ANNO XXIV N. 293
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LUGLIO 2016 9 771724 550805
ISSN 1724-5508
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appuntamenti, incontri e attualità trentina
VI PRESENTO LA NON-SCARPA LUCA PEDROTTI RACCONTA “LIZARD”
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Trento. Contiene i.p. In caso di mancato recapito inviare al CDM di TRENTO per la restituzione al mittente previo pagamento resi.
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RING
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RING di Pino Loperfido
di Tiziana Tomasini
perfidie
FLOATING PIERS AL LAGO D’ISEO: E I TELI ANTIGRANDINE DELLA VAL DI NON, ALLORA?
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i sta questa cosa dei pontili galleggianti sul lago d’Iseo di cui tutti parlano e scrivono e che onestamente sta scassando un po’ i cabasisi. L’opera (opera?!) dell’artista (artista?!) Christo (Christo?!) promette di consentire a chiunque di camminare sulle acque; in realtà si cammina su cubi in polietilene ad alta densità ricoperti da un sottile strato di feltro. Vabbè, l’importante è l’immaginazione, ovvio. Si chiamano Floating Piers e sono una via di mezzo tra un’opera d’arte, un passatempo di gran moda e uno scempio ambientale. Pare prevalgano le prime due ipotesi. Giustamente qualche agricoltore della Val di Non ha colto l’occasione per cominciare a fare delle rimostranze. “Ma come”, si è cominciato a mormorare, “a noi ci date addosso da anni per i teli antigrandine e ci accusate di
deturpare il paesaggio, e invece il tizio che arriva al Lago d’Iseo e ci butta dentro 220.000 cubi, 200 ancore del peso di 5,5 tonnellate, 37.000 metri di corda lo volete fare santo subito?! No, dico: polietilene che già con il solo nome potrebbe avvelenare qualcuno...”. Dice: non è la stessa cosa. I pontili verranno smontati e rimossi il 3 luglio, i teli antigrandine resteranno lì fino a consunzione dei materiali e successivo finanziamento provinciale per installarne di nuovi di pacca. Al che qualcuno ribatte: “Sì, ma come è possibile sprecare così il denaro pubblico? Non ci sono necessità più urgenti per le quali utilizzare le risorse?” Allora ridice: non è la stessa cosa. È Christo a sostenere totalmente i costi relativi alla realizzazione dei Floating Piers, a partire dalla richiesta dei permessi, compresi poi la costruzione, l’installazione e lo smontaggio del progetto. Non accetta nessun finanziamento o sponsorizzazione di nessun genere, come pure non accetta che i visitatori paghino il biglietto per accedere al progetto. Il qualcuno conclude: “Sì, ma almeno noi valorizziamo un prodotto del nostro territorio. Pazienza se vista dall’alto la nostra valle sembra oramai più un imballo postale che una valle. Le mele, però, sono liscie come palle da biliardo”. 6
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a mali estremi GLI ESAMI NON FINISCONO MAI. SONO STRATI DI PELLE CHE FORMANO UNA CORAZZA
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ocrate diceva: “Una vita senza esami non vale la pena di essere vissuta”. Viene istintivamente da sorridere, certo, ma la proverbiale saggezza del filosofo ateniese colpisce per la sua datata, ma sempre attuale veridicità. Ricordo con insospettabile lucidità e nitidezza l’esame di seconda elementare: grembiulino nero, le mani sudate, in piedi a fianco della cattedra, a recitare a memoria una poesia davanti ad una maestra severissima. E poi quello di quinta. Il tema, la ricerca di geografia – portavo il Lazio, con la sua simpatica forma a barchetta – e l’interrogazione pluridisciplinare. E poi via, in un attimo sono già a quello di terza media. I vocabolari, la disposizione dei banchi, i professori. Rivedo persino la luce che filtrava dalle finestre socchiuse e lasciava temporaneamente fuori l’estate. E l’orale? In un mattino altrettanto luminoso, con tutti i docenti al di là dai banchi disposti a semicerchio ed io di fronte a loro. C’era chi passava e chi veniva bocciato. Cominciavi a sperimentare la vita, che a volte riconosce i tuoi meriti, a volte no. Giusto e ingiusto, sufficiente e buono, fortuna e sfortuna. La maturità? Adoravo – e adoro – Pirandello, invece mi hanno chiesto “I Sepolcri” di Foscolo, che adoravo un po’ meno. Pazienza, gli esami sono così. Hai dentro tante cose, tante emozioni che vorresti tirar fuori e condividere, ma nel gioco dell’esistenza esce solo qualcosa di te. Ho cominciato a carburare veramente all’università, contesto nel quale andavi ad approfondire quel tempo, quel periodo, quegli autori. Finalmente ero matura, studiavo con dedizione e consapevolezza, approfondivo e ottenevo ottimi risultati. Insomma avevo fatto il mio percorso, avevo trovato le strategie vincenti accumulando motivazione e soddisfazione. E dopo la tesi di laurea? Altro che parola fine. Via con le abilitazioni ed i concorsi. Ancora a studiare. Ancora e sempre sotto esame. Scritti e orali, test e tesine, colloqui ed esposizioni. E questo solo dal punto di vista professionale… Anche nella vita privata è tutto un susseguirsi di esami, di prove, di test attitudinali, di attività pratiche sul campo. Oggi i nostri figli sostengono – come primo step – l’esame di terza media. Abolito quello di quinta elementare – nell’ottica del rilascio di una licenza che attualmente non ha più senso di esistere – ci si trova alle soglie dell’adolescenza alle prese con la prima prova di vita. Finalmente. Perché agli esami ci si deve allenare. Sono come gli strati di pelle, che giacciono sottili l’uno sull’altro fino a formare una corazza piuttosto spessa. Pronta agli assalti della vita.
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RING di Fiorenzo Degasperi
scempi ed esempi L’ISOLA DI SANT’ANDREA: CAPARBIO RELITTO DI UN PAESAGGIO ANTICO
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i sono dei luoghi nella nostra terra che fortunatamente sono sfuggiti, vuoi per collocazione ambientale, vuoi per inappetibilità del posto, vuoi per la dimenticanza, vuoi – fortunatamente – per i vincoli paesaggisti, alla distruzione, alla devastazione, alla manipolazione umana. Angoli di mondo pregni di un senso profondo dove natura, storia, arte si coniugano perfettamente offrendoci un panorama e una scenografia armonica. Luoghi con un carattere forte, fautori di una singolarità che lacerano l’uniformità, l’impersonalità, la neutralità di un mondo ormai globalizzato. Così è sempre un miracolo ogni volta che ci imbattiamo in uno di questi luoghi ai quali l’ombra e l’oblio hanno concesso di sopravvivere e che immediatamente, per usare una frase fatta, ci rapiscono. Uno di questi si trova nella Valle del Càmeras, tra Mori e Nago, assurta alle cronache per via delle annuali trasmigrazioni delle rane tra il bosco e il biotopo presente nel fondovalle. Un biotopo sopravvissuto all’antico lago prosciugato e non più riempito a seguito dello sprofondamento delle falde freatiche durante i lavori per la galleria AdigeGarda (1956). Il biotopo è la più estesa area palustre del Trentino e sicuramente il più tutelato. Quando piove poi la natura si riprende ciò che ha perso e il lago si riappropria del terreno dal Passo San Giovanni fino alle pendici della barocca villa dei Castelbarco-Visconti. Il mosaico ambientale presente nell’area protetta, straordinariamente vario e articolato, garantisce possibilità di sopravvivenza ad un numero veramente notevole di specie della fauna selvatica. Si può dire che ogni gruppo faunistico sia qui ben rappresentato, dal momento che nel Biotopo coesitono ambienti così diversi (ad esempio paludi e
La selvaggia valle del Càmeras 8
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RING zone rocciose) da fornire ricetto ad animali con esigenze ecologiche tra loro molto lontane. Il lago era detto di Sant’Andrea ed era fortemente suggestivo, circondato com’è da pareti strapiombanti di pura roccia alternate a quelle boscose, cosa che fece dire al geologo ottocentesco Antonio Stoppani “non credo che fra i laghetti alpini ve ne sia uno più pittoresco del lago di Loppio. Le frane, mentre gli composero un lido tutto di penisole, seni e frastagli, gli eressero nel mezzo isole scogliose, convertite in boschetti a cui fanno vaga cintura alla base i giunchi lacustri”. Ed è proprio su una di queste isole, dall’omonimo nome di Sant’Andrea, che nel corso dei secoli si sono succedute le più disparate costruzioni, messe in luce recentemente dagli scavi archeologici effettuati dal Museo Civico di Rovereto sotto la supervisione della Soprintendenza alle Belle Arti di Trento. Reperti preistorici si sommano alle testimonianze medioevali fino a giungere alla Prima Guerra Mondiale senza dimenticare la grande impresa del 1439 quando la Repubblica di Venezia vi fece transitare, provenienti dal fiume Adige e dirette a Torbole e quindi al lago di Garda, un gran numero di navi per contrastare la forza dei Visconti (galeas per montes). E furono proprio i veneziani che fortificarono ulteriormente l’isola di Sant’Andrea trasformandola in una bastia, un luogo fortificato posto a controllo dei traffici terrestri e lacuali, con una guarnigione di ben 83 uomini. Ebbene, recentemente, è stato allestito un percorso, sempre a cura della Fondazione Museo Civico di Rovereto, che ci porta nel cuore stesso dell’isola di Sant’Andrea, facendoci toccare con mano un villaggio, la chiesa medioevale risalente al V secolo d.C. dedicata all’apostolo detto il “Protocletos o il Primo chiamato”, un antico pozzo, le trincee, l’arcaico muro di cinta di una poderosa fortificazione, epigrafi, il capitello quadrifronte che s’innalza sulla sommità dell’isola, ecc. Come ipotizza la direttrice dei lavori, l’archeologa Barbara Maurina, questa fortificazione, appartenente al distretto amministrativo di Brentonico, potrebbe rientrare in quelle citate dal longobardo Paolo Diacono quando menziona i castra di Ferruge (Doss Trento?), Volaenes (Volano?) e Bremtonicum (Brentonico). Quest’ultimo insediamento fino ad oggi non è mai stato localizzato con certezza sul territorio: ebbene, questa potrebbe essere la prova della sua esistenza. Mappe e tabelle esplicative ci conducono oltre la porta d’ingresso, sorta nei pressi della pista ciclabile, e ci avviano dentro la storia. Come viene riportato all’entrata “di qui si accede all’isola di Sant’Andrea, caparbio relitto di un paesaggio antico, balcone privilegiato sull’universo palustre e selvaggio che si estende ai suoi piedi. Questa però non è una porta qualsiasi: attraversandola si varca lo spazio che separa l’isola dal nostro mondo, ma per questa via si penetra anche nello spessore del tempo”. Salendo per l’umido sentiero non è facile immaginare che proprio sotto i nostri piedi ci sia stata una mulattiera che menava al cospetto di poderose e forti mura di un castello medioevale che traeva le sue origini da un castelliere preistorico, posto a difesa di una delle più importanti arterie viarie del basso Trentino, collegamento fondamentale tra le acque dell’Adige e quelle del lago di Garda, fondamentali vie di commercio oltre che militari.
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RING di Silvia Tarter
verde ostinato VERSO UNA CITTÀ PIÙ A MISURA... D’ALBERO
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nche gli alberi sono inquilini delle nostre città, con cui imparare a convivere civilmente. Un esempio positivo su questo fronte ci arriva da Milano e dai suoi grattacieli green. Una notizia che è comparsa sui gruppi social locali in questi ultimi giorni del mese, scatenando fior di commenti, è stata l’abbattimento delle piante secolari di via Zanella, delle Sofore giapponesi alte fino a 15 metri, tolte per facilitare gli “spostamenti umani”, a piedi o motorizzati, allargando il marciapiede e ampliando il parcheggio. Intervento che ha fatto subito gridare alla strage i titoli dei quotidiani, non appena sono apparsi gli addetti del comune con le loro divise arancioni, armati di furgoni e motoseghe. C’è chi si è espresso sul web ricordando con nostalgia quelle storiche piante, caratterizzanti il paesaggio della via sin da quando era bambino; chi si è indignato con toni accesi, poiché a priori spesso ci si acciglia solo al sentire l’espressione “alberi abbattuti” per far avanzare il cemento (o l’asfalto in questo caso), anche in una città dalla buona reputazione green come Trento. C’è stato poi anche chi ha riflettuto sulla necessità dell’intervento, per ottimizzare la manutenzione – visto che le piante richiedevano una frequente potatura – e per restituire maggiore visibilità ai condòmini della via, che spesso denunciavano la scarsità di luce anche in pieno giorno. Il progetto di riqualificazione prevede che al loro posto, a garantire il verde e l’ombreggiatura, ha assicurato il comune, verranno messe nuove piante, che saranno irrigate con un impianto a goccia. Certo, prima che possano raggiungere le dimensioni delle maestose Safore ne dovrà passare del tempo e l’immagine di via Zanella ora, spoglia, è davvero irriconoscibile... È anche vero però che le piante, proprio come noi esseri umani sono esseri mortali, non hanno una durata infinita e talvolta devono essere tolte e sostituite, se malate o dannose; per questo ogni singolo caso di abbattimento va valutato in sè e per sè. Quello che a volte ci dimentichiamo, o a cui non pensiamo nella nostra razionalità e presunzione antropocentrica, è però che gli alberi e le piante che popolano la città sono anch’essi degli inquilini con un’esistenza propria, non meramente a servizio della nostra esigenza di decoro o riparo dalla calura. Molti di essi infatti abitano Trento da molto prima di noi (pensate ad esempio ai meravigliosi platani che orlano il lung’Adige di via Sanseverino) e sono, oltre che parti integranti del paesaggio, elementi di un ecosistema a cui si collegano e da
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RING cui dipendono altri esseri viventi. Chiaramente, se vogliamo mantenere un po’ d’ordine non possiamo lasciare proliferare alberi e piante ovunque o ci ritroveremmo in una città foresta! Ma chissà, magari questo potrebbe essere uno degli scenari del futuro, in un’ottica utopica non più antropocentrica come auspica e auspicava già qualche studioso (cfr. Hans Jonas). Intanto, tornando al presente, penso a Milano, dove nella zona di Porta Nuova del quartiere Garibaldi da qualche anno torreggiano le shilouette del Bosco Verticale, la coppia di grattacieli alti 80 e 112 metri progettati dall’architetto Stefano Boeri dove crescono ben 800 alberi, 11 mila piante tra perenni e tappezzanti e 5000 arbusti. In tutto oltre 100 specie differenti, 101 se si conta la specie umana, che convivono quotidianamente sotto lo stesso tetto. Un’idea questa che è stata discussa, criticata, ma si è portata a casa un premio prestigioso, l’International Highrise Award di Francoforte, che nel 2014 ha eletto le due costruzioni di Boeri i “grattacieli più belli del mondo”. Nonostante tutte le perplessità iniziali poi (come convivere insieme a tutte quelle piante che continueranno a crescere?) si sono ad oggi riusciti a vendere più di metà degli appartamenti. Certo, si tratta pur sempre di grattacieli, proiezioni urbane in verticale edificate per soddisfare la crescita di popolazione nelle grandi città, ma hanno avuto però il pregio di puntare un riflettore green, per una volta, su una città come Milano, non certo famosa per i suoi polmoni verdi. E idee simili a quella del Bosco Verticale servono a farci riflettere sulla necessità di tenere conto già da ora, nella progettazione urbanistica delle nostre case e delle nostre vie, di quei silenziosi coinquilini chiamati alberi con cui condividiamo questa Terra.
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RING di Gianfranco Gramola
diario rotaliano LA TASSAZIONE? NON È ALTRO CHE L’ARTE DI TOSARE LE PECORE SENZA SCORTICARLE
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a tassazione, diceva un filosofo, è l’arte di pelare l’oca facendola starnazzare il meno possibile ottenendo però la maggior quantità di penne. Marco Aurelio affermava che le tasse sono il prezzo della civilizzazione, mentre Tiberio era dell’opinione che i veri pastori (Re) di popoli devono saper tosare le proprie pecore senza però scorticarle. Da che mondo è mondo i governanti hanno studiato ed escogitato furbescamente le più strane imposte pur di ottenere denaro, spremendo i propri sudditi dei loro sudati risparmi; dalla tassa sul sale, sul sole, sulle urine, sulle indulgenze, tassa imposta da vari Papi, ecc… La più proficua fu quella sulla prostituzione. Mezzo centro storico di Roma è stato costruito sulle gabelle pagate dalle meretrici. Pagare le tasse non piace a nessuno, neanche a me, ma le pago e pretendo di essere ripagato con servizi efficienti e, come dice l’amico Roberto Gervaso: “Non voglio essere fatto fesso da nessuno, in un paese di troppi furbi che l’hanno ridotto ad un colabrodo”. Viviamo in un paese dove chi non paga le tasse passa per furbo e gli italiani hanno spesso dei vuoti di memoria, soprattutto al momento della dichiarazione dei redditi. Un paese che deve fare cassa e questo lo fa imponendo balzelli a destra e a sinistra e, implacabile continua ad abbattersi la scure di Equitalia che sta frugando nel nostro portafoglio senza pietà e in questo mondo, si sa, niente è sicuro, tranne la morte e le tasse. Adesso è la volta dell’IMU, la più infame delle tasse, che colpisce il bene di cui l’italiano è più geloso: la casa. La Lady di ferro del governo Berlusconi Daniela Santanché, in una lettera inviata al presidente del Consiglio, dice: “L’Imu è una tassa dannosa perché fa male all’economia: crollo del mercato immobiliare, svalutazione degli immobili, aumento relativo dei mutui (perché continueremo a pagare a prezzo pieno una casa che ha perso un terzo del suo valore), sofferenza del sistema bancario (perché gli immobili a garanzia dei mutui potranno valere meno del prestito erogato), crisi dell’industria edilizia”. In un momento come questo, che dovrebbe far riflettere, ci vuole sobrietà e serietà e i governanti dovrebbero anche capire che non devono essere delle sanguisughe, dei vampiri, anche perché il sangue finisce prima o poi. Si sa che fin dai tempi biblici, l’umanità è stata soggetta all’alternarsi di anni di vacche magre e di vacche grasse e che per anni abbiamo vissuto da cicale
RING e ora ci aspetta un lungo calvario da formiche. “Ci manca solo – dicono gli umoristi Dose e Presta – che venga applicata l’INV, cioè l’imposta sul nonno vivo (vanno a fare la spesa, si occupano dei nipoti, forniscono utili consigli e quindi sono un bene di lusso), la Tasf, ossia la Tassa amici su facebook (chi ne ha più di un certo numero dovrà versare una somma allo Stato); l’Ilc, cioè l’imposta sui letti a castello (è giusto perché la presenza in casa di giacigli multipli potrebbe preludere a una lucrosa attività di B&B)”. In questo periodo buio e desolante viviamo nell’incertezza di tutto. La crisi ormai è palpabile in ogni settore e ce ne rendiamo conto giorno dopo giorno. Il grande Albert Einstein diceva: “La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che sorgono l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato. Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell’incompetenza. L’inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito. È nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla”. La mia è la voce di un cittadino amareggiato e sconsolato che si leva nel deserto, però è inutile negare che abbiamo una politica immobile, con una casta che non ha il coraggio di cambiare per paura di perdere la poltrona. Siamo un Paese pieno di contraddizioni e paradossi, dove diamo il meglio quando abbiamo le spalle al muro. Siamo il Paese dei No Tav ma anche dei No ricevuta fiscale. Il Paese degli aiutini e dei ritocchini. Il Paese dei spendi e spandi in telefonini ma che tira la cinghia sulla ricerca. Il Paese dalle troppe auto blu e dai troppi baby pensionati. Un Paese dove per parlare al vicino si manda una e-mail. Siamo un Paese di vecchi che non mollano la poltrona, siamo il Paese delle raccomandazioni e dei raccomandati. Il Paese delle Veline e anche delle Velone. Un Paese che si aggrappa ai Gratta e vinci e alle slot machine. Il Paese del calcio marcio, della politica immobile e dei corvi vaticani. Il Paese delle fiction e delle ragazze che non riuscendo a fare le fiction, fanno le escort. È l’Italia delle case più belle ma delle famiglie più brutte. Viviamo in casa blindati, per paura dei furti, mentre quelli che in carcere dovrebbero andare, sono belli tranquilli fuori a fischiettare. Non sono pessimista ma negli ultimi tempi mi chiedo se ci sono dei validi motivi per essere ottimisti. 13
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trentinoildialettoinforma di RENZO FRANCESCOTTI
il dialetto in-forma “NOSIÒI TE ’N VÒI O NO TE ’N VÒI?”
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opo tre anni in quel di Gualdo Tadino, Sergio Abram è ritornato in Trentino, nel paese della sua famiglia e dei suoi avi, a Ronzone in alta Val di Non. Per chi non lo sapesse Abram è un eccezionale esperto di piante e animali, di agricoltura biodinamica e anche oltre. Quando partì tre anni e mezzo fa, scrissi che si trattava di una perdita secca per il Trentino. Ovvio che mi fa molto piacere che Sergio sia tornato (non tanto per Val di Non, di cui è la sua famiglia ma in cui non è cresciuto e che, molto probabilmente non se lo merita), ma per il Trentino in generale. È tornato non perché le sue eccezionali conoscenze non fossero ampiamente richieste altrove, ma principalmente per stare vicino a sua madre molto anziana e anche, penso, per un po’di mal di campanile e di nostalgia dei suoi
amici. Come io mi sento di essere. Vediamo se il Trentino, finalmente, si accorgerà di chi sia Sergio Abram e di quanto possa essergli utile. Quando lo andrò a trovare, tra le altre cose, gli voglio chiedere qualche informazione sui “nosiòi”. Per adesso ne scrivo quanto ne so io. Nella definizione scientifica Valerianella olitoria; in italiano lattughini, gallinella, erba riccia, agnellino; nei dialetti trentini li chiamano nosiòi, lusiòi (Val di Cembra e di Sole) molesini nelle valli Lagarina e Rendena, galinèle in Bassa Valsugana, galéti in Val di Primiero, coradela nel Tesino. Come si vede, in italiano o anche in dialetto questo vegetale è chiamato con sostantivi che si riferiscono alla bontà di altri cibi, non vegetali ma animali (gallinella, agnellino, galinele, galeti, coradèla, ovvero “cuore”, in macelleria). Sembrerebbe che anche nosiòi abbia a che fare con qualcosa di mangereccio come le noci, che danno il loro nome al vino nosiòla, dal vago sapore di noci. Invece il nome viene dalla Germania, dal bavarese “Nissel Salat”e da “Nüssle”, nel Baden. E, giàcché siamo sul tema delle precisazioni, diciamo che è sbagliato affermare (come fa Elio Fox nel suo pur pregevole dizionario) che il termine nosiòi si traduca in italiano con “cicerbita” (comunemente ”crespigno”), o con “valeriana”. In effetti la valeriana è una pianta completamente diversa e la specie più diffusa è la Valeriana officianlis, che può crescere fino a un metro e mezzo, le cui radici e rizomi vengono impiegati in farmacologia. L’erba vaIeriana ogni mal la risana, recita un vecchio adagio, che, evidentemente, non si riferisce ai nosiòi. I nosiòi allo stato selvatico crescono in terreni umidi e, raccogliendoli in marzo - aprile, prima che ne spuntino i fiori, sono molto apprezzati nelle insalate. “A mi no me pias i nosiòi, me pias i fasòi.” “Brào, set da Roveredo, endó enveze che dir fasòi i dis fasói, e enveze che dir ‘òvi’ i dis ‘ óvi’, co la ’o’ streta, perché lori i è l’Atene del Trentino?” “Nò, son del Tesin endó che gavén i fasòi pu boni, i fasòi lamóni!” “Móni!”. “Móni a chi?“ “Móni a voi!”. ”Móni perché?” “Scusa, ma ai nosiòi come ghe ciamé?” “Ghe ciamén ‘coradèla’…” “E ala coradèla, come ghe ciamé?!” “Ghe ciamén coradèla…” “Apunto: móni!” renzofrancescotti@libero.it
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trentinodadonnaadonna di LOREDANA CONT
ANDIAMO IN VACANZA, MA NO SE SA MAI...
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er trecentocinquanta giorni all’anno aspettiamo quei quindici giorni in cui si chiude casa e si parte per la meritata e sospirata vacanza. Ci sono tanti modi di partire, e di prepararsi per la partenza. C’è chi in mezz’ora fa la valigia ed è subito pronto e chi ci impiega dei giorni a decidere cosa portare al mare. La scelta non è facile. Normalmente gli uomini in questo sono più sbrigativi: poche cose nel bagaglio perché, eventualmente, quello che manca lo comprano sul posto. Poi sul posto comprano poco o niente, perché l’uomo non ha bisogno di molto: gli basta la gazzetta dello sport se è in Italia, e sennò neanche quella. Neanche la crema abbronzante a Sharm el Sheik comprerebbe. Nella valigia mette il minimo indispensabile: tre pantaloni corti, tre magliette e tre canottiere se deve rimanere via quindici giorni. Se la vacanza è di una settimana vale la regola del due: “un che va e un che vegn” consapevole del fatto che la gran parte del tempo lo passa in spiaggia dove basta il costume (e la gazzetta). La moglie di fronte ad una valigia così minimalista rimane sconcertata. Non capisce come gli uomini non abbiano quel minimo di indispensabile lungimiranza. “E se l’è nuvoloso?
E se piove tre dì de fila? E se vegn el vent? E se fa fret?” “Varda che nem a Jesolo miga en zima ala Marmolada?” “E credet che a Jesolo no poda far fret? En piena Italia del Nord? Te prego to drio anca braghe longhe e maneghe longhe, che el tempo el pol cambiar. No se sa mai”. La prudenza e la preveggenza della moglie si insinua nella valigia. Anche per le calzature il marito fa presto: ciabatte da spiaggia, sandali, un paio di scarpe . “En par de scarpe sol? E se quando te le gai endoss piove e le se bagna?” Da che mondo è mondo le scarpe si sono sempre bagnate. “Meio do pari che no se sa mai”. Eccola là ancora, la frase per ogni situazione “No se sa mai”. La frase che sta bene dappertutto, come l’aceto balsamico che quando chiedi per cosa serve ti dicono “va su tutto” . Il posto preferito sembra sia la cravatta. “No se sa mai” è la frase alla base del matrimonio, è la frase preferita della moglie che vuole indurre subdolamente il marito a fare come dice lei senza dare l’impressione di averlo voluto lei. Perché poi normalmente aggiunge. “Mi te l’ho dita. Dopo fa quel che te voi”. Lancia il sasso e nasconde la mano. Ma come fa a fare quello che vuole dopo una frase che gli mette un sacco di dubbi? E nel dubbio, lui esegue “tant che la tasa”.... E mentre lui con pochi tocchi decisi riempie la sua valigia, lei, sconsolata davanti all’armadio colmo di vestiario, ripete il suo mantra “Sa toga drio che no gò gnente da meter?” E non avendo niente, per una settimana di vacanza si porta come minimo dieci cose di tutto. “Ma se stiamo via sette giorni a cosa ti servono 10 magliette?” Perché non posso mica sapere adesso cosa vorrò mettere fra quattro giorni! Non ho mica la palla di vetro! “Meno male, sennò la se toleva drio anca quela”…. L’uomo non può capire. Non è stato programmato per capire queste cose. Io ho capito una cosa. Hanno ragione gli uomini. Bisogna partire per le vacanze con la valigia semivuota. Però ritornare con la valigia piena. Si perché al mare, noi donne non resistiamo alla tentazione di passare da qualsiasi negozio/ banchetto/cineseria, convinte di fare affari incredibili, comprando strazzarìe di tutti i generi, che magari al momento non ci servono, però no se sa mai.... Buone vacanze a tutti! Vogliatevi bene!
Loredana 16
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FEN FEN 9/10 luglio 2016 ...per riscoprire l’antica arte della fienagione
VENERDÌ 8 LUGLIO
DOMENICA 10 LUGLIO
FEN FILÒ
FEN FEN
Ore 18:00 Ritrovo a Viote Escursione sui Rostoni del Monte Bondone e una “cena benedettina” con i piatti poveri della cucina tradizionale accompagnati dal violoncellista Giampietro Caffi.
SABATO 9 LUGLIO FEN DO PASSI
Ore 10:00 Ritrovo a Viote Passeggiata guidata tra prati e pascoli delle Viote con l’accompagnatore di media montagna Sandro Zanghellini di Albatros. Partecipazione gratuita, durata 2 ore e mezza.
FEN NA SCOPERTA
Dalle 10:00 alle 17:00 Giardino Botanico Alpino delle Viote “Dal fieno al formaggio” piccola degustazione di formaggi. “Bagni di Fieno in pillole” per conoscere i benefici della fitobalneoterapia. Ore 11:00, 14:30, 16:30 Visita guidata “Quando l’uomo crea la Biodiversità”. Dalle 14:00 alle 18:00 Terrazza delle Stelle “A tu per tu con il Sole” osservazione gratuita del sole.
FEN NA MESA
Ore 17:30 Chiesetta di Vason
FEN ARTE
Ore 18:00 Piazza Padre Riccardo Cetto a Vason Laboratorio artistico ART ATTACK con il rinomato personaggio televisivo GIOVANNI MUCIACCIA! DA NON PERDERE! Partecipazione gratuita. In caso di maltempo l’attività si sposterà al Malgone di Candriai
FEN NA CANZÒN
Ore 19:30 Lago di Cei “Il suono dei passi: suonando sul lago”. Una serata gratuita all’insegna della musica e dell’arte, comprensiva di un aperitivo a km 0. A cura dell’Associazione Social Catena.
FEN STORIE
Ore 20:30 Malgone di Candriai - Strada di Candriai 101 “Incontro con gli autori” Luca Caracristi Anteprima “Il Monte Bondone. Storie e memorie dell’Alpe di Trento a sessant’anni dall’impresa di Charly Gaul”. Renzo Francescotti “I racconti del Monte Bondone”. Aldo Leviti “Camminare in montagna”. Conduce il giornalista Walter Nicoletti.
Ore 9:00 Viote La Gara di fienagione vedrà sfidarsi diverse squadre con almeno due donne e non più di tre falciatori, che dovranno tagliare e rastrellare un prato 12m x 12m il più velocemente possibile. Una gara all’ultima falciata! Ore 12:00 Premiazione della squadra vincitrice. Regolamento e iscrizioni su: www.discovermontebondone.it
FEN DO PASSI
Ore 10:00 Ritrovo a Viote Passeggiata guidata tra prati e pascoli delle Viote con l’accompagnatore di media montagna Sandro Zanghellini. Partecipazione gratuita, durata 2 ore e mezza.
FEN EL FORMAI EN MALGA
Ore 14:30 Malga Brigolina - Località Candriai Dimostrazione del metodo tradizionale di produzione del formaggio di malga. Ore 16:30 “Monzem le vache” dimostrazione per conoscere l’arte della mungitura.
FEN NA SCOPERTA
Dalle 10:00 alle 17:00 Giardino Botanico Alpino delle Viote “Dal fieno al formaggio” piccola degustazione di formaggi. “Bagni di Fieno in pillole” per conoscere i benefici della fitobalneoterapia. Dalle 15:00 alle 17:00 “Bug Hotel” laboratorio sulla costruzione di rifugi per insetti utili del giardino. Dalle 14:00 alle 18:00 Terrazza delle Stelle “A tu per tu con il Sole” osservazione gratuita del sole.
FEN EN GIRO
Dalle 10:00 alle 16:00 Viote Possibilità per i bambini di fare un piccolo giro in sella ai pony dell’Associazione “Il sogno Cheyenne”.
FEN NA CAMINADA
Ore 11:00 Giardino Botanico Alpino delle Viote “Un entomologo al giardino” una camminata nell’incredibile mondo degli insetti.
FEN CONÒSER LE ERBE
Ore 11:00 Viote Raccogliere e conoscere le erbe di campo. Incontro informativo “Territorio, risorsa di benessere, visto attraverso i suoi protagonisti: erbe, aria, acqua…” A cura dell’Associazione APS Stella Verde – Centro Salus Comes.
FEN EN BOCON
Ore 13:00 Viote Menù rustico della tradizione trentina presso la Capanna Viote (a pagamento).
Il rapporto dell’uomo con la vita nei prati e le risorse naturali del Monte Bondone Un progetto della Rete di Riserve Bondone e dell’APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi, in collaborazione con l’Azienda Forestale Trento-Sopramonte, il MUSE Museo delle Scienze e le Associazioni culturali e sportive locali. La Rete di Riserve Bondone comprende la Comunità della Vallagarina, la Comunità della Valle dei Laghi, il Consorzio dei Comuni della Provincia di Trento BIM dell’Adige, i Comuni di Trento, Villa Lagarina, Cimone, Garniga Terme, Vallelaghi, le A.S.U.C di Sopramonte e Castellano.
Per motivi organizzativi è consigliata la prenotazione alle attività. Su richiesta sarà organizzato un servizio bus navetta per collegare i luoghi degli appuntamenti.
www.discovermontebondone.it – Tel. 0461 216000 – Fax 0461 216016
Diretto da: Paolo Curcu [ paolo@trentinomese.it ] In redazione: Pino Loperfido, Cristina Pocher, Gennj Springhetti Hanno collaborato a questo numero: Paolo Chiesa, Loredana Cont, Luciano De Carli, Lara Deflorian, Fabio De Santi, Fiorenzo Degasperi, Renzo Francescotti, Mattia Frizzera, Flora Graiff, Francesca Mazzalai, Maurizio Panizza, Silvia Tarter, Tiziana Tomasini
SOMMARIO LUGLIO 2016 Ring
4 COMMENTI 12 IL DIALETTO INFORMA 14 DA DONNA A DONNA
Attualità 18
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Editrice: Curcu & Genovese Associati S.r.l. Via Ghiaie 15 38122 Trento Tel. 0461.362122 Fax 0461.362150 Concessionaria Pubblicità: Südtiroler Studio S.r.l. TRENTO Via Ghiaie 15 Tel. 0461.934494 studiotn@trentinomese.it Direzione pubblicità: Rosario Genovese BOLZANO Via Bari, 15 Tel. 0471.914776 bazarbz@bazar.it Direzione pubblicità: Giuseppe Genovese Stampa: Litotipografia Alcione Lavis (TN)
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CUCINA NOMADE
LUCA PEDROTTI E “LIZARD”
26 NADIA VISINTAINER 30 IL SOPRAVVISSUTO AL VAJONT 34 NIETZSCHE IN TRENTINO
Progetto grafico: Fabio Monauni Redazione: Via Ghiaie 15 38122 Trento Tel. 0461/362155 Fax 0461/362170
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STORIA DI UN’ALLUVIONE
42 LILIA SLOMP 45 SPECIALE BOLZANO 50 AMICI ARTISTI
Panorama 52 53 54 55 56 58 61 62 64 66 67 68 69 70
NICCOLÒ FABI E FIORELLA MANNOIA SCUOLA MUSICALE GIUDICARIE LE FESTE DEL LATTE ESCURSIONI CATINACCIO 1, 2, 3…STORIE! PINÈ MUSICA SERATE “DA FAVOLA” MUSICA RIVA FESTIVAL JETHRO TULL E AFRICA UNITE ITINERARI FOLK I MARTEDÌ DELLE BAND BOLZANO DANZA PERGINE SPETTACOLO APERTO I SUONI DELLE DOLOMITI
Giorno per giorno
72 MOSTRE 76 APPUNTAMENTI DEL MESE
Scoop&news
90 IL MATRIMONIO DEL MESE 92 TRENTINO BOOK FESTIVAL 94 CENTO ANNI DI BATTISTI
Rubriche 102 104 105 106
LIBRI E LIBRERIE VOLTI NELLA STORIA #TRENTINOMESE CONTEST LA VIGNETTA info@trentinomese.it www.trentinomese.it
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trentinoattualità trentinoincontri di Pino Loperfido
Cucina nomade
DICIAMO SUBITO CHE NON AMA FARE LO STESSO LAVORO PER TROPPO TEMPO. E NEMMENO NELLO STESSO POSTO. UNO SPIRITO LIBERO, INSOMMA, ERICA PETRONI, UN DIPLOMA IN DESIGN E UNO IN FOTOGRAFIA, CHE ORA COME ORA È “SULLA PIAZZA” CON IL SUO STREET FOOD D’AUTORE, OVVERO CUCINA D’ALTO LIVELLO RESA ACCESSIBILE UN PO’ A TUTTI. GRAZIE AD UN FURGONCINO DAVVERO SPECIALE
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a vostra idea di ristorazione è legata al classico ristorante con tavoli, sedie, luci soffuse, musichetta, menu complicati e magari un proprietario impiccione e dei prezzi da far paura? Beh, allora preparatevi a rimanere a bocca aperta quando avrete finito di leggere questo articolo. Erica Petroni, un diploma in design e uno in fotografia, una passione sconfinata per la cucina creativa affinata durante alcune frequentazioni illustri presso chef mitologici (di cui si guarda bene dal fare il nome) ha deciso di mettersi in piazza. E di farlo in modo originale, che più originale non si può. Intanto il suo furgone ha le pareti completamente trasparenti per permettere a chiunque di seguire ogni fase della 20
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preparazione dei piatti “ma anche perché sia un palcoscenico per i produttori” ci dice lei. Ma l’originalità più ghiotta sta nel fatto che la sua proposta non ha nulla a che vedere con gli ambulanti che conosciamo noi, col venditore di polli
Una delle specialità proposte da Erica: la porchetta
al kebabbaro… Il suo è uno street food d’autore, gourmet, ovvero cucina d’alto livello resa – grazie ad i prezzi popolari e alla mobilità – accessibile un po’ a tutti, anche a coloro che in una vita intera in certi ristoranti stellati non ci metteranno mai piede. E si badi: cucina absolutely made in Trentino Alto Adige, la prima in assoluto a proporre coraggiose ricette, autoctone e melting pot allo stesso tempo, come ad esempio i plum cake di canederlo... In ogni caso, canederli o no, la parola chiave di questa storia è “mobilità”, ma forse sarebbe più corretto parlare di nomadismo. Un muoversi continuo e senza sosta che Erica Petroni deve avere nel proprio destino (o nel dna)
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Il suo furgone ha le pareti completamente trasparenti per permettere a chiunque di seguire ogni fase della preparazione dei piatti “ma anche perché sia un palcoscenico per i produttori” ci dice lei
considerato che da piccola il lavoro del padre manager la portava ogni due o tre anni in una città diversa: Pisa, Roma, Cremona, Prato, Trento, Vicenza, Rovereto… Qui si fermarono i genitori, ma Erica oramai di stare ferma non ne voleva più sapere, così a diciott’anni se ne va a Milano a fare la IIF, scuola italiana di Fotografia. Entra nel mondo del food perché attratta irresistibilmente dal cibo come forma d’arte che, in quanto tale, merita di essere ritratto in fotografia. È per questo che nei primi anni Duemila Erica visita un po’ tutte le più importanti cucine della ristorazione italiana. Al contempo crea il primo blog in assoluto in cui si discetta dell’arte visiva legata appunto al cibo chiamato Foto Art Factory, il tutto in tempi “non
sospetti”, quando la mania di mettersi ai fornelli davanti ad una telecamera o ad uno smartphone – la cosiddetta Food Porn Mania – ancora non si era diffusa. Passano gli anni, Erica non fa nemmeno un giorno di vacanza, trasforma il nome della sua azienda in Food Art Factory. Scoprire che dietro ai grandi chef stellati non è tutto oro quel che luccica rende ancora più irrespirabile l’aria delle cucine in cui Erica lavora, sviluppando in lei una sorta di claustrofobia e dando l’impulso decisivo a quello che sarà il suo passo successivo “Il mio desiderio era che la cucina di altissimo livello, la qualità e la valorizzazione del territorio, della materia prima e dei piccoli produttori potesse essere accessibile a tutti in mezzo alla strada,
fra la gente”. E la fotografia? “Non ne faccio più perché in questo mondo fatto di immagini, con tanta televisione, fotografare non ha più valore, anche perché non rispecchia più quello che è la nostra società al giorno d’oggi”. Già, per Erica fare fotografia di food ha senso solo se stiamo parlando di cucina di un certo livello, anche coreografico. E insomma, lavorando lavorando (critica gastronomica, designer di food, chef, ecc.) Erica si rende conto di essere entrata in una sorta di turbinìo del fare. “Facevo tutto, ma a quel punto ho capito che dovevo scegliere cosa fare, altrimenti non avrei più avuto tempo per una vita personale...” Arriviamo così al momento topico di
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trentinoincontri trentinoattualità
FOOD ART: QUANDO ERICA CI METTEVA LA FACCIA
C’
è stato un tempo in cui Erica Petroni posava per se stessa in ardite fotografie di food. Eccola in due scatti di qualche anno fa.
