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anno XXI n. 257

euro 2,00 www.trentinomese.it

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luglio 2013

Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Trento. Contiene i.p.

ISSN 1724-5508

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appuntamenti, incontri e attualitĂ trentina

il nuovo libro del bellunese Giuliano Dal Mas la speranza nel protone la protonterapia arriva in trentino un ragazzo di campagna gli ottantasette anni di enrico bolognani

sergio de carli sciamano beat, una vita tra musica e arte

nella pancia del

MUSE

Il 27 luglio 2013 è il grande giorno per il nuovo museo delle scienze di trento. Siamo andati a vederlo in aNteprima


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ricordo Un pezzo di storia dell’editoria trentina La scomparsa di Luigino Mattei, giornalista di razza e innamorato della carta stampata

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uigino Mattei, giornalista ed editore, se ne è andato. Aveva 84 anni, si è spento a Roma, nella casa della figlia Maria Concetta, volto assai noto della Rai (l’altro suo figlio, Giampiero, è avvocato a sua volta conosciuto): nella capitale si era trasferito quando la malattia aveva iniziato ad incrinare, ed infine a piegare, il suo proverbiale dinamismo. Ma è in Trentino che Luigino Mattei ha dispiegato la sua energia e la sua creatività. Dapprima come giornalista: un breve periodo all’ufficio stampa della Provincia – anni Sessanta – e poi l’approdo alla redazione di Trento dell’”Alto Adige” dove, negli anni di Kessler e di Sociologia, dei Comprensori e della contestazione, seppe interpretare con rigore e coerenza il mestiere di cronista prima, di capo cronista poi. Il giornalismo gli è rimasto nel sangue, sino alla fine, ma trovò poi adeguato contraltare nell’altra sua grande passione, altrettanto totale, altrettanto capace di vederlo sempre protagonista, un po’ più avanti degli altri. Stiamo parlando di Luigino Mattei editore. Inventore della casa editrice Panorama, precursore – come opportunamemnte è stato sottolineato da qualcuno, tra i molti affettuosi ricordi che hanno fatto seguito alla notizia della sua scomparsa – di una idea della divulgazione e della conoscenza fatta di schede, sintesi, rimandi, aggiornamenti. Insomma una sorta di

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ricordo internet su carta, ben prima che internet si affacciasse a cambiare le nostre vite. Mattei editore vuol dire “Letture trentine”, una rivista che per vent’anni ha raccolto il meglio dei contributi culturali e storici, sempre in chiave divulgativa, mai ideologica, sempre rispettosa – nello spirito dell’uomo – delle idee di tutti. Mattei editore vuol dire i tanti titoli che ha saputo proporre, spaziando tra le guide di montagna (resta esemplare la serie di titoli firmati da Achille Gadler) e la poesia (con i contributi critici di Elio Fox, ad esempio), senza dimenticare la letteratura per i ragazzi. Ma la generosità di Luigino Mattei risulta ancora più chiara ed evidente nel ripercorrere le vicende di quella Associazione Editori Trentini cui seppe dedicarsi con assoluta gratuità. Anche grazie alla sua tenacia e alla sua costanza infatti – messe in campo quando l’età e gli impegni avrebbero potuto ampiamente giustificare un suo eventuale rifiuto – l’Associazione ha ripreso slancio, riproponendosi come protagonista del dibattito culturale. Cultura ed impresa, rispetto delle regole e niente scorciatoie: nel giornalismo come nell’editoria Luigino Mattei ha sempre messo cuore e ragione, fatica e umanità. I quaderni riempiti di appunti, i bigliettini sui quali annotava idee, progetti e sollecitazioni, le richieste a colleghi ed autori per scrivere ancora un po’, ancora meglio, ancora più precisi, la ricerca del titolo giusto, della foto che aggiungesse una “parola” in più, l’entusiasmo nell’impegno in territori nuovi (successe con l’avventura televisiva di Europa Tv): Luigino Mattei era fatto così. I tanti ricordi di queste settimane testimoniano come abbia seminato bene. È lo stesso commosso ricordo dell’editore e della redazione di questa rivista – unitamente allo staff della casa editrice Curcu & Genovese – che con Luigino Mattei hanno sempre avuto un rapporto di collaborazione e stima.


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ring di Pino Loperfido

di Tiziana Tomasini

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a mali estremi ecco Come la raccolta differenziata ci ha “differenziato” la vita

Tatuaggi, esultanze e capelli: Si chiamano stadi, ma sono concorsi di bellezza

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o spunto per questo articolo è venuto da una reclame vista su un quotidiano: a destra il prodotto pubblicizzato, a sinistra la stoica nazionale di calcio italiana, versione 2013. Nulla di strano che gli azzurri reclamizzino qualsivoglia gigiata, quello che però fa riflettere è che si tratti di uno shampoo. Ve li ricordate, dunque, Ciccio Graziani, Angelo Frappampina, Socrates, i fratelli Van De Kerkhof, Pierino Fanna, Aldo Maldera, Antonello Cuccureddu, ecc.? Chi sono? Calciatori degli anni andati. Cos’avevano in comune? Anzitutto tenere ben presente un concetto: giocare al pallone non è girare un film o sfilare su una passerella. Quando avevano la ventura di insaccare il pallone in rete, non si esibivano in linguacce, non mimavano fucilazioni, non si sognavano di levarsi la maglia o, peggio, di sfoderare saluti romani. Semplicemente esultavano, con gioia vera, come facevano da ragazzini sui campetti di periferia. Con estremo rispetto degli avversari. Un’esultanza che era appannaggio di loro stessi e non costituiva, come pare accadere oggi, un momento di spettacolo ad uso e consumo del pubblico pagante. (E che dire dei tatuaggi? L’Avvocato Agnelli non avrebbe consentito nemmeno il più piccolo nell’angolo più nascosto del corpo. Eppure oggi è raro trovare un calciatore che non esponga capolavori dell’arte tatuatoria su braccia, gambe, collo, ecc.) Ma torniamo allo shampoo, perché l’aspetto esteriore è importante, certo. Con tutte quelle telecamere addosso, poverini... Creste, code, toupé avvicinano concettualmente sempre di più il campo da gioco al parterre di un concorso di bellezza. Il risultato principale è che lo stile di un calciatore sta passando lentamente in secondo piano rispetto al suo taglio di capelli. E questo avviene in tutti gli stadi, dal Maracanà al sintetico sotto casa, dove i nostri figli e nipoti già si allisciano e colorano la cresta anziché perfezionare il tackle o il palleggio. È certamente un segno dei tempi questo narcisismo vagamente effeminato dei calciatori, certo. Ma già nel lontano 2001, il compianto poeta Simone Cattaneo (1974-2009) così scriveva “Poi tutti insieme a bere un caffè e parlare di quando / il calcio non era pieno di questi frocetti con i nastri sui capelli / le fidanzate modelle, i festini e le orge e il resto1”. Evviva l’apparenza, dunque, evviva lo shampoo della Nazionale.

l’alba del giorno di raccolta dei sacchi azzurri, quelli in cui convogliano scatolami e plastica. Finalmente si possono svuotare – almeno in parte – i balconi di casa, che da luoghi profumati di panni stesi, di piante ornamentali e spazi da relax con sdraio ed ombrellone, si sono trasformati in piccoli e maleodoranti CRM, in casalinghi centri di raccolta materiali in attesa del giorno di gloria. La raccolta differenziata ci ha in effetti “differenziato” un po’ la vita: il cosiddetto sistema porta a porta ci costringe a conservare tra le mura domestiche (dietro la porta, appunto) quanto accumulato durante la settimana, con le inevitabili conseguenze volumetriche e igieniche che ne derivano. Allo scadere dell’ora x, le strade cittadine sono invase. Percorrendo il lungo Fersina in prossimità di Corso III Novembre, noto che i marciapiedi sono ingombri di queste sagome colorate adagiate le une sulle altre; un mix improbabile di immaginario fantastico tratto dai personaggi dei cartoni animati: giganteschi Barbapapà, Puffi giganti e Troll maleodoranti. Il colpo d’occhio, nonostante non si tratti di novità, continua ad essere notevole e piuttosto impattante; penso che i trentini non abbiamo del tutto digerito le modalità di raccolta, pur condividendo in larga parte i principi della differenziata, anche alla luce recente notizia del “no” definitivo all’inceneritore. A qualcuno invece il sistema piace, eccome. Parola di degustatrici. Si tratta di due corpulente pantegane che escono disinvolte da un mucchio azzurro. L’andatura è piuttosto lenta, segnale inequivocabile di un lauto pasto tra gli avanzi. Si direbbero clienti abituali, ormai esperte del menù settimanale, per nulla spaventate dai pochi passanti del mattino presto. Attraversano sornione la strada e, prima di sparire nella macchia verde più vicina, sembrano dare un’occhiata intorno, a verificare la presenza di altre potenziali aree di saccheggio. Fa un certo effetto vedere a Trento questi grossi ratti a passeggio tra gli imballaggi leggeri; ci riportano alla mente le immagini di quelle grandi aree suburbane così lontane dal nostrano modello di vita. Eppure un assaggio di quel degrado cittadino esiste, seppur controllato e monitorato. Certo, il sistema pare funzioni. Ma in questo “pare” emerge l’ombra del dubbio ed i nostri sensi (soprattutto l’olfatto!) ci trasmettono la consapevolezza che qualcosa non vada proprio per il verso giusto. Loro – le pantegane – non si lamentano, anzi. Sono tempi buoni. Una volta in settimana, degustazione on the road. 6

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Da “Nome e soprannome” in “Peace&Love”, Il Ponte del Sale, Rovigo 2012.


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ring di Gianfranco Gramola

diario rotaliano Com’è triste Mezzolombardo

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harles Aznavour cantava “Com’è triste Venezia”, io dico “Com’è triste la mia Mezzolombardo”, perché ogni volta che ci ritorno la trovo sempre più malinconica, più desolante. La gente è smarrita, pensierosa, ha perso la voglia di ridere e di sorridere, perché è consapevole che sta affrontando un destino di rinunce, sacrifici, di prostrazione. Esce poco perché è ipnotizzata dalla Tv, con passiva rassegnazione. Passeggia pensando alle delusioni e al senso di una vita forse sbagliata, dando la colpa al fatto che si sono fatti infinocchiare dal logorio dalla tirannide delle cose. In strada, in certi momenti, pare ci sia il coprifuoco (neanche fosse Kabul), dove nessuno spara, ma c’è una guerra di nervi fra noi e il nostro futuro incerto. Le botteghe, per colpa della crisi, della troppa concorrenza (e della nuova galleria), sono deserti e molti negozianti pensano di gettare spugna. Nei giardini le panchine sono occupate da sciami di badanti rumene e polacche e da anziani soli, in cerca di qualcuno con cui scambiare due parole. E i giovani? “I giovani d’oggi – mi diceva un amico – non hanno grandi speranze né grandi ideali, perché hanno una mitologia piccola piccola. E dietro a loro, a rendere ancora più desolanti il loro futuro, ci sono famiglie assenti, che non parlano, non ascoltano e soprattutto non consigliano”. Io vedo tanti ragazzi che sono in ostaggio della telefonia, murati in una coriacea solitudine affettiva e quindi prigionieri di una realtà che li avvolge e sono storditi da quantità di immagini e visioni. Sono connessi col mondo ma isolati in famiglia, perché il web ha stravolto e rivoluzionato le loro abitudini quotidiane, ma soprattutto non sanno dare una voce a quello che hanno dentro. Ogni volta che ripenso alla giovinezza passata a Mezzolombardo, scatta in me un interruttore che accende mille ricordi. I ricordi di un paese tranquillo, pacioccone e allo stesso tempo vivo, dove non mancavano le cose più belle come la convivialità, l’interazione umana, lo scambio verbale e la solidarietà. Un paese dove si sapeva tutto di tutti e dove le notizie volavano leggere come coriandoli. Oggi i nostri figli, inquadrati in un comportamento di massa, fanno fatica a capire perché la nostra giovinezza fu così spensierata e spumeggiante, ma sono sicuro che quelli della mia generazione, leggendo queste quattro righe, proveranno un attimo di tenerezza e di nostalgia, quella nostalgia che – come scrive Giacomo Papi nel suo “Inventario sentimentale” - non significa lamentarsi dei tempi che corrono, contrapponendoli a un passato migliore, ma è un metodo per provare a capire quanto ci accade intorno”. So che le dietrologie e le lamentazioni 8

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ring nostalgiche a tutti non piacciono, però a me “me piace” fare paragoni fra l’ieri e l’oggi soltanto per la nostalgia di certe abitudini ormai scomparse. Ad esempio noi non avevamo la playstation, i computer e facebook, con migliaia di amicizie virtuali, ma gambe buone per correre all’aria aperta e tanti amici in carne e ossa. Si giocava interi pomeriggi a palla avvelenata, a ruba bandiera, a “scondi lever” (nascondino) e altri giochi che stimolavano la nostra fantasia e creatività. In tv, che si guardava con il contagocce, c’era il mitico Carosello e le gambe delle gemelle Kessler. E c’era Tribuna politica, dove i valori della politica erano ancora “valori”. Guardavamo dei bei cartoni animati, non quelli giapponesi realizzati in digitale, e poi c’era l’appuntamento con Happy Days e il mitico Fonzie. Ora ci sono i film di Natale, tutti uguali, volgari e pieni di parolacce. A scuola si usava la penna con il calamaio, la colla con il pennino e c’era la carta carbone. Le moltiplicazioni le facevamo senza calcolatrice e le ricerche le facevamo a casa o in biblioteca, non su Google. Per le lezioni di religione c’era un prete. Nel tempo libero leggevamo i fumetti di Topolino e Tex Willer. Si beveva l’Idrolitina, adesso c’è la Coca Cola, e a merenda ci aspettava pane e marmellata (rigorosamente fatta in casa), non l’ovetto Kinder o le brioss del Mulino Bianco. Facevamo la raccolta delle figurine dei calciatori sugli album della Panini di Modena e andavamo in sollucchero per Rivera e Mazzola. Ora i malati di calcio sbavano per il capriccioso e irascibile Balottelli. Eravamo molto gelosi delle nostre biciclette. Per renderle più “abarth”, mettevamo le cartoline con le mollette sui raggi e se si bucava una gomma, passavamo ore a cercare i buchi sulla camera d’aria, mettendola in una bacinella d’acqua. Ascoltavamo Celentano e Morandi, non i cantanti usciti da un talent show televisivo. I nostri miti erano Alain Delon, Steve McQuenn e Marilyn Monroe. Adesso per la gioventù esiste solo Fabrizio Corona, i tronisti super tatuati della De Filippi e le Veline di “Striscia la notizia”. Non avevamo la palestra, ma tantissimi alberi su cui arrampicarsi. A fare il bagno andavamo nell’acqua bassa del Noce, perché non avevamo la piscina in paese (e neanche adesso). Per dichiarare il nostro affetto alle ragazze, non mettevamo lucchetti sui ponti, ma scrivevamo delle belle letterine, grondanti di bei sentimenti. Per telefonare entravamo in una cabina con il gettone. Se pronunciavamo la parola “voglio”, i genitori ci spiegavano che “l’erba voglio non esiste neanche nel giardino del Re”. Vogliamo mettere le macchine di una volta, come la mitica Fiat 500? Ora abbiamo gli orrendi SUV, tutti uguali e molto ingombranti. E per buttarci in politica, sono meglio quelli di oggi o i Moro, gli Andreotti e i Berlinguer di una volta? Non parliamo della moda. Dove trovi al giorno d’oggi un Valentino o un Cappucci. Eravamo anche dei monelli… perché d’estate andavamo a rubare le ciliegie e a caccia di lucertole. E se ci facevamo male… in paese c’era un ospedale che funzionava. Sapete che vi dico? Io me li tengo stretti i migliori anni della mia vita, perché essere giovani oggi, mi farebbe paura.


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di Fiorenzo Degasperi

scempi ed esempi Chi ha riportato l’orso Sapeva che questo animale Gradisce accoppiarsi?

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rofessionalmente, ovvero in modo professionale. Una parola che ha assunto, nel corso degli anni, una valenza magica, onnicomprensiva, quasi apotropaica. Basta pronunciarla affinché una persona o un progetto salga vertiginosamente verso il cielo oppure – in mancanza di professionalità –, sprofondi nelle fiamme eterne. Manca poco che il termine sia inciso su amuleti e talismani e distribuito e sottratto a seconda di chi decide cosa sia professionale e cosa no. Nei discorsi dei politici, degli economisti, dei giuristi, dei manager, di tutti in poche parole, si sente ripetere che bisogna acquisire maggiore professionalità, che c’è bisogno di professionalità, è indice di professionalità, riconoscimento della propria professionalità, ecc. Come succede spesso nei gironi infernali di chi decide le cose in questa terra, baciata dall’autonomia e da un’eredità ancora profondamente legata ai meccanismi dei principi-vescovi, la parola professionalità è e viene abusata quotidianamente. Si usa quando fa comodo, altresì si utilizza il suo contrario quando le passioni, gli amori, i

corteggiamenti sono venuti meno. Ma il vero oggetto delle questioni rimane lontano, fuori dai giochi paroliberi. Facciamo un esempio: l’orso e il progetto Life Ursus dell’Unione Europea. Essendo l’orso il mio animale totemico, per anni mi sono astenuto dallo scrivere sui pro e sui contro della presenza di questo plantigrado nella nostra terra. Pensiamo soltanto a ciò che ha patito nel corso dei secoli, visto che la Chiesa per circa un millennio 10

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lottò con ogni mezzo contro quest’animale cercando di rendere sempre più diabolica quella che era stata una figura divina. Oggi la gente si schiera, come in una partita a calcio, tra il sì e il no sulla sua presenza, dimenticando che il progetto Life Ursus è nato per cercare di risollevare le sorti dell’ultimo nucleo di orso bruno delle Alpi italiane, quello stanziato nel gruppo dell’Adamello-Brenta e della cui presenza il Trentino è andato sempre fiero. La domanda che mi son sempre posto – qui entra in merito il concetto di professionalità –, è la seguente: chi ha deciso, dopo certosine ricerche e indagini, di introdurre l’orso sapeva che questo animale, come tutti gli altri compresi gli uomini, si accoppia? Che l’accoppiamento produce, per la maggior parte delle volte, dei cuccioli? Bastava calcolare la potenziale figliolanza degli orsi introdotti per capire che in pochi anni di orsi girovaghi e vagabondi sarebbe stato pieno il Trentino (o il mancato calcolo era voluto, pensando in seguito di fare un piacere ai cacciatori aprendo la caccia cosiddetta di “selezione”?). E poi, lo sapevano i professionisti che hanno deciso l’introduzione che ogni animale non conosce confini, essendo gli animali esseri portati all’internazionalizzazione quindi sicuramente più intelligenti dell’uomo? E che dei confini del Trentino il re degli animali, l’orso – prima di essere sostituito dal leone –, se ne sarebbe fatto un baffo? In tutta questa storia il vero predatore, come sempre, sembra essere l’uomo. È vero, in primavera, al risveglio, qualche pecora, capra, cavallo, arnia entra a far parte della sua famelica voracità. Poi basta, da buon onnivoro. E dell’uomo, proprio, non sa che farsene. Perfino i cinesi e i giapponesi dicono che noi, e non gli animali, “puzziamo” di morte. Chissà cosa penserà l’orso di noi, lui, il vero legittimo erede di Artù e dei bellicosi Celti, ovvero i guerrieri che portavano talvolta in battaglia come amuleti canini o artigli d’orso così come armi o emblemi decorati con l’immagine della fiera (e qui, nuovamente, la professionalità dei leghisti che combattono l’introduzione dell’orso diventa ignoranza del proprio “substrato culturale”).


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ring Lo Studio di fattibilità del progetto Ursus aveva stimato di comprendere il territorio del Trentino occidentale e parte delle province di Bolzano, Brescia, Sondrio e Verona (1700 kmq). Ma lui, l’orso, l’animale legato alla luna e quindi di conseguenza una creatura luminosa, di una luce fredda e notturna, preferisce le più turistiche aree attrezzate delle sudtirolesi val d’Ultimo, val Martello, val Venosta, della ladina val Badia, degli svizzere Canton Grigioni e Engadina, della tedesca Baviera. Quello che dà fastidio di questi professionisti – includo i diversi staff degli Assessorati che hanno concorso a materializzare il progetto e pubblicizzarlo – è di aver creduto di creare una replica dell’Orso Yoghi e di Bubu, di voler trasformare il Trentino in un grande spettacolo disneyano dove gli animali parlano, rubano i cestini dei gitanti, si addormentano sulle panchine, si grattano sui pali della luce, si divertono a far sbadigli di fronte ai bambini. Ma chi volevamo “catturare”? Le sociologiche masse vacanziere? Quelle che vengono, distruggono e se ne vanno? E, peggio ancora, sulla pelle dell’orso. Ci si è forse dimenticati che i nostri non lontani antenati festeggiavano il 2 febbraio la fine del letargo dell’orso e si trattava di una festa in cui si svolgevano riti particolarmente selvaggi e trasgressivi? Una festa importantissima nel calendario rurale tradizionale finché la Chiesa la sostituì con la grande festa di Cristo e la presentazione al Tempio e una grande festa della Vergine (la Purificazione). Professionisti di cosa? È la stessa cosa di quando ci si rivolge ai docenti universitari oppure agli addetti dei vari Assessorati – considerati professionisti seppur di questi ce ne siano in realtà una minima parte – per chiedere il famoso parere, per poi scoprire che tali professionisti non sono mai usciti dai loro dorati studi, non conoscono gli odori, i sapori di ciò che li circondano, accampano verità che farebbero sbellicare dalle risate i nostri nonni (Michel Foucault, il sapere come potere). E il nostro Orso? Life Ursus non è un gioco, non si può dire adesso non mi piace più giocare, sono stanco – comportamento, direbbero gli psicologi, tipico del professionista bambino – e, al primo problema, chiudere l’orso dentro un lembo di inferno o, peggio ancora, abbatterlo. No, abbiamo iniziato il gioco e adesso giochiamo, ovviamente come vuole lui e non secondo le nostre regole. Chiuderlo in recinti o sopprimerlo è un’offesa innanzitutto alla nostra dignità di uomini, alla nostra morale, alla nostra coerenza, alla nostra storia. Per favore, cari professionisti trentini, smettetela di vendere la nostra terra come fosse una Gardaland e una Disneyland da usare e gettare, rendendo tutto spettacolo e frivolezza, inquinamento e ressa, calpestando la ricca tradizione della gestione della terra delle comunità di villaggio trentine che dal medioevo in poi hanno saputo con intelligenza gestire il loro patrimonio umano, animale, boschivo, i pascoli e i terreni coltivati attraverso le Regole trasformate in seguito nei Beni Civici chiamati altresì Asuc (Associazione Separata Usi Civici). Saper ascoltare la storia di ieri e di oggi è la prima regola che ogni professionista dovrebbe applicare.

di Paolo Chiesa

civiltà trentina VENT’ANNI (SENZA FUMO) E NON SENTIRLI

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l 7 giugno scorso ho compiuto vent’anni. Si, vent’anni senza fumo. Infatti era il 7 luglio del 1993 quando ho acceso la mia ultima sigaretta. Ho fumato per nove anni, dai 17 ai 26. Dopo i primi tempi, nei quali fumavo poco, c’è stata l’escalation del vero fumatore. Prima mezzo pacchetto al giorno, poi uno, uno e mezzo e alla fine due. La mia media negli ultimi anni di vizioso era di due pacchetti al giorno: 40 cicche. Vuol dire che in questi 20 anni (non) ho aperto 14600 pacchetti, che messi insieme occuperebbero quasi due metri cubi, un ingombro come quello di un cassone stradale dell’immondizia. Se mettessi tutti quei pacchetti impilati uno sopra l’altro arriverebbero a 1 chilometro e 314 metri di altezza. E poi: in questo ventennio (non) ho fumato 292 mila cicche che coricate una dietro l’altra coprirebbero una distanza di 26 chilometri e 280 metri. Avrei potuto fare Novaledo-Trento camminando sulle cicche. Un pacchetto di quelle che fumavo io, ora costa 5 euro. Questo vuol dire che oggi il mio vizio mi costerebbe 10 euro quotidiane, cioè circa 300 al mese: un quarto dello stipendio. In un anno sono 3650 euro che moltiplicati per i vent’anni di astinenza vuol dire che dal 1993 (non) ho speso 73 mila euro di sigarette. Strabiliante, vero? O meglio: normalissimo, perché un fumatore, i 5 euro per le sigarette li trova sempre e non ci pensa, o fa finta di non pensare a quanto gli costano in un anno. Così come non pensa a quanto male gli fanno, quelle sigarette. Ma quella è un’altra storia. Oggi parliamo di soldi ed è pazzesco pensare a quanto denaro finisca... in fumo. Sì, perché se poi si è in due a fumare, i conti cambiano. Mia moglie ha smesso di fumare nel 1996. Lei fumava meno di me e le sue cicche costavano meno delle mie: 4,30 al pacchetto, comunque la sua spesa giornaliera di sigarette sarebbe, al costo attuale, di 7,5 euro, 2740 euro l’anno che sommati ai miei 3650 porterebbero la spesa cicche a 6390 annuali. Il costo di un’auto usata o di una vacanza mica da ridere, vero? Pensate nelle famiglie a quante cose non si possono comperare perché non ci sono i soldi, oppure ai mutui che si accendono in banca perché si devono fare dei lavori o per altre spese. Ma in molti casi i soldi in realtà ci sono. Sono in tasca, vicini all’accendino, pronti per essere aspirati. 11

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ring di Carlo Martinelli

alla carlona LA CIVILTà IN BICICLETTA INIZIA (ANCHE IN TRENTINO) DA RASTRELLIERE SERIE

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occa ritornare, volentieri, sui pedali. Sì. Tocca riparlare e riscrivere di biciclette. Perché ormai è sotto gli occhi di tutti il cambio epocale: anche in Trentino – e in particolare nei centri urbani, a partire da Trento – la cara vecchia due ruote (il tono usato fa capire immediatamente come la pensa, e come pedala, il sottoscritto) sta diventando protagonista assoluta. Sarà per la crisi; sarà per il prezzo del carburante; sarà per quel sentirsi sempre più ridicoli ed impotenti quando si è rinchiusi dentro quelle scatole di latta che sono le automobili; sarà perché la bicicletta è ecologica, pulita, comunitaria; sarà perché si arriva prima a colpi di pedale anziché a colpi di acceleratore; sarà perché un conto è sentirsi un ciclista al Tour o al Giro, liberi nel vento e un conto è pensare ad un pilota di formula 1, imprigionato in un abitacolo scomodo; sta di fatto che il sorpasso non è solo nelle vendite (l’anno scorso per la prima volta nella storia si sono vendute infatti più biciclette che automobili) ma è soprattutto nell’uso. Per non dire dell’editoria ciclistica. Riviste, libri, guide. Chi ama saltare in sella e pedalare – meglio se lungo quelle piste ciclabili delle quali, per fortuna, il Trentino abbonda – non ha che l’imbarazzo della scelta. Sì, bici è bello, pratico, economico, risparmioso e salutare. Tutta questa tiritera, dichiaratamente di parte – ci perdonino gli automobilisti, trattati a pedivelle in faccia – per sollevare dunque una questione tutt’altro che marginale. Perché il successo delle biciclette si accompagna ad una forma di popolarità tutt’altro che gradita. Già. Le biciclette sono ambitissime dai ladri, anche. Se ne rubano a più non posso, a man bassa. Catene, catenacci e lucchetti possono qualcosa, ma non tutto. Per capirci: si stima che ogni anno in Italia vengano rubate 1 milione e 200 mila biciclette. Va da sé che questo non aiuta a promuovere l’uso della bici in città, anzi, contribuisce a far sì che il parco-bici cittadino sia in buona parte scadente: si pensa infatti che una bicicletta scassata, senza luci, con i parafanghi dondolanti e la sella squarciata sia il miglior deterrente contro i ladri. Certo, le misure di contrasto non mancano: dalle rastrelliere con la possibilità di agganciare il telaio ai parcheggi custoditi, fino al registro delle biciclette. Pare peraltro che i diffusissimi lucchetti a spirale siano facilmente attaccabili per via della loro fragilità, mentre esistono oggi in commercio lucchetti molto

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ring più resistenti ed addirittura dotati di allarme. In Veneto, pensate, c’è un lucchetto brevettato dalla Zoeman - leggi zo ‘e man!, ci siamo capiti - che ha inventato un prodotto in grado di scoraggiare anche i ladri più agguerriti con un antifurto che comincia a suonare in caso di manomissione della bici. Certo, la lotta è impari, talvolta, quando entrano in azione i seghetti o, peggio, quando le bici vengono scaraventate su furgoncini in corsa, così come sono, catene attorno alle ruote comprese. E qui arriviamo al punto. Perché se assicurare le nostre bici con opportuni legacci a qualcosa di solido – pali, panchine, segnali stradali, inferriate e chi più ne ha più ne incateni – è gesto necessario per sperare di ritrovarla, la nostra cara amata due ruote, vi è da aggiungere che non è si siano fatti, dalle nostre parti, grandi passi in avanti per agevolare il ciclista. Siamo ancora alle prese con scomode e strette rastrelliere, che costringono a piegamenti ed acrobazie per poter assicurare la bicicletta ad un sicuro approdo. Non sappiamo quali geni abbiano partorito simili strumenti. Sta di fatto che amministratori attenti e moderni dovrebbero cercare soluzioni pratiche, comode e sicure ai tanti ciclisti urbani che – lo vogliamo dimenticare? – garantiscono anche aria più pulita, strade meno intasate, allegria contagiosa. Ecco perché ci permettiamo di accompagnare queste parole con un esempio pratico – la foto è stata scattata nel vicino e civile Alto Adige – di come vorremmo sistemare le nostre bici. Comodamente legate senza doversi impegnare in innaturali piegamenti, assicurate non alla ruota – con le mani costrette penzoloni tra i pedali – bensì alla più solida e avvicinabile “canna”. Sembrerà un dettaglio. Ma se provassimo a riempire le nostre città di simili rastrelliere, anziché insistere con oggetti inesorabilmente antiquati e scomodi? Buone pedalate a tutti.


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Diretto da: Paolo Curcu [ paolo@trentinomese.it ]

sommario luglio2013

In redazione: Pino Loperfido, Cristina Pocher Hanno collaborato a questo numero: Alessia Acampora, Paolo Chiesa, Silvia Conotter, Antonia Dalpiaz, Lara Deflorian, Fiorenzo Degasperi, Fabio De Santi, Alberto Folgheraiter, Renzo Francescotti, Flora Graiff, Carlo Martinelli, Francesca Negri, Patrizia Niccolini, Silvia Tarter, Nicola Tomasi, Tiziana Tomasini

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Arriva il muse!

Grafica: Fabio Monauni

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enrico bolognani

4 ricordo 6 commenti

Attualità 22 la speranza nel protone 30 Sergio de carli, in arte wpn-114 32 la (quasi) meglio gioventù 36 giuliano dal mas 40 viaggio in provenza 44 oggi mi butto! 48 l’antilope di luserna 50 vite segrete 52 giardino dei talenti

Redazione: Via Ghiaie 15 38122 Trento Tel. 0461/362155 Fax 0461/362170 Editrice: Curcu & Genovese Associati S.r.l. Via Ghiaie 15 - 38122 Trento Tel. 0461.362122 Fax 0461.362150 Concessionaria Pubblicità: Südtiroler Studio S.r.l. Trento - Via Ghiaie 15 Tel. 0461.934494 Fax 0461.935706 studiotn@bazar.it Direzione pubblicità: Rosario Genovese Bolzano - Via Bari, 15 Tel. 0471.914776 Fax 0471.930743 Direzione pubblicità: Giuseppe Genovese Stampa: Alcione - Trento Registrazione Tribunale di Trento n. 536 - 4 aprile 1987

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speciale grigliate

58 grandi squadre in trentino

Panorama

60 trento summer festival 62 viaggiatori dell’impero 64 piné musica 67 “1, 2, 3... Storie” 70 drodesera 73 rafanass 75 Ridendro & Scherzandro 76 itinerari folk 77 in alto i suoni

Giorno per giorno

78 Mostre 82 appuntamenti del mese

Scoop&news

98 I matrimoni del mese 100 miss italia 2013 104 ostello di grumes 106 Magie da book Festival

Rubriche

110 Libri e librerie 112 Fotoromanzo 113 Ristoranti 114 La vignetta info@trentinomese.it www.trentinomese.it

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MUSE La “macchina sociale” scende in pista

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di Pino Loperfido


trentinoattualità Il 27 luglio è il grande giorno per il nuovo museo delle scienze di trento, progettato dall’archistar renzo piano. Siamo andati a vederlo in anteprima e nonostante lavori in corso, scatoloni e cellophane ne abbiamo subìto la fascinazione. Il direttore, Michele Lanzinger, ce ne ha illustrato tutti i segreti e le finalità. Assieme ad alcune piccole magie

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na cosa è sentirne parlare, altra cosa entrarci fisicamente, magari durante gli ultimi ritocchi prima del sontuoso evento previsto il 27 luglio. Parliamo naturalmente del Muse, il nuovo Museo della Scienza che aprirà i battenti proprio in quella data. La sensazione, varcando la soglia, è proprio quella di entrare nel ventre di una balena. Tanto è vero che ad accoglierci, in una sorta di gigantesco vano scale, troviamo proprio il notevole scheletro di un grande cetaceo. Ad attenderci, oltre a decine di operai specializzati in allestimenti museali, troviamo il direttore Michele Lanzinger che – si capisce – è un po’ come il padre della sposa prima di un matrimonio: attaccato al cellulare, gongola tra felicità e preoccupazione. È un edificio nuovo di zecca, avveniristico, ecosostenibile, firmato Renzo Piano quello che sta per vedere la luce nel cuore del nuovo quartiere residenziale, sorto sulle ceneri della ex Michelin. Piano ha tradotto in forma il piano concettuale di oltre cento pagine che lo staff del Museo aveva a suo tempo presentato all’Archistar più famosa del mondo. “Ma alla forma definitiva siamo arrivati attraverso numerosi aggiustamenti, frutto di una intensa e proficua collaborazione” precisa Lanzinger. Un Museo che va fuori dai canoni tradizionali della musealità per diversi ordini di motivi. Anzitutto il Muse omaggia la verticalità alpina e quindi il territorio. E lo fa mediante la sua stessa struttura. I cinque piani ripercorrono la morfologia alpina, dalle vette alle valli, considerando trasversalmente anche le problematiche del Globo terrestre. “La nostra ricerca è indirizzata su un meticciato sociale, artistico, scientifico – dice il Direttore – in cui la tecnologia incontra la sosteni-

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Michele Lanzinger, Direttore del Muse

bilità della Natura”. Già, ecco allora cosa deve apparire il Muse: un grande valore per il territorio. Una lente che mette in evidenza caratteristiche spesso trascurate o apparentemente invisibili. D’altra parte non è un caso che le scoperte scientifiche più avanzate – ad esempio, quella che ha portato alla scoperta del Bosone di Higgs – siano state ottenute anche grazie a ricerche effettuate in alta montagna. Questo piano, il +4, è dunque dedicato alle vette e ghiacciai, non solo sulle Alpi, alle forme di vita e l’adattamento; i temi sono quelli del monitoraggio ghiacciai, dei cambiamenti climatici, di esploratori e alpinisti. A partire dai primi viaggiatori che nel XVII secolo si avventurarono tra rocce e forre, descrivendo la sorpresa e l’orrore che simili paesaggi incutevano loro. Scendiamo due rampe di scale, non pri-

BOOKSHOP e BIBLIOTECA E un RISTORANTE targato botto-malossini

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olpisce l’enorme atrio che conduce alla struttura museale. Una sorta di piazza d'altri tempi, agorà che invita allo stare insieme e alla socialità. Al centro il grande bancone della biglietteria e dell'ufficio informazioni. A sinistra, il Muse ci attende sornione, a destra un'elegante e moderna struttura offre altri servizi ai visitatori: un fornitissimo bookshop, il bar ristorante, la biblioteca scientifica e, più in alto, gli uffici amministrativi. A proposito di ristorante: sarà gestito dalla coppia Botto - Malossini, già gestori del Forst di Via Oss Mazzurana, che si sono aggiudicati la gara di appalto. Il locale avrà una capienza di circa 60 posti e sarà aperto anche al pubblico esterno, proporrà piatti tipici e menu tematici, ispirati al Muse e alle sue esposizioni temporanee. Il bar caffetteria offrirà servizio ristorante solo a mezzogiorno, con apertura in orario continuato 8/19, sabato e domenica 9/20.


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La STORIA

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ma di esserci affacciati dalle balconate trasparenti: che dire, l’effetto è molto coreografico, con tutti gli animali impagliati e gli scheletri di dinosauri che galleggiano nell’aria... È questo il livello della biodiversità delle Alpi. Un vero e proprio “mosaico verticale” di ambienti diversi, popolati da specie animali e vegetali perfettamente adattati e per questo unici, è il centro attorno a cui ruotano le esposizioni qui raccolte, che affronteranno il tema della complessità ambientale, dei rapporti ecosistemici tra ambienti e specie animali e vegetali, degli adattamenti e delle strategie di sopravvivenza legati anche alla forte stagionalità. Direttore, cosa significa per il Muse questo spostamento in periferia? “Che per-

l MUSE, Museo delle Scienze, appoggia le sue radici nel Museo Tridentino di Scienze Naturali, istituito verso la metà del 1800 in forma di museo civico. Lungo il suo percorso storico assume una sempre più consistente connotazione di museo naturalistico di conservazione. Un cambiamento consistente avviene nell’ultimo decennio del secolo scorso quando il museo, che già 1964 era divenuto ente strumentale della Provincia autonoma di Trento, rafforza il proprio impegno nella ricerca scientifica naturalistica diventando un istituto capace di svolgere funzioni di supporto informativo per la progettazione ambientale locale e sviluppando importanti relazioni internazionali. In quegli stessi anni avvia la sperimentazione di nuovi programmi per il pubblico, adottando nuovi linguaggi di comunicazione destinati a tutte le fasce di età e a tutti i livelli di preparazione del pubblico. Questa ricerca di un nuovo ruolo si traduce nell’ideazione e produzione di numerose mostre temporanee di successo. Ai temi naturalistici si affianca una programmazione che si amplia ai temi dell’energia e dello sviluppo sostenibile, ai giochi scientifici interattivi, all’astronomia e alla matematica. Viene messo a punto un ricchissimo programma di attività educative che si estendono oltre l’ambito delle discipline naturalistiche. All’inizio dello scorso decennio la Provincia autonoma di Trento individua nel museo Tridentino di Scienze Naturali la possibile istituzione capace di arricchire culturalmente il progetto di rigenerazione dell’area industriale dismessa Michelin, area che era venuta a trovarsi topograficamente inserita nel contesto urbano della città e per la quale in quegli anni (dal 2001) era in corso una riflessione sul suo destino urbanistico. Per rispondere a questa aspettativa e su incarico della Provincia autonoma di Trento, nel 2003 il museo elabora uno studio di fattibilità e procede a ridefinire la propria missione culturale, giungendo a scegliere una prospettiva tutta incentrata sulla crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Nel contempo mette a punto un nuovo programma.

diamo certamente la consuetudine del cosiddetto Museo della porta accanto, ma in compenso acquistiamo un ampissimo rilievo culturale che ci potrà proiettare verso traguardi impensabili”. Vi è anche una grande terrazza, sulla quale i visitatori potranno sostare, con-

templando il paesaggio circostante (l’altezza, infatti, rimane notevole). È solo uno degli esempi della grande interattività del Muse che, in ogni suo angolo, offre la possibilità, a grandi e piccini, di rendersi protagonisti attivi della visita. Scendiamo ancora. Al livello +2 del percorso espositivo fa la sua comparsa, nel bene e – ahinoi – nel male, l’uomo. Il Muse introduce qui alla conoscenza dell’evoluzione geomorfologica delle Alpi attraverso un viaggio ricco di multimedialità, corredato da una selezione di oggetti della geologia (rocce, fossili e minerali). L’esposizione è un invito a scoprire, divertendosi, l’evoluzione degli ambienti geologici del passato: antiche montagne precedenti alle Alpi, vulcani, deserti, mari tropicali, scogliere coralline e profondità oceaniche. La novità è che il tema diventa quello dei rischio ambientale. In questo il Muse si fa “sociale”, mescolando virtuosamente la conoscenza scientifica con la sostenibilità, ponendo l’accento sulla vulnerabilità dell’ambiente alpino, la cui ottima salute non è per nulla scontata, ma è sempre frutto di un lavoro di prevenzione e di un “rispetto” che non è mai insegnato 19

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Big Bang: dal muse a...

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na mostra che vuole celebrare Trento, che rinasce e parte dalla cultura. Quattro frammenti della città che si connettono e che entrano in dialogo per esaltare le rispettive potenzialità. Big Bang è: l’apertura del Muse, il museo delle scienze, progettato da Renzo Piano con i suoi nuovi spazi ed allestimenti, con la naturale vocazione a diventare una “piazza dei saperi” a disposizione del pubblico e della città aperta alla contaminazione tra forme di comunicazione differenti. Big Bang è: il restyling della Galleria Civica di Trento che riapre a settembre, centro di ricerca e sperimentazione artistica della città. Big Bang è: la 33esima edizione del festival Drodesera alla Centrale Fies, l’appuntamento con la performing art e il teatro. Big Bang è: la galleria d’arte contemporanea Boccanera, che con attenzione curatoriale svolge il ruolo di incubatore e catalizzatore dell’arte e della sperimentazione contemporanea e che già da qualche anno sta partecipando attivamente alla rinascita della città. Per Big Bang Arte Boccanera proporrà temi come il rapporto uomo-natura, la società, l`indagine scientifica, l`uso della tecnologia, attraverso la pratica artistica della Performance, delle Installazioni e delle Audio-installazioni. La Galleria ospiterà un’opera di ciascun artista per tutto il mese di agosto presso la sua sede in via Milano e per simboleggiare l’intreccio e la collaborazione tra le realtà del territorio aprirà un Pop-up space nei pressi del Muse. Big Bang è l’unione di queste forze innovatrici che si uniscono non in un’esperienza autoreferenziale bensì in un’esplosione all’insegna dell’apertura e della scoperta che coinvolgerà anche esponenti di caratura internazionale, invitati a conoscere un luogo e a ridarne centralità nella scena artistico-culturale. Questi gli artisti coinvolti: Younes Baba- Ali, Maria Crispal, Nebojša Despotovic, Christian Fogarolli, Richard Loskot, Marcos Lutyens, Valentina Miorandi, Anna Raimondo, Saout Radio, Kuai Shen, Jonathan Sullam Inaugurazioni: Giovedì 25 luglio dalle h 19 (Galleria Arte Boccanera, via Milano 128 - Trento). Sabato 27 luglio dalle h 11 ( Pop-up Gallery Boccanera, Le Albere – Trento). Performance: giorni 25-26-27-28 luglio. Periodo: dal 25 luglio al 31 agosto 2013 Info: www.arteboccanera.com | info@arteboccanera.com

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abbastanza agli umani. Un livello che lascia presagire la domanda che, a questo punto, il Muse pare porgere al visitatore al livello +1. “È il nostro piano più politico” dice Lanzinger. “La sezione in cui ci giochiamo il vero messaggio del Muse, che è locale e al contempo planetario”. È qui che si affronta di petto la questione “Sostenibilità del Pianeta Terra” ovvero viene posta una domanda: “Che soluzioni vogliamo utilizzare? E soprattutto “Decidiamo noi o è la Terra stessa a dover decidere?”. Salta all’occhio un’enorme sfera bianca che riproduce la Terra, sulla quale sarà possibile osservare i fenomeni naturali passati, come ad esempio l’uragano Katrina. È stata progettata dal National Oceanic and Atmospheric Administration, i cui ricercatori hanno sviluppato un software per illustrare la scienza del sistema Terra ai visitatori di tutte le età. Passato, presente e, naturalmente, in un Museo di questa portata, non poteva mancare il futuro. Nel laboratorio FabLab tutti possono essere i protagonisti di una tecnologia innovativa: la propria. Grazie alla possibilità di progettare e stampare in 3D le proprie invenzioni si avrà l’occasione di creare i propri oggetti tecnologici fatti su misura. Si potrà anche scaricare un oggetto inventato in America o in Cina e stamparlo in 3D nel FabLab. Il concetto stesso di open source si espande, e dal software si sposta sull’hardware. L’innovazione, poi, avrà uno showroom tutto per sé, con esposizioni temporanee dedicate. Il piano dell’ingresso propone due spazi espositivi di assoluta novità: il Maxi-Ooh! dedicato ai bambini più piccoli e la Palestra della scienza l’area hands-on concepita per l’interazione tra visitatore apparecchi per “provare con mano” gli esperimenti scientifici. Il Maxi-Ooh! è uno spazio sensoriale esclusivo dedicato ai bambini, dove sono stimolate le percezioni del suono, del tatto e della


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27 luGlio 2013: È muse day Una volta non c’era. La storia comincia così

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n giorno sospeso nel tempo, in cui scienza natura e società inizieranno a dialogare in modo inedito. Sabato 27 luglio 2013 sarà il primo momento in cui – a partire dalle 18 – il museo si svelerà al pubblico, compiendo un salto deciso verso l’innovazione e il futuro sostenibile, nel corso di un evento inaugurale veramente unico, dedicato al museo che non c’era. Dopo i discorsi ufficiali, il programma prevede una non stop di 24 ore con un alternarsi incalzante di proposte che vedono sul palco performance scientifico/ artistiche, musica dal vivo con ospiti d’eccezione, installazioni ad hoc, talk show moderati da Maria Concetta Mattei e Carlo Massarini, interventi di approfondimento con ospiti noti a livello nazionale, per delineare un percorso che proseguirà senza interruzioni tutta la notte segnando il passaggio verso il nuovo MUSE. Ad accompagnare le visite al museo proposte per grandi e piccini, spettacolari assaggi di arte e scienza, un esclusivo video mapping 3D, un Dj e Vj Set d’eccezione, e ancora due concerti con presenza di noti cantautori italiani, proiezioni in anteprima grazie alla collaborazione con Giffoni Filmfestival per salutare la prima alba del MUSE e una domenica all’insegna della scienza e dell’arte dove tutti, giovani e adulti, troveranno proposte e attività di loro interesse. Per molti degli eventi in programma è previsto il servizio di interpretariato in LIS, lingua dei segni italiana, offerto dall’associazione AbC Onlus di Trento. A seguito della cerimonia di chiusura in programma alle 17.50 del 28 luglio, per chi lo desidera – alle 20.30 e su prenotazione allo 0461/270311 - sarà possibile cenare all’interno del museo e vivere una serata a tema tropicale. La partecipazione a tutte le iniziative è libera e gratuita, tranne la cena che prevede una quota di partecipazione.

vista attraverso pavimenti riscaldati, camere sensorizzate, video proiezioni, interazioni virtuali e persino un bagno interattivo. Il bambino può imparare e divertirsi insieme al genitore o ad un adulto, affrontando le prime esperienze del suo agire nel mondo. Tuttavia non si pensi al Muse come ad un kindergarten dove lasciar pascolare i propri piccoli. Ogni attività è ragionata, seguita e richiede quasi sempre la

compartecipazione di un adulto. Naturalmente il Muse ospiterà di volta in volta prestigiose e autorevoli mostre temporanee. A luglio si partirà con un’exhibit sulle Smart Cities, realizzata dalla Telecom, che racconta in modo divulgativo e spettacolare la storia delle telecomunicazioni; accanto a questa, un’altra mostra ci racconterà attraverso audiovisivi e pannelli interattivi la storia di quella parte del corpo umano che ha

portato l’uomo a distinguersi dal resto del Creato: la mano. Ci avviamo all’uscita, non prima di sbirciare all’interno della nuovissima serra tropicale, parte integrante del progetto museale, rappresenta una vera e propria green-house dove far crescere e proteggere una foresta pluviale. Ha complesse dinamiche di funzionamento e necessita di temperature e umidità particolari per la sopravvivenza di insetti, piante e animali. In chiusura, Michele Lanzinger ci tiene a precisare ancora una volta che, più che un semplice museo, il Muse “è un istituto di ricerca che traduce in forma espositiva i risultati, una vera e propria macchina sociale, calata alla perfezione nella realtà”. Infine, scopriamo con piacere che il Muse è perfettamente trilingue. Ogni dipendente, ricercatore, receptionist, ogni cartellino o tabella esplicativa hanno una versione tedesca e una inglese. Perché la sostenibilità e il futuro del Globo sono temi senza confini ed è bello che una struttura di così grande prestigio e attendibilità scientifica se ne faccia convinta porta■ voce.

