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Anno VI n째61 / Maggio 2009 / Free / www.tribeart.it

La Guida mensile alle arti visive in Sicilia

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www.tribearl.it

Alfio Sorbello

Riferimenti Associazione Culturale Maestri d’Arte (Palermo) Galleria d’Arte Artesia (Catania) Galleria d’Arte Zodiaco (Licata, Ag)

In foto Cantieri, tecnica mista su tela cm 120x70 (2009)

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Contatti

t. 340 8317427

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Studio Via Passopomo 7 - Santa Venerina (Catania)

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e. sorbelloa@tiscali.it

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Un luogo dell’Arte A cura di Paolo Nifosì

inaugurazione: 20 giugno 2009, ore 19

Fondazione Grimaldi, Sala del Granaio Modica (Ragusa)

Organizzazione Galleria Lo Magno artecontemporanea T. +39 0932 763165 . E. info@gallerialomagno.it

Fondazione GRIMALDI

ARTISTI Sonia Alvarez Carmelo Candiano Giuseppe Colombo Piero Guccione Salvatore Paolino Franco Polizzi Franco Sarnari

FERNANDO LEAL AUDIRAC SUITE PUCCINI

G A L L E R I A D ’ A RT E

ORIZZONTI art promoter

Viale Ionio, 61 . 95129 Catania . Tel./Fax 095 7223029 www.galleriaorizzonti.it . galleriaorizzonti@alice.it


TRIBE ART #61 INDEX

EDITORIALE

NEWS / 4 . 5 .

Lo scorso 6 aprile un sisma terribile ha sconvolto l’Abruzzo e le coscienze di tutti. Migliaia di abitazioni distrutte, circa 300 vittime, in maggioranza giovani, 1.600 feriti di cui 200 gravissimi e 70.000 sfollati. Ingenti anche i danni al patrimonio artistico-culturale, con il crollo parziale di immobili storici, che dovranno essere recuperati, e la necessità di messa in sicurezza, conservazione e restauro anche di numerosi e importanti beni artistici mobili. Per questa ragione il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha attivato la raccolta fondi “Salviamo l’arte in Abruzzo”: potete inviare il vostro contributo attraverso il conto corrente postale 95882221 o tramite il conto corrente bancario IBAN IT-85-X-07601-03200-000095882221, entrambi intestati al Ministero Beni e Attività Culturali, causale Salviamo l’Arte in Abruzzo.

ONE WAY. PERCORSI (IR)REALI

RECENSIONI / 6 . 7 . 1 0 a compass needle for our starry universe di Donato Faruolo pietro donzelli. verso sud di Vanessa Viscogliosi furia animae di Pina Mazzaglia miti ed eroi di Andrea Lombardo IL VIAGGIO ARTISTICO DI UN LIBRO (condenados a morir) di Emanuela Nicoletti SUBLIME QUOTIDIANO di Maurizio Musumeci FERNANDO LEAL AUDIRAC. SUITE PUCCINI di Giacomo Alessandro Fangano

SPECIALE “LA PORTA DELLA BELLEZZA” / 8 . 9 . IL PROGETTO, GLI OBIETTIVI, GLI ARTISTI, L’INTERVISTA

SPAZI APERTI / 1 1 .

Con una spruzzatina d’orgoglio ringraziamo i nostri lettori che hanno accolto con grande entusiamo il nuovo formato, la nuova veste e le nuove rubriche di TRIBE ART. E questo numero, in quanto a contenuti, non è da meno: tante le recensioni, le notizie e un approfondimento speciale dedicato alla Porta della Bellezza. Buona lettura!

Qui fuori. Ibridazioni esteTiche di Chiara Tinnirello La storia dell’arte e il tiro con l’arco di Giuseppina Radice Pop Scriptum di Giuseppe Veneziano the other book di Anna Guillot

ABBONAMENTO

SEGNALAZIONI / 1 2 .

2. scegli l’abbonamento*

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MOSTRE IN PILLOLE

Nominativo / Ragione Sociale ______________________________

RICREAZIONE / 1 3 . 1 4 .

Indirizzo __________________________________(via / città / cap)

design grafica fumetti libri cinema musica people

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Codice fiscale / Partita IVA ________________________________

MOSTRE / 15.

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IL CALENDARIO DELLE MOSTRE DI maggio

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Per il numero di giugno, segnalazioni e richieste di pubblicità entro il 31 maggio 2009. Vuoi dare visibilità al tuo evento o alla tua attività? Contatta la redazione o visita www.tribeart.it/pubblicita.htm

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1 ANNO: 20,00 euro 2 ANNI: 36,00 euro 1 ANNO SOSTENITORE: 100,00 euro *seleziona l’opzione scelta

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Autorizzo Tribe Società Cooperativa, proprietaria del periodico TRIBE ART al trattamento dei miei dati personali ai sensi del Dlgs 196/03 e successivi.

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TRIBE Società Cooperativa | Via Barbagallo Pittà, 24 - 95122 Catania Banco di Sicilia - Filiale Catania Università IBAN IT 55 Y 01020 16954 000010732492

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COLOPHON TRIBE ART #61 MAGGIO 2009 ...........................................................

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Redazione t. 339.5626111 # 338.8913549 f. 1786019215 w. www.tribeart.it e. redazione@tribeart.it

Registrazione Tribunale di Catania n°23 del 30/10/03

Direttori editoriali Vanessa Viscogliosi Giacomo Alessandro Fangano

Editore e proprietario Tribe Società Cooperativa Via Barbagallo Pittà, 24 95122 Catania www.tribearl.it

Hanno collaborato Donato Faruolo, Anna Guillot, Andrea Lombardo, Pina Mazzaglia, Emanuela Nicoletti, Angelo Luca Pattavina, Giuseppina Radice, Chiara Tinnirello

Direttore responsabile Enzo Baldacchino

Pubblicità e impaginazione Tribe Società Cooperativa www.tribearl.it

Stampa Litocon S.r.l. - Catania

COVER Stefano Bonazzi The true love Composizione digitale, stampa su carta fotografica Courtesy Stefano Bonazzi, Ferrara

TRIBE ART #61 è stato realizzato grazie a Associazione Culturale SPAZIOVITALE in, Calusca, Cavallotto Librerie, Galleria d’Arte Orizzonti, Galleria Lo Magno Arte contemporanea, M&F Museum&Fashion, Manod’Opera, Museum, Ristorante Al Padrino, Alfio Sorbello.

© 2003-2009 TRIBE Società Cooperativa La riproduzione totale e parziale di testi e foto è vietata. Si permettono solo brevi citazioni indicando la fonte.

MARISA SAPIENZA levità in cambio di un riscatto a cura di Giuseppina Radice

Sabato 16 maggio 2009, ore 19.00 Coordinamento Giuseppe Vitale

Fino al 3 giugno 2009

Via Milano 20 Catania . Telefax 095371010 . E-mail: info@spaziovitalein.it . Feriali 16.30-20.30 Festivi 10.30-12.30 Lunedì chiuso o aperto per appuntamento . Ingresso libero


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CONCORSI

categoria > tutte scadenza > 22.05.09

info www.freeshout.it

FREESHOUT!? 2009

Hot Flowing pixels festival

Nuovo bando di partecipazione al festival FREeSHOUT!?, quest’anno intitolato Iperuranio, il Mondo Ideato: una selezione di opere costruite sulla base dell’ideazione di stati inesistenti. Saranno selezionate, per far parte dell’esposizione e del calendario di eventi dell’edizione 2009, le migliori proposte di carattere espositivo e/o performativo che, secondo i criteri indicati nel bando, riflettano gli attuali equilibri globali, soffermandosi sui concetti di confronto, conflitto, utopia e crisi. Una giuria sceglierà poi, fra i selezionati, il progetto ritenuto più meritevole il quale si aggiudicherà un finanziamento pari a 1.000 euro per la realizzazione di un’opera o di un progetto culturale.

Il 19 maggio al Centro Zo di Catania avrà luogo l’Hot Flowing pixels festival, una rassegna di opere digitali. Gli “short digital movie” proposti sono stati selezionati dal prof. Giovanni Gallo, titolare della cattedra di Computer Grafica all’Università di Catania e docente incaricato di Informatica e nuove tecnologie per l’arte all’Accademia delle Belle Arti. Tutti gli artisti invitati presenteranno il proprio “short” gratuitamente fornendo inoltre informazioni sulle tecniche di produzione e sul proprio personale sviluppo artistico. Il festival avrà carattere di mostra libera orientata allo scambio di esperienze e nuove idee. Non è previsto alcun premio né segnalazione, anche se si richiederà al pubblico la compilazione libera ad anonima di questionari di gradimento e commento alle opere mostrate.

MUSAE 2009

categoria > tutte scadenza > 31.12.09

info www.eventomusae.com

è aperto il Bando Musae 2009 - Museo Urbano Sperimentale d’Arte Emergente - per partecipare al più grande Circuito open air riservato a artisti under 35, che possono trovare il regolamento sul sito www.eventomusae.com. Una opportunità da non perdere per i giovani artisti di tutte le nazionalità e di età compresa tra i 18 e i 35 anni che possono partecipare al Circuito MUSAE 2009 con produzioni pittoriche, plastiche, fotografiche, installazioni multimediali, luminose, video, videoarte, land art, body art, design, moda, performance.

Contemporary EcoArt Contest categoria > tutte scadenza > 05.06.09

info www.ecoartproject.org

Scopo del concorso è la ricerca artistica e la promozione dell’arte contemporanea attraverso artisti ispirati ed influenzati da tematiche ambientali. Si vuole stimolare, attraverso il linguaggio universale dell’arte, la riflessione sulle urgenze delle problematiche ambientali che affliggono il Pianeta.

> hfp.unict.it/it

A rte P ollino : la scommessa di u n altro s u d Nel versante lucano del Parco Nazionale del Pollino, il più grande parco naturale d’Italia, si terrà questa estate la prima edizione di ARTEPOLLINO un altro sud. In un contesto naturale unico, artisti di fama mondiale realizzeranno opere permanenti site-specific. I tre grandi protagonisti per questa prima edizione di ArtePollino saranno Anish Kapoor, Carsten Höller e Giuseppe Penone, scelti e invitati da un prestigioso Comitato Scientifico. Le loro opere saranno le prime di un percorso d’arte contemporanea che sta per tracciarsi nel cuore di una delle più belle cornici naturalistiche d’Europa. Fino al mese di ottobre, inoltre, saranno organizzati workshop con gli artisti, spettacoli e seminari. www.artepollinobasilicata.it

IL design invade il bookshop della Fondazione Sandrett0

milano, NASCE LA galleria Poleschi Casa d’Aste

Massimiliano Gioni alla Gwangju biennale

a Palermo un museo in memoria delle vittime di mafia

LocalDesignShop è un ciclo di tre appuntamenti con cui la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo presenta all’interno del proprio bookshop il meglio del design torinese. Dopo le creazioni della designer tessile Silvia Beccaria, dal 5 al 18 maggio sarà la volta di Primitive, la nuova collezione di pezzi unici ideata dallo studio di design Nucleo, formato da Piergiorgio Robino, Stefania Fersini, Alice C. Occleppo e Daniele Ragazzo.

Apre a Milano una nuova casa d’aste, la “Galleria Poleschi Casa d’Aste”. L’attività sarà inaugurata il 14 maggio con un’asta che avrà per protagonisti grandi nomi dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiana ed internazionale, tra gli altri: Accardi, Afro, Boetti, Bonalumi, Chia, Christo. Sarà offerto all’incanto un gruppo di 224 lotti.

La nomina a Direttore Artistico della prossima Biennale di Gwangju in Corea del Sud, che si terrà nel Settembre 2010, e andata a Massimiliano Gioni, primo curatore europeo a ricoprire questo prestigioso incarico. Fondata nel 1995, la Biennale è stata la prima biennale d’arte contemporanea in Asia e la sua prima edizione è stata visitata da oltre un milione di visitatori.

Nel Giardino della Memoria di Ciaculli, a Palermo, nascerà un Museo per ricordare le vittime della mafia. È quanto stabilisce un protocollo d’intesa, firmato in Prefettura, tra l’Amministrazione comunale, l’Associazione nazionale magistrati, l’Unione cronisti e la Fondazione Giovanni e Francesca Falcone. Il museo sorgerà nel terreno confiscato per mafia a Paolo Greco e affidato dal Comune, che ne è proprietario, all’Anm e all’Unci.

