità dell’era fascista, in cui lo stile dell’architetto Piacentini viene rapresentato dalla bellezza severa del monumentalismo della piazza. Piazza della Loggia è sicuramente la piazza più bella della città, con origini che vanno indietro al XV secolo. L’influenza di origine veneziana si nota chiaramente nella Loggia e nella Torre dell’Orologio, che con il suo bel orologio astrologico ci rimanda al campanile di Piazza San

Dove mangiare

il navigatore

L’ARTIGLIERE via del Santellone, 116 25132 Brescia Tel. 030.2770373 Chiuso lunedì e domenica sera.

Distanza: 150 km Tempo: Un’ora e mezza

Bel cascinale ai limiti del paese, la cui cucina propone i prodotti della stagione declinandoli in piatti fedeli alla tradizione locale o rielaborandoli in proposte leggere. Dalla cucina mantovana alla creatività sublimata con pesce e foie gras, questo è un indirizzo per veri gourmet. Si spendono circa 80 euro. Marco a Venezia. In un angolo della piazza, verso nord, si può ammirare Porta Bruciata, una delle antiche torri difensive della città di origine medievale. Piazza Paolo VI, infine, è una delle poche piazze in tutta Italia a possedere due cattedrali: l’antico Duomo vecchio dell’XI secolo chiamato anche Cattedrale della Rotonda e il Duomo nuovo del 1604. ■

Prendi l’uscita dell’A4, Brescia Centro. Alla rotonda, prendi l’uscita 1a per Via Borgosatollo procedendo verso Brescia Centro/SS45bis/ Cremona-S. Zeno. Alla rotonda, rimani su Via Borgosatollo. Viale Duca degli Abruzzi. Svolta a sinistra in Via Maggi. Continua su Via Carini. Svolta a destra in Via 25 Aprile. Svolta a sinistra in Via Spalto San Marco. Svolta a destra in Piazzale Arnaldo. Continua su Via Tosio. Svolta a destra in Via Gambara. Svolta a sinistra in Via dei Musei.

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trentinoincontri

di Fiorenzo Degasperi

spade e fucili per non dimenticare il museo della guerra di rovereto È il più importante, funzionale, progettuale museo tematico a livello nazionale. Un suggestivo itinerario tra spade, fucili, cannoni e testimonianze per non dimenticare la violenza dell’uomo sull’uomo

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on sappiamo se il 21 ottobre 1921 era una di quelle splendide giornate autunnali che ti fanno rimanere allibiti per lo scenario che, dal Castello di Rovereto, si apre sulla piana lagarina. Di sicuro c’è che quel giorno uno strano corteo saliva per la ripida stradicciola selciata che collega via della Terra a via delle Fosse e poi, ancora più in su, calpestava gli antichi gradini in pietra del lungo androne che immette alla corte interna del Castello. Era aperto dal re Vittorio Emanuele III e dalla sua corte, assieme a Giuseppe Chini, Giovanni Malfer, Antonio Piscel e don Antonio Rossaro. Questi ultimi, raccolti in un comitato nel 1920, furono gli ideatori e i fondatori del Museo della Guerra, scegliendo il castello come luogo più adatto per ricordare la Grande Guerra e perché non ci si dimenticasse dell’idea irredentistica che ha portato da una parte all’Unità d’Italia, dall’altra a far rientra-

re il Trentino all’interno della nazione italiana. Un’idea, quella di un luogo privilegiato per ricordare il Risorgimento, che era balenata a questi uomini, passati alla storia – don Antonio Rossaro fu un fervido patriota e il realizzatore, nel 1925, della Campana dei Caduti –, già nel 1906. E fino al 1960, dal Torrione Malipiero del castello, si faceva sentire la Campana, diventa con il tempo non solo dei Caduti ma anche della pace. La scelta di fare di Rovereto, in particolar modo di questo castello dalle antiche origini altomedioevali, un museo della guerra che oggi si presenta come il più importante, funzionale, progettuale museo tematico a livello nazionale, nasce dalla volontà di ricordare che questa città ha subito, forse più di tutte, gli effetti devastanti dei bombardamenti. Per non dimenticare quindi si è voluta raccogliere nelle arcaiche sale di questo castello, una volta ricordato per-


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il direttore camillo zadra

ché aveva cento finestre e una moltitudine di leggendari passaggi segreti che lo collegavano a diversi palazzi della città e un tesoro mai trovato, una vasta collezione di cimeli, in parte direttamente prove-

nienti dai campi di battaglia, in parte da donazioni e depositi di privati e di governi. Aggirandosi si può ammirare una ricca collezione di armi che va dal 1500 al 1700, con particolare attenzione alla I guerra mondiale. Una guerra questa che fa, in ogni caso, la parte del gigante per quanto riguarda i reperti presenti nelle sale. Ad un certo punto, sopra la nostra testa, vola perfino un aereo biplano, pilotato un tempo da Antonio

info museo Il Museo Storico Italiano della Guerra si trova nella parte alta della città di Rovereto, in Via Castelbarco 7, un tempo a controllo dell’antica via che portava in Vallarsa, al Pian delle Fugazze e quindi nel vicentino e nel padovano. Sono iniziati alcuni lavori di restauro e quindi, temporaneamente, non sarà possibile salire sugli spalti del castello mentre il percorso di visite alle sale espositive rimane immutato. Il Museo rimane aperto tutto l’anno dal martedì alla domenica con orario continuato dalle 10 alle 18. Nei mesi di luglio, agosto e settembre il sabato e la domenica l’orario è prolungato dalle 9.30 alle 18.30. In questo periodo è possibile visitare, oltre alla mostra permanente, le mostre temporanee “1918. Da Caporetto a Vittorio Veneto” e “Parole come armi”. Il museo inoltre è dotato di una ricchissima biblioteca e di un archivio consultabile su appuntamento. Intensa anche l’attività didattica con le scuole elementari, medie e superiori della regione e non. In questo caso le visite si effettuano solo su prenotazione. Biglietteria: intero, dai 19 anni, euro 6.50, comitiva euro 4,50, scuole euro 2. Il museo è chiuso il lunedì non festivo, il 24, 25 e 31 dicembre, l’1 gennaio. L’abbonamento annuale è di 26 euro e permette l’ingresso gratuito al Museo, alle sue sezioni, alle mostre temporanee, lo sconto del 20% sulle edizioni del Museo e del 10% sulle pubblicazioni di altre case editrici in vendita presso il bookshop, sconto del 20% sull’acquisto di riproduzioni fotografiche. Info: 0464438100, www.museodellaguerra.it

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amillo Zadra non è solo il direttore del Museo della Guerra di Rovereto: è anche una fonte inesau-ribile di iniziative in campo espositivo, editoriale e nell’organizzazione di convegni e conferenze. Un castello, un museo della guerra. Affinché non ci si dimentichi della violenza? Questo Museo è nato nel 1921 per ricordare la Prima guerra mondiale, la guerra più terribile e san-guinosa che avesse mai devastato città e popolazioni, territori e comunità. Fin suo sorgere si è proposto di documentare non solo quel conflitto, ma in generale le guerre degli italiani: un compito non facile, considerati i tempi e il contesto politico in cui questo accadeva. Oggi la sensibilità contemporanea guarda alle guerre in modo più disincantato e critico ed il Museo cerca di svolgere la sua mis-sione attraverso allestimenti suggestivi e ricchi di informazioni e sperimentando nuove forme di comunicazione con i visitatori. Rovereto, Museo della guerra, Campana dei caduti. Una vocazione a ricordare? Rovereto ha visto riconosciuta questa sua vocazione con la legge che le attribuisce la denominazio-ne di “Città della pace”. La Campana dei Caduti con il suo prestigio internazionale e il Museo della Guerra con le sue iniziative di studio e di divulgazione costituiscono le risorse culturali su cui Rove-reto e il Trentino possono contare per promuovere un’idea di memoria aperta sul presente, a soste-gno di una comunità che anche attraverso le sue istituzioni culturali vuole resistere alle tensioni di-sgregatrici che la attraversano. Museo, territorio, progetti. I progetti sono fondamentalmente tre: il primo è proseguire il rinnovamento delle esposizioni del Museo parallelamente al procedere del restauro del Castello. Il secondo è far crescere uno spirito di Rete tra quanti si occupano della Grande Guerra perché il Trentino diventi uno dei luoghi dove gli italiani e gli europei possono ritrovare la propria storia. Il terzo è mettere il Museo nella condizione di raccontare alle nuove generazioni e ai nuovi cittadini, attraverso le sue raccolte di documenti e di materiali, tutte le pagine della storia italiana del Novecento.

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Obici, mortai, sciabole, divise, proiettili, ovvero il mondo delle armi che hanno attraversato le guerre segnando il nostro territorio

Locatelli, il quale ha combattuto nei cieli durante la Prima guerra mondiale, scontrandosi ripetutamente con l’aviazione austroungarica. Spostandosi di sala in sala, attraversando cortili dai vetusti acciottolati, ci si imbatte in una miriade di armi leggere e pesanti, compresi proiettili

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di tutte le stazze. Tra cui uno ancora incastrato nelle mura dell’androne, sparato da un cannone austriaco dalle postazioni del soprastante Cogni Zugna. Aggirandosi per il castello non è difficile incociare numerose scolaresche accompagnate da preparate guide. Infatti questo è uno dei musei regionali più visitati dalle scuole locali e non, e la sezione didattica propone numerose e diversificate attività nel campo della storia: laboratori, percorsi nel mu-

seo, escursioni tra trincee e monumenti, ma anche progetti personalizzati. Quindi, proseguendo per le sale, s’incontrano diversi manichini abbigliati di tutto punto: le uniformi infatti sono circa 900, dei vari eserciti della Prima e della Seconda guerra mondiale. Mentre sono più di mille i manifesti prodotti durante i due conflitti mondiali e nell’immediato dopoguerra e circa 20mila, alcune esposte e la maggior parte presenti nell’archivio, sono le cartoline. Un fondo questo che viene, di volta in volta, raccolto per temi ed esposto in mostre temporanee. E rimanendo in tema di iconografia e di immagine visiva non bisogna dimenticare che qui, in archivio, sono depositate più di 40mila fotografie, oltre 200 disegni di Pietro Morando eseguiti tra il 1915 e il 1918, gli olii di Federico von Riegel dipinti tra il 1940 e il 1947, le opere di artisti come M. Casadei, A. Bucci e dei roveretani Armani, Coelli, Balata e G. Wenter Marini e

dello studio di Nedomansky. Non mancano nemmeno le onorificenze – piccoli concentrati di araldica e simbolica – né i modellini. C’è poi la raccolta di circa 180 pezzi di figurini, statue in ceramica raffiguranti soldati dello stato italiano e degli stati preunitari che si affianca ad una notevole raccolta di materiali coloniali. Una particolare attenzione è rivolta poi alla vita quotidiana attraverso i giornali di trincea, le lettere, i diari, ecc. riguardanti la coscienza dei singoli e la sensibilità collettiva di quegli anni che, non dimentichiamo, sono e rimarranno il frutto della violenza dell’uomo sull’uomo. ■


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iornalista pubblicista, attrice di teatro e di cinema, blogger, sommelier, conduttrice radiofonica, dj e scrittrice, con la passione per l’arrampicata sportiva, alpinismo e trekking, lo sci di discesa, quello d’alpinismo, le moto, le immersioni e con un brevetto di parapendio in tasca. Questa è Kay Rush, la simpatica americana di origini giapponesi, nata nel giorno dell’Epifania del 1961 (capricorno ascendente sagittario), una donna vulcanica, determinante, che affronta la vita con energia e che ama guardare il mondo attraverso internet. Quant’è importante per lei Internet? È molto importante non solo per me, ma per tutti e lo reputo libertà di espressione totale. Non avere internet è come non avere la televisione. Io su internet sono onnipresente. Ad esempio tu vai sul mio sito www.kayrush.net e da qui puoi accedere al mio blog e alle piattaforme dove sono presente, come Facebook, Twitter, Youtube, Flichr, Blogosfere, ecc… Poi alterno questo con la mia passione, che è la radio. Come è iniziata la sua avventura in radio? È stata come dici tu, un’avventura. All’inizio ho lavorato come tecnico del suono a Radio Deejay, dopo ho avuto un breve capitolo in televisione. Ho fatto Deejay Television con Cecchetto, poi Pressing con Riamondo Vianello e poi ho mollato la televisione, perché è un mezzo che non amo molto. Poi ho fatto quattro anni in Spagna, dove ho presentato uno dei programmi cult musicali. Dopo sono tornata in radio, perché mi hanno chiamato per Montecarlo Nights. Ora presento tutte le 52

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La vita è una montagna Kay Rush: intraprendente, dalla bellezza disarmante, che adora fare sempre e solo quello che le piace sera un programma ideato da me con la mia programmazione musicale: RMC Unlimited, dalle ore 21.00. Inoltre ho appena firmato una nuova playlist “Unlimited VIII”. Ho visto che ha un sito molto originale. Sì! Sul sito ho anche una galleria You Tube, dove ci sono alcune interviste che ho fatto al Trentino Filmfestival. L’anno scorso, ad esempio, hanno chiesto a me di presentare la serata dedicata alla Valle del Sarca e quello per me fu un grande onore, visto che amo questa regione. Diciamo che il Trentino è casa mia. So che frequenta Madonna di Campiglio. Come ha conosciuto la perla del Trentino? Io sono nata nel Wisconsin, una zona dove c’è molta neve e fa molto freddo, ma è pianura totale. Quindi ho sempre amato il freddo, in più sono nata nel mese di gennaio e quindi l’inverno è la mia stagione preferita. Fin da piccola sognavo di vivere in montagna. Sono passata per Campiglio per caso. Stavo tornando a casa da una serata e mi sono innamorata del posto e soprattutto del Brenta e con queste montagne è stato il

classico colpo di fulmine. Si parla del 1988. Ho cercato un appartamento in affitto e mi sono fermata per alcuni anni, insieme alla mia gatta. Ha fatto conoscere a suo marito questi posti? Mio marito l’ho conosciuto 12 anni fa. Lui non aveva mai visto montagne in vita sua. È un ex giocatore di pallacanestro professionale e quando l’ho conosciuto giocava nella Benetton Treviso. La prima montagna che ha visto è stato proprio il Brenta e lì, camminando sulla neve, si è convertito. Ha lasciato la palla da basket e adesso è un’alpinista a tutti gli effetti (risata).

Ha lasciato degli amici a Campiglio? Molti! Lì ho abitato a casa di Walter e Wilma Maturi e mi sentivo parte della loro famiglia, perché abitavo lì tutto l’anno. Poi ci sono l’Egidio e la Rita del rifugio Graffer, miei grandi amici. Ora a Campiglio ci torno un po’ meno, perché vivo in Francia. Ogni tanto vengo ad Arco per fare delle arrampicate e anche perché, da alcuni anni, presento il Rock Master. Inoltre sono già due anni che lavoro al Trentino Filmfestival. Apprezza la cucina trentina? Con quella vado d’accordo. Adoro gli spätzle, i gnocchetti agli spinaci. Però io non mangio i latticini e allora me li devono condire con la margarina e non con il burro. Amo molto anche i vini, soprattutto il Teroldego. È un vino tosto, ma buonissimo, che bisogna bere quando fuori è molto freddo. Io adoro il Teroldego, anche perché sa di terra trentina. Parliamo di montagna. Lei è salita sul Monte Rosa, sul Monte Bianco, sul Cervino, sul Kilimangiaro, oltre al Brenta. Mai avuto un momento di paura? La paura quando sono in montagna c’è. E sono proprio la paura e la prudenza che ti salvano la vita. A volte succedono degli incidenti proprio perché uno è troppo sicuro di sé e affronta la montagna senza paura


trentinoincontri Ha mai corso qualche pericolo sulle cime? Non amo rischiare. L’anno scorso ho fatto due 6000 in Perù, il Tocllraju e il Chopicalqui. Vado sempre con delle guide. La montagna che abbiamo scalato nel Perù non era facile. Vicino alla cima, c’era un crepaccio enorme ed io con una corsa ho fatto un salto e sono arrivata dall’altra parte. Mio marito invece ha rinunciato e alla fine siamo tornati indietro tutti. Ho dovuto rifare una corsa e risaltare il crepaccio e lì, ammetto che ho avuto un po’ di paura, ed è stata l’unica volta che ho avuto questa brutta sensazione. Quando è vicina al “traguardo” che sensazioni prova? Io la montagna me la godo di più quando torno giù, perché quando sei arrivato, stanco morto, ti guardi intorno e scatti qualche foto. Però quando sei in cima, sei solo alla metà del percorso, perché poi bisogna scendere. Spesso gli incidenti succedono proprio scendendo. Quindi bisogna essere sì, felici e contenti di essere arrivati in cima, però poi ti godi di più la montagna quando scendi, con calma e tranquillità, in valle. Ha girato mezzo mondo. C’è un paese che le è rimasto nel cuore? Amo due paesi amo in modo particolare: l’India e il Nepal. L’India ha un fascino misterioso, perché ha qualcosa nell’aria, la gente, i profumi, il modo di vivere, un qualcosa di magico. Poi io pratico quotidianamente lo yoga e l’India è il posto ideale. Qual è la chiave del suo successo e come lo vive? Io non ho mai pensato al successo. Il bello della vita è sognare e cercare la felicità. È il cammino che è importante e nessuno può dire “Sono arrivata”. È come quando sali una montagna: quando sei in cima sai che c’è un’altra montagna da scalare. È la stessa cosa con la vita e se

ho successo è perché sono serena e felice. Ma la cosa più importante è che io faccio sempre e solo le cose che mi rendono felice. Vuole parlarci del suo ultimo romanzo? “Il seme del desiderio” racconta la storia di una donna di grande successo che decide di avere un figlio con l’inseminazione artificiale. Parla della lotta interiore della protagonista, tra la carriera e la voglia di questa figlia. Rinuncia alla sua carriera, ma non le racconta mai la verità di come è stata concepita. Poi però le bugie hanno le gambe corte. Un altro suo sogno artistico? Difficile dirlo, perché ho troppe cose che vorrei fare. Ad esempio vorrei continuare a fare quello che faccio, vorrei scrivere altri romanzi e poi sono sempre aperta a quello che la vita mi offre. Non metto limiti alla mia creatività. Prende quello che viene, giorno per giorno, se ho capito bene. Fino ad un certo punto, perché non sono una fatalista. Ho delle cose che amo fare, inoltre so che devo comunicare in qualche modo, poi se questo si trasforma in romanzo, in internet o in radio, magari un giorno fare la regia, ben venga. Non mi do degli obiettivi. L’importante è fare delle cose che mi piacciono e che mi diano stimoli. Qual è il suo motto? Life is a mountain, not a be■ ach. Ti piace?

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di Renzo Francescotti

L’arte fusion di pietro weber

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enno è un antico paese all’imbocco della Val di Non: il toponimo – a mio avviso – è di origine celtica: da dunum, fortezza, o da tenn, quercia. In ogni caso la cultura celtica era intrecciata con quella retica, come il non distante museo retico di Sanzeno sta a documentare. A Denno – ultimo di cinque figli tra cui quattro maschi – Pietro Weber è nato nel 1959: a Denno vive e lavora, installato in tre edifici distanti o pochi passi l’uno dall’altro: l’abitazione ricavata da un fienile (un horror vacui all’insegna della fantasia più scatenata che metabolizza oggetti di culture diverse italiane e straniere, mobili, reperti della cultura contadina, memoria, storia, creatività pittorica e plastica dell’artista): una sala espositiva dei suoi lavori e infine il laboratorio insediato nel palazzotto più antico del villaggio, costruito con i reperti del castello distrutto di Denno, tra i quali due portali gotici e una meravigliosa loggia rinascimentale. Non c’è da stupirsi dunque se l’arte pittorica e plastica di Weber sia all’insegna di una visionaria fusion, rapinosa della storia artistica di molte epoche e territori. Sua madre viene dai fiemmesi Capovilla di Capriana; il padre, opera54

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Non c’è da stupirsi se l’arte pittorica e plastica di Weber sia all’insegna di una visione “rapinosa” della storia artistica di molte epoche io, da Vigo di Ton all’ombra di Castel Thun. Ma i suoi avi erano sicuramente germanici: Weber in tedesco significa tessitore. E Pietro possiede una manualità mostruosa che si avvale di innumerevoli materiali: stoffa, legno, ferro, calce, cera, terracotta, sabbie, vetrofusioni e perfino riso. A Torino, a 17 anni, la sua prima mostra di disegni. Ma tornò nel paese natale a 21 anni (non riusciva a vivere in città, aveva bisogno di essere abbracciato dalla natura), facendo un po’ tutti i mestieri nel campo dell’edilizia, sfruttando la sua magistrale manualità, girando il mondo a studiare, lavorare esporre: a Parigi, Madrid, Salisburgo, Atene, Dakar (dove è ospite della “Biennale di Arte

Contemporanea Africana”), Ankara (dove realizza un mural per la sede delle Nazioni Unite). In Italia tiene la prima personale nel 1992, a Bolzano; e poi a Udine, Pinerolo, Ventimiglia, Venezia, Palermo, Torino, Ferrara, Vietri sul Mare, in quel di Salerno. In questa cittadina che è una delle capitali dell’arte ceramica italiana, esponendo al Museo Cargaleiro, nel 2007 riceve il prestigioso Premio nazionale “Viaggiando attraverso la ceramica”. Ultimamente, nel giro di un anno, Weber si è presentato in tre ampie mostre corredate da prestigiosi cataloghi: nel settembre 2008 alla Calycanthus di Rovereto con “Città d’Oriente”; nel giugno 2009 alla casa Gentili di Sanzeno

con “Silente”; nel dicembre dello stesso anno alla Galleria Incontro d’Arte di Roma con “Tacita Materia”. A Rovereto ha esposto le sue ceramiche in semiré e smalti squillanti (vasi favolosi intrecciati di figure di idoli-animali-vegetali; acquasantiere immaginose, totem): espressioni di una libertà fantastica scatenata, onnivora. A Sanzeno ha esposto (in apparenza) tutto un altro artista, realizzatore di tavole con colori dimessi impostati sull’ocra, tavole “rasanti” di calce e cera, con figure di esseri umani, di animali, di oggetti ridotti a silouhettes, collocati in ambienti metafisici o surreali. In cui, ad esempio, le sedie di varie forme risultano spiazzanti (chi ci si è seduto, chi ci si siederà, ci si siederà qualcuno?). A Roma ha esposto sculture in ceramica ancora una volta diverse: fantastiche città e urne funerarie che non si rifanno a nessuna civiltà precisata (inutile indagarlo), ma che potrebbero essere di tutte, anche di una civiltà mai esistita. E che in ogni caso hanno qualcosa di famigliare, tutte. Insomma un bel rebus l’arte del nostro Pietro: difficile decifrarla e più ancora definirla. Ma questo l’artista non se lo chiede, non ce lo chiede. Quello che ci chiede è di abbandonarci alle onde della creatività: abbandonarsi, come facevano i Celti, alla vitalità, alla sacralità dell’esistenza, vissuta come un’avventura unica, irripetibile. ■


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ebbraio a teatro si presenta ricco di proposte indirizzate ad un pubblico eterogeneo. Il 4 febbraio alle 21 al Cuminetti nell’ambito della stagione organizzata da Trentooltre la compagnia Teatrozeta presenta “Il caso Dorian Gray” di Giuseppe Manfridi con Manuele Marghese, per la regia di Pino Micol. Nella reinvenzione drammaturgica del celebre romanzo di Oscar Wilde, tre sono i protagonisti che si confrontano: il sofisticato, fatuo dandy Henry, il morboso e solitario Basil, il vanitoso e perfido Dorian. Tre personaggi ed una sola storia che, per ragioni diverse, riguarda ciascuno di essi. Venerdì 5 febbraio al Teatro Sociale, per la rassegna Altri Percorsi, la grande Isa Danieli sarà Ecuba di Euripide, assieme alla compagnia degli Ipocriti diretta da Carlo Cerciello il quale afferma che “qualunque guerra è un macello, ma Ecuba è soprattutto la tragedia delle vittime innocenti, degli agnelli

Da Euripide a “cats” Attesissimo appuntamento dal 23 al 28 febbraio al Teatro Sociale. La compagnia della Rancia presenterà il leggendario “Cats” sacrificali: i figli, un dramma senza catarsi, senza scampo per nessuno, senza un minimo dignitoso riscatto”. Torna, dopo qualche anno di assenza l’istrionico Paolo Poli, autore teatrale, interprete e regista di se stesso in “Sillabari” all’Auditorium dall’11 al 14 febbraio per la Stagione di Prosa. Il monologo è tratto da “I sillabari”

di Goffredo Parise. Sono piccoli poemi in prosa scritti alla metà del secolo scorso, che disegnano figure e figurine tra il 40 ed il 60, cui fanno eco le canzonette del tempo. Da giovedì 8 a domenica 21 febbraio in Auditorium, altro spettacolo della Stagione con il Teatro della Tosse in scena con “Candido. Viaggio tragicomico nel migliore

PREMIO “UNA VOCE PER UNA POESIA”

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uest’anno la storica “Pro Cultura” (associazione fondata da Cesare Battisti nell’anno 1900) festeggia il suo 110° annodi vita. Tra le varie manifestazioni previste ne spicca una di particolare importanza e novità: il premio “Una voce per una poesia”. Si tratta di un premio per l’interpretazione di un testo poetico in italiano (di un poeta italiano o tradotto in italiano) aperto a tutti, maschi e femmine, coloro che abbiano esperienza di recitazione o che comunque pensino di avere una voce sensibile ed espressiva, adatta a interpretare una poesia. Le poesie – lette o recitate – non dovranno superare i 40 versi e saranno proposte in una o due serate (dipende dal numero delle adesioni) organizzate dalla “ Pro Cultura” in una sala pubblica. Una giuria di esperti giudicherà le singole interpretazioni delle poesie. I primi tre classificati si aggiudicheranno ognuno un’opera d’arte di tre tra i più famosi pittori trentini viventi. Agli altri selezionati (fino a un massimo di sette) verranno consegnate artistiche targhe. Le iscrizioni al Premio “Una voce per una poesia” dovranno essere indirizzate al Presidente della Pro Cultura, Renzo Francescotti (Via Grazioli, 89, 38122 Trento- tel. 0461 232 5429) entro il 10 marzo 2010.

dei mondi possibili”, tratto dal romanzo di Voltaire, con l’adattamento teatrale di Tonino ed Emanuele Conte, quest’ultimo anche regista di un allestimento che aderisce all’atmosfera letteraria del romanzo di Voltaire ed è un omaggio al grande Emanuele Luzzati, scomparso nel 2007, che ha ideato i bozzetti delle scene dei costumi di questa produzione di “Candido”. Attesissimo primo appuntamento con il musical da martedì 23 a domenica 28 febbraio al Teatro Sociale. La compagnia della Rancia presenterà Cats per la regia di Saverio Marconi. Lo spettacolo verrà proposto in italiano e le musiche di Andrew Lloyd Webber saranno eseguite da un’orchestra dal vivo. Biglietti andati a ruba da mesi e teatro esaurito per le sei serate di programmazione. Il 25 febbraio, al Cuminetti, per la rassegna Teratrooltre, la compagnia Teatro Litta presenta Otello. Una lettura originale del capolavoro di Shakespeare su progetto e regia di Claudio Autelli. Il lavoro, vincitore del concorso “Nuove creatività” è sostenuto dall’Ente Teatrale Italiano. Il 27 febbraio, per Altri Percorsi, è di scena all’Auditorium “La strada” di Pinelli e Zapponi, con musiche tratte dal film di Federico Fellini. La regia è di Massimo Venturiello. Un allestimento che si stacca dalla versione cinematografica, per acquisire una sua dimensione altamente poetica. ■ 55

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di Fabio De Santi

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Fabio Concato il protagonista del terzo appuntamento della rassegna “Stasera Musica d’Autore” organizzata a Borgo Valsugana dall’associazione culturale Nota Bene insieme alla Cassa Rurale di Olle, Samone e Scurelle. Una rassegna, giunta alla sua ottava edizione, che propone affermati artisti nazionali come nel caso di Fortis, Pagliuca e Nicolò Fabi che chiudere gli eventi a marzo con live aperti da artisti emergenti trentini. Fabio Concato suonerà con la sua band il 6 febbraio all’Auditorium del Polo Scolastico di Borgo (inizio ore 21, biglietti in prevendita a Radio Dolomiti e Centro S.Chiara, info notabene@valsugana. net) . Fabio Concato è una delle più belle certezze della nostra musica d’autore. Partito alla fine degli anni ‘70 con una formula musicale fortemente influenzata dal suo grande amore per il cabaret, nel corso degli anni il cantautore milanese ha saputo rita-

Fabio Concato in concerto Il famoso cantautore suonerà con la sua band sabato 6 febbraio all’Auditorium di Borgo valsugana gliarsi uno spazio importante per le sue canzoni, raccontando in modo molto personale le piccole grandi storie della quotidianità. Nostalgia, ricordi, speranze, confessioni appena accennate, sprazzi di allegria contagiosa popolano il mondo delle sue canzoni, simili ad un libro di illustrazioni che ha sempre saputo fare breccia sin da subito nell’immaginario del pubblico. La vicenda artistica di Fabio Concato inizia nel 1977, quando viene pubblicato il

suo primo album, “Storie di sempre”: in quel disco è contenuta “A Dean Martin”, scherzosa presa in giro del cantante americano che si fa apprezzare per la sua vena ironica e originale. L’anno successivo segue “Svendita totale”, secondo album che prelude ad un cambio di etichetta. Concato firma con la Philips e nel 1979 pubblica “Zio Tom”, album che vede la partecipazione dell’armonicista Thoots Thielemans. Passano tre anni prima che

Concato decida di ripresentarsi al pubblico con un album intitolato con il suo nome e cognome: “Fabio Concato” è un successo, grazie al brano – tuttora assai programmato dalle radio – “Una domenica bestiale”. È l’inizio di una fase artistica molto fortunata, che prosegue con “Fabio Concato” album che conquista il doppio disco di platino (200mila copie) e rende popolari canzoni come “Guido piano”, “Rosalina” e “Fiore di maggio”, e “Senza avvisare” (1986), disco d’oro già in prenotazione. Nel 1988 Concato pubblica un singolo, “051/222525”, i cui proventi sono destinati a mantenere in vita il servizio del Telefono Azzurro, all’epoca minacciato di chiusura. ■

Un pirandello insolito in scena a Rovereto

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l mese di febbraio a Rovereto si apre con un lavoro originale ed insolito dal titolo ”A qualcuno piace carta”, in scena venerdì 5 febbraio al teatro Melotti. Ennio Marchetto che ne ha scritto il testo e che lo interpreta , è stato alla ribalta dei teatri più prestigiosi del mondo. Sul palcoscenico ci sono dei costumi di carta che raffigurano personaggi noti e famosi, da Mina a Liza Minelli, da Lucio Dalla a Madonna. Dietro c’è lui, a dar vita a questi costumi, ripetendo movenze e tic in modo esilarante. Anche Rovereto vedrà in scena Montagne migranti- il musical da un’idea di Carlo Casillo, venerdì 12 febbraio. Lo spettacolo, diretto da Maurizio Nichetti, già proposto in varie zone del Trentino racconta di un viaggio per il mondo e nella memoria della canzone di montagna, con Michele Tavernini, attore, il gruppo Miscele d’aria ed il Coro della Sosat. Il 23 ed il

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24 febbraio Sebastiano Lo Monaco sarà l’interprete di Non si sa come, penultima opera di Pirandello, che l’attore siciliano “riscrive” assieme a Nicola Fano. Il contesto è aggiornato alla comicità popolare dei telefoni bianchi, alla quotidianità di lustrini e canzoni di una compagnia di rivista scritturata per una crociera. Su una nave degli anni Trenta c’è una compagnia di comici di Rivista che ogni pomeriggio prova numeri nuovi da proporre la sera ai croceristi. Due coppie e un tecnico-amministratore formano il gruppo guidato da un uomo che gli altri chiamano il Conte: forse ha un passato aristocratico (i suoi modi lo farebbero supporre) ma se lo ha, è certamente un passato decaduto (la sua tendenza a filosofeggiare lo dimostra). Noi incontriamo i comici mentre provano i loro numeri, ma presto veniamo a scoprire di più della loro vita...