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di Silvia Tarter

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econdo le previsioni il Not, il nuovo polo ospedaliero di Trento Sud in località al Desert (ex zona caserme Bresciani) sarà completato e diverrà operativo tra quattro anni, verso la fine del 2017. Entro la fine di quest’anno però sarà già accessibile il nuovo Centro di Protonterapia, compreso nella stessa area. Per la parte edilizia i lavori sono stati affidati alla ditta “Costruzioni Mantovani”, mentre la belga Iba, leader nel settore, provvederà alla fornitura delle apparecchiature specifiche per la protonterapia. Sin da quando il progetto si è aggiudicato il bando Provinciale, portando all’istituzione dell’ATreP, l’Agenzia Provinciale per la Protonterapia (legge PAT 1 agosto 2003), sulla futura apertura del Centro si è annidata una nube di dubbi e perplessità relativamente alla sua effettiva necessità e agli elevati costi di costruzione e di mantenimento. Qualche giorno fa il cantiere è stato sezionato dalla Guardia di Finanza, carabinieri e polizia provinciale e dell’Azienda Sanitaria, che hanno visionato registri, documenti e certificati antimafia, per

Maurizio Amichetti 22

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la Speranza Nel protone Alla fine dell’anno la Protonterapia arriverà in Trentino. Un unicum in tutta Italia. Un progetto di milioni di euro per sperimentare una terapia alternativa basata su raggi di protoni, per combattere i tumori, a cui il Trentino ha dato l’ok. Cosa dicono i diretti interessati? assicurarsi che non vi siano infiltrazioni criminali in un simile appalto. Un controllo di normale monitoraggio che si effettua in questi casi, che avrà tempo però fino a 30 giorni per rilasciare la relazione definitiva. Ma che cos’è esattamente questo centro di protonterapia? Siamo andati a chiederlo direttamente al “padre” del progetto, il Professore Renzo Leonardi e al Dott. Maurizio Amichetti, Primario Medico Radioterapista e Vice Direttore dell’ATreP. Precisamente, quando sarà attivo il centro? E quanti pazienti potrà trattare? R.L. Ci saranno due fasi di attivazione del Centro. Una prima parte, salvo imprevisti tecnici, dovrebbe essere pronta per giugno 2013. A inizio giugno ATreP e IBA inizieranno a eseguire i primi test delle apparecchiature. La seconda fase comincerà alla fine del 2013. Per il trattamento clinico effettivo nella prima delle due sale si partirà

tra la fine di dicembre 2013 e gennaio 2014. La messa in funzione di ogni sala dura circa sei mesi. Nel luglio 2014 si potranno quindi trattare i pazienti nella seconda sala. Il numero di pazienti esaminati e ospitati dal centro poi salirà gradualmente, ma a pieno regime arriverà a circa 800 –1000 all’anno. Come si arrivò alla protonterapia a Trento? R.L. Si cominciò prima di tutto a discutere di “adro-

Renzo Leonardi

terapia” (terapia che utilizza particelle radianti di protoni e ioni più pesanti come il Carbonio 12), di cui la protonterapia è la versione più semplice, a inizio 2000, in concomitanza con la decisione della Pat di aumentare gli investimenti per la ricerca da un 1.5% a un 3% del Pil. Fu la stessa Provincia a sollecitare un dibattito negli ambienti dell’università, ITC e quello che poi è diventato l’Fbk. Il 16 maggio 2000 fu organizzata una visita ai laboratori tedeschi di adroterapia, che avevano iniziato i loro esperimenti già nel 1998. In questa visita, nella delegazione trentina parteciparono tutti i membri ai vertici dirigenziali dell’Azienda Sanitaria e dell’Assessorato alla sanità. Seguirono visite a Boston, e un congresso internazionale proprio a Trento, nel 2001, per dare la possibilità ai radioterapisti della comunità italiana di conoscere meglio le iniziative internazionali nel campo dell’adroterapia.


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Al termine del congresso il Presidente della Provincia comunicò all’allora ministro della Sanità Veronesi dell’intenzione di candidare Trento a ospitare un centro di adroterapia. Veronesi finanziò però lo sviluppo di un centro a Milano, poi spostato a Pavia e che diventerà la Fondazione Cnao (Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica). Comunque, Trento continuò a mantenere attivo l’interesse a sviluppare un centro non più di adroterapia, ma di protonterapia, basato esclusivamente sull’utilizzo di particelle radianti di protoni, inviando a fine delle sue esplorazioni un rapporto al Presidente della Provincia a inizio 2002, nove anni fa. Nel 2004, dopo l’istituzione dell’ATrep approvata all’unanimità dal Consiglio Provinciale, compreso il gruppo di

opposizione, venne stipulata una convenzione tra ATreP e Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, anche se la già allora scarsa convinzione del direttore dell’Apss ha vanificato buona parte delle buone intenzioni della convenzione, che è stata da poco rinnovata formalmente con il dott. Luciano Flor. Dopo qualche difficoltà e retrocessione, dovuta anche alla crisi economica, si è arrivati alla firma ufficiale del contratto con l’Appaltatrice nel 2009 e l’inizio del cantiere nel 2010. Va bene, ma perché costruire un simile centro proprio in una realtà piccola come il Trentino, con una popolazione complessiva di poco più di 500.000 abitanti? M. A. Il Trentino è poco popolato e – rispetto ad altre

zone d’Italia – ci sono pochi casi di tumori all’anno. Il Centro non è quindi una necessità dettata da un’emergenza locale, ma diciamo che nel tempo si sono create una serie di condizioni favorevoli a intraprendere questa direzione. Già gli anni della Bomba al cobalto del Centro Oncologico di Borgo Valsugana, ad esempio, avevano dimostrato come il Trentino fosse sensibile alla ricerca. Inoltre, ora come ora, nel resto del mondo ci si sta muovendo in questo senso verso la terapia basata sui protoni. In Europa ci sono dei centri di protonterapia in Germania, a Monaco che è privato, uno ad Heidelberg e a Essen, oltre che a Orsay in Francia, e infine a Praga. In Olanda si stanno costruendo 4 centri di Protonterapia e il prossimo toccherà alla Svezia, che sta

seguendo da vicino l’evolversi del progetto trentino. R.L. Da aprile l’ATreP ospita una delegazione di 11 fisici medici svedesi, che rimarranno in Trentino per sei mesi, e sottolineo sei mesi, per assistere alle prove di accettazione e collaudo del centro di Trento. Da loro, a Uppsala, inizieranno con i trattamenti nel loro centro nell’estate del 2015, quindi intendono prima osservare da vicino il lavoro del team trentino per seguirne l’esempio nel loro paese. Uno dei primi pazienti che si sottoporrà ai trattamenti del nostro centro, sarà proprio uno svedese. A questo punto, esattamente, in cosa consiste la protonterapia e come si differenzia dalla chemio o radioterapia? Che cosa può offrire in più questo sistema tanto da ritener23

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lo migliore rispetto a tali cure? M.A. Si tratta di un tipo di cura che irradia il corpo del paziente con dei raggi di protoni, da qui il perché del nome, anziché di elettroni e fotoni impiegati invece nella radioterapia. Il vantaggio è che i protoni permettono una maggiore precisione nel colpire la parte interessata dal male, senza ledere i tes-

suti vicini come accade con le altre cure e senza che si manifestino conseguenze a distanza di anni. Si potranno trattare tumori di qualsiasi tipo, specialmente quelli che interessano aree piuttosto ampie del nostro organismo, ma l’estrema precisione di questo sistema fa sì che sia efficace anche su zone di ridottissima superficie come ad esempio l’occhio. Mol-

Quanti tumori ci sono in Trentino?

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tumori sono la seconda causa di morte in Trentino, rappresentano il 32, 7%, secondi solo alle malattie cardiovascolari. Nella nostra Provincia negli ultimi anni il numero di casi di incidenza tumorale raccolto dal Registro Trentino per i tumori è aumentato. Questo naturalmente è dovuto anche all’innalzamento dell’età, che porta conseguentemente a un innalzamento del rischio di ammalarsi di tumore, ma anche grazie ai sempre più frequenti programmi di prevenzione che contribuiscono a “svelare” in tempo nuovi casi. In particolare, i tumori che colpiscono maggiormente gli uomini sono quelli alla prostata, e la donna quelli alla mammella,che rappresenta la prima causa di morte per tumore della popolazione femminile, anche se, ora come ora, sono fortunatamente in continuo aumento i casi di guarigione.

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te casistiche raccolte negli ospedali di Boston, ma anche in Svizzera e Francia, hanno dimostrato riscontri positivi dell’applicazione della terapia in caso di patologie oculari. Effetti positivi sono stati rilevati a livello internazionale anche in caso di tumori a base cranica, della colonna vertebrale, e potranno essere massimizzati in patologie del distretto cervico cefalico, del capocollo o alla prostata. Quindi si andrà verso un’estensione della sperimentazione di questo sistema a tutte le parti del corpo, cercando di migliorare progressivamente e circoscrivere la ricerca soprattutto dove si sono avute risposte più positive. Perché si sente dire che questo tipo di terapia sarà anche particolarmente efficace nei casi di malattie che colpiscono i bambini? R.L. Proprio per la capacità del suo raggio di agire ed essere orientato in modo circoscritto anche in profondità. Inoltre, gli effetti cancerogeni latenti dovuti all’irraggiamento di tessuti sani che si possono manifestare dopo molti anni hanno

maggior probabilità di manifestarsi nei bambini, data la loro maggiore aspettativa di vita rispetto agli adulti. M.A. Vorrei aggiungere che per far fronte alle malattie infantili il centro provvederà a uno spazio di supporto psicologico, in collaborazione con delle associazioni come Lilt e Abio e con le strutture sanitarie di Padova, con cui sono già stati avviati i primi contatti. Sarà l’unico centro dotato di camera rotante, a quanto pare… R.L. Sì, al mondo ci sono una quindicina di centri con questo sistema di camere isocentriche, e il nostro sarà l’unico luogo in Italia a esserne dotato. Sarà provvisto di due gantry, cioè camere rotanti dove verrà introdotto il paziente. La rotazione, a differenza del raggio fisso utilizzato in altri centri europei, permetterà di indirizzare il fascio di protoni verso il paziente da qualunque direzione, potendo però scegliere la combinazione adatta a minimizzare la quantità di radiazione depositata nei tessuti sani. Stando a questo sembrerebbe tutto perfetto. Eppure si sente ancora molto scetticismo intorno alla protonterapia per via dei costi e dell’effettiva efficacia… R.L. Quando ci sono di mezzo grosse cifre partono subito i giudizi negativi. Il costo sarà di circa 100 milioni di euro lordi che verranno pagati a giugno, e successivi 100 milioni di euro per l’assistenza tecnica. Ma quanto è stato investito per opere come il Mart e ora per il Muse? E qual è ora il loro effettivo rendimento? I pochi euro di biglietto bastano a ripagarli? Inoltre, sottolineo che quel denaro non è denaro sottratto alle spese sanitarie, come si tende a pensare. Questa sarà una struttura d’eccellenza che, oltre a


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al 2003-2006 il registro per i tumori ha riscontrato 10.550 nuovi casi (esclusi i tumori cutanei non melanomi, a bassa malignità che rappresentano comunque le forme tumorali più frequenti) ovvero 2.638 casi all’anno. Il 46,2% interessa la popolazione femminile (4.873 nuovi casi) e il 53,8% quella maschile (5.677 nuovi casi). L’età media all’incidenza è di 66,6 anni per le femmine, di 67,7 anni per i maschi. Nello stesso periodo considerato, sono invece 5.688 i decessi per tumore (esclusi i tumori alla cute non melanomi) pari a 1.422 casi all’anno. Il 44% sono femmine (2.502 decessi) e il 56% maschi (3.186 decessi). L’età media al momento del decesso è di 75 anni per le femmine, di 72,3 anni per i maschi.

portare certamente un ritorno economico, contribuirà costantemente alla ricerca sul campo. Leonardi mi mostra che l’Airo, l’organo di consulenza del Ministero della Sanità in tema di radioterapia, stima che per l’Italia è raccomandabile la realizzazione di due centri di protonterapia: uno a Nord e una a Sud del paese. Naturalmente, una struttura simile, se funzionasse, coinvolgerebbe un bacino d’utenza ben al di là della realtà trentina, ma esteso al Nord Italia e ai paesi limitrofi: un bel riflettore puntato sul nostro Trentino insomma. Investire nella ricerca, soprattutto in termini di ricerca medica è sicuramente importante. A fine marzo di quest’anno, all’ospedale Santa Chiara di fronte alle due nuove macchine per potenziare la radioterapia, guidate dalle immagini e in grado di intervenire con maggior precisione, questo è stato il commento del direttore generale dell’Azienda sanitaria Luciano Flor: “Abbiamo strumenti sempre più raffinati e precisi e la cura contro il cancro non si ferma, anzi la nostra dotazione anche in molti

altri settori come la medicina e la chirurgia sta raggiungendo punti molto elevati. Vogliamo continuare ad offrire il meglio ai nostri malati, anche in vista del Not”. Offrire il meglio ai malati significa anche valutare attentamente le priorità, con un’attenta gestione delle risorse. E siamo tutti comunque fiduciosi che la protonterapia costituirrà senz’altro il “meglio” di quanto la medicina possa ■ al momento disporre.

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Una recente foto di Enrico Bolognani accanto al busto dello zio, Padre Bonifacio Bolognani, storico e “apostolo degli emigranti in nord America”

di Renzo Francescotti

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otto il colle di San Rocco a Trento (uno dei tre colli storici della città), nella frazione di San Rocco di Villazzano, coi suoi 87 anni, vive da quasi mezzo secolo Enrico Bolognani. Venendo da una famiglia di contadini poveri di Vigo Cavedine, compiendo gli studi alle Medie e al Liceo quasi tutti da privatista, dopo la laurea in giurisprudenza è stato giovane sindacalista della CISL, ha studiato negli USA, è stato assessore provinciale e regionale. Direttore delle Terme di Levico, presidente del Consiglio Comunale a Trento (chiamato dal giovane Dellai) e infine Difensore Civico. L’edificio in Via Giacomo Roberti, in cui abita, era una casa contadina quando negli anni Ottanta del 1800 fu costruita. In seguito fu comprata dall’archeologo Roberti e ristrutturata. “La comprai nel 1957: con i diecimila metri di campagna intorno, pagandola 11 milioni, ma la ristrutturazione costò quasi il doppio. Dovetti accendere un mutuo” mi ha raccontato Bolognani. È nato il 15 ottobre del 1926 a Vigo Cavedine, primo di sette figli. Sua madre Letizia aveva sposato Valerio di cui era seconda cugina. Due figli morirono piccoli, uno di tifo e un altro in un incidente di lavoro; quattro sono tuttora viventi. Due zii di Enrico erano preti: Evaristo che insegnava matematica all’Arcivescovile (è stato anche mio docente, sempre con “na telara strazzada”, perché dava tutto ai poveri) e Bonifacio che fu per quasi tutta a vita negli USA “apostolo degli emigranti” e anche storico di Padre Kino e di Padre Martini, i due grandi missionari gesuiti trentini. Il nostro Enrico, a cinque anni, perse un occhio, il sinistro. Giocando con una scatoletta di cerini che si rinchiudeva 26

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un ragazzo di campagna GLI 87 ANNI DI ENRICO BOLOGNANI: sindacalista, politico, braccio destro di bruno Kessler e di flavio Mengoni, amico di Beniamino Andreatta. Una vita dedicata al sociale e ai diritti dei più deboli con un elastico fissato da una cambretta, successe che la cambretta gli schizzò nella pupilla. Fu anche per questo – oltre che per il fatto che alla scuola primaria si mostrò molto sveglio – che fu mandato a studiare. Fece la licenzia media da privatista con lo zio prete Evaristo che lo istruiva un po’. Poi frequentò la quarta e quinta ginnasio ai “Polentoni”, ovvero all’Arcivescovile. Ma in seguito al bombardamento dello stesso, Enrico non poté più proseguire. L’Istituto venne dislocato in alcuni piccoli centri del Trentino.

Nel 1944 suo padre lavorava alla Montecatini di Bolzano e stava pensando di portare lì la famiglia. Ma bombardarono anche a Bolzano. Fu così che i Bolognani arrivarono a Trento a lavorare, in Via Medici, gli orti del Chesani, il famoso proprietario del “Bazar” di Via Mantova. I prodotti ortofrutticoli erano importanti per l’alimentazione della popolazione e dei militari: così avevano lasciato scendere il padre di Enrico a Trento. Arrivò il luglio del 1944 ed Enrico, che aveva continuato a studiare per conto suo, aiutato da don Evaristo, venne

Con il Presidente della Pat Flavio Mengoni, riceve il Console americano in Italia.

chiamato dai Tedeschi (il Trentino era divenuto parte dell’Alpenvorland) alla visita militare. Lo dichiararono abile, nonostante fosse cieco da un occhio. Prima lo arruolarono nella Todt per lavori di interesse militare ed fu mandato a Torbole e Lardaro; poi nella Flack a sparare (con un occhio solo...) agli aerei alleati: a Piazzola sul Brenta (Padova) e a Castelrotto in Alto Adige. Finalmente la guerra finì ed Enrico, frequentando l’ultimo anno all’Arcivescovile, poté superare la maturità liceale e iscriversi alla Facoltà di giurisprudenza a Padova.


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FESTEGGIA CON NOI IL

ANNO* DI ATTIVITÀ L’8 LUGLIO!!

Il piccolo Enrico (a destra) con la sua famiglia a Vigo Cavedine

Fu qui che conobbe Nino Andreatta, omonimo di suo padre Beniamino, direttore della Banca di Trento e Bolzano. Gli Andreatta abitavano vicino al Palazzo della Regione, accanto al dentista Seppi, padre della pittrice Cesarina. Come quella dei Seppi (che aveva un suo studio dentistico anche a Cortina d’Ampezzo) gli Andreatta era un famiglia abbiente: tutto l’opposto dei Bolognani di Vigo Cavedine, una di quelle famiglie numerose di contadini, in cui i maschi da bambini andavano a lavorare a “faméi”, non ricevendo un salario ma solo qualche prodotto di campagna. Mentre le femmine, ancora ragazzine, andavano in città a fare le serve. Fu una fortuna per Enrico che il ragazzo di villaggio non abbiente potesse divenire amico del ragazzo di città benestante. Nino era alloggiato nel Collegio dei Gesuiti, all’Antoniano, avendo una stanza tutta per lui. Non potendo frequentare l’Università per ragioni economiche, Enrico arrivava a Padova per raccogliere le firme per i libretto universitario o per sostenere gli esami: mangiava alla Caritas e dormiva nell’atrio della stazione ferroviaria, con i barboni. Nino, che l’aveva saputo, quando poteva lo invitava alla mensa del collegio (dove si mangiava

bene), o di nascosto lo introduceva a dormire in qualche stanza del Collegio. “Nino era un cervellone – ricorda Enrico, – superava tutti gli esami con trenta e lode. Solo una volta ricevette un trenta e gli venne da piangere!” Il ragazzo ricco superintelligente e il ragazzo povero e disabile, intelligente, si laurearono nello stesso anno, nel 1950, (Nino a soli 22 anni, ovviamente con 110 e lode). Quell’estate Enrico, in cerca di lavoro, conobbe il sindacalista della CISL Beppino Mattei, impegnato nella lotta pionieristica degli operai che lavoravano a costruire la vicina Centrale di Santa Massenza (allora la maggiore d’Europa, si scrisse). “Perché non mi dai una mano a organizzare gli scioperi?” gli chiese Beppino, un giorno. Enrico gliela diede. “Partono i corsi della scuola quadri della CISL al Centro Studi Firenze – gli disse qualche mese dopo, in un giorno di autunno. – Perché non ti iscrivi?” Ed Enrico si iscrisse. Dopo averli completati andò a Matera, dove scoprì i contadini ancora più poveri di quelli dei suoi paesi, gente che abitava nei “Sassi” come primitivi. La loro causa divenne la sua. Così, quando Giulio Pastore (allora segre-

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Premiato da Bruno Kessler nel 1975, a San Michele

tario nazionale della CISL e in seguito più volte ministro) arrivò a Matera, parlando della situazione di quei contadini, Bolognani ebbe con lui un grosso diverbio. Si dimise da sindacalista. Ma Pastore si ricordò di lui quando arrivò in Trentino per i funerali di Alcide Degasperi, nell’agosto 1954: lo cercò e lo convinse a tornare nel sindacato. Bolognani rimase a operare nel Meridione, a Foggia. L’anno seguente la CISL decise di fare un investimento su di lui, inviandolo negli Stati Uniti (il Governo americano appoggiava in pieno il sindacato italiano che affiancava la DC, nato per contrastare la CGIL). Era previsto un anno di studio e lavoro che prevedeva anche tre mesi di lavoro in fabbrica. Enrico ha trent’anni e una foto del 1956 lo “immortala” davanti a un cancello della Casa Bianca. Quell’anno Bruno Kessler fu eletto per la prima volta alle elezioni regionali con il voto plebiscitario dei suoi valligiani solandri e l’appoggio della Potente Unione Contadini, iniziando la clamorosa carriera politica che lo porterà ai vertici della Provincia e della Regione e che si concluderà a Roma con l’elezione a deputato, a senatore, a sottosegretario. Sarà Kessler, da assessore provinciale alla Finanze, nel 1957, a chiamare Bolognani (allora sindacalista addetto ai metalmeccanici alla CISL di 28

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Bolzano) in Provincia per organizzare l’istruzione professionale. Fu così che Bolognani divenne funzionario della provincia,rimanendovi sino alla pensione, facendo anche il segretario particolare di Flavio Mengoni, Presidente della Giunta provinciale. Scrive il giornalista Gianni Faustini nella sua biografia su Kessler, uscita lo scorso anno: “È Bolognani che scrive la traccia dei primi discorsi di Kessler in tema economico. Con Bolognani e con Nino Andreatta, quando veniva a Trento, Kessler intratteneva lunghissime conversazioni notturne, passeggiando sul Lungo Fersina…” Andreatta, dopo Padova, era andato a studiare a Cambridge, poi aveva fatto l’assistente alla Cattolica di Milano. Kessler si era laureato in giurisprudenza a Padova, anche lui senza poter frequentare,essendo di famiglia povera come Enrico. Andreatta commemorerà l’amico, scomparso nel 1990, dicendo: “Figlio di un portatore alpino che lo lasciò orfano molto giovane, la casa di Vermiglio bruciata più volte, le difficoltà nel mantenersi agli studi, egli sentì sulla sua pelle la povertà del Trentino e delle vallate…” Tuttavia, a differenza di Bolognani che non si è mai dimenticato le sue origini, stando sempre cristianamente vicino ai dominati, Kessler era della razza-padrona, pur profes-

sandosi “di sinistra”. Il suo collega democristiano Paolo Berlanda, in un lettera, dice di lui che “a pronunciamenti di sinistra corrispondono comportamenti economici e sociali di destra”. Non solo gli avversari, ma alcuni degli stessi amici di partito gli rimproveravano (seppur per interposta persona) i guadagni personali che avrebbe ottenuti attraverso la finanziaria ISA e le intermediazioni. Qualcuno giunse a dire che aveva avuto la fortuna di morire prima dello scoppio di Tangentopoli. Ma di questo non avrebbero ancora potuto parlare i tre amici sul Lungo Fersina: due di origini povere e uno di ricca famiglia. Questo non era ancora accaduto. Così come nessuno poteva prevedere che Nino, il cervellone, sarebbe morto nel 2007 dopo otto anni di coma. Ma torniamo indietro. Nel 1964 il nostro Bolognani inizia la carriera politica, risultando eletto alle elezioni regionali. Kessler lo chiama l’assessore supplente alle finanze e al turismo. Nel ’67 trasmigra dalla Provincia alla Regione, divenendo assessore all’Agricoltura e al Commercio. Nella legislatura seguente, Bolognani non venne presentato: lui apparteneva a Forze Nuove. Il doroteo Piccoli e il moroteo Kessler, dopo essersi combattuti finirono col mettersi d’accordo, spartendosi il potere (un classico…). Piccoli non voleva il “cristiano-sociale” Bolognani e Bruno non sostenne l’amico Enrico, lo sacrificò ai dorotei. Fine della storia. Oggi, nella sua casa di San Rocco di Villazzano, Enrico Bolognani ricorda con invidiabile memoria tanti avvenimenti vissuti, pensa alla storia e alle sorti del Trentino, dell’Italia, del mondo. Dal bosco soprastante arrivano ogni tanto gli scoiattoli; da Segonzano in Val di Cembra arriva la signora Lucia a dare una mano per la casa. Solo

una volta alla settimana però, perché gli altri giorni Enrico fa da solo. È sempre bravissimo a fare da mangiare , soprattutto i dolci che regala anche a qualche amico in visita. “Cosa ne pensi della politica di oggi?” chiedo a lui che ha preso la tessera dell’autonomista ASAR nel 1945, la tessera della DC nel 1946 e quella del PD alla sua fondazione. “Guardando ai tempi odierni nel mondo dei partiti, ed in particolare del mio partito, provo tanta amarezza nel vedere che le questioni anziché venir discusse e approfondite nelle sedi deputate dei partiti che devono trovare una loro linea chiara, diventano oggetto di spettacolo pubblico e mediatico, vòlto all’audience in modo superficiale e per motivi di immagine personale. E c’è il pericolo che questa frammentazione di partiti, anziché rappresentare un’evoluzione democratica per uno spettro più ampio di scelte, costituisca un motivo in più di disaffezione qualunquistica verso la politica e la democrazia”. Lo dice un uomo che ha vissuto la storia del partito unico, quello fascista, e la rinascita nel dopoguerra, attraverso i partiti, della politica e della democrazia. ■

Si dedica alla floricoltura a Bolzano, nel 1951



trentinoattualità

di Carlo Martinelli

U

no se ne sta seduto al bar, intento a chiacchierare con un artista che è anche musicista e che nella sua vita è stato molto altro, e gli viene naturale pensare che l’unico modo di raccontarlo, quest’uomo irriducibile alle mode e alle etichette, è assecondare proprio la circolarità del suo racconto, la passione evidente nel dire le cose, l’impermeabilità ai giudizi banali della gente. È dire, allora, che se proprio dovessimo trovare un modo per raccontarlo in un titolo, Sergio De Carli non può che essere lo sciamano beat, l’artista della terra, il trentino con il West nel cuore, l’uomo con i pensieri e le riflessioni che galoppano, a volte troppo veloci, a volte figlie di una calma che ha capito, da tempo, quel che vale e quel che non conta niente. Sergio De Carli, 66 anni, è così: prendere o lasciare. Noi abbiamo preso, disordinatamente, gli appunti di un sentire, di un fare musica, di costruire arte - di essere uomo, soprattutto - che vogliamo restituire così come lui si racconta e racconta: con disarmante sincerità. Via, allora. A partire da casa sua, a San Pio X, a Trento, quartiere popolare. Dove i libri - cataloghi d’arte, prima di tutto - sono ovunque, accatastati in ogni dove, a cominciare dal bagno. Dove i muri ospitano le sue opere e dove computer e strumenti musicali ci ricordano i suoi percorsi musicali. Già: la sua arte. Ne ha fatte di mostre, il nostro. La più recente - “Codici” - alla galleria Civica di Bressanone. Numeri, sigle, segni come con le opere che raccontano, ad esempio, i codici che compaiono sulle fiancate dei treni merci. I colori sono quelli della 30

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WPN-114 SCIAMANO BEAT Sergio De Carli, una vita spesa con passione tra la musica e l’arte, tra la batteria e i pennelli. Dai mitici anni Sessanta del “Ciula” alle performance, dal West al jazz. Sempre curioso degli uomini e delle cose

terra, dominanti nel suo lavoro artistico: tra degrado umano e intemperie. Il segno è quello dello stucco veneziano, forse perché l’artista ricorda - o omaggia - senza mascherature quel che è stato nella vita di tutti i giorni, per anni, Sergio De Carli: un imbianchino. Terra e calce, allora, per l’artista e fors’anche per l’operaio. La materia, le cose. Figlie della sua vita, con la memoria del padre, Carlo, falegname e restauratore di mobili. Cresce a quella scuola, nella Trento anni Sessanta. Ha una bella voce, finisce a cantare nel Coro del Concilio, studia flauto setticlavio al Conservatorio, per tre anni. È il tempo nel quale la musica sembra annunciare i grandi cambiamenti. È il periodo del beat, la rivoluzione dei figli dei

fiori, prima di quella ideologica e assai meno gentile del Sessantotto. Sergio De Carli ne è uno dei protagonisti, a Trento. A 18 anni si mette alla batteria, nelle orecchie i ritmi e le canzoni degli Shadows. “Mi è scattato qualcosa dentro, di inspiegabile. Il ritmo e la musicalità della batteria mi sembravano miei da sempre.

Li ho assecondati. Non ho più smesso di battere strumenti, da allora”. E il suo eclettico percorso artistico, fatto di performance, lo porterà ad usare, come strumenti, anche alberi, bottiglie, metalli, biciclette. Torniamo al beat. Sergio suona alla grande e si veste con ricercatezza. Diventa un personaggio. Suona nei Bounty Killer, nei Felpati, nei Dollari e approda nei Britanni, gruppo che fa la storia della musica beat in Trentino e che sfiora il successo nazionale dopo un provino ed un demo, a Milano, con la Phonogram. Piace, il Sergio. Alle donne, soprattutto. Gli affibiano un soprannome, “Ciula”, che ancora oggi lo fa sorridere. “È vero, sono sempre stato un adulatore delle donne, c’erano mamme che proibivano alle loro figlie di frequentarmi, ma non ho mai avuto un gesto o una parola fuori luogo,


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con nessuna. Anzi, sai che ti dico? Ad un certo punto mi sono stufato, mi sentivo quasi un uomo oggetto, ricercato perché bello, elegante, brillante, musicista. Sentivo altre urgenze, dentro”. Ma la musica non lo lascerà più. Suona a Milano con Victor Bacchetta, insegue i territori della composizione, si avvicina al jazz, suona con i Jazzprints di Stefano Bianchi e Francesco Pisanu. E intanto i colori della musica non bastano più. È curioso, inquieto, affamato di terra, di gente, di tonalità, di sfumature. Sempre pronto a suonare, sempre pronto a dipingere, eppure – paradossalmente – anche capace di solitudine, distacco, osservazione da lontano degli uomini e delle cose. Ed è anche, lungo tanti, troppi anni che lo segnano e lo fortificano, vicino alla mamma, Giu-

seppina, nel momento della malattia e del dolore. Lo è in maniera totale, diventa quasi un eremita per starle vicino, con amore grande. A vederlo, oggi, con quel sorriso un po’ malinconico, la pelle segnata dal sole, i film western visti e rivisti, i mille ritmi delle sue composizioni a battere nel cuore, l’onnivora curiosità (“ho passato anni a suonare, ma anche ad incontrare gente, a parlare con fornai, artigiani, fabbri”), l’ossessione dei colori, le tante tecniche imparate - dalla batteria ai pennelli, fossero quelli del pittore o dell’imbianchino non importa –, la pacata convinzione che è bello vivere con gli altri la ricchezza quotidiana che è data dal caso, ecco, a vederlo così e a sapere cosa gli batte nel cuore e gli frulla per il capo, non puoi non vederlo come uno sciamano. Magari di una di quelle tribù indiane, là, tra Arizona e Nevada, Utah e New Mexico. “Un giorno vorrei camminare in quei deserti, in quella terra fatta dei colori dei miei quadri, vorrei entrarci dentro e magari non uscire più”. Sorride, lo sciamano beat. Sorride, WPN-114: il nome d’arte con il quale firma tutti

i suoi quadri. Perché Sergio De Carli, musicista di vocazione, pittore di inclinazione, ha scelto di chiamarsi con il nome scientifico di un vecchio Pinus Aristata trovato a Wheeler Peak, nel Nevada. Un albero di 5mila anni, abbattuto per motivi di studio, un albero che in cambio della sua storia voleva dare il senso della vita e della comunità. Sorride, lo sciamano beat. E ci racconta del suo progetto di un film per ragazzi (e non solo). La storia di un nonno, di un ragazzo che si perde in un bosco, di una strana luce tra i cespugli. Sorride, lo sciamano beat. Perché, dice, dietro ogni persona c’è una storia e questo gli ha insegnato il tempo dei figli dei fiori, di una contestazione gentile fatta da chi non pretendeva di imporre agli altri alcunché, salvo il rispetto. E il piacere di indossare una camicia con le cuciture fatte a mano. “Forse sono un compositore fallito, il bel ragazzo che faceva strage di cuori, il Ciula che veniva acclamato a gran voce prima dei concerti, oggi è un solitario che non smet-

te di guardare gli uomini e i colori, che ancora ha il ritmo nella pelle e l’arte sulla punta delle dita”. Va bene così, WPN-114. Chi volesse conoscere i suoi quadri, ascoltare le sue composizioni, non ha che da sfrucugliare in internet. Noi, un giorno, racconteremo forse di quell’estate a Trento, primi anni Sessanta. Faceva un gran caldo e Sergio e il fratello, scalzi – per dire dei tempi – se ne stavano dalle parti di via Grazioli, vicino alla roggia, all’angolo che conduce poi in via Pilati, là dove c’era il carcere. Videro una cosa che Sergio non ha più scordato... (Sì, lo sciamano beat, il batterista artista, ne ha ancora di cose da raccontare. Sarà per ■ la prossima volta...)

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trentinoattualità di Silvia Conotter

tutto un altro mondo

La (quasi)

meglio gioventù

In versione “canterina”, durante una delle tante crociere

Silvia Menapace racconta cosa significava, solo sessant’anni fa, essere la primogenita e dover lavorare sulle navi in giro per il mondo, a 17 anni, per aiutare economicamente la famiglia

L

a puntata di “Tutto un’altro mondo” di questo mese può fornire lo spunto per un’utile riflessione per la maggior parte dei genitori moderni, apprensivi e iper protettivi anche nei confronti di figli ormai adulti. Solo una sessantina di anni fa l’approccio era completamente diverso e Silvia Menapace, classe 1953, lo sa bene. Nata a Pavillo, in Val di Non, in una famiglia di contadini, ha capito presto che prima di giocare c’era da aiutare in casa. E, non appena ce n’è stato bisogno, è andata a lavorare sulla navi di linea e di crociera che giravano il mondo. “La Val di Non era molto diversa da quella di oggi - ricorda - si viveva di agricoltura e zootecnia, ma non c’era il benessere di 32

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adesso. I contadini erano organizzati in maniera diversa: non esistevano celle frigorifere o mezzi per la conservazione, quindi le mele e le pere (eh, già, allora lassù c’erano anche tante pere!, ndr) dovevano essere vendute subito, altrimenti il raccolto andava perso. In ogni casa c’erano due o tre mucche, che aiutavano l’economia domestica grazie alla vendita dei vitellini. Se invece i piccoli morivano era quasi una disgrazia. Silvia, com’era essere bambini una volta? I più grandi, specialmente se femmine, dovevano sempre aiutare a metter a posto oppure a sbrigare qualche incombenza domestica. La famiglia non si allontanava mai da casa, perché gli

animali dovevano essere seguiti costantemente. Ogni tanto si saliva in montagna per la fienagione: dormivamo in quota, falciavamo l’erba a mano e con il carro la trasportavamo. Quando invece raccoglievamo il fieno lo mettevamo in lenzuola di yuta per poi portarlo in

Silvia Menapace


trentinoattualità

Silvia al centro con un gruppo di colleghi di crociera

soffitta, dove rimaneva a “bollire”. Una volta secco, veniva tagliato, sminuzzato e ammassato per l’inverno; quando serviva si buttava nel “gorgoz”, uno spazio vuoto che arrivava fino alla stalla e da cui si attingeva per dar da mangiare agli animali. Come erano le abitazioni allora? C’erano due stanze, una per i genitori, una per i figli. Noi eravamo quattro fratelli, l’ultimo di otto anni più giovane di me. La maggior parte dello spazio della casa era impiegato per la gestione degli animali e per la conservazione dei cibi, come i salumi e i formaggi. I nonni dormivano al primo piano, la mia famiglia al secondo, ma mangiavamo tutti insieme. Una volta le case erano aperte a tutti e durante l’estate i bambini giravano liberamente da una all’altra per saltare sul fieno e nessuno ci diceva niente. Un gioco piuttosto pericoloso. Sì, ci lanciavamo anche da 5 o 6 metri. Al giorno d’oggi non lo si permetterebbe più. Ai miei tempi, però, non si era così apprensivi con i figli: se si cadeva o si veniva spinti non si andava a piangere dai genitori. Quello che accadeva era una lezione di vita. Se i bambini o i

ragazzi litigavano si lasciava che discutessero tra di loro. Era più semplice, per certi versi. Per altri, invece, più difficile. Come quando cominciò a fare la stagione estiva per pagarsi la scuola. Sì, avevo 14 anni e facevo la cameriera ai piani di un albergo a Caorle, da luglio a settembre. Era faticoso: dalle 7 alle 21, con solo due ore di pausa nel pomeriggio. Pulivo le zone comuni, poi le camere, pranzo alle 11 e poi andavo in cucina ad asciugare i piatti e le posate, perché non esistevano le lavastoviglie! Nel pomeriggio aiutavo in stireria, cena alle 18 e poi un altro giro nelle camere per sistemare letti e asciugamani. Nostalgia di casa? Sì, anche se avevo fatto amicizia con una collega che mi faceva un po’ da mamma. Chiamavo una volta in settimana i miei, facendo l’avviso al telefono del bar. Lasciavo detto quando avrei richiamato e loro avvertivano mamma e papà di essere lì a quell’orario. Come arrivò sulle navi? Per necessità economica: quando era morto mio nonno, mio padre si indebitò per pagare alle sorelle la loro quota di

eredità e così il mio aiuto era necessario. Sulle navi la paga era buona, perché quello che guadagnavi te lo mettevi tutto in tasca, avendo lì vitto e alloggio. Ebbi bisogno del consenso scritto dei miei, però, perché allora si diventava maggiorenni a 21 anni e io ne avevo solo 17. La mamma era preoccupata nel lasciarmi andare. In che cosa consisteva il lavoro? Facevo la cameriera nella prima classe.

Una giovanissima Silvia in Sudafrica 33

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trentinoattualità Crociere d’estate e viaggi di linea d’inverno: Genova, scalo a Barcellona, Madejra, Miami, Caracas, Montevideo, Buenos Aires e ritorno. Cinque giorni di mare per attraversare l’Atlantico. Non esistevano i viaggi aerei come li concepiamo ora e la nave era l’unico mezzo per andare da un continente all’altro: ai piani alti stavano le persone benestanti, con cabine da due, tre o massimo quattro posti letto, mentre ai piani bassi venivano ospitati gli emigranti che cercavano fortuna e che dormivano in cabine senza oblò. Sopra era un pianeta diverso, con feste e abiti da gran gala. Le due aree erano divise e non si poteva passare da una all’altra. Ricordo che rimasi stupita per quanti parlassero tedesco nel viaggio di ritorno dal Sud America all’Europa: erano migranti che avevano fatto fortuna. Come fu il primo viaggio? Prima ho dovuto prendere il libretto di navigazione, superando le prove di nuoto e di voga. Sulla nave la maggioranza dei colleghi erano uomini, pochissime le donne, ma devo dire che non ho mai avuto problemi nel farmi rispettare. La nave aveva circa 800 passeggeri e quasi altrettanti di equipaggio. Provavo nostalgia, mista a curiosità, e ogni volta che potevo sbarcavo per visitare i luoghi in cui attraccavamo. Ho visto moltissimi posti, alcuni poi distrutti dalla guerra, come il Libano. Escluso l’Estremo Oriente, ho visitato molti Paesi in

Sudamerica e Nordamerica, così come in Sudafrica al tempo dell’apartheid. Chi erano i suoi colleghi? Tantissimi napoletani di Torre del Greco, e poi siciliani e liguri. Era gente che lavorava tanto, molto semplice e buona, con il pensiero sempre a casa. Lo vedevi che provavano molta nostalgia e che vivevano sulle navi perché non trovavano un altro lavoro. Non sapevano scrivere e ogni tanto mi chiedevano aiuto per mandare notizie a casa. Erano sempre gli stessi concetti: sto bene, voi come state, mi mancate, ho nostalgia. Avevate ferie? Potevamo tornare a casa solo dopo sei mesi di navigazione. Quando sbarcavo a Genova o a Napoli, ogni tanto telefonavo. Altrimenti scrivevo lettere e i miei mi rispondevano guardando il calendario delle tappe del viaggio e facendo i calcoli perché arrivassero in tempo. Ricordo una volta che mia mamma venne a Genova con una zia per farmi una sorpresa e io sbarcai invece a Napoli e presi il treno per tornare a casa. Rimasi qualche giorno in Val di Non con mio padre e riuscimmo ad incontrarci poi a Genova solo per cinque minuti, prima del mio imbarco. Conservo tanti bei ricordi di quell’esperienza e avrei continuato a navigare volentieri per qualche anno ancora. Invece dovetti tornare a causa di problemi familiari. E ancora una volta il suo ruolo di

primogenita condizionò la sua vita. Sì, mi dovevo occupare dei miei fratelli anche se avevo trovato lavoro a Trento e facevo la pendolare. Partivo al mattino alle sei e mezza, tornavo alle 21 e poi dovevo preparare la cena, pulire, lavare e stirare. Avevo solo vent’anni. Diciamo che non é stato semplice, ma sono orgogliosa di aver fatto. Cosa pensa dei giovani d’oggi? Di certo i tempi sono cambiati, ma non credo che si aiutino i ragazzi intervenendo sempre per risolvere i loro problemi. Diciamo che forse ai miei tempi si esagerava nel dare le responsabilità ai figli, mentre ora siamo arrivati esattamente all’opposto. Pensando infatti agli universitari che vengono mantenuti anche fuori corso, ai litigi al parco in cui i genitori discutono al posto dei bambini, ma anche a chi permette ai ragazzi di dormire al sabato e alla domenica fino a mezzogiorno “perché sono stanchi”, viene naturale domandarsi se in questo modo li si aiuti davvero. Perché il mondo che li aspetta è duro tanto quanto quello di una volta, per certi aspetti. E’ che - a volte - ai ragazzi non vengono più dati gli strumenti giusti per riuscire ad affrontarlo. E alla prima difficoltà da affrontare solo con le proprie forze, quel castello dorato crolla aprendo grandi interrogativi sulle proprie capacità. ■

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di Fiorenzo Degasperi

Giuliano Dal Mas Scrittore di montagna Lungo itinerari inediti delle Dolomiti bellunesi alla ricerca di una natura in armonia con l’uomo e il creato

C

i sono alpinisti della montagna e viandanti della cultura di montagna. Sono due specie diverse, i primi tesi a sommare le vie e le cime, i secondi errabondi e narratori delle atmosfere e della vita di montagna. Li accomuna l’uso dei piedi, talvolta delle mani, ma li separa l’uso dell’anima e del cuore. A questa seconda categoria appartiene Giuliano Dal Mas, bellunese di nascita, cittadino delle Dolomiti – quelle vere e genuine –, classe 1945. Ricca la sua produzione letteraria, fatta di guide, incursioni nel mondo dell’arte – spetta a lui l’onore di aver riportato sulle scene della cronaca un grande frescante come Giovanni De Min (1786-1859) –, testi giornalistici, ritratti, volti e storie 36

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del territorio bellunese. Da pochi giorni Giuliano Dal Mas è approdato alla casa editrice Curcu&Genovese con un libro che ci farà scoprire una parte poco nota delle Dolomiti, attraverso una spettacolare traversata in quota tra rocce, fiori, animali, grotte e leggende, nell’insolito di Vette, Cimònega e Pizòc: Via Alta Feltrina. È lodevole il pudore che ha indotto l’Autore a non volere utilizzare la denominazione classica di “Alta Via” – titolo che si fregiano ben sette itinerari che attraversano le leggendarie Dolomiti –, proponendo invece la più arcaica dizione di “Via Alta”. All’autore, sbarcato in terra trentina, abbiamo posto alcune domande di rito.


trentinoattualità

Di cosa parla il suo ultimo libro? Si tratta di un percorso di alta quota che collega gli estremi lontani delle Alpi Feltrine. Le Alpi Feltrine sono molto ampie e sono distinte in tre sottogruppi nettamente distinti con caratteristiche profondamente diverse. Le Vette Feltrine, il Cimonega, il Pizoc. Avrebbe potuto chiamarsi anche Alta Via. Si tratta di un percorso che non sarà però soggetto a nessuna ulteriore tabellazione, mantenendo e sfruttando ciò che esiste già. Non ho fatto altro che collegare i vari sentieri, mulattiere, dando un senso all’andare, un’alfa e un omega, un inizio e una fine. In mezzo un patrimonio naturale tra i più affascinanti del territorio bellunese. Transitando per bivacchi, rifugi, casere ormai dimenticate e quelle ancora sfruttate dalla pastorizia e dalla monticazione estiva. Filo conduttore di questo viaz è l’immergersi lentamente nel selvaggio di questi monti. Il libro è come un coro di montagna: ci sono gli assoli ma anche l’aspetto corale. Il libro infatti contiene vari contributi… Il libro è frutto del lavoro di più persone. Cesare Lasen, scienziato della natura ci ha offerto la sua collaborazione per il mondo della flora e della vegetazione. Matteo Bortot si è riservato un ambito alpinistico alla portata degli escursionisti. Enrico D’Alberto ci accompagna nel profondo delle viscere dei Piani Eterni. Elvio Dal Pan si cimenta con una leggenda. Lucio D’Alberto con la geologia. Giuseppe Tormen ci fa incontrare gli animali che stavolta non fuggono alla

nostra vista. A Lucio Dorz il compito di chiudere il percorso a San Gregorio nelle Alpi. A Natalina Da Rold sono affidate pagine di descrizione estetica in cui la stessa riesce a trasmetterci delle vere emozioni. E poi c’è, a mio parere, lo straordinario impianto iconografico che si avvale di tanti bravi fotografi. Di Enrico Canal, di Roberto Soramaè, Gianni Alberti, Natalina Da Rold, Paolo Sorarù, Fabio Bollini, Alessandra De Nale, Roberto Pedrazzoni, ecc. In quanti giorni si può effettuare questa Via Alta Feltrina? La Via Alta Feltrina si può effettuare in 4 giorni, ma anche in 8. Le pagine

estetiche sulla Busa della Vette, sui Piani Erera e sui Piani Eterni, le pagine di alpinismo facile con il giro delle Banche del Sass de Mura, del Piz de Sagron, invogliano a fermarsi e ad ammirare e visitare ambienti molto interessanti. Si cammina per sentieri ben segnalati ma ci sono anche dei tratti in cui il viaggiatore dovrà trasformarsi e improvvisarsi esploratore. Come, ad esempio, il passaggio per Agnellezze-Prabello-Cimia: pochi davvero i segni sul terreno, limitati a qualche ometto, a qualche ramo reciso, alla traccia di un leggero calpestio. La possibilità peraltro di avere di un contatto con un mondo straordinario. Se dovesse sottolineare un particolare aspetto che diversifica il libro dagli altri suoi, cosa vorrebbe evidenziare? Il libro è “montato” come una sorta di diario corale che si dipana attraverso le pagine e i giorni, i dislivelli e i panorami. Ci sono i momenti di sosta, il tempo della meditazione, lo sguardo verso il passato e verso il futuro, il tutto affidati alle schede estetiche e alle schede alpinistiche, alle salite facili che inducono a non accelerare eccessivamente i ritmi del proprio camminare. E’ una traversata “lenta”, come il libro vuol essere un luogo da sfogliare piano piano, facendo emergere emozioni, sogni e fantasie sul possibile viaggio o sul ricordo. Il tutto cucito attraverso un filo d’Arianna, un percorso unitario pur alla presenza di alcune varianti. E poi l’originalità della parte conclusiva legata a una montagna diversa, altra, leggendaria, naturalistica, 37

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trentinoattualità

Via Alta Feltrina

È

umana. I vari contributi chiamati ad intervenire nel testo servono appunto per gli approfondimenti, per condurci nel cuore di queste montagne che separano la trentina val Noana con il fondovalle tra Feltre e quasi Belluno. Se dovesse scegliere i momenti più significativi che sono emersi durante l’attraversata? Mi orienterei sulle Buse delle Vette, sulla loro scoperta, ben narrata nella scheda affidata a Natalina Da Rold, la quale riesce a darci in questo caso delle sensazioni nuove. Oppure sulla dolo-

lodevole il pudore che ha indotto l’Autore a non volere intestarsi la denominazione classica di “Alta Via”. Ma questa da lui proposta come “Via Alta” ha comunque tutti i crismi per affiancarsi alle sette grandi traversate alpine ufficiali. Anche questa è un’impresa che non potrà mancare al “palmarès” dei grandi escursionisti. Sono tre le catene attraversate nell’arco da 4 a 8 giorni, e ciascuna con caratteristiche molto diverse. Le Vette Feltrine con la bellezza delle loro Buse; il Cimónega con la sua dolomiticità e con la suggestiva banca che corre tutta intorno al Sass de Mura; il Pizòc con i Piani Erera e i Piani Eterni, “sogno di bellezza” ove “il selvaggio e il pastorale si incontrano e si confondono”. Oltre al contributo alpinistico di Matteo Bortot, divenuto compagno di viaggio ormai abituale dell’Autore, Dal Mas recluta l’ispirata Natalina Da Rold per la raffinata evocazione letteraria di storia e leggende, ed Elvio Dal Pan che identifica nella Gusèla sotto le Cime di Picòla, il re dei folletti che liberò a caro prezzo la bella Isabella prigioniera di un satiro. Alla ricchezza e varietà dei luoghi affrontati rispondono, ciascuno con l’autorevolezza dei propri studi, lo scienziato della natura Cesare Lasen per la vegetazione e il mondo floreale, l’impeccabile Giuseppe Tormen nel farci conoscere le specie animali presenti sul territorio, dalle marmotte alle aquile. L’immersione carsica nell’imprevedibile mondo sotterraneo dei Piani Eterni è appannaggio di Enrico D’Alberto. La parte geologica è riservata alla penna di Lucio D’Alberto, mentre al “pié veloce” Lucio Dorz è assegnata la chiusura dell’itinerario a Roncói di San Gregorio nelle Alpi, il Comune che ha avuto la felice intuizione di dar vita alla “Rassegna dell’escursionista”, quasi a celebrare l’invenzione della Via Alta di cui è diventato capolinea. Concorrono alla bellezza di questa Guida Paolo Sorarù con le belle cartine che accompagnano le descrizioni dei percorsi, e tanti bravi fotografi tra i quali Enrico Canal, forestale in cui la passione per la montagna si sposa con la sua professione ed il senso del dovere. Roberto Sorama, infine, è l’artefice degli eccellenti audiovisivi con i quali Giuliano Dal Mas è poi solito presentare in pubblico i suoi lavori. Euro 18,00 - Edizioni Curcu & Genovese - www.curcuegenovese.it micità del massiccio del Cimonega. O ancora sui Piani Erera-Bendol, ultimo lembo di un Paradiso perduto di cui il nostro Signore non ha voluto privarci. I Piani Eterni ci affascinano per altri motivi che si possono ricavare dalla lettura dei testi. E infine la Gusela de la Val del Burt, timida, riservata, cui è giusto conservare il nome legittimo Ad un uomo vulcanico come tu sei, onnivoro e colto, folletto narratore delle Dolomiti bellunesi, sempre giovane, spontaneo e disponibile a nuove avventure, chiediamo se hai deciso cosa farai da grande? C’è posto ancora per tanti progetti.