> www.fondsrr.org

> www.poleschicasadaste.com

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news notizie corsi concorsi link

l’Ecomafia non conosce crisi

Premio nazionale PARC MAXXI per la storia e la critica dell’arte italiana contemporanea

PREMIO NAZIONALE DELLE ARTI A CATANIA

un business di 20,5 miliardi di euro per 25.776 ecoreati accertati: questi i numeri presentati dal rapporto annuale di Legambiente, a cui ha lavorato anche il procuratore nazionale Antimafia Pietro Grasso. Circa la metà degli ecoreati, più del 48%, si è consumato nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa: Campania, Calabria, Sicilia e Puglia.

Giunge alla terza edizione il “Premio a concorso per la storia e la critica dell’arte italiana contemporanea” bandito dalla PARC - Direzione generale per la qualità e la tutela del paesaggio, l’architettura e l’arte contemporanee del Ministero per i beni e le attività culturali, d’intesa con il MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo. Il Premio intende promuovere la ricerca e la riflessione storico-critica attorno ai protagonisti e alle problematiche più attuali delle arti visive, con l’obiettivo di stimolare l’interesse degli studiosi più giovani verso le esperienze emerse in Italia negli ultimi cinque decenni che il MAXXI è chiamato a rappresentare nella sua collezione e nelle sue attività istituzionali.

Sesta edizione del Premio Nazionale delle Arti, Sezione “Arti figurative, digitali e scenografiche”. Il premio prevede un’esposizione delle opere dei migliori allievi delle Accademie Italiane e, da quest’anno, una rassegna internazionale, intitolata “Mediterranean Workshop”, che accoglie alcune Istituzioni di Belle Arti del Bacino del Mediterraneo. Alla Galleria d’Arte Contemporanea del Centro Culturale “Le Ciminiere” di Catania dal 15 al 30 maggio 2009.

> www.maxxi.parc.beniculturali.it/concorsi.htm

LA NOTTE DEI MUSEI

AMACI: NUOVO CONSIGLIO DIRETTIVO

Lasciare aperti i musei statali in orario notturno e gratuitamente permettendo quindi la fruizione dell’inestimabile patrimonio artistico italiano anche a chi non riesce a farlo nel normale orario di visita. è il senso dell’iniziativa “La Notte dei Musei”, prevista per il 16 maggio e giunta alla sua quarta edizione. La manifestazione nasce infatti nel 2005 su idea del Ministero della Cultura e della Comunicazione francese. Quest’anno per la prima volta aderiranno anche Scozia, Irlanda del Nord, mentre Belgio, Serbia e le municipalità di Copenaghen, Barcellona e Bucarest amplieranno le loro proposte. L’Italia, attraverso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, svolge un ruolo di coordinamento nazionale dei propri istituti territoriali. Oltre oltre 100 eventi a ingresso gratuito fino alle 2 di notte.

L’AMACI, associazione non profit che oggi riunisce 25 tra i più importanti musei d’arte contemporanea italiani, ha eletto il nuovo Consiglio Direttivo, di cui fanno ora parte: Gabriella Belli, Direttore del Mart di Trento e Rovereto; riconfermata Presidente; Riccardo Passoni (Vicedirettore della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino e ora nuovo Vicepresidente dell’Associazione), Andrea Bruciati (Direttore della GC.AC - Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone); Cristiana Collu (Direttore del MAN_Museo d’Arte della Provincia di Nuoro); Anna Mattirolo (Direttore del MAXXI, Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo di Roma); Ludovico Pratesi (Direttore del Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro) e Marina Pugliese (Direttore del Progetto per il Museo del Novecento di Milano).

> www.beniculturali.it

Palermo Design Week

> www.amaci.org

Dal 25 al 31 maggio si susseguiranno, tra l’ex deposito locomotive Sant’Erasmo e diverse altre sedi dislocate per la città, mostre, conferenze, workshop, happening e design party che trasformeranno Palermo in un grande palcoscenico della creatività. La manifestazione è ideata e organizzata dalla ICOD, associazione che coniuga design, grafica, arte, cultura e sviluppo sostenibile. > www.palermodesignweek.it

O N E W A Y. P E R C O R S I ( I R ) R E A L I Fotografia, pittura, arte digitale, video, incontri culturali e dibattiti. Questi gli ingredienti di One way. Percorsi (Ir)reali, terza edizione di ARTE AL CUBO, manifestazione organizzata dall’Associazione Arte al Cubo Eventi e da TRIBE Società Cooperativa, in collaborazione con l’Associazione Quartafase. L’evento, patrocinato dalla Regione Siciliana, dal Comune di Acireale - Assessorato alle Attività Culturali, dalla Provincia Regionale di Catania e dalla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Catania, si svolgerà dal 22 al 24 maggio 2009 in una location elegante e suggestiva nel cuore barocco di Acireale: il Chiostro dell’Ex Liceo Classico Gulli e Pennisi. In occasione del centenario del Futurismo, movimento nato dalla mente esplosiva di Filippo Tommaso Marinetti, One way. Percorsi (Ir)reali intende indagare il tema della mobilità, del dinamismo inteso come moto sia fisico sia mentale. Sul piano della sperimentazione di nuovi linguaggi il Futurismo ha avuto grandissime ripercussioni - sia sullo sviluppo dell’arte degli anni successivi, sia sul nostro modo di rapportarci con ciò che è modernità e innovazione -, contaminando tutte le sfere della creatività e della produzione artistica: dalla pittura alla scultura, dall’architettura alla musica, dal cinema al teatro.

I venti artisti selezionati, ricollegandosi alle prerogative futuriste, hanno concentrato la propria attenzione su concetti come simultaneità, trasporto, movimento, velocità, città. E in questo mondo, sempre più veloce e sempre più global, gli artisti si sentono sospesi in una dimensione altra, in non-luoghi in cui perdersi e poi ritrovarsi. One way come unica via di fuga, come escamotage verso un mondo ancora da costruire. Seppur irreale. Gli artisti in mostra sono: Elisa Anfuso, Santino Aresco, Stefano Bonazzi, Carte Inedite, Giovanni Caviezel, Mirko Chessari, Francesco Di Giovanni, Donato Faruolo, Dario Giardina, Alberto Lardizzone, Egidio Liggera, Teresa Rosso, Antonio Rizzo, Alfio Sorbello, Vincenzo Todaro, Antonio Tudisco, Salvatore Tudisco, Corrado Lorenzo Vasquez, Agata Vitale, Aurelia Zullo. La manifestazione intreccia, come di consueto, una pluralità di linguaggi artistici. Non solo arti visive. Nei tre giorni della kermesse si susseguiranno presentazioni editoriali, salottini culturali e workshop. La manifestazione sarà accompagnata da un libro/catalogo (A&B Bonanno Editore) con poesie, testi e immagini. TRIBE ART, la guida mensile alle arti visive della Sicilia, e TRIBENET.IT sono Media Partner dell’evento. > www.tribearl.it/oneway

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recensioni gli eventi visti da noi

A COMPASS NEEDLE FOR OUR STARRY UNIVERSE L’opera d’arte come cartina al tornasole per un’indagine antropologica dei nostri tempi. La curatela di Guillame Von Holden per la prima mostra di carattere internazionale della nuova stagione espositiva di Zelle Arte Contemporanea. di Donato Faruolo

Una mostra dall’atmosfera apparentemente Biedermeier, fatta di piccoli oggetti da salotto che chiedono di essere osservati come le bomboniere a casa della nonna. Attirati dall’inoffensività di cose che nel peggiore dei casi porterebbero con sé la suggestione di realtà trapassate

esterni è sconvolto dall’esplosione di un televisore: piccole tragedie domestiche sull’onda di una guerra latente in ogni dimensione del vivere, in cui i nemici sono spesso difficili da individuare. Marco Bernacchia (Senigallia, 1979) porta avanti la sua ricerca sulla “disoggettivazione”, sulla restituzione di una percezione fragrante degli oggetti, vittime di un assopimento dell’utente che, programmando se stesso secondo il congegno, non ne vede più l’artificiale naturalità. In un ombrello nero il manico di legno è stato sostituito da un ramo secco che conserva cadavericamente la sua forma di vita naturale trapassata. Vito Drago (Palermo, 1973) fa dell’escamotage dell’inglobamento progressivo della matriosca la metafora di una catena alimentare. All’osservatore sta riconoscere l’oggetto, ridipinto monocromaticamente e ospitante su ogni singolo pezzo la riproduzione pittorica di un’animale della catena, e trarre le conseguenze in termini di analogia procedurale tra il meccanismo naturale e la vanità del funzionamento del souvenir. L’innocente cinismo del fatto scientifico, ribadito nella sua nuda meccanica, prende tinte di atroce, di angusto, di opprimente. Leo & Pippo (Parigi) traspongono su una silhouette di carta l’immagine retinata dei corpi di anonimi personaggi venuti da un passato irrin-

in ricordo, ci ritroviamo del tutto permeabili di fronte al potere sfamiliarizzante di oggetti che invece procedono dal seducente al rapace, dal delizioso all’atroce, dal nostalgico all’ossessivo nel breve spazio di uno slittamento semantico. La compostezza sterilizzata del ninnolo da salotto come in un film di Lynch cela in sé un fondo di inaddomesticabile panico per ciò che dell’esistenza non è riducibile alla dimensione borghese. A compass needle for our starry universe è curata Guillame Von Holden con l’occhio dell’antropologo certo di poter fare delle opere d’arte una più efficace materia d’indagine per testare la direzione intrapresa lungo il percorso di una storia in fieri. La più esplicita di queste apparenti tranquillità smentite è quella di Carlos Llavata (Valencia, 1964): le istruzioni per una guerra condotta ad arte secondo il presidente americano Grant (The art of war is simple enought…) nel sonoro di un video in cui un salotto in

tracciabile. Un tentativo di dare una vita propria ad un’immagine fotografica colta con l’intento di trattenere un corpo che è ormai svanito. Federico Lupo (Palermo, 1984) traspone ad olio piccoli ritratti fotografici sollevati dall’incarico di ribadire l’esistenza di uomini scomparsi. L’oggetto si carica di inestricabili suggestioni e la grana fotografica riportata negli spruzzi di bianco suggerisce la vertigine di una consunzione inarginabile. In mezzo ai ritratti, una piccola campana di vetro protegge il frammento di una statuetta di cera che piange una lacrima rossa. Filippos Tsitsopoulos (Atene, 1967) preferisce i toni del barocco sazio, maturo, nauseabondo. Ritratti video di memoria arcimboldesca si animano con volti reali che con fare lussurioso ribadiscono senza tema di contraddittorio la legittimità di un’etica che, invece di sentirsi insediata dal vizio, lo assume a fondamento di un’esistenza estenuata. Sergio Zavattieri (Palermo, 1970) con i suoi Unidentified Flying Object narra storie impossibili in cui la falsa documentazione fotografica del passaggio di un Ufo è pubblicata con la consapevolezza di non suscitare più alcuna reazione d’allarme. Sorgono quindi quesiti sulla nostra percezione ordinaria e su come essa possa familiarizzare con quanto di meno concepibile venga alla sua portata.