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orrado Guzzanti è uno che ha mille facce, uno con la faccia un po’ così ironicamente beffarda, uno che con le sue imitazioni si è imposto fra i comici (ma il termine per noi gli sta decisamente stretto) più incisivi in Italia. Quella di Guzzanti è una satira pungente (diversa da quella della sorella Sabina più politica ma anche meno profonda) che si potrà apprezzare nello spettacolo che la Showtime organizza per il 2 febbraio al Palatrento (ore 21). “Recital” è uno spettacolo nato dalla voglia di Corrado Guzzanti di riproporre al pubblico alcuni personaggi storici come il santone Quèlo (“la seconda che hai detto”) o la bionda presentatrice Vulvia (“Rieducational channel”), ma di fatto è diventata un’opportunità per dare allo spettatore uno spaccato più che mai realistico e ironico della situazione politica e sociale

recital al vetriolo Corrado Guzzanti, a Trento il 2 febbraio, sarà bertinotti, tremonti, di pietro e tanti altri personaggi ancora attuale con moltissime novità ad altissimo contenuto satirico e politico: il ministro Tremonti in abiti settecenteschi fa un lungo monologo sullo stato dell’economia nazionale e mondiale, l’ex onorevole Fausto Bertinotti spiega a modo suo la crisi della sinistra, Antonio Di Pietro tenta di dire la sua mentre un eminente prelato, Padre Pizzarro, cerca di spiegare l’esistenza di Dio e la difficoltà di comunicazione con

i fedeli. Dopo anni di assenza dalle scene lo scorso aprile Guzzanti ha deciso di spezzare il silenzio sulla scena riproponendosi con “Recital” che ha fatto più di 25 date nelle maggiori città italiane, ha registrato moltissimi “sold out”, tra i quali Roma. Ad accompagnare sul palco Corrado ci sono sua sorella Caterina, tra le altre nei panni di uno strepitoso Ministro Gelmini, e Marco Marzocca, storica spalla di Corrado dai

Satira in tutte le salse

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orrado Guzzanti inizia la sua carriera come autore scrivendo testi per sua sorella Sabina agli inizi degli anni ottanta, collaborando ai programmi Non-stop III di Enzo Trapani e l’Araba Fenice di Antonio Ricci e firmando vari testi teatrali. Nel 1989, approda nel gruppo di Serena Dandini debuttando anche come attore nel programma tv Scusate l’interruzione di Dandini-Amurri-Brunetta. L’esperienza come autore e attore continua con trasmissioni di culto come Avanzi, Maddecheaò, Tunnel, Pippo Chennedy Show e L’Ottavo nano insieme a Serena Dandini. I suoi personaggi innescano una serie di tormentoni che entrano spesso nel linguaggio comune. Dopo una fortunata serie di tournèe teatrali, torna in tv con lo show Il caso Scafroglia (2002). Nel 2006 presenta alla Festa del Cinema di Roma il suo primo lungometraggio Fascisti su Marte. Per Baldini & Castoldi ha pubblicato Il libro di Kipli (1993) e La seconda che hai detto! (1997). Per la Bur senzafiltro ha pubblicato “Lorenzo e la maturità” (2005), “Il caso Scafroglia” (2006), “Fascisti su marte” (2007) e “millenovecentonovantadieci” (2008).

tempi di Avanzi, il quale nei panni di padre Federico divide la scena con Corrado per tutto lo spettacolo. Proprio su questo show è stato scritto: “Quello di Guzzanti è uno spettacolo all’insegna della libera satira in libero stato, diventa anche una cronaca delle vicende italiane attraverso le parodie del ministro Tremonti, dell’ex presidente del consiglio Prodi, di Fausto Bertinotti e la new entry Antonio Di Pietro. Corrado si avvale dell’aiuto in scena di un maxi schermo sul quale passano diversi contributi filmati in precedenza di quei personaggi che richiedono maggiori trucchi speciali impensabili da realizzare in tempo reale (Prodi, La Porta, i mafiosi)”. ■ 59

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www.einaudiwebsite.it

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n paesaggio notturno. Un giardino rischiarato dalla luce della notte. Nel cielo scuro qualche stella, le ombre degli alberi intorno. Alle mie spalle una finestra illuminata. Quello che vedo è familiare e al tempo stesso sconosciuto. È come in un sogno, tutto può succedere.” Con queste parole Ludovico Einaudi traccia in contorni del suo ultimo, splendido, disco “Nightbook”. Un lavoro che è il cuore del suo nuovo tour pronto ad approdare il 22 febbraio all’Auditorium S. Chiara di Trento per la nuova Stagione di Musica d’Autore. Il compositore e pianista capace di conquistare con la sua musica anche il grande pubblico grazie a lavori come “Divenire”, con cui ha vinto un disco d’oro, anche in Nightbook ha trovato la chiave per arrivare a colpire il cuore di molti. La notte è una chiave. Che permette di entrare negli universi del desiderio, del sogno, del mistero. “Nightbook è un percorso, ogni brano è il capitolo di una storia, la sfaccettatura di un prisma, uno sguardo possibile sulle esperienze che appartengono al lato più onirico, più interno di noi stessi” dice Ludovico Einaudi “la musica apre delle porte su mondi nascosti. Ascoltandola, ognuno può riuscire a entrare in contatto con le proprie emozioni profonde.”La composizione dell’album ha seguito le tappe dei tour in tutto il mondo, nel corso dei quali Einaudi ha continuato a riempire taccuini di pensieri e suggestioni, registrando gli “appunti musicali” che sono diventati l’anima di questo progetto. Alcuni eventi in particolare hanno ispirato le atmosfere di Nightbook racconta Einaudi: “nel 2006 ho suonato a Milano all’Hangar 60

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Atmosfere imperdibili il tour di Ludovico Einaudi pronto ad approdare il 22 febbraio all’Auditorium S. Chiara di Trento per la nuova Stagione di Musica d’Autore Bicocca circondato da I Sette Palazzi Celesti di Anselm Kiefer: quello spazio sterminato, in cui il pianoforte sembrava perdersi, l’incombenza delle torri, mi hanno spinto a lavorare su forme musicali diverse e tonalità più misterio-

se. Successivamente il concerto a Villa Adriana a Tivoli per il Festival del Mito, con il musicista elettronico Robert Lippok, e quello al Cargo di Londra, con il video-artista Matteo Ferroni, sono stati un’occasione per riflettere su

forze musicali che hanno un loro potere primordiale.” E le atmosfere di cui parla Ludovico Einaudi si riflettono nella grande libertà espressiva, nella scelta di composizioni dalla struttura più aperta, nelle sonorità originali ottenute da un vero e proprio incontro del pianoforte con archi e percussioni, e da un uso dell’elettronica che, in pezzi come Il giardino e The Crane Dance, amplifica il suono del pianoforte proiettandolo, come un’ombra, in tutte le direzioni. ■

A villa s. Ignazio, Poeti si può diventare

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ulla collina delle Laste a Trento, presso la Villa S. Ignazio, il primo febbraio prossimo avrà inizio il XII corso di poesia, lettura e scrittura. Si tratta di un’iniziativa unica nel suo genere nella nostra regione, che negli anni si è via via consolidata in un crescendo di interesse. Il corso – gratuito, che prevede un massimo di venti iscritti – si pone due principali obiettivi. Da un lato far imparare a “leggere” poesia, vale a dire scoprirla, riconoscerla, decodificarla, smontarla e rimontarla; dall’altro (ma in seconda battuta) provare a scrivere in versi, ma senza l apretesa di insegnare ad essere poeti. Sedici gli incontri che si susseguirono ogni lunedì, dalle 20.30, dall’inizio di febbraio alla fine di maggio 2010. Il corso è aperto a tutti, esperti o semplici e puri amanti della poesia. In questi anni hanno frequentato il corso anche poeti affermati con all’attivo diverse pubblicazioni; altri, con l’esperienza dei corsi hanno – diciamo così – rotto il ghiaccio, a loro volta pubblicando e vincendo anche dei premi. Ma la maggior parte ha frequentato gli incontri (taluno da oltre dieci anni) per il puro piacere di scoprire la poesia. Come sempre il conduttore degli incontri sarà Renzo Francescotti, scrittore e critico, poeta la cui notorietà ha da tempo varcato i confini nazionali. Sei i poeti “reclutati” quest’anno: due inglesi, William Wordsworth e Samuel Taylor Coleridge, due russi, Boris Pasternak e Anna Achmatova (foto), e due italiani, Carlo Porta e Mario Bebber. Il corso si concluderà a fine maggio con il recita delle poesie a tema unico scritte dai corsisti e raccolte in una plaquette in venticinque copie numerate a mano. Per iscrizioni, tel. 0461.238720.



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di Lara Deflorian

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nche quest’anno, la compagnia trentina Abbondanza-Bertoni sarà ospite della stagione InDanza il prossimo 16 febbraio al Sociale di Trento, con la nuova creazione La massa. Attraverso un imprinting riconoscibile caratterizzato da una gestualità mai fine a se stessa, il duo è camaleontico per il numero di persone che di volta in volta mette in scena e per intenzionalità drammaturgia che non punta né su estetismi né su virtuosismi. Nello spettacolo che vedremo a Trento, infatti, sono coinvolti nove interpreti: tre ballerini e attori, alcuni storici della Compagnia e altri danzatori selezionati durante i corsi e i seminari che Abbondanza e Bertoni tengono ogni anno in Italia e all’estero. Tra questi ultimi c’è anche la trentina Natasha Belsito (vedi il numero di gennaio di TrentinoMese). Prima tappa del progetto biennale sulla “densità dell’umana” che ha debuttato in anteprima l’estate scorsa nell’ambito di Drodesera, “La massa - Capovolgimento del timore di essere toccati”, esprime

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Abbondanza & bertoni Nello spettacolo, che vedremo a Trento martedì 16 febbraio, sono coinvolti nove interpreti: tre ballerini e sei attori

già nel titolo e sottotitolo la sua essenza e la sua dinamica poiché, come scrivono gli stessi autori, “la massa ama l’eguaglianza, esiste nella concentrazione e può avere

sempre e solo la stessa direzione.” Tra i componenti del gruppo vedremo naturalmente Michele Abbondanza e Antonella Bertoni, impegnati anche loro a mettere in

luce le diverse sfaccettature di un unico corpo, un organismo vivo e pulsante, un clan, un rifugio sicuro in cui tutti gli interpreti sono coinvolti in azioni-reazioni fisiche ed emotive coinvolgenti, grottesche, divertenti e drammatiche al tempo stesso. “Solo nella massa l’uomo può essere liberato dal timore di essere toccato. È l’unica situazione in cui tale timore si capovolge nel suo opposto. I corpi si accalcano, non c’è spazio, ciascuno è vicino all’altro come a se stesso.” Gli autori sottolineano inoltre che “quanto più gli uomini si serrano disperatamente gli uni agli altri, tanto più sono certi di non aver paura l’uno dell’altro.” Sul palcoscenico ad essere protagonista in questa situazione “claustrofobica” è quindi la massa, un gruppo che si compone e si ricompone in continuazione secondo un effetto calamita e che si muove attorno ad un tavolo, unico elemento in scena anch’esso in continuo movimento. I corpi, particelle di questa massa pulsante, creano inoltre la colonna sonora dell’opera attraverso suoni, cadenze e ritmi propri. La visione di quest’ultima creazione di Michele Abbondanza e Antonella Bertoni è consigliata a tutti gli irriducibili amanti del teatro-danza. ■


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www.cornicigabbana.it www.bandabardo.it

Informazione pubblicitaria

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a bottega d’arte arriva ai 45 anni di attività! Un risultato che va festeggiato, soprattutto quando, come in questo caso, non si tratta solo di una semplice attività commerciale ma del frutto di una passione per l’arte e per l’artigianato. Un bagaglio di esperienze, tradizioni, amore per il proprio lavoro unite alle tecniche più moderne, un’unione perfetta per offrire al cliente quanto di meglio si possa trovare di originale e nello stesso tempo classico con in più una giustificata convinzione di un valido esempio di come servirsi dell’arte per diffonderla il più possibile. Il motto che Paolo e

metti una cornice al tuo stile! La bottega d’arte di rovereto arriva ai 45 anni di attività Grazia amano ripetere ai clienti è sempre lo stesso: “metti una cornice al tuo stile!”. Rovereto. Piazza delle Oche e vicolo del Messaggero ... lì sono stati gli inizi con due ditte distinte cornici falegnameria e restauri Paolo Gabbana, doratura decori restauri ceramiche, con Grazia e l’indimenticato nonno Gastone. Poi con grande passione per il proprio lavoro Paolo e Grazia hanno costruito non senza sacrifici, ma con grande determinazione, la “Bottega d’Arte” attuale in via Rialto. Stessa sede dal 1976!

Qui si possono trovare oltre 2500 tipi di cornici dai modelli classici, lavorati, anticati a soluzioni modernissime, sempre con accuratezza, precisione, creatività e con molta attenzione nel trovare le soluzioni giuste alle esigenze del cliente, verso il quale i titolari nutrono da sempre un’attenzione particolare e unica. Il cliente “vede” la qualità delle corni proposte e può inoltre trovare oltre 800 poster, stampe di tipo antico, dipinti ad olio di vari autori, pannelli e stampe su tela. Oltre a questo alla “Bottega d’Arte” si

Paolo Gabbana

possono trovare specchiere, specchi e complementi d’arredo su misura. Auguri a Roberto, la terza generazione a cui passano le redini dell’ azienda: a lui va il nostro in bocca al lupo per altri 45 anni di Bottega d’Arte. La Bottega si trova a Rovereto, in via Rialto 30 in pieno centro storico tra piazza San Marco e piazza delle Oche in un cortile interno di un androne sempre aperto durante le ore diurne. Da sottolineare anche il sito internet all’indirizzo www.cornicigabbana.it dove si trovano tutte le informazioni sulla Bottega d’Arte Gabbana e i consigli per raggiungere nella maniera più comoda possibile la sede di ■ Via Rialto.

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di Lara Deflorian

un trentino a parigi

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l 22 gennaio scorso è uscito nelle sale cinematografiche italiane Nine, il film made in Usa di Rob Marshall tratto dall’omonimo musical ispirato a 8 e 1/2 di Fellini, con attori come Daniel Day Lewis, Penelope Cruz, Nicole Kidman, Judi Dench, Kate Hudson e Sofia Loren. Nel cast figura anche Massimiliano Belsito, il ventinovenne artista trentino, che da più di dieci anni lavora e vive a Parigi. La sua formazione ha inizio nella danza in seguito al coinvolgimento della sorella Natasha (anche lei danzatrice e coreografa) nelle lezioni alla

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scuola del Club la Fourmie di Trento. “Sono state le donne a farmi avvicinare e a farmi conoscere la danza. Devo quindi ringraziare le mie sorelle e soprattutto la mamma per quanto sono riuscita a realizzare”. Queste le parole di Belsito che, all’età di 15 anni, incomincia a formarsi nella danza classica e moderna fino a quando ancora minorenne, grazie ad una borsa di studio della Provincia, parte per Montpellier alla volta della sua prima esperienza francese. “Nella mia adolescenza non mi piaceva nulla ad esclusione della danza ed è probabilmente per tale motivo che, con una certa incoscienza, ho deciso di dedicarmi completamente a questa forma artistica”. In seguito si cimenta anche nell’insegnamento della disciplina, ma presto capisce che l’ambito della formazione non fa per lui. Dopo il servizio civile lavora come animatore turistico e poi a Roma prosegue i suoi studi allo Ials. Iniziano per Massimiliano Belsito le prime esperienze come ballerino professionista in tv nella trasmissione La bella

Nel cast del musical “Nine” figura anche Massimiliano Belsito, il ventinovenne artista trentino, che lavora e vive nella capitale francese e la bestia con Lucio Dalla e Sabrina Ferilli. Ha l’opportunità, inoltre, di lavorare in Rai anche con il coreografo Luca Tommasini. Sempre a Roma, con I dieci Comandamenti inizia la sua avventura nel mondo del musical, che lo porterà poi a Parigi a ballare in Via col vento, con una tournée di un anno in giro per tutta la Francia, e poi nel Gladiatore. “Fin dalla prima esperienza teatrale mi sono reso conto che, a livello di coinvolgimento emozionale, mi sentivo più spinto verso la recitazione che non verso la danza”. Sempre a Parigi si forma quindi alla scuola di teatro Les enfants terribles, diretta da Jean-Bernard Feitussi, dove inizia a lavorare con Lou Bonetti con la quale continua a collaborare tuttora. Per due anni è poi impegnato nel mu-

sical Il re Sole, mentre come attore la prima esperienza televisiva francese arriva con la serie Chante, che dovrebbe essere trasmessa presto anche in Italia. In tv lavora molto come ballerino, mentre come attore è impegnato in convention in giro per il mondo. Ha inoltre l’occasione di recitare in fiction e d’interpretare la parte di un terrorista italiano nel film Action directe per la tv francese. “Nella recitazione mi sento davvero bene. C’è una specie di energia che crea il vuoto attorno a te.” Nel corso della tournée con Il re Sole, Belsito scopre un’altra grande passione girando un videoclip di tre minuti, molto cliccato su youtube, che viene addirittura trasmesso in tv assieme ad altri cortometraggi da Canal Plus. “Mi piace girare video e stare dietro la


trentinopanorama telecamera. Insieme alla mia coach Bonetti, sto scrivendo la sceneggiatura di un corto che, se riusciremo ad avere i contributi necessari, inizieremo a girare a Trento la prossima estate”. Nel frattempo un’altra soddisfazione arriva per Belsito con il film Nine e con le relative riprese girate a Londra: “Vedere la grande macchina cinematografica americana in azione è stato per me la realizzazione di un sogno. E anche se nel film ho fatto parte del corpo di ballo e non ho recitato, nel movimento ho trovato molta teatralità”. In Italia il film è uscito il mese scorso e racconta la vita del regista Guido Contini in uno dei momenti più drammatici della sua ispirazione creativa e alle prese delle numerose

donne che gravitano nella sua esistenza. “Il film è stato un flop negli Stati Uniti. In realtà non è facile da seguire, poiché bisogna entrare nella particolarità dell’atmosfera e nell’italianità creata dagli americani”. Dopo aver realizzato il suo sogno, l’artista trentino riprende la via del musical con Opera Mozart in cui ha modo d’interpretare diversi ruoli. Con questo spettacolo, diretto da Olivier Dahan che è anche il regista di film come La vie en rose, sarà in tournée fino alla prossima estate in Francia, Svizzera e Belgio. L’auspicio per Belsito è però quello di poter realizzare dei video: “Sto lavorando ad un progetto con mia sorella Natasha e il regista Alessio Kogoj, per fare un cortometraggio sulla

coreografia di Tu, il solo che lei stessa interpreta”. E a proposito dello stare in Francia afferma che qua gli artisti sono più tutelati e maggiormente protetti soprattutto, per una diversa importanza data alla stessa cultura dell’arte e per il ricco fiorire di produzioni. Ma nonostante ciò, la nostalgia di casa si fa sentire.“Dell’Italia e del Trentino mi mancano naturalmente il cibo, ma anche i colori e i profumi. Mi mancano le cose

semplici, la quotidianità della giornata. All’estero si sentono sempre brutte cose sull’Italia. Non sembra il paese della dolce vita da cartolina. Ritornare diventa quindi necessario per rendersi conto che è anche altro rispetto a ciò che si vede stando fuori”. E sul fatto di tornare in Italia aggiunge: “Mi piacerebbe ritornare per lavorare nel cinema, che vedo in continua ascesa. Mi piacerebbe quindi tornare in Trentino da vincitore.” ■

Trentooltre: Dorian gray, otello e altri personaggi

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a stagione Trentooltre dei Teatripossibili di Trento continua con le sue proposte giovani, innovative ma che affondano le loro radici anche nel teatro classico, rivisitandolo in chiave moderna. Quest’anno abbiamo visto La Locandiera nella versione di Corrado d’Elia, Dorian Gray nella versione di Manfridi e Micol. Il 4 febbraio è in programma “Il caso Dorian Gray” di Giuseppe Manfridi, spettacolo vincitore del Premio Ennio Flaiano 2009, interpretato da Manuela Morgese, per la regia di Pino Micol. Tre personaggi e una sola storia che, per ragioni diverse, riguarda ciascuno di essi. Henry, Basil e Dorian. Sofisticato e fatuo come un vero dandy, il primo; morboso e solitario, il secondo; vanitoso e perfido il terzo, Dorian Gray, che nel romanzo di Wilde assurge a protagonista assoluto. In questa reinvenzione drammaturgica dell’opera, invece, il suo ruolo si equipara a quello degli altri due in uno smontaggio della trama narrativa ripensata nei termini di un’indagine processuale. Al centro dell’inchiesta, un mistero dall’intreccio tanto arti-

colato da non essere noto, nella sua interezza, a nessuno dei tre. Henry, Basil e Dorian si avvicenderanno, così, in una serie di deposizioni corrispondenti ad altrettante visioni dei fatti. A tre punti di vista che, congiunti, offriranno allo spettatore la chiave di questo formidabile enigma, teatralmente concepito come una virtuosistica partitura per attore solista. L’incalzare del ritmo, sempre più marcato nel passare da un movimento all’altro, è tale da far maturare una suspense imprevista, e le atmosfere gotiche in cui matura la vicenda finiranno ben presto con l’assumere i connotati di un noir senza precedenti. Il 25 febbraio è la volta di un giovane regista, Claudio Autelli, che da alcuni anni collabora con il teatro Litta di Milano e che sta raccogliendo consensi in tutta Italia. Lo spettacolo è “Otello”, vincitore del premio “Nuove Creatività” sostenuto dall’ETI, l’Ente Teatrale Italiano. Si tratta di un progetto di Claudio Autelli ch ene cura anche la regia. Interpreti, Matilde Facheris,Lino Musella, Woody Neri, Irene Serini, Francesco Villano, primo spettatore Antonio Syxty.

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Lo splendido “Park Bimbo Neve” a Pozza di fassa e la bottega di Feliciano Costa, scultore di “faciere”

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oco a monte dell’abitato di Pozza c’è una bellissima spianata dove la Scuola di Sci Vajolet-Pozza, con quasi 40 anni di attività, gestisce una grande area attrezzata per gli sciatori in erba e per i bambini con uno splendido “Park Bimbo Neve”. La scuola di sci è diretta da Elio Pollam: “La nostra scuola di sci è sempre all’avanguardia nel proporre nuove tecniche sciistiche, dalle più tradizionali alle più moderne. Puntiamo soprattutto sull’insegnamento ai bambini (anche dai tre ai cinque anni), con la possibilità di imparare divertendosi nel nostro “Park Bimbo Neve”, dove sono seguiti da nostro personale

i Giochi sulla neve qualificato, maestri di sci e animatori. Per i corsi all’interno del Park Bimbo Neve, sci e scarponi sono offerti dai maestri di sci. Altro punto di forza della nostra scuola è l’organizzazione di gare ad alto livello sulla pista “Ski stadium Val di Fassa”, candidata ai mondiali di slalom speciale femminile. Qui è un luogo incantevole anche per i genitori, un posto tranquillo

Lo scultore di “faciere” Feliciano Costa (foto Agh) 66

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Maestra di sci con i suoi allievi (foto Agh)

e soleggiato dove prendere il sole, giocare coi bambini, fare sci di fondo, prendere lezioni di sci sul campo scuola Fraine, oppure fare passeggiate a piedi o escursioni con la slitta trainata da cavalli”. Per i bambini che non hanno voglia di sciare sono a disposizione tanti giochi, dagli scivoli per gommoni alle piste per slitte, dove la simpatia degli animatori rende davvero impossibile annoiarsi. Una visita a Feliciano Costa “Parolòt”, scultore A Moena torniamo a fare visita allo scultore Feliciano Costa, artista delle classiche “faciere” ladine (facce intagliate nel legno). Torniamo per onorare una promessa, ritirare cioé una “faciera” per Luciano Da Canal. Feliciano Costa è un personaggio originale che predilige oggetti scanzonati, irriverenti o sarca-

stici. Nato nel 1947 a Moena, segue un percorso umano e professionale “classico” della zona in cui vive. La sua formazione avviene infatti nelle scuole di intaglio e scultura della Val Gardena, che poi perfeziona in anni di apprendistato presso varie botteghe artigiane del posto. Rientrato nella sua valle, a Moena, intraprende l’attività artigianale in proprio realizzando apprezzati lavori di arredamento e di intaglio. Negli anni Ottanta inizia ad interessarsi alle maschere carnevalesche della tradizione ladina, che realizza per amici e conoscenti che partecipano alle feste dei paesi della valle. Le sue realizzazioni sono subito apprezzate per la qualità e la fantasia. Feliciano è simpatico ma un po’ orso, ha fatto levare il telefono ma a Moena basta chiedere del “Parolòt” e tutti ve lo sapranno indicare. ■


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www.filarmonica-trento.it

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opo l’apertura di gennaio prosegue con altri due eventi nel mese di febbraio la stagione dei concerti proposta dal cartellone della Socità Filarmonica di Trento. Mercoledì 3 sul palco della Filarmonica ci saranno i musicisti del Quartetto Meta4 (foto): Antti Tikkanen, violino Minna Pensola, violino Atte Kilpeläinen, viola Atte Kilpeläinen, violoncello con musiche di B. Bartók e F. Schubert. Un quartetto della nuova generazione, proveniente dalla Finlandia. Il Meta4 si è confermato in breve tempo come gruppo di spicco nell’ambi-to della musica da camera europea, vincendo nel 2004 il Concorso Internazionale Shostakovich a Mosca e nel 2007 il Concorso Internazionale di musica da camera Joseph Haydn di Vienna. Lo straordinario successo ottenuto in queste prestigiose competizioni ha portato il gruppo ad esibirsi

Magia classica Mercoledì 3, sul palco della Filarmonica, i finlandesi del Quartetto Meta4 per le più raffinate istituzioni concertistiche d’Europa e d’America. Il repertorio del quartetto comprende pagine attinte da tutta la storia della forma, da Haydn a brani espressamente dedicati a loro. Il Quartetto ha la fortuna di poter suonare strumenti preziosi come lo Stradivari del 1690 gentilmente prestato dalla Sibelius Academy, un

Bellosio (1770), concesso dalla Local Cooperative Bank di Sysmä, una viola Guidantus (1737), accordata dalla OKO, ed un violoncello Postiglione (1857). Saranno invece il violoncellista Matteo Tabbia e il pianista Giovanni Doria Miglietta i protagonisti del concerto di giovedì 18 con brani di N. Miaskowski , M. Reghezza, F. Chopin, B. Mar-

tinu, S. Prokof’ev e D. Popper. Torinese classe 1998 Matteo Tabbia è vincitore di diversi concorsi nazionali e internazionali e si è esibito in tutto il mondo come solista con orchestre quali la Boston Ballet, Prague Chamber, Melbourne Musicians, Berliner Sinfoniker, Moscow Philarmonic. Suona un violoncello L. Storioni (Cremona, 1780) della Fondazione Maggini di Langenthal. Doria Miglietta si è affermato in numerosi i concorsi dalla Spagna all’America come le stagioni concertistiche alle quali è stato chiamato a partecipare. ■

Il rap di j-ax contamina la quiete di Levico Terme

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on gli Articolo 31, insieme a Dj Jad, ha scritto alcune delle pagine più intriganti del rap hip hop italiano cercando sempre nuove strade musicali che lo hanno portato a lambire sempre più i territori del rock (dall’anima punk) e crossover. Lui è J-Ax pronto a giocarsi in questo 2010 nuove carte musicali decisamente “illegali” sul tavolo della scena italiana per confermarsi uno degli artisti più gettonati fra i giovani (ma non solo) del panorama tricolore. Il cantante milanese ha scelto proprio il Trentino per l’allestimento dello spettacolo del suo Illegale Tour 2010. Le prove legate allo show di J Ax si terranno al Palalevico dal 19 al 24 febbraio, data in cui è stata confermata l’anteprima nazionale del live set con la classica “data zero”. Levico diventa quindi ancora una volta una location per artisti di livello nazionale come nel caso dell’artista milanese che porterà poi il suo tour in città come Torino, Roma, Firenze

e Bologna per concludersi all’Alcatraz di Milano, città che da lungo tempo attende un suo live. Dopo il successo dei concerti nei club e del tour estivo a seguire, J- Ax ha deciso di tornare on the road all’inizio del 2010 con un nuovo spettacolo che lo porterà nelle principali città italiane. Il suo “Illegale Tour 2010” si inserisce nell’alveo del successo di “Deca Dance” uscito il 12 giugno scorso su etichetta Best Sound e distribuito SonyMusic, ideale seguito e completamento del fortunatissimo “Rap n’Roll” risalente al marzo precedente. Da Levico J-Ax si rimette già in pista con la band composta da Space One, FabioB, Guido Style, Dj Zak e Steve Luchi per non perdere il ritmo “live” che pare essere il suo naturale elemento. Infatti è dal vivo che Ax, con la sua energia contagiosa e le sue rime taglienti, conquista definitivamente il cuore di fan sempre più numerosi che continuano ad aggiungersi alla schiera dei fedelissimi.

