TrentinoMese dicembre 2019

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appuntamenti, incontri e attualità trentina

ANNO XXVII N. 334

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DICEMBRE 2019

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Natale: dove, come, quando...

BONTÀ QUOTIDIANA “L’ARTE DI GUADAGNARSI IL PANE” UNA STORIA “DA FILM” VINCENT FRATTINI E GIACOMO GABRIELLI

LE DONNE DEL “FORNELLO” CUCINARE, SOCIALIZZARE E FARE DEL BENE BARBARA CAPPELLO L’IMPORTANZA DI ROMPERE GLI SCHEMI

“L’ALASKA ED IO”

I MATRIMONI DEL MESE

Maurizio Belli racconta le sue numerose imprese, ma soprattutto come sta cambiando il clima “RUOTA LIBERA” A ROVERETO SI PRATICA IL “RICICLISMO”

MIRKO CORRADINI A VILLAZZANO, TEATRO È SINONIMO DI “CASA”

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RING di Denise Fasanelli

di Tiziana Tomasini

lost in glocal IL NATALE IN UNA TAZZA. UNA TAZZA DI VITA

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vita è arrivata con il sorriso e la voce alta di chi porta una ventata di buonumore e lascia coriandoli di allegria immotivata dietro di sé, come uno strascico dell’ampia gonna a fiori che indossa, sembra ridare luce e colore alle stanze. Ambienti e locali abituati alla solitudine degli anni in cui la signora Natalia è rimasta vedova, con poca voglia di uscire, di tornare alla vita sociale precedente, di prestarsi alle domande, ai dialoghi monotoni e ai sorrisi di circostanza. Della giovane, tutto il vicinato conosce il suono della risata, l’agitarsi delle mani. Non è donna abituata a lesinare parole, ogni tanto perde il filo del discorso. Divaga spesso. È successo tutto in una manciata di secondi, mentre la signora Natalia era alla finestra i loro sguardi si sono incrociati e, complice l’imbarazzo, le è scivolato fuori un invito, le labbra si sono aperte come non succedeva da troppo, da quando il suo salotto era un punto di ritrovo per un caffè e quattro chiacchiere tra vicini. Così, in un piccolo momento di distensione, le ha detto di passare per il caffè, la colazione, rispondendo a quel sorriso chiassoso. Lo ha fatto senza troppo pensarci, senza crederlo nemmeno reale. Poco dopo, ha sentito bussare. Non era pronta, non era a posto, non era il momento. Forse. Quando ha aperto hanno riso della tazza grande e piena di latte già caldo che stava nelle piccole mani scure della giovane vicina. Ha preparato i caffè: il proprio ristretto ed amaro, senza nessuna aggiunta, come al solito; quello per la giovane vicina in tazza grande, nel latte caldo portato dalla casa accanto, e addolcito da un cucchiaio di miele, di quello denso dei contadini che si fatica ormai a trovare, qualche biscotto. Hanno parlato fitto, i minuti sono volati velocemente mentre facevano colazioni così diverse da sembrare incompatibili, quasi come la loro età, il loro carattere, le loro storie. Nel pomeriggio, dopo essersi chiesta perchè avesse smesso di riempirsi casa con le storie degli altri, perchè si fosse chiusa in se stessa, la signora Natalia è uscita, ha comprato il primo regalo di Natale dopo anni di solitudini: una tazza da tenere in casa, in uno spazio che ha ritagliato volentieri nel mobiletto vicino alla dispensa, dietro ai vetri colorati della credenza, tra i vecchi servizi impolverati. Ha acquistato una tazza grande, più del normale, per metterci il latte, il miele ed il caffè, insieme a tutte le cose piacevoli che le porterà quella nuova scoperta; insieme ad una gradevole sensazione, qualcosa che suona simile al nome di quella giovane donna che sa di vita. Un buon sapore, l’unico che una maniaca del caffè amaro come lei, del caffè caffè per intenderci, potrebbe aggiungere alla propria tazzina. 6

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a mali estremi PONTI D’INVERNO: QUASI QUASI PARTO, MA EVITIAMO CERTE PERSONE, PER PIACERE…

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ulla soglia del 2020, chi progetta di partire - anche per una breve (o brevissima) vacanza - mette sul piatto delle priorità. Mentre il turista degli anni Settanta/Ottanta era più istintivo, più menefreghista forse, capace in sostanza di includere nel viaggio anche un pizzico di improvvisazione e di avventura – chi non ricorda le utilitarie cariche di valigie, pronte per tutte le destinazioni – il viaggiatore contemporaneo valuta e pondera ogni minimo particolare. Complice forse il fattore economico, come a dire “quella volta che mi muovo, tutto deve essere come dico io”, chi oggi decide di partire pone importanti condizioni. Che non riguardano solo luoghi, pernottamenti e ristoranti; includono anche il cosiddetto fattore umano. Ed è qui che salta fuori come consideriamo il nostro prossimo, come ci rapportiamo agli altri, quando/dove e perché ci sentiamo disponibili ad intrecciare relazioni. Lo specchio del viaggiatore dei nostri tempi appare chiaro da un’interessante statistica, elaborata da un potente motore di ricerca per voli e hotel. Dopo una generale carrellata sulle diverse motivazioni che ci spingono a muoverci, si arriva così al punto cruciale della questione: chi non sopportiamo di incontrare in vacanza. In fondo alla classifica troviamo i gruppi di anziani e quelli di addio al celibato: chiassosi e numerosi, parlano l’uno sopra l’altro, disturbano e sembrano noncuranti del mondo che li circonda solo perché hanno cambiato aria e respirano la libertà. Al sesto posto, i bambini indisciplinati, che spesso schiamazzano indisturbati sotto lo sguardo amorevole e tollerante dei genitori; salendo la classifica, compaiono poi i donnaioli, che con l’approccio facile ed il sorriso ammiccante puntano le loro prede – meglio le single o le amiche in gruppo, ma non disdegnano anche quelle accompagnate – e non le mollano più. Ma arriviamo al podio: al terzo posto, non si sopportano i logorroici, quelli che non la smettono più di parlare. Li riconosci subito: parlata facile e sciolta con tutti, ricerca continua di sguardi d’approvazione, smisurata affabilità e confidenza a chiunque. Insomma, l’incubo numero uno per chi ha scelto la vacanza riposo. Al secondo posto i fumatori, che oltre ad essere pesanti per il fumo passivo, si fanno sempre aspettare e non si trovano mai perché devono espletare il loro vizio. E in vetta alla classifica, quelli che non ti aspetti (o forse sì?): le coppie sdolcinate, stucchevoli, sempre lì a sbaciucchiarsi in maniera teatrale. E smettetela! Guardatevi in giro, ammirate il paesaggio! Ma non sarà forse invidia? Magari salterà fuori alla prossima statistica.


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RING di Fiorenzo Degasperi

scempi ed esempi COSA MANCA NELLA NOSTRA TERRA, OGGI, NEI CONFRONTI DEL PASSATO? IL RISPETTO, PER TUTTE LE COSE DEL MONDO

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ualche anno prima sul tetto, in un angolo, era spuntato un piccolo prugnolo selvatico, nato probabilmente dal nocciolo caduto dal becco di un codirosso. Augusto aveva deciso di lasciarlo lì perché gli piaceva l’idea di avere un albero da frutto sopra il fienile, diceva che offrire nutrimento agli uccelli portava bene. In aprile le branche di quell’arbusto si riempivano di fiori candidi e in settembre si caricavano di piccoli frutti tondi e viola di cui andavano ghiotti merli, tordi e cince. Augusto non voleva che i suoi figli raccogliessero quelle prugnole, poiché le considerava un’offerta agli uccelli del bosco, in una sorta di compensazione e fraterna solidarietà tra creature fragili. Questo brano è tratto dal libro, pubblicato dalla Mondadori nel 2017 L’anima della frontiera, del padovano Matteo Righetto. Narra di Augusto De Boer, coltivatore di tabacco nell’ardua e accidentata Val Brenta, nonché contrabbandiere, verso la fine dell’Ottocento. Un giorno, contrabbandando il tabacco nascosto alle guardie regie nelle terre del vicino Primiero asburgico – terra di ex minatori, allevatori, pastori e fluitatori di legname –, porta con sé la figlia quindicenne Jole. Le dice: Jole, questo viaggio ha una sola regola: non tornare come sei partita. Torna a casa diversa. Il libro mi è stato regalato da una libraia di Borgo Valsugana, prodiga di indicazioni e consigli. Appassionato cultore di storie e leggende del territorio quale sono, queste indicazioni le ho accolte con piacere e immagazzinate nella memoria, nonché annotate rigorosamente nel mio diario, fedele compagno da più di trent’anni. Il libro l’ho divorato in pochi giorni, proiettandomi in un mondo, quello di confine – e quello dei coltivatori di tabacco della val Brenta e della Valstagna – ricco, variegato, duro e insicuro, tutti aggettivi che vanno di pari passo con una vita condotta sempre e comunque sul filo del rasoio tra fame, emigrazione e lotta quotidiana, per fuggire da briganti e dall’asfissiante sorveglianza dei finanzieri italiani. È un libro che farei leggere, obbligatoriamente, a tutte quelle persone che in un modo o nell’altro si occupano di territorio: politici, pubblicitari, storici nell’accezione più ampia del termine, geografi, addetti al marketing, ecc. C’è una vena sottile e persistente che attraversa tutte le frasi trasformate in narrazione di quello che è stato un caso letterario internazionale: il lento fluire della vita,

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RING dall’alba al tramonto, dal tramonto all’alba, di una famiglia che, nonostante abbia vissuto tutta la vita in una piccola frazione della valle che sale verso l’altopiano cimbro di Asiago, con l’eccezione dei viaggi per contrabbandare il tabacco, ci sprofonda in una semplicità dell’esistenza e dell’essere che non è assolutamente appiattimento e superficialità. Risulta invece essere di una ricchezza di valori talmente elevata da far sbiadire le ricorrenti odierne chiacchiere, vacue e vane, fuoriuscite improvvidamente da bocche che non hanno alcun collegamento con la testa. Il silenzio di Augusto, i sogni dei figli, la ricerca di Jole, l’amore della madre, il rispetto e l’armonia della natura, hanno qualche cosa di grande, di gigantesco, di sacro. Sembra quasi che ciò che sta in cielo, il paradiso perduto, rincorso, desiderato e non trovato, sia caduto per un attimo sulla terra, in quei pochi metri quadri appesi sul vuoto del precipizio dove una famiglia lavora per sopravvivere fisicamente. In realtà lo scorrere della vita è un continuo insegnamento, tutto ciò che li circonda, dal piccolo scricciolo alla pianta di tabacco, dall’asino al sasso scivoloso, al turbinare della Brenta nel fondovalle, concorre a formare un microcosmo, specchio fedele e agognato di un macrocosmo. Penso alle molteplici strade percorse dai nostri costruttori di futuro che si sono rivelate, giorno dopo giorno, dei falsi sentieri che ci portano sull’orlo di un precipizio senza fine, dei grandi mutatori della natura, dei creatori di artificialità, di soddisfattori di bisogni costruiti, di istigatori di falsi dèi. Se fossimo in Giudea, di fronte a queste persone, si alzerebbe forte una voce: guai a voi, scribi e farisei ipocriti (Matteo, 23-23). Cosa manca nella nostra terra oggi nei confronti del passato? Il rispetto, il rispetto per tutte le cose del mondo, dal più piccolo essere alla più grande montagna (come il magico Pavione), dal mandriano al carbonaio. Questo libro ci può insegnare molto. E non è un caso che sia dedicato ai liberi, ai giusti, ai poeti, ai santi: spiriti senza frontiere. Ecco cos’è che manca: la capacità di essere pellegrini, di scavalcare i confini mentali oltre che quelli fisici, di incamminarci in campi di ricerca inusuali, di sognare, di pensarci come animali totemici, di essere ritualisti, di essere dentro il serpente che si morde la coda del tempo circolare perché il seguire dei riti antichi, arcaici, dei nostri padri è come essere dentro un ordine sacro. E, soprattutto, siamo all’interno di una concezione che vede il rispetto come elemento fondante la società.


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RING di Fabio Peterlongo

blues di provincia L’IDEA DI UNA “TRENTOBONDONE” ELETTRICA, PER PUNTARE AL FUTURO

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al “rombo” dei motori che emozionó i poeti futuristi e che rappresenta la colonna sonora delle competizioni automobilistiche e motociclistiche, si passa poco alla volta al più discreto fascino del “ronzio” delle auto e moto elettriche, che trovano nello sport un’importante vetrina. I “puristi” storcono il naso e rimpiangono le “sgasate”, l’odore di frizione bruciata e i motori fuori giri. Ma il cambiamento a questo punto sembra inevitabile. A novembre il Team Trentino Gresini MotoE ha conquistato a Valencia il titolo iridato della prima Coppa del mondo FIM Enel MotoE in cui concorrono le motociclette elettriche di ultima generazione, che raggiungono velocità di picco attorno ai 270 km/h. Alla guida il pilota cesenate Matteo Ferrari, che ha sventolato dopo il traguardo una bandiera raffigurante la “farfalla” del Trentino. Competizioni come questa rappresentano l’occasione per far comprendere ad un pubblico vasto le potenzialità dei motori elettrici, ormai lontani dalle modeste prestazioni a cui erano relegati fino a pochi anni fa. Sono numerose le iniziative sportive che propongono questo tipo di competizioni. Pensiamo all’E-Prix di Roma, il “gran premio” di Formula E che ha attirato l’attenzione dei media nazionali e internazionali. A maggio si è svolto

Mondiale rally per auto elettriche: Guerrini e Calchetti secondi in Repubblica CecaSeconda tappa del Fia Electric and New Energy Championship – E-Rally Regularity Cup, il campionato del mondo di rally riservato a veicoli ad alimentazione elettrica 10

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Matteo Ferrari

in Repubblica Ceca il “Fia Electric and New Energy Championship - E-Rally Regularity Cup”, ovvero il “mondiale” rally per auto elettriche, con gli italiani Guido Guerrini ed Emanuele Calchetti che si sono piazzati sul secondo gradino del podio. Resta il fatto che la nicchia di mercato per questi veicoli resta ancora modesta, se è vero, come ha scritto “Repubblica”, che sulle strade italiane sono ancora più numerose le storiche “Fiat Cinquecento” degli anni Cinquanta rispetto alle auto elettriche. Sono tanti i fattori che “premono sul freno” di questo settore: principalmente i costi ancora importanti (benché in rapida decrescita) e le incertezze tecnologiche. L’acquirente si interroga sull’opportunità di farsi carico di una spesa significativa, quando le tecnologie sono ancora in piena evoluzione. Ci si può domandare se proprio alla luce dei grandi passi in avanti compiuti in pochi anni non convenga aspettare ancora per non trovarsi con un veicolo rapidamente obsoleto. L’ultimo dato a disposizione (che risale al 2017) dice che sono un migliaio le auto/moto elettriche in Trentino, ma l’Apiae, l’ente che provvede all’elargizione dei contributi provinciali per l’acquisto di questi mezzi, ha reso noto come nel 2019 le richieste si siano triplicate, con circa 200 “chiamate” in un anno. Sommando l’ecobonus nazionale con quello provinciale si può arrivare ad un risparmio di 10mila euro sull’acquisto di automobili i cui modelli più economici partono da 23mila euro e che stabilmente si aggirano attorno ai 30mila euro. Insomma, il mercato inizia a muoversi su cifre forse non “popolari”, ma più idonee a consentire un’espansione. Nel frattempo, lanciamo un’idea che potrebbe consolidare definitivamente la “presenza” delle auto elettriche nella coscienza dei trentini: si pensi ad una “Trento-Bondone” integralmente elettrica. Ne beneficerebbe l’ambiente e si attirerebbe l’attenzione di una platea globale che ormai, fortunatamente, immagina volentieri un avvenire più sostenibile.


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RING di Stefano Margheri

caninamente I “BOTTI” DI CAPODANNO POSSONO FARGLI PAURA. PROVIAMO AD AIUTARLO, EVITANDO TRAUMI

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nche nel terzo millennio la tradizione dei “botti” di fine d’anno non sembra essere superata. In deroga alle numerose ordinanze comunali, ed ai divieti più o meno palesati, lo scoppio di petardi, fuochi d’artificio e zampille lucenti è ancora motivo di grande attrattiva, con la quasi certa previsione che nel corso del periodo natalizio questa prassi verrà mantenuta. Ciò a scapito dei nostri amici a quatto zampe, molti dei quali si dimostrano assai preoccupati nel percepire questi improvvisi quanto intensi “stimoli uditivi”. In alcuni casi, le reazioni emotive possono divenire a dir poco pericolose, creando un vero e proprio panico “collettivo” consistente in tentativi di fuga, corse senza meta, o ricerca disperata di qualche luogo sicuro ove potersi riparare. In termini tecnici, potremo parlare di “fobie da rumore” e le statistiche attuali evidenziano come un cane su tre esprimerebbe disagio dinanzi a tali fonti acustiche. Le cause di questa non accettazione dei c.d. “botti” possono ritrovarsi nella mancata abituazione ad essi, ovvero in traumi vissuti in precedenza o, ancora, in una predisposizione pressoché innata. Sotto il primo profilo, essendo queste espressioni sonore piuttosto rare nel corso di un intero anno solare, il nostro amico non avrebbe potuto percepirle come normali emissioni quotidiane, non riuscendo così ad adattarsi ad esse. In altre ipotesi, invece, vi potranno essere stati episodi in cui la vicinanza di uno scoppio avrebbe prodotto un forte spavento da far rimanere nella memoria l’esperienza negativa vissuta. In aggiunta, e al di fuori dei casi precedenti, alcuni cani porterebbero in sé la paura dei rumori fin dalla nascita, quasi si trattasse di un destino già iscritto nei geni dei singoli individui, nonché tramandato da una generazione all’altra. Che si tratti di non conoscenza, di stress post traumatico, o di fobia “ontogenetica” (ossia emergente nel corso dello sviluppo), le reazioni saranno a dir poco spiacevoli per gli stessi destinatari e per i proprietari che, impotenti, dovranno assistere a un tale malessere. Per contrastare queste risposte di timore, paura, o panico, il primo suggerimento consisterà nel collocare il nostro amico in zone di sufficiente sicurezza, evitando il più possibile le uscite durante i momenti fatidici dei festeggiamenti. Saranno, quindi, sconsigliabili le collocazioni in giardino, o in luoghi che potrebbero

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RING essere scavalcati con una certa dimestichezza; i rischi di finire in strada, provocando eventualmente incidenti, sarebbero infatti troppo elevati. Meglio, il salotto di casa, con la televisione o la radio a volume medio alto e previa chiusura degli scuri; se poi avremo insegnato il compimento di comportamenti divertenti e piacevoli, come lo svolgimento di esercizi specifici, ovvero il rilascio di giochi di grande coinvolgimento ludico, introdurre tutto ciò poco prima dell’arrivo dei “botti” diventerà di grande aiuto. In caso di disagio comunque espresso, sarà importante aver predisposto una sorta di rifugio “anti atomico” ove il nostro cane potrà collocarsi, si tratti della usuale cuccia, del trasportino di contenimento, o del box doccia di casa. Alcuni individui, poi, preferiranno essere trasferiti in macchina, essendo questo un luogo ristretto in grado di donare sufficiente tranquillità. Diversamente, se l’improvvisa emissione dei toni acustici ci cogliesse di sorpresa durante la passeggiata, ideale sarà proseguire il cammino come se nulla fosse accaduto, eventualmente gettando qualche boccone gustoso a terra in modo da trasferire l’attenzione su una breve ricerca olfattiva. Consolazioni, spiegazioni “verbali” e ripetute carezze serviranno solamente a confermare l’entità del disagio, rendendo gli episodi vissuti ancora più sgradevoli. Per chi ne avesse la possibilità, lo spostamento in luoghi poco frequentati sarà di ottimo sostegno, posto che in tale caso l’eco dei “petardi” giungerà altamente diminuito. Un altro suggerimento potrà consistere nel far svolgere al nostro amico, nei giorni di maggiore probabilità di improvvisi “botti”, un’elevata attività fisica, ben sapendo che il successivo rilascio di “endorfine” renderà la situazione meno traumatica. Nei casi di maggiore disagio emotivo, poi, potranno essere somministrati alcuni integratori alimentari preposti a garantire tranquillità, oppure gocce floreali con funzione di riduzione dell’ansia. Dinanzi alla possibilità di reali “crisi di panico” sarà, invece, importante rivolgersi al veterinario di fiducia, il quale potrà prescrivere la somministrazione di specifiche sostanze chimiche volte a ridurre l’impatto emotivo ed a considerare i rumori forti come un che di assolutamente normale. In tale ipotesi, tuttavia, sarà da evitarsi il “fai date”, giacché tipologia e dosaggio dei farmaci saranno alquanto differenti rispetto all’uso umano. Inoltre, la memoria di quanto accaduto sarà molto mitigata, senza correre il rischio di un condizionamento ansiogeno nei giorni successivi. Finita la successione dei “botti”, una passeggiata defaticante, accompagnata da corse liberatorie, renderà l’insieme di maggiore piacevolezza, quasi il divertimento del dopo possa portare via il malessere del prima. Il tutto nella speranza che una tale tradizione di caos acustico possa, prima o poi, passare di moda. lamiaellie@gmail.com


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trentinoildialettoinforma di RENZO FRANCESCOTTI

il dialetto in-forma LA GROPA EL GROP E EL GROPÈL

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e ricordo me nono quando che el me toleva a cavalot su le spale e el me cantava: ‘Cori cori caval / per i monti e per le val / galopa via galopa / e fame star en gropa / cori cori caval / ma no sta’ farme mal.’ Me sa che ‘sta filastroca el se l’era enventada elo, perché no l’ho mai pu sentida. Elo lala sentida ancor, professor?” “Mai sentita...” “ Eco, vedé. L’era brao a enventarse rimèle, mé nono. Anca se mai come el Lele!” “Quale Lele?” “El Lele, el Gabriele che de soranome i lo ciamava Gnao.” “Per via che amava i gatti?”. “Nò, per via che el saveva de gnao, de mufa. Mi enveze el ciamavo el Rimèla, perché el seitava a enventar rime. Per esempi. Mi disevo: Vago a l’osteria? E elo: …de corsa come na spia! Opur: At vist la Teresa? Sì, lè nada a far la spesa. Enveze l’era nada enté l’ort, ma elo el l’aveva fata nar a far la spesa per poder far la rima. Ti te disevi: Ancòi ho magnà orzet. E elo: Sta’ atento a no far en pet! E avanti cossita a far rimèle e dir su monade: el te sfiniva!” “C’è di peggio di questa sindrome da rimatore, amico mio. Per esempio...”. ”…per esempio ricordarse de quando mé nono el me toleva en gropa a far cavalot, cantàndome le filastrioche, e trovarse, come mi adess, pu vecio de mé nono con setantazinque ani en gropa... A proposito, professor, cossa gale en comun do parole che se someia come la grop e el grop?”. “Groppa deriva dall’antico germanico kruppa da cui vengono anche certe parole italiane come greppia e gruppo. Hanno la stessa radice probabilmente anche l’italiano groppo e il dialettale grop”. “…grop de mal de panza come quel che m’è vegnù algéri…”. “ Hai fatto indigestione?”

“No credo, ho fat na zena normale: ho magnà minestra de orzet...”. “E ti sono venute le flatulenze, come diceva il tuo amico Lele?” “Nò, ho ciapà na engropada: se vede che ho ciapà fret, fret ala testa perché ero senza capèl”. ”Cosa c’entrano la testa e il cappello?” “Mi se d’inverno no meto el capèl me vegn el catar al zervèl”. “Il catarro al cervello? S’è mai sentito?” “Sentito e provato: el lo dis anca el deto de stiàni: Senza capèl, catar al zervèl!”. ”Mai sentito”. ”L’ho enventà mi, se l’è per quel. Èlo bel? Putasca, me nascorzo che, el mé amico Lele el m’ha tacà la malatia dele rimèle. Meio lassar perder el capèl e el zervèl: cambiénte discorso. Volevo domandàrghe, pofessor notizie del Gropèl: n’ho portà na bozza da bever. Che bel!” “ Sempre con la rima in ’el’…”. ”L’è vera , l’è vera, putana: giuro che no fago pu rime!” ”Volevi sapere del Groppello? Non ti saprei dire se anche il suo nome deriva da groppo: ti posso dire che il Groppello del Trentino, detto anche Groppello di Revò, è un vino della Val di Non che non ha niente a che vedere col Groppello della sponda bresciana del Garda. Quello trentino è un vino che ha un colore rosso rubino con riflessi violacei, un forte impatto olfattivo, con sentori di erbe e frutti selvatici e note di pepe…”. “Elo sì, sior professor, che l’è en poeta del vin: bambin! El beva con mi en bicer de Gropèl!. El senta che vin, bambin!” “Vedo che continui infilzare rime: vuoi diventare bravo come il tuo amico Lele?”. ”Ma nò, no vòi pu far rime: el giuro. L’è el Gropèl che me fa nar for de zervel!” renzofrancescotti@libero.it

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taccuino d’arte LA PIANA ROTALIANA COME LA VIDE THOMAS ENDER Il pittore austriaco e le sue inedite vedute del Trentino

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l mercato dell’arte austriaco riserva sovente delle sorprese legate al Trentino. Nell’asta d’autunno di Im Kinsky, tenutasi a Vienna il 22 ottobre scorso, erano presenti tre acquarelli raffiguranti altrettanti paesaggi dell’antico Tirolo meridionale, tutti di mano del pittore Thomas Ender (1793-1875). Si trattava di una veduta di Castelrotto con le montagne della Val Gardena sullo sfondo, già nota alla letteratura artistica; e di due vedute del Trentino finora inedite: uno scorcio del paese di Mollaro in Val di Non e una veduta della Piana Rotaliana ripresa dal dosso di San Pietro sopra Mezzolombardo. Queste ul-

time, databili tra il quarto e il quinto decennio dell’Ottocento, sono state aggiudicate a un collezionista di Trento, che in tal modo le ha meritoriamente sottratte alla dispersione. Di particolare interesse per la storia del paesaggio trentino è la veduta della Rotaliana, che ci regala forse la più antica “cartolina illustrata” della zona. In primo piano, oltre un folto d’alberi, compare l’antica chiesa di San Pietro col suo campanile in stile romanico, affiancata dal cimitero delimitato da un muro di cinta; il secondo piano è occupato dalla fertile piana attraversata dal torrente Noce, mentre lo sfondo è dominato dalla mole

rocciosa del Monte di Mezzocorona. In lontananza, sulla destra, si scorge la chiusa di Salorno. Il disegno è molto dettagliato, tanto che acuendo lo sguardo si distinguono le rovine di San Gottardo, il castello dei Firmian e la parrocchiale di Mezzocorona. Lungo il margine inferiore del foglio corre la scritta a matita “Aussicht von St. Peter nach Mezzo Detesco” (sic!). Viennese di nascita, Ender fu un instancabile viaggiatore. Dopo aver studiato all’Accademia di arti figurative della capitale, si dedicò interamente alla pittura di paesaggio e di veduta, anche a scopo topografico, e poté contare sulla protezione del principe

Thomas Ender, Veduta della Piana Rotaliana dal dosso di San Pietro a Mezzolombardo, acquarello su carta, prima metà del XIX secolo. Trento, collezione privata

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Thomas Ender (1793-1875) ritratto da Friedrich von Amerling

di Metternich. Nel biennio 1817-18 partecipò a una spedizione governativa in Brasile e ne riportò una quantità di acquarelli e disegni. Nel 1819 si recò a Roma e rimase in Italia fino al 1823. Seguirono altri viaggi in Grecia, Turchia e Francia, con periodici ritorni in Austria. Nel 1828 divenne pittore di camera dell’arciduca Giovanni d’Asburgo, che gli commissionò una “illustrazione pittorica dell’Austria” in ottocento fogli suddivisi in cinque album. Ender soggiornò spesso in Tirolo, dove eseguì magnifiche vedute di castelli, immortalati in dipinti intrisi di sensibilità romantica. Nelle raccolte grafiche del Castello del Buonconsiglio si trova un suo acquarello raffigurante la rocca di Penede ripresa da Nago. Altre vedute del Trentino si conservano all’Albertina di Vienna e attendono di essere studiate, anche in relazione alle profonde trasformazioni che il territorio della nostra regione ha subito negli ultimi due secoli.



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SOMMARIO DICEMBRE 2019 Ring

Progetto grafico: Fabio Monauni

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6 COMMENTI 14 IL DIALETTO INFORMA 16 TACCUINO D’ARTE

In redazione: Cristina Pocher Hanno collaborato a questo numero: Susanna Caldonazzi, Paolo Chiesa, Lara Deflorian, Fabio De Santi, Fiorenzo Degasperi, Denise Fasanelli, Renzo Francescotti, Claudio Marchesoni, Stefano Margheri, Roberto Pancheri, Fabio Peterlongo, Carlo Recla, Tiziana Tomasini, Daniele Valersi

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Attualità 20

L’ARTE DI GUADAGNARSI IL PANE

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QUI SI PRATICA IL RICICLISMO

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MAURIZIO BELLI E L’ALASKA TEATRO DI VILLAZZANO UNA STORIA “DA FILM” PAESI VISTI DA VICINO DEVOZIONE TZIGANA LE DONNE DEL “FORNELLO” BARBARA CAPPELLO SPECIALE MERCATINI DI NATALE

Panorama 76 78 78 79 82 82 84 84 86 88

DANZA TRENTINO ALTO ADIGE FRANCESCO RENGA CARMEN CONSOLI DE PISCOPO & ESPOSITO HARLEM GOSPEL CHOIR DIROTTA SU CUBA SOCIETÀ FILARMONICA ORCHESTRA “HAYDN” “FULL MONTY” MAGIC CELLOS

Giorno per giorno

90 MOSTRE 96 APPUNTAMENTI DEL MESE

Scoop&news 106 110 111 112 114 115 116 117

I MATRIMONI DEL MESE PREMIO DONNE E AGRICOLTURA FESTA ALLA “BUSA” I LEONI DI GABBANA LUCA GIUDICI E BRUCE SPRINGSTEEN BONDONE GREEN FESTIVAL UN NUOVO RESORT TRA LE DOLOMITI IL MEGLIO DELLO SPORT TRENTINO

Rubriche

118 LIBRI E LIBRERIE 121 #TRENTINOMESE CONTEST info@trentinomese.it www.trentinomese.it 19

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L’ARTE DI GUADAGNARSI IL PANE di Fabio Peterlongo

PICCOLO VIAGGIO NEL MONDO DELLA PANIFICAZIONE, CON I SUOI ORARI NOTTURNI E I SUOI RITMI “CAPOVOLTI”, DOVE I SAPERI ANTICHI CERCANO DI CONIUGARSI CON L’INNOVAZIONE. UN MONDO IN CUI SI FATICA A TROVARE MANODOPERA ITALIANA E CHE PUNTA TUTTO SULLA FORMAZIONE DEI SUOI ADDETTI, PER FAR RISCOPRIRE ALLE NUOVE GENERAZIONI IL FASCINO DELL’ARTE BIANCA

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trentinoattualità

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l pane, splendida pietanza che copre d’oro le nostre tavole. Ma anche simbolo sopraffino: pane da spezzare, pane quotidiano, pane da guadagnare con il sudore della fronte. Questo alimento è onnipresente nelle nostre vite, al punto di diventare emblema delle necessità umane più fondamentali. Non possiamo immaginare una tavola imbandita per una festa, ma anche quella vuota e scarna di chi vive in solitudine, senza almeno un unico, semplice, rassicurante pezzo di pane. È essenzialmente la sintesi del lavoro umano. E dietro al pane, c’è un mondo notturno, faticoso, usurante, che è quello di chi il pane lo fa. Perché il pane “si fa”, non si “produce”. Come “si fa” compagnia, come “si fa” un’opera d’arte. Ma il pane è anche economia, artigianato, tecnologia, po-

«Rispetto a quando ho iniziato trent’anni fa è cambiato molto a livello tecnologico» sti di lavoro. Per capire qualcosa di più delle persone che impegnano le loro vite a “fare” il pane quotidiano abbiamo sentito alcuni protagonisti di quella che viene giustamente ribattezzata “l’arte bianca” e che ne sono rappresentanti in Trentino.

NICHOLAS TECCHIOLLI, VICECAMPIONE EUROPEO DI PANIFICAZIONE La storia del panificio Tecchiolli di Cavedine inizia a fine Ottocento. Oggi si prepara a raccogliere il testimone della tradizione di famiglia il 27enne Nicholas, che il 19 e il 20 ottobre ha conquistato a Nantes in Francia il secondo posto nella Coppa Europa della panificazione, rappresentando il team Italia. «È stato emozionante, - ci ha spiegato Nicholas Ti confronti con grandi professionisti che

vengono da tutta Europa per provare a vincere». Nicholas ha raccontato di aver presentato per omaggiare il suo territorio un pane a forma di farfalla: «È il logo del Trentino, che ho voluto rappresentare anche proponendo un classico pane delle Dolomiti». Riflettendo sugli effetti che il lavoro notturno ha sulla sua vita, Nicholas ride: «Faccio questo mestiere da 8 anni, ormai gli amici non mi chiedono nemmeno più di uscire». Tra i veterani della famiglia Tecchiolli vi è Aldo, 53 anni, alle spalle 32 anni di lavoro

TUTTO IL PANE MINUTO PER MINUTO ORE 2.00 NÉ BUONGIORNO NÉ BUONANOTTE

Suona la sveglia e raduniamo in fretta il materiale per la nostra prima intervista notturna. Per assurdo il primo pensiero non va al sonno perduto ma al saluto che faremo in panificio. Eliminato il “buongiorno” – sarà anche buono, ma non è assolutamente giorno – ed accantonata la “buonanotte” – troppo soporifera per i lavoratori notturni – con tutta probabilità opteremo per un generico “ciao a tutti”.

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ORE 2.30 CESTE VUOTE DA RIEMPIRE

Ore 2.30. Davanti al forno cittadino, una decina di giovani spezza la notte con pizzette e brioches, lasciando intendere il mutare dei tempi. Entriamo nel panificio. Al piano strada è naturalmente ubicata la rivendita al dettaglio, nella quale si trovano adesso le ceste vuote per il pane (vedi foto); a fianco, nella parte destra dei locali, trovano

spazio le celle di lievitazione, di ferma lievitazione ed i forni. Questi ultimi funzionano con un sistema rotatorio, che permette una cottura uniforme. Al piano inferiore, al quale si accede attraverso uno spazioso ascensore che porta su e giù i carrelli con le teglie, si svolge la vera e propria attività di preparazione del pane.


trentinoattualità notturno. «È un mondo alla rovescia, - ha spiegato - La vita va organizzata confrontandosi con le persone che ti sono vicine e che devono capire le tue esigenze». Aldo riflette su come questo possa scoraggiare i giovani: «Ma c’è da dire che un panificatore ha anche molti spazi per la vita personale. Fa le sue sette ore la notte e poi è libero». Aldo ha conseguito la qualifica di “maestro d’arte bianca”: «Rispetto a trent’anni fa è cambiato molto a livello tecnologico. I sistemi di infornamento moderni consentono di lavorare lontani dal calore dei forni e i frighi di lievitazione consentono di rallentare un po’ i ritmi della lavorazione».

«I ragazzi di oggi fanno un lavoro di qua, uno di là, poi se ne vanno, hanno l’idea che il loro lavoro sia sempre “un altro”» Sul versante amministrativo c’è Sergio, che ha il compito di organizzare il lavoro dei 28 dipendenti, impegnati a ciclo continuo dalle 23 alle 12, più le ore pomeridiane dedicate alla pulizia. Sergio ha riflettuto sulla diffusa “allergia” dei giovani ai lavori di fatica: «Prima di trovare il ragazzo che si ferma a lavorare

Nicholas Tecchiolli

in pianta stabile, bisogna provarne alcuni, perché presto mollano. I ragazzi di oggi fanno un lavoro di qua, uno di là, hanno l’idea che il loro lavoro sia sempre “un altro”. Al contrario gli stranieri non solo non hanno una protezione familiare, ma sono loro a mantenere la famiglia lontana». ANTONIO CIRILLI: «OGGI SERVONO I SOCIAL-NETWORK» Antonio Cirilli, 26 anni, è il titolare del panificio che porta il nome della sua famiglia. Situato nel quartiere Le Albe-

re, il panificio ha puntato sulla clientela giovanile: «La Biblioteca universitaria e il Muse hanno dato vita all’area - ha spiegato Antonio - E noi stiamo investendo sulla comunicazione via social. Oggigiorno è qualcosa che i clienti cercano, molti ci scoprono attraverso la rete». Antonio ha sottolineato come non bastino le strategie comunicative: «Proponiamo prodotti ispirati alla tradizione della Puglia, perché la mia famiglia è originaria di lì». Antonio conferma la difficoltà di reperire manodopera italiana: «Anche noi lavoriamo la notte e questo

a cura di Tiziana Tomasini

ORE 3-5 LA LAVORAZIONE ENTRA NEL VIVO Mentre lavorano osserviamo i macchinari e, grazie al loro contributo e alle preziose informazioni forniteci sul campo dai titolari, riusciamo a districarci nella complessa ed articolata catena produttiva. La materia prima è naturalmente la farina, che viene versata manualmente o attraverso i silos nelle varie macchine impastatrici presenti nel laboratorio. Alla farina si aggiungono acqua, lievito e strutto oppure olio. Digitato sul display il tempo d’impasto, le enormi eliche cominciano a girare nei grandi contenitori simili a pentoloni, trasformando i

singoli ingredienti in pasta. Da questo momento inizia la lavorazione, prima manuale e poi meccanica. Tagliata grossolanamente a tocchi, la pasta viene posizionata prima nella macchina spezzatrice, poi in

quella schiacciatrice: il risultato sono parti di uguali dimensioni e calibro. Da qui i pezzi tagliati e regolari vengono destinati ai vari macchinari, che hanno la funzione di definire propriamente il pane. La macchina più imponente è senz’altro quella per fare le spaccatine. Al termine del ciclo, eccole sistemate sulle teglie; completato il carrello o raggiunta la quantità desiderata, il carrello viene inviato al piano superiore e infilato prima nella cella di lievitazione, poi nel forno rotante. Ultima destinazione, le ceste pronte per la distribuzione. In modo analogo si procede per altre forme ed altri impasti; nello specifico abbiamo assistito al processo di formazione, oltre alle spaccatine, di ciabatte, rustichini, rosette, pane toscano (quest’ultimo sagomato a mano), pane con farina di kamut e tartarughe. Intanto inizia ad intravedersi la luce del giorno; i ragazzi raccontano che i macchinari velocizzano molto il lavoro – che va comunque costantemente monitorato – ma succede talvolta che qualcosa si inceppi, ed allora … via con le mani – e in una corsa contro il tempo! – a sagomare forme e varietà.

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Gabriele Dalprà

di apprendere il mestiere nel corso del percorso lavorativo».

La famiglia Cirilli al completo. Da dx, Maria, Antonio, Liboria e Gaetano

scoraggia i giovani italiani. Siamo stati fortunati ad aver incontrato un giovane richiedente-asilo originario del Senegal. È un lavoratore fenomenale, come pochi altri. Faceva il panettiere anche nel suo paese d’origine e dunque “aggiornarlo” alle nostre esigenze è stato abbastanza semplice». In merito all’importanza della formazione del personale, Antonio ha suggerito di non sottovalutare l’apprendimento in azienda: «Vanno bene i percorsi professionalizzanti in ambito scolastico, ma noi crediamo ancora nell’importanza di “mettere le mani in pasta”, toccando la farina e il pane, e

ORE 5.30 DI CORSA VERSO LE RIVENDITE

Uno dei ragazzi si congeda e sale al piano superiore; il furgone lo aspetta per la fase della distribuzione, che in periodi di calma – come quello estivo – ha termine alle ore 9.00, nei periodi di intenso lavoro si prolunga per oltre una o due ore. Si caricano le ceste e si parte.

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DALPRÀ: «BASTA PANE NEI SUPERMERCATI» Gabriele Dalprà è il 36enne titolare del panificio Dalprà di Lavis (da non confondersi con quello omonimo di Trento). È una piccola rivendita artigianale che serve una clientela affezionata, ma che sta affrontando un periodo di grande difficoltà: «Negli anni Novanta e Duemila, siamo arrivati ad avere sette lavoratori. Oggi siamo rimasti in due, io e una dipendente. Facciamo turni massacranti di dodici ore». Gabriele è amareggiato e mostra sconforto per il futuro: «Oggi è il trionfo dei pani precotti o surgelati. In Europa il pane artigianale non esiste praticamente più. Ma in Italia dovremmo difendere questa tradizione, che ci rende diversi e speciali». Gabriele ha criticato duramente la grande distribuzione e i panificatori che la servono: «Le aziende panificatrici più grandi possono abbattere i costi del prodotto, che poi finisce sugli scaffali dei supermercati ad un prezzo con un margine di guadagno talmente minimo che i piccoli produttori non possono reggere. Anche noi abbiamo tentato la strada di fornire i supermercati, ma non stavamo dentro ai costi». Interrogato su quali passi si possano fare per salvare le piccole rivendite artigianali, Gabriele è drastico:

ORE 7.00 I PRIMI CLIENTI

Arrivano, puntualissimi secondo l’orario di apertura diurno, i primi clienti. Ormai sta facendo giorno; il profumo inebriante di pane fresco si diffonde lungo tutta la via e porta con sé il ricordo del lavoro notturno. Buongiorno … cioè, buonanotte!

«Bisognerebbe togliere il pane ai supermercati, come era un tempo. Oppure posizionare sopra gli scaffali un cartello con scritto grande come una casa “Pane surgelato”». STEFANO SOSI: «AUMENTANO I VOLUMI DI VENDITA» Sosi rappresenta in Trentino la prima azienda di panificazione per dimensioni e volumi di produzione, con 70 lavoratori, 13 punti vendita diretti e un canale di distribuzione aperto in diversi supermercati. L’amministratore delegato Stefano Sosi ha spiegato come il cambio nei consumi alimentari abbia rivoluzionato il settore: «All’inizio del Novecento si consumava un chilo e mezzo di pane al

ORE 12-13 TUTTI A TAVOLA!

Il pane è giunto anche oggi, fresco, sulla nostra tavola; croccante e fragrante è il compagno ideale per i nostri pasti, da quelli classici a quelli brevi, veloci e frugali. Prima di addentarlo, un pensiero speciale vola a chi lo ha fatto per noi, questa notte.


trentinoattualità giorno a testa, oggi la media è di 150 grammi. Il consumatore oggi riduce l’apporto di carboidrati e cerca la qualità. Assistiamo ad un aumento dei volumi di vendita. Per questo anche i piccoli rivenditori artigiani, che magari più di altri hanno sofferto la crisi economica, possono rilanciare la loro offerta perché l’interesse verso il pane artigianale oggi è molto alto. Ma è importante anche rinnovarsi e saper comunicare». Sosi conferma come non sia sempre facile trovare la manodopera, ma si dice fiducioso anche in virtù delle innovazioni introdotte in azienda: «È un mestiere duro, ma noi cerchiamo di ridurre il disagio del lavoro notturno iniziando i turni alle 2, anziché alle 23 come si fa da tante altre parti. Questo consente un minore affaticamento. Anche la tecnologia ci viene in aiuto, con i macchinari moderni il lavoro è diventato meno pesante». Fondamentale per Sosi è la formazione sia in ambito scolastico sia professionale: «Ogni anno assumiamo numerosi ragazzi che arrivano dalla Scuola d’arte bianca. Ma non escludiamo in nessun modo la possibilità di imparare questo lavoro entrando come apprendista». PULIN: «DA 95 ANNI IL PANIFICIO DEL “CENTRO”» Tre generazioni di panificatori per una storia che comincia 95 anni fa nel laboratorio di via Cavour, dove ancora oggi vengono preparati i dolci e il pane destinati ai due punti vendita di Trento. Questo è il biglietto da visita del panificio Pulin, che nel capoluogo rappresenta uno dei maggiori punti di riferimento per la produzione di pane artigianale. «Le nostre rosette soffiate sono inconfondibili, - ha spiegato il titolare Andrea Pulin - Ma abbiamo riscontrato dei cambiamenti nelle preferenze dei clienti nel corso degli anni. Oggi il pane che va per la maggiore è quello integrale fatto con farine locali, leggermente scuro, a chilometro zero. Rosette e spaccatine contano però ancora molti affezionati». Pulin ha delineato con precisione la filosofia aziendale: «Puntiamo tutto sulla qualità della farina e delle lavorazioni artigianali. Non abbiamo voluto seguire la via della grande distribuzione, perché se si cerca di competere con quei prodotti si perde in qualità». Per questo Pulin ha voluto mantenere forte la sua identità di negozio “del centro storico”: «Concentrare la distribuzione in pochi punti vendita consente di mantenere intatte la qualità e la fragranza del prodotto»,

ha spiegato Pulin. Oggi nel laboratorio lavora un dipendente che segue i ritmi tipici della panificazione artigianale: «Si comincia alle 22 e si finisce alle 10. Altri produttori possono ridurre i tempi, ma per fare il pane come una volta servono tutte queste ore per la preparazione», sottolinea il titolare, che conferma la scarsità di forza lavoro: «Abbiamo avuto numerosi “stagisti”, ma dopo quindici giorni si rendono conto che i ritmi di

«Da parte del pubblico c’è un rinnovato interesse verso il pane artigianale e questo può garantire la sopravvivenza dei panettieri trentini» lavoro sono impegnativi e difficilmente conciliabili con lo stile di vita di un giovane d’oggi». Ancora una conferma che “guadagnarsi il pane” costa fatica: «Ma quello della panificazione è un settore che regala anche grandi soddisfazioni. Quando guardo quelle foto, - e indica le fotografie che lo ritraggono da giovane al lavoro insieme al padre - sento orgoglio». BONAFINI (ASSOPANIFICATORI): «ATTENZIONE AI FINTI “PANI”» Per avere un panorama più generale del settore, abbiamo sentito Emanuele Bonafini, presidente dell’Associazione panificatori della provincia di Trento.