Pietro Donzelli. verso sud fino al 28 giugno 2009. Un ritratto in bianco e nero, schietto e senza orpelli, del Belpaese che il fotografo percorse, in lungo e in largo, tra la fine degli anni ‘40 e la metà degli anni ’60. L’obiettivo di Donzelli, con rigore e pulizia formale, immortalò molteplici Italie: dall’umido Delta del Po, ai preparativi per la festa di Piedigrotta, dalla Fiera d’Oltremare di Napoli alle proteste sindacali di Lentini. Uno spaccato sulla vita comune, sui gesti e sulle abitudini di contadini, operai, ambulanti. Un racconto per immagini, scevro da ogni retorica e sentimentalismo, per documentare “il piccolo, il normale, quello che dura un soffio“. è il “regno del quotidiano“, rievocato da memorabili pellicole, da Roma città aperta di Rossellini a Sciuscià di De Sica fino a La terra trema di Visconti. Donzelli, entra nella storia del suo presente, percorre sentieri e viuzze, litorali e montagne, alla ricerca di situazioni e soggetti, con un occhio sempre rivolto al paesaggio, sia naturale sia urbano. Con ombre e luci, Fotoricordo di un’Italia oramai scomparsa. Dal dopoguerra agli anni Sessanta. Un viaggio per immagini nell’Italia della ricostruzione e del boom, tra poesia e documentario...

di Vanessa Viscogliosi

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L’Italia di Pietro Donzelli è quella lontana dai riflettori e dai salotti buoni. È quella del proletariato, delle camicie sudate, dei ritmi campestri, del vestito buona la domenica. È l’Italia del dopoguerra, della ricostruzione, delle prime automobili. È l’Italia che oggi vive malinconicamente nei ricordi dei nostri nonni, come flashback di un nostalgico passato.

argina nel taglio quadrato, microstorie fotografiche. Il pericolo di cade-

Estratte dalle stanze della memoria circa 200 immagini, tra vintage prints e stampe contemporanee, selezionate da Renate Siebenhaar e da Giovanna Calvenzi per la mostra Verso Sud, alla Galleria del Credito Siciliano di Acireale

sola ancora di salvezza nel dilagante conformismo; e il realismo non

re nel mero documentarismo è, tuttavia, dietro l’angolo. Ma, l’autore, scavalca brillantemente l’ostacolo lasciandoci immagini dal sapore pittorico e dalle colte citazioni: dal realismo caravaggesco di “Trattoria Pozzuoli” del 1956 fino ai paesaggi di stampo macchiaiolo. Una propensione realistica mai abbondonata, tanto che negli anni Novanta, dichiarava: “la fotografia astratta è un modo di eludere il problema sociale, per spersonalizzare la cultura, è un modo di isterilire la necessità creativa del realismo. Questa tensione realistica è la è l’esatta riproduzione della realtà bensì interpretazione secondo un ideale dialettico. Il realismo non è una convenzione veristica ma un bisogno inventivo dello spirito”.


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Stefano Gensini / stefano Pizzi

FURIA ANIMae

Miti ed eroi

“… Iddio creò l’uomo a sua immagine a immagine di Dio lo creò; lo creò maschio e femmina”. Queste le parole della Genesi sulla creazione di Adamo. Dio come artefice dell’Universo crea la sua immagine e pone questa a custodia dell’uomo. Successivamente gli dona una dimensione non corporea e cioè la facoltà introspettiva di vedere sé stesso, la proprietà ricorsiva della mente, la consapevolezza, la coscienza. Macrocosmo assoluto, il corpo coincide con tutte le manifestazioni che in ogni epoca hanno generato e dato luogo alla forza espressiva dell’uomo, che sia questa potenza originaria della Natura o che provenga dal logos come atto di pensiero logico. Pur nelle forme disgregative svolte dall’Informale e dall’Astrattismo, l’uomo ha cercato di dare una forma allo spirito, sempre più astratto del proprio tempo, e di ritrovare in questo, la forma artistica propria dell’universalità, quale riedizione dell’antico platonismo, dove la bellezza coincide con la tanto cercata verità. La capacità di svincolarsi dalla costrizione dello spazio - tempo, è la capacità dell’artista di perpetuare nel proprio sistema l’atto creativo che, in qualche misura, può connaturarsi come il proseguimento naturale dell’azione creativa di Dio. Ed è in questo che sopraggiunge l’atto liberatorio di liberarsi dalle tragiche catene cui sembra essere destinata l’individualità umana, che determina come luogo privilegiato di tutte le manifestazioni, proprio la dimensione supposta “naturale” che ha da sem-

pre costituito lo “specifico” dell’essere umano: il suo corpo. La mostra Furia Animae, a cura di Alberto Agazzani, visitabile presso la Galleria LIBRA di Catania fino al 17 maggio 2009, nelle opere di Alessandro Papetti, Giulio Durini, Alfio Giurato e Marco Cornini si configura come percorso naturale di un vissuto, manifesta la rilevanza che per secoli ha avuto l’uomo quale centralità dell’esistente e in parallelo del suo corpo, come luogo di tentazione e di sentimenti. Il corpo si offre nel suo massimo splendore e nell’altrettanto sua caducità, come corpo violabile e violato, come regno di sensazioni ed emozioni necessarie, indispensabili, nonostante, alcune rovinose considerazioni alla stessa sua sacrale esistenza che, di là dalla bruta oggettualità, destina questa “carne” come sepolcro naturale dello spirito: una carne che con l’anima ha un legame essenziale e al tempo stesso salvifico, se vogliamo nello specifico. Non deformati, i corpi, si abbandonano al delirio di una sostanzialità spirituale, esponendosi anche allo sguardo impreparato di chi, solito, si attende un “senso”, vuoi legato al destino, al carattere, alla stessa vicenda umana. Qui non si tratta di corpi esposti a sguardi cinici o del limitarsi contradditorio unilaterale e a volte ossessivo che si ha del corpo, ma del sentire, che con l’artista e con la sua stessa disposizione e consapevolezza, ci riporta a quella unità metafisica che abbiamo sempre chiamato anima e di conseguenza alla sua custodia come illusorio respiro della carne. Pina Mazzaglia

Primavera: tempo di allegria. La Galleria Monteleone di Palermo, in collaborazione con la Galleria Franco Cancelliere di Messina, la vede così ed invita Stefano Gensini e Stefano Pizzi ad esporre i loro “Miti ed eroi” per alleggerire i tempi che molti annunciano cupi e foschi. Se l’arte è spia del tempo che viviamo, di certo può anche essere fonte di spensieratezza, può insomma aiutarci a staccare la spina dal quotidiano e alimentare le endorfine del buon umore. Stefano Pizzi, classe 1955, non ha mai smesso di essere bambino o forse è riuscito a conservare la spontaneità e la sfrontatezza dell’innocenza. Le sue opere del 2000 e qui esposte, sono realizzate su stoffe e segnano la conquista, da parte dell’immaginazione, di spazi consegnati alla meccanica riproduzione di disegni realizzati in fabbrica. Sulle fantasie floreali e geometriche, che solitamente arredano le pareti delle case, Pizzi sovrappone i personaggi dei fumetti e i suoi paesaggi, la sua visione semplice dei boschi e dei deserti, alternando la figura di un cammello e di un principe che si stagliano sul cielo blu ad un rinoceronte nella notte stellata, al bisonte che sembra infuocare di rosso l’atmosfera circostante e all’elefante giallo che ricorda gli elefanti d’oro dell’oriente. Nei ritratti di indiani ai colori accesi l’artista padovano accompagna l’uso di oggetti comuni come i fiammiferi bruciacchiati, le monete svizzere, il das, i tappi delle bottiglie di birra, ma senza mai cadere nell’errore dell’eccesso, che in questi casi è sempre dietro l’angolo.

Il viaggio artistico di un libro (condenados a morir) di Emanuela Nicoletti

Circa 80 artisti, fra spagnoli e italiani hanno dato vita, dal 2 aprile al 2 maggio, a “Salvados por el Arte, el vijae artistico de unos libros condenados a morir”, progetto di Miquel Guillem, artista e professore presso il Dipartimento di Disegno dell’Università Politecnica di Valencia, e Blanca Rosa Pastor, artista e studiosa del settore, coadiuvati da Ornella Fazzina e da Francesca Genna per conto delle rispettive Accademie di Belle Arti ufficialmente coinvolte. All’Istituto Cervantes di Palermo, sede

della mostra, “libri scultura” e “libri oggetto”, installazioni e altre opere “in forma di libro”, sono stati allestiti su un immenso piano collocato al centro della navata centrale. Gli artisti hanno operato su o con i libri provenienti dalla Biblioteca pubblica di Valencia e destinati al macero (condenados a morir, appunto). L’orginale concept della mostre ha orientato il fare degli artisti verso l’unicità dell’oggetto, suggerendo l’uso di una vasta gamma di tecniche tradizionali, da quelle incisorie al dise-

gno, alla pittura, al collage. La piccola pubblicazione cartacea completa di cd con fotografie delle opere, che accompagna la mostra in attesa del catalogo “Sobre libros. Reflexiones en torno al libro de artista” (Sendemà editorial, Valencia), si avvale del saggio critico di Blanca Rosa Pastor e di un contributo di Francesca Genna, mentre il saggio di Ornella Fazzina, distribuito in anteprima, fa il punto sui contenuti riferendosi a problematiche propriamente contemporanee.

Stefano Gensini, classe 1946, con le sue sculture di terracotta, fusione di acqua, terra, aria e fuoco, affronta la narrazione di storie di dame e di cavalieri, in una visione equilibrata tra la fiaba e l’ironia. I personaggi riprodotti, che escono dal cavallo di Troia o che si affacciano dalla nave di Colombo, guardano ciò che li circonda con occhi piccoli e veloci alla ricerca della vittoria, della terra promessa o forse di una buona locanda dove fermarsi dopo le fatiche eroiche. La mostra, curata da Daniela Brignone e Francesco Cancelliere, è visitabile fino al 16 maggio 2009. Andrea Lombardo

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L A P O R TA D E L L A B E L L E Z Z A lo speciale

IL PROGETTO, GLI OBIETTIVI, GLI ARTISTI Il prossimo 15 maggio, alle ore 10, sarà inaugurata nel quartiere periferico catanese di Librino, che conta circa 100.000 abitanti, la “Porta della Bellezza” una monumentale opera in terracotta che segna anche l’inizio dell’ambizioso progetto del Museo all’aperto “Terzocchio - Meridiani di Luce”. Questa inaugurazione è un nuovo successo che premia i 10 anni di costante lavoro di Antonio Presti, artista e mecenate siciliano, presidente della Fondazione Antonio Presti - Fiumara d’Arte. La “Porta della Bellezza” è stata costruita con oltre 9.000 forme di terracotta realizzate da 2.000 bambini del quartiere sotto la guida degli artisti coinvolti, ma modellate e firmate dagli stessi alunni, divenuti così “giovani autori”, con lo scopo di renderli protagonisti di un percorso artistico-etico che cambierà la storia e l’identità del quartiere. Le formelle compongono le 13 opere monumentali, ideate da 10 artisti e da giovani allievi dell’Accademia di Belle Arti di Catania. Queste opere, abbinate a testi poetici, saranno applicate lungo una prima porzione di muro di 500 metri in corrispondenza dell’accesso al quartiere sui 3 km totali che tagliano Librino come una ferita. L’insieme delle opere si ispira alla tematica della “Grande Madre”. Le scuole, gli oratori e i centri giovanili coinvolti Il progetto si è potuto realizzare grazie alla partecipazione delle 9 scuole elementari e medie, degli oratori e dei centri giovanili del quartiere, che accolgono 10.000 allievi: C.D. San Giorgio, I.C. V.Brancati, I.C. Campanella-Sturzo, I.C. A.Musco, I.C. Dusmet, I.C. Pestalozzi, S.M.S. G.Ungaretti, S.P.P. C.La Rosa, S.P.P. Mary Poppins, l’Oratorio Centro Giovanile Giovanni Paolo II e il Centro Giovanile Talità Kum. Chi ha collaborato al progetto? La poetessa Maria Attanasio ha scelto alcuni brani poetici che sono parte integrante dell’opera. Il critico d’arte Ornella Fazzina ha selezionato gli artisti Giovanni Cerruto, Michele Ciacciofera, Fiorella Corsi, Rosario Genovese, Lillo Giuliana, Italo Lanfredini, Simone Mannino, Pietro Marchese, Giuseppina Riggi, Nicola Zappalà, e gli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Catania, Tiziana Pinnale, Sergio Carpinteri, Maria Riccobene, Graziella Russo, Valeria Castorina, Valeria Sidoti, Miryam Scarpa, Corrado Trincali, Elisa Raciti, Marco Agosta, Alberto Celano.

