TrentinoMese settembre 2016

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SETTEMBRE 2016

EDUCÀTI ALLA FELICITÀ CINQUE SCUOLE TRENTINE APRONO AL RISCOPERTO “METODO MONTESSORI”

PH Alice Russolo

ANNO XXIV N. 295

9 771724 550805

ISSN 1724-5508

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appuntamenti, incontri e attualità trentina

QUELLO CHE LI FACEVA BALLARE ANTONIO CAPPELLO RICORDA LA FEBBRE DEL SABATO SERA TRENTINA L’UOMO CHE SUSSURRA AGLI ANIMALI VITA E LEGGENDA DI SERGIO ABRAM

QUI SI “CURA” LA LIBERTÀ REPORTAGE ESCLUSIVO DALLA CASA CIRCONDARIALE DI SPINI DI GARDOLO

MELANIA

DELAI la vita è una volèe


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RING

trentinocommenti

RING di Pino Loperfido

di Tiziana Tomasini

perfidie

LETTERA AD UNA SORELLA MAI NATA

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ara Marianna, ti chiamo così perché mi piace pensare che se fossi riuscita a nascere nostra madre ti avrebbe chiamata così, come la sua affezionatissima nonna. Già, nostra madre... Se quel terremoto puttano non l’avesse spaventata a morte, probabilmente quest’anno avresti compiuto trentasei primavere e forse avresti un marito e dei figli, ma soprattutto avresti me, tuo fratello. Ed io avrei te, la sorella che non ho mai avuto. Sai, sarebbe bello se tu fossi qui e mi avrebbe fatto un gran comodo averti vicino. E oggi voglio spiegarti perché. Certo, non posso negarlo: con nostro fratello sono sempre andato d’accordo: mai uno screzio o una parola storta. Ma lui è un maschio e con voi donne le cose, si sa, funzionano diversamente... Certo, con te mi sarei fatto anche delle gran litigate, ci saremmo presi per capelli, spinti, insultati, ma ad ogni contrasto sarebbe seguito un meraviglioso chiarimento. Con la sensibilità che certamente ti saresti ritrovata in dote, con il gusto che solo voi donne riuscite a sviluppare, la comprensione e l’intuito, avrei fatto man bassa di tuoi consigli; sarei venuto da te, insomma, nei momenti chiave dell’esistenza. E tu mi avresti regalato parole buone e saresti stata prodiga di raccomandazioni quando dovevo decidere che studi affrontare, se accettare un determinato lavoro, se mettermi con una certa ragazza e come fare a dirglielo; mi avresti insegnato l’approccio giusto per parlare ogni volta a papà o a mamma, avresti ascoltato con attenzione i resoconti dei mille dubbi e delle afflizioni e delle angosce che la vita dispensa a una certa età. Ma poi mi avresti dato una mano pure col guardaroba, trasmettendomi il gusto dell’eleganza che non è pacchianeria o eccentricità; avresti detto la tua sul mio taglio di capelli, sulla lunghezza della barba, sulla dieta, sul numero di docce da fare in una settimana. E poi saremmo stati uno accanto all’altra, increduli, il giorno del crollo del Muro, avremmo pianto assieme la morte di Falcone e di Borsellino, mi avresti abbracciato al gol di Del Piero contro la Germania e al telefono avrei ascoltato la tua voce rotta e attonita l’11 settembre del 2001. Saresti stata testimone orgogliosa e raggiante il giorno del mio matrimonio. Avresti gioito forse più di me alla nascita dei tuoi nipotini e – ne sono certo – saresti stata una zia fantastica. Cara Marianna, – come negarlo? – con una sorella così sarebbe stato più facile vivere. Perché è più facile se sai chi chiamare nei momenti difficili. È più facile se da qualche parte nel mondo c’è una sorella sempre pronta e disponibile ad insegnarti mille trucchi per soffrire meno. Sai sorellina, è curioso: non sei riuscita nemmeno a venire al mondo eppure mi manchi ancora.

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a mali estremi TRENTO NELL’IMMAGINARIO DEI NON TRENTINI: SI SCIA, L’ARIA È PULITA E TRIESTE È A DUE PASSI

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voi di dove siete? Ah, di Trento? Ma Trentotrento o…” Questo il classico inizio di conversazione da spiaggia, praticamente immutato ed immutabile nel corso dei secoli di ferie estive dei trentini. Sì, certo, esistono paesi e paesini ma esiste anche la città di Trento, non è un miraggio; è tra le montagne ma c’è ed è anche abitata da una manciata di persone che girano per le strade senza cappello in feltro, zaino in spalla e corda da arrampicata. Difficile abbattere certi luoghi comuni su Trento. Anzi, dopo una vita di conferme, direi impossibile. A partire dalla vicinanza con Trieste e dal fantomatico ponte; Trento-Trieste viste cioè come una sorta di Budapest per l’immaginario collettivo, con soli 350 chilometri di distanza tra una parte e l’altra. Ma questi sono dettagli. Comincio già a bollire di rabbia e mi rendo conto che questo è solo l’inizio. Man mano che la conoscenza si approfondisce, emergono le altre fantasiose credenze che ci riguardano. “Ma parlate anche italiano, non solo tedesco!” E prova a spiegargli che magari il tedesco neanche ti piace e non l’hai mai digerito, preferendogli nettamente la spendibilità dell’inglese. Ma è tutto inutile. L’interlocutore non demorde ed attinge a tutte le sue incredibili conoscenze. “Certo che lassù da voi si sta bene… a quelle altezze chissà che aria buona!” Ma quali altezze! Non è mica Città del Messico! E non ti credono quando spieghi che non sono neanche 200 metri di altitudine sul livello del mare. E la qualità dell’aria? Argomento scottante in certi periodi dell’anno: polveri sottili spesso oltre la soglia, a confermare la globale malattia della Terra, che non salva neppure Trento. Altro che arie da malga. Insomma tutti montanari noi trentini, che ovviamente occupiamo il nostro tempo libero esclusivamente sugli sci. E chi glielo dice adesso che – pur praticando anche sport invernali – adoro il nuoto? No, non dico niente, non vorrei si confondesse con Trieste… “E mangiate anche il pesce?” Nooo, ma scherziamo! Solo selvaggina, polenta e crauti. Certo che il turista credulone e acculturato di luoghi comuni lo riconosci anche in giro per città. D’inverno si aggira con doposci ai piedi e completo da neve in pieno centro, nonostante le strade pulitissime e nessun cenno di nevicata imminente; d’estate con scarponi e calzettoni da trekking alpino, che all’ombra di quei 38° – senza un filo d’aria – rilevati dal termometro lungo la via, fanno veramente impressione. Immancabili i bastoncini. Non si sa mai che dietro il Duomo il sentiero si faccia più impervio.


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credits by F. Modica

Val di Fiemme, Cavalese 7 - 11 settembre 2016


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RING di Fiorenzo Degasperi

scempi ed esempi IL GRANDE, BANALISSIMO SHOW DELLA MONTAGNA TURISTICA: UNA TERRA CHE ORAMAI NON CI APPARTIENE PIÙ

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prendo i giornali di questi giorni si rimane esterrefatti per i commenti e le opinioni a riguardo del traffico sui passi dolomitici (e gli altri passi?). Pro e contro, a favore del pedaggio – come nella vicina Austria – oppure delle fasce orarie di chiusura o della chiusura totale di giorno (e la notte? Alle marmotte non è concesso di dormire in pace?). I poveri hanno il diritto di gustare il panorama oppure soltanto i ricchi possono solleticare i propri sguardi sulle bianche pareti precipitanti? Questo dibattito scatena polemiche, rimembranze, tavole rotonde, interviste a testimoni privilegiati (ma quali sono? chi lo decide che sono privilegiati?), rinnovi di odi profondi, atavici, tra valle e valle, tra albergatori e ambientalisti, confronti tra i servizi pubblici che funzionano perfettamente in val Gardena, in val Badia fino al Passo Sella collegando i vari passi dolomitici (servizio Sad Bolzano) e che non offrono in Trentino nessun collegamento tra Canazei e lo stesso Passo Sella … Ma come, ci si chiede, ben trent’anni fa assistevamo, nei vari Filmfestival della Montagna, a dibattiti molto accesi che propugnavano la chiusura dei passi per non trasformare le Dolomiti in un grande schermo gigante da ammorbare quotidianamente e per impedire che la montagna diventasse una grande Disneyland e oggi siamo ancor qui a discutere del traffico in montagna? Ormai le Dolomiti sono diventate uno spettacolo abbastanza banale, un mordi e fuggi, e per anni si è taciuto su questo traffico, arricchendo non pochi, incentivando l’uso dell’auto privata – smantellando le tramvie e cancellando le corse pubbliche –, favorendo i lunghi serpentoni metallici che si fermavano nei bar – chiamati altresì “rifugi” – a farsi spennare. Sono rinate perfino antiche feste dimenticate, sono ritornati i costumi che altrimenti erano finiti nel dimenticatoio da decine di anni, in qualche valle si è rispolverata perfino qualche parola in ladino per offrire sul palcoscenico dello spettacolo qualche cosa che assomigliasse ad una pseudocultura di montagna; le capre e le mucche, dopo una cinquantina d’anni, sono nuovamente fatte sfilare lungo le strade asfaltate per farsi fotografare dai turisti, concedendo allo spettatore la possibilità di pensare che la montagna sia abitata ancora da Heidi, Peter e da suo nonno, e che tutti sono felici. Poco importa se la sera si addormentano al suono dei grilli10

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RING spinterogeni e se la nuova moda delle moto a quattro ruote tiene ben svegli gli animali. Le falci tagliano il fieno con la partecipazione degli ospiti che guardano e applaudono per poi, il fieno, buttarlo in discarica. È rimasta impressa nella mente l’intervista di qualche anno fa ad un gestore di rifugio in val di Fassa che è intervenuto su di un quotidiano locale dicendo che se il turista vuole le palme al rifugio lui pianta le palme, se vuole ostriche nel piatto lui gliele farà avere, se vuole venire in auto lui farà di tutto per far asfaltare la strada, ecc. Soldi, soldi, soldi. Però il 25 settembre chiude baracca e burattini – anche se di neve non se ne vedrà per altri due/tre mesi – e se ne va alle Maldive senza cogliere l’opportunità di un possibile turismo diffuso sull’intero arco dell’anno. Il problema non è quindi soltanto il traffico. Il problema è quello di una mentalità ormai dilagante che vede la montagna come un grande show da cui ricavare soldi. Una mentalità che serpeggia anche tra moltissimi paesani. Si possono chiudere i passi dolomitici ma il traffico si sposterà sui centri abitati, intaserà le valli laterali, le colonne si dislocheranno più a valle, ecc. Così le marmotte del Passo Sella, Pordoi, Gardena, Campolongo, potranno respirare, quelle dei Passi San Pellegrino, Rolle, Lavazè, dovranno dotarsi di maschere antigas. Anche tra le montagne ci sono quelle di serie A e quelle di serie B. Il problema di fondo è che ci hanno espropriato della terra. Chi la gestisce, controlla, dirige, sono i politici a Bruxelles e poi a scalare quelli del Parlamento italiano, quelli della Regione, della Provincia, dei Comuni interessati, i grandi tour operator, i proprietari dei grandi alberghi … Loro hanno reso le Dolomiti un grande spettacolo, svilendole, impoverendole, trasformandole in scenografie notturne dove i raggi laser perforano le pareti, incentivando traffico, cementificazione, funivie ovunque, rifugi diventati alberghi, caos, rumore. E poi ce la prendiamo con il povero turista che con la sua auto, una volta l’anno, sale per vedere quello che pubblicizzano come un grande spettacolo? È tutto l’insieme che fa ridere (per non piangere).


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RING di Silvia Tarter

verde ostinato INTERNET È PRATICO E UTILE MA HA UN IMPATTO SULL’AMBIENTE CHE SPESSO TRASCURIAMO

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ggi nessuno di noi riuscirebbe a rinunciare a mandare un messaggio, inviare una mail, cercare un’informazione velocemente su google. La tecnologia ci ha permesso di comunicare in modo molto più rapido, istantaneo, anche a più persone contemporaneamente, facendoci risparmiare tempo, cumuli di carta stampata e telefonate e in alcuni casi, con lo svilupparsi del telelavoro, anche chiamato smart working, ci fa evitare pure qualche viaggio in automobile e quindi di nuovo tempo e benzina. Tutti aspetti estremamente positivi, che ci fanno apparire la rete e l’evoluzione tecnologica come qualcosa di maggiormente rispettoso dell’ambiente. Anche googlare in internet e far rimbalzare le e-mail da una parte all’altra del pianeta però, purtroppo, ha un impatto ambientale non indifferente, e poi, basti pensare a quanta energia questa magica realtà virtuale divori ogni giorno, in ogni parte del globo. Qualche mese fa un articolo, comparso nella rubrica Tuttogreen del quotidiano La Stampa, pubblicava i dati relativi all’inquinamento di Internet, che se fosse un paese si piazzerebbe al sesto posto per la domanda di energia elettrica mondiale. Una mail della dimensione di un mega, si riportava, equivale all’emissione di 19 grammi di CO2. Quindi, facendo un rapido calcolo, continuava l’articolo, un’azienda con 100 dipendenti che mandano 33 messaggi al giorno, emette circa 13,6 tonnellate all’anno solo per la posta elettronica. Come 13 viaggi andata e ritorno da Parigi a New York in aereo! Pazzesco! Pensiamo poi se i computer utilizzati sono datati e meno funzionali. Eppure, a questo tipo di inquinamento, sottile, invisibile, impalpabile come la realtà digitale nessuno pensa mai, e ancor meno riuscirebbe a rinunciarvi tanto facilmente. Ma proviamo a riflettere un attimo ad esempio su quante e-mail riceviamo ogni giorno nella nostra posta. Quante ne selezioniamo e cancelliamo? Quante di queste sono quindi per noi del tutto inutili? Newsletter a cui ci si iscrive per poi non leggere mai, spam, pubblicità...vengono inviate e noi non le leggiamo, proprio come certa posta spazzatura che possiamo evitare con un semplice cartello no pubblicità fuori dai nostri ingressi, evitando così pure un po’ di viaggi al postino di turno. Noi stessi a volte perdiamo tempo ad inviare mail e messaggi affatto necessari. Pensiamo a certi botta e risposta da un ufficio all’altro, che potrebbero essere 12

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RING evitati con una telefonata, oppure magari, se possibile, passando direttamente nell’ufficio del collega, o a tutti i messaggini inviati prima di incontrarsi ad un appuntamento con qualcuno: “sono qui, arrivo”, “mi mancano 100 metri, ti vedo”. Prima che i cellulari e poi gli smartphone diventassero prolungamenti del nostro corpo ci si dava semplicemente un orario e ci si aspettava di ritrovarsi all’ora e nel posto prestabilito, confidando che l’altra persona ci sarebbe stata, al massimo dovendola attendere un po’. Ora invece siamo divenuti tutti insicuri, bisognosi di essere rassicurati, bisognosi di essere sempre perennemente informati, incapaci di dover aspettare un po’ oppure di ignorare un’informazione, tanto da dover ricorrere subito alle googlate per ricercarla. Ma perché nella realtà digitale dallo spazio che può dilatarsi all’infinito siamo ancora più disposti a tollerare l’accumulo e la creazione dell’inutile? Oltre ai rifiuti materiali che produciamo quotidianamente in casa, creiamo e consultiamo ogni giorno dei prodotti virtuali non necessari, che succhiano tempo e energia, a noi e alla nostra cara Terra. Va bene, oggi i grandi colossi dell’informatica stanno comunque dando prova di una possibile sintonia tra ambiente e tecnologia facendo gara a chi è più verde. Per una buona fetta, infatti, il loro approvigionamento energetico proviene da fonti rinnovabili, specialmente nel caso di Apple e Yahoo. E Facebook ora ha addirittura una pagina Green on Facebook, dove comunicare le pratiche green dei suoi data center e i suoi prossimi obiettivi green. Questo è sicuramente un bene, ma anche quell’energia in parte green andrebbe usata con consapevolezza, senza attingervi eccessivamente nella nostra smania di creare e divorare informazioni, ponendoci un po’ più spesso la domanda, prima di inviare una mail, un messaggio, aprire la ricerca di google o scorrere quotidianamente la bacheca di Facebook per lasciar scorrere il tempo a spiare le vite degli altri o ennesimi post che ci deludono o ci fanno arrabbiare: ma è davvero necessario?


COMUNE DI TRENTO

COMUNE DI ROVERETO

LA DICIASSETTESIMA BORSA INTERNAZIONALE DEL TURISMO MONTANO

GIOVANI, NATURA, AVVENTURA

16/9 16/9 17/9 17/9

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Fototeca Trentino Sviluppo S.p.A. - Foto di Jens Schwarz, Pillow Lab, Pietro Masturzo,Marco Simonini

Fototeca Trentino Sviluppo S.p.A. - Foto di Daniele Lira

LE NUOVE SFIDE DEL TURISMO MONTANO IN TRENTINO: GIOVANI, NATURA, AVVENTURA FORUM DI DISCUSSIONE - VENERDÌ 16 SETTEMBRE PALAZZO DELLE ALBERE - TRENTO - VIA R. DA SANSEVERINO, 45 ORE 10.00-13.00

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uali sono le sfide che attendono il Turismo Montano in una provincia, come quella di Trento, che trae una parte significativa del proprio prodotto interno lordo proprio da questo importante segmento economico? Il Trentino ha saputo essere spesso all'avanguardia nella proposta turistica: dal turismo termale a quello sportivo, dal turismo ambientale a quello enogastronomico, gli ultimi decenni sono stati densi di sperimentazioni che hanno reso il territorio della provincia di Trento competitivo a livello mondiale. Tuttavia la grande concorrenza che caratterizza oggi questo mondo non consente di abbassare la guardia ma, al contrario, obbliga amministratori e operatori del mondo del turismo a trovare sempre nuove sfide per elevare la competitività del proprio territorio. Tra le sfide imminenti da cogliere, c'è sicuramente quella del turismo responsabile, inteso come modalità di fruizione del territorio a contatto con la natura, soprattutto ad opera del target turistico composto da giovani e giovanissimi. In questa prospettiva il Trentino può diventare, ancora una volta, un vero e proprio laboratorio, capace di inventare nuove modalità di vivere la montagna e lo spazio naturale.

17/9 ACCESSIBILITÀ E MOBILITÀ SOSTENIBILE PER LE AREE TURISTICHE MONTANE


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16/9 PROGETTARE LO SPAZIO TURISTICO CONVEGNO - VENERDÌ 16 SETTEMBRE MUSE - MUSEO DELLE SCIENZE - TRENTO CORSO DEL LAVORO E DELLA SCIENZA, 3 ORE 14.30-18.30

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DICIASSETTESIMA BORSA INTERNAZIONALE DEL TURISMO MONTANO

SEMINARIO DI STUDI - SABATO 17 SETTEMBRE URBAN CENTER - ROVERETO - CORSO ROSMINI, 58 ORE 9.30-12.30

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na delle caratteristiche importanti delle località di accoglienza turistica, capace di avere un ruolo dirimente nella scelta della mèta turistica da parte dei villeggianti, è quella del grado di connessione con la rete viabilistica nazionale e internazionale. Il turista, infatti, sceglie con sempre con più attenzione località di villeggiatura che possano essere raggiunte e siano servite da mezzi pubblici. Una peculiarità, questa, che rende più sostenibile e rilassante la vacanza in montagna e che apre nuove modalità di fruizione dello spazio montano. Le sperimentazioni fatte in questa prospettiva sono molte e di grande interesse e possono essere immaginate come delle buone pratiche utili per quelle località che vogliano implementare modalità sostenibili di trasporto e di connessione.

Fototeca Trentino Sviluppo S.p.A. - Foto di Graziano Panfili

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ra le peculiarità dell'economia turistica vi è quella di interessare, attraverso l'indotto, molte fasce del sistema economico di una località. Tra le professionalità coinvolte indirettamente ci sono sicuramente quelle legate alla progettazione e alla pianificazione degli spazi turistici. Questo incontro, pensato all'interno della XVII Bitm assieme all'Ordine degli Architetti PPC della provincia di Trento, sarà articolato in due sessioni, focalizzate su diverse prospettive dell'economia turistica: quella strategica della pianificazione territoriale e quella architettonica dei manufatti. Si tratta di un convegno dedicato ai cittadini e ai progettisti e intende interrogarsi sulle nuove modalità di progettazione degli spazi, dalle case sugli alberi agli spazi agrituristici, dall'architettura di montagna alla pianificazione del verde ad uso turistico.


TRENTINO: OLTRE L'ORIZZONTE DELLE EMOZIONI WORKSHOP – SABATO 17 SETTEMBRE PALAZZO DELLE ALBERE - TRENTO - VIA R. DA SANSEVERINO, 45 ORE 9.00-14.30 RISERVATO AGLI OPERATORI

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info: segreteria organizzativa tel. 0461 434200 e-mail: bitm@bitm.it Main sponsor:

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bitm Confederazione Italiana Agricoltori del Trentino

Azienda per il Turismo Altopiano di Piné e Valle di Cembra ENTE BILATERALE DEL TURISMO E DEL COMMERCIO DISTRIBUZIONE E SERVIZI

Messner Mountain Museum

STUDIO BI QUATTRO

ltre l’orizzonte delle emozioni. Ovvero, l'ineguagliabile “palestra” della natura che dona la possibilità di vivere esperienze uniche e indimenticabili. Questo il live-motive della XVII edizione di BITM che si presenta pensando al prodotto "Montagna Trentino" in modo innovativo e ascoltando le richieste dei buyers Italiani ed europei, tenendo conto delle esigenze del mercato in continua evoluzione. La Bitm del 2016 desidera comunicare il forte legame e la sinergia degli operatori sul territorio per la realizzazione di vacanze outdoor che rispecchino le necessità ed i desideri dell'ospite, garantendo organizzazione e professionalità dei sellers, i quali avranno l'opportunità, durante il workshop, di presentare la propria offerta ai buyers selezionati sulla base delle novità 2016.

DICIASSETTESIMA BORSA INTERNAZIONALE DEL TURISMO MONTANO

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RING di Gianfranco Gramola

diario rotaliano LE DONNE? UN PIANETA FANTASTICO

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crivo per divertirmi e lo faccio a mio rischio e pericolo, perché affrontare l’argomento “donne” mi fa sempre litigare con qualcuna che crede di riconoscersi in quello che scrivo. Sono animato dalle migliori intenzioni e nutro un profondo rispetto per il mondo femminile. Nel mio intervento non voglio parlare di femminicidio (una parola orrenda) o di quello che nel gergo dell’informazione quotidiana lo abbiamo chiamato sbrigativamente reato passionale, delitto d’amore o raptus di follia. Ripeto, oltre la retorica il mio è semplicemente un omaggio di cuore a tutte le donne. Purtroppo la figura della donna è sempre stata in coda alle classifiche europee su ogni argomento che riguarda la sua vita e il suo lavoro. A cogliere l’essenza della loro femminilità ci hanno provato in tanti, con una miriade di romanzi, aforismi, barzellette, con risultati non sempre convincenti. I poeti ne hanno tessuto una rete con fili di dorate fantasie, i pittori ne hanno dato una forma. È stata anche vittima di battute più o meno divertenti. Un esperto su questa materia è sicuramente Roberto Gervaso, che scherzosamente scrive : “Ai matrimoni gli uomini ridono e le donne piangono, perché gli uomini non sanno quello che li aspetta, le donne, si”. Molti poeti e scrittori invece hanno dedicato delle frasi meravigliose alla figura della donna. “Quando si scrive delle donne – ha annotato Denis Diderot - bisogna intingere la penna nell’arcobaleno e asciugare la pagina con la polvere delle ali delle farfalle”. Oscar Wilde invece diceva: “La definizione della donna? Una sfinge senza segreti”. Molte feste sono dedicate alla figura della donna, ma molti sostengono che quella dell’8 marzo non abbia senso, perché ci sono tantissime donne che non vengono assolutamente rispettate nei loro diritti fondamentali. È una questione di forte rilevanza sociale e civile. La stampa racconta quotidianamente di fatti perpetrati ai danni delle donne. Se il cinema e la tv si occupassero di più di questo orribile fenomeno, mostrandone i lati disgustosi e vergognosi, vivremmo tutti meglio. Compresi i tantissimi uomini come me, che con affetto smisurato amano e rispettano le donne e che sono schierati a garanzia della loro indipendenza. Forse noi uomini, non ce ne rendiamo conto, che abbiamo bisogno delle donne più di quanto loro abbiano bisogno di noi. Negli ultimi anni le donne sono profondamente cambiate. Prendiamo ad esempio l’arte della seduzione, che una volta era tutta al maschile, adesso è tutta al femminile. Oggi i ruoli si sono invertiti, perché è la donna che decide chi deve essere la sua preda, è lei che le dà la caccia e la ingabbia. La donna ha molte più frecce all’arco di noi uomini, inoltre è più analitica… non le sfugge niente. Ha

RING le idee più chiare su tutto, ha più fantasia nel vestire, nel modo di vedere le cose e nel giudicare. Le donne a volte sono degli enigmi, spesso dei rebus indecifrabili, però non sono un pianeta inesplorabile: sono un altro mondo e proprio per questo sono terribilmente affascinanti. Entrano nelle nostre vite con il fragore di un uragano e la teatralità delle dive hollywoodiane. Poi ci sono donne che piacciono per i loro difetti e donne che piacciono nonostante i loro difetti. A noi maschietti piacciono così… volubili, un po’ civette, imprevedibili e misteriose. Per conoscere una donna bisogna guardarla e studiarla: non interrogarla. Le donne non cedono mai per debolezza, vogliono solo farlo credere. Guai contraddirle, perché è più facile perdonare una donna quando ha torto e noi ragione, che quando lei ha ragione e noi torto. Oggi le donne sono competenti, seguono con passione le partite di pallone ed è lecito pensare che, raggiunta la parità di diritti con gli uomini, si prendano a pugni all’uscita dagli stadi. A volte sono venali, perché ci sono donne che vendono le proprie grazie e altre che le offrono; le prime, se le fanno pagare, le seconde, sposare. C’è un’altra categoria di donne, quella che se vi dà più di quello che le chiedete, prima o poi vi chiederà più di quello che siete disposto a darle. Hanno la capacità di farci sorridere, quando tutto il resto intorno cerca di fare il contrario e sanno mettere le cose nella luce migliore per aiutare gli altri a non vedere tutto nero. Hanno più forza degli uomini quando c’è da difendere le loro convinzioni. Sono anche delle gran chiacchierone, fin dai tempi antichi – spiegava un comico. Difatti quando Gesù Cristo resuscitò, si fece vedere prima dalle donne perché la notizia si spargesse più in fretta. Amano e coccolano gli animali. La bellissima attrice ZsaZsa Gabor sorridendo diceva: “Una donna ha bisogno di quattro animali nella vita: una Jaguar in garage, una tigre nel letto, un visone sulla pelle ed un asino che paghi”. Le donne sono più longeve, più studiose, più brave a gestire il denaro, ma sanno riconoscere con umiltà i propri limiti e le proprie debolezze. Possono anche permettersi di cambiare idea, giustificandosi con la semplice “incoerenza femminile”. Sono più comunicative, perché hanno l’intelligenza del dire e del pensare e quindi comunicano emozioni e problemi con più facilità rispetto al “sesso forte”. Sono più resistenti alle malattie e più equilibrate nel mangiare. Sono sempre più attraenti, perché nel corso degli anni sono diventate più belle e più attente alla cura del loro aspetto. Inoltre sono più responsabili, più organizzate e più determinate… non si arrendono mai, anche se a volte la vita si fa deprimente. Basta pensare a quante cose deve gestire una donna qualunque: lavoro, figli, casa, marito, genitori anziani. Sono anche molto affettuose e quando amano, si donano totalmente, perché sanno che l’amore non è un dramma, ma una magia. Le donne sono anche combattive, generose, fragili e allo stesso tempo toste, incontrollabili, divertenti, sexy, folli, ironiche e hanno la capacità di conciliare opinioni diverse, inoltre possiedono altre mille qualità che travolgono, sminuiscono e adombrano i loro difetti. Una cosa è certa: l’umanità senza la donna sarebbe scarsa e terribilmente monotona. 17

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trentinoildialettoinforma di RENZO FRANCESCOTTI

il dialetto in-forma ROCH, ROCHISIA, ROCA, ROCHEL

“C

he fret: son roch. E ti?” ”Anca mi: en poch...””Ti però l’è anca perché te sbègheli massa. Te sbègheli come en bèghel, en gufo de not.””Per forza: i me fa nar for dai càncheni, i me fa nar zo le aze. No podo star en paze!” “Sta’ calmo no sta’ sbeghelàr, no sta’ begar. Se no, te vedi che te ven la rochìsia. Mi te vedi che no me agito mai, no zigo che me vaga zo la voze…” “Però la rochisia la te vegn lo stéss: dal fret…”

La rochìsia, ovvero la raucedine, viene dal latino raucedo, così come l’aggettivo rauco da raucus e i dialettali rauch e roch. E ora cambiamo termine, se no anca mi me va zo la voze (e le aze...). Prendiamo il sostantivo rocca. Rocca nel significato di fortezza viene dal latino; nel significato di strumento per filare viene invece dall’antico tedesco rukka. Sono due sostantivi che troviamo anche nel dialetto, pronunciati senza raddoppiamento. La roca era uno strumento antichissimo utilizzato dalle donne per filare in casa lana, canapa o lino. È anche detta conocchia o aspo (dal germanico haspa). Consta di bastoncino o canna, rigonfia in cima, su cui si avvolge il filo sviluppato dal fuso. È uno strumento leggero, comodo, portatile, che le donne potevano portare con sé, zo sula bancheta a l’ombra de ‘n àrbol a babar en paze. Le donne stavano all’ombra di un albero su la panchina a chiacchierare filando, lavorando a maglia, e noi boci eravamo lì a giocare al pirlo. ”Pirlo”è una parola dialettale, così come il verbo pirlar: in italiano esistono i verbi piroettare

(dal francese pirouette) e “prillare”, ovvero girare vorticosamente. Esiste però anche il lombardo “pirla”, che è entrato un po’ anche nell’uso della lingua nazionale. Chi è un “pirla”? Uno che cambia continuamente, un inaffidabile, un ”girella” come direbbe Giuseppe Giusti. In trentino en torobét. Le donne stavano sotto l’albero a lavorare a maglia o a cucire e noi a giocare al pirlo sopra un’asse. Per fare un pirlo, anzi due, ci voleva en rochèl, un rocchetto, che è un cilindretto di legno attorno a cui è avvolto il filo per cucire. Esaurito il filo il rocchetto spettava a noi: tagliavamo il rocchetto a metà, ne appuntivamo i bordi, appuntivamo anche due corti bastoncini e li premevamo nel buco del rocchetto. Ed ecco il pirlo, anzi due (i pirli nascevano sempre in coppia: uno per noi e l’altro per il fratellino o l’amichetto, oppure per il ricambio). Il gioco del pirlo era molto diffuso anche nei bar e nelle osterie. Si svolgeva su una piccola tavola inclinata dove erano collocati piccoli birilli. Il Pirlo nelle sue rotazioni ne doveva abbattere il più possibile. Spesso non si sa che le parole hanno un primo significato concreto e un secondo figurato. In italiano, ad esempio, “schiappa” si dice di un individuo legnoso, incapace. Ma quello è il significato figurato. Nel suo primo significato la schiappa è un pezzo di legno (quella che noi in trentino chiamiamo stèla, con la “e” con l’accento aperto, altrimenti succede come nei versi di quella verseggiatrice che, ispirata, scriveva “vardo le stèle en d’el ziel”, un cielo ridotto a una legnaia…) Così il sostantivo rochèl veniva usato per indicare una donna piccola e cilindrica come un rocchetto, senza ombra di sporgenze e rientranze nel punto giusto. Un appellativo che avrebbe potuto apparire crudele e maschilista (non l’ho mai sentito usare per definire un maschio). Ma, ad onore del vero, succedeva e succede – come con molti altri termini dialettali – che la parlata dialettale, molto più cordiale di quella in lingua nazionale, alleggerisse l’appellativo scherzosamente: ”L’ha pers la testa per una che l’è en rochèl, por putèl!”. renzofrancescotti@libero.it

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trentinodadonnaadonna di LOREDANA CONT

NO TE LA SAI L’ULTIMA?

M

i piace osservare le persone e i loro comportamenti, e siccome scrivo testi teatrali e quindi creo dei personaggi, osservo i modi di fare della gente, di parlare, di camminare, di essere. Una categoria che mi dà sempre grandi spunti è quella delle persone curiose. Le persone curiose hanno una particolarità: normalmente non si capacitano del fatto che altre possano non esserlo. Non riescono a credere che ad altri non interessino per niente i fatti degli altri mentre loro sanno tutto di te, della tua famiglia nonché del paese o rione intero. Un tempo, per sapere quello che succedeva a casa mia dovevo chiederlo alla mia vicina, che mi sapeva dire a che ora ero arrivata, come ero vestita, se avevo ritirato la posta dalla casella delle lettera, se ero stanca o pimpante ….. Sapevo tutto di me grazie a lei. Normalmente le persone curiose sono anche quelle che la loro curiosità la mettono a servizio della società, perché devono divulgare il loro sapere, sono delle missionarie dell’informazione. E’ facile pensare che questa sia una categoria riservata alle donne, che per natura (così si pensa) amano la chiacchiera, mentre si pensa che l’uomo ne sia immune…. infatti, a parità di situazione, la donna la ciacera, l’uomo, invece, discorre… la donna la ghe ficca el nas, l’uomo si tiene informato…. Ma non è così. Ci sono anche tra gli uomini dei grandi curiosi e pettegoli, tanto da essere definiti “pèzo de na donna” (l’unità di misura rimane la donna).

Le persone curiose sono quelle che non sanno mantenere i segreti, e sono soprattutto quelle che ti fermano , anche se vai di fretta, e ti chiedono: “La sat l’ultima?” E tu istintivamente dici di no, che non la sai, perché normalmente di ultima non ce n’è una sola, ce ne sono tante, e ognuno ha la sua. E allora la persona curiosa, guardandoti con stupore ti dice: “No te la sai???” E ti fa sentire in colpa per il fatto che non ti fai i cavoli degli altri… E qui, parte l’affondo. Qui, rincara la dose per farti sentire colpevolmente in colpa: “Ma ‘n do vivet?” Che uno si chiede: ma sbàglionte mi o sbaglia ela? E poi parte nella sua crociata contro l’ignoranza. Inizia con un “te ‘l digo ma tegnetela per ti”. Questo ovviamente lo dice a mezzo mondo, il quale mezzo mondo si premura di farlo sapere all’altro mezzo. La parola chiave per far girare una notizia, vera o presunta che sia, è “tegnentela per ti”. Senza queste tre parole nessuno saprebbe niente di nessuno, sarebbe qualcosa che te va rento da na recia e fora dall’altra, ma il “tegnetela per ti” equivale al codice rosso del pronto soccorso, è qualcosa che ti mette in allarme e ti fa prestare la massima attenzione. Naturalmente nel raccontare ciò che sa, ciò che ritiene di sapere, ciò che ha sentito dire o che “m’è vegnù en recia” fa una premessa o una post-fazione importante e indispensabile: “miga per dir mal dei altri sat” (certo che no!) e naturalmente aggiunte “per carità, che i faga tuti quel che i vol, ma l’è per dir….” E poi alla fine, contenta della sua missione compiuta, ti dice “Ma veramente, no te ‘l saevi?” PS: Vogliatevi bene! Ah! La mia ultima commedia, in scena in questo periodo, si intitola TUTI BONI DE CIACERAR…

Loredana

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e comuni limitrofi, per progetti di studio o perfezionamento di alto livello presso Università o Istituzioni italiane o estere. Il bando prevede l’assegnazione di una borsa per ciascuna area tematica: economico-giuridica, tecnico-scientifica, umanistico-artistica.

Info e modalità di partecipazione Fondazione Cassa Rurale di Trento 38122 Trento, Via Belenzani 6 Tel 0461 206271 | 206257 www.fondazionecrtrento.it

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Diretto da: Paolo Curcu [ paolo@trentinomese.it ] In redazione: Pino Loperfido, Cristina Pocher, Gennj Springhetti Hanno collaborato a questo numero: Paolo Chiesa, Loredana Cont, Lara Deflorian, Fabio De Santi, Fiorenzo Degasperi, Alberto Folgheraiter, Renzo Francescotti, Flora Graiff, Gianfranco Gramola, Francesca Mazzalai, Maurizio Panizza, Silvia Tarter, Tiziana Tomasini Progetto grafico: Fabio Monauni Redazione: Via Ghiaie 15 38122 Trento Tel. 0461/362155 Fax 0461/362170 Editrice: Curcu & Genovese Associati S.r.l. Via Ghiaie 15 38122 Trento Tel. 0461.362122 Fax 0461.362150 Concessionaria Pubblicità: Südtiroler Studio S.r.l. TRENTO Via Ghiaie 15 Tel. 0461.934494 studiotn@trentinomese.it Direzione pubblicità: Rosario Genovese BOLZANO Via Bari, 15 Tel. 0471.914776 bazarbz@bazar.it Direzione pubblicità: Giuseppe Genovese Stampa: Litotipografia Alcione Lavis (TN)

Registrazione Tribunale di Trento n. 536 4 aprile 1987

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SOMMARIO SETTEMBRE 2016

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Ring

6 COMMENTI 16 IL DIALETTO INFORMA 18 DA DONNA A DONNA

Attualità

22 MELANIA DELAI

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IL CARCERE DI TRENTO

32 I FUNGHI CAMBIANO NOME 34 METODO MONTESSORI 38 UNA FORMULA PER LA VITA 40

SOCRATES DJ AMARCORD

44 48 54 58 60 63 68

SERGIO ABRAM THOMAS MANN SUL GARDA L’ALLUVIONE DEL ‘66 AMICI ARTISTI: PEVARELLO ESPERIENZE IN QUOTA SPECIALE BOLZANO SPECIALE SCUOLA

Panorama

72 UVA IN FESTA 73 PERGINE ESTATE 74 FESTIVAL DELLE RESISTENZE 78 BESTIA CHE BESTIE! 80 VAL DI FUNES 83 SOTALAZOPA 84 LIVE “MONDIALI” 85 SETTIMANA MOZARTIANA 88 ORIENTE OCCIDENTE 90 CLARA CAN’T ESCAPE

Giorno per giorno

94 MOSTRE 98 APPUNTAMENTI DEL MESE

Scoop&news

108 IL MATRIMONIO DEL MESE 114 FESTA AL MOLO51 115 I RACCONTI DEL MONTE BONDONE

Rubriche 118 120 121 122

LIBRI E LIBRERIE VOLTI NELLA STORIA #TRENTINOMESE CONTEST LA VIGNETTA info@trentinomese.it www.trentinomese.it

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trentinoincontri

MELANIA PH Alice Russolo

DELAI la vita è una volèe

di Tiziana Tomasini

È LA NUMERO 15 DEL “TENNIS EUROPE”, STRAVEDE PER ROGER FEDERER E SI ALLENA TRE VOLTE AL GIORNO. LA GIOVANISSIMA TENNISTA TRENTINA, RACCONTA SE STESSA, I TRAGUARDI RAGGIUNTI E GLI OBIETTIVI SPORTIVI. CON UNA GRANDE GRINTA E DETERMINAZIONE. DA VERA CAMPIONESSA 24

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trentinoincontri

C

hi pensa che gli adolescenti di oggi siano tutti concentrati su uno schermo touch screen, perennemente collegati alla rete e scollegati dalla vita reale, deve decisamente ricredersi. Esiste ancora tra i giovani il desiderio di realizzare un sogno e di rincorrere un obiettivo senza paura di fare fatica, di sudare e di mettersi in gioco: fortunatamente, a ben guardare, c’è ancora voglia di mettersi in campo. E questa volta il campo è quello da tennis. Quel rettangolo di terra battuta che ha conquistato già da qualche anno Melania Delai, che con impegno costante e dedizione ha saputo convertire e trasformare lo svolgimento di un’attività sportiva in una passione. Classe 2002, questa bella quattordicenne trentina vanta già un palmares nutrito e qualitativamente valido, grazie al conseguimento di grandi risultati che le hanno consentito di lanciarsi a pieno titolo nel vasto panorama nazionale ed europeo. Insomma è una tosta, con le idee chiare. Alla vigilia di un’importante serie di tornei, siamo riusciti a sentire da lei non solo la storia della sua giovane carriera sportiva, ma a cogliere anche un po’ del suo mondo e delle sue emozioni. Perché sotto la stoffa del campione batte sempre un cuore. La prima domanda è quella di rito: quando inizia, come e grazie a chi la passione per questo sport? Ho conosciuto questo sport tramite mia cugina Alice Russolo, che giocava a tennis a buoni livelli. Nell’estate tra i 7 e gli 8 anni, se non ricordo male, dopo aver provato nuoto, pallacanestro e ginnastica artistica - riuscivo bene anche in questi sport ma proprio non mi davano…emozioni - ho accompagnato mia cugina a fare un torneo e lì mi sono appassionata, mi è piaciuto guardare e non vedevo l’ora

di provare. Mia madre quell’estate mi ha iscritto ad un corso estivo di tennis presso il Centro Tennis Calisio a Martignano e il mio primo maestro, quello che mi ha fatto appassionare a questo sport, è stato Sisto Fusco. Quando hai cominciato a capire che poteva essere qualcosa di più di una semplice attività sportiva? Bella domanda. I primi anni sono stati di “prova” se così posso dire; quando ho iniziato ad ottenere le prime piccole soddisfazioni e guardando anche tanto tennis in TV, mi è scattato qualcosa dentro, e mi sono “vista” professionista in futuro, mi vedevo su quei campi ed ho capito che era quello volevo fare; infatti il mio obiettivo è quello di entrare nelle top 10 WTA (cioè nella Women’s Tennis Association, l’associazione di cui fanno

I SUOI SUCCESSI

N

ata a Trento il 15 febbraio 2002, Melania fa già parlar di sé nel 2012, classificandosi prima in Trentino e partecipando a tutte le competizioni a squadre. Nel 2013 è seconda ai campionati italiani under 11 sia in singolo che in doppio; in questo stesso anno sperimenta i primi tornei internazionali. Nel 2014 viene convocata nella Nazionale under 12, conseguendo brillanti risultati. Il 2015 la vede entrare nel circuito internazionale under 14 della Tennis Europe, dove vince alcuni tornei di singolo e di doppio. Mentre scala le classifiche europee, raggiunge anche la finale dei campionati under 13. Ma il 2015 non finisce qui per Melania: oltre ad allenamenti speciali in giro per l’Italia, in marzo viene convocata a Londra dalla Federazione Italiana Tennis per partecipare al suo primo trofeo internazionale under 16. Il 2016 è un anno importante: tanto per dirne una, è la numero 15 del Tennis Europe, risultato a cui succedono, come a cascata, molte altre convocazioni di alto livello. E il 2016 non è ancora finito. Molte info su Melania su www. melaniadelai.it. Immancabile la pagina facebook, per gustare da vicino tutti gli ultimissimi risultati e le sensazioni del momento.

Federica Sacco, Lisa Pigato, Melania Delai e il tecnico della FIT Matteo Evani 25

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trentinoincontri parte le professioniste di tennis di tutto il mondo). In quale modo la famiglia ti ha sostenuto? La mia famiglia mi ha sempre sostenuto dal primo giorno di lezione sui campi di Martignano ad ora che giro spesso l’Europa e sono poco a casa. Io so che loro ci sono sempre in qualsiasi momento e questo è importantissimo perché la mia vita ora non è così semplice e scontata. Ci sono momenti che vinci tanto e ci sono momenti meno felici, e lì la famiglia e l’affetto sono fondamentali. Ora il sostegno è totale: in termini economici e di tempo. Le spese sono altissime: per questo, a fianco della mia famiglia, mi aiutano anche degli sponsor che credono in me e nel mio progetto sportivo come Unipol Sai assicurazioni, Pastificio Felicetti (che mi fa anche mangiare bene!) Australian che mi fornisce tutto l’abbigliamento, Wilson per le racchette, corde e borsoni, Mizuno per le scarpe, Giesse, Gioia Superfood e Why per l’integrazione alimentare. Ringrazio qui tutti pubblicamente perché senza di loro tante cose non potrei farle. Poi ho anche un piccolo staff che mi aiuta: osteopata, massoterapeuta (una tecnica di prevenzione e riabilitazione basata sul massaggio), nutrizionista, preparatore atletico e il mio incordatore di fiducia Luca Moreschetti. Ecco, diciamo che questa è tutta la mia grande famiglia. Anche la Federazione Italiana Tennis mi aiuta e crede in me, infatti sono stata convocata in Nazionale under 12 e under 14 e frequento con regolarità i loro centri di allenamento sia per periodi continuativi che per raduni tecnici. Con quale intensità ti alleni attualmente? Come sono scandite le tue giornate quando non sei fuori città? Io faccio due, tre sedute di allenamento al giorno. La mia giornata tipo, quando sono a casa, si svolge così: sveglia molto presto, con abbondante colazione - praticamente un pasto vero - poi via verso il Centro di allenamento (io mi alleno alla 2001 Tennis Accademy di Padova con il mio coach Alessandro Bertoldero). Lì inizio con un riscaldamento muscolare di circa 30 minuti, due ore di tennis e poi circa un’ora e mezzo di atletica. Pranzo al club con i miei compagni di accademia che fanno il mio stesso percorso e poi ci riposiamo, giochiamo a carte, ridiamo e scherziamo. Alle 14.30 rientriamo in campo per altre due ore circa di allenamento e poi finiamo con una seduta lunga di streching con il nostro mitico 26

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Con l’allenatore Alessandro Bertoldero

biomeccanico che sistema tutti i nostri “dolorini”. Terminata anche quest’ultima sessione io ed Alessandro ci avviamo verso casa, dove ci aspettano doccia, relax, cena e qualche telefonata con gli amici lontani. Poi a nanna. Tutto questo ogni giorno per 5 giorni e mezzo, a cui segue una giornata e mezzo di riposo e recupero settimanale. Questi ritmi di allenamento ti consentono di svolgere le normali occupazioni di una giovane ragazza? In particolare, come te la cavi con la scuola? Quale classe frequenti? Riesci ad avere il tempo per lo studio? Eh, insomma… non sempre posso fare tanto altro. Il tempo libero è poco e spesso lo utilizzo anche e soprattutto per riposare; ma riesco a ritagliarmi anche qualche ora per gli amici fuori dall’ambiente tennistico, anche se è più facile avere amicizie con chi ha il tuo stesso obiettivo, ci si capisce di più… si dà cioè per scontato ed ovvio che non è per cattiveria che non abbiamo molto tempo da dedicare a tutto quello che non è tennis, ma è così, non abbiamo tanto tempo da perdere! E chi è al di fuori, magari fatica a comprenderlo. Mi piace tanto nuotare, infatti quando posso ci vado volentieri, mare o piscina poco importa, l’acqua mi rilassa e poi mia madre nuota bene, è bello farlo con lei. La scuola… frequento il Liceo Linguistico una scuola ad hoc, con rapporto uno a uno docente/studente e quando sono in giro mi collego ad una piattaforma on line che mi permette di seguire le

lezioni ed interagire con gli insegnanti. Poi a fine anno faccio un esame nella scuola pubblica. Il tempo per lo studio lo ho e lo trovo, certo è che il mio tempo è molto organizzato e non lascia spazio a molte variazioni. Riesci a vedere le amiche, fare un giro in città? Hai mai colto un po’ di invidia da parte loro? No, invidia mai. Ognuno di noi ha un obiettivo e questo le amiche lo capiscono: magari ora loro hanno più tempo libero, ma poi arriverà anche il loro momento, dovranno impegnarsi come me… certo tutto dipende dalle finalità che ci si pone. E poi, si sa, obiettivi grandi richiedono sacrificio e impegno grande. Comunque il giretto, il gelato e magari un film al cinema non mancano mai. E un fidanzato? [Ride] No, ho amici ma un fidanzato ancora no …


trentinoincontri Hai mai trovato difficoltà o provato sconforto nel dover riuscire a fare tutte queste cose? No, difficoltà no, perché ormai sono molto organizzata. Poi non posso definirle difficoltà perché sono io che ho scelto di fare questa vita. Girare il mondo per partecipare a importanti tornei è sempre una bella esperienza o qualche volta ti pesa? Girare il mondo e viaggiare è semplicemente fantastico. Io amo viaggiare, la mia valigia è pronta in pochi minuti perché in verità non la vorrei mai vuota. E’ bellissimo perché ho amicizie in tutto il mondo, ho imparato bene l’inglese e nei tornei internazionali gioco sempre il doppio con compagne straniere ed ogni volta è un’esperienza che mi fa crescere. Certo, a volte magari faccio viaggi stancanti, che costano fatica… e mi ci vuole un’intera giornata per recuperare. I tornei di alto livello, o i tornei giocati per la Nazionale Italiana con le mie due compagne sono sempre una grande emozione. Vestire la maglia azzurra è motivo di orgoglio e ti spinge sempre a dare il meglio di te. Cosa ti manca quando sei lontana da casa? Indubbiamente mia madre e mia sorella e poi… il mio letto! Ma in verità io viaggio sempre con un affetto importante che è Alessandro, il mio allenatore, che è anche il compagno di mia madre e a cui sono molto legata sia affettivamente sia professionalmente. Quindi posso dire di non essere mai sola. Ah, dimenticavo, mi mancano anche i miei nonni Giovanni e Carmen che mi telefonano tutti i giorni, ovunque io sia.