Stefano e Giulia Sosi

«Sono circa cento i panifici artigianali in Trentino ed il loro numero si è dimezzato negli ultimi vent’anni - ha spiegato Bonafini - Il numero di addetti va dai 400 lavoratori fino ai 600 in occasione delle punte stagionali ed è rimasto abbastanza stabile nel corso degli anni». Il settore ha fronteggiato anni difficili a causa della crisi economica e dell’espansione sul mercato di quelli che Bonafini definisce “surrogati del pane”, i prodotti da forno industriali che prendono la forma dei “pani” in cassetta, precotti o surgelati, spesso di importazione. Bonafini ha spiegato come hanno fatto le aziende artigianali a resistere, lottando spesso contro le scelte delle grandi catene di supermercati: «Sul mercato sono rimaste le aziende capaci di rinnovarsi, puntando sia sul rinnovo tecnologico sia sull’artigianalità. È l’unico modo per contrastare la grande industria. Le grandi

Andrea Pulin 25

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trentinoattualità Andrea Pulin nel suo laboratorio

candidati esclusi vengono comunque inseriti nelle aziende». Ulteriore passo che per l’Associazione panificatori deve essere compiuto è l’attivazione di un ulteriore quinto anno di professionalizzazione nell’arte bianca: «Molti ragazzi vogliono tenersi aperta la possibilità di andare all’università. Con un percorso professionale di cinque anni questo diventerebbe possibile».

catene che arrivano dal Nord Europa si sono dimostrate spesso indifferenti alla qualità del prodotto, abbattendo i costi proponendo materie prime scadenti». Ma da noi il pane è per tradizione “fresco”, sfornato ogni giorno, privo degli additivi e dei conservanti che consentono invece a questi “surrogati” di durare molti giorni, ha spiegato Bonafini: «Da parte del pubblico c’è un rinnovato interesse verso il pane artigianale e questo può garantire la soprav vi venza dei panet tieri trentini. Di sicuro il confronto con le proEmanuele duzioni inBonafini dustriali è impari, ma noi cerchiamo di tenere bassi i costi agevolando i pagamenti anche a lunga scadenza. Il pane deve essere acquistabile da tutti, non può diventare un bene di lusso». Nel 2017 il Consiglio provinciale ha approvato all’unanimità una legge che intende rilanciare il pane artigianale. La norma prevede che il pane fresco sia chiaramente distinto per collocazione sugli scaffali e per etichettatura dai prodotti industriali. Di questa legge si iniziano a vedere i primi effetti, ha sottolineato Bonafini: «Vediamo un rinnova26

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to interesse verso il pane tradizionale, fatto con ricette antiche, magari con farine a chilometro zero e provenienti da filiera trentina. Il consumatore sceglie liberamente il prodotto, ma deve essere consapevole di ciò che mette in tavola». Si introduce anche la tutela del marchio “panificio”, che può essere utilizzato solo se si produce pane giornaliero. E sono i panifici dei piccoli paesi quelli a maggior rischio chiusura, ha spiegato Bonafini: «È difficile restare presenti nei piccoli paesi, perché a causa delle distanze le persone tendono a rifornirsi dei beni alimentari nel supermercato più vicino, laddove è forte la presenza di prodotti industriali. Ma garantiamo ogni giorno la distribuzione anche nelle valli più periferiche». Uno dei principali sforzi dell’associazione è quella di promuovere la formazione professionale dei futuri panificatori, con la Scuola di arte bianca di Rovereto: «Si svolge durante il quarto anno della Scuola alberghiera - illustra il presidente - Questo corso ha preparato 20 giovani l’anno, con in media quaranta candidati. Chi ha conseguito questo diploma ha avuto il posto assicurato, ma anche molti dei

UIL ALIMENTARI: «BENE L’ALTA FORMAZIONE, È GARANZIA PER I LAVORATORI» Fulvio Giaimo, segretario di Uila-Agroalimentari, ha riconosciuto la difficoltà di reperire manodopera giovanile italiana nel settore della panificazione: «Una buona parte dei lavoratori nei panifici artigianali è di origine straniera. Non si trovano ragazzi italiani perché è un lavoro molto faticoso. Negli anni passati sicuramente non ha aiutato il fatto che con i contratti a breve termine o con i voucher non si garantivano i supplementi notturni o festivi. Si diceva al lavoratore: “Se ti va bene, è così, sennò vai da un’altra parte”». Giaimo plaude agli sforzi del settore di investire sulla qualità dei prodotti e sulla formazione degli addetti: «È essenziale puntare sulla qualità del prodotto, perché ha un effetto positivo anche sulla condizione dei lavoratori. Un prodotto fresco e artigianale richiede che chi lo lavora abbia un’alta formazione e difficilmente le aziende si privano di personale così qualificato». Giaimo ha annunciato un accordo tra i sindacati e le associazioni per varare un nuovo marchio di qualità per la panificazione che tenga conto anche delle condizioni lavorative: «Cgil, Cisl e Uil, insieme alle associazioni datoriali, stanno formulando un marchio di qualità che garantirà non solo la qualità delle materie prime, ma anche che le aziende rispettino e tutelino i diritti di chi nel panificio ci lavora. Siamo a buon punto, dovremmo darne l’annuncio ufficiale nei prossimi mesi». ■


C NCERTI DI FINE ANN

/ CAP DANN

ORCHESTRA HAYDN DI BOLZANO E TRENTO FELIX BENDER

SILVIA MICU

DIRETTORE

SOPRANO

MUSICHE

GAETANO DONIZETTI | AMILCARE PONCHIELLI | FRANZ LEHÁR | JOHANN STRAUSS (SOHN) | ÉMILE WALDTEUFEL

TEATRO ZANDONAI, ORE 20.30

29.12 • ROVERETO

AUDITORIUM, ORE 18.30

02.01 • BOLZANO

04.01 • PINZOLO

KONZERTHAUS, ORE 20.00

PALADOLOMITI, ORE 21.00

30.12 • DOBBIACO

01.01 • MERANO

03.01 • CAVALESE

05.01 • BRESSANONE

GUSTAV-MAHLER-SAAL, ORE 20.30

TICKET & INFOS WWW.HAYDN.IT

31.12 • TRENTO KURHAUS, ORE 17.00

PALAFIEMME, ORE 21.00

FORUM, ORE 17.00

FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI BOLZANO STIFTUNG SÜDTIROLER SPARKASSE


trentinoincontri

Fiume Yukon -Alaska 2019 (ph. Marco Busacca) 28

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trentinoincontri

TANTI VIAGGI, UN’UNICA META: UNA DELLE PIÙ ESTREME AL MONDO. PERCORSA IN LUNGO E IN LARGO CON SLITTA, BICI E CANOA. QUASI UN SEGNO DEL DESTINO, A SEGUIRE LE SCIE BIANCHE DEL PASSATO. UNA SFIDA CONTINUA CON SE STESSI, MA ANCHE LA TESTIMONIANZA VIVA DI PAESAGGI, VILLAGGI, ORSI E LUPI. E DI UN PIANETA CHE STA DRAMMATICAMENTE CAMBIANDO.

MAURIZIO BELLI: “LA MIA ALASKA“ di Tiziana Tomasini

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trentinoincontri Alaska 2019 - Dalton Highway

L’

intervista è fissata per le tre del pomeriggio. Siamo in autunno avanzato e ci troviamo praticamente in maniche corte. Strano autunno, sembra quasi uno scorcio d’estate. Paradossalmente, ci scambiamo due battute sul caldo e andiamo a parlare del grande freddo, che Maurizio Belli conosce bene e di cui tiene ancora fresco il ricordo sulla sua pelle. Partiamo dalla base 1: quando ti è venuto in mente di partire per l’Alaska? L’idea dell’Alaska ce l’ho da sempre, fin quando da bambino sentivo parlare in casa di mio nonno che era stato nel Grande Nord a fare il cercatore d’oro. Classe 1875, voglia di fare fortuna e grande spirito di avventura. Una mia compagna delle elementari si ricorda che il mio chiodo fisso era di andare in Alaska come mio nonno. A questa prima curiosità si è poi aggiunto il desiderio innato di esplorare, coltivando nel contempo quegli elementi fondamentali per raggiungere gli obiettivi, come l’alpinismo e il lavoro di rocciatore sulle pareti. In quei contesti si parlava di tutti quegli alpinisti che andavano e venivano dall’Himalaya e dalla Patagonia. Poi si è aggiunta la pratica dello sci, l’arrampicata sportiva, il deltaplano e tutto quello che profumava di natura e di selvaggio. Preparato il terreno, sono arrivato finalmente alla mia prima tappa, l’Himalaya in mountain bike fino a quasi settemila metri. A quel punto ero finalmente pronto ad andare in Alaska. I primi viaggi in Alaska? Il primo viaggio risale ai primi anni Novanta. È stata dura, soprattutto per il

CHI È?

fatto di non sapere la lingua e di venire a contatto con un mondo sconosciuto. Ma la motivazione c’era: vedere dove era stato mio nonno e vivere l’avventura. Un progetto tutto mio. Si sapeva poco di quei luoghi, non c’era molto materiale, a parte quello che ti ricordavi scritto sui sussidiari! Accompagnato da un amico, il primo viaggio è stato più che altro esplorativo: città e luoghi di partenza. Poi è arrivata la traversata in bici: Canada e Alaska, dal confine con gli Stati Uniti al mare di Bering e dall’Oceano Pacifico al Mare Artico. In sostanza, l’itinerario che facevano i pionieri verso la corsa all’oro. E poi? Nel ’97 ero finalmente pronto a fare la traversata da solo. Dopo qualche anno, ho ripreso, nel 2011, con un amico: 2.500

2014 Alaska - pagaiando sul fiume 30

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Cresciuto con l’Alaska nel cuore, Maurizio Belli (trentino di Sopramonte) viaggia dagli anni Novanta nelle terre del Grande Nord, tra Canada e Stati Uniti. Appassionato di sport estremi, ha percorso complessivamente migliaia di chilometri in canoa, bicicletta e cani da slitta, sulle orme dei grandi pionieri del passato. Nel 1997 realizza uno dei suoi sogni: la traversata in solitaria con sci e slitta al traino attraverso l’Alaska, fino ad arrivare al Mare di Bering; in quell’occasione percorre ben 1100 chilometri. Nel 2019 completa il percorso dal Canada all’Alaska in direzione sud-ovest e della sola Alaska da nord a sud. Tuttologo di sport, vissuti sempre al limite dell’impossibile, vanta esperienza decennale di volo in deltaplano ed ha realizzato un raid avventuroso in mountain bike sui passi himalayani. Sciatore nato, pratica lo sci d’alpinismo ma non tralascia la bicicletta da strada, altra sua grande passione. Non manca nemmeno lo yoga, disciplina che coordina corpo e mente. La sua attitudine sportiva si è tradotta in percorso professionale: è consulente per l’organizzazione di piani di sport/salute/benessere, ha realizzato progetti turistici, è istruttore nel settore del fitness ed insegnante del Metodo Pilates nel suo Centro Pilates Chalet. Condivide le sue spedizioni avventurose con il grande pubblico realizzando video, scrivendo pubblicazioni, proponendo conferenze ed incontri informativi.


trentinoincontri chilometri in 16 giorni. Nel 2014 in canoa (altri 1300 km in 11 giorni) e poi la spedizione di quest’anno, partita dal Circolo Polare Artico. Qual è stata la più grande difficoltà? La difficoltà più grande dell’Alaska è l’ambiente. Sono luoghi selvaggi, ci sono naturalmente tante incognite, ma le situazioni invernali sono quelle che mi hanno sempre più affascinato. L’Alaska d’inverno è sempre una terra pericolosa, le temperature possono scendere a 40/50 gradi sotto lo zero; da novembre/ dicembre fino a febbraio/marzo la media è di 30 gradi sotto. Nei primi anni era difficile capire come affrontare l’avventura in quei territori, anche dal punto di vista pratico, come l’abbigliamento e i materiali. Nell’ultima spedizione i problemi più gravi sono derivati dagli effetti del cambiamento climatico: il rialzo delle temperature, in quei territori, si vede in maniera amplificata rispetto a noi. C’è stato un rialzo termico di un grado e mezzo! Se siamo qui, pazienza, si scia di meno e si va in bici… ma lì, se i fiumi si sgelano, la gente non può più spostarsi; le case ad esempio sono costruite sul permafrost (terreno ghiacciato) e quindi se il terreno si sgela, le case come minimo si spostano o crollano! Il problema del caldo, si capisce, è molto sentito. Ma questa variazione climatica l’hai notata solo nell’ultimo viaggio? Siamo partiti il 23 febbraio; ai primi di

1997 Alaska - campo sul fiume Yukon ghiacciato. Sotto, in marcia sul Mare di Bering

marzo in Alaska c’è stato un rialzo della temperatura notevole; dopo i primi 140 km – che abbiamo impiegato 11 giorni a percorrere, con gli sci sul fiume Yukon ghiacciato – siamo arrivati in un villaggio dove la temperatura era di zero gradi. Un grande rialzo in poco tempo. E poi anche negli ultimi chilometri non c’era praticamente più neve. Un bel salto dagli inverni degli anni Novanta. Quest’anno, per il caldo, abbiamo dovuto progettare anche delle varianti, perché il ghiaccio si era trasformato in acqua aperta, quindi diventava estremamente pericoloso da percorrere. E della corsa all’oro cosa diciamo? Noi abbiamo fatto un trekking storico con lo zaino in spalla proprio sulle orme dei cercatori d’oro, che è diventato anche

un documentario (andato in onda su Rai Due) sui pionieri dell’epoca. Di mio nonno non ho trovato tanto: abbiamo solo una foto. Poi a quel tempo pensavano a lavorare, mica a scattare immagini ogni momento come adesso! Questi pionieri partivano da Vancouver e arrivavano fino al Klondike. Questo percorso l’ho fatto più volte negli anni, sperimentandolo sul campo attraverso diversi sport. Il ricordo più bello? Le persone. Non tutti sono amichevoli, ma dipende dalla zona; nei villaggi del Nord, sono freddi e poco ospitali; al contrario, gli eschimesi del mare di Bering sono molto più accoglienti. Uno che fa avventura in Alaska viene visto come il fenomeno di turno, perché loro sanno cosa vuol dire vivere là. Sono ambienti

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trentinoincontri selvaggi, la natura è primordiale, con lupi, orsi, animali. Chi affronta quella natura è molto stimato ed apprezzato. E poi loro capiscono chi ha dei numeri per farcela… lì non è che improvvisi: devi andare col gps, prepararti gli itinerari, studiarti le mappe topografiche. E lo stesso corri sempre dei rischi. Figurati chi non è preparato: è morte certa in quei territori lì. Quanto aiuta la tecnologia oggi in esperienze simili? Aiuta, certo. Oggi hai mappa, gps, navigatore, palmare, ecc… da cui vedi l’itinerario; nel ‘97 c’erano le prime strumentazioni che ti davano solo latitudine e longitudine, quindi oggi è sicuramente un vantaggio percorrere ed esplorare queste zone. Anche internet oggi aiuta, ma non è che l’Alaska sia attrezzata tanto in questo senso… non è che trovi tanta copertura, soprattutto per le immagini. Nel momento in cui decidi: “vado”, quanto tempo ci vuole per organizzare, partire e realizzare? Dipende da come organizzi la spedizione. Se la fai con i tuoi soldi è diverso che farla con il supporto degli sponsor. Se vai in autonomia, tempi e stress si riducono di almeno due terzi; se ti avvali degli sponsor, devi cercare, stilare un progetto, renderlo accattivante, credibile, creare gli agganci. C’è tutto un mondo sommerso, sia prima, sia durante e poi ovviamente dopo, con conferenze e resoconti di viaggio. Fatto questo, dipende dal tipo di progetto; più difficile è l’obiettivo, più difficile è la preparazione.

Porto di Seattle. Partenza Klondike Gold Rush

E più costa. Per l’ultima spedizione avevamo bisogno di una slitta particolare: oltre ad essere leggera, doveva essere predisposta per essere messa su ruote; su 1300 km, metà erano sulla strada, e metà lungo i fiumi. Questa slitta, realizzata al dipartimento di ingegneria industriale, ha richiesto un grande impegno. Quindi più è difficile il progetto, più è difficile da pianificare. Ma risulta anche più accattivante. Incontri ravvicinati con animali selvaggi? Gli animali possono essere un pericolo, perché sono imprevedibili e soprattutto di grossa taglia! Anche qui c’è da dire che il caldo ha creato degli evidenti squilibri: adesso la tempistica è cambiata e

In marcia sulla Elliot Highway 32

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animali che prima erano in letargo, adesso possono saltare fuori da un momento all’altro. Ho sentito l’ululato di tanti lupi, ho rilevato ovunque le loro tracce; e in alcuni tratti abbiamo seguito proprio il percorso dei cacciatori di lupi. Ma non hai paura? Siamo sempre armati; il fucile è in primis una sicurezza psicologica, nonché uno strumento concreto per procurarti il cibo nel caso in cui rimanessi isolato. A proposito di cibo, cosa si mangia in queste spedizioni? Cibi semplici, in verità: formaggio grana, speck, minestre e risotti liofilizzati. Non possono mancare le barrette energetiche; le migliori sono quelle che ho imparato a preparare secondo una ricetta delle donne eschimesi. Cosa dicono a Sopramonte delle tue avventure? Cosa vuoi che dicano! Ormai non ci fanno neanche più tanto caso, però i primi anni… sei visto sempre come uno, diciamo, piuttosto “alternativo”. Progetti futuri? Adesso l’avventura non è più una priorità come una volta… un tempo un progetto seguiva un altro; adesso è importante tirare le somme e raccontare, nero su bianco, le mie avventure. Certo, qualche idea nuova c’è, ma non ancora così forte da diventare progetto. Chiaro che l’avventura ce l’hai dentro, è un forte richiamo. Cosa consiglieresti a un giovane che vuole fare questo tipo di esperienza? Cercare persone che abbiano percorso strade simili e farsi raccontare tutto; persone forti nel settore, che sappiano dare validi consigli. E se vuole fare traversate con gli sci in Alaska, venga pure da me. ■


50 neGozi e ristorazione


trentinoassociazionismo di Denise Fasanelli

QUI SI PRATICA IL RICICLISMO

UN LUOGO DOVE SI REINVENTANO LE STORIE DELLE BICICLETTE E DELLE PERSONE. DA 5 ANNI L’ASSOCIAZIONE RUOTA LIBERA È UNO SPAZIO DI ACCOGLIENZA E INCLUSIONE SOCIALE SU “DUE RUOTE” CHE SI OCCUPA DI REINSERIMENTO LAVORATIVO, CON UN OCCHIO DI RIGUARDO PER L’ETICA AMBIENTALE E LA MOBILITÀ SOSTENIBILE. TANTE NOVITÀ TRA CUI UNA NUOVA BOTTEGA SOCIALE E UNA DI GASTRONOMIA, SENZA DIMENTICARSI DELL’INIZIATIVA “IN BICI PER LA PACE” CHE, QUEST’ANNO, HA CONDOTTO 5 GIOVANISSIMI “AMBASCIATORI DI PACE” A PEDALARE FINO A SARAJEVO

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ui, “curate” biciclette che sembrano ormai “spacciate” e le rimettete in circolazione. Un po’ la stessa cosa si può dire la fate con le persone? “Per noi è davvero importante mettere al centro le persone; – ci racconta il fondatore e direttore dell’associazione Ruota Libera Michele Pedrotti – non formiamo meccanici e tecnici ma lavoratori affidabili, pronti ad iniziare un nuovo percorso inserendosi, a seconda delle inclinazioni personali, in una rete di fidu-

cia e collaborazione creatasi con le aziende del territorio in questi anni. Il nostro progetto sociale mira ad ampliare questa offerta di opportunità in molti più settori mantenendo

ferma questa visione.” L’obiettivo è tutt’altro che semplice: si tratta di un cambio radicale, anche nel linguaggio, una nuova visione che trasformi nell’immaginario

Michele Pedrotti fondatore dell’associazione Ruota Libera 34

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collettivo una persona bisognosa in una risorsa. Prende vita da questi presupposti, nel 2013, la Riciclofficina: “Un laboratorio per la manutenzione delle biciclette aperto alla cittadinanza, uno spazio per il reinserimento lavorativo e per la promozione della sostenibilità ambientale. L’idea nasce attorno a sei ragazzi nigeriani, al bisogno di togliere di dosso lo stigma di “accattone”. E, mentre i Servizi Sociali annotano i loro progressi, si accende un’intuizione: quanto osservato nelle ciclofficine


trentinoassociazionismo Un momento di lavoro negli spazi di Riciclofficina

sparse sul territorio nazionale si può applicare all’esperienza nel campo sociale per creare uno spazio di integrazione socio-lavorativo”. Una nuova “bottega sociale” dove le biciclette destinate alla discarica tornano a “nuova vita”, come mezzi di integrazione e socialità. Ma anche un collettivo di promozione della mobilità alternativa e un laboratorio per riscoprire la città il cui fulcro sono le persone e le loro capacità di rendersi utili, di divenire appunto delle risorse professionali ed affidabili. “Riciclo, mobilità sostenibile, economia solidale, insomma attenzione per il sociale e per l’ambiente. Siamo - continua Pedrotti - un luogo di accoglienza e inclusione in costante evoluzione attraverso una solida rete sul territorio in crescita e sviluppo, fatta di Istituzioni, aziende ed imprenditori, scuole ed associazioni. Per questo lascerei che a parlare fossero i numeri, quelli che ci dicono che sono numerosi i posti di lavoro andati a buon fine: circa il 20% delle persone approdate da noi, alla ricerca di nuove competenze ed opportunità, quando da noi ritenute pronte, hanno effettuato il tirocinio con le Aziende partner e quasi il 100% di queste è finito a lavorare per l’azienda”. Sono cifre importanti che però non restituiscono la misura di quello che si trova

entrando in questo spazio tra copertoni, cerchi, bulloni, chiavi inglesi e sorrisi. Un ambiente familiare ma professionale, dove chiunque può fermarsi e trovare ciò di cui ha bisogno, anche quando non si tratta di una riparazione o di una bicicletta. Un punto che è divenuto ben presto di riferimento per il territorio. “Parlando ancora di numeri, i primi soci iscritti alla Riciclofficina erano un centinaio, oggi sono oltre un migliaio. Ci sono stati circa 2 mila passaggi di biciclette, 120 persone e 20 lavoratori ricollocati a tempo indeterminato. Il nostro è diventato anche uno spazio di riferimento per informazioni, scambi di opinioni e piccoli aiuti. Non è raro che qualcuno venga in officina a passare un po’ di tempo o che famiglie numerose ci chiedano aiuto per non dover spendere un capitale nell’acquisto delle biciclette per i loro figli e noi cerchiamo sempre di prestare loro la massima attenzione e intervenire dove ci è possibile, anche regalando magari una piccola bici riciclata”. Ma non finisce certo qui quello che il team di Ruota Libera ha da offrire alla città, ai soci ed ai cittadini. Numerosi sono gli eventi che li vedono partecipi e spesso protagonisti, non solo l’attività ordinaria, ma eventi di sensibilizzazione o socialità, laboratori aperti a tutti e partecipazione ad eventi che li riguardano come, ad esempio, l’adesione alla Settimana Europea rifiuti o al tavolo tra profit e no profit Distretto Economia Solidale. Non si fermano un attimo e pedalano lontano, in senso anche letterale. Sì, perchè l’anno scorso, in collaborazione all’associazione “Grande Quercia”, per l’iniziativa “In bici per la pace”, Michele e quattro ragazzi tra i 12 e 15 anni, hanno percorso 1200 km in bicicletta, circa 100 km al giorno, per portare la bandiera della pace da

scuola di sci e snow monte Bondone LEZIONI INDIVIDUALI Lezione privata con maestro per 1 o più persone 1 persona = 38 euro 2 p. = 50 euro 3 p. = 60 euro (feste di Natale: 40/60/70 euro) PROMOZIONI Scia in 2 paga 1 negli orari: 9:00-10:00 | 16:00-17:00 Sconto 10% su 5 lezioni con minimo 2 persone CORSI STAGIONALI SCI E SNOWBOARD (con gara finale e diploma) 8 uscite per 16 ore di lezione = 160 euro TOP SCHOOL (avviamento all’agonismo) 8 uscite per 24 ore di lezione domenica 10:00-13:00 = 270 euro BABY(4/6 anni) 3 uscite per 6 ore di lezione domenica 11:00-13:00 = 120 euro FREESTYLE E FREERIDE Nei weekend, sci o snowboard, con riprese video e freeride per scoprire cosa c’è oltre la pista! CORSO DI SCI IN NOTTURNA 5 uscite per 10 ore di lezione martedì e giovedì 20:00-22:00 = 130 euro CORSI SPECIALI Telemark Preparazione per selezioni maestri con istruttori nazionali Scialpinismo con guide alpine Agonismo, tracciati di slalom gigante con riprese video. Monte Bondone - Strada di Vason 93 38123 Vason - Trento / T. +39 0461 948211 www.scuolascibondonetrento.it info@scuolascibondonetrento.it @scuolascimontebondone

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trentinoassociazionismo Rovereto ad Auschwitz. “Abbiamo faticato molto per avvicinarci ad una realtà durissima, l’esperienza è stata importante ed intensa, sono fiero dei ragazzi e di come hanno affrontato seriamente il percorso prima di tutto interiore. Mi hanno insegnato molto e penso sia un viaggio che tutti dovrebbero fare. L’obiettivo per il futuro, proprio per insegnare che costruire la pace è un’impresa che richiede fatica, collaborazione e costanza, sarebbe quello di creare una “rotta” RoveretoAuschwitz da percorrere in bici in diverse tappe”. Quest’anno in cinque ragazzi dai 13 ai 16 anni accompagnati sempre da Pedrotti hanno ripetuto l’iniziativa “In bici per la pace” in collaborazione sempre con l’associazione “Grande Quercia” e con il patrocinio del Comune di Rovereto città della Pace e della Comunità della Vallagarina. Questa volta, i giovani “ambasciatori di pace”, Martino, Samuel, Pietro, Tobia, Nicolò, hanno percorso mille chilometri in 12 tappe e 15 giorni, per giungere a Sarajevo, teatro di un terribile assedio durante la guerra civile jugoslava degli anni Novanta. “Un viaggio molto più duro rispetto all’anno precedente dal punto di vista del percorso, in zone meno abitate ed emotivamente impegnativo proprio perchè lungo tutto il percorso, una volta entrati nelle zone di guerra, ogni cosa ricordava un po’ il conflitto, dai campi minati ai segni ben visibili sui palazzi sventrati, trivellati dai colpi d’arma da fuoco di Mostar. L’accoglienza è stata davvero speciale ed emozionante, grazie ad un ragazzo bosniaco Eduard Cucek che vive in Trentino e fa parte dell’associazione Prijedor di Mattarello: ci è stato possibile contattare l’ambasciatore italiano che ci è venuto incontro in bicicletta, abbiamo avuto un momento con giornalisti ed 36

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I ragazzi trentini a Sarajevo insieme a Pedrotti e all’Ambasciatore Nicola Minasi

autorità e, il giorno seguente, ci è stato possibile incontrare l’ex generale Divijak fondatore dell’associazione “L’istruzione costruisce la Bosnia Erzegovina” per dare la possibilità di studiare a chi non ha mezzi. Il generale ci ha portato a vedere alcuni luoghi simbolo della Resistenza durante la guerra ed i ragazzi hanno potuto sentire un testimone diretto. In questa occasione, anche il ragazzo trentenne che ci faceva da traduttore ci ha raccontato che suo padre è stato ammazzato dai mitragliatori di un aereo per strada e di come vissero l’assedio i ragazzi come lui, avvicinando empaticamente i nostri ambasciatori e lasciandoli molto toccati da quest’esperienza.” Possiamo proprio dire che di

strada, non solo sulle due ruote, ne avete fatta tanta in questi cinque anni. “Abbiamo cinque dipendenti e due sedi. Siamo in grado di autofinanziarci per un buon 60% mentre per il restante 40% interviene il Comune di Rovereto con cui collaboriamo insieme alla Comunità di Valle. Dalla prima sede in via Zeni ci siamo spostati nel 2015 all’ex ufficio elettorale del Comune in via Calcinari 7, a Rovereto, con l’Associazione di Promozione Sociale Riciclofficina dove lavorano tre tecnici meccanici. A fine 2017 è nata anche Bike Factory, uno spazio ed un progetto per il quale non abbiamo chiesto finanziamenti pubblici, abbiamo acceso un mutuo, e poi abbiamo fatto

“FIOR DI ZUCCA”

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al luglio di quest’anno, l’Associazione ha anche rilevato l’attività dello chef Fabrizio, che nel 1988 aveva aperto la gastronomia Fior di Zucca, in Piazza Suffragio a Rovereto. Lo scopo è quello di dare opportunità di formazione e aiuto alle persone nell’ambito della Ristorazione, campo in cui c’è una notevole richiesta di lavoro sul territorio.

tutto con le nostre forze, usando tanta creatività: ristrutturando i locali, rinnovando impianti, realizzando gli arredi con materiali di recupero. Qui sarà possibile acquistare una bicicletta usata oppure farsene produrre una nuova, su misura e personalizzata, grazie all’assemblaggio di diversi materiali di recupero.” So che state lavorando a progetti di questo tipo, per mettere in piedi nuove realtà aziendali che riescano ad innestare a loro volta nuovi progetti di formazione ed inserimento. Insomma, non mancheranno le novità, avete già dato prova di guardare lontano, o meglio, pedalare. “Grazie anche al tessuto cittadino che ha visto le Istituzioni sostenere con entusiasmo questa realtà che negli anni è stata capace di costruire una rete di fiducia e collaborazione con numerose aziende del territorio, grazie agli imprenditori con cui siamo entrati in contatto facendoci conoscere, tastando la nostra professionalità, oggi Ruota Libera è vista come un’opportunità sia filantropica sia in termini di qualità del lavoro a cui volgere lo sguardo per nuovi e audaci progetti futuri. E no, non si può stare fermi sulla bici, lo spiega la citazione di A. Einstein scelta per il nostro sito: www.ruotalibera.bike“: “La vita è come andare in bicicletta: se vuoi stare in equilibrio ■ devi muoverti”.


Eventi speciali

#eventispeciali

Teatro Sociale TRENTO

NATALE 2019

Trento /

Teatro Sociale

martedì 24 DICEMBRE 2019 ore 16.00 da mercoledì 25 a sabato 28 DICEMBRE 2019 ore 20.30

BELLS & SPELLS

CAMPANELLI E INCANTESIMI

spettacolo di Victoria Thierrée Chaplin con Aurélia Thierrée e Jaime Martinez

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© Richar

FINE ANNO A TEATRO

Teatro Sociale

martedì 31 DICEMBRE 2019 ore 21.30

30per100I

© Ribassi

con Ramin Bahrami e Gioele Dix

Centro Santa Chiara Main Sponsor

CENTRO SERVIZI

S

CULTURALI C A N TA

H I A R A

INFO Centro Servizi Culturali S. Chiara Trento, Via S. Croce 67 pinfo@centrosantachiara.it www.centrosantachiara.it

csc_trentino @CentroSChiara

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

COMUNE DI TRENTO

Media Partner


trentinoteatro

CHI È DI SCENA?

di Susanna Caldonazzi

A CASA, A TEATRO IL VIAGGIO DI TRENTINO MESE TRA GLI SPAZI TEATRALI FA TAPPA A VILLAZZANO, DOVE MIRKO CORRADINI CI RACCONTA DI COME, DALLE LORO PARTI, IL TEATRO VOGLIA ESSERE SINONIMO DI “CASA”

A

Villazzano, sulla collina di Trento, c’è un edificio degli anni ‘20, ristrutturato negli anni ‘60, quando uno spazio all’interno viene ampliato e trasformato in teatro. Una compagnia vi si stabilisce attivamente dagli anni ‘70, cambia alcuni nomi, per diventare poi definitivamente Gruppo Teatrale Gianni Corradini, quando il suo fondatore e regista, troppo presto, muore. Nel 2008 il teatro chiude e un nuovo intervento di ristrutturazione viene realizzato dal Comune di Trento a cui segue un bando che ne affida la gestione all’associazione TeatroE, nata nel 2010 per la produzione e la distribuzione di spettacoli a fianco di EstroTeatro, scuola di teatro e cinema già attiva dai primi anni 2000. Alla direzione artistica dell’associazione, della scuola e ora del Teatro di Villazzano c’è Mirko Corradini – figlio di quel 38

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4 - Estroteatro


trentinoteatro “Phoebuskartell”

“Romeo & Juliet”

Mirko Corradini

Gianni Corradini fondatore del Gruppo Teatrale – che fonde la sua esperienza professionale con l’eredità del padre di amore per il teatro e riporta tutto “a casa”. Tra le cose che sono tornate a Villazzano dal 2017, anno in cui l’associazione ha preso le redini del Teatro, è Fantasio, il Festival internazionale di regia teatrale nato proprio sulla collina est di Trento, da un’idea di Gianni Corradini che, sorseggiando un bicchiere di vino, si inventò di indire un concorso per registi, chiamati a costruire rappresentazioni di 15 minuti su uno stesso testo che sarebbe stato

rivelato loro solo pochi giorni prima del voto della giuria. Un’idea nata da una scommessa che rappresenta ancora oggi la struttura di base del Festival, quest’anno alla sua ventesima edizione. Al via lo scorso 23 novembre, Fantasio si chiude con le serate di presentazione dei lavori dei registi, in scena al Teatro di Villazzano il 4 e il 5 dicembre. I registi selezionati sono otto: Francesca Falchi, Karim Galici, Francesco Leschiera, Piera Mungiguerra, Fabio Pisano, Tommaso Pitta, Luca Quaia, Fracesco Sgrò. E il testo con il quale si misurano è La cantatrice calva di Eugène Ionesco, uno dei

maestri del teatro dell’assurdo: «L’edizione di quest’anno – afferma Mirko Corradini – ritorna ad avere un testo teatrale, dopo la sperimentazione dedicata a De André dello scorso anno che si è rivelata molto difficile. Ho pensato di lasciare che i registi diano il meglio su un testo. E ho selezionato tutti registi over 35 per scelta: appena compi 35 anni terminano le possibilità e io non lo condivido affatto. Fantasio per me è incontro d’arte, uno spazio in cui si creano scambio, legami, lavoro. È una fucina di registi emergenti: chi vince Fantasio se ne accorge professionalmente, qualco-

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trentinoteatro “Orfeo ed Euridice”

sa nella vita di un regista nella maggior parte dei casi cambia». E poi prosegue: «Riportare Fantasio a Villazzano è stata un po’ un’esigenza, un po’ un desiderio realizzato. A prescindere da Villazzano, un Festival, con una casa può crescere: adesso possiamo fare residenze artistiche aumentando le attività del Festival che si legano poi a doppia mandata alla stagione di teatro contemporaneo che proponiamo, composta proprio da registi finalisti di Fantasio dei precedenti anni». Il Teatro di Villazzano però non sembra rappresentare “casa” solo per Fantasio: l’intera programmazione 2019/2020 viene infatti raccontata attraverso un viaggio tra le stanze di una casa: «Succede spesso che le persone che frequentano il teatro ci dicano “sembra proprio di stare a casa” e per questo abbiamo deciso di utilizzarla nella promozione – continua Corradini –. Inoltre abbiamo deciso di suddividere la programmazione in sei diverse stagioni, così da soddisfare i gusti di ognuno: il teatro contemporaneo,

la prosa comica, la lirica, il teatro ragazzi, il teatro amatoriale e una stagione eventi, che dà spazio alla creatività di molte realtà, in particolare tra i professionisti trentini. Mi piace molto essere un direttore artistico – afferma –. Sono molto legato a Villazzano ma al di là del luogo mi piace molto l’impatto che la programmazione può avere sul pubblico. Credo che per riuscire non serva solo riempire uno spazio, bisogna che questo spazio viva». Una scelta, quella della diversificazione dell’offerta, che sembra dare risultati decisamente positivi: «Dicono tutti che il secondo anno è più difficile del primo per gestire un teatro – prosegue il direttore artistico – ma abbiamo registrato la nostra seconda stagione, quella scorsa, abbiamo avuto oltre 11000 ingressi, circa 1300 in più rispetto all’anno precedente. Per ora è andata bene ma l’errore è sempre dietro l’angolo». E il futuro? «Abbiamo ancora due stagioni dopo quella in corso e poi ci sarà

Alessio Zeni e Mario Cagol in “Ciò che non si può dire. Il Racconto del Cermis”, altra produzione di successo del Teatro di Villazzano

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un altro bando – spiega Corradini –. Io spero di poter continuare. Credo che il tempo giusto per lasciare un segno siano dieci anni: con cinque, appena hai capito come funziona e scade il tempo. Mi sento ancora “in formazione”. Non voglio dire con questo che sono senza esperienza: ho 45 anni e il mio bagaglio, ma tre anni di direzione artistica non sono molti». Poi continua: «La mia direzione è organizzata in modo plurale: ci sono diverse persone che insieme a me si occupano delle varie stagioni, per avere scelte diverse, perché credo che solo così un teatro possa rimanere “aperto”. Il 70% del pubblico del Teatro di Villazzano non abita a Villazzano e questo per me è un valore: il paese “sente” il teatro come suo, ma le persone devono essere felici di venire a vedere uno spettacolo e incontrare persone nuove, che non facciano per forza parte della propria cerchia. Anche per questo abbiamo deciso di aprire Foyer, uno spazio in centro a Trento, in via Galilei, dove si può entrare, vedere una mostra d’arte, parlare con noi, prendere informazioni e acquistare i biglietti. Credo che il teatro debba appartenere al territorio in termini di sviluppo, non di possesso». Ed è proprio sul tema dello sviluppo del settore dello spettacolo dal vivo in Trentino che si conclude la chiacchierata: «Forse ancora manca – afferma Corradini – una vera e propria visione di sistema, soprattutto in termini di formazione del pubblico. Ci sono in città progetti molto interessanti ma credo si dovrebbe immaginare di rendere la cosa possibile anche nei territori più periferici. Sarebbe importante per tutti: per gli spettatori che potrebbero aumentare consapevolezza e piacere nell’andare a teatro, per le compagnie locali che avrebbero più possibilità di far girare i loro lavori in provincia». ■



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Regalare un libro significa lasciare un segno nella memoria di chi lo riceve perché ogni volta che, chi l’ha ricevuto, ne osserverà la copertina e ne sfoglierà le pagine, si ricorderà di voi.

Le mille e una leggende del Trentino 33xBiscotti

A caccia di leggende “In ogni leggenda c’è sempre un pizzico di verità.” dal film Ribelle – The Brave

La guida perfetta per chi ama la magia delle leggende e il fascino del mistero.

Il mondo delle saghe altoatesine è ricco di streghe e maghi, gnomi, campane parlanti, omini misteriosi...In questo volumetto sono raccolte alcune di queste leggende, più o meno note, accompagnate da un’escursione che conduce verso i luoghi degli eventi reali o presunti: malghe, cime, laghi e castelli. di Leo Brugger 144 pagine, copertina fleassibile 9788870739275

“Portai alle labbra un cucchiaino di tè, in cui avevo inzuppato un pezzetto di madeleine. Ma nel momento stesso che quel sorso misto a briciole di biscotto toccò il mio palato, trasalii, attento a quanto avveniva in me di straordinario.”

“La storia ha le sue verità, e così la leggenda. La verità della leggenda ha una natura diversa da quella storica. La verità della leggenda è l’invenzione che diviene realtà. Storia e leggenda sono accomunate da una stessa finalità: tratteggiare l’uomo eterno attraverso gli uomini caduchi.”

Marcel Proust

Victor Hugo

Il regalo ideale per chi ama i sapori e i profumi dei biscotti della tradizione altoatesina.

Un pensiero apprezzato da coloro che amano il fascino e le emozionanti vicende delle storie popolari.

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La cucina nelle Dolomiti “Cucinare non significa solo leggere una ricetta: è una questione di sensibilità, di rispetto degli ingredienti e dei tempi di preparazione.” Antonino Canavacciuolo

Questo libro è il regalo giusto per chi apprezza l’eleganza e la sobrietà senza tempo della cucina.

1.001 leggende nate nel corso dei secoli nei filò, nelle locande e nei castelli del Trentino. 1.001 messaggi in bottiglia che ci arrivano da tutte le valli del Trentino, da tutti i borghi e i villaggi sparsi ai piedi delle Dolomiti galleggiando sulle onde del tempo che passa.

Il classico La cucina delle Dolomiti, pubblicato per la prima volta nel 1984, è stato il primo libro di cucina illustrato dedicato alla cucina delle Dolomiti. Adesso l’autrice ha rielaborato le migliori ricette dei suoi libri di cucina e le ha fotografate nel suggestivo ambiente degli “Idyllic places” in Alto Adige. Un dono speciale.