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Perché la Porta della Bellezza? L’obiettivo è quello di contribuire a una coscienza comune di rispetto per il territorio e di recuperare e divulgare i valori dell’impegno civile, dell’educazione alla cittadinanza. Il ruolo attivo e centrale delle scuole di Librino e l’accoglienza degli abitanti del quartiere sono segni positivi di un valore di condivisione. La Porta della Bellezza si arricchirà, anno dopo anno, di altri interventi artistici in terracotta che completeranno progressivamente tutta la lunghezza del muro di 3 km. «È necessario promuovere esperienze educative di cittadinanza attiva e solidale ha dichiarato Antonio Presti - attraverso progetti multidisciplinari e iniziative di rete con il territorio siciliano. Con il muro che si trasforma in Porta della Bellezza gli abitanti comprendono la via del fare, un fare che trasforma il manufatto in bellezza». Successivamente, il museo d’Arte Contemporanea continuerà coinvolgendo 100 condomini del quartiere. Grazie all’ausilio di artisti di fama internazionale (registi, fotografi e video makers), diversi palazzi di Librino, accoglieranno i lavori artistici installati sulle facciate cieche, segnando così l’apertura del museo all’aperto Terzocchio Meridiani di Luce. «Una volta acquisita la pratica del fare - conclude Antonio Presti - le gigantografie e le proiezioni video sulle facciate di tutti i condomini, potranno manifestare la bellezza spirituale di tutti gli abitanti del quartiere».

IL CANTIERE

I Testimonial La Signora Franca Ciampi, Claudia Cardinale e Danielle Mitterrand, illustri donne nel panorama culturale internazionale, impegnate in battaglie etiche e sociali hanno conferito negli anni importanti riconoscimenti ai ragazzi di Librino per il grande impegno dimostrato nel portare avanti gli ideali di “Bellezza” che animano il progetto “Terzocchio - Meridiani di Luce”. Come arrivare? La “Porta” si trova all’ingresso di Librino arrivando nel quartiere dal cosiddetto “Asse dei Servizi”, tra i viali Librino e Castagnola, zona Commissariato di Pubblica Sicurezza di Librino. Una mappa della zona e le indicazioni stradali sono disponibili cercando “La porta della Bellezza” nel servizio Mappe di Google (www.google.com).

In alto > Simulazione grafica del progetto della Porta della Bellezza Sopra e in basso nella pagina seguente > In basso > La “Porta“ prima dei lavori

Immagini del cantiere


LA

P O R TA D E L L A B E L L E Z Z A lo speciale

L’INTERVISTA: antonio presti Perché in un luogo come Librino ha deciso di donare un museo d’Arte Contemporanea? “Librino è una periferia. È un luogo che è immutato fin dal momento della sua nascita, non ha conosciuto il divenire, non ha fatto un percorso. Quando la cultura lavora in luoghi simili deve diventare, in nome della semina, una testimonianza. Librino è quasi una scelta obbligata perché è uno spazio della contemporaneità. Ha sempre avuto il marchio di periferia, di quartiere a rischio, quartiere dormitorio, un luogo di mancamento, dell’abbandono e del rifiuto. E oggi noi compiamo un passo importante: realizziamo la “Porta della Bellezza” su un muro che è una ferita per il quartiere. Un muro, che è simbolo di chiusura, viene trasformato in una porta, cioè in un’apertura. È l’inizio di un percorso che diventa museo: “Terzocchio - Meridiani di Luce”.

Gli artisti coinvolti sono Giovanni Cerruto, Michele Ciacciofera, Fiorella Corsi, Rosario Genovese, Lillo Giuliana, Italo Lanfredini, Simone Mannino, Pietro Marchese, Giuseppina Riggi, Nicola Zappalà, e gli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Catania, Tiziana Pinnale, Sergio Carpinteri, Maria Riccobene, Graziella Russo, Valeria Castorina, Valeria Sidoti, Miryam Scarpa, Corrado Trincali, Elisa Raciti, Marco Agosta, Alberto Celano. Si sono confrontati con il tema della “Grande Madre” e hanno avuto un ruolo importante nella condivisione di questo viaggio. Hanno realizzato i laboratori attivi nelle scuole riuscendo a mediare la propria esigenza creativa con il linguaggio espressivo dei bambini, finalmente orgogliosi di aver realizzato qualcosa per Librino e soprattutto per sé. “La grande porta”, monumentale bassorilievo in terracotta, realizzato da Italo Lanfredini, autore de “Il Labirinto di Arianna” della Fiumara D’Arte, sigilla l’ingresso di una “nuova” via per Librino”.

In questo caso si può parlare, quindi, di un recupero? “Non mi piace il concetto di recupero dal disagio. Librino oggi, vivendo veramente la sua contemporaneità, può scegliere di diventare anche altro. E non è la cultura che va a imporre il suo linguaggio, il suo presidio, il suo valore di essere. La cultura deve fare un percorso di condivisione con gli abitanti, con i bambini, con il quartiere intero. Oggi ho una migliore conoscenza del territorio e ho dimostrato in questi dieci anni di avere onestà nei confronti del quartiere e dei suoi abitanti. L’impegno mio e della società civile per Librino, nasce per affermare lo spirito del dono. La bellezza della semina è avere sempre come raccolto un’altra semina”

Il progetto come si finanzia? “La Porta della Bellezza è un dono della mia Fondazione agli abitanti del quartiere. La scelta etica di non chiedere contributi pubblici vuole affermare il valore del dono. Gli enti pubblici devono impegnarsi a contribuire per le necessità ordinarie del quartiere. Spero in futuro di incontrare in questo cammino di Bellezza mecenati illuminati o aziende che possano con il loro contributo condividere la realizzazione del museo. Mi piacerebbe, in nome di un impegno etico, che tutta la società civile e altri partner possano sostenere questo impegno non solo per Librino o Catania, ma per la Sicilia intera”.

Cosa cambia a Librino con la “Porta della Bellezza”? “Nasce un altro percorso, un’altra via: la via della Bellezza. Se ci si trova davanti a questo muro, a questa ferita, a questo taglio, se ne coglie l’aspetto funzionale perché si tratta comunque di una strada; ma qui entra in gioco la capacità visionaria di riuscire a trasformarlo, non creando un’opera d’arte, ma facendolo diventare simbolo di identità, emozione e impegno. Per far questo ho offerto ai bambini la “pratica del fare”, grazie alla quale hanno contribuito a trasformare il loro muro in “Porta della Bellezza”.

Il “modello Librino” può cambiare il modo di intendere il rapporto fra il centro e la periferia? “Intere generazioni sono state formate a chiedere e non a fare. Come dice Cristina Bertelli nel suo testo di introduzione al catalogo della “Porta della Bellezza”, “Non si tratta di spostare le logiche centro-periferia; non si tratta di far divenire Librino la città di Catania, né di recuperare o reinserire Librino nel circuito catanese. Si tratta precisamente di offrire a Librino i mezzi della sua propria autonomia”. Non penso che Librino deve inserirsi rispetto a Catania. Rispetto a quale Catania? Famiglie, scuole e chiesa devono educare al fare e non al chiedere. Così, Librino diventa non un luogo da recuperare, ma da rispettare. La società si deve assumere la responsabilità di aver creato come luoghi della contemporaneità Librino a Catania, lo ZEN a Palermo, Scampia a Napoli ecc”.

È un progetto di Bellezza che porta con sé una grande forze etica. “Lo considero un progetto della mia maturità. L’opera che noi stiamo facendo a Librino, a prescindere dal suo valore esteticoartistico, dal suo linguaggio e dalle sue forme, ha un valore universale insito nel percorso con cui si è arrivati a realizzarlo.

Per questo motivo ha lavorato con tutte le scuole pubbliche, private e religiose, gli oratori e i centri giovanili di Librino, coinvolgendo oltre 2.000 bambini? “La nostra Fondazione da dieci anni offre in modo continuativo la possibilità di un percorso parallelo di eticità. Il lavoro con le scuole è stato importante per il bel rapporto che abbiamo instaurato con i dirigenti, gli insegnanti e con i collaboratori scolastici che hanno lavorato con amore e dedizione. Il progetto si è potuto realizzare grazie alla partecipazione delle 9 scuole elementari e medie, degli oratori e dei centri giovanili del quartiere, che accolgono 10.000 allievi: C.D. San Giorgio, I.C. V.Brancati, I.C. Campanella-Sturzo, I.C. A.Musco, I.C. Dusmet, I.C. Pestalozzi, S.M.S. G.Ungaretti, S.P.P. C.La Rosa, S.P.P. Mary Poppins, l’Oratorio Centro Giovanile Giovanni Paolo II e il Centro Giovanile Talità Kum. Un grazie di cuore va anche agli artisti che ci sono stati vicini in questi due anni e al critico Ornella Fazzina e a Rosario Genovese e Simone Mannino; alla poetessa Maria Attanasio; agli operai e alle maestranze che si sono adoperati per la realizzazione del progetto”. Con l’inaugurazione della porta inizia la fase del Museo all’aperto “Terzocchio-Meridiani di Luce”. “Quello del muro per me è un impegno a vita. Mi piacerebbe che questo muro di 3 chilometri riuscisse nel tempo a trasformarsi sempre più in un manufatto di condivisione. Per la prossima edizione, però, non vorrei limitarmi ai bambini di Librino, ma vorrei estenderlo a tutte le scuole della Sicilia, per creare un senso di condivisione regionale, perché se Librino è la Sicilia, Librino è Europa. Mi piace molto che la gente siciliana possa essere unita civilmente per un impegno etico, nel donare bellezza. Forse è ancora più formativo per un bambino di un’altra città creare un’opera d’arte per un luogo avvertito come periferia. Potranno anche loro, passando da Catania, dire: “Quell’opera l’ho fatta io”. Parallelamente a questo percorso sulle facciate dei condomini vorrei installare delle fotografie e delle proiezioni video che manifestano la bellezza spirituale di tutti gli abitanti dei condomini. Grazie a questa nuova consapevolezza, tutti potranno affermare: “Io sono bello” e con l’affermazione della bellezza individuale, si potrà dire: “Librino è bello”. La bellezza come diritto alla cittadinanza, la bellezza come valore universale. Giacomo Alessandro Fangano

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RECENSIONI gli eventi visti da noi

FERNANDO LEAL AUDIRAC. SUITE PUCCINI

SUBLIME QUOTIDIANO

Dopo aver inaugurato la propria attività con una mostra della pittrice argentina Gabriela Ezcurra, considerata una delle massime esponenti dell’arte iperrealista e animalista internazionale, la Galleria d’Arte Orizzonti di Catania continua il suo percorso con una mostra dell’artista messicano Fernando Leal Audirac. Nato a Città del Messico nel 1958 in una famiglia di artisti, ha rappresentato il Paese centroamericano per due volte alla Biennale di Venezia e da oltre 15 anni vive stabilmente a Milano. Artista poliedrico, si cimenta con tutte le espressioni artistiche, piegandole a uno stile profondamente personale e contemporaneo, pur se ancorato alla classicità: Audirac è uno dei pochissimi artisti a praticare l’affresco oggi in tutto il mondo.