nove mesi fa, quando Erica Petroni molla tutto per mettersi alla guida di un furgone dalle pareti trasparenti: “Non sono capace di stare troppo tempo nello stesso posto. Ho bisogno di andare via, di vedere e di inventare nuove cose”. Anche perché, si sa, che quando si inventa qualcosa la novità dura giusto fino a che non salta fuori il furbetto che ti copia l’idea. E qui facciamo una pausa perché si vuole sottolineare il coraggio di una ragazza di non ancora trent’anni che nel mezzo di una congiuntura economica pessima, col mercato del lavoro a picco, decide di lasciare un lavoro di chef ottimamente pagato in uno dei castelli più belli dell’Alto Adige, peraltro con l’inverno alle porte, mettendosi in strada a fabbricarsi questo ristorante a quattro ruote. Voglio dire, per forza che poi ti guardano strano, no? Specie in Alto Adige… 22
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La trovata geniale è quella di coniugare l’idea dei classico venditore di wurstel sostituendo ai wurstel i piatti che puoi trovare solo in ristoranti costosissimi. Erica è pronta in un batter d’occhio. Prima però bisogna mettersi in regola con le norme legislative, igienico-sanitarie, occupazioni suolo pubblico ecc. Ma, ahilei, si tratta di una novità vera che non ha precedenti. “Quando ho spiegato la cosa all’Azienda Sanitaria mi hanno fatto una faccia strana e mi hanno detto Boh”. Insomma, una legislazione che regolamenti un ristorante su quattro ruote proprio ancora non c’è. Allora si procede per analogia. Risolte le questioni tecniche, veniamo alla sostanza. Che se magna in ‘sto furgone? “Cominciamo col dire che non esiste più la concezione del primo, secondo, ecc.” Ah, già, il pasto è stato destrutturato. “Mi alzo alle quattro, vado dai produttori a scegliere le materie prime. In base a ciò che trovo, preparo i miei piatti. Usando soprattutto prodotti del territorio, a parte qualche rara eccezione”. Una di queste eccezioni sono ad esempio i prodotti toscani, il lampredotto, il cinghiale… “Perché dovete sapere che gli altoatesini, a differenza dei trentini che sono strettamente autarchici, apprezzano molto le proposte di altre realtà gastronomiche”. Altro aspetto da considerare sono le gelosie che una novità del genere può facilmente suscitare nei ristoratori tradizionale. “I primi tempi, ogni giorno c’era qualcuno che mi mandava la polizia urbana a fare verifiche. Evidentemente il successo della mia attività dava fastidio a qualcuno”. Quindi in principio c’è questo ristorantino, aperto da colazione fino alle due del mattino. Poi Erica decide di speri-
mentare i mercati e lì è la sveglia ad essere posizionata su certi orari piccoli e malsani. A Merano e a Bolzano trova tanta simpatia e solidarietà. Si mette a fare una porchetta a chilometro zero (“15 ore di cottura…”) e quasi sempre alle 10.30 del mattino ha già finito tutto. Siamo in linea con il perpetuo movimento di questa ragazza dall’accento toscano e dalla vertiginosa intraprendenza, che ogni tot deve cambiare rotta; instancabile navigatrice nei mari della ristorazione ambulante. E poi il passaparola si diffonde. In città, si vocifera di questa tipa che propone piatti incredibili a prezzi bassissimi, che propone solo cibi fatti da lei, dal pane alla soppressata. Il risultato? “Certe volte si portano le sedie e i tavoli da casa…”. Chiudiamo sottolineando il fatto che oltre ad essere un’attività commerciale in piena regola, quella proposta da Erica si può considerare a pieno titolo un progetto culturale e sociale, perché trovare di fronte al cibo di un certo livello il notaio che mangia accanto all’operaio, un direttore di banca che si siede in terra col suo panino, spendere così poco per così tanto: sono immagini che scardinano un pochino l’ordine sociale, mescolano lingue e conoscenze e magari ci fanno pensare che forse un modo diverso di stare al mondo e di rapportarsi con il nostro prossimo possa davvero esistere. Erica ne è certa. ■
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PREMIATA DITTA
di Pino Loperfido e Paolo Curcu
LUCA PEDROTTI: “LIBERO I PIEDI INFILANDOLI IN NON-SCARPE” NONNO GUSTAVO FACEVA IL CALZOLAIO A COGNOLA. PAPÀ ALFEO È ANDATO IN SCANDINAVIA A CARPIRE I SEGRETI DELLA CALZATURE LAPPONI. QUINDI HA FONDATO UN’AZIENDA CHIAMATA CON LE INIZIALI DEI NOMI DELLE CINQUE SORELLE. OGGI, LUCA PEDROTTI HA FATTO DEL MARCHIO LIZARD UNO DEI MUST DEL CAMMINARE OUTDOOR. TUTTO RIGOROSAMENTE MADE IN TRENTINO
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na lunga tradizione famigliare che ha trasformato la storia di un semplice calzolaio in un’azienda conosciuta a livello internazionale. “Lizard” in inglese significa “lucertola” e Luca Pedrotti, CEO di Aicad, dice che “per la creazione delle nostre calzature, abbiamo tratto ispirazione dalla lucertola: un animale leggero, veloce, che si muove sicuro su ogni tipo di ter-
reno”. Un successo clamoroso, quello di questa azienda trentina, ispirato anche dal fatto di essere all’ombra delle Dolomiti; ed è proprio per i sentieri di montagna e per le avventure outdoor che le scarpe ed i sandali prodotti in Via Mario Cavalieri sono stati pensati. Una storia che attraversa con agilità il Novecento e comincia quando Gustavo Pedrotti (1907-1982), nonno di Luca,
prende il diploma di calzolaio nel 1921. I suoi genitori avevano origini contadine ed erano di Cognola, allora solo poche case, separata da Trento. Gustavo diventa così il calzolaio del paese e un bel giorno sposa Modesta Merz di Trento. Sei anni dopo arriva Alfeo (1927-1992) che impara subito a fare le scarpe, assistendo il padre fin da piccolo. Dopo la Seconda guerra mondiale, inizia a girare
Luca Pedrotti, CEO di Aicad, ideatore del marchio Lizard 24
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La famiglia Pedrotti negli anni ‘30. A sinistra, produzione anni 70/80
l’Europa svolgendo i lavori più svariati, tra cui: pelare patate sulle navi, gestire uno skilift in Bondone (a Vaneze, dalle parti della chiesa ora scomparsa), raccogliere fragole in Inghilterra, ecc. Insomma, momentaneamente Alfeo deve accantonare il lavoro di calzolaio, per cercare qualcos’altro, spinto anche dalla fame. È così che nei primi anni ‘50 arriva in Norvegia, dove proprio in una fabbrica di scarpe cercavano un modellista, ossia una figura che dal disegno realizzasse la scarpa. Viene assunto subito grazie alle sue competenze e alla sua nazionalità. In quegli anni, comincia ad osservare e a “studiare” le scarpe dei Lapponi, quelle tradizionali in pelo di foca con la punta fatta a riccio. Rimane così colpito
da quella misteriosa calzatura che cerca di carpire al titolare qualche particolare relativo alla sua lavorazione... Ma il titolare rifiuta, forse per gelosia o per paura della concorrenza che poteva venirgli da uno dei suoi dipendenti. Alfeo decide allora di licenziarsi e parte subito per la Lapponia, dove resta per alcuni anni. Inizia subito a lavorare in una fabbrica che produce proprio quelle scarpe di pelo di foca. Tutto cambia quando in seguito alla malattia di mamma Modesta, Alfeo torna in Italia. Decide di importare le pelli di foca e di fabbricare doposci a Cognola. Inizia producendone pochi per volta, lasciando le pelli alla dogana e lavorandone 2-3 a casa sua per poi venderle. Dalla sua esperienza in Lapponia porta a casa l’idea delle scarpe
I caratteristici “nastri” della Lizard
Il taglio delle tomaie
in pelle, allora inedita in Italia. Inoltre, erano quelli gli anni in cui si cominciava a vedere il Monte Bondone come località sciistica. Tutto ciò non poteva non aiutare la sua attività, che comincia a crescere. Nel 1957, fonda l’azienda, chiamandola Aicad, ovvero le iniziali dei nomi delle sue cinque sorelle: Annamaria, Itala, Carmen, Adriana, Donatella. Sono proprio loro, assieme al fratello e a nonno Gustavo, a dargli una mano nell’impresa. I primi clienti sono per lo più negozi, non solo in Trentino, ma in tutta Italia. Alfeo Pedrotti partecipa alla sua prima fiera dello sport a Milano, nello stand insieme a Vincenzo, Lorenzo e Francesco Delladio, de “La Sportiva”. Siamo nel 1963. A quei tempi non c’erano molti cataloghi, avevano agenti che gi-
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trentinoattualità trentinoincontri
La famiglia Pedrotti negli anni ‘50
ravano con i prodotti; non si dava molta importanza al marketing dato che – concetto difficile da concepire oggi – c’era più domanda che offerta. I primi modelli di scarpe avevano la suola in pelo di foca e non in gomma, anche se c’era il problema che si poteva scivolare solo in una direzione. In seguito la gamma viene ampliata con il doposci in pelle e pelo, ad esempio: le scarpe, le pellicce, copri-orecchie, borse, ecc.. La prima sede aziendale è nella casa di Cognola, poi ci si sposta in una casa colonica, nei locali un tempo adibiti a stalla. Quindi, qualche anno dopo, ci si trasferisce in via Bronzetti, anche là –
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guarda te la coincidenza – in una ex-stalla. Nel 1964, Alfeo costruisce l’attuale capannone e, sei anni dopo, dalla sua manica di artigiano geniale, tira fuori un asso vincente: uno stivale impermeabile, monoblocco, chiamato “Boom 80”, simile al moon boot, ma non cucito, con l’interno in gommapiuma e rivestito di plastica. L’arrivo del “Boom 80” coincide con l’arrivo dei materiali sintetici e l’accesso a nuovi mercati, come quello della caccia e la pesca. Il “Boom 80”, infatti, era nato come doposci, ma riceve la consacrazione come stivale da caccia e da pesca. Nel 1986, scocca l’ora di Luca che en-
tra in azienda, quando ormai si lavoravano solo pellicce di opossum, marmotta, volpe, (castoro e agnello, “il montone con il pel per di fuori”). C’era alla Aicad una bravissima pellicciaia, Gemma. Un anno prima, ad entrare in azienda è stata la sorella Lille che si occupa dell’amministrazione. Un bel giorno, Luca – che pratica snowboard e fa gare di sci – si rende conto che non esistono in commercio scarpe per praticare certe discipline sportive come lo snowboard. Decide di cominciare a produrle. Ecco che nasce allora il marchio “Okay”. Nel frattempo il commercio delle pellicce inizia a calare, un po’ per l’avvento del movimento animalista, un po’ per l’introduzione delle pellicce sintetiche. Nel giro di due anni viene completamente cancellato in Italia. “Eppure – ricorda Luca – la lavorazione delle pellicce era una vera arte e dava lavoro a migliaia di persone”. Nel 1992, Luca Pedrotti concepisce il
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marchio “Lizard”, la lucertola trentina si affaccia timidamente sul mercato. È un’idea che nasce direttamente dall’osservazione dei costumi delle persone, da cosa amano indossare, ad esempio. Ecco allora questo “sandalo sportivo”, la classica “idea giusta al momento giusto”. È subito un successo travolgente. Il picco è nel 2004, quando dopo il grande caldo del 2003 i negozi ordinano grandi quantità. Poi pian piano passa la moda dei sandali sportivi e altri marchi iniziano a produrre sandali semi-sportivi, ma più economici. Fino dalla sua nascita Lizard si è contraddistinta per le caratteristiche tecniche diverse da tutti gli altri marchi Outdoor. La continuità e la costanza nel perseguire la propria filosofia ha fatto sì che Lizard abbia fortemente contribuito alla creazione della categoria detta “Natural Footwear”, la cui proprietà principale è il rispetto del piede. Libertà per il piede, ma senza dimenticare i requisiti
indispensabili per una calzatura dedicata all’Outdoor: protezione, flessibilità, forme anatomiche che permettono la naturale espansione del piede, tomaie ad alta tenuta e traspirabilità, suole dal basso profilo per una migliore percezione del terreno e grip eccezionale. Innovazione e ricerca sono da subito parole d’ordine; così nei primi anni Novanta si sviluppa il “Progetto Lizard”, fondato sul nuovo concetto “una calzatura per essere comoda deve prima di tutto rispettare il piede”. Da quel momento, tutte le energie sono state impiegate per la creazione di scarpe e sandali sportivi che rispettino il piede e la sua primaria esigenza di libertà. Nel corso degli anni i riconoscimenti sono numerosi: nel 2005 la scarpa Agile riceve il prestigioso premio ISPO come “Best Mountain Sports Innovation in the Shoe Category”; nel 2010 la sovra-calza Shield vince il premio “OutDoor Industry”, nel 2012, la scar-
pa Kross Terra si aggiudica il premio Outdoor Award. Lizard è ancora uno dei pochi marchi che può vantare la produzione nel proprio stabilimento di Trento. Produrre in Italia con componenti italiani significa ridurre l’impatto ambientale. Permette, inoltre, di seguire con grande cura e attenzione la produzione. Il motto scelto da Luca per la sua creatura è “foot friendly”... Viene ripensata la parola “comfort”, perché è un termine spesso associato a “morbido” e alla Lizard sanno bene che non è detto che morbido significhi comodo; comoda è la scarpa che lascia libero il piede, la “non scarpa”. È la scarpa che deve adattarsi al piede e non il contrario. Probabilmente proprio i concetti sui quali elucubrava Alfeo negli anni Sessanta, mentre sognava di riprodurre quelle misteriosissime, intriganti scarpe della lontana Lapponia. ■
Alla stessa fresa, trent’anni dopo Gli uffici di Trento 27
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UN TRENTINA INFATICABILE, PARTITA DA CLES CON TANTI SOGNI ARTISTICI E MOLTI PROGETTI. HA DA POCO PUBBLICATO UN LIBRO DOVE RACCONTA LA SUA ESPERIENZA NEL PROGRAMMA “COLPO GROSSO”, IN CUI LEI ERA L’UNICA ITALIANA SU SETTE RAGAZZE CIN CIN (IL SOGNO PROIBITO DI OLTRE DUE MILIONI DI TELESPETTATORI). IN QUESTA INTERVISTA CI RACCONTA QUALCHE ANEDDOTO E CI PARLA DELLA FIGLIA CANTANTE CHE HA GIRATO UN VIDEO/INNO ALLA SUA SQUADRA DEL CUORE “LA ROMA” di Gianfranco Gramola
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adia Visintainer è di Cles, ma ha lasciato la val di Non molto presto per andare a Milano, con una valigia piena di sogni, stimolata dalla sua grande passione per la musica. “Ho iniziato suonando il basso nel gruppo Le Streghe – spiega Nadia – poi ho lavorato come modella, fotomodella e nei fotoromanzi, ho partecipato come cantante a Domenica In e nel 1987 al festival di Castrocaro. Ho fatto teatro e molte produzioni musicali e tournée in giro per l’Italia”. Ma Nadia Visintainer è diventata famosissima per aver indossato i panni della ragazza Cin Cin di Colpo Grosso, un game show ambientato in un casinò arricchito dalla presenza di numerose ragazze che durante ogni puntata proponevano degli striptease. Ora ha deciso di raccontarsi, dando alle stampe un libro dal titolo “Piacere, sono quella di Colpo Grosso” (Europa Edizioni, euro 12.90). 28
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trentinoincontri Da Cles a Roma. Per amore o per lavoro? Bella domanda. All’inizio sono andata a lavorare a Milano, poi sempre per lavoro mi sono trasferita a Roma dove ho trovato anche l’amore. Com’è nata la passione per la musica? È una passione che ho da sempre. Fin da piccolina davanti allo specchio imitavo Caterina Caselli. Volevo fare la presentatrice, la cantante, la ballerina oppure il capo delle Forze Armate. Il capo delle Forze Armate? Sì. Non ho fatto il capo delle Forze Armate però ho fatto un po’ la ballerina e poi mi sono dedicata alla musica, suonando il basso e a fare la corista nelle tournée dei cantanti famosi. Ho presentato anche il tour di Radio Italia anni ’70. E la sua laurea in Medicina? Questa cosa non so da dove sia uscita. Io ho fatto medicina, ma purtroppo non mi sono laureata. Comunque mi è rimasta questa passione e la notte mi vedo tutti i programmi di medicina. La ragazza di Cles che andava con la moto da trial, che faceva karate, è sempre spericolata o è cambiata? Faccio finta di essere cambiata ma in realtà sono rimasta la Nadia di Cles molto spericolata. Da qualche anno ho una casetta in Etiopia, dove faccio delle cose poco raccomandabili. Non dico che vivo situazioni pericolose, ma sicuramente non tranquille. Però ha sempre avuto un carattere tutto pepe, vero? Ieri un mio amico di Monclassico (Trento) mi ha detto: “Ti ricordi qual’era il tuo motto quando eri in prima superiore?”. Sinceramente non me lo ricordavo. Mi ha detto che scrivevo da tutte le parti
e anche sulla porta della classe, come un vandalo, “Nemico mio, un giorno ti troverò e così capirai che al mio confronto l’inferno è una beauty farm”. Quindi la mia vena battagliera ce l’ho sempre avuta. Ora di cosa si occupa? Mi occupo di produzioni. Produco spettacoli teatrali, metto in scena anche spettacoli per audiolesi e spettacoli per raccogliere fondi per i caduti a Nassirya e poi ho diretto il musical Violetta Story, dove ho curato anche la parte autorale e che porto in tournée in tutta Italia. Ho prodotto anche il musical di Peter Pan. Negli ultimi mesi ho pubblicato il libro: “Piacere, sono quella di Colpo Grosso”. Mi sto dedicando alla pubblicità e alla promozione del libro in giro per l’Italia. Le radici trentine le sono servite nella professione? Mi sono servite perché da buona trentina sono infaticabile. Se vuoi mettermi in ginocchio, devi spararmi. Mi è servita la caparbietà, la cocciutaggine e la calma, perché dove sono cresciuta io queste doti servivano. Non mi sono servite dal punto di vista diplomatico, perché se fossi stata un pochino più diplomatica forse avrei fatto altre cose più importanti. Ma essendo montanara o è si o no, punto. Comunque sono ugualmente soddisfatta del mio percorso artistico e soprattutto di aver mantenuto le mie radici “nonese”. Perché ha voluto dare alle stampe la sua esperinza nel programma “Colpo grosso”? Perché nonostante siano passati più di 20 anni dal programma, quando tu fai un lavoro nuovo, alla fine le domande vanno sempre a finire su Colpo Grosso. Per cui ho pensato di raccontare attraverso un
Il libro di Nadia Visintainer
libro la mia esperienza come ragazza Cin Cin, fin dall’inizio e raccontando aneddoti. Magari dopo il libro si parlerà del mio dopo “Colpo Grosso”, che sarebbe ora (risata). Le fa piacere o fastidio essere conosciuta più come ragazza cin cin di Colpo Grosso che per il suo percorso artistico? Non è che mi fa piacere, è che purtroppo tu puoi raccontare tutto quello che vuoi del tuo lavoro, alla fine si ricordano solo quello. Quello della ragazza Cin Cin è un personaggio che ho incollato addosso, quindi devo farmene una ragione e farmelo piacere, altrimenti è un disastro. Dopo 20 anni che mi venivano fatte le solite domande sul mio ruolo nella trasmissione, ho deciso di farne un libro e raccontarmi. Quali erano le domande che le facevano? Erano sempre le solite: “Ma lei non era in imbarazzo a slacciarsi il corpetto?” – Quanti soldi guadagnava ?” – Si sentiva un’icona del sesso?”, “Andava d’accordo con le sue colleghe?”, “Aveva tanti
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trentinoincontri ammiratori?”, “Mai ricevuto proposte indecenti?”, ecc … Un motivo per cui uno dovrebbe leggere il libro? Perché è un libro leggero, fa ridere e alla fine fa anche riflettere. Io lo chiamo libro da spiaggia, da ombrellone, perché si legge in un giorno e ci sono un sacco di aneddoti divertenti, perché alla fine di Colpo Grosso fra noi ragazze capitava di tutto. Quando si andava in giro eravamo assalite dai fans, da ammiratori e purtroppo anche da pazzi scatenati. Un aneddoto divertente? Un aneddoto divertente e allo stesso tempo drammatico è quello del pappagallo. Ero con le mie amiche a Reggio Calabria e per non essere riconosciuta mi ero camuffata con un paio di occhiali scuri e un cappellino. A quei tempi le ragazze Cin Cin avevano una popolarità immensa. Eravamo in un bar per un caffè e all’improvviso sentiamo cantare la sigla di Colpo Grosso. “Mi hanno scoperto” ho pensato, ma oltre a noi non c’era nessuno nel bar. Alla fine abbiamo scoperto che era il pappagallo. Il proprietario era un fans della trasmissione e aveva insegnato la sigla al suo pappagallo. Mi avvicino al pappagallo e lui si aggrappa al mio braccio, ma al momento di scendere non ne voleva sapere e si era infilzato con le unghie nel mio braccio. Pensavamo a come fare per risolvere il problema e intanto arrivava gente e riconoscendomi mi salutava. Arrivarono anche i carabinieri che mi portarono al pronto soccorso. La scena era questa: una ragazza Cin Cin scende dalla macchina dei carabinieri, con un pappagallo aggrappato al braccio che canta la sigla di Colpo Grosso. Gli infermieri provarono a togliere il pappagallo dal mio braccio ma quello non ne voleva sapere di lasciarmi, anzi stringeva sempre di più. Uno ha lanciato l’idea di uccidere il pappagallo. Intanto il bipede continuava a cantare la sigla del programma. Ho chiesto di addormentarlo con una puntura, ma quando l’infermiere si avvicinava, lui lo beccava. Più beccava e più si infilava le unghie nel mio braccio. Finché un carabiniere lo prese per il collo e gli fece la puntura. Alla fine lo staccarono e mi diedero sette punti al braccio. Che ricordo ha del presentatore di Colpo Grosso, Umberto Smaila? Una gran brava persona. Un bravissimo musicista, simpatico e corretto. Lui è un comico triste, nel senso che una volta spente le telecamere, aveva dei momenti di malinconia. Io andavo molto d’accordo con lui, primo perché 30
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ero l’unica italiana fra le ragazze Cin Cin, secondo perché gli facevo i cori quando lui cantava. Mai subito stalking? Sì! Un grosso politico, forse il più importante dell’epoca, mi saltò addosso. Io lo picchiai e gli feci molto male. Lo volevo denunciare ma ovviamente i carabinieri ti avrebbero riso in faccia. Tutto finì in una bolla di sapone, però sono contenta di averlo picchiato e lo rifarei. Un consiglio ad una ragazza che vuole avvicinarsi al mondo dello spettacolo? Se vuole fare televisione consiglio di fidanzarsi con un politico, altrimenti non ci vai. Se invece è una ragazza come me che non accetta compromessi, consiglio di andare a fare alcune cose in cui è brava e riesce bene. Tu puoi essere un cane come attore, ma se sei amico di un politico, di sicuro vai in Tv, infatti in Tv ci sono dei cagnacci che fanno le fiction. Nel lavoro che ho fatto io, come musicista, non puoi far finta di suonare, perché devi saper suonare. Se vuoi fare la ballerina, devi saper ballare. Ad una ragazza consiglio prima di studiare e prendersi una laurea, fare un lavoro serio e poi provare a fare l’artista, facendo la gavetta. Ha lavorato anche per solidarietà? Sì! Ho ideato e prodotto uno spettacolo per le persone audiolese, per i sordi. È uno spettacolo teatrale che può andare bene sia per i sordi che per chi ci sente, ossia è recitato normalmente però sulla testa degli attori vengono proiettate le frasi. Sono stata la prima in Italia a fare questa cosa e l’abbiamo fatta al teatro Brancaccio e in altri teatri di Roma, al Manzoni di Milano e poi siamo stati al teatro Della Corte di Genova, e devo dire che ha avuto un buon riscontro. Alla fine i proventi sono stati devoluti per comprare apparecchi nello Sri Lanka, dove quasi tutti sono sordi purtroppo. Poi con la collaborazione del Comune di Roma abbiamo realizzato uno spettacolo dove abbiamo devoluto i soldi all’associazione “Bussate e vi sarà aperto”, fondata dalla moglie del Maresciallo Co letta, caduto nel tragico attentato di Nassirya. Con quali arti-
sti ha una collaborazione assidua? Con Dodi Battaglia è un’amicizia storica. Lui è uno dei Pooh, quindi ha un percorso molto più importante del mio. Con gli artisti con cui collaboravo anni fa, sono rimasta amica, qualcuno non c’è più, parlo di Little Tony. Quando è morto per me è stato un momento molto difficile, perché Tony era una persona molto umile, a cui ho voluto molto bene. In scena sembrava un tipo presuntuoso, arrogante, ma era tutt’altro. Ultimamente mi chiamava dicendomi: “Nadia, dove sei finita. Non ti fai più vedere”. Gli rispondevo che ci troveremo ad un suo concerto. Non ci sono andata perché non c’è stato il tempo e mi è rimasto questo rammarico. Chissà perché nella vita tutto si rimanda a più avanti e poi è troppo tardi. Ha lavorato anche con Gianfranco Funari. Ho lavorato in un programma a fianco di Funari. Un grande artista che mi ha insegnato tanto e che ha fatto tanto per la televisione italiana. Lavorare con lui era un privilegio. Aveva una cultura immensa ed era un uomo intelligentissimo. Mi racconta l’aneddoto divertente che riguarda Vittorio Sgarbi? Volentieri. Un giorno con delle mie amiche siamo andate a trovare il mio ex marito che aveva l’ufficio in piazza San Lorenzo in Lucina, nel centro di Roma.
trentinoincontri Eravamo sotto il suo ufficio e stavamo parlando in una stradina stretta. Ad un certo punto si ferma una auto blu e scende Vittorio Sgarbi. Viene verso di noi e rivolgendosi al mio ex marito: “Che fai qui?”. E lui: “Io qui ci lavoro”. “E lei chi è?” dice Sgarbi. “È la mia ex moglie” risponde il mio ex marito. “Facciamo così – mi dice Sgarbi - visto che sei l’ex moglie, dammi il tuo numero di telefono, così ti invito ad un vernissage”. Gli ho dato il numero pensando che fosse amico del mio ex. In quel momento interviene la sua guardia del corpo che gli ricorda che doveva prendere un aereo. Sgarbi ci saluto, un bacio e via con l’auto blu. Rivolgendomi al mio ex marito dissi: “Che tipo strano il tuo amico”. E lui: “Veramente pensavo fosse amico tuo”. Pensa che paraculo che è Sgarbi. Cosa ne pensa dei talent? A me piacciono. Sono controtendenza. Mi piacciono perché il livello è altissimo e devo dire che ci sono dei ragazzi bravissimi e preparatissimi, anche se mancano un po’ di pathos. Mengoni, un cantante spaventosamente bravo, è nato da un talent, inoltre ha un’anima e come lui ce ne sono tanti. Penso che per i ragazzi che vogliono uscire fuori, non abbiamo altre strade, o ha delle conoscenze oppure si butta sui talent. I talent sono delle vetrine che permettono ai ragazzi di far vedere quello che valgono. Anche Emma e la Amoruso sono
nate da un talent e attraverso questo programma hanno avuto la possibilità di dimostrare la loro bravura. So che sua figlia canta. Le chiede mai dei consigli? Mia figlia Renè canta, fa la modella e studia, fa psicologia e poi farà un master come criminologa. Quindi è divisa in due, ossia da una parte la sua parte razionale dove è stata obbligata anche da me a laurearsi e dall’altra la genetica che la porta a fare la modella e anche a cantare. In quanto figlia, fa un po’ fatica a chiedere consigli, però mi accorgo che quando parlo mi ascolta. Lì per lì fa finta di niente però mette via. Lei è cresciuta in mezzo alla musica, perché la portavo in giro sui palchi di tutta Italia quando lavoravo con i Ricchi e Poveri e con gli altri artisti con cui ho suonato. Ora, per esempio, ha vinto il titolo di Miss Emirati Arabi e le hanno proposto di fare altre pubblicità, quindi credo che si dividerà tra la modella, la criminologa e la musicista. Diciamo che nonostante abbia 22 anni non ha ancora le idee chiare. Le uniche cose sicure sono che è tifosa della Roma e che le piace molto il Trentino. Ho letto che ha fatto un video per la Roma. Quella dell’inno alla Roma è stata un’idea nata per gioco. Dei musicisti avevano chiamato delle ragazze a fare dei provini per questo progetto, mia figlia si
è presentata al provino. Il giorno dopo il provino l’hanno chiamata perché hanno selezionato lei per girare il video che, fra l’altro, ha avuto un sacco di visualizzazioni e si sta muovendo molto bene. La canzone è “Questa Roma non si tocca” che è un remix della canzone di Gianni Bella “Questo amore non si tocca”. Si trova su You Tube. Ovviamente il video è un a cosa un po’ goliardica, per ridere e con lei, che fa una parte carina, c’è anche Nando, del Grande Fratello, che ha partecipato a titolo gratuito. Nadia, da anni vive a Roma. Cosa le manca del Trentino? Non mi mancano i “pomi”. Io sono cresciuta in un maso della val di Non e quindi mi mancano i boschi, le montagne e mi manca molto il silenzio. Ho vissuto anche a Trento dove vive mio padre novantenne. Di Trento mi manca l’ordine, la pulizia e le cose che funzionano bene. Mi manca la cortesia dei trentini, gente di poche parole ma di tanti fatti. Ovviamente mi mancano i canederli e la polenta con i crauti. Quali sono le sue ambizioni? L’unica cosa che spero è che stiano in salute tutte le persone a cui tengo tanto. Nel lavoro quello che ho desiderato fare, l’ho fatto. Poi in un futuro spero di vivere sempre a Roma, in una casa con un bel giardino e magari ricostruirmi un pezzo della mia val di Non, con dei “pomari” ■ e alcuni animaletti da giardino.
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trentinoattualità trentinostorie
Si ringraziano Stefano Aste e Mercede Marocchi Aste per la loro preziosa testimonianza
DENTRO LA STORIA
di Maurizio Panizza
maurizio@panizza.tn.it
SOPRAVVIVERE AL VAJONT LA NOTTE DEL 9 OTTOBRE DEL 1963, UNA FRANA GIGANTESCA SI STACCÒ DAL MONTE TOC PIOMBANDO NEL BACINO DELLA DIGA DEL VAJONT, CHE SOVRASTA LONGARONE, IN PROVINCIA DI PORDENONE. IN ALCUNI MINUTI QUASI DUEMILA PERSONE VENNERO TRAVOLTE E UCCISE DA UN’ENORME MASSA D’ACQUA, SASSI E FANGO CHE SI RIVERSÒ NELLA VALLE DEL PIAVE. POCHI ABITANTI DI QUEI PAESI SI SALVARONO, MA COLORO CHE SOPRAVVISSERO DOVETTERO LOTTARE TUTTO IL RESTO DELLA VITA PER NON MORIRE “DENTRO”. IL TRENTINO RINALDO ASTE, CHE PERSE MOGLIE E DUE FIGLI, ERA UNO DI LORO
A
Sant’Anna, nell’unico bar della minuscola frazione di Vallarsa, Guerrino Aste stava aspettando da un quarto d’ora la telefonata del figlio Rinaldo. Negli anni del primo dopoguerra i telefoni erano una rarità in Trentino e per questo i bar dei piccoli paesi fungevano da “posto telefonico pubblico”. Chi doveva parlare con un amico o un parente, chiamava il bar e il gestore andava poi ad avvisare il destinatario che qualcuno 32
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lo cercava e che di lì a poco avrebbe chiamato di nuovo. Il giovane Rinaldo era giunto alla fine del periodo di leva nei carabinieri e adesso era sua intenzione lasciare l’Arma per ritornare al suo paesello. E questo, appunto, era il motivo della sua telefonata. “Ma che razza di idee ti vengono in mente?” – rispose nervoso il padre, dopo avere ascoltato alla cornetta non più di quattro-cinque parole. “Non lo sai che qui in Vallarsa
non c’è lavoro per nessuno? Ah, vuoi lasciare i carabinieri? Bene, allora torna pure in paese e avrai due sole alternative: andare al pascolo con le capre, oppure rifare la valigia e partire per le miniere del Belgio o della Francia. Vedi tu, cosa è meglio per il tuo futuro.” Rinaldo, sopraffatto dalla disapprovazione del padre, era rimasto senza parole. Certo, il modo era stato piuttosto brusco, ma le argomentazio-
ni del “vecchio” sembravano un reale dato di fatto per chi si fosse messo in cerca di un lavoro in quei tristi anni del dopoguerra. A pensarci bene, lasciare un’occupazione sicura, pure discretamente retribuita, per andare a scavare carbone a mille metri sotto terra, non pareva adesso neppure a lui un’idea da prendere in seria considerazione. Così, Rinaldo, ritornò sui suoi passi e rimase nell’Arma, inconsapevole, allora, che quella
trentinostorie
Rinaldo Aste in divisa
scelta gli avrebbe cambiato completamente la vita. Passati più di dieci anni da quella conversazione, dopo diversi cambi di sede l’appuntato Rinaldo Aste era giunto nella valle del Piave. Si stava bene lì, a Longarone, un paese noto in quegli anni per via della sua diga costruita da poco, un capolavoro della tecnica dicevano, una delle più grandi d’Europa. Un posto tranquillo a 18 chilometri da Belluno, un posto dove portare anche la famiglia. Difatti, assieme alla moglie Pia e al piccolo Graziano di due anni, Rinaldo aveva preso affitto in via Marconi, nella parte alta del paese. E lì, in quel piccolo, ma grazioso appartamento, nel febbraio del 1963 era poi nato anche il secondogenito, Stefano. Il 9 ottobre di quello stesso anno, accadde l’imponderabile. Quella sera si giocava la finale di Coppa dei Campioni
...e in borghese
tra il Real Madrid e il Glasgow Rangers e nei paesini veneti della valle del Piave i pochi appassionati che possedevano il televisore guardavano la partita in casa, gli altri, invece, gremivano le piccole sale dei bar della zona. Erano passate da poco le 20 e a casa Aste i bimbi dormivano già da parecchio. Mamma Pia era occupata a riassettare la cucina. Papà Rinaldo era in pigiama e, stanco per la giornata, stava già per mettersi a letto. Qualche avvisaglia di ciò che sarebbe poi successo, per la verità c’era stata. Da giorni, ripetuti allarmi arrivavano alla stazione dei carabinieri: era necessario scongiurare un grave pericolo che incombeva sulla diga del Vajont che si trovava proprio lì, in faccia a Longarone. Già da parecchio tempo - si può dire sin dall’inizio dell’invaso, nel 1960 - tutti gli abitanti della valle avevano avuto sentore quanto il monte Toc fosse diventato instabile, al punto che ormai veniva chiamato da molti la “montagna che cammina”. Dal versante di sinistra del bacino, infatti, frammenti sempre più grossi di montagna scivolavano nel lago. Le infiltrazioni d’acqua avevano messo a nudo una montagna dai piedi d’argilla, instabile e molto pericolosa: spesso la terra tremava, nel terreno si aprivano fenditure e le porte delle vecchie case non riuscivano più a chiudersi. L’Enel, titolare della diga e dell’impianto idroelettrico, per mesi aveva minimizzato il pericolo, nascosto e alterato le perizie geologiche: evidentemente il business dell’energia era talmente ghiotto da poter mettere a rischio pure la vita di quei “poveri montanari”. Alla fine, i dirigenti dell’azienda, non potendo più prendere tempo, inviarono un telegramma il giorno precedente la tragedia, ma ormai era troppo tardi. Quella sera il campanello di casa Aste suonò concitato
ro incont Primo scenza di cono azione e valut ITO GR ATU
CAMBIARE PESO CON ALIMENTI CHE PIACCIONO E PORZIONI CHE SAZIANO
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trentinostorie trentinoattualità per alcune volte: era il carabiniere Francesco D’Arrico che portava l’ordine del comandante della stazione di Longarone di raggiungere al più presto la strada per le frazioni di Dogna e di Provagna e di chiuderla immediatamente alla circolazione. Pur avendo finito il suo turno di lavoro alle 18, gli ordini non si potevano discutere, per cui Rinaldo si rimise in fretta la divisa. Alla moglie che lo pregava di fermarsi giusto il tempo per prendere un caffè, l’uomo rispose solo con un cenno del capo e con un sorriso che voleva essere rassicurante. Poi le diede un bacio e uscì di casa dicendole che sarebbe tornato presto. Quelle sarebbero state le ultime parole fra loro. Prima delle 21, la strada era stata bloccata, ma alla gente dei paesi non venne dato alcun avviso di evacuazione semplicemente perché non esisteva nessun ordine in tal senso. Un’ora dopo, esattamente alle 22.39, all’improvviso un cupo e lungo boato spezzò il silenzio in cui era avvolta la valle. Un’enorme frana staccatasi dal pendio che occupava da millenni, scese rapidissima dal piano inclinato verso il lago artificiale, creando un’ondata gigantesca. In pochi attimi la tragedia: l’onda d’acqua e fango, alta più di 200 metri, oltrepassò la
diga – che resistette all’urto – piombando sulla valle, distesa lungo il Piave, come a straziarne il corpo e l’anima. L’appuntato Rinaldo Aste, che assieme al collega stava quasi sotto la diga, per prima cosa vide un grande bagliore che illuminò la notte per alcuni secondi a causa dei tralicci da 220 mila volt spazzati via come fuscelli. Poi dalla diga scese un vento fortissimo e iniziarono a piovere pietre e alberi che costrinsero i due carabinieri a correre sotto la parete a cercare riparo. Infine arrivò l’onda terribile, tragica, incontenibile che passò sopra di loro, miracolosamente. I carabinieri videro solo la camionetta trascinata via dalla marea scura, mentre giù lungo la valle, nel giro di un minuto, venivano travolte e sepolte quasi duemila persone. I due uomini, però, dal punto in cui si trovavano non potevano vedere nulla, non potevano sapere e neppure immaginare cosa fosse successo sotto di loro, perché dopo l’acqua fu il buio più nero a calare su Longarone. Rimasero lì fino all’alba per paura dei fili dell’alta tensione e di altre frane, poi scesero verso il paese, o meglio verso quello che ne rimaneva. Durante la notte, intanto, la notizia del disastro aveva fatto il giro del mondo. E in quell’alba livida del 10 ottobre 1963, il Messaggero Veneto
La diga del Vajont poco prima del crollo del Monte Toc (sulla destra) 34
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Mattina del 10 ottobre 1963: nella Valle del Piave i superstiti si aggirano fra le macerie
era appena uscito in edizione straordinaria con un titolo sbagliato: “Sfondata la diga del Vajont da una valanga di fango e acqua”. Ma la diga non era caduta, aveva fatto sino in fondo il suo dovere resistendo a quell’immane forza distruttiva. Era crollata, invece, la fiducia negli uomini delle istituzioni e forse anche quella in Dio per quell’atroce sciagura annunciata. I giornalisti del Messaggero Veneto furono i primi ad arrivare in valle e a comunicare all’Italia quanto era successo: “La strada per Longarone era bloccata da una fiumana di detriti. Lasciammo l’auto e proseguimmo a piedi o approfittando di qualche passaggio su mezzi di soccorso. Arrivammo a Longarone che era ancora buio, carabinieri e genieri avanzavano con le fotoelettriche. Trovammo un deserto di ghiaia: la cittadina era stata spazzata via, restava solo una striscia di case nella parte alta”. Poi la cronaca prosegue: “Poche persone, sfuggite al disastro, si aggiravano mute fra le macerie, lo sguardo lontano, quasi inconsce, quasi come personaggi senza volto che il destino avesse lasciato lì, in mezzo al fango, ai sassi, all’acqua”. E l’inviato del giornale “L’Adige” di Trento, scriveva: “Un capitano dell’esercito ci ha raccontato questo episodio: accorso per estrarre dal fango alcune persone rimaste uccise all’interno della loro casa, mi sono imbattuto in un appuntato dei carabinieri del luogo e l’ho invitato a se-
guirmi perché eventualmente potesse identificare i cadaveri. L’appuntato mi ha risposto: «So già chi essi sono: mia moglie e i miei due bambini» e senza proferire parola il povero uomo si è staccato allontanandosi da quella che era stata la sua casa nella quale aveva trascorso ore felici”. L’appuntato era Rinaldo Aste, ma i cadaveri non erano quelli dei suoi famigliari. Quelli, purtroppo, come la maggior parte delle altre vittime, non sarebbero mai più stati ritrovati. Infatti, dopo essere sceso a valle col cuore in gola, Rinaldo era corso affannosamente in paese, verso casa sua, dove la sera prima aveva lasciato la moglie e i due figlioletti. Ma lì non c’era più nulla, Longarone non esisteva più: al suo posto era rimasta solo un’enorme, indistinta spianata di fango e ghiaia. Come in un incubo, l’uomo iniziò allora a girovagare, disperato e stordito sulle macerie del paese. Lo fece per alcune ore, poi sfinito dal dolore si accasciò a terra, venne quindi soccorso e portato in ospedale. Per alcuni giorni fu ospitato in casa di parenti a Rovereto, per riprendersi dallo shock. Poi volle ritornare a Longarone a cercare ancora nel fango almeno un corpo su cui piangere. E nel vagare a fianco di altri superstiti, venne riconosciuto e accusato dai suoi compaesani di avere saputo e taciuto. Ma come avrebbe potuto mantenere in quel posto la sua famiglia se mai avesse avuto anche il
trentinostorie Con mamma Giuseppina Azienda per il Turismo Altopiano di Piné e Valle di Cembra
25 anni 1992 2016
Il Telegramma giunto al Sindaco di Erto, comune confinante col bacino del Vajont, il giorno prima del disastro
minimo sentore del pericolo che incombeva su di loro? “Io ho eseguito solo gli ordini” rispose a chi voleva chiamarlo in causa. “Guardatemi, sono un povero disgraziato come voi, rimasto solo, maledettamente solo”. Rinaldo Aste impiegò diversi anni per riuscire a dormire la notte: infatti l’incubo di quell’immane tragedia lo accompagnò per molto tempo, né riuscì mai a cancellarlo del tutto. Nei mesi successivi l’Arma dei Carabinieri lo trasferì in Trentino, dove in seguito conobbe Mercede, una gentile signora che anni dopo sarebbe diventata la sua seconda moglie. Più avanti nacque anche un figlio che venne chiamato Stefano, come il secondogenito perito nella tragedia a soli otto mesi. Rinaldo aveva così ricevuto dal destino una seconda possibilità, ma aveva anche dovuto imparare a convivere con la disperazione, la rabbia e la paura. Del suo dramma non ne parlava mai volentieri perché è la gioia che si deve condividere non tanto il dolore. Tuttavia aveva avuto il coraggio di iniziare una seconda vita anche se i lucidi fatti di quella notte, i visi e l’amore di
Pia e dei loro due bambini non sarebbero mai più scomparsi dalla sua memoria. Vivere con il cuore nei ricordi belli e tentare, per quanto possibile, di rimuovere con la mente la tragedia del 9 ottobre 1963 fu per lui un duro esercizio di vita. E la nuova famiglia lo aiutò molto in questo. Rinaldo Aste morì a 81 anni, nel 2005 a Mori, dove tempo prima si era trasferito. Fra i pochi sopravvissuti del Vajont aveva trovato un nuovo futuro grazie ad una vita intensa, fatta di lavoro e di affetti. Nel 1985 la sorte lo aveva costretto nuovamente a rivivere - con altrettanta rabbia e sbigottimento - un altro analogo dramma: quello del disastro di Stava, stavolta accaduto nel “suo” amato Trentino. Anche in quel caso, dove morirono 268 persone innocenti, furono interessi economici e irresponsabilità umana a causare il crollo di un bacino e a spazzare via case e persone. Rinaldo lo sapeva bene che quella era una storia molto simile alla sua. Un’altra storia di avidità e criminale leggerezza che pur nel dolore non doveva essere dimenticata, ma rimanere come monito a insegnamento per le future generazioni. ■
Baselga di Pinè (Trento) | Centro Congressi Pinè 1000 ore 21 22 luglio |25 agosto 22 luglio Orchestra da camera del Conservatorio Bonporti direttore Giancarlo Guarino 23 luglio Orazio Sciortino pianoforte 24 luglio Sofya Gulyak pianoforte 28 luglio
Maurizio Pollini De main de Maitre di Bruno Monsaingeon
29 luglio
Arturo Benedetti Michelangeli ABM Un uomo al piano di Andrea Andreotti introduce Andrea Bambace
30 luglio Serata finale Concorso pianistico Premio Roberto Melini con la partecipazione del Quartetto INDACO 31 luglio 25 anni di Pinè Musica Racconti Immagini Musica 6 agosto I Fiati Solisti dell’Orchestra Haydn 12 agosto 25 anni di Pinè Musica Sentieri Musicali
ore 11 Franco Mezzena e Nancy Barnaba vl ore 17 Eros Roselli chitarra ore 21 Eliot Lawson vl e Jill Lawson pf ore 22.45 Jazz Print Francesco Pisanu e Alessandro Bianchini
19 agosto
Claudio Abbado e i Musicisti della Mozart
25 agosto Gli Archi Solisti dell’Orchestra Haydn Centrale - Teatro Comunale info www.visitpinecembra.it 0461 557028 www.premiorobertomelini.it L’iniziativa è stata realizzata grazie al contributo
Partners Società degli Alpinisti Tridentini
Direzione artistica Antonella Costa
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PASSARONO DI QUI...
di Francesca Mazzalai
FRIEDRICH NIETZSCHE “IO DEVO PARTIRE PER RIVA PER RITROVARE LA MIA UNICA FORMA ESISTENZIALE: LE PASSEGGIATE”. COSÌ SCRIVE NEL 1879 UNO DEI MAGGIORI PENSATORI DELL’OTTOCENTO: FRIEDRICH NIETZSCHE. IL FILOSOFO CHE INFLUENZÒ ADOLF HITLER
È
la mattina del 14 febbraio 1880 e quel sabato a Riva del Garda, in una camera dell’Hotel du Lac, un uomo è seduto alla scrivania. Assorto di fronte alla finestra, osserva il paesaggio. Tra le sue candide mani tiene una penna con cui ha appena finito di scrivere una breve cartolina: “Diletta sorella, arrivato ieri a Riva. Abito in un giardino sempre verde che scende fino al lago, distante dalla città. A te i migliori auguri di ogni bene.” Quell’uomo dai grandi occhi scuri, le folte sopracciglia e gli enormi baffi neri è giunto da meno di 24 ore a Riva del Garda, che a fine ‘800 appartiene all’Impero austro-ungarico. Ad indurlo a viaggiare è stata la speranza di trovare finalmente una cura per il male 36
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oscuro che lo perseguita. Come ha confidato lui stesso ad un amico, la sua salute è profondamente scossa. Scrive a fatica, le nausee e il mal di testa non lo lasciano vivere. La vista ormai annebbiata non gli consente quasi la lettura e per questo ha abbandonato il suo prestigioso ruolo di professore all’Università di Basilea. Fortunatamente l’istituto, nonostante le sue dimissioni, continua a fargli avere una pensione che gli permette di vivere e viaggiare. Quel professore infatti non è un uomo qualunque. Il suo nome passerà alla storia. Le sue opere saranno conosciute e lette in tutto il mondo. È il filosofo tedesco che a fine ‘800 ha ufficialmente annunciato la morte di Dio: Friedrich Wilhelm Nietzsche. Prima di essere un uomo malato, rinchiuso in una
stanza d’albergo sul lago di Garda, Nietzsche tanti anni prima è stato – anche se per poco a sentire lui – un bambino felice. Come racconta egli stesso: “Sono nato a Rocken, villaggio che si stende lungo la strada provinciale. Un salceto, qualche pioppo e degli olmi lo circondano, sicché da lontano si scorgono, tra le verdi cime, solo i camini del-
le case e l’antico campanile”. Nietzsche viene al mondo il 15 ottobre del 1844. Da papà Ludwig ha ereditato la passione per la musica, un forte senso del dovere e una grande dedizione al lavoro, ma, come scoprirà più avanti, anche un sistema nervoso fragile che lo porta a oscillare tra momenti di esaltazione e stati di depressione. Un’eredità genetica non facile da amministrare, che comprende in più anche una forte predisposizione all’emicrania. La madre Franziska, che al contrario gode di una salute di ferro, sembra attribuire la propria fortuna alla sua incrollabile fede in Dio. L’attaccamento della donna alla religione protestante non conosce tentennamenti. Il piccolo Nietzsche viene spinto fin da bambino a seguire una sana alimentazione
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e un’assidua attività sportiva tra cui nuoto, passeggiate e pattinaggio su ghiaccio. Il clima che lo circonda è rigorosamente religioso, ma, con grande costernazione della madre, Nietzsche finirà ben presto col distaccarsene. ”Come parente di pastori protestanti – scriverà nel 1878 – compresi ben presto la loro limitatezza intellettuale e psichica”, ma anche, prosegue, “la loro energia operosa, il loro orgoglio, il loro senso del decoro”. Per ora Nietzsche è ancora un bambino. Che però si trova costretto a crescere in fretta. A soli 5 anni suo padre viene improvvisamente a mancare e un anno dopo la famiglia composta ora da sorella, mamma e nonna, si trasferisce nella cittadina di Naumburg dove il piccolo viene iscritto alla scuola civica maschile. Dove scopre presto di trovarsi malissimo. Nietzsche non riesce ad apprezzare il clima di cameratismo dell’istituto. Cresciuto in un ambiente ovattato, protetto da donne molto apprensive e riservate, non trova il coraggio di lasciarsi andare e buttarsi nella mischia. Socializzare con i coetanei gli sembra un’impresa impossibile se non con quelli diligenti e ben educati come lui. La sua attenzione al rispetto delle regole è tale da frenarlo in qualsiasi impulso. Anche quello, come ricorderà la sorella, di correre da scuola a casa sotto la pioggia. Il
piccolo Nietzsche si limita a camminare con la lavagnetta sulla testa, premurosamente coperta da un fazzoletto. Quando infine arriva a casa bagnato come uno straccio viene rimproverato dalla madre, ma lui risponde imperturbabile: “Nelle regole scolastiche c’è scritto che i ragazzi quando lasciano la scuola non debbono correre né saltare, bensì andare a casa composti e tranquilli”. Ricordando l’episodio, la sorella Elisabeth ne riderà per anni. Nel frattempo Nietzsche cresce e scopre la passione per la musica, la poesia e la letteratura antica. Sono soprattutto i grandi compositori ad ammaliarlo. Mozart, Beethoven, Bach. La musica classica lo rapisce, tanto da fargli scrivere: ”Tutti gli uomini che la disprezzano sono da considerare creature prive di spirito, simili ad animali”. È il 5 ottobre 1858, Nietzsche entra nel collegio della scuola superiore di Pforta, ad un’ora di cammino da casa. Considerata il primo centro di cultura umanistica, per severità somiglia quasi ad un’accademia militare, ma non è certo la disciplina a spaventare Nietzsche, che vi è abituato da sempre. E anzi, scrive, “…proprio questa costrizione quasi militare che tratta l’individuo in modo volutamente freddo e superficiale, mi ricondusse a me stesso. Contro la legge uniforme io salvai le mie inclinazioni e aspirazioni private”. Nietzsche nei sei anni trascorsi nella scuola decide dunque il proprio destino: abbandonare ogni velleità artistica e dedicarsi alla sua nuova passione: la filologia. Quando giunge a Riva del Garda, è un uomo di 36 anni. Nel 1869, non ancora laureato né abilitato, è stato assunto in via del tutto eccezionale come insegnante accademi37
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trentinostoria trentinoattualità co dall’Università di Basilea. I suoi lavori di filologo pubblicati durante gli anni di studio non sono passati inosservati, e come afferma il suo professore, “Per quante giovani forze io abbia visto svilupparsi sotto i miei occhi, non ho mai conosciuto un giovane che sia maturato così precocemente come questo Nietzsche. È l’idolo e (senza volerlo) il capo di tutto l’ambiente filologico giovanile che non vede l’ora di ascoltarlo come docente”. La sua carriera sembra avviata al meglio quando all’improvviso comincia a soffrire di violenti attacchi di emicrania, che lo costringono a lunghi periodi di riposo. Nietzsche continua nonostante tutto a scrivere, tra cui alcune delle sue opere più note, La nascita della tragedia e Umano, troppo umano. Finché, nel 1879, il dolore alla testa si fa così acuto da spingerlo ad abbandonare definitivamente l’università. Egli decide a quel punto di dare una svolta alla sua vita. È fermamente convinto che il freddo peggiori il suo stato e decide di partire verso sud, alla ricerca di un clima meno rigido di quello tedesco. È l’inizio del suo grande viaggio. La tappa iniziale è sul lago di Garda, dove rimane per un mese intero. Dal 13 febbraio al 13 marzo del 1880. È cominciata per lui una nuova esistenza: itinerante, solitaria e fortemente introspettiva. Per Nietzsche il viaggio è anche un’opportunità per
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conoscere se stesso. La partenza per Riva viene organizzata nei minimi dettagli e con largo anticipo. Nietzsche sceglie l’Hotel du Lac perché lontano dal centro e circondato da un parco rigoglioso. Inaugurato solo qualche mese prima, l’albergo è gestito dalla famiglia Witzmann, il cui cognome tradisce chiare origini tedesche. Grandi imprenditori nel campo turistico, i Witzmann possiedono diverse altre strutture, sempre a Riva del Garda. Il loro fiuto per i buoni affari li ha spinti all’acquisto di questa grande villa immersa nel verde e hanno iniziato a ristrutturarla e ampliarla proprio a partire da febbraio, pochi giorni prima dell’arrivo di Nietzsche. Ma a quanto pare non saranno i lavori a disturbare il suo soggiorno. Le lettere che scrive alla sorella e alla madre non vi accennano nemmeno. Piuttosto sono missive cariche di delusione per il pessimo clima che lo ha accolto. Lunghe giornate di pioggia si susseguono l’una all’altra e il povero Nietzsche, che arriva da giorni interi chiuso in casa in Germania, si sforza ora di uscire comunque, nell’ostinata convinzione che le passeggiate siano l’unico rimedio ai suoi insopportabili acciacchi. Mentre attende che il cielo si rassereni, Friedrich passa molto tempo seduto alla scrivania, proprio come lo abbiamo trovato all’inizio del nostro racconto. Dopo qualche
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giorno scrive anche al giovane amico e allievo Koselitz chiedendogli di raggiungerlo. Il ragazzo coglie l’invito al volo e prima della fine di febbraio lo troviamo già tra gli ospiti di una delle 34 stanze dell’hotel. Impossibile per Nietzsche dedicarsi autonomamente alla lettura di tutti i volumi che ha portato con sé. E così Koselitz diventa i suoi occhi e il suo braccio, scrivendo sotto dettatura del maestro fitte pagine di aforismi e considerazioni filosofiche. Tra studio e passeggiate il mese di soggiorno sul Garda passa velocemente. Il 14 marzo è la data fissata per la partenza. Nietzsche saluta Riva e si rimette in viaggio, prima alla volta di Venezia, poi Taormina, Roma, Torino e Nizza, in Costa azzurra. Una delle sue località predilette. Nietzsche si
sposta da una città all’altra, nella vana illusione di lasciarsi alle spalle le sempre più frequenti e devastanti crisi di emicrania. E non appena la malattia gli dà tregua, Friedrich si butta a capofitto nella scrittura. Sono quelli gli anni dei suoi più grandi capolavori, tra cui La Gaia scienza, in cui Nietzsche denuncia la crisi della morale tradizionale riassunta in una lapidaria sentenza che rimarrà nella storia: “Gott ist tot” (Dio è morto). Un anno più tardi è la volta di Also sprach Zarathustra (Così parlò Zaratustra). È il 13 febbraio del 1883. Entusiasta per aver terminato la prima stesura, il filosofo tedesco afferra carta e penna e da Rapallo scrive al suo editore, Ernst Schmeitzner: “Oggi ho una buona notizia da darLe: ho compiuto un passo decisivo (…). Si tratta
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di una composizione poetica, o di un quinto Vangelo, oppure qualcosa per cui non esiste ancora una definizione: è la mia opera di gran lunga più seria e anche più allegra, e accessibile a chiunque.” Negli anni successivi vengono alla luce alcune delle opere più importanti del pensiero filosofico ottocentesco. Al di là del bene e del male (1886), L’Anticristo (1888), Ecce homo (1888). Sono i suoi ultimi istanti di lucidità prima dell’abisso. La patologia neurologica che lo affligge degenera di giorno in giorno. Da critico osservatore della realtà, Nietzsche viene relegato dalla malattia a spettatore passivo. Friedrich perde la memoria e si chiude in un mutismo quasi totale. A detta di molti, l’aggravarsi del suo stato di salute è
la conseguenza dell’enorme sforzo creativo a cui si è sottoposto negli anni precedenti. Il filosofo muore il 25 agosto del 1900 nella sua casa di Weimar, in Turingia, assistito dalla sorella Elisabeth. Negli anni immediatamente successivi le sue opere riscuotono uno straordinario successo. Adolf Hitler, suo grande ammiratore, arriverà a rivendicare Nietzsche nientemeno che come l’ispiratore del nazionalsocialismo, trasformando il grande filosofo tedesco, che pure si era sempre apertamente schierato contro l’antisemitismo, nel teorico dell’odio contro gli ebrei e della dittatura nazista. Esattamente il ruolo che aveva sempre desiderato per sé il compositore, lui sì antisemita, ed ex amico di Nietzsche, Richard Wagner. Ma questa è un’altra storia. ■
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trentinoamarcord trentinoattualità SECONDA PUNTATA
L’ALLUVIONE DEL SESSANTASEI
di Alberto Folgheraiter
4 NOVEMBRE 1966: L’ADIGE ROMPE A RONCAFORT E ALLAGA LA CITTÀ DI TRENTO UN’ONDATA DI PIENA MAI VISTA, NEPPURE ALL’EPOCA DELLA GRANDE ALLUVIONE DEL 1882 – ALLA SLOI SCOPPIANO NELLA NOTTE 50 BIDONI DI SODIO A CONTATTO CON L’ACQUA – LA FABBRICA È TUTTA UN INCENDIO, SI TEME L’EVACUAZIONE DELLA PARTE NORD DELLA CITTÀ
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l 29 novembre 1996, Vittorio Armani, ingegnere capo della Provincia autonoma di Trento, stese una “memoria sull’alluvione nel Trentino nel mese di novembre 1966”, ricordando che “a Trento, nei giorni 3, 4 e 5 novembre (1966) si verificò una precipitazione complessiva di 163 mm. Tutto venne accompagnato da un forte vento sciroccale che provocò in montagna un rilevante schianto di legname con danno dei boschi. Nella Val Cadino (Fiemme) furono abbattuti circa 100mila metri cubi”. Altri 200mila di legname nel resto della provincia. 40
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Le prime pagine dei giornali locali di metà novembre 1966 con la visita a Trento del Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat e l’aumento di 10 lire nel prezzo della benzina (ancora vigente) per pagare i danni causati dall’alluvione.
Lo scirocco provocò il rapido scioglimento delle nevi fino a 2500 metri di quota, mentre continuava a piovere. “Ciò fu la causa dirompente che diede l’ultimo colpo di grazia ai corsi d’acqua già in piena provocando i conseguenti disastri”. A Trento, all’idrometro del ponte di San Lorenzo, alle 8 di venerdì mattina, 4 novembre, l’Adige segnava una quota di m. 5,9. Nel corso della giornata il livello continuò a crescere fino alle 23 quando raggiunse i 6 metri e 30 centimetri sullo zero idrometrico. “Incominciavano
allora le prime infiltrazioni dell’argine a Roncafort – scrisse l’ing. Armani – con conseguente rottura verso le 3.30 del 5 novembre. L’acqua si diresse verso il vecchio letto rappresentato da via Manzoni, Torre Verde e Torre Vanga. Si osserva che il danno sarebbe stato ancora maggiore senza l’intervento energico dell’ing. Capo del Genio Civile di Trento [l’ing. Federico Menna] che si oppose all’apertura delle paratoie di sfioro della diga di Santa Giustina; la quota del massimo invaso venne così portata da 530 m s.l.m. a 531 m. il che consentì
trentinoamarcord di trattenere circa 50 milioni di mc. di acqua che altrimenti avrebbero invaso Trento”. La piena dell’Adige fu alimentata pure dalle acque dell’Avisio che al ponte dei Vodi, quella notte, scaricavano nel fiume 1.100 metri cubi al secondo. “Si reputa che inusitate proporzioni siano state assunte dal trasporto di materiali lungo le aste dei corsi d’acqua e lo dimostrano le voragini e le profonde incisioni operate sulle pendici e sui vecchi alvei degli affluenti dell’Avisio a valle dello sbarramento di Stramentizzo. Il solo rio Predisella avrebbe, secondo il Genio Civile, riversato in Avisio circa 800mila metri cubi di materiali ed oltre 1 milione di metri cubi sarebbe stato l’apporto solido del rio Val delle Seghe”. Così, pochi mesi dopo l’alluvione, l’ing. Giovanni Padoan, già presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, nella relazione tenuta a Trento nell’ambito della Conferenza dell’Adige (7-8 aprile 1967) convocata dalla Regione per adottare, con cognizione di causa, i “provvedimenti per una razionale e completa sistemazione del bacino dell’Adige”. In quella sede, si disse che “la piena del novembre 1966 aveva fatto emergere le precarie condizioni dei corsi torrentizi del bacino dell’Adige, per i quali si imponeva una radicale sistemazione, oltre ad ogni altro intervento diretto a consolidare il suolo”. In quei primi anni Sessanta si erano già avute varie alluvioni lungo la valle dell’Adige: 15-20 settembre 1960; estate-autunno 1963; estate 1965; 2-3 settembre 1965; 17 agosto 1966 e 4 novembre 1966.
La Conferenza dell’Adige (1967) reiterò un progetto per la costruzione di serre lungo il corso dell’Avisio, già proposto nel 1926 e 1928. In particolare, era prevista una “serra in località Gresta alta 110 metri con capacità liquida di 21milioni e mezzo di metri cubi e (una seconda) serra in località Pozzolago, alta 72 metri e con capacità liquida di 10milioni e 200mila metri cubi”. Non se ne era fatto nulla anche perché, nel frattempo, era stato realizzato (1950-56) l’impianto idroelettrico, con derivazione delle acque a Stramentizzo e scarico nell’Adige a Egna. Oltre ai due serbatoi di Gresta e Pozzolago, la conferenza avrebbe proposto pure “il rialzo della esistente serra di San Giorgio”, a Lavis. Anche perché, osservò l’ing. Francesco Marzolo, “l’Avisio, a Lavis, con un bacino di superficie men che inferiore a 1/10 di quella dell’Adige a Trento, raggiunse una portata massima corrispondente a quasi la metà di quella raggiunta dall’Adige a Trento. […] D’altra parte non è facile reperire nel fondo valle dell’Adige (densamente abitato e coltivato) delle zone allagabili per effettuare col loro invaso una laminazione delle piene”. *** Nel mese di novembre del 1966, l’esondazione dell’Adige interessò tutta l’area di via Brennero, piazza Dante (dove fu raggiunto un livello di metri 1,5), la ferrovia, il ponte di San Lorenzo, metà di via Belenzani, via Manci e il rione della Portella. In via Prepositura, l’idrometro segnò una piena di 45 cm. superiore al
Trento ripresa dall’alto, località Roncafort, 4 novembre 1966
livello raggiunto dalle acque dell’Adige nel 1882. Ricordò l’ing. Armani nella citata relazione: “A complicare le cose intervenne poi la fuoriuscita del gasolio da riscaldamento che, espulso dall’acqua dalle cisterne perché più leggero, si aggiunse all’acqua di piena a complicare ulteriormente i problemi”. Furono neutralizzati e resi irraggiungibili gli uffici della Provincia, della Regione, la caserma dei Vigili del Fuoco, la ferrovia e parte della Questura di piazza Mostra. Fin qui la relazione Armani, che riprenderemo in seguito. “Ore di paura e lutti nel Trentino” titolò il giornale “L’Adige” di sabato 5 novembre. “Drammatica situazione in Valsugana. Interi paesi investiti e case sgomberate. Fornace isolato. Esplode un deposito di sodio. Fuoco alla Sloi: nessun ferito”. Gli scoppi che, nella notte fra venerdì 4 e sabato 5 novembre avevano contribuito a tenere sveglia la città, erano cominciati verso le 23.30. I giornali avevano appena fatto in tempo a mettere in pagina poche righe con informazioni approssimative e frammentarie. Nel rione di Cristo Re, a Trento, decine di uomini e donne si erano riversati per
Trento, ponte S. Giorgio, il giorno 5 novembre 1966 durante la fase discendente della piena 41
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trentinoamarcord trentinoattualità strada nel tentativo di avere informazioni precise sull’origine di quei “botti” e sulle fiamme che si vedevano in lontananza, in direzione di Campotrentino. “Ciò che era accaduto allo stabilimento per la lavorazione di sostanze organiche e inorganiche – scriveva il giornale – si è saputo soltanto qualche tempo dopo, quando al “bar Rosi” di via Pedrotti sono entrati alcuni operai stravolti e bagnati fino alle ossa. Si è così appreso che mentre stavano cercando di portare in salvo alcuni fusti di sodio, la sostanza ha reagito a contatto con l’acqua che aveva invaso la fabbrica provocando tutta una serie di deflagrazioni per simpatia”. Dei cinquanta fusti di sodio, la maggior parte esplose quella notte. “Gli operai impegnati nella pericolosa operazione sono fuggiti verso Cristo Re. La strada era completamente allagata e l’acqua arrivava fino alla cintola. Tenendosi avvinghiati a tre a tre, per non essere travolti dalla corrente, sono riusciti a giungere all’asciutto, vale a dire fino a Corso Alpini”. Sabato 5 novembre, il giornale “Alto Adige” titolava: “Morte e distruzione ovunque. A Cassana, in val di Non, un’immensa ondata è piombata su un gruppo di volonterosi intenti a ripristinare l’argine di un torrentello: due uomini sono stati inghiottiti, un ragazzo di 14 anni è disperso. I corpi non sono stati trovati. Tre morti in val Rendena”. Ancora: “Acqua alta in città; in alcuni rioni le acque dell’Adige e del Fersina hanno invaso le strade, allagato scantinati e locali pubblici. Chiusi ponte San Giorgio e il ponte dei Cavalleggeri raggiunti dall’onda di piena. Lavis senz’acqua. Danni ingenti in Fiemme, Primiero e a Ponte Pià – Alle Predazzo
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13.30 di ieri (4 novembre) un fianco della montagna è crollato nei pressi di Spiazzo Rendena seppellendo cinque case: scomparsa una frazione. Due anziani coniugi ammalati e una donna che li assisteva sono morti fra le macerie della loro abitazione. Trovata una sola salma. Sgomberati gli abitati di Fisto e Preore. La zona è completamente isolata”. Il giornale si scusava con i lettori per le cronache “parecchio incomplete” poiché “le gravi interruzioni provocate dal maltempo sulle strade e sulla ferrovia ci hanno privati di numerosi fuori sacco”. Erano le corrispondenze dalle valli che, a quel tempo, viaggiavano “fuori sacco” diversamente dalle lettere o cartoline, portate alla redazione di Bolzano come posta prioritaria dagli autisti dei pullman, del treno o della “Vaca nonesa”.