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UNA STORIA DA FILM

VINCENT FRATTINI E GIACOMO GABRIELLI: CINEASTI TRENTINI CONQUISTANO LONDRA CON UNA STORIA DI RISCATTO E TRASFORMAZIONE

C

i sono vite che sembrano film. Alcune di queste diventano cinema. Vincent Frattini è nato a Napoli, cresciuto a Trento e vive a Londra. Ha 25 anni e una vita che potrebbe includerne almeno il doppio per il susseguirsi di eventi, per il dolore di alcuni momenti e per l’intensità con cui ha deciso di affrontarli. Forse è proprio questa attitudine che lo ha spinto a trasformare un periodo difficile in una pellicola, B309, diretta dal giovane film-maker fassano Giacomo Gabrielli e presentata per la prima volta lo scorso 22 novembre al The Castle Cinema di Londra. Ma andiamo con ordine. Da dove si comincia? Ero adolescente, vivevo a Trento, dove studiavo estetica e acconciatura e non ero felice. Coltivavo la passione per la recitazione, volevo vivere a Londra ma fare tutto questo mi sembrava lontano ed economicamente non sostenibile. In realtà sono riuscito a trasferirmi a Londra non troppo tempo dopo: era il 2012 quando sono arrivato in Inghilterra e come molti stranieri ho iniziato a fare il cameriere per mettere da parte qualche 44

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risparmio e potermi permettere il college, al quale mi sono iscritto un anno dopo, superando il provino di selezione per il corso di Performing Arts. Le cose mi sembravano andare alla grande: finalmente ero dove volevo, studiando ciò che mi piaceva. E poi che è successo? La vita in una città come Londra è dura. Le distanze sono infinite, tutto è molto

di Susanna Caldonazzi

costoso e io dovevo lavorare e studiare e questo è diventato nel tempo piuttosto complicato. Ero molto stressato, viaggiavo più di quattro ore al giorno per spostarmi tra la scuola e il lavoro, non riuscivo a mangiare abbastanza, i soldi non mi bastavano mai. Ho perso 15 chili e il lavoro. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato lo sfratto: mi sono ritrovato senza lavoro e senza casa in poco tempo, non avevo una rete abbastanza solida per chiedere aiuto, la mia famiglia era in Trentino e non poteva sostenermi economicamente. Sono stati mesi durissimi tra una sistemazione di fortuna e l’altra, facendo inutilmente file chilometriche per cercare di ottenere sussidi ai quali non ho avuto accesso per cavilli dovuti alla mia posizione di studente lavoratore. Fortunatamente ho incontrato Andrea Butler, una ragazza che lavorava al college dove studiavo, siamo diventati amici e dopo un po’ di insistenza è riuscita a trovare un posto libero al centro d’accoglienza per senzatetto. Il periodo che ho trascorso lì è stato orribile: mangiavo poco, non potevo lavarmi più di una volta a settimana, vedevo persone drogarsi, ho persino subito violenze e abusi sessuali. Grazie


trentinocinema

all’aiuto di Andrea il college mi ha dato poi una borsa di studio, ho trovato un lavoro e questo mi ha dato forza per non mollare. Inoltre, da tempo già praticavo il buddismo, mi ha molto aiutato a focalizzare i miei obiettivi e a credere in me stesso ma non solo: ad aiutarmi a uscire da questa situazione è stata proprio la comunità buddista locale. Poi ho ricevuto il primo stipendio e piano piano la situazione si è sistemata. E l’università? Cosa è successo al tuo percorso di studi? Mi sono laureato! Ho fatto fatica e magari i voti non sono stati da primo della classe ma ho finito e questo era per me importante. B309 racconta tutto questo? In che forma? B309 è un film a soggetto scritto da me e diretto da Giacomo Gabrielli. Il lavoro è nato anche dal nostro incontro. Ci siamo conosciuti in Val di Fassa, su un set. Giacomo aveva fondato Filmart, la casa di produzione, e stava autoproducendo una serie tv da lui diretta, nella primavera del 2018. Mi ha chiamato come dialogue coach per il cast italiano che doveva recitare in inglese, poi sono diventato suo primo aiuto regista. Gli

ho raccontato la mia storia e l’idea di farne un film è stata naturale: da molto tempo pensavo di voler trasformare in arte quello che mi è accaduto. Giacomo ha deciso di trasferirsi a Londra e così abbiamo iniziato a lavorare insieme. Ho ultimato la stesura della sceneggiatura, abbiamo fatto dei provini e selezionato il cast, girato le scene nei luoghi reali. Io sono autore, producer e attore in B309: interpreto me stesso. Che effetto fa rivivere attraverso un film un pezzo di vita che la maggior parte delle persone, al tuo posto, probabilmente avrebbe voluto dimenticare? Parlarne fa bene. La solitudine e il silenzio non sono una cura. Io mi sono reso conto che scrivere questo film, girarlo, vederlo nascere in sala montaggio è stato allontanare da me la negatività dei fatti accaduti. È come se fossero diventati fiction o qualcosa che non è più solo mio. Quell’esperienza si è trasformata, si è evoluta, è diventata altro: da quello che poteva essere un trauma è nata una storia. Perché hai voluto che la tua storia diventasse un film? Qual è il messaggio che più ti sta a cuore? Volevo che questo pezzo della mia vita diventasse qualcosa di diverso, volevo sublimare, farne arte. Ma credo anche che porti con sé un messaggio importante: mostra alcuni aspetti della nostra società senza stereotiparli. Se ti dico “senzatetto”, tu probabilmente pensi ad un anziano signore che chiede l’elemosina. Quando si parla di abuso sessuale, l’immagine è quella di una donna stuprata da uno sconosciuto per strada. Questo film invece offre uno spaccato diverso. Il senzatetto è un giovane studente uni-

Giacomo Gabrielli

Vincent Frattini

versitario che affronta una vita che non si aspettava, tra mille eventi dolorosi, incluso un abuso sessuale. Quando si parla di violenza carnale non si pensa mai alla comunità gay, invece io credo sia necessario parlarne. Purtroppo è una realtà piuttosto consueta. Finché saremo relegati ai ghetti, non ci sentiremo liberi di vivere l’amore per quello che dovrebbe essere. Il 22 novembre è stata una serata importante per Filmart: una presentazione londinese di due film... Sì. Prima di iniziare la lavorazione di B309, Giacomo mi ha mostrato A journey, il documentario sul viaggio della memoria di un gruppo di ragazzi della Val di Fassa ad Auschwitz e ne sono rimasto molto colpito. Giacomo aveva già deciso di aggiungere al percorso dei giovani una testimonianza di un sopravvissuto. Abbiamo fatto quindi alcune ricerche e conosciuto Arek Hersh. Siamo diventati amici, lo abbiamo intervistato e abbiamo inserito nel film la sua testimonianza. I due lavori sono stati presentati con una “double feature screening”, una doppia proiezione. Io e Arek abbiamo qualcosa in comune: siamo sopravvissuti. Lui alla storia più assurda dell’umanità, io a un periodo dal quale mi sono sentito inghiottire. E i progetti di Filmart per il futuro? Ora vogliamo cercare una distribuzione per i film. A journey è pronto e vogliamo venga distribuito perché come dice Arek Hersh, “è un film che tutte le generazioni devono vedere”. B309 è, per ora, una lavoro di 50 minuti ma potremmo rilavorarci e farlo diventare un lungometraggio. Dimenticavo...un’ultima domanda. Il titolo: che cosa significa B309? B309 è il numero del biglietto che mi diedero la prima vola che feci la fila per i sussidi, quando me li negarono. Arek sul braccio porta il numero tatuato ad Auschwitz dai nazisti. Anche il suo numero inizia con la lettera B: ho pensato ■ non fosse un caso. 45

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trentinoattualità trentinostoria

C’ERA UNA VOLTA IN TRENTINO

di Claudio Marchesoni Caldonazzo, gruppo con lavandaie nei pressi della roggia accanto al cimitero (senza data, probabilmente primi del Novecento)

PAESI

VISTI DA VICINO

I VIAGGIATORI DELL’OTTOCENTO RIMANEVANO COLPITI DALLA BELLEZZA E DALLA VARIETÀ DEI PAESAGGI. LA MUSICA CAMBIAVA QUANDO I VIAGGIATORI E I LORO SGUARDI SI ADDENTRAVANO NEGLI SCENARI CHE DA LONTANO APPARIVANO “INCANTEVOLI”...

G

li stranieri che nel corso dell’Ottocento osservavano l’Alta Valsugana da Monterovere o dal Cimone, rimanevano colpiti dalla bellezza e dalla varietà dei paesaggi che si offrivano ai loro occhi: sullo sfondo del possente orizzonte delle guglie del Brenta spiccava il lago di Caldonazzo, separato da quello di Levico dal colle di Brenta coperto di vigneti e definito nel 1889 da Gaston Maury una “goccia di cristallo in una coppa di smeraldo”; viti e castagni vestivano anche gli altri pendii e la campagna intensamente coltivata a granoturco e gelsi circondava 46

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abitati ancora raccolti e quasi affogati dentro tanto verde. “Nessun territorio della Svizzera è in grado di offrire un simile spettacolo, nel quale si ritrovano uniti la dolcezza del sud con la selvatichezza del nord”, osservava il linguista Schmeller nel 1833 mentre risaliva il Cimone. La musica cambiava quando i viaggiatori e i loro sguardi si addentravano negli scenari che da lontano apparivano incantevoli. Per esemplificare, dietro i pendii sistemati arditamente a viti che caratterizzavano la Valsugana dell’Ottocento e che, per Angelo Candeo, nel 1887, superavaMulino nella valle della Centa (circa 1910)


trentinostoria Piazza St. Anna a Borgo in una cartolina del 1900 circa

no in certi tratti quelli toscani, c’erano improbe e continue fatiche. Colse e seppe ben descrivere la situazione il professor Jülg nel 1899: “Si resta veramente stupiti davanti all’enorme dispendio di forza e costanza dedicato a questi piccoli vigneti. Su versanti di montagne dove è appena possibile stare in piedi e dove la pendenza supera i 50 gradi, il contadino sale per coltivare le sue viti ricorrendo all’aiuto di scale e scalette e trasportando letame e attrezzi vari. A causa del terreno scosceso che favorisce gli smottamenti, i suoi appezzamenti di viti vengono sovente distrutti dalla stagione inclemente. Ciononostante egli non smette di lottare contro gli elementi. Con rinnovati coraggio e speranza riprende la fatica di Sisifo.” Gli stupori svanivano anche inoltrandosi negli abitati e per contrasto emergevano l’aspetto trasandato di vie, abitazioni e persone, specchio di esistenze difficili e al limite della miseria. Attorno al lago i villaggi di Calceranica, Caldonazzo e Castagné venivano descritti come “brutti mucchi di case cadenti” e Ischia era definita “miserabile frazione aggrappata ad un pendio ripido e roccioso”. Attraversando Calceranica nel 1872, Albert Wolff fu colpito dalla moltitudine di bambini malvestiti che ingombravano le strade e

dalle case simili a catapecchie con muri rabberciati alla meglio per mezzo di assi fradicie, soffitte aperte a tutti i venti e facciate piene di poggioli pericolanti; giunto a Caldonazzo, osservava che era miserabile al pari di Calceranica. Ancora su Caldonazzo espresse giudizi poco lusinghieri Stéphen Liégeard nel 1877: “Caldonazzo, interminabile accozzaglia di bicocche fatiscenti dove lo stridore del fondo stradale e i pianti dei bambini vi assordano all’unisono.” Nel medesimo anno Ludwig Steub, dopo aver anch’egli decantato le bellezze della vallata, auspicava la valorizzazione del nostro lago che avrebbe portato con sé la trasformazione delle sporche case contadine in stabilimenti turistici. Non è che nella vicina Levico le cose andassero meglio: “Non ha nulla di attraente” scriveva nel 1848 Anton Eberle, il cappellano dei bersaglieri tirolesi della Stubaital, arrivati in Valsugana a contrastare le possibili incursioni dal Veneto dei Corpi Franchi. E continuava: “Non ha nulla della grazia e della freschezza tedesca. É costruita in modo irregolare e in pendenza. Le muraglie sono per la maggior parte di color giallo-bruniccio, prive di intonaco e coperte da tetti decrepiti…”. Per descrivere l’aspetto malandato della gente comune usò queste parole: “Provai compassione quando

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IL LIBRO

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uesto articolo è tratto dal libro “Cronache dalla Valsugana dell’Ottocento” di Claudio Marchesoni (Curcu Genovese). Attingendo soprattutto alle cronache dei giornali questo libretto lancia sguardi curiosi dentro la Valsugana del XIX secolo. Riporta in vita incontri-scontri con aquile e orsi, stragi di uccelli, donne in marcia su sentieri malagevoli, andirivieni di carrozze, bei paesaggi e abitati trasandati, annegamenti, matrimoni, finte apparizioni di madonne. I grandi temi ottocenteschi (prosciugamento delle paludi, spedizione del generale Medici, alluvione dell’82, crisi economica, ferrovia) sono evocati di sfuggita. Le vicende qui proposte, marginali rispetto alla grande storia, sono state scelte tra le molte perché adatte a restituire atmosfere, luoghi e situazioni ed a recuperare lo spirito del tempo. Pag. 108 - Euro 14,00 www.curcugenovese.it a Levico la domenica vidi molta gente venire in chiesa senza camicia e senza scarpe e la maggior parte vestita malamente come da noi i contadini nei giorni di lavoro.” Vent’anni dopo, quando il termalismo e la trasformazione urbanistica emettevano i primi vagiti, si incontravano ancora case somiglianti a tuguri ammassate le une alle altre e strade mal selciate e ingombre di letame; nel complesso la borgata continuava a presentarsi mal costruita e sudicia. Distante pochi chilometri da Levico, l’abitato di Novaledo s’era conquistata fama di terra di nessuno e incuteva paura in chi era costretto ad attraversarlo. Si sapeva che tutti giravano armati per aggredire o per difendersi e rancori, vendette, agguati, spargimenti di sangue e omicidi erano all’ordine del giorno: ogni notte uno sparo, sulle case i segni delle fucilate. Dopo il tramonto solo i temerari si azzardavano a percorrere quelle strade sfidando i lanci di sassi; i vetturini spronavano i cavalli per schivare i colpi di

arma da fuoco. Procedendo si arrivava a Borgo. Nemmeno il capoluogo della Valsugana, sede del Giudizio e del Capitanato distrettuale, nonché centro commerciale di notevole importanza, offriva uno spettacolo molto decoroso. Non appena ci si allontanava dalla via imperiale lungo la quale sorgevano palazzi con belle facciate abitati dai più agiati e ci si inoltrava nei vicoli e nei cortili degli agglomerati popolari, balzavano agli occhi e al naso letamai, rigagnoli di liquami neri che finivano nella

Brenta, ballatoi e scale cadenti su mura umide e verdastre. Prima di addentrarsi in quei luoghi miseri e dimenticati di Borgo l’anonimo estensore di un articolo apparso su La Valsugana nel 1877 consigliava all’amico di prendere forza annusando “una presa del mio tabacco di Valstagna.” Non dev’essere stata migliore la situazione nei restanti paesi e nei masi sparpagliati sulle alture della valle. In qualche caso verrebbe da pensare a giudizi frettolosi e prevenuti di gente abituata ad eleganti vie cittadine, ma le osservazioni degli “indigeni” e le poche fotografie di fine Ottocento e di inizio Novecento confermano il quadro di grande povertà e l’aspetto misero. Nell’economia prevalentemente rurale che caratterizzava la valle le attività agricole non si arrestavano al bordo dei campi ma proseguivano fin nei cortili e dentro gli edifici con animali, stalle, stanzoni dedicati all’allevamento dei bachi, depositi di legna, fieno, fogliame, attrezzi, letame. Contiguità delle case, condizioni edilizie pessime, tetti di scandole e grande impiego del legno per scale e ballatoi costituivano il terreno ideale perché le fiamme divampassero furiose e si propagassero con facilità riducendo in cenere e macerie contrade intere o addirittura interi paesi. Possiamo farci un’idea del pote-

re devastante delle fiamme nell’Ottocento leggendo le cronache degli incendi che interessarono alcuni paesi della valle negli anni Sessanta e Settanta: a Borgo nel 1862 vennero incenerite 160 case, quasi la metà dell’abitato; nell’autunno dello stesso anno bruciarono una ventina di case a Telve; nei due incendi di Caldonazzo del 1870 rimasero senza tetto una trentina di famiglie, nel 1873 a Tezze di Grigno andarono a fuoco venti case e il campanile, nel 1874 il fuoco divorò un centinaio di abitazioni a Levico (circa un quarto della borgata), nel 1876 le fiamme distrussero Cinte Tesino, chiesa e municipio compresi. Nella breve rassegna abbiamo trascurato i molti casi minori ricordando soltanto gli eventi che per dimensioni, danni ed entità dei costi di ricostruzione rimasero impressi nella memoria delle comunità. Addensamento di persone, servizi igienici e fognature inesistenti, acqua che arrivava alle fontane in condutture inadeguate di legno o argilla e con incerti requisiti di potabilità completavano il malinconico quadro e spiegano la comparsa di epidemie che portavano alla tomba un gran numero di persone, come quella di colera dell’estate 1855 che costò la vita a 820 persone nei distretti di Levico, Borgo e Strigno. ■

Scorcio di Caldonazzo alla fine del XIX secolo 49

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trentinostoria di Carlo Recla e Fiorenzo Degasperi

Il Santuario della Madonna di Senale

DEVOZIONE TZIGANA ARRIVAVANO CON OGNI MEZZO DALLA TRADIZIONALE CAROVANA TRAINATA DA CAVALLI, ALLE VECCHIE MACCHINE CHE TRASCINAVANO ROULOTTE STRACARICHE DI BAMBINI; ALCUNI INTRAPRENDEVANO IL VIAGGIO ADDIRITTURA A PIEDI ED ERA UN VERO E PROPRIO PELLEGRINAGGIO VERSO LA MONTAGNA DI SENALE E VERSO IL SANTUARIO DI PIETRALBA. ECCO UNA STORIA ANCORA POCO CONOSCIUTA...

P

rovenivano da ogni regione d’Italia e dall’estero; le loro carovane puntavano tutte su Senale – nell’Alta Val di Non, celebre meta di pellegrinaggio che si trova a soli pochi chilometri da Passo Palade – per un appuntamento tradizionale al quale non si poteva assolutamente mancare. Era la festa dei gitani, quando essi erano ancora

folclore e credevano in queste manifestazioni che per una volta all’anno li trovavano riuniti in un unico luogo. Arrivavano con ogni mezzo: dalla tradizionale carovana trainata da cavalli, alle vecchie macchine che trascinavano roulotte stracariche di bambini; alcuni intraprendevano il viaggio addirittura a piedi ed era un vero e proprio pellegriUn vecchio pellegrinaggio sinti e rom verso Pietralba

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trentinostoria

La statuta della Madonna di Senale

naggio verso la montagna di Senale. Si accampavano alla periferia dell’abitato, sullo spiazzo all’ombra del Santuario e di notte si radunavano tutti attorno ad un semplice altare circondato da falò che rendevano suggestivo l’ambiente, per assistere alla Messa in suffragio dei loro Defunti. Nel cielo oscuro trapuntato di stelle si elevavano i loro canti nostalgici; talvolta tristi, sottolineati dal suono delle chitarre e rispecchianti la nomade vita dei gitani. Il giorno successivo poi la lunga processione,

Bivacchi improvvisati tra una preghiera e l’altra, con le esigenze famigliari incombenti

preceduta da tre zingari scelti fra i più alti delle varie tribù che portavano il gonfalone, si recavano al Santuario della Madonna per renderle un religioso e devoto omaggio. Donne, uomini e bambini tutti con i loro pittoreschi e variopinti costumi, procedevano in muto raccoglimento e nuovamente si innalzavano nel cielo i loro canti reli-

giosi che uscivano dal profondo del cuore e sembrava avessero qualcosa di misterioso e toccante. Erano canti di adorazione e di rispetto, di amore verso la Madonna delle carovane, una statua in legno che era stata scolpita in Val Gardena e rappresentata con fattezze e vesti zingaresche e recante sulle braccia il Santo Bambino. Era la

LA DEVOZIONE DEI SINTI E DEI ROM IN REGIONE

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on solo al Santuario di Senale, alla Madonna nel Bosco, nella val di Non tedesca, andavano le comunità di Sinti e dei Rom. In regione c’era un altro santuario, sempre legato alla Madre di Gesù, che ancor oggi fa da catalizzatore alla “diaspora” gitana: il Santuario di Pietralba, il tedesco Weißenstein, il ladino Bàissiston (Jir a Bàissiston, andiamo a Bàissiston, è la frase con cui, un tempo, si accompagnava la crescita dei bambini e dei giovani fassani). Fin dall’inizio il santuario fu meta di pellegrinaggi da ogni dove, un tempo a piedi, oggi in auto e in pullman, anche se ci sono ancora moltissimi fedeli (e non) che salgono a piedi per i tanti sentieri che terminano al cospetto dell’edificio. È la profonda fede che spinge i pellegrini ad incontrare la statua dell’Addolorata, presente in questa chiesa che accoglie il popolo in cammino, il quale riceve da Dio nutrimento, orientamento, forza. Un tempo ogni etnia della regione veniva in tempi prestabiliti: i ladini nel mese di ottobre, gli italiani nei mesi di luglio e agosto, i tedeschi in tutto il resto dell’anno. Ora queste distinzioni non esistono più. Fin dal 1560 i ladini di Fassa, Jir a Bàissiston, andavano – e vanno ancor oggi – a Pietralba (chiamata allora ejia de Petersberg) in settembre. Il 16 maggio 1690 furono ben 217 i fassani che si recarono al santuario a piedi per la Processio ex universa Valle Fasciensi, il pellegrinaggio unitario di tutta

la valle, come si legge nei documenti (1756-69) custoditi nell’Archivio dei serviti di Innsbruck. Pellegrini arrivavano da tutte le province, anche dall’Agordino e dal Bellunese. Fino agli anni Cinquanta erano 45 i pellegrinaggi annuali e quasi tutti seguivano le tre vie, corredate di Via Crucis, che conducono fino a quello che può apparire come un Sacro Monte. Tra i pellegrinaggi, quattro sono quelli tradizionalmente più ricorrenti. Quello delle parrocchie della val d’Ega e del Duomo di Bolzano arriva il lunedì di Pentecoste. L’ultima domenica di maggio vede arrivare

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trentinostoria

Dopo quelle dello spirito, spazio alle esigenze del corpo

“Madonna degli zingari” di tutto il mondo ed i nomadi ne erano orgogliosi e gelosi. In queste cerimonie religiose, in queste feste inconsuete che erano una testimonianza della devozione alla Madonna, interveniva anche l’Arcivescovo di Trento che esprimeva la predilezione della Chiesa per questi uomini,

consacrando al culto pubblico la statua della Vergine ed officiando il rito religioso. La sacra funzione veniva sempre accompagnata da canti e da inni, probabilmente composti apposta per gli zingari che li conoscevano parola per parola; fuori sul cancello del sagrato, si ponevano i suonatori con le chitarre

l’Azione Cattolica di Bolzano. I Badioti (val Badia) vengono la prima domenica di giugno e i Mòcheni, dall’omonima valle (Trentino), la terza domenica di settembre, il giorno in cui si festeggia la Madonna Addolorata. Nel giorno di San Giovanni Battista aveva luogo il pellegrinaggio da parte di quelli di Gries e Canazei in val di Fassa. Vi doveva partecipare, per antico voto, un membro di ogni famiglia. Si veniva inoltre per guarire gli ossessi perché lì, nella casa di Dio, Gesù ha conferito ai discepoli il mandato di guarire i malati e scacciare i demoni (Mt. 10,8; Mc. 3,15) e ha anche affermato che coloro che crederanno, grazie al mio nome scacceranno i dèmoni (Mc. 16,17). I riti esorcistici per gli ossessi erano molto diffusi nel Tirolo e più in generale nei paesi di montagna. A Pietralba si portavano anche i bambini morti che dovevano essere battezzati per non finire nel limbo: questo santuario si inserisce quindi nella lunga lista di “santuari del respiro” assieme a Waldrast e Luggau. L’affluenza dei fedeli e dei visitatori oggi ha assunto proporzioni davvero notevoli richiamando fedeli dalla Baviera, da tutto il Tirolo, dall’Italia del nord oltre ai turisti che trascorrono le vacanze sull’altopiano e nelle vicinanze. Inoltre da molti anni il santuario è meta devozionale da parte dei Sinti e Rom: si tratta soprattutto di nuclei presenti in Trentino Alto Adige ma vi sono anche intere famiglie provenienti da tutta Europa, con carri e camper. Ogni anno, in settembre, a cura dell’Ufficio della pastorale per i nomadi delle due diocesi di Trento e Bolzano-Bressanone, centinaia

e i favolosi violinisti che facevano, in sordina, un dolce accompagnamento. Durante la cerimonia intima e mai disturbata, numerose persone, adulti e bambini ricevevano la Prima Comunione e la Cresima. La festa si trasferiva poi al vicino accampamento dove la solennità del grande giorno dei gitani veniva sottolineata da chiassosi pranzi frammisti a canti e danze. Quindi al tramonto del sole, del secondo giorno della loro presenza, nel piccolo paese della Valle di Non, lasciavano il Santuario della “dolce signora del bosco” per riprendere il loro vagabondaggio attraverso i paesi d’Europa. ■

di Sinti e Rom si recano nel piazzale antistante allestendo un fuoco attorno al quale si raccontano “una serata di ricordi”. Poi entrano in chiesa e assistono alla Santa Messa accompagnandola con musiche e canti sinti, alla presenza delle loro donne dai costumi colorati, ricordando il Beato Zefirino Gimenez Mala, gitano spagnolo beatificato da Giovanni Paolo II. Durante la messa vengono accese moltissime candele alla Madonna perché le luci ricordano i propri defunti.

La navata centrale e l’altare principale del Santuario di Pietralba 52

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trentinoincontri La spettacolare torta dei trent’anni delle fornelle

di Tiziana Tomasini

LE DONNE DEL “FORNELLO” UN GRUPPO DI DONNE, SOPRANNOMINATE “FORNELLE”, CHE SI TROVANO – RIGOROSAMENTE SENZA UOMINI, SOTTOLINEAMOLO – PER CUCINARE E PER SOCIALIZZARE: TANTO ENTUSIASMO E VOGLIA DI STARE INSIEME, CREANDO SPLENDIDI PIATTI. ECCO L’ESSENZA DE “IL CLUB DEL FORNELLO”, CHE A TRENTO TROVA UNA SUA IMPORTANTE ARTICOLAZIONE

I

l Club del Fornello nasce a Rivalta (Piacenza) nel 1977. La fondatrice, Magda Lucchini, decide di trovarsi con un gruppo di amiche una volta al mese e cucinare senza uomini; solo per loro, per il piacere di cucinare. Suona quasi come una rivoluzione femminista, e in qualche modo lo è! L’obiettivo del club è stare assieme e fare qualcosa che piace, come appunto cucinare. Alla preparazione dei piatti si aggiunge la passione del preparare bene la tavola. I valori sono quelli della convivialità, dell’amicizia, lo scambio di ricette e di consigli sulla cucina. Ricette sia antiche che nuove. Nel corso degli anni questo club si è ampliato, adesso si trova in 47 città, dalla Sicilia a Bolzano. Nella nostra regione si trova appunto a Bolzano, Trento, Rovereto. La Delegata di 54

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Trento, Nicoletta Morelli, da 22 anni nel gruppo di Trento, ci racconta storia e caratteristiche di questo particolare club. L’inizio si deve alla moglie di Mario Cristofolini (che era stata invitata dalle fornelle di Rovereto, nato qualche anno prima); insomma un gruppetto di signore si sono riunite e hanno deciso di aprire il fornello in città. Delle socie fondatrici dell’epoca, oggi ne rimangono solo tre: Fabrizia Armani, Gigliola Bertolini e la signora Beatrice Cesarini Sforza, storica delegata per un ventennio. Gli inviti sono rivolti fondamentalmente alle amiche del Club; è da anni che l’8 marzo, in occasione della festa della donna, ogni fornella porta un’amica e si organizza un pranzo per le donne. Qualche volta invitano anche i mariti, ma proprio in via eccezionale. Adesso


trentinoincontri

Sopra. Anche apparecchiare è un’arte! La tavolata in occasione del trentennale trentino. A destra, momento conviviale nel suggestivo chiostro di San Bernardino

le fornelle di Trento sono 17; l’entrata di qualcuno di nuovo nel club deve essere condivisa all’unanimità; la persona più giovane è sui 55 anni. L’idea sarebbe quella di far entrare nel club delle persone giovani, ma il problema è il fatto che ci si trova a pranzo e in quella fascia oraria la giovane lavora; ci sono stati tentativi di organizzare qualche conviviale la sera, ma diventa difficile per le socie più anziane e poi ci sono quelle che vengono da fuori città e per le quali la cena diventerebbe un problema per quanto riguarda gli spostamenti. Nei primi tempi le fornelle trentine si trovavano sempre nelle case private, perché – dato il numero esiguo – il tutto era logisticamente realizzabile, specie per chi aveva la casa grande, con un bel tavolo; adesso la loro sede è il convento di san Bernardino, al quale hanno chiesto ospitalità, da quando c’è la cooperativa Nuovi Orizzonti Kaire; “Abbiamo chiesto di poter andar lì a cucinare e loro gentilmente ci lasciano per una giornata la cucina e la sala e mettono a disposizione i ragazzi per farci il servizio e ripulire la cucina man mano che sporchiamo. Quando ci sono 17 donne in una cucina, è inevitabile fare un po’ di caos!” dice Nicoletta Morelli. Esiste uno statuto – nel quale si precisa niente uomini – e un consiglio; una volta all’anno si ritrovano tutte a Piacenza. Ogni due anni c’è il congresso nazionale (l’anno scorso si è tenuto a Mantova, l’anno prossimo sarà a Siracusa). A parte i mesi estivi, luglio e agosto, le fornelle si trovano tutti i mesi; magari non tutti i mesi si cucina e ci si trova per un tè e qualche dolcetto per pianificare l’incon-

tro successivo. Lo statuto prevede che ci siano almeno 5 o 6 pasti all’anno; le fornelle trentine ne organizzano anche di più. Quest’anno si è festeggiato il trentennale della delegazione di Trento: molti ospiti (ben 110), arrivati dalle varie delegazioni. Il programma, molto gradito, prevedeva un primo momento di accoglienza al palazzo delle Albere; dopo una bellissima colazione con caffè, dolcetti, salati ecc… è stata offerta l’opzione di una visita al Muse o di un giro in città. Poi è arrivato l’atteso pranzo al convento di san Bernardino. La scelta della location è stata fortemente voluta per far passare il messaggio di aiutare questi ragazzi della cooperativa, che hanno imboccato la strada giusta nella vita. In quell’occasione hanno cucinato loro e le fornelle dicono sono stati bravissimi! Nel chiostro, il coro Dolomiti ha accolto piacevolmente le ospiti. Per il trentennale hanno previsto un intervento autorevole, quello di Marta Villa, antropologa alimentare all’Università di Trento. Tanto interesse anche per questa parentesi specifica.

Il 3 dicembre ci sarà una cena con i mariti, così si accontentano… anche se vorrebbero sedersi a tavola con le fornelle più spesso. Alle volte, con le delegazioni di Rovereto e Bolzano si scambiano inviti e pranzi; quest’anno sarà il club di Trento a recarsi a Rovereto per gli auguri di Natale. “Il bello di questo club è che quando ci sono i congressi, ci si trova con tutte le fornelle d’Italia: è un modo per conoscersi, per scambiarsi ricette”, sottolinea soddisfatta Nicoletta. E aggiunge un fattore importante: “Da sempre facciamo beneficienza; sosteniamo un ospedale pediatrico in Romania e ogni due anni portiamo un carico di prodotti farmaceutici. Nel periodo del terremoto – zone in cui tra l’altro hanno sede delle delegazioni dei fornelli – abbiamo contribuito con sostegno e borse di studio. E in occasione del trentennale, abbiamo dato un incentivo a due ragazzi che frequentano la cooperativa Kaire.” Insomma tanto impegno e tante soddisfazioni, sia sui fornelli che nel sociale. In nome delle tante potenzialità del pianeta donna. ■

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Amici Artisti di Renzo Francescotti

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a nonna materna di Barbara era una mochena, una Eccher di Frassilongo. Aveva diciassette anni quando arrivò in paese il veneziano Marzio Cappello e se ne innamorò perdutamente. Rimase incinta, fuggì col suo Marzio a Venezia e mise al mondo una bambina, Claretta, la madre di Barbara. Che è trentina e risiede a Montevaccino, sobborgo di Trento sul Monte Calisio; ma che è nata a Bolzano perché suo padre lavorava lì. Barbara deve aver preso da sua nonna per il suo bisogno di rompere gli schemi, di mettere l’immaginazione al potere. Va detto che anche Marzio, come quella che divenne sua moglie, era di origine ebraica. E da questa stirpe, che è come si sa una delle più intelligenti del mondo – oltre ad alcune ricette di cucina – la nostra artista deve aver ereditato altro. Da ragazza un suo zio archeologo che viveva a Verona, la portava in una caverna preistorica dei Lessini a ricalcare pitture rupestri. È molto probabile che da lì lei ha preso la sua passione per il segno e le linee archetipiche, la sua fasci-

L’IMPORTANZA DI ROMPERE GLI SCHEMI I LAVORI DI BARBARA CAPPELLO SI RAMIFICANO NELLA PITTURA E SCULTURA, NELLA FOTOGRAFIA, NELLA POETICA VISIVA E NELLE ARTI PERFORMANTI. PER METTERE L’IMMAGINAZIONE AL POTERE

“Sine Bellum”

nazione per l’antico, il bisogno di risalire alle origini. È un’artista intrigante la nostra Barbara Cappello, i cui lavori si ramificano nella pittura e scultura, nella fotografia, nella poetica visiva e nelle arti performanti. Tracciandone un primo profilo nel 2013, su questo mensile, (che poi divenne un capitolo di Bottega d’artista 2, edito da

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Curcu Genovese) così scrivevo: “Nei suoi lavori combina elementi fotografici con altri grafici: parte cioè dalla realtà per arrivare alla surrealtà, creando composizioni, forme pittoriche nuove, a volte inquietanti, altre volte pulsanti di vita: esteticamente belle, tecnicamente raffinate, decorativamente postmoderne.” La Cappello cinque anni fa è stata eletta presidente della Fida di Trento e Bolzano, succedendo alla presidenza del pittore Paolo Tomio, prodigandosi nell’organizzazione di collettive d’arte regionali. L’ultima è quella di quest’anno, dal titolo Kósmos, Kairós, Àntròpos, in cui la Cappello figura con il polittico Corpo spaziale, che si articola in quattro elementi dai titoli astralei: Pioggia Meteoritica, Tempesta Solare, Eclisse, Supernova. Osservi questi lavori e scopri che non hanno niente a che vedere con il mondo di Star Trek, ma impaginano sezioni di nudi di donna, dettagli di nudo femminile, evidentemente chiamati a simboleggiare (co-

me indicano i titoli) una realtà cosmica. Nell’ampio catalogo di oltre 170 pagine, della citata mostra degli artisti della FIDA, Riccarda Turrina scrive: ” Nelle opere di Barbara Cappello Àntropòs è il femminile, un corpo materiale di polvere di stelle, un corpo intensamente erotico, dalla natura prorompente, carezzevole come l’amore, misterioso, avvolgente e aggressivo, mai del tutto delimitabile in un’unica identità”. Negli ultimi sei anni il suo focus artistico si è concentrato ed espresso sul corpo umano femminile, ma anche in


trentinoarte “Kairòs”

misura minore, maschile: ”La ragione principale – dice Barbara – è che più conosciamo il nostro corpo, più aumenta la nostra consapevolezza, la capacità di vincere le nostre paure, i timori ancestrali e i timori sociali. Il corpo è lo strumento che ci pone di fronte la vita per quello che siamo interiormente. Il corpo è un dono che va rispettato, esplorato, mantenuto nella miglior forma possibile, talvolta anche donato…”. È quest’ultima, un’affermazione molto femminile: di una femminilità che non diventa mai smanceria, né umanamente né artisticamente, com’è nello stile di questa donna, determinata quanto dolce a raffinata. La raffinatezza fa parte della cifra di questa artista, anche nella sua produzione “minore”. Nel 2017, ad esempio, Barbara ha realizzato un libricino di 12 pagine su carta pergamena, cucito a mano, che impagina versi suoi con dettagli di nudo femminile e altre figurazioni come quelle delle mele stilizzate (le mele di Eva), in composizioni che potrebbero essere trasposte – in scala maggiore – in quadri astratti di una composta festosità. Ne ha

stampato due tirature di dieci copie ciascuna. Sono stati dunque esattamente venti gli amici ed estimatori che hanno potuto godere di questo gioiellino. Intanto, dopo il ciclo spinto avanti per anni, focalizzato sulla natura, procede la ricerca della Cappello sul corpo umano: un’ascesa verso le memorie ancestrali, verso le nostre origini. Lettrice e artista colta com’è, Barbara sta lavorando in vista di un’esposizione il prossimo anno (probabilmente in ottobre) alla “Fogolino” di Trento, con un ciclo di lavori sul tema dell’Orfismo e dei Misteri Eleusini, ispirato a un volume di Angelo Tonelli (considerato il maggior grecista italiano contemporaneo) dal titolo Eleusi e Orfismo. Si tratta di una serie di lavori di piccole dimensioni, che includono sia l’immagine che il testo scritto a mano: lavori a tecnica mista con foto scattate ed elaborate dall’artista (che appartengono al suo mondo, al suo rapporto con le persone e con la natura), stampate su cartacotone, con cuciture-ricamo in filo d’oro, che illustrano il testo Demetra e la fondazione dei Misteri. È previsto che alcune di queste creazioni siano sviluppate in scala maggiore. Finora ne ha realizzate una trentina di queste opere: alla fine dovrebbero essere tre volte tanto. Qualcosa che potrebbe ricordare la pittura metafisica del “greco” De Chirico, che sugli enigmi della realtà ha fondato le sue fortune? Penso decisamente di no. Quella della nostra Barbara Cappello concede ben poco alla metafisica: è una lunga marcia in salita attraverso il corpo umano, alla ricerca delle nostre origini, a un tempo senza tempo; nella nostalgia dell’armonie della bellezza, quando la soma e la psiche – ovvero il corpo e l’anima – erano un tutto unico, non erano dolorosamente separate come ora ci appaiono. ■

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sono tutto questo, e anche di più. Sono decine i Mercatini di Natale in Trentino Alto Adige: dalle località più grandi e famose come Bolzano, Trento, Levico Terme, Rovereto, Merano, Bressanone, Brunico e Vipiteno a quelle più piccole ma ricche di fascino come Ortisei, Rango, Siror e Renon. Insomma una vasta offerta che negli anni ha notevolmente ampliato e potenziato gli scenari natalizi, dando la possibilità al visitatore di esplorare grandi e piccole tradizioni. Per arricchire di magia le più fiabesche feste dell’anno.

Trento

Sabato 23 novembre 2019 si è cominciato, con l’inaugurazione ufficiale del Mercatino

di Natale di Trento. L’accensione delle luminarie e il grande albero di piazza Duomo: sono forse questi i momenti più emozionanti, che danno il via al Mercatino di Natale di Trento. Allora tutti ad attendere lo sfavillio di luci che inizia sabato 23 novembre 2019; la stessa magia si può rivivere ogni giorno, fino al 6 gennaio 2020. Il Mercatino di Natale di Trento si sviluppa sulle due piazze storiche della città: Piazza Fiera e Piazza Cesare Battisti, dal 23 novembre 2019 al 6 gennaio 2020. È aperto da domenica a giovedì dalle 10.00 alle 19.30; venerdì e sabato dalle 10.00 alle 20.30. Sabato 14 dicembre 2019 e sabato 4 gennaio 2020 è aperto dalle 10 alle 23; il 26 dicembre 2019, l’1

e il 6 gennaio 2020 dalle 10.00 alle 19.30. Chiuso il giorno di Natale. L’ingresso è gratuito. Tutte le informazioni su www. mercatinodinatale.tn.it e nelle pagine Facebook @mercatinodinataletrento, Instagram @nataletrento e Twitter @trentofiere; #nataletrento #MercatinodiNataleTrento #ioilluminotrento. Punti forti del Mercatino sono i prodotti tipici locali, per una sosta golosa tra le casette e gli oggetti della tradizione regionale, realizzati a mano con creatività e passione dagli artigiani. Novità 2019/20: il ricamo nel legno, i prodotti gluten free e i laboratori per imparare i piatti della cucina trentina. Protagonisti sono gli espositori delle oltre 90 casette distribuite nelle due piazze storiche della

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città, piazza Fiera e piazza Battisti, con il meglio dell’artigianato e dell’enogastronomia locale e regionale. Prodotti imperdibili, tipici, ma anche originali e curiosi, che ben esprimono il lavoro degli artigiani, parlano delle tradizioni del territorio e fanno rivivere l’atmosfera magica del Natale. Curiosando tra una casetta e l’altra, sia in piazza Battisti che in piazza Fiera, si scoprono prodotti davvero unici, articoli curiosi e originali, manufatti che mettono in mostra tutta la creatività e la passione degli artigiani. È così che anche gli oggetti della tradizione diventano preziosi: è il caso delle sfere lavorate con la tecnica Biedermeier, composizioni che si servono in gran parte di materiali raccolti in natura, come pigne, bacche, semi, fiori, ma anche cannella, chiodi di garofano, caffè, nastri colorati, pizzi e perline. Con la stessa tecnica vengono realizzati anche quadri e decorazioni, orecchini e collane. Il lavoro in certi casi parte da lontano: l’artigiano raccoglie nel bosco il materiale che gli può essere utile e nel caso dei fiori, li coltiva, li raccoglie, li pressa e infine li conserva in posti ad hoc. Si rimane incantanti davanti ai lavori degli intagliatori, temi natalizi e presepi realizzati in larice, abete e cirmolo. Piccole opere d’arte, come anche le lavorazioni fatte con la cera d’api. Molti sono i giochi artigianali che richiamano i divertimenti di un tempo e, novità di quest’anno, tra le casette si potranno trovare anche prodotti realizzati mediante la tecnica brevettata del ricamo sul legno. Due tradizioni trentine, da una parte il legno e dall’altro il ricamo, unite insieme per ottenere manufatti davvero originali, con il filo che entra ed esce direttamente dal legno. Non mancano guanti e scaldamani, sciarpe e berretti, calzini e pantofole, ideali per contrastare il freddo con il calore e la morbidezza della lana cotta. Erbe ed essenze naturali vengono

utilizzate nei prodotti cosmetici per il benessere della persona, dalla stella alpina, antiossidante, all’arnica e calendula. E ancora le candele artistiche realizzate a mano e i cuscini con cirmolo, noccioli di ciliegie e semi d’uva, deliziosamente profumati e da riscaldare, per una sensazione di profondo relax. Immancabili e richiestissimi i prodotti della tradizione (anche gluten free, ci teniamo a sottolinearlo): lo speck, la luganega e gli altri salumi tipici, come canederli, polenta e i buonissimi formaggi locali, le zuppe calde e il tipico orzotto trentino. E ancora Brezel farciti e sfiziosi panini gourmet, fino al famoso Tortel di patate, altra delizia della tradizione, un piatto invernale ottenuto grattugiando le patate di pasta bianca e impastando con farina bianca e sale. Cotto al forno, il Tortel si serve con formaggio di malga, speck oppure porchetta e funghi per chi lo desidera. Tra i dessert, non possono mancare il classico Strudel, lo Zelten, la torta del Natale ricca di frutta secca, Brezel e dolci a base di castagne, treccia mochena e Strauben, un dolce tipico trentino con impasto dolce di farina, latte, uova, zucchero e lievito. Fritto, si serve con zucchero a velo e marmellata di mirtillo rosso. Parlando di bevande che scaldano corpo e cuore ci sono il classico vin brulé e una sua variante, l’esclusivo Mochen Brulé realizzato con vino bianco, rum, zucchero e frutti di bosco interi. Mentre a base di grappa, caffè, vino, zucchero e miele, il Parampampoli viene servito con la fiamma in robuste tazzine di ceramica. Non mancano bevande analcoliche, dal Brulé di mela agli infusi e tè naturali. Sono solo alcune delle tante delizie che si possono assaggiare passeggiando tra le casette del Mercatino di Natale di Trento per una sosta golosa e rigenerante. Molti sono anche i prodotti confezionati che si possono acquistare per portare a casa un pezzetto di Trentino o

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n grande abete nel cuore del centro storico rappresenta il punto d’incontro quando giunge il periodo più magico dell’anno. Nell’aria si respira la dolce atmosfera del Natale. Graziose casette impreziosiscono i romantici vicoli ed alberi addobbati a festa trasformano il paese vinicolo in un bellissimo villaggio natalizio. Tanti i punti d’interesse anche e soprattutto per gli ospiti più piccoli come un vicolo delle fiabe con lettura favole, una corona d’Avvento, un mercatino degli elfi, un piccolo zoo, giri in carrozza ed un calendario d’Avvento con sorprese natalizie. Da non dimenticare inoltre la mostra dei trenini in movimento. Anche quest’anno, gli abitanti di Caldaro hanno deciso di sostenere il prossimo tramite l’azione “Caldaro aiuta”. A tale scopo uno degli stand natalizi è stato messo a disposizione di varie associazioni, le quali, nei fine settimana d’Avvento, a rotazione venderanno speciali oggetti e manufatti. Il ricavato verrà devoluto e sarà impiegato a scopi benefici. Principali orari d’apertura dei negozi durante i fine settimana d’Avvento a partire da sabato 30 novembre: sabato ore 9–12 e 15–18, domenica e festivi ore 10–12 e 15–18, martedì, 24 dicembre ore 9–12. Durante il periodo natalizio i negozi offrono anche quest’anno la possibilità di partecipare ad una lotteria. Apertura degli stand: durante i fine settimana d’Avvento a partire da sabato, 30 novembre 2019: sabato e domenica ore 10–19; venerdì, 6 e lunedì 23 dicembre ore 10–19; martedì, 24 dicembre ore 10–13. chetto “La Magia del Mercatino di Natale di Trento”. L’offerta comprende: 2 pernottamenti con prima colazione, 1 cena con menù tipico natalizio presso uno dei ristoranti di “Natale a tavola” e 1 buono del valore di 5 euro spendibile presso le casette del Mercatino aderenti all’iniziativa; inoltre, a scelta, visita guidata al Castello del Buonconsiglio o in alternativa visita guidata alla città con degustazione di Trentodoc a Palazzo Roccabruna. Interessante l’utilizzo della Trentino Green Card, valida per oltre 100 attrazioni tra castelli, musei e parchi naturali e per l’uso gratuito dei mezzi pubblici urbani ed extraurbani. Pacchetto a partire da 139

euro a persona. Il Mercatino di Natale diventa così l’occasione per visitare anche le bellezze della città, il centro storico con le piazze, il Castello del Buonconsiglio, il MUSE – Museo delle Scienze, il S.A.S.S. Spazio Archeologico Sotterraneo, il Museo Diocesano Tridentino con la Basilica Paleocristiana, Palazzo Roccabruna e tutta la ricca offerta culturale ed artistica del capoluogo. La 26a edizione del Mercatino di Natale di Trento si aprirà sabato 23 novembre 2019, alle ore 17.00 in Piazza Cesare Battisti e alle ore 18.00 in Piazza Fiera alla presenza delle autorità, per poi passare alle 19.00 in piazza Duomo per l’accensione

dell’albero e delle luminarie. Il compito di entrare nel clima natalizio spetta alla BiFunk Brass Band on Christmas Street, un ensamble che mescola le sonorità funk-metropolitane con le atmosfere jazz delle street band per una carica di energia. Ma la festa, sabato 23 novembre 2019, inizia già dal primo pomeriggio con il grande evento novità 2019 “CANTO TRENTO, ogni pietra un sentimento”, uno spettacolo itinerante, sensoriale e musicale con ascolti in cuffia wireless, che si snoda lungo tutta la città. A concludere il percorso-spettacolo una degustazione di vin brulé o bevanda analcolica. Partenze alle 15 e alle 17 dalla sede dell’APT in

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per fare un simpatico dono di Natale agli amici buongustai. Tra le novità del Mercatino di Natale 2019/20, una casetta proporrà un’offerta interamente dedicata al gluten free con prodotti tradizionali trentini e bevande preparate al momento. Mentre, per chi vorrà imparare a preparare i piatti della tradizione trentina, una casetta propone al suo interno laboratori per scoprire ad esempio l’arte della panificazione, conoscere la ricetta dell’orzotto e carpire i segreti per realizzare la marmellata perfetta. Per vivere di persona l’atmosfera speciale che caratterizza la città di Trento nel periodo delle feste, si può scegliere il pac-


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Piazza Cesare Battisti (costo di 7 euro, gratuito fino a 15 anni, prenotazione obbligatoria). La musica delle bande si alternerà in un ricco calendario di concerti itineranti, organizzati dal Comune di Trento e dall’Azienda per il Turismo Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi. Gli eventi, organizzati dal Comune di Trento, continuano il 7 e l’8 dicembre 2019 con “Balthazar e l’avventura di Natale”, uno spettacolo in cui il vecchio saggio accompagna gli spettatori in un incredibile viaggio fatto di magia e sana

fantasia natalizia. Mentre il 14 e il 15 dicembre 2019 si può assistere a “Circo di luce”: un buffo personaggio e il suo asinello accompagnano Santa Lucia ad incontrare grandi e piccini coinvolgendoli in uno spettacolo di luce che illuminerà il pomeriggio con destrezze circensi. Dedicato agli adulti, il laboratorio sulle statuine del Presepe con il mastro di arte presepiale Daniele Canino, ogni sabato e domenica. Sabato 14 dicembre 2019 e sabato 4 gennaio 2020 doppio appuntamento con le “Notti Bianche d’Inverno”: ca-

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sette del Mercatino di Natale aperte fino alle ore 23 e negozi del centro storico che aderiscono all’iniziativa prolungano l’atmosfera di festa nelle piazze di Trento. Sabato 21 dicembre 2019 si entra nel vivo del Natale con lo spettacolo di luci “Corousel”, una performance sui trampoli e a terra che con la sua particolarità farà rivivere il tema del sogno e della fantasia, a richiamo di quella luce che nella notte di Natale illuminò gli uomini. Lo spettacolo accompagnerà turisti e cittadini da piazza Duomo a Piazza Santa Maria

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Maggiore, dove il Sindaco del Comune di Trento rivolgerà il suo saluto e gli auguri di buone feste. Giovedì 26 dicembre 2019 si terrà la Sfilata dei bovari svizzeri del Trentino Alto Adige, questi grandi cani dall’espressione dolce conquisteranno il cuore di grandi e piccini. E si arriva così al 31 dicembre 2019, da festeggiare con il Concerto di fine anno all’auditorium Santa Chiara sulle note di Johann Strauss jr., Franz Lehár, Émile Waldteufel, Gaetano Donizetti e Amilcare Ponchielli, a cura dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento. Il nuovo anno inizia con il Capodanno dei bambini in piazza Santa Maria Maggiore e per festeggiare in allegria si farà il grande “Eco-gioco dell’oca”, un gioco antico e coinvolgente che coniuga l’amore per il pianeta e la cultura eco-sostenibile. Durante il pomeriggio artisti di strada, cioccolato e popcorn ad animare la festa. Il 6 gennaio 2020 si festeggia l’Epifania con lo spettacolo di animazione comica interattiva “La Befana e lo Spazzacamino” della compagnia Teatro Scalzo, dedicato a tutti i bambini con giochi, scherzi e piccole magie.