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Per approfondimenti con i miei pittori dell’800, Giovanni De Min e Pietro Paoletti, per incontri con personaggi bellunesi, per storie sugli ultimi 20 anni della Sezione del CAI di Belluno, per un libro di montagna ambientato in luoghi più lontani. Ho invece definitivamente concluso con le Dolomiti insolite (tre volumi), con La montagna dietro l’angolo. Ora ci deve essere posto per una creatività diversa, sento il desiderio di raccontare cercando altre prospettive. I libri sono come i sentieri di montagna, non sai mai cosa ti aspetta dietro l’angolo. Ma è anche questo “pellegrinare” a zig zag che ci fa scoprire cose nuove ■ fuori e dentro di noi.


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Provincia autonoma di Trento


trentinoattualità trentinoviaggi

Provenza Dove il sole gioca con l’arte Avignone e i suoi dintorni: una scoperta da fare in tranquillità. Accompagnati da un persistente e suadente profumo di lavanda

Danzica

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C

l i m a p r i v i l e g i a to dall’ influenza del Mare Mediterraneo durante tutto l’arco dell’anno. Territori dolci che per certi versi ricordano la Toscana, ricchi di vigneti, uliveti, alberi da frutto e lavanda, arte e cultura per ogni gusto. Una gastronomia che dalla natura trae le proprie basi. Gente ospitale ed un viaggio breve per arrivarci. Ingredienti di base per scegliere come destinazione per un week end o per un periodo piu lungo di vacanza la Provenza. Da Milano Malpensa, consigliamo di prendere un volo confortevole e rapido di poco più di un ora di durata a bordo della compagnia Air Corsica, e si arriva a Marsiglia. Già dall’uscita dell’aeroporto si respira immediatamente

un’aria di vacanza. In qualsiasi periodo dell’anno la Provenza è meta ideale, ma offre il meglio di sé certamente in primavera ed in estate. Momento ricco di sole e di possibilità di godere della natura che in questa parte della Francia vi saprà stupire. A Marsiglia noleggiate una vettura e poi nessun problema grazie ad una viabilità chiara supportata da segnaletica sempre efficiente, e dirigetevi verso alcune destinazioni interne. La prima tappa che vi consigliamo, a circa 45 minuti di auto è Avignone. Questo cittadina di 100mila abitanti, racchiusa da mura antiche rimaste intatte nel corso dei secoli e ben conservate è nota come la Città dei Papi. Situata nel Dipartimento di Vaucluse è


trentinoviaggi il capoluogo della regione ed è lambita dal fiume Rodano. Ricchissima di storia deve comunque la sua principale notorietà alla scelta, avvenuta nel 1316, di papa Giovanni XXII di farne la propria sede. Dopo di lui altri nove Papi vissero ad Avignone e diedero sempre maggior lustro al simbolo architettonico della città, il Palazzo dei Papi, che domina la città, ma di fatto sino alla rivoluzione Francese questo villaggio si trasformò in una piccola grande città riccamente legata alla presenza papale. Oggi il centro è ancora stretto all’interno delle mura che proteggono questo concentrato di storia e di architettura. Ad Avignone si respira aria di cultura, non solo per la storia delle sue costruzioni ma anche grazie ad innumerevoli iniziative, prima fra tutte il Festival di Avignone che giunto alla sua 67° edizione. Per due settimane di luglio trasforma ed invade nel vero senso della parola il centro. In pochi giorni, oltre 1200 rappresentazioni teatrali si svolgono nei luoghi simbolo, nei teatri ma anche nelle strade di Avignone. Da non perdere assolutamente una visita dei luoghi simbolici, come appunto il Palazzo dei Papi, la più grande fortezza del Medio-

evo (superficie di 15mila mq che equivale a quella di 4 cattedrali), che offre ricchezze incomparabili per lo studio dell’architettura e della pittura nel XIV secolo, il parco Rocher des Doms che circonda il Palazzo e che offre uno sguardo sulla vallata, sulla città e su un luogo di ritrovo e frescura, e il famoso Ponte St. Bénezet di Avignone, protetto dall’Unesco come patrimonio mondiale come altri monumenti della città, costruito tra il 1177 e 1185. Ricostruito più volte nei secoli oggi si presenta solo con quattro arcate e proprio da questo ponte ha preso il nome da una famosa canzone che ha reso celebre anche la città. Sino al prossimo 11 novembre Avignone è sede dell’importante mostra “Les Papesses”. Sotto l’egida di Camille Claudel, cinque donne artiste sono state selezionate per questa mostra, quali papesse dell’arte contemporanea. Il loro lavoro è presentato nella cappella grande del Palazzo dei Papi e presso la Collezione Lambert. Louise Bourgeois, scomparsa nel 2010, sarà “l’ospite d’onore”. Kiki Smith, star negli Stati Uniti e Jana Sterbak completeranno questo pantheon di donne artiste. 150 le opere di queste cinque artiste che hanno lasciato il segno nell’arte moder-

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trentinoviaggi trentinoattualità Galleria d’arte 22, Coustellet Gordes

na e contemporanea e che renderanno la visita a questa mostra indimenticabile. Presso la Collezione Lambert, nata 10 anni fa grazie alla collezione personale, oggi donata interamente allo Stato Francese, di Yon Lambert, ogni anno sono presentate mostre e esposizioni di arte contemporanea di grande rilievo. Avignone è un luogo da visitare a piedi, con tranquillità per scoprire le sue piccole stradine, piazze e scorci. Davvero molto interessante è l’atelier Vox Populi, dove lavora la decoratrice Pascale, che riutilizza elementi di un tempo per creare decorazioni nuove e ricercate per abitazioni esclusive. Tutti pezzi unici che Vox Populi realizza artigianalmente e su commissione. L’Atelier è visitabile ed è in un meraviglioso palazzo nel centro. Se la vostra fame di cultura ed arte sarà soddisfatta a pieno dalle innumerevoli proposte ed occasioni, anche la parte gastronomica della città non vi deluderà. Decine, centinaia i luoghi dove apprezzare i prodotti locali. Prima di scegliere il vostro desco andate a visitare il mercato coperto Les Halles nel cuore della città. Per gli abitanti un luogo di acquisto dei prodotti locali, per i viaggiatori una favolosa passerella per capire le radici gastronomiche di questa 42

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zona e luogo in cui poterle anche degustare. In poche parole un vero tripudio di vegetali, frutta verdura, spezie, sapori salati e dolci, pesce, carne, formaggi... tutto rigorosamente del territorio. All’interno di questo mercato coperto si svolgono anche corsi di cucina per imparare ad utilizzare al meglio ingredienti e materie prime. Chef famosi ed esperti vi accompagneranno in questa esperienza. Dopo Avignone arriva il momento di scoprire il territorio, fatto di piccoli e curatissimi villaggi che scoprirete con pochi kilometri di distanza uno dall’altro, abbarbicati su promontori e con splendide vedute sui vasti campi di frutteti. Il filo conduttore di questo viaggio può senza ombra di dubbio essere l’arte. La Provenza infatti è stato ed è un luogo molto amato anche dagli artisti, forse proprio per i colori, per il paesaggio e per l’ispirazione che da questi ne deriva. Disseminati in luoghi inaspettati, infatti, troverete gallerie d’arte moderna, esposizioni, fondazioni e artisti che vi faranno avvicinare all’arte anche se non siete per nulla esperti o appassionati. Dopo un viaggio in questi luoghi capirete che anche in voi, magari non valorizzata, esiste una sensibilità artistica. Sulla strada da Avignone a

Gordes, meraviglioso paesino su un promontorio, a Coustellet proprio di fronte al Museo della Lavanda scoprirete la Galleria 22 (www. jamoz22.com). Qui troverete le esposizioni di opere d’arte di importanti artisti dell’arte contemporanea. Ogni anno vengono scelti artisti diversi e le esposizioni cambiano. Attualmente l’esposizione presenta i lavori di Harada, Mestre-Jaime e Houari, oltre agli artisti in collezione permanente. Prossimamente le installazioni artistiche saranno localizzate anche nell’area del giardino circostante la galleria. Il proprietario vi accoglierà e vi porterà con lui in un viaggio meraviglioso fra i lavori esposti. Qualche altro chilometro, sempre con il sole come compagno di viaggio, vi porterà a scoprire Saignon. Un paesino arroccato su delle

colline che non vi aspettereste mai. Qui l’atmosfera è completamente legata all’arte dalla presenza di un B&Art B forse unico nel suo genere, “Chambre de séjouir avec vue”. Creato e gestito da Pierre Jaccod con la moglie Kamila Regent propone una formula originale e vincente. Artisti contemporanei possono trovare qui un luogo gratuito in cui alloggiare per creare le proprie opere, mentre i clienti tradizionali soggiornano nelle 4 camere di B&B immerse nelle opere d’arte da questi create. Tutte le opere sono acquistabili. In questo modo grazie ad un ospitalità che ti fa sentire a casa, si soggiorna fianco a fianco con vari artisti, immersi in un ambiente che fa vivere l’arte nel quotidiano, un luogo eclettico ed internazionale per un esperienza che non dimenticherete,

Dove Dormire Ad Avignone: Hotel de l’Horologe www.hotel-ocre-azur.com proprio nella piazza centrale della città. A Gordes: Mas de la Sénancole www.mas-de-la-senancole.com A Saignon: Chambre de séjour avec vue, www.chambreavecvue.com A Isle sur la Sorgue: www.lamaisonsurlasorgue.com


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Isle sur la Sorgue

grazie anche all’entusiasmo del proprietario. Con lui poi scoprirete anche la Fondazione Blachère della quale è direttore. La Fondazione, nata 10 anni fa dalla passione del Sig. Blachère per l’Africa, è totalmente dedicata all’arte contemporanea africana. L’attuale mostra è dedicata ai 10 anni della Fondazione e sarà soppiantata dalla mostra dal titolo Totem che aprirà da luglio a ottobre 2013. Artisti africani trovano qui un importante spazio per esporre e anche per lavorare. Un’altra grande ed inaspettata sorpresa. Ancora villaggi, piccole gemme come Roussilion da visitare, per farsi invadere gli occhi dai colori rosso e arancione dell’ocra. Un luogo incredibile, dove domina la natura ed il colore della terra. Un’altro paese da non perdere è Isle sur la Sorge, che la domenica viene invaso da una vera e propria folla che si mescola tra le centinaia di bancarelle che vanno dall’antiquariato ai prodotti gastronomici locali. Ma in questo piccolo paese, nelle vie del

centro scoprirete un B&B, la Maison sur la Sorgue, che racchiude in sé spazi per l’arte ed una galleria espositiva, “Il ritorno dai viaggi”. Il proprietario, Fréderic Dol, vi racconterà le esposizioni e vi capiterà anche di sorseggiare in caffe a fianco di grandi artisti, fotografi o personaggi dell’arte. In questi mesi, ad esempio, è in corso una mostra fotografica di Denis Brihat. Non potete poi mancare nel centro della cittadina sul canale, la Fondazione Villa Datris, dove in una meravigliosa villa affacciata su un parco, si può ammirare la mostra “Les sculptrices”. Questa fondazione, totalmente privata, presenta ogni anno, attorno ad un tema, degli artisti di arte contemporanea, dando occasione ad artisti più e meno noti di esporre le loro opere. Il rientro, sempre da Marsiglia con Air Corsica, vi riporterà alla vita di tutti i giorni ma, ne siamo certi con la voglia di ritornare in Provenza, in questo luogo di cultura, di ■ arte, di storia, di sole.

CENTRO ESCURSIONI CATINACCIO/ROSENGARTEN Un viaggio in mezzo alla natura

Ciampedie, il “Campo di Dio”, una balconata panoramica sulle Dolomiti a pochi minuti dal fondovalle. È la porta d’ingresso al Gruppo del Catinaccio-Rosengarten, patrimonio naturale UNESCO, raggiungibile con la funivia da Vigo di Fassa o con le seggiovie da Pera di Fassa. Da qui, 6 rifugi a pochi metri dagli impianti e molti altri lungo i sentieri, passeggiate ed escursioni di ogni difficoltà, parco giochi con custodia bimbi, percorsi tematici (Sentiero della Foresta, Sentiero delle Leggende).

NOVITÀ ESTATE 2013:

> tutti i giovedì, dal 27/06 al 05/09, escursione naturalistica accompagnata (9.30-11.30); > tutti i martedì e venerdì, dal 02/07 al 03/09, escursione di nordic walking con guida (9.45-11.45). Le escursioni partono dal Ciampedie e sono gratuite, salvo il trasporto con gli impianti a fune.

CENTRO ESCURSIONI MONZONI COSTABELLA Moena / Passo San Pellegrino / Seggiovia Costabella

Un museo a cielo aperto

La seggiovia Costabella porta in un territorio ricco di storia e natura. Le creste di Costabella e dei Monzoni durante la Ia Guerra Mondiale (1915-1918), furono teatro di battaglie d’alta quota fra l’esercito italiano e austriaco. Le testimonianze della presenza dei due eserciti sono numerose e ben conservate. È un territorio prezioso anche per la natura: i Monzoni sono stati definiti il museo geologico e mineralogico più interessante d’Europa ed è ricca la presenza di marmotte, camosci e stambecchi. Alcuni percorsi: Costabella-Passo delle Selle (facile), Alta Via Bepi Zac (via attrezzata), Alta Via Federspiel (via attrezzata), Costabella-Fuchiade (facile).

Informazioni utili Comitato dipartimentale per il turismo Vaucluse: www.provenceguide.com Ufficio del Turismo di Avignone: www.avignon-tourisme.com

INFO IMPIANTI ED ESCURSIONI: Catinaccio Impianti a Fune S.p.A. Vigo di Fassa - Tel. 0462 763242 - www.catinacciodolomiti.it

Air Corsica: tel.0825.353535, www.aircorsica.com

progetto: areagrafica.tn.it

Ente Nazionale Francese per il turismo: www.rendezvousenfrance.com

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trentinoattualità Adrenalinico volo in parapendio biposto dal campo base della scuola “Lilienthal” del Monte Bondone a Lasino, nello splendido fondovalle dei laghi. Minuti forti di vento, emozioni immediate e sostenute, che riescono a sfiorare le corde più intime dell’essere umano

di Tiziana Tomasini

OGGI MI BUTTO! È

inutile smentire. Il volo è, resta e rimane il profondo ed atavico sogno dell’uomo. Senza mezzi termini, senza mediocri compromessi, con tutta l’anima. Inutile scomodare Icaro, Leonardo da Vinci ed i pionieri dei rudimentali velivoli della notte dei tempi. Vogliamo volare. Noi umani non possediamo le caratteristiche fisiche dei volatili, ma l’intelligenza ci ha portato – nel corso della storia – a progettare i più geniali mezzi per librarci in volo. E realizzare così una grande ambizione. Nell’anno duemilatredici, alle ore 11.00 di un anonimo mercoledì –inaspettatamente torrido – di metà giugno, dopo una dettagliata e particolareggiata conversazione sull’argomento, ci siamo letteralmente buttati. Quando abbiamo contattato il responsabile della scuola “Lilienthal” di Lasino Dario Segantini per concordare le modalità di volo biposto, po44

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tevamo solo sospettare il forte impatto emotivo del librarsi nell’aria, portati felicemente a terra da un’enorme vela. È difficile raccontare una sensazione: come riferire a parole quell’ “insostenibile leggerezza dell’essere?” Per colmare un giustificabile vuoto d’aria narrativo, non resta che raccontare tutto – ma proprio tutto – di questa affascinante quanto tecnica passione per il volo. Innanzitutto pochi programmi e moderate iniziative personali: chi decide il quando ed il come dell’uscita non siete voi, ma il vento ed il vostro istruttore. Per il resto, nessuna particolare controindicazione: abbigliamento comodo (come per un’escursione in montagna) e un pizzico di coraggio. Per tutto il resto, c’è Dario Segantini. Fidatevi. Il risultato è unico. Nel suo ruolo di direttore/ istruttore, Dario (trent’anni di volo alle spalle) organiz-

za – con la collaborazione di aiutanti ed in particolare di un collega – corsi basici e corsi avanzati di parapendio; parallelamente viaggia a gonfie vele il settore del volo biposto, che attrae in modo irresistibile il turista. Ma cosa spinge il vacanziero di passaggio ad effettuare un volo con il parapendio biposto?

Essenzialmente al turista piace raccontarlo, della serie “Sono stato in Trentino, ho visto dei posti meravigliosi ed ho volato”, con tanto di filmato alla mano, a documentare quella che, nella maggior parte dei casi, rimarrà un’esperienza unica ed irripetibile. La passione del volo è un’altra cosa, è quel qualcosa che senti dentro e che un bel gior-


trentinoattualità

Sempre emozione è. Zona escursionistica Merano 2000 Merano 2000 è il luogo ideale in cui passare una giornata all’insegna del movimento e della buona cucina. Conosciuta per il panorama spettacolare, l’area propone una delle offerte più ricche in termini di tempo libero e infrastrutture. Vanta una fitta rete di impianti di risalita, facili sentieri perfettamente contrassegnati e ottimi rifugi in cui fare sosta.

La nuova funivia La nuova funivia, considerata uno degli impianti a fune più spettacolari dell’Arco Alpino, porta in soli sette minuti ben 120 persone a cabina a 2.000 m d’altezza direttamente nel cuore dell’area escursionistica. La stazione intermedia rappresenta una vera attrazione per gli ospiti che possono salire e scendere tramite una spettacolare rampa.

Per la famiglia Sono due gli spettacoli per famiglie a Merano 2000: l’Alpin Bob, con la sua pista di 1,1 km è la pista da slittino su rotaie più lunga d’Italia. E Luckis Kinderland, un grandissimo parco giochi all’aperto con uno zoo alpino, un castello gonfiabile, un angolo per arrampicare e numerosi giochi realizzati esclusivamente in materiali naturali.

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no emerge e chiede prepotentemente ascolto. Allora può capitare che ti svegli e dici: Voglio volare! Certo, ci sono mille modi per farlo (in qualche aereo club, in qualche aeroporto); il parapendio è uno di questi. Tuttavia è successo di essere stati contattati da qualche turista occasionale che aveva provato l’emozione del volo per intraprendere il corso. Come è strutturato il corso per diventare pilota di parapendio? Il corso è articolato in momenti diversi: esiste una prima fase definita di “campo scuola” in cui l’allievo impara a gonfiare la vela, a dominarla, a tenerla controvento, a non farsi trascinare da questo “lenzuolone” di trenta metri quadri che vorrebbe portarti chissà dove… Nella fase denominata intermedia, si comincia con la cosiddetta pratica di volo: si parte da una collina di circa dodici metri e si spiccano i primi salti, i primi piccoli voli di due/tre metri di altezza. È il momento più lungo e impegnativo, nel quale si verificano le reali attitudini dell’allievo e si percepisce la sua preparazione. Bisogna anche frenare gli esuberanti, perché l’avviamento al volo non s’improvvisa, ma deve procedere per graduali tappe di livello. In questa fase l’allievo viene indottrinato, plasmato ed istruito dei concetti basilari. Quando tutto il gruppo ha raggiunto quelle che si possono definire competenze

base, si può procedere con la fase di volo più alto; muniti di radio per comprendere ogni parola dell’istruttore a terra, gli allievi prendono il decollo in mattinate o serate calde (l’orario è fondamentale: mai volare a mezzogiorno o nel pomeriggio, per la presenza del vento!); si tratta di voli di 400/500 metri di dislivello. Dopo tante di queste planate, l’istruttore stabilisce il passaggio alla fase successiva, quella del perfezionamento. A questo punto, il volo non consiste più nel partire a monte e nell’arrivare a valle, ma è quello che propriamente viene definito “veleggiare”, ossia sfruttare i venti, cogliere le dinamiche aeree, planare “come fanno i gabbiani”. Con un buon numero di voli di questo genere realizzati in estrema sicurezza, il gruppo di aspiranti piloti è pronto per essere valutato davanti alla commissione dell’Aeroclub Italia, che decide se rilasciare il brevetto. Con una costante, accurata e puntuale preparazione il rilascio della certificazione non è mai un problema. Conseguito l’attestato di volo, il corso – durato circa due/tre mesi, più o meno un’estate – si conclude. A partire da questo momento, il neo-pilota avrà cura di munirsi di attrezzatura propria. Spesso si vola col gruppo costituito, al quale sovente si aggiunge qualche vecchio pilota, per una progressione più rapida e sicura. I gruppi sono formati da 4/5 o 6 persone; i corsi vedono un tetto massimo di dieci unità, per ovvie ragioni di sicurezza. Soffrire di vertigini non è una controindicazione per il volo, possibile? La nostra scuola viaggia su numeri importanti: sono centinaia i voli biposto organizzati in un anno; eppure la prima dichiarazione che tutti fanno è proprio “guarda che io soffro di vertigini!” Col parapendio però è tutto un po’ magico: in una carriera di migliaia di voli

Sempre emozione è. Funivie Merano 2000 39012 Merano Via Val di Nova, 37 Tel. 0473 234 821 www.meran2000.com

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L’inviata è pronta per il decollo; sul grande prato, la gigantesca vela del parapendio (foto 1). Dario controlla i comandi ed in pochi secondi si plana (foto 2). Sembra un attimo, siamo già sul fondovalle; seguono le operazioni di rito: si riavvolgono i fili e si colloca il parapendio a meritata dimora, dentro un’enorme zaino (foto 3 e 4).

biposto, non si può ricordare nessuno che all’atterraggio abbia manifestato una sensazione esplicita di paura; più spesso si sorride e si paragona il volo ad un trasporto in seggiovia. A supportare la statistica, esiste una spiegazione medica: la postura di volo, che prevede la posizione di seduta, consente di annullare la sensazione di vuoto che di conseguenza genera il panico. Quando ha avuto inizio l’attività di volo? Il primo corso risale al 1985: la nostra è stata la prima scuola ufficiale riconosciuta dalla Federazione Italiana Volo Libero; negli anni immediatamente successivi sono nate delle scuole in Emilia ed in Abruzzo. Da lì non abbia46

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mo mai smesso. Attualmente stiamo cavalcando questo periodo di crisi generalizzata: gli allievi sono pochi per la logica attenzione a risparmiare su quello che può essere definito come superfluo, nell’accezione di non indispensabile; tuttavia, mancando nuove linfe, ci siamo concentrati su coloro che già posseggono il brevetto, organizzando corsi avanzati per portare a livelli ottimali coloro che già volavano. Parallelamente abbiamo puntato sul volo biposto, prettamente turistico e che al momento sembra non conoscere crisi. Quali sono le zone di volo più idonee? Monte Bondone (sul quale ci troviamo), Monte Baldo, Panarotta e Molveno sono

le aree maggiormente frequentate dagli appassionati. Interessante rilevare che attualmente sta avanzando, con un numero sempre crescente di simpatizzanti, un’antica disciplina rivisitata – in senso di attrezzature – in chiave moderna: si tratta del paralpinismo. Tale attività consiste nel conquistare le vette secondo le tradizionali modalità dell’alpinista, portando però al seguito il materiale di volo. Un accattivante sistema di vivere la montagna, camminando (consentendo quindi di praticare sana attività fisica) e volando da cima a cima. Quindi, in realtà, ogni montagna può andare bene per un volo, anche se le soprannominate località sono le più gettonate dai piloti.

Naturalmente bisogna avere delle buone conoscenze di meteorologia… Questo aspetto è di basilare importanza: considerato il fatto che tale scienza è in continua evoluzione per i conclamati ed assodati cambiamenti climatici attuali e che da almeno un decennio stiamo assistendo a modificati dinamiche del settore, si rende assolutamente necessaria una preparazione specifica del pilota in questo ambito. Non occorre essere esperti per verificare che i fenomeni atmosferici sono oggi più brevi ed intensi; le perturbazioni sono spesso estreme: un colpo di vento diventa una tromba d’aria, il temporale una tempesta. Come per le stagioni, non ci sono più le vie di mezzo


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nemmeno in campo climatico e questo ha certamente condizionato l’attività di volo. Il pilota deve essere molto vigile e considerare i momenti, i periodi, le situazioni, le giornate. Oggi ci troviamo in condizioni di alta pressione, con vento segnalato debole; tuttavia nel pomeriggio aumenteranno le brezze in valle (che altro non sono che le arie sostenute del Garda, la famosa “òra”) ed il volo è caldamente sconsigliato. Se disponiamo di una giornata libera, sarebbe da irresponsabili andare a volare alle tre del pomeriggio; meglio partire nella tarda mattinata o in serata. Il volo serale è quello scelto dalla maggior parte degli appassionati, sia per la stabilità atmosferica, sia per gli impegni di lavoro. Tutti i volatori del circondario [Monte Bondone], dopo una giornata lavorativa, si fanno un’ora di veleggiamento, assecondati dalle condizioni climatiche. Si intuisce che volare è un ottimo antistress… Certo! Dopo aver lavorato tutto il giorno, cosa c’è di meglio di un volo per alleggerirsi da ansie e pensieri? C’è chi lo consiglierebbe perfino negli ospedali, a scopo terapeutico! Giunti al punto del salto,

Info Scuola di Parapendio Lilienthal Club presidente Dario Segantini: 0461/563266 338.8660732 www.vl-montebondone.it lilienthalclub @vl-montebondone.it

si mette il cervello “in folle”, ci si concentra sul volo e non si pensa ad altro. Dopo tre ore di ambiente di volo (che include anche le chiacchiere con i compagni) paradossalmente si potrebbe ricominciare qualsiasi altra attività. Che durata avrà oggi il nostro volo? È stato selezionato tra quelli cosiddetti “facili” e sicuri: sarà di circa 15/20 minuti; si potrebbe volare molto di più salendo più in alto, ma tutto deve essere proporzionato, ponderato e calibrato. Per fare un esempio, è come programmare una gita in barca per un chi non c’è mai stato: non mi metto in mare con vento di maestrale e mare mosso ma cerco le condizioni ottimali per garantire la sicurezza. Variabili pericolose? Non c’è niente di pericoloso, dipende tutto dall’atteggiamento del pilota. Per fare un esempio, un pilota neo brevettato, che dovrebbe volare in aria calma e che invece si butta alle quattro del pomeriggio sotto un temporale che si va formando, è totalmente irresponsabile. In questo caso non è il parapendio che non funziona, ma il pilota! Se poi magari si aggiunge il fatto che l’amico gli ha prestato un parapendio di classe superiore (che lui non potrebbe guidare), l’incidente è difficilmente schivabile. È come dare una Ferrari ad un neo patentato: alla prima curva si schianta! Pertanto è sempre l’atteggiamento del pilota a fare la differenza. Lo sport in sé non è pericoloso, ci tengo a sottolinearlo. E poi una ”mancanza” il parapendio te la perdona sempre: spesso è la concomitanza di più fattori ad accrescere il fattore di rischio.

Volare in parapendio pone limiti di età? Assolutamente no. È uno sport per tutti, dai 14 anni agli 80 e oltre. La dimostrazione vivente è Fernando: tutte le sere prende il pullman e va a volare. Lui ha aspettato i sessant’anni per incominciare, pur sognandolo da una vita; al momento della pensione ha detto alla moglie:”Io non ho vizi, non fumo, non vado al bar, adesso voglio volare, perché ci penso da quand’ero bambino!” Ecco, ci vuole la motivazione… Quella c’è sempre! Molti si mettono in volo sono spesso reduci da situazioni difficili ed emotivamente importanti, come ad esempio una separazione. Aneddoti? Un giorno siamo andati a piedi sulla Cima Tosa, ci abbiamo messo 10 ore; una volta arrivati in cima, ci siamo seduti su questo nevaio e ci siamo commossi davanti a questa maestosità: poi ci siamo lanciati in volo. La sensazione è stata quella di vedere, con un colpo d’occhio, il mondo intero. E poi va detto che con il parapendio non si va solo in giù, ma si sale; se si prendono le correnti ascensionali si ascende verso l’alto. Una volta ci siamo trovati a Canazei in queste condizioni ottimali: giunti a 4.200 metri di altezza, appariva sotto di noi la Marmolada, così abbiamo preso la decisione di atterrare su questo immenso nevaio. Un’esperienza davvero forte e significativa, addirittura – per certi aspetti – mistica. Fernando, che quel giorno non era in volo, si è seduto al punto di decollo “a dirse n’orazion”: con le lacrime agli

occhi si è guardato intorno e ha ringraziato il Signore di tanta magnificenza. Oltre alla scuola di volo, avete formato la cooperativa Taxifly. Di che cosa vi occupate nello specifico? Tra le varie attività, veniamo contattati da ditte di ogni genere e tipo per attivare corsi, con la finalità di aumentare l’autostima dei dipendenti, rafforzare lo spirito di gruppo e rendere positivo il clima di lavoro. Recentemente ci siamo occupati di un gruppo di manager, che tra le diverse opportunità di crescita personale aveva incluso proprio il parapendio. Il vento è caldo anche da quassù. Volendo, si potrebbe volare anche in bermuda e maglietta. La grande vela (metratura 40) giace dietro di noi, in attesa che il vento la sollevi da terra. Imbragature e casco. Rapide e chiare istruzioni sul salto. Siamo pronti. Contiamo e VIA! Stiamo planando. Sotto di noi il verde, le case, la strada come in un plastico. Sopra di noi la grande vela colorata e quel cielo fin troppo blu, percepito mai così palpabile e vicino. L’atterraggio è dolce e silenzioso: la vela si posa con un appena uno sbotto. In poche manovre viene abilmente riavvolta dal pilota e rinchiusa in uno zaino gigantesco. In attesa del prossimo volo. Oltre a dirvi che è molto, ma mooolto meglio di un trasporto in seggiovia, ogni nostro commento riuscirebbe banale. Ci sentiamo solo di fare due brevi osservazioni. La prima è che quei venti minuti nella dimensione aerea rientreranno nella categoria dei preferiti per tutta la vita; la seconda è: PROVATECI. ■ È strepitoso. 47

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di Paolo Chiesa

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mmaginate di correre in un fine settimana una gara di 202 chilometri e 400 metri. Un’idea pazzesca, vero? Chi può riuscire a fare una cosa simile? Poche persone sicuramente. Sono pochi quelli che riescono a portare a termine una maratona di oltre 42 chilometri, figurarsi una gara più lunga di oltre cinque volte. Immaginate ora la settimana successiva di correre per altri 100 chilometri. Un delirio! Non sto scherzando, c’è una persona che lo ha fatto. Si chiama Bruno Nicolussi Motze: l’antilope degli altipiani, come viene chiamato per la sua origine di Luserna. Un’origine che con grande orgoglio sfoggia su una delle sue magliette da gara con la scritta “Luserna” sul davanti e “i bin a lusernar” (io sono un luserno) sul dietro. Bruno ora vive a Pergine dove ha uno studio tecnico di geometra in collaborazione con la figlia che è architetto. Tra il 18 e il 19 maggio scorsi, l’antilope ha corso la mitica “Nove Colli Running” di Cesenatico, una delle tre ultramaratone più dure del mondo, insieme alla Spartathlon di 246 chilometri che si corre da Atene a Sparta e la Badwater ultramarathon, gara californiana lunga 217. Bruno ha concluso con il tempo di 30 ore e 30 minuti... Ma il bello è che la settimana successiva ha partecipato alla “100 chilometri del Passatore” che si è corsa tra Firenze e Faenza. Ma davvero, come cavolo si fa fisicamente e psicologicamente a fare due gare del genere a una settimana di distanza? Per scoprirlo ci facciamo raccontare da Bruno un po’ della sua storia. Bruno è nato nel 1957 a Luserna e ha naturalmente familiarizzato con lo sci da fondo d’inverno e con 48

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L’antilope di luserna RITRATTO DI BRUNO NICOLUSSI, atleta fuori dal comune. Capace di correre una maratona alla settimana... lo skiroll d’estate, discipline nelle quali ha subito iniziato ad avere buoni risultati agonistici. Nel frattempo gli studi di geometra alternati alle estati passate sui cantieri a fare il manovale, lavoro che, finite le superiori, ha svolto per tre anni. Il servizio militare lo ha passato nel gruppo sportivo dell’esercito, partecipando alla C.A.S.T.A., il Campionato Sport Truppe Alpine. La sua specialità era il biathlon, dove le sue buone doti di fondista si abbinavano all’ottima mira del tiro con la carabina. Poi, in gioventù, Bruno si è dedicato alle corse non competitive che erano di moda in quegli anni. Questo fino all’i-

nizio degli anni ’80, quando, dopo avere lavorato da dipendente in uno studio tecnico, Bruno ha iniziato a fare il geometra in proprio a Luserna e quando, soprattutto, ha incontrato la “morosa” e poi ha messo su famiglia. Con il lavoro e la nascita delle due figlie Erica e Jessica, sembrava che per lo sport nella sua vita non ci fosse più tempo. E invece, nel 2006, all’età di 49 anni, succede che per un suo bisogno interiore, a Bruno è tornata la voglia di mettere le scarpe da ginnastica. Ovviamente la prima volta la fatica è stata tanta anche solo a percorrere qualche centinaio di metri. Poi le prime gare

da sei o sette chilometri che riusciva a stento a terminare, ma che dopo poco tempo, gli sembravano troppo brevi per ottimizzare gli spostamenti per andare a svolgerle. E allora con i consigli degli amici c’è stato l’approccio alle mezze maratone per poi passare alle maratone vere e proprie, quelle dei canonici 42 chilometri e 195 metri. Una specialità, la maratona, che per Bruno è risultata la più adatta, sia per i risultati che per la predisposizione fisica. “Ho la fortuna di non avere conseguenze a livello di giunture. È un fattore biologico che mi permette di correre più gare lunghe anche a distanza di poco tempo. A differenza di altri atleti non ho mai avuto problemi a caviglie e ginocchia. Al massimo ho perso qualche unghia”. L’unicità dell’antilope degli altipiani è proprio questa, una caratteristica che in teoria gli permetterebbe di fare anche una maratona a settimana, una cosa che sarebbe devastante per la maggior parte degli umani. Se poi aggiungiamo che secondo il cardiologo con il suo cuore può correre fino a 80 anni… Ed è per questo che nel giro di una settimana è riuscito a macinarsi i 202 chilometri della “Nove Colli” e i 100 Chilometri del “Passatore”. Bruno racconta che nel primo caso ha avuto il sostegno psicologico e l’incoraggiamento dell’amico Mau-


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Baselga di Pinè - Trento 9 | 26 luglio 2013

Centro Congressi Pinè 1000 ore 21.00

ro Zanei, che lo ha seguito negli spostamenti con la macchina garantendogli l’assistenza del caso e la possibilità di effettuare per 8 volte il cambio degli indumenti. Durante la “100 km del Passatore” si è avvalso invece del sostegno e dell’accompagnamento sul percorso di Paolo Sadler. “Un sostegno importantissimo perché lungo il percorso sul passo Colla abbiamo trovato una temperatura di 3 gradi con il nevischio che ci ha messo in difficoltà per la corsa e per l’abbigliamento da indossare”. Imprese a loro modo epiche, queste due gare, per le quali non basta la preparazione fisica, ci vuole anche quella mentale: “guai se la testa non funziona”, dice infatti Bruno. L’antilope, nel disputare queste due gare, ha visto la realizzazione di un vero e proprio sogno. Ed è stata tanta anche la soddisfazione quando, il lunedì successivo, durante la consueta riunione tra i runner del Gruppo Sportivo Valsugana, gli è stato consegnato un papiro che attestava l’eccezionalità di questa “doppietta” che nessuno in Trentino Alto Adige e pochissimi in Italia hanno realizzato. Per Bruno questo è stato un momento bello come quello della premiazione delle gare, perché “valgono molto le medaglie ma l’amicizia che si crea in questo sport vale ancora di più”. E non sono parole di circostanza, se è vero che verso la fine della gara

del “Passatore”, Bruno si è fermato ad aspettare un compagno di corsa che non ce la faceva più ed era in procinto di abbandonare e con il quale ha raggiunto il traguardo. Grandi prestazioni, grandi ideali e grande solidarietà per questi atleti che vale proprio la pena di dire, “vivono di corsa”. Il bello di Bruno poi, è che non si accontenta, anzi. “Fin che ci trovo soddisfazione, corro, perché a me bastano le mie scarpe e sono felice. Anzi, adesso voglio alzare l’asticella dei miei obiettivi”. E il primo è quello della partecipazione ai Trail Running. Si tratta di gare che si svolgono in montagna, su percorsi che solitamente si usano per l’escursionsimo. Delle gare senza posti di ristoro e nelle quali devi avere tutto con te in uno zaino: cibo, da bere, ricambi di vestiario, satellitare, luce a pile etc. Nel mirino ci sono la Trans d’Havet di Piovene Rocchette: 50 miglia con salita da 200 a 2200 metri di dislivello e i 212 chilometri in montagna dell’ Ultrabalaton in Ungheria. Ma per uno come Bruno per cui i sogni non finiscono mai, dopo quello di avere realizzato la storica “doppietta” Nove Colli- Passatore, il prossimo è quello di partecipare alla mitica Spartathlon di 246 chilometri. Mitica per davvero, perché si svolge tra Sparta ed Atene. Qualcuno ha dei dubbi sul fatto che Bruno riesca a realizzare anche questo sogno? ■

Giovedi 11 luglio GIOVANNI GNOCCHI violoncello CHIARA OPALIO pianoforte Busoni - Debussy - Poulenc

Giovedi 18 luglio Roncegno Hotel Palace Bonporti Summer PIANO_LAB Salva con nome

Venerdi 12 luglio RÉTI BÁLAZS pianoforte Beethoven - Liszt - Wagner

Venerdi 19 luglio DIEGO CAVADA pianoforte Immagini e Musica nel primo ‘900

Sabato 13 luglio Roncegno Hotel Palace ALEXANDER MEINEL pianoforte

Sabato 20 luglio Sonata Islands EMILIO GALANTE Flauto SIMONE ZANCHINI Fisarmonica Relendo Choros

Domenica 14 luglio ROBERTO CAPPELLO premio Busoni 1976 Albeniz - Gershwin

Venerdi 26 luglio SPIRA MIRABILIS

Martedi 16 luglio ROBERTO COMINATI premio Busoni 1993 Schubert - Liszt

Giovedi 8 agosto ORCHESTRA HAYDN Hansjörg Schellenberger dir. Alexandra Silocea pianoforte Gianni Olivieri oboe Mozart - Vivaldi - Haydn

iBeethoven - Verdi - Wagner - Liszt

Ambasciatori della cultura Europea 2012

Orchestra in Residence Richard Strauss

Bonporti Summer PIANO_LAB 9_19 luglio

Progetto Europeo Conservatorio “F.A.Bonporti” - Trento George Kern - Universität Mozarteum - Salisburgo Rasa Biveiniene Yakutyte - Conservatorio Superiore di Vigo Alexander Meinel - Hochschule " F. Mendelssohn " - Lipsia Réti Bálasz - Accademia Bela Bartok - Miskolc

I CONCERTI APERITIVO

in collaborazione con TRENTINO IMMAGINI Festival trentino di fotografia

19 | 20 | 21 | 24 luglio ore 11.00 - ore 18.00 varie sedi Direzione artistica Antonella Costa

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trentinoattualità trentinobottegad’artista

di Renzo Francescotti

Vite segrete Gino bombonato: la poliedricità di un artista che sa misurarsi in discipline molto diverse tra loro. le sue opere appaiono come un’esplorazione mai ininterrotta della natura. Anche di quella che non si vede

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a tre generazioni i Bombonato rodigini (“rovigoti”), come in una staffetta si passano il testimone artistico. Cominciò Ferdinando, pittore e insegnante di disegno a Ostiglia (Mantova). Aveva studiato all’Accademia di Venezia avendo come compagno di studi il famoso Ettore Tito, veneziano di adozione ma nato a Castellamare di Stabia nel 1859. Una volta (doveva essere intorno al 1880) i due amici fecero la scommessa di chi avrebbe riprodotto meglio il San Giovanni Battista di Tiziano. Non si sa chi vinse la scommessa. Il figlio di Ferdinando, Giovanni, fu pittore e decoratore; affrescò tra l’altro la chiesa del suo paese di Bergantino. Alla sua morte il figlio Gino ha ereditato una meravigliosa collezione di colori dai nomi e dalle qualità ormai introvabili: Blu di Brema, Blu di Cobalto, Verde di Casali, Verde di Guinet, Giallo di Parigi, Giallo Dorè, Rosso di Marte, Rosso di Norimberga… Sono terre e ossidi che Gino ha utilizzato solo in minima parte (raramente ha dipinto affreschi); e anche perché, belli come sono nei loro vasetti su mensole, vi è troppo affezionato. Vado a trovare Gino Bombonato che abita in 50

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un condominio a Trento dalle parti del vecchio Distretto Militare. È nato a Bergantino in quel di Rovigo, nel 1929. A Trento è arrivato nel 1955, a 26 anni, fresco di diploma e di abilitazione all’Istituto d’Arte di Venezia in cui aveva tra l’altro avuto come docenti i trentini Wenter Marini e Mario Disertori. Nel 1970 Gino si è sposato con Roberta, una ragazza del suo stesso paese,diventando padre di due figli, Luca e Maria Cristina. E qui la linea artistica dei Bom-

bonato, dopo tre generazioni (almeno per ora) si è interrotta, dato che i figli hanno altri interessi. All’Istituto d’Arte di Trento, creato e diretto dal grande Bruno Colorio, Gino diviene molto amico di due giovani artisti, anche loro trentini adottivi: Martino Demetz, gardenese di Santa Cristina, nato nel 1930; e Gino Novello, nato a Venezia nel 1933 (si sono ritrovati assieme con una loro opera nella mostra per i 50 anni dell’UCAI, curata da Giuseppe Calliari, nel mag-

gio di quest’anno nel Palazzo della Regione a Trento). Con Demetz e Novello, nel salone della Camera di Commercio a Trento, nel febbraio 1958, Bombonato espose nella sua prima mostra in Trentino. A rivelare la sua poliedricità di artista che sa misurarsi in discipline diverse espose una cinquantina di suoi lavori: lacche, ceramiche, argenti e rami sbalzati, piatti di legno scolpiti e laccati, ceramiche, gessi… Scrivendo di questi lavori, lo storico dell’arte Carlo Pacher (che sostituirà Colorio alla direzione dell’Istituto d’Arte) parlava di lavori “in raffinata stilizzazione di motivi, largamente assistiti da un’originale impalcatura figurativa e, dove essa vien meno, risolti su sottili valori grafici, ritmici, coloristici. È avvertibile, complessivamente, la sua costante volontà di trasferire in un aristocratico gioco di simpatie tonali (fissate da elaborate grafie), o di preziosità strutturali e cromatiche quanto alle superfici e all’incidenza della luce, o di fluenze e spezzature e legami di piani, in richiami intelligenti e notazioni primitivistiche o addirittura archeologiche…” Benché Bombonato avesse meno di trent’anni era entrato con grande baldanza nel mondo dell’arte: nel 1956, a 27 anni, era stato selezio-


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Menu di luglio:

nato alla XXVIII Biennale Internazionale di Venezia – arte decorativa; l’anno dopo è alla Fiera di Monaco di Baviera e alla XI Triennale di Milano. Un inizio alla grande, proseguito in seguito da una carriera artistica un po’ appartata. Bombonato aveva visto nel novembre del 1959, in Polesine, nella chiesa parrocchiale di San Girolamo a Pissàtola (come scrive Antonello Nave passando in rassegna la scultura del’900 in Polesine) “un fonte battesimale con simboli religiosi nei pannelli in rame sbalzato e la densità corposa di una statua di San Giovanni (purtroppo oggi mancante) al culmine della cupoletta piramidale. L’artista rodigino-tren-

tino si rivela così un autentico maestro nello sbalzo su rame (niente a che vedere con i – sia pur abili ma non creativi – lavori artigianali). Ad esempio in un lavoro a sbalzo su rame argentato di quegli anni (cm. 45 x 50) dal titolo “La pesca miracolosa” in cui la scena evangelica del Cristo che pesca assieme a Pietro e ad altri apostoli, è risolta in chiave di una “recita” di figure, stilizzate- geometrizzate-arcaicizzate, insomma di notevole fascino. A proposito di “pesca”, bisogna dire che il nostro Gino è da sempre un appassionato pescatore: si sa che questo genere di sportivi sono fondamentalmente dei contemplativi (riempiono così i lunghi momenti dell’attesa), degli eccezionali osservatori delle acque e di ogni elemento anche minimo della natura che serva da “spia” , ovvero che possa favorire la loro attività. È così che le opere di Bombonato appaiono come un’esplorazione mai ininterrotta della natura, indagata con le tecniche più diverse. In particolare, da buon pescatore, lo interessano le creature dell’acqua, anche le più microscopiche. Paiono osservate al microscopio nella loro realtà più segreta ma poi ripensate, ricreate, reinventate surrealmente nelle forme e nei colori più “irreali”. Così in una serie di