Veduta della confluenza Avisio-Adige, ripresa il giorno dopo la piena del 4 novembre 1966. In primo piano sono visibili il viadotto autostradale dei Vodi ed, alle sue spalle, il viadotto Negrelli della linea ferroviaria del Brennero. Le luci di tali viadotti furono ostruite, pressochè completamente, dall'imponente trasporto solido del torrente.
In cronaca di Rovereto, l’”Alto Adige” titolava: “Evacuati Vo’ Destro e Borgo Sacco – Travolto e ucciso da una massa di detriti un operaio a Terragnolo – Sprofondato in una enorme voragine un capannone del reparto stampa della cartiera ATI: in pericolo tutto lo stabilimento”. Pure “l’Adige” ricordava che il giorno prima, 4 novembre, si erano avute “vittime e danni gravissimi” nelle valli Giudicarie. In Val Rendena, “isolate da frane le case e Pimont”. “Tre persone sono morte a Ches – Allarme a Pinzolo, Campiglio e in altre zone”. Anche in Val di Fiemme la situazione era critica: “A Ziano l’Avisio straripa. Evacuazioni a Predazzo. Grida di allarme prima che la frana cadesse sui vigili del fuoco. Valanghe a Canazei. Gravi danni alle linee dell’ENEL”. E mentre si scriveva di alberi schiantati e boschi devastati dalle trombe d’aria, a pagina 6 del giornale figurava, con involontaria ironia, una pubblicità delle “seghe a catena”. Sopra, un disegno con un albero, in procinto di cadere al suolo, e la scritta: “Con questo formidabile dente li abbatterete più in fretta e più sicuri (gli alberi)”.
trentinoamarcord In taglio basso, la notizia a quattro colonne, di una frana caduta sulla strada e il titolo “Due persone sono morte nell’auto presso Cassana. Tutte le comunicazioni con la Val di Sole sono interrotte”. Altro titolino: “Allagamenti nel Vezzanese”. Per chiudere la colonna, un annuncio: “Il giornale con le sue notizie porta alla donna il mondo in casa”. Agli uomini, no? Sull’altra pagina, un “piedino” riempitivo: “Il giornale vi accomuna ai pensieri del marito”. Ma va?! Quella sera, nei cinema cittadini, erano programmate le seguenti pellicole: “Slalom” (all’Astra); “Ercole contro i figli del sole” (al Dolomiti); “La caduta delle aquile” (al Modena); “Gli amanti latini” (al Roma). La ditta Lurani, di via Brennero a Trento, faceva sapere di essere disponibile all’assunzione di un impiegato “provetto dattilografo” con un’età fra i 25 e i 35 anni. All’albergo Cacciatore, da Franco, a Baselga di Piné, quella sera di novembre si proponeva una singolare sfida: “25 piatti caratteristici del locale a sole Lire 3.500 compreso il vino”. A chi fosse riuscito a mangiare tutto il contenuto dei 25 piatti nel tempo di tre ore, sarebbe stato rilasciato un “diploma di buona forchetta ad honorem”. A pagina 11 del giornale altri inserti pubblicitari. Oltre alla “réclame” del televi-
sore Phonola (“modelli da lire 129.000 in su”), l’annuncio con il sorriso accattivante di una hostess: “Ogni giorno Verona-Roma con Alitalia”. Il giornale “Alto Adige” di domenica 6 novembre titolava a piena pagina: “L’Adige rompe: Trento allagata”. “La regione sconvolta dal terribile nubifragio, situazioni drammatiche, lutti, devastazioni. Quasi tutte bloccate le vie di comunicazione”. Pure in prima pagina, in taglio basso: “Firenze: danni incalcolabili. L’Arno, come una furia ha invaso e sconvolto il capoluogo toscano”. Nelle pagine interne: “Un disastro mai visto – il lugubre suono delle sirene sveglia all’alba la città ormai paralizzata da un’alluvione senza precedenti. Impera il caos. Scongiurate le epidemie, lo ha comunicato il medico provinciale”. A fianco, la pubblicità della “Cura Pesce, un nome di fiducia per coloro che sono affetti da artriti, artrosi, sciatiche, reumatismi”. Altro titolo a piena pagina: “Un inferno alla Sloi – lo stabilimento ha subito danni ingenti. Evacuate nella notte dal complesso industriale due bimbe e una donna. Drammatica attesa del direttore e di un gruppo di operai. Un fiume in via Maccani – Animali morti, gente sui tetti”.
Il cronista del giornale di Bolzano scriveva: “Alla SLOI gli scoppi si sono susseguiti per tutta la notte. Uno o forse più capannoni sono stati distrutti, bruciati, demoliti. […] Un uomo, affacciato a un balcone ha scaricato la sua doppietta per richiamare l’attenzione dei soccorritori verso la sua abitazione. Ma raggiungerlo era impossibile: la casa era circondata da vortici estesi, improvvisi, brutali che minacciavano di travolgere e colare a picco le poche, pochissime barche che i coraggiosi avevano spinto nel mare di fango”. La notte fra sabato e domenica 6 novembre 1966 il giornale “l’Adige” sospese la stampa dell’edizione del giorno seguente. La sala interrata delle rotative e parte della tipografia al pianterreno, nella storica sede di via Rosmini (oggi facoltà di Giurisprudenza) furono invase dall’acqua limacciosa del fiume. Esondato a Roncafort, era tornato sul vecchio percorso dal quale era stato deviato, con imponenti lavori di briglie, fra il 1856 e il 1859. Sarebbe tornato nelle edicole l’indomani, stampato in fogliazione ridotta presso la tipografia degli Artigianelli. Poi, vista l’impossibilità di ripartire rapidamente con le attrezzature di via Rosmini, Flaminio Piccoli, il direttore della testata, avrebbe chiesto aiuto e solidarietà al giornale di Verona, “l’Arena”. ■
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TRIONFI DI FIORI E NAUFRAGI DI POLENE di Renzo Francescotti
GLI SLOMP VENGONO DALLA VAL DEI MOCHENI, ABITATA COME SI SA DA POPOLAZIONI GERMANICHE DISCENDENTI DEI CANÒPI E DAI RONCADÓRI, IMMIGRATI IN TRENTINO NEL BASSO MEDIO EVO. LA POETESSA LILIA CI APPARE CON UN AMPIO FASCIO DI CAPELLI BIONDI, OCCHI VERDI, UN SORRISO FASCINOSO CHE TI INNAMORA. ED È COSÌ ANCHE LA SUA POESIA
L
o scorso anno nel Palazzo Geremia – ovvero nel palazzo di Rappresentanza del Municipio di Trento- nella sala maggiore che può ospitare 150 persone, in una serata organizzata dalla storica “Pro Cultura” veniva omaggiata la poetessa Lilia Slomp sposata Ferrari. La sala era gremita e c’era qualcuno in piedi. Da anni non si vedeva una tale affluenza per una serata di poesia. Ma parlando di Lilia non c’è da stupirsi: sin dalle sue prime raccolte di versi in dialetto (“En zerca de aquiloni”, 1987, e “Schiramèle”, 1990) e dopo aver vinto innumerevoli concorsi di poesia ha sempre potuto godere di una popolarità che in un trentennio non è mai venuta meno. Ho avuto la ventura di essere stato il primo critico letterario a scrivere su di lei, prima 44
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ancora di includerla, assieme ad altre dieci verseggiatrici trentine, nel 1990 in una fondamentale antologia,”Donne in poesia nel Trentino”, citata anche in campo nazionale.
Con Carlo Sartori durante una cerimonia
Ma quel mio primo scritto, su quella che sarebbe divenuta la più importate poetessa trentina contemporanea in lingua e dialetto, aveva un taglio particolare: la pigliavo
un po’ in giro per la catasta di primi premi poetici che aveva vinto, paragonandola a quel ciclista degli anni Venti che diceva ai suoi avversari “se volete arrivare secondi mettetevi alla mia ruota”; o la definivo un Attila in gonnella che dove passava non cresceva più l’erba. In ogni caso, dopo averla inclusa in quell’antologia che piacque molto a Marco Pola, a prova della mia stima, scrissi la prefazione alla sua prima raccolta di liriche in italiano “Nonostante tutto”, (U.C.T. 1991, Collana “Picchio Verde”). Iniziavo quella recensione ricordando un episodio accaduto ad Ala, la sera che con le altre poetesse eravamo andati a presentare l’antologia citata in quella affascinante cittadina, quando mi sentii chiamare da Lilia che mi indicò qualcosa sul
trentinoincontri
selciato dicendomi: “Guarda un po’ cosa ha fatto un ragazzo con una fionda”. Guardai. Nei riflessi della luce di un lampione centinaia di piccoli cristalli iridescenti scintillavano il loro messaggio di luce. Alzai gli occhi in alto e c’era un vetro rotto. Camminando e conversando tutta la piccola compagnia era passata sopra quel piccolo arcipelago di cristalli scintillanti: ma nessuno ci aveva badato. Solo Lilia. Gli Slomp vengono dalla Val dei Mocheni, abitata come si sa da popolazioni germaniche discendenti dei canòpi e dai roncadóri, immigrati in Trentino nel Basso Medio Evo. Lilia ci appare fisicamente come una donna del Nord: un ampio fascio di capelli biondi, occhi verdi, un sorriso fascinoso che ti innamora. Ed è così anche la sua poesia, nei suoi svelamenti e nei suoi limiti, nelle sue bellezze e nelle debolezze. Debolezze? Ne mettevo in luce alcune nell’antologia citata, scrivendo: “Tra sogno e malinconia, speranze e rimpianti, perennemente alla ricerca di immagini luminose e accattivanti (è questo un po’ il suo limite) si scioglie il canto lirico di Lilia, utilizzando versi brevi, prediligendo il settenario, senza scatti, senza rotture, come un rivo limpido che continui a sgorgare. Altrove abbiamo definito il suo stile ’metastasiano’, nel senso
della sua limpidezza, della sua cantabilità a volte sin troppo facile.” Anche se scriveva poesie da quando era bambina, guardando la campagna di Mattarello dai pontesèi fioriti di gerani della Ca’ Rossa, questa poetessa trentina è arrivata alla poesia pubblicata solo a quarant’anni. E dopo le sue due prime raccolte in dialetto che sono le meno originali, (pur apprezzabili come poesia “pop”), alternando l’italiano al dialetto, si rivela autrice matura, dalla voce inconfondibile: i versi si sono allungati, hanno mutato la loro musicalità, acquisendo pause, rotture (le pause e le rotture che si incarica di inferirti la vita, se sei in grado di capirle, di accettarle, di tradurle in poesia). Assieme alla mia prefazione “Nonostante tutto” ha undici disegni – come era caratteristica della collana “Picchio Verde” da me ideata e diretta per vent’anni – disegni che segnano l’esordio di Daniela Ferrari, figlia maggiore della poetessa ( l’altra è Serena, laureata, sposata e attiva a Milano), allora studentessa dell’Accademia di Brera dove si è diplomata, e poi laureata in Lettere a Trento. Sono disegni suggestivi, di ottima fattura, con cui Daniela prometteva bene. Poi si è dedicata alla storia dell’arte, è diventata una colonna del MART in cui ha organizzato prestigiose mostre. Già in quel suo primo libro di poesia Lilia ruota attorno a due perni che rimarranno fondanti nella sua ispirazione: i fiori e il mare. Il primo nasce dall’imprinting di suo padre (a cui ha dedicato alcune notevoli poesie) che, operaio alla SLOI, vedendo ammalarsi e morire di piombo tetraetile molti colleghi di lavoro riuscì con ogni probabilità a salvarsi la vita, spesso con la bimbetta accanto, lavorando per molte ore al giorno l’orto, il giardino e la campagna attorno alla Ca’ Rossa, sempre con meto-
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trentinoattualità di biologici ante litteram: per esempio producendosi gli antiparassitari macerando le ortiche. Quando finalmente poté farlo Lilia si procurò un terreno abbastanza ampio nei pressi di Ravina, sobborgo dove è andata ad abitare, coltivando fiori, convertendo il marito Paolo del tutto inesperto. Quella di Lilia per i fiori, che coltiva a centinaia regalandoli tutti, è una sorta di tranquilla follia, che si rivela già nei versi della sua prima raccolta in italiano: “Lilia i fiori non li descrive mai - scrivevo nella prefazione - sono solo un pretesto, un elemento di fascino iconico cui intrecciare i sentimenti, e i sentimenti sono sempre espressione del gioco delle metafore: così il convolvolo, il biancospino, il glicine, la ninfea, la margherita gialla, le campanule azzurre diventano via via simboli di un modo di esistere: “l’attorcigliarsi del tempo”, il fato, il sogno, l’eros, la fine del tempo, la morte… Poi ci sono le liriche che si ispirano al mare, alle polene che adora. (Del resto è noto che il grande Pablo Neruda aveva
nella sua casa sul mare a Isla Nigra una meravigliosa collezione di polene, poi distrutta dagli scagnozzi di Pinochet, pochi giorni prima che il poeta morisse di crepacuore per il ritorno della dittatura). È sorprendente come Lilia - che da ragazza era stata rocciatrice - abbia dedicato pochi versi alla montagna e molti al mare. E già nella sua prima raccolta in italiano, una delle sue più belle liriche è, a mio giudizio, “…E mi farò polena d’oro” in cui scrive: “Resterò senza veli protesa /
LICIA CAMPI PEZZI
sulla prora fantasma /d’un vascello guerriero / finché mani di naufrago/spezzeranno il mio esile stelo./ E affonderemo abbracciati/ in cerca di coralli/ e bianche madreperle.” Questa autrice trentina è perfettamente diglossica, vale a dire bilingue in italiano e in dialetto. A conferma, nella sua galoppata poetica ha pubblicato dieci libri di poesia, cinque in italiano e altrettanti in dialetto. In quest’ultimo linguaggio ha pubblicato nel 1995 la sua prima raccolta “Amor porét”, che
FRANCESCO GIUSEPPE Una dinastia al tramonto I soggiorni dell’Imperatore in Trentino Alto Adige
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a mio avviso rimane il suo libro di poesia in dialetto più significativo, in cui compare anche la poesia sociale. Lilia è presente anche in alcune importanti antologie italiane ed estere. Di lei hanno scritto anche poeti e critici nazionali come gli scomparsi Sandro Zanotto, Tavo Burat, Vittoriano Esposito; e i viventi Ermellino Mazzoleni, Umberto Zanetti e Paolo Ruffilli, uno dei massimi poeti italiani attuali. La nostra non è una poetessa che sta alla finestra d’una torre d’avorio; e neanche sul pontesèl en tra i gerani a sognare come quand’era bambina. È una donna matura che si spende nel sociale: è vicepresidente del “Cenacolo” di poesia dialettale dirette da Elio Fox, segretaria della “Pro Cultura”, componete di giurie di premi di poesia, in particolare del prestigioso Premio nazionale “Alicante”, giunto alla sua XXIII edizione. Una meriata soddisfazione per la bambina della Ca’ Rossa di Mattarello che aiutava suo padre a coltivare ortaggi e fiori, spruzzandoli di ortiche macerate nell’acqua… ■
SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO
a cura di Daniele Magagnin
“D
al punto di vista personale si tratta di una bella sfida. Al vertice delle priorità c’è far crescere ancora di più Bolzano come città turistica, alimentando questa consapevolezza nella città, perché una parte della popolazione che pensa che Bolzano non sia una città turistica, invece non solo lo è, ma lo diventerà sempre di più, vista la sua bellezza ed accoglienza”. Paolo Pavan, eletto all’unanimità nuovo presidente dell’Azienda di soggiorno del capoluogo altoatesino sottolinea che in tempi brevi, forse già entro l’estate è in programma il cambio di sede. L’Azienda di soggiorno si trasferirà al piano terra della Camera di commercio in uno spazio migliore per i dipendenti e più accogliente per i turisti. Il nuovo consiglio d’amministrazione, rinnovato per due terzi e con una forte presenza femminile, ha eletto Paolo Pavan e Klaus Berger rispettivamente alla presidenza ed alla
AZIENDA DI SOGGIORNO PIÙ VICINA AI CITTADINI IL NEO ELETTO PRESIDENTE PAOLO PAVAN TRACCIA LE LINEE GUIDA DEL “NUOVO CORSO”: FAR CONOSCERE MEGLIO BOLZANO AGLI STESSI CITTADINI, COINVOLGERE SCUOLE E ASSOCIAZIONI, SVILUPPARE UN “FORUM DEL TURISMO” PER VALORIZZARE E PROMUOVERE ANCORA DI PIÙ IL CAPOLUOGO ALTOATESINO vicepresidenza. Consiglieri: Pierangelo Duzzi, Klaus Berger, Sandra D’Onofrio, Paolo Pavan, Francesca De Carlini e Carla Broccardo (proposti dal Comune), Mirco Benetello, Elena Bonaldi Messina e Stefan Mayr (proposti dalla Provincia). Tra le idee innovative del “nuovo corso” il presidente
punta sui rapporti di rete: “Stiamo pensando di lavorare con le scuole, con i ragazzi. Uno dei paradossi è che molti cittadini non sanno quali e quante bellezze abbiamo: la maggior parte dei bolzanini non è mai stata al museo archeologico. Vengono dal tutto il mondo a vedere Ötzi, ma molti cittadini non
lo hanno mai visto”. Obiettivo: coinvolgere scuole e associazioni di tipo culturale e ricreativo. “Guardiamo anche a Bolzano città dello sport, con il coinvolgimento delle associazioni: siamo aperti a considerare tutte le iniziative che hanno come obiettivo la valorizzazione della nostra città. Il Meeting internazio-
Paolo Pavan
nale di tuffi è un esempio, una tradizione”. Sull’esito del referendum sul potenziamento dell’aeroporto di Bolzano (vittoria dei “no”), Paolo Pavan, che è anche direttore di Confesercenti, prende atto: “Rispettiamo la volontà della gente!”. 47
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UNA VASTA GAMMA DI EVENTI E NUOVI OBIETTIVI LA DIRETTRICE ROBERTA AGOSTI ILLUSTRA IL PROGRAMMA ESTIVO DEL CAPOLUOGO E PENSA A COME RENDERE BOLZANO IMPORTANTE META CONGRESSUALE
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Qual è l’identikit del turista ospite a Bolzano? “È un turista di passaggio, che visita la città e le sue attrazioni. Poi ci sono coloro che scelgono la città per gli eventi e quelli che a Bolzano fanno tappa per le escursioni nelle zone limitrofe”. C’è l’intenzione di aprirsi ai cosiddetti “nuovi mercati”? “Non sono portato ad aper-
oberta Agosti, direttrice dell’Azienda di soggiorno di Bolzano è il “braccio operativo”. La stagione estiva è, come sempre, ricca di appuntamenti: “Partiamo con il “Jazz Festival”: parte da Bolzano e si sviluppa nelle zone limitrofe, un’occasione per visitare il capoluogo e i dintorni. Una serie di concerti in luoghi deputati con un programma che avvicina la musica con altre forme di cultura. Poi sarà la volta delle ormai tradizionali “Feste musicali”, in programma nei castelli, quest’anno a Castel Roncolo. Una rassegna aperta a tutti i generi, anche ai bambini”. Un altro appuntamento fisso nel calendario e “Bolzano Danza”: “Un classico della danza contemporanea: il festival con alcune prima, anche di livello internazionale e i corsi, i master. Sono in programma poi le proposte di “Bolzano Festival Bozen”, non organizzate direttamente da noi ma fortemente attrattive come l’Orchestra Giovanile Europea e il Busoni. Noi direttamente organizziamo escursioni anche culturali, come ad esempio quella sulla Marmolada per visitare il museo dedicato alla Grande Guerra. Le offerte Roberta Agosti quotidiane che proponiamo sono sempre molto gradite. Non dimentichiamo poi il supporto al Meeting internazionale di tuffi, quest’anno di altissimo livello perché in programma a poche settimane dalle Olimpiadi di Rio e, tra l’altro, con condizioni di gara simili a quelle dei Giochi brasiliani”. Cosa le piacerebbe aggiungere? “Uno degli obiettivi concreti è quello di rendere la città di Bolzano ancora più attrattiva per i congressi. Non è un mercato facile, c’è forte concorrenza, la raggiungibilità gioca un ruolo importante, comunque facendo sistema si potrebbe implementare questa offerta, lo abbiamo già dimostrato in altre occasioni importanti. Bolzano ha le caratteristiche per diventare meta congressuale, allungando così le stagioni”. ture verso mercati particolari, sono convinto invece che possiamo attingere ancora di più dal mercato nazionale, perché Bolzano ha elementi di richiamo importanti. Il nostro obiettivo è quello di accrescere il turismo e l’ospitalità. Faremo tante cose e non saremo solo “Mercatino di Natale” o solo “centro città”. Siamo aperti ad ascoltare le idee di tutti. In questo senso intendiamo avviare quanto prima un “forum del turismo” invitando ad un tavolo rappresentanti di varie associazioni e categorie, con persone interessate a fornire utili contributi e proposte”. ■
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LA CULTURA DELL’ACCOGLIENZA E DELL’OSPITALITÀ DELLA FAMIGLIA D’ONOFRIO
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a cultura dell’accoglienza e dell’ospitalità è il valore aggiunto che la famiglia D’Onofrio offre ai clienti dell’Hotel Città, che gestisce dal 2000 nella centralissima Piazza Walther a Bolzano. La cura delle persone, il contatto, i rapporti sono fondamentali in un settore sempre più caratterizzato e condizionato dai sistemi informatici, che soffocano l’interazione. L’arrivo e il soggiorno sono le fasi in cui nel concreto l’ospite entra in relazione con il territorio. È fondamentale, in questi momenti, che il visitatore si senta già immerso nel contesto che vuole visitare e che lo ospita, ed è qui che subentra l’importanza del legame tra la struttura e l’ambiente in cui essa è immersa. Sono le persone ad accogliere, non i siti internet, i depliant o gli uffici informazioni turistiche. E l’accoglienza non è una questione di sole procedure da imparare, o di spazi da organizzare, ma di gestione delle relazioni. Questi principi per Francesco D’Onofrio e la sua famiglia, la moglie Hannelore Scharmacher e i figli Sandra e Fabio sono prioritari. Il rapporto tra la famiglia D’Onofrio e la città di Bolzano è saldo da trentasei anni: “Siamo arrivati a Bolzano nel 1980 – racconta Francesco –, quando la prestigiosa compagnia alberghiera Ata Hotels di cui facevo parte, mi offrì la direzione dell’Hotel Alpi, un mandato che solitamente dura dai due ai quattro anni, nell’otti-
DAL 2000 GESTISCE L’HOTEL CITTÀ NELLA CENTRALISSIMA PIAZZA WALTHER E DA POCO HA LASCIATO L’HOTEL ALPI, FRANCESCO D’ONOFRIO, LA MOGLIE HANNELORE E I FIGLI SANDRA E FABIO HANNO POSTO AL CENTRO DELLA LORO MISSION IL CONTATTO UMANO E L’INTERAZIONE CON IL CLIENTE
ca di una rotazione interna. In realtà mi fermai a Bolzano con moglie e figli. Otto anni di direzione dell’Hotel Alpi, quindi, quando la compagnia decise di non proseguire la gestione della struttura alberghiera, di proprietà dei Collini di Trento, feci un’offerta a nome della mia famiglia, che si era ormai affezionata e ambientata bene in città, e presi la gestione, mantenuta fino all’arrivo di Benko, che qualche mese fa acquistò l’edificio”. “Abbiamo curato – aggiunge Francesco D’Onofrio – con successo anche la ri-
storazione di Castel Mareccio per sei anni, fino a quando la Provincia decise di avviare un progetto ambizioso, che poi non ebbe seguito. Nel 2000 abbiamo partecipato alla gara per la gestione dell’Hotel Città di Bolzano vincendola, in quanto nessuno era interessato ad impegnarsi in un investimento considerato troppo oneroso”. La Signora Hannelore spiega com’è cambiato negli anni il modo di organizzare l’accoglienza: “È diventato tutto più veloce, l’informatizzazione ha ridotto tutti i tempi e tutte le moda-
lità gestionali, a cominciare dai sistemi di prenotazione on line. Ciò nonostante a noi piace dare un tocco di ospitalità diverso, con il contatto umano al centro dell’offerta. Al cliente lasciamo la chiave in modo tale da instaurare un rapporto diretto e questo è molto apprezzato. I nostri dipendenti sono portati a loro volta al dialogo, perché noi in questo crediamo molto. Alla gente piace essere salutata. Noi forniamo un’ospitalità personalizzata, che poggia sul rapporto e non sul freddo anonimato: è un valore aggiunto che desideriamo conservare”. E la tipologia di clientela è cambiata? “Anni fa il cliente medio bolzanino – ricorda Francesco – era prevalentemente commerciale, oggi a questo segmento importante si è aggiunto quello del turista vero e proprio, che si ferma per alcuni giorni e trascorre un periodo di vacanza, oppure sceglie la città di Bolzano per i numerosi eventi di prestigio in programma. I nostri turisti provengono da molti paesi: non ci sono tanti mercati assenti. Il numero di italiani e tedeschi è quasi uguale, il resto è frazionato: Nord Europa, America, molti islandesi e tanti altri paesi. Il picco stagionale continua ad essere il mese di dicembre con il Mercatino di Natale. I mesi meno richiesti sono gennaio, febbraio e marzo, anche se negli ultimi anni l’afflusso è distribuito su più mesi, è più omogeneo e que49
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SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO sto ci fa molto piacere. Se un tempo luglio era un periodo di bassa stagione, ora non lo è più. Poi ci sono i picchi, soprattutto per i grandi eventi, musica e danza soprattutto”. La signora Hannelore aggiunge: “Negli ultimi dieci-quindici anni Bolzano è diventata un’attrattiva turistica anche nel fine settimana per le offerte che propone la città, per lo shopping e per le escursioni in montagna che partono dal capoluogo. Lo si deduce anche dalla permanenza media, che piano piano aumenta in città. Ci sono poi le offerte musicali, che richiamano a Bolzano centinaia di persone. Le grandi orchestre giovanili europee portano molti ragazzi da tutto il continente, che apprezzano la città e la fanno conoscere all’estero. Bolzano non è così conosciuta nei paesi del Nord Europa e questi ragazzi diventano preziosi ambasciatori. Poi ci sono anche i gruppi organizzati sia italiani che stranieri”. Siete soddisfatti delle manifestazioni in calendario nel capoluogo? “Sentiamo – prosegue Francesco D’Onofrio – spesso lamentele sul fatto che le manifestazioni a Bolzano non sono molte, invece quelle che ci sono prestigiose e significative. Bisognerebbe implementare gli eventi e le iniziative promossi dai privati, a mio avviso, un po’ pigri. Non si può demandare tutto all’ente pubblico, anche le aziende private dovrebbero
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mettersi in gioco, magari con il supporto delle istituzioni”. Gestire un hotel come il “Città” richiede impegno e costante lavoro nel marketing, nonostante la struttura ricettiva sia molto conosciuta: “Il marketing e la comunicazione – sottolinea Hannelore – fanno parte del nostro lavoro, bisogna essere al passo con i tempi e individuare le migliori strategie. Di questo si occupa nostra figlia Sandra, mentre Fabio è impegnato nella gestione dei canali di prenotazione, seguendoli con grande attenzione e cura. Siamo fieri poi di portare avanti la collaborazione con il Sacher Hotel di Vienna: siamo rimasti ormai gli unici ad avere un contatto diretto, fidelizzato con la famiglia della famosa torta. Noi abbiamo l’unico Sacher Shop ”. Qual è il vostro pensiero sulla vittoria del “no” al referendum sull’allargamento dell’aeroporto? “Sull’aeroporto ci sono ragioni accettabili sia da una parte che dall’altra – precisa Francesco – e opinioni discutibili da ambo le parti. Noi abbiamo sempre detto che l’aeroporto c’è e quindi sarebbe stato il caso di farlo funzionare al meglio, ottimizzando la struttura. Se non ci fosse stato allora sarebbe stato opportuno investire nell’implementare i contatti con gli scali più vicini”. L’Hotel Città si è fatto apprezzare anche per l’evento-
valzer, nato da un’idea per celebrare i cento anni di attività. “La manifestazione è piaciuta tanto e abbiamo deciso di riproporla e così è nato l’evento “Piazza Valzer”, la cui ultima edizione è stata purtroppo caratterizzata dal maltempo”, precisa Hannelore. Francesco D’Onofrio analizza con spirito propositivo alcune piccole criticità “Piazza Walther, il salotto di Bolzano spesso non funziona come tale. Nel salotto di casa non si mangia l’anguria, lo stesso dicasi per il punto cruciale della città. Nella gestione della piazza non c’è ancora un piano strategico e una visione per farla diventare quella che dovrebbe essere. Si fanno tante cose, anche belle, ma non sempre in linea con iniziative che si addicano ad un salotto. Noi siamo pronti a contribuire agli eventi che rispecchiano un certo obiettivo e critici nei confronti di altri che poco rispecchiano la destinazione d’uso della location”. All’ente pubblico cosa chiedete? “Chiediamo maggiore sensibilità, flessibilità, elasticità e dialogo interno in termini di sostegno all’organizzazione di eventi e iniziative, al fine di ottimizzare meglio il rapporto di rete. È indispensabile snellire la burocrazia in termini di sinergia operativa nell’erogazione di servizi. La disponibilità a collaborare soprattutto: in troppi uffici ci sono operatori che si vestono di autorità nei confronti di chi chiede qualche cosa, invece di mettersi a
disposizione e cooperare per risolvere le pratiche presto e bene. Con la stessa predisposizione e approccio che c’è nelle aziende”. Sullo sbarco di Benko a Bolzano Francesco D’Onofrio pone dei dubbi: “Non sono in grado di giudicare se questo grande progetto porterà o meno gente a Bolzano. Il punto di partenza è un altro, capire qual è la visione della Bolzano che desideriamo avere tra vent’anni e all’interno di questa considerare se il progetto Benko è coerente con questo. Verrà tanta gente? Perfetto, vogliamo tanta gente a Bolzano per fare shopping al centro commerciale? Non dico se è giusto o meno, ma poniamoci delle domande. Sicuramente ci sarà un agglomerato che dal punto di vista estetico sarà anonimo, che può stare qui come altrove, che non è caratteristico. Non dimentichiamo che il turista, italiano in particolare, che viene a Bolzano è sempre entusiasta dell’architettura”. La signora Hannelore conclude con una chicca: “Noi crediamo molto nella forza del team nella gestione della struttura e nella formazione. Ai nostri dipendenti, a turno, diamo la possibilità di essere ospiti di altre strutture di prestigio per andare ad apprendere direttamente altri sistemi di dinamiche organizzative e per arricchire il bagaglio di competenza. Al ritorno ci forniscono feedback importanti, che condividiamo”. ■
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orna l’appuntamento con le risate più atteso dell’estate trentina. Da giovedì 14 a domenica 17 luglio, Piazza della Repubblica a Dro (TN) si popolerà per l’undicesimo anno consecutivo dei migliori comici della scena italiana. L’organizzazione è come sempre a cura del Comitato Carnevale di Dro, mentre la direzione artistica è affidata ancora una volta al mattatore Lucio Gardin che, anche quest’anno, ha girato in lungo e in largo lo Stivale per scovare i più interessanti cabarettisti in erba da far gareggiare sul palco prima delle esibizioni dei big. Ogni sera, infatti, si sfideranno 3 comici provenienti da ogni parte di Italia: si parte la prima sera con Luca Anselmi di Trento, Maurizio Giuntoni di Carrara e Annalisa Dianti Cordone di Roma; si prosegue venerdì con Daniele Remondini di Trento, Francesco Arienzo di Napoli e Roberto Fei di Roma; e sabato con Valentina Paoletti di Roma, Davide D’Urso di Torino e Daniele Gattano di Verbania. Ognuno di loro avrà a dispo-
RIDENDRO & SCHERZANDRO NUOVA EDIZIONE DI “RIDENDRO&SCHERZANDRO”, FESTIVAL DI CABARET IN PROGRAMMA DA GIOVEDÌ 14 A DOMENICA 17 LUGLIO A DRO. OGNI SERA, UNA SFIDA A COLPI DI SKETCH COMICI TRA CABARETTISTI IN ERBA SEGUITA DA UNA SERIE DI SPETTACOLI DI COMICI “BIG” sizione due manche da 7 minuti per conquistare pubblico e giuria. I più votati di ogni serata, insieme al miglior secondo classificato delle tre semifinali, si aggiudicheranno l’accesso alla finalissima di domenica, per contendersi il titolo di miglior cabarettista in erba e il relativo premio in denaro in palio. La formula, sperimentata per la prima volta nel 2015, ha trasformato la kermesse in un vero e proprio Festival Italiano di Cabaret. Basti pensare che molti dei nuovi comici che si sono esibiti sul palco di Ridendro & Scherzandro lo scorso anno, sono
oggi volti noti, come Andrea Fratellini, il simpatico ventriloquo accompagnato dal pupazzo Zio Tore che, dopo il terzo posto nell’edizione dello scorso anno, ha saputo conquistare anche il pubblico di Eccezionale Veramente, il talent comico in onda su La 7. Ogni sera, poi, al termine delle esibizioni dei concorrenti, in programma l’ormai tradizionale spettacolo di cabaret professionale con i big più divertenti e amati che hanno calcato il palcoscenico di Dro nelle nove precedenti edizioni. I nomi, ovviamente, sono ancora top secret, così
come quello della madrina, ma verranno svelati nelle prossime settimane. Novità 2016, infine, la vigilia del Festival affidata alla inconfondibile voce di Fabio Concato, grazie alla collaborazione con AltoGardaJazz. Club. “La volontà – dichiara Flavio Biondo, promotore dell’iniziativa – è quella di diffondere e far conoscere la musica di qualità. Fabio Concato, in tal senso, è un testimone d’eccezione in quanto grande poeta della scena musicale italiana con molte influenze jazz. Da anni cercò di dedicare a lui l’AltoGardaJazz.Club. ■
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Amici Artisti
di Renzo Francescotti
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ppesi alle pareti del mio studio sono molti dei quadri a cui sono più affezionato. Di artisti trentini come Remo Wolf, Carlo Sartori, Pietro Verdini, Othmar Winkler, Mauro Cappelletti; ma anche non trentini, come Augusto Murer, Josef Costazza, Francesco Piazza… E tra di essi ce n’è uno di Carlo Bonacina, artista di nascita veneta e di adozione trentina, che in Trentino abitò e operò per settant’anni. E vi morì nel 2001 alla patriarcale età di 96 anni. Il quadro di Bonacina del mio studio è del 1977, un acquaforte a due colori ,“prova unica”, dal titolo ”Composizione in azzurro n.2”. A differenza di quasi tutti i quadri del mio studio non si tratta di un dono di un artista amico, ma di un’opera d’arte vinta a un concorso di poesia. Se ricordo bene era il primo premio al concorso di poesia dialettale di Abano Terme (del 1978) con una giuria presieduta da Ugo Fasolo e di cui faceva parte Marco Pola. Doveva essere stato Pola a farsi donare un’opera dall’amico Carlo Bonacina: che così poté finire
CON IL FILO SOTTILE DELLA RIMEMBRANZA DI NASCITA VENETA, CARLO BONACINA ABITÒ E OPERÒ IN TRENTINO PER SETTANT’ANNI. FU PER BEN OTTO VOLTE ALLA BIENNALE DI VENEZIA nel mio studio. Fu il mio primo contatto con l’artista. Che è nato presso Padova, a Mestrino, da madre veneziana e padre milanese, trasferendosi a Trento nel 1932, a 27 anni, convinto dall’amico architetto Carlo Keller di Cles, suo compagno di banco al Liceo Artistico di Venezia, da poco istituito, divenendo amico del grande Gino Pancheri. Il padre di Carlo era uno scultore in marmo che allora stava lavorando in Russia, a Odessa, sul Mar Nero. Ma c’era le guerra
Da sinistra, Mariano Fracalossi, Carlo Bonacina, Marco Bertoldi e Tiziana Dori
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russo-giapponese e, proprio a Odessa era scoppiata la rivoluzione immortalata dal capolavoro di Ejzenstejn ”La corazzata Potëmkin”. Così fu deciso che Carlo nascesse in Italia. Fino a tredici anni crebbe a Milano. Durante la Grande Guerra i Bonacina si trasferirono a Cremona. A sedici anni Carlo superò l’esame di ammissione al corso inferiore dell’Accademia di Brera; a vent’anni conseguì la maturità; e due studenti (uno di scultura e l’altro di pittura) furono, scelti per un viaggio-premio a Parigi. Il pittore scelto era Carlo. Che questo “quasi russo” sia stato un talento naturale non vi è dubbio, se nel 1926, studente del secondo anno all’Accademia di Venezia, a ventun anni fu ammesso con un disegno alla XV Biennale. Era un fatto eccezionale che vi fosse ammesso uno studente. Quell’anno dipinge anche un suo ammirabile autoritratto a olio, sullo sfondo d’una campagna veneta. Determinante era stato l’insegnamento di un pittore come Virgilio Guidi, suo docente all’Accademia, che gli aveva fatto scoprire “la luce imparziale dei primitivi”, il perfetto equilibrio geometrico delle te-
le di Piero della Francesca, la solare essenzialità di Giotto, le forme di uno spazio umano ritrovato del Masaccio. È così che il suo autoritratto di profilo obbedisce alle stesse suggestioni dei famosi ritratti di Piero della Francesca, di Battista Sforza e Federico da Montefeltro. Quella sua prima Biennale veneziana, a soli ventun anni, seguita da altre sette (nessun altro artista trentino e pochi altri possono vantare la partecipazione e ben otto biennali veneziane!). Negli anni seguenti matura la poetica del Novecento. Ma il nostro artista, pur attratto dal richiamo dell’equilibrio e della compostezza, si muove in questi contesti con libertà e originalità. Trasferitosi in Trentino nel 1931, non immune dall’influsso di Gino Pancheri, Bonacina acquisisce un segno più sciolto, più libero, più impressionistico, metabolizzando il nuovo paesaggio come aveva fatto con quello veneto e lombardo. A reminiscenze che risalgono probabilmente ai suo soggiorni veneziani nella Mazzorbo del nostro Moggioli è da ricondurre una grande tela come “Le donne dei marinai” (1933) declinata attraverso un filtro metafisico-carrariano, in cui
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“Le donne dei marinai”, 1933
di maschio (che forse sogna la ragazza), l’acquaforte citata del mio studio è del tutto astratta, giustapponendo un fitto e mobile grafismo stimolante la fantasia, con fasce geometriche azzurre verticali rigorosamente progettate. Forse parlai a Bonacina di quell’incisione che con piacere possedevo quando ci incrociavamo negli anni ’80 alle mostre della Galleria “Fogolino” di Trento, gestita da quel magistrale artista che era il comune amico Mariano Fracalossi. Nel frattempo avevo stretto rapporti amichevoli con Bonacina che per me realizzò alcuni disegni per racconti pubblicati sul quotidiano Alto Adige, approfondendo lo studio della sua produzione. Così, nel 1992, potei scrivere un saggio di una ventina di pagine pubblicato nel volume “Una vita per la cultura”, che raccoglieva il profilo di tredici “grandi vecchi” della cultura trentina, quattro dei quali firmati da me (oltre che da Carlini, Cossali, Guldan, Passerini, Scudiero, Zoppello), tra cui due artisti, Bonacina e Colorio. Quel saggio era l’intervento sino ad allora più completo su questo eccezionale artista, in cui tra l’altro scrivevo: “Appare sorprendente se non scandaloso come questo artista non abbia mai avuto la soddisfazione di una monografia degna di questo nome; non ha mai avuto l’onore come altri artisti trentini in questi ultimi anni, di una grande mostra antologica che facesse il bilancio della sua opera.” L’appello non cadde nel vuoto se, l’anno seguente, nel 1993, fu organizzata una completa antologica con un prestigioso catalogo a cura di Gabriella Belli, Danilo Eccher e Giovanna Nicoletti. Ne fui lieto. Anche se mi dispiacque un po’ di non essere stato chiamato a collaborare alla mostra e al catalogo, come era accaduto in altre memorabili esposizioni di Palazzo Trentini. ■
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CENTRO ESCURSIONI CATINACCIO/ROSENGARTEN Ciampedie, la porta d’ingresso al Gruppo del Catinaccio/Rosengarten, patrimonio naturale UNESCO, raggiungibile con la funivia da Vigo di Fassa o con le seggiovie da Pera di Fassa. 6 rifugi a pochi metri dagli impianti, passeggiate ed escursioni di ogni difficoltà, parco giochi con servizio di animazione e custodia, percorsi tematici.
Programma VIVI LA MONTAGNA 2016 dal 20/06 all’11/09 Escursioni accompagnate gratuite (impianti di risalita a pagamento). Partenza da Ciampedie. > Lunedì ore 10.00 e mercoledì ore 9.45: Nordic Walking/Trekking > Martedì ore 10.00: giro al Ciampedie “Te coa de la Schieratola” (nella tana dello scoiattolo) > Giovedì ore 9.45: Geologia e Leggende > Domenica ore 9.00: Sapori e Sapere Incontriamo la marmotta areagrafica.tn.it
appaiono otto donne al lavoro in un cortile e su un poggiolo, che si proiettano su una tersa, luminosa, atmosferica visione marina. Poi ci sono i disegni e le incisioni ad acquaforte: ed è proprio nella grafica e nelle incisioni che Bonacina ha dato il meglio di sé, facendo parte di quella prestigiosa associazione degli Incisori Veneti – fondata da quello straordinario personaggio che è stato Neri Pozza – di cui hanno fatto arte Guido Polo, Remo Wolf, Bruno Colorio, Lea Botteri. “La caratteristica delle acqueforti bonaciniane è quella di riempire completamente i fogli di figure e di segni. Il foglio è uno schermo bianco su cui vengono proiettati volti, oggetti, significazioni. I volti si affacciano da finestre, da nicchie, da riquadri della memoria e, con il filo sottile della rimembranza, sono cuciti ad altre figure, ad altri oggetti, ad altri simboli, a costruire storie segrete, rimeditate, ricomposte dalla solitudine.” E, progressivamente, dalla figurazione si va verso l’astrazione. Se, ad esempio, nella calcografia “Grande conchiglia”, che è del 1965, intrecciate a un fitto grafismo al limite dell’astratto che allude alle onde, rimangono due figure, una femminile sdraiata e un volto barbuto
APERTURA IMPIANTI: Funivia Vigo-Ciampedie dal 05/06/16 al 02/10/16 Seggiovie da Pera di Fassa dal 25/06/16 all’11/09/16 Apertura Fly Line dal 25/06/16 all’11/09/16 APERTURA SEGGIOVIA COSTABELLA dal 19/06/16 all’11/09/16 Info: Catinaccio Impianti a Fune S.p.A. Tel. 0462 573016 / 0462 763242 - www.passosanpellegrino.it INFO IMPIANTI ED ESCURSIONI: Catinaccio Impianti a Fune S.p.A. Vigo di Fassa - Tel. 0462 763242 www.catinacciodolomiti.it
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di Fabio De Santi
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vrà dei contorni particolarmente suggestivi come quelli della Campana dei Caduti di Rovereto il ritorno in Trentino di Niccolò Fabi previsto per il 20 luglio. Il cantautore romano si sta godendo il successo del suo ultimo disco “Una somma di piccole cose” uscito il 22 aprile e da settimane ormai ai piani alti delle classifiche dopo essere balzato in prima posizione, Dopo due dischi corali, il suo “Ecco e “Il Padrone della festa” (con Silvestri e Gazzè), Niccolò ha scelto di dedicarsi al “disco che avrebbe sempre voluto realizzare” e lo fa in totale autonomia, creandolo e registrandolo in una casa di campagna, sulla scia dei suoi ascolti musicali quotidiani, in particolare il cantautorato folk statunitense. Sintesi di un percorso artistico e umano, “Una somma di piccole cose”, conferma an-
NICCOLÒ FABI IL CANTAUTORE ROMANO ALLA CAMPANA DEI CADUTI DI ROVERETO, IN CONCERTO IL 20 LUGLIO cora una volta l’originalità del cantautore romano nel mescolare tra loro argomentazioni intime e sociali. Anticipato dai brani “Una somma di piccole cose”, “Ha perso la città” e “Facciamo finta”, che ne rappresentano le 3 anime, l’album si compone di 9 canzoni ed è il risultato di un’analisi molto lucida, a tratti spietata, di dinamiche emotive, personali e collettive. ”Nella sua apparente semplicità Una somma di piccole cose è ricca di punti
di vista – racconta Niccolò Fabi –. L’intensità e la liricità sono la componente predominante. Emerge proprio la necessità di usare la canzone come farmaco, contro il disagio sociale, e come spinta verso la condivisione”. Trova spazio, inoltre, all’interno del disco una tematica molto cara al cantautore, quella della coscienza ambientale, già affrontata da Niccolò Fabi sia nel disco “Il padrone della festa” sia nello spettacolo
“Musica Sostenibile”, scritto e ideato insieme al geologo Mario Tozzi. In questo senso la sua partecipazione al concerto del 1 maggio di Taranto assume un valore molto significativo. Anche rispetto al live il cantautore ha deciso di rinnovarsi e la scelta di farsi accompagnare dal vivo da una giovane band, ascoltata in un piccolo locale romano, rientra con coerenza in un percorso di continua sperimentazione e desiderio di cambiamento. ■
FIORELLA MANNOIA
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o conosciuto Lucio da vicino proprio nel periodo in cui «Come è profondo il mare». Nel ‘72 realizzai il mio primo album con la RCA e Lucio in quegli anni era già lì e lo vedevo spesso al bar dell’etichetta. A quei tempi quel luogo era una sorta di ritrovo culturale. Da lì passavano tutti, era il cuore della casa discografica. Io lo conoscevo di fama, lui non conosceva me naturalmente. Ricordo che era un uomo piccoletto, portava un cappello. Io lo guardavo da lontano, ero ancora una ragazzina, non mi prestava molta attenzione. Ci siamo conosciuti molti, molti anni dopo”. Così Fiorella Mannoia ha raccontato a Sorrisi e Canzoni l’inizio del suo rapporto con Lucio Dalla diventato poi negli anni uno dei suoi grandi amici. Proprio al compianto cantautore bolognese è dedicato l’evento che si terrà nella cornice di Piazza Duomo il 30 luglio alle 21. La cantante romana torna infatti ad esibirsi a Trento con lo show “A te” dedicato al grande Lucio Dalla in un
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appuntamento organizzato dalla Showtime Agency insieme a Radio Italia Anni ‘60 e al Comune di Trento che si lega alla sigla del Trento Summer Festival A distanza di quasi tre anni dalla pubblicazione dell’album «A te», la Mannoia ha deciso di tornare a dedicare a una serie di concerti a quel Dalla che è stato anche uno dei suoi più grandi amici. «Che cosa potevamo fare per Lucio? Metterci eleganti, andare tutti in una sala di registrazione, e fare tutto in diretta»: così Fiorella aveva spiegato la genesi di «A Te», il cd con dvd, pubblicato nell’ottobre del 2013 nel quale la cantante reinterpretava a suo modo 11 canzoni di Lucio Dalla (lo speciale), amico e collega scomparso il primo marzo del 2012. Un progetto che era nato dal desiderio dell’artista capitolina di ricordare un artista che ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica italiana, ma soprattutto un amico, una persona a cui era legata da anni da un rapporto profondo di stima e affetto reciproci.