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abato 6 febbraio alle 20.30 per la stagione del Teatro Valle dei Laghi organizzata da Fondazione Aida, la Compagnia Filarmonica Clown presenta Don Chisciotte, il classico intramontabile del teatro comico ovvero la stralunata vicenda di Don Chisciotte della Mancia, messo in scena come terapia da un centro di recupero per alienati mentali, questa è l’intenzione dell’assistente sociale e regista che ha il suo bel da fare per mantenere “ordine” sulla scena e in platea. Un ordine che viene continuamente contraddetto dalla follia dei due interpreti, una follia che, liberandosi dalle strettezze della “normalità“, diventa un lucido, penetrante e poetico sguardo sulla realtà. Per il pubblico partecipe di questa sorta di terapia si compie il miracolo: la figura del folle Don Chisciotte si incarna in quella del paranoico Cesare Vincente e al suo fedele compagno Sancio Pancia, l’alcolizzato Pino

Quel pagliaccio di Don Chisciotte il classico del teatro comico proposto dalla Filarmonica Clown è in programma sabato 6 febbraio al Teatro Valle dei Laghi Picia, non resta che piangere mentre l’anima immortale del suo padrone s’innalza libera come promessa d’eternità. Il folle Don Chisciotte è incarnato sulla scena da un folle; secondo un approccio tipico di Bolek Polivka, (attore, autore e regista moravo) la materia dello spettacolo viene affrontata attraverso il gioco della finzione, attraverso il continuo smascheramento del meccanismo teatrale. Quello degli attori che interpretano dei personaggi, che rappresentano altri personaggi non è in alcun modo un

espediente esteriore. Il lavoro dell’attore è concepito come un gioco naturale e liberatorio e tutti i temi più tristi o drammatici sono trattati con humor. Solo attraverso il riso, infatti, si possono raccontare senza paura tutti gli aspetti

della condizione umana, che ogni giorno abbiamo sotto gli occhi e in particolare la solitudine, l’emarginazione, la vecchiaia, la follia, il rapporto col potere. Su queste cose si può far ridere – se pur in modo malinconico o patetico – e quindi accendere una speranza. Con Carlo Rossi ovvero: Cesare Vincente nel ruolo di Don Chisciotte della Mancha, Piero Leonardon ovvero: Pino Picia nel ruolo di Sancho Panza, Valerio Bongiorno ovvero: l’assistente sociale Franco Zenoni nel ruolo del regista. ■

L’astronomia in mostra al museo scienze di trento

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n viaggio coinvolgente lungo l’evoluzione dell’astronomia, dai suoi esordi fino al futuro. Un viaggio da protagonisti e non da spettatori. Imparando, divertendosi. Che è poi un viaggio, non meno affascinante, nella rappresentazione che della natura si è andata creando l’umanità. Non tralasciando i viaggi che nell’immensità siderale si possono compiere, e si sono sempre compiuti, con le ali dell’immaginazione. Lo propone il Museo Tridentino di Scienze Naturali di Trento con “SPAZIALE! Astronomia in mostra”, esposizione che non mancherà di calamitare nella struttura di via Calepina, nel cuore della città, curiosi, appassionati, conoscitori e persone al primo contatto con la materia, grandi e piccini, dal 29 gennaio al 30 giugno. Sarà una mostra effettivamente formato famiglia, realizzata da esperti per offrire, come dovrebbe

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fare ogni esposizione intelligentemente “comunicativa”, informazioni puntuali, precise, essenziali attraverso modi invoglianti a farle proprie. E tutto intorno al fulcro rappresentato dalla mostra, un fitto insieme di attività collegate di grande interesse: spettacoli scientifici, rappresentazioni teatrali, corsi di astronomia per insegnanti e famiglie, osservazioni programmate in concomitanza di particolari avvenimenti astronomici, l’apertura, a quota 1400 metri, sul Monte Bondone che sovrasta Trento, del nuovo osservatorio alla “Terrazza delle Stelle”. Ma anche l’emozione pura di osservare le stelle ad alta quota, in nottate di osservazione e parole presso i rifugi alpini della Sat (Società alpinisti tridentini); un progetto sul territorio denominato “stelle in biblioteca” e tante altre occasioni, per un anno tutto a contatto con i corpi celesti.


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www.libritrentini.it

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uello di Elisabetta d’Austria, meglio nota con il nomignolo di Sissi, sembra proprio un mito destinato a non morire mai. Celebrata in vita da romantici ritratti, ricordata all’indomani della tragica morte con statue e monumenti sparsi in tutta Europa, la popolarità di Sissi è sopravvissuta indenne non solo al tramonto della dinastia asburgica ma addirittura al ventesimo secolo. A conferma di questo successo che non conosce crisi, il libro “Sissi. La regina delle Dolomiti”, di Licia Campi Pezzi, Edizioni Curcu & Genovese, dedicato ai soggiorni dell’imperatrice d’Austria in Trentino-AltoAdige, uscito a dicembre 2008, è andato a ruba ed è stato ristampato, con una seconda edizione aggiornata, dopo soli otto mesi. E su Sissi, c’è sempre qualcosa di nuovo da dire. Ad esempio, nel 2009, per rendere omaggio alla sua ospite più illustre, l’amministrazione comunale di Pinzolo, ha deliberato di cambiare la denominazione della centrale Piazza Dolo-

Tutti pazzi per Sissi Il mito della principessa si perpetua grazie ad una fiction televisiva, a un libro e ad una serie di celebrazioni e dediche miti di Brenta a Campiglio in Piazza Elisabetta d’Austria Sissi. Ed anche Merano, altra località amata da Sissi, le ha dedicato un’esposizione permanente a Castel Trauttmannsdorff, con abiti, oggetti personali e mobili che le sono appartenuti. Ma perché Sissi continua a interessare tante persone? Scorrendo le pagine di “Sissi. La regina delle Dolomiti”, scopriamo che la fine dell’Austria Felix lasciò dietro di sé una nostalgia struggente e simboli di un’epoca che non sarebbe mai ritornata, diven-

nero i valzer di Strauss e il fascino malinconico di Sissi. Fu il cinema, a dare un volto ai rimpianti degli austriaci, ma non solo, verso la grandezza imperiale. Con un’intuizione geniale, il regista Ernst Marichka ricostruì le vicende dell’imperatrice in tre celebri film (“La principessa Sissi”, “Sissi, la giovane imperatrice” e “Destino di un’imperatrice”) senza risparmiare sull’ambientazione: splendidi sfondi delle montagne bavaresi, sontuosi costumi e una miscela perfetta di momenti tristi e lieti. Per molti di noi,

Il libro

“S

ulle cime più alte e solitarie io riesco a respirare più liberamente, mentre altri si sentirebbero perduti”. In queste parole, c’è molto del carattere di Elisabetta d’Austria, che tutti ricordano come Sissi: la fuga dal mondo, l’inquietudine, l’insopprimibile bisogno di sentirsi diversa dagli altri. Questa donna irrequieta e insofferente all’atmosfera e agli obblighi della corte, ben diversa dalla principessa tutta miele e sorrisi interpretata da Romy Schneider nella celebre serie di film degli Anni Cinquanta, trovò tra le Dolomiti non la felicità, troppo distante dal suo carattere, ma almeno qualche momento di serenità. Chi dalla sua venuta si aspettava valzer e mondanità, rimase deluso, perché tra i monti del Trentino-Alto Adige Sissi cercava innanzitutto la quiete. Sissi: la regina delle Dolomiti di Licia Campi Pezzi I soggiorni di Elisabetta d’Austria in Trentino Alto Adige Pagine 192 Euro 14,00 Edizioni Curcu & Genovese

l’immagine di Sissi non sarà più quella dei pur numerosi ritratti, ma il viso sorridente di Romy Schneider. Navigando in rete, stupisce la quantità di siti e forum dedicati a Sissi, a dimostrazione che il fascino di questo personaggio non lascia immuni nemmeno i giovanissimi. E proprio a febbraio è in arrivo su Raiuno la nuova fiction “Sissi” una coproduzione internazionale da dodici milioni di euro, che si annuncia come l’evento di questa stagione televisiva. Per interpretare il ruolo della protagonista è stata scelta Cristiana Capotondi, già protagonista di “Notte prima degli esami” e sono stati realizzati più di tremila costumi, creati nelle migliori sartorie italiane e curati nei minimi particolari. Lo sceneggiato è già andato in onda in Germania nello scorso dicembre e i numerosi fan italiani dell’imperatrice lo aspettano con ansia. Si sa che la Sissi targata 2010 sarà più inquieta e aderente alla realtà storica, senza troppo spazio per le divagazioni romantiche, pur mantenendo la sua proverbiale eleganza sia in costume da amazzone che in abito da ballo. Basterà questo “restyling” per sostenere il confronto con l’indimenticabile Romy Schneider? Non ci resta che metterci in poltrona e dare il nostro giudizio. E per approfondire, nulla di meglio di un bel libro, da leggere, o rileggere. Come “Sissi. La regina delle Dolomiti”. ■ 69

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trentinopanorama

di Fabio De Santi

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l titolo è decisamente poco impegnativo, “A ruota libera” , diciamo, però uno come Paolo Villaggio secondo noi ha scelto bene vista la voglia di raccontare e raccontarsi che sta caratterizzando da tempo l’attività dell’artista genovese. Eh sì, perché il Paolo Villaggio che da una decina d’anni almeno ha incominciato a mostrarsi in televisione ed ora nei teatri è piuttosto lontano (all’apparenza) dalla mitologica dimensione fantozziana più amata dal grande pubblico. Il Paolo Villaggio di oggi ha quasi un contorno ieratico, diciamo da grande vecchio, di uno che ne ha viste tante e trova ancora la voglia di far sorridere la gente che va a vedere i suoi spettacoli con un pizzico di quella amarezza che in fondo è da sempre sua. Ecco così che ha preso forma una spettacolo come “A ruota libera” in scena il prossimo 27 feb-

Il sabato del villaggio L’istrionico paolo presenta “A ruota libera”: spettacolo in scena il prossimo sabato 27 febbraio al Palalevico braio al Palalevico nell’ambito della stagione di proposte di Piattaforma Eventi. Con il suo modo di fare istrionico e diretto Paolo Villaggio ripercorre la sua vita con i migliori aneddoti che hanno caratterizzato i suoi esordi e i grandi successi della sua carriera. Ispirandosi a suoi due testi “Vita, morte e miracoli di un pezzo di merda” e “Delirio di un povero vecchio” ripercorre la sua vita, i suoi successi televisivi e cinematografici: dai

tempi in cui era animatore sulle navi della Costa Crociere, con compagni di viaggio con Fabrizio De Andrè, il poeta alla chitarra, fino alla creazione di Fantozzi, ai libri tradotti in Francia, Sudamerica e Russia, ai film di successo, alle collaborazioni con Fellini, Monicelli, Olmi e Lina Wertmüller. Tra le molte bassezze e miserie che non teme di affibbiarsi, risulta innegabile una sua grande qualità: il coraggio di dire sempre quello che

pensa. Senza mezzi termini. Si annuncia quindi un delirio teatrale che non risparmierà cabaret, televisione, letteratura, cinema, satira, pubblicità. Villaggio ha percorso da protagonista questi territori e ne conosce a perfezione fatti e misfatti. Come è fatale, anche in lui, i difetti si sono aggravati e negli anni è cresciuto in maniera mostruosa il suo strutturale impudente gusto di dire quello che gli pare, anche a nome nostro. ■

Rovereto: Il GUSTO DEL CABARET

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a i contorni particolari di “Il gusto del cabaret” la nuova rassegna tutta da ridere che vuole intrecciare la buona cucina con alcuni dei più interessanti comici e cabarettisti emergenti. Una serie di cinque appuntamenti, il primo si è tenuto lo scorso martedì 26 gennaio, proposti al Ristorante Gusto in via Pasqui 10 a Rovereto. “Il gusto del cabaret” è una rassegna sotto la direzione artistica da Giulio Piccolroaz con la sua Roaz Eventi e rappresenta come ci ha spiegato: “Un progetto , condiviso dal titolare del Ristorante Gusto Paolo Bazzani, che vuole davvero essere qualcosa di differente e nuovo rispetto alla tradizionale rassegna comica. Si tratta infatti di un vero e proprio “ambiente” dedicato al cabaret nazionale che vuole porsi come assoluta novità e punto di riferimento per il Trentino”. L’idea è quella di volersi proporre come sottolinea Piccolroaz “in uno spazio volutamente raccolto e studiato ad hoc al fine di creare un’atmosfera ideale per una serata diversa, all’insegna della risata

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DOC dove poter coniugare i piaceri della buona tavola, con particolari e sfiziosi percorsi degustazione, e un ottimo calice di vino”. La rassegna “Il gusto del cabaret” avrà, come sottolineato, una cadenza mensile fino a maggio con spettacoli a carattere gratuito che avranno inizio alle ore 21. A Rovereto arriveranno alcuni dei volti emergenti del cabaret italiano insieme ad artisti ormai noti della comicità nazionale come nel caso del duo formato da Gianmarco Pozzoli e Gianluca De Angelis che ha aperto la rassegna. Due comici lanciati da Colorado e che si sono messi in evidenza anche nella ribalta di Zelig. Lo show di questo mese, il 23 febbraio, sarà all’insegna del cabaret di un artista come Urbano Moffa che con la sua mimica travolgente era già riuscito a vincere il concorso “Bravo Grazie Premio Petrolini”. Le cinque serate sono ad ingresso gratuito ma è richiesta la prenotazione considerato il limitato numero di posti; infoline e prenotazioni direttamente al 338 7990557. Ristorante del Gusto Via Pasqui, 10 38068 Rovereto (TN) Telefono 0464 499807


trentinopanorama

di Gianni Memoria

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l bel canto apre la seconda parte de “I Concerti della Domenica”, ciclo di matinée alla Sala della Filarmonica di Trento accolto anche quest’anno con un grande entusiasmo dal pubblico. Musica antica, domenica 7 febbraio, quella proposta in Via Verdi. La soprano Joanna Klisowska interpreterà arie dal ciclo “Orfeo & l’Agelo” di Purcell e Marais. Il programma proposto si sviluppa attorno ad alcuni songs (letteralmente, canzoni) del compositore inglese Hernry Purcell (1659-1695), composte a partire dal 1675 e pubblicate postume nella raccolta Orfeus Britannicus (London, prima edizione Pearson 1706). Cosiderandole, come dichiara il titolo stesso della raccolta, un fulgido esempio di arte tipicamente inglese, cosi si esprimeva John Playford nella prefazione

Musica antica e moderna “I Concerti della Domenica”, ciclo di matinée alla Sala della Filarmonica di Trento offrono in febbraio quattro concerti con un repertorio che abbraccia quattro secoli alla seconda edizione: «Lo straordinario talento dell’autore in ogni tipo di musica è sufficientemente conosciuto; ma egli fu particolarmente ammirato per la musica vocale, e dimostrò un ingegno particolare nell’esprimere

l’energia delle parole inglesi, appassionando e destando ammirazione in tutti i suoi uditori». I brani vocali sono alternati ad alcuni piéces de viole del compositore francese Marin Marais (1656-1728), violista

A Trento con l’Orchestra Haydn

c’è il violoncello di Enrico Dindo

T

ornerà ad esibirsi con l’Orchestra Haydn mercoledì 10 febbraio alle 20.30 sul palco dell’Auditorium S. Chiara di Trento uno dei raffinati virtuosi tra i più richiesti in ambito internazionale: Enrico Dindo (premio Rostropovich e per anni primo violoncello solista nell’Orchestra della Scala). Il concerto rientra nella 50° Stagione concertistica del’Orchestra regionale. Enrico Dindo, primo violoncello solista nell’Orchestra della Scala a soli 22 anni, ha vinto nel 1997 il Concorso Rostropovich di Parigi suonando davanti allo stesso leggendario Maestro. “Un violoncellista di straordinarie qualità, artista compiuto e musicista formato” – disse lo stesso Rostropovich di Dindo. Da allora il violoncellista piemontese ha iniziato una brillante carriera solista in giro per il mondo. Oggi suona un violoncello Pietro Giacomo Rogeri del 1717 della Fondazione Pro Canale. Assieme ai musicisti dell’Orchestra Haydn Enrico Dindo si esibirà nel Concerto per violoncello di Edward Elgar, gentleman inglese dell’età vittoriana, figlio di un commerciante di articoli musicali, che era anche organista, violinista e organizzatore di attività musicali. Come compositore rimase sempre saldamente ancorato alla tradizione, accogliendo con molta moderazione idee innovative. Sul podio della Haydn la bacchetta di Johannes Wildner. In programma anche pagine di Franz Schubert, Josef Strauss ed Alberto Colla.

di corte sotto il regno di Luigi XIV e uno dei maggiori compositori per viola da gamba. Ad accompagnare la Klisowska, il liutista Pietro Prosser e Giuliano Eccher alla viola da gamba. Il 14 febbraio, spazio all’Orchestra da Camera di Trento “Zandonai” accompagnato dalla pianista Monique Ciola. In programma, musiche di Franz Schubert. È, invece, Patrick Trentini il protagonista assoluto del concerto di domenica 21 febbraio. Interpreterà al pianoforte i dieci brani del suo ultimo disco, intitolato – manco a dirlo – “Pi@ no”. Il suo disco precedente, “Borderline”, ha ottenuto risultati di vendita impensabili per una produzione indipendente. A chiudere questo ricco mese di concerti, la messa in scena dei celebri aforismi poetici di Fryderyk Chopin, con Carlo Balzaretti al pianoforte e l’aficionada dei “Concerti della Domenica” Bae, Cecilia Sae-Won, soprano di rara potenza. I “Concerti della Domenica” sono diretti da Riccardo Gadotti, musicofilo, ma soprattutto attore ■ di notevole spessore. 71

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trentinomostre

Degas e poi grandi busti di mussolini e del re

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e due maggiori istituzioni espositive della provincia scendono in campo aprendo la stagione delle mostre. Il Mart di Rovereto prosegue nella sua

indagine delle contaminazioni messe in atto dall’arte dell’Ottocento, inaugurando, sabato 6 febbraio la mostra “Dalla

scena al dipinto. La magia del teatro

nella pittura dell’Ottocento. Da David a Delacroix, da Füssli a Degas”, a cura di Guy Cogeval e Beatrice Avanzi, in collaborazione con il Musèe d’Orsay di Parigi, catalogo Skira (chiude il 23 maggio). I curatori ci invitano a compiere un viaggio tra i più affascinanti della storia dell’arte e di

Artisti e artigiani

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opo il grande successo registrato dall’edizione dello scorso anno, con i suoi seimila visitatori, “Tunig Art - Sintonizzando Arte e Arti” ritorna fino al 14 febbraio. Venti artisti-artigiani provenienti dalla Vallagarina, dalla Val di Fiemme, dalle Giudicarie e dalla valle del Chiese, dalla val di Cembra e dall’Asta dell’Adige – e tra di loro abbiamo cesellatori, scultori, pittori, esperti di aerografia, di ceramica, costruttori di Natura, architetti, restauratori ecc. – danno appuntamento al pubblico degli appassionati e dei curiosi alla Distilleria Marzadro di Nogaredo. “Sintonizzando Arte e Arti...” nasce per creare un’occasione di incontro e confronto tra artisti-.artigiani, per sintonizzare arte e artigianato sulla stessa onda. per riconoscersi, per identificarsi in una categoria che non c’è, ma che porta in sé la ricchezza di esperienze di bottega, di tradizioni tramandate e riportate alla vita, di abilità manuali. Il percorso di Tuning Art terza edizione si svilupperà anche quest’anno nelle affascinanti sale messe a disposizione con un recupero del valore del mecenatismo - dalla Distilleria Marzadro di Nogaredo, salvo poi spostarsi la prossima estate al Cementificio Tassullo in Val di Non.

quella del costume sociale, in un periodo storico dai grandi sconvolgimenti culturali ed economici, a partire dalla fine del Settecento fino alle soglie del

Degas

Ventesimo secolo. Anni in cui la

magnificati melodrammi del tempo, sia derivate dalla

pittura si allaccia strettamente

gestualità, dalle ambientazioni scenografiche e soprattutto

al teatro e alla danza, gettando

dalla prospettiva illusionistica di quel mondo.

le basi per quelle che saranno

Scorrendo le opere scatta un sottile meccanismo di

le tematiche approfondite dalle

rimandi e citazioni. Le opere di questi artisti si aprono alle

avanguardie storiche dei primi

sollecitazioni che provengono dal teatro – quello colto

anni del Novecento e messe in

ma anche dal cabaret – facendosi influenzare dai gesti, i

luce alcuni anni fa dalla mostra

costumi, le prospettive sceniche. A loro volta gli accesi

“La Danza delle Avanguardie”.

cromatismi, le figure danzanti nello spazio bidimensionale,

Duecento opere si offrono come

i contesti figurativi, hanno offerto al teatro spunti,

tante finestre sul mondo che

stimoli, giochi illusionistici. E’ un gioco che viene portato

cambia, lavori di Jacques-Louis

avanti in tandem, dove la luce del giorno continua ad

David, Eugène Delacroix, Anne

illuminare i temi raffigurati anche quando il sole scompare

Louis Girodet, Johann Heinrich

all’orizzonte e la luce diventa quella artificiale dei teatri,

Füssli, Jean Auguste D. Ingres, Edgar Degas, Odile Redon,

dei cabaret, dei casinò. Pensiamo soltanto all’influenza

Gustave Klimt, e tanti altri che hanno fatto la storia e la

che ha avuto, a partire dal XVIII secolo, il teatro di William

cronaca dell’arte intesa in senso lato, fondando movimenti

Shakespeare sull’immaginazione di numerosi artisti. L’

artistici come il neoclassicismo, l’impressionismo, il

“innamoramento” per il grande drammaturgo inglese farà

realismo, il simbolismo.

parte della sensibilità romantica, già in nuce nell’opera di

Artisti affascinati dalla magia del teatro, che hanno

Johann Heinrich Füssli, il maggior interprete dell’opera di

riportato nelle loro tele molte suggestioni ispirate sia ai

Shakespeare in pittura. É stato, infatti, il suo genio artistico

temi letterari delle più rappresentate tragedie o dei più

a cogliere e rendere visibile il lato “oscuro” di tragedie

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trentinomostre come Macbeth e Amleto. Da questo punto di vista l’influenza di Füssli sulla pittura successiva è stata enorme, e la mostra lo evidenzia con il monumentale dipinto Lear caccia Cordelia (c. 1784–1790), che lascia per la prima volta la sede dell’Art Gallery of Ontario di Toronto. La Fondazione Galleria Civica di Trento presenta invece una personale dell’artista pugliese Rossella

Biscotti

(residente ora a Rotterdam dove vive e lavora), a partire da venerdì 22 gennaio, nelle sue sale espositive a cui si accede dalla nuova entrata di Via Cavour. Enormi teste ci accoglieranno, teste di personaggi famosi che ci invitano a compiere un itinerario tra realtà e fantasia. La memoria e la ricostruzione di storie passate sono infatti al centro delle opere dell’artista. I suoi lavori – video, fotografie e installazioni – partono da ricerche ai limiti dell’impossibile e congiungono ricordi d’antan e i loro sviluppi nel presente, narrazioni personali e le loro implicazioni collettive, cause ed effetti. Un’incessante interrogazione della realtà, perché “La verità non esiste, né esiste un’unica versione della storia”. Come ben diceva Luigi Pirandello le realtà sono una e centomila e la verità non esiste. Così Rossella Biscotti esplora lo scostamento tra la storia e la sua interpretazione ufficiale, fra l’esperienza e il ricordo, cercando di ricreare il tutto filtrandola attraverso la memoria. I suoi campi d’indagine possono essere quindi i più disparati privilegiando però, in modo funzionale, l’estetica del cinema, in particolar modo quella del documentario, perché l’unico in grado di rafforzare,

Arco Mostre LEONARDO BISTOLFI Apertura: da domenica 29 novembre 2009 a domenica 28 febbraio 2010. Galleria civica G. Segantini - Mostra “I MONUMENTI PER GIOVANNI SEGANTINI” a cura di Germana Mazza e Giovanna Nicoletti - Nella mostra promossa dal Dipartimento del Contemporaneo, Progetto MAG - Museo Alto Garda, si analizzeranno i due monumenti attraverso documenti, disegni e una ventina di bozzetti e opere preparatorie. Info: Tel. 0464 583653.

Caderzone Terme Mostre la vita dell’uomo nelle malghe Apertura: da venerdì 1 gennaio a domenica 21 marzo. Museo della Malga c/o Palazzo Lodron Bertelli - Il museo racconta la vita dell’uomo nelle malghe, il lavoro svolto presso gli alpeggi e raccoglie gli strumenti per la lavorazione del latte e dei suoi derivati. Lun/Sab dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18. Chiuso la domenica. Info: Tel. 0465 804899.

Calliano Mercati mercatino delle pulci e delle cose antiche Apertura: fino a venerdì 31 dicembre. Ogni quarto sabato del mese. Piazza Italia e via A. Valentini.. Dalle 7.30 alle 18.

Carisolo

Rossella Biscotti

esplicitare, le connessioni tra tutti i più diversi riferimenti. Le opere di Biscotti denunciano una impossibilità di stabilire una linearità e univocità nella ricostruzione della “storia”, se non nella fase finale del processo creativo, quando le immagini vengono interpretate, decodificate e condivise dall’artista con il pubblico.

Mostre Antica Vetreria Apertura: da venerdì 1 gennaio a domenica 21 marzo. Fondazione Maria Pernici. Come in un museo all’aperto si rivive la storia della antica Fabbrica di Cristalli di Carisolo. Raccolta storica di cristalli, documenti originali, antiche immagini fotografiche e strumenti di lavoro dei vetrai. Possibilità di visite guidate solo su prenotazione. Info: Tel. 0465 501170 - www. anticavetreria.it.

Cavalese Mostre sei artisti per tre valli Apertura: da sabato 26 dicembre 2009 a lunedì 5 aprile 2010. Centro Arte Contemporanea - Piazzetta Rizzoli 1 - Mostra di Marco Arman, Alice Guelfi, Robert Bosisio, Anneliese Pichler, Maria Pia Desilvestro, Claus Soraperra. A cura di Elio Vanzo. Info: Tel. 0462 235416.

Darè Mostre Casa Cüs Apertura: da venerdì 1 gennaio a domenica 21 marzo. Darè: Casa Cüs - Luogo della Memoria della Gente e della Cultura di Montagna - Museo dedicato alla salvaguardia della Memoria collettiva della gente che vive e intraprende in montagna ed alla valorizzazione della Cultura di Montagna. Info: Tel. 0465 501007 - info@pinzolo. to - www.pinzolo.to. Mostre Sciatori & Ski Museo dello sci e della montagna Apertura: da sabato 9 gennaio a martedì 6 aprile. Novità 2009: sezione museale che illustra la storia dello sci in Trentino, attraverso le principali manifestazioni agonistiche invernali che hanno fatto la storia dello sci, vecchi sci ed attrezzature, fotografie e documenti, oggetti rari e preziosi. Dalle 16 alle 19 (Aperto solo il sabato). Info: Tel. 0465 501007 info@pinzolo.to - www.pinzolo.to.

Drena Mostre Castello di Drena Mostra permanente. Mostra permanente di reperti archeologici.

M. di Campiglio Mostre Testimonianze e ricordi Apertura: da venerdì 25 dicembre 2009 a domenica 4 aprile 2010. Museo delle Guide e delle Genti di Campiglio - Testimonianze e ricordi delle storiche famiglie di guide alpine e di tutti coloro che con il loro valore e le loro gesta hanno reso famosa Madonna di Campiglio. Dalle 16 alle 19. Info: Tel. 0465 442634 - 0465 447501. Mostre Arte Sovrana Apertura: da venerdì 25 dicembre 2009 a domenica 4 aprile 2010. Mostra mercato di antiquariato ed arte contemporanea c/o Centro Congressi. Dalle 10 alle 22. Info: Tel. 0465 442634 - 0465 447501.

Nogaredo Mostre Sintonizzando Arte e Arti... Apertura: da venerdì 22 gennaio a domenica 14 febbraio. Distilleria Marzadro - La mostra nasce per creare un’occasione di incontro tra artisti ed artigiani. Un percorso che si snoda tra arte, artigianato e design, tra tradizione ed innovazione. Organizzata dall’associazione culturaleTuning Art. Mer/Gio/Ven dalle 15 alle 19. Sab/Dom dalle 10 alle 20. Info: www.tuning-art. it - Tel. Luca Prosser 348.0146983 - tuningart@yahoo.it.

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trentinomostre Riva del Garda Mostre Leonardo Bistolfi Apertura: da domenica 29 novembre 2009 a domenica 28 febbraio 2010. Museo - Mostra “La pittura dell’800. Verso la luce” a cura di Giovanna Nicoletti - Conquistati dalla ricerca della luce in alta montagna, sulla scia del lavoro di Giovanni Segantini, gli artisti attraverso la tecnica del divisionismo mettono in luce l’esperienza delle loro escursioni nei paesaggi delle terre di confine, dove molto spesso la composizione è costruita sugli impianti segantiniani. Info: Tel. 0464 573869 .

Alberto Folgheraiter

O tre tempo a soglia del

il trentino di chi è partito la terra di chi è rimasto

Mostre Paesaggi di fine ‘800. Verso la luce Apertura: fino a domenica 28 febbraio 2010. Mostra di Pittura. Info: www.gardatrentino.it.

Mostre ORSI, HALBHERR, GEROLA. L’archeologia italiana nel Mediterraneo Apertura: da venerdì 2 ottobre 2009 a mercoledì 30 giugno 2010. Palazzo Alberti, Corso Bettini 43 Inaugurazione mostra temporanea aperta fino al 30 giugno 2010. Orario: 9/12 15/18 da martedì a domenica, chiuso il lunedì. Mostre OPERE DI FORTUNATO DEPERO Mostra permanente. Mart - Rovereto, Corso Bettini, 43. Dalle 10 alle 18. Chiuso il lunedì. Info: Tel. 0464 438887. Mostre ORSI, HALBHERR, GEROLA Apertura: da giovedì 31 dicembre 2009 a mercoledì 30 giugno 2010. palazzo alberti, corso bettini 41. L’archeologia italiana nel Mediterraneo - mostra temporanea Mostre carlo Fait (1877 - 1968) Apertura: da giovedì 31 dicembre 2009 a mercoledì 30 giugno 2010. palazzo alberti, corso bettini 41. L’archeologia italiana nel Mediterraneo - mostra temporanea . Dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18. Lunedì chiuso.

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Mostre Opere recenti Apertura: fino a sabato 24 aprile 2010. Studio d’arte Raffaelli - Mostra collettiva di arte contemporanea (Opere esposte di: Donald Baechler, Willie Bester, Mike Bidlo, James Brown, Stefano Cagol, Sandro Chia, Greta Frau, Daniele Galliano, Chantal Joffe, Jan Knap, Milan Kunc, Dermott e McGough, Gian Marco Montesano, Hermann Nitsch, Jackson Nkumanda, James Rielly, David Salle, Salvo, Nicola Samorì, Peter Schuyff, Alice Stepanek & Steven Maslin, Philip Taaffe, Terry Winters, Karen Yurkovich) . Info: Tel. 0461.982595. Mostre Annamaria Targher Apertura: fino a domenica 14 marzo 2010. Grand Hotel Trento, via Alfieri 1 - Mostra: “In Grand Tour” a cura di Hansjörg Gruber.

Rovereto Mostre Casa Depero Apertura: da sabato 17 gennaio 2009 a venerdì 31 dicembre 2010. Via Portici 38. Casa d’Arte Futurista Depero, il primo e unico museo futurista d’Italia, nato da una originalissima visione di Fortunato Depero negli anni Cinquanta del ‘900. Mostra permanente. Mart/ Dom 10-18. Lunedì chiuso. Info: 800-397760 / 0464-431813.

di don Ezio Cadonna, spentosi a Trento nel 1997 dopo un’esistenza al servizio del dialogo ecumenico tra le chiese d’oriente e d’occidente, anche attraverso l’iconografia. Orario: 15-19, ingresso libero. Info: tel. 0461-891320.