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A PRIMIERO È TEMPO DI MERCATINI DI NATALE

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rofumi di spezie, musiche natalizie, colori e sapori torneranno anche quest’anno ad avvolgere le vie degli abitati di Primiero che si apprestano a festeggiare il Natale con una serie di mercatini tra i più caratteristici di tutto il Trentino. Si comincia con il Mercatino di Natale di Siror che, in occasione della ventiseiesima edizione, vedrà la partecipazione di oltre quaranta espositori che presenteranno ai visitatori i loro prodotti: dagli addobbi natalizi ai presepi in legno, dai preziosi ornamenti in pizzo agli artistici ricami. Non mancheranno poi le tentazioni di gola con le tipiche specialità gastronomiche come il Brazedel di Siror, lo Zelten trentino, le frittelle di mele e il vin brulé. Il Natale ai piedi delle Pale di San Martino sarà protagonista anche dell’Angolo artigianale natalizio di Imer, mercatino allestito presso le ex Sieghe e dedicato alle idee e agli oggetti artigianali. Davvero numerosi gli eventi in calendario, con laboratori, degustazioni e racconti dedicati oltre ad uno speciale concerto in programma il 15 dicembre. Ma non finisce qui! Anche le vie di Fiera di Primiero torneranno a vivere l’atmosfera natalizia con “Fiera di Natale” con allestimenti dedicati a gastronomia e artigianato, l’ideale per trascorrere qualche ora in compagnia dopo una giornata sulle piste della nostra skiarea.

La città di Trento si veste di una nuova luce grazie a un suggestivo progetto di illuminazione artistica e natalizia: #ioilluminotrento. Originalità e innovazione sono le parole chiave che hanno ispirato le numerose ed emozionanti creazioni luminose che, susseguendosi lungo le vie della città, suscitano stupore e curiosità in tutti coloro che le percorrono. Uno spettacolo di luci che riscalderà l’atmo-

sfera dello splendido capoluogo Trentino. Il progetto viene realizzato grazie al prezioso supporto dei numerosi partner, che nell’interesse comune di avere una città illuminata e un’atmosfera di festa, hanno contribuito all’iniziativa. Tra questi, in particolare, i premium partner: Dolomiti Energia, Cavit - Altemasi, Itas Assicurazioni e i partner: Cassa Centrale Banca, Cassa Rurale di Trento,

Chistè Ristorante Pizzeria, La Sportiva, Brao Caffè, Consorzio Trentino Autonoleggiatori e Crucolo Osterie. Prezioso supporto è arrivato anche dai 93 espositori del Mercatino di Natale di Trento, dalle 19 realtà tra ristoranti e hotel, dai 7 bar e caffè e dai ben 53 esercizi tra commerciali e servizi. Info: APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi - Tel. 0461 216000 www.discovertrento.it

Pergine

Una ricca presentazione di eventi caratterizza quest’anno il Mercatino di Pergine. Il fine settimana 6-7-8 dicembre vede protagonista la FEUERNACHT - Notte dei minatori - con lo strepitoso spettacolo di fuoco di TOI-AHI - SPARKLE FIRE SHOW (sabato 7) e della compagnia FOCO LOCO (domenica 8 dicembre). Da corona agli spettacoli l’accensione della

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FIERA DI PRIMIERO DAL 26 DICEMBRE 2019 AL 6 GENNAIO 2020 ApT San Martino di Castrozza, Passo Rolle, Primiero e Vanoi +39 0439 62407 infoprimiero@sanmartino.com

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I

mmancabili nel panorama dolciario locale, gli esperti del settore pasticceria Bronzetti Marco di Lavis propongono anche quest’anno le loro prelibate specialità artigianali nel nome della tradizione e dell’innovazione, con un’attenzione particolare agli effetti speciali e a tutte le esigenze, personalizzando gusti e tendenze con un tocco di classe. Non è Natale e non sono feste d’inverno senza le eccellenze dolciarie tipiche del periodo. E per un tocco in più, il punto di riferimento è e rimane la celeberrima pasticceria Bronzetti Marco di Lavis. Chi la conosce, sa di non poterne fare a meno, perché quando si assaggia la qualità, non si torna più indietro. Certo l’invito a provare le dolci esperienze di questa generazione di pasticceri doc è rivolto anche ai neofiti del settore. Basta solcare

la soglia della storica e nota sede per essere avvolti da un inebriante profumo, che parla da solo e fa venire immediatamente voglia di essere coccolati da qualcosa di dolce. Ma oltre all’esperienza dell’olfatto, il cliente viene rapito anche dalle sensazioni della vista: composizioni classiche e originali, specialità uniche e stagionali, presentazioni da copertina. Ed ora arriviamo al gusto, il punto forte che richia66

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PASTICCERIA BRONZETTI MARCO UNICI E SPECIALI, ANCHE A NATALE ma i tanti appassionati dell’universo dolciario. In occasione delle festività natalizie, sfilano in prima linea i panettoni di ogni genere e tipo, per tutti i palati ed anche di più: tradizionali, farciti, glassati e l’inconfondibile Olichoc, senza latte e canditi, con olio d’oliva del Garda, nocciole del Piemonte e cioccolato fondente. Naturalmente sono di tutte le misure! Dalla monoporzione da 100 grammi alla magnum da quattro chilogrammi di peso, ottime presentazioni per eventi e vetrine. Oltre alla gamma speciale di panettoni, occupano un posto d’onore tutta la biscotteria d’eccellenza e la preparazione dei più disparati soggetti in cioccolato. Grandi prelibatezze e insieme grandi idee regalo da collocare sotto l’albero o adornare le tavole delle feste. Attenzione particolare va anche all’ecosostenibilità del territorio, alle materie prime a chilometro zero, alle esigenze dei diversi stili alimentari e alle richieste nei confronti di intolleranze ed esigenze personali. Dolci senza latte, naturalmente

senza glutine, vegani, buoni e salutari. Sbirciando nell’unico punto vendita – ci teniamo a sottolinearlo – si viene rapiti da tante altre proposte a tema: pralineria, frutta candita ricoperta di cioccolato, torrone classico e ricoperto, pasticceria tradizionale e piccole prelibatezze in tutti i formati e in tutte le fogge. Insomma tutti prodotti esclusivi e unici, con un unico denominatore: la qualità. E proprio in nome dell’artigianalità del prodotto, viene offerta l’opportunità di prenotare le creazioni del vostro settore preferito. Perché la professionalità è di casa, da pasticceria Bronzetti Marco. ■

ORARIO

lun – mer – gio – ven – sab 7.30/12.30 | 15.00/19.30; domenica 7.30/12.30. Chiuso il martedì

ORARI FESTIVITÀ

martedì 24 dicembre 7.00/18.00 mercoledì 25 dicembre 7.30/12.30 giovedì 26 dicembre 7.30/12.30 martedì 31 dicembre 7.00/18.00 mercoledì 1 gennaio chiuso lunedì 6 gennaio 7.30/12.30

INFO Pasticceria Bronzetti Marco Lavis, in via Cembra, 1 Tel. 0461 240102


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DOVE LA FRUTTA INCONTRA

LA FESTA


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MA, con la mostra PINOCCHIO ALL’OPERA, allestita nelle sale espositive sotto il teatro comunale. Continuano le domeniche sera in musica fino alle 22 nella PIAZZETTA DEI SAPORI. Si potranno ascoltare OSTELLO CALIFORNIA, MAURO E CATIA BORGOGNO, LIDIA PICCOLI e molti altri. La continuità di PerzenLand & La Valle Incantata – è resa possibile grazie alle aziende aderenti al COPI (Consorzio Operatori Pergine Iniziative), agli espositori, al Comune di Pergine Valsugana, alla Pro Loco di Pergine Valsugana ed alle molte Associazioni Perginesi per il valido aiuto negli allestimenti; all’APT Valsugana insieme al Consorzio delle pro loco della Valle dei Mòcheni per la promozione, a Pergine Spettacolo Aperto, ai contributi finanziari della Provincia Autonoma di Trento, del Comune di Pergine Valsugana e della Cassa Rurale Alta Valsugana.

Levico Terme

Il Mercatino di Natale di Levico Terme, in Trentino-Alto Adige, ha il sapore di una favola antica che prende vita nel Parco secolare degli Asburgo, un luogo incantato dove si può ancora godere dell’autentico spirito del Natale. Un’oasi naturale che nel periodo natalizio abbraccia con calore più di 60 tradizionali casette di legno che, nascoste tra gli alberi secolari tinti di bianco dai fiocchi di neve, offrono l’eccellenza dei loro prodotti artigianali e tutto il gusto dei sapori di montagna. Le luci soffuse, che ricoprono come un mantello gli alberi del parco, vi faranno da guida lungo

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Volt

locale tipico

statua in legno di GINO LUNZ e un pomeriggio animato da giochi di fuoco. Il 15 dicembre si festeggerà l’arrivo da Bassano del TRENO A VAPORE organizzato dalla CARROZZA MATTA, con oltre 500 persone a bordo e l’esibizione della BIFOLK BAND. Per l’AVVENTO si propongono le MOSTRE DEI PRESEPI, la RENNA SVEN con BABBO NATALE, i MADONNARI DI BERGAMO che presenteranno opere a tema sulla Natività ed il LABORATORIO DEL GESSETTO per i più piccoli. Dopo Natale saranno ospiti i CANÓPI (in tedesco Knappel), ovvero gli antichi minatori delle miniere del Trentino a cui è dedicato il Mercatino. Per il 31 dicembre è organizzata grande festa in piazza con la musica, di DJ CHRYS e DJ ODO: ci aspettano intrattenimenti e brindisi di capodanno fino a notte inoltrata. Il 1° di gennaio verrà aperta l’anfora contenente il Rumtopf, con la distribuzione della tradizionale bevanda a base di frutta (stagione per stagione) al pubblico. Concluderà il Mercatino la Festa della Befana con LA BEFANA VIEN DAL CIELO e la POLENTA DEGLI ALPINI lunedì 6 gennaio 2020. Anche in occasione del Mercatino di Natale dei Canòpi, Pergine dedica ampio spazio ai più piccoli: durante tutto il Mercatino verranno organizzati di volta in volta laboratori per bambini in collaborazione con i GEMELLI PALLAORO del museo PIETRA VIVA, con il CENTRO FAMIGLIE VALSUGANA, il LABORATORIO DEI GESSETTI dei MADONNARI DI BERGAMO e con la fantasista pedagogica SARA ARCOBALENO, che attiverà una nutrita serie di laboratori a tema minerario, gnomesco e natalizio. Non Mancheranno neppure le Mostre: a Palazzo Hippoliti verrà allestita la MOSTRA DEI MINERALI curata da SANDRO ZAMPEDRI. Ma la vera sorpresa è la collaborazione con la FONDAZIONE NAZIONALE CARLO COLLODI, il PARCO PINOCCHIO di Collodi ed il TEATRO REGIO DI PAR-


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trentinospecialeNatale i vialetti che vi condurranno a scoprire il Mercatino di Natale più incantato del Trentino-Alto Adige. Un’ambientazione unica di ineguagliabile bellezza, dove sentirete risuonare nell’aria le melodie natalizie e sarete catturati dal profumo delle spezie che si fondono con il vin brulè; vedrete mani sapienti che con destrezza riportano in vita l’artigianato tradizionale trentino e durante i coinvolgenti eventi potrete degustare i prodotti della nostra terra come la polenta cucinata da esperti “polentari” armati del tipico paiolo di rame o il formaggio di malga lavorato sotto i vostri occhi secondo le antiche usanze. Un Mercatino di Natale per tutti, dove famiglie e bambini si sentiranno coccolati e potranno lasciarsi trasportare dalle emozioni. Potrete accarezzare i piccoli animali della fattoria, incontrare Babbo Natale che raccoglierà personalmente le letterine di tutti i bimbi mentre nel Villaggio degli Elfi i suoi aiutanti si daranno da fare per esprimere tutti i vostri desideri... Date ed orari di apertura: novembre 23 - 24, 29 - 30*, dicembre 1, 6 - 7* - 8, 13 - 14* - 15, 20 - 21 - 22 - 23 - 24, dal 26 dicembre al 6 gennaio, tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00. *dalle 10.00 alle 22.30

Cles

Il periodo natalizio è ormai alle porte ed a Cles ci si sta preparando al meglio per festeggiarlo con tante attività e proposte per grandi e piccini, all’insegna dell’atmosfera e della magia che solo le festività di fine anno sanno dare. L’or-

Renna al Mercatino di Natale dei Canòpi foto di Consorzio Operatori Pergine Iniziative

ganizzazione degli eventi e la realizzazione degli allestimenti è come di consueto a cura del collaudato trio composto dal Consorzio Cles Iniziative – l’associazione degli esercenti del capoluogo presieduta da Marco Cattani – dall’amministrazione comunale e dalla Pro Loco, che si spendono, con risorse umane ed economiche, per rendere attrattivo e piacevole il capoluogo con molte iniziative di grande successo nel corso dell’anno – fra tutte, Fiori e Colori ed il Cantacles nei mesi estivi – e per supportare le attività commerciali, contrastando la sempre più spietata concorrenza dei grandi centri commerciali e delle piattaforme di acquisto su Internet. Per questo Natale, si è optato per decorazioni sostenibili nel rispetto dell’ambiente: esse sono realizzate con il legno degli alberi schiantatisi al suolo durante la terribile tempesta Vaia del 29 ottobre del 2018; questo ad arricchire ed avvalorare un percorso nel centro storico caratterizzato dalle emozioni del mondo incantato delle fiabe, un piccolo bosco fatto di alberelli intagliati, gnomi e pupazzi di neve. In calendario sono previsti, oltre alle immancabili aperture dei negozi nelle quattro domeniche d’Avvento (1 – 8 – 15 e 22 dicembre) laboratori per la gioia dei bambini, che potranno divertirsi a preparare i biscotti di Babbo Natale nei pomeriggi dei sabati 7, 14 e 21 dicembre dalle 16 alle 17 in uno spazio dedicato, intitolato “la Fabbrica dei Dolci”; mentre le domeniche, dalle 14 e 30 alle 15 e 30, via libera alla fantasia creando addobbi natalizi con materiali naturali e di recupero alla Pergola del Cuore in Corso Dante. Sempre di domenica, Babbo Natale si è reso disponibile ad incontrare i bimbi nella Casetta di Babbo Natale in Piazza Municipio, dove si potrà imbucare la letterina e partecipare al concorso “Scrivi e disegna Babbo Natale”. Una novità che certamente entusiasmerà i visitatori è IncantaCles, esibizioni canore dei migliori interpreti del Canta-

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Cles nelle domeniche d’Avvento lungo le vie del centro storico, con l’accompagnamento musicale di Attilio Springhetti con il suo sassofono: l’1 dicembre canteranno Gianluca Lorenzin, Donatella Dappiano e Sara Marcantoni in Corso Dante, l’8 Francesca Endrizzi, Elisa Olaizola (Maitea) ed il duo Luciano Brusinelli e Paola Graifenberg, il 15 Giulia Trevisi, Giovanni Balduzzi (Joba) ed Odiraa Ezeifedi ed il 22 Giulia Ghezzi, Alessia Bassetti e Sofia Mucchi. A rendere ancora più suggestiva l’atmosfera, i concerti a tema natalizio. Stiamo parlando delle amatissime rassegne musicali della Scuola Musicale “Celestino Eccher” (il 19 dicembre nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta) e del Gruppo Bandistico Clesiano, che si potranno ascoltare il 21 dicembre in chiesa dopo la Messa serale ed il 4 gennaio nell’aula magna “Giulia Ippolito” della scuola secondaria di primo grado in Via Eusebio Chini. Altro super

classico, “Presepi d’Incanto”, l’esposizione delle Natività allestite da esperti artigiani, nella sontuosa e storica cornice di Palazzo Assessorile, vere e proprie opere d’arte in mostra dall’8 dicembre fino al 6 gennaio ad eccezione del giorno di Natale e del 1° gennaio. Domenica 22 dicembre alle 16 in piazza Battisti sarà messo in scena un Presepe vivente con i figuranti del Gruppo Storico Culturale Arzberg Val di Non, “La Nascita di Gesù narrata da sua Madre”. Per salutare l’anno che termina e dare il benvenuto al 2020 appuntamento con il Capodanno in centro storico con musica, ballo ed intrattenimento. Infine, per concludere al meglio le Feste, la tombola serale il 3 gennaio, l’arrivo della Befana in Corso Dante il 5 gennaio con doni e dolcetti e la premiazione del contest dedicato a Babbo Natale. Sono inoltre previsti alcune serate culturali di approfondimento, uno spettacolo teatrale il 6 dicembre a

Egna

IL “PAESE DEI BISCOTTI” I biscotti sono il simbolo della pasticceria natalizia altoatesina e Egna sarà ambasciatrice di queste piccole prelibatezze profumate. In programma corsi per adulti e bambini, per realizzare i tipici biscotti natalizi e costruire e decorare casette di pan di zenzero. Una visita a Egna durante l’Avvento è l’ideale per cercare i regali per i propri cari in un’atmosfera rilassata e non caotica, tra i numerosi negozi e botteghe del centro storico. La magia natalizia dei portici, un piccolo mercato con prelibatezze, artigianato e piacevole musica di sottofondo, regaleran-

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no gioia e serenità a grandi e piccini. Residenti e visitatori potranno inoltre personalizzare le decorazioni da appendere sugli alberelli di Natale lungo i portici. La carrozza trainata da cavalli porterà piccoli e grandi visitatori attraverso il borgo, lama e alpaca offriranno divertimento a tutta la famiglia il 14 e il 15.12. Quest’anno il tradizionale presepe vivente di Egna sarà arricchito da spettacoli teatrali. L’evento “Natale sul sentiero del Dürer” a Laghetti arricchisce ulteriormente il programma con attività per tutta la famiglia. 6-7-8/12, 13-14-15/12, 20-2122/12/2019 dalle 10 alle 19 nel centro storico del paese. Ecco gli eventi in evidenza: Laboratori di Natale per bambini e adulti: biscotti, casette di pan di zenzero, cake design, decorazioni natalizie e lettere a Babbo Natale. Presepe vivente e spettacoli teatrali il 14-15/12, 21-22/12 e 25/12. Il 14 e il 15/12 puro divertimento con lama e alpaca del Kaserhof di Renon, il 7-8 e 21-22/12 giri in carrozza trainata da cavalli. Cori di adulti e bambini e ampio programma musicale: Banda Musicale di Egna, Suonatori di corno alpino dell’Alpe di Siusi, Zampognaro Lagaro, Greta Marcolongo, Petra Gruber, Evi Mair, Mia Loto e molti altri.

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Mercatini di Egna

Palazzo Assessorile, “Gli italiani oltre il Muro” a cura di Magda Martini, un concerto dell’Orchestra Haydn l’11 dicembre nell’auditorium del polo scolastico e naturalmente il mercato del primo lunedì del mese in centro del paese il 2 dicembre ed il 6 gennaio. Un programma dunque ricchissimo che animerà la borgata nel periodo più bello dell’anno, con il piacere della condivisione, del calore e delle tradizioni. Il presidente del Consorzio Cles iniziative ci tiene a rivolgere un pensiero di ringraziamento ai commercianti per sempre notevole impegno nel contribuire alle manifestazioni, alla curatrice degli allestimenti Rosaria de Aliprandini nonché il Comune e la Pro Loco per la fondamentale collaborazione.


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Michela ed Enzo nella Casetta di Piazza Vittoria

Uva Vincenzo di

C

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hi ama il pesce, lo sa. E lo conosce bene. Si tratta di un punto di riferimento fondamentale a Trento, che alla ormai storica sede di Ponte dei Cavalleggeri ha affiancato la caratteristica casetta di uno dei salotti “buoni” della città, piazza Alessandro Vittoria. Perché il pesce è un piatto delicato da portare in tavola e non bisogna assolutamente improvvisare. Servono prodotti base di qualità, affiancati all’esperienza ed a preziosi consigli che possono trasformare un menù in qualcosa di veramente unico. E si spazia dal semplice piatto quotidiano – e chi non sa che il pesce fa bene, in qualsiasi regime dietetico? – alla presentazione ideale per eventi speciali e distintivi. Un mondo a 360 gradi, capace di soddisfare i palati più esigenti. Sfilano così, nei due punti vendita di Trento, branzini e

PESCE DI QUALITÁ? NESSUN DUBBIO: ENZO&CO MATERIA PRIMA D’ECCELLENZA, MA NON SOLO. CONSIGLI PERSONALIZZATI, RICETTE DOC, SPECIALITÀ TIPICHE E UN’ACCOGLIENZA CHE NON SI DIMENTICA… NEI DUE PUNTI VENDITA A TRENTO lare e collaboratori hanno voluto fare propri: la pulizia del prodotto. Non solo quindi una materia prima di ottima qualità e garanzia costante di freschezza, ma anche una preparazione accurata del pesce,

Valerio e Francesco nel negozio di Viale Verona

orate rigorosamente di marchio italiano, tanto per fare qualche esempio. E l’eccellenza – cioè la particolarità che li distingue dalla grande distribuzione - si ritrova su uno dei punti forti che il tito-

pronto per essere cucinato e presentato sulla tavola. E va sottolineato che il servizio di pulizia del pescato è gratuito e prenotabile. Tutto questo è il risultato di anni di esperienza (parliamo degli inizi, anni No-

vanta) e della capacità di cogliere quello che il cliente al di là del bancone cerca e desidera. E il tutto nella chiave della spontaneità, dell’immediatezza e dello spirito creativo che contraddistinguono gli specialisti di un settore. Un’intuizione non da poco, questa vicinanza cordiale a chi chiede consiglio; e che caratterizza l’offerta superiore e soddisfa ampiamente sia l’affezionata clientela, sia i nuovi amanti di questo tipo di prelibatezze. Ma c’è di più: nella casetta di Piazza Vittoria i piatti pronti nascono dalle idee dello chef Andrea Bassetti. Come dire, un nome, una garanzia. Cogliendola come un’ulteriore opportunità, Enzo affianca al principe bianco delle tavole altre prelibate specialità, tutte da gustare. Qualche esempio? I prodotti pugliesi in primis, come i pomodori pelati ed il vino. Tutti da as-

saggiare! E per il Natale e le festività cosa propone Enzo? Pesce, pesce e ancora pesce e… provare per credere: il panettone siciliano! E possiamo immaginare che sia speciale tanto quanto il nostro immaginario possa realizzare. Non resta che sederci a tavola e gustare tutte le specialità di Enzo. Sempre con un sor■ riso.

INFO E ORARI

CASETTA Piazza Vittoria Tel. 324.6278378 martedì, mercoledì, giovedì, sabato 8.00 - 13.00 venerdì 8.00 - 19.00 Viale Verona, 7 Tel. 0461.913059 dal martedì al venerdì 8.00 - 12.30/15.00 - 19.00 sabato 8.00 - 12.30


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Mercatino di Natale dei Canòpi - foto di Consorzio Operatori Pergine Iniziative

il 21/12, 22/12, 28/12, 29/12 e dal 04/01/2020 al 06/01/2020 ore: 14:00. Artigiani in Piazza presentano “L’Angolo Artigianale Natalizio di Imèr”. Una location unica, riscaldata, all’interno di un’antica segheria ristrutturata. Colori, passione, fantasia e genialità: tanti espositori vi accolgono per mostrarvi le loro creazioni. www.sanmartino.com/IT/mostra-artigianalenatalizia/ FREE SKI DAY – 14 dicembre (San Martino di Castrozza) In questa giornata i Maestri delle Scuole di Sci del Trentino aderenti saranno a disposizione per lezioni collettive gratuite di 2 ore a bambini a partire dai 4 anni ed adulti nelle discipline di sci, fondo e snowboard. Per tutti i partecipanti, skipass e no-

leggio attrezzatura saranno gratuiti per la durata della lezione. Ulteriori informazioni su: www. sanmartino.com/IT/free-ski-day.

San Martino di Castrozza

I KRAMPUS PRIMOR 21 dicembre alle ore 18:00 I Krampus sono dei mostruosi e scatenati uomini-caproni che si aggirano per le strade alla ricerca dei bambini “cattivi”, provocando rumori con campanacci e corni e spaventando tutti coloro che si troveranno sulla loro strada. Anche quest’anno si aggireranno nell’oscurità delle vie di San Martino di Castrozza, insieme al barbuto San Nicolò. Siete pronti ad incontrarli? www.sanmartino.com/IT/ krampus/.

MAGICO NATALE 24 dicembre (Canal San Bovo) ore 14:00 - Animazione, laboratori e musica per grandi e piccini, incontro con Babbo Natale e scambio degli auguri con bevande calde e dolci natalizi. Programma completo su: www.sanmartino.com/IT/ aspettando-babbo-natale/ SILVER NIGHT PARTY – 31 dicembre (San Martino di Castrozza) dalle ore 20:00 - Una grande festa aperta a tutti per festeggiare l’arrivo del nuovo anno! La notte del 31 dicembre sarà animata da dj set e spettacolo di luci nel tratto di strada fra l’Hotel Regina e l’Hotel Belvedere. www.sanmartino.com/ IT/silver-night-party/.

Merano

L’Avvento è il periodo dell’anno che più di tutti affascina i bambini e coinvolge le famiglie. Ed è a loro che quest’anno l’Azienda di Soggiorno dedica ampia parte del programma dei Mercatini di Natale che verranno inaugurati nel tardo pomeriggio di giovedì 28 novembre per protrarsi fino al 6 gennaio. Novità di quest’anno, il Goldys Club per bambini e ragazzini ed il “gioco rompicapo” Merano Christmas Crime: due modi per partecipare in maniera attiva e originale alla manifestazione che più di tutte caratterizza l’inverno meranese. Goldys Club, attività di animazione e divertimento, ha per prota-

gonista Goldy, la mascotte dei Mercatini, che da diversi anni accoglie i più piccoli facendoli divertire con le sue attività. Quest’anno ancora di più grazie al Goldys Club, dove ai genitori viene offerta la possibilità di lasciare in custodia i propri figli al team di animazione nelle sale del Kurhaus. Mani esperte insegnano a creare decorazioni natalizie, per esempio delle stelle utilizzando il fieno, e a cucinare biscotti tipici. Si vivono le tradizioni altoatesine come quella di San Nicolò, il patrono di Merano dalla lunga barba bianca, accompagnato dai “selvaggiamente simpatici” Krampus. Tra canti e balli e tante altre iniziative, una finestra preserale coinvolge nelle attività anche i genitori, presentando loro quanto creato e organizzato nelle ore precedenti. Le iniziative sono divise per gruppi d’età, dai 3 ai 6 anni e dai 7 fino agli 11 anni. Iscrizione direttamente presso il Club al Kurhaus, ingresso Passeggiata Lungo Passirio 14; la prima ora di prova è gratis. Sono previste anche iniziative all’aria aperta e due gite a Merano 2000. Merano – lo dice la sua storia – da sempre custodisce con amore il suo passato ma sa proiettarsi verso il futuro, aprirsi al domani: lo fa in questo caso con un nuovo intrattenimento. Si tratta di un “gioco rompicapo”, il Merano Christmas Crime, una caccia al tesoro tecnologica alla quale è possibile partecipare con il solo utilizzo del proprio

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smartphone. Un progetto che punta al coinvolgimento di migliaia di persone per divertirsi e scoprire meglio la città. Chi gioca dovrà risolvere dei quesiti per procedere da una stazione a un’altra e riuscire a concludere la prova, che abbraccerà alcuni punti dei Mercatini e altri “hot spot” del centro di interesse storico e culturale. Sarà il primo esempio di un servizio innovativo che preveda l’utilizzo di una nuova tecnologia (i “Beacon”), in grado di rilevare l’esatta posizione dei luoghi coinvolti. Il gioco prenderà il via il 1° dicembre e si concluderà il 6 gennaio. Per giocare è necessario scaricare l’App Alto Adige Guide. Nuova interpretazione anche per un altro rito amato in tutto il territorio, il calendario d’Avvento che in questa ventottesima edizione dei Mercatini sarà… digitale! Tutti i giorni di dicembre fino al 23 l’appuntamento è per le 16.30 presso porta Bolzano (piazza della Rena/corso Libertà superiore), la vigilia a mezzogiorno: sulla facciata della storica torre viene aperta una finestrella che regala, con una proiezione, suggestioni ed emozioni dei Mercatini natalizi, grazie al sostegno di diversi negozi e aziende locali. Soprattutto nei weekend, il momento di ritrovo viene accompagnato da altre iniziative. Simultaneamente, la finestrella sarà aperta sui canali social dei Mercatini di Merano: www.facebook.com/ mercatinimerano instagram. com/love_merano Info: www. mercatini.merano.eu

Bressanone

È considerato uno dei più bei mercatini di Natale delle Alpi: il Mercatino di Natale di Bressanone in Alto Adige. Circondato dalla cattedrale di Bressanone, dalla chiesa di San Michele e dal municipio recentemente ristrutturato, non c’è posto migliore in cui potersi immergere nell’atmosfera natalizia della venerabile città vescovile. Il mercatino di Natale di Bressanone brilla sotto una stella verde: non solo

irradia un’atmosfera autentica, ma è anche certificato come “green event”. Un riconoscimento dell’impegno a favore dell’ambiente e del rispetto della natura. L’ASM Bressanone fornisce al mercato natalizio il 100% di elettricità di origine rinnovabile per rendere l’evento il più possibile rispettoso dell’ambiente. Tutta l’illuminazione natalizia della città è stata convertita in LED a risparmio energetico. Bressanone invita tutti a visitare il mercatino di Natale comodamente e in maniera ecosostenibile in autobus e in treno. Ogni anno circa 35 stand presentano al mercatino di Natale della terza città più grande dell’Alto Adige, opere artigianali e prelibatezze natalizie. Sculture in legno, ceramiche fatte a mano, erbe alpine, saponi al latte di pecora, ciabatte di feltro, decorazioni tipiche tirolesi per l’albero di Natale, candele decorate con amore, palle di vetro dipinte a mano, presepi e statuine e molte altre ottime idee per i regali sono offerti negli stand che si allineano intorno al grande albero di Natale in piazza Duomo a Bressanone. E naturalmente anche il palato avrà di che godere tra vari gustosi dolci e prelibatezze della Valle Isarco. La varietà della cucina altoatesina negli stand del Mercatino di Natale di Bressanone e nei numerosi ristoranti regala ad ogni piatto un’esperienza culinaria impareggiabile. Gli stand gastronomici del mercatino di Natale viziano i loro ospiti con prelibatezze altoatesine come zuppa d’orzo, zuppa di gulasch, patate arrosto, salsicce, carne alla griglia, canederli e Tirtln. I dolci sono particolarmente invitanti: Lebkuchen, Strauben, biscotti, Zelten, Stollen si apprezzano meglio accompagnati da una tazza di cioccolata calda, succo di mela o vin brulè. Anche i rivenditori di gastronomia del mercatino di Natale puntano sulla sostenibilità. Per questo motivo, quest’anno in piazza del Duomo non verrà utilizzata 73

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plastica usa e getta. Vengono invece utilizzate alternative più rispettose dell’ambiente. Diversi cori e gruppi musicali offrono momenti di contemplazione e tranquillità e per i romantici, si consiglia un’escursione in carrozza trainata da cavalli attraverso il centro storico. Nove presepi a grandezza naturale seminati nel centro storico, alla stazione ferroviaria e in piazza Duomo vi invitano a fare una piacevole passeggiata a Bressanone. Chi volesse saperne di più sulla tradizione del presepio, dovrebbe fare una deviazione nel museo diocesano della Hofburg, il Palazzo Vescovile di Bressanone. Durante l’intera stagione natalizia, vi sono esposti vari presepi. Come è consuetudine a Natale, pensiamo a tutte quelle persone che non hanno così tanta

fortuna nella vita. Quest’anno, nell’ambito del mercatino di Natale, diverse associazioni organizzeranno eventi di beneficenza. Ad esempio, vengono venduti dolci di mele fatti in casa, birra calda, pan di zenzero e prodotti fatti da persone con disabilità o sarà organizzata una lotteria natalizia. Queste azioni vanno a buon fine e non ci fanno dimenticare il vero significato del Natale. Il mercatino di Natale di Bressanone è una delizia anche per i visitatori più piccoli. Tutti i sabati l’Angelo di Natale di Bressanone sorprende i bambini con piccoli presenti. La popolare attività natalizia “fornai per un giorno” ha luogo e lo storico carosello a vapore fa comunque brillare gli occhi dei bambini, il mercoledì è la giornata dell’artigianato per bambini. All’ombra

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del Duomo e sotto le migliaia di lucine c’è molto da fare durante tutto il periodo natalizio. In occasione della tradizionale apertura del calendario dell’Avvento, un pastore tirolese distribuirà i biglietti della lotteria ai bambini. I premi si potranno ritirare presso la casetta del mercatino indicata sul biglietto. Tutti i disegni che formeranno il calendario di quest’anno alle finestre dell’edificio in piazza Duomo come anche i disegni che decorano le casette natalizie sono immagini dei bambini delle scuole elementari di Bressanone. Il 5 dicembre, alla vigilia del giorno di San Nicola, le strade di Bressanone sono piene di rumori forti, ringhio e figure raccapriccianti. Arrivano i Krampus! San Nicola, invece, con quasi 30 angeli vestiti con abiti di epoche diverse, percorrerà per la prima

volta le strade il 6 dicembre. I bambini possono portare le proprie barchette fatte a mano e San Nicola, in qualità di patrono dei naviganti, li premia con dei dolcetti. Altre usanze e riti suggestivi danno un tocco di colore al periodo natalizio. Da non perdere le devozioni contemplative nel Duomo. Lasciatevi incantare dall’atmosfera natalizia della città vescovile e vivete il Natale con tutti i vostri sensi. Inaugurazione: giovedì 28 novembre 2019 alle ore 17 Orari d’apertura: 29.11.2019 – 6.12.2020 Lun-gio: ore 10 – 19 (stand gastronomici fino alle ore 20:30), Ven-sab: ore 10 – 19:30 (stand gastronomici fino alle ore 21). Dom e festivi: ore 9:30 – 19 (stand gastronomici fino alle ore 20:30) Aperture straordinarie: 24.12 & 31.12. ore 10 – 16, 25.12 chiuso 1.1 ore 12 – 19

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trentinospecialeNatale 6.1 ore 10 – 18. www.brixen. org/natale. Ma non è tutto. A grande richiesta torna nella Hofburg, il Palazzo Vescovile di Bressanone, il più magico ed emozionante show multimediale in Italia, che accompagnerà gli spettatori in un viaggio emozionante. Dal 22 novembre 2019 l’elefante Soliman resterà nella Hofburg, il Palazzo Vescovile di Bressanone, per 44 giorni e racconterà della sua storia e delle sue più entusiasmanti avventure. Best of Soliman’s Dream mostra il meglio della trilogia di Soliman. Gli artisti della luce “Spectaculaires - Allumeurs d’Images” animeranno le facciate della Hofburg con moderne tecniche di video mapping, creando così un’atmosfera unica e magica all’interno delle mura storiche. Poco più di venti minuti tra fantasia e tecnologia, curati dagli artisti della luce francesi, con una sceneggiatura semplice e immediata e con effetti di luce che lasciano a bocca aperta adulti e bambini. Oltre 155.000 spettatori entusiasti hanno già assistito allo show. Il pachiderma a cui è dedicato lo show è stato uno

degli ospiti più straordinari che abbia visitato Bressanone. Da ricordare che l’animale esotico fu un dono del re portoghese Giovanni III al nipote Massimiliano II d’Austria. “Best of Soliman’s Dream” sarà quindi uno spettacolo imperdibile per una serata speciale! Spettacoli: 3 volte al giorno 17:30, 18:30 e 19:30 (22-28.11.19 solo 2 volte: 17:30 e 18:30). Nessuno spettacolo il 24 e 25 dicembre. Maggiori informazioni sul sito www.brixen.org/soliman

Carezza

Appuntamento al nuovo suggestivo Mercatino d’inverno 2019 per un Avvento fuori dal tempo in Val D’Ega. Non bisogna spingersi troppo lontano per ritrovare l’atmosfera incantata di un Avvento capace di incarnare l’immaginario fanciullesco fatto di neve, cristalli, luci colorate e profumi dolci. A soli 20 minuti da Bolzano, la Val D’Ega mette infatti in scena una nuova versione del leggendario Mercatino di Natale al Lago di Carezza, dove presepi a grandezza naturale, lanterne illuminate, sculture di ghiaccio e piccole bancarelle sono attraver-

Mercatini di Merano, foto di Azienda di Soggiornoo di Merano

sate dall’essenza del vin brulé e dei prodotti della tradizione locale. Tutti i weekend dal 30 novembre al 22 dicembre 2019 diventano un’occasione unica per intraprendere un viaggio nella fantasia; nella cornice del Latemar e del Catinaccio, che fanno da eccezionale fondale di uno spettacolo incantevole, si può scoprire la magia di questi luoghi con una passeggiata attorno allo specchio d’acqua che imprigiona l’arcobaleno, su un sentiero rischiarato da suggestivi motivi natalizi che si trasformano in indicazioni luminose per raggiungere grandi stufe e casette di legno, seguendo l’aroma dei biscotti appena sfornati, che rende l’e-

sperienza ancora più emozionante. È il sogno di un inverno altoatesino che si materializza e si rinnova puntualmente ogni anno, portando con sé un carico di leggende, tradizioni, antichi costumi e musica. Per immergersi completamente in questo mondo dai tratti irreali, è possibile approfittare dell’offerta Magica Atmosfera sul Lago di Carezza, che include nel prezzo base di 53 euro a persona, due pernottamenti, un’escursione guidata attorno al lago con le lanterne, vin brulé o succo di mela e una tazza “Magie Natalizie di Carezza”. Per Informazioni: Val D’Ega Turismo Tel. 0471 619500 E-mail: info@valdega.com Sito web: www.valdega.com ■

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Balletto Teatro di Torino

di Lara Deflorian

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l nome di questa conosciutissima compagnia non deve creare fraintendimenti: Les Ballets Trockadero de Monte Carlo, che arriveranno a Trento al teatro Sociale il 10 dicembre e a Bolzano al teatro Comunale il 12 dicembre, non provengono dalla Francia, ma dal Nord America e, per la precisione, da New York. Sono un fenomeno mondiale, sono 18 artisti uomini con una grande preparazione tecnica e interpretativa che eseguono, travestiti da donna, ruoli femminili di celebri pezzi della danza classica, neoclassica e moderna. E questo lo fanno con una sublime leggerezza e un’ironia tali, da divertire e non deludere mai la diversa tipologia di pubblico che accorre sempre numeroso alle loro esibizioni. I “Trocks”, come vengono più semplicemente chiamati, sono nati nei circoli underground della New York degli anni Settanta, dove le minoranze omosessuali iniziavano a trovare proprie espressioni teatrali, ma artisticamente non sono interessati ad alcuna rivendicazione di gender. Il travestitismo è un’antica

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“KISS ME HARD BEFORE YOU GO” ...MA A TRENTO IL 10 DICEMBRE E A BOLZANO IL 12, CI SARÀ ANCHE LES BALLETS TROCKADERO DE MONTE CARLO. DA NON PERDERE! arte poiché, fino alla metà del XVII, alle donne esibirsi in scena era precluso: erano quindi soli gli uomini che potevano esibirsi e interpretare “en travesti” anche i ruoli femminili. Con il Romanticismo i ruoli caricaturali nei balletti acquistarono, nell’accezione maschile, una sottolineatura doppiamente grottesca. Gli esempi più conosciuti di interpretazioni “en travesti” li possiamo trovare nella conosciuta ed esilarante danza degli zoccoli de La Fille mal gardée, eseguita dalla stessa madre della protagonista; oppure nel personaggio della strega Carabosse de La Bella addormentata, interpretato nella maggior parte dei casi da un

danzatore uomo, solitamente splendidamente convincente. Da questi esempi storici Les Ballets de Monte Carlo hanno costruito un originale repertorio in cui, oltre a ironiche interpretazioni al maschile, spesso in scena riprendono il culto della prima donna che riecheggia spiritosamente nelle loro esibizioni. Non mancheranno, nel nuovo tour europeo che toccherà Trento e Bolzano, l’esilarante secondo atto del Lago dei cigni di Lev Ivanov (quello per intenderci con il celebre pas de quatre dei cigni), il neoclassico Go for Barocco di George Balanchine, l’intensa e strappalacrime Morte del cigno, famosissimo assolo composto da Michail Fokin per Anna Pavlova sulla musica di Camille Saint-Saëns, e una brillante Walpurgisnacht, ricostruita dalla versione del Balletto Bolshoi di Mosca di Elena Kunikova da Leonid Lavrovsky, baldanzosamente danzata sulle note del Faust di Charles Gounod. Per il circuito di InDanza, sul territorio regio-

nale, l’unico appuntamento in questo mese sarà quello del 13 dicembre al teatro Comunale di Tesero, con la presenza di BTT, il Balletto Teatro di Torino fondato 41 anni fa da Loredana Furno. Impegnato in un lavoro di ricerca dei danzatori, il BTT è attento alla nuova coreografia ed è una delle compagnie italiane attualmente più interessanti. A Tesero presenterà la creazione dello scorso anno Kiss me hard before you go del coreografo spagnolo José Reches, su musiche di Aaron Martin, Emptyset ed Andy Stott. Sei danzatori, attraverso una combinazione di duetti fluidi e dinamici, inducono ad una riflessione sul tema della morte cerebrale e su ciò che ci tiene attaccati alla vita. A tal proposito il coreografo Reches ha scritto: “Credo che l’essere umano sia donatore già dal primo respiro di vita, donatore del meglio e del peggio, donatore di cause ed effetti, di tutto e di niente… che in queste donazioni perpetue perdiamo i nostri nomi, la nostra identità, il nostro numero di cristallo.” Info: numero verde 800013952 - www.centrosantachiara.it. ■


trentinomese a cura di Monica Morandini

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A

pochi passi la città inizia ad illuminarsi delle tante luci che la fanno ancora più bella, quasi magica mentre il crepuscolo avvolge dolcemente il Maso adagiato in mezzo ai vigneti sulla collina di Trento. Qui il tempo sembra dilatarsi lasciandoti addosso la voglia di fermarti, di concederti il lusso di un momento di tregua dalla frenesia quotidiana. E’ proprio bello questo posto, ti accorgi subito che ha qualcosa di speciale da raccontarti già da quella frase incisa nel ferro che è il primo benvenuto….”ci sono luoghi che non smettono mai di farti sognare”. Forse fa un po’ freddo, ormai è dicembre, le giornate così brevi ed è subito buio ma non importa entrare nelle accoglienti sale del Maso ti riconcilia con l’universo soprattutto con un buon calice di Inkino Trentodoc. È proprio vero che come dice Goethe “a causare le ansie provvede la vita, ad interromperle provvede la vite”, e chissà come avrebbe apprezzato gli eccellenti vini della cantina Mas dei Chini. Senti già nell’aria anche il profumo del Natale, delle Feste: piccoli addobbi, luci colorate, quella sobrietà fatta di buon gusto, di eleganza mai banale. Le confezioni regalo per un pensiero da fare alle persone a cui teniamo veramente. Perché qui ci mettono davvero il cuore, in tutto quello che fanno! E allora le

MAS DEI CHINI IL CALORE E LA GIOIA DELLE FESTE PIÙ BELLE cose riescono meglio, sì più buone come i piatti proposti dallo chef Roberto Burba. Se poi ci parli un momento, tipo per organizzare il tuo pranzo delle Feste o una ce-

natura e “quelli dei contadini” che ogni mese suggeriscono la spesa da fare dai loro orti. I piatti proposti cambiano spesso almeno ogni due settimane per dare più possibile

na aziendale, un brindisi per gli auguri o magari il cenone di fine anno capisci che sei proprio nel posto giusto, quello che cercavi per soddisfare le tue esigenze, anche le più difficili. Lasciarsi ispirare dai ritmi della natura utilizzando le eccellenze di un territorio generoso come il Trentino ecco il senso proposto dalla cucina di Roberto e del suo staff. Non siamo in un ristorante ma in un agriturismo e la differenza si sente. Parliamo di una cucina che vive in simbiosi con i ritmi della

spazio ai prodotti di stagione. Chi decide di venire al Mas dei Chini si ritrova a sperimentare “un’esperienza del gusto” riappropriandosi del piacere di “sentire” i sapori, di riconoscerli così come di scoprirne di nuovi in tutta la loro semplice genuinità. Non una cucina gourmet, rivisitata, nouvelle, o chi più ne ha più ne metta di aggettivi che fanno chic ma che poi non sempre soddisfano. Quella di chef Burba è cucina semplice, che non vuol dire banale o scontata, semplice nella sua essenza di non creare artifizi

ma di valorizzare il prodotto già di qualità. A proposito se siete nei paraggi mentre lo chef, pure pasticcere, sforna la sua deliziosa torta con le mele caramellate beh ecco sappiate che poi vi toccherà tornare e ritornare ancora … perché è davvero irresistibile! Se vi ispira l’idea di scoprire un ambiente piacevole ed accogliente per i vostri momenti importanti con una deliziosa cucina, una cantina di vini impareggiabile ed un sacco di belle idee e novità l’Agriturismo Vigneria Mas dei Chini ■ vi aspetta…

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di Fabio Da Santi

“H

o lavorato molto sulla mia scrittura e su quella condivisa con gli artisti coinvolti in questo album – ha spiegato Renga – per trovare un linguaggio nuovo ma che fosse molto mio, coerente con quello che sono. Avevo bisogno di trovare un nuovo spazio e di poter far capire le mie canzoni anche ai coetanei dei miei figli che sono i quindicenni. Forse questa sarà la volta buona per sentire la mia musica uscire dalle loro cuffie quando li porto a scuola al mattino”. Sono queste le parole usate da Francesco Renga per raccontare il suo ultimo disco “L’altra metà”, che sarà il cuore del live del 6 dicembre all’Auditorium S.Chiara di Trento, organizzato dalla Showtime Agency.