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“L
a musica può nominare l’innominabile e comunicare l’inconoscibile”. Su questa frase di L. Bernstein si ricostruisce tutto il pensiero della “Scuola Musicale Giudicarie”, o in breve SMG. Nella duplice prospettiva di Tione e Storo – e conforme agli orientamenti didattici provinciali – il cammino musicale promuove corsi base collettivi, avviamento e formazione, educazione corale, cultura musicale e naturalmente i corsi strumentali individuali, articolati in varie discipline e laboratori complementari, quali musica leggera, orchestra, ensemble strumentale, teatro, musicalità e movimento ed il baby la la, pensato e studiato per i più piccoli. Sul territorio la SMG propone per le scuole percorsi educativi, dalla prima infanzia alla scuola secondaria di secondo grado, senza tralasciare la formazione di insegnanti ed educatori con corsi specifici di aggiornamento. Interessante anche la proposta rivolta all’educazione permanente: l’ascolto dal vivo della musica colta si declina in concerti, viaggi musicali ed importanti collaborazioni, quali l’Orchestra Regionale Haydn, la Società Filarmonica
SCUOLA MUSICALE GIUDICARIE DUE NUOVISSIMI PERCORSI MUSICALI, UN’UNICA FILOSOFIA PER TUTTE LE ETÀ: COLTIVARE LE VOCAZIONI NELL’AMBITO DELLA MUSICA PER UNA CRESCITA PERSONALE E COLLETTIVA. di Trento, il Festival Regionale di Musica Sacra. SMG realizza anche attività di animazione musicale per i Centri Diurni e le residenze protette, dando l’opportunità alle fasce più delicate della società di esprimersi attraverso il canto corale e la pratica strumentale. Insomma le idee non mancano. Anzi, si traducono in iniziative sempre più entusiasmanti ed accattivanti, sia dal punto di vista educativo, sia dal punto di vista interdisciplinare. In occasione della ricorrenza dei cinquecento anni della prima edizione de “L’Orlando Furioso” dell’Ariosto, la Scuola Musicale Giudicarie ha realizzato un
progetto che si snoda su due fronti: uno spettacolo itinerante – “Music Bus sulle Ali d’Ippogrifo” – con due date, già effettuate con successo, il 14 maggio ed il 4 giugno – ed un evento in programma nell’autunno 2016 presso il Teatro Comunale di Tione e firmato dal Teatro Musicale, dall’emblematico titolo “L’Orlando, così Furioso”. Quello più recente aveva l’obiettivo di coinvolgere giovani strumentisti della Scuola e portarli ad esibirsi, in una sorta di tournee, lungo due
INFO
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l Progetto che si ispira a “L’Orlando Furioso” è realizzato con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto e di SMAG (Scuola Musicale Alto Garda). Partner di iniziativa di SMG il Consorzio B.I.M. della Valle del Chiese e del Sarca, Mincio, Garda. La SMG è a Tione di Trento in via Mons. Donato Perli 2, telefono 0465.322921, info@ scuolamusicalegiudicarie. it, www.scuolamusicalegiudicarie.it
percorsi prescelti. Ma non due percorsi qualsiasi! La finalità dell’iniziativa racchiudeva anche la valorizzazione degli scorci paesaggistici di interesse artistico e culturale della zona. Ogni tappa aveva anche l’obiettivo di creare punto di aggregazione per i musicisti locali, che erano chiamati a partecipare, salendo a bordo del Music Bus l’Ippogrifo. L’esecuzione dei brani si è quindi allargata sempre più, con un crescente e motivante coinvolgimento. Anche la presentazione è stata curata nei minimi particolari e gestita dagli studenti coinvolti nell’esperienza del Teatro Musicale, su ispirazione dei cantori medioevali. Una ricorrenza letteraria importante, vissuta splendidamente - e ancora in parte da vivere - da parte della Scuola Musicale Giudicarie, che brilla nel panorama musicale ■ regionale. 53
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© Archivio Apt Valle di Non - Nicola Bortolamedi
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l latte che si produce negli alpeggi del Trentino, circa 70 mila quintali, è un prodotto di alta qualità perché nasce in montagna, nelle malghe in quota, dove gli animali si nutrono ogni giorno solo di erba fresca, fiori e acqua e dietro al quale vi è l’esperienza, la passione, ma anche la fatica dei malgari al lavoro nelle oltre 300 malghe in attività. Proprio a questo aspetto rilevante della cultura e della tradizione contadina è dedicato un importante progetto di valorizzazione dell’intera filiera del latte trentino, dalla malga alla tavola, articolato in decine di appuntamenti e curato da Trentino Marketing con il coinvolgimento di numerosi partner del territorio: le Apt di ambito, le Strade dei formaggi e della mela, Latte Trento, il Consorzio Trentingrana e la Federazione trentina degli allevatori. Cuore di questo progetto finalizzato a sensibilizzare, insieme agli ospiti, anche il territorio ad un maggior consumo di latte trentino e degli altri prodotti della filiera, saranno i quattro eventi di “Latte in Festa”, in programma in due distinti weekend, dal 22 al 24 luglio in Val di Non e nel Primiero e dal 19 al 21 agosto in Val di Sole e in Val di Fiemme. In Primiero il primo weekend di festa bianca si aprirà a Malga Juribello il pomeriggio di venerdì 22 luglio con l’appuntamento di Albe in malga for family per poi proseguire sabato 23 anche a Malga Rolle tra passeggiate a tema, percorsi sensoriali, laboratori per imparare a fare il formaggio o il burro botìro. Domenica 24 luglio a Mezzano numerose pro54
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UNA LUNGA ESTATE ALL’INSEGNA DEL LATTE QUATTRO “FESTE” IN VAL DI FIEMME, VAL DI NON, VAL DI SOLE E PRIMIERO, TRA ANIMAZIONI TEATRALI, MERCATINI, LABORATORI, SHOW COOKING E ANGOLI PER LA DEGUSTAZIONE, ATTIVITÀ DIDATTICHE E FORMATIVE NELLE MALGHE PER BAMBINI E FAMIGLIE
© Archivio Apt Smart – Giulio Fanton
poste anche per i bambini, condensate in un divertente spettacolo e gran finale con la gara di mungitura. Nello stesso fine settimana in Val di Non l’appuntamento sarà in località Pradiei, lungo un percorso di circa 3 chilometri sulla ciclopedonale dell’Alta Valle, dal “Doss di Romeno” al bicigrill di Sarnonico. Qui saranno allestiti dei corner dedicati ai diversi prodotti lattiero caseari e alle numerose attività previste tra show cooking e laboratori per bambini. Per il secondo weekend di “Latte in Festa”, dal 19 al 21 agosto, in Val di Fiemme saranno quattro i teatri dell’evento. Malga Sadole ospiterà venerdì 19 un nuovo appuntamento di “Albe in malga for family” e sabato 20 giochi
per bambini, wellness a cielo aperto con le creme a base di latte di capra e passeggiate guidate. A Predazzo sono in programma spettacoli, laboratori, giochi, un mercatino e un tour-degustazione. A Malga Daiano domenica 21 la festa prosegue tra laboratori di cucina teatralizzati e tante golosità, mentre nel
© Archivio Strada dei formaggi delle Dolomiti
pomeriggio a Cavalese appuntamento in Piazza Dante per uno spettacolo itinerante e appuntamenti golosi con latte, yogurt e formaggi. In questo fine settimana “Latte in Festa” farà tappa anche in Val di Rabbi dove sono in programma due giornate di degustazioni, show-cooking, eventi, laboratori per bambini e famiglie. Teatro degli eventi la località Plan e Malga Fratte, collegate per l’occasione da una passeggiata tematica con pannelli sul latte, la mucca, il lavoro nella stalla e nel caseificio. Alle Terme di Rabbi i visitatori potranno approfondire l’uso del latte nella cosmesi e come trattamento di bellezza. Informazioni: www.latteinfesta.it ■ #latteinfesta
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iamo al Ciampedie, uno dei principali gruppi dolomitici patrimonio Unesco. Una balconata panoramica sulla Val di Fassa e sulle Dolomiti raggiungibile in 5 minuti con la funivia da Vigo di Fassa o in 45 minuti con le seggiovie da Pera di Fassa. All’arrivo degli impianti si trovano sei rifugi, con terrazze panoramiche e gustosi menu della cucina tradizionale. Numerose opportunità di svago e attività: sentieri facili da percorrere anche con il passeggino, escursioni lunghe, trekking di più giorni, vie ferrate, vie di arrampicata. In tutto il gruppo ci sono oltre 20 rifugi e in alcuni è possibile anche pernottare. All’arrivo della funivia si trova un grande parco giochi con servizio di animazione e custodia, curato da personale qualificato. Al Ciampedie si trova anche il percorso “Fly Line” Catinaccio Rosengarten, una novità esclusiva in Trentino realizzata nel 2015. Un percorso aereo nel bosco, da Ciampedie a Pian Pecei, lungo 1100 metri, sospeso in aria. La discesa si effettua con un carrello a velocità controllata seduti in una comoda imbragatura. Un per-
UN VIAGGIO NELLA NATURA CENTRO ESCURSIONI CATINACCIO ROSENGARTEN: TANTE OPPORTUNITÀ DI SVAGO CON PERCORSI FACILI, VIE FERRATE E ARRAMPICATE
corso adatto a qualsiasi età. Una volta partiti, bisogna solo godersi sei minuti di discesa sospesi nel bosco. Da Pian Pecei è possibile tornare al punto di partenza con la seggiovia per un’altra inebriante discesa oppure intraprendere il Sentiero delle Leggende. Al Ciampedie trovate anche dei sentieri tematici: Te coa
de la Schieràtola (nella tana dello scoiattolo), il Sentiero della Foresta, lungo il sentiero nr. 540 Ciampedie-Gardeccia ed il Sentiero delle Leggende, la strada forestale da Pian Pecei a Gardeccia, dove si trovano i riassunti di alcune leggende ambientate nel Catinaccio Rosengarten e legate alla tradizione ladina.
Potete partecipare a “Vivi la montagna” (dal 20/06 all’11/09): è un programma settimanale di escursioni accompagnate gratuite in quota con partenza dal Ciampedie (impianti di risalita a pagamento). Lunedì e mercoledì: Nordic Walking/trekking, martedì Te coa de la Schieràtola, giovedì Geologia e Leggende. Domenica, Sapori e Sapere, incontriamo la marmotta. ■
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L’
8, il 9 e il 10 luglio il centro storico di Cles (Valle di Non) e il vicino parco “Dos di Pez” faranno da cornice alla sesta edizione del festival “1, 2, 3… Storie!”. Un evento, ideato dalla cooperativa La Coccinella di Cles, dedicato alla narrazione per bambini e ragazzi, che offre proposte per la famiglia e per tutti coloro (insegnanti, educatori, ricercatori,…) che lavorano nel settore dell’educazione all’infanzia. Un’edizione davvero speciale quella di quest’anno, perché il Festival sarà anche l’ultima tappa di “20+1”, il programma di eventi culturali che la cooperativa ha ideato per festeggiare i suoi vent’anni di attività. Protagonista sarà la natura, fonte inesauribile di insegnamenti, biblioteca di saperi senza tempo, luogo che sollecita i cinque sensi, che invita a mettere alla prova le proprie potenzialità, che nel suo mutare immutabile sa trasmettere valori universali, trasversali ai tempi e alle generazioni. Uno degli eventi più caratteristici di quest’edizione 2016 sarà la “vestizione” degli alberi del parco “Dos di Pez” che si terrà venerdì 8 luglio, a
PROTAGONISTA LA NATURA L’8, IL 9 E IL 10 LUGLIO IL CENTRO STORICO DI CLES (VALLE DI NON) E IL VICINO PARCO “DOS DI PEZ” FARANNO DA CORNICE ALLA SESTA EDIZIONE DEL FESTIVAL “1, 2, 3…STORIE!”. UN EVENTO, IDEATO DALLA COOPERATIVA LA COCCINELLA DI CLES partire dalle ore 16.00. Tutti saranno invitati a decorare e rivestire gli alberi con carte colorate, dalle consistenze e dalle fantasie più varie. Sarà un’occasione per un contatto nuovo con la natura che ci circonda, per sperimentare la creatività, la collaborazione intergenerazionale, osservare gli alberi da insoliti punti di vista e dar loro un “nuovo abito”. L’abbellimento degli alberi proseguirà anche nella giornata successiva con il laboratorio “Una collana per l’albero”, nel corso del quale verranno create collane, bracciali e ornamenti cromatici e materici “su misura” usando elementi naturali
come legnetti, fiori, foglie. Con “Il mio posto selvaggio”, laboratorio ispirato alla mostra dell’artista hawaiana Emily Hughes (esposta alla Biblioteca di Cles fino al 12 luglio), i piccoli, dopo aver osservato da vicino la natura, armati di matite e colori, si cimenteranno in un grande “affresco” collettivo dove potranno rappresentare il loro fantastico posto selvaggio. Protagonista la natura anche nel laboratorio “Le trame del bosco” dell’interior designer Francesca Zoboli. Domenica 10 luglio, sarà invece caratterizzata da “Carrousel”, un’installazione interattiva a metà tra una
giostra e una libreria mobile dove grandi e piccoli potranno sfogliare libri o essere coinvolti in racconti animati. Ci sarà anche l’incontro con Monica Martinelli di “Settenove”, casa editrice nata nel 2013 che, attraverso la letteratura per ragazzi e la creazione di strumenti di supporto per insegnanti, si occupa di prevenzione della discriminazione e della violenza di genere. Chiuderà la sesta edizione il concerto de “Gli Apocrifi”, nota band trentina, che coinvolgerà grandi e piccoli attraverso le canzoni più poetiche del grande cantautore Fabrizio De Andrè. ■
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volte succede che un borgo di meno di 500 anime, che per molti rappresenta una prigione, per qualcuno possa essere, invece, l’essenza stessa della libertà. Tanto da volerci tornare ancora e ancora. Per assorbirne umori e odori, colori e tradizioni. E poi, dopo averli impressi tutti nella memoria, avere voglia di andare in giro per le terre circostanti, per conoscerle ed imparare ad amarle. Noi lo abbiamo trovato a Vervò frazione di Predaia la sua essenza. Quando siamo arrivati qua, abbiamo capito da subito che per noi questo era il posto migliore per vivere. Ci è piaciuto tutto: il cibo, l’aria che respiriamo, finalmente non satura di smog, il paesaggio, il clima, ovviamente e soprattutto, le relazioni umane. Qui è tutto più naturale e diretto, qui non c’è il caos, la fretta, l’urgenza, i ritmi sono molto più piacevoli in un’eterna stagione che varia di cui godere, l’immenso patrimonio culturale e ambientale che possiede un Museo a Cielo Aperto dove potrete trovare: – Castelli Incantati di Storia e Charme – Musei della Natura e della Cultura
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orna il “Premio Roberto Melini”, seconda edizione del Concorso pianistico in memoria di Roberto Melini docente per oltre un ventennio al Conservatorio di Trento; musicista, alpinista, archeologo e velista prematuramente scomparso nel luglio 2013 in un incidente in montagna sul Lagorai, Dopo la 1a edizione dedicata a Bach e Mendelssohn vinta dal montenegrino Mladen Dabizljevic, l’edizione 2016 rimane in Sassonia ponendo il focus sul romanticismo tedesco di Schumann e Brahms ma anche di Mendelssohn e Moscheles. Il concorso animerà l’ultima settimana di luglio, dal 26 al 30 e si articolerà in 3 prove con una finale di musica da camera dedicata ai Quintetti per pianoforte e archi. Oltre ad un montepremi di Euro 3.500, al vincitore saranno offerti 15 concerti premio in Italia e all’estero e week end nei rifugi trentini, premio speciale offerto dalla SAT patrocinatore del Premio insieme all’Associazione ArcheoTrento. La prestigiosa giuria sarà composta dai maestri: Roberto Cappello, Sofya Gulyak, Alexander Meinel, Andrea Bambace, Giancarlo Guarino e per la serata finale i tre selezionati avranno la collaborazione del Quartetto Indaco. Il Quartetto formatosi nel 2007 presso la Scuola di
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PINÈ MUSICA 2016, PECCATO NON ESSERCI! PINÈ MUSICA FESTEGGIA I 25 ANNI DI ATTIVITÀ, UN TRAGUARDO IMPORTANTE CHE IL FESTIVAL VUOLE RICORDARE E FESTEGGIARE CON UNA SERIE DI EVENTI STRAORDINARI
Sofya Gulyak
Musica di Fiesole sotto l’egida di Piero Farulli, nel 2014 ha ricevuto il premio speciale “Jeunesses Musicales” nell’ambito della Xa edizione del Concorso per quartetto d’archi “Premio Paolo Borciani”, unica volta nella storia del concorso in cui è stato assegnato un premio ad un quartetto italiano. A fare da cornice al concorso un week end di apertura con tre appuntamenti: inaugura la stagione l’Orchestra da Camera del Conservatorio “Bonporti” diretta da Giancarlo Guarino con “L’incanto della danza tra Sacro e Profano” (22/7) a seguire pianisti già in passato ospiti apprezzati del palcoscenico pinetano; Orazio Sciortino (23/7) palermitano, la cui incisione per la Sony Classical “Wagner&Verdi piano transcriptions by Tausig&Liszt” ha ottenuto 5 stelle dalla prestigiosa rivista “Musica”, e Sofya Gulyak (24/7) Premio Leeds nel 2009, unica donna nella storia del Concorso
a raggiungere l’ambito riconoscimento. I due pianisti proporranno programmi che spazieranno a 360 gradi nel repertorio pianistico da Bach a Ravel. Durante la settimana di svolgimento del Premio Melini anche due interessanti proposte di cortometraggi dedicate rispettivamente a Maurizio Pollini “De main de Maitre“ di Bruno Monsaingeon (28/7) e ad Arturo Benedetti Michelangeli “ABM Un uomo al piano” di Andrea Andreotti (29/7). Al termine del Concorso, domenica 31 luglio serata con ospiti a sorpresa; si ripercorreranno i 25 anni di Pinè Musica con Racconti Immagini e Musica. Un secondo evento per festeggiare i 25 anni del Festival si svolgerà venerdì 12 agosto con un’intera giornata di musica proposta nelle Chiese dell’Altopiano per concludersi al Centro Congressi con due concerti alle ore 21.00 con il duo belga formato da Eliot e Jill Lawson violino e piano-
forte e per finire un concerto notturno a partire dalle ore 23.00 con Jazzprint, Francesco Pisanu e Alessandro Bianchini pianoforte e percussioni. Presso l’Antica Pieve di Baselga i violinisti Franco Mezzena e Nancy Barnaba apriranno la giornata con il 432 Hz Tour con musiche di Viotti Beriot e Wieniawsky, e presso la chiesa di Vigo spazio alla chitarra di Eros Roselli con Villa Lobos Brower Granados. Il 19 agosto omaggio a Claudio Abbado con il cortometraggio Claudio Abbado e i Musicisti della Mozart e due presenze dell’Orchestra Haydn il 6 agosto con I Fiati solisti della Haydn e il 25 agosto ultimo concerto della stagione presso il Teatro Comunale di Centrale con gli Archi solisti della Haydn nell’ambito della rievocazione storica napoleonica. Il Festival è organizzato dalla Associazione Distratta Musa, Comune di Baselga di Pinè e APT Pinè Cembra con la direzione artistica di Antonella ■ Costa.
INFO www.premiorobertomelini.it info@distrattamusa.it info@visitpinecembra.it Tel. 0461.557028 Premio Roberto Melini Franco Mezzena e Nancy Barnaba
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Butterfly
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di Lara Deflorian
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olitamente in estate nella nostra provincia la danza subisce una brusca interruzione per lasciare spazio ad altre programmazioni e tipologie di spettacolo. Dalla scorsa estate però, anche in considerazione della presenza nelle località di provincia turistiche di una diversa tipologia di pubblico, non è più così ed anche quest’anno nei mesi di luglio e agosto il CSC S. Chiara propone, attraverso la formula del circuito regionale della danza, due coreografie con l’intento di coinvolgere, oltre ai residenti, anche i turisti che soggiornano nelle nostre località turistiche. La prima proposta è prevista per il 9 luglio al PalaDolomiti di Pinzolo, dove la E.Sperimenti Dance Company sarà protagonista di Hopera. Compagnia toscana eclettica nel genere che dall’hip hop e break dance spazia al contemporaneo e dal modern arriva al teatrodanza, la E.sperimenti Dance Company si caratterizza per una forma espressiva contaminata finalizzata alla creazione di un proprio stile nuovo. Si esibisce regolarmente sia
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L’OPERA AL CIRCUITO REGIONALE DELLA DANZA LA PRIMA PROPOSTA IL 9 LUGLIO AL PALADOLOMITI DI PINZOLO, CON E.SPERIMENTI DANCE COMPANY Hopera
in Italia sia all’estero e i suoi danzatori sono tutti “under 35”. A Pinzolo saranno i protagonisti di Hopera, composizione di alcune delle più belle pagine musicali del melodramma italiano ed europeo. Nove danzatori in una sorta di viaggio interpretano
le arie e le melodie celebri del “bel canto”, come quelle di Verdi, Leoncavallo e Rossini, Handel, Mozart, nelle coreografie di Mattia de Virgiliis, Francesco Di Luzio, Federica Galimberti. Il linguaggio utilizzato, tutt’altro che classico, è fruibile, raffinato, ironico e contaminato da intrecci gestuali e il susseguirsi dei quadri proposti mettono in luce il binomio tradizioneinnovazione, che caratterizza questa compagnia. Il secondo appuntamento vedrà in scena il 23 agosto, sempre al PalaDolomiti di Pinzolo, ancora giovani artisti di un’altra compagnia toscana che ha però la sua residenza artistica nello splendido teatro marchigiano di Cagli. Parliamo del Balletto di Siena, fondato da Marco Batti con l’intento di permettere a danzatori tra i 18 e i 25 anni di collaborare direttamente con professionisti già affermati del mondo coreutico, per
agevolare il loro inserimento lavorativo professionale, che sarà interprete di Butterfly. Un’altra coreografia ispirata al mondo dell’opera che il coreografo Marco Batti ha allestito con il compositore Riccardo Joshua Moretti, a distanza di 110 anni dalle prime rappresentazioni della Madame Butterfly di Giacomo Puccini. Ispirata alla vicenda drammatica della stessa opera, la coreografica è centrata sulla figura femminile di una Butterfly, madre sognatrice e innamorata, che nega l’evidenza della crudeltà di un amore univoco la cui unica traccia risiede nel figlio concepito. In scena spiccano tre vele, simbolo delle navi, il mezzo che permettono alla protagonista l’incontro con il suo ■ innamorato. Info: numero verde 800 013952 www.centrosantachiara.it.
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MUSICALMENTE INSIEME PER LE VIE DI PERGINE
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e pensate “Musica” non potete mancare a Pergine: troverete il meglio delle giovani e meno giovani leve del panorama musicale Trentino: • Luca e Giuliano, i “Cavalieri Erranti” della chitarra, autori e interpreti delle loro canzoni; • Moonshine Duo la chitarra di Claudio Bonvecchio e la splendida voce di Roberta Arnoldi; • Serena the Voice la “Voce” per eccellenza, trentina ma con un repertorio internazionale, canterà le più belle canzoni dedicate alle donne accompagnata da un balletto; • il Duo Euphonia la voce sublime di Nicoletta Montibeller e le tastiere di Marco Lunz, ormai un classico della musica leggera trentina; • i Radio Days reciteranno e canteranno storie e fiabesche avventure con il loro Progetto Kids; • Claudio Bonvecchio con i giovani talenti musicali del Centro # Kairos presenta Music Box, quasi un “Talent” dedicato ai gruppi musicali perginesi emergenti; • Explosion con Barbara ed Elena spettacolo di danza e fitness.
Duo Euphonia
A PERGINE SERATE “DA FAVOLA” TUTTO È PRONTO: DA VENERDÌ 15 E SABATO 16 LUGLIO PER POI RIPRENDERE VENERDÌ 22 E SABATO 23 LUGLIO LE STRADE DI PERGINE SI ANIMERANNO DI MUSICA A PARTIRE DAL MATTINO PER PROSEGUIRE FINO A NOTTE INOLTRATA...
Luca e Giuliano Guitar Duo
Ostello California
I GRANDI CONCERTI IN PIAZZA MUNICIPIO • Venerdì 15 Luglio ore 21: Concerto della cover band “Quarta Pagina”. • Sabato 16 Luglio ore 21: Concerto degli “Ostello California” – Eagles Tribute. • Venerdì 22 Luglio ore 21: Concerto della “Jolly Joker Band” – Disco Music anni ’70. • Sabato 23 Luglio ore 21: Concerto della cover band “Soul of Sand’s”.
Per questo avvenimento si prevedono effetti scenografici e installazioni luminose che riguarderanno lo Gnomo di Perzenland, mascotte del progetto, che farà di tutto per farsi notare e per guidare gli ospiti nelle sue piazze. La continuità delle manifestazioni di PerzenLand & La Valle Incantata è resa possibile grazie alle aziende aderenti al COPI (Consorzio dei commercianti di Pergine), all’Amministrazione Comunale, alla pro loco di Pergine
Valsugana, al Consorzio delle pro loco della Valle dei Mòcheni, all’APT Valsugana insieme a Pergine Spettacolo Aperto e Magic Pubblicità, con il contributo finanziario della Provincia Autonoma di Trento e della Cassa Rurale di Pergine. Sul sito www.perzenland.it e su facebook.com/perzenlandelavalleincantata tutte le informazioni necessarie per arrivare a godersi godersi fino in fondo le manifestazioni perginesi ed il Mercatino di Natale 2016-2017. ■
Grandi Manifestazioni dunque a Perzenland & La Valle Incantata con Pergine in Musica - Serate da Favola (15/16 e 22/23 luglio), La Festa d’Autunno (15/16 ottobre) ed il mirabolante Mercatino di Natale con i suoi Mondi Invisibili (12 novembre - 08 Gennaio).
Serena The Voice
Radio Days music live 61
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www.musicarivafestival.com
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i terrà dal 23 luglio al 2 agosto la 33° edizione di Musica Riva Festival, la manifestazione che richiama in Trentino ogni estate talenti internazionali, dai nomi prestigiosi alle giovani promesse. Sarà un viaggio da Brahms a Verdi, passando per repertori classici e di altro genere, con un’offerta di dodici concerti che, nell’impegno costante ed appassionato del direttore artistico Mietta Sighele, puntano a soddisfare i gusti di un pubblico, italiano e straniero, sempre più numeroso. Il lago di Garda, con le sue rocce che cadono a picco nell’acqua dove si riflette l’azzurro intenso del cielo, è la suggestiva cornice degli appuntamenti serali, organizzati sempre all’aperto tra il Cortile della Rocca di Riva del Garda e la piazza del porticciolo, ma anche nel sito archeologico di San Martino a Campi, dove si domina l’orizzonte sul Benaco. L’inaugurazione, sabato 23 luglio, è interamente dedicata al genio di Brahms grazie a due grandi interpreti: il direttore brasiliano Isaac Karabtchevsky ed il giovane violinista franco-russo Fedor Rudin
MUSICA RIVA FESTIVAL L’INAUGURAZIONE, SABATO 23 LUGLIO, SARÀ INTERAMENTE DEDICATA AL GENIO DI BRAHMS GRAZIE A DUE GRANDI INTERPRETI: IL DIRETTORE BRASILIANO ISAAC KARABTCHEVSKY ED IL GIOVANE VIOLINISTA FRANCO-RUSSO FEDOR RUDIN che imbraccerà lo Stradivari “Paganini D’Annunzio” della Fondazione Rin Collection di Singapore. In programma il Concerto per violino e orchestra in re maggiore op. 77 e la Seconda Sinfonia con la Lviv Philarmonic Orchestra dell’Ucraina, orchestra in residenza per tutta la durata di Musica Riva Festival. Non mancherà un grande appuntamento con il gospel, che porterà la bellezza di cento coristi nelle stradine che scendono alla piazza del porto. Sarà inoltre ospite del festival l’Orchestra giovanile di fiati dell’Euregio. Infine, l’ultimo capitolo dell’edizione numero 33, sarà martedì 2 agosto con un grande concerto lirico dove si potranno ascoltare alcune delle giovani voci più promettenti del momento. Musica Riva Festival unisce l’offerta di grandi concerti alla preziosa opportunità di perfezionamento attraverso le Masterclass con arti-
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sti internazionali. I corsi si svolgeranno dal 24 luglio al 2 agosto e vedranno la partecipazione di docenti di fama come Mietta Sighele (canto), Natalia Gutman (violoncello), Paolo Taballione (flauto), Calogero Palermo (clarinetto), Marco Boemi (pianista accompagnatore) ed Isaac Karabtchevsky (direzione d’orchestra). Le iscrizioni sono aperte sino al 20 luglio. ■
trentinopanorama Tel. 0461.985055 www.rad.org.uk www.raditaly.it
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ltre 950 iscritti dai 7 ai 18 anni provenienti da tutta Italia, due turni settimanali, sedici studi attrezzati per un totale di circa 100 classi al giorno, da 3 a 5 lezioni quotidiane per ogni gruppo, in base al livello degli studenti. Sono i numeri – impressionanti – dell’edizione 2016 della Scuola Estiva targata Royal Academy of Dance. Chiamarlo stage è decisamente riduttivo: perché la Scuola Estiva RAD è un evento unico in tutto il Paese, che dal 3 al 16 luglio porterà quasi un migliaio di giovani allievi (e relative famiglie al seguito) a Fondo, in alta val di Non, per due settimane all’insegna della danza e della musica, fianco a fianco con docenti di altissimo livello di provenienza nazionale e internazionale. Un appuntamento che si fa ogni anno sempre più atteso e prestigioso e la cui organizzazione è affidata alle mani esperte di Manuela
ROYAL ACADEMY OF DANCE
UN EVENTO UNICO CHE DAL 3 AL 16 LUGLIO PORTERÀ GIOVANI ALLIEVI DI DANZA CLASSICA A FONDO, IN ALTA VAL DI NON De Luca, direttrice nazionale di RAD Italy, la filiale italiana con sede a Trento del celebre istituto inglese di danza classica Royal Academy of Dance. La Scuola Estiva Rad è un evento che da diciotto anni trasforma tutta l’alta val di Non in un palcoscenico internazionale di danza: non solo Fondo, che resta il cuore centrale dello stage, ma anche i paesi vicini di Malosco, Cavareno, Sarnonico e Romeno. Per due settimane allievi, genitori e insegnanti risiedono nelle strutture ricettive della zona. Le montagne e i boschi trentini sono la cornice rilassante di due settimane di
lavoro intenso e concentrazione: tecnica classica e repertorio, danza contemporanea, teatro danza, virtuosismi maschili e musical theatre. Il tutto sotto la supervisione di 30 insegnanti di primo li-
QUASI UN SECOLO DI STORIA
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di Giada Vicenzi
nizzazione al mondo per la formazione di a Royal Academy of Dance nasce a allievi e insegnanti di danza classica. Nel Londra nel 1921 per merito di alcuni tra i principali esponenti della danza dell’epoca: 2001 è stata ufficialmente riconosciuta dalTamara Platonova Karsavina, le autorità del Regno Unito quaPhillis Bedells, Philip John le organo accreditato per offrire qualifiche professionali e occupaSampey Richardson, Edouard Espinosa, Dame Adeline zionali riconosciute. È presente Genèe. Quest’ultima è presidenin oltre 83 nazioni, conta 8.000 te fino al 1954, anno in cui le sucinsegnanti iscritti all’albo, di cede Dame Margot Fonteyn, cui 750 solo in Italia, e ogni partner di Rudolph Nureyev. anno esamina 250.000 allievi. Presieduta da Darcey Bussel, La sede italiana è a Trento ed oggi la Rad è la maggiore orga- Manuela De Luca è diretta da Manuela De Luca.
vello, provenienti dal Royal Ballet, dall’English National Ballet, dall’Australian Ballet e dalla Rambert school, tra cui Alen Botaini, Liz Alpe, Darren Parish, Rachael Hunt, Fabrizio Monteverde, solo per citarne alcuni. Accompagneranno le lezioni pianisti di fama, provenienti tra gli altri dalla scuola del Teatro La Scala, dal conservatorio musicale di Barcellona e dalla scuola superiore di danza di Cannes. L’obiettivo principale della Scuola Estiva è quello di stimolare la crescita artistica degli allievi, con tanto esercizio, certo, ma anche attraverso il confronto con gli studenti più maturi e con i ballerini ospiti dello stage, vere e proprie stelle internazionali della danza classica, ospiti nei maggiori teatri del mondo. Come ogni anno, anche quest’estate accanto al prestigioso corpo docente, sono attesi celebri étoile internazionali, che danzeranno nelle serate conclusive: dallo Staatstheatre di Berlino Dinu Tamazlacaru, Ilenia Montagnoli e Mikhail Kaniskin, dalla Opera House di Zurigo Viktorina Kapitonova, dal Royal Ballet di Londra Valentino Zucchetti e Mayara Magri, dall’Opera di Parigi Fabio Crestale. ■ 63
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Jethro Tull
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di Fabio De Santi
A
luglio il Climbing Stadium di Arco diventa la location di due eventi musicali di rilievo. Il 15 sul palco ci sarà infatti Ian Anderson, pioniere del rock progressive e leader indiscusso della storica band Jethro Tull che torna in Italia, sulle note dei brani leggendari della band con il suo intramontabile “The Best of Jehtro Tull”. Un evento organizzato da Sideout e Fiabamusic in collaborazione con il comune di Arco che puntano su quel Ian Anderson l’ uomo che ha reso popolare il flauto nel mondo e che conta all’attivo più di 65 milioni di dischi venduti e più di 3.000 concerti in 40 paesi, prosegue la sua lunga stagione creativa e ad attrarre le platee di tutto il mondo accompagnandole sui sentieri del suo lungo passato e del repertorio storico della band. Sul palco il musicista inglese sarà affiancato dai musicisti che lo accompagnano da diverso tempo: John O’Hara alle tastiere, David Goodier al basso, Florian Opahle alla chitarra, Scott Hammond alla batteria. Per gli appassionati del rock progressive un’opportunità imperdibile, quella di ascoltare di nuovo dal vivo tutti brani leggendari come Aqualung, Thick as abrick, Locomotive Breath; il ritorno della grande musica. L’ultimo disco solista di Ian Anderson è Homo Erraticus è un concept album, pubblicato il 14 aprile 2014. Il disco segue la pubblicazione di Thick as a Brick 2 (2012), riprendendo ancora una volta il personaggio di Gerald Bostock, fittizio alterego del leader dei Jethro Tull ed autore dei testi di Thick as a Brick. Proprio in occasione della pubblicazione di questo lavoro in un’intervista Anderson annunciò che 64
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The best of
JETHRO TULL E AFRICA UNITE IL 15 SUL PALCO DI ARCO CI SARÀ IAN ANDERSON, PIONIERE DEL ROCK PROGRESSIVE. AD ANTICIPARE L’EVENTO, REGGAE TRICOLORE AL SIDEOUT ARCO FESTIVAL CHE SI SVOLGERÀ IL 14 LUGLIO da quel momento in avanti ogni sua nuova pubblicazione sarebbe uscita con il proprio nome. Nella stessa intervista Anderson dichiarò che i Jethro Tull “Sono arrivati praticamente alla fine nel corso degli ultimi 10 anni o giù di lì” ribadendo la sua preferenza nel voler usare il proprio nome per le successive pubblicazioni, essendo il compositore di quasi tutta la musica dei Jethro Tull, sin dal 1968. Ad anticipare l’evento con Ian Anderson l’appuntamento con il Sideout Arco Festival che si svolgerà il 14 e che ha come headliner una delle band più amate della scena reggae tricolore come gli Africa Unite. Dopo il successo de “Il Punto di Partenza”, ultimo lavoro di Africa Unite scaricabile gratuitamente dal sito della band, che ha totalizzato, ad Africa Unite
oggi, oltre 45.000 download ottenendo due nomination per la targa Tenco nelle sezioni “album dell’anno” e “canzone singola” (dove gli Africa hanno concorso con due diversi brani) e la massiccia affluenza che ha caratterizzato le trenta date estive la band ritorna con un ricco calendario live. La formazione resta invariata, otto elementi sul palco comprensivi della sezione fiati, con gli Africa che presenteranno “Il Punto di Partenza”, un condensato di ottima musica e contenuti, oltre ad alcuni grandi successi di questi ultimi 30 anni di carriera. Attenti e curati nel live, molto pragmatici e diretti, assolutamente scevri da atteggiamenti mistico-filosofici e dai luoghi comuni del genere, diretti nel comunicare il loro stile e la loro passione per la musica, nella dimen-
sione live gli Africa Unite si esprimono al massimo delle loro potenzialità tra testi di denuncia, ritmi in levare e influenze mitteleuropee reinterpretate in modo sapiente tra dub e ispirazione lirica (cit. Rumore). Open act affidato ai Shanti Powa una vera e propria Orchestra di tredici persone che producono un potente misto di Reggae, Rap, Ska, Dancehall, Funk, Punk, Rock e World Music. Sul palco sono carichi di energia, e questo combinato con la loro musica innovativa crea un’atmosfera unica coinvolgendo il pubblico. Durante la loro carriera Shanti Powa Orchestra hanno già suonato a centinaia di eventi in tutta Europa, dividendo il palco con artisti come Max Romeo, The Gladiators, Israel Vibrations, Dub Fx e The Skints. ■
trentinomese
www.bigstopbike.it
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
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i prospetta un’estate davvero ricca di sorprese quella iniziata al TRENTOeBIKETOUR (ex Big Stop Bike), il negozio di rivendita, assistenza e noleggio biciclette di Viale Olivetti, aperto da un paio d’anni nel quartiere delle Albere, proprio di fronte al Muse. Molto più di un semplice negozio di bici, questo paradiso per ciclisti e amanti delle due ruote offre da tempo anche la possibilità di partecipare a diverse escursioni guidate sul territorio a bordo delle e-bike, le biciclette a pedalata assistita che stanno riscuotendo sempre più successo anche tra gli sportivi dalla gamba più allenata. La bicicletta elettrica, infatti, permette a chiunque, dal ragazzino all’anziano al cittadino poco allenato, di pedalare senza troppi sforzi fino a splendide località, prima impensabili da raggiungere, percorrendo persino ripidi sentieri di montagna. Ma senza andare troppo lontano, grazie alle e-bike si possono scoprire dei luoghi incantevoli e magari sconosciuti anche a pochi passi da casa, nei dintorni della città. L’idea dei tour guidati, promossa già con l’avvio dell’attività, ha finito col prendere sempre più piede al TRENTOeBIKETOUR, tanto che da pochi mesi è partito il nuovo progetto, affidato all’attività “Guidàti”, che vede una collaborazione del titolare del negozio Cristian Bigoni, la guida mountain bike Silvano Moratelli, e l’organizzazione turistica di Tommaso Fozzer, per unire sport, cultura ed enogastronomia in una forma di turismo sostenibile molto diffusa nel resto d’Europa, che piace sempre di più anche nella nostra regione. Guidàti, come dice il nome
TRENTO E BIKE TOUR TANTE PROPOSTE PER VISITARE I LUOGHI DELLA NOSTRA REGIONE ACCOMPAGNATI DA GUIDE ESPERTE, PER FARE SPORT E DIVERTIRSI IN TUTTA SICUREZZA stesso, vuole essere un invito a lasciarsi accompagnare nel nostro bellissimo territorio per una pedalata sulla pista ciclabile o attraverso i sentieri, che culmina con la visita ad un luogo di interesse, come un museo, un castello, ma anche un maso di montagna o una cantina, dove degustare prodotti della tradizione agricola. Il progetto infatti coinvolge diverse realtà locali, dai Bed & Breakfast agli agriturismi e ristoranti, oltre a distillerie e cantine indipendenti associate al consorzio dei Vignaioli del Trentino. Il target dei partecipanti è molto variegato: ci sono turisti stranieri, italiani e pure trentini, che scelgono di godere del valore aggiunto di una guida turistica che li accompagni per raccontare il territorio circostante e
INFO TRENTO E BIKE TOUR TRENTO Viale Adriano Olivetti, 2 Tel. 335.7873229 trentoebiketour@gmail.com Trentoebiketour
della competenza tecnica di una guida mountain bike, in grado di fornire una pronta assistenza. Il punto di partenza e di rientro delle escursioni è il negozio di Viale Olivetti, dove ci si raduna per poi raggiungere le diverse località in tutte le valli del Trentino: dalla Valle di Cembra alla Valle dei Laghi o ancora, la Val di Sole, dove organizzare il trasporto delle biciclette attraverso il trenino Trento Malé, ma con puntate anche in Alto-Adige; gli itinerari possibili sono infatti tantissimi, per offrire un calendario estivo davvero ricco, con proposte che vanno dal lunedì alla domenica. Tre eventi alla settimana prevedono una data fissa, gli altri invece sono liberi, e tutti naturalmente su prenotazione. E in cantiere ci sono ancora tante altre idee: dalle pedalate in notturna alla collaborazione con l’associazione Car Sharing Trentino, con cui è stato siglato un contratto per organizzare il trasporto in maniera sostenibile. L’ideale, dicono in negozio, sarebbe poter raggiungere anche in Trentino un’efficienza in ter-
mini di collegamenti viari e di trasporto biciclette pari a quella del vicino Alto Adige. Un’opportunità per generare nuove e positive sinergie tra diverse realtà, a servizio di un turismo sempre più verde, più sportivo, in grado di onorare in modo più autentico la ricchezza paesaggistica e culturale del nostro territorio. È possibile iscriversi ad un’escursione guidata passando direttamente al negozio Trentoebiketour, oppure tramite le pagine facebook: Trentoebi■ ketour e Guidàti. 65
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di Fabio De Santi
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Europa – pur attraversata da molti elementi di crisi – rimane una grande occasione creativa, dove i linguaggi si incontrano senza limiti e barriere e in questo modo fecondano le idee e le produzioni artistiche come in nessun’altra parte del mondo. Soprattutto questo genere musicale che connette radici e tradizioni con la modernità non sembra minimamente attraversato da quel senso di inquietudine che agita la società contemporanea. Sono questi i presupposti della ventinovesima edizione di «Itinerari Folk», inserita nel cartellone estivo del Centro Servizi Culturali S.Chiara, volge lo sguardo al vecchio Continente per catturare i segnali che emergono dalla scena musicale legata alla musica etnica, tradizionale e world di questo decennio. Si inizia venerdì 1 alle 21 Cortile Scuole Crispi, con gli Otava, formazione che arriva da San Pietroburgo. Si tratta di un ensemble di professionisti della musica folk nato nel 2005 con il nome di Otava Yo con l’obiettivo di creare nuove interpretazioni della musica popolare russa, capace di coinvolgere e rendere spettacolare e accessibile ad un vasto pubblico un repertorio antico di melodie affascinanti ma desuete. Sempre alle Crispi ma lunedì 4 spazio al songwriter croato Branko Galoic che rappresenta appieno un nuovo volto nella musica balcanica. Dopo la prepotente affermazione delle brass band a livello planetario, il suo stile - pur attingendo ai timbri sonori e ai ritmi delle tradizioni slave mescola sapientemente altri generi come gypsy jazz, ska, pop e una originale sensibilità cantautorale, ricca di ironia e malinconia. Galoic sarà in 66
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ITINERARI SI INIZIA VENERDÌ PRIMO GIUGNO, ALLE 21, NEL CORTILE DELLE SCUOLE CRISPI, CON GLI OTAVA, FORMAZIONE CHE ARRIVA DA SAN PIETROBURGO
Otava Yo
anteprima in Italia con la sua Skakavac Orkestar, l’orchestra delle cavallette. Venerdì 8 spazio al Tama Trio con gli special guest Elena Ledda e Luigi Lai, mentre lunedì 11 dalla Francia arrivano i Lolomis. Con una strumentazione atipica, caratterizzata dalla presenza di arpa, violino, flauti e percussioni a sostenere una prorompente ed intensa vocalità, il gruppo Lolomis confeziona un suono assolutamente unico per un progetto che, pur debitore del fascino insito nei repertori dell’est Europa, viene declinato con rara capacità di innovare e di collocarsi al di fuori di ogni tempo e definizione. I quattro giovani musicisti francesi di Strasburgo riescono nell’impresa di sintetizzare i loro differenti backgrounds (jazz, musica barocca,
improvvisazione, classica) attingendo a varie influenze quali il pop, l’elettronica e la trance, a partire dalla voce e dagli strumenti acustici. Giovedì 14 sul palco, ma al Giardino Santa Chiara, gli ucraini Burdon Folk Band, martedì 19 alle Crispi dai Paesi Baschi arriveranno i Kalakan che la pop-star Madonna ha voluto al suo fianco nel tour mondiale del 2012 durato sette mesi. Lunedì 25 arrivano a Trento i Volosi, uno dei più importanti ensemble della musica polacca contemporanea. Si tratta di un quintetto d’archi dal virtuosismo sorprendente, che realizza una magica e accessibile fusione di musica classica e tradizionale dei Carpazi. Le esecuzioni, gli arrangiamenti e le composizioni di questo gruppo sono considerate dalla critica una
delle produzioni più fresche, innovative e intriganti di tutta l’Europa dell’Est. A chiudere il mese di luglio di Itinerari Folk, venerdì 29 luglio, saranno i BandAdriatica formazione che compie quest’anno dieci anni dalla sua fondazione. Era infatti la primavera del 2006 quando un gruppo di musicisti pugliesi di origini salentine decide di avventurarsi sulle rotte del Mar Adriatico che guardano ad Est, per far incontrare le sue mille lingue e per trovare un nuovo suono, comprensibile da entrambe le sponde. Nel tragitto nascono collaborazioni importanti come quelle con Boban e Marco Markovic, Burhan Ocal, Rony Barrak, la Kocani Orkestar, Raiz e tanti altri. Un laboratorio in continuo movimento e i concerti come luoghi di festa dove tutto è possibile almeno per una sera. Nelle canzoni si parla della possibilità concreta di trasformare la nostra percezione del concetto di diversità culturale. Nel tempo della divisione e della confusione, nella Babilonia moderna dell’incomunicabilità e del razzismo, la loro musica rende possibile la comprensione e lo scambio, praticando l’idea di appartenenza alla stessa storia, la storia dei popoli del Mar Mediterraneo. ■
Third Stone
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di Fabio De Santi
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el ricco cartellone di proposte di spettacoli dal vivo che il Centro Servizi Culturali S. Chiara propone quest’anno a Trento per animare le serate estive nel “Giardino d’Estate” ci sono anche i dieci concerti della rassegna I Martedi delle Band ospitate nella location del Giardino S. Chiara. Una serie di appuntamenti live che edizione dopo edizione hanno saputo proporsi come punto d’incontro per i protagonisti della scena musicale locale e, più in generale, per quanti amano trascorrere una serata speciale. Perché, pare chiaro, c’è una sola forma d’ascolto in grado di convogliare davvero e suscitare emozioni nel pubblico: la musica dal vivo. Nel calendario della rassegna, promossa dal Centro Servizi Culturali S. Chiara, dal Servizio Cultura, Turismo e Politiche giovanili del Comune di Trento, dal Centro Musica e dall’Opera Universitaria, figurano complessivamente venti gruppi, la cui scelta è scaturita da un percorso di selezione. Ai nove gruppi protagonisti di ciascun concerto si aggiungerà il vincitore del C.M.A. – Centro Musica Awards, al quale è stato affidato il concerto di apertura del 12 luglio, e ogni sera salirà sul palcoscenico del Giardino d’Estate anche una “OpeI Benders
I MARTEDÌ DELLE BAND E SATURDAY NIGHT SI INIZIA MARTEDÌ 5, CON IL TERZO CLASSIFICATO DEL CENTRO MUSICA AWARDS INSIEME AI THIRD STONE ning Band” che avrà il compito di scaldare il pubblico e di creare la giusta atmosfera per l’esibizione del gruppo titolare del concerto. Si inizia martedì 5, alle 20.45, con il terzo classificato del Centro Musica Awards insieme ai Third Stone. Martdì 12 spazio ai TnFive e ai Joy Holler mentre il 19 suoneranno i Blackstar e i Benders lasciando il palco il 26 a Little John e Subcutanea. Nell’ambito di Giardino d’Estate «The Voice of Saturday Night Live», una proposta musicale realizzata in collaborazione con VarTalent. La rassegna è articolata su quattro appuntamenti che porteranno alla ribalta voci, generi musicali, sonorità e personaggi completamente diversi fra loro, chiamati a creare nel “Giardino d’Estate” atmosfere frizzanti e piacevoli. Si inizierà sabato 16
luglio con “Black Vibes”, al basso, Lorenzo Barzon il nuovo spettacolo di Joey al violino e Daniel Fiorani Bertolani, la giovane cantanalla batteria. Eseguiranno un te bolzanina che, dopo aver repertorio di canzoni inedite affrontato con successo la composte dai componenti ribalta televisiva di X Factor, della band, intervallate da siha vinto l’edizione 2015 del tuazioni elettroniche e alcune Talent Show “made in Trenticover. Sabato 30 luglio sarà no” VarTalent. Proporrà un reinvece la volta del duo Aura pertorio di brani che spaziano e Pier, con Aura Zanghellini dal lento al pop/hip hop, manalla voce e Pierluigi Colantenendo come filo conduttogelo alla chitarra acustica. I re delle sue interpretazioni il brani che interpretano sono il frutto di un gusto comune suo inconfondibile american style. Nel suo spettacolo, per le armonie e le melodie, che prevede anche momensia classiche che jazz; senza ti di danza contemporanea e tralasciare i successi pop inhip hop, sentiremo cover di ternazionali. L’intento è quello Alicia Keys, Katy Perry, Chridi ricreare un’atmosfera mustina Aguilera, Justin Bieber, sicale raffinata e gradevole Meghan Trainor, Alan Walker, per lo spettatore, andando Etta James, Avril Lavigne, alla ricerca di un sound semAmy Winehouse. Arriva da plice ed elegante anche nella Bolzano anche Simone Pascrittura e nella produzione di materiale inedito. ■ onessa che salirà alla ribalta sabato 23 luglio con la sua “Anonima Band”. Il gruppo è nato nel 2013 dall’incontro di musicisti provenienti da esperienze e generi musicali differenti che sono riusciti ad amalgamare Joey Bertolani le loro passioni e le loro preferenze musicali, in un unico genere. Al fianco del cantante front man Simone Paonessa saranno sul palco del Giardino d’Estate Bruno Vajente alla chitarra, Luca Zicca 67
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Ke Kosa
di Lara Deflorian
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n appuntamento di rilievo nella nostra regione e di forte richiamo internazionale è sicuramente il festival Bolzano Danza. Giunto alla sua 32esima edizione si svolgerà dal 14 al 30 luglio e si identifica quest’anno con il titolo di “Beautiful Stranger”, al fine d’indagare il tema attuale dell’identità a partire dal fenomeno della migrazione. Ciò che vedremo si può quindi definire “… un’esplorazione di autori e interpreti cosmopoliti – come ha spiegato il direttore artistico del Festival Emanuele Masi – che per provenienza, religione o colore della pelle interpretano e rappresentano l’idea dell’incontro tra culture e del confronto con l’alterità che caratterizza il dibattito contemporaneo, nel mondo e nel nostro territorio”. I 20 spettacoli in programma saranno proposti non solo al teatro Comunale di Bolzano, ma in altre loca-
BOLZANODANZA UN VIAGGIO CULTURALE CHE COMINCIA IL 18 LUGLIO CON ALONZO KING E IL SUO LINES BALLET DI SAN FRANCISCO tion culturali e naturali della realtà territoriale bolzanina e in suggestivi luoghi limitrofi. S’inizierà questo “viaggio culturale” con l’icona afroamericana Alonzo King e il suo Lines Ballet di San Francisco (18 luglio), per poi assistere alla creazione della coreografa tedesca Helena Waldmann la quale, con 12 danzatori di Kathak, denuncia lo sfruttamento dell’industria tessile in Bangladesh (20 luglio). Una
significativa fusione tra generi occidentali ed orientali si potrà scoprire nel britannico Aakash Odedra, che presenterà due assoli (19 luglio), mentre il quartetto Kokoro della catalana Lali Ayguadé sarà protagonista di una creazione dal linguaggio contaminato (22 luglio). Il pluripremiato coreografo tedesco Marco Goecke ha realizzato per la Gauthier Dance//Dance Company Theaterhaus Stuttgart, una nuova
creazione sulla figura del danzatore e coreografo rivoluzionario del XX secolo, Vaslav Nijinski (27 luglio). Senz’altro la Francia ha iniziato ad accogliere i cittadini stranieri prima rispetto al nostro paese e, in ambito tersicoreo, ha accolto artisti come l’israeliano Emanuel Gat, che a Bolzano Danza presenterà le variazioni Goldberg di Bach e una sua versione del Sacre, sulle conosciute note della Sagra
LE SETTIMANE DELLA FAMIGLIA DAL 4 AL 16 LUGLIO, IN VAL DI FIEMME SI CAMMINA NEL FANTABOSCO, FACENDO NUOVE FANTAMICIZIE CON I PERSONAGGI DI MELEVISIONE, RAIYOYO E LA PROVA DEL CUOCO
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n Val di Fiemme, prati fioriti, foreste e morbide distese di muschio si trasformano in sorprendenti palcoscenici, dove prendono vita ogni giorno fiabe teatralizzate. Dal 4 al 16 luglio, la Val di Fiemme si immerge nell’atmosfera magica del Fantabosco, con la fata, la strega e il folletto di Melevisione e i pupazzi di Parapapà. Questa settima edizione delle Settimane della Famiglia conta su nuovo volto pubblico, quello di Natalia Cattelani della Prova del Cuoco di Rai Uno. Sarà lei a condurre i vivaci laboratori “Piccoli Chef”. Durante queste settimane prendono vita anche gli spettacoli open air di Armando Traverso, il conduttore televisivo più noto ai bambini, protagonista delle trasmissioni di Rai Yoyo, Melevisione e Parapapà. I personaggi da fiaba che incanteranno i bambini, con escursioni spettacolarizzate
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nella natura e show serali nelle piazze dei paesi, sono Fata Lina, Strega Varana, con le loro “Feste della Fantamicizia” e il folletto Milo Cotogno di Melevisione che porta in scena il suo “Amico libro”. Le famiglie applaudiranno anche gli show “Il Circo” e “I bestiolini” di Gek Tessaro, un autore, poliedrico e pluripremiato, che teatralizza le sue fiabe disegnandole sulla lavagna luminosa. Tutti gli appuntamenti sono gratuiti, sia gli spettacoli che incanteranno i bimbi a Molina di Fiemme, Carano, Cavalese, Tesero e Predazzo, sia le escursioni nella natura e i laboratori che, però, si devono prenotare. Prenotazioni: Apt Val di Fiemme Tel. 0462 241111 info@visitfiemme.it www.visitfiemme.it
trentinopanorama Emanuel Gat
della Primavera di Stravinskij (25 luglio). La Francia, inoltre, è divenuta residenza artistica anche per il siciliano Emilio Calcagno il quale, per la sua Compagnie ECO, ripensa alla natìa Catania rendendo omaggio a Pina Bausch e alle radici mediterranee (30 luglio). Il franco-algerino Heddy Maalem porterà invece a Bolzano in prima nazionale la sua ultima creazione composta da un assolo e un duetto (29 luglio), mentre Rachid Ouramdane, neo co-direttore del Centre Chorégraphique National di Grenoble, tornerà al Festival con Torder, un suo pezzo cult (26 luglio), e con un’installazione-spettacolo in tre tappe, allestita al Museion (14-21-28 luglio). Anche quest’anno si ripropongono tre iniziative di successo quali la Notte a teatro per i più piccoli (23-24 luglio), la Danza in vetrina con il coinvolgimento di professionisti e non della danza impegnati ad esibirsi nelle vetrine del cen-
tro storico della città (16 luglio) e, attraverso il network di Anticorpi eXpLo, Bolzano Danza sosterrà tre giovani autori, Francesca Penzo in coppia con Tamar Grosz, Gabriele Valerio e Claudia Catarzi, dando l’opportunità di presentarsi ad un pubblico internazionale, attraverso le loro nuove creazioni (20-25 e 27 luglio), a precedere di un’ora gli altri spettacoli in programma. Infine ci sarà la proposta a cielo aperto che prevede al Parco delle Semirurali e al Parkhotel Holzner (Renon) l’ironico spettacolo sulle avventure di una giovane coppia con una Fiat Cinquecento, messo in scena dalla compagnia francese Ke Kosa (15-16 luglio). All’Alpe di Siusi sarà inoltre la danza aerea della compagnia francese Retouramont a tenere il pubblico con il naso all’insù per ammirare le spericolate evoluzioni nel vuoto (24 luglio). Info: www.bolzanodanza.it ■ Helena Waldmann
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www.perginefestival.it
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ell’epoca contem poranea il concetto di “crisi” ha assunto un carattere totalizzante e permanente. La crisi economica, culturale e sociale che stiamo vivendo non viene più percepita come una situazione temporanea o una fase da superare, bensì come una “tempesta infinita”, un diluvio universale che tutto travolge e dagli esiti ancora sconosciuti ma senz’altro catastrofici. Perfect storm è appunto l’espressione utilizzata dagli scienziati per indicare quella combinazione di fattori demografici, ambientali, sociali e storici che entro il 2030 porterà a un punto di non ritorno, determinando una metamorfosi epocale. E se invece nella crisi si nascondessero possibilità e opportunità alternative? Tra le proposte dell’edizione 2016 del festival segnaliamo i debutti nazionali di due game show interattivi che coinvolgono il pubblico nell’esplorazione dei meccanismi della democrazia, dell’identità nazionale, dell’utilizzo delle risorse pubbliche: Home Visit Europe della compagnia tedesca RIMINI
PERGINE SPETTACOLO APERTO LA 41ª EDIZIONE DEL FESTIVAL CHE LA CITTÀ DELLA VALSUGANA OSPITERÀ FINO AL 9 LUGLIO. PERFECT STORM È LA DICITURA CHE CARATTERIZZA QUEST’ANNO IL PROGETTO ARTISTICO PROTOKOLL (prima nazionale in contemporanea con Festival Inteatro di Polverigi/ Ancona) e The Money degli inglesi KALEIDER. Il formato del gioco ritorna anche nella commissione che il festival ha proposto alla compagnia DYNAMIS di Roma, che animerà la piazza Municipio con un grande torneo di calcetto su campo esagonale a tre porte (Y-Le variabili del calcio) e in XY Esperimenti di prossimità (basato sul rapporto Kinsey) dei veneziani MANIMOTÒ, tra i vincitori del bando Open 2016. Nuo-
va commissione del festival a CIRCOLO BERGMAN (IT, Milano) è anche l’audioguida partecipata (Macinante) che condurrà il pubblico a riscoprire le affascinanti ex Lanerie Dalsasso, esempio di modello economico passato. Sulla partecipazione delle persone al processo creativo giocano inoltre i vincitori del bando Open 016, promosso dal festival per stimolare la produzione di progetti innovativi: l’albanese GLEN ÇAÇI (performer di punta della compagnia MOTUS) che con il suo Tutorial – seconda tappa di un
Mad in Europe
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progetto di ricerca sull’identità culturale e sulla cultura del Karaoke – condurrà il pubblico dentro un rito di integrazione attraverso le danze tradizionali europee; il collettivo EFFETTO LARSEN (IT, Milano), che con Mnemosyne scaverà nei ricordi degli individui per tracciare una mappa emotiva della città; Ex Voto, del giovanissimo artista Andrea Fontanari, che andrà via via riempiendo una stanza di farfalle, simbolo di crisi personali superate da parte di chi, nel corso del festival, parteciperà alla performance. Formati più prettamente teatrali per Mad in Europe, il nuovo spettacolo della pluripremiata drammaturga Angela Demattè (vincitore premio Scenario 2015), FÄK FEK FIK di DANTE ANTONELLI (IT, Roma) – vincitore miglior spettacolo, miglior drammaturgia, migliori attrici Roma Fringe Festival 2015 –, Dopodiché stasera mi butto di GENERAZIONE DISAGIO (IT, Milano) e Thanks for Vaselina di CARROZZERIA ORFEO (IT, Mantova). Il festival abiterà il centro storico della città di Pergine, animando le piazze e contribuendo alla riscoperta di luoghi dimenticati... ■
Mischa Maisky
trentinopanorama
www.isuonidelledolomiti.it
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iciannove appuntamenti nel palcoscenico straordinario dell’alta quota delle Dolomiti del Trentino, raggiunto a piedi dal pubblico e dai musicisti, con un programma di concerti che spaziano dalla musica classica al jazz, dalla world music alla canzone d’autore. Neri Marcoré e lo Gnu Quartet in «Come una specie di sorriso» omaggiano una delle grandi firme della canzone d’autore italiana partendo dal verso di una delle sue canzoni più famose, “Il pescatore”. In Come una specie di sorriso c’è il Fabrizio De André, anche quello meno conosciuto, che Neri Marcoré, qui nelle vesti di cantante e chitarrista, più ama. Il 6 in Val di Fiemme, alle 13 Gruppo Corno Nero Pala Santa Passo di Lavazé, concerto del pianista Franco D’Andrea con il suo progetto «Traditions Today», Il suo stile pianistico e la sua musica sono felice punto di incontro fra la tradizione e le espressioni più avanzate del jazz, fra scrittura e improvvisazione, fra America, Africa e Europa. La presenza di un batterista vulcanico come l’olandese Han Bennink, insieme a due versatili musicisti come il sass ofo n i s t a
Neri Marcoré
I SUONI DELLE DOLOMITI SI APRE, IL 2 LUGLIO, IN VAL DI FASSA NEL SEGNO DI FABRIZIO DE ANDRÈ, CON L’OMAGGIO DI NERI MARCORÉ E DELLO GNU QUARTET LA VENTIDUESIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL «I SUONI DELLE DOLOMITI» Daniele D’Agaro e il trombonista Mauro Ottolini, dona un tocco di imprevedibilità. Il Rifugio Bergvagabunden Hütte, il 10 in Val di Fassa, Gruppo Costabella vedrà esibirsi Markus Stockhausen e Tara Bouman in «Music sounds. Ritual». Markus Stockhausen suona la tromba, Tara Bouman vari clarinetti e il corno di bassetto. Insieme condividono una visione della musica che non conosce barriere di stili e genere (nel loro bagaglio di esperienze c’è musica classica, contemporanea, jazz). Il 14, Val Rendena e Terme di Comano, Gruppo del Brenta Malga Movlina, le note del violinista classico Gilles Apap, apprezzatissimo da un illustre collega di strumento come Yehudi Menuhin, si unisce alla fisarmonica del serbo Srdjan Vukasinovic e al baglama (liuto anatolico) del turco Taylan Arikan, ovvero i Meduoteran. Una fusione di suoni e ritmi diversi che vengono da lontano e che si rinnovano al reciproco contatto. Sono Mari Boine, Paolo Vinaccia, Corrado Bungaro, Carlo La Manna, Roger Ludvigsen
e Giordano Angeli i protagonisti dell’Alba delle Dolomiti in cartellone il 16 luglio alle 6 del mattino in Val di Fassa, Gruppo Lusia - Bocche Col Margherita, Con tutto il suo bagaglio di suggestioni ambientali e culturali, arriva, a salutare il sorgere del sole sulle Dolomiti, la voce del popolo Sami, gli abitanti di quell’estremità del Nord Europa conosciuta come Lapponia. Mari Boine, scoperta all’inizio degli anni Novanta dalla Real World di Peter Gabriel che le fece incidere l’album Gula Gula, riprende la tradizione musicale Sami e la mette a contatto con sonorità moderne, dando vita a un connubio ricco di fascino. Il 18 ai Laghi di Bombasèl in Val di Fiemme spazio ai Selmer Saxharmonic diretti da Milan Turkovic mentre il 20 al Rifugio Rosetta Giovanni Pedrotti, San Martino di Castrozza, Pale di San Martinoil grande violinista Mischa Maisky proporrà la terza e la quinta Suite per Violoncello di Johann Sebastian Bach. Il 25 al Rifugio Antermoia Val di Fassa, concerto del violoncellista Mario Brunello, del violinista Giuliano Carmignola e del chitarrista norvegese
Rolf Lieslevand (virtuoso anche di strumenti antichi quali la vihuela e la tiorba) con un concerto che spazia dal repertorio barocco (Vivaldi in primis) a trascrizioni di melodie popolari che hanno fornito ispirazione alle canzoni della Grande Guerra per un evento che è anche un omaggio a Bepi de Marzi, autore di celebri composizioni per coro, prima fra tutte “Signore delle cime”. Alessandro Carbonare, Luca Cipriano, Perla Cormani, il 20 al Rifugio Giovanni Segantini, Val Rendena, Gruppo della Presanella, presenteranno brani di Mozart, Poulenc, Beethoven, Charlie Parker e Chick Corea ma anche una suite dedicata ■ al klezmer. Mario Brunello
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AL CASTELLO PER RIVEDER LE STELE (D’ACCIAIO)
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nno dopo anno Theo Schneider e Verena Neff, proprietari di Castel Pergine, indagano l’ambiente artistico internazionale cercando di portar poi su
questa magica e antica collina della Valsugana i migliori manipolatori di materiali. Sono gli scultori i prediletti di questi due amanti della storia, della cucina e dell’arte. Dopo grandi mostre come quelle di Fabrizio Plessi, Toni Benetton, Mauro Staccioli, Pino Castagna, Mirta Carroli, Klaus Prior e Robert Schad – solo per citarne alcune –, è oggi del tedesco
Jürgen Knubben il turno di occupare gli spazi dei
diversi giardini che circondano il castello e delle sale interne. Più di 30 opere in acciaio arrugginito dal tempo dialogano infatti con gli arcaici muri di questo secolare castello: le incontriamo tra gli interstizi tra le due cinte murarie e prima del parcheggio grande. Altre sono collocate nella Sala d’entrata (quelle di piccolo formato), nella Cantina Rosa e nella famosa Prigione della Goccia. Ma prima ancora di
WYATT KAHN IN CIVICA
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ocalizzando la propria attività sulla ricerca nel campo dell’arte contemporanea, la Galleria Civica di Trento propone, primo spazio pubblico in Europa, un’indagine su un artista emergente, già molto presente in esposizioni museali oltreoceano. Utilizzando tele sagomate tese su telai di legno, Wyatt Kahn assembla a parete complessi polittici in cui il divario tra le singole parti dà luogo a composizioni astratte. Le linee non vengono tracciate sulle tele, che in ossequio alla tradizione minimalista rimangono monocrome, bianche o nere, ma nascono dalle componenti fisiche dall’opera, ovvero dal confine fra una sezione e l’altra. Giovane artista sicuramente non convenzionale, dopo alcune importanti esposizioni personali negli Stati Uniti, è riuscito in pochi anni a richiamare l’attenzione anche del sistema artistico europeo. Gli strumenti e i materiali usati – lino, gesso e legno –, minimali e scelti con estrema cura, permettono a Kahn di creare opere che intercorrono tra le due dimensioni del dipinto e le tre dimensioni della scultura e di dare a queste ultime caratteristiche riconducibili ad entrambi gli ambiti artistici. Attraverso le sue composizioni, l’artista newyorkese strega l’intelletto e l’occhio consegnando una domanda sul valore e la quantità delle dimensioni che un’opera d’arte possiede, mettendo in luce nuovi attributi attraverso i quali la realtà si rivela all’essere umano.