Flan di zucchini e trentingrana, salsa al mascarpone e prosciutto crudo di S. Daniele *** Ravioli di pasta al carbone vegetale ripieni di caprino al pepe rosa con lamponi e salsa di nasturzi

lavori degli anni ’50, che sono a mio avviso, tra le cose più suggestive che Bombonato abbia creato, quanto meno come pittore. Ad esempio una serie di lacche su tavola come “Medusa errante” in cui una medusa viene ripensata come quello che potrebbe apparire anche come un ceppo con un groviglio di radici; o “Festa danzante”, in cui creature sottomarine vengono reinventate come delle sofficissime creature di piume; o “Solitudine” in cui appare creatura di colori trasparenti, di una bellezza surreale, che non sembra di questo nostro mondo. Questo mondo di una vita segreta tutta da scoprire, da decifrare e da sognare, riappare dopo oltre mezzo secolo in certi lavori di Bombonato di questi ultimi anni, che egli

chiama “pittosculture”. Vi appaiono uccelli e galli che cantano; ma più frequentemente creature dell’acqua. Sono opere che ricordano i suoi giovanili sbalzi su rame o argento, ma questa volta realizzati tutti a pennello. Su un fondo di stucco fresco il pennello prima crea dei rilievi e poi li dipinge. Ecco allora apparire anche minuscoli lavori ( cm. 16x16) come “Specchio acquatico”, “Animali acquatici”. Sembrano immagini astratte ma potrebbero esser tranquillamente galleggiamenti di girini, uova di pesce, microalghe. A dimostrazione che l’astrazione non l’anno inventata gli astrattisti ma esiste nella natura: e in forme infinitamente più varie e suggestive di quanto non appaiano nelle opere astratte più celebrate. ■

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trentinoattualità

di Patrizia Niccolini

giardino dei talenti Creatività e risorse al servizio dello sviluppo culturale nell’Hortus sbocciato in centro storico a trento. ce ne parla Eva Lavinia Maffei, una delle socie fondatrici

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no spazio in cui condividere idee e poi realizzarle, mettendo in comune risorse e conoscenze affinché l’arte intesa come espressione interiore di talenti e capacità trovi adeguata valorizzazione. È questo il tratto distintivo e il filo conduttore che caratterizza le attività di Hortus Artieri, associazione di promozione sociale fondata nel 2012 che ha sede in vicolo dei Birri (piazza Duomo), nel cuore del centro storico, una posizione strategica che permette di intercettare e cogliere le micro-tendenze e le esigenze della città per poi tradurle in progetti concreti. Ne abbiamo parlato con Eva Lavinia Maffei, una delle socie fondatrici - insieme alla pittrice Alda Failoni, a Chiara Videsott e Alessandro Failoni -, tracciando un primo bilancio ad un anno di distanza dall’inizio di questa avventura. “Mi sono sempre occupata di organizzare eventi con particolare attenzione ai risvolti pedagogici e alla funzione culturale delle attività proposte e questo è lo stesso spirito con il quale è nata l’associazione. La motivazione principale alla base delle nostre iniziative è quella di essere un tramite che facilita l’incontro tra percorsi e talenti diversi e favorisce il coordinamento di momenti di divulgazione e di sviluppo culturale. Ecco perché mi considero una 52

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sviluppatrice di idee che contribuisce alla promozione e alla realizzazione di idee altrui”. Ciò che distingue Hortus Artieri dai tanti spazi dedicati alla cultura presenti in Trentino è proprio il ruolo assunto dai fondatori il cui desiderio è quello di invogliare i cittadini a portare le proprie idee in un luogo in cui l’evento culturale viene organizzato e accompagnato fino alla sua realizzazione. L’associazione, infatti, fornisce l’indispensabile supporto che permette di unire enti e persone in un unico progetto e quindi di convogliare risorse e competenze altrimenti difficilmente reperibili, mettendole a disposizione dei suoi associati. Dopo i lavori di ristrutturazione della sede, ex magazzino di Faitex, storica e pregiata sartoria di piazza Duomo poi rimpiazzata dalla gelateria Gromm, l’associazione si è presentata alla città con un

nome significativo. “Hortus richiama l’idea del giardino medioevale e rinascimentale, dove i monaci coltivavano le erbe officinali e le famiglie più abbienti organizzavano attività culturali e pedagogiche - ci ha spiegato Maffei -, mentre artieri, termine anch’esso di origine medioevale, indica una figura tra l’artigiano e l’artista”. Artiere è colui che sa svolgere un mestiere ad arte, non necessariamente un artista, e coltiva la spinta interiore a riconoscere e utilizzare i propri talenti; così l’associazione è quel giardino che, offrendo uno spazio per condividerli, rivaluta la persona e il suo vissuto, al di là del ruolo e della posizione che occupa nella società. Dai corsi di calligrafia giapponese alle visite guidate alla scoperta di luoghi poco conosciuti del Trentino, da cene in cui il piacere di gustare sapori di cucine diverse si mescola a

quello dell’ascolto di concerti musicali a mostre fotografiche, fino alla colonia estiva proposta con una formula innovativa rispetto all’offerta tradizionale (dal 17 giugno al 6 settembre, dalle 8 alle 19): c’è solo l’imbarazzo della scelta, come testimonia l’elenco di attività consultabili sul sito www.hortusartieri.it. “In questo primo anno abbiamo notato che il 50% delle attività realizzate sono frutto delle idee di chi ci ha contattato. Infatti, l’invito rivolto a soci e amici che frequentano l’Hortus è di non limitarsi a essere semplici fruitori di un servizio, ma diventare protagonisti e parte attiva dell’associazione”. Un obiettivo forse ambizioso ma che ha già avuto riscontri positivi, sia dal punto di vista delle iniziative proposte dai singoli, come per esempio il corso di tessitura che ha avuto molto successo, sia per quanto riguarda le collaborazioni attivate con altre manifestazioni tra le quali quella con il Trento Film Festival della Montagna. Nell’attesa di scoprire i prossimi appuntamenti, siamo certi che Hortus Artieri continuerà a offrire uno spazio che dà impulso alla riscoperta di creatività e talenti e contribuisce a valorizzarne l’espressione, promuovendo così occasioni di incontro e condivisione simili a linfa che nutre il tessuto culturale cittadino. ■


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OBIETTIVO ESTATE

Arriva il caldo. E con lui la gioia di ritrovarsi tra amici o, più semplicemente, in famiglia, per arrostire e mangiare in allegria all’aria aperta

D

opo un lunghissimo inverno, il recente caldo estivo ha riacceso il desiderio di trascorrere i momenti di tempo libero all’aperto, anche negli spazi immediatamente adiacenti all’abitazione. Chi dispone di un giardino o di un angolo verde, o anche solo di una terrazza o di un grande balcone, può progettare un’estate da sogno, anche senza allontanarsi da casa. In tempi di crisi, conviene rivalutare quanto è a nostra disposizione, per godere appieno le gioie della bella stagione. Ed allora programmiamo tutto quanto ci consente di vivere all’aperto, dalla cura del verde all’arredo comodo e funzionale, dalla scelta del barbecue e delle ricette che esaltano questo tipo molto gustoso di cucina all’allestimento delle zone dedicate a relax e riposo. La nostra parte abitativa esterna si può quindi trasformare in

un mix di spazi che tengano conto – contemporaneamente – di funzionalità e di magiche atmosfere, dai molteplici usi e dai massimi utilizzi. Per vivere la sensazione di vacanza appena oltre le mura domestiche. E qualora ci venga offerta la possibilità di muoversi verso altri spazi di libertà, oltre il contesto abitativo – come ad esempio giardini privati, spazi pubblici, montagna, prati, laghi e mari – si potranno utilizzare le versioni portatili della cucina all’aperto, sempre più evolute anche in materia di sicurezza. L’emozione del verde Il giardino è uno spazio da vivere, circondati da tutto ciò che completa il nostro mondo, inclusi piante ed animali. Creare in questo spazio verde aree per molteplici usi significa usufruire al massimo delle nostre risorse e contempo-

raneamente rendere molto flessibili le potenziali modalità di utilizzo di ogni minimo centimetro. Parallelamente, la terrazza ha tutte le potenzialità per divenire un angolo straordinario: debitamente arredata di piante rampicanti e di rigogliosi alberi ad ombrello, si trasforma in paradiso… Addentrandoci nello specifico, si può affermare che il giardino riesce a conglobare lo spirito elegante, quello scientifico e quello specificatamente romantico, tutti in grado di comunicare, semplicemente, grandi emozioni. Il classico giardino all’inglese, che affonda le sue memorie nel lontano Settecento, non si avvale di giochi ottici e di prospettive, ma si basa essenzialmente sull’accostamento di elementi naturali. Ed allora potranno comparire grotte, alberi ed arbusti apparentemente spontanei ma sapientemente studiati

per creare un effetto del tutto naturale. La scelta del manto erboso dovrà tener conto dell’esposizione della superficie sulla quale si vuole operare il trapianto: se la zone è ombreggiata, si potrà optare per miscele di base adatte a quel tipo di esposizione; se la zona è invece naturalmente esposta ai raggi del sole, ci si potrà dirottare su composti studiati per lo specifico caso. Dopo ogni taglio, è necessario innaffiare con costanza e metodicità il prato, per consentire la ripresa vegetativa delle piante. Una particolare attenzione va rivolta alle erbe infestanti, da rimuovere tempestivamente. Indispensabile inoltre la concimazione, regolare e puntuale durante l’anno solare, per la riuscita ottimale di un buon tappeto erboso. Tra tutti quelli presenti sul mercato, conviene preferire quelli dal contenuto 53

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trentinomese a base di ferro, per favorire il processo di assorbimento delle sostanze nutritive. Per ottenere ottimi risultati a livello di “green”, occorre puntare l’attenzione su prodotti che potenziano fioriture abbondanti e prolungate e che aumentano a livello esponenziale la resistenza verso le più note malattie del settore vegetale e verso il sempre più impattante stress ambientale. Al momento della prima dimora, il terriccio verrà associato ad una parte minima di concime; le concimazioni vanno poi ripetute a cadenza regolare, con fertilizzanti ricchi di potassio. I risultati non sono solo nutritivi, ma anche estetici ed olfattivi. Progettare l’ombra Dall’intramontabile ombrellone – evolutosi nel tempo ed arricchito dalla ricerca di materiali sempre più mirati e funzionali – alle pergole ed ai gazebo. Tutte strutture indispensabili per un pranzo protetto dai raggi diretti del sole. Le proposte sono ampie e diversificate: abbiamo

selezionato, secondo ovvi criteri di funzionalità, quanto di meglio venga proposto dal mercato nel settore “ombra”, attualmente molto ambito. L’ombrellone più tecnologico presenta una solida struttura in alluminio: si compone di un palo centrale che supporta un sistema di apertura semplice ed immediato, con o senza l’ausilio di comandi o manovelle, a seconda delle peculiari esigenze. Esistono anche versioni con sostegno laterale, per allargare e dilatare gli spazi d’ombra. Il gazebo – interpretabile come piccolo padiglione abitabile – si presenta privo di pareti o dotato di parziali coperture laterali; solo la parte superiore può essere fissa, cioè costituita da diversificati materiali (come legno o policarbonato) o smontabile anch’essa, in tessuto. Disponendo di ampi spazi verdi, si può optare per una struttura stabile in legno, ferro o ghisa, per la cui realizzazione conviene senz’altro affidarsi ad una ditta/artigiano per una sicura messa in opera. I gazebo pronti all’uso si

distinguono per l’immediata disponibilità e per la semplice costituzione in kit, montabili e smontabili con estrema facilità. I vantaggi di questa tipologia di gazebo sono facilmente intuibili: leggerezza e quindi estrema adattabilità a terrazzi e verande. La pergola corrisponde spesso ad un prolungamento della casa: è un’appendice del salotto, è una stanza che con la bella stagione si apre verso l’esterno, verso le calde tonalità estive. La struttura portante può essere realizzata con materiali quali legno, ferro e alluminio. Quest’ultimo è inalterabile e quindi altamente consigliabile, perché ben si adatta all’attacco degli agenti atmosferici. Le pergole hanno la particolarità di poter essere addossate ad una parete o di essere autonome ed indipendenti, senza necessitare dell’ausilio di una parete portante. E in caso di pioggia? Niente paura. La pergola può essere coperta con lastre di policarbonato, ovvero grandi tendoni in tessuto o pvc, sostituibili una volta deteriorati.

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Le migliori tipologie di barbecue Nel periodo estivo, cucinare e mangiare all’aperto rappresenta un’ottima occasione per ritrovarsi in compagnia di familiari ed amici, in un clima decisamente sereno ed allegro. Organizzare o partecipare ad un barbecue è quasi una sorta di rituale, che solitamente prende l’avvio dalla preparazione collettiva dei cibi. C’è l’esperto fochista affiancato dal maestro nel grigliare, c’è chi cura la marinatura e la predisposizione delle pietanze, c’è chi possiede l’arte di imbandire la tavola e di rendere il pasto, se possibile, ancora più gradevole e piacevole. L’evoluzione tecnologica consente oggi di disporre di varie e diversificate tipologie di barbecue (in sigla BBQ). Nei

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trentinomese negozi specializzati del settore, le proposte per la cucina da giardino o da balcone offrono una panoramica ampia e specifica per ogni nostra esigenza di cucina all’aperto, calibrata a seconda delle nostre reali necessità. Le offerte commerciali presentano al pubblico degli estimatori del genere un articolato ventaglio di modelli, tutti in grado di soddisfare la voglia di condividere tra familiari o con gli amici un pranzo od una cena di sicuro effetto. Il mercato presenta tante strutture tradizionali rivisitate e riproposte in chiave moderna, affiancate da altre estremamente innovative in tema di design e di rendimenti. E allora sfilano i barbecue alla brace, a carbonella, a griglia, a gas ed elettrici; molti sono presentati nella duplice versione a struttura fissa o portatili; tutti garantiscono ottimi risultati gastronomici: conviene scegliere in base alle proprie esigenze ed alle proprie capacità. Il barbecue a legna è disponibile sia in muratura, sia nella versione trasportabile. Se

abbiamo optato per questo tipo di modello significa che lo spazio a nostra disposizione è ampio e di largo respiro, non solo per l’opera in sé ma anche per l’inevitabile stallo del materiale di combustione, pesante ed ingombrante. La base del barbecue consiste essenzialmente in un piatto sul quale verrà disposta la brace ed un braciere con una griglia di acciaio. La cottura a legna consente di raggiungere temperature molto elevate, con un prodotto finale di alta qualità culinaria. Il BBQ a brace o a carbonella è perfetto per i pic-nic e per le uscite oltre le mura domestiche: facile da trasportare e di semplice montaggio, per la sua maneggevolezza si rende adatto ad ogni tipo di luogo stabilito. Costituito da un braciere nel quale si effettua la combustione di carbonella o brace di legna, è dotato di una griglia sulla quale si fanno cuocere i cibi e – in alcuni modelli – di un coperchio per mantenere la temperatura e conferire quel particolare gusto di affumica-

to. Chi opta per questo tipo di scelta dovrà considerarsi esperto di questo genere di cottura, che richiede tempi dilatati di accensione (dai 40 minuti alle due ore) per ottenere un prodotto finale estremamente apprezzabile. Il barbecue a gas è invece ritenuto ideale per chi non dispone di ampi spazi e non ha particolari competenze in fatto di cottura grigliata. L’accensione è praticamente immediata e la combustione non richiede la continua attenzione di mantenere attiva la brace; costituiti generalmente in acciaio inox, sono alimentati da una bombola di varie dimensioni: tale sistema consente un’estrema facilità e velocità nell’accendere e nel raggiungere in tempi brevi alte temperature. Molti modelli vengono proposti con più bruciatori, tra loro separati ed indipendenti, per cuocere contemporaneamente cibi diversi, senza alterare il sapore di ogni singolo gusto. Alcuni sono pensati per essere utilizzati su un piano di cottura; altri vengono montati su un carrello pratico e funzionale,

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ottimo anche come posa vivande. Altri ancora sono dotati di un coperchio, che trasforma la struttura in un vero e proprio forno, adatto a cuocere anche pollo, pizza, piadine. Il BBQ elettrico risulta l’ideale per chi ha a sua disposizione spazi ristretti, a stretto contatto con altre realtà abitative. Pensato proprio per balconi e terrazze condominiali, questo modello si distingue perché non produce dispersione di fumo durante la combustione. A questa importante caratteristica, si aggiunge il fatto che si possono raggiungere alte temperature in tempi brevi – stimabili in circa 15/20 minuti –, grazie alla produzione di calore fornita da una serpentina. Anche in questo caso, esistono varie ed abbondanti varianti sul tema, come strutture con più griglie e con piastre fisse e rotanti. Tutto l’occorrente a portata di mano Allestire un momento conviviale all’aperto significa non solo scegliere il mezzo di cottura più idoneo, ma predi-


trentinomese sporre tutto il necessario per una preparazione minuziosa ed accurata di tutto quanto deve essere a disposizione per la buona riuscita dell’evento. Una volta individuato il tipo di barbecue ed il luogo di grigliata – fattori estremamente correlati tra loro, anche in termini di sicurezza – si avrà cura di seguire alcuni importanti accorgimenti. • È consigliabile collocarsi nei pressi di acqua corrente – non troppo lontano dal lavabo di cucina se siamo nella nostra abitazione per sciacquare attrezzi ed utensili; • È bene avere vicino al BBQ un ripiano ad alta funzionalità, per riporre ed appoggiare tutto l’occorrente: alimenti da cuocere, pinze per carne/pesce, guanti termici da forno, pennelli e ciotole con olio e spezie per aromatizzare. • Il barbecue va naturalmente posizionato in orizzontale e con sicuro appoggio, ben lontano da fonti di rischio - quali pergolati

e piante – per evitare il rischio che eventuali scintille possano essere causa di spiacevoli inconvenienti, come ad esempio un principio di incendio. • Evitare, se possibile, di cucinare all’interno con attrezzature studiate e pensate per lì’interno; tra le mura domestiche si possono scegliere piccole griglie elettriche, bistecchiere e piastre. • MAI lasciare incustodito il barbecue: se ci si deve assentare momentaneamente – anche solo per una telefonata – sarà opportuno chiedere a qualcuno dei presenti la supervisione dell’andamento dei fuochi. • Il grembiule – attrezzo ritenuto indispensabile per proteggere i vestiti dagli schizzi di grasso - diventa strumento avanzato e tecnologico, con tasche porta pinze ed apribottiglie. • I bastoncini in acciaio per spiedini, tradizionalmente rigidi – si trovano anche in forma flessibile, per assecondare ogni tipo di strut-

tura ed ogni metratura di cottura. • La valigetta dello chef domenicale comprende almeno cinque attrezzi necessari alla riuscita del BBQ: paletta, pinze, pennello, forchettone e spazzola. Assolutamente indispensabili. • Teglie per tutti gli alimenti, perfino per pizza e piadine;

garantiscono la cottura e mantengono il calore. Sul piano di lavoro devono esserci le salse, che si utilizzano a fine cottura e accompagnano la pietanza o nel piatto di portata o direttamente sul cibo grigliato. I gusti spaziano dal classico all’affumicato, dal piccante all’agrodolce per offrire un tocco di completezza alle proposte culinarie. ■

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e condizioni climatiche, l’ambiente incontaminato e la presenza di infrastrutture perfette per le attività sportive rendono la nostra provincia una delle zone più indicate per ospitare la preparazione estiva di squadre e atleti di altissimo livello. Mai come quest’anno il calendario dei ritiri calcistici offrirà al Trentino quanto di meglio può offrire il panorama europeo. A partire dal Bayern Monaco, vincitore dell’ultima Champions League e realtà resa ancor più affascinante dalla presenza in panchina dell’allenatore più vincente degli ultimi anni, Pep Guardiola. Dal 2010 la Farfalla e i bavaresi «camminano» insieme, attraverso una consolidata partnership che prevede il ritiro della prima squadra e quelli di tutte le formazioni giovanili nella nostra provincia. Dal 4 al 12 luglio Ribery e compagni saranno ospiti di Arco e Riva del Garda, dove ormai sono di casa non solamente giocatori e staff, ma anche i tifosi biancorossi, abituati, come tanti altri tedeschi, a frequentare le rive trentine del più grande lago italiano. Anche le formazioni giovanili della società bavarese svolgeranno la preparazione estiva in Trentino. La seconda squadra del Bayern Monaco, l’Under 23, sarà a Molveno dal 30 giugno al 6 luglio, l’Under 19 a Mezzano dal 28 luglio al 4 agosto, l’Un-

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grandi squadre in TRENTINO Dal calcio al basket, fino alla pallavolo. Molte anche le formazioni giovanili Bayern Monaco, Inter, Napoli e Fiorentina hanno rafforzato il legame con la Farfalla der 17 a Trento dal 28 luglio al 4 agosto, l’Under 15 a Ledro dal 10 al 16 agosto, l’Under 14 a Castel Tesino dal 10 al 16 agosto. Un altro «matrimonio» consolidato è quello tra la Val Rendena e l’Inter. Per il terzo anno consecutivo, infatti, i nerazzurri saranno in Trentino, a Pinzolo, dove lavoreranno agli ordini di Walter Mazzarri dal 10 al 23 luglio, con l’obiettivo di trovare proprio nella nostra provincia lo smalto e la condizione atletica per tornare a recitare un ruolo da protagonista. Pronte a sbarcare nuovamente sul nostro territorio per la preparazione atletica sono anche le compagini giovanili della società del presidente Moratti, a partire dalla Primavera, ospitata a Ronzone dal 25 luglio al

5 agosto. Gli Allievi Nazionali saranno sull’Altopiano di Piné dal 3 al 13 agosto, gli Allievi Regionali a Spiazzo dal 20 al 27 agosto, i Giovanissimi Nazionali a Sant’Orsola dal 19 al 26 agosto, i Giovanissimi Regionali a Trento dal 23 al 29 agosto. Chi è reduce da una stagione esaltante è il Napoli. Per il terzo anno consecutivo, dal 13 al 26 luglio, i partenopei affronteranno il proprio ritiro pre-campionato a Dimaro, in Val di Sole, ideale palestra a cielo aperto dove poter affinare la preparazione in vista di una stagione che i tifosi campani attendono con trepidazione. Grazie ad un campionato di serie A da assoluto protagonista, il Napoli, con la novità Rafael Benitez in panchina, si è infatti garantito la partecipazione alla prossima edizione della Champions League, la più importante manifestazione europea di calcio dedicata alle squadre di club. La Primavera dei partenopei sarà invece a Cogolo di Pejo dal 20 luglio al 2 agosto mentre gli Allievi Nazionali si alleneranno a Dimaro dal 3 al 16 agosto. La Fiorentina di

Vincenzo Montella ha invece scelto per il secondo anno di fila Moena, la fata delle Dolomiti, come sede di un lungo soggiorno in quota che inizierà il 16 luglio e terminerà l’8 agosto. Gli allenamenti di Pasqual e compagni avranno luogo presso il centro sportivo Cesare Benatti, che, ristrutturato e reso ancora più funzionale, ospiterà anche le prime amichevoli ufficiali in vista della stagione 2013/14, annata che sancirà il ritorno in Europa della squadra, qualificatasi per l’Europa League al termine di una stagione ricca di soddisfazioni per i viola, quarti in classifica e capaci di sfiorare l’accesso al turno preliminare di Champions League. Le altre due formazioni militanti nella massima serie che si alleneranno nella nostra provincia sono il Bologna e il neo-promosso Livorno. Gli emiliani hanno prolungato il proprio matrimonio con Andalo e saranno sull’Altopiano della Paganella dal 15 al 27 luglio, mentre i toscani lavoreranno a Folgaria, dal 14 al 28 luglio. Per quanto riguarda la serie B, il Cittadella suderà a


Lavarone dal 15 al 30 luglio. Hanno scelto il Trentino anche alcune formazioni di Lega Pro: il Como sarà a Masen di Giovo dal 14 al 28 luglio, la Feralpi Salò a Mezzana dal 12 al 24 luglio, il Monza a Spiazzo dal 25 luglio al 5 agosto e il Mantova a Cles dal 22 luglio al 2 agosto. La Valsugana punta invece sulle squadre straniere: gli olandesi del Feyenoord saranno a Levico Terme dal 22 al 26 luglio, mentre i ciprioti dell’Apollon Limassol si alleneranno a Borgo dal 24 luglio al 7 agosto. Così come Andalo, che sta ospitando proprio in questi giorni il Cs Visè, formazione militante nella seconda serie belga. Il nostro territorio non ospiterà solamente blasonate squadre di club. Dal 15 al 20 agosto, infatti, a Borgo Valsugana si allenerà anche la Nazionale di calcio Under 18. Sportivamente parlando, il Trentino d’estate non è solamente calcio. Sempre in tema di maglie azzurre, infatti, sono ben tre le nazionali che raggiungeranno la nostra provincia per preparare appuntamenti molto importanti. Per la Nazionale maschile di pallavolo, guidata da Berruto, l’estate sarà caratterizzata dai Campionati Europei, in programma in Polonia e Danimarca dal 20 al 29 settembre. Cavalese, dal 2011 sede dei collegiali estivi azzurri, ha

ospitato ad aprile e maggio gli allenamenti dell’Italia, mettendo a disposizione il suo palazzetto dello sport e il suo clima propizio per questo tipo di attività fisica. Birarelli e compagni torneranno in Val di Fiemme anche ad agosto (dal 7 al 13 e dal 16 al 23) e settembre (dal 3 al 7) e saranno preceduti dalla Nazionale femminile di pallavolo di Mencarelli, che per la prima volta ha scelto il Trentino come sede dei propri collegiali. Lo Bianco e compagne si alleneranno a Cavalese dall’11 al 21 luglio. Anche per la pallacanestro italiana il 2013 è un anno molto importante ed il Trentino farà la propria parte, confermandosi la base operativa per la Nazionale maschile di basket. I ragazzi di coach Simone Pianigiani saranno a Folgaria dal 23 luglio al 6 agosto, per lavorare in vista degli Europei in programma in Slovenia dal 4 al 22 settembre. La squadra sarà impegnata al PalaTrento, nel capoluogo, nella seconda edizione della «Trentino Basket Cup», torneo internazionale in programma dal 7 al 9 agosto. Gli azzurri sfideranno Georgia, Polonia e Israele. Folgaria è stata inoltre la sede, per il secondo anno di fila, del ritiro della Nazionale sperimentale, ospitati nella nostra provincia dal 19 al 27 maggio ■ e dal 2 al 6 giugno.

Fototeca Trentino Sviluppo S.p.A. Foto di Eleonora Raggi

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TRENTO SUMMER FESTIVAL marco mengoni tra i protagonisti dei quattro eventi musicali che segneranno la seconda edizione del “Trento Summer Festival” in programma dal 3 al 7 luglio in Piazza Fiera

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arco Mengoni, nella prima nazionale del suo tour estivo, Antonello Venditti, uno dei cantautori più amati dal pubblico italiano, la vocalista americana Randy Crawford che aprirà proprio a Trento il suo tour europeo con l’unica tappa in Italia e il gruppo cubano Son Latina accompagnati dalla New Project Swing Orchestra. Sono loro i protagonisti del quattro eventi musicali che segneranno la 2a edizione del “Trento Summer Festival” in programma dal 3 al 7 luglio in Piazza Fiera. Dopo la prima edizione, impreziosita dal nome di Joan Baez, torna dunque la rassegna estiva,

con un cartellone ricco di spunti l’evento organizzato dalla Showtime Agency ed ideato e coordinato da Roland Barbacovi insieme ad Alessandro Raffaelli di Radio Italia Anni ’60. Come nell’anno scorso, il cartellone del “Trento Summer Festival” è stato pensato per accontentare generazioni e gusti molto diversi, a partire dal concerto del 3 luglio con il gruppo cubano Son Latina che vede una collaborazione con il New Project Swing Orchestra. Con questo concerto in prima mondiale si fa un passo in avanti coinvolgendo musicisti e ballerini trentini. La New Project Swing Orchestra in versione ridotta

si integrerà con band Son Latina de la Isla de la Juventud (Cuba) composta da sei elementi, che vanta l’attestazione del Governo Centrale de l’Habana come una delle migliori band cubane. Insieme proporranno, arrangiati in chiave jazz, brani della cultura musicale piñera. Lo spettacolo musicale sarà accompagnato da due ballerine cubane e un corpo di ballo dell’associazione “Des Etoiles”. L’evento clou, però, è quello del 4 luglio con Marco Mengoni, il cantautore laziale diventato uno dei fenomeno del pop italiano degli ultimi anni. Marco Mengoni, in testa alle classifiche di vendita dopo la vittoria al Festi-

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val di Sanremo con il brano l’Essenziale, ha lanciato il suo nuovo album “#Prontoacorrere” che sarà al centro del live di Trento, prima tappa del tour estivo. Marco Mengoni, vincitore incontrastato della terza edizione di “X Factor“, presenza scenica da professionista consumato, lunatico,


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“permaloso quasi antipatico”, ha conquistato la stima del pubblico (non è mai finito in ballottaggio per l’eliminazione) grazie a interpretazioni di grande spessore. Sono stati definiti la coppia più “romantica” del soul jazz mondiale. Sono due leggende viventi che, unendo le loro voci, danno vita a un nuovo capitolo di un’accoppiata vincente. Si tratta di Randy Crawford e Joe Sample che si esibiranno il 5 luglio per quella che è la prima data del tour europeo e l’unica in Italia. La voce di Randy Crawford è una delle più belle che si possano ascoltare oggigiorno e può essere a buon diritto annoverata tra le grandissime della musica, insieme a Aretha Franklin o Ella Fitzgerald. Joe Sample è lo storico pianista dei Crusaders, musicista incisivo ed elegante; accompagna Ran-

dy Crawford, cantante versatile capace di muoversi a proprio agio tra soul e jazz. È affidato ad Antonello Venditti il concerto finale, di sabato 6 luglio con “Unica Tour Gran Finale”: una tournée cresciuta data dopo data “a grande richiesta”, parallelamente al consenso che ha accolto il suo 19° album di inediti pubblicato nel novembre del 2011. Antonello Venditti viene considerato fra i più popolari e tra i più prolifici della cosiddetta Scuola Romana. Dal 1972, anno del suo debutto discografico, ha condensato nel suo repertorio canzoni d’amore e d’impegno sociale. Con 30 milioni di copie è uno tra gli artisti italiani con il maggior numero di dischi venduti e anche un artista capace di conquistare un pubblico decisamente trasversale con la sua musica e le sue canzoni. In questo live accanto ai brani tratti da “Unica”, ci saranno tantissimi dei suoi classici come Che fantastica storia la vita, Sotto il segno dei pesci, Roma capoccia, Sara, Ci vorrebbe un amico, Notte prima degli esami, accanto a In questo mondo di ladri, Ricordati di me e Lilly. ■

un’ iniziativa di: realizzata in collaborazione con: con il sostegno di:

Biglietti, Concerti, Spettacolo, Sport & Cultura

RivenditE autorizzatE

Si ringraziano per la collaborazione: Euricse e il Servizio provinciale biblioteche.

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di Nicola Tomasi

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ella seconda metà dell’Ottocento le migrazioni, che per il Trentino come per larga parte dell’arco alpino erano state fino ad allora stagionali, cambiarono natura facendosi, per intere vallate e intere classi sociali, permanenti: un fiume di umanità, che cercava il suo mare. A partire dagli anni Ottanta del secolo – oltre a una moltitudine che fu indirizzata sulle rotte transoceaniche – alcune migliaia di persone lasciarono la loro terra per destinazioni nominalmente “interne” all’Impero, ma in realtà lontane per distanza geografica, lingua, cultura materiale, religione. Queste persone migrarono – soprattutto dalla Valsugana, e la prima a Borgo è un omaggio a loro – verso altri territori della duplice monarchia danubiana, principalmente Austria occidentale, Bosnia ed Erzegovina, Romania, Ungheria. Per lungo tempo questi eventi sono rimasti in parte sconosciuti e intrappolati nelle pieghe della storia europea, riemergendo solo dopo il dissolversi della cortina di

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Viaggiatori dell’Impero Dopo l’esordi di fine maggio, a luglio tre date per lo spettacolo scritto da FLora Sarubbo, interpretato da Maura pettorruso. dedicato alla storia dei trentini emigrati nei confini dell’Impero austro-ungarico ferro. Da allora i rapporti con quelle comunità si fecero però particolarmente forti e ricchi di scambi. A loro e ai loro discendenti, il cui destino si identificò ben presto col destino delle piccole patrie che li avevano accolti, questo lavoro è dedicato. Non di sole traversìe – e talvolta migrazioni ulteriori e dolorosi ritorni – sono fatte le loro vicende, ma anche e soprattutto di energie vitali travasate altrove, dell’orgoglio di un cognome, una canzone, una preghiera, un’espressione di famiglia in una lingua soave. E con queste suggestioni oggi spesso

si torna, si riscopre, si porta un bagaglio di esperienze e di curiosità che apre a noi che siamo rimasti - più vasti orizzonti, nuove prospettive e fecondi scambi. Attraverso di loro, e grazie a loro, ricordiamo la diaspora trentina, invisibile a chi non la conosce e così reale per chi l’ha vissuta. La regista Flora Sarrubbo ha scelto di iniziare il racconto scenico attraverso uno scorrere d’acqua perenne che racchiude le voci delle montagne, dei paesi, della stessa valle, e i suoni dei boschi da lei nutriti. Lento, inesorabile, il fiume scorre, così come la Storia, spesso travolgendo realtà che sembravano immutabili e le vite aggrappate a quei pendii. Chi rimane decide di accettare i

nuovi confini che l’acqua ha modellato ricominciando da zero. Chi si mette in viaggio, come acqua che va al mare, incontra territori nuovi, in quella terra, l’Europa del Novecento, che ha visto più volte i confini farsi e disfarsi. E ancora oggi queste terre si riempiono e si svuotano di uomini che cantano le proprie storie. Il lavoro Come un fiume. Viaggiatori dell’Impero per l’Ufficio Emigrazione della Provincia Autonoma di Trento, che ha sostenuto il progetto, “vuole andare oltre al ricostruire la memoria, pur importante, di quelle vicende, vuole incontrare, e far incontrare agli spettatori, le storie di quei discendenti che, ormai cittadini del mon-


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do, oggi vengono in Trentino per conoscerci, oltre che per lavorare, studiare, incontrare i familiari, vedere per la prima volta la neve. E per noi, anche grazie a loro, il mondo si fa più vicino, la nostra realtà si fa più vitale.” L’Associazione culturale Atti di Vezzano (Tn) nasce con l’intento di fare del Teatro Valle dei Laghi, un luogo, un laboratorio riconosciuto sul territorio trentino (e non solo) di creazione dell’arte teatrale, attraverso la realizzazione di produzioni teatrali, ma anche un centro di formazione a tutti i livelli in campo culturale oltre che incubatore di ricerca e sperimentazione. L’associazione – che lavora attivamente con Fondazione Aida, vuole mettere a frutto l’incontro tra le competenze di professionisti teatrali e le professionalità locali per dialogare con il territorio circostante, viverlo attivamente e valorizzarne così le esperienze e le capacità. Flora Sarrubbo si è diplomata alla Scuola Civica d’Arte drammatica di Milano “P. Grassi”. Tra gli insegnanti ha avuto Kuniaki Ida, Gabriele Vacis, Massimo Navone, Jurij Alschitz, Maria Consagra. Dal 1991 svolge un’attività artistica poliedrica. In qualità di attrice ha partecipato a diversi spettacoli teatrali, collaborando con registi co-

me M. Bernardi del Teatro Stabile di Bolzano, R. Innocente (Bel Teatro di Padova) E. Campanati (Teatro della Tosse Genova) Elena Marino (Spazio 14 di Trento) Maurizio Nichetti (nello spettacolo Oh Boy prodotto da Fondazione Aida di Verona). Sul territorio lavora inoltre con musicisti e orchestre – come l’associazione musicale New Project di Trento, e svolge attività di operatrice teatrale, in particolare nelle scuole, di regista, drammaturga e cantante. Ha inoltre collaborato negli anni con la Radio Rai di Bolzano (programmi radiofonici letterari) e con RTTR (trasmissioni per bambini e per adulti). È inoltre tra i fondatori dell’associazione Theamus di Bolzano, di cui è presidente. La rappresentazione è scandita dalle musiche e dai canti del gruppo TTT Express. Musiche dal Trentino, Tirolo, Transilvania di Renato Morelli, etnomusicologo di fama. T.T.T. Express propone dunque un itinerario ragionato di musica popolare trentina attraverso le sue relazioni con il contesto alpino e più in generale est-europeo con particolare riguardo, in questa occasione, per i canti di emigrazione proposti attraverso le splendide e collaudate voci di Monika Callegaro e Sandra Montagnana. ■

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e culture vivono di relazioni, scambi e reciproci arricchimenti; Pinè Musica contribuisce, con la sua ricchezza di collaborazioni e progetti condivisi, alla creazione, ogni anno di più, con un evento che crea uno spazio vitale e pulsante intorno alla musica. Collaborazioni che hanno lo scopo di lavorare per e con la musica; con appuntamenti che vogliono essere luoghi di festa della mente e dello spirito. La ventiduesima edizione di questo Festival è la testimonianza della validità della formula percorsa in questi anni, quella di sviluppare proficue e stimolanti sinergie con Enti presenti sul territorio e prestigiose realtà nazionali e internazionali. A dispetto dei tagli ai bilanci delle manifestazioni culturali, Pinè Musica 2013 grazie alla messa in rete di molti diversi soggetti, presenta un ricco cartellone di 18 appuntamenti con la Duo Opalio Gnocchi

partecipazione di 96 artisti ospiti, 30 partecipanti ai corsi di Piano_LAB, un locandina che spazia da Schubert, Beethoven e Strauss a Poulenc, Albeniz e Gershwin fino alla rivisitazioni del patrimonio musicale popolare di paesi come il Brasile e l’Argentina. L’opera e non solo Verdi e 64

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PINé MUSICA PIANO FESTIVAL 2013

Roberto Cappello

dal 9 luglio al 23 agosto, Baselga di Pinè Centro Congressi Pinè 1000. L’opera e non solo... Verdi e Wagner, anche il Flauto Magico, l’Italiana in Algeri fino al Gershwin di Un Americano a Parigi Wagner, anche il Flauto Magico, l’Italiana in Algeri fino al Gershwin di Un Americano a Parigi nella versione pianistica e per quintetto di fiati con i Solisti dell’Orchestra Haydn; e poi Rigoletto, la Forza del destino, Aida, La morte di Isotta, I maestri Cantori. Incroci, relazioni, omaggi: di Busoni alla Ciaccona di Bach, di Liszt alla morte di Wagner, di Debussy a Rameau, di Martucci e Moskowsky a Verdi e Wagner. Il rinnovato scambio tra Paesi Europei realizzato con il Conservatorio Bonporti di Trento attraverso la seconda edizione Bonporti Summer Piano_LAB riporterà sull’altopiano quattro prestigiose Accademie musicali europee con in propri i docenti e studenti per due settimane di studio e concerti; con SaxArt, ensemble di 25 sassofonisti, sarà ospitata invece l’Università di Wuhan (Cina) in residence presso il vitalissimo Conservatorio di Trento nel mese di luglio. Nel gruppo strumentisti provenienti da Cina, Taiwan, Costarica, USA e Trento. Dal 23 al 26 luglio sarà invece l’Orchestra di fiati Spira Mirabilis, altro interessante progetto musicale europeo,

Roberto Cominati

nominata Ambasciatrice della cultura 2012, a risiedere sull’altopiano per prove e concerti. Entrando nel vivo del Festival pianistico, il bicentenario verdiano e wagneriano sarà ricordato nelle molteplici versioni pianistiche che numerosi autori, a partire da Liszt, hanno dato dei celebri motivi dei due romantici. L’inaugurazione della stagione 2013 è affidata a Giovanni Gnocchi violoncellista tra i più i interessanti della sua generazione che con Chiara Opalio si proporrà in un raffinatissimo programma tutto francese a 50 anni dalla morte di Francis Poulenc ( 11/7); quindi per gli appassionati

del pianoforte, tra il 12 e il 16 luglio quattro appuntamenti con il meglio del repertorio pianistico, tra brani noti e più inconsueti: Alexander Meinel e Reti Balasz ospiti di PianoLAB (12-13/7) e due italiani che hanno avuto a distanza di quasi vent’anni l’onore di portare in Italia il Premio Busoni Roberto Cappello, primo italiano a vincere il concorso bolzanino nel 1976 e Roberto Cominati che riuscì nella stessa impresa nel 1993 (14 e 16/7). Il palcoscenico del Centro Congressi darà come sempre uno spazio alle giovani generazioni, nella serie Salva con Nome, ospiterà la tromba solista di Alberto Frugoni (2/8) e l’Orchestra Haydn in due appuntamenti nel mese di agosto. (9 e 23/8). Infine, il 20 luglio Sonata Islands con Emilio Galante al flauto e la energetica fisarmonica di Simone Zanchini inaugureranno Trentino Immagini – festival di fotografia che si incrocerà con Pinè Musica nei Concerti aperitivo che si svolgeranno in occasione delle inaugurazioni delle diverse mostre di fotografia (19-20-21-24/7). Info & Biglietti: telefono 0461.557028 www.visitpi■ necembra.it


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al 12 al 14 luglio, a Cles, si terrà la terza edizione di “1,2,3 ..Storie!”, la manifestazione dedicata alla narrazione per bambini e ragazzi ideata dalla cooperativa La Coccinella. Come ogni anno le storie scenderanno nelle piazze, nelle strade e nei palazzi attraverso spettacoli, laboratori, libri e narrazioni, fumetti e mostre con l’obiettivo da un lato di divertire, dall’altro di promuovere la consapevolezza che raccontare è strumento educativo e di cura fondamentale. Quest’anno uno dei principali protagonisti sarà il cibo. “Il cibo come oggetto di narrazione – spiega il pedagogista Marco Dallari dell’Università di Trento. Una scelta non casuale, in quanto nel raccontare una storia o nel dar da mangiare ad un bambino c’è una grande comunanza: in entrambi i casi si mette in atto una pratica di cura ed in entrambi i casi gli si può far del bene, ma anche del male. Quello che conta non è solo cosa si dà da mangiare, o si racconta, ma anche il come”.

“1, 2, 3… STORIE” PERCHÈ LA NARRAZIONE TI CAMBIA LA VITA. La terza edizione della manifestazione si terrà dal 12 al 14 luglio a Cles, in Valle di non Il programma di questa terza edizione è ricco di novità, ma anche di riconferme come la notte in biblioteca, un’esperienza che ha entusiasmato non solo i più piccoli. Quest’anno sarà curata dal Quintetto “ClochArt” che, sulle note dei più famosi brani jazz, farà scoprire ai bambini la magia degli strumenti musicali con incursioni di Gelindo Ghiandedoro, personaggio ideato da Mauro Neri. La mostra “Giotto e i suoi amici”, realizzata in collaborazione con l’associazione culturale Hamelin, catapulterà i piccoli nel mondo di Giotto la oruga, un simpatico bruco dalle abitudini fuori dal comune, e di Grot, troll dispettoso che si innamora di una fata dei boschi. Sarà un’occasione per conoscere

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il percorso di uno dei progetti più interessanti dell’editoria a fumetti per bambini attraverso i lavori di Marco Paschetta, che diventeranno un libro di prossima pubblicazione nella collana Mamut. Saranno, invece, dedicati al cibo i laboratori pensati da Zoo, ossia Rebecca Fosser, Lucia Principe, Elisa Delogu, Noemi Bermani e Paola Parenti. A “1, 2, 3 …Storie” le eclettiche artiste insegneranno a bambini e adulti come con carta forbici e fustelle si possono realizzare dei “dolcissimi” pasticcini di carta o “produrre” quintali di formaggio o creare dei veri e propri “set culinari”. Lo spettacolo teatrale, “La fortuna di Philéas” (in scena il 14 luglio) ha tutte le caratteristiche per coin-

volgerci, commuoverci e alla fine farci sorridere. Philéas è innamorato di Cybelle e vorrebbe rivelarglielo, ma non ha abbastanza soldi per comprare le lettere per dirle “ti amo”. L’amore però, scoprirà Philéas, non ha davvero bisogno di parole. È invece la fantasia, la capacità di inventarsi una storia per vincere la noia la protagonista di uno degli ultimi spettacoli del festival, “L’elefantino” della “Compagnia la baracca” (13 luglio). Questi sono solo alcuni degli eventi che non mancheranno di affascinare i più piccoli, mentre per gli adulti sarà un’occasione per riscoprire il grande valore di un atto, ricco di implicazioni e di conseguenze, che parte da un semplice “C’era una ■ volta…”.

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iete al Ciampedie, il “Campo di Dio”, l’altopiano a 2000 metri di quota, nel cuore del Catinaccio Rosengarten, uno dei principali gruppi dolomitici riconosciuti patrimonio naturale dell’umanità dall’UNESCO. Una balconata panoramica sulla Val di Fassa e sulle Dolomiti. Il Ciampedie è raggiungibile con la funivia da Vigo di Fassa o con le seggiovie da Pera di Fassa. Da qui le opportunità di escursione sono numerose: la comoda passeggiata pianeggiante percorribile anche spingendo il passeggino (sentiero 540 Ciampedie-Gardeccia), escursioni giornaliere, trekking di più giorni, vie attrezzate e scalate in parete. Tutta l’area è servita da sentieri e percorsi ben segnalati per esplorare l’intero gruppo, fino ad arrivare ai piedi delle famose Torri del Vajolet, all’incantevole lago d’Antermoia, o sotto la Roda di Vael, la parete rossa (non

Centro Escursioni Catinaccio Rosengarten NEL CUORE DEL CATINACCIO RONSENGARTEN, UNA BALCONATA PANORAMICA SULLA VAL DI FASSA E SULLE DOLOMITI a caso in tedesco si chiama Rotwand), che al tramonto si tinge di rosa acceso tipico colore dell’enrosadira. Nel gruppo del Catinaccio Rosengarten, vi sono oltre 20 rifugi di cui 6 a pochi passi dall’arrivo degli impianti sul Ciampedie. In alcuni è possibile anche pernottare. Il Ciampedie è particolarmente indicato per la famiglia grazie al grande parco giochi con personale esperto e qualificato a cui affidare i bimbi. Lo staff del parco organizza quotidianamente giochi creativi,

escursioni e intrattenimenti. Da non perdere i percorsi tematici: • il Giro del Ciampedie: nuovo sentiero attorno all’altopiano del Ciampedie. Una comoda e facile passeggiata di 40 minuti nella frescura del bosco con scorci panoramici sulla Val di Fassa. • il Sentiero della Foresta, lungo il sentiero nr. 540 Ciampedie-Gardeccia, con interessanti punti didattico/informativi sulla natura di alta montagna disposti

lungo il percorso. È percorribile anche spingendo il passeggino; • il Sentiero delle Leggende, la strada forestale Pian Pecei-Gardeccia, dove si trovano i riassunti di sei leggende ambientate nel Catinaccio. Ogni giovedì dal 04/07 al 05/09, il Museo Ladino di Fassa organizza su questo percorso delle escursioni accompagnate per famiglie con bambini (escursione a pagamento. Info 0462.760182 - www. istladin.net). Informazioni: Catinaccio Impianti a Fune Vigo di Fassa Tel. 0462.763242 www.catinacciodolomiti.it Seguiteci anche su Facebook!