FRANCESCO RENGA PRESENTERÀ IL SUO ULTIMO DISCO “L’ALTRA METÀ”: IL CUORE DELL’ATTESISSIMO LIVE DEL 6 DICEMBRE, ALL’AUDITORIUM S. CHIARA DI TRENTO Un ritorno quello dell’artista bresciano accompagnato anche dal nuovo singolo “Normale”, realizzato in collaborazione con Ermal Meta sul quale ha raccontato: “Questa

estate sono andato a trovare un amico, un artista... nello studio nel quale avevamo scritto alcune delle più belle e fortunate canzoni del mio repertorio. Per Ermal la vita

professionale e artistica negli ultimi anni è stata stravolta da un meritato successo... di questo si stava parlando; di quanto i nostri percorsi, sia di vita che artistici, in fondo

CARMEN CONSOLI A ROVERETO, IL 7 DICEMBRE

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aranno la voce e la chitarra di Carmen Consoli a segnare l’ormai tradizionale appuntamento con il “Concertone dell’Immacolata” che si terrà il 7 dicembre, alle 21, sotto il cupolone del Mart a Rovereto. Dopo Mario Biondi, Franco Battiato, Max Gazzé e Angelo Branduardi, spetterà infatti quest’anno ad una delle più note ed amate cantautrici italiane qual è Carmen Consoli. In questo concerto speciale “la cantantessa” mostrerà al pubblico la sua anima rock che l’ha accompagnata nel corso della sua ventennale carriera, e che insieme a quella acustica, l’ha resa una delle artiste più eclettiche del panorama musicale italiano, per la capacità di lasciare il segno tra le sensazioni più intimiste e quelle amplificate del rock graffiante. Carmen Consoli sarà accompagnata sul palco da Massimo Roccaforte alla chitarra, Luciana Luccini al basso e Antonio Marra alla batteria. Negli ultimi mesi la voce della Consoli è tornata ad attraversare le airplay radiofoniche grazie al singolo “Lo stretto necessario”, cantato insieme a Levante. L’ultima apparizione della Consoli in Trentino risale all’aprile del 2017 quando propose all’Auditorium lo spettacolo teatrale “Eco di Sirene”, puntando su un suono e arrangiamenti molto sperimentali, pensati appositamente per la formazione con archi e chitarra acustica. Un progetto che di fatto era lo sviluppo del fortunatissimo tour «Anello Mancante», del 2008, nel quale la «cantantessa» si esibiva

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sola sul palco con le sue sei chitarre acustiche. Intanto i suoi fan si chiedono quando si spezzerà la lunga attesa che dura dal 2015 anno di uscita di “L’abitudine di tornare” per la pubblicazione di un nuovo album che dovrebbe essere il nono di un percorso musicale iniziato nel 1996.


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TULLIO DE PISCOPO E TONY ESPOSITO

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si somigliassero tanto. Tutti e due figli di una lunga gavetta, noi due a guadagnarsi giorno per giorno ogni briciola di quanto la vita ci stava offrendo, con passione, sudore e sacrifici. Ad un certo punto Ermal mi fa ascoltare una canzone che parla di quella normalità di cui tutti e due ci sentiamo parte... quella normalità che ci rende fieri e consapevoli della fortuna che abbiamo. Quella normalità che entrambi proteggiamo e cerchiamo di non perdere mai. Ci abbiamo lavorato insieme un po’, quasi per scherzo, poi quella normalità abbiamo deciso di cantarla”. Nel suo spettacolo teatrale

“L’altra metà Tour” con oltre 50 date Renga presenta al pubblico il suo ultimo disco di inediti e i suoi più grandi successi di repertorio. Accompagnato sul palco dai musicisti Fulvio Arnoldi (chitarra acustica e tastiere), Vincenzo Messina (pianoforte e tastiere), Stefano Brandoni (chitarre), Heggy Vezzano (chitarre), Phil Mer (batteria) e Gabriele Cannarozzo (basso), Francesco durante il tour sorprende il suo pubblico con uno spettacolo coinvolgente, grandi emozioni e una scaletta tutta nuova e molto ricca, in cui trovano spazio le indimenticabili hit del suo repertorio e i brani estratti dal suo ultimo e ottavo disco di inediti. “Sono felice di un album al quale ho cominciato a pensare ormai qualche anno fa perché, anche se per l’album precedente non ho scritto una nota, in realtà avevo una trentina di canzoni pronte. Semplicemente mi ero accorto che il mio modo di scrivere non era più adatto alla rivoluzione musicale che si stava sviluppando attorno a me. Se oggi mettiamo a confronto la mia “Angelo” con un pezzo di Coez, per citarne uno, ti accorgi che parliamo proprio di mondi diversi. La naturalezza con cui ho scritto “Finire anche noì” sarebbe stata per me impensabile fino a qualche anno fa”. ■

a prima parte della rassegna Jazz’About si chiude venerdì 20 dicembre, al Teatro SanbàPolis di Trento, con un musicista leggendario come Tullio De Piscopo che in questa occasione sarà accompagnato da un altro pezzo di storia della musica italiana come Tony Esposito, impegnati con il progetto “Voci e tamburi”. Una storia incredibile la loro: una storia che ha rivoluzionato la musica italiana gettando ponti inediti tra tradizione, funk, jazz, soul, pop. Una storia che è nata ad ogni modo su basi solidissime, e su esse continua a correre oggi come non mai: Tullio De Piscopo e Tony Esposito, ciascuno a modo proprio, hanno sempre saputo e voluto trovare il giusto equilibrio tra spettacolo e profonda conoscenza tecnica, tra voglia di comunicare e capacità di rispettare sempre regole, radici, intensità. Negli anni ’70 a fianco di Pino Daniele nei leggendari Napoli Centrale, nei decenni successivi come solisti e band leader. Tullio De Piscopo, classe 1946, cresce in una famiglia di musicisti, in particolar modo di percussionisti, perciò fin da bambino familiarizza con percussioni d’ogni genere, bacchette e tamburi vari. Negli anni ’70 frequenta il mitico Jazz Club “Il Capolinea” dove si fa conoscere per le sue doti naturali di jazz-man. Comincia a suonare con i gruppi di Enrico Intra e Franco Cerri e, stanco della spola Napoli Milano Napoli, si trasferisce definitivamente a Milano trovando la sua giusta posizione nel mondo del jazz. Nel 1974 De Piscopo è il batterista più ricercato negli Studi di registrazione italiani, non solo per il jazz, ma anche per la musica leggera. Nello stesso anno inizia la collaborazione con la storica band Vaimo’ con Pino Daniele, Tony Esposito, Rino Zurzolo, James Senese e Joe Amoruso. Fra i momenti clou della sua carriera il 1988 quando De Piscopo è mister “Andamento lento” rimanendo in vetta a tutte le classifiche discografiche per ben sette mesi. Sempre nel 1988 vince l’Arena d’oro con “Bello Carico” come disco più venduto nell’ambito del Festival Bar all’Arena di Verona. È invece del 2008 la Tourneè Vaimo’ 2008 attraverso cui si ricompone la mitica superband del 1981.

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di Fabio De Santi

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opo il grande successo ottenuto lo scorso anno all’Auditorium S. Chiara dove hanno letteralmente conquistato il pubblico trentino, fra canti e danze, con la sua energia e simpatia contagiosa, tornano in concerto gli l’Harlem Gospel Choir, una delle formazioni più note della scena gospel statunitense. L’appunta mento con il coro, fondato nel ‘86 da Allen Bailey per le celebrazioni in onore di Martin Luther King, è quello di mercoledì 11 dicembre, alle 21, sempre all’Auditorium, ed è organizzato da Fiabamusic in collaborazione con il Centro S. Chiara. Le credenziali dell’Harlem Gospel Choir, formazione composta da alcune fra le più raffinate voci e dai migliori musicisti delle “Chiese Nere” di New York,

HARLEM GOSPEL CHOIR L’APPUNTAMENTO CON IL CORO, FONDATO NEL ‘86 PER LE CELEBRAZIONI IN ONORE DI MARTIN LUTHER KING, È QUELLO DI MERCOLEDÌ 11 DICEMBRE parlano chiaro e sono l’unico coro gospel al mondo ad essersi esibito per importanti personalità come Mandela, due Pontefici, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, e anche in occasione di uno dei comizi elettorali dell’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Ma fra le loro collabo-

razioni live spiccano anche quelle con Paul McCartney, Elton John, Bono Vox degli U2, Diana Ross, Gorillaz, Damon Albarn dei Blur e Pharrell Williams mentre hanno lavorato in studio con Keith Richards, Chieftains e Trace Adkins. Nel gennaio di quest’anno, la formazio-

ne guidata da Allen Bailey si è esibita con Sam Smith in occasione del Grammy, e negli ultimi due anni hanno cantato durante il Macys Thanks Giving Day Parade e alla cerimonia di accensione dell’albero di Natale della Nbc al Rockefeller Center con Jordan Smith e Pentatonix. ■

“DIROTTA SU CUBA”, IL 13 DICEMBRE IN TRENTINO

È

legato al nome dei Dirotta su Cuba l’appuntamento di dicembre proposto nel nuovo spazio della Fly Music Arena in loc.Acquaviva a Besenello. La band simbolo del funky italiano sarà in concerto il 13 dicembre, alle 21. in una delle ultime date del suo tour italiano targato 2019. Un anno, quello della formazione fiorentina, segnato dall’uscita del singolo “Good Things”, il primo brano in inglese della loro storia. Sull’onda del successo del l o ro u l t i m o disco “Stu dio Sessions vol.1 ” (Warner), la band che ha portato il funk in Italia negli anni ’90, si propone per la prima volta nel suo percorso

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artistico con un pezzo in inglese: un brano pop-funk con incursioni gospel ispirato da un viaggio a Londra, fatto dai DSC dopo oltre 20 anni di carriera, grandi collaborazioni e conferme, alla ricerca delle proprie radici musicali e del proprio sound. La nuova line up dei Dirotta è così composta: Simona Bencini (voce), Stefano De Donato (basso), Francesco Cherubini (batteria), Andrea De Donato (tastiere), Daniele Vettori (chitarra), Marco Caponi (sax). I Dirotta su Cuba si formano nel 1989 a Firenze e nell’estate del 1994 il brano “Gelosia” anticipa l’album di debutto nel giugno 1995 “Dirotta su Cuba” che guadagnerà il disco di platino. Grazie al successo di brani come “Liberi di liberi da“, “Solo baci” e “Dove sei“, il lavoro indica una via italiana all’acid jazz. Il successo radiofonico è tale da portare alla pubblicazione di ben cinque singoli nel corso del 1995. Il secondo album, “Nonostante tutto…”, pubblicato nel 1996, è di nuovo un successo e vede tra gli ospiti Demo Morselli, Alex Baroni, Luca Jurman, Riccardo Onori, Gigi Cifarelli e molti altri. I singoli estratti -programmatissimi in radio - sono “Ridere” e “Sensibilità“. Nel 1997 partecipano al Festival di Sanremo con il brano “È andata così”. Sul palco dell’Ariston con loro l’armonicista di fama mondiale Toots Thielemans. L’esperienza serve da pretesto per la raccolta antologica “È andata così”, in cui figura come secondo inedito una reinterpretazione di “Jesahel” dei Delirium.


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Piedicastello – Trento Martedì – Domenica: 09:00 \ 18:00

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Michele Mariotti

di Daniele Valersi Francesco Dillon ed Emanuele Torquati

È

un dicembre fitto di eventi quello dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, che festeggia la sua sessantesima stagione con il progetto “Haydn, 60 anni e oltre”, ossia quattro nuove partiture commissionate ad autori contemporanei da eseguirsi in “prima” assoluta. Dopo la pagina di Mauro Cardi eseguita in novembre, ora tocca ad Arturo Fuentes con

DICEMBRE COLOR “HAYDN” L’ORCHESTRA “HAYDN“ DI BOLZANO E TRENTO FESTEGGIA LA SUA SESSANTESIMA STAGIONE CON IL PROGETTO “HAYDN, 60 ANNI E OLTRE” “Infinito” (concerto doppio per violoncello, pianoforte e orchestra), in cartellone il 4 dicembre a Trento (auditorium, ore 20.30) con la bacchetta di John Axelrod, con Francesco Dillon (violoncello) ed Emanuele Torquati

(pianoforte) impegnati nelle parti solistiche. Completano il programma la Sinfonia n. 1 op. 25 “Classica” di Sergeij Prokof’ev e la Sinfonia n. 4 op. 60 di Ludwig van Beethoven. Direttore principale, direttore artistico e direttore generale

della Real Orquesta Sinfónica de Sevilla, John Axelrod è stato direttore principale della Luzerner Sinfonieorchester e direttore musicale del Teatro di Lucerna, nonché direttore musicale dell’Orchestre National des Pays de la Loire

DICEMBRE A TEATRO, CON GIOELE DIX E VICTORIA CHAPLIN

A

nche quest’anno in occasione delle festività natalizie il Centro Servizi Culturali S. Chiara propone due appuntamenti al Teatro Sociale di Trento, tra divertimento, musica, danza e magia. Dal 24 al 28 dicembre approda al Sociale lo spettacolo firmato dalle Chaplin mentre l’ultimo dell’anno toccherà invece alla vis comica di Gioele Dix, accompagnato dal talentuoso pianista Bahrami. Lo spettacolo di Natale vedrà protagonisti due nomi illustri come Victoria Chaplin Thierrée (ideatrice e regista dello spettacolo) e Aurélia Thierrée (interprete sul palco), figlia e nipote di Charlie Chaplin, impegnate con Campanelli e Incantesimi. Nei panni di una inguaribile cleptomane, Aurélia Thierrée si ritroverà improvvisamente in balia degli oggetti di cui cerca di impadronirsi. Meccanismi improbabili, strani incontri, carillon impazziti e mille altre sorprese in un continuo e imprevedibile gioco teatrale. Lo spettacolo rimarrà in scena per cinque giornate con il seguente orario: martedì 24 dicembre alle 16, da mercoledì 25 a sabato 28 dicembre alle 20.30. Per la serata del 31 (ore 21.30), invece, la naturale comicità di Gioele Dix e il virtuosismo di un maestro del pianoforte come Ramin Bahrami si incontreranno in 30per100. Il palco del “Sociale” farà così da sfondo ad un incontro artistico tra due mondi apparentemente lontani, accomunati da una profonda stima reciproca. Un musicista curioso delle parole

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come Bahrami ed un attore affascinato dalla musica come Gioele Dix, che insieme daranno vita a qualcosa di straordinario: una nuova lingua comune tra musica e letteratura. Un progetto in cui sono diversi gli incroci coraggiosi e inattesi, a cominciare da quelli che danno origine al titolo: i folgoranti “romanzi in una pagina” contenuti nella “Centuria”, piccolo capolavoro della letteratura italiana del XX secolo scritto da Giorgio Manganelli, incontreranno le “Variazioni Goldberg” di Johann Sebastian Bach. 30 variazioni musicali per 100 micro-storie, una divertita indicazione matematica che prova a dare una dimensione a ciò che non è misurabile: l’arte, la sorpresa, la musica, l’incontro vertiginoso di mondi lontani.


trentinopanorama Marco Pierobon

e direttore principale ospite dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi. Laureato alla Harvard University e formatosi nella tradizione di Bernstein, ha studiato al Conservatorio di San Pietroburgo con Ilya Musin e ha partecipato al programma dell’American Symphony Orchestra League. Ha diretto oltre 160 orchestre internazionali, 30 titoli d’opera e 50 prime assolute. Due le date per il Concerto di Natale, con la direzione di Marco Pierobon: l’11 dicembre a Cles (auditorium del polo scolastico, ore 20) e il 20 a Trento (auditorium, ore 20.30); il caleidoscopico programma comprende, oltre a tradizionali canti di Natale, “hit” della pop music alternati a (poche) pagine del repertorio classico e a brani jazz, tutti in tema natalizio. Il 18 dicembre, a Trento, Michele Mariotti dirige l’orcheAurélia Thierrée in “Campanelli e Incantesimi - Bells and Spells”

stra regionale nel “Pas de six” dal “Guillaume Tell” di Gioachino Rossini, nella Sinfonia n. 8 op. 93 di Ludwig van Beethoven e nella Sinfonia n. 4 op. 90 “Italiana” di Felix Mendelssohn Bartholdy. Nato a Pesaro, Michele Mariotti studia composizione e direzione d’orchestra al conservatorio della sua città, diplomandosi contemporaneamente presso l’Accademia Musicale Pescarese. L’Associazione Nazionale Italiana Critici Musicali gli ha assegnato il 36° Premio Abbiati come miglior direttore d’orchestra del 2016. Quale commiato dall’anno corrente e benvenuto all’anno nuovo, l’Orchestra Haydn intrattiene il suo pubblico presso l’Auditorium Santa Chiara a Trento (ore 18.30) con una compilazione “ad hoc”, comprendente il Preludio e l’aria di Norina “Quel guardo il cavaliere” dal Don Pasquale di Gaetano Donizetti, la Danza delle ore dalla “Gioconda” di Amilcare Ponchielli, Wilde Rosen e Gold und Silber di Franz Lehár, Les Patineurs di Émile Waldteufel e, di Johann Strauß junior, AnnenPolka, Spiel ich die Unschuld vom Lande (dal “Pipistrello”), Tritsch-Tratsch-Polka, An der schönen blauen Donau. Salirà sul podio Felix Bender, la parte solistica è del soprano ■ Silvia Micu. 85

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di Fabio De Santi

“F

ull Monty”, il musical con Paolo C o nti c ini, L u c a Ward, Gianni Fantoni, Nicolas Vaporidis e Jonis Bascir, cala il tris a Trento: sono tre infatti gli spettacoli, uno 13 e due il 14 dicembre, che andranno in scena all’Auditorium S. Chiara organizzati da Fiabamusic in collaborazione con il Centro S.Chiara. Un segno dell’attesa che circonda questo spettacolo che unisce risate, ironia, improbabili spogliarelli e anche una certa denuncia sociale. Sono passati più di vent’anni, era il 1997, quando il film inglese “The Full Monty”, diretto dal regista Peter Cattaneo, conquistò i botteghini dei cinema d’occidente con una divertente storia di riscatto sociale. Una pellicola, capace di vincere anche l’Oscar per la miglior colonna sonora, scritta da Anne Dudley, che aveva come protagonisti due disoccupati di Sheffield, Gaz e Dave, che per riuscire a sbarcare il lunario e a mantenere il loro figli, ispirati da un gruppo di spogliarellisti professionisti, decidono di dar vita ad uno spettacolo di spogliarello coinvolgendo altri disoccupati, di diverse età, ciascuno alle prese con la sopravvivenza quotidiana. Come spesso accade, alla 86

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FULL MONTY TRE EVENTI PER LA VERSIONE ITALIANA DEL MUSICAL. CON PAOLO CONTICINI, LUCA WARD, GIANNI FANTONI, NICOLAS VAPORIDIS E JONIS BASCIR fortunata pellicola è seguito in tempi brevi, nel 2000, anche un adattamento nelle forme di musical teatrale made in Broadway che ora viene proposto in una versione italiana che debutterà a Milano a fine ottobre. Dietro l’adattamento e la regia di “Full Monty”, originariamente dei due artisti statunitensi Terrence McNally e David Yazbeck, c’è

quel Massimo Piparo diventato una vera e propria garanzia per i musical italiani. Nel cast dello show invece due attori amatissimi dal pubblico come Luca Ward e Paolo Contincini (che tornano a infiammare la platea trentina dopo il trionfale successo ottenuto con il musical “Mamma mia!”), accanto a Gianni Fantoni, Jonis Bascir e Nicolas Vaporidis. In

questo caso la commedia, ovviamente ambientata in Italia, racconta la vicenda di un gruppo di disoccupati che si improvvisano impacciati spogliarellisti sullo sfondo di una Torino post industriale che fa i conti con la fine di un mito, il tramonto di un’epoca di grande occupazione che ha convogliato nella città del Po persone da ogni angolo del Paese. Una commedia musicale intelligente e ironica, che prende di petto l’attualità e che si conclude con l’immancabile e liberatorio striptease. La colonna sonora travolgente di Full Monty verrà eseguita dal vivo da un’orchestra fra le note di brani diventati dei classici come “You Sexy Thing” degli Hot Chocolate, “You Can Leave Your Hat On”, nella versione di Tom Jones, “Hot Stuff” di Donna Summer e “We Are Family” delle Sister Sledge insieme a quelli scritti da Anne Dudley come “The Lunchbox Has Landed” e “The Full Monty”. ■



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Trio Metral

di Daniele Valersi

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iamo alle ultime battute della stagione per la Società Filarmonica di Trento, che con scelte degne delle migliori sale del pianeta offre al suo pubblico una programmazione di alto livello costante. Le “new stars” del Trio Metral (Joseph Metral violino, Justine Metral violoncello e Victor Metral pianoforte) saranno nella sala di via Verdi 30 il 3 dicembre (ore 20.30) con pagine di Joseph Haydn (Trio n.39 Hob. XV:25 “Gipsy”), Sergeij Rachmaninov (Trio Elégiaque n.1), Felix MendelssohnBartholdy (Trio n.1 op.49). Il nome del gruppo, preso dalla comune famiglia, è segnale di un legame affettivo innanzitutto, verso se stessi e verso la musica praticata da sempre in casa con un benefico senso di complicità.

MAGIC CELLOS A DICEMBRE, LA SOCIETÀ FILARMONICA DI TRENTO CHIUDE LA STAGIONE CON DUE SCELTE DEGNE DELLE MIGLIORI SALE DA CONCERTO D’EUROPA Un’unione che si carica poi della tipica energia giovanile, di una dimensione anche sognante e magica che oggi si trasforma sempre più in realtà. Dopo l’affermazione

al celebre Concorso Internazionale “Joseph Haydn” di Vienna (nel 2017, con il premio della giuria, quello del pubblico e quello per la migliore interpretazione di

Haydn) i tre musicisti, oggi ventenni, sono chiamati in festival e sale da concerto prima solo immaginate come Philharmonie de Paris, Musikverein di Vienna, Royal

BAROCKO19 SI CHIUDE CON IL CONCERTO DI MUSICA SACRA

L’

Associazione Labirinti Armonici concluderà la Stagione BAROCKO19 con il tradizionale concerto di musica sacra barocca dedicato al Santissimo Natale. Il concerto di giovedì 19 dicembre (ore 17.30) è realizzato con il sostegno dell’Associazione Rosmini di Trento ed è offerto in particolare ai soci dell’associazione ma anche al pubblico esterno. Il concerto di domenica 22 (ore 17), nella chiesa della Ss. Annunziata in via Belenzani, 57 a Trento è offerto alla cittadinanza e sarà anche occasione per raccogliere un contributo a favore dell’istituto Effetà Paolo VI di Betlemme, scuola specializzata per la rieducazione audiofonetica dei bambini audiolesi residenti nei Territori Palestinesi. In questo programma i Labirinti Armonici, guidati dal Maestro Andrea Ferroni, saranno affiancati per metà del programma dall’ensemble vocale Nicolò d’Arco, formazione nata nel 2001 su iniziativa di Daniele Lutterotti allo scopo di costituire un gruppo vocale da camera dedito ad approfondire lo studio della musica vocale dell’epoca rinascimentale e barocca secondo una prospettiva filologica. Le due formazioni unite proporranno il Canticum Simeonis di F. Tuma, Pastores lo-quebantur di F. X. Brixi, Puer natus in Bethlehem di P. Esterhazy e il Magnificat di Albinoni, preghiera di lode a Dio per la nascita del Salvatore. Gli archi soli proporranno il concerto sesto opera 5 di Evaristo Felice Dall’Abaco che presenta un’aria cantabile in classico

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stile pastorale, il Concerto a 4 in forma di Pastorale per il Santissimo Natale di Giuseppe Torelli, la Sinfonia a 3 op.1 n.12 per il Sant.mo Natale di Giuseppe Valentini. Come di consueto, il concerto sarà anche un mezzo per avvicinare il pubblico agli autori e al periodo storico trattato grazie a brevi interventi introduttivi prima di ogni brano proposto.


trentinopanorama Giovanni Sollima

Albert Hall di Londra, il Festival di Roque d’Anthéron e il “Pablo Casals”. Tutta l’Europa ormai applaude questo giovane gruppo francese formatosi presso il Conservatoire National Supérieur de Musique di Parigi e perfezionatosi sotto la guida di Michel Dalberto, con il Quartetto Ysaÿe e l’Ebène. Un curriculum esaltante, appena premiato dalla Queen Elizabeth Music Chapel che ha scelto il “Metral” quale Artist in Residence del Proquartet. La conclusione si preannuncia “col botto”: Giovanni Sollima e il suo violoncello saranno protagonisti di un recital solistico il 9 dicembre. Con il titolo “Folk Cello” sono in programma brani originali e adattamenti di motivi tradizionali armeni, albanesi, trentini, salentini, oltre a pagine di autori contemporanei (tra i quali lo stesso Sollima) e brani di repertorio, originali e adattati. Giovanni Sollima è uno di quei rari musicisti capaci di conciliare le aspettative di un pubblico tra i più eterogenei; tanto nella veste di esecutore quanto in quella di compositore, attraverso il suono di un solo strumento, arriva a coinvolgere e conquistare gli estimatori della musica colta, gli appassionati di

rock, i nostalgici del folk, perfino giovani “metallari”. Grazie a un’inconsueta empatia riesce a catalizzare attorno a sé musicisti di tutte le età e provenienze trasformandoli in protagonisti di eventi fantastici, come l’orchestra dei 100 violoncelli, nata nel 2012 e ora in partenza per una tournée in Cina. Sollima nasce a Palermo in una famiglia di musicisti; studia Violoncello con Giovanni Perriera e Antonio Janigro, oltre a Composizione con il padre Eliodoro Sollima e con Milko Kelemen. Fin da giovane collabora con Claudio Abbado, Giuseppe Sinopoli, Martha Argerich, Riccardo Muti, Katia e Marielle Labèque, Victoria Mullova, Patti Smith, Philip Glass e Yo-Yo Ma. La sua attività si dipana fra sedi ufficiali e ambiti alternativi: Brooklyn Academy of Music, Alice Tully Hall, Carnegie Hall (New York), Wigmore Hall, Accademia di Santa Cecilia a Roma, Teatro alla Scala (Milano), Summer Festival di Tokyo, Biennale di Venezia. Giovanni Sollima insegna presso l’Accademia di Santa Cecilia a Roma dove è anche accademico e alla Fondazione Romanini di Brescia. Suona un violoncello costruito da Francesco Ruggeri nel 1679. ■ 89

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OPERE DA DUE MONDI IN APPARENZA LONTANI...

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edentarietà e nomadismo: non è facile stabilire il loro ruolo nell’influenzare l’arte del tappeto. Di sicuro il significato simbolico, a partire dalla trama fino ai

disegni e ai colori, è enorme. Ambedue raffigurano uno stato d’esistenza: tutte le forme e tutti gli eventi vi sono tessuti e appaiono uniti in una sola continuità. Tuttavia ciò che unisce realmente il tappeto, la trama, non appare all’esterno. I fili della trama sono come le qualità divine che soggiacciono a ogni esistenza: se si ritirassero dal tappeto, tutte le sue forme svanirebbero. In ogni caso il tappeto sedentario, mentre viene limitato nello spazio, può contare invece sulle scadenze ricorrenti del tempo agricolo, della semina, del raccolto, del dissodamento e del costruire. Invece il tappeto nomade interpreta il libero movimento nello spazio e nella storia, poiché la vita nomade non si trasforma mai: è come se si trovasse sempre all’origine. Ambedue si rifanno alla trama, all’ordito: i fili dell’ordito sono tesi verticalmente e la trama li unisce orizzontalmente mediante il va e vieni della navetta, movimento che ricorda lo scorrere di cicli, giorni, mesi,

LA MONTAGNA CHIAMA ESPOSIZIONE DI MAURO BERLANDA

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lla galleria “il Transito “ ad Arco in via Segantini 81, Mauro Berlanda, artista ledrense, inaugura la sua ultima personale dal titolo “LA MONTAGNA CHIAMA” (The Mountain calling) con la presentazione di Roberta Bonazza. Appassionato della montagna da sempre, tanto che è diventata il soggetto a tema preferito nelle sue opere, non poteva non esporre ad Arco, cittadina natale di Giovanni Segantini e luogo di richiamo per moltissimi amanti dell’alpinismo. Nelle sue opere tutt’altro che romantiche si assapora la forza della montagna soprattutto quella dell’alta quota, luci, ombre e nebbie trascinano il visitatore in quel mondo pieno di fascino che gli alpinisti ben conoscono. C’è anche una dimensione spirituale nei suoi dipinti, perché sono i suoi sogni che si trasmettono sulle tele, “a volte quando dipingo, soprattutto quando dipingo di fantasia, sono immerso in quello che rappresento perché sogno quel mondo che amo e che ho vissuto nella realtà”, un luogo sacro dove l’artista lascia libere le sue emozioni.” Ogni opera è creata con la possibilità di offrirsi come luogo di contemplazione dove lo spirito ha la capacità di estraniarsi dal contesto per essere dentro l’opera stessa” (F.D.). Sono una quindicina le opere che Berlanda espone, alcune di grandi dimensioni, tutte con tecnica mista e acrilica, una pittura la sua che si può definire a metà strada tra il figurativo e l’astrattismo. Suoni e rumori della montagna accompagneranno inoltre il visitatore regalando emozioni. Esaltando la bellezza delle terre alte l’artista vuole anche far riflettere come questi luoghi di rocce, ghiaccio e neve apparentemente inscalfibili, siano fragili e vadano preservati. Originario di Merano si forma nella scuola professionale del don Orione a Roma come illustratore cartellonista, per molti anni lavora come libero professionista per enti turistici nel campo delle plastigrafie (carte panoramiche a volo d’uccello), attualmente dipinge a tempo pieno, lavora e risiede a Locca di Ledro. La mostra rimane aperta fino al 13 dicembre (ore 15-19).

anni, mentre l’immobilità dell’ordito corrisponde a quello dell’asse polare. Quest’asse è in realtà unico, ma la sua immagine si ripete in tutti i fili dell’ordito, per cui l’istante presente, che resta sempre uno, sembra ripetersi attraverso il tempo. Il tappeto è una forma di scrittura e trama e ordito si rifanno rispettivamente al movimento orizzontale, ondulato, corrispondente alla dimensione del divenire e del cambiamento, e al movimento

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verticale, che rappresenta la dimensione dell’Essenza o delle essenze immutabili. In ogni caso, alla base di queste opere in cui intelligenza e funzionalità si mescolano offrendoci delle vere e proprie creazioni d’arte, ci sta un’idea: che tutto, microcosmo e macrocosmo, visibile e invisibile, sia connesso fittamente come un grande tessuto. La concezione del cosmo come organismo vivente


trentinomostre deriva da Platone: tutto è pieno di Dèi, diceva Talete. Non parliamo poi dei disegni-simboli che appaiono sul tappeto. Geometrismi, disegni floreali, acquatici, celesti, labirinti, meandri, mandala, decorazioni, greche, ecc. Un’infinità di forme si dipana nella trama, mescolandosi, contaminandosi, rimandando una all’altra, come l’eco ci rimanda infinite ripetizioni sonore. Gli artisti d’oggi dovrebbero abbeverarsi a queste forme dalla sfrenata fantasia e immaginazione, apprendere i saperi che soggiacciono a questi lavori, penetrare le idee di questi costruttori di mondi. Fortunatamente c’è ancora un gallerista amante e appassionato di culture etnografiche, culture che ancor oggi, svelando i sottili fili che uniscono passato e presente,

riescono a reggere la bellezza del mondo: Tommaso Decarli. Ebbene, nella sua galleria d’arte, CentrA Centro Studi e Documentazione Arte Moderna, in via

II Androna n.3 a Trento, ha allestito, assieme a Gian

Pietro Paganini, la mostra Textiles. Le opere

vengono da due mondi apparentemente lontani – Africa e Asia – ma in realtà similari. Dall’Africa i tessuti reali dei Kuba, popolazione sedentaria che vive nella provincia del Kasai occidentale (Repubblica Democratica del Congo). Commissionati agli ateliers installati nel palazzo reale, il re stesso ne controlla le operazioni e ne sceglie i disegni e i colori. Questi tessuti, realizzati in fibre di rafia, spiccano per le loro doti estetiche e, talvolta, accompagnano il re fin dentro la tomba. Sono tessuti talvolta dipinti, altre volte damascati, qualche volta ricamati, e offrono spettacolari colori e forme. Dall’Asia arrivano i tappeti Suzani prodotti dalle etnie nomadi di Tagikistan, Uzbekistan, Kazakistan, Afghanistan e di altri paesi limitrofi. Suzan significa “ago” e i tappeti vengono utilizzati all’interno delle yurte (già di per sé un manufatto “cosmico”). Sono realizzati in cotone, a volte in seta; il motivo viene prima disegnato sul cotone, poi ricamato su telai portatili. I disegni racchiudono il loro mondo simbolico, fatto di sole, luna, fiori, piante rampicanti, foglie, viti, melograni, pesci, uccelli. Si credeva che questi motivi conferissero ai suzani poteri spirituali, offrendo protezione e forza ai loro proprietari. La mostra, accompagnata da un breve catalogo, chiude il 30 gennaio 2020.

ARCO Mostre MERCATINI DI NATALE AD ARCO Apertura: da venerdì 15 novembre 2019 a lunedì 6 gennaio 2020. Piazza 3 Novembre. Il centro storico dell’asburgica cittadina apre le porte alle quasi 40 casette in legno, ricche di souvenir e idee regalo d’impronta artigianale, come le calde pantofole in stile tirolese, guanti e cappelli in lana o simpatiche decorazioni per il vostro Albero di Natale. www.gardatrentino.it. Mostre LA MONTAGNA CHIAMA (THE MOUNTAIN CALLING) Apertura: da sabato 30 novembre a venerdì 13 dicembre. Galleria Il Transito, Via Segantini, 81. Esposizione di Mauro Berlanda. Orario 15.00/19.00. .

AVIO Mostre NATALE AL CASTELLO Apertura: da sabato 30 novembre a domenica 15 dicembre. Castello. Tre weekend in un luogo davvero magico, illuminati dal fuoco, riscaldati dal cibo e dal vino, accompagnati dal ritmo delle parole e della musica. Castellum Ava ha sentieri nascosti, enigmi da risolvere, storie e leggende da raccontare, un’atmosfera da scoprire. Informazioni e programma: www.visitrovereto.it.

BASELGA DI PINÉ Mostre SAMIR ODEH TAMIMI Apertura: da domenica 1 a venerdì 13 dicembre. Spazio Artistico Anomalia, Via Cesare Battisti. Ospite d’eccezione è il noto compositoreartista visuale Samir Odeh-Tamimi. Orari diversi. Informazioni:margh eritaberlanda1@yahoo.it, www. visitpinecembra.it.

BORGO VALSUGANA Mostre GEOGRAFIE DEL CORPO E DEL PAESAGGIO Apertura: da sabato 7 a martedì 31 dicembre. Spazio Klien. Una mostra su Riccardo Schweizer che vuole riportare l’attenzione sul grande artista del Primiero che fu allievo di Picasso e visse l’atmosfera dell’avanguardia del primo dopoguerra in Costa Azzurra dove si erano ritirati artisti come, appunto, Picasso, Chagall, e tanti altri. Molte altre opere saranno ospitate a Palazzo Ceschi e lungo le vie del centro storico per condurre sino alla Cappella dell’Ospedale dove si trova la pala d’altare dipinta da un giovanissimo e precubista Schweizer: “San Lorenzo in gloria”. Inaugurazione: 7 dicembre ore 11 Spazio Klien.

BOSENTINO Mostre ARTIGIANI A BOSENTINO, IL MERCATINO DI NATALE Apertura: da sabato 7 a domenica 22 dicembre. Il visitatore che arriva a Bosentino viene avvolto da un’atmosfera calda e accogliente e girando fra le bancarelle può ammirare una grande varietà di proposte: ceramiche, ricami, sculture in legno e bigiotteria per tutti i gusti ed inoltre conoscere i prodotti delle aziende agricole del nostro territorio. Informazioni e programma dettagliato su: www. vigolana.com.

BRENTONICO Mostre IL VIAGGIO DI MONTE BALDO Apertura: da sabato 22 giugno 2019 a domenica 31 maggio 2020. Palazzo Eccheli Baisi. Esposizione a cura di Rodolfo Taiani e Anna Vittoria Ottaviani. Ingresso gratuito. Per informazioni su aperture e orari www.museostorico.it, www.comune.brentonico.tn.it, 0464 395059.

CAMPITELLO FASSA Mostre MERCATINI IN VAL DI FASSA Apertura: da sabato 7 dicembre 2019 a lunedì 6 gennaio 2020. Passeggiando per il centro si potrà respirare la tipica atmosfera natalizia passando tra le tipiche casettine in legno. www.fassa.com.

CANALE DI TENNO Mostre FRANCO PIVETTI Apertura: da domenica 17 novembre 2019 a lunedì 6 gennaio 2020. Casa degli Artisti “Giacomo Vittone”.Mostra antologica. Informazioni: 0464 502022, info@casartisti. it, www.casartisti.it. Mostre MERCATINI DI NATALE A CANALE DI TENNO Apertura: da sabato 23 novembre a domenica 15 dicembre. Il Mercatino di Natale del borgo medievale di Canale di Tenno offre la possibilità di vivere l’incanto del Natale in un’atmosfera unica. A pochi chilometri dal Lago di Garda, Canale è una località suggestiva, un borgo inserito nel prestigioso club dei Più belli d’Italia. Informazioni: www.gardatrentino.it.

CAVALESE Mostre DOMUS MAGNA. IL PALAZZO DELLA MAGNIFICA COMUNITÀ DI FIEMME DAL MEDIOEVO A OGGI Apertura: fino a lunedì 13 aprile 2020. Piazza Cesare Battisti, 2. A sette anni dall’apertura al pubbli-

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RICCARDO SCHWEIZER A BORGO VALSUGANA INAUGURAZIONE: IL 7 DICEMBRE

co il palazzo si svela. Informazioni: 0462 340812, palazzo@mcfiemme.eu. Mostre MAGNIFICO MERCATINO Apertura: da domenica 1 dicembre 2019 a lunedì 6 gennaio 2020. Presso il giardino di uno dei più bei palazzi rinascimentali di tutto il Trentino, nell’antico Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme, si trovano le tradizionali casette in legno, abbellite da lanterne e decorazioni che assieme a musica, concerti ed animazione, ricreano un’atmosfera unica. www.visitfiemme.it.