salire lungo la strada che conduce al maniero, ci imbattiamo in una sua imponente opera proprio al centro di Pergine, in Piazza Gavazzi: una grande scultura, una colonna di più di 8 metri, s’innalza verso il cielo, sintetizzando già il lavoro di questo prolifico artista tedesco: gli occhi si rivolgono verso l’alto ad incontrare un possibile collegamento tra la terra
e il cielo, tra le radici e i rami che si perdono nell’infinito del blu del cielo. Nonostante siano di acciaio queste opere sono estremamente leggere, non danno mai il senso della pesantezza o della monumentalità gratuita. Gli spigoli sono smussati, la pelle arrugginita è fatta di lamine che s’incastrano come un gigantesco puzzle, immerse in una tonalità arancione calda, gentile, che toglie al materiale ogni freddezza e solidità. Non è esente neppure una certa sonorità che ci rimanda a suoni antichi. Lo stesso titolo
della mostra, Verticalissimo, ben esemplifica la volontà dell’artista di proiettare nello spazio e oltre il tempo le proprie opere. La critica, nelle vesti di Adrienne Braun, scrive che le opere di Jürgen Knubben possono essere interpretare anche come simbolo per la costruzione di una società che diventa stabile solamente se i pesi sono distribuiti in modo sensato, se il più forte regge il più debole e non viceversa. Che le sue sculture emanino una grande serenità, che in esse siano intrinseche grazia e armonia, è 74
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trentinomostre dovuto anche al fatto che ogni elemento all’interno della struttura occupa la posizione che corrisponde alla sua natura e che, nell’insieme, la sua apparizione specifica può infine ritrovare se stessa in modo ideale. Per noi queste opere hanno un fascino particolare, oserei dire quasi sacrale. Le sue sculture rivolte verso il cielo sembrano quasi spezzare il tetto celeste, un gesto che sta a significare l’apertura dell’uomo al divino, ad un Dio senza nome e senza dogmi, ma la cui presenza è insita nel materiale, nelle forme e nei volumi, nella radicale altezza che racchiude in sé, come nelle sculture di Brancusi, il simbolismo del sacro. Si spezza il tetto della casa, si infrange la copertura della propria dimora, quasi a voler offrire, libera dal peso della materia, l’anima al suo destino. È una statuaria non figurativa che avvicina questi lavori alla monumentalità dell’operare di certe sculture africane o di certa arte popolare che s’incontra ancor oggi in luoghi rimasti immutati nel tempo. Quando abbiamo visto alcune delle opere di Jürgen Knubben non abbiamo potuto fare a meno di pensare a certe steli lignee cimiteriali che s’incontrano nei boschi, nei prati o lungo le vie delle colline magiàre vicine al Danubio. Tra le tante opere presenti qui a Castel Pergine spicca sicuramente quella che sembra attorcigliarsi su se stessa, una spirale primordiale che ci conduce piano piano dalla sicurezza della base all’aleatorietà della sommità. Un truciolo, un riccio, una decorazione che ci riporta alla spirale che generò il mondo. La mostra, coordinata da Riccardo Cordero, chiude il 6 novembre. Aperta tutti i giorni dalle 10.30 alle 22, il lunedì dalle 17 fino alle 22. Info: www.castelpergine.it
ANDALO Fiere FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL BENESSERE “I SENSI DELL’ANIMA” Apertura: da mercoledì 20 a domenica 24 luglio. Palacongressi. 5 giorni alla scoperta del mondo olistico e non solo. Conferenze, seminari e workshop tenuti da relatori qualificati, nonché la presenza di espositori accuratamente scelti offriranno una vasta e completa panoramica del mondo olistico a livello internazionale con la possibilità di acquistare a prezzi vantaggiosi prodotti nell’ambito del benessere. L’ingresso al pubblico (ore 10-23) è gratuito.
BASELGA DI PINÉ Mostre ...DI UN AMORE SOPRANNATURALE: MOSTRA FOTOGRAFICA Apertura: da venerdì 1 a domenica 10 luglio. Ex negozio La Genzianella in Corso Roma. A dieci anni dalla scomparsa mostra fotografica su Padre Silvio Broseghini e sulla sua attività. Ingresso libero. Orario: dal lunedì al venerdì 16.30-19.30, domenica 10-12 e 16.30-19.30, mercoledì anche 20-23. Info: associazionesilviobroseghini@yahoo.it. Mostre ARCHIVIO ICONOGRAFICO DEI PAESAGGI DI COMUNITÀ ALTA VALSUGANA E BERSNTOL Apertura: da martedì 19 a giovedì 28 luglio. Sala mostre ex-poste. Mostra. Ingresso libero. Info: Tel 0461.557951.
CALDONAZZO Mostre INSTINCT Apertura: da giovedì 30 giugno a domenica 10 luglio. Casa della Cultura - Via Stazione, 8. Esposizione di Memo_Art - Marianna Merler e Christian Molin. Orari: dom-ven 18/21; sab 9/12. Ingresso libero.
CANAZEI Mostre MOSTRA PERMANENTE DELLA GRANDE GUERRA AL PASSO PORDOI Apertura: da sabato 28 maggio a venerdì 30 settembre. Centro CAI - Passo Pordoi, Mostra fotografica e di cimeli storici “Col di Lana - Monte di sangue” per commemorare i 100 anni dallo scoppio del Primo Conflitto Mondiale. Orario: tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 17.30. Info: APT Val di Fassa Tel. 0462.609600; asscoldilana@gmail.com; www.fassa.com.
CASTELLO TESINO Mostre LUCI ED OMBRE DEL LEGNO SIMPOSIO DI SCULTURA 2016 Apertura: da martedì 26 a domenica 31 luglio. Attorniato da boschi
e montagne il Tesino si trasforma in una galleria a cielo aperto, dove i veri protagonisti sono gli scultori del legno (circa una trentina, di fama internazionale); che con passione ed amore si dedicano a trasformare dei semplici tronchi in veri e propri capolavori. Info: www.lucieombredellegno.it; Apt Valsugana ufficio di Castello Tesino Tel. 0461.593322; castellotesino@ visitvalsugana.it.
CAVALESE Mostre BEBPI ZANON - IL PITTURE DELLA NATURA Apertura: fino a domenica 11 settembre 2016. Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme - p.zza Cesare Battisti, 2. Mostra personale. Info: www.mcfiemme.eu.
CEMBRA Mostre SIMPOSIO DI SCULTURA LIGNEA VALLE DI CEMBRA Cembra. Centro storico. Gli scultori realizzano le loro opere sotto gli occhi degli spettatori. Info: A.p.T. Tel. 0461.683110. Mostre 29^ RASSEGNA DEI MÜLLER THURGAU DELL’ARCO ALPINO - XIII CONCORSO INTERNAZIONALE Apertura: da giovedì 30 giugno a domenica 3 luglio. Lisignago. Evento internazionale dedicato al celebre vino di montagna con più di cento espositori nazionali e internazionali con degustazioni, spettacoli e convegni. Info: Tel. 0461.680117, www.mullerthurgau-mostra.it, A.p.T. Tel. 0461.683110.
GRIGNO Mostre IO SONO LA TRINCEA Apertura: da sabato 21 maggio a domenica 21 agosto. Trincea. Percorso sul patrimonio storico, culturale e paesaggistico di Grigno. Mostra allestita da Roberto Conte ed è stata realizzata dagli alunni ed insegnanti delle classi 4E della scuola Primaria e la classe 1D della scuola Secondaria di I grado di Grigno (Istituto comprensivo di Borgo Valsugana) con l’intervento di Cecilia Cremonesi (patrimonio culturale) e di Francesca Minetto (fotografia e didattica). Orario: venerdì ore 14-17; sabato e domenica ore 10-12/14-17. Per aperture straordinarie rivolgersi al n. 0461/765414 (Biblioteca O. Gasperini di Grigno).
LEVICO TERME Mostre FRAMMENTI DI VITA DI SOLDATI AUSTRIACI A LEVICO Apertura: fino a mercoledì 31 agosto. Forte delle Benne. Località Bel75
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trentinomostre vedere. L’album fotografico di Ernst Watzl e il diario di Hermann Plessmaier - Paese di Guerra, Paese in guerra, Capitolo 3 di 4. Info: Azienda per il Turismo Valsugana Lagorai - Terme - Laghi Tel. 0461.727700; levicostoriacultura@gmail.com. Mostre CESARE BATTISTI IN VALSUGANA Apertura: da domenica 10 luglio a lunedì 31 ottobre. Forte Colle delle Benne. Orario: dal martedì alla domenica e, nei giorni festivi, dalle 10 alle 12.30 e dalle 14 alle 18.
PAMPEAGO Mostre RESPIRART DAY 30 sabato. Il RespirArt Day dell’ottava Manifestazione d’arte Contemporanea nella natura del Latemar inizia alle 9.30 dal Rifugio Monte Agnello. Un’escursione guidata nel Parco d’arte, in compagnia degli artisti, svela le nuove opere create da 5 artisti di fama internazionale e dagli artisti speciali di Casa Serena. Gli artisti saranno: Dorota Koziara (Polonia), Thorsten Schùtt (Germania) e i trentini Luca Prosser (Volano) e Giampaolo Osele (Lavarone). La Manifestazione del parco d’arte più alto del mondo si conclude intorno alle 12.00 con una degustazione dei vini Eugenio Rosi. Info: cell. 335 1001938; respirartgallery@gmail.com.
PERGINE VALSUGANA Mostre VERTICALISSIMO Apertura: da sabato 16 aprile a domenica 6 novembre. Castello. Mostra di sculture di Jürgen Knubben. Mostra a cura di Theo Schneider e Verena Neff, coordinatore Riccardo Cordero. Orario di apertura: da martedì a domenica dalle 10 alle 20, lunedì dalle 17 alle 20. Info: Castel Pergine Via al Castello, 10 - Tel. 0461.531158; verena@castelpergine.it; www.castelpergine.it.
RIVA DEL GARDA Mostre ASSORTI NEL PAESAGGIO VEDUTE A CONFRONTO IN PINACOTECA Apertura: fino a domenica 6 novembre. Museo. Riprende parte del titolo di una mostra che il Museo Alto Garda dedicò nel 2015 a una selezione di opere di paesaggi gardesani realizzate da alcuni pittori nordici fra Ottocento e Novecento. Nel caso di questo specifico progetto pensato per il 2016, Assorti nel paesaggio diventa, più che il titolo di una mostra o di una sezione, il nome di una partitura che pervade trasversalmente la Pinacoteca del MAG, di una tematica che si dipana lungo le sale dell’intero primo piano del Museo. Orari di apertura: fino al 6 novembre 2016 mar-dom 10-18; giugno-settembre aperto tutti i giorni; 27-30 dicembre 2016 e 2-8 gennaio 2017 ore 10-18; 31 dicembre 2016 ore 10-17. Info: Tel. 0464.573869.
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Mostre DAVID AARON ANGELI. FLUIDI Apertura: fino a domenica 6 novembre. Museo Riva del Garda, piazza Cesare Battisti 3/a. Attraverso disegni, sculture e installazioni ambientali, l’artista recupera motivi e iconografie ispirate a testi, libri o stampe antiche, ad opere del passato, libri di storia, geografia o zoologia. Orario: ore 10-18 (lunedì chiuso), giugno, luglio, agosto e settembre aperto tutti i giorni ore 10-18. Mostre NATURA LUCE - VISIONI DI ATTILIO FORGIOLI SUL PAESAGGIO DELL’ALTO GARDA Apertura: fino a domenica 17 luglio. Con la mostra Natura Luce di Attilio Forgioli, il MAG prosegue il suo percorso di ricerca artistica sul paesaggio gardesano attraverso la pittura di autori contemporanei. A cura di Claudio Cerritelli. Orario: giugno, luglio, agosto e settembre: aperto tutti i giorni . Info: MAG Museo Alto Garda Tel. 0464.573869. Mostre PINO DE LUCA Apertura: fino a giovedì 14 luglio. Sala Civica “G. Craffonara”. Mostra personale. Il suo percorso pittorico si svolge all’insegna di un aniconismo geometrizzante scandito dapprima per quadrati e losanghe interferentim poi per trame lineari, con effetti di intensa vibrazione. Info: Tel. 0464.573917; www.lafirmariva.it. Mostre GIOVANNI CERRI Apertura: fino a giovedì 4 agosto. Sala Civica “G. Craffonara”. Mostra personale. Presenta una selezione di opere degli ultimi 10 anni, incentrate sul tema della periferia, dal ciclo delle Città fantasma a quelli dell’Impero e di Suburbia. Un tema che il pittore ha trasformato - nei lavori più recenti - passando da uno sguardo del paesaggio urbano alla raffigurazione di scenari periferici più simbolici e quasi metafisici. Info:Tel. 0464.573917; www.lafirmariva.it. Mostre LIBERESPRESSIONI Apertura: da sabato 6 a giovedì 25 agosto. Sala Civica “G. Craffonara”. Mostra collettiva di artisti appartenenti all’associazione Amici dell’Arte. Un viaggio tra pittura, scultura e incisioni. Un percorso particolarmente interessante dove ognuno si esprime con la sua diversità creativa, una proposta d’arte contemporanea del nostro territorio. Ne scaturisce un’esposizione eclettica e variopinta nei colori, quanto nelle tecniche e nei linguaggi espressivi. Info: Tel. 0464.573917; www. amicidellarteriva.it.
ROVERETO Mostre LE COLLEZIONI. L’INVENZIONE DEL MODERNO L’IRRUZIONE DEL CONTEMPORANEO Apertura: fino a sabato 31 dicembre 2016. Mart, Corso Bettini. I
maggiori capolavori del Mart, da Medardo Rosso agli artisti delle ultime generazioni, passando per Felice Casorati, Giorgio de Chirico, Fortunato Depero, Fausto Melotti e Alberto Burri, Lucio Fontana, Mario Merz, Bruce Nauman, vengono ripresentati al pubblico in un nuovo allestimento cronologico e tematico pensato dal direttore Gianfranco Maraniello con i curatori Daniela Ferrari e Denis Isaia. Orario: martedì - domenica 10-18; venerdì 10-21. Lunedì chiuso. Biglietto intero € 11,00; ridotto € 7,00. Info: www.mart.tn.it/lecollezioni. Mostre LA CITTÀ UTOPICA. DALLA METROPOLI FUTURISTA ALL’EUR 42 (1911-1941) Apertura: fino a domenica 25 settembre. Casa D’Arte Futurista Depero, Via dei Portici 38. Entrata intero: 7 €, ridotto: 4 €. Info: www. mart.trento.it. Mostre I PITTORI DELLA LUCE. DAL DIVISIONISMO AL FUTURISMO Apertura: fino a domenica 9 ottobre. Mart. Dopo il grande successo di Madrid giunge al Mart la grande mostra “I pittori della luce. Dal Divisionismo al Futurismo”, a cura di Beatrice Avanzi, Daniela Ferrari e Fernando Mazzocca, in coproduzione con la Fundación MAPFRE di Madrid. Info: www.mart.tn.it. Mostre EMOZIONI Apertura: da sabato 2 a venerdì 15 luglio. Sala espositiva Roberto Iras Baldessari - Via Portici, 25. Mostra personale di Paolo Berti. Orario: da martedì a venerdì ore 17-21; sabato e festivi ore 10-12/17-21.
STENICO Mostre ANTICHI ERBARI DELLA BIBLIOTECA DI TRENTO Apertura: fino a domenica 16 ottobre. Castello. Rari e preziosi volumi dal XV al XVIII, saranno esposti nel maniero che domina le Giudicarie: un’occasione unica per scoprire volumi rari, illustrati da xilografie e incisioni su rame di grande pregio artistico, che hanno permesso di tramandare fino ad oggi antichi saperi e conoscenze su piante e fiori che in essi vengono accuratamente descritti. Orario: 10-18. Chiuso il lunedì. Info: www.buonconsiglio.it.
TENNO Mostre TONO ZANCANARO: LE DONNE, GLI AMORI Apertura: fino a domenica 17 luglio. Casa degli Artisti, Borgo Medievale di Canale. Mostra dell’artista Tono Zancanaro. Orario: ore 10-12 e 14.30-18.30. Lunedì chiuso. Ingresso libero.
Mostre LE DONNE, GLI AMORI Apertura: fino a domenica 17 luglio. Casa degli artisti “Giacomo Vittone” Mostra di Tono Zancanaro. Ingresso gratuito. Orario: 10-12/14.30-18-30. Info: Casa degli Artisti “Giacomo Vittone” Tel. 0464.502022.
TORBOLE SUL GARDA Mostre THE NORTH GARDA LAKE FRONT, WORLD WAR CENTENARY 191418 Apertura: fino a venerdì 30 settembre 2016. Piazzetta Lietzmann. Ore 8-23. 40 gigantografie di foto d’epoca per ricordare quella follia che fu per l’Alto Garda la prima guerra mondiale 19141918. Info: Ingarda Trentino Tel. 0464.554444; info@ gardatrentino.it.
TRENTO Mostre I TRENTINI NELLA GUERRA EUROPEA 1914-1920 Apertura: fino a domenica 30 dicembre 2018. Le Gallerie, Piedicastello. Una mostra che racconta il dramma dei trentini nel corso del primo conflitto mondiale. Orario: da martedì a domenica ore 9.00-18.00 (lunedì chiuso). Ingresso libero. Info: www.fondazione.museostorico.it. Mostre 35-45: GUERRE E TOTALITARISMI IN UNA REGIONE DI CONFINE Apertura: fino a lunedì 5 settembre 2016. Gallerie di Piedicastello. La mostra 35-45: Guerre e totalitarismi in una regione di confine propone una lettura del periodo 1935-1945 in un’ottica locale, evidenziando gli effetti che questo decennio produsse nelle province di Trento, Bolzano e nel Land Tirol. Orario: da martedì a domenica 9-18 (chiuso il lunedì, il 25 dicembre e il 1° gennaio). Ingresso libero. Info: fondazione. museostorico.it; Tel. 0461.230482; info@museostorico.it. Mostre NATURE. THE ART OF MARZIO TAMER Apertura: fino a domenica 25 settembre. Museo delle Scienze, corso del Lavoro e della Scienza 3. La mostra si configura come un excursus attraverso la molteplicità di tecniche (dall’acquerello al dry brush, dalla tempera all’uovo all’olio ed altro) con cui Marzio Tamer rappresenta la realtà della natura: animali, piante, dettagli di ambienti e scorci di paesaggio, atmosfere e stagioni. Orario: da martedì a venerdì 10-18, mercoledì 10-21, sabato, domenica e festivi 10-19. Biglietto € 10, ridotto € 8. Info: www.muse.it; Tel. 0461.270311; museinfo@muse.it.
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Mostre LA GUERRA BIANCA - 19151918: VIVERE E MORIRE SUL FRONTE DEI GHIACCIAI Apertura: fino a lunedì 26 settembre. Palazzo delle Albere, via Sanseverino 45. Grande mostra fotografica ideata e realizzata da National Geographic Italia: oltre 70 immagini in grande formato, realizzate dal fotografo Stefano Torrione, per immergersi nei luoghi teatro di un tragico capitolo della storia italiana: la Grande Guerra sul fronte dei ghiacciai. Info: www.cultura.trentino.it. Mostre OFFICINA SEGRETA. XILOGRAFIE DI LEA BOTTERI NELLE COLLEZIONI DEL MUSEO DIOCESANO TRIDENTINO Apertura: fino a lunedì 29 agosto. Museo Diocesano Tridentino. L’esposizione, curata dallo storico dell’arte Roberto Pancheri, intende riportare l’interesse sulla figura dell’artista trentina, valorizzando al contempo un importante fondo grafico del Novecento custodito dal Museo Diocesano. Info: www. museodiocesanotridentino.it. Mostre @RTEINCONTRI. ALTOTEVERE&TRENTINO, DUE REALTÀ A CONFRONTO Apertura: fino a domenica 3 luglio. Torre Mirana. Un interessante confronto artistico tra pittori e scultori provenienti dalle province di Trento e di Perugia. Orario: tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19. Mostre ESPOSIZIONE E ASTA CON FINALITÀ BENEFICA A FAVORE DELL’ASSOCIAZIONE LIFC Apertura: da giovedì 23 giugno a lunedì 4 luglio. Torre Mirana. Saranno presenti 16 artisti di diverse culture e provenienze, in buona parte della Regione Trentino AltoAdige altri, di diverse nazionalità. A fine esposizione è prevista un’Asta delle opere d’arte esposte. I proventi della stessa saranno a favore dell’associazione LIFC. Mostre NEL RESPIRO DELL’ARTE Apertura: da giovedì 23 giugno a lunedì 4 luglio. Torre Mirana - Sala Thun. Esposizione delle opere di 20 artisti: Olga Bardina, Matteo Boato, Adalberto Borioli, Mauro Cappelletti, Silvio Cattani, Franco Chiarani, Roberto Codroico, Livio Conta, Elena Fia Fozzer, Ivo Fruet, Alessandro Goio, Paola Grott, Ru-
dolf Haas, Bruno Lucchi, Shuhei Matsuyama, Giuliano Orsingher, Aldo Pancheri, Gianni Pellegrini, Paolo Tomio, Pietro Verdini. Orario: 10-12/16-19. Domenica chiuso. Ingresso libero. Mostre SPIRITI ALL’ALBA Apertura: da venerdì 24 giugno a mercoledì 24 agosto. Grand Hotel Trento - Via Alfieri, 1. Mostra personale di Nicoletta Veronesi.
CINQUE NUOVE OPERE PER IL PARCO D’ARTE RESPIRART IN VAL DI FIEMME, A PAMPEAGO, FRA LE QUOTE 2000 E 2200, C’È UNO DEI PIÙ ALTI PARCHI D’ARTE AL MONDO
Mostre IN SITU - SILVIO CATTANI / ROMANO FURLANI Apertura: fino a domenica 3 luglio. Area Archeologica di Palazzo Lodron. Mostra personale. Mostre WYATT KAHN Apertura: da sabato 2 luglio a venerdì 2 settembre. Galleria Civica Via Belezani, 44. Mostra personale a cura di Margherita de Pilati. Orario: mart-dom 10-13/14-18. Lunedì chiuso. Info: Galleria CIvica Tel. 0461.985511; www.mart.trento.it.
VALLE DEI MOCHENI Mostre TRATTI DI MATITA ... RACCONTANO I MÒCHENI Apertura: da domenica 3 a domenica 31 luglio. Sala Comunale a Palù del Fersina. Mostra delle opere dell’artista pinetana Katia Moser, che racconta, tratteggiandola a matita, la Valle dei Mòcheni. Ingresso libero. Orario: martedì, giovedì e sabato 16-20, domenica 10-12. Info: 340.9814786.
VILLA LAGARINA Mostre LIBERTÀ NELLA TERRA DI BABELE Apertura: fino a domenica 17 luglio. Palazzo Libera. Personale di Otello Mamprin a cura di Mario Cossali. Consulenza dell’architetto Giampietro Sperotto. Orario: mercoledì, giovedì, venerdì 14-18; sabato, domenica e festivi 10-18. Ingresso libero. Info: Comune di Villa Lagarina Tel. 0464.494202; cultura@comune.villalagarina.tn.it; www.comune.villalagarina.tn.it. Mostre SEMINE DI PENSIERI E RACCOLTE DI NOTE Apertura: da sabato 23 luglio a domenica 28 agosto. Palazzo Libera. Appunti di pittura e ceramica di Alberto Fiorenzato e Guido Omezzolli. Orario: mercoledì, giovedì, venerdì 14-18; sabato, domenica, festivi 10-18 e durante gli eventi. Ingresso libero. Info: www.comune.villalagarina.tn.it.
© foto Eugenio Del Pero Latemar Dolomites
Mostre LA GIPSOTECA DI ANDREA MALFATTI (MORI 1832 TRENTO 1917) Apertura: fino a domenica 3 luglio. Cappella Vantini di Palazzo Thun - Via delle Orne, 1. Selezione di opere scultoree in gesso e marmo dell’artista trentino. Ingresso libero: Orari: dal martedì alla domenica ore 10-18; chiuso il lunedì.
Mind eye di Olga Ziemska Parco d’arte RespirArt 2015
S
i raggiunge a piedi o con la seggiovia Agnello. Durante l’estate 2016 cinque nuove installazioni d’arte si aggiungeranno alle 11 già presenti nel suo percorso ad anello. Gli artisti ospiti dell’8a Manifestazione d’arte Contemporanea nella Natura RespirArt 2016 saranno: Dorotha Koziara (Polonia), Thorsten Schütt (Germania) e i trentini Luca Prosser (Volano) e Giampaolo Osele (Lavarone). Creeranno un’installazione anche gli ospiti di Casa Serena dell’Anffas Trentino. Le opere saranno inaugurate da Maria Concetta Mattei, conduttrice del Tg2 e appassionata d’arte nella natura, sabato 30 luglio, dalle 9.30 alle 12.30, durante la festa RespirArt Day. La Manifestazione, curata da Beatrice Calamari e Marco Nones, si concluderà con una degustazione dei vini Eugenio Rosi. La manifestazione è libera e gratuita, ma è gradita la prenotazione. Il Parco d’Arte RespirArt è in continua evoluzione. Ogni anno, nuove installazioni vengono ad aggiungersi, mentre quelle più vecchie continuano a lasciarsi modellare dagli eventi atmosferici o vengono trascinate via dalla neve. Un comodo anello di 3 km permette di ammirare le opere, con calma, grandi respiri e a passi lenti. Lungo il percorso sono presenti due rifugi. Il Parco si raggiunge facilmente con la seggiovia Agnello di Pampeago (aperta ogni giorno dal 2 luglio al 4 settembre) o a piedi seguendo il sentiero che parte dal parte dal parcheggio della seggiovia Tresca (20-30 minuti di salita). Sono consigliate scarpe da trekking e giacca antipioggia. Nel Parco d’Arte RespirArt i bambini incontrano installazioni-gioco ispirate alle opere d’arte create ogni estate da artisti di fama internazionale. Fra i numerosi giochi dedicati ai bambini, il telefono senza fili, il labirinto e le finestre colorate sul Latemar. INFO: www.latemar.it - www.respirart.com; per prenotare il RespirArt Day, cell. 335 1001938
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trentinoappuntamenti
DA PERGINE ALLE DOLOMITI TEMPO DI FESTIVAL
P
er un calendario estivo pieno di ottimismo e di buonumore, partiamo da Ridendro
e
Scherzandro, l’appuntamento con le risate
più atteso dell’estate trentina. Da giovedì 14 a domenica 17 luglio, Piazza della Repubblica a Dro si popolerà per l’undicesimo anno consecutivo dei migliori comici della scena italiana.
Per i Suoni
delle Dolomiti, Diciannove
appuntamenti nel palcoscenico straordinario dell’alta quota delle Dolomiti del Trentino, raggiunto a piedi dal pubblico e dai musicisti, con un programma di concerti che spaziano dalla musica classica al jazz, dalla world music alla canzone d’autore. Neri
Marcoré e lo Gnu Quartet in «Come
una specie di sorriso» omaggiano una delle grandi firme della canzone d’autore italiana.
NERI MARCORÉ
N
asce a Porto Sant’Elpidio nelle Marche, nel 1966. Comincia a recitare in radio locali già dai 12 anni, ma si fa notare nel 1988 in tv quando vince una puntata della Corrida di Corrado. Pur diplomatosi interprete parlamentare di inglese e tedesco, Neri persegue la sua carriera televisiva, facendosi strada sulla RAI nei primi anni Novanta, mentre nel 1993 sbarca anche in teatro con una pièce di Goldoni, La finta ammalata in musica. Il suo primo ruolo cinematografico è nell’indipendente Ladri di cinema del compianto Piero Natoli, nel 1994, ma gli anni Novanta non gli porteranno fortuna sul grande schermo, mentre il piccolo gli darà invece enormi soddisfazioni, insieme alla squadra di Serena Dandini in Pippo Chennedy Show e L’ottavo nano. La svolta al cinema è nel 2003, quando Pupi Avati lo vuole come timido protagonista di Il cuore altrove, innamorato di Vanessa Incontrada: ancora oggi risulta il suo impegno cinematografico più apprezzato, che gli regala una nomination ai David di Donatello e un Nastro d’Argento come migliore protagonista. Pochi anni dopo Avati gli farà sfiorare di nuovo il David, questa volta come migliore non protagonista, per La seconda notte di nozze del 2005. Neri ringrazierà comparendo anche in Gli amici del Bar Margherita del 2009. Ha fatto coppia due volte con Luciana Littizzetto in Ravanello pallido (2001) e Se devo essere sincera (2004), è stato un medico impegnato nell’ironico L’estate del mio primo bacio (2006) di Carlo Virzì, e non si è nemmeno tirato indietro quando si è trattato di misurarsi con la grande commedia all’italiana in I mostri oggi (2009).
nel cartellone estivo del Centro Servizi Culturali S.Chiara, volge lo sguardo al vecchio Continente per catturare i segnali che emergono dalla scena musicale legata alla Tra le proposte dell’edizione 2016 di Pergine
Spettacolo Aperto segnaliamo i debutti nazionali di due game show interattivi che coinvolgono il pubblico nell’esplorazione dei meccanismi della democrazia, dell’identità nazionale, dell’utilizzo delle risorse
musica etnica, tradizionale e world di questo decennio. Si inizia venerdì 1 alle 21 Cortile Scuole Crispi, con gli Otava. A luglio il Climbing Stadium di Arco diventa la location di due eventi musicali di rilievo. Il 15 sul palco ci sarà infatti
Ian Anderson, pioniere del rock progressive e
pubbliche.
leader indiscusso della storica band Jethro Tull.
Per la musica, avrà dei contorni particolarmente suggestivi
Si terrà dal 23 luglio al 2 agosto la 33° edizione di
come quelli della Campana dei Caduti di Rovereto il ritorno in Trentino di Niccolò
Fabi previsto per il 20 luglio. La ventinovesima edizione di Itinerari Folk, inserita 78
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Musica Riva Festival, la manifestazione che
richiama in Trentino ogni estate talenti internazionali, dai nomi prestigiosi alle giovani promesse.
trentinoappuntamenti 1 VENERDÌ Cultura PERGINE SPETTACOLO APERTO Pergine Valsugana. Rimini Protokoll, Circolo Bergman, Dynamis, Dante Antonelli, Effetto Larsen, Generazione Disagio, Carrozzeria Orfeo, Manimotò, Glen Çaçi, Angela Demattè, Kaleider, Andrea Fontanari, Museo Wunderkammer, No limits project e molto altro: dall’1 al 9 luglio la città di Pergine apre i suoi spazi alla migliore produzione artistica contemporanea che si confronta con il tema della crisi e del cambiamento (irreversibile) in atto. Per info e programma dettagliato visitate il sito: www.perginefestival.it. Cultura CONFERENZA Vignola Falesina. Ore 20.45. Municipio di Vignola. “Le fortificazione campali su Busa Granda, Vetriolo e Panarotta”. Relatore: Volker Jeschkeit. Info: Comune di Vignola Falesina Tel. 0461.533445; www. comune.vignola-falesina.tn.it. Esposizione 29^ RASSEGNA DEI MÜLLER THURGAU DELL’ARCO ALPINO - XIII CONCORSO INTERNAZIONALE Cembra. Lisignago. Evento internazionale dedicato al celebre vino di montagna con più di cento espositori nazionali e internazionali con degustazioni, spettacoli e convegni. Info: Tel. 0461.680117, www. mullerthurgau-mostra.it, A.p.T. Tel. 0461.683110. Famiglia IDROSOMMELIER: TRA ROCCE, ACQUE E PAESAGGI DEL TRENTINO Monte Bondone. Ore 15. Giardino Botanico Alpino Viote. Al Giardino Geologico per scoprire come le diverse rocce influenzino il paesaggio trentino e le caratteristiche delle sue acque... tutte da degustare. Ingresso a pagamento. Durata: 1
h e 30 min. Info: Giardino Botanico Alpino Viote Tel. 0461.948050 o 0461.270311; giardino.botanico@ muse.it; www2.muse.it/giardinobotanico. Famiglia A TU PER TU CON LE STELLE Monte Bondone. Ore 21-23. Terrazza delle Stelle. Grazie a potenti telescopi e alla guida di esperti operatori, le finestre dell’Universo si aprono a tutti. Tariffa: intero € 3,50 - ridotto € 2,50. Info: Terrazza delle Stelle T. 0461.270311; astronomia@muse.it; www2.muse.it/ terrazzadellestelle. Folklore LEVICO IMPERIALE RIEVOCAZIONE STORICA LevicoTerme. Rievocazione storica dell’evoluzione al rango di città. Libera interpretazione del periodo della “Belle Époque”. Balli, aperitivi e dimostrazioni dal vivo. Info: A.p.t. Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Musica SIDEOUT BEACH MUSIC Torbole sul Garda - Nago. Dalle ore 18.30 alle 24. Artisti e “disc-jokey” di rilevanza nazionale e internazionale si daranno il turno alla “consolle” nella splendida cornice torbolana alle “Foci del Sarca”. La musica sarà rigorosamente ricercata e di qualità! Alla console Luca Setti & Riccardo Bhi (Dude Club). Ingresso gratuito. Musica SUONI IN TRANSITO FESTIVAL MUSICALE AL FEMMINILE Drena. Castel Drena. Ore 19. Visita guidata al Castello, a seguire intervista alle artiste. Ore 21. Concerto con Petrina e Maria De Vigili. In caso di pioggia Sala Polivalente Drena. Ingresso gratuito. Info: Ass. AnDROmeda Cell. 349.5224292.
Musica OTAVA YO - ITINERARIFOLK 2016 Trento. Ore 21. Cortile scuole Crispi. Alexey Belkin: voce, piffero russo, gusli (salterio russo), cornamusa; Dmitry Shikhardin: voce, violino; Alexey Skosyrev: voce, chitarra acustica; Petr Sergeev: darbuka, grancassa; Yulia Usova: voce, violino; Timur Sigidin: basso. Info: www.centrosantachiara.it.
2 SABATO Cultura PERGINE SPETTACOLO APERTO Pergine Valsugana. Rimini Protokoll, Circolo Bergman, Dynamis, Dante Antonelli, Effetto Larsen, Generazione Disagio, Carrozzeria Orfeo, Manimotò, Glen Çaçi, Angela Demattè, Kaleider, Andrea Fontanari, Museo Wunderkammer, No limits project e molto altro: dall’1 al 9 luglio la città di Pergine apre i suoi spazi alla migliore produzione artistica contemporanea che si confronta con il tema della crisi e del cambiamento (irreversibile) in atto. Per
info e programma dettagliato visitate il sito: www.perginefestival.it. Esposizione 29^ RASSEGNA DEI MÜLLER THURGAU DELL’ARCO ALPINO - XIII CONCORSO INTERNAZIONALE Cembra. Lisignago. Evento internazionale dedicato al celebre vino di montagna con più di cento espositori nazionali e internazionali con degustazioni, spettacoli e convegni. Info: Tel. 0461.680117, www. mullerthurgau-mostra.it, A.p.T. Tel. 0461.683110. Folklore LEVICO IMPERIALE RIEVOCAZIONE STORICA LevicoTerme. Rievocazione storica dell’evoluzione al rango di città. Libera interpretazione del periodo della “Belle Époque”. Balli, aperitivi e dimostrazioni dal vivo. Info: A.p.t. Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Musica NERI MARCORÈ E GNU QUARTET Val di Fassa. Ore 13. Località Jonta. Come una specie di sorriso - Omaggio a Fabrizio De André.
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trentinoappuntamenti Concerto con Neri Marcorè e Gnu Quartet nell’ambito de I Suoni delle Dolomiti 2016. Per programma dettagliato visitate il sito www. isuonidelledolomiti.it; Apt Val di Fassa www.fassa.com. Musica GNUQUARTET Torbole sul Garda. Ore 21. Piazza Lietzmann. Concerto di GnuQuartet. Ingresso gratuito. Musica 29^ RASSEGNA DI CANTI DELLA MONTAGNA Bedollo. Ore 20.30. Nuovo Teatro Comunale di Centrale. Canti di montagna con il Coro Abete Rosso di Bedollo, il Coro Soldanella di Brentonico e il Coro Castel Barco di Avio. Ingresso libero. Info: 339.3158023. Per i più piccoli PROFESSOR INSALATONI: SPETTACOLO PER BAMBINI Castello Tesino. Ore 17. Parco San Rocco. Info: www.visitvalsugana.it.
3 DOMENICA Cultura PERGINE SPETTACOLO APERTO Pergine Valsugana. Rimini Protokoll, Circolo Bergman, Dyna-
mis, Dante Antonelli, Effetto Larsen, Generazione Disagio, Carrozzeria Orfeo, Manimotò, Glen Çaçi, Angela Demattè, Kaleider, Andrea Fontanari, Museo Wunderkammer, No limits project e molto altro: dall’1 al 9 luglio la città di Pergine apre i suoi spazi alla migliore produzione artistica contemporanea che si confronta con il tema della crisi e del cambiamento (irreversibile) in atto. Per info e programma dettagliato visitate il sito: www.perginefestival.it. Esposizione 29^ RASSEGNA DEI MÜLLER THURGAU DELL’ARCO ALPINO - XIII CONCORSO INTERNAZIONALE Cembra. Lisignago. Evento internazionale dedicato al celebre vino di montagna con più di cento espositori nazionali e internazionali con degustazioni, spettacoli e convegni. Info: Tel. 0461.680117, www.mullerthurgau-mostra.it, A.p.T. Tel. 0461.683110. Musica DOMENICASTELLO: RACCONTI E FAVOLE Pergine Valsugana. Ore 17.30. Castel Pergine. Concerto con Beatrix Graf, clarinetto; Marianne Van Campenhout, viola; Francesco Moncher, pianoforte su opere di Mozart, Schumann e Bruch.Entrata € 10,00. Info: www.castelpergine.it.
Musica UN SALTO AL PARCO DOMENICHE MUSICALI Pergine Valsugana. Dalle ore 14 alle 19. Sala ex mensa del Parco Tre Castagni. Pomeriggio di intrattenimento, chiacchiere e musica. I concerti si terranno anche in caso di pioggia. Attività gratuita. Info: www.visitvalsugana.it. Tradizione SCULTORI DEL LEGNO ALL’OPERA Castello Tesino. Ore 11. Scultori del legno all’opera in Piazza Trento, al centro di Castello Tesino. Info: www.visitvalsugana.it.
4 LUNEDÌ Cultura PERGINE SPETTACOLO APERTO Pergine Valsugana. Rimini Protokoll, Circolo Bergman, Dynamis, Dante Antonelli, Effetto Larsen, Generazione Disagio, Carrozzeria Orfeo, Manimotò, Glen Çaçi, Angela Demattè, Kaleider, Andrea Fontanari, Museo Wunderkammer, No limits project e molto altro: dall’1 al 9 luglio la città di Pergine apre i suoi spazi alla migliore produzione artistica contemporanea che si confronta con il tema della crisi e del cambiamento (irreversibile) in atto. Per
info e programma dettagliato visitate il sito: www.perginefestival.it. Musica BRANKO GALOIC & SKAKAVAC ORKESTER ITINERARIFOLK 2016 Trento. Ore 21. Cortile scuole Crispi. Un poeta e un sognatore, abile a mescolare l’ironia con la malinconia, brass e gipsy jazz. Basterebbe questa breve definizione per comprendere meglio la figura di Branko Galoic, apprezzato compositore e chitarrista croato, cittadino del mondo e protagonista del secondo appuntamento della rassegna. Info: www.centrosantachiara.it.
5 MARTEDÌ Asta benefica NEL RESPIRO DELL’ARTE Ore 18. Grand Hotel Trento - Via Alfieri, 1. Vendita benefica all’asta delle opere di 20 artisti: Olga Bardina, Matteo Boato, Adalberto Borioli, Mauro Cappelletti, Silvio Cattani, Franco Chiarani, Roberto Codroico, Livio Conta, Elena Fia Fozzer, Ivo Fruet, Alessandro Goio, Paola Grott, Rudolf Haas, Bruno Lucchi, Shuhei Matsuyama, Giuliano Orsingher, Aldo Pancheri, Gianni Pellegrini, Paolo Tomio, Pietro Verdini. Orario: 10-12/16-19. Domenica chiuso. Ingresso libero.
PRESENTA … Il meglio della scena indipendente italiana condensato in un’unica compilation in free download dal sito www.trentinomese.it JM - BORN ON FIVE(JAP Records) "Born on Five" è l'EP di debutto di Matteo Fioriti in arte JM, giovanissimo cantautore umbro dalle sonorità R'n'B. Il titolo, che tradotto significa "nato sulla cinque", indica la corsia di arrivo del pullman Gualdo Tadino - Perugia: tratta extraurbana solcata dal cantautore per tutto il tempo delle registrazioni del suo primo lavoro negli studi del JAP Perù di Perugia. Cinque tracce che parlano di inizi, di viaggi, di speranze e della rabbia costruttiva delle prime esperienze. Un flow pazzesco da ascoltare tutto d'un fiato. GAUDI - EP (Rare Noise Records) Daniele Gaudi Cenacchi, conosciuto più semplicemente come Gaudi, è un musicista, compositore e produttore discografico italiano. Risiede e lavora a Londra dal 1995. È specializzato in musica elettronica, reggae e world music. Qscuesto Ep anticipa l'uscita del disco prevista per dopo l'estate. Al suo fianco un cast di tutto rispetto, a cominciare da Colin Edwin (al basso), passando poi per Ted Parsons (batteria), Brian Allen (trombone), Bill Laswell, Steve Jansen (ex Japan) e, ultimo ma non ultimo, il fidato Eraldo Bernocchi (alla chitarra). Con dei collaboratori di questo tipo, il risultato è chiaramente di grande stile. Attendiamo il disco con grande attenzione. MERZBOW, KEIJI HAINO, BALAZS PANDI - AN UNTROUBLESOME DEFENCELESSNESS (Rare Noise Records) Un trio che ha poco bisogno di presentazioni... Tre artisti a tutto tondo che da tempo ormai lavorano a stretto contatto con la label anglo italiana di Giacomo Bruzzo. il duo giapponese composto da Keiji Haino (chitarrista, sperimentatore del rock d'avanguardia) e Merzbow (rumorista conosciuto a livello mondiale), con il supporto del puntiforme stile ritmico di Balázs Pándi (che spazia dal jazz, a free, al rock noise, visto anche di fianco a Thurston Moore dei Sonic Youth in un recente disco della rare Noise). Tutti e tre innamorati della cultura giapponese, come dimostra la bellissima cover, con tanto di Monte Fuji in rilievo.