Quali progetti hai per il futuro? Cosa ti aspetti? Più che progetti li chiamerei obiettivi. Il primo è quello di prepararmi bene per prendere i primi punti WTA e per iniziare la mia ascesa; ma la strada è molto lunga, ne sono consapevole. I traguardi più vicini sono di continuare a prendere punti ITF under 18 (quest’anno sono entrata in classifica mondiale under 18) e continuare a migliorare il mio tennis perché ho ancora tanto lavoro da fare e da migliorare. Cosa hai provato nel vedere le emozionanti vicende olimpiche? Ho seguito tantissimo le Olimpiadi, ho gioito soprattutto per la medaglia di Tania e Francesca, che tra l’altro abitava vicino a me a Villamontagna. In generale mi fa piacere che moltissime persone abbiano seguito lo sport, perché io credo che si dia poca importanza alla disciplina sportiva in Italia. Per quanto mi riguarda, seguendo le Olimpiadi mi è salita ancora di più la voglia di arrivare ad andarci anch’io… le prossime? Magari! O forse quelle dopo… un sogno, una sfida? L’importante è crederci e lavorare sodo per provarci. Raccontaci un episodio divertente o curioso e magari uno terribile, da dimenticare. In particolare di terribile non ricordo nulla, se non qualche match perso sul filo di lana: quando succede, non sempre reagisco alla stessa maniera: qualche volta mi arrabbio molto e allora devo rimanere da sola per un po’, qualche volta piango e qualche volta rifletto su come è andata. Di divertente invece c’è tanto, ogni esperienza che faccio mi lascia sempre un bel ricordo …poi di base io mi diverto sempre. Però due episodi molto belli li ho da raccontare. Sono andata a Velp in Olanda con la Nazionale e con i miei compagni Federica Sacco, Lorenzo Rottoli e Lorenzo Musetti per disputare un torneo molto interessante, al quale partecipano quasi tutti i più forti giocatori da tutto il mondo in preparazione ai campionati Europei; invece di alloggiare in hotel come di solito facciamo, siamo stati ospitati da alcune famiglie olandesi con cui ci siamo trovati tutti benissimo. In particolare io e Federica siamo arrivate in finale di doppio e la famiglia che ci ha ospitato si è presentata sulla tribuna con uno striscione enorme con scritto FORZA MELANIA E FEDERICA E FORZA ITALIA. Che emozione! Ma non è finita qui: vinto il match e perciò il torneo, ci hanno avvolte in questo striscione che

ora è appeso in camera mia …bellissimo! Poi al torneo LES PETIT AS in Francia ho firmato tanti autografi a giovanissimi tifosi …emozionante. Il tuo mito è…. Beh, indubbiamente Roger Federer negli uomini; sa giocare a tennis in maniera incredibile – quasi scontata la risposta – ma anche tanti altri. Mi piace anche Nadal sia come tennista sia come persona: l’ ho visto due o tre volte emozionarsi con le lacrime e vedere un campione piangere di gioia o per aver perso un match ti indica quanta passione e quanto amore abbia per quello che fa. Nelle donne Serena Williams è da studiare, ma credo che ce ne saranno poche come lei… Tra le nostre tenniste italiane mi è piaciuta tantissimo Flavia Pennetta e adoro il beck (una tecnica del rovescio) di Roberta Vinci. Per concludere una questione quasi filosofica: nella vita meglio un dritto o un rovescio? Bellissima questa domanda… nella vita forse il dritto e il rovescio contano poco, ma nella MIA vita ora meglio un bel dritto. Ma non deve mancare nemmeno un rovescio tanto potente da fare un buco ■ sul campo dell’avversaria.

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trentinoincontri di Pino Loperfido e Paolo Curcu

CARCERE QUI SI “CURA” LA LIBERTÀ

TUTTI LO CHIAMANO “CARCERE”, MA IN REALTÀ SI TRATTA DI UNA CASA CIRCONDARIALE. I DETENUTI PREVISTI ERANO 244, OGGI SONO 330. SIAMO ANDATI A “VISITARE” LA STRUTTURA DI SPINI DI GARDOLO. TANTE LE ATTIVITÀ SVOLTE ALL’INTERNO, ANCHE PER CONTO DI COMMITTENTI ESTERNI. E POI ABBIAMO PARLATO CON ALCUNI DETENUTI, REGISTRANDONE RICORDI, SPERANZE E RECRIMINAZIONI

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iù che privare della libertà, il carcere la congela, la custodisce come si fa con una cosa preziosa. Ma la nostra visita ci ha fatto balenare nella mente un’altra immagine suggestiva: quella di un’incubatrice. Come se la libertà di chi ha commesso un crimine fosse una sorta di nascita prematura che necessità. Oppure un malanno che va debellato quanto prima. Intanto cominciamo col dire che quello di Spini, se genericamente è usuale chiamare “carcere”, è in realtà una casa circondariale, cioè un carcere giudiziario e non una casa di reclusione. Insomma, vi sono detenute solo le persone in attesa di giudizio e quelle condannate a pene inferiori ai cinque anni (o con un residuo di pena inferio-

re ai cinque anni). Fine della lezioncina etimologica. Siamo a Spini di Gardolo, una zona industriale zeppa di capannoni, camion, uffici e officine varie. Sì, un mezzo carcere pure questo, ma a frequenza volon-

Il posto di guardia posto all’ingresso della struttura 28

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taria. La nostra meta è una costruzione squadrata posta in fondo ad un lungo viale. La prima cosa che salta all’occhio è che non si vedono sbarre; quelle sono tutte all’interno: una piccola ipocrisia architettonica al servizio del politicamente corretto? Forse. Ma ad una prima distratta occhiata non si vedono nemmeno torrette di guardia o filo spinato. Sì, la Casa Circondariale pare proprio l’ennesima azienda dell’aziendopoli posta a nord del capoluogo. Tutt’altra cosa rispetto al vecchio carceraccio di via Pilati: lì le sbarre si vedevano eccome, e pure i detenuti, assieme a tutte le leggende che giravano su quel luogo, docce di acqua fredda comprese... Ma non ci pensiamo più dacché siamo alla consegna dei badge e ci sentiamo


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trentinoincontri

subito – come dire? – osservati. Il sistema di videosorveglianza è imponente e onnipresente, come è giusto che sia qui. Unica zona franca sono le celle, per le quali la sorveglianza è affidata al tradizionale spioncino. Ci viene incontro Tommaso Amadei, il responsabile dell’Area Educativa. E già questa mansione ci dà un’idea di come quasi sempre si sbagli approccio alla questione carceraria. Gli Istituti detentivi come questo sono tutto tranne che punitivi. Lo sforzo della struttura, almeno teoricamente, è proprio quello di riabilitare il malcapitato, offrirgli una possibilità di riscatto sociale e una nuova opportunità di vita. Tutto qui dentro pare indirizzato a questo scopo ed è in quest’ottica che si giustificano tante “comodità” che viste dal di fuori pa-

iono davvero eccessive: la tv in camera, la biblioteca, la cappella, la sala dei computer, la palestra, un teatro-cinema, e poi il lavoro retribuito, ecc... Forse un po’ troppo, a nostro umile giudizio. Vogliamo dire, se anche non retribuissimo il detenuto che lavora in cucina, forse non sarebbe poi questo grosso scandalo.

TRECENTOTRENTA DETENUTI, CENTOTRENTA AGENTI Veniamo ricevuti dal Direttore, il dott. Valerio Pappalardo in un confortevole ufficio al secondo piano. Partiamo subito dai numeri. Dei 330 trenta presenti nella Casa di Spini, il 70% sono stranieri (62 sono tunisini, 40 marocchini e 41 rumeni… (“Siamo tutti cittadini del mondo”, sentiamo improvvisamente mormorare da qualcuno che sta pulendo un termosifone). Sono dentro soprattutto per reati di microcriminalità come spaccio, risse e furti. A dire la verità, tra un corridoio e l’altro ci imbattiamo anche in un volto noto, un detenuto che si è recentemente macchiato di un reato di uxoricidio in Trentino: è in attesa di giudizio e quindi di una destinazione definitiva. Ma aspettate un momento, abbiamo Siete curiosi di ammirare la nuova mostra d’arte contemporanea, di gustare i nuovi menù di stagione, di scoprire il programma dei concerti e degli eventi del 2016? TUTTE LE INFORMAZIONI su www.castelpergine.it

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detto 330-340 (di cui 10-15 donne). Eppure quando il Ministro Alfano inaugurò la struttura nel 2011 parlò di 244. Siamo fuori di quasi cento unità. Come mai, Direttore? “Trento purtroppo appartiene ad un contesto di più situazioni presenti in Italia di carceri sovraffollate”. Tra l’altro, circa 70-80 dei detenuti maschi sono “protetti”, cioè sottoposti a regime separato dalla restante popolazione detenuta causa tipologia del reato commesso (di massima sessuale) o collaborazione con le forze dell’ordine. Del totale dei detenuti presenti, circa il 70% è extracomunitario, con al suo interno un’ampia fascia di clandestinità o di non identificazione. Insomma, ci saranno pure molti “comfort”, chiamiamoli così, ci sarà una bella vista, ma a Spini di Gardolo oltre a mancare la libertà, si comincia a stare un po’ stretti. E sulla stessa linea si posiziona il problema degli agenti di Polizia Penitenziaria. Sono solo centotrenta: un po’ pochini rispetto ai duecento previsti. Un problema nazionale legato al fatto che ai concorsi partecipano quasi esclusivamente persone del sud Italia che, una volta ottenuto il posto, com’è naturale, fanno richiesta di avvicinamento alla famiglia. Non solo. Ma a causa della contrazione della spesa pubblica, che ha ridotto il numero dei concorsi, negli ultimi anni il loro numero è diminuito considerevolmente anche a livello nazionale. MA IL CARCERE È UTILE? Si è molto discusso e si discute addirittura dell’utilità tout court del carcere, anche in considerazione del fatto che il 70% di chi ne varca la soglia ricade nell’errore dopo aver scontato la pena. Secondo Livio Ferrari, autore del pamphlet “No prison. Ovvero il fallimento del carcere” (Rubbettino). “Sono trascorsi 40 anni dall’approvazione della Legge 354, circa 55 dall’inizio della sua gestazione, e possiamo affermare senza possibilità di smentita che è fallita su tutti i fronti. I dati di questo fallimento sono davanti agli occhi di tutti coloro che a vario titolo hanno a che vedere con il mondo penitenziario, e lo 30

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Il cinema teatro della Casa Circondariale di Spini

La biblioteca La sala informatica


Blauhaus.it

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La sala dove i detenuti di religione musulmana si ritrovano per pregare

sono sia sotto l’aspetto punitivo, che rieducativo, nonché di sicurezza”. Secondo Ferrari sarebbe necessario ripensare completamente le modalità di esecuzione delle condanne, eliminando innanzi tutto dal nostro lessico il termine “pena”, che tanto ricorda la gogna e il suo retaggio culturale e corporale nell’afflizione e sofferenza, ridando dignità agli esseri umani coinvolti, sia ai condannati che agli operatori pubblici e privati. Insomma: l’impianto e le convenzioni che ruotano attorno al mondo della giustizia e della conseguente esecuzione sono da resettare e ricostruire dalla radice. Che dire? Parliamone, ma cerchiamo di non essere avventati.

MANCA LA LIBERTÀ, MA IL LAVORO È RETRIBUITO Forse non è questa la sede adatta per discettarne in profondità, ma passando per la lavanderia scopriamo che per tre ore al giorno, i detenuti “impiegati” percepiscono una paga di 350 Euro al mese e qualche domanda ce la facciamo, ad esempio sulla distinzione tra luogo di detenzione e luogo di lavoro. Ovvero, dove finisce la libertà e dove comincia il diritto? Fino a che punto può spingersi l’imposizione dello Stato? Che senso ha tutelare il diritto aal lavoro retribuito in luogo simile? Altra attività presente è quella dell’imven. per conto – sab. bottigliamento dei detersivi

di ditte esterne come la Chindet. Ma ci sono anche la digitalizzazione del cartaceo della PAT gestito dalla coop. Kinè e la coltivazione di ortofrutta curata dalla coop. La Sfera. L’Amministrazione Penitenziaria retribuisce mensilmente una sessantina di detenuti impegnati in mansioni domestiche (pulizia, cucina, manutenzione, distribuzione del vitto, ecc.). Gli Istituti Pertini e Alberghiero di Levico propongono corsi di acconciatura maschile e femminile e di pasticceria; e infine la lavanderia, che a cura della coop. Venature lava e stira il casermaggio interno e anche esterno all’istituto. Ci affacciamo ad un finestra. Nel cam– calcio dom.una quindicina di ragazzi petto di

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I NUMERI DEL CARCERE

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margine dell’articolo che avete appena letto alcuni dati. Si tratta di numeri da interpretare non come fredda elencazione, ma a completamento di tutto quello detto fino ad ora. Numeri da associare all’enormità della struttura, e al lavoro quotidiano, diurno e notturno. Numeri che vogliono ricordare lo sforzo economico e progettuale, in nome della sicurezza. Numeri che vogliono comunicare i progetti, le finalità, gli obiettivi primari, ma anche la natura umana di chi, in questa struttura, si ritrova a soggiornare. Inaugurazione:...............................................................................................................31 gennaio 2011 Costo dell’opera:........................................................................................... 112.500.000 euro Giorni di lavoro (di costruzione):................................................................................................1.329 Superficie area demaniale:............................................................................................. 110mila mq Superficie coperta:.................................................................................................................. 18mila mq Volume:................................................................................................................................ 130mila m cubi Altezza mura esterne:........................................................................................................................... 8 m Orti e giardini:................................................................................................................................ 3.500 mq Prato ed aree verdi:................................................................................................................. 25mila mq Uffici:.................................................................................................................................................................... 22 Alloggi polizia penitenziaria:.........................................................66, dislocati in 5 palazzine Strutture sportive:.......................................................................................................................7.970 mq Telecamere:.................................................................................................................................................. 283 CAPIENZA TEORICA:............................................................................................... 244 detenuti POPOLAZIONE ATTUALE:.....................................................................330-340 detenuti uomini..............................................................................................................................................320-325 donne....................................................................................................................................................... 10-15 semiliberi...........................................................................................................................................................0 stranieri ................................................................................................................................................... 70%

sta sgambettando allegramente. Facciamo a tempo a vedere un gol realizzato da un nordafricano che indossa la maglia di Benzema. Appena capiscono che siamo giornalisti, interrompono la partita e si mettono in bella posa per il nostro fotografo. “Siamo di TrentinoMese” urliamo loro, “mica della Gazzetta dello Sport!”. LA GIORNATA TIPO E LA CONSULENZA PER L’USCITA Vediamo la giornata tipo del carcerato. Al mattino le attività hanno inizio alle 9 e proseguono fino alle 11.30. Quindi riprendono alle 13 e si concludono alle 15.30. Il resto del tempo è dedicato ai pasti e alla permanenza all’aria. I pasti vengono consumati in cella a scansione regolare – colazione alle 8, pranzo alle 12 e cena alle 18.30 – con la possibilità di allargare il “gruppo abitativo” a quattro persone per favorire la socialità e la vita di gruppo. Alle 20 hanno luogo l’accertamento numerico, la distribuzione delle eventuali terapie farmacologiche e la chiusura delle celle. Alla sera dovrebbero rientrare i dete32

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nuti in semilibertà, se ce ne fossero: la crisi economica che in questi anni ha interessato anche il nostro territorio ha fatto crollare le proposte di lavoro che negli anni il privato-sociale trentino ha offerto ai detenuti. Oggi, lavoro per chi termina la pena oppure vuole chiedere una misura alternativa non ce n’è. Tre giorni in settimana sono previsti i colloqui dei detenuti con i loro familiari, questi ultimi accolti nella sala d’attesa esterna da uno sportello informativo e di prima consulenza gestito dalla Conferenza Regionale Volontariato Giustizia. E quando un detenuto ha finito di

scontare la pena? Che si fa, una specie di festa? “Nessuna festa” dice Tommaso Amadei. “A curare le dimissioni dei detenuti vi sono varie associazioni esterne o comunità qui accreditate, da APAS ad ATAS, da Unità di Strada (incardinata nella Caritas locale) al Girasole di Rovereto ad ODOS di Bolzano”. Si occupano di preparare quello che sta per diventare ex detenuto a riprendere la vita di uomo libero. Una consulenza sulla libertà, insomma.

La lavanderia

La cucina

A SCUOLA PER APPRENDERE LE LINGUE ED EMIGRARE Tra le attività mattutine, vi è la scuo-


trentinoattualità L’aula “scolastica” durante una lezione

L’imbottigliamento dei detersivi

la estiva, tenuta in collaborazione con l’Istituto “Rosmini”. Quella dell’insegnamento in carcere è sempre stata un’attività particolare, che racchiude in sé una sorta di epica della didattica, tant’è che il cinema e la letteratura se ne sono spesso occupati. Ricordiamo ad esempio il film “Mery per sempre” in cui Michele Placido insegna nel carcere dell’Ucciardone a Palermo. Oppure pensiamo a Edoardo Albinati, recentissimo Premio Strega con il romanzo “La scuola cattolica”, che lo fa proprio di mestiere... Anche a Trento, dunque, esiste un progetto di alfabetizzazione della popo-

lazione carceraria. Parliamo di scuola media, ma anche del triennio liceale. I ragazzi che incontriamo noi dicono di voler imparare soprattutto le lingue, inglese e tedesco, per poter emigrare una volta scontata la pena. Si chiamano Nasroui, Sendaoubi, Afif, Maigan, Viorel, sono nati tra il 1976 e il 1997. Uno di loro ha giocato per alcuni anni nella serie A tunisina, un altro è stato sette mesi per strada dopo che un talebano ha ucciso i suoi parenti, un altro ancora ha dovuto pagare ottomila Euro ad uno scafista per venire in Italia e raggiungere la sua famiglia a Graz, in Austria. Chiediamo

cosa non va nel carcere e loro rispondono all’unisono che a parte spaghetti e minestra la cucina non è un granché (“Lo chef è uno di noi e stare ai fornelli non è certo il suo mestiere”). Bontà loro. Uscendo dalla Casa Circondariale diamo un’occhiata all’orto, dove si sta provando a coltivare pomodori, insalata e quant’altro. È un carcere, ma il verde non manca. È un panorama tutt’attorno che pochi altri detenuti nello Stivale possono vedere dalle proprie celle, certo. Anche se quando ti trovi lì dentro il panorama è l’ultima delle cose a cui puoi andare a ■ pensare.

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trentinoattualità di Alberto Folgheraiter

SETTEMBRE, MESE DI “FINFERLI” E “BRISE” AIUTO! I FUNGHI CAMBIANO NOME PARTE CON BUONE PROSPETTIVE DI RACCOLTA LA STAGIONE DEI FUNGHI – INTANTO “LA GENETICA” STA CAMBIANDO IL NOME DI NUMEROSE SPECIE MICOLOGICHE – A TRENTO IL GRUPPO “G. BRESADOLA” COMPIE SESSANT’ANNI ED È CONSIDERATO A LIVELLO NAZIONALE COME “L’UNIVERSITÀ DEI FUNGHI” PER LA FORMAZIONE DEI MICOLOGI

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on c’è proprio più religione. Dopo esser stati modificati i nomi di numerosi comuni del Trentino, adesso cambiano anche i nomi di varie categorie sistematiche di funghi. I preziosi volumi di Bruno Cetto e di Carlo Alberto Bauer, se qualcuno non li aggiornerà, saranno archiviati come storia della micologia o potranno essere mandati al macero. Dati alle stampe negli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso, sono ormai superati dalle modifiche che gli studi molecolari (genetici) a partire dagli anni Duemila, stanno apportando a tutta la classificazione dei funghi. Il confronto del corredo genetico delle varie specie fungine permette di capire le effettive parentele tra i funghi e per questo motivo alcuni generi sono stati suddivisi in più generi, oppure una determinata specie è stata spostata di genere. Spiega Gianni Errigo, già dirigente della Camera di Commercio, Industria e Artigianato, esperto micologo e segretario del gruppo micologico “G. Bresadola” di Trento: “I cambiamenti sono dovuti a diverse ragioni. Per il Codice Internazionale di Nomencla34

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tura botanica, vale la regola della priorità, perciò i funghi che sono conosciuti con un nome diverso da quello dato dal primo classificatore, vanno cambiati. Per esempio il Cortinarius speciosissimus era già stato classificato come Cortinarius rubellus nel 1887 dal micologo britannico Cooke e quest’ultimo sarebbe il nome corretto. Inoltre, con l’esame molecolare del DNA ci si è accorti che alcuni generi, ad esempio Boletus ma non solo, contengono specie molto diverse tra di loro, oppure che alcune specie hanno le caratteristiche di altri generi diversi da quello in cui sono inserite. La Pholiota grinzosa o Rozites caperatus, tanto per citare, è stata annessa ai cortinari e adesso si chiama Cortinarius caperatus”. Anche se noi profani continueremo a chiamare i boleti “brise”, i cantarelli “finferli”, le Pholiote “caperate” e la Macrolepiota procera “ombrellone” o “mazza di tamburo”, la confusione regna sovrana sotto il cielo della micologia. Intanto, proprio a fine agosto, si è tenuto a Trento un corso di aggiornamento per micologi esperti, promosso da “Accademia di Impresa” e diretto

dal biologo Marco Donini il quale è anche presidente del gruppo micologico “G. Bresadola“ e direttore scientifico dei corsi annuali per la formazione di nuovi Micologi. È quella che si potrebbe tranquillamente definire “l’Università italiana dei funghi”. Fu attivata a Trento nel 1965 dopo che in varie regioni si erano manifestati molti casi di avvelenamento. Il 17 settembre 1965 “La Stampa” di Torino titolava: “La tragedia dei funghi – Triste bilancio, in sei giorni tre persone sono morte e 60 sono rimaste avvelenate. Nei controlli, sequestrati 14 quintali di funghi nocivi, tra cui 5 chili della terribile amanita sufficienti per sterminare un battaglione”. Altre vittime per avvelenamento da funghi si ebbero nelle settimane successive. Al punto che il Ministero della Sanità, “preoccupato per il continuo ripetersi di avvelenamenti gravi”, segnatamente per l’assunzione di Amanita phalloides il cui consumo, allora, era quasi sempre letale, sollecitò l’istituzione di corsi di “addestramento del personale sanitario addetto al controllo dei funghi eduli”. Racconta Gianni Errigo: “Il

medico provinciale del tempo, il dott. Martino Colombini, aveva convocato una riunione con il cav. Onorio Dalpiaz, ispettore addetto al controllo dei funghi del mercato cittadino, e con l’ing. Bruno Cetto, grande esperto micologo e direttore del Bollettino di informazione micologica del “Gruppo Bresadola”. Chiese loro consiglio su come si potesse evitare il ripetersi di tutti quegli avvelenamenti. Per tutta risposta si ventilò l’ipotesi di organizzare corsi di micologia. Fu informato il ministero della Sanità che accolse la proposta e assicurò ampia disponibilità a concedere autorizzazioni e contributi”. Arrivò l’estate del 1966. Quell’anno presero il via i primi due corsi con 66 aspiranti micologi arrivati a Trento da tutta Italia. Si tennero fra agosto e settembre presso il Museo Tridentino di Scienze


trentinoattualità Naturali, con escursioni nei boschi e visite al mercato cittadino dei funghi. Docenti dei corsi furono l’ing. Bruno Cetto, Mauro Angarano, Onorio

Dal Piaz, Claudio Giordani e Ezio Brunelli. Negli anni successivi la sede dei corsi fu spostata nelle aule dell’Istituto “Tambosi”;

Gianni Errigo, segretario del gruppo micologico “G. Bresadola” di Trento

dal 1985 al 1992 i corsi di formazione si trasferirono nelle aule didattiche dell’Istituto Tecnico Industriale; in seguito tornarono al Museo Tridentino e nelle aule del liceo classico “G. Prati”. Dal 2010, la sede ufficiale dei corsi è presso l’Accademia d’Impresa, l’Azienda speciale della Camera di Commercio industria e Artigianato di Trento. Infatti, su delega della Provincia autonoma di Trento, Accademia di Impresa organizza e gestisce i corsi di formazione per il rilascio dell’attestato di micologo, così come è previsto da un decreto ministeriale del 1996. Il corpo docente

è fornito dal Gruppo Micologico “G. Bresadola di Trento”, fondato il 7 dicembre 1957 per associare i cultori della micologia nel nome di uno misconosciuto (ai più) pretescienziato della Val di Sole. Don Giacomo Bresaola morì a Trento quasi novant’anni fa, il 9 giugno 1929 all’età di 82 anni. Nel 2017 cadranno sessant’anni dalla fondazione del Gruppo Micologico di Trento che pubblica una rivista, libri e opuscoli. Il “Bresadola” mantiene contatti con le centinaia di soci, soprattutto in Italia, ma anche in Europa e nel resto del mondo. ■

DAI CONTROLLI DEI MICOLOGI EVITATI MOLTI AVVELENAMENTI Il gruppo micologico “G. Bresadola” di Trento ha una nuova sede. Nel mese di agosto 2016 il comune ha messo a disposizione del sodalizio una sede nella centralissima via del Torrione. Qui, appena sarà arredata, si terranno riunioni di micologia aperte ai soci del gruppo e a tutti colori che avranno intenzione di avvicinarsi al fantastico mondo della micologia. Inoltre, il “Bresadola” provvede ad allestire due mostre micologiche (una si è tenuta ad agosto alle Viote del Bondone; l’altra avrà luogo a fine settembre, a palazzo Geremia in via Belenzani). Nel mese di ottobre, pure a Trento, si terranno cinque serate, aperte a tutti in modo gratuito, con lezioni di avvicinamento alla micologia. Saranno corsi di due ore, il mercoledì sera, nella sede della Circoscrizione in via Martini 8. Il segretario del “Gruppo micologico G. Bresadola”, Gianni Errigo, ha gentilmente risposto ad alcune domande di “Trentinomese”.

Consigli micologici a due cercatori di funghi

Si dice che in questi ultimi anni è aumentato il numero dei funghi considerati velenosi. È proprio così? “No, io credo sia rimasto sostanzialmente uguale, anche se di alcuni funghi, un tempo classificati come commestibili, oggi se ne sconsiglia non solo il consumo ma perfino la raccolta”. Quanti sono i funghi mortali? “Sono cinque: le tre Amanite (Phalloides, Verna e la Virosa) e due Cortinari (lo Speciosissimus e l’Orellanus)”. È vero che tutti i funghi, se mangiati crudi, sono velenosi? “Tutti i funghi vanno consumati solo dopo cottura. Ci sono funghi che da crudi sono velenosi ma anche i commestibili vanno sempre ben cotti. Diversamente, pure quelli considerati commestibili possono causare qualche problema”. Dipende dalla quantità ingerita? “Non soltanto, vanno tenute presenti le condizioni fisiche e il peso del consumatore”. Qualche anno fa la Pholiota caperata era considerata pericolosa. Adesso? “La Pholiota è un fungo ipercaptante. In seguito al disastro atomico di Chernobyl (26 aprile 1986) la caperata aveva assorbito una quantità notevole di cesio radioattivo. Lo stesso discorso vale per la “finferla”. A quel punto ne era stata vietata la vendita (al mercato) e il consumo. Le analisi che, ciclicamente, sono compiute dalla ASL hanno dimostrato che questi parametri sono

rientrati. Pertanto la pholiota e altri funghi sono tornati a essere classificati come commestibili”. Adesso chi controlla i funghi raccolti e quelli posti in vendita al mercato di piazza Vittoria, a Trento? “Per mezzo secolo, e fino all’anno scorso, il controllo sulla piazza di Trento era assicurato dai vigili micologi del comune. C’erano sette vigili urbani micologi i quali, da maggio a fine ottobre, controllavano tutti i funghi raccolti dai cittadini o dai turisti oltre a quelli proposti alla vendita. Da quest’anno la Giunta comunale ha deciso che questi vigili servivano per svolgere altri servizi”. Sono stati sostituiti? “In parte. Per la vendita dei funghi sulle due bancarelle, la Giunta Provinciale ha deciso che devono essere controllati e certificati da un micologo. Per quanto riguarda il servizio ai cittadini, il sindaco ha chiesto la collaborazione degli esperti del “Gruppo micologico G. Bresadola”. È stata coinvolta anche l’ASL e si è trovata un’intesa. Il controllo viene assicurato per un giorno la settimana dai vigili urbani, uno dalla ASL e due dal gruppo “G.Bresadola”. Questi controlli sono serviti a salvare vite umane? “Da quanto so, in cinquant’anni di attività i vigili micologi hanno trovato spesso specie mortali all’interno dei cestini che venivano portati dai privati per un controllo. Di certo si sono evitati numerosi avvelenamenti”.

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trentinoincontri di Pino Loperfido

Educàti alla felicità

SETTEMBRE CELA UN APPUNTAMENTO STORICO PER LA PEDAGOGIA TRENTINA. CINQUE SCUOLE (E UN NIDO) ADOTTERANNO PER LA PRIMA VOLTA, IN VIA SPERIMENTALE, IL METODO MONTESSORI: IL BAMBINO TORNA AL CENTRO DELLA SCENA EDUCATIVA. OGNI SUCCESSO LO RENDERÀ CONSAPEVOLE DEI SUOI LIMITI. ABBIAMO INCONTRATO DANIELA SCANDURRA, PRESIDENTE DE “IL MELOGRANO”, ASSOCIAZIONE GRAZIE ALLA QUALE QUESTO TRAGUARDO VIENE OGGI RAGGIUNTO

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n giorno Maria Montessori stava visitando la celebre grotta di Nerone a Napoli; si ritrovò ad attraversarla con una piccola comitiva tra cui c’era una giovane donna con un soprabito e il bimbo in braccio. Ad un certo punto, accaldata, questa si tolse il soprabito e lo mise sul braccio. Il bambino cominciò a piangere. La madre cercò invano di calmarlo. Tutti allora si offrirono in vari aiuti, ma il bambino non smetteva di piangere. Quando la guida intervenne e strinse il bambino tra le braccia egli si dimenò violentemente. A quel punto la Montessori chiese alla madre di provare a rimettere il soprabito. La donna dopo un attimo di sconcerto acconsentì. Immediatamente il bambino si calmò. Finita 36

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Daniela Scandurra, Presidente de “Il Melograno”

l’agitazione, il piccolo disse:”To palda” che significava “il paletot sulle spalle”. Per un momento il suo senso dell’ordine non era stato rispettato ed era stato causa di un conflitto molto forte. Un aneddoto per cominciare a raccontare come la vita e il lavoro di questa donna straordinaria sono arrivati, nel 2016, a riguardare le scuole trentine. Proprio da settembre, infatti, prenderanno il via le prime classi con metodo Montessori sulle rive dell’Adige. Ne parliamo con Daniela Scandurra, Presidente della sezione trentina dell’Associazione “Il Melograno”, antesignana del settore, attiva dal 1981 (la sezione trentina è attiva dal 2008), associata all’Opera Nazionale Montessori. Un lavoro proficuo che ha


trentinoincontri portato alla svolta del 2015, quando sono partiti i primi corsi di formazione per insegnanti di asilo nido, della scuola materna e della primaria. I corsi si sono conclusi in luglio e in virtù di una Delibera Provinciale alcuni di questi insegnanti avvieranno la sperimentazione in alcune scuole dell’infanzia e primarie. Ed ora quindi ci siamo. Tre classi in due Istituti Comprensivi, Trento e Rovereto (quello di Trento accoglierà una classe di Pergine) e tre sezioni di tre scuole dell’infanzia. Trento, Rovereto e Pergine: qui si parte con le classi Montessori (ma da settembre ci sarà anche un Nido Montessori, il “Nido del Sole” di San Michele all’Adige). E il tutto avviene in una fase storica davvero favorevole per il metodo. Quasi magica. Decine di libri e convegni celebrano questo ritorno. Una vera mania che però non corre il pericolo di scadere nella moda, come purtroppo avviene troppo spesso in Italia, quanto piuttosto una necessità. Il bisogno dei genitori – figli degli anni Ottanta – di aggrapparsi a qualcosa di diverso rispetto a un certo tipo di insegnamento tradizionale, ma soprattutto di fronte a situazioni di disagio infantile e adolescenziale sempre crescenti. Anni di crisi di identità genitoriale, di congiunture economiche sfavorevoli che, tra le altre cose, per la prima volta nella storia negano ai figli la possibilità di aspirare a posizioni sociali migliori di quelle di padri

Maria Montessori, con una piccola allieva, parla alla BBC

e madri. Proprio così: oggi l’approccio Montessori rappresenta per gli insegnanti un ampliamento dell’offerta formativa e per i genitori una possibilità di scelta. Il Metodo Montessori è molto conosciuto ed apprezzato, in Italia è diffuso nelle Marche, luogo natale di Maria Montessori, nel Lazio dove nel 1907 aprì la prima Casa dei Bambini (Roma) e dove ha sede l’Opera Nazionale Montessori e in Lombardia, dove nel 1926 tenne il primo corso di formazione nazionale (Milano). L’Alto Adige ha già all’attivo alcune scuole che propongono il suo metodo: dott. ssa Scandurra, come mai in provincia di Trento siamo rimasti indietro? “Di fatto non è solo in Trentino che la proposta pedagogica di Maria Montessori

è poco diffusa, ma su tutto il territorio nazionale. A fronte delle cifre da capogiro riportate in un articolo pubblicato sul Corriere della Sera (22mila circa sono le scuole attive, di ogni grado, sparse per il mondo di cui 5mila solo negli Stati Uniti}, in Italia, patria di Maria Montessori, si contano solo 150 scuole, e nella maggior parte dei casi risultano ancora essere un fenomeno di nicchia. In generale, come sosteneva già circa settant’anni fa don Luigi Sturzo, esiste una diffidenza di base verso lo spirito di libertà e autonomia della persona umana, che sta alla base dell’approccio Montessori. Come associazione Il Melograno siamo felici di aver alimentato, in questi ultimi due anni, la consapevolezza che un’altra educazione è possibile, un altro modo di

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l Melograno Centro Informazione Maternità e Nascita è un Associazione Nazionale che nasce a Verona nel 1981 come prima associazione di mamme per le mamme, e che da 30 anni svolge una pratica di sostegno alle famiglie attraverso attività che sono rivolte a futuri e neo genitori, percorsi di accompagnamento alla nascita, gruppi dopoparto, corsi di massaggio infantile, percorsi psicomotori, consulenze individuali e sostegno a domicilio. A Trento il Melograno è presente da luglio 2008. Dal mese di Aprile 2015, il Consiglio Direttivo dell’ONM (Opera Nazionale Montessori) ha deliberato di accettare l’associazione Il Melograno di Trento con la qualifica “Associazione Associata all’ONM”. Da questo momento, il Melograno di Trento si caratterizza come punto di riferimento montessoriano della provincia di Trento per l’Opera Nazionale Montessori. IL MELOGRANO via della Resistenza 61, Povo 38123 Trento melograno.trento@gmail.com telefono: 340-4861156 www.melogranotrento.org

fare scuola è possibile. Anche una terra d’eccellenza come il Trentino, aveva bisogno di riscoprire questa proposta”. Ma tanto per chiarire: perché un genitore dovrebbe preferire questo metodo ad un altro o un più tradizionale percorso pubblico? Maria Montessori è conosciuta dai più solo per aver prestato il volto ad una celebre banconota da mille lire. Quali sono i capisaldi della sua idea? “Intanto, cominciamo col dire che vi sono in circolazione molte mode cosiddette pedagogiche che spesso sacrificano proprio il bambino. Montessori vuol fare posto proprio a quel bambino, quel singolo bambino, con la sua storia, i suoi desideri, le sue capacità, i suoi bisogni”. IN SINTONIA CON I BISOGNI PIÙ PROFONDI DEL BAMBINO Il metodo Montessori è un approccio pedagogico “rigorosamente scientifico”, basato sulla sperimentazione e sull’osservazione. È infatti dalle prime osservazioni sistematiche, condotte sui 38

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urante gli anni ‘90 il volto di Maria Montessori è stato raffigurato sulle banconote italiane da Mille Lire, rimpiazzando quello di Marco Polo, e fino all’entrata in vigore della moneta unica europea, nel 2002.

Il corso di formazione del 2015

bambini di un quartiere povero di Roma, San Lorenzo, che la Montessori si convinse della necessità di sviluppare modalità educative che non ostacolassero i bambini nel loro percorso di crescita, ma che fossero in sintonia con le loro personali caratteristiche ed i loro bisogni più profondi. Si tratta, inoltre, di un metodo validato dalla sua diffusione in tutto il mondo, che ancora oggi riceve strepitose conferme dalla ricerca psicopedagogica e dalle neuroscienze, che risponde ai reali e concreti bisogni dei bambini permettendo loro di sviluppare capacità di apprendimento e comportamentali a livelli molto alti. Riguardo alla preoccupazione diffusa che gli alunni di una classe Montessori possano rimanere indietro sul programma scolastico la Presidente Scandurra precisa che “i programmi della scuola tradizionale e della scuola Montessori sono più o meno gli stessi. Diverso è il modo di offrire le esperienze e lo studio in generale. I bambini vengono accolti in un ambiente che garantisce la loro libertà d’azione, dove possono trovare ciò che corrisponde ai loro interessi più veri, alle loro esigenze di sviluppo, senza motivazioni indotte, senza essere costretti a memorizzazioni forzate, alla presenza discreta di adulti che sanno

tenere a freno la loro ansia per i risultati e, perciò, danno scarso rilievo a premi, castighi e voti”. IL MONDO DELLA MONTESSORI E IL MONDO DI OGGI Certo, tutto molto bello, Presidente. Talmente bello che il Metodo si potrebbe estendere anche al di fuori del solo ambito scolastico. Almeno in linea teorica... Ma pensiamo a cosa accade attorno ai bimbi di questi convulsi anni Dieci del Duemila. I genitori sono sempre più restii a concedere autonomia di qualsiasi tipo ai propri piccoli. Il mondo non è più quello quello che viveva la Montessori. Oggi ci sono tantissimi pericoli, degenerazioni: il solo schermo di un computer può esporre un infante alle aberrazioni più inenarrabili di cui può essere capace un essere umano. E poi, scusate, come la mettiamo col fatto che oggi una donna per seguire


trentinoincontri

LA PRIMA LAUREATA D’ITALIA

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con cura la crescita di un figlio deve sacrificare quasi certamente l’ipotesi di una carriera lavorativa o di studio? La stessa Montessori, se non andiamo errati, mise suo figlio a balia per poter completare i suoi studi in Medicina… Non è paradossale tutto ciò? “Maria soffrì molto di questa cosa – dice Daniela Scandurra – come si deduce leggendo una pagina del suo diario del 1913, in cui rimpiange gli anni in cui non aveva avuto la possibilità di stare col figlio: “Far lui sicuro del suo avvenire! Felice – pieno di compensi per quello che soffrì: ed essere io sola che gli darò tutto…ecco, per questo io vado, cammino, e soffro tutto”. Maria Montessori è stata una donna molto riservata, della sua vita personale non si sa molto. Sappiamo con certezza che, in quanto figlia del suo tempo non poteva tenere con sé il figlio che venne “messo a balia”, decisione che sicuramente le costò molto. Semmai, come ci ricorda Grazia Honegger Fresco, sua ultima allieva vivente, “bisognerebbe studiare più a fondo il contributo da lei dato sia a un diverso modo di affrontare le difficoltà dello sviluppo psichico, sia alla causa delle donne proprio durante i primi anni di Mario, lontano da lei: impegni che testimoniano coraggio personale, generosità intelligente, senso di indipendenza, fondamentale per se stessa come per i bambini tutti o le altre donne”. IL BAMBINO TORNA AL CENTRO DELLA SCENA EDUCATIVA Appuntamento a settembre, dunque, nelle prime classi trentine montessoriane. Ma non finisce certo qui... A ottobre ripartirà, in collaborazione con l’ONM, il corso Montessori per educatori dei servizi all’infanzia 0-3. La storia dunque continua... Il bambino torna al centro della scena educativa, una scena in cui educazione cessa di essere sinonimo di “divieto” e di “impedimento”, ma diventa un “aiuto

aria Montessori nasce a Chiaravalle (Ancona) il 31 agosto 1870 da una famiglia medio borghese. I suoi genitori l’avrebbero voluta casalinga, come la maggior parte delle donne della sua generazione. Grazie alla sua ostinazione e all’ardente desiderio di studiare, Maria riesce a strappare il consenso per l’iscrizione alla facoltà di medicina e chirurgia dove si laurea nel 1896 con una tesi in psichiatria: è la prima dottoressa d’Italia. Intorno al 1900 inizia un lavoro di ricerca presso il manicomio romano di S. Maria della Pietà dove, tra gli adulti malati di mente, si trovavano bambini con difficoltà o con turbe del comportamento, i quali sono rinchiusi e trattati alla pari degli altri malati mentali adulti e in stato di grave abbandono affettivo. La dottoressa, oltre alla profusione di amore e di attenzione umana che elargisce a queste povere creature, si rende ben presto conto, grazie al suo acume e alla già ricordata sensibilità, che il metodo di insegnamento usato con questo tipo di “pazienti” non è corretto, non è insomma adeguato alle loro capacità psicofisiche e alle loro esigenze. Dopo numerosi tentativi, anni di osservazioni e prove sul campo, la Montessori arriva così ad elaborare un nuovo e innovativo metodo di istruzione per bambini disabili. Uno dei concetti basilari di questo metodo è centrato sulla constatazione che i bambini hanno fasi di crescita differenziate, all’interno delle quali sono più o meno propensi a imparare alcune cose per trascurarne delle altre. Da qui ecco allora una conseguenziale differenziazione dei piani di studio e di apprendimento, “tarati” sulle reali possibilità del bambino. I risultati sono talmente sorprendenti che, addirittura, in una prova controllata da esperti e dalla stessa Montessori, i bambini disabili ottengono un punteggio più alto di quelli considerati normali. Ma se la stragrande maggioranza delle persone si sarebbe ritenuta soddisfatta da un tale risultato, questo non vale per Maria Montessori che viceversa ha una nuova, propulsiva idea: “Perchè i bambini normali non possono trarre profitto dallo stesso metodo?”. Detto fatto, apre allora una “Casa dei Bambini” nelle borgate di Roma, uno dei suoi primi centri. Maria Montessori è stata anche scrittrice e ha esposto i suoi metodi e i suoi principi in numerosi libri. In particolare, nel 1909 pubblica “Il metodo della pedagogia scientifica” che, tradotto in numerosissime lingue, darà al metodo Montessori una risonanza mondiale. Visse in diverse parti d’Europa prima di far ritorno in Italia, dopo la caduta del fascismo e la fine della Seconda Guerra Mondiale. Muore il 6 maggio 1952, in Olanda, vicino al Mare del Nord. La sua opera continua a vivere attraverso le centinaia di scuole istituite a suo nome nelle più disparate parti del globo.

alla vita”, incentivo affinché l’esistenza possa manifestarsi in tutta la sua bellezza e ricchezza. Con gli adulti che si mettono davvero al servizio dei più piccoli, eliminando gli ostacoli, rispettando i tempi e coltivandone le potenzialità. E se il bambino avrà bisogno di ripetere un’azione più volte per poterla assimilare, glielo si lascerà fare fino all’esito positivo: ogni successo lo renderà consapevole

dei suoi limiti. Sembra un controsenso, ma non lo è. Sulla tomba di Maria Montessori a Noordwijk (Paesi Bassi) c’è una scritta che dice: «Io prego i cari bambini, che possono tutto, di unirsi a me per la costruzione della pace negli uomini e nel mondo». Già. Forse lasciati liberi di crescere, loro, soltanto loro, potranno riuscire in questo difficile intento. ■ 39

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trentinoattualità trentinoincontri

PROFILI

di Maurizio Panizza

maurizio@panizza.tn.it

UNA “FORMULA” PER LA VITA IL SOGNO REALIZZATO DA FIORENZO TOVAZZI – APPASSIONATO DI MOTORI CHE ABITA A VOLANO – DI COSTRUIRE IN CASA UNA PROPRIA MONOPOSTO DA CORSA E DI PROVARLA PIÙ VOLTE IN CIRCUITO. PERCHÉ LA FORMULA UNO COSÌ COM’È ADESSO NON GLI PIACE PIÙ PER NIENTE...