LAVIS

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pre a Borgo Valsugana, allo Spazio Klien il 7 dicembre, una mostra su Riccardo Schweizer che vuole riportare, dopo qualche anno di oblio, l’attenzione sul grande artista del Primiero che fu allievo di Picasso e visse l’atmosfera dell’avanguardia del primo dopoguerra in Costa Azzurra dove si erano ritirati artisti come, appunto, Picasso, Chagall, e tanti altri. Ma la mostra di Borgo vuole però concentrare l’interesse su due motivi ricorrenti nell’arte dell’artista i quali, per certi versi, sono sempre collegati fra loro: il paesaggio e la donna. E per questo motivo la mostra è stata titolata Geografie del corpo e del paesaggio. Infatti l’artista ha sempre usato il corpo femminile come un laboratorio plastico, specie durante il suo primo periodo cubista. Ma poi, una volta rientrato in Trentino, Schweizer si è anche dedicato alla fissazione di un paesaggio rurale che andava scomparendo sotto ai suoi occhi. E, a sua volta, il corpo femminile è stato via via assimilato ai grandi massi modellati dallo scorrere impetuoso dell’acqua del torrente Noana che ha dato il nome all’omonima valle. Luogo che per il giovane Schweizer ha rappresentato una sorta di “stanza dei sogni” e fonte di ispirazione. Insomma il corpo come geologia delle forme femminili, e il paesaggio come Memoria. Quindi una mostra che offre più motivi di interesse e illustra il vasto panorama creativo dell’artista dalla metà degli anni ‘50 sino alla fine del secolo XX. La mostra però non sarà confinata solo nello Spazio Klien. Molte altre opere saranno ospitate a Palazzo Ceschi e lungo le vie del centro storico per condurre sino alla Cappella dell’Ospedale dove si trova la pala d’altare dipinta da un giovanissimo e pre-cubista Schweizer: “San Lorenzo in gloria”.

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Mostre SIAMO TUTTI TESTIMONI, L’UMANITÀ ALLE PRESE CON I CAMBIAMENTI CLIMATICI Apertura: da martedì 5 novembre a domenica 22 dicembre. Atrio Biblioteca. Ciclo “Montagna, Uomo e Clima”. Ingresso libero con raccolta di offerte per il progetto “Solidali per la solidarietà”. Informazioni: tel. 0461.248140, sportecultura@comunelavis.it. Mostre FIERA DEI CIUCIOI - 15ESIMA EDIZIONE Apertura: da sabato 30 novembre a domenica 1 dicembre. Fiera dei Ciucioi, 15esima edizione: 180 bancarelle, con piazza del gusto ed eventi culturali. Informazioni Comune di Lavis: 0461 248111.

LEDRO Mostre IL VILLAGGIO DI NATALE DEL GIGANTE Apertura: da sabato 7 dicembre 2019 a domenica 5 gennaio 2020. Avete mai sentito parlare del Gigante Gilli? Passate a visitare la sua casa a Bezzecca e scoprite tante curiosità su questo grande personaggio. Informazioni: www. vallediledro.com.

LEVICO TERME Mostre MERCATINO DI NATALE A LEVICO TERME Apertura: da sabato 23 novembre 2019 a lunedì 6 gennaio 2020. Parco secolare degli Asburgo. Un luogo incantato dove grandi e piccini saranno coccolati e potranno lasciarsi trasportare dalle emozioni. Informazioni: www.visitlevicoterme.it.

MOENA Mostre MERCATINI IN VAL DI FASSA Apertura: da sabato 30 novembre a mercoledì 25 dicembre. Passeggiando per il centro si potrà respirare la tipica atmosfera natalizia passando tra le tipiche casettine in legno. www.fassa.com.

PREDAZZO Mostre 10 LIBRI PER RACCONTARE LE DOLOMITI Apertura: da sabato 22 giugno 2019 a venerdì 10 gennaio 2020. Museo Geologico delle Dolomiti, Piazza SS. Filippo e Giacomo 1. Una mostra in dieci tappe racconta la cronaca di una scoperta: quella del territorio dolomitico. In collaborazione con la Biblioteca Comunale di Predazzo. Fino al 10 gennaio 2020. tel. 0462.500366 (in orario di ufficio) / museo.predazzo@muse.it. Mostre IL MONDO MISTERIOSO DELLE GROTTE NELLE DOLOMITI Apertura: da sabato 22 giugno 2019 a venerdì 31 gennaio 2020. Museo Geologico delle Dolomiti, Piazza SS. Filippo e Giacomo 1. Un suggestivo allestimento presenta gli studi sulle principali grotte nelle Dolomiti e racconta delle creature mitiche che le abitano. In collaborazione con il Museum Ladin Ursus ladinicus di San Cassiano. Prenotazione obbligatoria t. 0462 500366 - museo.predazzo@muse.it.

RANGO DI BLEGGIO Mostre MERCATINI DI NATALE A RANGO Apertura: da domenica 17 novembre a domenica 29 dicembre. Solo qui i Mercatini di Natale sono ambientati nelle vecchie case contadine, eccezionalmente aperte per l’occasione. Nelle cantine, nelle vecchie stalle, nei portici e nelle soffitte si incontrano bancarelle colme di prodotti tipici locali e delle meraviglie dell’artigianato locale. Ma anche osterie dove gustare piatti tipici e le migliori specialità gastronomica della tradizione contadina trentina. .

RIVA DEL GARDA Mostre TESTIMONIANZE FIGURATIVE DAL TERRITORIO TRA XIV E XIX SECOLO Apertura: fino a lunedì 6 gennaio 2020. Mag, Museo Alto Garda. Tre sezioni permanenti dedicate alla Pinacoteca, Storia e Archeologia, mostre temporanee e visita al Mastio. Informazioni: 0464 573869, www.museoaltogarda.it. Mostre FERMOIMMAGINE. L’EVOLUZIONE DELLA GARDESANA OCCIDENTALE DA 22 A 2 RUOTE Apertura: fino a domenica 19 aprile 2020. MAG Museo Alto Garda. La mostra intende documentare la storia della costruzione della SS 45 bis, per tutti la Gardesana Occidentale, mettendola a confronto con il suo status attuale. Informa-


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Mostre DENTRO LEONARDO Apertura: da sabato 23 novembre a venerdì 6 dicembre. GALLERIA CIVICA “CRAFFONARA”. A 500 anni dalla morte, l’Associazione Amici dell’Arte vuole celebrare con una collettiva le varie sfaccettature del maestro (uomo universale) Leonardo. Ingresso gratuito. Informazioni: Gruppo Amici dell’Arte 0464 573917. Mostre LA CASA DI BABBO NATALE A RIVA DEL GARDA Apertura: da sabato 30 novembre a martedì 31 dicembre. La Casa di Babbo Natale si trova nell’antica Rocca, antico castello circondato dalle acque del lago di Garda, a Riva del Garda (Trento), ed è pronta ad accogliere i bambini con le loro famiglie, nelle numerose stanze dedicate al Natale. Informazioni: www.casadibabbonataleriva.it.

sizione mai realizzata in Europa dedicata a Richard Artschwager (1923-2013). Un importante progetto internazionale affidato al curatore Germano Celant, in collaborazione con il Guggenheim di Bilbao che ospiterà la mostra la prossima primavera. Informazioni: 0464 438887 - 800 397760, info@ mart.trento.it. Mostre RICHARD ARTSCHWAGER Apertura: da sabato 12 ottobre 2019 a domenica 2 febbraio 2020. Mart. Affidata al curatore Germano Celant, arriva al Mart la più grande esposizione mai presentata in Europa sull’artista, pittore e scultore americano Richard Artschwager (1923-2013). Informazioni: 0464 438887, info@mart.trento.it, www. mart.trento.it.

Mostre DANZARE LA RIVOLUZIONE Apertura: da sabato 19 ottobre 2019 a domenica 1 marzo 2020. L’esposizione proseguirà Mostre Mart. Isadora Duncan e le arti fifino al 5 gennaio 2020 gurative in Italia tra Ottocento e ESPRESSIONISMO IN avanguardia. Informazioni: 0464 PITTURA E SCULTURA Apertura: da domenica 8 a giovedì 438887 - 800 397760, info@mart. Sedi espositive 19 dicembre. GALLERIA CIVICA trento.it. “CRAFFONARA” . Il Gruppo Amici SPAZIO KLIEN Mostre dell’Arte presenta una mostra tutta Piazza di Degasperi, 2 TUUUMULTUM! al femminile due socie storiche martedì – sabato: 10-12; 16-19 Apertura: fino a domenica 29 del gruppo. Dalle macchie di colore domenica: paesaggio, 10-12 che diventano confemarzo 2020. Casa d’Arte Futurilunedì, 25 dicembre chiuso Esposizione a cura rendogli unamercoledì nuova natura, diversae 1 gennaio: sta Depero. 24 e 31 dicembre: 10-12 Rigo, da quella reale, di Caterina di Nicoletta Boschiero e Duccio agli arditi grovigli STORE e manipolazioni Dogheria. L’esposizione indaga il MONTURA di legni di Lisetta Cesani Foletti, rapporto tra arte e musica nel corCorso Ausugum, 48 che suggeriscono somiglianze di so del Novecento, con particolare volti eLunedì figurechiuso nello spazio. Opere Martedì - Sabato 9:00 - 12:30 e 15:00riguardo - 19:30 a precisi momenti storici esposte: pittura e scultura. Inauposti a confronto. Informazioni: Domenica chiuso gurazione 08.12, ore 11.00. Infor0464 431813, info@mart.trento.it. mazioni: 0464 573917. PALAZZO CESCHI Mostre Piazza Ceschi, ROVERÉ DELLA1 LUNA DREAMS AND VISIONS lunedì-giovedi: 8.30-12, 14-16 Apertura: da venerdì 15 novemMostre venerdì: 8.30-12 bre a giovedì 5 dicembre. BiblioQUI IL FUTURO È SEMPRE sabato e domenica: chiuso teca civica “G. Tartarotti”. Dreams STATO PRESENTE SPAZI LIVIO ROSSI And Visions vuole presentare per Apertura: fino a martedì 31 dicemCorso Ausugum, 55-57 la prima volta in Italia la visione bre. Cantina Roveré della Luna Aieclettica di Robert Xeno, un archholz, Via IV Novembre. Mostra DELL’OSPEDALE della CAPPELLA Cantina Roveré della Luna SAN tistaLORENZO formatosi nel periodo della Aichholz nell’ambito del suoSchweizer, cenL’opera di Riccardo rivoluzione culturale del ‘68, tra tenario. sogni, speranze, figli dei fiori e SanInformazioni: Lorenzo in www.csroGloria, vere1919.it. psichedelia. Informazioni: 0464 è visitabile con il seguente orario 452500, bibliotecacivica@comulunedì-giovedi: 10-12, 16-18 ROVERETO ne.rovereto.tn.it. venerdì-sabato-domenica: 10-12 Mostre Mostre HUMAN RIGHTS? CLIMA GRAECIA CAPTA.CAPPELLA DIARIO BORGO DELL’OSPEDALE ART CAN SAVE THE WORLD LORENZO FOTOGRAFICO DISANGIULIANO VALSUGANA Apertura: fino a martedì 31 dicemZANDONATICORSO VICENZA bre. Campana dei Caduti, Colle di Apertura: da mercoledì 20 novemMiravalle. 167 artisti provenienP.ZZA M CESCHI GU bre ti da 35 nazioni parteciperanno SU 2019 a domenica 23 febbraio PALAZZO AU SPAZI O RS CESCHI LIVIO ROSSIal all’evento espositivo dedicato CO2020. Museo Storico Italiano della M AUSUGU tema dell’emergenza climatica. CORSO MONTURA Guerra. Presenta una selezione di STORE BRENTA FIUMEimmagini Informazioni: http://www.fondarealizzate nel corso delzioneoperacampana.it. P.ZZA la Seconda guerra mondiale sul DEGASPERI P.ZZA fronte greco da Giuliano ZandoMARTIRI Mostre SPAZIO KLIEN nati, capitano d’artiglieria del 9° RICHARD ARTSCHWAGER reggimento artiglieria della divisioApertura: da venerdì 11 ottobre ne Brennero. Informazioni: www. 2019 a domenica 2 febbraio 2020. Mart. Presenta la più ampia espomuseodellaguerra.it. MUNICIPIO

VIA FRATELLI

VIA SPAGOLLA

VIA TEMA

NZA

OSPEDALE

La S. V. è gentilmente invitata Dal 7 dicembre all’inaugurazione della mostra fino al 5 agennaio 2020Scudiero cura di Maurizio

RICCARDO SCHWEIZER GEOGRAFIE DEL CORPO L’esposizione proseguirà E DEL PAESAGGIO fino al 5 gennaio 2020 Sedi espositive a Borgo Valsugana Sedi espositive

SPAZIO KLIEN Piazza Degasperi, 2

SABATO 7 DICEMBRE SPAZIO KLIEN

martedì – sabato: 10-12; 16-19 BORGO domenica: 10-12 lunedì, mercoledì 25 dicembre e 1 gennaio: chiuso 24 e 31 dicembre: 10-12

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Lunedì chiuso BORGO Martedì - Sabato 9:00 - 12:30 e 15:00 - 19:30 Domenica chiuso

VALSUGANA ore 12.00 visita e aperitivo

PALAZZO CESCHI Piazza Ceschi, 1

PARTNER:

lunedì-giovedi: 8.30-12, 14-16 venerdì: 8.30-12 SPONSOR: sabato e domenica: chiuso

La S è gentilmen all’inaugurazion a cura di Mau

Comune di Borgo Valsugana

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Provincia Autonoma di Trento

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DELL’OSPEDALE SAN LORENZO L’opera di Riccardo Schweizer, PalazzCeschi o San Lorenzo in Gloria, è visitabile con il seguente orario

Ceschi

Palazz o Casa della Comunita

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Casa della Comunita

lunedì-giovedi: 10-12, 16-18 Provincia Autonoma di Trento venerdì-sabato-domenica: 10-12

SABATO 7

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BORGO VALSUGANA

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CAPPELLA DELL’OSPEDALE SAN LORENZO

CORSO VICENZA

M

GU

SU

P.ZZA CESCHI

MANZA

zioni: 0464 573869,info@museoaltogarda.it.

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BORGO VA ore 1


trentinomostre Mostre ARCHIVIO DI NUOVA SCRITTURA. LA COLLEZIONE DI PAOLO DELLA GRAZIA Apertura: da venerdì 22 novembre 2019 a domenica 1 marzo 2020. Mart - Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. Esposizione a cura di Nicoletta Boschiero e Duccio Dogheria, una produzione Mart Rovereto e Museion Bolzano. Ingresso gratuito. Informazioni 0464 438887 - 800 397760, info@mart.trento.it. Mostre MERCATINO DI NATALE Apertura: da sabato 23 novembre 2019 a lunedì 6 gennaio 2020. Il centro storico di Rovereto si riempie di colori, suggestioni, atmosfere vivaci per il FestivalNatale di Rovereto. Nel mercatino, naturalmente sarà possibile trovare prodotti gastronomici, dolci, oggettistica, abbigliamento. Per maggiori informazioni 0464.430363. Mostre MOZART. TRA POP-ART E PIN-UP Apertura: da giovedì 12 dicembre 2019 a lunedì 6 gennaio 2020. Biblioteca Civica “G. Tartarotti. Esposizione di tavole e disegni ispirati a Mozart di Milo Manara, Giuseppe Bacci, Fabio Vettori e Maria Prodi. Informazioni: www. visitrovereto.it.

S. MICHELE ALL’ADIGE Mostre DAL CASSETTONE DELLA BISNONNA Apertura: fino a giovedì 30 aprile 2020. Museo degli usi e costumi della gente trentina. Tessuti e indumenti della collezione AIFo. Informazioni: 0461 650314, info@ museosanmichele.it.

SANTA MASSENZA Mostre VITE DI LUCE. NATALE 2019 Apertura: da sabato 30 novembre a domenica 22 dicembre. Centro paese. Ricco programma di appuntamenti e laboratori creativi per bambini accompagnati da un ricco Mercatino di Natale selezionato; i nostri espositori sono tutti artigiani, il FATTO a MANO da noi è d’obbligo. Aperture: dal 30 novembre al 1 dicembre, dal 7 all’8 dicembre, dal 14 al 15 dicembre e dal 21 al 22 dicembre a Santa Massenza nella Valle dei Laghi. Informazioni: Pro Loco Santa Massenza 0461 216050, info@ discovervalledeilaghi.it, www.vitediluce.com.

SIROR Mostre MERCATINO DI NATALE DI SIROR Apertura: da domenica 1 a domenica 22 dicembre. Primo ap-

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puntamento con i mercatini di Siror, il Christkindlmarkt più antico di tutto il Trentino. Aperture: dal 07/12/2019 al 08/12/2019 e dal 14/12/2019 al 15/12/2019 e dal 21/12/2019 al 22/12/2019 ore: 10:30. Informazioni: www. sanmartino.com/IT/mercatini-dinatale. ore 10.30.

TRENTO Mostre SALVATORE CAPOSSELA Apertura: fino a l31 dicembre. Centro Commerciale Bren Center di Trento, all’interno del Caffè Zurigo. La mostra permanente contiene opere raffiguranti alcuni Scorci di Trento riprodotti in atmosfere sognanti con giochi di luci ed ombre che aggiungono un tocco di romanticismo e calore alle piazze e le vie più belle di questa nostra città. Lo potete trovare presso il suo studio/atelier all’imbocco di Via S. Bernardino n. 30/1 a Trento. Info: 347.2413964 o andare sul sito www.salvatorecapossela.it. Mostre LÀ DOVE C’ERA LA MICHELIN Apertura: fino a martedì 31 dicembre. Biblioteca universitaria centrale - Buc. Un presidio della memoria che riprende il materiale proposto nel 2013 a palazzo Trentini. Informazioni: 0461 283011, BibliotecaCentrale@unitn.it. Mostre WILDLIFE Apertura: fino a domenica 12 gennaio 2020. MUSE, Corso del lavoro e della scienza. Le monumentali sculture animali di Jürgen LinglRebetez. La prima mostra italiana dello scultore tedesco Jürgen Lingl-Rebetez, che ritrae con una originale tecnica di intaglio specie animali tanto carismatiche quanto fragili. Informazioni: www.muse.it. Mostre USAVAMO LA CINEPRESA: STORIE IN FORMATO RIDOTTO Apertura: fino a domenica 3 maggio 2020. Le Gallerie, Piazza di Piedicastello. Un viaggio nel passato attraverso gli sguardi della gente comune. Immagini, oggetti, suoni del cinema amatoriale accompagnano il visitatore lungo la storia del Novecento. Informazioni: www.museostorico.it. Mostre COSMO CARTOONS Apertura: da domenica 21 luglio 2019 a domenica 14 giugno 2020. MUSE, Corso del lavoro e della scienza. L’esplorazione dell’Universo tra scienza e cultura pop. Mostra originale che racconta l’esplorazione spaziale e l’allunaggio, con rimandi all’arte e in particolar modo al fumetto. Info: tel. +39 0461 270311, www.muse.it.

Mostre GIANNI PELLEGRINI. SEMBIANZE AGLI OCCHI MIEI Apertura: da sabato 21 settembre 2019 a domenica 26 gennaio 2020. Galleria Civica, Via Belenzani. Esposizione a cura di Margherita de Pilati. Informazioni: www. mart.trento.it. Mostre DENIS RIVA Apertura: da giovedì 17 ottobre 2019 a sabato 29 febbraio 2020. Via San Martino 52 Cellar Contemporary. Avanzato stato di composizione. L’artista presenta una serie di lavori inediti su carta - la sua materia d’elezione -, su tela, e su tavola, frutto della sua ricerca presente, in cui la creatività accumulata “avanza” incessantemente per essere proiettata nel futuro. Informazioni 0461/1481271, info@cellarcontemporary.com. Mostre WARS. RACCONTARE LA GUERRA: MOSUL E GLI ALTRI Apertura: fino a lunedì 6 gennaio 2020. Le Gallerie, Piedicastello. La mostra WARS nasce dall’omonimo concorso fotografico internazionale, diretto da Fabio Bucciarelli e voluto con Montura. Ingresso libero. Informazioni: 0461.230482, www.museostorico.it. Mostre LINDA CARRARA - CHÔRA Apertura: da venerdì 25 ottobre 2019 a sabato 4 gennaio 2020. Via Alto Adige 176, Boccanera Gallery. Seconda personale di Linda Carrara (1984, Bergamo). A cura di Giuseppe Frangi. Mostre 100 MARCHI - BERLINO 2019 Apertura: da sabato 9 novembre 2019 a domenica 9 febbraio 2020. Le Gallerie, Piedicastello. Esposizione di Tommaso Bonaventura ed Elisa Del Prete. Ingresso libero. Informazioni: 0461.230482, www. museostorico.it. Mostre BOLLICINE SULLA CITTÀ Apertura: fino a domenica 8 dicembre. Palazzo Roccabruna - Via SS. Trinità, 24 - Trento. Orario: giovedì e venerdì ore 17-22; sabato ore 11-22 e domenica ore 11-19. Rassegna dedicata al prodotto principe della vitivinicoltura trentina, lo spumante metodo classico TRENTODOC. Tre settimane di degustazione, incontri, laboratori enogastronomici, appuntamenti culinari, abbinamenti. Ingresso libero con degustazione a pagamento. Info: Palazzo Roccabruna; Tel. 0461/887101; info@palazzoroccabruna.it. Mostre MERCATINO DI NATALE A TRENTO Apertura: da sabato 23 novembre 2019 a lunedì 6 gennaio 2020. Piazza Fiera. Le oltre 90 casette di legno con artigianato locale e

tipicità gastronomiche, il grande Albero di Natale in Piazza Duomo, le attrazioni per le famiglie in Piazza Santa Maria Maggiore, le luminarie e tanti eventi in programma trasformano Trento nella “Città del Natale”. www.mercatinodinatale.tn.it. Mostre LE MOSTRE DEL “FESTIVAL DELLA FAMIGLIA” Apertura: fino al 7 dicembre. “I Racconti della Sera”, Palazzo della Provincia, Atrio Dogana. “Le grandi Madri”, Palazzo Geremia, Spazi espositivi - via Belenzani. Info: www.festivaldellafamiglia.eu Mostre C’ERA UNA VOLTA... L’OSPEDALINO DI TRENTO Apertura: da sabato 7 dicembre 2019 a martedì 25 febbraio 2020. Centro Servizi Culturali Santa Chiara, Sala Mostre, via Santa Croce, 67. Storie di bambini e di mamme, di cure, di speranze e di vita, 19192019. Inaugurazione 6 dicembre, ore 17. Info: www.neonatologiatrentina.it, info@neonatologiatrentina.it, 0461.917395. Mostre IL NATALE DEI BAMBINI Apertura: da lunedì 23 dicembre 2019 a lunedì 6 gennaio 2020. Piazza Santa Maria Maggiore. Il Villaggio del Natale, un piccolo regno dove i bambini e le loro famiglie potranno vivere la vera magia natalizia, incontrare gli aiutanti di Babbo Natale, giocare in compagnia, scrivere le letterine dei desideri, ascoltare incantevoli fiabe e molto altro ancora. informazioni: www.trentocultura.it, www. discovertrento.it.

VALLE DI FIEMME Mostre ZHDAT’ - PAESAGGI DI OGGI STORIE DI IERI Apertura: da sabato 13 luglio 2019 a domenica 26 gennaio 2020. Palazzo della Magnifica. Fabio Pasini presenta ed interpreta i luoghi della memoria della Prima Guerra Mondiale. Venerdì 26 agosto alle ore 17.30 incontro con l’autore. www.palazzomagnifica.eu.

VILLA LAGARINA Mostre IL NATALE DEI RICORDI - EL NOS NADAL Apertura: da sabato 7 a domenica 15 dicembre. Castellano. Un caleidoscopio di sapori, di storie, di saperi nelle corti, nel castello e lungo le vie di Castellano. Ospiti nelle nostre case per vivere insieme la magia del Natale. Informazioni: www.castellano.tn.it.


UN SORRISO IN 24H Caredent Dental Experts, gruppo di oltre 60 centri dentistici. Fiore all’occhiello della clinica, orientata soprattutto alla chirurgia e implantologia orale, è l’intervento a carico immediato realizzato dal Dott. Matteo Giorgi, che permette a pazienti con completa o parziale edentulia, la riabilitazione del sorriso in poche ore con una soluzione minimamente invasiva dal punto di vista chirurgico. “Quando viene perso un dente afferma il Dott. Giorgi - oppure quando è irrecuperabile o assente, è possibile inserire subito un impianto, cioè una vite endo-ossea che funge da radice artificiale. Su questa nuova radice viene costruito nell’arco di poche ore il nuovo dente, restituendo al paziente estetica e funzione in tempi rapidi e con un post operatorio poco doloroso”. Questo tipo di intervento è indicato sia nei casi di mancanza di singoli denti sia nel caso in cui vi sia necessità di riabilitare un’arcata completa: un’alternativa ideale alla protesi mobile che non comporta particolari controindicazioni di salute generale e permette di migliorare la qualità di vita dei pazienti risolvendo problemi estetici e masticatori. In ogni caso, il primo step è che il paziente venga visitato da un implantologo e che vengano fatti tutti gli accertamenti diagnostici che il medico reputerà necessari: panoramica e all’occorrenza un esame radiografico

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COL CARICO IMMEDIATO più approfondito ovvero la Tac 3D Cone Beam. Professionalità ed alta qualità delle tecniche adottate sono dunque i punti cardine dell’operato della clinica Caredent di Rovereto; il Dott. Giorgi ancora sottolinea come l’intervento a carico immediato consenta di ottenere un risultato più che soddisfacente sia dal punto di vista estetico che funzionale. La clinica Caredent di Rovereto, infine, è convenzionata con società finanziarie grazie alle quali i pazienti possono beneficiare di finanziamenti e di piani di pagamento personalizzati, con l’obiettivo di rendere le cure maggiormente accessibili.


trentinoappuntamenti 1 DOMENICA

CHIUDIAMO IN ALLEGRIA CON “FULL MONTY”

Cabaret POTTED POTTER Trento. Ore 17. Teatro Auditorium. Spettacolo comico di Daniel Clarkson and Jefferson Turner. Regia di Richard Hurst. Con Davide Nebbia, Mario Finulli. Info: www. showtime-ticket.com.

P

Musica ANTONELLA RUGGIERO Trento. Ore 18. Basilica Santa Maria Maggiore. Concerto voce e organo. Informazioni: www.trentocultura.it, www.discovertrento.it.

er il circuito di InDanza, sul territorio regionale, l’unico appuntamento in questo mese sarà quello del 13 dicembre al teatro Comunale di Tesero,

con la presenza di BTT, il Balletto

Teatro di Torino fondato 41 anni fa da Loredana Furno.

Siamo alle ultime battute della stagione per la Società Filarmonica di Trento, che con scelte degne delle migliori sale del pianeta offre al suo pubblico una programmazione di alto livello costante. Le “new stars” del Trio

Metral (Joseph Metral violino, Justine Metral violoncello e Victor Metral pianoforte) saranno nella sala di via Verdi 30 il 3 dicembre

“Full Monty”, il musical con Paolo Conticini, Luca Ward, Nicolas Vaporidis, Gianni Fantoni e Jonis Bascir, cala il tris a Trento: sono tre infatti gli spettacoli, uno 13 e due il 14 dicembre, che andranno in scena all’Auditorium S. Chiara organizzati da Fiabamusic in collaborazione con il Centro S.Chiara. È un dicembre fitto di eventi quello dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, che festeggia la sua sessantesima stagione con il progetto “Haydn, 60 anni e oltre”, ossia quattro nuove partiture commissionate ad autori contemporanei da eseguirsi in “prima” assoluta. Tocca ad Arturo

Fuentes

con “Infinito” (concerto doppio per violoncello, pianoforte e orchestra), in cartellone il 4 dicembre a Trento (auditorium, ore 20.30) con la bacchetta di John

Axelrod, con Francesco Dillon (violoncello) ed Emanuele Torquati (pianoforte) impegnati nelle parti solistiche.

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Nicolas Vaporidis

Musica APERITIVI IN MUSICA 2019 Villa Lagarina. ore 11.00. Palazzo Libera. Aperitivi in musica stuzzica orecchie e palati aprendo finestre sulla musica. CAPOLAVORI. L’Arpeggione e alcuni lieder di Schubert. Tiziana Angheben, pianoforte e Klaus Manfrini, viola. Informazioni: www.scuolanovak.it.

Per i più piccoli EPPUR SI MUOVE Rovereto. Ore 16. Auditorium Melotti. Un laboratorio a cura di Avisco La magia delle immagini in movimento, la possibilità di utilizzare qualsiasi materiale e non porre limiti alla fantasia, fanno dell’animazione un potentissimo strumento espressivo potenziato dalle possibilità comunicative messe a disposizione dal web e dai social network. Ingresso gratuito. Informazioni: cultura@comune.rovereto. tn.it, www.comune.rovereto.tn.it. Per i più piccoli SCUSA Mori. ore 16.30. Teatro Sociale Gustavo Modena. Spettacolo a cura di Associazione Clochart. Con Giulia Baldassari, Amalia Ruocco e Dafne Ciccola, regia e drammaturgia di Michele Comite, coreografie Hilary Anghiler. Informazioni: 0464 916229. Per i più piccoli LE SORELLE BONAMENTE Bleggio Superiore. Ore 17.30. Teatro. Spettacolo di Associazione Teatro per Caso e Compagnia Al et les Atrolobi di e drammaturgia di Alessandro Maria Torboli con Barbara Frizzi ed Erica Vicenzi. Informazioni: 0461 420788. Teatro COLA DEGLI ABISSI Meano. Ore 17. Teatro. Dalla leggenda di Colapesce, diffusa nell’Italia meridionale e tramandata in molte varianti in tutta Europa a partire dal XII secolo, si compone l’opera teatrale Cola degli Abissi. Spettacolo di e con Francesca Frigoli. Informazioni: 0461 511332 (martedì - venerdì 17- 20, sabato 10-13), info@teatrodimeano.it. Teatro FOSSA STAT ASSÀ NA FERLÈDA Campitello di Fassa. ore 15.30. Teatro. Spettacolo di Loreda-

na Cont. Filodrammatica “La Mizacoles”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www. cofas.it. Teatro IL MEDICO PER FORZA Grumes. Ore 16. Teatro Le Fontanelle. Spettacolo di Moliere. Compagnia “GAD Città di Trento”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro CURIOSA ADUNATA NEL BOSCO Cognola. Ore 16.30. Auditorium. Spettacolo di Camillo Avi. Compagnia “Argento Vivo” di Cognola. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro LA CHITARA DEL ZIO... COL TASTO REWIND Romeno. Ore 17. Teatro parrocchiale. Spettacolo di Carlo Nani. Filodrammatica “La Marianela” di Romallo. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro ragazzi PIÙ VELOCE DI UN RAGLIO Trento. Ore 16. Teatro Cuminetti. Spettacolo: c’era una volta un gessaio che aveva tanti asini, magri, brutti e sporchi e tra tutti questi asini ne aveva uno che era il più brutto di tutti. Ma quando il padrone gridava: “Avanti focoso!”... Informazioni: 0461 213834 Numero verde 800-013952, info@ centrosantachiara.it. Teatro ragazzi NELLA VECCHIA FATTORIA Trento. ore 15.30 e 17.30. Teatro San Marco. Spettacolo con Adele Pardi, Andrea Coppi e Massimo Lazzeri. Informazioni: www.teatrosanmarco.it, www. teatrodellequisquilie.it. Teatro ragazzi LE DODICI NOTTI Tenno. ore 16.30. Teatro Don Bosco. Spettacolo di Le Strologhe (Modena). Età consigliata dai 3 anni. Info Comune di Tenno tel. 0464.503220, info@comune. tenno.tn.it.

2 LUNEDÌ Educazione FESTIVAL DELLA FAMIGLIA Trento. “Denatalità: emergenza demografica, culturale ed economica. Quali gli impatti e quali le politiche di contrasto efficaci?”. programma completo su: www. trentinofamiglia.it. Musica SONATA ISLAND TSQ Trento. ore 19.30. Al Porteghet. Concerto con: Emilio Galante, flauto / Alessandro Bianchini, vibrafono / Davide Tedesco, contrabbasso / Thomas Samonati, batteria. Ingresso libero.


trentinoappuntamenti 3 MARTEDÌ Musica SUONIAMO LE NOSTRE ARMONICHE Roncegno. Ore 21. Salone delle feste, Casa Raphael. Saggio finale degli Amici dell’Armonica a bocca. Informazioni: www.arsmodi.it/casa-raphael-2019. Musica TRIO METRAL Trento. Ore 20.30. Sala Filarmonica, Via Verdi 30. Concerto: Joseph Metral violino Justine Metral violoncello, Victor Metral pianoforte. Info: info@filarmonica-trento.it; Tel. 0461.985244; www.filarmonica-trento.it. Educazione FESTIVAL DELLA FAMIGLIA Trento. “Denatalità: emergenza demografica, culturale ed economica. Quali gli impatti e quali le politiche di contrasto efficaci?”. programma completo su: www. trentinofamiglia.it.

4 MERCOLEDÌ Cultura LA SOPRINTENDENZA INCONTRA L’UNIVERSITÀ. BENI ARCHITETTONICI E ARCHIVISTICI Trento. ore 15.30. Dipartimento di Lettere e Filosofia - Università degli Studi di Trento. Di cosa si occupa la Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento, quali sono le sue funzioni, quali gli ambiti in cui è chiamata ad esprimersi? Di questo e molto altro si parlerà durante alcune conversazioni organizzate in collaborazione con l’Università degli Studi di Trento. Informazioni: 0461 281717-2723, staffdip@ lett.unitn.it. Cultura IL MILES GLORIOSUS DI PLAUTO Trento. Ore 17.30. Tridentum. S.A.S.S. - Spazio archeologico sot-

ci facciamo compagnia piedeTrentinoMese_174x65.indd 1

terraneo del Sas. Incontro con Caterina Mordeglia docente di Storia del teatro latino all’Università di Trento. Ingresso libero. Informazioni: www.centrosantachiara.it/ spettacoli/rassegne/teatro-sotterraneo-azzurro. Musica ORCHESTRA HAYDN Trento. Ore 20.30. Teatro Auditorium. Concerto con: John Axelrod, direttore; Francesco Dillon, violoncello; Emanuele Torquati, pianoforte; Orchestra Haydn di Bolzano e Trento. Informazioni e biglietti: www.haydn.it. Teatro LA MACCHINA DELLA FELICITÀ Lavis. Ore 21. Teatro Auditorium. Spettacolo di Franco Bertini, Flavio Insinna, Marco Perrone, Marco Presta, Fabio Toncelli. Informazioni: www.comune.lavis.tn.it. Teatro FINALI FANTASIO 2019 Villazzano. Ore 20.30. Teatro di Villazzano. Prima serata. Fantasio, il Festival internazionale dedicato alla figura del regista e fiore all’occhiello del Teatro di Villazzano, è giunto alla 20esima edizione. Informazioni e biglietti: www. teatrodivillazzano.it. Teatro L’ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO Rovereto. Ore 20.30. Teatro Zandonai. Spettacolo di Stefano Massini / Con Alessandro Preziosi. Khora Teatro, Teatro Stabile D’Abruzzo: Vincent Van Gogh. Informazioni e biglietti: www.teatro-zandonai.it. Teatro IL VECCHIO E IL MARE “UMANOFONO EDITION” Trento. Ore 21. Spazio Off. Spettacolo con Anna Lambertini, Adele Gerardi, Giovanni Di Bernardo, Ivano Winterle, Francesca Rocchetti, Mario Conci, Paola Pancher, Sara Zanatta, Simonetta Giorgetti. Dirige: Maura Pettorruso. Informazioni: 333 - 2753033, info@spaziooff.com.

Teatro VINCENT VAN GOGH. L’ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO Rovereto. Ore 20.30. Teatro Zandonai. Khora Teatro, Teatro Stabile D’Abruzzo. Spettacolo di Stefano Massini con Alessandro Preziosi. Informazioni: 0464 452159, cultura@comune.rovereto.tn.it. Educazione FESTIVAL DELLA FAMIGLIA Trento. “Denatalità: emergenza demografica, culturale ed economica. Quali gli impatti e quali le politiche di contrasto efficaci?”. programma completo su: www. trentinofamiglia.it.

5 GIOVEDÌ Cultura HEMINGWAY POETRY SLAM Trento. Ore 21. Spazio Off. È famoso il romanzo in sei parole scritto da Hemingway per vincere una scommessa: «For sale: baby shoes, never worn» (Vendesi: scarpe per neonato, mai indossate). Chiunque potrà partecipare al contest e gareggiare per il miglior romanzo in sei parole. In palio, ovviamente, libri di Ernest

Hemingway. Informazioni: 333 - 2753033, info@spaziooff.com. Cultura POTERE ALLE PAROLE. PERCHÈ USARLE MEGLIO Trento. Ore 17.30. Libreria Ancora Artigianelli. Presentazione del libro di e con Vera Gheno. Informazioni: didatticatn@arcivescoviletrento.it. Cultura PAROLE ANALOGICHE E DIGITALI Trento. Ore 20.30. Teatro Arcivescovile. Incontro con Vera Gheno. Ingresso libero. Informazioni: didatticatn@arcivescoviletrento.it. Musica TIL CAGE FLUTE QUINTET Rovereto. Ore 21.30. Circolo Paganini. Concerto con: Giulio Visibelli, Carlo Nicita, Emilio Galante, flauti / Luca Gusella, vibrafono / Tito Mangialaio, contrabbasso. Informazioni: www.trentinojazz.com. Musica ABEBECH - FIORE CHE SBOCCIA Pergine Valsugana. Ore 20.45. Teatro Comunale. Concerto di e con Saba Anglana. Informazioni: www.teatrodipergine.it.

info@radiodolomiti.com www.radiodolomiti.com 348 5140444 Radio Dolomiti-Trento Radio Dolomiti 20/10/2019 17:27:25

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trentinoappuntamenti Per i più piccoli AVANTI.... PERMESSO. LA VERA STORIA DI L’ALTRO & QUELL’ALTRO Spiazzo. Ore 17.30. Teatro parrocchiale. Compagnia Teatrale Mattioli di Silvano Antonelli, Monica Mattioli e Monica Parmagnani animazione oggetti Cinzia Airoldi con Monica Mattioli regia di Silvano Antonelli e Monica Mattioli. Informazioni: 0461 420788, www. trentinospettacoli.it. Teatro CIÒ CHE NON SI PUÒ DIRE. IL RACCONTO DEL CERMIS Tione. Ore 20.45. Teatro comunale. Spettacolo tratto da Ciò che non si può dire. Il racconto del Cermis di Pino Loperfido / regia di Mirko Corradini / con Mario Cagol / musiche in scena Alessio Zeni. Info: www.ilraccontodelcermis.it. Teatro UNA NOTTE SBAGLIATA Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale. Narratore di raffinata intelligenza, Marco Baliani torna in scena con Una notte sbagliata, monologo polifonico nel quale indaga la zona oscura della violenza. Spettacolo di e con Marco Baliani. Informazioni: 0461 213834 Numero verde 800 013952, info@centrosantachiara.it. Teatro NOTTI BIANCHE BorgoValsugana. Ore 20.45. Teatro del centro scolastico di Borgo. Testo di Fëdor Dostoevskij. Progetto, adattamento e regia Corrado d’Elia con Corrado d’Elia, scene di Francesca Marsella. Informazioni: 0461 758700, comune@comune. borgo-valsugana.tn.it. Educazione FESTIVAL DELLA FAMIGLIA Trento. “Denatalità: emergenza demografica, culturale ed economica. Quali gli impatti e quali le politiche di contrasto efficaci?”. programma completo su: www. trentinofamiglia.it.

6 VENERDÌ Cultura L’INFANZIA DI HEMINGWAY Trento. Ore 21. Spazio Off. Reading tratti da ‘Campo indiano’, ‘La fine di qualcosa’ e ‘Tre giorni di vento’ con Stefano Detassis e Alessio Dalla Costa (Compagnia Emit Flesti). Informazioni: 333 2753033, info@spaziooff.com. Cultura PRESEPI NEL TIROLO STORICO Trento. Ore 18. Hortus Artieri. Presentazione del libro con Fiorenzo Degasperi. Informazioni: info@ curcugenovese.it. Folklore LA NOTTE DEGLI ALAMBICCHI ACCESI Santa Massenza. Ritrovo Piazza di Santa Massenza. Quota di par-

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tecipazione € 9,00 a persona - € 6,00 per i ragazzi dai 6 ai 18 anni (non compiuti) - gratis per i bambini sotto i 6 anni. Prenotazione obbligatoria e ritiro cuffie un’ora prima dello spettacolo. Info e prenotazioni APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi, tel. 0461 216050/216000. Musica CINEMA LUMIÈRE CON LA PICCOLA ORCHESTRA LUMIÈRE Trento. ore 09.00 e ore 11.00. Sala Filarmonica. Proiezione di un film muto d’inizio Novecento con la realizzazione dal vivo di una colonna sonora originale. Informazioni: 0461985244, info@ filarmonica-trento.it. Musica GRUPPO VOCALE LAURENCE FEININGER E CORALE CITTÀ DI TRENTO, CORALE POLIFONICA DELL’UNIVERSITÀ DI TRENTO Trento. Ore 21. Via Roma, 57, Chiesa di San Francesco Saverio. Orazio Benevoli Missa Pastoralis a otto voci. Ingresso gratuito. Evento all’interno di Trento MusicAntica 2019. Musica FRANCESCO RENGA L’ALTRA METÀ TOUR Trento. ore 21.00. Teatro Auditorium. Concerto. Informazioni: 0461 213834 Numero verde 800013952, info@centrosantachiara.it. Per i più piccoli THE GAME, VOCI DELLA FRONTIERA Vigolo Vattaro. Ore 20.30. Centro giovani. Evento all’interno del progetto “Costruiamo Ponti”, che nasce da uno scambio di idee tra un gruppo di giovani residenti sull’Altopiano della Vigolana dopo avere vissuto diverse esperienze di volontariato, in Italia e all’estero. Informazoni: www.vigolana.com. Teatro CIÒ CHE NON SI PUÒ DIRE. IL RACCONTO DEL CERMIS Lavis. Ore 20.45. Auditorium comunale Spettacolo tratto da Ciò che non si può dire. Il racconto del Cermis di Pino Loperfido / regia di Mirko Corradini / con Mario Cagol / musiche in scena Alessio Zeni. Informazioni e prenotazioni: www.ilraccontodelcermis.it. Teatro HERE’S TO YOU, NICOLA AND BART Ala. Ore 21. Teatro Giacomoni Sartori. Collettivo B.E.D.O. LE VITE DI SACCO E VANZETTI FRA LE CANZONI DI GABER E DE ANDRÉ. Informazioni: 0464 671633, cultura@comune.ala.tn.it. Educazione FESTIVAL DELLA FAMIGLIA Trento. “Denatalità: emergenza demografica, culturale ed eco-

nomica. Quali gli impatti e quali le politiche di contrasto efficaci?”. programma completo su: www. trentinofamiglia.it.