ROYAL BRAVADA - WAR (Ammonia /Bulbart) Dopo il primo album e due anni di live, Royal Bravada pubblicano l'ep WAR. “WAR” racchiude tutto l’energia dei Royal Bravada e spazia verso nuove sonorità, che dilagano dal brit-indie allo stoner rock, uno stile decisamente più originale e affinato da un intenso percorso di composizione e arrangiamento fra Milano e Londra. I testi sono più maturi ed emotivamente coinvolgenti, seppur a tratti evocativi e ricchi di metafore. War è odio, amore, rabbia e desiderio. "Ovunque guardiamo c'è guerra, anche dentro noi stessi, costantemente".
LA BASE - RESTI QUI (autoproduzione) La Base è una band hip-hop/neo-soul formata
dal chitarrista Francesco Fioravanti (ha collaborato con nomi quali Lemmings, Piotta e Cecile), il rapper Kenzie (noto per i suoi lavori solisti e per aver vinto il celebre contest Tecniche Perfette) e il cantante Massimo Cantisani (ha collaborato con Smania Uagliuns, Claudia Cantisani e partecipato a The Voice of Italy 2016). La formazione, avvalendosi della collaborazione di giovani talenti del panorama jazz romano, propone un sound che si muove con disinvoltura tra armonie jazz e beat hip-hop, melodie soul e rime rap. “Resti qui” è il loro primo singolo, in attesa dell'album previsto entro 2016.
ANGELO IANNELLI - IL CANNOCCHIALE (Hydra Music) Cantautore, attore (noto in RAI e MEDIASET, viste le sue svariate partecipazioni a fiction), autore teatrale con importanti collaborazioni alle spalle, regista e docente di Lettere nella Scuola secondaria, ha diretto cortometraggi, ha scritto un romanzo e pubblicato libri sui rapporti tra letteratura, arte e psicologia. Ora in veste di cantautore presenta il suo primo disco. Un album che si muove fra trame rock, intense e intime ballate con chitarra e voce e arrangiamenti per archi, con grande sapienza e leggerezza. Dieci brani inediti, dieci storie viste dallo sguardo profondo di un cannocchiale, con la sapienza di un "maestro", a scuola e nella vita, che sa usare il linguaggio per farci emozionare. ESTATE NOIR - NESSUNO SA (Seahorse Recordings) Gli Estate Noir - Daniele, Fabio, Igor e Valerio - sono reduci della scena underground romana. Il suono della band è debitore dell'esperienza Post Punk, a metà strada tra Londra e New York, contaminato dalle sonorità New Wave della Berlino di Bowie. Gli intrecci delle due chitarre, democraticamente alla ricerca del primato senza mai riuscire fino in fondo a prevalere, hanno la sfrontatezza di voler proseguire la strada tracciata da gruppi come Television o Sonic Youth. Il beat preciso di basso e batteria disegna la linea su cui provare a spiccare il volo. Ma per chi è partito da un garage interrato nella periferia est di Roma, anche la luce del piano terra è un buon inizio. E con l'ambizione giusta si può arrivare a suonare sul tetto. È già successo.
info@lunatik.it - www.lunatik.it Comunicazione per uscite discografiche, tour, festival a 360° su web, radio tv,
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trentinoappuntamenti Cultura PERGINE SPETTACOLO APERTO Pergine Valsugana. Rimini Protokoll, Circolo Bergman, Dynamis, Dante Antonelli, Effetto Larsen, Generazione Disagio, Carrozzeria Orfeo, Manimotò, Glen Çaçi, Angela Demattè, Kaleider, Andrea Fontanari, Museo Wunderkammer, No limits project e molto altro: dall’1 al 9 luglio la città di Pergine apre i suoi spazi alla migliore produzione artistica contemporanea che si confronta con il tema della crisi e del cambiamento (irreversibile) in atto. Per info e programma dettagliato visitate il sito: www.perginefestival.it. Musica DUO FLAUTO E PIANOFORTE Roncegno. Ore 21. Casa Raphael, Palace Hotel, P.zza de Giovanni 4. Concerto per il ciclo “I martedì a Casa Raphael” con Stefano Maffizzoni, flauto e Valter Favero, pianoforte su musiche di Reineke, Prokofiev, Bizet. Ingresso gratuito. Musica 3° CLASSIFICATO CMA & THIRD STONE Trento. Ore 20.45. Giardino S. Chiara. Opening band: ad aprire il primo appuntamento della rassegna musicale i Third Stone, gruppo nato nel 2014 con lo scopo di dar vita ad una musica fatta di improvvisazione e vibrazione degli amplificatori. La band è formata da Emanuele (voce, chitarre), Giorgio (basso elettrico), Emanuele Filiberto (batteria) e Maria (manager e autrice). Nell’ambito della rassegna “I martedì delle band”. Info: www.centrosantachiara.it. Per i più piccoli UN SALTO AL PARCO PICCOLI ARTISTI AL PARCO Pergine Valsugana. Dalle ore 16. Parco della Pace. Laboratori di riciclo per bambini dai 2 ai 6 anni. In caso di pioggia l’attività verrà annullata. Attività gratuita. Info: Gruppo Famiglie Valsugana Tel. 329 6638868; famiglievalsugana@gmail.com.
6 MERCOLEDÌ Cultura PERGINE SPETTACOLO APERTO Pergine Valsugana. Rimini Protokoll, Circolo Bergman, Dynamis, Dante Antonelli, Effetto Larsen, Generazione Disagio, Carrozzeria Orfeo, Manimotò, Glen Çaçi, Angela Demattè, Kaleider, Andrea Fontanari, Museo Wunderkammer, No limits project e molto altro: dall’1 al 9 luglio la città di Pergine apre i suoi spazi alla migliore produzione artistica contemporanea che si confronta con il tema della crisi e del cambiamento (irreversibile) in atto. Per info e programma dettagliato visitate il sito: www.perginefestival.it.
Famiglia LA SETTIMANA DELLA FAMIGLIA Predazzo. Ore 21. Piazza SS. Filippo e Giacomo. Spettacolo “Il Circo” di Gek Tessaro. Per programma dettagliato visitate il sito: www.visitfiemme.it. Musica FRANCO D’ANDREA Passo Lavazé. Ore 13. Musica Jazz fra scrittura e improvvisazione, concerto con Franco D’Andrea - Traditions today, special guest Hann Bennink, nell’ambito de I Suoni delle Dolomiti 2016. Per programma dettagliato visitate il sito www.isuonidelledolomiti.it; www.visitfiemme.it. Musica FISARMONICISTI CITTÀ DI VARESE Trento. Ore 21. Cortile Scuole Crispi-Bonporti, via San Giovanni Bosco 6. Concerto con i Fisarmonicisti città di Varese; direttore maestro Luigi Luoni su musiche di G. Bizet, P. Mascagni, Rossini, G. Puccini e altri. Nell’ambito di Contrada larga 2016. Biglietto intero € 5.00; ridotto € 3.00 (fino a 15 anni) fino a esaurimento posti. Info: www.trentocultura.it. Musica FESTIVAL INCANTO POPOLARE Levico Terme. Ore 21. Via Dante piazzetta ex cinema di Levico Terme. Coro La Tor di Caldonazzo. Info: APT Valsugana ufficio di Levico Terme Tel. 0461.727700; info@ visitvalsugana.it. Per i più piccoli UN SALTO AL PARCO PICCOLE STORIE NEL PARCO Pergine Valsugana. Dalle ore 17 alle 17.45. Parco Tre Castagni. Brevi storie per bambini dai 3 ai 7 anni. In caso di pioggia l’attività verrà annullata. Attività gratuita. Ritrovo presso area tavoli vicino all’area giochi. Info: Biblioteca Comunale - ragazzi Tel. 0461.502391. Tradizione PINÉ SOTTO LE STELLE 2016: PINÉ MOTORI SHOW, REGALA UN SORRISO Baselga di Piné. Ore 21. Corso Roma. Serata dedicata ai motori con esposizione di auto storiche e da competizione, animazione e musica per le vie del centro, mercatino di prodotti locali, negozi aperti, spettacoli e intrattenimenti. Info: Tel. 0461.557028.
7 GIOVEDÌ Cultura PERGINE SPETTACOLO APERTO Pergine Valsugana. Rimini Protokoll, Circolo Bergman, Dynamis, Dante Antonelli, Effetto Larsen, Generazione Disagio, Carrozzeria Orfeo, Manimotò, Glen Çaçi, Angela Demattè, Kaleider, Andrea Fontanari, Museo Wun-
Nel respiro dell’arte TORRE MIRANA - Sala THUN Via Belenzani 3 - via Manci 2, Trento 23 giugno - 4 luglio 2016
Inaugurazione giovedì 23 giugno 2016 ore 18.00 orario 10.00-12.00/16.00-19.00
Domenica chiuso - ingresso libero
ARTISTI
Olga Bardina - Matteo Boato - Adalberto Borioli - Mauro Cappelletti - Silvio Cattani Franco Chiarani - Roberto Codroico - Livio Conta - Elena Fia Fozzer - Ivo Fruet Alessandro Goio - Paola Grott - Rudolf Haas - Bruno Lucchi - Shuhei Matsuyama Giuliano Orsingher - Aldo Pancheri - Gianni Pellegrini - Paolo Tomio - Pietro Verdini
Lega Italiana Fibrosi Cistica Trentino onlus VENDITA BENEFICA ALL’ASTA
delle opere dei 20 artisti 5 luglio 2016 - ore 18.00
Grand Hotel Trento - via Alfieri 1, Trento
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
Con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura Provincia Autonoma di Trento
Con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Trento
derkammer, No limits project e molto altro: dall’1 al 9 luglio la città di Pergine apre i suoi spazi alla migliore produzione artistica contemporanea che si confronta con il tema della crisi e del cambiamento (irreversibile) in atto. Per info e programma dettagliato visitate il sito: www.perginefestival.it. Cultura BIBLIOTECA ESTATE 2016 Caldonazzo. Ore 20.30. Albergo Due Spade. Conferenza: “Filosofia e vino” con Alessandro Fontanari. Info: Biblioteca intercomunale di Caldonazzo. Famiglia UN SALTO AL PARCO - BEN ESSERE Pergine Valsugana. Dalle ore 18 alle 19. Parco Tre Castagni. Ginnastica dolce condotta da un professionista (munirsi di tappetino). In caso di pioggia l’attività verrà annulata. Attività adatta ad adulti dal 18 anni in poi. Si richiede un contributo una tantum di 25 euro a sostegno dei progetti LILT. Info: LILT Pergine Tel. 0461.515125 (martedì 9-11 e giovedì 16-18). Famiglia LA SETTIMANA DELLA FAMIGLIA Tesero. Ore 21. Piazza Nuova. Spettacolo “La festa della Fantamicizia” con Fata Lina e Strega Varana di Melevisione. Per pro-
gramma dettagliato visitate il sito: www.visitfiemme.it. Musica UN MONDO A PIÙ VOCI Ciampac, Alba di Canazei. Ore 13. Concerto con Ellade Bandini, batteria; Mario Arcari clarinetto, oboe; Giorgio Cordini, voce e chitarra. Ingresso gratuito. Per programma dettagliato visitate il sito: www.trentinojazz.com. Musica SERATA DELL’OSPITE GIOVEDÌ IN MUSICA LevicoTerme. Tanti punti musicali con diversi generi, animazione per i più piccoli con l’associazioni NOI oratorio di Barco in piazzetta ex-cinema con baby dance, truccabimbi, palloncini e pane e nutella. Info: Apt Valsugana Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Teatro ragazzi IL GIRO DEL MONDO IN 80 GIORNI Ponte Arche. Ore 21. Teatro Tenda. Spettacolo teatrale per famiglie con la Compagnia Aida. Per info visitate il sito: www.visitacomano.it.
8 VENERDÌ Cultura PERGINE SPETTACOLO APERTO Pergine Valsugana. Rimini Protokoll, Circolo Bergman, Dyna-
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trentinoappuntamenti mis, Dante Antonelli, Effetto Larsen, Generazione Disagio, Carrozzeria Orfeo, Manimotò, Glen Çaçi, Angela Demattè, Kaleider, Andrea Fontanari, Museo Wunderkammer, No limits project e molto altro: dall’1 al 9 luglio la città di Pergine apre i suoi spazi alla migliore produzione artistica contemporanea che si confronta con il tema della crisi e del cambiamento (irreversibile) in atto. Per info e programma dettagliato visitate il sito: www.perginefestival.it. Famiglia LA SETTIMANA DELLA FAMIGLIA Tesero-Pampeago. Ore 10. Passeggiata con Fata Lina e Strega Varana. Per programma dettagliato visitate il sito: www.visitfiemme.it. Famiglia LA SETTIMANA DELLA FAMIGLIA Cavalese. Ore 21. Piazza Dante. Spettacolo: “La festa della Fantamicizia” con Fata Lina e Strega Varana di Melevisione. Per programma dettagliato visitate il sito: www.visitfiemme.it. Famiglia A TU PER TU CON LE STELLE Monte Bondone. Ore 21-23. Terrazza delle Stelle. Grazie a potenti telescopi e alla guida di esperti operatori, le finestre dell’Universo si aprono a tutti. Tariffa: intero € 3,50 - ridotto € 2,50. Info: Terrazza delle Stelle T. 0461.270311; astronomia@muse.it; www2.muse.it/ terrazzadellestelle. Musica SIDEOUT BEACH MUSIC Torbole sul Garda - Nago. Dalle ore 18.30 alle 24. Artisti e “disc-jokey” di rilevanza nazionale e internazionale si daranno il turno alla “consolle” nella splendida cornice torbolana alle “Foci del Sarca”. La musica sarà rigorosamente ricercata e di qualità! Alla console T.B.G. & Luca Setti. Ingresso gratuito. Musica SUONI IN TRANSITO FESTIVAL MUSICALE AL FEMMINILE Dro. Centrale, loc. Volta. Ore 19. Visita guidata alla Centrale, a seguire intervista alle artiste. Ore 21. Concerto con Cassandra Raffaele e Noireve. In caso di pioggia Teatro Oratorio di Dro. Ingresso gratuito. Info: Ass. AnDROmeda Cell. 349.5224292. Musica TAMA TRIO SPECIAL GUEST ELENA LEDDA E LUIGI LAI ITINERARIFOLK 2016 Trento. Ore 21. Cortile scuole Crispi. L’evento vedrà la presenza di due ospiti straordinari, legati alla Sardegna: Luigi Lai e le sue launeddas ed Elena Ledda, deliziosa voce della musica tradizionale italiana. Info: www.centrosantachiara.it.
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Per i più piccoli LA GANG DELL’ORTO Monte Bondone. Ore 15. Giardino Botanico Alpino Viote. Una stravagante ortolana dà voce alla signorina Cipolla, a Mrs. Pera Williams e a tanti altri amici, alla scoperta del mondo dell’orto. Target: famiglie con bambini età 3-10. Tariffa: intero € 2,50 - ridotto € 1,50 (oltre al biglietto d’ingresso). Info: Giardino Botanico Alpino Viote Tel. 0461.948050 o 0461.270311; giardino.botanico@muse.it; www2. muse.it/giardinobotanico. Tradizione CENA BIANCO ROSSA PergineValsugana. Il nuovo evento dell’estate perginese lanciato nel 2014 con grande successo ritorna anche nel 2016 per condividere con altri il piacere di stare a tavola insieme, all’aria aperta. Per regolamento tutti porteranno quanto necessario per la cena dalle stoviglie al cibo e magari un pochino di più per deliziare anche i vicini di tavolo... poi tutto si riporterà a casa. Info: Apt Valsugana www. visitvalsugana.it.
9 SABATO Cultura PERGINE SPETTACOLO APERTO Pergine Valsugana. Rimini Protokoll, Circolo Bergman, Dynamis, Dante Antonelli, Effetto Larsen, Generazione Disagio, Carrozzeria Orfeo, Manimotò, Glen Çaçi, Angela Demattè, Kaleider, Andrea Fontanari, Museo Wunderkammer, No limits project e molto altro: dall’1 al 9 luglio la città di Pergine apre i suoi spazi alla migliore produzione artistica contemporanea che si confronta con il tema della crisi e del cambiamento (irreversibile) in atto. Per info e programma dettagliato visitate il sito: www.perginefestival.it. Famiglia FEN FEN Monte Bondone. Ore 9-18. Giardino Botanico Alpino Viote. All’interno del grande evento che le Viote dedicano al mondo del fieno, il Giardino si anima di visite ed esperienze a tema. Ingresso libero, attività a pagamento. Info: Giardino Botanico Alpino Viote Tel. 0461.948050 o 0461.270311; giardino.botanico@muse.it; www2. muse.it/giardinobotanico. Folklore ESIBIZIONE GRUPPO FOLK CastelloTesino. Ore 21. Giardini di Via Dante. Esibizione gruppo Folk, preceduta da sfilata. Info: Apt Valsugana ufficio di Castello Tesino Tel. 0461.727730. Musica BONPORTI SUMMER SOUNDS: SAXOFOBIA Trento. Ore 21.30. Cortile Scuole Crispi-Bonporti, via San Giovanni 8. Rassegna musicale curata da
Conservatorio Statale di Musica “F.A. Bonporti”, a cura di Marco Albonetti. Il primo appuntamento è dedicato a un incontro speciale che vede protagonisti, insieme, 12 sassofonisti in varie formazioni dal duo all’ensemble: un viaggio raffinato e magico nel caldo e inquieto suono dei sassofoni con l’aggiunta di una rara elaborazione dell’opera Four5 di John Cage. Ingresso gratuito. Info: www.conservatorio.tn.it. Musica MISCELLANEA DI DANZE IN CERCHIO Bieno Valsugana. Ore 20.30. Giardino B&B Piccolo Principe. Danziamo in cerchio... semplicemente. Tra le più belle danze del mondo, accessibili a tutti. Una serata dedicata a scoprire la bellezza di un corpo che si muove liberamente, seguendo la musica... Info: B&B Piccolo Principe vicolo Busarello 10 Bieno - Cell. 340.3134256; info@bbilpiccoloprincipe.com.
10 DOMENICA Famiglia LA SETTIMANA DELLA FAMIGLIA Carano. Ore 21. Spettacolo: “La festa della Fantamicizia” con Fata Lina e Strega Varana di Melevisione. Per programma dettagliato visitate il sito: www.visitfiemme.it. Famiglia UN ENTOMOLOGO IN GIARDINO Monte Bondone. Ore 11. Giardino Botanico Alpino Viote. Una camminata nell’incredibile mondo degli insetti, armati di strumentazione scientifica e spirito d’osservazione. Info: Giardino Botanico Alpino Viote Tel. 0461.948050 o 0461.270311; giardino.botanico@ muse.it; www2.muse.it/giardinobotanico. Famiglia FEN FEN Monte Bondone. Ore 9-18. Giardino Botanico Alpino Viote. All’interno del grande evento che le Viote dedicano al mondo del fieno, il Giardino si anima di visite ed esperienze a tema. Ingresso libero, attività a pagamento. Info: Giardino Botanico Alpino Viote Tel. 0461.948050 o 0461.270311; giardino.botanico@muse.it; www2. muse.it/giardinobotanico. Musica MARKUS STOCKHAUSEN E TARA BOUMAN Val di Fassa, Gruppo Costabella-Cima Uomo. Ore 13. Rifugio Bergvagabunden Hütte. Musica Jazz - Dialoghi d’alta quota per tromba e clarinetto. Concerto con Markus Stockhausen e Tara Bouman nell’ambito de I Suoni delle Dolomiti 2016.Per programma dettagliato visitate il sito www.isuonidelledolomiti.it; www.fassa.com.
Musica UN SALTO AL PARCO DOMENICHE MUSICALI Pergine Valsugana. Dalle ore 14 alle 19. Sala ex mensa del Parco Tre Castagni. Pomeriggio di intrattenimento, chiacchiere e musica. Il concerto si terrò anche in caso di pioggia. Attività gratuita. Info: www.visitvalsugana.it. Musica FESTIVAL DELLA MUSICA: I SUONI DELLA MARIMBA Albiano. Ore 21. Chiesa di S. Biagio. Concerto di percussioni con Giuseppe Cacciola, marimba, Michele Fagnani, chitarra. Verranno eseguite musiche di Bach, Mozart, Debussy, Lennon e Cacciola. Info: Cell. 338.1072230, ecicultura@libero.it.
11 LUNEDÌ Cultura CONFERENZA Castello Tesino. Ore 21. Biblioteca. “L’uomo e le energie indispensabili per la salute e per la sua stessa vita” con Mario Dorigato. Info: Biblioteca Castello Tesino Tel. 0461.593232. Famiglia LA SETTIMANA DELLA FAMIGLIA Bellamonte. Ore 10. Passeggiata con Fata Lina e Strega Varana. Per programma dettagliato visitate il sito: www.visitfiemme.it. Famiglia LA SETTIMANA DELLA FAMIGLIA Molina di Fiemme. Ore 21. Spettacolo: “I bestiolini” di Gek Tessaro. Per programma dettagliato visitate il sito: www.visitfiemme.it. Musica LOLOMIS - ITINERARIFOLK 2016 Trento. Ore 21. Cortile scuole Crispi. In anteprima nazionale, un gruppo che saprà offrire uno spettacolo assolutamente fuori dal comune. I Lolomis, band composta da quattro ragazzi francesi di Strasburgo, rappresentano una novità assoluta all’interno del panorama musicale europeo. Grazie ad una strumentazione piuttosto atipica, composta da arpa, violino, flauti e percussioni, i Lolomis sono in grado di regalare sonorità che risentono dei repertori dell’est Europa, sapientemente innovati, grazie a varie influenze pop ed elettroniche. Tutto finalizzato a supportare la prorompente e seducente vocalità di Romane Claudel Ferragui. Info: www.centrosantachiara.it.
12 MARTEDÌ Cultura BIBLIOTECA ESTATE 2016 Calceranica. Ore 20.30. Bar Vital. Conferenza: “Filosofia e felicità” con Pierluigi Pizzitola. Info: Biblioteca intercomunale di Caldonazzo.
trentinoappuntamenti Musica ALMA SWING Ciampedié, Vigo di Fassa. Ore 13. Concerto con Lino Brotto, chitarra; Mattia Martorano, violino; Andrea Boschetti, chitarra; Beppe Pilotto, contrabbasso. Ingresso gratuito. Info: www.trentinojazz.com. Musica PIANOFORTE A 4 MANI Roncegno. Ore 21. Casa Raphael - Palace Hotel, P.zza de Giovanni, 4. Concerto con Lucia Dal Bosco e Laura Di Paolo su musiche di Brahms, Schubert, Dvorak. Ingresso gratuito. Musica ANNY & THE SOCKS Rovereto. Ore 21. Piazza delle Erbe sarà trasformata in una location variopinta di tulsa sound e folk americano con brani originali e non. Concerto con Annika Borsetto: voce, ukulele, washboard, kazoo; Chris Kaufmann: chitarre; Giorgio Peggiani: armonica, ukulele. Ingresso gratuito. Info: www. cdmrovereto.it. Musica TNFIVE & JOY HOLLER Trento. Ore 20.45. Giardino S. Chiara. Una giovane band sarà la protagonista del secondo appuntamento della rassegna dedicata alle band trentine. I TNfive, cinque ragazzi provenienti dalla Valle dei Laghi e con età compresa tra i 15 e i 16 anni, si sono formati nel 2014 grazie ad un’enorme passione comune per la musica. Una carriera da costruire, che parte però da basi rock solide ed un talento da coltivare. Nell’ambito della rassegna “I martedì delle band”. Info: www.centrosantachiara.it.
13 MERCOLEDÌ Famiglia LA SETTIMANA DELLA FAMIGLIA Cavalese. Ore 17. Piazza Italia. Laboratorio di cucina “Piccoli Chef” con Natalia Cattelani. Per programma dettagliato visitate il sito: www.visitfiemme.it. Famiglia LA SETTIMANA DELLA FAMIGLIA Cavalese. Ore 21. Piazza Italia. Spettacolo “Amico Libro” di Lorenzo Branchetti (ovvero Milo Cotogno di Melevisione). Per programma dettagliato visitate il sito: www.visitfiemme.it. Musica FESTIVAL INCANTO POPOLARE Levico Terme. Ore 21. Via Dante piazzetta ex cinema di Levico Terme. Cori Cima Vezzena e Monte Vignol di Arco. All’interno della 31^ edizione della rassegna corale “Cima Vezzena canta...”. Info: APT Valsugana ufficio di Levico
Terme Tel. 0461 727700; info@ visitvalsugana.it. Per i più piccoli ESTATEATRO: “MIC CIRC FRATILOR” Pergine Valsugana. Ore 21. Con Samovar Teatro di Davide Salata con con Luca Salata e Davide Salata. Due fratelli, un po’ rumeni, un po’ italiani, mettono in scena un piccolo circo. Sono contemporaneamente fanfara, giocolieri,acrobati, animali ma soprattutto uomini. Vogliono stupirci, meravigliarci. Tutto è giocato su piccoli equilibri che cercano di rimanere tali ma così non è, e proprio in questo modo ci meravigliano. Perché cos’é la meraviglia se non un equilibrio che si rompe... Info: www.visitvalsugana.it. Teatro ...E NON C’E’ PIÙ NESSUNO Ponte Arche. Ore 21. Teatro Tenda. Spettacolo teatrale per famiglie tratto dall’Ulisse. Con la Compagnia Teatri Soffiati e Finisterrae Teatri. Per info visitate il sito: www. visitacomano.it. Tradizione PINÉ SOTTO LE STELLE 2016 Baselga di Piné. Ore 21. Corso Roma. Animazione e musica per le vie del centro, mercatino di prodotti locali, negozi aperti, spettacoli e intrattenimenti. Info: Tel. 0461.557028.
14 GIOVEDÌ Cabaret RIDENDRO & SCHERZANDRO 2016 Dro. Piazza della Repubblica. Ore 20. Preserata con intrattenimento musicale. Ore 21. Inizio dello spettacolo - Gara concorso tra cabarettisti. A seguire: spettacolo di cabaret con Giuseppe Giacobazzi. Per avere ulteriori informazioni e rimanere aggiornati sul calendario ufficiale delle esibizioni, consultare il sito ufficiale www.ridendroescherzandro.it. Cultura GIOVEDÌ DELLA CULTURA: SERATA SUI PROFUGHI CON GRAZIELLA MENATO E MARIA AVANZO Castello Tesino. Ore 21. Palazzo Gallo. Serata sui profughi con Graziella Menato e Maria Avanzo. Ingresso libero. Info: Biblioteca di Castello Tel. 0461.593232.
ne). Per programma dettagliato visitate il sito: www.visitfiemme.it. Famiglia LA SETTIMANA DELLA FAMIGLIA Tesero. Ore 17. Piazza Cesare Battisti. Laboratorio di cucina “Piccoli Chef” con Natalia Cattelani. Per programma dettagliato visitate il sito: www.visitfiemme.it. Famiglia LA SETTIMANA DELLA FAMIGLIA Predazzo. Ore 21. Piazza SS. Filippo e Giacomo. Spettacolo “Amico Libro” di Lorenzo Branchetti (Milo Cotogno di Melevisione). Per programma dettagliato visitate il sito: www.visitfiemme.it.
Cultura BIBLIOTECA ESTATE 2016 Caldonazzo. Ore 20.30. Ristorante Pineta. Conferenza: “Filosofia e montagna” con Massimo Libardi. Info: Biblioteca intercomunale di Caldonazzo.
Musica CAJA GRIMAZ E LORIS VESCOVO Buffaure, Pozza di Fassa. Ore 13. Canti friulani tra tradizione, innovazione e contaminazione. Concerto con Caja Grimaz voce; Loris Vescovo voce e chitarra. Ingresso gratuito. Info: www.trentinojazz.com.
Famiglia LA SETTIMANA DELLA FAMIGLIA Cavalese-Salanzada. Ore 10. Passeggiata con Lorenzo Branchetti (Milo Cotogno di Melevisio-
Musica AFRICA UNITE Arco. Ore 21. Climbing Stadium - Via Caproni Maini, 26/e. Costo: € 5 in prevendita. Biglietto la sera del concerto € 8. Nell’ambito del
Sideout Arco Festival. Apertura dei cancelli alle ore 19 e ci saranno in apertura Shanti Powa e Bangbass - Dancehall and Black Music. Musica RASSEGNA “ANTICHI ORGANI E STRUMENTI DELLA VALSUGANA” 2016 Pergine Valsugana. Ore 21. Chiesa S. Maria. Organo Mayer-Ruffatti 1908-1990. Artisti: Carlo Tunesi organo (Milano). Augusto Righi, Simone Pontalti: trombe. Info: www.visitvalsugana.it. Musica FESTIVAL DELLA MUSICA: IL SUONO DELLA CHITARRA Albiano. Ore 21. Chiesa di S. Biagio. Concerto di Giulio Tampalini. Verranno eseguite musiche di Ponce, Tarrega e Cacciola. Info: Cell. 338.1072230, ecicultura@libero.it. Musica CONCERTO IN PIAZZA Baselga di Piné. Ore 20.30. Piazzale Costalta. Sfilata dalla piazza della Chiesa fino a piazzale Costalta e concerto bandistico. In caso di maltempo il concerto si terrà giovedì 21 luglio. Info: info@gbfp.it. Musica BURDON FOLK BAND ITINERARIFOLK 2016 Trento. Ore 21. Giardino S. Chiara. La Burdon Folk Band, gruppo
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trentinoappuntamenti ucraino, sarà la protagonista del quinto incontro della rassegna musicale. Attraverso strumenti caratteristici, la Burdon Folk Band vuole riprodurre l’antica atmosfera delle danze folkloriche, mescolandola con sonorità più moderne. Canti tradizionali, canti rurali rituali, ballate e danze, sono l’oggetto dei live della nutrita band ucraina. Info: www. centrosantachiara.it. Musica GILLES APAP, MEDUOTERAN ALCHIMIE PER VIOLINO, FISARMONICA E LIUTO Val Algone. Ore 13. Malga Movlina. Concerto ai piedi delle Dolomiti di Brenta. Possibilità di escursione guidata a piedi o in e-bike o mtb con guida. Nell’ambito de “I suoni delle Dolomiti”. Info e prenotazione presso APT Comano www. visitacomano.it; www.campigliodolomiti.it. Musica ANTONIO FIGURA TRIO Mezzolombardo. Ore 21. Antonio Figura pianoforte, composizioni; William Lenihan basso elettrico, chitarra classica; Michele Salgarello batteria. Per info consultate il sito www.trentinojazz.com.
Tradizione DOC - DENOMINAZIONE DI ORIGINE CINEMATOGRAFICA Cembra-Lisignago. Appuntamento cine-enogastronomico, un viaggio di gusto e conoscenza attraverso la scoperta dei vini della Valle di Cembra Trentino con visita ad una cantina, degustazione di vini abbinata ad un’accurata selezione di prodotti gastronomici del territorio e, per concludere, una proiezione cinematografica Partecipazione a pagamento. Info e prenotazioni: Tel. 0461.921863, info@stradavinotrentino.com.
15 VENERDÌ Cabaret RIDENDRO & SCHERZANDRO 2016 Dro. Piazza della Repubblica. Ore 20. Preserata con intrattenimento musicale. Ore 21. Inizio dello spettacolo - Gara concorso tra cabarettisti. A seguire: spettacolo di cabaret. Per avere ulteriori informazioni e rimanere aggiornati sul calendario ufficiale delle esibizioni, consultare il sito ufficiale www.ridendroescherzandro.it. Famiglia LA SETTIMANA DELLA FAMIGLIA Predazzo-Gardoné. Ore 10. Passeggiata con Lorenzo Branchetti
(ovvero Milo Cotogno di Melevisione). Per programma dettagliato visitate il sito: www.visitfiemme.it. Famiglia LA SETTIMANA DELLA FAMIGLIA Predazzo. Ore 17. Piazza SS. Filippo e Giacomo. Laboratorio di cucina “Piccoli Chef” con Natalia Cattelani. Per programma dettagliato visitate il sito: www.visitfiemme.it. Famiglia A TU PER TU CON LE STELLE Monte Bondone. Ore 21-23. Terrazza delle Stelle. Grazie a potenti telescopi e alla guida di esperti operatori, le finestre dell’Universo si aprono a tutti. Tariffa: intero € 3,50 - ridotto € 2,50. Info: Terrazza delle Stelle T. 0461.270311; astronomia@muse.it; www2.muse.it/ terrazzadellestelle. Musica SIDEOUT BEACH MUSIC Torbole sul Garda - Nago. Dalle ore 18.30 alle 24. Artisti e “disc-jokey” di rilevanza nazionale e internazionale si daranno il turno alla “consolle” nella splendida cornice torbolana alle “Foci del Sarca”. La musica sarà rigorosamente ricercata e di qualità! Alla console PEA & Luca Setti. Ingresso gratuito.
Musica IAN ANDERSON - THE BEST OF JETHRO TULL Arco. Ore 21. Climbing Stadium - Via Caproni Maini, 26/e. Dopo il successo dell’appena trascorso tour invernale con il concerto”The Rock Opera”,Ian Anderson, pionere del rock progressive e leader indiscusso della storica band Jethro Tull, torna in Italia, sulle note dei brani leggendari della band con il suo intramontabile “The Best of Jethro Tull”. Prevendita biglietti presso la redazione di Trentinomese - Via Ghiaie, 15 - Trento. Musica BIG BAND HEINZ BERGGRUEN GYMNASIUM Trento. Ore 21. Cortile Scuole Crispi-Bonporti, via San Giovanni Bosco 6. 50° anniversario del gemellaggio tra Trento e Berlin Charlottenburg Wilmersdorf. Ingresso gratuito fino a esaurimento posti. Info: www.trentocultura.it. Musica SERATE DA FAVOLA Pergine Valsugana. Dalle ore 17.30. Musica, animazione, arte, artigiananto, negozi aperti per le vie del centro storico di Pergine. Info: www.visitvalsugana.it.
RIVENDITE AUTORIZZATE BIGLIETTI, CONCERTI, SPETTACOLO, SPORT & CULTURA
TRENTO – Via Ghiaie 15 Tel. 0461 362111 – annunci@bazar.it
Orario: lunedì-venerdì 8.30-12.30/14.00-18.00
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BOLZANO – Via Bari 15 Tel. 0471 930993 – bazarbz@bazar.it lunedì-venerdì 8.30-12.30/14.30-18.30 chiuso il mercoledì e giovedì pomeriggio
GIANNA NANNINI
FIORELLA MANNNOIA
ANGELO PINTUS
Il nuovo tour vedrà Gianna riportare il rock sui palchi dei teatri, prestigiose strutture che le permetteranno di valorizzare sia il suono sia la sua voce.
A distanza di quasi tre anni dalla pubblicazione dell’album “A te”, la Mannoia torna a dedicare a una serie di concerti al grande Lucio Dalla: il progetto nacque nel novembre del 2013 dal desiderio di Fiorella di ricordare un artista che ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica italiana, ma soprattutto un amico, una persona a cui era legata da anni da un rapporto profondo di stima e affetto reciproci.
Forte della grande affezione che il pubblico dimostra nei suoi confronti Angelo Pintus nella stagione teatrale 2015-16 sta nuovamente girando l’Italia con il nuovo spettacolo “Ormai sono una Milf”. Più di 70 le repliche programmate con una previsione finale di oltre 100.000 spettatori.
Dopo 11 tappe sold out e vendite record per il tour che partirà il 28 aprile da Torino, il prossimo 12 novembre Marco Mengoni ripartirà per una nuova importante avventura live...
BRESCIA Arena Campo Marte 16 luglio 2016 ore 21.30
TRENTO Piazza Duomo 30 luglio 2016 ore 21
VERONA Arena di Verona 10 settembre 2016 ore 21
BOLZANO Palaonda – Via Galvani, 4 4 dicembre 2016 ore 21
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MARCO MENGONI
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Musica RECITAL PIANISTICO Castello Tesino. Ore 21. Palazzo Gallo. Recital pianistico con Pietro Grespan: musiche di J.S. Bach, C.Debussy e M.P Mussorgskji. Info: Comune di Castello Tesino. Musica FILIPPO COSENTINO Pavillo. Ore 21. Sala della Torre Romana. Filippo Cosentino chitarra acustica, chitarra acustica baritono. Per info consultate il sito www.trentinojazz.com. Per i più piccoli LE COSE SCHIFOSE Monte Bondone. Ore 15. Giardino Botanico Alpino Viote. Un’insolita indagine condotta dal detective Sterco Holmes e dalla prof. Caccons per scoprire cosa ci trovano gli scienziati nell’innominabile “cacca”.Target: famiglie con bambini età 3-10. Tariffa: intero € 2,50 - ridotto € 1,50 (oltre al biglietto d’ingresso). Info: Giardino Botanico Alpino Viote Tel. 0461.948050 o 0461.270311; giardino.botanico@ muse.it; www2.muse.it/giardinobotanico.
16 SABATO Cabaret RIDENDRO & SCHERZANDRO 2016 Dro. Piazza della Repubblica. Ore 20. Preserata con intrattenimento musicale. Ore 21. Inizio dello spettacolo - Gara concorso tra cabarettisti. A seguire: spettacolo di cabaret. Per avere ulteriori informazioni e rimanere aggiornati sul calendario ufficiale delle esibizioni, consultare il sito ufficiale www.ridendroescherzandro.it. Famiglia DEGUSTAZIONE ALPINA Monte Bondone. Ore 11. Giardino Botanico Alpino Viote. Un’esperienza sensoriale tra le piante selvatiche commestibili, per conoscerle e assaggiarle! Info: Giardino Botanico Alpino Viote Tel. 0461.948050 o 0461.270311; giardino.botanico@muse.it; www2. muse.it/giardinobotanico. Musica SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE DI FELIX MENDELSSOHN-BARTHOLDY Malga Costa, Valle di Sella. Ore 19. Concerto con Orchestra Spira Mirabilis, coro voci bianche della Scuola di Musica di Fiesole. Regia P. Mungiguerra. Prenotazione obbligatoria chiamando il numero 0461.751251 dal lunedì al venerdì,
dalle 8 alle 12 ed il giorno dell’evento. Lo spettacolo è garantito anche in caso di maltempo, fino ad esaurimento posti. Ingresso € 25. Info: www.artesella.it.
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Musica MARI BOINE - MUSICA DAL MONDO: UNA VOCE DAL PROFONDO NORD AL SORGERE DEL SOLE Col Margherita, Val di Fassa. Ore 06.00. Musica dal mondo: una voce dal profondo Nord al sorgere del Sole. Con Mari Boine, Paolo Vinaccia, Corrado Bungaro, Carlo La Manna, Roger Ludvigsen, Giordano Angeli. Nell’ambito de I Suoni delle Dolomiti 2016. Per programma dettagliato visitate il sito: www.isuonidelledolomiti.it; www. visitfiemme.it. Musica BONPORTI SUMMER SOUNDS: LATO A: POP / LATO B: BLUES Trento. Ore 21.30. Cortile Scuole Crispi-Bonporti, via San Giovanni 8. Rassegna musicale curata da Conservatorio Statale di Musica “F.A. Bonporti”. Ingresso gratuito. Info: www.conservatorio.tn.it.
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Musica RASSEGNA “ANTICHI ORGANI E STRUMENTI DELLA VALSUGANA” 2016 LevicoTerme. Ore 21. Chiesa del SS. Redentore. Organo Ruffatti 1972 con Robert Michaels organo (Lugano); Davide Pettigiani violoncello. Info: www.visitvalsugana.it.
Musica SERATE DA FAVOLA Pergine Valsugana. Dalle ore 10. Musica, animazione, arte, artigiananto, negozi aperti per le vie del centro storico di Pergine. Info: www.visitvalsugana.it. Musica MUSICA D’ASCOLTO CON IGOR CastelloTesino. Ore 21. Piazza S. Giorgio. Info: Comune di Castello Tesino Tel. 0461.594117. Musica BLACK VIBES Trento. Ore 21. Giardino S. Chiara. Il nuovo spettacolo di Joey Bertolani, la giovane cantante bolzanina che, dopo aver affrontato con successo la ribalta televisiva di X Factor, ha vinto l’edizione 2015 del Talent Show “made in Trentino” VarTalent. Proporrà un repertorio di brani che spaziano dal lento al pop/hip hop, mantenendo come filo conduttore delle sue interpretazioni il suo inconfondibile american style. Nel suo spettacolo, che prede anche momenti di danza contemporanea e hip hop, sentiremo cover di Alicia Keys, Katy Perry, Christina Aguilera, Justin Bieber, Meghan Trainor, Alan Walker, Etta James, Avril Lavigne, Amy Winehouse. Nell’ambito della rassegna “The voice of Saturday Night Live”. Info: www.centrosantachiara.it. Musica MARI BOINE, SNORRE BJERCK, CORRADO BUNGARO, CARLO LA MANNA, ROGER LUDVIGSEN, GIORDANO ANGELI Val di fassa. Ore 6. Col Margherita. Con tutto il suo bagaglio di
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trentinoappuntamenti suggestioni ambientali e culturali, arriva, a salutare il sorgere del sole sulle Dolomiti, la voce del popolo Sami, gli abitanti di quell’estremità del Nord Europa conosciuta come Lapponia. Mari Boine, scoperta all’inizio degli anni Novanta dalla Real World di Peter Gabriel che le fece incidere l’album Gula Gula, riprende la tradizione musicale Sami e la mette a contatto con sonorità moderne, dando vita a un connubio ricco di fascino. Per programma dettagliato visitate il sito www.isuonidelledolomiti,it; Apt Val di Fassa www.fassa.com. Musica OREB Sanzeno. Ore 21. Santuario di S. Romedio. Dimitri Grechi Espinoza sassofono. Per info consultate il sito www.trentinojazz.com. Per i più piccoli IL RISVEGLIO DELLE MINIERE Pergine Valsugana. Giornata a tema al Palazzetto di Pergine con laboratori tematici, area giochi bimbi, gastronomia, eventi culturali, mostra scambio minerali, lotteria mineraria, film e foto non stop. Ampio parcheggio anche per camper. Info: parc@filovignola.it; www. parcominerarioaltavalsugana.it.
17 DOMENICA Cabaret RIDENDRO & SCHERZANDRO 2016 Dro. Piazza della Repubblica. Ore 20. Preserata con intrattenimento musicale. Ore 21. Inizio dello spettacolo - Finale del concorso cabarettisti. A seguire: spettacolo di cabaret. Per avere ulteriori informazioni e rimanere aggiornati sul calendario ufficiale delle esibizioni, consultare il sito ufficiale www.ridendroescherzandro.it. Musica UN SALTO AL PARCO DOMENICHE MUSICALI Pergine Valsugana. Dalle ore 14 alle 19. Sala ex mensa del Parco Tre Castagni. Pomeriggio di intrattenimento, chiacchiere e musica. Il concerto si terrò anche in caso di pioggia. Attività gratuita. Info: www.visitvalsugana.it. Musica CONCERTO CORO PIO X CITTÀ DI LEVICO Levico Terme. Ore 21. Chiesa Arcipretale. Il concerto è ad ingresso libero e gratuito. Per eventuali informazioni si invita a contattare la presidente sig.ra Daniela Perina 340.9778943. Musica MIRKO PEDROTTI QUINTET Malé. Ore 21. Concerto con Mirko Pedrotti Vibraphone; Lorenzo Sighel Alto Sax; Luca Olzer Fender Rhodes & Synthesizers; Michele Bazzanella bass; Matteo Giordani
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drums. Per info consultate il sito www.trentinojazz.com. Per i più piccoli IL RISVEGLIO DELLE MINIERE Pergine Valsugana. Giornata a tema al Palazzetto di Pergine con laboratori tematici, area giochi bimbi, gastronomia, eventi culturali, mostra scambio minerali, lotteria mineraria, film e foto non stop. Ampio parcheggio anche per camper. Info: parc@filovignola.it; www. parcominerarioaltavalsugana.it.
18 LUNEDÌ Musica SELMER SAXHARMONIC Laghi di Bombasèl, Val di Fiemme, Gruppo del Lagorai. Ore 13. Musica Classica: Sassofoni in armonia con Selmer Saxharmonic diretti da Milan Turkovis, nell’ambito de I Suoni delle Dolomiti 2016. Per programma dettagliato visitate il sito: www.isuonidelledolomiti.it; www. visitfiemme.it. Musica FESTIVAL DELLA MUSICA: IL SUONO DEL MANDOLINO Albiano. Ore 21. Chiesa di S. Biagio. Concerto di Camilla Finardi, mandolino, e Gabriele Zanetti, chitarra. Verranno eseguite musiche di Munier, Leonardi, Walter Salvetti, Calace e Mezzacapo. Info: Cell. 338.1072230, ecicultura@libero.it. Musica GIOVANNI GUIDI Cles. Ore 21. Piazzetta C. Battisti. Giovanni Guidi pianoforte. Per info consultate il sito www.trentinojazz.com.
19 MARTEDÌ Cultura BIBLIOTECA ESTATE 2016 Tenna. Ore 20.30. Hotel Margherita. Conferenza: “Guerra e pace” con Lorenzino Boem. Info: Biblioteca intercomunale di Caldonazzo. Musica SERATA CON IL GRUPPO FOLK SCHUHPLATTLERINNEN Campitello di Fassa. Ore 21. Padiglione manifestazioni. Centro Sportivo Ischia. Serata con il gruppo folk Schuhplattlerinnen di Canazei. Info: www.fassa.com. Musica PATRIZIA LAQUIDARA: STORIES, UN CONCERTO RACCONTATO Valbona Lusia, Moena. Ore 13. Concerto con Patrizia Laquidara, voce / Daniele Santimone, chitarra / Enrico Terragnoli, basso. Info: www.trentinojazz.com. Musica VETRIOLO QUINTETT IN CONCERTO Roncegno. Ore 21. Casa Raphael. Palace Hotel, P.zza de Giovanni 4.
Concerto con: Marco Martinello, violino; Michele Uliana, clarinetto; Omar Francescato, fisarmonica; Sara Scatto, pianoforte; Luca Stevanato, contrabbasso su musiche: Puccini, Bizet, Gershwin, Piazzolla. Ingresso gratuito. Musica FESTIVAL DELLA MUSICA: IL SUONO DEL CLARINETTO BASSO Albiano. Ore 21. Piazzetta del Porfido. Concerto di Paolo De Gasperi. Verranno eseguite musiche di Bimbi, Mauri, Siegel, Ceccarelli e Tenan de Man. Info: Cell. 338.1072230, ecicultura@libero.it. Musica KALAKAN - ITINERARIFOLK 2016 Trento. Ore 21. Cortile Scuole Crispi. Si tratta di un trio capace di generare nel pubblico energia, ma al tempo stesso anche emozioni più intime, cantando a cappella oppure accompagnandosi con strumenti caratteristici della tradizione basca come la txalaparta o il pandero. Info: www.centrosantachiara.it. Musica BLACKSTAR & I BENDERS Trento. Ore 20.45. Giardino S. Chiara. I Blackstar sono una metal-band formatasi nel 2007, in un piccolo paese della provincia di Trento. Davide, appena quattordicenne, decide di seguire le orme del padre e di fondare un gruppo Heavy Metal. Ben presto il gruppo inizia ad esibirsi nei pub e nei locali della regione, proponendo un repertorio e pezzi storici della NWOBHM: dai Judas Priest agli Iron Maiden e ai Saxon, passando per i Metallica, i Megadeth ed i Mötley Crüe. Nell’ambito della rassegna “I martedì delle band”. Info: www.centrosantachiara.it. Musica GIANLUCA DI IENNO KEYS TRIO «SHIFTING THOUGHTS» Malé. Ore 21. Gianluca Di Ienno piano, synth, hammond, elettronica; Massimiliano Milesi sassofono soprano, sassofono tenore; Alessandro Rossi batteria. Per info consultate il sito www.trentinojazz.com. Tradizione MISS ITALIA 2016 Baselga di Piné. Miss Italia arriva a Baselga di Piné, al Bar Spiaggia di Campolongo, sulle rive del lago delle Piazze. In questa suggestiva cornice le bellissime Miss sfileranno per aggiudicarsi il titolo di Miss Bar Alla Spiaggia, valido per le finali regionali del concorso nazionale di Miss Italia. Presenta la serata Sonia Leonardi, responsabili del concorso di Miss Italia per il Trentino. Info: barallaspiaggia@ gmail.com, info@soleoshow.com.
20 MERCOLEDÌ Famiglia IL BOSCO DELLE STELLE Monte Bondone. Ore 21-23. Terrazza delle Stelle. Una magica passeggiata intorno ai boschi del monte Bondone per scoprire pianeti e costellazioni insieme agli astronomi, ascoltando divertenti racconti dove sono protagonisti Luna, Sole e le nostre amiche stelle. Target: famiglie con bambini età 4-8 anni | Tariffa: € 4,00. Info: Terrazza delle Stelle T. 0461.270311; astronomia@ muse.it; www2.muse.it/terrazzadellestelle. Musica MISCHA MAISKY Rifugio Rosetta Giovanni Pedrotti, San Martino di Castrozza. Ore 13. Musica classica: Bach per violoncello virtuoso Mischa Maisky, nell’ambito de I Suoni delle Dolomiti 2016. Per programma dettagliato visitate il sito: www. isuonidelledolomiti.it; APT San Martino, Passo Rolle, Primiero e Vanoi www.sanmartino.com. Musica CONCERTO DI NICCOLÒ FABI Rovereto. Ore 21.30. Campana dei Caduti. Prevendita biglietti presso la redazione di Trentinomese - Via Ghiaie, 15 - Trento. Musica FESTIVAL INCANTO POPOLARE Levico Terme. Ore 21. Via Dante piazzetta ex cinema di Levico Terme. Coro Valbronzale di Ospedaletto. Info: APT Valsugana ufficio di Levico Terme Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Musica RASSEGNA “ANTICHI ORGANI E STRUMENTI DELLA VALSUGANA” 2016 Caldonazzo. Ore 21. Chiesa di S. Sisto. Organo Serassi 1836 con Saulo Maestranzi organo; Luca Martini violino. Info: www.visitvalsugana.it. Musica FESTIVAL DELLA MUSICA: I SUONI DELLLE CHITARRE Albiano. Ore 21. Chiesa di S. Biagio. cCncerto del Trio Chitarristico di Bergamo. Verranno eseguite musiche di Diabelli, Ferranti, Lohyer e Gragnani. Info: Cell 338.1072230, ecicultura@libero.it. Musica ALESSANDRO GALATI TRIO Segno. Ore 21. Concerto con Alessandro Galati pianoforte; Gabriele Evangelista basso; Stefano Tamborrino batteria. Per info consultate il sito www.trentinojazz.com. Teatro HAPPY HOPPY Ponte Arche. Ore 21. Teatro Tenda. Spettacolo per famiglie ispirato al romanzo di Roal Dahl:
trentinoappuntamenti “Agura Trat” con Teatro Macchiato. Info: APT Comano www.visitacomano.it. Tradizione PINÉ SOTTO LE STELLE 2016 Baselga di Piné. Ore 21. Corso Roma. Animazione e musica per le vie del centro, mercatino di prodotti locali, negozi aperti, spettacoli e intrattenimenti. Info: Tel. 0461.557028.
21 GIOVEDÌ Cultura CONFERENZA Vignola Falesina. Ore 20.45. Municipio. “L’alimentazione che ci allunga la vita in salute”. Relatore: dott. Michele Pizzinini. Info: Comune di Vignola Falesina Tel. 0461.533445. Cultura BIBLIOTECA ESTATE 2016 Caldonazzo. Ore 20.30. Bar Blue Coffee. Conferenza: “Poesia e infinito” con Dino Campaldini. Info: Biblioteca intercomunale di Caldonazzo. Musica SAXTOUR SEXTET: SONARE A SEI, DAL BAROCCO AL NUOVO MILLENNIO Ciampac, Alba di Canazei. Ore 13. Concerto con Enrico Dellantonio, sax soprano, alto; Sabino Monterisi, sax soprano, alto; Niccolò Zanella, sax alto, tenore; Stefano Menato, sax tenore, soprano; Davide Salata, sax baritono, alto; Giorgio Beberi, sax baritono, basso. Ingresso gratuito. Info: www. trentinojazz.com. Musica CARTOON JAZZ Grigno Valsugana. Ore 21. Piazzale Scuole Elementari. Concerto con Marco Pisoni, sax baritono; Thomas Samonati, batteria e vibrafono; Emiliano Tamanini, Christian Stanchina e Alessio Tasin, tromba e flicorno. Ingresso gratuito. Info: www.trentinojazz.com. Musica RASSEGNA “ANTICHI ORGANI E STRUMENTI DELLA VALSUGANA” 2016 Vigolo Vattaro. Ore 21. Chiesa di S. Giorgio. Organo Costamagna 1953 con l’Ensemble Labirinto Armonico: Pierluigi Mencattini violino barocco; Galileo Di Ilio violoncello barocco; Stefania Di Giuseppe organo. Info: www.visitvalsugana.it. Musica GIOVEDÌ DELLA CULTURA: MUSICHE DAL MONDO CONCERTO CON GLI AIRES Castello Tesino. Ore 21. Palazzo Gallo. Musica popolare europea ed americana. Info: Biblioteca di Castello Tel. 0461.593232.