C’

è chi della Formula Uno sa tutto, soprattutto la marca, la potenza, il telaio, l’aerodinamica, i piloti e le prestazioni di ogni singola monoposto e mai e poi mai si perderebbe un Gran Premio in televisione. C’è, poi, chi lo schermo della tv lo vede troppo stretto per cui, quando può, raggiunge gli autodromi di mezza Europa per assistere dal vivo alle sfide dei propri beniamini di F1. Infine, c’è chi non si sposta mai, perché lui, la “formula”, se la costruisce da sé nello scantinato di casa. E, sia chiaro, non un modellino in scala, ma una vera auto da corsa. È questo il caso – più unico che raro – di Fiorenzo Tovazzi, un appassionato di 40

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motori che abita a Volano, uno che alla teoria del bar ha voluto aggiungere la pratica dell’officina. Nei 61 anni della sua vita, Fiorenzo ha fatto quasi due anni di militare in marina, poi, tornato al paese, ha lavorato per 17 anni presso le officine meccaniche Cainelli, quindi 6 in un’azienda plastica, poi ancora 18 anni da bidello in alcune scuole di Rovereto. In pensione dal 2011, vive da sempre con la mamma Ida. Uomo buono e semplice, di poche pretese, Fiorenzo è anche un grande tifoso di F1. Sin da giovane ha frequentato i circuiti di Zeltweg, di Monza, di Imola, ma in questi ultimi anni ha deciso di non andarci più: “Troppa tecnologia - sostiene - troppa potenza entrata

massicciamente nella guida attraverso l’elettronica e la dinamica. Oggi il pilota ha perso valore rispetto alla macchina. Per questo – continua – adesso preferisco le gare di auto storiche che

in un certo qual modo mi riportano agli anni ruggenti della F1, agli anni di Ayrton Senna, di Nigel Mansell, di Nelson Piquet, agli anni della mia gioventù”. Una gran passione, quella del nostro protagonista, cullata con amore per tutta una vita e che nel 1987 matura nell’idea di costruire una propria “formula” ispirandosi idealmente all’inglese Lotus di quel periodo. Per vedere realizzato quel sogno, a Fiorenzo saranno necessari più di dieci anni di intenso lavoro che occuperanno tutto il suo tempo libero, arrivando talvolta a trascurare - come ci racconta - persino la propria vita familiare e sociale. Chiediamo quanto è costato il lavoro. “Non ho mai fatto il


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NOTE TECNICHE Motore 903 c.c. Fiat Panda Potenza 47 hp Velocità 165 km/h Lunghezza 270 cm Larghezza 151 cm. Peso a secco 390 kg Pneumatici 13–165/55 conto” – risponde sorridendo. “Ricordo, però, che il motore costò 200 mila lire dell’epoca, il cambio 400, gli ammortizzatori 500 e il serbatoio ignifugo un milione di lire, mentre gli pneumatici slick mi vennero regalati da un amico pilota. Era la mia passione. Certo è che se dovessi aggiungere il valore delle ore impiegate, il totale arriverebbe a cifre stratosferiche”. Ma finito il lavoro, poteva il “sogno” rimanere chiuso per sempre in uno scantinato? “Assolutamente no – rivela Fiorenzo – perché a quel punto era necessaria una

verifica in pista”. Noleggiato quindi un furgone e accompagnato dall’inseparabile amico Franco (“che non smetterò mai di ringraziare”), nell’estate del 2001 Fiorenzo raggiunse l’autodromo di Lombardore, in provincia di Torino. “La sessione di prove durò 40 minuti in un clima torrido - racconta però la mia macchina superò bene il suo primo collaudo. Ero felicissimo - aggiunge con gli occhi lucidi - perché avevo finalmente realizzato il sogno della mia vita”. Già, una vita, perché alla fine gli anni dedicati alla sua “creatura” non saranno solo dieci, ma molti di più. Nel 2005 sarà il circuito di Varano (Parma) a vedere nuovamente testato il prototipo, mentre ancora oggi, a distanza di quasi 30 anni dal debutto, Fiorenzo continua a studiare migliorie alla sua monoposto che lui chiama semplicemente “formula”. Tutto, ovviamente, con materiale costruito in casa. “In effetti – sottolinea – per un appassionato come me il progetto non termina mai”. Quindi, vuoi dire che

le aspirazioni non sono finite? “Se devo essere sincero, no. Ho ancora un sacco di idee per la testa e altri sogni nel cassetto”. A proposito di sogni, chiediamo a Fiorenzo quale potrebbe essere la sua automobile ideale. “È la Lotus Elise

stradale – ci risponde – una piccola autovettura inglese, con telaio monoscocca in alluminio e motore da 1600 cc. Un’auto senza tante complicazioni, un po’, ma solo un po’ – sorride – simile per filosofia costruttiva alla mia”. ■

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trentinostorie trentinoattualità trentinoincontri di Paolo Chiesa

QUELLO CHE... LI FACEVA BALLARE IL RACCONTO DI ANTONIO CAPPELLO DI BORGO VALSUGANA CI PORTA ALLA FINE DEGLI ANNI ’70/INIZIO ANNI ’80, QUANDO ANCHE IN VALSUGANA SI INIZIA A BALLARE LA DANCE MUSIC DELLA «FEBBRE DEL SABATO SERA». MA ANCHE A SCOPRIRE LA SUA STORIA CON IL NOME D’ARTE DI SOCRATES, L’UNICO DJ TRENTINO CHE HA MIXATO AL MITICO «COSMIC» DI LAZISE SUL GARDA. E POI LA MUSICA AFRO, LE PRIME RADIO LIBERE E LA “DIRETTA STADIO” DI RTT. UN VIAGGIO IN UN PERIODO CHE, PER CHI L’HA VISSUTO, È STATO NON MENO MITICO DI QUELLO DEGLI ANNI ’60. SI PARTE: LA COLONNA SONORA È IL FUNKY

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i incontriamo al bar «Al Giongo» di Campiello, che negli anni ’80 era uno dei tanti punti di ritrovo per i ragazzi della nostra generazione, per parlare proprio di quei tempi lì. Ordiniamo un caffè e un’acqua minerale e poi Antonio Cappello di Borgo apre lo scrigno dei ricordi di Socrates, il suo nome d’arte di DJ. Inizia un bel viaggio tra nomi e luoghi di un periodo, quello delle immense compagnie, per dirla con Max Pezzali, che ha caratterizzato la mia e la sua gioventù. “Ti ho portato due CD” mi dice Antonio “con una selezione 42

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di brani tra i più belli della musica Dance, Funky e Afro dei fine anni ’70/inizio anni ’80”. E io già non vedo l’ora di metterne uno nell’autoradio. Ma questo dopo, prima la parola a Socrates, uno dei migliori DJ del Trentino di quegli anni. “Il nome mi era stato dato dagli amici che mi dicevano di essere un filosofo e a me era piaciuto subito, tanto da farlo diventare il mio nome d’arte”. C’è tanta musica naturalmente, nella nostra chiacchierata, la musica che Antonio ascoltava da ragazzino, in quella fine di anni ’70, influenzato dai dischi dei fra-

telli più grandi dei suoi amici: il rock di Black Sabbath, Deep Purple e Led Zeppelin ma anche il Progressive dei Genesis e dei Pink Floyd. Ma soprattutto la curiosità verso un genere che all’epoca iniziava a sentirsi anche in Italia sull’onda (naturalmente) di quanto era successo qualche anno prima negli Stati Uniti. “Era l’inizio della Disco Music, quella per intenderci del film «La Febbre del sabato sera», quel misto di Soul e Funky che andava di moda nei locali americani frequentati dai latinoamericani”. Un mix di suoni che sono poi

diventati il punto di partenza per la grande passione di Socrates DJ: la musica Afro, chiamata così per l’uso delle percussioni in alcuni pezzi tra i più famosi. “Ricordo ancora il primo 45 giri che ho comperato”, racconta Antonio, “era «In Zaire» di Johnny Wakelin e lo trovai nell’allora negozio di elettrodomestici Armellini di Borgo che stava in Corso Ausugum: l’unico posto in Valsugana dove si potevano comprare i dischi. Il primo 33 giri fu invece un disco degli Eagles che ora fa parte della mia collezione”. Una collezione di oltre mille


trentinoincontri vinili, che fino a un po’ di tempo fa, confida Antonio, erano più del doppio. Tanta musica ascoltata nelle «Taverne» dove i giovani si trovavano un po’ in tutta la Valsugana e poi l’inizio dell’avventura, insieme agli amici, in una delle prime emittenti libere di quegli anni: «Radio Antenna Libera» di Roncegno. “Mettevamo dischi in un clima di grande passione e libertà di improvvisazione”. Ma soprattutto Antonio iniziò a frequentare le discoteche dell’epoca, il «Lido» di Levico e il «Paradisi Number One» di Pergine: il mitico «Number», con la curiosità di vedere all’opera chi la musica la faceva ballare: i DJ. “Al «Number» c’era Gianni Manfredini e io e un mio amico lo stavamo a guardare perché ci piaceva molto il suo modo di miscelare la musica”. Manfredini era molto gentile e disponibile, tanto da iniziare a dare qualche dritta a quei due ragazzi affamati di conoscenza. “Fu veramente molto gentile e disponibile, tanto da venire anche in un paio di occasioni a «Radio Antenna Libera» a insegnare ai vari DJ dell’emittente a mixare i brani”. Per Antonio e il suo amico fu una rivelazione ed entrambi si comperarono con grande sacrificio (un milione e centomila lire: due stipendi dell’epoca), la dotazione completa del DJ da discoteca:

amplificatore, equalizzatore, mixer, piatti, casse e cuffie professionali. E via a mixare e a registrare i progressi fatti sulle mitiche musicassette. “Le portavamo ad ascoltare a Manfredini che ci dava i suoi consigli su come migliorare. Dopo qualche mese ci disse che eravamo pronti per affrontare la consolle di una discoteca e ci propose di fargli da «secondi»”. All’epoca il «Resident DJ», mixava dalle 21,30 alle 23,30 e poi c’era una mezz’ora dove si mettevano i «lenti». Dalla mezzanotte invece mixavano i «secondi», cioè i giovani che aiutavano il DJ titolare e che stavano imparando il mestiere. E quella notte, in quelle due ore (una lui e una il suo amico), Antonio iniziò a diventare «Socrates» e a inserire piano piano nella sua programmazione un po’ di musica Afro. “Furono due anni, quelli tra l’81 e l’82, molto gratificanti dal punto di vista professionale, durante i quali iniziai a farmi conoscere come DJ e come esperto di musica Afro, tanto che venni chiamato, unico tra i DJ trentini, per delle serate al «Cosmic» di Lazise sul Garda, che all’epoca era una delle discoteche Afro più importanti d’Italia, insieme alla «Melody Mecca» di Rimini, alla «Baia Degli Angeli» di Gabicce Mare, al «Les Cigales» di Bedizzole (BS), al «Typhoon» di Gambara (BS)”. Naturalmente per svolgere al meglio l’attività di DJ era necessario rifornirsi del supporto basilare: i «Disco Mix», quei vinili di altissima qualità che all’inizio e alla fine del brano avevano due parti strumentali adatte, come dice il nome, a mixare la musica di un disco con quella di un altro. “Il negozio più fornito di musica Afro di Trento era il Panasound di via Muredei”, dice Antonio, “perché né da Domolux in via Manci, né da Delmarco in via San Pietro c’era scelta sufficiente per

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trentinoincontri trentinoattualità questo tipo di dischi. Ma per fare acquisti consistenti bisognava andare fuori provincia: alla Dimar o al Disco Più di Rimini, da Nannucci di Bologna e Mariposa di Milano o in altri negozi di Ravenna e di Desenzano”. Nel periodo delle serate al «Cosmic» di Lazise, Socrates era diventato uno dei DJ Afro più apprezzati e richiesti del Trentino, insieme a Pio Leonardelli, Massimo Santini e Narciso Divina. E nel 1982, per Socrates fare il DJ diventò la professione principale presso la discoteca St. Louis di Mezzolombardo, dove rimase fino al 1983 dopo essersi iscritto all’Ufficio di Collocamento degli artisti di Milano. Altri posti dove mixò in quegli anni furono il «Chez Mouz» di Pejo, il «Jackie O» di Castello Tesino e il «Picchio» di Roncegno, oltre che i più noti «Lido» di Levico e «Tilt» di Borgo Valsugana. “Poi piano piano la mia attività di DJ rallentò per la difficoltà di riuscire a realizzare il mio sogno: quello di lanciare la musica Afro in Trentino, e iniziai a dedicare più tempo ad alcune radio con

le quali già collaboravo”. E fu allora che un’altra delle sue passioni, quella per il calcio, lo portò a diventare la voce delle telecronache delle partite di calcio regionale di radio «Alto Gradimento» di Levico. La cosa diventò un piccolo fenomeno mediatico, tanto che nel 1985, Antonio e gli altri dello staff sportivo della radio termale passarono a «RTT la radio» dove diedero vita alla trasmissione «Diretta Stadio». Questa fortunata esperienza si concluse nel 2006 quando venne chiamato da Enzino «Lucifero» Turri, l’ex mago delle luci del «Cosmic» a mettere dischi presso il «Kida» di Mezzolombardo dove mixò con i migliori DJ Afro italiani come Loda, Spranga e TBC. E oggi? La passione per la musica è ancora forte e Socrates DJ partecipa tuttora ad importanti eventi Afro anche fuori provincia. “L’ultimo è stato l’Afro raduno DJ interregionale di Laives del maggio 2016: una bella festa di musica Afro con mercatino vintage ed esposizione delle mitiche auto legate a quel periodo e a quella

Amarcord con Lucifero, Beppe Loda e Socrates Dj

cultura musicale, come la «2 Cavalli» e lo «Squalo»”. Bene, questa è la storia di Socrates DJ, ma ci rimane ancora un po’ di tempo per parlare d’altro. Antonio, che lavora come assistente scolastico di informatica presso l’Istituto Comprensivo di Strigno e Tesino, segue con passione la sua squadra del cuore: l’Inter, dà il suo apporto nei movimenti ambientalisti che combattono l’inquinamento della Valsugana, collabora insieme alla moglie Manuela con associazioni che tutelano gli animali, recuperando e sfamando cani

356 voci, suddivise in 11 sezioni, vi porteranno alla scoperta delle passeggiate più suggestive, ma non solo. Parchi naturali, musei, sentieri tematici, laghi, proposte in quota, ma anche fattorie, maneggi, parchi avventura, grotte ed addirittura sorprendenti canyon

e gatti «dimenticati» (due cani e due gatti completano la sua famiglia) ed è molto attivo sui Social. Il caffè e l’acqua minerale sono finiti, così come il nostro viaggio negli anni ’70/’80. Salgo in macchina e metto nell’autoradio uno dei due CD che mi ha portato Antonio. La musica fa venir voglia di muovere le gambe ma ora bisogna guidare. Arrivo a casa e metto l’altro CD nell’impianto stereo. Dalle casse esce la musica di «Ain’t We Funkin’ Now» dei Brothers Johnson: ■ si balla.

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Provincia autonoma di Trento

Consiglio della Provincia autonoma di Trento

GIORNATA DELL’AUTONOMIA 70° ANNIVERSARIO DELL’ACCORDO DE GASPERI - GRUBER

4-5 settembre 2016

ditniia mo. a t ci i de sa ca a l no so ni o zi u t i t s i pe e as L i v Venite anche voi a farci visita,

domenica 4 settembre

lunedì 5 settembre

PORTE APERTE AL PALAZZO DELLA PROVINCIA

CERIMONIA PER IL 70MO DELL’ACCORDO DE GASPERI-GRUBER Palazzo della Provincia - Sala Depero

Palazzo della Provincia ore 10.00

Loggiato Sala Depero Intervento musicale

ore 10.15

Apertura al pubblico con il saluto del Governatore del Trentino Ugo Rossi

ore 10.30

Atrio Winkler Inaugurazione della mostra 5 settembre 1946 - l’Accordo di Parigi

ore 11.00

Atrio Winkler Maratona di lettura

ore 12.00

Cortile interno Momento conviviale a cura dei Nu.Vol.A

ore 16.00

Sala Depero Conferimento simbolico dell’Aquila di San Venceslao al popolo trentino

ore 17.00

Sala Depero Presentazione del Presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti della Consulta per il Terzo Statuto

ore 11.00

Intervento introduttivo sul contesto storico Giuseppe Zorzi

ore 11.05

Intervento del Presidente del Consiglio della Provincia autonoma di Trento Bruno Dorigatti

ore 11.15

Intervento del Presidente del Consiglio delle autonomie locali della provincia di Trento Paride Gianmoena

ore 11.20

Intervento del Presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi

ore 11.30

Intervento del Ministro degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale Paolo Gentiloni

ore 12.00

Visita alla mostra 5 settembre 1946 - l’Accordo di Parigi

Palazzo Trentini ore 10.00

Apertura al pubblico con il saluto del Presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti

Mostra

5 settembre 1946 - l’Accordo di Parigi Mostra multimediale con documentazione originale dell’epoca, per ripercorrere un momento fondamentale della storia dell’Autonomia

Maratona di lettura Lettura di testi a tema per comporre un’originale “storia del Trentino” attraverso lettere, diari e altre testimonianze dirette

Conferimento dell’Aquila di San Venceslao al popolo trentino Il Governatore del Trentino Ugo Rossi conferisce l’Aquila di San Venceslao al popolo trentino, rappresentato simbolicamente da 4 testimoni di diverse generazioni


trentinoincontri trentinoattualità

di Renzo Francescotti

L’UOMO CHE SUSSURRA AGLI ANIMALI ALLA SUA NASCITA PRESIEDETTERO TRE CANI ULULANTI. SERGIO ABRAM CREBBE NEL MASO DI LAIVES, IN MEZZO AGLI ANIMALI DOMESTICI E AD UN PASSO DA QUELLI SELVATICI. AGLI INSEGNANTI PREFERIVA MADRE NATURA CHE NON PUNIVA, MA ACCOGLIEVA. DOPO 15 ANNI IN BANCA, DIVENTA AGROTECNICO E POI CAMBIA ANCORA, TORNANDO AGLI AMATI ANIMALI

“Q

uando fece entrare il primo respiro nei polmoni, era già cianotico e pensavano di perderlo. In breve successione, suonarono le campane di tre campanili, appartenenti a tre diversi comuni. Poco più di un centinaio di metri fanno la differenza per poterlo registrare all’anagrafe del maggiore dei tre. I due cani da guardia, Morele e Wolf, nonché Baldi, il segugio fulvo a pelo raso, accolsero la sua nascita con incessanti ululati…” È l’incipit di un racconto autobiografico inedito di Sergio Abram, personaggio esorbitante, alla cui nascita non presiedettero tre fate

come nelle fiabe, ma tre cani ululanti. Così come Sergio la mette sembra che le campane di tre Comuni celebrassero festosamente la sua nascita: in effetti suonavano

Con la figlia Laura 46

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perché era mezzogiorno e i tre Comuni confinanti erano quelli della Bassa Atesina, di Laives, Bronzolo, Vadena. Sergio fu iscritto all’anagrafe del primo, il 5 marzo 1950.

Singolare personaggio il nostro Sergio, nato in quella Bassa Atesina che è come noto una zona mistilingue divisa tra chi parla l’italiano e il tedesco. E Sergio può vantare una genealogia composita. Il padre è un noneso di Ronzone che ha studiato dai Cappuccini a Trento e, uscito dal Seminario, ha imparato il mestiere di barbiere lavorando a Laives e Bolzano. Qui conosce Frida Larentis, originaria di Cimone da parte di padre, arrivata a Laives a dieci anni e la sposa. Maria Stuiber, la madre del nonno Massimo era una boema della zona tedesca dei Sudeti (guarda caso, Sergio ha tratti


trentinoincontri somatici decisamente slavi). La nonna materna, Maria Baldo, originaria di Aldeno, nata e cresciuta in Alto Adige sapeva quattro lingue e alcuni dialetti. E per finire diciamo che il cognome Abram è di probabile origine ebraica e in Sergio potrebbe abitare una lontana componente di quella cultura. Sergio crebbe nel maso di Laives, in mezzo agli animali domestici e vicino a quelli selvatici dei boschi non lontani. Pur non disprezzando galline e galli, tacchini e faraone, oche e anatre era interessato soprattutto agli uccelli selvatici, al canto del cuculo, dell’usignolo, del merlo, del tordo, della capinera. Gli riuscivano particolarmente bene i canti del francolino di monte, tanto che i vecchi cacciatori se lo portavano dietro per attirare questo uccello molto raro. Crescendo, iniziò a studiare i mammiferi, gli anfibi, gli insetti, le farfalle, le lucertole, i ramarri, spezzando loro la coda per osservarne la ricrescita. Quando aveva tre anni, la sua famiglia si era trasferita a Bolzano. Gli rincrebbe mol-

Sergio Abram durante un suo corso di “Agricoltura degli Dei”

to. Per fortuna la casa era in periferia e la collina e il bosco erano vicini. All’asilo la maestra Maria insegnava ai bambini la coltivazione dell’orto: ogni bambino ne aveva a disposizione un metro quadrato. L’orto di Sergio era straordinario, pieno di piantine diverse da quelle degli altri. Alle elementari andò bene i primi due anni; gli altri tre, ebbe la sfortuna di ritrovarsi un maestro rigido e incapace di destare interesse, che per di più menava gli alunni con un bastone. E a casa i geni-

Provincia Autonoma di Trento

tori ne aggiungevano di loro. Il nostro piccolo eroe (che in ogni caso un testardo lo era e continua ad esserlo) si consolava con Madre Natura: che non urlava, non puniva, non tormentava i piccoli innocenti, ma accoglieva festosa offrendo infinite possibilità di gioco e conoscenza, ti regalava un grande libro costantemente aperto che illustrava servizi e soluzioni pratiche straordinarie. Dopo le Medie Sergio avrebbe voluto iscriversi all’Istituto Agrario. Ma in Alto Adige non c’era. Così fre-

quentò l’Istituto Commerciale a Bolzano, diplomandosi. Poi prestò un servizio militare estremamente “comodo”, nella caserma a duecento metri da casa su, cercando la natura in ogni ora libera, come un amante. Tornato a casa vagò per mesi di giorno e di notte nelle campagne e nei boschi. Ma era necessario lavorare e sua sorella gli trovò un posto in un istituto bancario. Vi lavorò per 15 anni. E un mattino di sole si licenziò. Scriveva articoli per riviste specializzate, realizzava poster, pieghevoli, censimenti faunistici, teneva conferenze. Nel frattempo conseguì il diploma di agrotecnico e fu assunto all’Istituto agrario di San Michele, dove avrebbe voluto studiare, come docente di ecologia. Era un insegnante eccezionale, di quelli, che gli alunni adorano perché sentono emanare da loro una carica vitale, con la sensazione di trovarsi sotto una doccia che li ripulisce da tante impurità del mondo, che apre loro gli occhi verso mondi nuovi. Avrebbe potuto continuare e conclu-

Comune di Pieve Tesino

Festival della transumanza dal 17 al 18 settembre 2016

Una grande festa in occasione dell’arrivo in Tesino delle pecore dopo l’alpeggio estivo tra i ricchi pascoli sulle montagne del Lagorai, che scendono per poi spostarsi verso il mare. Il gregge accompagnato dai pastori si avventura in mezzo alle vie di Pieve Tesino in una splendida festa fatta di semplicità, colore e genuinità, dove si può ritrovare la gioia di vivere della gente di montagna. MAIN SPONSOR

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trentinoattualità

dere tranquillamente, in bellezza, la carriera di docente. Ma dopo una decina d’anni se ne andò. (Lui è fatto così, ha bisogno di cambiare, di fare nuove esperienze, di percorrere altre vie, di scoprire nuovi orizzonti). Intanto aveva cominciato a pubblicare i suoi libri, decine di libri. Ne voglio citare qui sette tra i più importanti: ”Uccelli, nidi artificiali e mangiatoie”(1988); “Gallo cedrone “ (1989); “Vipere e altri serpenti italiani” (1994); ”Fauna delle Alpi - Uccelli” (1999); “Animali delle Dolomiti” (pubblicata in inserti nel giornale l’Adige, in 28mila copie, e poi in volume, in 5mila copie, nel 2002; “Fauna delle Alpi- Mammiferi” (2004); “Animali dei campi”, (2005); “Bestiario umanitario. Bestie e omeni en la storia”, (2005), (un libro con la prefazione di Paolo Ghezzi dove parlano gli animali). Personalmente l’opera che ammiro di più è quella dedicata agli animali 48

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delle Dolomiti: una bibbia, in cui, tra l’altro, da esperto del dialetto rimango sbalordito davanti alla ricchezza dei nomi degli animali declinati in tutti i dialetti trentini e nel ladino, una ricerca su campo mai tentata da nessuno e semplicemente irripetibile. Da srotolare ad Abram tappeti rossi, come ho scritto

Con Mario Rigoni Stern

nella prefazione ad una sua pubblicazione. Se su questo terreno Sergio strappa tutta la mia ammirazione, su un altro – che potrei chiamare della “Fantascienza psicocosmica”– proprio non riesco a seguirlo. E glielo ho messo nero su bianco nella prefazione citata. Scrive Abram nel suo racconto autobiografico inedito, parlando di se stesso

in terza persona: “All’età di cinquant’anni, quando, tra i Pensieri elevati di Ramntha, il primo Maestro asceso dalla Terra oltre 35.000 anni fa, lesse la seguente asserzione, si mise a piangere: La più grande scuola e la più grande felicità per i bambini sono una piccola valle e un grido e un fiume e grandi querce e animali e fiori e rane e rami e uccelli e pesci. Personalmente sono d’accordo su quanto dice Ramntha, che peraltro hanno detto innumerevoli poeti meglio di lui. Ma non credo per niente che sia “il primo Maestro asceso dalla Terra 35mila anni fa”, con tutto quello che segue… Come ho detto, il nostro Abram ha bisogno di ciclici cambiamenti di rotta. Una decina di anni fa dalla Bassa Atesina si è trasferito a Ronzone, sulla via del passo della Mendola al secondo piano di


trentinoattualità

Maso Abram, un edificio del ‘500, una casa costruita dai suoi avi in cui ha ereditato un minuscolo appartamento dai soffitti e dalle porte basse. Appesi attorno alla casa circa duecento nidi artificiali, quasi tutti abitati. Dai un’occhiata alle foto che gli hanno scattato (le altre le ha scattate lui, ottimo fotografo, e sono decine di migliaia, solo in parte utilizzate per suoi libri) e vedi Sergio in “colloquio amoroso” con animali, con tutti gli animali possibili, anche con le vipere. Lui è abitato da una carica magnetica che attira le be-

stie: una carica “bestiale”. Tre anni e mezzo fa si è trasferito a Gualdo Tadino, in fondo all’Umbria, in una piccola casa di legno prefabbricata. “Qui l’ambiente è completamente diverso – racconta – non ci sono conifere, ma querce. Tra gli animali c’è il biancone (l’aquila dei serpenti), la puzzola da noi pressoché introvabile, il cinghiale, il lupo che mi ha mangiato delle pecore…” Lì Sergio ha allevato tra gli altri i rarissimi tacchini selvatici e il Gallo selvatico della Giungla, progenitore di tutte le razze di polli.

Conclusa anche questa esperienza ha in gran parte regalato tutti i suoi animali e, nei mesi scorsi, Sergio è tornato a Ronzone. Anche per stare vicino all’anziana madre che abita a Bolzano e alla figlia, Laura, che lavora per una ditta tedesca ed è venuta a stare nel paese vicino di Malgolo. Partendo da Ronzone aveva lasciato tutti i suoi nidi artificiali e gli uccelli, non più cibati, si erano spostati altrove. Ora sta ripristinando le casette avicole che si vanno ripopolando di cinciallegre, cinciarelle, codirossi torci-

colli, passeri d’Italia, passeri mattugia e così via. La fauna avicola è ritornata anche perché lui si è fatto costruire sotto casa una mangiatoia a sette piani con semi per ogni tipo di uccelli. A pianoterra ci arrivano a mangiare i ricci; ai piani di sopra gli uccelli; e anche gli scoiattoli, che arrivano dai boschi vicini rischiando la vita nell’attraversare la strada per la Mendola. Intanto lui continua studiare a scrivere, a fare conferenze su un’agricoltura ben al di là di quella biologica o biodinamica. Lui la chiama ”Agricoltura degli Dei”. ■

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trentinoattualità trentinostoria

PASSARONO DI QUI... di Francesca Mazzalai

IL GARDA “INCANTATO” DI THOMAS MANN UNA VITA ALL’INSEGNA DELL’IMPEGNO CULTURALE E ARTISTICO. MA ANCHE UN’ESISTENZA LACERATA DA UN INCONFESSABILE SEGRETO, CHE RISCHIA DI TRAVOLGERE IL SUO MATRIMONIO E SCANDALIZZARE LA RIGIDA SOCIETA` TEDESCA DEL TEMPO. IN QUEGLI ANNI DI GRANDE FERMENTO INTELLETTUALE, THOMAS MANN TRASCORRE I SUOI RARI MOMENTI DI PACE IN TRENTINO, A RIVA DEL GARDA

È

l’autunno del 1901. In un pallido giorno di sole d’inizio novembre, un giovane tedesco ammira estasiato un orrido vertiginoso. Un salto di oltre ottanta metri in cui precipita impetuosa un’enorme massa d’acqua: la cascata del Varone. Il ragazzo si chiama Thomas Mann e la sera stessa, rapito da quello spettacolo della natura, scrive nel suo diario: “Sullo sfondo della stretta, profonda voragine formata da massi di roccia panciuti, nudi, viscidi come ventri enormi di pesce, la massa 50

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d’acqua si riversava giù con un rumore insensato. Il folle e possente scroscio assordava, incuteva paura e causava allucinazioni uditive. Si udivano dietro di sé, sopra di

sé e da tutte le parti richiami minacciosi e ammonitori, trombe e rozze voci maschili. Sopra, dalla galleria, si guardava giù nella fantastica gola nel cui profondo splendeva rossa la luce elettrica: un ingresso per l’inferno, per la fucina di Vulcano.” Thomas Mann in quei giorni si trova a Riva del Garda per soggiornare presso il Sanatorium del dottor Christoph von Hartungen, una prestigiosa Casa di Cura gestita dal dottore in persona. Von Hartungen è viennese, esperto di medicina naturalista e grande amico del fra-

tello maggiore di Thomas, Heinrich. Al Sanatorium Heinrich Mann si è recato già otto anni prima, per curare una forma tubercolare iniziale. Ma da quel lontano 1893 le cose sono molto cambiate. Per garantire la sicurezza dei numerosi ospiti, ora la clinica non si occupa più di tubercolosi, ma propone ai villeggianti sistemi di cura naturali quali i bagni di sole rinforzanti, bagni di vapore, bagni di lago, nuoto, vela e come dichiara lo stesso medico, “salutari passeggiate sulle montagne”.


trentinostoria

Il Dr. Christoph von Hartungen

Ma chi sono i nuovi fortunati pazienti di questo innovativo centro di benessere? Come annuncia il medico viennese “in particolare i sofferenti di nervi, di malattie mentali, di asma e di bronchi, e gli obesi”. Per Thomas quella di novembre non è la prima visita a Riva del Garda. Fra lo scrittore tedesco e la località trentina il primo incontro è stato qualche mese prima, (durante un viaggio di ritorno dalla città di Firenze insieme al fratello Heinrich) ed è stato amore a

prima vista. Il paesaggio, il clima, la tranquillità del luogo lo catturano immediatamente. E non appena ne ha l’occasione sceglie proprio Riva del Garda per trascorrervi lunghe e rasserenanti settimane di riposo. L’unica distrazione da tanta pace gli arriva dalla Germania, dove proprio in quei giorni stanno uscendo le tanto attese recensioni al suo primo grande romanzo, I Buddenbrook. Tanto che, nonostante il divieto assoluto di leggere e scrivere imposto al Sanatorium, il giovane Mann non può trattenersi dal inviare lunghe e pungenti lettere in risposta a chi ha osato criticare il suo romanzo. Dopodichè lo scrittore tedesco si rituffa con entusiasmo in quell’esperienza per lui quasi inconcepibile e di certo altamente trasgressiva: l’ozio totale. Un’assoluta novità per lui, tanto da fargli scrivere in una lettera ai fratelli Ehrenberg: “Sapeste in che modo raffinato qui vi tengono lontano dalla scrivania.

Gita alle cascate del Varone

Ascoltate come trascorre la mia giornata. Mi alzo alle 7, e con le pratiche abituali (ginnastica, toilette, prima colazione) passa la prima ora del mattino. Alle 8 mi siedo davvero alla scrivania, tiro fuori il manoscritto con il quale per l’appunto mi dibatto (che questa volta è il racconto intitolato Tonio Kroger), e vedo se posso scrivere qualche riga, o che almeno la cosa non mi diventi estranea, in modo che a Monaco possa finirla in fretta. Alle 8 e mezzo mi interrom-

pe il postino, che mi porta giornali, bozze da correggere e lettere. Alle 9 mi infilo un libro in tasca e mi reco al lago, che dalla mia camera è raggiungibile in due minuti. Il mio barcaiolo libera dagli ormeggi la Lohengrin, la bella navicella bianco-azzurra che ho affittato, vi balzo dentro con elasticità e mi spingo al largo con vigorosi colpi di remi. Quando sono stanco di remare mi lascio andare alla deriva, leggo un poco e penso a questo e a quello.

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LA FORZA DELLE IDEE fatto in Trentino

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trentinostoria trentinoattualità

Thomas Mann con Alfred Einstein a Princeton nel 1938

Così passano tre ore, e all’una al suono della campana comincia il pranzo, un pranzo molto buono, molto abbondante, che non finisce molto presto. Ci si riposa un po’ e alle 3 e mezzo viene il medico per il massaggio. Segue quindi una passeggiata di due ore (sui monti, ad Arco, a Torbole) e se inoltre poi si è fatto un po’ di musica, suona il campanello per la cena. Dopodiché si siede ancora per un momento insieme, si fanno due passi all’aperto, forse si legge di nuovo qualche pagina e si va a dormire. Così passano qui i miei giorni, e come io riesca a scrivere questa lettera appartiene a quei sublimi misteri di cui sollevare i veli sarebbe frivolo.” Sottoposto a un regime di riposo forzato, Thomas Mann rimane a Riva del Garda fino a dicembre, con il fermo proposito di tornarvi l’anno successivo. Sono molte le immagini che gli rimangono in mente di Riva, ma è in particolare la cascata del Varone ad aver colpito a tal punto Thomas da rimanergli in testa per anni. Finché, un quarto di secolo più tardi, trae ispirazione pro52

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prio da quelle parole scritte a Riva del Garda per dar vita a un impressionante capitolo dell’opera che sta scrivendo. Thomas nel frattempo è diventato un uomo, si è sposato, ha avuto sei splendidi figli. È un uomo realizzato, sotto tutti i punti di vista. Il libro che sta scrivendo, La montagna Incantata, è solo una delle straordinarie opere che lo portano al successo, tra cui appunto I Budden-

brock, ma anche Tonio Kroger e La morte a Venezia. Tanto che cinque anni più tardi, nel 1929, il suo ormai indiscusso talento di scrittore verrà celebrato con la consegna del premio Nobel per la Letteratura. Ma prima di entrare a far parte dell’Olimpo della letteratura mondiale, prima di scrivere i suoi capolavori, e ancor prima di pensarli, Thomas Mann è un uomo, con

Il Sanatorium del dottor Christoph von Hartungen

una storia, un’infanzia, e un insospettabile passato da ultimo della classe. Thomas nasce a Lubecca nel 1875 dall’unione di una bellissima brasiliana, la colta e sensibile Julia da Silva, con un ricco e autorevole commerciante di granaglie, il Senatore Thomas Heinrich Mann, discendente di una delle famiglie più illustri e influenti della città. Dall’unione fra Julia e Thomas Heinrich nascono ben cinque figli. Tre maschi e due femmine. Ma nessuno di loro sembra destinato a voler dare soddisfazione al padre, occupandosi degli affari dell’azienda. Nei due figli maggiori Heinrich e Thomas, lamenta il Senatore, non c’è la minima traccia di intraprendenza mercantile. È in particolare Thomas, il secondogenito, a preoccupare il signor Mann. Quel ragazzino sembra riuscire a pensare solo ai libri. La scuola privata a cui la sua ricca famiglia lo ha destinato non gli regala alcuna emozione. Thomas si dimostra uno studente piuttosto svogliato, tanto che al quarto anno viene bocciato e costretto a ripetere la classe. Gli unici momenti di felicità


trentinostoria Buddenbroock, la cui trama propone una (tutt’altro che celata) trasposizione della storia della famiglia Mann. In questa impresa lo scrittore si butta a capofitto, partendo quasi per gioco, con l’idea di scrivere una sorta di cronaca familiare. “Il lavoro mi si gonfiava fra le mani. Ogni cosa richiedeva molto più spazio (e tempo) di quanto avessi mai sognato. (…) C’è qualcosa di davvero straordinario in questa volontà ostinata di un’opera in fieri, che idealmente già esiste e nel realizzare la quale l’autore è il primo ad avere le più grandi sorprese. La prima opera! Che scuola d’esperienza per un giovane artista.” Per realizzare questo suo primo romanzo Thomas Mann si documenta con cura, scrive numerose lettere a parenti e ad amici, chiedendo chiarimenti e dettagli. Le risposte gli arrivano all’indirizzo di Roma, in via di Torre Argentina 34, al terzo piano, dove si è trasferito insieme al fratello Heinrich un anno prima, nel 1896. Thomas ha appena compiuto ventun anni e la sua vita ha da poco preso una direzione insperata. L’improvvisa morte di suo padre nel 1891 e la liquidazione dell’azienda di famiglia lo hanno catapultato in una realtà molto diversa dal grigiore tanto temuto. Ora Thomas è libero di scegliere la vita che desidera, di lasciare quel temporaneo e noioso lavoro presso la ditta di assicurazioni, di abbandonare Lubecca, seguire sua madre a Monaco di Baviera (dove la splendida quarantaduenne e già vedova Julia Mann si è trasferita con i figli più piccoli) e infine raggiungere il fratello maggiore, Heinrich, a Roma. Ma se è proprio durante il primo anno trascorso a Roma che Mann inizia a scrivere I Buddenbrook, è a Monaco che termina la sua opera,

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Thomas li vive durante le vacanze estive al mare, nella deliziosa località balneare di Travemunde, nella Baia di Lubecca, nota ancor oggi per le sue caratteristiche sdraio a baldacchino disseminate lungo la spiaggia, a difendere i bagnanti dal vento che soffia impetuoso sul Baltico. È proprio lì che Thomas trova finalmente quell’ispirazione che a casa è costretto a reprimere. Circondato dalla bellezza del paesaggio e soprattutto lontano dalle rigide maniere paterne, il giovanissimo Mann lascia spazio a tutta la sua fantasia. Scrive brevi racconti e poesie, si dedica con passione alle letture preferite e quando in autunno fa ritorno a Lubecca tralascia i compiti ma soprattutto trascura le lezioni tecnico-scientifiche del rinomato liceo Katharienum di Lubecca a cui il padre ha comunque deciso di iscriverlo. Inizia così quella lacerante lotta interiore che accompagnerà Thomas Mann per tutta la sua lunga vita. Da una parte i doveri familiari cui è chiamato dal senso del dovere, tra cui spicca naturalmente l’odioso e odiato lavoro nella ditta paterna. Dall’altra un irresistibile e quasi a lui stesso incomprensibile desiderio di libertà. Nascosto fra le maglie della disciplina morale e della rigida educazione ricevuta, si cela in Mann il sogno di vivere una vita diversa, lontana dal convenzionale e metodico ambiente borghese, di assaporare il caos, la pigrizia, e quelle sue istintive inclinazioni omosessuali, sempre combattute, a tratti negate, ma mai sopite. In lui c’è la voglia di lasciarsi andare, di trasgredire, di dimenticarsi di tutti e di tutto, perfino di se stesso. Sono questi alcuni dei grandi conflitti che presto troveranno spazio e sfogo tra le pagine dei suoi più grandi romanzi. Innanzitutto ne I

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trentinostoria dopo aver interrotto il soggiorno italiano per rientrare in Germania e cercare quella concentrazione che l’animata vita sociale romana gli nega. Nei tre anni successivi Mann si dedica totalmente a questo suo primo grande romanzo, finché, terminato e consegnato il manoscritto all’editore, Thomas capisce di aver bisogno di una tregua. Per riposare la mente dopo quei lunghi mesi rinchiuso a scrivere, Thomas sceglie la rinomata località di Riva del Garda. Ed è proprio a Riva che troviamo lo scrittore in quei tiepidi giorni di novembre del 1901, mentre ammira la cascata del Varone. Le settimane che Mann trascorre in Trentino lo riportano almeno in parte alla calma, al lento scorrere del tempo, anche se, nonostante i buoni propositi, gli è proprio impossibile smettere di leggere e scrivere. Anche solo per un giorno. Nel frattempo a Monaco lo aspettano molte novità. Quando Thomas Mann lascia Riva e ritorna in Baviera le copie de I Buddenbrook stan-

no andando letteralmente a ruba. In pochissimi mesi ne vengono vendute oltre dieci mila. Il denaro arriva a fiumi, l’elite intellettuale tedesca gli spalanca le porte. Dopo tanta attesa, è finalmente gloria. Insieme al successo letterario arriva, improvviso e inaspettato, anche l’amore. Nel 1903 Thomas Mann conosce infatti la sua futura moglie, Katja Pringsheim, giovanissima e vivace erede di una delle più ricche famiglie ebree di tutta la Germania. Thomas divide il suo tempo tra la scrittura e il serrato corteggiamento della fanciulla, tutt’altro che disposta (a soli diciannove anni) ad abbandonare la propria libertà e gli studi di chimica per diventare moglie e madre. Ed è proprio a seguito di una prima proposta di matrimonio, evidentemente non accettata, che Thomas decide di mantenere la promessa fatta a se stesso rifugiandosi nella rassicurante pace di Riva del Garda, per quello che sarà il suo ultimo sog-

Con la moglie, Katja Pringsheim

giorno in Trentino. Al ritorno a Monaco infatti la situazione con Katja si rasserena e il matrimonio viene celebrato l’11 febbraio del 1905. Da quel momento i suoi interessi mutano e lo allontanano sempre più dalla placida Casa di Cura di Riva. Thomas si dedica alla famiglia, ai figli, e soprattutto alla carriera di scrittore, ormai riconosciuta a livello mondiale. Con il dottor Von Hartungen, che si era occupato di lui al Sanatorium, Thomas intratterrà una sempre meno fre-

Benessere alle terme

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quente corrispondenza. Sarà invece il fratello maggiore, Heinrich, a proseguire i soggiorni a Riva del Garda. Anche lui scrittore, inizialmente molto più apprezzato del fratello Thomas, finirà pressoché dimenticato dal mondo della letteratura tedesca. Un oblio dovuto soprattutto alle sue nette e mai nascoste opinioni antimilitariste, che ovviamente nella Germania d’inizio ‘900 non potranno che trovare un invalicabile muro di silenzio. Ma questa ■ è un’altra storia.

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trentinoamarcord QUARTA PUNTATA

L’ALLUVIONE DEL 4 NOVEMBRE 1966

di Alberto Folgheraiter

IL DRAMMA “MINUTO PER MINUTO” UN TEMPO, AL TELEGIORNALE, LO SPEAKER DICEVA: “PER COLORO CHE SI FOSSERO MESSI ALL’ASCOLTO DA POCO RICORDIAMO CHE, IN APERTURA DI NOTIZIARIO, ABBIAMO PARLATO DI….”. ECCO, PER COLORO CHE AVESSERO PERDUTO I PRECEDENTI NUMERI DI “TRENTINOMESE” PROPONIAMO UNA CRONISTORIA DELL’ALLUVIONE CHE, NEL TARDO AUTUNNO DEL 1966, DEVASTÒ L’ALTA ITALIA E, PER QUANTO CI RIGUARDA, IL TRENTINO-ALTO ADIGE. È UNA “CRONACA MINUTO PER MINUTO” DI QUEI TRAGICI GIORNI COSÌ COME FU RACCONTATA DAI TRE QUOTIDIANI “L’ADIGE”, “L’ALTO ADIGE”, “IL GAZZETTINO” CHE AVEVANO REDAZIONI A TRENTO

V

enerdì 4 novembre 1966, ore 8 - Frane a Valsorda, verso la Vigolana e tra Ponte Alto e Civezzano. I collegamenti fra Trento e la Valsugana sono interrotti. A Trento, l’idrometro sull’Adige segna un livello di 2 metri. Ore 9.30 – A Fiera di Primiero esondazione del rio dalle Gustaie. Allagato il “Caffè Pieve”. Ore 10 - Allarme a Predazzo. L’Avisio e il Travignolo sono in piena. Una frana provoca la tracimazione dell’Avisio. Ore 10.30 – A Mezzano di Primiero il Cismon è in piena e si dà l’allarme con il suono della sirena dei pompieri. Ore 11.30 - Sirena in azione pure a Moena dove l’Avisio invade la piana in direzione della frazione di Forno. Ore 12 – Nuovo, ulteriore, allarme a Moena per due frane lungo il corso del rio San Pellegrino. Alla stessa ora, a Imer, in Primiero, il torrente San Pietro e il rio Rizzol sono in piena. Il Cismon sbriciola duecento metri di argine. I campi e i prati tra Siror e Tonadico sono coperti di ghiaia e le aree residenziali di Tonadico sono devastate. Nel Vanoi crolla il ponte di San Silvestro e le frane bloccano la statale della Gobbera. All’idrometro del ponte di San Lorenzo, a Trento, l’Adige ha raggiunto 2,54 metri. Ore 12.30 – Da Valfloriana si annunciano franamenti a monte del villaggio di Bar56

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catta. La strada in direzione di Casatta è devastata per larghi tratti. Totalmente isolate le dodici frazioni del comune fra la Val di Cembra e la Val di Fiemme. In quelle ore si consuma il dramma di Ischiazza e di Masi, sul fondovalle dell’Avisio. Si ordina l’evacuazione degli abitanti. Il completo abbandono dei due villaggi culminerà nella mattinata di domenica 20 novembre. Ore 13 - Una frana invade la ferrovia della Valsugana, fra Villazzano e Roncogno di Pergine, in prossimità di Ponte Alto. Il Brenta tracima a Pianello di Grigno. Ore 13.50 - Una frana si segnala a Ches, frazione di Spiazzo Rendena. Distrutte quattro abitazioni, causa la morte di Giovanni Battista Massari, 74 anni, della moglie Ines (65) e di Giovanna Massari (54).

Si decide lo sgombero immediato dei villaggi di Bocenago e di Fisto. Ore 14 - Raffiche di vento caldo “scivolano” lungo i costoni del Lagorai-Cima d’Asta. Trecentomila metri cubi di legname si schiantano quel pomeriggio nell’intero territorio provinciale. Al ponte di San Lorenzo, a Trento, l’Adige raggiunge i 3,60 metri. Una prima frana si abbatte su Bocenago, in Val Rendena. In Valsugana, il rio Cinaga precipita a cascata sull’abitato di Samone. I vigili del fuoco fanno saltare il bacino di decantazione a nordest del paese. Il Brenta supera la massicciata ferroviaria a Borghetto (Grigno) e il fondovalle è allagato. A Ziano di Fiemme, l’Avisio comincia a esondare nella parte bassa dell’abitato.


trentinoamarcord Crollano i tralicci della corrente elettrica tra Mazzin e Pera: l’intera valle di Fassa resta senza energia. Nel frattempo, dalla valle del Vanoi si segnalano le prime erosioni del rio Lozen. Ore 14.15 – A Strigno, in Valsugana il rio Cinaga rompe la condotta sotterranea e si riversa lungo il centro del paese. Ore 14.30 – In Primiero, la sirena suona l’allarme per l’allagamento della centrale di Castelpietra: la valle resta senza energia elettrica. In Valsugana, il torrente Grigno e il Brenta tracimano all’altezza delle vecchie trincee di Grigno. Crollano gli argini dal ponte dei Filippini fino a Martincelli. Il paese di Tezze Valsugana è sommerso dall’acqua. Ore 15 – A Strigno, è dichiarato lo sgombero d’urgenza della stazione ferroviaria della Valsugana. Suonano le campane a martello a Canal San Bovo, nel Vanoi. Il Lozen in piena provoca frane a Prade. Le provinciali del Brocon e della Cortella restano interrotte. Piena e allagamenti del Vanoi in Val Cia e rotolamento di massi dal torrente nelle campagne di Caoria. Frane sono segnalate pure a Ronco-Cainari. A Cavalese, l’Avisio provoca il crollo dei ponti dei Masi e della Cascata. L’acquedotto è inquinato. Collassano i tralicci e manca l’energia elettrica nella basa Val di Fiemme. All’idrometro di San Lorenzo, a Trento, l’Adige raggiunge la quota di 4 metri e 40 centimetri. Ore 15.30 - A Ziano, il rio Sadole causa danni e devastazioni nelle frazioni Roda, Bosin e Zanolin. L’isolamento di Valfloriana è completo: anche la linea telefonica è muta e la strada provinciale in direzione di Molina di Fiemme (a nord) e di Segonzano (a sud) è interrotta in più punti dalle frane. In Valsugana, il torrente Maso trascina sul fondovalle massi grandi come case, devasta il bacino della centrale idroelettrica di Carzano, le opere di presa, le strade, e provoca gravi danni nei campi sotto il paese. Il Chieppena dilaga a Strigno e Villa Agnedo con una prima ondata di piena. Travolge il ponte Gallina a Bieno, quelli dei Lupi e della Coppara a Strigno, quello di Ivano Fracena, di Villa, della Statale e della ferrovia a Villa Agnedo. Restano distrutte la segheria Dalmaso a Strigno e parte del vecchio cimitero. A Villa Agnedo primi gravi danni alla chiesa di Villa, allo stabilimento Baur-Foradori e al caseificio sociale. Gli abitati di Villa, Agnedo e del rione dei Monegati, a Strigno, sono evacuati. In quel tragico

Campotrentino, due agricoltori recuperano le carcasse delle mucche uccise dall’alluvione (Foto Giorgio Rossi)

pomeriggio perdono la vita Tullio Valner, 43 anni, da Strigno, e Luigi Paterno, 77 anni, da Villa. Nel basso Trentino, a Fontanelle di Terragnolo, resta ucciso Mario Rovro (45 anni), travolto da una frana in prossimità del torrente Leno. Ore 16 - In Valsugana nuova valanga d’acqua del rio Cinaga sull’abitato di Samone con danni all’acquedotto e alle campagne. Al ponte di San Lorenzo, a Trento, l’Adige raggiunge il livello di 5 metri sullo zero idrometrico. Ai confini con la provincia di Verona, l’Adige sommerge gli abitati di Avio, Vò Sinistro e Borghetto, con oltre un metro d’acqua. Le campagne di Calliano, Volano, Nogaredo e Ischia sono completamente allagate. Ore 16.15 - Da Trento si ordina l’apertura della galleria Adige-Garda, realizzata, sia pure con diverse interruzioni dei lavori, fra il 1939 e il 1959. Scopo di quell’imponente tunnel, lungo 9 chilometri e 873 metri, è di ridurre il livello del fiume ed evitare, se possibile, esondazioni dell’Adige nel veronese. Poiché l’immissione di acque dall’Adige nel Garda provoca shock termico e danni ambientali, in mezzo secolo la galleria sarà aperta soltanto undici volte. Nel novembre del 1966 dal tunnel di Mori furono riversati nel Garda 64 milioni di metri cubi d’acqua. Ore 16.20 - A Mezzano di Primiero, il Cismon rompe l’argine e invade le campagne. Il Rio San Pietro interrompe la strada per Imer. Dalla parte alta dell’abitato di Mezzano si segnala l’avvio di un imponente smottamento che minaccia il paese dalle Pralonghe e dalle Pomaie e che, nelle ore successive, scivolerà a valle come una devastante colata di lava. Ore 16.30 – Campane a martello nuovamente in azione a Predazzo, per allerta-

re la popolazione. La borgata, infatti, è minacciata dall’Avisio e dal Travignolo. In Val di Sole, Pietro Maini, comandante dei vigili del fuoco volontari di San Giacomo di Caldes, 38 anni, e Rodolfo Lorenzi (60) sono travolti da una frana a Cassana di Caldes. Ore 17 - Si aggrava la situazione a Trento. I treni in transito sono bloccati a Rovereto e a Lavis. Il bacino di Stramentizzo è al limite della capacità. Vengono aperte tutte le saracinesche. La parte sud della città di Trento è allagata dal rio Salé. È diramato l’ordine di sgombero della zona nord della città. Al ponte di San Lorenzo, l’Adige ha già raggiunto quota 5,58 metri. A Borgo Valsugana il Brenta tracima sopra le spallette dei ponti. Una seconda frana investe Bocenago, in Val Rendena. Altre frane sono segnalate in Val di Genova. A Predazzo, il torrente Travignolo esonda nella periferia e nella campagna a sud dell’abitato. Qui, Carlo Delugan, vigile del fuoco volontario di 36 anni, muore annegato mentre tenta di raggiungere la caserma dei carabinieri, isolata da ore. Crolla il ponte sulla provinciale del Brocòn. Luigi Rattin (46 anni), pastore di Ronco del Vanoi, in cammino con il suo gregge, perde la vita travolto dal rio Canali. Ore 17.30 - Il rio Rik scorre per le strade di Transacqua, in Primiero. Muore annegato Giacomo Pradel, di 82 anni. Ore 18 - Al ponte di San Lorenzo, a Trento, l’acqua raggiunge i 5,90 metri. In Valsugana, il Brenta sbriciola gli argini tra Borgo e Roncegno, alla confluenza con il torrente Larganza. Il Brenta vecchio esonda a Onea. Olle è allagata dai “boali” della montagna. Il Moggio rompe sopra e sotto l’abitato. Frane in Val di Sella. A Imer, in Primiero, il Cismon abbatte 57

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trentinoamarcord due abitazioni e provoca la morte di Francesco Boninsegna (61 anni), presidente la locale Cassa rurale. Brigida Turra in Depaoli (43 anni) resta uccisa, travolta da una frana provocata dal rio Guastaia in località Melàs, a Pieve (Fiera di Primiero). Ore 18.15 – In Val di Sole, travolte da una frana due abitazioni a Cusiano. Frane si segnalano pure lungo la strada per il passo del Tonale. La linea ferroviaria della Trento-Malè è danneggiata in vari punti. La statale della valle di Non è interrotta. Allagamenti e crisi nella viabilità si segnalano pure a Mezzolombardo. Ore 18.30 - A Borgo Valsugana, il Brenta dilaga sotto i portici. Venti centimetri d’acqua si misurano nei negozi di Corso Peruzzo, con le cantine che sono allagate fino al soffitto. Olle “naviga nell’acqua”. A Tesero, il rio Bianco travolge e danneggia il ponte sulla strada statale di Fiemme. A Rover di Capriana, uno smottamento sbriciola la vecchia casa nella quale sono riuniti per la cena Alfredo Tomaselli (57 anni), Simone Tavernar (53) e Maria Tavernar Tomaselli (53). I tre restano uccisi mentre si salva, quasi per miracolo, il figlio della donna, Mario Daves, di 19 anni. Ore 19 - Il Brenta tracima alla Barricata di Villa Agnedo, in Valsugana. La strada statale resta sommersa da un metro d’acqua. A Trento, l’Adige segna 6,12 metri. Ore 19.30 - In Valsugana il torrente Chieppena riversa su Strigno e Villa Agnedo macigni grossi come case. I massi completano l’opera di devastazione cominciata con la piena delle 15.30. Da Trento l’ingegnere capo del Genio civile, Federico Menna, impone la chiusura delle paratoie della diga di Santa Giustina, estremo, disperato tentativo di limitare i danni alla città e nella valle dell’Adige. Ore 20 – A Tesero, il rio Stava, ormai fuori controllo, distrugge i ponti e inghiaia i prati verso il fondovalle dell’Avisio. Al ponte di San Lorenzo, a Trento, l’Adige ha raggiunto i 6,16 metri. Ore 22 - Due ondate di piena del rio San Pellegrino, a Moena, accelerano la rottura degli argini dell’Avisio che tracima per le vie della borgata. Tra Moena e Predazzo, l’Avisio interrompe la strada statale. All’idrometro di Trento, l’Adige sfiora i 6,30 metri: un livello mai raggiunto, nemmeno con l’alluvione del 1882. Ore 23 - La piena dell’Avisio si immette nell’Adige nella zona dei Vodi, a ovest di Lavis. La massa d’acqua causa la rottura dell’argine alla Draga di Roncafort. L’ac58