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Mostre PAROLE COME ARMI Apertura: fino a domenica 28 febbraio 2010. MUSEO DELLA GUERRA - Via Castelbarco 7 - La propaganda italiana nella Prima Guerra Mondiale e la disgregazione dell’Austria-Ungheria. Mar/Dom dalle 10 alle 18. Lun chiuso. Mostre PROGETTO IN 10 Apertura: fino a domenica 14 febbraio 2010. SALA COMUNALE ROBERTO iras BALDESSARI via Portici - mostra di pittura e scultura di Marta Bassotto, Simone Butturini, M.Teresa Cazzadori, Floriano Guizzardi, Mancino, Richard Pierce, Carla Semprebon, Artur Sulce, Giancarlo Zanini e Laura Zanolli. Mar/Ven dalle 15 alle 19. Sab e festivi dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19. Info: Tel. 0464-452253. Mostre Dalla scena al dipinto Apertura: da sabato 6 febbraio a domenica 23 maggio. MartRovereto - La magia del teatro nella pittura dell’Ottocento - Da David a Delacroix, da Füssli a Degas Mostra a cura di Guy Cogeval e Beatrice Avanzi. Direzione scientifica: Gabriella Belli, Marie-Paule Vial, Matthew Teitelbaum. Coprodotta dal Mart, dalla Direction des Musées de Marseille e da Art Gallery of Ontario, Toronto. Realiz-

zata con il sostegno speciale del Musée d’Orsay di Parigi. Info: Tel. 0464.438887. Mostre LE COLLEZIONI. DAL DATO AL PENSATO Mostra permanente. MUSEO CIVICO, Borgo Santa Caterina. Dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18. Lunedì chiuso. Info: Tel. 0464-439055. Mostre Cristina Di Cristina Apertura: da martedì 16 a domenica 28 febbraio. SALA COMUNALE ROBERTO iras BALDESSARI via Portici - MOSTRA DI PITTURA. Mar/Ven dalle 15 alle 19. Sab e festivi dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19. Info: Tel. 0464-452253.

Trento Mercati mercatino dei gaudenti Apertura: fino a venerdì 31 dicembre. Ogni secondo sabato del mese. Piazza Garzetti. Mercatino che propone oggetti usati, bigiotteria, libri e fumetti, collezionismo, artigianato hobbistico, creazioni artistiche, chincaglieria, curiosità.. Dalle 8 alle 17. Info: Tel. 800.017615. Mostre Icone russe Ogni secondo venerdì del mese. Cappella ecumenica di via Alfieri 13. Organizza il Gruppo “Amici di Padre Nilo”, costituitosi in ricordo

Mostre EUGENIO PRATI (1842 /1907) - TRA SCAPIGLIATURA E SIMBOLISMO Apertura: fino a domenica 25 aprile 2010. Palazzo delle Albere - Mart In mostra le opere più significative di Eugenio Prati, dai dipinti veristi, fino alla sua stagione simbolista cercando di restituire all’occhio del visitatore un’idea di pittura molto vicina al modello segantiniano. Dalle 10 alle 18. Chiuso il lunedì. Info: Tel. 0461-234860, info@ mart.trento.it, www.mart.trento.it. Mostre boom istruzioni per l’uso Apertura: da sabato 14 novembre 2009 a domenica 28 febbraio 2010. Spazio Trento - UniCredit Banca - Palazzo Firmian - via Galilei 1, Trento (Trento 1955 - 1965). Mostre David Bowes Apertura: da giovedì 10 dicembre 2009 a sabato 6 febbraio 2010. Palazzo Wolkenstein via Marchetti 17 (TN) - Esposizione opere recenti di David Bowes presentata dallo Studio d’arte Raffaelli - Dipinti inediti. Tel. 0461 982595. Mostre Io, Maasai perdo la terra Apertura: da venerdì 18 dicembre 2009 a domenica 28 febbraio 2010. Museo Tridentino Scienze Naturali - La mostra, realizzata in collaborazione con l’Istituto Oikos, il Centro Regionale di Intervento per la Cooperazione (CRIC), il Museo Civico di Storia Naturale di Milano e l’Associazione Didat-


trentinomostre tica Museale (ADM), illustra uno dei più gravi problemi ambientali del nostro tempo: la desertificazione - Possibilità di partecipare a visite guidate. Mostre andrea pozzo (1642 - 1709) Apertura: da sabato 19 dicembre 2009 a lunedì 5 aprile 2010. Museo Diocesano Tridentino, Piazza Duomo 18 - In occasione del trecentesimo anniversario della morte del celebre pittore e architetto gesuita di origine trentina una mostra dedicata ad Andrea Pozzo, a cura di Eugenia Bianchi, Domizio Cattoi, Giuseppe Dardanello, Francesco Frangi. Dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 17.30 - Chiuso tutti i martedì, il 25/12/2009, l’1/1/2010 e il 6/1/2010. Info: Tel. 347/1210320 - press.diocesanotridentino@gmail.com. Mostre Le radici della montagna Apertura: fino a domenica 21 marzo 2010. Palazzo Trentini - Il desiderio di radici, la tristezza dell’abbandono, dell’esilio, dell’emigrazione, per cantare le lodi di una natura ardua, ma dialettica con lo spirito e con l’anima. Indagare quelle caratteristiche del nostro paesaggio e della nostra storia, che ci invitano a riflettere sul tempo presente, attraverso l’interpretazione di simboli, metafore, segni, sfumature in 30 opere di artisti trentino tirolesi: questi gli obiettivi della mostra. Dalle 10 alle 18. Domenica chiuso. Mostre Giampaolo Osele Apertura: fino a giovedì 4 marzo 2010. Centro CoSBi, Piazza Manci, Povo - Connessioni naturali. La natura diventa in questa mostra l’anello di congiunzione tra scienza e arte. Dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 17. Chiuso sabato e domenica. Info: www.cosbi. eu - Tel. 0461-282811. Mostre Search & Rescue Apertura: fino a domenica 14 marzo 2010. Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni - Ricerca e Soccorso - 50 anni del Nucleo Elicotteri Trentino. Dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18. Chiuso il lunedì. Info: Tel. 0461.944888 - 0461.270311 www.mtsn.tn.it. Mostre Sulle ali dorate Mostra permanente. Castello del Buonconsiglio - Capolavori dalla collezione di scultura lignea del Castello del Buonconsiglio. Dalle 9.30 alle 17. Chiuso il lunedì. Info: Tel. 0461-492840/233770 www.buonconsiglio.it.

Mostre maestri trentini tra ‘800 e ‘900 Mostra permanente. Palazzo delle Albere - Collezione permanente del XIX secolo - Il Mart di Trento presenta la collezione permanente con le opere dell’Ottocento e inizio Novecento. Dalle 10 alle 18. Chiuso il lunedì. Info: Tel. 0461/234860 - 800/397760 - www. mart.trento.it. Mostre Sezione archeologica e Lapidario Mostra permanente. Castello del Buonconsiglio - La sezione delle collezioni della preistoria, romanità e Alto Medioevo e il lapidario con le iscrizioni romane. Dalle 9.30 alle 17. Chiuso il lunedì. Info: Tel. 0461-492840/233770 - www. buonconsiglio.it. Mostre da hayez a boccioni Mostra permanente. MartTrento, Palazzo delle Albere - “Collezione permanente del XIX secolo”.Dalle 10 alle 18. Chiuso il lunedì. Info: Tel. 0461.234860.

Scopri i migliori vini del Trentino ogni giovedì e sabato dalle 17.00 alle 21.00

CALENDARIO DEGLI APPUNTAMENTI

I GIOVEDÌ DELL’ ENOTECA Ogni giovedì alle 18.00 un incontro dedicato ai prodotti trentini. Consumazione: 3,00 €

Giovedì 4 febbraio laboratorio enogastronomico “TRAMINER AROMATICO: AROMI E GUSTO INCONFONDIBILE”

Giovedì 18 febbraio laboratorio enogastronomico “CABERNET FRANC E CABERNET SAUVIGNON: SINGLE O GIOCO DI COPPIA?”

Giovedì 25 febbraio laboratorio enogastronomico “I PROFUMI DEI VINI BIANCHI TRENTINI”

IL SABATO CON IL PRODUTTORE Ogni sabato alle 18.00 un appuntamento con i produttori trentini.

Sabato 6 febbraio

Mostre florenzo galaverna Mostra permanente. Atelier d’arte “La Nicchia”, via Manci 67.

laboratorio enogastronomico “DA MAS PICOL A ...” Azienda: Bellaveder (Faedo – TN)

Mostre SPAZIALE! Astronomia in mostra Apertura: da venerdì 29 gennaio a mercoledì 30 giugno. Museo Tridentino di scienze Naturali.

laboratorio enogastronomico “COMBINAZIONI DI MIELE AL NATURALE” Azienda: Al Naturale (Tesero – TN)

Mostre GIOVANNI CASETTI Apertura: da lunedì 1 a domenica 28 febbraio. Centro Culturale Le Mura, via Dietro Le mura B n. 4, reduce da altre mostre effettuate nel corso del 2009, il fotografo Giovanni Casetti espone alcune sue opere fotografiche. Notevole la ricerca del soggetto e dell’inquadratura delle immagini. Chiuso festivi e lunedì. Info: www. fotoperamore.it. Mostre Adriana Romana Apertura: da lunedì 1 a venerdì 19 febbraio. BARYCENTRO, Piazza Venezia,38 (Port’Aquila) - Mostra pittorica: “Mare, cielo, montagna: libertà”. Lun dalle 8 alle 16, Mar/ Ven dalle 8 alle 22. Sab dalle 9 alle 15. Info: Tel. 0461-234373 0461-230000 - 340 8890793 - barycentro@delfino89.com.

Sabato 13 febbraio

Sabato 20 febbraio laboratorio enogastronomico “ALDENO: LA TERRA DI MEZZO” Azienda: Cantina di Aldeno (Aldeno – TN)

Sabato 27 febbraio laboratorio enogastronomico “I VINI DEL VENT” Azienda: Pravis (Lasino – TN)

EVENTI Il miele del Trentino a Palazzo Roccabruna Tre giorni di degustazioni dedicate ai mieli trentini. Giovedì 11 febbraio, ore 18.00 laboratorio enogastronomico “DI NETTARE O DI MELATA: LA MAGIA DELLE API”

Sabato 13 e domenica 14 febbraio, ore 17.00 – 21.00 “DEGUSTAZIONI DI MIELI TRENTINI” – Per i più golosi dolci abbinamenti

Domenica 14 febbraio, ore 17.00 “DOLCE DI NATURA: ALLA SCOPERTA DEL MIELE” Per scoprire le altre iniziative dell’Enoteca: www.enotecadeltrentino.it Palazzo Roccabruna: Via SS. Trinità, 24 - 38100 Trento - tel. 0461/887101

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trentinoappuntamenti

Febbraio: È Tempo di musica e maschere

C

ominciamo la carrellata degli appuntamenti di febbraio con una esposizione. Più che un’esposizione, un viaggio coinvolgente lungo

l’evoluzione dell’astronomia, dai suoi esordi fino al futuro. Lo propone il Museo Tridentino di Scienze Naturali

di Trento con “Spaziale!

Astronomia

carnevale ladino

S

uccede in Val Fassa, nel Trentino nord-orientale, dove dal 17 gennaio al 16 febbraio si celebra il Carnevale ladino: rappresentazioni, sfilate e sagre che si susseguono per tutto il periodo nei comuni della valle, come Canazei e Moena. Un evento che si rifà alla tradizione ladina, dove la fine dell’inverno era celebrata con feste e rituali, e che oggi rivive attraverso le mascherate “mascherèdes” (in ladino), che trovano la loro origine in rappresentazioni burlesche di personaggi dell’antica quotidianità ladina, sviluppate sull’esempio della Commedia dell’Arte. Elemento classico della tradizione carnevalesca in Val di Fassa è il corteo delle maschere aperto dai “laché”, vestiti di colori sgargianti. Seguono i “marascons”, riconoscibili dalla cintura con i campanelli e “el bufon”, che indossa una maschera lignea dal naso pronunciato: il suo compito è mettere in piazza vizi e peccati degli abitanti. Infine, le maschere lignee o faceres, che rappresentano gli aspetti positivi o negativi della fantasia popolare.

in mostra”, esposizione che non mancherà di

calamitare nella struttura di via Calepina, nel cuore della città, curiosi, appassionati, conoscitori e persone al primo contatto con la materia,

della stagione di proposte di Piattaforma Eventi.

Con il suo modo di fare istrionico e diretto Paolo

grandi e piccini, dal 29

Villaggio ripercorre la sua vita con i migliori

gennaio al 30 giugno.

aneddoti che hanno caratterizzato i suoi esordi e i

Numerosi, come di consueto, gli appuntamenti musicali, a partire dal concerto che

grandi successi della sua carriera. Ludovico Einaudi presenterà in grande stile il suo ultimo, splendido, disco “Nightbook”. Un lavoro che è il

Fabio Concato

cuore del suo nuovo tour pronto ad approdare il 22

terrà con la sua band il 6

febbraio all’Auditorium S. Chiara di Trento per la nuova

febbraio all’Auditorium del

Stagione di Musica d’Autore. Musica d’atmosfera che

Polo Scolastico di Borgo. Fabio Concato è una delle più

sa come toccare il cuore. “I Concerti della Domenica”, ciclo di matinée alla Sala della

belle certezze della nostra musica d’autore. Partito alla

Filarmonica di Trento – diretti magistralmente da

fine degli anni ‘70 con una formula musicale fortemente

Riccardo Gadotti – offrono in febbraio quattro concerti

influenzata dal suo grande amore per il cabaret.

con un repertorio che abbraccia quattro secoli. Tra gli

Ma non possiamo dimenticare che febbraio è da sempre

altri, da segnalare il concerto di Patrick Trentini che

il mese del carnevale che in Trentino si festeggia

presenta i dieci brani del suo ultimo album, “Pi@no”.

in lungo e in largo, con riti e feste che affondano le

Quella di Guzzanti è una satira pungente (diversa da

proprie radici nella tradizione e nel folclore locale. Su

quella della sorella Sabina più politica ma anche meno

tutti, il carnevale mocheno, quello ladino e altre curiose

profonda) che si potrà apprezzare nello spettacolo che

rievocazioni come il “pino di Grauno” o il “brusar la

la Showtime organizza per il 2 febbraio al Palatrento

vecia”.

(ore 21). “Recital” è uno spettacolo nato dalla voglia di

Per il teatro e il cabaret, il 27 febbraio, a Levico Terme,

Corrado Guzzanti di

andrà in scena lo spettacolo “A ruota libera”, nell’ambito

alcuni suoi personaggi storici.

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riproporre al pubblico


trentinoappuntamenti 1 lunedì Cultura Giornate Pediatriche Invernali Madonna di Campiglio. Alle 21.15. 32° edizione Convegno Europeo. Info: www.giornatepediatricheinvernali.it. Folklore Carnevale Ladino Val di Fassa. In Val di Fassa il carnevale ladino rappresenta l’evento più suggestivo e radicato della tradizione folcloristica e culturale ladina. Tradizione che ogni anno vive e si rinnova attraverso le “mascherèdes” che trovano la loro origine in rappresentazioni burlesche e canzonatorie di personaggi appartenuti all’antica quotidianità ladina e attraverso le realizzazioni artistiche delle “maschere lignee” degli scultori locali. Rappresentazioni del carnevale ladino e sfilate ad esso ispirate vengono allestite ed organizzate a Penia, Canazei e Campitello e raggiungono il proprio apice durante la settimana di Carnevale. Info: Tel. 0462 609500 - info@fassa.com - www.fassa.com. Per i più piccoli L’angolo del racconto Trento. Alle 15. Museo Tridentino di Scienze Naturali, via Calepina 14. Info: Tel. 0461/270311. Teatro ragazzi Corso di Formazione per animatori teatrali Vezzano. Teatro Valle dei Laghi - Il corso si rivolge ai ragazzi che hanno raggiunto la maggiore età ed ha l’obiettivo di formare animatori teatrali da inserire nell’attività dei Teatro dei Laghi. Sono aperte le iscrizioni fino a maggio. Info:Tel 0461/340158 - info@teatrovalledeilaghi.it.

2 martedì Cultura Giornate Pediatriche Invernali Madonna di Campiglio. Alle 21.15. 32° edizione Convegno Europeo. Info: www.giornatepediatricheinvernali.it. Cultura ogni vita chiede amore Trento. Alle 20.30. Sala della Cooperazione, via Segantini - 32° giornata nazionale della vita, una sfida nella povertà - “I movimenti e le aggregazioni laicali per una cultura della vita”, dibattito sul fine vita, nuove istanze e nuove provocazioni. Interviene Francesco D’Agostino, professore ordinario di bioetica presso la facoltà di scienze politiche della Luiss di Roma, presidente dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani e presidente del comitato nazionale di bioetica.

Enogastronomia Figli dei fiori - storie di Fiori, Api, Mieli e... Madonna di Campiglio. Dalle 22 alle 23. Il Gallo Cedrone - taverna Hotel Bertelli - Rassegna “Sapore di Sapere” Incontri e degustazioni con produttori, esperti, chef e sommelier. Con il produttore Andrea Paternoster. Entrata libera. Info: Tel. 0465.447541 - jvonne.dorna@ campiglio.to. Folklore Carnevale Ladino Val di Fassa. In Val di Fassa il carnevale ladino rappresenta l’evento più suggestivo e radicato della tradizione folcloristica e culturale ladina. Tradizione che ogni anno vive e si rinnova attraverso le “mascherèdes” che trovano la loro origine in rappresentazioni burlesche e canzonatorie di personaggi appartenuti all’antica quotidianità ladina e attraverso le realizzazioni artistiche delle “maschere lignee” degli scultori locali. Rappresentazioni del carnevale ladino e sfilate ad esso ispirate vengono allestite ed organizzate a Penia, Canazei e Campitello e raggiungono il proprio apice durante la settimana di Carnevale. Info: Tel. 0462 609500 - info@fassa.com - www.fassa.com. Teatro CORRADO GUZZANTI Trento. Alle 21. Palatrento - Corrado Guzzanti in “Recital”,uno spettacolo nato dalla voglia di riproporre al pubblico alcuni personaggi storici come il santone Quèlo (la seconda che hai detto) o la bionda presentatrice Vulvia (Rieducational channel), ma di fatto è diventata un’opportunità per dare allo spettatore uno spaccato più che mai realistico e ironico della situazione politica e sociale attuale con moltissime novità ad altissimo contenuto satirico e politico.

3 mercoledì Cinema Basta che funzioni Vezzano. Alle 18 ed alle 20.30. Teatro Valli dei Laghi, Via Stoppani Località Lusan - Rassegna “Cinema d’Autore” - Organizzato dalla Fondazione AIDA. Film di Woody Allen. Info: Tel 0461/340158 - info@ teatrovalledeilaghi.it.

Sala per banchetti e cerimonie Trento c/o Aeroporto “G. Caproni” tel. 0461/944999 gine in rappresentazioni burlesche e canzonatorie di personaggi appartenuti all’antica quotidianità ladina e attraverso le realizzazioni artistiche delle “maschere lignee” degli scultori locali. Rappresentazioni del carnevale ladino e sfilate ad esso ispirate vengono allestite ed organizzate a Penia, Canazei e Campitello e raggiungono il proprio apice durante la settimana di Carnevale. Info: Tel. 0462 609500 - info@fassa.com - www.fassa.com. Musica Quartetto Meta4 Trento. Alle 20.45. Sala Filarmonica - Stagione 2010 - B. Bartók Quartetto per archi n. 5 Sz. 102 Antti Tikkanen, violino F. Schubert Quartetto per archi in Sol magg. D 887 - Minna Pensola, violino - Atte Kilpeläinen, viola - Tomas Djupsjöbacka, violoncello. Info: Tel. 0461 985244 - info@filarmonica-trento-it. Musica ORCHESTRA HAYDN Rovereto. Ore 20.45. Sala Filarmonica. STAGIONE DEI CONCERTI. Marco Mandolini direttore e violino, Gianni Olivieri oboe. Info: tel. 0464-452253. Teatro il poema dei monti naviganti Pergine Valsugana. Alle 20.45. Teatro Don Bosco - Stagione di Prosa 2009-2010 - spettacolo teatrale di Roberta Biagiarelli tratto dal libro di Paolo Rumiz “La leggenda dei monti naviganti” che ripercorre il tema del viaggio in un grande e giocoso poema epico dei nostri giorni.

Teatro IL POEMA DEI MONTI NAVIGANTI Pergine. Ore 20.45. teatro Don Bosco. Di Roberta Biagiarelli, dal libro “La leggenda dei monti naviganti” di Paolo Rumiz; con Roberta Biagiarelli e Sandro Fabiani. Info: tel. 0461-420788. Teatro ragazzi Pippi calzelunghe Vezzano. Alle 16. Teatro Valle dei Laghi - TEATRO Scuola - Lo spettacolo narra le vicenda di Pippi, una bambina assolutamente fuori dagli schemi, e dei suoi amici attraverso i loro occhi sbarazzini e spensierati. La scenografia è coloratissima e divertente proprio come il personaggio di Pippi. Età consigliata dai 4 ai 10 anni. Organizzato dalla Fondazione AIDA. Info: Tel 0461/340158 - info@teatrovalledeilaghi.it.

4 giovedì Cultura Giornate Pediatriche Invernali Madonna di Campiglio. Alle 21.15. 32° edizione Convegno Europeo. Info: www.giornatepediatricheinvernali.it. Folklore Carnevale Ladino Val di Fassa. In Val di Fassa il carnevale ladino rappresenta l’evento più suggestivo e radicato della tradizione folcloristica e culturale ladina. Tradizione che ogni anno vive e si rinnova attraverso le “mascherèdes” che trovano la loro origine in rappresentazioni burlesche e canzonatorie di personaggi appartenuti all’antica quotidianità ladina

Cultura Giornate Pediatriche Invernali Madonna di Campiglio. Alle 21.15. 32° edizione Convegno Europeo. Info: www.giornatepediatricheinvernali.it. Folklore Carnevale Ladino Val di Fassa. In Val di Fassa il carnevale ladino rappresenta l’evento più suggestivo e radicato della tradizione folcloristica e culturale ladina. Tradizione che ogni anno vive e si rinnova attraverso le “mascherèdes” che trovano la loro ori-

Sala riunioni - Sala Banchetti TRENTO Via Pomeranos, 2 Loc. Mattarello Tel. 0461/944545 www.adigehotel.it

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trentinoappuntamenti e attraverso le realizzazioni artistiche delle “maschere lignee” degli scultori locali. Rappresentazioni del carnevale ladino e sfilate ad esso ispirate vengono allestite ed organizzate a Penia, Canazei e Campitello e raggiungono il proprio apice durante la settimana di Carnevale. Info: Tel. 0462 609500 - info@fassa.com - www.fassa.com. Per i più piccoli laboratorio teatrale “Piccolo musical” Dalle 17 alle 18.30. Sono aperte le iscrizioni al laboratorio teatrale “Piccolo musical” di Fondazione Aida che si svolgerà ogni giovedì pomeriggio, da febbraio ad aprile, presso il teatro Valle dei Laghi. In “Piccolo musical” gli allievi impareranno, dopo una prima sezione di “giochi teatrali”, quelle che sono le basi del cantare, danzare e recitare. Per i ragazzi dai 6 ai 10 anni. Le iscrizioni si possono effettuare al numero 0461/340158 045/8001471 (scuola@f-aida.it) fino a venerdì 29 gennaio. Il laboratorio si terrà presso la splendida galleria del Teatro Valle dei Laghi (via Stoppani - Vezzano). Teatro Pippi calzelunghe Vezzano. Alle 16. Teatro Valle dei Laghi -TEATRO FAMIGLIE - Lo spettacolo narra le vicenda di Pippi, una bambina assolutamente fuori dagli schemi, e dei suoi amici attraverso i loro occhi sbarazzini e spensierati. La scenografia è coloratissima e divertente proprio come il personaggio di Pippi. Organizzato dalla Fondazione AIDA. Info:Tel 0461/340158 - info@teatrovalledeilaghi.it. Teatro DORIAN GRAY Trento. Alle 21. TEATRO CUMINETTI - Compagnia Teatrozeta in collaborazione con Compagnia Italiana diretta da Maurizio Scaparro - Spettacolo di Giuseppe Manfridi regia di Pino Micol con Manuele Morgese. Info: Tel. 0461.924470 info@teatripossibilitrento.it - www. teatripossibilitrento.it.

5 venerdì Cultura Giornate Pediatriche Invernali Madonna di Campiglio. Alle 21.15. 32° edizione Convegno Europeo. Info: www.giornatepediatricheinvernali.it. Cultura Adriana Romana Trento. Alle 17. BARYCENTRO, Piazza Venezia,38 (Port’Aquila) Inaugurazione mostra pittorica: “Mare, cielo, montagna: libertà”. Info: Tel. 0461-234373 - 0461-230000 - 340 8890793 - barycentro@delfino89.com.

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Teatro A QUALCUNO PIACE CARTA Rovereto. Ore 20.45. Auditorium Melotti. Di e con Ennio Marchetto - Ennio Marchetto e Sosthen Hennekam. Info: tel. 0461-420788.

Cultura Laboratori con l’artista Cavalese. Alle 16.30. Centro Arte Contemporanea - Mariapia Desilvestro, tecnica e poetica. Prenotazione obbligatoria al Tel. 0462.235416.

Teatro CHAT A DUE PIAZZE Tesero. Ore 20.45. teatro. Di Ray Cooney - traduzione di Luca Barcellona con Fabio Ferrari, Milena Miconi, Gianluca Ramazzotti, Miriam Mesturino e Raffaele Pisu. Info: tel. 0461-420788.

Cultura Viaggio nel Cosmo: il Cielo del Mese Trento. Alle 15.30 ed alle 16.45. Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni - Ogni mese cambia l’aspetto del firmamento: costellazione che sorgono e tramontano, pianeti che emergono dalla luce del crepuscolo o scompaiono dietro il Sole, eventi astronomici di grande impatto visivo. Info: Tel. 0461.944888 - 0461.270311 - www. mtsn.tn.it.

6 sabato Cultura Sto imparando a non odiare Trento. Alle 20. BARYCENTRO, Piazza Venezia,38 (Port’Aquila) Presentazione libro - Psicosintesi applicata nel quotidiano con Mara Chinatti e Claudio Scala. Info: Tel. 0461-234373 - 0461-230000 - 340 8890793 - barycentro@delfino89.com. Folklore Carnevale Ladino Val di Fassa. In Val di Fassa il carnevale ladino rappresenta l’evento più suggestivo e radicato della tradizione folcloristica e culturale ladina. Tradizione che ogni anno vive e si rinnova attraverso le “mascherèdes” che trovano la loro origine in rappresentazioni burlesche e canzonatorie di personaggi appartenuti all’antica quotidianità ladina e attraverso le realizzazioni artistiche delle “maschere lignee” degli scultori locali. Rappresentazioni del carnevale ladino e sfilate ad esso ispirate vengono allestite ed organizzate a Penia, Canazei e Campitello e raggiungono il proprio apice durante la settimana di Carnevale. Info: Tel. 0462 609500 - info@fassa.com - www.fassa.com. Folklore La Mèscres de Cianacei e Gries Canazei. Alle 18.30. Per le vie del paese - Piazza Marconi. Info: APT Val di Fassa Tel. 0462.609512. Per i più piccoli Coccole al museo con merenda Trento. Alle 16.30. Museo Tridentino di Scienze Naturali, via Calepina 14 - Eventi promossi dal Museo di Scienze - Un’avventura da favola tra animali, personaggi e presenze misteriose. Info: Tel. 0461/270311. Teatro Chat a due piazze Tesero. Alle 21. Teatro Comunale - Stagione di Prosa 2009/2010 Spettacolo di R. Cooney. Info: APT Val di Fiemme Tel. 0462.241113 samanta.deflorian@visitfiemme.it - www.visitfiemme.it.

Cinema IL RICCIO Mezzolombardo. Alle 21. CINEMA TEATRO S. PIETRO - (Francia, Italia, 2009) regia di Mona Achache, con Josiane Balasko, Garance Le Guillermic, Togo Igawa,Anne Brochet. Drammatico. Info: Tel.0461 420788 - coordinamento@cttrento.191.it. Cinema avatar Pergine Valsugana. Alle 17 ed alle 20.45. TEATRO DON BOSCO (Usa, 2009) regia di James Cameron, con Sam Worthington, Zoe Saldana, Laz Alonso, SigourneyWeaver - Fantastico. Info: Tel.0461 420788 - coordinamento@cttrento.191.it. Cinema nine Tione. Alle 21. Cinema Teatro Comunale - (Usa, Italia, 2009) regia di Rob Marshall, con Daniel DayLewis, Penelope Cruz, Marion Cotillard, Nicole Kidman, Judi Dench. Musicale. Info: Tel.0461 420788 - coordinamento@cttrento.191.it. Cultura Giornate Pediatriche Invernali Madonna di Campiglio. Alle 21.15. 32° edizione Convegno Europeo. Info: www.giornatepediatricheinvernali.it. Cultura Le “Scritture esposte” Trento. Alle 16. Museo Diocesano Tridentino - Piazza Duomo 18 - Con Adriana Paolini - Siamo circondati da esempi significativi, artistici o semplicemente brutti di quelle che vengono definite le “scritture esposte”.Le troviamo sui muri delle città, sulle navate delle chiese, sulle rocce delle nostre montagne, sulle cortecce degli alberi... sono parole affisse, incise, graffite... Info: Tel. 0461.234419 - museodiocesano@ iol.it - www.museodiocesanotridentino.it. Cultura Il seme di Nasiriyah Trento. Alle 20.30. Palazzo Geremia, Sala Falconetto - Rassegna “Stand Up - Rialzarsi” Associazione Culturale “Nitida Stella” - Storie di chi è caduto ma ha trovato la forza di ripartire. Tra speranza, fede e tenacia.

Enogastronomia Cioccolatiere e miele Madonna di Campiglio. Dalle 16 alle 19. Casa del Cioccolato - Linea Dolomiti, Mirco della Vecchia e l’ape della signora Raffaella. Info: Tel. 0465 440086. Folklore Carnevale Ladino Val di Fassa. In Val di Fassa il carnevale ladino rappresenta l’evento più suggestivo e radicato della tradizione folcloristica e culturale ladina. Tradizione che ogni anno vive e si rinnova attraverso le “mascherèdes” che trovano la loro origine in rappresentazioni burlesche e canzonatorie di personaggi appartenuti all’antica quotidianità ladina e attraverso le realizzazioni artistiche delle “maschere lignee” degli scultori locali. Rappresentazioni del carnevale ladino e sfilate ad esso ispirate vengono allestite ed organizzate a Penia, Canazei e Campitello e raggiungono il proprio apice durante la settimana di Carnevale. Info: Tel. 0462 609500 - info@fassa.com - www.fassa.com. Folklore CARNEVALE A PINÉ 2010 Baselga di Piné. Oratorio G. B. Zorzi e vie del centro - Tradizionale festa di Carnevale di Piné con carri, mascherine e sfilata lungo le vie del centro di Baselga di Piné. Animazione per grandi e piccini, pasta, tè e brulè. Organizza: Gruppo Sorgi e Dotori di Baselga di Piné in collaborazione con l’Oratorio G. B. Zorzi e gli Alpini di Baselga di Piné. Info: Tel. 0461 557028. Folklore Arcoland - La città dei balocchi Arco. Alle 14. Pirimpetta’s, Kongo Krazy, il gonfiabile più grande d’Europa; Baby Dance, Magia con Linda Blù, Clown Rodrigo, giostra, trucca bimbi, palloncini, trenino Duck Family, La Cucina della Nonna. Info: Tel. 0464 554444 - info@gardatrentino.it - www.gardatrentino.it.


trentinoappuntamenti Musica fabio concato in concerto Borgo Valsugana. Alle 21. Auditorium del Polo Scolastico. Info: notabene@valsugana.net. Musica green moon sparks e asincroni Pietramurata. Dalle 21.30. Hotel Ciclamino - Psychobilly & Redneck (Country from Padova) Garage Rock Trento - Dj Set Marsuel. Per la serata camera + colazione Euro 15. Info e prenotazioni: Tel. 0464 507424. Musica FESTIVAL DELLA CANZONE EUROPEA DEI BAMBINI Levico Terme. Alle 20.30. Palalevico - Il “Festival della Canzone europea dei Bambini” è il momento conclusivo del concorso “Un Testo per noi”: le classi delle scuole elementari di tutti i Paesi europei sono invitate ad inventare il testo di una canzone. Gli elaborati giudicati vincitori vengono quindi musicati da grandi nomi della musica leggera italiana e poi presentati al Festival dal coro Piccole Colonne diretto da Adalberta Brunelli. Non vi saranno solo belle canzoni e stupende coreografie, ma anche ospiti illustri e due presentatori d’eccezione: Giancarlo Magalli e Michele Bertocchi (“Miky” di Rai Gulp). Info: www. piccolecolonne.it. Musica CONCERTO FOLCKLORISTICO Rovereto. Ore 20.45. Sala Filarmonica. Associazione Serba Zajedno. Info: tel. 0464-452253.