Un cestello di lavatrice diventata una lampada, una stanza da bagno “rinnovata” con applicazioni di carta di quotidiano, tre scrivanie sovrapposte feticcio totemico che concettualizza il dialogo fra il passato e il futuro della sede che le ospita. Queste sono alcune delle ricerche estetiche e formali che sono state presentate dal 16 al 30 aprile al Palazzo della Cultura di Catania, con il progetto Sublime quotidiano, il riciclaggio creativo nell’area del Mediterraneo. Inserito nel cartellone de “La Settimana della Cultura”, iniziativa del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, si componeva di una mostra, un convegno e un laboratorio, organizzati da TRIBE Società Cooperativa e Arte al Cubo Eventi, in collaborazione con l’Associazione Quartafase. A finanziare il progetto la Catania Ambiente S.p.A - ATO CT4, che sta portando avanti il progetto “La raccolta differenziata rende pulita la tua città... e l’Arte la sublima”, e che ha selezionato gli organizzatori tramite un bando pubblico; l’Assessorato Comunale ai Beni Culturali ha dato il proprio patrocinio e ha concesso l’utilizzo degli spazi espositivi del Chiostro. Le oltre cento opere esposte sono state realizzate da Elisa Anfuso, Santino Aresco, Franco Bellia, Carte Inedite 1, Carte Inedite 2, Giovanni Caviezel, Grazia D’Arrigo, Raffa-

ele Di Francisca, Francesco Di Giovanni, Alberto Lardizzone, Agata Lo Monaco, Egidio Liggera, Santo Mangiameli, Teresa Rosso, Enrico Salemi, Carlo Sapuppo, Alfio Sorbello, Antonino Triolo, Salvatore Tudisco, Corrado Lorenzo Vasquez e Antonio Zagame; per il design quelle dei creativi siracusani Scenapparente e Marsalab. Il 22 aprile, si è tenuto il convegno con interventi di Rosaria Sardo (Tradizioni testuali e rivoluzioni verbali nel Mediterraneo), Antonino Crimaldi (L’idea di natura nel pensiero occidentale), Francesco Mannino (Ambiente, Storia, Energia), Canecapovolto (Plagiarismo come riciclaggio di immaginarii) e Chiara Tinnirello, Differenza/e. L’Arte imita l’Arte, moderati dal dott. Antonino Di Giovanni e nella sessione pomeridiana di Alberto Giovanni Biuso (Corpo, Natura, Artificio), Arianna Rotondo (Natura e sacro fra dionisismo e cristianesimo), Anita T. Giuga (Corpo a corpo. Genere e natura) e Antonino Di Giovanni (Identità e natura: un rapporto da rinegoziare), moderati dalla la prof.ssa Rita Vaccaro. Il 24 aprile si è svolto il laboratorio/performance, con la Cooperativa StuporMundi, che ha realizzato con i bambini un teatro e dei pupazzetti con materiali provenienti dal riciclo. Maurizio Musumeci

Nel 1996 è stato chiamato a curare l’immagine per il Festival Puccini in Italia, e in quella occasione è nata la Suite Puccini che è in esposizione nella galleria della città etnea. Le opere sono un omaggio al genio del compositore toscano, ai personaggi resi eterni dalle sue composizioni, ai colleghi e ai suoi luoghi prediletti. Così troviamo l’ironia, la leggerezza e la profondità della sua arte in “compendio di storia di Puccini”,“all’inizio c’era il pianoforte”, “Puccini e Madame Butterfly”, “l’assenza di Mario Cavaradossi”, “il cappello di Puccini e quello di Verdi” o “passeggiata a Viareggio”. Più intimi i riferimenti in “un gilet del maestro” o “l’idea sotto il cappello”. Quasi tutte le opere sono di formato compreso fra i 30 e i 60 centimetri per lato e sono realizzate la tecnica del collage, carboncino e inchiostro su carta. I colori predominanti sono i bianchi degli sfondi, e i gialli, gli azzurri e i neri degli oggetti.

redazionale

Giacomo Alessandro Fangano

Attraverso un’indagine nel territorio s’individua immediatamente - e già da tempo - la nascita spontanea di una realtà artistica collettiva, che ama definirsi: 12 movimenti; ossia 12 sentimenti, esperienze, dinamiche esistenziali in cerca di altrettante individuali espressioni, proprie manifestazioni in un contesto storico - intellettuale comune. La scoperta del sentire ancora viva la necessità di vivere il proprio tempo ed il proprio spazio offrendogli, nuovamente, la possibilità di un riscatto artistico - culturale: 12 artisti per un comune, Acireale. Non è una formazione precostituita (un gruppo); 12 movimenti non è altro che l’insieme di altrettante volontà di raccontare se stessi attraverso le pagine di un racconto comune, manifestare il proprio moto tramite un confronto sano, amichevole, quotidiano con altre voci che dalla stessa terra alimentano le proprie radici. La mostra dal titolo 12 MOVIMENTI, curata dal noto critico romano Marco Di Capua, progettata ed ideata da Calusca e fortemente voluta dal Comune di Acireale nel suo Assessorato alle Attività Culturali - patrocinata e finanziata anche dalla Provincia Regionale di Catania e dalla Banca Mediolanum - è un evento di alto valore culturale e territoriale che intende affermare e confermare la costituzione di una realtà artistica forte, decisa, saldamente legata al contesto siciliano (per nascita, per vocazione, per operatività). Pertanto, con questa esposizione, si darà l’opportunità ad un pubblico nazionale ed internazionale (la mostra avrà una strutturazione itinerante, troverà il proprio avvio ad Acireale presso i prestigiosi spazi del Chiostro dell’Ex Gulli e Pennisi, la Galleria Art’è e la nuova location Temporary Art Space di Palazzo Pennisi di Floristella per poi proseguire a Comiso (RG), Siracusa, Bra, Roma) di conoscere e confrontarsi con le opere dei 12 artisti in questione: Riccardo Badalà, Giuseppe Calderone, Calusca, Sandra Chinelate, Raimondo Ferlito, Zoltan Fazekas, Alessandro Finocchiaro, Sebastiano Grasso, Paolo Guarrera, Paolo Nicolosi, Vincenzo Tomasello, Luciano Vadalà. L’evento itinerante sarà documentato con un ampio catalogo (pagg. 96) con all’interno un importante testo di Marco Di Capua nonché un testo e schede critiche sugli artisti di Mercedes Auteri, realizzato dalla Galatea Editrice di Acireale. La mostra comprenderà circa 100 opere.

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SEDI 8/17 maggio 2009 > vernice 8 maggio 2009, ore 18.30 Chiostro Ex Gulli e Pennisi, via Marchese di Sangiuliano, 15 - Acireale tel. +39 095 7685611 - www.comune.acireale.ct.it | lun > dom 10-13/16.30-20,30; chiuso festivi 9/17 maggio 2009 > vernice 9 maggio 2009, ore 20.00 Temporary Art Space, via Lancaster, 7 / 9 - Acireale tel. +39 340 5919260 - newsart_paper@libero.it | lun > sab 9.30-13/16.30-20.30; chiuso festivi 10/23 maggio 2009 >vernice 10 maggio 2009, ore 11.00 Galleria Art’è. piazza Porta Gusmana, 10/11 - Acireale tel. +39 095 604917 - www.arteingalleria.com | lun > dom 18-21; chiuso festivi EVENTI COLLATERALI 10 maggio 2009, ore 18,30 - Ex Chiostro Gulli e Pennisi di Acireale Sabina Corsaro e Andrea Schembari presenteranno il libro I racconti del parrucchiere di Elvira Seminara (Ed. Gaffi); sarà presente l’autrice. 16 maggio 2009, ore 18,30 – Ex Chiostro Gulli e Pennisi di Acireale Rita Caramma, Vincenzo Crapio e Angelo Scandurra in: Trialogo - conversazione a 3 voci a cura di Calusca 17 maggio 2009, ore 20,00 - Ex Chiostro Gulli e Pennisi di Acireale 12 musicisti acesi in: 12 Movimenti a cura di Calusca


SPAZI APERTI estetiche, opinioni e riflessioni sul contemporaneo

Q U I FU ORI. IB R ID AZ IO N I ESTETICH E

La storia dell’A rte e il tiro con l’arco Capitolo 2. La vanga d’oro

#2. Il mostro, la mostra L’estetica, disciplina che insiste sulle nostre produzioni e sugli effetti da queste originati, è la postazione favorita per indagare gli innesti tra l’essere umano e le sue invenzioni. Anteriormente alla robotica e alla trasfusione dell’intelligenza dal corpo biologico alle forme protetiche delle macchina, ma simultaneamente a esse, la produzione artistica è stata la prassi eccentrica ed eversiva delle ibridazioni anomiche, incurante delle regole riproduttive, bensì madre delle creazioni, dell’accostamento sensibile di nuove forme allo spazio effettivo degli oggetti. L’Ibridazione è dunque lo stato permanente dell’arte, è la pratica dei mostri (soggetti generati ma autopoietici, fantasmatici e proiettivi eppure corporei). Il Mostro rappresenta un cozzo di parti che

struoso si accasa ciò che solo la vista può cogliere, ma la ragione non può spiegare. Nel Mostro avviene lo sfoggio simultaneo del divino e del segno che minaccia di debordare la forma stessa dell’apparizione. Mostro è il mostrarsi che sussiste nella sua presentazione, è lo sguardo posato su di noi da ibridi funesti e incantatori. Nella casa dei mostri (che è la mostra) noi siamo nel teatro degli (e)orrori, nella catastrofe dei segni, all’apice del montaggio scenico delle immagini. Questa è la costruzione del surplus: più corpi, più figure, più segni, più sensi; eccessivo per l’occhio, esagerato per l’intelletto, ma troppo poco delimitato per essere afferrato in un tempo finito. Il Mostro ci inchioda nel suo spazio e da là esige la sua rassegna. Lo sguardo incauto si ferma e viene

aborrisce la logica. Mostri sono i Minotauri, la Gorgone, le Sirene, così come il Gobbo, il nano e lo sgorbio, ma anche il robot, l’alieno, la macchina parlante. Queste figure sono soprannaturali, obbligano la natura a combinarsi in nuove e inusitate forme; monstrum è infatti ciò che si mostra e basta (il segno prodigioso che annuncia un’apparizione divina), ciò per il quale non esiste spiegazione e che può essere soltanto osservato senza cadere in una definizione. Nell’ordine del mo-

preso dall’annuncio prodigioso, non c’è altro, c’è l’altro e picchia duro. “Che significa?”- si pensa - ma è già certo che Quello non significa, che siamo nella sua morsa, che siamo nella mostra. Chiara Tinnirello

Docente di Estetica presso l’Accademia di Belle Arti “Val di Noto”, Noto (SR) Chiara Tinnirello è coordinatrice delle iniziative editoriali dell’Associazione Arte al Cubo Eventi. Si occupa di Estetica, Filosofia teoretica e Filosofia contemporanea. è possibile contattarla all’indirizzo: chiara_tinnirello@hotmail.it

THE OTHER BOOK Una dimensione ludica per il libro d’artista Christophe Boutin, Rodion Chernievskiy, Maurizio Cattelan, ConiglioViola, Enzo Cucchi, Dominique De Beir, AnneClémence de Grolée, Niki de Saint Phalle, Peter Fischli & David Weiss, Laura Grisi, Anna Guillot, Mikhail Karasik, Armin Linke, Gianluca Lombardo, Urs Lüthi, Andres Lutz & Anders Guggisberg, Alexey Maltsev, Nèlida Mendoza, Yoko Ono, Julian Opie, Mikhail Pogarsky, Ettore Spalletti, Aleksandr Strojlo, Peter Wüthrich, Ampelio Zappalorto.

The Other Book coinvolge in una riflessione sulle relazioni comunicazionali innescate dall’oggetto libro, 27 artisti internazionali che occasionalmente o stabilmente fanno del libro stesso il personale centro d’interesse. L’accezione data all’oggetto in questione è quella di opera dinamica per eccellenza. Pretesto tematico è il gioco. I libri di The Other Book manifestano tutta la loro peculiarità dinamica come “opera aperta” (per dirla con Eco), poiché al di là del fatto che come tutti i libri si debbano sfogliare, grazie al loro alto potenziale comunicativo, richiedono perentoriamente di essere manipolati e materialmente perlustrati, sino a spostare in qualche caso l’interlocutore

L’artista si muove sempre dentro un terreno simbolico, dove può, attraverso l’utopia, creare mondi possibili o vagheggiare possibili soluzioni. Egli può fare uso della massima libertà. Libertà che non è consentita al mondo della pubblicità, della moda, del design o dell’architettura, perché in questi ambiti vi sono più responsabilità nel raggiungimento del fine.