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qua scorre come un fiume da Trento nord verso le vie Torre Verde e Torre Vanga. Deviato con imponenti opere idrauliche, fra il 1854 e il 1858, l’Adige è tornato lungo l’antico percorso, nel proprio alveo millenario. L’Adige rompe l’argine anche a Matterello, in corrispondenza del rio Valsorda, e a Nomi. Ore 23.30 - A Trento si completa l’allagamento di Roncafòrt e dei Sòlteri, della zona di via Maccani e del rione di Cristo Re. Allo stabilimento della SLOI l’esplosione di cinquanta bidoni di sodio sommersi dall’acqua fa temere il peggio. Dalle caldaie del riscaldamento esce la nafta che dilaga e galleggia sul pelo dell’acqua, trasformando in un acquitrino putrido e limaccioso i laghi artificiali che, nel frattempo, si sono formati. Fuoriesce pure la benzina dai serbatoi dei distributori di carburante. Crescono la preoccupazione e l’allarme per il pericolo di incendi. Dieci operai, rimasti isolati all’interno della SLOI, dove si combina il piombo tetraetile, sono costretti a indossare la maschera antigas. Comincia una lunga, interminabile, notte. Sabato 5 novembre – Tra mezzanotte e l’una, lo smottamento in corso da ore a Mezzano di Primiero raggiunge e sommerge parte della scuola materna. Gli sfollati che vi avevano trovato rifugio sono evacuati. Ore 1.30 della notte - A Trento, l’acqua dell’Adige, superata la linea ferroviaria, tracima in piazza Centa dove c’è la caserma dei Vigili del fuoco. Ore 3.45 – Nel capoluogo della provincia, dove nessuno riesce a chiudere occhio, Ischiazza in val di Cembra. La gente porta in salvo la campana della chiesa (Foto Flavio Faganello)

Alluvione nella zona di Canal San Bovo (Foto Giuseppe fontana)

scatta nuovamente l’allarme per i residenti di via Brennero. Ore 4 - Nuova frana alle Pralonghe di Mezzano, in Primiero. Lo smottamento resterà attivo sino al 13 novembre 1966. Alla fine, uno spessore di due metri di fango e terra coprirà una parte del paese, la chiesa e il cimitero. A Trento l’acqua sommerge una parte del centro storico, la stazione ferroviaria, la stazione della ferrovia Trento-Malè e delle autocorriere, i palazzi della Provincia e della Regione. I vigili del fuoco del capoluogo sono impossibilitati a far fronte alle numerose richieste di soccorso. Ore 5 - A Trento il sibilo sinistro della sirena annuncia l’allarme generale. È sospesa pure l’erogazione del gas. Si cercano canotti e altri mezzi per evacuare la popolazione dalle zone allagate. Ore 6 - Alle prime luci dell’alba, a Trento si riesce a individuare la rotta dell’Adige a Roncafort. Arrivano sul posto pale e mezzi meccanici, i pompieri e l’esercito. L’acquedotto è inquinato e in città manca l’energia elettrica. I vigili del fuoco alzano bandiera bianca. Richiesti da mille chiamate di soccorso non sanno più a che santo votarsi. Intanto, per le vie del centro storico di Trento, comincia l’opera dei volontari, degli studenti medi che, approfittando della decretata chiusura delle scuole, si trasformano in “angeli del fango”. Danno una mano, come possono, alla popolazione attonita e stremata. *** I giorni che seguirono furono segnati da atti di generosità e dalla voglia di riscatto di una popolazione piegata ma non vinta. Non era la prima volta che il Trentino era costretto a fare i conti con le alluvioni. Non sarebbe stata l’ultima. Ciò che accadde mezzo secolo fa fu accompagnato da robusti interventi di ripristino e salvaguardia del territorio. In questo la Regione Trentino-Alto Adige fu di esempio anche a livello nazionale. Alberto Folgheraiter (4. continua)


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Eventi


trentinoamiciartisti

Amici Artisti

di Renzo Francescotti

E

rano gli anni Cinquanta e frequentavo l’Istituto Magistrale a Trento quando, sempre nello stesso punto, incrociavo una persona che non poteva non attirare la mia attenzione: un uomo di bella presenza, piuttosto alto, snello, il passo elastico, una zazzeretta di capelli che gli giungeva quasi alla spalla, un basco da artista messo di traverso, al collo un papillon, gli occhiali dalla montatura sottile... Lo incrociavo sempre nello stesso identico tratto di strada, nei pressi del Torrione, sempre alla stessa ora, si può dire allo stesso minuto, lui che entrava nel centro storico per raggiungere il suo impiego, io che ne uscivo per raggiungere la mia aula di studente. Finii le Magistrali, feci l’università cominciai a insegnare a Trento al “Tambosi” e finalmente rividi quella persona, che non sembrava cambiata affatto: la rividi probabilmente a una sua mostra di acquerelli. E molti anni dopo raccolsi e pubblicai la sua storia, prima su “Trentino Mese” e poi in “Bottega d’artista”. Pevarello era nato a Trento nel 1910, nell’antico rione di San Martino. Suo padre era un barbiere che morì a soli 25 anni, lasciando la moglie, Vittoria Lubich, con tre figlioletti

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VEDERE IL MONDO E TRADURLO IN ARTE MARIO PEVARELLO, PITTORE E VIOLINISTA DALLA LUNGA VITA. DURANTE LA GUERRA FUGGE DAI TEDESCHI E DAI TITINI. POI, GRAZIE AD UN CAPUFFICIO MOLTO BENEVOLO, INIZIA A GIRARE IL MONDO di cui Mario era il maggiore. Mario rivela una passione precoce per la musica. A 12 anni comincia a suonare il violino al Liceo Musicale, a 16 anni è già il secondo violino nell’orchestra della Filarmonica diretta dal famoso Antonio Pedrotti. Parallela la sua passione per il disegno che può coltivare alle Commerciali e soprattutto all’Istituto Industriale dove insegna lo scultore Stefano Zuech, a studenti che si chiamano Remo Wolf o Bruno Colorio. Mario combatte in Etiopia e poi nell’ex Jugoslavia dove dopo l’8 settembre del ’43 è messo al muro dai Tede-

schi; riesce incredibilmente a fuggire per essere catturato dai partigiani di Tito; fugge anche da loro, riuscendo a tornare a casa ferito alla testa e a un occhio. Sarà operato nel dopoguerra rimanendo al buio per sei mesi. Nel buio non può evidentemente scrivere, ma penserà le sue prime poesie, nel 1949, dettandole a un amico nell’ospedale di San Camillo. Saranno pubblicate molti anni dopo, nel 1967, col titolo “Amare prima di sera”. In seguito Pevarello pubblicherà una decina di raccolte di versi, molte impreziosite dai suoi impressionistici acquerelli. Incoraggiato da quel grande

artista che è stato Guido Polo il nostro Mario aveva cominciato a praticare la pittura, a olio a soprattutto ad acquerello. Espone nelle sue prime personali (alla fine saranno oltre cinquanta). Esporrà tra l’altro a Parigi (1953), New York (1970), Tokyo e Bangkok (1971). E inizia i suoi viaggi nel mondo. Succede che Pevarello, si ritrova come capoufficio una persona che lo stima per il suo impegno sul lavoro e lo ammira per la sua bravura di pittore. Così, oltre al canonico mese di ferie gliene concede un secondo (senza stipendio). Mario utilizzava questi due mesi per fare


trentinoamiciartisti crociere (in media cinque all’anno, in tutto 73 crociere), che sono di esplorazione del mondo, ampliamenti della sua gamma di esperienze di uomo e di artista. E sono anche di lavoro come pittore e suonatore di violino. Parte con una cartella di acquerelli e altri ne dipinge sulle navi e li espone, in gran parte riuscendo a venderli. Suona il suo amato violino, intrattenendo gli ufficiali e le eleganti donne. Le nuove terre gli procurano nuove emozioni che lui trasferisce in poesia e in pittura. Aggiungici le suggestioni del gentil sesso (come si diceva allora). Insomma, il massimo. Uno dei suoi primissimi acquerelli, di un’ocra monocromo, ”Processione in montagna”, del 1953, ha accenti drammatici. Ma in Pevarello gli accenti drammatici, malinconici, seppur non mancano, sono l’eccezione. Prevalgono il gusto per la vita, la musicalità, il ritmo persino scatenato, il colore fresco, la gioia, l’ironia… C’è una notevole varietà di tecniche: dall’olio materico con una tecnica divisionista tutta personale, opere anche di ampie dimensioni come “Parigi: Festa della Bastiglia” (1998) o “Genova 1910: sogno d’emigranti”, (anch’esso dello stesso anno e della stessa dimensione, un metro per un metro e mez-

zo), a certi acquerelli su carta bagnata, “Casolari in collina” (1961), o “Acquerello al tramonto” (1982) un paesaggio del Rio degli Amazzoni. Ma i più belli, a mio avviso, sono certi quadri a penna come “Parigi-La cattedrale” (1999), dipinto alla soglia dei 90 anni, che hanno il taglio di un Utrillo e la punta di pennello di un de Pisis. Che io mi ricordi, questo artista trentino dalla lunga vita è stato l’unico che in qualche modo abbia “sollecitato“ la concessione della famosa “Targa della Pro Cultura”, di cui era socio e frequentatore. Ma lo fece in punta di piedi, col garbo che lo connotava, tramite Cordelia, la segretaria del Circolo “Rosmini, di cui era anche assiduo. Valutata la cosa, il 14 maggio 2004, gli consegnammo la Targa, con chi scrive che parlò della sua pittura e il Gruppo “Neruda“ che lesse alcune sue poesie. Pevarello non aveva magari la statura degli artisti che prima di lui erano stati insigniti di questo riconoscimento (Fozzer, Colorio, Winkler, Remo Wolf, Renato Pancheri, Fracalossi…), ma gli consegnammo la Targa per via della molteplicità delle sue qualità: di violinista, di critico musicale, di poeta, di pittore. Fu l’ultima sua soddisfazione: aveva 94 anni. Morì l’anno seguente. ■

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Foto: Carlo Baroni Val di Fassa - Rifugio Roda di Vael

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Daniele Lira Valle di Cembra - Rifugio Potzmauer 62

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ESPERIENZE IN QUOTA SONO NUMEROSI – PIÙ DI 90 – I RIFUGI ALPINI CHE NEI GRUPPI MONTUOSI TRENTINI PROLUNGHERANNO L’APERTURA OLTRE IL 20 SETTEMBRE PER OFFRIRE AGLI ALPINISTI ED AGLI ESCURSIONISTI NUOVE E INSOLITE OCCASIONI PER VIVERE LE EMOZIONI DELLA MONTAGNA PIÙ AUTENTICHE, TRA CIELI TERSI E LIMPIDI, L’ESPLODERE DEI COLORI AL TRAMONTO E ALL’ALBA, MA ANCHE ORIGINALI PROPOSTE DI ATTIVITÀ Molti di questi rifugi saranno anche teatro di eventi, culturali, enogastronomici, folcloristici, mentre alcuni gestori hanno predisposto appositi pacchetti - vacanza abbinati ad iniziative particolari. Al rifugio Roda di Vaèl due appuntamenti con l’Associazione Astrofili Trentini. Due weekend per stare con il naso all’insù osservando i principali corpi celesti: 1011 settembre e 1-2 ottobre. Rimaniamo nelle Dolomiti di Fassa dove il 16 settembre è in programma la festa ufficiale di inaugurazione, orga-

Tommaso Forin Rifugio Capanna Cervino al tramonto

rascorrere una o più notti in un rifugio alpino è un’esperienza che, in ogni stagione, lascia dentro qualcosa di speciale: i ritmi diversi, i dialoghi serali, lo spettacolo dell’alba o del tramonto, improvviso e sempre nuovo. Ma dalla fine di settembre ad ottobre inoltrato, la montagna ad ogni quota sembra trasformarsi: diventa dispensatrice di suggestioni nuove capaci di coinvolgere tutti i sensi, tra i colori che virano verso le tonalità calde dell’autunno, l’aria più frizzante e limpida che dilata gli orizzonti dietro le vette, il silenzio che avvolge cime e valloni. E nei gruppi montuosi del Trentino sono numerosi i rifugi che prolungheranno l’apertura dopo il 20 settembre per consentire ad escursionisti e alpinisti di immergersi in questa dimensione più “emozionale” della montagna, percorrendo trekking, scalando pareti, o semplicemente camminando fino alle strutture in quota aperte. Aperture prolungate, ma comunque legate alle condizioni meteo e alla quota del rifugio e pertanto è sempre buona regola contattare il gestore prima di programmare un’escursione.

nizzata dalla SAT, del nuovo rifugio Antermoia dopo la completa ristrutturazione durata due anni. Da non perdere il “Festival delle Fisarmoniche” in programma al rifugio Potzmauer tra i boschi della Val di Cembra il prossimo 11 settembre. Musica corale, invece, protagonista il 24 settembre al rifugio Serot in Lagorai dove il 24 settembre alle 21, davanti ad un grande falò, si esibisce il Coro Dolomiti. La Capanna Cervino, ai piedi del Cimo de la Pala, sopra Passo Rolle da metà settem-

bre ad inizio ottobre, oltre al menù tradizionale, propone una scelta di piatti tipici e particolari, a prezzo fisso Tra settembre e ottobre diversi eventi sono programmati al rifugio Altissimo sopra l’Altopiano di Brentonico: il 18 settembre l’associazione Anta Luma propone uno spettacolo di djambe e danze africane. Tutti gli aggiornamenti sull’apertura e sulle iniziative proposte nei rifugi trentini agli indirizzi: www.rifugi.visittrentino.it e www.visittrentino.it/ eventi-in-rifugio. ■


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SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO

a cura di Daniele Magagnin

TRANSART (7 al 25 settembre) Transart è un festival di cultura contemporanea che si svolge in Alto Adige e propone una miscela di musica, danza, teatro, arte e nuove tecnologie. I contenuti singolari sono in perfetta sinergia con i luoghi inediti, presso cui il festival da sempre organizza i suoi eventi: capannoni ferroviari, fabbriche, monumenti storici abbandonati, sempre sotto la prolifica stella della sperimentazione. Progetti sperimentali, concerti, teatro-danza, videoconferenze, performance letterarie e spettacoli multimediali compongono il multiforme programma di Transart. Il festival è nato con un forte carattere multidisciplinare e multimediale e si è sviluppato attraverso una rete di lavoro internazionale e grazie ad una ricca piattaforma di sponsorships. La prima edizione di Transart si è svolta nel settembre 2001 interamente nella nuova area industriale di Bolzano, da un deposito degli autobus, ad una officina metallurgica, da uno spazio deputato al noleggio di macchine edili sino allo spettacolare cortile vetrato di un “businesscenter”. La seconda edizione del festival – settembre 2002 – allarga il suo campo d’intervento strutturandosi in un festival che si svolge attraverso diverse tappe dislocate su tutto il territorio del Trentino Alto Adige. Vengono così coinvolte oltre a Bolzano, che rimane il

TRANSART FESTIVAL DI CULTURA CONTEMPORANEA IL FESTIVAL DI CULTURA CONTEMPORANEA PROPONE UN MULTIFORME PROGRAMMA CON CONTENUTI SINGOLARI IN LUOGHI INEDITI. IN ALTO ADIGE SPICCANO ANCHE ALTRI EVENTI: WESTBOUND CONCERTO PER L’AFRICA, GLI SCULTORI DI UNIKA, IL GRAN PREMIO MERANO E, IN FIERA: TATTOO, KREATIV ED EXPO GAMES cuore del festival, Bressanone, Fortezza, Borgo Valsugana e Mezzocorona. Transart ripercorre in questo modo, da nord a sud, l’asse di transito del Brennero con progetti musical/artistici innovativi con l’intento di creare una piattaforma di cultura contemporanea interregionale e transfrontaliera. Negli anni a venire il festival prosegue con il suo carattere itinerante, in tutta la regione, arrivando oggi a percorrere una linea che va da Innsbruck a Rovereto. Agli spettacoli si assiste accomodati senza pretese nel mezzo di spazi industriali dove si respira l’odore forte di acciaio o di olio meccanico e si avverte la presenza del lavoro dell’uomo: l’intento è coinvolgere il pubblico in una nuova emozionante scoperta dei più importanti e innovativi progetti di cultura contem-

poranea allestiti in spazi che possano esaltarne il carattere sperimentale. Ogni anno il carattere innovativo del festival si riconferma poi attraverso la proposta esclusiva di nuove produzioni ideate ad hoc, che vedono la partecipazione di artisti provenienti dal panorama internazionale, anche grazie alla rete di collaborazioni con gli enti territoriali e alle collaborazioni che si sono consolidate con rinomati festival in Europa. WESTBOUND GENERATIONS FOR AFRICA (17 settembre) Bolzano, Piazza del Municipio. Concerto di beneficenza per raccogliere fondi per la costruzione dell’ospedale di Attat in Etiopia, un progetto dei Medici dell’Alto Adige per il Mondo. Westbound è il gruppo musicale, che da 30 anni si presenta come portavoce del “westcoast sound”, il suono della California. Chi ha potuto assistere ai loro concerti in passato, non ha sicuramente dimenticato l’atmosfera profonda e l’entusiasmo che il gruppo trasmette. Ingresso libero. Inizio alle ore 21.00.

UNIKA SCULTORI IN FIERA (1-4 settembre) Come molti sanno, una delle attività più diffuse e più legate alla tradizione della Val Gardena è la scultura, su cui ancora oggi è fondata l’economia di buona parte della popolazione gardenese. Ancora una volta, gli scultori artigiani di UNIKA, associazione che riunisce e certifica gli operatori del settore, veri artisti nella lavorazione del legno, i quali si rifanno ad una tradizione secolare, si riuniranno al Tennis Center di Roncadizza, alle porte di Ortisei per dare prova della loro abilità ed esperienza. Lo faranno sotto gli occhi di tutti, producendo davanti al pubblico opere stupende interamente lavorate a mano.

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SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO trentinopanorama 77° GRAN PREMIO MERANO (24 e 25 settembre) La corsa a ostacoli più ricca, prestigiosa e famosa d’Italia. All’ippodromo - vestito a festa - si incrociano scuderie, fantini, cavalli rappresentanti l’ippica italiana, francese, ceca e di altri paesi europei. Per due giorni, il parterre è un palcoscenico di moda, mondanità ed eleganza. Corse sabato 24 e domenica 25 settembre, nel parterre anteprima Merano WineFestival entrambi i giorni, la domenica il ritorno del Carosello storico dei Carabinieri. PASSION ART TATTOO PROFESSIONAL & CONVENTION BOLZANO (10-11 settembre)

A Fiera Bolzano va in scena la 4° edizione di Passion Art Tattoo Professional & Convention Bolzano, l’evento culturale che mette al centro il valore artistico del tatuaggio, il tatuatore e il tatuato e che porta in Alto Adige artisti professionisti provenienti da tutta

Europa. Una convention per tutti, per chi tatuato lo è già, per chi non lo è ancora e per coloro che vogliono conoscere e avvicinarsi all’arte di questa tecnica antichissima. Un coinvolgente programma con Tattoo and PinUp contest, music band & Dj, body art & dance show e street food animeranno la due giorni della convention altoatesina. Kids Park durante i due giorni di convention. KREATIV È ... QUANDO LA TRADIZIONE INCONTRA L’INNOVAZIONE (16-18 settembre) La Fiera Kreativ è ... quando la tradizione incontra l’innovazione. Manualità creativa,

decorazione e fai da te. Kreativ, in programma a Fiera Bolzano, è una manifestazione concepita per chiunque ami il fai da te e la manualità. Non importa se si tratti di un hobby oppure di una vera professione, l’importante è sperimentare, imparare e sprigionare le proprie passioni. Tutti gli espositori hanno la possibilità di presentare creazioni e prodotti in un’atmosfera semplice ed accogliente, avendo allo stesso tempo l’opportunità di interagire con i visitatori per aiutarli a sciogliere i nodi più difficili e ad esprimere al meglio la loro creatività attraverso consigli utili e dimostrazioni di tecniche innovative. EXPO GAMES 2016 BOLZANO (24-25 settembre)

The game festival, la terza edizione il 24 e 25 settembre a Fiera Bolzano. Manifestazione dedicata ai giochi e al giocare, 100% divertimento per tutti. Expo Games è l’evento fieristico che mette al centro il valore del gioco e del giocare come occasione di interscambio umano, attraverso il puro divertimento. Un evento di grande intrattenimento, in cui il concetto 66

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predominante è il giocare e divertirsi e in cui le aziende e le realtà del settore possono incontrare il grande pubblico e presentare prodotti e servizi dedicati al gioco e al giocare. All’interno della manifestazione sono allestite zone a tema, l’area Games, l’area Fantasy, l’area Culture, e l’area Kids che condurranno il visitatore in un viaggio fantastico, attraverso giochi individuali e di squadra, da tavolo e di ruolo, spettacoli e tornei, di forte impatto emozionale e di sano e costruttivo divertimento. Ad Expo Games si sperimenta la gioia e la fantastica energia del giocare. SETTORI DI EXPO GAMES: GAMES divertimento: giochi da tavolo, tradizionali e di carte, giochi d’azione, laboratori e giochi creativi. Giocattoli trend e in legno, giocattoli tecnici. Tornei e sfide. FANTASY immaginazione: media mix dedicate ai personaggi e giochi di maggior successo. Giochi di ruolo dal vivo, fantasy, tornei e sfide, eventi artistici, incontri con gli autori. CULTURE conoscenza: giochi d’ingegno e intelligenti, laboratori educativi e di sperimentazione. Rievocazione storica. KIDS: giocare da 3 a 12 anni. Dolasilla, Principessa del Regno dei Fanes, Dolomiti è la testimonial di Expogames, il personaggio che condurrà tutti gli interessati attraverso la città di Bolzano alla ricerca del fantastico e del gioco! La leggenda di Dolasilla: “Molto tempo fa, sulle Dolomiti, esisteva un regno, ormai scomparso, conosciuto con il nome di Fanes. Questo regno raggiunse il suo massimo splendore grazie alle prodezze e al coraggio di Dolasilla, figlia del re dei Fanes che oltre ad essere molto bella, divenne anche un’invincibile guerriera”. ■


SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO

FRANCESCA WITZMANN, LA FOTOGRAFA DEI VIP

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a fotografia nel sangue. La passione della vera artista, capace di curare sempre e comunque i dettagli. Francesca Witzmann, fotografa bolzanina di fama internazionale, nota anche come “la fotografa dei vip”, ha immortalato centinaia e centinaia di persone, famose e non, mettendo sempre sapientemente in luce le caratteristiche peculiari dei soggetti, producendo ritratti autentici. Da sempre il talento creativo viaggia a braccetto con l’arte, quella vera. Spontaneità unita a alla cura dei particolari. Da un punto di vista etimologico, fotografare significa scrivere con la luce e in questo senso una giusta illuminazione può evidenziare un dettaglio importante o mascherare un difetto, può aggiungere o togliere enfasi. “Fotografia vuol dire selezionare qualcosa tra tutto ciò che è possibile vedere – precisa l’artista bolzanina-, inoltre si usano tutte le varie opportunità che la luce consente, la scrittura della luce permette di poter esprimere il proprio punto di vista, ciò che si vuol far vedere. La fo-

HA IMMORTALATO I PRESIDENTI DELLA REPUBBLICA E I SAVOIA, SPORTIVI ILLUSTRI E SCIENZIATI, PERSONAGGI DELLO SPETTACOLO, DELLA MONDANITÀ, DEL CINEMA E DEL TEATRO, POLITICI E ARTISTI: OLTRE CENTO MOSTRE IN ITALIA E ALL’ESTERO CON UN PRINCIPIO: “UNA BELLA FOTO LA SI SCATTA. IL CERVELLO È PIÙ IMPORTANTE DI UN’ATTREZZATURA SOFISTICATA”

Francesca Witzmann con Stefano Zecchi

tografia è in realtà la memoria storica dell’umanità, da quando c’è la fotografia esiste la storia documentata”. Come nasce la sua passione, diventata arte? Da bambina, insomma da sempre. La prima macchina che ho avuto era una Kodak gialla, di quelle di plastica da un paio di migliaia di lire. Faceva delle fotografie bellissime. La passione ho cercato di coltivarla, ma i miei genitori me lo hanno severamente impedito, sostenendo che era un lavoro da “sbrindole”, ovvero da ragazze poco serie e così ho studiato ragioneria

di fotografia che frequentavo durante le ferie. Una scuola fotografica di alto livello con concorso finale organizzato dalla rivista Oggi. Il giorno della premiazione, mi scusai con il presidente di giuria, Giorgio Mistretta, dicendogli che dovevo rientrare a Bolzano per la premiazione del concorso del Club Rodigino. Un po’ stizzito mi chiese chi mai avessi fotografato di così importante da dover rientrare di corsa a Bolzano, rinunciando alla festa finale. Risposi che avo fotografato Messner e lui, ancora più infastidito mi disse che era im-

e ho cominciato a lavorare. Con il primo stipendio mi sono regalata la prima macchina fotografica serie. Ha avuto dei maestri? Sì, diversi: Jack Alberti, Lamberto Longhi. Antonio Costantini, Giorgio Lotti, il pittore Veronesi. Quando hai proposto la prima foto da esporre… Moltissimi anni fa alla Galleria Domenicani per una rassegna del Club Rodigino, una foto di Reinhold Messner, che ha una storia particolare. Mentre la mostra era in corso a Bolzano, io ero a Madonna di Campiglio ad uno dei corsi

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SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO SPECIALE BOLZANO trentinopanorama

Francesca Witzmann ha immortalato i Presidenti della Repubblica

possibile, perché aveva detto no ad Oggi. Non convinto mi raggiunse poi a Bolzano, si rese conto della foto esposta e mi chiese per quale agenzia lavoravo. Saputo che non lavoravo per nessuna agenzia mi mise in contatto con il loro agente fotografico e da quel momento iniziai a pubblicare le mie foto su riviste importanti. Mi chiesero di immortalare i vip a Cortina e in Alto Adige e gli sciatori, in auge in quel periodo. Se le foto erano per un rotocalco mondano a portata di tutti allora servivano foto dei personaggi in famiglia, ai fornelli, in salotto, con la famiglia eccetera, mentre se erano per Novella 2000 le foto dovevano essere un po’ più da gossip. I personaggi che l’hanno più affascinata? In assoluto Rita Levi Montalcini, con un fascino particolare, unico. E poi Sandro Per-

Francesca con Marina di Savoia 68

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tini e Marta Marzotto, molto espressivi. Ricordo con piacere anche Naomi Campbell e la gentilezza di Vittorio Gassmann o Pupella Maggio, che mi dedicò un Pulcinella ad hoc e poi Giorgio Moroder, Alberto di Monaco con il Bob oltre a Gustavo Thoeni, a diversi Presidenti della Repubblica, l’avvocato Agnelli, i Savoia e a tanti altri. Devo dire la verità che ho sempre avuto la fortuna di riuscire a fotografare grandi persone, chiedendo con garbo, magari due volte, perché alla prima molti sono portati a dire di no. Mi hanno insegnato se anche alla seconda ti dicono no, allora bisogna lasciarli perdere. Uno solo mi ha detto di no per un anno, rimandandomi di lunedì in lunedì, per poi concedersi al mio obiettivo. Quando mi disse di si mi diete appuntamento allo 9, gli dissi che a quell’ora la pelle dormiva e bisognava posticipare almeno alle 11. Mi rispose categoricamente che gli andava bene alle 10 e per pochi minuti. Sono stata un giorno intero con lui e quelle foto sono state esposte anche a New York e sono quelle in mostra in questo periodo al Miramonti di Cortina”. Il rammarico per non essere riuscita ad immortalare qualcuno c’è? Per poco non sono riuscita a fotografare Madre Teresa di Calcutta e questo è il cruccio più grande.

La foto “sbagliata”? A Bolzano, in occasione della visita di Otto d’Asburgo. C’era ancora la pellicola. Nella confusione mi urtarono, la mano fini nel posto sbagliato, si aprì la macchina fotografica e la luce vanificò tutto il lavoro. Timidamente chiesi all’illustre ospite se il giorno dopo fosse stato disponibile per qualche scatto; accettò e mi diede appuntamento alle ore 8 all’Hotel Città, dove alloggiava, facendosi trovare pronto per le foto insieme a tutta la famiglia. Rimedia all’inconveniente con un servizio fotografico speciale, che fu molto apprezzato. Un’opportunità nata da un episodio sfortunato. La foto “rubata”… Una di quelle più usate ancora oggi con soggetto Sandro Pertini in montagna. Dopo tanti scatti, il Presidente disse «… basta foto, stia con noi in compagnia». Avevo la macchina sulle ginocchia e lui si accese la pipa. C’era un effetto luce splendido, scattai senza puntare e senza pensare troppo al risultato. Lui, ovviamente, si accorse e fece un sorriso dopo gli scatti. Uscì una foto bellissima, con un’espressione splendida. Una copertina di Panorama. Quante mostre ha fatto? Oltre un centinaio: la prima a Milano a Palazzo Reale, poi tantissime altre, Berlino, Vienna, Zurigo, Losanna, Ginevra, New York alla Media House con Trenker, in tutta Italia e all’estero. Com’è cambiata la fotografia? Una bella foto resta sempre una bella foto, indipendentemente dalla pellicola o dal digitale. Un tempo le persone erano più attente alla qualità, allo stile, alla cura del dettaglio. Ora lo sono meno, la quantità a discapito della qualità. Mi fanno sorridere spesso gli snob che mi chiedono con quale macchina o obiettivo abbia fatto questa o quella foto, rispondo che

Mostra alla Media House con Trenker

l’ho fatta con il cervello. Non si diventa Giotto o Picasso disponendo di tutti i colori più belli del mondo. L’arte, il mestiere non dipendono dagli strumenti, quelli aiutano solo”. Un aneddoto particolare? Ottobre 1984: la Regina Madre d’Inghilterra, la “duchessa sorridente” Elisabetta- Maria Marguerite, all’epoca 84enne, arriva a Venezia con il panfilo “Britannia”, proveniente da Ancona. Chiesi di fotografarla e mi dissero di farlo all’Isola di San Giorgio, quando sarebbe scesa dal motoscafo. Mi preparai nella zona preposta, arrivò, scattai una foto, una sola foto e poi nel fare il doveroso inchino andai a sbattere il ginocchio su un grosso sasso, un dolore lancinante, una sofferenza atroce patita in silenzio, ovviamente… Porto ancora oggi i segni di quell’incidente sul ginocchio. La foto più bella? Emotivamente parlando quelle a due personaggi diversi: Rita Levi Montalcini e Naomi Campbell. Poi quelle a Pertini e a tanti altri. Spesso sono portata a credere che la più bella sarà quella che scatterò oggi o domani, perché ogni fotografia è un capitolo di vita che vivi e che racconti. Photoshop? Cos’è? Il termine non rientra nel vocabolario di un vero fotografo. ■


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RITORNO A SCUOLA COSA C’È DIETRO L’ATTIVITÀ CHE DA SEMPRE IMPEGNA GRANDI E PICCINI PER I NOVE LUNGHI MESI DEL PERIODO SCOLASTICO

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iunti ormai al termine del periodo estivo, vi invitiamo a sfogliare una guida speciale al mondo della scuola: un’esplorazione attraverso le nuove tendenze e gli elementi intramontabili dell’attività che da sempre impegna grandi e piccini per i nove lunghi mesi del periodo scolastico; un prontuario efficace, schematico ed essenziale per ottimizzare tutte le nostre potenzialità e trarne – ce lo auguriamo – buoni risultati, da subito. Se i ricordi delle vacanze sono ancora freschi (si fa per dire) sulla vostra pelle, non lasciatevi affliggere dalla malinconia, ma fatevi tentare dalle varie 70

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e diversificate proposte commerciali che il settore propone… A volte, anche la ricerca di novità funzionali, tecnologiche e contemporaneamente gradevoli contribuisce ad accrescere il giusto slancio per ricominciare; così i doveri si alleggeriscono, divenendo addirittura piacevoli se affrontati con il giusto spirito. CHI BEN INIZIA… Senza dubbio le vacanze estive producono esiti positivi sul nostro benessere; è importantissimo attenuare obblighi e doveri e godere appieno degli svaghi che la bella stagione estiva riesce ad offrire. In periodo vacanziero il pen-

siero principale è divertirsi, che peraltro non significa necessariamente tralasciare ogni attività… le località turistiche, anche nostrane, mettono in campo diversificate quanto allettanti attività didattiche e sportive, tutte da provare e da annoverare tra le esperienze di arricchimento personale. Date queste premesse, è facile partire con entusiasmo, per affrontare al meglio la nuova avventura scolastica. Ma per alcuni, accanto all’eccitazione per le novità, si manifesta qualche segnale di ansia… Come si concretizza? I sintomi sono facilmente riconoscibili: cefalea, tensioni addominali,

sintomi generali di indisposizione per quanti mostrano di “soffrire” per problematiche legate alla scuola. Per i nuovi scolari che affrontano il passaggio dalla scuola materna alla scuola primaria, le insicurezze sono dovute al timore del nuovo ed al distacco con la famiglia; gli studenti più grandi intravedono già gli esami di fine anno, senza contare poi la paura dei brutti voti e la generale preoccupazione di deludere; sono tutti sentimenti derivati magari da precedenti esperienze negative o da situazioni di radicali cambiamenti, che – in quanto sconosciuti – sono la causa prima di manifestazioni di


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trentinospecialescuola trentinopanorama ansia. Cosa si può fare per rendere l’inizio veramente positivo? Quali atteggiamenti devono assumere le famiglie per sostenere sia dal punto di vista psico – fisico i propri figli impegnati nel complesso mondo scolastico? Per sollevare, almeno in parte, gli animi di tutti coloro che sono – direttamente o indirettamente – coinvolti nel mondo della scuola, presentiamo un breve e sintetico vademecum, da tenere sempre a portata di mano. UNA PARTENZA GRINTOSA Dopo il riposo notturno, l’organismo – specie quello dei giovani – ha bisogno di ricaricarsi, per affrontare con l’energia giusta l’impegno scolastico. Nutrizionisti e dietologi sono concordi nell’affermare la fondamentale importanza della prima colazione, per tutti ma specialmente per bambini e ragazzi. Un calibrato apporto di nutrienti facilita la ripresa dell’attività intellettiva; la colazione ideale deve costituire circa il 20% dell’apporto giornaliero calorico, con precise proporzioni per tutti gli alimenti coinvolti. Un primo pasto esemplare è composto da una bevanda calda - che può essere latte, the o caffè (d’orzo per i più piccoli) – e da carboidrati come pane, biscotti, prodotti da forno;

immancabili gli zuccheri, che si trovano nel miele e nella marmellata. L’errore di recarsi a scuola a stomaco vuoto – vuoi per la fretta, vuoi per una presunta inappetenza – porta conseguenze facilmente riscontrabili: disattenzione, sonnolenza, cali di rendimento. Fondamentale in questa fase mattutina anche l’esempio dei familiari: l’abitudine a sedersi a tavola per una buona prima colazione deve cominciare dagli adulti, esempio costante per i più piccoli.

A SCUOLA DA SOLI? Uno degli interrogativi che i genitori si pongono nel periodo della scuola è quello di capire quando i bambini sono in grado di recarsi a scuola da soli. Non esiste risposta certa; ogni adulto deve valutare in primis il grado di maturazione e di responsabilità del figlio, poi considerare la pericolosità del tragitto, che si traduce in attraversamenti pedonali, semafori, marciapiedi idonei a garantire la percorribilità del tracciato. Valutato l’itinerario ideale – che dovrebbe rimane-

re sempre lo stesso per ovvi motivi di sicurezza – è bene sperimentare il distacco dal genitore per tappe definite, fino alla raggiunta consapevolezza che il bambino è in grado di raggiungere in modo autonomo la sede scolastica. La nostra città – tranne ridotte eccezioni – non presenta intralci architettonici o barriere che limitano i percorsi che conducono agli edifici scolastici e, sotto questo punto di vista, è abbastanza sicura. L’impegno del Comune nello stanziare i “nonni vigile” agli

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trentinospecialescuola incroci più pericolosi e nell’attivare i progetti “Pedibus” e “A Piedi Sicuri”, garantiscono una maggior mobilità, anche da parte dei più piccoli. I COMPITI A CASA Occupazione caratteristica del fine settimana, i compiti a casa vanno affrontati in un ambiente calmo e tranquillo, per ottimizzare i tempi di svolgimento e lasciare il giusto spazio alle attività ricreative ed al (meritato) riposo dopo cinque/sei intensi giorni scolastici. L’interrogativo che il genitore si pone è il seguente: è necessario aiutare il bambino o è preferibile lasciarlo solo? La verità sta nel calibrare e misurare la presenza dell’adulto accanto al figlio: è preferibile seguire da vicino – specie nei primi tempi – l’attività di studio, per incoraggiare l’impegno e infondere autostima, lasciando poi graduale spazio all’autonomia di svolgimento. Una presenza/ assenza, un essere lì a disposizione per chiarimenti, per eventuali correzioni, per suggerimenti e per sempre ben apprezzati incoraggiamenti.

In caso di difficoltà oggettive, di stanchezza eccessiva, di malumori inconcludenti, meglio rimandare a momenti migliori, più produttivi di continue insistenze che non conducono da nessuna parte e che pongono muri invalicabili, compromettendo anche il rapporto tra genitori e figli. COSA MI METTO? Comodità e praticità le parole chiave per l’abbigliamento scolastico, con una particolare attenzione alle mode ed agli accostamenti cromatici, elementi di attenzione fin dalla più tenera età. Archiviati momentaneamente i grembiulini, ormai relegati agli asilotti, l’età scolare richiede indumenti di facile vestibilità, di portabilità e di intercambiabilità. Tessuti morbidi e senza troppi vincoli, da indossare in modo autonomo – le corse del mattino richiedono praticità più che raffinata perfezione – sembrano la miglior soluzione. Le vetrine autunnali presentano un’ampia gamma di indumenti che piacciono tanto ai giovani, che hanno prezzi per tutte le tasche e

che hanno il grande vantaggio della comodità. Felpe, pantaloni ampi ed informali e scarpe da ginnastica costituiscono un classico dello studente moderno. Attenzione agli eccessi: le esagerazioni dettate dalla moda possono costituire un problema in ambiente scolastico; meglio essere moderatamente trendy. L’USO DEL COMPUTER Collegarsi ad Internet e consultare la grande rete per gioco o per lavoro sembra oggi un fatto assolutamente normale, di tutti i giorni. Ma va comunque tenuto conto che se la capacità dell’adulto è, generalmente, quella di selezionare la ricerca delle informazioni e utilizzare razionalmente e con i dovuti tempi ciò che si cerca e ciò che si trova – anche sulla base delle pregresse esperienze di studio “cartaceo” –, per bambini e ragazzi il discorso è più complesso e delicato. L’utilizzo della tecnologia in età scolare è positivo e produttivo se considerato quale calibrata e ben dosata integrazione ed approfondimen-

to delle più tradizionali attività didattiche. La ricerca, la scrittura di testi collettivi, la raccolta di notizie tematiche realizzate con i mezzi informatici apporta un accrescimento significativo e diversificato dei modi più tradizionali di imparare ed apprendere se considerati supporto e non fondamento. Crea spirito di aggregazione ed incentiva la socializzazione; contemporaneamente consente di prendere sempre maggior confidenza con le nuove tecnologie, che sono parte integrante di ogni attività lavorativa. E per il tempo libero? Quanto e quale spazio lasciare per i giochi al computer? Anche in questo caso sta all’adulto valutare la possibilità di mettere dei freni – cosiddetti “filtri” – ed inserire nel pc dei figli programmi adatti all’età degli utenti. Concordare insieme il tipo di giochi e gli spazi temporali per eseguirli pare ancora la miglior soluzione, per rispettare mode ed idee ma anche per porre i limiti necessari, lasciando altri spazi ad altre ed alternative tipologie ■ di divertimento.

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a Val di Cembra è una terra in cui la viticoltura segna non solo l’economia, grazie alle produzioni enologiche d’eccellenza, ma anche la fisionomia stessa del territorio, con gli inconfondibili terrazzamenti vitati, annoverati tra i più bei paesaggi rurali d’Italia. È in questo contesto unico che, quando l’autunno è alle porte, va in scena il più grande evento trentino dedicato alla vendemmia, la Festa dell’Uva di Giovo. Lungi dall’essere una semplice sagra enogastronomica, la festa dell’Uva presenta il grande protagonista della festa, il vino, attraverso moltissime sfaccettature: dalla poesia del concorso letterario all’arte nelle numerose mostre, dalla sua accezione di bevanda del divertimento, al gioco e alla meditazione. Persino nello sport, con le gare podistiche e ciclistiche, il territorio parla di sé attraverso i suoi campioni e i suoi bellissimi paesaggi. Il vino, insomma, diventa un veicolo per parlare di molto di più. L’evento fa rivivere la tradizione della festa di fine vendemmia nata 59 anni fa, rinnovandola e arricchendola ogni anno. Per tre giorni, 23, 24 e 25 settembre, il piccolo paese cembrano si anima del popolo del vino, un popolo festante e colorato che riempie il paese a suon di musica e di spettacoli; un evento significativo come esempio di folklore che diventa nutrimento per la società attuale. Si entra nel vivo della festa il venerdì, con una serata dedicata alla musica e alla danza. Dopo l’apertura degli stand alle 19, gli eventi si susseguono ininterrottamente fino a tarda sera: dalla musica corale, al rock, alla fisarmonica che in74

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UVA IN FESTA VAL DI CEMBRA: TRE GIORNI IN CUI UN PAESE INTERO DIVENTA UN GRANDE SET IN CUI I PROTAGONISTI SONO L’ARTE, LA CULTURA DEL VINO E LA VOGLIA DI METTERSI IN GIOCO

vita al ballo, al tributo agli AC/ DC, ci sarà qualcosa per tutti i tipi di orecchie! Il momento clou della serata è alle 21, con lo spettacolo “Normale come?”, che esprime con lo strumento della danza una ricerca interiore di grande suggestione. Il sabato la festa dura tutto il giorno: si parte con lo sport, con la Gibostorica, gara ciclistica dedicata al campione del ciclismo cembrano Gilberto Simoni, e si continua con la musica, con concerti che vanno dal folk al tributo a Zucchero, dal liscio al rock’n’roll. Gli appuntamenti di questa giornata sono davvero tante: alle 21.30 non si può perdere il Palio dei congiai, una strepitosa gara con le gerle piene d’acqua tra le vie del paese; alla stessa ora c’è la sfilata

dei carri allegorici in notturna, la prima della storia della Festa dell’Uva. Consigliatissime anche le visite guidate nelle secolari caneve fonde alle 21, che svelano i segreti della conservazione del vino. Il divertimento diventa anche sensibilizzazione con lo spettacolo di Lucio Gardin e i Toni Marci, alle 21, dedicato ad AVIS, che racconta dell’inestimabile valore del donare il sangue. Il sabato è dedicato

anche ai bambini, con le attività pomeridiane organizzate dal Trentino dei Bambini e uno spettacolo serale tutto da gustare. Alle 23 la giornata si chiude con un evento spettacolare, il “Ritual de fuego”, in cui il fuoco è protagonista di un rituale ancestrale. La festa prosegue per tutta la giornata della domenica con stand, mostre e laboratori per i bambini, la Marcia dell’uva (gara podistica non competitiva) fino ad arrivare al vero fulcro della festa: la sfilata dei carri allegorici. Oltre trenta carri allegorici, con centinaia di comparse, sfilano per le vie del paese, reinterpretando con fantasia e stravaganza un tema assegnato. Ad arricchire il tutto, ovviamente, c’è l’enogastronomia: per i tre giorni sono attivi gli stand dei produttori a cura della Strada del Vino e dei Sapori, lo spazio Tasto dentro, dove degustare i vini locali, e i molti stand enogastronomici dei piatti tipici. La Festa dell’Uva di Giovo è un mosaico di divertimento, gusto, approfondimento, arte, cultura, sport e tradizione, in cui la parola d’ordine è mettersi in gioco insieme agli abitanti del paese dimenticando, per un po’, la nostra vita di tutti i giorni. ■


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idea è di Serena Meneghini, nota cantante che anima da anni la costellazione musicale trentina: “Perché non riunire in un unico spettacolo tutti gli artisti che, nel corso degli ultimi tre anni di Serate da Favola, hanno animato Pergine?” Serena bussa e Perzenland risponde. Nasce così, quasi improvvisamente ma sicuramente improvvisato questo sogno di fine estate. Gli artisti rispondono entusiasticamente all’idea di una jam session che li coinvolga tutti, anche se la partecipazione è tassativamente gratuita (a parte

SOGNO DI UNA NOTTE DI FINE ESTATE …QUANDO LE SERATE DA FAVOLA SI CONCLUDONO FAVOLOSAMENTE... qualche birra offerta per schiarire le voci e caricare gli strumenti). Il Comune ci mette piazza e palco, L’Associazione

Orizzonti Sonori aggiunge il service ed i tecnici luci e suono, il Copi cura tutta la logistica e la burocrazia e il gioco è fatto. E così venerdì 16 Settembre a Pergine si avvicenderanno sul palco di Piazza Municipio, condotti dalla verve di Serena Meneghini cantante e conduttrice della serata: il duo Euphonia, il duo Moonshine, il trio I Cavalieri Erranti, le band Ostello California, Quarta Pagina, Radio Days, Re 7 Minore, e gli artisti Walter Condini, Diego Feltrin, Luca Groff, Emanuela Holzer, Claudio Lombardi, Andrea Lo Russo, Sandro Manente, Benvenuto Meneghini, Lidia Piccoli,

Elisa Pucciatti, Luca Ruffini, Gianni Stelzer, Ivan Nichelatti. Anche questa manifestazione di PerzenLand & La Valle Incantata è resa possibile grazie alle aziende aderenti al Copi (Consorzio dei commercianti di Pergine) insieme Magic Pubblicità all’Amministrazione Comunale, all’APT Valsugana, con il contributo finanziario della Provincia Autonoma di Trento e della Cassa Rurale di Pergine. Sul sito www.perzenland. it e su facebook.com/perzenlandelavalleincantata tutte le informazioni necessarie per arrivare a godersi fino in fondo Perzenland & La Valle Incantata. ■

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ex magistrato Gherardo Colombo, il sociologo Tahar Ben Jelloun, lo scrittore Paolo Rumiz e la delegata UNHCR Alessandra Morelli sono solo alcuni dei nomi che il pubblico trentino (e non solo) potrà incontrare nel centro storico di Trento in occasione del Festival delle Resistenze Contemporanee che arriva nella centralissima piazza Cesare Battisti dal 23 al 25 settembre. Giunta alla sesta edizione, la manifestazione culturale nata in Alto Adige e sbarcata per la prima volta l’anno scorso in Trentino con un’unica giornata di festival all’interno del palazzo della Regione, adesso è all’insegna della totale parità tra le due province autonome e per questa edizione nel capoluogo punta su scrittori, giornalisti, economisti, musicisti e attori, affermati o emergenti ma sempre di grande spessore. Una sigla diventata ormai importante quella del Festival delle Resistenze che Andrea Brandalise ci racconta cosi: “Il Festival delle Resistenze è una grande “festa impegnata”. Perché invitiamo tutte e tutti a scendere in piazza, a riprendersi gli spazi pubblici e scoprire come insieme e dal vivo confrontarsi sulle idee e sui valori della memoria

Ezio Mauro

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FESTIVAL DELLE RESISTENZE NELLA CENTRALISSIMA PIAZZA BATTISTI DAL 23 AL 25 SETTEMBRE, CON SCRITTORI, GIORNALISTI, ECONOMISTI, MUSICISTI E ATTORI, AFFERMATI E NON EMERGENTI e la cittadinanza attiva sia più bello. È un evento che da 6 anni a Bolzano, grazie all’Assessorato alla cultura in lingua italiana della provincia di Bolzano, stimola i giovani e non solo a riscoprire i valori della Resistenza in chiave contemporanea e che nel tempo è diventato una Piattaforma trasformandosi in un progetto culturale regionale e attivo tutto l’anno con progetti diffusi su tutto il territorio, percorsi dedicati al mondo della scuola con i due Festival a dare visibilità e qualità ai temi che ogni anno decidiamo di affrontare”. Riguardo alle forme di questa seconda edizione per Trento che si affianca a quelle di

Alessandra Morelli

Bolzano proprio Brandalise sottolinea: “L’anno scorso a Trento abbiamo cominciato in punta di piedi, con una sola giornata in cui concentrare tutto. Con questa seconda edizione invece siamo in grado di garantire un’offerta culturale a pieno regime garantendo equità tra le due province grazie all’adesione dell’assessora alle politiche giovanili Sara Ferrari. Il festival sarà quindi proposto nel suo classico format: un tendone aperto, di tutti, con eventi dalla mattina alla sera per tre giornate, dalle tavole rotonde ai dibattiti, dalla musica ai fumetti, con proposte per ogni età e che spaziano dai temi di attualità più caldi come la legalità e il fenomeno migratorio a riflessioni sempre importanti come il

valore di fare memoria del passato remoto e di quello più recente”. Tanti gli ospiti attesi a Trento oltre a quelli già citati: “Con noi avremmo anche l’ex direttore di Repubblica Ezio Mauro, il fumettista Maccox, Sandro Ruotolo, Anna Sarfatti, Ennio Remondino, Paolo Rumiz, Alessandra Morelli e tanti altri. Lo scopo è quello di portare a Trento ospiti di livello nazionale e internazionale per affrontare assieme a loro i temi del Festival e declinare poi a livello locale tutte le potenziali ricadute”. L’obiettivo è chiaro: “Vogliamo stimolare riflessioni – evidenzia Andrea Brandalise – cercare di guardare al fenomeno della condivisione (il tema di quest’anno) come a una forma di resistenza contemporanea e capire assieme ai giovani e alle persone che vorranno seguire gli eventi in programma come facendo le cose assieme e non pensando solo a se stessi si possano ottenere importanti risultati. Ci aspettiamo una grande risposta dalla cittadinanza trentina e speriamo di soddisfare gli interessi e le aspettative”. Ad aprire il Festival, venerdì 23 alle 10.