Musica VALSUGANA JAZZ TOUR CARTOON JAZZ Grigno. Ore 21. Piazzale delle scuole. Marco Pisoni sax baritono; Thomas Samonati batteria e vibrafono; Emiliano Tamanini, Christian Stanchina e Alessio Tasin tromba e flicorno. Info: www. visitvalsugana.it. Musica FESTIVAL DELLA MUSICA: IL SUONO DEL PIANOFORTE JAZZ Albiano. Ore 21. Chiesa di S. Biagio. Concerto di Alex Fabiani. Info: Cell. 338.1072230, ecicultura@libero.it. Musica PULSAR ENSEMBLE Cles. Ore 21. Filippo Sala, Gionata Giardina, Luca Mazzola, Sebastiano Ruggeri batterie, percussioni, tastiere. Per info consultate il sito www.trentinojazz.com. Teatro ragazzi GUNTERIA STREET SHOW Trento. Ore 17.30. Giardino S.Chiara. Un clown-saltimbanco, equilibrista, illusionista e giocoliere, maneggia oggetti quotidiani come una scopa, una sedia, dei piatti, dei fiori e perfino la carta igienica che, nelle sue mani, diventano parte di un mondo magico e rendono la vita di tutti i giorni simile ad uno stralunato paese delle meraviglie. Art Kalamauk èil protagonista di un racconto comico e poetico al tempo stesso,che utilizza il linguaggio espressivo del teatro di strada basato sul contatto con il pubblico e sull’improvvisazione. Ingresso libero . Info: 800.013952.
22 VENERDÌ Esposizione FESTIVAL DEL BENESSERE SOSTENIBILE Levico Terme. Lungo le vie del Centro e nel Parco delle Terme. “Abitare il corpo, abitare la casa, abitare l’ambiente!” Dalla pittura al materiale di costruzione, dal risparmio energetico alla progettazione, dal recupero delle acque alla fitodepurazione, dal fengshui alla pulizia energetica, dai campi elettromagnetici alle energie pulite, dalle pulizia ecologica al “condizionamento naturale” e tanto altro. Info: Consorzio Levico Terme in Centro Cell. 346.5149276; info@levicotermeincontra.com . Famiglia A TU PER TU CON LE STELLE Monte Bondone. Ore 21-23. Terrazza delle Stelle. Grazie a potenti telescopi e alla guida di esperti operatori, le finestre dell’Universo si aprono a tutti. Tariffa: intero € 3,50 - ridotto € 2,50. Info: Terrazza delle Stelle T. 0461.270311; astronomia@muse.it; www2.muse.it/ terrazzadellestelle.
Musica SIDEOUT BEACH MUSIC Torbole sul Garda - Nago. Dalle ore 18.30 alle 24. Artisti e “disc-jokey” di rilevanza nazionale e internazionale si daranno il turno alla “consolle” nella splendida cornice torbolana alle “Foci del Sarca”. La musica sarà rigorosamente ricercata e di qualità! Alla console Luca Setti & T.B.G. Ingresso gratuito. Musica PINÈ MUSICA Baselga di Piné. Ore 21. Centro Congressi Piné 1000. Orchestra del Conservatorio “Bonporti” direttore Giancarlo Guarino. L’incanto della danza tra Sacro e Profano Debussy Bartok Piazzolla. Ingresso a pagamento. Info: Apt Tel. 0461.557028. Musica CONCERTO Castello Tesino. Ore 21. Piazza Trento. Concerto Banda Folkloristica di Castello Tesino. Info: Apt Valsugana Ufficio di Castello Tesino - Tel. 0461.593322. Musica SERATE DA FAVOLA Pergine Valsugana. Dalle ore 17.30. Musica, animazione, arte, artigiananto, negozi aperti per le vie del centro storico di Pergine. Info: www.visitvalsugana.it. Musica FESTIVAL DELLA MUSICA: IL SUONO DEL PIANOFORTE Albiano. Ore 21. Chiesa di S. Biagio. Concerto di David Boldrini. Verranno eseguite musiche di Haendel, Scarlatti, Coupein, Beethoven, Schubert, Chopin, Brahms e Bach-Busoni. Info: Cell. 338.1072230, ecicultura@libero.it. Musica PINO NINFA & ENRICO MERLIN Cloz. Ore 21. Sul filo della memoria. Alla ricerca di tracce da seguire fuori e dentro di noi performance multimediale. Per info consultate il sito www.trentinojazz.com. Per i più piccoli IL FAVOLOSO MONDO DELL’APE RINA Monte Bondone. Ore 15. Giardino Botanico Alpino Viote. Narrazione teatrale interattiva sull’universo delle api raccontata dalla bizzarra Ape Rina. Target: famiglie con bambini età 3-10. Tariffa: intero € 2,50 - ridotto € 1,50 (oltre al biglietto d’ingresso). Info: Giardino Botanico Alpino Viote Tel. 0461.948050 o 0461.270311; giardino.botanico@muse.it; www2. muse.it/giardinobotanico.
23 SABATO Esposizione FESTIVAL DEL BENESSERE SOSTENIBILE Levico Terme. Lungo le vie del Centro e nel Parco delle Terme. “Abitare il corpo, abitare la casa, abitare l’ambiente!” Dalla pittura al materiale di costruzione, dal risparmio energetico alla progettazione, dal recupero delle acque alla fitodepurazione, dal fengshui alla pulizia energetica, dai campi elettromagnetici alle energie pulite, dalle pulizia ecologica al “condizionamento naturale” e tanto altro. Info: Consorzio Levico Terme in Centro Cell. 346.5149276; info@levicotermeincontra.com . Famiglia TRENTINO DEI CASTELLI Una giornata speciale a bordo di un trenino esclusivo che parte da Trento e attraversa le Valli del Noce - Val di Non e Val di Sole - alla scoperta di castelli e sapori. Accompagnati da guide esperte si potranno visitare prima il Castello di Ossana e Castel Caldes in Val di Sole, luoghi ricchi di fascino e leggende e poi, scendendo in Val di Non, l’esclusiva residenza privata di Castel Valer, che solo in questa occasione apre i suoi battenti agli ospiti, e l’imponente e maestoso Castel Thun. Tutti e quattro i castelli sono stati coinvolti da importanti restauri recenti e si aprono al pubblico nel massimo del loro splendore. Infine i migliori prodotti gastronomici del Trentino abbinati ai vini e alle bollicine della Cantina Mezzacorona accoglieranno gli ospiti nei manieri completando una giornata dal programma unico ed esclusivo. Info: www. iltreninodeicastelli.it; Apt trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi, Tel. 0461.216000; info@discovertrento.it; www.discovertrento.it . Famiglia IL GIARDINO AL BUIO Monte Bondone. Ore 11-12.30 e 14.30-17.30. Giardino Botanico Alpino Viote. Scoprire il Giardino con tatto, olfatto e gusto, senza l’ausilio della vista. E per concludere una degustazione al buio. Ingresso libero, attività a pagamento. In collaborazione con la Cooperativa IRIFOR. Info: Giardino Botanico Alpino Viote Tel. 0461.948050 o 0461.270311; giardino.botanico@muse.it; www2. muse.it/giardinobotanico. Famiglia A TAVOLA CON L’UNIVERSO Monte Bondone. Ore 19-23. Rifugio Viote. Un menù astronomico al Rifugio Alpino Viote per un viaggio tra sapori, stelle e pianeti. A seguire osservazioni del cielo stellato. Tariffa: € 25,00, prenotazione obbligatoria t. 0461 270311 (pagamento anticipato presso MUSE). Info: Terrazza delle Stelle T. 0461.270311; astronomia@muse.it; www2.muse.it/terrazzadellestelle.
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trentinoappuntamenti Musica PINÈ MUSICA Baselga di Piné. Ore 21. Centro Congressi Piné 1000. Orazio Sciortino pianoforte su musiche di Ravel e Debussy. Ingresso a pagamento. Info: Apt Tel. 0461.557028.
serie di corsi di perfezionamento musicale ad alto livello, tenuti da alcuni dei maggiori docenti ed esecutori di fama internazionale. Per programma dettagliato e ulteriori informazioni consultare il sito www.musicarivafestival.com.
Musica BONPORTI SUMMER SOUNDS: DANZE SACRE E PROFANE Trento. Ore 21.30. Cortile Scuole Crispi-Bonporti, via San Giovanni 8. Rassegna musicale curata da Conservatorio Statale di Musica “F.A. Bonporti”. A cura di Giancarlo Guarino. Concerto cameristico composito, che, partendo dalle celeberrime danze popolari rumene di Bartok, suggerisce un collegamento fra alcune opere ispirate alla danza su temi e materiale folcloristico autentico. Il titolo della serata si riconduce alle oniriche danze sacre e profane di Debussy che verranno proposte nella versione per arpa e orchestra d’archi in una particolare magia timbrica. Ingresso gratuito. Info: www.conservatorio.tn.it.
Musica FRANK SINAPSI Denno. Ore 21. Cortile di Palazzo Parisi (in caso di pioggia Auditorium della Scuola Media, Denno). Enrico Merlin chitarre, live electronics & Francesco Cusa batteria. Per info consultate il sito www. trentinojazz.com.
Musica SERATE DA FAVOLA Pergine Valsugana. Dalle ore 17.30. Musica, animazione, arte, artigiananto, negozi aperti per le vie del centro storico di Pergine. Info: www.visitvalsugana.it. Musica FESTIVAL DELLA MUSICA: LA SCARPETTA DI COLOMBO Albiano. Ore 21. Chiesa di S. Biagio. Opera musicale in atto con coro di bambini, voce recitante, pianoforte e live elettriche, sulle musiche di Raffaele Cacciola. Info: Cell. 338.1072230, ecicultura@libero.it. Musica ANONIMA BAND Trento. Ore 21. Giardino S. Chiara. Simone Paonessa con la sua “Anonima Band”. Il gruppo è nato nel 2013 dall’incontro di musicisti provenienti da esperienze e generi musicali differenti che sono riusciti ad amalgamare le loro passioni e le loro preferenze musicali, in un unico genere. Al fianco del cantante front man Simone Paonessa saranno sul palco del Giardino d’’Estate Bruno Vajente alla chitarra, Luca Zicca al basso, Lorenzo Barzon al violino e Daniel Fiorani alla batteria. Eseguiranno un repertorio di canzoni inedite composte dai componenti della band, intervallate da situazioni elettroniche e alcune cover. Nell’ambito della rassegna “The voice of Saturday Night Live”. Info: www.centrosantachiara.it. Musica MUSICA RIVA FESTIVAL 2016 Riva del Garda. Ore 21.30-23. Si tratta di un importante evento nel panorama della musica classica europea, che propone una
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24 DOMENICA Esposizione FESTIVAL DEL BENESSERE SOSTENIBILE Levico Terme. Lungo le vie del Centro e nel Parco delle Terme. “Abitare il corpo, abitare la casa, abitare l’ambiente!” Dalla pittura al materiale di costruzione, dal risparmio energetico alla progettazione, dal recupero delle acque alla fitodepurazione, dal fengshui alla pulizia energetica, dai campi elettromagnetici alle energie pulite, dalle pulizia ecologica al “condizionamento naturale” e tanto altro. Info: Consorzio Levico Terme in Centro Cell. 346.5149276; info@levicotermeincontra.com . Famiglia MISCUGLI LETALI O POZIONI MAGICHE? Monte Bondone. Ore 11. Giardino Botanico Alpino Viote. Da Socrate e Cleopatra, viaggio tra insospettabili piante velenose che crescono perfino nel giardino di casa. Info: Giardino Botanico Alpino Viote Tel. 0461.948050 o 0461.270311; giardino.botanico@muse.it; www2. muse.it/giardinobotanico. Famiglia SUN DAY Monte Bondone. Ore 15-18. Terrazza delle Stelle. Il volto misterioso del Sole è svelato attraverso telescopi dotati di particolari filtri per osservare macchie, protuberanze e spettacolari filamenti. Ingresso libero. Info: Terrazza delle Stelle T. 0461.270311; astronomia@muse.it; www2.muse.it/ terrazzadellestelle. Musica PINÈ MUSICA Baselga di Piné. Ore 21. Centro Congressi Piné 1000. Sofya Gulkyak pianoforte su musiche di Brahms, Busoni, Rachmaninoff. Ingresso a pagamento. Info: Apt Tel. 0461.557028. Musica UN SALTO AL PARCO DOMENICHE MUSICALI Pergine Valsugana. Dalle ore 14 alle 19. Sala ex mensa del Parco Tre Castagni. Pomeriggio di intrattenimento, chiacchiere e musica. Il concerto si terrò anche in caso
di pioggia. Attività gratuita. Info: www.visitvalsugana.it. Musica MUSICA RIVA FESTIVAL 2016 Riva del Garda. Ore 21.30-23. Per programma dettagliato e ulteriori informazioni consultare il sito www.musicarivafestival.com. Musica QUARTET SEXTET Da Trento a Cles. Ore 14. Partenza a Trento sul trenino storico della ferrovia Trento-Malé. Ore 14.45. Fermata e concerto stazione di Mezzolombardo. Ore 16. Arrivo e concerto stazione di Cles. Concerto con Davide Andreatta sassofino baritono, clarinetto; Matteo Moser sassofono tenore, sassofono alto; Albino Angeli tuba; Alessio Tasin tromba; Fabrizio Carlin trombone; Lorenzo Tomaselli banjo, voce; Daniele Bisson batteria, percussioni. Un vero e proprio viaggio immersi in un’atmosfera d’altri tempi! Grazie alla collaborazione di Trentino Trasporti sarà possibile rivivere i colori e i suoni del primo Novecento viaggiando sul trenino storico della Ferrovia Elettrica Trento-Malé. Ad ogni fermata, un’esuberante Street Band armata di tuba, tromba e trombone rievoca melodie di quella musica nata proprio nei primi anni Venti nel variopinto mondo del Sud degli Stati Uniti. Per info consultate il sito www.trentinojazz.com. Musica IDEAS PARK Cles. Ore 19. Terrazza del Doss di Pez (in caso di pioggia Sala Borghesi Bertolla. Carlo Sebastiano Tedeschi piano elettrico, clarinetto basso, sax soprano; Davide Cotti contrabbasso; Lorenzo Scagliarini batteria. Per info dettagliate consultate il sito www. trentinojazz.com. Musica ENRICO MERLIN & MASSIMILIANO MILESI Cles. Ore 21. Terrazza del Doss di Pez (in caso di pioggia Sala Borghesi Bertolla. Enrico Merlin chitarre, live electronics, Massimiliano Milesi sassofoni. Per info dettagliate consultate il sito www. trentinojazz.com.
25 LUNEDÌ Cultura LO SPAZIO TRA I MIEI OCCHI LevicoTerme. Ore 11. Presso l’installazione Sequoia all’entrata principale del Parco. Salotto letterario musicale. Immagini, sogni, vita di Maurizio Quadrio. Info: www.visitvalsugana.it. Cultura LIBRAMENTE PROJECT Levico Terme. Ore 18. Presso l’installazione Sequoia all’entrata principale del Parco. Concerto Libramente Project. Info: www. visitvalsugana.it.
Musica MARIO BRUNELLO, GIULIANO CARMIGNOLA E ROLF LIESLEVAND Val di Fassa. Ore 13. Rifugio Antermoia. Concerto musica classica: corde barocche a 2.500 metri con Mario Brunello, Giuliano Carmignola e Rolf Lieslevand, nell’ambito de I Suoni delle Dolomiti 2016. Per programma dettagliato visitate il sito su www.isuonidelledolomiti. it; www.fassa.com. Musica VOLOSI - ITINERARIFOLK 2016 Trento. Ore 21. Cortile Scuole Crispi. Splendido esempio di fusione tra musica classica e contemporanea, i Volosi provengono dalla Polonia e rappresentano uno dei più importanti gruppi della scena musicale polacca. Saranno loro i protagonisti del settimo appuntamento della rassegna. Info: www. centrosantachiara.it. Musica MUSICA RIVA FESTIVAL 2016 Riva del Garda. Ore 21.30-23. Per programma dettagliato e ulteriori informazioni consultare il sito www.musicarivafestival.com.
26 MARTEDÌ Musica JEAN RUAZ AND BAND Col Rodella, Campitello di Fassa. Ore 13. Concerto con Jean Ruaz, voce e chitarra; Francesco Dallago, basso elettrico; Loris Dallago, batteria; Matteo Cuzzolin, sassofono. Ingresso gratuito. Info: www. trentinojazz.com. Musica NIC LEE & THE JINGE FELLAS - GUEST M. PANDOLFI Pergine Valsugana. Ore 21. Piazza del Municipio. Concerto con Stefano Nicli, chitarra e voce; Christian Stanchina, tromba; Marco Pisoni, Sax; Giorgio Beberi, Sax; Marco Stagni, basso; Andrea Polato, batteria. Ingresso gratuito. Info: www.trentinojazz.com. Musica ARMONICA, PIANO E DANZA Roncegno. Ore 21. Casa Raphael - Palace Hotel, P.zza de Giovanni 4. Concerto con Santo Albertini, armonica; Edoardo Bruni, pianoforte; Arianna Giuliani, danza su musiche di Brahms, Gounod, Vavilov, Piazzolla, Granados, Kachaturian, Bruni, Lecuona. Ingresso gratuito. Musica VALSUGANA JAZZ TOUR NIC LEE & THE JINGE FELLAS Pergine Valsugana. Ore 21. Piazza del Municipio. Nic Lee & the Jinge fellas. Guest. M. Pandolfi; Stefano Nicli chitarra e voce; Christian Stanchina tromba; Marco Pisoni sax; Giorgio Beberi sax; Marco Stagni basso; Andrea Plato batteria. Info: www.visitvalsugana.it.
trentinoappuntamenti Musica PINÉ MUSICA: PREMIO ROBERTO MELINI Altopiano di Piné. 2^ edizione del Concorso Pianistico Internazionale, diviso in tre prove e dedicato a Robert Schumann e Johannes Brahmas. Prove eliminatorie. Direzione artistica Antonella Costa. Info e iscrizioni: www.distrattamusa.it, info@distrattamusa.it.
Musica PINÉ MUSICA: PREMIO ROBERTO MELINI Altopiano di Piné. 2^ edizione del Concorso Pianistico Internazionale, diviso in tre prove e dedicato a Robert Schumann e Johannes Brahmas. Prove eliminatorie. Direzione artistica Antonella Costa. Info e iscrizioni: www.distrattamusa.it, info@distrattamusa.it.
Musica LITTLE JOHN & SUBCUTANEA Trento. Ore 20.45. Giardino S. Chiara. Protagonisti della quarta serata della rassegna musicale, i Little John nascono nell’estate del 2014 da un’idea di Giovanni Rasera e Giovanni Demozzi. Il loro stile combina il genere indie folk con il rock classico, dando vita ad un repertorio musicale interessante, che comprende anche pezzi originali loro. Opening band: nati solamente nello scorso dicembre, i Subcutanea apriranno il concerto dando vita ad un live impostato su sonorità grunge-alternative. Il gruppo è formato da Alessio (chitarra, voce), Caterina (basso, synth) e Gianmaria (batteria, synth). Nell’ambito della rassegna “I martedì delle band”. Info: www. centrosantachiara.it.
Musica MUSICA RIVA FESTIVAL 2016 Riva del Garda. Ore 21.30-23. Per programma dettagliato e ulteriori informazioni consultare il sito www.musicarivafestival.com.
Musica MUSICA RIVA FESTIVAL 2016 Riva del Garda. Ore 21.30-23. Per programma dettagliato e ulteriori informazioni consultare il sito www.musicarivafestival.com.
27 MERCOLEDÌ Cultura CONFERENZA Vignola Falesina. Ore 20.45. C. Rasa Sociale. “La terapia del buonumore”. Relatore: dott. Lino Beber. Info: Comune di Vignola Falesina Tel. 0461.533445. Famiglia IL BOSCO DELLE STELLE Monte Bondone. Ore 21-23. Terrazza delle Stelle. Una magica passeggiata intorno ai boschi del monte Bondone per scoprire pianeti e costellazioni insieme agli astronomi, ascoltando divertenti racconti dove sono protagonisti Luna, Sole e le nostre amiche stelle. Target: famiglie con bambini età 4-8 anni | Tariffa: € 4,00. Info: Terrazza delle Stelle T. 0461.270311; astronomia@muse.it; www2.muse.it/terrazzadellestelle. Musica DUO PRANDI-ROMANOVSKY Trento. Ore 21. Cortile Scuole Crispi-Bonporti, via San Giovanni Bosco 6. Miriam Prandi (violoncello) e Alexander Romanovsky (pianoforte) su musiche di R. Schumann, F. Chopin, D. Shostakovich. Nell’ambito di Contrada larga. Biglietto intero € 5.00; ridotto € 3.00 (fino a 15 anni) fino a esaurimento posti. Info: www.trentocultura.it.
Teatro PINOCCHIO Ponte Arche. Ore 21. Teatro Tenda. Spettacolo teatrale per famiglie con Tieffeu Teatro. Info: APT Comano www.visitacomano.it. Tradizione PINÉ SOTTO LE STELLE 2016 Baselga di Piné. Ore 21. Corso Roma. Animazione e musica per le vie del centro, mercatino di prodotti locali, negozi aperti, spettacoli e intrattenimenti. Evento clou della serata il concerto del Coro Piccole Colonne in piazzale Costalta. Info: Tel. 0461.557028.
28 GIOVEDÌ Cultura CONFERENZA Castello Tesino. Ore 21. Palazzo Gallo. Conferenza scientifica con Francesco Agnoli “Filosofia, religione e politica in Albert Einstein. Uno sguardo sulla prima metà del Novecento con gli occhi del grande fisico”.Ingresso libero. Info: Biblioteca di Castello Tel. 0461.593232. Cultura BIBLIOTECA ESTATE 2016 Caldonazzo. Ore 20.30. Circolo del Tennis. Conferenza: “Letteratura e cinema” con Fulvio Coretti. Info: Biblioteca intercomunale di Caldonazzo. Famiglia IDROSOMMELIER: TRA ROCCE, ACQUE E PAESAGGI DEL TRENTINO Monte Bondone. Ore 15. Giardino Botanico Alpino Viote. Al Giardino Geologico per scoprire come le diverse rocce influenzino il paesaggio trentino e le caratteristiche delle sue acque... tutte da degustare. Ingresso a pagamento. Durata: 1 h e 30 min. Info: Giardino Botanico Alpino Viote Tel. 0461.948050 o 0461.270311; giardino.botanico@ muse.it; www2.muse.it/giardinobotanico. Musica RICCARDO ZEGNA: I REMEMBER DUKE UNUSUAL ELLINGTON Ciampedié, Vigo di Fassa. Ore 13. Concerto ccon Riccardo Ze-
gna, pianoforte. Ingresso gratuito. Info: www.trentinojazz.com. Musica PINÉ MUSICA: PREMIO ROBERTO MELINI Altopiano di Piné. 2^ edizione del Concorso Pianistico Internazionale, diviso in tre prove e dedicato a Robert Schumann e Johannes Brahmas. Semifinale. Direzione artistica Antonella Costa. Info e iscrizioni: www.distrattamusa.it, info@distrattamusa.it. Musica MUSICA RIVA FESTIVAL 2016 Riva del Garda. Ore 21.30-23. Per programma dettagliato e ulteriori informazioni consultare il sito www.musicarivafestival.com. Teatro ragazzi NANIROSSI SHOW ACROBAZIE E TEATRO DI STRADA Trento. Ore 17.30. Giardino S.Chiara. Compagnia Nanirossi con Matteo Mazzei ed Elena Fresch. Due piccoli grandi artisti capaci di conquistare un pubblico di tutte le età. I “Nanirossi” scendono in piazza con la loro nuova performance e il loro spettacolo porta una ventata di aria fresca alrepertorio del teatro di strada, intervallando momenti di acrobatica e virtuosismi di giocoleria. Esercizi in grado di stupire per la loro difficoltà e di sbalordire per la facilità con la quale vengono eseguiti. Con un grande coinvolgimento degli spettatori, alcuni dei quali saranno chiamato anche ad essere protagonisti sulla scena. Ingresso libero. Info: 800.013952.
29 VENERDÌ Cultura L’ORTO LETTERARIO Meano. Dalle ore 18. L’orto in Villa. Gradevole pomeriggio letterario con apertitivo e degustazione dei prodotti dell’orto giardino. Lorenza Poletti presenta il suo libro “La pioggia è femmina” - Dialoga con Ivana Saltori. Ingresso libero. Info: Proloco Cà Comuna Tel. 320.3281114. Famiglia MUSICA DELLE STELLE AL GIARDINO Monte Bondone. Ore 21-23. Giardino Botanico Alpino Viote. Un piacevole connubio di suggestioni tra musica e scienza, alla luce del tramonto. A seguire osservazioni astronomiche alla Terrazza. In caso di maltempo l’evento è annullato. In collaborazione con il Conservatorio di Musica F.A. Bonporti di Trento. Info: Giardino Botanico Alpino Viote Tel. 0461.948050 o 0461.270311; giardino.botanico@ muse.it; www2.muse.it/giardinobotanico. Musica SIDEOUT BEACH MUSIC Torbole sul Garda - Nago. Dalle ore 18.30 alle 24. Artisti e “di-
sc-jokey” di rilevanza nazionale e internazionale si daranno il turno alla “consolle” nella splendida cornice torbolana alle “Foci del Sarca”. La musica sarà rigorosamente ricercata e di qualità! Alla console Luca Setti & Di Chiara Brothers (Avotre/Roush). Ingresso gratuito. Musica ANTONELLA RUGGIERO IN CONCERTO CON TRIO RUGGIERI - DI SABATINO LevicoTerme. Ore 21. Piazza Chiesa (In caso di maltempo al Palalevico). Concerto con Antonella Ruggiero, voce; Renzo Ruggieri, fisarmonica; Paolo Di Sabatino, piano; Glauco Di Sabatino, batteria. Ingresso gratuito. Info: www. trentinojazz.com. Musica VALSUGANA JAZZ TOUR - LE VIE DEL SUONO LevicoTerme. Ore 21. Piazza della Chiesa. Antonella Ruggieri accompagnata da il trio composto da: Renzo Ruggieri - fisarmonica - Paolo Di Sabatino - pianoforte e Glauco Di Sabatino - batteria. Info: Aps Fare Jazz Tel. 345.0473951; info@farejazz.it. Musica BANDADRIATICA ITINERARIFOLK 2016 Trento. Ore 21. Cortile Scuole Crispi. Si ritorna in Italia per l’ottavo appuntamento del festival musicale. Ad esibirsi sul palco trentino la BandAdriatica, gruppo di origine salentino, formatosi dieci anni fa. Un progetto nato per descrivere e trasmettere le mille sfumature e sonorità della musica; un desiderio di conoscenza e di sperimentazione che ha portato il gruppo a collaborare con numerosi artisti, tra i quali Boban e Marco Markovic, Burhan Ocal, Rony Barrak, la Kocani Orkestar, Raiz, Savina Yannatou e molti altri. Info: www.centrosantachiara.it. Musica MUSICA RIVA FESTIVAL 2016 Riva del Garda. Ore 21.30-23. Per programma dettagliato e ulteriori informazioni consultare il sito www.musicarivafestival.com. Musica MOLESTER SMILES Brentonico. Ore 21. Teatro Comunale Monte Baldo. Massimiliano Milesi sax soprano e tenore; Achille Succi sax alto, clarinetto basso; Enrico Merlin chitarra, live electronics; Giancarlo Tossani tastiere Rhodes, laptop, live electronics; Giacomo Papetti basso elettrico, live electronics; Filippo Sala batteria. Per info dettagliate visitate il sito www.trentinojazz.com. Musica GARDA JAZZ FESTIVAL 2016 Riva. Ore 19. Cantina Frantoio Agraria Riva del Garda. Concerto della LD3 Electric Jazz. Per info
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trentinoappuntamenti dettagliate visitate il sito: www. gardajazz.com. Teatro ALESSANDRO CARBONARE, LUCA CIPRIANO, PERLA CORMANI Rifugio Giovanni Segantini. Ore 13. Un trio di fiati dalla classica al jazz. Per programma dettagliato visitate il sito su www.isuonidelledolomiti.it; Apt Madonna di Campiglio, Pinzolo, Rendena www. campigliodolomiti.it. Tradizione FESTE MEDIEVALI 2016 PergineValsugana. Vie del centro e Castello. Troverete arcieri con i loro accampamenti pronti per delle sfide a cavallo o per insegnarvi come si tira con l’arco. Ci saranno falconieri con dimostrazioni stupefacenti, veri e propri tornei di spada, giochi antichi, balli e musiche del tempo. E ancora: la giostra medievale, la descrizione del lavoro nelle miniere del tempo, spettacoli itineranti, sfilate per dame e popolani e tantissimi figuranti. Info: www.visitvalsugana.it.
30 SABATO Cultura ARTE SELLA: LA NATURA DEL PENSIERO Borgo Valsugana. Ore 15. Malga Costa. Vito Mancuso e Gianpaolo Carbonetto, Marco Aime, Michelangelo Pisotletto; responsabilità scientifica Ugo Morelli, coordinamento Emanuela Fellin. L’evento è garantito anche in caso di maltempo, fino ad esaurimento posti. Ingresso a pagamento € 7. Prenotazione obbligatoria chiamando il numero 0461/751251 dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 12. Info: www. visitvalsugana.it. Famiglia TRENTINO DEI CASTELLI Una giornata speciale a bordo di un trenino esclusivo che parte da Trento e attraversa le Valli del Noce - Val di Non e Val di Sole - alla scoperta di castelli e sapori. Accompagnati da guide esperte si potranno visitare prima il Castello di Ossana e Castel Caldes in Val di Sole, luoghi ricchi di fascino e leggende e poi, scendendo in Val di Non, l’esclusiva residenza privata di Castel Valer, che solo in questa occasione apre i suoi battenti agli ospiti, e l’imponente e maestoso Castel Thun. Tutti e quattro i castelli sono stati coinvolti da importanti restauri recenti e si aprono al pubblico nel massimo del loro splendore. Infine i migliori prodotti gastronomici del Trentino abbinati ai vini e alle bollicine della Cantina Mezzacorona accoglieranno gli ospiti nei manieri completando una giornata dal programma unico ed esclusivo. Info: www. iltreninodeicastelli.it; Apt trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi, Tel. 0461.216000; info@discovertrento.it; www.discovertrento.it .
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Famiglia BIODIVERSITÀ ALPINA Monte Bondone. Ore 11. Giardino Botanico Alpino Viote. Percorso alla scoperta degli straordinari adattamenti delle piante per vivere nell’ambiente estremo di alta quota. Info: Giardino Botanico Alpino Viote Tel. 0461.948050 o 0461.270311; giardino.botanico@ muse.it; www2.muse.it/giardinobotanico. Musica SONATA ISLANDS MEETS MAHLER Brentonico. Ore 21. Teatro. Il canto della terra - Parafrasi jazz per sestetto, voce recitante e video su Das Lied von der Erde di Gustav Mahler. Con: Emilio Galante, flauto; Mirco Rubegni, tromba; Achille Succi, clarinetto e sax alto; Simone Zanchini, fisarmonica; Stefano Senni, contrabbasso; Francesco Cusa, batteria; Tommaso Lonardi, voce recitante. Testi di Giuseppe Calliari. Ingresso gratuito. Info: www.trentinojazz.com. Musica MPQ: MIRKO PEDROTTI QUINTET LevicoTerme. Ore 21. Piazza Chiesa. Concerto con Mirko Pedrotti, vibraphone; Luca Olzer, fender rhodes, synthesizers; Lorenzo Sighel, alto sax; Michele Bazzanella, bass; Matteo Giordani, drums. Ingresso gratuito. Info: www.trentinojazz.com. Musica GYPSY TRIO LevicoTerme. Ore 11. Piazza Chiesa. Concerto con Andrea Sartori, chitarra; Massimiliano Sartori, chitarra; Paolo Boninsegna, contrabbasso. Ingresso gratuito. Info: www.trentinojazz.com. Musica FIORELLA MANNOIA: A TE, UN OMAGGIO A LUCIO DALLA Trento. Ore 21. Piazza Duomo. A distanza di quasi tre anni dalla pubblicazione dell’album “ A te”, Fiorella Mannoia torna a dedicare a una serie di concerti al grande Lucio Dalla. In questo tour, Fiorella Mannoia presenterà non solo gli undici brani che ha incluso in ‘A Te’, l’album uscito il 29 ottobre (per Sony Music), ma anche altri brani del repertorio di Lucio Dalla per straordinari ed irripetibili eventi interamente dedicati al cantautore bolognese. Prevendita biglietti presso la redazione di Trentinomese - Via Ghiaie, 15 - Trento. Musica PINÈ MUSICA Baselga di Piné. Ore 21. Centro Congressi Piné 1000. Serata finale Concorso pianistico Premio Roberto Melini con la partecipazione del Quartetto Indaco su musiche di Brahms e Schumann.
Musica BONPORTI SUMMER SOUNDS: BRUNO TOMMASO & BIG JAZZ BAND Trento. Ore 21.30. Cortile Scuole Crispi-Bonporti, via San Giovanni 8. Rassegna musicale curata da Conservatorio Statale di Musica “F.A. Bonporti”. A cura del dipartimento jazz di Trento. Una serata in compagnia di Bruno Tommaso, contrabbassista, compositore, direttore, uno dei più importanti musicisti del jazz italiano. Propone due suite di ispirazione visionaria e divertita allo stesso tempo, dirigendo la Bonporti Jazz Band: “The warrior of Capestrano” e “Il Signor G” in cui si possono ascoltare gli echi del jazz, della musica latinoamericana, della musica colta e popolare europea, in un caleidoscopio di colori in continuo mutamento. Ingresso gratuito. Info: www.conservatorio.tn.it. Musica VALSUGANA JAZZ TOUR - LE VIE DEL SUONO LevicoTerme. Ore 11. Piazza della Chiesa. “Gypsi Trio” con repertorio ispirato allo swing di Django Reinhardt con la seguente formazione: Andrea Sartori - chitarra - Massimiliano Sartori - chitarra solista - Paolo Boninsegna - Contrabbasso. Info: Aps Fare Jazz Tel. 345.0473951; info@farejazz.it. Musica VALSUGANA JAZZ TOUR - LE VIE DEL SUONO LevicoTerme. Ore 21. Piazza Chiesa. “Mirko Pedrotti Quintet” - formazione di prestigio nel campo del Jazz Regionale con la seguente formazione: Mirko Pedrotti: vibrafono; Lorenzo Sighel: alto sax; Luca Olzer - Rhodes: sintetizzatore; Michele Bazzanella: basso elettrico; Matteo Giordani: batteria. Info: Aps Fare Jazz Tel. 345.0473951; info@farejazz.it. Musica TRENTINO GIROFOLK: MUSICA TRADIZIONALE VENETA E POPOLARE DELL’EST EUROPA Castello Tesino. Ore 21. Palazzo Gallo. Concerto con “I Barbapedana” di Treviso. Musica tradizionale veneta e popolare dell’est Europa (zigana, ebraica e klezmer). Info: Comune di Castello Tesino Tel. 0461.594117. Musica PINÉ MUSICA: PREMIO ROBERTO MELINI Altopiano di Piné. 2^ edizione del Concorso Pianistico Internazionale, diviso in tre prove e dedicato a Robert Schumann e Johannes Brahmas. Finale. Direzione artistica Antonella Costa. Info e iscrizioni: www.distrattamusa.it, info@ distrattamusa.it.
Musica CONCERTO Villa Lagarina. Ore 20.30. Palazzo Libera. Concerto con il Coro Vallagarina diretto da Renzo Vigagni e Coro Voci in Valle diretto da Loretta Da Gioz, Marisa Santomaso, Bruno Cargnel e Fulvio Sagui. Info: www.comune,villalagarina.tn.it. Musica AURA E PIER Trento. Ore 21. Giardino S. Chiara. Con Aura Zanghellini alla voce e Pierluigi Colangelo alla chitarra acustica. I brani che interpretano sono il frutto di un gusto comune per le armonie e le melodie, sia classiche che jazz; senza tralasciare i successi pop internazionali. L’’intento è quello di ricreare un’atmosfera musicale raffinata e gradevole per lo spettatore, andando alla ricerca di un sound semplice ed elegante anche nella scrittura e nella produzione di materiale inedito. Nell’ambito della rassegna “The voice of Saturday Night Live”. Info: www.centrosantachiara.it. Musica MUSICA RIVA FESTIVAL 2016 Riva del Garda. Ore 21.30-23. Per programma dettagliato e ulteriori informazioni consultare il sito www.musicarivafestival.com. Musica GARDA JAZZ FESTIVAL 2016 Arco. Ore 21. Caffè Casinò città. Per info dettagliate visitate il sito: www.gardajazz.com. Tradizione FESTE MEDIEVALI 2016 Pergine Valsugana. Vie del centro e Castello. Info: www.visitvalsugana.it.
31 DOMENICA Cultura ARTE SELLA: LA NATURA DEL PENSIERO Borgo Valsugana. Ore 11 e ore 15. Malga Costa. Vito Mancuso e Gianpaolo Carbonetto, Marco Aime, Michelangelo Pisotletto; responsabilità scientifica Ugo Morelli, coordinamento Emanuela Fellin. L’evento è garantito anche in caso di maltempo, fino ad esaurimento posti. Ingresso a pagamento € 7. Prenotazione obbligatoria chiamando il numero 0461/751251 dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 12. Info: www.visitvalsugana.it. Enogastronomia SAPORE DI MARE Castello Tesino. Giardini di via Dante, tutto il giorno. Evento gastronomico. Info: Apt Valsugana Lagorai Ufficio di Castello Tesino Tel. 0461.593322. Famiglia TRENTINO DEI CASTELLI Questa data è riservata a genitori con bambini e prevedono momenti di animazione per i bambini nei castelli. Una giornata speciale a bordo di un trenino esclusivo che
trentinoappuntamenti parte da Trento e attraversa le Valli del Noce - Val di Non e Val di Sole - alla scoperta di castelli e sapori. Accompagnati da guide esperte si potranno visitare prima il Castello di Ossana e Castel Caldes in Val di Sole, luoghi ricchi di fascino e leggende e poi, scendendo in Val di Non, l’esclusiva residenza privata di Castel Valer, che solo in questa occasione apre i suoi battenti agli ospiti, e l’imponente e maestoso Castel Thun. Tutti e quattro i castelli sono stati coinvolti da importanti restauri recenti e si aprono al pubblico nel massimo del loro splendore. Infine i migliori prodotti gastronomici del Trentino abbinati ai vini e alle bollicine della Cantina Mezzacorona accoglieranno gli ospiti nei manieri completando una giornata dal programma unico ed esclusivo. Info: www. iltreninodeicastelli.it; Apt trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi, Tel. 0461.216000; info@discovertrento.it; www.discovertrento.it . Famiglia UN ENTOMOLOGO IN GIARDINO Monte Bondone. Ore 11. Giardino Botanico Alpino Viote. Una camminata nell’incredibile mondo degli insetti, armati di strumentazione scientifica e spirito d’osservazione. Info: Giardino Botanico Alpino Viote Tel. 0461.948050 o 0461.270311; giardino.botanico@ muse.it; www2.muse.it/giardinobotanico. Famiglia THE SCHOOL OF ANTS Monte Bondone. Ore 10-16. Giardino Botanico Alpino Viote. Avvicinarsi all’affascinante mondo delle formiche contribuendo al campionamento delle diverse specie con il supporto di ricercatori professionisti. Info: Giardino Botanico Alpino Viote Tel. 0461.948050 o 0461.270311; giardino.botanico@muse.it; www2. muse.it/giardinobotanico. Famiglia SUN DAY Monte Bondone. Ore 15-18. Terrazza delle Stelle. Il volto misterioso del Sole è svelato attraverso telescopi dotati di particolari filtri per osservare macchie, protuberanze e spettacolari filamenti. Ingresso libero. Info: Terrazza delle Stelle T. 0461.270311; astronomia@muse.it; www2.muse.it/ terrazzadellestelle. Musica ORANGE POUF QUARTET LevicoTerme. Ore 11. Piazza Chiesa. Concerto con Marco Bronzini, sassofono contralto e tenore; Stefano Bertamini, pianoforte; Mattia Tamburini, batteria; Chiara Brighenti, contrabbasso. Ingresso gratuito. Info: www.trentinojazz.com.
Musica UN SALTO AL PARCO DOMENICHE MUSICALI Pergine Valsugana. Dalle ore 14 alle 19. Sala ex mensa del Parco Tre Castagni. Pomeriggio di intrattenimento, chiacchiere e musica. Il concerto si terrò anche in caso di pioggia. Attività gratuita. Info: www.visitvalsugana.it. Musica VALSUGANA JAZZ TOUR - LE VIE DEL SUONO LevicoTerme. Ore 11. Piazza Chiesa. Orang Pouf Quartet (formazione di Giovani artisti emergenti nel Jazz Regionale) che proporrà un piacevole intrattenimento in chiave jazzistica. Marco Bronzini - sassofono, contralto e tenore, Stefano Bertamini - pianoforte, Mattia Tamburini - batteria, Chiara Brighenti - contrabbasso. Info: Aps Fare Jazz Tel. 345.0473951; info@farejazz.it. Musica MUSICA RIVA FESTIVAL 2016 Riva del Garda. Ore 21.30-23. Per programma dettagliato e ulteriori informazioni consultare il sito www.musicarivafestival.com. Musica GARDA JAZZ FESTIVAL 2016 Mori. Ore 18.30. Cantina di Mori Colli Zugna. Per info dettagliate visitate il sito: www.gardajazz.com. Tradizione FESTE MEDIEVALI 2016 Pergine Valsugana. Vie del centro e Castello. Info: www.visitvalsugana.it.
GLI APPUNTAMENTI DI AGOSTO 1 LUNEDÌ Musica MUSICA RIVA FESTIVAL 2016 Riva del Garda. Ore 21.30-23. Per programma dettagliato e ulteriori informazioni consultare il sito www.musicarivafestival.com. Musica GARDA JAZZ FESTIVAL 2016 Riva del Garda. Ore 21. Ristorante Villetta. Per info dettagliate visitate il sito: www.gardajazz.com.
2 MARTEDÌ Musica MARTINA IORI, PRESENTAZIONE DEL NUOVO CD: AMORE E BUSCOFÈN Ciampac, Alba di Canazei. Ore 13. Concerto con Martina Iori voce, chitarra e ukulele; Marco Stagni, contrabbasso; Enrico Tommasini, batteria. Ingresso gratuito. Info: www.trentinojazz.com.
Musica SOPRANO... PIÙ PIANO RoncegnoTerme. Ore 21. Palace Hotel, P.zza de Giovanni 4. Concerto con Eugenia Boix, soprano; Anna Ferrer, pianoforte (Spagna) su musiche di Granados, Mozart, Dvorak. Musica MUSICA NUDA E SPECIAL GUEST ILARIA FANTIN Pale di San Martino. Ore 13. Villa Welsperg. Musica d’Autore: Little Wonder. Canzoni senza confini ai piedi delle Pale di San Martino con Musica nuda e special guest Ilaria Fantin, nell’ambito de I Suoni delle Dolomiti 2016. Per programma dettagliato visitate il sito: www.isuonidelledolomiti.it; APT San Martino di Castrozza, Passo Rolle, Primiero e Vanoi www.sanmartino.it. Musica RASSEGNA “ANTICHI ORGANI E STRUMENTI DELLA VALSUGANA” 2016 Centa S. Nicolò. Ore 21. Chiesa di S. Nicolò. Organo Mascioni 1942. Artisti: Tiziano Rossi organo (Trento); Roberto Gander clarinetto. Info: www.visitvalsugana.it. Musica RASSEGNA “ANTICHI ORGANI E STRUMENTI DELLA VALSUGANA” 2016 Caldonazzo. Ore 21. Chiesa di S. Sisto. Organo Serassi 1836 con Roberto Canali organo (Roma). Info: www.visitvalsugana.it. Musica ZAKOUSKA - ITINERARIFOLK 2016 Trento. Ore 21. Cortile Scuole Crispi. Un gruppo giovane ma molto intrigante, grazie soprattutto ad un suono peculiare che nasce dall’insieme di due violini, una viola rumena, una fisarmonica e chitarre acustiche ed elettriche. Una band capace di attingere dalla tradizione musicale rom, rivisitandola con arrangiamenti più originali dal punto di vista armonico, che lasciano spazio ai virtuosismi dei singoli strumentisti. Info: www. centrosantachiara.it. Musica TEDDY PILCHARDS & L’OPERA DI AMANDA Trento. Ore 20.45. Giardino S. Chiara. Si tratta di quartetto rock composto da basso, chitarra, batteria e voce, formatosi nel 2010. Ciò che accomuna i Teddy Pilchards è una grande passione per il groove e per la pressione sonora di qualità. All’attivo hanno un repertorio di una cinquantina di pezzi, che spaziano tra i gruppi più importanti della scena rock e indie mondiale: Black Keys, Arctic Monkeys, Muse, The Strokes, Foo Fighters, Who, solo per citarne alcuni. Opening band: Con già due dischi all’attivo, L’Opera di Amanda è un progetto nato nel 2010 ed è composto da un trio di musicisti
che prevede Simone (voce e chitarra), Caterina (basso) e Fabrizio (batteria). Nell’ambito della rassegna “I martedì delle band”. Info: www.centrosantachiara.it. Musica MUSICA RIVA FESTIVAL 2016 Riva del Garda. Ore 21.30-23. Per programma dettagliato e ulteriori informazioni consultare il sito www.musicarivafestival.com. Musica GARDA JAZZ FESTIVAL 2016 Riva del Garda. Ore 21. Hotel Giardini Verdi. Per info dettagliate visitate il sito: www.gardajazz.com.
3 MERCOLEDÌ Famiglia IL BOSCO DELLE STELLE Monte Bondone. Ore 21-23. Terrazza delle Stelle. Una magica passeggiata intorno ai boschi del monte Bondone per scoprire pianeti e costellazioni insieme agli astronomi, ascoltando divertenti racconti dove sono protagonisti Luna, Sole e le nostre amiche stelle. Target: famiglie con bambini età 4-8 anni | Tariffa: € 4,00. Info: Terrazza delle Stelle T. 0461.270311; astronomia@ muse.it; www2.muse.it/terrazzadellestelle. Musica CONNECTION D FEATURING CHENAI ZINYUKU Pergine Valsugana. Ore 21. Loc. Valcanover - Parco Albergo Ristorante Valcanover. Concerto con Dario Dal Molin, piano; Mattia Dalla Pozza, sax; Daniele Bronzini, chitarra; Riccardo Di Vinci, basso; Richy Quagliato, batteria. Info: www. trentinojazz.com. Musica SOPRANO... PIÙ PIANO Dimaro. Ore 21. Teatro Comunale. Concerto con Eugenia Boix, soprano; Anna Ferrer, pianoforte (Spagna) su musiche di Granados, Mozart, Dvorak. Musica STEFANO BOLLANI Val di Fassa, Gruppo del Sassolungo. Ore 13. Rifugio Micheluzzi. Musica Jazz con Stefano Bollani, Una stella jazza a due passi dal cielo, nell’ambito de I Suoni delle Dolomiti 2016. Per info e programma dettagliato visitate il sito: www.isuonidelledolomiti.it; Apt Val di Fassa www.fassa.com. Musica FESTIVAL INCANTO POPOLARE Levico Terme. Ore 21. Via Dante piazzetta ex cinema di Levico Terme. Coro Val Chiese di Storo. Info: APT Valsugana ufficio di Levico Terme Tel. 0461.727700; info@ visitvalsugana.it.
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trentinomatrimoni SOLO PER I NOSTRI LETTORI, LE NOZZE DI SERENA CON GIULIO
IL MATRIMONIO DEL MESE
Lei Nome: Serena Età: 28 Nata: Rovereto Residente: Tesero Vestito: Dirndl da sposa Trachtenhit Scarpe: Runggaldier - Merano Parrucchiere: Salone Fuori di Testa - Tesero Truccatore: Marta Secchi Occupazione: Educatrice
Lui Nome: Giulio Età: 43 Nato: Bassano del Grappa Residente: Tesero Vestito: Runggaldier - Merano Scarpe: Runggaldier - Merano Occupazione: Pittore (www.giuliotasca.it)
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trentinomatrimoni Matrimonio: Civile-simbolico Data: 12 giugno 2016 Luogo: Baita Lino Brach, Val Duron, Campitello di Fassa Invitati: 160 Ricevimento: Baita Lino Brach Catering: Prime Rose - Levico Terme Torta, pasticceria: Elisiana - Tesero Anelli: Artigianali in corno (artigiani Albino odorizzi) Fiori e Bouquet: Cinzia Fonso Wedding Planner Intrattenimenti: Quartetto Leitget, suonatori di corno, Epircherlaner Tob, musiche tirolesi Vivranno a: Tesero, dove giĂ vivevano con i loro due bambini: Alice di 3 anni e mezzo e Thomas, 1 anno e mezzo.