Aveva compreso parecchie cose della vita e non era uno sprovveduto. Perché quindi sentirsi escluso? Non era certo il lavoro duro ad impaurirlo. Apparteneva alla generazione delle fiabe raccontate dalle mamme e dalle zie e i suoi modelli erano chiari. Un contadino morendo aveva lasciato all’ultimo dei suoi tre figli soltanto un terreno incolto e una vanga. Il figlio non aveva nascosto la sua delusione: i suoi fratelli avevano palazzi e lui una vanga. Ma - aveva pensato per non sentirsi del tutto tradito da suo padre - forse il terreno nasconde un tesoro. E così aveva iniziato a lavorare, dissodare, scavare, scavare, scavare. Distrutto dalla inutile fatica aveva dovuto arrendersi alla triste realtà: suo padre aveva preferito a lui i suoi fratelli. Aveva preso la vanga che per il lungo lavoro era diventata tanto lucida da sembrare d’oro e l’aveva abbandonata in un angolo. Ma quando venne la primavera quel campo rivelò il suo tesoro: era diventato fertile e prometteva ormai chiaramente una sicura ricchezza! Il senso di inadeguatezza nei confronti del mondo che si celava dietro quella porta era doloroso nella sua concretezza. Era come se qualcosa si fosse ad un tratto frapposto fra lui e la sua naturale inclinazione interrompendo bruscamente quel naturale flusso di arricchimento e di godimento dal contatto con l’arte. Così aveva perduto la sua felice inconsapevolezza che gli aveva fino a quel punto consentito un abbandono spontaneo per uno scambio concreto, giocoso e, di contro, nessuno era disposto a raccontare la più bella delle storie in maniera vera - diretta - semplice, non criptica e dogmatica. Le sue domande rimanevano senza risposte: sguardi troppo alti che non riuscivano ad abbassarsi per una comunicazione; parole alate senza peso o piccole, banali e incapaci di fare volare. L’Arte con la A maiuscola?!? Avrebbe potuto ignorare la sua porta, cambiare direzione, rinunciare a scoprire quel mondo, ma la sfida era ormai stata accettata e l’attrazione era forte. Un’altra storia affiora alla sua mente. Le storie sono venute al mondo perché Dio era solo e il vuoto al principio del tempo era molto buio. Egli stesso aveva deciso quindi di creare le storie della luce, degli animali, delle piante e degli uomini e aveva visto che era una cosa buona . - Le storie sono importanti; servono a comprendere piccoli meccanismi di snodo - pensa il viaggiatore - sono come persone care che per caso incontri, ti prendono per mano e ti fanno crescere. Ti fanno intuire risposte. Un giorno anch’io le racconterò e insegnerò a crearle. Era la storia di un vecchio contadino ungherese che aveva cercato inutilmente di salvare un bosco: aveva potuto soltanto alzare le sue mani e un grido di dolore per fermare i bulldozer che in poco tempo avevano invece portato a termine il lavoro. Disperato, aveva prima zappato lungo i lati della nuova strada e poi, obbedendo ad una antica tradizione della sua gente, era uscito di casa, una notte, portando con sé del combustibile: aveva incendiato tutto ciò che rimaneva del vecchio bosco. - Cosa pianterai? - gli aveva chiesto una bambina quando l’incendio si era spento: - Non pianterò nulla - aveva risposto il vecchio spiegando che i semi della nuova vita non avrebbero trovato motivo per fermarsi in un terreno già seminato - La terra è ospite perfetta. Azzardando una speranzosa metafora - anche la mente sarà ospite perfetta - pensa il viaggiatore - se, ripulita di tutte le inutili sterpaglie, potrà lasciarsi abitare da semi che liberamente sceglieranno di fermarsi. Finalmente comprende. Erano semi non adatti quelli che erano arrivati nella sua mente. (Continua...) 1

Giuseppina Radice (1) Clarissa Pinkola Estés, Il giardiniere dell’anima, Ed. Frassinelli, 1996.

giuseppina.radice@email.it è Docente di Storia dell’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Catania. Svolge attività di Critico d’Arte. Ama l’ascolto. Ha imparato a raccontare storie.

verso dimensioni interattive anche di carattere informatico. Realizzati con i più diversi media, come libri-oggetto e come libri d’artista in senso lato offrono dunque a chi li fruisce soddisfazioni sinestetiche ad ampio spettro, incluse le più agili occasioni di gratificazione comunicazionale derivate da approcci di genere paratecnologico e soprattutto informatico (video libro, e-book, libro-web interattivo). Simili opere sono in grado di innescare dilemmi psicologici o automatismi comportamentali (come accade in Will happiness find me?, interrogativi sull’esistenza di Fischli&Weiss, in 100% Veritas? sul tema della verità di Guillot, nelle vie senza uscita del Dialogo infinito di Grisi, in Sisifo, dal video al libro e viceversa di Lombardo, in Immagina di esserti perso di Opie), ingegnose congetture e derivati funzionamenti (come l’oggetto trasformista Fractal-book di Chernievskiy, il libro e sito di ConiglioViola) o dare adito al puro diletto (in quanto gioco di figurine per Boutin e collezione di modellini di automobili per de Grolée, libro collettivo per Cattelan-Celant-Cucchi-Spalletti, libro che si autoriproduce per Strojlo, libro che documenta le azioni del pubblico invitato a toccare parti di un corpo femminile per Ono). Attraverso queste opere accade inoltre che denunce sociali esorcizzino un problema fornendo soluzioni o prospettandone imprevedibili sbocchi (Aids, you can’t catch it holding hands di de Saint Phalle gioca sul dramma dell’Aids e istruisce divertendo, A book on demand può essere realizzato su richiesta da Linke, Art Is the Better Life è la proposta esistenziale di

Lüthi, Angeli di Cimiano trascrive attraverso la fotografia il progetto di una performance attuata da Wüthrich in un quartiere della periferia milanese). In altri casi si tratta di ironia o poesia e le opere in mostra sorprendono per le singolari connotazioni e per le inedite modalità comunicative, indotte, a volte, da curiose operazioni di ready-made (Ryba, libro gioco domino di racconti di Karasik, The Imaginary Library, la biblioteca immaginaria di Lutz&Guggisberg, How to Find Eiffel Tower in Paris, gioco per l’occhio di Maltsev, Hilando ideas, libro video, solletico per l’orecchio di Mendoza, scherzo del caso nel libro cartaceo di Pogarsky, libro film mai realizzato di Zappalorto, surreale apologia della libertà di De Beir). Nel porre il problema della relazione con l’oggetto libro - oggetto libro in quanto oggetto d’arte -, i 27 autori attuano imprevedibili strategie comunicazionali basate su una varietà di linguaggi e prospettive, pianificazioni concettuali e tecniche le più disparate. Provenendo da zone geografiche e contesti culturali lontani e diversi, la comprensione delle loro modalità relazionali e della loro idea di gioco non può prescindere da una chiave di lettura di carattere antropologico. Nella quasi totalità le opere esposte costituiscono le recenti acquisizioni del KoobookArchive di Catania (www.koobookarchive.it) ideato, come la mostra, da chi scrive. Anna Guillot Catania, KoobookArchive 9 maggio - Enna, Mediateca Comunale dal 16 al 30 maggio. Anna Guillot è docente di Decorazione e di Installazioni Multimediali nel Biennio specialistico di Progettazione Artistica per l’Impresa presso l’Accademia di Belle Arti di Catania.

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segnalazioni mostre in pillole

Giovanni Bosco. Atlante del cuore

Dall’8 al 18 maggio 2009 il Museo delle Trame Mediterranee di Gibellina rende omaggio alla memoria di Giovanni Bosco presentando una mostra, negli spazi degli Atelier del Baglio di Stefano, che raccoglie una ventina circa di opere, (dipinti su tavola, cartone o carta di pane), tra cui le dieci che in questa occasione entreranno ufficialmente a far parte della collezione della Fondazione Orestiadi. Dal 2008 l’irregolare stravaganza di Bosco, adombrata da una vita di stenti, isolata in un proprio universo colorato, era uscita fuori dai confini di Castellammare, da quando il fotografo Boris Piot e il collettivo francese “Animula

Vagula” lo hanno scoperto sui muri della cittadina del trapanese. La spontaneità genuina e indipendente della sua arte, la lontananza da qualsiasi forma di sistema culturale ufficiale, il disagio emarginante di un vissuto sofferto, fanno di Bosco un esempio calzante di quella porzione di arte che Jean Dubuffet ha definito nel 1945 “Art Brut”. «Nei suoi disegni Bosco condensa i sogni e la vita inventando da sé, senza modelli precostituiti né influenze del folklore locale, un vocabolario espressivo di forme essenziali e intense, che comunicano il nodo delle cose senza raccontarle», così scrive Eva di Stefano, nel quaderno di accompagnamento della mostra.

Enzo Tardia. caleidoscopio, strati Fino al 18 maggio 2009, nella prestigiosa cornice delle sale espositive di Palazzo della Vicaria della Provincia Regionale di Trapani, si inaugura il nuovo ciclo pittorico di Enzo Tardia. In mostra venti opere realizzate nell’ultimo biennio. Come riconosce Aldo Gerbino, curatore della mostra, nel saggio critico in catalogo: “(…) Queste sue “Sagome cinetiche” si strutturano in speculari assemblaggi di segni; prendono corpo e rilievo,ora in aeree e sublimate torsioni delle linee, dei cerchi, ora in fessure della luce aperte alla consistenza euclidea, tradotte, nella loro misura di losanga, in una sorta di esuberante e rinnovata spazialità in cui il dominio sembra essere legato alla assonometria, non priva di accese pigmentazioni, e che sono quelle di Enzo: laceranti e acute nella loro essenza metallica, stridenti in quel contrasto di neri e rossi, di neri e gialli e verdi, appena traforati da bianchi vivaci, da violetti che si stemperano in toni rosati. Eppure oggi, nella disposizione di tali segnali iconici, in cui non si disdegna il supporto armonico della decorazione (non tautologica, bensì pedana alla creatività del suo personale linguaggio), s’è mantenuto intatto il comune denominatore tra la molteplicità delle sue forme e gli schemi evocati negli anni Novanta, affinché, nella centralità di queste icone, possano essere captate minuscole e costanti spiralizzazioni della linea, attratte da un insistito quanto ordinato vortice, sotteso a quella astrazione geometrica perseguita da Tardia da qualche decennio”.

L a pitt u ra non mente

N ell ’ ora tarda

PICCIARS UV DE UICHS

Doppio appuntamento per la galleria messinese Fortuna Arte, con l’inaugurazione della mostra di Diet Sayler e la presentazione della monografia Diet Sayler: La pittura non mente, edita da Magika. L’artista, tra i maggiori esponenti europei dell’Astrazione, è nato in Romania a Timisoara. Dal 1992 è professore di pittura all’Accademia di Belle Arti di Norimberga. Sayler ha alle spalle una salda formazione, che affonda le radici nell’astrazione geometrica, nel Suprematismo russo e nell’Arte Concreta. Fino al 31 maggio 2009.

Dall’8 maggio all’8 giugno, la galleria Carta Bianca di Catania presenta la mostra Nell’ora tarda con opere su tela e sculture di Angelo Barone, artista siciliano (Modica, 1957) che vive e lavora a Milano da oltre venti anni. Il titolo della mostra allude a quella condizione del percepire offuscato, a quello stato crepuscolare, dove la visione avviene nella poca chiarezza, nel passaggio fra il giorno e la notte dove, anche con l’ausilio di fonti luminose artificiali, si intuisce uno stato di sparizione, riuscendo così a percepire, sotto la superficie, prospettive di luoghi parziali, ingannevoli. Le due sculture presentate in questa mostra sono artifici architettonici costruiti inseguendo la logica, l’episteme; sono evocazioni di luoghi dove non si coglie il senso della forma, realizzate dimenticando a memoria la realtà che le ha suggerite (Tuttocittà, 2009). Sono forme chiuse, ibride (Casamatta, 1997), sospese fra il bunker, come archetipo che in architettura sottintende l’applicazione delle regole massime, e un omaggio a momenti alti dell’architettura. I due lavori grandi su parete (Nottetempo, 2007) evidenziano processi endogeni del costruire, che appartengono a un divenire delle forme naturali, evidenziando processi di aggregazioni spontanee come un ipotetico grado zero dello “stratificare” e del “sedimentare” dei luoghi. Gli altri lavori su parete sono affioramenti o frammenti di visioni architettoniche rappresentati nel loro destino transitorio, svuotati da qualsiasi identità. I due momenti del lavoro convivono quindi fra la irrisolutezza della visione architettonica e la imprevedibilità dell’artificio che rende le forme del luogo mutevoli.

«Viaggiano sul filo di internet ed arrivano a spezzare il rumore assordante delle agende cariche di impegni e di telefonate, le silenziose mai gridate fotografie di Salvatore Giannì. E lasciano il segno. Perché sono la realtà del quotidiano, sono il nostro paesaggio, i nostri luoghi, la nostra gente e i nostri passi, restituiti con quella lettura critica che è data dal gusto del particolare reinventato perchè serva a raccontare l’altro che non riusciamo mai a sentire fino in fondo nostro» (Carmelo Arezzo). Ai Magazzini Grimaldi di Modica fino al 30 maggio 2009.