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Andrea Brandalise

Una mattina di lavoro e di confronto che vedrà protagonisti i giovani trentini membri della consulta provinciale degli studenti e del consiglio provinciale dei giovani oltre ad alcune classi delle superiori. Fra gli appuntamenti della giornata di apertura quelle delle ore 18.30 nel segno di “Sono stato io!” e dell’interrogativo “E se la

Costituzione la scrivessero i bambini?”. A rispondere il famoso ex-magistrato e costituzionalista Gherardo Colombo, l’educatrice e collaboratrice di Resistenze Anna Sarfatti e l’insegnante Licia Di Blasi presentano il loro nuovo progetto. Dopo aver spiegato la Costituzione attraverso le domande dei bambini, ora Gherardo Colombo invita i giovani a scrivere la propria Costituzione, con risultati davvero sorprendenti. In prima assoluta, gli autori presenteranno sul palco quello che tanti hanno già definito “un libro irrinunciabile per genitori, insegnanti ed educatori che vogliono spiegare ai ragazzi che cosa sono le regole e a cosa servono”. Sabato 24 alle 18.30 la tavola rotonda su “Le nuove migrazioni. Tra integrazioni e nuovi muri” con il sociologo Tahar Ben Jelloun, lo scrittore Paolo Rumiz e la delegata UNHCR Alessan-

Tahar Ben Jelloun

dra Morelli. Un dibattito serio, competente e di alto interesse per capire meglio il fenomeno migratorio contemporaneo e confrontarsi su come affrontarlo. Tra i momenti di domenica quello, alle 18.30, su “Storia vecchia e nuova. La narrazione attraverso l’immortale linguaggio del disegno” un dialogo dal vivo tra il noto disegnatore Maccox e il giornalista Luca Raffaelli assieme agli ideatori e pro-

duttori del progetto “Mila”. A chiudere il Festival alle 21 l’incontro “L’informazione ai tempi di Internet” con l’ex direttore di “Repubblica” Ezio Mauro invita a riflettere sul valore della condivisione nel mondo del giornalismo. Quando è positiva, quando no e che ruolo giocano i giovani in tutto questo. Il programma completo e tutti gli approfondimenti sui singoli eventi sono disponibili sul sito. ■

“SETTEMBRE ROTALIANO - ALLA SCOPERTA DEL TEROLDEGO”

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i apre venerdì 2 settembre la ventiseiesima edizione del “Settembre Rotaliano - Alla scoperta del Teroldego” la kermesse organizzata dalla Pro Loco di Mezzocorona diventata ormai un punto di riferimento per la comunità, gli ospiti e i visitatori del comune rotaliano. Alle 19, a Palazzo Conti Martini, verrà inagurata la mostra “Alla scoperta del Teroldego” con il sottofondo musicale dell’artista Janet Dappiano, tridentina di formazione londinese che esplora il mondo della musica elettronica. Alle 19.30 al Parco dei Barbieri la Croce Rossa Italiana propone una serata dedicata ai più piccini. In serata dalle 20 fra i momenti quelli dedicati alla musica con dj Mister V, in Piazza della Chiesa alle 20.30, con lo spettacolo di danza Tersicore - Rapunzel, alle 21 Cortile Oratorio, ispirato alla favola dei Fratelli Grimm, mentre alle 21.30 P. Chiesa, live dei Poor Works una delle band trentine più note con la sua miscela di pop rock tutta da ballare. Fra i momenti della giornata di sabato 3, alle 11, l’inaugurazione della mostra “Orizzonti” a Palazzo Conti Martini, alle 13 spazio a “Mezzo street boulder” raduno di arrampicata in contesto urbano. Alle 18 invece, sempre a Palazzo Martini, la presentazione di “Rosso Teroldego” il romanzo di Massimo Pisetta, dove si intrecciano il “noire” della vicenda e il “rosa” della vita privata del commissario Frizzera,

un mix altamente accattivante. In piazza della Chiesa, alle 18.30, suoneranno Jack Freezone & The Swinin’Ciccioli con un viaggio negli anni 30’-40’-50’ e l’occasione di farsi trasportare da un ritmo di altri tempi. Non mancano i balli di gruppo e dance anni ’80 ’90 e oltre con continui cambi di costume. La giornata di domenica si apre alle 10.30 in Piazza della Cooperazione con l’aperitivo in music curato da Spazio giovani rotaliana Appm Onlus mentre sempre in mattinata ma in Piazza della Chiesa gli Amici della scuola dell’infanzia in collaborazione con Mam propone un aperitivo con l’accompagnamento musicale del gruppo Pi Greco. In occasione del Settembre Rotaliano l’associazione propone un contest fotografico dedicato al Principe dei Vini “Il Teroldego”. Musica alle 15.30 in P.Chiesa con William T. and the Black 50’s con le influenze di Elvis Presley,Johnny Cash, Jerry Lee Lewis mentre nella stessa location, alle 19, la musica sarà quella dei Malegria Primos Estilo duo acustico – una dimensione Folk senza confini.. dal calore trascinante delle sonorità latine al carattere nostalgico e profondo delle armonie più occidentali. Il finale alle 21.30 sarà affidato ai Just 4 Fun con il loro rock dai mille colori. Per ogni dettaglio sul ricco programma del Settembre Rotaliano: www.settembrerotaliano.it.

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a oggi andare dal dentista non è più un motivo per perderci il sonno. Non da quando abbiamo visitato SOCIALDENT di Mezzolombardo. Qui, infatti, abbiamo scoperto che esiste una concezione tutta nuova di intendere e mettere in pratica le cure dentali. E un indizio sul perché ce lo dà subito il nome. Quel “Social” non è una trovata per rendere più accattivante il nome del centro, bensì la chiave per cogliere la mission di questo centro dentale all’avanguardia. Le paure quando si va dal dentista, si sa, sono due: una è riferita al fastidio fisico, l’altra a quello “del portafoglio”. Da SOCIALDENT entrambi i timori vengono prontamente scongiurati: il primo grazie all’altissima professionalità di chi vi opera, a partire dal Direttore Sanitario, dr. Gianpaolo Magnaguagno, al dr. Domenico Alati e alla responsabile amministrativa, dott.ssa Annachiara Magnaguagno. I servizi offerti riguardano tutte le branche dell’odontoiatria: conservativa, endodonzia, ortodonzia, implantologia, chirurgia orale, igiene. Lo studio si avvale di tecnologie all’avanguardia, tra cui l’ortopantomografo che permette di eseguire in sede lastre panoramiche e teleradiogra-

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fie. Riguardo al secondo tipo di paura che può cogliere il potenziale cliente, quella relativa ai costi, che dire? Per coloro che cercano un servizio di indiscussa qualità, a prezzi economicamente accessibili, questo è decisamente il posto giusto. E che quanto detto corrisponda al vero lo si capisce fin dalla prima visita, gratuita, durante la quale particolare

attenzione viene posta allo stato di salute della bocca con lo scopo di individuare eventuali problematiche e consigliare così i migliori piani di trattamento da seguire. Al paziente si offrono diverse modalità di pagamento: può pagare a rate nel corso dei lavori oppure accedere ad un finanziamento che fino a 24 mesi è a reale tasso zero.

Lo studio inoltre è convenzionato con diversi enti attivi sul territorio, come i principali sindacati (CGIL, CISL, UIL, FENALT), le Acli, la Croce Rossa Italiana, l’Auser, etc.. Questo significa che i pazienti che presentano la tessera di una di queste realtà hanno diritto ad accedere ad un listino prezzi privilegiato, scontato di circa il 30/40% rispetto al listino standard. Chi non fosse iscritto a nessuno degli enti convenzionati può comunque accedere agli sconti facendo la tessera SOCIALDENT, con cui ci si associa all’Associazione SOCIALDENT. La tessera costa 25 euro ma ha una validità illimitata e riguarda tutto il nucleo familiare. Inoltre l’intero ricavato dal tesseramento viene devoluto al Tavolo della solidarietà di Mezzolombardo, una rete di associazioni che si occupa di sostenere economicamente le famiglie in difficoltà, in collaborazione con i servizi sociali. ■

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foto © visitfiemme.it

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www.visitfiemme.it

A

volte basta un semplice “grazie”. Ma quando ciò che ricevi è un elisir di benessere quotidiano, occorre un vero e proprio rito. Lo sa bene la Val di Fiemme che per le sue capre e le sue mucche, fra settembre e ottobre, crea due eventi scenografici, che attraggono migliaia di visitatori. Le feste delle desmontegade ringraziano le regine dei pascoli per aver donato la materia prima di prodotti caseari genuini e gustosi, facendole sfilare nelle vie dei paesi fra contadini, anche giovanissimi, costumi tipici, musica folk, carri di fieno, cavalli, conigli, galline e persino lama. Fiemme dilata un sorriso che contagia tutti, perché, si sa, la gratitudine è il segreto della felicità. LA DESMONTEGADA DE LE CAORE Cavalese, 11 settembre 2016 Cavalese festeggia il rientro in paese delle capre dall’alpeggio estivo. Già da domenica 4 settembre è possibile degustare cene e aperitivi a tema grazie alla settimana gastronomica dal 4 all’11 settembre “I Magnifici Prodotti di Fiemme”. Mercoledì 7 settembre un’interessante e piacevole “cena a tappe” accompagna

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BESTIA! CHE FESTE… TUTTO IL COLORE DELLA VAL DI FIEMME IN DUE EVENTI GIOIOSI: LA DESMONTEGADA DE LE CAORE DI CAVALESE E LA DESMONTEGADA DE LE VACHE DI PREDAZZO

alla scoperta dei produttori locali. Giovedì 8 settembre si pranza in malga con i pastori di Malga Agnelezza, con tanto di mungitura e Caserada. Venerdì 9 settembre, sono in programma una “Pedalata Golosa”, una degustazione di miele a Castello di Fiemme, un pranzo con la Strada dei Formaggi delle Dolomiti all’Agritur Pianrestel, il laboratorio di tosèla “Il formaggio lo faccio io” e l’AperiTait “La Capra è scappata”. Venerdì 9 e sabato 10 settembre appuntamento con Albe in Malga a Malga Sadole (Ziano). Sabato 10 settembre, nel pomeriggio, un divertente tour a piedi “Entorno par Cavales” accompagna alla scoperta di suggestivi angoli del paese. Seguono l’aperitivo e la cena “Polenta Biota”, la

“caserada” e un concerto folk. Domenica 11 settembre, dalla mattina, il paese si prepara ad accogliere 350 caprette, tra danze popolari, sfilate di carri, evocazioni di antichi mestieri e il “Mercato de La Desmontegada”. I bimbi partecipano ai “Laboratori per piccoli pasticcioni”. Alle 14.00 la folla si accalca per acclamare le capre con le loro bizzarre decorazioni floreali. LA DESMONTEGADA DE LE VACHE E IL FESTIVAL EUROPEO DEL GUSTO Predazzo, domenica 2 ottobre Domenica 2 ottobre a Predazzo entrano in scena le mucche, agghindate con rami di abete e fiori per la “Desmontegada de le vache”. Alle 11 inizia la sfilata delle mucche.

Il corteo, annunciato da lontano dai campanacci, riempie il paese di scampanii e muggiti. La “Desmontegada de le vache” si celebra quest’anno in una cornice particolarmente appetitosa. Già da sabato 1 ottobre la piazza di Predazzo si affolla di bancarelle, casette e gazebi enogastronomici, con gli stand, gli show-cooking e i laboratori di cucina del terzo Festival Europeo del Gusto e delle Ferrovie delle Dolomiti e un vivace Mercato Contadino. Anticipa e accompagna l’evento la rassegna gastronomica “Autunno in tavola, dalla natura con gusto”: una stuzzicante proposta di alcuni ristoranti e rifugi di Fiemme ■


REGIONE TRENTINO ALTO ADIGE

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO ASSESSORATO ALLA CULTURA

COMUNITÀ DI VALLE DELLA VALLAGARINA

COMUNE DI ROVERETO

ASSESSORATO ALL’URBANISTICA, PATRIMONIO E CULTURA

COMUNE DI ALA

COMUNE DI BORGO VALSUGANA

COMUNE DI FOLGARIA

COMUNE DI VILLA LAGARINA

COMUNE DI NOGAREDO


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www.festadellospeck.it

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abato 1 e domenica 2 ottobre, a Santa Maddalena, in Val di Funes, si terrà la tradizionale Festa dello Speck Alto Adige. Durante tutto il fine settimana sarà possibile degustare prelibatezze a base di speck, visitare il mercato contadino con specialità regionali e assistere a spettacoli di danza folcloristica. L’inaugurazione ufficiale della festa con

IN VAL DI FUNES, LA FESTA DELLO SPECK SABATO 1 E DOMENICA 2, IN VAL DI FUNES, UN´OCCASIONE PER GODERE NON SOLO DELLA BONTÀ DELLO SPECK ALTO ADIGE MA ANCHE DEL PANORAMA SPETTACOLARE DI UNO DEI PIÙ AFFASCINANTI PAESAGGI ALPINI ALTOATESINI il taglio della baffa di speck avrà luogo sabato 1 ottobre alle ore 12. La domenica 2 ottobre si aprirà con la distribuzione gratuita di pezzi di speck da parte delle reginette degli anni passati

mentre, alle ore 13, seguirà l’incoronazione della nuova Regina dello Speck. Hans Mantinger, noto anche come “Gletscherhons”, intratterrà i visitatori stupendoli con la sua velocità nel taglio dello

speck e con le sue composizioni creative. Da non perdere, sempre la domenica, la lotteria della Festa dello Speck con numerosi premi in palio. La festa nasce da un’iniziati-

MERCATO DEL PANE E DELLO STRUDEL ALTO ADIGE, IN PIAZZA DUOMO, A BRESSANONE

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a venerdì 30 settembre a domenica 2 ottobre lo storico centro di Bressanone ospiterà 19 panettieri e pasticceri altoatesini, i quali offriranno in degustazione e in vendita le loro specialità con il Marchio di Qualità Alto Adige – tra queste il rinomato pane di segale croccante, la pagnotta pusterese e la pagnotta venostana in coppia. Nel corso dell’evento di tre giorni i visitatori avranno anche la possibilità di degustare i prodotti con grano locale e di informarsi sul progetto Regiograno. Il Mercato del Pane e dello Strudel Alto Adige, la cui inaugurazione si terrà venerdì 30 settembre alle ore 12.30 in Piazza Duomo, offre un vasto programma adatto a grandi e piccini: nell’”Officina del Pane” i visitatori potranno cimentarsi nell’antica arte del fornaio, sotto la guida esperta degli insegnanti e degli apprendisti della Scuola professionale provinciale alberghiera e alimentare Emma Hellenstainer, mentre i più piccoli troveranno pane per i loro denti nei laboratori di panetteria presso “Il Piccolo Fornaio”. Il percorso storico “Dal Grano al Pane”, invece, riporterà in vita le antiche tradizioni dell’Alto Adige. L’intrattenimento continua con musica tipica, giri in carrozza nel centro storico e visite guidate sulle attività delle corporazioni dei panettieri e dei mugnai.

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Festa dello Speck Alto Adige Val di Funes va comune dell’Associazione Turistica Val di Funes, del Consorzio Tutela Speck Alto Adige e di IDM Alto Adige ed è supportata da tutte le associazioni della vallata. L’evento verrà organizzato come GreenEvent, seguendo i criteri della sostenibilità e del risparmio delle risorse. Il programma dettagliato è reperibile online al sito: www.festadellospeck.it Orari di apertura della Festa dello Speck Alto Adige: Sabato e domenica dalle 10 alle 18. Ingresso libero il sabato. La domenica: 6 euro per

Visitate anche il Mercato del Pane e dello Strudel Alto Adige

adulti con trancio di speck, acquistabile con il biglietto d’entrata; gratuito per i bambini sotto i 14 anni. Lo Speck Alto Adige IGP: • è tutelato dall’Unione Europea • viene prodotto esclusivamente da 29 aziende facenti parte del Consorzio Tutela Speck Alto Adige • viene lavorato in Alto Adige secondo antiche tradizioni artigianali • ha superato tutti i rigorosi controlli previsti dal disciplinare, dalla scelta della materia prima alla stagionatura. ■

Per domenica 2 ottobre è in programma il corteo festivo dei panificatori e pasticceri fino al Duomo di Bressanone, dove alle ore 10 verrà celebrata la Messa di ringraziamento. In occasione dell’evento i negozi di Bressanone saranno aperti anche la domenica e l’Associazione Turistica di Bressanone organizzerà visite guidate e degustazioni. GREEN EVENT Il Mercato del Pane e dello Strudel Alto Adige si è posto l’obiettivo di contribuire a tutelare l’ambiente e il clima. La manifestazione è stata pertanto programmata, organizzata e realizzata secondo criteri di sostenibilità. Gli organizzatori hanno posto l’attenzione sull’utilizzo di prodotti biologici, la gestione intelligente dei rifiuti, la mobilità sostenibile, la valorizzazione dei prodotti regionali, il risparmio energetico, la riduzione del rumore e la responsabilità sociale. Orari di apertura Mercato del Pane e dello Strudel Alto Adige: Venerdì e sabato dalle 9.30 alle 18.30 Domenica dalle 10.30 alle 18

S. Maddalena

01– 02/ 10/ 2016

Ulteriori informazioni nonché l’elenco completo dei pasticceri e panificatori presenti sono reperibili al sito: www.mercatodelpane.it

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www.catinacciodolomiti.it

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iampedie, Gruppo del Catinaccio Rosengarten, patrimonio UNESCO. Una balconata panoramica sulla Val di Fassa e sulle Dolomiti raggiungibile in 5 min. con la funivia da Vigo di Fassa (aperta fino al 2 ottobre) o in 45 min. con le seggiovie da Pera di Fassa (aperte fino all’11 settembre). All’arrivo degli impianti si trovano sei rifugi, con terrazze panoramiche e gustosi menu della cucina tradizionale. Settembre si sa, è un mese splendido per le gite in montagna. Il clima è più fresco ma il meteo è stabile, il cielo è limpido ed i colori si caricano delle tonalità autunnali. Ecco che il Catinaccio Rosengarten si presenta in tutto il suo splendore con numerose opportunità di attività: sentieri facili da percorrere anche con il passeggino, escursioni lunghe, trekking di più giorni, vie ferrate, arrampicata. In tutto il gruppo ci sono oltre 20 rifugi e in alcuni è possibile anche pernottare. All’arrivo della funivia si trova un grande parco giochi con servizio di animazione e custodia, curato da personale qualificato (aperto fino al 11/09/2016). Al Ciampedie si trova il percorso FLY LINE Catinaccio Rosengarten (aperta fino all’11 settem-

Alberto Folgheraiter immagini di

Gianni Zotta

UN VIAGGIO NELLA NATURA CENTRO ESCURSIONI CATINACCIO ROSENGARTEN: TANTE OPPORTUNITÀ DI SVAGO CON PERCORSI FACILI, VIE FERRATE E ARRAMPICATE

bre), una novità esclusiva in Trentino realizzata nel 2015. Un percorso aereo nel bosco, da Ciampedie a Pian Pecei, lungo 1100 metri, sospeso in aria. La discesa si effettua con un carrello a velocità controllata seduti in una comoda imbragatura. Un percorso adatto a qualsiasi età. Una volta partiti, bisogna solo godersi

sei minuti di discesa sospesi nel bosco. Da Pian Pecei è possibile tornare al punto di partenza con la seggiovia per un’altra inebriante discesa oppure intraprendere il Sentiero delle Leggende. E ancora, i sentieri tematici: Te coa de la Schieràtola (nella tana dello scoiattolo), il Sentiero della Foresta, lungo il sen-

tiero nr. 540 Ciampedie-Gardeccia ed il Sentiero delle Leggende, la strada forestale da Pian Pecei a Gardeccia, dove si trovano i riassunti di alcune leggende ambientate nel Catinaccio Rosengarten e legate alla tradizione ladina. Fino all’11 settembre Potete partecipare a VIVI LA MONTAGNA: è un programma settimanale di escursioni accompagnate gratuite in quota con partenza dal Ciampedie. ■

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di Fabio De Santi

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ono davvero tanti gli spunti sonori offerti dall’edizione 2016 del SotAlaZopa Mountain Rock Festival che si terrà a Tonadico nel Primiero nelle giornate di venerdì 16 e sabato 17 settembre per un appuntamento ormai diventato il più importante dell’estate rock trentina. Basta infatti dare un’occhiata alle band e agli artisti solisti on stage per comprendere lo sforzo fatto dagli organizzatori per allestire un cartellone live di tutto rispetto. L’elenco si apre con gli inglesi di The Subways e prosegue con una serie di artisti italiani come Marta Sui Tubi, Motta, Selton, Le capre a Sonagli, Iosonouncane, C+C Maxigross, Popx ed Erio.Una kermesse sonora quella organizzata dai ragazzi dell’associazione Aguaz che ha uno spirito che si racchiude in questa frase: «SotAlaZopa non è solo grande rock, ma è un festival in perfetto stile europeo che racchiude in se piccoli eventi di carattere artistico e culturale, dove la musica fa da collante tra tutte le attività collaterali che animano il centro storico di Tonadico. Artisti di strada, teatro e giocolieria, esibizioni di volo in parapendio, mostre e allestimenti, laboratori per bambini, e molto altro rendono SotAlaZopa un collage di sensazioni tutte da vivere». Amplificatori accesi dunque venerdì 16 con Le Capre A Sonagli quartetto definito come «Evocativo e sporco, pronto a calpestare il rock tra blues incatramati e approccio lo-fi». Con i Selton ci si tufferà nelle atmosfere del loro quarto album «Loreto Paradiso» che mette in luce la creatività della formazione brasiliana che ha trovato fortuna in Italia. Il nome di Francesco Motta è uno dei più gettonati

SOTALAZOPA IL MOUNTAIN ROCK FESTIVAL CHE SI TERRÀ A TONADICO NEL PRIMIERO NELLE GIORNATE DI VENERDÌ 16 E SABATO 17 SETTEMBRE nel mondo del rock d’autore italiano di questo 2016. Merito di «La fine dei vent’anni» il suo o primo disco solista, di cui compone testi, musiche ed arrangiamenti insieme a Riccardo Sinigallia produttore dell’album. I Marta Sui Tubi sono una vera e propria garanzia per gli amanti del rock folk tricolore. In questa occasione punteranno sui brani del cd «Lostileostile» fatto di tredici canzoni eterogenee, potenti, delicate, emozionanti, fuori dagli schemi. Un concept album con al centro il tema dell’incontro, del confronto; con l’amicizia, l’amore, la morte, gli stati d’animo, l’ignoto, il futuro, la fuga. La rinnovata visione delle potenzialità di voci, chitarra, batteria e synth porta la loro musica verso un sound che tiene conto della strada percorsa sino ad ora, attualizzandone le forme e confermando lo spirito che da sempre caratterizza questa formazione. Prodotto dagli stessi Marta sui Tubi e concepito a Milano, con la libertà e condivisione di idee garantite da una campagna di crowdfunding di grande successo e mixato dalla sa-

Charlotte Cooper dei Subways

piente mano di Loris Ceroni, Lostileostile è un disco che mette i Marta sui tubi saldamente al centro della scena musicale italiana come una delle formazioni più originali e creative. Headliner della giornata di sabato i britannici The Subways nella loro unica data italiana. Giovanissimi ma forti di più di dieci anni di carriera, quest’estate i Subways sono stati in tour negli Stati Uniti prima di tornare in Europa con la loro carica energetica. Dietro la sigla di Iosonouncane c’è un musicista che proporrà le canzoni del suo cd «Die» trascinato dal

successo di un brano come «Stormi» un brano che solo apparentemente celebra la forma canzone più classica, e per chi segue la scena indie tricolore è diventato un piccolo classico dei nostri tempi. I C+C Maxigross sono un gruppo veneto di difficile catalogazione che esplora con grande curiosità i territori del folk rock. Sempre sabato ma nel centro storico di Tonadico si esibiranno diversi musicisti fra cui anche i cantautori Phill Reynolds e Richard Jaarden. Per tutti i dettagli sulla kermesse: http://2016.sotalazopa.it ■ 85

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The Blowing Guitar Duet

di Fabio De Santi

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i chiude, martedì 6 alle 20.45, con l’accoppiata formata dai The Blowing Guitar Duet e dai Black Circus al Giardino S. Chiara la rassegna “Il martedì delle band” promossa dal Centro Servizi Culturali S. Chiara, dal Servizio Cultura - Turismo e Politiche giovanili del Comune di Trento, dal Centro Musica e dall’Opera Universitaria (ore 20.45; ingresso libero) . Dietro la sigla di The Blowing Guitar Duet c’è un duo composto dalla voce e chitarra acustica di Martina Effy e dal saxofono baritono suonato da Filippo Corbolini che hanno creato questo progetto nel maggio 2015 con un repertorio piuttosto ampio che spazia dal blues al country, al jazz e al pop. Martina e Filippo frequentano entrambi il conservatorio di Trento, rispettivamente frequentando i corsi di canto jazz e saxofono classico. Effy,

MARTEDÌ DELLE BAND MARTEDÌ 6 SETTEMBRE, CON L’ACCOPPIATA FORMATA DA THE BLOWING GUITAR DUET E DAI BLACK CIRCUS AL GIARDINO S. CHIARA SI CHIUDE LA RASSEGNA iniziando la carriera musicale da solista, ha riarrangiato il suo repertorio acustico con il saxofonista Filippo Corbolini partecipando a vari eventi musicali e in locali del Trentino Alto-Adige.”Nel tempo – spiegano i due musicisti – abbiamo arrangiato brani di vari artisti e composto alcuni inediti, cercando di raggiungere una sonorità originale ma al contempo che si adatti a qualsiasi tipo di pubblico”.

Fra i loro punti di riferimento ci sono artisti come Paolo Conte, Giua, Kt Tunstall, Green Day, Amy Mc Donald, Ray Charles e Paolo Nutini. Anche i Black Circus sono un duo formato dal chitarrista e cantante Denis Rossi e dal batterista e vocalist Luca Bertoldi. I Black Circus suonano la musica del diavolo ma sono in missione per conto di Dio e amano fondere le radici della musica del Delta

del Missisipi ad un rock’n’roll più feroce ed essenziale. È un circo di ripescaggi nei riff blues più avvelenati fino ad arrivare alle atmosfere new wave. È un coast to coast dalle soleggiate spiagge della California fino alle atmosfere nuvolose dell’Ohio. Le loro canzoni prendono vita in soffitte polverose, vengono imbevute in tinozze di Moonshine e lasciate maturare ■ nel Mojo.

SAGRA DEI SANTI ANZOI. A MATTARELLO, GIORNI DI FESTA

A

nche quest’anno è arrivato il tempo della Sagra dei Santi Anzoi: nove giorni intensissimi di un evento organizzato dalle Associazioni di Mattarello. In questi ultimi quattro anni è stato possibile apprezzare la voglia dei Paesani di aprire le porte delle proprie case, la volontà delle Aziende, delle Casse Rurali e delle istituzioni di sostenere le attività culturali, la disponibilità dei Professionisti ad assumersi delle responsabilità assieme agli organizzatori per poter far sì che la Sagra si potesse fare. Non possiamo dimenticare l’enorme schiera di Volontari che con un semplice grembiule ed un sorriso si mettono a disposizione di tutti gli ospiti negli stand gastronomici. Tutti assieme formano così un piccolo grande laboratorio che produce in quantità quell’effetto Ph Sara Lorenzini Paese che tanti invidiano. Ecco perché il Co.P.A.G ha iniziato a coordinarsi già dal mese di marzo coinvolgendo una trentina di persone le quali hanno dedicato il loro tempo libero per far sì che il tutto si possa realizzare al meglio. Prosegue il progetto di coinvolgimento d i nuove forze ed idee, mamme, papa, nonni e ragazzi, tutti con attenzioni

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diverse ma con un unico obiettivo da perseguire: “Il voler fare Comunità”, cosa che ogni Sagra non è mai uguale alla precedente, ma è in continua evoluzione. Tanto è l’impegno e la responsabilità di tutti i Volontari. Insomma, una festa da non perdere, per tutti, fino al 5 settembre. Info: www. santianzoi.it GIOVEDI’ 1: Concerto con i Cori Torre Franca e Sosat VENERDI’ 2: Apertura stand gastronomici, liscio in pista e duo Avanti e n’dre. Festival organistico “Città di Trento” SABATO 3: Giochi del palio delle Contrade, pranzo etnico, liscio in pista e dj set di Sandro Santoro. Concerto di Fortepiano DOMENICA 4: Processione per le vie del Paese, Cabaret con Lucio Gardin e Musica anni ’80 LUNEDI’ 5: Santi Anzolini, Pranzo degli Anziani e attività per i bimbi. Concerto della Banda e musica per tutti.

Durante tutti i giorni di manifestazione sarà attiva la Sagra dei Bambini presso lo Spiaz dei Boci allestito al Parco di Mattarello, un area in cui i bimbi potranno partecipare ad attività ludico creative. MOSTRE 2016 E SEDI Amici del Colore // Sala ex Circoscrizione; Arte Insieme // Sala sopra il bar del parco; Fabrizia Persico // Sala Meridiana; Mattarello da Vivere // Sala del Consiglio: Mattarello Humor // Sala Polivalente


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www.termedilevico.it

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

S

ono sempre di più le mamme che ogni anno si rivolgono alle Terme di Levico, stabilimento convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale, per sottoporre i propri bimbi ad un ciclo di cure inalatorie. L’obbiettivo è quello di prevenire e curare le malattie respiratorie ed accompagnare al meglio la vita quotidiana dei propri figli, soprattutto nella stagione invernale. La dottoressa Patrizia Manica, medico chirurgo specialista in idrologia medica, nonché Direttore Sanitario delle Terme di Levico e Vetriolo, risponde alle domande dei genitori: Qual è il periodo migliore per portare il mio bambino alle terme per usufruire delle cure inalatorie? I periodi migliori sarebbero dai primi di settembre (prima dell’inizio delle scuole e degli asili) fino alla fine di ottobre per la prevenzione delle infezioni delle vie aeree (riniti, sinusiti, otiti, faringo-tonsilliti, bronchiti) e dalla tarda primavera e inizio estate per il trattamento dei sintomi residui (lieve tosse, naso che cola) tipici dei mesi freddi invernali e dei primi mesi di primavera. Il mio bambino avrà paura nel fare le cure inalatorie? Le cure inalatorie sono assolutamente indolori; il fatto però di essere svolte in un ambiente sanitario, nuovo, affollato, può creare disagio al piccolo paziente. Per questo motivo alle Terme di Levico abbiamo creato un ambiente di cura riservato ai

TERME DI LEVICO E VETRIOLO SEMPRE PIÙ MAMME SI RIVOLGONO ALLE TERME DI LEVICO PER SOTTOPORRE I PROPRI BIMBI AD UN CICLO DI CURE INALATORIE. IL DIRETTORE SANITARIO RISPONDE ALLE LORO DOMANDE...

bambini seguito da personale qualificato e sensibile alle esigenze dei piccoli pazienti, tale da creare un’atmosfera giocosa. Che differenza c’è tra le inalazioni e l‘aerosol? Sono 2 diverse metodiche di applicazione delle cure inalatorie; la differenza principale consiste nel fatto che le inalazioni sono una miscela di grosse particelle di vapore, caldo-umide, frammiste ad acqua termale che agiscono prevalentemente sulle alte vie respiratorie; l’aerosol invece consiste nella frammentazione della sola acqua termale in particelle di piccolissimo calibro che possono raggiungere anche le basse vie respiratorie.

Prima di portare mio figlio alle terme devo passare dal mio pediatra? Per accedere alle cure termali in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, pagando esclusivamente il ticket, è necessario rivolgersi al proprio pediatra il quale, a seguito di una valutazione dello stato di salute del bambino, potrà redigere l’impegnativa recante le cure termali da effettuarsi e la diagnosi. Per accedere alle cure a pagamento invece è sufficiente la visita di ammissione da parte del medico termale. Ha riscontrato effettivo miglioramento su bambini che hanno fatto le inalazioni? Da un’esperienza ormai più

che decennale e supportato dai dati pubblicati su riviste scientifiche internazionali, posso tranquillamente affermare che le cure inalatorie nei bambini affetti da ricorrenti infezioni delle vie respiratorie rappresentano un valido mezzo di prevenzione, come dimostrano la riduzione del numero degli episodi acuti, la riduzione dell’uso degli antibiotici e il minor numero di giorni di assenza dagli asili e dalle scuole. Mio figlio è allergico ai pollini e alla polvere. Posso portarlo lo stesso alle Terme? Gli farà bene? Ad eccezione delle manifestazioni allergiche della fase acuta, le cure termali trovano indicazione per il trattamento di queste problematiche. Infatti, pur non agendo in maniera diretta sulle cause dell’allergia, diminuiscono l’infiammazione e migliorano il trofismo delle mucose delle vie respiratorie, riducendo quindi i sintomi principali quali starnutazioni, ostruzione nasale e naso che cola. ■

INFO Tel. 0461 706077 info@termedilevico.it www.termedilevico.it

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Jack Freezone and the Swinin’ Ciccioli

di Nicola Tomasi

È

davvero ricco il programma musicale, fra gruppi e dj set, che fa da contorno al mondiale di Mountain Bike che si tiene in Val di Sole a settembre. Diverse le location fra cui quella di Vermiglio che giovedì 1 ospiterà il concerto dei Sulzberg Folk gruppo folkloristico solandro. Venerdì spazio al rock infuocato delle High Heels, sono una cover band tutta al femminile che arriva dalll’Emilia e rende omaggio alle grandi donne della storia della musica, riarrangiando in chiave rock i pezzi più esplosivi e conosciuti, dagli anni 60 fino ai giorni nostri. Un vero e proprio viaggio nella musica che tocca le note delle cantanti ed artiste più famose di tutti i tempi. Sabato 3 invece sempre a Vermiglio le note saranno quelle degli In Nomine Capa la tribute band di Caparezza che propone un vasto repertorio dagli esordi (con alcune chicce) fino alle hit degli ultimi successi, in uno spettacolo altamente coinvolgente creato appositamente per far ballare in Puglia e non solo sulle note di Caparezza. Domenica 4 a Daolasa il live delle Dirty Chicks cin-

LIVE “MONDIALI” TANTI GRUPPI E DJ SET A FARE DA CONTORNO ALL’ATTESO MONDIALE DI MOUNTAIN BIKE CHE SI TIENE IN VAL DI SOLE. DAL 3 AL 10 SETTEMBRE que ragazze scatenate che hanno in comune la dannata voglia di fare rock e la grande passione per la musica degli AC/DC! Un richiamo ad alto voltaggio, irrefrenabile e irresistibile quanto il loro spettacolo grintoso con brani da “Tnt” a “Black Ice” senza dimenticare “Highway To Hell”. A seguire i Sendero Luminoso una Rage Against the Machine Tribute Band e o The Killbilly’s live band di Trento ad alto contenuto adrenalinico con un sound in grado di fondere le melodie e lo spirito Rockabilly con l’energia del Rock’n’Roll, il calore del blues e la sofisticatezza dello Swing in un calderone imprevedibile di stili e suoni che rende omaggio agli Frankie Hi NRG

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In Nomine Capa

interpreti più rappresentativi di questo universo musicale. Sempre a Daolasa, mercoledì 7, il concerto di Jack Freezone and the Swinin’ Ciccioli formazione di Bolzano che punta su un misto di swing, jump blues, boogie, r’n’r, old Italian e gipsy jazz. Fra gli appuntamenti clou quello di venerdì 9 con il dj set di Frankie Hi NRG il noto rapper siciliano di Fight The Faida seguito da LevelUp Launchpad performe. Sabato 10 la serata si apre con i Rebel Rootz e la loro energia reggae style seguiti dai King Kong 5 Tribute Band di Manu Chao e dei Mano Negra nata da un’idea di El V il cantante latinoemiliano della Gardenhouse.

Gran finale con i Talco, formazione di Marghera che unisce le radici del punk a ska e folk con un genere che si definisce come punk-chanka. Un’energia che si trova nei loro dischi Combat Circus” e “Mazel Tov” che rimandano allo stile musicale della Mano Negra, ma con con una matrice più punk. Assieme a brani come “Tarantella dell’ultimo bandito” e “La torre”; il un cavallo di battaglia del gruppo è però “St. Pauli”. Nel cd “La Cretina Commedia” il gruppo affianca alla punk-chanka, ormai un marchio di fabbrica del sestetto veneziano, una vena più cantautoriale nelle liriche, più ricercate e metaforiche. ■


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Anna Kravtchenko

www.mozartitalia.org

“L

a bellezza è oggettiva, ma la sensibilità è soggettiva” scrive Vittorio Sgarbi, il quale prosegue (cito liberamente): la capacità di comprendere dipende non solo dal grado di cultura ma anche dalla disposizione d’animo del fruitore. Ossia: il malumore, la distrazione, la malinconia possono distrarci perfino dall’opera più bella e straordinaria. Per questo l’Associazione Mozart Italia ama proporre proposte variegate, dove gli approfondimenti colti si affiancano ai piaceri edonistici, dove gli appuntamenti classici si contrappongono a quelli alternativi, dove gli artisti affermati dialogano con i giovani: il tutto ben distribuito in un calendario che si presenta, così, accattivante, piacevole e ricco di sorprese. Il Leitmotiv della Settimana Mozartiana 2016 è il Singspiel. Per questo motivo, nello splendido settecentesco Teatro Zandonai di Rovereto, giovedì 15 settembre proporremo l’opera in un atto “Bastien und Bastien-

Federico Ferlito

SETTIMANA MOZARTIANA GRANDE VARIETÀ DI PROPOSTE MUSICALI CHE L’ASSOCIAZIONE MOZART ITALIA PROMUOVERÀ DAL 14 AL 18 SETTEMBRE A ROVERETO E DINTORNI (ALA, BORGO VALSUGANA, FOLGARIA, ISERA, NOGAREDO) ne” scritta nel 1768 da un Mozart appena dodicenne. Impegnativo sia dal punto di vista organizzativo che finanziario, l’allestimento è una coproduzione AMI-Rovereto e AMI-Hokkaido (Giappone). Al gioiello mozartiano seguirà, nella stessa serata, l’opera in un atto del compositore giapponese Junichi Nihashi “Battaglia di Hakodate”. L’AMI-Hokkaido ha voluto proporre a Rovereto il lavoro, nato nell’ambito del Primo Laboratorio dell’Arte Vocale dell’Università dell’Educazione di Hokkaido, come omaggio ai 25 anni di attività dell’Associazione Mozart Italia e ai 150 anni di buoni rapporti culturali tra l’Italia e il Giappone moderno. Il suo messaggio ideale è di straordinaria attualità: la conoscenza e il dialogo sono le “armi” più potenti dei popoli civili. Racconta di come il generale Kuroda, riconoscendo nel generale nemico Enomoto una mente colta e brillante, decida di incontrarlo per conoscerlo meglio e per convincerlo a collaborare per costruire insieme il nuovo e moderno Giappone. (L’argomento sarà ampiamente trattato,

in anteprima, domenica 11 settembre ore 11.00 a Casa Mozart dall’Associazione Yomoyamabanashi.) Il tema del Singspiel in Mozart sarà approfondito dall’atteso Convegno di Studi Mozartiani, al quale parteciperanno illustri studiosi coordinati da Giuseppe Calliari e Adriana De Feo (sabato 17 maggio, ore 9.00-12.30, Sala Conferenze Palazzo Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto). Da mercoledì 14 a domenica 18, ovviamente, si succederanno anche recital con concertisti di calibro: da Roberto Cappello a Gervasio Tarragona Valli; dal Monteverdi Cello Octet al Quintet to AudiMo zart; fino ad alcuni Mozart Boys&Girls di vero talento. La serie dei concerti si concluderà domenica 18 set tembre, ore 20.45, al Teatro Zandonai, con il Gala Amadeus. Con questo appuntamento, la Fondazione Amadeus e l’AMI-Rovereto presentano il Progetto Adozioni In Musica e i primi talenti italiani che hanno superato le selezioni: il pianista Nicola

Losito, il Duo DemetzBortoluzzi, il Trio Arizza, il Quartetto Guadagnini, il Duo Franceschelli-Miucci. Participerà anche Federico Ferlito, allievo della pianista Anna Kravtchenko, illustre testimonial del progetto. Per questa edizione abbiamo programmato, infine, una Rovereto mozartiana (visita guidata da Fulvio Zanoni e Giorgio Raponi, mercoledì 14 settembre ore 16.00) e non una, ma ben due mostre, commissionando lavori sul tema agli artisti Marian Amiliei Docan e Franco La Spada (Sala Baldessari, via Portici – Rovereto) e al Laboratorio di disegno e pittura ARTEDOMINO (Isera, Palazzo De Probizer ). Per festeggiare le numerose delegazioni di mozartiani provenienti dalle sedi AMI italiane e dall’estero (Francia, Germania, Austria, Olanda e Giappone), sabato 18 settembre ore 20.30, è previsto l’immancabile festoso appuntamento con la Tafelmusik, dove degustazioni e arie mozartiane s’intrecceranno consolidando le amicizie e favorendo le nuove conoscenze. ■ 89

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Compagnia Roberto Zappalà

di Lara Deflorian

I

l viaggio di Oriente Occidente prosegue dal 30 agosto all’11 settembre con una nuova edizione volta a esplorare Corpi e confini, nell’intreccio di diverse forme e sfaccettature legate allo spazio, al tempo, ai processi di migrazione e globalizzazione e nella definizione di nuovi confini. Il cartellone sarà ricco e intenso e gli spettacoli proposti metteranno in scena nuove e vecchie storie di vita, attraverso stili e linguaggi diversi. Ad aprire le danze sarà il belga visionario e poliedrico Jan Fabre (31 agosto-Teatro Zandonai), autore di un assolo dedicato ai confini della morte, mentre con il gradito ritorno del collettivo spagnolo La Veronal, il coreografo Marcos Morau (1 settembre-Piazza del Mart) indagherà la vita, gli incontri e i luoghi prediletti di Pablo Picasso, alternando danza e recitazione e utilizzando immagini visive sorprendenti. Attraverso la street dance e la danza contemporanea della sudafricana Moving Into Dance Mophatong, la coreografa Jessica Nupen (2 settembre -Auditorium Melotti) presenterà una moderna interpretazione di Romeo e Giulietta, avente Kader Attou

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CORPI E CONFINI DAL 30 AGOSTO ALL’11 SETTEMBRE ARRIVA UNA NUOVA EDIZIONE DI ORIENTE OCCIDENTE, NELL’INTRECCIO DI DIVERSE FORME LEGATE ALLO SPAZIO E AL TEMPO... come scenario la subcultura giovanile di Johannesburg. Il linguaggio coreografico originale e innovativo dell’israeliano Ohad Naharin (3 settembre-Teatro Zandonai) sarà invece protagonista nell’incontro poetico di corpi liberi eseguiti dalla sua Batsheva Dance Company. Si proseguirà con le opportunità offerte da un altro tipo di linguaggio, quello dell’hip hop interpretato dai 16 danzatori scatenati convocati dal francese Kader Attou (7 settembre-Teatro Zandonai), direttore del Centre Chorégraphique National de La Rochelle. Il viaggio di Oriente Occidente continuerà con l’importante presenza italiana del poliedrico coreografo catanese Roberto Zappalà

Motionhouse

(8 settembre-Auditorium Melotti), che con i sette corpi maschili della sua compagnia rilegge la Sicilia, attraverso il suo linguaggio scenico in cui la tradizione e la modernità s’incrociano, e porterà in scena lo strumento musicale popolare del marranzano, comunemente chiamato scacciapensieri, suonato dal vivo sul palcoscenico. A seguire i corpi e le storie di una vita di strada consumata tra gang rivali e polizia violenta all’insegna della discriminazione razziale, saranno i protagonisti della creazione dello statunitense Kyle Abraham (9 settembre-Teatro Zandonai), che danzerà con la sua compagnia una fusione di stili tra hip hop, street e modern dance. Il consueto sguardo a oriente del Festival quest’an-

no vedrà protagonista l’antica danza Butoh nella sua declinazione femminile ed europea, in cui Ko Murobushi e Carlotta Ikeda (10 settembre-Teatro Zandonai) hanno creato un assolo sul cerchio della vita. Per la terza volta potremo vedere a Rovereto due imperdibili creazioni di Emio Greco realizzate assieme a Pieter C. Scholten (11 settembre-Teatro Zandonai), direttori artistici del Ballet National de Marseille che vedremo impegnato in una versione del Bolero di Ravel per nove interpreti e in Two, un duetto sul tema del doppio in un gioco sospeso tra maschile e femminile. Per il progetto CID Cantieri, sempre nell’ambito di Oriente Occidente al fine di sostenere le nuove generazioni di autori della danza, potremo assistere a quattro performance coprodotte dal Festival, firmate da Davide Valrosso e Tommaso Serratore (31 agosto-Auditorium Melotti) e da Carla Rizzu e Salvo Lombardo (6 settembre-Auditorium Melotti). Ancora quattro saranno invece i progetti site specific realizzati in spazi non convenzionali alla danza come le strade, le facciate dei palazzi, la piazza e le sale del Mart. E così,


trentinopanorama oltre alla creazione di Marcos Morau, Luca Veggetti (1,2,3 settembre-Mart) è il creatore di una performana nuova edizione di Oriente Occidente quest’anno si arricchisce di un progetto europeo ce sul combattimento, che che prevede l’avvio di un processo inclusivo e di integrazione tra danzatori abili e disabili diventerà un’installazione del nella pratica della danza, finalizzato non solo alla possibilità di svolgere esperienze artistiche, museo, in cui quattro danzama anche alla formazione e alla produzione di nuovi spettacoli, nonché alla partecipazione tori e una cantante si confrondi un pubblico che in scena sarà chiamato ad assistere alle performance di artisti, abili o tano con gli spazi architettonidisabili che siano. Moving Beyond Inclusion è il titolo di questo progetto transculturale che ci e le collezioni permanenti si svolgerà a Rovereto dal 9 all’11 settembre e che accanto ad Oriente Occidente, vede la partnership di altre cinque realtà della danza europea: la Candoco Dance Company (Regno del Mart. Ispirato invece alla tragedia amorosa di ShakeUnito), la Producentbyran Goteborg Danskompaniet Spinn (Svezia), il Croatian Institut for speare, tornerà a Rovereto Movement and Dance (Croazia), il Tanzfähig Berlin (Germania) e il BewegGrund (Svizzera). il francese Antoine Le MeL’appuntamento di Rovereto costituisce la prima tappa di un percorso biennale di danza nestrel (1,2,3 settembre-Via inclusiva in cui i limiti delle persone, perché in primis si parla di esseri umani, potranno delle Fosse), in una sua danza trasformarsi in un’opportunità di scoperta di nuove estetiche e non solo. S’inizierà nella romantica in verticale sui cormattinata del 9 settembre con il confronto su Politiche, finanziamenti e formazione per nicioni, sui balconi e sui muri l’artista disabile, per proseguire il 10 settembre con la presenza di tre eccellenze nell’ambito dei palazzi di Rovereto. Infine della danza inclusiva attraverso lo scambio di Best practice europee. Nell’ultima mattinata per opera della compagnia dell’11 settembre si terrà un momento di confronto guidato da Oriente Occidente in cui inglese Motionhouse sarà presentata La Carta di Rovereto, una raccolta di linee guida con la collaborazione Producentbyran Goteborg territoriali per l’istituzione di una piattaforma italiana che raccoglie di cinque artisti circen- Danskompaniet Spinn le diverse realtà presenti sul territorio nazionale. Parallelamente, si (9 settembre-Urban per quanto concerne la formazione, il 9 e il 10 settembre pomeCity e Piazzale Caduti riggio si svolgerà #Unlimited Workshop, un laboratorio rivolto ad del Lavoro, 10 setabili e disabili con aspirazioni professionali nel campo della danza tembre-Largo Foibe e inclusiva. I partecipanti selezionati inizieranno a lavorare insieme Piazza Malfatti), potree avranno la possibilità di essere protagonisti di una creazione che debutterà nell’ambito della prossima edizione di Oriente Ocmo assistere all’incontro-scontro tra danza cidente. In chiusura delle tre giornate di simposio l’11 settembre all’Auditorium Melotti, la compagnia svedese Spinn proporrà in e circo nel panorama urbano, in una perforprima nazionale lo spettacolo Trio, un incontro sull’unicità di ogni mance all’insegna della singolo momento di vita vissuta tra danzatori abili e disabili. vita contraddittoria citDallo scorso anno Oriente Occidente ha istituito e coordina #unlimited, una rete nazionale volta all’istituzione e alla promozione tadina. Come di consueto andi azioni e buone pratiche sull’accessibilità alla formazione, all’eche per questa edizione sibizione, agli spazi dell’arte e dello spettacolo e che trae spunto saranno previsti workshop e dall’analogo movimento anglosassone sulla danza inclusiva. I partner che hanno aderito alla masterclass con i protagorete sono: Ottavo Giorno, Il Cortile, Balletto Civile, Sosta Palmizi, Diversamente in Danza, nisti del Festival, oltre alla Collettivo Clochart, Centro Sperimentale Danza Teatro, MUVet, Aristide Rontini, Pierluigi sezione Linguaggi con ospiti Zonzin e Piera Principe. Le tre giornate di Moving Beyond Inclusion, rappresentano un’inche si confronteranno sul cubatrice d’idee, un’occasione di stimolo e di riflessioni per alimentare il network nazionale tema di Oriente Occidente, verso spunti e sviluppi futuri. (Lara Deflorian) Corpi e confini. ■