7 SABATO Cultura LA GUERRA DI HEMINGWAY Trento. Ore 21. Spazio Off. Reading tratti da ‘Insonnia’, ‘II ritorno del soldato’ e ‘Una storia molto breve’, con Emanuele Cerra e Federica Di Cesare (Compagnia Evoè! Teatro). Informazioni: 333 - 2753033, info@spaziooff.com. Folklore FUOCHI D’ARTIFICIO TRA CASTELLO E OLIVAIA Arco. ore 21.15. Centro storico. L’atteso spettacolo pirotecnico illumina il Castello di Arco con fuochi d’artificio di ogni grandezza e colore. Informazioni: Altri contatti: Assocentro 3277162265. Folklore BOLKHENT Folgaria. ore 18.00. Centro Paese. Bolkhent, in cimbro “benvenuti”, è il rito con cui diamo il via alla stagione invernale. Una grande sfilata partirà dalla Piazzetta Villa alle ore 18:00 e attraverserà il paese di Folgaria lanciando così un forte messaggio di entusiasmo ed accoglienza. Informazioni: 0464724100. Folklore LA NOTTE DEGLI ALAMBICCHI ACCESI Santa Massenza. Ritrovo Piazza di Santa Massenza. Quota di partecipazione € 9,00 a persona - € 6,00 per i ragazzi dai 6 ai 18 anni (non compiuti) - gratis per i bambini sotto i 6 anni. Prenotazione obbligatoria e ritiro cuffie un’ora prima dello spettacolo. Info e prenotazioni APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi, tel. 0461 216050/216000. Musica ZHORAN. STORIE DI ZINGARI E VIOLINI Caderzone. Ore 21. Palazzo Bertelli, Sala Multiuso. Spettacolo scritto e interpretato da Giuseppe Ciciriello con la musica in scena di Piero Santoro. Produzioni Impertinenti. Informazioni: 0461 420788, www.trentinospettacoli.it. Musica LE MIE CANZONI ALTRUI Mori. Ore 20.45. Teatro Sociale Gustavo Modena. MAURO DIAZZI SRL, con Neri Marcorè e la sua band. Informazioni: 0464 916229, cultura@comune.mori.tn.it. Musica CARMEN CONSOLI. CONCERTONE DELL’IMMACOLATA Rovereto. Ore 21. Mart Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. In questo concerto speciale “la cantantessa” porterà al pubblico la sua anima

rock che l’ha accompagnata nel corso della sua ventennale carriera, e che insieme a quella acustica, l’ha resa una delle artiste più eclettiche del panorama musicale italiano. Informazioni: 0464 438887. Musica CHERYL PORTER & HALLELUJAH GOSPEL SINGERS Riva del Garda. Ore 21. Sala Garda, Palazzo dei Congressi. Cheryl Porter presenta quest’anno per il concerto di Natale di Musica Riva Festival uno dei suoi più riusciti generi musicali, divertenti e raffinati al contempo: il gospel. Informazioni: www.musicarivafestival.com. Educazione FESTIVAL DELLA FAMIGLIA Trento. “Denatalità: emergenza demografica, culturale ed economica. Quali gli impatti e quali le politiche di contrasto efficaci?”. programma completo su: www. trentinofamiglia.it. Per i più piccoli STORIA DI OMBRE + LABORATORIO “CHE SAGOMA” Trento. Ore 10. Teatro Portland. Teatro e laboratorio per piccoli spettatori speciali che hanno grande voglia di scoprire come la bellezza si nasconda nelle piccole cose. Informazioni: 0461 924470, info@teatroportland.it. Per i più piccoli FAMIGLIE Trento. Ore 16. Teatro Sanbapolis. Uno spettacolo che può suggerire riflessioni e stimolare domande, senza voler fornire o influenzare risposte. Informazioni: 0461 217445, cultura@operauni.tn.it. Teatro VALAMOR Meano. Ore 20.45. Teatro. Eclettico spettacolo che alla recitazione abbina canzoni originali cantate dal Coro Castel Pergine e danze irlandesi coreografate e realizzate dal gruppo Zivireel. Informazioni: 0461 511332 (martedì-venerdì 17-20, sabato 10-13), info@teatrodimeano.it. Teatro EN CASTEL EN VENDITA Civezzano. Ore 20.45. Teatro Comunale Luigi Pirandello. Spettacolo di Gigliola Brunelli. Informazioni: 0461/237352, www.cofas.it. Teatro EN FUGA COL CATETERE Sopramonte. Ore 20.30. Teatro parrocchiale. Spettacolo di Eva De Rosa e Massimo Canzano (tradotta in dialetto trentino dalla compagnia). Informazioni: 0461/237352, www.cofas.it. Teatro COSSÌ NO’L VAL Lisignago. Ore 20.30. Cinema Teatro. Spettacolo di Luciano Lunghi. Informazioni: 0461/237352, www.cofas.it.


trentinoappuntamenti Teatro NEL PRESEPE DEL MONDO. PER UN NATALE PIÙ ATTUALE Bedollo. Ore 20.30. Teatro comunale. Spettacolo di teatro e musica per il Natale e giornata internazionale dei Diritti Umani. Informazioni: 0461/237352, www.cofas.it. Teatro MARIO CAGOL: STEND AP Pergine Valsugana. Ore 20.30. Teatro Comunale. Informazioni: Ciclo “Autunno a Teatro - Undicesima Rassegna”. Spettacolo di e con Mario Cagol. Informazioni: www.teatrodipergine.it. Teatro NEL BEL MEZZO DI UN GELIDO INVERNO Trento. Ore 15.30. Teatro San Marco. Spettacolo di Kenneth Branagh. Compagnia del Cactus di Pergine. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www. cofas.it. Teatro COLPA DEI CRAUTI E DELL’AMOR Casatta-Valfloriana. Ore 20.30. Teatro comunale. Spettacolo di Loredana Cont. Filodrammatica “Concordia ‘74” di Povo. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro BERTOLDO Albiano. Ore 20.30. Teatro comunale. di Giulio Cesare Croce. Filodrammatica “S. Martino” di Fornace. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

8 DOMENICA Folklore LA NOTTE DEGLI ALAMBICCHI ACCESI Santa Massenza. Ritrovo Piazza di Santa Massenza. Quota di partecipazione € 9,00 a persona - € 6,00 per i ragazzi dai 6 ai 18 anni (non compiuti) - gratis per i bambini sotto i 6 anni. Prenotazione obbligatoria e ritiro cuffie un’ora prima dello spettacolo. Info e prenotazioni APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi, tel. 0461 216050/216000. Educazione FESTIVAL DELLA FAMIGLIA Trento. “Denatalità: emergenza demografica, culturale ed economica. Quali gli impatti e quali le politiche di contrasto efficaci?”. programma completo su: www. trentinofamiglia.it. Musica GAVINO MURGIA, GRUPPO VOCALE K.J. FEININGER Trento. Ore 18. Chiesa San Marco. Concerto. Informazioni: www.trentocultura.it, www.discovertrento.it. Per i più piccoli PICCOLO PASSO. STORIA DI UN’OCARINA PIGRA Giustino. Ore 17.30. Teatro. Spettacolo di e con Valentino Dragano, Kosmocomico Teatro. Informazioni: 0461 420788, www.trentinospettacoli.it.

Teatro SE FUS NAT EVA PRIMA DE ADAMO?” Gardolo. Ore 20.45. Teatro Gigi Cona. di Mariagrazia Ianeselli e Franco Kerschbaumer. Filodrammatica “S. Gottardo” di Mezzocorona. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www. cofas.it.

Per i più piccoli UN ANATRACCOLO IN CUCINA Bondone. Ore 17.30. Sala consigliare multiuso. Eccentrici Dadarò. Spettacolo comico senza parole Liberamente ispirato a “Il brutto anatroccolo” di Hans Christian Andersen di e con Simone Lombardelli regia di Dadde Visconti. Informazioni: 0461 420788, www. trentinospettacoli.it.

Teatro NEÒ, SE TE SPOSES TE ROVINO Nave di S. Rocco. Ore 20.45. Teatro parrocchiale. Spettacolo di Luciano Lona. Filodrammatica “Nuova Ribalta” di Segonzano. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

Per i più piccoli FAMIGLIE Trento. Ore 16. Teatro Sanbapolis. Uno spettacolo che può suggerire riflessioni e stimolare domande, senza voler fornire o influenzare risposte. Informazioni: 0461 217445, cultura@operauni.tn.it.

Teatro LA STRANA COPPIA Trento. Ore 20.45. Teatro San Marco. Spettacolo di Neil Simon. Compagnia del Cactus di Pergine. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

Per i più piccoli SUPER! SIRENETTA CERCASI Pergine Valsugana. Ore 16. Teatro comunale. Piccolo, una clown, che tutti chiamano goffa e imbranata un giorni diventa la Sirenetta... Spettacolo tratto dalla rielaborazione della fiaba di Hans Christan Andersen La sirenetta. Di e con Marco Artusi, Evarossella Biolo. Informazioni: 0461 511332 (martedì - venerdì 17.00 - 20.00, sabato 10.00 - 13.00), 0461 090615, info@teatrodipergine.it.

Teatro PAREVA NA BELLA IDEA Povo. Ore 21. Teatro Concordia. Spettacolo di Loredana Cont. Filodrammatica di Viarago. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it.

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trentinoappuntamenti Per i più piccoli UCCI UCCI! POLLICINO E ALTRE FIABE Trento. ore 15.30 e ore 17.30. Teatro San Marco. Tra orchi affamati, streghe, e bambini astuti, faremo un salto in dietro nel tempo, quando le storie venivano raccontate davanti al caminetto, o a letto prima di addormentarsi. Informazioni: 0461 233522. Per i più piccoli VITA E AVVENTURE DI BABBO NATALE Civezzano. Ore 16. Teatro Luigi Pirandello. Spettacolo di e con “Bambam Teatro” di Verona. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Per i più piccoli GLI AMICI DI PETER Calceranica. Ore 17. Teatro S. Ermete. Spettacolo di Rossella Ducati. Filodrammatica “Vi.Va.” di Vigolo Vattaro. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro NONNA NUNZIA FIABE SOTTO L’ALBERO Trento, ore 16. Teatro Auditorium. “Denatalità: emergenza demografica, culturale ed economica. Quali gli impatti e quali le politiche di contrasto efficaci?”. programma completo su: www.trentinofamiglia.it.

9 LUNEDÌ Musica GIOVANNI SOLLIMA Trento. Ore 20.30. Sala Filarmonica, Via Verdi 30. Concerto: Folk Cello. Info: info@filarmonica-trento.it; Tel. 0461.985244; www.filarmonica-trento.it. Per i più piccoli FAMIGLIE Trento. Ore 10. Teatro Sanbapolis. Uno spettacolo che può suggerire riflessioni e stimolare domande, senza voler fornire o influenzare risposte. Informazioni: 0461 217445, cultura@operauni.tn.it.

10 MARTEDÌ Danza LES BALLETS TROCKADERO DE MONTE CARLO Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale. Sono un fenomeno mondiale. Fondati a New York più di 40 anni fa, Les Ballets Trockadero de Monte Carlo, o semplicemente “The Trocks” come vengono chiamati nel mondo anglosassone, sono un fenomeno mondiale. I loro spettacoli impertinenti, esilaranti eppur filologici rispetto al grande repertorio del balletto classico sono apprezzati tanto dalla critica quanto dal pubblico più vasto e popolare. Informazioni: 0461 213834. Musica MUSICA PER IL FUTURO Trento. Ore 20.30. Teatro Auditorium. Concerto per violino, orchestra e ambiente. Gennaro Cardaropoli, violinista solista accompagnato dall’Orchestra d’archi del Conservatorio “F.A.Bonporti” di Trento, diretta dal maestro Juliàn Lombana eseguirà “Le Quattro Stagioni” di A. Vivaldi e le “Cuatro Estaciones Porteñas” di A. Piazzolla. Informazioni: 0461 213834 Numero verde 800-013952, info@ centrosantachiara.it. Musica ORCHESTRA HAYDN CONCERTO DI NATALE Tione. Ore 20. Teatro Comunale. Concerto, Marco Pierobon, direttore e trombettista. Informazioni: www.haydn.it. Teatro LA CHITARA DEL ZIO.. COL TASTO REWIND Romeno. Ore 17. Teatro parrocchiale. Spettacolo di Carlo Nani. Informazioni: 0461/237352, www.cofas.it. Teatro SEI Pergine Valsugana. Ore 20.45. Teatro Comunale. Adattamento dei Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello.Spettacolo

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11 MERCOLEDÌ Cultura L’EUROPA DI HEMINGWAY Trento. Ore 21. Spazio Off. Reading tratti da ‘Gatto sotto la pioggia’, ‘Colline come elefanti bianchi’, ‘La capitale del mondo’ con Stefano Detassis e Maria Vittoria Barrella (Compagnia La Burrasca). Informazioni: 333 - 2753033 info@spaziooff.com. Musica HARLEM GOSPEL CHOIR Trento. Ore 21. Teatro Auditorium. Torna all’Auditorium Santa Chiara l’Harlem Gospel Choir, il coro gospel più famoso d’America e uno dei più celebri in tutto il mondo. Informazioni: 0461 213834 Numero verde 800-013952, info@ centrosantachiara.it.

12 GIOVEDÌ Cultura TRA BENESSERE E STRESS Trento. Ore 17. Vigilianum. Incontro con Franco Fraccaroli. Informazioni: 0464 452500, bibliotecacivica@comune.rovereto.tn.it. Cultura L’AFRICA DI HEMINGWAY Trento. Ore 21. Spazio Off. Reading tratto da ‘Le nevi del Kilimangiaro’ con Andrea Castelli. Informazioni: 333 - 2753033, info@spaziooff.com. Musica LICHTEN LUCI - SCHATTEN OMBRE Pergine Valsugana. ore 19.30. Piazza Gavazzi 5, Cassa Rurale Alta Valsugana. musica di Samir Odeh Tamimi, relatrice Alba Nabulsi. Informazioni: margheritaberlanda1@ yahoo.it, www.visitpinecembra.it. Musica CONCERTO Arco. Ore 20.45. Casinò Municipale. Concerto, direttore: Marco Pierobon, Orchestra Haydn di Bolzano e Trento. Informazioni: 0464 516830, info@comune.arco.tn.it.

Musica ROVERE E LEMANDORLE Trento. ore 19.30. Teatro Sanbapolis. Concerto. Informazioni: www.uploadsounds.eu.

Musica CORO DELLA SAT Rovereto. Ore 20.30. Teatro Zandonai. Concerto. Informazioni: 0464 452159, cultura@comune. rovereto.tn.it.

Musica ORCHESTRA HAYDN CONCERTO DI NATALE Cles. Ore 20. Auditorium Polo Scolastico. Concerto, Marco Pierobon, direttore e trombettista. Informazioni: www.haydn.it.

Musica PHASE DUO Rovereto. Ore 21.30. Circolo Paganini. Concerto con: Eloisa Manera, violino / Stefano Greco, sound designer. Informazioni: www.trentinojazz.com.

Teatro UNO DI VOI Tesero. Ore 20.45. Cinema Teatro Comunale. Testo e regia di Roberto Marafante con Maria Giulia Scarcella, Andrea Deanesi, Mirko Corradini e Giuliano Comin. Informazioni: 0462 815040, comune@ pec.comune.tesero.tn.it.

Teatro LA BANCAROTTA Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale. Spettacolo di Vitaliano Trevisan, tratto da La Bancarotta di Carlo Goldoni. Con Natalino Balasso. Informazioni: 0461 213834 Numero verde 800 013952, info@ centrosantachiara.it.

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trentinoappuntamenti Teatro FOSSA STAT ASSÀ NA FERLÈDA Campitello di Fassa. Ore 20.30. Teatro. Spettacolo di Loredana Cont. Filodrammatica “La Mizacoles”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www. cofas.it.

13 VENERDÌ Cultura LA CUBA DI HEMINGWAY Trento. Ore 21. Spazio Off. Reading tratti da ‘Un posto pulito, illuminato bene’ e ‘I sicari’ con Stefano Detassis e Massimo Lazzeri (Teatro delle Quisquilie). Informazioni: 333 - 2753033, info@spaziooff.com. Danza KISS ME HARD BEFORE YOU GO Tesero. Ore 20.45. Cinema teatro comunale. Balletto teatro di Torino, coreografia di José Reches. Informazioni: 0462 815040, comune@ pec.comune.tesero.tn.it. Musica DIROTTA SU CUBA Besenello. Ore 21.30. Località Acquaviva. Concerto funky con i Dirotta su Cuba. Informazioni: http://www.flymusic.it. Teatro TUTTO QUELLO CHE VOLETE Trento. Ore 21. Teatro Portland. Spettacolo Eccentrici Dadarò Progetto La Gare. Informazioni: www.teatroportland.it. Teatro LA BANCAROTTA Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale. Spettacolo di Vitaliano Trevisan, tratto da La Bancarotta di Carlo Goldoni. Con Natalino Balasso. Informazioni: 0461 213834 Numero verde 800 013952, info@ centrosantachiara.it. Teatro THE FULL MONTY Trento. Ore 21. Teatro Auditorium. Il MUSICAL” di Terence McNally e David Yazbeck, con PAOLO CONTICINI e LUCA WARD e GIANNI FANTONI, NICOLAS VAPORIDIS, JONIS BASCIR. Con un grande cast e orchestra dal vivo. Adattamento e regia MASSIMO ROMEO PIPARO. Informazioni: 0461 213834 Numero verde 800013952 info@centrosantachiara.it. Teatro TUTTO QUELLO CHE VOLETE Trento. Ore 21. Teatro Portland. Spettacolo Eccentrici Dadarò Progetto La Gare. Lucie è una drammaturga di successo. Eppure, per troppa felicità, ha smarrito completamente la vena creativa. Fino all’arrivo di Thomas, il nuovo vicino di casa... Informazioni: 0461 924470, info@teatroportland.it.

Teatro EPSILONTHÉÂTRE: DICE CHE VIENE DA PIOVERE Trento. Ore 21. Bottega delle Arti, Passaggio Osele, Via Suffragio, 53. Di e con Maria Augusta Balla / Scenografie: Doris Baumgartner/ Grafica: Silvia Genta, Ra aella Brusaglino. Spettacolo selezionato alla VI ed. del Torino Fringe Festival 2018. Informazioni: Info e prenotazioni: tel. 391.3100779, prenotazioni@raumtraum.it.

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14 SABATO Cultura COLLEGAMENTO SKYPE CON JOHN HEMINGWAY Trento. Ore 21. Spazio Off. ... a seguire... FESTA MOBILE. Reading tratto da ‘Festa Mobile’ + CLOSING PARTY con Stefano Detassis, Maura Pettorruso, Alessio Dalla Costa, Federica Chiusole, Emanuele Cerra, Maria Vittoria Barrella ; e con Renato Marano, Margherita Taras, Anna Facchini, Marinella Daidone, Daniela Fabbri. Informazioni: 333 - 2753033, info@spaziooff.com. Musica BUD SPENCER BLUES EXPLOSION Rovereto. Smart Lab. Serata conclusiva di UploadSounds. Maggiori informazioni: 333 4775319, info@ smart--lab.org. Musica UNA MAGIA DI NATALE Trento. Ore 17.30. Sala Filarmonica. Una voce racconta, cinque strumenti accompagnano... Informazioni: 0461 985244, info@ filarmonica-trento.it. Musica TRENTO CHRISTMAS LIVE Trento. ore 17-19. Piazza Duomo. Appuntamenti di grande musica, Abba Show. Informazioni: www. trentocultura.it, www.discovertrento.it. Per i più piccoli CIRCO DI LUCE Trento. ore 16 e ore 17. Piazza Santa Maria Maggiore. Spettacolo eseguito da attori e trampolieri, dove un buffo personaggio e il suo asinello accompagneranno Santa Lucia ad incontrare i bambini. Informazioni: www.trentocultura.it, www.discovertrento.it.

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trentinoappuntamenti LUCA WARD e GIANNI FANTONI, NICOLAS VAPORIDIS, JONIS BASCIR. Con un grande cast e orchestra dal vivo. Adattamento e regia MASSIMO ROMEO PIPARO. Informazioni: 0461 213834 Numero verde 800-013952 info@ centrosantachiara.it. Teatro GLI ARISTOMATTI Villazzano. Ore 20.45. Teatro. Tutti quanti voglion fare jazz, alleluja!”. Questo celeberrimo ritornello ci trasporta nella Parigi di inizio Novecento, dove Madame Adelaide, un’anziana, ricca ed eccentrica ex cantante lirica, nomina eredi del suo ingente patrimonio i suoi quattro figliocci. Informazioni: 0461 913706, info@teatrodivillazzano.it. Teatro EPSILONTHÉÂTRE: DICE CHE VIENE DA PIOVERE Trento. Ore 21. Bottega delle Arti, Passaggio Osele, Via Suffragio, 53. Di e con Maria Augusta Balla / Scenografie: Doris Baumgartner/ Grafica: Silvia Genta, Ra aella Brusaglino. Spettacolo selezionato alla VI ed. del Torino Fringe Festival 2018. Informazioni: Info e prenotazioni: tel. 391.3100779, prenotazioni@raumtraum.it. Teatro LE NOZZE DI FIGARO Pergine Valsugana. Ore 20.45. Teatro Comunale. Opera buffa in 4 atti / Libretto Lorenzo Da Ponte / Musica Wolfgang Amadeus Mozart / Direttore Andrea Fuoli / Regia Mauro Trombetta / Solisti dell’Accademia Lirica “G. Puccini” Orchestra Giovanile Trentina. Informazioni e prenotazioni: www. teatrodipergine.it. Teatro FOSSA STAT ASSÀ NA FERLÈDA Campitello di Fassa. Ore 20.30. Teatro. Spettacolo di Loredana Cont. Filodrammatica “La Mizacoles”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www. cofas.it. Teatro COLPA DEI CRAUTI E DELL’AMOR Calceranica. Ore 20.30. Teatro “S. Ermete”. Spettacolo di Loredana Cont Filodrammatica “Concordia ‘74” di Povo. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www. cofas.it. Teatro LA SIARPA DE LA SPOSA Romeno. Ore 17. Teatro parrocchiale. Spettacolo di Gabriella Scalfi Associazione Culturale “Libero Teatro” di Grumes. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. 102

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Teatro EN DIAOL PER CAVEL Villa Lagarina. Ore 20.45. Teatro. Spettacolo di Cinzia Berni e Roberto Marafante - trad. dialettale di Federico Gozzer. Filodrammatica “La Logeta” di Gardolo. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it. Teatro MANDRAGOLA Preore. Ore 21. Teatro Casa Mondrone. Spettacolo di Niccolò Macchiavelli “’L Filò da la Val Rendena” di Pinzolo. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www. cofas.it. Teatro BLUOFF Primiero - Imer. ore 16 e ore 21. Piccolo Teatro Blu. GattoNero. Spettacolo di e con Nicola Pauleti - Azioni musicali Nelso Salton - Produzione EscaViva. Alle ore 16.00 laboratorio gratuito per bambini e ragazzi di Teatro d’Ombre. Durante lo spettacolo della sera verrà presentato l’esito del lavoro dei giovani partecipanti. Laboratorio per bambini e ragazzi dai 6 ai 14 anni. E’ gradita la prenotazione. Info e prenotazioni: 347-1931323 o 334-6952593 | officinadellepezze@gmail.comInfo e prenotazioni: 347-1931323 o 334-6952593 | officinadellepezze@gmail.com.

15 DOMENICA Musica MATINÉES IN CASA MOZART Rovereto. ore 11.00. Casa Mozart. Concerto esibizione integrale presso Casa Mozart dal titolo “Mozart e il pianoforte” seconda parte di otto parti con Nicola Ormando al pianoforte. Informazioni: Apt Rovereto e Vallagarina 0464.430363. Musica APERITIVI IN MUSICA 2019 Villa Lagarina. ore 11.00. Palazzo Libera. Aperitivi in musica stuzzica orecchie e palati aprendo finestre sulla musica. SEMPREVERDI. Un clarinetto all’opera Marco Bruschetti, clarinetto Franco Bosio, pianoforte. Informazioni: www. scuolanovak.it. Musica I CANTI DI NATALE ANDALUSI Rovereto. Ore 17.30. Sede Artea, via Rialto 48. Cantiamo insieme qualche canto di Natale andaluso: i testi sono semplici, li accompagniamo battendo le mani e con la chitarra... e facciamo qualche passo di flamenco. Incontro aperto a tutti. Se ci date conferma prepariamo i testi scritti e... la merenda. Informazioni: tel. 339.5747007 / penaandaluza@hotmail.it. Per i più piccoli BIANCANEVE, LA VERA STORIA Tione di Trento. Ore 17.30. Cinema Teatro. Spettacolo: testo,

regia, scene e luci di Michelangelo Campanale con Catia Caramia, Maria Pascale/Antonella Ruggiero, Luigi Tagliente. Informazioni: 0461 420788, www.trentinospettacoli.it. Per i più piccoli UNA RENNA ALLA VECCHIA FATTORIA Trento. ore 15.30 e ore 17.30. Teatro San Marco. Il teatro delle quisquilie, spettacolo per bambini. Informazioni: 0461 233522, info@ teatrosanmarco.it. Per i più piccoli PENTOLINA, PENTOLETTA, PENTOLACCIA Cognola. Ore 16.30. Teatro Auditorium. “I Burattini” di Luciano Gottardi”. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www. cofas.it. Per i più piccoli CIRCO DI LUCE Trento. ore 16 e ore 17. Piazza Santa Maria Maggiore. Spettacolo eseguito da attori e trampolieri, dove un buffo personaggio e il suo asinello accompagneranno Santa Lucia ad incontrare i bambini. Informazioni: www.trentocultura.it, www.discovertrento.it. Teatro LA BANCAROTTA Trento. Ore 16. Teatro Sociale. Spettacolo di Vitaliano Trevisan, tratto da La Bancarotta di Carlo Goldoni. Con Natalino Balasso. Informazioni: 0461 213834 Numero verde 800 013952, info@ centrosantachiara.it. Teatro LO SCHIACCIANOCI Lavis. Ore 17. Auditorium Comunale. Fior di Teatro. Spettacolo di e con Nicola Pazzocco. Informazioni: franchini@comunelavis.it. Teatro CHE CASINO... AL MISTERIOSO ORIENTE Grumes. Ore 16. Teatro Le Fontanelle. Spettacolo da “Delitto al castello” di Aldo Cirri. Filodrammatica di Laives. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro NA GABIA DE MATI Folgaria. Ore 21. Cinema teatro Paradiso. Spettacolo di Gabriele Bernardi Gruppo Teatrale “La Zinzola” di Folgaria. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

18 MERCOLEDÌ Musica MICHELE MARIOTTI ROSSINI, BEETHOVEN, MENDELSSOHN Trento. Ore 20.30. Teatro Auditorium. Concerto, direttore: Michele Mariotti, Orchestra Haydn di Bolzano e Trento. Informazioni:

0461 213834 Numero verde 800013952, info@centrosantachiara.it. Teatro UNO DI VOI Meano. Ore 20.45. Teatro. Spettacolo, regia di Roberto Marafante con Mirko Corradini, Andrea Deanesi, Giuliano Comin e Maria Giulia Scarcella, produzione TeatroE. Informazioni: 0461 511332 (martedì - venerdì 17.00 - 20.00, sabato 10.00 - 13.00), info@teatrodimeano.it.

19 GIOVEDÌ Musica NICCOLÒ FABI Trento. Ore 21. Teatro Auditorium. Concerto. Informazioni: 0461 213834 Numero verde 800013952, info@centrosantachiara.it. Musica QUARTETTO DI VENEZIA Ala. Ore 20.30. Palazzo De Pizzini. Concerto di uno dei più celebri quartetti d’archi contemporanei. L’Associazione Mozart Italia in occasione del 250° anniversario organizza quattro speciali appuntamenti nel mese di dicembre. Informazioni: www.visitrovereto.it. Musica ORCHESTRA DA PONTE Rovereto. Ore 20.45. Teatro Zandonai. Concerto con il Direttore Roberto Zarpellon e Alexander Sahatci al pianoforte. L’Associazione Mozart Italia in occasione del 250° anniversario organizza quattro speciali appuntamenti nel mese di dicembre. Informazioni: www.visitrovereto.it. Musica BAROCKO19 Trento. ore 17.30. Sala dell’Associazione Rosmini. Concerto LABIRINTI ARMONICI, ENSEMBLE VOCALE NICOLO’ D’ARCO. Conclusione della Stagione BAROCKO19. Informazioni: www. labirintiarmonici.it, labirintiarmonici@gmail.com. Teatro UNA MANO MOZZATA A SPOKANE Pergine Valsugana. Ore 20.45. Teatro comunale. Per la prima volta in Italia una dark comedy dell’autore di Tre manifesti a Ebbing, Missour. Informazioni: 0461 511332 (martedì - venerdì 17.00 20.00, sabato 10.00 - 13.00), info@ teatrodipergine.it.

20 VENERDÌ Musica TULLIO DE PISCOPO E TONY ESPOSITO Trento. Ore 21.30. Teatro Sanbapolis. Concerto: una storia incredibile, la loro: una storia che ha rivoluzionato la musica italiana. Informazioni: 0461 217445, cultura@operauni.tn.it.


trentinoappuntamenti Musica CONCERTO DI NATALE Trento. Ore 18. Luogo da definire. Con il coro dei bambini, dei genitori e degli insegnanti. Diretto da Maurizio Postai, Maestro di musica nella Scuola Steiner Trento. Informazioni: www.scuolasteiner-trento.it. Musica DUO MARIO PEDRON E ENRICA ALFINELLI Nogaredo. Ore 17.30. Distilleria Marzadro. Concerto, violino e pianoforte. L’Associazione Mozart Italia in occasione del 250° anniversario organizza quattro speciali appuntamenti nel mese di dicembre. Informazioni: www. visitrovereto.it. Musica ORCHESTRA HAYDN CONCERTO DI NATALE Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale. Concerto, Marco Pierobon, direttore e trombettista. Informazioni: www.haydn.it. Teatro VITE STRAORDINARIE.. E SE IMPROVVISASSIMO LA TUA STORIA? Trento. Ore 20.30. Teatro Cuminetti. Spettacolo teatrale della Compagnia Nazionale di Improvvisazione di Brescia. Informazioni: 370 3645266, giardinodellearti@ gmail.com. Teatro PER FAVORE NON UCCIDETE CENERENTOLA Villazzano. Ore 20.45. Teatro. Una commedia sull’amore in tutte le sue declinazioni e sulla fragilità di ognuno; è un piccolo inno alla diversità e un invito a cercar di racimolare quanta più felicità possibile. Informazioni: 0461 - 913706, info@teatrodivillazzano.it.

21 SABATO Musica ORCHESTRA DEI COLLI MORENICI, CORALE SAN ROCCO Rovereto. Ore 20.30. Chiesa di San Marco. Concerto, con il Direttore Michele Bui, la Direttrice del coro Marialuce Monari, la soprano Antonella Orefice, la mezzo soprano Mae Hayashi, il tenore Shohrukh Yunusov e il basso Simone Marchesini. L’Associazione Mozart Italia in occasione del 250° anniversario organizza quattro speciali appuntamenti nel mese di dicembre. Informazioni: www. visitrovereto.it. Musica TRENTO CHRISTMAS LIVE Trento. ore 17-19. Piazza Duomo. Appuntamenti di grande musica, Pianeta Zero. Informazioni: www. trentocultura.it, www.discovertrento.it.

Per i più piccoli FAVOLE AL TELEFONO Pinzolo. Ore 17.30. Pala Dolomiti. Fiabe in musica di Raffaele Latagliata e Pino Costalunga con Massimo Finocchiaro (Giovannino), Andrea Rodi (Conte Cornetta), Marta De Zaiacomo (Madame Phonè), Francesca Brusati (Biancapagina) e Nicholas Rossi (Gettone) direzione musicale di Shawna Farrell Fondazione Aida. Informazioni: 0461 420788, www. trentinospettacoli.it. Teatro COSÌ TANTA BELLEZZA Spiazzo. Ore 21. Teatro parrocchiale. Spettacolo con la Compagnia Teatro Binario 7; scritto, diretto e interpretato da Corrado Accordino. assistente alla regia Valentina Paiano. Informazioni: 0461 420788, www.trentinospettacoli.it. Teatro PER FAVORE NON UCCIDETE CENERENTOLA Villazzano. Ore 20.45. Teatro. Una commedia sull’amore in tutte le sue declinazioni e sulla fragilità di ognuno; è un piccolo inno alla diversità e un invito a cercar di racimolare quanta più felicità possibile. Informazioni: 0461 - 913706, info@teatrodivillazzano.it. Teatro LE REGOLE PER VIVERE DI SAM HOLCROFT Rovereto. Ore 20.30. Teatro Zandonai. Spettacolo di Gli Ipocriti Melina Balsamo e Teatro Stabile di Verona in collaborazione con Teatro Ambra Jovinelli. Informazioni: 0464 452159, cultura@comune. rovereto.tn.it. Teatro NEL BEL MEZZO DI UN GELIDO INVERNO Roncegno. Ore 20.45. Teatro parrocchiale. Spettacolo di Kenneth Branagh. Compagnia del Cactus di Pergine. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro NEL PRESEPE DEL MONDO Sopramonte. Ore 20.30. Teatro parrocchiale. Per un Natale più attuale” di e con Associazione Teatro-Musica “2GiGa” di Rovereto. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it. Teatro CHATTANOOGA CHRISTMAS SHOW Bedollo. Ore 20.30. Teatro Nuovo. Spettacolo di Chiara Stefani. Coro “Voci Ignote” di Trento. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@ cofas.it; www.cofas.it.

22 DOMENICA Musica QUARTETTO DI VENEZIA Villa Lagarina. Ore 20.30. Palazzo Libera. Concerto con uno dei più celebri quartetti d’archi contemporanei. L’Associazione Mozart Italia in occasione del 250° anniversario organizza quattro speciali appuntamenti nel mese di dicembre. Informazioni: www.visitrovereto.it. Musica RADIODERVISH Trento. Ore 18. Chiesa San Martino. Concerto. Informazioni: www. trentocultura.it, www.discovertrento.it. Musica THE FOLLOWERS OF CHRIST GOSPEL SINGER Canova di Gardolo. Ore 18. Chiesa San Pio X. Concerto. Informazioni: www.trentocultura.it, www. discovertrento.it. Musica BAROCKO19 Trento. Ore 17. Chiesa della SS. Annunziata Via Belenzani, 53. Concerto LABIRINTI ARMONICI, ENSEMBLE VOCALE NICOLO’ D’ARCO. Conclusione della Stagione BAROCKO19. Informazioni: www.labirintiarmonici.it, labirintiarmonici@gmail.com. Teatro LE REGOLE PER VIVERE Pieve di Bono. Ore 21. Palestra centro scolastico. Produzione Teatro Stabile di Verona con la partecipazione del Teatro Ambra Jovinelli. Produzione Teatro Stabile di Verona con la partecipazione del Teatro Ambra Jovinelli. Informazioni: 0461 420788, www.trentinospettacoli.it. Teatro CIRCO A NATALE - TRE QUARTI Mori. Ore 20.45. Teatro Sociale Gustavo Modena. Compagnia Samovar - Scuola di circo Bolla di sapone TRE QUARTI Comicità, equilibrismo e poesia con Luca Salata, Tommaso Brunelli e Davide Salata regia di Giacomo Costantini. Informazioni: 0464 916229, cultura@comune.mori.tn.it.

Deflorian” di Tesero. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

24 MARTEDÌ Teatro BELLS AND SPELLS CAMPANELLI E INCANTESIMI Trento. Ore 16. Teatro Sociale. Uno spettacolo di Victoria Chaplin Thierre (figlia di Charlie Chaplin) con Aurèlia Thierre (nipote di Charlie Chaplin). Informazioni: 0461 213834 Numero verde 800 013952, info@centrosantachiara.it.

25 MERCOLEDÌ Teatro BELLS AND SPELLS CAMPANELLI E INCANTESIMI Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale. Uno spettacolo di Victoria Chaplin Thierre (figlia di Charlie Chaplin) con Aurèlia Thierre (nipote di Charlie Chaplin). Informazioni: 0461 213834 Numero verde 800 013952, info@centrosantachiara.it.

26 GIOVEDÌ Musica CONCERTO DI NATALE DELLA BANDA DELLA VAL DI LEDRO Locca di Concei. Ore 20.45. Centro Culturale. Tradizionale concerto natalizio del Corpo Bandistico Valle di Ledro. Informazioni: www.vallediledro.com. Teatro BELLS AND SPELLS CAMPANELLI E INCANTESIMI Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale. Uno spettacolo di Victoria Chaplin Thierre (figlia di Charlie Chaplin) con Aurèlia Thierre (nipote di Charlie Chaplin). Informazioni: 0461 213834 Numero verde 800 013952, info@centrosantachiara.it. Teatro LA BADANTE DEL NONO Bedollo. Ore 20.45. Teatro Nuovo. Spettacolo di Fabio Svaldi. Filodrammatica “El Lumac” di Piazze di Bedollo. Info: Co.F.As. Tel. 0461.237352; info@cofas.it; www.cofas.it.

Teatro RUBENS TEATRO: FROZEN Villazzano. Ore 20.30. Teatro. Regia Beatrice Cotifava e Ilaria Lovo / Con Beatrice Cotifava, Giordano Ermondi, Edoardo Gnoato, Ilaria Lovo, Alessandro Oliani, Davide Uggeri. Per i bambini dai 4 anni. Informazioni e biglietti: www.teatrodivillazzano.it.

Musica ACQUA E SALE. OMAGGIO A MINA E CELENTANO Trento. Ore 21. Teatro Auditorium. Tutte “Le migliori” canzoni del repertorio di Mina e Celentano? No, tutte no, ma un bell’estratto... Informazioni: 0461 213834.

Teatro GROSSO GUAIO AL POLO NORD Tesero. Ore 17.30. Teatro comunale. Spettacolo di Miriam Vinante (spettacolo per bambini e famiglie). Coro “Le Mille Note” in collaborazione con la Filo “Lucio

Musica KAWAI A LEDRO: CONCERTO DI NATALE Locca di Concei. Ore 21. Centro Culturale. Concerto di Natale a conclusione della rassegna pianistica 2019. Informazioni: www. vallediledro.com.

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trentinoappuntamenti Musica ENSEMBLE CANTICUM NOVUM Pera di Fassa. Ore 21. Chiesa. Concerto di musica sacra. Informazioni www.fassa.com. Per i più piccoli FAVOLE AL TELEFONO Tesero. Ore 16.30. Cinema Teatro Comunale. Fondazione Aida, spettacolo di Raffaele Latagliata e Pino Costalunga con Massimo Finocchiaro (Giovannino), Andrea Rodi (Conte Cornetta), Marta De Zaiacomo (Madame Phonè), Francesca Brusati (Biancapagina) e Nicholas Rossi (Gettone). Direzione musicale di Shawna Farrel. Informazioni: 0462 815040, comune@ pec.comune.tesero.tn.it. Teatro BELLS AND SPELLS CAMPANELLI E INCANTESIMI Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale. Uno spettacolo di Victoria Chaplin Thierre (figlia di Charlie Chaplin) con Aurèlia Thierre (nipote di Charlie Chaplin). Informazioni: 0461 213834 Numero verde 800 013952, info@centrosantachiara.it. Teatro FANTASIE MAGICHE Lavis. Ore 21. Auditorium Comunale. Paladino Magic Illusion. Spettacolo di magia di e con Paladino. Illusioni e magie, un viaggio tra fantasia e realtà mescolato con alcuni momenti di puro divertimento. Informazioni: franchini@ comunelavis.it.

28 SABATO Musica CONCERTO DI NATALE Pergine Valsugana. Ore 20.45. Teatro Comunale, Piazza Garibaldi, 5/G. Sesta Stagione di Musica per Banda / Direttore Claudio Dorigato. Informazioni: www.teatrodipergine.it . Musica TRENTO CHRISTMAS LIVE Trento. ore 17-19. Piazza Duomo. Appuntamenti di grande musica, Hill Billy Soul. Informazioni: www. trentocultura.it, www.discovertrento.it. Teatro BELLS AND SPELLS CAMPANELLI E INCANTESIMI Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale. Uno spettacolo di Victoria Chaplin Thierre (figlia di Charlie Chaplin) con Aurèlia Thierre (nipote di Charlie Chaplin). Informazioni: 0461 213834 Numero verde 800 013952, info@centrosantachiara.it.

29 DOMENICA Danza LO SCHIACCIANOCI Trento. ore 17 e ore 20.30. Teatro Auditorium. Balletto di San Pietroburgo. Musiche di: P.I. Tchaikovsky Coreografie: M. Petipa Corpo di

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Ballo: Saint Petersburg Classical Ballet Tradition. Informazioni: 0461 213834 Numero verde 800013952, info@centrosantachiara.it. Musica FUCINA BIANCA ARTE SELLA Val di Sella. ore 14 e ore 17. Malga Costa. Come ad ogni inverno, la musica di Fucina Bianca Arte Sella celebra il passaggio ad un nuovo anno di Arte Sella, con la partecipazioni di interpreti di fama internazionale, invitati dal direttore artistico musicale Mario Brunello. Informazioni: 0461 761029 - 0461 751251, artesella@yahoo.it. Musica CONCERTO CORO VALSELLA Torbole sul Garda. Ore 20.30. CHIESA DI SANTA MARIA AL LAGO. Concerto il secondo coro più anziano del trentino proporrà un concerto di canzoni di montagna e natalizie. Informazioni: Xmas Torbole 338 8735427. Musica CONCERTO DI CAPODANNO - ORCHESTRA HAYDN Rovereto. Ore 20.30. Teatro Zandonai. Concerto, Felix Bender direttore e Silvia Micu soprano. Informazioni: www.haydn.it. Musica SOLIS STRING QUARTET Trento. Ore 18. Chiesa del Sacro Cuore. Concerto. Informazioni: www.trentocultura.it, www.discovertrento.it. Per i più piccoli FAVOLE AL TELEFONO Ala. Ore 17. Teatro Giacomo Sartori. Fondazione Aida, spettacolo di Raffaele Latagliata e Pino Costalunga con Massimo Finocchiaro (Giovannino), Andrea Rodi (Conte Cornetta), Marta De Zaiacomo (Madame Phonè), Francesca Brusati (Biancapagina) e Nicholas Rossi (Gettone). Direzione musicale di Shawna Farrel. Informazioni: 0464 671633, cultura@comune.ala.tn.it. Teatro THE GOLDEN AGE OF BROADWAY - L’EPOCA D’ORO Meano. Ore 20.45. Teatro. Spettacolo con Justine Caenazzo, Martina Lazzari, Matteo Sala, Edoardo Piacente musica dal vivo TTM Orchestra. Informazioni: 0461 511332 (martedì - venerdì 17.00 - 20.00, sabato 10.00 - 13.00), info@teatrodimeano.it. Teatro LA MACCHINA DELLA FELICITÀ Predazzo. Ore 20.45. Cinema Teatro Comunale. Uno spettacolo ricco di comicità, di racconti e di canzoni intrecciato alla trama dell’omonimo romanzo scritto da Flavio Insinna. Informazioni: 0462 502808.

30 LUNEDÌ Musica CONCERTO DI CAPODANNO Mori. Ore 20.45. Teatro Sociale Gustavo Modena. ASSOCIAZIONE LABIRINTI ARMONICI. Vita d’artista - Opera e operetta, valzer e polke per celebrare il nuovo anno. Informazioni: 0464 916229, cultura@comune.mori.tn.it. Musica ENSEMBLE CANTICUM NOVUM Moena. Ore 21. Chiesa Di San Vigilio. Concerto di musica sacra. Informazioni: Eventi Moena Perla Alpina 0462.565038. Teatro CONCERTO DI FINE ANNO Villazzano. Ore 20.30. Teatro. L’orchestra Aurona, nella sua versione sinfonica, presenterà brani legati al mondo dell’opera e del teatro musicale. Informazioni: 0461 913706, info@teatrodivillazzano.it.

31 MARTEDÌ Musica 30PER100 Trento. Ore 21.30. Teatro Sociale. Il palco del “Sociale” farà da sfondo ad un incontro artistico tra due mondi apparentemente lontani, accomunati da una profonda stima reciproca. Concerto con Gioele Dix e il Maestro Ramin Bahrami. Informazioni: 0461 213834 Numero verde 800 013952, info@ centrosantachiara.it.

2 GIOVEDÌ Danza RUSSIAN NATIONAL SHOW Trento. Ore 21. Teatro Auditorium. Fondato nel 1988 a Mosca dall’Artista del Popolo della Federazione Russa Vladimir Zakharov, il Russian National Show “Gzhel” porta in scena un caleidoscopio di danze nazionali esaltando l’antico folklore del popolo Russo. Informazioni: 0461 213834. Teatro CIÒ CHE NON SI PUÒ DIRE Rovereto. Ore 20.45. Teatro Zandonai. Spettacolo tratto da Ciò che non si può dire. Il racconto del Cermis di Pino Loperfido / regia di Mirko Corradini / con Mario Cagol / musiche in scena Alessio Zeni. Informazioni e prenotazioni: www.ilraccontodelcermis.it.

3 VENERDÌ Musica CONCERTO DI CAPODANNO - ORCHESTRA HAYDN Cavalese. Ore 21. Palafiemme. Concerto, Felix Bender direttore e Silvia Micu soprano. Informazioni: www.haydn.it.

4 SABATO Musica CONCERTO DI CAPODANNO - ORCHESTRA HAYDN Pinzolo. Ore 21. Paladolomiti. Concerto, Felix Bender direttore e Silvia Micu soprano. Informazioni: www.haydn.it.

Musica CONCERTO DI CAPODANNO - ORCHESTRA HAYDN Trento. Ore 18.30. Teatro Auditorium. Concerto, Felix Bender direttore e Silvia Micu soprano. Informazioni: www.haydn.it.

Per i più piccoli LA STORIA DEL LUPO LULÙ Meano. Ore 17. Teatro. Spettacolo con Klaus Saccardo e Andreapietro Anselmi. Informazioni: 0461.511332 (martedì-venerdì 1720, sabato 10-13).

Musica ASPETTANDO L’ANNO NUOVO Trento. Come da tradizione aspetteremo tutti insieme il 2020 in Piazza Duomo con un brindisi e tanta buona musica. Informazioni: www.trentocultura.it, www. discovertrento.it.

Per i più piccoli PICCOLO ASMODEO Trento. Ore 16. Teatro Cuminetti. E’ una favola sul bene e sul male che racconta lo strampalato viaggio sulla terra di un piccolo diavolo, troppo buono per vivere nel mondo degli inferi. Info: 0461 213834.

GLI APPUNTAMENTI DI GENNAIO 2020

Tradizione NOTTE BIANCA Trento. Centro storico. Apertura serale di alcuni negozi in centro storico e musica nei locali. Informazioni: www.trentocultura.it, www.discovertrento.it.