Teatro Don Chisciotte Vezzano. Alle 20.30. Teatro Valli dei Laghi, Via Stoppani Località Lusan - Rassegna “Specchi Riflessi” - Il classico intramontabile del teatro comico ovvero la stralunata vicenda di Don Chisciotte della Mancha proposta dalla Filarmonica Clown. Spettacolo di Bolek Polivka con Valerio Bongiorno, Piero Lenardon e Carlo Rossi. Scene e costumi di Jakoslan Milfajt. Organizzato da Fondazione AIDA. Info:Tel 0461/340158 - info@teatrovalledeilaghi.it. Teatro a non saverla giusta Villa Lagarina. Alle 20.30. Teatro Parrocchiale Carlo Baldessarini, Via Stockstadt am Rhein - 4 sabi con Loredana Cont ...si, quatro sabi uno drio l’altro - Spettacolo realizzato da Piovene Teatro 94 (Piovene Rocchette - Vicenza). Regia di Italo Cunico. Info: Fernanda Tel. 338.1831908 - Bruno (Coordinatore) Tel. 335.6175222 - info@ teatrovilla.eu. Teatro COLTO IN FLAGRANTE Civezzano. Alle 20.45. Teatro comunale Luigi Pirandello - All’interno della Rassegna Teatrale Bruno Pallaoro rappresentazione teatrale presentata dalla filodrammatica Associazione Culturale La Baraca di Martignano. Organizza: Compagnia Filodrammatica Civezzano in collaborazione con il Comune di Civezzano. Info: filocivezzano@libero.it.

Per i più piccoli L’angolo del racconto Trento. Alle 15. Museo Tridentino di Scienze Naturali, via Calepina 14. Info: Tel. 0461/270311.

Teatro NO VE CAPISO PÙ! Segonzano. Alle 20.30. Teatro comunale - Rappresentazione teatrale della commedia di Loredana Cont presentata dalla Filodrammatica Nuova Ribalta di Segonzano. Info: Tel. 0461.683110.

Teatro MATERIALE DI SCARTO Sarnonico. Ore 21. Teatro Livio Covi. Stagione di prosa - Scritto e interpretato da Leonardo Manera - Bananas. Info: tel. 0464-516161.

Teatro Tutto in un punto. Le Cosmicomiche di Italo Calvino Nago. Alle 21. Casa della Comunità - Stagione di prosa - Spettacolo di

e con Maura Pettorruso. Info: Tel. 0464 554444 - info@gardatrentino. it - www.gardatrentino.it. Teatro Per favore ammazzatemi la moglie Bolognano d’Arco. Alle 21. Teatro Oratorio - 15° Rassegna teatrale Bruno Cattoi. Info: Tel. 0464 554444 - info@gardatrentino.it www.gardatrentino.it. Teatro CHAT A DUE PIAZZE Brentonico. Ore 20.45. teatro. Di Ray Cooney - traduzione di Luca Barcellona con Fabio Ferrari, Milena Miconi, Gianluca Ramazzotti, Miriam Mesturino e Raffaele Pisu. Info: tel. 0461-420788. Teatro TUTTO IN UN PUNTO Nago. Ore 21. Teatro. Le Cosmicomiche di Italo Calvino; di e con Maura Pettorruso - regia di Daniele Filosi. Info: tel. 0461-420788. Teatro MATERIALE DI SCARTO Sarnonico. Ore 21. teatro. Di e con Leonardo Manera - Bananas srl. Info: tel. 0461-420788. Teatro QUATTRO ATTORI IN CERCA D’AUTORE Rovereto. Ore 20.45. Auditorium Fausto Melotti. “Da Goldoni a Shakespeare, da Ariosto a Mimmo Bretella detto il Cintura, esercizio di stile farlocco sul mestiere del teatrante e sull’arte della commedia. Con la Compagnia di Lizzana Testo e regia di Michele Pandini. Info: tel. 0464-452253. Teatro ragazzi Il pifferaio magico Riva del Garda. Alle 16.30. Sala Assembleare C9 - Teatro a gonfie vele - Accademia Perduta Romagna Teatri (Ravenna) - Teatro per bambini. Info: Tel. 0464 554444 info@gardatrentino.it - www.gardatrentino.it. Tradizione IMMERSIONE SOTTO GHIACCIO Baselga di Pinè. Lago di Serraia - 24° stage nazionale. Si inizia con una conferenza-dibattito “Heaven, la rinascita di un relitto” in compagnia di Giulio Melegari, a seguire lezione sulle immersioni sotto ghiaccio e spiegazione del percorso e dell’ordine di partenza. Successivamente immersione notturna nel percorso allestito per l’immersione sotto ghiaccio, testando i vari sistemi di illuminazione messi a disposizione dall’organizzazione. Organizza: Archeo Sub Trento in collaborazione con Sporting Club Muggiò. Info: Tel. 0461.557028 - infopine@visitpinecembra.it - www. archeosubtrento.com.

7 domenica Cinema AVATAR Borgo Valsugana. Alle 21. CINEMA DEL CENTRO SCOLASTICO (Usa, 2009) regia di James Cameron, con Sam Worthington, Zoe Saldana, Laz Alonso, SigourneyWeaver - Fantastico. Info: Tel.0461 420788 - coordinamento@cttrento.191.it. Cinema IL RICCIO Mezzolombardo. Alle 21. CINEMA TEATRO S. PIETRO - (Francia, Italia, 2009) regia di Mona Achache, con Josiane Balasko, Garance Le Guillermic, Togo Igawa,Anne Brochet. Drammatico. Info: Tel.0461 420788 - coordinamento@cttrento.191.it. Cinema avatar Pergine Valsugana. Alle 20.45. TEATRO DON BOSCO - (Usa, 2009) regia di James Cameron, con Sam Worthington, Zoe Saldana, Laz Alonso, SigourneyWeaver - Fantastico. Info: Tel.0461 420788 - coordinamento@cttrento.191.it. Cinema nine Tione. Alle 21. Cinema Teatro Comunale - (Usa, Italia, 2009) regia di Rob Marshall, con Daniel DayLewis, Penelope Cruz, Marion Cotillard, Nicole Kidman, Judi Dench. Musicale. Info: Tel.0461 420788 - coordinamento@cttrento.191.it. Cultura Giornate Pediatriche Invernali Madonna di Campiglio. Alle 21.15. 32° edizione Convegno Europeo. Info: www.giornatepediatricheinvernali.it. Folklore Carnevale Ladino Val di Fassa. In Val di Fassa il carnevale ladino rappresenta l’evento più suggestivo e radicato della tradizione folcloristica e culturale ladina. Tradizione che ogni anno vive e si rinnova attraverso le “mascherèdes” che trovano la loro origine in rappresentazioni burlesche e canzonatorie di personaggi appartenuti all’antica quotidianità ladina e attraverso le realizzazioni artistiche delle “maschere lignee” degli scultori locali. Rappresentazioni del carnevale ladino e sfilate ad esso ispirate vengono allestite ed organizzate a Penia, Canazei e Campitello e raggiungono il proprio apice durante la settimana di Carnevale. Info: Tel. 0462 609500 - info@fassa.com - www.fassa.com. Folklore carnevale a borgo Borgo Valsugana. A partire dalle 12. Piazza Degasperi - Giornata dedicata al Carnevale presentata da Supermario con tradizionale bigolada, sfilata dei carri, gara dei bigoli a coppie, grostoli... giochi per bambini e tante maschere! Iscrizioni per carri e gruppi presso la Biblio-

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trentinoappuntamenti teca di Borgo Valsugana.. Info: Tel. 0461.754052 - sistemaculturale@ biblio.infotn.it. Folklore CARNEVALE FAORANO Faver. Piazza della chiesa - Tradizionale festa di Carnevale in piazza con animazione per grandi e piccini, musica ballo e tante mascherine. Organizza: Assessorato alla Cultura del Comune di Faver. Info: Tel. 0461 683029.

Per i più piccoli L’angolo del racconto Trento. Alle 15. Museo Tridentino di Scienze Naturali, via Calepina 14. Info: Tel. 0461/270311. Teatro DO PEI ‘NTE NA SCARPA Calliano. Alle 20.30. Teatro parrocchiale - Spettacolo dialettale di Antonia Dalpiaz regia di Andrea de Manincor - FILO ROVERETO NORD - organizzata da ass. Orizzonti.

Folklore Arcoland - La città dei balocchi Arco. Alle 14. Kongo Krazy, Baby Dance, trenino Duck Family, trucca bimbi. Da Gardaland Prezzemolo e i suoi amici; La Cucina della Nonna. Info: Tel. 0464 554444 - info@gardatrentino.it - www.gardatrentino.it.

Teatro Cercando un tetto a Dio Levico Terme. Ore 16. Teatro Parrocchiale - Compagnia Cantiere Centrale - Etty Hillesum - Con Angela Dematté, regia di Andrea Chiodi, musiche di Ferdinando Baroffio, movimenti scenici di Marta Ciappina, adattamento teatrale di Marina Corradi. Info: tel. 0461-362155.

Montagna IN PREDAIA CON LE CIASPOLE 4^ Edizione Tres. Alle 9.30. Rifugio Sores di Tres - Manifestazione non competitiva con le ciaspole lungo i più bei panorami dell’Altopiano della Predaia. Info ed iscrizioni presso Rifugio Sores. Tel. 0463.463138 www.predaia.com.

Teatro Il poema dei monti naviganti Madonna di Campiglio. Alle 21. Centro Congressi - Stagione di prosa 2009/2010 - Spettacolo Roberta Biagiarelli. Con Roberta Biagiarelli e Sandro Fagiani, regia di Alessandro Marinuzzi. Info: Tel. 0465.447541 jvonne.dorna@campiglio.to.

Musica ArtSemble Trento. Alle 10.30. Sala della Filarmonica, via Verdi 30 - Dalla rassegna “I Concerti della Domenica” - ArtSemble “Orfeo & l’Angelo” Songs di H. PURCELL e piéces di M. MARAIS - MARIN MARAIS (1656-1728) Prélude-Fantaisie HENRY PURCELL (1659-1695) “Music for a while” - THOMAS MACE (1612-1706) Voluntary per liuto. Info: Tel. 0461.884286 - www. trentocultura.it. Musica FESTIVAL DELLA CANZONE EUROPEA DEI BAMBINI Levico Terme. Alle 15. Palalevico - Il “Festival della Canzone europea dei Bambini” è il momento conclusivo del concorso “Un Testo per noi”: le classi delle scuole elementari di tutti i Paesi europei sono invitate ad inventare il testo di una canzone. Gli elaborati giudicati vincitori vengono quindi musicati da grandi nomi della musica leggera italiana e poi presentati al Festival dal coro Piccole Colonne diretto da Adalberta Brunelli. Non vi saranno solo belle canzoni e stupende coreografie, ma anche ospiti illustri e due presentatori d’eccezione: Giancarlo Magalli e Michele Bertocchi (“Miky” di Rai Gulp). Al termine seguirà una sfilata in maschera, organizzata dal Consorzio Levico Terme in Centro, nel piazzale dell’oratorio le autorità daranno il benvenuto alle classi vincitrici ed ai loro accompagnatori. Seguiranno thè caldo e grostoli per tutti . Info: www.piccolecolonne.it.

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Teatro IL POEMA DEI MONTI NAVIGANTI Madonna di Campiglio. Ore 21. Teatro. Di Roberta Biagiarelli, dal libro “La leggenda dei monti naviganti” di Paolo Rumiz; con Roberta Biagiarelli e Sandro Fabiani. Info: tel. 0461-420788. Teatro NOVECENTO Ala. Ore 21. Teatro. Di Alessandro Baricco; interpretazione e regia di Corrado d’Elia - Compagnia Teatri Possibili. Info: tel. 0461-420788. Tradizione IMMERSIONE SOTTO GHIACCIO Baselga di Pinè. Lago di Serraia - 24° stage nazionale. Immersioni nel lago di Serraia lungo il percorso sagolato. Successivamente immersioni in apnea a cura dello Sporting Club Muggiò per il 9° Stage Nazionale di Apnea Sotto Ghiaccio. Organizza: Archeo Sub Trento in collaborazione con Sporting Club Muggiò. Info: Tel. 0461.557028 - infopine@ visitpinecembra.it - www.archeosubtrento.com.

8 lunedì Folklore Carnevale Ladino Val di Fassa. In Val di Fassa il carnevale ladino rappresenta l’evento più suggestivo e radicato della tradizione folcloristica e culturale ladina. Tradizione che ogni anno vive e si rinnova attraverso le “mascherèdes” che trovano la loro origine in rappresentazioni burlesche e canzonatorie di personaggi appartenuti all’antica quotidianità ladina

e attraverso le realizzazioni artistiche delle “maschere lignee” degli scultori locali. Rappresentazioni del carnevale ladino e sfilate ad esso ispirate vengono allestite ed organizzate a Penia, Canazei e Campitello e raggiungono il proprio apice durante la settimana di Carnevale. Info: Tel. 0462 609500 - info@fassa.com - www.fassa.com.

abbina ad una proiezione cinematografica un piatto unico con richiami culinari alla pellicola o un piatto tipico della tradizione culinaria di Faver, cena con “arroz y frivole negros” e proiezione del film del 2002 di G. Van Sant. Info e prenotazioni: Alessandro 340.7723536 - Paolo 329.9620901 - Lucia 0461.682276 - info@sorgente90.it.

Musica STAGIONE DEI CONCERTI Rovereto. Ore 20.45. Sala Filarmonica. SERGEJ ANTONOV violoncello, VYACHESLAV GRYAZNOV pianoforte. Info: tel. 0464-452253.

Cultura Idee e consigli per un orto da balcone Trento. Dalle 19 alle 22. BARYCENTRO, Piazza Venezia,38 (Port’Aquila) - Come impostare un orto in piccoli spazi. A cura di Nadia Nicoletti autrice del libro “L’insalata era nell’orto” e di Luigi Bertoldi di Progetto ‘92 s.c.s., Maso Pez (vivaio biologico). Info: Tel. 0461-234373 0461-230000 - 340 8890793 - barycentro@delfino89.com.

Teatro NOVECENTO Borgo Valsugana. Ore 21. Teatro. Di Alessandro Baricco; interpretazione e regia di Corrado d’Elia - Compagnia Teatri Possibili. Info: tel. 0461-420788.

9 martedì Cinema AVATAR Borgo Valsugana. Alle 21. CINEMA DEL CENTRO SCOLASTICO (Usa, 2009) regia di James Cameron, con Sam Worthington, Zoe Saldana, Laz Alonso, SigourneyWeaver - Fantastico. Info: Tel.0461 420788 - coordinamento@cttrento.191.it. Enogastronomia Stoccafisso di Mammola, istruzioni per l’uso Madonna di Campiglio. Dalle 22 alle 23. Il Gallo Cedrone - taverna Hotel Bertelli - Rassegna “Sapore di Sapere” Incontri e degustazioni con produttori, esperti, chef e sommelier. Con il produttore Andrea Paternoster. Entrata libera. Info: Tel. 0465.447541 - jvonne.dorna@ campiglio.to. Folklore Carnevale Ladino Val di Fassa. In Val di Fassa il carnevale ladino rappresenta l’evento più suggestivo e radicato della tradizione folcloristica e culturale ladina. Tradizione che ogni anno vive e si rinnova attraverso le “mascherèdes” che trovano la loro origine in rappresentazioni burlesche e canzonatorie di personaggi appartenuti all’antica quotidianità ladina e attraverso le realizzazioni artistiche delle “maschere lignee” degli scultori locali. Rappresentazioni del carnevale ladino e sfilate ad esso ispirate vengono allestite ed organizzate a Penia, Canazei e Campitello e raggiungono il proprio apice durante la settimana di Carnevale. Info: Tel. 0462 609500 - info@fassa.com - www.fassa.com.

10 mercoledì Cinema Gerry Faver. Cena alle 19.30 - Proiezione film alle 21. Centro culturale Molin de Portegnac - Rassegna CENEFORUM - Per la rassegna che

Enogastronomia Stoccafisso di Mammola, istruzioni per l’uso Madonna di Campiglio. Dalle 22 alle 23. Il Gallo Cedrone - taverna Hotel Bertelli - Rassegna “Sapore di Sapere” Incontri e degustazioni con produttori, esperti, chef e sommelier. Con il produttore Andrea Paternoster. Entrata libera. Info: Tel. 0465.447541 - jvonne.dorna@ campiglio.to. Esposizione SOLE AMICO Madonna di Campiglio. Profumeria di Campiglio, organizza delle settimane a tema con personale specializzato nella cura della pelle, nel make-up e di approfondimento sulle materie primeche compongono i profumi. Entra e prova gratuitamente i prodotti che sono il tema della settimana. L’abbronzatura che vuoi tu, la protezione di SHISEIDO, con i consigli di Cristina. Info: Tel. 0465 447501 - info@campiglio.to - www.campiglio.to. Folklore Carnevale Ladino Val di Fassa. In Val di Fassa il carnevale ladino rappresenta l’evento più suggestivo e radicato della tradizione folcloristica e culturale ladina. Tradizione che ogni anno vive e si rinnova attraverso le “mascherèdes” che trovano la loro origine in rappresentazioni burlesche e canzonatorie di personaggi appartenuti all’antica quotidianità ladina e attraverso le realizzazioni artistiche delle “maschere lignee” degli scultori locali. Rappresentazioni del carnevale ladino e sfilate ad esso ispirate vengono allestite ed organizzate a Penia, Canazei e Campitello e raggiungono il proprio apice durante la settimana di Carnevale. Info: Tel. 0462 609500 - info@fassa.com - www.fassa.com. Musica «Orchestra Haydn» Trento. Alle 20.30. Auditorium - Me 10.02.2010 - Johannes Wildner, di-


trentinoappuntamenti rettore; Enrico Dindo, violoncello; Alberto Colla; Divertimento su un tema di Haydn (prima assoluta)*; Edward Elgar; Concerto per violoncello e orchestra in mi minore, op. 85; Franz Schubert; Sinfonia n. 7 in si minore, D. 759 “Incompiuta”; Josef Strauss; Sphärenklänge, op. 235; Ciclo principale. Info: www.haydn.it. Teatro ragazzi Nella Cenere Vezzano. Alle 16. Teatro Valle dei Laghi - TEATRO Scuola - I Teatrini - Dalla famosa scarpetta ad una mare di scarpe. Scarpe dappertutto, per terra, sospese, impigliate, da riordinare, da pulire, da provare, da tenere nascoste, da inseguire, con cui danzare, da calzare per tessere magicamenrte il vestito per andare al ballo. Cenerentola vive tra cenere e polvere, dorme arrotolata nel pentolode del focolare e lì sogna... Età consigliata dai 7 ai 12 anni. Info: Tel 0461/340158 - info@ teatrovalledeilaghi.it.

11 giovedì Cultura Alzheimer Caffè Trento. Alle 16.30. BARYCENTRO, Piazza Venezia,38 (Port’Aquila) - Uno spazio accogliente aperto a tutti. Tema: “La diagnosi è Alzheimer.cosa faccio?” Con la dott.ssa Marianna Riello neuropsicologa. A cura di Associazione Alzheimer Trento onlus. Info: Tel. 0461-234373 - 0461230000 - 340 8890793 - barycentro@delfino89.com. Esposizione SOLE AMICO Madonna di Campiglio. Profumeria di Campiglio, organizza delle settimane a tema con personale specializzato nella cura della pelle, nel make-up e di approfondimento sulle materie primeche compongono i profumi. Entra e prova gratuitamente i prodotti che sono il tema della settimana. L’abbronzatura che vuoi tu, la protezione di SHISEIDO, con i consigli di Cristina. Info: Tel. 0465 447501 - info@campiglio.to www.campiglio.to. Folklore Carnevale Ladino Val di Fassa. In Val di Fassa il carnevale ladino rappresenta l’evento più suggestivo e radicato della tradizione folcloristica e culturale ladina. Tradizione che ogni anno vive e si rinnova attraverso le “mascherèdes” che trovano la loro origine in rappresentazioni burlesche e canzonatorie di personaggi appartenuti all’antica quotidianità ladina e attraverso le realizzazioni artistiche delle “maschere lignee” degli scultori locali. Rappresentazioni del carnevale ladino e sfilate ad esso ispirate vengono allestite ed organizzate a Penia, Canazei e Campitello e raggiungono il proprio apice durante la settimana di Carnevale. Info: Tel. 0462 609500 - info@fassa.com - www.fassa.com.

Folklore Mascherèda Fascèna Penia di Canazei. Alle 20.30. Sala ex scuole. Info: APT Val di Fassa Tel. 0462.609512. Folklore La Mèscres de Cianacei e Gries Canazei. Alle 18.30. Per le vie del paese - Piazza Marconi. Info: APT Val di Fassa Tel. 0462.609512. Folklore CARNEVALE Pozza di Fassa. Alle 14. Sfilata dei carri per le vie del paese con giochi e divertimenti per tutti. Alle 21 “Gran ballo di Carnevale”. Info: APT Val di Fassa Tel. 0462.609512. Folklore IL CARNEVALE SULLA NEVE Moena. Alle 14.30. Parco Fiabilandia - Animazione per bambini. Info: APT Val di Fassa Tel. 0462.609512. Folklore Arcoland - La città dei balocchi Arco. Alle 17. Casinò Municipale Magie e spettacolo con Paolo Carta. Info: Tel. 0464 554444 - info@gardatrentino.it - www.gardatrentino.it. Folklore Zobia Mat Bolognano d’Arco. Alle 12. Rione De Gasperi, Piazzale chiesa di San Giuseppe - Distribuzione gratuita di maccheroni con ragù. Info: Tel. 0464 554444 - info@gardatrentino. it - www.gardatrentino.it. Folklore FESTA DI CARNEVALE Folgarida. Dalle 15.30 alle 18. Piazzale Folgarida - MUSICA E DISTRIBUZIONE DI VIN BRULE’ E GROSTOLI A CURA DEL GRUPPO ALPINI DI DIMARO. Organizza Consorzio Dimaro Folgarida Vacanze. Info: Tel. 0463.974529 - info@dimarovacanze.it - www.dimaro.to . Per i più piccoli laboratorio teatrale “Piccolo musical” Dalle 17 alle 18.30. Sono aperte le iscrizioni al laboratorio teatrale “Piccolo musical” di Fondazione Aida che si svolgerà ogni giovedì pomeriggio, da febbraio ad aprile, presso il teatro Valle dei Laghi. In “Piccolo musical” gli allievi impareranno, dopo una prima sezione di “giochi teatrali”, quelle che sono le basi del cantare, danzare e recitare. Per i ragazzi dai 6 ai 10 anni. Le iscrizioni si possono effettuare al numero 0461/340158 045/8001471 (scuola@f-aida.it) fino a venerdì 29 gennaio. Il laboratorio si terrà presso la splendida galleria del Teatro Valle dei Laghi (via Stoppani - Vezzano). Teatro SILLABARI Trento. Ore 20.30. Auditorium. Due tempi di Paolo Poli da Goffredo Parise; con e regia di Paolo Poli - Pro-

duzioni Teatrali Paolo Poli. Info: tel. 0461-420788.

12 venerdì Cinema Pagemaster Riva del Garda. Alle 17. Biblioteca Civica, Sala Riunioni - Cinemaragazzi. Info: Tel. 0464 554444 - info@gardatrentino.it - www.gardatrentino.it. Cultura Antiche strade dell’Alto Garda Dro. Alle 21. Biblioteca di Dro - Presentazione delle ricerche: La via al Castello. Testi di Monica Ronchini, Romano Turrini e Marialisa Viaro (Con Associazione Il Sommolago). Info: Tel. 0464.573869 - museo@ comune.rivadelgarda.tn.it. Cultura sfilata di moda Nogaredo. Alle 20.30. Distilleria Marzadro - Nell’ambito della mostra “Sintonizzando Arte ed Arti”, l’associazione culturale Tuning Art organizza una sfilata di moda a cura di Civico37 con nuove collezioni primavera estate 2010. Info: www. tuning-art.it - Tel. Luca Prosser 348.0146983 - tuningart@yahoo.it. Cultura Caffè-Dibattito Trento. Alle 20. BARYCENTRO, Piazza Venezia,38 (Port’Aquila) - “Il gusto del discorrere”. È un incontro aperto a tutti, insieme si sceglie il tema, un’occasione per incontrarsi, esprimersi e confrontarsi in un clima accogliente. Con Grazia Campregher. Info: Tel. 0461-234373 0461-230000 - 340 8890793 - barycentro@delfino89.com. Esposizione SOLE AMICO Madonna di Campiglio. Profumeria di Campiglio, organizza delle settimane a tema con personale specializzato nella cura della pelle, nel make-up e di approfondimento sulle materie primeche compongono i profumi. Entra e prova gratuitamente i prodotti che sono il tema della settimana. L’abbronzatura che vuoi tu, la protezione di SHISEIDO, con i consigli di Cristina. Info: Tel. 0465 447501 - info@campiglio.to - www.campiglio.to. Folklore Carnevale Ladino Val di Fassa. In Val di Fassa il carnevale ladino rappresenta l’evento più suggestivo e radicato della tradizione folcloristica e culturale ladina. Tradizione che ogni anno vive e si rinnova attraverso le “mascherèdes” che trovano la loro origine in rappresentazioni burlesche e canzonatorie di personaggi appartenuti all’antica quotidianità ladina e attraverso le realizzazioni artistiche delle “maschere lignee” degli scultori locali. Rappresentazioni del carnevale ladino e sfilate ad esso ispirate vengono allestite ed orga-

nizzate a Penia, Canazei e Campitello e raggiungono il proprio apice durante la settimana di Carnevale. Info: Tel. 0462 609500 - info@fassa.com - www.fassa.com. Folklore CARNEVALE DI GRAUNO 2010 Grauno. Dalle 20. Teatro Tenda, Loc. La Pozza - Il Carnevale di Grauno è uno tra i più longevi del Trentino ed è caratterizzato dal rituale del rogo del pino, considerato rito di propiziazione e fecondità. Si inizia con cena di pesce e serata con musica e ballo. Info: Pro Loco di Grauno Tel. 0461.685002. Folklore Arcoland - La città dei balocchi Arco. Alle 21. Casinò Municipale - Show - La Corrida, altro che dilettanti. Info: Tel. 0464 554444 - info@gardatrentino.it - www.gardatrentino.it. Folklore Venerdì gnoccolaro Arco. Alle 12. Piazza 3 Novembre, Chiarano - Gnocchi in piazza Distribuzione gratuita di gnocchi di patate. Info: Tel. 0464 554444 - info@gardatrentino.it - www.gardatrentino.it. Folklore festa di carnevale Bolognano d’Arco. Alle 12. Piazza - Distribuzione gratuita di maccheroni all’amatriciana. Info: Tel. 0464 554444 - info@gardatrentino.it www.gardatrentino.it. Folklore Gnocchi in piazza Dro. Alle 12. Piazza della Repubblica - Distribuzione gratuita di gnocchi e brulè. Info: Tel. 0464 554444 - info@gardatrentino.it - www.gardatrentino.it. Musica Concerto Orchestra Hayden Tione. Alle 20.30. Auditorium Scuole Superiori - Organizza: Scuola Musicale Giudicarie. Info: www. visitgiudicarie.it. Per i più piccoli Coccole al museo con merenda Trento. Alle 16.30. Museo Tridentino di Scienze Naturali, via Calepina 14 - Eventi promossi dal Museo di Scienze - Un’avventura da favola tra animali, personaggi e presenze misteriose. Info: Tel. 0461/270311. Teatro SILLABARI Trento. Ore 20.30. Auditorium. Due tempi di Paolo Poli da Goffredo Parise; con e regia di Paolo Poli - Produzioni Teatrali Paolo Poli. Info: tel. 0461-420788.