Servizio fotografico: Trintinaglia Wedding Photo www.trintinaglia.com Wedding Planner: Cinzia Fonso Wedding Planner
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Bagno di folla per Giulietto Chiesa
Foto e testo di Mattia Frizzera
IL POPOLO DEI LIBRI ALL’ASSALTO DEL TRENTINO BOOK FESTIVAL CLAMOROSO SUCCESSO DI PUBBLICO PER LA VI EDIZIONE DELLA KERMESSE
Roberto Vecchioni
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l sesto TrentinoBookFestival, organizzato dal 16 al 19 giugno a Caldonazzo, lascia nella memoria alcuni momenti di grande emozione. Pubblico commosso nell’ascolto della vicenda di vita e aziendale di Serenella Antoniazzi o nell’ascoltare i momenti di felicità familiare e personale di Roberto Vecchioni. Il limite, tema guida del #tbf16, è stato quello di riuscire a trovare spazi sufficienti a contenere un pubblico attento e competente. Come quello che al Blue Coffee ha ascoltato i racconti di Wu Ming 2, abile nel destrutturare abitudini costituite e trovare frammenti che completano la storia di un avvenimento. Un limite va certamente posto invece alle violenze alle donne, tanto Mario Melazzini che il “posto occupato” è stato e Fabrizio Franchi protagonista di molti incontri. Tra i quali quello con Sara Rattaro, che per scrivere il suo ultimo romanzo è stata ospitata per qualche giorno a casa da una donna che ha subito violenza. Per vincere pregiudizi e capire il perché di certi atteggiamenti. Un festival aperto, che grazie a 50 volontari riesce per alcuni giorni a rendere Caldonazzo, località turistica di 3.500 abitanti, un punto di riferimento culturale. Anche per quanto riguarda il racconto dell’attualità internazionale. Francesca Barra è stata non solo autrice 94
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per Remon, cristiano copto scappato a 14 anni dall’Egitto in direzione Europa, ma anche un po’ “sorella maggiore”. Remon è un adolescente che in pochi mesi è riuscito a iscriversi ad un liceo di Augusta e viene accudito da una famiglia adottiva speciale. Un ragazzo cresciuto con la consapevolezza dell’importanza della conoscenza, della fede e dello sdebitarsi verso la famiglia egiziana che ha investito in lui per una nuova vita. Dall’Egitto è partito anche Magdi Allam, ha conosciuto le minacce di un Islam radicale e violento e oggi sostiene la cristianità dell’Italia e descrive i pericoli di un’invasione demografica. Sui confini fra Europa e Russia si è mosso anche Giulietto Chiesa, che vede in Mosca un punto di riferimento anche per risolvere problemi di tenuta del Vecchio Continente. Nel capitolo Esteri c’è anche Gianluigi Nuzzi, che il quattro luglio tornerà a processo in Vaticano per il suo Via Crucis. Un libro che evidenzia le storture nella gestione finanziaria di Oltretevere; privilegi ed inefficienze stratificate. È stato presentato in anteprima, da Mauro Neri, l’ultimo libro di Renzo Francescotti, “I racconti del Monte Bondone”, pubblicato da Curcu & Genovese. Il pubblico non si interessa in massa solo per il temporale, ma anche lo spirituale affascina e stimola. Il teologo Vito Mancuso ci ha spiegato la Trinità, Franco Causio e Francesco Marcovecchio le differenze fra mistero ed enigma, il Dio che è anche Deus e Deum. La spiritualità di Heinz Steinkoetter viene riscoperta dopo una vita fra montagne ed insegnamento delle lingue. Un incontro in un luogo incantato, in pineta, assieme ai canti del Coro La Tor. In un anno sabbatico anche Mario Melazzini si è di nuovo incontrato con la fede ed ha suscitato emozioni nel raccontare la sua malattia. La sclerosi laterale amiotrofica che colpisce un medico, lo debilita, ne limita per un periodo la voglia di vivere. Melazzini è in carrozzina, limitato in alcune attività di vita, ma mantiene carisma e lucidità invidiabili. Riflessioni sulla speranza, ma il tbf non si sottrae al
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SPAGNA ALLA TRATTORIA “BIANCOSPINO”
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Serena Dandini e Fausta Slanzi
divertimento. Quello di Serena Dandini, che parla di un conflitto generazionale e dei suoi esperimenti di satira come “lost in wc”. Ma anche quello di uno dei giochi più belli del mondo, il calcio. Franco Causio, classe 1949, dal Salento al Santiago Bernabeu ad alzare la Coppa del Mondo 1982, ha firmato autografi, maglie, scattato fotografie e lasciato anche una firma sul braccio ingessato di un ragazzo. Un’ala dal gioco efficace e molto estetico, tanto da valergli il soprannome “barone”. Quindi divertimento in musica, con i Radiottanta e gli Audiospettro. E per i bambini, in tanti hanno partecipato agli appuntamenti del Tbf Junior. Tanti adolescenti sono invece andati assieme ai genitori da Alberto Pellai. Infine il tbf16 verrà ricordato anche per alcune mostre interessanti: quella dedicata a Roald Dahl con le creazioni artistiche dei ragazzi dell’Istituto Depero. Quindi spazio all’arte anche nell’ex Caseificio, oggi Casa della cultura, con gli stimoli e le provocazioni di Art4Ca$h. Infine fotografie dalla Prima guerra mondiale in Municipio. Per chi volesse rivivere il #tbf16 i testi degli incontri principali si trovano qui, http://www.trentotoday.it/eventi/ cultura/trentino-book-festival-2016-libri.html. Foto invece su www.facebook.com/trentinobookfestival, interviste e video degli incontri su www.youtube.com/user/tnbookfest
mmerso nel verde, in un angolo di quiete in mezzo alla città, è situato il bar, ristorante, pizzeria e trattoria Biancospino – gestito da Roberto Piancastelli con la famiglia e alcuni amici – che offre a tutti un menù ampio e variabile in base alla stagione, in modo da proporre sempre piatti freschi e di qualità, utilizzando per la maggior parte prodotti approvvigionati sul territorio. Abbinati alle tipiche portate trentine, presentano anche piatti veloci per la pausa pranzo, pizza per la sera e menù diversi in occasione di eventi. La sede è facilmente raggiungibile, attrezzata di un comodo parcheggio e collocata a pochi passi dalla pista ciclabile. É dotata per di più di un giardino e di un ambiente accogliente interno. Aperta praticamente a tutte le ore, a partire dal 3 luglio, ci si potrà recare anche la domenica sera, dalle 18. Il ristorante ha una lunga tradizione che si è tramandata da generazione in generazione. L’apertura del locale risale al 1912, con il bisnonno Santo che inaugura la “Trattoria dal Santo”. Anche dopo 100 anni il Biancospino rimane un punto di riferimento per gli abitanti della zona, un luogo dove bere una birra con gli amici, passare un momento di tranquillità e dove cenare in compagnia della famiglia. Oltre che a preservare la tradizione culinaria trentina, il Biancospino è aperto a sperimentare e proporre pietanze di altre nazionalità, come la cucina spagnola e asado argentino (da luglio tutti i venerdì e le domeniche alla sera). Quest’estate è il turno della Spagna, che ogni mercoledì dal 29 giugno al 27 luglio sarà protagonista delle serate del Biancospino. Dalle 19.30 si potrà ordinare dalla “Paella de marisco e de tierra” alle “Tortillas” di patate, fagioli e salsiccia, oppure un misto di carni grigliate accompagnate da patate saltate e salse piccanti. Non possono di certo mancare i dolci, la crema Catalana e la “Torta al dulce de L’oste leche”, e naturalmente la Sangria. L’atmosfera verrà inoltre animata da Martìn de la Cruz, musicista andaluso, che suonerà dal vivo in occasione delle serate. Trattoria “Biancospino” - Via al Pont dei Vodi, 39 Spini di Gardolo (Trento) Tel. 0461 961038 Cell. 381.173711 trattoria@biancospino.info www.biancospino.info
Mauro Neri e Renzo Francescotti 95
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LA GEOGRAFIA DI CESARE BATTISTI AL FORTE COLLE DELLE BENNE L’ASSOCIAZIONE CHIARENTANA RICORDA LA FIGURA DI BATTISTI NEL CENTENARIO DELLA SUA MORTE Cesare Battisti con Ernesta Bittanti sul Lago di Caldonazzo. 1901, Archivio Mstf
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el 2016 ricorre il centenario della morte di Cesare Battisti, giustiziato dopo un processo sommario il 12 luglio 1916 al Castello del Buonconsiglio di Trento. L’Associazione Chiarentana da molti anni anima l’attività culturale nella città di Levico Terme con eventi, mostre e manifestazioni. Negli ultimi due anni, si è concentrata sul tema della Grande Guerra, con particolare attenzione al territorio della Valsugana. E così, dopo una serie di mostre incentrate su Levico nel primo conflitto mondiale, l’Associazione non poteva mancare di ricordare la figura di Cesare Battisti nel centenario della sua morte. Battisti è noto soprattutto come esponente del partito socialista e come fautore dell’intervento nella Grande Guerra. Ma Battisti, le cui tante attività sono contrassegnate dall’amore per la propria terra, fu anche scrittore, giornalista, oratore ed editore. Ma in quest’occasione si vuole ricordare il Battisti brillante geografo. La sua intensa attività di studio del territorio era accoppiata alla consapevolezza che il turismo, allora chiamato “industria del forestiero”, potesse rappresentare un volano per la debole economia regionale. Questo lo spinse a realizzare una serie di guide turistiche del Trentino a partire dal 1904. Erano guide agili, ricche d’informazioni pratiche, per venire incontro alle aspettative di un sempre più ampio pubblico di turisti. Levico, situata all’inizio della Valsugana, divenne in quel periodo assieme a Merano, Arco e Riva del Garda uno dei centri preferiti del turismo di cura, che accoppiava salubrità dei luoghi e termalismo. Dalla fine dell’Ottocento, con la costruzione 96
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del Grand’Hotel, la città di Levico si dotò di moderne infrastrutture per il turismo. I capitali erano prevalentemente germanici, così come austriaci e tedeschi erano i suoi frequentatori. Battisti pubblicò nel 1907 un’esauriente guida di Levico, ricca di annotazioni geografiche e pratiche, che comprendeva anche proposte di escursioni nei dintorni: gli Altipiani, Pergine e il lago di Caldonazzo. La Guida sarà ristampata a cura dell’Associazione culturale Chiarentana di Levico, con il corredo di materiali documentari inediti provenienti dagli archivi della Fondazione Museo Storico di Trento. Alla ristampa si accompagna una mostra documentaria, dedicata a “Cesare Battisti, geografo in Valsugana”. La mostra è ospitata presso il suggestivo Forte delle Benne che, costruito dal Genio Militare austro-ungarico nel tardo Ottocento per proteggere Trento da un possibile attacco italiano, dopo il recente restauro è diventato centro di iniziative culturali. La mostra ricostruisce la formazione geografica di Battisti, le sue attività di ricerca, il metodo di lavoro nel realizzare le guide, e infine l’impiego militare che delle sue conoscenze geografiche egli ha fatto dopo essersi arruolato nell’esercito italiano. Dagli scritti e dalle fotografie emerge così tutto l’amore di Cesare Battisti per la sua terra. Mostra e ristampa, realizzate da un gruppo di giovani storici e geografi, sono rese possibili da contributi della Fondazione Caritro, del Comune di Levico Terme e della Cassa Rurale di Levico, con la collaborazione della Fondazione Museo Storico del Trentino. La parola ai curatori della mostra. Le ricerche dell’Associazione Chiarentana, sono state ispirate dalla figura di geografo e scienziato di Cesare Battisti. “Un uomo”, spiegano i curatori della mostra, “che vedeva nel Trentino un ponte tra la cultura tedesca e italiana; un geografo che unì gli studi di scuola tedesca con quelli di scuola italiana. Una visione moderna, quella di Battisti, che negli scritti, nei documenti e nelle schede ritrovate dagli storici dell’Associazione si affianca a un profondo amore per la sua terra”. Un Cesare Battisti d’epoca. Cesare Battisti studiava il Trentino muovendosi in bicicletta. In una lettera alla moglie Ernesta riporta, dimostrando anche delle doti umoristiche: “Se vedessi la mia tenuta alpina avresti da ridere. Fra la corda, lo zaino, la lanterna e il martello che porto appesi alle spalle e alla vita, non si capisce che razza di professione io faccia. Stamattina difatti due contadini discutevano sulla mia persona e uno opinava che io andassi in cerca delle miniere, l’altro mi credeva un negoziante di roba vecchia, reduce dalla fiera…” La mostra e gli eventi correlati. La mostra “Cesare Battisti geografo in Valsugana” sarà inaugurata venerdì 10 luglio alle ore 17 al Forte Colle delle Benne a Levico Terme (TN) e rimarrà aperta al pubblico dal 10 luglio al 31 ottobre 2016 dal martedì alla domenica e, nei giorni festivi, dalle 10 alle 12:30 e dalle 14 alle 18. Altri eventi che faranno da corollario alla mostra: sabato 11 luglio sera, in centro a Levico, gli storici Vincenzo Calì, Gustavo Corni e la geografa Elena Dai Prà dell’Università di Trento approfondiranno il ruolo di Battisti geografo. Ci sarà poi la presentazione della ristampa della guida turistica, arricchita di materiale archivistico in parte inedito. In settembre poi, è previsto un corso di aggiornamento per insegnanti a cura dell’Università di Trento e dell’A.I.I.G. (Associazione Italiana Insegnanti di Geografia). (Paolo Chiesa)
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PIÙ DI CINQUECENTO PERSONE ALLA CENA DEI PADRI CONCILIARI
SARTORIS’S HOTEL SOCIO DI RISTORANTI REGIONALI - CUCINA DOC
IN PIAZZA SANTA MARIA MAGGIORE, ORGANIZZATA LA CONFRATERNITA TONCO DE PONTESEL
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opo una stagione ricca di appuntamenti, la Confraternita Tonco de Pontesel è stata coinvolta anche nelle Feste Vigiliane 2016, organizzando la “Cena dei Padri Conciliari” per oltre 500 persone che hanno potuto gustare il Tonco de Pontesel magistralmente eseguito dagli Chef del Ristorante Mas dela Fam sotto l’attento controllo dello Chef Andrea Bassetti Gran Maestro della Confraternita. Il Re dei piatti della tradizione è stato accompagnato da una gustosa polenta di patate e da una croccante verza brasata. In chiusura uno squisito pane dolce di San Vigilio, appositamente fatto dal panificio DalPrà per l’occasione. Straordinario l’abbinamento con il vino della Cantina Vivallis, un ottimo marzemino. Ad ogni partecipante è stato regalato un piatto ed un bicchiere in terracotta marchiato Confraternita. I ragazzi dell’Istituto alberghiero di Rovereto, hanno servito i commensali con costumi fatti appositamente dalla stilista Marta Sala per poter ricreare un’atmosfera simile a quella del Concilio di Trento. Gli appuntamenti della Confraternita riprenderanno a fine settembre con interessanti iniziative, tra cui corsi di cucina con cena. Ed inoltre un’escursione, in data da definire, in Emilia ospiti di Mauro Chiesi che delizierà con l’aceto balsamico di Reggio.
enogastronomia del territorio è una carta vincente dell’offerta turistica trentina”, il pranzo approntato per la stampa dal Sartori’s Hotel di Lavis, in occasione del suo ingresso ufficiale nell’associazione Ristoranti Regionali - Cucina DOC www.ristorantiregionali.it che dal 1974 sostiene il valore culturale della cucina regionale italiana, ha dimostrato brillantemente la tesi. Danilo Moresco, affermato imprenditore trentino, vice presidente dell’associazione che vede affiliati in nove regioni, ha consegnato la targa del gruppo a Sandro Sartori, esprimendo la sua soddisfazione per il nuovo, prestigioso associato. Principale sponsor dell’evento è stato TRENTINGRANA che ha aperto il convivio con un’interessante degustazione di tre diverse stagionature: 18, 24 e 44 mesi. Ha accompagnato la degustazione il Mach Brut Riserva del Fondatore dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige che, attraverso la Fondazione, persegue obbiettivi di istruzione e ricerca scientifica in campo agrario. La cucina, guidata dallo chef Francesco Nitti con Danilo Mercatili e Isabella Manno, ha saputo interpretare la filosofia aziendale di Sandro Sartori che offre alla sua clientela i migliori prodotti agroalimentari del Trentino e vuole che siano valorizzati e non sopraffatti dagli ingredienti delle ricette. Stefano Goller presidente dei cuochi trentini, presente tra gli ospiti, ha dichiarato la sua piena approvazione.
Un particolare ringraziamento a Segata per le carni, Vivallis per l’ottimo vino, al Crucolo per la polenta di patate e l’ottima lucanica indispensabile per il Tonco e a Radio Italia che da sempre sostiene le iniziative della Confraternita del Tonco de Pontesel. 97
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CANTINA ROVERÈ DELLA LUNA AICHHOLZ NUOVO SHOWROOM PER SCAIAROL A GRUMES ALLA PRESENZA DI NUMEROSE AUTORITÀ, INAUGURATO IL 7 MAGGIO
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o scorso 7 maggio è stato inaugurato il nuovo showroom di Scaiarol a Grumes. Grande la partecipazione all’evento sia da parte della gente, sia dei tanti collaboratori, fornitori, clienti, circa 150 persone. Forte presenza anche di professionisti tecnici che collaborano con l’azienda. Erano presenti numerose autorità. Schierati davanti all’ingresso i due titolari Flavio e Italo Pojer con papà Silvio (nella foto) che, da pensionato, li accompagna, incita e sostiene. Dietro i dipendenti a significare che con unità di intenti e forze si forma una squadra vincente. Nella presentazione di benvenuto agli intervenuti, Flavio ed Italo illustrano la loro storia che proviene da lontano, oltre 110 anni, quattro generazioni di falegnami , la “mission” dell’azienda racchiusa nelle tre parole del logo: qualità, stile, ecologia. L’attaccamento al territorio e l’orgoglio di appartenervi pur se situato in periferia. Gli interventi delle autorità hanno sottolineato ripetutamente il coraggio di fare e continuare a fare imprenditoria nei momenti difficili e di crisi mantenendo le radici sul territorio, con l’auspicio di promuovere sinergie fra le aziende del luogo. Ha concluso la cerimonia don Damiano Eccli, zio dei titolari, con un pensiero spirituale e la benedizione della nuova struttura. Il taglio del nastro è stato riservato di diritto a papà Silvio. Scaiarol si distingue per la qualità ed accuratezza nella lavorazione, per lo stile: eleganza e cura nel design con personalizzazione dei prodotti in funzione delle esigenze del cliente. E poi la sostenibilità, impiego del legno proveniente da foreste certificato PEFC e utilizzo di vernici atossiche. 98
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uasi un secolo di storia, 300 soci, 420 ettari di vigneti e oltre 65 mila quintali d’uva raccolti ogni anno: sono numeri che la dicono lunga sullo spessore di questa cantina, ma che non riescono tuttavia a evidenziare quegli aspetti fondamentali che costituiscono la qualità di un lavoro appassionato e professionale. La cura meticolosa del prodotto, l’amore per la terra, la ricerca dell’innovazione nel rispetto della tradizione: da questa alchimia di principi inderogabili – che scandiscono l’impegno quotidiano dei soci – si origina l’eccellenza da bere firmata Roverè della Luna, una produzione che ai grandi classici come il Teroldego, il Lagrein, il Traminer Aromatico, il Pinot Nero e il Müller Thurgau affianca proposte più moderne, prestigiose riserve e collezioni esclusive. Ultima nata Vervè, la nuova linea Trentodoc, declinata nelle versioni Brut e Rosè. Due metodo classico fuori dal comune, a rappresentare una lunga tradizione che si rinnova. Fondata nel 1919, l’azienda estende i suoi possedimenti parte in Trentino e parte in Alto Adige, con i vigneti che ricadono nelle zone a doc Trentino, Alto Adige, Teroldego Rotaliano, Lago di Caldaro e Valdadige. La Cantina si trova a Roveré della Luna, il paese più a nord della Valdadige trentina, nel cuore della regione dolomitica: qui fra legni di rovere e terreni ghiaioso calcarei, la vite cresce con difficoltà e dona al vino una sapidità particolare.
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NICOLE MARCHI ELETTA MISS TRENTO 2016 I JOY HOLLER VINCONO IL CENTRO MUSICA AWARD A TRENTO, AL CONCORSO MUSICALE PROMOSSO DAL CENTRO SERVIZI CULTURALI S. CHIARA
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l gruppo trentino dei JOY HOLLER ha vinto la quarta edizione del «Centro Musica Awards», il concorso promosso dal Centro Servizi Culturali S. Chiara, dalle Politiche Giovanili del Comune di Trento, dal Centro Musica e dall’Opera Universitaria allo scopo di valorizzare giovani musicisti locali impegnati nella definizione di un proprio percorso artistico e di una propria identità musicale. La sfida finale fra i sei finalisti si è tenuta al Teatro Auditorium di Trento davanti ad un pubblico pienamente coinvolto nella gara canora che ha visto in palcoscenico, oltre ai Joy Holler, anche Maude, Little John, Candirù, Subcutanea ed Heike e gli Stalkers. Il compito di scegliere il vincitore è stato assegnato dagli organizzatori ad una giuria di esperti presieduta da Mara Maionchi e composta anche da Valerio Bonalumi (Shining Production), Paolo Gatto (direttore Artistico del Festival “Suoni di Marca”), Sara Potente (A&R Manager Universal Music Group) e da Emiliano Marignoni, individuato dall’Opera Universitaria quale rappresentante degli studenti. Nella classifica finale del contest il secondo posto, alle spalle dei Joy Holler, è toccato ad Heike e gli Stalkers, mentre in terza posizione si è classificato Candirù. Oltre a decretare il vincitore del «Centro Musica Awards»,
i chiama Nicole Marchi, ha 21 anni ed è nata a Tione. Il 20 giugno scorso è stata eletta, in piazza Fiera, nuova Miss Trento. Nicole ha appena terminato gli studi e vorrebbe fare la modella o la presentatrice. L’evento è stato curato anche quest’anno da Sonia Leonardi ed ha visto protagoniste venti belle trentine che si sono contese fino all’ultimo la corona della città, titolo che gli consentirà di passare alla selezione finale. A giudicarle una giuria selezionatissima. Il concorso nazionale di Miss Italia è arrivato quest’anno alla settantasettesima edizione e ogni anno vede un numero di ragazze iscritte sempre maggiore, grazie all’introduzione di alcune importanti novità: l’innalzamento del limite d’età a 30 anni e il coinvolgimento di ragazze taglia 44/46.
la giuria era chiamata anche ad assegnare, all’interprete giudicato migliore sotto il profilo autoriale per la qualità della musica e del testo del brano inedito presentato al concorso, il premio «Frequenze inedite». L’ha spuntata Candirù, al quale è stato consegnato il trofeo realizzato per l’occasione dall’artista trentino Federico Lanaro. Heike e gli Stalkers sono risultati invece vincitori della speciale sezione «Note Studentesche». A concludere la serata, presentata da Simone Villotti, l’atteso concerto del cantautore Francesco Gabbani, che non ha mancato di proporre al pubblico trentino la canzone “Amen”, con la quale ha vinto l’edizione 2016 del Festival di Sanremo nella categoria “Giovani”. (f.l.) 99
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FESTA DELLA CONFRATERNITA ENOICA
PATERNOSTER ANCORA PRESIDENTE DELL’APT VAL DI NON
GIUSEPPINA ALL’IMPERIAL CASTELLANIA SUAVIA, IN QUEL DI SOAVE, CON TANTI AMICI COME SEMPRE
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opo aver partecipato alla consueta festa dell’Imperial Castellania Suavia, in quel di Soave (VR), paese per l’occasione vestito a festa stile medioevale, ricordando in ogni angolo antichi lavori, alla “Festa della Confraternita enoica” nella quale Giuseppina col suo mantello dorato e la chiave dell’omonimo castello si è fregiata del titolo di “Castellana”. Il giorno seguente si è recata nel castello di Pergine per una degustazione godereccia e per abbracciare gli amici di sempre: i castellani titolari, Theo e Verena. Nell’occasione, sempre in compagnia di amici e in particolare l’amica del cuore con il suo amore Tiziano, la cardiologa Maura Marchiori, grande sportiva, che è stata la prima donna a centrare il record nazionale dei 50 km di marcia nel 2000, Giuseppina ha invitato gli amici ad elevare i calici in un allegro tripudio vocale all’insegna di “Evviva l’amicizia”.
1. Anna e Giuseppina; 2. Maura e Giuseppina; 3. Oksana, Magda, Federica, Claudio, Angela, Viki e Giuseppina; 4. Anna, Joy, Atsuko, Aika, Giuseppina e Milena; 5. Attilio e Giuliana, Giuliana e Giuseppina. 100
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ndrea Paternoster presidente uscente dell’Apt Valle di Non, è stato riconfermato per il terzo mandato consecutivo. Il CDA ha eletto anche il nuovo vice-presidente nella persona di Andrea Widmann. Titolare del Ristorante Pizzeria “Flamingo” di Cles, Paternoster è anche assessore del Comune di Cles con deleghe allo sport, turismo, agricoltura e attività economiche. La candidatura di Paternoster ha ottenuto 8 voti favorevoli, gli altri due candidati Stefano Graiff e Martin Slaifer Ziller hanno ottenuto rispettivamente 3 e 2 voti. Alla nomina del Presidente ha fatto seguito quella del suo vice. Dopo un breve confronto tra i presenti è emersa l’unica candidatura di Andrea Widmann, titolare di “Labor Eventi” e rappresentante dell’associazione “Affittappartamenti” di Coredo. Il suo nome è stato eletto all’unanimità. Andrea Paternoster ha dichiarato: “Ringrazio tutti i miei colleghi per la fiducia rinnovatami. Questi saranno per me gli ultimi tre anni da Presidente e conto di assumere un impegno ancora maggiore nei confronti dell’azienda. In questi anni abbiamo ideato con entusiasmo molti importanti progetti che vogliamo portare a conclusione nei prossimi mesi. Sono molto soddisfatto per la nuova squadra che si è creata, nuova e giovane con un’ottima preparazione in campo turistico. Un grazie particolare al mio vice Widmann che ha accettato di affiancarmi e che, so già, porterà avanti questo ruolo con l’entusiasmo che da sempre lo contraddistingue. Un grazie infine anche a Stefano Graiff e Martin Slaifer Ziller che hanno deciso di appoggiarmi assieme a Nicola Sicher in comitato e con i quali sono sicuro inizieremo una collaborazione fruttuosa”. Il Consiglio d’Amministrazione dell’Apt è così formato nel suo completo: Clauser Walter, Fedrigoni Andrea, Fellin Leonardo, Forno Paolo, Graiff Stefano, Marini Laura, Paoli Lorenzo, Pancheri Daniel, Paternoster Andrea, Pezzi Flavio, Pichenstein Francesco, Preti Matteo, Sicher Nicola, Slaifer Ziller Martin, Widmann Andrea.
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“DEFIXIONES” AL “PRATI” IL CARRO DELLE MUSE: PREMIO AL FEMMINILE LA FESTA CONCLUSIVA È FISSATA PER IL 24 SETTEMBRE
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l premio letterario internazionale al femminile “Il Carro delle Muse” è alla sua terza edizione. È organizzato dall’associazione letteraria “Il Carro delle Muse” che si è recentemente costituita a Cavalese. La presidente è anche l’ideatrice del Premio, Loredana Reppucci, apprezzata autrice di thriller. Quest’anno il Premio ha ottenuto il prestigioso patrocinio della Società Dante Alighieri Nazionale e della BPW Italy. Rispetto alle precedenti edizioni, è cambiato il numero dei temi, non più tre, ma quattro ossia: Narrativa, Poesia, Disegno, Foto ispirati ad un’opera letteraria a scelta dell’autrice. Come già la seconda edizione, anche la terza offre la possibilità di scrivere, disegnare o fotografare alle giovanissime, le Musette, ragazze che non superino i 13 anni di età. Per le Muse, ovviamente, non ci sono limiti d’età! Devono essere donne italiane o straniere, autrici di opere inedite scritte in italiano. Per la festa di premiazione, svoltasi precedentemente a Cavalese e a Bolzano, quest’anno, dopo aver preso in considerazione diverse località che si sono generosamente offerte di ospitare il Premio, è stata scelta Moena, non solo perché in questo paese la cultura è molto apprezzata, ma anche perché nella val di Fassa le donne sono in genere tenute in grande considerazione, dal momento che è sulle spalle delle donne che si muove la vita familiare e si evolve l’economia. La Festa conclusiva è fissata per il 24 settembre, nell’ambito del weekend culturale: “Donna, coraggio e cultura”. Sul sito delle Muse: www.ilcarrodellemuse.com si possono trovare tutti i dettagli per la partecipazione al concorso, insieme al Regolamento. Per tutte le donne che amano scrivere, o che da tempo hanno nel cassetto una storia, questa è davvero una ghiotta occasione, perché il Premio è indipendente da meccaniche commerciali e le opere vincitrici sono scelte da una giuria seria e competente. (Luciana Grillo)
on capita tutti i giorni di vedere, nell’aula magna del Liceo-Ginnasio “G.Prati”, una novantina di studenti che, armati di carta e penna, incontrano una scrittrice ed una psicologa della comunicazione per parlare di tavolette magiche, di eruzione del Vesuvio, di un armatore romano, di un acquedotto in Gallia, di un tenero amore adolescenziale, ecc. Eppure, è accaduto! Il 31 maggio u.s. Marinella Gagliardi Santi, autrice di due romanzi ambientati nel mondo classico (Defixiones – il mistero delle tavolette magiche e Defixiones – dimenticare Pompei), e Giuliana Gabet, psicologa della comunicazione, hanno trascorso alcune ore con gli studenti che in precedenza avevano letto e approfondito i romanzi. E’ stato come partire per un viaggio avventuroso, alla scoperta di un percorso creativo che fosse per tutti i ragazzi di stimolo e di conoscenza. Perché si decide di scrivere un romanzo? E perché lo si ambienta in un tempo così lontano e diverso dal nostro? Queste ed altre le domande a cui Marinella ha risposto con estrema attenzione, ricordando la sua tesi di laurea in Epigrafia greca, i rapporti epistolari intercorsi con tanti professori di varie Università italiane e straniere, la ricerca, la lettura e la traduzione di testi classici, i viaggi nei luoghi che aveva in mente di descrivere, le visite ai musei che esponevano reperti interessanti, la ragazza incontrata ad Aix en Provence che è poi diventata un suo personaggio. La psicologa, con il supporto di slides, ha accompagnato il cammino dei ragazzi, aggiustando dove necessario il tiro, suggerendo ipotesi di lavoro, sottolineando comunque che “scrivere è un’avventura”, qualunque sia il tema, il luogo, il tempo al centro dello scritto. Alcuni studenti hanno confessato che amano scrivere, ma che preferiscono altri generi, come il fantasy; altri hanno ammesso di scrivere il diario, ma solo per sé; per tutti la lettura è stata gradevole e l’immersione in un mondo lontano ha dato loro la possibilità di capire che molte tematiche e tanti problemi sono attuali ancora oggi. Certamente, alla fine dell’incontro, ciascuno dei partecipanti è tornato a casa più ricco! Questa è la scuola che tutti vorremmo, vivace e profonda, coinvolgente e piacevole, stimolante e arricchente. E questa esperienza vissuta nell’aula magna austera e prestigiosa del Prati, dimostra che la sinergia fra mondo della cultura e mondo della scuola può dare ottimi frutti! Luciana Grillo
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A RIVA LA MOSTRA DI ALBINO BOMBARDELLI I SENTIERI TRENTINI RACCONTANO... UNA GUIDA CURIOSA DEL TERRITORIO, PER CONOSCERE, LA STORIA DI UNA TERRA, DEI SUOI EVENTI
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a programmazione radiofonica a diffusione regionale su Radio2 della Struttura di Programmi della Sede RAI di Trento, che prende il via dal primo luglio e si protrarrà fino alla fine di settembre, prevede il martedì pomeriggio, alle 15, “Trentino-Cina. Andata e ritorno”: 13 puntate, curate da Stefano Uccia, per scoprire qualcosa di più su un grande Paese, la Cina, e sui suoi abitanti, alcuni dei quali vivono oggi proprio accanto a noi, qui in Trentino. Alle 15.15 replica di “Martino Martini. Un missionario in Cina”, biografia romanzata del missionario gesuita che, nel XVII secolo, trascorse la maggior parte della sua vita in Cina. Quindi: “Blu indigo estate”; il programma, curato da Daniele Torresan, segue il cartellone culturale e musicale estivo dedicato alle attività delle associazioni culturali, ai festival, ai concerti, che ospitano artisti ed interpreti dei paesi stranieri presenti in Trentino. Il martedì si conclude con ”33 Trentini … nel mondo”: un’escursione, curata da Flavio Pedrotti, nel mondo trentino per rapportarsi con i “vecchi” ed i “nuovi” migranti, con un comun denominatore, ossia la difesa e la custodia dei principi, della cultura e dei valori che hanno fatto la storia del Trentino. Il mercoledì si apre con “I sentieri raccontano” a cura di Stefano Uccia. Si tratta di una guida curiosa del territorio, che ci porta a conoscere, passo dopo passo, sentiero dopo sentiero, la storia di una terra, dei suoi eventi, delle religioni che l’hanno impregnata, della gente che è vissuta e chi ci vive. Alle 15.15 si propone: “Truffe in poltrona. Ossia raggiri a tutto relax”. Sceneggiato radiofonico, curato da Daniele Torresan, che cerca di chiarire i comportamenti da intraprendere per non restare sedotti da illusionisti televisivi o ciarlatani telefonici. Segue “A piedi nudi sul 102
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opo sei anni Albino Bombardelli è tornato con una sua personale alla Galleria Civica “Craffonara”, nella sua Riva del Garda. C’era un numeroso pubblico all’inaugurazione, aperta da Luigi Meregalli, presidente degli Amici dell’Arte, associazione che ha organizzato la manifestazione. Di seguito l’intervento dell’assessora alla Cultura di Riva del Garda Renza Bollettin, che ha sottolineato l’importanza degli eventi culturali per far vivere e crescere le comunità. La parola è poi passata a Renzo Francescotti, scrittore e critico d’arte, che già sei anni fa aveva presentato la precedente esposizione, di grande successo, di Albino Bombardelli, artista da lui incluso nel suo libro “Bottega d’artista 2”, pubblicato da Curcu & Genovese, che raccoglie 70 nuovi profili di pittori e scultori trentini. Francescotti ha sottolineato l’eccezionalità di questo pittore che, pur non avendo studiato in istituti d’arte o accademie, si è rivelato un autentico talento naturale nel disegno, nell’acquerello, nell’olio, nella tecnica mista a pennello e a spatola. In questa mostra dal titolo “Residenze e arrivi” ritornano i ritratti, i paesaggi, le figure in una pittura di matrice espressionistica, a disegno forte, con colori timbrici e gridati, spesso in soggetti di impatto sociale. Come nelle immagini dell’arrivo dei migranti giustapposti alle immagini delle “residenze”, vale a dire delle figure, dei luoghi, dei paesaggi che ci sono famigliari, ma esposti agli “arrivi” a cui tutti noi, nel bene e nel male, dobbiamo essere preparati. palco”, programma, curato da Flavio Pedrotti, che setaccia l’area del teatro in genere visitando anche i satelliti limitrofi. Il venerdì pomeriggio, a cura di Flavio Pedrotti, “Il sangue e l’inchiostro”, riduzione radiofonica del libro “Il sangue e l’inchiostro” dell’autore trentino Roberto Corradini. Alle 15.15 “Tesi di laurea”. Il programma, curato da Stefano Uccia, è dedicato al mondo dell’università trentina. Segue la replica di “La scelta orientata. Viaggio nei meccanismi della persuasione”. Le 14 puntate, curate da Stefano Uccia, trattano della teoria dei nudge. A Trento esistono due centri di ricerca all’avanguardia in merito all’economia comportamentale e al nudging: gli studiosi ci svelano come e quanto siano influenzabili le nostre scelte. La domenica pomeriggio con inizio alle 14 replica dello sceneggiato “Segnati da Dio”: racconto tra storia e fiction della nascita del manicomio di Pergine Valsugana e della sua evoluzione fino all’evacuazione dei malati che, nel 1939, avevano optato per la Germania. Domenica 17 luglio, lo spazio sarà occupato dalla diretta dal Monte Bondone per “La leggendaria Charly Gaul”.
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A CLES I NUOVI PADRI DIVENTANO CHEF ITAS SOSTIENE LA FORMAZIONE DEI GIOVANI
GRANDE PARTECIPAZIONE ALL’ORIGINALE CORSO DI CUCINA
LA COMPAGNIA A FAVORE DEL CLUB CHE AIUTA I GIOVANI TRENTINI A PARTECIPARE ALLO EUROPEAN FORUM DI ALPBACH (AUSTRIA)
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razie al sostegno di ITAS, il Club Alpbach Trentino ha garantito la partecipazione al Forum a 10 giovani universitari o residenti in Trentino. Due borse di studio sono state offerte a favore di figli di dipendenti o di agenti della Compagnia. I giovani premiati sono: Giovanna Gini, Guia Bianchi, Kamran Ismayilov, Lamin O Darboe, Fabio Parola, Greta Gasperini, Andrea Tollardo, Giovanni Palla, Gaia Bassetti. Lo European Forum Alpbach è una delle iniziative formative più importanti che si tengono in Europa. La località austriaca di Alpbach organizza da oltre 70 anni, fin dal 1945, incontri e seminari per mettere in contatto i giovani con i maggiori esperti mondiali nel campo della scienza, della politica, dell’economia e della cultura sui temi di maggiore rilievo. Quest’anno il Forum è dedicato a “new enlightment”. Il Forum è un’opportunità unica: rappresenta la Trento dei giovani che si aprono al mondo per condividere il dialogo e le opinioni con l’obiettivo di tornare, dopo l’esperienza, e restituire quello che si è imparato. È il valore aggiunto generato dalla diversità, che si fonda su background diversi e sull’esplorazione di nuovi orizzonti per condividere idee, valori, passioni. Per ITAS si tratta di un’opportunità per riaffermare il proprio ruolo di impresa di comunità, che favorisce la possibilità dei giovani di formarsi a contatto con i maggiori esperti e con altri giovani motivati al bene comune.
na serata di presentazione trionfale tenutasi alla gelateria caffetteria Toys shop di Cles ha concluso al meglio il Corso di cucina legato al progetto Opportunità alla pari 2016. Un progetto voluto fortemente dalla Comunità di Valle Val di Non, nell’ambito del percorso sulla tutela delle Pari opportunità, per offrire un’occasione di socialità concreta, e di formazione attiva in cucina. L’Assessore alle Pari opportunità e Distretto famiglia Carmen Noldin rivela soddisfatta che “la notevole risposta della comunità è la ricompensa più grande e ci regala l’entusiasmo per proporre un nuovo corso in ottobre.” Le quattro serate condotte dallo chef Paolo Cescatti hanno tirato fuori il cuoco che c’è in ogni allievo iscrittosi gratuitamente a un corso davvero innovativo. La partecipazione è stata ottima con ben 28 iscritti, mentre chi è rimasto a bocca asciutta potrà partecipare al prossimo corso che si terrà, appunto, in ottobre. Tra i protagonisti Michele Fanti racconta di “un’esperienza davvero positiva, dove abbiamo imparato molto. La cosa più importante è avere sperimentato come si possa cucinare tutti insieme in armonia.” Della stessa opinione è Piergiorgio Fabbro: “Sono state quattro serate divertenti, dove abbiamo colto i segreti di come si organizza una cucina. Finalmente ora sappiamo arricchire una serata in modo completo, dall’antipasto al dolce.” Non manca l’opinione positiva di una moglie, infatti Alessandra Brunato racconta: “Mio marito era contento ogni volta che tornava a casa ed era molto entusiasta di ciò che imparava. Devo dire inoltre cha ha già iniziato a mettere in pratica gli insegnamenti dello chef.” Infine non può mancare il pensiero dello chef Paolo Cescatti: “Ho notato la differenza tra la prima e l’ultima serata del corso: all’inizio gli allievi erano timorosi e impacciati, mentre nel momento della presentazione alle famiglie, nella serata finale, tutti erano precisi come degli orologi svizzeri. Rifarei subito l’esperienza, perché ho conosciuto persone molto allegre e socievoli. Cucinare è un modo fantastico per stare insieme.” Nicola Bortolamedi
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IL LIBRO DEL MESE
CONCLUSO IN BELLEZZA IL XVIII CORSO DI POESIA VENTIDUE ASPIRANTI POETI A VILLA SANT’IGNAZIO, TRENTO
DOPO IL FELICE ESORDIO DI “IO TINTA DI ARIA”, NADIA IORIATTI PUBBLICA IL SUO SECONDO LIBRO DI RACCONTI. TESTIMONIANZA – SCRIVE MARCELLO FARINA NELLA PREFAZIONE – DI UNA CAPARBIA VOLONTÀ DI RESISTENZA AD OGNI FORMA DI DECADENZA
L’ È
davvero il caso di affermare che si è concluso “in bellezza” il XVIII Corso di poesia a Villa Sant’Ignazio, sulla collina Est di Trento: un corso che ha visto il record di partecipanti che hanno concluso il Corso e il record del pubblico che partecipava, affollando la Sala delle Rocce, alla Festa della Poesia conclusiva. Renzo Francescotti, da sempre conduttore dei corsi, ha spiegato lo spirito che guida questi corsi di poesia, unici nella regione e forse in Italia: imparare innanzitutto ad “annusare” l’autentica poesia, a riconoscerla, a smontarla e ricostruirla. In seconda battuta, se c’è predisposizione, provare a scriverla. È così successo in questi anni che quasi una decina di corsisti abbiano pubblicato raccolte di poesia, (tre nel 2016) e abbiano vinto premi in concorsi di poesia. A conclusione del corso è stata stampata un’elegante “plaquette”, curata da Diego Luchi, in ”33 copie numerate a mano” che raccoglie le liriche dei partecipanti al corso, sul tema “Silenzi”, con i disegni realizzati da due corsiste, Anita Anibaldi e Michela Rigotti. Oltre a quelle dei tre nominati, nel libro son contenute poesie di Carmen Barbi, Giuliana Bazzanella, Fernanda Beozzo, Giorgio Brentari, Maria Pia Casetti, Giovanna Corradi, Flavio Dalla Torre, Giuliano Dorigatti, Sergio Ferretti, Clara Kaisermann, Carla Mannarini, Flavio Marchetti, Daria Mattioli, Laura Moser, Luigi Ramponi, Maria Santuari, Giovanna Sartori De Vigili, Maristella Trovanelli, Riccardo Zandonini e Zinovia Cazimir. Sei sono stati anche quest’anno i poeti (non “studiati” ma “invitati” come amano dire i corsisti), che vanno ad aggiungersi ai quasi cento incontrati in questi 18 anni: due poeti italiani, Giuseppe Giusti e Guido Gozzano; il nicaraguegno Ernesto Cardenal; l’afroamericano Langston Hughes; e, viventi, il serbo-statunitense Charles Simic e la statunitense Tess Gallagher. Alla Festa della Poesia erano tra gli altri presenti il “padrone di casa” Padre Livio Passalacqua con la fedele Giuseppina; il Console generale onorario per la Romania Maurizio Passerotti; i poeti Italo Bonassi, Giuliana Raffaelli e Annamaria Ercilli Goio.
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aveva già ricordato, Nadia Ioriatti, nel suo splendido libro precedente “Io, tinta di aria”, che il suo nome significa “speranza”. Un nome inizialmente contestato, con cui, però, come ella scrive, ha fatto pace successivamente, tanto da considerarlo “poetico”. A me, senza irriverenza, sembra il nome più azzeccato, anche perché interpreta in modo straordinario “l’essenza”, per così dire, della sua personalità. Infatti, “la speranza è fame di nascere del tutto, di portare a compimento ciò che portiamo dentro di noi in modo abbozzato”, come scrive Maria Zambrano in uno dei suoi libri più belli, intitolato “Verso un sapere dell’anima”. Anzi, per la filosofa spagnola “la speranza dà alla vita umana un carattere angoscioso, le trasmette la sua ansia sempre insoddisfatta, il suo sforzo illimitato, dato che nessuna fatica è sufficiente per colmare questa speranza che geme”. Si tratta quindi di una speranza tutt’altro che remissiva, fatalistica, abbandonata all’attesa di un improbabile cambiamento radicale delle prospettive di vita, ma di una speranza sempre pronta alla lotta, angosciata per le resistenze che incontra, in ansia per un futuro intraducibile in termini definitivi; una speranza che è
trentinolibreria Silvia Vernaccini Da Malcesine a Peschiera. 40 itinerari attraverso il Garda veronese Cierre edizioni Conoscere il Lago di Garda è anche andare alla scoperta dei territori che vi si affacciano. La nuova guida di Silvia Vernaccini, presente nel panorama escursionistico editoriale ormai da diversi anni, propone 40 itinerari che, partendo da Malcesine, accompagnano sul Monte Baldo custode di preziosi endemismi botanici; attraversano gli anfiteatri morenici di Caprino Veronese e Rivoli; si muovono tra le comunità della sua sponda scaligera come Brenzone, Torri del Benaco, Garda, Bardolino e Lazise; fiancheggiano il corso dell’Adige lungo la fertile campagna veronese fino a raggiungere la porzione più meridionale del Garda, ovvero Peschiera, e da qui Valeggio sul Mincio. Escursioni e passeggiate adatte alle famiglie e molte percorribili, oltre che a piedi, anche con la mountain bike e in inverno con le racchette da neve, altre pure con il passeggino.
Anila Wilms La strada del Nord Keller Tirana, primi anni Venti. L’ambasciatore americano Julius Grant ha finalmente ottenuto il suo primo importante incarico ed è giunto pieno di speranze nella capitale del giovane e turbolento Stato albanese, nato dalla dissoluzione degli imperi della Prima guerra mondiale. Da Washington l’hanno inviato nei Balcani per seguire da vicino le strane voci sulla presenza di giacimenti petroliferi nel Nord del Paese. Non sarà un’impresa facile perché la notizia ha già scatenato l’interesse dei principali governi occidentali − inglesi e italiani − e delle compagnie petrolifere. Poco dopo il suo arrivo, nella primavera del 1924, due americani vengono assassinati su un ponte nelle regioni inospitali del Nord. Un ingegnere forestale tedesco ha trovato i corpi e li ha portati a Tirana. Nei caffè non si parla d’altro, i giornalisti fanno domande, i servizi segreti entrano in gioco e una nave da guerra compare al largo della costa. La giovane Albania è alla mercé degli intrighi politici, delle pressioni internazionali e...
un affidamento a qualcosa o a qualcuno che non è ancora, a un’incertezza. Nadia-Speranza scrive con questo spirito il suo secondo testo, intitolato “Aria che allenta i nodi”, dove ella chiama la speranza “una indisposizione fatale”, (sulla scorta di John Fante), che permette a lei, “superato il varco ‘malattia-sventura”, di rileggerlo come “sventura-opportunità.” È “l’indisposizione” alla rassegnazione, a commiserarsi “come albero schiantato”: “a ogni ricaduta si ricomincia daccapo, perché le placche si sommano e la disabilità aumenta”. È una speranza che “allenta” la morsa della disperazione, senza togliere di mezzo la crudeltà dei fatti, perché “l’angoscia iniziale pian piano si trasforma in più tempo a disposizione per coltivare l’anima, riorganizzare i pensieri, capire quello che fa davvero bene al cuore.” Maria Zambrano aveva scritto: “Grazie alla speranza siamo figli dei nostri sogni, di ciò che non vediamo e non possiamo verificare.” Sono tante le immagini che percorrono con fierezza le pagine di questo libro, a testimonianza di una caparbia volontà di resistenza ad ogni forma di decadenza. Nadia vorrebbe essere “la pipistrella” che non aveva mai sonno; o la “principessa vespa”, per dedicarsi alle cose che piacciono. Si incanta davanti a un esercizio di danza, come se potesse liberarsi della pesantezza quotidiana; si emoziona davanti alla carrozzina di una disabile a Barcellona e trasalisce, quando uno “splendido uomo che assomiglia a Richard Gere”, nel suo stesso stato, le sussurra: “Mi piacerebbe baciarti tutta!”. Sottile, penetrante, spira sempre, nei suoi trenta capitoli, il desiderio di amare e di
Autori Vari Ginnastica, igiene, istruzione e condizione femminile tra ‘800 e ‘900 La Grafica La prima parte del volume è dedicata agli aspetti più significativi della vita cittadina in relazione alle donne (l’istruzione, l’igiene, l’economia, l’azione del Comune) mentre la seconda parte prende in esame il difficile avvio della ginnastica femminile, osteggiata per lungo tempo anche dalle tradizioni secolari, fino all’introduzione stabile dell’educazione fisica tra i programmi scolastici. Un percorso tra i due ultimi secoli dello scorso millennio, divisi tra la dominazione asburgica e il primo periodo di “italianità” di Rovereto. Malgrado fossero impiegate sovente come forza lavoro (ad esempio nella Manifattura tabacchi) l’emancipazione non aveva forza e solo dall’inizio del 1900, si cominciò a porre le basi per una riflessione sulla “questione femminile”. L’educazione fisica femminile scorre parallela a questi mutamenti, e diventa una sorta di fondamentale avamposto per la completa emancipazione.
essere amata e Nadia diventa ironica quando ricorda che un bel giorno, invece di un amante, ella deve accogliere una badante. La sua delicatezza di donna la porta a denunciare con forza la sorte di Natascia, ucraina di mezz’età, laureata, venuta a Trento spinta dalla miseria, badante per necessità, umiliata e sfruttata. “Non ci daranno la palma d’oro per l’accoglienza”, commenta arrabbiata. Non è tenera Nadia nemmeno con quelle donne, “streghe, streghette”, come lei le chiama, chiuse nel loro egoismo, approfittatrici, imbroglione. “Ci sarebbe bisogno di una fata turchina: c’è molto lavoro arretrato!” si augura severa. (...) Grandi storie, umanità diverse, esperienze sul filo teso di un destino implacabile, tra “resistenza e resa”, si concludono evocando un giorno e una canzone che lo interpreta: il 29 settembre di un anno che può essere ogni anno, purché vi si leghi un evento che cambia la vita, come è per Nadia la nascita del suo nipotino Lorenzo. “E tutta la città correva incontro a noi…” cantava l’Equipe ’84. Una nascita che le fa dire: “Sono una nonna fresca come una rosa, intonsa, il mio immaginario può popolarsi di dolcezze, pensieri positivi …”. Si diceva all’inizio che “la speranza è fame di nascere del tutto”… magari per interposta persona! È questa la “religione” di Nadia Ioriatti. Marcello Farina Nadia Ioriatti
Aria che allenta i nodi
Curcu & Genovese (Euro 10,00)
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Volti nella Storia
la frase ““Non passeranno molti anni e Tovel non sarà più rosso, per l’eccessiva antropizzazione” (Nove anni dopo, nel 1964, le acque del lago smisero di tingersi di rosso.)
Per saperne di più:
Bibliografia: Vittorio Marchesoni (1912-1963) e l’algologia/ Vittorio Marchesoni (1912-1963) and his contribution to phycology, Marco Cantonati & Gino Tomasi, in Il patrimonio algologico italiano/ The italian phycological patrimony, Montecatini Terme - September 1999, pp. 12-15;
VITTORIO MARCHESONI (1912-1963) ETÀ
al trasformismo della laguna veneta e a diversi ambienti lacustri locali e nazionali, ma spingendosi anche nell’Africa occidentale e nel Sahara per approfondire i suoi studi.
Vittorio Marchesoni nacque il 12 dicembre 1912 a Malé. Suo padre era capostazione della Trento Malé.
UNIVERSITÀ Dopo aver frequentato il liceo a Trento, si laureò in Scienze Naturali a Padova e iniziò a lavorare come assistente e poi come docente nell’Istituto botanico, dove teneva numerosi corsi di botanica; erboristeria; chimica agraria; botanica farmaceutica; veterinaria e fisiologia vegetale.
IN GUERRA Lo scoppio del secondo conflitto mondiale lo allontanò per alcuni anni dal mondo universitario, dove si stava costruendo una certa notorietà. Nel 1941 fu mandato a combattere in Albania come sottotenente di artiglieria; in seguito fu spedito nel Leccese, col grado di comandante dell’antiaerea, dove rimase fino al 1945, quando poté rientrare a Padova.
CARRIERA ACCADEMICA Dopo aver ottenuto la libera docenza all’ateneo patavino, nel 1951 fu nominato professore straodinario alla facoltà di Camerino, diventando, tre anni dopo, professore ordinario. In breve tempo divenne il preside della facoltà, fino a venire eletto rettore, nel 1960.
INNUMEREVOLI CARICHE
L’ALGA ROSSA DI TOVEL Lasciò la prestigiosa carica appena un anno dopo, per tornare a Padova e dedicarsi alla sua vera passione: la ricerca scientifica. La sua notorietà di ricercatore è legata soprattutto agli studi della microalga rossa che, secondo le sue teorie, ad oggi in realtà ancora discusse, ogni estate tingeva di un insolito colore rosso il lago di Tovel in Val di Non. Per onorare il suo contributo alla ricerca sul mistero che circonda il lago, l’alga è stata catalogata nei testi scientifici di tutto il mondo con il nome di Glenodinium sanguineum marchesoni.
Uomo attivo ed impegnato, fu membro e socio di diversi enti scientifici e nazionali: l’istituto marchigiano per le scienze, le arti e le lettere (dal 1956), l’accademia degli Agiati a Rovereto (dal 1960) e l’Accademia nazionale dei Lincei (dal 1962). Dal ‘62 ricoprì inoltre l’incarico di presidente della società per le scienze naturali del Trentino-Alto Adige.
LA FINE E IL RICORDO Vittorio Marchesoni morì il 12 luglio 1963 a causa di una malattia incurabile. Nel cortile dell’università di Padova la sua figura venne onorata con la cerimonia dell’alzabara, alla presenza di molte autorità del mondo accademico. Oggi giace nella tomba di famiglia a Povo, dove in suo ricordo è nato un circolo culturale.
LE ALTRE RICERCHE Durante la sua lunga attività di studioso, svolse anche ricerche sul lago di Molveno, e contribuì fortemente a valorizzare il giardino botanico delle Viote del Monte Bondone (foto a destra). Fu inoltre autore di moltissimi saggi, dedicati alle alghe epillitiche delle nevi del Cevedale, alla flora alpina, lappone ed artica e ai mutamenti climatici di lungo periodo;
Hanno detto di lui “Sempre lontanissimo da ogni forma di artificiosità, sia sulla cattedra che nella distensione del riposo, la più grande lezione che Marchesoni ci ha lasciato è quella del saper mirare all’essenzialità in ogni cosa, sfrondandola da ogni inutile sovrastruttura, fino ad arrivare alla riposta semplicità delle cose fondamentali” (Gino Tomasi) 106
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#TRENTINOMESE CONTEST: QUESTO MESE VINCE MALGA VENEGIOTA OGNI MESE, LE TRE FOTOGRAFIE PIÙ VOTATE VERRANNO PUBBLICATE QUI. PARTECIPA ANCHE TU AL CHALLENGE DEL NOSTRO MAGAZINE
@francy13meryl Al secondo posto @francy13meryl con la foto “Dolomiti, Alta Badia”.
@alessia_b71
@scuolagraffer
Al primo posto @alessia_b71 con la foto “Malga Venegiota, Primiero”.
Al terzo posto @scuolagraffer con la foto “Rifugio Locatelli, Alta Pusteria”.
IL REGOLAMENTO DEL NOSTRO CONCORSO
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eguire la pagina @trentinomese su Instagram; la foto vincitrice sarà pubblicata sulla nostra rivista cartacea il mese seguente alla pubblicazione online; per decretare la foto vincitrice si terrà conto dei “mi piace” ricevuti, dal primo del mese al venti del mese (per esigenze di stampa); solo le foto che saranno selezionate da noi e
pubblicate sulla nostra pagina Instagram @trentinomese potranno partecipare al concorso; per esser selezionati vi ricordiamo di utilizzare il nostro hashtag; ricordatevi di segnalare il luogo o localizzare la foto, saranno valide solamente le foto scattate in Trentino Alto Adige. Grazie a tutti anticipatamente!
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Le lune di Kako / di Flora Graiff
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essuno intende più restare nel cono d’ombra. Tutti vogliamo stare sotto la luce dei riflettori. Perciò quasi tutti abbiamo un account “Social”, ossia una vetrina online dove “esporre” foto e pensieri, cioè la nostra personalità. Lo stesso discorso vale per il tatuaggio, che poi altro non è che fare della propria pelle una vetrina. Ad esibire uno o più tatuaggi in Italia sono già circa 7 milioni di persone, il 13% della popolazione, soprattutto i “Millennials”, i giovani fra i 18 e i 34. Per loro, e non potrebbe essere altrimenti, la stagione più bella è l’estate.
FLORA GRAIFF Cartoonist e giornalista pubblicista, vive fra Merano e Trento. Dopo aver studiato restauro a Firenze e xilografia con Remo Wolf, crea Kako, bimbo protagonista di una strip seriale lanciata dalle riviste Linus e Snoopy e poi approdata sul web. Artista eclettica, ha al
suo attivo anche radiodrammi per la Rai, vignette satiriche per quotidiani, tavole per l’Atlante delle Guerre e pastelli per plaquettes di poesie inedite di Alda Merini, Ezra Pound, Salvatore Quasimodo e Marina Cvetaeva. Tra i critici che hanno scritto di lei Enrico Crispolti e Luca Beatrice.