ALBERGHI & TENDENZE
Hotel Utopia, Cadice, Spagna
Un viaggio negli anni Trenta L’Hotel Utopia è completamente dedicato al periodo della Avanguardia spagnola, fervido movimento artistico, letterario e più in generale culturale dei primi decenni del XX secolo
Nella spagnola Benalup-Casas Viejas, nella provincia di Cadíz, in Andalucia, è stato realizzato un albergo dedicato ai primi trent’anni della vita culturale e sociale della penisola iberica conosciuto con il termine di Vanguardia (avanguardia in italiano). Ci si immerge completamente nelle intriganti atmosfere di un’epoca che non immaginava di certo di collassare nella guerra civile del 1936 Federico Belloni, belloni@tsmconsulting-barcelona.com
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lcune volte ci capita di essere in luoghi che, per le loro peculiari connotazioni, ci sembrano collocati in una posizione temporale diversa da quella nella quale dovrebbero stare, come se il tempo avesse giocato qualche strano scherzo alla nostra percezione. È una sorta di realtà quasi parallela, nella quale ci sentiamo immersi a tal punto da perdere quasi del tutto la sensazione di quello che vi è all’esterno, così che, quando questi
contesti sono anche coinvolgenti, possono rappresentare per noi una sorta di sogno o addirittura di utopia. Proprio per le sue caratteristiche, questo concetto è diventato il nome di un singolare albergo che sorge nella località spagnola di Benalup-Casas Viejas, nella provincia di Cadíz, in Andalucia, completamente dedicato al periodo della Avanguardia spagnola, fervido movimento artistico, letterario e più in generale culturale dei primi decenni del XX secolo, che ha avuto il suo momento di massima espressione tra gli anni ’20 e ’30, prima della guerra civile, della dittatura franchista e di tutti gli eventi nefasti che hanno accompagnato la storia dell’Europa e del mondo negli anni ’40; corrente che ha dato anche un fondamentale impulso alla nascita di stili come il
Dal recupero di un complesso di vecchie case rurali è nato quest’albergo assai originale che ospita 16 camere tutte diverse sia nella struttura che nelle finiture
SCHEDA ALBERGO
Hotel Utopia Calle Dr. Rafael Bernal, 32 Benalup - Casas Viejas Cádiz, Spagna info@hotelutopia.es www.hotelutopia.net Tel. 00 34 956 419 532 Fax 00 34 956 417 939 Camere: 16 (Art Decó, Cabaret, Casas Viejas, Estrecho, Estrellas, Ilustración, Jazz, Paquebot, Paris 1937, Poetas, República, Tanger, Tango, Utopía, Vanguardias, Zeppelin) Ristorante La Fonda (aperto fino a tarda notte, ogni sera vengono organizzati spettacoli musicali o di cabaret) Museo degli anni Trenta
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Ogni stanza rappresenta un preciso frammento della storia degli anni Trenta. Ognuna di esse è a tutti gli effetti un mondo a se stante
Cubismo, il Futurismo, il Dadaismo e l’Espressionismo, tanto per citare i più rilevanti. Ed è stata proprio questa corrente che pian piano si è insinuata nello spirito di Miguel Ángel Fernández, giornalista, antiquario e mecenate, l’ideatore di Utopia, fin dal momento del suo coinvolgimento professionale nell’attività della Galería Multitud di Madrid, riconosciuta internazionalmente come la più prestigiosa galleria privata del XX secolo, punto di incontro tra il 1974 e il 1978 dei più importanti esponenti della cultura di quegli anni, contribuendo alla transizione culturale della Spagna verso la democrazia, e che ha dato una fondamentale impronta a tre tra quelli che nel corso degli anni successivi sarebbero stati curatori del famoso Museo Del Prado di Madrid.