13 sabato

13-02-2010 Tione di Trento Gran Carnevale Giudicariese Ore 14.30 XII Carnevale dei “Popi e dei Putei” sfilata con arrivo al Teatro Ten-

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trentinoappuntamenti nis. Organizza: Comitato Carnevale Giudicariese. Cinema BACIAMI ANCORA Borgo Valsugana. Alle 21. CINEMA DEL CENTRO SCOLASTICO (Italia, 2010) regia di Gabriele Muccino, con Stefano Accorsi, Claudio Santamaria, Vittoria Puccini, Pierfrancesco Favino. Drammatico. Info: Tel.0461 420788 - coordinamento@cttrento.191.it. Cinema tra le nuvole Mezzolombardo. Alle 21. CINEMA TEATRO S. PIETRO - (Usa, 2009) regia di Jason Reitman, con George Clooney, Vera Farmiga,Anna Kendrick, Jason Bateman, Danny McBride Commedia. Info: Tel.0461 420788 - coordinamento@cttrento.191.it. Cinema baciami ancora Tione. Alle 21. Cinema Teatro Comunale - (Italia, 2010) regia di Gabriele Muccino, con Stefano Accorsi, Claudio Santamaria, Vittoria Puccini, Pierfrancesco Favino. Drammatico. Info: Tel.0461 420788 - coordinamento@cttrento.191.it. Cultura Viaggio nel Cosmo: il Cielo del Mese Trento. Alle 15.30 ed alle 16.45. Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni - Ogni mese cambia l’aspetto del firmamento: costellazione che sorgono e tramontano, pianeti che emergono dalla luce del crepuscolo o scompaiono dietro il Sole, eventi astronomici di grande impatto visivo. Info: Tel. 0461.944888 - 0461.270311 - www. mtsn.tn.it. Esposizione SOLE AMICO Madonna di Campiglio. Profumeria di Campiglio, organizza delle settimane a tema con personale specializzato nella cura della pelle, nel make-up e di approfondimento sulle materie primeche compongono i profumi. Entra e prova gratuitamente i prodotti che sono il tema della settimana. L’abbronzatura che vuoi tu, la protezione di SHISEIDO, con i consigli di Cristina. Info: Tel. 0465 447501 - info@campiglio.to - www.campiglio.to. Folklore IL CARNEVALE DEI MATOCI Valfloriana. Tel. 0462 241111 0462 341419. Folklore Carnevale Ladino Val di Fassa. In Val di Fassa il carnevale ladino rappresenta l’evento più suggestivo e radicato della tradizione folcloristica e culturale ladina. Tradizione che ogni anno vive e si rinnova attraverso le “mascherèdes” che trovano la loro origine in rappresentazioni burlesche

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e canzonatorie di personaggi appartenuti all’antica quotidianità ladina e attraverso le realizzazioni artistiche delle “maschere lignee” degli scultori locali. Rappresentazioni del carnevale ladino e sfilate ad esso ispirate vengono allestite ed organizzate a Penia, Canazei e Campitello e raggiungono il proprio apice durante la settimana di Carnevale. Info: Tel. 0462 609500 - info@fassa.com - www.fassa.com. Folklore CARNEVALE DI GRAUNO 2010 Grauno. Dalle 18. Teatro Tenda, Loc. La Pozza - Il Carnevale di Grauno è uno tra i più longevi del Trentino ed è caratterizzato dal rituale del rogo del pino, considerato rito di propiziazione e fecondità. Inizio della manifestazione con cena, musica, ballo e animazione per grandi e piccini. Info: Pro Loco di Grauno Tel. 0461.685002. Folklore Carnevale dei Matoci Valfloriana. Tutto il giorno. Tradizionale festa di Carnevale. Info: APT Val di Fiemme Tel. 0462.241113 - samanta.deflorian@visitfiemme. it - www.visitfiemme.it. Folklore Sfilata di Carnevale Daiano. Dalle 14.30. Partenza dal piazzale dell’asilo - Finale con premiazione delle maschere più belle. Info: APT Val di Fiemme Tel. 0462.241113 - samanta.deflorian@visitfiemme.it - www.visitfiemme.it. Folklore Gran Carnevale Giudicariese Tione. Alle 14.30. Il Carnevale dei “Popi e dei Putei” sfilata con arrivo al Teatro Tennis. Organizza: Comitato Carnevale Giudicariese. Info: www.visitgiudicarie.it. Folklore Arcoland - La città dei balocchi Arco. Alle 14. Kongo Krazy, il gonfiabile più grande d’Europa; Baby Dance, Magia con Linda Blù, Clown Rodrigo, giostra, trucca bimbi, palloncini, trenino Duck Family, La Cucina della Nonna. Info: Tel. 0464 554444 - info@gardatrentino.it www.gardatrentino.it. Folklore Festa di carnevale Pietramurata. Alle 12. Piazza Mercato - Distribuzione gratuita di maccheroni con ragù (50° Anniversario). Alle 14 Corteo mascherato, animazione del Clown Molletta e a seguire premiazione maschere. Info: Tel. 0464 554444 - info@gardatrentino. it - www.gardatrentino.it. Folklore Serata di cori Arco. Alle 21. Casinò Municipale. Info: Tel. 0464 554444 - info@gardatrentino.it - www.gardatrentino.it.

Folklore FESTA DI CARNEVALE Dimaro. Alle 14. Palestra scuola elementare - Festa di Carnevale con giochi per bambini in maschera. Organizzato dall’Associazione Culturale “Quei del Filò” di Dimaro. Info: Tel. 0463.974529 - info@ dimarovacanze.it - www.dimaro.to . Folklore Carnevale di Volano Volano. Festa grande in tutto il paese, con maccheronata e sfilate in maschera. Musica suricanto Nogaredo. Alle 20.30. Distilleria Marzadro - Nell’ambito della mostra “Sintonizzando Arte ed Arti”, l’associazione culturale Tuning Art organizza concerto di musica andina e sudamericana. Info: www. tuning-art.it - Tel. Luca Prosser 348.0146983 - tuningart@yahoo.it. Per i più piccoli L’angolo del racconto Trento. Alle 15. Museo Tridentino di Scienze Naturali, via Calepina 14. Info: Tel. 0461/270311. Teatro Dormono tutti sulla collina Vezzano. Alle 20.30. Teatro Valle dei Laghi - TEATRO GIOVANI - Concerto dedicato a Fabrizio De Andrè con testi di Fernanda Pivano. Organizzato da Fondazione AIDA. Info: Tel 0461/340158 - info@teatrovalledeilaghi.it. Teatro amor e baticor Villa Lagarina. Alle 20.30. Teatro Parrocchiale Carlo Baldessarini, Via Stockstadt am Rhein - 4 sabi con Loredana Cont ...si, quatro sabi uno drio l’altro - Spettacolo realizzato da Compagnia La Nogara di Cogollo (VR). Regia di Mario Busti e Paolo Cracco. Info: Fernanda Tel. 338.1831908 - Bruno (Coordinatore) Tel. 335.6175222 - info@ teatrovilla.eu. Teatro Qualchedun ha fat i corni Bolognano d’Arco. Alle 21. Teatro Oratorio - 15° Rassegna teatrale Bruno Cattoi - Teatro dialettale. Info: Tel. 0464 554444 - info@gardatrentino.it - www.gardatrentino.it. Teatro SILLABARI Trento. Ore 20.30. Auditorium. Due tempi di Paolo Poli da Goffredo Parise; con e regia di Paolo Poli - Produzioni Teatrali Paolo Poli. Info: tel. 0461-420788.

14 domenica Cinema BACIAMI ANCORA Borgo Valsugana. Alle 21. CINEMA DEL CENTRO SCOLASTICO (Italia, 2010) regia di Gabriele Muccino, con Stefano Accorsi, Claudio

Santamaria, Vittoria Puccini, Pierfrancesco Favino. Drammatico. Info: Tel.0461 420788 - coordinamento@cttrento.191.it. Cinema ALVIN SUPERSTAR 2 Borgo Valsugana. Alle 17. CINEMA DEL CENTRO SCOLASTICO (Usa, 2009) regia di Betty Thomas. Animazione. Info: Tel.0461 420788 - coordinamento@cttrento.191.it. Cinema tra le nuvole Mezzolombardo. Alle 21. CINEMA TEATRO S. PIETRO - (Usa, 2009) regia di Jason Reitman, con George Clooney, Vera Farmiga,Anna Kendrick, Jason Bateman, Danny McBride Commedia. Info: Tel.0461 420788 - coordinamento@cttrento.191.it. Cinema il riccio PergineValsugana. Alle 20.45. TEATRO DON BOSCO - (Francia, Italia, 2009) regia di Mona Achache, con Josiane Balasko, Garance Le Guillermic, Togo Igawa,Anne Brochet. Drammatico. Info: Tel.0461 420788 - coordinamento@cttrento.191.it. Cinema baciami ancora Tione. Alle 21. Cinema Teatro Comunale - (Italia, 2010) regia di Gabriele Muccino, con Stefano Accorsi, Claudio Santamaria, Vittoria Puccini, Pierfrancesco Favino. Drammatico. Info: Tel.0461 420788 - coordinamento@cttrento.191.it. Folklore Carnevale Ladino Val di Fassa. In Val di Fassa il carnevale ladino rappresenta l’evento più suggestivo e radicato della tradizione folcloristica e culturale ladina. Tradizione che ogni anno vive e si rinnova attraverso le “mascherèdes” che trovano la loro origine in rappresentazioni burlesche e canzonatorie di personaggi appartenuti all’antica quotidianità ladina e attraverso le realizzazioni artistiche delle “maschere lignee” degli scultori locali. Rappresentazioni del carnevale ladino e sfilate ad esso ispirate vengono allestite ed organizzate a Penia, Canazei e Campitello e raggiungono il proprio apice durante la settimana di Carnevale. Info: Tel. 0462 609500 - info@fassa.com - www.fassa.com. Folklore CARNEVALE DI GRAUNO 2010 Grauno. Dalle 12. Teatro Tenda, Loc. La Pozza - Il Carnevale di Grauno è uno tra i più longevi del Trentino ed è caratterizzato dal rituale del rogo del pino, considerato rito di propiziazione e fecondità. Inizio della festa con pranzo. Nel pomeriggio intrattenimento per grandi e piccini con musica e ballo. A seguire cena e serata con musica e ballo per tutti. Info: Pro Loco di Grauno Tel. 0461.685002.


trentinoappuntamenti Folklore SAGRA DI SANTA GIULIANA Baselga di Piné. Dalle 9. Piazza di Sternigo - Apertura con la Santa Messa e canti del coro del paese, a seguire vaso della fortuna, poi la “Sbigolada”. Nel pomeriggio sfilata delle mascherine con premiazione delle più belle e originali. Per tutta la giornata distribuzione di crostoli, vin brulè, brodo, bibite e spaghetti e animazione, giochi e musica per grandi e piccini. Info: Tel. 0461.557028. Folklore CARNEVALE IN PIAZZA Giovo. Dalle 10 alle 18. Verla piazza Rosmini - Tradizionale festa di Carnevale in piazza con distribuzione gratuita di vino, brodo, polenta, crauti, luganeghe e formaggio e animazione per grandi e piccini. Organizza: Fricchettoni - Comitato dei Polentoni di Verla. Info: Giorgio Michelon Tel. 336.368797. Folklore Festa di Carnevale Predazzo. Dalle 14. Piazza SS. Filippo e Giacomo. Info: APT Val di Fiemme Tel. 0462.241113 - samanta.deflorian@visitfiemme.it - www. visitfiemme.it. Folklore Carnevale El Vecio e la Vecia Preore. Alle 14. Tradizionale sfilata carnevalesca del “Vecio e laVecia”. Sfilata del carro allegorico allestito dai bambini di Preore. Polenta e salamino in piazza. Organizza: Pro Loco Preore. Info: www.visitgiudicarie.it. Folklore Arcoland - La città dei balocchi Arco. Alle 14. Kongo Krazy, il gonfiabile più grande d’Europa; La Cucina della Nonna; Carioca Dance Ballet, la più grande festa brasiliana della regione. Info:Tel. 0464 554444 - info@gardatrentino.it - www.gardatrentino.it.

Folklore Sbigolada Torbolana Torbole. Alle 13.30. Piazza V. Veneto - distribuzione di spaghetti con «aole». Info: Tel. 0464 554444 - info@gardatrentino.it - www.gardatrentino.it. Folklore Corteo mascherato Dro. Alle 13.30. Piazza della Repubblica - Alle 14 Distribuzione gratuita di pane, würstel e birra - Gruppo musicale. Info: Tel. 0464 554444 - info@gardatrentino.it - www.gardatrentino.it. Folklore LA SBIGOLADA Dimaro. Alle 12. Piazza Centrale - PRANZO TIPICO CON ACCOMPAGNAMENTO MUSICALE E FESTA DI CARNEVALE. Organizzato dal Comune di Dimaro, in collaborazione con l’A.S.U.C. di Dimaro, l’Associazione Culturale “Quei del filò”,il Gruppo Alpini di Dimaro. Info: Tel. 0463.974529 - info@dimarovacanze.it - www.dimaro.to . Musica FRANZ SCHUBERT (1797-1828) Trento. Alle 10.30. Sala della Filarmonica, via Verdi 30 - Dalla rassegna “I Concerti della Domenica” Notturno D 897 (op. post. 148) in mi bemolle maggiore (1827) Adagio - Quintetto “La Trota” D 667 (op. post. 114) in la maggiore (1819) Allegro vivace, Andante, Scherzo - Trio, Tema e variazioni, Allegro giusto - Giancarlo Guarino violino; Luca Martini viola; Stefano Guarino violoncello; Massimiliano Rizzoli contrabbasso; Monique Ciola pianoforte. Info: Tel. 0461.884286 - www.trentocultura.it. Per i più piccoli L’angolo del racconto Trento. Alle 15. Museo Tridentino di Scienze Naturali, via Calepina 14. Info: Tel. 0461/270311. Teatro NO VE CAPISO PÙ! Segonzano. Alle 15. Teatro comunale - Rappresentazione teatrale della commedia di Loredana Cont

presentata dalla Filodrammatica Nuova Ribalta di Segonzano. Info: Tel. 0461.683110. Teatro viagio de sol andata Trento. Alle 16. Teatro S. Marco, via S. Bernardino 10 - Spettacolo di Dino Caresia - Filodrammatica “S. Martino” di Fornace. Info: Tel. 0461.237352 - info@cofas.it www.cofas.it. Teatro SILLABARI Trento. Ore 16. Auditorium. Due tempi di Paolo Poli da Goffredo Parise; con e regia di Paolo Poli Produzioni Teatrali Paolo Poli. Info: tel. 0461-420788. Teatro MONTAGNE MIGRANTI - IL MUSICAL Rovereto. Ore 20.45. Auditorium. Viaggio per il mondo e nella memoria della canzone di montagna da un’idea di Carlo Casillo; regia di Maurizio Nichetti; con Enrico Tavernini nella parte di “Ferruccio”. Info: tel. 0461-420788.

15 lunedì Cultura dopocena con l’autore Madonna di Campiglio. Alle 21.30. Boutique Hotel Chalet Dolce Vita - Incontro con lo scrittore e giornalista Paolo Luconi Bisti il quale converserà su “La Corte asburgica e il gossip della Belle Epoque”. Incontro gratuito e aperto a tutti. Info: Tel. 0465.447541 - jvonne.dorna@ campiglio.to. Folklore Carnevale Ladino Val di Fassa. In Val di Fassa il carnevale ladino rappresenta l’evento più suggestivo e radicato della tradizione folcloristica e culturale ladina. Tradizione che ogni anno vive e si rinnova attraverso le “mascherèdes” che trovano la loro origine in rappresentazioni burlesche e canzonatorie di personaggi appartenuti all’antica quotidianità ladina e attraverso le realizzazioni artisti-

che delle “maschere lignee” degli scultori locali. Rappresentazioni del carnevale ladino e sfilate ad esso ispirate vengono allestite ed organizzate a Penia, Canazei e Campitello e raggiungono il proprio apice durante la settimana di Carnevale. Info: Tel. 0462 609500 - info@fassa.com - www.fassa.com. Folklore Festa di Carnevale Canal San Bovo. Alle 21. Piazza Marconi. Info: APT Val di Fassa Tel. 0462.609512. Folklore Mascherèda Fascèna Penia di Canazei. Alle 20.30. Sala ex scuole. Info: APT Val di Fassa Tel. 0462.609512. Folklore Festa di carnevale Canazei. Alle 21. Piazza Marconi. Info: APT Val di Fassa Tel. 0462.609512. Folklore Campiglio Asburgica Madonna di Campiglio. Alle 13. Rievocazione storica della corte imperiale asburgica a Madonna di Campiglio, curata dal Comitato per il Carnevale Asburgico. Info: Tel. 0465.447541 - jvonne.dorna@ campiglio.to.

16 martedì Cultura Cristina Di Cristina Rovereto. alle 18. SALA COMUNALE ROBERTO iras BALDESSARI via Portici - Inaugurazione MOSTRA DI PITTURA. Info:Tel. 0464-452253. Danza ABBONDANZA / BERTONI Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale. La densità dell’umano - Progetto biennale (2009/10). I densità: Creazione per 10 danzatori La massa. Capovolgimento del timore di essere toccati coreografia Michele Abbondanza. Info: tel. 0461-213811.

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trentinoappuntamenti Enogastronomia L’Arte del distillare Madonna di Campiglio. Dalle 22 alle 23. Il Gallo Cedrone - taverna Hotel Bertelli - Rassegna “Sapore di Sapere” Incontri e degustazioni con produttori, esperti, chef e sommelier. Con il produttore Mario Pojer. Entrata libera. Info: Tel. 0465.447541 - jvonne.dorna@ campiglio.to. Esposizione CARNEVALE ASBURGICO... TRUCCO IMPERIALE! Madonna di Campiglio. Profumeria di Campiglio, organizza delle settimane a tema con personale specializzato nella cura della pelle, nel make-up e di approfondimento sulle materie primeche compongono i profumi. Entra e prova gratuitamente i prodotti che sono il tema della settimana. L’arte del make-up. I trucchi del mestiere con la specialiste de CHANEL. Info: Tel. 0465 447501 - info@campiglio.to www.campiglio.to. Folklore Carnevale Ladino Val di Fassa. In Val di Fassa il carnevale ladino rappresenta l’evento più suggestivo e radicato della tradizione folcloristica e culturale ladina. Tradizione che ogni anno vive e si rinnova attraverso le “mascherèdes” che trovano la loro origine in rappresentazioni burlesche e canzonatorie di personaggi appartenuti all’antica quotidianità ladina e attraverso le realizzazioni artistiche delle “maschere lignee” degli scultori locali. Rappresentazioni del carnevale ladino e sfilate ad esso ispirate vengono allestite ed organizzate a Penia, Canazei e Campitello e raggiungono il proprio apice durante la settimana di Carnevale. Info: Tel. 0462 609500 - info@fassa.com - www.fassa.com. Folklore La Mèscres de Cianacei e Gries Canazei. Alle 18.30. Per le vie del paese - Piazza Marconi. Info: APT Val di Fassa Tel. 0462.609512. Folklore IL CARNEVALE IN PIAZZA Moena. Alle 14.30. Piaz de Sotegrava. Info: APT Val di Fassa Tel. 0462.609512. Folklore CARNEVALE DI GRAUNO 2010 Grauno. Dalle 9. Teatro Tenda, Loc. La Pozza - Il Carnevale di Grauno è uno tra i più longevi del Trentino ed è caratterizzato dal rituale del rogo del pino, considerato rito di propiziazione e fecondità. Inizio della festa il trascinamento del pino di Grauno in piazza Bociat. A seguire rappresentazione teatrale all’aperto, cerimoniale del battesimo ed innalzamento del pino nella “Busa del Carneval”. Pranzo a base di prodotti tipici trentini e specialità locali. Allestimento del pino. Musica, ballo ed animazione per gran-

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di e piccini. Sfilata lungo le vie del centro e rogo del pino, momento clou della manifestazione. Info: Pro Loco di Grauno Tel. 0461.685002. Folklore CARNEVALE IN PIAZZA Giovo. Dalle 10 alle 18. Verla piazza Rosmini - Tradizionale festa di Carnevale in piazza con distribuzione gratuita di vino, brodo, polenta, crauti, luganeghe e formaggio e animazione per grandi e piccini. Organizza: Fricchettoni - Comitato dei Polentoni di Verla. Info: Giorgio Michelon Tel. 336.368797. Folklore FESTA DI CARNEVALE Grumes. Dalle 11.30. Centro polifunzionale Le Fontanelle - Festa di Carnevale con pranzo e animazione. Organizza: Comitato Carnevale Grumes. Info: Tel. 0461.683110. Folklore PROCESSO AL CARNEVALE Valda. Dalle 18. Vie del paese vDa 150 anni il tradizionale processo al Carnevale anima il paese di Valda. Distribuzione di gnocchi e un rinfresco per tutti. A seguire rappresentazione del processo al Carnevale, che risulterà colpevole e verrà bruciato. Organizzano: Gruppo dei Coscritti di Valda e Circolo Culturale Ricreativo. Info: Tel. 0461.683110. Folklore Gran Carnevale Giudicariese Preore. Alle 14. Sfilata dei carri di carnevale e gruppi mascherati per le vie del paese cion partenza da Via Pinzolo ed arrivo in Piazza C. Battisti dove si terranno le recite e le rappresentazioni dei singoli carri e dei gruppi. Distirbuzione di polenta e salamino per tutti. In serata ballo in maschera con premiazione dei carri e gruppi mascherati. Organizza: Comitato Carnevale Giudicariese. Info: www.visitgiudicarie.it. Folklore Sbigolada Nago. Alle 12.30. Piazza - Distribuzione gratuita di spaghetti al ragù. Info: Tel. 0464 554444 - info@gardatrentino.it - www.gardatrentino.it. Folklore BRUCIAMO IL CARNEVALE! Dimaro. Alle 20. P.zza Centrale - SERATA IN COMPAGNIA DEL CORPO BANDISTICO SASSO ROSSO DI DIMARO E DISTRIBUZIONE DI VIN BRULE’ E GROSTOLI A CURA DEL GRUPPO ALPINI DI DIMARO. Organizzato dal Comune di Dimaro in collaborazione con il Corpo Volontario Vigili del Fuoco e Gruppo Allievi di Dimaro, il Corpo Bandistico Sasso Rosso, il Gruppo Alpini di Dimaro ed il Consorzio Dimaro Folgarida Vacanze. Info: Tel. 0463.974529 - info@dimarovacanze.it - www.dimaro.to . Folklore Campiglio Asburgica Madonna di Campiglio. Alle 13. Rievocazione storica della corte

imperiale asburgica a Madonna di Campiglio, curata dal Comitato per il Carnevale Asburgico. Info: Tel. 0465.447541 - jvonne.dorna@ campiglio.to. Folklore Carnevale di Volano Volano. Festa grande in tutto il paese, con maccheronata e sfilate in maschera. Musica abbamania in concerto Trento. Alle 21. Auditorium S. Chiara - Gold Tour 2010 - AbbaMania è stato definito come , il migliore concerto in Abba style dai tempi degli Abba ed è fedele al leggendario gruppo musicale svedese fin nei suoi minimi dettagli. Teatro LE GALLINE: PRIMA... E DOPO! 2 Tione. Alle 21. Teatro Comunale Stagione di prosa - Fac. Totum Art di e con Katia Beni, Sonia Grassi e Erina Maria Lo Presti testi di repertorio Alessandro Benvenuti. Info: www.visitgiudicarie.it.

17 mercoledì Cultura Storia e identità della Perla delle Dolomiti Madonna di Campiglio. Alle 21. Salone Hofer - Premiazione all’interno del progetto Il Mistero dei Monti 2009. A seguire serata culturale “Storia e identità della Perla delle Dolomiti. 100 anni di sci a Madonna di Campiglio”.“Campiglio asburgica: cronache dell’età d’oro. Regime e imperatori a Campiglio”. Info: Tel. 0465.447541 - jvonne.dorna@campiglio.to. Enogastronomia Storia e identità della Perla delle Dolomiti Madonna di Campiglio. Alle 21.30. Boutique Hotel Chalet Dolce Vita - Incontro e degustazione di vino con Matteo Galtarossa proprietario dell’azienda Monte Cariano che illustrerà il vino “recioto” composto dai classici uvaggi della Valpolicella. Degustazione ed incontro aperto a tutti. Info: Tel. 0465.447541 - jvonne.dorna@campiglio.to. Esposizione CARNEVALE ASBURGICO... TRUCCO IMPERIALE! Madonna di Campiglio. Profumeria di Campiglio, organizza delle settimane a tema con personale specializzato nella cura della pelle, nel make-up e di approfondimento sulle materie primeche compongono i profumi. Entra e prova gratuitamente i prodotti che sono il tema della settimana. L’arte del make-up. I trucchi del mestiere con la specialiste de CHANEL. Info: Tel. 0465 447501 - info@ campiglio.to - www.campiglio.to.

Folklore Campiglio Asburgica Madonna di Campiglio. Alle 13. Rievocazione storica della corte imperiale asburgica a Madonna di Campiglio, curata dal Comitato per il Carnevale Asburgico. Info: Tel. 0465.447541 - jvonne.dorna@ campiglio.to.

18 giovedì Esposizione CARNEVALE ASBURGICO... TRUCCO IMPERIALE! Madonna di Campiglio. Profumeria di Campiglio, organizza delle settimane a tema con personale specializzato nella cura della pelle, nel make-up e di approfondimento sulle materie primeche compongono i profumi. Entra e prova gratuitamente i prodotti che sono il tema della settimana. L’arte del make-up. I trucchi del mestiere con la specialiste de CHANEL. Info: Tel. 0465 447501 - info@ campiglio.to - www.campiglio.to. Folklore Campiglio Asburgica Madonna di Campiglio. Alle 13. Rievocazione storica della corte imperiale asburgica a Madonna di Campiglio, curata dal Comitato per il Carnevale Asburgico. Info: Tel. 0465.447541 - jvonne.dorna@ campiglio.to. Musica Matteo Tabbia e Giovanni Doria Miglietta Trento. Alle 20.45. Sala Filarmonica - Stagione 2010 - Matteo Tabbia, violoncello e Giovanni Doria Miglietta, pianoforte - N. Miaskowski Sonata per vlc. e pf. n. 1 in Re magg. op. 12 - M. Reghezza Puzzle (Prima esecuzione assoluta su commissione della Società Filarmonica di Trento) - F. Chopin Sonata per vlc. e pf. in sol min. op. 65 - B. Martinu Variazioni su un tema slovacco - S. Prokof’ev Sonata per vlc. e pf. in Do magg. op. 119 - D. Popper Konzerpolonaise op. 14. Info: Tel. 0461 985244 - info@filarmonica-trento-it. Per i più piccoli laboratorio teatrale “Piccolo musical” Dalle 17 alle 18.30. Sono aperte le iscrizioni al laboratorio teatrale “Piccolo musical” di Fondazione Aida che si svolgerà ogni giovedì pomeriggio, da febbraio ad aprile, presso il teatro Valle dei Laghi. In “Piccolo musical” gli allievi impareranno, dopo una prima sezione di “giochi teatrali”, quelle che sono le basi del cantare, danzare e recitare. Per i ragazzi dai 6 ai 10 anni. Le iscrizioni si possono effettuare al numero 0461/340158 045/8001471 (scuola@f-aida.it) fino a venerdì 29 gennaio. Il laboratorio si terrà presso la splendida galleria del Teatro Valle dei Laghi (via Stoppani - Vezzano).


trentinoappuntamenti Teatro CANDIDO Trento. Ore 20.30. Auditorium. Viaggio tragicomico nel migliore dei mondi possibili adattamento teatrale di Tonino Conte e Emanuele Conte dal romanzo Candido o dell’ottimismo di Voltaire - regia di Emanuele Conte. Info: tel. 0461420788. Teatro LE GALLINE: PRIMA... E DOPO! Tione. Ore 21. teatro. Di e con Katia Beni, Sonia Grassi e Erina Maria Lo Presti; testi di repertorio Alessandro Benvenuti; regia di Donatella Diamanti. Info: tel. 0461-420788.

19 venerdì Cultura Farsi un’idea Trento. Ore 16. TJ Bar, via delle Orne. Il caffé scientifico dell’Università di Trento. “Mito e meta del posto fisso” con Paolo barbieri e Luca Nogler. Info: tel. 0461-881131. Enogastronomia Cioccolatiere e miele Madonna di Campiglio. Dalle 16 alle 19. Casa del Cioccolato - Linea Dolomiti, Mirco della Vecchia e l’ape della signora Raffaella. Info: Tel. 0465 440086. Esposizione CARNEVALE ASBURGICO... TRUCCO IMPERIALE! Madonna di Campiglio. Profumeria di Campiglio, organizza delle settimane a tema con personale specializzato nella cura della pelle, nel make-up e di approfondimento sulle materie primeche compongono i profumi. Entra e prova gratuitamente i prodotti che sono il tema della settimana. L’arte del make-up. I trucchi del mestiere con la specialiste de CHANEL. Info: Tel. 0465 447501 - info@campiglio.to www.campiglio.to. Folklore Campiglio Asburgica Madonna di Campiglio. Alle 13. Rievocazione storica della corte imperiale asburgica a Madonna di Campiglio, curata dal Comitato per il Carnevale Asburgico. Info: Tel. 0465.447541 - jvonne.dorna@ campiglio.to. Musica MUSICA IN BIBLIOTECA Rovereto. Ore 18. Biblioteca civica. Momenti musicali a cura di insegnanti e allievi della Civica Scuola Musicale Riccardo Zandonai di Rovereto. Info: tel. 0464-452253. Musica TRIO WANDERER Rovereto. Ore 20.45. Sala Filarmonica. STAGIONE DEI CONCERTI. J.M. Phillips-Varjabédian violino, R. Pidoux violoncello, V. P. Coq pianoforte . Info: tel. 0464-452253.

Per i più piccoli Coccole al museo con merenda Trento. Alle 16.30. Museo Tridentino di Scienze Naturali, via Calepina 14 - Eventi promossi dal Museo di Scienze - Un’avventura da favola tra animali, personaggi e presenze misteriose. Info: Tel. 0461/270311.

Cinema tra le nuvole Tione. Alle 21. Cinema Teatro Comunale - (Usa, 2009) regia di Jason Reitman, con George Clooney, Vera Farmiga,Anna Kendrick, Jason Bateman, Danny McBride Commedia. Info: Tel.0461 420788 - coordinamento@cttrento.191.it.

Teatro Le galline: prima... e dopo! 2 Cavalese. Alle 21. Teatro Comunale - Stagione di Prosa 2009/2010 - Spettacolo di K. Beni, S. Grassi, E. M. Lo Presti. Info: APT Val di Fiemme Tel. 0462.241113 - samanta. deflorian@visitfiemme.it - www.visitfiemme.it.

Cultura Laboratori con l’artista Cavalese. Alle 16.30. Centro Arte Contemporanea - Marco Arman, tecnica e poetica per bambini. Prenotazione obbligatoria al Tel. 0462.235416.

Teatro CANDIDO Trento. Ore 20.30. Auditorium. Viaggio tragicomico nel migliore dei mondi possibili adattamento teatrale di Tonino Conte e Emanuele Conte dal romanzo Candido o dell’ottimismo di Voltaire - regia di Emanuele Conte. Info: tel. 0461420788. Teatro LE GALLINE: PRIMA... E DOPO! Cavalese. Ore 21. teatro. Di e con Katia Beni, Sonia Grassi e Erina Maria Lo Presti; testi di repertorio Alessandro Benvenuti; regia di Donatella Diamanti. Info: tel. 0461-420788.

20 sabato Cinema NINE Borgo Valsugana. Alle 21. CINEMA DEL CENTRO SCOLASTICO - (Usa, Italia, 2009) regia di Rob Marshall, con Daniel Day-Lewis, Penelope Cruz, Marion Cotillard, Nicole Kidman, Judi Dench. Musicale. Info: Tel.0461 420788 - coordinamento@cttrento.191.it. Cinema baciami ancora Mezzolombardo. Alle 21. CINEMA TEATRO S. PIETRO - (Italia, 2010) regia di Gabriele Muccino, con Stefano Accorsi, Claudio Santamaria, Vittoria Puccini, Pierfrancesco Favino. Drammatico. Info: Tel.0461 420788 - coordinamento@cttrento.191.it. Cinema CUCCIOLI E IL CODICE DI MARCO POLO Pergine Valsugana. Alle 17. TEATRO DON BOSCO - (Italia, 2010) regia di Sergio Manfio. Animazione. Info: Tel.0461 420788 - coordinamento@cttrento.191.it. Cinema baciami ancora Pergine Valsugana. Alle 20.45. TEATRO DON BOSCO - (Italia, 2010) regia di Gabriele Muccino, con Stefano Accorsi, Claudio Santamaria, Vittoria Puccini, Pierfrancesco Favino. Drammatico. Info: Tel.0461 420788 - coordinamento@cttrento.191.it.