Futurismo Nel centenario del movimento ideato da Marinetti, il Futurismo, anche gli Amici della Pittura Siciliana intendono celebrare il più importante evento culturale della prima metà, se non di tutto il XX secolo. Già nel nome stesso il movimento si proietta nel futuro e non solo sul piano della rivoluzione formale e della novità dei contenuti, scardinando parametri, forme, sostanze e strumenti della cultura tradizionale con nuovi codici espressivi, ma anche in un suo protendersi nel tempo, come meta dei suoi reali esiti. Già nella sua stessa genesi afferma la volontà di un’autorigenerazione continua, assimilando in sé e plasmando futuristicamente le più vivaci dinamiche della società moderna, alimentando un continuum di invenzioni e creazioni, che si modificano con vari innesti e contaminazioni. L’avanguardia futurista non ha solo prodotto artisti e opere di grande livello, ma ha trasformato la moda, la pubblicità, la tipografia, la fotografia, l’architettura e perfino la cucina. Nessuna regione e nessuna città italiana, e fino alla morte del suo ideatore, rimangono estranee a questo fervore di eventi. E tanto meno può essere escluso dalla sua mappa ideale il Sud, dalla Calabria alla Puglia, dalla Campania alla Sicilia, un Sud, da cui scaturisce la crescita stessa del linguaggio futurista per le influenze esercitate a vasto raggio dalle sue pulsioni energetiche e dalla sua funzione di riequilibrio. Tutto questo la mostra Futurismo, allestita presso le Fabbriche Chiaramontane di Agrigento fino al 26 giugno, intende confermare ed esaltare attraverso l’esposizione delle opere di alcuni dei maggiori pitturi futuristi italiani (Depero, Fillia, Baldessari, Vottero, Dormal ed altri) e dei siciliani Rizzo, Corona, Gloria, Varvaro, Lazzaro e D’Anna.

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RENATO MENEGHETTI MARCELLO PALMINTERI a cura di Ezio Pagano, testo in catalogo di Giulia Gueci

MUSEUM OSSERVATORIO DELL’ARTE CONTEMPORANEA IN SICILIA

90011 bagheria - via luigi cherubini 12 - www.museum-bagheria.it

Evento organizzato per La Nuit des Musées 5e edition partout Europe 16 maggio 2009

S pazio F l u ido Tra le strade delle metropoli internazionali, Claudio Arezzo di Trifiletti, con il suo progetto “Imprint”, ha “catturato” le emozioni, le storie, l’energia della gente che ha “calpestato” le sue tele, poi completate in fase di produzione con l’uso di tinte forti, dense sfumature di colori e materiali di scarto che riprendono vita. Opere che hanno fatto il giro del mondo fanno tappa ora a Catania presso lo studio “Gitto & Partners” fino al 23 maggio. La personale, dal titolo Spazio Fluido, è l’intreccio di concetti sviluppati durante il suo percorso segnato da diverse tappe spirituali e artistiche, idee che si concretizzano con tecniche miste di collage, scultura e pittura.


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l ’ aria del continente . siciliani in trasferta

Se George Washington, Thomas Jefferson, Theodore Roosevelt e Abraham Lincoln, scolpiti sulla montagna di Rushmore, si trasformano in Giuseppe Veneziano, Luca Beatrice, Giampiero Mughini e Francesco De Molfetta - pur con tutto il rispetto per i “nostri” quattro - forse è segno che la politica, quella vera, oggi non gode di ottima salute. Ed è così che si apre “Italians do it better”, alla Angel Art Gallery di Milano fino al 30 giugno. Milanese Francesco De Molfetta, siciliano Giuseppe Veneziano, i due artisti protagonisti della mostra, rappresentano un po’, dal Nord al Sud, l’intera penisola italiana. Una penisola che Veneziano ritrae - in pieno stile guida turistica - posizionando le “icone” pop di nove geni dell’arte visiva nostrana, lontani tra loro nello spazio e nel tempo: Caravaggio, Giotto, Leonardo Da Vinci, Michelangelo Buonarroti, Raffaella Sanzio, Giorgio De Chirico, Gian Lorenzo Bernini, Andrea Pazienza e Renato Guttuso.

La stessa Italia che De Molfetta attraversa poi a colpi di ironia nell’opera Alitaglia, in cui un aeroplano, con la sua lunga ala tagliente, divide in due lo storico - ma in questo caso storpiato logo della ex compagnia di bandiera italiana. E a proposito di divisioni, questa - se già non lo si fosse capito - è una mostra doppia, e non solo per l’incontro di due artisti diversi. Anche la cura è affidata alle penne, attente come poche agli scenari della contemporaneità artistica e sociale, di Luca Beatrice e Giampiero Mughini, impegnati in una prefazione davvero sui generis articolata attraverso la formula botta-e-risposta e intitolata In quattro a raccontare fatti e misfatti dell’Italia 2009. Quali misfatti dunque? Per esempio quello dell’Italia turistica, in teoria colpita dalla crisi ma comunque sempre affollata di gente. È il caso di Portocervo, un dolcissimo Bambi la cui schiena si è trasformata in una spiaggia estiva, o della mistica Madonna di Campiglio, vergine con tanto di bambinello e veli bianchi tramutati in campi da sci. Ed ecco allora in tutta risposta la

A rte e T elevisione

Madonna del pipistrello di Veneziano, riproposizione della recentemente restaurata Madonna del Cardellino di Raffaello, questa volta alle prese con un baby Batman e un baby Superman. Impossibile non citare poi una affascinante “orgia nazista delle fiabe”, che Veneziano intitola Novecento, e in cui ritroviamo i dittatori dell’Europa dello scorso secolo - Stalin, Mussolini e Hitler con l’aggiunta del Silvio nazionale. A far loro compagnia, donne “da favola”: Jessica Rabbit, Biancaneve, Candy Candy - qui finalmente sexy infermiera - e la ex pornostar Cicciolina, che si lascia palpare da Berlusconi ammiccando sensualmente al fruitore del quadro (o potremmo anche dire “macchina da presa”). Da non perdere infine l’intervista doppia in stile “Iene” che compare a metà del catalogo: squadra del cuore? colore preferito? l’artista scomparso che richiameresti in vita? l’artista peggiore di sempre? E ovviamente la domanda clou della mostra: “Gli italiani lo fanno meglio? Perché?”. All’arte di ieri, oggi e domani, l’ardua sentenza. Paolo Valentino

www.artebit.it

Autore Marco Senaldi Casa Editrice postmedia Pagine 128 Illustrazioni 99 Anno 2009 Costo 18,60

Come un antropologo che fa una ricerca sul campo Marco Senaldi, grazie all’esperienza maturata nelle redazioni di alcune trasmissioni televisive, riesce a convincerci che per capire la Tv bisogna entrarci dentro: non certo metaforicamente come James Woods nella celebre sequenza di Videodrome, ma spostandosi da quella posizione passiva nella quale la Tv costringe lo spettatore. Oppure come fa John Cage partecipando a Lascia e Raddoppia. Non tutti gli artisti, in effetti, sono stati capaci in questi anni di distinguere tra il “televisore” e il “televisivo”, ma ancora più difficile è che noi spettatori riusciamo a capire la differenza tra una posizione “passiva” e “interpassiva”. La Tv viene comunemente definita un mezzo di comunicazione, in effetti converrebbe definirla un comunicatore di mediazione, come è giusto quando ci si ritrova a discutere dei recenti cambiamenti che riguardano qualunque mass media. In questo brillante saggio Marco Senaldi ci trasporta in un bellissimo percorso tra le interferenze che si sono intervallate in questi anni tra quella “visione a distanza di immagini” rappresentate dalla Tv alla visione

“ravvicinata” che ogni opera d’arte cerca di restituire allo spettatore. Arte e Televisione è un libro destinato a porre un’inedita posizione non solo nel dibattito sulla interdisciplinarietà dell’arte contemporanea ma anche sui cambiamenti in atto nell’ambito dei mass media.

In realtà, tanto l’arte che la Tv, nel panorama dominato dalla mediazione, da lungo tempo non sono più veramente “se stesse” – ossia, sono già da lungo tempo preda di un destino di disidentità intrinseca, che costituisce paradossalmente il tratto ineffabile della loro segreta somiglianza. La Tv è “disidentica da se stessa” perché, figlia di due secoli di disperati tentativi di fissare il reale in immagini, all’epoca della sua nascita è già “vecchia”.... Marco Senaldi corso sicilia 91, tel. 095 310414 viale jonio 32, tel. 095 539067 • catania www.cavallotto.it


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ECODESIGN 1. come ti riciclo l’ombrello

2. come ti riciclo gli scarti tessili

3. come ti riciclo l’asse da stiro

Può un semplice ombrello salvare il Pianeta? Per le giovani designer Alice Bertola e Barbara Civilini sembra proprio di sì. Ecco allora la loro idea di riciclo per questo oggetto di uso quotidiano sempre più spesso usa e getta: un ombrello dal tessuto molto resistente, che si può lavare, stirare e tagliare senza sfilacciamenti. Hanno inoltre pensato di utilizzare la tela-post-rottura per creare una serie di altri oggetti impermeabili, dalle borse a copri-sellini per la bici. Una serie di cartamodelli permettono poi di realizzare i prodotti con estrema facilità e in tempi brevissimi.

Grande Puff è il primo prodotto di re-design de l’officina delle mille cose, neonato studio di design milanese. è interamente progettato con materiali di recupero e realizzato a mano. Il suo cuore morbido e sonoro è costituito da scarti di lavorazione tessile e tappi di plastica; il rivestimento colorato e mutevole è assemblato a partire da locandine cinematografiche in PVC, ed il tutto è unito con un sistema di cucitura esclusivo. Ogni pouf è un pezzo artigianale unico ed irripetibile, attentamente curato e catalogato sul sito dell’officina.

L’idea è venuta a Alison Barakat, proprietaria della pasticceria australiana Bakesale Betty. Per ottimizzare i costi del proprio locale o per “educare“ i propri clienti al tema del riciclo, l’ecopasticcera ha ben pensato di utilizzare vecchie assi da stiro come alternativi tavolini da esterni. Un simpatico escamotage, dal sapore casalingo, che può essere imitato per arredare anche le vostre case, la vostra stanza o il vostro ufficio. E, quando avete bisogno di spazio, l’improvvisato tavolo può essere nascosto dietro la porta o nel ripostiglio.

www.ombrellothereusable.com

www.officinamille.com

www.bakesalebetty.com

RANDOM > MIRKO CHESSARI (RAGUSA, 1975) “Da sempre appassionato di fotografia in tutte le sue forme e stili, da circa 5 anni cerco di approfondire le varie tecniche, studiando e applicandole a studi fotografici di semplici panorami, magari non sempre banali, fino a foto tematiche, composizioni, nudo, macro e still-life, e ultimamente fotomontaggi digitali. Nessuno studio particolare legato all’arte e all’espressione in genere, ma solo tanta curiosità verso la sperimentazione”.

“Da “Autodidatta, sempre appassionato sono appassionato di fotografia d’arteinmoderna, tutte le sue grafica formedigitale, e stili, da videoarte, circa 5design anni cerco architettonico. di approfondire le varie tecniche, studiando eLeapplicandole tecniche cheauso studi perfotografici i miei lavori di semplici sono il disegno panorami, a carboncino, magari nonil sempre fotoritocco banali, digitale finoe la a fotografia. foto tematiche, composizioni, nudo, macro eOgni still-life, mio lavoro e ultimamente è intriso dellafotomontaggi prospettiva con digitali. la qualeNessuno affronto la studio vita: particolare una visione legato disillusa all’arte e cinica e all’espressione che mi porta a concentrarmi in genere, masugli soloaspetti tanta curiosità negativi delle versocose. la sperimentazione”. Questo mio modo di osservare la realtà non vuole però essere un disincanto fine a sé stesso, ma piuttosto un punto di vista alternativo al buonismo diffuso e alla falsità di fondo costitutivi della nostra società. Il mio percorso creativo si snoda attraverso la rappresentazione di stati d’animo tormentati, ma mai definitivi”.