La danza A CASTEL THUN

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ra le proposte della rassegna “dicastelloincastello” organizzata dal Centro servizi culturali S. Chiara, troviamo il 13 luglio a Castel Thun lo spettacolo prodotto piacevolmente dall’Associazione Sosta Palmizi, istituita negli anni ’90 per portare avanti il patrimonio artistico della precedente Compagnia, quella dei Sosta Palmizi appunto, da ricordare come tra i primi collettivi di danza contemporanea nata in seguito all’esperienza veneziana con l’icona della danza Carolyn Carlson. Raffaella Giordano e Giorgio Rossi, oltre ad essere un riferimento nell’ambito della creatività coreutica contemporanea, s’impegnano attraverso l’Associazione a promuovere la qualità dell’esperienza artistica‚ la formazione e l’accompagnamento delle giovani generazioni. Lo spettacolo proposto a Castel Thun di Ton è Animalie, una sorta di giardino zoologico, presentato attraverso gli occhi di un bambino e ispirato al “Manuale di

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zoologia fantastica” di Borges, agli animali fantastici di “Stranalandia” di Stefano Benni e alle creature inventate dal pittore e poeta Toti Scialoja. Il tutto è stato ideato dall’artista eclettico della danza contemporanea Giorgio Rossi, che con il suo corpo dà vita a personaggi originali, figure che rimandano al mondo fantastico evocato. Oltre al movimento protagonisti di Animalie sono anche la voce, incarnata dall’ironico e satirico attore David Riondino e la musica evocata dal clarinettista Gabriele Mirabassi. Insieme, questi tre artisti mettono a disposizione il loro essere e fare, s’intersecano e si rincorrono in un gioco tra voce, corpo e suono che diverte lo spettatore condotto in un mondo immaginario. L’ingresso è di cinque euro e i biglietti di possono acquistare direttamente a Castello Thun (per info n. verde 800.013952). Lara Deflorian

Foto ©Archivio Apt Fassa

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www.giardinodellarosa.it

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he la primavera sia finalmente sbocciata lo testimonia anche il “Giardino della Rosa” di Ronzone che dopo l’anno inaugurativo ha riaperto con una seconda stagione ricca di novità. Lo splendido parco tematico dell’Alta Val di Non si arricchisce infatti di una serie di eventi che allieteranno i pomeriggi dei visitatori donando un valore aggiunto al giardino e, perché no, una nuova occasione di visita per chi già lo conosce. Si comincia domenica 14 luglio quando il Giardino verrà letteralmente invaso, in senso positivo, dai profumi dei sapori prodotti dall’associazione “Libera Terra” nelle terre liberate dalla mafia. Dalle 10.00 alle 18.00 sarà possibile conoscere e acquistare questi straordinari prodotti, frutto del lavoro di giovani che operano nel rispetto della legalità. Alle 18 dello stesso giorno si celebrerà poi la prima giornata della “Rosa del Ricordo”. Il Giardino infatti ha deciso di dedicare ogni anno una rosa ad una memoria dimenticata. Quest’anno è stato scelto di commemorare il ricordo di Nino Agostino, poliziotto assassinato dalla Mafia nel

IL GIARDINO DELLA ROSA A ronzone, da domenica 14 luglio il “Giardino” verrà letteralmente invaso da profumi e sapori. Tante attrazioni e laboratori 1989 assieme alla moglie Ida con un’intensa testimonianza dei genitori del poliziotto provenienti da Palermo. Ancora sapori, ma questa volta completamente a chilometro zero, saranno invece i protagonisti dei successivi appuntamenti dell’estate. Sabato 27 luglio, domenica 11 agosto e sabato 24 agosto dalle 10 alle 17 il Giardino ospiterà il mercato contadino della frutta e della verdura prodotti dall’associazione “Amici della Terra” che produce con metodo naturale e nel rispetto degli equilibri ambientali dell’Alta Val di Non. Gli stessi prodotti infine saranno i protagonisti del gran

finale: un imperdibile “SHOW COOKING” con il cuoco “di casa” Cristian Bertol (chef del Ristorante e di Villa “Orso Grigio” di Ronzone) che torna al suo paese dai fornelli della “Prova del Cuoco” di Rai Uno per un “one man show” che si svolgerà sabato 24 agosto ad ore 16.00. Non mancheranno gli appuntamenti dedicati ai più piccoli. Ogni giovedì pomeriggio dal 4 luglio al 29 agosto infatti i bambini saranno invitati a partecipare ai laboratori floreali del Giardino della Rosa. Fiori volanti, incredibili, mai visti prima. Fiori veri da osservare, da annusare e perché no, anche da assag-

giare. Una serie di laboratori intorno a questi piccoli, variopinti miracoli di natura per giocare ad esplorarli con tutti i sensi o a trasformarli con l’immaginazione e la fantasia. Il costo di ogni laboratorio è di 5,00 euro. Iscrizioni (entro le 17 del giorno precedente) presso: APT Val di Non tel. 0463.830133 info@visitvaldinon.it L’ultima novità del 2013 riguarda le visite guidate. Tutti i mercoledì e le domeniche pomeriggio dal 1 luglio al 18 agosto infatti alle 16.00 il personale del Giardino sarà disponibile per visite guidate di gruppo alla scoperta delle centinaia di varietà di rosa ospitate nel Giardino. Il “Giardino della Rosa” sorge subito a valle del centro abitato di Ronzone, in Alta Val di Non e si estende su un’area di ben 8500 metri quadrati. Un luogo meraviglioso da cui lasciar scorrere lo sguardo su scenari incomparabili. ■

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di Lara Deflorian

DRODESERA Dal 26 luglio al 3 agosto il festival di danza presenterà al mondo oltre 50 artisti

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a 33esima edizione di Drodesera, rappre senta la punta di un iceberg, una fucina sempre attiva nella ricerca di linguaggi innovativi pronti a raccontare qualcosa di nuovo. Nella sede operativa della Centrale di Fies, nei pressi di Dro, si concretizza l’incrocio con artisti, gallerie d’arte, designer, stilisti, interior

designer, architetti, centri di produzione e boutique creative per un lavoro sul campo. Dal 26 luglio al 3 agosto il festival Drodesera presenterà al mondo oltre 50 artisti, 12 prime nazionali in 9 giorni di visioni, musica, spettacolo delle nuove frontiere della creazione contemporanea. Quest’anno la sua intenzione e spinger-

si oltre e di arrivare, con le sue arti performative, ad assumere una nuova forma che cerca di cogliere la sua essenza biologica e spirituale “per diventare un organo vivo, un cuore pulsante al centro di una programmazione eterogenea nella quale forze diverse e contrastanti fanno circolare il sangue, riempiendo il centro di quel

corpo cavo, ampio e spazioso che è il mondo delle arti dal vivo.” Non a caso sceglie di chiamarsi quest’anno “Mein Herz” (letteralmente “Il mio cuore”), in cui il termine “cuore” è da interpretarsi attraverso i suoi diversi livelli di significato, cosicché da organo di senso con funzioni vitali, arriva ad essere luogo di significato e rielaborazione, di emozioni e vissuti che vanno oltre ad un’identità di genere. Quasi tutti i lavori presentati a Drodesera sono coprodotti da Centrale Fies: saranno presenti nomi noti come i

pianoforte protagonista al Festival “Più Piano”

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arà il Cinema, ossia la settima arte, ad incontrare quest’anno il pianoforte nella VI edizione del Festival Più Piano, rassegna concertistica che dal 16 luglio al 20 agosto porterà nelle diverse valli della nostra regione ben tredici appuntamenti. I programmi musicali, introdotti come consuetudine da una facile ed accattivante spiegazione storico-musicologica presentata dagli stessi musicisti ospiti, spaziano dalla classica al jazz, passando per l’Ottocento francese e tedesco fino ad arrivare a Piazzola e Morricone, senza dimenticare le composizioni moderne di autori contemporanei. La rassegna, caratterizzata dalla presenza del pianoforte in ogni concerto, propone ogni anno un concerto speciale dove le tastiere incontrano un’altra arte. L’edizione 2013 ospita per la prima volta il cinema e lo fa grazie alle doti improvvisative del pianista tedesco Martin Münch (25.7 a Trento), già ospite di Più Piano in una passata edizione con l’innovativo “Wunschkonzert”, dove era Duo Frugoni Frigo stato il pubblico a scegliere i

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brani della serata. I luoghi del festival rimangono per lo più gli stessi dell’anno scorso. Venticinque sono gli artisti ospiti dell’edizione 2013 e provengono dall’Italia, dalla Germania e dal Giappone. Le formazioni vanno dal duo pianistico (16.7 a Caldaro) al duo con violoncello (19.7 a Roncegno e 20.7 a Cavalese), dal duo con la tromba (2.8 a Baselga di Pinè) a quello con il flauto (7.8 a Cavalese), dal trio con clarinetto e violoncello (31.7 a Cavalese) a quello con oboe e corno (11.8 a Riva del Garda) e con flauto e chitarra (20.8 a Pinzolo). Si avrà un solo appuntamento con il recital di pianoforte (7.8 a Pinzolo) mentre i direttori artistici del festival, Monique Ciola e Edoardo Bruni, regaleranno quest’anno due concerti alla loro rassegna presentando il loro ultimo progetto discografico con un programma di danze ottocentesche per pianoforte a quattro mani (12.8 a Cavalese e 13.8 ad Arco). Il programma completo del Festival è presente sul sito dell’associazione: www. sonoramente.it.


trentinopanorama Motus, che reinterpretano Shakespeare nel binomio tra mondo utopico e universo socio-politico di oggi, il duo Ricci/Forte, Stabilemobile Compagnia Antonio Latella. A questi si aggiungono alcuni performer balzati all’attenzione internazionale come Alessandro Sciarroni, artefice di un lavoro riflessivo sull’arte di manipolare gli oggetti come la giocoleria, gli artisti della Factory quali i Pathosformel, autori di un’immagine inanimata e vegetale che traccia le infinite sfumature di una tensione umana alla competizione, il Teatro Sotterraneo, l’azione urbana collettiva del gruppo Codice Ivan e Francesca Grilli, artista scelta per rappresentare il nostro paese alla 55esima edizione della Biennale di Venezia e creatrice di un unico e “pulsante” lavoro performativo/installativo situato nel “cuore” della Centrale della temporary gallery. A Drodesera troveremo poi alcune presenze nuove e più fresche come Quiet Ensemble, Mali Weil, Mara Cassiani, Michael Fliri, Enrico Pantani, P o P_X. Ritroveremo quindi la Socìetas Raffaello Sanzio di Romeo Castellucci, il quale riceverà il Leone d’Oro alla Carriera a Venezia il prossimo 2 agosto, dalla Francia tornerà l’umorismo magico di Philippe Quesne/Vivarium Studio, e da Ferrara il CollettivO CineticO, compagnia che si sta affermando tra le migliori proposte nel campo

della performing art in Italia, presenterà un omaggio al compositore Cage, con cui condivide un lavoro con strutture algebriche e matematiche altamente definite. Le tre serate centrali del festival presenteranno le grandi novità di questa edizione che si aprirà ad altrettante realtà italiane ed europee che ne abiteranno integralmente la programmazione. Il 29 luglio toccherà agli artisti di Codalunga (Cesare Feudi e La Belva Psicadelica, GGP, Sissy Biasin, Ninos Du Brasil), innovativo polo del contemporaneo che Nico Vascellari ha creato e gestisce a Vittorio Veneto; il 30 luglio sarà la volta delle pérformance dei finalisti di Live Works_performance art award, un premio per le arti performative nato quest’anno dalla collaborazione di Centrale Fies e il centro di documentazione milanese Viafarini DOCVA in cui una giuria di addetti ai lavori sceglierà il vincitore dalla rosa dei cinque progetti; il 31 luglio arriveranno a Dro da Vienna gli artisti di Brut, tra i centri per la produzione di performing art più all’avanguardia del continente, che presenteranno tre prime nazionali con Florentina Holzinger & Vincent Riebeek (A/NL), Barbara Ungepflegt (A), Michikazu Matsune (A/J) e il ritorno in Italia del sorprendente Zachary Oberzan (USA/A), membro del collettivo newyorkese Nature Theater of Oklahoma. ■

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di Fabio De Santi

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ambia formula, con due giornate maratona di musica, ma non la sua anima la più importante kermesse musicale dell’estate trentina. Stiamo parlando del Rafanass che si ripresenta per la sua diciottesima edizione sempre all’insegna dello slogan “Musica, rispetto, comunicazione” e si svolgerà il 5 e il 6 luglio con due concertoni dalle 12 alle 2 mattino. La location è sempre quella consueta di P. le Degasperi a Rovereto con un’idea curiosa legata al prezzo d’ingresso: chi entra prima di mezzogiorno infatti non paga l’ingresso con il costo del biglietto che lievita nell’arco della giornata. “Abbiamo voluto proporre una sorta di nuova evoluzione di questo Festival – spiegano gli organizzatori – che farà iniziare l’esibizione degli artisti già da mezzogiorno, mescolando vari generi e vibrazioni, diverse nel descrivere la società di

Lion D

4 salti al RAFANASS sempre all’insegna dello slogan “Musica, rispetto, comunicazione”, la kermesse si svolgerà il 5 e il 6 luglio oggi, ricordando il vero potere della musica come un linguaggio universale, comunicare, ma anche rispettare, i vari linguaggi, i vari generi musicali, idee, religioni e stili di vita”. Ricchissimo il rooster di venerdì 5 con il live di Persiana Jones, una delle più importanti ska band italiane, Bassmati, mix di rap, elettronica underground e punk rock, Moonquake, Gretel’s Revenge, Five Seasons, (Eravamo) Sunday Drivers, Narvalo Project, Povero Diavolo, Laghel Blaster e

Bruce Gil Dj. Ricchissimo anche il cartellone di sabato 6 fra band e dj set con Lion D, bandiera del nuovo reggae tricolore, Ras Tewelde, Miss Linda, Black Grace & Livity Band, Sisypohs, Guanabana, Tamburi di Gainde, Plebei, Dekelus &Digital Roots, I Plebei, Banda Larga, Murjah Warriors , Byron and The Black Heroin, Bangbass, Jah Heard, Danny B, Rusch. La musica è il mezzo attraverso il quale l’artista descrive il mondo e la società, il mezzo attraverso il quale denuncia

Persiana Jones

le ingiustizie del sistema, ma anche il mezzo col quale afferma la propria personalità ed esprime la propria spiritualità. Lion D ha imposto il suo nome ripercorrendo con stile personale tutti generi del reggae, dal dj style al new roots fino alla moderna dancehall, senza mai lasciare in secondo piano quelli che sono i contenuti. ■

Primiero Dolomiti Festival Brass

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orna da lunedì 1 a sabato 6 luglio il Primiero Dolomiti Festival Brass, rassegna trentina dedicata alla musica per ottoni giunta all’ottava edizione, organizzata dalla Scuola Musicale di Primiero, con il sostegnodell’Azienda per il Turismo di San Martino di Castrozza, Passo Rolle, Primiero e Vanoi. Grande novità dell’edizione 2013 è il 1° Incontro Trombettistico delle Dolomiti, raduno aperto a tutti i trombettisti italiani, che si terrà lunedì 1 luglio nel centro pedonale di Fiera di Primiero. È previsto un incontro con prova alle 9.00, e poi l’esibizione alle 10.30. Le partiture per l’esibizione sono disponibili online sul sito della manifestazione, www.primierodolomitifestival.it. Come da tradizione poi, il cartellone 2013 ospiterà artisti prestigiosi e formazioni di primo piano del panorama ottonistico internazionale. Ad aprire la manifestazione, lunedì 1 luglio alle ore 17, i BimBumBrass, con un programma dedicato alle favole musicali per bambini e non solo. Martedì 2 luglio alle ore 21, dopo la passeggiata nella natura, organizzata nel cuore del Parco Paneveggio Pale di San Martino, toccherà al Movie Brass Quintet far risuonare la piazzetta del Marzollo di Tonadico con le

musiche delle più belle colonne sonore dei film. Mercoledì 3 e giovedì 4 luglio, ancora spazio all’energia, questa volta della Magicaboola Brass Band, marchin’ band che animerà le piazze di Imer (mercoledì alle 21) e di Fiera di Primiero (giovedì ore 10.30) con la loro performance ad alto tasso di divertimento. La sera di giovedì 4 si cambia atmosfera, ma sempre all’insegna della buona musica, con gli Spilimbrass, quintetto d’ottoni che, in centro storico a Mezzano dalle ore 21, musicherà dal vivo “Musica Classica”, cortometraggio di Stanlio e Ollio. Gli ultimi due giorni della manifestazione ospiteranno il progetto Drumpet, per i Jazz Brass (venerdì 5 luglio ore 21 a Siror), con Marco Tamburini alla tromba, Roberto Cecchetto alla chitarra, Glauco Benedetti al basso tuba e Roberto Gatto alla batteria, impegnati a fondere le sonorità degli ottoni con il groove della batteria, oscillando tra atmosfere tribali e contemporanee. E per finire, il norvegese Nordic Brass Ensemble, gruppo d’ottoni che condensa alcuni tra i migliori solisti delle orchestre scandinave, che chiuderà la manifestazione sabato 6 luglio alle 21 a Transacqua (Auditorium di Primiero).

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Adovabadan Jazz Band

www.visitvalsugana.it

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suoni del jazz animeranno le serata di Pergine Valsugana, Tenna, Calceranica al Lago e Grigno con gli eventi del Valsugana Jazz Tour. Torna anche quest’anno infatti, dal 5 al 19 luglio, un festival jazz che è stato plasmato in modo da poter offrire una proposta varia, interessando da un lato artisti italiani ed internazionali, dall’altro i giovani talenti e le nuove formazioni tramite la manifestazione parallela Jazz Happening. Primo live quello del 9 a Pergine Valsugana , ore 21.30, con la Adovabadan Jazz Band con un organico prettamente ritmico, finemente ricamato da linee melodiche di clarinetto e pennellate pastello di banjo che caratterizzano le sonorità d’altre epoche, quasi un viaggio nel tempo alla riscoperta di musiche che hanno segnato la storia

VALSUGANA JAZZ TOUR Primo live quello del 9 luglio a Pergine Valsugana, con la “Adovabadan Jazz Band” e lo sviluppo del Jazz. Il 12 in Piazza Municipio a Grigno spazio alla Ticinum Jazz Band una formazione che pur nascendo come gruppo di Dixieland, la Ticinum, grazie alla snellezza musicale dei suoi componenti si è successivamente collocata nell’ambito di uno swing più evoluto, mantenendo tuttavia lo stretto legame affettivo con il Dixieland delle sue origini.

Doppio live per la Fare Jazz Big Band con Davide Ghidoni che suonerà, con la direzione di Stefano Colpi, il 13 alla Pineta di Alberè di Tenna e il 17 al Ristorante Valcanover. La FaRe Jazz Big Band nasce nel 2004 come espressione di un laboratorio didattico iniziato all’interno del Valsugana Jazz Tour, coinvolgendo musicisti trentini della Valsugana e della Valle

musica indipendente in download

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orna l’appuntamento mensile con la musica indipendente. Questo mese non solo proposte dall’area emergente, ma anche un paio di brani cult in free download dal nostro sito. Si inizia con Patrizio Fariselli, che, a quasi quarant’anni dalla pubblicazione su vinile, ha stampato per la prima volta su cd il disco “Antropofagia”, il disco che ha segnato un’epoca per la sperimentazione musicale italiana. Potete trovare sul nostro sito proprio la title-track “Antropofagia”. Proseguendo Patrizio Fariselli nella tracklist della compilation, trovate il trio eclettico dei Brainkiller, un powertrio internazionale in bilico tra jazz adrenalinico e sperimentazione. A seguire il folk dei fratelli Severini con il brano “Saluteremo il signor padrone”. I Gang tornano

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infatti con il loro percorso culturale fatto di giustizia e libertà, ed a grande richiesta ristampano uno dei loro album-manifesto “Il Seme e la Speranza”. Per i palati più fini, questo mese abbiamo “Macabre Dance” dei Berserk. Per chi volesse vederli, il 22 luglio suoneranno a Genova all’interno di RareNoise Night, serata dedicata alle proposte musicali dell’etichetta anglo-italiana da sempre attenta alle proposte musicali sperimentali. Chiude la tracklist un classico: “Era inverno” de Le Orme, tratto dal recente cd registrato dal vivo con La Storia New Trolls. Entrambe le band, insieme ad altri quali Tozzi, Osanna ed altri saranno presenti al Festival della musica d’autore italiana, in programma il 3 e 4 agosto a San Giovanni in Marignano (Rn).

dell’Adige in gran parte non professionisti. Ha già partecipato al Festival Jazz di Bolzano “jazz & other” e al Dolomiti Ski Jazz, suonando spesso con ospiti solisti in Italia sia in concerti in Italia che in Austria. Al fianco della band, Davide Ghidoni, trombettista nato a Piacenza, dotato di una versatilitá che spazia dalla musica classica, al jazz, alla musica leggera, e che lo ha portato ad esplorare i più disparati ambiti musicali. Sarà il Parco Minerario di Calceranica al Lago ad ospitare, il 16, il concerto del Trio Immaginario con Nelide Bandello. Il Trio Immaginario presenta composizioni originali ispirate alla bellezza del suono d’insieme, basate sulla ricerca di una musicalità comune volutamente “centrifuga”, in una commistione tra lirismo e potenza, tra melodia e impatto sonoro. I richiami al jazz contemporaneo europeo, l’intensità melodica e armonica, il crescendo ritmico, sono lo sfondo su cui è stata tessuta questa proposta musicale. Nello spazio “Jazz Happening” si esibiranno gli Omit Five Quintet (il 5, S.Cristoforo al Lago), Hound Dogs Trio (il 19 S.Cristoforo al Lago) e Sextet Quartet Jazz Band (il 10, Tenna). ■


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Marco Bazzoni, in arte Baz

di Fabio De Santi

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i saranno anche Giuseppe Giacobazzi, Sergio Sgrilli e Marco Bazzoni, in arte Baz, fra i protagonisti di RidenDro & ScherzanDro. Una kermesse nel segno della risata che ritorna per la sua ottava edizione dall’ 11 al 14 luglio a Dro con diversi big della comicità tricolore che saliranno sul palco di Piazza della Repubblica. La formula di RidenDro & ScherzanDro è stata premiata nel corso degli anni da un pubblico sempre più numeroso ed entusiasta, che ha riempito il teatro a cielo aperto di Piazza della Repubblica, apprezzando il connubio tra la professionalità degli attori cabarettisti e la spontaneità e improvvisazione dei barzellettieri amatori. Anche quest’anno la prima parte di ciascuna serata verrà dedicata alla sfida tra barzellettieri, con concorrenti provenienti da tutte le regioni d’Italia, mentre nella seconda parte della serata i riflettori saranno concentrati sui cabarettisti special guest. Fra le novità della kermesse che verrà presentata dall’immancabile direttore artistico Lucio Gardin c’è anche “Ridendro e Scherzandro Ju-

RidenDro & ScherzanDro Da giovedì 11 a domenica 14 luglio, torna a Dro L’atteso festival nazionale di comicità e cabaret. Con BazzoNi, Sgrilli, Giacobazzi e molti altri nior” un festival nel festival rivolto ai più piccoli con una gara di barzellette per bambini dai 7 ai 14 anni. I neo barzellettieri si esibiranno nella serata di venerdì prima degli adulti. Nella stessa giornata ci saranno semifinali e finali, quindi, già venerdì sera conosceremo il vincitore della prima edizione di Ridendro e Scherzandro Junior. Fra gli ospiti quelli attesi per giovedì 11 con l’accoppiata formata da Sergio Sgrilli e Marco Bazzoni. Con la sua inseparabile chitarra Sergio Sgrilli dissacra dal palco i grandi nomi della musica italiana, tra i quali Umberto Tozzi, Riccardo Cocciante, Piero Pelù e Dj Francesco. Il pubbli-

co di RidenDro & ScherzanDro avrà modo di apprezzare le doti di musicista, cantante, comico ed attore che hanno permesso al comico toscano di ottenere grande fama a livello nazionale grazie ad esilaranti performance televisive nei principali programGiacobazzi

mi di cabaret. Sgrilli lascerà il palco all’esibizione di BAZ Evolution, lettore multimediale dotato di intelligenza artificiale al servizio dell’umanità. Marco Bazzoni presenterà al pubblico di Piazza della Repubblica la sua creatura, progettata per riprodurre azioni ed opere musicali o cinematografiche realizzate da altri. Dietro all’apparente follia del personaggio e dei suoi monologhi, Bazzoni offre al pubblico uno spunto divertente per analizzare la società odierna in tutte le sue contraddizioni. Venerdì 12 spazio a Giovanni Vernia, sabato 13 a Giuseppe Giacobazzi, uno dei più amati comici italiani di scuola Zelig e domenica 14 a Roberto Casalino. A presentare la finale della gara di barzellette con Gardin ci sarà Giulia Montanarini già attrice di Pieraccioni nel film “Il paradiso all’improvviso” e ospite fissa a “Uomini ■ e Donne” di Canale 5. WWW.CURCUEGENOVESE.IT EURO 35,00

foto di arturo rossi testi di sandro zanghellini

esso succ ione e d n z gr a nda edi a seco giornat ag

Faunalpina Incontri ed emozioni

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www.centrosantachiara.it

ITINERARI FOLK La 26a edizione si terrà dal 1° luglio al 7 agosto al Giardino del Centro S. Chiara

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rimo live quello di lunedì 1 luglio, alle 21.30, con Aziz Aziz un musicista cresciuto a Marrakesh, dove è considerato una vera fonte di ispirazione per molti musicisti della nuova generazione. Con il progetto “Unversity of Gnawa” Aziz torna alle radici e al repertorio gnawa, musica sacra che ha lo scopo di stabilire un legame diretto con i

santi protettori e allontanare gli spiriti malvagi. Domenica 7 spazio a “Il Tamburo del Sole” il gruppo trentino che a vent’anni dalla sua costituzione festeggia con l’uscita del nuovo CD “Musikanti”, una pluriennale attività dedicata alla musica popolare, con particolare interesse verso il repertorio klezmer (la musica degli ebrei dell’Europa dell’Est) e, più in generale, per la musica balcanica e tzigana. Il quarto lavoro della

discografia del gruppo, che viene presentato in concerto, si arricchisce anche di alcuni brani della tradizione Sinti e Rom. Dopo il concerto del 10 con il colombiano Edmar Castaneda e del 15 con la formazione portoghese dei Custodio Castelo Trio, giovedì 18 suonerà Marco Ambrosini. La nyckelharpa (viola d’amore a chiavi), strumento nazionale svedese, ha trovato in Marco Ambrosini il suo massimo rappresentante nell’area

martedì delle band

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Centro Servizi Culturali e Politiche Giovanili del Comune di Trento non potevano trovare premessa migliore per sviluppare ulteriormente il progetto attraverso il lancio di una selezione alla quale hanno aderito quest’anno una sessantina di soggetti del panorama rock, pop e unplugged, rappresentativi della realtà musicale regionale. La scelta, affidata ad una giuria di esperti, ha portato all’individuazione di diciannove gruppi: nove saranno protagonisti dei concerti, in calendario a partire da martedì 2 luglio, ed altrettanti saranno i gruppi “spalla” chiamati ad aprire le serate in qualità di opening band. Un decimo gruppo sarà chiamato infine ad aprire il concerto di martedì 3 settembre che avrà per protagonista la band terza classificata al CMA – Centro Musica Awards. Dieci appuntamenti che vanno a comporre calendario composito, destinato ad offrire alla città una serie di serate diverse fra loro per tipologia musicale, alle quali il pubblico potrà assistere gratuitamente ogni martedì, dal 2 luglio al 3 settembre. Si inizia martedì 2, alle 21.30, con il live delle Origini della Specie, seguiti dai Poppers, con un repertorio personale ed eclettico, costituito prevalentemente da pezzi originali che spaziano dal classic rock al funk, dal blues alla musica “da camera da letto”, passando per la “pornografia poetata” e la “psiconautica cosmica”. Martedì 9 open act affidato agli Offlain con il sound che poi sarà quello degli “(eravamo) Sunday Drivers”, che in questa occasione presenteranno anche i brani del loro nuovo album registrato con Luca Valentini da Discograficamente. Il 16 on stage ci saranno i Seven Deadly Folks e i Black Cedi, mentre il 23 on stage i Five Seasons e i 4 Stools che lasceranno spazio, il 30 luglio, ad una gustosissima accoppiata rock formata da Mezzopalo e The Marones.

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dell’Europa continentale. La sua carriera spazia dalla musica antica al barocco, dal jazz all’avanguardia. La sua esibizione in solo ha per titolo “Sonate, danze e fantasie dal Medioevo al giorno d’oggi”. Lunedì 22 spazio al progetto fra Bulgaria e Mongolia dei Violons Barbares: un suono basato sul dialogo tra due arcaici strumenti di differente provenienza geografica, il morin khoor, appartenente alla tradizione della Mongolia, e il gadulka bulgaro, violino etnico con tre corde melodiche e addirittura undici corde di risonanza. Arrivano dall’Ungheria i Söndörgö, giovedi 25, eredi della lezione della famiglia Eredics (Vujicsics ensemble), presentando i repertori delle minoranze slave che si sono insediate in Ungheria con una strumentazione basata sulla tamburitza, un piccolo strumento simile al mandolino. A chiudere il primo mese di Itinerari Folk due eventi: lunedì 29 con I Violini di Santa Vittoria, eredi dell’antica tradizione dei “Cento Violini” di Santa Vittoria (Gualtieri – Reggio Emilia), nata all’inizio dell’Ottocento quando nelle campagne emiliane arrivarono i nuovi balli di origine popolare provenienti dai paesi tedeschi e da quelli slavi, come polca, mazurca e valzer, il 31 con Maria Pierantoni Giua, giovane e affermata cantautrice (vari i riconoscimenti e tra questi la finale a Sanremo nel 2008), e Armando Corsi, chitarrista con quarant’anni di carriera ad altissimo livello. ■


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www.isuonidelledolomiti.it

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opo l’antipasto sonoro di fine giugno con il duo formato dalla cantante Nina Zilli e dal trombettista jazz Fabrizio Bosso, entra nel vivo la XIX edizione del festival I Suoni delle Dolomiti che attraverserà l’estate trentina con una fitta serie di eventi in luglio ed agosto quasi tutti nel primo pomeriggio con inizio alle ore 14. Anche quest’anno le montagne, le malghe, le rocce, i boschi, i laghi del Trentino ospitano questo festival che vedrà nell’arco di due mesi musicisti di fama internazionale attivi nell’ambito della musica classica, del jazz, della world music e della canzone d’autore, ma anche attori, scrittori e alpinisti, si incammineranno assieme al pubblico verso luoghi incontaminati, portando la propria esperienza artistica e umana in alta quota, esibendosi in straordinari teatri naturali nel massimo rispetto dell’ambiente circostante. Ad aprire il mese di luglio l’appuntamento con il musicista che probabilmente più di chiunque altro incarna lo spirito più avventuroso de I Suoni delle Dolomiti: Mario Brunello. Il violoncellista veneto sarà protagonista di più eventi, a cominciare dal trekking che tra il 5 e il 7 luglio lo vedrà incamminarsi tra i Rifugi delle Pale di San Martino insieme ai musicisti

in alto i suoni Anche quest’anno le montagne, i boschi, i laghi ospitano il festival di montagna più noto d’europa. Da Marco Paolini a Mario Brunello, musica e parole per sognare...

del Quartetto Lyskamm. I tre giorni di musica immersa nella natura si concluderanno con un concerto previsto per domenica 7 a Prati Col. Il Brasile e il jazz saranno al centro dei due concerti successivi: giovedì 11 luglio (Malga Kraun, Piana Rotaliana, Monte di Mezzocorona) arriverà dal Sud America il virtuoso del mandolino a 10 corde Hamilton de Holanda, uno dei nomi nuovi della sempre fiorente scena musicale brasiliana, mentre venerdì 12 (Buse de Tresca, Val di Fiemme) ci si potrà far trasportare dalla gustosa rivisitazione del jazz anni Venti offerta da Mauro Ottolini e dai suoi Sousaphonix. Canzone e teatro è il binomio

che caratterizza la presenza al festival di Lorenzo Monguzzi (ex Mercanti di Liquore) e dell’attore Marco Paolini, coadiuvati dalla Piccola Orchestra Variabile (domenica 14 luglio, Val di Pejo, Saroden, in Val di Sole). La bella voce di Elina Duni farà invece scoprire la tradizione dell’Albania, sullo sfondo del recente album ECM Matäne Malit. L’attenzione dei Suoni verso la musica classica sarà evidenziata dalla restante programmazione del mese di luglio, ad iniziare dai quattro concerti che la violinista Isabelle Faust terrà martedì 23 e mercoledì 24 alla Baita Premessaria (ore 11 e 15), antica baita recentemente

ristrutturata e costruita col pregiato legno degli abeti di risonanza della Val Di Fiemme. Nell’occasione la musicista tedesca eseguirà le tre Sonate e le tre Partite scritte da Bach per violino solo. Il museo a cielo aperto di Arte Sella (Malga Costa, Valsugana) farà da cornice giovedì 25 all’inedito incontro fra il violoncello di Mario Brunello, il pianoforte di Umberto Petrin e la voce di Stefano Benni. Gli archi saranno in campo anche nell’appuntamento di venerdì 26 al Rifugio Boè, in Val di Fassa: producendosi in combinazioni diverse, da assoli al trio, la violoncellista tedesca Anja Lechner, la collega di strumento francese Agnés Vesterman e il violista britannico Garth Knox suoneranno musiche di Marin Marais, John Dowland, Eric Satie, Giya Kanchel. Il bicentenario della nascita di Verdi sarà ricordato, non senza un pizzico di ironia, dal gruppo Ottavo Richter, da Ira Rubini e da Gianluigi Carlone della Banda Osiris (martedì 30, Malga Rosa, Val Rendena) mentre a chiudere il mese di luglio sarà il concerto dei quattro sassofonisti e dal percussionista del Cloud’s Quintet (mercoledì 31, Rifugio La Montanara, Altopiano ■ della Paganella). 77

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Il colore disvelato di claudio olivieri

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n tempi in cui non si fa altro che parlare di realismo, di evidenze e di sfacciate contingenze, il Mag di Riva del Garda, ovvero il Museo Alto Garda, ha

intelligentemente aperto i battenti su di una mostra che invece scarta la realtà per incamminarsi sicura in una pittura, quella astratta, che ci conduce nell’immenso e infinito spazio senza confini e senza certezze. Con il titolo di Claudio

Olivieri. Il colore disvelato, la

curatrice Daniela Ferrari ha allestito, fino al 3 novembre nelle sale a metà strada tra il cielo e l’acqua della Rocca di Riva del Garda, un percorso artistico del grande artista dell’astrattismo italiano, nato a Roma nel 1934, fautore della Pittura Analitica, ovvero di una corrente

Fatto a mano e con il cuore

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egli eleganti spazi del Caffè Excelsior di Trento vengono proposte le opere di una giovane artista, l’architetto Francesca Libardoni. Le tele di formati diversi denotano una notevole sensibilità e, pur nell’ambito dell’arte informale, propongono una rivisitazione della stessa e l’inizio di nuovi percorsi. Al di là del momento culturale che suggerisce i modi espressivi a molti artisti, notiamo in Francesc a un’adesio ne emotiva e una partecipazione nel mo mento della creazione d e l l ’o p e r a che risultano fonda mentali per coloro che partecipano in prima persona alla creazione artistica. In realtà, ciò che conta non è il soggetto ma l’adesione che dà l’artista allo stesso, oltre che con le mani anche con il cuore.Durata dell’esposizione: dal 22 giugno al 6 luglio. Francesca Libardoni nata a Trento e laureata in Architettura all’Università di Venezia, lavora nella progettazione di interni ed esterni. La frequentazione di artisti, legata anche alla propria attività, ha determinato una sua partecipazione al mondo delle arti figurative. Questa è la sua prima personale nella città dove vive e lavora.

che voleva basare i propri presupposti sul raziocinio della scienza – ciò che è stato – ma il cui esito, fortunatamente, come una scialuppa in balìa della tempesta, ha iniziato a girovagare libero per gli spazi siderali. Questa mostra vuol essere la prima di un ciclo che si dilungherà nel corso dei prossimi anni, tesa ad aggiornare il pubblico, in primis gli artisti, sul linguaggio contemporaneo a partire dagli anni Settata del Novecento. Ritornando al nostro Claudio Olivieri, le opere esposte ci offrono l’occasione per una molteplicità di riflessioni sul colore, sulla struttura del tempo e dello spazio, sul ruolo della luce, ecc. Soprattutto la luce, uno dei punti

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fondamentali della sua poetica artistica, attraversa la sua produzione a partire dagli anni Settanta con una coerenza e una caparbietà tipica degli artisti che operano nel campo dell’astrattismo, ma sicuramente inconsueta per l’arte contemporanea in generale. La luce è ciò che permette ad Olivieri di andare oltre al dato sensibile, alla realtà, alla quotidianità. La luce è il simbolo universale della divinità, dell’elemento spirituale che, dopo il caos dell’scurità originaria, attraversò il Tutto, ricacciando nei loro confini le tenebre. Una luce intensa al centro della tela si fa strada, emergendo tra due campiture esterne colorate che, quasi la inquadrassero, si interpongono tra la luce e lo spettatore. È una luce in costante movimento, vibrazione, come se dall’interno dell’opera cercasse di affiorare, diffondersi, irradiarsi. Abbiamo la percezione


trentinomostre di assistere a un evento che si sta dischiudendo ai nostri occhi, in una continua dialettica, in un ritmo costante di chiusura e apertura, di inspirazione ed espirazione, di un battere e di un levare. Come in un respiro del cosmo. E l’opera accade, davanti a noi, grazie a un acceso cromatismo, fatto di velature sottili, di lievi sfumature, nei toni chiari del giallo, del bianco, dell’azzurro... La tela non rappresenta ma presenta nel tempo un evento che ci conduce alla soglia del mistero. Per Olivieri, la tela è infatti il passaggio dal visibile all’invisibile. Le forme assumono un carattere incerto, fluttuante, sospeso. Segnano il sorgere d’un senso, la nascita del racconto del fragile irrompere di una luce originaria, fatta di modulazioni delicate, sottili. Esaltando il valore cromatico del colore, l’artista crea un universo spirituale, uno spazio sospeso, metafisico. Attraverso tenui modulazioni, talvolta quasi impercettibili, ci immergiamo in uno spazio di luce. È un’apparizione, colta come in attesa di dileguarsi, di svanire, per poi risorgere. E le campiture esterne si squarciano su questa “rivelazione”. Diventano porte che si aprono sull’infinito. Si pongono come veli di meditazione, diaframmi di contemplazione, tende colorate che lasciano intravedere il divino, per poterlo proteggere, custodire. Sono veli che lasciano scorgere una visione, quasi si trattasse della manifestazione della shekinah, della gloria divina, di una presenza inaccessibile che può essere solo suggerita, evocata, ma non posseduta né manipolata. È una luce inafferrabile che dall’al di là di una realtà senza tempo, accede al nostro mondo per irradiarlo e trasformarlo. Meditazione e raccoglimento sono le chiavi di lettura per entrare in questo mondo fatto di silenzi, ricolmi di una pienezza infinita. È la gloria dell’invisibile.

Albiano Mostre SIMPOSIO DI SCULTURA SU PIETRE TRENTINE 2013 Apertura: da giovedì 4 a giovedì 18 luglio. 3a edizione del Simposio di Scultura su Pietre Trentine con scultori nazionali e non che si cimenteranno nella realizzazione di opere scultoree con materiali lapidei, tutti provenienti dal Trentino. Info: Comitato Simposio di Scultura su Pietre Trentine simposioscultorapietretrentine@ gmail.com.

Altopiano di Pinè Mostre 7a EDIZIONE TRENTINO IMMAGINI Apertura: da venerdì 19 a mercoledì 31 luglio. 7a edizione del festival trentino di fotografia “Trentino Immagini”, che da quest’anno si sposta in montagna, ampliando i propri confini, ma conservando le caratteristiche storiche della lettura di portfolio e delle mostre itineranti nel centro storico. L’Altopiano di Piné diventa così una grande sede espositiva a cielo aperto, con oltre dieci mostre sul tema del caos e ricerche fotografiche molto diverse per stili e contenuti, per riflettere sull’attualità, sugli eventi mondiali, ma anche sui percorsi intimi di ognuno di noi. Info: APT Tel. 0461.557028.

Baselga di Piné Mostre I LAVORI DELLE MANI E DEL CUORE Apertura: da sabato 6 a domenica 7 luglio. Lungolago di Serraia. 4a edizione della mostra di oggetti di artigianato artistico dell’Altopiano di Piné e della Valle di Cembra. Artisti, artigiani e apicoltori locali metteranno in mostra e in vendita i propri lavori fatti a mano. Orario: 9.30-19. Anche il 27 e 28 luglio. Info: APT Tel. 0461.557028.

Baselga Pinè Mostre MOSTRA FOTOGRAFICA DI MONTAGNA FRATELLI PEDROTTI 19 venerdì. Centro Congressi. Ingresso libero. Info: APT Piné Cembra Tel. 0461.557028; www. visitpinecembra.it. Ore 17. Mostre adriano eccel - lo specchio immaginario 20 sabato. Spazio espositivo Palazzo delle Poste. Ingresso libero. Info: APT Piné Cembra Tel. 0461.557028; www.visitpinecembra.it.

Cembra Mostre V SIMPOSIO DI SCULTURA LIGNEA VALLE DI CEMBRA Apertura: da martedì 2 a domenica 7 luglio. Centro storico. In concomitanza con la Rassegna dei Müller Thurgau dell’Arco Alpino V Simposio di Scultura Lignea per le vie del centro di Cembra. Dodici scultori, provenienti da diverse regioni dell’arco alpino, metteranno in mostra la loro abilità e creatività, realizzando le loro opere sotto gli occhi degli spettatori negli scorci più caratteristici del centro storico di Cembra. Il simposio avrà luogo anche in caso di pioggia. Info: APT Tel. 0461.683110. Mostre LEGAMI FRAMMENTI. PROSPETTIVE D’ARTE CEMBRANA: LUCIO PERENZONI Apertura: da venerdì 12 a domenica 28 luglio. Palazzo Barbi. Mostra fotografica personale “Immagini di viaggio nel Mondo” di Lucio Perenzoni. Inaugurazione venerdì 12 alle 18 con proiezioni di un viaggio in Australia. Info: APT Tel. 0461.683110. Esposizione 26a RASSEGNA DEI MÜLLER THURGAU DELL’ARCO ALPINO - X CONCORSO INTERNAZIONALE Cembra. nota a livello internazionale, torna la rassegna dei Müller Thurgau, evento dedicato al celebre vino di montagna. Palazzo Maffei sarà il suggestivo contenitore di quest’appuntamento ormai consolidato per tutti gli appassionati di questo giovane vitigno che in breve tempo è diventato l’immagine della Valle di Cembra e dei suoi produttori. Ogni anno più di cento espositori nazionali e internazionali parteciperanno alla Rassegna e al Concorso Internazionale, giunto alla 10a edizione. Info: Comitato Mostra Valle di Cembra Tel. 0461.680117, APT Tel. 0461.68311. Per consultare il programma dettagliato consultare il sito www. mullerthurgau-mostra.it.

Drena Mostre BOMBARDELLI LORENA E ADELFO Apertura: da giovedì 6 giugno a domenica 7 luglio. Mostra permanente di reperti archeologici.

Grigno Mostre ARTE PASSIONE TERRITORIO Apertura: da sabato 6 a sabato 20 luglio. c/o Antica Pieve. Espongono: Bruno Voltolini, Flavio Stefani, Elio Buffa, Stefanio Benedetto (Lupo) Gianni Dell’Agnolo, Claudio Marighetti, Silvano Garollo. Orari: da martedì a domenica 10-12 / 15-18. Lunedì chiuso. Ore 18.30.

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trentinomostre Mostre ANNALISA LENZI - TRA PRECARIETà E SPERANZA Apertura: da domenica 28 luglio a sabato 17 agosto. Antica Pieve sconsacrata di S.s Giacomo e Cristoforo. In mostra, le opere più conosciute e altri lavori ed installazioni site-specific realizzate per l’evento, che raccontano il tema dell’esposizione in chiave surrealista, ma con un pizzico di ironica verità. A cura di Aurora Minati. Orari di apertura: dal martedì al sabato ore 10-12/15-18. Vernissage domenica 28 luglio alle ore 11.30. Info: Biblioteca GrignoTel. 0461.765414; www.annalisalenzi.com.

Grumes Mostre VIE DI VITA: TERRA IN MONTANIS Apertura: da venerdì 19 a domenica 28 luglio. Sala Le Are. Mostra fotografica del fotoreporter Alberto Ceolan. Inaugurazione sabato 13 alle 18 con lo spettacolo delle montagne del mondo. Orario: 20-22. Ingresso libero. Info: Sviluppo Turistico Grumes Tel. 0461.688003.

Luserna Mostre ABBASSO LA GUERRA Persone e movimenti per la pace dall’800 ad oggi Apertura: da sabato 22 giugno a venerdì 16 agosto. Centro Documentazione Luserna. Mostra fotografica e documentaria. A cura di Francesco Pugliese. Orario: 10-12.30/14-18. Info: Tel. 0464.789638; www.lusern.it. Mostre LIBERIO FURLINI espressioni dipinte Apertura: da sabato 29 giugno a mercoledì 7 agosto. Pinacoteca Rheo Martin Pedrazza. Il titolo della mostra illustra già il tema delle opere, ossia la natura, il lavoro del passato con uno sguardo sereno al futuro e il lavoro dell’uomo al centro. La mostra sarà composta da 23 opere che riassumono il percorso pittorico dell’artista. Orario 11.30 -12.30 e 17-18. Info: www. liberiofurlini.it.

Montevaccino Mostre i curati di montevaccino (1742-1919) Apertura: fino a domenica 14 luglio. Centro sociale - Sala circoscrizionale. Testimonianze di fede e devozione popolare a Montevaccino e dintorni. La mostra si potrà visitare nei seguenti giorni: domenica ore 11-12, mercoledì ore 19.30-22.00, venerdì ore 16.30-18.30. Info: Gianko Nardelli (349.5851405; gianko.nardelli@ gmail.com).

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Pergine Valsugana Mostre Klaus Prior - Figure Arcaiche sculture e dipinti Apertura: da sabato 20 aprile a domenica 3 novembre. Castello. Mostra di sculture e dipinti. Orario di apertura: da martedì a domenica dalle 10.00 fino alle 22.00 lunedì dalle 17.00 alle 22.00. Info: Castel Pergine Tel. 0461.531158; verena@ castelpergine.it; www.castelpergine.it. Ore 17.

Franco Murer al ritrovo degli artisti

Pozza di Fassa Mostre MARIANO VASSELAI SANTE, STREGHE ED EROINE Apertura: da martedì 2 luglio a martedì 20 agosto. Sala mostre “Ciasa de Noscia Jent” Opere grafiche ispirate ai processi fiemmesi. Orario: 16-18.30/20.30-22.

Riva del Garda Mostre Pinacoteca: Testimonianze figurative tra il XIV e il XIX secolo Apertura: da venerdì 22 marzo a domenica 3 novembre. Museo “La Rocca” - Archeologia dell’Alto Garda. Storia: il lago, gli uomini, i tempi. Mostra permanente. Mostre ALOIS BEER 1900-1910 Apertura: da domenica 14 aprile a domenica 3 novembre. MAG Museo Alto Garda. Panorami fotografici del Garda dalle collezioni del Kriegsarchiv di Vienna. A cura di Alberto Prandi. Orario: dalle 10 alle 18. Chiuso lunedì. Ulteriori informazioni: www.museoaltogarda.it. Mostre Claudio Olivieri. Il colore disvelato Apertura: da venerdì 7 giugno a domenica 3 novembre. MAG Museo Alto Garda. Una selezione di venti quadri, in parte provenienti dalle raccolte del Mart di Rovereto, sarà esposta a giugno nelle tre sale destinate alle mostre temporanee che chiudono il percorso della collezione permanente del Museo Civico di Riva del Garda. A cura di Daniela Ferrari. Ulteriori informazioni: www.museoaltogarda.it.

Rovereto Mostre PASUBIO 1915-1918 Apertura: fino a venerdì 1 novembre 2013. Castello. Orario: dal martedì alla domenica ore 10-18. Info: www.trentinograndeguerra.it; www.museodellaguerra.it. Mostre La magnifica ossessione Apertura: fino a domenica 6 ottobre 2013. Mart. Il Museo di Arte Moderna e Contemporanea di

A

lla Galleria d’Arte “ Il Ritrovo degli Artisti “ (Via Endrici 17, Trento), nei mesi di luglio e agosto, esposizione delle opere di Franco Murer, autore degli altorilievi in bronzo della centesima fontana dei Giardini Vaticani. Franco Murer nasce a Falcade (Belluno) nel 1952. Vive la sua infanzia e adolescenza nello studio di scultura del padre Augusto, il cui impegno civile e umanistico è ancor oggi per lui un riferimento fondamentale. Si trasferisce poi a Venezia per gli studi all’Accademia di Belle Arti, dove segue in particolare i corsi di Alberto Viani e si diploma nel 1974. La sua produzione artistica è caratterizzata da alcuni grandi cicli. La sua prima fonte d’ispirazione sono stati naturalmente i boschi, le suggestive vette e gli scenari incantevoli della sua Valle del Biois, il mito dell’uomo albero, le antiche tradizioni di montagna e il mondo dei fauni e delle ninfe, che hanno dato vita a composizioni artistiche intrise di poesia e letteratura. Un impegno particolare Murer dedica anche all’arte sacra e le sue opere si trovano in importanti chiese e musei Diverse e qualificate sono infine le sue interpretazioni scultoree pubbliche, che fanno bella mostra nelle piazze di tante città italiane. Modella la medaglia commemorativa per i trentesimo anniversario dell’elezione di Giovanni Paolo I e viene incaricato dal comitato per il trentennale di Papa Luciani ad eseguire una Via Crucis in bronzo (quindici formelle cm 40x50) posizionate su pietra Dolomia nella Via Cavallera di Canale D’Agordo (BL). Il 5 luglio 2010 viene inaugurata la Fontana di San Giuseppe, centesima nei Giardini Vaticani; Franco Murer è risultato vincitore del concorso indetto dalla Santa Sede per la realizzazione dei pannelli in bronzo che impreziosiscono questo monumento. Info: Tel. 334/1028483. Orario: 10–12/16–19.


trentinomostre Trento e Rovereto celebra i suoi primi dieci anni di vita attraverso una mostra che ridisegna la relazione delle sue collezioni con il pubblico, riflette sul proprio patrimonio e intraprende un modo inedito di osservarlo. Info: www.mart.tn.it. Mostre JACOPO MAZZONELLI OBTAINING THE HISTORY Apertura: da venerdì 7 giugno a sabato 14 settembre. Paolo Maria Deanesi - Via San Giovanni Bosco, 9. Mostra personale. Orario: da giovedì a sabato ore 16-20 o su appuntamento. Info: Tel. 0464.439834; www.paolomariadeanesi.it; gallery@paolomariadeanesi.it.