UN PROGETTO DI DANZA INCLUSIVA

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trentinopanorama

di Fabio De Santi

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ra le band più energetiche e potenti da ascoltare on stage della scena trentina ci sono senza dubbio i Clara Can’t Escape, capaci di sfoderare sempre live di notevole impatto. Ora la band ha sfornato il suo primo cd ufficiale “Clara Can’t Escape” registrato ai Niva Your Sound Studio con Ivan Benvenuti. Dopo due anni di lavoro in saletta, L’EP dal titolo omonimo è la sintesi del percorso musicale dei Clara Can’t Escape. Esso raccoglie il “loro mondo”, e il loro modo di fare musica. e possiamo dire che l’Ep racchiude in qualche modo l’evoluzione della band in questi anni: dagli inizi, quando ancora c’era l’aria di transizione dalle vecchie band, fino al percorso che è stato fatto nel tempo che a tutt’oggi stanno percorrendo. I cinque provengono da esperienze musicali eterogenee e quindi le singole influenze diventano un punto di forza all’atto compositivo, intrecciandosi in modo tale da lasciare a tutti lo spazio di esprimere la propria creatività. Francesca Lucchi (Voce), Stefano Graiff (Chitarra Elettrica), Michele Pilloni (Chitarra Elettrica), Andrea Casna (basso) e Manuel Facchinelli (batteria) puntano su un alternative rock dalle tinte crossover senza dimenticare le spore nirvaniane del grunge. Il risultato appunto è questo primo EP, sicuramente rock, ma che fluttua tra i generi musicali senza però essere vincolato a una categorizzazione specifica. Ascoltando le tracce, parti strumentali e linee vocali si mescolano tra loro per poi slanciarsi a vicenda con controcanti, dissonanze e contrasti. Si scopre in seguito che il testo originario viene consapevolmente scomposto e portato alla sua 92

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CLARA CAN’T ESCAPE CAPACI DI SFODERARE SEMPRE LIVE DI NOTEVOLE IMPATTO. ORA LA BAND TRENTINA HA SFORNATO IL SUO PRIMO CD UFFICIALE E OMONIMO essenza proprio per far sì che siano solamente suono, intenti e espressione a permettere e suggerire questi scambi tra voce e strumenti e dare vita al brano. “ Pensiamo – ci hanno raccontato che il disco raccolga quello che è il nostro “mondo”, e il nostro modo di fare musica. Noi cinque proveniamo da esperienze musicali diverse. Le singole influenze quindi si intrecciano in modo tale da lasciare a tutti lo spazio di esprimere la propria creatività. Metaforicamente possiamo dire che ognuno di noi ha messo qualcosa in un frullatore per poi premere il tasto on”. I Clara Can’t Escape hanno le idee chiare anche sulla promozione di questo lavoro: “Punteremo sulla dimensione live, anche fuori regione, è una parte importante nella promozio-

ne e distribuzione dell’EP. Dall’altra il web ci dà man forte in due modi. In primis l’EP è presente in tutti gli store online (Amazon, Google Play Music, iTunes, ecc.), su Deezer e Spotify. Sicuramente queste vetrine ci permettono una distribuzione massiva e di larga scala, magari riuscendo a stuzzicare l’interesse negli ambienti alternative e indie rock. Dall’altra abbiamo optato per proteggere i brani con Soundreef che si è rivelato essere un metodo facile, veloce e di grande aiuto nei live, riuscendo efficacemente a tutelare i nostri brani originali. I Clara, lo ricordiamo, nascono dall’esperienza dei Solver con l’obiettivo di trovare una nuova strada: sfornano cosi brani carichi, energici, a tratti grunge, per altri pop, per altri ancora funk, con un

suono che rimane ancorato all’alternative rock con qualche graffio metal, ma tutti con quel groove che ti fa muovere la testa al tempo della musica. E come raccontano sul loro sito Facebook: “Si dice che i Clara dal vivo sprigionino un’energia e una vitalità coinvolgente! Il pubblico si ferma, ascolta e osserva lo show: ad emergere è il cantato delicato di Francesca nelle strofe, ma che cede il passo a una voce potente, acuta e pungente negli stacchi più elevati. Basso e batteria sostengono il tutto e al contempo segnano il ritmo serrato e veloce della chitarra che li rincorre. In tutto questo, quello che è sicuro è che è difficile dare loro una classificazione netta e distinta, sia per la varietà dei brani, sia per le differenti sfumature all’interno delle canzoni, sia perché ogni componente del gruppo mette le proprie influenze musicali sul piatto… Ascoltare per credere”. ■


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AUTUNNO CON GUSTO NEL PRIMIERO E VANOI APPUNTAMENTI DA NON PERDERE PER SCOPRIRE I SAPORI DEL TERRITORIO E LE TRADIZIONI DEL TEMPO PASSATO ghi in compagnia di esperti micologi, visitando le mostre culturali e gustando golosi piatti naturalmente a base di porcini. La fine dell’estate è segnata dal rientro a valle del bestiame dopo l’alpeggio estivo nelle malghe e nel Primiero questo momento si festeggia con la Gran Festa del Desmontegar. Evento dedicato alla tradizione, all’allevamento

ed ai prodotti caseari, che di anno in anno richiama migliaia di visitatori. Tutti i paesi del Primiero dal 22 al 25 settembre sono coinvolti nella realizzazione della Gran Festa del Desmontegar, che raggiunge il momento culminate la domenica con la sfilata della Desmontegada, dove carri decorati, mucche addobbate a festa, cavalli, asini, ca-

prette e centinaia di figuranti, percorrono la strada da Siror a Tonadico passando per Fiera e Transacqua: un vero tripudio di colori e allegria che celebrano la cultura e le tradizioni del tempo passato, rimaste vive più forti che mai nonostante il trascorrere del tempo. Per info: www.sanmartino.com ■

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Foto © Raffaele Rossi

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ettembre nelle Valli di Primiero e Vanoi è il mese più goloso dell’anno, in cui si celebrano tradizioni e antichi sapori con ben tre eventi. Ad iniziare la festa del gusto, è il piccolo borgo di Imèr con la X edizione della Knödelfest in programma il 3-4 settembre, dove i protagonisti indiscussi sono gli oltre 15 tipi di canederli, che proposti in versione salata o dolce conquistano con la loro bontà anche i palati più sopraffini. Divertenti intrattenimenti per grandi e piccini, musica tirolese, colorati mercatini dell’artigianato e dei prodotti locali contribuiscono a vivacizzare la festa. Nella Valle del Vanoi a farla da padrone è invece il Boletus Edulis più comunemente conosciuto come fungo porcino o “brisa”, il 9-10-11 settembre si tiene la Festa delle Brise: un intero week end all’insegna di escursioni andando alla ricerca di fun-



PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

COMUNE DI TRENTO

23-24-25 SETTEMBRE 2016 TRENTO PIAZZA FIERA

ore 10.00-22.00 - INGRESSO LIBERO

Editori, autori e librai incontrano i lettori VENERDÌ 23 SETTEMBRE Ore 10.00 Apertura mostra Ore 11.00 Inaugurazione ufficiale Ore 12.00

BRINDISI INAUGURALE

Ore 15.00 NITIDA IMMAGINE presenta “Ex ungue leonem” a cura di Alberto Mosca e Laura Dal Prà Atti del convegno di studio su Castel Caldes - 8 agosto 2015 Centro Studi per la Val di Sole Ore 16.00 IL MARGINE presenta “La forza dell’ Utopia – Cercando una società più giusta” di Thomas More Con Francesco Ghia, Lia Guardini e Vincenzo Passerini Ore 17.00 CURCU & GENOVESE presenta “Il mondo spezzato” di Massimiliano Unterrichter Presenta Astrid Mazzola Ore 18.00 EDITRICE RENDENA presenta “Andreas-Hofer-Weg | Via Andreas Hofer. Guida in italiano e tedesco” di Gian Paolo Margonari “La via delle Bocchette e le vie ferrate. Dolomiti di Brenta | The Dolomites – UNESCO World Heritage” di Pio Ferrari Guida Alpina Ore 19.00 REVERDITO presenta “1945-1946 Trentino Alto Adige-Dalla Guerra all’Autonomia” di Luigi Sardi Presenta Pierangelo Giovanetti Ore 21.00 INCONTRO EDITORI E LIBRAI TRENTINI Ore 22.00 Chiusura mostra

SABATO 24 SETTEMBRE Ore 10.00 Apertura mostra Ore 10.00 “Tante storie da ascoltare” lette ai bambini da 3 a 8 anni dai volontari del “Servizio civile universale provinciale” Ore 11.00 Il deposito legale a dieci anni dalla legge che assegna l’obbligo agli editori. A cura di Roberta Pedrotti, Biblioteca comunale di Trento. Ore 15.00 EDIZIONI CENTRO STUDI ERICKSON presenta “Il mio primo lapbook” di Giuditta Gottardi e Ginevra G. Gottardi

Ore 16.00 IL MARGINE presenta “Janus Korczak: l’umanesimo a misura di bambino” Diritti dei deboli per l’umanità del futuro di Laura Giuliani Con Paolo Marangon e Massimo Giuliani Ore 17.00 REVERDITO presenta “Italiano Urgente” di Gabriele Valle Presenta Franco de Battaglia Ore 18.00 CURCU & GENOVESE presenta “Aria che allenta i nodi” di Nadia Ioriatti Presenta Don Marcello Farina Ore 19.00 EDIZIONI CENTRO STUDI ERICKSON presenta “Il web è nostro” di Anna Fogarolo Ore 20.30 LETTURE MUSICATE a cura di Denis Fontanari Ore 22.00 Chiusura mostra

DOMENICA 25 SETTEMBRE Ore 10.00 Apertura mostra Ore 10.00 “Tante storie da ascoltare” lette ai bambini da 3 a 8 anni dai volontari del “Servizio civile universale provinciale” Ore 11.00 CURCU & GENOVESE presenta “La saggezza nel cibo” di Barbara Bergnach e Valter Ravasi Ore 16.00 EDIZIONI CENTRO STUDI ERICKSON presenta “Astuccio delle regole di matematica” di Silvia Tabarelli Ore 17.00 REVERDITO presenta “Un amore in piazza” di Daniela Larentis e Nadia Clementi (illustrato da Matteo Boato) Presenta Luciana Grillo Ore 22.00 Chiusura della quinta edizione

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trentinomostre

PER UN RITORNO ALL’ARTE CONCRETA

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eano di Trento è un piccolo villaggio che ha mantenuto nel tempo le sue caratteristiche di centro comunitario delle antiche ville (colomèi)

di Vigo Cortesano, Gazzadina, Gardolo di Mezzo e di Sopra. La chiesa di S. Maria Assunta è ricostruzione cinquecentesca su impianto medioevale ed è circondata da antiche residenze cinquecentesche: casa Trentini, casa del Monte, palazzo Sardagna e casa Salvadori-Zanatta. Quest’ultimo palazzo-villa, rimaneggiato nel tempo, si presenta oggi come un ottocentesco complesso ben conservato, inserito in un contesto ambientale tra i più pregevoli del territorio trentino, connubio tra la pietra, il colore e la vocazione vinicola. Da qualche anno il palazzo è diventato sede dell’omonima Fondazione che ha, tra i

CARLO ANGELINI NEI MUSEI DI RONZONE

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uello che colpisce l’osservatore nel visitare la mostra allestita nella sala espositiva dei musei di Ronzone è l’esplosione di colori che esaltano le piccole opere dell’artista Carlo Angelini di Civezzano. Una personale che si protrarrà fino ad ottobre ricca di piacevoli sensazioni che emanano da decine di quadri dipinti e realizzati esclusivamente a mano utilizzando legni dei boschi trentini. Angelini per la prima volta a Ronzone per chiudere una lunga stagione artistica offre nelle sue mini opere lo spettacolo della semplicità e della genuinità dalle quali traspare la personalità dell’artista e la sua capacità espressiva. Nel suo mondo predominano paesaggi da favola che creano una atmosfera carica di suggestioni grazie a quell’ arte di un moderno naif sognatore che vede scorci paesaggistici pieni di colori con le case che si stagliano contro il cielo sempre sereno. E’ l’atmosfera intrisa di liricità e di armoniosità creativa in un settore del tutto nuovo e originale che piace ed affascina i visitatori della personale di Carlo Angelini nella sala espositiva dei Musei di Ronzone fino alla tradizionale “Festa della patata” dell’inizio di ottobre.

suoi obiettivi prioritari, la pubblicizzazione della cultura, dal teatro alla musica, dalle mostre d’arte agli incontri. Ed è in

questa sede espositiva che l’artista trentino Roberto

Pedrotti ha trovato la sua location adatta per

presentare, negli splendidi saloni decorati che un tempo

vedevano influenti incontri culturali e sociali, il progetto

Not Man Made, ovvero Movement Art, un progetto artistico in cui verranno esposte delle opere astratte, di grande e piccolo formato, legate strettamente al dibattito in corso nel panorama artistico sul ritorno – o sul riemergere – dell’arte concreta, cinetica, optical, astratta, progettuale, in alternativa alla dissipazione iconica, alla rapida obsolescenza dei lavori artistici quotidiani e alla mancanza di un’arte valoriale. Come l’icona, queste opere non sono fatte da mani umane ma nascono dal rapporto tra l’artista e la macchina. Un rapporto che, per quanto rigidamente controllato nelle 96

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trentinomostre sue fasi evolutive sia dall’artista che dal programmatore, sfugge dalla rigidità del processo, assumendo forme inaspettate, creative e spesso geniali. Il risultato è il ritorno di un progetto artistico che insegna e trasforma l’esistenza, proposto come riflessione sul rapporto uomo-macchinaintelligenza artificiale, sulla stessa coscienza. Qui troviamo forme geometrizzanti, colori puri, sottile gioco di pienovuoto/presenza-assenza, tutti elementi morfologici che tendono ad astrarsi dal particolarismo del dato naturale per esprimere “concretamente” le forme plastiche e universali che sottendono al reale. Inoltre dal legno colorato e dal vuoto – che non è assenza cromatica, si badi bene –, Roberto Pedrotti fa nascere una dialettica, un dialogo costante che si prolunga verso il muro dove l’opera è appesa. La Luce s’infrange sulla superficie dietro l’opera, s’intrufola dentro, si fa strada nelle effimere aperture: effetti che si formano, nascendo e morendo, su quella tela infinita che è la parete, già di per sé presenza viva e prolifica. È un doppio di cui scorgiamo soltanto piccoli segni, tracce, impronte, ma della cui esistenza – anche se non valorizzata nelle sue declinazioni artistiche – siamo consapevoli. È un potenziale e ulteriore momento di riflessione estetica. Un’arte quindi pensata per ridisegnare lo spazio visivo, privato e pubblico. La mostra, accompagnata da un catalogo, si inaugura venerdì 23 settembre ad ore 19.30 e chiuderà i battenti il 15 ottobre. Aperta il sabato e la domenica (15-20) o su appuntamento (tel. 340 7087260, www.notmanmade. com) Durante la serata inaugurale Carla Costanzo si esibirà in un una performance-metafora teatrale e, a seguire, il chitarrista Lorenzo Frizzera effettuerà una performance musicale-sperimentale dal titolo Guitar live electron ics. Nelle tre settimane di apertura verranno organizzati, al mattino, degli appuntamenti didattici con gli alunni delle classi elementari di Meano e Vigo Meano. Workshop dove i ragazzi potranno sperimentarsi in attività artistiche sul tema tecnologico a cura di Roberto Pedrotti. Una serata sarà dedicata al rapporto arte-tecnologia con Giampaolo Franco, esperto di rete pubblica, consulente e collaboratore di riviste del settore, con una relazione sul tema Il rischio computer e Emiliano Biasini, capo ricercatore per Telethon dell’Università di Trento, sul tema Uomo-tecnologia-identità digitale. Sarà presente Pia Nicolodi, di “Abitare Design”, rappresentante della Federmobili nazionale del nord est. L’esposizione verrà ripresa da RAI Educational in quanto il tema e le attività hanno come riferimento i ragazzi e le future generazioni.

BRENTONICO Mostre CORPI DISARMATI: LA MECCANICA DELLA NORMALITÁ Apertura: fino a domenica 2 luglio 2017. Palazzo Eccheli-Baisi, Via Mantova, 4. La mostra, curata da Mara Dissegna, Rodolfo Taiani ed Emanuele Togni, affronta il tema dei tanti reduci che fecero ritorno alle proprie case al termine della prima guerra mondiale menomati nel corpo e nello spirito. Ingresso gratuito Info: per aperture e orari www.museostorico.it Tel. 0461.1747000; www.comune. brentonico.tn.it Tel. 0464.395059.

CANAZEI Mostre MOSTRA PERMANENTE DELLA GRANDE GUERRA AL PASSO PORDOI Apertura: da sabato 28 maggio a venerdì 30 settembre. Centro CAI - Passo Pordoi, Mostra fotografica e di cimeli storici “Col di Lana - Monte di sangue” per commemorare i 100 anni dallo scoppio del Primo Conflitto Mondiale. Orario: tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 17.30. Info: APT Val di Fassa Tel. 0462.609600; asscoldilana@ gmail.com; www.fassa.com.

CAVALESE Mostre BEBPI ZANON - IL PITTURE DELLA NATURA Apertura: fino a domenica 11 settembre 2016. Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme - p.zza Cesare Battisti, 2. Mostra personale. Info: www.mcfiemme.eu. Mostre UN PATRIMONIO DI CARTA. I DOCUMENTI DI FIEMME TRA STORIA E TUTELA Apertura: fino a lunedì 17 aprile 2017. Palazzo della magnifica comunità di Fiemme. Orario estivo: 10/12 - 15/18,30. Info: www.palazzomagnifica.eu, email: palazzo@ mcfiemme.eu, Tel. 0462.340812.

COSTA DI FOLGARIA Mostre MUSICA! NOTAZIONI DI ARTE CONTEMPORANEA Apertura: fino a sabato 10 settembre. Museo di Maso Spilzi (ex fienile). Mostra di Guido Airoldi, Silvia Argiolas, Matteo Boato, Arduino Cantàfora, Edgar Caracristi, Luciano Civettini, Luca Coser, Mirco Dalprà, Ottorino De Lucchi, Fulvio De Pellegrin, Paolo Dolzan, Antonella Gandini, Heiner Gschwendt, Ivan Maggi, Stefano Maraner, Renzo Margonari, Michela Martello, Vera Mercer, Enrico Mitrovich, Dario Molinaro, Emilio Patalocchi, Günter Pusch, Riccardo Resta, Tobia Ravà, Nadia Schönsberg, Annamaria Targher, Willy Verginer. A

cura di Annamaria Targher. Orario: martedì-venerdì ore 16-19; sabato e domenica ore 10-12/16-19. Lunedì chiuso.

LEVICO TERME Mostre CESARE BATTISTI IN VALSUGANA Apertura: da domenica 10 luglio a lunedì 31 ottobre. Forte Colle delle Benne. Orario: dal martedì alla domenica e, nei giorni festivi, dalle 10 alle 12.30 e dalle 14 alle 18.

MATTARELLO Mostre #MATTARELLODAVIVERE Apertura: da giovedì 1 a lunedì 5 settembre. Sala Consiglio. #MattarelloDaVivere è un progetto fotografico amatoriale, nato dalla passione di quattro ragazzi del paese per la fotografia. Ideato e coordinato da Martina Boschi, realizzato da Andreas Tamanini con la partecipazione di Sara Lorenzini, Davide Pedrotti e Michele Venice. In ricordo di Maurizio Boschi, un uomo molto legato alla realtà di Mattarello e in particolare alla Sagra dei Santi Anzoi, scomparso prematuramente. La mostra orario 19-22, sab. e dom. 10.30-22) racconta luoghi e tesori del paese di Mattarello, con la finalità di raccogliere fondi a favore dell’Associazione AIL Trentino Onlus e l’associazione Un Sogno Per Vincere Onlus - a sostegno della ricerca sulla Fibrosi Cistica. Abbinato all’esposizione vi sarà anche un pregevole catalogo che riporta i 32 scatti, suddivisi per autore. Gli allestimenti della mostra sono realizzati da Caterina Sega, Laureata di II Livello in Decorazione, presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Un ringraziamento particolare va alla Circoscrizione di Mattarello e al Comitato Gruppi e Associazioni di Mattarello, oltre che al Gruppo eventi culturali della Sagra dei Santi Anzoi per aver reso possibile tutto questo. Agriservice Trento, Salone Freestyle, Pretto Abbigliamento, La Calzoleria, Megal Chic per il supporto datoci. L’obbiettivo è quello di raccontare con la fotografia, trasmettere emozioni e rivivere scorci del paese a molti sconosciuti.

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trentinomostre OSSANA Mostre ANCORA UNA VOLTA SOLTANTO (LA MELA E I SUOI PERCHÉ) Apertura: da sabato 10 settembre a sabato 15 ottobre. Castello Da domenica 11 a domenica 18 settembre tutti i giorni 10.00-12.30 / 14.30-18.00; dal 19 settembre al 15 ottobre apertura solo week end 10.00-12.30 /14.30-18.00. Altri giorni solo su appuntamento Tel. 348.2918251; ancoraunavoltasoltanto@gmail.com

so disegni, sculture e installazioni ambientali, l’artista recupera motivi e iconografie ispirate a testi, libri o stampe antiche, ad opere del passato, libri di storia, geografia o zoologia, reinterpretandoli ed aprendo una nuova possibilità di riflessione sui loro codici di rappresentazione e di significato. Orario: ore 10-18 (lunedì chiuso), giugno, luglio, agosto e settembre aperto tutti i giorni ore 10-18. .

RONZONE Mostre CARLO ANGELINI Apertura: da sabato 10 settembre a domenica 9 ottobre. Museo. Mostra personale ricca di piacevoli sensazioni che emanano da decine di quadri dipinti e realizzati esclusivamente a mano utilizzando legni dei boschi trentini.

ROVERETO PERGINE VALSUGANA Mostre VERTICALISSIMO Apertura: da sabato 16 aprile a domenica 6 novembre. Castello. Mostra di sculture di Jürgen Knubben. Mostra a cura di Theo Schneider e Verena Neff, coordinatore Riccardo Cordero. Orario di apertura: da martedì a domenica dalle 10 alle 20, lunedì dalle 17 alle 20. Info: Castel Pergine Via al Castello, 10 - Tel. 0461.531158; verena@castelpergine.it; www. castelpergine.it.

RIVA DEL GARDA Mostre ASSORTI NEL PAESAGGIO VEDUTE A CONFRONTO IN PINACOTECA Apertura: fino a domenica 6 novembre. Museo. Assorti nel paesaggio. Vedute a confronto in Pinacoteca riprende parte del titolo di una mostra che il Museo Alto Garda dedicò nel 2015 a una selezione di opere di paesaggi gardesani realizzate da alcuni pittori nordici fra Ottocento e Novecento. Nel caso di questo specifico progetto pensato per il 2016, Assorti nel paesaggio diventa, più che il titolo di una mostra o di una sezione, il nome di una partitura che pervade trasversalmente la Pinacoteca del MAG, di una tematica che si dipana lungo le sale dell’intero primo piano del Museo. Orari di apertura: fino al 6 novembre 2016 mar-dom 10-18; giugno-settembre aperto tutti i giorni; 27-30 dicembre 2016 e 2-8 gennaio 2017 ore 10-18; 31 dicembre 2016 ore 1017. Info: Tel. 0464.573869. Mostre DAVID AARON ANGELI. FLUIDI Apertura: fino a domenica 6 novembre. Museo Riva del Garda, piazza Cesare Battisti 3/a. Attraver-

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Mostre LE COLLEZIONI. L’INVENZIONE DEL MODERNO L’IRRUZIONE DEL CONTEMPORANEO Apertura: fino a sabato 31 dicembre 2016. Mart, Corso Bettini. I maggiori capolavori del Mart, da Medardo Rosso agli artisti delle ultime generazioni, passando per Felice Casorati, Giorgio de Chirico, Fortunato Depero, Fausto Melotti e Alberto Burri, Lucio Fontana, Mario Merz, Bruce Nauman, vengono ripresentati al pubblico in un nuovo allestimento cronologico e tematico pensato dal direttore Gianfranco Maraniello con i curatori Daniela Ferrari e Denis Isaia. Orario: martedì - domenica 10-18; venerdì 10-21. Lunedì chiuso. Biglietto intero € 11,00; ridotto € 7,00. Info: www.mart.tn.it/lecollezioni. Mostre LA CITTÀ UTOPICA. DALLA METROPOLI FUTURISTA ALL’EUR 42 (1911-1941) Apertura: fino a domenica 25 settembre. Casa D’Arte Futurista Depero, Via dei Portici 38. Entrata intero: 7 €, ridotto: 4 €. Info: www. mart.trento.it. Mostre I PITTORI DELLA LUCE. DAL DIVISIONISMO AL FUTURISMO Apertura: da sabato 25 giugno a domenica 9 ottobre. Mart. Dopo il grande successo di Madrid giunge al Mart la grande mostra “I pittori della luce. Dal Divisionismo al Futurismo”, a cura di Beatrice Avanzi, Daniela Ferrari e Fernando Mazzocca, in coproduzione con la Fundación MAPFRE di Madrid. Info: www.mart.tn.it. Mostre ARMONIE DI COLORE DEDICATE A MOZART Apertura: da mercoledì 14 a domenica 18 settembre. Sala Baldessari

- Via Portici. Esposizione di opere di Marian Amariei Docan & Franco La Spada. Orario: ore 10-12/15-19 Info: www.mozartitalia.org.

SANZENO Mostre L’ANIMA DELLA NATURA ALBINO ROSSI Apertura: da sabato 23 luglio a lunedì 10 ottobre. Casa de Gentili Centro Culturale d’Anaunia - Piazza della Fontana, 2. Mostra antologica dell’artista trentino Albino Rossi. Orario: da martedì a domenica ore 10-12/15-18; settembre-ottobre da giovedì a domenica. Info prenotazioni: Tel. 0463.510050; centro. culturale.danaunia@gmail.com; www.centroculturaledanaunia.it; Studio Buonanno Arte Contemporanea Trento Tel. 333.9133314; buonannoac@virgilio.it; www.buonannoac.com.

Mostre NATURE. THE ART OF MARZIO TAMER Apertura: fino a domenica 25 settembre. Museo delle Scienze, corso del Lavoro e della Scienza 3. La mostra si configura come un excursus attraverso la molteplicità di tecniche (dall’acquerello al dry brush, dalla tempera all’uovo all’olio ed altro) con cui Marzio Tamer rappresenta la realtà della natura: animali, piante, dettagli di ambienti e scorci di paesaggio, atmosfere e stagioni. Orario: da martedì a venerdì 10-18, mercoledì 10-21, sabato, domenica e festivi 10-19. Biglietto € 10, ridotto € 8. Info: www.muse.it; Tel. 0461.270311; museinfo@muse.it.

STENICO Mostre ANTICHI ERBARI DELLA BIBLIOTECA DI TRENTO Apertura: da sabato 28 maggio a domenica 16 ottobre. Castello. Rari e preziosi volumi dal XV al XVIII, saranno esposti nel maniero che domina le Giudicarie: un’occasione unica per scoprire volumi rari, illustrati da xilografie e incisioni su rame di grande pregio artistico, che hanno permesso di tramandare fino ad oggi antichi saperi e conoscenze su piante e fiori che in essi vengono accuratamente descritti. Orario: 10-18. Chiuso il lunedì. Info: www.buonconsiglio.it.

TRENTO Mostre I TRENTINI NELLA GUERRA EUROPEA 1914-1920 Apertura: fino a domenica 30 dicembre 2018. Le Gallerie, Piedicastello. Una mostra che racconta il dramma dei trentini nel corso del primo conflitto mondiale. Orario: da martedì a domenica ore 9.0018.00 (lunedì chiuso). Ingresso libero. Info: www.fondazione.museostorico.it. Mostre 35-45: GUERRE E TOTALITARISMI IN UNA REGIONE DI CONFINE Apertura: fino a lunedì 5 settembre 2016. Gallerie di Piedicastello. La mostra 35-45: Guerre e totalitarismi in una regione di confine propone una lettura del periodo 1935-1945 in un’ottica locale, evidenziando gli effetti che questo decennio produsse nelle province di Trento, Bolzano e nel Land Tirol. Orario: da martedì a domenica 9-18 (chiuso il lunedì, il 25 dicembre e il 1° gennaio). Ingresso libero. Info: fondazione.museostorico.it; Tel. 0461.230482; info@museostorico.it.

Mostre LA GUERRA BIANCA - 19151918: VIVERE E MORIRE SUL FRONTE DEI GHIACCIAI Apertura: fino a lunedì 26 settembre. Palazzo delle Albere, via Sanseverino 45. Grande mostra fotografica ideata e realizzata da National Geographic Italia: oltre 70 immagini in grande formato, realizzate dal fotografo Stefano Torrione, per immergersi nei luoghi teatro di un tragico capitolo della storia italiana: la Grande Guerra sul fronte dei ghiacciai. Info: www.cultura.trentino.it. Mostre TEMPI DELLA STORIA, TEMPI DELL’ARTE. CESARE BATTISTI TRA VIENNA E ROMA Apertura: fino a domenica 6 novembre. Castello del Buonconsiglio. La prima sezione traccia un quadro della vivace situazione culturale del Trentino nel contesto austro-ungarico prima del 1914, con dipinti di Giovanni Segantini, Eugenio Prati, Bartolomeo Bezzi, Alcide Davide Campestrini, Umberto Moggioli, ma anche Franz von Defregger, Albin Egger-Lienz. I paesaggi di Guglielmo Ciardi e le fotografie di illustrazione di un Trentino ancora prevalentemente rurale accanto ai dipinti di Felice Carena introducono nella seconda sezione il crescente impegno di Battisti, ormai rientrato aTrento dopo la laurea a Firenze, nelle questioni sociali, politiche e culturali della sua terra, dalla militanza socialista all’elezione a deputato a Vienna, che egli conduce assieme all’esperienza di giovane geografo sul campo con le sue innovative ricerche sui laghi del Trentino. Orario: 10.00-18.00 | chiuso il lunedì. Info: Castello del Buonconsiglio Tel. 0461.233770; www.buonconsiglio.it.


trentinomostre Mostre WYATT KAHN Apertura: fino a domenica 2 ottobre. Galleria Civica - Via Belezani, 44. Mostra personale a cura di Margherita de Pilati. Orario: mart-dom 10-13/14-18. Lunedì chiuso. Info: Galleria CIvica Tel. 0461.985511; www.mart.trento.it. Mostre ESTINZIONI Apertura: fino a lunedì 26 giugno 2017. MUSE - Museo delle Scienze, corso del Lavoro e della Scienza 3, Trento. Storie di catastrofi e altre opportunità il MUSE dà il via a un ambizioso progetto che mette in dialogo le ricerche e le riflessioni sulla sesta estinzione di massa ovvero la crisi ecologica che stiamo vivendo - con le dinamiche che hanno caratterizzato le cinque grandi estinzioni paleontologiche avvenute negli ultimi 500 milioni di anni. Orario: da martedì a venerdì 10-18; sabato e domenica 10-19. Costi intero € 10, ridotto € 8. Info: www.muse.it; Tel. 0461.270311; museinfo@muse.it. Mostre L’ENERGIA DEI COLORI Apertura: fino a lunedì 5 settembre. Sala Thun di Torre Mirana, Palazzo Thun, Via Belenzani 3. Le opere, dipinti olio su tela, rappresentano persone, paesaggi o interni. In ogni opera il colore, utilizzato con ricchezza di toni e sfumature, dona non solo volume ma soprattutto vitalità ed energia di soggetti rappresentati.Orario: 10.00-12.00 e 15.30-19.00. Ingresso libero. Info: info@soniagiuliani.it.

e 15.00-19.00. Ciò che accomuna l’attività artistica di due pittori spesso non è da ricercare nella pittura stessa ma in ciò che la pittura vuole richiamare a sé . Il punto di raccordo tra Alessandro Lando (che nella vita è anche cantante) e Annamaria Moro (violoncellista) sembra essere la Musica o un’ idea di suono che ha origine nei ritmi e nei movimenti della Natura e che prende forma nei dipinti, trasfigurando i soggetti portati sulla tela con colori e materie che raccontano con costanza ed energia il vivo manifestarsi di pensieri ed emozioni. Ingresso libero. Info: www.facebook.com/AlessandroAlexLando; alessandro.lando.ing@ gmail.com. Mostre CESARE BATTISTI, LA SAT, IL TERRITORIO Apertura: da giovedì 1 a venerdì 16 settembre. Biblioteca della montagna SAT, via Manci 57. Mostra temporanea promossa dalla Commissione cultura e biblioteca della SAT consta di 16 pannelli collocati nell’atrio della Casa della SAT, nei quali viene riepilogata la biografia di Battisti, entrando poi nel particolare della sua attività di geografo e sottolineando il suo rapporto con la SAT, le sue escursioni in montagna, in grotta e il suo ruolo nella diffusione dello sci in Trentino. Attenzione viene poi data al ricordo che alcune sezioni del Club Alpino Italiano vollero fargli, dedicandogli rifugi alpini e intitolandogli alcune Sezioni CAI. Orario: dal lunedì al venerdì 9-13 e 1418, il giovedì chiusura posticipata alle ore 19. Ingresso libero. Info: www.sat.tn.it; Tel. 0461.980211; sat@biblio.infotn.it.

ZAMBANA VECCHIA

Mostre ...IN ARTE... LIONS Apertura: da martedì 23 agosto a martedì 20 settembre. Palazzo Trentini - Via Manci, 27. La mostra permetterà di ammirare artisti internazionali, nazionali e locali e rappresenta un evento unico nel suo genere: nomi noti e prestigiosi come quelli di Giacomo Balla, Fortunato Depero, Filippo de Pisis, Albrecht Dürer, Francesco Guardi, Bartolomeo Bezzi, Giuseppe Maraniello, Nicola Demaria, Sandro Chia, insieme ai trentini Stefano Cagol, Luca Coser e a molti altri ancora saranno i protagonisti dell’esposizione. Mostre L’ECO E L’ONDA Apertura: da sabato 27 agosto a domenica 4 settembre. Cantine di Torre Mirana, Palazzo Thun, Via Belenzani 3. Orario: 10.00-12.00

Mostre ACQUERELLI IN TRANSITO CARLA CASETTI Apertura: fino a venerdì 30 settembre. c/o Associazione Mana - Piazza Umberto Nobile, 1. La mostra rimarrà aperta solo su appuntamento. Info: Tel. 0461.242187 - 340.0732766.

#MATTARELLODAVIVERE INTERESSANTE ESPOSIZIONE FOTOGRAFICA AMATORIALE IN RICORDO DI MAURIZIO BOSCHI #MattarelloDaVivere è un progetto fotografico amatoriale, nato dalla passione di quattro ragazzi del paese per la fotografia. Ideato e coordinato da Martina Boschi, realizzato da Andreas Tamanini con la partecipazione di Sara Lorenzini, Davide Pedrotti e Michele VeniAndreas T. ce. In ricordo di Maurizio Boschi, un uomo molto legato alla realtà di Mattarello e in particolare alla Sagra dei Santi Anzoi, scomparso prematuramente. La mostra (in programma Sara L. dall’1 al 5 settembre, nella Sala Consiglio di Mattarello, orario 19-22, sab. e dom. 10.30-22) racconta luoghi e tesori del paese di Mattarello, con la finalità di raccogliere fondi a favore dell’Associazione AIL Trentino Onlus e l’associazione Un Sogno Per Vincere Onlus – a sostegno della ricerca sulla Fibrosi Cistica. Abbinato all’esposizione vi sarà anche un pregevole catalogo che riporta i 32 scatti, suddivisi per autore. Gli allestimenti della mostra sono realizzati da Caterina Sega, Laureata di II Livello in Decorazione, presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Un ringraziamento particolare va alla Circoscrizione di Mattarello e al Comitato Gruppi e Associazioni di Mattarello, oltre che al Gruppo eventi culturali Davide P. della Sagra dei Santi Anzoi per aver reso possibile tutto questo. Agriservice Trento, Salone Freestyle, Pretto Abbigliamento, La Calzoleria, Megal Chic per il supporto datoci. L’obbiettivo è quello di raccontare con la fotografia, trasmettere emozioni e rivivere scorci del paese a molti sconosciuti. Michele V.

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tmsettembre


trentinoappuntamenti

È IL TEMPO DELL’UVA, MA ANCHE DELL’IMPEGNO

P

artiamo con la musica: grande varietà di proposte musicali che l’Associazione

Mozart

Italia promuoverà dal 14 al 18 settembre a

Rovereto e dintorni (ala, Borgo Valsugana, Folgaria, ISERA, Nogaredo). nello splendido settecentesco Teatro Zandonai di Rovereto, giovedì 15 settembre proporremo l’opera in un atto “Bastien und Bastienne”. È davvero ricco il programma musicale, fra gruppi e dj set, che fa da contorno al

mondiale di Mountain Bike che si tiene in Val di Sole a settembre. Diverse le location fra cui quella di Vermiglio che giovedì 1 ospiterà il concerto dei Sulzberg solandro. Il viaggio di

GHERARDO COLOMBO

D

opo aver conseguito la maturità classica, si iscrive all’Università Cattolica del Sacro Cuore, presso la quale si laurea in giurisprudenza nel 1969. Nel 1979 – dopo aver lavorato per la RAS come supervisore – entra in magistratura e, dal 1972 al 1979, [senza fonte]opera in qualità di giudice nelle udienze della VII sezione penale della Corte di Milano. Dal 1978 al 1989 è giudice istruttore e, dal 1987 al 1989, fa parte della commissione che esamina i materiali riguardanti importanti processi contro il crimine organizzato; l’analisi di tali procedimenti è situata all’interno della riforma del Codice di Procedura Penale da parte del Ministero di Grazia e Giustizia. Dal 1987 al 1990 partecipa in qualità di osservatore - per conto della Società Internazionale di Difesa Sociale - alla commissione di esperti per la cooperazione internazionale nella ricerca e nella confisca dei profitti illeciti. Dal 1989 al 1992 è consulente per la Commissione parlamentare d’inchiesta sul terrorismo in Italia. Dal 1989 è pubblico ministero presso la Procura della Repubblica di Milano. Fondamentale il suo contributo alle indagini e ai processi nell’ambito dell’operazione Mani pulite. Nel marzo del 2005 è stato nominato Consigliere presso la Corte di Cassazione A metà febbraio del 2007, in casuale coincidenza dello scadere del 15º anno dall’inizio dell’inchiesta Mani pulite, comunica le sue dimissioni da magistrato. Da allora si impegna nell’educazione alla legalità nelle scuole, attraverso incontri con studenti di tutta Italia, e proprio per tale attività ha ricevuto il Premio Nazionale Cultura della Pace 2008.

Folk gruppo folkloristico

Oriente Occidente prosegue dal

30 agosto all’11 settembre con una nuova edizione volta

organizzatori per allestire un cartellone live di tutto rispetto.

a esplorare Corpi e confini, nell’intreccio di diverse forme

L’ex magistrato Gherardo

e sfaccettature legate allo spazio, al tempo, ai processi di

sociologo Tahar Ben Jelloun, lo scrittore Paolo Rumiz e la

migrazione e globalizzazione e nella definizione di nuovi

delegata UNHCR Alessandra Morelli sono solo alcuni dei

confini. Il cartellone sarà ricco e intenso e gli spettacoli

nomi che il pubblico trentino (e non solo) potrà incontrare

proposti metteranno in scena nuove e vecchie storie di vita,

nel centro storico di Trento in occasione Festival

attraverso stili e linguaggi diversi. Sono davvero tanti gli spunti sonori offerti dall’edizione 2016 del SotAlaZopa

Mountain Rock

Festival che si terrà a Tonadico nel Primiero nelle

Colombo, il

delle Resistenze Contemporanee che arriva nella centralissima piazza Cesare Battisti dal 23 al 25 settembre

giornate di venerdì 16 e sabato 17 settembre per un

Infine, per la Festa

appuntamento ormai diventato il più importante dell’estate

giorni, 23, 24 e 25 settembre, il piccolo paese cembrano

rock trentina. Basta infatti dare un’occhiata alle band e agli

si anima del popolo del vino, un popolo festante e colorato

artisti solisti on stage per comprendere lo sforzo fatto dagli

che riempie il paese a suon di musica e di spettacoli...

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dell’Uva di Cembra, per tre


trentinoappuntamenti 1 GIOVEDÌ Danza ANTOINE LE MENESTREL CIE LÉZARDS BLEUS (FR). L’AIMANT. POÉSIE VERTICALE Rovereto. Ore 18. Via delle Fosse. Oriente Occidente. Oplà. La danza in piazza. Biglietto unico € 10, gratuito under 14. Spettacolo adatto a tutte le età. Info: http:// www.orienteoccidente.it. Danza LUCA VEGGETTI Rovereto. Ore 18. Mart. Oriente Occidente. Scenario prima assoluta e coproduzione del Festival Site Specific. Info: www.orienteoccidente.it. Danza MARCOS MORAU LA VERONAL. LOS PAJAROS MUERTOS Rovereto. Ore 20.30. Piazza del Mart. Oriente Occidente. Oplà. La danza in piazza. Biglietto unico € 10. Info: http://www.orienteoccidente.it. Laboratorio DALLA TERRA AL PIATTO Fiavé. Ore 15. Museo delle Palafitte. Laboratorio per famiglie con giochi in museo per scoprire le tecniche di lavorazione dell’argilla utilizzate dagli antichi abitanti di Fiavé. Partecipazione 2 euro incluso l’ingresso al museo previa prenotazione tel. 0465 735019 entro le ore 13 del giorno dell’iniziativa. Per info: Tel. 0461.492161; uff. beniarcheologici@provincia.tn.it. Musica OLIVIA TRUMMER TRIO Moena. Ore 13. Chalet Valbona, Alpe Lusia. Concerto in quota. Panorama music Festival. Ingresso gratuito. In caso di maltempo il concerto si svolgerà all’interno del rifugio Chalet Valbona. Info: APT Val di Fassa, tel. 0462 609770, email: infomoena@fassa.com. Musica IL DILETTO TERRENO.... OVVERO DEL RACCONTAR CON GLI STROMENTI Pergine Valsugana. Ore 21. Chiesa di San Carlo. Concerto di musica e poesia barocca su musiche di Matteis, Gabrieli, De Visée e Falconiero. Poesie in italiano seicentesco di Maffeo Barberini e Cornelio Bentivoglio d’Aragona. Con l’Ensemble degli Affetti; Andrea Marmolejo Ortiz, violino barocco; Eddy Serafini, arciliuto; Barbara Bertoldi, violoncello piccolo; Francesco Filippi, voce recitante. Musica RASSEGNA ANTICHI ORGANI DELLA VALSUGANA Pergine Valsugana. Ore 21. Chiesa di San Carlo. Artisti: Ensemble Gli Affetti, Andrea Marmolejo Ortiz violino barocco; Eddy Serafini arciliuto; Barbara Bertoldi violoncello piccolo; Francesco Filippi voce recitante. Per programma

dettagliato visitate il sito www. visitvalsugana.it. Musica MUSICHE ALLA PISCINA PIANO E CHITARRA RoncegnoTerme. Ore 17. Piscina comunale. Cover band piano e chitarra voce. Duo euphonia Marco Lunz & Nicoletta Montibeller. Entrata libera esclusa consumazione. Per programma dettagliato visitate il sito www.visitvalsugana.it. Musica CONCERTO Vermiglio. Concerto dei Sulzberg Folk. Nell’ambito del mondiale di Mountain Bike. Per info dettagliate www.valdisole.net.

2 VENERDÌ Cabaret CIAK SI RIDE: BUONA LA PRIMA! Ponte Arche. Ore 21. Teatro Tenda. Divertente serata di giochi e musica con lo Staff Animazione. Info: APT Comano www.visitacomano.it. Cultura TRENTINO D’AUTORE: DAVIDE SAPIENZA Comano terme. Ore 17. Sala Congressi. Davide Sapienza presenta il libro “La strada era acqua”. Info: APT Comano www. visitacomano.it. Cultura SULLE TRACCE DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO, UN OSPITE NON GRADITO IN CASA NOSTRA Ponte Arche. Ore 20.30. Teatro Don Bosco. Serata sui cambiamenti climatici e cambi della vegetazione con gli esperti Samuel Litterini e Eccel. Info: APT Comano www.visitacomano.it. Cultura ALLA SCOPERTA DI TRIDENTUM. LA CITTÀ SOTTERRANEA Trento. Ore 15.30. Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, piazza Cesare Battisti. Itinerario archeologico nel centro di Trento, dal S.A.S.S. a Porta Veronensis e alla Basilica Paleocristiana. L’iniziativa è a cura dei Servizi Educativi della Soprintendenza e del Museo Diocesano Tridentino. Ritrovo ore 15.30 presso il S.A.S.S. Partecipazione 4 euro, prenotazione obbligatoria entro le ore 12 del giorno dell’iniziativa tel. 0461.230171, max 35 partecipanti. Per info: Tel. 0461.492161; uff.beniarcheologici@provincia.tn.it. Danza LUCA VEGGETTI Rovereto. Ore 18. Mart. Oriente Occidente. Scenario prima assoluta e coproduzione del Festival Site Specific. Info: http://www. orienteoccidente.it.

Danza ANTOINE LE MENESTREL CIE LÉZARDS BLEUS (FR). L’AIMANT. POÉSIE VERTICALE Rovereto. Ore 18. Via delle Fosse. Oriente Occidente. Oplà. La danza in piazza. Biglietto unico € 10, gratuito under 14. Spettacolo adatto a tutte le età. Info: http:// www.orienteoccidente.it. Danza JESSICA NUPEN. MOVING INTO DANCE MOPHATONG (SUDAFRICA) ROMEO & JULIET /REBELLION & JOHANNESBURG Rovereto. Ore 20.30. Auditorium Melotti. Oriente Occidente. Info: http://www.orienteoccidente.it. Enogastronomia FESTIVAL DELL’UVA Levico Terme. Cantine in piazza per un viaggio nel cuore dei vini trentini. Durante il festival tipiche casette di legno saranno la vetrina dei vini delle cantine trentine e valsuganotte che potranno essere apprezzati partecipando a stuzzicanti momenti enogastronomici. Adulti e bambini potranno cimentarsi in uno dei tanti laboratori organizzati per l’occasione, potrete trasformarvi in veri e propri vignaioli e preparare del succo d’uva o fermarvi ad ascoltare le divertenti storie di uno strano spaventapasseri e dei suoi amici. Per programma dettagliato visitate il sito www.visitlevicoterme.it. Famiglia FOOD TRUCK Trento. Gli ingredienti e le ricette della cucina di qualità incontrano la praticità del cibo di strada. Nel piazzale di Impact Hub in via Sanseverino 95 – a due passi dal Muse e proprio accanto al parcheggio Monte Baldo – una selezione di truck che arrivano da tutta Italia proporrà i suoi piatti. L’ingresso è libero. Per programma dettagliato visitate il sito: www.hubtrentino.it

Famiglia A TU PER TU CON LE STELLE Monte Bondone. Ore 21-23. Terrazza delle Stelle. Grazie a potenti telescopi e alla guida di esperti operatori, le finestre dell’Universo si aprono a tutti. Tariffa: intero € 3,50 - ridotto € 2,50. Info: Terrazza delle Stelle T. 0461.270311; astronomia@muse.it; www2.muse.it/terrazzadellestelle. Musica I RISENTITI Rovereto. Ore 20.30. Piazza S. Antonio Lizzanella. Claudio - chitarra e voce, Max - tastiere, Oscar - basso, chitarre e voce, Sandro - chitarra e voce, Vito - batteria e percussioni. Info: www.cdmrovereto.it. Musica ARMONICAMENTE DAL FRONTE Lizzana. Ore 20.30. Cortile Casa Galvagni. Le note di un’armonica accompagnano la nostalgia di una donna in attesa della fine di un’orribile guerra. Info: www.cdmrovereto.it. Musica APERITIVO ALLA PISCINA Levico Terme. Dalle ore 18.30 alle 21. Aperitivo con musica dal vivo all’esterno del bistrot della piscina comunale in viale Lido. Pentaprisma - guitars el bass keyboards flute drums voice songwriter music. Per info: Piscina comunale di Levico Terme info@rarinantesvalsugana.it; Tel. 0461.700373. Musica CONCERTO Vermiglio. Concerto delle High Heels, cover band tutta al femminile che arriva dall’Emilia. Nell’ambito del mondiale di Mountain Bike. Per info dettagliate www.valdisole.net. Per i più piccoli LE COSE SCHIFOSE Monte Bondone. Ore 15. Giardino Botanico Alpino Viote. Un’insolita indagine condotta dal detective Sterco Holmes e dalla prof. Caccons per scoprire cosa ci trovano gli scienziati nell’innominabile “cacca”.Target: famiglie con bambini età 3-10. Tariffa: intero € 2,50 - ridotto € 1,50 (oltre al biglietto d’ingresso).

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trentinoappuntamenti Info: Giardino Botanico Alpino Viote Tel. 0461.948050 o 0461.270311; giardino.botanico@muse.it; www2. muse.it/giardinobotanico. Tradizione ALBE IN MALGA San Lorenzo in Banale. Ore 05.00. Località Baesa. Appuntamento speciale per vedere l’alba e conoscere la vita del malgaro - Malga Senaso di Sotto, San Lorenzo in Banale - Dolomiti di Brenta. Info: APT Comano www.visitacomano.it.

3 SABATO Cultura ALLA SCOPERTA DELLE TRINCEE CON LO STORICO LUCA GIROTTO Grigno. Visita guidata alla scoperta delle trincee con lo storico Luca Girotto. Ritrovo davanti alla biblioteca di Grigno, ore 17.30. Alle 20.30 conferenza con Luca Girotto e Paolo Monelli (ufficiale alpino e fotografo di guerra). La guerra dello scrittore de “Le scarpe al sole” tra Valsugana, Cima d’Asta ed Ortigara presso la Sala Riunioni della Cassa Rurale Valsugana e Tesino di Grigno. Si richiede prenotazione presso la Biblioteca Comunale di Grigno Tel. 0461.765414; grigno@biblio.infotn.it. Danza LUCA VEGGETTI Rovereto. Ore 18. Mart. Oriente Occidente. Scenario prima assoluta e

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coproduzione del Festival Site Specific. Info: www.orienteoccidente.it.

programma dettagliato visitate il sito www.visitlevicoterme.it.

Danza ANTOINE LE MENESTREL CIE LÉZARDS BLEUS (FR). L’AIMANT. POÉSIE VERTICALE Rovereto. Ore 18. Via delle Fosse. Oriente Occidente. Oplà. La danza in piazza. Biglietto unico € 10, gratuito under 14. Spettacolo adatto a tutte le età. Info: http:// www.orienteoccidente.it.