Cultura Laboratori con l’artista Cavalese. Alle 20.30. Centro Arte Contemporanea - Marco Arman, tecnica e poetica per adulti. Prenotazione obbligatoria al Tel. 0462.235416. Cultura Viaggio nel Cosmo: il Cielo del Mese Trento. Alle 15.30 ed alle 16.45. Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni - Ogni mese cambia l’aspetto del firmamento: costellazione che sorgono e tramontano, pianeti che emergono dalla luce del crepuscolo o scompaiono dietro il Sole, eventi astronomici di grande impatto visivo. Info: Tel. 0461.944888 - 0461.270311 - www. mtsn.tn.it. Enogastronomia Gli amari trentini, con le erbe del territorio Madonna di Campiglio. Dalle 16 alle 19. Casa del Cioccolato - “Antica Erboristeria Dott. Cappelletti”. Info: Tel. 0465.447541 - jvonne. dorna@campiglio.to. Esposizione CARNEVALE ASBURGICO... TRUCCO IMPERIALE! Madonna di Campiglio. Profumeria di Campiglio, organizza delle settimane a tema con personale specializzato nella cura della pelle, nel make-up e di approfondimento sulle materie primeche compongono i profumi. Entra e prova gratuitamente i prodotti che sono il tema della settimana. L’arte del make-up. I trucchi del mestiere con la specialiste de CHANEL. Info: Tel. 0465 447501 - info@campiglio.to www.campiglio.to. Musica Concerto per Hofer Rovereto. Ore 20.45. Auditorium Fausto Melotti. CONCERTO COMMEMORATIVO NEL 200° DELLA MORTE DI ANDREAS HOFER con l’ Orchestra Fiati del Liceo Rosmini diretto da Andrea Loss. Info: tel. 0464-452253. Per i più piccoli L’angolo del racconto Trento. Alle 15. Museo Tridentino di Scienze Naturali, via Calepina 14. Info: Tel. 0461/270311.

Teatro dighe de yes Villa Lagarina. Alle 20.30. Teatro Parrocchiale Carlo Baldessarini, Via Stockstadt am Rhein - 4 sabi con Loredana Cont ...si, quatro sabi uno drio l’altro - Spettacolo realizzato da Filodrammatica Garniga Terme (TN). Regia di gruppo. Info: Fernanda Tel. 338.1831908 - Bruno (Coordinatore) Tel. 335.6175222 - info@ teatrovilla.eu. Teatro L’OPERA DEL MENDICANTE Civezzano. Alle 20.45. Teatro comunale Luigi Pirandello - All’interno della Rassegna Teatrale Bruno Pallaoro rappresentazione teatrale presentata dalla filodrammatica Compagnia Teatrale Le Voci di Dentro di Mezzolombardo. Organizza: Compagnia Filodrammatica Civezzano in collaborazione con il Comune di Civezzano. Info: filocivezzano@libero.it. Teatro Celulari dela malora, messaggi a luci rosse Valfloriana. Alle 20.30. Fraz. Casatta, Teatro Comunale Valfloriana - Filodrammatica Nino Berti di Rovereto - Commedia di Gloria Gabrielli. Prenotazione obbligatoria al Tel. 0462.235416. Teatro Le galline: prima...e dopo! 2 Bolognano d’Arco. Alle 21. Casinò Municipale - Stagione di prosa - Spettacolo di e con Katia Beni, Sonia Grassi, Erina Lo Presti. Info: Tel. 0464 554444 - info@gardatrentino. it - www.gardatrentino.it. Teatro CANDIDO Trento. Ore 20.30. Auditorium. Viaggio tragicomico nel migliore dei mondi possibili adattamento teatrale di Tonino Conte e Emanuele Conte dal romanzo Candido o dell’ottimismo di Voltaire - regia di Emanuele Conte. Info: tel. 0461-420788. Teatro LE GALLINE: PRIMA... E DOPO! Arco. Ore 21. teatro. Di e con Katia Beni, Sonia Grassi e Erina Maria Lo Presti; testi di repertorio Alessandro Benvenuti; regia di Donatella Diamanti. Info: tel. 0461-420788. Teatro L’ATTESA Grigno. Ore 20.45. teatro. Di e con Flavio Oreglio e collaborazione ai testi di Renato Sarti; collaborazione a testi e musiche delle canzoni Dario Canossi e Luca Bonaffini; regia di Renato Sarti - Catartica srl. Info: tel. 0461-420788.

21 domenica Cinema NINE Borgo Valsugana. Alle 21. CINEMA DEL CENTRO SCOLASTICO - (Usa, Italia, 2009) regia di Rob Marshall, con Daniel Day-Lewis,

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trentinoappuntamenti Penelope Cruz, Marion Cotillard, Nicole Kidman, Judi Dench. Musicale. Info: Tel.0461 420788 - coordinamento@cttrento.191.it. Cinema baciami ancora Mezzolombardo. Alle 21. CINEMA TEATRO S. PIETRO - (Italia, 2010) regia di Gabriele Muccino, con Stefano Accorsi, Claudio Santamaria, Vittoria Puccini, Pierfrancesco Favino. Drammatico. Info: Tel.0461 420788 - coordinamento@cttrento.191.it. Cinema CUCCIOLI E IL CODICE DI MARCO POLO Pergine Valsugana. Alle 17. TEATRO DON BOSCO - (Italia, 2010) regia di Sergio Manfio. Animazione. Info: Tel.0461 420788 - coordinamento@cttrento.191.it. Cinema baciami ancora Pergine Valsugana. Alle 20.45. TEATRO DON BOSCO - (Italia, 2010) regia di Gabriele Muccino, con Stefano Accorsi, Claudio Santamaria, Vittoria Puccini, Pierfrancesco Favino. Drammatico. Info: Tel.0461 420788 - coordinamento@cttrento.191.it. Cinema tra le nuvole Tione. Alle 21. Cinema Teatro Comunale - (Usa, 2009) regia di Jason Reitman, con George Clooney, Vera Farmiga,Anna Kendrick, Jason Bateman, Danny McBride Commedia. Info: Tel.0461 420788 - coordinamento@cttrento.191.it. Cultura il colore delle emozioni Zambana Vecchia. Dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17. Laboratorio di arte terapia per conoscersi e comunicare grazie all’espressione grafico - pittorica. Condotto dalla dott. R. Rossetti psicologa specializzata presso il centro Art Therapy di Bologna. Iscrizioni al numero: 0376 368509. Info: rosanna.rossetti@gmail.com. Folklore SGNOCCOLADA Civezzano. Dalle 12 alle 16. Frazione Bosco - Tradizionale Sgnoccolada di fine Carnevale in piazza. Organizza: Gruppo Ricreativo Culturale Bosco. Info: Claudio Fronza Tel. 0461.858382. Folklore Polenta e mortadella Varone. Alle 14. Festa tradizionale con distribuzione gratuita. Info: Tel. 0464 554444 - info@gardatrentino. it - www.gardatrentino.it. Folklore L’alloro e il bambù Romarzollo. Alle 12.30. Festa di addio al carnevale. Info: Tel. 0464 554444 - info@gardatrentino.it www.gardatrentino.it.

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Musica PATRICK TRENTINI Trento. Alle 10.30. Sala della Filarmonica, via Verdi 30 - Dalla rassegna “I Concerti della Domenica” - Patrick Trentini è autore di musica per il teatro, arrangiatore e, dal 1999, docente presso l’Istituto Musicale “A. Vivaldi” di Bolzano. Nel 2009 è uscito “Pi@no”, il suo nuovo lavoro (10 brani) che, grazie al successo di pubblico e di critica, lo ha confermato come una delle figure più poliedriche ed innovative del pianismo italiano. Info: Tel. 0461.884286 - www.trentocultura.it. Musica MATINÉE IN CASA MOZART Rovereto. Ore 11. Casa Mozart, Palazzo Diamanti via della Terra 48. YUKO UENO, pianoforte. Info: tel. 0464-452253. Teatro Il mistero dell’acqua scomparsa Vezzano. Alle 16. Teatro Valle dei Laghi - TEATRO FAMIGLIE - Cosa accadrebbe se dal rubinetto della nostra cucina non scendesse più una goccia d’acqua? Se nel bel mezzo di una bella doccia ci trovassimo tutti insaponati senza poterci risciacquare? Organizzato da Fondazione AIDA. Info: Tel 0461/340158 - info@ teatrovalledeilaghi.it. Teatro I TRE PICCOLI LUPI E IL GRANDE MAIALE CATTIVO Civezzano. Alle 16. Teatro comunale Luigi Pirandello - All’interno della rassegna teatrale per ragazzi “Il Grillo Parlante” spettacolo teatrale con la compagnia Tearticolo - Organizza: Assessorato alla Cultura del Comune di Civezzano in collaborazione con la Compagnia Filodrammatica Civezzano. Info: filocivezzano@libero.it. Teatro Top segret - nesun deve saver nient Trento. Alle 16. Teatro S. Marco, via S. Bernardino 10 - Spettacolo dei Quattro Cantoni de La Logeta - Filodrammatica “La Logeta” di Gardolo. Info: Tel. 0461.237352 info@cofas.it - www.cofas.it. Teatro CANDIDO Trento. Ore 16. Auditorium. Viaggio tragicomico nel migliore dei mondi possibili adattamento teatrale di Tonino Conte e Emanuele Conte dal romanzo Candido o dell’ottimismo di Voltaire - regia di Emanuele Conte. Info: tel. 0461-420788.

22 lunedì Musica LUDOVICO EINAUDI Trento. Alle 21. Auditorium S. Chiara. Info: Tel. 0461.213816. Teatro SILVIO C’È? Mezzolobardo. Ore 20.45. teatro. Con Antonio Cornacchione e Car-

lo Fava - Cornilio Sghez. Info: tel. 0461-420788.

23 martedì Cabaret Urbano Moffa Rovereto. Alle 21. Ristorante del Gusto Via Pasqui, 10 - Rassegna “Il gusto del cabaret”. Direzione artistica di Giulio Piccolroaz. Progetto condiviso dal titolare del Ristorante Gusto Paolo Bazzani, che vuole davvero essere qualcosa di differente e nuovo rispetto alla tradizionale rassegna comica. Si tratta di un vero e proprio “ambiente” dedicato al cabaret nazionale che vuole porsi come assoluta novità e punto di riferimento per il Trentino”. Info: Tel. 0464 499807 - 338 7990557 Richiesta prenotazione. Cinema Il cielo sopra Berlino Faver. Cena alle 19.30 e proiezione film alle 21. Centro culturale Molin de Portegnac - CENEFORUM - Per la rassegna che abbina ad una proiezione cinematografica un piatto unico con richiami culinari alla pellicola o un piatto tipico della tradizione culinaria di Faver, cena con Kartoffelsuppe e proiezione del film del 1987 di W. Wenders “Il cielo sopra Berlino”. Organizza: Sorgente ‘90. Info e prenotazioni: Alessandro 340 7723536, Paolo 329 9620901, Lucia 0461 682276, info@sorgente90.it. Enogastronomia Praline, gioia e delizia del palato Madonna di Campiglio. Dalle 22 alle 23. Il Gallo Cedrone - taverna Hotel Bertelli - Rassegna “Sapore di Sapere” Incontri e degustazioni con produttori, esperti, chef e sommelier. Con Walter Tomio. Entrata libera. Info: Tel. 0465.447541 - jvonne.dorna@campiglio.to. Teatro cats Trento. Alle 20.30. Teatro Sociale di Trento - spettacolo riservato agli abbonati della stagione teatrale. Teatro NON SI SA COME Rovereto. Ore 20.45. Auditorium. Da Luigi Pirandello di Nicola Fano e Sebastiano Lo Monaco; con Sebastiano Lo Monaco, altri cinque attori e tre musicisti in scena. Info: tel. 0461-420788.

24 mercoledì Musica «Orchestra Haydn» Trento. Alle 20.30. Auditorium - Gustav Kuhn, direttore; Jasminka Stancul, pianoforte; Witold Lutoslawski; Trauermusik per archi; Béla Bartók; Concerto per pianoforte e orchestra n. 3 Sz 119 ; Robert Schumann; Sinfonia n. 2 in do maggiore, op. 61; Ciclo giubileo. Info: www.haydn.it.

Musica J-Ax in concerto Levico. Alle 21. Palalevico - Con gli Articolo 31, insieme a Dj Jad, ha scritto alcune delle pagine più belle del rap hip hop italiano cercando sempre nuove strade musicali che lo hanno portato a lambire sempre più i territori del rock (dall’anima punk) e crossover. Il cantante milanese, ha scelto proprio il Trentino per l’allestimento dello spettacolo del suo “Illegale Tour 2010 . Teatro cats Trento. Alle 20.30. Teatro Sociale di Trento - spettacolo riservato agli abbonati della stagione teatrale. Teatro NON SI SA COME Rovereto. Ore 20.45. Auditorium. Da Luigi Pirandello di Nicola Fano e Sebastiano Lo Monaco; con Sebastiano Lo Monaco, altri cinque attori e tre musicisti in scena. Info: tel. 0461-420788.

25 giovedì Musica ENSEMBLE LES FLEURS ITALIENNES Rovereto. Ore 20.45. Sala Filarmonica. M. Peroni violino, A.L. Ojeda violino, C. Zanardi violoncello e viola da gamba, F. Bacchetta clavicembalo. Info: tel. 0464-452253. Teatro otello Trento. Alle 21. TEATRO CUMINETTI - Teatro Litta Produzioni - di WIlliam Shakespeare - Progetto e regia Claudio Autelli con Matilde Facheris, Lino Musella, Woody Neri, Irene Serini, Francesco Villano, primo spettatore Antonio Syxty. Info: Tel. 0461.924470 - info@teatripossibilitrento.it - www. teatripossibilitrento.it.

26 venerdì Cinema L’ultimo spazio verde Riva del Garda. Alle 17. Biblioteca Civica, Sala Riunioni - Cinemaragazzi. Info: Tel. 0464 554444 - info@gardatrentino.it - www.gardatrentino.it. Per i più piccoli Coccole al museo con merenda Trento. Alle 16.30. Museo Tridentino di Scienze Naturali, via Calepina 14 - Eventi promossi dal Museo di Scienze - Un’avventura da favola tra animali, personaggi e presenze misteriose. Info: Tel. 0461/270311. Teatro Grisù, Giuseppe e Maria Madonna di Campiglio. Alle 21. Centro Congressi - Stagione di prosa 2009/2010 - Spettacolo di Gianni Clementi. Regia di Nicola Pistoia. Info: www.comune.pinzolo.tn.it.


trentinoappuntamenti Teatro GRISÙ, GIUSEPPE E MARIA Madonna di Campiglio. Ore 20.45. Teatro. Di Gianni Clementi; con Paolo Triestino, Nicola Pistoia, Crescenza Guarnieri, Sandra Caruso, Diego Gueci; regia di Nicola Pistoia. Info: tel. 0461-420788. Teatro SIPARIO D’ORO Rovereto. Ore 20.45. Auditorium Melotti. MAMMA MIA! TRE UOMINI PER ME, dall’omonimo musical di Broadway; adattamento e regia di Giuseppe Galizia. Info: tel. 0464-452253.

27 sabato Cabaret paolo villaggio Levico. Alle 21. Palalevico - A ruota libera - Ispirandosi a suoi due testi “vita, morte e miracoli di un pezzo di merda” e “Delirio di un povero vecchio” ripercorre la sua vita, i suoi successi televisivi e cinematografici: dai tempi in cui era animatore sulle navi della Costa Crociere, con compagni di viaggio con Fabrizio De Andrè, il poeta alla chitarra, fino alla creazione di Fantozzi, ai libri tradotti in Francia, Sudamerica e Russia, ai film di successo, alle collaborazioni con Fellini, Monicelli, Olmi e Lina Wertmüller. Cinema TRA LE NUVOLE Borgo Valsugana. Alle 21. CINEMA DEL CENTRO SCOLASTICO - (Usa, 2009) regia di Jason Reitman, con George Clooney, Vera Farmiga,Anna Kendrick, Jason Bateman, Danny McBride Commedia. Info: Tel.0461 420788 - coordinamento@cttrento.191.it. Cinema nine Mezzolombardo. Alle 21. CINEMA TEATRO S. PIETRO - (Usa, Italia, 2009) regia di Rob Marshall, con Daniel Day-Lewis, Penelope Cruz, Marion Cotillard, Nicole Kidman, Judi Dench. Musicale. Info: Tel.0461 420788 - coordinamento@ cttrento.191.it. Cinema nine Pergine Valsugana. Alle 20.45. TEATRO DON BOSCO - (Usa, Italia, 2009) regia di Rob Marshall, con Daniel Day-Lewis, Penelope Cruz, Marion Cotillard, Nicole Kidman, Judi Dench. Musicale. Info: Tel.0461 420788 - coordinamento@ cttrento.191.it. Cinema PARANORMAL ACTIVITY Tione. Alle 21. Cinema Teatro Comunale - (Usa, 2009) regia di Oren Peli, con Katie Featherston, Micah Sloat, Mark Fredrichs, Amber Armstrong, Randy McDowell. Thriller. Info: Tel.0461 420788 - coordinamento@cttrento.191.it.

Cultura Viaggio nel Cosmo: il Cielo del Mese Trento. Alle 15.30 ed alle 16.45. Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni - Ogni mese cambia l’aspetto del firmamento: costellazione che sorgono e tramontano, pianeti che emergono dalla luce del crepuscolo o scompaiono dietro il Sole, eventi astronomici di grande impatto visivo. Info: Tel. 0461.944888 - 0461.270311 - www. mtsn.tn.it. Per i più piccoli L’angolo del racconto Trento. Alle 15. Museo Tridentino di Scienze Naturali, via Calepina 14. Info: Tel. 0461/270311. Teatro Grisù, Giuseppe e Maria Locca di Concei. Alle 21. Centro Culturale - Spettacolo teatrale di Gianni Clementi. Tel. 0464 591222 - info@vallediledro.com. Teatro L’è sempre sempre colpa del nono! Vezzano. Alle 20.30. Teatro Valle dei Laghi - TEATRO AMATORIALE - È la storia, quasi tranquilla, di una famiglia dei nostri giorni. Lei, ormai “schizzata”,alle prese con il suocero paralizzato da accudire, un marito stanco di dover sopportare lei e le sue continue lamentele e un figlio un po’ contestatore e idealista ma inconcludente. Chi cerca di mediare ed evitare che il tutto degeneri è la figlia. Sullo sfondo domina il nonno, paralizzato e dunque immobile che fa comunque sentire il suo pensiero attraverso battute pungenti ed ironiche. Fondazione AIDA. Info: Tel 0461/340158 - info@ teatrovalledeilaghi.it. Teatro PAROLE INCROCIATE Sarnonico. Ore 21. Teatro Livio Covi. Stagione di prosa - Testo e regia di Andrea Castelli con Andrea Castelli e Nicoletta Girardi. Teatro Stabile di Innovazione. Info: tel. 0464-516161. Teatro DON ORESTE EL... GUASTA TESTE Calliano. Alle 20.30. Teatro parrocchiale - Spettacolo dialettale di Bruno Capovilla traduzione, adattamento e regia di Carlo Giacomoni - FILOdrammatica Concordia 74 organizzata da ass. Orizzonti. Teatro loredana cont Villa Lagarina. Alle 20.30. Teatro Parrocchiale Carlo Baldessarini, Via Stockstadt am Rhein - 4 sabi con Loredana Cont ...si, quatro sabi uno drio l’altro - Serata finale. Info: Fernanda Tel. 338.1831908 - Bruno (Coordinatore) Tel. 335.6175222 info@teatrovilla.eu.

Teatro PER FAVORE AMMAZZATEMI LA MOGLIE Segonzano. Alle 20.30. Teatro comunale - Rappresentazione teatrale della commedia di Mauro Fontanini presentata dal Gruppo Teatrale Gianni Corradini di Villazzano. Organizza: Filodrammatica Segonzano in collaborazione con il Comune di Segonzano. Info: Tel. 0461.683110. Teatro Animali Nago. Alle 21. Casa della Comunità - Stagione di prosa - Spettacolo di Mario Rigoni Stern e Mauro Corona. Info: Tel. 0464 554444 - info@gardatrentino.it - www.gardatrentino.it. Teatro El trentradue de agost Tenno. Alle 20.30. Teatro Don Bosco. Info: Tel. 0464 554444 - info@gardatrentino.it - www.gardatrentino.it. Teatro MAI DIR PENSION Dimaro. Alle 21. Teatro comunale - Spettacolo di Loredana Cont Commedia dialettale in due atti a cura della Filodrammatica di Dimaro. Info: Tel. 0463.974529 - info@dimarovacanze.it - www.dimaro.to . Teatro GRISÙ, GIUSEPPE E MARIA Concei. Ore 20.45. Teatro. Di Gianni Clementi; con Paolo Triestino, Nicola Pistoia, Crescenza Guarnieri, Sandra Caruso, Diego Gueci; regia di Nicola Pistoia. Info: tel. 0461-420788. Teatro ANIMALI Nago. Ore 20.45. Teatro. Di Mario Rigoni Stern e Mauro Corona con Armando Carrara; regia di Armando Carrara. Info: tel. 0461-420788. Teatro PAROLE INCROCIATE Sarnonico. Ore 20.45. Teatro. Testo e regia di Andrea Castelli; con Andrea Castelli e Nicoletta Girardi. Info: tel. 0461-420788. Teatro ragazzi LA STORIA DI UNA RONDINELLA E DEL PRINCIPE... Borgo Valsugana. Ore 16.30. Teatro. di Maurizio Corniani da testi di Oscar Wilde, con Maurizio Corniani e Elisa Gemelli. Info: tel. 0461-420788.

28 domenica Cinema TRA LE NUVOLE Borgo Valsugana. Alle 21. CINEMA DEL CENTRO SCOLASTICO - (Usa, 2009) regia di Jason Reitman, con George Clooney, Vera Farmiga,Anna Kendrick, Jason Bateman, Danny McBride Commedia. Info: Tel.0461 420788 - coordinamento@cttrento.191.it.

Cinema nine Pergine Valsugana. Alle 20.45. TEATRO DON BOSCO - (Usa, Italia, 2009) regia di Rob Marshall, con Daniel Day-Lewis, Penelope Cruz, Marion Cotillard, Nicole Kidman, Judi Dench. Musicale. Info: Tel.0461 420788 - coordinamento@cttrento.191.it. Cinema PARANORMAL ACTIVITY Tione. Alle 21. Cinema Teatro Comunale - (Usa, 2009) regia di Oren Peli, con Katie Featherston, Micah Sloat, Mark Fredrichs, Amber Armstrong, Randy McDowell. Thriller. Info: Tel.0461 420788 - coordinamento@cttrento.191.it. Musica GLI AFORISMI POETICI DI FRYDERYK CHOPIN (18101849) Trento. Alle 10.30. Sala della Filarmonica, via Verdi 30 - Dalla rassegna “I Concerti della Domenica” - Preludio n. 20 op. 28 in do minore - Notturno op. postuma in do minore - Notturno op. 9 n. 2 in mi bemolle maggiore - Polacca op. postuma in la bemolle - Dai “Canti Polacchi” op. 74: Desiderio di fanciulla, Primavera, Le mie gioie, Il mio tesoro. Dai “Canti Polacchi” op. 74: Melodia, L’anellino, Prima d e l l a b a tt a g l i a . I n f o : Te l . 0461.884286 - www.trentocultura.it. Per i più piccoli L’angolo del racconto Trento. Alle 15. Museo Tridentino di Scienze Naturali, via Calepina 14. Info: Tel. 0461/270311. Teatro Colto in flagrante Trento. Alle 16. Teatro S. Marco, via S. Bernardino 10 - Spettacolo di Derek Benfield - Filodrammatica “La Baraca” di Martignano. Info: Tel. 0461.237352 - info@cofas.it www.cofas.it. Teatro GRISÙ, GIUSEPPE E MARIA Aldeno. Ore 20.45. Teatro. Di Gianni Clementi; con Paolo Triestino, Nicola Pistoia, Crescenza Guarnieri, Sandra Caruso, Diego Gueci; regia di Nicola Pistoia. Info: tel. 0461-420788. Teatro ragazzi Hansel e Gretel Nago. Alle 16.30. Casa della Comunità - Teatro a Gonfie Vele As.Li.Co. Como. Info: Tel. 0464 554444 - info@gardatrentino.it www.gardatrentino.it.

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Opera di m. boAto

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Quando i bambini fanno “Oh, dai che ricicliamo!”

25 anni de “Lo sport per l’handicap” A ronzone, presenti anche molti atleti azzurri

tre domande alla maestra Gina GOZZI e all’ artista Bianca Bassi

FOTO GASPERINI

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ontinua l’avventura del “Vaterlive Project” di Maurizio Menestrina, ovvero realizzare opere d’arte reinventando una nuova vita per water e bidet dimessi a scopo benefico, ma soprattutto ecologico. Si tratta di una provocazione, d’accordo, ma quella di Menestrina è finalizzata a una reazione, ovvero convincere l’opinione pubblica che l’ambiente va tutelato anche partendo dall’oggetto più usato eppure meno considerato di questo mondo: il water. Il progetto è rivolto a sensibilizzare rispetto al problema dei tumori, alla loro prevenzione e cura. Per questo la “Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori” regionale, nella persona del presidente Mario Cristofolini, ha dato la sua piena disponibilità a collaborare, con il placet anche della sede romana. Tra gli artisti coinvolti ci sono nomi noti come Matteo Boato, Thomas Belz, Pierluigi Negriolli, anche intere scolaresche. Ognuno interpreterà a suo modo l’oggetto “incriminato”. Le opere verranno esposte durante una manifestazione pubblica. Questo mese, per le tre domande, la maestra Gina Gozzi della Scuola Primaria di Palù di Giovo e la mosaicista Bianca Bassi (www.biancamosaico.it). Come siete stati coinvolti nel progetto “Vaterlive”? GOZZI: Il sig. Maurizio era papà di un nostro alunno, così durante un interclasse alunni-genitori ha avanzato questa interessante proposta a cui io e la mia collega, Ingrid Pellegrini, abbiamo deciso di aderire. BASSI: Sono stata contattata da Menestrina, non so come, e mi sono ritrovata in questa simpatica iniziativa. Fattivamente, cosa ha messo o metterà in campo per la “causa” di Menestrina? G: I nostri bambini di quarta e di quinta hanno lavorato su una coppia di sanitari, water e bidet, identificandoli con la Fortuna e con la Sfortuna. La prima raffigurando una coccinella e la seconda con un gatto nero, sempre utilizzando materiali di recupero come bottiglie di plastica o vecchi peluches. B: Sto lavorando ad una allegoria delle colombe di Galla Placidia, di Ravenna. Pensavo proprio di mettere due

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er festeggiare i 25 anni di ininterrotta attività del programma “Lo sport per l’handicap”, l’Us Ronzone Sportinsieme ospita le fasi finali del campionato mazionale di hockey su ghiaccio per disabili, del Comitato italiano paralimpico. Una disciplina, quella dell’Ice Sledge hockey, che più di ogni altra mette in risalto la forza di volontà e la determinazione di stupendi ragazzi che proprio attraverso lo sport annullano la loro diversità. La manifestazione che ha assegnato il titolo tricolore della specialità è stata organizzata con la preziosa collaborazione dell’Hockey Club Fondo del presidente Roberto Callovini e si è svolta nel Palaghiaccio di Fondo nelle giornate di sabato 30 e domenica 31 gennaio. La cerimonia di premiazione si è tenuta alla presenza di Bruno Oberhammer e Massimo Bernardoni, responsabili del Comitato. Da ricordare che in campo ci sono stati molti atleti azzurri che difenderanno i colori dell’Italia alle prossine paralimpiadi invernali di Vancouver, in Canada. Nella foto in alto, la nazionale. colombe che si abbeverano sul bidet. A quali risultati “Vaterlive” potrà portare e quale tipo di riscontro incontrerà presso il grande pubblico? G: Con la nostra scuola abbiamo lavorato molto sul tema del riciclo e poi ai bambini è piaciuta molto l’esperienza. Ci pare che investire sul riuso sia molto importante. B: Io stessa non lo so e sono molto curiosa di vedere cosa potrà diventare. Ho notato però che l’iniziativa viene accolta con sentimenti contrastanti: o entusiasmo sfrenato o grande ironia.

Vuoi collaborare al progetto? telefona al 340.8640271 o invia una mail a info@trentinomese.it

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Bankrobber: giovani alla “moviola” Fotografie per non dimenticare l’orrore

In uscita un ep contenente “Moviola”, con enrico ruggeri

Le immagini di cavagna e rensi ad auschwitz e a birkenau

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i chiama “SMM”, acronimo inglese ripreso dal linguaggio dei telefonini che sta per “brevi messaggi della memoria”. È l’iniziativa organizzata da due giovani fotografi trentini, Matteo Rensi e Piero Cavagna, insieme agli studenti che hanno partecipato al Treno della Memoria nei campi di sterminio di Auschwitz e Birkenau. I ragazzi sono stati fotografati con in mano un foglio bianco, che poi hanno riempito al ritorno dal viaggio, raccogliendo in un “smm” le loro impressioni. Le foto sono state raccolte in un opuscolo e sono state esposte a Trento in occasione della Giornata della Memoria. Lo stesso fascicolo è stato distribuito in tutta Italia, allegato al magazine del Corriere della Sera del 21 gennaio scorso.

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a giovane band trentina dei Bankrobber si sta mettendo in evidenza. Non solo per l’ottimo impatto sonoro, o per il fatto che sono stati premiati dal quotidiano l’Adige come “migliore gruppo giovane emergente”, nonché i vincitori dell’edizione 2009 di Rock Targato Italia. È in uscita a fine febbraio il loro nuovo lavoro discografico, distribuito in digitale da ALKA. Si tratta di un EP intitolato “Rob the bank” che conterrà cinque canzoni oltre al brano “Moviola”, un pezzo che ha una particolarità. Vede la partecipazione nientemeno che del cantautore milanese Enrico Ruggeri, amico della band. Dopo vari cambi di line up, la band raggiunge la stabilità, artistica e strutturale, nel 2008, quando alla batteria e ai cori arriva Emmanuele Peppino Pepè e alla chitarra e voce, Lorenza Lory Piccinelli, che con Giacomo Jack Oberti passato alla voce e alla chitarra e un Andrea Villuz Villani già al basso e ai cori danno vita a produzioni che vedono generi e stili diversi che si fondono. La band si ripropone sulla scena con una produzione raffinata che profuma di Strokes, di Stranglers, di Beatles e di Inghilterra… senza dimenticare il cantato in italiano. “Rob the Bank” vede la partecipazione del produttore e arrangiatore Davide Brambilla alle tastiere. La band, propone, ma solo in distribuzione digitale curata da Alkarecord di Ferrara, la cover di “Concerto”, scritta nel 1969 da Paolo Morelli degli storici Alunni del Sole, rivisitata in chiave Bankrobber. Numerosi i live e le critiche favorevoli sulla stampa e sul web.


trentinoscoop&news Cambia prospettiva. Esci dagli schemi.