Sanzeno Mostre DIEGO MAZZONELLI contrappunti Apertura: da venerdì 28 giugno a domenica 21 luglio. Casa de’ Gentili. Catalogo a cura di Gabriele Lorenzoni. Orario: da martedì a venerdì ore 16-19; sabato e domenica ore 10-12/16-19. Lunedì chiuso.

Trento Mostre BRENDAN CASS Spectral Views Apertura: da giovedì 6 giugno a lunedì 30 settembre. Studio d’Arte Raffaelli. Palazzo Wolkenstein. In mostra una quindicina di lavori inediti che risaltano e confermano lo stile del giovane artista americano della scena newyorkese. Allievo-assistente come McKimens (che ha esposto recentemente allo Studio d’Arte Raffaelli) di un grande della pittura contemporanea statunitense, Donald Baechler, si caratterizza per una pittura intensa, perchè fatta di gesti e colori impetuosi. Una pittura veloce, di getto, con un colore che urla in libertà dove l’irrazionalità è l’unica regola. Info: Tel. 0461.982595; www.studioraffaelli.com. Mostre il filo... racconta Apertura: da giovedì 20 giugno a mercoledì 3 luglio. Sala Thun di Torre Mirana. Via Belenzani. La mostra resterà aperta al pubblico: ore 10-12.30, 16-19. Lunedì chiuso. Dettagli si potranno trovare nel sito www.ilfiloracconta.it; info@ gadottimodadesign.it. Mostre fatto a mano e con il cuore - francesca libardoni Apertura: fino a sabato 6 luglio. Caffè Excelsior, via Manci 86. Negli spazi del Caffè Excelsior vengono proposte le opere di una giovane artista, l’architetto Francesca Libardoni. Le tele di formati diversi denotano una notevole sensibilità e, pur nell’ambito dell’arte informale, propongono una rivisitazione della stessa e l’inizio di nuovi percorsi.

Mostre franco murer Apertura: da lunedì 1 luglio a sabato 31 agosto. Galleria d’Arte “Il Ritrovo degli Artisti” - Via Vannetti 37. Esposizione delle opere di Franco Murer, autore degli altorilievi in bronzo della centesima fontana dei Giardini Vaticani. Orario: 10-12/1619. Info: Tel. 334.1028483.

Espressioni dipinte di liberio furlini

Mostre GIANCARLO VITTURINI MATERIA, COLORE E SEGNO Apertura: da sabato 13 luglio a sabato 3 agosto. Palazzo Trentini. Via Manci. Mostra personale. Orario: da lunedì a venerdì 10-18, sabato 10-12. Chiuso nei giorni festivi. Mostre BIG BAND Apertura: da giovedì 25 luglio a sabato 31 agosto. Younes Baba- Ali, Maria Crispal, Neboj a Despotovi , Christian Fogarolli, Richard Loskot, Marcos Lutyens, Valentina Miorandi, Anna Raimondo, Saout Radio, Kuai Shen, Jonathan Sullam. Orari: lunedi - venerdi 10-19, sabato 9-13 / 17-20. Solo domenica 28 luglio 10-19. Info: Galleria Boccanera, via ilano, 128. Pop-up Gallery Boccanera, Le Albere. Tel. 0461.984206; 340.5747013; www.arteboccanera.com; info@arteboccanera.com.

Vallarsa Mostre LA BIANCHERIA FEMMINILE DAI PRIMI DEL 900 AI TEMPI MODERNI Apertura: da domenica 7 a domenica 28 luglio. Museo Etnografico di Riva.

Vermiglio Mostre federico lanaro un’aquila non ha bandiera Apertura: da domenica 21 luglio a domenica 29 settembre. Forte Strino. Mostra a cura di Daniele Capra. Orari: Forte Strino è aperto dal 15 giugno al 29 settembre giugno, luglio, settembre 9.3012.30/14.30-17.30. Dal 20/7 al 31/8 orario continuato 9.30-18.30. Info: Ufficio Informazioni Vermiglio Tel. 0463.758200; www.fortestrino.com.

Villalagarina Mostre TETSURO SHIMIZU - IMPERMANENZA Muj Apertura: da lunedì 1 a domenica 14 luglio. Palazzo Libera - Via Garibaldi, 10. Mostra personale dell’artista giapponese Tetsuro Shimizu. Entrata libera, lunedì/ martedì chiuso. Me-Gi-Ve 14-18. Sa-Do 10-12.30 /14-18. Info: Info: 0464.414966 - 347.5308211 - tonico52@yahoo.it.

L

iberio Furlini espone a Luserna, alla Pinacoteca Rheo Martin Pedrazza, in una mostra dal titolo “Espressioni dipinte”, aperta tutti i giorni dal 29 giugno 2013 al 7 agosto 2013 con orario 11.30 -12.30 e 17-18. La mostra è organizzata dal Centro Documentazione Luserna e fortemente voluta dal presidente Luigi Nicolussi Castellan, dal vicepresidente Lorenzo Nicolussi Castellan e dal direttore Lorenzo Baratter in quanto lo videro all’opera in occasione del mural realizzato l’anno scorso sulla facciata esterna del Centro. Il titolo della mostra illustra già il tema delle opere, ossia la natura, il lavoro del passato con uno sguardo sereno al futuro, il lavoro dell’uomo al centro. La mostra è composta da 23 opere che riassumono il percorso pittorico di Furlini. La pittura è molto semplice, ma sensibile e centralizzata sui valori umani. Varie sono le tecniche presenti, dall’ affresco alla tempera all’uovo, su supporti in tela, in legno, su lastre di granito ed i colori sono pigmenti (terre ed ossidi) e i sottofondi con sabbia calce e polvere di marmo. Il mural che Furlini ha realizzato sulla facciata del Centro Documentazione illustra in particolare la vita, la cultura cimbra e il lavoro tipico di questa popolazione. Le scene pittoriche sono rappresentate dal lavoro dello scalpellino importato anche in altri paesi, il lavoro a tombolo, la donna che lava alla fontana con accanto un bimbo che beve dalla fontana, la fienagione, i cavalli che trainano le bore, ecc. Il prossimo impegno di pittura murale di Furlini sarà nel mese di luglio a S. Eufemia a Maiella (Abruzzo), su una struttura adiacente alla “piazzetta dell’Emigrante”, come tema l’emigrazione abruzzese. Liberio Furlini è nato nel 1950 a Riva del Garda. Durante gli studi magistrali ha avuto il privilegio di essere allievo di Luigi Senesi. Ha iniziato a dipingere nel 1989. Predilige la pittura mural e dipinge su lastre di granito usando una tecnica particolare con colori di pigmenti naturali. Altre notizie sul sito personale, www.liberiofurlini.it.

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trentinoappuntamenti

Verso le alte vette, bagnati dal sole

L’

estate in Trentino ci si trasferisci tutti, zaino in spalla, ad ascoltare la voce dei grandi della musica italiana, o a contemplare incantati una suggestiva

alba in cima alle Dolomiti, mentre uno scrittore di grido

legge le proprie liriche. Tutto questo è Suoni delle Dolomiti, il Festival della montagna più conosciuto d’Europa. Per gli appassionati di danza, ecco il ritorno attesissimo di Drodesera. Dal 26 luglio al 3 agosto, il festival trentino di danza presenterà al mondo oltre cinquanta artisti.

Marco Mengoni sarà, invece, tra i protagonisti dei quattro eventi musicali che segneranno la seconda edizione del “Trento

Summer Festival”

marco mengoni

N

ato e cresciuto a Ronciglione, si avvicina alla musica fin da piccolo. A 14 anni, mentre frequenta l’istituto per il design, si iscrive ad una scuola di canto e la sua insegnante di canto decide di inserirlo in un quintetto vocale con cui si esibisce nei pianobar e nei locali. A 16 anni comincia la sua carriera solista, venendo accompagnato per i successivi tre anni da un gruppo di musicisti con cui si esibisce in piccoli club, con cover e canzoni di sua scrittura e composizione, e partecipando a svariati provini. A 19 anni si trasferisce a Roma e nello stesso periodo si iscrive all’Università di Lingue e comincia a lavorare in alcuni studi di registrazione come fonico e programmatore. Nel 2013 si trasferisce stabilmente a Milano. Si iscrive alla SIAE, dove registra un totale di 22 brani musicali. La vittoria ad X Factor 3 e il primo EP (2009). Nel 2009 viene scelto da Morgan come partecipante, nella categoria 16/24 anni, alla terza edizione di X Factor. Il 2 dicembre 2009 vince il talent show assicurandosi un contratto con la casa discografica Sony Music del valore di 300.000 euro, nonché la partecipazione di diritto nella sezione Artisti al Festival di Sanremo 2010.

in programma dal 3 al 7 luglio in Piazza Fiera. Tra gli altri

nomi, Antonello

Venditti e la coppia Randy Crawford e Joe Sample. Eccoci a Itinerari

Folk. La 26a edizione si

terrà dal 1° luglio al 7 agosto al Giardino del Centro S. Chiara. Primo live quello di lunedì 1 luglio, alle 21.30,

al 20 agosto porterà nelle diverse valli della nostra regione ben tredici appuntamenti. Per il teatro, dopo l’esordi di fine maggio, a luglio tre date per lo spettacolo “Come

un fiume. Viaggiatori dell’Impero”, scritto da Flora

Sarubbo, interpretato da Maura pettorruso. dedicato alla

con Aziz Aziz un musicista

storia dei trentini emigrati nei confini dell’Impero austro-

cresciuto a Marrakesh.

ungarico.

la rassegna che si terrà

perchè la narrazione ti cambia la vita. La terza edizione

dal 9 luglio al 23 agosto

della manifestazione si terrà dal 12 al 14 luglio a Cles, in

a Baselga di Pinè Centro

Valle di Non.

Piné Musica è

Congressi Pinè 1000.

Per i più piccoli, ma non solo, “123...

Storie”:

Quattro salti al Rafanass, sempre all’insegna dello

L’opera e non solo... Verdi e Wagner, anche il Flauto

slogan “Musica, rispetto, comunicazione”, la kermesse si

Magico, l’Italiana in Algeri fino al Gershwin di Un

svolgerà a Rovereto il 5 e il 6 luglio.

Americano a Parigi

Infine, per la comicità, da giovedì 11 a domenica 14

Sarà il Cinema, ossia la settima arte, ad incontrare

quest’anno il pianoforte nella VI edizione del Festival

Più Piano, rassegna concertistica che dal 16 luglio 82

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luglio, torna RidenDro

& ScherzanDro

l’atteso il festival nazionale di cabaret. Con Bazzoni, Sgrilli, Giacobazzi e molti altri. Presenta il nostro Lucio Gardin.


trentinoappuntamenti 1 lunedì Cultura Computer Lab Trento. Centro servizi anziani di via Belenzani. Alcuni giovani volontari delle scuole superiori che aderiscono all’iniziativa SummerJobs 2013 seguiranno come tutor gli anziani che desiderano mantenere, potenziare e migliorare quanto già sanno fare con il computer, utilizzando i programmi di videoscrittura, familiarizzando con i social network o dedicandosi alla lettura on line di un quotidiano. Per partecipare gratuitamente all’attività informatica, in programma dal martedì al venerdì dalle 9 alle 11, è necessario iscriversi al centro Contrada Larga e prenotarsi, direttamente presso gli operatori o telefonando allo 0461/235348. Cultura ELISIR DELLA SALUTE Cembra. Ore 21. Palazzo Barbi. Serata con il dott. Roberto Cappelletti sul tema “Come tutelare la salute dei nostri figli in un mondo malato”. Coordina il dott. Morelli che parlerà delle proprietà medicinali dell’erisimo. Info: APT Tel. 0461.557028. Folklore VIVERE IL PARCO 2013 Levico Terme. e Roncegno. Propone un insieme di iniziative per valorizzare gli storici Parchi delle Terme di Levico e Roncegno, che nel corso dell’estate ospiteranno un ricco ventaglio di attività: laboratori creativi per bambini e adulti, matineés musicali e concerti, teatro e visite botaniche guidate. Fino al 2 settembre. Per info dettagliate: www.naturambiente. provincia.tn.it. Musica PRIMIERO DOLOMITI FESTIVAL BRASS 2013 Fiera di Primiero. Ore 10.30. Centro pedonale. Incontro trombettistico delle Dolomiti. Appuntamento aperto a tutti i trombettisti. Info: www.primierodolomitifestival.it. Musica JAZZ CAFè 2013 Riva del Garda. Ore 21.30. Ristorante Spiaggia degli olivi. Elisa Rovida 4 TH Skin. Info: www. gardajazz.com. Musica ITINERARI FOLK 2013 Trento. Ore 21.30. Giardino S. Chiara. Aziz Sahmaoui & University of Gnawa. Marocco-Senegal. Ingresso libero. Info: Centro Servizi Culturali S. Chiara n. verde 800.013952; info@itinerarifolk.it; info@centrosantachiara.it. Per i più piccoli BIMBUMBRASS Transacqua. Ore 17. Giardino del Palazzo Someda. in caso di maltempo presso il Teatro Oratorio di Pieve. Favole musicali dedicate ai

bambini... e non solo. Info: www. primierodolomitifestival.it.

2 martedì Cultura Conferenza Pozza di Fassa. Ore 21. Sala Consigliare. Le opere di Mariano Vasselai e i processi per stregoneria in Fiemme.Con M. Vasselai e Italo Giordani, storico fiemmese. Enogastronomia DEGUSTAZIONI Cembra. Ore 18. Palcurlig. In occasione della Rassegna del Müller Thurgau degustazione e votazione dei vini partecipanti al X Concorso Enologo Internazionale. Info: Comitato Mostra Valle di Cembra Tel. 0461.680117, www.mullerthurgaumostra.it, APT Tel. 0461.683110. Musica PRIMIERO DOLOMITI BRASS QUINTET Fiera di Primiero. Ore 10.30. Centro pedonale. Info: www.primierodolomitifestival.it. Musica PRIMIERO DOLOMITI BRASS QUINTET San Martino di Castrozza. Ore 15. Malga Ces. (in caso di maltempo presso la Sala Congressi di San Martino di Castrozza). Il concerto è preceduto da una passeggiata nella natura. Info: www.primierodolomitifestival.it. Musica MOVIE BRASS QUINTET Tonadico. Ore 21. Piazzetta del Marzollo. (in caso di maltempo presso il Palazzo Scopoli). Info: www.primierodolomitifestival.it. Musica JAZZ CAFè 2013 Riva del Garda. Ore 21. Ristorante Viletta Anessa. Outrolugar - Brasil Project. Info: www.gardajazz.com. Tradizione Malghese per un giorno a Malga Fratte Altopiano di Vezzena. Scoprire la vita di malga e come si produce il formaggio secondo l’antico metodo. Info: APT Valsugana - Ufficio di Castello Tesino Tel. 0461.727730. Tradizione LEVICO IMPERIALE Levico Terme. Rievocazione storica e libera interpretazione del periodo della “Belle Époque” a Levico Terme. Info: APT Valsugana - Ufficio di Levico Terme, Tel. 0461.727700.

3 mercoledì Famiglia Quest’anno scelgo io il mondo delle Aziende Agricole Ore 16. Azienda Agricola Ca’ dei Baghi. Ogni mercoledì pomeriggio scopri il mondo delle aziende

APPUNTAMENTI DI LUGLIO DOMENICA 7 LUGLIO RIFUGIO D’INCANTO Concerto CORO SAT DI ARCO RIFUGIO POTZMAUER – Ore 11-17 DOMENICA 14 LUGLIO SAGRA DE LUI – Con pranzo comunitario Grumes, Centro Le fontanelle, ore 12-22 VENERDÌ 19 – MERCOLEDÌ 28 LUGLIO Vie di vita “TERRA IN MONTANIS” Spettacolo delle montagne del mondo Mostra fotografica di Alberto Ceolan, fotoreporter Grumes, Sala Le Are – Orario 20-22 Inaugurazione: ore 18. Ingresso Libero. GIOVEDÌ 25 LUGLIO MUSICA SULLA VIA – CONCERTO MUSICA CLASSICA Grumes, Piazzetta Dos – Ore 21. Ingresso libero.

MERCOLEDÌ 7 AGOSTO LE VIE DELLA VALLE – UNA STRADA LUNGA 200 ANNI Conferenza storica di Paolo Benedetti sulla storia della strada Lavis – Molina di Fiemme Teatro Le Fontanelle – ore 21. Ingresso Libero GIOVEDÌ 8 AGOSTO Concerto rock “I Demetra” Piazza municipio, ore 21. Ingresso libero SABATO 10 AGOSTO Ore 16 – 19 – RECITAL SULLA VIA Escursione sul Sentiero de Vecchi Mestieri Grumes – Partenza da Grumes Ore 20 I MASTRI PISTORI DI GRUMESBERG Piazza di Grumes Ore 21 Spettacolare recital di piazza in costume sui Vecchi mestieri con banchetto finale sotto le stelle – Cena in piazza

SABATO 27 LUGLIO MUSICA SULLA VIA: CONCERTO BANDA CEKA FESTA ALPINA –Baita Penna nera Piazza Grumes - ore 18

DOMENICA A11 AGOSTO LA VIA DELLA NATURA CAMMINATA SULL’AVISIO e nella sua forra Selvaggia tratto Gresta - Piscine – ore 9-17 Con pranzo. Quota € 15

DOMENICA 28 LUGLIO MUSICA SULLA VIA: GIROFOLK – I ZEPHYROS Musica popolare veneta, musica mediterranea e balcanica Pian da Lost grant - ore 15

LUNEDÌ 12 AGOSTO IL CINEMA SULLA VIA Il sorpasso film - 1962 diretto da Dino Risi Cinema Le Fontanelle – ore 21. Ingresso Libero

APPUNTAMENTI DI AGOSTO GIOVEDÌ 1 AGOSTO MUSICA SULLA VIA: GIROFOLK – I BARABAN Gruppo musicale milanese esegue un repertorio di musica popolare della Alpi Casel dei Masi, ore 21 VENERDÌ 2 AGOSTO CANZONI DI VITA – ”Ghera ‘na volta” concerto canti tradizione locale Piazzetta Dos, ore 21. Ingresso Libero 3 – 18 AGOSTO Inaugurazione ore 18 LE VIE DELLA VALLE – UNA STRADA LUNGA 200 ANNI Mostra sulla storia dei 200 anni di costruzione e adeguamento della strada LAVIS - MOLINA Sala Le are. Aperture ore 20-22

MARTEDÌ 13 AGOSTO LE VIE DELLA VITA “INSONNI DI UNA NOTTE DI….TERZA ETA’” Adattamento teatrale di Gabriele Penner Teatro Le fontanelle – Ore 21, ingresso € 6 LUNEDÌ 19 AGOSTO IL CINEMA SULLA VIA SIDEWAYS In viaggio con Jack 2004, Alexander Payne – Cinema Le Fontanelle – Ore 21, ingresso Libero GIOVEDÌ 22 AGOSTO LE VIE DELLA VITA – “IL LIBERTINO” con Gabriele Penner e Bruno Vanzo Teatro Le fontanelle – Ore 21, ingresso € 6 VENERDÌ 23 - SABATO 24 AGOSTO 21° RADUNO ROCK Pian da Lost Grant

SABATO 3 AGOSTO VIE DI COLORI – Concorso di Pittura a tema La Vita sulle Vie della Valle – Grumes, ore 9-18 Quota iscrizione € 15

LUNEDÌ 26 AGOSTO LE VIE DELLA NATURA – ELISIR DELLA SALUTE salute e del benessere conferenza del Dott. Morelli, Teatro Le Fontanelle – Ore 20,30, ingresso Libero

LUNEDÌ 5 AGOSTO IL CINEMA SULLA VIA Thelma & Louise – 1991, regia Ridley Scott CinemaLe Fontanelle ore 21, ingresso libero

MARTEDÌ 27 AGOSTO IL CINEMA SULLA VIA – DUEL Film 1971 regia di Steven Spielberg Cinema Le Fontanelle – ore 21, ingresso Libero

INFO: Sviluppo Turistico Grumes Piazza Municipio, 6 - tel. 0461.688003 info@sviluppoturistico.it - www.sviluppogrumes.it

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trentinoappuntamenti agricole: come si coltiva la terra, i segreti delle api, il paradosso di coltivare erbe spontanee, i mille gusti dei piccoli frutti. Info: Azienda Agricola Ca’ dei Baghi 0461.848184. Consorzio Turistico Vigolana, Tel. 0461.848350; info@ vigolana.com. Folklore mezzolombardo lunare Mezzolombardo. Vie del paese Spettacoli, animazione, mostre e musica, apertura serale degli esercizi commerciali fino alle 22.30. Per info dettagliate visitate il sito www.mezzolombardoincentro.it. Musica MAGICABOOLA BRASS BAND Fiera di Primiero. Ore 10.30. Centro pedonale. Info: www.primierodolomitifestival.it. Musica MAGICABOOLA BRASS BAND Imer. Ore 21. Piazzale dei Piazza. (in caso di maltempo presso le Sieghe). Info: www.primierodolomitifestival.it. Musica GARDA JAZZ FESTIVAL 2013 Riva del Garda. Ore 21.30. Hotel Lido Palace. Dinner in Jazz su

prenotazione. Mystic River. Info: www.gardajazz.com. Musica TRENTO SUMMER FESTIVAL 2013 - SON LATINA E NEW PROJETC SWING ORCHESTRA Trento. Ore 21. Piazza Fiera. Prevendita biglietti: Redazione Trentinomese - Via Ghiaie, 15 - Trento.

Tradizione LEVICO IMPERIALE Levico Terme. Rievocazione storica e libera interpretazione del periodo della “Belle Époque” a Levico Terme. Info: APT Valsugana - Ufficio di Levico Terme, Tel. 0461.727700. Tradizione PINÉ SOTTO LE STELLE 2013 Baselga di Piné. Ore 21. Corso Roma. Negozi aperti, spettacoli e intrattenimenti per tutti per una serata all’insegna del divertimento. In caso di maltempo i programmi

potranno subire variazioni. Info: APT Tel. 0461.557028.

4 giovedì Enogastronomia DOC - Denominazione di Origine Cinematografica Ore 20. ...ovvero un nuovo modo di bere e gustare il cinema lungo le Strade del Vino (Pojer e Sandri). Si parte alle 20 con la visita all’azienda in compagnia dei padroni di casa, per continuare con una degustazione di vini abbinati a un’accurata selezione di prodotti gastronomici del territorio. Reso onore a Bacco e sedato l’appetito, cala la sera e arriva l’emozione del grande cinema, verrà proiettato in cantina il film Slow Food. Info: www.cinemaincantina. it; info@stradavinotrentino.com. Musica MAGICABOOLA BRASS BAND Fiera di Primiero. Ore 10.30. Centro pedonale. Info: www.primierodolomitifestival.it. Musica SPILIMBRASS Mezzano di Primiero. Ore 21. Centro storico “Arco dei Miceli”. (in caso di maltempo presso la Sala Civica di Mezzano). Musica Brass... su cortometraggio di Ollio e Stanlio. Info: www.primierodolomitifestival.it.

Musica GARDA JAZZ FESTIVAL 2013 Nago. Ore 21.30. Chiesa SS Trinità. Bebo Ferra Solo. Info: www. gardajazz.com. Musica TRENTO SUMMER FESTIVAL 2013 - MARCO MENGONI Trento. Ore 21. Piazza Fiera. Prevendita biglietti: Redazione Trentinomese - Via Ghiaie, 15 - Trento.

Musica SUONI IN COVEL Cogolo di Pejo. Prime le trombe, poi i campanelli. Info: www. linumpeio.it. Tradizione LEVICO IMPERIALE Levico Terme. Rievocazione storica e libera interpretazione del periodo della “Belle Époque” a

RivenditE autorizzatE Biglietti, Concerti, Spettacolo, Sport & Cultura

Trento – Via Ghiaie 15 Tel. 0461 362111 – annunci@bazar.it

Orario: lunedì-venerdì 8.30-12.30/14.00-18.00

marco mengoni Dopo lo straordinario successo di Prontoacorrere, il disco di inediti di Marco Mengoni, e del primo singolo multiplatino L’Essenziale, che ha superato di gran lunga il traguardo di dodici milioni di visualizzazioni, prosegue l’anno d’oro del trionfatore del Festival di Sanremo.

TRENTO Piazza Fiera giovedì 4 luglio 2013 ore 21.00

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EROS RAMAZZOTTI Non si arresta il successo del nuovo attesissimo tour di Eros Ramazzotti, “NOI World Tour 2013”, che porterà Eros nei palazzi dello sport delle principali città italiane ed europee. Dall’annuncio del tour lo scorso novembre ad oggi, Live Nation Italia ha annunciato raddoppi per le città di Torino, Caserta, Monaco, Bruxelles, Zurigo e Verona, e addirittura portato a quattro gli appuntamenti nel capoluogo lombardo. Verona Arena mercoledì 11 settembre e venerdì 13 settembre 2013 ore 21.00

BOLZANO – Via Bari 15 Tel. 0471 930993 – bazarbz@bazar.it

Orario: lunedì-venerdì 8.30-12.30/14.30-18.30

zucchero A grande richiesta Zucchero tornerà in Italia, e porterà La Sesiòn Cubana nei palazzi dello sport. Con il concerto La Sesiòn Cubana, Zucchero attraversa tutti i suoi più grandi successi, Bacco Perbacco, Così Celeste, Guantanamera, Baila, Diamante, Vedo Nero, Overdose D’Amore, Con Le Mani, Diavolo In Me, Per Colpa di Chi e moltissimi altri….

bolzano Palaonda martedì 2 luglio 2013 ore 21

TRENTO SUMMER FESTIVAL La 2a edizione del Trento Summer Festival con imperdibili appuntamenti, in programma dal 3 al 6 luglio. I protagonisti sono il gruppo cubano Son Latina assieme al New Project Swing Orchestra, il vincitore del Festival di Sanremo Marco Mengoni, la cantante americana Randy Crawford assieme a Joe Sample e Antonello Venditti.

TRENTO Piazza Fiera dal 3 al 6 luglio 2013 ore 21.00


trentinoappuntamenti

Tradizione PER IL CENTRO SOTTO LE STELLE Vigolo Vattaro. Ogni giovedì sera nel mese di luglio, il centro storico di Vigolo Vattaro prende vita: bar e negozi aperti e tanta animazione a cura della Pro Loco di Vigolo Vattaro. Nelle calde serate estive non c’è niente di meglio che raggiungere la Vigolana per godere della frescura dell’altopiano, passeggiando nel centro storico di Vigolo Vattaro, tra musica, spettacoli per bambini, piatti e bevande sfiziosi e tanta allegria. È un ritorno alla tradizione della passeggiata dopo cena in centro, per fare due chiacchiere e bere qualcosa con gli amici, vecchi e nuovi. Info: Consorzio Turistico Vigolana, Tel. 0461.848350; info@vigolana.com.

5 venerdì Cultura Presentazione libro Vallarsa. Ore 20.30. Raossi sala ex catasto. Presentazioni libri del dott. Gregorio Pezzato “Vallarsa 1915 - Da periferia di un impero a terra redenta” e “1916 I tristi giorni della Vallarsa”. Info: vallarsa@visitrovereto.it. Escursionismo I SUONI DELLE DOLOMITI - TREKKING MARIO BRUNELLO, quartetto lYskamm Pale di San Martino. Tre giorni di camminate con concerto finale. Info: Apt San Martino di Castrozza, Tel. 0439.768867; www. sanmartino.com; www.isuonidelledolomiti.it. Folklore rafanass 2013 Rovereto. Piazzale Degasperi. Il Festival Rafanass, vero e proprio evento clou nel panorama musicale Trentino, ha come claim le tre parole “Musica rispetto comunicazione”, a sottolineare una vocazione differente rispetto agli altri festival musicali. Musica OTTONI della Scuola Musicale di Primiero Fiera di Primiero. Ore 10.30. Centro pedonale. Info: www.primierodolomitifestival.it. Musica DRUMPET & MARCO TAMBURINI Siror. Ore 21. Piazza Municipio. (in caso di maltempo presso la Sala Civica). Info: www.primierodolomitifestival.it. Musica GARDA JAZZ FESTIVAL 2013 Torbole. Ore 21.30. Piazza Lietzmann. Pink Floyd Project. (In caso di pioggia: Teatro Casa

Comunità Nago). Info: www.gardajazz.com. Musica TRENTO SUMMER FESTIVAL 2013 - RANDY CRAWFORD & JOE SAMPLE TRIO Trento. Ore 21. Piazza Fiera. Prevendita biglietti: Redazione Trentinomese - Via Ghiaie, 15 - Trento.

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Levico Terme. Info: APT Valsugana - Ufficio di Levico Terme, Tel. 0461.727700.

Musica valsugana jazz tour 2013 - OMIT FIVE QUINTET San Cristoforo al lago. Ore 21.30. Ristorante Sedran. Mattia Dalla Pozza - sax alto, Filippo Vignato trombone, Joseph Circelli - chitarra, Rosa Brunello - contrabbasso, Simone Sferruzza - batteria. Info: www.valsuganajazztour.it. Teatro pergine spettacolo aperto - 38esima edizione homo narrans Pergine Valsugana. Info: Tel. 0461.530179 - info@perginefestival.it. Per programma dettagliato e orari visitate il sito www.perginefestival.it. Tradizione LEVICO IMPERIALE Levico Terme. Rievocazione storica e libera interpretazione del periodo della “Belle Époque” a Levico Terme. Info: APT Valsugana - Ufficio di Levico Terme, Tel. 0461.727700.

6 sabato Cultura H2Oro. L’acqua, un diritto dell’umanità Cogolo di Pejo. Ore 21.15. Sala Congressi Parco dello Stelvio. Compagnia Itineraria Teatro, con Fabrizio De Giovanni. Info: www. linumpeio.it. Escursionismo Albe in Malga Roncegno Terme. Partenza dal Rifugio Serot. Escursione e visita a Malga Trenca, su prenotazione. Info: APT Valsugana, tel. 0461.727700. Folklore rafanass 2013 Rovereto. Piazzale Degasperi. Il Festival Rafanass, vero e proprio evento clou nel panorama musicale Trentino, ha come claim le tre parole “Musica rispetto comuni-

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trentinoappuntamenti cazione”, a sottolineare una vocazione differente rispetto agli altri festival musicali. Musica gruppo musicale città di Mogliano Fiera di Primiero. Ore 10.30. Centro pedonale. Info: www.primierodolomitifestival.it. Musica nordic brass ensemble (norvegia) Transacqua. Ore 21. Auditorium di Primiero. Info: www.primierodolomitifestival.it. Musica GARDA JAZZ FESTIVAL 2013 Arco. Ore 21.30. Castello. Kachupada - Carmen Souza Quartet. (In caso di pioggia: Casinò Municipale). Info: www.gardajazz.com. Musica TRENTO SUMMER FESTIVAL 2013 - antonello vendittI Trento. Ore 21. Piazza Fiera. Prevendita biglietti: Redazione Trentinomese - Via Ghiaie, 15 - Trento.

Musica rassegna d’estate VALLARsa. Ore 20.30. Teatro Comunale di S. Anna. Il tradizionale appuntamento con la musica corale in Vallarsa. Il coro Pasubio allieta l’estate con le note di cori popolari e canti vecchi e nuovi. Info: vallarsa@visitrovereto.it.

Musica Orchestra popolare delle Dolomiti Borgo Valsugana. Ore 18. Arte Sella, Malga Costa. Concerto di musiche dell’area alpina. Info: Arte Sella, tel. 0461.751251 - artesella@yahoo.it. Musica Cantando il Lagorai sotto le stelle PieveTesino. Ore 21. Rifugio Refavaie. Concerto con il coro La Tor e falò. Info: APT Valsugana - Ufficio di Castello Tesino, tel. 0461.727730. Musica OMAGGIO A VERDI Albiano. Ore 21. Cave Montegaggio. Concerto del Corpo Bandistico di Albiano con brani tratti dalle opere di Verdi per rendergli omaggio nel 200° anniversario della sua nascita. Info: Ruggero Odorizzi Tel. 0461.689021. Musica CANTANDO IL LAGORAI 2013 - sotto le stelle Pieve Tesino. Ore 21. Rifugio Refavaie. Concerto con il Coro La Tor. Info e prenotazioni: Tel. 0461.727700; www.visitvalsugana.it. Teatro pergine spettacolo aperto - 38esima edizione homo narrans Pergine Valsugana. Info: Tel. 0461.530179 - info@perginefestival.it. Per programma dettagliato e orari visitate il sito www.perginefestival.it. Tradizione LEVICO IMPERIALE Levico Terme. Rievocazione storica e libera interpretazione del periodo della “Belle Époque” a Levico Terme. Info: APT Valsugana - Ufficio di Levico Terme, Tel. 0461.727700.

7 domenica Escursionismo Cammina SAT Pieve Tesino. Malga Valsorda Seconda. Ritrovo a Malga Valsorda seconda, è gradita la comunicazione di partecipazione. Info: APT Valsugana - Ufficio di Castello Tesino, tel. 0461.727730. Musica GARDA JAZZ FESTIVAL 2013 Drena. Ore 18. Castello. Bardoscia & Casarano Duo. Info: www. gardajazz.com. Musica I SUONI DELLE DOLOMITI - MARIO BRUNELLO, quartetto lYskamm San Martino di Castrozza. Ore 14. Prati Col. Appuntamento finale al termine del primo dei due trekking di cui quest’anno è protagonista Mario Brunello, violoncellista di fama internazionale e grande esperto di camminate in montagna. Con lui un uomo di cultura come Alessandro Baricco, scrittore, saggista, regista, critico musicale. I freschi ricordi dell’esperienza appena vissuta si fondono con le emozioni del momento. Info: Tel. 0439.768867; www.sanmartino. com; www.isuonidelledolomiti.it. Musica CONCERTO Grumes. Ore 11. Rifugio Potzmauer. Concerto con il Corso Sat di Arco. Info: Tel. 0461.688003; www. sviluppogrumes. Prenotazioni: Cell. 333.7771211.

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Musica ITINERARI FOLK 2013 Trento. Ore 21.30. Giardino S. Chiara. Tamburo del Sole - Italia. Ingresso libero. Info: Centro Servizi Culturali S. Chiara n. verde 800.013952; info@itinerarifolk.it; info@centrosantachiara.it.

Teatro pergine spettacolo aperto - 38esima edizione homo narrans Pergine Valsugana. Info: Tel. 0461.530179 - info@perginefestival.it. Per programma dettagliato e orari visitate il sito www.perginefestival.it. Tradizione LEVICO IMPERIALE Levico Terme. Rievocazione storica e libera interpretazione del periodo della “Belle Époque” a Levico Terme. Info: APT Valsugana - Ufficio di Levico Terme, Tel. 0461.727700.

8 lunedì Musica JAZZ CAFè 2013 Riva del Garda. Ore 21. Ristorante Hotel Louise. Francesca Bertazzo Hart Trio. Info: www. gardajazz.com. Teatro pergine spettacolo aperto - 38esima edizione homo narrans Pergine Valsugana. Info: Tel. 0461.530179 - info@perginefestival.it. Per programma dettagliato e orari visitate il sito www.perginefestival.it.

9 martedì Cultura Conferenza Pozza di Fassa. Ore 21. Sala Consigliare. La leggenda del Regno perduto e il mito della Grande Madre. Con Bruna Dallago Veneri, scrittrice. Musica JAZZ CAFè 2013 Torbole sul Garda. Ore 21. Ristorante Aqua presso Hotel Garda. Close Trio. Info: www.gardajazz.com.


trentinoappuntamenti

Teatro pergine spettacolo aperto - 38esima edizione homo narrans Pergine Valsugana. Info: Tel. 0461.530179 - info@perginefestival.it. Per programma dettagliato e orari visitate il sito www.perginefestival.it.

10 mercoledì Famiglia Quest’anno scelgo io il mondo delle Aziende Agricole Ore 16. Azienda Agricola Il Leprotto Bisestile. Ogni mercoledì pomeriggio scopri il mondo delle aziende agricole: come si coltiva la terra, i segreti delle api, il paradosso di coltivare erbe spontanee, i mille gusti dei piccoli frutti. Info: Azienda Agricola Il Leprotto Bisestile - 333.2192999. Consorzio Turistico Vigolana, Tel. 0461.848350; info@vigolana.com. Folklore mezzolombardo lunare 2013 Mezzolombardo. Vie del paese Spettacoli, animazione, mostre e musica, apertura serale degli esercizi commerciali fino alle 22.30. Per info dettagliate visitate il sito www.mezzolombardoincentro.it. Musica GARDA JAZZ FESTIVAL 2013 Riva del Garda. Ore 21.30. Hotel Du Lac et Du Parc. 2 For Duke Dado Moroni & Max Ionata. Info: www.gardajazz.com. Musica valsugana jazz tour 2013 - SEXTET QUARTET JAZZ BAND Tenna. Ore 21. Hotel Margherita. Alessio Tasin - Tromba, David Andreatta - Clarinetto , Matteo Moser - Sax Tenore, Demetrio Bonvecchio - Trombone, Lorenzo Tomaselli - Banjo, Marco Libardoni - Sax Baritono, Thomas Samonati - Batteria. Info: www.valsuganajazztour.it. Musica ITINERARI FOLK 2013 Trento. Ore 21.30. Giardino S. Chiara. Edmar Castaneda - Colombia. Ingresso libero. Info: Centro Servizi Culturali S. Chiara n. verde 800.013952; info@itinerarifolk.it; info@centrosantachiara.it.

Teatro pergine spettacolo aperto - 38esima edizione homo narrans Pergine Valsugana. Info: Tel. 0461.530179 - info@perginefestival.it. Per programma dettagliato e orari visitate il sito www.perginefestival.it. Tradizione PINÉ SOTTO LE STELLE 2013 Baselga di Piné. Ore 21. Corso Roma. Negozi aperti, spettacoli e intrattenimenti per tutti per una serata all’insegna del divertimento. In caso di maltempo i programmi potranno subire variazioni. Info: APT Tel. 0461.557028.

11 giovedì Cultura VERDE PUBBLICO URBANO Trento. Ore 19.30. Giardini di Piazza Venezia. Partecipano Richiedenti Terra, Orti corti, Muse, Gea, Pimpinella, Quater e Ecosportello, Barycentro. Info: www. barycentro.coop.

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Musica valsugana jazz tour 2013 - ADOVABADAN JAZZ BAND Pergine Valsugana. Ore 21.30. Michele Uliana - clarinet, Isaac De Martin - guitar, Mauro Brunato - banjo, Nicola Barbon - doublebass, Remo Straforini - drum. Info: www.valsuganajazztour.it.

Folklore RIDENDRO E SCHERZANDRO Dro. Ore 20. Piazza della Repubblica. Gara concorso tra barzellettieri presentata da Lucio Gardin e Giulia Montanarini. Ore 22.30 Spettacolo di cabaret con Sergio Sgrilli e Max Bazzoni. Per informazioni dettagliate visitate il sito www. ridendroescherzandro.it; www. gardatrentino.it. Musica GARDA JAZZ FESTIVAL 2013 Nago. Ore 21.30. Chiesa SS Trinità. Rita Marcotulli Solo. Info: www. gardajazz.com. Musica I SUONI DELLE DOLOMITI - HAMILTON DE HOLANDA TRIO Monte di Mezzocorona. Ore 14. Malga Kraun. Dal Brasile arriva un formidabile virtuoso del mandolino a 10 corde: Hamilton De Holanda si è ormai fatto conoscere in tutto il mondo, grazie a non comuni doti tecniche e a una contagiosa comunicativa. Al suo strumento, che imbraccia da quando aveva cinque anni, ha donato innovative sfumature espressive, combinando delicatezza di tocco e velocità negli assoli. Il trio col bassista André Vasconcelos e il percussionista Thiago Da Serrinha si rifà anche ai Capricci di Paganini. Info: Tel. 0461.1752525; www.pianarotaliana.it; www.isuonidelledolomiti.it. Musica PINé MUSICA PIANO FESTIVAL 2013 Baselga di Pinè. Ore 21. Centro Congressi. Giovanni Gnocchi violoncello-Chiara Opalio pianoforte. Musiche di Busoni-DebussyPoulenc. Ingresso a pagamento. Info e biglietti: APT Piné Cembra

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trentinoappuntamenti Tel. 0461.557028; www.visitpinecembra.it. Teatro pergine spettacolo aperto - 38esima edizione homo narrans Pergine Valsugana. Info: Tel. 0461.530179 - info@perginefestival.it. Per programma dettagliato e orari visitate il sito www.perginefestival.it. Tradizione PER IL CENTRO SOTTO LE STELLE Vigolo Vattaro. Ogni giovedì sera nel mese di luglio, il centro storico di Vigolo Vattaro prende vita: bar e negozi aperti e tanta animazione a cura della Pro Loco di Vigolo Vattaro. Nelle calde serate estive non c’è niente di meglio che raggiungere la Vigolana per godere della frescura dell’altopiano, passeggiando nel centro storico di Vigolo Vattaro, tra musica, spettacoli per bambini, piatti e bevande sfiziosi e tanta allegria. È un ritorno alla tradizione della passeggiata dopo cena in centro, per fare due chiacchiere e bere qualcosa con gli amici, vecchi e nuovi. Info: Consorzio Turistico Vigolana, Tel. 0461.848350; info@vigolana.com.

12 venerdì Folklore RIDENDRO E SCHERZANDRO Dro. Ore 20. Piazza della Repubblica. Gara concorso tra barzellettieri presentata da Lucio Gardin e Giulia Montanarini. Ore 22.30 Spettacolo di cabaret con Giovanni Vernia. Per informazioni dettagliate visitate il sito www.ridendroescherzandro. it; www.gardatrentino.it. Musica GARDA JAZZ FESTIVAL 2013 Torbole. Ore 21.30. Piazza Lietzmann. Scuola&Formazione Deluxe Orchestra. (In caso di pioggia: Teatro Casa Comunità Nago). Info: www.gardajazz.com. Musica I SUONI DELLE DOLOMITI - MAURO OTTOLINI SOUSAPHONIX Alpe di Pampeago. Ore 14. Buse de Tresca. Autorevole specialista di tuba e trombone, vincitore del “Top Jazz 2012” di Musica Jazz come miglior jazzista italiano dell’anno, Mauro Ottolini è anche compositore e arrangiatore di talento (suoi sono gli arrangiamenti del progetto di Enrico Rava su Michael Jackson). Con i Sousaphonix si riappropria della tradizione di New Orleans e Chicago in modo intelligente e spettacolare riversandola nel presente e proiettandola ver-

so il futuro. Info: Tel. 0462.241111; www.visitfiemme.it; www.isuonidelledolomiti.it. Musica PINé MUSICA PIANO FESTIVAL 2013 Baselga di Pinè. Ore 21. Centro Congressi. Reti Balazs pianoforte su musiche di Beethoven, Liszt, Wagner, Debussy. Ingresso libero. Info e biglietti: APT Piné Cembra Tel. 0461.557028; www.visitpinecembra.it. Musica valsugana jazz tour 2013 - ticinum jazz band Grigno. Ore 21. Piazza Municipio. Paolo Tomelleri - sax soprano , Carlo Bagnoli - sax baritono , Alfredo Ferrario - clarinetto Carlo Marchesi - piano, Stan Caracciolo - banjo, Pep Inzaghi - basso tuba, Achille Legnazzi - batteria. Info: www.valsuganajazztour.it. Teatro pergine spettacolo aperto - 38esima edizione homo narrans Pergine Valsugana. Info: Tel. 0461.530179 - info@perginefestival.it. Per programma dettagliato e orari visitate il sito www.perginefestival.it.

13 sabato Escursionismo TREKKING CON L’AUTORE 2013 - ALESSANDRO ALCIATO PieveTesino. Ore 9.30. Ritrovo al Camping Val Malene. Passeggiata in Val Malene. Pranzo al Camping Val Malene e presentazione di “Penso quindi gioco”. Info e prenotazioni: Tel. 0461.727700; www. visitvalsugana.it. Danza DICASTELLOINCASTELLO Vigo di Ton. Ore 21. Castel Thun. Uno spettacolo di testi, danza e musica prodotto dalla Compagnia Sosta Palmizi. L’incontro con le creature fantastiche, create dalle mitologie o inventate da artisti visionari, riesce a far vibrare le corde dell’innata capacità creativa che, da sempre, stimola la mente umana osservando gli animali. In scena l’attore David Riondino, il danzatore Giorgio Rossi e il clarinettista Gabriele Mirabassi. Info: n. verde 800.013952; www.centrosantachiara.it. Famiglia 1, 2, 3 storie Cles. Terza edizione per la manifestazione per bambini, ragazzi e le loro famiglie dedicata alla narrazione come strumento educativo ed ai tanti modi in cui si possono raccontare storie. Coniugando divertimento, arte e cultura con salde riflessioni e studi pedagogico-educativi, la manifestazione fa uscire le storie per bambini e ragazzi dalle pagine dei libri per

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trasformarle in teatro, musica, mostre, laboratori e incontri con autori ed editori. Info: Tel. 0463.600168; www.lacoccinella.coop. Folklore RIDENDRO E SCHERZANDRO Dro. Ore 20. Piazza della Repubblica. Gara concorso tra barzellettieri presentata da Lucio Gardin e Giulia Montanarini. Ore 22.30 Spettacolo di cabaret con Giuseppe Giacobazzi. Per informazioni dettagliate visitate il sito www. ridendroescherzandro.it; www. gardatrentino.it. Musica GARDA JAZZ FESTIVAL 2013 Riva del Garda. Ore 21.30. Rocca. Rossana Casale - Tributo a Gaber. (In caso di pioggia: Auditorium del Conservatorio). Info: www.gardajazz.com. Musica I SUONI DELLE DOLOMITI EZIO BOSSO, ITALIAN CELLO CONSORT Dolomiti di Fassa. Ore 6. Passo San Pellegrino. Col Margherita. Già autore di Under The Tree’s Voices, sinfonia dedicata agli abeti di risonanza della Val di Fiemme, Ezio Bosso si propone ora con una nuova composizione dal titolo emblematico di Six Breaths. A eseguirla in prima assoluta sono sei violoncellisti e lo stesso Bosso al pianoforte. Un’esplorazione del respiro in ogni suo significato: il respiro della corsa, quello del pianto, i sospiri vengono narrati da un ensemble concepito come un polmone che si esprime attraverso la tipica concezione musicale del compositore piemontese. Info: Tel. 0462.609770; www.fassa. com; www.isuonidelledolomiti.it. Musica PINé MUSICA PIANO FESTIVAL 2013 Roncegno. Ore 21. Palace Hotel. Alexander Meinel pianoforte su musiche di Bach, Busoni, Beethoven, Verdi, Wagner, Liszt. Ingresso libero. Info e biglietti: APT Piné Cembra Tel. 0461.557028; www.visitpinecembra.it. Musica valsugana jazz tour 2013 - FAREJAZZ BIG BAND feat. DAVIDE GHIDONI Tenna. Ore 21.30. Pineta Alberé. Orchestra jazz diretta da Stefano Colpi. Info: www.valsuganajazztour.it. Teatro pergine spettacolo aperto - 38esima edizione homo narrans Pergine Valsugana. Info: Tel. 0461.530179 - info@perginefestival.it. Per programma dettagliato e orari visitate il sito www.perginefestival.it.


trentinoappuntamenti Teatro COME UN FIUME VIAGGIATORI DELL’IMPERO Vermiglio. In occasione della Festa dell’Emigrazione, spettacolo teatrale dedicato alla storia dei trentini emigrati nei confini dell’Impero austro-ungarico e ai loro discendenti. Drammaturgia e regia Flora Sarrubbo con Maura Pettorruso, Stefano Detassis, Flora Sarrubbo con la gentile partecipazione di Aleksandra Zobic. Ingresso libero. Info: Tel. 0461.493177-493139.