Famiglia TRENTINO DEI CASTELLI Una giornata speciale a bordo di un trenino esclusivo che parte da Trento e attraversa le Valli del Noce - Val di Non e Val di Sole - alla scoperta di castelli e sapori. Accompagnati da guide esperte si potranno visitare prima il Castello di Ossana e Castel Caldes in Val di Sole, luoghi ricchi di fascino e leggende e poi, scendendo in Val di Non, l’esclusiva residenza privata di Castel Valer, che solo in questa occasione apre i suoi battenti agli ospiti, e l’imponente e maestoso Castel Thun. Info: www. iltreninodeicastelli.it; Apt trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi, Tel. 0461.216000; info@discovertrento.it; www.discovertrento.it

Danza OHAD NAHARIN BATSHEVA DANCE COMPANY (ISRAELE) THREE Rovereto. Ore 20.30. Teatro Zandonai. Oriente Occidente. Info: http://www.orienteoccidente.it. Enogastronomia FESTIVAL DELL’UVA Levico Terme. Cantine in piazza per un viaggio nel cuore dei vini trentini. Durante il festival tipiche casette di legno saranno la vetrina dei vini delle cantine trentine e valsuganotte che potranno essere apprezzati partecipando a stuzzicanti momenti enogastronomici. Adulti e bambini potranno cimentarsi in uno dei tanti laboratori organizzati per l’occasione, potrete trasformarvi in veri e propri vignaioli e preparare del succo d’uva o fermarvi ad ascoltare le divertenti storie di uno strano spaventapasseri e dei suoi amici. Per

Famiglia FOOD TRUCK Trento. Gli ingredienti e le ricette della cucina di qualità incontrano la praticità del cibo di strada. Nel piazzale di Impact Hub in via Sanseverino 95 – a due passi dal Muse e proprio accanto al parcheggio Monte Baldo – una selezione di truck che arrivano da tutta Italia proporrà i suoi piatti. L’ingresso è libero. Per programma dettagliato visitate il sito: www.hubtrentino.it

Famiglia DEGUSTAZIONE ALPINA Monte Bondone. Ore 11. Giardino Botanico Alpino Viote. Un’esperienza sensoriale tra le piante selvatiche commestibili, per conoscerle e assaggiarle! Info: Giardino Botanico Alpino VioteTel. 0461.948050 o 0461.270311; giardino.botanico@muse.it; www2. muse.it/giardinobotanico. Famiglia KNÖDELFEST Imer. Festa in cui il protagonista è il canederlo proposto in versione salata e dolce. Per programma dettagliato visitate il sito www.festadelcanederlo.it. Musica THE BLOWING GUITAR DUET & BLACK CIRCUS Trento. Ore 20.45. Giardino S. Chiara. Nonostante la giovane età del gruppo, Martina e Filippo hanno già avuto modo di far conoscere la propria musica nel corso di numerosi eventi musicali in Trentino Alto-Adige. Entrambi studenti del Conservatorio Bonporti di Trento, questo duo propone brani ricchi di originalità, grazie ad un insolito organico strumentale, capace di produrre quel suono “soffiato”, a cui fa riferimento il nome del gruppo (“blowing”). Opening band: ad inaugurare la serata saliranno sul palco i Black Circus, band che ama fondere la musica del Delta del Missisipi ad un rock’ n’ roll più feroce,


trentinoappuntamenti fino ad arrivare alle atmosfere new wave. Il gruppo è formato da Denis (chitarra, voce), Daniel (basso) e Luca (batteria, voce). Nell’ambito della rassegna “I martedì delle band”. Info: www.centrosantachiara.it. Musica JAZZ E NATURA ALL’OASI DI NEMBIA Lago di Nembia. Ore 14.30. Trekking dei Suoni nell’oasi Naturalistica di Nembia alla scoperta delle suggestioni naturali e dei suoni della Natura che hanno ispirato i musicisti Sonata Island. Ore 16. Concerto al Lago Nembia del Gruppo Jazz Sonata Islands quintetto di musicisti (due fiati, due archi e una percussione) che scriverà appositamente una composizione ispirata a delle suggestioni proprie dell’area che ospiterà il concerto stesso. Prenotazione per trekking presso APT Comano www.visitacomano.it. Musica UOMINI FUORI DAL CORO. CONCERTO CON IL CORO S. ILARIO Rovereto. Ore 18. Centro Polivalente Lavini di Marco. A cura del Coro S. Ilario in collaborazione con la circoscrizione di Marco. Info: www.cdmrovereto.it. Musica CORTILI DI NOT(T)E 2016 CORO VALBRONZALE Ospedaletto. Ore 20.30. Si esibirà il Coro Valbronzale presso il suggestivo Santuario della Madonna della Rocchetta. La serata prevede una prima parte con brani dedicati al centenario della Prima Guerra Mondiale ed una seconda composta di brani che in qualche modo parleranno del bosco. Il concerto sarà arricchito dalla lettura di testi poetici e non a cura del Gruppo Teatrale Tarantâs. Info: www.visitvalsugana.it. Musica CONCERTO Vermiglio. Concerto degli In Nomine Capa. Nell’ambito del mondiale di Mountain Bike. Per info dettagliate www.valdisole.net. Musica CONCERTO Dro. Ore 20.30. Lago dei Bagattoli. Concerto terapeutico con Thea Crudi (cantante olistica, compostrice, ricercatrice sonora, performer, sound-Healer). Ingresso a pagamento euro 25,00. Info: www. associazioneandromeda.com.

4 DOMENICA Cultura GIORNATA DELL’AUTONOMIA Trento. Porte aperte in Provincia - Piazza Dante. Ore 10. Loggiato Sala Depero. Intervento musicale. Ore 10.15. Apertura al pubblico con il saluto del Governatore del Trentino Ugo Rossi. Ore 10.30. Atrio Winkler. Inaugurazione della mostra 5 settembre 1946 - l’Accordo di Parigi. Ore 11. Atrio Winkler.

Maratona di lettura. Ore 12. Cortile interno. Momento conviviale a cura dei Nu.Vol.A. Ore 16. Sala Depero. Conferimento simbolico dell’Aquila di San Venceslao al popolo trentino. Ore 17. Sala Depero. Presentazione del Presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti della Consulta per il Terzo Statuto. Palazzo Trentini ore 10. Apertura al pubblico con il saluto del Presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti. Per ulteriori informazioni consultalte il sito www.autonomia.provincia.tn.it. Enogastronomia FESTIVAL DELL’UVA LevicoTerme. Cantine in piazza per un viaggio nel cuore dei vini trentini. Durante il festival tipiche casette di legno saranno la vetrina dei vini delle cantine trentine e valsuganotte che potranno essere apprezzati partecipando a stuzzicanti momenti enogastronomici. Adulti e bambini potranno cimentarsi in uno dei tanti laboratori organizzati per l’occasione, potrete trasformarvi in veri e propri vignaioli e preparare del succo d’uva o fermarvi ad ascoltare le divertenti storie di uno strano spaventapasseri e dei suoi amici. Per programma dettagliato visitate il sito www.visitlevicoterme.it. Famiglia FOOD TRUCK Trento. Gli ingredienti e le ricette della cucina di qualità incontrano la praticità del cibo di strada. Nel piazzale di Impact Hub in via Sanseverino 95 – a due passi dal Muse e proprio accanto al parcheggio Monte Baldo – una selezione di truck che arrivano da tutta Italia proporrà i suoi piatti. L’ingresso è libero. Per programma dettagliato visitate il sito: www.hubtrentino.it Famiglia IL GIARDINO AL BUIO Monte Bondone. Ore 11-12.30 e 14.30-17.30. Giardino Botanico Alpino Viote. Scoprire il Giardino con tatto, olfatto e gusto, senza l’ausilio della vista. E per concludere una degustazione al buio. Ingresso libero, attività a pagamento. In collaborazione con la Cooperativa IRIFOR. Info: Giardino Botanico Alpino Viote Tel. 0461.948050 o 0461.270311; giardino.botanico@muse.it; www2. muse.it/giardinobotanico. Famiglia KNÖDELFEST Imer. Festa in cui il protagonista è il canederlo proposto in versione salata e dolce. Per programma dettagliato visitate il sito www.festadelcanederlo.it. Musica LA MUSICA, GLI ARCHI, LA FAMIGLIA RIGOTTI Campo Lomaso. Ore 16. Chiostro Francescano. Suite di danze classiche. Info: APT Comano www.visitacomano.it.

Musica UN SALTO AL PARCO DOMENICHE MUSICALI Pergine Valsugana. Dalle 14 alle 19. Sala ex mensa del Parco Tre Castagni. Pomeriggio di intrattenimento, chiacchiere e musica. I concerti si terranno anche in caso di pioggia. Attività gratuita. Bus navetta gratuito dal “Bar Alba” dalle 14.00 in poi. Info: Tel. 0461.512189 o 348.4536412. Musica DOMENICASTELLO CONCERTO CON APERITIVO A CASTEL PERGINE Pergine Valsugana. Ore 17.30. Castello. Concerto con aperitivo. Viaggio in Europa su 10 corde. Alessia Pallaoro, violino; Matteo Scovazzo, chitarra. Opere di Paganini, Granados, Fauré e Piazzolla. Entrata: € 10,00. Info: Castel Pergine Tel. 0461.531158. Musica CONCERTO Daolasa. Concerto live delle Dirty Chicks. Nell’ambito del mondiale di Mountain Bike. Per info dettagliate www.valdisole.net.

5 LUNEDÌ Cultura DOMENICO QUIRICO. LA NASCITA E SVILUPPO DEL GRANDE CALIFFATO Rovereto. Ore 18. Sala conferenze del Mart. Oriente Occidente. Linguaggi. Info: www.orienteoccidente.it. Cultura GIORNATA DELL’AUTONOMIA Trento. Palazzo della Provincia. Sala Depero. Ore 11. Intervento introduttivo sul contesto storico Giuseppe Zorzi. Ore 11.05. Intervento del Presidente del Consiglio della Provincia autonoma di Trento Bruno Dorigatti. Ore 11.15. Intervento del Presidente del Consiglio delle autonomie locali della provincia di Trento Paride Gianmoena. Ore 11.20. Intervento del Presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi. Ore 11.30. Intervento del Ministro degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale Paolo Gentiloni. Ore 12. Visita alla mostra 5 settembre 1946 - l’accordo di Parigi. Per ulteriori informazioni consultalte il sito www. autonomia.provincia.tn.it.

6 MARTEDÌ Musica THE BLOWING GUITAR DUET & BLACK CIRCUS Trento. Ore 20.45. Giardino Santa Chiara, via Santa Croce 67. Filippo Corbolini: (saxofono baritono); Martina Bergonzoni (voce e chitarra acustica). Opening band: ad inaugurare la serata saliranno sul palco i Black Circus, duo che ama fondere la musica del Delta del Missisipi ad un rock’ n’ roll più feroce, fino ad arrivare alle atmosfere new wave. Il gruppo

è formato da Denis (chitarra, voce) e Luca (batteria, voce). Ingresso libero. Nell’ambito della Rassegna “I martedì delle band”.Info: www.centrosantachiara.it; Tel. 0461.213834; info@centrosantachiara.it. Musica I CONCERTI CASA DI SALUTE RAPHAEL Roncegno Terme. Ore 21. Duo Rizzi- Nimis. Barbara Rizzi e Antonio Nimis su musiche di Ciaijkovskj, Schubert, Borodin, Brahms. Per info: Palace Hotel Casa Raphael Tel. 0461.772000. Teatro IL PICCOLO PRINCIPE Ponte Arche. Ore 14.30. Teatro Tenda. “C ‘era una volta un piccolo principe che viveva su un pianeta poco più grande di lui e aveva bisogno di un amico...”. Spettacolo teatrale per famiglie con: Annalisa Morsella e Paolo Vicentini. Info: APT Comano www.visitacomano.it.

7 MERCOLEDÌ Folklore FESTIVAL INCANTO POPOLARE Levico Terme. Ore 21. Via Dante piazzetta ex cinema di Levico Terme. Coro Monte Stivo della Val di Gresta. Per informazioni: APT Valsugana ufficio di Levico Terme Tel. 0461.727700; info@visitvalsugana.it. Musica CONCERTO Daolasa. Concerto di Jack Freezone and the Swinin’ Ciccioli. Nell’ambito del mondiale di Mountain Bike. Per info dettagliate www.valdisole.net.

8 GIOVEDÌ Tradizione FESTA GRANDA Pergine Valsugana. Piazza Municipio, vie del Centro storico e Teatro Comunale di Pergine. Sagra patronale con grande spazio alle associazioni perginesi dai Cori alla Banda passando per le associazioni sportive che per le vie del centro proporranno il loro sport, le loro attività giocando o... ballando. Info: APT Pergine Tel. 0461.727760. Tradizione FIERA DEL FUNGO Baselga di Piné. Corso Roma. manifestazione gastronomica per conoscere i funghi, con un fine settimana ricco di iniziative con conferenze, uscite sul territorio, rassegna gastronomica a tema, mercatino dei prodotti locali e mercato rionale. Per programma dettagliato info: Apt Piné e Valle di Cembra Tel. 0461.557028; www. visitpinecembra.it.

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trentinoappuntamenti 9 VENERDÌ Famiglia TRENTINO DEI CASTELLI Una giornata speciale a bordo di un trenino esclusivo che parte da Trento e attraversa le Valli del Noce - Val di Non e Val di Sole - alla scoperta di castelli e sapori. Accompagnati da guide esperte si potranno visitare prima il Castello di Ossana e Castel Caldes in Val di Sole, luoghi ricchi di fascino e leggende e poi, scendendo in Val di Non, l’esclusiva residenza privata di Castel Valer, che solo in questa occasione apre i suoi battenti agli ospiti, e l’imponente e maestoso CastelThun.Tutti e quattro i castelli sono stati coinvolti da importanti restauri recenti e si aprono al pubblico nel massimo del loro splendore. Infine i migliori prodotti gastronomici del Trentino abbinati ai vini e alle bollicine della Cantina Mezzacorona accoglieranno gli ospiti nei manieri completando una giornata dal programma unico ed esclusivo. Info: www. iltreninodeicastelli.it; Apt trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi, Tel. 0461.216000; info@discovertrento.it; www.discovertrento.it . Famiglia A TU PER TU CON LE STELLE Monte Bondone. Ore 21-23. Terrazza delle Stelle. Grazie a potenti telescopi e alla guida di esperti operatori, le finestre dell’Universo si aprono a tutti. Tariffa: intero € 3,50 - ridotto € 2,50. Info: Terrazza delle Stelle T. 0461.270311; astronomia@muse.it; www2.muse.it/ terrazzadellestelle. Famiglia 36° RALLY INTERNAZIONALE SAN MARTINO DI CASTROZZA San Martino di Castrozza. Con partenza e arrivo nella nota località alpina, il mitico Rally internazionale di San Martino è diventato negli anni un emblema dello sport a quattro ruote delle Dolomiti. Spettacolo ed emozioni sono assicurati soprattutto nella prova in notturna al cospetto di un paesaggio naturale suggestivo come quello delle Pale di San Martino. Per maggior info visitate il sito: www.rallysanmartino.com.

le di Levico Terme info@rarinantesvalsugana.it; Tel. 0461.700373.

programma dettagliato visitate il sito www.sanmartino.com.

Musica CONCERTO Daolasa. Dj set di Frankie Hi NNG. Nell’ambito del mondiale di Mountain Bike. Per info dettagliate www.valdisole.net.

Famiglia A PIEDI NUDI NEL PARCO 2° EDIZIONE DJ LUCIO GARDIN Pergine Valsugana. Ore 18. Apericena a cura del gruppo Café de la Paix. Dalle ore 21.00. DJ Lucio Gardin musica mixata in vinile anni ‘70 e ‘80. In caso di pioggia la serata verrà annullata. Info: Parco del Rastel Facebook.

Tradizione FESTA GRANDA Pergine Valsugana. Piazza Municipio, vie del Centro storico e Teatro Comunale di Pergine. Sagra patronale con grande spazio alle associazioni perginesi dai Cori alla Banda passando per le associazioni sportive che per le vie del centro proporranno il loro sport, le loro attività giocando o... ballando. Info: APT Pergine Tel. 0461.727760. Tradizione FESTIVAL DEL MAIS E DEI CEREALI LevicoTerme. Vieni a scoprire colori, profumi e tradizioni legate a Zea Mays e farine autoctone, in un weekend dedicato all’ingrediente base di uno dei piatti più rappresentativi del nostro territorio: la polenta. Lungo le vie del Centro Storico di Levico Terme, all’interno delle tipiche casette in legno, vi aspettano diversi produttori di farine autoctone, pronti a spiegarvene i mille usi e a conquistarvi con profumi e ricette tipiche! Per programma dettagliato visitate il sito: www.visitvalsugana.it. Tradizione FIERA DEL FUNGO Baselga di Piné. Corso Roma. manifestazione gastronomica per conoscere i funghi, con un fine settimana ricco di iniziative con conferenze, uscite sul territorio, rassegna gastronomica a tema, mercatino dei prodotti locali e mercato rionale. Per programma dettagliato info: Apt Piné e Valle di Cembra Tel. 0461.557028; www. visitpinecembra.it.

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Famiglia FESTA DELLE BRISE Caoria. Rassegna gastronomica dedicata al re del bosco: il porcino. Giorno dedicato al “Boletus edulis”, il pregiato fungo porcino chiamato “Brisa” che cresce abbondante dei boschi del Vanoi. Per programma dettagliato visitate il sito www.sanmartino.com.

Famiglia 36° RALLY INTERNAZIONALE SAN MARTINO DI CASTROZZA San Martino di Castrozza. Con partenza e arrivo nella nota località alpina, il mitico Rally internazionale di San Martino è diventato negli anni un emblema dello sport a quattro ruote delle Dolomiti. Spettacolo ed emozioni sono assicurati soprattutto nella prova in notturna al cospetto di un paesaggio naturale suggestivo come quello delle Pale di San Martino. Per maggior info visitate il sito: www.rallysanmartino.com.

Musica APERITIVO ALLA PISCINA Levico Terme. Dalle ore 18.30 alle 21. Aperitivo con musica dal vivo all’esterno del bistrot della piscina comunale in viale Lido. Bonadiman duo - piano voice romanza & operetta. Info: Piscina comuna-

Famiglia FESTA DELLE BRISE Caoria. Rassegna gastronomica dedicata al re del bosco: il porcino. Giorno dedicato al “Boletus edulis”, il pregiato fungo porcino chiamato “Brisa” che cresce abbondante dei boschi del Vanoi. Per

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Musica RASSEGNA “ANTICHI ORGANI E STRUMENTI DELLA VALSUGANA” 2016 Grigno. Ore 20.30. Chiesa Antica Pieve S.S. Giacomo e Cristoforo. Artisti Art Gallery Trio: Giuseppe Lo Preiato oboe; Raffaele Bertolini clarinetto; Angela Ignacchini pianoforte. Info: www.visitvalsugana.it. Musica CONCERTO Daolasa. Concerto dei Rebel Rootz e dai King Kong Five Tribute Band. Nell’ambito del mondiale di Mountain Bike. Per info dettagliate www.valdisole.net. Tradizione FESTA GRANDA Pergine Valsugana. Piazza Municipio, vie del Centro storico e Teatro Comunale di Pergine. Sagra patronale con grande spazio alle associazioni perginesi dai Cori alla Banda passando per le associazioni sportive che per le vie del centro proporranno il loro sport, le loro attività giocando o... ballando. Info: APT Pergine Tel. 0461.727760. Tradizione FESTIVAL DEL MAIS E DEI CEREALI LevicoTerme. Vieni a scoprire colori, profumi e tradizioni legate a Zea Mays e farine autoctone, in un weekend dedicato all’ingrediente base di uno dei piatti più rappresentativi del nostro territorio: la polenta. Lungo le vie del Centro Storico di Levico Terme, all’interno delle tipiche casette in legno, vi aspettano diversi produttori di farine autoctone, pronti a spiegarvene i mille usi e a conquistarvi con profumi e ricette tipiche! Per programma dettagliato visitate il sito: www.visitvalsugana.it. Tradizione FIERA DEL FUNGO Baselga di Piné. Corso Roma. manifestazione gastronomica per conoscere i funghi, con un fine settimana ricco di iniziative con conferenze, uscite sul territorio, rassegna gastronomica a tema, mercatino dei prodotti locali e mercato rionale. Per programma dettagliato info: Apt Piné e Valle di Cembra Tel. 0461.557028; www. visitpinecembra.it.

11 DOMENICA Famiglia FESTA DELLE BRISE Caoria. Rassegna gastronomica dedicata al re del bosco: il porcino. Giorno dedicato al “Boletus edulis”, il pregiato fungo porcino chiamato “Brisa” che cresce abbondante dei boschi del Vanoi. Per programma dettagliato visitate il sito www.sanmartino.com. Folklore 8^ GRAN FESTA DELLA FISARMONICHE Altavalle (Rifugio Potzmauer a Grumes). Giornata fra artisti e appassionati di fisarmonica con la partecipazione straordinaria del maestro e compositore Marco Lo Russo di Latina e con la partecipazione del gruppo folcloristico della valle del Fersina con gli originali strumenti e costumi. Info: Tel. 0461.1636795, 338.7033945, rifugioleo@gmail.com. Folklore 23A LA DESMONTEGADA DE LE CAORE DI CAVALESE Cavalese. Val di Fiemme: “Qui la bella è la bestia”. Già dalla mattina, Cavalese si prepara ad accogliere le caprette della Val di Fiemme, fra stand gastronomici, concerti, feste danzanti, sfilate di carri, dimostrazioni dei lavori di un tempo, il “Mercato de la Desmontegada” e visite a caseifici, stalle e malghe. I bambini partecipano ai “Laboratori per piccoli pasticcioni”.Alle 14.30, la folla si accalca per acclamare le capre con le loro bizzarre decorazioni floreali. Quindi, viene eletta la capra più bella. Nei ristoranti si affacciano menù km zero dei “Magnifici Prodotti di Fiemme”. Per programma dettagliato www. visitfiemme.it. Musica UN SALTO AL PARCO DOMENICHE MUSICALI Pergine Valsugana. Dalle ore 14 alle ore 19. Sala ex mensa del Parco Tre Castagni. Pomeriggio di intrattenimento, chiacchiere e musica. I concerti si terranno anche in caso di pioggia. Attività gratuita. Bus navetta gratuito dal “Bar Alba” dalle 14.00 in poi. Info: Tel. 0461.512189 o 348.4536412. Musica SETTIMANA MOZARTIANA 2016 Rovereto. Ore 11. Casa Mozart. Conferenza stampa. Prestanzione della Settimana Mozartiana 2016 & Conversazione La Battglia di Hakodate - L’arte della pace e del dialogo tra le culture a cura dell’Associazione Yomoyamabanashi con la partecipazione di Stefano Fait, Eugenio Dorigati, Andrea Stenico. Info: www.mozartitalia.org. Tradizione FESTA GRANDA Pergine Valsugana. Piazza Municipio, vie del Centro storico e Teatro Comunale di Pergine. Sagra


trentinoappuntamenti

Tradizione FESTIVAL DEL MAIS DEI CEREALI LevicoTerme. Vieni a scoprire colori, profumi e tradizioni legate a Zea Mays e farine autoctone, in un weekend dedicato all’ingrediente base di uno dei piatti più rappresentativi del nostro territorio: la polenta. Lungo le vie del Centro Storico di Levico Terme, all’interno delle tipiche casette in legno, vi aspettano diversi produttori di farine autoctone, pronti a spiegarvene i mille usi e a conquistarvi con profumi e ricette tipiche! Per programma dettagliato visitate il sito: www.visitvalsugana.it. Tradizione FIERA DEL FUNGO Baselga di Piné. Corso Roma. manifestazione gastronomica per conoscere i funghi, con un fine settimana ricco di iniziative con conferenze, uscite sul territorio, rassegna gastronomica a tema, mercatino dei prodotti locali e mercato rionale. Per programma dettagliato info: Apt Piné e Valle di Cembra Tel. 0461.557028; www. visitpinecembra.it.

13 MARTEDÌ Musica I CONCERTI CASA DI SALUTE RAPHAEL Roncegno Terme. Ore 21. Casa di Salute Raphael. Canto Gregoriano. Direttore: Attilio Zottele. Info: Palace Hotel Casa Raphael Tel. 0461.772000.

14 MERCOLEDÌ Corsi DANZA DEL VENTRE Zambana vecchia. Ore 20.30. Associazione di volontariato “Mana” - Piazza Umberto Nobile, 1. Per info e/o iscrizioni: mimosa.2009@live. it oppure 340.5953472. Musica SETTIMANA MOZARTIANA 2016 Rovereto. Ore 16. Piazza Rosmini. “Rovereto Mozartiana” - Visita guidata a cura di Fulvio Zanoni e Giorgio Raponi. Ore 18. Sala Baldessari - via Portici. “Armonie di colore dedicate a Mozart”. Inaugurazione della mostra di Franco La Spada & Marian Amariei Docan. Ore 18. Sala Filarmonica. Ore 20.45 Roberto Cappello, pianoforte. In programma composizioni di Wolfgang Amadeus Mozart, Robert Schumann, Franz Schubert. Info: www.mozartitalia.org.

15 GIOVEDÌ Laboratorio COLORI PER MOZART Isera. Ore 18. Palazzo De Probizer. Inaugurazione della mostra di lavori realizzati dal Laboratorio di disegno e pittura Artedomino. Presentazione a cura di Fulvio Zanoni. Nell’ambito della Settimana Mozartiana 2016. Info: www.mozartitalia.org.

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Musica SETTIMANA MOZARTIANA 2016 Rovereto. Ore 20.45. Teatro Zandonai. Wolfgang Amadeus Mozart: “Bastien und Bastienne KV 50” Singspiel in un atto, scritto nel 1768. Libretto di Weiskern, Mueller e Schachtner. Direttore, Alessandro Arnoldo & intervento del prof. Yasuhiro Tsukada (Presidente AMI-Hokkaido e Docente Università Educazione Hokkaido) & Junichi Nihashi: “Battaglia di Hakodate” Opera in un atto. Libretto di Yasuhiro Tsukada. Info: www.mozartitalia.org.

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patronale con grande spazio alle associazioni perginesi dai Cori alla Banda passando per le associazioni sportive che per le vie del centro proporranno il loro sport, le loro attività giocando o... ballando. Info: APT Pergine Tel. 0461.727760.

16 VENERDÌ APERITIVO ALLA PISCINA LevicoTerme. Dalle ore 18.30 alle 21. Aperitivo con musica dal vivo all’esterno del bistrot della piscina comunale in viale Lido. Blowin guitar duo - acoustic guitar voice sax country jazz pop. Info: Piscina comunale di Levico Terme info@ rarinantesvalsugana.it; Tel. 0461.700373. Cultura BITM 2016 - 17A BORSA INTERNAZIONALE DEL TURISMO MONTANO Trento. Ore 10-13. Palazzo delle Albere. Le nuove sfide del turismo montano in Trentino: giovani, natura, avventura”.Per programma dettagliato visitate il sito www.bitm.it. Cultura CONVEGNO Trento. Ore 14.30-18.30. Muse Corso del Lavoro e della Scienza, 3. “Progettare lo spazio turistico”. Nell’ambito della 17a borsa internazionale del turismo montano. Per programma dettagliato visitate il sito www.bitm.it. Cultura ALLA SCOPERTA DI TRIDENTUM. LA CITTÀ SOTTERRANEA Trento. Ore 15.30. Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, piazza Cesare Battisti. Itinerario archeologico nel centro di Trento, dal S.A.S.S. a Porta Veronensis e alla Basilica Paleocristiana. L’iniziativa è a cura dei Servizi Educativi della Soprintendenza e del Museo Diocesano Tridentino. Ritrovo ore 15.30 presso il S.A.S.S. Partecipazione 4 euro, prenotazione obbligatoria entro le ore 12 del giorno dell’iniziativa tel. 0461.230171, max 35 partecipanti. Per info: Tel. 0461.492161; uff. beniarcheologici@provincia.tn.it.

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trentinoappuntamenti Famiglia TRENTINO DEI CASTELLI Una giornata speciale a bordo di un trenino esclusivo che parte da Trento e attraversa le Valli del Noce - Val di Non e Val di Sole - alla scoperta di castelli e sapori. Accompagnati da guide esperte si potranno visitare prima il Castello di Ossana e Castel Caldes in Val di Sole, luoghi ricchi di fascino e leggende e poi, scendendo in Val di Non, l’esclusiva residenza privata di Castel Valer, che solo in questa occasione apre i suoi battenti agli ospiti, e l’imponente e maestoso Castel Thun. Tutti e quattro i castelli sono stati coinvolti da importanti restauri recenti e si aprono al pubblico nel massimo del loro splendore. Infine i migliori prodotti gastronomici del Trentino abbinati ai vini e alle bollicine della Cantina Mezzacorona accoglieranno gli ospiti nei manieri completando una giornata dal programma unico ed esclusivo. Info: www. iltreninodeicastelli.it; Apt trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi, Tel. 0461.216000; info@discovertrento.it; www.discovertrento.it . Famiglia A TU PER TU CON LE STELLE Monte Bondone. Ore 21-23. Terrazza delle Stelle. Grazie a potenti telescopi e alla guida di esperti operatori, le finestre dell’Universo

si aprono a tutti. Tariffa: intero € 3,50 - ridotto € 2,50. Info: Terrazza delle Stelle T. 0461.270311; astronomia@muse.it; www2.muse.it/ terrazzadellestelle. Famiglia SOTALAZOPA - MOUNTAIN ROCK FESTIVAL Tonadico. Un vero e proprio Festival rock ad ingresso gratuito che ogni anno raduna band di rilievo nel panorama alternative italiano sui prati di Primiero per salutare i primi colori dell’autunno e concludere in festa la stagione estiva. SotAlaZopa è un festival diverso perché è eco-sostenibile, coniuga la buona musica con l’amore per la natura ed è immerso nel verde. Per info: 2016.sotalazopa.it. Famiglia CAMPIONATO DEL MONDO DELL’INTERNATIONALER DOBERMANN CLUB Masi di Cavalese. Seicento doberman provenienti da 36 nazioni partecipano al Campionato del Mondo Internationaler Dobermann Club nei prati di Masi di Cavalese. I migliori soggetti di razza dobermann del mondo, accompagnati da proprietari, allevatori e addestratori si contendono 8 titoli di Campione del Mondo IDC 2016. Per i giudici internazionali la docilità vale più della bellezza. Per

programma dettagliato visitate il sito www.visitfiemme.it - www. ildobermann.it. Musica SETTIMANA MOZARTIANA 2016 Isera. Ore 17. Palazzo De Probizer. “Omaggio a Mozart” concerto a cura dei Mozart Boys&Girls con Caterina Isaia, violoncello Rosamaria Macaluso, pianoforte Giulio Robol, violino - Davide Sorbello, contrabbasso - Marvi Zanoni, pianoforte. In programma composizioni di Ludwig van Beethoven - Heinrich Ignaz Biber - Hans Fryba - Giovanni Bottesini e Armando Franceschini (1° esecuzione assoluta). Info: www. mozartitalia.org. Musica SETTIMANA MOZARTIANA 2016 Folgaria. Ore 17. Chiesa di San Lorenzo. “Monteverdi Cello Octet” Anna Bana , Sofia Best, Matteo Bodini, Marta Kotaszewska, Vincenzo Lioy, Patrycja Niezgoda, Justyna Orzechowska, Rachela Wasilewska. Programma: Pawel ukaszewski - Carlo Gesualdo da Venosa - Alessio Ferrante - Wolfgang Amadeus Mozart - Carlo Alfredo Piatti (Violoncello solista: Vincenzo Lioy) - Carlo Alfredo Piatti (1822-1901) - Heitor Villa-Lobos. Info: www.mozartitalia.org.

Musica SETTIMANA MOZARTIANA 2016 Borgo Valsugana. Ore 20.45. Auditorium. “Quintetto AudiMozart” - Gervasio Tarragona Valli, clarinetto, Bianca Maria Fiorito, flauto; Kim Seulgi, oboe, Riccardo Papa, fagotto; Achille Fait, corno. Programma: Jaques Ibert, Wolfganf Amadeus Mozart, Gioacchino Rossini, Wolfgang Amadeus Mozart, Carl Nielsen. Info: www.mozartitalia.org. Tradizione FESTIVAL DELLA ZUCCA Levico Terme. Protagoniste del Festival saranno le zucche in tutte le loro sfaccettature. Dalle infinite varietà con colori, forme e gusti diversi ai diversi modi per lavorarle e dipingerle fino a farle diventare dei simpatici oggetti. Laboratori creativi e dimostrazioni accompagneranno gli espositori in questi tre giorni. Chi vuole potrà portare la propria zucca e partecipare alla mostra lungo le vie del centro! Info: Consorzio Levico Terme in Centro Tel. 346.5149276; www.visitlevicoterme.it.

17 SABATO Cultura BITM 2016 - 17A BORSA INTERNAZIONALE DEL TURISMO MONTANO Rovereto. Ore 9.30-13. Urban Center - Corso Rosmini, 58. Se-

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HERBERT PIXNER PROJEKT Originario della Val Passiria dove è cresciuto nella fattoria di famiglia, dopo aver imparato l’uso del clarinetto da Sigmund Hofer, dall’età di 16 anni suona la fisarmonica diatonica, che impara invece da autodidatta, e nella quale si specializza in un conservatorio in Carinzia, che frequenta dal 1995 al 2001. Dal 1989 al 1992 aveva frequentato un seminario di musica folk. Dal 1998 al 2010 ha lavorato alla RAI Sender Bozen come conduttore radiofonico e televisivo. Fondatore di diversi gruppi musicali folkloristici assieme a colleghi austriaci e bavaresi, dal 2006 Pixner è front-cover del gruppo Herbert Pixner Projekt, attivo in Austria. BOLZANO – Waltherhaus 30 settembre 2016 ore 20.30

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BOLZANO – Via Bari 15 Tel. 0471 930993 – bazarbz@bazar.it lunedì-venerdì 8.30-12.30/14.30-18.30 chiuso il mercoledì e giovedì pomeriggio

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Forte della grande affezione che il pubblico dimostra nei suoi confronti Angelo Pintus nella stagione teatrale 2015-16 sta nuovamente girando l’Italia con il nuovo spettacolo “Ormai sono una Milf”. Più di 70 le repliche programmate con una previsione finale di oltre 100.000 spettatori.

Dopo 11 tappe sold out e vendite record per il tour che partirà il 28 aprile da Torino, il prossimo 12 novembre Marco Mengoni ripartirà per una nuova importante avventura live...

VERONA Arena di Verona 10 settembre 2016 ore 21

BOLZANO Palaonda – Via Galvani, 4 4 dicembre 2016 ore 21

RENATO ZERO Dopo aver incantato il pubblico che ha gremito i tre concerti dello scorso giugno all’Arena di Verona con i suoi successi di sempre e i brani contenuti nell’album “Alt”, magistralmente accompagnato dalla sua band e dell’Orchestra Filarmonica della Franciacorta diretta dal Maestro Renato Serio, RENATO ZERO partirà a novembre con “ALT IN TOUR” una serie di imperdibili date nei più importanti palasport d’Italia. PADOVA Arena Spettacoli Padova Fiere pad. 7 22 e 23 dicembre 2016 ore 21.00


trentinoappuntamenti minario di studi: “Accessibilità e mobilità sostenibile per le aree turistiche montane”. Per programma dettagliato visitate il sito www. bitm.it. Cultura SETTIMANA MOZARTIANA 2016 Rovereto. Ore 9. Sala Conferenze Palazzo Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto. “Convegno di Studi Mozartiani” - Dallo stile italiano al Singspiel”. Coordinatori: Giuseppe Calliari e Adriana De Feo. Relatori 2016 Relatori: Adriana De Feo, Rudolph Angermüller, Giovanni Bietti, Elena Biggi Parodi, Armando Franceschini, Giuseppe Calliari. Info: www.mozartitalia.org. Famiglia SOTALAZOPA - MOUNTAIN ROCK FESTIVAL Tonadico. Un vero e proprio Festival rock ad ingresso gratuito che ogni anno raduna band di rilievo nel panorama alternative italiano sui prati di Primiero per salutare i primi colori dell’autunno e concludere in festa la stagione estiva. SotAlaZopa è un festival diverso perché è eco-sostenibile, coniuga la buona musica con l’amore per la natura ed è immerso nel verde. Per info: 2016.sotalazopa.it. Famiglia CAMPIONATO DEL MONDO DELL’INTERNATIONALER DOBERMANN CLUB Masi di Cavalese. Seicento doberman provenienti da 36 nazioni partecipano al Campionato del Mondo Internationaler Dobermann Club nei prati di Masi di Cavalese. I migliori soggetti di razza dobermann del mondo, accompagnati da proprietari, allevatori e addestratori si contendono 8 titoli di Campione del Mondo IDC 2016. Per i giudici internazionali la docilità vale più della bellezza. Per programma dettagliato visitate il sito www.visitfiemme.it - www.ildobermann.it. Folklore DAL LAGORAI AL MARE: FESTA DELLA TRANSUMANZA PieveTesino. Una grande festa in occasione dell’arrivo in Tesino delle pecore dopo l’alpeggio estivo tra i ricchi pascoli sulle montagne del Lagorai, che scendono per poi spostarsi verso il mare. Il gregge accompagnato dai pastori si avventura in mezzo alle vie di Pieve Tesino in una splendida festa fatta di semplicità, colore e genuinità, dove si può ritrovare la gioia di vivere della gente di montagna. Per programma dettagliato visitate il sito www.visitvalsugana.it. Musica CONCERTO ORGANO BONATTI Civezzano. Ore 20.30. Chiesa di S. Maria Assunta. All’interno della XXVI Rassegna Antichi Organi e strumenti della Valsugana concer-

to di Paolo de Matthaeis, organo e Giulia Patruno, soprano. Verranno eseguire musiche di Frescobaldi, Caccini, Mozart, Haendel, Pasquini, Verdi e Bellini. Info: info@ ensemblefrescobaldi.it; www.ensemblefrescobaldi.it. Musica SETTIMANA MOZARTIANA 2016 Nogaredo. Ore 17. Palazzo Lodron. “Quintetto AudiMozart” Gervasio Tarragona Valli, clarinetto, Bianca Maria Fiorito, flauto; Kim Seulgi, oboe, Riccardo Papa, fagotto; Achille Fait, corno. Programma: Jaques Ibert, Wolfganf Amadeus Mozart, Gioacchino Rossini, Wolfgang Amadeus Mozart, Carl Nielsen. Info: www.mozartitalia.org. Musica SETTIMANA MOZARTIANA 2016 Rovereto. Ore 20.30. Ristorante Novecento. “Tafelmusik” con Quintetto Indaco: Federico Dalprà, flauto; Eleonora Trivella, oboe; Daniel Roscia, clarinetto; Simona Carrara, corno; Marcello Conca, fagotto & con la partecipazione straordinaria di Ulpiana Aliaj, soprano e Enrico Marchesini, basso e con altri cantanti ospiti a sorpresa accompagnati dal pianista Corrado Ruzza. Info: www.mozartitalia.org. Tradizione CAMMINORDIC A ROVERETO - INSIEME PER VINCERE LA FIBROSI CISTICA E IL DIABETE Rovereto. Ore 17. Passeggiata dal centro storico alla Campana dei Caduti. Appuntamento per l’iscrizione (a partire dalle ore 13) al Mart. Organizzano Ass. Trentina Fibrosi Cistica Onlus e Ass. Trentina Diabetici Onlus. Tradizione FESTIVAL DELLA ZUCCA Levico Terme. Protagoniste del Festival saranno le zucche in tutte le loro sfaccettature. Dalle infinite varietà con colori, forme e gusti diversi ai diversi modi per lavorarle e dipingerle fino a farle diventare dei simpatici oggetti. Laboratori creativi e dimostrazioni accompagneranno gli espositori in questi tre giorni. Chi vuole potrà portare la propria zucca e partecipare alla mostra lungo le vie del centro! Info: Consorzio Levico Terme in Centro Tel. 346.5149276; www.visitlevicoterme.it. Workshop BITM 2016 - 17A BORSA INTERNAZIONALE DEL TURISMO MONTANO Trento. Ore 9-14.30. Palazzo delle Albere - Via R. da Sanseverino, 45. “Trentino: oltre l’orizzonte delle emozioni”. Per programma dettagliato visitate il sito www.bitm.it.

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trentinoappuntamenti 18 DOMENICA Cultura PRESENTAZIONE DELLE OPERE DI ARTE SELLA 2016 Borgo Valsugana. Ore 11: presentazione a villa Strobele. Ore 14.30: visita guidata all’Area di Malga Costa. Performance di Koinè in collaborazione con Levico Acque. Ingresso all’area di Malga Costa: € 7,00. Info: Arte Sella Tel. 0461.751251; www.artesella.it. Cultura INAUGURAZIONE DEL FORTE BUSA GRANDA Vigonola Falesina. Per informazioni: Comune di Vignola Falesina Tel. 0461.533445; www.comune. vignola-falesina.tn.it. Famiglia CAMPIONATO DEL MONDO DELL’INTERNATIONALER DOBERMANN CLUB Masi di Cavalese. Seicento doberman provenienti da 36 nazioni partecipano al Campionato del Mondo Internationaler Dobermann Club nei prati di Masi di Cavalese. I migliori soggetti di razza dobermann del mondo, accompagnati da proprietari, allevatori e addestratori si contendono 8 titoli di Campione del Mondo IDC 2016. Per i giudici internazionali la docilità vale più della bellezza. Per programma dettagliato visitate il sito www.visitfiemme.it - www. ildobermann.it. Folklore DAL LAGORAI AL MARE: FESTA DELLA TRANSUMANZA PieveTesino. Una grande festa in occasione dell’arrivo in Tesino delle pecore dopo l’alpeggio estivo tra i ricchi pascoli sulle montagne del Lagorai, che scendono per poi spostarsi verso il mare. Il gregge accompagnato dai pastori si avventura in mezzo alle vie di Pieve Tesino in una splendida festa fatta di semplicità, colore e genuinità, dove si può ritrovare la gioia di vivere della gente di montagna. Per programma dettagliato visitate il sito www.visitvalsugana.it. Musica SETTIMANA MOZARTIANA 2016 Ala. Ore 17. Palazzo Malfatti. “Quintetto AudiMozart” - Gervasio Tarragona Valli, clarinetto, Bianca Maria Fiorito, flauto; Kim Seulgi, oboe, Riccardo Papa, fagotto; Achille Fait, corno. Programma: Jaques Ibert, Wolfganf Amadeus Mozart, Gioacchino Rossini, Wolfgang Amadeus Mozart, Carl Nielsen. Info: www.mozartitalia.org. Musica SETTIMANA MOZARTIANA 2016 Rovereto. Ore 20.45. Teatro Zandonai. “Gran Gala Amadeus” con i talenti del Progetto “Adozioni in Musica”. Concerto di giovani ta-

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lenti Nicola Losito (pianoforte); Duo Demetz - Bortoluzzi (violino e pianoforte); Trio Arizza (violino, violoncello e pianoforte); Quartetto Guadagnini (quartetto d’archi); Duo Franceschelli-Miucci (fagotto e pianoforte) & con la partecipazione straordinaria della pianista Anna Kravtchenko, testimonial del progetto, e del suo allievo Federico Ferlito. Info: www.mozartitalia.org. Tradizione FESTIVAL DELLA ZUCCA Levico Terme. Protagoniste del Festival saranno le zucche in tutte le loro sfaccettature. Dalle infinite varietà con colori, forme e gusti diversi ai diversi modi per lavorarle e dipingerle fino a farle diventare dei simpatici oggetti. Laboratori creativi e dimostrazioni accompagneranno gli espositori in questi tre giorni. Chi vuole potrà portare la propria zucca e partecipare alla mostra lungo le vie del centro! Info: Consorzio Levico Terme in Centro Tel. 346.5149276; www.visitlevicoterme.it. Tradizione LA DESMALGADA Bedollo. Centro Polifunzionale di Centrale. Festa per il rientro delle mucche dall’alpeggio. Per programma dettagliato visitate il sito www.visitpinecembra.it.

20 MARTEDÌ Musica I CONCERTI CASA DI SALUTE RAPHAEL Roncegno Terme. Ore 21. Casa di Salute Raphael. Duo Chitarra e Pianoforte: Lupo Vannucci: chitarra; Luca Torrigiani: pianoforte su musiche di Rossini, Lincetto, Castelnuovo-Tedesco. Info: Palace Hotel Casa Raphael Tel. 0461.772000.

22 GIOVEDÌ Famiglia GRAN FESTA DEL DESMONTEGAR Valle del Primiero. Festa dedicata alla fine dell’alpeggio estivo. Per programma dettagliato e info visitate il sito: granfestadeldesmontegar.it.

23 VENERDÌ Cultura MEDITA - MOSTRA DELL’EDITORIA TRENTINA Trento. P.zza Fiera. Editori, autori e librai incontrano i lettori. Ingresso libero. Ore 10-22. Info: AET Associazione editori trentini www.editoritrentini.it. Enogastronomia 59^ FESTA DELL’UVA Giovo. Loc. Verla. I vigneti della conca di Giovo fanno da sfondo alla grande festa dedicata all’uva e ai suoi frutti. Le vie del centro storico saranno animate da percorsi enogastronomici, musica, arte e mostre a tema. Info: info@

festadelluva.tn.it; www.festadelluva.tn.it; Tel. 0461.683110. Famiglia A TU PER TU CON LE STELLE Monte Bondone. Ore 21-23. Terrazza delle Stelle. Grazie a potenti telescopi e alla guida di esperti operatori, le finestre dell’Universo si aprono a tutti. Tariffa: intero € 3,50 - ridotto € 2,50. Info: Terrazza delle Stelle T. 0461.270311; astronomia@muse.it; www2.muse.it/ terrazzadellestelle. Famiglia GRAN FESTA DEL DESMONTEGAR Valle del Primiero. Festa dedicata alla fine dell’alpeggio estivo. Per programma dettagliato e info visitate il sito: granfestadeldesmontegar.it.

24 SABATO Cultura VISITA GUIDATA ALLA TRIDENTUM ROMANA E ALLA MOSTRA “OSTRICHE E VINO. IN CUCINA CON GLI ANTICHI ROMANI” Trento. Ore 15.30. Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, piazza Cesare Battisti. Partecipazione gratuita previa prenotazione tel. 0461 230171 entro le ore 13 del giorno dell’iniziativa. Info: Tel. 0461.492161; uff.beniarcheologici@provincia.tn.it. Cultura MEDITA - MOSTRA DELL’EDITORIA TRENTINA Trento. P.zza Fiera. Editori, autori e librai incontrano i lettori. Ingresso libero. Ore 10-22. Info: AET Associazione editori trentini www.editoritrentini.it. Enogastronomia 59^ FESTA DELL’UVA Giovo. Loc. Verla. I vigneti della conca di Giovo fanno da sfondo alla grande festa dedicata all’uva e ai suoi frutti. Le vie del centro storico saranno animate da percorsi enogastronomici, musica, arte e mostre a tema. Info: info@ festadelluva.tn.it; www.festadelluva.tn.it; Tel. 0461.683110. Famiglia GRAN FESTA DEL DESMONTEGAR Valle del Primiero. Festa dedicata alla fine dell’alpeggio estivo. Per programma dettagliato e info visitate il sito: granfestadeldesmontegar.it. Folklore 6° TROFEO DE LA MESCOLA SFIDA CULINARIA Castello Tesino. Sfida culinaria tra le contrade castelazze! San Polo, Molizza, Baili, Terrasanta, Via Dante, San Rocco. Info: Per informazioni: Apt Valsugana, Ufficio di Castello Tesino Tel. 0461.593322 0461.727730.

Musica FUCINA ROSSA ARTE SELLA Borgo Valsugana. Ore 14. Arte Sella, Malga Costa. Antonio Vivaldi - concerti per due violini: Giuliano Carmignola, Mario Brunello, Sonatori de la Gioiosa Marca. Ingresso € 22. Prenotazione obbligatoria al numero 0461.751251 (dal lunedì al venerdì, dalle ore 8 alle ore 12 ed il giorno dell’evento fino ad esaurimento posti). Evento garantito anche in caso di maltempo. Maggiori informazioni www. artesella.it.

25 DOMENICA Cultura ALL’IDEA DI QUEL METALLO Trento. Ore 14.30. Area archeologica Acqua Fredda, Passo del Redebus. Visita guidata al sito, all’area naturalistica e laboratorio di archeologia sperimentale per scoprire i segreti della lavorazione dei metalli con Enrico Belgrado esperto di archeometallurgia e Paola Barducci accompagnatore di territorio. Partecipazione gratuita previa iscrizione entro le ore 17 del giorno precedente presso l’ApT di Piné Cembra tel. 0461 557028. Info: Tel. 0461.492161; uff.beniarcheologici@provincia.tn.it. Cultura DALL’ABACO AL COMPUTER Trento. Ore 16.30. Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, piazza Cesare Battisti. Conversazione con Silvia Bertoluzza ricercatrice del CNR, letture teatrali a cura di Gabriella Tanfoglio. A cura del Gruppo Caronte nell’ambito del Progetto I Numeri del Mondo; realizzato grazie al contributo della Fondazione Caritro. L’incontro sarà preceduto alle ore 15.30 da una visita guidata al sito archeologico e alla mostra “Ostriche e vino. In cucina con gli antichi romani”. Partecipazione gratuita. Info: Tel. 0461.492161; uff.beniarcheologici@provincia.tn.it. Cultura MEDITA - MOSTRA DELL’EDITORIA TRENTINA Trento. P.zza Fiera. Editori, autori e librai incontrano i lettori. Ingresso libero. Ore 10-22. Info: AET Associazione editori trentini www.editoritrentini.it. Enogastronomia 59^ FESTA DELL’UVA Giovo. Loc. Verla. I vigneti della conca di Giovo fanno da sfondo alla grande festa dedicata all’uva e ai suoi frutti. Le vie del centro storico saranno animate da percorsi enogastronomici, musica, arte e mostre a tema. Info: info@ festadelluva.tn.it; www.festadelluva.tn.it; Tel. 0461.683110. Famiglia GRAN FESTA DEL DESMONTEGAR Valle del Primiero. Festa dedicata alla fine dell’alpeggio estivo.


trentinoappuntamenti Per programma dettagliato e info visitate il sito: granfestadeldesmontegar.it. Folklore SAGRA DI SAN MICHELE Telve. Dalle 14 alle 19. VIe del centro. Una festa unica nel suo genere, che coniuga la possibilità di scoprire gli scorci più belli e nascosti del paese con la degustazione di prodotti tipici della tradizione e della cultura del territorio, in un percorso che vi accompagnerà per mano, stand dopo stand in una riscoperta di sapori unici che raccontano la storia delle nostre montagne. L’esposizione dei prodotti dell’artigianato tradizionale e dell’estro artistico dei nostri compaesani completa un viaggio di sensazioni e profumi d’altri tempi. Info: www.sagrasanmichele.com. Folklore 6° TROFEO DE LA MESCOLA SFIDA CULINARIA Castello Tesino. Sfida culinaria tra le contrade castelazze! San Polo, Molizza, Baili, Terrasanta, Via Dante, San Rocco. Info: Per informazioni: Apt Valsugana, Ufficio di Castello Tesino Tel. 0461.593322 0461.727730.