SEDICI FRAMMENTI DI STORIA L’idea dell’albergo è sbocciata “casualmente” quando, qualche anno fa, è stato messo in vendita un complesso di vecchie case rurali vicine tra loro e che, nell’idea di Fernandéz, potevano essere l’elemento adatto a dar vita alla sua volontà di costruire un viaggio attraverso quegli anni, non documentato attraverso opere d’arte, testi o produzioni cinematografiche, ma al contrario attraverso un albergo. Queste case, che oggi sono le 70
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La camera Poetas riproduce una casa tipica della borghesia andalusa degli anni ’30 con arredamento Art Decò. Il pianoforte è identico a quello su cui imparò a suonare Garcia Lorc. In alto a sinistra, la camera República
In Utopia, dall’intimità si può passare velocemente alla passione: basta entrare nella camera Tango. A sinistra, il bagno con la vasca ovale stile anni ’30, lampade di Murano e specchi veneziani. Sotto la camera Tanger
sedici stanze di Utopia, sono state ristrutturate e recuperare modificandole il meno possibile rispetto allo stile originale, sia nella struttura che nelle finiture, ed è per questo che nessuna camera è uguale all’altra; e se l’albergo ha come scopo quello di fare una cronaca documentale del tempo, ogni stanza rappresenta un preciso frammento di questa cronaca. Non si esagera infatti dicendo che ognuna di queste è a tutti gli effetti un mondo a sé stante, con una particolare atmosfera, frutto di tante piccole cose e attenzioni che avvolgono ogni visitatore, rendendolo 71
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Non poteva mancare un museo degli anni Trenta che, oltre a mostre temporanee, ospita più di duemila documenti e pezzi originali dell’epoca
partecipe della storia. Prendiamo per esempio Poetas, ispirata al periodo del Protettorato, che riproduce una casa tipica della borghesia andaluza degli anni ’30 con arredamento Art Decò, ambito nel quale si sviluppò l’infanzia e la gioventù di molti artisti e poeti della generazione del ’27. Rafael Alberti e Federico García Lorca hanno speciali ricordi in Poetas, primo tra tutti la presenza di un pianoforte costruito nel 1900 identico a quello che la famiglia di García Lorca acquistò per far sì che il figlio Federico imparasse a suonare il piano con Falla come professore. Lampade di Murano e in cristallo di Bohemia, libri autentici dell’epoca
e riproduzioni originali dei più importanti poeti del tempo fanno di Poetas uno degli ambienti più intimi di quello che difficilmente si può definire semplicemente un albergo. In Utopia, dall’intimità si può passare velocemente alla passione, basta attraversare un’altra porta ed entrare nella camera Tango, dove ci si sente immediatamente stregati dalla danza delle danze degli anni ’30. Sotto lo sguardo di Carlos Gardel, considerato il più importante cantante e compositore di tango della prima metà del XX secolo, sorgono dettagli e incontri per aiutare il visitatore a vivere e a sentire, oggi, il passato, come per esempio un bandoneón originale, 72
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strumento fondamentale delle orchestre di tango argentino, scrivania con cassetti segreti per nascondere piccole trasgressioni, radio a valvole, cartoline postali e musica del tempo. In bagno una vasca ovale naturalmente stile anni ’30, lampade di Murano e specchi veneziani.
UN MUSEO E UN RISTORANTE-TEATRO Il secondo baricentro di Utopia è il Museo che, con le sue mostre temporanee e l’esposizione permanente composta da oltre duemila documenti e pezzi originali dell’epoca tra i quali anche pubblicazioni, profumi, trucchi recuperati come tutti gli altri oggetti
Accanto al museo sorge il ristorante La Fonda che riproduce un tipico “cafè de Paris” ed è il centro dell’attività culturale e gastronomica dell’albergo. Arredo e complementi sono tutti d’epoca
Oltre all’impeccabile servizio e all’ottima gastronomia, il locale è teatro di spettacoli musicali e di cabaret che ogni sera vengono organizzati fino a tarda notte
presenti in albergo dalla Galería Multitud, affonda nella cronaca della vita quotidiana dell’appassionante decade che albergò in Spagna durante la II Repubblica. Al lato del Museo sorge La Fonda, il cuore del progetto, centro dell’attività culturale e gastronomica dell’albergo, il luogo dove si riuniscono tutti gli ospiti per parlare, conversare, godersi l’impeccabile servizio e l’ottima gastronomia del ristorante, oltre che per godere degli spettacoli musicali e di cabaret che ogni sera vengono organizzati e che durano fino a tarda notte. Difficile dagli una connotazione precisa, perché il luogo cambia a poco a poco man mano che la notte avanza,
attraverso un centro di controllo grazie al quale vengono modificate le luci e la coreografia, come in un vero e proprio teatro, con un’atmosfera magica, enfatizzata anche dai suoi sette metri di altezza così come dall’arredamento e dai complementi, naturalmente tutti autentici, che lo rendono un ambiente molto caldo e accogliente. La volontà è stata quella di riprodurre i tipici “cafè de Paris”, capitale culturale di quegli anni, luoghi tanto di moda in quel periodo, che rappresentavano l’epicentro della socialità, dove la gente si incontrava non solo per divertirsi, ma anche per condividere idee, sogni e speranze. ■ © RIPRODUZIONE RISERVATA
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