14 domenica Enogastronomia TRA GUSTO E PREISTORIA Vallarsa. Passeggiata nella valle con partenza dal campo sportivo di Raossi. Natura, prodotti tipici, storia e preistoria alla camminata organizzata dalla Pro Loco di Vallarsa. Un percorso tra i sentieri della valle con momenti di ristoro ed intrattenimento. Info: vallarsa@ visitrovereto.it. Famiglia 1, 2, 3 storie Cles. Terza edizione per la manifestazione per bambini, ragazzi e le loro famiglie dedicata alla narrazione come strumento educativo ed ai tanti modi in cui si possono raccontare storie. Coniugando divertimento, arte e cultura con salde riflessioni e studi pedagogico-educativi, la manifestazione fa uscire le storie per bambini e ragazzi dalle pagine dei libri per trasformarle in teatro, musica, mostre, laboratori e incontri con autori ed editori. Info: Tel. 0463.600168; www.lacoccinella.coop.

dall’ex Mercanti di Liquore. Musica e teatro dunque, più canzoni che teatro stavolta. È tuttavia vivo e intenso l’intreccio fra musica e parole, scaturite le ultime da storie brevi dedicate al futuro prossimo. Dietro ai due protagonisti c’è un ensemble che muta la propria configurazione ad ogni spettacolo. Info: Tel. 0463.753100 - 754345; www.valdisole.net; www.isuonidelledolomiti.it. Musica PINé MUSICA PIANO FESTIVAL 2013 Baselga di Piné. Ore 21. Centro congressi. Roberto Cappello pianoforte Premio Busoni 1976 su musiche di Chopin, Albeniz. Ingresso a pagamento. Info e biglietti: APT Piné Cembra Tel. 0461.557028; www.visitpinecembra.it. Musica festival per fisarmonicisti Arco. Ore 12. Piazza Segantini. Quinta edizione live per fisarmonicisti. Dilettanti e professionisti si esibiranno sul palco di Arco dando

emozioni a tutti gli spettatori. Ingresso libero. Ha garantito la propria presenza Gianluca Campi, campione del mondo in Portogallo nel 2002. Info: www.orchestradifisarmoniche.it. Musica età del rock Molina di Ledro. Ore 21. Museo delle Palafitte. Esibizione dei Bastard Sons of Dioniso, l’intrigante duo composto da Massimo Zamboni e Angela Baraldi, talentuosa cantante scoperta da Lucio Dalla Info: www.vallediledro.com. Musica CONCERTO CON IL TRIO TURCHESE LevicoTerme. Ore 11. Parco delle Terme. Corrado Bungaro, violino / nyckelharpa (Italia) Helmi M’Hadhbi, liuto arabo (Tunisia)John Salins, tablas (India). Per programma dettagliato: www.naturambiente. provinciatn.it. Teatro COME UN FIUME VIAGGIATORI DELL’IMPERO Fornace. Spettacolo teatrale dedicato alla storia dei trentini

emigrati nei confini dell’Impero austro-ungarico e ai loro discendenti. Drammaturgia e regia Flora Sarrubbo con Maura Pettorruso, Stefano Detassis, Flora Sarrubbo con la gentile partecipazione di Aleksandra Zobic. Ingresso libero. Info: Tel. 0461.493177-493139.

15 lunedì Famiglia 1, 2, 3 storie Cles. Terza edizione per la manifestazione per bambini, ragazzi e le loro famiglie dedicata alla narrazione come strumento educativo ed ai tanti modi in cui si possono raccontare storie. Coniugando divertimento, arte e cultura con salde riflessioni e studi pedagogico-educativi, la manifestazione fa uscire le storie per bambini e ragazzi dalle pagine dei libri per trasformarle in teatro, musica, mostre, laboratori e incontri con autori ed editori. Info: Tel. 0463.600168; www.lacoccinella.coop.

Folklore RIDENDRO E SCHERZANDRO Dro. Ore 20. Piazza della Repubblica. Festa comico-musicale presentata da Lucio Gardin e Giulia Montanarini. Finale del concorso barzellettieri 2013. Ore 22.30 spettacolo di cabaret con Roberto Casalino. Per informazioni dettagliate visitate il sito www.ridendroescherzandro.it; www.gardatrentino.it. Folklore MISS ITALIA 2013 Folgaria. Ore 21.15. Piazza. Selezioni provinciali Miss Italia. Musica GARDA JAZZ FESTIVAL 2013 Riva del Garda. Ore 21.30. Palazzo dei Congressi. Bojanz Quartet. Guest: Gianluca Petrella. Info: www.gardajazz.com. Musica I SUONI DELLE DOLOMITI - LORENZO MONGUZZI, MARCO PAOLINI E LA PICCOLA ORCHESTRA VARIABILE Val di Pejo. Ore 14. Saroden. La collaborazione fra Lorenzo Monguzzi e Marco Paolini si rinnova nel solco delle nuove canzoni scritte

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trentinoappuntamenti Musica ITINERARI FOLK 2013 Trento. Ore 21.30. Giardino S. Chiara. Custodio Castelo - Portogallo. Ingresso libero. Info: Centro Servizi Culturali S. Chiara n. verde 800.013952; info@itinerarifolk.it; info@centrosantachiara.it.

16 martedì Cultura Conferenza Pozza di Fassa. Ore 21. Sala Consigliare. Il fato delle fate: “Madri, Amanti, Streghe”.Con Cesare Poppi, antropologo. Musica PINé MUSICA PIANO FESTIVAL 2013 Baselga di Piné. Ore 21. Centro congressi. Roberto Cominati pianoforte, Premio Busoni 1993 su musiche di Schubert, Liszt. Ingresso a pagamento. Info e biglietti: APT Piné Cembra Tel. 0461.557028; www.visitpinecembra.it.

Musica valsugana jazz tour 2013 - TRIO IMMAGINARIO feat. Nelide Bandello Calceranica al Lago. Ore 21. Parco Minerario. Roberto Bindoni - Chitarra / Live FX, Matteo Cuzzolin - Sassofono, Nelide Bandello - Batteria. In caso di pioggia il concerto si svolgerá presso il Teatro di Calceranica. Info: www. valsuganajazztour.it.

17 mercoledì Cultura IL CAFFÈ LETTERARIO AL MUSEO. DI PAROLE, IMMAGINI E CITTÀ. LA PALA DI S. ANNA IN MONTEGNAGA Baselga di Piné. Ore 10.30. Albergo-Museo Alla Corona di Montagnaga. Nella suggestiva atmosfera della ottocentesca “sala caffè” dell’Albergo-Museo Alla Corona incontro sul tema della pala di S. Anna in Montagnaga nella tesi di laurea di Silvia Tessadri. A tutti i

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Trento – Via Ghiaie 15 – Tel. 0461 362111 – annunci@bazar.it

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Orario: lunedì-venerdì 8.30-12.30/14.30-18.30

partecipanti verrà offerto un caffè preparato con l’antica macchina espresso del Museo. Ingresso libero. Info: APT Tel. 0461.557028. Famiglia Quest’anno scelgo io il mondo delle Aziende Agricole Ore 16. Azienda Agricola Berry House. Ogni mercoledì pomeriggio scopri il mondo delle aziende agricole: come si coltiva la terra, i segreti delle api, il paradosso di coltivare erbe spontanee, i mille gusti dei piccoli frutti. Info: Azienda Agricola Berry House 328.9569309. Consorzio Turistico Vigolana, Tel. 0461.848350; info@ vigolana.com. Folklore mezzolombardo lunare Mezzolombardo. Vie del paese Spettacoli, animazione, mostre e musica, apertura serale degli esercizi commerciali fino alle 22.30. Per info dettagliate visitate il sito www.mezzolombardoincentro.it. Musica I SUONI DELLE DOLOMITI ELINA DUNI QUARTET Val San Nicolò. Ore 14. Jonta. Dall’Albania una voce che fonde tradizione e innovazione. Info: Tel. 0462.609670; www.fassa.com; www.isuonidelledolomiti.it. Musica valsugana jazz tour 2013 - FAREJAZZ BIG BAND feat. DAVIDE GHIDONI Valcanover. Ore 21.30. Ristorante Valcanover. Orchestra jazz diretta da Stefano Colpi. Info: www.valsuganajazztour.it. Tradizione PINÉ SOTTO LE STELLE 2013 Baselga di Piné. Ore 21. Corso Roma. Negozi aperti, spettacoli e intrattenimenti per tutti per una serata all’insegna del divertimento. In caso di maltempo i programmi potranno subire variazioni. Info: APT Tel. 0461.557028.

18 giovedì La primavera del Rinascimento

Il Codice Atlantico di Leonardo da Vinci

L’esposizione si apre con una suggestiva panoramica attorno alla riscoperta dell’Antico, attraverso esempi illustri della “rinascita” fra Due e Trecento, con opere di Nicola e Giovanni Pisano, Arnolfo, Giotto, Tino di Camaino e dei loro successori, che assimilano anche la ricchezza espressiva del Gotico, in particolare di origine francese (Sezione 1: L’eredità dei padri).

La mostra si apre nella Biblioteca Ambrosiana con i fogli riguardanti il confronto con le fonti: una sezione, infatti, è interamente dedicata ai libri che possedeva Leonardo, illustrati con esemplari conservati presso la Biblioteca, esposti per la prima volta. Seguono le favole sulla natura, molto numerose e dedicate principalmente a piante e piccoli animali, in cui si fondono osservazione scientifica, interpretazione morale e interesse letterario.

FIRENZE Palazzo Strozzi Fino al 18 agosto 2013 Orari: tutti i giorni 9.00-20.00 Giovedì 9.00-23.00

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Milano Pinacoteca Ambrosiana - Piazza Pio XI 2 Fino all’8 settembre 2013

Musica PINé MUSICA PIANO FESTIVAL 2013 Roncegno. Ore 21. Palace Hotel. Bonporti Summer PIANO_LAB. Ingresso libero. Info e biglietti: APT Piné Cembra Tel. 0461.557028; www.visitpinecembra.it. Musica DIECI CORDE - Gabriele De Feo e Roberto Bertocco Trento. Ore 20. Una serata in cui si potrà gustare un fantastico piatto vegetariano sulle note del gruppo Dieci Corde! Duo acustico in caduta libera senza corda doppia, che spazia dal Gipsy, al Jazz classico, al Mainstream con qualche incursione nel Jazz moderno. In fondo una musica semplice, un pò di Free Climbing nel magico mondo

del Jazz. Prenotazioni cena entro il 15 luglio cena al Barycentro.. Info: www.barycentro.coop. Musica ITINERARI FOLK 2013 Trento. Ore 21.30. Giardino S. Chiara. Marco Ambrosini - Italia. Beppe Gambetta; Mike Dowling, Chris Newman - Italia/USA/ UK. Ingresso libero. Info: Centro Servizi Culturali S. Chiara n. verde 800.013952; info@itinerarifolk.it; info@centrosantachiara.it. Tradizione PER IL CENTRO SOTTO LE STELLE Vigolo Vattaro. Ogni giovedì sera nel mese di luglio, il centro storico di Vigolo Vattaro prende vita: bar e negozi aperti e tanta animazione a cura della Pro Loco di Vigolo Vattaro. Nelle calde serate estive non c’è niente di meglio che raggiungere la Vigolana per godere della frescura dell’altopiano, passeggiando nel centro storico di Vigolo Vattaro, tra musica, spettacoli per bambini, piatti e bevande sfiziosi e tanta allegria. È un ritorno alla tradizione della passeggiata dopo cena in centro, per fare due chiacchiere e bere qualcosa con gli amici, vecchi e nuovi. Info: Consorzio Turistico Vigolana, Tel. 0461.848350; info@vigolana.com.

19 venerdì Escursionismo I SUONI DELLE DOLOMITI - TREKKING MARIO BRUNELLO, LUCA RANIERI, DANILO ROSSI, SEBASTIAN GÜRTLER, RÉGIS BRINGOLF, FLORIAN BERNER Altipiani di Folgaria. Tre giorni di camminate con concerto finale. Info: Apt San Martino di Castrozza, Tel. 0439.768867; www. sanmartino.com; www.isuonidelledolomiti.it. Folklore MISS ITALIA 2013 Rovereto. Ore 21.15. Mart. Selezioni provinciali Miss Italia. Musica PINé MUSICA PIANO FESTIVAL 2013 Baselga Pinè. Ore 21. Centro Congressi. Diego Cavada pianoforte. Immagini e Musica tra Francia e Russia nel primo novecento. Ingresso a pagamento. Info e biglietti: APT Piné Cembra Tel. 0461.557028; www.visitpinecembra.it. Musica Concerto aperitivo Baselga Pinè. Ore 17. Centro Congressi. In occasione dell’inaugurazione della mostra fotografica di montagna F.lli Pedrotti: Concerto aperitvo BS Piano_LAB. Info e biglietti: APT Piné Cembra Tel. 0461.557028; www.visitpinecembra.it.


Presidenza del Consiglio della Provincia Autonoma di Trento

Giancarlo Vitturini Materia, colore e segno

Palazzo Trentini Trento, via Manci 13.07-3.08 2013

da lunedĂŹ a venerdĂŹ 10.00-18.00 sabato 10.00-12.00 chiuso nei giorni festivi


trentinoappuntamenti Musica più piano - VI festival concertistico regionale Roncegno. Ore 21. Palace Hotel. Violoncello... più piano con Moira Michelini, pianoforte - Ivo Scarponi, violoncello su musiche di Fauré, Saint-Saëns, Schumann, Ginastera, Piazzolla. Musica valsugana jazz tour 2013 - HOUND DOGS TRIO San Cristoforo al lago. Ore 21.30. Ristorante Sedran. Luca Tocco - voce e chitarra, Michele Bazzanella - basso elettrico, Marco Pisoni- sassofono. Info: www. valsuganajazztour.it.

20 sabato Cultura CANDRIAI INCONTRI Candriai. Monte Bondone. Malgone. Ore 20.30. Carlo Martinelli presenta Fiorenzo Degasperi. Folklore MISS ITALIA 2013 Castellano. Ore 21.15. Mart. Selezioni provinciali Miss Italia. Musica Cantando il Lagorai sotto le stelle Roncegno Terme. Ore 21. Ristorante Alle Pozze. Concerto con il coro Lagorai e falò. Info: APT Valsugana - Ufficio di Castello Tesino, Tel. 0461.727730. Musica concerto aperitivo Baselga Pinè. Spazio espositivo Palazzo delle Poste. Marco Rinaudo pianoforte; Roberto Pangrazzi vibrafono su musiche di Molenhof, Piazzolla. Info: APT Piné Cembra Tel. 0461.557028; www.visitpinecembra.it. Musica sonata islands Baselga Pinè. Ore 21. Centro congressi. Emilio Galante Flauto e Live electronics e Simone Zanchini Fisarmonica. Relendo Choros. Ingresso a pagamento. Info: APT Piné Cembra Tel. 0461.557028; www.visitpinecembra.it. Musica 256^ RASSEGNA DI CANTI DELLA MONTAGNA Bedollo. Ore 20.30. Nuovo Teatro Comunale di Centrale. Tradizionale rassegna di canti di montagna con il Coro Abete Rosso di Bedollo, il Coro Val Fassa di Pozza di Fassa e il Coro Val Lubie di Varena. Ingresso libero. Info: Giorgio Andreatta 339.3158023. Musica CANTANDO IL LAGORAI 2013 - sotto le stelle Roncegno Terme. Ore 21. Loc. Pozze. Concerto con il Coro Lagorai. Info e prenotazioni: Tel. 0461.727700; www.visitvalsugana.it.

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Musica più piano - VI festival concertistico regionale Cavalese. Ore 21. Violoncello... più piano con Moira Michelini, pianoforte - Ivo Scarponi, violoncello Musiche di Fauré, Saint-Saëns, Schumann, Ginastera, Piazzolla. Musica ORCHESTRA POPOLARE DELLE DOLOMITI Levico Terme. Ore 21. Anfiteatro naturale. All’Orchestra popolare delle Dolomiti aderiscono circa 25 musicisti di gruppi provenienti da Trentino, Veneto e Alto Adige: Abies alba, Al Tei, Alessandro Tombesi Ensemble, Bandabrian, Calicanto, Compagnia del Fil de Fer, Mideando String Quintet, Pasui, Quartetto Neuma Per programma dettagliato: www.naturambiente. provinciatn.it. Tradizione LA CARETERA Vallarsa. Riva. I pazzi bolidi senza motore si sfidano sul tracciato Bruni-Riva. Brividi e velocità da gran premio per la manifestazione automobilistica più ecologica che c’è... Info: vallarsa@visitrovereto.it. Tradizione MELISSA - FESTA DEL MIELE NUOVO Croviana. Una festa sostenibile. Gastronomia, tradizione, cultura, musica, divertimento, sostenibilità. Un dolce, affascinante viaggio alla scoperta del sibo degli dei. Un’edizione tutta dedicata alla famiglia. Info: www.valdisole.net

21 domenica Folklore Palio delle contrade Tesine Pieve Tesino. Vie del centro e campo sportivo. Attraverso simpatiche gare e sfide, rievocazione di attività, mestieri, cultura e tradizioni di un tempo. Info: APT Valsugana - Ufficio di Castello Tesino, Tel. 0461.727730. Musica I SUONI DELLE DOLOMITI - MARIO BRUNELLO, LUCA RANIERI, DANILO ROSSI, SEBASTIAN GÜRTLER, RÉGIS BRINGOLF, FLORIAN BERNER Altopiano di Lavarone. Ore 14. Forte Dosso delle Somme. Concerto che conclude tre giornate trascorse camminando e suonando nei pressi di forti, lungo i camminamenti e dentro le trincee degli Altipiani di Folgaria Lavarone Luserna che furono teatro della Grande Guerra. Un’occasione per ascoltare musica ma soprattutto per riflettere, guardando al presente e al futuro senza dimenticare il passato. Info: Tel. 0464.724100; www.folgarialavaroneluserna.it; www.isuonidelledolomiti.it.

Musica Piné musica piano festival 2013 Baselga Pinè. Ore 18. Centro congressi. Proclamazione dei vincitori “Premio Internazionale Trentino Immagini”. Info: APT Piné Cembra Tel. 0461.557028; www.visitpinecembra.it. Musica concerto con il ciuma salvi tombesi trio LevicoTerme. Ore 11. Parco delle Terme. Stefano Del Vecchio Ciuma. organetto, voce (Romagna) - Mario Salvi, organetto, voce e tamburello (Puglia) - Roberto Tombesi, organetto, voce e tamburello (Veneto). Per programma dettagliato: www.naturambiente. provinciatn.it. Tradizione MELISSA - FESTA DEL MIELE NUOVO Croviana. Una festa sostenibile. Gastronomia, tradizione, cultura, musica, divertimento, sostenibilità. Un dolce, affascinante viaggio alla scoperta del sibo degli dei. Un’edizione tutta dedicata alla famiglia. Info: www.valdisole.net

22 lunedì Musica ITINERARI FOLK 2013 Trento. Ore 21.30. Giardino S. Chiara. Violons Barbares - Bulgaria-Mongolia. Ingresso libero. Info: Centro Servizi Culturali S. Chiara n. verde 800.013952; info@itinerarifolk.it; info@centrosantachiara.it. Tradizione Simposio internazionale di Scultura “Luci ed ombre del legno” Valle del Tesino. Una settimana per realizzare un’opera d’arte. Info: APT Valsugana - Ufficio di Castello Tesino, Tel. 0461.727730. Fino al 27 luglio.

23 martedì Musica I SUONI DELLE DOLOMITI ISABELLE FAUST Paneveggio. Ore 11. Baita Premessaria. Per il terzo anno consecutivo torna sulle Dolomiti una delle più acclamate violiniste degli ultimi anni. I quattro concerti alla Baita Premessaria, costruita col pregiato legno degli abeti di risonanza della Val di Fiemme, sono l’occasione per eseguire le tre Sonate e le tre Partite scritte da Bach per violino solo. Vincitrice nel 1987 della Leopold Mozart Competiton e nel 1993 del Concorso Paganini, Isabelle Faust spazia abitualmente fra repertori diversi, incluse pagine contemporanee. Info: Ingresso a pagamento € 15, per un massimo di 50 persone. Biglietti in prevendita dall’1 luglio presso l’ufficio di Predazzo dell’APT Val di Fiemme o con carta di credito attraverso

l’ufficio booking Tel. 0462.501237 - 241111; www.visitfiemme.it; www.isuonidelledolomiti.it.

24 mercoledì Famiglia Quest’anno scelgo io il mondo delle Aziende Agricole Ore 16. Azienda Agricola Martinelli. Ogni mercoledì pomeriggio scopri il mondo delle aziende agricole: come si coltiva la terra, i segreti delle api, il paradosso di coltivare erbe spontanee, i mille gusti dei piccoli frutti. Info: Azienda Azienda Agricola Martinelli - 0461.722125. Consorzio Turistico Vigolana, Tel. 0461.848350; info@vigolana.com. Folklore mezzolombardo lunare 2013 Mezzolombardo. Vie del paese Spettacoli, animazione, mostre e musica, apertura serale degli esercizi commerciali fino alle 22.30. Per info dettagliate visitate il sito www.mezzolombardoincentro.it. Musica I SUONI DELLE DOLOMITI ISABELLE FAUST Paneveggio. Ore 15. Baita Premessaria. Per il terzo anno consecutivo torna sulle Dolomiti una delle più acclamate violiniste degli ultimi anni. I quattro concerti alla Baita Premessaria, costruita col pregiato legno degli abeti di risonanza della Val di Fiemme, sono l’occasione per eseguire le tre Sonate e le tre Partite scritte da Bach per violino solo. Vincitrice nel 1987 della Leopold Mozart Competiton e nel 1993 del Concorso Paganini, Isabelle Faust spazia abitualmente fra repertori diversi, incluse pagine contemporanee. Info: Ingresso a pagamento € 15, per un massimo di 50 persone. Biglietti in prevendita dall’1 luglio presso l’ufficio di Predazzo dell’APT Val di Fiemme o con carta di credito attraverso l’ufficio booking Tel. 0462.501237 - 241111; www.visitfiemme.it; www.isuonidelledolomiti.it. Musica Piné musica piano festival 2013 Montagnaga di Pinè. Ore 11. Museo del Turismo Alberto Alla Corona. Concerto aperitivo. Gruppi da


trentinoappuntamenti camera di Spira Mirabilis. Ingresso libero. Info: APT Piné Cembra Tel. 0461.557028; www.visitpinecembra.it.

garantito. Posti limitati. Durante la performance non sono ammessi cani. Info: www.artesella.it; www. isuonidelledolomiti.it.

Musica Piné musica piano festival 2013 Sternigo. Ore 18. Gazebo al lago. SaxArt Ensemble su musiche di Gershwin, Milhaud, Kinaston. Info: APT Piné Cembra Tel. 0461.557028; www.visitpinecembra.it.

Musica concerto grumes. Ore 21. Piazzetta Dos. Concerto di musica classica. Ingresso libero. Info: Comune Grumes Tel. 0461.688003; www.sviluppogrumes.it.

Musica più piano - VI festival concertistico regionale Pinzolo. Ore 21. Paladolomiti. JAZZ...PIÙ PIANO con l’Ensemble Garnerama: Edoardo Bruni, pianoforte - Peter Lanziner, contrabbasso - Giorgio Perini, batteria - Fabrizio Crivellari, flauto su musiche di Bolling, Bruni, Bollani, Desmond, Brubeck, Jobim. Tradizione PINÉ SOTTO LE STELLE 2013 Baselga di Piné. Ore 21. Corso Roma. Negozi aperti, spettacoli e intrattenimenti per tutti per una serata all’insegna del divertimento. In caso di maltempo i programmi potranno subire variazioni. Info: APT Tel. 0461.557028.

25 giovedì Cultura conferenza Vallarsa. Ore 20.30. Museo Etnografico Riva. Conferenza con il prof. Claudio Gattera “Il fronte del Pasubio nella Prima Guerra Mondiale”. Info: vallarsa@visitrovereto.it. Cultura Presentazione libro Baselga di Piné. Ore 21. Biblioteca. Presentazione del libro “Il palazzo del diavolo” con Savio Gonzo che dialoga con l’autore Riccardo Fox, libro edito da Curcu&Genovese. Ingresso libero. Info: Biblioteca Tel. 0461.557951. Musica I SUONI DELLE DOLOMITI - STEFANO BENNI, MARIO BRUNELLO, UMBERTO PETRIN Val di Sella. Ore 14. Malga Costa. Inedito incontro fra due musicisti - appartenenti solo in apparenza a mondi sonori diversi, classica e jazz - e uno scrittore accomunati da un naturale spirito di avventura. Terreno d’intesa è per la speciale occasione l’opera di Edgar Allan Poe, ricca di rimandi e suggestioni musicali che Mario Brunello e Umberto Petrin cercano di estrapolare dialogando tra loro e con la voce di Stefano Benni. A far da sfondo all’intreccio fra note e parole il museo a cielo aperto di Arte Sella. Info: Ingresso a pagamento € 20. Prenotazione obbligatoria 0461.751251. In caso di maltempo lo spettacolo è

Musica più piano - VI festival concertistico regionale Trento. Ore 21. Fondazione Caritro. CINEMA... PIÙ PIANO con Martin Münch, pianoforte (Germania). Film: Nosferatu - Musiche di Martin Münch (colonna sonora estemporanea improvvisata). Musica ITINERARI FOLK 2013 Trento. Ore 21.30. Giardino S. Chiara. SöNdöRg - Ungheria. Ingresso libero. Info: Centro Servizi Culturali S. Chiara n. verde 800.013952; info@itinerarifolk.it; info@centrosantachiara.it. Teatro COME UN FIUME VIAGGIATORI DELL’IMPERO Brentonico. Spettacolo teatrale dedicato alla storia dei trentini emigrati nei confini dell’Impero austro-ungarico e ai loro discendenti. Drammaturgia e regia Flora Sarrubbo con Maura Pettorruso, Stefano Detassis, Flora Sarrubbo con la gentile partecipazione di Aleksandra Zobic. Ingresso libero. Info: Tel. 0461.493177-493139. Tradizione PER IL CENTRO SOTTO LE STELLE Vigolo Vattaro. Ogni giovedì sera nel mese di luglio, il centro storico di Vigolo Vattaro prende vita: bar e negozi aperti e tanta animazione a cura della Pro Loco di Vigolo Vattaro. Nelle calde serate estive non c’è niente di meglio che raggiungere la Vigolana per godere della frescura dell’altopiano, passeggiando nel centro storico di Vigolo Vattaro, tra musica, spettacoli per bambini, piatti e bevande sfiziosi e tanta allegria. È un ritorno alla tradizione della passeggiata dopo cena in centro, per fare due chiacchiere e bere qualcosa con gli amici, vecchi e nuovi. Info: Consorzio Turistico Vigolana, Tel. 0461.848350; info@vigolana.com.

26 venerdì Cultura drodesera 2013 Dro. Centrale Fies. Ambiente per la creazione di performing art diventa così palcoscenico di un festival imprevedibile, in continua evoluzione, in cui arti performative, arti visive e musica live si compenetrano con modalità sempre diverse. MOTUS: Nella tempesta, MALI WEIL: Animal spirits, TE-

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trentinoappuntamenti ATRO SOTTERRANEO: BE LEGEND! Hamlet + Jeanne d’Arc, STABILEMOBILE COMPAGNIA ANTONIO LATELLA: A.H. Tel: 0464 504700; info@centralefies. it; www.centralefies.it. Folklore Feste Medievali Pergine Valsugana. Vie del centro. Rievocazione storica dei tempi del Medioevo a Pergine e dintorni. Info: APT Valsugana - Ufficio di Pergine, Tel. 0461.727760. Folklore MISS ITALIA 2013 Borgo Valsugana. Ore 21.15. Piazza. Selezioni provinciali Miss Italia. Musica i suoni delle dolomiti - ANJA LECHNER, AGNÈS VESTERMAN, GARTH KNOX Rifugio Boè. Ore 14. Assoli, duetti e trio sullo sfondo di pagine di Marin Marais, John Dowland, Tobias Hume, Eris Satie, Valentin Silvestrov, Giya Kancheli e di altri compositori, ma anche di melodie tradizionali irlandesi e scozzesi. Un viaggio musicale contrassegnato da sorprendenti salti temporali e stilistici, umorismo, giocosità e virtuosismo di cui sono protagonisti la tedesca Anja Lechner (violoncello), la francese Agnés Vesterman (violoncello) e il britannico Garth Knox (viola, viola d’amore). Info: Tel. 0462.609600; www.fassa. com; www.isuonidelledolomiti.it.

Musica Piné musica piano festival 2013 Baselga di Piné. Ore 21. Centro congressi. Spira Mirabilis Ambasciatori della cultura Europea 2012, Orchestra in Residence Centro Congressi su musiche di Richard Strauss. Ingresso a pagamento. Info: APT Piné Cembra Tel. 0461.557028; www.visitpinecembra.it. Teatro TERZA LEZIONE DI GIARDINAGGIO PLANETARIO. SEMI DI FUTURO Levico Terme. Ore 21. Parco delle Terme. Si narra di semi che sono come piccole astronavi e che viaggiano nel tempo, di erbacce che ricuciono gli strappi nella rete della vita, di fiori delle bombe, di

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metropoli del futuro, dell’esplosione degli orti di città, delle verdure che colonizzano i balconi, del dilagare del guerrilla gardening.... della semina di nuovi paesaggi. Si diffondono gli insegnamenti di maestri giardinieri insospettabili, piccoli giardinieri planetari privi di potere, pieni di potenza ... come quella giovane americana che ha creato una fattoria sotto a un grattacielo o quella grande donna indiana che lotta per i semi del futuro... di e con Lorenza Zambon Teatro e Natura Per programma dettagliato: www.naturambiente. provinciatn.it.

27 sabato Cultura drodesera 2013 Dro. Centrale Fies. Ambiente per la creazione di performing art diventa così palcoscenico di un festival imprevedibile, in continua evoluzione, in cui arti performative, arti visive e musica live si compenetrano con modalità sempre diverse. MOTUS: Nella tempesta, MALI WEIL: Animal spirits, TEATRO SOTTERRANEO: BE NORMAL!, CODICE IVAN: MUORI, liberamente ispirato al Requiem di Mozart, SOCIETAS RAFFAELLO SANZIO/ROMEO CASTELLUCCI: Attore, il tuo nome non è esatto. Tel: 0464 504700; info@centralefies.it; www.centralefies.it. Cultura APERTURA DEL MUSE, IL NUOVO MUSEO DELLE SCIENZE Trento. Corso del Lavoro e della Scienza, 3. Il MUSE è collocato in una importante area ex industriale della città di Trento, che si sta trasformando in un quartiere commerciale e residenziale nel cuore di un grande parco urbano. Nel nuovo museo i visitatori, come nei più moderni Science Centre, saranno, con le loro emozioni e i loro interessi, i veri protagonisti. Info: Tel. 0461.270311; www.muse.it. Cultura i suoni delle dolomiti - GLI ANGELI DELLA MONTAGNA Terme di Comano. Rifugio Silvio Agostini. Ore 13. Gli uomini del soccorso alpino si raccontano. Incontro ravvicinato con gli “altri eroi” della montagna: quelli per cui la salvezza di una vita vale più della conquista di una cima. Gli angeli custodi della montagna raccontano la storia del soccorso alpino cominciata più di sessant’anni fa, proprio in Trentino, e svelano i propri segreti per capire perché si rischia la vita per correre ad aiutare gli altri . Info: Tel. 0439.768867; www.sanmartino.com; www. isuonidelledolomiti.it.

Escursionismo La notte del Manghen Passo Manghen. Escursione in notturna a piedi, in bike o con gli skiroll sul passo Manghen. Info: APT Valsugana - Ufficio di Borgo Valsugana, Tel. 0461.727740. Folklore Feste Medievali Pergine Valsugana. Vie del centro. Rievocazione storica dei tempi del Medioevo a Pergine e dintorni. Info: APT Valsugana - Ufficio di Pergine, Tel. 0461.727760. Folklore MISS ITALIA 2013 Lases. Ore 21.15. Piazza. Selezioni provinciali Miss Italia. Tradizione Festa delle erbe officinali Roncegno Terme. Parco delle Terme. Si rinnova l’appuntamento con le erbe officinali di Roncegno. Il ricco programma prevede un mercatino riservato ai coltivatori di prodotti naturali legati al mondo delle erbe officinali e delle coltivazioni minori, un’escursione accompagnati da un erborista per visitare le coltivazion di erbe e al laboratorio ed essiccatoio del gruppo “Erbe officinali della Valsugana”, la cena al chiaro di luna a base di cereali e erbe officinali, laboratori a tema rivolti a bambini ed adulti. Info: APT Valsugana - ufficio di Levico, Tel. 0461.727700.

28 domenica Cultura drodesera 2013 Dro. Centrale Fies. Ambiente per la creazione di performing art diventa così palcoscenico di un festival imprevedibile, in continua evoluzione, in cui arti performative, arti visive e musica live si compenetrano con modalità sempre diverse. ALESSANDRO SCIARRONI: UNTITLED_I will be there when you die, MALI WEIL: Animal spirits, TEATRO SOTTERRANEO: BE NORMAL!, CODICE IVAN: MUORI, liberamente ispirato al requiem di Mozart, SOCIETAS RAFFAELLO SANZIO/ROMEO CASTELLUCCI, attore, il tuo nome non è esatto. Tel: 0464 504700; info@centralefies.it; www.centralefies.it. Enogastronomia CAMINA E MAGNA EN VAL DE PEIO Pejo. Info: www.linumpeio.it. Folklore Feste Medievali Pergine Valsugana. Vie del centro. Rievocazione storica dei tempi del Medioevo a Pergine e dintorni. Info: APT Valsugana - Ufficio di Pergine, Tel. 0461.727760. Folklore MISS ITALIA 2013 Sarnonico. Ore 21.15. Impianti sportivi. Selezioni provinciali Miss Italia.

Tradizione Festa delle erbe officinali Roncegno Terme. Parco delle Terme. Si rinnova l’appuntamento con le erbe officinali di Roncegno. Il ricco programma prevede un mercatino riservato ai coltivatori di prodotti naturali legati al mondo delle erbe officinali e delle coltivazioni minori, un’escursione accompagnati da un erborista per visitare le coltivazion di erbe e al laboratorio ed essiccatoio del gruppo “Erbe officinali della Valsugana”, la cena al chiaro di luna a base di cereali e erbe officinali, laboratori a tema rivolti a bambini ed adulti. Info: APT Valsugana - ufficio di Levico, Tel. 0461.727700.

29 lunedì Cultura drodesera 2013 Dro. Centrale Fies. Ambiente per la creazione di performing art diventa così palcoscenico di un festival imprevedibile, in continua evoluzione, in cui arti performative, arti visive e musica live si compenetrano con modalità sempre diverse. Codalunga@CENTRALE FIES, CESARE FEUDI E LA BELVA PSICADELICA: GGP. Tel: 0464 504700; info@centralefies. it; www.centralefies.it. Musica ITINERARI FOLK 2013 Trento. Ore 21.30. Giardino S. Chiara. Violini di Santa Vittoria Italia. Ingresso libero. Info: Centro Servizi Culturali S. Chiara n. verde 800.013952; info@itinerarifolk.it; info@centrosantachiara.it.

30 martedì Cultura drodesera 2013 Dro. Centrale Fies. Ambiente per la creazione di performing art diventa così palcoscenico di un festival imprevedibile, in continua evoluzione, in cui arti performative, arti visive e musica live si compenetrano con modalità sempre diverse. FRANCESCA BANCHELLI, Our soul is a presence; VALENTINA CURANDI, Word for Word; SABINA GRASSO, Empty and Shadow; GIOVANNI MORBIN, Blu oltremare Ibridazione 9, ANNE-SOPHIE TURION/JEANNE MOYNOT, Frightenight (a very scary performance); SERENA OSTI, la legge di Jante; LUCA PUCCI/ FRANCO AIRAUDO/EMANUELE DE DONNO, ex aequo (working title). Tel: 0464 504700; info@centralefies.it; www.centralefies.it. Cultura Conferenza Pozza di Fassa. Ore 21. Sala Consigliare. Sante, streghe e vivane. Con Fabio Chiocchetti, autore del romanzo “I Misteri del Cjaslir”, novità editoriale 2013 edito da Curcu&Genovese.


trentinoappuntamenti Folklore MISS ITALIA 2013 Canazei. Ore 21.30. Teatro Gran Tobià. Selezioni provinciali Miss Italia. Folklore FESTA DELLA TESSITURA Cogolo di Pejo. Ecomuseo in piazza. Info: www.linumpeio.it. Musica i suoni delle dolomiti - OTTAVO RICHTER, IRA RUBINI, GIANLUIGI CARLONE Val Rendena, Adamello. Ore 14. Malga Rosa. Nel bicentenario della nascita di Verdi, gli Ottavo Richter rivisitano con la consueta disinvoltura arie e cabalette che hanno fatto la storia d’Italia. Con loro la giornalista e autrice teatrale e televisiva Ira Rubini, nei panni inediti di melomane dal piglio risorgimentale, e quale ospite speciale Gianluigi Carlone della Banda Osiris. Lo spettacolo attraversa le vicende della vita del Maestro di Busseto e del nostro Paese a passo di marcetta, proponendo versioni inconsuete di brani celebri. Info: Tel. 0465.501007; www. campigliodolomiti.it; www.isuonidelledolomiti.it.

31 mercoledì Cultura drodesera 2013 Dro. Centrale Fies. FLORENTINA HOLZINGER & VINCENT RIEBEEK, Spirit; BARBARA UNGEPFLEGT, Running Muschi; ZACHARY OBERZAN: Flooding with love for the kid; MICHIKAZU MATSUNE, one thousand last seconds. Tel: 0464 504700; info@centralefies.it; www. centralefies.it. Famiglia Quest’anno scelgo io il mondo delle Aziende Agricole Ore 16. Azienda Agricola Maso Flonkeri. Ogni mercoledì pomeriggio scopri il mondo delle aziende agricole: come si coltiva la terra, i segreti delle api, il paradosso di coltivare erbe spontanee, i mille gusti dei piccoli frutti. Info: Azienda Agricola Maso Flonkeri 348.0680151. Consorzio Turistico Vigolana, Tel. 0461.848350; info@ vigolana.com. Folklore mezzolombardo lunare Mezzolombardo. Vie del paese Spettacoli, animazione, mostre e musica, apertura serale degli esercizi commerciali fino alle 22.30.

Per info dettagliate visitate il sito www.mezzolombardoincentro.it. Musica più piano - VI festival concertistico regionale Cavalese. Ore 21. Magnifica Comunità. CLARINETTO E VIOLONCELLO ...PIÙ PIANO con il Trio di Genova: Vittorio Costa, pianoforte - Sergio Casellato, clarinetto Andrea Bellettini, violoncello su musiche di Mendelssohn, Zilcher, Corticelli, Rota.

Cloud’s Quintet è uno solo: sorprendere l’ascoltatore, fargli vivere un’esperienza musicale diversa dalle altre. Info: Tel. 0461.585836 - 586924; www.visitdolomitipaganella.it; www.isuonidelledolomiti.it.

Musica ITINERARI FOLK 2013 Trento. Ore 21.30. Giardino S. Chiara. Giua & Armando Corsi Italia. Ingresso libero. Info: Centro Servizi Culturali S. Chiara n. verde 800.013952; info@itinerarifolk.it; info@centrosantachiara.it. Musica i suoni delle dolomiti cloud’s quintet Molveno. Ore 14. Rifugio La Montanara. Quattro sassofonisti (Angel Ballester, Robert Bonisolo, Achille Succi, Rossano Emili) e un percussionista (Carlo Alberto Carnevali) suonano una musica che sfugge alle classificazioni di genere. Una musica che, come le nuvole evocate nell’intestazione del gruppo, è mutevole, mai scontata e sempre imprevedibile. Lo scopo del

Tradizione PINÉ SOTTO LE STELLE 2013 Baselga di Piné. Ore 21. Corso Roma. Negozi aperti, spettacoli e intrattenimenti per tutti per una serata all’insegna del divertimento. In caso di maltempo i programmi potranno subire variazioni. Info: APT Tel. 0461.557028.

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trentinomatrimoni questo mese due matrimoni sulla rubrica dedicata ai fiori d’arancio

i matrimoni del mese

il matrimonio di elisa e walter

Lei Nome: Elisa Anni: 30 Nata a: Trento Residente a: Albiano Occupazione: Titolare Fashion Bar 2 Laghi Vestito di: Loris Mode Sposi - Bussolengo Scarpe di: Carlin Calzature - Pergine Valsugana Parrucchiere: Salone Capriccio - Gardolo Estetista: Estetica Dama - Sevignano

Lui Nome: Walter Anni: 32 Nato a: Trento Residente a: Vigo Cavedine Occupazione: Titolare Fashion Bar 2 Laghi Vestito di: Marchi Abbigliamento - Verona Scarpe di: Marchi Abbigliamento - Verona Barbiere: Salone X Men - Trento 96

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Matrimonio: Religioso Data: 25 maggio 2013 Luogo: Chiesa di S. Biagio - Albiano Fiori e bouquet: Cinzia Fonso Eventi Anelli: Gioielleria Perini - Rovereto Lista di nozze: No Invitati: 110 Ricevimento: Maso Speron d’Oro - Marco di Rovereto Bomboniere: Cinzia Fonso Eventi Torta: Pasticceria Bologna - Mori Intrattenimenti per gli invitati: Altamarea - Mezzolombardo Viaggio: New Yorkshire Agenzia: Viaggi Bolgia Vivranno a: Vigo Cavedine

Servizio fotografico a cura di: Roberta Pisoni, Trento www.robertapisoni.it


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trentinoattualitĂ trentinomatrimoni il matrimonio di Aurora e davide

Matrimonio: Religioso Data: 18 maggio 2013 Luogo celebrazione: Celedizzo di Pejo Fiori e bouquet: Fioreria Wilma - Cusiano (Tn) Lista di nozze: Valentinotti - Cles Numero invitati: 80 Ricevimento: Hotel Almazzago - Commezzadura Bomboniere: Valentinotti - Cles Pasticceria: Casa Dalla Torre - Mestriago (Tn) Viaggio: America dell’Ovest Durata: 14 giorni Vivranno a: Piano di Commezzadura (Tn) 98

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Lei Nome: Aurora Anni: 45 Nata a: Cles Residente a: Celledizzo Occupazione: Fisioterapista Vestito di: Atelier Marta Sala - Trento Scarpe di: Bata - Trento Parrucchiere: Arte Fashion Deborah - Dimaro Estetista: Harmony Live - Malè

Lui Nome: Davide Anni: 39 Nato a: Cles Residente a: Piano di Commezzadura Occupazione: Macchinista impianti a fune Vestito di: Modam - Gianico (Bs) Scarpe di: Modam - Gianico (Bs)

Servizio fotografico a cura di: Lucio Tonina www.fototonina.it 99

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MISS ITALIA 2013 La stagione in TRENTINO Alto Adige ha riaperto i battenti

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a prima tappa si è svolta in occasione dell’Expo di Mezzocorona, dove all’interno del Palarotary, dopo aver sfilato le collezioni di Ivana Penasa e Marianna Michelon, sono state incoronate le prime 4 miss della stagione: Evelyn Bronzetti di Lavis, Bettina Manfra di Bolzano, Desirè Munter di Mezzocorona e Martina Migazzi di Cogolo di Pejo. A seguire riflettori puntati sulla serata organizzata dalla Proloco di Pergine e dalla APT Valsugana in Piazza Fruet, dove altre quattro ragazze hanno staccato il biglietto per le finali regionali: Denise Parisi di Riva, Maddalena Ginami di Garda, Gleidsiele Lodi Coradi di Rovereto e Giulia Moggio di Borgo. A chiudere le serate di giugno è stata la frizzante serata di lunedì 24, dove venti bellissime ragazze si sono contese il titolo più ambito della Provincia: Miss Trento 2013. La serata, condotta e gestita con grande abilità e professionalità dalla spettacolare Sonia Leonardi, è stata aperta dalle nostre Miss, che si sono cimentate in una splendida coreografia. Il titolo di Miss Trento è stato assegnato, da una prestigiosa giuria, alla mediterranea Alice Caldini, 18enne di Trento, studentessa al liceo socio pedagogico e commessa part time per rendersi più indipendente dai genitori che, se pur alla sua prima passerella, è riuscita a conquistare i voti della giuria e gli applausi di tutto il pubblico presente, incoronata dal super ospite della serata, Osmany Juantorena, pallavolista italo - cubano reduce 100

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dalla vittoria del campionato italiano con la Trentino Volley. Il momento dell’incoronazione, accompagnato dalle bollicine partner della serata Alpe Regis Rotari, ha visto al secondo posto, con il titolo di Miss Rocchetta Bellezza la sorridente Gleidsiele Lodi Coradi, 25enne parrucchiera proveniente da Rovereto, Il titolo di Miss Wella Terza Qualificata è volato nelle mani di Lisa Goner, 22enne parrucchiera di Borgo Valsugana; con l’hobby per la pallavolo. Ai piedi del podio troviamo la diciottenne studentessa di Meano Sabrina Moser, che con il titolo Miss APT Trento Monte Bondone Valle dei Laghi si aggiudica anche lei il pass per approdare alle finali regionali. Durante lo svolgersi della serata le nostre aspiranti Miss hanno dato vita a una vera e propria sfilata di alta moda. In passerella abbiamo potuto ammirare la nuova e raffinata collezione di abiti di alta moda firmati Anna Gaddo, che festaggiava i suoi 55 anni di carriera. Un ulteriore momento da sogno è stato quello dedicato alla presentazione dei nuovissimi abiti da sposa ecologici di Marta Sala. Abiti realizzati in un materiale esclusivo e brevettato, con un DNA ecologico composto prevalentemente da fibre naturali di cellulosa. Creatività, ingegno ed ecologia- questo il pensiero di Marta Sala, per il lancio della sua nuova collezione 2014, il tutto abbellito dalle colorate novità degli occhiali da vista e da sole di Ottica Romani. Una menzione particolare va alla Fondazione Trentina per l’Autismo, che durante la serata ha avuto modo di veicolare messaggi positivi per sensibilizzare maggiormente la cittadinanza, avvicinando il progetto anche ai giovani. Vi ricordiamo, che anche per questa stagione di Miss

Italia la località che ospiterà la Finalissima per l’elezione di Miss Trentino Alto Adige, ragazza che rappresenterà la nostra regione alle Finali Nazionali, sarà per il secondo anno consecutivo la suggestiva Piazza di Cogolo di Pejo in data 18 agosto. Ricco il calendario delle serate in Trentino Alto Adige. Queste le prossime tappe: 14 luglio - Folgaria, 19 Luglio - Rovereto, 20 luglio Castellano, 21 luglio - San Vigilio di Marebbe, 23 luglio - Ortisei, 26 luglio Borgo Valsugana, 27 luglio Lases, 28 luglio - Sarnonico, 30 luglio - Canazei; 31 luglio Scena. Le date di agosto vedono protagonisti: Transacqua, Tione, Cles, Pinzolo, Andalo, Folgaria, Dobbiaco, Fiera di Primiero e Cogolo di Pejo. Per aggiornamenti date e news: www.soleoshow.com. Se hai sai 18 ai 26 anni e vuoi vivere un’esperienza diversa, chiamaci subito, l’iscrizione è gratuita o manda mail a info@soleoshow.com; tel: 0461/239111



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“Parlare alle stelle” con event art sport, cultura e comicità

lo spazio espositivo di pergine valsugana

I programmi della rai di trento: da non perdere la “Charly Gaul”

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a programmazione radiofonica a diffusione regionale su Radio2 della Struttura Programmi della Sede di Trento, che prende il via dal 2 luglio e si protrarrà fino alla fine di settembre, prevede: il martedì pomeriggio, alle 15, “Paesaggi da ascoltare. Voci, suoni e storie dalle terre trentine”. Il programma, a cura di Stefano Uccia, descrive luoghi e itinerari trentini attraverso suoni naturali, voci e storie raccolte in loco. Alle 15.15 va in onda “33 Trentini”, un’escursione storica, brevi ma efficaci monografie raccontate in una conversazione gradevole per conoscere i personaggi più noti del Trentino. Prosegue: ”Tradizioni popolari del Trentino”. Il programma, a cura di Ugo Slomp, indaga su quelle tradizioni popolari che si fondono sugli archetipi del mondo rurale delle comunità alpine. Il martedì si chiude con la replica di “Rododentro” a cura di Flavio Pedrotti, dove Mario Cagol, autore e attore versatile, affronta i piccoli temi quotidiani ricavandone spunti di rara ilarità. Il mercoledì, alle 15, si propone la replica di “Carattà il turco di Nomi”: sceneggiato radiofonico, curato da Maria Serena Tait, sulla vita e le avventure del funambolo settecentesco Carattà di origine trentina. Alle 15.30 va in onda la replica di “La carega del diaol”. In ogni trasmissione, Tiziana Raffaelli, racconta sulla base di ricerche effettuate nelle biblioteche regionali, un episodio curioso o un personaggio minore della storia trentina. Alle 15.45 ”Jazz e rock in Trentino”, curato da Daniele Torresan. Il venerdì pomeriggio, a cura di Ugo Slomp, replica di “The Doors. L’infinito e le porte della percezione”, programma che propone un itinerario di esplorazione del territorio musicale dei Doors, ma anche del territorio culturale e politico dell’America della seconda metà degli anni ‘60 e dei riflessi sulla società trentina del tempo della contestazione. La domenica pomeriggio con inizio alle 14 a cura di Giorgio Balducci, replica di “Attenti a noi due”, programma comico-satirico scritto e interpretato da Lucio Gardin e Loredana Cont. I “due”, in particolare, propongono gags e “siparietti” di tipica espressione trentina. Domenica 21 luglio, lo spazio sarà occupato dalla diretta dal Monte Bondone sulla “Leggendaria Charly Gaul”. Dalla zona di arrivo della gran fondo ciclistica dedicata alla mitica impresa del lussemburghese Charly Gaul, compiuta sul Monte Bondone nel 1956, testimonianze e impressioni di atleti, protagonisti ed organizzatori della manifestazione giunta all’ottava edizione. 102

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el mese di giugno nella sede di EventArt a Pergine è stata presentata la mostra “Encontrarte” realizzata dall’omonimo gruppo di artisti della Val di Ledro, composto da Corrado Rosa, Franco Cis, Luca Degara, Giordano Faustini, Giovanni Bailoni, Massimiliano Rosa e Mauro Berlanda. Proposta importante per la qualità delle idee artistiche e per la testimonianza di un costruttivo contatto tra diverse realtà culturali provinciali. Dall’8 giugno è poi seguito “Arte&Parole” un evento tematico, dedicato alla poesia visiva, che ha raccolto i concetti di dodici artisti e ha goduto all’inaugurazione del supporto multimediale di Paul Sark. In giugno è stata anche inaugurata la nuova edizione di “Parlare alle stelle”, che quest’anno è realizzata in due locations, dal 15 al 23 giugno presso il palazzo de Maffei, a Lavis in collaborazione con il Comune, e successivamente verrà nuovamente presentata nella sede di Pergine dal 20 luglio al 2 agosto. Anche in questa occasione si è potuto assistere ad una performance poetica dell’ artista Paul Sark. La rosa degli artisti presenti comprende anche autori locali nello spirito di collaborazione e di apertura che sempre caratterizza le iniziative di Spazio Event Art: Daniela Usai, Paolo Ober, Enrico Tomasi, Claudio Cavalieri, Claudia Bertera, Giovanna Orlando, Marina Berra, Nicoletta Spinelli, Giorgio Sensi, Liberio Furlini, Paul Sark, Angelo Orlandi, Silvio Magnini, Laura Grispigni, Silvya Lippitz, Anamaria Adessi, Gino Pigolotti, Diego Della Rina e Rosalba Trentini. Continua anche la promozione degli artisti trentini sul territorio nazionale. Con il titolo “Will meet in art” quattro elementi dell’associazione, Fabrizio Ognibeni, Claudia Bertera, Claudio Cavalieri e Sylvia Lippitz, esporranno infatti a Simultanea Spaziarte di Firenze dal 21 giugno al 5 luglio con la presentazione critica di Roberta Fiorini e Daniela Pronestì. La seconda fase di “parlare alle stelle” sarà preceduta dal 6 al 19 luglio da “Small Art”, seconda edizione, ricca raccolta di opere caratterizzate dal piccolo formato.