1 MERCOLEDÌ Per i più piccoli L’ECO GIOCO DELL’OCA Trento. ore 14.30. Piazza Santa Maria Maggiore. Mix tra spettacolo ed intrattenimento che mira a promuovere lo sviluppo di una cultura eco-sostenibile nel pubblico dei più piccoli, futuri custodi del pianeta. Informazioni: www. trentocultura.it, www.discovertrento.it.

5 DOMENICA Per i più piccoli PICCOLO ASMODEO Trento. Ore 16. Teatro Cuminetti. E’ una favola sul bene e sul male che racconta lo strampalato viaggio sulla terra di un piccolo diavolo, troppo buono per vivere nel mondo degli inferi. Informazioni: 0461 213834, info@centrosantachiara.it.



trentinomatrimoni SOLO PER I NOSTRI LETTORI, LE NOZZE DI VALERIA CON MANUEL, E DI GIULIA CON MASSIMO

I MATRIMONI DEL MESE Lei Nome: Valeria Età: 29 Nata a: Cles Vestito: Fashion Gallery - Trento Scarpe: L’impronta calzature - Taio Parrucchiere: Cattani - Santa Giustina Estetista: Est. Camilla - Mezzolombardo Testimone: Daniela Occupazione: Controller

Lui Nome: Manuel Età: 30 Nato a: Trento Vestito, scarpe: Baratto - Lavis Barbiere: Gian & Son - Trento T. Testimone: Fabiana Occupazione: Disegnatore 3D

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trentinomatrimoni Servizio fotografico: Lucio Tonina www.fotonina.com

Matrimonio: Data: Luogo: Banchetto e torta: Numero invitati: Fiori e bouquet: Bomboniere: Partecipaz., tableau: Anelli: Wedding planner: Damigella: Paggetto: Lista nozze: Viaggio di nozze: Vivranno a:

Religioso 18 maggio 2019 Dercolo - Campodenno La Cacciatora - Mezzocorona 120 Petali e Perle - Baselga di Piné Mieli Belfort - Andalo Papierlapis - Baselga di Piné Valentini - Trento C. Antolini - Baselga di Piné Athena Daniel Viaggiogiovani - Trento California e Hawaii, 19 giorni Vezzano 107

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trentinomatrimoni Servizio fotografico: Trintinaglia Wedding Photography www.trintinaglia.com

Matrimonio: Data: Luogo celebrazione: Banchetto: Invitati: Catering: Anelli: Allestimenti Floreali: Viaggio di nozze: Andranno a vivere: 108

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Religioso 27 luglio 2019 Baselga di PinĂŠ Corte Trapp - Caldonazzo 130 Trentino Catering - Mezzolombardo Comper Gioielli - Rovereto Ale dei Fiori - Baselga di PinĂŠ Zanzibar, 15 giorni Fornace


trentinomatrimoni

Lei

Lui

Nome: Giulia Anni: 29 Nata a: Trento Residente a: Fornace Truccatore: Estetica Azzurra - Pergine Vals. Occupazione: Impiegata

Nome: Massimo Anni: 30 Nato a: Trento Residente a: Fornace Vestito: Baratto - Lavis Occupazione: Posatore porfido

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MANDACARÙ DIVENTA ANCHE ALTOATESINA IL PREMIO “DONNE E AGRICOLTURA”

L’ORGANIZZAZIONE È ORA ATTIVA SU TUTTO IL TERRITORIO REGIONALE

A STEFANIA GAIOTTO, STEFANIA LUSUARDI E NADIA LAURA PITTO

Salorno. I presidenti delle Formiche, Helmut Bachmayer, e di Mandacarù, Fausto Zendron

C Da sx, Donatella Lucian, Responsabile Coordinamento Donne Acli Stefania Lusuardi, Stefania Gaiotto e Nadia Laura Pitto

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tefania Gaiotto, produttrice di frutta biologica, mais e allevatrice di galline e polli da carne di Civezzano; Stefania Lusuardi produttrice di ortaggi, piante officinali ed esperta in agricoltura sinergica di Monte Terlago e Nadia Laura Pitto, coltivatrice di cereali e piante officinali, nonché animatrice di un agriturismo con casa sugli alberi in val di Fassa sono le vincitrici della prima edizione del premio “Donne e agricoltura per la nostra terra trentina”. La premiazione è avvenuta questa sera presso la sala del Vigilianum a Trento, alla presenza dell’Arcivescovo Monsignor Lauro Tisi. Il premio nasce da un’idea del Coordinamento Donne delle Acli Trentine ed ha come finalità costitutiva quella di promuovere e valorizzare il pensiero e le esperienze della donna; di sostenere iniziative e attività per promuovere la partecipazione della donna con ruoli di responsabilità nella società civile e nel mondo del lavoro. La proposta è stata condivisa con l’Arcidiocesi di Trento che è attenta al mondo del sociale, agli immigrati e alla convivenza tra i popoli, le problematiche legate al mondo del lavoro e della custodia del creato, alla parità di genere e al ruolo della donna nel territorio trentino. L’iniziativa è stata organizzata in collaborazione con: FEM, CSV Trentino, Acli Terra e Fap Acli. Alla prima edizione hanno partecipato ben 17 donne provenienti da altrettante aziende agricole dove si sono consolidate esperienze innovative legate ad un’agricoltura coerente con il modello alpino di produzione, attenta alla sana alimentazione e all’accoglienza in azienda tramite il 110

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on l’approvazione del progetto di fusione da parte della Cooperativa Le Formiche-Die Ameisen di Bolzano si è concluso il percorso che ha visto impegnati i tremila soci delle Cooperativa Mandacarù, Canale e Formiche. Dal 1° gennaio del prossimo anno le tre cooperative diventeranno un unico soggetto - con nome “Mandacarù” - che svilupperà la sua attività in tutta la Regione, da Riva del Garda a Bolzano. Come altre cooperative del movimento del Commercio Equo e Solidale che si sono aggregate già da un po’ di tempo, anche le tre cooperative coinvolte vogliono conseguire con maggior efficacia lo sviluppo del Commercio Equo e Solidale nel Trentino ed in Alto Adige/Südtirol. Si potranno così sviluppare sinergie commerciali nei diversi ambiti dell’attivitá e rafforzare in maniera significativa il patrimonio della nuova “Mandacarù”, a garanzia dei capitali investiti dai soci. In ambito educativo e culturale si svilupperanno le attività a partire dal Festival “Tutti Nello Stesso Piatto” che il prossimo 19 novembre terrà il suo primo evento nella città di Bolzano. La fusione permetterà inoltre un importante sviluppo delle attività di cooperazione internazionale anche con la costituzione di una Fondazione appositamente dedicata. La raccolta fondi a favore della Fondazione sarà realizzata in particolare con il concerto “Musica per il futuro: concerto per violino, orchestra ed ambiente“ in programma il 10 dicembre all’Auditorium di Trento. diretto coinvolgimento del consumatore-utente e del turista. Monsignor Tisi ha ricordato la visione e la “capacità di futuro” di cui sono portatrici queste esperienze femminili auspicando che analoghe energie e valori entrino a pieno titolo anche nella società e nella Chiesa. Alle vincitrici è stato consegnato un premio di 2.000 (duemila) euro ciascuna al quale si è aggiunto un assegno di 500 euro da parte di Pensplan con l’apertura delle rispettive posizioni relative alla previdenza integrativa.


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MATTÉ PRESENTA LO SCULTORE LORENZINI FESTA, POESIA E VISITA AI LUOGHI DEL RIONE GRANDE PARTECIPAZIONE ALLA CASTAGNATA DELLA “BUSA”

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na splendida giornata di fine ottobre ha favorito il successo della Castagnata alla Busa – la ventesima – organizzata dall’Associazione delle Cave, con le infaticabili Maria Rosa Maistri e Giovanna Mora, su incarico della Circoscrizione San Giuseppe Santa Chiara. Non è l’unica festa rionale di Trento questa che si tiene nel più piccolo quartiere della città; ce ne sono altre come quelle di Piedicastello e San Martino. Ma questa della Busa si differenzia da tutte le città, oltre che per la ricchezza dell’offerta, per due unicità: la recita dei poeti dialettali – i più prestigiosi del Trentino – e la visita ai luoghi storici del rione guidata da Renzo Francescotti. La parte ricreativa della festa era affidata alla distribuzione gratuita di castagne, vin brulè e bibite; alla musica del duo di fisarmonica dei due gemelli di Vezzano Alex e Leo; al laboratorio per bambini con scambio di libri e giochi; alla ”Caccia al tesoro affettivo” con l’Associazione Elissa. Poi c’è stata l’attesa e applaudita recita dei poeti dialettali Fabrizio da Trieste, Giorgio Brentari, Renzo Francescotti, Lilia Slomp Ferrari, autori con al loro attivo libri di poesie dialettali, premi importanti e persino traduzioni all’estero. A conclusione almeno una quarantina di persone ha partecipato alla visita ai luoghi ”topici” di questo storico rione (il ponte Cornicchio con la cascata e la gora dello Zambel; la vecchia centrale elettrica, una delle prime d’Europa; l’ex lanificio Dalsasso, il Crosaròl col chiosco della Rosina; la piazzetta cuore della Busa con la sua fontanella e la storica campanella… Tutti luoghi protagonisti assieme ai personaggi, del romanzo di Francescotti, La bicicletta rossa, fresco di stampa e in vendita su una bancarella della Castagnata.

NEI SUOI LAVORI SI SCOPRONO I VARI PERCORSI DELLA SUA MALATTIA

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i è inaugurata il 9 novembre scorso, in una folta cornice di pubblico, all’Urban Center di Rovereto, la mostra curata da Claudio Mattè, dal titolo “L’INIZIO”. L’artista protagonista Roberto Lorenzini scultore per “obblighi” di percorso… Roberto pittore autodidatta ormai da tanti anni scopre la malattia dieci anni fa e con essa un nuovo modo di darsi una speranza. La scultura come sfogo, come ricerca di nuove energie, come speranza, come aiuto, per fronteggiare la malattia che lo ha portato giusto un anno fa ad essere trapiantato di tutti e due i polmoni. Nei suoi lavori dedicati per lo più a corpi femminili vi si scoprono i vari percorsi della sua malattia sempre presente: la cara moglie con la valigia in mano, pronta a spostarsi da un ospedale all’altro, molto presenti i cassetti custodi della speranza di arrivo di una buona notizia e il sogno di ritornare sereno e spensierato con una famiglia sempre vicina, da li la donna con i palloncini. Custodi della sofferenza e di sfoghi scritti ma da nessuno mai letti, i suoi diari. A vederli non si resiste alla tentazione di aprirli Si parlava della figura femminile, che ricorre spesso nelle opere di Lorenzini per questo il suo curatore Mattè, come buona abitudine ormai, ne trae lo spunto per realizzare alcune serate, dedicate alla donna, alle quali si è riusciti a coinvolgere, grazie alla collaborazione e patrocinio di Comunità di Valle, Distretto Famiglia e Comune di Rovereto, il quale ha inserito nelle propria manifestazione “tutto inizio con un grido” ben sei eventi appartenenti alla mostra sugli undici organizzati.

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HAUKE: DA HEIDELBERG A TRENTO LA CARICA DEI “LEONI” PER COLORARE ROVERETO

IL FISICO TEDESCO È IL VINCITORE DI UN FINANZIAMENTO CHE HA SCELTO L’ATENEO TRENTINO

TORNANO IN VIA RIALTO LE SAGOME PROPOSTE DALL’ARTIGIANO ROBERTO GABBANA, QUEST’ANNO ISPIRATE AL LEONE DI SAN MARCO

FOTO DI LUCA RIVIERA

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uaranta coloratissime sagome in cartone raffiguranti il Leone di San Marco trasformeranno 22 negozi di via Rialto a Rovereto nello scenario di una festa speciale. L’iniziativa è realizzata grazie al coordinamento tecnico ed artistico di Roberto Gabbana, titolare della storica Bottega d’Arte Gabbana, corniceria artigiana arrivata alla terza generazione d’attività. Le sagome, della misura di 50x70 cm, sono realizzate dallo stesso Roberto grazie ad una particolare tecnica di taglio tecnografico adatto sia alla versione “piatta” sia alle “tre dimensioni” e saranno dipinte in maniera creativa da numerosi artisti e volenterosi. Saranno poi esposte nelle botteghe di via Rialto che hanno aderito all’iniziativa. Le stesse maschere saranno messe all’asta nel giorno di Natale, con una presidente d’asta d’eccezione, l’attrice roveretana Loredana Cont, che coordinerà l’asta proponendo il suo stile istrionico ed inconfondibile. La vendita avverrà secondo il consueto meccanismo dell’asta “al rialzo”: chi offrirà di più si aggiudicherà la sagoma e contribuirà ad una causa nobile. Il ricavato dell’asta sarà infatti destinato al Punto d’Approdo, la cooperativa solidale che da 35 anni ospita e sostiene le donne vittime di maltrattamenti, spesso con al seguito i loro bambini. L’iniziativa è sostenuta da Fidapa Bolzano, l’associazione internazionale che in Italia conta 11mila soci e si propone di sostenere le iniziative delle donne che operano nel campo delle Arti, delle Professioni e degli Affari. Da otto anni Roberto Gabbana propone la realizzazione di queste coloratissime sagome a tema, che venivano esposte in un bar della zona, ma quest’anno ha voluto imprimere una svolta all’iniziativa, facendo le cose decisamente in 112

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a lasciato Heidelberg per Trento con 1,3 milioni di euro in valigia. Per la prima volta in sei anni il vincitore di un finanziamento Erc ha deciso di trasferirsi all’Università di Trento. Le risorse gli sono state assegnate dal Consiglio europeo della ricerca nell’ambito del programma Horizon 2020. Philipp Hans-Jürgen Hauke, fisico tedesco di 36 anni, è arrivato al Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento come professore associato tramite una chiamata diretta. Il suo progetto indaga le correlazioni quantistiche tra atomi ultrafreddi. «Trento è un posto ideale dove svolgere la mia ricerca» dice Hauke. «Il centro Bec (Bose-Einstein Condensation) dell’Università di Trento e del Cnr ha una fama internazionale nel campo degli atomi ultrafreddi e con l’iniziativa Q@Tn esiste una forte spinta verso lo sviluppo di nuove tecnologie quantistiche. grande: «Abbiamo voluto estendere la portata della nostra proposta artistica e solidale a tutti i negozianti di via Rialto. Nelle passate edizioni raccoglievamo dai 1500 ai 2500 euro, ma speriamo che quest’anno si possa fare ancora di più con il sostegno dei cittadini e dei visitatori di Rovereto», ha spiegato Gabbana. La scelta di destinare i ricavati al Punto d’Approdo nasce da una consapevolezza precisa: «È una realtà solidale profondamente radicata nel nostro quartiere e conosco personalmente donne che sono state capaci di trovare un lavoro grazie al sostegno del Punto d’Approdo, riconquistando la loro autonomia dopo tante sofferenze. Sarà un modo per utilizzare al meglio le risorse che riusciremo a raccogliere». Gabbana è entusiasta della risposta dei negozianti: «Finora hanno aderito in ventidue, segno che i nostri “vicini” hanno a cuore l’iniziativa». Le sagome saranno esposte per un mese, dal 27 novembre fino a Natale e rappresenteranno la modalità colorata e creativa con cui i negozianti di via Rialto potranno promuovere il sostegno alle donne vittime di violenze domestiche, tema urgente e oggi più che mai oggetto di una necessaria presa di coscienza.


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BUON COMPLEANNO FONDAZIONE MACH! “BIANCO E NERO”, TRA I COLORI DELLO SCI

IL 9 NOVEMBRE, LE CELEBRAZIONI

GLI SPORT INVERNALI IN TRENTINO

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a trasmissione “Tapis Roulant” in onda domenica 8 dicembre (ore 9.45 circa su RAI3 ed in replica sul canale 103 del Digitale Terrestre alle 22.30) prevede: “I QUARTIERI DI TRENTO”. Questa nuova puntata della serie, è dedicata alla: “la Busa”, quartiere antico e ricco di storia, che ha nel suo rapporto con il Torrente Fersina la principale caratteristica. “DANZARE LA RIVOLUZIONE: ISADORA DUNCAN E LE ARTI FIGURATIVE IN ITALIA TRA OTTOCENTO E AVANGUARDIA“. Ogni secolo ha avuto la sua innovazione, sia nel campo delle Arti e dello Spettacolo che in quello della Scienza e della Tecnica. Il Mart di Rovereto, fino al 1 marzo 2020 presenta una mostra dedicata all’innovazione che Isadora Duncan ha donato alla danza moderna, anticipando e ispirando le coreografie della danza contemporanea. Ecco quindi “BIANCO & NERO”. Prima puntata della terza edizione di un ciclo dedicato alle tematiche relative agli sport invernali nella Provincia di Trento. Registrata a Pejo, tratterà le novità agonistiche che vedranno protagonista la località sciistica, che a fine marzo, fra l’altro, avrà l’onore di organizzare per la prima volta i Campionati Italiani Assoluti assieme al Passo del Tonale. Ampio spazio verrà poi dedicato alla presentazione del calendario e dell’Agenda Fisi Trentino, con interviste ai protagonisti della nuova stagione. Verranno presentate in particolar modo le prime gare di Coppa Europa ad Andalo, a Pozza di Fassa e a Passo San Pellegrino. Domenica 22 dicembre, si apre con “TRENTINOLOGIA”. Il volontariato in Trentino è uno dei pilastri sociali che negli anni ha definito e rafforzato il senso di comunità. “IL DISEGNO NEL PIATTO”. Il programma che esplora le recenti tendenze estetiche nel campo della cucina d’autore. “BIANCO & NERO”. La nuova puntata del rotocalco dedicato alla neve, registrata al Passo del Tonale, racconterà, con immagini realizzate sui campi di gara, i primi risultati sportivi degli atleti più rappresentativi del Comitato

a Fondazione Edmund Mach ha celebrato il 9 novembre scorso il 145° anniversario di fondazione dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige. La cerimonia istituzionale si è svolta in un’aula magna gremita di autorità, rappresentanti del mondo agricolo, scientifico, accademico e civile. La cerimonia, moderata dalla giornalista Maria Concetta Mattei, ha visto intervenire il Presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, il presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, l’europarlamentare Herbert Dorfmann, l’assessore provinciale all’agricoltura, foreste, caccia e pesca, Giulia Zanotelli, il sindaco San Michele, Clelia Sandri (comunicato PAT). Presenti in sala l’assessore provinciale allo sviluppo economico, ricerca e lavoro, Achille Spinelli, il vicepresidente della PAT, Mario Tonina, e i rappresentanti della società civile, del mondo agricolo, scientifico e accademico. “Quando è stato fondato l’Istituto 145 anni fa – ha detto il presidente Andrea Segrè, – il Trentino era tra le zone più povere e l’agricoltura era molto arretrata. Grazie alla spinta propulsiva dell’Istituto, che ha portato conoscenza e formazione, il Trentino è diventato leader nel settore primario e pioniere in molte iniziative innovative (impianti razionali, difesa integrata, qualità).” Trentino Fisi, ma presenterà anche l’imminente serie di competizioni di Coppa del Mondo che andranno in scena in Val di Fiemme e a Madonna di Campiglio, nonché un resoconto sui campionati italiani assoluti di sci alpinismo del Passo del Tonale di metà dicembre. “SULLE ALI DELLA STORIA”. Nato 27 anni fa a Trento, grazie alla lungimiranza collezionistica di un imprenditore illuminato e pioniere dell’aeronautica, Gianni Caproni, l’omonimo museo annesso all’aeroporto di Mattarello, in questi mesi ha cambiato Dna, passando dalla gestione del MUSE, Museo delle scienze di Trento, a una dimensione più storica, con l’affidamento alla Fondazione Museo storico del Trentino. 113

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“ABBAGLIATO“ DA BRUCE SPRINGSTEEN LUCA GIUDICI E IL SUO LIBRO-TRIBUTO: “ABBAGLIATI DALLA LUCE”

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uca Giudici è nato a Milano ed abita a Levico Terme con la moglie Claudia ed il piccolo Andrea. Laureato in filosofia, lavora in banca, scrive ed è attivo con recensioni e presentazioni di libri. Cultore di fantascienza, è anche un grande appassionato di musica ed ascolta Bruce Springsteen da oltre quarant’anni. Il libro “Abbagliati dalla luce” è il suo omaggio al cantautore americano. Luca, da ex milanese come ti trovi in Trentino? Ci sto molto bene. È un ottimo posto per la mia famiglia ed offre tanto dal punto di vista culturale. Se si vuole, da qui fino a Padova ci sono un sacco di occasioni di interesse che non sono diverse da quelle che trovi da altre parti. Oltre a scrivere, presenti libri e ami la fotografia vero? Sì, con un’amica libraia e un amico ristoratore ogni tanto creiamo dei momenti di incontro per parlare di libri. Qualche anno fa viaggiavo molto ed avevo un’attrezzatura sofisticata per immortalare con le foto i paesaggi che mi ispiravano. Ora riesco comunque a realizzare belle immagini anche con la mia fotocamera digitale. Veniamo al tuo libro. Qual’è la luce che abbaglia del titolo? “Blinded by the light” è il titolo del primo pezzo sul primo album di Springsteen. La luce è un tema costante nella

storia della musica americana. È la potenza rivoluzionaria e utopica del rock, è l’idea di poter vivere felici, è la Terra Promessa. Il tuo libro non è né una biografia né un commento ai testi delle canzoni di Springsteen. Che tipo di scritto è? È una riflessione sul lavoro di un artista nel mondo del grande business, su come sia possibile salvarsi l’anima pur accettando le regole del gioco. Il tutto a partire dai temi che lui stesso evidenzia nell’autobiografia. Nel testo hai fatto anche molti accenni all’astrologia. Con la consulenza di un astrologo ho provato a individuare nel tema natale di Springsteen quali aspetti sono stati centrali nella sua vita. Il desiderio di esprimersi attraverso la musica, il complesso rapporto con il padre, le difficoltà nelle relazioni personali, la depressione che lo ha costretto a una vita di terapia e cure. Ed effettivamente, pare, è tutto lì, in quel cielo stellato. La famiglia e gli amici. Quanto sono stati importanti per Springsteen? Diciamo che sono ciò che lo ha salvato. Springsteen avrebbe potuto facilmente essere uno dei purtroppo molti artisti vittime della depressione. La E Street Band e l’amore per la moglie e per i suoi figli hanno costruito una sorta di circolo virtuoso che lo ha protetto tenendolo lontano dallo show business, facendolo arrivare sano e salvo fino a noi. Springsteen nelle sue canzoni tratta spesso l’aspetto sociale della vita. Cosa canterebbe se vivesse nell’Italia di oggi? Nel tour del 2016 aveva parlato del terremoto nelle Marche. Oggi sta seguendo temi più privati e personali, ma il tema dell’immigrazione e dell’enorme difficoltà ad accettare chi arriva sulle nostre spiagge e ha bisogno del nostro aiuto è ciò a cui potrebbe riferirsi, come d’altronde ha fatto in più occasioni parlando dei muri di Trump. Paolo Chiesa

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“ZEFIRO” SI AGGIUDICA IL PRIMO PREMIO UN CONCERTO SILENZIOSO IMMERSO NELLA NATURA

PARCO DELLE TERME DI LEVICO

SUCCESSO DEL MONTE BONDONE GREEN FESTIVAL, UN EVENTO MUSICALE ALL’INSEGNA DELLA SOSTENIBILITÀ ALLE “CASERME” DELLE VIOTE

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hi ha visto il concerto de Il Volo, per i suoi primi 10 anni di attività, su Canale 5 la sera del 19 novembre, avrà notato che in parecchi brani è stato accompagnato dal violinista rock Alessandro Quarta. Lo stesso che, la Direzione del Monte Bondone Green Festival ha chiamato ad esibirsi il 22 settembre con la sua band -, interpretando i tanghi di Astor Piazzolla -, nella magica cornice delle Caserme austroungariche, aperte per la prima volta alla musica nei suoi 120 anni di esistenza, e incassando una standing ovation. Il concerto di Quarta è stato un evento unico e innegabilmente “green” visto che si è trattato del primo silent concert nel nord est d’Italia dove l’ascolto in cuffia, per gli oltre 400 spettatori, ha abbattuto totalmente quello che tecnicamente viene definito l’“inquinamento acustico”, salvaguardando anche la fauna in quota. Quarta è stato anticipato dal coro de “Le Voci del Bondone” di Sopramonte diretto dal M° Maurizio Postai. Hanno partecipato anche il complesso trentino degli Aires Aires con la presentazione del nuovo cd Verso Ovest nella suggestiva cornice del Giardino Botanico e del Rifugio Viote. Hanno avuto pure successo l’installazione di Francesco Camin, poeta, cantante e sognatore trentino che parla alla natura; il pranzo nel Prato del Gusto preparato - plastic free -, da Alberto Barbieri e dal suo staff, coadiuvato da soci della Proloco Monte Bondone;

l concorso è nato all’indomani della tempesta Vaia ed è stato promosso dal Servizio per il Sostegno Occupazionale e la Valorizzazione Ambientale della Provincia autonoma di Trento. L’obiettivo era raccogliere idee e ipotesi progettuali per opere che potessero portare nuova vita al Parco, simbolo della città assieme all’omonimo lago, dopo la devastazione e i danni causati da Vaia. Dopo una prima selezione che ha portato all’individuazione di undici progetti finalisti, la giuria, riunitasi lo scorso agosto, ha decretato i tre vincitori finali del concorso, che sono: 1° classificato: installazione “ZEFIRO” di Antonio Boeri, Ludovico Oldini, Davide Pagano e Alessandro Gloria, di Milano; 2° classificato: installazione “A TRA VERSO” di MQAA STUDIO di Nicola Chiavarelli, Giuliano Orsingher e Giuliana Decesero, del Primiero; 3° classificato: installazione “CATASTA” di ATELIER REMOTO di Valentina Merz e Lara Monacelli, di Trento. l’allegra e giovane performance della Mini Street Band dei Minipolifonici e il concerto finale de’ “Il Tamburo del Sole” alla Capanna Viote. Non solo musica però: molto partecipati il laboratorio sul riuso curato da Oltrelafesta rivolto ai bambini, le visite al Giardino Botanico e alla Terrazza delle Stelle e la prima esperienza di “Carpe Diem... cogli l’attimo” viaggio fra foto e video mirato alla creazione di una testimonianza-memoria annuale, girata e raccolta da due studenti del Liceo Artistico Vittoria di Trento. Il direttore artistico del Festival, Fausto Bonfanti, ha detto che “dopo questa fortunata edizione pilota, l’idea di far diventare l’area Caserme luogo vivo e vissuto proseguirà. Infatti, la Direzione del Festival ha già fissato l’appuntamento a ridosso delle feste vigiliane, per per venerdì 26, sabato 27 e domenica 28 giugno 2020.

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CINQUANTASEI NUOVI IMPRENDITORI AGRICOLI UN RESORT TUTTO NUOVO, TRA LE DOLOMITI

FOTO: MATTIA AQUILA

LA NUOVA STRUTTURA DI PINZOLO, INAUGURATA IL 15 NOVEMBRE

A SAN MICHELE LA CONSEGNA DEGLI ATTESTATI E IL NUOVO CORSO

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al 1986, anno di attivazione, ad oggi, il corso per la qualificazione professionale dei giovani imprenditori agricoli ha registrato circa duemilatrecento partecipanti. Con una presenza femminile in costante crescita e ormai stabilizzata mediamente intorno al 30% delle adesioni. Il 18 novembre scorso, alla Fondazione Edmund Mach, sono stati consegnati i brevetti a 56 giovani che hanno concluso il percorso di formazione biennale 2017-2019 e ha aperto i battenti il nuovo corso di formazione per giovani imprenditori agricoli che si concluderà nell’ottobre 2021. All’evento hanno preso parte in apertura l’assessore provinciale all’agricoltura, foreste, caccia e pesca, Giulia Zanotelli, il direttore generale, Mario Del Grosso Destreri, il dirigente del Centro Istruzione e Formazione, Ivano Artuso, il responsabile della sezione qualificazione professionale agricola, Michele Covi, il coordinatore del corso Paolo Dalla Valle con il docente Carlo Micheli e i componenti della commissione di gestione.

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l 15 novembre scorso è stato inaugurato ufficialmente il Lefay Resort & SPA Dolomiti, situato tra le montagne dichiarate dall’UNESCO Patrimonio “Mondiale dell’Umanità”. Il Resort offre 88 Suite a partire da 57mq, inclusa la prestigiosa Royal Pool & SPA Suite da 430mq e 22 residenze private collegate direttamente ai servizi del Resort; primo caso di Serviced Branded Residences in una SPA Destination italiana. Grazie ai suoi 5.000 mq di superficie, è tra le più estese dell’arco alpino. La filosofia Lefay Vital Gourmet all’interno del nuovo Resort è stata affidata all’Executive Chef del Gruppo, Matteo Maenza, e allo Chef de Cuisine, Martino Longo. Il Ristorante Dolomia, con affascinanti vedute sullo scenario delle montagne, è uno spazio deciso ed elegante che propone un’esperienza gastronomica unendo ricette tipiche e sapori rinnovati. Il ristorante organico “Grual”, disponibile a partire da dicembre 2019, prende il nome dalla montagna ai cui piedi sorge il Resort e propone una cucina che privilegia etica e selezione delle materie prime, 116

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ma soprattutto fornitori che adottano sistemi di produzione biologici. La progettazione del Resort è stata studiata secondo i principi della bio-architettura dall’architetto Hugo Demetz, l’interior design è stato curato dallo Studio Alberto Apostoli in stretta collaborazione con il Team Project Lefay, mentre il parco è stato ideato dalla paesaggista Patrizia Capelli. L’apertura di Lefay Resort & SPA Dolomiti segna un passo importante per la crescita e lo sviluppo della località di Pinzolo e in generale per l’intera area turistica di Madonna di Campiglio. Per il nuovo Resort, che sarà aperto tutto l’anno, sono stati già assunti 130 collaboratori diretti, di cui più del 50% proveniente dalle Valli Rendena e Giudicarie.


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BEST CONTEMPORARY RESTAURANT È TRENTINO IL MEGLIO DELLO SPORT TRENTINO AL SANBÀPOLIS

THE LOVE ITALIAN LIFE 2019 AWARDS PREMIANO LA LOCANDA MARGON

PER LA CERIMONIA CONSEGNA ONORIFICENZE SPORTIVE CONI

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meno di un anno dall’appuntamento olimpico di Tokyo 2020, lo sport trentino si è radunato al Sanbàpolis in occasione della cerimonia di consegna delle Onorificenze Sportive CONI. Il teatro ha accolto dirigenti, tecnici, rappresentanti delle società sportive ed atleti che nel corso della stagione 2018 hanno saputo conseguire titoli nazionali ed internazionali. Risultati prestigiosi tali da indurre la Giunta Nazionale del CONI, su proposta della Commissione Benemerenze Sportive, a ratificare ben 64 riconoscimenti proposti da: Federazioni Sportive Nazionali, Discipline Sportive Associate, Comitati Regionali CONI e CONI Point. 49 le Medaglie al Valore Atletico (un oro, 10 argento, 38 bronzo), 12 le Stelle al Merito Sportivo dedicate ai dirigenti (3 argento, 9 bronzo), una Stella al Merito società sportive (bronzo) e due Palme al Merito Tecnico (un argento ed un bronzo), a sancire l’elevata qualità del sistema sportivo trentino. In apertura un video confezionato dal CIO (Comitato Olimpico Internazionale), ha ricordato a pubblico ed addetti ai lavori l’oramai imminente appuntamento con i XXXII Giochi Olimpici che si svolgeranno a Tokyo, dal 22 luglio al 9 agosto 2020. A seguire Silvia Gadotti e Mauro Bonvecchio, giornalisti, responsabili della comunicazione per i comitati provinciali nuoto e sport invernali e conduttori dell’evento hanno dato il via alla cerimonia con un prologo riservato alle numerose autorità presenti che ha visto in prima battuta il saluto della presidente del CONI Trento Paola Mora. «Nello sport così come durante le cerimonie di consegna delle Onorificenze Sportive il pubblico è protagonista – ha dichiarato Mora -. Parliamo di un evento per nulla scontato che si rinnova anno dopo anno con l’intenzione di rendere il giusto omaggio a tutti i profili che a vario titolo hanno onorato non solo il movimento sportivo, ma soprattutto il nostro territorio».

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doardo Fumagalli, chef di Locanda Margon, il 19 novembre è volato a Dublino per ritirare il Premio The Best Contemporary Restaurant in Trentino Alto Adige 2019 durante la cerimonia “The Love Italian Life 2019 Awards” che ha visto coinvolti prestigiosi chef italiani che operano sia in Italia che nel Regno Unito e Irlanda. The Love Italian Life Awards è uno dei premi più ambiti del mondo anglosassone legato alla cucina italiana, con un grande seguito anche a livello mediatico, a dimostrare la passione su scala internazionale per la cultura enogastronomica del nostro Paese. La classifica dei ristoranti in lizza è stilata da una giuria di autorevoli critici enogastronomici, giornalisti e personalità del settore che hanno valutato i ristoranti attraverso la qualità degli ingredienti, l’innovazione, la metodologia di creazione dei piatti e l’abbinamento con i vini. La scelta dei vincitori per ogni regione è invece lasciata a un pubblico locale con un sondaggio online. Tra i vincitori ricordiamo Davide Oldani del D’O quale Best Male Italian Chef in Europe 2019, Chiara Pavan di Venissa quale Best Female Italian Chef in Europe 2019, Francesco Mazzei che oltre ad ottenere l’Italian Lifetime Achievement 2019 ha primeggiato come miglior ristorante italiano a Londra con Sartoria. Il miglior ristorante contemporaneo in Italia del 2019 è andato al Bros’ di Lecce. Edoardo Fumagalli, da pochi mesi chef del ristorante di Casa Ferrari, si è saputo distinguere sin da subito per il suo stile di cucina e la capacità di interpretare ogni piatto legandolo al territorio e abbinandolo ai vini del Gruppo Lunelli di cui Locanda Margon fa parte. La sua cucina ha una filosofia che si basa sul rispetto per la materia prima, una grande padronanza delle tecniche di lavorazione da cui la libertà di sperimentare.

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IL LIBRO DEL MESE

“LA BICICLETTA ROSSA” È ANCORA IN GIRO PRESENTATO A TRENTO IL ROMANZO EDITO DA CURCU GENOVESE

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l nuovo romanzo di Renzo Francescotti “La bicicletta rossa”, edito da Curcu Genovese, è stato presentato a Trento nella sala Falconetto di Palazzo Geremia, in una serata organizzata dalla storica Pro Cultura. Un numeroso pubblico di amici ed estimatori ha preso parte alla serata. Questo “romanzo a racconti” (così definito dall’autore e dai due presentatori, Sandro Schmid e Alessandro Franceschini) è un moderno ”romanzo storico” che percorre l’arco di sessant’anni, dalla Grande Guerra al 1978. Protagonista è Valentino Stolfi, personaggio realmente vissuto come la maggior parte di quelli del romanzo, assieme agli altri “Busaròi”, uomini e donne, componenti di una “tribù” di popolani orgogliosi della loro identità, difesa nei drammatici anni del Ventennio fascista. Dopo l’introduzione di Arrigo Dalfovo, presidente della Pro Cultura, Sandro Schmid, autore dell’appassionata prefazione, ha messo in luce la valenza delle “microstorie” di Francescotti: protagonisti i popolani di questo ”rione rosso”, in cui ci furono due “Busaròi” ventenni picchiati a morte dalle camicie nere, Enrico Zancanella e Rodolfo Belante; così come ci fu un altro giovane, Quinto Battistatta, fabbro, che si era fatto una grossa cultura da autodidatta, divenendo commissario politico nella guerra di Spagna, ucciso a 28 anni dai fascisti italiani. Alessandro Franceschini, da architetto e urbanista, ha messo l’accento sulle caratteristiche socio-urbanistiche di questo mini-rione – che era la porta d’entrata in città per chi arrivava dalla Valsugana – in gran parte sconosciuto agli stessi abitanti di Trento, vigilato in alto dal Convento dei Francescani, chiuso in una piega tra il Fersina (nel romanzo, al femminile, come si faceva un tempo: la Fèrsena) e i piedi del Calisio. Hanno arricchito la intensa presentazione le letture da La bicicletta rossa fatte da Arrigo Dalfovo e Chiara Turrini, lettori di collaudata bravura del Gruppo “Neruda”. 118

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IL NUOVO LIBRO DI FIORENZO DEGASPERI VUOLE RACCONTARE CIÒ CHE SI È DIMENTICATO: IL RUOLO, IL SIMBOLO, LE METAFORE DI OGNI PERSONAGGIO, DI OGNI SCENA, DI OGNI GESTO CHE FORMA IL PRESEPE...

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ggi ogni paese e ogni chiesa del Trentino, del Sudtirolo e del Tirolo allestisce il proprio presepe, utilizzando i più svariati materiali fino a servirsi di persone vere e proprie. È una tradizione ricca, che si rinnova anno dopo anno, che affascina il mondo degli adulti e quello dei fanciulli. La costruzione dello stesso è un atto “famigliare”, comunitario, teso a creare relazioni e consolidare rapporti. Forse per tutto questo il presepe – quello natalizio ma anche quello dei presepi quaresimali, che s’incontrano in Sudtirolo e nel Tirolo – è a tutt’oggi uno degli elementi religiosi e sacrali più importanti dell’anno liturgico e dell’anno famigliare. Infatti tra i ricordi dal sapore nostalgico delle consuetudini abbandonate, dei riti lasciati alle spalle, sicuramente ha lasciato un vuoto dentro di noi quello della sera prima del Natale quando, assieme all’odore della neve in arrivo, la casa si animava e si accalorava per la preparazione del presepe. Si percepiva che il momento della costruzione del presepe, per quanto povero fosse, oltre a coinvolgere tutta la famiglia, era un momento


trentinolibreria Renzo Fracalossi E scese la notte. Due testi teatrali sulla Shoah Ancora

Mauro Neri Le mille e una leggenda del Trentino Athesia

Michele Facci Dislessia. Guida rapida ai Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) Reverdito

La propaganda politica ha contribuito, in modo rilevante, all’affermazione dei totalitarismi del Novecento, distruggendo, insieme ad altre minoranze, gli ebrei d’Europa attraverso la furia del più fanatico antisemitismo. L’esito concreto di quell’odio ha trovato un luogo d’elezione nel Ghetto di Terezín - Theresienstadt, dove viene radunata dai nazisti la migliore cultura dell’ebraismo europeo e il suo stesso futuro, rappresentato da giovani e bambini, poi divenuti “fumo” nei grigi cieli dello sterminio. “E scese la notte”, attraverso due testi teatrali che hanno già incontrato il favore del pubblico, prova a far scorrere alcuni racconti dell’orrore di ottant’anni fa, come un fluire narrativo affidato anche all’immaginazione e alla sensibilità del lettore che può, in tal modo, costruirsi una personale “regia”, per meglio comprendere il dramma della Shoah. Prefazione di G. Luzzatto Voghera.

In Europa è la più vasta e organica raccolta di leggende legate a un territorio geograficamente ristretto qual è il Trentino, un corpus di miti, di racconti e di personaggi unico riproposto in un linguaggio moderno, godibile e avvincente. 1.001 leggende nate nel corso dei secoli nei filò, nelle locande e nei castelli del Trentino. 1.001 frammenti di storia popolare, di emozionanti vicende, di fantastiche creature create dall‘immaginazione di anziane donne e di arguti contastorie grazie ai quali è giunto fino a noi il “cuore più profondo” del popolo trentino. Senza finzioni, senza convenzioni, senza pudori. La rabbia contro In questouna libro/ i potenti; religiosità intervista, in cui perun la genuina e concreta; prima volta ricordi biografici si intrecciano desiderio innato di dare e di darsi spiegazioni riflessioni sull’esistenza e sul(frane, a con fenomeni naturali incomprensibili presentevalanghe, del mo incendi, pestilenze, terremoti, carestie…): sono state queste le micce che hanno innescato le fantasie di uomini e donne dal Medioevo fin quasi ai nostri giorni, rendendoli portavoce di un popolo alla ricerca malgrado tutto della propria felicità.

Nelle scuole si parla sempre più spesso di Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA): dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia, talvolta lanciando eccessivi allarmismi o, al contrario, sottovalutando situazioni che andrebbero prese in carico. Cosa sono esattamente i disturbi specifici dell’apprendimento? Quale iter diagnostico è opportuno seguire? È possibile svolgere trattamenti di potenziamento? Che futuro scolastico e professionale può avere un bambino con diagnosi di DSA? A tutte queste domande, e a molte altre, il libro cercherà di dare risposte semplici ed efficaci. Il testo è ideale per genitori, educatori e insegnanti, ma anche per professionisti che vogliono avere una rapida e chiara panoramica sul tema. Oltre che del dr. Facci, i contributi contenuti nel libro sono dei dr. Federica Perghem, Paola Santuari, Marta Guaraldo e Lara Tait.

magico: il tempo veniva sospeso, si iniziava un percorso di ansia, di attesa, di momenti importanti – la messa di Natale, il deporre il Bambinello nella culla, i regali della mattina –, culminanti nell’Epifania quando la luce rischiarava l’arrivo, nel presepe, dei tre Re Magi. L’impianto tradizionale è una quinta scenografica ma noi bambini intendevamo il percorso di costruzione come una sorta di gioco dell’oca. Si partiva dall’alto, dal castello di Erode, per scendere fino alla grotta, nel luogo più basso. Una spirale che si riempiva di presenze. Ogni statuetta, quando veniva depositata, ci veniva “raccontata” dai genitori o dai nonni, carica ciascuna del proprio significato simbolico. Il loro valore andava ben al di là dell’aspetto esteriore. I soldati non erano soltanto soldati e il pozzo nascondeva spiriti diabolici capaci di possedere la persona che avesse bevuto quell’acqua, sebbene sia stato proprio al pozzo che la Madonna – secondo varie tradizioni – avrebbe ricevuto l’Annunciazione mentre attingeva l’acqua. Il fiume rimanda alla sacralità dell’acqua, al liquido che avvolge il bambino, al latte materno, ma anche ai fiumi inferi, a san Cristoforo psicopompo e a san Michele pesatore di anime. C’erano poi il panettiere – la magia della trasformazione del seme in pane –, il ciabattino, il pastore che accompagnava il gregge, alter ego delle anime purganti. La donna che filava dipanava il tempo, quello trascorso e quello che rimane da vivere, mentre i tre Angeli che facevano capolino sopra la grotta – o la stalla – raffiguravano e preannunciavano la Trinità.

E la locanda, luogo ambiguo: a noi bambini raccontavano che lì si fermarono a mangiare i tre Re Magi ma ci raccomandavano di non entrare mai in una vera locanda perché là dentro era l’inferno, la gente beveva e bestemmiava e ci viveva il diavolo tentatore. Giocare a carte poi era l’atto della perdizione: quante storie di persone che avevano perso tutto e si erano ritrovate a vender l’anima al diavolo. Il libro vuole raccontare ciò che si è dimenticato, il ruolo, il simbolo, le metafore di ogni personaggio, di ogni scena, di ogni gesto che forma il presepe. Ripercorrendo la storia del presepe natalizio e di quello quaresimale nel Tirolo storico si delinea anche una storia dell’arte poco studiata e poco approfondita, una storia dell’arte popolare e colta che si mescola continuamente, attraversando stili come quello bizantino presente nello stipite della Porta d’Aricarda nel Santuario di San Romedio e quello barocco dei gesuiti della Chiesa di Gesù a Innsbruck, passando per i presepi neoclassici presenti nelle sale dell’Hofburg di Bressanone per arrivare all’arte popolare tirolese dell’Ottocento e del Novecento con lo Storicismo e il Naturalismo. Fiorenzo Degasperi

Presepi nel Tirolo storico Storia delle rappresentazioni natalizie e quaresimali in Trentino, Sudtirolo e Tirolo Curcu Genovese pag. 204 - Euro 35,00

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@andreastamanini Al secondo posto: Rifugio Lago Nambino, Parco Adamello Brenta

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IL REGOLAMENTO DEL NOSTRO CONCORSO

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eguire la pagina @trentinomese su Instagram; la foto vincitrice sarà pubblicata sulla nostra rivista cartacea il mese seguente alla pubblicazione online; per decretare la foto vincitrice si terrà conto dei “mi piace” ricevuti, dal primo del mese al venti del mese (per esigenze di stampa); solo le foto che saranno selezionate da noi e

pubblicate sulla nostra pagina Instagram @trentinomese potranno partecipare al concorso; per esser selezionati vi ricordiamo di utilizzare il nostro hashtag; ricordatevi di segnalare il luogo o localizzare la foto, saranno valide solamente le foto scattate in Trentino Alto Adige. Grazie a tutti anticipatamente!

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