27 MARTEDÌ Musica I CONCERTI CASA DI SALUTE RAPHAEL RoncegnoTerme. Ore 21. Adriana Montanar. Pianoforte su musiche

di Bach, Mozart, Schubert, Chopin. Info: Palace Hotel Casa Raphael Tel. 0461.772000.

28 MERCOLEDÌ Corsi DANZA DEL VENTRE Zambana vecchia. Ore 20.30. Associazione di volontariato “Mana” - Piazza Umberto Nobile, 1. Per info e/o iscrizioni: mimosa.2009@live. it oppure 340.5953472.

GLI APPUNTAMENTI DI OTTOBRE 2 DOMENICA Folklore 22A LA DEMONTEGADA DEL LE VACHE DI PREDAZZO Predazzo. La Val di Fiemme festeggia le sue mucche. Predazzo si affolla di bancarelle, casette e gazebi enogastronomici, paioli di polenta, con gli stand del Mercato Contadino e del Festival del Gusto. Alle 10.00, entrano in scena le vacche, agghindate a festa con fiori e rametti di abete. Fra le curiose star, sfilano contadini, malgari e pastori di tutte le età in costume tipico, carri di fieno, carrozze, cavalli, pecore, capre e persino galline. La scenografica festa attira migliaia di visitatori. I laboratori della Strada dei Formaggi delle Dolomiti trasformano i bambini in sapienti casari. Per programma dettagliato visitate il sito www.visitfiemme.it.

Giovanna Rauzi e Jacopo Tomasi

#BIRRETRENTINE

BIRRE TRENTINE

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LARICE D’ARGENTO PER ALBERTO FOLGHERAITER IL CRONISTA UNICO DEL TRENTINO CHE VA SCOMPARENDO

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n occasione dell’inaugurazione della settima edizione del Festival Tra le Rocce e il Cielo 2016, sono stati premiati con il Larice d’argento lo scrittore Alberto Folgheraiter e l’antropologo Annibale Salsa da Filippo Zolezzi. La motivazione che riguarda lo scrittore trentino –autore di punta della Casa Editrice Curcu & Genovese – così recita: “Aprire un suo libro è come entrare, attraverso una porta segreta, in un mondo da attraversare in punta di piedi e in silenzio, per non disturbare... È il Trentino che sta scomparendo, o è già purtroppo scomparso. Spoglio da melenso sentimentalismo o da sterile dietrologia, ci mostra aspetti di una società in via di sparizione con rispetto e affetto, magari a volte anche con rimpianto, ma sempre con grande amore, e con grande consapevolezza della dignità di chi viene raccontato. Il suo descrivere fatti e persone non è solo poesia, ma anche rigorosa ricerca storica: ogni suo personaggio o vicenda sono frutto di studi documentati e non solo semplici elementi della vulgata popolare. Il ciclo dei camini spenti è probabilmente il più bell’omaggio che il Trentina, che sta scomparendo, potesse ricevere: Alberto Folgheraiter ha veramente dato voce a chi la voce da tempo l’ha persa, o non l’ha forse nemmeno mai avuta. Anche se la sua opera letteraria è soprattutto circoscritta alla sua terra natale, il Trentina, in cui ha operato ottimamente come giornalista e come capostruttura della RAI, Folgheraiter può essere considerato uno dei migliori autori dell’ambiente di montagna in generale”.

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trentinomatrimoni SOLO PER I NOSTRI LETTORI, LE NOZZE DI ALESSIA CON LUCA

IL MATRIMONIO DEL MESE

Lei Nome: Alessia Età: 28 Nata: Cles Residente: Cles Parrucchiere: Salone Elisabetta - Cles Truccatore: Salone Elisabetta - Cles Occupazione: Fisioterapista

Lui Nome: Luca Età: 28 Nato: Cles Residente: Ville d’Anaunia, Tuenno Barbiere: Salone Donatela - Tuenno Occupazione: Ingegnere dei materiali

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trentinomatrimoni Matrimonio: Data: Luogo: Invitati: Ricevimento: Torta: Fiori e bouquet: Fiori scalinata: Intrattenimenti: Video: Viaggio di nozze: Vivranno a:

Religioso 11 giugno 2016 Chiesa dei Francescani di Cles 105 Hotel Telvini - Commezzadura Chef Alessandro Saiu Fioreria da Alberto - Predaia, Taio Azienda Agricola Padri Francescani - Cles Gruppo bandistico Clesiano Mec video - Mezzocorna Messico (Playa del Carmen) e Cuba (Varadero) Ville d’Anaunia, Tuenno

Servizio fotografico: Roberta Pisoni www.robertapisoni.it

La sposa ha suonato due marce con la Banda, in chiesa, a fine cerimonia, tra cui la Radetzky Marsch. La mamma della sposa era in blu con scarpe, pochette e copri spalle giallo limone.

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UN BRINDISI AI MASI GALLO ROSSO GIUSEPPINA: MISSIONE A BUDA (ED A PEST)

LE AZIENDE VINICOLE DELL’ALTO ADIGE CHE OFFRONO OSPITALITÀ

...E UN CAPITANO UNGHERESE IMBARCA LA COMPAGNIA SUL DANUBIO...

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ell’occasione di un viaggio turistico-culturale in Ungheria, a Budapest, l’eclettica Giuseppina, durante le ore dedicate allo shopping con la sua consueta verve ha coinvolto ed entusiasmato un gruppetto di persone oramai diventati amici, a seguirla per visitare e bere un caffè nel famoso e antico New York cafè, inaugurato nel 1894 e riportato agli antichi fasti da una nota azienda alberghiera italiana. Non contenta, verso sera passeggiando lungo il Danubio ha incontrato un capitano ungherese che scendeva dalla sua imbarcazione navale e con la sua lingua internazionale italo-trentina fatta di gesti, sorrisi e simpatia lo ha convinto ad imbarcare tutto il gruppetto per un breve giro sul Danubio e così navigando sotto un cielo stellato e luminoso, tutto il gruppetto ha brindato assieme al capitano all’insegna dell’amicizia e della felicità.

1) Ernesta, Giuseppina e Rosy 2) Greta, Giuseppina e Giovanna Greta 3) Erika, Mary, Alba, Giuseppina, Ierma, Rudolph 112

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Alto Adige è una zona viticola d’Italia tra le meno estese, la coltivazione della vite tuttavia comprende fasce climatiche e terreni molto diversi fra loro. Il risultato è un ventaglio di vini d’eccellenza tra i più ampi e variegati d’Italia, che si impone di diritto nelle guide enologiche internazionali conquistando sempre i posti migliori. Gewürztraminer, Schiava, Lagrein sono solo alcuni dei vini di alta qualità che vengono prodotti nelle aziende vinicole altoatesine, alcune delle quali appartengono all’Associazione del Gallo Rosso. Sono più di 340, infatti, i masi Gallo Rosso che si dedicano alla coltivazione dell’uva, offrendo in degustazione del buon vino, organizzando visite alle cantine o coinvolgendo gli ospiti nella vendemmia o nell’impegnativo processo di vinificazione; offrono anche ospitalità nella formula di agriturismo, con la possibilità di richiedere delle ricche e abbondanti colazioni contadine, fatte con i prodotti freschi e genuini del maso. Gli amanti del buon vino o semplicemente i curiosi trovano in questi masi il massimo della soddisfazione, entrando a far parte direttamente di questo mondo aiutando, per esempio, il contadino nella vendemmia, nella pigiatura dell’uva e gustando il primo succo d’uva della stagione. Dal maso Oberpreyhof a Caldaro all’altopiano del Renon, con il Rielinger-Hof, per finire al maso Pflanzerhof a Postal: tante le occasioni da non perdere. Info: Gallo Rosso Press Way margit.hanni@sbb.it www. gallorosso.it.


trentinomese

A MOLVENO ARRIVA DIEGO RIGOTTI, LO CHEF STELLATO CON LA PASSIONE PER LE ERBE AROMATICHE PIATTI RICERCATI, TRA GUSTO E FANTASIA AL RISTORANTE PERLA DEL LAGO DELL’ALPENRESORT BELVEDERE WELLNESS & BEAUTY ****S

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

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l luogo è incantevole e il panorama mozzafiato: affacciato sul lago di Molveno e incastonato tra le Dolomiti di Brenta. Un vero paradiso che da qualche mese ospita la nuova avventura di Diego Rigotti, chef trentino che ha conquistato per tre anni consecutivi la stella Michelin a Maso Franch. Da aprile 2016 Diego Rigotti è lo chef del ristorante Perla del Lago, presso l’AlpenResort Belvedere di Molveno. I fratelli Alberto e Donato Giordani, che gestiscono la struttura ricettiva, lo hanno voluto a lavorare con loro per dare forma e sostanza a una nuova idea di ristorazione, che non ha eguali in tutta la zona. Oltre alla sua conclamata abilità, Diego Rigotti ha portato con sé anche la sua personalissima e originale concezione di cucina: una cucina attentissima alla qualità delle materie prime e alla presentazione del piatto, ma al tempo stesso accessibile a tutti. Protagonisti di questo progetto sono piatti insoliti, che fondono insieme la novità con la tradizione, i sapori del territorio con le migliori

materie prime provenienti dall’Italia e dal mondo. Piatti che soddisfano i 5 sensi attraverso alchimie, suggestioni e contrasti irresistibili. L’abilità di Diego Rigotti raggiunge il culmine nel riuscire ad amalgamare la concretezza con la fantasia, la semplicità con la continua ricerca. La cosa non deve stupire, perché stiamo parlando di uno dei migliori chef a livello nazionale, formatosi con Marchesi, Veyrat e Cracco e insignito di prestigiosi riconoscimenti: oltre alla Stella Michelin, il premio come Miglior chef emergente d’Italia e la finale europea del Bocuse d’Or a Stoccolma, concorso fra i più importanti del mondo. «Questa esperienza è molto stimolante – racconta –. Qui a Molveno ho trovato l’ambiente ideale per far emergere la mia idea di cucina, valorizzando i prodotti del territorio, ma scovando anche materie prime meno note. La ricerca, sia per i prodotti che per le tecniche utilizzate, è una costante nel mio lavoro». Insolito filo conduttore sono le erbe aromatiche, che accompagnano e caratterizzano ogni portata, esaltando i sapori per contrasto di gusto o di texture. «Mi piace molto lavorare con le erbe, ne cerco sempre di nuove e insolite, senza trascurare le erbe tipiche delle nostre montagne», conferma lo chef. Vero artista del piatto, fantasioso e originale, Diego Rigotti è affiancato in cucina da Mohammed Iamnur, Matteo Weber e Alessandro Gualitti. Una squadra che, accanto al servizio per gli ospiti del resort, ogni giorno porta in tavola un menu à la carte che non passa inosservato e tre menu degustazione (carne, pesce e vegetariano) per tutti i gusti e tutte le tasche. Piatti da gustare boccone dopo boccone, ma anche da ammirare nello spettacolare impiattamento che riproduce le situazioni ambientali. Qualche idea? Dopo l’aperitivo a base di Trentodoc sulla terrazza affacciata sul lago, il benvenuto della cucina può essere un viaggio tra i sapori dell’orto e della malga, con verdure essiccate e pepite di puzzone di Moena invecchiato alle erbe. Come primo, ravioli di pasta fresca al cacao ripieni di cervo con polvere di mele croccante ed emulsione di sedano rapa. Seguono le carni e il pesce, con materie prime scelte con cura. Sontuoso il finale con i dessert, tra cui spicca il Sottobosco, che è valso allo chef prestigiosi premi: una mousse di pistacchio, con funghi di meringa al caffè, muschio al tè verde, frutti di bosco e gelato al ginepro selvatico. Se vi è venuta l’acquolina in bocca, non vi resta che prenotare! ALPENRESORT BELVEDERE WELLNESS & BEAUTY Via Nazionale, 9 - 38018 Molveno (TN) Tel. 0461 586933 info@belvedereonline.com - www.belvedereonline.com Alpenresort Belvedere wellness & beauty alpenresort_belvedere alpenresortbelvedere 113

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A FRAPPORTA ARRIVA LA PITTURA ESTEMPORANEA BAR. BICYCLES AGAINST RACISM, PARTE SECONDA DALLE CICLABILI DEL TRENTINO ALLE STRADE BIANCHE DEL CHIANTI: INSIEME CONTRO L’INTOLLERANZA

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opo il successo della prima uscita, tornano a muoversi sulle strade trentine le ruote di BARBicycles Against Racism, il progetto che unisce benessere, sostenibilità ambientale, libertà di movimento, inclusione sociale, contaminazione culturale. Il progetto, promosso dal Comitato trentino dell’UISP, da ATAS onlus e dalla Cooperativa sociale Kaleidoscopio con il suo progetto ORA (Officina Richiedenti Asilo), è sostenuto dal Dipartimento Salute e Solidarietà Sociale della Provincia Autonoma di Trento e da CINFORMI. Tre escursioni in bicicletta accessibili a tutte/i, per coinvolgere sia stranieri sia residenti e creare momenti di partecipazione che facilitino l’incontro tra persone, l’avvicinamento allo sport e a mezzi di spostamento alternativi all’automobile. Le uscite si sono svolte sabato 23 luglio e sabato 27 agosto; l’ultima si terrà sabato 24 settembre. Presenti due agenti del Corpo di Polizia Locale di Trento, a disposizione per promuovere il rispetto delle norme di circolazione e la conoscenza del codice della strada. Cinque persone parteciperanno, alla fine del progetto alla prestigiosa manifestazione cicloturistica L’Eroica (www.eroica.it) di Gaiole in Chianti, uno dei più importanti eventi internazionali di ciclismo vintage, con cinquemila partecipanti da ogni angolo del mondo. Tre di questi numeri saranno destinati a profughi o richiedenti asilo in Provincia di Trento, che saranno coinvolti in un percorso di allenamento e avvicinamento graduale alla manifestazione. Contatti e informazioni: UISP Comitato del Trentino 349.4474159 t.iori.trento@uisp.it 114

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Frapporta, un suggestivo borgo fortificato alle spalle del Castello di Tenno che domina l’Alto Garda, il giorno si San Lorenzo, patrono del borgo, si è svolto il primo concorso di pittura estemporanea “Scorci di storia”. I partecipanti dovevano dipingere uno scorcio del borgo medievale, del castello o dell’antica chiesetta di San Lorenzo. La manifestazione è stata significativamente organizzata da un gruppo di giovani che hanno trovato appoggio anche al di fuori del minuscolo abitato dove risiedono solo una sessantina di persone. La Giuria era presieduta da Renzo Francescotti, scrittore e storico dell’arte e composta inoltre da Paolo Chiarani, pittore di Arco, Livio Tasin, scultore di Tenno e da Nicole Furletti, segretaria del comitato organizzatore. I 17 partecipanti, giunti in maggioranza da altre regioni, avevano a disposizione dal mattino alle ore 16 per realizzare le loro opere pittoriche a tecnica libera. Questi i cinque artisti premiati con premi in denaro, in un Concorso di pittura estemporanea che è l’unico del Trentino e che ci si augura possa proseguire e farsi sempre di più conoscere: Primo premio a Romano Bertelli di Ostiglia (MN) con l’opera “Entrata di Frapporta”. Secondo premio ad Alberto Zappa di Desenzano (BS) con l’opera “Antico paese”. Terzo premio a Caroline Meier di Falzes con l’opera “Finestra della chiesetta di S. Lorenzo”. Quarto premio a Guglielmo Tonni di Sabbio Chiese (BS) con l’opera “passeggiata”. Quinto premio a Elio Carnevali di Pegognaga (MN) con l’opera “Chiesa di S. Lorenzo”.


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AD ALEXANRESCU IL XV SIMPOSIO CAMMINORDIC A ROVERETO INSIEME PER VINCERE LA FIBROSI CISTICA E IL DIABETE

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ue importanti Onlus, l’Associazione Trentina Fibrosi Cistica e l’Associazione Trentina Diabetici, propongono insieme una passeggiata – con o senza bastoncini (che si potranno affittare all’atto dell’iscrizione) – attraverso il centro storico di Rovereto, fino alla Campana dei Caduti, per sensibilizzare l’opinione pubblica su malattie diffuse, ma forse non abbastanza conosciute, e per raccogliere fondi per la ricerca. CammiNordic si svolgerà il 17 settembre, indipendentemente dalle condizioni climatiche: sarà una passeggiata adatta a “maratoneti” di tutte le età, ma sconsigliata ai bimbi in passeggino. Ci si incontrerà al Mart e ci si potrà iscrivere a partire dalle 13; il costo per gli adulti sarà di 10 euro; partecipazione gratuita per i ragazzi minori di 14 anni. La quota di iscrizione comprende un cappellino, dei generi di conforto, il biglietto di una lotteria e l’ingresso alla Campana dei Caduti. Il tutto,

SUCCESSO PER “LUCI E OMBRE DEL LEGNO” A CASTELLO TESINO

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uello che è stato definito “il più bel Simposio di scultura in legno d’Italia” ha concluso a Castello Tesino la sua 15ma edizione. I 24 artisti di sette nazioni (Italia, Svizzera, Spagna, Montenegro, Ucraina, Turchia e Siria ammessi al Simposio hanno lavorato per sei giorni nei centri di Castello, Pieve e Cinte Tesino, Bieno e (novità di questa edizione) Strigno, a stretto contatto con il pubblico che ha visto nascere e svilupparsi l’opera d’arte. A tutti gli artisti era stato assegnato un tronco di cirmolo delle stesse dimensioni. La Giuria composta da Renzo Francescotti (presidente), Gabriele Bertacchini, Lorenzo Menguzzato (Lome), Paolo Milani, Carlo Scantamburlo, Nicoletta Tamanini, Remo Tomasetti, dopo un’attenta e appassionata discussione è arrivata unanimamente alle seguenti decisioni: per quanto riguarda i premi minori il premio Floricoltura Valentino Roncador è stato assegnato a Dino Damiani di Grignasco (NO) con l’opera “Le debuttanti”; il premio PEFC a Mario Iral di Padova con l’opera “Flussi di memoria”. La Giuria ha inoltre selezionato sette artisti tra cui sarà scelto chi realizzerà un’opera pubblica presso la Casa di Riposo di Borgo Valsugana, scolpendo un tronco di cedro. Questi i nomi: Ionel Alexandrescu, Dino Damiani, Jessica Ielpo, Luka Radojevic, Matthias Sieff, Ihor Tkachivkyi, Gianluigi Zeni. Sono stati anche segnalati due artisti in ordine alfabetico: Jessica Jelpo e Alessandro Pretto. Questi infine i nomi dei classificati ai primi tre posti: Primo premio a Ionel Alexandrescu, residente da anni a Torino ma di origine rumena, con l’opera “Intero”. Secondo premio a Gianangelo Longhini di Asiago (Vi) con l’opera “Incontri di luce”. Terzo premio a Matthias Sieff di Mazzin di Fassa con l’opera “Remember of David”.

con la guida e il sostegno degli istruttori dell’Associazione Nordic Walking Arcobaleno che, fin dalla partenza fissata alle ore 13, affiancheranno i partecipanti. Una volta giunti alla meta, i camminatori saranno accolti e ristorati dagli Alpini di Vanza di Trambileno. Si visiterà la Campana dei Caduti e si procederà infine all’estrazione dei premi in palio: molto ambito il primo premio, un rampichino Peugeot. Gli organizzatori non hanno dimenticato chi non potrà svolgere il percorso a piedi, quindi suggeriscono a chi vorrà arrivare alla Campana in automobile di organizzarsi per essere lì alle 17, sia per partecipare alla visita alla Campana, che per il rinfresco e l’estrazione dei premi. Questa lodevole iniziativa, che invita a camminare perché il movimento è indispensabile per mantenere una buona condizione fisica, ha un valore aggiunto, quello della socializzazione per cui il procedere insieme sarà anche conoscersi, parlare…e qualche volta fermarsi per un minuto di riposo. Luciana Grillo 115

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TRA (IRRIVERENTI) LETTURE E SCULTURE AL MOLO51 NELL’ATELIER MUSEO DI BRUNO LUCCHI A LEVICO TERME, GIORGIO ANTONIACOMI PROTAGONISTA CON IL SUO LIBRO. LETTURE E MUSICHE CON DENIS FONTANARI E MATTEO LORENZI

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i moli non approdano solo le merci materiali e umane o solo la sofferenza e sogni di futuro. Vi arrivano anche le idee che, grazie ai libri, viaggiano libere. Lo scorso 4 agosto, al MOLO51 di Bruno Lucchi a Levico Terme c’è stato un affollatissimo secondo incontro del ciclo “Tra letture e sculture”. Protagonista Giorgio Antoniacomi con il suo scanzonato, sarcastico e irriverente “Bestiario di incerta umanità” (Publistampa edizioni). Sempre con le letture di Denis Fontanari e la chitarra di Matteo Lorenzi. Testimoni oculari le sculture del Maestro levicense. Che ne avranno pensato gli oracoli o i sette savi delle creazioni letterarie di Antoniacomi? Del professor Majakovskij Fankulovskij, del pisciatore controvento o della dimenticabile artista?

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ROBERTO CORRADINI A LEVICO TERME E IN RAI I ”RACCONTI DEL MONTE BONDONE” A CANDRIAI

CON IL ROMANZO EPISTOLARE “IL SANGUE E L’INCHIOSTRO”

L’ULTIMA FATICA LETTERARIA DI RENZO FRANCESCOTTI AL MALGONE

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opo aver esordito al Trentino Book Festival di Caldonazzo, “I racconti del Monte Bondone” di Renzo Francescotti, pubblicati da Curcu Genovese, sono stati presentati nel mese di agosto in alcuni centri del Bondone. Si è cominciato a Garniga Terme nella sala dell’Albergo Laghetto con lo scrittore Giorgio Ragucci Brugger che ha sottolineato il lungo lavoro di ricerca che sta alla base dei racconti, raccolto specialmente nel precedente “Romanzo del Monte Bondone” (da qualcuno definito “La Bibbia del Bondone”), e la capacità straordinaria di Francescotti nel creare personaggi così vitali che ci pare di averli conosciuti. L’autore ha parlato del suo libro, ricordando che Garniga è il paese di sua nonna materna, rievocando le molte estati passate in paese con la moglie e i giovani figli, leggendo infine e commentando alcuni brani di racconti ambientati proprio a Garniga. Come “L’orso del Baldo” che racconta di un ”garnigòt” di nome Baldo, che uccide con un archibugiata un orso nei campi del paese; ma altri rivendicano a vari titoli una parte dell’orso, e alla fine il buon Baldo è l’unico a rimanerne senza. O come in “Donpierino” che racconta la storia di un giovane prete che con enormi sforzi costruisce la nuova Chiesa di Garniga e, finitala, nel giorno del suo quarantesimo compleanno muore di polmonite senza poter assistere all’inaugurazione. O come in “mulini e muli” dove viene raccontata l’epopea dei mugnai del paese che erano anche i mulattieri che rifornivano il villaggio due volte al giorno coi loro muli quando ancora la strada non c’era. È seguita la

rande successo per il romanzo di Roberto Corradini, “Il sangue e l’inchiostro” (Curcu & Genovese): infatti dopo le belle presentazioni di primavere il libro è stato ridotto per la radio e mandato in onda in quattordici puntate sulla Rai Regionale Trentino Alto Adige. Inoltre, venerdì 23 settembre si terrà una nuova presentazione del libro a Levico Terme (ore 20.30, Sala Consiliare). A presentare Corradini sarà Francesco Filippi. presentazione al Malgone di Candriai, davanti a un folto pubblico, è stato il giornalista e scrittore Carlo Martinelli a parlare del libro di Francescotti in termini ammirati. Ha sottolineato la grande varietà dei temi che balzano con forza dai ventidue racconti, la presa diretta su letture, frutto di un’apparente semplicità, ma che è invece esito di un lavoro di bulino che arriva in certe pagine sino allo sperimentalismo. Ha concluso la serata una lettura di brani affidata alla bravura dell’attrice Grazia Bridi. Le presentazioni sul Bondone si sono concluse (per ora, perché altre sono previste nei prossini mesi, sia in altri paesi del Bondone che nei centri maggiori, di Trento, Rovereto, Levico Terme, Borgo Valsugana ecc.) nella sala dello Sport Nicolussi al Vason. Qui, dopo un’introduzione di Dodi Nicolussi, ex azzurra di sci e ora giornalista televisiva di Sky, Francescotti ha dialogato col pubblico assieme a Nino Nicolussi, il “Duca del Vason”, che appare in ben cinque racconti della raccolta e ha rievocato i personaggi di Bepi Todesca e della Maia Pastora. Alcuni brani sono stati letti con grande bravura da Grazia Bridi. La serata è stata organizzata dall’Associaziione Candriai Monte Bondone. 117

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A BRESIMO, “CARTOLINE DAL TRENTINO” MA C’È SPAZIO ANCHE PER LA CUCINA D’AUTORE E PER UN RICORDO STORICO

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a trasmissione si intitola “Cartoline dal Trentino” e apre la puntata di Tapis Roulant (in onda domenica 4 settembre ad ore 9.45 circa su RAI3 ed in replica sul canale 103 del Digitale Terrestre alle ore 22.30). Siamo in Val di Bresimo, precisamente in un maniero ai piedi del Monte Pin dove si erge il Castello di Altaguardia che, eretto sull’antica via di collegamento con la Val d’Ultimo, è il più alto dei castelli trentini, a 1280 metri e dai cui spalti si può controllare l’intera Valle di Non. Nel 1639 il castello fu distrutto da un furioso incendio, quindi ricostruito e utilizzato fino al 1780, quando iniziò l’abbandono che divenne totale nel 1801. Poco più sotto, seguendo il sentiero, si scopre anche lo stagno del castello, un piccolo biotopo, pregevole microcosmo in cui la fauna vive indisturbata. La regia è di Flavio Pedrotti. A seguire, la seconda puntata di “Il disegno nel piatto” che propone di esplorare le più recenti tendenze estetiche nel campo della cucina d’autore, e dove Design, creatività, ricerca formale, e un pizzico di genialità, trasformano ricette tradizionali in capolavori del gusto e della vista, ha per protagonista lo chef Alessandro Gilmozzi e una sua opera d’arte. Nell’episodio di settembre della serie “Girar per boschi”, le telecamere della Sede RAI di Trento si sono recate nel Trentino occidentale percorrendo la Val di Sole fino al Passo del Tonale. In alcuni siti di questi luoghi si possono ammirare tronchi vissuti migliaia di anni fa. Questi tronchi fossili sono presenti nelle antiche torbiere, nei laghi di montagna e in 118

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LE TENUTE LUNELLI FESTEGGIANO I 90 ANNI DI ARNALDO POMODORO

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e Tenute Lunelli sono tra i sostenitori dei festeggiamenti che Milano dedicherà, dal 30 novembre al 5 febbraio 2017, al Maestro Arnaldo Pomodoro per i suoi 90 anni. Una grande antologica contemporaneamente allestita in alcune delle sedi più rappresentative della città, da Palazzo Reale, con la mostra curata da Ada Masoero, al Museo Poldi Pezzoli, dalla Triennale alla Fondazione Arnaldo Pomodoro, che coinvolgerà Milano e i milanesi in un raffinato percorso artistico. Sarà un itinerario tra le opere più rappresentative della lunga carriera del Maestro, che vedrà esposto alla Triennale di Milano, a cura di Aldo Colonetti, il progetto del Carapace, la cantina-scultura della tenuta umbra della famiglia Lunelli, illustrato attraverso disegni, immagini e il modello in scala 1:20. Un progetto unico, che sfida i confini fra scultura e architettura, e che corona il lungo rapporto di stima e amicizia del Maestro con la famiglia Lunelli. Dopo il “disco” realizzato nel 1992 per i 90 anni delle Cantine Ferrari, il legame è suggellato da Centenarium, la scultura celebrativa dei 100 anni di Ferrari, che campeggia di fronte alla sede trentina: una spirale alta sei metri che rappresenta la gioia di vivere che si sprigiona quando si stappa una bottiglia di bollicine Trentodoc.

alvei di alta quota. Siamo andati a scoprirli, grazie anche alle eccezionali condizioni di conservazione che si sono create in ambienti dove c’è poco ossigeno e le temperature restano molto basse. La regia è di Daniele Torresan. Uno sguardo alla memoria, invece, sul 2 settembre 1943, a pochi giorni dall’armistizio, Trento venne bombardata. Gli avvenimenti storici di quei tristi giorni di settembre, sono raccontati dal Direttore del Museo Storico di Trento, Giuseppe Ferrandi, e dal giornalista Luigi Sardi. La regia è di Daniele Torresan. Nella puntata del 18 settembre, siamo nel Parco Nazionale dello Stelvio, in Val di Rabbi, nel gruppo montuoso dell’Ortles-Cevedale, massiccio dentro il quale si incastra la suggestiva Val del Saent, nota soprattutto per le effervescenti cascate. La terza puntata de “Il disegno nel piatto” ha come protagonista lo chef Stefano Bertoni ed una delle sue opere d’arte.


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AL VIA LA #BERTAGNOLLI EXPERIENCE

TUTTO IL DIVERTIMENTO DEL MONDO DEL NO PROFIT IN UNA APP

UNA NUOVA CAMPAGNA SOCIAL E UN SODALIZIO CON IL RUGBY...

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a storica Distilleria Bertagnolli, azienda trentina fondata nel 1870, dopo aver lanciato sui social una campagna video sulle regole del Rugby e sul gioco di squadra, attraverso la presenza di sportivi d’eccezione come il Capitano della Nazionale Italiana Edoardo Gori, ha voluto coinvolgere tutti gli utenti nel realizzare ed inviare con i loro smartphone foto e filmati in cui lanciano un brindisi in compagnia dei loro amici e, naturalmente, Grappa Bertagnolli. Non solo le foto e i video ricevuti tramite l’hashtag #BertagnolliExperience saranno pubblicati sulla pagina Facebook ufficiale dell’evento, ma gli autori degli scatti e dei video più divertenti e creativi avranno la possibilità̀ di partecipare alla #BertagnolliExperience, che si terrà l’11 settembre presso la sede dell’azienda, a Mezzocorona: una giornata indimenticabile alla scoperta dei segreti della più antica Distilleria del Trentino insieme ai Campioni del Rugby Azzurro! L’iniziativa curata da LGS SportLab, come specialista di marketing e comunicazione sportiva, è stata ideata e realizzata per far vivere al pubblico di Bertagnolli un’esperienza autentica, facendo vivere e conoscere in prima persona la storia e il patrimonio culturale che l’azienda tramanda da cinque generazioni. “Grappa e Rugby, un binomio insolito quanto curioso. Non a caso abbiamo scelto proprio questo sport – afferma Martina Bosetti Bertagnolli – come dimostrazione che valori importanti tra cui lealtà, amicizia, rispetto, aggregazione, sacrificio e disciplina possono resistere nel tempo. Valori propri della nostra cultura aziendale e della nostra Grappa che, come il Rugby, ancora oggi mantiene quell’aria nobile e un po’ retro’ che attira e suscita l’interesse e l’entusiasmo di un gran numero di persone in tutto il mondo”.

l suo nome indica la sua specificità, quella di essere dedicata a eventi che si svolgono all’aperto: si chiama, infatti, #fuori la app gratuita dedicata agli eventi del no profit lanciata dalla Federazione Trentina Pro Loco e loro Consorzi. Nata a inizio 2015 per sopperire alla mancanza di promozione di molti eventi delle Pro Loco trentine, la app è cresciuta tanto da coinvolgere ben presto anche le Pro Loco delle regioni di Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Veneto e Toscana. Ma la sua evoluzione è ancora in atto: è di pochi mesi fa, infatti, la decisione di allargare il suo raggio di azione a tutto il mondo del no profit. Prossimo obiettivo: diventare punto di riferimento a livello nazionale per gli eventi di questo settore. Quello che si trova in #fuori app sono eventi che, forse, sarebbe difficile scovare senza questo strumento: sagre, concerti, eventi sportivi, spettacoli teatrali, feste in costume, ma anche rassegne, appuntamenti culturali, mostre e corsi, tutti accomunati dal fatto di essere organizzati da associazioni no profit, e quindi di avere generalmente una visibilità minore rispetto ai grandi eventi. Una app, insomma, che pur promuovendo anche i maggiori eventi, vuole fondamentalmente dare voce a quella cultura lontana dai principali canali di comunicazione che è estremamente variegata e capillare sui territori. Pratica e facile da usare per l’utente, la app ha anche la comodità di avere un’opzione di geolocalizzazione: il sistema permette cioè di individuare solo gli eventi presenti nelle immediate vicinanze, e indica il percorso più comodo per raggiungerli. Una app che si è rivelata utile non solo per i residenti, che hanno a disposizione uno strumento in più per rimanere sempre aggiornati sugli eventi locali, ma anche per i turisti, che possono avere, con pochissimi click, informazioni aggiornate e dettagliate su tutta l’offerta di manifestazioni del territorio in cui si trovano. In questi mesi la app ha registrato numeri in costante crescita: con oltre 7000 download, un po’ da tutta Italia, il futuro di questa app è sicuramente promettente.

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IL LIBRO DEL MESE

“QUARANTA SONETI DAL TRENTIN” PRESENTATO A COREDO IL LIBRO DI VERSI DI GIORGIO BRENTARI

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ella Sala Marta di Coredo, davanti a un numeroso pubblico, presenti l’assessore alla Cultura Elisa Chini, la bibliotecaria Cristina Menapace e il bibliotecario capo Claudio Travaglia è stata presentata la raccolta di versi “Quaranta soneti dal Trentin - e altre poesie en nònes”, pubblicata da Curcu & Genovese. Renzo Francescotti, autore della prefazione, ha parlato di questo poeta, frequentatore da una quindicina d’anni dei corsi di poesia tenuti da lui a Villa Sant’Ignazio, giunto alla pubblicazione del suo primo libro di poesia a settant’anni, ma che avrebbe potuto fare uscire anni prima, se il senso della modestia e del rigore non glielo avesse impedito. La spinta decisiva alla pubblicazione si è verificata lo scorso anno quando Brentari vinse a Vigolo Vattaro il prestigioso premio di poesia del Triveneto “Alicante” giunto alla sua 32ma edizione, sezione in dialetto. Negli oltre trent’anni di storia dell’Alicante solo altri due poeti dialettali trentini si erano aggiudicati il primo premio. Francescotti, dopo aver parlato del sonetto come genere poetico nato nella prima metà del 1200 in Sicilia, alla corte di Federico II e giunto a noi attraverso oltre otto secoli ancora in perfetta forma, regalo fatto dall’Italia ai poeti del mondo, ha spiegato come nella poesia di Brentari, apparentemente pacata e a volte scherzosa, penetrano anche i temi più tormentosi. Dell’irrecuperabilità del passato, delle devastazioni del Tempo, delle verità della vita eternamente sfuggenti, della morte delle cose e degli uomini. Una scelta di liriche sono state lette dall’autore, dalla bibliotecaria Cristina Menapace e dallo stesso presentatore. Un vivace dialogo col pubblico ha concluso la bella serata. 120

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“IL MONDO SPEZZATO”, ROMANZO DI MASSIMILIANO UNTERRICHTER. UN AFFRESCO TOCCANTE DEGLI ALTIPIANI, IL SUO, DURANTE LE FASI CONCLUSIVE DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE

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i trovava qui, sotto i nostri piedi. Lo stesso, eppure diverso. Il mondo di cent’anni fa. La morte dell’imperatore Francesco Giuseppe ne fece percepire la fragilità, la fine della Prima guerra mondiale lo cancellò. Di quel mondo rimasero, come naufraghi, quelli che lo avevano creduto garante di un ordine eterno e che ormai potevano solo sperare di mantenerne viva la memoria. È questo “Il mondo spezzato” che ci parla dalle pagine del romanzo di Massimiliano Unterrichter, edito da Curcu&Genovese: un modo di vivere e di sentire che ci era vicinissimo geograficamente, che camminava dove camminiamo, e che è scomparso, sepolto dalla Storia, da sempre costruita sulle narrazioni dei vincitori e non su quelle dei vinti. La singolarità del materiale da cui trae spunto – il patrimonio di racconti e resoconti tramandati a Unterrichter dalla sua famiglia – fa sì che possa essere letto non solo come un romanzo ambientato in un periodo storico complesso e interessante, i cui eventi hanno toccato in particolare le popolazioni che vivevano attorno al confine, ma anche


trentinolibreria Fulvio Zanoni Il delitto della roggia grande ossia Wolfgang e Gotifredo Aletti Negli anni della sua maggiore prosperità, Rovereto ospita più volte Wolfgang Amadeus Mozart. La “città della seta” ai confini meridionali della Contea del Tirolo regala al più grande musicista che sia mai vissuto notevoli e durature amicizie. Giuseppe Anton Bridi, per trent’anni banchiere a Vienna, rientrato definitivamente a Rovereto nel novembre 1813, dedica all’intimo amico Wolfgang un giardino tematico con cenotafio e tempietto “dell’Armonia”. Sotto il ritratto mozartiano affrescato dal pittore Giuseppe Craffonara si legge ancora chiaramente: 1793. Qualcosa non torna. Secondo i biografi, Mozart morì il 5 dicembre 1791. Nel suo trattatello “Brevi notizie intorno ad alcuni più celebri compositori” (1827), il Bridi racconta da testimone oculare la famosa gara di bravura fra Mozart e Clementi indetta dall’imperatore Giuseppe II nel 1781. Ribadisce quindi che Mozart morì l’anno 1793 non avendo ancora finiti li 36 anni di sua vita. C’è sotto qualcosa...

Elena Leonardelli Osler La fuga più lunga Un tratto di strada con Marcello Osler Publistampa Il libro che ci fa conoscere il campione di ciclismo e di vita Marcello Osler attraverso il malore che lo ha colpito il 31 luglio 2013. Il percorso successivo visto dagli occhi della moglie che punta i riflettori su aspetti intimi e privati per dare speranza a chi dovesse trovarsi in analoghe situazioni. Viaggio che si spinge fino al punto di non ritorno, ma poi la vicenda prende una piega inaspettata. Che cosa può aver determinato il cambiamento? Il titolo richiama la tappa di Sorrento che Osler vinse nel 1975 dopo appunto una lunga fuga solitaria. Nel 2013, poteva essere un’altra “fuga”: verso il giudizio finale. Un’esperienza che Elena ha vissuto come appunto 45 anni prima, sempre con molta trepidazione anche se i motivi erano altri e “tragici”. Appuntamento: giovedì 1 settembre, ore 20.30, Piazza della Chiesa di Levico Terme (in caso di maltempo l’evento si svolgerà alla Sala consiliare in via Marconi, 6). Condurrà la serata: il giornalista Gabriele Buselli.

come una viva testimonianza raccolta dalle mani di coloro che hanno vissuto quegli eventi in prima persona, e che restituisce a quel mondo sconfitto la dignità della memoria. Voce narrante del romanzo è Rudolf, ex colonnello dei Dragoni di Boemia, che, ormai quasi novantenne, scrive la storia della sua vita. Una vita segnata da grandi gioie e sconfinati dolori, che non gli ha risparmiato le difficoltà ma gli ha fatto il dono più prezioso: l’amore. In particolare, Rudolf ripercorre i difficili anni della Grande guerra, trascorsi sull’Altopiano di Lavarone e Folgaria combattendo una guerra devastante e destinata alla sconfitta mentre nella sua casa, la rocca sul fiume a Kampan, i suoi figli crescevano senza padre. Guerra, dunque. Ma, se è vero che ne “Il mondo spezzato” la guerra è onnipresente – nelle descrizioni delle battaglie e della vita di trincea e nel suo essere spartiacque tra un “prima” e un “dopo”, suggello di una fine –, è una guerra che si allontana dai libri di storia e diventa solo un evento, benché sconvolgente, nella vita degli uomini, che anche durante la guerra amano, sognano, si sposano, fanno figli, leggono libri. Non è difatti la Storia con la esse maiuscola ciò che interessa a Unterrichter, ma la vita piccola dei suoi protagonisti e le minuscole cose che le danno significato: una corsa con un figlioletto sulle spalle, la quiete di un tramonto, un sogno che rivela scorci di futuro, i piccoli del merlo che ha fatto il nido sul glicine fuori dalla finestra.

Slavenka Drakulic L’accusata Keller Una giovane donna, di cui non conosciamo il nome, è sotto processo con l’accusa infamante di aver ucciso la madre. L’imputata però non si difende, non parla, ascolta, riflette e, soprattutto, ricorda. È così che il lettore, attraverso il suo lucido flusso di coscienza, viene man mano a conoscenza delle circostanze che l’hanno portata all’omicidio. Con profondità e acutezza Slavenka Drakulic ci accompagna nel cuore del rapporto madre-figlia, nei meccanismi di dipendenza, attaccamento e identificazione. E allo stesso tempo con la sua lingua vorticosa risucchia il lettore nel mondo della violenza famigliare e del suo rigoroso silenzio, lo pone di fronte alla paura del giudizio sociale e alla vergogna provata dalla vittima che ama il suo carnefice e preferisce ucciderlo piuttosto che denigrarlo. Un viaggio che sembra senza fine né speranza e che forse ha un’unica via d’uscita, quella che pagina dopo pagina la protagonista ci permette di comprendere...

Unterrichter ci consegna un romanzo trasversale, dotato di uno stile ricco e complesso, preciso nella ricostruzione storica quanto capace di non farsi irrigidire in un genere narrativo. Un romanzo che sfugge alle etichette per rincorrere la complessità dell’esperienza esistenziale, in cui Storia e vita piccola sono inscindibilmente intrecciate e c’è spazio per le mille sfumature dell’esistenza: l’amore, il ricordo, il rapporto con il misterioso e il trascendente, l’inspiegabile risonanza tra animo umano e natura. Ci ricorda che la guerra è un gigantesco setaccio, che con la sua barbarie fa emergere ciò che siamo veramente: “È proprio vero che ogni cosa ha un suo lato positivo, se persino la guerra ne ha uno. Come nessun altro momento della vita, essa ti consente di conoscere gli uomini per ciò che realmente sono, non per ciò che vogliono apparire”. E che l’individuo alla guerra, a qualsiasi guerra, può sopravvivere, quantomeno moralmente, a patto di non dimenticare la propria umanità. Astrid Mazzola

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Il mondo spezzato L’Austria Felix muore sugli Altipiani Curcu & Genovese (Euro 15,00)

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Volti nella Storia

Il verso

Per saperne di più:

“Cristo, te vedo su la cross, co’ i ciodi / ensanguinadi ‘n te le man spacade; / te vedo i segni adoss de le vis-ciade, / e so che te perdoni e no te odi.” (“Sioredio làssa nar”)

Bibliografia: Ricordo di Arcadio Borgogno, Guido Lorenzi

in Strenna trentina, Trento : Tridentum, [1920?]- . A. 1988, p. 94.; Basta che scriva, Arcadio Borgogno, in Strenna trentina, Trento : Tridentum, [1920?]- . A. 1994, p. 143 Montagna e poesia, foto di Bepi Mainenti; poesie di Arcadio Borgogno [et al.], Trento : Publilux, 1997

ARCADIO BORGOGNO (1914-1977) Arcadio e Gina Trentini con il piccolo Sergio

ETÀ Arcadio Borgogno nacque il 17 ottobre 1914 a Borgo Valsugana, figlio di un bottaio che gestiva un negozio in via Malpaga a Trento.

Dopo aver dedicato buona parte della sua vita all’arte e al suo insegnamento, nel 1957 partecipò ad un concorso di poesia organizzato dalla “Famiglia trentina” di Roma, dove si classificò secondo. Incoraggiato dal successo, cominciò quindi a partecipare a numerosi altri concorsi, dove arrivò sempre ai primi posti, come a Predazzo nel 1961, a Recoaro Terme e a Roma nel 1962.

IL TRASFERIMENTO Non appena scoppiata la prima guerra, insieme alla sua famiglia abbandonò la cittadina trentina per trasferirsi a Milano. Una volta rientrati nella terra natale, dopo la fine del conflitto, avevano ormai perso tutto, perciò decisero di andare a vivere a Trento, dove il padre poté riprendere la sua attività di bottaio.

LA VENA ARTISTICA Arcadio aveva una naturale predisposizione per il disegno, che gli valse una borsa di Studio per l’Accademia di Belle Arti di Milano a soli 11 anni. I problemi economici della sua famiglia gli impedirono però di studiare nella grande città, dovette pertanto rimanere in Trentino e coltivare la sua inclinazione da autoditatta.

I PRIMI STUDI Iniziò a lavorare come apprendista zincografo e ritoccatore in una tipografia di Bolzano quand’era ancora un ragazzo, per poi trasferirsi a Modena dove trovò un lavoro come disegnatore, iniziando allo stesso tempo anche a frequentare l’Istituto d’arte. Nel frattempo, cominArcadio a 22 anni, militare a Bolzano

POESIA

LA CARRIERA POETICA

ciò anche a sperimentare timidamente la scrittura poetica.

ACCADEMIA A VENEZIA Nel 1946, dopo la triste parentesi della guerra che lo vide militare tra le file dei soldati, radunando i suoi risparmi potè iscriversi all’Accademia di Belle Arti di Venezia, città che gli rimarrà sempre nel cuore. Qui conobbe Guido Cadorin, insegnante che divenne anche un suo buon amico.

STUDENTE, INSEGNANTE Non terminò mai però gli studi a Venezia: nel 1951, ottenuta l’abilitazione a Bologna, decise infatti di lasciare la carriera artistica per dedicarsi all’insegnamento del disegno e della storia dell’arte all’Onairc (Opera Nazionale Assistenza all’infanzia nelle Regioni di confine).

In pochi anni, le sue opere in dialetto vennero pubblicate e divenne rappresentante per il Trentino dell’Associazione dei poeti dialettali. Fu anche invitato a partecipare ad alcune trasmissioni radiofoniche della Rai regionale dedicate alla poesia in dialetto. Le sue liriche erano toccanti, delicate e impregnate di spiritualità; uno dei temi ricorrenti era l’incombenza della morte.

PASSIONE PER L’ARTE Nonostante in quegli ultimi tempi si fosse affermato sempre più come poeta, non tralasciò il suo amore per la creazione artistica; negli ultimi anni si specializzò in particolare nella decorazione di vetrate artistiche che realizzava anche per Sud America e Sudafrica.

LA FINE Animo inquieto e tormentato, morì suicida, gettandosi nelle acque dell’Adige una fredda mattina di febbraio del 1977.

Hanno detto di lui “Difficile, in Arcadio, parlare di poesia della serenità; anche se momenti sereni certamente nella sua vita ha conosciuto, non li ha però descritti.”

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# trentinoscoop&news trentinomese

#TRENTINOMESE CONTEST: QUESTO MESE VINCONO LE DOLOMITI DI BRENTA OGNI MESE, LE TRE FOTOGRAFIE PIÙ VOTATE VERRANNO PUBBLICATE QUI. PARTECIPA ANCHE TU AL CHALLENGE DEL NOSTRO MAGAZINE

@valer104 Al secondo posto @valer104 con la foto “Passo Gardena Dolomiti di Val Gardena”.

@deniseldr

@lucamas

Al primo posto @deniseldr con la foto “Dolomiti di Brenta Altopiano della Paganella”.

Al terzo posto @lucamas con la foto “da Villandro vista del Gruppo del Sassolungo”.

IL REGOLAMENTO DEL NOSTRO CONCORSO

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eguire la pagina @trentinomese su Instagram; la foto vincitrice sarà pubblicata sulla nostra rivista cartacea il mese seguente alla pubblicazione online; per decretare la foto vincitrice si terrà conto dei “mi piace” ricevuti, dal primo del mese al venti del mese (per esigenze di stampa); solo le foto che saranno selezionate da noi e

pubblicate sulla nostra pagina Instagram @trentinomese potranno partecipare al concorso; per esser selezionati vi ricordiamo di utilizzare il nostro hashtag; ricordatevi di segnalare il luogo o localizzare la foto, saranno valide solamente le foto scattate in Trentino Alto Adige. Grazie a tutti anticipatamente!

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Le lune di Kako / di Flora Graiff

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uando finisce il 2016? La risposta del calendario è scontata e categorica: il 31 dicembre. Nella percezione reale, invece, la data di fine anno è un’altra: la conclusione dell’estate. In particolare, a pensarla così sono gli scolari che a settembre devono dire addio alle vacanze e tornare tra i banchi di scuola. Lo stesso dicasi per i lavoratori che, esaurite le ferie, tornano in fabbrica e negli uffici. Insomma, settembre è per i mesi dell’anno quello che lunedì è per i giorni della settimana: un faticoso inizio. Perciò: buon “nuovo” anno a tutti.

FLORA GRAIFF Cartoonist e giornalista pubblicista, vive fra Merano e Trento. Dopo aver studiato restauro a Firenze e xilografia con Remo Wolf, crea Kako, bimbo protagonista di una strip seriale lanciata dalle riviste Linus e Snoopy e poi approdata sul web. Artista eclettica, ha al

suo attivo anche radiodrammi per la Rai, vignette satiriche per quotidiani, tavole per l’Atlante delle Guerre e pastelli per plaquettes di poesie inedite di Alda Merini, Ezra Pound, Salvatore Quasimodo e Marina Cvetaeva. Tra i critici che hanno scritto di lei Enrico Crispolti e Luca Beatrice.


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