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Trentinomese australiano

L’OST, Ostello di Grumes ai blocchi di partenza inaugurato l’8 giugno scorso

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abato 8 giugno, a Grumes, un pubblico folto e incuriosito ha partecipato all’inaugurazione di L’Ost, il nuovo ostello di Grumes. Alle parole di soddisfazione del sindaco di Grumes, Simone Santuari, e del presidente della STG Sviluppo Turistico Grumes, Pio Rizzolli, hanno fatto seguito gli apprezzamenti e gli incoraggiamenti di Beppino Ferretti (vicepresidente della Comunità Valle di Cembra) e dell’Assessore Provinciale all’agricoltura, foreste, turismo, promozione, caccia e pesca: “Grumes è una comunità con una vera progettualità e ancora tanto spazio da conquistare” le parole dell’assessore Tiziano Mellarini. E rispondendo alle perplessità di alcuni scettici riguardo all’opportunità di investire nel turismo in una zona tradizionalmente esclusa dai circuiti turistici, l’assessore ha sottolineato l’importanza di puntare sui Turismi – “vera ricchezza del nostro Trentino” - valorizzando e premiando le piccole realtà in grado di proporre un’offerta unica e differenziata rispetto alle grandi destinazioni turistiche tradizionali. Questo l’obiettivo di L’Ost – Ostello di Grumes: un luogo dove perdersi, per ritrovarsi, al riparo dalla frenesia della routine quotidiana e dell’affollamento delle mete turistiche più ambite, per riscoprire la dignità della vita di paese e il vivere slow. Non una semplice sistemazione per una notte o poco più, ma una casa, un luogo di incontro, un laboratorio di idee. Esperienza, autenticità, condivisione: questi i principi cardine che ispirano L’Ost. E attenzione all’ambiente: l’ostello di Grumes vuole infatti diventare un punto di riferimento per attività di sensibilizzazione ambientale, in collaborazione con la Rete delle Riserve dell’Alta Val di Cembra, promuovendo l’organizzazione di corsi di formazione dedicati allo sviluppo sostenibile, workshop e occasioni di incontro e creazione di sinergie. L’Ost – Ostello di Grumes, risultato della completa 104

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Silvia e Ricky, già sposi del mese sulla nostra rivista, si baciano davanti al massiccio dell’Uluru in Australia. In mano, l’immancabile TrentinoMese... ristrutturazione dell’ex caserma dei Carabinieri (che ospita anche la filiale di Grumes della Famiglia Cooperativa Valle di Cembra), è l’unico ostello sull’asse dell’Avisio, situato all’interno della Rete delle Riserve dell’Alta Val di Cembra. Offre 42 posti letto, distribuiti in dieci stanze, tutte dotate di bagno privato. A queste si aggiungono la reception, una cucina e numerosi spazi comuni e servizi: sala da pranzo, sala lettura, sala tv, lavanderia, deposito bici e bagagli, parcheggio e giardino. In tutto l’edificio, accessibile anche a persone con disabilità, è presente una connessione internet wireless. L’ostello, pur rivolgendosi principalmente a un turismo giovanile, è adatto anche a coppie e famiglie: oltre alle camere da cinque e otto posti letto, offre infatti stanze di piccole dimensioni e molto accoglienti, con arredi in legno e uno splendido affaccio sul bosco, sulla forra dell’Avisio e sulle cime del Lagorai.


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VISITVALSUGANA.IT PORTALE vincitore Maso Limarò rinasce come Esercizio Rurale

PREMIO SPECIALE “EDITOR’S CHOICE” AGLI INTERACTIVE KEY AWARDS 2013

una nuova ospitalità per l’antico complesso a Sarche di Calavino

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opo un accurato intervento di ripristino Maso Limarò, grande struttura storica sospesa tra le forre del Sarca e il cielo del Brenta, situata nel Comune di Calavino a quattro chilometri di distanza dalle Sarche, rinasce come “Esercizio Rurale”, grazie alla gestione innovativa dell’agenzia Go Travel Go, dei titolari Stefania Libietti ed Enzo Ferrari che amalgama con professionalità le peculiarità di questo pezzetto di territorio tra la Valle dei Laghi e le Giudicarie con una vasta offerta turistica, gastronomica e sportiva. Maso Limarò, di proprietà dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento Clero di Trento e in passato incluso nelle terre del Principato Vescovile, mantiene così la sua vocazione rurale che da sempre lo caratterizza. Le sue mura, infatti, sono intrise di vicende che attraversano i secoli, aneddoti e fatti storici, ma anche racconti di vita quotidiana della popolazione che qui ha abitato e coltivato i terreni circostanti. Oggi, la nuova pista ciclabile che percorre in modo affascinante la ottocentesca “strada dei crozzi” del Limarò attraversando il compendio a fianco del Maso, valorizza ulteriormente questo nuovo utilizzo che lega intimamente la cultura, la natura, il territorio ed il turismo. Info: tel 334 2588275 info@masolimaro.eu

l sito www.visitvalsugana.it ha ottenuto il premio speciale “editor’s choice” in occasione del 14° Interactive Key Award – il prestigioso premio nazionale dedicato alla creatività nella progettazione e realizzazione di siti web – concorrendo tra i 4 finalisti categoria tempo libero. Il prestigioso riconoscimento è stato ottenuto grazie alla collaborazione con la web agency trentina Archimede, professionista nella comunicazione digitale. Una giuria composta da 62 esperti del settore della comunicazione online, account manager, creative director e giornalisti di settore ha valutato un totale di 262 siti suddivisi in varie tipologie e i finalisti sono stati premiati a Milano presso l’Università IULM. Tra le aziende vincitrici nelle altre categorie vi sono brand famosi come Lancia, Red Bull, Barilla, Guzzini e Fiat. I criteri che sono stati analizzati dalla giuria e che hanno permesso a www.visitvalsugana.it di ottenere questo importante riconoscimento sono la creatività e il design, la qualità e la ricchezza dei contenuti, la web usability e i servizi a valore aggiunto come l’integrazione delle mappe interattive, lo storytelling del blog e dei video “Live/Love your story in Valsugana”. Da parte di Archimede e dell’APT Valsugana Lagorai c’è grande soddisfazione per questo riconoscimento che premia un lavoro impegnativo, fatto e portato avanti ogni giorno con grande entusiasmo e passione. La sinergia tra APT e Agenzia ha prodotto un risultato complesso, in cui i tanti contenuti informativi sono correlati a quelli multimediali per offrire all’utente una navigazione immediata e fresca. Inoltre tra le ultime novità inserite sul sito si segnala la sezione “Esperienza Valsugana”, nella quale vengono proposte tante attività originali che permettono di vivere la vacanza in un’ottica nuova – esperienziale appunto – a stretto contatto con le persone che abitano il territorio Valsugana & Lagorai.

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www.trentinobookfestival.it

BERNARDI PRESIDENTE DELLA P.L.A.TEA

Magie da Book Festival A caldonazzo, si chiude con un bagno di folla la terza edizione. Tra gli ospiti, Travaglio e Augias

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Mario Cagol e il Corpo Bandistico di Caldonazzo ne “L’ultimo burattino”

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ento caldo e nuvole di passaggio, ma uno dei protagonisti astrali è assolutamente lui, il sole. A momenti sfrontato, eccetto qualche breve tregua. Certo il cuore di Caldonazzo è caldo, lo sappiamo. Le casacche blu dei tanti (tantissimi) volontari delle “Balene di montagna” animano il centro storico nel giorno dell’inaugurazione ufficiale e posano nella prima foto ricordo: battuta sulla spalla, un “Ciao, ci siamo!?” e VIA! pronti per lo scatto, nel primo della tre giorni dedicata ai libri ed a tutto ciò che ruota intorno a lettura e scrittura. Per noi innamorati del genere, è un vero evento. Imperdibile. Antonia Dalpiaz – pochi secondi prima del “Trentino Poetry Slam” – si ferma a pochi metri dal palco del Bar Centrale con strette di mano da ogni lato: molto conosciuta per le sue storie recitate, sistema l’elegante vestito dai toni caldi e dispensa sorrisi. Mollette da bucato sugli spartiti dei fisarmonicisti, mentre Italo Leveghi aggiusta il papillon, rosso e capriccioso. In fase crepuscolare dell’atteso venerdì quattordici tutti al palazzetto per l’istrionico Travaglio: arriva quasi a capo chino per ripararsi dai fans che lo hanno riconosciuto, scortato dal direttore Faustini. L’ovazione all’ingresso nel palazzetto emoziona anche gli animi più algidi. C’è chi è riuscito a strappargli anche una stretta di mano, dopo il lungo intervento: quando i capelli grigi del noto giornalista spariscono all’orizzonte, si capta ancora – forse a malincuore – la grandezza del momento. Altruismo e sincero trasporto per il malessere del grande Boris Pahor; episodio che ci ricorda che tutto può succedere, ma il passaparola fa miracoli e – chi può – fa un salto all’ospedale per fargli visita. Siamo senza parole. E allora a turno a fargli visita, a portar conforto. I “Fagioli Magici” del settore Junior riscuotono un successone: i due si possono incrociare tranquillamente in pizzeria, stessi/simili abiti di scena, stessa disinvoltura teatrale tra posate e tovaglioli. Nella medesima location, 106

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l 20 giugno scorso, nella sede dell’AGIS di Roma, il consiglio direttivo della Fondazione P.L.A.TEA, la Fondazione per l’Arte Teatrale che rappresenta i 17 Teatri Stabili italiani a iniziativa pubblica, ha votato all’unanimità il nuovo Ufficio di Presidenza. Marco Bernardi, direttore del Teatro Stabile di Bolzano è stato nominato presidente, affiancato da Pietro Valenti, direttore della Fondazione Emilia Romagna Teatro, nel ruolo di vicepresidente. Completano l’Ufficio di Presidenza Pietro Carriglio, direttore del Teatro Biondo Stabile di Palermo, Angelo Pastore, direttore del CTB Teatro Stabile di Brescia e Carlo Repetti alla direzione del Teatro Stabile di Genova. Marco Bernardi succede a Sergio Escobar, direttore del Piccolo Teatro Milano. Teatro d’Europa, alla presidenza di P.L.A.TEA dopo aver ricoperto il ruolo di vicepresidente sin dal 2008, anno di nascita della fondazione. Augias fa il pienone e due anime blu del volontariato letterario riescono a strappargli anche qualche casto bacio. In sereta si sciama versa il Blue Coffee per Fulvio Ervas: nel backstage ragioniamo sul fatto che questa è una vera celebrazione, giunta al numero 221! Nonostante i citati numeri alti, scrosci di applausi irrompono spontanei durante i suoi ragionati e toccanti interventi sull’autismo e le sue problematiche. Mentre risuonano i cori serali, i sipari teatrali e l’avvincente Ballata della balena bianca ci si ritrova (organizzatori ed attivisti del festival), quasi per caso, allo stand della birra artigianale. Degustazione volante, due battute ormai notturne per scaricare le tensioni della giornata e PRONTI! Si riparte verso l’angolo più soft del programma e ci si rilassa nei percorsi musicali, con assaggi eno-gastronomici, musica e letture. La domenica si presenta meno afosa al mattino, per la gioia dei piccoli – ma anche dei meno giovani – che assistono al “Saltapicchio”: il moderno animatore saluta con un’amichevole “spazzolata” un bambino dalla folta chioma. Come a dire che il mestiere si fa per passione. Sfilano leggendo le figure femminili che animano le biblioteche della Valsugana: un’attività a cui dar rilievo:sono donne che vanno riconosciute non solo come dispensatrici


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NUOVA DESTINAZIONE CULTURALE di cultura ma come punti di riferimento nell’immenso mondo librario. Domenica, scemata la folla dalla Casa della Cultura – giunta numerosissima per ascoltare la Boralevi – incrociamo casualmente la scrittrice/sceneggiatrice/ecc. e riusciamo a cogliere un “…Come sono andata?” E allora le diciamo un GRAZIE! col pensiero: anche lei, così sicura, famosa e disinvolta è comunque umana. Mentre il mitico Danilo Sacco schitarra per riscaldarsi, le lettrici/attrici Turrini&Scartezzini corrono da un incontro all’altro (ora in coppia ora in solitaria) e lasciano d’incanto tutti, raccogliendo ovunque complimenti per le eccelse interpretazioni. Il gran finale è – di tradizione – musicale: canto corale, comicità ed il bugiardo più amato dai bambini, Pinocchio. Primo approssimativo bilancio è un altro (il terzo) successo. Merito della regia, sempre in sintonia con la grande squadra delle “Balene di montagna”, che si preparano ad affrontare la prossima vetta.

a mezzana il percorso storicodidattico “Oggi come Ieri”

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“La ballata della balena bianca”

Caroli, Dallari, Campagnaro e Possentini

Fabio De Santi e Danilo Sacco

Fulvio Ervas

Antonella Boralevi con le soroptimist “Fagioli magici”

Antonella Boralevi

a Valle di Sole può contare su una nuova destinazione turistica e culturale: il percorso storico-didattico “Oggi come Ieri”. Si tratta di uno spazio espositivo di 400 metri quadrati che il Caseificio Presanella ha realizzato all’interno della propria struttura di Mezzana per valorizzare tutti gli aspetti che riguardano la filiera zootecnica della montagna solandra. Si parte dagli alpeggi e dalle praterie alpine per sottolineare le qualità dei foraggi e la salubrità degli alimenti. Si passa poi alla descrizione delle razze bovine allevate e si entra nella storia, nelle tradizioni, negli usi e costumi locali. Ampio spazio viene poi riservato alla descrizione dei prodotti, della loro qualità intrinseca e, non ultima, alla conoscenza di tutti i 37 soci produttori e delle loro aziende. Si tratta, ribadisce il Presidente della cooperativa, Diego Fezzi, di uno strumento innovativo che corona l’impegno del caseificio Presanella sul versante delle filiere corte e della vendita diretta. Progetto iniziato con l’apertura del punto vendita di Mezzana e proseguito con l’inaugurazione dei negozi di Dimaro nel 2009 e di Madonna di Campiglio nel 2012, sempre gestiti direttamente dal caseificio sociale. Oggi il Presanella può vantare un fatturato di 4 milioni di euro, metà circa dei quali realizzati tramite la commercializzazione al minuto nei tre punti vendita. Il percorso di consolidamento della commercializzazione al dettaglio è andato di pari passo con la strategia di “filiera lunga” operata in questi anni dal Consorzio di secondo grado Trentingrana Concast che ha contribuito alla notorietà e alla vendita dei prodotti in ambito nazionale ed estero. Per il presidente della cooperazione trentina Diego Schelfi quello di Mezzana è un progetto destinato a creare coesione sociale e a rafforzare le spirito comunitario. La progettazione è stata realizzata da Roberto Carmeci dello studio Spazio e Ambiente e l’allestimento è stato curato da Walter Andreis, creativo della Grafite Studio.

Corrado Augias 107

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CONCLUSO IL 15° CORSO DI POESIA, a trento le Conversazioni di laino con erri de luca Premio “Città di Imola” in coppia con la regista Elena Negriolli

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l 61° Trento Film Festival si è chiuso quest’anno con un bilancio decisamente positivo, sia per la qualità delle pellicole che per l’affluenza e l’interesse del pubblico. Insieme alle Genziane, che rappresentano i premi più importanti, sono stati consegnati anche premi collaterali. Il Premio “Città di Imola” – che per molti anni venne attribuito al miglior film italiano presente alla Mostra del Cinema di Venezia, a registi come Monicelli, Visconti, Olmi, Pasolini – è stato assegnato quest’anno al documentario Conversazioni all’aria aperta, dei registi trentini Aurelio Laino ed Elena Negriolli. La Giuria, presieduta da Reinhold Messner, ha scelto il lavoro perché tratta di argomenti apparentemente assai lontani, come la montagna e il trapianto di organi, ed invita a riflettere su temi importanti quali il trapianto, inteso come “dono e apertura all’altro”, la bellezza rasserenatrice della montagna, il rapporto tra uomo e natura. Il protagonista è Erri De Luca, l’alpinista, autore di straordinari romanzi che, nell’incantevole scenario delle Dolomiti fassane, mentre è impegnato nelle riprese di un film, conversa con vecchi amici per esplorare un tema che gli sta particolarmente a cuore: il dono inteso come sacrificio, come offerta disinteressata, come aiuto al compagno di cordata in difficoltà, infine come occasione preziosa di vita, quando si dona il sangue, un organo, il midollo. Insieme a De Luca incontriamo il grande alpinista Pietro Dalprà, fondatore dell’Associazione Climb for life che sensibilizza sul trapianto di midollo e Romano Bennet, altro alpinista colpito dalla leucemia e salvato dalla moglie Nives Meroi. I vecchi amici si ritrovano e con naturalezza recuperano l’antica complicità comunicativa e danno un valore umano a temi complessi, solitamente relegati in ambito scientifico, come il trapianto di organi e la donazione del midollo. (L.G.) 108

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Come di consueto, condotto da renzo francescotti

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ulla collina delle Laste di Trento, a Villa S. Ignazio che ha sin dalla sua prima edizione ospitato gli appassionati di poesia, si è concluso il 15° Corso di poesia “Lettura e scrittura” condotto dal poeta Renzo Francescotti. Sono stati 16 gli incontri di poesia, iniziati ai primi di febbraio e conclusi alla fine di maggio. Di essi solo gli ultimi quattro appuntamenti sono stati dedicati ad “esercizi di verseggiatura” mentre gli altri 12 hanno registrato la conoscenza di 6 poeti, che non sono stati “studiati” ma “convocati, “invitati” (come amano dire i corsisti e il loro conduttore). Diciannove (un numero record) i frequentanti che hanno concluso il corso. Tra di essi alcuni che hanno già pubblicato raccolte di versi; altri che sono stati premiati in concorsi di poesia sia in italiano che in dialetto; altri, infine, che non si pongono obbiettivi di pubblicazione o di premiazione, ma puramente amanti della poesia. Quest’anno sono stati “invitati” sei poeti italiani o stranieri, lontani nel tempo o contemporanei (in effetti tutti i poeti – come hanno imparato i corsisti – sono sempre “contemporanei”): il poeta persiano Ommar Kayyam e il francese François Villon; lo spagnolo Rafael Alberti e gli italiani Antonia Pozzi, Giovanni Giudici e Renzo Francescotti (quest’ultimo a richiesta dei corsisti). A conclusione del corso ogni partecipante si è impegnato in un testo di verseggiatura, in italiano o dialetto, a tema. Quest’anno il tema è stato “Strade”. I diciannove testi di altrettanti appassionati di poesia che hanno concluso il corso sono stati pubblicati in un libricino in “30 copie numerate a mano”, impreziosito da illustrazioni di Anita Annibaldi, Barbara Cappello e Gabriella Bonvecchio Beber, tre delle frequentatrici del corso che sono anche pittrici. Gli altri frequentanti sono stati Giuliana Bazzanella, Lia Brandolese, Giorgio Brentari, Flavio Conci, Giovanna Corradi, Fabrizio Costanzo, Flavio Dalla Torre, Loredana Facchinelli, Cristina Fernandez, Sergio Ferretti, Clara Kaisermann, Diego Luchi, Laura Moser, Luisa Pallaoro,Maria Santuari e Riccardo Zandonini. A conclusione la “festa della poesia”, in cui il conduttore Renzo Francescotti ha riassunto i quindici anni di storia di questa iniziativa unica in regione (e con non si sa di quanti altri esempi in Italia), salutando gli ospiti (tra cui Elio Fox, scrittore e Direttore di “Ciacere en trentin), mentre i corsisti hanno letto i testi poetici contenuti nel libricino.


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EXPO “DOMANI SPOSI” a levico terme NIKY’S Restaurant & Pizza “marchiato” il marchio “Ecoristorazione Trentino” per il locale di trento

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ecentemente Niky’s Restaurant & Pizza di Trento ha ottenuto il marchio di qualità ambientale “Ecoristorazione Trentino”, rilasciato dalla Provincia autonoma di Trento ai ristoratori che dimostrano di attuare azioni per la salvaguardia dell’ambiente e la riduzione degli impatti ambientali correlati alla propria attività. Questo riconoscimento è per Nicola Malossini e per i suoi collaboratori molto importante, premia la filosofia che in questi 12 anni di attività lo ha sempre guidato nella scelta di materie prime d’eccellenza. Abbiamo deciso di attuare una serie di azioni che rispettano l’ambiente con la consapevolezza che solo salvaguardandolo esso può continuare a regalarci prodotti genuini che appagano i nostri sensi. La Provincia autonoma di Trento, in collaborazione col Comune di Trento, ha avviato nell’aprile 2011 un tavolo di lavoro con le principali associazioni di categoria operanti nel settore della ristorazione (ASAT - Associazione Albergatori ed Imprese Turistiche della Provincia di Trento, Associazione Agriturismo Trentino, Associazione Ristoratori del Trentino, Confesercenti del Trentino - Federazione Italiana Esercenti Pubblici e Turistici, UNAT - Unione Albergatori del Trentino), con lo scopo di attivare un progetto di sostenibilità ambientale per la ristorazione trentina, denominato “Ecoristorazione Trentino” (per maggiori informazioni: www.eco.provincia. tn.it). Il progetto ha portato nel febbraio 2012 alla firma di un accordo di programma tra tutti gli attori coinvolti e alla definizione di un disciplinare di certificazione che si

Una fiera specializzata dedicata al “giorno più bello“

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Levico Terme si svolgerà i prossimi sabato 12 e domenica 13 ottobre 2013 Expo Domani Sposi, una fiera capace di presentare prodotti e professionisti delle nozze da sogno in maniera simpatica ed originale, location sarà il Palalevico, struttura congressuale e fieristica, praticamente a due passi dal lago di levico, in un’ambientazione unica nel suo genere. Dopo il successo della prima edizione, torna quindi questa rassegna dedicata al mondo degli sposi, abiti da cerimonia, bomboniere, servizi fotografici, ristoranti, sono i settori principali presenti. L’obbiettivo degli organizzatori, è quello di far incontrare gli espositori e i visitatori all’interno di una situazione piacevole e coinvolgente, un po’ diversa dal solito. Per questo sono state organizzate sfilate di abiti da sposa e tutti gli accessori, presentate e coordinate da Sonia Leonardi, oltre che diversi appuntamenti durante il corso delle due giornate. Protagonista della scena il grande palco di circa 110 metri quadrati ed una pedana di 20 metri, che ospiterà le varie sfilate e le rappresentazioni, abiti da sposi e da cerimonia, forniti dagli stessi espositori. Circa cento poltroncine saranno disposte ai lati della pedana per far gustare al pubblico la sfilata. Il salone principale sarà allestito con piccoli stand dove gli espositori esporranno le loro migliori proposte: in occasione di questa fiera saranno una cinquantina gli spazi disponibili, tutti realizzati con moquette, faretti, pareti bianche, hanno già dato la loro adesione varie aziende di alto livello e radicate da tempo in Trentino in questo settore. Ad ogni coppia che si presenterà alla fiera, inoltre, verrà consegnato - fino ad esaurimento scorte - un grazioso gadget. All’interno della struttura funzionerà un servizio catering ideato da stimati ristoratori del settore. L’orario di apertura nei due giorni sarà dalle 10 alle 19. Info: www.bsifiere.com rivolge agli esercizi ristorativi trentini che dimostrano di attuare azioni per la salvaguardia dell’ambiente. Il rispetto di tale disciplinare è garantito da una rigorosa verifica indipendente di conformità coordinata dall’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente. Dietro a quello che serviamo a tavola, oltre all’abilità che i titolari ci mettono, c’è anche un inevitabile impatto sull’ambiente. Il progetto “Ecoristorazione Trentino” ha come obiettivo ridurre gli impatti ambientali connessi al servizio di ristorazione ed alla sua filiera. Attraverso il marchio “Ecoristorazione Trentino” Niky’s Restaurant fa suo questo impegno per la salvaguardia dell’ambiente, riducendo il proprio impatto ambientale, continuando a garantire la presenza nel menù di prodotti biologici e a filiera trentina, la riduzione dei rifiuti prodotti, l’ottimizzazione dei consumi idrici ed energetici, l’utilizzo di prodotti ecologici, e invita i propri clienti a supportare tale sforzo attraverso l’adozione di buone pratiche ambientali. 109

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trentinolibreria

il libro del mese Fabio Oss tra gli hobbysti più sfrenati Lo storico fondatore della libroteka di trento

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ui, nel libro arriva a pagina 67. Leggiamo: “Fabio Oss ha raccolto 50 mila fumetti. Trentino, ex dipendente Michelin, nell’azienda di pneumatici ha fatto un po’ di tutto: ma, dice, ero così avvilito dalla monotonia del lavoro che se non avessi avuto il mio hobby mi sarei sparato. Appena può va in pensionamento anticipato e apre a Trento la Libroteka, che gestisce per quindici anni. Di fumetti parla spesso alla radio e ne scrive su giornali e riviste in qualità di esperto (da anni è sua la rubrica che compare ogni settimana su “Bazar”, ndr.). Che cosa lo ha spinto a dedicare tanta parte della sua vita a questa collezione? Il piacere di ritornare bambini, la nostalgia dell’infanzia, risponde lui”. E poi avanti ancora con il racconto del giornalino come “frutto proibito”, nascosto al tempo dal fratello maggiore. Sì, un riconoscimento davvero importante quello che il libro “Per hobby e per passione” scritto da Giulietta Rovera (Manni, 18 euro) ha tributato a Fabio Oss, definito come “creatore di una delle collezioni più importanti d’Europa”. Perché è diventato uno dei protagonisti di un saggio – documentato e di piacevolissima lettura – che ci guida alla scoperta di un mondo dove c’è chi mette in fila sulle pareti di casa i piatti del buon ricordo e chi raccoglie dagli alberghi migliaia di cartellini con la scritta “Non disturbare”. Senza dimenticare chi accumula battipanni e clisteri, chiodi e polene di vascelli o riempie il garage di lamette da barba. Un avvocato tedesco ha raccolto 9.400 vasi da notte, un altro appassionato possiede una collezione di 5.115 etichette di acqua minerale. Ma cosa spinge uomini e donne a battere i mercatini macinando ogni giorno chilometri a piedi alla ricerca degli oggetti del desiderio, o a trascorrere notti insonni per le aste di eBay? Questo libro ci aiuta a capirlo. E ci rivela come il trentino Oss sia in buona (e celebre) compagnia. Perché di cultori di hobby e collezionisti ce ne sono migliaia in Italia. Scrive nella prefazione il sociologo Domenico De Masi: “Non si può non coltivare almeno un hobby. E se ogni hobby cela una nevrosi, l’assenza di hobby comporterebbe nevrosi ben più gravi e inguaribili”. Già. I collezionisti saranno strani e un po’ matti, nonché competenti, ma hanno spesso l’aria felice e divertita. Non a caso sono protagonisti pressoché fissi sulle pagine di “TrentinoMese”. (c.m.) 110

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si intitola “I Misteri del Cjaslir. Storia di un santo vescovo e di una presunta strega” ed è il nuovo romanzo di fabio chiocchetti. un’immagine vivida della nostra terra a cavallo tra culture e lingue differenti Si annuncia come l’evento letterario dell’estate fassana, questo romanzo storico uscito per i tipi di Curcu & Genovese Editori. Ne è autore Fabio Chiocchetti, direttore dell’Istituto Culturale Ladino di Vigo di Fassa, che in queste pagine ha raccolto il frutto di molti anni di studio e ricerche sulla storia e sulla cultura popolare della sua terra. È il racconto di una vicenda storica accaduta quattrocento anni fa nella città vescovile di Bressanone e in Val di Fassa, che addentrandosi tra i meandri delle molte risposte possibili indaga il senso della devozione ancestrale che ancora oggi permane intorno al Santuario di Santa Giuliana. Il protagonista è Daniel Zen (1584-1628), figlio di un commerciante di legname di Tesero accasato a Vigo di Fassa, che brucia le tappe della carriera ecclesiastica e a sorpresa, nel 1627, diventa Principe Vescovo di Bressanone. Appena eletto si trova ad affrontare i processi per stregoneria intentati contro persone della sua stessa valle: pochi mesi dopo viene colpito da un terribile morbo che lo porta a prematura morte a soli 44 anni. Su questa inquietante coincidenza di fatti storici si sviluppa la trama del romanzo. Da un lato la vita e la fulminea ascesa di Daniel, narrata in prima persona da Peter Stauber, suo compagno di studi ed amico, divenuto suo segretario e biografo; dall’altra la vicenda di Dorothea de Freina, una delle donne accusate di stregoneria, assurta a simbolo di quell’universo femminile che ancora si intravede dietro le pratiche di guaritrici e custodi degli antichi saperi, fatalmente caduti sotto lo stigma dell’ortodossia e perseguito come stregoneria. Nel mezzo, la ricerca di Peter Stauber, che grazie all’incontro con Ursina, una giovinetta misteriosa che lo guida e lo introduce ai misteri dell’amore e


trentinolibreria Micaela Bertoldi Con poesia. Percorsi in versi “A lungo ho riflettuto, cercando un titolo che potesse rendere l’idea di quanto contenuto nel volume in cui ho raccolto tre percorsi di scrittura, spesso intersecanti tra loro, ognuno però con un proprio flebile filo conduttore. Un libro che aspirando a cogliere sentimenti poetici, non presume di sistemarsi nel novero dei componimenti di poesia, in senso pieno. Perché non sempre è la sintesi ciò che guida i versi. Piuttosto è la descrizione che si impone, poiché il mondo e la natura esigono il loro spazio, con tocchi di colore, ricordi e parole in abbondanza, che vogliono trovare un loro alveo come gocce infinite di pioggia nei fiumi. Vorrei che ogni lettore potesse intraprendere questi “Percorsi in versi” ritrovando esperienza analoghe, ma anche lasciandosi Catturare dalla voce dei poeti chiamati in causa nelle varie tappe proposte.

Lorenza Poletti - Roberto Monti Farfalle in tasca Nuova Prhomos

Brunetto Salvarani - Odoardo Semellini Dio, tu e le rose Edizioni Il Margine

I protagonisti dei libri nascono dai sogni degli autori e poi aprono le ali e volano via. Come farfalle. Ed è soltanto una formidabile illusione l’idea, che Palmiero coltiva ferocemente da bambino, di catturare “dolcemente” le farfalle e metterle in tasca. Per rapire la loro grazia. Ma la grazia si può solo prenderla per mano o lasciarla volar via. Ed è tutta in questa corsa – che non smette mai – verso la grazia e la leggerezza che si muove «Le farfalle in tasca», il libro scritto a quattro mani da Lorenza Poletti (trentina di Cles) e Roberto Monti (sanmarinese). Un libro dove i protagonisti (Palmiero, per l’appunto, e Celestina) si incrociano a Tozeur e poi si rincorrono tutta la vita, separati da mille eventi, fra calde atmosfere tunisine e ritorni a casa, in Trentino, e poi a Treviso, e poi ancora “in the mood” nei fumi del jazz di Chicago.

Solo il premiato duo pop-teologico SalvaraniSemellini, autori della più completa biografia gucciniana (Di questa cosa che chiami vita) e della riscoperta dei Giganti anti-mafia (Terra in bocca) – due successi della casa editrice Il Margine –, potevano avventurarsi nell’impresa titanica di catalogare il tema religioso nelle canzoni italiane della seconda metà del Novecento e del primo decennio del Duemila. Ed ecco, suddivisi in capitoli decennali e poi catalogati in un prezioso, mai visto dizionario finale, i protagonisti della musica popolare italiana riletti con la lente delle loro parole “religiose”: tracce di ricerca, di domande, di dubbi, più che di certezze. Com’è giusto che l’arte sia… Celentano, Guccini, De André, De Gregori, Rocchi, Battiato, dal “Compagno Dio” di Freak Antoni (Skiantos) fino alla ricerca di Vinicio Capossela e dei Baustelle. Un percorso pieno di sorprese, di “conversioni”, di spiazzamenti.

ai segreti della natura, scopre la persistenza di antichi riti agresti ancora nascosti dietro il culto delle Sante Vergini del Cjaslir, il colle dove tutt’oggi si erge il santuario di Santa Giuliana, la santa guerriera patrona di Fassa, luogo misterioso frequentato fin dalla preistoria dove antichi di culti pagani riecheggiano ancora nelle forme della spiritualità popolare. Il tutto sullo sfondo delle vicende di una comunità di montagna, stretta nella morsa di un’endemica carestia provocata dall’imperversare del maltempo (siamo negli anni della “piccola glaciazione” che a cavallo tra i secoli XVI e XVII fece sentire i suoi effetti in tutta Europa) e sempre più in preda alla paura per l’incombere del Male, che nella concezione dell’epoca si personifica nel Diavolo e nelle sue seguaci, le streghe. Sullo sfondo ancora le Guerre di religione e i conflitti ideologici che segnarono nel secolo XVII i rapporti fra Stato e Chiesa, tra Fede e Ragione. Ne “I misteri del Cjaslir”, secondo Alberto Faustini, emerge un’immagine vivida della nostra terra a cavallo tra culture e lingue differenti, colta nei suoi diversi aspetti e rappresentata da diversi punti di vista: la visione del mondo delle masse popolari e quella dei ceti dominanti e delle gerarchie ecclesiastiche, i nuovi fermenti del pensiero scientifico e le

conoscenze ancestrali custodite da donne ormai relegate ai margini della società: uno scontro fra mondi inconciliabili, una vicenda sospesa tra le sopravvivenze di antichi culti agresti e l’ossessione del Sabba. Ma se la vicenda personale di Daniel e Dorothea dimostra che l’incontro tra questi due mondi è di fatto inconcepibile, il romanzo lascia intravedere una possibilità: il legame che unisce Peter e Ursina, per quanto labile e fuggevole, prefigura un tempo “in cui la tigre potrà vivere in pace al fianco del leone”. Nell’attesa, la voce di “quelle donne” emerge, seppure per frammenti, in pagine di intensa e dolente liricità, ultima eco di un universo ormai sopraffatto dall’incedere della storia. E sono voci che non a caso – a differenza dei protagonisti maschili, esponenti o partecipi della cultura dominante – si esprimono nella lingua del popolo, in ladino. Per iniziativa dell’Autore, i proventi della vendita del libro, raccolti tramite l’Union di Ladins de Fascia, saranno destinati al restauro del ritratto del Vescovo Daniel Zen, attualmente conservato presso la Canonica di San Giovanni, un’opera certamente degna di essere esposta nel Museo Ladino di Fassa a beneficio delle generazioni future.

Fabio Chiocchetti I MIsteri del Cjaslir

Curcu & Genovese (Euro 18,00, pagine 452)

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trentinofotoromanzo di Carlo Martinelli

COSì FRANCESCO MOSER DIVENNE “SCRITTORE”

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iciamocelo. Sul fatto che sia stato un campione leggendario, non ci piove. Ed anche la sua traiettoria in politica è cosa nota. Per non dire dei successi imprenditoriali, una volta lasciata l’attività agonistica: dalle biciclette al vino. Ma quanti sanno che Francesco Moser – ché è di lui, del campione di Palú di Giovo che si parla – è stato, per una volta, anche scrittore? Incredibile, ma vero. C’è un volume a dimostrarlo, è stato pubblicato nel 1990 dalle edizioni L’Ariete. Si intitola “I racconti dell’Aspirina”, è pressoché introvabile e nacque per celebrare i primi 90 anni di successo di uno dei farmaci piú conosciuti. A volerlo, ci vuole poco a capirlo, la casa produttrice tedesca che di Aspirine ne ha piazzate, nel frattempo, a miliardi. E che al tempo chiese a sedici esponenti del mondo della cultura, dello spettacolo e dello sport di parlare appunto dell’Aspirina. Si trovò in buona compagnia, nell’occasione, il Checco mondiale. Perché, signori miei, a formare il sommario di quell’anomala antologia furono nientemeno che Giulio Andreotti, Alessandro Bergonzoni, Livio Berruti, Gianni Brera, Carlo Castellaneta, Silvio Ceccato, Camilla Cederna, Gianfranco Ferré, Mariapia Garavaglia, Jas Gawronski, Roberto Gervaso, Luca Goldoni, Luca di Montezemolo, Giuseppe Pittanó, Vittorio Sgarbi, Enzo Spaltro. Beh, come compagnia letteraria – per quanto una tantum per non dire una per semper – niente male, ne converrete. Aggiungiamo che il racconto di Francesco Moser si fa leggere che è un piacere, sicché non appare blasfemo pensare alla revisione di un amico giornalista (potrebbe essere un gioco divertente scoprire chi fu) una volta che il campione fornì le coordinate della sua narrazione. Tra l’altro il racconto, “Un cocktail di sospetti”, titolo quanto mai adatto all’ambiente che ha

fatto di Moser un idolo, gratificava al meglio il ricco e potente committente, vale a dire la Bayer. Leggiamo il finale: “Ricordo che di Coppi si favoleggiava – scrisse Moser versione autore – perché fu il primo ad avere il medico onnipresente. Coppi è stato il primo che ha trasformato l’Italia del pedale, forse è stato l’archetipo per eccellenza dello sport che ha scelto. So per certo che Bartali diventava matto, convinto com’era che il suo piú acerrimo rivale avesse, dalla farmacologia, aiuti decisivi, determinanti, tutti illeciti. Coppi, invariabilmente, rispondeva che un’Aspirina non puó far male. Riflettendo, non mi riesce di capire come mai, con questi presupposti, la Bayer non si sia mai messa a costruire biciclette”. Diciamocelo: Moser scrittore è proprio sorprendente. E ad ogni buon conto non è di certo l’Aspirina che ha segnato la storia dei sospetti farmacologici in bicicletta. Aveva ragione Coppi, opportunamente citato dal ciclista trentino. Un’Aspirina non puó far male. Anzi: a Francesco Moser ha fatto bene, trasformandolo – il tempo di un racconto di tre pagine – in uno scrittore. Se non è FOTOromanzo questo...

La memoria restituisce persone e cose che pensavamo dimenticate per sempre o delle quali neppure sospettavamo l’esistenza. Questo è FOTOromanzo. Una immagine che ritorna. Dentro la memoria delle storie.

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trentinoenogastronomia

ristoranti

in ogni numero trentinomese vi propone due ristoranti provati per voi I ristoranti presentati in questa rubrica sono una libera scelta redazionale. Il nostro giudizio anche se critico, è espresso in “cuori” perchè, comunque, il difficile lavoro del ristoratore merita rispetto.

Segnalazioni e commenti: info@trentinomese.it

SAN GIACOMO

Al convento

UNA BELLA SORPRESA SULL’ALTOPIANO

“CONVENTO” INDIANO IL VALLE DEI LAGHI

Vale la pena arrivare fin quassù, a Passo San Giacomo, sull’Altopiano di Brentonico, per gustare una cucina che gioca con i fiori e i profumi del bosco, mischiati con il pesce di mare oppure con la carne degli animali da cortile. La creatività è al punto giusto e dà vita a seducenti tortelli di zucca su crema al caffè, saporiti tortelli di grano saraceno ripieni di polenta concia, gustose tagliatelle al ragù di coniglio e carciofi croccanti, intriganti capesante su tortino di patate con tartufo del Baldo e ancor più convincenti biscotti con mousse allo zafferano e Speck Igp, oppure crema di fagioli di spagna con speck croccante al profumo di cirmolo. Antipasti e primi convincono affascinando il palato, compito che riesce meno bene ai secondi piatti: buoni, ma decisamente meno riusciti rispetto agli altri piatti: la sella di capriolo al Barolo e mele caramellate così come lo spezzatino di cervo con polenta di mais e composta di mirtilli rossi. Il capitolo dolci prevede un pre-dolce composto da creme brulèe d’orzo, giusto preludio a una simpatica variazione di strudel. Interessanti anche le varie proposte di menu, un po’ per tutti gli appetiti e le tasche: si va da un piccolo assaggio di antipasto, primo, secondo e dessert a 20 euro, al percorso degustazione a 33 euro, fino alla scelta alla carta, che vede gli antipasti a circa 10-12 euro, le zuppe attorno ai 6 euro, la pasta sui 9 euro, i secondi attorno ai 15 euro e i dolci sui 5 euro. Buona anche la cantina, con prezzi corretti, e anche il locale è grazioso, collocato all’interno dell’Hotel San Giacomo, struttura ricettiva storica recentemente ristrutturata. Nessun difetto di questo locale che di mercoledì sera aveva tutti i tavoli prenotati (cosa che spesso non capita di vedere nemmeno a Trento città)? Quasi, ma una pecca c’è ed è sicuramente il servizio, che dovrebbe migliorare e non di poco, specie per quando riguarda l’aspetto bevande. Per il resto, avanti tutta: lo spazio per crescere di livello c’è tutto.

Una riflessione va fatta se gli imprenditori indiani che in Trentino hanno aperto un bel po’ di locali (a Martigano, la pizzeria/ ristorante “Ai Canopi”; a Villa Lagarina la pizzeria ristorante “All’Amicizia”; a Rovereto l’albergo pizzeria ristorante “Villa Cristina” e la pizzeria ristorante “Lungo Leno”. Locali aperti 7 giorni su 7, con oltre venti dipendenti tutti di etnia indiana) non sentono la crisi e vanno avanti, a spron battuto, aprendone altri in un periodo in cui semmai i ristoranti chiudono i battenti causa crisi economica e mancanza di clienti. Anche solo per questo, quindi, per il loro senso degli affari e per il loro coraggio e la loro tenacia imprenditoriale è da fare un plauso alla famiglia guidata da Satwant Singh, che ha inaugurato di recente la sua nuova gestione de La Canonica di Sarche. La cucina indiana è discreta, ma non è l’unica attrattiva del locale che oltre alla pizza propone un menu simil tipico del Trentino Alto Adige, con piatti come i maccheroni alla pastora o lo stinco di maiale al forno, ma anche proposte “internazionali”, come la pasta al pomodoro, la cotoletta alla milanese, il formaggio alla piastra. Un mangiare per tutti, trentini e turisti stranieri, non impegnativo, certamente non da gourmet che qui certo non hanno motivo di fermarsi se non per il complesso architettonico in cui è ubicato il ristorante. Si tratta, infatti, del casone al Convento, un edificio ricco di storia, che anticamente (dal 1300) ospitava il convento dei padri Celestini. Una storia ricca di avvenimenti, sia perché Sarche si trova su un importante crocevia in direzione del Garda e delle Giudicarie, sia per i rapporti che i religiosi del convento ebbero con le comunità vicine, in particolare con Calavino, sede pievana. Il monastero continuò la sua attività fino alla fine del ’700, quando fu soppresso dall’imperatore Giuseppe II. Le proprietà (edificio e proprietà agricole e boschive circostanti) furono incamerate dalla Mensa vescovile e ora dipendono dall’Istituto diocesano sostentamento clero - Idsc.

RISTORANTE SAN GIACOMO HOTEL SAN GIACOMO Brentonico Tel. 0464.391560 Apertura stagionale

AL CONVENTO Via Toblino, 12 SARCHE DI CALAVINO Tel. 0461.563066

cibo ♥ ♥ ♥ ♥ ambiente ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ prezzo ♥ ♥ ♥ ♥

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trentinocommenti trentinovignetta

Il Mondo di Kako / Dizionario della crisi C come CASTA

L’

Italia non è solo un popolo di eroi, santi e navigatori. È anche un popolo di affiliati a consorterie: dalla P2 ai “compagni di merenda”, da Gladio alla Cricca. Un discorso a parte merita la Casta, ossia “la caricatura obesa e ingorda della politica” per dirla con Stella e Rizzo, i due giornalisti che nel 2007 hanno denunciato ruberie e privilegi dei parlamentari. Intanto, anche i consiglieri regionali, maestri nell’uso spregiudicato del denaro pubblico, hanno dimostrato di meritare di far parte della Casta. Rispetto ad allora, tuttavia, c’è una novità che fa ben sperare. Questa: a scoperchiare le pentole della Casta ora non sono solo i cronisti dei giornali ma anche i Pm delle Procure. E per la prima volta, grazie ai giovani parlamentari, in particolare i Pentastellati di Grillo, pure nel Palazzo soffia un vento anti-Casta.

Flora Graiff

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artoonist e giornalista pubblicista, vive fra Merano e Trento. Dopo aver studiato restauro a Firenze e xilografia con Remo Wolf, crea Kako, impertinente bimbo protagonista di una strip seriale lanciata dalle riviste “Linus” e “Snoopy”e poi approdata nel web. Due iBooks di Kako da un anno stazionano nella top ten della

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classifica dei comics che si possono scaricare gratis su iTunes. Artista eclettica, ha al suo attivo anche radiodrammi scritti per la Rai e pastelli eseguiti per plaquettes di poesie inedite di Alda Merini, Ezra Pound, Salvatore Quasimodo e Marina Cvetaeva. Le sue ultime sfide professionali comprendono favole illustrate e biglietti d’auguri con protagonista Kako.


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