RANDOM è la rubrica curata da TRIBENET.IT, versione telematica di TRIBE ART. Gli artisti proposti in questo sezione vengono selezionati fra quelli iscritti alla TribeCommunity, lo spazio gratuito che TRIBENET.IT mette a disposizione degli artisti e degli operatori del settore. Se ancora non sei iscritto collegati al nostro portale: www.tribenet.it. Potrai inserire le tue opere, testi critici, eventi, video.u www.tribenet.it

< www.tribenet.it/utenti/xpp/

Hanchi Pinchi e Panchi Tre sorelle, una madre, una sorellastra, un giardino, quattro fratelli, una maledizione, una carneficina fratricida. Racconto ironico e tragico, ruvido come un disco dei Sex Pistols, oscuro come una fiaba dei fratelli Grimm. Questo libro, realizzato dalla “coppia più instabile del fumetto italiano”, come amano definirsi, è una finestra spalancata sull’oceano dell’insofferenza. Racconto secco e ineluttabile, affilato come un pugnale, stampato su carta rosa, disegnato con segno poetico e minimale.

arte dixit Ho imparato a dipingere come Raffaello; adesso devo imparare a disegnare come un bambino. Pablo Picasso

MAICOL&MIRCO hanno pubblicato su tutte le principali riviste indipendenti europee. Dal 2005 collaborano con il mensile “XL di Repubblica” e fanno parte del gruppo International Urban Kulture. Loro lavori sono apparsi anche per la Marvel Italia (Fandango), Derive e Approdi (Movimenti d’Europa), Slow Food Editore (Slow Food), BeccoGiallo (Resistenze, Tolleranza Zero), Vice Magazine e Coniglio Editore (Blue, Fortezza Europa). Hanno vinto il premio Nuove Strade al festival di Napoli Comicon 2005 e sono tra gli ospiti d’onore del festival Bilbolbul 2009 di Bologna per cui hanno realizzato anche il poster della manifestazione.

Collegamenti www.coconinopress.com


CALENDARIO le mostre di Maggio

AGRIGENTO Ascuta! L’ascolto tra interiorità e contemplazione Palazzo Vescovile - Via Duomo fino al 27 maggio 2009 0922490011 FUTURISMO Fabbriche Chiaramontane - Via San Francesco D’Assisi 1 fino al 21 giugno 2009 mar > dom 10-13/16.30-21 092227729

CATANIA 12 MOVIMENTI Chiostro dell’Ex Liceo Classico Gulli e Pennisi Via Marchese di Sangiuliano, 15 (Acireale) dall’8 al 17 maggio 2009 opening: venerdì 8 maggio, ore 18.30 lun > dom 10-13/16.30-20.30 0957685611 12 MOVIMENTI Temporary Art Space - Via Lancaster 7/9 (Acireale) dal 9 al 17 maggio 2009 opening: sabato 8 maggio, ore 20 lun > sab 9.30-13/16.30-20.30 3405919260 12 MOVIMENTI Galleria Art’è - Piazza Porta Gusmana 10/11, (Acireale) dal 10 al 23 maggio 2009 opening: domenica 10 maggio, ore 11 lun > dom 18-21 095604917 Gisella Pagano Barbieri. tango Nuova Galleria “Amici dell’Arte” - Via Umberto 244 dal 16 al 30 maggio 2009 3398824368 MARISA SAPIENZA. levità in cambio di un riscatto SPAZIOVITALE in - Via Milano 20 dal 16 maggio al 3 giugno 2009 opening: sabato 16 maggio, ore 19 mar > sab 16.30-20.30 dom 10.30-12.30 095371010 ARTE AL CUBO III EDIZIONE. ONE WAY. PERCORSI IR(REALI) Chiostro dell’Ex Liceo Classico Gulli e Pennisi Via Marchese di Sangiuliano, 15 (Acireale) dal 22 al 24 maggio 2009 opening: venerdì 22 maggio, ore 18 ven/dom: 18-24 3479362289 - 3388913549 Ikyarte #2. Patrizio Arabito Spazio Ikya - Via Messina 251 dal 22 maggio al 20 giugno 2009 mar > sab 9-19 3471279980 Virgilio Giuricin Galleria FIAF - Corso V. Emanuele 214 (Valverde) fino all’11 maggio 2009 lun e ven > 20-21.30 presidenza@fotoclublegru.it

Porta della Bellezza Viale Librino venerdì 15 maggio 2009, ore 10 0957151743

francesco balsamo. Promenades Biblioteca (San Giovanni La Punta) fino al 31 maggio 2009

Backstage. Sottratti al visibile Teatro Vittorio Emanuele - Via Pozzoleone fino al 30 giugno 2009 0905722111

Barriera del bosco. Pittura 2009 Museo Emilio Greco - Piazza San Francesco D’Assisi 3 fino al 16 maggio 2009 lun > sab 9-13 mar e gio 15-18

Agata Barbagallo. acque Magazzini Sonori - Via G. Verdi 65 fino al 31 maggio 2009 3288312184

PALERMO

FURIA ANIMAE Galleria L.I.B.R.A. - Via Leopardi 138 fino al 17 maggio 2009 lun > dom 17-21 095373783 Giovanna Gazzo. il fruscio del colore Vecchio Bastione - Via del Vecchio Bastione 27 fino al 17 maggio 2009 lun > sab 18-20.30 330367106 Hot Flowing pixels festival Zo - Piazzale Asia 6 19 maggio 2009 16.30 - 20.30 - 22.30 FORTINO 1. Michael Beutler Fondazione Brodbeck - Via Gramignani 93 fino al 19 maggio 2009 visite su appuntamento 0957233111 Enrico Salemi. RACCONTI MUTI Galleria d’Arte l’Arte Club - Via Antonino di Sangiuliano 200 fino al 19 maggio 2009 lun 17-20.30 mar > sab 10-13/17-20.30 095311150 Ikyarte #2. MASSIMO DI MAURO Spazio Ikya - Via Messina 251 fino al 21 maggio 2009 mar > sab 9-19 3471279980 Claudio Arezzo di Trifiletti. Spazio Fluido Gitto & Partners - Viale XX Settembre 28 fino al 23 maggio 2009 Raimondo Ferlito. In ogni tempo anche se rari Fischietti Punto Casa - Corso Savoia 154 fino al 23 maggio 2009 mar > sab 9-13/17-20.30 095891352 Darwin Evolution Museo d’Arte Contemporanea - Viale Regina Elena10 (Caltagirone) fino al 24 maggio 2009 093321083 FERNANDO LEAL AUDIRAC. SUITE PUCCINI Galleria d’Arte Orizzonti - Viale Jonio 61 fino al 30 maggio 2009 0957223029 Silvana Licciardello. going around Cavallotto Librerie - Corso Sicilia 91 fino al 31 maggio 2009 lun > sab 9-13/16-20

Ilaria Pergolesi. Volti di Donna Zero69 - Piazza Giuseppe Garibaldi 28 fino al 1 giugno 2009 gio > mar 18-02 095601496 ENZO SALANITRO San Max Hotel - Via Etnea 329 fino al 7 giugno 2009 lun > dom 9-20 095443092 Pietro Donzelli. Verso Sud Galleria Credito Siciliano - Piazza Duomo 12 (Acireale) fino al 28 giugno 2009 mar > dom 10-12/17-20 0957113517 COSTANTI DEL CLASSICO NELL’ARTE DEL XX E XXI SECOLO Palazzo Valle - Via Vittorio Emanuele II fino al 29 giugno 2009 mar / giov / dom 11-13.30/16-19 mer / ven / sab 11-13.30/16-22.30 intero € 7,00; ridotto € 5,00 0957152118 Stratificazioni-dalla casa di Agata al convento delle Benedettine Palazzo della Cultura - Via Museo Biscari 5 fino al 30 giugno 2009 lun > sab 9-13 mar e gio 15.30-17.30 MARELLA FERRERA. oltre l’abito... il pensiero MF Museum&Fashion - Via Museo Biscari 16 fino al 3 settembre 2009 mar > dom 10-19 336868851 (gruppi)

LORENZO PASSANANTE Spazio B quadro - Via XXII Gennaio 2 dal 14 al 17 maggio 2009 gio > dom 10-20 0919820769 RENATO MENEGHETTI / MARCELLO PALMINTERI. IN FORMA DI VARIAZIONE Museum Osservatorio dell’arte contemporanea in Sicilia - Via Luigi Cherubini, 12 (Bagheria) dal 16 al 23 maggio 2009 opening: sabato 16 maggio, ore 19 mar > dom 17-20 091968020 ANGELA VINCI Spazio B quadro - Via XXII Gennaio 2 dal 21 al 24 maggio 2009 gio > dom 10-20 0919820769 Josephine Bonì. Messaggi in linea Libreria Universitas - Corso Tuköry 140 fino al 15 maggio 2009 lun > dom 9-13/16-19 0916529368 Stefano Gensini / Stefano Pizzi. Miti ed eroi Galleria Monteleone - Via Monteleone 3 fino al 16 maggio 2009 lun > sab 16-19.30 0916119756 GAIA ANDERSON. Obsolete World La Dispensa del Monsù - Via Principe di Villafranca 59 fino al 20 maggio 2009 lun > sab 17-24 CAPITOLI DEI GIURATI Archivio Storico - Via Maqueda 157 fino al 21 maggio 2009 lun > ven 10.30-18.30 sab 9-13

le fatiche di ercole rappresentazione dei restauri Museo Civico al Carcere Borbonico - Via Roma 10 (Caltagirone) fino al 27 settembre 2009 093331590

SERGIO PITTERANERA. Colore ebbrezza di mare Libreria del Mare - Via della Cala 50 fino al 22 maggio 2009 lun > sab 9-13/16-19.30 0916116829

MESSINA

A compass needle for our starry universe Zelle - Via Matteo Bonello 19 fino al 25 maggio 2009 lun > dom 17-20 3393691961

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Karin Olesen Skip La Comune - Via Sampolo 135 fino al 30 maggio 2009 mar > sab 091361667 SICILIA 1968/2008. LO SPIRITO DEL TEMPO Riso - Corso Vittorio Emanuele 365 fino al 31 maggio 2009 mar > dom 10-20 gio > ven 10-22 intero € 5,00 ridotto € 3,00 0918431608 TOCCAMI GUARDAMI LEGGIMI Spazio Cannatella - Via Papireto 10 fino al 31 maggio 2009 lun > sab 17-19.30 3334135995 - 3478623799 Le Vie dell’acqua Galleria Studio 71 - Via Vincenzo Fuxa 9 fino al 31 maggio 2009 lun > sab 17-20 0916372862 LA VIA LATTEA, TRA SCIENZA STORIA E ARTE Palazzo dei Normanni - Piazza Indipendenza 1 fino al 5 giugno 2009 lun > sab 8.30-12/14-17 dom e fes 8.30-12.30 Marc Bauer. Pugilato Galleria Francesco Pantaleone - Piazzetta Garraffello 25 fino al 27 giugno 2009 gio 16-20 o su appuntamento 3398464500 Alberto Sughi. Dove va l’uomo Palazzo S. Elia - Via Maqueda 81 fino al 2 agosto 2009 mar > dom 10-19

RAGUSA Sonia Alvarez Dir’Arte - Via Campanella 99 (Modica) fino al 20 maggio 2009 0932947456 Giovanni Puglisi Palazzo della Cultura - Corso Umberto I 149 (Modica) fino al 24 maggio 2009 lun > ven 8-13/15-20 dom 10-13 Salvatore Giannì. Picciars ov de uichs Magazzini Grimaldi - Via Clemente Grimaldi 28 fino al 30 maggio 2009 mer > dom 21-24 3805134687

SIRACUSA Gatti Palazzo Impellizzeri - Via Delle Maestranze 99 fino al 17 maggio 2009 lun > sab 10-12/17.30-20.30

TRAPANI Giovanni Bosco. Atlante del cuore Fondazione Orestiadi - Baglio Di Stefano fino al 18 maggio 2009 mar > dom 9-13/15-18 092467844 Enzo Tardia. Caleidoscopio, strati Palazzo della Vicaria - Via San Francesco D’Assisi fino al 18 maggio 2009 lun > dom 10-12/17-20 329726709 Arturo Safina. Jazz Night & Day - Via Prolungamento Fardella 410 fino al 30 maggio 2009 10-13/18-20 092499121 Caravaggio. L’Adorazione dei pastori Museo Civico - Via Francesco D’Aguirre (Salemi) fino al 31 maggio 2009 lun > sab 10-13/18-20 0924991216

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Marella Ferrera

Martedì - Domenica h. 10,00-19,00 - Lunedì chiuso - Infogruppi: 336868851 - info@marellaferrera.com

Oltre l’abito... il Pensiero Catania - MF Museum&Fashion - Via Museo Biscari, 16

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3 maggio ‘08 - 3 settembre ‘09


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