Una trentina senza le mani in mano Francesca patton, classe 1984, giornalista e creativa

Scegli il tuo vino Scopri con che piatti esaltarlo

Da

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nelle migliori librerie o su ww.libritrentini.it

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i discute di scuola che non da sufficiente formazione e di studenti che hanno poca voglia di studiare. In questi giorni se ne parla in televisione, davanti ai risultati d’esami per assunzione a vigili urbani ed avvocati, annullati clamorosamente per i troppi errori grammaticali dei concorrenti. Penso che si debba fare un doveroso distinguo, davanti a giovani che dimostrano di saper usare la testa, che riescono a farsi valere. Francesca Patton, classe 1984, ne è la prova. Diplomata nel 2003, s’iscrive alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Trento, con indirizzo di laurea Filosofia. Il 24 maggio 2006, con un anno d’anticipo, discute la tesi di laurea: “ L’immagine del selvaggio, nel Supplemento al viaggio di Bougainville di Diderot”, e si laurea col massimo dei voti e lode di merito. S’iscrive quindi al corso di laurea magistrale:”Filosofia e linguaggi della modernità”, con indirizzo: “Filosofia e comunicazione nell’educazione e nelle arti”. Il 25 giugno del 2008, sempre in anticipo, discute la tesi di laurea :” Dalla Nausea all’Indifferenza, analisi comparata de La Nausée di Sartre e de Les Particules elementaires di Houellebecq”, ottenendo il massimo dei voti. Si dedica all’attività giornalistica, svolgendo uno stage presso il giornale “l’Adige” di Trento, nel settore “Cultura e spettacoli” e pubblicando più di sessanta articoli in due anni. Dello stesso periodo sono le collaborazioni con i mensili “Didascalie” e “Il Trentino”, della Provincia Autonoma di Trento. Nel 2009 ottiene l’iscrizione all’albo dei giornalisti e svolge un periodo di formazione professionale presso l’Ufficio Stampa della Provincia Autonoma di Trento. Nel medesimo anno ricopre il ruolo di giornalista presso l’Ufficio Stampa di EDUCA, II° Incontro Internazionale sull’Educazione. Recentemente ha pubblicato in libro la sua tesi. Attualmente lavora nell’area Comunication di CREATE-NET, centro di ricerca I.C.T., mentre frequenta la scuola di poesia di Gianfranco Lauretano, direttore della rivista Clandestino. (Fabio Oss)

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san michele e una lunga tradizione Una festa “sublime” al grand hotel trento

Carnevale 2010 Trent’anni di allegria

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ompie trent’anni il Carnevale di San Michele all’Adige. La prima edizione si fece infatti nel 1980 grazie ai volontari del Comitato nato spontaneamente con l’ intenzione di riscoprire un’ antica tradizione. All’inizio furono manifestazioni paesane con protagonisti personaggi di San Michele e Grumo, poi il successo aggregò gruppi dei centri vicini e negli ultimi quattro anni comunità della regione e perfino di altre nazioni. Importante per la nuova dimensione è stata la collaborazione con il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina diretto da Giovanni Kezich. Grazie alle conoscenze etnografiche ai tradizionali gruppi e carri allegorici si unirono realtà trentine come i gruppi di Lachè di Coredo, i matoci della Valfloriana, le maschere della valle di Fassa e dell’Alto Garda. Lo scorso anno poi il gruppo croato degli Zvoncari. L’ edizione 2010 prevede la mostra Carnevale Re d’Europa 2.0, e, domenica 7, la tradizionale sfilata del Gran Carnevale Alpino con la partecipazione di un gruppo carnevalesco valdostano ovvero le Lanzette o maschere della Combra Freida.

Tra gli ospiti, il sen. de eccher. Incontro con il duca d’aosta

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ublime è stata l’ultima festa dell’amicizia di Giuseppina presso il prestigioso Grand Hotel di Trento, ove gli amici intervenuti al pranzo erano provenienti da buona parte d’Italia e delle persone anche da Londra e Vienna. Ogni volta Giuseppina nel vedere così tanta affluenza di amici si commuove, è stato bello ed anche accolto con piacere quando le amiche Loredana Sampaolesi e Ilde Iannuzzi hanno invitato gli amici presenti al concerto di beneficenza indetto dalla Croce Rossa. Interessante l’incontro culturale con Amedeo D’Aosta duca di Savoia e la gentile consorte, la principessa Silvia Paternò, che, grazie all’assessore Alberto Pattini, hanno presentato il libro “Elena di Savoia nell’arte e per l’arte”. E come un raggio di sole Giuseppina aspetta tutti i suoi amici al prossimo incontro. 1

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1) Da sx, Clara Stefenelli, la principessa Isabella, Cristina e Giuseppina. 2) Lucia Pedot, Astrid e Giuseppina davanti al ritratto della stessa eseguito da Marisa Brun. 3) La principessa e il Duca d’Aosta con la signora Stefenelli e una raggiante Giuseppina. 4) Nadia, Astrid, Giuseppina, Silvia. Seduti il senatore Cristano De Eccher e consorte. Fuori campo, l’avv. Iemma Raffaele. 5) Nadia, Astrid, Giuseppina, Silvia. Seduti, Alessandra, Elisabetta, il consorte e la mamma di lei. 6) Martina, Nadia, Astrid, Giuseppina, Silvia e Andrea. Seduti: Filippo, Cristina, Marica, Luisa, Jessica e Gianpaolo.


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Gary e Spike solo per l’Abruzzo teatro e gourmet: che idea per una serata Aperitivo a teatro: WellNetwork incontra la città al WellCafé

Volontari... a fumetti escono dalla penna di Fulber

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interamente dedicata al tema dei terremoti la nuova avventura nella collana Pompiere Junior di Fulber. Gary e Spike questa volta avvicinano i più giovani alla conoscenza della geofisica e all’azione dei pompieri volontari del Trentino in Abruzzo. Così, rivolgendosi ai più piccoli, introduce il volume l’ingegner Alberto Flaim: “Probabilmente anche nelle vostre case gli aggiornamenti incessanti dei primi giorni dopo il sisma sono entrati martellanti, continui, mostrando uomini donne e bambini piegati dal dolore e dall’angoscia, per poi scemare, fino a scomparire del tutto quando le luci dei riflettori si sono spente. Anche se adesso i media ne parlano poco, quegli uomini, quelle donne e quei bambini, sono ancora lì, stanno provando con dignità e tenacia a ricostruire la loro città, a ricominciare una vita interrotta da un evento “naturale” le cui conseguenze sono state devastanti per l’intera popolazione dell’Abruzzo, aggravate dalla probabile mancata applicazione di alcune semplici norme di sicurezza che ha ulteriormente incrementato il numero di morti e l’altezza delle macerie... Ragazzi come voi, che come voi frequentavano una scuola, praticavano dello sport, vivevano la loro vita, improvvisamente non hanno più avuto una casa dove tornare, una scuola dove imparare, non hanno più avuto il sostegno dell’amico, perché l’amico non c’era più e forte deve essere stata a quel punto la tentazione di scappare, di fuggire le responsabilità, di lasciare una terra che li ha traditi, ma non è stato così...”. “Pompiere Junior” è promosso dalla Federazione dei Vigili del Fuoco Volontari della Provincia Autonoma di Trento esce periodicamente con la rivista il “Pompiere del Trentino” in ottomila copie destinate a tutti i corpi dei Vigili del Fuoco Volontari del Trentino. ®

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utto esaurito per “Fiore di Cactus”, commedia brillante di Pierre Barillet & Jean-Pierre Grédy interpretata da Eleonora Giorgi e Franco Castellano, in scena a Trento da giovedì 14 a domenica 17 gennaio. La commedia si è svolta presso l’Auditorium Santa Chiara di Trento dove alcuni spettatori hanno avuto la possibilità di abbinare alla serata a teatro un momento di incontro, socializzazione e gourmet. Al prezzo di 35 euro è stato proposto un pacchetto composto di biglietto d’ingresso allo spettacolo e cena con piatto unico (primo, secondo e contorno), dessert, bevanda e caffè. L’iniziativa è stata promossa da WellStudio, agenzia di marketing e sviluppo a cui è affidata la gestione ed il coordinamento delle attività di WellCafè, lo spazio polifunzionale che si trova all’interno dell’Auditorium. Il format – accolto con grande entusiasmo sia tra gli habitué del Centro Culturale sia tra chi non ne è assiduo frequentatore – ha certamente avvicinato Trento all’affascinante mondo del teatro e ha permesso di presentare nella sua nuova veste il WellCafè, uno spazio innovativo e fresco, attentamente arredato e di design, che mira a divenire punto d’incontro per la città. Un luogo ideale nel quale organizzare eventi, meeting aziendali, showcase, convention e conferenze stampa. Questa formula si inserisce in un più ampio programma di eventi realizzati da WellStudio attraverso il circuito WellNetwork, allo scopo di offrire nuovi modi e motivi di incontro nelle città promuovendo un concetto di benessere che va oltre la normale accezione. Lo stesso format verrà proposto anche in occasione dello spettacolo “Cats”, musical di fama internazionale in programma al Teatro Sociale di Trento dal 23 al 28 febbraio (cena + biglietto d’ingresso 35 euro, dalle 19.00 alle 20.00, con prenotazione obbligatoria). Durante la prima serata verrà, inoltre, proposto l’evento “Aspettando Cats”: un aperitivo dinamico, aperto a tutta la città, in cui il tradizionale happy hour sarà unito ad un’animazione a tema (prima consumazione 10 euro, dalle 18.00 alle 19.30). Per informazioni: 0461 17 25 625 o i.devigili@wellstudio.it

SUPPL.UNICO “IL POMPIERE DEL TRENTINO” N.4 INVERNO 2009 - Poste Italiane - Sped. in abb. postale - 70% DCB - Trento - Taxe Percue - Contiene I.P.

Inverno

Anno VI numero 2/2009

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Con i personaggi a fumetti di Fulber

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la “Bottega d’artista” di renzo francescotti L’università va al bar e tra la gente “FARSI UN’IDEA”: AL VIA IL CAFFÈ SCIENTIFICO DELL’ateneo trentino

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l rettore Davide Bassi lo definisce “uno dei modi con cui l’Università può interagire con il tessuto sociale”. Si tratta del ciclo “Farsi un’Idea”, un ciclo di incontri, molto informali, che si tengono al Tj Bar di Via delle Orne a Trento. Professori, ricercatori ed esperti si cimentano in varie disquisizioni, mescolandosi alla gente comune, agli avventori e atutti coloro che sono animati da una sana curiosità nei confronti di qualsivoglia tematica. Il primo incontro si è tenuto il 15 gennaio scorso: Erminia Camassa ha parlato di “Religione a scuola”, un tema

Da sx, Erminia Camassa, Carla Locatelli, Davide Bassi, Elisabetta Brunelli e Sandro Stringari

non proprio facile da snocciolare tra i tavolini di un caffé del centro. Nei giorni precedenti l’incontro al link http:// portale.unitn.it/ev/caffescientifico.htm si potrà trovare un’anticipazione del tema (con intervista all’ospite e altro materiale) e una presentazione dell’ospite. Inoltre sarà possibile mandare una e-mail all’indirizzo dell’Ufficio stampa per chiedere ulteriori approfondimenti sul tema o per suggerire idee e spunti per nuovi cicli di incontri. Il Caffè scientifico ruota intorno a una discussione, di taglio scientifico, tra persone normali (che non sono degli specialisti dell’argomento) con la partecipazione di qualche esperto, che introduce l’argomento e che può chiarire alcuni punti tecnici. Non è una conferenza, anzi, in un certo senso è proprio il contrario. In una conferenza si ascolta l’esperto per il 90% dell’incontro e, se poi rimane tempo, c’è qualche domanda del pubblico. Un Caffè scientifico è, invece, basato sulla partecipazione del pubblico, sulle sue domande, sulla discussione collettiva. 94

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InterVista al poeta trentino che ha appena pubblicato per curcu & genovese la raccolta di settanta ritratti pubblicati sull’omonima rubrica di Questa rivista Come è nata l’idea di questo libro? Diciamo che viene da molto lontano. Ho cominciato a occuparmi d’arte 35 anni fa scrivendo di artisti trentini come Remo Wolf e Othmar Winkler. Prima e dopo di allora sono stato un autore di poesia (in lingua e dialetto), di narrativa, di teatro, di saggistica storica e letteraria. In tutti questi anni ho accumulato oltre una ventina di monografie e di cataloghi d’arte, oltre a centinaia di saggi e articoli. Il mio interesse all’arte si è rivelato quindi tutt’altro che marginale. Nello specifico, da sei anni a questa parte, su “Trentino Mese” ho scritto una serie di profili di artisti trentini nella apposita rubrica “Bottega d’artista”. Era abbastanza naturale che questi profili, questa esplorazione durata sei anni (e che comunque proseguirà) non andasse dispersa, fosse raccolta unitariamente, così come unitariamente stata concepita. Per questo ringrazio in particolare l’amico editore Paolo Curcu. La sua esperienza di poeta, di narratore, di storico le stata utile nella realizzazione di questo suo ultimo libro? Penso sicuramente di sì. A cominciare dal linguaggio che non è, volutamente, quello quasi sempre criptico dei critici specialisti. Quando presento un pittore ad una mostra, quando gli dedico una recensione, quando scrivo su di lui un saggio o una monografia il giudizio concorde (che mi fa molto piacere) è che uso una linguaggio chiaro, comprensibile, accattivante. Detesto i critici che si nascondono dietro le cortine fumogene degli intellettualismi, dei linguaggi specialistici. Il primo dovere di chi parla o scrive è quello di farsi capire, ovvero di comunicare, di riuscire a comunicare. Se gran parte dell’arte moderna riesce incomprensibile a quasi tutti, la responsabilità non è solo degli artisti o pseudotali che non di fanno capire, che si costruiscono un luogo penetrabile solo da adepti inginocchiati, ma anche dei critici o sedicenti tali che viaggiano a braccetto con loro. Come ha scritto Riccarda Turrina nella prefazione, i miei ritratti d’artista sono anche racconti scritti con la penna del poeta.


trentinolibreria Primo Montagna Harless potess L’orecchio di Van Gogh

Edgar Morin Il gioco della verità e dell’errore Edizioni Erickson

Claudia Rusch La Stasi dietro il lavello Keller Editore

Un libro gradevole, destinato soprattutto ai giovani che sanno sognare e che mantengono la testa sulle spalle, assumendosi la responsabilità di costruirsi in prima persona il loro sogno. E destinato soprattutto a chi macina esperienze di viaggio e di vita con l’inseparabile compagna di viaggio: la motocicletta. Primo Montagna si fa “easy rider” negli anni Novanta (cioè appena l’età anagrafica glielo consente), in un’epoca di speranze disilluse e di illusioni sopite, epurata da ogni utopistica ideologia facente perno sulla costruzione di un mondo tutto pace, amore e musica. L’emulazione del duo Hopper-Fonda avviene quindi attraverso la condivisione di tutte le profonde sensazioni tattili che lunghi viaggi in motocicletta portano con sé, avulsa da qualsiasi scenario politico. In questi ricordi di prima giovinezza, che danno forma a questo romanzo autobiografico, pensato durante una convalescenza forzata, si muovono dettagli e cose che riconosciamo come parte integrante della cultura di “fine secolo”.

Il ‘900, il secolo della politica per eccellenza, è alle nostre spalle. In questi anni stiamo scoprendo che non siamo a un passo dall’età dell’oro, dalla vittoria finale della verità sull’errore, promessa dalla politica moderna, ma al cuore di un’età dell’incertezza. Ma la nostra parola politica non ha ancora fatto i conti con questo inatteso scenario. Non è ancora uscita dal ‘900. Non ha ancora pienamente realizzato che non siamo nell’era dei Lumi, ma nel vortice di una seconda preistoria: la preistoria dell’umanità mondializzata, unita per la prima volta in un’unica avventura societaria. È soltanto dal cuore stesso dell’incertezza, e cioè delle nostre fragilità esistenziali e sociali, dove pulsano i nostri desideri, le nostre paure e le nostre speranze, che la politica può ricominciare, aiutandoci a coltivare i circuiti generativi e a limitare quelli distruttivi, nel vortice inarrestabile che ci trascina tutti quanti, insieme, verso un futuro ignoto.

Claudia impara fin da piccola a diffidare dei poliziotti, a non esprimere chiaramente le proprie inclinazioni o le preferenze per le materie umanistiche, a mimetizzarsi nel conformismo dominante per non farsi notare. Ma per lei, la vita nella DDR, la Germania dell’Est, è tutt’altro che normale perché è una ragazza poco comune, cresciuta in una famiglia vicina agli ambienti della dissidenza politica, figlia di genitori impegnati nella difesa dei diritti civili. In un originale romanzo autobiografico a episodi che ripercorre gli ultimi quindici anni di vita della Germania dell’Est, Claudia racconta la propria quotidianità all’ombra del Muro (con gli occhi sempre vigili della Stasi) tra assurde vessazioni e persecuzioni ma anche speranze, innocenze, sorrisi, i primi amori, le manifestazioni. Fino a quando il Muro crolla e... Con un tono limpido, divertente, alieno da qualsiasi forma di retorica o facile autocommiserazione, ecco materializzarsi un mondo mai troppo reale, addolcito dallo sguardo dell’infanzia e combattuto con gli ideali dell’adolescenza.

Quale è stata la difficoltà maggiore nello scrivere questo libro? Chiudere un due cartelle il profilo biografico e artistico di un pittore o scultore. Uno sforzo di sintesi che, credo, mi deriva soprattutto dalla mia esperienza di storico. Gli amici artisti mi ripetono che il lavoro che ho fatto in tutti questi anni è unico, nel senso che nessun altro studioso o critico in Trentino ha viaggiato per tutte le valli a visitare le botteghe, le fucine, i laboratori artistici. E non in una sola occasione, ma nella maggior parte dei casi, ripetutamente per anni, per decenni. Il che significa documentarsi, parlare, discutere, liberare incrostazioni e incomprensioni, quasi con un’operazione più da psicanalista che da critico. Mi ricordo quando Schweizer (dopo due ore di conversazione, nel nostro primo incontro, interrotte da

sue espressioni come “questo non lo avevo mai detto”), nel salutarmi mi regalò un suo catalogo con la dedica “a Renzo Francescotti, gran confessore”. E rammento con commozione quando sei anni fa – dopo che era uscito su “Trentino Mese” il mio profilo su di lui – mi telefonò per ringraziarmi. Era minato da un male incurabile: mi ringraziò con un filo di voce. Gli rimanevano solo alcuni mesi di vita. Quel mio scritto fu la sua ultima soddisfazione. Come si può riassumere il senso di questo libro? Io credo in un’arte “glocale”: vale a dire in un’arte che affonda le sue radici profonde nell’humus del suo territorio, nella sua bio-diversità irripetibile e irrinunciabile; ma che protende i suoi rami come antenne nello spazio globale. Non credo ad un’arte globale in cui tutti gli artisti, in qualsiasi parte del mondo, fanno le stesse cose per obbedire alle stesse leggi del mercato. Per questo – in tutti i 70 artisti di cui ho amorosamente e tenacemente disegnato il ritratto, grandi meno grandi o piccoli – sono andato ad indagare la loro autenticità.

Renzo Francescotti

Bottega d’artista

Curcu & Genovese (Euro 20, pagine 240)

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trentinoscoop&news

La danza è sempre un vortice seducente LA CANZONE EUROPEA DEI BAMBINI in festival al palalevico il 6 e 7 febbraio, con il coro piccole colonne

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l “Festival della Canzone europea dei Bambini” si svolgerà quest’anno al Palalevico di Levico Terme nei giorni sabato 6 e domenica 7 febbraio, in collaborazione con l’Azienda di Promozione Turistica Valsugana, il Comune di Levico Terme e Rai Gulp. Il “Festival della Canzone europea dei Bambini” è il momento conclusivo del concorso “Un Testo per noi”: le classi delle scuole elementari di tutti i Paesi europei sono invitate ad inventare il testo di una canzone. Gli elaborati giudicati vincitori vengono quindi musicati da grandi nomi della musica leggera italiana e poi presentati al Festival dal coro Piccole Colonne diretto da Adalberta Brunelli. Quest’anno sono stati i musicisti Franco Fasano, Beppe Carletti, Paolo Baldan Bembo, Adalberta Brunelli, Maurizio Piccoli, Marco Mojana, Efisio Burranca e Alterisio Paoletti a trasformare in musica i testi vincitori del concorso “Un Testo per noi”. Le canzoni nate dai testi del concorso fanno parte del CD “Diversi eppure uguali”, presentato in anteprima nel mese di novembre in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato tutti i musicisti. Obiettivi principali del concorso e del Festival sono permettere agli insegnanti un’azione educativa mediante la creazione di un testo; far avvicinare i bambini alla musica; creare nuove canzoni per bambini che costituiscano un efficace mezzo di comunicazione permanente; promuovere la dimensione europea creando occasioni di dialogo interculturale fra i bambini che formeranno l’Europa del domani. Quest’anno c’è una grande novità: il Festival ospiterà anche una classe d’oltreoceano. Fra i vincitori del Concorso “Un Testo per noi” c’è infatti anche una classe dell’“Istituto di Cultura italica Scuola Italiana” di La Plata, Buenos Aires, con il testo “La canzone del cellulare”. 96

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“Spring Emotions 2010” al teatro comunale di bolzano

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10 anni dall’inaugurazione della sua attuale sede, il Teatro Comunale di Bolzano si appresta ad iniziare una nuova stagione danza, Spring Emotions 2010, consapevole degli importanti traguardi raggiunti – dal 2007 è entrato nel novero dei Teatri di Tradizione –, e proteso come sempre alla scoperta del nuovo e del fermento contemporaneo. Dopo Il Trovatore di Verdi, che ha aperto a dicembre la stagione 2009/2010, e il debutto dell’Elektra di Strauss, tocca alla danza contemporanea sedurre gli spettatori della Fondazione Teatro Comunale in quattro appuntamenti di sicuro interesse. Per l’apertura è attesa la compagnia portoghese più gettonata del momento, VORTICE. Dance Company, che presenta l’ultima creazione di Rafael Carriço e Cláudia Martins, direttori artistici e coreografi della compagnia, in procinto di debuttare al Teatro José Lúcio da Silva di Leiria e al Teatro Tivoli di Lisbona intitolata Soliloquy about Wonderland, un mix accattivante di danza vibrante e nuove tecnologie (2 marzo). Significativa sarà la ripresa, in versione aggiornata, di Alex Brücke Langer (19, 20, 21 e 23 febbraio), opera portrait composto nel 2003 da Giovanni Verrando (su libretto di Vito Calabretta) e dedicato ad Alexander Langer, del quale ricorre nel 2010 il 15° anniversario della prematura scomparsa.

Fra le altre novità, quest’anno tutti i bambini hanno potuto votare il loro testo preferito, grazie alla collaborazione fra le Piccole Colonne e Rai Gulp. Nei mesi di dicembre e gennaio il canale ha trasmesso, più volte al giorno, una serie di simpatiche interviste raccolte fra gli scolari delle classi che hanno vinto il Concorso “Un Testo per noi”, con un assaggio delle canzoni nate dai loro testi. Le clip sono state pubblicate anche sul sito www.raigulp.it, dove i bimbi hanno trovato anche i testi e hanno potuto esprimere il loro voto, designando così il vincitore del Premio Speciale Rai Gulp. Al Festival della Canzone europea dei Bambini non vi saranno solo belle canzoni e stupende coreografie, ma anche ospiti illustri e due presentatori d’eccezione: Giancarlo Magalli e Michele Bertocchi (“Miky” di Rai Gulp). Interverranno poi tutti i musicisti che hanno collaborato a questa edizione del Concorso “Un Testo per noi”.


trentinoenogastronomia

ristoranti

in ogni numero trentinomese vi propone due ristoranti provati per voi I ristoranti presentati in questa rubrica sono una libera scelta redazionale. Il nostro giudizio anche se critico, è espresso in “cuori” perchè, comunque, il difficile lavoro del ristoratore merita rispetto.

Segnalazioni e commenti: redazione@trentinomese.it

da cipriano

CHIMPL DA TAMION UNA PROMESSA IN VAL DI FASSA

SEMPLICITà E TRADIZIONE A PREZZI INTROVABILI Alzi la mano chi non è stato almeno una volta Da Cipriano, a Calavino. Un piccolo e semplice ristorantino che dopo anni e anni di costante lavoro è anche riuscito ad entrare nella guida Michelin. Nelle sue salette si celebra da sempre la cucina tipica trentina, con un menu immutato negli anni, che però è anche un punto fermo per i suoi clienti. Un buon indirizzo per chi si trova in zona Valle dei Laghi, ma anche per chi, da Trento, vuole fare una puntata fuori porta, specie la domenica, quando in centro città e immediati dintorni non si sa proprio dove poter andare a mangiare qualcosa. Da Cipriano ho provato quelli che sono un po’ i cavalli di battaglia del suo menu. Anzitutto l’antipasto misto, dove spicca, accanto a buoni salumi, la carne salada fatta in casa, davvero notevole. Tra le entrèe non male nemmeno il salmerino in agrodolce. Poi, arriva il famoso Pocherino di Cipriano, quattro primi che si dipanano tra canederli, strangolapreti, ravioloni al brasato e risotto (diverso secondo stagione). Per quanto riguarda i secondi, qui la specialità è la trota, soprattutto quella alla mugnaia, fritta a puntino, carnosa e saporita. Non mancano nemmeno carne salada, carne alla griglia, coniglio ed altre specialità. Al momento del dolce, grande coreografia: si abbassano le luci e il semifreddo affogato nei lamponi arriva in tavola decorato con uno zuccherino “infuocato” (affogato nella grappa e acceso). Per un pasto completo si spendono, una bottiglia di vino della casa compreso, 40 euro (ogni piatto costa in media 7-8 euro). Il palato è “onestamente” appagato, e anche il portafoglio.

Chimpl, in fassano, significa ciuffolotto, il piccolo uccellino detto anche monachino, simpatico, allegro e dal bellissimo piumaggio. È questo il nome che ha scelto l’Hotel Gran Mugon di Tamion per il suo ristorante aperto agli esterni. Non si può non pensare ad un altro uccellino che ha portato molta fortuna in cucina: la Siriola, il magico usignolo del Regno dei Fanes, è anche il nome dello stellato ristorante altoatesino dell’Alta Badia. Raggiungere Tamion, minuta frazione di Vigo di Fassa, nelle notti d’inverno significa essere catapultati in un mondo surreale, fatto di cristalli di neve che brillano illuminati dalle stelle, nel silenzio dei boschi. Se vi trovate in queste zone, il Chimpl merita sicuramente una sosta. Qui potrete gustare la cucina di Stefano, 36enne fassano garbato e volenteroso, attento ai prodotti del territorio, dalle belle prospettive, se perseguite con dedizione, impegno e riflessione. La prima riflessione è da fare sulle luci del ristorantino, di appena 15 posti, talmente forti da impedire qualsiasi intimità: un peccato, visto il luogo, sperduto tra le montagne, da perfetta fuga d’amore. Il saluto dalla cucina, però, mette subito di buonumore: prima una sorta di “parete” di cirmolo (il legno leit motiv di tutto il servizio del locale, dai piatti, al porta pane, al menu) in cui sono inseriti cucchiai contenenti gorgonzola in gelatina di liquirizia, krapfen salato, millefoglie di manzo; poi l’uovo d’inverno 2010, sublime alchimia di pane al rosmarino, porcino sott’olio, spuma di patata calda e tuorlo d’uovo essiccato. Tra gli antipasti, ho scelto gli assaggi della selezione del Chimpl (una decina di assaggini dalla bella presentazione, ma da rivedere sia negli abbinamenti che nel gusto) e il fagottino di carne salada di cervo con burrata, liquirizia, sesamo e bergamotto (discreta). Tra i primi, notevole il risotto Selezione Cornacchia (un riso commercializzato dal fassano Pastificio Felicetti) con radicchio, Stiltone e vino Merlino, mentre deludente la lavagnetta morbida con cime di rapa, astice e cardamomo. Molto bene il coniglio in quattro variazioni, da dimenticare il salmerino. Insomma, una cucina altalenante, in grado però di dare spunti emozionanti e che potrebbe avere un futuro brillante. Quanto al prezzo, gli antipasti vanno da 11 ai 15 euro, i primi da 10 a 13 euro, i secondi da 17 a 22 euro. Il menu degustazione va a 43 euro.

Da cipriano calavino V. Graziadei, 13 Tel. 0461 564720 Chiuso il mercoledì

CHIMPL DA TAMION Vigo di Fassa Strada de Tamion, 3 Tel. 0462 769108 Sempre aperto

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ndici ottobre 1953. Chissà se le date hanno importanza: sta di fatto che in quel giorno arriva nelle edicole (allora assai meno affollate di oggi, va da sè) il numero 41 di Detective Crimen, settimanale di “polizia scientifica”. Al di là delle roboanti dichiarazioni, una manciata di pagine (sedici, ad essere pignoli) che raccontano storie di ordinaria violenza e miseria umana. Non solo cronaca nera e nerissima, però, a ben guardare. Nell’interno, infatti, un non meglio precisato Frankie firma la storia del ladro galante. Città: Trento. Quattro colonne fitte fitte di testo per raccontare di Carlo Spezia (35 anni, emiliano, pregiudicato, evaso dal carcere di Strambino) che dalle parti di Levico si fece allora chiamare “signor Ghezzi”, spacciandosi per industriale facoltoso che abbisognava di tranquillità. La trovava appunto nelle pensioncine del centro termale dove, bel giovane elegante quale era, ricco sì, ma di modi gentili e faccia tosta, abbordava signore e signorine in vacanza. Del gentil sesso si serviva sia per avere informazioni sia per rubare. Salvo poi fare dono alle belle donne di quel che aveva appena trafugato. Il giornale d’epoca - si parla di Levico non ancora Terme, quanto a denominazione, 57 anni fa... - tranquillizza, ad ogni buon conto. Carlo Spezia dovette interrompere la sua “brillante “ carriera (le virgolette per accompagnare l’ovvia spiegazione: erano gioielli e brillanti il bottino preferito del nostro) per cause di forza maggiore: venne infatti acciuffato dai carabinieri. Questo Arsenio Lupin in sedicesimo aveva appena truffato tre giovani turiste tedesche, a Malcesine. Lui se ne stava nella stanza 23 dell’Hotel Centrale e di lì aveva adocchiato Edith Hauser ed Jutta Kroph, entrambe 25enni e Ingeborg Walz, 23 anni. Mentre le tre se ne andavano in gita sul Garda, entrò nella loro stanza e si impossessò di braccialetti, anelli ed altri preziosi. Poi, rapido, la partenza per Trento e Levico. Dove da una parte regalò un braccialetto d’oro ad una signora di Milano, alloggiata nella sua stessa pensione, mentre, dall’altra, cercava di piazzare la merce rubata. Tutto inutile. Il dongiovanni rubacuori (e rubagioielli) venne beccato. Curioso. La prima pagina di quello stesso giornale raccontava, con foto gigante, della scoperta, a New York, di un night club

clandestino dove “si davano convegno ragazze e giovanotti di buona famiglia, ballerinette e grossi industriali in cerca di emozioni”. L’irruzione della polizia, si legge, portò alla scoperta di molte persone, in prevalenza donne, in preda ai fumi della marijuana. “L’uso di questa droga è molto diffuso in America”, concludeva il settimanale. Che titolava l’immagine di una ragazza portata via di peso dai poliziotti in modo assai letterario: “Diavolo in corpo”.

La memoria restituisce persone e cose che pensavamo dimenticate per sempre o delle quali neppure sospettavamo l’esistenza. Questo è FOTOromanzo. Una immagine che ritorna. Dentro la memoria delle storie.

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Adelfo Bayr Trento 338.1095427 adelfo.bayr@alice.it 100

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